Maggio Giugno 2012 v. 4 # 3 Prezzo Copia 12 euro - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 n째46) art.1, comma 1, LO/MI
Storie
The Abbots Way Boston Marathon Lanzarote IronMan
Correre senza numeri
Pronti per un altro cambio?
X.RUN
Storie di corsa
2012 maggio / giugno [v. 04 # 03] volume 4, numero 3
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Dedica speciale alla gente d’Emilia
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« SENZA FAMIGLIA, CASA, LAVORO: CI VUOLE UNO SPIRITO INDOMITO »
erti numeri di X.RUN escono da soli, quasi fossero comandati da una volontà superiore. Gli articoli che arrivano si sposano con quelli che abbiamo richiesto, le frasi di uno si collegano con il contenuto di un altro. Insomma sembra che tutto converga in un unico punto focale. La copia che tenete in mano è uno di quei numeri speciali. La cover è dedicata alla corsa fuori dalle gare. Iniziano a starci strette delle competizioni cui devi iscriverti sei mesi prima, a noi piace correre. Così abbiamo parlato con chi si muove in modo diverso: gli amici triestini dell’Associazione Le vie del Carso e quelli del Marathon CLub Alabarda che patrocinano la Sentiero 3 - Cavalcata Carsica. La sezione Running verte su obbiettivi così difficili che sembrano impossibili (la maratona sotto le tre ore, l’IronMan, un ultratrail da 125 chilometri) raccontati da gente normalissima, che fa sembrare avvicinabile anche quell’obbiettivo. E nel frattempo Giorgio Calcaterra il grande atleta che è il più bell’esempio di “persona normale” va a vincere l’oro ai mondiali della 24 ore e subito dopo il Passatore (grazie a Daniele Silvioli per la bellissima foto di copertina). Infine, abbiamo dedicato una Cover della nostra pagina FaceBook alla coppia Andrea Accorsi e Monica Barchetti che in hanno corso la Sei giorni del lago Balaton ottenendo entrambi il primato italiano sulla distanza. E solo pochi giorni dopo, il terremoto di maggio aveva scosso di nuovo la terra emiliana e aveva danneggiato, tra le altre, la casa di Monica e Andrea. Da ragazzo, fortunatamente solo da testimone, ho vissuto la disperazione del dopo terremoto in Friuli (maggio 1976). Persone che si svegliavano alla mattina senza famiglia, senza casa, senza lavoro. Praticamente senza passato, presente e futuro... Capisco cosa vuol dire. E proprio per questo sono ancor più ammirato di Andrea e Monica che, a chi gli chiedeva come stavano, hanno risposto: «Noi siamo fortunati, abbiamo un camper dove dormire». È una risposta che dice FRANZ ROSSI molto dell’inflessibile forza di volontà di queste persone. EDITORE Forza Monica, forza Andrea, forza Emilia tutta...
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X.RUN La rivista è edita da Tribù Astratte s.c.ar.l. Sede legale: via Dante, 7 - 34122 - Trieste Redazione: via Viganò, 8 - 20124 - Milano Direttore responsabile Franco Faggiani Comitato di redazione: Daniela Banfi, Franz Rossi
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La testata è stata registrata presso il Tribunale di Trieste nr. 1179 del 14/08/2008 4 Stampa: A.G. Bellavite Missaglia (LC)
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INDICE
L’Editoriale 3 Editoriale
COVER 10 ...e se smettessimo di dare i numeri? di Franz Rossi Inizia a diffondersi un’esigenza di correre senza dover per forza partecipare a delle gare. Esistono diversi modi... scopriamo insieme quali
20 111 del Kokoš e altre avventure di Fabio Alce Fabris Nell’estremo NordEst, a cavallo tra Italia e Slovenia, c’è un’associazione che continua a promuovere iniziative di corsa molto particolari.
