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www.voiceovernetwork.it
ecomagazine luglio 2011 anno 1- numero 2
CARTA RICICLATA 100%
Revive Pure - White Offset
In esclusiva
MUSICA NATHALIE
"Vivo sospesa" tra Kate Bush e Tori Amos
WOGIAGIA
VoiceOver Ma gazine: di A sso cia zione C ultura le VoiceOver, via V i l ni us snc - Ladi spol i (Rm) - COPIA OM AGGIO
Quattro chiacchiere con Savino
CINEMA Sergio D'OFFIZI
La mia vita sul set
CABARET LILLO e GREG
Tra "Sketch&Soda"
GUIDA SPETTACOLI DANIELE SILVESTRI un'estate da sold out
All'interno tutti gli eventi di Luglio
SPECIALE 8 PAGINE
Roma Caput MUSIC LUGLIO STELLARE: sbarcano nella Capitale tutti i pi첫 grandi artisti
CAFFETTERIA Yogurt – Frappé – Gelati – Granite – Thè e tisane – Cioccolate Calde BRUNCH Il tuo pranzo veloce con una vasta scelta di piatti o di insalate HAPPY HOUR TIME Apericlass: tanti sfiziosi stuzzichini Apericena: Gustose ricette proposte in un buffet tutto da assaporare Aperidegò: Degustazione di salumi e formaggi Aperifish: Degustazione di pesce crudo con tante bollicine RISTORANTE Vieni a gustare il nostro curioso menu nell’incantevole cornice di Piazza Risorgimento WINE-BAR Selezione dei migliori vini locali e nazionali e delle più buone birre artigianali.
LIVE MUSIC: VENERDI dalle ore 22 alle 24 concerti in acustico DOMENICA dalle 19 alle 22 piano bar
Programma
Luglio
da questo mese tutti fuori nel nostro comodo e suggestivo dehors! Venerdì 1 Luglio MOTHERTONGUE
Venerdì 15 Luglio DONNE TRA LE NOTE
Venerdì 29 Luglio BAMA LAMA BAMA LOO
Sabato 2 Luglio DAVIA JAZZ TRIO
Sabato 16 Luglio POP CORN DUO ACUSTICO
Sabato 30 Luglio DENIS FATTORI BAND
Domenica 3 Luglio ARY & FRANK
Domenica 17 Luglio FIAMMETTA DI RIENZO DUO
Domenica 31 Luglio ARY & FRENK
Musica anni 70-80
Jazz
Piano e Voce
Coro Polifonico
Musica Italiana dagli anni 60 ad oggi
Chitarra e Voce
Venerdì 8 Luglio TOMASELLI 4ET
Venerdì 22 Luglio FOLK ROMANESCO
Sabato 9 Luglio TERZO GRADO
Sabato 23 Luglio JOHN B. BLUES UNPLUGGED
Domenica 10 Luglio THE ZAMBRA DIXIE BAND
Domenica 24 Luglio FABIO SERAFINI DUO
Swing Italiano
Blues
Jazz
Rock’n Roll - Blues - Funky
Jazz
Piano e voce
Stornelli, poesi e ballate romanesche
Blues
Piano e Voce
CAFFETTERIA – RISTORANTE – WINE BAR Piazza Risorgimento, 16 00052 – Cerveteri 06.90209750 www.rendezvousbistrot.it seguici anche su Facebook Rendez-Vous Bistrot 2
SoMmaRio Musica
"Vivo Sospesa"
MEMORIE
d'America
Jack Kerouac
12
6
NATHALIE
7
La parola del mese è: Musica
WOGIAGIA
"Faccio causa ai 7 nani"
Rubrica Per una vita
MENOAMARA
10 TV Sergio D'OFFIZI A tu per tu con...
15/22
13
WEB Come fare un'EVENTO
eventi
GUIDA DI LUGLIO Stacca l'inserto e portalo con te
24
23
Il sapore
DELLA MUSICA
Cabaret
LILLO E GREG "Tra Sketch&Soda"
26
Libri
27
8
Musica Daniele SILVESTRI Un'estate da sold out
Teatro Una giornata al VALLE
14
S.O.S VACANZE INTELLIGENTI
Fotografia
LA POLAROID ... Rubrica
ROMANZO D'APPENDICE
28
Psycover
OLTRE LA PSICHE Eventi
IO VOTO
a Piazza del Popolo
30 32
Wj del mese
A DOMANDA RISPONDE ... Rubrica
ANEDDOTI DEL ROCK
31
29
Rubrica
IL VECCHIO e IL BAMBINO
Solidarietà
I BAMBINI DI YAKO
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AFRICA blog ... Politicamente SCORRETTO
Sfogliando
VoiceOver
...
OROSCOPO luglio
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www.voiceovernetwork.it VOICEOVER ECOMAGAZINE Anno 1 – Numero 2
Direttore responsabile: Alessio Caprodossi Responsabile editoriale: Emiliano Giacinti Responsabile commerciale: Lorenzo Croci Hanno collaborato:
Gianfranco Marcucci, Michela Andreini, Roberto Brini, Simone Giacinti, Igor Artibani, Mattia Mascher, Marco Filacchioni, Alessia Fiorani, Paolo Trucchi, Marzia Maier, Italo Gionangeli, Serena Costantini, Fabio Palumbo, Francesca Pompili, Stefano Frischigneto, il Nipote, Aldo Anchisi, Gina Imperato.
di Alessio Caprodossi
Progetto grafico: Radici Creative Via La Spezia, 74 00055 - Ladispoli (Rm) info@radicicreative.it
Art director: Jessica Sergi Editore: Associazione Culturale VoiceOver Presidente: Matteo Forte Via Vilnius snc 00055 Ladispoli (Rm) 06 99 22 01 46 info@voiceovernetwork.it
Stampa: Tipografia Agnesotti Viterbo (Vt) Chiuso in redazione giovedì 30 giugno 2011 Magazine in attesa di registrazione al Tribunale di Civitavecchia
SORPRESA
Reazione primaria quanto istintiva nel vivere i primi vagiti del nostro magazine. Pur sconosciuti e senza “agganci” tattici, incontriamo simpatia e piena disponibilità nei personaggi che cerchiamo e inseguiamo. L’esempio più lampante è stato Daniele Silvestri, uno che non ha bisogno di presentazioni. L’abbiamo “disturbato” all’indomani mattina del concerto tenuto a Bollate, vicino Milano, finito a notte fonda tra il tripudio dei fan. Non lo trovavamo, il telefono staccato e i primi foschi pensieri che si addensavano nella mente. Poi, all’improvviso, qualcuno risponde, la voce è subito inconfondibile. Sembra stanco e quasi costretto ad assolvere questo dovere (forse perché lo abbiamo interrotto mentre guidava solitario in macchina ascoltando a tutto volume Caparezza). Il dubbio che ci sfiora si dissolve in pochi secondi, perché Silvestri scherza, racconta, descrive, spiega. È ironico e loquace, in tal modo riesce a mantenere costantemente alta la nostra attenzione per quasi un'ora, stimolandoci una domanda dopo l'altra. Una sorpresa è stata anche scoprire la verve e la naturalezza di Nathalie, una che non ha paura di combattere i luoghi comuni di chi si ritrova buttata in pasto al mercato dopo esser stata lanciata nel grande circo grazie a X-Factor. Lei non si culla sugli allori e crede nell’ “onestà artistica”, assicurando di continuare a fare musica come quando suonava nei live club capitolini solo ed esclusivamente per esigenza personale e non per obblighi discografici. Auguri… Se parliamo di allergia al mercato musicale e alle sue mille beghe, i Wogiagia rappresentano l’indipendenza all’ennesima potenza. Dopo anni di stenti, la vittoria di un bando europeo e un tour nei Paesi baltici sono stati la scintilla che li ha fatti esplodere e convincere ulteriormente che l’importante è esprimere ciò che si sente, senza vincoli o forzature. Ed è così, raccontando quello che vedono e sentono, che si stanno facendo largo guadagnando stima e rispetto. A proposito di sorprese, giù il cappello dinanzi al maestro Sergio D’Offizi. Un nome che può passare inosservato, soprattutto tra i giovani, inconsapevoli dell’arte che D’Offizi ci ha regalato negli oltre cento film che ha firmato come direttore della fotografia. Del resto quando ricevi l’investitura di “grandissimo” dai vari Alberto Sordi, Mario Monicelli, Nanni Loy - e l’elenco sarebbe ancora assai lungo - un motivo dovrà esserci… Ci sorprendono, nonostante conoscessimo bene la loro imprevedibilità, pure Lillo e Greg, una delle coppie comiche più longeve, che continuano a far sorridere (come a noi durante l’intervista) e miscelare registri tecnici così diversi e così efficaci. Sanno fare tutto e lo sanno fare bene, ma questa non è una sorpresa.
Hanno permesso l'uscita di questo numero: il bianco puro - tua nonna - un menisco - il KGB - Ferrarotti - ladri di biciclette - i TT di Twitter - il prato di casa - gli attacchi hacker - le Maurizius - le 00:15 di venerdì
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editoriale
"LIVE" EXPLOSION U Una maratona lunga un intero mese, luglio, quello in cui anche la musica si sveste, scappa da palazzetti e locali indoor per spostarsi rigorosamente all’aperto e far godere e ballare le orde di fan pronte a sudare al ritmo delle sette note. di Alessio Caprodossi Un cartellone più ricco che mai fa della Capitale l’ombelico del mondo danzante, con una serie di appuntamenti imperdibili pena rimorsi e recriminazioni. A battezzare il mese de fuego è la rockstar per eccellenza, Vasco Rossi, di scena allo stadio Olimpico (1-2), che farà da cornice anche a Jovanotti, pure lui atteso da due serate ad alto gradimento (8-9), e l'unica tappa romana di Zucchero (23). Altro luogo molto gettonato è il Parco della Musica, la cui Cavea offre un saggio di musica d’autore cinque stelle extralusso. Si parte con l’icona del latin-pop Ricky Martin (2), poi arriva l’ex Beatle Ringo Starr con il suo nuovo gruppo (4). Si prosegue con George
successi in chiave sinfonica. Nel tourbillon di nomi altisonanti non manca la presenza italiana, guidata dal maestro Ennio Morricone (8) e che include anche Mario Biondi (29) e Vinicio Capossela (31). L’impronta dura e adrenalinica è invece il marchio di fabbrica di Rock in Roma, l'ormai tradizionale appuntamento all'ippodromo di Capannelle, che raggruppa stelle di primaria grandezza come Dream Theater (4) e l’attesissima performance di Ben Harper, preceduto dall’ex voce dei Led Zeppelin Robert Plant, tornato in auge col nuovo progetto “The Band of Joy” (19). E poi la scarica dei Skunk Anansie (20), l’imprevedibilità dei Jamiroquai (22), il sempre
scalmanata aggressività di Caparezza (16), l'ammaliante Daniele Silvestri (vedi articolo a pagina 10-11) e i sempre esilaranti Elio e Le Storie Tese (21). Per quanto già denso, l’elenco è ancora lontano dalla conclusione, perché luglio è il mese di punta di “Roma Incontra il Mondo”, la rassegna di stanza al laghetto di Villa Ada, che parla molto italiano con Niccolò Fabi (5), Sud Sound System (6), Alex Britti (13), Alborosie (14) e Neffa (30), senza disdegnare però l’arte mondiale, rappresentata dal brillante Goran Bregovich (21) e dal reggae giamaicano de “The Original Wailers”. Il reggae nostrano è invece protagonista al Parco degli Acquedot-
Benson, che ripercorre quattro decenni di successi (12), mentre la sera successiva è il turno di Elton John, che promette faville col pianoforte e l’accompagnamento della “sua” band. Gran finale con un poker di stelle: Lou Reed (25), Joe Cocker (27), l’Orquesta Buena Vista Social Club per celebrare la musica cubana (28) e il ritorno di Sting (30) che rivisiterà i suoi più grandi
originale Jack Johnson (23) e il gran finale con Slash, celeberrimo chitarrista dei Guns N’Roses (29). Non solo rock, però, perché in agenda ci sono anche i live a suon di elettro e distorsioni di Chemical Brothers (13) e Moby (24), senza dimenticare la massiccia presenza del made in Italy. Il rap disorientante di Fabri Fibra (9), la vena artistico-filosofica di Franco Battiato (15), la
ti con Brusco e Roots in The Sky Band (15), mentre per i discotecari c'è l'imperdibile Fatboy Slim (il 10 allo Jangla di Fregene). Serate incantevoli, infine, sono quelle in programma a Ostia Antica dove, nella splendida cornice del teatro romano, si alterneranno Franco Califano (12), Jethro Tull (18), Max Gazzè (19), Tiromancino (21) Lucio Dalla (23).
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ROMA CAPUT MUSIC
Musica
NATHALIE
di Simone Giacinti
"Vivo sospesa" tra Kate Bush e Tori Amos
U
Esclusiva VoiceOver
Uscire da un talent-show e riuscire ad affermarsi è tutt’altro che facile, così come cancellare l’etichetta che ti bolla come un prodotto imposto dall’alto. Lei ci è riuscita, scrollandosi di dosso il peso del mercato discografico, attraverso un duro lavoro basato su quella che lei chiama “onestà artistica”. Nathalie si racconta a VoiceOver Magazine, parlando del mentore Elio, della voglia di scrivere e delle sue passioni per le cantautrici anglosassoni. Innanzitutto quant’è strano trovarsi in così poco tempo dal suonare in live club all’essere fermata per un autografo o contattata per un’intervista? «Io dico sempre una parola: surreale. Per anni ho fatto questo lavoro in modo diverso, sudando sul campo, cantando nei locali, partecipando ai concorsi e autoproducendo i miei dischi. Ora posso dire: è bello, perché mi sento gratificata per tutto quello che ho fatto. E quando alla posta una signora mi ferma e mi ringrazia per le emozioni della canzone, mi sento veramente realizzata». Parliamo di “X-Factor”. La critica maggiore che viene mossa ai talent è di costruire un personaggio a tavolino per imporlo al pubblico e lucrare sul conseguente successo. In tale senso, la tua vittoria è stata una sorta di rivincita. «Si tende a pensare che chi esce dai talent sia un “parvenu” per dirla alla francese, uno che non hai mai fatto questo mestiere e diventa improvvisamente famoso senza esperienza. Nel mio caso posso dire che la partecipazione a “X-Factor”, è stato il cappello di un’esperienza più lunga. Mi portavo il pianoforte sulla spalla, come diceva Venditti. E se riesce a trasparire, che sono un po’ allergica ai riflettori, questo mi fa ancora più piacere, perché in fondo è vero. Punto molto ai miei lavori e non al mio apparire». Com’è stato essere capitanati da un personaggio come Elio? «Emozionante. Lui era già un mito e averlo come giudice prima e come mentore poi, è stato incredibile. Ero anche un po’ imbarazzata. Poi si è dimostrata una persona umanamente presente, continua a chiamarmi e darmi consigli. Scoprirlo anche al di fuori della musica è stata una sorpresa». Quant’è difficile sopravvivere dopo esser usciti da un talent-show? «È molto complicato. Dipende, però, come si prende l’opportunità concessa. X-factor e Sanremo sono tappe di un percorso che permettono di avere accesso a un pubblico più vasto. Possono essere viste come punti di partenza e non come punti d’arrivo. Questo è l’opinione in cui credo e che porterò avanti sempre con coerenza».
Parafrasando un tuo brano, “In punta di piedi” sei arrivata a Sanremo. Emozioni? «Molte e profonde. Non era così scontato che sarei approdata sul palco dell’Ariston, quindi per me e per il mio staff è stato un bel traguardo. Inoltre ho trovato Gianni Morandi, una persona molto disponibile che mi ha dato consigli e mi ha fortemente voluto nella sua edizione».
"Vivo sospesa", è oggi tra i brani più scaricati su iTunes. L'artista romana è di fatto autrice unica di tutte le 11 tracce, all'insegna della ricerca interiore.
Il Festival viene presentato sempre come un ambiente idilliaco e privo di rivalità. È così o c’è competizione? «Sinceramente non saprei. Ho sempre vissuto in maniera strana le gare canore. Non penso sia sensato mettere in competizione gli artisti come avviene in una gara
GOOD LUCK 23 Rock/Pop
Amos, Kate Bush, Joni Mitchell e molte altre. Sono passata anche per i Radiohead e Jeff Buckley, colonne portanti per me per la mia formazione. Al di là di ciò, però, l’influenza dipende molto dai periodi e dall’umore». Dal passato al presente, oggi chi ami ascoltare? «Sento spesso i miei primi amori musicali: i Korn, i Pearl Jam e Kate Bush. Mi piace molto, inoltre, ascoltare qualche radio non convenzionale che trasmetta musica nuova e non commerciale». E quali sono, invece, le cinque canzoni che non mancheranno mai nella tua playlist? «Facile: “Hey You” dei Pink Floyd, “The man with a child in his eyes” di Kate Bush, “Sad Lisa” di Cat Stevens, “Long nights” di Eddie Vedder e “Rimmel” di Francesco De Gregori».
VoiceOver
Questo mese incontriamo Luca "Falcon" Borry la voce dei Good Luck 23. La prima domanda è d'obbligo: da dove viene il nome "Good Luck 23"? «Il nome va innanzitutto scomposto in “Good luck” e “23”. La prima metà significa buona fortuna, è un appellativo globale che richiama alle sonorità internazionali, oltre che un augurio di buon auspicio. Quanto al 23, beh… a Roma sappiamo bene cosa significa». A proposito di fortuna, è proprio quello che serve a chi vuole emergere? «Esatto, ormai non è più un segreto che per riuscire a farcela non basta il talento. Ci vogliono caparbietà, impegno, dedizione, buona presenza scenica e quel pizzico di “23” che ti dà lo slancio in più. Anzi oggi, forse, la fortuna è al primo posto, lo testimoniano i numerosi esempi di cantanti e band che arrivano in cima e sprofondano con la stessa facilità». Nella nostra società sono essenzialmente due i canali per farsi largo: la Rete e i live. Partendo da questi ultimi, dinanzi ai sempre più numerosi “contest”, bisogna fare at-
sportiva. Per me è stata una vetrina importante che mi ha formato e dato tanto a livello personale, tanto che la classifica finale nemmeno la ricordo». Hai mai avuto paura di trovarti intrappolata nella morsa della “popolarità”? «Sicuramente ogni tanto può scattare il timore. Più che altro, per me, c’è un discorso importante che è quello dell’onestà artistica. Io farò musica finché sarò onesta. Onesta con me stessa e con chi mi ascolta. Non lo farò per le esigenze delle case discografiche, bensì per una mia esigenza personale, che è quella di scrivere e raccontare qualcosa. Finché riuscirò a fare ciò, farò questo mestiere». Da chi sei stata influenzata nel tuo percorso artistico? «Fondamentalmente dalle cantautrici anglosassoni: Tori
tenzione a quali spazi cavalcare. «Effettivamente di “contest” se ne fanno tanti e noi ne conosciamo molti per averci partecipato, ma più passa il tempo e più ci si accorge che sono facili espedienti per riempire i locali, tant’è vero che molti, anche tra quelli più pubblicizzati, si affidano al solo giudizio del pubblico, ovvero i consumatori. Si capisce facilmente, allora, che per tentare l'avanzata in tali situazioni devi riempire il locale. Fortunatamente, però, esistono anche oasi felici». L’altro canale è quello "libero" per eccellenza, il web, dove grazie ai social network chiunque ha la possibilità di crearsi un pubblico. Che ruolo hanno avuto e hanno questi media nel vostro percorso? «Noi adoriamo Youtube! Ci passiamo più tempo rispetto a Facebook. Quando abbiamo formato il gruppo, quattro anni fa, c’era Myspace all’apice della piramide, e quindi ci siamo subito attrezzati per metter su un piccolo profilo. Poi, con l'esplosione di Facebook e l’ascesa di Youtube le cose sono cambiate e anche noi ci siamo adattati aprendo
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SCOUTING
alla ricerca di Gruppi Emergenti
un nostro canale Youtube, su cui stiamo pubblicizzando il nostro primo videoclip ufficiale, “Sex on the beach” (inteso come cocktail!). Proprio in questi giorni, inoltre, abbiamo aperto anche il sito ufficiale, su cui si possono trovare tutte le informazioni passate, presenti e future». Prospettive future? «Siamo al lavoro per pubblicare altri due brani, che segna il definitivo passaggio da un'era a un'altra, l'evoluzione del nostro stile, qualcosa che ci serviva per la svolta che inseguiamo». info: www.goodluck23.com - goodluck23official@gmail.com
Musica Quattro chiacchiere con...
