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TATTICA INDIVIDUALE

UMBERTO RUGGIERO

ALLENARE GIOCANDO IL SISTEMA SPECCHIO: INTERPRETAZIONE PRATICA DI UNA SCOPERTA

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YOUCOACH.IT

Ricerca, studio, confronto: questo sta alla base di YouCoach, un sito creato da allenatori per allenatori con lo scopo di fornire gli strumenti migliori per allenare la propria squadra. YouCoach è la guida online per gli allenatori di calcio: il sito offre oltre 1600 esercizi, allenamenti psicocinetici, situazioni semplificate, giochi semplificati, partite a tema, giochi condizionati, e-Book e approfondimenti con la collaborazione di allenatori esperti e preparati, aperti alla condivisione di idee e al miglioramento continuo. YouCoach.it offre la possibilità di leggere e condividere gli articoli dei nostri collaboratori (allenatori, osservatori, nutrizionisti, psicologi e preparatori atletici) direttamente dal web e su qualsiasi dispositivo mobile grazie a contenuti semplici, immediati e fruibili ovunque e in qualunque momento. La presenza di YouCoach sui maggiori social network permette inoltre di commentare e condividere gli articoli proposti: YouCoach è su Facebook, Twitter, Google+, YouTube e LinkedIn. Non sempre un allenatore ha gli strumenti e il tempo per pianificare e monitorare al meglio la stagione calcistica: per questo il team di YouCoach ha creato YouCoachApp, l’applicazione web che permette di creare, salvare e monitorare ogni allenamento dell’intera stagione usufruendo di un ampio database di esercitazioni suddivise per categoria e obiettivi e ordinate per livello di difficoltà. Abbonati ora a YouCoach! You read, You share, YouCoach!


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L’AUTORE

Umberto Ruggiero Preparatore atletico e allenatore

Umberto Ruggiero (Bergamo 1967), diplomato ISEF, svolge da professionista l’attività di preparatore atletico dal 2000. Ha conseguito i diplomi di istruttore giovani calciatori, allenatore giovani calciatori e allenatore UEFA B della FIGC. Nel 2006 ha conseguito con lode il diploma di preparatore atletico professionista nel calcio. Ha esperienze come responsabile della metodologia nei Settori Giovanili di Sampdoria e Trapani. Come preparatore fisico ha lavorato all’estero per la Nazionale dello Zambia, la Dinamo Bucarest (Romania), il Chiasso FC (Svizzera) e Al-Ittihad (Libia) e in Italia per il Perugia, il Gallipoli e la Valle del Giovenco. È stato preparatore fisico nei settori giovanili di Genoa e Sampdoria. Ha esperienze anche in veste di allenatore di squadre giovanili in club dilettantistici. Ha allenato, per conto della ADN Swim Project di Andrea Di Nino, diversi nuotatori professionisti tra cui il russo Evgenij Korotyškin, vicecampione olimpico a Londra 2012 nei 100 metri butterfly. Ha lavorato anche nella pallavolo, nel basket e nell’hockey su prato e come preparatore fisico nel tennis. Contatti: umberugg@gmail.com

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PREFAZIONE

Presentare un lavoro che parla del ”gioco del calcio” penso sia la cosa più semplice ed elementare che esista. Semplice perché il ”gioco”, inteso come attività di intrattenimento volontaria e intimamente motivata, svolta da adulti, bambini o animali a scopo ricreativo, o che abbia fini competitivi con obiettivi e regole definite, esiste dai tempi della creazione del mondo. È facile perché ognuno di noi può interpretarlo come meglio crede, con idee e conoscenze proprie, mai nessuna uguale all’altra. Esistono le mode, i momenti di determinate metodologie o programmazioni, ma esiste sempre un giocatore vincente e uno perdente, anche quando si pareggia. Esistono l’anima di chi interpreta il gioco, le emozioni e le attitudini dei giocatori. Esiste l’empatia che si crea con il compagno che sta giocando con te o con chi ti sta dando gli strumenti per poter giocare al meglio delle tue possibilità. Lo studio e la voglia spasmodica di conoscere come si comportano il cervello e il corpo da lui mosso non è scienza. Per me è arte! È arte da mettere a disposizione degli ”artefici”. Conosco Umberto da anni e da anni, scontrandoci e dibattendo sulla materia, mi induce ogni volta a riflettere e a mettermi in discussione. Penso che ognuno di noi debba possedere questa qualità, mettersi in discussione e avere la voglia del confronto per affinare il proprio sapere. Potrebbe trattarsi anche di bocciare determinate affermazioni, ma vanno prima ascoltate, analizzate ed elaborate, positivamente o negativamente. Sempre! Giovanni Invernizzi Dirigente UC Sampdoria

