Supp. antincendio - YouTrade novembre 2024

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Marco Paolini

PROTEGGE SEMPRE!

SICUREZZA ANTINCENDIO

SUPPLEMENTO A YOUTRADE N.154 DI NOVEMBRE 2024

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Collaboratori / Contributors

Paolo Caliari, Centro Studi YouTrade, Federico Della Puppa, Alice Fugazza

Claudio Giacalone, Sara Giusti, Veronica Monaco (capo servizio)

Selene Maestri (fotografa)

Impaginazione e grafica

Layout and graphics

Raffaella Sesia

Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Via San Benedetto 6 - 24122 Bergamo (BG) Tel. +39 02 47761275 - cell. + 39 340 1761951 info@vgambinoeditore.it

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Sommario

LA RIFORMA

4 Rischi e norme nel nuovo Codice di prevenzione

I MATERIALI

8 Dall’arredamento ai rivestimenti ecco le regole

PRESTAZIONI

18 Come si calcola la resistenza delle strutture

COMPARTIMENTAZIONE

26 La soluzione? È anche fare a fette le fiamme

VIE D'ESODO

36 La strada che porta lontano dal fuoco

ORGANIZZAZIONE

44 La sicurezza passa anche dalla gestione

CONTROLLO

50 Spegnere il fuoco sul nascere con queste armi

SISTEMI DI ALLARME

58 Sirene e luci sorvegliano la sicurezza

64

GLI STRUMENTI

L’antincendio è nullo senza il controllo

PROGETTAZIONE

68 Impianti alla prova del fuoco

XELLA

72 Le soluzioni costruttive che non temono il fuoco

BIFIRE

84

86

La protezione è facile leggera e certificata

CAODURO

Un’evoluzione degli evacuatori di fumo e calore

HÖRMANN

88 Così si lasciano le fiamme fuori dalla porta

ROCKWOOL

90

92

94

L’isolamento che non teme le fiamme

EDILTECO

L’intonaco che protegge dalle fiamme

SAINT-GOBAIN

Lana di vetro a prova di incendio

Rischi e norme nel nuovo Codice di prevenzione

Con l’obiettivo di identificare e descrivere il pericolo di incendio, il testo definisce le tipologie di profilo di rischio: le regole sono meno prescrittive e più flessibili

PERABBONATI

Claudio Giacalone

TABELLA G.3-1: CARATTERISTICHE PREVALENTI DEGLI OCCUPANTI

Caratteristiche prevalenti degli occupanti δ occ

Esempi

TABELLA G.3-2: VELOCITÀ CARATTERISTICA PREVALENTE DI CRESCITA DELL'INCENDIO

δα Velocità caratteristica prevalente di crescita dell'incendio tα [s]

Esempi

SOLOPERABBONATI

TABELLA G.3-3: DETERMINAZIONE DI RVITA

Caratteristiche prevalenti degli occupanti δ occ

ABBONATI

TABELLA G.3-4: DETERMINAZIONE DI RBENI

Velocità caratteristica prevalente dell'incendio δ α 1 lenta 2 media 3 rapida 4 ultra-rapida

Opera da costruzione vincolata No Si

Laureato in Ingegneria civile e in Ingegneria per la sicurezza del lavoro e dell’ambiente, è un dirigente del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e svolge attualmente la funzione di Comandante dei Vigili del fuoco di Vercelli. Nell’ambito della speciale Commissione di Vigilanza Integrata per Expo 2015, ha curato la valutazione dei progetti e le verifiche di sicurezza dei padiglioni nazionali ed esteri dell’esposizione universale di Expo Milano 2015. Ha fatto parte del gruppo di lavoro per la predisposizione del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, del decreto di modifica della regola tecnica per la costruzione degli edifici di grande altezza (D.M. 25 gennaio 2019) e della nuova regola tecnica verticale per i locali di pubblico spettacolo e di intrattenimento secondo il Codice di prevenzione incendi emanata con il D.M. 22 novembre 2022.

Claudio Giacalone

Dall’arredamento ai rivestimenti Ecco le regole

La fitta normativa che seleziona le possibili scelte di isolanti, coperture, pannelli, ma anche semplici arredi, in funzione della resistenza al fuoco

PERABBONATI

Claudio Giacalone

SOLOPERABBONATI

TUTTI I PRODOTTI
PAVIMENTI
ISOLANTI LINEARI CAVI ELETTRICI

LIVELLI DI PRESTAZIONE

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE ALLE VIE DI ESODO DELL’ATTIVITÀ

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE AD ALTRI LOCALI DELL’ATTIVITÀ

SOLOPERABBONATI

CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI PER ARREDAMENTO, SCENOGRAFIE, TENDONI PER COPERTURE

ABBONATI

CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI PER RIVESTIMENTO E COMPLETAMENTO

CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI PER L'ISOLAMENTO

CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI PER IMPIANTI

DESCRIZIONE

MATERIALI

CLASSIFICAZIONE

DESCRIZIONE

SOLOPER

TIPOLOGIA PRODOTTO

PERABBONATI

Tipologia edificio SA (facoltativo) SB SC

PER TUTTI I PRODOTTI DA COSTRUZIONE L’IMPIEGO NELLE ATTIVITÀ SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO, INDIVIDUATE DAL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1 AGOSTO 2011, N. 151, È CONSENTITO IN PRESENZA DI DICHIARAZIONE DI PRESTAZIONE DOP (DECLARATION OF PERFORMANCE), UN ATTO OBBLIGATORIO RILASCIATO SOTTO LA DIRETTA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE. PER I PRODOTTI CLASSIFICATI SECONDO LA CLASSIFICAZIONE ITALIANA È INVECE NECESSARIA L’OMOLOGAZIONE RILASCIATA DAL MINISTERO DELL’INTERNO

LE SANZIONI

SOLOPERABBONATI

ETA 20/0122 EAD 360001-00-0803“Ventilation system made of mineral wool covered with film on outside and inside”

Isover CLIMAver®

La soluzione per un impianto silenzioso e sicuro in caso di incendio

Continua innovazione e know-how consolidato per garantire i più alti livelli di isolamento termo-acustico, sicurezza ed efficienza energetica. Inquadra il QR e scopri di più sui condotti

Come si calcola la resistenza delle strutture

In caso di fiamme va garantita la capacità portante e quella di compartimentazione dell’intero costruito per un tempo minimo necessario al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza e di prevenzione incendi

Claudio Giacalone

PERABBONATI

LIVELLI DI PRESTAZIONE PER LA RESISTENZA AL FUOCO ATTRIBUIBILI ALLE OPERE DA COSTRUZIONE

CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE ALLE COSTRUZIONI DEI SINGOLI LIVELLI DI PRESTAZIONE

SOLOPER

CLASSE MINIMA DI RESISTENZA AL FUOCO

PERABBONATI

SOLOPER

PARAMETRI PER LA DEFINIZIONE DEL FATTORE δ

PARAMETRI PER LA DEFINIZIONE DEL FATTORE δq2

CLASSI DI RISCHIO DESCRIZIONE δq2

PERABBONATI

PARAMETRI PER LA DEFINIZIONE DEL FATTORE δni

CLASSI DI RISCHIO DESCRIZIONE

FATTORI DI LIMITAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE ALLA COMBUSTIONE

VELOCITÀ DI CARBONIZZAZIONE DEL LEGNO

SIMBOLOGIA

SIMBOLO PRESTAZIONE DESCRIZIONE

PERABBONATI

La soluzione? Può essere fare a fette le fiamme

È fondamentale la capacità di separare la propagazione di un incendio grazie a elementi di tipo strutturale, come muri e solai tagliafuoco, ma anche di materiali come quelli delle porte

PERABBONATI

Claudio Giacalone

LIVELLI DI PRESTAZIONE PER LA COMPARTIMENTAZIONE

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE

SOLOPER

PERABBONATI

SOLOPERABBONATI

ABBONATI

Rvita
[na] Non ammesso [1] Nessun limite
Rvita

DETERMINAZIONE DEL PIANO RADIANTE, VISTA IN PIANTA DELLE COSTRUZIONI

SOLOPERABBONATI

CANNE FUMARIE COLLETTIVE PER CALDAIE A CONDENSAZIONE

SCARICARE A TETTO - IN CANNA FUMARIA - È QUALITÀ DI VITA!

