Condominio Sostenibile e Certificato marzo 2021

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SUPERBONUS

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N. 38 FEBBRAIO / MARZO 2021

EDITORI@LE

SE IL CONDOMINIO DIVENTA UFFICIO

E

se il condominio non fosse più un vero condominio? O, meglio, e se il condominio si trasformasse in qualcos’altro? Be’, forse è già così. Perlomeno in molte parti d’Italia, in particolare nelle grandi città e dintorni, il condominio si è ibridato. Con l’ufficio. La causa scatenante è stata, ovvio, il covid. Attenzione: non è un fenomeno marginale. Secondo Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, ci sono ancora 4 milioni di lavoratori «che per una parte importante del loro tempo operano da remoto». Un fenomeno che coinvolge indifferentemente piccole e grandi imprese: all’Eni hanno deciso di far rientrare in ufficio solo il 15% dei dipendenti, Enel continuerà a utilizzare lo smart working, Tim ha raggiunto con i sindacati due accordi che regolano fino alla fine del 2021 il

lavoro a distanza, e fino a metà ottobre gli smart worker erano a quota 36 mila. Ancora: Vodafone ha attuato un piano di graduale rientro, ma solo per il 20% dell’orario di lavoro, la banca illimity prevede di far occupare non più del 50% degli spazi, e Pirelli, negli uffici della Bicocca, a Milano, conta su un lavoro da remoto del 75%. Senza contare i piccoli e grandi uffici. Insomma, molti condomini da un anno a questa parte sono più abitati durante il giorno. Ed è una tendenza che è destinata a durare anche se, forse, in modo un po’ meno radicale. Che cosa comporta tutto questo per il condominio? Molte differenze e l’esigenza di un ripensamento. Primo effetto: molti proprietari di appartamenti vogliono cambiare casa per avere più spazio a disposizione. È una tendenza certificata dai sondaggi sul tema. Non solo: chi lavora in casa ha bisogno di

spazio, ma anche di comfort. Quindi, meno baccano, urla di bambini, rumori di sottofondo. Dovranno cambiare anche i regolamenti condominiali? Forse. L’altro aspetto preponderante è ovvio: le abitazioni condominiali che di giorno sono uffici per lo smart working hanno necessità di essere adeguate tecnologicamente alla necessità. Il collegamento in rete ultra veloce è alla base di molte esigenze, specialmente di chi lavora al computer con file di grandi dimensioni, oppure (nella maggior parte dei casi) ha frequenti video riunioni con i colleghi. E una rete dati veloce porta con sé altre opportunità, come quelle legate al mondo della smart home. Nel 2019, per esempio, il mercato della smart home in Italia ha raggiunto i 530 milioni di euro, con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente. Insomma, un boom. Con al primo posto la spesa per la sicurezza, stimata in 150 milioni di euro (il 28% del totale): le videocamere di sorveglianza attivate da sensori connessi via wi-fi al router di casa e allo smartphone sono ormai un must (soprattutto psicologico, purtroppo) per molte famiglie. Insomma, la fotografia del condominio come il luogo dove si va a dormire di notte e si guarda la tivù di sera è ferma al secolo scorso. Oggi il condominio è sempre più spesso vita privata e professione assieme. E forse questa rivoluzione porterà presto anche nuove regole per la vita comune.

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DANIELA ZEBA

ADESSO I NODI

VENGONO AL PETTINE

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iumi di parole hanno travolto il superbonus 110%: ora si passa all’azione. Si stanno insediando i primi cantieri e in questo numero documentiamo l’inizio di due esperienze, in due città diverse, e di una seguiremo l’evolversi passo passo, numero dopo numero, fino alla completa realizzazione. Il Biscione di Genova è sicuramente un’esperienza «che fa scuola» da cui tutti possono trarre spunto per affrontare il 110% con quella grinta e determinazione che serve per portare avanti sfide importanti e raggiungere traguardi ambiziosi «a costo zero»: nel 110% serve quel coraggio e quel pizzico di follia che c’è sempre dietro una grande impresa e sicuramente la squadra che c’è dietro il Biscione ha dimostrato di avere le giuste qualità. Numero ricco di tanti argomenti legati dal filo conduttore dell’operatività: il problem solving strategico applicato al condominio, l’amministratore come manager e come responsabile privacy del general contractor (utile soluzione per risolvere il problema della detraibilità del compenso amministratore nel 110%). Il registro anagrafe e sicurezza come strumento del fare per l’amministratore attento, la rigenerazione urbana e il piano casa, le autorimesse sotto soglia (quelle sconosciute!) e lo spettro della morosità sono solo alcuni dei tanti argomenti trattati. Troverete tanto valore in questo numero e tanti nuovi collaboratori di

prestigio che ci onorano delle loro penne. Un numero che esce dopo un anno dal primo lockdown, in un altro lockdown: casa e smartworking tornano prepotentemente alla ribalta, anche se i vaccini in corso ci permettono di sperare che forse, il prossimo anno, sarà meno virulento, più sostenibile, più sicuro e più riqualificato grazie anche all’opportunità del superbonus. Ma torniamo al presente e a quello che ci attende: rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro. L’economia, il Paese, la società, noi tutti abbiamo bi-

sogno di segnali positivi che insieme dobbiamo contribuire ad alimentare con speranza e fiducia nel nostro lavoro e in quello di tutti coloro che si stanno prodigando per risollevare le sorti dell’intero pianeta, a prescindere dal settore di appartenenza. Ognuno di noi ha il dovere di contribuire a rendere il nostro futuro sempre più sostenibile ed attento alla salute, alla sicurezza ed all’ambiente: non ci sono scappatoie, non ci sono alternative, perché, come sempre accade, saremo il risultato delle nostre azioni. I nodi vengono sempre al pettine.

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Periodico di informazione sul mondo del condominio Anno 9 - Numero 38 - Febbraio / Marzo 2021 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. condominio@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino / virginia@vgambinoeditore.it Consulente editoriale / Editor Consultant Stefano Lavori / stefano@vgambinoeditore.it Daniela Zeba / info@studiozeba.it

Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Valentina Anghinoni, Barbara Bartoli, Paolo Caliari, Gaia Cigognini, Pietro Maria di Giovanni, Selene Maestri (fotografa), Veronica Monaco, Giancarmine Nastari, Carlo Pikler, Roberto Rizzo, Giuseppe Rossi, Franco Saro, Corrado Verniani, Giuseppe Zangari, Daniela Zeba Impaginazione e grafica- Layout and graphics Raffaella Sesia

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Litotipografia Alcione Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication bimestrale - 6 numeri /anno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/TN Registrazione / Registration: N. 224 del 2-07-2013 del Tribunale Civile e Penale di Milano Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti.


SOMMARIO EDITORIALE SE IL CONDOMINIO DIVENTA UFFICIO...................................3 DANIELA ZEBA ADESSO I NODI VENGONO AL PETTINE............................5 DOMANDE & RISPOSTE AMMINISTRATORI E MOROSITÀ..................... 10 STORIA DI COPERTINA

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GRANITECH LA SUPERFICIE RINASCE IN GRES....................................... 14

Come regolarsi con lo smaltimento dell'immondizia

PRIMO PIANO SERVIZI LA SPAZZATURA AL TEMPO DEL COVID.................................. 18 KLIMAHOUSE - 1 CONDOMINIO IN SALSA VERDE................................... 22 KLIMAHOUSE - 2 TANTE IDEE PER CAMBIARE CASA............................ 26 DOSSIER SUPERBONUS DOMANDE & RISPOSTE QUATTRO DUBBI DA CHIARIRE....................... 42 OPPORTUNITÀ UN'OCCASIONE DA NON PERDERE................................ 44 AMMINISTRATORI LAVORI IN CORSO PER LA PRIVACY........................ 46 DIARIO IL MIO CONDOMINIO DIVENTERÀ VERDE.................................... 48 GENOVA LA SFIDA VINTA DAL BISCIONE.................................................. 50 NEWS NOTIZIE DAL MONDO CONDOMINIO.............................................. 54 PROFESSIONE PROBLEM SOLVING COME SUPERARE LE DIFFICOLTÀ.......................... 56

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AMMINISTRATORI FACILITY MANAGER IN CONDOMINIO..................... 58

La strategia per superare i problemi con i condòmini

INIZIATIVE IMMOBILI, NASCE L'ASSOCIAZIONE ATP............................. 62 REGISTRO ANAGRAFE SICUREZZA L'AMMINISTRATORE RAS............ 64 DIRITTO & ROVESCIO NORME ANTINCENDIO IL FILM A METÀ DELLE NUOVE REGOLE.......... 68 RIGENERAZIONE URBANA IL PIANO CASA, UN'IDEA FORTE................ 74 ANCCA RIPARTIZIONE NEL MIRINO.......................................................... 78 CONDOMINIO GREEN BOLZANO CASSIOPEA SECONDO NATURA.............................................. 82 IDEE UTILI TONISSIPOWER UN COGENERATORE PER L’ACQUA CALDA …… ......... 84 GEOSUN FATE CALDO CON IL FREDDO...................................................... 86 PSICONDOMINIO.......................................................................................... 88

antincendio, 68 Norme che cosa è cambiato


LA VOSTRA POSTA

Risponde Giuseppe Zangari, Avvocato del foro di Padova, fornisce consulenza e assistenza ad amministratori di condominio nella gestione dei rapporti con i condòmini e terzi. Scrive per il Quotidiano del Condominio Sole 24 Ore, Il Quotidiano Giuridico di Wolters Kluwer e portali tematici

AMMINISTRATORI E MOROSITÀ

In che modo l’amministratore può prevenire la morosità condominiale o, quantomeno, tamponarne gli effetti? Alcuni strumenti sono messi a disposizione direttamente dal legislatore, tra le pieghe interpretative del Codice Civile. Altri, invece, sono stati elaborati dalla giurisprudenza, ma con risultati non sempre univoci e coerenti. In particolare, come meglio esplicato nel saggio Morosità condominiali. I casi e le soluzioni, curato dello scrivente, vi sono misure che contrastano il fenomeno sul nascere, tramite lo spauracchio di un pregiudizio maggiore rispetto a quello che graverebbe normalmente sul condomino moroso, e misure che ampliano la platea dei soggetti esposti all’azione di riscossione del credito condominiale, eventualmente coinvolgendo soggetti terzi nell’esposizione al rischio. Va detto che, nella maggior parte dei casi, per azionare tali strumenti occorre il consenso unanime della compa-

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gine, dal che è auspicabile che il futuro amministratore affianchi il costruttore nel predisporre il regolamento a natura contrattuale e, dunque, vincolante per gli acquirenti prossimi condomini, che contenga le clausole utili a prevenire la morosità. In alternativa, l’amministratore potrebbe convincere i condomini ad approvare misure di prevenzione prima che si registrino episodi di morosità, posto che difficilmente un condomino inadempiente all’obbligo contributivo esprimerà un voto in contrasto con il proprio interesse.

Le conseguenze per chi non paga Quali sono le misure che inaspriscono le conseguenze in capo al condomino moroso? Un primo espediente è rappresentato dall’istituto della «decadenza dal beneficio del termine», disciplinato dall’articolo 1186 del Codice Civile, che consentireb-

be al condominio creditore di esigere immediatamente l’intero ammontare degli oneri preventivati per un determinato esercizio, senza dover attendere la scadenza delle singole rate. Tale facoltà consegue al verificarsi di un duplice alternativo presupposto di legge: da un lato l’insolvenza del condomino, da intendersi quale situazione di dissesto economico, anche temporaneo, che renda verosimilmente impossibile per il debitore soddisfare le proprie obbligazioni (Cassazione Civile, sentenza 24330/2011); dall’altro lato, la diminuzione delle garanzie offerte a tutela del credito, ovvero il mancato conferimento delle garanzie promesse, come nell’ipotesi in cui il condomino risulti pluri-protestato o l’immobile in condominio sia sottoposto ad esecuzione per il soddisfacimento di crediti diversi dagli oneri condominiali. È ipotizzabile che il regolamento contrattuale contenga una clausola generale di decadenza dal beneficio del termine, al pari di quanto normalmente avviene nei contratti di mutuo bancario oppure negli accordi transattivi. A tacere del fatto che, secondo un’innovativa pronuncia del Tribunale felsineo, già solo l’articolo 63, comma 1 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile consentirebbe di esigere l’intero debito, a prescindere dai requisiti previsti dall’articolo 1186 (Tribunale di Bologna, sentenza 984/2018).


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LA VOSTRA POSTA

Risponde Giuseppe Zangari

Le sanzioni previste Sono possibili sanzioni in caso di ritardo nel pagamento degli oneri? Lo strumento, opportunamente ritoccato dalla legge di riforma 220/2012, è disciplinato dall’articolo 70 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile che, a fronte di una delibera dottata a maggioranza qualificata, permette all’amministratore di erogare una sanzione sino al massimo di 200 euro e, in caso di recidiva, di 800 euro, qualora il ritardato versamento degli oneri configuri la violazione di un’apposita clausola del regolamento condominiale. Peraltro, va detto che la previsione di una clausola del genere nel regolamento predisposto dal costruttore, oppure tramite una delibera votata all’unanimità, permetterebbe al condominio di spingersi oltre i limiti previsti dall’articolo 70, sia dal punto di vista degli importi, sia rispetto ai presupposti relativi all’ammontare minimo del debito, entità del ritardo nei versamenti eccetera (Cassazione Civile, sentenza 10929/2011).

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Se il condominio si assicura Il condominio può assicurare il credito verso i condòmini? Come un imprenditore si cautela dal mancato incasso delle fatture verso i propri clienti, così il condominio può assicurarsi dal rischio dell’omesso versamento degli oneri. Il mercato assicurativo propone diverse polizze tese a recuperare la contribuzione, o quantomeno il rimborso delle spese legali per l’attività di esazione del credito. Ferme le peculiarità di ciascuna compagnia assicurativa, vi sono tratti comuni che il condominio deve considerare al momento della stipula. Segnatamente: l’inoperatività della polizza ove sia taciuta una morosità già esistente, in ottemperanza al principio sancito dall’articolo 1892, comma 1; l’operare della garanzia una tantum, quantomeno con riferimento al singolo condomino, sicché il condominio non può pretendere un indennizzo periodico a fronte del perpetuarsi della morosità

nel corso degli anni; la possibilità che la compagnia si surroghi al condominio, risultando rimessa a quest’ultima la scelta se attuare il recupero forzoso del credito; la copertura delle spese legali può essere subordinata all’impiego di f iduciari della compagnia o limitata a determinate tipologie di esecuzione e, in ogni caso, contenuta entro tariffari predeterminati. La disciplina codicistica nulla dispone circa i poteri e le modalità di stipula della polizza ma, analogamente a quanto avviene in tema di assicurazione per i rischi inerenti al fabbricato (Cassazione Civile, sentenza 8233/2007), trattandosi di un’attività che va oltre l’ordinaria gestione di cui all’articolo 1130, comma 1, n. 4 del Codice Civile, da un lato l’amministratore dev’essere previamente autorizzato dall’assemblea, dall’altro il costo dei premi è ripartito ai sensi dell’articolo 1123, salvo ovviamente una diversa convenzione contenuta nel regolamento o decisa all’unanimità.


