VoiceOver Magazine N.5

Page 1

MEDIA PARTNER

www.voiceovernetwork.it

Ascolta la radio su ecomagazine voiceovernetwork.it

ottobre 2011

anno 1- numero 5

Ascolta la radio su

radiovoiceover.it

CARTA RICICLATA 100% Revive Pure - White Offset

In esclusiva

CINEMA

Intervista

VoiceOver Ma gazine: di A sso cia zione C ultura le VoiceOver, via V i l ni us snc - Ladi spol i (Rm) - COPIA OM AGGIO

MARIA GRAZIA CUCINOTTA

TERRAFERMA

Film italiano candidato agli Oscar

TEATRO

Intervista

CARLA SIGNORIS

“Meglio vedove che male accompagnate”

CLAUDIO BOCCACCINI Intervista

LUCIANO MELCHIONNA RUBRICHE

Aneddoti del Rock

JOAN JETT LITA FORD

GUIDA SPETTACOLI

All'interno tutti gli eventi di Ottobre

Una, nessuna e centomila:

DONNE


HAPPY HOUR

Tutti i giorni dalle 18 .00 alle 20.00 Apericena: Gustose ricette proposte in un buffet tutto da assaporare Aperidegò: Degustazione di salumi e formaggi

RISTORANTE

Cucina aperta dalle 12.00 all’1 di notte

Menù degustazione di terra: 22 euro Antipasto, Tagliolini limone e noci o Garganelli speck, rucola e Pachino, Filetto di maiale alla frutta, Contorno e Dolce. Menù degustazione di mare: 28 euro Antipasto, Tagliolini di spada e melanzane o Risotto alla crema di scampi, Straccetti di calamari, Contorno e Dolce.

VINERIA

Selezione dei migliori vini locali e nazionali da abbinare ai nostri taglieri.

BIRRERIA

Birre speciali/artigianali in bottiglia e alla spina da abbinare a prodotti tipici bavaresi.

GLI EVENTI DI OTTOBRE

Tutti i venerdì dalle 22.00 è Jazz Club Giovedì 13 Ottobre Il Juke Box del Rendez-Vous:

noi scegliamo le canzoni e voi le cantate!

Giovedì 20 Ottobre Degustazione enogastronomica

con salumi e formaggi a 10€ dalle ore 20.30

RISTORANTE – VINERIA - BIRRERIA Piazza Risorgimento, 16 00052 – Cerveteri www.rendezvousbistrot.it 06.90209750 - 347.5642240 2


8

T

Tutto è cominciato con una telefonata. Il sole era sorto da poco - 12.00 PM ora di Greenwich - e la proposta era di quelle che non si possono rifiutare.

Cinema

MARIA GRAZIA CUCINOTTA

12

Teatro Cinema e Letteratura

CARLA SIGNORIS

23

Eventi

17/ 20

GUIDA DI OTTOBRE

Stacca la guida e portala con te!

Cinema

VENEZIA '68 Tutti i vincitori TERRAFERMA

Film italiano candidato agli Oscar

Wj del mese SLÒ

4 5 6 11 15 16

RADIO VoiceOver

Inchiesta

Forte dei Marmi

22 24

Rubrica

DAGLI OCCHI DI UN 2.0ENNE

39°PREMIO DELLA SATIRA Graffi

FISCHI perFIASCHI

Rubrica

Reportage

ETRURIA ECO FESTIVAL

IL SAPORE DELLA MUSICA

Rubrica

Arte/Design

SOPRAVVIVENZA Rubrica

PUNK PENSIERO

Live Club

CROSSROADS

Rubrica

IL VECCHIO E IL BAMBINO Rubrica

LA FINESTRA DI FRONTE

Teatro

CLAUDIO BOCCACCINI

Teatro

Rubrica

ANEDDOTI DEL ROCK AccaddeOGGI

Rubrica

PSYCOVER

Programmazione

IN QUEL POSTO

Solidarietà

I BAMBINI DI YAKO

AFRICA blog

DIGNITÀ AUTONOME DI PROSTITUZIONE

21

ELEONORA GNAZI

WINNICOTT

MANUALE DI

25 26 27

VoiceOver SCOUTING

Recensione

POLAROID

CARRELLATE D'ARTE

28 29 30 31 32 33 34

PALINSESTO

L'INCUBO DELL'INCENERITORE Politicamente SCORRETTO

London UNDERGROUND

MIPIACENonMiPiace

OROSCOPO di ottobre

Memorie d'America

RAYMOND CARVER

www.voiceovernetwork.it

VOICEOVER ECOMAGAZINE

Progetto grafico: Radici Creative

Anno 1 – Numero 5

Via La Spezia, 74 - 00055 - Ladispoli (Rm) info@radicicreative.it

Direttore responsabile: Flavio Atzori

Art director: Jessica Sergi

Responsabile editoriale: Emiliano Giacinti

Editore: Associazione Culturale VoiceOver Presidente: Matteo Forte

Responsabile commerciale: Lorenzo Croci Hanno collaborato:

Gianfranco Marcucci, Michela Andreini, Roberto Brini, Paolo Trucchi, Alessia Fiorani, Simone Giacinti, Igor Artibani, Marco Filacchioni, Alessio Pascucci, Marzia Maier, Stefania Vignaroli, Marilù Paguni, Italo Gionangeli, Fabio Palumbo, Francesca Pompili, Nancy Gasbarra, Aldo Anchisi, Stefano Frischigneto, Stefano Fiaschi, Nadia Bellotti, S.G. il Nipote, Giuseppe Carella, Alessia Campodonico.

di Flavio Atzori

Via Vilnius snc 00055 Ladispoli (Rm) 06 99 22 01 46 info@voiceovernetwork.it

Stampa: Tipografia Agnesotti Viterbo (Vt) Chiuso in redazione sabato 29 settembre 2011 Registrazione del Tribunale civile di Civitavecchia n. 989/2011 Autorizzazione n. 5 del 20/07/2011

Diventare direttore di VoiceOver. Avere la possibilità di poter fare qualcosa di concreto. Perché VoiceOver non è semplicemente una web-radio, una rivista ed un sito internet. È un cantiere di novità che già dal mese di ottobre potrete cominciare ad apprezzare. Ma, come per tutti i direttori di questo mondo, arriva il momento di scrivere il primo editoriale. Un rito di passaggio imprescindibile. Soprattutto, da non fallire… È per questo che lo ammetto con estrema franchezza. Molto probabilmente è stato l’articolo più difficile che abbia mai dovuto preparare. Quesito: cosa scrivere di non scontato, banale e approssimativo? Ah, quasi dimenticavo il tema del mese. Le donne. Un argomento su cui si son cimentati tutti: da Dante a Petrarca, da Mannarino a Bob Dylan. Preso da maschile spavalderia, decido comunque che è il caso di provarci: VoiceOver dedica il numero di ottobre all’altra metà della mela. E così, eccomi, da tipico esemplare di sesso maschile - quindi tecnicamente incapace di entrare in sintonia veneriana per definizione - alla ricerca di qualche spunto o frase melensa; a quell’aforisma che sarebbe perfetto per aprire un numero in Rosa. Quello che una volta si sarebbe trovato nei cioccolatini. Troppo banale. Inoltre, sulla testa del direttore, pende la “damocleiana spada” di una raccomandazione, partita proprio da una ragazza: “mi raccomando, non essere banale, non cadere nel melenso”. Alla fin fine, ho scelto la strada più breve e diretta: mi è bastato trascrivere un pensiero che - in fondo - ho sempre avuto. La convinzione che le donne, nel corso della Storia, non siano riuscite ad avere una carica politica e governativa rilevante, perché limitate con la forza dall’uomo, quest’ultimo spinto dalla paura di essere sopravanzato. La donna infatti, reca con sé un miliardo di sfaccettature che noi uomini nemmeno immaginiamo. Forti e deboli, semplici e complesse, dure e dolci. Sono queste le donne a cui VoiceOver ha voluto dedicare un intero numero, senza attendere l’8 marzo. Perché sono loro il motore del Mondo. E non pensiate - O voi pover’uomini - che io intenda il semplice quanto complesso ciclo della vita; non rintanatevi nell’idea della donna manager, in carriera, che nemmeno Melanie Griffith saprebbe impersonificare meglio. Rischiereste di racchiudere loro - e le nostre rubriche - all’interno di meri e facili cliché. No! Noi vogliamo raccontarvi l'intraprendenza di Maria Grazia Cucinotta, donna sicula, artista internazionale; descrivervi la voglia di giovani ragazze che ogni giorno si impegnano, sudano, e faticano per realizzarsi nel mondo del lavoro; scandalizzarvi con l’energia di Joan Jett e Lita Ford, capaci di cavalcare fino in fondo gli anni ‘70 con le loro chitarre; mostrarvi la grandezza e la bellezza della comicità di Carla Signoris, in tutte le sue sfaccettature e dilemmi. Queste sono le donne che troverete all’interno della rivista. Queste sono le donne di VoiceOver. E scusate se è poco…

Hanno permesso l'uscita di questo numero: Il voto utile - I 35 kg - Pitbull - I viaggi in terre lontane - La diga - Brock Lesner - Gli attori - La riga - Il Sega - Quelli che si credono attori - Mighèla - Gli imbianchini - Stock - Stare come i pazzi - I presuntusi - Tette - Al sugo.

SoMmaRio

EDITORIALE


L’incubo dell’ inceneritore I

Il diritto - dovere di essere informati. di Mauro Cecot

In questi mesi di lotta all’interno della Associazione Rifiuti Zero Valcanneto, contro il progetto scellerato da parte della Regione Lazio di costruire un inceneritore con annessa discarica presso Pizzo del Prete, è emerso uno scenario disarmante, riguardo il basso livello di conoscenza e di presa di coscienza mediamente dimostrato dai nostri concittadini. Le informazioni riguardo le problematiche connesse al ciclo di trattamento dei rifiuti sono semisconosciute e/o distorte. Ho notato però la ricorrenza di certi meccanismi mentali: essendo sempre gli stessi, appaiono non frutto del caso, bensì come prodotto finale di uno studiato e attento progetto di disinformazione su larga scala, di cui tutta la popolazione ne è vittima, e rispetto al quale chi ha minor capacità di discernere, chi cioè possiede meno ‘filtri’ mentali ottenuti grazie ad una adeguata preparazione culturale, rimane immancabilmente succube. Nella nostra opera di sensibilizzazione sul territorio durante le conversazioni con i vari interlocutori, ci vengono quindi spesso rivolte le stesse domande e di contro noi otteniamo sempre le stesse risposte, gli stessi luoghi comuni, segno che il messaggio che passa da persona a persona è sempre lo stesso. Vediamo qualche esempio, parlando di inceneritori ci sentiamo dire: “Tanto hanno già deciso, e poi da qualche parte devono pur farlo, i rifiuti o si seppelliscono o si brucia-

N

Non voglio inquinare e, di certo, non voglio aumentare le statistiche degli incidenti stradali. Per fortuna, nel nostro mondo, esiste il treno. Rapido, ecologico, in grado di farci arrivare direttamente al centro della città. Durante il viaggio, comodamente seduti, possiamo leggere un libro, parlare al telefono, ascoltare un buon disco e, perché no, intrattenere conversazioni. Il biglietto, in genere, è anche economico. In realtà, ammettetelo, sembrerebbe tutto perfetto. Ma poi arriva la monopolista Trenitalia. Pendolo con Roma dal 2000 (sì, da ben 11 anni!) in quella che qualcuno ha definito una delle tratte con la più alta percentuale di ritardo. Vengo, generalmente, stipato in un carro bestiame, con condizioni climatiche al limite della sopravvivenza, in piedi, ammassati, dove

no” E perché? Mai sentito parlare di Raccolta Differenziata, o di termini come Riduzione dei rifiuti, Riuso, Riciclo? Perché non ci si informa? “La raccolta differenziata costa di più” È falso, anzi, è dimostrato che quando supera la soglia del 40-50%, con una elevata intercettazione della frazione organica, la RD può costare meno rispetto alla gestione degli indifferenziati. Puntare al 65% di RD non è “accanimento ideologico”, ma una strategia mirata a risparmiare contemporaneamente risorse ambientali ed economiche. Cosa che ci è anche imposta dalla Comunità Europea, per non incombere in pesanti sanzioni. Perché non ci si informa? “Gli inceneritori moderni non inquinano”. Questa è la più assurda, anzi ridicola di tutte le affermazioni. Gli inceneritori, per una ovvia legge della fisica, non distruggono i rifuti, bensì li trasformano in eguale quantità di polveri sottili, gas e ceneri di scarto. Tra i gas c’è la diossina, che insieme alle nanopolveri (che sono bioaccumulabili, cioè rimangono nel corpo) non sono filtrabili in alcun modo, semplicemente ci avvelenano. Perché non ci si informa? “In fin dei conti Vienna ha un inceneritore al centro della città”. L’impianto di Vienna - Spittelau venne costruito nel 1969: in pratica un’altra “era geologica” nella gestione dei rifiuti, ed è comunque un impianto dove viene trattata solo una quota residuale di un

avanzatissimo sistema di RD e riciclaggio. Perché non ci si informa? Devo continuare? Le poche ma interessanti informazioni sopraesposte, non hanno richiesto anni di ricerca o domande in carta da bollo per accedere agli atti di qualche archivio top-secret, ma è stato sufficiente avere un minimo di volontà di approfondire l’argomento, cercare sul web nei siti ufficiali e istituzionali che sono coinvolti in ciò che concerne il trattamento dei rifiuti, e leggere, ragionando con la propria testa mettendo insieme i pezzi per farsi un'idea della situazione. Lo smaltimento dei rifiuti tramite versamento in discarica o incenerimento, non è il metodo più facile o economico; è il peggiore e basta, costa di più, e avvelena noi e il nostro ambiente in modo criminale ed irreparabile. A Pizzo del Prete, se non verrà impedito il progetto, sorgerà un impianto che accoglierà i rifiuti di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano. Siete tutti avvertiti, non ci sono più scuse, tutti i cittadini hanno il diritto, anzi il dovere, di informarsi: il momento è ora.

Associazione Rifiuti Zero Valcanneto http://rzvalcanneto.blogspot.com inforzvalcanneto@gmail.com

Politicamente

SCORRETTO

di Pascuino - pascuino@voiceovermagazine.it manca persino l’aria. I ritardi, comunque non giustificabili, non vengono quasi mai annunciati nei tempi giusti e, soprattutto, non esiste mai un piano alternativo. Sembra quasi che alle FS sfugga completamente il concetto di coincidenza con altri vettori. Oggi tornavo da Bologna sul treno Eurostar (59 euro!) ed ero convinto che, anche in virtù del prezzo così alto, alcuni problemi fossero inconcepibili. Invece, a soli 20 minuti dall’arrivo, hanno annunciato un ritardo di ben 40 minuti causa lavori in corso sulla tratta (lavori che, immagino, siano iniziati a sorpresa nel cuore della notte, visto che nessuno ne sapeva niente). Ovviamente quando, sconsolato, ho raggiunto il vagone ristorante, cercando almeno un diversivo, il personale, comodamente seduto ai tavoli, non mi ha

4

permesso di acquistare nulla, neanche i panini pronti sul bancone, sostenendo che, non avendo saputo del ritardo, avevano ormai chiuso (anche se nessuno di noi è riuscito a capire chiuso cosa e perché). Ma contro chi è monopolista non si può protestare. Ed è per questo, soprattutto per questo, che, come gesto di disubbidienza civile, dovremmo imparare a non pagare più il biglietto del treno; e maggior valore avrebbe questo gesto su quei carri bestiame della mattina, dove, tra l’altro, il controllo risulterebbe impossibile. Ci diranno che lo facciamo solo per risparmiare? Benissimo: per tutta risposta, la cifra corrispondente al biglietto risparmiato la verseremo a favore di qualche associazione no profit. Il mondo ne avrebbe senza dubbio un miglioramento.


DAGLI OCCHI DI UN 2.0enne twitter.com/matteoforte - dagliocchidiunventenne.blogspot.com - facebook.com/matteoforte

S

di Matteo Forte

L'ITALIA S'È DESTA, MA NON TROPPO.

Illustrazione di Valentino Spadoni

Sono le 10.00, si respira aria pulita in Piazza Montecitorio. Ci si chiama l'un l'altro "compatriota", "fratello d'Italia", si canta l'inno nazionale. Sembra un giorno d’altri tempi. È il 21 settembre 2011.

quasi tre mesi e tirano avanti con i servizi più nonsense della storia dell'umanità (per un esempio lampante potete visitare il blog). In condizioni del genere è ovvio che non tutte le persone a cui potrebbe interessare la notizia ne sono a conoscenza. Anzi possiamo dire che solo una microscopica parte sa qualcosa. Viviamo un momento storico in cui ancora, purtroppo, nel nostro paese, internet non può sopperire alla forza di tv, radio e giornali ma soprattutto delle lobbies che li tengono in piedi. In più noi italiani, ovviamente, ci mettiamo del nostro. Già lo scenario è quello che è (scarsa informazione, riduzione degli stipendi dei parlamentari e cittadinanza poco attiva), in più le persone interessate degli amministratori pubblici; a questi argomenti, i cittadini consapevoli, tendono a riduzione del numero dei parlamentari e frammentarsi. Piccole, insulse differenze che dovrebdegli amministratori pubblici; bero essere messe da parte diventano muri invalicariduzione delle auto blu; bili. Ed è così che ci ritroviamo, praticamente, con più riduzione delle pensioni parlamentari. gruppi che persone. Se si vuole ottenere qualcosa la La questione non è meramente economica, la que- parola d'ordine dev'essere "convergere". stione è morale. Si parla di soldi, è vero, di soldi pub- Sta di fatto che, nonostante tutto, Piazza Montecitorio blici, soldi sprecati (si vocifera sul dizionario stiano per (la parte più esterna, il palazzo era blindato) era gremita e che la "manifestazione" si è svolta diventare sinonimi), ma si parla in maniera irreprensibile e molto seria, tanto anche di una classe politiLa parola d'ordine con un susseguirsi di interventi di giovani ca non più rappresentativa deldev'essere precari, ex-imprenditori sul lastrico, malala popolazione italiana. "convergere" ti di sclerosi multipla e semplici cittadini. Una classe politica nominata dai Che formalmente non rappresenteranno segretari di partito e non eletta dal popolo, una classe politica che il direttore del dipar- nessuno, ma che per identità di condizione, a livello timento di economia della University of Pennsylvania informale, sono molto più rapnon ha avuto problemi a definire la più ignorante, la più presentativi di tanti altri personaggi. Soprattutto di coloro che vecchia, la più assente e la più pagata al mondo. Ora, questa situazione oggettivamente è inaccettabile al posto di affrontare i propri e, giustamente, il popolo cerca di far sentire la propria elettori, i propri datori di lavoro, voce. Cosa succede a questo punto? Censura. Sempli- si nascondono, timorosi, dietro cemente non se ne parla. Tv, radio e quotidiani ignora- le transenne e i blindati delle forno quanto sta succedendo in questa piazza da ormai ze dell'ordine. presidiomontecitorio.it L'aria è diversa. Non ci sono targhe alterne, né lo stop del traffico: è una giornata (una delle tante, ultimamente) in cui l'unico stop che si vorrebbe imporre è quello alla classe politica italiana e agli sfaceli che combina da anni a questa parte. Una giornata in cui la parte sana della popolazione italiana scende in piazza accanto a Gaetano Ferrieri. Chi è? È un signore che da esattamente 110 giorni (oggi, 21 settembre ndr) è in sciopero della fame in Piazza Montecitorio. E vive e dorme dentro un gazebo. Per cosa?

«

«

5

L'eccezione Radio 105 (più precisamente lo zoo di 105). Mazzoli & friends hanno parlato e parlano ampiamente a milioni di ascoltatori della vicenda di Gaetano. Fanno collegamenti telefonici in diretta e promuovono le notizie su Twitter e Facebook.

La regola RAI. Le telecamere dell'emittente statale si spengono quando arrivano nei pressi della manifestazione.

I malati di sclerosi multipla e la storia del Prof. Zamboni Il prof. Zamboni dell'Università di Ferrara è uno studioso molto noto che ha all'attivo numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e che sembrerebbe aver trovato un nesso fra l'occlusione di alcuni vasi sanguigni vicini al cervello e la sclerosi multipla. Con un intervento di angioplastica si potrebbero, in pratica, allargare i vasi ostruiti e si riuscirebbe quindi a guarire dalla malattia, o quantomeno a limitarne in maniera significativa i danni. Un intervento al posto di dispendiosi trattamenti medicinali che durano anni. Il medico è cauto e ci tiene a non illudere nessuno, non è un guaritore lui, ma "solo" un serio professionista. La comunità scientifica si divide, nei malati e nei loro familiari si accende la speranza. Di chi è la colpa se non c'è una risposta sull'ammissibilità della terapia? Di chi è la colpa se i malati (quelli che possono permetterselo) fanno la fila in cliniche esotiche - con tutti i rischi che ne conseguono - pagando fior fior di denaro per l'intervento? Le istituzioni, manco a dirlo, latitano. Per questo in piazza c'erano anche loro, i malati di sclerosi multipla.


2011

S

di Alessio Pascucci

foto di Roberto Scorta

Sono di ritorno da Faenza, dal SuperSound, dove la Rete dei Festival del MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti, ha voluto premiare il nostro Etruria Eco Festival come Miglior Festival d’Italia 2011.

