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SCENARI
EUMABOIS www.eumabois.eu
ASSEMBLEA GENERALE EUMABOIS 2021
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UNA RIPARTENZA DI SUCCESSO DOPO LA PANDEMIA .
Il 5 novembre 2021 si è tenuta l’Assemblea Generale di Eumabois, la
Federazione europea delle Associazioni nazionali dedicate al comparto della tecnologia per la
lavorazione del legno. Dopo l’edizione online dello scorso anno, i delegati e i membri del Consiglio direttivo si sono riuniti nuovamente in presenza a Vienna, ospiti dell'Associazione austriaca FMTI, insieme al presidente di Eumabois, Jürgen Köppel e al vicepresidente, Luigi De Vito. Il tema di apertura ha riguardato il quadro internazionale dell'industria della lavorazione del legno che sta mostrando una ripresa rapida con dati molto positivi, nonostante l’aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime che influenza anche lo stesso settore. La previsione è di un tasso di crescita sostenuto nel medio termine, al traino di una domanda globale elevata e a riprova della buona resilienza del settore in risposta alla crisi innescata dal Coronavirus. I grandi trend del momento, come la digitalizzazione e l'automazione industriale, nonché una crescente domanda di mobili e cucine per la casa, stimolata dalle restrizioni sugli spostamenti, stanno avendo un importante impatto sull’industria della lavorazione del legno. Guardando al network fieristico di Eumabois 2021, si è assistito a una cancellazione della maggior parte delle esposizioni programmate nella prima parte dell’anno. Un fitto calendario fieristico è invece atteso per il 2022 con due eventi espositivi di punta: HolzHandwerk a Norimberga a marzo e Xylexpo a Milano con la nuova data di ottobre. Gli attuali segnali positivi provenienti dal settore fieristico rappresentano un importante passo verso la normalità, confermando il valore e la rilevanza degli eventi in presenza. L'incontro annuale a Vienna è stata anche l’occasione per u cializzare il lancio
online del nuovo sito Eumabois
con una grafica completamente rinnovata e moderna. Novità importanti anche sul fronte dei progetti tecnici: OPCUA, (Open Platform Communication Unified Architecture), presentato al pubblico sotto il nome di “IZY”, durante Ligna Innovation Network, il 27 settembre 2021.
Al termine dell’Assemblea, il presidente Jürgen Köppel ha espresso i suoi sinceri ringraziamenti all'associazione ospitante e a tutte le associazioni nazionali presenti, dichiarando, tra l’altro: «… credo fermamente che uno dei pilastri fondamentali per la crescita della nostra industria sia il nostro comune approccio
europeo». La prossima Assemblea Generale di Eumabois si terrà il 22-23 settembre 2022 nella città di Cracovia, in Polonia.
GENERAL ASSEMBLY
Eumabois, the European Federation of woodworking machinery and tools manufacturer, held its annual General Assembly on November 5 , 2021. After substituting the onsite event with Eumabois first “Digital General Assembly” in 2020, the delegates and board members gathered again in presence in Vienna, hosted by the Austrian association FMTI, together with Eumabois president, Jürgen Köppel and the vice president, Luigi De Vito. The opening topic was the general outlook on the woodworking industry which has been showing a rapid and very positive recovery. The figures, despite the fact that also the woodworking industry suffers from high material costs and lack of raw material, indicate a sustained growth rate in the mid-term. The global demand remains high, as evidence of the good resilience of the sector in response to the crisis triggered by the Coronavirus. Mega-trends such as digitalization and industrial automation, as well as a growing demand for home furniture and kitchens, stimulated by travel restrictions and the cocooning effect, are driving the woodworking industry, too. Looking at the Eumabois Exhibition Network 2021, most of the shows have been canceled. On the other hand, a full calendar of trade fairs is planned for 2022 with two top exhibitions events: HolzHandwerk in Nuremberg in March and Xylexpo in Milan with a new date in October. The positive signals coming from the exhibition sector are an important step towards the normality confirming the value and relevance of face-to-face events. The meeting in Vienna was also used to o cially launch the new Eumabois website with completely renewed and modern graphics. There were also important news on the technical projects side: OPCUA (Open Platform Communication Unified Architecture) got the marketing name “IZY”, which has been officially presented to the market during the LIGNA.Innovation Network on September 27 , 2021. At the end of the Assembly, the president Jürgen Köppel expressed his sincere thanks to the hosting association FMTI and to all the present national associations, stating: “...I firmly believe that one of the key pillars for the growth of our industry is our joint European approach.” The next Eumabois General Assembly will be held on 22nd23rd of September 2022 in the city of Krakow, Poland.
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EPAL https://epal.conlegno.eu
UN DOPPIO ANNIVERSARIO
SI CELEBRA UN IMPORTANTE DOPPIO ANNIVERSARIO PER IL PALLET IN LEGNO: TRENT'ANNI DI EPAL E SESSANT'ANNI DELL'EURO PALLET.
Con circa 600 milioni di pallet attualmente in circolazione, di cui oltre 11 milioni prodotti e riparati solo in Italia, EPAL si conferma il pool di interscambio aperto più grande del mondo. Per Davide Dellavalle, coordinatore del comitato tecnico EPAL Italia di Conlegno «Il lavoro congiunto dei 200 soggetti licenziatari e del Comitato Nazionale EPAL ha portato l’Italia ad essere uno dei Paesi di riferimento per la produzione e la riparazione dei pallet in legno». Fondata nel 1991 come associazione internazionale per l’interscambio degli Euro Pallet, la European Pallet Association e.V. (EPAL) festeggia 30 anni di successi e si conferma il pool di interscambio aperto più grande al mondo con rappresentanze in oltre 30 paesi e circa 600 milioni di pallet attualmente in circolazione. Una storia iniziata nel 1961 con l'invenzione dell'Euro Pallet, un pallet standardizzato e interscambiabile, che si basa su un'idea semplice: garantire la sicurezza di merci e persone attraverso la qualità. Un concetto che, a 60 anni di distanza, si rivela sempre vincente rappresentando il principio fondante sul quale si basa ancora oggi la logistica globale. «Gli importanti traguardi raggiunti nel corso degli anni dimostrano la qualità del sistema EPAL, un pool all’avanguardia capace di far fronte all’evoluzione del mercato mondiale – spiega Davide Dellavalle, Coordinatore del Comitato Tecnico EPAL di Conlegno – il lavoro congiunto di circa 200 soggetti licenziatari, di cui 39 produttori e 178 riparatori, e del Comitato Nazionale EPAL ha portato l’Italia ad essere uno dei Paesi di riferimento per la produzione e la riparazione di pallet EPAL, con 11 milioni di pezzi immessi sul mercato solo nel 2020. Inoltre, le 2795 visite di controllo periodiche effettuate solo in Italia dall‘Ente Ispettivo Bureau Veritas SpA hanno assicurato un altissimo standard qualitativo di ogni singola unità di movimentazione». I regolamenti tecnici EPAL garantiscono una qualità uniforme a livello intenazionale e una standardizzazione delle dimensioni degli Euro Pallet EPAL. Inoltre, gli oltre 21.000 controlli all’anno svolti a livello