• Resistenza alla corrosione della condensa acida certificata V2

• Tenuta della pressione P1 200 Pa

• Protezione al congelamento condense: isolamento 25 mm lana di roccia

• Canali da fumo PPs - protetto inox

• Installazione facile con gli elementi a misura - a taglio - telescopici

ABBONATI

SCALDACQUA

ESEMPIO PERCENTUALE DI FORATURA DELLA I-ESIMA PIASTRA RADIANTE, VISTA FRONTALE

SCHEMATIZZAZIONE DELLA PIASTRA RADIANTE

COEFFICIENTI α E β PER ATTIVITÀ CON CARICO DI INCENDIO SPECIFICO qf > 1200 MJ/m2 in metri quadrati

PERABBONATI

COEFFICIENTI α E β PER ATTIVITÀ CON CARICO DI INCENDIO SPECIFICO qf >

speciale antincendio

La strada che porta lontano dal fuoco

VIE D'ESODO

PERABBONATI

Le regole per assicurare che gli occupanti di un edificio possano raggiungere o restare in un luogo sicuro ed evitare che l’incendio diventi mortale

Claudio Giacalone

LIVELLI DI PRESTAZIONE PER L'ESODO

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE

MODALITÀ PROGETTUALI PER SOLUZIONI ALTERNATIVE

OGGETTO DELLA SOLUZIONE

SOLOPERABBONATI

MODALITÀ PROGETTUALE

● Portoni scorrevoli antincendio / tagliafumo con marcatura CE

● Tende antincendio in tessuto FlexFire con marcatura CE concepite per grandi spazi compartimentati nella classe di protezione antincendio EI230

● Le nostre soluzioni sono il risultato di un ciclo produttivo a emissioni zero di CO2, risultato ottenuto grazie ad attività di calcolo, riduzione e compensazione delle emissioni di anidride carbonica

www.hormann.it

info@hormann.it

ESEMPI DI LUOGO SICURO TEMPORANEO

SOLOPER

CRITERI PER LA REALIZZAZIONE DI VIE DI ESODO ESTERNE ORIZZONTALI O VERTICALI

PERABBONATI

CARATTERISTICHE DELLE PORTE AD APERTURA MANUALE LUNGO LE VIE DI ESODO

ESEMPI DI SEGNALI UNI EN ISO 7010

SOLOPERABBONATI

DENSITÀ DI AFFOLLAMENTO PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ

TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ

ABBONATI

DENSITÀ DI AFFOLLAMENTO

CRITERI PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ

TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ CRITERI

La sicurezza passa anche dalla gestione

Una corretta progettazione iniziale dell’attività consente la successiva appropriata conduzione delle misure antincendio ed è legata anche all’appropriata attribuzione di incarichi e competenze

Claudio Giacalone

ABBONATI

I LIVELLI DI PRESTAZIONE PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO

I CRITERI GENERALMENTE ACCETTATI PER L’ATTRIBUZIONE DEI SINGOLI LIVELLI DI PRESTAZIONE

SOLOPERABBONATI

SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE I

SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE II

ABBONATI

SOLUZIONI CONFORMI PER IL LIVELLO DI PRESTAZIONE III

La gestione della sicurezza antincendio (Gsa)

SOLOPER

PERABBONATI

Spegnere il fuoco sul nascere con queste armi

I presidi antincendio

sono necessari per evitare il propagarsi di un incendio: estintori, impianti di protezione attiva come la rete di idranti, gli impianti manuali o automatici di controllo o di estinzione, ad acqua e ad altri agenti estinguenti

PERABBONATI

Claudio Giacalone

LIVELLI DI PRESTAZIONE PER IL CONTROLLO O L’ESTINZIONE DELL’INCENDIO

LIVELLO DI PRESTAZIONE DESCRIZIONE

SOLOPER

I CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEI SINGOLI LIVELLI DI PRESTAZIONE

LIVELLO DI PRESTAZIONE

PERABBONATI

CRITERI DI ATTRIBUZIONE

MODALITÀ PROGETTUALI PER SOLUZIONI ALTERNATIVE

OGGETTO DELLA SOLUZIONE

MODALITÀ PROGETTUALE

CLASSE DI FUOCO

DESCRIZIONE

CRITERI PER L’INSTALLAZIONE DEGLI

CLASSI DEI FUOCHI SECONDO LA NORMA EUROPEA EN 2 ED AGENTI ESTINGUENTI PROFILO DI

ESTINGUENTE

SOLOPER

CRITERIO PER L’INSTALLAZIONE DEGLI ESTINTORI DI CLASSE B

QUANTITÀ DI LIQUIDO INFIAMMABILE STOCCATO O IN LAVORAZIONE L

PERABBONATI

ESTINTORI

REQUISITI ESTINTORI PER ALTRI FUOCHI O RISCHI SPECIFICI

CLASSE DI INCENDIO O ALTRI RISCHI

INDICE DI CLASSIFICAZIONE E CAPACITÀ ESTINGUENTE PER GLI ESTINTORI CARRELLATI

INDICE DI CLASSIFICAZIONE CAPACITÀ ESTINGUENTE PER CLASSE B

REQUISITI MINIMI

SOLOPERABBONATI

TIPI DEI FOCOLARI E CAPACITÀ ESTINGUENTE PER GLI ESTINTORI CARRELLATI

ABBONATI

PRINCIPALI NORME, TS E TR DI RIFERIMENTO PER I SISTEMI DI INIBIZIONE, CONTROLLO O ESTINZIONE DELL’INCENDIO

RIFERIMENTO SISTEMA DI INIBIZIONE, CONTROLLO O ESTINZIONE

TIPO

Sirene e luci sorvegliano la sicurezza

SOLO

Gli impianti di rivelazione e di segnalazione automatica di incendio (Irai) hanno l’obiettivo di controllare gli ambiti di un’attività, e rivelare velocemente un incendio per attivare le misure di protezione

SOLOPERABBONATI

Claudio Giacalone

LIVELLI DI PRESTAZIONE AGLI AMBITI DELL’ATTIVITÀ PER LA RIVELAZIONE INCENDI

LIVELLO DI PRESTAZIONE

DESCRIZIONE

SOLOPERABBONATI

CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEI SINGOLI LIVELLI DI

LIVELLO DI PRESTAZIONE

ABBONATI

PRESTAZIONE

CRITERI DI ATTRIBUZIONE

SOLUZIONI CONFORMI PER RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO

LIVELLO DI PRESTAZIONE AREE SORVEGLIATE

SISTEMI DI ALLARME

FUNZIONI MINIME DEGLI IRAI FUNZIONI DI EVACUAZIONE ED ALLARME FUNZIONI DI IMPIANTI [1] FUNZIONI PRINCIPALI FUNZIONI SECONDARIE

SOLO

MODALITÀ PROGETTUALI PER SOLUZIONI ALTERNATIVE

OGGETTO DELLA SOLUZIONE

SOLOPERABBONATI

FUNZIONI PRINCIPALI DEGLI IRAI

SECONDO EN 54-1 E UNI 9795

MODALITÀ PROGETTUALE

FUNZIONI SECONDARIE DEGLI IRAI

SECONDO EN 54-1 E UNI 9795

RELAZIONE FRA CATEGORIA DELL’EVAC E LIVELLO DI PRESTAZIONE DELLA GSA

LIVELLO DI PRESTAZIONE DELLA GSA CATEGORIA EVAC

L’antincendio è nulla senza il controllo

ABBONATI

Sistemi ad hoc devono essere predisposti per agevolare le operazioni in caso di incendio, limitare i danni e mantenere le vie di esodo libere da fumo. E la normativa regola i dispositivi di smaltimento