6

pubblico e la mancanza della febbre da spiaggia che, nelle scorse edizioni, aveva diminuito le presenze alle attività mattutine e pomeridiane (quest’anno i seminari hanno contato centinaia di persone oltre ai quasi 1.000 contatti nelle dirette web). Il rischio pioggia, però, è molto forte e la mancanza di turisti nel comprensorio sommata alla ripresa routine lavorativa e scolastica, comunque rende più dura la partecipazione ai concerti serali. Sarà molto importante sentire anche

foto di Marco Mantuano

La cerimonia è stata emozionante e quel disco di pietra, premio consegnatoci, in parte conficcato nella base che lo sostiene, ricorda infinitamente il logo della nostra manifestazione. Sicuramente è un caso. Quest’anno tutto sembrava contro l’Etruria Eco Festival: i fondi ridotti all’osso e confermati in ritardo, le date degli artisti che si incastravano male, i tempi strettissimi e altre mille difficoltà. Non posso nascondere che ci sono stati dei momenti in cui abbiamo pensato di abbandonare tutto, di saltare questa edizione e di proiettarci direttamente sul 2012. Ma, grazie soprattutto a voi, ai nostri sostenitori, ai nostri concittadini, che, incessantemente, ci hanno stimolato e supportato, abbiamo capito che non potevamo assolutamente disertare. Da quel momento, quando, senza la benché minima certezza, abbiamo cominciato a ragionare e parlare come se questa quinta edizione fosse già sicura, pronta e confezionata (e anzi fosse addirittura migliore di quella precedente), le cose magicamente hanno iniziato a incastrarsi. Il risultato è stato quello che avete visto: meteorologia favorevole, artisti stupefacenti, ancora più pubblico dello scorso anno (oltre 20.000 presenze, nonostante fosse settembre) e grandissimo successo di stampa. È difficile fare un bilancio della manifestazione se sei quello che da quattro anni la organizza; ti senti esaltato dal successo (quest’anno veramente al di sopra di ogni aspettativa) e rischi di diventare pateticamente autocelebrativo. Eppure, d’altro canto, hai uno sguardo privilegiato sui tanti punti critici, sulle debolezze, sugli errori che vorresti non si ripetessero in futuro: cosa dobbiamo migliorare nella prossima edizione? Intanto va sciolto il nodo del periodo; settembre ci ha dato il vantaggio di una più lunga promozione, l’assenza di altri eventi musicali di rilievo che potessero sottrarci

che cosa ne ha pensato il nostro pubblico a riguardo e decidere definitivamente se mantenere la scelta di fine estate o se tornare alla classica data del penultimo finesettimana di agosto. Poi c’è da lavorare sull’ecovillaggio. Va implementato in modo più organico e più strutturato di quanto non lo sia stato in questi quattro anni. Se le amministrazioni ci saranno vicine, l’idea da portare a regime è quella di destinare tutto lo spazio della Legnara (compreso il meraviglioso uliveto secolare) ad area espositiva e fieri-


Il 23 settembre l'Etruria Eco Festival è stato premiato dal MEI (Meeting degli Indipendenti) come "Miglior festival d'Italia". A ritirare il premio l'organizzatore Alessio Pascucci e parte dello staff.

ciclata, dei materiali ecosostenibili al posto della plastica, l’incentivazione all’uso dei trasporti pubblici, l’attenta gestione dei rifiuti con pratiche di differenziazione, la riduzione dei consumi energetici e la piantumazione di 100 alberi di olivo, se affiancata ai seminari, ai dibattiti, ai workshop e alle dimostrazioni a tema, svolgono un ruolo fondamentale. Ma non basta. Dobbiamo riuscire ad ogni costo ad avere un’energia pulita, completamente generata da fonti rinnovabili. E in questa direzione, senza dub-

foto di Roberto Scorta

stica. Vorremmo creare un percorso tra tutti gli operatori dell’ecosostenibilità: energie rinnovabili, trasporti ecocompatibili, prodotti biologici e a km zero, ecoturismo e così via. Un’area che possa essere visitabile non soltanto per tre giorni, che diventi una vera e propria fiera a tema a disposizione dei nostri concittadini per almeno due settimane. Se così fosse, si potrebbe anche pensare di estendere la programmazione musicale, non relegandola al solo finesettimana, ma aumentare le serate dando

ancora più spazio ai gruppi emergenti e indipendenti. I tre giorni di Creative eARTh - aspettando Etruria Eco Festival, sono stati molto emozionanti e vanno senza dubbio replicati. Accorparli agli altri, magari riuscendo anche a recuperare una parte del lavoro fatto in questi anni con Etruria Jazz Fest, sarebbe fondamentale. Ultimo, ma non ultimo, c’è poi tutto il progetto sull’abbattimento delle emissioni. Fino a che non riusciremo a realizzare una manifestazione davvero a impatto zero, non ci sentiremo sulla strada giusta. L’uso della carta ri-

rete nazionale e pronta per essere riutilizzata all’occorrenza. Non solo: se i calcoli finora predisposti si riveleranno corretti, l’energia da noi prodotta sarà in forte esubero rispetto alle esigenze del festival e noi potremmo regalare energia pulita ad altre manifestazioni italiane, rendendole ecocompatbili. Parte così, oggi, a circa un anno dall’Etruria Eco Festival 6, la nostra nuova sfida. E ci servirà, ancora di più del solito, tutto il vostro sostegno, il vostro supporto e, perché no, anche la vostra collabo-

foto di Roberto Scorta

bio, la collaborazione già avviata con il professor Livio De Santoli, Energy manager della Sapienza, già Preside della facoltà di Architettura Valle Giulia, ci ha veramente motivato. La vera novità della prossima edizione sarà l’utilizzo di energia totalmente pulita, ottenuta nel corso dei prossimi mesi, dalla coltivazione di due ettari di terreno che ospiteranno un cereale completamente compatibile con le colture del nostro territorio e specificatamente pensato per ottenere biomasse. Le biomasse produrranno a impatto zero energia elettrica che sarà immessa nella

7

razione diretta per portare avanti questo progetto ambizioso e sperimentale, unico nel suo genere. Per adesso non possiamo far altro che ringraziarvi tutti per il calore di quei tre giorni, ben consapevoli che tanta energia positiva è riuscita a ripagare ampiamente lo sforzo, la fatica e il lavoro (rigorosamente volontario) dei tantissimi ragazzi del comprensorio che hanno reso possibile, più di tutti, anche questa quinta edizione. Ragazzi che si sforzano con ardore per rendere il nostro comprensorio un posto migliore. Siamogliene riconoscenti. Al prossimo anno.


Cinema

MARIA GRAZIA CUCINOTTA di Simone Giacinti

D

Donna, mamma, moglie, attrice, regista, produttrice e sex-symbol. Icona femminile del cinema italiano nel mondo. Al fianco di Troisi nel suo capolavoro “Il Postino” poi ad Hollywood con “007” e di nuovo Italia con l’esordiente Pieraccioni. Quest’anno Venezia '68 da regista e per finire, in un futuro non molto lontano, la Cina. Maria Grazia Cucinotta, tra passato e futuro, si racconta a VoiceOver.

Non riesco a trovare il tempo per incontrarla personalmente a causa del suo impegno intenso sul nuovo set, e questo mi dispiace molto. Riusciamo dopo qualche tentativo a metterci in contatto telefonicamente. Di solito l’intervista telefonica risulta più fredda e meno confidenziale di quella face to face, questa no. Superare l’impatto iniziale non è facile. Mi dice subito di darci del tu, le rispondo che ci proverò, ma non ci riuscirò per tutta l’intervista. Sono seduto su una scrivania bianca con un Cordless in vivavoce appoggiato vicino al mio i-Phone (non è pubblicità occulta, non ne hanno bisogno, ndr). Non le riesco a dare del tu perché è come se vedessi seduti davanti a me tutti i miei amici che hanno sempre sognato di incontrare Maria Grazia Cucinotta, chi per constatare che fosse vera, chi per farle i complimenti chi per vedere il suo sorriso, chi per strapparle un bacio. Sbatto le palpebre e i miei amici spariscono, rotti gli indugi comincio. Ogni film è come un vestito, oggi ne scegli uno domani un altro.

«

«

Da poco tornata a casa da Venezia per il debutto come regista (con il cortometraggio “Il Maestro”). Emozioni da “prima volta”? «È sempre la prima volta, soprattutto a Venezia. Quella giuria fa venire il batticuore, e ti fa tremare le gambe. Questa volta ancora di più essendo un nuovo step della mia carriera: mi sono dovuta mettere in gioco di nuovo». La consacrazione di Maria Grazia Cucinotta come attrice avviene nel ’94 con “Il Postino”. Quanto lavoro e quanta fatica c’era alle spalle? «Ho fatto il primo provino per Indietro Tutta (di Renzo Arbore ndr) a diciotto anni e da lì ho iniziato a lavorare moltissimo. Mi posso ritenere fortunata, ma di fatica ce n’è stata. La più grande è stata quella di non perdere il mio punto di vista personale e di riuscire a rimanere con i piedi per terra. Il cinema ti catapulta in un mondo

surreale e se non hai i piedi ben saldati a terra rischi di prendere portate in faccia molto dure da mandare giù». E tu di porte in faccia? «Beh ne prendi sempre, ma non devi pensare che non sei stata in grado, devi solo capire che cercavano qualcosa di diverso da te per quel film. Ogni film è come un vestito, oggi ne scegli uno domani un altro». Tre aggettivi per descrivere Massimo Troisi. «Sincero, vero e sorridente». Nel ’95 “I Laureati”, il film che ha portato alla ribalta Leonardo Pieraccioni. Sul set si percepiva che stava nascendo un film che sarebbe stato un punto di riferimento per almeno tre generazioni? «Non lo so questo. Però sapevamo che la storia era molto bella e difficile. Io dovevo essere la “star” venendo da “Il Postino” e Pieraccioni era l’esordiente. Mi sentivo tutt’altro, il loro era un gruppo affiatato e non era affatto facile. Leonardo (Pieraccioni ndr) è stato bravissimo, lui ed il suo cast mi hanno fatto sentire subito a casa. Ho un ricordo molto piacevole di quel film». E poi Hollywood e l’America. Impressioni e ricordi di quel “007”? «Mi sono divertita come una pazza. L’ho rifiutato quattro volte perché stavo girando un altro film in America e non me la sentivo proprio. Sono ancora grata alla mia manager americana, che ha capito che la mia era solo stanchezza fisica. Mi ha detto: “Abbiamo accettato, firma il contratto!”». Ora che ha anche un occhio critico a livello di regia e produzione, è così netta la differenza tra il Cinema italiano e quello americano? «Il modo di lavorare è completamente differente. Il cinema per gli americani è un’industria ed uno spettacolo, si lavora per lo spettatore e non per se stessi. In America vige una sorta di legge: se sei valido lavori altrimenti stai a casa, niente calci in culo. Per questo ti dico che è completamente differente da quello italiano». Una donna siciliana bella e forte come lei ha trovato difficoltà ad emergere nel mondo del Cinema? «Avevo un volontà forte, quella di arrivare. Arrivare perché valevo e senza aiuti esterni. Ce l’ho fatta e sono soddisfatta. Qualsiasi tipo di difficoltà l’ho superata con

questa forte voglia di mostrare quanto valessi veramente». A Roma stanno facendo degli sforzi enormi per tenere aperta Cinecittà, un po’ la casa di tutti gli attori italiani. Cosa ne pensa? «Sono molto dispiaciuta. Sono tornata da poco dal Brasile e ho notato come lì in particolare, ma anche nelle altre parti del mondo, vivono il mito di Cinecittà. Si costruiscono studios come quelli di Roma, si cerca di arrivare al modello di Cinecittà. Sono tanto amareggiata di questa situazione perché in fondo il cinema è nato in Italia, i Grandi Maestri lo hanno creato poi gli americani ne hanno fatto un business». Parlando d’attualità, le donne (nel senso prettamente di genere) vengono ora raffigurate con i volti da copertina delle varie Minetti e Ruby. Ci sarà una presa di posizione forte da parte della “categoria”? «Non posso colpevolizzare chi sceglie di prostituirsi per arrivismo, ma posso e devo condannare i media che le fanno passare come donne da copertina, mentre in realtà non rappresentano minimamente la donna italiana. Un conto è Cicciolina che ne ha fatto una professione, un conto sono queste che lo fanno per attaccarsi ad una poltrona». Ha fatto una scelta coraggiosa nel 2009: ha prodotto “Viola di mare” con una produzione da lei definita super low-budget, e scegliendo un tema difficile. Scelta appoggiata da Medusa e rivelatasi poi molto azzeccata. «Una produzione super low-budget ed impegnata. Ho cercato di parlare di omofobia, principalmente per far capire ai più bigotti, attraverso il film, che l’amore sceglie le persone e non il sesso. La legge per la tutela degli omosessuali non è passata e in Italia persone che scelgono di amarsi, se dello stesso sesso, non possono stare tranquille». Quindi quant’è importante l’individuo in sé, sia esso uomo o donna? «Viviamo in un mondo costruito dentro gabbie piene di trappole e paranoie. Mentalmente creiamo i vari ceti sociali e cerchiamo sempre le differenze. Visti dagli occhi di un bambino però siamo ancora tutti uguali, fortuna-

Il Maestro è il film d’esordio alla regia di Maria Grazia Cucinotta. La storia è tratta dalla vita del nonno della regista. La vita solitaria di un maestro - interpretato da Renato Scarpa - delle elementari che nasconde dietro la routine dell’insegnamento, una realtà drammatica.

8


In ESCLUSIVA per VoiceOver

tamente! Facendo tutto ciò ci dimentichiamo il bel vivere privo di frivolezze. Un esempio positivo di come si dovrebbe vivere, che mi piace da morire, è quello del signor IKEA: pur essendo uno degli uomini più ricchi al mondo, gira per la sua città in autobus». La sua prima produzione “All the invisibile children” è stata scritta a più mani da Kusturica, Spike Lee, Ridley Scott e John Woo. Si può ritenere soddisfatta? «Spesso, quando hai un’idea di questo genere ti dicono “ndo vai” alla romana. Fortunatamente sono un po’ impunita e non mi sono fermata al primo “ndo vai”. Sono soddisfatta perché la mia idea è stata appoggiata da questi mostri sacri del cinema in maniera totalmente gratuita. Ognuno di loro ha voluto dire la propria sulla situazione tragica dei bambini nel mondo e l’ha fatto sposando l’idea, non per lucro». Abbiamo parlato della sua carriera, ma spente le telecamere come si vede la donna Maria Grazia? «Spente le telecamere lascio il vestito e il costume in camerino e vado in giro come Maria Grazia. Riuscire ad essere sempre la stessa da quando ho lasciato Messina 23 anni fa mi rende molto fiera. Ora, al contrario di prima, faccio la mamma - ma tu che sei piccolo non puoi capire - (e ride, ndr) che è la cosa più bella della mia vita (la bambina le sta dormendo sulle gambe ndr). È pazzesco come fare la mamma ti faccia tornare bambina e riuscire di nuovo ad apprezzare delle cose veramente piccole, come dicevamo prima». Lavori in corso? «Sto iniziando a girare un film in Calabria che si chiama “La moglie del sarto”. Poi partirò per la Cina dove ho firmato la prima co-produzione italo-cinese. È stata una grande soddisfazione mettere quella firma. Cercherò di far conoscere l’Italia (vera) ai cinesi e far conoscere la Cina (vera) agli italiani, due popoli un po’ troppo spesso vittime di stereotipi». Essendo il nostro un eco-magazine musicale non posso non chiederle tre canzoni importanti nella sua vita. «Ne scelgo tre che mi rappresentano molto e che un po’ racchiudono tutto quello che ci siamo detti fino ad ora. Truly madly deeply dei Savage Garden; Per te di Jovanotti; Show must go on dei Queen». Cosa spera di lasciare a sua figlia? «Spero di riuscire in una cosa soprattutto: lasciarle una stabilità psicologica. Oggi è molto difficile essere bambini e vivere in questa società dove puoi avere tutto e dove il possesso prende il sopravvento sui sentimenti». La ringrazio, le faccio i complimenti ed un in bocca al lupo da parte di tutto lo staff che era con me nel trascrivere l’intervista e che si è molto divertito conoscendo un nuovo volto di Maria Grazia Cucinotta. Prima di attaccare però mi becco un: "Show must go on, mi raccomando non scordartelo" con una risata ed il tono della mamma che dà ordini. Agli occhi dei bambini siamo ancora tutti uguali, fortunatamente!

«

«

9

Il cinema è nato in Italia, i Grandi Maestri lo hanno creato poi gli americani ne hanno fatto un business.

«

«


10

AVVISO AI SOCI


Arte/Design

CarRellate D’ARTE

di Giuseppe Carella

S

Saltando da una pagina all’altra di myspace, curiosando tra foto e profili di conoscenti e non, mi capita di sbirciare quella di Aurora Bonafede. Mi diverte leggere che sulla domanda di cosa volesse fare da grande, secca, lei risponde “la principessa”… beh un po' principessa lo è. L’avevo conosciuta come attrice di teatro, mi era piaciuta molto. Non sapevo che venisse da studi artistici con successiva laurea in pittura conseguita all’Accademia di belle arti di Roma. Vive l’arte con passionalità giocosa, non dando una valenza appropriata al mondo che la circonda, quanto piuttosto una arbitraria valenza. Abbiamo sorseggiato un bicchiere d’acqua doc (visto che non beve altro ndr.) e scarabocchiando qualche domanda, ho potuto conoscere meglio la persona e l’artista Aurora.

All'inizio della tua carriera chi o cosa ti ha ispirato per seguire il percorso che hai fatto? «La mia unica fonte di ispirazione è sempre stata la passione, il fuoco sacro dell'arte che brucia dentro dal desiderio di esprimersi e dare forma all'interiorità. È solo e sempre questo che mi guida, quasi si trattasse di un entità a sè». Sei passata dal disegno puro a tecniche materiche, è stato un processo graduale o deviante? «Lo definirei più un processo fisiologico. All'inizio è naturale muovere i primi passi saggiando le tecniche già percorse per affinarsi. Quando ormai si ha la piena capacità del mezzo trovare una modalità espressiva propria è inevitabile. É un po' come intraprendere un cammino che ti cambia ad ogni passo». L'arte pop è "la ricerca della felicità" o semplicemente un modo per esplorare il mondo più semplice e popolare e regalargli il giusto palcoscenico? «Sinceramente nessuno dei due. Se parliamo delle motivazioni culturali promotrici del movimento oggi come oggi non avrebbero più efficacia, la cultura dei

media è ormai sin troppo radicata nella società, mentre negli anni '50 suonava come un forte avvertimento su come avrebbe cambiato la società il consumismo. Oggi la Pop-art è semplicemente il far entrare la quotidianità nell'arte e dargli espressione». Secondo te l'arte può avere un effetto sociale sulla comunità? «Diciamo che l'arte ha grandi potenzialità al riguardo, ma la società non è ancora pronta, non avendo cultura sufficente per "sfruttarla"». Chi è il tuo artista preferito del passato? E chi avresti voluto conoscere? «Sicuramente Magritte. Amo la sua indefinibile rappresentazione della realtà». Ti capita mai di realizzare lavori su commissione? Ti appaga o lo trovi restrittivo? «Si, mi è capitato e mi capita spesso. Da una parte ovviamente è appagante perchè il committente si affida nelle tue mani per la realizzazione di un suo desiderio, dall'altra potrebbe diventare restrittivo ma cerco di limitare i vincoli perchè l'arte è libertà». Tu hai un sito, aurorabonafede.it; quanto peso ha nella tua diffusione artistica e, perché no, nella vendita stessa delle tue opere? «Ovviamente importante! L'arte visiva come dice il nome stesso "va ammirata"». Le tue opere mi sembra che si siano frammentate e ricomposte più volte…hanno una valenza conscia o inconscia? «Più semplicente espressiva, è il mio modo di dare voce alle mie opere che, tramite queste frammentazioni comunicano». Che significa per te entrare in relazione con i supporti e i materiali annessi? E quali sono i materiali da te preferiti? «Attualmente uso colori acrilici e resina, quest'ultima la trovo molto utile per creare tridimenzionalità, elemento fondamentale nel percorso che sto facendo». Sei nata e vissuta a Ladispoli, cosa ti ha dato e nello stesso tempo tolto, nel tuo percorso artistico, il vivere in provincia ai margini della grande metropoli? «Per quanto riguarda il processo creativo non mi ha dato ne tolto nulla, quando creo sono sola con me stessa. Per quel che riguarda la commercializzazione dell'arte la provincia potrebbe risultare restrittiva ma non mi importa, lei arriva esattamente dove vuole arrivare». L’ora del giorno e della notte a te più propizia? «Non ho un'ora propizia, l'estro arriva ed io lo devo seguire».

11

I fiori per te hanno una valenza "naturale" o sono semplicemente oggetti? «Direi oggetti, è il contesto che gli da' poi significato dando un senso all'opera, un po' come in una narrazione dove tutti gli elementi sono utili a formare la storia». La colonna sonora della tua vita? «Non ho realmente una colonna sonora, sono attratta dalla musica pura, senza interferenze vocali, i ritmi incalzanti che accelerano, scandiscono e danno spessore al tempo». Hai mostre o installazioni in programma? «Per il momento no, ho concluso recentemente una collettiva a carattere locale sui 150 anni dell'unità d'Italia e ora mi sono presa una breve pausa». Mi piace chiudere con la sua unica regola: “Non prendersi mai troppo sul serio”.

Le

OPERE

"Il viaggio di Flo" acrilico e resina 80x80 cm

"Allegria di colori" acrilico e resina 100x100 cm


Teatro Cinema e Letteratura

di Flavio Atzori

«

12

Vorrei che i miei figli capissero che la furbizia non è un valore, che l’arroganza non è carisma, che la bugia non è fantasia.

«

SIGNORIS

CARLA SIGNORIS


In ESCLUSIVA per VoiceOver

U

Una telefonata costellata di domande che si trasforma in un dialogo semplice e pulito, comico e profondo. Quattro chiacchiere attraverso lo strumento di Antonio Meucci: i quesiti sono solo un pretesto per un discorso che ogni volta fluttua come nemmeno nell’Ulisse di Joyce.