globale permettono che la logistica del magazzino e dei trasporti si svolga senza intoppi. Un sistema unico, sinonimo di qualità, sicurezza e sostenibilità, capace di assicurare una logistica globale efficiente attraverso strumenti riutilizzabili e riparabili, in grado di preservare le risorse naturali e tutelare l’ambiente. Il pool di interscambio degli Euro Pallet EPAL è, infatti, l'archetipo dell'economia circolare sostenibile da tre decenni: il riutilizzo, lo scambio, la riparazione e il riciclaggio dei pallet EPAL rappresentano un approccio responsabile verso il Pianeta. I pallet in legno apportano, infatti, un importante contributo alla protezione del clima limitando le emissioni di CO2.
A DOUBLE ANNIVERSARY
With approximately 600 million pallets currently in circulation, of which over 11 million produced and repaired in Italy alone, EPAL is confirmed as the largest open exchange pool in the world. For Davide Dellavalle, coordinator of the EPAL Italia technical committee in Conlegno "The joint work of the 200 licensees and the EPAL National Committee has led Italy to be one of the reference countries for the production and repair of wooden pallets". Founded in 1991 as an international association for the exchange of Euro Pallets, the European Pallet Association e.V. (EPAL) celebrates 30 years of success and is confirmed as the largest open exchange pool in the world with representatives in over 30 countries and around 600 million pallets currently in circulation. A story that began in 1961 with the invention of the Euro Pallet, a standardized and interchangeable pallet, which is based on a simple idea: to guarantee the safety of goods and people through quality. A concept that, 60 years later, always proves to be a winner, representing the founding principle on which global logistics is still based today. "The important goals achieved over the years demonstrate the quality of the EPAL system, a state-ofthe-art pool capable of coping with the evolution of the world market – explains Davide Dellavalle, Coordinator of the EPAL Technical Committee in Conlegno – The joint work of about 200 licensees, including 39 manufacturers and 178 repairers, and the EPAL National Committee has led Italy to be one of the reference countries for the production and repair of EPAL pallets, with 11 million pieces placed on the market in 2020 alone. Furthermore, the 2795 periodic control visits carried out only in Italy by the Inspection Body Bureau Veritas SpA ensured a very high quality standard of each single handling unit ”. The EPAL technical regulations guarantee internationally uniform quality and standardization of the dimensions of EPAL Euro pallets. In addition, the more than 21,000 checks per year carried out globally allow warehouse and transport logistics to run smoothly. A unique system, synonymous with quality, safety and sustainability, capable of ensuring efficient global logistics through reusable and repairable tools, capable of preserving natural resources and protecting the environment. The EPAL Euro Pallet exchange pool has in fact been the archetype of the sustainable circular economy for three decades: the reuse, exchange, repair and recycling of EPAL pallets represent a responsible approach to the planet. In fact, wooden pallets make an important contribution to climate protection by limiting CO2 emissions.
DOMOTEX www.domotex.de

Domotex, fiera per il settore dei tappeti e delle pavimentazioni, si terrà dal 13 al 16 gennaio 2022 nell’area sud del quartiere espositivo di Hannover occupando i padiglioni 11, 12 e 13, e metterà di nuovo a disposizione di tutti i partecipanti una preziosa piattaforma per il networking e per il contatto personale. Aziende espositrici e visitatori di tutto il mondo potranno confrontarsi su novità di prodotto e tendenze attuali. «Molti dei nostri espositori e partner sono desiderosi di ripartire finalmente con noi. Altri però stanno tuttora affrontando situazioni difficili per effetto della pandemia e ritengono che la partecipazione in presenza possa ancora essere rischiosa. Problemi di natura politica o economica ancora irrisolti in alcune parti del mondo generano una certa insicurezza sul mercato. Numerosi espositori hanno pertanto deciso che torneranno a prendere parte alla fiera solo nel gennaio 2023. Con fiducia e con lo sguardo rivolto al futuro, noi abbiamo deciso di tenere comunque Domotex 2022. Sarà un’edizione concentrata e compatta. L’occupazione dei padiglioni e del quartiere fieristico sarà adeguata al momento che stiamo attraversando. In che modo questo adeguamento avverrà lo concorderemo nei prossimi giorni con le aziende espositrici. Dopo tutto, oltre la metà degli espositori ha deciso di essere a Domotex a gennaio. Insieme, vogliamo fare sì che la fiera possa ripartire», spiega Sonia Wedell-Castellano, Global Director di Domotex presso Deutsche Messe.
I settori espositivi dei tappeti di produzione manuale e di produzione meccanica saranno affiancati nei padiglioni 11 e 12. Tutti i format speciali progettati finora verranno mantenuti e occuperanno i padiglioni 11, 12 e 13. Per gli espositori dei padiglioni 11 e 13, quindi, non cambierà nulla. Gli espositori di tecnologie per l’installazione e la posa saranno ancora più vicini ai loro clienti nel padiglione 13. Il nuovo concept ibrido di Domotex offre sia alle aziende espositrici, sia a visitatori di tutto il mondo un’ampia offerta di ser-

