Evolution Programme FIGC SGS - Allenare l'attività di base - Manuale esteso

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Settore Giovanile e Scolastico - Programma di sviluppo territoriale

e Pulcini) e favoriscono un suo sviluppo a lungo termine preparandolo alla fase della specializzazione che si troverà ad affrontare nell’Attività Agonistica. Ma cosa significa orientare l’allenamento sull’individualità prima che sul collettivo? In sintesi, alcuni esempi: •

Favorire lo sviluppo di un percorso basato prevalentemente sul saper fare individuale (dal dominio del pallone all’acquisizione di principi di gioco che permettano di interpretare classi di azioni) piuttosto che favorire il gioco collettivo (schemi, coperture, movimenti di reparto, raddoppi) aumenta le responsabilità di ogni giocatore e ne sviluppa competenze, responsabilità, intraprendenza e sicurezza.

Programmare sulle reali necessità dei singoli giocatori invece che applicare un modello di allenamento predefinito a tutto il gruppo. Ragazzi di pari età possono avere caratteristiche, vissuti e livelli di sviluppo motorio anche molto diversi. Ognuno di questi giocatori può necessitare di uno stile di conduzione differente, di feedback più o meno specifici, di un rapporto più o meno amichevole, di attività più libere o maggiormente strutturate. In sostanza, l’allenatore deve riuscire a variare e bilanciare le modalità di intervento per risultare più efficace su ogni singolo individuo della squadra.

Insegnare ad ogni giocatore ad allenarsi con l’obiettivo di migliorarsi sempre: curarne gli atteggiamenti, la mentalità, coinvolgerli in alcuni aspetti organizzativi che permettono di rendere l’allenamento più efficace.

Favorire l’auto organizzazione personale attraverso modalità che permettano ai giocatori di gestirsi da soli alcuni momenti della seduta; proporre attività per la ricerca del miglioramento individuale in aspetti in cui il bambino si sente più debole.

Osservare i comportamenti dei giocatori per verificare l’acquisizione di determinate competenze tecniche e indirizzare il processo di crescita verso lo sviluppo delle loro carenze.

Un giocatore forte individualmente, nel momento in cui gli verrà richiesto, saprà dare il proprio contributo alla squadra relazionandosi in modo efficace con i propri compagni. In ogni azione didattica l’allenatore deve essere inteso come figura al servizio del giocatore. Troppo spesso vengono messe in pratica azioni che veicolano il messaggio opposto: specializzare in un unico ruolo; giocare per ottenere esclusivamente la vittoria della partita; sfruttare un giocatore per le caratteristiche che manifesta nell’immediato; sono alcuni dei sentori che delineano un approccio mirato a mettere in evidenza il tecnico piuttosto che aiutare il proprio allievo a crescere.

IN SINTESI: Il giocatore è il protagonista, non l’allenatore!

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