Questa è stata l’intervista a Carla Signoris. Madre, signora, attrice. Anzi, Carla Signoris fa l’attrice, non è un’attrice. Il perchè scopritelo voi… Prima domanda: dal grande pubblico è conosciuta - ovviamente - per la sua carriera di attrice brillante, con una grande verve comica. Ma chi è veramente Carla Signoris? «Questa è la prima domanda? Cioè, mi parti così sparato? O mamma mia. Chi è Carla Signoris. Per dirla alla Pirandello sono uno, nessuno e centomila. Una persona normale, che conduce una vita normale. Ora ad esempio Carla è un Taxi. Sai, da mamma di ragazzini non ancora patentati di 11 e 13 anni, faccio tanti chilometri al giorno. Cerco ovviamente di conciliare tanti ruoli. Mettiamola cosi: io non sono quello che faccio, ma sono come lo faccio. Credo che nessuno di noi sia quello che fa, quanto piuttosto l’impegno e la passione che mette in qualsiasi cosa faccia. Sono Carla Signoris, e sono una persona che cerca di migliorare e di fare del suo meglio». Prima hai citato Pirandello e le sue maschere. Nel mondo dello spettacolo e in Tv hai presentato la maschera della donna di mezza età. Una figura comica. «Intendi nel film “Maschi contro femmine”? Si in effetti lì ho un po’ calcato la mano. Sulla brochure c’era scritto: “Carla Signoris, donna di mezza età” - anzi “in crisi di mezza età”. Ma che vuol dire mezza età? Io sono di mezza età rispetto a mia madre che ha il doppio dei miei anni, così come una ragazzetta di 25 anni è di mezza età rispetto a me. Come vedi è un concetto molto relativo (ride ndr). Ovviamente, la maschera della signora di mezza età è un personaggio che è arrivato molto, ma è semplicemente un ruolo. Dicono sia un’attrice comica, ma non mi sento tale. Certo, ho molte corde che virano verso quell’ambito, ma l’attore comico è un’altra cosa. In realtà mi sento “solo” un’attrice, anche per quello che ho fatto. Anche perché, se sei un attore, sei in grado di fare tutto, dal ruolo comico al ruolo drammatico». Ulteriore citazione che dovresti ben conoscere: “Io spero solo che Dio sia femmina. E che quando voi maschi arriverete nell’aldilà, vi faccia a tutti quanti un culo cosi!” La dicotomia tra universo maschile e femminile è un ulteriore cavallo di battaglia che ti viene offerto… «Ovviamente non è una battuta mia, ma degli sceneggiatori. Probabilmente un minimo me la sono anche cercata, visto i titoli dei miei due libri: “Ho sposato un deficiente” e “Meglio vedove che male accompagnate”. Nel primo libro si parla di rapporto di coppia e di come riuscire a ridere insieme. Perché finchè ridi non vai dall’avvocato. Ah, deficiente inteso come mancante! Nel secondo invece, si narra la storia di cinque amiche, di cinque spaccati di vita molto consueti. Sai, c’è la donna separata da poco, la single incallita che non ne vuole sapere degli uomini, conscia di vivere in un mondo ancora banalmente maschilista, e quindi per essere ascoltata deve abbassare il tono della voce e fumarsi 20 sigarette, ma allo stesso tempo deve vestirsi femminile. c è un libro che offre tante dinamiche del genere, di contrapposizione tra maschi e femmine». Ma quindi c’è veramente così tanto pessimismo verso l’uomo e l’universo maschile? «Assolutamente no. Infatti nei libri ci si ride sopra. Anche se il secondo è un pochino più amaro. L’universo femminile ha bisogno di quello maschile e viceversa. Noi donne siamo un po’ tutte “ciurma della stessa barca”. Quando sai che anche altre donne hanno problemi simili e situazioni accostabili alla tua, ti riconosci, ed hai quindi la possibilità anche di sorridere e di prendere (e prenderti) in giro. Se non ridi neanche un po’, fai fatica a vivere. Bisogna essere più leggeri. E non cito Italo Calvino, perché quando si parla di leggerezza, lo fanno tutti! Son comunque tutte queste dinamiche che hanno portato successo al libro: per questa sorta di passaparola».

Qual è il valore che, tu e tuo marito ovviamente, volete insegnare ai vostri figli? «Come genitori possiamo solo dare l’esempio. Tante parole servono a poco. Io so che i miei figli vedono due genitori che collaborano, che stanno insieme, che litigano, a volte anche tanto, ma che cercano di andare a dormire la sera avendo fatto pace. Cosa passare eh? È un qualcosa su cui ho riflettuto molto scrivendo il libro. Vorrei che i miei figli capissero che la furbizia non è un valore, che l’arroganza non è carisma, che la bugia non è fantasia (e qua, compare l’ennesimo scorcio di quella naturale verve comica che ha reso unica l’intervista: “non è che sei fantasioso se racconti balle, sei un contaballe!” ndr), che il fanatismo non è un ideale. Che la fortuna non è talento. Ah e che la sfiga non esiste. E che l’abuso non è un diritto. Questo è ciò che ho visto e imparato dai miei genitori. E che sto cercando di dimostrare ai miei figli. Non coscientemente attenzione! Perché è il tuo modo di rapportarti con la vita. Certo eh! Altro che attrice comica. Devo esser stata una pizza!».

Che rapporto hai con la scrittura? «È nato di recente, anche se, come nella miglior tradizione italiana fatta di santi, poeti e navigatori, ho sempre avuto qualcosa di scritto nel cassetto. Sai, anche se son di Genova non sono mai stata navigatrice, santa nemmeno, rimane poeta! La scrittura è una grandissima risorsa. Ferma il pensiero e questo è molto importante, perché andiamo sempre tutti di corsa, veloci, non abbiamo più il tempo per riflettere. Quando scrivi qualcosa, rimane fisso». Hai fatto per anni teatro. Che rapporto hai ora con il palcoscenico? «Sono nata con il teatro, facendo rappresentazioni serie. Avevo appena cominciato l’università, ed il teatro mi appassionava. Forse è per questo che ho cominciato tre facoltà e non ne ho finita una! Volevo fare la scenografa, e pensavo che bisognava capire cosa significasse stare su un palcoscenico. Il problema è che da lì non son più scesa! Ho fatto tanti anni di teatro - 32 circa - ma ultimamente risulta impegnativo, anche in termini di tempo. Ho due bambini piccoli ora! E poi, neanche ne ho più voglia! Ne ho fatto talmente tanto che quasi mi esce dalle orecchie! Per carità, mi piace sempre farlo ma anche andare a vedere qualche spettacolo, o le letture a teatro». Tempo fa, lessi una tua intervista in cui diceva, citando il Tafazzi rappresentato da Giacomo Poretti: “Ho fatto trent'anni di teatro ma sono diventato famoso perché mi do delle mazzate sulle palle!" «Esattamente! L’ho citato eccome. È proprio cosi! Purtroppo, la maggior parte delle volte, sembra che tu sia quello che stai facendo, sembra che tu sia quel personaggio, e che tu non abbia fatto nulla prima». Per cosa ti farebbe piacerebbe esser ricordata? «Guarda, mi ricordano per “Tutta Patata”! Ovviamente è un personaggio popolare quello. Era il periodo di Hollywood party, che avranno visto in cento… però quei cento se lo ricordano ancora! Per cosa vorrei essere ricordata però? Non saprei. Il teatro purtroppo non rimane - se lo ricordano solo le persone presenti in sala quella determinata sera - la tv ed il cinema invece sopravvivono, come un figlio. Si spera almeno!». 13

L’ennesima battuta che dimostra la grandezza della normalità di una persona che vive il suo talento in maniera sana, vera, profonda. Che Percorre quest’intervista anzi, questa chiacchierata, in maniera spontanea. Discorsi variegati, con un sottotesto di simpatia, di carisma, di altruismo. Ecco, in una parola, Carla Signoris è una donna altruista. Una donna che vuol condividere - inconsapevolmente - con il mondo il suo esempio. Il tutto in soli quaranta, volanti, minuti.

Il nuovo libro di

CARLA SIGNORIS

Debbie festeggia i 40 anni da un decennio. Il tempo è relativo, mentre lei è obiettivamente perfetta. O almeno così dice. Esmeralda è una single inespugnabile e non crede all'uomo dei sogni. Se Vincenza è una donna forte che ha scelto un uomo debole per complicarsi la vita, a Lavinia è andata anche peggio: ha sposato un mostro che non sa cos'è la vergogna. E poi c'è Carla, che vorrebbe tanto rimanere in disparte, ma si ritrova impigliata in questo intreccio in cui amanti e mariti sono la causa e la soluzione di tanti problemi. Tanti, ma non tutti.


14


Live Club

CROSSROADS

M

Musica e qualità. È questo il binomio su cui ha puntato il Crossroads Live Club, nuova struttura per lo spettacolo nata nell’ottobre del 2009 e a tutt’oggi considerata dal pubblico e dagli addetti ai lavori la migliore location del Centro Italia in cui ascoltare musica dal vivo.

Un palco, quello del Crossroads, che in pochi mesi ha visto passare artisti di grande rilevanza nazionale e internazionale come Tommy Emmanuel, Larry Carlton, Gong, Snowy White, Modà, Dire Straits, Vinnie Moore, Wishbone Ash, Le Orme, Richie Kotzen, Carl Palmer, Ratti della Sabina, Steve Lukather, Frank Gambale, Sonohra, Jeff Lorber, Dennis Chambers, Tony Levin, Earth Wind & Fire e tanti altri. Il motivo del successo del Crossroads Live Club è semplice: al Crossroads tutto è stato pensato e costruito intorno alle emozioni e alle sensazioni che la musica sa trasmettere. Ad esempio, la sala dove vanno in scena i live ha pavimento e volte in legno, ideali per garantire un’ottima acustica, e contrariamente a quello che accade in altri locali spesso angusti e disagevoli,

al Crossroads non è presente alcun impedimento architettonico che ostruisca la visuale del pubblico, che così può cenare e gustarsi lo spettacolo in tutta tranquillità. Ovviamente anche la parte tecnica del locale è di assoluta eccellenza, grazie innanzitutto al palco gigante da dodici metri illuminato da un parco luci di ultima generazione (comprendente anche i laser) e a un impianto di amplificazione da ben ventimila watt di potenza, a garanzia di un ascolto di primissima qualità. Proprio la stessa qualità che ha contraddistinto, e continua a caratterizzare la programmazione artistica e gli spettacoli del Crossroads: anche in questa stagione musica di tutti i generi, con l’unica discriminante che si tratti sempre di musica di alto livello. Non solo, da

15

quest’anno tutti i mercoledì al Crossroads c’è “Il mio palco libero”: non il solito contest con tasse d’iscrizione e premi posticci, ma semplicemente la possibilità per tutte le band che vogliono far conoscere la loro musica di diventare protagoniste per una sera sul palco del Crossroads. Basta inviare un messaggio e un mp3 all’indirizzo mail xroadsliveclub@yahoo.it… e le luci della ribalta saranno tutte per voi! Tutto troppo bello per essere vero? Allora fate un salto al Crossroads Live Club, in via Braccianese 771, e vedrete con i vostri occhi che la grande musica ha eretto il suo tempio proprio a Roma Nord… il programma completo dei concerti in programma è in rete su www.crossroadsliveclub.com


Il vecchio e

Occhio indiscreto sul mondo...

IL BAMBINO

LA FINESTRA DI FRONTE

S.G.: il nipote

di Nadia Bellotti

http://ilvecchioeilbambino.tumblr.com/

F

Illustrazione di Valentino Spadoni

Finalmente ha rinfrescato. occupa della famiglia intera, e Ovviamente, impunito come deve subirsi anche noi mariti, sono nel rimanere convinti che avendo lavorato di fuori a riempire tutto il giorno siamo in diritle caselle delle paroto di essere serviti e riveriti. le crociate, ho preso La donna fa finta di essere la febbre. A proposial servizio di noi uomini to: 7 orizzontale, diema ci tiene in pugno. Voi ci lettere “condizione pensate veramente che macroeconomica caratla battaglia per la parità terizzata da livelli di attidei sessi sia una cosa vità produttiva più bassi vera? Senza nulla todi quelli che si potrebbero gliere a chi ha perso ottenere” (soluzione a fine la vita per questo, pagina). E m’hanno pure figuriamoci; anzi dico ciò messo a dieta. Ah… le donne, per rendergli onore in pieno. La battain fissa con questa linea, con il seguire stereotipi imposti da un te- glia dei sessi è solo per una questione di levisore o da una attaccata su un cartel- schemi sociali imposti. Perché questa ci lone pubblicitario. Che poi le donne sono sarà veramente solo quando agli uomini così attente a queste cose che si perdo- sarà concesso di partorire, allora lì pono troppo facilmente su altre. Per esem- tremo parlare veramente di parità, ora pio, ho visto ieri sul Telegiornale le varie come ora siamo dieci gradini più sotto, intercettazioni di cui tanto si parla. Ma se non una scala intera. è possibile che la donna sia caduta così Vedi mia moglie: gestisce le mie pasticin basso, che sia così tanto attaccata ai che per il colesterolo e la pressione. Mi soldi, che abbia questa brama di potere da l’Apropos effervescente per l’influene di fama? Non ci credo…le donne sono za. Mi accompagna dall’oculista e parla intelligenti! A proposito, mio nipote mi per me. E come se non bastasse m’ha ha detto che non devo più vedere il TG1 pure messo a dieta. Come si fa a dire che perché è al servizio del potere (come le donne non sono superiori? sempre ho pensato tra me e me, ma non gliel’ho detto per non deluderlo), del Scritto ascoltando “Piece of my heart” di TG4 me ne ero reso conto da solo, quin- Janis Joplin. di ormai guardo solo La7, che per quello che percepisco è molto più giornalistico Soluzione: Recessione. ma sembra abbastanza schierato in maniera opposta. Dicevo: ho sempre ritenuto la donna un essere superiore, in grado di arrivare là dove sarà un uomo non L'uomo e solo riesce; non vosempre glio credere che essorio un acc le donne siano onna! solo quello che della d hanel ci fanno vedere Coco C tutti i giorni nelle televisioni. La donna è più di una stupida soubrette senza cervello. La donna è il perno di ogni civiltà. L’uomo lavora con il corpo (almeno ai miei tempi), fa sforzi fisici, porta il famoso “pane” a casa, ma la donna è più intelligente. La donna gestisce i figli, l’abitazione, si

In questo settembre che gioca ancora al caldo, mi affaccio dalla mia finestra in cerca di un’immagine, di una storia, ma mi volto; stasera il mio occhio continua a cadere sulla mia raccolta di cd dei REM.

“Un saggio una volta disse che la cosa più importante quando si va ad una festa è sapere quand’è il momento di andare via”. Con queste parole Michael Stipe il 21 Settembre ha sancito lo scioglimento dei REM dopo 31 anni di sodalizio. Citazione ineccepibile. Nella vita ho sempre creduto che, la saggezza vera, fosse quella capace di suggerire con lungimiranza più i tempi di uscita, che quelli d’entrata. La sigla REM è l’acronimo di Rapid Eye Movement, la fase del sonno in cui si sogna ed il problema è, probabilmente, proprio qui. Ho sempre creduto che se si smette di sognare, si smette anche di dormire, perché si abbandona la fase più dinamica e creativa del nostro essere. Questo deve essere successo ai REM, lasciare prima che l’incapacità di sognare impedisse loro di produrre capolavori come Automatic for the People, lasciare prima che venisse meno anche il sonno, prima che svanisse la capacità di leggere e trasferire fuori le emozioni. Se non si ha più da dare bisogna togliersi il cappello, fare un inchino ed elegantemente dare la schiena a chi è seduto al nostro cospetto. Credo che il grande compito che un artista ha sia quello di interpretare le emozioni del proprio pubblico, di leggere con scaltrezza nell’emotività e mettere su un pentagramma la parola necessaria. Quella che serve per alzare la testa, per innamorarsi, per chiudersi dietro una porta, per rinascere; quella necessaria a non sentirsi mai incompresi. Questo è la musica, almeno per me, quel filo conduttore capace di trasportarti improvvisamente in una dimensione incomprensibile ad altri, in un luogo, in un istante, in un altrove che è chiaro solo a te. Un mio amico musicista, prima di partire per un lunghissimo viaggio mi ha spedito una mail, in cui mi diceva: “tutte le volte che suonerò Everybody Hurts dei REM, ti penserò e tu sentirai, anche se il posto in cui vado è lontanissimo, che ti sto pensando”, Michael Stipe doveva saperlo, quando ha scritto un testo come quello, che si può non ancorarselo addosso come una zavorra e appigliarcisi quando si ha bisogno che qualcuno dica HOLD ON: RESISTI! Questo impedisce di vivere la separazione di un gruppo come i REM con rammarico o rimpianto: il senso di assoluto equilibrio che i loro testi hanno saputo dare alle emozioni mostravano che, di incompiuto, c’era ancora ben poco. Quando con un album riesci a vendere 18 milioni di dischi, credo si possa dire, con quasi assoluta certezza che il messaggio è arrivato a destinazione. Quando i R.E.M sono diventati un’identità musicale nota, la loro sigla era puntata (R.E.M.) In seguito i puntini sono spariti: non se ne avvertiva più la necessità. Non bisognava più sottolineare la fase in cui sognare, perché i R.E.M diventavano REM e i loro sogni, ormai, ce li avevano già fatti cantare, ce li avevano già tirati fuori. Ora potevano chiamarsi semplicemente REM.Coscienti che l’istante in cui avremmo pigiato il play era quello in cui, nel loro rock, si andava ricercando l’equilibrio tra musica, pensieri e parole. Questo è il legame tra un’artista ed il proprio pubblico, quel senso di assoluta appartenenza ad un gruppo, dove si sente che le affinità elettive vengono condivise. Quando entri in uno stadio per un concerto, quando sei in un negozio di dischi e ti dirigi verso uno scaffale piuttosto che verso un altro. Senti, in quel preciso momento, che sei alla ricerca di qualcosa che troverai familiare. Sulla mia libreria, quella dove custodisco i miei cd, questo è evidente. Ci sono parole, testi e melodie che, con altri talenti, avrei voluto poter creare io: qualcuno parla per me. I REM questo lo hanno fatto magistralmente. Così mi piace pensare che ogni volta che ascolto Automatic for the People, che trovo un album quasi perfetto, il messaggio sia diretto a me, ai miei momenti di coscienza. I REM, ci fanno sapere, si separano in armonia, con una decisione condivisa e comune, e noi così li lasciamo andare, ognuno alla ricerca del proprio destino, a trovarsi forse nuovi compiti o nuovi ruoli in cui gli sia ancora possibile scrivere HEY KIDS ROCK AND ROLL NOBODY TELLS YOU WHERE TO GO (ragazzi diciamoci una mossa nessuno ci dice dove andare). Il mio amico, quello partito per il suo lunghissimo viaggio, mi ha sempre insegnato che “Senza” è comunque meglio che “Mai”, dunque “Senza” la musica dei REM è sicuramente preferibile a non aver “Mai” avuto la musica dei REM. A questo punto i REM, lasciano la festa, ma noi continuiamo a ballare: è pur sempre ROCK!

«

«

I

16


Gli

OTTOBRE

EVENTI

STACCA LA GUIDA

da non perdere a cura di Gianfranco Marcucci

e portala con te!

GUIDA COMPLETA agli spettacoli ed eventi della Capitale e del Litorale MERCOLEDÌ 5 CULTURA Meet Design Roma - Mercati di Traiano - Via IV Novembre, 4 ore 18:30 Incontro con le case di design Antonio Citterio, Cappellini e Pozzi Ginori info: prevendite abituali CULTURA Sergey Yastrzhembskiy (fino al 24 ott) Roma - Foyer C/O Auditorium Parco Della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 11:00/20:00 Il fotografo russo presenta “Aeroimpressionismo”: geometrie terresti riprese dall’alto info: www.auditorium. com CULTURA Milton Gendel: una vita surreale (fino al 10 gen) Roma - Museo Carlo Bilotti - Viale F. La Guardia - ore 9:00/19:00 Retrospettiva dedicata al lavoro del fotografo e critico d’arte americano Milton Gendel nato a New York nel 1918 ma “romano” d’adozione fin dal 1949 info: www.museocarlobilotti.it MUSICA Flamenco: Israel Galván (fino al 6 ott) Roma - Sala Petrassi c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 In scena lo spettacolo “La Curva” info: www.auditorium. com MUSICA Maria Gadú Roma - Sala Santa Cecilia c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 Pop brasileiro info: www.auditorium. com

GIOVEDÌ 6

CULTURA PANINI 1961-2011.

Una Storia italiana (fino al 23 ott) Roma - Palazzo Incontro Via dei Prefetti Mostra in occasione del 50° anniversario di fondazione della casa editrice modenese info: prevendite abituali

GIOVEDÌ 6 MUSICA CorVeleno Roma - La Malva - Piazza S. G. Della Malva, 14 ore 22:00 Hip hop trasteverino MUSICA The Giornalisti Roma - Animal Social Club - Via di Portonaccio, 23e - ore 22:30 Band indie rock romana info: www.animalsocialclub. com

MUSICA Marcella Carboni ed Elisabetta Antonini Roma - Teatro Studio c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 Jazz dal vivo per voce, arpa ed elettronica info: www.auditorium. com MUSICA Versailles- Philharmonic Quintet Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 22:00 Metal giapponese con costumi d’epoca info: www.trafficlive.org MUSICA Don Juan and the Saguaros Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 22:00 Indie e folk, a seguire dj set con Rocchenrollo info: lemuraliveclub@ gmail.com MUSICA Suarez + In The Panchine + Giudafellas Roma - Init - Va della Stazione Tuscolana, 133 -

Roma - Animal Social Club - Via di Portonaccio, 23/e - ore 23:00 Diretttamente dalla East London

ore 22:00 Con presentatzione “L’antieroe, nessun potere troppe responsabilità” di Suarez info: www.initroma.com

info: www.animalsocialclub. com

TEATRO Ascanio Celestini (fino al 7 ott) Roma - Sala Sinopoli c/o Auditorium pParco della Musica - Viale p. De Coubertin, 30 - ore 21:00 In scena lo spettacolo “Pro patria” info: www.auditorium. com

MUSICA Youthless Roma - Circolo degli Illuminati - Via G. Libetta, 3 - ore 22:00 Sonorità portoghesi nella Capitale MUSICA Love Inks Roma - Muzak - Via di Monte Testaccio , 38 - ore 22:00 Dream pop e indie 90 info: muzakmontecocci@ gmail.com

VENERDÌ 7 CULTURA Thomas Munns (fino al 15 ott) Roma - Palazzo Maffei Mariscotti - Via della Pigna , 13 - ore 11:00/20:00 Personale neo-romantica dell’artista italo tedesco dal titolo “Heimat”

MUSICA Beady Eye + The Hacienda Roma - Atlantico Live - Viale dell’Oceano Atlantico, 271 - ore 21:00 La formazione di Liam Gallagher in concerto

CULTURA Tim Parchikov (fino al 13 nov) Roma - Museo di Roma in Trastevere - P.zza S.Egidio, 1/b - ore 10:00/20:00 Personale del fotografo russo dal titolo “Suspence” info: www.museodiromaintrastevere.it

info: www.atlanticoroma.it

MUSICA Vicente Amigo Roma - Sala Petrassi - c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 Dal vivo uno dei più grandi chitarristi viventi di Flamenco info: www.auditorium. com

DANZA Deja Donne & En-Knap Roma - Teatro Vascello - Via G. Carini, 78 - ore 20:45 In scena lo spettacolo di danza “Not made for Flying” con coreografie di Simone Sandroni info: www.teatrovascello. it

MUSICA Luminal + Betty Poison Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 22:00 Indie romano. A seguire dj set con Anita Dadà e No Fun info: lemuraliveclub@ gmail.com

MUSICA Peter Murphy Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 21:30 info: www.trafficlive.org

MUSICA Krisma Roma - Rising Love - Via delle Conce, 14 -ore 22:00 Punk e wave d’annata. A seguire clash di sound: Unit vs Foffy vs aleNO-

MUSICA Django Django

17

disco info: www.risinglove.it TEATRO Di nuovo buonasera... A tutti (fino al 6 nov) Roma - Teatro Sistina - Via Sistina, 129 - ore 21:00 A grande richiesta torna Gigi Proietti info: www.ilsistina.com