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MITO 34 The Bob Graham Round di Franz Rossi Nel nord dell’Inghilterra scopriamo i soci di un Club molto esclusivo. Per partecipare bisogna percorrere 72 miglia e salire e scendere 42 colline in meno di 24 ore.
RUNNING 44 La decisione di Federico Trivellin Federico ha due sogni, correre a New York e finire una maratona sotto le tre ore. Il primo è ragionevolmente semplice da realizzare, ma il secondo non è da tutti.
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54 El IronMan mas duro del mundo di Giulio Bottone L’IronMan è l’ultra-prova dei triatleti: 3,9 km a nuoto, 180 in bici e poi la maratona. Ci vuole allenamento e costanza... oppure un pizzico di coscienza e un’ottima base fisica da cui partire.
64 Il Passatore, 100 chilometri tra briganti e condottieri di Stefano Bettio Con la sua consueta abilità, Stefano Bettio ci accompagna in un viaggio nel tempo mentre corre la 100 km più famosa d’Italia.
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76 4 domande per 4 runners: V Indice
ecco la loro Boston Marathon di Filippo Castiglia Quattro maratoneti ci raccontano la loro Boston, la maratona più vecchia e titolata del mondo.
86 In vacanza con gli Abati di Max von Mars Un fantomatico barone austriaco decide di venire in Italia per guadagnare 4 punti per l’Ultra Trail du Mont Blanc. E scopre un mondo meraviglioso...
96 Santa Cristina: Holiday on Ice di Marco Stracciari Un trail che si è guadagnato un suo posto d’onore nel panorama delle corse in Natura del nord. Vuoi per la semplicità di chi lo organizza o perché è il primo della stagione.
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102 Fuori dall’Uscio a cura della Redazione Riprende da questo numero la nostra rubrica legata alla corsa e ai viaggi.
104 Riper-CORRENDO la storia di Stefano Medici Di corsa sulle spiagge della Normandia che risuonano di grida: Omaha Beach e le sue sorelle...
LOGOS 112 Intervista a Leonardo Soresi: Stregato dai Tarahumara di Andrea Busato Giornalista e corridore, direttore di Spirito Trail e prestigiosa firma di Correre, scopriamo il Soresi scrittore e la sua passione per un popolo di indio..
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118 Il lessico del podista
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di Mauro Creatini Continua il nostro personale dizionario di termini “normali” imprestati al podismo e liberamente reinterpretati per noi da Mauro Creatini.
120 Lui & Lei
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di Stefania Cena La corsa può essere il luogo ideale per incontrarsi. La magia di un appuntamento non-appuntamento, il gioco delle frasi e dei pensieri.
130 Il lato oscuro della corsa di G.RUNNER Settima riflessione tratta dal Diario di un dissidente. Una mente arguta che ci fa da specchio e che ci permette di confrontarci con le nostre manie da corridori.
136 Autori 142 Photo Credits
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V Indice
Per assoluti problemi di spazio, anche in questo numero abbiamo dovuto rinunciare alle recensioni che torneranno puntuali nel prossimo numero.
123 ...e se smettessimo di dare i numeri?