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INTRODUZIONE

A Marcella

Spesso si creano esercitazioni complicate per spiegare il calcio, che in realtà è un gioco semplice, o si chiede di imparare immediatamente quando in realtà per apprendere ci vuole tempo! Ho scritto questo libro per tutti quelli che come me sono appassionati di calcio, di sport e dell’insegnamento nell’ambito sportivo, con l’intento di dare un contributo teorico e pratico in seguito alla scoperta del sistema specchio. Non ho la velleità di lanciare un nuovo metodo, ma semplicemente vorrei dare una spinta a riflettere sulle nuove scoperte che possiamo utilizzare nel nostro lavoro quotidiano sui campi per riuscire ad ottenere risultati sempre migliori. Ciascuno di noi ha la possibilità e le competenze per creare il proprio metodo partendo dalle nuove conoscenze sulla teoria del movimento. Ogni metodo risulterà esclusivo e adatto alla situazione in cui viene sviluppato e applicato. Ognuno è ”artista” e il capolavoro che vuole creare dipende anche dal proprio bagaglio di conoscenze, oltre che dal talento. Il mio intento è quello di ”raccontare” e farvi partecipi di come le nuove conoscenze che ho acquisito abbiano cambiato il mio lavoro negli staff con cui ho collaborato durante gli anni. Grazie per aver deciso di condividere un po’ del vostro tempo con me.

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Molti anni fa, ho rincontrato nel mio percorso professionale un insegnante di Ginnastica correttiva dell’ISEF3, collaboratore tecnico di alcune delle più prestigiose squadre italiane. Alle domande che ho posto al mio illustre ”maestro” sulla metodologia più idonea da praticare, ho avuto spesso risposte costituite da affermazioni che mi hanno condotto a pormi altre domande. Domande sul metodo, che mi hanno spinto a chiarire i significati e ad evitare l’errore dell’accettazione inconsapevole del pregiudizio alla novità. Nel 2006, la mia tesi di fine corso di Coverciano aveva come titolo ”Allenamento funzionale, il rinforzo ad una proposta da portare avanti” e poneva l’accento sui pregiudizi che possono inficiare molti risultati. Per approfondire questo tema ho deciso di dedicare qualche pagina a una parte della mia storia.

modo della ricerca”, comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, e ὁδός ”via”, quindi, letteralmente ”l’andar dietro; via per giungere a un determinato luogo o scopo”]; metodo cartesiano, esposto da R. Cartesio nel Discorso sul metodo (1637), il quale, avendo come presupposto il dubbio, che induce a rifiutare ogni conoscenza presentatasi come controvertibile (dubbio metodico), assume come regole ”per ben condurre la propria ragione a cercare la verità nelle scienze” l’evidenza (accogliere solo le conoscenze chiare e distinte), la scomposizione (per giungere agli elementi semplici e primi nell’ordine del conoscere), l’ordine (dal semplice al complesso), l’enumerazione completa. Fonte: www.treccani.it. 3  Mi sono diplomato all’ISEF di Genova, distaccamento dell’ISEF di Firenze, nel 1992.