SABATO 8 CULTURA Piet Mondrian: L’armonia perfetta (fino al 29 feb) Roma - Complesso del Vittoriano - Via S. Pietro In Carcere - ore 9:30/18:30 Retrospettiva sul maestro olandese attraverso 70 olii e disegni Tel: 060608 CULTURA Mal di libri (fino al 9 ott) Roma - Forte Fanfulla - Via F. da Lodi, 5 - ore 11:00/22:00 Due giorni a cura del Circolo dei Lettori Arci Fortebraccio spazi espositivi, workshop, dibattiti e incontri per conoscere il mondo dell’editoria info: www.fanfulla.org MUSICA I Cani + Cris X Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 hipster, indie, hardcore, punk, electro, pop info: www.circoloartisti.it MUSICA Tori Amos Roma - Sala Santa Cecilia c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 info: www.auditorium. com MUSICA Edie Sedgwick Roma - Init - Va della Stazione Tuscolana, 133 -

ore 22:00 Dal vivo il bassista degli ex-El Guapo, Justin Moye, con il suo progetto solista info: www.initroma.com MUSICA Becky Lee and Drunkfoot Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 22:00 One wo/man band: delta e dirty blues dagli States info: www.sinisternoise. com MUSICA Nabat + Warfare + Basta Roma - Forte Prenestino Via F. Delpino - ore 23:00 Oi! e punk a sostegno della Casa Liebig 14 di Berlino info: www.forteprenestino. net

DOMENICA 9 DANZA Las idas y las vueltas Roma - Sala Petrassi c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 Spettacolo dedicato al dialogo tra la musica barocca e il flamenco diretto da Fahmi Alqhai con il cantante Arcángel e l’ensemble Accademia del Piacere info: www.auditorium. com EVENTI One Day Expo & Temporary Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a - ore 19:00 Expo e showroom di abbigliamento, design e dischi con dj set a cura di Club Kids e aperitivo info: www.miccaclub.com MUSICA Pathei Mathos + freyja Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 22:00 Stoner e ambient psichedelico


Gli

OTTOBRE

info: www.sinisternoise. com MUSICA Bless the Fall + Pierce the Veil + Motionless In White Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 21:30 Metalcore info: www.trafficlive.org

LUNEDÌ 10

Meglio Prima (?) info: www.atlanticoroma.it

MARTEDÌ 11 CULTURA Realismi socialisti (fino al 8 gen) Roma - Palazzo delle Esposizioni - Via Nazionale, 194 - ore 10:00/20:00 Retrospettiva dedicata alla pittura sovietica tra il 1920 e il 1970 info: www.palazzoesposizioni.it

EVENTI

da non perdere

MERCOLEDÌ 12 CINEMA AsiaticaFilmMediale (fino al 22 ott) Roma - Macro Testaccio La Pelanda - Piazza O. Giustiniani, 4 - ore 16:00 Giunto alla dodicesimaXII edizione, Asiatica rimane una vetrina unica per conoscere una filmografia poco indagata in Italia info: www.asiaticafilmmediale.it

maxxi.it MUSICA Milk White + A Modern Safari Roma - Animal Social Club - Via di Portonaccio, 23e - ore 22:30 Doppietta indie. A seguire dj set

info: www.animalsocialclub. com

MUSICA Zeitkratzer Roma - Teatro Palladium Piazza B. Romano, 8 - ore 20:30

Coubertin, 30 - ore 21:00 In scena lo spettacolo “Vamos al Tiroteo” info: www.auditorium. com

Roma-Closer - Via Vacuna , 98 - ore 22:00 Gothic rock, dark e synth wave da Spagna e Italia info: www.trafficlive.org

EVENTI Outdoor Roma - Teatro India Lungo Tevere Re Papareschi, Via Pierantoni, 6 Interventi di street art di Herbert Baglione, Sam 3, ZEDZ, Kid Acne e Maria Carmela Milano info: www.teatrodiroma. net

MUSICA Jack On Tour Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 4 - ore 21:00 Dal vivo quattro band italiane emergenti con una giuria d’eccezione info: www.circoloartisti.it

EVE CULTURA Il fascino di Beijing (fino al 13 nov) Roma - Museo di Roma in Trastevere - P.zza S.Egidio, 1/b - ore 9:00/19:00 100 gigantografie di famosi fotografi illustrano le bellezze, le attrattive e le contraddizioni della capitale cinese info: www.museodiromaintrastevere.it

DANZA Micca Burlesque Show Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a - ore 19:00 Spettacolo di burlesque dell’Accademia dell’Arte Burlesque accompagnato dal dj set di Lalla Hop info: www.miccaclub.com MUSICA Ganglians Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 info: www.circoloartisti.it

MUSICA White Flag Roma - Init - Va della Stazione Tuscolana, 133 ore 22:00 Punk rock legend info: www.initroma.com

MUSICA This Is a Standoff + Jet Market + The Evidence + Miles Away (From You) Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 22:00-Punk e hardcore info: www.sinisternoise. com

MUSICA J AX in concerto (fino al 11 ott) Roma - Atlantico Live - Viale dell’Oceano Atlantico, 271 - ore 21:00 L’ex Articolo 31 torna per presentare il nuovo album

DANZA Eva Yerbabuena (fino al 12 ott) Roma - Sala Petrassi - c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 Danza e flamenco info: www.auditorium. com

TEATRO Potere alle parole (fino al 23 ott) Roma - Teatro Ambra alla Garbatella - Teatro a Piazza Giovanni da Triora , 15 - ore 20:30 Spettacolo di Massimiliano Bruno con la partecipazione di Frankie Hi-Nrg Mc info: www.ambrajovinelli. org TEATRO Teatro delle Briciole (fino al 16 ott) Roma - Teatro Vascello - Via G. Carini, 78 - ore 20:00 In scena “L’ingegner Gadda va alla guerra” per la regia di Giuseppe Bertolucci info: www.teatrovascello. it

TEATRO La versione di Barney Roma - Teatro Belli - Piazza S. Apollonia, 11/a - ore 20:30 Adattamento di Carlo Emilio Lerici info: www.teatrobelli.it MUSICA Maledetto Jazz Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 22:00 Improvvisazione jazz monografica info: lemuraliveclub@ gmail.com

CULTURA Internazionale a Roma (fino al 16 ott) Roma - Palazzo delle Esposizioni - Via Nazionale, 194 - ore 21:00 Otto documentari d’attualità politica e sociale selezionati da Internazionale info: www.palazzoesposizioni.it EVENTI MArteLive (fino al 15 ott) Roma - Luoghi vari 9 location e oltre 900 artisti per le finali della manifestazione. Tra gli ospiti Marlene Kuntz e Dellera info: www.martelive.it

MUSICA Uzeda + Zeus! Roma - Init - Via della Stazione Tuscolana, 133 ore 22:00 Sotterraneo italiano info: www.initroma.com MUSICA The Telescopes Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Indie pop info: www.circoloartisti.it

GIOVEDÌ 13

MUSICA Giorgio Canali Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 L’ex CCCP in concerto info: www.circoloartisti.it CULTURA MAXXIinWeb Roma - MAXXI - Via G. Reni, 2/f - ore 21:00 Incontro pubblico con Enzo Cucchi info: www.fondazione-

info: www.teatro-palladium. it

DANZA Carmen Linares Roma - Sala Petrassi - c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 In scena lo spettacolo “Ensayo Flamenco 2012” in cui la cantante eseguirà brani con testi di García Lorca, Hernández, Jiménez info: www.auditorium. com

MUSICA Supervixens + Hiroshima Rocks Around Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 22:00 No wave, lo fi e noise info: www.sinisternoise. com MUSICA Andrea Ra Roma - Qube - Via di Portonaccio, 212 - ore 22:00 Cantautorato romano, sarà presentato il nuovo album “Nessun riferimento” info: www.qubedisco.com MUSICA Mammooth Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 22:00 Alt rock, a seguire dj set con Rocchenrollo info: lemuraliveclub@ gmail.com

VENERDÌ 14

DANZA Rafaela Carrasco (fino al 15 ott) Roma - Sala Petrassi - c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De

18

EVENTI Checco Zalone (fino al 15 ott) Roma - Palalottomatica - Piazzale dello Sport-ore 21:00 Checco Zalone torna da settembre in versione live con uno show tutto nuovo info: prevendite abituali MUSICA Jon Hopkins Roma - Animal Social Club - Via di Portonaccio, 23e - ore 23:00 Dopo due anni passati in studio a lavorare con Brian Eno e King Creosote, torna a sorpresa da queste parti

info: www.animalsocialclub. com

MUSICA Kick’em Jenny & The Real Deal Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Swing e rock’n’roll info: www.circoloartisti.it

MUSICA Modena City Ramblers Ciampino (Rm) - Stazione Birra - Via Placanica 172 ore 22:00 info: www.stazionebirra. biz

SABATO 15

MUSICA Buscaja Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a - ore 22:30 Fred Forever Jumpin’ Orchestra, a seguire dj set 50 e 60 con “La Notte del Giaguaro” info: www.miccaclub.com MUSICA The Eternal Fall + Der Noir

MUSICA Acephalyx Roma - Init - Va della Stazione Tuscolana, 133 ore 22:00 Metal brutale info: www.initroma.com MUSICA La Quiete + Raein + Gerda + Heisenberg + Godog Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 21:00 Screamo e hardcore info: www.trafficlive.org

MUSICA Baker Brothers Roma - Locanda Atlantide - Via dei Lucani, 22/b ore 22:00 Funk dall’Inghilterra info: www.locandatlantide.com

DOMENICA 16

CINEMA Eurovisioni (fino al 19 ott) Roma - Luoghi vari XXV edizione del festival internazionale di cinema e televisione info: www.eurovisioni.it EVENTI Vintage Market Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 Nuovo, usato, artigiani e acconciatori info: www.circoloartisti.it

EVENTI One Day Expo & Temporary Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a - ore 19:00 Expo e showroom di abbigliamento, design e dischi con dj set a cura di Club Kids e aperitivo info: www.miccaclub.com EVENTI


Gli

EVENTI

OTTOBRE

da non perdere Mercato Monti Roma - Hotel Palatino Via Leonina, 46/48 - ore 10:00/20:00 Creativi, collezionisti e store selezionati vendono i propri pezzi migliori. Riferimento per lo shopping alternativo romano MUSICA Looking Away Roma - Blackout - Via Casilina, 713 - ore 22:00 Emo-punk info: www.blackoutrockclub.com

Company (fino al 19 ott) Roma - MAXXI - Via G. Reni, 2/f - ore 15:00 La coreografa americana propone un’antologica delle sue coreografie con alcuni inediti per l’Italia info: www.fondazionemaxxi.it

MUSICA Michael Franti Roma - Alpheus - Via del Commercio, 36 - ore 21:00 Afro reggae pop info: www.alpheus.it

Cassandra (fino al 23 ott) Roma - Teatro Vascello - Via G. Carini, 78 - ore 20:45 Spettacolo con drammaturgia e coreografie di Aurelio Gatti info: www.teatrovascello. it

Aspettando Halloween Roma - Forte Fanfulla - Via F. da Lodi, 5 - ore 21:00 Proiezione del film “Li chiamarono briganti” info: www.fanfulla.org CINEMA Nina Rosenblum (fino al 25 ott) Roma - Casa del Cinema - Largo M. Mastroianni, 1 - ore 17:45 Retrospettiva dedicata alla documentarista statunitense e proiezione in anteprima mondiale del film “Ordinary Miracles. The Photo League’s New York” info: www.casadelcinema.it

GIOVEDÌ 20 CULTURA Gli Orientalisti (fino al 22 gen) Roma - Chiostro del Bramante - Via della Pace, 18 - ore 10:00 19:00 Retrospettiva sulle influenze dell’immaginario orientale nella pittura italiana dell’Ottocento info: www.chiostrodelbramante.it

Presentazione del libro “Faces” e incontro con uno dei capostipiti del Pop Surrealism che parlerà delle origni del movimento info: www.palazzoesposizioni.it MUSICA Bad Manners Roma - Brancaleone Via Levanna, 13 - ore 22:00 - Ska - info: www. brancaleone.it

By Beauty Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 21:30 - Metalcore info: www.trafficlive.org MUSICA Viva Santa Claus + Violet Kiss Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 Noise e grunge. A seguire dj set post nuclear punk e wave con Vietcondom info: www.sinisternoise. com

ENTI MUSICA David Peña Dorantes Roma - Sala Petrassi - c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 Dal vivo il pianista flamenco info: www.auditorium. com

MUSICA Sirocco + Adamas Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 Metal dall’Irland info: www.sinisternoise. com

LUNEDÌ 17

CULTURA MAXXIinWeb Roma - MAXXI - Via G. Reni, 2/f - ore 21:00 Incontro pubblico con Massimiliano Fuksas info: www.fondazionemaxxi.it

MUSICA Architecture in Helsinki + Sun Airway Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:30 Indie-pop orchestrale dall’Australia info: www.circoloartisti.it MUSICA Pippo Mattino Group feat. Javier Girotto (fino al 18 ott) Roma - The Place - Via Alberico II, 27/29 - ore 21:00 info: www.theplace.it

MARTEDÌ 18

DANZA Trisha Brown Dance

MUSICA Misticanza Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 22:00 Colonne sonore improvvisate di film improbabili info: lemuraliveclub@ gmail.com

MUSICA Autumn In Jazz (fino al 19 ott) Roma - Sala Petrassi - c/o Auditorium Parco della Musica - Viale P. De Coubertin, 30 - ore 21:00 Due giorni di jazz con Paolo Damiani Ensemble, Rosario Giuliani Quartet, Danilo Rea la PMJO info: www.auditorium. com

MUSICA White Hills + Black Land +Trigemino Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 Heavy psych e stoner info: www.sinisternoise. com TEATRO ITIS Galileo (fino al 30 ott) Roma - Teatro India Lungo Tevere Re Papareschi, Via Pierantoni, 6 - ore 21:00 Spettacolo di e con Marco Paolini info: www.teatrodiroma. net

TEATRO Paolo Rossi (fino al 13 nov) Roma - Teatro Vittoria P.zza S.M. Liberatrice, 8 - ore 21:00 In scena “Il mistero buffo versione pop 2.0” info: www.teatrovittoria.it

MERCOLEDÌ 19 CINEMA

DANZA La bayadère (fino al 30 ott) Roma - Teatro dell’Opera - Piazza B. Gigli, 7 - ore 20:30 Musiche di Ludwig Minkus con coreografie di Rafael Avnikjan info: www.operaroma.it

MUSICA Death In June Roma - Qube - Via di Portonaccio, 212 - ore 21:00 30 anni di folk apocalittico info: www.qubedisco.com

MUSICA Mick Harvey Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Dal vivo il compositore inglese, sarà presentato il nuovo “Sketches From The Book Of The Dead” info: www.circoloartisti.it

MUSICA I Like Trains Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 21:30 Post rock dall’Inghilterra per il tour del nuovo album “He Who Saw the Deep” info: www.trafficlive.org MUSICA Honeybird and the Birdies Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 -ore 22:00 Indie e folk, a seguire dj set con Rocchenroll info: lemuraliveclub@ gmail.com

MUSICA Exhumed+ Cephalic Carnage + Beyond Murder Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 21:30 Death grind core info: www.trafficlive.org

MUSICA Dirty Beaches + Mushy Roma - Animal Social Club - Via di Portonaccio, 23e - ore 23:00 Dopo il live di agosto Alex Zhang Hungtai torna a Roma info: www.animalsocialclub.com

MUSICA Sandglasses Roma - Teatro Palladium Piazza B. Romano, 8 - ore 20:30 Concerto multimediale creato da Jusé Janulyté e da Luca Scarzella con quattro violoncelliste avvolte da altrettante clessidre info: www.teatro-palladium.it

MUSICA Red Tides Don’t Lie + The Greengrocers Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 Indie e alternative info: www.sinisternoise. com TEATRO

MUSICA Glenn Barr Roma - Palazzo delle Esposizioni - Via Nazionale, 194 - ore 18:00

MUSICA Easy Star All Stars Roma - Atlantico Live - Viale dell’Oceano Atlantico, 271 - ore 21:00 Rivisitazioni reggae dai Beatels ai Radiohead info: www.atlanticoroma. it MUSICA Lili Refrain + Lento + Treni all’Alba Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Chitarre inquiete info: www.circoloartisti.it

MUSICA Vinicio Capossela Roma - Auditorium della Conciliazione - Via della Conciliazione, 4 - ore 21:30 info: www.auditorium. com TEATRO Codice Ivan (fino al 21 ott) Roma - Angelo Mai - Via delle Terme di Caracalla, 55/A - ore 21:00 In scena lo spettacolo “(GMGS)_What the hell is happiness?” info: www.angelomai.org

VENERDÌ 21

CULTURA Arte Video Roma Festival (fino al 23 ott) Roma - Volturno Occupato - Via Volturno, 37 - ore 18:30/23:00 Festival di videoarte con opere selezionate da Le Momo Electronique e proveneienti da Visualcontainer (Milano), Image Pass (Francia) e Cologne Off (Germania) info: volturno.noblogs.org MUSICA Texas in July + Marry Me in Vegas + Scarred

MUSICA Bestierare Roma - Rising Love - Via delle Conce, 14 - ore 23:00 Dal vivo la band di Elio Germano info: www.risinglove.it

SABATO 22

MUSICA Luky and his Fried Chickens Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a-ore 22:00 Country e chick-a-billy Info: www.miccaclub.com MUSICA Vote For Saki Roma - Contestaccio - Via di Monte Testaccio, 65/b ore 22:00 Indie italiano Info: www.myspace.com/ contestaccio MUSICA Babaman Roma - Init - Via della Stazione Tuscolana, 133 ore 22:00 Reggae italiano Info: www.initroma.com MUSICA 7 Days to the Acid Fest Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 Preview del festival heavy psych e stoner di fine ottobre con Dixie Witch, Doomraiser, Roadsaw, Sasquatch Info: www.sinisternoise. com MUSICA Lëk Sèn Roma - Angelo Mai Via delle Terme di Caracalla, 55/A - ore 22:30 Folk’n’reggae dal Senegal. A seguire afrodancehall Info: www.angelomai.org

PUB - BIRRERIA

aperto tutti i giorni

pub birreria

CERVETERI (Rm) via Francesco Rosati, 23 Tel. 338.8581181

19


Gli

EVENTI

OTTOBRE

Roma - Cometa Off - Via L. della Robbia, 47-ore 21:00-In scena il nuovo spettacolo di Gianluca Soli-www.teatrodellacometa.it

ween” di Rob Zombie Info: www.fanfulla.org

GIOVEDÌ 27

Il trasformista più veloce del mondo è in città Info: www.auditorium. com

MUSICA Linea 77 Roma - Brancaleone - Via Levanna, 13 - ore 22:00 Tappa romana Per il tour dei dieci anni di “Ketchup Suicide” Info: www.brancaleone.it

MUSICA Spiral 69 Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 Ore 22:00 Indie romano. A seguire dj set Info: lemuraliveclub@ gmail.com

EVENTI

DOMENICA 23

da non perdere

EVENTI One Day Expo & Temporary Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a - ore 19:00 Expo e showroom di abbigliamento, design e dischi con dj set a cura di Club Kids e aperitivo Info: www.miccaclub.com MUSICA Becoming the Architype Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 21:30 Metalcore dagli States Info: www.trafficlive.org

MUSICA No Rain Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 Rock Info: www.sinisternoise. com

LUNEDÌ 24

MUSICA Lacuna Coil Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Metallo italiano, sarà presentato il nuovo album Info: www.circoloartisti.it MUSICA Rigoletto Roma - Teatro Vascello - Via G. Carini, 78 - ore 21:00 Musiche di Giuseppe Verdi, orchestrazione, selezione e testi narrati a cura di Simone Veccia Info: www.teatrovascello.it

MARTEDÌ 25

MUSICA Alter Bridge Roma - Atlantico Live - Viale dell’Oceano Atlantico, 271 - ore 21:00 - Metal music Info: www.atlanticoroma.it

MUSICA Sister Assassin Roma - Init - Via della Stazione Tuscolana, 133 ore 22:00 Tripletta malefica con Lydia Lunch, Jessie Evans, Beatrice Antolini Info: www.initroma.com TEATRO I masnadieri (fino al 27 ott) Roma - Teatro Argentina Largo Torre Argentina, 52 Spettacolo di Friedrich Schiller per la regia di Gabriele Lavia Info: www.teatrodiroma. net TEATRO American Buffalo (fino al 6 nov)

TEATRO Il Vantone (fino al 13 nov) Roma - Teatro della Cometa - Via Teatro Marcello, 4 - ore 21:00 Roberto Valerio porta in scena il testo di Pasolini Info: www.teatrodellacometa.it

TEATRO Anestesia Totale (fino al 30 ott) Roma-Teatro Olimpico - Piazza Gentile da Fabriano, 17 Previsioni sul collasso verticale italiano a cura di Marco Travaglio www.teatroolimpico.it TEATRO Crociate (fino al 6 nov) Roma - Piccolo Eliseo Via Nazionale, 183 - ore 20:30 Spettacolo di Gabriele Vacis liberamente ispirato a “Nathan il Saggio” di Gotthold Ephraim Lessing Info: www.teatroeliseo.it

MUSICA Sockswithole! Roma - Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 - Punk rock Info: www.sinisternoise. com

MERCOLEDÌ 26

CULTURA Audrey a Roma (fino al 4 dic) Roma - Complesso Museale dell’Ara Pacis Lungotevere In Augusta - ore 9:00/19:00 Mostra Tributo alla Hepburn con foto dagli archivi di fotoreporter romani in occasione dei cinquant’anni di “Colazione da Tiffany” Info: www.arapacis.it MUSICA Tarwater Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Ronald Lippok e Bernd Jestram presentano il loro undicesimo album di elctro soffusa “Inside The Ships” Info: www.circoloartisti.it

CULTURA L’arte pubblica nel ’900 Roma - MAXXI - Via G. Reni, 2/f - ore 18:00 Lezione di Emilio Gentile dal titolo “Rivoluzioni per l’uomo nuovo” Info: www.fondazionemaxxi.it CINEMA Aspettando Halloween Roma - Forte Fanfulla - Via F. da Lodi, 5 - ore 21:00 Proiezione del film “Hallo-

CULTURA Leonardo e Michelangelo. Capolavori e fogli romani (fino al 19 feb) Roma - Musei Capitolini - Piazza del Campidoglio, 1 - ore 9:00/20:00 I due sommi maestri a confronto con opere provenienti dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano e da Casa Buonarroti a Firenze Prevendite abituali CULTURA MAXXIinWeb Roma-MAXXI - Via G. Reni, 2/f-ore 21:00 Incontro pubblico con Michelangelo Pistoletto Info: www.fondazionemaxxi.it

MUSICA Petula Clarck Roma - ContestaccioVia di Monte Testaccio, 65/b-ore 22:00 Indie italiano Info: www.myspace.com/ contestaccio MUSICA Mini K Bros Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 22:00 Indie e folk, a seguire dj set con Rocchenrollo Info: lemuraliveclub@ gmail.com