Claudio Giacalone

LIVELLI DI PRESTAZIONE ATTRIBUIBILI AI COMPARTIMENTI DELL’ATTIVITÀ

CRITERI GENERALMENTE ACCETTATI PER L’ATTRIBUZIONE DEI SINGOLI LIVELLI DI PRESTAZIONE

SOLOPER

MODALITÀ PROGETTUALI PER SOLUZIONI ALTERNATIVE

TIPI DI REALIZZAZIONE DELLE APERTURE DI SMALTIMENTO

PERABBONATI

TIPI DI DIMENSIONAMENTO PER LE APERTURE DI SMALTIMENTO

VERIFICA DELL’UNIFORME DISTRIBUZIONE IN PIANTA DELLE APERTURE DI SMALTIMENTO

Dagli ascensori al sistema di erogazione dell’energia elettrica, dalla climatizzazione allo stoccaggio dei liquidi: ecco le regole di sicurezza e i livelli di prestazione

Impianti alla prova del fuoco SOLOPER

Claudio Giacalone

PERABBONATI

SOLOPERABBONATI

PERABBONATI

STORIA DI COPERTINA - XELLA

Le soluzioni costruttive che non temono il fuoco

Marco Paolini, ceo Xella Italia. A destra, fase di produzione di blocchi Ytong

I blocchi da costruzione

Ytong in calcestruzzo aerato autoclavato e il pannello minerale Multipor sono incombustibili, in classe di reazione

Euroclasse A1

Secondo i dati dei Vigili del fuoco, ogni anno in Italia si registrano in media 52.300 incendi di abitazioni civili (appartamenti e condomini) ed edifici pubblici, oltre a 2.060 incendi di esercizi commerciali (bar, caffè, mense e ristoranti). Com’è possibile? «Sono numeri decisamente molto alti. Secondo

YouTrade

uno studio recente le cause degli incendi rimangono ignote per il 62% dei casi, nei restanti casi circa il 5% degli incendi nasce dai camini e dalle canne fumarie, il 4% per cause elettriche, lo stesso valore è anche per azioni dolose, mentre l’1,2% dei casi dipende da comportamenti umani errati », commenta Marco Paolini, Ceo di Xella Italia. «Il dato che stupisce è che, nella stragrande maggioranza dei casi, non si riesca a identificare la causa dell’incendio, e questo fa capire l’importanza di agire sulla prevenzione e la limitazione del danno » Domanda. Com’è possibile?

Risposta. Sinceramente non credo che il problema sia nel mancato rispetto delle norme di prevenzione, piuttosto che quelle attuali non siano prescrittive. Se è vero che responsabilizzano il progettista, dall’altro lato le norme italiane sono quelle meno severe, prevedono minori limitazioni sull’utilizzo dei materiali rispetto ad altre normative presenti in altri Paesi o previste dalle principali assicurazioni internazionali. Per essere estremamente chiari, voglio solo ricordare come può cambiare la progettazione in relazione al rischio al fuoco quando il committente è collegato a un’assicurazione che richiede il rispetto di dettagli costruttivi, rispetto alla progettazione eseguita per opere simili in caso di committente standard. Il pericolo d’incendio non cambia, è diverso invece il modo di progettare per prevenire l’incendio e la sua limitazione dei danni. Credo, inoltre, che il mutamento delle condizioni climatiche, il conseguente innalzamento delle temperature, il maggiore utilizzo di pannelli fotovoltaici sui tetti innalzi il pericolo di incendio, e la progettazione dovrebbe adeguarsi a queste mutate condizioni.

D. La norma tecnica di prevenzione incendi introduce per la prima volta prescrizioni e requisiti di comportamento al fuoco dei materiali costruttivi. Che cosa comporta?

Ytong Multipor Academy. A destra, lo stabilimento di Pontenure (Piacenza)
Copyright:
Copyright: YouTrade Copyright: YouTrade

Per la realizzazione del complesso Gate Central a Milano è stato scelto il sistema Ytong, sia per le murature esterne che per i divisori interni

R. La normativa tecnica ha avuto molti aggiornamenti negli anni. Sicuramente il nuovo codice di prevenzione incendi 14/10/2022 ha tracciato la strada futura ammettendo solamente l’uso della classificazione europea nel settore della reazione al fuoco dei materiali, superando definitivamente le storiche classi italiane. Facendo un minimo di chiarezza e uniformandosi alle definizioni comunitarie, ma non ritengo che questo sia sufficiente.

D. Quale ruolo giocano i materiali impiegati per gli edifici ai fini della sicurezza antincendio?

R. Al fine della sicurezza degli abitanti o utilizzatori di un edificio e della salvaguardia dei beni, l’utilizzo di materiali incombustibili offre garanzie decisamente maggiori rispetto al caso di impiego di materiali combustibili, seppure protetti da spessori ridotti di materiale incombustibile. In più, dobbiamo tenere presente come la dimensione degli oggetti giochi un ruolo fondamentale sulla reale resistenza al fuoco di un edificio. Mi riferisco al fatto che una prova di laboratorio su un campione di piccole dimensioni possa non essere lo specchio fedele del comportamento di un edificio soggetto ad incendio. Quindi, l’utilizzo di materiali di per sé incombustibili è sicuramente da preferire. Dobbiamo però affermare che non solo i materiali utilizzati, ma anche lo studio accurato dei dettagli costruttivi, il calcolo del carico di incendio, il reale sistema di messa in opera risultano essere fondamentali per la reale messa in sicurezza degli edifici.

D. Ora è chiara la distinzione tra isolanti incombustibili e combustibili...

R. Penso che la distinzione sia sempre stata chiara. Purtroppo, però, i materiali isolanti combustibili possono ancora essere utilizzati per fare i cappotti termici. La normativa ammette la classificazione di reazione al fuoco del sistema d’isolamento, quindi dell’isolante protetto dalla malta cementizia. Diverso è usare isolanti realmente incombustibili! Purtroppo, a livello europeo non esiste un metodo di prova unificato sulla resistenza al fuoco dei sistemi di isolamento termico di facciata. Alcuni Paesi hanno adottato metodi nazionali, l’Italia non ha ancora legiferato nulla al riguardo, pur avendo sviluppato un valido metodo di prova a media scala da diversi anni.

D. Le soluzioni costruttive e isolanti proposte da Xella offrono elevata sicurezza in caso di incendio. Quali sono le caratteristiche del blocco Ytong?

R. I blocchi da muratura Ytong sono incombustibili, quindi in euroclasse A1. Questo perché Ytong, che ha la stessa composizione chimica della tobermorite, una pietra naturale, è di per sé incombustibile. La resistenza al fuoco delle pareti, ovviamente, oltre che dalla proprietà del blocco singolo, dipende dallo spessore e dall’altezza della muratura. Quindi, le pareti devono essere propriamente dimensionate non solo secondo al carico di incendio, ma anche ai carichi e alle sollecitazioni cui la parete è sottoposta. In ogni caso, la resistenza al fuoco minima per pareti divisorie realizzate in Ytong è in classe EI120 per lo spessore di 8 centimetri, per arrivare a EI240 con solo 15 centimetri, valori ineguagliabili da altri materiali da muratura.

D. Ytong è però allo stesso tempo un materiale isolante. Quanto?

R. Dal punto di vista dell’isolamento termico i blocchi Ytong ri-

Copyright: YouTrade

sultano essere da tre a sei volte più isolanti di un laterizio, e dalle cinque alle venti volte più di elementi in calcestruzzo.

D. Per quali interventi si utilizza il blocco Ytong?

R. Ytong è un sistema completo. Con esso possiamo realizzare pareti esterne ed interne, in edifici residenziali, scolastici, commerciali, industriali e strutture sanitarie. Se parliamo di compartimentazione passiva al fuoco, i blocchi Ytong possono essere utilizzati in tutte le pareti tagliafuoco di ogni grado Ei e di ogni dimensione. Con i dovuti irrigidimenti per pareti molto alte, la certificazione sperimentale con fascicolo tecnico arriva per norme E n a una altezza massima di 8 metri, con il metodo analitico possiamo andare anche oltre. È fondamentale in questi casi avere un dialogo con il progettista per supportarlo nella scelta e nella migliore definizione dei dettagli costruttivi.

D. Xella propone Ytong come elemento di un sistema costruttivo completo. Cosa si intende?

R. Xella da sempre vuole proporsi nel mercato dei materiali da costruzione come un partner in grado di erogare soluzioni per la muratura e non singoli elementi. Pertanto, è fondamentale parlare di sistema completo, blocchi, malte, intonaci, reti e accessori per il rinforzo delle pareti e per la posa.

