WeLight - febbraio/marzo 2025

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Pitture ai silicati la cupola

con i colori del Mediterraneo

PROTAGONISTI Il saper fare tra imprenditoria e artigianato

COLORE La cupola con i colori del Mediterraneo

ISOLAMENTO A CAPPOTTO Finitura in sughero facciavista TOP 100 Imprese di cartongessisti

INNOVAZIONE IN CANTIERE Tutte le prestazioni dei sistemi a secco

SUI BANCHI DI SCUOLA Gruppo Boero Academy

WE NEWS Il mondo dell’edilizia leggera che crea, colora, investe, innova

KOALA E 1831

Koala, l’iconica pittura superlavabile di Boero, vellutata e dalla qualità certificata IAQ di classe A+ rispondente ai C.A.M., propone gli imperdibili abbinamenti cromatici della collezione 1831 - il colore italiano.

“L’arte del colore”, Arch. F. Grassi, Studio Italo Rota & Partners, Design Week, Milano, 2023

WeLight, la voce dell’Edilizia Leggera

Questo che avete fra le mani è il primo numero di WeLight, lo strumento d’informazione trimestrale ideato da Virginia Gambino Editore per le imprese e le maestranze specializzate in finiture edili e ristrutturazione leggera.

WeLight sarà, prima di tutto, uno strumento di lavoro. Attraverso l’individuazione, la descrizione e, se possibile, l’anticipazione delle corrette relazioni fra industria, mercato e impresa nel segmento della ristrutturazione e costruzione leggera, WeLight promuoverà la conoscenza di nuove abilità, sistemi costruttivi, finiture, imprese e tecnici di cantiere che sapranno mettere al centro del proprio lavoro la qualità del saper fare e la qualità dell’abitare.

In un mercato immobiliare in costante evoluzione, “l’Edilizia Leggera” si fa strada come un insieme di soluzioni innovative e sostenibili per rispondere alle esigenze dei nuovi modi di progettare, ristrutturare, abitare e fruire dell’ambiente costruito. Di questo mondo, WeLight sarà la voce.

In questo numero inaugurale, abbiamo esplorato le tendenze emergenti, le tecnologie all’avanguardia e le migliori pratiche che stanno ridefinendo il panorama dell’edilizia leggera.

Siamo entusiasti di condividere con voi esperienze, interviste esclusive e approfondimenti tecnici, per supportarvi nel vostro percorso di crescita professionale verso costruzioni più efficienti, sicure e sostenibili.

Senza dimenticare i numeri che, sempre, danno la misura della capacità delle aziende di stare sul mercato. In ogni edizione esamineremo le performance di un segmento di operatori. Qui troverete la classifica dei campioni delle imprese del cartongesso.

A

OLTRE I MURI

Costruiamo nuove possibilità

Da oltre 90 anni Knauf è sinonimo di credibilità, affidabilità ed eccellenza. Non ci limitiamo a fornire soluzioni: siamo al fianco di progettisti e clienti, aprendo nuove possibilità con un’esperienza che unisce tradizione e innovazione. Puntiamo all’eccellenza con tecnologie avanzate e sostenibili. Con Knauf, non scegli solo prodotti: scegli un partner che apre nuove porte insieme a te.

