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EDITORIALE
I LEGNI
Dopo cento anni de ‘Il Legno’ sappiamo di certo che si tratta del materiale più antico e insieme più attuale che ci sia, soprattutto conveniamo riguardo al suo insuperabile fascino e sul fatto che sia il più imitato fra tutti i materiali esistenti! Dunque porsi l’obiettivo di continuare a rappresentarlo attraverso una rivista antica come ‘Il Legno’ ci sembra del tutto naturale e Pietro Ferrari in questi ultimi anni di percorsi condivisi mi ha invitato più volte a prendere parte anche a questo progetto, ma considerati i miei molteplici impegni – e una certa reticenza ad aggiungerne – abbiamo raggiunto un accordo che dovrebbe limitare il mio impegno a un ruolo consulenziale. Ci sono due motivi essenziali per cui non ho potuto rifiutare questa proposta: la mia passione per la materia legno e il mio percorso di crescita al fianco di Pietro Ferrari in questi anni! Inizio semplicemente parlando di legni, rimandando al prossimo numero l’elenco delle strategie che metteremo in atto coinvolgendo tutta la casa editrice (auspicando una redazione più nutrita per dare davvero concretezza ad alcune mie idee), e indicando così una direzione nuova, in parte già visibile fra queste pagine con la scelta di alcuni temi da parte mia. Proprio come non si può parlare di latte, non si può parlare di legno, ma di latti e di legni. Slow Food precisa che da ogni angolo d’Italia arriva un cacio diverso, simbolo di biodiversità. Allo stesso modo dalle innumerevoli specie legnose derivano molteplici manufatti che dall’oggetto all’edificio restituiscono i tanti volti del legno. Proseguendo la metafora con le forme del latte, dobbiamo attingere al lavoro e alla passione di pastori, casari e affinatori che ogni giorno tramandano storia, competenze e sapori e compiere un nuovo viaggio tra alcuni legni che rappresentano una tradizione, identificano una comunità e un luogo, i suoi boschi e la sua storia, e che devono molto a specie autoctone, in alcuni casi ingiustamente considerate minori. Finalmente, infatti, si è arrivati a incentivare l’utilizzo del legno di provenienza italiana per valorizzare i territori marginali e mostrare le policrome forme del legno!
Sonia Maritan al Fuorisalone 2021.
THE "WOODS"
After a hundred years of 'Il Legno' we know for sure that it is the oldest and most contemporary material there is, above all we agree with its unsurpassed charm and the fact that it is the most imitated of all existing materials! So setting the goal of continuing to represent him through an ancient magazine such as 'Il Legno' seems quite natural to us and Pietro Ferrari in recent years of shared paths has invited me several times to take part in this project too, but considering mine multiple commitments - and a certain reluctance to add - we have reached an agreement that should limit my commitment to a consultancy role. There are two essential reasons why I could not refuse this proposal: my passion for wood and my growth path alongside Pietro Ferrari over the years! I start simply by talking about woods, referring to the next issue the list of strategies that we will implement by involving the entire publishing house (hoping for a more substantial editorial staff to really give substance to some of my ideas), and thus indicating a new direction, partly already visible among these pages with the choice of some themes on my part. Just as we cannot speak of milk, we cannot speak of wood, but of milks and woods. Slow Food specifies that a different cheese comes from every corner of Italy, a symbol of biodiversity. In the same way, many artifacts derive from the countless wood species, which return the many faces of the wood from the object to the building. Continuing the metaphor with the shapes of milk, we must draw on the work and passion of shepherds, cheese makers and refiners who every day hand down history, skills and flavors and make a new journey among some woods that represent a tradition, identify a community and a place , its woods and its history, and which owe a lot to native species, in some cases unjustly considered minor. Finally, in fact, the use of wood of Italian origin has been encouraged to enhance the marginal areas and show the polychrome shapes of the wood!