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CAPITOLO 2

COVERCIANO: ALLENAMENTO FUNZIONALE

La mia tesi scritta a chiusura del corso come preparatore atletico nel calcio ha riguardato proprio la questione dell’allenamento funzionale1. Un concetto da portare avanti e da promuovere, quello di allenamento funzionale, che è stato anche l’argomento principale trattato con forte implicazione tecnico-emotiva dagli insegnanti e dai relatori esterni invitati a ragguagliarci sulle loro esperienze. Tutti gli insegnanti hanno argomentato su questo titolo, partendo da considerazioni iniziali differenti, in funzione anche della materia di loro pertinenza. Ne è scaturita un’interessante trattazione, con contributi originali tra i quali quello del prof. Ferrari2, il primo a introdurre l’argomento. Le sue parole sono state di accattivante tentazione culturale: ”l’uomo visto come unità significativa”, ”il calciatore analizzato nel proprio contesto, che è completamente diverso da tutti gli altri”, ”il calcio non è scienza, perché non è riproducibile in laboratorio. Ha, però bisogno delle scienze per migliorarsi”. Un contributo importante è stato anche quello del prof. Mario Marella3 che ha condotto le sue lezioni come una vera campagna sul morfofunzionale ponendo le condizioni teoriche dell’adattamento funzionale sviluppate dalla sua disciplina. Ricordo le interminabili discussioni che affrontavamo quando si trattava l’argomento ”calciatore”, partendo dall’analisi della partita. Si dimostrò, grazie agli studi di Justin Teissié4, che: 1  Ruggiero U., Allenamento funzionale: ”il rinforzo” ad una proposta da portare avanti, tesi di fine corso (Preparatore atletico Coverciano 2005-2006) della Federazione Italiana Giuoco Calcio presso il Centro Federale di Coverciano, biblioteca di Coverciano. 2  Franco Ferrari, ex calciatore professionista, per 23 anni docente di Tecnica e tattica ai corsi per allenatori della FIGC a Coverciano, in particolar modo al Master. 3  Mario Marella, docente di Scienze e tecniche dello sport all’Università di Firenze, direttore del laboratorio di Metodologia e biomeccanica applicata della FIGC e dell’allenamento ai corsi per allenatori e preparatori atletici CONI; è stato responsabile di Teoria e metodologia dell’allenamento ai corsi per allenatori professionisti di Prima e Seconda categoria FIGC. 4  Professore di Educazione fisica di Poitiers, divenne direttore della CREPS dell’Accademia di Poitiers nel 1945; fu poi nominato nel 1951 professore all’École Normale Supérieure d’Education Physique. Allenatore di calcio federale e poi allenatore della squadra di calcio dell’università francese, divenne allenatore di calcio e atletica presso il PUC di Parigi; insegnò calcio all’ENSEP.

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1.SCAGLIONAMENTO: DISPOSTI SU PIÙ LINEE, PIÙ LINEE DI PASSAGGIO

SCAGLIONAMENTO IN FASE DI POSSESSO DEI CENTROCAMPISTI (PROPEDEUTICO)

01

MATERIALE • • • •

Palloni 1 porta Cinesini 5 casacche

PREPARAZIONE Area di gioco: 60×40 metri Giocatori: 12 + 1 portiere

DESCRIZIONE

Il campo viene diviso trasversalmente in tre settori: il primo settore misura 10 metri
 di profondità, il secondo 20 metri, il terzo 30.
Nel primo settore collocare due difensori contro un attaccante. I difensori devono cercare di eludere il pressing dell’attaccante e servire nel settore centrale un centrocampista. Quando il centrocampista è nel settore centrale, si sviluppa lo scaglionamento, ovvero il movimento del centrocampista interno dietro le maglie dei centrocampisti avversari. Tramite un fraseggio ed eludendo il pressing dei due centrocampisti avversari, bisogna trovare la giocata in verticale sul centrocampista interno. Se tutto riesce, prosegue la fase nel terzo settore, dove ci saranno due attaccanti contro due difensori. Quando il centrocampista interno effettua lo stop orientato in verticale verso gli attaccanti, questi ultimi devono attuare un movimento di smarcamento e, se possibile, attaccare la profondità; altrimenti effettueranno un contromovimento per ricevere palla addosso e affrontare un 2 contro 2.
 Variante 1: il centrocampista interno entra con palla al piede nel terzo settore per sviluppare un 3 contro 2. Variante 2: forse la più importante. Far scegliere ai ragazzi la soluzione più consona per la situazione che si viene a creare.
Ovviamente si possono aumentare i giocatori e modificare gli spazi, tutto in funzione dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Variante 3: un centrocampista centrale (rosso) viene marcato in anticipo con rotazione dei tre centrocampisti. 48 / Umberto Ruggiero


1.SCAGLIONAMENTO: DISPOSTI SU PIÙ LINEE, PIÙ LINEE DI PASSAGGIO

SCAGLIONAMENTO IN FASE DI POSSESSO DEI CENTROCAMPISTI (SITUAZIONE)

02

MATERIALE • • • •

Palloni 1 porta Cinesini 8 casacche

PREPARAZIONE Area di gioco: 70×60 metri Giocatori: 18 + 1 portiere

DESCRIZIONE

Una squadra è composta da dieci giocatori (rossi) e deve attuare azioni offensive cercando la conclusione in porta principalmente attraverso il movimento del centrocampista interno dietro la linea dei centrocampisti avversari (8 + portiere). Il principio allenato attraverso l’esercitazione propedeutica precedente viene qui ricercato nella pratica. Se avviene la giocata tra le linee, invitiamo gli attaccanti a sviluppare un movimento di smarcamento e attacco della profondità. Se il contromovimento e quindi la ricezione della palla sulla figura non dovesse andare a buon fine, si deve provare un’altra azione. Variante (inserire un secondo principio per i dieci giocatori): recupero immediato della palla dopo aver perso il possesso.

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