vizi digitali e possibilità di partecipazione virtuale. Chi non potrà essere a D Domotex in presenza, potrà partecipare in remoto. Il format TV Domotex introdotto per la scorsa edizione verrà arricchito da un programma di conferenze online che prevede presentazioni live, interviste e dibattiti. Il programma, che sarà trasmesso in streaming dal padiglione 12, sarà moderato da Yasmine Blair, nota conduttrice televisiva di Berlino. Gli incontri si svolgeranno in una accogliente cornice che prevede più palchi e una lounge per il networking con servizio di catering.
DOMOTEX IN-PERSON, IN JANUARY, WITH VIRTUAL PARTICIPATION OPTIONS
Domotex, the show for carpets and floor coverings, will beheld from 13 to 16 January 2022, in the southern partof the Hannover Exhibition Center, occupying halls 11, 12 and 13, and will once again provide all participants with a valuable platform for networking and personal contact. "Many of our exhibitors and market partners are keenly interested in getting together again to kick things back into high gear. Others are still facing pandemic-related challenges and risks that they regard as possibly limiting when it comes to onsite participation. And various prevailing circumstances such as unresolved political and economic issues affecting parts of the world are creating market uncertainties. This means that many exhibitors have decided not to take part in Domotex again until January of 2023. Despite this, we have opted to take a confident and forward-looking approach by staging Domotex in 2022. T he show will be concentrated and compact, with adjustments made to the hall and site layouts. We will now discuss this adjusted concept with the exhibiting companies in the next few days. After all, more than half of the show's exhibitors stand committed to taking part in the upcoming Domotex. So we are teaming up with the common goal of restarting the event this coming January", explained Sonia Wedell-Castellano, Global Director Domotex at Deutsche Messe. ON-SITE EVENT WITH OPTIONS FOR VIRTUAL PARTICIPATION Two of the show's display categories – namely for handmade carpets and rugs and for machine-woven carpets – are being brought together in halls 11 and 12. All of the special formats promoted so far will be staged as planned, at locations in either Hall 11, 12 or 13. The exhibitors assigned to halls 11 and 13 thus remain unaffected by the changes. Exhibitors of installation and application technology will now be in even closer proximity to their customers in Hall 13. For both exhibitors and their guests from around the world, the new hybrid tradeshow concept for Domotex gives rise to a wide array of new digital services and virtual participation options. All those unable to travel to the show in person will be able to take part virtually. For example, the Domotex TV format launched at the previous Domotex has been expanded and now includes an online conference program for the entire duration of the show, featuring live presentations, interviews and panel talks. The conference program to be moderated by Berlin-based TV presenter Yasmine Blair will be streamed live from Hall 12. In an upbeat setting featuring multiple stages and a catered networking lounge for attendees, engaging in fruitful dialogue will be even more enjoyable for all concerned.
FAKRO www.fakro.it
UNA PIANTAGIONE DI SALICI PER PRODURRE ENERGIA TERMICA
IL FUTURO DI FAKRO È SEMPRE PIÙ ECO-FRIENDLY.
Materie prime naturali e trucioli di salice come fonte di energia pulita: Fakro si distingue per le proprie politiche di sostenibilità ambientale in linea con la strategia Europa 2020. Secondo player nel mercato delle finestre da tetto e azienda tra le più innovative del settore, Fakro già da molti anni attua una stringente eco-policy per sviluppare soluzioni sostenibili e implementare processi produttivi a basso impatto ambientale, accrescendo la propria sensibilità verso queste tematiche e andando incontro alle esigenze sempre più consapevoli dei consumatori. «Nei nostri trent’anni di storia l’efficienza energetica e la sostenibilità sono state priorità indiscutibili sia nella nostra visione strategica che operativa – spiega Bruno Pernpruner, Direttore Generale di Fakro Italia – per questo optiamo per materiali naturali e riciclabili –come il legno di pino proveniente da foreste certificate FSC, vernici a base d’acqua e lana di pecora come isolante – e sviluppiamo prodotti ad elevate prestazioni che possano limitare i consumi energetici dell’abitazione. Per soddisfare le direttive della strategia Europa 2020, inoltre, abbiamo reso il nostro intero ciclo produttivo il più possibile eco-friendly e implementato l’utilizzo di una fonte di energia rinnovabile per riscaldare gli spazi della sede». L’applicazione dei principi di eco compatibilità, infatti, non è delimitata solo ai materiali e allo sviluppo delle soluzioni Fakro, ma anche all’ammodernamento degli uffici e degli spazi produttivi.

Il quartier generale di Fakro. L’impianto di riscaldamento negli headquarters, ad esempio, viene alimentato da una fonte di energia completamente sostenibile: la biomassa ottenuta dagli scarti di lavorazione mischiata a truciolato di salice proveniente da una piantagione di proprietà dell’azienda. Attualmente la piantagione ricopre un’area di oltre 30 ettari, una superficie pari all'area di 42 campi da calcio a grandezza naturale – e viene ampliata
annualmente di circa 4 ettari. Ogni ettaro si traduce in circa 20-25 tonnellate di materiale all’anno: dall’inizio del 2021 sono state raccolte oltre 350 tonnellate di truciolato, che verranno utilizzate per riscaldare gli stabilimenti di produzione. Una fonte di energia alternativa pulita e rinnovabile, che si traduce non solo in un minor impatto ambientale, ma anche in un consistente vantaggio economico: il potere calorifico dei trucioli, infatti, è tale che un GJ di energia termica prodotto dalla loro combustione ha un costo di circa 3,5 euro, ovvero meno della metà rispetto al gas naturale e meno di un terzo rispetto all'olio combustibile. Il salice come risorsa energetica.

