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LA STORIA

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NEL FIUME DELLA STORIA

IL CAMMINO DEL GRUPPO FANTONI TRA PASSIONE E RAZIONALITÀ.

Il Gruppo Fantoni, nel settore del legno e dell’arredamento, si segnala per la sua storicità, una storicità che non significa soltanto longevità imprenditoriale ma piena sintonia con la storia della tecnologia e dei mercati per un lasso di tempo che si stende su quasi due secoli e mezzo. Non solo, assume un ruolo protagonista anche nella Storia con la S maiuscola, una Storia che, spesso e volentieri ha visitato, non sempre con benevolenza, il Friuli, la sua terra d’origine e di riferimento. Le tracce della storia aziendale, meticolosamente seguite e rievocati in uno dei volumi di BlueIndustry dedicato alla storia dell’azienda, fanno da falsariga a questo riassunto forzatamente breve, ma di questo prezioso volume invitiamo alla lettura, cominciando dalla storia della famiglia, le cui tracce risalgono alla Toscana e alla migrazione dei Fantoni in Friuli dove presto acquisiscono un ruolo centrale nella vita politica della regione. Se l'inizio dell'attività economica risale alla fine del Settecento, è nell'età del Liberty che l'Ebanisteria Achille Fantoni si segnala alla Prima Biennale d'Arte di Venezia non solo per la sua partecipazione all'evento ma anche per la realizzazione del monumentale ingresso alla manifestazione. Siamo in una fase in cui il mobile d'arte è appannaggio di una clientela di alto lignaggio e di notevoli disponibilità economica. Negli anni intorno al primo conflitto mondiale, la

Nella pagina a sinistra, lo stile storicista che vede i primi grandi successi della Fantoni.

A sinistra, eleganza e leggerezza nelle collezioni disegnate per Fantoni da Cesare Scoccimarro.

In basso, il progetto dello stabilimento Fantoni&C.

contrapposizione tra lo stile storicista e i movimenti d'avanguardia è centrale anche nel mondo della arti applicate e del mobile, significativa in questo senso la presenza alla Prima Mostra delle Arti Decorative di Monza (l'antenata della Triennale di Milano). Ma la "voglia d'industria" è dietro l'angolo e negli anni Venti, Giovanni Fantoni costituisce con il partner Carlo Fachini, la G. Fantoni&C.: sono le macchine Kirchner e Bombagli, il trasformatore Ansaldo e i motori Marelli i "segni" che cominciano il cammino felice nella tecnologia della famiglia Fantoni.

IN THE STREAM OF HISTORY

The Fantoni Group, in the wood and furniture sector, stands out for its historicity, a historicity that does not only mean entrepreneurial longevity but full harmony with the history of technology and markets for a period of time that extends over almost two centuries and a half. Not only that, it also takes on a leading role in history with a capital S, a history that has often and willingly visited Friuli, its land of origin and reference, not always kindly. The traces of the company's history, meticulously followed and recalled in one of the volumes of BlueIndustry dedicated to the history of the company, are the guidelines for this necessarily short summary, but we invite you to read this precious book. Today, in a world in continuous and dramatic evolution, the scenario of the last few years sees the prompt answering capability and the innovative strength of an Industrial Group constantly in pace with the times.

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La prima Biennale di Udine nel 1926 vede tra i suoi protagonisti la G. Fantoni&C. alla ricerca di un superamento del provincialismo della vita friulana. Grandi commesse come quelle dell'Istituto della Cassa di Risparmio di Udine, la sede di Udine della Banca d'Italia, il Municipio di Udine, la sede udinese dell'istituto Nazionale delle Assicurazioni, l'Istituto Tecnico Giovanni da Udine e il restauro del cinquecentesco Palazzo dei Dieci, che vede affidati gli arredi interni all'azienda, punteggiano gli anni Venti. Ma la terza biennale di arti decorative di Monza segna la fine di un'epoca: l'addio allo storicismo, sofferto ma vissuto pienamente, prelude a tempi nuovi.