D. È certificato?

R. Tutti i componenti del sistema sono coperti dal fascicolo tecnico antincendio. Questo documento è disponibile per tutti i professionisti nel sito di Xella Italia.

D. Un’altra soluzione di Xella è Multipor. In questo caso si

tratta di un pannello isolante. Di che tipo?

R. Il pannello isolante Multipor è un prodotto a base di silicato di calcio idrato, simile al calcestruzzo aerato autoclavato, ma con densità decisamente più basse, e con una maggiore capacità di isolamento termico. La caratteristica principale del pannello isolante Multipor è di essere al 100% minerale, quindi incombustibile e assolutamente non fibroso. Multipor è traspirante, facile da applicare, totalmente incombustibile, senza problemi per lo smaltimento nel caso di rimozione o demolizione a fine vita dell’edificio, quindi sicuro da tutti i punti di vista. È ideale dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

D. La resistenza al fuoco si misura anche con la capacità di non sprigionare fumo tossico. Come si comporta Multipor?

R. Multipor, come Ytong, è a tutti gli effetti una pietra, al 100% minerale, in euroclasse A1 per reazione al fuoco. Non rilascia fumi tossici, non gocciola: è semplicemente inerte.

D. Per quali lavori si utilizza il pannello?

R. Il pannello isolante Multipor trova utilizzo in tutte le applicazioni di isolamento termico di edifici o parti di esso, come cappotto esterno, isolamento interno, isolamento a soffitto, isolamento di coperture piane e a falde. Unendo la sicurezza antincendio all’isolamento termico, oltre alla sostenibilità ambientale a fine vita.

D. È indicato per edifici nuovi o anche per riqualificare quelli già esistenti?

R. La soluzione Multipor è valida per tutti gli edifici, sia nuovi che esistenti. Come isolamento interno è la migliore soluzione

Complesso residenziale nel quartiere Affori a Milano e complesso edilizio presso Porta Ticinese sempre a Milano: entrambi realizzati con il sistema costruttivo Ytong

tecnica per gli edifici esistenti, soprattutto se pensiamo a edifici nei centri storici e vincolati.

D. Come si applica?

R. La posa dei pannelli Multipor è estremamente semplice e non richiede attenzioni particolari, come gli altri materiali isolanti, deve essere incollato e tassellato, quando necessario in funzione delle applicazioni, e poi deve essere protetto utilizzando specifiche finiture superficiali. Il pannello, non essendo fibroso, risulta essere di più semplice applicazione rispetto ad altri.

D. Ha anche una funzione di protezione al fuoco?

R. Nasce come pannello isolante, essendo incombustibile viene utilizzato anche per la sicurezza antincendio e la protezione al fuoco delle strutture esistenti, come piani pilotis o garage interrati o chiusi.

D. È conforme anche alle nuove norme tecniche?

R. Sicuramente. È in euroclasse A1 e quindi non sono necessarie le fasce tagliafuoco interpiano o attorno alle finestre. Purtroppo, la norma Rtv ha introdotto limiti non molto severi per la protezione al fuoco di edifici civili. Basti pensare come in Germania la normativa vieta l’uso di isolanti combustibili per edifici di altezza antincendio superiore ai 22 metri. Per il Multipor sono disponibili anche rapporti di prova e fascicoli tecnici specifici che ne attestano la resistenza al fuoco quando applicato su pareti in muratura (in esterno o in interno) e anche a soffitto (su solai freddi, per esempio, piani pilotis di scuole esistenti, solai freddi su garage e cantine) permettendo quindi con un’unica applicazione di garantire sicurezza antincendio e isolamento termico.

D. Queste soluzioni sono indicate anche per opere pubbliche, in chiave Pnrr?

R. Sicuramente rispondono ai requisiti previsti dal Pnrr, ai criteri Cam e ai principi D nsh (Do not significant harm) europei, le eccellenti prestazioni termiche dei nostri materiali contribuiscono alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre l’elevata durabilità dei materiali minerali è una garanzia per l’adattamento ai cambiamenti climatici, basti pensare all’insensibilità all’acqua in caso di allagamenti. In più, i materiali minerali sono riciclabili all’infinito, si inseriscono perfettamente nell’economia circolare e dal punto di vista produttivo e di fine vita edificio (demolizione e separazione) garantiscono un basso impatto ambientale, certificato anche dalle Epd (dichiarazioni ambientali di prodotto) disponibili per Ytong e Multipor, contribuendo quindi alla riduzione dell’inquinamento.

D. In quali settori Xella Italia sta crescendo maggiormente con le sue soluzioni? Per quali motivi è una soluzione privilegiata in questi ambiti?

R. Con i blocchi Ytong per le murature esterne stiamo crescendo decisamente nel settore delle nuove costruzioni residenziali, e recentemente stiamo realizzando molti edifici scolastici. Penso che la semplicità di posa, il fatto di poter garantire eccellenti prestazioni termiche con una soluzione monostrato, senza aver bisogno di ulteriori isolanti, la sostenibilità del materiale, insieme al servizio tecnico e all’assistenza in cantiere siano elementi determinanti per l’affermazione e il successo di questo metodo costruttivo.

D. Qual è la strategia del gruppo in Italia?

R. Vogliamo continuare il nostro percorso di crescita e di vicinanza al cliente, puntare su elementi forti che caratterizzano il nostro materiale quali l’isolamento termico, la sostenibilità e il servizio a 360 gradi verso il cliente. Xella vuole continuare a investire in risorse tecniche, in grado di supportare le esigenze dei professionisti dell’edilizia dalla fase della progettazione all’esecuzione del lavoro. Queste persone ci hanno garantito di arrivare dove siamo oggi e saranno gli elementi chiave per lo sviluppo futuro di Xella in Italia.

D. In quali settori intende puntare?

R. Con le nostre soluzioni puntiamo a dialogare con quegli interlo -

cutori, progettisti, imprese e immobiliari, più sensibili al tema della sostenibilità, della sicurezza e del benessere abitativo. Il settore residenziale e quello non residenziale pubblico (scuole, ospedali, strutture sanitarie e assistenziali) risultano essere più interessati da questi temi, non solo per le normative vigenti, ma anche per rispondere alle richieste degli utilizzatori finali, che cercano edifici energeticamente efficienti, sicuri e con un ottimo clima interno.

D. Avete in programma investimenti per la sostenibilità?

R. Pur avendo raggiunto ottimi risultati in termine di sostenibilità, vogliamo continuare a lavorare per migliorare quella dei nostri materiali. Quindi, ridurre l’utilizzo di materie prime e di energia.

Area esterna. Sotto, i blocchi Ytong

AL SUD PER ESSERE PIÙ VICINI AL CLIENTE

Da luglio 2019, Xella Italia ha ampliato la sua capacità produttiva rafforzando ancora di più la sua posizione di mercato. Con lo stabilimento in provincia di Potenza, Xella è più vicina ai propri clienti, con un servizio celere e più sostenibile. Il Ceo di Xella Italia, Marco Paolini, spiega a YouTrade perché l'azienda ha deciso di aprire questo stabilimento al Sud.

Domanda. Perché avete deciso di aprire lo stabilimento di Atella e quali sono le vostre aspettative?

Risposta. Abbiamo deciso di attuare una joint venture con la Cementeria Costantinopoli per sfruttare le sinergie con lo stabilimento di Atella. Entrambe le parti hanno voluto unire le forze per far crescere il mercato del calcestruzzo autoclavato in Italia. La fusione è avvenuta a luglio 2019 e da quel momento abbiamo stanziato numerosi investimenti per migliorare la qualità del materiale, del prodotto e dell’impianto di produzione. Inoltre, l’azienda è più presente a livello territoriale: un mercato più vicino al cliente si traduce anche in attenzione alla sostenibilità, circoscrivendo i trasporti e abbassando le emissioni di Co2 nell’atmosfera. Ma non solo: una capacità produttiva maggiore permette di investire di più, generare di più e far conoscere il materiale a più realtà.

