Yina Mora. MSc. Interior Design.

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POLITECNICO DI MILANO

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SCUOLA DI DESIGN

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LABORATORIO DI SINTESI FINALE

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II-2012

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YINA MORA 781515



PRESENTAZIONE

PRESENTAZIONE Il presente è il risultato del Laboratorio di Sintesi Finale della Laurea Magistrale in Design degli Interni della Scuola di Design del Politecnico di Milano (i-II) (II-2012) L’argomento di questo laboratorio è stato quello dell’arredamento. Arredamento vuol dire avere cura di qualcosa. Questo ha che fare con la forma oppure con l’ornamento. Il problema dell’ornamento arriva a noi come qualcosa di impraticabile, dato che la struttura dell’ornamento appartiene ad altre epoche, altre culture o civiltà. Il nostro rapporto con la tradizione deve essere parziale, non la possiamo ereditare per evitare un problema di inautenticità, il così detto “cattivo gusto”, il kitch. In termini della tradizione noi non possiamo decorare. Abbiamo preso il libro “Il Senso dell’ordine” di Ernst Gombrich come base del nostro lavoro, per avere un’approccio concettuale, storico e culturale all’argomento della decorazione e al problema che dobbiamo affrontare noi come arredatori nel mondo contemporaneo. Il primo argomento affrontato è stato quello dei diversi Sistemi di Ordine decorativi studiati nel libro di Gombrich, tramite due esercizi: il primo esercizio è composto da tre di disegni di pavimenti per uno spazio interiore e il secondo è composto da altri tre disegni di pavimenti per uno spazio esteriore (giardino) legati e analoghi agli interni da noi proiettati, che al di là di risolvere un problema proposto ci hanno permesso di capire la complessità dell’argomento dei sistemi di ordine e come possiamo usarli per il nostro scopo di imparare ad arredare uno spazio.


INTERNO 1

Ragionamento: Dovevo proiettare un pavimento con elementi ceramici e generare un’ordine sottile (disordine apparente) quindi, ho scelto un dipinto astratto di Piet Mondrian come punto da partenza, giache’ l’uso della geometria ortogonale era affine alla natura delle piastre ceramiche. Poi, ho deciso di creare una sorta di maschera immaginaria per nascondere la maggiore parte della composizione dell’artista. Nonostante, per un’effetto psicologico si crea una trasparenza fenomenica ed il dipinto continua ad essere riconoscibile. Ho lasciato un bordo in cemento di dilatazione con le pareti per risolvere l’irregolarita’ dello spazio.

ORDINE SOTTILE - DISORDINE APPARENTE

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ESTERNO 1

SPAZIO DI MEDITAZIONE. Partendo dall’operazione progettuale dell’interno di due pavimenti sottoposti ho voluto creare una sovvraposione di due giardini all’esterno. L’operazione all’interno e’ di tipo concettuale, mentre quella all’esterno diventa un’espressione fisica della stessa operazione di “maschera”. Ho proposto un giardino gallegiante elevato su di uno stagno. Come elementi naturali ho scelto la fiore di lotto che e’ un simbolo della meditazione. Le candele simboleggiano la meditazione e la concentrazione.

GIARDINO GALLEGIANTE

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INTERNO 2

Ragionamento: Dovevo proiettare un pavimento con elementi ceramici e generare un sistema di ordine che richiamasse ad un qualcosa di molto piu’ ampia della stanza stessa e creare l’idea di una sorta di territorio che oltrepassa i confini dello spazio interiore. Allora, ho proiettato due figure che richiamano due rettangoli infiniti che entrano nella stanza, sfasano le piastre alterando una configurazione mentalmente definita e poi sfuggono. Di nuovo ho lasciato un bordo di cemento per dilattare le piastre delle pareti e risolvere in queto modo il problema dell’irregolarita’ dell spazio. di fornte ad una composizione di elementi retti.

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SISTEMA GEOGRAFICO - TERRITORIO


ESTERNO 2

ROGELIO SALMONA. Questo cortile e’ stato ispirato nel lavoro di questo architetto colombiano. In alto ci sono alcune foto del cortile studiato. I canali idrici sono una forte influenza dall‘architettura moresca. L’uso della pietra porosa permette la formazione di muschio. Gli elementi naturali danno vita ad una costruzione artificiale.

CORTILE - SALMONA

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INTERNO 3

Ragionamento: Dovevo proiettare un pavimento con elementi ceramici e mettere in ordine diverse piastre. La diversita’ di elementi genera un caos che si risolve tramite il sistema di “patchwork” . D‘altra parte, mi sono ispirata nel lavoro dell’artista brasiliana Regina Silveiros come punto di riferimento, per creare un’effetto ottico e cambiare la percezione dello spazio. L’uso di una traccia obliqua risolve un problema di irregolarita’ della stanza.