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«La corsa sta alla gara come il cibo sta al ristorante». Su questo riflettevo tornando da una corsa sui monti dietro casa. Ci eravamo fermati a raccogliere delle fragole e avevamo trovato sette porcini, per cui mi pregustavo un delizioso pranzetto... 13
Da un po’ di tempo a questa parte sono davvero poco stimolato a partecipare alle gare. O meglio, magari anche ci partecipo, ma non sopporto più il dovermi iscrivere con grande anticipo per trovare posto, il subire vessazioni dalla Fidal sulle gare che posso o non posso fare, il sentirmi chiedere il giorno dopo “quanto sei arrivato”... Insomma ho un piccolo problema di eritema da pettorale. «La corsa sta alla gara come il cibo sta al ristorante». Su questo riflettevo tornando da una corsa sui monti dietro casa. Probabilmente ha avuto il suo peso il fatto che ci eravamo fermati a raccogliere delle fragoline di bosco e avevamo trovato sette porcini, per cui mi pregustavo un delizioso pranzo a base di ciò che avevamo appena raccolto, ma il paragone mi sembrava calzante. Così come per il ristorante, se vuoi godere della corsa nei suoi aspetti più elevati devi rivolgerti ai
professionisti, persone che sanno esaltare l’esperienza del muoverti velocemente da un luogo all’altro sottolineandone gli aspetti sportivi e di performance, garantendo servizi accessori (ristori, medaglie, classifiche), individuando percorsi sfidanti o panoramici (certe corse non le avreste neppure pensate se non vi foste iscritti ad una gara...): quindi onore al merito agli organizzatori per l’oscuro (e spesso gratuito) lavoro che svolgono. La corsa è molto di più Ma non possiamo ridurre l’esperienza della corsa alle sole gare o alla preparazione ad esse. Correre è (anche) molto di più. È il piacere del gesto per il gesto, è il gusto dell’esplorazione veloce degli spazi (molte delle città in cui vado per lavoro non le avrei visitate se non vi fossi uscito a correre al mattino presto), è il piacere di andare a correre con un
C ...e se smettessimo di dare i numeri?
testo di Franz Rossi foto di Autori Vari
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“ LA TERRA HA MILLE PATIMENTI. SU OGNI CREATURA PESA UN SASSO O UN RAMO STRONCATO Scipio Slataper
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C 111 del Kokoš e altre avventure
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PORTANDO IL NOSTRO FAGOTTO D
(da un libro di vetta)
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DI NUVOLE, SIAMO GIUNTI IN CIMA
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Nel Nord dell’Inghilterra c’è un’area chiamata Distretto dei Laghi che è punteggiata di tante piccole colline. In questo palcoscenico naturale corrono i membri di uno dei più esclusivi Club del mondo, gli atleti che hanno completato il Bob Graham Round in meno di 24 ore. Ecco com’è nata questa incredibile leggenda
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Una sezione del Running particolare: imprese estreme raccontate da persone comuni. Iniziamo con la maratona sotto le tre ore di Federico, proseguiamo con l’IronMan di Lanzarote di Giulio e concludiamo con l’Abbots Way, 135 km di fango narrata da Max. E molto altro ancora sulla corsa che si trasforma in parola
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La decisione
testo di Federico Trivellin foto di Autori Vari
Per guarire devo compiere due passi: correre a New York e scendere sotto le 3 ore
R La decisione
Parigi, aprile 2012 Dopo 3 mesi di duri allenamenti, con Ferdinando raggiungiamo l’aeroporto di Venezia dove ci imbarchiamo per lo scalo di Parigi-Orly. Il volo verso la Francia è tranquillo, un po’ meno i nostri pensieri che tornano sempre sui quei tanto amati e odiati 42.195 metri che dovremo percorrere il giorno della gara. Ad accompagnarci le famiglie e un po’di amici... Già` perché´ i runners devono essere coccolati e tranquillizzati. Appena atterrati l’unico pensiero è il ritiro del pettorale. E così subito dopo aver lasciato i bagagli in albergo ci si è` diretti alla Expo della maratona per la procedura standard: ritiro pacco gara, recupero pettorale, giro canonico degli stand, foto di rito. Mi viene chiesto spesso perché´ corro la maratona. Io ho sempre due risposte pronte. La prima è` quella ufficiale «Sono un pazzo», in effetti bisogna essere un po’ pazzi per dedicare del tempo tutti i giorni, invece di riposarsi dopo il lavoro, per preparare una gara così lunga. La seconda, invece, è` che la corsa mi ha cambiato la vita, anzi sono sicuro che me l’ha pure migliorata, in tutti i sensi. Ho cominciato a correre nel 2006 mentre cercavo un modo per smettere di fumare: correre mi è sembrato un ottimo punto di partenza e come premio extra avevo anche la possibilità` di perdere un po’ di pancetta! Da allora non
