L’ARSENAL DI MIKEL ARTETA
Analisi dei princìpi di gioco dei Gunners
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Il team di YouCoach Continua
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L’AUTORE
Giovanni Barbugian
Allenatore UEFA A
Giovanni Barbugian è allenatore UEFA A dal 2009. Laureatosi all’Isef di Padova, è preparatore atletico professionista abilitato e videoanalista tattico (corso SICS a Coverciano per match analyst).
Le prime esperienze fra i professionisti sono nel Settore Giovanile del Calcio Padova. Dal 2005 al 2014 fa parte dello staff tecnico del Vicenza Calcio come allenatore prima dei Giovanissimi nazionali, poi degli Allievi nazionali e infine della Primavera. Dal 2013 è docente di Tecnica e tattica calcistica per i corsi UEFA Grassroots C. Nel 2014 diventa Responsabile tecnico del Settore Giovanile dell’Altovicentino Centro di formazione Inter.
Dal 2016 al 2018 è Direttore tecnico dei Centri di formazione Inter Liventina e Donatello Udine, collaborando allo scouting per la società nerazzurra. Nel 2018 inizia la sua esperienza in Cina come direttore tecnico del Settore Giovanile dell’FC Jiangsu Suning e allenatore dell’Under 19, vincendo la coppa nazionale serie A e B Cina 2018. Successivamente diviene primo allenatore dell’Under 23, seconda squadra fino a fine 2020.
Dalla stagione 2021-2022 è vice allenatore di Stefano Vecchi alla Feralpi Salò che ha conquistato una promozione storica dalla Lega Pro alla Serie B.
Per YouCoach ha pubblicato Analisi tattica del Sassuolo
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GIOVANNI BARBUGIAN
PREFAZIONE
Il percorso dell’Arsenal di Arteta è sotto gli occhi di tutti, un percorso e un processo lunghi tre anni che hanno visto la società londinese avere molta visione e pazienza, aspettando la crescita del tecnico spagnolo e dei tanti giovani in rosa. Una visione e una pazienza che dovrebbero essere di stimolo per tante altre società, italiane e non solo.
La mancata vittoria del campionato, sfumata nella parte finale di stagione, poco cambia nella valutazione dello splendido viaggio dei ragazzi di Arteta: una squadra non solo vincente, ma anche entusiasmante da vedere e interessante dal punto di vista tattico.
Partendo dal calcio posizionale del suo maestro Guardiola, Arteta è infatti riuscito a dare una fluidità importante al proprio gioco all’interno di princìpi e comportamenti condivisi, un gioco che esalta il talento dei singoli e ne sfrutta le qualità individuali.
Una delle più grandi novità a livello internazionale negli ultimi anni è stata proprio questo ritorno della centralità del calciatore e delle sue caratteristiche: non più il calciatore a servizio del modulo e costretto a movimenti e giocate predefinite, magari non idonee alle sue qualità, bensì strutture posizionali e princìpi che si adattano alle caratteristiche dei giocatori per riuscire a metterli il più possibile a proprio agio.
Giovanni Barbugian, attento studioso delle innovazioni tattiche degli ultimi anni, fornisce un quadro chiaro e completo sul percorso dell’Arsenal e sull’evoluzione tattica di Arteta.
Antonio Gagliardi Allenatore UEFA ProCAPITOLO 2
COME L’ARSENAL SUPERA LA PRIMA LINEA DI PRESSIONE
2.1 LA COSTRUZIONE
La costruzione è per l’Arsenal una fase molto importante perché permette di trovare tutte quelle soluzioni che consentono di creare un’occasione da gol. La gestione del possesso palla comincia proprio dall’inizio dell’azione o da una eventuale conquista della palla con successivo consolidamento e riequilibrio dei reparti e dei giocatori. Infatti, se non c’è subito una transizione offensiva, la squadra si sistema, si riordina e si struttura per creare i presupposti di un’azione pericolosa.