A WILLOW PLANTATION TO PRODUCE THERMAL ENERGY: THE FUTURE OF FAKRO IS INCREASINGLY ECO-FRIENDLY
Natural raw materials and willow shavings as a source of clean energy: Fakro stands out for its environmental sustainability policies in line with the Europe 2020 strategy. Second player in the roof windows market and one of the most innovative companies in the sector, Fakro has been implementing a stringent eco-policy for many years to develop sustainable solutions and implement production processes with low environmental impact, increasing its sensitivity towards these issues and going meeting the increasingly conscious needs of consumers. "In our thirty years of history, energy efficiency and sustainability have been indisputable priorities both in our strategic and operational vision – explains Bruno Pernpruner, General Manager of Fakro Italy. This is why we opt for natural and recyclable materials - such as pine wood from FSC-certified forests, water-based paints and sheep's wool as insulation – and we develop high-performance products that can limit the energy consumption of the home. In addition, to meet the directives of the Europe 2020 strategy, we have made our entire production cycle as eco-friendly as possible and implemented the use of a renewable energy source to heat the premises". The application of the principles of eco-compatibility, in fact, is not limited only to materials and the development of Fakro solutions, but also to the modernization of offices and production spaces. The heating system in the headquarters, for example, is powered by a completely sustainable energy source: biomass obtained from processing waste mixed with willow chipboard from a plantation owned by the company. Currently the plantation covers an area of over 30 hectares, an area equal to the area of 42 full-size football fields - and is expanded annually by about 4 hectares. Each hectare translates into about 20-25 tons of material per year: since the beginning of 2021, over 350 tons of chipboard have been collected, which will be used to heat the production plants. A clean and renewable alternative energy source, which results not only in a lower environmental impact, but also in a consistent economic advantage: the calorific value of the chips, in fact, is such that a GJ of thermal energy produced by their combustion has a cost of about 3.5 euros, or less than half compared to natural gas and less than a third compared to fuel oil.
FSC ITALIA https://it.fsc.org
BOSCHI ITALIANI IN CRESCITA MA MOLTO SPESSO IN STATO DI ABBANDONO
FLORIAN (FSC ITALIA) SUI DATI DELL’INVENTARIO FORESTALE PRESENTATO DAI CARABINIERI: “NEGLI ANNI PASSATI È MANCATA LA PIANIFICAZIONE PUBBLICA E NON POSSIAMO PERMETTERCELO”.
Ci sono luci e ombre nell’ “Inventa-
rio nazionale delle foreste e dei
serbatoi forestali di carbonio” realizzato dalle unità ambientali dell'Arma dei Carabinieri in collaborazione con Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi per l'economia agraria) e il contributo dei Corpi forestali delle Regioni e Province autonome. «Quello che emerge è – commenta il Direttore di FSC Italia Diego Florian – un quadro ambivalente del nostro patrimonio forestale, che è fondamentale per combattere i cambiamenti climatici». Presentato nei giorni scorsi, l’inventario forestale fotografa infatti la situazione dei boschi italiani: uno strumento fondamentale in vista della Cop26 e per proteggere il patrimonio boschivo, dal quale emerge che il 36,7% dell’Italia è coperto da boschi: una superficie aumentata del 18,4% in circa 10 anni (587 mila ettari), raggiungendo gli 11 milioni di ettari. Un fatto che ha messo in luce quindi una maggiore capacità di assorbimento della CO2, passata da 490 milioni di tonnellate 16 anni fa a 569 milioni oggi. «È vero, – spiega Diego Florian, Direttore di FSC Italia – i boschi italiani sono in espansione, e questa è una buona notizia, ma purtroppo la stragrande maggioranza di essi sono in stato di abbandono, sia sul versante pubblico che privato, e ne è una riprova il fatto che i boschi cedui e le fustaie, quelli che producono legna da ardere, hanno la stessa estensione dell’inventario precedente, ossia 3,8 milioni di ettari: i dati confermano una contrazione nell’utilizzazione. Inoltre solo il 9,5% dei cedui è nella fase "giovanile" e solo il l’1,2% "in rinnovazione", un dato bassissimo, che possiamo interpretare con una presenza molto limitata di attività umane legate al bosco». Preoccupante anche il dato sulla superficie media assestata, ossia sottoposta a tecni-


Diego Florian, direttore di FSC. La foresta italiana, un patrimonio da valorizzare correttamente.
che di gestione razionale: «Se togliamo il Trentino Alto Adige, dove raggiunge quota 43,4%, nel resto d’Italia la superficie media è ferma all'11,3%» sottolinea Florian. La foto che emerge dall’inventario, insomma, mette in luce «lo stato di abbandono di larga parte del nostro patrimonio forestale e la mancanza di una pianificazione pubblica in un’epoca in cui non possiamo proprio permettercelo. I dati ci dicono che è necessario oggi più che mai promuovere una gestione attiva delle aree boschive, al fine di contrastare la situazione di precarietà evidenziata dall’inventario. Anche perché la percentuale di bosco dotata di piani particolareggiati è abbastanza limitata sul territorio nazionale: il 15.3% ed è in diminuzione» sottolinea ancora Florian. Quanto alla cattura dell’anidride carbonica, il direttore di FSC Italia ricorda che un bosco ben gestito e non abbandonato a se stesso consente lo stoccaggio di un maggior quantitativo di CO2: «Per fare un esempio è un po’ come una spugna: se è già zuppa, non riesce ad assorbire efficientemente ancora acqua. Insomma, questi dati ci dicono che stiamo facendo troppo poco per il controllo e la gestione del nostro preziosissimo patrimonio forestale». Infine, il direttore di FSC Italia sottolinea una nota di metodo, dato che i rilevamenti aerei fanno riferimento al 2015, mentre quelli a terra, di precisione, sono andati avanti fino al 2020, una distanza temporale significativa: «Ci auguriamo che il prossimo inventario possa essere più concentrato nel tempo e che l’accesso ai dati sia garantito a tutti gli operatori del settore. Speriamo che l’inventario del 2025 possa riflettere il cambio di marcia che la nuova Direzione Generale delle Foreste del Ministero sta cercando di imprimere al settore».


IL FOREST STEWARDSHIP COUNCIL® (FSC®) Il Forest Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione non governativa e no-profit che include tra i suoi 900 membri internazionali gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commercializzano prodotti forestali, gruppi della grande distribuzione organizzata, ricercatori e tecnici, che operano insieme allo scopo di promuovere in tutto il mondo una gestione responsabile delle foreste. FSC Italia nasce nel 2001 come associazione no-profit, in armonia con gli obiettivi
FSC ITALIA https://it.fsc.org
La foresta di origine viene infatti controllata e valutata in maniera indipendente in conformità a questi standard (principi e criteri di buona gestione forestale), stabiliti ed approvati dal Forest Stewardship Council International tramite la partecipazione e il consenso di tutte le parti interessate. Nel 2018 l’Italia è stato il primo Paese al mondo a verificare scientificamente e certificare gli impatti positivi della gestione responsabile sui servizi naturali forestali, e le ricadute ambientali, sociali ed economiche di tali impatti.

di FSC International. Il marchio ha assunto un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti forestali quali legno, carta e prodotti non legnosi (come ad esempio il sughero), collocando il nostro Paese al secondo posto nella classifica internazionale e al primo in quello europeo per quel che riguarda le certificazioni FSC della Catena di Custodia (Chain of Custody, CoC). Il marchio FSC identifica infatti i prodotti