D. Quando avete deciso questa operazione?

R. La produzione ad Atella era già avviata ai tempi della fusione, ma abbiamo dovuto affrontare il primo osta-

colo: il 2020 con la pandemia che non ci ha permesso di avere un quadro chiaro fino al 2022. Non ci siamo fermati e ci siamo impegnati in questi anni a migliorare l’impianto, le ricette, implementando la cultura della produzione del calcestruzzo areato autoclavato con persone che avevano esperienze differenti. Un processo che ha richiesto, e sta richiedendo ancora, tempo ed energie, collezionando diverse e significative soddisfazioni.

D. Che cosa producete ad Atella?

R. Da settembre la gamma prodotti è completa. Abbiamo impiegato quattro anni per arrivare a questo momento e adesso riusciamo a fornire una gamma che al 90% è uguale a quella di Pontenure.

D. Che zone servite?

R. La Campania, il Molise, la Puglia, la Sicilia. Quindi tutte le regioni del Sud Italia.

D. Per quanto riguarda il personale, come siete messi?

R. Non è facile trovarlo, ma questo accade in tutta Italia. Le dinamiche sono comunque diverse. A Nord c’è una maggiore ricerca di lavoro, è difficile trattenere le persone nello stesso posto, c’è una forte rotazione. A Sud molte persone si spostano dalla Basilicata per trovare lavoro, il gruppo è più unito. Noi cerchiamo di essere un collante organizzando diversi corsi di formazione, momenti di incontro e confronto.

Il centro R&D di casa madre, poi, è molto attivo nella ricerca di soluzioni per ridurre il consumo di CO2 . Sul tema della circolarità abbiamo iniziato con alcuni progetti pilota a gestire gli scarti delle lavorazioni in cantiere con l’iniziativa delle «Big Bags» Ytong, con le quali riusciamo a riutilizzare nel processo produttivo gli scarti di lavorazione di cantiere. Il prossimo passo sarà lavorare sul recupero del materiale al fine vita degli edifici e quindi seguire quanto viene già fatto in altri Paesi europei, che hanno iniziato ad utilizzare con successo il calcestruzzo aerato autoclavato molti anni prima dell’Italia, e hanno già attivato la filiera che prevede il riutilizzo in produzione del materiale ricavato dal processo di demolizione e trattamento. Gli investimenti non saranno solo sugli impianti, ma riguarderanno anche e soprattutto la squadra che è chiamata a lavorare sui temi E sg. È chiaro che l’intera organizzazione è coinvolta a tutto tondo, e per far questo tutte le risorse devono essere focalizzate, devono lavorare insieme, capire gli impatti del proprio sforzo sul lavoro dei colleghi. Quindi, è fondamentale che la comunicazione coinvolga tutte le risorse, ognuno deve poter dare il proprio contributo per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, con idee e azioni concrete. Per facilitare questo abbiamo creato un Comitato E sg che abbraccia tutti i settori aziendali: sicurezza ed ambiente, produzione, acquisti, vendite, prodotto, comunicazione, risorse umane, finanza e controlling con la finalità di condividere tutte le attività in corso e coinvolgere tutti nel processo.

D. E sul prodotto?

R. Negli ultimi mesi, direi anche anni, ci siamo dedicati in modo importante ad allineare la qualità dei materiali prodotti in entrambi gli stabilimenti produttivi, lavorando sulle materie prime e facendo investimenti importanti. A partire da ottobre di quest'anno stiamo producendo l'intera gamma Ytong anche ad Atella, inclusi i blocchi Climaplus e Climagold che prima erano prodotti solo a Pontenure. Questo vuol dire molto per noi, perchè riusciremo in questo modo ad essere più capillari e vicini ai nostri clienti. Ma soprattutto più

sostenibili, visto che ridurremo l'impatto dei trasporti.

D. Come si articola il rapporto tra Xella e le rivendite?

R. La rivendita per noi non è solo un cliente. Abbiamo instaurato ottime partnership con realtà che credono fortemente nelle nostre soluzioni costruttive e condividono gli stessi valori. L'obiettivo comune è fornire prodotti e servizi di alto livello alle imprese.

D. Quali sono i migliori rivenditori a vostro avviso?

R. I migliori sono quelli si informano, seguono la nostra filosofia e propongono soluzioni corrette. I nostri prodotti devono essere abbinati a materiali compatibili che ne esaltino le caratteristiche. Per vendere correttamente, quindi, organizziamo corsi di formazione e offriamo consulenza e assistenza. Un lavoro di particolare aderenza sul territorio, ma che dal 2020 ha rivoluzionato il mindset dei professionisti.

D. Per quanto riguarda il sistema antincendio, che cosa dovrebbe fare un rivenditore per lavorare correttamente in questo segmento di mercato?

R. Il rivenditore ha il dovere di informarsi, ma la filiera lo deve aiutare: tutti dobbiamo essere allineati e creare sinergie, dal produttore al progettista, affinché passi il messaggio di poter realizzare un sistema completo e sicuro. Per quanto riguarda i nostri prodotti, appunto, abbiamo studiato a fondo per offrire soluzioni ottimali e garantite. Con la sicurezza non scherziamo mai, a partire da chi produce fino a chi ne fruisce.

D. La digitalizzazione è un processo imprescindibile per le imprese. Per Xella come procede?

R. Anche su questo ambito stiamo facendo importanti investimenti. Quest’anno abbiamo digitalizzato le operazioni di registrazione dei trasportatori e di carico nello stabilimento di Pontenure e a breve lo faremo anche ad Atella. Inoltre, stiamo lavorando al progetto di un portale che verrà sviluppato a livello di gruppo, sempre nell’ottica di migliorare il servizio ai clienti.

D. Quali altre novità avete in cantiere?

R. La mancanza di manodopera nei cantieri e l’invecchiamento

PARTNERSHIP STRATEGICA CON THRAKON

Uno dei principali obiettivi di Xella Italia è quello di fornire ai professionisti soluzioni costruttive complete e adatte ad ogni progetto. Anche collaborando oltre i confini nazionali. In questa direzione si inserisce la partnership con Thrakon, gruppo con base ad Atene, che produce e commercializza materiali per l’edilizia. «Thrakon e Xella sono legate da diverso tempo poiché distribuiscono il prodotto del marchio Ytong: un rapporto storico, un’opportunità di business all’insegna dell’innovazione», spiega il Ceo di Xella Italia, Marco Paolini. «Stiamo lavorando al lancio di una nuova gamma

di prodotti a marchio Thrakon, che saranno divisi in tre linee: adesivi e fuganti per piastrelle, impermeabilizzanti, finiture e colore di alta qualità. Questi materiali sono ideali per essere abbinati con i blocchi Ytong e i pannelli isolanti Multipor, contribuendo a realizzare edifici efficienti, traspiranti, sostenibili ed esteticamente ricercati. Thrakon, accanto a Ytong e a Multipor, arrichisce così l'offerta Xella: grazie a questi nuovi prodotti i professionisti potranno disporre di un sistema ancora più completo, avendo il vantaggio di rivolgersi a un unico interlocutore per tutta la durata del cantiere.

della stessa sono temi che non riguardano solo l’Italia, ma l’intera Europa. Per questo ormai da qualche anno, il Gruppo Xella sta proponendo all’estero delle soluzioni che utilizzano elementi per murature di maggiori dimensioni e da movimentare con gru o altri mezzi di sollevamento in modo da rendere da un lato il lavoro in cantiere ancora più veloce ed efficiente, dall’altro migliorare la qualità della vita degli operatori edili. In Italia abbiamo iniziato a sondare il mercato con il prodotto Ytong Jumbo, blocchi di grandi dimensioni per murature esterne, e abbiamo realizzato un primo cantiere pilota con un nostro posatore specializzato. I feedback sono stati positivi, e ora vogliamo fare altre esperienze con altre imprese di costruzione e poi decidere la direzione da prendere.

D. La sostenibilità ambientale e sociale è entrata a far parte della mission delle imprese. Per Xella che cosa significa? Coinvolge anche la gestione del personale?