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STORIA DI COPERTINA GRANITECH

LA SUPERFICIE RINASCE IN GRES Una speciale soluzione tecnica messa a punto dall’azienda specializzata in ceramiche assieme allo studio Cs Architects testimonia i vantaggi (anche estetici) della facciata ventilata Franco Saro

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L’

Hotel Congressi di Roma è un edificio costruito tra gli anni Sessanta e Settanta nel cuore del quartiere Eur e che si staglia oggi di fronte all’ingresso del nuovissimo Centro congressi La Nuvola, creazione dell’architetto Massimiliano Fuksas. L’hotel si è distinto da sempre per la sua mole geometrica e l’altezza che, prima della costruzione del nuovo Centro congressi, lo distingueva dalle costruzioni circostanti. Nel 2019 ha subito una importante riqualificazione mirata a rivalutarne l’involucro edilizio, attraverso la realizzazione di una facciata ventilata con lastre in gres porcellanato, che ne ha migliorato e revitalizzato l’estetica ma, soprattutto, l’efficienza energetica. L’involucro L’edificio, infatti, aveva originariamente un involucro esterno caratterizzato

da un materiale che, per eccellenza, rappresenta il territorio: il travertino, declinato sotto forma di mosaico nella parte alta e in formati più grandi nella parte bassa dell’Hotel. Il progetto di riqualificazione di questo importante complesso è stato portato avanti dallo studio Cs Architects e, in particolare, dall’architetto Renato Caparrelli, con il quale Granitech ha messo a punto la migliore soluzione tecnica ed estetica per la facciata che rispondesse ai canoni architettonici originali, rinnovandoli secondo una veste contemporanea. La scelta è caduta su un materiale che potesse riprendere l’estetica del travertino con le caratteristiche tecniche e funzionali migliorate del gres porcellanato, quali la resistenza meccanica e agli agenti atmosferici, la durabilità nel tempo, il mantenere inalterato il colore nel corso degli anni, la facilità di pulizia e manutenzione.

Richiami storici Il materiale selezionato, infatti, è un travertino particolare, studiato ad hoc da Fiandre Architectural Surfaces per questo territorio così carico di storia anche nell’ambito dei materiali, utilizzato in modo sapiente nel formato per donare una nuova modernità all’edificio. La proposta elaborata, infatti, riprendeva il formato del travertino esistente nelle parti basse dell’Hotel, questa volta però riportandolo su tutta l’altezza. Il gioco di formati diversi (120x60 e 120x20), posati in modo sfalsato, dona un movimento alla facciata permettendo comunque il rispetto della geometria e della linearità dell’edificio esistente. Granitech per questo edificio ha messo in campo tutta la sua competenza tecnica e il servizio chiavi in mano che offre a progettisti, imprese e clienti finali, per garantire la perfetta resa del progetto. In questo caso, Granitech ha

Hotel Congressi di Roma

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STORIA DI COPERTINA

affiancato lo studio di progettazione, proponendo il layout più adatto per rispondere alle esigenze del progetto seppur mantenendo massima l’ottimizzazione del materiale ceramico e il rispetto delle condizioni tecniche necessarie per quanto riguardava l’efficienza energetica e l’aspetto strutturale. Ganci a vista La facciata ventilata con ganci a vista, realizzati dello stesso identico colore del rivestimento, ospita al suo interno uno strato di isolante in lana di roccia che ha permesso di migliorare sensibilmente la dispersione energetica dall’involucro edilizio. La camera di ventilazione creata contribuisce attivamente al risparmio energetico già garantito dall’isolante e allontana, grazie alla naturale ventilazione che si innesca per effetto camino, eventuali residui di acqua e umidità che possono presentarsi. In estate, inoltre, favorisce l’allontanamento di parte del calore incidente sulla facciata (che già, per il fatto di essere chiara, riflette molti dei raggi solari incidenti). 16 - CONDOMINIO SC


LA SCHEDA • •

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Hotel: Hotel Congressi Roma Architetti: Arch. Renato Caparrelli – studio CS Architects Rivestimento: Fiandre Architectural Surfaces Progetto e realizzazione facciata ventilata: Granitech

Granitech ha studiato, grazie al suo team tecnico composto da ingegneri, architetti e tecnici professionisti, gli ancoraggi necessari per sostenere il peso della struttura di facciata, tutta in alluminio e realizzata per la massima durabilità. Tutti i nodi particolari della facciata sono stati studiati, come per esempio l’interfaccia con i serramenti e con la lamiera stirata, inserita magistralmente nell’involucro per coprire le parti tecniche imprescindibili per il funzionamento dell’Hotel. Semplice eleganza La collaborazione tra tutti gli attori coinvolti (progettista, committente, aziende fornitrici per l’involucro) ha portato alla realizzazione di un progetto di riqualificazione che si distingue per eleganza, semplicità ed inserimento nel contesto. Granitech da oltre vent’anni si occupa di trovare le soluzioni migliori per la realizzazione di involucri in gres porcellanato di qualità, per risolvere con professionalità e servizio ogni progetto di architettura. CONDOMINIO SC - 17


PRIMO PIANO SERVIZI

LA SPAZZATURA AL TEMPO DEL COVID Condomini italiani a macchia di leopardo per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti: la differenziata è gestita in modo diverso da un Comune all’altro. E l’emergenza sanitaria la complica di più Giuseppe Rossi

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A

Milano, uno stabile di viale Zara ha dato vita all’associazione Condomini Rifiuti Zero. È nata dopo che un gruppo di inquilini ha coinvolto amministratore e impresa delle pulizie per migliorare la raccolta differenziata. Il gruppo ha scritto e stampato istruzioni e regole da seguire in diverse lingue, in modo che il testo fosse comprensibile anche a condòmini di altre nazionalità. A questo ha aggiunto un questionario distribuito a ogni famiglia per scoprire i comportamenti di consumo e smaltimento dei rifiuti. Ancora: in cortile è stata individuata un’area battezzata Angolo differenziata spinta, che comprende contenitori per farmaci, piccoli oggetti da gettare, batterie, olio esausto, pannolini e pannoloni. Su ogni bidone e contenitore sono presenti le istruzioni, per evitare errori. Quello di Condomini Rifiuti Zero è un esempio virtuoso nel panorama italiano ma, purtroppo, raro come un rimborso delle tasse. Eppure

la raccolta differenziata dei rifiuti è (o dovrebbe essere) obbligatoria. Inoltre, l’epidemia di covid ha imposto regole ancora più stringenti. Il ruolo dell’amministratore Che i condomini debbano adeguarsi a un sistema più sostenibile di smaltimento dei rifiuti, non c’è dubbio. La direttiva europea 2008/98/Ce, infatti, ha ragionevolmente imposto agli Stati membri di organizzarsi per arrivare a riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate domiciliari. In massima parte, quindi, dei condomini. In Italia la disposizione è stata disciplinata con il decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006. A ruota sono arrivati i singoli regolamenti comunali per la gestione dei rifiuti. L’amministratore gioca un ruolo non secondario, a partire dall’organizzazione e gestione dei bidoni utilizzati per la raccolta differenziata. Ma, se gli inquilini sono indisciplinati, il professionista

non incorre in nessuna reprimenda: le multe sono ripartite tra i condomini, con relativo strascico di recriminazioni tra diligenti e maleducati. Bisogna aggiungere, però, che solo alcuni Comuni, i più civili e responsabili, attuano un controllo e distribuiscono sanzioni a chi non rispetta le regole. Anche perché non tutti gli enti locali hanno un’efficiente sistema di raccolta e trattamento della spazzatura. Il posizionamento In ogni caso, per l’amministratore la spazzatura è un vero grattacapo. Intanto, vanno gestite le discussioni durante l’assemblea condominiale, deputata a decidere il posizionamento e l’uso degli appositi bidoni. Anche lo stazionamento in cortile degli scatoloni di plastica di solito forniti dal Comune o dall’azienda municipale, infatti, rientra nella gestione dei beni comuni del condominio. Ma con alcuni paletti: l’amministratore del condominio, infatti,

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PRIMO PIANO

deve individuare e proporre le aree adatte dove posizionare i bidoni per la raccolta differenziata senza dimenticare che in molti casi il regolamento comunale prevede precise distanze tra i contenitori, finestre e porte di ingresso del condominio. Insomma, non si possono posizionare a capocchia. La manutenzione Ma non è finita qui: l’amministratore, infatti, deve curarsi che i bidoni per la differenziata concessi in comodato gratuito dall’ente locale siano utilizzati come previsto dal contratto. Insomma, deve evitare che possano essere utilizzati come vasi per fiori o contenitori di altri oggetti che non siano spazzatura. E se succede? Anche in questo caso i condòmini pagheranno i danni. Bisogna assicurarsi, inoltre, che i bidoni siano esposti nei giorni e negli orari stabiliti per la raccolta. Altra incombenza: l’amministratore deve informare i condomini sulle norme da seguire per la custodia, la conservazione dei contenitori, mentre la manutenzione ordinaria è a carico del proprietario, cioè la società che organizza il servizio smaltimento rifiuti. In questo caso può essere sufficiente un cartello che riassuma i termini, perché i condòmini devono conoscere i termini di utilizzo dei bidoni. Il professionista che gestisce il 20 - CONDOMINIO SC

condominio, però, deve preoccuparsi che i bidoni per lo smaltimento rifiuti siano mantenuti utilizzabili e puliti, relativamente all’utilizzo. Nel caso la gestione sia affidata a un’azienda esterna, la spesa per la gestione e pulizia dei contenitori è poi ripartita in base ai millesimi, come le altre spese condominiali.

Le sanzioni Tutte azioni, insomma, che dovrebbero rientrare nella consuetudini di un condominio sostenibile e certificato, per riprendere il nome di questo giornale. Ma nella realtà non è così: noncuranza, maleducazione, disinteresse per uno smaltimento dei rifiuti razionale, sono mali comuni nei condomini di tutta Italia. A quel punto dipende dal Comune indurre con le buone o con le cattive a un maggiore rispetto delle regole i condomini che, in quanto proprietari (o che hanno diritti reali o personali di godimento) delle abitazioni possono essere chiamati a rispondere dei loro comportamenti. Per esempio, è frequente il caso di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti, magari quelli che non sono previsti nei bidoni della differenziata e che andrebbero portati in discarica. Troppa fatica, meglio lasciarli a fianco dei bidoni di plastica, complice l’oscurità della notte. La trasgressione, però, nei Comuni dove il controllo c’è (per esempio in città come Milano), comporta l’irrogazione di una multa da


Tutta la tecnologia in una suite pagare a carico dell’intero condominio. Non solo: le multe fioccano anche nel caso di erronea modalità di smaltimento della raccolta differenziata. Che è il caso più tipico: carta che finisce nel contenitore della plastica, cartoni della pizza in quello per i vetri e così via. A quel punto, l’amministratore di condominio potrà ricevere il verbale della sanzione e deve addebitare la spesa all’intero complesso, in base ai millesimi tra tutti i condomini. In tutto questo, in ogni caso, l’amministratore non ha responsabilità. Regole epidemiche Il covid, inoltre, ha complicato le cose. Uno speciale gruppo di lavoro dell’Istituto superiore di sanità ha messo a punto due rapporti nei quali ha affrontato il problema della gestione e raccolta dei rifiuti urbani durante l’emergenza. Con qualche indicazione che i condomini dovrebbero recepire. Per evitare o diminuire il pericolo di contagio nel condominio, per esempio, i tecnici dell’Iss hanno raccomandato di smaltire tra i rifiuti indifferenziati fazzoletti o carta da rotoli, mascherine e guanti eventualmente utilizzati. I rifiuti vanno riuniti in apposite buste e sigillati. È frequente il caso di tamponi rapidi utilizzati in ambiente domestico: anche questi nella indifferenziata e non nel contenitore per la carta. C’è, poi, il caso dei rifiuti generati da abitazioni di soggetti positivi, in isolamento o quarantena. Secondo i tecnici dell’Istituto, questi rifiuti potrebbero contagiare chi raccoglie la spazzatura e, quindi, andrebbero considerati come rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. In questo caso lo smaltimento andrebbe stoccato in un apposito bidone di plastica ben riconoscibile. Inoltre, secondo regolamento, i rifiuti sanitari pericolosi infetti devono essere smaltiti in appositi contenitori rigidi (halipack) al cui interno sia stato inserito un sacco ben agganciato al bordo del contenitore stesso. Certo, precauzioni ragionevoli. Difficile, però, che un condominio possa organizzarsi come un ospedale.

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PRIMO PIANO KLIMAHOUSE - 1

CONDOMINIO IN SALSA VERDE Le nuove tecnologie in grado di cambiare (in meglio) un edificio e rendere le abitazioni più sostenibili, sono state le protagoniste dell'evento organizzato dalla Fiera di Bolzano. In versione digitale Veronica Monaco

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omfort ambientale e qualità dell’aria indoor, sismabonus, riqualificazione energetica e nuovi modi di vivere la casa. Complice la pandemia che ha spinto sull’acceleratore, acuendo alcune sensibilità che stavano iniziando a diffondersi nel mondo delle costruzioni, oltre all’introduzione delle novità in tema di detrazioni fiscali che hanno dato un’iniezione di fiducia al mercato, mai come in questo momento

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l’edilizia è al centro del dibattito pubblico. Il settore ha saputo dimostrare dinamismo e capacità di innovazione, con importanti sviluppi sul fronte della ricerca, della produzione di nuove soluzioni sostenibili, di prodotti certificati o sperimentali, rinnovabili o addirittura riciclabili al 100%. È quanto emerge da Klimahouse, la fiera dell’edilizia sostenibile di Bolzano che quest’anno ha sperimentato, prima fra tutte in Italia, una

nuova modalità di divulgazione digitale per non mancare l’appuntamento, a causa dell’emergenza sanitaria che ha messo in stand by gli eventi in presenza. L’idea è stata un successo, con 57 ore di live streaming, convegni, 150 speaker, workshop e incontri B2B, che nei tre giorni della manifestazione hanno fatto registrare un totale di 20 mila accessi. Intanto, sono già disponibili le date della prossima edizione: dal 26 al 29 gennaio 2022.


E L'ANNO PROSSIMO UNA VERSIONE MIX Prima manifestazione fieristica in Italia a sperimentare il format digitale, Klimahouse in futuro potrebbe integrare stabilmente la piattaforma online con la fiera in presenza, come racconta a YouBuild il direttore della Fiera di Bolzano, Thomas Mur. Domanda. È stato difficile organizzare l’edizione digitale di Klimahouse? Risposta. Si è trattato di un progetto completamente nuovo. Non volevamo trasportare la fiera tradizionale di Klimahouse sul digitale, ma creare proprio un format nuovo, che funzionasse bene con le logiche della rete. La sfida più grande è stata organizzare il palinsesto delle tre giornate: c’è stata grande richiesta di partecipazione e abbiamo avuto più di 80 eventi da inserire in un programma strutturato. Grazie anche al supporto di tutti i nostri partner, dalle aziende all’agenzia Casaclima, dalle università agli istituti di ricerca, che fin da subito hanno dimostrato un grande impegno e voglia di fare. D. Dopo questa esperienza, qual è l’insegnamento per le prossime edizioni della fiera? R. Dai questionari che abbiamo distribuito agli espositori ci sono arrivati feedback positivi. L’organizzazione dei contenuti e la novità dell’edizione online sono state ben accolte, e molti hanno chiesto di mantenere la versione digitale anche in futuro, così da trasformare Klimahouse in un evento ibrido. Sicuramente è un passo che faremo, oltre a pensare alla fiera come una piattaforma attiva 365 giorni l’anno. Nelle prossime settimane presenteremo un programma di iniziative che andrà proprio in questa direzione. D. Quanti degli espositori storici di Klimahouse hanno creduto nell’edizione digitale? R. Non tutti gli espositori della fiera hanno voluto partecipare all’edizione digitale, su cento aziende il 20% sono realtà nuove. Abbiamo notato che hanno rinnovato la loro partecipazione soprattutto le aziende più strutturate e con budget più ampi, mentre le imprese medio-piccole non hanno partecipato: perché non credono nel format digitale o per altri motivi legati alla pandemia. Tuttavia, le aziende credono molto in questa fiera e hanno dimostrato la volontà di partecipare all’edizione 2022. Questo ci sprona a continuare a sviluppare la manifestazione e lasciare aperta una finestra digitale per coloro che, per mancanza di spazio, non potranno essere presenti fisicamente. Ormai la strada è spianata: i clienti vanno indirizzati su questi nuovi canali e anche noi, in qualità di ente fieristico, dobbiamo avviare un lavoro di formazione con gli espositori e semplificare la partecipazione agli eventi online.

Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano

D. L’edizione 2022 di Klimahose sarà in presenza: che cosa vi dà questa certezza? R. Non si può essere certi, ma ci speriamo fortemente. Con la campagna vaccinale in corso, auspichiamo che a gennaio del 2022 potremo tornare a vivere gli eventi in presenza. D. Avete un messaggio per gli espositori e i visitatori di Klimahouse? R. Più che un messaggio, è un appello a credere in un futuro migliore per l’edilizia. Klimahouse vuole essere una piattaforma per l’edilizia sostenibile. La fiera è costantemente al lavoro per migliorare se stessa e rendere possibile lo scambio di idee, prodotti e servizi. Per fare questo ci serve comunque il supporto di tutti i player che operano in questo ecosistema, dai progettisti alle aziende, dal mondo della ricerca ai giovani.

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PRIMO PIANO

Una parte della giuria del Klimahouse Prize: da sinistra, Wolfram Sparber (Direttore EURAC Research), Vincent Mauroit (NOI Techpark), Prof. Niccolò Aste (Politecnico di Milano), Thomas Mur (Direttore Fiera Bolzano), Arch. Ute Oberrauch (Studio Ute Oberrauch) e Ulrich Klammsteiner (Direttore tecnico Agenzia CasaClima)

Targhe riconoscimento Klimahouse Prize

L’unione fa la forza «Il primo grande evento digitale di Fiera Bolzano, a cui hanno partecipato migliaia di spettatori da tutta Italia, ha superato le nostre aspettative. Contrariamente alla tendenza di offrire contenuti online gratuiti, abbiamo deciso di puntare su un programma diversificato e stimolante a pagamento: siamo davvero contenti che il concetto sia stato ben accolto e che gli spettatori siano stati soddisfatti», afferma Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano. «Questa edizione speciale è la prova che la pandemia non ha fermato le nuove idee, i nuovi progetti, la creatività e 24 - CONDOMINIO SC

Team altoatesino Cyclops, vincitore di Onda Z@Klimahouse


l’intraprendenza delle aziende e di tutti gli attori del mercato e che, se la sicurezza è la priorità sociale, la tutela dell’ambiente in cui viviamo, sia indoor che outdoor, deve andare di pari passo. È proprio il caso di dirlo, l’unione fa la forza». Grande partecipazione anche per la piattaforma Klimahouse Business Match per i professionisti dell’edilizia e le aziende alla ricerca di nuove opportunità di business: in due giorni più di 600 realtà, collegate da tutto il mondo, hanno preso parte a più di 500 meeting virtuali, di cui 210 transnazionali. Certo, non è come essere in fiera e interagire in presenza, ma il format ha permesso di raggiungere anche quei visitatori e professionisti che difficilmente si sarebbero spostati per raggiungere Bolzano. Tra le novità anche il Klimahouse Marketplace, uno spazio virtuale in cui le aziende hanno potuto mettere in mostra i loro prodotti. Da inizio gennaio, sono stati 6 mila i visitatori che hanno visionato il nuovo catalogo, contenente ben cento novità di prodotto e che rimarrà accessibile gratuitamente fino a giugno 2021.

Sito: www.amministrazioneserena.it Mail: info@amministrazioneserena.it Telefono: 0287165537

Le tre regole del lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova la semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l’opportunità. Albert Einstain

Innovazione hi-tech Tra gli altri eventi attesi di Klimahouse si è tenuto anche quest’anno l’hackaton OndaZ@Klimahouse, sempre in forma digitale. Ideato da Onde Alte con la collaborazione di Fiera Bolzano e l’Agenzia provinciale per l’ambiente della provincia di Bolzano, la maratona ha visto la partecipazione di 60 ragazzi tra i 19 e i 30 anni, provenienti da 15 diverse regioni d’Italia. In 30 ore i ragazzi avevano il compito di identificare progettualità d’impresa, politiche e servizi pubblici per ridurre l’impatto di cittadini e aziende sull’ambiente. Il progetto vincitore è risultato Lokalana, ideato da un team di sei studenti e studentesse della Libera Università di Bolzano, che propone di utilizzare la lana delle pecore per creare coperture e fertilizzanti per l’agricoltura. CONDOMINIO SC - 25


PRIMO PIANO KLIMAHOUSE-2

TANTE IDEE PER CAMBIARE CASA Centri di ricerca, soluzioni, materiali: l'evento di Bolzano ha approfittato del format digitale per far incontrare esperienze diverse e spingere sull'innovazione legata al mondo dell'edilizia sostenibile. Ecco le novità Valentina Anghinoni e Veronica Monaco

In arrivo un nuovo pannello anti rumore Celine Estienny

senior business developer Phononic Vibes www.phononicvibes.com

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hononic Vibes è nata dalla ricerca di Luca D’Alessandro, durante il suo dottorato di ricerca presso il Mit (Massachusetts Institute of Technology). Siamo diventati una spinoff del PoliMi (Politecnico di Milano) nel 2018 e nel 2019 abbiamo ricevuto dei fondi d’investimento sia italiani che europei . Il nostro lavoro si rivolge a quattro macrosettori: appliances, automotive, infrastrutture ed edilizia, con importanti partner nei rispettivi ambiti. In particolare, ci occupiamo del pro26 - CONDOMINIO SC

blema del noise and vibration (rumore e vibrazione), dunque di isolamento e assorbimento. Riassumendo, l’isolamento si occupa di bloccare il suono tra due spazi mentre l’assorbimento si occupa del comfort acustico delle vibrazioni. La nostra ricerca parte dalla constatazione che le soluzioni esistenti sul mercato sono molto costose e sono principalmente legate alle prestazioni intrinseche dei materiali utilizzati. Invece, la nostra tecnologia dei metamateriali sfrutta le possibilità offerte dalla geometria dei prodotti, mettendo in secondo piano i materiali. Al momento abbiamo depositato 11 brevetti riconosciuti in Italia e a livello europeo. La collaborazione con Deutsche Bahn (l'azienda ferroviaria tedesca, ndr) per esempio, ha permesso di sviluppare un pannello assorbente da collocare accanto alle rotaie per limitare la propagazione delle vibrazioni alle costruzioni circostanti. È applicabile in brevi tempi e abbattendo i costi rispetto alle soluzioni tradizionali. Oppure, Meta-

Window per il settore delle infrastrutture e cantieristica, caratterizzato da un alto livello di design e personalizzazione, in grado di integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante. Per il settore del building, invece, stiamo lavorando su un pannello per l’isolamento acustico degli interni, che però è ancora in fase di sperimentazione, costituito al 100% da Pet riciclato. Il nostro team è composto da tredici persone qualificate con un background tecnico, di design e management. Abbiamo già partecipato ad altre fiere in formato digitale in Italia, importanti per ampliare il matchmaking con altre aziende e i diversi utenti, per questo sono state delle belle esperienze. Abbiamo partecipato a Klimahouse perché condividiamo con la fiera i valori della sostenibilità, circolarità e comfort ambientale che passano anche attraverso il silenzio e la tranquillità, che sono la nostra principale missione. Per questo motivo abbiamo aderito alla sfida del Klimahouse Prize Awards, per la categoria start up».


Una scatola protegge dal terremoto Anna Impedovo

direttrice operativa Isaac www.isaacantisismica.com

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saac è una start up che nasce a dicembre 2017, nel contesto del Politecnico di Milano. Oggi è un’entità a sé stante, anche se mantiene una stretta connessione con l’Università milanese. Abbiamo sviluppato, brevettato e realizzato il primo dispositivo smart per la protezione sismica degli edifici esistenti. Proponiamo, infatti, IPro 1, la prima tecnologia auto-adattiva, plug and play e one-size-fits-all per la protezione sismica: un dispositivo che, posizionato sull’ultimo piano degli edifici, in conformazione multipla (di norma due, quattro o sei dispositivi secondo le dimensioni dell’edificio e del livello di miglioramento sismico che si desidera ottenere) contrasta durante l’evento sismico il movimento della struttura, minimizzando l’ampiezza di oscillazione e riducendo così il rischio di danneggiamenti o crolli. Il funzionamento della macchina è semplice: si tratta di una massa che viene movimentata grazie a degli input inviati da un complesso algoritmo di nostra proprietà. Il punto di forza di I-Pro 1 è l’assoluta non invasività di questa soluzione, che garantisce un’installazione rapida che non richiede l’allontanamento degli abitanti dall’edificio. L’idea originale è nata dal Ceo della start up,

Alberto Bussini, quando ancora studiava presso il dipartimento di ingegneria meccanica del Politecnico, il quale, per la stesura della sua laurea magistrale ha brevettato questo dispositivo insieme a uno dei professori. Attualmente, il prodotto I-Pro 1 è in fase di testing: a febbraio procederemo con le prime prove, utilizzando un prototipo posizionato su un edificio di tre piani in scala reale, presso l’Eucentre di Pavia, uno dei centri di ricerca sismica più rinomati a livello mondiale. La verifica sarà di tipo comparativo, tra due edifici in cemento armato posizionati su tavola vibrante, uno dei quali munito di I-Pro 1. Sebbene disponiamo già di dati ricavati da test numerici, ci sembrava giusto sperimentarne l’efficacia anche nella realtà tangibile. Abbiamo deciso di partecipare a Klimahouse perché pensiamo sia importante in edilizia rappresentare l’innovazione sul fronte della prevenzione sismica. Klimahouse è una fiera importante e, tra l’altro, è anche la prima vera e propria fiera digitale alla quale abbiamo partecipato come start up. Abbiamo sponsorizzato la nostra partecipazione all’evento coinvolgendo i nostri collaboratori e partner, anche attraverso l’uso dei social. Il 2020 ci ha inizialmente un po’ rallentato, ha reso necessario un adattamento alla nuova realtà dettata dal covid. Abbiamo dovuto riorganizzarci con i nostri fornitori e partner, per continuare a collaborare a distanza. Il 2021 ci auguriamo che sia il nostro trampolino di lancio nel mercato, appena terminata la campagna sperimentale #terremotoISAAC con il test presso Eucentre».

Il digitale è il nuovo mondo Francesco Garolfo ingegnere

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o lavorato tanti anni nel settore dell'energy management e negli ultimi anni mi sono avvicinato al mondo dell'edilizia. Attualmente lavoro su progetti con il superbonus 110%. Abbiamo fatto un po' di contratti, stiamo procedendo con la progettazione di dettaglio prima di avviare i cantieri. Il superbonus sta suscitando davvero molto interesse e le richieste sono tante, soprattutto tra privati proprietari di villette e condomini, anche medio-grandi. È una partita molto complessa, ci vogliono competenze che vanno oltre l'edilizia. Il 2020 è andato molto bene, ho avuto diverse soddisfazioni professionali soprattutto nell'ambito della ricerca applicata, mentre la seconda parte dell'anno l'ho dedicata a organizzare la nuova attività per la progettazione delle iniziative inerenti il superbonus. Il 2021 sarà l'anno di raccolta degli investimenti fatti. Ho deciso di visitare Klimahouse per conoscere nuovi prodotti e tecnologie innovative e confrontarmi con le aziende leader del mercato. Il format della fiera digitale non mi è nuovo, ho partecipato ad altre iniziative di questo tipo, che ritengo molto interessanti e meno dispersive rispetto alla fiera in presenza, grazie alla possibilità di pianificare gli incontri B2B. Certo, si perde il contatto diretto con le persone, ma forse ci stiamo abituando a questa modalità di lavoro. Credo che in futuro questi format digitali prenderanno sempre più piede, almeno il 50% degli eventi sarà organizzato così». CONDOMINIO SC - 27


PRIMO PIANO

Più domotica per tutti

La magia di traformare l'aria in acqua

Ingrid Rudi

marketing and sales WiDom www.widom.it

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eDom produce e propone dispositivi di domotica wireless basati sul protocollo universale Z-Wave, che ne permette l’integrazione con tutti gli impianti e dispositivi domestici esistenti, senza interventi sulle murature. In pratica, trasformiamo un impianto già esistente in un impianto domotico che dà funzionalità di automazione alla casa. La nostra produzione è iniziata nel 2012, e si focalizza sulla gestione del comfort della casa. Solo per fare un paio di esempi, consente di gestire da remoto le luci, l’apertura delle tapparelle o la regolazione dell’umidità dell’aria. Non solo maggiore comfort per tutti gli utenti, ma un valido aiuto per le persone con una ridotta capacità motoria, oppure per tenere sotto controllo un’abitazione da remoto, per motivi di sicurezza. Ma non solo: un’altra funzionalità molto interessante è quella legata al monitoraggio dei consumi, che si inserisce pienamente nel raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico: aiuta a calcolare il costo di ogni utenza e aumenta la sensibilità verso il tema del risparmio energetico. I nostri principali clienti sono i distributori e gli installatori, ma vorremmo rivolgerci anche agli utenti finali, per ricevere feedback direttamente da chi sfrutta le tecnologie che mettiamo a disposizione. Lavoriamo anche insieme ad altre 28 - CONDOMINIO SC

aziende che, per vari motivi, sono interessate a implementare le funzionalità dei nostri prodotti nella loro offerta. Al momento, i nostri clienti si trovano per la maggior parte all’estero: l’Italia è un mercato ancora nuovo e gli stessi installatori non hanno ancora preso confidenza con questi sistemi, che magari percepiscono come tecnologie difficili da manutenere nel tempo. D’altra parte, gli utenti finali iniziano a chiedere queste soluzioni con sempre più insistenza, anche spinti dalla rapida diffusione degli assistenti vocali. Abbiamo risposto alla chiamata di Klimahouse perché i nostri prodotti si integrano alla perfezione con i sistemi residenziali o ai progetti architettonici, sia perché il tema dell’efficienza energetica e del comfort ci vede pienamente coinvolti con la nostra proposta sul mercato. È la prima fiera digitale alla quale partecipiamo e a livello commerciale abbiamo scelto di affidarci alla proposta dell’ente fiera e ci siamo trovati molto bene, concentrando i nostri sforzi sugli utenti presenti all’evento, dai quali riteniamo di aver ricevuto un’ottima risposta. Nel 2020 non abbiamo avuto difficoltà o interruzioni, abbiamo continuato a lavorare come sempre, e per il 2021 ci aspettiamo un incremento, visto l’interessante sviluppo sul mercato previsto per questi sistemi. Sperando di lasciarci alle spalle al più presto il clima di grande incertezza che ha caratterizzato l’anno appena terminato».

