ATTIVITÀ DI BASE
MICHELE RICCHIERO
UNO SGUARDO SUL CALCIO CON GLI OCCHI DEI PICCOLI AMICI
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Uno sguardo sul calcio con gli occhi dei Piccoli Amici / 7
L’AUTORE
Michele Ricchiero Allenatore attività di base
Michele Ricchiero, nato nel 1990, è laureato in Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore e si guadagna da vivere scrivendo, figurando dietro il ruolo di editor. Dopo una vita a giocare a calcio, si è ritrovato inaspettatamente a dover riunire studi e sport allenando una banda di scalmanati e adorabili Piccoli Amici. Da questo incontro sono nate le storie che qui vengono raccontate.
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PREFAZIONE
La definirei una lettura per tutti. Parto da queste poche e semplici parole per illustrare l’opera scritta da Michele. Un e-book sicuramente curioso e allo stesso tempo originale che si rivolge a tutti gli amanti di questo sport magnifico quale è il gioco del calcio. Lo scritto infatti fila via liscio, pagina dopo pagina, coniugando gli aspetti puramente tecnici, rivolti per lo più a noi istruttori, a diversi aneddoti accaduti nel corso della stagione appena conclusa, in cui Michele, Nicola e Marcello, hanno guidato la categoria Piccoli Amici della Polisportiva San Pio X. L’aspetto a mio avviso originale dell’opera è legata a un diverso punto di vista, non solo frutto del pensiero dell’autore, bensì di quello dei bambini, con l’innocenza e la spontaneità che da sempre li contraddistinguono. Questa originalità rende l’e-book estremamente interessante, perché offre a noi istruttori-educatori la possibilità di conoscere e comprendere tutto ciò che frulla per la testa di un bambino quando si trova all’interno del nostro “rettangolo verde”. Molto spesso mi capita di imbattermi in lunghe diatribe che hanno lo scopo di sancire, una volta per tutte, se il termine più appropriato in questa fascia d’età sia allenatore, istruttore o educatore. Credo che questo ruolo, così delicato, lo si possa chiamare come più ci garba, l’importante è farlo al meglio, con professionalità e nel rispetto degli atleti che ci vengono affidati. E il nostro amico Michele è sicuramente sulla strada corretta. Diego Franzoso Allenatore Allievi Regionali AC Este
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INTRODUZIONE
“Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio”.
Jorge Luis Borges
Ho voluto iniziare così questa pubblicazione, con la citazione di uno scrittore che con il calcio ha avuto un rapporto piuttosto controverso, ma che, con queste parole in particolare, mi offre lo spunto e tutti gli elementi fondamentali per introdurre questo libro e presentarvelo. Ancora non lo sapevo, ma questo libro nacque ormai parecchi mesi fa, quando un amico (ti ringrazio, Marcello) mi coinvolse in un’avventura calcistica che mi spostò per la prima volta dalla posizione di giocatore a quella di allenatore. Insieme a lui e a Nicola, con cui ho condiviso questa esperienza alla Scuola Calcio San Pio X, mi sono ritrovato in compagnia di 22 bambini di 7 e 8 anni, smaniosi di prendere a calci un pallone e genuinamente appassionati ad un’attività vissuta in maniera pura e spensierata. Allenare una squadra di calcio della categoria Piccoli Amici non è cosa facile, e su questo sfido chiunque ad affermare il contrario e sostenere il dibattito, ma è anche quel genere di cosa che riesce a trascendere il rapporto calcistico e riempire il rapporto umano di mille sfumature. Su come tenere a bada le piccole pesti e il miglior modo per relazionarsi a esse, creando in loro un interesse verso il gioco che possa unire divertimento e didattica, in tanti si sono cimentati. Psicologia, comunicazione, esercitazioni, tutti argomenti sui quali gli esperti hanno concentrato le loro forze per prepararsi al meglio ad affrontare il calcio – in questo caso, il calcio giovanile. Esperti con i quali non ho la presunzione né l’ardire di confrontarmi direttamente. Ma allora direte: perché questo libro? L’autore si sta già tirando la zappa sui piedi. No, non è così. Ciò che distingue questo piccolo libro dal mare magnum delle pubblicazioni del genere è un semplice cambio di prospettiva. Siamo prodighi di insegnamenti e di giudizi riguardo a cosa sia bene o meno bene per i ragazzi, ma in pochi lavori la riflessione si è sprigionata direttamente dalle esperienze dei bambini sul campo, il loro comportamento, quello che dicono al mister e ai compagni di squadra. Questo è proprio ciò che ho voluto fare con il mio lavoro. Aprire le orecchie e spalancare gli occhi, registrando i messaggi che i bambini ci danno sul campo di calcio e da lì, proprio da loro, dare il via a una riflessione più ampia, invertendo dunque il canonico processo. Sono state proprio le loro parole e gli episodi vissuti direttamente sul
