LUCA D'AMATO IL NAPOLI DI LUCIANO SPALLETTI
LUCA
LUCA
Analisi tattica di un successo TATTICA
Mettere la tecnologia al servizio della metodologia. Questa è la mission di YouCoach, un servizio pensato dagli allenatori per gli allenatori. Crediamo nella ricerca, nello studio e nel confronto e lavoriamo per accrescere la cultura calcistica di chi si approccia al mestiere di allenatore. Grazie al nostro team di esperti rendiamo fruibili e condividiamo esercizi e contenuti di qualità per tutte le categorie. Dal 2013 abbiamo deciso di affrontare l’affascinante sfida di portare sul web tutto ciò che fino ad allora era presente solo su supporti cartacei supporti cartacei: i contenuti e gli strumenti di cui gli allenatori di calcio hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro quotidiano.
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YouCoachApp è l’assistente digitale che aiuta l’allenatore a risparmiare tempo prezioso consentendogli di monitorare in ogni istante il proprio lavoro.
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FOOTBALL DIGITAL TECHNOLOGIESLuca D'Amato
Allenatore UEFA B
Match analyst professionista FIGC
Luca D’Amato, bresciano, è allenatore UEFA B e match analyst professionista, abilitato presso il Centro tecnico di Coverciano nel 2022 con la tesi “Il passaggio evolve”, che viene premiata come una tra le migliori.
La sua carriera come mister inizia nel 2017 a soli diciannove anni. Nella stagione 2022-2023 ricopre il ruolo di allenatore
Desenzano e di Responsabile match analyst per le squadre agonistiche della stessa società.
Per YouCoach ha pubblicato C'era una volta... il Mondiale in Qatar. Analisi tattico-statistica della Coppa del Mondo 2022.
I protagonisti del mondo del calcio diventano spesso delle icone: mitizzatti dai media e dal pubblico nel momento del successo, ma anche crocefissi con immediatezza al primo flop. L’allenatore in particolare, a seconda dei risultati, diventa il profeta vittorioso o il condottiero fallimentare anche per le stesse società e persino per i giocatori.
Ci si dimentica troppo facilmente che chi ricopre il difficile e delicato ruolo di mister è prima di tutto una persona con i suoi dubbi e le sue certezze, con la sua storia e parabola di vita. Fra gli allenatori alcuni si sono distinti non solo per i successi, ma soprattutto per aver segnato la storia del calcio nazionale e internazionale attraverso idee e modi di giocare innovativi.
Una caratteristica li accomuna, proprio quella che Luca D’Amato ha colto in questo suo prezioso testo, ovvero avere una visione, un progetto, una filosofia di gioco e di vita che rende coerente l’uomo, il professionista, il personaggio e lo fa andare oltre il risultato e l’obiettivo di breve termine. Non è questione di parole o di immagine, ma è sostanza che richiede ed esprime forza morale, competenze specifiche, studio e lavoro assiduo in campo e fuori.
Luciano Spalletti, mio stimato amico, in tutti questi anni ha saputo offrirci e offrirsi a tutto tondo proprio con queste caratteristiche: professionista innovativo, personaggio mai banale, uomo di spessore: per questo possiamo riconoscere e raccontare la sua filosofia di gioco e di vita.
Luca D’Amato è partito da Luciano Spalletti uomo e personaggio lungo tutta la sua parabola evolutiva per poi approfondire, con la competenza del match analyst e del tecnico che lo caratterizza, gli aspetti del gioco, del metodo, della didattica, della motivazione dell’ultima creatura di Spalletti, ovvero il
Napoli del terzo scudetto. Nello specifico e senza anticipare quello che troverete nell’e-Book, mi piace sottolineare come Luca D’Amato abbia raccontato, analizzato e spiegato il lavoro dell’ultimo Spalletti andando a rendere accessibili gli aspetti più complessi ed evitando di incrostare con riflessioni artificiali quelli che invece sono gli aspetti più semplici ma mai banali. Un lavoro fedele e approfondito che espone anche con chiarezza le soluzioni in gara, frutto di studio, programmazione e applicazione che nel tempo
Luciano e il suo staff hanno messo in atto.
Mi ha colpito una frase in una delle mitiche conferenze stampa di Spalletti: nel suo inconfondibile accento e vocabolario toscaneggiante ha spiegato che, se vuoi bene a una persona o a un progetto, la cosa più preziosa che puoi dedicargli è il tempo!
Bene... prendetevi il tempo per gustarvi con calma questo testo, sia che siate addetti ai lavori o semplici appassionati, ma se siete allenatori studiatelo!
Nel mio ruolo di coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili italiane, in circa cento gare disputate ogni anno, incontro nazionali e allenatori d’Europa e del mondo intero: vi posso assicurare che il calcio è in continua evoluzione, come il Napoli quest’anno ha dimostrato.
Ringrazio Luca D’Amato per avermi richiesto questa prefazione e per l’ottimo lavoro divulgativo, ma ringrazio anche Luciano Spalletti per averci insegnato che giocare bene aiuta a vincere, in un paese in cui si riteneva che giocare bene fosse solo un fatto estetico con poca finalità pratica. Buona lettura.
