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INCONTRI SIMONA PESARO COEX
www coex.pro writer Pietro Ferrari
IL FUOCO E IL VERDE
L’esperienza di Simona Pesaro e il cammino di COEX.
■ Simona Pesaro.
■ Il ciclo
del cotone sostenibile.
■ Visioni al microscopio. COEX oggi fa parte di un gruppo di aziende: la casa madre, Torcitura Padana, nel 2017 ha acquisito Interfil TP, che è, dallo scorso anno, al cento per cento di sua proprietà, nel 2019 è stata fondata la COEX s.r.l. (cinquanta per cento di Torcitura Padana e al cinquanta per cento di Zanolo). Alla testa di questo gruppo c’è Simona Pesaro che gentilmente ci riceve presso la sede a Pieve Porto Morone. PIETRO FERRARI – Possiamo raccontare la
sua esperienza nel settore?
SIMONA PESARO – La nostra è un’azienda di famiglia, io mi sono laureata in Economia e Commercio e ho cominciato a lavorare in azienda nel 1994 assieme all’amministratore delegato Calogero Sirna. Il percorso che ho fatto qui internamente, l’ho fatto al suo fianco, Sirna è stato un po’ il mio mentore in questi primi anni, insieme ovviamente a papà Franco fondatore dell’azienda. Nei primi mesi sono stata in laboratorio e in reparto per fare un po’ di gavetta. Pian piano sono passata alla parte commerciale, soprattutto verso l’estero, e una decina di anni fa ho assunto la presidenza del consiglio di amministrazione. PIETRO FERRARI – Di cosa si occupava
l’azienda principalmente?
SIMONA PESARO – Quando sono entrata, l’azienda lavorava principalmente conto terzi per grossi gruppi ora scomparsi. Fortunatamente in quel periodo abbiamo cominciato a creare le nostre collezioni e quando questi grandi gruppi sono entrati in sofferenza, noi eravamo già in condizioni di offrire sul mercato le nostre collezioni evitando così di fermare le macchine. Prendendo la strada della commercializzazione, abbiamo di fatto costruito la nostra salvezza e l’arrivo degli ordini nati dalle campionature messe in
■ FIRE AND GREEN
COEX today is part of a group of companies: the parent company, Torcitura Padana, in 2017 acquired Interfil TP, which has been one hundred percent owned since last year, COEX srl was founded in 2019 (fifty per one hundred of Torcitura Padana and fifty percent of Zanolo). At the head of this group is Simona Pesaro who kindly receives us at the headquarters in Pieve Porto Morone. Pietro Ferrari – Can we tell you about your experience in
the sector?
Simona Pesaro – Ours is a family business, I graduated in Economics and Commerce and I started working in the company in 1994 together with the CEO Calogero Sirna. The path I took here internally, I did alongside him, Sirna was a bit my mentor in these early years, obviously together with father Franco, founder of the company. In the first few months I was in the laboratory and in the ward to do some apprenticeship. I gradually moved on to the commercial side, especially abroad, and about ten years ago I assumed the presidency of the board of directors. Pietro Ferrari – What did the company mainly deal with? Simona Pesaro – When I joined, the company mainly worked on behalf of third parties for large groups that have now disappeared. Fortunately, at that time we began to create our collections and when these large groups went into distress, we were already in a position to offer our collections on the market, thus avoiding stopping the machines. By taking the path of marketing, we have in fact built our salvation and the arrival of the orders born from the samples put into circulation the previous year was the beginning for us of a new and flourishing era. Pietro Ferrari – So you have gone from subcontractors to
direct market suppliers?
Simona Pesaro – Exactly, and this has been the path that we have gradually tried to consolidate, in order to provide both quality service and small or large quantities, with the stock service of innovative products. For many years our reference sector has been that of furniture, in particular the world of curtains. The 2008 crisis caused the loss of several customers in the sector, in the meantime, however, we had developed products suitable for seating furniture and technical curtains that allowed us to broaden our prospects. Lately we have opened up to even more technical markets with the processing and marketing of aramid yarns.