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DISORDINE E ORDINE - PATCHWORK


ESTERNO 3

GIARDINO ZEN. Inspirato al giardino zen questo giardino nasce come un prolungamento, un’estensione dello spazio interno. La stanza e’ completamente aperta al giardino. Il gioco creato nel pavimento interiore si trasforma e diventa natura. Le piastre ceramiche diventano rocce alineate con gli assi compositivi del pavimento interiore. C’e’ uno spazio di transizione, una soglia, dove si mescolano gli elementi naturali e artificiali. La roccia intermedia e’ la roccia chiave della composizione.

GIARDINO DI ROCCE

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PROGETTO FINALE

SHIGERU BAN NELLA TRIENNALE DEL DESIGN DI MILANO 2007 Shigeru Ban assieme con l'industria UPM per lo studio di design all’avvanguardia nel mondo dell’industria forestale ARTEK hanno progettato un padiglione espositivo nei giardini della Triennale di Design di Milano, per il Salone del Mobile del 2007. Seguendo la loro linea di design sostenibile, Shigeru Ban ha proposto un padiglione semplice e funzionale la cui grande innovazione è stata l'uso estensivo sia nelle capriate come nel rivestimento di un materiale sviluppato con la azienda UPM basata sulla carta riciclata. Si tratta di un materiale grigio nel quale si possono vedere piccoli pezzi di cartone incollati da un composto adesivo che lo rende impermeabile. Questo padiglione è più che altro una struttura semplice, un’edificio che possiamo chiamare “nudo” in termini decorativi. Il mio lavoro è stato quello di pensare e proiettare un “vestito” per questo edificio. Ho lavorato su diverse ipotesi per esplorare varie possibilità di intervento e diversi ragionamenti per poter arredare questo pediglione così bello in se stesso. Ho voluto ipotizzare il massimo per poter scegliere alla fine la possibilità di scegliere quella più adatta alle attività svolte all’interno di questo spazio. IL POTERE DELLA DECORAZIONE: Scegliendo un particolare apparato decorativo in uno spazio neutro possiamo determinare o suggerire gli usi possibili di quello spazio.


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PADIGLIONE DISEGNATO DA SHIGERU BAN E PRODOTTO DALLA AZIENDA HERMES. SALONE DEL MOBILE. MILANO 2007


IPOTESI 1

1. IPOTESI TEATRALE: Teatro d’ombre Lamera traslucida che funziona come telo per proiettare de ombre dello scheletro della struttura che rimangono indietro. L’illuminazione proviene dallo spazio dietro il telo per produrre un’effetto di luce difusa allo stesso tempo che si produce quel gioco di ombre e riflessi sulle superfici.

TELO: Telo semitrasparente per evidenziare la struttira, non nasconderla. Funzione: Espositiva - usare il telo per proiettare immagini da un video beam. Chiudere gli estremi per oscurare il padiglione.

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METAMORFOSI

RIVESTIMENTO IN LEGNO: Il padiglione e’ fatto in un materiale che e’ la lega fra legno e colla (plastica) La ragione per la quale hanno prodotto il materiale e’ per far diventare il legno piu’ resistente agli effetti ambientali. La colla impermeabilizza il legno. Cosi’ si poteva mettere all’esterno, ma pero’ all’interno gli effetti ambientali ri riducono e la mia ipotesi e’ quella di rimettere il legno come materiale di rivestimento (fare un vestito di legno)

GIOCO A PAVIMENTO Al rivestire il pavimento di legno io lascerei parzialmente scoperto il pavimento originale, per evidenziare i diversi stratti di materiali y per vedere la continuita’ della texture. La texture puo’ essere accentuata con legni scuri e legni chiari.

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IPOTESI 2

3. IPOTESI TRAMA: Utilizzare la struttura stessa come telaio per regerare una trama e dare una nuova espressione plastica alla struttura. Casa Padiglione di carta a Milano. Settimana del Disegno 2011. Shigeru Ban + Hermes - Shigeru Ban in Shigeru Ban -

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ANNODARE:

METAMORFOSI

Dentro la stessa logica della trama, ho pensato di usare il nodo per dare un’altro effetto. Ho deciso di fare una rete anodata per sfalzare i limiti del padiglione in altezza, a soffitto, senza nascondere la struttura, ma introducendo nuovi elementi che cambiano la percezione dello spazio.