Luca Bravo

sales and marketing business development Seas Sa www.seas-sa.com «Seas (Societé de l’eau aérienne suisse) è una azienda ingegneristica che costruisce macchinari che estraggono l’umidità dell’aria per trasformarla in acqua. Una risorsa importantissima, che può essere destinata a vari usi: zootecnico, agricolo, industriale e civile, dunque persino per l'acqua potabile. L’obiettivo che inizialmente ci siamo posti, dalla nostra fondazione avvenuta nel 2010, era riuscire a produrre acqua in ambienti difficili, attraverso l’installazione di macchine in aree colpite da terremoti, calamità naturali, o altri gravi eventi che rendono complicato l’approvvigionamento. Nel processo e nelle applicazioni è richiesto spesso anche il trattamento dell'acqua al fine di fornirla secondo specifica richiesta del cliente. Attualmente operiamo in tutto il mondo. Nel 2020, abbiamo installato il primo macchinario in Italia, in un palazzo di Roma. Chi abita in quel complesso non ha più bisogno di comprare bottiglie di plastica, un vantaggio non solo in termini ambientali, ma chiaramente anche economici. I nostri sistemi si estendono anche sul piano energetico: possono garantire acqua calda e, allo stesso tempo, aria raffrescata a una temperatura di 24 gradi. Altre appli-


cazioni della tecnologia di Seas sono già in funzione in giro per il mondo: abbiamo un macchinario a Rubì (Perù), che produce acqua iperdistillata per la pulizia di un impianto 600 mila pannelli fotovoltaici. Questa tecnologia ha trovato riscontro prima all’estero, soprattutto nei Paesi meno sviluppati. Ciò dipende dal fatto che in Italia, purtroppo, spesso l’acqua viene considerata una risorsa infinita: ovviamente non è così, e ne sanno già qualcosa alcune Regioni geograficamente più colpite dal caldo e dalla siccità. La nostra offerta attualmente

è rivolta a grosse aziende, ma anche a Regioni e Stati, richiede un investimento iniziale che, però, garantisce un risparmio negli anni, e necessita di una scarsa manutenzione. Klimahouse Digital Edition è la prima fiera in formato digitale alla quale partecipiamo. Solitamente presenziamo alle fiere internazionali negli Stati in cui gli eventi fieristici in presenza sono stati confermati. Abbiamo contattato personalmente molte aziende e così siamo riusciti a organizzare diversi meeting. Il 2020 è andato bene, in particolar modo per l’altra busi-

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ness unit aziendale focalizzata sulla sanificazione (in particolare, tunnel di sanificazione). L’air-to-water si è mantenuto stabile. Rispetto al 2019, abbiamo ottenuto un incremento di fatturato del 5-6%. Per fortuna possiamo contare su un mercato globale, che ci permette di sfruttare i plus di ogni nazione. I tre Stati protagonisti del 2020 sono stati Italia, Turchia ed Emirati Arabi. Nel 2021 ci aspettiamo che qualche stato possa ripartire prima di altri, come l’Australia, dove in passato abbiamo già installato un nostro macchinario».

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PRIMO PIANO

Ricarica hi-tech per monopattini Silvio Sottocorno

fondatore e amministratore Groen Akkedis www.groenakkedis.com

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iamo una start up originaria di Bergamo. Per cinque anni abbiamo fatto parte dell’incubatore d’impresa all’interno del Polo per l’Innovazione tecnologica di Dalmine e nel luglio del 2019 abbiamo fondato Groen Akkedis, società che si occupa di sistemi rinnovabili. Nello specifico, proponiamo dispositivi elettronici per aumentare l’efficienza energetica. Siamo proprietari di un brevetto che introduce un nuovo modo per usare l’energia rinnovabile: un sistema di dimensioni ridotte che punta a soddisfare i bisogni di autoconsumo, calibrato dunque sulle reali necessità dell’utilizzatore, che permette di azzerare le pratiche burocratiche offrendo una miscelazione tra una fonte principale, normalmente la rete, e l’energia prodotta da un impianto di energia rinnovabile. Dal 2020, inoltre, con la nostra tecnologia produciamo anche colonnine di design per ricaricare le bici elettriche e i monopattini. A differenza delle classiche colonnine che sfruttano soltanto l’energia fornita dalla rete, queste si avvalgono di una struttura per la produzione di energia rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici. Stiamo cercando aziende partner per accoppiare la nostra tecnologia con i sistemi di produzione di energia rinnovabile. I nostri clienti 30 - CONDOMINIO SC

tipo, invece, sono il B2B e l’ente pubblico, nell’ambito delle costruzioni sostenibili di piccole dimensioni. Proponiamo, poi, Energy Optimizer, un prodotto specifico da inserire all’interno di altri dispositivi per renderli green, come distributori di bevande ma anche pannelli infovisuali, pubblicitari a led. Abbiamo deciso di partecipare a questa manifestazione perché sicuramente è una delle più prestigiose nell’ambito della sostenibilità, e siamo anche stati attirati dalla possibilità di potervi presenziare da remoto. Anche per noi è stata la prima fiera digitale: in passato abbiamo partecipato a molte fiere in presenza perché sono un’ottima occasione per ricevere feedback dal pubblico. Affianchiamo sempre un’attività di marketing alla partecipazione a eventi fieristici e abbiamo informato i nostri contatti tramite newsletter. Klimahouse Digital Edition a nostro avviso è interessante, la piattaforma funziona bene anche se il contatto umano è insostituibile. Serve una preparazione diversa rispetto alle fiere in presenza, ma pensiamo che in un futuro l’integrazione omni-canale possa portare alla possibilità di aumentare di gran lunga le possibilità di fare business. Il 2020 è stato per noi un anno di incubazione, dal 2021 ci aspettiamo di introdurci nel mercato con le nostre soluzioni e i primi giorni del nuovo anno ci stanno facendo ben sperare».

Pronti alla sfida delle ristrutturazioni Chiara Piccini

communication manager Rockwool Italia www.rockwool.it

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limahouse rappresenta una manifestazione storica per Rockwool, a cui l'azienda partecipa da tanti anni. Un evento che sancisce l'inizio dell'anno e un momento di incontro professionale sui temi della progettazione attenta al risparmio energetico. Anche quest'anno abbiamo voluto rinnovare la nostra fiducia a Klimahouse, nonostante il format della fiera digitale, che per noi è una novità. Non siamo nuovi, invece, al mondo online: infatti, nel corso del 2020 abbiamo organizzato o sponsorizzato numerosi webinar ed eventi in rete, con possibilità di esporre prodotti e organizzare appuntamenti con i professionisti. Crediamo molto nella formazione e nell'incontro one-to-one, per offrire supporto concreto alla progettazione. I risultati sono stati molto buoni e abbiamo avuto migliaia di partecipanti. Per questo abbiamo deciso di supportare Klimahouse come sponsor e presenziare con un talk di 60 minuti sul tema del superbonus e delle soluzioni Rockwool per realizzare edifici efficienti, sia in caso di ristrutturazioni che di nuove costruzioni. L'azienda è leader mondiale nella produzione di lana di roccia e propone un'ampia gamma di soluzioni isolanti per l'edilizia, pannelli per il


rivestimento di facciate e controsoffitti acustici. Dato che nel territorio di Klimahouse, l'Alto Adige, è molto radicata l'edilizia in legno, abbiamo deciso di presentare la case history delle torri realizzate a Rovereto, di cui una, con i suoi nove piani, rappresenta di fatto l'edifico in legno più alto d'Italia. Per l'azienda è una referenza molto importante, che ha visto l'impiego di svariate soluzioni Rockwool, sia in facciata che in copertura: i pacchetti, che si sposano alla perfezione con la tecnologia degli edifici in legno, possono però essere utilizzati anche in interventi di ristrutturazione o per l'isolamento di edifici realizzati con altri sistemi costruttivi, proprio a dimostrazione della loro versatilità e performance. Il 2020 ha posto tutti davanti a sfide inaspettate: l'azienda ha risposto in maniera rapida ed efficiente offrendo a tutti i dipendenti la possibilità di lavorare da remoto e sfruttando la tecnologia digitale oggi a disposizione. Siamo riusciti a ripianificare gran parte delle attività con risultati molto buoni. Inoltre, l'introduzione del superbonus e il fermento che si è generato attorno al tema della riqualificazione ha dato una grossa spinta al mercato, tanto che il 2020 si è chiuso con numeri perfettamente allineati agli anni precedenti, risultato assolutamente non scontato visto lo stop del lockdown. Siamo molto contenti e abbiamo puntato proprio sul tema delle ristrutturazioni per le attività di comunicazione nel 2021, lanciando anche campagne ad hoc per i professionisti e i privati. Crediamo, infatti, che il mercato della riqualificazione sarà alla base della ripartenza del Paese, riuscendo a rimettere in moto l'economia non solo delle aziende produttrici, ma di tutta la filiera e delle imprese di costruzione a livello locale».

Efficienza a infrarossi Andrea Passador

marketing manager Scaldaquore www.scaldaquore.com

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caldaquore è un brand giovane specializzato nello sviluppo e progettazione di pannelli riscaldanti a tecnologia infrarossi. A differenza del classico riscaldamento a convezione, i nostri pannelli sfruttano l'irraggiamento a infrarossi per riscaldare direttamente i corpi e gli oggetti nelle stanze: il calore dunque, non va più verso l'alto, ma si diffonde in maniera uniforme in tutta la stanza. Il pannello trasforma l’energia elettrica in onde elettromagnetiche nello spettro IR, le stesse che emettono gli esseri umani, garantendo un riscaldamento per irraggiamento identico a quello naturale del sole. Questo sistema fa bene alle ossa e articolazioni in quanto elimina l'umidità in eccesso all'interno degli ambienti, ma senza seccare l'aria, e si integra armoniosamente negli spazi grazie al design ricercato dei pannelli, disponibili in diverse versioni da appendere a parete: la superficie frontale può essere infatti in vetro, ceramica, con personalizzazioni a stampa o dipinte a mano. A livello di consumi la nostra macchina top di gamma consente un risparmio fino al 60% rispetto ai classici sistemi di riscaldamento con pannelli a resistenza elettrica, mantenendo le stesse performance. In primavera presenteremo una nuova macchina che offrirà la massima per-

sonalizzazione estetica e un sistema di domotica, che permetterà di gestire autonomamente la potenza dei pannelli in base alla quantità di persone presenti all'interno degli ambienti e all'energia necessaria per riscaldare le stanze. La nostra rete agenti è presente in tutta Italia: al momento stiamo privilegiando il canale delle rivendite its e il mercato contract, quindi architetti e studi di progettazione. Riuscire a lanciare un prodotto e confermarsi come brand nel mezzo di una pandemia è stata una grande sfida. Il 2020 è partito un po' in retromarcia, ma abbiamo tutti gli strumenti e le competenze per continuare a crescere. Abbiamo la fortuna di avere un prodotto green, esteticamente bello, che migliora il modo di vivere la casa e che, sfruttando il riscaldamento per irraggiamento, non solleva aria e non trasporta nemmeno virus e batteri, cogliendo una delle sensibilità legate al momento storico che stiamo vivendo. Abbiamo deciso di partecipare a Klimahouse perché volevamo confrontarci con altre aziende e professionisti e avere feedback sul nostro prodotto. La fiera non ha bisogno di presentazioni, è molto famosa e prestigiosa. Per noi l'edizione digitale è stata un'esperienza nuova, molto interessante, soprattutto nella gestione degli incontri B2B. Abbiamo avuto diversi contatti con possibili partner e presenziato a numerosi speech a carattere formativo».

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PRIMO PIANO

Coltivare a casa Alessandro Grampa fondatore Hexagro www.hexagro.io/it

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ono uno dei fondatori di Hexagro, società che si occupa di agricoltura verticale: una start-up innovativa che da oltre cinque anni sviluppa tecnologie nel settore dello urban farming, con l’obiettivo di riconnettere l’uomo alla natura attraverso l’alimentazione. Costruiamo sistemi modulari che possano essere installati all’interno di ogni spazio costruito, sia indoor che outdoor. A Klimahouse abbiamo presentato una linea di piattaforme per l’agricoltura verticale di design, destinata agli spazi commerciali e, perché no?, anche residenziali: Living Farming Tree, caratterizzata da un design biofilico, cioè ispirato alla natura. Disponibile in tre diversi kit che corrispondono ad altrettante dimensioni (rispettivamente, da 24, 42 o 78 piante), Living Farming Tree può ospitare una grande varietà di colture, da germogli e insalate fino alle erbe aromatiche o piante da piccoli frutti. Può essere installato negli uffici, all’interno di aree relax o negli spazi comuni e, oltre a essere gradevole esteticamente, è un valido strumento

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per monitorare il livello di salubrità degli spazi che lo ospitano, grazie alla piattaforma automatizzata e integrata Iot, che monitora e raccoglie dati sulla qualità dell’ambiente circostante. L’utente finale e utilizzatore può contare su un sistema che produce verde edibile, completamente automatizzato, che raccoglie dati sull’ambiente con l’obiettivo di aumentare il comfort ambientale come è previsto, per esempio, nelle certificazioni Well per il benessere indoor. Da sempre siamo attivi nel portare un sistema alimentare più giusto e sostenibile e queste tecnologie si stanno diffondendo sempre di più nei Paesi già sviluppati dove esiste e, si prevede, esisterà sempre di più, una scarsità di spazio disponibile per l’agricoltura, in rapporto alla popolazione. Il nucleo centrale della nostra squadra è composto da una decina di professionisti, ma collaboriamo con molti partner esterni. I nostri clienti si trovano soprattutto a Milano e nel Centro-Nord Europa, ma anche in California, dove il tema dell’indoor wellness si è diffuso già prima del co-

vid-19. Essendo una start up innovativa abbiamo già partecipato a diverse fiere digitali, in particolare fuori dai confini nazionali. Anche se in formato digitale, il concetto di fiera è legato alla scoperta di prodotti innovativi, per trovare ispirazione e conoscere persone: per questi motivi abbiamo deciso di partecipare al Klimahouse di Bolzano. Penso che in questa prima edizione la parte di networking a volte sia mancata un po’, bisognerebbe pensare a un modo per coinvolgere in prima persona i partecipanti, non solo rilegandoli a un ruolo più passivo con la proposta di video di presentazione dei prodotti. Per esempio, creando uno spazio di confronto diretto. Il 2020 per noi è andato abbastanza bene, a parte il primo periodo di lockdown in cui molti spazi commerciali, hotel e uffici sono stati chiusi, ovvero i nostri clienti-target. Sempre nel 2020 abbiamo lanciato Poty, un prodotto per urban farming, un orto verticale da balcone che vendiamo via ecommerce, che ci ha permesso quasi di raddoppiare il fatturato rispetto al 2019 e ci ha reso molto soddisfatti».