8 GIOVANNI NAPOLITANO

› CROMODESIGNER

Professione Colore

passione e formazione

14 BRUNO FERIOLI SAS

L’impresa di finiture e ristrutturazione leggera

18 MARCO BRIGNOLI

› ANVIDES

Formazione e professionalità Occorre lavorarci

20 MIRKO BERIZZI

› VANONCINI SPA

Manteniamo alta la bandiera della tecnica

26 CESARE ABBATI

› GMG CENTRO EDILE

Storia di un vero broker dei sistemi a secco

30 VALERIO RUBIN

› GRUPPO MADE

Un’opportunità per la distribuzione edile

32 ANDRIS PAVAN

› BRILLUX

Cresceremo guardando alla qualità e al servizio

SOMMARIO

COLORE

34 PITTURE AI SILICATI

La cupola con i colori del Mediterraneo › ISOLAMENTO A CAPPOTTO

38 RESIDENZE

Finitura in sughero facciavista › TOP 100

40 IMPRESE DI CARTONGESSISTI › INNOVAZIONE IN CANTIERE

50 KNAUF ITALIA

Tecnologia, sostenibilità e dedizione alla formazione

54 IL CARTONGESSO

› GYPROC

Sistemi costruttivi a base gesso isolati e protetti

58 SISTEMA GYPSOTECH

› FASSA BORTOLO

Qualità e sostenibilità viaggiano insieme

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62 SUPERPAN BUILD

DI XT INSULATION

Il pannello che rinforza le pareti in cartongesso

64 4YOU BY ISOLMANT Risanamento combinato acustico e termico

66 ELENI LIGHTING

La luce su misura è ancora più bella

68 CONTROTELAI ECLISSE

Eclisse Unico per pareti in cartongesso

Periodico trimestrale di informazione sul mondo dell’edilizia leggera

Anno 1 - Numero 1 - febbraio/marzo 2025 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità

Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising

Virginia Gambino Editore S.r.l.

Sede legale: Viale Monte Ceneri, 60 20155 Milano - Italy

Sede operativa: Via San Benedetto, 6 24122 Bergamo - Italy Tel. +39 02 47761275 welight@vgambinoeditore.it

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Direttore editoriale Livia Randaccio / livia@vgambinoeditore.it

Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari

Commercial department - Sale of advertising spaces Via San Benedetto, 6 - 24122 Bergamo - Italy Tel. +39 02 47761275 - cell. +39 340 1761951 info@vgambinoeditore.it

Collaboratori / Contributors

Rebecca Alberti, Monica Battistoni, Lorenza Bisbano, Veronica Monaco, Marco Noviello, Patrizia Spada

Impaginazione e grafica / Layout and graphics

Gaia Avallone

Periodicità / Frequency of publication

Trimestrale - quattro numeri /anno

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/TN

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I PROTAGONISTI EDILIZIA LEGGERA

Giovanni Napolitano

PITTORE EDILE PER PASSIONE

CULTORE DELLA CONDIVISIONE

DELLE CONOSCENZE

Bruno Ferioli

RIGORE E COMPETENZA

NELLA GESTIONE

D’IMPRESA E IN CANTIERE

Marco Brignoli

IMPRENDITORE EDILE

DALL’INIZIO IMPEGNATO IN ANVIDES

Mirko Berizzi

INGEGNERE EDILE

SPECIALISTA, DA SEMPRE, DEI SISTEMI A SECCO

Cesare Abbati

GEOMETRA DI FORMAZIONE

BROKER DEI SISTEMI A SECCO DI PROFESSIONE

Valerio Rubin

MANAGER

DELLA DISTRIBUZIONE EDILE

CREDE NELLE POTENZIALITÀ

DEI SISTEMI A SECCO

Andris Pavan

MANAGER NEL SETTORE

DELLE PITTURE E VERNICI

APPLICA IL MODELLO CIRCOLARE

Professione Colore passione e formazione

La passione di Giovanni per il colore nasce quando era ancora adolescente e lavorava nell’impresa di imbiancatura di papà Angelo. Oggi questa passione si chiama Cromodesigner ed è la sua impresa di decorazione e verniciatura. Un cruccio e un’ambizione: condividere la conoscenza, applicativa e organizzativa, per arrivare al pittore edile a norma Uni

 di Rebecca Alberti

Il mondo del colore fra artigianato e organizzazione aziendale secondo Giovanni Napolitano. Scruteremo il suo contesto professionale, tra occasioni e passioni, formazione e ambizioni.

Giovanni Napolitano oggi ha 52 anni e fa il pittore edile da quando ne aveva 14. Termina le scuole medie ed entra a far parte dell’impresa di famiglia: quattro fratelli maschi, il papà e quattro zii, tutti imbianchini. Quella di Giovanni, all’inizio, è una scelta di condivisione con la famiglia, che risiede in quel di Varedo, a nord di Milano (oggi provincia di Monza e Brianza). Il centro dell’attività lavorativa è sempre stata la città di Milano. Papà Angelo smette di lavorare alla fine degli anni ’90 e l’attività prosegue con la seconda generazione che, successivamente, con la fuoriuscita dei fratelli, diventerà l’azienda di Giovanni. Il cuore del lavoro è sempre stata l’imbiancatura d’interni a regola d’arte; d’altra parte, Milano è una piazza prestigiosa con una committenza esigente e le occasioni per imparare e migliorarsi non mancano mai. Giovanni, fin dalla giovane età, mostra di avere una marcia in più: la curiosità per lo sviluppo tecnologico che, negli anni, diventa conoscenza, esperienza, fino a diventare un esteso ventaglio di competenze. Che ora sente il bisogno di condividere per contribuire a far fare al