MUSICA Otto Ohm Roma - Qube - Via di Portonaccio, 212 - ore 22:00 La formazione reggae presenta il nuovo album Info: www.qubedisco.com MUSICA Dirtyfake + Stevedore Roma-Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 Indie rock Info: www.sinisternoise. com

MUSICA Madmen Of Mandoras Roma - Sinister Noise Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 21:30 - Noise lo fi Info: www.sinisternoise. com

CULTURA Luci cinesi 1980/2010 (fino al 8 gen) Roma-Terme di Diocleziano - Viale E. de Nicola, 79 - ore 9:00/19:30 Racconto per immagini del cambiamento che la Repubblica Popolare Cinese ha compiuto negli ultimi 30 anni. Foto di Enrico Rondoni con allestimento di Donata Tchou Prevendite abituali

grascia” di Bonifacio Angius Info: www.fanfulla.org TEATRO Antonio Giuliano Roma-Tendastrisce - Via Giorgio Perlasca, 69 - ore 21:00 Info: www.tendastrisce.it

DOMENICA 30 EVENTI One Day Expo & Temporary Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a - ore 19:00 Expo e showroom di abbigliamento, design e dischi con dj set a cura di Club Kids e aperitivo Info: www.miccaclub. com MUSICA The Bone Machine Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - Ore 21:30 - Psychobilly Info: www.trafficlive.org

SABATO 29 MUSICA Ials Jazz Big Band Roma - Micca Club - Via P. Micca, 7/a-ore 22:30 Swing e jazz dance www.miccaclub.com MUSICA Craft Spells + Girl Names Roma-Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Synth pop e wave dalla California + Lo-fi indie pop dall’Irlanda Info: www.circoloartisti.it

CINEMA Distribuzione indipendente Roma - Forte Fanfulla - Via F. da Lodi, 5 - ore 21:00 Proiezione del film “Sa

MUSICA Stateless Roma-Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42ore 21:00 Abstract e broken beat dalla Ninja Tune Info: www.circoloartisti.it

VENERDÌ 28

TEATRO Arturo Brachetti (fino al 12 nov) Roma-Auditorium della Conciliazione - Via della Conciliazione, 4 - Ore 20:00

20

UNA POLTRONA PER DUE

MUSICA Pre Acid Fest Roma - Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b Ore 21:30 Psych e stoner con Void Generator, Blackland, Trigemino, Misty Morning Info: www.sinisternoise. com

LUNEDÌ 31 MUSICA Hawkwind + Vibravoid-Roma-Init Via della Stazione Tuscolana, 133 ore 22:00 Hard psy rock dall’Inghilterra Info: www.initroma.com


21


Forte dei Marmi

39°PREMIO DELLA SATIRA di Flavio Atzori

U

Un riconoscimento importante per una giovane ragazza che fa della penna e delle parole la sua arma migliore. cedere una piccola celebrazione ad una ragazza del nostro territorio. Stefania Vignaroli è stata premiata dalla giuria per la sua tesi di Laurea nell’ambito della Satira. Non un semplice trattamento dell’argomento in questione, bensì «un'accurata indagine sulla storia e i significati della satira, dall'antichità ai giorni nostri, sia una sapiente interpretazione di quello che rappresenta oggi. Non più una critica dissacratoria la cui efficacia si manifesta nel mondo del costume e della politica, ma una cronaca di ciò che accade tutti i giorni, e a cui il potere sembra sempre più indifferente, sia che si tratti di satira scritta e disegnata, sia manifestata in teatro, per radio o in tv». Questa la motivazione che ha accompagnato la scelta da parte della giuria,composta da giornalisti e scrittori di spicco come Pasquale Chessa, Beppe Cottafavi, Pino Corrias, Roberto Bernabò e Filippo Ceccarelli, di voler premiare la ragazza di Cerveteri. «Ho scelto questo argomento perchè è sempre sottovalutato e perchè il potere cerca sempre in qualche modo di oscurare l'attualità e quindi di oscurare la satira che rappresenta l'altra faccia della medaglia». Parole che offrono ancora di più il valore e la forza di una giovane ragazza che prova, con la sua arma migliore, la penna e le parole, ad offrire qualcosa di diverso per un mondo diverso. D’altronde, citando Roberto Benigni “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la biro, l'uomo con la pistola è un uomo morto.” Ah, quasi dimenticavamo. Oltre a Stefania Vignaroli sono stati premiati personaggi del calibro di Vauro Senesi, Antonio Albanese e Geppi Cucciari. Ma in quest’occasione, sinceramente, ci interessa poco.

Giovane, graffiante, arrembante, morale ma non moralizzatrice. Questa è Stefania Vignaroli, giovane penna, anzi, giovane donna a cui è stato conferito il premio internazionale della Satira Politica, svoltosi a Forte dei Marmi nella sua trentanovesima edizione, per la categoria “Satira giornalistica”. Un evento che ha visto negli anni avvicendarsi giornalisti, scrittori, artisti e registi come Roberto Benigni, Renzo Arbore, Dario Fo, Indro Montanelli. Acquista quindi ancora più valore questo riconoscimento alle doti ed al valore di una ragazza che vede premiato il sacrificio di anni di lavoro. Un riconoscimento verso quell’impegno e quella dedizione per un ambiente, quello giornalistico, che fa della volontà, dell’approfondimento e della passione i propri cavalli di battaglia. Ed è per questo che, in un numero dedicato alle donne, abbiamo voluto con-

Fischi

perFIASCHI

A fine estate tutte le ragazze single che conosco si agitano per non aver ancora trovato un uomo, tutte le ragazze fidanzate che conosco si agitano per non averlo ancora mandato a cagare. È per questo motivo che non ho mai amato il calcio, distrae gli uomini nel momento migliore. di Stefano Fiaschi

22


Cinema

VENEZIA '68: tutti i vincitori di Mela Blonna

È

È stata un'edizione decisamente 'cinefila' quella della Mostra del cinema di Venezia appena trascorsa. ciali e l’arte dell’immagine, mi fanno venire Preoccupato dalle critiche dello scorso voglia di emigrare. Possibile che in questo anno, Marco Muller ha sfornato quest'anPaese si cerchi sempre il complotto? Come si no un programma ricco e variegato che ha trova così l’entusiasmo per andare avanti?”. messo d'accordo tutti i cultori della settiAutentica sorpresa è stata invece la Coppa ma arte. A portare a casa il Leone d'oro è volpi come Migliore attrice a Deanie Yip, Aleksandr Sokurov, autentico oracolo del protagonista del giapponese A Simple life; cinema russo, che con il suo Faust, pellicola chi pensava che il premio fosse già nelle di tre ore ispirata all'omonimo romanzo, ha mani di Kate Winslet, presente al Lido con lasciato a bocca aperta la stampa internadue pellicole ed una serie tv, ha dovuto rizionale. La pellicola chiude la tetralogia sul credersi. potere che il regista ha iniziato diversi anni Meritatissima e per nulla sorprendente la fa con la figura di Lenin in Toro (1999), di vittoria di Michael Fassbender, nuovo sex Hitler in Moloch (2000) e di Hiroito ne Il sole symbol hollywoodiano talmente camale(2005). il Leone d'oro a Aleksandr Sokurov ontico da essere irriconoscibile nelle due Al film a sorpresa in concorso, People Mountain, People Sea, è invece inaspettatamente andato il pre- pellicole con le quali era in concorso; è Carl Jung in A Dangerous Method di David Cronenberg, dove entra in conflitto con Freud/ mio come Migliore Regia a Cai Shangjun. E Roman Polanski? Il suo Carnage ha messo d'accordo la stam- Viggo Mortensen sul metodo per curare una paziente della quapa internazionale, ma non così tanto da ottenere il Leone d'oro: le si è invaghito, mentre è un uomo malato di sesso in Shame di “Polanski è stato nella rosa dall'inizio alla fine - ha rivelato Marco Steve McQueen, dove i suoi ripetuti nudi integrali hanno fatto Muller - Il fatto è che Faust di Sokurov ha conquistato subito mormorare gli addetti ai lavori per giorni. tutta la giuria. A Polanski poteva andare solo il Leone d'oro, un Nessun premio, ma ampi consensi dalla critica per Le Idi di Marzo di George Clooney, del quale sentiremo probabilmente altro tipo di premio sarebbe stato sconveniente”. Buono il debutto de L'ultimo terrestre di Gipi, mentre altrettan- parlare durante i prossimi Oscar, grazie anche alla presenza di to non si può dire per Quando la notte di Cristina Comencini, Ryan Gosling, nuovo astro nascente di Hollywood e probabile fischiato e deriso durante la proiezione riservata alla stampa. A contendente insieme a Fassbender nella rosa dei Migliori Attori. portare a casa il Premio Speciale della giuria è il nostro Emanue- Tra gli eventi speciali hanno lasciato senza dubbio il segno la prele Crialese con Terraferma. sentazione di Wilde Salomè, di Al Pacino, il debutto alla regia Non sono mancate ovviamente le polemiche a riguardo, da chi di James Franco con Sal, dedicato alla vita dell'attore Sal Mineo ha insinuato che l'onorificenza fosse in realtà un modo per non e l'arrivo di Ermanno Olmi e Madonna. Il primo ha presentato scontentare l'Italia, paese che ospita la kermesse. “Gli italiani fuori concorso la sua nuova fatica, Il villaggio di cartone, la cansono troppo masochisti e complottisti - ha commentato Crialese tante invece la sua seconda prova registica, Edward e Wallis, Il - Certe insinuazioni sul mio premio, in un palmares come quello mio regno per una donna, che non ha proprio conquistato gli di ieri che ha dichiaratamente privilegiato film con tematiche so- spettatori, ma ne siamo certi farà parlare di sé al botteghino.

ECCO GLI ALTRI VINCITORI: Premio “Marcello Mastroianni” per il miglior attore/attrice emergente (ex aequo) Shôta Sometani e Fumi Nikaidô (Himizu) Osella per la migliore sceneggiatura Yorgos Lanthimos e Efthimis Filippou (Alps) Osella per la migliore fotografia Robbie Ryan (Wuthering heights) Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” Là-Bas, regia Guido Lombardi Miglior lungometraggio - Sezione Orizzonti Kotoko, regia di Shinya Tsukamoto Premio speciale della giuria - Sezione Orizzonti Whore’s Glory, regia di Michael Glawogger Miglior cortometraggio - Sezione Orizzonti In attesa dell’avvento, regia Felice D’Agostino e Arturo Lavorato Miglior mediometraggio - Sezione Orizzonti Accidentes Gloriosos, regia di Mauro Andrizzi e Marcus Lindeen Premio Controcampo italiano Scialla!, regia di Francesco Bruni Leone d’oro alla carriera Marco Bellocchio

23

di Nancy Gasbarra VoiceOver consiglia

TERRAFERMA

Vincitore del Premio speciale giuria, alla recente Mostra del Cinema di Venezia, primo film Italiano in concorso, standing ovation e ben 8 minuti di applausi a fine proiezione: tutto questo per “Terraferma” di Emanuele Crialese. Un film in grado di raccontare una delle tante tragedie di oggi. Quella dell’immigrazione clandestina, tragedia, oltre che fenomeno mediatico, capace di riempire le pagine di giornali e i tg, soprattutto negli ultimi tempi. Terraferma è ambientato a nord di Lampedusa, esattamente a Linosa, una piccola isola che vive di turismo e pesca, unica risorsa economica per gli abitanti. Un’isola che mostra due anime contrapposte: l’animo di chi deve fare rispettare la legge, contro quello di chi vive i codici di comportamento. È il caso della legge del mare, che impone di aiutare chi sta per naufragare senza chiedere i documenti. Davanti allo sbarco degli “stranieri” però, ognuno reagirà in modo diverso. Quando arrivano gommoni pieni di persone privi di documenti non è facile identificarli. È quello che succede in Terraferma, perché anche chi ha attraversato il mare con mezzi di fortuna deve essere portato a riva, essere accolto, mentre la legge li respinge, e chi li aiuta senza denunciarli, commette un reato. Un nuovo Olocausto? Secondo Emanuele Crialese, regista del film, si può fare un paragone tra le due situazioni Terraferma è un film che ti prende allo stomaco e ti fa vivere per 88 minuti emozioni indescrivibili, regalando commozione e sorrisi. Un film fatto con passione dal regista ma anche da tutto il cast: Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Mimmo Cuticchio, Filippo Pucillo, Claudio Santamaria, senza dimenticare il volto di Timnit T., migrante vera. E sarà proprio “Terraferma” il candidato italiano ai prossimi Oscar come Miglior Film Straniero. Il film è stato scelto dall'ANICA in una rosa di 8 candidati che comprendeva titoli di tutto rispetto tra cui “Habemus Papam” di Nanni Moretti e “Vallanzasca - gli Angeli del Male” di Michele Placido.


Il

SAPORE DELLA MUSICA

di Marco Filacchioni

PLAY LIST

INGREDIENTI (6 PERSONE)

Vanessa Carlton Thousand miles Alicia Keys No one The Corrs Breathless Giorgia Come un girasole Rihanna Only girl in the world Lady Gaga The edge of glory Katy Perry Fireworks Elisa Eppure sentire Laura Pausini Primavera in anticipo Beyoncé Best thing i never had

6 tuorli 159g zucchero 4 dl latte 20g gelatina di pesce ½ bacca di vaniglia 4dl panna montata 250g fragole crema al cioccolato 300g cioccolato fondente 2,5dl panna 60g burro

È

«“è grande la ricetta del latte materno, chi l’ha inventata?”». tutte le donne della mia vita

In questo numero caratterizzato da una forte anima femminile, cosa potevamo proporvi se non un dolce? Accompagnata da una “female Playlist”, prepareremo una Rosa di Bavarese alle fragole con crema al cioccolato. Un’accortezza prima di iniziare; al contrario delle precedenti ricette che necessitavano di poco tempo, questa richiede più pazienza per far sì che il dolce si solidifichi. Ora, preparate la Playlist e gli ingredienti: press play and let’s start cooking! Mettete a bagno nel’acqua i fogli di gelatina e, mentre vanno le note del pianoforte di Vanessa Carlton, mettete a scaldare il latte con la bacca di vaniglia,

latina, aggiungeteli al composto e mettete il tutto a fuoco lento, continuando a girare. Una volta sciolta la gelatina, lasciatelo freddare. Next step: frullare e montare la panna. Seguendo il ritmo di Rihanna e Lady Gaga, montate a neve la panna, pulite le fragole e frullatele. Quando il composto si sarà freddato, aggiungete a piccole dosi, mescolando dal basso verso l’alto, la panna montata, accompagnati da Fireworks di Katy Perry. Subito dopo è la volta delle fragole frullate. Fatto? Bene, versate il tutto negli stampi a forma di rosa e mettetelo in

senza portarlo a ebollizione mi raccomando! Nella nostra Playlist, spazio ancora al pianoforte: ora a suonarlo è la formidabile Alicia Keys, che vi aiuterà a dividere gli albumi dai tuorli, con tranquillità ed estrema accuratezza; Ora però, si necessita di maggior energia per montarli con lo zucchero. Ecco perché abbiamo bisogno del ritmo dei Corrs con Breathless. Passati i 3.44 minuti della canzone? Bene. Ora che il composto è soffice e cremoso, diluitelo gradualmente con il latte (senza la vaniglia) e girate delicatamente come un Girasole (si, proprio quello di Giorgia). Strizzate i fogli di ge-

24

frigo per almeno due ore. Mentre aspettate, potete preparare la salsa a cioccolato. Mettete a sciogliere il cioccolato a bagnomaria insieme al burro. Per regolarvi, potreste ascoltare Eppure sentire di Elisa e Laura Pausini con Primavera in anticipo, il tempo ideale per far sciogliere e rendere omogeneo il tutto. A questo punto aggiungete la panna e mescolate. Passate almeno due ore, mettete come base la crema al cioccolato, decorando il piatto. Infine, sformate la bavarese, magari con una fragola accanto, e lasciatevi accompagnare da Beyoncé e la sua Best thing i never had in sottofondo.


La di Paolo Trucchi

“E pur ti ho amato! Ti ho amato tanto! Ti ho fatto compagnia nei tuoi momenti tristi, in silenzio ho sopportato i tuoi ritardi, i tuoi malumori, facendo tesoro di ogni tua carezza. Ho aspettato con pazienza il rumore dei tuoi passi con gli occhi e le orecchie attenti, ho conosciuto ogni crepa del legno della tua porta, guardingo e protettivo alle tue cose, ai tuoi affetti. E stanotte sono qui, in una campagna sconosciuta legato a questo palo, nel freddo cerchio della sua luce e abbaio disperato alla targa della tua auto che si allontana, mentre un grande “perché” mi scoppia nel cuore! Ma, se tu tornassi indietro sulla strada del rimorso io ti perdonerei, dimenticando la tua umana crudeltà e leccherei felice le tue mani che sciolgono i nodi, mentre spargerei su di noi l’argento dei raggi della luna con lo scodinzolare festoso della mia coda.” Un cane

“il tuo migliore amico”

L

La violenza non è mai fine a se stessa. Ho visto volpi, dalle mie parti, in campagna, quando ancora il concetto di esistenza era una casa, un lavoro e una famiglia, allevate da un amico dentro un pollaio, messe lì appena nate; coesistere giornalmente con le galline, mangiare ognuno il proprio cibo. E ogni giorno le volpi venivano educate a mangiare solo quello che gli spettava, senza che dovessero cercare altrove il sostentamento. Ogni giorno, ogni stramaledetto giorno fin quando una banale dimenticanza le ha lasciate senza cibo. La violenza non è mai fine a se stessa ma l’istinto non può essere sopito in eterno. Il fatto di costringere delle volpi a vivere in un pollaio può sembrare di per sé una violenza, ma era, pensava il mio amico, il solo modo per evitare che fossero uccise le galline dalle altre volpi selvatiche che rasentavano la zona. L’istinto: quello torna sempre a galla. Ci fu una fuga di notizie, il Venti dicembre 2012. Già nel mondo, dopo tutti i disastri che avevano causato milioni di vittime, ci si aspettava ad accogliere la famosa fine predetta dai Maya. I blog impazzivano, predicatori brulicavano su Facebook

aver letto i gravi aggiornamenti delle notizie. Il mondo era scivolato all’indietro, all’inverosimile, una marcia funebre senza ritorno. Le grandi potenze accusarono gli Stati Uniti e i missili tornarono a tuonare e a distruggere. Questo accadde l’alba del Ventuno dicembre 2012, lì la Terra cessò di esistere. O meglio, le persone che la abitavano. Tranne me. La violenza non è mai fine a se stessa, c’è sempre una causa, un fattore generante. Anche il più efferato dei serial killer potrebbe avere una spiegazione alle proprie attitudini. Magari da ricercare nell’infanzia. Non che questo possa giustificarne le azioni. Ma si tende sempre a dimen-

e Twitter, la corsa ai generi alimentari era all’ordine del giorno e gli eserciti dovettero sudare non poco per mantenere l’ordine pubblico. Il mondo era appeso a un filo e quel filo fu tranciato di netto da una dichiarazione del portavoce alla Sicurezza Nazionale americana: “Porta in salvo i bambini. Dovete venire qua. Domani ci rinchiuderemo nel rifugio antiatomico”. Fu l’autista a sentire e a spargere la voce, il passaparola fu immediato e da Washington si estese, come un’onda anomala, a tutte le altre città americane e di lì nel mondo: un tam tam impazzito che fagocitava coscienze e gettava nel baratro gli ultimi barlumi di speranza. Le immagini dei saccheggi dovuto alla paura della fine, fecero il giro del mondo e in ogni dove, in ogni luogo, a ogni latitudine, fu il caos. Soldati adibiti a garantire l’ordine cercavano approvvigionamenti e salvezza in virtù dei fucili che portavano; basto poco perché qualcuno meglio organizzato in gruppo o più forte fisicamente, strappasse loro le armi di mano, in una catena naturale dove il più forte ha il controllo della situazione e vince. O almeno, ha l’illusione di vincere. I negozi furono saccheggiati, le televisioni mandavano continuamente bollettini, poi anche l’informazione cessò, gli studi abbandonati dopo

ticare una cosa, la più importante: l’istinto, non può essere sopito in eterno. L’uomo è un animale distruttivo, basta non metterlo nelle condizioni di recar danno e il gioco è fatto. Per la cronaca: quattro volpi dilaniarono quarantaquattro galline a cui un recinto negava ogni possibile via di fuga. La colpa fu del mio amico e delle sue sottovalutazioni. Ora giace chissà dove, arrostito dalla furia dei suoi simili. Ma se solo io lo posso raccontare, è come se tutto questo non fosse mai accaduto. O no? Continua...

PUNK

Pensieri

di Gianfranco Marcucci

Anche i muri parlano, basta saperli ascoltare!