Franco Gianturco

Le virtù della finitura fotocatalitica Franco Gianturco

presidente 2G NanoTech

e Maicol Buggea sales manager www.2gnanotech.com

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G NanoTech si propone come distributore italiano di Fn-Nano, multinazionale con sede in America e

a Praga, che produce rivestimenti fotocatalitici. Non si tratta di vernici, ma prodotti liquidi che vengono applicati sulle pareti, sia in interno che in esterno, e formano un rivestimento dalla elevata capacità autopulente, in grado di purificare l’aria da sostanze nocive, con effetto antimicrobico e antiodore. La fotocatalisi è attivata dai raggi UvA, quindi all'esterno dal sole e all'interno da speciali lampade che irraggiano le superfici trattate, solitamente soffitti. Questa reazione decompone le molecole di sostanze organiche in anidride carbonica e acqua. Il prodotto si applica alla fine del ciclo pittorico e non incide sull'effetto di finitura: agisce come una sorta di barriera di pochi micron con un effetto fotocatalitico al 95%. Crediamo molto in questo prodotto e siamo convinti della sua unicità sul mercato. Abbiamo aperto a ottobre 2020 e stiamo lavorando per creare la rete di distribuzione: non si tratta di un prodotto da banco, per questo siamo

alla ricerca di distributori di zona in grado di interfacciarsi con applicatori formati per il suo utilizzo. Nonostante il prodotto non sia largamente conosciuto, siamo convinti del suo successo futuro. La nostra casa madre ci ha proposto di partecipare a Klimahouse e abbiamo accettato: è stata una manifestazione interessante, soprattutto per le tematiche di salubrità e progetti innovativi che sono stati presentati». Maicol Buggea

PROVE DI TENUTA NON DISTRUTTIVE SU SERBATOI E VASCHE INTERRATE • Bonifica risanamento dismissione serbatoi

• Indagini ambientali

• Controllo spessore e taratura serbatoi

• Sicurezza sul lavoro

Iscrizione Albo Nazionale Gestori Ambientali TO 01399

PROVE ESEGUIBILI SU SERBATOI IN ESERCIZIO A QUALSIASI LIVELLO DI RIEMPIMENTO I controlli non richiedono lo svuotamento o la bonifica e non prevedono l’utilizzo di pressione all’interno evitando rotture o cedimenti preservando l’integrità strutturale delle lamiere.

RISULTATI DOCUMENTABILI CON QUANTIFICAZIONE DEL RATEO DI PERDITA I dati registrati sono inalterabili e consentono di rilevare minime perdite secondo quanto previsto dalle linee guida ARPA.

TECNICI QUALIFICATI PER OPERARE IN SICUREZZA Personale qualificato, formato e informato sui rischi specifici i per operare su serbatoi contenenti prodotti chimici e petrolchimici.

TECNOLOGIE SICURE E COMPUTERIZZATE Metodi di prova valutati e riconosciuti UNICHIM previsti nel Manuale n.195 Ed. 2000/2003.

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Via dell’Artigianato, 4 – 20010 Cornaredo (MILANO) – Tel. 02.48715830 CONDOMINIO SC - 33 Novara Tel. 0321.477007 – Roma Tel. 06.80690212 – www.ecomedit.it – email: info@ecomedit.it


PRIMO PIANO

Rifiuti domestici e scarti agricoli si riutilizzano Saverio Danubio

Ceo e founder di Blue Wings Composting www.bluewingscomposting.com «L’azienda si occupa di soluzioni sostenibili per la gestione degli scarti organici, che si basano sull’utilizzo di insetti (Insect based sustainable solutions). Blue Wings è nata due anni fa ed è ancora un progetto satellite di una start-up innovativa, Rethink sustainable solutions, ma presto diventeremo anche noi una start up autonoma. In questi ultimi mesi ci siamo focalizzati sul lavoro di ricerca e sviluppo, siamo entrati nel network di Green European Capital 2021, nel cui contesto abbiamo presentato un progetto dimostrativo all’interno di una scuola. Attraverso l’utilizzo di bio-agenti, abbiamo trasformato gli scarti della mensa in fertilizzanti per il giardino e per alimentare le galline. All’interno della filiera delle costruzioni, il nostro contributo si inserisce nel contesto dell’economia circolare, in particolare nel riutilizzo degli scarti domestici: il rifiuto viene trasformato dagli insetti in un fertilizzante, per esempio per l’alimentazione di sistemi idroponici, relativi all’agricoltura verticale, o di acquaponica, cioè allevamento pesci e ambienti acquatici. Il sistema di termocompostaggio invece prevede la produzione di calore, sfruttando i residui vegetali e i naturali processi di compostaggio. Durante 34 - CONDOMINIO SC

il processo di compostaggio, infatti, la materia organica viene trasformata in compost dai microrganismi. In questa fase viene prodotto calore, in quanto le reazioni in gioco sono simili a quelle della combustione. Nato negli anni '70 dall'esperienza del permacultore francese Jean Pain, il termocompostaggio è una realtà ancora poco diffusa in Italia, ma già discretamente sviluppata nel Nord Europa. Ci rivolgiamo con le nostre soluzioni alle farm (aziende agricole), ma anche a quelle che gestiscono le produzioni alimentari con un servizio di consulenza e analisi degli sprechi. E, infine, anche al singolo utente e alle piccole comunità, con soluzioni semplici e pratiche. Un impianto di termocompostaggio ha bisogno di uno spazio che va dai 10 ai 50 metri quadri. La tecnica prevede la costruzione di un cumulo cilindrico fatto di ramaglie, letame, sfalci erbosi e altra materia organica vegetale, all’interno del quale vengono poste delle serpentine percorse da acqua o altro fluido termovettore. Una pompa permette la circolazione dell’acqua, che viene generalmente conservata in un accumulo termico. Un semplice impianto idraulico realizzato con tubi in polietilene e una piccola

pompa elettrica consente di estrarre acqua calda, che può essere sfruttata per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento di ambienti domestici e per altri usi, come in serre o piscine riscaldate. Ci siamo rivolti a Klimahouse perché il nostro core business sposa perfettamente la filosofia della casa come entità indipendente dal punto di vista delle risorse, per un ambiente costruito più in armonia con l’ecosistema, così come riprende il claim della fiera: Costruire bene, vivere bene. Il lockdown sotto molto aspetti non ci ha aiutato, ma d’altra parte lo spostamento del mercato verso piattaforme digitali ci ha permesso di avvicinarci a più realtà settoriali, come quelle che si sono radunate in questa tre giorni sulla sostenibilità di Bolzano. L’edizione digitale sembra che possa moltiplicare la possibilità di avviare contatti anche se bisogna vedere quanti di questi possano trasformarsi in solide partnership o in business. Il 2020 è stato dunque un anno difficile, abbiamo dovuto sospendere o annullare alcune iniziative, ma è stato invece positivo sotto il profilo del networking. Nel 2021 intendiamo raccogliere i frutti del lavoro svolto nell’anno appena concluso».


Comfort attento all'ambiente Sabrina Bernardello ufficio marketing e comunicazione Eca Tech www.ecatech.it

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i occupiamo di energie rinnovabili, con soluzioni per privati e aziende che hanno come obiettivo l’efficienza energetica e il comfort. Da quarant’anni offriamo al comparto edilizio i nostri prodotti che spaziano dal fotovoltaico alla climatizzazione, impianti di solare termico ed eolico, da sempre con rispetto verso le tematiche ambientali. Come già avvenuto negli scorsi anni, in cui abbiamo presenziato alle edizioni tradizionali della fiera, anche quest’anno partecipiamo a Klimahouse in versione digitale per incontrare il nostro target, progettisti e architetti. Negli ultimi anni, la manifestazione ha iniziato a ospitare tantissimi costruttori di case in legno, un comparto dove i nostri sistemi si adattano alla perfezione. Pensiamo che la provincia di Bolzano sia un territorio interessante, ricco di stimoli e di professionisti all’avanguardia, una regione in cui vorremmo essere presenti in maniera più capillare. Klimahouse Digital Edition è la nostra prima esperienza fieristica digitale: ho apprezzato la campagna commerciale organizzata e il supporto che ci è stato dato dall’ente fiera per comprendere al meglio il funzionamento della piattaforma. Anche gli eventi proposti hanno catturato il nostro interesse, per la varietà di tema-

tiche affrontate, senza mai cadere nel banale. L’unica difficoltà, come espositori, è stata quella di creare i match con i nostri target di riferimento, ci aspettavamo di ricevere più richieste e invece abbiamo dovuto adoperarci molto. A volte non è stato facile o possibile metterci in contatto, forse a causa delle dinamiche un po’ diverse rispetto al format tradizionale. Di solito ricevevamo nel nostro stand molti installatori con i loro progetti e quest’anno abbiamo notato una loro parziale assenza all’evento. Però mi è piaciuta l’iniziativa del catalogo dei prodotti e il formatvideo di presentazione delle aziende e dei loro prodotti. In fin dei conti siamo contenti, rispetto al passato abbiamo stabilito molti contatti con visitatori ed espositori esteri, forse più a loro agio con un format digitale. È stata l’occasione per aprirci a nuovi mercati, specie quello delle case mobili, legato al settore del turismo, dove siamo già presenti. A ogni fiera solitamente ci mettiamo in contatto con una lista di persone che ci sono già venute a trovare, magari offrendo un biglietto omaggio; abbiamo inviato mail e newsletter e usato anche i social media. Per quanto riguarda gli affari, il nostro 2020 è stato condizionato dalla pandemia, che ha frenato una fetta importante del nostro business, quella legata al settore del turismo. Meglio, fortunatamente, la climatizzazione e il riscaldamento nei settori civile e residenziale, che hanno potuto lavorare nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria».

Progetti per energia rinnovabile e geotermia Luc Pockelé

ingegnere e titolare di Red www.red-srl.com

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ed si occupa di efficienza energetica, monitoraggio energetico e microclimatico in edifici e beni culturali, e consulenza per piccole e medie aziende. L'azienda è nata nel 2006 come spin-off del Cnr nel campo della sperimentazione e monitoraggio del microclima, poi si è evoluta nel campo della geotermia e dell'energia rinnovabile. Operiamo prevalentemente in Veneto, ma siamo anche partner di diversi progetti europei di ricerca, come Europei FP7 e Horizon 2020, che ci permettono di operare anche all'estero. Abbiamo casi studio e progetti in Belgio, Spagna, Romania, e altri Paesi. Abbiamo deciso di essere presenti a Klimahouse, un po' per curiosità nei confronti dell'edizione digitale, un po’ perché vorremmo sviluppare dei nuovi contatti. L'anno scorso avevamo già partecipato alla manifestazione presentando il progetto europeo Innowee, di cui siamo stati partner, dedicato alla ricerca di soluzioni per il riciclaggio dei rifiuti provenienti dall'attività di costruzione e demolizione di edifici».

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PRIMO PIANO

L'innovazione è fatta di aria Marco Scaramelli direttore tecnico FBP www.fbplace.it

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bp è l'acronimo di Future is a Better Place. La nostra azienda si occupa di efficienza energetica ed è nata nel 2017 come spin-off dello storico gruppo Focchi, fondato nel 1914, e oggi tra i leader internazionali nella progettazione e realizzazione di sistemi di involucro edilizio complessi. Il know-how maturato nella costruzione di edifici vetrati ha portato il gruppo a costituire un team, poi diventato azienda a parte, dedicato proprio all'ottimizzazione delle performance energetiche e di comfort degli edifici, in particolare quelli vetrati, che spesso hanno un alto impatto energetico e sono sinonimo di discomfort, soprattutto nella stagione estiva. Oggi Fbp si occupa di efficienza energetica per edifici vetrati e opachi, sia in ambito industriale che terziario. Negli anni abbiamo integrato nel team esperti con competenze in ambito impiantistico, e da qualche tempo abbiamo iniziato a occuparci anche di qualità dell'aria. Proprio in questo ambito abbiamo presentato Fybra, un sistema innovativo che analizza la qualità dell'aria all'interno degli ambienti, con cui abbiamo vinto quest'anno il Klimahouse Prize, nella categoria Innovation, e l'anno scorso il Future Hub Award come start up innovativa, sempre nell'ambito di Klimahouse. Tipicamente, nel terziario si fa ricorso 36 - CONDOMINIO SC

alle unità di trattamento aria, ma sono sistemi che da un lato hanno un costo piuttosto significativo, e dall'altro prevedono interventi piuttosto invasivi, che spesso necessitano lo sgombero dell'edificio per la realizzazione dei lavori, e ciò in luoghi come uffici, Rsa o scuole non è sempre così facile. Così abbiamo ideato Fybra, un sistema di intelligenza artificiale che analizza le specifiche condizioni degli ambienti e indica le modalità e i tempi di ricambio necessari per massimizzare la qualità dell'aria e contrarre al massimo i consumi. Il primo prototipo di Fybra è del luglio 2018, la prima installazione risale a gennaio 2020. Le nostre previsioni di crescita erano molto più lente e costanti nel tempo, invece con l'esplosione della pandemia da coronavirus, abbiamo riscontrato un vero e proprio boom di richieste. La qualità dell'aria e la sua gestione negli ambienti sono diventati temi centrali. Ci siamo trovati a dover lavorare molto e anticipare anche alcuni investimenti. Sul lato dell'efficienza energetica, invece, sia nel settore industriale che terziario, il 2020 ha riscontrato una contrazione. C'è un clima di attesa generale, vedremo come andrà quest'anno, che invece, è iniziato molto bene per il comparto qualità dell'aria. Penso che Klimahouse sia una vetrina molto importante in Italia, non solo per le tecnologie che riguardano l'efficienza energetica e la qualità della vita all'interno degli edifici. È la prima fiera digitale a cui l'azienda partecipa. Sicuramente è positivo il fatto di presenziare agli eventi senza doversi spostare, tuttavia manca il contatto diretto con le persone e un feedback immediato su quanto la fiera sia partecipata».

Tutto per la Passivhaus Maria Grazia Novo

architetto specializzato nella progettazione di Passivhaus www.mariagrazianovo.it

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el 2005 ho voluto provare con mano la progettazione secondo gli standard Passivhaus e ho realizzato la casa in cui vivo secondo questa filosofia, per poter verificare personalmente la funzionalità e l’efficacia del sistema. Nel 2008 ho costituito l’associazione IG Casa Passiva Piemonte, con cui organizziamo iniziative, convegni e corsi di formazione per le stesse imprese. Tre anni fa l'associazione ha aderito alla Federazione Italiana Passivhaus, a sua volta diventata membro dell'International Passive House Association. Klimahouse è stata una bella esperienza: è la prima fiera digitale a cui ho partecipato come visitatore e mi è piaciuta molto. Ho avuto modo di avere incontri B2B diretti, senza perdere di vista il mio lavoro. Solitamente in fiera ricerco prodotti innovativi che possano risolvere le difficoltà che si presentano in cantiere. Per esempio, per le case di nuova costruzione, già da qualche anno sto utilizzando un isolante che permette di annullare il ponte termico già in partenza, oppure un prodotto liquido, utilizzato a spruzzo o a pennello, che consente di sostituire l'intonaco, completando velocemente la tenuta all'aria della casa. Rispetto a quando ho iniziato a occuparmi di Passivhaus, devo dire che le aziende si sono evolute moltissi-


Consumi energetici monitorati sul cellulare Domenico Scianguetta

mo, ci sono prodotti davvero innovativi, anche sul fronte della sostenibilità e del benessere. Noto, però, ancora una certa discrepanza rispetto alle competenze di maestranze e professionisti. Oggi giorno si parla tanto di efficienza energetica e case in classe A, ma è importante verificare sempre i reali requisiti dell'edificio. Non sempre quello che viene proposto in classe A, poi lo è davvero. Invece, se una casa è costruita secondo gli standard Passivhaus è sicuramente in classe A. La pandemia ha permesso alle persone di essere più consapevoli di che cosa vuol dire vivere la propria casa e condividere gli ambienti. Ci sarà dunque sempre più bisogno di ristrutturare, e in prospettiva rendere le abitazioni salubri e passive».

responsabile sales international Tecno www.tecnosrl.it

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ondato nel 1999, il gruppo Tecno opera nel settore energia e accise. Dal 2005 è una Esco accreditata presso l’Authority per l'energia e offre servizi di consulenza e soluzioni di risparmio energetico per aziende di grandi, medie e piccole dimensioni. La digitalizzazione, l'internazionalizzazione e la costante attività di ricerca e sviluppo hanno permesso di posizionarci tra i big player nel mercato nazionale. Oggi Tecno opera sul mercato italiano ed estero, fattura 18,6 milioni di euro, conta 3.600 clienti e 6.900 contratti attivi, con una crescita media del 20%. C'è un vivo interesse per i temi della digitalizzazione e del risparmio energetico. Il 2020 è andato molto bene e ci auguriamo che l'incremento rimanga costante, sperando di poter ripartire quanto prima per mostrare le nostre novità anche all'estero. Tra le varie soluzioni che proponiamo c'è KontrolOn, un innovativo sistema di monitoraggio energetico, controllo della produzione e dei consumi degli impianti. KontrolOn consente infatti di monitorare la produzione e i consumi energetici di qualsiasi stabilimento produttivo in tempo reale, grazie a un'interfaccia disponibile sia su com-

puter sia su cellulare. Attraverso una serie di sensori installati in azienda, siamo in grado di rilevare i dati provenienti dagli strumenti di misurazione, verificare eventuali errori e anomalie, e capire se l'impianto è più o meno efficiente. Tecno offre la possibilità di testare gratuitamente il kit KontrolOn per tre mesi, al termine dei quali propone un report dei risultati dell'attività di monitoraggio. È la prima volta che partecipiamo a Klimahouse: nel complesso la fiera è andata bene e abbiamo sviluppato contatti interessanti».