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“ CIÒ CHE SI ACQUISTA CON MAGGIOR FATICA, RIESCE PIÙ CARO proverbio italiano
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“ NON SI PUÒ TOCCARE L'ALBA SE NON SI SONO PERCORSI I SENTIERI DELLA NOTTE Kahlil Gibran
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Preparatevi ad affrontare la fine del mondo
RESILIENTraining TM
corso di gestione dello stress e sviluppo della RESILIENZA individuale Migliorare il controllo dei processi emozionali e dell’attenzione in situazioni di stress reale
Prendere consapevolezza dei nostri atteggiamenti personali di fronte alle difficoltĂ
Liberarsi di tutte le ruminazioni e i processi mentali inutili che frenano la prestazione
date 2012
19-20 maggio 6-7 ottobre
Brusson (AO)
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Claudio Bastrentaz - trainer
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points Venite a trovarci nell’X.RUN Point più vicino alla vostra città, per sfogliare l’ultimo numero di X.RUN, per acquistarne una singola copia, per abbonarvi alla nostra rivista e per scoprire i prossimi appuntamenti degli X.RUNNERs
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“ IL RIPOSO È IL CONDIMENTO CHE RENDE DOLCE IL LAVORO Plutarco
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“ I FIGLI SONO PER LA MADRE ANCORE DELLA SUA VITA Sofocle
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Andrea Busato intervista Leonardo Soresi, autore de Il ragazzo che cavalcava il vento. Stefania Cena ci guida sui sentieri difficile di un incontro tra un uomo e una donna e dopo il Lessico del Podista di Mauro Creatini è il dissacrante G.RUNNER a lasciare il segno con la sua prosa graffiante nel raccontare del Lato oscuro della corsa
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Il lessico del podista
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EMOZIONE, sostantivo femminile. Reazione emotiva, sentimento intenso accompagnato da modificazioni psichiche e reazioni fisiologiche quali l’alterazione delle attività motorie, cardiocircolatorie, respiratorie, ghiandolari e similari
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Corsa ed Emozioni. È l’essenza di X.RUN. È, per me, per tanti, il vero motivo per cui Correre. Forse questo Lessico sarà un po’ intimistico, forse sarà un po’ psicanalitico. Perdonatemi. Ho iniziato a Correre perché ero grasso. Correndo per dimagrire mi sono chiesto: perché sono ingrassato? Non me lo era mai chiesto prima. Non mi ero mai chiesto tante cose. Ed è stata la prima scoperta emotiva che la Corsa mi ha fatto fare: ero un po’ infelice. Ma perché ero infelice? Tanti motivi. Potevo fare qualcosa? Certo che potevo: il fatto stesso di Correre lo dimostrava: volevo reagire, volevo stare meglio. Il mettere un piede davanti all’altro, sudando, facendo fatica, mi faceva sentire più forte, alleviava la paura che avevo, e quella sensazione mi restava addosso anche dopo la doccia, nelle ore, nei giorni dopo. Mentre il mio fisico perdeva chili, accadeva qualcosa di cui non riuscivo subito a cogliere il senso. Stavo meglio, non solo “fuori”, ma “dentro”. Mi rendevo conto, Correndo, che potevo cambiare. Che alleggerirsi significava rimettere le cose nel giusto ordine. E come i chili di troppo, anche le cose materiali, tante, cui davo troppo “peso”, erano una zavorra. Così ho iniziato un’altra “dieta”. E Correndo mi rendevo conto che ero più sereno. Che vedere il Sole sorgere dietro al Resegone mi commuoveva. Vedevo il verde delle foglie e capivo, sentivo, che era di sfumature diverse da quelle dell’erba. E Correndo la mia prima maratona, con al fianco un fratello, sentivo lacrime di gioia e di orgoglio scendermi sul viso volando nell’ultimo chilometro. E Correndo sentivo nascere amicizie bellissime, legate da una passione pura, semplice, vera. E Correndo mi sento più Io.