OP ART Ho fatto un gioco ottico con la texture del pavimento, che si puo’ intendere come una trasparenza fenomenica di due figure sinuose, nascoste parzialmente dagli elementi del pavimento. Dentro un linguaggio tecnico-costruttivo si introduce un’elemento piu’ libero e allegro che rompe la rigidita’ plastica della struttura.

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IPOTESI 3

2. IPOTESI MIMESI: Richiamo del linguaggio stesso della costruzione. Linguaggio tecnico che diventa decorativo. Una sorta di “trasparenza”.

Questo sistema di pannelli scorrevoli permette di attaccare mezzi stampati (tavole) Negli spazi liberi si possono fare scaffali per esibire oggetti.

CARTA DA PARATI:

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Ho proposto dei pannelli scorrevoli ricoperti con carta da parati; la carta da parati di strisce chiare e scure intercalate paragona il gioco di luce ed ombra delle pareti del padiglione, creando un’effetto di trasparenza visivo. Restituisce in qualche maniera il pezzo di padicglione nascosto e lo mette in evidenza.


METAMORFOSI CARTA DA PARATI: Inspirato nella tenda yurta dei mongoli, ho proposto l’uso di colori vivi e contrastati per produrre lo stesso effetto. La yurta risalta la struttura e la fa diventare un’elemento di decorazione. Ho deciso di continuare la strada opposta alla mimesi, cie’ il contrasto. L’arancione evoca una struttura metallica, ed il viola per essere il colore complementario.

EFFETTI OTTICI Al colorare in colori contrastati ho scoperto che non solo si risaltava la struttura, ma che si accentuano e si enfatizzano tutte le forme. Altrimenti, si genera un’effetto ottico di gradazione del colore: Viste da una parte le pareti sembrano piu’ chiare e dall’altra sembrano piu’ scure.

TENDA YURTA

TRASPARENZA FENOMENICA Gioco con la texture originale del pavimento

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IPOTESI 4

4. IPOTESI SEMI- TRASPARENZA: Sistema di Pannelli modulari perforati, disegnati da Shigeru Ban e prodotto da “Hermes” Pannello H Struttura in alluminio perforata in forme di “H”.

Questo sistema di pannelli permette di appendere oggetti, quello suggerisce la possibilita’ di allestire mostre o di esporre la merce di un negozio. L’illuminazione proviene dallo spazio dietro i pannelli che produce quel gioco di ombre e riflessi sul pavimento, dove si incrociano le proiezioni delle geometrie ad ogni lato. Nonostante, si produce un’effetto molto scenografico; per avere un’effetto piu’ leggero basta iluminare dall’interno dello spazio.

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METAMORFOSI

MOBILIARIO SEDIA A TRAMA disegnata da Shigeru Ban e prodotta da Kartell.

CONTESTO GIARDINI PUBBLICI; ho scelto come uso possibile di un chiosco in mezzo al parco. A destra si vede l’attuale chiosco.

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PROGETTO FINALE

Sezione Longitudinale Scala: 1:50

Scegliendo un particolare apparato decorativo in uno spazio neutro possiamo suggerire gli usi possibili di quello spazio; in questo caso, il padiglione disegnato dall’architetto giapponese Shigeru Ban e prodotto dall’azienda Hermes, si presenta come un’edificio nudo, e’ una struttura che crea uno spazio neutrale. Il sistema decorativo che ho scelto determina tre aree diverse, le caratterizza. Una colorata e allegra, una piu’ sobria che combina le superfici bianche del padiglione con il legno e un’altra che si contrappone alla prima, creando un gioco di trasparenza fenomenica tramite delle cornici che “rivelano” un’altra dimensione colorata.

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PROGETTO FINALE

Pianta Scala: 1:50

Nonostante, ci sono due aree neutre, cioe’ “nude” , che separano le tre aree caratterizzate. Queste dilatazioni evidenziano lo stato originale dell’edificio e le intervenzioni decorative. Ho deciso di usare questi spazi neutri per adeguare le casse. Ho usato lo scheletro della struttura come scaffale di servizio. Dal lato opposto ho creato una sorta di telaio, usando la struttura del padiglione come cornice; la trama di tessuto si trasforma, da una parte comincia molto rigida e poi diventa ogni volta piu’ libera e movimentata. Attaccato al telaio ho proiettato un tavolo curvilineo, che paragona il linguaggio introdotto dal telaio-tenda.

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PROGETTO FINALE

ASIMETRIA

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Vorrei rompere la simetria e omogeneita’ del padiglione, creando tre ambient diversi. Altrimenti, vorrei enfatizzare quel disequilibrio tramite la luce.


PROGETTO FINALE

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