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PRIMO PIANO

Un hotel anche per i condomini

Pompe di calore con manutenzione da remoto

Francesca Damiano

responsabile marketing e comunicazione Casaforte www.casaforte.it

Eros Ferrari

responsabile commerciale GeoSun www.geo-sun.com

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eoSun è il distributore italiano del brand austriaco iDM Energiesysteme, specializzato in pompe di calore, sia ad aria che geotermiche, con cui collaboriamo da più di 40 anni. Sono prodotti affidabili, in grado di offrire comfort costante con il minor consumo energetico, per impianti di ogni dimensione, da 2 kW a 1,5 MW di potenza termica. Queste soluzioni sono dotate di dispositivi intelligenti in grado anche di anticipare le previsioni meteorologiche e adattare i fabbisogni energetici alle abitudini individuali. In più, essendo connesse in rete, sono gestibili dal nostro ufficio in remoto. I tecnici, inoltre, hanno la possibilità di consultare tutto lo storico della macchina fino ai due anni precedenti. La nostra rete di vendita è presente in tutta

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Italia, supportata da una struttura di 40 centri assistenza. Klimahouse è la prima fiera digitale a cui partecipiamo: siamo sempre stati presenti alla manifestazione e volevamo esserci anche quest'anno. Il 2020 è stato un anno eccezionale per l'azienda, che ha raggiunto risultati inaspettati. Il 2021 sembra essere partito bene, anche se resta da capire quanto inciderà sull'economia generale la crisi innescata dalla pandemia. Per il mercato dell'edilizia il superbonus mi lascia alquanto perplesso: c'è ancora troppa confusione e, se si legge tra le righe, non è poi così facile mantenere quanto promesso. In ogni caso ci sono troppi incentivi diversi. Se vogliamo davvero perseguire obiettivi di sostenibilità e riqualificazione, è necessario semplificare».

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asaforte nasce in Italia, dove è attiva come operatore di self storage dal 2000. Attualmente è leader di mercato per numero di impianti e di potenza del business, con più di 20 stabilimenti in Italia e altri 3 in Svizzera. Il servizio di self storage è molto conosciuto in America e in Nord Europa; in Italia è un servizio relativamente poco noto, che può essere però molto utile sia ai privati che alle aziende, che rispettivamente compongono il 60% e il 40% del nostro business. Nello specifico, i privati possono contare su un deposito sicuro per i propri oggetti più o meno ingombranti per fare spazio in casa, per esempio, in caso di trasferimenti o ristrutturazioni. Per le imprese e, in generale, per il mondo del business lo spazio che mettiamo a disposizione può essere utilizzato per far fronte a molteplici esigenze. Per esempio, come archivio per gli studi notarili, o magazzino per gli studi di architettura che portano avanti un progetto di riqualificazione e ristrutturazione per un cliente, ma anche in altri settori, come quello legato alla fornitura di merchandising. Per rimanere però nel settore edile, tra i nostri clienti troviamo più spesso artigiani, in particolare serramentisti, ma anche appunto gli studi di architettura. Il vantaggio principale del self storage


è che, a differenza degli spazi regolati dai più tradizionali contratti di affitto, viene azzerato il processo burocratico: grazie alla flessibilità garantita del servizio, si sceglie la durata del rapporto, anche per periodi molto brevi, ed è permesso l’accesso autonomo in spazi videosorvegliati e allarmati, senza tralasciare l’aspetto dell’economicità grazie all’assenza di burocrazia e di canoni. Per questo motivo ci piace utilizzare l’espressione «hotel delle cose», proprio perché l’idea è utilizzare lo spazio che serve per il tempo necessario, proprio come quando pernottiamo in un hotel. Partecipiamo alla fiera Klimahouse perché abbiamo da poco aperto il nostro ultimo impianto a Bolzano,

vicino alla fiera, in un punto di grande interesse strategico dove il nostro servizio si inserisce molto bene, in quanto è vicino sia alla zona industriale che a zone residenziali. Per quanto riguarda queste ultime, abbiamo stipulato delle offerte ad hoc per i condomini, specie per quelli più moderni dove solitamente si dispone di spazi minori: con pochi euro al giorno ogni condòmino può disporre un proprio spazio extra presso Casaforte. Anche per noi Klimahouse è la prima fiera digitale alla quale partecipiamo. Per promuoverci ci siamo attivati mettendoci in comunicazione con la Camera di commercio di Bolzano e attraverso i diversi canali di comunicazione, anche su quotidiani

alto-atesini e devo dire che la nostra attività sta suscitando un grande interesse. Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile ma, dal punto di vista del fatturato è stato di crescita per il nostro settore, anche a causa purtroppo della crisi che ha costretto moltissime realtà a riorganizzare gli spazi o addirittura delocalizzare. Per questo cerchiamo di venire incontro il più possibile ai nostri clienti. Anche i privati hanno dovuto rimodulare i propri spazi domestici in base alle nuove esigenze che si sono manifestate in questo scenario di cambiamento. Nel 2021 ci aspettiamo di mantenere il nostro impegno di aprire almeno altri quattro impianti sul territorio nazionale».

Pompe di calore da più di 40 anni. M riscald io papà a e c con la limatizza natur Ed io a. faccio il b senza legion agno ella.

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LA MEMBRANA GREEN DI NOME E DI FATTO Il NIBE ha dichiarato che le impermeabilizzazioni in EPDM sono la scelta piú ecologica per coperture piane. Inoltre la membrana Firestone RubberGard® ha superato egregiamente il test della FLL sulla resistenza alla penetrazione delle radici nei tetti verdi.

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DOSSIER SUPERBONUS Domande & risposte: 4 dubbi chiariti Un'occasione da non perdere Amministratori, lavori e privacy Il mio condominio diventerà verde A Genova sfida vinta dal Biscione

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È la grande scommessa dei prossimi due anni: l'incentivo fiscale che consente di trasformare, migliorandola, la propria abitazione senza sborsare un euro è una specie di miraggio per oltre 1 milione di edifici condominiali e, naturalmente, per i proprietari degli immobili. Ma è proprio tutto oro quel che luccica? Dipende. Problemi, ostacoli e burocrazia impervia non mancano. Ma è anche una straordinaria opportunità. E, ammettiamolo, una grana in più per gli amministratori


DOSSIER DOMANDE & RISPOSTE

QUATTRO DUBBI DA CHIARIRE La compatibilità tra incentivi diversi, la coincidenza con il sismabonus e quello per le facciate, il cambio della caldaia: l’interpretazione corretta delle norme Pietro Di Giovanni

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Pietro Maria dI Giovanni Avvocato cassazionista, giurista d'impresa, opera da più di 20 anni nei settori del diritto civile, penale e consulenza alle aziende. Fin dagli studi universitari ha coltivato la passione per l'informatica giuridica ed il right to privacy.

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DOSSIER OPPORTUNITÀ

UN’OCCASIONE DA NON PERDERE È complicato da ottenere. Prevede anche un sacco di controlli, documenti e asseverazioni. E per questo chi vuole ottenere l’incentivo si può scoraggiare. Eppure il superbonus è una chance per migliorare le città Barbara Bartoli

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Barbara Bartoli È ingegnere, architetto, PhD, giornalista, coach, autrice di 19 volumi a sua esclusiva firma, ed è titolare di 12 marchi registrati, che racchiudono i suoi 25 profili professionali (info@barbarabartoli.it – www.facebook.com/barbarabartoli.737- www.barbarabartoli.it )

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DOSSIER AMMINISTRATORI

LAVORI IN CORSO PER LA PRIVACY Chi gestisce un condominio e si trova di fronte ai lavori di riqualificazione dell’edificio sull'onda degli incentivi fiscali ha un problema in più: deve occuparsi anche della gestione dei dati relativi ai diversi soggetti Carlo Pikler

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Carlo Pikler Avvocato, responsabile del Centro Studi Privacy and Legal Advice, esperto in materia di tutela e trattamento dati e diritto condominiale.

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DOSSIER DIARIO

IL MIO CONDOMINIO DIVENTERÀ VERDE La formazione di un gruppo di lavoro dedicato all’incentivo 110%. Il desiderio di trasformare lo stabile in un edificio sostenibile. E, poi, l’idea di sfruttare le opportunità di superbonus e sismabonus Barbara Bartoli

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DOSSIER IL CASO

SFIDA VINTA DAL BISCIONE A Genova c'è un super condominio degli anni Cinquanta con 400 unità immobiliari. Ma anche un amministratore che non si ferma davanti alle difficoltà burocratiche per il superbonus. Cronaca di una scommessa Daniela Zeba

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Daniela Zeba Pubblicista sul Sole 24 Ore e Libricondominio, blogger, gestisce uno studio di amministrazioni immobiliari a Ravenna. Formatore e docente in corsi di abilitazione e aggiornamento alla professione, è stata dirigente di associazioni di categoria.

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LA GUIDA ALLE SCELTE GIUSTE PER LA SALUTE DELLA CASA E DEL PORTAFOGLIO La nuova edizione della Guida del Condominio Sostenibile è stata completamente ripensata. A partire dal suo focus: i superbonus e i sismabonus. La Guida contiene tutte le informazioni pratiche necessarie per accedere ai nuovi (e ai vecchi) incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione del condominio. Prenotate la vostra copia! https://www.virginiagambinoeditore.it/riviste/guida-condominio-sostenibile/ oppure telefona al numero +39 02 47761275

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PRIMO PIANO

W E N S A Bologna è nato il condominio collaborativo Si chiama Salus Space ed è un nuovo «condominio collaborativo». È stato inaugurato negli spazi di villa Salus in via Malvezza, a Bologna. Il condominio sorge sull’area di una ex clinica ortopedica chiusa 20 anni fa. Dopo un breve esperimento di ospitare famiglie sfrattate, l’edificio è rimasto per anni in stato abbandono. Il progetto è stato finanziato con 5 milioni dall’Unione Europea, e ora è giunto al termine: l’inaugurazione è avvenuta a fine gennaio. L’idea è innovativa. Invece di un contratto di affitto, il Comune di Bologna agli inquilini ha proposto «un patto di convivenza collaborativa»: ognuno di loro, molti sono extracomunitari, aiuterà i vicini in base alle proprie possibilità, occupandosi anche di giardinaggio oppure di impartire lezioni di antropologia, secondo le proprie attitudini. L’impegno darà anche diritto a uno sconto sul canone di affitto. Insomma, un esperimento inedito.

A Bergamo l’hotel diventa abitazioni Effetto covid. A Bergamo l’unico hotel a cinque stelle della città si trasforma in condominio. Si tratta del relais San Lorenzo di piazza Mascheroni, in Città Alta. Al posto delle 30 camere della struttura ricettiva saranno realizzati nove 54 - CONDOMINIO SC

appartamenti di varia metratura, da monolocali a pentalocali, oltre a 33 box interrati. Non cambierà, invece, la facciata ventilata in ottone brunito, e rimarranno intatte anche altre parti dell’edificio, come la terrazza, la corte interna, la piscina, la spa: tutti spazi destinati all’uso dei futuri condòmini. Eppure l’hotel era stato inaugurato solo sei anni fa, ma la chiusura durante il primo lockdown ha reso insostenibile la situazione economica. A Campobasso la CondoArt Il condominio che diventa un’opera d’arte. Avviene a Campobasso: l’idea è di Vittorio Morelli, amministratore della società Mr Investments. Morelli ha promosso CondoArt, un progetto che già nel nome sintetizza la congiunzione tra condominio e arte. Il primo passo è stato il progetto immobiliare sviluppato nella città molisana, appena portato a termine, che ha trasformato un edificio degli anni Settanta, che era la sede locale di Unicredit, in un’opera originale, grazie al lavoro di un team composto da professionisti del mondo dell’edilizia e il creativo Elio Cavone. Il risultato è una facciata sicuramente originale per un edificio condominiale, attraversata da linee ondulate che muovono la superficie. Un’altra opera di Cavone si trova all’interno dell’edificio.

I lamenti del grattacielo Chi si lamenta del proprio condominio può consolarsi con quello che avviene in quello più costoso del mondo. A New York il grattacielo di 432 Park Avenue (425 metri di altezza) è l’edificio residenziale più alto e lussuoso. Per acquistare un appartamento sono stati spesi fino a 88 milioni di dollari (un magnate saudita). Ma sei anni dopo l’inaugurazione il condominio è pieno di problemi, a cominciare da un impianto idraulico che ha causato frequenti inondazioni e danni causati dall’acqua. Gli ascensori sono spesso bloccati. Ma, soprattutto, il condominio-grattacielo scricchiola. Negli appartamenti risuonano spesso inquietanti scricchiolii e gemiti, perché l’edificio è progettato per essere flessibile e il vento lo scuote. Infine, nell’edificio esiste uno scivolo per la spazzatura che quando è utilizzato provoca un allarmante boato. Insomma, anche i ricchi piangono.