MAURO CREATINI Da qualche tempo, complice un insopprimibile desiderio di libertà e di semplicità, vive la corsa soprattutto sul fronte emozionale, tanto che spesso la fine dell’allenamento coincide, oltre che con lo stretching e la doccia, con lo scrivere una piccola poesia, un pensiero, per provare a fissare le sensazioni che la corsa gli regala.
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“ LA GIOIA AUTENTICA NASCE DALLA CONSAPEVOLEZZA DI AVER FATTO TUTTO CIÒ CHE ERA NELLE NOSTRE FACOLTÀ Madre Teresa di Calcutta
Gli autori
STEFANO BETTIO IMPRENDITORE 52 ANNI
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X.RUN maggio / giugno 2012 Come collaborare Per scrivere per noi, basta avere un’idea, voglia di scrivere e poi contattare la redazione di X.RUN scrivendo un’email all’indirizzo: redazione@xrun.eu
Si chiama Stefano ma si fregia di un nome di battaglia trail che lo definisce meglio: “Tetano” È il presidente della gloriosa Venezia Runners Atletica Murano. Ha sempre praticato sport. Nel 1999 a New York è rimasto folgorato dalla corsa di resistenza. Per sua sventura, dopo un’onesta attività di corsa su strada, si è imbattuto nella tempesta perfetta e proprio allo scoccare della cinquantesima candela. Il fato ha voluto che si scontrasse con un treno in corsa formato da sei pazzi scatenati che, invece di invecchiare praticando lo sport più diffuso in Italia di guardare la televisione, hanno di punto in bianco infilato le scarpe da trail, ma non per andare a funghi, ma bensì per girare attorno al Monte Bianco di corsa senza mai fermarsi notte e giorno. D’estate , mangia poco, dorme meno, passa le ferie correndo e leggendo libri sul medioevo e sulla storia della sua città. Ha il viso scavato e rugoso ma non saprebbe fare a meno della corsa nei boschi assieme alle canaglie della famigerata Gang del Bosco di Dio. Si diletto in terrazza con le sue piante e scrive per diletto racconti e poesie. Nel cassetto ha il sogno di scrivere libri e favole per ragazzi e adulti simpatici.
GIULIO BOTTONE AVVOCATO
ANDREA BUSATO PROFESSORE 49 ANNI
FILIPPO CASTIGLIA BLOGGER DEL TRAIL
Profondamente radicato nella sua terra emiliana, dalla quale sovente parte per viaggi in tutti i continenti come coordinatore di Avventure nel Mondo, ha praticato fin da piccolo per cultura famigliare molti sport. Appassionato di montagna a metà degli anni 90 è diventato Istruttore Nazionale di Alpinismo. Dal 2000, dopo aver salito numerose vie prestigiose di ghiaccio, roccia e misto in tutto l’arco alpino, si è concentrato su una serie di spedizioni alpinistiche europee ed extraeuropee, salendo vette come Kilimanjaro, Elbrus ed Aconcagua, il tutto coronato dalla salita di un ottomila, lo Shisha Pangma in Tibet (Cina). Nel 1999 quasi per scherzo si è avvicinato al triathlon e solamente dopo due anni terminava il suo primo IronMan. È stato per 8 anni presidente della Galileo Triathlon Reggio Emilia, società per cui corre. Da un paio d’anni, resosi conto dei limiti dati da famiglia e lavoro, nonché dall’età, e con l’arrivo di due splendidi bimbi, ha messo da parte il cronometro ed ha coronato un sogno, unire la corsa con la montagna, e si è affacciato al trail, terminando molto onorevolmente gare come l’Abbot’s Way, Valdigne, e UTCO a Digione, adesso punta all’UTMB che correrà quest’anno, come anche il TDG. Lavora come libero professionista nel suo studio a Reggio Emilia.