Giovanni Napolitano, pittore edile per passione

pittore edile il salto di qualità che manca, sia in consapevolezza che in capacità organizzative. Il valore aggiunto che riconosce all’applicatore è senza ombra di dubbio l’abilità esecutiva. Ma sa molto bene che da sola non basta a garantire l’eccellenza del comparto.

Giovanni, come nasce quella passione per la tecnologia delle vernici che contraddistingue la tua formazione tecnica?

Ho iniziato fin da piccolo ad appassionarmi alla tecnologia dei prodotti vernicianti. Tutto ha inizio per liberare mio padre dall’impegno di ricevere i rappresentanti che ci visitavano di frequente. L’azienda Napolitano Angelo e Figli era di una dimensione ragguardevole per il settore e impiegava ben 11 imbianchini sviluppando una discreta mole di lavoro. E infatti, a soli 15 anni, mio padre mi affida il ruolo di responsabile dell’ufficio acquisti. Accetto la sfida con molto senso di responsabilità passando il mio tempo dopo il lavoro a studiare le schede tecniche dei prodotti, mandandone quasi a memoria le caratteristiche. Nel mio ruolo, quando mi imbattevo in un prodotto innovativo, avevo la facoltà di comprarlo e testarlo in cantiere. Da sempre, quindi, mi sono occupato dell’acquisto e dei test delle pitture. Appena venuto in possesso della patente di guida ho cominciato a gestire i cantieri in modo diretto. E, considerata la mia naturale predisposizione a farmi carico delle responsabilità, ho accolto la sfida con piacere. L’opportunità di conoscere, testare e trovare soluzioni mi ha consentito di accumulare nel tempo tanta esperienza. All’inizio, ho seguito i cantieri di appartamenti complessi con finiture importanti, committenze pignole, dialogando con architetti e imprese che si occupavano delle finiture di negozi importanti applicando decorativi e verniciature a spruzzo. È così che sono diventato un fine conoscitore dei prodotti di finitura, con competenze molto estese. Ho avuto la fortuna di frequentare professionisti con grandi competenze in alcuni ambiti specifici (chimici, progettisti, imprenditori…) che mi hanno insegnato tanto, mentre per quanto concerne l’applicazione artigianale credo di essere in possesso di una mole di competenze decisamente superiore alla media.

Considerate le tue conoscenze in ambito applicativo, ci sono stati dei materiali che nel tuo lavoro hanno fatto la differenza?

A darmi una marcia in più non è stato un materiale ma la

GIOVANNI NAPOLITANO

› INCARICHI ISTITUZIONALI

• Ex vicepresidente Anvides (ora nel consiglio direttivo)

• Membro commissione prezzi listino Camera di Commercio

• Membro commissione norma Uni 11704

• Coordinatore tavolo Uni GL31

• Membro commissione tavolo Uni GL17 per il resinatore

• Rappresentante di categoria Unione Artigiani

• Contributor enti Cepas e CertiQuality

• Membro tavoli di lavoro Cortexa

■ In alto a sinistra, posa di stampe. Alcuni cantieri, particolarmente complessi, richiedono le competenze applicative di Giovanni Napolitano in prima persona.

■ In alto e a destra, verniciature industriali con utilizzo di macchine e attrezzature che ottimizzano prestazioni e costi mettendo in primo piano sicurezza, procedure e certificazioni.

■ Finiture della sala dei trofei del Como Calcio. Un progetto impegnativo che in sole due settimane ha trasformato radicalmente lo spazio.