IL CONSUMISMO HA DISTRUTTO CINICAMENTE UN MONDO «REALE», TRASFORMANDOLO IN UNA TOTALE IRREALTÀ, DOVE NON C'È PIÙ SCELTA POSSIBILE TRA MALE E BENE. Pier Paolo Pasolini 25

Roma - Via A. Farnese - Settembre 2011


Teatro

CLAUDIO BOCCACCINI

In ESCLUSIVA per VoiceOver di Alessia Fiorani

R

TEATRO

Regista poliedrico, amante del teatro in tutta la sua vasta complessità, Boccaccini ha le idee chiare sulla situazione creativa nel nostro Paese, e punta molto sui giovani, che da tempo sono i protagonisti di molte sue pièce. Da ottobre alla prossima primavera sarà impegnato in almeno quattro opere, e non nasconde di mordere il freno per poter assistere a una rinascita del teatro, che è sempre alimentata da una grande passione per la vita. Come è nato il suo amore per il teatro? «Da giovane spettatore, in un periodo storico in cui il teatro era di qualità e riceveva molte attenzioni da pubblico, critica e media. C’erano Carmelo Bene, Falck, Le avanguardie romane, e non immaginavo che avrei avuto la possibilità di occuparmi di teatro. Poi nel 1973-74, da militare, la ragazza di cui ero innamorato mi invitò a una rappresentazione in cui recitava. In poco tempo mi sono ritrovato con un copione in mano. Ho cominciato da attore, come tutti. Ho lavorato anche con Nikita Mikhalkov, poi nel 1984 - 85 ho avuto la mia prima regia in Qui o Altrove di Pinget, con Giulio Scarpati, e nel 1987 nacque Tutti in Scena, di cui sono stato direttore artistico». Come si pongono i giovani nei confronti del teatro? «Si impegnano, oggi come ieri, ma non basta il talento, servono fortuna e soldi, o qualche altro lavoro, perché non si guadagna nulla, almeno all’inizio. La TV commerciale ha rovinato gran parte del mondo dello spettacolo, e i ragazzi sono più confusi, finiscono per passare la vita appiccicati a Facebook. Quelli che vengono da noi, però, proprio per la durezza delle condizioni iniziali, che richiedono molta passione per questo lavoro, fanno una scelta precisa. E noi li selezioniamo ulteriormente». Parliamo della sua scuola di teatro, La Stazione: perché la scelta di questo nome? (Ride) «Un po’ perché è vicinissima alla stazione di San Pietro, poi perché il nome può essere modificato in LaSt Azione, che richiama proprio l’ultima azione di una pièce. È come se fosse un punto da cui ripartire, qualcosa su cui basare un possibile futuro. Ogni biennio abbiamo venti nuovi ragazzi, dai 19 ai 29 anni». E in che modo la sua passione teatrale si riflette sulla scuola di teatro? «Ho voluto un luogo di incontro fra “insegnanti” (registi, attori, lavoratori ndr.) e giovani: una scuola deve trasmettere passione, e questo è possibile solo se chi insegna vive in quell’ambiente. C’è tutto un mondo da trasmettere a chi vuole imparare». Come si evolve oggi il linguaggio teatrale, c’è la ricerca di una rinascita? «In Italia poco. La ricerca vive e cresce soprattutto nei Paesi dell’Est, e principalmente a livello drammaturgico. Ci sono molti autori interessanti che andrebbero tradotti il prima possibile. In Europa centrale il fulcro della ricerca è Parigi, ma a livello di messinscena: il teatrodanza si mescola al melodramma, e io sono appassionato di entrambi. Purtroppo in Italia siamo in un momento di tranquilla stasi, e il rinnovamento necessita sempre di un periodo di grande fermento». Che attenzioni riceve oggi il teatro dalla politica e dalla cultura? «Dalla politica, nessuna. Posso dire tranquillamente ‘zero’. E questo fin dagli Anni Novanta: l’interesse per il teatro è calato, l’attenzione si è spostata sulla televisione, sul cinema. Nella cultura il teatro ha ormai un posto marginale, e i fondi non arrivano più. Prima si tagliava meno, e con la possibilità di mettere in scena più spettacoli vengono stimolati anche il movimento, la creatività, le scelte. Ci sono molti grandi attori, come Francesco Pannofino, Pietro De Silva, Gianni Musy, Gaia De Laurentiis, i cui lavori teatrali sono sconosciuti. Ormai è la televisione a dare la notorietà, e il teatro ne risente». Ha mai pensato di fare cinema? «Ho rifiutato le molte occasioni che mi sono state offerte. Ho sempre pensato che il teatro fosse il linguaggio espressivo più consono per me, e il cinema ha dei tempi di realizzazione che io trovo troppo lunghi: almeno un anno per l’uscita di un film. Spesso poi nel cinema il protagonista non è più l’uomo, ma gli effetti speciali o altro. Nel teatro, invece, l’uomo resta protagonista. È possibile raccontare storie con mezzi primitivi, c’è un confronto continuo dell’essere umano con le sue radici, perché è dentro gli esseri umani». La regia che le ha dato più soddisfazione? «È difficile dirlo, dipende dalla maturità e dallo stato d’animo, ma senza dubbio Anja, sulla vita di Dostoevskij, scritta da Giuseppe Manfridi - grandissimo autore - è stata una pièce che ho amato molto. Amo Dostoevskij. Poi, sempre di Manfridi, ci sono La Supplen-

te e Anima Bianca. Altre regie che ho amato e che non dimenticherò mai sono state il Riccardo III, Romeo e Giulietta e Il Piccolo Principe». Il personaggio più grande con cui ha lavorato. «Parecchi. Ma uno dei personaggi che mi ha cambiato la vita è stato Pier Paolo Pasolini. L’ho incontrato nel 1973 per sottoporgli un soggetto. Ci siamo sentiti per alcuni mesi, sempre a proposito del mio soggetto, poi la sua morte arrivò all’improvviso, lasciandomi inebetito. Era il mio mito, i suoi libri parlavano benissimo dell’ambiente in cui sono cresciuto, Tor Pignattara: la violenza, la durezza, i tipi di persone, le dinamiche, tutte cose che conoscevo benissimo. Pasolini mi trasmise un grandissimo amore per l’arte, che è poi amore e passione per la vita, per questo mondo. Spesso mi chiedo “Se non fosse morto, se avessimo potuto parlare di più, come avrei proseguito, che sarebbe successo?”. E, strano a dirsi, il primo incontro con lui non mi deluse, era una persona normalissima, molto discreta, non ostentava nulla». Il suo sogno nel cassetto? «In generale vorrei che ci fosse davvero una rinascita, che la voglia di vivere esplodesse, un po’ come succede nei paesi dell’America Centrale, a Cuba; andando più sul personale, mi piacerebbe dirigere un’opera lirica, ad esempio l’Aida. Amo dirigere spettacoli con tanta gente o multietnici, è questa la mia cifra registica. Dirigere spettacoli con molte persone significa avere più possibilità di espressione, più corpi che si muovono danno l’occasione di creare più situazioni. Li preferisco rispetto alla direzione di spettacoli con pochi personaggi, anche se, alla fine, il regista lavora sempre da solo. Gli attori fanno la loro parte, ma il regista deve mettere insieme i pezzi e controllare l’insieme. Spesso poi, come mi pare disse qualcuno, gli attori sono come la ciurma di Ulisse che vuole sempre tornare a casa: allora bisogna blandirli, rassicurarli, stimolarli o costringerli. È un lavoro che ho ben descritto ne La Regia Teatrale, edito da Gremese». Quali sono i progetti per il futuro? «A ottobre al Colosseo debutterà L’Ultimo Volo, scritto da Gianni Clementi e prodotto da BIT 72. Mi auguro di riuscire a portarlo anche fuori. È la storia di alcuni desaparecidos degli anni ’70, sotto la dittatura di Videla. Dopo L’Ultimo Volo ci sarà Il Rompiballe di Weber al teatro La Cometa. Poi andrà di nuovo in scena Le Belle Notti al Teatro Ghione, infine sarò impegnato ne I Soldi Non Servono A Niente di Nino Marino, con Francesco Pannofino, al Sala Umberto». La cosa che le piace meno del teatro, e quella che ama di più. «Quella che mi piace meno... anzi, quelle: le prove costume, le prove per la prima, quando mai nulla sembra funzionare, e la prima stessa, quell’attesa snervante. Se fosse per me, continuerei con le prove! Le cose che amo di più… le prove, appunto. Poi l’odore dei camerini, il buio prima dell’inizio, il fruscio del sipario, il silenzio prima degli applausi. Queste piccole grandi attese, come il progetto di occuparmi di un’altra opera di Beckett, visto che ho messo in scena soltanto Aspettando Godot. È un sogno che lascio per gli anni a venire».

26


Teatro

DIGNITÀ AUTONOME DI PROSTITUZIONE

T

In ESCLUSIVA per VoiceOver di Franx e Marx

Luciano Melchionna

tacolo, che trasforma apparentemente in farsa, quella che in realtà si dimostrerà essere l’altro lato della medaglia. Come in tutte le grandi opere d’arte, commedia e tragedia si toccano. Con noi Luciano 'Papy' Melchionna che insieme a Betta Cianchini firma il format di Dignità Autonome di Prostituzione di cui è anche autore e regista. Caro Luciano, la potenza delle storie che vengono rappresentate tocca delle corde nascoste ed esplora dei buchi neri che ognuno di noi, più o meno consapevolmente, ha dentro di se. Quali sono le caratteristiche di una storia affinchè tu possa trasformarla in una stanzetta di Dignità Autonome? «I' mi son un che quando amor m'ispira noto e da quel mo' che ditta dentro vò significando... è difficile spiegare l'urgenza che prende il sopravvento su di me e mi costringe a scrivere o a decidere di mettere in scena qualcosa dentro una stanza o un bagno o un sottopalco, un ufficio o una jeep. DAdP è la mia zona franca, è il luogo dove posso dire quello che voglio fino in fondo e dove posso usare le parole e le emozioni mie e dei miei attori per far ridere, piangere e riflettere i miei spettatori... un enorme luna park delle emozioni, appunto, dove chiedo ai miei attori di mettersi in gioco fino in fondo affinché il pubblico possa ricordarsi cos'è il teatro e vedere da vicino la fatica, la concentrazione e l'arte di noi teatranti... mi piace rivisitare i classici attraverso brani affrontati 'di pancia' così come mi piace andare in giro e osservare il genere umano attraverso la sua follia e la sua 'pochezza' e raccontare storie che ridiano dignità alla nostra capacità di trasformare tutto in poesia». In una società dove l’imperativo è apparire, dove i sogni dell’infanzia puntano alla velina o al tronista. Dove essere un prodotto è più importante che avere talento, immaginiamo che la scelta degli attori sia lunga e complessa. Ce la racconti? «Esiste un mondo immenso di cui non si hanno più molte notizie perché non appare in televisione, un mondo dove regnano la passione, il talento e quindi la meritocrazia, la disciplina, il sacrificio e la dedizione, lo studio, la libertà e la creatività a costo di rinunce e stentata sopravvivenza... io mi muovo in questo mondo da sempre e così so distinguere chi è in grado come me di rinunciare al successo facile per costruire una carriera che possa prima di tutto gratificarlo e gratificare chi ne fruirà... i miei attori (ad oggi quelli che hanno ruotato in DAdP sono già 130 circa) li seleziono in base al talento umano oltre che artistico... e soprattutto forti e coraggiosi tanto da lasciarmi giocare 'maieuticamente' anche con le loro viscere se serve allo scopo... artisti capaci di divertirsi e regalarsi completa-

mente anche ad un solo spettatore...». Dignità Autonome è stata rappresentata al Casale della Cervelletta, al Teatro Quirino, allo Stabilimento Lancia Riva di Fregene… location “distanti” tra loro eppure stimolanti. Ci siamo rese conto che nonostante la diversità, ogni luogo si rivelava perfetto. Qual è la magia che scatta perchè ogni posto sappia accogliervi ed accoglierci con tanto calore? «Ovviamente prima di scegliere una location faccio un sopralluogo e lì mi rendo conto se ci sono i presupposti per la realizzazione dello spettacolo... dopo di che mi lascio guidare dal mio istinto e dalla mia 'passione' per scegliere lo spazio giusto da abbinare ad ogni performance... mi piace l'idea di un teatro fatto con poco o niente, a parte la recitazione (che curo nel dettaglio quasi maniacale): spesso mi basta la luce della stessa stanza rivestita di gelatina rossa. Il resto della magia la creano l'attore e gli spettatori quando sono insieme». In questo momento così travagliato per la cultura italiana, Dignità Autonome di Prostituzione è un astro di speranza che porta verso un futuro migliore. Cosa ne pensi dell’esperienza al Valle? Più Dignità o Prostituzione? «Nella mia pubblicità progresso girata nel 2007 al Teatro Argentina con alcuni attori di DAdP e l'apporto della strepitosa Franca Valeri ho anticipato l'occupazione del Teatro Valle mettendo in scena gli attori in vestaglia o in accappatoio a stendere i panni dai palchetti o a cucinarsi gli spaghetti o a stirare esercitando la voce e cantando o provando una scena: la pubblicità si intitola infatti "Il teatro torna a casa" e da cinque anni la faccio proiettare sempre all'inizio del mio spettacolo. Questo per dire che sposo in pieno la causa del 'riappropriarsi di uno 'luogo deputato' che è nostro e che spetta di diritto a chi fa questo mestiere'. Detto ciò, penso sia anche tempo di dare spazio alle compagnie come la mia che non occupano soltanto uno spazio ma portano in giro ovunque il proprio esempio e combattono la battaglia 'al fronte' da anni per ridare dignità e a utonomia a questo lavoro che ormai è ridotto alla prostituzione forzata». Non ti chiediamo da dove nasce Dignità Autonome di Prostituzione, ci piacerebbe sapere dove arriverà. «Sto lavorando da tempo ad un progetto neanche troppo utopico di un'Accademia DAdP che possa sfornare talenti, dare possibilità ad autori e registi e artisti vari... una 'palestra' che permetta di studiare e sperimentare durante il giorno per poi trasformarsi ogni sera nel 'bordello' che migliaia di giovani, e non solo, amano e che permetterebbe a tantissimi attori di esercitarsi sul campo - invece di fare i camerieri o altro - quando non sono in tournée o impegnati in altri spettacoli». Quando sarai vecchio? «Continuerò a dire e a fare tutto ciò che posso affinché attraverso tanti 'piccoli gesti' il mio mondo migliori si arricchisca e non giudichi o insegni ma impari sempre e per sempre. "Quando sarò vecchio" nessuno - e sottolineo NESSUNO - "dovrà più venire a rompermi i coglioni" come recita la canzone di Jovanotti suonata a tutto volume alla fine del mio spettacolo mentre tutti noi 'artisti/ prostituti' in fila stringiamo le mani - uno ad uno .- ai nostri sorridenti 'spettatori/clienti'».

foto: Pino e Tommaso Le Pera

Dignità Autonome di Prostituzione racchiude al suo interno l’essenza delle definizioni pragmatiche e didascaliche: è nel contempo “un edificio” all’interno del quale vengono rappresentate delle opere; è la sintesi del lavoro di artisti che incarnano ancora lo spirito artistico di una parte del Paese. Spettatrici disincantate dalla poca cultura e passione che regola il mondo dello spettacolo, ci siamo avvicinate a quest’opera “pure”, come una scatola vuota da riempire al momento, con lo stesso spirito di un bambino che nasce senza la consapevolezza di cosa diventerà da grande, e che si riempie di esperienze di vita giorno dopo giorno, guardando con occhi curiosi e desiderosi tutto quello che gli capita intorno. E proprio con questo spirito inconsapevolmente consapevole, siamo state travolte dall’entusiasmo, dalla passione, in un vortice che ci ha dato voglia di credere che ancora qualcosa si può fare per uscire fuori da questo piattume, dalla monotonia artistica che risucchia e rende tutto e tutti uguali. Suoni, parole, luci, musica, ma soprattutto respiri, sospiri, sussulti dell’anima. La concentrazione degli attori prima di iniziare, i loro occhi che cercano quelli degli spettatori per prenderne energia, consenso o dissenso, per nutrirsene, per crescere…quegli stessi occhi che guardano oltre, verso un punto indefinito sopra la tua spalla, parlando a un nessuno che in quel momento potresti essere te o il tuo vicino. Il contatto tra attore e spettatore abbatte le distanze tra chi calca la scena e chi compra un biglietto e si siede comodamente in platea. Questa assenza di distanza fa si che, chiunque si senta coinvolto nella riuscita dello spettacolo, ma non con il semplice consenso dato con la scelta di un “carattere” piuttosto che di un altro, bensì con il mescolarsi tra loro e con loro. Eccezionali nel metabolizzare, interpretare, fare proprio un testo duro, importante, crudo. Unici nel far arrivare addosso, a chi è pronto a riceverle, le loro sensazioni, la loro emozione e la fatica nell’interpretare qualcosa di toccante, vibrante, forte come un pugno. Non serve essere atei o aver subito una violenza, per uscire con la pelle d’oca da un Io non lo voglio sapere o da Pompei (entrambi i monologhi portano la firma del regista). I temi trattati sono scelti tra tutti gli argomenti possibili e sviscerati sempre in un modo autentico diretto e non immediato. Il cervello è sempre in movimento durante lo spettacolo, deve muoversi, camminare, cercare, capire. Il cuore, invece, è il primo ad essere chiamato in causa. Valore aggiunto alla riuscita dell’Opera è la geniale scelta delle location assolutamente originali, spesso improvvisate: ricavate ed inventate che ti fanno sentire parte dell’opera dello spettacolo. Dignità Autonome di Prostituzione è un grande bordello, dove ciò che viene “venduto” previa contrattazione, non è “un corpo” bensì l’Arte stessa. L’Arte che deve riottenere una sua dignità, permettendo a tutti di poterne usufruire. Questa consapevolezza avviene attraverso la fatica, il lavoro, la passione, l’impegno degli attori che si presentano, guidati dal regista - amministratore - papy - pappone, agli inconsapevoli spettatori ammaliandoli con caratteri provocatori ed accattivanti, spesso lontani dalla reale performance. Un sottile gioco di adescamento, uno spettacolo nello spet-

TEATRO

Teatro. Se cerchiamo sul dizionario della lingua italiana la definizione di teatro troviamo: “s.m [te’atro] edificio destinato alla rappresentazione di opere drammatiche o musicali ed altri spettacoli pubblici” oppure “s.m. il complesso della produzione drammatica di un autore, di un’epoca, di un Paese”.

27


WebRadio

Il wj del mese di radiovoiceover.it

radiovoiceover.it

WJ SLÒ

LORENZA BLASI

è una delle voci di "Bloody Indie" in onda su radiovoiceover.it ogni domeniche dalle 22 alle 23

C

Conduttrice di “Bloody-Indie”… il tuo spirito Indie da dove arriva? “Ho sempre ascoltato musica non proprio commerciale (diciamo anche per niente!). Il mio spirito Indie quindi è venuto da sé con il passare del tempo e qualche dritta musicale dei miei amici.” Il tuo rapporto con la tua opposta Marta? La parte Bloody del programma. “Io e Marta siamo amiche da tempo. Per lei Radio VoiceOver non è stata la prima esperienza in radio, quindi è stata un po’ la mia mentore.” Da dove viene la passione per la radio? “Sin da piccola, ogni volta che ascoltavo la radio, pensavo sempre che sarebbe stato bellissimo poter scegliere io stessa le canzoni da mandare, così da far sentire alle persone musiche che magari non avrebbero mai avuto modo di conoscere. Quando si è presentata l’occasione di poter diventare una Wj di Radio VoiceOver ho fatto letteralmente i salti di gioia!” Quant’è importante essere donna per te? “Direi che è fondamentale! Inoltre si hanno un bel numero di ascoltatori extra!” In quale figura di donna ti riconosci o a quale ti ispiri? “Sarebbe scontato rispondere Rita Levi Montalcini? Mi ispiro a lei, perché è una delle donne più colte ed intelligenti e perché si è fatta conoscere in tutto il mondo per il suo cervello (e non per qualcosa di meno nobile!).”

/PALINSESTO Consiglia ai lettori 3 canzoni indie da conoscere. “Bella domanda… Dovendone scegliere 3, direi certamente Always Love dei Nada Surf, Reptilia dei The Strokes e Love Is Noise dei Verve. L’importanza della musica nella tua vita? La musica mi accompagna ogni giorn o : durante il viaggio per andare all’università, in macchina, la sera prima di andare a dormire… Scelgo addirittura i locali dove andare la sera in base alla musica che offrono!” La playlist della tua giornata? “Partendo dal presupposto che non devono MAI mancare i Beatles, la mia playlist muta in rapporto al mio umore. Generalmente non mi faccio mancare Arctic Monkeys, Franz Ferdinand, Incubus, Tegan and Sara e Paolo Nutini. Apriamo il cassetto di Lorenza, cosa ci troviamo? “Quello della mia scrivania?…Montagne e montagne di fotografie, post-it di vario genere, souvenirs dei Paesi in cui sono stata e (ebbene sì) il mio vecchio diario di quando ero ancora una ragazzina.” Chiudiamo con qualche progetto per il futuro. “Nel mio prossimo futuro c’è un bel viaggio romantico a Parigi e per il mio futuro meno prossimo, ancora non voglio vedere molto. Credo sia molto più eccitante vivere una vita che non sia stata programmata nei minimi dettagli!”.

ELEONORA GNAZI Teatro Le repliche della stagione estiva non hanno accontentato il pubblico romano. Dato il grande successo, e le numerose richieste, andrà in scena anche in autunno Sopra la panca di Claudio Carafoli. Appuntamenti imperdibili: l’8 Ottobre al teatro di Magliano Sabina, dal 12 al 16 Ottobre al teatro Antigone (zona Testaccio). Scelta da un affermato regista italiano Eleonora Gnazi è la protagonista femminile della spettacolo. La giovane attrice, insieme a Tiziano Floreani, ha già calcato il palco del Fontanone Estate, «in questa sceneggiatura tutti i personaggi sembrano slegati tra loro, ma non è così - afferma la Gnazi che incontriamo tra una prova e l’altra - tutto in apparenza si allontana per poi ritornare». Lo spettacolo racconta, in un girotondo di storie, vite che si incontrano in un luogo anonimo come la panchina di un parco. Panchina in cui si alternano un ragazzo geloso, un’aspirante attrice, un clown con la sua apparente felicità, una scrittrice ironica e svampita; panchi-

e negli orari non coperti dai programmi... VoiceOver ti fa compagnia con musica h24

Your Voice Your Radio

/Lun

15:00/17:00 20:00/21:00 21:00/22:00 22:00/23:00

Coffe Break Black Style BoysOver Amore Al Cubo

/Mar

16:00/17:00 20:00/21:00 21:00/22:00 22:00/23:00 23:00/24:00

Intervista con la città Foxy Ladies Info Lad Noi Siamo Fuori 2.0 VoiceOver Rhum

/Mer

16:00/17:00 Noi Siamo Fuori

/Gio

/Ven

/Dom

alla ricerca di Artisti Emergenti

20:00/21:00 21:00/22:00 22:00/23:00 23:00/24:00

Informazione Vietato l’Ascolto Allacciate le Cinture Scalo a Grado Missione Compiuta

20:00/21:00 21:00/22:00 22:00/23:00 23:00/24:00

Giovedì Gnocchi A noi piace così MagaMagò Colpa d’Alfredo

20:00/21:00 A tutta Dance 21:00/22:00 Life4music 23:00/24:00 The Rock Side 21:00/22:00 Bloody Indie 22:00/23:00 Mascelle strette

VoiceOver

SCOUTING

di Stefania Vignaroli

na che diventa il collante delle loro esperienze. Due attori, tante esistenze. Solitudine, pensieri, affetto, gelosia, ambizione, errori, amore. Ci si commuove e ci si diverte di fronte ad una sceneggiatura semplice solo in apparenza, perché è la semplicità per prima a nascondere grandi verità. Il set è essenziale, solo una panchina da cui gli occhi non si riescono a staccare. Ogni cambio avviene in pochi minuti, il pubblico non si sente mai solo e stenta a credere che sul palco siano un uomo e una donna, e non un numeroso cast, a dar vita a tante vite. L’esistente nelle sue profonde sfaccettature viene portato in scena senza sipario. Nessun velo dietro cui nascondersi, solo due attori dai mille volti in un gioco di continuo trasformismo. I personaggi, magistralmente interpretati, raccontano storie diverse con in comune il bisogno di capire e svelarsi, in un luogo di tutti e di nessuno: «è proprio questo il bello delle panchine

28

non sai mai chi ti capita accanto» afferma uno dei due personaggi nella commedia; paradossalmente è proprio di fronte ad estranei che si è più consapevoli di se stessi. C’è poca distanza tra il davanti e il dietro le quinte, ancora meno tra l’arte e la realtà di cui si nutre. Scorci di esistenza messi in scena in modo leggero e attraente. Risate spensierate si alternano a risate amare. Henri Bergson affermava “l’uomo è l’unico animale che ride”, e il riso è come la vita non si può imbrigliare. Lasciatevi sedurre da entrambi e godetevi lo spettacolo; ogni battuta spinge alla risata, ogni risata a quella riflessione profonda propria dell’arte teatrale.