Classe ’62, pordenonese. Quando da bambino gli altri lo battevano in velocità, lui la buttava sulla resistenza, e da allora gli è rimasta. Poi gli è venuta anche la passione per la musica. Alle spalle una dozzina di maratone soddisfacenti, più altre sei da pace-maker e altro e non troppo indecoroso mezzofondo. Poi una serie di acciacchi fisici lo costringono a correre di meno: per un po’ si diverte lo stesso, ma adesso che la lotta contro i chiletti di troppo si fa sempre più dura sta cercando qualcosa di meno faticoso. Avrebbe trovato un altro sport che gli piace, il golf. Ma mentre questo lo respinge, il podismo non lo rivuole indietro. Alleva con passione Elena e Nicola, nel resto del tempo fa l’insegnante nel liceo che lo aveva visto studente.
Aggiorna quando può un blog dove senza paura e senza vergogna racconta della corsa e del tango, due passioni che si praticano preferibilmente con scarpe diverse. Il raccontare degli effetti delle scarpe sopradette attraverso il blog (felipelcid.splinder.com), lo iniziò così per fissare un po’ le sensazioni proprio in occasione delle prime corse di lunga lena. Su invito di un amico che voleva compagnia per il suo terza Passatore, nel giro di 5 mesi, da arbitro di calcio e ottocentista a tempo perso si cimentò in una progressione travolgente: prima mezza la Roma Ostia, la maratona di Roma, la 50 di Romagna, la 100 del Passatore e già che c’era la Monza Resegone. Con quella rincorsa, continua a correre su ogni superficie possibile. Tornato in Sicilia i boschi che gli danno lavoro, diventano luogo di allenamento e lui li ripaga grazie all’impegno di alcuni appassionati contribuendo trasformarli in teatro del circuito del trail siciliano generoso di ambienti estremi ed affascinanti. Dalla pista alla pietre aguzze di un sentiero di montagna è convinto che la corsa sia un mezzo e non un fine, ma meglio non averlo troppo vicino l’ultimo 400 prima dell’arrivo è spesso un pessimo cliente per via della tendenza a ricordare il finale dell’ottocentista…
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STEFANIA CENA IMPIEGATA 42 ANNI
MAURO CREATINI DIRIGENTE 43 ANNI
FABIO “ALCE” FABRIS ITINERARISTA 52 ANNI
Classe 1969. Impiegata in un’azienda metalmeccanica, vive e lavora in Valsesia. Da bambina la scambiavano per un maschio e da lì non ha mai più recuperato la sua femminilità. Salvo quando guida l’auto. Dopo un’infanzia spensierata di case sugli alberi e tuffi nel fiume, passa un’adolescenza normalmente infelice. Inquietudini miste l’hanno poi portata a qualche trasloco, fino a ritrovarsi a correre. Corre per caso. Corre a casaccio. Corre per conoscersi... Le antiche inquietudini sono assopite, ma non dimenticate. Non avendo ottenuto risposte, ha smesso di domandare. Vive con un cane di nome Moretta, che disdegna la corsa, con malcelato disprezzo.
Sposato con due figli. Durante la settimana le uscite di allenamento sono all’alba, nei parchi della Brianza (dove vive) e nei week end sulle strade della Liguria o della Valtellina. Corre con la gloriosa maglia del Road Runners Club di Milano. Sino a pochi anni fa era solo un runner della domenica, che correva per non ingrassare. Dal 2005, grazie all’inseparabile “socio” Pietro, ha cominciato con la mezza, poi la con la maratona e con tutto il resto. Da qualche tempo, complice un insopprimibile desiderio di libertà e di semplicità, che il suo lavoro gli nega, vive la corsa soprattutto sul fronte emozionale, tanto che spesso la fine dell’allenamento coincide, oltre che con lo stretching e la doccia, con lo scrivere una piccola poesia, un pensiero, per provare a fissare le sensazioni che la corsa gli ha regalato.