■ Nella pagina accanto, Pitturazioni industriali. Progetto eseguito su un capannone di 30.000 mq a Trezzo sull’Adda, rinnovato sia all’interno sia all’esterno in tempi record utilizzando prodotti colorati con pigmenti che riducono il riscaldamento da raggi solari.

conoscenza estesa dei prodotti vernicianti. Sicuramente però l’applicazione a spruzzo in ambito terziario ha rappresentato una svolta nelle lavorazioni. Siamo alla fine degli anni Novanta, i progettisti cominciavano a chiedere l’applicazione di vernici ferro micacee (un tipo particolare di smalto sintetico che conferisce al supporto verniciato un aspetto metallico che, fra l’altro, resiste all’abrasione e all’acqua). L’applicazione di questo prodotto con il rullo o il pennello dava sempre dei segni di imperfezione, mentre con la verniciatura a spruzzo la qualità era decisamente superiore. Ho iniziato così a utilizzare questa tecnica per le vetrine dei negozi milanesi con risultati davvero soddisfacenti. Ho subìto, inoltre, la contaminazione di altri settori, per esempio, utilizzando prodotti per la sigillatura e la stuccatura degli elementi in ferro che venivano utilizzati nella carrozzeria. Poi è stato il turno delle vernici all’acqua, o meglio di vernici che

non necessitano di un solvente diverso dall’acqua (con una serie di vantaggi, come minori tempi di asciugatura e minore impatto sulla salute rispetto ai prodotti a solvente)

Proviamo a mettere in fila nel tempo le innovazioni che hanno via via aggiunto valore al tuo lavoro di applicatore d’eccellenza

Abbiamo iniziato sul finire degli anni Ottanta ad avere a disposizione i decorativi, per lo più come velatura (calce a pennello). Erano prodotti che uscivano dal binomio dell’epoca tappezzeria e decorazioni. I decorativi tra la fine degli ‘80 e tutti i ‘90 hanno vissuto anni di grande sviluppo (spugnato, effetto tatto, pennellati, metallici, stucchi a spatola, stucchi variamente elaborati…). Sempre in quegli anni, il miglioramento della tecnologia verniciante mette sul mercato prodotti ponte applicabili su leghe leggere, alluminio, ferro e diversi altri supporti. L’arrivo e la diffusione sul mercato di prodotti aggrappanti, primer di adesione e riparazione da una parte e decorativi dall’altra hanno ampliato tantissimo le possibilità di un pittore edile di lavorare su supporti diversi, semplificando i processi applicativi.

Veniamo agli anni Duemila

Negli anni 2000 la fase espansiva di questi prodotti rallenta ma rimangono un punto fermo nell’evoluzione tecnologica dell’applicazione delle finiture. Oggi la nuova frontiera è rappresentata dalle nanotecnologie, che possono portare allo sviluppo di prodotti con una capacità migliorata di durabilità, abbattimento di agenti inquinanti e comfort indoor. Lo sviluppo tecnologico oggi è aperto e può portare in molte direzioni. Penso, per esempio, alla termoriflettenza, un fenomeno che viene sfruttato, in edilizia, per assicurare ambienti più confortevoli. Il principio è molto semplice: il calore dovuto all’irraggiamento solare viene riflesso parzialmente. Le vernici termoriflettenti possono essere utilizzate anche su superfici lucide (vetri e parti trasparenti dei tetti) prevenendone il deterioramento dovuto ai raggi solari, agli effetti degli infrarossi e degli ultravioletti.

L’industria chimica italiana delle pitture ha lavorato con grande competenza e sono certo che non abbia finito di stupirci. Mi piacerebbe molto che queste competenze non rimanessero confinate in ambito chimico, e molto marginalmente ai product manager, ma che si facesse un’operazione culturale estesa all’intera filiera degli operatori e, in particolar modo, verso gli applicatori perché aumenti la consapevolezza dei prodotti che vengono utilizzati in luoghi di vita e che impattano sulla salute e il benessere delle persone.

Quali sono le prime tre cose che necessitano a un applicatore? Che tipo di upgrade deve fare rispetto alle norme vigenti, all’impatto sull’ambiente, salute delle persone e sull’usabilità dei prodotti?

La bussola deve portare in una direzione precisa: essere consapevoli di ciò che si fa. Con Anvides abbiamo scritto una norma che prevede le conoscenze e le abilità di cui dev’essere in possesso un pittore edile. Purtroppo, gran parte dei colleghi interpretano la norma come una seccatura burocratica e non come uno strumento di conoscenza e di accrescimento

■ Lavoro di protezione passiva dal fuoco. Una delle applicazioni industriali più in target per Cromodesigner è l’applicazione dei prodotti per preservare gli edifici in caso di incendio.

delle competenze professionali. L’ambito in cui c’è davvero bisogno di fare dei passi avanti è nella conoscenza. La prima cosa da comprendere è che i requisiti normativi, cogenti o volontari, che regolano il nostro lavoro non sono occasione di business per qualcuno ma si tratta aumentare la professionalità. Nel momento in cui gli applicatori avranno compreso questo concetto ci sarà un’evoluzione sia della tecnica, sia del servizio al cliente.