Savino, leader dei WOGIAGIA
Esclusiva VoiceOver
di Simone Giacinti
«Ti racconto un aneddoto. Due mesi prima dell’evento uno degli organizzatori, mi ha chiamato dicendomi che lui avrebbe dovuto fare qualcosa per questo evento, anche un urlo in una piazza, un qualcosa che gli facesse dire in futuro che lui si era impegnato per questa cosa e non era rimasto a guardare. Io lo appoggiai subito senza sapere cosa fosse, e scrissi un testo apposito per quell’evento. Dopo due mesi ci siamo trovati ad aprire il concerto, e visti i risultati dei referendum, dico che siamo ancora più fieri di averlo fatto». Finalmente avete presentato il nuovo album. “Faccio causa ai 7 nani”… «Eravamo stufi dalle storie a lieto fine che ci propongono tutti i giorni ed era un po’ che volevamo dirlo. Dall’album si percepisce questa rottura. Per quanto riguarda i nani ci tengo a dire che non è riferito a coloro che sono affetti da nanismo, ma coloro che sono nani d’animo, poveri di responsabilità civile. È impossibile che un’intera popolazione venga guidata da un nano, e non mi riferisco solo a Berlusconi, ma all’intera classe politica, povera di senso comune e incapace di far qualcosa per il bene dell’elettorato. La cosa che mi impaurisce è che di solito questi “nani” hanno un aspetto gracile, impaurito e buono prima di arrivare in alto (vedi Hitler, Napoleone), poi il potere li rende prepotenti e una volta giunti a quel punto è veramente difficile tornare indietro». A proposito di piccoli di statura, è recente la dichiarazione di un ministro che riferendosi a dei ragazzi precari in protesta li ha definiti “l’Italia peggiore”. «Su questa cosa difficilmente posso commentare senza sdegno. Io non credevo che una persona, al di fuori del ruolo che ha, potesse soltanto pensarla una cosa del genere. La nostra Costituzione è fondata sul lavoro, quindi penso sia molto irrispettosa un’affermazione del genere. Soprattutto se il governo fa del tutto per incentivare contratti sottopagati e che in qualche modo spingono al licenziamento». E dei reality show musicali cosa ne pensate? «I reality sono studiati a tavolino, progettati per filo e per segno in ogni piccolo dettaglio. Da parte nostra, invece, abbiamo avuto una soddisfazione grandissima quando un addetto ai lavori, una persona che lavorava all’estero per produrre band ibride da vendere sul mercato, dopo aver visto un nostro live ha mostrato grande apprezzamento perché gruppi amalgamati, belli da sentire e da vedere esistono per davvero senza doverli creare a puntino». La vostra, e soprattutto la tua, è una carriera lunga. Ti senti di dare un consiglio a coloro che si tuffano nella musica? «L’importante è che, qualora abbiano qualcosa da dire o in cui credere, non si facciano fermare da nessuno, specie da chi gli dirà che quello che fanno non avrà mercato e non sarà mai venduto. Se avete qualcosa da dire ditelo, con la consapevolezza che non tutto quello che fate potrà arrivare. Noi pensiamo che nella vita le salite vadano scalate, ma senza fermarsi in cima perchè, se si è faticato tanto per salire, scendere sarà piacevolissimo».
che consiglia: http://www.youtube.com/watch?v=yTTy6bXosIc
foto di: Roberto Scorta
S
Sono da “Pontisso”, un famoso bar romano vicino agli studi Rai in via Asiago. Aspetto Savino il cantante dei Wogiagia, che arriva con passo spedito. Cappello in testa, jeans e magliettina nera. Mi vede e tira su il pollice in segno di intesa, mi ha riconosciuto. Ha un’aria indaffarata ma rilassata, tipica del cantante reggae. La nostra chiacchierata prende subito un tono confidenziale grazie alla disponibilità e semplicità di Savino che, col suo spirito "peace and love", ha una parola per tutti i "fratelli neri" che ci avvicinano per venderci calzini e magliette.
Partiamo dall’inizio, dall’esordio nel 1998 a oggi i Woogiagia hanno attraversato diversi cambiamenti, quando e come avete trovato la quadratura del cerchio? «Da sette anni siamo in formazione definitiva. Abbiamo cominciato con elementi diversi e suonavamo soprattutto per noi stessi e per dimostrare ai nostri amici quanto eravamo bravi. Crescendo, con l’ingresso graduale di Giorgio “papagiò” Pacchiarò, Giulio “genius” Scarpato (entrato nel gruppo minorenne), le due voci femminili (sublimi anche alla vista, non solo all’udito, ndr) i fiati e le percussioni, siamo arrivati al top, e riusciamo a suonare anche per chi ci viene ad ascoltare. L’accelerazione fondamentale l’abbiamo avuta vincendo un bando europeo che ci ha portato in giro per i Paesi baltici, a suonare davanti a ventimila persone completamente trasportate dalla musica reggae». Una musica, quella reggae, espressione popolare che viene dal cuore e da lontano. Che però in Italia difficilmente riesce a sfondare? «Assolutamente sì, da noi è quasi impossibile farcela. O sei ricco di famiglia, o trovi chi ti sponsorizza oppure, ancora meglio, trovi chi è ricco e crede nel progetto. Tutti elementi, questi, che non si accostano molto alla musica reggae. Fondamentalmente il reggae è musica popolare jamaicana, che si avvicina molto a quella del sud. Infatti gruppi come i Sud Sound System, gli Almamegretta, gli Africa Unite e i 99 Posse, sono riusciti a fondere la cultura del sud con quella giamaicana creando un sound particolare che somiglia molto a quello originale». Siete reduci dall’apertura di un evento significativo come quello del “Si4Fest” a Piazza del Popolo in occasione del referendum, una causa che avete sposato in pieno. L’ultimo album
|Faccio causa ai 7 nani| “Faccio causa ai 7 nani” rappresenta la sottile linea che separa la realtà dalla finzione, la bugia fine a se stessa dalla scomoda verità, in una società raccontata sempre più dai reality tv e sempre meno dalle persone che la vivono.
www.wogiagia.net
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Memorie
D’AMERICA
by Il Vagabondo del Dharma
Jack Kerouac e la Beat Generation
Ora vi racconto Jack, così come lo ricordo. O così come l’ho immaginato. Il confine tra realtà e fantasia è labile, a volte… California, fine anni Cinquanta… «…e noi staremo tutti insieme qui davanti stretti stretti a raccontarci storie mentre filiamo verso New York. E poi via tutti verso la dolce vita, perché è arrivato il momento e noi sappiamo sempre quando è arrivato il momento, noi sentiamo il tempo!». Siamo in macchina, io Sal Paradise e Dean Moriarty su e giù dritti lungo la strada, quella strada la Route 66, la strada di tutte le strade, sferragliando, strombazzando, ingerendo la polvere, la musica, quella musica che fa scorrere le note, Dean che tamburella le dita sul cruscotto, Dean che dategli un volante, un sedile e un pezzo d’asfalto e lui è capace di star sveglio due o tre giorni, qualche pasticca di benzedrina e via giù di schianto, il bop che scandisce il tempo, quello dei negri vestiti di bianco, quello dei locali, su e giù per le strade, Frisco, Denver, New York, da una parte all’altra dell’America, nessuno che dorme perché il ritmo ti assale e Dean è sveglio, più sveglio che mai e ha voglia di parlare e parlare con quel suo modo di dire le cose come se ogni cosa, ogni più piccola considerazione nascondesse una rivelazione.
«Sono visioni, visioni amico mio. A Frisco ci sono delle ragazze che ci aspettano». Siamo i beat, battuti, sbattuti, o meglio i “beati”, pieni, sereni, illuminati, legati al battito del bop che scalda il sangue nelle vene, emarginati, disgraziati, viviamo pensieri metafisci-religiosi-esistenziali, tutto è vita, la nostra vita, on the road, sulla strada. Sal Paradise e Dean Moriarty, pseudonimi di Jack Kerouac e Neal Cassady, uno dei migliori amici di Jack, da cui sarà influenzato per tutta la vita. Dice Kerouac: - La Beat Generation è una visione che John Clellon Holmes e io, e Allen Ginsberg in modo ancor più fantastico, abbiamo avuto alla fine degli anni Quaranta, la visione di una generazione di pazzi hipster illuminati che improvvisamente spuntano e scorazzano per l’America, seri, curiosi, vagabondi che si spostano ovunque in autostop, straccioni, beati, belli di una nuova aggraziata bruttezza - una visione balenata dall’aver sentito come la parola “beat” veniva usata per strada in Times Square e nel Village, nella notte dei quartieri del centro di altre città nell’America del dopoguerra - beat che significa giù e fuori, ma pieno di un’intensa convinzione - Non indicava mai i giovani delinquenti, indicava personaggi di una spiritualità particolare che non facevano mai gruppo ma che erano solitari Bartleby con lo sguardo fisso fuori dalla cieca finestra della nostra civiltà - gli eroi sotterranei che avevano finalmente voltato le spalle alla macchina
della “libertà” occidentale e che prendevano droghe, amavano il bop, avevano lampi di genio, sperimentavano il “disordine dei sensi”, parlavano strano, erano poveri e contenti, profetizzavano uno stile nuovo della cultura americana - La Beat Generation è la ricerca di una risposta alla Lost Generation degli anni Venti, quella di Scott Fitzgerald, lo champagne e le sciarpe di seta e al successivo Esistenzialismo. Gli hipster, o beatster, hanno passione, energia, capacità di intuizione istantanea, disponibilità a esperienze alternative se non estreme - con uso/abuso di droghe e sesso - ma paradossalmente anche una forte consapevolezza e controllo di sé. «Metto tutto questo sulla carta, questo continuo muoversi e spostarsi e viaggiare andare, il bisogno di vivere e vedere. La mia mente è un foglio bianco», mi dice Sal/Jack, «e io registro tutto». “Sulla strada” uscirà nel 1957 per i tipi della Viking, New York. Kerouac lo scriverà nel 1951, in tre settimane su un rotolo di carta lungo quaranta metri, sperimentando quella scrittura automatica che sarà presente in tutta la sua produzione. «Quando nel 1957 gli editori hanno osato correre il rischio di pubblicare Sulla strada, la cosa è scoppiata, è spuntata ovunque come i funghi, tutti hanno cominciato a riempirsi la bocca con la Beat Generation e tutti mi chiedevano cosa
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intendessi con una cosa del genere. Eppure è stato un pomeriggio che sono andato nella chiesa della mia infanzia, a Lowell in Massachusetts, e quando ho sentito il silenzio in chiesa (ero l’unico là dentro alle cinque del pomeriggio), improvvisamente con le lacrime agli occhi ho avuto la visione di cosa avevo inteso in realtà con “Beat”, la visione che la parola Beat significa beato…». «Amico - mi disse Dean davanti a un bar guarda la strada della vita, guarda i cinesi che girano per Chicago. Che città strana… fantastica, e quella donna lassù affacciata alla finestra, con i seni che straripano dalla camicia da notte e i grandi occhi spalancati. Uiiuuu. Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché arriviamo». «Finché arriviamo dove, amico?». «Non lo so ma dobbiamo andare».
Per una vita
MENOAMARA
estate…per favore vai via...
di Serena Costantini
È
È iniziata l’estate purtroppo, e lo si può chiaramente evincere da una serie di notevolissimi elementi: il mio contratto a tempo determinato è scaduto, mia madre si sventola con le parole crociate, i miei gatti sembrano tutti morti e sono stramazzati qua e là sul pavimento in pose innaturali, mentre in tv danno solo repliche di telefilm spagnoli.
Ma lo si evince, soprattutto, dall’arrivo dei simpatici 30°C nella ridente cittadina marittima in cui vivo, dove sembrano tutti impazziti. Il caldo fa male alla testa, questo si sa; quello che non sapevo è che potesse addirittura trasformare la popolazione costiera in vere e proprie caricature da spiaggia, figure mitologiche, e accaniti succhia sole in astinenza da raggi UVA. «Ma come non lo sai? L’abbronzatura nasconde la cellulite, io oggi ho portato il Bergamotto mescolato con la crema alla carota». Starnazzava così, questa mattina, una tredicenne sottopeso in un bar affollato davanti alla spiaggia. Stavo quasi per suggerirle di mescolarlo con il Napalm, il suo Bergamotto, quando ho capito che in realtà quella ragazza era solo un’altra vittima innocente della follia estiva di massa. Siamo tutti seminudi, accaldati, unti di creme al sandalo abbronzante e ansiosi di prenotare la vacanza per Agosto, che ci porterà in un altro luogo di mare in cui saremo seminudi, accaldati e unti di creme al sandalo abbronzante. Non sono una grande amante del caldo, questo forse traspare, ma vi assicuro che l’atteggiamento dell’umanità durante questi tre mesi di fuoco non aiuta il mio animo misantropo. Intorno alla spiaggia si accalcano personaggi d’ogni età, etnia ed estrazione sociale. La figura che salta maggiormente all’occhio è senza dubbio quella dello “spiaggino”. Ha un’età compresa tra i 45 e gli 85 anni e lo si riconosce facilmente grazie all’aspetto simile a Ernest
Hemingway e all’abbigliamento tipico, composto da Jeans chiari tagliati sopra il ginocchio e canotta bianca molto larga che lascia intravedere il tatuaggio inchiostrato nell'ormai svanita giovinezza. Questo personaggio assalta la spiaggia dall’alba al tramonto, e per questo conserva l’abbronzatura tropicale anche durante i mesi invernali. Lo spiaggino cammina sulla sabbia rovente senza ciabattine, poiché il suo piede ha sviluppato un livello di callosità tale da fare invidia alla lucertola del deserto australiano. Accanto a questa figura di elevata caratura, nella bolgia del lungomare si accatastano sciami di famiglie rumorose. Ho provato ad apprezzare almeno i bambini, vi giuro che c’ho provato, ma ahimè qualche forza superiore mi impedisce di allinearmi con i chakra di quelle innocenti creature sotto il metro. Così mentre loro giocano felici e senza pensieri, io che sto sdraiata sotto l’ombrellone a sventolarmi col modello dell’F24, vengo puntualmente ricoperta da ondate di sabbia e pallonate sulle costole. Tuttavia non riesco nemmeno a reagire, che so, magari prendendo i piccoli teppisti per i piedi e riconsegnandoli ai genitori (spesso intenti a mangiare kebab e peperonata). Non riesco a ribellarmi e resto attonita con le costole incrinate, poiché con l’arrivo dell’afa i miei arti smettono di ricevere gli impulsi cerebrali e cado in preda a un’apatia corrosiva, una sorta di spleen devastante e boccheggiante. Durante i mesi estivi, a causa degli ormoni impazziti, le serate rischiano di essere addirittura peggiori delle lun-
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ghe e torride ore diurne. Tra giugno e agosto, il 70% degli uomini si convince del fatto che tutte le donne, anche le più improbabili, siano ninfomani pronte a tutto sin dalla prima sera, così noi povere creature femminili, colpevoli di aver scoperto i polpacci, dobbiamo spiegare ai giovani virgulti sovraeccitati che ci siamo denudate per via del caldo e non nella speranza di ottenere del sesso da loro. Se riusciamo a scampare alla singola notte di sesso, in estate rischiamo comunque di imbatterci nei cosiddetti “amori estivi”, quello squallido capitolo sentimentale pieno di sms e cene all’aperto circondati da zanzare e gente ustionata che ordina fritture di pesce. Io odio l’estate e tutti quelli che la osannano, odio chi mi impone di fare una determinata cosa solo perché «è estate, se non lo facciamo adesso!». Odio questa rincorsa al divertimento a tutti i costi, preferisco le foglie gialle e il vento freddo che annuncia l’autunno, preferisco il mio cappotto di tweed e i piedi gelidi negli stivali. Insomma d'estate bisogna essere felici solo perché è estate, e io odio le costrizioni.
e i p m e i r ti l’estate! Lungomare 23 Regina Elena, Ladispoli
y z a r c I D GIOVE O DI MUSICA
UN BAGN / Balli con Steve
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Musica
DANIELE SILVESTRI
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Esclusiva VoiceOver
Se un artista è capace di farti ballare e ragionare in un colpo solo va apprezzato a prescindere. Se poi è capace di riversare il suo talento in dieci album e decine di collaborazioni sparse senza perdere smalto, ma anzi raggiungendo la maturità con “Supera certamente ogni titolo che ho” (l’acronimo di S.C.O.T.C.H.) significa che è uno dei più alti riferimenti dell’attuale scena musicale italiana. “Cohiba”, “Aria”, “Occhi da orientale”, “Salirò”, “Il mio nemico”, “Kunta Kinte”, “La Paranza”, “Gino e l’Alfetta”, “Monetine”, “Precario è il mondo”, “Monito”, sono alcune delle gemme sfornate in serie da Daniele Silvestri, capofila di quella generazione che ha raccolto l’eredità dei grandi cantautori nostrani. A quattro anni dall’ultimo lavoro, l’artista romano sta girando l’Italia col nuovo album “S.C.O.T.C.H." facendo il pieno a ogni fermata. In attesa del ritorno in città (il 18 al Rock in Roma) l’abbiamo intercettato all’indomani della strepitosa performance regalata a Villa Arconati (neanche a dirlo tutto esaurito) scoprendo la faccia dell’antidivo, preciso, profondo, autoironico. E con tanti progetti nel cassetto… di Alessio Caprodossi Partiamo dalla fine, dall’ultimo album, “S.c.o.t.c.h.” definito il più convincente in assoluto. Perché? «In questo lavoro ho seguito completamente le voglie e i desideri che non avevo ancora mai assecondato dal punto di vista tecnico e di registrazione, non ho rispettato per niente, cioè, logiche precise o le consuete regole nello strutturare le canzoni. Così quando ho finito mi son detto che questo era esattamente il disco che volevo fare e poco male se rimarrà in ombra o piacerà a pochi, anche perché sono il primo a cercare di evitare tormentoni o brani facilmente orecchiabili. Il bel-
Mi piace parlare e resto affascinato dai discorsi sentiti e appassionati, ancor più se in disaccordo con le mie idee
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parole scritte da Gaber dieci anni fa e che hanno senso forse ancora più oggi che allora. C’è dolore e passione verso l’essere italiano, mi sono accorto che era un brano troppo giusto per questo disco e facilmente collegabile alle altre cose che stavo raccontando. Quindi mi sono permesso di fare questo passo su suggerimento di altri ma adesso lo rivendico, anche e soprattutto perché è un brano che mi piace molto fare durante i concerti». Avete appena iniziato un tour che vi porterà in giro per tutta l’estate, ma come si prepara un impegno così dispendioso e che cosa scatta nel rapporto con gli altri
lo è che invece sono stato meravigliosamente sorpreso dalle reazioni di pubblico e addetti ai lavori, accorgendomi che ho intercettato quello che tante persone volevano sentirsi dire». Tra i quindici pezzi dell’album c’è anche “Io non mi sento italiano” di Gaber. Com’è nata l’idea? «In realtà mi è stata proposta da Fazio e Saviano quando mi hanno invitato alla trasmissione “Vieni via con me” cogliendomi un po’ di sorpresa, anche se poi mi sono divertito a farla. Poi gradualmente la canzone mi si è incollata addosso perché, anche se il testo è semplice, sono
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musicisti? E avete riti o scaramanzie pre concerto? «Non abbiamo riti specifici, anche se ogni volta pochi istanti prima di salire sul palco ci raggruppiamo, come una squadra di pallavolo, dicendo però ogni sera qualcosa di diverso. La base del nostro amalgama è la nostra amicizia, perché siamo gli stessi (Piero Monterisi alla batteria, Maurizio Filardo alle chitarre, Gianluca Misiti alle tastiere, Gabriele Lazzarotti al basso e Ramon Josè Caraballo alla tromba e alle percussioni, nda) che suoniamo insieme da tanti anni e questo si sente e si vede sul palco, dove abbiamo
una grande complicità che ci permette di scherzare tra noi e stravolgere programmi e scaletta». A proposito di scaletta, è preconfezionata o c'è spazio per l'improvvisazione? «In generale stilo un canovaccio base, ma mi piace cambiare ogni volta senza programmare nulla. I tecnici aspettano fino a mezzora prima dell’inizio le mie scelte, sapendo comunque che ci saranno altre variazioni in corso d’opera. Credo che sia giusto così, anche perché ogni serata è diversa dalle altre e ogni pubblico, così come ogni luogo, va interpretato». Il rapporto con il pubblico? «Basato sul rispetto, perché credo sia un dovere dialogare con i propri fan. Ci sono persone che fanno tanti chilometri e lunghe file per andare a un concerto e, per quanto non sia possibile seguire tutti, questa passione va giustamente ricompensata». Ripercorrendo la carriera attraverso gli album, da quelli più impegnati ai successivi più intimi, ognuno veicola un messaggio diverso. Cosa vuole trasmettere e a chi si rivolge la sua musica? «Non ragiono in questi termini e non ho un target da raggiungere. Ho semplicemente il bisogno di raccontare ciò che vedo e quello che sento. Ed è un quadro che cambia ogni volta, perché cambiano i tempi e cambio io; la necessità resta, però, quella di dare il mio punto di vista sulle cose, la mia idea che si può condividere o meno, senza voler insegnare niente a nessuno». A tal proposito colpisce la cadenza degli album: all’inizio tre lavori in tre anni, poi i tempi si dilatano e in alcuni casi passano anche tre o quattro anni da un disco all’altro. Da cosa dipende? «Dipende dal fatto che le persone con cui lavoro, inclusa la casa discografica, hanno imparato ad avere pazienza, sapendo che finché non sono contento e sicuro di quello che faccio non esco soltanto perché lo dice un contratto. Sarei bugiardo se non dicessi che non è solo un aspetto positivo, che prima ho fatto album ravvicinati solo perché li ho voluti fare di fretta, poiché certi momenti della mia vita sono stati vulcanici e quindi c’erano cose che volevo subito. Da un po’ di anni, invece, ho bisogno di tempi più lunghi, anche perché ho altre cose di cui voglio
occuparmi; quest’aspetto si porta dietro, però, il vantaggio di poter essere, davvero soddisfatto e convinto del lavoro fatto, come avvenuto per S.C.O.T.C.H.». Facciamo un salto all’indietro per capire quali sono stati i riferimenti principali nel formare l'idea musicale? «Il mio è stato un percorso molto vario e a zig zag. Ho iniziato a scrivere canzoni a tredici anni lavorando con la musica ma scrivendo per altri (soprattutto colonne sonore e spettacoli teatrali), ed era un modo che mi dava soddisfazione perché non avevo mai sentito il bisogno di essere al centro dell’attenzione. Accorgendomi col tempo che scrivere canzoni era la cosa che preferivo in assoluto, ho scelto di scriverle per me piuttosto che per gli altri e così il passaggio a diventare cantante delle mie stesse cose è stato facile. Al di là di questo, le cose che mi hanno appassionato sono state tante e molte sono uscite fuori a distanza di anni: sono cresciuto ascoltando il jazz che mia madre divorava quando era giovane, ho amato i Police, la cosa più dirompente della mia giovinezza, ma allo stesso tempo non potevo fare a meno di Paolo Conte e del primo Lucio Dalla, così come di Edoardo Bennato. Nel tempo sono arrivate altre influenze inaspettate, soprattutto il Centroamerica e la musica latino-americana, sonorità che mi hanno conquistato. Sono perciò tanti gli elementi del mio cammino, l’importante è avere sempre curiosità e stimoli per continuare a sperimentare ancora».