R. Il tema della sostenibilità è da sempre nel Dna di Xella, perché le nostre soluzioni costruttive e isolanti si caratterizzano da sempre

per il basso impatto ambientale e la massima efficienza energetica. Ma siamo consapevoli che questo non basta e dobbiamo lavorare, insieme a tutta la filiera, per creare un circolo virtuoso di responsabilità verso l’ambiente e le persone. Abbiamo da poco pubblicato il report di sostenibilità dove, accanto ai risultati del Gruppo Xella, abbiamo raccontato i progetti italiani in ambito di circolarità e riutilizzo degli scarti di produzione, riduzione delle emissioni di CO2 e sicurezza. Su quest’ultimo aspetto stiamo investendo molto, sia per garantire ai nostri colleghi un luogo di lavoro sicuro, sia per favorire la crescita di una cultura della sicurezza.

D. È presto per fare un bilancio del 2024?

R. Sono passati ormai i due terzi del 2024 e per questa parte dell’anno possiamo essere soddisfatti dell’andamento. In termini di volumi, soprattutto la prima parte dell’anno è stata decisamente positiva, tant’è che abbiamo dovuto ricorrere all’importazione di materiale da stabilimenti produttivi esteri per far fronte alla domanda. Nella parte centrale dell’anno, invece, c’è stato un raffreddamento, penso

Il nuovo ospedale San Cataldo di Taranto. Per la realizzazione delle murature esterne è stato scelto il blocco Ytong Climagold

Complesso residenziale

Uptown Torino realizzato con i blocchi e le architravi Ytong

fisiologico, legato anche alle alte temperature dei mesi estivi che credo abbiano rallentato le attività dei cantieri soprattutto nelle regioni meridionali dell’Italia. Per quanto riguarda i settori, è innegabile l’impatto del Pnrr sul risultato positivo di quest’anno, a fianco del settore residenziale. Xella è positivamente impattata dalla costruzione e ricostruzione di edifici scolastici, per i quali la sicurezza al fuoco, l’isolamento termico invernale ed estivo, oltre

IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ

La sostenibilità è uno dei pilastri per il business e la crescita di Xella. Per la prima volta pubblicato nella declinazione italiana, il Report di Sostenibilità 2023 illustra i progressi conseguiti dal Gruppo per limitare l’impatto sull’ambiente, creare processi virtuosi di circolarità, incentivare l’inclusività, la solidarietà e la sicurezza. Xella Italia sta portando avanti numerosi progetti locali che si inseriscono nella strategia globale del Gruppo, fra cui l’implementazione degli impianti fotovoltaici nei poli produttivi di Pontenure (Piacenza) e Atella (Potenza), l’ottimizzazione delle risorse energetiche con il recupero del calore delle autoclavi, l’azzeramento del conferimento degli scarti di produzione in discarica a Pontenure, e l’innovativo progetto «Big Bags» per il recupero degli scarti in cantiere.

alla sicurezza strutturale devono essere elementi chiave per la progettazione e l’esecuzione di questi edifici. Sul settore residenziale la situazione è più complicata, fatta di chiaroscuri. Ci sono zone in cui le attività edilizie sono di natura speculativa, mentre la costruzione tradizionale di residenze per giovani mi sembra sia rallentata per la difficoltà oggettiva a far fronte all’aumento dei costi di costruzione e dei tassi di interesse. Questo fa il paio con la crescita degli affitti, insomma la situazione a mio modo di vedere inizia a farsi complicata per questo settore e non solo.

D. Quali sono le vostre previsioni per il 2025?

R. Purtroppo, devo dire che siamo sempre meno capaci di fare previsioni, o meglio eventi esterni condizionano in maniera importante il settore delle costruzioni. Abbiamo visto come decisioni politiche siano in grado di stravolgere in una direzione o nell’altra le traiettorie del mercato. Penso che anche le costruzioni abbiano bisogno di un indirizzo chiaro, di una programmazione a medio e lungo termine. Invece, assistiamo a una continua emergenza, cambi repentini di rotta, e questa mancanza di programmazione, questa corsa a rincorrere date, scadenze, ha portato a speculazioni, spreco di risorse pubbliche, e infine a un calo della domanda di nuove abitazioni, in quanto la maggior parte della popolazione non è in grado di far fronte all’aumento dei costi di costruzione e dei tassi dei mutui. La mia speranza è che finalmente la politica si dedichi a capire la situazione e le esigenze reali del Paese, e si inizi a costruire un percorso pianificato di sviluppo che vada oltre alle emergenze. In un mercato sempre più globale, i particolarismi devono essere accantonati, così come si devono affrontare i temi del potere di acquisto, l’invecchiamento della popolazione, dell’esodo dei giovani verso altri Paesi, capire quale direzione dare non solo all’Italia, ma anche all’Europa, e avviare una programmazione seria per costruire il futuro. Temo che le ricette del passato non funzionino più. In più dobbiamo fare i conti con il cambiamento climatico, la salvaguardia del suolo, dell’ambiente, la scarsità di materie prime devono diventare davvero una reale priorità e non abbiamo più il tempo di procrastinare le decisioni.

La protezione è facile, leggera e certificata

L’azienda propone una serie di lastre speciali. Supersil è a base di calcio fibrosilicato, è durevole e resistente al fuoco. Aquafire è in cemento alleggerito ed è studiata per sistemi a secco per esterno

Per la protezione passiva dal fuoco Bifire propone una gamma completa di soluzioni basate principalmente sull’utilizzo di lastre e accessori di propria produzione. Le proposte dell’azienda sono volte a proteggere, riqualificare o eseguire da zero elementi di compartimentazione come pareti, soffitti, canalizzazioni e attraversamenti impiantistici. Mauro Ravelli, responsabile dell’ufficio tecnico, spiega a YouTrade i vantaggi delle lastre proposte dall’azienda e le loro caratteristiche tecniche.

Domanda. In tema di protezione al fuoco che differenze ci sono tra applicazioni in ambito edile e industriale?

Risposta. Internamente Bifire è suddivisa appunto su questi due fronti: edilizia e industria. Il nostro reparto edilizia fornisce soluzioni e materiali che, attraverso i distributori di materiali edili, arrivano in cantiere per essere installati. Il nostro reparto industria,

invece, fornisce materiali, solitamente isolanti termici e acustici, ai clienti che in fabbrica assemblano manufatti (porte, condotte di estrazione, serrande tagliafuoco, porte di piano ascensore).

D. Quali sono i plus dei vostri prodotti rispetto agli altri presenti sul mercato?

R. Sicuramente la facilità di lavorazione (taglio e avvitatura) delle nostre principali lastre rappresentano un plus molto importante. A questo si aggiunge la leggerezza, ma anche l’ampia gamma di certificati. L’assistenza tecnica per la ricerca della miglior soluzione e la presenza capillare presso le rivendite completano il pacchetto dei vantaggi che possiamo offrire.

D. I prodotti sono certificati?

R. Certamente, non potrebbe essere altrimenti.

D. Parliamo della lastra Supersil: quale sono le caratteristiche tecniche di questo prodotto?

R. È una lastra a base di calcio fibrosilicato. Questo significa che è un prodotto naturalmente incombustibile, durevole nel tempo, che non soffre se esposto all’umidità e ovviamente resiste al fuoco.

D. Supersil è proposta in diverse versioni: quali?

R. Proponiamo questa lastra nello spessore da 12 millimetri per le principali applicazioni di resistenza al fuoco (pareti e soffitti), oltre agli spessori da 18 e 20 millimetri per casi particolari. Inoltre, abbiamo la lastra di Supersil da 6 millimetri per i controsoffitti modulari 600x600 millimetri. Abbiamo poi la versione Light nello spessore da 24 millimetri, che viene utilizzata in sistemi accoppiati per resistenze al fuoco da due ore in su. Per l’isolamento acustico produciamo la versione Sound, dove preaccoppiamo Supersil 12 a un nostro isolante fibroso ad alta densità.

D. Un’altra soluzione è Aquafire: quali sono i plus di questa lastra?

R. Aquafire è la lastra in cemento alleggerito che ha avuto la capacità di inserirsi in un mercato molto importante come quello dei sistemi a secco per esterno, popolato principalmente da produttori multinazionali. Leggera, facile da tagliare e certificata a livello di materiale, Aquafire è marchiata Ce con Eta europeo e sistema di controllo 1. Insomma, è sinonimo di qualità e garanzia.