Infatti, andiamo a passi veloci verso un mondo del lavoro, per le professioni non regolamentate, che farà selezione fra chi può certificare competenze e posa e chi no. È proprio questo lo sforzo che stiamo facendo a livello associativo. Il problema resta la mancata comprensione che la conoscenza delle norme regolatrici è una parte importante del proprio lavoro.

L’applicatore su cosa basa le proprie conoscenze? Le conoscenze dell’applicatore sono prevalentemente orientate alla parte applicativa, all’abilità manuale. Per risolvere problemi di cantiere, si fa consigliare dai colleghi, fa corsi aziendali di prodotto. Si continua a lavorare sul perfezionamento della parte di abilità mentre si tralascia la parte di conoscenza, normativa e tecnologica. Penso a quanto sia importante la capacità di leggere correttamente una scheda

tecnica di prodotto, oggi sanno farlo in pochi. La domanda più frequente che un applicatore fa su un nuovo prodotto è quanto costa, una domanda che non ha nessun senso. Mentre bisognerebbe imparare a valorizzare la propria proposta tecnica presso il cliente che, troppo spesso, valuta il lavoro dell’applicatore solo per il suo valore estetico.

Veniamo a Giovanni Napolitano imprenditore… Nel 2005 ho fatto il grande salto, mi sono staccato dall’azienda di famiglia per dare vita alla mia azienda. Contemporaneamente, ho fatto molta formazione manageriale e gestionale, commerciale e di comunicazione, insomma, tutto quanto un buon imprenditore è bene che sappia dell’ambito in cui opera. Prima ero un artigiano che si organizzava con sistemi elementari poi mi sono dato un modello organizzativo più codificato. Ho studiato come funziona il mercato, i meccanismi dell’offerta e dell’acquisto di un servizio, ho imparato a comunicare i miei servizi, ad acquisire la capacità di scrivere correttamente un preventivo, ho imparato a interpretare le esigenze e i gusti del cliente, a gestire in modo corretto ed efficiente i miei cantieri, ho imparato ad evitare gli sprechi, a far crescere i miei collaboratori. Tutti questi passaggi hanno riguardato anche la trasformazione della ragione sociale che da Giovanni Napolitano ha assunto il nome di ColorRevolution per arrivare nel 2018 a Cromodesigner srl, l’impresa di verniciatura che oggi offre la massima qualità artigiana. L’ultima evoluzione nasce per avere un orizzonte più ampio e un’organizzazione strutturata. Dopo 25 anni di esperienza, oggi coordino e gestisco un team di artigiani uniti dalla passione, dalle competenze e da un obiettivo fondamentale: portare l’alta qualità artigiana nelle case degli italiani. Cromodesigner conta su una squadra di professionisti che offre un servizio di livello superiore, usando tecnologie all’avanguardia e offrendo un approccio problem solving a 360 gradi. Mettiamo a disposizione tutta la competenza nel mondo delle vernici per qualsiasi necessità unendo a proposte estetiche impeccabili tecniche e tecnologie di ultima generazione. Per garantire il massimo valore aggiunto al cliente, i professionisti di Cromodesigner lavorano molto sulla crescita e sul perfezionamento dell’azienda per essere sempre più efficienti ed efficaci. Non offriamo solo tinteggiatura classica su interni ed esterni ma anche cicli antimuffa all’umidità di risalita, dall’isolamento termo-acustico alla decorazione, dai rivestimenti a spessore ai cicli per legno e ferro, alle modanature e cornici in gesso. Insomma, Cromodesigner offre tutto quello che serve per completare qualunque tipo di progetto.