Allenatore Uefa Pro
Il calcio, oltre a essere lo sport più popolare e amato al mondo, è anche uno tra i più antichi. Nel corso della sua lunga storia questo sport ha subìto innumerevoli cambiamenti ed è tuttora in costante evoluzione. Nonostante il gioco sia diventato estremamente complesso, il modo in cui viene valutato da parte dell’opinione pubblica conserva un certo grado di semplicità. Basta accendere la tv, leggere alcuni articoli, ascoltare le chiacchiere per strada per capire quanto alcune convinzioni e opinioni calcistiche siano radicate: infatti, se le paragonassimo a quelle di un secolo fa, non troveremo grosse differenze. C’è bisogno allora di un cambio culturale per poter godere appieno di questo calcio meraviglioso e sempre nuovo. Secondo questo principio, l’analisi tattica di una squadra non può limitarsi, ancora oggi, a seguire la classica scaletta cronologica “fase difensiva” e “fase offensiva”: fare in questo modo sarebbe riduttivo, se non dannoso. Nel 2023, infatti, c’è una Squadra con la S maiuscola che “difende come attacca e attacca come difende”: il Napoli.
Usciamo allora dagli schemi rigidi e dalle chiacchiere da bar e analizziamo il calcio integrato del Napoli partendo da ciò che ne condiziona simultaneamente il modo di attaccare e quello di difendere, per passare in rassegna soltanto successivamente la fase di possesso e quella di non possesso.
Un anello di congiunzione è quell’elemento che collega (dal punto di vista logico e cronologico) due eventi, in questo caso la fase di possesso e quella di non possesso palla del Napoli. Il trait d’union fra possesso e non possesso che è il marchio di fabbrica del Napoli è proprio il già citato Gegenpressing tramite il quale, una volta persa palla, il Napoli cerca di riconquistarla nel più breve tempo possibile. Perché lo fa? È questione di distanze: tenere gli avversari il più lontano possibile dalla propria porta e mantenere la vicinanza alla porta avversaria che si è conquistata sono i motivi principali che spingono il Napoli a utilizzare il Gegenpressing
Come lo fa? Con un rombo di riconquista interno attorno al conquistatore palla avversario in modo da negare la giocata su vertice, appoggio e sostegno. Inoltre, a ulteriore rinforzo, viene adottato un rombo di riconquista esterno, pronto all’effettivo riappropriarsi della palla (fig. 8): è raro infatti che il pallone venga recuperato dal più vicino dei pressatori, il più delle volte la sfera torna in possesso in una zona diversa da quella sotto pressing. Si potrebbe considerare il contropressing una strategia appartenente al
MEZZO OPERATIVO
Situazione semplificata
DURATA
21 minuti
PREPARAZIONE
Area di gioco: 30×20 metri
Giocatori: 4
Numero di serie:
2 da 10 minuti con 1 minuto di recupero tra le serie
MATERIALE
• Cinesini
• 6 paletti
• Palloni
OBIETTIVI
• Timing
• Scaglionamento offensivo
• Ampiezza
• Mobilità
• Triangoli di possesso
• Inserimento
• Movimento di smarcamento
• Corto-lungo a due giocatori
• Comunicazione
A metà della corsia laterale delimitare un rettangolo di 30×20 metri all’interno del quale formare, tramite coppie di paletti, tre cancelli di attraversamento (come in figura). A metà di entrambi i lati corti si posiziona un giocatore, uno con palla e l’altro senza. Su entrambi i punti d’incontro della proiezione dei cancelli, collocare due piattine (o cinesini) che indicano il luogo di partenza di altri due giocatori (A e B).
• L’obiettivo dell’esercitazione è di far transitare il pallone da un lato corto all’altro grazie al movimento in sintonia dei due calciatori in ampiezza
• Nello specifico, i due giocatori (A e B) all’interno dell’area di gioco devono ricevere e far ricevere palla attraverso un movimento nei due cancelli, che dev’essere eseguito con i tempi e i modi corretti
• Di seguito due esempi:
1. Il giocatore A effettua un taglio dentro, il giocatore B potrà agire da terzo uomo con un movimento ad abbassarsi incontro, per poi chiudere il triangolo su A
2. Il giocatore A sceglie di attaccare la profondità laterale, il giocatore B potrà fare un taglio dentro, per poi eseguire un passante sulla corsa di A
• È fondamentale coprire sia l’ampiezza e sia l’half space
• Una volta che la palla è arrivata dalla parte opposta, A diventa B e viceversa, e si cerca di andare nuovamente da un lato all’altro
• L’attraversamento nei cancelli dei due giocatori è obbligatorio e dev’essere eseguito nello stesso istante
1. Inserire due difendenti che marcano a uomo i giocatori all’interno dell’area di gioco
2. Una volta che i giocatori hanno completano lo sviluppo da lato a lato in modo corretto, possono trasformare l’azione in gol, attaccando la porta più vicina; a difesa di questa, oltre al portiere, si posizionano inizialmente quattro difensori
• Sollecitare il “vedere” (a discapito del riduttivo “guardare”) tramite il quale, riconoscendo tempo e spazio, si attraversa il cancello corretto nei tempi corretti
• Correggere e negare il semplice movimento lineare che dev’essere sostituito sempre da un contromovimento
• Far comprendere che la corsa di A e B non dev’essere “sincronizzata” ma dev’essere “in sintonia”, perché i due movimenti non devono essere mai gli stessi ma devono avere lo stesso scopo condiviso
• Tenere alto il focus attentivo e di concentrazione dei giocatori sui lati corti, perché la loro qualità del passaggio (direzione e forza) incide sulla buona riuscita della combinazione