ITALIAN WOODS GROWING BUT VERY OFTEN IN A STATE
OF NEGLECT
There are lights and shadows in the "National inventory of forests and forest carbon reservoirs"
Presenti sul territorio.
contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. carried out by the environmental units of the Carabinieri in collaboration with
Crea (Council for research in agriculture and analysis for the agricultural economy) and the contribution of the Forestry Corps of the Regions and
Autonomous Provinces.
“What emerges is - comments the Director of FSC Italy Diego Florian - an ambivalent picture of our forest heritage, which is fundamental to combat climate change”.
Presented in recent days, the forest inventory in fact photographs the situation of the Italian woods: a fundamental tool in view of the Cop26 and to protect the forest heritage, from which it emerges that 36.7% of Italy is covered by woods: an area increased by 18.4% in about 10 years (587 thou-

sand hectares), reaching 11 million hectares. A fact that has therefore highlighted a greater absorption capacity of CO2, which went from 490 million tons 16 years ago to 569 million today. "It is true, – explains Diego Florian, Director of FSC Italia Italian forests are expanding, and this is good news, but unfortunately the vast majority of them are in a state of neglect, both on the public and private side, and proof of this is the fact that the coppice woods and high forests, those that produce firewood, have the same extension as the previous inventory, that is 3.8 million hectares: the data confirm a contraction in use. Furthermore, only 9.5% of coppices are in the "juvenile" phase and only 1.2% "in renewal", a very low figure, which we can interpret with a very limited presence of human activities related to the forest". The data on the average area settled, ie subjected to rational management techniques, is also worrying: "If we remove Trentino Alto Adige, where it reaches 43.4%, in the rest of Italy the average area is still at 11.3%" Florian points out. The photo that emerges from the inventory, in short, highlights "the state of neglect of a large part of our forest heritage and the lack of public planning at a time when we just can't afford it. The data tell us that it is now more necessary than ever to promote active management of wooded areas, in order to counter the precarious situation highlighted by the inventory. Also because the percentage of forest with detailed plans is quite limited on the national territory: 15.3% and is decreasing" Florian continues. As for the capture of carbon dioxide, the director of FSC Italia recalls that a well-managed forest that is not left to itself allows the storage of a greater quantity of CO2: "To give an example, it is a bit like a sponge: if it is already soup, it is unable to efficiently absorb any more water ”. In short, “these data tell us that we are doing too little to control and manage our very precious forest heritage”. Finally, the director of FSC Italia underlines a methodical note, given that the aerial surveys refer to 2015, while those on the ground, precisely, went on until 2020, a significant time distance: "We hope that the next inventory can be more concentrated over time and that access to data is guaranteed to all operators in the sector. We hope that the inventory of 2025 will reflect the change of gear that the new Directorate General of Forests of the Ministry is trying to give to the sector". THE FOREST STEWARDSHIP COUNCIL® (FSC®) The Forest Stewardship Council (FSC) is a non-governmental and non-profit organization that includes among its 900 international members environmental and social groups, indigenous communities, forest owners, industries that process and market forest products, large-scale distribution groups, researchers and technicians, working together to promote responsible forest management throughout the world. FSC Italia was founded in 2001 as a non-profit association, in harmony with the objectives of FSC International. The brand has assumed a leading role in the forest products market such as wood, paper and non-wood products (such as cork), placing our country in second place in the international ranking and first in Europe as regards FSC Chain of Custody (CoC) certifications. The FSC brand in fact identifies products containing wood from forests managed in a correct and responsible manner according to rigorous environmental, social and economic standards. The forest of origin is in fact controlled and evaluated independently in accordance with these standards (principles and criteria of good forest management), established and approved by the Forest Stewardship Council International through the participation and consent of all interested parties. In 2018, Italy was the first country in the world to scientifically verify and certify the positive impacts of responsible management on natural forest services, and the environmental, social and economic effects of these impacts.

Convegnistica e premiazioni.
ICOS ITALIA www.icos-cp.eu
TRE SITI DI ECCELLENZA
DATI DI ALTISSIMA QUALITÀ PER LO STUDIO DEI GAS SERRA. ECCO LA CERTIFICAZIONE ICOS-RI PER LE STAZIONI ITALIANE.
Tre siti italiani ricevono il prestigioso riconoscimento che li inserisce tra le più avanzate stazioni europee per la raccolta e la diffusione di dati sui gas serra. Si rivolgono alla capacità dei boschi di assorbire anidride carbonica e inquinanti in aree critiche come la pianura padana o alle porte di grandi agglomerati urbani, e alle misurazioni atmosferiche sulle Alpi: sono le stazioni di Castelporziano, Bosco Fontana e Plateau Rosa. Si tratta di un risultato di primissimo rilievo per l’intera comunità scientifica italiana che studia i cambiamenti climatici e per ICOS Italia, la Joint Research Unit che riunisce istituti di ricerca e università per coordinare e sostenere la partecipazione italiana nell’infrastruttura di ricerca europea dedicata al monitoraggio dei gas serra. L’Italia oltre ad una serie di stazioni sia su terra che in mare, ospita a Viterbo il Centro Tematico Europeo sugli ecosistemi (ICOS ETC), presso l’Università della Tuscia e il CMCC. I dati sono essenziali per migliorare la conoscenza scientifica e per supportare decisioni pubbliche. Nell’anno in cui il tema dei cambiamenti climatici è sotto i riflettori della politica internazionale e nazionale, tre stazioni italiane (Castelporziano, Bosco Fontana e Plateau Rosa) ricevono la certificazione che sancisce la qualità assoluta dei dati che raccolgono su concentrazioni, emissioni e assorbimenti dei gas serra. Il riconoscimento viene da ICOS, Integrated Carbon Observation System, l’infrastruttura di ricerca europea che definisce un rigoroso processo di verifica e garanzia della qualità del lavoro delle stazioni di monitoraggio che ne fanno parte in tutta Europa. Ricevere l’etichetta (labelling) da parte di ICOS è un attestato che pone le stazioni italiane tra le più avanzate per metodologie e strumentazioni a livello europeo. Le tre stazioni italiane, siti di monitoraggio degli ecosistemi e dell’atmosfera, rappresentano una perfetta integrazione tra la più elevata innovazione tecnologica e i siti naturali di grandissima suggestione che li ospitano. Le loro misure, effettuate in continuo e seguendo dei protocolli internazionali, saranno pubblicamente a disposizione in modo aperto e gratuito. La lecceta costiera all’interno della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, alle porte di Roma, è tra i siti tecnologicamente più equipaggiati per lo studio degli scambi di gas serra tra vegetazione ed atmosfera. In particolare, il gruppo di ricerca di biometeorologia nato dalla collaborazione tra CREA e CNR studia la capacità di rimozione di ozono, polveri, CO2 e metano da parte della vegetazione. Allo stesso tempo, la ricerca si concentra anche sul danno provocato dagli inquinanti atmosferici sull’apparato fotosintetico. I dati raccolti a Castelporziano si applicano all’utilizzo di modelli complessi che simulano le relazioni tra biosfera e atmosfera in area Mediterranea, offrendo così agli utilizzatori la possibilità di comprendere l’effetto del clima e dei cambiamenti climatici sullo stato ecofisiologico dell’ecosistema, e l’effetto
Plateau Rosa.