D. Quali sono i parametri che guidano la scelta di un prodottosistema?

R. Sicuramente il progetto è fondamentale. Approfondendo il progetto, tecnicamente arriviamo insieme al cliente alla proposta

definitiva. Abbiamo una forza vendite molto preparata, il cui scopo principale è quello di fornire soluzioni, nel più breve tempo possibile.

D. Bifire è dotata di un laboratorio all’avanguardia, unico per prove di ricerca: quali sono le sue caratteristiche?

R. Il nostro laboratorio è completo. Se decidiamo di produrre un materiale con determinate caratteristiche, per prima cosa ci dotiamo di strumentazione di laboratorio in grado di garantirci un processo di ricerca e sviluppo e di controllo qualità per poter offrire al mercato e a noi stessi, un prodotto rispondente alle caratteristiche scelte. Abbiamo un forno verticale e orizzontale per le prove di resistenza al fuoco, termo flussimetri per la misurazione della conducibilità termica, un pozzetto per testare l’incombustibilità di un prodotto, macchinari per testare la resistenza alla flessione e trazione, camere climatiche per invecchiare i materiali e capirne la durabilità… e molto altro.

D. Offrite supporto e formazione alla progettazione per quanto riguarda l’antincendio? E alle rivendite?

R. Offriamo supporto e formazione a entrambe le figure. Siamo in grado di fornire assistenza a tutta la filiera: dal progettista antincendio del più rinomato e grosso studio d’Italia al consulente per le piccole pratiche di prevenzione incendi, alle rivendite per fornire a loro volta consulenze competenti e ai posatori, i quali devono essere adeguatamente formati e informati per posare un sistema a regola d’arte. Perché poi alla fine dei giochi l’opera deve essere certificata.

D. Avete in programma iniziative specifiche rivolte ai distributori?

R. Il distributore è il nostro partner commerciale. È lui che solitamente ci chiama per organizzare giornate formative, sia pratiche sia teoriche, nel momento in cui capisce che insieme possiamo sviluppare lo stesso business. Quando, invece, abbiamo delle novità da proporre, o magari siamo alla ricerca di un nuovo distributore in una determinata zona d’Italia, siamo noi che ci muoviamo per primi.

D. Com’è andato il 2024 e quali sono le vostre previsioni per il 2025?

R. Il 2024 si chiuderà certamente con una piccola flessione, a mio avviso congenita nel sistema edilizio e industriale italiano dettata dalla fine del famigerato superbonus 110%. Anche se nell’ultimo trimestre le cose sembrano andare in ripresa, e questo ci fa bene pensare per il 2025. Ovviamente, nessuno ha la sfera di cristallo, per cui il nostro lavoro è incentrato nel farsi trovare pronti quando si presenteranno le opportunità.

La lastra Aquafire. A destra, laboratorio BiFire per prove al fuoco. Nella pagina accanto, Mauro Ravelli e la lastra Supersil

speciale antincendio

Un’evoluzione degli evacuatori di fumo e calore

Smoke Aries funziona a bassissima tensione ed è collegabile all’impianto di rilevazione e allarme incendio (Irai) per consentire l’apertura automatica dei dispositivi in caso di emergenza

Sara Giusti

Specializzata dal 1951 in sistemi di illuminazione zenitale e ventilazione, l’azienda vicentina Caoduro presenta Smoke Aries, evoluzione degli evacuatori di fumo e calore. Il sistema funziona a bassissima tensione ed è collegabile all’impianto di rilevazione e allarme incendio (Irai) per consentire l’apertura automatica dei dispositivi in caso di emergenza.

Brevettato e con marchio registrato L’evacuatore Smoke Aries affianca l’attuale linea di evacuatori pneumatici di Caoduro, ma si caratterizza per il suo funzionamento elettrico. Il dispositivo utilizza un solo motore elettrico per le manovre di apertura e chiusura. L’unico motore presente svolge le funzioni sia di evacuazione del fumo e del calore sia di ventilazione giornaliera dei locali. Smoke Aries elimina inoltre

l’intervento manuale in copertura in caso di aperture accidentali: comodamente da terra si possono richiudere i dispositivi tramite pulsantiera con evidenti vantaggi in tempo, costi e sicurezza.

I vantaggi

Conforme al regolamento Eu 305/11 (Cpr Regolamento Prodotti da Costruzione) e certificato secondo la norma En 12101-2 (Sistemi per il controllo di fumo e calore) sia per quanto riguarda l’evacuazione del fumo e del calore sia per la ventilazione giornaliera, Smoke Aries è testato per i 10 mila cicli di apertura e chiusura. La facile apertura e richiusura mediante il motore elettrico riduce i tempi di intervento ed elimina i costi dei materiali di consumo come le bombole di Co2, limitando i costi di manutenzione dovuti ai controlli periodici.

Gli evacuatori di fumo e calore Smoke Aries

speciale antincendio HÖRMANN

Così si lasciano le fiamme fuori dalla porta

I portoni tagliafuoco Od possono essere a uno e due battenti, nonché in esecuzione telescopica. In versione antincendio ignifuga e incombustibile, dispongono del marchio Ce e soddisfano le normative europee

Sara Giusti

Indispensabili per proteggere persone, spazi e oggetti dal fuoco e dalla diffusione di gas potenzialmente letali in caso di incendio, i nuovi portoni tagliafuoco scorrevoli Od di Hörmann offrono la massima sicurezza in aree commerciali, industriali, agricole, hospitality o pubbliche. Oltre a prestazioni al vertice di categoria, queste soluzioni offrono anche una resa estetica curata nei minimi dettagli.

Acciaio

Realizzati in acciaio e in acciaio inox, i portoni tagliafuoco Od possono essere a uno e due battenti, nonché in esecuzione telescopica. Proposti in versione antincendio ignifuga (El 2 30) come anche incombustibile (El 2 60, El 2 90 e El 2 120), dispongono del marchio Ce e soddisfano le normative En 16034 ed En 13241 valide a livello europeo. A richiesta le chiusure Od sono disponibili nell’esecuzione tagliafumo (S 200) o a chiusura ermetica (S a) e possono essere dotati di portina pedonale inserita, con o senza soglia (solitamente equipaggiata con chiudiporta aereo su guide di scorrimento), per facilitare il passaggio pedonale e il transito con carrelli di trasporto.

Motorizzazione

I portoni Od sono dotati di motorizzazioni SupraMatic HT o ITO 400 Hörmann, in grado di assicurare una movimentazione rapida e sicura. Per uno scorrimento ancora più dolce e silenzioso possono essere muniti di automazioni SupraMatic HT e ITO 400 FU con Soft-Start e Soft-Stop di serie. Azionabili con telecomando, pulsantiera o selettore a chiave, le automazioni vengono sbloccate, grazie a un meccanismo brevettato, in caso di incendio.

Le varianti

Numerose le varianti architettoniche, come quelle che prevedono lo scorrimento del portone in nicchie dotate di portelli a scomparsa e meccanismi occultati di apertura, un unicum a oggi sul mercato. I portoni tagliafuoco Od di Hörmann sono presentati nelle due superfici standard Pearl Grain e lamiera d’acciaio liscia, oltre che nella versione opzionale in acciaio inox V2 A, 1.4301. Questi modelli sono disponibili con fondo grigio-bianco Ral 9002, oppure in sette colori preferenziali e, a richiesta, in vari Ral a scelta, colori metallizzati, colori Ncs e verniciatura a polvere esclusiva in acciaio Corten.