Nasce praticamente nel porto di Trieste nel 1959, ultrà nella curva dell’Unione (Triestina Calcio) come nella vita, è alpinista da sempre. Appassionato di montagna, pratica sport che lo avvicinano a quest’ambiente, principalmente corsa in altura e mountain bike. Adoratore delle lunghe distanze, considera lo sport una pausa di riflessione dove riesce a coltivare le sue tristezze. Conosciuto da tutti come Alce, è autore di guide escursionistiche e collabora come itinerarista con riviste specializzate. Membro del gruppo Corsa In Montagna – Alpina delle Giulie – CAI di Trieste, svolge attività mirata a gare di lunga percorrenza in natura. Ha partecipato a spedizioni di “escursionismo veloce” in Tibet, Nepal, Marocco, Messico, Costa Rica, India e Spagna, organizzate per compiere di corsa grandi tracciati di trekking e lunghe vie di pellegrinaggio.
G.RUNNER PAROLAIO PIÙ ANTE CHE ENTA
STEFANO MEDICI RAGIONIERE
FRANZ ROSSI MANAGER 48 ANNI
Senza nome, né qualità. In famiglia è amatissimo: cinico, egoista, insensibile sono i lusinghieri giudizi dei suoi fratelli. Per sua madre è un figlio perso, per suo padre un perdigiorno in mutande da corsa, per lo zio Bibo (ultimo comunista vivente, miliardario), un eroe gramsciano. Morto di matrimonio fulminante, subalterno ai figli, ha sempre ragione ma nessuno gliela dà. Vagamente sociopatico, regola i suoi rapporti con cortese maleducazione, dispensando impunemente leggiadre villanie: “non ti ho chiesto come stai, perché me lo dici?” o “ti vedo tanto invecchiata” o “è un po' che non ci vediamo, per la gioia di entrambi” sono gli usuali convenevoli. Sul lavoro è rispettato per i difetti che ostenta, stimato per il disprezzo che suscita, temuto per la trasparenza del suo pensiero. Vivendo di delinquenza, è leale quanto solo i banditi sanno esserlo. Rovinato podisticamente dalla scuola di Pol, è segretario di un team presieduto da un cane. È fuor di dubbio il peggiore allievo di Chiara tra i pistardi del martedì. Sopraffatto dalla corsa, frequenta il suo lato oscuro e ne divulga lo spietato dominio, cercando nuovi disertori pronti alla guerra di liberazione. Senza alcuna speranza di vincerla.
Bolognese, come gli spaghetti famosi in tutto il mondo, ma che a Bologna, non esistono da nessuna parte. Ha iniziato a correre nei parchi della città, per poi passare ai paesi della provincia e via oltre, dalla straBologna ai confini della terra. Porta le scarpette sempre con sé, perché ogni strada ed ogni sentiero rappresentano una potenziale pista dove correre liberamente. Ha scritto un libro, “Di corsa attorno al mondo”, flash-back e attimi, di viaggi vissuti di corsa. E’ convinto che il running sia una piacevole alternativa per scoprire posti e luoghi. È molto attento alla dieta, ma il giusto apporto di carboidrati non se lo fa mancare mai… spaghetti alla… bolognese.
Veneziano di nascita, triestino per buona parte della vita ed ora milanese d’adozione, è giunto alla corsa come modo di realizzarsi solo dopo aver provato alcuni altri sport. Essendosi convinto di voler correre una maratona prima del 40esimo anno di età debuttava a Milano. Il virus della maratona non l’abbandonava ed andava a testarsi nelle principali maratone italiane e straniere. Non soddisfatto della sola corsa su strada, ha provato anche l’ebbrezza del trail, finendo dignitosamente le gare iniziate e tornando ogni volta con più entusiasmo di prima. Adesso la corsa in natura occupa la maggior parte dei suoi weekend. Tra le gare fatte alcune edizioni della Monza Resegone, della Biella Monte Camino, la Dolomites SkyRace, le Porte di Pietra, la Valdigne, la CCC, il ToubkalTrail, la 100km di Seregno. E la preferita, l’ArrancaBirra... Con il peggiorare delle prestazioni ha cercato di allungare le distanze, cercando la scusa che «non sono io che sono più lento, è che c’è più strada da fare». Avendo coniugato la passione per la corsa con quella per la parola scritta, ha fondato X.RUN e ne è rimasto invischiato. Lavora come manager in una software house milanese. Appena può scappa in montagna.