IL DESIGN E LA DIMENSIONE INDUSTRIALE

Sono gli anni di Domus (prima uscita nel gennaio 1928) e di Gio Ponti, ma anche della Casa Bella di Marangoni. Sarebbe fuori luogo raccontare in queste pagine le grandi Esposizioni degli anni Trenta, la figura affascinante e problematica di Margherita Sarfatti, il ruolo di Ugo Ojetti, vero dominus culturale dell'Italia dei primi decenni del Secolo Breve, della Triennale di Giovanni Muzio: basti dire che in tutti questi anni, affollati di eventi e di idee, Giovanni Fantoni è protagonista e nel 1935 nasce il Mobilificio Giovanni Fantoni con la sua sede di Gemona e si fa strada la serialità di cui è esempio il lavoro di Ermes Midena con le "sei casette uguali". Ma sono anche gli anni degli arredamenti navali in cui prestigio estetico e la capacità tecnica vanno di pari passo per fa crescere l'azienda. Non saranno anni facili quelle della guerra che, come di regola, si accanisce particolarmente nell'area friulana. La consuetudine di quegli anni con artisti e designer, architetti e intellettuali, la realizzazione di progetti di grande prestigio e spirito innovativo vede la Fantoni in primo piano, ma, in quegli Anni Cinquanta, così vibranti di iniziativa e di attività, è il destino industriale a bussare alla porta con l'esigenza per l'industria Fantoni di uscire dall’Imbottigliamento" di Gemona: Marco Fantoni, Andrea Pittini a altri creano la Ziro s.p.a. per realizzare un gigantesco insediamento industriale nella località Rivoli. Lo spazio e la logistica sono ideali ed è il momento per la Fantoni di recepire e sviluppare la straordinaria idea del pannello truciolare, un pro-

In alto, il primo stabilimento Fantoni Arredamenti di Osoppo.

A destra, prima campata dello stabilimento Plaxil di Osoppo.

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dotto innovativo che rivoluzionerà le tecniche produttive del mobile, coinvolgendo profondamente il mondo del design. Nasce nel 1962 la società per azioni Plaxil, destinata alla produzione dei pannelli truciolari sotto la presidenza di Piero Fantoni. Sarà l'architetto Carlo Lucci a realizzare il complesso edilizio le cui potenti e agili strutture metalliche saranno tra le poche a resistere al violentissimo terremoto del 1976. Un'esperienza che metterà a dura prova la tenacia degli imprenditori friulani, una cesura nella storia del Friuli, una frattura tra crollo e sopravvivenza, un dramma per tutta l'Italia. I nuovi capannoni e il padiglione uffici inaugureranno poi la grande stagione della collaborazione di Gino Valle con la Fantoni. È in questi giorni che Giovanni e Paolo Fantoni si affiancano al padre Marco nella ricostruzione dell'azienda, in un abbraccio solidale con manager e maestranze.

A sinistra, lo stabilimento Plaxil 4.

In basso, Plaxil 5, la “cattedrale”.

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In alto, il Centro Ricerche Fantoni: i “beni immateriali” come presupposto della crescita.

In alto a destra, la collezione Atelier, la concentrazione sull’arredo ufficio porta a una ricerca di altisismo design.

A destra, la cultura della fonoassorbenza nelle collezioni 4akustik.

LA PRODUZIONE DELL'MDF

Il pannello MDF viene prodotto per la prima volta negli Stati Uniti dalla Celotex del Gruppo Masonite nel 1967. È un pannello di fibra di legno prodotto con tecnologie innovative e con un sistema di sfibratura del legno, oltre che da una nuova tecnica di resinatura e di essiccazione. Marco Fantoni, molto interessato da questa nuova tecnologia, visita alcuni stabilimenti negli Stati Uniti e prende atto dell’alto contenuto innovativo del prodotto. Nel 1979 entra in funzione il Paxil 4, primo impianto di produzione di mdf in Italia e terzo in Europa. Intanto la Fantoni, sempre più focalizzata nella produzione del mobile da ufficio rilancia il suo ruolo, con la collaborazione di Gino Valle e la realizzazione della serie 45°, preludio di un cammino nel settore che vede l'azienda di Osoppo sempre protagonista. Una particolare enfasi viene data alla produzione di pareti attrezzate richieste dalla concezione contemporanea dell'arredo ufficio. Marco Fantoni, prendendo in considerazione e valutando la situazione venutasi a creare nell’Avellinese dove per la chiusura di molte aziende produttrici di carbone di legno, si era resa disponibile una forte quantità di legno ceduo, decide la costruzione in loco di uno stabilimento per una nuova linea di MDF che si chiamerà Novolegno. Il rosso sarà il suo colore. A breve distanza verrà affiancata dalla Novoxil, una linea con pressa continua Bison-Mende per la produzione di pannello sottile. Entra intanto nella squadra Fantoni la gloriosa Carnica Lavori degli anni Trenta che diventerà LaCon, specializzandosi nella impregnazione delle carte decorative. Continua intanto il cammino della Fantoni nei mobili da ufficio e domestici con le straordinarie colle-

zioni degli anni Ottanta, mentre prosegue la costituzione del Plaxil 5 dell’architetto Valle, impianto che diventa l’iconica “cattedrale” dello stabilimento di Osoppo. Ad Attimis la Patt inizia la sua attività con la Divisione Pavimenti, per la produzione di doghe melaminiche pre-finite con supporto in Mdf idrorepellente, predisposte per un incastro a secco. Agli inizi del 2000, base ad un accordo di licenza mondiale con un’azienda svizzera, inizia la produzione del pannello fonoassorbente Topakustik, un prodotto innovativo costituito da elementi fonoassorbenti a lamelle che viene usato per ambienti dove si rende necessario un alto grado di assorbimento sonoro, un successo che vedrà Fantoni protagonista anche in questo settore. Con l'autunno 2000, Fantoni varca i confini nazionali e completa la sua costellazione produttiva con la slovena Lesonit a Ilirska Bistrica.