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Suonare davanti a migliaia di persone è la cosa più bella del mio mestiere. È il momento in cui verifichi la bontà di quanto fatto e, soprattutto, c’è un flusso di energia che s’instaura col pubblico che è emozionante
diventare un tormentone. È successo qualcosa di inatteso e, ripensandoci a distanza di dieci anni, ricordo che rimasi sorpreso, soddisfatto ma anche un po’ spaventato da quanto accaduto. Quello è stato il momento in cui è cambiata un po’ la mia vita, in termini di percezione e di popolarità, anche se quando succede che tante persone conoscono di te una cosa e solo quella, allora si può correre un rischio e sentire, quindi, il bisogno di spiegare che non sei solo quello. È stato bello e utile vivere quel periodo ma ora è tutto alle spalle». Quando e come nasce una canzone: ci si concentra per trovare l’ispirazione o questa arriva a prescindere dalla situazione contingente? «Capitano entrambe le cose, anche se cercare l’ispirazione a tutti i costi, creando magari le condizioni quasi scaramantiche perché accada, non è il modo giusto. Ci sono momenti in cui resti folgorato da un qualcosa, una frase o un ritmo, e questo non è prevedibile, ma il 90% del lavoro che si fa per scrivere canzoni è concentrazione, sforzo, fatica, non necessariamente straniandosi dal resto del mondo, anche se poi a volte mi capita perché in definitiva aiuta. Del resto quello che poi si ascolta sull’album è solo una parte di quanto fatto, perché si butta tanto per tenere il giusto». Cosa intende Daniele Silvestri con il termine “cultura”? «Il mio mestiere è quello di creare qualcosa, per quanto leggero possa essere considerata la musica “pop” e
Daniele Silvestri con la sua band
Oggi invece quali sono gli artisti preferiti? «Prima di sentirci al telefono stavo ascoltando Caparezza, e non è un caso, perché mi piace tantissimo, così come Capossela. Ma continuo pure ad ascoltare con grande amore sia Bob Marley che i Beatles, dipende comunque dal momento». Torniamo a Caparezza, un artista che stima particolarmente. Possiamo aspettarci un duetto tra voi? «Lo spero vivamente, io l’ho già minacciato (ride). Ho un pezzetto nel cassetto che credo sia perfetto per noi. Del resto ce lo siamo detti più volte, quindi capiterà sicuramente. Sono cose che non bisogna forzare, anzi si deve aspettare il momento giusto, che sono sicuro arriverà presto». Qual è il brano cui è più legato e perché? «Ce ne sono diversi, ma se devo sceglierne uno dico “Aria”, una di quelle canzoni fortunate che quando finisci non sai neanche cosa sia successo, perché musica e parole vengono fuori in simbiosi. Sono racconti che a pensarci a tavolino non verrebbero mai allo stesso modo, per questo “Aria” è un pezzo di cui sono veramente orgoglioso e che ogni volta che suono mi regala emozioni». Tutt’altra storia per “Salirò”, un tormentone che l’ha travolto? «Quando l’ho scritta non era preventivabile che potesse
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in tal senso il termine cultura diventa un contenitore di tantissimi significati. Dipende dal contesto in cui la usiamo. Se parliamo della Cultura “alta” penso per esempio alla ricchezza di un intero popolo, alla sua capacità di offrire qualcosa e a quegli elementi in cui un paese si può riconoscere e di cui possa andare fiero, quindi talenti, inventiva e possibilità di far crescere i propri cittadini». Chi è oggi il suo “nemico”? «Ce n’è più di uno ma il primo che mi viene in mente è la rassegnazione, anche se quest’ultimo periodo ha dimostrato che gli anticorpi ci sono ancora. Il rischio è però quello di abituarsi troppo al peggio, dare per scontato che non valga più la pena combattere. Dobbiamo continuare a pensare al futuro, per evitare di cadere nella rassegnazione, nell’indifferenza e nell’abbruttimento. Questo è il nemico che oggi va sconfitto». Continua a non fidarsi di “chi sorride sempre”? «Non mi fido di chi sorride sempre e sempre nello stesso modo. Mi fido, invece, di chi sorride con senso e non di chi ha la capacità di indossare un sorriso». Come le piacerebbe essere ricordato? «Non è semplice rispondere a questa domanda. Mi piace sentire il coinvolgimento delle persone che vengono ai miei concerti: pensare che con le cose che scrivo ci sono persone che riescono a sognare, piangere o gioire, è il risultato più bello che si può chiedere».
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Cinema A tu per tu con...
SERGIO D'OFFIZI di Igor Artibani
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La fotografia sta al cinema come il sole al pianeta. Non tutti sanno o immaginano, infatti, quanto sia importante la fotografia e un ottimale uso delle luci per realizzare un buon film. Motivo per cui, da sempre, il direttore della fotografia è una delle figure più rilevanti all’interno della troupe cinematografica, nonché determinante per le future sorti della pellicola. E noi abbiamo avuto l’opportunità di incontrare uno dei più grandi e longevi direttori della fotografia del cinema italiano: Sergio D’Offizi, una enciclopedia umana di tecniche, esperienze e lavori in giro per il mondo a contatto con i più grandi artisti del grande schermo.
INEMA
Esclusiva VoiceOver
Come si è avvicinato alla fotografia e al cinema? «Diciamo che mi sento un figlio d’arte: mio padre lavorava in produzione, nei film che una volta si chiamavano “I telefoni bianchi”, quelli di Camerini per intenderci. Fu lui ad avvicinarmi a un direttore della fotografia, Arturo Gallea. Il film era “Abbiamo Trasmesso”, di Ross. Lì iniziò la mia avventura nel cinema». Quali sono le peculiarità per diventare un direttore della fotografia cinematografico? «Di sicuro una spiccata sensibilità, una buona cultura, cinematografica e non, e poi la conoscenza del mezzo tecnico, nonché dello strumento più importante: la luce. Se analizziamo la parola FOTOGRAFIA, vediamo che vuol dire scrittura della luce, ed è proprio grazie a essa che si riescono a descrivere gli ambienti e gli stati d’animo dei personaggi di un film». Ha lavorato e conosciuto i migliori registi italiani del tempo, da Steno a Monicelli, da Loy alla coppia PipoloCastellano: curiosità, modi di lavoro sul set, le dinamiche tra regista e il direttore della fotografia?
«Elencarli tutti o ricordarli tutti sarebbe impossibile, calcolando che ho partecipato a 117 film. Potrei parlare di tanti eccezionali registi come Corbucci, Steno, Troisi con i quali ho avuto la fortuna di lavorare e instaurare un ottimo rapporto professionale, ma tra tutti cito due cui sono stato molto legato: Nanny Loy e Mario Monicelli. Loy per me è stato uno dei più grandi in assoluto, anche se non gli si è riconosciuto il giusto rilievo, specie per la sua tecnica innovativa. Lo conobbi grazie al
suo assistente, che gli girò parte del mio materiale che colpì molto Loy, poiché mi volle subito incontrare per propormi di collaborare con lui in “Detenuto in attesa di giudizio”, film che mi spalancò le porte del grande cinema. Proprio nel girare questa pellicola ebbi modo di comprendere la grandezza di Loy, che oltre a tranquillizzare i miei timori da esordiente con attori di primissimo livello, mi difese strenuamente opponendosi ai voleri del produttore, che pretendeva di rifare una scena in cui di Alberto Sordi si ascoltava la voce ma non si vedeva l’immagine. Nanni fu irremovibile dinanzi al produttore, e anche Sordi, successivamente, testimoniò il suo gradimento per la mia scelta. Tutt’altro tipo di rapporto ebbi con Monicelli, che mi volle come direttore della fotografia per “Il Marchese del grillo”. Attesi l’incontro con lui come un bambino al primo giorno di scuola e, diversamente dalle altre volte, accettai anche la sua richiesta preliminare di rifarmi agli effetti di un determinato film perché volevo a tutti i costi prender parte a quel film. Mi impegnai tantissimo e feci innumerevoli provini, ma avevo l’impressione che Monicelli non fosse particolarmente soddisfatto dei miei sforzi, io continuai ma lui era sempre molto freddo, mai un briciolo di entusiasmo. Solo dopo mi resi conto che non era mancanza di feeling, semplicemente quello era il suo carattere, il suo modo di approcciarsi agli altri. Tanto che dopo tre settimane dalla fine delle riprese un segretario di produzione mi disse che Mario era molto contento della fotografia e che era rimasto impressionato dalla mia professionalità». Tra tanti personaggi, il rapporto più longevo è stato quello con Alberto Sordi, cui ha dedicato anche un libro "Sordi ed io". «Ho scritto questo libro per condividere il ricordo personale che ho di Sordi, con il quale ho avuto il piacere di lavorare per più di quindici anni. Alberto è stato una grande persona, molto riservata e non avara come si diceva; io posso dirlo a voce alta perché sono stato testimone di tantissimi gesti di bontà e altruismo che ho trovato in pochissime altre persone. Amava le luci dei riflettori, ma solo quando era sul set. Per il resto conduce-
va una vita tranquilla, con la famiglia, gli amici, sempre ospite di qualcuno, sempre una buona parola per aiutare qualcuno che lo meritava o una battuta per sdrammatizzare, come solo lui sapeva fare. Quanto al lato professionale, affrontava il lavoro con abnegazione e sacrificio, e apprezzava il lavoro degli altri, dall’attore al macchinista. Io con lui ebbi un rapporto speciale che iniziò sul set de “Detenuto in attesa di giudizio” di Nanny Loy. Piacqui subito a Sordi per il mio modo di lavorare, che lui descriveva discreto, professionale e non urlante. Di lì in poi iniziò il nostro sodalizio professionale. Ho tantissimi ricordi che mi legano a lui. Ne cito uno che ancora oggi mi fa commuovere. Nel 1978 fui chiamato per “Dove vai in vacanza?”, classica commedia all’italiana in tre episodi e il nostro era appunto diretto e interpretato da Alberto. Prima di iniziare a girare però fui al centro di un’insolita contrattazione: l’organizzatore del film, come sempre succede, mi chiese quale compenso avanzavo
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per tre settimane di lavoro, io chiesi la solita cifra e lui di rimando, come sempre succede, mi disse che era un costo troppo alto che la produzione non poteva permettersi. Senza intavolare nessuna trattativa, come invece succede sempre, costui andò dal produttore annunciandogli le mie richieste troppo esose. Messo al corrente della situazione, Sordi prese in mano la situazione, mi fece convocare dal produttore Gianni Hecth Lucari e risolse il problema con una trovata delle sue: pretese al mio posto Gordon Willis, uno dei più grandi direttori della fotografia statunitense, e di fronte al diniego del produttore per gli esorbitanti costi che avrebbe richiesto il suo ingaggio, in pochi secondi lo convinse che era meglio firmare il mio di contratto. Tutto questo per dire che Alberto Sordi era una persona unica». In un vortice intenso com'è il set cinematografico capitano frequentemente equivoci, disguidi e discussioni: nella sua carriera ha mai avuto screzi o rapporti tesi con registi, attori o produttori? «Diciamo che gli screzi più grandi li ho avuti con i registi esordienti che ancora non erano pratici dei set cinematografici. Avendo io più esperienza di loro, ed essendo il direttore della fotografia una componente importantissima alla buona riuscita del film, venivano spesso da me per chiedere consigli. Solo che quan-
UNA GIORNATA AL TEATRO
di Alessia Fiorani
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Se ne parla talmente tanto che mi aspetto di tutto, ma all’entrata posteriore del teatro Valle vedo solo un viavai di gente tranquilla. Una piccola folla è radunata attorno alla scrivania all’ingresso, dove una ragazza, seduta, dà informazioni calme e precise a chiunque si avvicini. Sul tavolo, oltre al registro delle firme per la petizione e alcuni fogli stampati, c’è un cumulo di pezzi di carta con frasi di sostegno lasciate dai numerosi visitatori. Passa qualche famoso attore. Mi accosto a Caterina Carpio, attrice che oggi siede alla scrivania, e lei con semplicità e partecipazione comincia a spiegarmi le reazioni di politica e istituzioni all’occupazione. La sorpresa è che non ci sono risposte, né sull’occupazione né sul futuro del teatro. I politici si sono limitati a freddi proclami di sostegno, dalle istituzioni è arrivato un commento lapidario: «Stanno bivaccando». Forse sarà istituito un bando pubblico per la gestione del Valle. Caterina continua a spiegarmi il significato del teatro per la gente: adesso la cosa più importante, mi dice, non sono gli spettacoli della sera, che pure registrano il tutto esaurito, ma le assemblee cittadine che quotidianamente, alle 16:30, lasciano spazio a dibattiti organizzati da lavoratori dello spettacolo e comuni cittadini divisi in squadre di controllo. Mentre parla con me, Caterina trova il tempo di rispondere gentilmente alle domande dei visitatori che entrano ed escono. La ringrazio e mi inoltro per i corridoi ordinati e puliti fino a raggiungere l’ingresso di fianco al palcoscenico.
do con la mia esperienza cercavo di sopperire alle loro mancanze, molti di essi la prendevano sul personale pensando che volessi sopravanzarli. Non era così: portare a casa un buon film è il lavoro per cui ero pagato e per questo davo il massimo, mettendo a frutto quello che a me avevano insegnato. Ma da queste dinamiche possono nascere talvolta delle incomprensioni». C'è qualcosa che non rifarebbe? «Non c’è nessun film che non rifarei perché ogni film mi ha dato il pane per mangiare e ha contribuito alla mia carriera nel cinema». E un regista con cui avrebbe voluto lavorare? «Un regista col quale avrei lavorato volentieri è Giuseppe Tornatore: lui incarna la figura professionale che io ho sempre ammirato, molto attento alla fotografia. Ecco, con lui mi sarebbe piaciuto molto lavorare». In cinquanta anni di set e film, cosa e come è cambiato il cinema italiano: nella produzione, nella difficoltà di produrre tante pellicole come prima? «È cambiata la qualità, prima c’erano Fellini, Visconti, Antonioni, Loy, Rosi; l’avvento della televisione, poi, ha distrutto il cinema, quello vero». Sordi, Mastroianni, Tognazzi, tanto per citarne alcuni, erano figure singole su cui si costruiva un intero film. Da tempo
non è più così, si nota cioè una difficoltà nel trovare un attore-mattatore capace di interpretare tale ruolo. Perché? «Perché ora manca la disciplina e la passione nell’imparare un mestiere, in ogni ambito della lavorazione filmica, dall’attore al regista, compreso il fotografo. La nostra era una generazione che veniva dalla guerra, dalla fame, che cercava di ricostruire il paese con forza, vigore e dedizione. E questo accadeva in ogni settore, compreso il cinema. La corsa ai soldi, le televisione, i tempi sempre più stretti, hanno distrutto la qualità dei film. Non si può dire a un produttore: faccio un film in venti giorni! Questo va a discapito della professionalità e del tempo che si impiega per far sì che il prodotto sia un ottimo prodotto o almeno un buon prodotto. Non si può dire: buona la prima, tanto in post-produzione l’aggiusto con il computer, no! Questo non è cinema!». Il suo successore? «Io sono stato un mestierante, era doveroso fare il mio lavoro, non ho la presunzione di un successore. Ho fatto quello che ho fatto al meglio delle mie possibilità: ci sarò riuscito? Non spetta a me dirlo. Io so di averci messo il cuore, e ne sono orgoglioso. Una volta Marisa Merlini mi disse: “Tu sei come Rotunno”. E io: “No, io sono io”. E senza parafrasare Sordi qui mi fermo».
La platea è quasi piena, mi siedo su uno dei gradini. Uno degli ospiti sta parlando di capitalismo cognitivo, ed io osservo il vecchio Valle: linee pulite e sobrie quanto possono esserlo quelle di un teatro, atmosfera accogliente, fatta di anni di storia e di vita. Uno dei ragazzi delle squadre di controllo mi chiede gentilmente di alzarmi dal gradino e sedermi in platea perché potrei intralciare l’uscita: non sono riuscita a “bivaccare”. Obbedisco e, tra la folla di volti che osservo, colgo molte facce immobili di fronte ai paroloni teorici degli ospiti. Di tanto in tanto l’arringa di turno è interrotta da qualche applauso di maniera. Percepisco che il linguaggio delle istituzioni culturali e politiche non rispecchia quello che questi lavoratori, giovani e meno giovani, stanno cercando di far valere: il loro lavoro, le loro creazioni. Finalmente prendono loro la parola: niente serrate, dicono, dobbiamo continuare a creare e coinvolgere. Sono pieni di vitalità e di impegno, parlano con consapevolezza, la disperazione e la rabbia non li sfiorano. Ma nessuno degli invitati sa rispondere a tanta concreta maturità. Una ragazza seria interrompe il dibattito, sono le 19:30 e bisogna lasciar spazio alle prove del suono prima dello spettacolo della sera. E mi rendo conto che la loro calma sicurezza e la volontà di continuare a lavorare si nutrono dell’affetto e della partecipazione della gente che ha frequentato e respirato quell’aria viva e che continua a portare comprensione e incoraggiamento: la vera lezione, la vita a teatro.
Un'istantanea del teatro Valle occupato
foto da: www.teatrovalleoccupato.it
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COME SI CREA L’Evento SU di Matteo Forte
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Dalle feste di compleanno ai party in discoteca fino a matrimoni passando per addii al celibato, ormai Facebook è uno dei principali canali per la promozione di eventi. È un ottimo modo per raggiungere tante persone in poco tempo, ma dobbiamo imparare ad ammaestrarlo, a meno che non pensiate che i vostri quattro cugini sudamericani non siano veramente interessati a venire alla serata che avete organizzato sotto casa.
10 REGOLE (+1) PER OTTENERE IL MASSIMO DA FB* Semplice, no? E bello. Bene, ora, onde evitare di farci odiare dai nostri contatti, dagli invitati all’evento, e da tutto il web 2.0, ma auspicandoci di fare la fine di Thessa* ecco a voi una serie di consigli per creare un evento DA PAURA! 1) La vicinanza conta. Se tra i contatti hai persone che abitano in America, Asia o Oceania (ma anche a Milano o a Bari) probabilmente non è il caso di invitarli a un evento che si terrà a centinaia (di migliaia?) di chilometri da casa loro, non pensi? 2) Spamma, ma con criterio. Il profilo è il tuo e puoi farci quello che vuoi, condividere più volte al giorno l’evento che si sta organizzando è cosa buona e giusta (un consiglio: evitate di condividerlo alle 3 di notte o alle 6 di mattina, buttate un occhio a quante persone sono connesse nel momento in cui lo fate e cercate di individuare gli orari di maggiore “affluenza”). Occhio a invadere le bacheche altrui, gli amici che sono tali anche in RL* non se la prenderanno, chi non ti conosce proprio bene invece... 3) Cambia foto. Nei giorni immediatamente precedenti (e non ere geologiche prima, le persone probabilmente non capirebbero) cambiare la propria foto profilo e sostituirla con quella che caratterizza l’evento si può fare. Se riesci a convincere, senza essere molesto, anche altre persone a farlo, l’effetto curiosità della community sarà assicurato. 4) Tagga intelligentemente. Se al tuo evento c’è un gruppo musicale, un Dj, un cantante, un attore famoso (o che semplicemente ha tanti contatti) non esitare, quando condividi l’evento, a taggarlo nella descrizione che scrivi. Ciò farà sì che quello che scrivi sia visibile anche nella sua pagina, non male no? (Mi raccomando, tagga la guest star nella descrizione e
tris non valgono). È una cosa da furbacchioni ma passi, almeno il colpo d’occhio è salvo. 9) Amministratori dell’evento. È buona norma che gli organizzatori di un evento siano fra gli amministratori. Evita di fare amministratore qualcuno che non c’entra niente con l’evento, magari a sua insaputa, solo perché ha tanti contatti. Uno qualsiasi degli amministratori può di punto in bianco modificare o cancellare TUTTO (sì, ho urlato), quindi occhio. 10) Non abbandonarlo. Ok, il tuo evento è finito, ne hanno parlato tutti: dall’ANSA ai telegiornali nazionali. Sono state scattate centinaia di foto e girati minuti e minuti di video, non vorrai mica farli disperdere nei meandri della rete? Durante l’evento se dovessi notare qualche fotografo particolarmente produttivo (ce n’è sempre qualcuno) scambiatevi i contatti e chiedigli di pubblicare le foto dell’evento sulla pagina Facebook dell'evento. Ovviamente anche le vostre foto dovranno essere pubblicate lì, tuttavia non limitatevi a caricarle, cercate di taggare più persone possibile (è tutta pubblicità!). Se poi riesci a personalizzarle mettendo il tuo marchio in un angolo, sei un professionista. C’è un lasso di tempo che va dalle 24 alle 48 ore in cui la pagina dell’evento continua ad essere viva, dobbiamo sfruttarlo! 11) Famolo artificiale (ma meglio naturale). Pochi giorni prima del vostro evento controllate le interazioni sulla bacheca e rispondete con precisione a eventuali domande. Se proprio vedete che la situazione è grigia e non c’è interazione beh, costringete (possibilmente in privato e amichevolmente) qualche amico a scrivere cose tipo “Fico!”, “Ci sarò sicuramente”, “Ci vediamo lì!”, per qualcuno che passa sulla pagina per caso sarà un segnale positivo.
non nei commenti, quelli non sarebbero visibili sulla sua pagina!). 5) Nomen omen. Il titolo è importante! Non scrivere una cosa tipo “fantasticomegapartyinverandaaingressoapagamentofinoalle22egratisdopole24gueststartopolinoeminnie”, non lo leggerà nessuno. Considera che luogo e ora una volta impostati quando condividi l’evento si vedono automaticamente, non c’è bisogno di riscriverli, quindi mi raccomando: poche informazioni, ma chiare e significative! 6) Le cinque W. Chi c’è al tuo evento? Di cosa si tratta? Dove si svolge? Quando? Perché? (ammesso che ci sia, un perché). Poi, se proprio sei strafico e il tuo evento ha un sito internet, io aggiungerei altre tre w e lo indicherei. Ah, fattore fondamentale, devi decidere tutto il possibile prima di inviare gli inviti: le notifiche con scritto “tizio ha cambiato la foto dell’evento”, “tizio ha cambiato la data dell’evento”, “tizio ha cambiato il luogo dell’evento” sono insopportabili. 7) LEGGERE QUEST’ARTICOLO TUTTO COSÌ VI DAREBBE FASTIDIO? Immagino di sì. Allo stesso modo darebbe fastidio ai vostri invitati leggere un titolo o, peggio ancora, una descrizione scritti IN QUESTO MODO (d1 c0s3 ScRi77e CoSì non voglio neanche parlarne). Su internet scrivere in maiuscolo equivale a urlare. Non fatelo, a meno che non vogliate sgridare qualcuno. 8) Sanno che ”ti piace”. Quando condividi qualcosa, a meno che tu non scriva a chiare lettere che è una cosa che ti fa vomitare e che vuoi che tutti si indignino come hai fatto tu, si dà per scontato che ti piaccia. Mettere “mi piace” a qualcosa che condividi tu stesso è triste, non farlo. L’unico caso in cui è tollerato è qualora tu ti trovassi a gestire più account (con nomi diversi ovviamente, tiziobis e tizio-
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GUIDA TECNICA • Entrate su Facebook • Nella home in alto a destra vedrete una finestra di dialogo esattamente così:
• Cliccando su “Che evento vuoi programmare?” si aprirà una maschera: • Dopodiché basterà inserire le coordinate del nostro evento e cliccare su “Crea evento”. Il gioco è fatto.