delle interazioni piante-atmosfera quali elemento migliorativo della qualità dell’aria. In generale, il sito di Castelporziano è funzionale alla comprensione dei servizi ecosistemici che le foreste Mediterranee periurbane possono offrire alla comunità. Il sito sperimentale ha ottenuto il labelling come sito ICOS di Classe I, i più completi e di alto profilo dell’intera rete Europea. La torre micrometeorologica della Riserva Naturale Orientata di Bosco Fontana nel comune di Marmirolo (MN) è il cuore tecnologico della ricerca che, grazie alle attività del gruppo di Fisica Ambientale del dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, indaga lo scambio di energia, gas e materia tra la foresta e l’atmosfera, con particolare riferimento alla capacità di rimuovere l’anidride carbonica, l’ozono e il particolato da parte della foresta e gli effetti dell’inquinamento sulla vegetazione stessa. Nata nell’ambito del progetto FP7 ECLAIRE nel 2012, la stazione sviluppa attività di raccolta dati che servono modelli utili a descrivere le complesse interazioni tra ecosistemi forestali e l’atmosfera in un contesto di particolare interesse scientifico quale la pianura padana, una delle zone più inquinante d’Europa. Il bosco periurbano si trova alle porte di Mantova ed è particolarmente importante
Bosco Fontana.

THREE SITES OF EXCELLENCE
Three Italian sites receive the prestigious recognition that places them among the most advanced European stations for the collection and dissemination of data on greenhouse gases. They address the ability of forests to absorb carbon dioxide and pollutants in critical areas such as the Po Valley or at the gates of large urban agglomerations, and atmospheric measurements on the Alps: these are the stations of Castelporziano, Bosco Fontana and Plateau Rosa. This is a very important result for the entire Italian scientific community that studies climate change and for ICOS Italia, the Joint Research Unit that brings together research institutes and universities to coordinate and support Italian participation in the dedicated European research infrastructure. to greenhouse gas monitoring. In addition to a series of stations both on land and at sea, Italy hosts the European Thematic Center on Ecosystems (ICOS ETC) in Viterbo, at the University of Tuscia and the CMCC. Data is essential to improve scientific knowledge and to support public decisions. In the year in which the topic of climate change is in the spotlight of international and national politics, three Italian stations (Castelporziano, Bosco Fontana and Plateau Rosa) receive the certification that establishes the absolute quality of the data they collect on concentrations, emissions and absorptions of greenhouse gases. The recognition comes from ICOS, Integrated Carbon Observation System, the European research infrastructure that defines a rigorous process of verifying and guaranteeing the quality of the work of the monitoring stations that are part of it throughout Europe. Receiving the label (labeling) from ICOS is a certificate that places the Italian stations among the most advanced in terms of methodologies and instrumentation at European level. The three Italian stations, monitoring sites of ecosystems and the atmosphere, represent a perfect integration between the highest technological innovation and the natural sites of great beauty that host them. Their measurements, carried out continuously and following international protocols,
ICOS ITALIA www.icos-cp.eu
per la valutazione di alcuni servizi ecosistemici quali la rimozione di inquinanti o la capacità di mitigare le sempre più frequenti ondate di calore. Bosco Fontana ha ottenuto il riconoscimento come sito associato della rete ICOS. La stazione di misura del Plateau Rosa è posta nel laboratorio Testa Grigia di proprietà del CNR. Essa è situata sulle Alpi italiane della Valle d’Aosta di fronte al monte Cervino a una altitudine di 3.480 m sul livello del mare. È attrezzata e gestita da RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) per la misura in continuo dei due principali gas serra: l’anidride carbonica (CO2), per cui si ha una serie storica di dati di circa trenta anni, e il metano (CH4) . La stazione è inserita nel Global Atmosphere Watch programme e ha ottenuto la classificazione come sito ICOS di Classe 2. I dati raccolti a Plateau Rosa, unitamente ai dati delle restanti stazioni di misura nazionali (Lampedusa e Cimone) e europee incluse in ICOS, servono come dati di ingresso ai modelli inversi per stimare le emissioni dei gas serra, per mantenere sotto attenta osservazione l’andamento della concentrazione di questi gas responsabili dei cambiamenti climatici, e per verificare se le azioni di contenimento delle emissioni intraprese a livello internazionale, nel corso degli anni, sono efficaci. Le certificazioni di queste tre stazioni arricchiscono e consolidano l’attività di ICOS Italia, la Research Unit nata nel 2015, prima in Europa, tra sedici enti (centri di ricerca, università e istituti) per sostenere e promuovere la partecipazione italiana in ICOS-RI, l’infrastruttura di ricerca distribuita che fornisce misure di alta qualità sul ciclo carbonio, sulle emissioni di gas serra e sulla loro concentrazione atmosferica a scala europea con 150 stazioni distribuite in 13 paesi. ICOS Italia ha una rete di 17 stazioni, di cui 10 dedicate allo studio degli ecosistemi terrestri, 4 nella componente oceanica situate sia nel Mar Adriatico che nel Tirreno e 3 per la misura delle concentrazioni di diversi gas serra in atmosfera. Inoltre, ICOS Italia dirige l’Ecosystem Thematic Centre - ETC che, ospitato a Viterbo presso l’Università degli Studi della Tuscia e dal CMCC, è il centro verso cui confluiscono tutti i dati dei siti ecosistemici di ICOS RI ed è responsabile del processamento e del controllo qualità dei dati, degli sviluppi metodologici, della formazione e del coordinamento della rete. ICOS Italia è coordinato dalla Joint Research Unit (JRU), nata dalla collaborazione di 15 enti italiani, tra Università, istituti di ricerca ed altri enti: Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), Università degli Studi della Tuscia, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) della Val d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Fondazione Edmund Mach (FEM), Università degli Studi di Sassari, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Genova, Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Nazionale Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Udine, Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A.