THE PATH OF COEX Pietro Ferrari – And then comes COEX... Simona Pesaro – COEX comes precisely in the context of this propensity for R&D that we have always had and gradually accentuated: just about ten years ago we embarked on projects to give particular performances to the wire, we wanted to go beyond the effects that our machinery could produce. In collaboration with Zanolo who was previously a yarn dyehouse but who in his path had created a chemical section of R & D, we tried together to build in-house machinery capable of carrying out applications on natural fibers. In those years the market was looking for natural fibers that could resist fire. These requests that came from the market led Zanolo's chemist, Alberto Tonani, still present in the company, to draw on studies from the 1950s that theorized the possibility of making natural fibers fireproof, studies which, however, had never been applied. The availability of these newly conceived machines made by us allowed us to bring the first results almost immediately, but it proved to be pro-
■ Il prodotto pronto
da utilizzare.
■ Applicazioni
in svariati contesti.
circolazione l’anno precedente è stato l’inizio per noi di una nuova e florida era. PIETRO FERRARI – Quindi siete passati da
terzisti a fornitori diretti del mercato?
SIMONA PESARO – Esattamente, e questo è stato il percorso che abbiamo cercato via via di consolidare, in modo di dare un servizio sia di qualità sia di quantitativi piccoli o grandi, con lo stock service di prodotti innovativi. Per molti anni il nostro settore di riferimento è stato quello dell’arredamento, in particolare il mondo del tendaggio. La crisi del 2008 ha causato la perdita di parecchi clienti del settore nel frattempo però avevamo sviluppato prodotti adatti all’arredo per sedute ed al tendaggio tecnico che ci hanno permesso di allargare le nostre prospettive. Ultimamente ci siamo aperti a mercati ancor più tecnici con la lavorazione e commercializzazione di fili aramidici.
IL CAMMINO DI COEX
PIETRO FERRARI – E poi arriva COEX... SIMONA PESARO – COEX arriva proprio nel contesto di questa propensione alla R&D che abbiamo sempre avuto e via via accentuato: proprio una decina di anni fa abbiamo intrapreso progetti per conferire delle performance particolari al filo, volevamo andare oltre agli effetti che potevano produrre nostri macchinari. In collaborazione con Zanolo che era precedentemente una tintoria di filati ma che nel suo percorso aveva creato una sezione chimica di R&D, abbiamo cercato assieme di costruire internamente macchinari in grado di realizzare applicazioni su fibre naturali. Proprio in quegli anni il mercato stava cercando fibre naturali che potessero resistere al fuoco. Queste richieste che arrivavano dal mercato hanno spinto il chimico di Zanolo, Alberto Tonani, tuttora presente in azienda, ad attingere a studi degli anni Cinquanta che teorizzavano la possibilità di rendere ignifughe le fibre naturali, studi che, però, non erano mai stati applicati. La disponibilità di questi macchinari di nuova concezione da noi realizzati ha permesso quasi subito di portare i primi risultati, si è rivelato però problematico rendere stabile il processo di modifica della molecola della cellulosa. In questo ci è venuta in aiuto l’Università di Pavia che è riuscita ad eliminare le variabili con cui vi è stata una proficua collaborazione. Va detto che, una volta depositato il brevetto, pensavamo di essere a buon punto ma non avevamo fatto i conti con tutte le altre caratteristiche e fasi di lavorazione richieste dal mercato che vanno da differenti tipi di tintura, possibilità di lavaggio o di resistenza e di tenacità che devono coesistere con la resistenza alla combustione. Anche l’industrializzazione del processo ha richiesto grossi sforzi.
PIETRO FERRARI – Cosa rappresenta oggi
COEX?