I portoni tagliafuoco Od di Hörmann sono disponibili nell’esecuzione tagliafumo o a chiusura ermetica e possono essere dotati di portina pedonale inserita, con o senza soglia

L’isolamento che non teme il fuoco

La lana di roccia

è incombustibile e resiste a temperature fino a mille gradi. Per questo i pannelli dell’azienda possono contenere l’effetto di un incendio oltre a prevenirlo

La tendenza delle città allo sviluppo verticale e la rapida evoluzione tecnologica del settore dell’edilizia, unite al boom delle ristrutturazioni trainate dal superbonus 110%, hanno amplificato notevolmente il profilo di rischio degli edifici rispetto alla protezione dal fuoco. La sicurezza antincendio in edilizia è un argomento complesso e di grande attualità, che necessita pertanto di una riflessione lucida e di azioni concrete, alla luce soprattutto dei drammatici avvenimenti che si sono verificati negli ultimi anni in Italia e in altri Paesi europei. Quando si costruisce una nuova abitazione o si ristruttura un edificio esistente, la scelta dei materiali è importante non solo per preservare l’ambiente, ma anche per salvaguardare la salute e il benessere degli occupanti. Lo sa bene Rockwool, leader mondiale nella realizzazione di pro-

I pannelli isolanti in lana di roccia

Rockwool contengono le fiamme in caso d’incendio e ne prevengono la diffusione. Inoltre limitano l’emissione di fumi tossici, riducendo il rischio di inalazione

dotti e soluzioni sostenibili in lana di roccia, da tempo impegnata nel sensibilizzare le istituzioni e gli organi di informazione per sollecitare l’attenzione di progettisti, tecnici ed enti pubblici su queste tematiche.

I vantaggi

Resistenza al fuoco. I prodotti Rockwool sono incombustibili e possono resistere a temperature oltre i 1000 gradi.

Rallentamento della propagazione delle fiamme. Gli edifici moderni contengono più componenti e per questo gli incendi si sviluppano da cinque a dieci volte più velocemente rispetto a 50 anni fa. La lana di roccia, grazie alla sua incombustibilità, costituisce una soluzione a questo problema, impedendo la rapida propagazione delle fiamme.

Prevenzione dello sviluppo di incendi. I pannelli isolanti Rockwool lavorano per contenere le fiamme in caso d’incendio e per prevenirne la diffusione. Aiutano quindi a salvare vite umane e a evitare ulteriori danni agli edifici.

Emissioni più sicure. I materiali isolanti Rockwool limitano l’emissione di fumi tossici, riducendo il rischio di inalazione, causa principale dei decessi in caso di incendio.

L’intonaco che protegge dalle fiamme

Protherm Light è studiato per offrire resistenza passiva al fuoco, ma anche agli agenti atmosferici. Ha una formulazione priva di vermiculite e perlite, che assicura durabilità e resistenza a gelo e disgelo

Sara Giusti

In un contesto dove la sicurezza delle strutture è fondamentale, l’intonaco antincendio Protherm Light di Edilteco si distingue per la sua efficacia e versatilità. Progettato per garantire una ottimale protezione passiva al fuoco, questa soluzione offre anche una notevole resistenza agli agenti atmosferici, rendendo il prodotto ideale per applicazioni esterne.

La composizione

A base di cemento, Protherm Light ha una formulazione priva di vermiculite e perlite, che assicura durabilità e resistenza ai cicli di gelo e disgelo, all’acqua e alle sollecitazioni meccaniche. Questo intonaco si applica facilmente su diverse superfici, sia in acciaio sia in calcestruzzo, garantendo una finitura omogenea e lisciabile. Con una densità in opera di soli 300 chilogrammi/metro cubo, Protherm Light è particolarmente leggero e rende più semplici le operazioni di trasporto e applicazione. La compatibilità con vari supporti, tra cui elementi strutturali in acciaio e cemento armato, lo rende una scelta versatile. Disponibile in bianco e grigio, si integra in qualsiasi contesto architettonico. Tra le referenze più prestigiose si contano la Casa dello Studente a Milano, l’Allianz Stadium di Torino, l’Aeroporto di Bari, la Torre Oxy a Bruxelles e la piattaforma per elicotteri a Pieve di Cadore (Belluno).

Calcolo con app

Protherm Light combina sicurezza e prestazioni elevate, offrendo una soluzione per la protezione passiva al fuoco. Inoltre, per facilitare il dimensionamento dell’intonaco, Edilteco ha sviluppato una applicazione dedicata che permette agli utenti di calcolare in autonomia le quantità necessarie per i propri progetti. L’app è disponibile sul sito www.prothermlight.it e rende il processo di progettazione ancora più semplice e intuitivo.

Protherm Light si applica su superfici in acciaio e calcestruzzo garantendo una finitura omogenea e lisciabile

Lana di vetro a prova di incendio

Gli isolanti Isover sono studiati per l’isolamento delle facciate (specialmente per cappotto e ventilate). Sono incombustibili: hanno reazione al fuoco classificata A1 o A2-s1,d0, idonei quindi per la realizzazione delle fasce di separazione

Il pannello in lana di vetro Isover Clima34

La sicurezza di un edificio è da ricercare in tanti aspetti, in primis nel comportamento al fuoco, purtroppo spesso sottovalutato. Le soluzioni Saint-Gobain per l’isolamento e l’impermeabilizzazione dell’involucro permettono di incrementare la sicurezza degli edifici e degli occupanti nei confronti degli incendi esterni, risultando sempre conformi e migliorativi dei requisiti minimi previsti dalla recente Regola Tecnica Verticale Rtv V.13 Chiusure d’ambito degli edifici civili.

Regola tecnica verticale V.13

Con la Rtv V.13 Chiusure d’ambito degli edifici civili, entrata in vigore da luglio 2022, per la prima volta in Italia sono stati introdotti precisi e obbligatori requisiti minimi di comportamento al fuoco per le facciate e le coperture di residenze, strutture sanitarie, scolastiche, alberghiere, strutture commerciali e uffici, siano esse di nuova costruzione o esistenti, sottoposti al Codice di Prevenzione Incendi. L’obiettivo è limitare la probabilità di propagazione di un incendio, originato all’interno o all’esterno dell’edificio attraverso il suo involucro, evitando o limitando la caduta di parti della chiusura d’ambito dell’edificio (frammenti di facciata o altre parti comunque disgregate o incendiate), che possano compromettere l’esodo degli occupanti o l’operatività delle squadre di soccorso. Secondo l’altezza e la destinazione d’uso-affollamento degli

edifici, la Rtv V.13 Chiusure d’ambito degli edifici civili introduce requisiti di sicurezza minimi in termini di reazione al fuoco dei materiali isolanti in facciata e di resistenza al fuoco della chiusura d’ambito.

Nuovi parametri

A seguito dell’entrata in vigore della nuova regolamentazione, in funzione delle caratteristiche dell’edificio e delle tecnologie di coibentazione utilizzate, non è più possibile utilizzare alcune tipologie di materiali isolanti in facciata. Inoltre, è prevista la realizzazione di fasce di separazione (in facciata e copertura) e la protezione delle porzioni di chiusura d’ambito interessate dalla presenza di materiali combustibili e impianti energetici. Queste aree devono essere realizzate con materiali con migliore comportamento al fuoco, reazione al fuoco A1 o A2-s1,d0.

I materiali

Gli isolanti in lana di vetro Saint-Gobain Italia a marchio Isover studiati per l’isolamento delle facciate (specialmente per cappotto e facciata ventilata), sono incombustibili: hanno reazione al fuoco classificata A1 o A2-s1,d0, idonei quindi anche per la realizzazione delle fasce di separazione e la protezione da materiali combustibili e impianti energetici. Discorso analogo anche per i sistemi a secco Saint-Gobain Italia a marchio Gyproc, idonei per la realizzazione di pareti di tamponamento o contropareti esterne. Le soluzioni SaintGobain consentono di avere anche importanti vantaggi nella gestione dell’intervento e del cantiere, offrendo un’unica tipologia di materiale isolante incombustibile per l’intera facciata, comprese le fasce. Alle elevate prestazioni di comportamento al fuoco e isolamento termico, si aggiungono inoltre vantaggi sul fronte dell’isolamento acustico, della resistenza meccanica, della traspirabilità e della sostenibilità.

Le soluzioni Saint-Gobain permettono di incrementare la sicurezza degli edifici nei confronti degli incendi esterni, risultando conformi e migliorativi dei requisiti minimi previsti dalla Rtv v.13 Chiusure d'ambito degli edifici civili. A sinistra, gli isolanti in lana di vetro Isover

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