LEGENDA: *FB = Facebook. Questa era facile, dai. *Thessa: la povera ragazza di Amburgo che, dopo aver creato l’evento su Facebook per il suo sedicesimo compleanno, si è trovata casa invasa da 1.500 persone. *Taggare: è l’operazione tramite la quale, su Facebook, si “cita” qualcuno. Puoi taggare qualcuno in una foto, in un video, in un luogo (per indicare che è lì) o semplicemente per assicurarti che lui e i suoi contatti vedano qualcosa che hai pubblicato. *RL: Real life, la vita reale, per qualcuno ancora distinta da quella in rete.
STACCA LA GUIDA e portala con te!
Gli
EVENTI
da non perdere a cura di Gianfranco Marcucci
LUGLIO
LUNEDÌ 4
MARTEDÌ 5
CINEMA Cinema all’aperto: Gian Maria Volonté e Yves Montand - V edizione (fino al 15 luglio) Roma - Accademia di Francia - Villa Medici Viale Trinità dei Monti, 1 - ore 21:30 Un confronto tra due personaggi leggendari e un excursus sul cinema francese e italiano per rivivere i fermenti che mossero una generazione importante di cineasti e che ridefinirono il linguaggio estetico del cinema europeo info: www.villamedici.it
CINEMA Trastevere Noir Festival (fino al 9 luglio) Roma - Museo di Roma in Trastevere - P.zza S.Egidio, 1/b - ore 21:00 Seconda edizione della rassegna dedicata al cinema noir www.trasteverenoirfestival.it
CULTURA MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea (fino a 11 luglio) Roma - Piazzale Aldo Moro, 5 - ore 15:00 Rassegna di arte visiva, cinema, danza, performance, teatro e poesia info: www.luxflux.net
CULTURA B. Corgan Poetry Readign Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:00 Di passaggio da una vacanza in Costiera, mister Corgan sarà a Roma per un intensissimo reading di poesie info: www.sinisternoise.com
MUSICA Boris + Russian Circle Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 22:00 Experimental rock, alt metal, post everything info: www.trafficlive.org SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Andrea Perroni Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45
www.allombradelcolosseo.it
CULTURA Invito alla Danza (fino al 29 luglio) Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:00 XXI Ed. della rassegna internazionale dedicata alla danza info: www.villapamphili. it MUSICA Afterhours Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma. com
MUSICA Sud Sound System Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Ciao Rino (tributo a Rino Gaetano) Ostia (Rm) - La Spiaggetta - Lungomare Caio Diulio, 32 - ore 22:30 info: www.radiorockroma.it MUSICA Ensemble Micrologus Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Ballate, danze e canti ai tempi del Boccaccio
MUSICA Ringo Starr and His All Starr Band Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium.com
MERCOLEDÌ 6
MUSICA Niccolò Fabi Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Dream Theater + Anathema + Gamma Ray Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 19:00 info: www.rockinroma. com MUSICA Cristina Donà Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
- ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
MUSICA Joan as a Police Woman + Nada Roma - La Casa del Jazz - Viale di Porta Ardeatina, 55 - ore 21:00 info: www.casajazz.it MUSICA Live Musik Festival 2011: Coffee&Tv (Napoli) vs Mia Wallace (Roma) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Rimbamband Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio
MUSICA Invaders (tributo agli Iron Maiden) Ostia (Rm) - La Spiaggetta - Lungomare Caio Diulio, 32 - ore 22:30 info: www.radiorockroma.it MUSICA This Will Destroy You Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 22:00 I “This Will Destroy You” tornano per presentare la loro ultima fatica, “Tunnel Blanket”, in cui smussano la parte melodica per abbracciare durezza e toni cupi MUSICA Salis & Gwis Duo Roma - Centrale Montemartini - Viale Ostiense, 106 - ore 21:00 Jazz dal vivo MUSICA Live Musik Festival 2011: Siderea (Perugia) vs Sonia Scialanca (Roma) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Alessandro Di Carlo (fino a 11 luglio) Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45
agli spettacoli ed eventi della Capitale...
EVENTI
GUIDA COMPLETA
info: www.allombradelcolosseo.it
GIOVEDÌ 7
CINEMA La Cittadella del Corto (fino al 10 luglio) Roma - Il Kino - Via Perugia, 34 - dalle ore 16:30 Tre giorni di conferenze e proiezioni di documentari e corti divisi in tre sezioni: nazionali, internazionali e diretti da donne info: www.ilkino.it
CINEMA Film Festival Senza Frontiere - Without Borders (fino al 9 luglio) Roma - Casa del Cinema - Largo M. Mastroianni, 1 Opere inedite selezionate da cinematografie di ogni parte del mondo info: www.casadelcinema.it CULTURA Le Parole della Politica Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 20:30 Interventi: Benedetta Tobagi - “Memoria” e Corrado Augias “Minoranza” info: www.auditorium. com
CULTURA Alchemy: The Show (fino al 16 luglio) Roma - CO2 Contemporary Art - Via Piave, 66 - dalle ore 11:00 Elementi storicamente associati a territori psichedelici o metal-llici ma che - o tempora o mores - ora attirano anche gli stessi club, legati di solito a immaginari più futuristici. Le ritroveremo sulle pareti della Co2, assieme ad altri materiali e a una festa. Sì all’arte, ma anche al vodka tonic Facebook: CO2 contemporary art CULTURA Street Parade (fino al 31 luglio) Roma - Mondopop In-
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ternational Gallery - Via dei Greci, 30 - dalle ore 11:00 Inaugurazione 0re 19.00. In rassegna alcuni dei migliori lavori di Street Art degli ultimi anni: Sten, Diamond, Hoppek, Stevenson e altri info: www.mondopop.it CULTURA Mostra di Alberto Corradi Roma - Mondopop International Gallery - Via dei Greci, 30 - dalle ore 11:00 Inaugurazione ore 19.00. Personale dal titolo “Dumb Eye” per il fumettista a artista pop surrealista italiano info: www.mondopop.it
DANZA Il Lago dei Cigni (fino al 9 luglio) Roma - Terme di Caracalla - Viale Terme di Caracalla, 52 - ore 21:00 Musiche di Čajkovskij, coreografia di Galina Samsova. Dirige Andrey Anikhanov. Orchestra e corpo di ballo del teatro dell’Opera di Roma info: www.operaroma.it
DANZA Love Paradigma Roma - Gay Village Parco del Ninfeo - Via delle Tre Fontane - ore 21:00 Rassegna di danza curata da Mario Piazza info: www.gayvillage.it
EVENTO International Promoters Meeting 2011 (fino al 10 luglio) Roma - Luoghi vari E’ il primo evento italiano che ha come obiettivo la connessione tra gli operatori e l’industria dell’entertainment musicale artistico. tra pubblico, aziende, operatori diviene qui protagonista guadagnando l’attenzione che merita info: www.ipmrome.com MUSICA Brusco Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Italian Reggae a Ladispoli Facebook: Malibù Beach
MUSICA Serata Live Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Musica dal vivo in riva al mare info: www.papeetefruit.it
MUSICA Maria Gadù - “Multishow ao Vivo” Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org MUSICA Dj/Rupture – Nettle Roma - MAXXI - Via G. Reni, 2/f - ore 21:00 Slacciate le cinture e bevetevi un drink. Il MAXXI vi augura un buon live
info: www.fondazionemaxxi.it
MUSICA Adriano Bono & Minima La Orchestra Roma - Città dell’Altra Economia - Largo D. Frisullo - ore 21:00 Easy-rock dialettale
TEATRO “7 14 21 28” di e con Antonio Rezza e Flavia Mastrella (Eclettica 2011) Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta - ore 21:00 info: www.ecletticafest. com
TEATRO Coatto unico senza intervallo Roma - Villa Celimontana - Piazza della Navicella, 12 - ore 21:00 Spettacolo con Giorgio Tirabassi (voce) Daniele Ercoli (contrabasso) e Giovanni Lo Cascio (percussioni) info: www.villacelimontanajazz.com
VENERDÌ 8
CINEMA Civita Film Festival (fino al 9 luglio) Civita di Bagnoregio (Vt) - Luoghi vari II edizione del festival dedicato ai motori, tra documentari, film “on the road” e grandi classici info: www.civitafilmfest. com
Cerveteri (RM)
Tutto quello che cerchi... In una piazza! LeTintolavanderia Roselle
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Gli
EVENTI
LUGLIO
da non perdere 22:00 Swing italiano info: 0690209750 MUSICA Finest Black Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 22:00 Hard rock, a seguirie selezioni garage, psycho, surf, punk con Dj Green Sime info: www.sinisternoise.com
MUSICA Tuxedomoon Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Tam Tam Morola Roma - Angelo Mai - Via delle Terme di Caracalla, 55/A - ore 23:30 Ultimo appuntamento stagionale di Afrodisia con il live dei percussionisti senegalesi Tam Tam Morola e afro dancehall con Dj Khalab info: www.angelomai.org
MUSICA Gli Statuto opening act EtruskaJazz Ostia (Rm) - Open Bar – Lungomare Lutazio Catulo, 6 - ore 22:00 info: www.open-bar.it
MUSICA Frati Battisti (Tributo a Lucio Battisti) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Facebook: Malibù Beach
MUSICA Ennio Morricone “Concerto con dedica” Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium.com
MUSICA Acoustic Bar Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Live Music, Cocktail bar e Fruit Bar info: www.papeetefruit.it
MUSICA Foreign Beggars + Frank Sent Us (Eclettica 2011) Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta - ore 21:00 Formazione inglese che da anni modella il proprio background hip hop con modalità da electro culturista, insistendo su quadricipiti e deltoidi info: www.villacelimontanajazz.com
SPETTACOLO Maurizio Crozza Frascati (Rm) - Villa Aldobrandini - ore 21:30 Il celebre attore porta il suo spettacolo ricco di satira in giro per l’Italia info: www.greenticket.it
MUSICA Mogwai Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 20:30 info: www.rockinroma.com
MUSICA Eyran Katsenelenbogen (fino al 9 luglio) Roma - Villa Torlonia - Via Nomentana, 70 ore 20:00 Grande serata con il buon jazz MUSICA Tomaselli 4et Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore
SPETTACOLO Panariello Non Esiste Ostia Antica (Rm) Teatro Romano - Via dei Romagnoli, 717 - ore 21:00 Il nuovo spettacolo teatrale di G. Panariello info: www.ostiaantica.net
SABATO 9 MUSICA Jovanotti Roma-Stadio Olimpico ore 21:00 MUSICA Stefano Di Battista Quintet “Woman’s Land”
Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium.com MUSICA Officina Zoè Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org MUSICA Fabri Fibra Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma.com
MUSICA Chicago Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium.com MUSICA L’Amante improvviso Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Sul palco Peppe Servillo, Xavier Jirotto e Natalio Mangalavite info: www.villapamphili.it MUSICA Papersunflower + C.G.I. Project Roma - Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b, Roma ore 22:00 Indie ed elettronica info: www.sinisternoise. com MUSICA Saturday Night Dance Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Disco Revival 70’/80’ con Dj LukaB info: www.papeetefruit.it MUSICA Terzo Grado Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Serata blues info: 0690209750
DOMENICA 10
LUNEDÌ 11
MUSICA Doppio concerto: Chiara Civello e Aña Carolina Roma - Laghetto di Villa Ada -ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Yann Tiersen - “Dust Lane Tour” Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
Dopo il sold out di giugno torna lo sketch show di MTV. A seguire dj set con Any Given Monday - Facebook: OPENING PARTY ROMAVINTAGE 2011
EVENTI
MUSICA Jovanotti Roma - Stadio Olimpico - ore 21:00
MUSICA John Mellencamp “No Better Than This Tour” Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium.com
MUSICA Marlene Kuntz Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 21:00 Nuova tappa romana per il tour di “Ricoveri virtuali e sexy solitudini” Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011 MUSICA Hjaltalín Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 17:00 Melodie pop sinfoniche di un collettivo di musicisti scandinavi info: www.circoloartisti.it MUSICA The Zambra dixie band Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Serata jazz info: 0690209750
MUSICA Sandro Joyeux Roma-Città dell’Altra Economia - Largo D. Frisullo - ore 21:00 Afro, folk e reggae info: www.cittadellaltraeconomia.org
TEATRO Teresa la ladra Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Drammaturgia di Dacia Maraini, musiche originali di Sergio Cammariere info: www.villapamphili.it
MUSICA Cyndi Lauper “Memphis Blues Tour” Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium.com
MUSICA “Tea For 3” D.Douglas , E. Rava, A. Cohen, U. Caine, L. Oh, C. Penn Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 Il grande Jazz alla Sala Sinopoli info: www.auditorium.com MUSICA Anchor + No Omega + The Hardest Seaso Roma - Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b, Roma ore 22:00 Hardcore dalla Svezia info: www.sinisternoise. com MUSICA Unaddarè (Eclettica 2011) Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta - ore 21:00 Folk trance sicula info: www.ecletticafest.com
SPETTACOLO Ciao Daniele Roma - Giardini della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo - ore 21:00 Spettacolo/evento in onore di Daniele Formica info: www.fontanonestate.it SPETTACOLO I Solditi Idioti Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 21:00
MARTEDÌ 12
MUSICA Jimmy Cliff Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org MUSICA George Benson - The Breezin’ 35th Anniversary Tour Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
info: www.auditorium.com
MUSICA Massimo Volume + Bachi Da Pietra Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 21:00 Alt-rock nostrano
Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011
MUSICA EilDentroEilFuoriEilBox84 + Kutso + Mamavegas (Eclettica 2011) Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta - ore 21:00 Trittico indie italiano
info: www.ecletticafest.com
MUSICA Franco Califano Ostia Antica (Rm) Teatro Romano - Via dei Romagnoli, 717 - ore 21:30 info: www.ostiaantica.net SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Rimbamband Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
MERCOLEDÌ 13
MUSICA Andrea Ra Ostia (Rm) - La Spiaggetta - Lungomare Caio Diulio, 32 - ore 22:30
info: www.radiorockroma.it
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aperto tutti i giorni
CERVETERI (Rm) via Francesco Rosati, 23 Tel. 338.8581181
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Gli
EVENTI
LUGLIO
MUSICA The Chemical Brothers Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma.com
MUSICA Alex Britti Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
da non perdere Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011
MUSICA Live Musik Festival 2011: Embargo (Ladispoli) vs. Profusione (Roma) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
SPETTACOLO Il viaggio di Nicola Calipari Roma - Giardini della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo - ore 21:00 - Spettacolo con con Alessia Giuliani info: www.fontanonestate.it
opening act Manupuma Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
phili.it MUSICA Co’ Sang (San lorenzo Estate) Roma - Piazzale del Verano - ore 22:00 Hip-hop partenopeo Facebook: San Lorenzo Estate 2011
MUSICA Franco Battiato Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma. com
MUSICA Live Musik Festival 2011: Dario Sabatini (Pistoia) vs. Shinebox (Foligno) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti
SPETTACOLO Li romani in Russia Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta - ore 21:00 Spettacolo di Elia Marcelli con Simone Cristicchi
info: www.ecletticafest.com
SABATO 16 MUSICA Caparezza Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:15
MUSICA Pop Corn Duo Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Musica italiana info: 0690209750 MUSICA Artisti in Etruria “Girovago&Rondella” Family Theatre I Terzi (Rm) - Necropoli Rupestri - Via delle Grotte - ore 20:00 Manoviva teatro di figura con parole di musica info: www.suncaveproductions.com
EVE MUSICA Brad Mehldau & Joshua Redman Duo Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
info: www.auditorium.com
MUSICA Elton John And His Band Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
info: www.auditorium.com
SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Antonio Giuliani (fino al 18 luglio) Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
TEATRO ”Questa città” di Peppe Barra Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Napoli, ieri e oggi. Senza veli, senza retorica info: www.villapamphili.it
GIOVEDÌ 14
MUSICA Glasvegas Roma - Alpheus - Via del Commercio, 36 - ore 21:00 Torna a Roma la band di James Allan info: www.alpheus.it MUSICA Capone Bros Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 21:00 100% rock’n’roll. A seguire dj set con Summertime Boogie
MUSICA Alborosie Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 Direttamente dalla Giamaica una serata a ritmo di raggae info: www.villaada.org MUSICA Massimo Zamboni (Eclettica 2011) Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta - ore 21:00 L’ex CCCP in concerto
info: www.ecletticafest.com
MUSICA Adriana Calcanhotto Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Serata dedicata alla samba info: www.villapam-
info: www.rockinroma.com
MUSICA 24 Grana Ostia (Rm) - Open Bar – Lungomare Lutazio Catulo, 6 - ore 22:00 info: www.open-bar.it
Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
MUSICA Serata Live Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Musica dal vivo in riva al mare
MUSICA Donne tra le note Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Coro polifonico info: 0690209750
info: www.papeetefruit.it
SPETTACOLO Cambio Vita Roma - Giardini della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo - ore 21:00 - Spettacolo di e con Simone Perinelli info: www.fontanonestate.it
MUSICA Sinister Noise Closing Party Roma - Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b, Roma ore 22:00 Festa di chiusura all’insegna di stoner ed heavy-psych
SPETTACOLO Chi è senza paura lanci la prima pinzetta Roma - Gay Village Parco del Ninfeo - Via delle Tre Fontane - ore 21:00 Spettacolo di e con Francesca Romana Miceli info: www.gayvillage.it
info: www.sinisternoise.com
MUSICA Moonwalker (Michael Jackson Tribute band) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Facebook: Malibù Beach
VENERDÌ 15
MUSICA Acoustic Bar Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Live Music, Cocktail bar e Fruit Bar
DANZA Kataklò Athletic Dance Theatre in Light Frascati (Rm) - Villa Aldobrandini - ore 21:30 E’ la luce l’assoluta protagonista di Light, il nuovo spettacolo della compagnia milanese Kataklò Athletic Dance Theatre info: www.greenticket.it
info: www.papeetefruit.it
SPETTACOLO La necessità del ritorno Roma - Giardini della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo - ore 21:00 - Spettacolo scritto e diretto da Roberto Attias - info: www.fontanonestate.it
MUSICA Musica nuda: Petra Magoni & Ferruccio Spinetti - “complici”
18
DOMENICA 17
MUSICA Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio - “magna mater” Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Cassandra Wilson Tivoli (Rm) - Villa Adriana - ore 21:00 Direttamente dal Mississipi atmosfere notturne, riletture di pop songs superbamente riarrangiate in chiave jazz info: www.auditorium. com MUSICA Colle der Fomento + Kaos One & Dj Trix + Brokenspeakers (Eclettica 2011) Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta All star hip-hop italiano info: www.ecletticafest. com
MUSICA Donatella Rettore Roma - Villa Celimontana - Piazza della Navicella, 12 - ore 21:00 Miss Rettore in concerto per presentare il nuovo cd info: www.villacelimontanajazz.com MUSICA Onde Roots (Tributo a Bob Marley) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Facebook: Malibù Beach
CULTURA Mercati Associati Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 16:00 Happy Sunday Market, Vintage Market e Mercatino Giapponese si uniscono chiamando oltre centocinquanta espositori per i vostri migliori acquisti estivi Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011
MUSICA Almamegretta e Raiz Reunion Tour Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 22:00
info: www.rockinroma.com
MUSICA Verdena Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Gentlemen’s Agreement + Lelo Natale Smith + Denise Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 17:00 Dream-folk e divetissement swing partenopei info: www.circoloartisti.it MUSICA Di Rienzo duo Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza
Gli
EVENTI
LUGLIO
da non perdere Risorgimento, 16 - ore 22:00 Chitarra e voce info: 0690209750