IL TEMA ENERGETICO E L'INTEGRAZIONE VERTICALE

L'integrazione verticale è sempre stata un aspetto centrale per il Gruppo Fantoni, a partire dal tema energetico con la produzione di energia idroelettica e di centrali di cogenerazione per ottenere un maggior controllo sulla catena del valore ma, anche per aumentare le competenze aziendali tecniche e commerciali, la messa a punto del processo di impregnazione delle carte decorative è, assieme alla creazione dell'impianto chimico per la produzione della resina melaminica e ureica, un

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altro passo avanti di un cammino che, oggi, si completa con l'acquisizione della ditta Natolino Trasporti che permette una sofisticata gestione logistica degli autotreni, appositamente configurati per una razionalizzazione dei tempi di carico e di scarico. Attenta anche ai beni immateriali la Fantoni nel 1996 crea il suo Centro Ricerche, un edificio di grande pregio architettonico progettato dagli architetti Broggi e Burckhardt con la collaborazione di Gino Valle, che diventa presto un centro di sapere e competenza i cui esiti convegnistici danno vita alla collana editoriale BlueIndustry.

L’impianto Plaxil 8.

L’economia circolare nella visione del Gruppo Fantoni con l’impianto Recy per il riciclato.

L’avveniristico pulpito di comando della linea Plaxil 8.

IL NUOVO MILLENNIO

Il nuovo millennio vede ancora accentuarsi il dinamismo del Gruppo. Lesonit subisce un radicale processo di ammodernamento: la prima fase vede l’attivazione di una nuova caldaia che anziché olio brucia scarti di legno e il potenziamento del defibratore, andando a completare quindi il primo ciclo di lavorazione dei chips per la realizzazione del pannello MDF. La seconda fase vede il rinnovo dell’impianto produttivo che affianca quello vecchio affinché la produzione non venga interrotta. La terza fase vede smontare i vecchi impianti per lasciar posto alla nuova linea produttiva. A completamento del ciclo, viene ampliata anche la nobilitazione. Nel 2017 nasce Plaxil 8, un edificio industriale che

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ospita la linea di produzione di MDF più lunga d’Europa e completamente automatizzata. L’impianto sostituisce le linee di pressa Plaxil 4 e Plaxil 5 utilizzandone però i defibratori e i magazzini esistenti. Il fabbricato ricopre un’area di circa 8500 m2 ed è localizzato all’interno del sito di produzione di Osoppo del Gruppo Fantoni.

VERSO L'ECONOMIA CIRCOLARE

Infine, in conformità con le dinamiche di risposta alla sfida ecologica, si dipana l'impegno del Gruppo Fantoni verso l'economia circolare: dopo una prima fase completata nel giugno 2017 con l’avvio dell’impianto Plaxil 8, realizzato all’insegna dell’industry 4.0 e costato 80 milioni di euro di investimento, nel 2021 l’azienda completa un secondo piano di investimenti da 25 milioni di euro che le

consente di produrre per la prima volta pannelli MDF (Medium Density Fiberboard) con una componente di legno da riciclo superiore al cinquanta per cento, garantendo la medesima qualità rispetto al solo utilizzo di essenze vergini.

Ad agosto 2021 viene completata la realizzazione di un impianto di pulizia del legno riciclato dotato di sensori a raggi X e a infrarossi per la rimozione delle impurità (inerti, vetro, sassi, metalli, plastiche). Il materiale così depurato sarà utilizzato per lo strato interno del pannello, lasciando sulle superfici le essenze vergini che garantiranno così stesse qualità e prestazioni degli MDF tradizionali. Altri due investimenti vengono portati a termine nel 2021: Il primo è legato all’automazione del trasporto e miscelazione delle materie prime legnose, per un valore di 5 milioni di euro. Consentirà un controllo migliore e più flessibile del materiale che alimenta gli impianti di produzione MDF oltre che significativi risparmi nella logistica. L’altro cantiere, per nove milioni di investimento, vede la realizzazione di magazzini automatici dei prodotti finiti levigati collegati alle linee di nobilitazione. Si combinerà così l'elevata flessibilità con l’automazione spinta, da cui deriveranno risparmi importanti in tutta la logistica interna dei magazzini. Sono risposte puntuali in un mondo in continua e drammatica evoluzione che è lo scenario degli ultimi anni e vede la pronta risposta e la capacità di proposta di un Gruppo Industriale costantemente al passo coi tempi.

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