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IMMOBILI, NASCE L’ASSOCIAZIONE ATP Professionisti specializzati nel settore condominiale hanno deciso di intraprendere una strada comune, per fornire supporto e formazione

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n nuovo soggetto si è affacciato nel panorama immobiliare: Associazione Tutela e Protezione -ATP. L’Associazione nasce dall’idea di Professionisti specializzati nel settore condominiale e non solo, quali l’avv. Rosario Dolce, Federico e Francesco Massoli, l’avv. Carlo Pikler, l’Avv.Fabrizio Plagenza, la dott.ssa Mirella Stigliano e la dott.ssa Daniela Zeba. I Professionisti in questione, ciascuno con le proprie competenze ed il proprio know-how, hanno deciso di intraprendere una strada comune, fondando “ATP”, che si pone quali obiettivi principali quelli di fornire un supporto alle Associazioni di categoria e ai Professionisti, nel segno della Cultura e della Formazione. ATP nasce, infatti, come Associazione a tutela del progetto della norma UNI sui Formatori degli amministratori di condominio predisposto dagli avvocati Rosario Dolce e Carlo Pikler, nell’ottica condivisa con gli altri soci di offrire un valore aggiunto al mondo associativo, intendendosi ricompreso in questo sia le Associazioni di Categoria, sia quelle dei consumatori. ATP si pone anche l’obiettivo si supportare le Categorie professionali riconosciute attraverso Ordini e non, quali quelle disciplinate nella L. 4/2013. Lo scopo di ATP è anche quello di farsi portavoce con le istituzioni e di mettere

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a disposizione una serie di iniziative che nasceranno dall’Unione di idee e strategie che i Professionisti fondatori riusciranno ad elaborare per garantire un miglioramento del Sistema Italia, partendo dal contesto immobiliare nel quale i Professionisti sono soliti operare, per poi estendere il raggio d’azione nelle varie branche economico/sociali che necessitano di miglioramenti. ATP non è quindi una tradizionale associazione di categoria, ma si pregerà di poter associare chiunque abbia intenzione di fornire un contributo in termini di idee e soluzioni all’attuale contesto socioeconomico. Verranno quindi programmati ed annunciati una serie di eventi ed iniziative

che potranno essere messe a disposizione della platea associativa e di Professionisti, attraverso un sistema inclusivo e di crescita professionale e del nostro Paese. ATP è nata per proteggere e tutelare il Cuore della Nazione, composto da chi intende mettere sul campo le proprie idee, la Formazione, la Cultura, l’Innovazione, l’Etica e la Buona Volontà per migliorarsi e migliorare. Tra le prime iniziative in cantiere un corso di alta formazione per la gestione del superbonus 110% e l’istituzione di una Camera Arbitrale. ATP ha presentato un interpello all’Agenzia delle Entrate sul tema del compenso dell’amministratore nella pratica superbonus (vedi testo allegato).


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PROFESSIONE REGISTRO ANAGRAFE SICUREZZA

L’AMMINISTRATORE? DEVE FARE IL RAS Continua la discussione sull'obbligo di gestire una sorta di fotografia relativa allo stato di conservazione del fabbricato: servirebbe a conoscere le reali situazioni di pericolo presenti in condominio. Ma non è facile Giancarmine Nastari

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Giancarmine Nastari

Amministratore e autore di diversi articoli in tema di sicurezza condominiale. Nel 2020 vince il premio Golden Tech indetto da Condexo per la capacità di guardare oltre e credere fermamente nell’evoluzione della professione attraverso l’utillizzo della tecnologia. Di recente è stato pubblicato il suo primo libro “La Prevenzione Incendi in Condominio” edito da Libri Condominio.

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DIRITTO & ROVESCIO NORME ANTI INCENDIO

IL FILM A METÀ DELLE NUOVE NORME

Da novembre dello scorso anno è in vigore il decreto che contiene le regole aggiornate in materia di sicurezza contro il fuoco per le autorimesse condominiali. È un passo in avanti. Ma gli utenti non vengono coinvolti Corrado Verniani

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Il tecnico, sulla base della valutazione del rischio eseguita, dovrà applicare una serie di strategie antincendio, dimostrando a chi questo studio dovrà verificare, di rimanere entro limiti individuati

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Corrado Verniani Corrado Verniani, ingegnere. Dopo la laurea al Politecnico di Bari e il dottorato al Politecnico di Torino, ha preferito la libera professione. Nel mondo condominiale attualmente è membro del direttivo e del comitato scientifico dell’Unione Nazionale delle Camere Condominiali

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DIRITTO & ROVESCIO RIGENERAZIONE URBANA

IL PIANO CASA È UN’IDEA FORTE Le interpretazioni della Corte Costituzionale delle norme stabilite dagli enti locali che consentono gli interventi di riqualificazione e modifica delle singole unità immobiliari Roberto Rizzo

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DIRITTO & ROVESCIO

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Roberto Rizzo Avvocato del Foro di Cosenza, formatore in materie giuridiche accreditato presso la Regione Calabria. Studioso della materia condominiale, urbanistica ed edilizia. Articolista giuridico, collabora con diverse testate, tra le quali il Sole 24Ore, Tecnici 24 (Sole 24Ore), il Consulente Immobiliare (Gruppo Sole 24 ore), Immobili e Proprietà da Ipsoa, il Quotidiano Giuridico edito da Wolter Kluiwers, Italia Casa magazine, Condominio Caffè, Libricondominio.it

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DIRITTO & ROVESCIO ANCCA

RIPARTIZIONE NEL MIRINO Un documento crea confusione sul delicato tema del conteggio delle spese condominiali per l’utilizzo del riscaldamento. Eppure le norme in vigore sembrano sufficientemente chiare Hans Paul Griesser*

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a tempo si discute in ambiente tecnico e politico un tema al quale i condòmini e gli amministratori di condominio sono molto attenti e sensibili: come ripartire i costi del riscaldamento e come attribuire una percentuale di questi costi alla cosiddetta quota fissa, cioè a quei prelievi involon78 - CONDOMINIO SC

tari di energia termica che dipendono dalla distribuzione e dispersione del calore correlate alla struttura dell’impianto comune di riscaldamento e prescindono dalle scelte individuali dei singoli. La normativa italiana in materia ha subito varie modifiche. Nel 2014 venne recepita la Direttiva 2012/27, sull’effi-

cienza energetica con un decreto legislativo (102/2014) modificato due anni dopo dal decreto legislativo 141/2016. L’anno scorso è stata recepita la Direttiva 2018/2002 che aggiorna quella precedente. Il decreto legislativo 73/2020 ha modificato la precedente versione del decreto legislativo 102/2014 e all’art.9


comma 5 lettera d) ha scritto testualmente: «Quando i condomini o gli edifici polifunzionali sono alimentati da teleriscaldamento o teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento, il raffreddamento delle unità immobiliari e delle aree comuni, nonché per l’uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo centralizzato, l’importo complessivo è suddiviso tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 50 per cento agli effettivi prelievi volontari di energia termica. In tal caso gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate». Da questo testo, una volta tanto chiaro, si evincono con facilità tre elementi: 1) È stato definitivamente eliminato qualsiasi riferimento all'uso della norma tecnica Uni 10200, che era rimasto nella versione del Decreto legislativo 141/2016. 2) Non c’è alcun accenno alla «relazione tecnica asseverata», che avrebbe dovuto dimostrare differenze di fabbisogno termico per metro quadro superiori al 50% per non applicare la Uni 10200. In pratica, quella norma tecnica è superata. 3) Spetta alle assemblee di condominio la libertà di scegliere l’entità della quota fissa che non può superare il 50%. Rispetto a queste norme chiare molta confusione è stata creata da un documento firmato da Anta, Aicarr e altri, che per il suo contenuto sembra non tenere in nessun conto le novità introdotte dal decreto 73/2020. Nell’illustrare il nuovo criterio di ripartizione delle spese, a pagina 5 del documento, viene proposta questa interpretazione piuttosto singolare. Ecco il testo: «Si ritiene che la ripartizione della spesa del riscaldamento sulla base del consumo effettivo ai sensi della L. 10/91 art. 26 comma 5 e D.

Lgs. 102/2014 art. 9 comma 5 capoverso, debba essere calcolata in base alla norma tecnica Uni 10200 con i limiti indicati dall’articolo 9 comma 5 lettera d) del D. Lgs. 102/2014. In alternativa il professionista incaricato potrà discostarsene ma dovrà in ogni caso attestare che quanto da lui effettuato consenta il calcolo del consumo effettivo quindi senza introduzione di alcun tipo di coefficiente correttivo o percentuali arbitrarie di con-

Spetta alle assemblee di condominio la libertà di scegliere l’entità della quota fissa, che non può superare il 50%

sumi effettivi sia volontari sia involontari. L’assemblea non potrà deliberare validamente un criterio di ripartizione della spesa che non sia conforme alla determinazione dei consumi effettivi. Tale delibera, in quanto contraria a norme ritenute imperative (Legge 10/1991 e D. Lgs. 102/2014), è affetta da nullità e, pertanto, rilevabile anche da chi ha votato a favore nonché in ogni tempo ed in ogni stato e grado del pro-

cesso anche d’ufficio dal Giudice. Resta alla discrezionalità dell’assemblea la scelta della tabella millesimale a mezzo della quale ripartire le spese ulteriori diverse dagli effettivi prelievi volontari di energia termica». Se si confrontano queste affermazioni con quello che è scritto nel decreto legislativo 73/2020 balza subito agli occhi una netta contraddizione. Da qui lo stupore di tanti tecnici ed esperti della materia. Da qui anche le numerose richieste di chiarimento pervenute all’ Associazione Nazionale Contabilizzazione Calore e Acqua (Ancca). La nostra associazione da sempre si pone come obiettivo assicurare che la contabilizzazione del calore e dell’acqua calda sanitaria basata sui singoli consumi possa essere fatta nel modo più equo, ma nello stesso tempo trasparente, di facile attuazione, eliminando il più possibile gli obblighi burocratici e conseguentemente riducendo i costi allo stretto necessario. Di fronte allo sconcerto e alle richieste di spiegazioni che ci sono arrivate sia da parte di amministratori sia da utenti finali, ci siamo rivolti a un indiscusso e autorevole esperto della materia, l’avvocato Francesco Glaviano, affinché ci esponesse la sua analisi e la sua valutazione di quanto scritto nel documento e quanto scritto nel decreto con un parere pro veritate.

Hans Paul Griesser Presidente di ANCCA

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DIRITTO & ROVESCIO condomini-clienti ad adottare una delibera non conforme alla legge.

Raccomandazioni europee Nel suo parere, l’avvocato Glaviano ricorda che nelle Raccomandazioni 2019/1660 la Commissione europea stabilisce che «l’obbligo di fatturazione basata sul consumo effettivo o sulla lettura dei contabilizzatori di calore, stabilito all’articolo 10 bis della direttiva 2012/27, non implica la necessità di basarsi esclusivamente sulla lettura dei dispositivi. Nel caso dei condomini e degli edifici multifunzionali vi sono obiettivamente valide ragioni per non ripartire i costi soltanto in base o in proporzione alle letture, almeno per quanto riguarda il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti». Intervenendo su questa materia, l’avvocato generale della Ue, il 30 aprile 2019, ha confermato che se si ripartissero le spese di riscaldamento unicamente sul consumo individuale, coloro che occupano appartamenti al centro dell’immobile sarebbero indotti a spegnere i loro radiatori nel corso della stagione di riscaldamento potendo beneficiare del calore proveniente dai loro vicini che, per conseguenza, dovrebbero spendere di più. Peraltro, questo metodo di ripartizione sarebbe iniquo verso coloro che abitano in appartamenti per loro natura più freddi (ultimo piano o primo piano sopra parcheggio). E, infine, nota l’avvocato generale, la maggioranza dell’assemblea, essendo costituita da coloro che beneficiano del calore consumato da 80 - CONDOMINIO SC

altri, non avrebbe alcun interesse ad autorizzare spese per l’efficientamento energetico dell’intero edificio. La norma Uni L’eliminazione di qualsiasi riferimento alla Uni 10200, che spesso addirittura raddoppiava i costi per gli immobili siti al piano terreno e agli ultimi piani, si era resa necessaria, spiega l’avvocato Glaviano, per poter chiudere la procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea nei confronti del governo italiano per il non corretto recepimento della Direttiva 2012/27. Rimettere in gioco la Uni 10200 significa voler ignorare questa decisione obbligata che lo Stato italiano ha dovuto adottare ed è una palese violazione del testo chiarissimo del Decreto legislativo 73/2020. Alcuni interpreti cercano comunque di dare nuova vita alla Uni 10200, sostenendo per esempio, che il periodo dell’articolo 9, comma 5, lettera d) del D.lgs. 102/2014, secondo cui «le disposizioni di cui alla presente lettera sono facoltative nei condomini o gli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in vigore della presente disposizione si sia già provveduto all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese», dovrebbe intendersi riferito alle leggi allora vigenti, che consentirebbero di ripartire sulla base dei «consumi effettivi» cioè alla Uni 10200, e che vi sarebbe addirittura una responsabilità del professionista che abbia indotto i

Vizio interpretativo «Questa interpretazione», scrive Glaviano, «non è corretta perché l’espressione: Le disposizioni di cui alla presente lettera sono facoltative (…) significa che ciascun criterio adottato prima del 26 luglio 2016 poteva essere conservato. La legge è chiara e non necessita di interpretazione (articolo 12 delle Disposizioni preliminari al Codice civile: In claris non fit interpretatio). Si evidenzia che la norma civile può essere retroattiva, perché il principio di irretroattività di cui all’articolo 11 Preleggi Codice civile è derogabile da parte del legislatore ordinario (cfr. ad es. Cass. 18.12. 1979 n.6572; Cass. 22.02.1983 n.1323). E, poi, se ci fossero ancora dubbi in proposito, ci si chiede che senso avrebbe avuto rendere facoltativa l’applicazione della Uni 10200 solo per i soggetti che l’avevano già applicata, mentre la norma era evidentemente destinata a chi già da anni aveva installato i dispositivi e ripartiva i costi con una quota fissa, per esempio del 30%, basata su millesimi di riscaldamento o potenze installate». In conclusione La conclusione è dunque inequivocabile: «È del tutto legittima la delibera autonoma condominiale che ai sensi dell’articolo 9 comma 5, lettera d) del D.lgs. 102/2014 come modificato dal D.lgs. 73/2020 preveda una quota fissa per i costi di riscaldamento o di raffrescamento fino a un massimo del 50%». Essa non solo non è nulla, ma è pienamente conforme alla normativa nazionale ed europea. Ancca auspica che il chiarimento fornito dall’avvocato Glaviano diradi tutte le nebbie diffuse ad arte o per ignoranza intorno a una materia che la legge ha finalmente regolato in modo inequivocabile. Il testo completo del parere pro veritate dell’avvocato Francesco Glaviano è disponibile sul sito Ancca: www.ancca.org/ dlgs73-2020-parere-avv-glaviano/ *Presidente di ANCCA


AL LAVORO CON YOUBUILD Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori... YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica anche informazioni utili, pratiche, aggiornate. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.