SIMONA PESARO – Oggi COEX rappresenta un passo avanti: in alcuni campi non si potrà fare a meno di utilizzare le materie sintetiche che andranno ovviamente costruite in modo da poterle gestire a fine vita. Il poliestere e le fibre sintetiche hanno veramente fatto la storia del tessile e risolto molti problemi contro il fuoco così come nel settore medicale ed altri settori: sono fibre eccezionali purtroppo con aspetti che possono essere penalizzanti. Per quanto riguarda COEX, io credo che ci siano tanti aspetti positivi rispetto a un materiale sintetico, aldilà dell’evidente biodegradabilità o addirittura compostabilità. Consideriamo che, oggi, con il recepimento a settembre scorso della Normativa Europea, il rifiuto tessile è un rifiuto da gestire, per cui poter conferire un rifiuto che si biodegrada o, addirittura, si composta è sicuramente per l’ambiente e per chi si occupa dello smaltimento molto meglio di un materiale che debba essere gestito con procedure particolari. Pensiamo anche che, sia per l’abbigliamento sia per l’arredamento, l’idea di essere in contatto con qualcosa di naturale crea benessere: il benessere che può nascere da una maglia di cotone è diverso dalla sensazione creata da un tessuto sintetico. Va poi sottolineato che, anche per quello che riguarda la protezione al fuoco, le fibre COEX hanno delle resistenze superiori: non sono Flame Retardant ma Fire Proof, inoltre i fumi che vengono emessi mentre il tessuto brucia sono meno nocivi rispetto a quelli generati da una materia plastica che brucia. Non ci sono poi gocciolamenti che rappresentano un grande pericolo durante un incendio. Gli aspetti positivi di COEX sono tanti, senza trascurare la bellezza di una materia tessile naturale. Tuttavia le fibre naturali hanno una resistenza all’usura un po’ più bassa rispetto alle fibre plastiche, la mia opinione però è che i capi e i tessuti debbano durare una vita e non per l’eternità col rischio di non potersene più disfare per secoli.
blematic to stabilize the process of modification of the cellulose molecule. The University of Pavia came to our aid in this and managed to eliminate the variables with which there was a fruitful collaboration. It must be said that, once the patent was filed, we thought we were well advanced but we had not come to terms with all the other characteristics and processing phases required by the market ranging from different types of dyeing, washing or resistance possibilities and toughness that must coexist with resistance to combustion. The industrialization of the process also required great efforts. Pietro Ferrari – What does COEX represent today? Simona Pesaro – Today COEX represents a step forward: in some fields it will not be possible to do without using synthetic materials which will obviously be built in such a way as to be able to manage them at the end of their life. Polyester and synthetic fibers have truly made the history of textiles and solved many problems against fire as well as in the medical sector and other sectors: unfortunately they are exceptional fibers with aspects that can be penalizing. As for COEX, I believe that there are many positive aspects compared to a synthetic material, beyond the obvious biodegradability or even compostability. We consider that, today, with the transposition of the European legislation last September, textile waste is a waste to be managed, so being able to give a waste that biode-
PIETRO FERRARI – Qual è il posto di COEX
nelle collezioni?
SIMONA PESARO – COEX ha oramai tutti i numeri per entrare in maniera importante nelle collezioni, anche perché l’utente deve poter scegliere tra sintetico, chimico e naturale. PIETRO FERRARI – Qual è stato il percorso di
COEX una volta immesso sul mercato?
SIMONA PESARO – Il percorso di COEX è stato molto duro: ha immediatamente suscitato un grandissimo interesse ma, essendo un prodotto con caratteristiche molto innovative, ha suscitato anche resistenze nel modificare i processi produttivi o le logiche di magazzino il tutto condito da un po’ di scetticismo. I primi clienti che hanno cominciato hanno dovuto fronteggiare qualche piccolo inconveniente, salvo poi essere oggi fidelizzati e soddisfatti. La costanza della nostra presenza sul mercato, l’aumento dell’interesse per la sostenibilità, il superamento di questo terribile 2020 stanno portando i loro frutti, anche nel settore dell’arredamento che in passato ci aveva tralasciati. Siamo anche più solidi in termini di competenza e sicurezza, capacità di gestire i test e grandi lezioni imparate che ci hanno dato la possibilità di valorizzare sempre più il prodotto. Dal lato degli utilizzatori c’è una maggior familiarità col prodotto e le procedure per lavorarlo.
RICICLO, RIUSO E RIDUCO… ALLA FINE BIODEGRADO
PIETRO FERRARI – COEX è un campione dal
punto di vista delle certificazioni…
SIMONA PESARO – COEX è, tra le altre cose, l’unico prodotto tessile antifiamma che può fregiarsi della certificazione GOTS, perché non contiene additivi chimici e il prodotto è completamente biodegradabile: dal punto di vista della sostenibilità credo che non ci sia niente di così spinto negli antifiamma. Stiamo cercando di impostare un riciclo che proviene dagli scarti di produzione ed eventualmente dal recupero del prodotto esausto dall’uso. Progetto complesso ma che si può raggiungere. Alla fine, il compostaggio del prodotto chiude al meglio il circolo. Non solo, nel lavaggio dei prodotti sintetici, indipendentemente dal fatto che si tratti di un sintetico riciclato, le microfibre vanno ad inquinare le acque, nel caso di COEX sono fibre naturali che hanno un impatto ambientale incredibilmente inferiore. PIETRO FERRARI – Quanto è coerente que-
sto movimento generale sulla sostenibilità e quali sono le caratteristiche assolutamente indispensabili per parlare di un mondo sostenibile nel campo del tessile?