LUNEDÌ 18 CINEMA Guerra & Pace FilmFest (fino al 24 luglio) Nettuno (Rm) - Luoghi vari Rassegna dedicata ai film di guerra italiani, da Monicelli a Salvatores info: www.guerreepacefilmfest.it
ksas, Anthony George, Wiel Arets Architects, Wilkinson Eyre Architects e altri ancora info: www.fondazionemaxxi.it
MUSICA Ben Harper - Robert Plant and the Band of Joy Roma - Ippodromo delle Capannelle ore 19:30 info: www.rockinroma. com
MUSICA Suzanne Vega “Close up Tour” opening act DENISE Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
GIOVEDÌ 21
info: www.papeetefruit.it
MUSICA Elio e Le Storie Tese Roma - Ippodromo delle Capannelle ore 21:45
MUSICA Muscle Museum (tributo ufficiale italiano ai Muse) Ostia (Rm) La Spiaggetta Lungomare Caio Diulio, 32 - ore 22:30
MUSICA Goran Bregovic & Wedding and Funeral Band Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Tiromancino Ostia Antica (Rm) Teatro Romano - Via dei Romagnoli, 717 - ore 21:30 info: www.ostiaantica.net
info: www.rockinroma.com
SPETTACOLO Americani a Roma: Nuovi Progetti 1 Roma-Giardini della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo - ore 21:00 Performance di artisti contemporanei dell’Accademia Americana di Roma
MUSICA Gegè Telesforo So Cool 5tet Roma - La Casa del Jazz - Viale di Porta Ardeatina, 55 - ore 21:00 Jazz da Foggia info: www.casajazz.it MUSICA Dudu Manhenga & Raffaele Casarano Roma - Casa Internazionale delle Donne - Via Della Lungara, 19 - ore 21:00 Afro Jazz info: www.casainternazionaledelledonne.org
ENTI info: www.radiorockroma.it
MUSICA Daniele Silvestri Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45
info: www.rockinroma.com
MUSICA Max Gazzè Ostia Antica (Rm) Teatro Romano - Via dei Romagnoli, 717 - ore 21:30 info: www.ostiaantica.net
MUSICA Joao Bosco Quartet Roma - Laghetto di Villa Ada-22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Jethro Tull Ostia Antica (Rm) Teatro Romano - Via dei Romagnoli, 717 - ore 21:30 Arrivano i Jethro Tull capeggiati dall’estroso frontman, lo scozzes Ian Anderson info: www.ostiaantica.net
SPETTACOLO Beppe Grillo in “Grillo is back” Frascati (Rm) - Villa Aldobrandini - ore 21:30 info: www.greenticket.it
MARTEDÌ 19
CULTURA Architecture Visions Roma - MAXXI - Via G. Reni, 2/f - ore 20:30 Proiezioni di film e video di architettura contemporanea dedicat a Fu-
MUSICA Uforockband e la musica dei cartoni animati Ostia (Rm) - La Spiaggetta - Lungomare Caio Diulio, 32 - ore 22:30
info: www.radiorockroma.it
SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Rimbamband Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
SPETTACOLO Spettacolo di Sabina Guzzanti Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org TEATRO Dignità autonome di prostituzione (Eclettica 2011) Roma - Casale della Cervelletta - Via della Cervelletta - ore 21:00 Spettacolo teatrale a tema lucciole
info: www.ecletticafest.com
MERCOLEDÌ 20
MUSICA Skunk Anansie Roma - Ippodromo delle Capannelle ore 21:45 info: www.rockinroma. com
MUSICA Electric Hot Tuna Roma - La Casa del Jazz Viale di Porta Ardeatina, 55 - ore 21:00 Jazz info: www.casajazz.it
MUSICA Grupo Compay Segundo Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Da L’Avana nel nome di Compay info: www.villapamphili.it
MUSICA ”Tosca” di Giuseppe Verdi Roma - Terme di Caracalla - Viale Terme di Caracalla, 52 - ore 21:00 Opera in tre atti, dirige Asher Fisch info: www.operaroma.it
MUSICA Keytones Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 22:00 Rock’n’roll dall’Inghilterra. A seguire dj set con Summertime Boogie
MUSICA Yacht Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 21:30 Electro-indie fuori di testa
Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011
MUSICA Live Musik Festival 2011: Margò (L’Aquila) vs Telanera (Roma) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti
Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011
MUSICA Polmo/Polpo Roma - Giardini della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo - ore 21:00 Electro-trance-ambient dal Canada
Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Maurizio Battista (fino al 27 luglio) Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
info: www.fondazionemaxxi.it
MUSICA Live Musik Festival 2011: Niagara (Foligno) vs KoimbraLadispoli (Rm) Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti
SPETTACOLO Pippo Delbono e Alexander Balanescu Tivoli (Rm) - Villa Adriana - ore 20:30 In scena lo spettacolo “Amore e carne” info: www.auditorium. com
Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
MUSICA Serata Live Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Musica dal vivo in riva al mare
19
info: www.fontanonestate.it
VENERDÌ 22
CINEMA Cortoacquario (fino al 23 luglio) S. Marinella (Rm) Luoghi vari In rassegna cortometraggi, documentari e inchieste, nazionali ed internazionali, che raccontano e interpretano il mare e tutte le tematiche ad esso connesse
MUSICA Jamiroquai Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma.com
MUSICA Anthony B & The Born Fire Band Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org MUSICA T.B.A. in concerto Ostia (Rm) - Open Bar – Lungomare Lutazio Catulo, 6 - ore 22:00 info: www.open-bar.it
MUSICA M.I.T. Meet in Town - V ed. (fino al 23 luglio) Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 19:00 - Dopo il sorpren-
dente successo dello scorso anno, MIT - il festival dei nuovi suoni torna per una nuova edizione ricchissima di novità e artisti tra i più interessanti e seguiti del panorama internazionale info: www.auditorium.com
MUSICA Creuza de ma (Tributo a Fabrizio De Andre’) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Facebook: Malibù Beach MUSICA Acoustic Bar Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Live Music, Cocktail bar e Fruit Bar info: www.papeetefruit.it
MUSICA Folk Romanesco Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Stornelli, poesie e ballate info: 0690209750
SABATO 23
EVENTO Grande inaugurazione de “Lafataignorante” (pub - enoteca con prodotti locali a Km zero) Cerveteri (Rm) - Piazza Aldo Moro, 20 - dalle 18:00 alle 21:00
EVENTO Il grande gioco dell’Unità d’Italia Ladispoli (Rm) - luoghi vari II^ Caccia al Tesoro quest’anno dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia Per iscrizioni: Pro Loco - tel. 0699223725
MUSICA Jack Johnson Roma - Ippodromo delle
La nostra attività è ricevere e ristorare persone in un ambiente naturale molto caldo ed elegante come quello di Villa Ceri. L’arte della Ricezione e Ristorazione la interpretiamo con passione e cerchiamo di trasmetterla ai nostri dipendenti e collaboratori, tutti cuochi e camerieri di livello internazionale. La ricerca della qualità gastronomica, dello stile, dell’eleganza nell’accogliere il cliente sono il nostro principale obiettivo. I rinfreschi, elaborati secondo le circostanze e le specifiche esigenze dei clienti, vengono preparati sul posto da una organizzazione che vanta un’esperienza trentennale nel settore.
Via di Ceri 16 00052 Ceri (Roma) Tel 06.9908143 - 06.7008113 Cell 389.6756950 villa.ceri@tiscali.it
Gli
EVENTI
LUGLIO
Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma. com
Elena, 23 - ore 22:00 Disco Revival 70’/80’ con Dj LukaB www.papeetefruit.it MUSICA La Notte delle Chitarre - Lucio Dalla in concerto Ostia Antica (Rm) Teatro Romano - Via dei Romagnoli, 717 - ore 21:30 info: www.ostiaantica.net
MUSICA Eugenio Bennato Roma - Laghetto di Villa Ada -ore 22:00 info: www.villaada.org MUSICA Avi Buffalo Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 21:30 Folk, pop e psichedelia light dalla California
Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011
MUSICA Riccardo Tesi Roma - Casa Internazionale delle Donne - Via Della Lungara, 19 - ore 21:00 Musica Popolare info: www.casainternazionaledelledonne.org MUSICA Saturday Night Dance Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R.
MUSICA Percussioni in Etruria “Vac Zac Ricomincio da 2” I Terzi (Rm) - Necropoli Rupestri - Via delle Grotte - ore 20:00 Passeggiando nel mondo attraverso la melodia delle percussioni e il linguaggio del teatro info: www.suncaveproductions.com MUSICA John B. Blues Unp. Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Serata blues info: 0690209750 SPETTACOLO Storia d’Italia in dieci ricette
Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Don Pasta ripercorrerà le vicende dello stivale attraverso dieci piatti, accompagnato da un ensemble musicale info: www.villapamphili.it SPETTACOLO Le parole altre: il lungo viaggio di Tiziano Terzani Roma - La Casa del Jazz - Viale di Porta Ardeatina, 55 - ore 21:00 Narrazione e commenti di Angela Terzani Staude, musiche eseguite dal Francesco Bruno Ensemble info: www.casajazz.it
DOMENICA 24 EVENTO Grande inaugurazione de “Lafataignorante” (pub - enoteca con prodotti locali a Km zero) Cerveteri (Rm) - Piazza Aldo Moro, 20 - dalle 18:00 alle 21:00 MUSICA Moby + After Show con very special guest Dj Set Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45
info: www.rockinroma.com
MUSICA Cesaria Evora Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 - Gli occhi di un ragazzo raccontano un’Italia di periferia
MUSICA Tuck & Patti Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
EVENTI
MUSICA Zucchero Roma - Stadio Olimpico - ore 21:00
da non perdere
MUSICA ”Un incontro in jazz” con G. Paoli, F. Boltro, D. Rea, R. Bonaccorso, R. Gatto Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium. com
MUSICA Scott Matthew + Sylvie Lewis Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 17:00 Ballate romantiche per chitarra e barba info: www.circoloartisti.it MUSICA ”Tosca” di Giuseppe Verdi Roma - Terme di Caracalla - Viale Terme di Caracalla, 52 - ore 21:00 Opera in tre atti, dirige Asher Fisch info: www.operaroma.it MUSICA Fabio Serafini duo Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Piano e voce info: 0690209750 TEATRO ”La macchina del capo” di Marco Paolini
21
info: www.villapamphili.it
MUSICA Prophilax Ostia (Rm) - La Spiaggetta - Lungomare Caio Diulio, 32 - ore 22:30
info: www.radiorockroma.it
LUNEDÌ 25
MUSICA Kultur Shock Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org MUSICA Lou Reed & Band “Sweet tooth” Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium. com
MUSICA Caro Emerald Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
info: www.auditorium.com
MUSICA Abrazame Tango (fino al 27 luglio) Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:00 Spettacolo di tango con le musiche dell’orchestra Hyperion Ensemble info: www.villapamphili.it
SPETTACOLO Greg & Lillo in “Sketch & Soda” Frascati (Rm) - Villa Torlonia - Via Nomentana, 70 - ore 21:30 info: www.greenticket.it
MARTEDÌ 26
MUSICA Modà Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma. com
Gli
EVENTI
LUGLIO
Marina di San Nicola (Rm) - Piazza della Lucertola - dalle ore 17:00 Dimostrazioni, esibizioni ed incontri di pugilato dilettantistico contro il fenomeno del bullismo
vs Ignorantia Legit (Roma) Ladispoli (Rm)-Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti
Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
EVENTI
MERCOLEDÌ 27
da non perdere
MUSICA The Original Wailers Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org MUSICA Electrc Diorama Ostia (Rm) - La Spiaggetta - Lungomare Caio Diulio, 32 - ore 22:30
info: www.radiorockroma.it
MUSICA Joe Cocker “Hard Knocks Tour 2011” Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 info: www.auditorium. com
MUSICA Luciano & Irievibrations support Iripathie Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Orquesta Buena Vista Social Club feat. Omara Portuondo Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
MUSICA Strike Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 22:00 Rock’n’roll dalla Sicilia. A seguire dj set con Summertime Boogie
MUSICA Guinga Roma - Casa Internazionale delle Donne Via Della Lungara, 19 ore 21:00 - Brasil Jazz info: www.casainternazionaledelledonne.org
MUSICA Live Musik Festival 2011: Refuso (Roma) vs Trechevedono Il Re (Roma) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti
Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
GIOVEDÌ 28
EVENTO Per dare un pugno al bullismo
Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Max Giusti (fino al 31 luglio) Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
MUSICA Natalio Mangalavite Roma - La Casa del Jazz - Viale di Porta Ardeatina, 55 - ore 21:00 Latin Jazz info: www.casajazz.it MUSICA Serata Live Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Musica dal vivo in riva al mare info: www.papeetefruit. it MUSICA Anna Allevi, Stefano Guidi Roma - Villa Torlonia - Via Nomentana, 70 ore 20:30 Musiche di Rota, Morricone, Piovani MUSICA Live Musik Festival 2011: Botos (Roma)
info: www.auditorium.com
MUSICA Mario Biondi e Big Orchestra Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
info: www.auditorium.com
info: www.auditorium.com
MUSICA ”Tosca” di Giuseppe Verdi Roma-Terme di Caracalla - Viale Terme di Caracalla, 52 - ore 21:00 Opera in tre atti, dirige Asher Fisch info: www.operaroma.it
Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011
MUSICA Lady Flavia in concerto Ostia (Rm) - Open Bar – Lungomare Lutazio Catulo, 6 - ore 22:00 info: www.open-bar.it
MUSICA Sting “Symphonicity Tour 2011” Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
SPETTACOLO Li romani in Russia Roma - Giardini della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo - ore 21:00 - Spettacolo di Elia Marcelli info: www.fontanonestate.it
MUSICA Omaggio al Maestro (Tributo a Franco Battiato) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Facebook: Malibù Beach
SPETTACOLO Special Tour Victor Victoria Roma - Teatro Villa Pamphilj - Via di San Pancrazio, 10 - ore 21:15 Victoria Cabello e Arisa rileggono il meglio del pop internazionale
MUSICA Acoustic Bar Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Live Music, Cocktail bar e Fruit Bar
info: www.villapamphili.it
info: www.papeetefruit.it
MUSICA Bama Lama Bama L. Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Rock’n Roll, blues e funky info: 0690209750
VENERDÌ 29
CULTURA Architecture Visions Roma - MAXXI - Via G. Reni, 2/f - ore 20:30 Proiezioni di film e video di architettura contemporanea. In programma “My Playground” dedicato al Bjarke Ingels Group
SABATO 30
info: www.fondazionemaxxi.it
MUSICA Neffa Roma - Laghetto di Villa Ada - ore 22:00 info: www.villaada.org
MUSICA Slash Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45 info: www.rockinroma. com
MUSICA Daniele Sepe & Brigada Internazionale Roma - Laghetto di Villa
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LUNEDÌ 1 AGO SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Rimbamband Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
MARTEDÌ 2 AGO
MUSICA Live Musik Festival 2011: Finalissima Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 6^ Ed. Festival dedicato alle band emergenti
Facebook: LIVE MUSIK FESTIVAL
MUSICA Saturday Night Dance Ladispoli (Rm) - Papeete Fruit - Lungomare R. Elena, 23 - ore 22:00 Disco Revival 70’/80’ con Dj LukaB info: www.papeetefruit.it
MUSICA Il Mondo Antico in Etruria “Saguia el Hamra” I Terzi (Rm) - Necropoli Rupestri - Via delle Grotte - ore 20:00 Sonorità Afro-reggae info: www.suncaveproductions.com MUSICA Denis Fattori Band Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 - Serata jazz info: 0690209750
DOMENICA 31 MUSICA Vinicio Capossela “Marinai, Profeti e Balene” Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00
info: www.auditorium.com
MUSICA Ary & Frenk Cerveteri (Rm) Rendez Vous - Piazza Risorgimento, 16 - ore 22:00 Piano e voce info: 0690209750
MUSICA S.F.D. Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Rock d’autore Facebook: Malibù Beach SPETTACOLO All’Ombra del Colosseo: Pablo & Pedro (fino al 6 agosto) Roma - Via di San Gregorio - Parco del Celio - ore 21:45 info: www.allombradelcolosseo.it
MERCOLEDÌ 3 AGO MUSICA ”Tosca” di Giuseppe Verdi Roma - Terme di Caracalla - Viale Terme di Caracalla, 52 - ore 21:00 Opera in tre atti, dirige Asher Fisch info: www.operaroma.it MUSICA Da Silva Trio Roma - Roma Vintage c/o Parco S. Sebastiano - V.le delle Terme di Caracalla, 55 - ore 22:00 Rock’n’roll da Roma. A seguire dj set con Summertime Boogie Facebook: OPENING PARTY ROMA VINTAGE 2011 MUSICA Viva la Vida (Coldplay tribute band unplugged) Ladispoli (Rm) - Malibù Beach - Lungomare Marina di Palo - ore 22:00 Facebook: Malibù Beach Scopri gli eventi
Agosto
di nella prossima uscita o sul portale web voiceovernetwork.it
Il
SAPORE DELLA MUSICA PLAY LIST
E
«E che ce vo’ pe’ fa’ la Panzanella? Nun è ch’er condimento sia un segreto, oppure è stabbilito da un decreto» (Aldo Fabrizi)
INGREDIENTI (4 PERSONE) Gimme Five 200g circa Pane raffermo Ciao mamma 4 Pomodori san Marzano Ragazzo fortunato 4 da 125g Mozzarelle Penso positivo 2 Zucchine Serenata rap 1 Melanzana Bella 1 Peperone Per te 100g Fagiolini Un raggio di sole Insalatina (quella che preferite) Salvami Rughetta (Tanto)³ Cipolla rossa (a piacere) A te 50g Prosciutto Safari Acqua Frizzante Le tasche piene di sassi Lievito per pizza Il più grande spettacolo dopo il Big Bang Farina 00
di Marco Filacchioni Con le parole di Aldo Fabrizi introduciamo il piatto di questo mese, scelto per il secondo appuntamento gastro-musicale, in cui ci metteremo a tavola con Jovanotti. Lorenzo Cherubini sale alla ribalta negli anni ’80 iniziando come rapper e dj, diventando il primo veejay italiano scelto per Mtv Europa, per poi evolversi come uomo e cantautore, virando sempre più verso il modello della World Music. Pur se di origini toscane (è residente a Cortona, provincia di Arezzo), in realtà è romano d’adozione essendo nato e vissuto per lungo tempo nella Capitale e proprio l’interregionalità è lo spunto per la ricetta da abbinare alla sua musica. Perché come Lorenzo, a divedersi tra Lazio e Toscana, è anche il piatto scelto per l’abbinamento, la Panzanella. Un piatto diffuso in entrambe le regioni che incontra facilmente il gusto di tutti poiché è un mix di cibi e sapori che non segue una rigida regola, giacché può es-
sere realizzata con ingredienti a piacere, proprio come suoni, testi e temi delle canzoni di Jova. Il bello di questo piatto è che riesce a ottimizzare gli sprechi ed essere buono, gustoso e - particolare da non sottovalutare - fresco e quindi adatto ai pranzi estivi. L’importante, nonché punto di partenza inevitabile è la presenza di pane; dopo di ciò, schiacciamo Play e si cucina.
meno divertente, a rallegrarvela ci pensa Jovanotti, che vi solleverà la preparazione e il taglio delle verdure con l’accoppiata Ragazzo fortunato - Penso positivo. Attenti, però, a non farvi trasportare troppo, perché bisogna mettere a sbollentare i fagiolini (freddi), per poi farli cuocere, con un filo d’olio, in padella; trattamento da riservare anche a zucchine, melanzane e peperoni (preferibilmente separati l’una dall’altra), mentre ci si diletta in una Serenata rap nell’attesa che le pietanze si fanno dorate e croccanti prima di lasciarle raffreddare. A parte, in una Bella insalatiera metteteci i pomodori e l’insalatina (quella che preferite), immancabile sarà la rughetta e, lasciandovi contagiare dal gioioso ritmo del brano, aggiungete il pane e tutte le verdure, pezzetti di mozzarella, condite poi il tutto con sale, pepe e del basilico fresco, senza elemosinare con l’olio d’oliva perché (Tanto)³ il pane lo assorbe.
Prendete il pane raffermo e fatelo ammollare intero nell’acqua. Poi, mentre in sottofondo scorre la vecchia Give me Five, prendete il pane e sentitelo finché non avrà raggiunto la consistenza che desiderate e lasciatelo ammorbidire, perché solo dopo aver raggiunto la consistenza desiderata il pane va strizzato per eliminare l’acqua in eccesso e in seguito, al ritmo di Ciao Mamma, sbriciolato in pezzi irregolari. Se per qualcuno questa in arrivo è la parte
23
Per impreziosire il piatto, mischiate farina, acqua frizzante fredda e lievito e ottenete un incrocio consisteste tra pastella e impasto per il pane, fatene delle palline dette “zeppole” che poi mettete a friggere, con Salvami che vi accompagna, per entrare ancora più in sintonia con l’essenza jovanottiana. A questo punto ci siamo: deponete le zeppole come base del piatto e sopra a cascata la panzanella e magari due roselline di prosciutto, se volete anche scaglie di parmigiano, ed è pronto Per te… Ad accompagnarvi nel pasto le ultime canzoni in Playlist e un buon bianco, rigorosamente toscano, per degustare al meglio l’incrocio panzanella-Jovanotti, due entità che fanno parte ormai della cultura (culinaria e musicale) nostrana. *Cose, ingredienti e canzoni sono a discrezione, gusto ed esigenze di ciò che si ha in casa.