OGGI

Accadde Aneddoti del Rock

JoanJETT & LitaFORD

Il rock è roba da donne! di Roberto "Wj Fancy" Fantini Perullo

C

Chi pensa che il rock sia una faccenda prettamente maschile è completamente fuori strada. Molte sono le donne che si sono cimentate, e si cimentano tuttora, con successo in questo genere, competendo e spesso surclassando i colleghi uomini. E, negli anni '70, due ragazze in particolare si divisero la scena dell'hard rock "in rosa": Joan Jett e Lita Ford. Joan Jett, al secolo Joan Marie Larkin, nasce a Filadelfia mentre la sua "rivale" Lita Ford (nata Carmelita Rossanna Ford) nasce vicino Londra da padre britannico e mamma italiana, ma ben presto entrambe si trasferiscono in California. Un primo indizio per un destino, quello delle due rocker, che le avrebbe portate ad incrociarsi spesso, lo abbiamo già dalle data di nascita, perchè Joan nasce il 22 settembre 1958 e Lita appena tre giorni prima, il 19 settembre dello stesso anno. Entrambe le ragazze mostrano una fortissima propensione per la musica rock, ed entrambe a 11 anni ebbero per regalo una chitarra. L'ispirazione musicale per Joan fu il punk rock (Sex Pistols, Ramones, Kinks), mentre Lita seguì più il filone hard rock-heavy metal (Deep Purple e in particolare i Black Sabbath di Ozzy Osbourne e Tony Iommi). Joan Jett, allora quindicenne, fondò una rock band di ragazze adolescenti come lei, e questa doppia particolarità (tutte ragazze e tutte minorenni, che per l'epoca era una vera chicca) non sfuggì ad un produttore, tale Kim Fowley. La storia si fa controversa: alcune fonti dicono che fu Fowley a fondare questa "all-female band" partendo da Joan Jett e costruendole attorno il gruppo, altre dicono che fu la stessa Jett a proporre a Fowley di produrre la band per farla diventare famosa. Fatto sta che questo incontro tra Jett e Fowley fu l'atto di nascita del gruppo The Runaways: tutte donne, tutte giovanissime e affascinanti e, per certi versi perfino scandalose per la mentalità dell'epoca. Al gruppo, però mancava un Basso (la Steele era più interessata a cantare che a suonare), e Fowley istituì delle audizioni per cercare una bassista coetanea di Jett e delle sue compagne di avventura. La ricerca durò finchè proprio Fowley si imbattè - indovinate un pò? - in Lita Ford che, dal canto suo, suonava il basso. Lita accettò inzialmente di suonare il basso anche nelle The Runaways a patto, però, di cercare comunque una bassista "vera" per consentirle di esprimersi con la sua chitarra solista. Inizialmente Fowley fu d'accordo, poi mancò di parola per cui Lita Ford uscì subito dal gruppo.

2 Ottobre 2001 - Negli Stati Uniti d’America viene trasmessa la prima puntata di Scrubs. La celebre fiction, che parla delle vicende di un gruppo di medici all’interno dell’ospedale “Sacro Cuore”, durerà poi per ben 8 stagioni, diventando un fenomeno mediatico planetario. Il titolo della serie è un gioco di parole: con il termine "scrub", infatti, si indica il camice indossato da medici e infermieri, la pratica chirurgica di lavarsi accuratamente le mani prima di un intervento e una persona insignificante o di poco conto (in questo caso può essere tradotto con "principianti", ad indicare la poca esperienza dei protagonisti nella professione medica).

A convincerla a rientrare nelle The Runaways fu Joan Jett in persona, che andò a riprenderla addirittura a casa sua, assicurando lei stessa che la promessa sarebbe stata mantenuta, come in effetti accadde. Il definitivo ingresso di Lita Ford nella band portò The Runaways a percorrere la strada del filone heavy-metal, per il sound molto "cattivo" che la chitarra della Ford sapeva esprimere. Joan e Lita, assieme a Sandy West, sono state le uniche componenti fisse delle The Runaways, fino al 1979, anno ufficiale del loro scioglimento. Il dopo-Runaways, per Joan e Lita, non fu semplice. Entrambe ebbero problemi a costituire delle proprie rock band. Ma Kelly Laguna (per Joan Jett) da un lato, e Eddie Van Halen (per Lita Ford) dall'altro, convinsero le due donne a rimanere nel "giro" perchè "un talento così non può essere sprecato" (Van Halen su Lita Ford). La Jett iniziò dapprima da solista con un album che alla fine raggiunse una discreta popolarità (Bad Reputation, 1981), che le consentì di metter su una sua band - The Blackhearts - con la quale continuare a cavalcare la scena del rock. La Ford, invece, dopo un tentativo fallito di mettere in piedi una band assieme alla ex-batterista delle Runaways Sandy West, pensò bene di prendere lezioni di canto e diventare una front-woman lei stessa. Lita Ford parteciperà spesso a progetti di vari altri artisti del calibro di Ronnie James Dio e di Tony Iommi dei Black Sabbath. In tempi recenti, Lita Ford è stata ospite del Twisted Sisters in un loro disco del 2004 ed ha tenuto un concerto sul palco dei Gods of Metal tenutosi a Monza il 27 giugno del 2009, mentre Joan Jett collabora tuttora con vari artisti (ivi compresi i Twisted Sisters, ulteriore coincidenza!) e tra le altre cose, produce nel 2009 il film The Runaways, storia della band, dove nel ruolo di Joan Jett compare Kristen Stewart, la Bella Swan di Twilight. Un’ultima curiosità, su Lita Ford: a 13 anni ebbe l'ispirazione musicale andando ad un concerto dei Black Sabbath e vedendo suonare Tony Iommi; la stessa Lita mise da parte i soldi per comprarsi una Gibson SG esattamente uguale a quella del suo idolo. A distanza di 14 da quell'evento, nel 1985, Lita Ford riuscì ad avere il suo idolo Tony Iommi tutto per sé, seppure per soli due anni: la relazione con il chitarrista dei Black Sabbath durò fino al 1987. Ci vediamo al prossimo giro per altre storie del Rock e ...Up the Rocksiders!

4 Ottobre 1970 - Quindici giorni dopo la scomparsa di Jimi Hendrix, anche lei a 27 anni, si spegneva la voce femminile più "blues" della storia del rock, Janis Joplin. A soli 17 anni, mollò il college e fuggì di casa, per seguire le orme delle sue stelle musicali preferite: Odetta, Leadbelly e Bessie Smith. La sua sensualità selvaggia la rendeva infatti l'alter ego femminile di ciò che erano, in quegli anni, Jim Morrison o Mick Jagger. Entrò a far parte del gruppo "Big Brother and the Holding Company" diventando subito popolare in tutta l'area di San Francisco e fu chiamata a partecipare al rock festival di Monterey nel 1967. Una performance trionfale, bissata due anni dopo, questa volta come solista, a Woodstock. 6 Ottobre 1990 - Elio e le Storie Tese tentano di entrare nel Guinness dei primati suonando per 12 ore consecutive "Cara, ti amo", una canzone dal testo improvvisato, accompagnati da molti artisti. La Band italiana. Il brano ironizza citando, com'è nello stile del gruppo, luoghi comuni tipici di un rapporto a due. La canzone punta soprattutto sulla diversa posizione che i due sessi spesso assumono all'interno di un rapporto di coppia, il tutto cantato da entrambi i punti di vista. Quello maschile descrive la donna come una persona che, irrazionalmente, cambia continuamente idea su ogni cosa, presentandosi psicologicamente non stabile. Dall'altra parte vi è una persona maschile che non persegue il minimo tentativo di comprensione, fermo restando nella sua posizione. 22 Ottobre 1962 - La Crisi Cubana. Il presidente John F. Kennedy annuncia alla televisione nazionale che aerei spia militari hanno scoperto l'esistenza di basi missilistiche sovietiche a Cuba. Il presidente ordina il blocco navale dell'isola e chiede lo sgombero dei missili. Nei sei giorni successivi, la crisi precipita, mentre il mondo trema, sull'orlo di una guerra nucleare. 25 Ottobre 2009 - Valentino Rossi, sotto un vero e proprio nubifragio, diventa per la nona volta campione del Mondo, conquistando il terzo gradino del podio nel Gp della Malesia, sul circuito di Sepang. Celebre il suo festeggiamento con tanto di maglietta decorativa, con scritto “Gallina vecchia fa buon brodo”, in riferimento alla sua età, confrontata con i suoi rivali Jorge Lorenzo, Casey Stoner, Daniel Pedrosa. Quello del 2009 sarà l’ultimo mondiale vinto dal pilota di Tavullia. Nel 2010 infatti ci sarà la caduta del Mugello con tanto di frattura a tibia e perone. Poi, nel 2011, il passaggio alla Ducati... 28 Ottobre 1977 - Viene pubblicato Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols dei Sex Pistols, album che provocò non pochi scandali a causa dei contenuti. Si tratta dell’unico album ufficiale inciso in studio dal gruppo punk Rock. Fin dal titolo, l’album ebbe problemi di distribuzione, visto che molti commercianti inglesi si rifiutarono di esporlo in vetrina per l’espressione “colorita” del titolo. Non fu dello stesso avviso la rivista “Rolling Stones” che recensì benissimo l’album e nel 2004 lo inserì nella lista dei migliori 500 album della storia, in 41esima posizione. 30 Ottobre 1938 - Orson Welles trasmette per radio un realistico adattamento de “La guerra dei mondi”, causando il panico in tutti gli Stati Uniti. Il programma fu trasmesso dal Network CBS. Orson Welles, allora ventitreenne, fu ideatore e regista del programma, irrompendo all’interno del contenitore musicale con questo comunicato: “Signore e signori, vogliate scusarci per l’interruzione del nostro programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle 7:40, ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings, Chicago, Illinois, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute ad intervalli regolari sul pianeta Marte. Le indagini spettroscopiche hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo verso la Terra ad enorme velocità…”.

29


Rubrica PSYCOVER

PSICOTERAPIA O PSICOTERAPIE: Iniziative culturali

Q

a cura del Dott. Italo Gionangeli Neuropsichiatria Infantile - Analista C.I.P.A.

Questo mese potremmo assistere all'intrecciarsi di due iniziative socio - culturali che, partendo da finalità che coinvolgevano fasce d'età molto distanti tra loro, si sono incontrate nel realizzare obiettivi che hanno apportato notevoli contributi al nostro territorio, risultati che verranno esposti e discussi durante il convegno del 12 ottobre alle ore 10:00 che si terrà a Cerveteri presso Palazzo Ruspoli durante il quale i due protagonisti di tali progetti, l'Associazione culturale “In viaggio” e la Cooperativa Sociale “Solidarietà”, presenteranno anche la nuova programmazione. In questo numero parliamo della prima iniziativa, proposta da “In Viaggio”, Associazione di professionisti (neuropsichiatra infantile, psicologhe, logopedistaterapiste della neuro riabilitazione) che si occupa da vari anni del benessere di adolescenti e bambini. Questa ha riguardato, come introdotto dall'articolo di Giugno, lo Screening diagnostico: Prevenzione disturbi dell'apprendimento e competenze correlate, progetto nato con l'obiettivo di individuare e sostenere tutti quei bambini che, nel passaggio dalla scuola materna a quella elementare, presentavano fattori di rischio rispetto ai pre-requisiti specifici all'apprendimento della lettura, scrittura, comprensione e delle abilità logico-matematiche e realizzato in seguito ad una ricerca pilota effettuata lo scorso anno dall' Associazione stessa con un gruppo di 172 bambini. Grazie all'autorizzazione dei genitori, che hanno compreso l'importanza dell'opportunità che veniva offerta ai loro figli e all'attenta e scrupolosa osservazione delle insegnanti, l'équipe ha avuto la possibilità di iniziare ad evidenziare quanti tra questi bambini necessitava di un approfondimento diagnostico; Dall'analisi statistica dei risultati di questi test e le considerazioni clinico-osservative, l'équipe dell'Associazione ha “filtrato” ulteriormente le difficoltà e cadute specifiche e ha proposto ai genitori dei bambini che ne mostravano il bisogno, un ulteriore approfondimento diagnostico nei locali dell'associazione, in modo da poter effettuare prove ed osservazioni maggiormente strutturate ed escludere possibili variabili che avrebbero potuto inficiare le reali competenze del bambino. In questa fase è stata sollecitata anche la collaborazione diretta dei genitori, ai quali è stato richiesto di compilare dei questionari relativi agli aspetti comportamentali, attentivi ed emotivi del loro figlio, in modo da fornire agli operatori un ulteriore punto di vista e un valido spunto di analisi e correlazione. Un altro aspetto importante di questa fase è che le scuole sono state messe in condizione di formare le nuove prime evitando di accorpare molti bambini che presentavano delle fragilità dal punto di vista dell'apprendimento. La descrizione dettagliata dei test utilizzati e la percentuale dei bambini che a quest'ultima fase diagnostica del Progetto ha mostrato la presenza di fattori di rischio e il bisogno di intraprendere un percorso riabilitativo saranno illustrati all'interno del Convegno.

L'équipe dell'Associazione lavora quotidianamente con bambini che, a causa di una diagnosi tardiva, si trova a dover affrontare una serie di frustrazioni legate ad insuccessi scolastici che spesso vengono attribuiti alla svogliatezza, alla distrazione o peggio ancora a presunti deficit cognitivi, attribuzioni totalmente scorrette che incidono negativamente sull'identità del bambino e sulla sua motivazione e piacere d'apprendere; inoltre, una volta che viene effettuata la diagnosi crea spesso nella famiglia e in aula una serie di paure e pregiudizi che non aiutano ad affrontare il problema, anzi lo peggiorano. È utile, a questo proposito, ricordare che i bambini con diagnosi di disturbo dell'apprendimento, per definizione, hanno un quoziente intellettivo nella norma, che se supportati adeguatamente e con a disposizione gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla legge, possono percorrere un iter scolastico nella norma, anche universitario, inoltre, nella storia ci sono stati molti “geni” che presentavano disturbi dell'apprendimento, come Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei e Albert Einstein, ciò conferma l'affermazione che ognuno di noi è un genio, ma se giudichiamo un pesce dalla sua abilità nell'arrampicarsi sugli alberi passerà la vita a considerarsi stupido. L'altra importante iniziativa, proposta da “Solidarietà”, Cooperativa sociale che da numerosi anni interviene efficacemente in molte situazioni di disagio presenti sul nostro territorio, erogando servizi alla persona in ambito domiciliare, educativo scolastico con servizi di progettazione sociale e formazione, ha riguardato il Consultorio Sociale Centro della Famiglia che dal 2009 realizza interventi che mirano ad una sensibilizzazione e formazione di adulti, per la promozione di una società più attenta a prendersi cura della propria qualità della vita. In contrapposizione ai ritmi quotidiani frenetici, che spesso consentono di scappare dalle situazioni problematiche e conflittuali, il Progetto ha voluto promuovere uno spazio dove i partecipanti riconquistassero il tempo della riflessione e del confronto, favorendo la loro crescita e l'integrazione armoniosa nei contesti relazionali in cui vivono. La caratteristica innovativa di tale Consultorio è quella di essere “itinerante”, ovvero di realizzare gli interventi sia nei luoghi dove le condizioni di disagio si manifestano che in quelli dove c'è l'interesse e il bisogno di un supporto informativo/formativo, de-

dicando degli incontri sia nel territorio di Cerveteri che in quello di Ladispoli. Il Progetto ha promosso incontri su temi che coinvolgono e interessano trasversalmente molte realtà del territorio, la formazione il sostegno alle famiglie con figli disabili e un Corso di educazione all'ascolto. All'interno del Convegno verranno presentate le riprese autorizzate degli incontri e il materiale relativo agli argomenti trattati in entrambe le annualità, facendoci rivivere il viaggio da loro intrapreso: hanno affrontato il delicato tema della comunicazione tra generazioni e le problematiche dell'adolescenza, le dinamiche relazionali nella coppia e l'importanza di continuare ad essere genitori nelle coppie separate, la diversabilità nelle famiglie e nelle risorse da mettere in gioco in tutte le relazioni familiari. Quest'anno, inoltre, l'équipe del consultorio ha realizzato due cicli di seminari che hanno avuto come primo tema “Vivere la relazione nella famiglia di oggi”, all'interno del quale, grazie alla conduzione di consulenti familiari e psicologi esperti, in tre incontri il numeroso gruppo si è potuto confrontare sulla responsabilità e bellezza dell'essere genitori oggi, sulla genitorialità nelle diverse fasi evolutive dei figli e sui cambiamenti e trasformazioni che la fase dell'adolescenza richiede a tutto il sistema familiare. L'altro ciclo di seminari ha approfondito le “Dinamiche della coppia: discutere, riformulare e condividere”, all'interno dei tre incontri il gruppo ha sviscerato le dinamiche relazionali che si verificano nei diversi ambienti di vita quotidiana, in famiglia, al lavoro e in coppia, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza dei propri stili comunicativi e di quelli degli altri, acquisendo gli strumenti per realizzare una comunicazione efficace e la capacità di affrontare e gestire i momenti conflittuali. La partecipazione dei cittadini è stata notevole e soprattutto molto attiva, durante gli incontri i partecipanti non si sono mai sentiti “dei contenitori da riempire di nozioni astratte” ma attori di quel processo di crescita e consapevolezza, ognuno con il proprio stile si è messo in gioco e ha avuto la possibilità di conoscere e modulare i propri schemi relazionali e comunicativi; inoltre una carta vincente del Consultorio è stata quella di richiedere ad ogni incontro un feed-back e di esprimere la preferenza sugli argomenti da trattare, ciò ha garantito una reale risposta ai bisogni ed interessi dei partecipanti. Tutto questo e molto altro verrà presentato all'interno del Convegno che “In viaggio” e “Solidarietà” stanno preparando, con l'obiettivo di rendere partecipi delle due iniziative gli abitanti di Ladispoli e Cerveteri, il mondo della scuola, chi si occupa di bambini ed adolescenti, del loro disagio e di cercare risposte sempre più adeguate, le persone che, nonostante il contesto richieda di correre e rincorrere modelli sempre meno autentici, trova ancora il tempo e la voglia di porsi domande e di mettersi “in gioco-seriamente”, per poter avviare quella trasformazione di cui la nostra società ha urgente bisogno e cominciare ad essere, parafrasando un grande esempio della nostra storia, il cambiamento che si vuol vedere avvenire nel mondo.

Gli operatori hanno previsto all'interno del Progetto anche un ciclo di riabilitazione gratuita, predisponendo un piano d'intervento mirato e in grado di rispondere il più possibile alle reali difficoltà dei bambini, in questa delicata fase di inserimento all'interno della scuola elementare e prima che si strutturi un disturbo specifico dell'apprendimento. L'obiettivo principe del Progetto di screening non è mai stato quello di “etichettare” il bambino, bensì di sostenere e favorire lo sviluppo delle sue diverse abilità, accompagnarlo nelle sue diverse situazioni di disagio ed agevolare la predisposizione un clima familiare e scolastico il più adeguato possibile alle sue caratteristiche.

30


Recensione

Programmazione eventi

WINNICOTT - Vita e Opere

IN QUEL POSTO

I

Inauguriamo con questo numero la nuova rubrica sulla recensione dei libri. Cercheremo di segnalare dei libri che siano coerenti con l’argomento della nostra pagina e che possano interessare i nostri lettori stimolandoli a leggere quelle pubblicazioni che a noi sono sembrate interessanti e portatrici di conoscenza intelligente e creativa. Il libro che segnaliamo questo mese è Wiinnicott- vita e Opere di F. Robert Rodman edito da Raffaello Cortina Editore. Winnicott è un pediatra psicoanalista inglese nato nel 1896 e morto nel 1971, che ha rappresentato e, forse ancora, rappresenta un punto di vista irrinunciabile nel panorama della psicologia del secolo scorso. Autore di numerosissime pubblicazioni, tuttora attualissime, ha studiato in particolar modo il rapporto tra madre e bambino nelle primissime fasi della vita, mettendo in evidenza il fatto che dalla bontà di questo rapporto dipende l’evoluzione in senso sano o patologico del bambino stesso. Lavori come Lo sviluppo emozionale primario e Oggetti e fenomeni transizionali, L’odio nel controtransfert sono punti di riferimento per qualsiasi operatore che voglia occuparsi dell’infanzia. Il libro, scritto da un autorevole discepolo dello psicoanalista inglese, si giova di una vastissima ed inedita letteratura, che l’autore ha reperito attraverso varie fonti, tutte di prima mano, dalla moglie alle collaboratrici e collaboratori più stretti, costruendo una visione dell’autore del tutto originale ed autentica, sen-

za scendere in una sciatta agiografia ma mettendo in luce criticamente luci ed ombre, attualità ed inattualità dell’opera winnicottiana. Mette in rilievo anche le personalità di tutti gli psicologi e psicoanalisti che hanno a vario titolo collaborato con Winnicott e, attraverso l’analisi di una vasta rassegna delle lettere con cui ha scambiato sensazioni e opinioni, fa emergere il rapporto tra alcuni dei maggiori rappresentanti della psicologia del ventesimo secolo (Klein, Anna Freud, Sigmund Freud). Ne viene fuori un quadro inusuale, gustosissimo ed umano, nel quale Winnicott emerge in tutte le sue debolezze che ha però capacità di trasformare in una forza creativa straordinaria ed originale, nella quale si intrecciano vicende personali e professionali. Dimostra inoltre, come questo prolifico connubio porta alla formazione di una teoria che non prescinde mai dal sentire peculiare profondo dell’autore. Il libro è scritto in maniera semplice e diretta tanto da renderlo leggibile anche a chi non è addetto ai lavori ma vuole approfondire la conoscenza di un autore tanto importante per la psicologia moderna.