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CONDOMINIO GREEN BOLZANO

CASSIOPEA SECONDO NATURA Un grande edificio residenziale nella città atesina ha scelto il protocollo dall’Agenzia CasaClima per applicare l’isolamento firmato da Röfix Valentina Anghinoni

C

assiopea non è soltanto la leggendaria moglie del re d’Etiopia Cefeo, che a causa della sua vanità attirò su di sé la furia delle mitologiche Nereidi, le incantevoli figlie

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del Dio del Mare Poseidone, secondo il pantheon dell’antica Grecia. E non è neanche soltanto la costellazione che oggi porta il suo nome, una delle più caratteristiche e visibili del cielo set-

tentrionale. Infatti, Cassiopea è anche un condominio di Bolzano, ma non come tutti gli altri: progettato secondo i principi dell’edilizia sostenibile, è certificato Casaclima.A Nature, che ri-


conosce l’eccellenza di un edificio non solo dal punto di vista energetico, ma anche in relazione agli impatti sull’ambiente e sulla salute e il benessere delle persone che ci vivono, tematiche all’ordine del giorno per tutti i professionisti della filiera edile, amministratori e condòmini compresi. L’edificio Collocato nel quartiere di Bolzano Prati di Gries e all’interno di un imponente ed elegante complesso residenziale, il condominio Cassiopea, di nuova costruzione, spicca con i suoi 35 metri di altezza. L’edificio è stato progettato ad arte dall’architetto Simone Sartori dello Studio Galileo di Bolzano. I suoi volumi, che alternano spazi vuoti e spazi pieni, catturano il primo colpo d’occhio e lo sviluppo verticale crea con le facciate combinazioni inaspettate di volumi, colori e superfici. Le terrazze esterne, ampie e invitanti, propongono sul parapetto esterno ognuna un motivo decorativo diverso. Le superfici esterne in facciata presentano parti in bianco candido che si contrappongono alle tonalità più scure che richiamano alle ombre create dai vari livelli. Cappotto di qualità Per ridurre il fabbisogno energetico del condominio e migliorare il confort termico, particolare attenzione è stata posta al sistema di isolamento a cappotto, combinato seguendo i suggerimenti del team di consulenti tecnici specializzati, che hanno optato per le soluzioni offerte dell’azienda atesina Röfix. In particolare, il risultato è un sistema Röfix Light, con Röfix Eps-F 031 Relax Pannello isolante per facciate grigio con tagli antitensione (valore di conducibilità termica 0,031 W/mK), che garantisce un ottimo isolamento abbinato a ridotte tensioni. Della stessa azienda, che è anche partner dell’Agenzia CasaClima, sono state selezionate adeguate soluzioni per le facciate esterne dell’edificio: per alcune porzioni della facciata la pittura Röfix PE 519 Premium

Dark, una colorazione scura che grazie alla sua particolare formulazione garantisce un basso assorbimento dell’irraggiamento solare e, di conseguenza, temperature superficiali più basse. Poi, l’effetto Drop della linea Röfix Kreativ, che movimenta la facciata ricordando la presenza di una grana materica percepibile ad occhio nudo. Più comfort Non poteva mancare, ovviamente, l’attenzione al comfort abitativo interno, indispensabile per vivere in un ambiente piacevole e salubre, anche grazie alla scelta dei materiali. Per gli ambienti interni del condominio sono stati infatti scelti esclusivamente materiali naturali, certificati natureplus e A+, a partire da quelli a base di calce idraulica naturale NHL5 come l’intonaco Röfix Cal-

ceClima Ambiente e la finitura Röfix CalceClima Fino, a cui è stata aggiunta la pittura esente da solventi e priva di emissioni nocive Röfix PI 262 Ökosil Plus Pittura ai silicati per interni. La certificazione CasaClima Nature e il relativo protocollo individuato dall’Agenzia CasaClima, ente strumentale della Provincia autonoma di Bolzano, introduce una valutazione oggettiva dell’ecocompatibilità dei materiali e dei sistemi impiegati nella costruzione e dell’impatto idrico dell’edificio. La certificazione richiede, a garanzia del comfort e della salubrità degli ambienti interni, precisi requisiti per la qualità dell’aria interna, per l’illuminazione naturale, per il comfort acustico e per la protezione dal gas radon.

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IDEE UTILI TONISSIPOWER

UN COGENERATORE PER L’ACQUA CALDA A Milano un condominio ha scelto di affiancare alla classica caldaia anche un impianto autonomo, installato in parallelo. E tutto funziona con la stessa fonte combustibile: il metano Paolo Caliari

U

n microgeneratore per produrre acqua calda, che funziona in sintonia con il classico impianto a caldaia. La soluzione può essere vantaggiosa, come testimonia il caso di un condominio che si trova in viale Ungheria, a Milano. Una scelta che è stata gestita da Tonissipower, divisione energia della Ranieri Tonissi, azienda che rappresenta oggi sul mercato italiano un punto di ri-

Il microcogeneratore KW Energie fornito da Tonissipower, nel condominio di viale Ungheria, a Milano

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ferimento nel settore della cogenerazione ad alto rendimento. L’impresa fornisce infatti, Evolve, società con sede a Milano attiva nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti, come quelli di cogenerazione e a gas naturale. Da questa collaborazione, che nel tempo ha portato alla vendita e all’installazione di più di 700 kW di micro e piccola cogenerazione solo nella provincia di Milano, l’idea di affiancare in una centrale termica al servizio di un teleriscaldamento, per un complesso residenziale di oltre 200 utenze di viale Ungheria a Milano, un microcogeneratore KW Energie, dedicato alla produzione di acqua calda sanitaria in grado di erogare in servizio continuo 33 kWe e 72 kWth, installato in parallelo a caldaie tradizionali alimentate a gas metano. I vantaggi Il sistema cogenerativo permette di generare sia energia elettrica sia termica da una sola fonte combustibile, in questo caso il metano. Per questo teleriscaldamento è stata presa la decisione di affiancare lo Smartblock 33 alle caldaie per la produzione di acqua calda, così da soddisfare il fabbisogno delle 200 utenze del condominio. Ma affinché il cogeneratore sia una concreta opportunità di efficientamento,


Di seguito riportiamo ora la tabella che elenca le ore di funzionamento dal mese della messa in servizio del cogeneratore:

è necessario che anche la parte elettrica sia sfruttata al meglio: ecco perché è stata fatta la scelta di dedicare l’energia elettrica prodotta dal cogeneratore all’autoconsumo, ovvero, a soddisfare tutti i servizi ausiliari della centrale termica stessa. Come si evince dallo schema delle ore di funzionamento, nei mesi più caldi è stato deciso di spegnere il cogeneratore, perché ovviamente la richiesta di parte termica dalle utenze cala notevolmente con la bella stagione e il cogeneratore, che non verrebbe sfruttato a massimo regime, sarebbe in questo caso poco redditizio. Tecnologia tedesca Il cogeneratore Smartblock 33 è un prodotto della KW Energie, società tedesca rappresentata in Italia da Tonissipower, che produce più di 500 unità all’anno garantendo uno standard qualitativo molto elevato e un’ampia gamma di prodotti atti a soddisfare qualsiasi tipo di fabbisogno energetico. Un prodotto di serie con motore aspirato affidabile e silenzioso. Nello specifico della centrale di teleriscaldamento di viale Ungheria a Milano, lo Smartblock 33 ha seguito in quattro anni di servizio la normale tabella di manutenzione senza alcun problema di funzionamento. Ogni 4 mila ore è stata eseguita la manutenzione ordinaria, ogni 25 mila ore la revisione delle testate e ogni 50 mila ore viene eseguita una revisione generale dell’intero cogeneratore. Ovviamente in tutti i cogeneratori installati da Tonissipower è previsto il telecontrollo che permette, anche da remoto, di agire sulla macchina e verificarne il corretto funzionamento. Affiancata da partner d’eccellenza, oggi l’azienda è in grado di offrire un’ampia gamma di moduli compatti da interno o cofanati da esterno da 7,5 kWe a oltre 2 MWe: tutti interventi che lo staff di Tonissipower svolge personalmente grazie a un contratto di full service decennale. CONDOMINIO SC - 85


IDEE UTILI GEOSUN

FATE CALDO CON IL FREDDO Una pompa di calore efficiente, come quelle iDM installate in Trentino, è in grado di contribuire al comfort domestico con un notevole risparmio di energia. E si può installare anche utilizzando gli incentivi fiscali Franco Saro

Pompe di calore iDM da 2 kW a 1,5 MW di potenza termica per riscaldamento o climatizzazione

P

rendiamo l’esempio del Trentino dove gran parte del fabbisogno di energia (circa il 71%) di ogni famiglia è rivolto alla produzione di calore, per cucinare o per il riscaldamento della propria abitazione (fonte: Istat). Sempre l’Istituto di statistica mostra come questo fabbisogno di calore sia soddisfatto prevalentemente ricorrendo alla combustione di metano, seguito dal gasolio e dalle biomasse, che rap-

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presentano una piccola percentuale. La parte del leone la fa ancora quindi il combustibile di origine fossile, ovvero il conclamato principale responsabile dei guai climatici, ambientali e di conseguenza sanitari ed economici nei quali ci stiamo cacciando a livello planetario. Tuttavia, ci sono due ottime notizie: la prima è che la tecnologia moderna permette di realizzare delle soluzioni che soddisfano il nostro fabbisogno

di calore in maniera molto più ecosostenibile, più economica e addirittura innalzando il nostro livello di comfort sia in estate che in inverno. La seconda è che tutto ciò, ovvero questa transizione ecologica, è incentivata dallo Stato nella misura da risultare estremamente conveniente anche dal punto di vista pecuniario grazie al recente superbonus 110%, ma anche alle diverse normative di incentivazione parallele.


Da sinistra, Bruno D’Amico (ordini e logistica), Peter Hinteregger (responsabile tecnico), Mirella Sartori (contabilità e marketing), Eros Ferrari (responsabile commerciale)

I vantaggi della pompa di calore Per raggiungere ciò è necessario agire secondo due strategie: la prima è diminuire il fabbisogno di energia attraverso la coibentazione dell’abitazione, e la seconda è produrre la rimanente quota di energia necessaria in modo ecosostenibile, ovvero rinnovabile. Un valido aiuto a questo ultimo punto ci viene offerto dalla tecnologia a pompa di calore. La pompa di calore è una macchina in grado di trasferire energia, sottoforma di calore, da una sorgente a temperatura più fredda a un circuito a temperatura più calda. Il frigorifero ne è un esempio: il suo speciale circuito chiu-

so contiene un gas refrigerante, che espandendosi si raffredda e così estrae calore dai cibi che vi si inseriscono. Poi, tramite una compressione, il gas si surriscalda ed è così in grado di restituire il calore assorbito dai cibi a un destinatario, ovvero la cucina nel quale il frigorifero è inserito: la serpentina calda sul retro serve per cedere il calore all’ambiente e chiudere il ciclo. Caldo e freddo in un'unica soluzione Parlando di edifici il circuito è analogo, nei casi più comuni la sorgente a temperatura più fredda è l’aria esterna, mentre il destinatario è il nostro impianto di

Da sinistra Martin Hinteregger (amministratore) e Stefano Lotti (ingeniere tecnico)

riscaldamento. Quindi, grazie a questa tecnologia possiamo estrarre il calore dall’aria, o dalla terra, se parliamo di pompe di calore geotermiche, e riscaldarci, fornendo semplicemente una piccola quota di energia elettrica: le pompe di calore ad aria ad altissima efficienza idm installate in Trentino riscontrano mediamente in inverno un rapporto di uno a quattro. Questo significa che per 1 kWh di energia elettrica fornita alla macchina sono prodotti 4 kWh sottoforma di energia termica per riscaldare la casa o l’acqua sanitaria. Per raggiungere questa incredibile performance è necessario non solo una macchina costruita molto bene, ma anche una regolazione intelligente, in accoppiamento a impianti termici a bassa temperatura, come gli impianti radianti a pavimento, a soffitto o a parete. In estate, poi, la pompa di calore può invertire il suo ciclo e produrre acqua refrigerata per il condizionamento dell’ambiente. E se sull’edificio è presente anche un impianto fotovoltaico, faremo bingo, perché potremmo raggiungere la quasi-autosufficienza energetica a costo quasi zero. GeoSun, azienda altoatesina specializzata in energie rinnovabili propone soluzioni ad alta efficienza a marchio idm azienda austriaca leader di mercato che produce pompe di calore da oltre 40 anni. CONDOMINIO SC - 87


IDEE UTILI

PSICONDOMINIO Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it

L’amministratore depresso Egregia psicologa, sono un amministratore di condominio e scrivo per riassumere la mia condizione. O, meglio, la mia frustrazione. Il problema riguarda la cattiva fama che circonda la nostra categoria, considerata genericamente poco affidabile. Anzi, peggio: gli amministratori sono considerati da buona parte dei condomini semplicemente ladri. Inutile aggiungere che ho fatto della correttezza e della trasparenza la mia bandiera. Nonostante questo, in ascensore è stato inciso in maniera poco civile il mio nome, associato alla fatidica parola: ladro. Non nascondo che questo fatto mi ha causato notti in bianco e uno stato di ansia perenne. Lettera firmata Il lavoro che lei svolge non è facile e la conduce facilmente a scontrarsi con molte persone. Lei ha delle normative che deve far rispettare negli stabili che gestisce. La cosa importante è sentirsi sicuri di saper svolgere il proprio operato al meglio, dando ascolto ai suoi condomini, che però non capiscono che le loro richieste non sempre possono essere esaudite come loro vorrebbero. Le scelte di un buon amministratore non sono dovute a scelte personali, ma professionali. Ogni tanto si può essere sconfortati, ma in quei momenti bisogna ricordare la scelta lavorativa intrapresa. I suoi valori cerchi di portarli avanti nonostante si trovi ogni tanto di fronte a delle persone che scrivono e dicono cose ingiuste. Essere consapevoli di aver agito bene è la cura migliore per scacciare la depressione.

Shoppingmania in condominio Buongiorno, vorrei sapere da lei se esiste una malattia o un disagio psicologico relativo all’eccessivo desiderio di apparire. Mi spiego meglio: abbiamo una vicina di casa che coglie qualsiasi occasione per vantarsi di quello che fa (per esempio vacanze in località esotiche), oppure per gli acquisti prestigiosi che esibisce, dall’auto agli elettrodomestici. Senza contare che si presenta alle assemblee condominiali con costosi vestiti 88 - CONDOMINIO SC

griffati. Peccato che sia in arretrato con il saldo delle spese e corre voce che sia anche indebitata fino al collo con gli usurai. Qual è il problema? Erminio B., Roma. La signora potrebbe soffrire di un disturbo ossessivo-compulsivo e, in particolare, essere dominata dello shopping compulsivo. Di solito in queste persone emerge una forte compulsione negli acquisti, che sono di solito associati ad altri tipi di disturbi, come quello dell’umore o d’ansia. Disturbi che possono essere legati anche alla necessità di voler colmare un vuoto emotivo, che si cerca di riempire attraverso l’acquisto di cose materiali. Sicuramente la signora dovrebbe seguire un percorso psicoterapeutico per gestire questo problema.

Incomunicabilità Spettabile rubrica Psicondominio, scrivo questa email con una richiesta che può sembrare bizzarra: sono io la matta? Tra i tanti casi trattati in questo spazio, infatti, aggiungo il mio disagio. Che ha un preciso contesto: i condòmini che abitano in questo stabile, in effetti piuttosto grande (oltre 80 appartamenti) nella zona nord di Milano. Il disagio ha un nome: incomunicabilità. Nei dieci anni passati in questo contesto sarò riuscita a scambiare un paio di frasi con qualcuno che abita nell’edificio. Gli altri rispondono a monosillabi o sono sempre di fretta. Che cosa c’è che non va? F.S., via e-mail Non c’è nulla, in lei, che non va. Ma bisogna aggiungere che oggi la situazione che stiamo vivendo per la pandemia non permette di avere troppi contatti con le persone. La stessa riservatezza riguarda anche occasioni di incontro negli spazi comuni all’aperto (se sono presenti nel condominio)? In futuro potrebbe provare a organizzare incontri a tema: un'iniziativa che permette di conoscere meglio le persone che abitano nel suo edif icio. Ma, per ora, non bisogna creare assembramenti e rispettare le normative in vigore.


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