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ABBONATI o RINNOVA SOSTIENI EMERGENCY Continua anche per il 2012 l’impegno di X.RUN per sostenere la Clinica Pediatrica di Bangui fondata da Emergency nella Republica Centroafricana.. Collegatevi al sito www.xrun.eu oppure scrivete ad abbonamenti@xrun.eu e vi forniremo ogni informazione necessaria. Il costo annuale dell’abbonamento a X.RUN è di soli 50 euro, riceverete 6 numeri dell’unica rivista di storie di corsa comodamente a casa vostra.
MARCO STRACCIARI AUTORE E REALIZZATORE TV 49 ANNI
FEDERICO TRIVELLIN IMPIEGATO 30 ANNI
MAX VON MARS (*)
Dopo il debutto a 12 anni, riscopre la voglia di correre grazie alla Stramilano ma il definitivo salto di qualità e soprattutto di quantità, avviene alla fine degli anni ’80, quando trasferitosi in Brianza viene tesserato da un gruppo podistico di Concorezzo. In maratona raggiunge l’apice della carriera con il 2h50’ di Torino 2004. Il cuore lo porta spesso e volentieri alla Capanna Alpinisti Monzesi, arrivo della massacrante Monza-Resegone, gara che lo vede più volte ai nastri di partenza e che gli infonde un nuovo amore: la corsa in montagna. Così si cimenta in una serie di gare: il “Giro dei laghi del Bitto” in Val Gerola, la “Maratona degli Altipiani” (Asiago), la “Marcia dei Forti” di Folgaria e la “Corsa del Trenino” di Asiago. Gli infortuni lo costringono ad un lungo stop ma nel 2009 torna alle gare su strada dove coglie lusinghieri risultati di categoria. Capisce però che le emozioni e le soddisfazione provate nelle gare e negli allenamenti in montagna superano ogni posizione in classifica e nell’autunno del 2010 torna a sgambettare tra gli amati sentieri. Intanto cerchiamolo sul “Triangolo Lariano”. Se vedete qualcuno saltellare su e giù per quei sentieri cercate di fermarlo poco prima di un rifugio: sicuramente vi offrirà una fresca birra!
Veneto doc ha mosso i primi passi di corsa all’ombra dei grandi nomi della maratona e ne è rimasto affascinato. Corre per il piacere della compagnia anche se, date le sue velocità, per stargli dietro devi essere un bel o’ allenato. Gli piace spaziare tra i molti tipi di corsa, dalla pista al trail, ma sulla strada riesce a dare il meglio di se. È in viaggio, quindi, nella vita podistica e in quella reale...
Romano, classe 1964, tre figli, lavora dal 1989 a zonzo per l’Europa. Dal 2006 si divide tra Vienna dove lavora e Milano dove vive. Negli anni passati, sfoggiando fiero i colori del Road Runners Club Milano, ha completato molteplici maratone in Italia e all’estero. Ma la distanza classica non lo soddisfaceva più, così ha cercato nuove sfide nel triathlon prima e nell’Ironman poi. E di Ironman ne ha completati sei in diversi continenti. Da un bel po’ si è appassionato ai Trail e alle lunghe distanze, preferibilmente in Valle e non solo Arrancabirra, ma ha acceso il suo sigaro e/o bevuto una birra anche al traguardo della CCC, Marathon des Sables, UTMB (solo 2010...per ora), CroMagnon e dulcis in fundo TheAbbotsWay. (*) aka Massimiliano Marta
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