T

Terza stagione per IN QUEL POSTO, il centro culturale di via Vilnius a Ladispoli. Questa fucina di eventi, prevalentemente dedicata al mondo giovanile, ha saputo colmare il vuoto artistico nel quale la nostra città riposa. Musica, cinema, teatro, reading letterari, mostre d'arte, comunicazione web, sono i termini più usati per descrivere le attività di un locale di questo tipo. IN QUEL POSTO propone una vera e propria stagione di musica rigorosamente dal vivo, scovando e valorizzando band del territorio e non solo. A novembre riparte IN QUEL POSTO MUSIC FIGHT SECONDA EDIZIONE Concorso per band emergenti . Una stagione di teatro politico - per i palati più esigenti - e amatoriale, per chi si avvicina all'arte scenica, offriranno, oltre ad una proposta per il pubblico, anche un palcoscenico per le compagnie teatrali. Un vero luogo di aggregazione giovanile, dove ritrovarsi anche semplicemente a chiacchierare davanti ad un aperitivo o una partita a calcio balilla. La struttura che ospita IN QUEL POSTO è tutta dedicata al mondo giovanile ed offre servizi di vario genere, dal supporto di psicologi e sociologi alle attività ludiche, dalla connessione wifi gratuita alle sale prove per gruppi teatrali e musicali. Inoltre, nelle poche giornate libere, l'uso dei locali è disponibile per associazioni culturali e feste di compleanno. Anche l'inaugurazione della stagione 2011-2012 è articolata in due serate. Venerdì 14 il cabaretmusicale degli SBRONZI DI RIACE, mentre sabato 15 concerto dj set reggae. L'impostazione che il centro manterrà è infatti quella di dedicare il venerdi all'arte scenica ed il sabato al live.

TENNIS BREAK DANCE

Valcanneto - Via A. Vivaldi, 1 - Tel 06.9908088 - www.villagefitnessclub.it 31


Una fetta di mondo chiamata:

TERRA degli UOMINI INTEGRI

C

32

Che bel nome “ Te r r a d e g l i u o m i n i i n t e g r i ” , non trovate?

di Rita Leorato

Chi ha frequentato la scuola parecchi anni fa (e magari ha studiato geografia, cosa che purtroppo mi sembra in disuso) non ricorda questo nome sui libri di testo. Il vecchio nome di questa nazione infatti era Alto Volta. Fu cambiato in Burkina Faso (cioè appunto Terra degli uomini integri nella linguà moré, lingua ufficiale del paese) solo nel 1983, grazie a un sognatore. Peccato che di quest’uomo abbiamo dimenticato tutto, perfino il nome…Si chiamava Thomas Sankara, e da chi si occupa di diritti umani era stato ribattezzato “il Che Guevara dell’Africa”. Il suo arresto e quello di altri compagni fu la scintilla per una rivolta popolare che in breve divenne una e vera e propria rivoluzione guidata da Sankara stesso; nel 1983 diventò presidente dell'Alto Volta, il cui nome, seguendo per l’appunto un sogno, fu cambiato in Burkina Faso. L'obiettivo di Sankara era sconcertante: la cancellazione del debito internazionale. Il suo discorso sulla cancellazione del debito fu bellissimo e durissimo, un meraviglioso atto di denuncia nei confronti dei paesi ricchi. Fu l’inizio di quella campagna per cui poi tanti, nelle organizzazioni a favore dei diritti degli uomini e dei popoli hanno combattuto. Non ebbe successo lui, come non abbiamo avuto successo noi. Ma la battaglia era cominciata. Lottò contro la corruzione, promosse la riforestazione, l'accesso all'acqua potabile per tutti, e fece dell'educazione e della salute le priorità del suo governo. Soppresse molti dei privilegi sia dei capi tribali sia dei politici - compreso se stesso - e applicò con grande coerenza le sue idee attraverso dichiarazioni e gesti molto chiari: Non possiamo essere la classe dirigente ricca di un Paese povero”, diceva. Certo, fece anche degli errori, ma quello che oggi voglio sottolineare è ciò che per il suo popolo riuscì a fare in appena 4 anni di presidenza. E ricordatevi che stiamo parlando dell’Africa, e degli anni 80! Per alcuni versi un pioniere anche rispetto a noi occidentali! Pensate che un grande numero di donne era presente nel suo governo; condannò l'infibulazione e la poligamia, promosse la contraccezione. Fu il primo governo africano a dichiarare che l'AIDS era la più grande minaccia per l'Africa mentre tutti sottovalutavano il problema. Fece costruire centri sanitari in ogni villaggio burkinabé e cantieri per opere idrauli-

che; la sua campagna di vaccinazione sui bambini è tuttora definita dall’Unicef la più grande registrata nel mondo. Accusò l’Europa e l’America di non interessarsi alla ricerca sulla malaria solo perché il problema non tocca i paesi ricchi. In un paese che oggi occupa l’ultimo posto nella classica dei paesi più poveri con una speranza di vita di 49 anni, con un tasso di mortalità infantile del 20%, con un’alfabetizzazione del 30% riuscì, pensate!!, a centrare l’obiettivo di dare due pasti e 10 litri di acqua al giorno a ciascun abitante impedendo che l’acqua finisse nelle avide mani delle multinazionali! Sankara venne ucciso il 15 ottobre 1987 a soli 38 anni insieme a dodici ufficiali, in un colpo di stato organizzato da un suo ex compagno d'armi (e poi suo braccio destro), l'attuale presidente del Burkina Faso, Blaise Compaoré con l'appoggio di Francia, Stati Uniti d'America e probabilmente di varie dittature africane e di tutti quei paesi che per il proprio tornaconto preferiscono lasciare l’Africa in condizioni sottosviluppate. Alla sua morte il Burkina Faso ripiombò nel dramma della povertà, come sappiamo benissimo dai libri e dai documentari, e come ho potuto toccare con mano.Ecco perché mi è sembrato doveroso spendere due parole su questa figura che forse avrebbe potuto riscrivere le sorti dell’umanità. Due parole per un uomo lasciato nell’oblio solo perché ha osato puntare il dito contro i potenti. Quest’uomo era nato a Yako, il villaggio dove sorge il nostro orfanotrofio. Non vi sembra una meravigliosa coincidenza? Non vi sembra di buon auspicio? Certo né io né voi saremo un Sankara e certo non saremo noi a cambiare la storia, ma nel nostro piccolo possiamo essere anche noi dei sognatori e insieme realizzare piccole cose. Condividendo sempre le parole di accusa di Sankara in un suo discorso; parole tristi e maledettamente vere: «Parlo in nome delle madri che nei nostri Paesi impoveriti vedono i propri figli morire di malaria o di diarrea, senza sapere dei semplici mezzi che la scienza delle multinazionali non offre loro, preferendo investire nei laboratori cosmetici o nella chirurgia plastica a beneficio del capriccio di pochi uomini e donne il cui fascino è minacciato dagli eccessi di assunzione calorica nei loro pasti, così abbondanti e regolari da dare le vertigini a noi del Sahel...»


London

AFRICAblog

UNDERGROUND

T

di Arianna Mariani

Tony il barbiere è turco ed è sempre di buon umore.

E

Fabio Palumbo, qualcunoerainafrica.blogspot.com

E se loro volessero rimanere così? Questa è una delle domande che ultimamente ho sentito più spesso. Durante l’estate nei progetti passano tanti ospiti con i quali c’è l’occasione di confrontarsi, ed anche noi, che rimaniamo qui un po’ più di tempo, ci troviamo di fronte questa domanda: e se a loro non andasse bene cambiare le cose? Perché dovremmo venire noi e cercare di cambiarle? La domanda pare lecita, profonda e le risposte, come sempre scarseggiano. C’è chi pone l’accento sul fatto che è bene mantenere alcune differenze, negli stili di vita, nei modi di intendere l’ambiente che ci circonda. C’è chi dice che non è giusto pensare di venire qui con l’arroganza di chi sa e pensare di cambiarli, di migliorarli… C’è chi invece sottolinea come siano loro stessi a non volere più la loro vita: se è vero come è vero che molti ragazzi abbandonano i campi per andare in città col miraggio dei soldi facili e della vita confortevole, se è vero come è vero che molte persone in villaggio ci dicono che sono stanche, come dargli torto, d’altronde? La vita che fanno, faticosa come mai ho avuto modo di viverla sulla mia pelle, la vediamo ogni giorno, nei campi, sulle strade a trasportare carichi pesantissimi, sin da quando si è bambini e si ha un po’ di forza per aiutare i genitori. Allora dove sta la verità? La verità ovviamente non ce l’ha nessuno, ci sono pochi valori certi, dopodiché è tutto una scommessa. Quello che so io è che il modello di svilup-

po occidentale che loro tanto inseguono è fallimentare e noi lo sappiamo dove finisce. Da noi i ragazzi stanno tornando alle campagne, alla ricerca di una vita più sostenibile: un fenomeno ancora non palese ma presente. Da noi la nostra generazione ha di fronte un futuro peggiore del proprio presente, al contrario della generazione dei nostri genitori, da noi l’agricoltura è totalmente industrializzata, destinata solo al commercio, gli accordi fra i paesi fanno in modo che dobbiamo mangiarci le arance dalla Spagna e il pesce dalla Grecia, come se non avessimo abbastanza arance o abbastanza pesce. Loro hanno l’opportunità di andare da un’altra parte e noi con loro possiamo trovare assieme una nuova via, incrociando le nostre conoscenze e la nostra esperienza, con le loro conoscenze e la loro esperienza, cercando di far tesoro di tante tradizioni che stanno scomparendo anche qui come sono scomparse le nostre dopo il boom economico cinquant’anni fa, cercando di scambiarci quello che siamo il più possibile alla pari. E se loro volessero rimanere così, quindi? La nostra arroganza sta anche nel porci questa domanda, loro comunque sia saranno ciò che vogliono essere indipendentemente da quanto noi possiamo volerli cambiare, quello che possiamo fare noi è non dimenticare mai che il mondo è sempre più grande del giardino davanti a casa nostra; che lo sviluppo non significa diventare più ricchi, significa diventare più grandi.

33

Tony il barbiere è turco ed è sempre di buon umore. Ha un barber-shop proprio accanto alla mia porta. Lo shop ha il sapore dei vecchi album fotografici. I divanetti di pelle rossa anni '30 padroneggiano fra foto di donne bellissime, coperte fino al collo da pizzi e merletti,strette in corsetti,con guanti immacolati e gli sguardi maliziosi. Le vetrine in perfetto stile British sono circondate da catenelle di foglie secche, rosse e marroni e dai soffitti cascano come pioggia i lampadari di cristallo. Quando Tony si assenta per qualche momento lascia sempre un cartello diverso sulla porta. Tony ha la barba, capelli lunghi e bianchi, indossa camperos neri, i pantaloni vita alta ed un giacchetto di jeans con le maniche rigirate. Avrà su per giù 55 anni. Io gli racconto tutto quello che faccio quando sono libera ed è il primo che si becca il mio buongiorno la mattina! Tony è buonissimo e paziente. Io no. Non sono paziente e non mi accontento mai. Ho appena scoperto che prima di riuscire ancora una volta a stuzzicare i miei sensi, a non trovare le parole per spiegare il bagno di felicità che ho avuto, e rimanere veramente incollata allo show in maniera così profonda, passeranno almeno altri dodici mesi. Non sono stata sul monte Sinai, ma ho semplicemente toccato le sponde dell’Isola di Whight; sono entrata in una foresta e davanti a me ho visto centomila PERSONE FELICI, migliaia di luci, milioni di colori e tutto ciò che pensate possa esserci dove Pinocchio s’è fatto rapire, dove Alice ha sognato di andare, nel giardino più segreto del paradiso. BESTIVAL what else? Non ho le qualità per venirne fuori. Sguazzo nell’oblio, accompagnata dalla sonorità di ciò che accadrà, di ciò che spero arrivi a chi la musica la sà sentire. La mia indole coatta mi ha spinto dove solo la chimica aiuta, perdendo così il controllo sotto ad un main stage, mentre appiccicata alla mia fedele Compagna di sempre, ho assistito alla tramutazione di esseri umani in adepti a sua maestà PENDULUM. Dove ho letteralmente sentito la mia testa seguire una via diversa dal mio corpo sulle prime quattro note di Lulaby dei Cure, dove ho rinunciato al mio panino per morire di dolore trafitta dai laser dei Groove Armada. Lì proprio lì, dove Bjork ha urlato e io ho ceduto a quattro giorni di totale non appartenenza al mondo reale. Vorrei essere una persona ordinata e sistemare le idee, ma non lo sono; rimango confusa senza trovare la via giusta per spiegare ciò che non si può spiegare, un pò per le parole un pò perché…ma io c’ero? Come mai i miei Wellies boots sono rimasti puliti? Avrò volato...ah no, ero una bollicina di Red Bull. Oggi quando sono uscita per andare a lavorare, Tony mi ha dato metà della sua mela, mi ha detto che ero vestita bene e io gli ho sorriso. Ero felice, nelle orecchie avevo sparata The Bay dei Metronomy. Fa buio presto. Ho deciso di trasferirmi al centro. Ho bisogno di rumore. Sai cos'è l’Isola di Whight? Si lo so.


mipiacenonmipiace@voiceovermagazine.it

OROSCOPO

di Aldo Anchisi

di Alessia Campodonico

Intanto diciamo subito: chi parla è la metà femminile dell’Autore. Il suo yin e non il suo yang, per dirla secondo la filosofia cinese. La parte femminile che ha preso il sopravvento per un’occasione speciale. Se avete letto VoiceOver fin qui capite bene. È bene lasciare libera ogni tanto l’altra metà di noi, specialmente tra amici. E io non potevo lasciarvi alla dittatura della mia maschilità, in questo numero a predominanza rosé del vostro eco-magazine preferito. Per dirla tutta, conosco anche le vere ragioni di questa scelta editoriale. Credetemi, dal mio rifugio alle ultime pagine vedo con prospettiva giusta la Vera Verità (e poi ricordatevi di non credere mai alle ragioni di una donna riportate da un maschio; nella traduzione lui le filtrerà secondo un’ottica non più yin). Qualunque sia il motivo che vi adducono i maschi del giornale nelle pagine “importanti”, la ragione di tutto questo rosa è la seguente: è ottobre, l’estate lascia il posto all’autunno, i progetti ripartono. E quando ci si mette in moto, dopo una vacanza come da una malattia, in una nuova vita come in un nuovo anno di scuola è sempre bene ripartire da una donna. Siamo noi donne che chiudiamo il cestino con la prima merenda per l’asilo, che accompagnamo alla porta i nostri figli adolescenti nel primo giorno di scuola, che prepariamo il pranzo buono per un giorno speciale, facciamo nascere i bambini e li facciamo alzare dal letto dopo che guariscono. Siamo noi donne che consoliamo e che teniamo la posizione, piantonando la porta di casa in attesa che tutti rientrino (e questo anche quando siamo super-impegnate). Siamo noi donne l’inizio di tutte le cose. E non parliamo del coraggio, della capacità di piangere, delle spalle strette ma fortissime, della determinazione più forte di quella maschile. Della mancanza di vergogna e dell’abitudine a fare scelte sulla propria pelle. È più che evidente il MIPIACE di questo mese: la valenza della donna come starter, e direi come punto di partenza e d’arrivo di tutte le cose. Come a dire, sempre là si casca, nelle battute goliardiche come nella filosofia “alta”. Non è opportuno riportarne qua immagini, ma vi consiglio di cercare su internet il dipinto di Gustave Courbet “L’origine del

Ariete «Non siete propensi a trovare la voglia di eseguire con pazienza e concentrazione le attività quotidiane! Ebbene, il mese che vi aspetta avrà una connotazione intermedia, mentre il desiderio di divertirvi e rilassarvi si scontra con gli impegni e le responsabilità che graveranno notevolmente sul tempo libero e sull’umore. Piedi sempre a terra e portate pazienza: si tratta solo di riscaldare i motori nei giorni iniziali di questo autunno».

mondo”. Era il 1866, e Gustave (a me piace pensare fosse all’opera la sua parte femminile) ci mostrava una cosa che oggi è scontata ma insieme ancora tanto lontana. A proposito, vi voglio fornire uno spunto statistico/religioso, che ho ricavato dalla lettura del libro “La promessa” di Kathleen McGowan. Kathleen é donna che da anni sostiene la teoria di un cristianesimo delle origini diverso da quello propagandato dalla Chiesa; una religione affidata alle donne quanto agli uomini (in cui per esempio la Prima Apostola, responsabile della sopravvivenza del Vangelo stesso e della sua diffusione in Europa, fu proprio la Maria Maddalena sposa di Gesù). Un cristianesimo la cui idea-base è, secondo l’insegnamento di Salomone, quella della perfezione raggiunta attraverso l’armonia tra le nostre parti maschili e femminili e attraverso l’amore carnale e terreno tra uomo e donna. Nel libro che campeggia sul mio comodino in questi giorni viene riportato un dato ricavato da uno studio statunitense, secondo il quale il 34% degli intervistati non credeva che Dio fosse necessariamente maschio. Ci pensate? Ancora oggi il 66% di un campione così rappresentativo non crede in una divinità che sia maschio + femmina, uomo + donna (che è diverso dal NON essere né una cosa né l’altra). Non è incredibile? Per concludere, un NonMiPiace che è anche un appello. Aldo mi ha detto dello strepitoso esordio della sua rubrica, e di come nessuno abbia finora aderito all’invito - redattori in primis - a esprimere un proprio personale MIPIACE, NonMiPiace per far crescere la rubrica. Peccato, non sfruttare l’occasione di un dialogo che può rivelarsi leggero e intenso allo stesso tempo. Peccato perché dal confronto nascono le idee più stimolanti (insieme ai peggiori insulti). Ma noi non demordiamo, e vi chiediamo un contributo per il prossimo mese. Fornendovi addirittura una casella mail dedicata, così non avete più scuse. Segnatevela: mipiacenonmipiace@voiceovermagazine.it. Fatto? Segnata? Allora poche storie e tutti al lavoro, aspettiamo le vostre provocazioni...

Gemelli «Le vacanze sono finite da tempo ormai, si è ufficialmente tornati alla vita di tutti i giorni e il mese che vi aspetta sembra adeguarsi, astrologicamente parlando, ad un’atmosfera non proprio (o non sempre) esaltante… In amore mantenete le cose semplici e divertenti, verrà il tempo per la stabilità».

Leone «Anche se il Sole lascia il vostro segno e si sposta nel secondo campo, i pianeti rapidi vi assicurano per buona parte del mese transiti di appoggio. Riuscirete a mantenere l’ottimismo alto fin da ora, e di conseguenza anche l’umore! Le vostre idee appariranno brillanti, convincenti e con lo spirito giusto. Nel lavoro competenza, esperienza e affidabilità sono le vostre armi vincenti».

Bilancia «Pigrizia e nervosismo, insieme in questo mese nel vostro segno, non sono una coppia simpatica, facile da gestire, ancor più considerando che Marte stuzzica Saturno, amplificando frustrazioni e insofferenza; portare pazienza con le situazioni conflittuali con le quali vi scontrerete. In campo sentimentale, questo mese farà tornare in voi la voglia di amare e di essere amati».

Sagittario «Ci saranno alti e bassi ma potrete sempre contare su qualche valido appoggio planetario. Per il lavoro non è detto che si tratti di un periodo esaltante, ma potrebbero esserci conferme. Ricordate però che per ottenere qualcosa in più è importante che vi mostriate affidabili, responsabili ed efficienti. E state tranquilli che i vostri meriti verranno notati!».

Acquario «È un inizio di autunno un po’ contraddittorio: presenta infatti buoni appoggi ma anche dissonanze da non sottovalutare. In linea di massima, direi insomma che la prima parte del mese astrologico ha buone chance di recupero, mentre sarà più insidiosa la seconda parte. Dalla Bilancia, Venere e Mercurio si porteranno infatti in Scorpione, cioè in posizione dissonante al vostro segno e in opposizione a Giove».

34

Toro

OROSCOPO

I

MIPIACENonMiPiace

Ottobre

«Il mese si prospetta sereno e soddisfacente, grazie agli ottimi appoggi planetari che il vostro segno comunque riceve: innanzitutto da Venere, vostro pianeta guida. Questo è un mese che vi facilita e vi incoraggia a dare il meglio di voi stessi: il massimo. Solo adesso, forse, riuscirete ad apprezzare certi cambiamenti lavorativi avvenuti negli ultimi mesi, a sentirvi finalmente a vostro agio».

Cancro

«Siete pronti per un mese da vivere, sfruttare e godere fino in fondo: Marte resta nel vostro segno sino al 19 ottobre e vi regala un bel pieno di energia! Con la complicità degli altri pianeti, potrete sprecarne meno in nervosismo e orientarla in modo costruttivo e proficuo. Approfittate, inoltre, della prima parte del mese per appianare qualche diverbio con il partner, stare più spesso insieme, parlare e condividere interessi e svaghi».

Vergine

«È un buon mese, per voi. Il Sole entra nel vostro segno dove già transita Venere. Idee chiare, una buona organizzazione, qualche nuovo progetto che vi aspetta, mentre concludete gli affari in corso. Sembra proprio che, rispetto ai primi mesi dell’anno, questo sia un periodo adatto ai raccolti, sia in termini di immagine e soddisfazioni che in termini economici».

Scorpione

«Finalmente va meglio! Nel complesso il mese si presenta evidentemente migliore dei due precedenti e direi anzi promettente di per sé: è rarissimo, se non impossibile, che il cielo non presenti nemmeno qualche pianeta in posizione dispettosa, ma le configurazioni in corso nelle prossime settimane danno i pianeti a favore in netta maggioranza! La parola chiave di questo mese è energia».

Capricorno

«La prima parte del mese apparirà più impegnativa: le preoccupazioni di lavoro, le responsabilità, i figli, le spese incomberanno su di voi e sull’ambiente che vi circonda. Meglio non prendere troppe iniziative per ora, soprattutto se si tratta di avviare qualcosa di nuovo e importante. Attendete il segnale giusto altrove».

Pesci

«Almeno nella prima parte del mese astrologico, potreste registrare un calo di tensione, ritrovarvi un po’ a corto di energie o di motivazioni. Niente di grave: persone come voi dovrebbero essere abituate a tollerare questi picchi emozionali, tra entusiasmo e pigrizia, tra ansia e noia… siete fatti così! E in fondo si tratta solo di una fase di assestamento, in cui potrete riequilibrare le energie!».


La nostra attività è ricevere e ristorare persone in un ambiente naturale molto caldo ed elegante come quello di Villa Ceri. L’arte della Ricezione e Ristorazione la interpretiamo con passione e cerchiamo di trasmetterla ai nostri dipendenti e collaboratori, tutti cuochi e camerieri di livello internazionale. La ricerca della qualità gastronomica, dello stile, dell’eleganza nell’accogliere il cliente sono il nostro principale obiettivo. I rinfreschi, elaborati secondo le circostanze e le specifiche esigenze dei clienti, vengono preparati sul posto da una organizzazione che vanta un’esperienza trentennale nel settore.

Via di Ceri 16 00052 Ceri (Roma) Tel 06.9908143 - 06.7008113 Cell 389.6756950 villa.ceri@tiscali.it



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.