will be publicly available in an open and free way. The coastal holm oak within the Presidential Estate of Castelporziano, near Rome, is one of the most technologically equipped sites for the study of greenhouse gas exchanges between vegetation and the atmosphere. In particular, the biometeorology research group born from the collaboration between CREA and CNR studies the ability of vegetation to remove ozone, dust, CO2 and methane. At the same time,
Castelporziano.
the research also focuses on the damage caused by atmospheric pollutants on the photosynthetic apparatus. The data collected in Castelporziano are applied to the use of complex models that simulate the relationships between the biosphere and the atmosphere in the Mediterranean area, thus offering users the opportunity to understand the effect of climate and climate change on the eco-physiological state of the ecosystem, and the effect of plant-atmosphere interactions as an improvement in air quality. In general, the Castelporziano site is functional to the understanding of the ecosystem services that the Mediterranean peri-urban forests can offer to the community. The experimental site was labeled as a Class I ICOS site, the most complete and high-profile in the entire European network. The micrometeorological tower of the Bosco Fontana Oriented Nature Reserve in the municipality of Marmirolo (MN) is the technological heart of the research which, thanks to the activities of the Environmental Physics group of the Department of Mathematics and Physics of the Catholic University of the Sacred Heart of Brescia, investigates the exchange of energy, gas and matter between the forest and the atmosphere, with particular reference to the ability of the forest to remove carbon dioxide, ozone and particulate matter and the effects of pollution on the vegetation itself. Established as part of the FP7 ECLAIRE project in 2012, the station develops data collection activities that serve models useful for describing the complex interactions between forest ecosystems and the atmosphere in a context of particular scientific interest such as the Po Valley, one of the most pollutant of Europe. The peri-urban forest is located on the outskirts of Mantua and is particularly important for the evaluation of some ecosystem services such as the removal of pollutants or the ability to mitigate the increasingly frequent heat waves. Bosco Fontana has obtained recognition as an associated site of the ICOS network. The Plateau Rosa measuring station is located in the Testa Grigia laboratory owned by the CNR. It is located in the Italian Alps of the Aosta Valley in front of Mount Cervino at an altitude of 3,480 m above sea level. It is equipped and managed by RSE (Research on the Energy System) for the continuous measurement of the two main greenhouse gases: carbon dioxide (CO2), for which there is a historical series of data of about thirty years, and methane (CH4 ). The station is included in the Global Atmosphere Watch program and has obtained the classification as a Class 2 ICOS site. The data collected at Plateau Rosa, together with the data of the remaining national (Lampedusa and Cimone) and European measurement stations included in ICOS, serve as input data to inverse models to estimate greenhouse gas emissions, to keep under careful observation the trend of the concentration of these gases responsible for climate change, and to verify whether the actions to contain emissions undertaken at international level, during the years, they are effective. The certifications of these three stations enrich and consolidate the activity of ICOS Italia, the Research Unit founded in 2015, the first in Europe, among sixteen entities (research centers, universities and institutes) to support and promote the Italian participation in ICOS-RI , the distributed research infrastructure that provides high-quality measurements on the carbon cycle, greenhouse gas emissions and their atmospheric concentration on a European scale with 150 stations spread across 13 countries. ICOS Italia has a network of 17 stations, of which 10 are dedicated to the study of terrestrial ecosystems, 4 in the oceanic component located both in the Adriatic Sea and in the Tyrrhenian Sea and 3 for measuring the concentrations of different greenhouse gases in the atmosphere. Furthermore, ICOS Italia directs the Ecosystem Thematic Center - ETC which, hosted in Viterbo at the University of Tuscia and the CMCC, is the center towards which all the data of the ecosystemic sites of ICOS RI converge and is responsible for the processing and quality control of data, methodological developments, training and coordination of the network. ICOS Italia is coordinated by the Joint Research Unit (JRU), born from the collaboration of 15 Italian entities, including universities, research institutes and other entities: Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), Università degli Studi della Tuscia, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) della Val d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Fondazione Edmund Mach (FEM), Università degli Studi di Sassari, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Genova, Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Nazionale Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Udine, Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A.
MORELATO – MUSEO VERDE® www.morelato.it – www.museoverde.com
IL VALORE DEL LEGNO, IL VALORE DI UN ECOSISTEMA
L’ATTENZIONE E LA SENSIBILITÀ AL TEMA DELL’AMBIENTE HA PORTATO MORELATO AD AVVICINARSI AL PROGETTO PATTO PER IL GRAN CHACO, PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE MUSEO VERDE, PER SALVAGUARDARE IL SECONDO ECOSISTEMA PIÙ GRANDE DELL’AMERICA LATINA.

Il Gran Chaco è appunto un’area di 1,3 milioni di chilometri quadrati (4 volte l’Italia) fra Argentina, Bolivia, Brasile e Paraguay con un’immensa biodiversità paragonabile all’Amazzonia, una moltitudine di comunità e di culture. Negli ultimi venti anni sono scomparsi 87.000 km2 di bosco, più della superficie dell’intera Austria. Ogni km2 trattiene l’emissione di 13.000 tonnellate di CO2. Una deforestazione che l’Associazione Museo Verde vuole frenare con strategie di sviluppo sostenibili e alternative, valorizzando e proteggendo le risorse naturali e culturali di questo territorio che rappresenta uno dei polmoni verdi del nostro pianeta. Sono quattro i principali asset intorno a cui ruota questo programma che coinvolge Organizzazioni Internazionali, Autorità governative, Organizzazioni non governative, Università, Centri Ricerche e Imprese: legni pregiati, prodotti agricoli alimentari e medicali, ecoturismo e l’artigianato nativo, per cui è stata coinvolta l’azienda Morelato. Così è nata la sedia Gran Chaco, simbolo di speranza per un’economia sostenibile che trasforma le proprie risorse in fonte di ricchezza tutelando e preservando l’ambiente. La seduta prodotta da Morelato e disegnata dal prof. Franco Poli, designer è infatti realizzata in frassino e in legno Urunday del Gran Chaco, materie prime
di provenienza certificata che diventano un oggetto di design. «Siamo orgogliosi di essere stati chiamati a contribuire in modo tangibile alla promozione del progetto. Oggi è un dovere per un'azienda impegnarsi affinché il proprio lavoro generi valore per la società e per l'ambiente in cui opera e da cui trae le proprie risorse», dichiara Alessandro Morelato. «La sedia del Gran Chaco dimostra come sia possibile valorizzare il patrimonio ambientale e attivare un circolo virtuoso capace di mettere insieme molte comunità
diverse». Il progetto lanciato da Museo Verde® è stato ufficialmente presentato come side event della PreCOP26 a Milano in collaborazione con IILA, WWF Italia, l’Ambasciata dell’Argentina e l’Ambasciata del Paraguay.
THE VALUE OF WOOD, THE VALUE OF AN ECOSYSTEM
The Gran Chaco is precisely an area of 1.3 million squarekilometers (4 times the size of Italy) between Argentina, Bolivia, Brazil and Paraguay with an immense biodiversity comparable to the Amazon, a multitude of communities and cultures. In the last twenty years, 87,000 square kilometers of forest have disappeared, more than the surface of the whole of Austria. Each sq km retains the emission of 13,000 tons of co2. A deforestation that the Green Museum Association wants to curb with sustainable and alternative development strategies, enhancing and protecting the natural and cultural resources of this area which represents one of the green lungs of our planet. There are four main assets around which this program revolves, which involves International Organizations, Government Authorities, Non-Governmental Organizations, Universities, Research Centers and Companies: precious woods, agricultural food and medical products, ecotourism and native crafts, for which it was Morelato company involved. Thus was born the Gran Chaco chair, a symbol of hope for a sustainable economy that transforms its resources into a source of wealth while protecting and preserving the environment. The seat produced by Morelato and designed byprof. Franco Poli, designer, is in fact made of ash and Urunday wood from Gran Chaco, raw materials of certified origin that become a design object. "We are proud to have been called to contribute in a tangible way to the promotion of the project. Today it is a duty for a company to commit itself so that its work generates value for the society and for the environment in which it operates and from which it draws its resources", declares Alessandro Morelato. "The Gran Chaco chair demonstrates how it is possible to enhance the environmental heritage and activate a virtuous circle capable of bringing together many different communities". The project launched by Museo Verde® was officially presented as a side event of PreCOP26 in Milan in collaboration with IILA, WWF Italy, the Embassy of Argentinaand the Embassy of Paraguay.
MUSEO VERDE®
Museo Verde® è un’associazione che persegue la conservazione e valorizzazione delle culture indigene nel Gran Chaco Sudamericano. In tale contesto ha lanciato il PATTO per il GRAN CHACO, per promuovere il binomio cultura/ambiente come fattore di sviluppo sostenibile.
http://www.museoverde.com/it/
Museo Verde® is an association that pursues the conservation and enhancement of indigenous cultures in the South American Gran Chaco. In this context, it launched the PACT for the GRAN CHACO, to promote the combination of culture / environment as a factor of sustainable development.
http://www.museoverde.com/it/
FONDAZIONE EDMUND MACH www.fmach.it
LE VESPE CONTRO LE CIMICI
VESPE SAMURAI IN ARRIVO IN 44 SITI TRENTINI: PARTE IL 2° ANNO DI RILASCI CONTRO LA CIMICE.