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campo a darmi l’ispirazione per questo scritto, che vuole ridare a loro, in cambio, il punto di vista sul calcio. Lo scopo e l’essenza del libro non è dunque quella di presentarsi come un manuale tecnico o professionale nella sua indagine psicologica e calcistica, bensì una lettura che possa essere utile e piacevole sia per chi si cimenta nella professione di allenatore della categoria dei Piccoli Amici, sia per chi ama questo sport e cerca una lettura accattivante e non convenzionale, che talvolta può sfociare quasi nella narrativa, rammentando e riportando tra le pagine gli episodi degni di nota di un’annata calcistica in compagnia di piccoli grandi calciatori. Per non sfociare nella scrittura libera, spontanea e disordinata quanto il momento in cui ai bimbi si annuncia la partitella finale, ho voluto comunque dare un ordine a quel tutto che ha affollato tanti pomeriggi, cercando di toccare così ogni aspetto che ha avvicinato il nostro piccolo amico al pallone e alle sue regole, all’allenatore e alla sua soggettività. Il libro si dividerà dunque nei diversi fondamentali del gioco: tiro, dribbling e finta, passaggio, controllo di palla, posizione, contrasto e difesa, rimesse, tecnica del portiere e piede opposto. Introdurrò ognuno di questi gesti tecnici spiegando perché sono considerati fondamentali, portando per ognuno un esempio illustre, ovvero un calciatore, del presente o del passato, che lo esegue in maniera sopraffina e che può essere un modello con cui i bambini possono confrontarsi. Ad ogni fondamentale saranno associati degli esercizi specifici per la categoria dei Piccoli Amici utili a migliorare il gesto tecnico in oggetto, ai quali seguirà naturalmente l’esperienza diretta di questi ultimi: quali sono state le loro reazioni agli esercizi? Si sono trovati in difficoltà? Si sono divertiti? Il capitolo 10 proverà a indagare, prendendo spunto da alcuni episodi reali, gli aspetti psicologici, motivazionali e comunicativi in relazione soprattutto a situazioni tipiche del calcio dei bambini, come “ma sostituisci sempre me!”. Dalle situazioni di squadra a quelle individuali, il campo sarà un fedele testimone, sincero nel rappresentare i bisogni dei bambini, il loro senso di giustizia e il loro rapporto emotivo con il pallone. A questa sezione ne seguirà un’altra, l’ultima, più diretta e spiritosa. Si tratta di quello che un giornalista spesso si ritrova a dover fare confrontandosi con i personaggi dello sport: un’intervista. Un’intervista a... tutti i bambini. A domande specifiche sul calcio e sugli allenamenti, rispondono direttamente loro, dicendoci cosa ne pensano. Che dire di più allora? Il pre-partita è ormai finito, è ora di dar seguito alle chiacchiere con le azioni sul campo. Lo scrittore-cronista di questo libro lascia spazio a voi e alla lettura, una partita di calcio che inizia proprio... ora!
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PREMESSA
Prima di iniziare a trattare dei fondamentali del calcio e rimembrare l’esperienza dei bambini nel cimentarsi con essi, è necessario innanzitutto capire quali e quanti sono. Seppure non ci siano troppe possibilità di fraintendimenti, le istituzioni calcistiche e i manuali di calcio variano leggermente nella numerazione o nel raggruppamento dei gesti tecnici. La FIFA1 stabilisce quattro tecniche di base: controllare la palla, che comprende lo stop e il palleggio, correre con la palla, che comprende il dribbling, passare e tirare. Oltre a queste elenca tuttavia anche delle “tecniche speciali” che includono il colpo di testa, le finte e altre tecniche difensive come il contrasto. Infine, specifica a parte una preparazione tecnica fondamentale per il portiere. La UEFA2 nelle “basic skills” del proprio sito, esemplificate da dei video, non menziona la conduzione della palla, ma ricorda l’importanza fondamentale della rimessa laterale. Infine, nel volume Calcio da manuale3, si stila una lista di nove fondamentali più la tecnica del portiere: calciare il pallone (comprensivo dunque di tiro e passaggio), stoppare il pallone, dribbling, colpo di testa, rimessa laterale, difendere il pallone, contrastare l’avversario, correre con e senza palla, palleggiare. Al di là della numerazione o del raggruppamento, è importante per l’allenatore che trasmette le sue conoscenze ai bambini conoscere i gesti tecnici fondamentali. Decidete voi poi se prenderli tutti singolarmente o considerare tiro e passaggio all’interno della categoria ”calcio del pallone”. La struttura che ho dato ai prossimi capitoli è stata scelta in funzione soprattutto dell’esperienza dei bambini. È naturale che i feedback datimi a proposito del tiro in porta o del dribbling siano maggiori di quelli inerenti la rimessa laterale. Per questo motivo i fondamentali saranno così ripartiti: tiro, dribbling e finta, passaggio, controllo, posizione, contrastare l’avversario e marcare, rimessa, tecnica del portiere e piede opposto. Sono però necessari alcuni chiarimenti in merito a due voci della lista. Innanzitutto il posizionamento in campo. Pur non essendo un gesto tecnico, è un aspetto trasversale del calcio che comprende i vari fondamentali, oltre a essere cruciale e ad avermi offerto uno dei maggiori contributi in termini di commenti, reazioni e impressioni da parte dei bambini. 1 http://grassroots.fifa.com/en/for-coach-educators/technical-elements-for-grassrootseducation/the-basic-techniques/special-techniques.html Consultato il 25 marzo 2016. 2 http://www.uefa.com/trainingground/skills/ Consultato il 25 marzo 2016. 3 F. Damele, Calcio da manuale, Colognola ai Colli, Demetra, 1998.
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