Cabaret
LILLO E GREG TRA “SKETCH & SODA”
M
di Matteo Forte
Esclusiva VoiceOver
Metto in moto e via, parto verso “All’ombra del Colosseo”, dove stasera Lillo e Greg si esibiranno in “Sketch & Soda”. Una volta arrivato è facile riconoscerli. Stanno lì, sul palco, con una tranquillità da far invidia anche a me, che sono lì solo per intervistarli. Fortunatamente la loro tranquillità è contagiosa e quindi, fra una battuta e l’altra, comincia l’intervista. Partiamo dagli inizi. Lillo e Greg si incontrano all’ACME (casa editrice romana). Il fallimento dell’azienda porta la redazione alla disoccupazione. I due fumettisti Pasquale Petrolo (Lillo) e Claudio Gregori (Greg) allora, decidono di iniziare a lavorare insieme. Possiamo dire che la disoccupazione è un fattore determinante per le sorti del paese? Greg: «Dal disagio, economico o esistenziale, nascono sempre i fermenti. In Italia, ormai, è difficile nasca qualcosa di buono». Lillo: «Credo che a volte la disoccupazione porti lavoro. O meglio, molte persone non sanno bene il lavoro che vogliono fare e un fallimento può farti scoprire la tua vera strada. La cosa brutta è che a noi quel lavoro piaceva davvero». Riguardo a questo: il Valle ha messo in atto una vera e propria protesta che si sta espandendo in tutto il paese. Cosa ne pensate voi, molto attivi anche in ambito teatrale? Greg: «La protesta è giusta. Giusto è anche attivarsi in siffatto modo, come insegnano paesi d’oltralpe. Temo che serva a poco, in un paese che vedrebbe molto più volentieri un centro commerciale o un fast food al posto d’un teatro. Meglio ancora, un finto posto hi-tech al sushi-winebio-eco». È stato difficile passare dal disegnare fumetti al creare spettacoli? Greg: «Se sei preparato e hai arte e passione, nulla risulta difficile. Disegnare fumetti e scrivere commedie sono due forme di comunicazione artistica, anche se differente ne è la fruizione. Filtri le emozioni nel tuo mondo, le sintetizzi, le metabolizzi e le restituisci totalmente riplasmate a tuo gusto. Inoltre son due forme di sintesi della vita. Il fumetto ti insegna a saper sceneggiare, vignetta dopo vignet-
ta. Non a caso le commedie si dividono in quadri». Quant’è importante la coesione tra voi due per quello che fate? Lillo: «Per quanto mi riguarda è fondamentale, conoscersi è importantissimo. E per noi che facciamo sketch i tempi comici sono ciò che tiene in piedi lo spettacolo. È come suonare con un musicista che conosci da tanto tempo... Riesci a fare improvvisazione senza problemi». Tra i vostri lavori ci sono delle collaborazioni importanti. Chi è stato il personaggio più importante per la vostra carriera? Greg: «Faccio alcuni nomi: Renato Venturiero, il nostro primo agente, che ci diede l’entusiasmo iniziale, Attilio Corsini, l’allora direttore artistico del teatro Vittoria di Roma, che forse per convenienza ci offerse la prima occasione teatrale, Claudio Canepari, autore televisivo, che ci contattò per prender parte alla prima edizione delle Iene. Per il resto nessun personaggio famoso ha determinato nulla per la nostra carriera». Lillo: «Roberto Giovalli, allora responsabile di Mediaset, che ci chiese un programma tutto nostro. Proposi una mia idea e nacque Telenauta 69 e poi Fabio Brasile, allora capostruttura di Radiodue, che ci diede carta bianca per uno show radiofonico, 610». La satira è onnipresente nei vostri spettacoli, quant’è importante far arrivare un messaggio di rottura veicolandolo tramite una risata? Greg: «Veicolare un pensiero con una risata non ha alcun impatto. Il pubblico in disaccordo non ne resterà coinvolto, semmai seccato ed annoiato; quello in accordo si farà una risata e dimenticherà tutto. Chi comunica non può prescindere dal permeare ciò che crea del proprio pensiero, ma non può essere un lavoro a tavolino. La satira è un’esigenza del fustigatore, per una personale catarsi, non un mezzo di espiazione per l’audience. Per sovvertire le cose non servono le battute, ma i colpi di stato». Quant’è difficile inventare personaggi sempre nuovi, per evitare la banalità? Greg: «Se qualcosa risulta difficile, bisogna studiare perché non lo sia più. Se continua ad esserlo, probabilmente
devi cambiare lavoro o percorso. Credo che la quasi totalità degli autori ed attori comici italiani vada spesso e volentieri in debito d’idee. Ciò che ne consegue è lo scenario cui ci hanno abituato da due decenni. Noi, grazie al Grande Spirito, abbiamo un giardino d’idee sempre ubertoso e gravido di messi». Una delle cose più esilaranti che fate è il programma radiofonico 610. Di chi è stata l’idea? Lillo: «L’idea di un programma radiofonico targato Lillo e Greg è stata di Fabio Brasile, poi ovviamente è stato costruito insieme. Secondo Fabio doveva essere un programma di scherzi radiofonici, ma siamo riusciti a convincerlo del fatto che non fossimo adatti». Greg: «La maggior parte dei contenuti del programma è affidata alla mia penna, ma l’idea è stata sviluppata insieme, grazie anche al regista Fabrizio Trionfera. 610 è un classico contenitore radiofonico, con rubriche, pubblicità, trailer, sceneggiati, tavole rotonde et similia, ovviamente, tutto trattato in chiave umoristica. Un’idea semplice quindi, forse per questo assai funzionale».
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Quando avete iniziato pensavate di riuscire ad arrivare così in alto o era un progetto nato per gioco senza troppe ambizioni? Greg: «Io avevo già una mia band e presi Latte & i Suoi Derivati come una piacevole parentesi. Neanche pensavamo alle ambizioni. Giunsero tutte assieme dopo i primi concerti in cui constatammo quanto attecchisse il nostro umorismo». Sketch & Soda, il vostro spettacolo, è un mix di scenette dove si esaltano vizi ed eccessi degli italiani. Siamo proprio così “viziati”? Greg: «Viziato non mi pare la giusta definizione dell’italiano. Si viene viziati da qualcosa di bello, di buono. L’italiano ha una bassissima soglia del buon gusto, dunque indulge con spavalderia nelle più turpi nefandezze. L’italiano-medio purtroppo esiste ed è quello che vive per i grandi fratelli, il calcio, il gossip, l’hi-tech, il sushi, il plasma, l’iper-cellulare e le battute su Berlusconi. E questo individuo è lo stesso che ti dirà: ”Ho visto la tal cosa in tv. Beh, sai che non è poi così male”? Spirito di adattamento, ma ci riporterà agli organismi monocellulari».
OGGI
Accadde
2 luglio 1897 - A Londra Guglielmo Marconi riceve il brevetto numero 12.039, rilasciato dal Patent Office. È il primo passo ufficiale per la nascita della radio. 2 luglio 2005 - In occasione del Live 8 pro Africa, i Pink Floyd tornano ad esibirsi nella loro storica formazione: Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason, Richard Wright. Cinque i brani eseguiti davanti al delirio della folla, che raggiunge il culmine durante l’esecuzione di “Wish You Were Here”, dopo che Waters dedica alcune frasi al fondatore della band, Roger Keith “Syd” Barrett. 5 luglio 1971 - Al Velodromo Vigorelli di Milano, all’interno del Cantagiro, la prima volta in Italia dei Led Zeppelin. Davanti a circa 12mila fan entusiasti il concerto viene interrotto dopo meno di mezzora a causa degli scontri fra il numeroso pubblico presente all’esterno e le forze dell'ordine, che sparano lacrimogeni anche all’interno del velodromo. “Abbiamo girato mezzo mondo e non ho mai visto nulla di simile. È la prima volta che siamo stati costretti ad abbandonare un nostro concerto. Ancora non capisco come possa succedere che la polizia intervenga su 10.000 persone che hanno pagato un biglietto”, fu il commento a caldo di Robert Plant.
Abbiamo chiesto ai lettori cosa chiederebbero a Lillo e Greg qualora li incontrassero. Ecco ciò che ne è venuto fuori: Ilaria: Avete mai passato la crisi dei sette anni, tipica delle coppie? «Ce lo chiedono spesso. Non al settimo anno e comunque di blanda consistenza. Ci lasciamo molto liberi di fare le nostre attività». Andrea: Perché non riproponete un programma in stile Telenauta69? «Perché nessuna rete lo accetta, Andrea. Magari si potesse riproporlo. Anche gratis!». Roberta: Cosa vi ha spinto a concentrarvi sulla comicità? «Credo sia un’esigenza di riscatto che si sviluppa per affrancarsi da una natura nerd. Ovviamente devi averne i presupposti; è un superpotere che ti rende accetto, specialmente dalle ragazze. Poi prende il sopravvento, come nei film di fantascienza di serie B». Marco: I Latte e i Suoi Derivati hanno qualche nuovo pezzo nel cassetto? «Ne hanno molti, eseguiti dal vivo e mai incisi e ne hanno altrettanti, mai suonati neanche nei concerti. Non so dirti, però, il futuro del gruppo». Emiliano: Ma “st’amici del baretto” che salutavate chi erano?
7 luglio 1969 - muore a 27 anni Brian Jones, polistrumentista e fondatore dei Rolling Stones.
«Erano dei nomi inventati, ma visto che ho poca memoria per ricordarmi i nomi pensavo ai miei amici del “baretto”. Pensa una volta ci venne l’idea malsana di farne uno in barca. Girato d’inverno, sei ore di ciak ed io con una muta antigelo. Che idea sbagliata». Jessica: Che fine ha fatto Otto il Passerotto? «Il personaggio ha fatto una brutta fine. La canzone fa parte di quegli incubi ricorrenti in cui sistematicamente mi ritrovo ad ogni concerto. Certamente è un brano riuscito, ma non mi spiego tutta l’enfasi che lo circonda. Da anni, per me, corrisponde al raccontare sempre la stessa barzelletta». Francesca: Diventare famosi non essendo molto belli non è facile, come ci siete riusciti? «Se hai un cervello drasticamente superiore alla media ed estri artistici maledettamente ridondanti, non è difficile per niente». Alessio: Come sta il Grande capo Estiqaatsi? «Estiqaatsi è nella sua riserva a pescare trote».
14 luglio 1969 - esce “Easy rider” con Peter Fonda, Dennis Hopper e un giovane Jack Nicholson. Il film passerà alla storia inaugurando il genere della New Hollywood. 18 luglio 1976 - Alle Olimpiadi di Montreal la 14enne rumena Nadia Comaneci diventa la prima atleta ginnica a ottenere il punteggio perfetto: 10 (che ottenne per altre sei volte). Ha concluso la sua carriera vincendo in due Olimpiadi cinque medaglie d’oro, tre d’argento e una di bronzo. 20 luglio 1969 - L’uomo conquista lo Spazio: alle ore 22.56 di New York (le 5.56 del 21 luglio in Italia) l’astronauta statunitense Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11, posa il primo piede umano sul suolo lunare. 22 luglio 1934 - All'esterno del Biograph Theatre di Chicago, il nemico pubblico n.1, John Dillinger, viene ferito a morte da agenti dell'F.B.I. Rapinatore di banche sui generis, si guadagnò il nome di moderno Robin Hood poiché al termine di ogni rapina dava fuoco ai registri dei debiti, ottenendo la riconoscenza di molte persone. 23 luglio 1946 - nasce il cantautore Edoardo Bennato, artista napoletano e prima vera rock star italiana, capace già alla fine degli anni ’70 di radunare oltre 60mila spettatori a San Siro e al San Paolo. L’autore de “L’isola che non c’è” festeggia quest’anno i 45 anni di carriera. 23 luglio 1994 - Muore a Roma, causa infarto, l’attore Mario Brega, interprete dei più celebri film western di Sergio Leone come “Per un pugno di dollari”, “Il buono, il brutto, il cattivo”, “Per qualche dollaro in più”, e illuminante presenza nei più fortunati film di Carlo Verdone come “Un sacco bello”, “Borotalco”, “Bianco, rosso e Verdone”. (in foto con Carlo Verdone e Sergio Leone) 23 luglio 1957 - Muore a Roma Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore di un unico ma celeberrimo romanzo: “Il Gattopardo”, portato sul grande schermo nel 1963 da Luchino Visconti. Taciturno e solitario, Tomasi di Lampedusa è stato onorato dall’Alitalia, che gli ha dedicato uno dei suoi Airbus A320-216 (EI-DSB). Gli è stato dedicato, inoltre, un asteroide, il 14846 Lampedusa.
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S.O.S. vacanze intelligenti:
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LA CULTURA DA MARE STA CANCELLANDO LA NATURA
di Mattia Mascher
“Cultura da mare”. Così su due piedi sembrerebbe qualcosa di docile e innocuo che ha a che fare con il relax, il divertimento, il non pensare a nulla e lasciarsi prendere dall’atmosfera, dall’allegria contagiosa, dall’energia del sole. Una leggerezza che però rischiamo di pagare a caro prezzo, che ci chiama suadente con la sinistra ma ci colpisce con la destra nei modi più inaspettati, rendendo tutto il resto insostenibile. Milan Kundera nel suo capolavoro intitolato “L’insostenibile leggerezza dell’essere” scrive che «l’opposizione fra pesante e leggero è la più ambigua fra tutte le opposizioni e la più pericolosa». La cultura da spiaggia, infatti, lungi dall’essere qualcosa di assolutamente leggero ha portato con sé la modifica pesante di intere aree geografiche, trasformato microclimi e in alcuni casi prodotto addirittura mutazioni antropologiche. Statistiche alla mano, il 2010 è stato il primo anno nella storia dell’umanità in cui si sono spostate in aereo più di un miliardo di persone, la maggior parte per inseguire la vacanza dei propri sogni in qualche paradiso naturale. A
testimonianza che la “cultura da mare” sta avendo un notevole impatto a livello mondiale. Acapulco, Cancún, Sharm el-Sheikh, le isole greche, Benidorm (e con essa l’80% delle coste spagnole) e molti altri posti. Cos’hanno in comune questi luoghi? Sono vittime proprio della nostra “leggera” cultura da spiaggia. Ebbene sì perché l’occidentale medio va in vacanza in ameni luoghi esotici non per conoscere ma per “ri-lassar-si”. La cultura del relax, meglio dire, talvolta, la “dittatura del relax”, in alcuni casi ha fatto più danni di un cataclisma. Basta visitare uno dei luoghi citati per accorgersi che c’è qualcosina che non va. Spiagge dall’acqua di lapislazzuli e dalla sabbia nivea usurpate da chilometri e chilometri di cemento, pacchiani resort all-inclusive, strade a ventimila corsie, discoteche e miliardi di locali notturni con la musica a tutto volume, fiumi di alcol, etc. etc. Insomma si direbbe che si va in vacanza con la voglia di portarsi dietro una sorta di “Milano da bere” tascabile da trapiantare in spiaggia, con tutto il compendio di divertimenti e sollazzi che già possiamo vivere ogni
weekend nelle nostre affollatissime e frenetiche città. Ragion per cui, amare ciò che è diverso dal nostro usuale stile di vita sembra sempre meno far parte del nostro dna. Mi vengono in mente le parole del filosofo Blaise Pascal “L'unica cosa che ci consola dalle nostre miserie è il divertimento, e intanto questa è la maggiore tra le nostre miserie”. Che cosa intendeva? La Spagna dei nostri giorni ha circa tre milioni di case abbandonate, la maggior parte posizionate lungo tutta la costa meridionale che basta percorrere in macchina per comprendere qual è stata la portata dello tsunami di cemento che l’ha colpita e quindi stravolta. A questi si aggiungono migliaia di mega complessi turistici realizzati ma mai attivati, dotati di circa novecento (900!) campi da golf che consumano la stessa quantità d’acqua di una grande città con sedici milioni di abitanti (ma vuoi mettere la leggerezza di essere in ferie e passeggiare su un lussureggiante green all’inglese in un territorio torrido come l’Andalusia…). Così, mentre gli spagnoli si divertivano a più non posso celebrando la loro Movida e non perdendosi una partita del loro amatissimo calcio (cultura da spiaggia trapiantata nella vita cittadina?), allo stesso tempo Florentino Perez, presidente del Real Madrid, da buon imprenditore edile, sostituiva i meravigliosi paesaggi iberici con tonnellate di calcestruzzo. Ecco come ha fatto a comprare Cristiano Ronaldo! Piazzando un migliaio di appartamenti-vacanza superattrezzati sulla Costa del Sol! Noi italiani non siamo certo da meno. In un bel libro recentemente pubblicato da Salvatore Settis per Einaudi dal titolo “Paesaggio, Costituzione, Cemento” si ricorda che sebbene l’Italia negli anni dal 1991 al 2001 abbia aumentato la propria popolazione di solo lo 0.4%, le aree cementificate sono cresciute del 15%: trentasette volte tanto! Ora, questo trend non ha a che fare solo con la tanto evocata speculazione edilizia e finanziaria. Dipende anche dai nostri stili di vita all’apparenza più innocenti, sanamente rilassanti e liberatori, come per esempio la nostra cultura del “fare vacanza”. È sì, perché se quando andiamo all’estero o nel nostro amato Mediterraneo vogliamo il megacomplessotuttoincluso con palestra, zona wellness-fitness, diciotto campi da gioco e otto piscine anche quando abbiamo di fronte il mare più cristallino al mondo, chi costruisce in
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fondo ci dà quello che vogliamo. Noi occidentali siamo così stravaganti che piuttosto che lottare per chiedere il sacrosanto diritto di avere più tempo libero e un orario di lavoro più ridotto (è dai primi decenni del Novecento che abbiamo ottenuto la giornata lavorativa a otto ore, e poi?), preferiamo concentrare tutte quello che non facciamo durante l’anno in due settimane da sogno, pagabili anche in comode rate! Ecco che la “cultura da mare” in questi anni ha avuto una funzione importantissima nel sedare l’indignazione. Altra carta, altro regalo: mesi fa addirittura i pacifici abitanti dell'Isola di Pasqua hanno iniziato a protestare contro un turismo che sta rendendo invivibile uno dei patrimoni mondiali dell'umanità. Da anni gli abitanti "indigeni" (discendenti del popolo Rapa Nui) contestano le politiche del Cile che, a loro dire, puntano a trasformare l'isola in un paradiso del turismo di lusso a discapito di chi la abita da generazioni, costringendo le popolazioni locali a emigrare o ad accontentarsi delle briciole. Questo perché il turista che va all’estero non si adatta alla realtà locale, non cerca di conoscere altre culture, non cerca di favorire le piccole economie locali andando in alberghi modesti ma accoglienti. No! Lui pretende la comodità. Va in agenzia, sceglie un albergo in una località che abbia palme, spiaggia e mare, senza sapere se si va in Africa o in Asia, se si va in un paese musulmano o meno, se si parla francese o inglese («ma come, non parlano italiano???», è il must più in voga appena arrivati a destinazione), se c’è il fuso orario o meno. Per dovere di cronaca, le proteste degli abitanti sono state già soffocate con la violenza e con le armi da fuoco da parte della polizia cilena. E Il turismo può continuare… Una soluzione? Ci vorrebbe un cambio di filosofia. Bisognerebbe abituare i nostri figli a divertirsi e a pensare con fatica alle cose brutte, a prendere la lotta alle storture della società come un gioco serio, da fare tutti insieme, mano nella mano, anche e soprattutto nel tempo libero. Per gli adulti un’alternativa meno utopistica è affacciarsi alla conoscenza del turismo responsabile. Un modo etico di affrontare il turismo favorendo la conoscenza sul relax, il rispetto dell’ambiente e delle culture locali sul nostro desiderio di tornare in forma, lo sviluppo di piccole microimprese autoctone sui resort delle grandi catene che ci offro tutto tranne una cosa: l’umanità perduta. Consiglio una lettura per l’estate: “Turismo Responsabile” edizione del 2007 di Renzo Garrone e vi lascio qualche link per chi ne vuole sapere di più: www. viaggisolidali.it, www.viaggiemiraggi.org , www.aitr.org, www.altromercato.org.
La di Paolo Trucchi
"Non insegnate ai bambini non insegnate la vostra morale è così stanca e malata potrebbe far male forse una grave imprudenza è lasciarli in balia di una falsa coscienza. Non elogiate il pensiero che è sempre più raro non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita. Giro giro tondo cambia il mondo". Giorgio Gaber
(Non insegnate ai bambini)
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Il terremoto avrebbe dovuto distruggere Roma l’11 maggio 2011. Una buona parte dei romani aveva disertato la Capitale: giorni di permesso, ferie annunciate, improvvise malattie, appuntamenti saltati, centinaia di defezioni, i cellulari spenti. Piazza Vittorio, Chinatown, mostrava le serrande abbassate come occhi chiusi: meglio non vedere, meglio essere altrove. I ministri ci scherzarono su, derisero gli apprensivi e gli allarmisti. Ed ebbero ragione: non successe nulla e la vita continuò. Accadde esattamente un anno dopo. I turisti brulicavano noncuranti a Piazza San Pietro, una fila umana che ridisegnava il perimetro del colonnato, in attesa di entrare nei Musei Vaticani. Prati, Lungotevere, la Tangenziale, ingolfati come al solito, sciami di auto ronzanti, i clacson impazienti, i motorini famelici che sferragliano nei piccoli lembi di strada disponibili. Tutti a lavoro quel
Manuale di sopravvivenza nucleare 2^ Puntata
pella Sistina, parlava perfettamente inglese, spagnolo e tedesco. Spero sempre che il suo ultimo pensiero sia stato per me. Il mio primo, appena avvertita la scossa, è corso a lei. Spero sia morta rimirando la Pietà di Michelangelo. Io ero nella nostra casa, a cinquanta chilometri da Roma. Spero non abbia sofferto. Allontanandosi dall’epicentro i danni e i morti sono andati via via diminuendo. Il terremoto fu il primo evento de-
giorno, un venerdì di una strana primavera fredda e piovosa, le menti stanche in attesa del weekend. Poi la terra tremò, alle 12:21, e sorprese tutti. I sampietrini implosero, le fontane eruttarono, le cime degli antichi palazzi si afflosciarono come castelli di carte. Tremarono i fuochi sempre accesi dell’Altare della Patria e le imponenti facciate bianche furono inghiottite da fameliche fenditure. La gente correva disperata in improvvisate gimkane senza via d’uscita, i rombi tonanti della terra affannata coprivano le grida delle sventurate vittime. L’Isola Tiberina collassò tra i flutti impazziti del Tevere, la Piramide Cestia divenne un cumulo di blocchetti bianchi, non più grandi di zollette di zucchero. Poi fu la volta della Cupola e l’effetto domino delle maestose colonne suonò come una grancassa nella fuga di Via della Conciliazione. Morirono tre milioni di romani. Morirono quattrocentomila turisti. Morì mia moglie. Era una delle guide per stranieri addette alla visita della Cap-
di Igor Artibani
vastante che portò alla quasi estinzione del genere umano. Ma non era questo che volevo raccontare, solo che mi sono reso conto di una cosa: non posso parlare di quanto accadde il primo novembre 2012 senza citare alcuni fatti precedenti. Per comprendere il recente passato, è doveroso ricordare certe cose: altre non si scordano mai. Spero di rivederti presto, amore mio. continua...