2.2 COSTRUZIONE DAL PORTIERE
La costruzione dal portiere non rappresenta una caratteristica peculiare del modello di gioco dell’Arsenal. Pur volendo dominare il gioco tramite il possesso palla e l’occupazione territoriale del campo, quando c’è un rinvio del portiere con palla a terra la scelta è quella di calciare oltre la metà campo. Solo in poche occasioni c’è una costruzione a terra molto semplice, dovuta nella maggior parte dei casi a una leggera pressione da parte degli avversari.
La giocata diretta in avanti viene sviluppata secondo due alternative: la prima con pressione avversaria alta al limite dell’area, calciando per trovare gli attaccanti contro l’ultima linea difensiva, la seconda con una risalita veloce
L'ARSENAL DI MIKEL ARTETA
di tutti i giocatori ad occupare una zona laterale con l’obiettivo di conquistare prima e seconda palla. Come vedremo, si tratta di un aspetto un po’ singolare del gioco di Arteta in quanto, anche in situazioni complesse con forte pressione avversaria ma con palla libera al portiere, si sceglie sempre di provare ad uscire giocando palla a terra.
2.3 COSTRUZIONE LIBERA DAL PORTIERE
Come già accennato in precedenza, la struttura di base che assume la squadra di Arteta cambia in maniera molto fluida all’interno della stessa partita anche in situazioni tra loro simili. Queste differenze di struttura si notano a partire dal gioco con palla al portiere.
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Struttura 4 + 3
Nella figura 5 vediamo come la disposizione di difensori e centrocampisti sia la classica del 4-3 con il portiere in mezzo tra i due difensori centrali e il vertice del triangolo dei centrocampisti costituito da Thomas.
PORTARE LA PALLA IN META CON OCCUPAZIONE DEI CINQUE CANALI
MEZZO OPERATIVO
Situazione
DURATA
20 minuti
PREPARAZIONE
Area di gioco: 60×45 metri
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Giocatori: 20
Numero di serie:
4 da 4 minuti con 1 minuto di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Creare un campo di 60×45 metri e dividerlo in cinque canali di uguale larghezza. Creare una zona di meta di 5 metri di profondità su ciascun lato corto del campo (zone gialle in figura). Formare due squadre da dieci giocatori. Posizionare entrambe le squadre con i moduli preferiti.
DESCRIZIONE
MATERIALE
• Cinesini
• 10 casacche
• Palloni
OBIETTIVI
• Possesso palla
• Scaglionamento offensivo
• Ampiezza
• Mobilità
• Profondità
• Cambio di posizione
• Si gioca un possesso palla con l’obbligo, nella metà campo offensiva, di occupare con almeno un giocatore i cinque canali
• Se un giocatore si smarca in un altro canale per ricevere palla, un suo compagno deve occupare la corsia lasciata libera
• Quando una squadra giunge nella metà campo offensiva, ottiene un punto se riesce a servire un giocatore nella zona di meta
REGOLE
• Il giocatore che entra nella zona di meta non può essere contrastato dagli avversari
• Ogni canale può essere occupato da uno o più giocatori
VARIANTI
1. Si può condurre la palla in meta
2. Si può realizzare la meta solo dopo un dai e vai
3. Si può realizzare una meta solo con il passaggio al terzo uomo
4. Si può realizzare una meta solo dopo un dribbling sull’avversario
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5. Coinvolgere i due portieri per l’inizio dell’azione
TEMI PER L’ALLENATORE
• Correggere l’occupazione dei giocatori all’interno delle corsie
• Valutare la dislocazione e lo scaglionamento dei giocatori
• Stimolare il giro palla per trovare spazio libero
• Correggere i movimenti di taglio per attaccare la profondità in zona di meta
• Svolgere l’esercitazione a intensità elevata
• Alternare le giocate in ampiezza e in profondità con le giuste scelte di gioco (movimenti corretti di smarcamento)