SIMONA PESARO – Una domanda non facile…Io vedo che da anni la sostenibilità è stata raccontata da ognuno a suo modo ma il mondo delle certificazioni rimane un mondo privato, penso che solo normative europee , con una ratio coerente siano efficaci mentre tutto il resto è oggetto di infinite speculazioni e complicazioni. Questo è solo un mio pensiero: ci devono essere commissioni di persone competenti e indipendenti che sappiano mettere dei punti fermi a livello legislativo. Siamo arrivati al momento in cui certe iniziative devono essere prese in modo serio e rigoroso nell’interesse di tutto il genere umano. Senza dimenticare che produrre bene può solo portare benefici alla nostra economia europea, più qualitativa ed etica.
grades or even is composed is certainly for the environment and for those in charge disposal much better than a material that must be managed with special procedures. We also think that, for both clothing and furnishings, the idea of being in contact with something natural creates well-being: the well-being that can arise from a cotton sweater is different from the sensation created by a synthetic fabric. It should also be emphasized that, also for what concerns fire protection, COEX fibers have higher resistances: they are not Flame Retardant but Fire Proof, moreover the fumes that are emitted while the fabric burns are less harmful than those generated by a burning plastic. Then there are no drips which represent a great danger during a fire. The positive aspects of COEX are many, without neglecting the beauty of a natural textile material. However, natural fibers have a slightly lower wear resistance than plastic fibers, but my opinion is that garments and fabrics must last a lifetime and not for eternity with the risk of not being able to undo them for centuries. Pietro Ferrari – What is the place of COEX in the collections? Simona Pesaro – COEX now has all the numbers to enter the collections in an important way, also because the user must be able to choose between synthetic, chemical and natural. Pietro Ferrari – What was COEX's path once it was placed
on the market?
Simona Pesaro – COEX's path was very hard: it immediately aroused great interest but, being a product with very innovative features, it also aroused resistance in modifying production processes or warehouse logics, all seasoned with a little skepticism. The first customers who started they had to face some small inconvenience, only to be loyal and satisfied today. The constancy of our presence on the market, the increased interest in sustainability, the overcoming of this terrible 2020 are bearing their fruits, even in the furniture sector that in the past had left us out. We are also more solid in terms of competence and safety, ability to manage tests and great lessons learned that have given us the opportunity to value more and more the products
I RECYCLE, REUSE AND REDUCE… EVENTUALLY BIODEGRADE Pietro Ferrari – COEX is a champion from the point of view
of certifications...
Simona Pesaro – COEX is, among other things, the only fireproof textile product that can boast the GOTS certification, because it does not contain chemical additives and the product is completely biodegradable: from the point of view of sustainability, I believe that there is nothing like this. pushed into the flame retardants. We are trying to set up a recycling that comes from production waste and possibly from the recovery of the product exhausted from use. A complex project that can be achieved. In the end, the composting of the product closes the circle in the best possible way. Not only that, in the washing of synthetic products, regardless of whether it is a recycled synthetic, the microfibres pollute the water, in the case of COEX they are natural fibers that have an incredibly lower environmental impact. Pietro Ferrari – How coherent is this general move-
ment on sustainability and what are the absolutely essential characteristics to talk about a sustainable world in the field of textiles?
Simona Pesaro – Not an easy question ... I see that for years sustainability has been told by everyone in their own way but the world of certifications remains a private world, I think that only European regulations, with a coherent ratio, are effective while everything else is subject of endless speculations and complications. This is just my thought: there must be commissions of competent and independent people who know how to put firm points at the legislative level. We have come to a time when certain initiatives must be taken seriously and rigorously in the interest of all mankind. Without forgetting that producing well can only bring benefits to our European economy, which is more qualitative and ethical.