PUNK Pensieri
di Gianfranco Marcucci
Anche i muri parlano, basta saperli ascoltare!
Roma, Viale Trastevere, giugno 2011
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VIA DEL CAMPO C'È UNA GRAZIOSA, GLI OCCHI GRANDI COLOR DI FOGLIA, TUTTA NOTTE STA SULLA SOGLIA VENDE A TUTTI LA STESSA ROSA. (Fabrizio De Andrè)
Rubrica PSYCOVER
OLTRE LA PSICHE
a cura del Dott. Italo Gionangeli Neuropsichiatria Infantile - Analista C.I.P.A.
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Fin dall’epoca di Cartesio l’Uomo ha considerato la mente e il corpo come indipendenti una dall’altra. Secondo questa ormai datata concezione, le funzioni della mente e quelle del corpo sarebbero indipendenti e si svilupperebbero secondo linee separate, sebbene la sede della mente sia collocata nel cervello. In realtà questa concezione è alla base della filosofia della religione cattolica che considera il corpo mortale e la mente immortale. La scissione che ha fatto seguito alla disputa ha condizionato non solo il campo della filosofia ma anche quello della scienza in tutte le sue implicazioni, ivi compreso la psicologia che in epoca moderna ha tentato di migliorare la comprensione di quella parte della sofferenza umana che non è legata al corpo. Le diatribe sul tema sono state molte tra gli studiosi nel corso del secolo scorso. Si sono schierati, da una parte, chi difende strenuamente la tesi “biologistica”, che considera la malattia psichica e psichiatrica alla stregua delle altre malattie dell’organismo e, quindi, il cervello come sede della sofferenza e come qualsiasi altro organo. Per questi studiosi - che sono in maggioranza - ogni sofferenza psicologica è legata a un’alterazione del sistema biologico sottostante che è direttamente responsabile dell’anomalia alla base del disturbo. Così, per esempio, alla base della depressione c’è un’alterazione del sistema che regola il meccanismo di produzione e di riassorbimento della serotonina.
Per questa schiera di professionisti l’uomo è per intero all’interno della scienza della natura ed è soltanto l’ultimo anello di un percorso evolutivo che ha portato dagli animali all’uomo in un modo più o meno lineare. Dall’altra parte dello schieramento, invece, ci sono tutti coloro che negano qualsiasi coinvolgimento biologico nella formazione della sofferenza psicologica o meglio che considerano l’elemento biologico solo come un fattore predisponente che non interviene direttamente nella formazione della patologia. Si configura una generica, maggiore, debolezza di quei fattori che difendono l’individuo dalle malattie e dalla sofferenza, ma che sono necessari, affinché esse si manifestino, degli accadimenti esperenziali a livello individuale e di relazione, che la persona non è in grado di rielaborare (il trauma). In questo gruppo si possono senz’altro annoverare le scuole d’ispirazione analitica e quelle che si rivolgono alla fenomenologia. Si delineano in questo scenario due concezioni della patologia e della sofferenza completamente opposte. Una che fa perno sulla tradizione medica, che pertanto tende a classificare e impostare le cure (di malattie) secondo lo schema anamnesi diagnosi e terapia; l’altra che tende a privilegiare la persona come punto di partenza, quindi a impostare la sofferenza secondo schemi che riguardano i rapporti all’interno della vita dell’individuo parlando di percorso rielaborativo e/o trasformativo piuttosto che di cura.
Da queste premesse derivano alcuni spunti riflessivi che ho chiamato suggestioni: A) La prima suggestione riguarda l’osservazione che, nella pratica clinica, ci troviamo di fronte a poche espressioni sintomatiche su cui convergono una pluralità di condizioni di sofferenza e/o patologiche. Gli individui cioè “producono” pochi sintomi per significare un’ampia varietà di stati interni che trovano la loro collocazione in comportamenti comuni e riconoscibili. Il sintomo, così, ha il duplice compito di simboleggiare sia l’aspetto intrapsichico che quello interpersonale, che diviene riconoscibile e pertanto comprensibile dall’Altro, che può intraprendere un’operazione di aiuto, uno degli scopi per cui il simbolo si produce. L’ansia, l’angoscia, la depressione, la paura, il panico, le dipendenze, le anoressie, le malattie psicosomatiche, rappresentano la via finale verso cui convergono tutte le infinite varietà soggettive della sofferenza. B) La seconda suggestione si collega alla prima. Se il sintomo ha anche un valore sociale, ne consegue che i movimenti della società e della cultura condizionano direttamente la formazione dei sintomi che acquistano un significato comunica-
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tivo specifico. Ci danno informazioni su qual è la ragione sociale della scelta di quel determinato sintomo. È come se il soggetto si trovasse a dover cercare, nelle varie fisionomie che la società gli presenta in quel determinato contesto e in quella determinata epoca storica, quella forma sintomatica che più è adatta a rappresentare simbolicamente il suo stato interno. C) Da ciò deriva la terza suggestione. Ogni epoca storica ha le sue espressioni sintomatologiche prevalenti, che esprimono in termini simbolici i sommovimenti e le caratteristiche di quel momento. Così nello scorso secolo abbiamo visto come, da una condizione in cui era una sintomatologia ansiosa a prevalere, si è passati a una fase successiva, che perdura tuttora, in cui a prevalere è l’angoscia, che rappresenta una sintomatologia legata allo smarrimento, alla perdita di punti di riferimento, alla perdita di qualsiasi percorso che abbia un senso e pertanto un’espressività di tipo psicotico. Si assiste cioè a un passaggio da un meccanismo conflittuale a una modalità di scissione. Incapacità di formare simboli e schiacciamento sul presente sono pertanto le due forme moderne della formazione dei sintomi.
Evento
O
di una giornata a Piazza del Popolo
Ore 9:24 - Cinque ore circa all’ora X. Siamo in fila alla fine della via Aurelia. Il mio compare che, come al solito, vuole mantenersi anonimo (non ho mai capito se perché si vergogna delle iniziative che organizziamo o, molto più semplicemente, perché si vergogna di organizzarle con me), mantiene la solita freddezza da maestro zen e continua a guidare con la sua inconfondibile flemma. Mentre sullo sfondo, quasi un miraggio, appare la nostra fermata della metro, ripenso a tutte le complicazioni che si sono presentate in queste settimane e, soprattutto, agli ultimi giorni che, per quanto poco abbiamo dormito, sono sembrati lunghi cento ore ognuno. E mi viene in mente che, in fondo in fondo, quasi tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare erano nuovi e avevano poco a che fare con un concerto tradizionale. Passate le prime difficoltà nel coinvolgere gli artisti e le complessità tecniche ed economiche (alle quali, dopo quattro anni di Eco Festival, oramai siamo abituati), la parte più ardua paradossalmente è
in foto: la crew di VoiceOver
che ci crediate o no, mi strappa il primo sorriso della giornata. Mi chiamano dal gazebo accrediti e mi urlano che serve l’elenco pass. Ore 14:05 - Meno venticinque minuti all’ora X. Finalmente sono riuscito ad arrivare in piazza. Matteo Luchetti e Alessandro Gazzella mi aggiornano sulla situazione e scopro, appena arrivato, che siamo in ritardo di circa un’ora, ma tagliando le ultime prove recupereremo un po’ (da lontano sento arrivare nuove urla). So che alle 23:30 arriverà qualcuno con l’autorità suprema e spegnerà l’impianto. So che non possiamo deludere nessuno degli artisti coinvolti e che dobbiamo trovare il modo di far suonare tutti. Senza contare che, proprio per dare spazio a tutti, abbiamo fatto la scaletta al millesimo di secondo, senza nessun margine di rischio. Basta che qualcuno faccia uno starnuto non previsto e sforiamo. Quindi, non lo dico, ma già lo so, ci sarà più di un’ora da recuperare (e quindi ben tre gruppi fuori). Ora imprecisata tra le 14:30 e le 15:00. Le televisioni sono arrivate, i corner dei giornalisti sono stati allestiti, gli artisti con i pass al collo gironzolano tranquilli nel backstage. C’è un fermento di ragazzi STAFF con la maglia gialla che corrono qua e là, apparentemente (apparentemente?) senza uno scopo preciso, urlandomi di tanto in tanto qualcosa di incomprensibile. Sulla fronte del mio imperturbabile compagno una goccia di sudore (ma soltanto una) tradisce l’estrema temperatura della piazza e un po’ di tensione. Ma poi arriva la prima nota. Il ritmo è quello inconfondibile dei Wogiagia e per un attimo, nonostante i mille problemi ancora da risolvere, ci fermiamo tutti per ascoltare le parole di “c’è acqua per tutti”. La scena deve essere sembrata surreale perché continuavamo a guardare il palco e a guardarci increduli, come a dire, «ma davvero ce l’abbiamo fatta?». Tutto sommato nessuno di noi, fino a quei primi suoni “ufficiali”, ci aveva creduto. La musica era partita, le dirette tv e lo streaming pure. Il grosso, secondo i più, era fatto. Ore 18 - Pieno concerto. Nonostante il caldo torrido, gli artisti scendono contenti dal palco. Sarà perché il pubblico risponde alla grande e abbiamo appena superato i 150mila contatti (il nostro obiettivo era arrivare a 100.000 complessivi!). Nonostante le troupe di SKY TG24, RAI, LA7 (dicono che ci fosse anche MEDIASET, ma io non li ho proprio notati) siano in continuo movimento, Matteo Forte e Simone Giacinti, alle interviste nel nostro corner, nel punto più strategico del backstage, continuano a dare l’impressione di essere gli intervistatori per eccellenza. Non hanno perso un ospite e, non ci si crede, ma alcuni artisti di grosso calibro sono in fila per
in foto: Piotta
te sono arrivati i primi rinforzi: lo staff dell’Etruria Eco Festival e quello di VoiceOver (anche se, a questo punto, fatico a capire dove finisca il primo e cominci il secondo). Sono teso, come al solito. E ho appena inveito contro uno dei più miti del gruppo (era la terza volta che mi chiedeva dove avremmo pranzato e, credetemi, in questo momento sono convinto che possa considerarsi la più irrilevante delle informazioni). Io sono ancora in ufficio a scrivere l’elenco pass e a verificare che tutti gli artisti sappiano l’ora a cui devono suonare e provare (sembra che sia tutto a posto). Probabilmente avevo scordato di dire che dopo settimane di solleone, la pioggia aveva deciso di cadere a secchiate proprio nella notte del montaggio del palco e che la perdita di mezza giornata ci aveva costretto a concentrare tutte le prove in un’unica mattinata (con conseguenti urla da parte del direttore artistico, dei musicisti e dei tecnici del suono). Sto continuando a mandare tutti in piazza del Popolo, dove immagino che serva sempre più lavoro fisico. A proposito, se mai vi venisse in mente di organizzare un evento a Roma, riflettete bene sull’esistenza della ZTL: non è nemmeno immaginabile il numero di chilometri che dovrete percorrere, a piedi e carichi come muli, per trasportare tutta l’attrezzatura dei musicisti dal confine dell’area proibita fino a sotto il palco. E, di certo, gli oltre 30°C dell’ora di pranzo non vi aiuteranno. Nonostante le cose da fare siano ancora tantissime, di tanto in tanto, mi fermo e penso al mio compare, il principe dei teorici, che corre sotto il sole cocente avanti e indietro per la piazza dietro agli artisti. E questo pensiero riesce a stemperare l’ansia. E,
stata quella di mantenere i sottili equilibri tra i tanti soggetti interessati: partiti, comitati, mezzi di informazione. E mentre scorgo i primi manifesti con la scritta IO VOTO, affissi soltanto la notte precedente, mi imbufalisco pensando a quanto tardi siano stati attaccati e convinto che, tutto sommato, forse dovevamo fregarcene un po’ di più di tutti quegli equilibri e sgattaiolare nottetempo per fare le affissioni. Ma oramai è tardi, e con tutte le cose che abbiamo da fare ancora oggi, decido di rimandare i rimbrotti a domani, sempre che ci arriveremo vivi. Probabilmente chi mi siede accanto mi ha letto nel pensiero. Tanto che rompe d’improvviso quel silenzio mistico che ci ha accompagnato negli ultimi infiniti chilometri di coda e dice, lapidario: «Forse era meglio che quel sabato di marzo non mi avessi chiamato per propormi di organizzare questo concerto». La sua faccia non tradisce espressione, come sempre. Ma so che non lo pensa e anzi, in fondo in fondo, è più eccitato di me. Fa un sorpasso azzarin foto: la piazza dato (forse il primo della sua vita) e quello nella macchina accanto ci urla contro. Ore 11:42 - Meno di tre ore all’ora X. Fortunatamen-
in foto: Cristicchi
RACCONTO
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aspettare che li intervistino. La giornalista di Libero mi fa delle domande provocatorie. Rispondo sprezzante mostrandole i dati a lei ignoti dei 150mila contatti sul web. Mi sembra che non sia contenta. Non so se l’articolo sia poi uscito!
in foto: Nada
23:29 - Sessanta secondi al blackout. Fremo. Perché so che fra pochi secondi l’uomo dai capelli lunghi, quello senza divisa che mi hanno spiegato essere il responsabile delle forze di polizia in piazza, mi verrà a cercare per spegnere tutto. Mancano ancora due gruppi. Mi accordo con Emiliano Giacinti sul fatto che quando quell’uomo arriverà e chiederà di me, io mi nasconderò e gli faremo perdere tempo. Ce la possiamo ancora fare. Abbiamo chiesto a tutti, anche ai più grandi, di tagliare qualche pezzo. Ci servono solo altri quindici minuti. L’uomo dai capelli lunghi è scomparso. Qualcuno dice che la protesta dei ragazzi nudi che si sono presentati sotto il palco mezz’ora prima, l’ha costretto ad allontanarsi. Il mio compare va a dire al tecnico di sala di abbassare un po’ i volumi per quest’ultima parte. Coperto dal suono delle casse non lo sento, ma vedo benissimo che gli sta urlando contro. 23:50 - The End. Lo so, sembra incredibile, ma ce l’abbiamo fatta. Hanno suonato tutti, senza nessuna esclusione. I dati del web dicono che abbiamo superato i 250mila contatti (senza contare le televisioni). I presentatori hanno appena salutato la piazza. Tutto sembra essere finito. Sto per urlare io, per la prima volta. Poi mi ricordo che, ancora, manca una cosa. E ho soltanto pochi minuti per rimediare. Blocco i tecnici che avevano già iniziato a smontare. E li faccio scendere (neanche a dirlo: mi urlano contro). Gianfranco Marcucci sale sul palco. La piazza è ancora gremita. È solo, sullo sfondo la superba grafica da lui ideata. Le luci stanno per spegnersi, le casse l’hanno già fatto. È lì, sul palco. Si guarda intorno come una vera rockstar. Salta in avanti e cade, in perfetto equilibrio, piegando le ginocchia in dentro. Per qualche istante la piazza incredula, si blocca gurdandolo. Ha fatto la sua mossa. Ora possiamo davvero andare tutti a casa.
“A domanda risponde” il wj del mese di radiovoiceover.it
LUCA CAROSELLI
A Q
Apri il cassetto…cosa c’è dentro? «Troppa roba! Mi appassiono facilmente alle cose che mi piacciono e poi abbandonarle diventa troppo difficile. Mi piace così. Magari sembrare un buono a nulla, ma capace di tutto!». Uomo di casa? «Anche se mi capita raramente di stare a casa mi piace molto occuparmi
di Roberto "WJ Fancy" Fantini Perullo
The Rock Side
ANEDDOTI DEL ROCK
Questo è lo spazio dedicato alla musica rock dagli anni '60 agli '80, con qualche sconfinamento qua e là per raccontare l’epopea d’oro di questo genere musicale. Per cominciare nel migliore dei modi eccovi qualche aneddoto sulle situazioni e sui personaggi dello scenario rock. Sapevate, ad esempio, che uno dei più noti brani dei Deep Purple, è ispirato a un incidente occorso a Frank Zappa durante un concerto a Montreux, in Svizzera? In realtà non è chiaro se la vicenda fu vissuta anche da Ian Gillan e i suoi, perché da tante interviste risulterebbe che il testo di "Smoke on the water" sia frutto di una specie di visione onirica della vicenda. L'incidente, comunque, è vero e andò pressappoco così: Frank Zappa e il suo gruppo erano ospiti del Casinò di Montreux, sul lago di Ginevra in occasione di un festival jazz e rock. Un fan evidentemente troppo surriscaldato dall’atmosfera, armato con una pistola da segnalazione, pensa bene di sparare un razzo in aria: peccato (si fa per dire!) che il salone del Casinò sia letteralmente foderato di drappi di stoffa e legni pregiati, per cui dal lancio del razzo all'incendio è stato un tutt'uno. Ai soccorsi partecipa attivamente Claude Nobs, l'organizzatore dell'evento, il "Funky Claude" del testo dei Deep Purple, salvando quanta più gente possi-
delle faccende domestiche. Se gestite con una colonna sonora ad-hoc anche il ferro da stiro può diventare un amico». I tre libri prediletti? «I libri che preferisco sono quelli che mi staccano dalla realtà con un po' di ironia. Nell’ordine “Bad Chili” di Joe R. Lansadale, “Fango” di Niccolò Ammaniti e “Io Uccido” di Giorgio Faletti».
bile. Alla fine, tutta la strumentazione di Zappa, eccetto, forse, la sua Stratocaster rimase distrutta nell'incendio, così come l'intero edificio. L'evento (e il brano che lo ricorda) è tuttora commemorato da una scultura che riporta il nome della band (Deep Purple), il titolo del brano (Smoke on the water) e il riff iniziale del brano in forma di spartito, situata in riva al lago vicino alla statua di Freddie Mercury. Altra storiella “incendiaria” con protagonisti ancora i Deep Purple: è accaduto che negli anni '70 fu organizzato un mega-concerto dove erano ospiti sia i Deep Purple che gli Yes, super gruppo di musica progressive rock. Ebbene, seppure gli Yes non erano previsti come ultimo gruppo in programma, fecero di tutto per salire per ultimi sul palco. La scaletta del concerto subì uno slittamento tale per cui la penultima band in programma a salire sul palco furono proprio i Deep Purple, che presentavano il loro ultimo LP “Burn”. Ritchie Blackmore, il chitarrista della
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E i tre film preferiti? «Dirne solo tre è veramente difficile, perciò cito quelli a cui sono più legato: “Shining” di Stanley Kubrick, “I soliti sospetti” di Brian Singer e “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores». La colonna sonora della tua adolescenza? «Durante i lunghi anni dell'adolescenza ho sentito tanta roba diversa, ma le colonne portanti sono facilmente individuabili: Que-
band, verso la fine della performance provocò un incendio che distrusse completamente il palco, con buona pace degli Yes che, alla fine, non hanno potuto più esibirsi. Altro simpatico aneddoto, decisamente meno cruento dei due precedenti, riguarda John Lennon, il mai dimenticato componente dei "Beatles" (gruppo del quale non si può dire chi fosse il leader: erano tutti personaggi dal carisma eccezionale, e forse fu proprio questo il motivo della loro intensissima ma breve carriera). Dunque, parafrasando una canzoncina molto in voga in Italia nei primi anni '70, "sarà capitato anche a voi, di avere una musica in testa...", ecco che una mattina (e parliamo degli anni '60, in questo caso) il nostro John si sveglia e per tutta la giornata gli gira nella testa un motivetto piuttosto carino. «Ma dove l'avrò mai sentito?» si domanda. E, ossessionato dal motivetto, comincia a chiedere prima ai suoi tre “compari” Paul, George e Ringo, ricevendo una risposta negativa, poi girando la richiesta ad altri colleghi musicisti e persino ad alcuni sconosciuti incontrati per strada. Niente. Una musica così non l'aveva scritta o pubblicata nessuno. «Allora la scriverò io», disse John. Ed è così che nacque "Yesterday". Ci rivediamo al prossimo giro… Up the Rocksiders!