Al via il secondo anno di ri-
lasci delle vespe samurai in
Trentino per contrastare la cimice asiatica. L'autorizzazione ministeriale appena arrivata consente di immettere nel territorio provinciale Trissolcus japonicus, l’agente di controllo in grado di parassitizzare le uova della cimice asiatica e ridurre cosi la popolazione che sta creando notevoli danni all'agricoltura. Alla Fondazione Mach era tutto pronto da settimane e appena arrivato il via libera ufficiale sono partiti immediatamente i primi rilasci in 44 siti trentini. Vengono rilasciate cento femmine per ogni sito (con la presenza di almeno un ulteriore 10% di maschi) per tre volte a distanza di 20 giorni l’una dall’altra. Un’operazione preparata nel dettaglio dal gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach da anni in prima linea per affrontare questa emergenza. Per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno ma già nel 2020, primo anno di rilasci, i risultati sono stati oltre le aspettative, con un insediamento delle vespe samurai nel 30% dei siti trentini. I punti di rilascio riguardano tutte le zone a maggior presenza della cimice asiatica: Alto Garda, Valle di Loppio, Valle dei Laghi, Vallagarina, Trento, Piana Rotaliana, Val di Non, Valsugana e Val di Cembra. L’attività di rilascio, che durerà un paio di mesi, si inserisce nell’ambito dello specifico progetto per la lotta biologica SWAT, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, e all'interno del programma nazionale di lotta biologica coordinato dal CREA - Difesa Certificazione. La vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi. Per allevare la vespina è stato necessario raccogliere migliaia di esemplari di cimice asiatica e grazie alla collaborazione della cittadinanza anche quest'anno il piano di raccolta sta portando centinaia di esemplari negli allevamenti FEM. Proprio in questi giorni è uscito un approfondimento monografico edito dalla FEM


e realizzato sempre nell’ambito del progetto SWAT, dal titolo “Cimici. Guida al riconoscimento delle specie di interesse agrario nel Nord Italia”. Si tratta di uno strumento utile al riconoscimento di alcune specie di cimici e rivolto ad agricoltori, tecnici, studenti e naturalisti.
https://www.fmach.it/Servizi-Ge-
nerali/Editoria. Dallo scorso anno è attivo anche un sito dedicato che fornisce informazioni precise e aggiornate sugli sviluppi della lotta biologica in provincia di Trento nei confronti della cimice asiatica e di altre specie aliene invasive.
WASPS AGAINST BUGS
The second year of release of samurai wasps in Trentino to fight the Asian bug is starting. The newly arrived ministerial authorization allows the introduction of Trissolcus japonicus into the provincial territory, the control agent capable of parasitizing the eggs of the Asian bedbug and thus reducing the population that is creating considerable damage to agriculture. At the Mach Foundation everything had been ready for weeks and as soon as the official green light arrived, the first releases immediately started in 44 Trentino sites.
One hundred females are released for each site (with the presence of at least an additional 10% of males) three times within 20 days of each other. An operation prepared in detail by the working group of the Edmund Mach Foundation for years at the forefront of addressing this emergency. It will take a few years to reach a situation of equilibrium but already in 2020, the first year of releases, the results were beyond expectations, with a settlement of samurai wasps in 30% of the Trentino sites. The release points concern all the areas with the greatest presence of the Asian bug: Alto Garda, Valle di Loppio,
Valle dei Laghi, Vallagarina, Trento, Piana Rotaliana, Val di Non, Valsugana and Val di Cembra. The release activity, which will last a couple of months, is part of the specific SWAT biological control project, funded by the Autonomous Province of Trento, and within the national biological control program coordinated by CREA - Defense Certification. The wasp, which reproduces at the expense of its host by laying its eggs inside the eggs of the Asian bug, is absolutely harmless for humans and other organisms. To breed the vespina it was necessary to collect thousands of specimens of Asian bedbugs and thanks to the collaboration of the citizens, once again this year the collection plan is bringing hundreds of specimens to FEM farms. Just in these days, a monographic study published by the FEM has been released and also carried out as part of the SWAT project, entitled "Bedbugs. Guide to the recognition of species of agricultural interest in Northern Italy". It is a useful tool for the recognition of some species of bedbugs and aimed at farmers, technicians, students and naturalists.
https://www.fmach.it/Servizi-Generali/Editoria
A dedicated site has also been active since last year, providing accurate and updated information on the development of biological control in the province of Trento against the Asian bug and other invasive alien species.
https://lottabiologica.fmach.it/
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