WebRadio
radiovoiceover.it en, Pink Floyd, Led Zeppelin, Deep Purple. Tra gli italiani Litfiba e Edoardo Bennato, il cantautore che ha segnato la mia più tenera età, ricordo addirittura che ascoltavo le sue canzoni in vinile». I pezzi immancabili nella tua playlist? «Il prog degli anni '70 è la mia passione, il rock è la mia dimensione naturale, il blues mi riscalda l'anima. Detto questo, non posso stare senza perle come “Echoes” dei Pink Floyd, “Dazed and confused” dei Led Zeppelin, “Fee-
lin Bad Blues” di Ry Cooder, “She came in through the bathroom window" dei Beatles, “Sweet Lane” di Lou Reed, “Mosquito Song” dei Queens of the Stone Age e “Un ottico” di Fabrizio de Andrè». Miti? «Più che di miti parlerei di personaggi ispiratori: Nelson Mandela, Giovanni Falcone e Harvey Milk, tanto per fare alcuni esempi di persone da cui trarre insegnamento. Quanto alla radio, precisamente alla voce, cito il compianto Claudio Capone,
Il vecchio e
guerra), a casa di mia madre c’era ancora la prima pagina de “Il Corriere della Sera” datato 6 giugno 1946, con scritto a caratteri cubitali: “È nata la Repubblica Italiana”. Poi alzo gli occhi perché sento fischiare e un ragazzetto che avrà l’età di mio nipote (uno dei sei) fa vedere al suo amico, su un telefonino, che la Lazio ha appena acquistato Klose, l’attaccante tedesco. La foto la intravedo anch'io, e non capacitandomi di come sia possibile torno ai miei pensieri. Di colpo vado avanti, chino sotto il sole cocente a stringere un bullone delle rotaie, sento delle urla. Un mio compagno viene verso di me con “l’Unità” in mano, è un’edizione straordinaria titolata: “Assassinato Aldo Moro”. Mi bastano questi due ricordi ben chiari nella mia testa per accorgermi che dopo aver letto quelle cose, difficilmente provo interesse nel leggere le pagine politiche dei giornali d’oggi. Quindi mi piace andare verso la fine, dove si concentrano gli eventi per i ragazzi. Sono sempre affascinato da questi appuntamenti. E faccio mille domande ai miei nipoti, per capire un po’ com’è cambiata la vita degli adolescenti. Leggo eventi di tutti i tipi, mostre d’arte, spettacoli teatrali, concerti, iniziative, rassegne. Tutte le volte che Francesco, il mio nipote diciottenne mi dice che va a un concerto, faccio uno sforzo enorme nel trattenermi. Mi verrebbe di getto dire: «Ma
IL BAMBINO
de Il nipote
"I vecchi subiscono le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni."
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Roma, 16 Luglio 2011 Fa caldo, molto caldo. Anche qui fuori in giardino fa caldo. Non ho più l’età per mettermi a torso nudo. Quindi chiudo le parole crociate, piego la sedia e torno dentro. Ma dentro casa fa ancora più caldo. Ho deciso! Faccio una passeggiata, passo per i giardini e cerco un po’ d’ombra. In realtà mi fermo a prendere il giornale all’edicola e mi piazzo qui seduto sulla panchina a leggere. È da qualche anno che salto le prime pagine. Non ho mai voluto ragionare sul fatto di saltare le pagine iniziali, ma ora lo faccio e capisco il perché di questo mio gesto spontaneo. Il mio gesto è chiuso in due parole: Storia e Memoria. Capisco che prendendo in mano un quotidiano la testa mi vola all’indietro. Scorrono dentro di me immagini belle e al contempo dolorose. Ricordo che quando tornai dal campo di concentramento (in cui finii come prigioniero di
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voce storica dei documentari di Quark». Attore Preferito? «Pure qui la scelta è ardua. Tra quelli del presente sicuramente Sean Penn, un attore in grado di emozionare qualunque sia il suo ruolo. Nel passato invece direi Vittorio Gassman: l'attore per antonomasia. Citazione speciale per Jack Nicholson, di cui mi sono innamorato ai tempi di Batman e poi non sono più guarito».
dove vai, in mezzo a tutti quegli scalmanati che si agitano per niente. Che urlano addosso a uno che sta su un palco. Che sudano cantando a squarciagola canzoni in una lingua che nemmeno conoscono. Tu sei diverso da quei barbari. Rimani a casa, rimani qui. Ti racconto di come i tedeschi ci trattavano, e di come sono riuscito a sopravvivere a quella tortura con dei piccoli sotterfugi. Quella era la vita vera, quella che imparavamo per la strada, non quella che vi inculcano adesso». Ma appena termino questo ragionamento penso che sarebbe la solita predica da nonno rompipalle. E anzi, mi accorgo che un po’ sono contento che mio nipote vada a questi concerti. Sono contento per lui, ma allo stesso tempo triste per me. E allora faccio il giochino che faccio tutti i giorni. Chiudo gli occhi sulla pagina degli eventi, scorro con il dito, conto fino a dieci e mi blocco. Stasera prendo mia moglie e con Elda e Giovanni, i nostri vicini di casa, andiamo a vedere Caparezza. Chissà come ci si arriva a st’Ippodromo delle Capannelle. Vabbè ci arrangeremo, d'altronde l’abbiamo sempre fatto. Mio Nonno.
Una fetta di mondo chiamata:
TERRA degli UOMINI INTEGRI
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Risultato del progetto calendario2011 STILE LIBERO RagazzieTendenze Iniziativa benefica a favore dell’orfanotrofio di Yako - Burkina Faso
IL PROGETTO: L’“Associazione Animo” si è avvicinata all’Orfanotrofio “Wend Mib Tiri” di Yako, in Burkina Faso, per la prima volta, a settembre 2010 grazie ai racconti di Rita Leorato. Quando Rita ci ha raccontato dei bambini di Yako, delle loro difficoltà nel vivere quotidiano, della mancanza di risorse e servizi, ci siamo sentiti immediatamente coinvolti nelle loro vicende umane. Rita con i suoi progetti contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita di questi bambini che per svariate ragioni culturali, miseria, superstizioni vengono abbandonati. Solo grazie all’impegno disinteressato di Maman Albertine, una giovane donna del luogo, che gestisce l’orfanotrofio senza nessun aiuto da parte delle istituzioni, vengono salvati e fatti crescere. Le condizioni di vita che ci ha descritto Rita erano davvero allarmanti. I bambini crescono sotto una tettoia e sopra un tappeto, dove espletano ogni tipo di funzione. Non c’è l’acqua, mancano
i letti, non c’è una cucina attrezzata, le medicine sono inesistenti, i bagni assenti. Tornata in Italia, Rita sin da subito si è attivata per aiutare con progetti mirati Maman Albertine e i suoi bambini. In questi giorni grazie al suo impegno diretto e costante si stanno ultimando i lavori per la realizzazione dei bagni. Venuti a conoscenza di tutto ciò, e dopo aver visto le foto commoventi, toccanti e allo stesso tempo impressionanti, ci siam sentiti in obbligo. Un obbligo morale verso gli occhi di quei bambini che nonostante tutto sorridono e trasmettono felicità. Avevamo pensato, quindi, all’inizio ad una cucina per fargli provare per la prima volta un pasto caldo e cucinato. Ma siamo venuti incontro alle esigenze imminenti e alle richieste di Maman Albertine, così ci siamo impegnati nell’acquisto di nuovi lettini. Questo grazie a voi; ragion per cui vi porteremo la testimonianza del bene che avete fatto ai bambini di Yako.
I RISULTATI OTTENUTI: L’Associazione Culturale Animo è lieta di comunicare la fine del progetto del calendario 2011 “Stile Libero Ragazzi e Tendenze” realizzato per sostenere i bambini dell’orfanotrofio di Yako (Burkina Faso). L’iniziativa avviata il 17 dicembre 2010 si è conclusa il 30 aprile 2011. Naturalmente ringraziamo tutti coloro che hanno creduto nel progetto acquistando il calendario durante tutto questo periodo. Il nostro progetto inizialmente prevedeva la creazione di una nursery per servire pasti caldi. Il nostro filo diretto in Africa, Rita Leorato, ci ha comunicato però l’urgenza di lettini in quanto molti bambini sono costretti a dormire in condizioni igeniche non accettabili. Quindi abbiamo pensato di soddisfare le richieste di Maman Albertine rendendoci conto che più della cucina era importante l’acquisto di letti. Una spedizione di ANIMO partirà a
settembre per prendere parte attiva nell’acquisto e nel montaggio dei lettini stessi. In tale occasione documenterà il tutto e al suo ritorno sarà data ampia pubblicità su questo magazine in modo che tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa possano toccare in maniera tangibile come un piccolo sogno sia diventato realtà. Vi comunichiamo con grande gioia ALCUNI DATI RIASSUNTIVI: CALENDARI VENDUTI
nel periodo 17 dicembre 2010 30 aprile 2011 469
RICAVI OTTENUTI
dalle vendite + DONAZIONI esterne
€ 4.870,86 SPESE SOSTENUTE per creazione calendario € 2.500,86 UTILE OTTENUTO destinato all’orfanotrofio di YAKO
€ 2.370,00
SI RINGRAZIA CIVICO 74 PER AVER CONTRIBUITO A QUESTO PROGETTO STAMPANDO GRATUITAMENTE I CALENDARI 32
TANZANIA AFRICAblog
L
Fabio Palombo, dal blog qualcunoerainafrica
Life in Tanzania,
È difficile anche solo pensare di poter raccontare l'Africa, o qualche aspetto di essa, senza ricadere in luoghi comuni, retorica, facili banalità, frasi fatte. In generale per chi è in Africa, come me, o chi c'è stato ed è tornato in patria, raccontare quello che si vede, si prova, si vive, è sempre una sfida, dura e spesso difficile da vincere. L'Africa ti smonta, smonta le tue convinzioni, le tue certezze, fa sembrare insignificanti le cose cui tu davi tanto peso, ti mette davanti alla realtà del vivere senza fronzoli, senza Sky 999 canali, senza iPhone, senza la doccia-sauna, senza l'apericena, senza tante altre cose, perché vivi tagliando i rami secchi e inutili e torni all'origine, torni ai significati veri. Ma anche questa è retorica. In realtà ci sono tanti motivi per cui venire qui, a partire dalla semplice visita turistica; il paese dove mi trovo, la Tanzania, è uno dei più poveri al mondo ma ha alcune delle località più straordinarie che l’uomo possa mai ammirare, che grazie al turismo aiutano la comunità locale. Nomi altisonanti come Kilimanjaro, come Serengeti e Ngorongoro, i parchi naturali più incredibili, quelli del Re Leone, tanto
Politicamente
SCORRETTO
I
più aperta e giusta del mondo e poi venire qua e trovare milioni di difficoltà nel mettere in pratica queste belle teorie. Perché per loro tu sarai sempre e comunque il bianco ricco di fronte agli africani poveri, perché in fondo al cuore sai che anche tu un po' la pensi così altrimenti non saresti qui. La sfida è, infatti, anche nel cercare di cambiare se stessi, cercare attraverso l'incontro e il confronto di evolversi, di diventare persone migliori; questo si realizza solo attraverso l'incontro, attraverso lo scambio, attraverso la conoscenza. Come si può evincere dalle righe appena lette, è difficile parlare di Africa, raccontare l'Africa, senza che tutto suoni retorico, gonfio, ai limiti del finto. Il limite sta proprio nell'estrema lontananza fra il nostro mondo e questo, sta nel fatto che abbiamo un'immagine preconfezionata dell'Africa, quella dei bambini dalla pancia gonfia e gli occhi grandi che guardano l'obiettivo della camera mentre una voce greve ci annuncia che quel bambino sta morendo di fame e dobbiamo sbrigarci a dare una mano, proprio mentre stiamo mangiando il nostro piatto di spaghetti... L'Africa ha bisogno di rispetto, perché l'Africa vera è molto di più e, per quanto difficile, non bisogna smettere mai di raccontarla.
per intenderci, per non parlare di Zanzibar, meta molto amata dagli europei, in particolar modo dagli italiani. C'è poi chi si trattiene un po' più a lungo, come chi viene per lavorare. Per fare un lavoro, diverso, duro, ma speciale. Lavorare nella cooperazione significa confrontarsi continuamente con una nuova cultura, con gente molto diversa da te. Significa capovolgere la situazione e sentirsi extracomunitario, diverso; significa che sei tu, spesso, quello soggetto a stereotipi e luoghi comuni. Significa, soprattutto, cercare di rimettere le cose a posto, dopo secoli di rapporti distorti tra i bianchi e gli africani. Significa pensare di essere alla pari, di proporre uno scambio sullo stesso livello e significa pure pensare a uno sviluppo diverso da quello che ha investito noi e che la nostra generazione e le generazioni future stanno pagando. Significa portare parole nuove come “autosviluppo”, “sostenibilità”, significa pensare che dopo un periodo i bianchi se ne andranno non per lasciare cattedrali nel deserto, bensì per lasciare una realtà nuova, funzionale, in mano alla gente del posto. È una sfida grande e difficile anche perché puoi pensare di essere la persona
In un mondo perfetto, non dovremmo più partecipare alle manifestazioni. Nel modo più assoluto. Da sempre ci ritroviamo nelle piazze. E veniamo regolarmente liquidati come quelli contro tutto, contro il carbone, contro gli inceneritori, contro la privatizzazione dell’acqua. Ma sono soltanto fesserie. In realtà manifestiamo a favore delle energie pulite, a favore della differenziata, a favore dell’acqua bene comune. In realtà, quelli contro, contro la salute, contro la tutela del pianeta, contro l’innovazione, sono loro. E che scendano in piazza come noi, allora. Sfruttando i già pochi giorni di ferie disponibili, sotto il sole cocente d’estate, alle stazioni sferzati dall’aria gelida nelle albe invernali. Scendano loro in piazza, a difendere quegli interessi. E noi, in questo mondo ideale, resteremmo a casa, con la famiglia, comodi sulle poltrone, ad ascoltare della buona musica. E se ci chiedessero cosa pensiamo di quei manifestanti, diremmo, senza mentire, che non hanno nessun futuro. E in effetti, tanto in quel mondo ideale, quanto in questo sconclusionato che viviamo tutti i giorni, le persone senza scrupoli non hanno nessun futuro. Il futuro è solo nostro. Per questo continueremo a manifestare con tutte le nostre forze. Soprattutto per questo.
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Sfogliando
VoiceOver
CHE ARTISTA SEI?
ECOMAGAZINE #1
di Gina Imperato
L’Ariete è un grande scultore, ma anche un abilissimo creatore di cappelli bizzarri. Il Toro è un cuoco fantasioso, ma anche un cineasta e un ottimo fotografo. Il Gemelli vende di tutto ed è un abile giornalista. Il Cancro è romanziere, mentre il Leone è creativo un po’ in tutti i settori. La Vergine non crea, ma ricicla ciò che è stato già creato in modo assai creativo. La Bilancia dipinge e lo Scorpione crea comunque situazioni di rottura in ogni campo. Il Sagittario cerca comunque il nuovo territorio che nessuno ha mai calpestato e il Capricorno sfrutta le creazioni altrui fondando case editrici e discografiche. L’Acquario crea truffe da maestro e i Pesci creano di tutto, il più delle volte senza capirci e ricavarci niente.
Sfoglio il primo numero di VoiceOver e mi dico che mai abbandonerò la carta stampata.
Freddo contro i ricci di Cristicchi. Sfoglio ancora, e mi confermo che mai userò l’iPad come lettore di e-book, la libidinosa fisicità dell’oggetto-rivista compensano addirittura le sette tonnellate di carta usate per ogni singola Il video è gran cosa, Full HD, pixel in bel- tiratura. la mostra come addominali da six pack, È vero che il discorso del riciclo è subdettagli ben più precisi delle nostre po- dolo, perché se riciclare la carta al 100% vere capacità visive. Windows e Mac ci significa aver utilizzato zero alberi, ma restituiscono la realtà con un’alta defi- quella carta dalla quale oggi ricicliamo nizione inarrivabile per i nostri occhi di la nuova carta, di alberi ne ha abbattuto forse più di 102. umani in fase calante. "Ho visto cose che voi umani..." Diceva È vero però anche che la pessima quaquello là. E certo, noi umani c’abbiamo lità di certa carta stampata che circola la presbiopia, e poi la cataratta, il mio (e mi riferisco ai contenuti, non alla Mac tiene 27,5 pollici ma io per vederlo materia in sé) rende auspicabile un im- il Mac, non ciò che c’è sullo schermo mediato riciclo, pertanto togliere dalla - devo prima andare da un ottico e di circolazione tot tonnellate di stronzate già lette, permettendo quantomeno a quelli bravi. nuove stronzate più fresche di circolaComunque divago. Il discorso di base era che vedere Voi- re, è anche questa una bella missione ceOver sul pc nelle ultime prove pre- sia “eco” che “solidale”. natali è un conto, sfogliaro post partum Quindi. Chiudo Voice Over #1 e sorrido fra me e me, rilegè tutta un’altra emogo questo modesto zione. contributo/augurio/ Trentadue pagine coNovità stronzata e mi renpertina compresa, do conto di non aver carta ecosostenibile scritto niente, niente ma di ottima qualità, di Importante, niente taglia L/XL (il che tordi Definitivo. Niente na bene col discorso che aggiunga Qualsulle presbiopie), cocosa (per di più il fatlore e grafica accattitaccio è avvenuto su vanti. un foglio extrastrong Bravi. Sfoglio VoiceOdi carta non riciclata, ver alla ricerca degli Un SIMONE CRISTICCHIdisi metteCULTURA a nudo tra arte e memoria perché oggi fa troppo amici, teste calde che caldo per stare davanho avuto la fortuna di ti al pc). Rileggo, penseguire di sguincio in so di cancellare tutto, qualcuno dei loro progetti suicidi. Ci separa un’età, ci unisco- mi perdo in fantasie rinunciatarie ma poi per fortuna penso – meno ancora, no simpatie e legami forti comuni. Alcuni dei redattori li riconosco, si fir- sospetto, intravedo – che forse il tromano (a proposito, si chiamano ancora varsi in sintonia sia già una gran cosa, e “redattori” o in un’epoca di WJ si sono chissà un Grande Conforto. stravolti anche i nomi dei ruoli all’inter- Forse l’emozione rannicchiata dietro no di un giornale, pardon, di un maga- questi primi passi di Emiliano, Simone, zine?). Altre firme mancano, l’autore Gianfranco, Matteo & Company si può si è celato per umiltà o snobismo, altri nutrire anche di queste righe di tifo forancora sfoggiano nicknames da paura. te e sincero. Chi sei, Vagabondo del Dharma? Io di E allora lascio tutto com’è, lo riporterò Dharma conoscevo la moglie strafiga di in format compatibile, allega conferma Greg e un Progetto anni ’70 nell’isola di enter invia, e lo spedirò agli amici. Lost. Mah, comunque ottimo il pezzo Sono qua, anche a costo di aver sprecae ottimo il volto di Vinicio Marchioni to un ramoscello per il mio A4 di oggi. per rafforzare la prima uscita: i ricci del In gamba, Vi meritate tutto.
Ariete «Pubblicità. Un campo dove l’impulsività può facilmente trasformarsi in creatività è quello pubblicitario, in cui prontezza di riflessi e una certa aggressività, caratteristiche che non vi mancano fanno buon gioco».
Gemelli «Spettacolo. Parlatori, briosi, attenti a tutto ciò che succede intorno a loro danno sovente il meglio di sé nel campo dello spettacolo».
Leone
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ecomagazine giugno 2011
anno 1- numero 1
CARTA RICICLATA 100%
Revive Pure - White Offset
MUSICA Luca FORNARI
«Sport. Quando si tratta di competizione, non è, anzi non vuole essere, secondo a nessuno. E diventa molto creativo…anche se la voglia di primeggiare alimenta la sua fantasia un po’ ovunque».
racconta il suo Primo Maggio
CINEMA Vinicio MARCHIONI
Vo i c e O ve r M a ga z i n e : d i A s s o c i a z i o n e C u l t urale Voice Ove r, via Vilnius snc - Ladispoli (R m) - COPI A OMAGGI O
il nuovo volto del cinema italiano
Aureliano AMADEI racconta le sue “20 sigarette”
TEATRO Fabrizio GIANNINI L’arte della controtendenza
RADIO VoiceOver
Il nuovo palinsesto
GUIDA SPETTACOLI
All'interno tutti gli eventi di Giugno
Bilancia
POP
«Musica. Il segno dell’armonia per eccellenza è un’artista nata. L’amore per tutto ciò che “è bello”, il gusto, l’equilibrio in ogni circostanza esaltano la sua creatività.».
Sagittario «Vita. Non ha un settore in particolare nel quale mettere a frutto la propria creatività. Ogni giorno è una scoperta continua: riesce infatti a colorare di novità anche la cosa apparentemente più banale».
Acquario «Tecnologia. Nel settore creativo per eccellenza vince la partita il “futuribile” dello Zodiaco, che creativo un po’ in tutto si sfoga al massimo in questo settore».
34
OROSCOPO
S
di Aldo ‘60/’11
Luglio oroscopo
Toro
«Cucina. In cucina questo segno, amante di tutto ciò che è buono e genuino, dà veramente tanto, con impegno e notevole inventiva».
Cancro
«Amore. Un innamorato appartenente a questo segno sa dare veramente il massimo al suo partner in fatto di sorprese galanti e romantiche invenzioni».
Vergine
«Scienza. Il suo carattere così puntiglioso e preciso mal si sposa con un’attività fantasiosa e innovativa. Ma nessuno, più di lei, è in grado di “rivoluzionare” il mondo quando opera nel campo scientifico».
Scorpione
«Sesso. Non lo batte nessuno in fatto di inventiva erotica… Ma la creatività non gli fa difetto neppure come scrittore di romanzi gialli».
Capricorno
«Affari. È proprio un campo che può essere molto avaro di spunti creativi che granitico segno di terra offre il meglio si sé dando il via ad una serie di proposte innovative, ma pur sempre concrete».
Pesci
«Letteratura. Il suo rifugiarsi nel mondo dei sogni lo rende di frequente un impareggiabile scrittore, sensibile, quasi simile ad un medium».
Fotografia di Elisabeth Cosimi
AFGANISTAN, Lashkar-gah / Il Centro chirurgico per vittime di guerra di Lashkar-gah offre cure gratuite e di elevata qualità alla popolazione della regione di Helmand.
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EMERGENCY
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