Un servizio che parte dall’ascolto del cliente. Certo, un valore aggiunto fondamentale è quello di mettere al centro del progetto il cliente e le sue aspettative. Come? In maniera attenta e puntuale, con un ascolto profondo per trovare insieme le soluzioni giuste. Questa prima fase di confronto e scambio (potremmo dire di brainstorming) è cruciale e fa la differenza, seguita da sopralluogo, preventivo, definizione delle alternative, campionature sul posto ed eventuali modifiche. Il servizio sta anche nella capacità di andare sempre incontro al cliente con un ventaglio di opzioni personalizzate, nella realizzazione ma anche a livello logistico.

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L’impresa di finiture e ristrutturazione leggera

Bruno Ferioli è certificato come pittore edile e posatore di cappotto e ha associato la sua impresa ad Anvides, di cui è vicepresidente nazionale. I segni particolari del titolare lo sono anche quelli dell’impresa, che sul mercato opera con competenza e rigore

Ascoltando il racconto dell’impresa di famiglia dalla voce di Bruno Ferioli, si coglie subito un valore comportamentale della famiglia che ha segnato la gestione dell’azienda lungo le tre generazioni. Ed è sempre stato l’anelito alla sperimentazione delle nuove tecnologie che il mercato dell’edilizia metteva a disposizione, realizzato attraverso la formazione continua in collaborazione con i produttori di materiali, sistemi costruttivi e tecnologie applicative. Per esempio, per quanto concerne il cartongesso, quando negli anni ’90 le aziende dei sistemi a secco stavano creando i loro mercati e avevano bisogno di formare i posatori e specializzarli, la Ferioli ha immediatamente risposto all’appello. Dopo la formazione e tanta esperienza sul campo è diventata veramente brava in questo settore. «In Edilizia - ci dice Bruno -, come saprà, ci sono corsi obbligatori sia per i dipendenti sia per l’imprenditore, per lo più finalizzati alla sicurezza sul lavoro. Per quanto concerne le abilità artigianali abbiamo scelto di formare con assiduità le nostre maestranze, una scelta assolutamente premiata dal mercato».

Bruno, chi è il cliente della Ferioli oggi? È di varie tipologie. Ci sono aziende con le quali abbiamo contratti di manutenzione per i lavori di finitura, come tin-

Bruno Ferioli, titolare Ferioli Sas

 di Patrizia Spada

teggiatura di uffici, di reparti produttivi, trattamenti ignifughi, intumescenti per strutture in ferro e calcestruzzo. Lavoriamo anche per le imprese di costruzione con opere di finitura e accessorie. Poi abbiamo i clienti privati per i quali facciamo sia lavori di ristrutturazione sia di sola finitura, decorativi e sistemi a secco. Inoltre, partecipiamo a bandi di opere pubbliche.

Negli anni come è cambiato il mondo del colore nella vostra esperienza?

Ho iniziato a lavorare nel 1991 dopo il diploma di geometra e il lavoro era equamente diviso fra opere di tinteggiatura e verniciatura. Con il passare degli anni la verniciatura di serramenti e ferro è andata scemando, a favore di elementi finiti in fabbrica. Poi sono arrivati sul mercato i sistemi a cappotto oppure in facciata si applicavano gli intonachini a spessore. Le finiture esterne in facciata sono per noi un vanto grazie a un’ottima capacità applicativa di tinte a base di silicato di potassio puro, soprattutto per gli edifici di pregio e per il restauro di opere storiche e monumentali. Per gli interni abbiamo applicato lo stucco veneziano, il grassello

BRUNO FERIOLI

› IMPRENDITORE EDILE

Pittore edile, titolare dell’azienda fondata dal nonno nel 1965, Bruno Ferioli ha continuato a sviluppare la Ferioli sas dopo il nonno e il papà. L’azienda ha sede a Cairate, in provincia di Varese e nel 2024 ha festeggiato il sessantesimo della fondazione. La Ferioli è fondamentalmente un’impresa di imbianchini ma negli ultimi 10 anni ha incrementato l’offerta con la realizzazione di opere murarie e piccole ristrutturazioni (appartamenti, mansarde, negozi). Il territorio coperto è prevalentemente il Varesotto, l’Alto Milanese e Verbania ma, attraverso buone referenze, si è spinta anche all’estero, su richiesta di committenti italiani. A Lugano si è occupata delle finiture dei negozi di Gucci e della stessa casa di Maurizio Gucci; ha lavorato nel settore del retail anche a Cannes e a Parigi, ancora appartamenti a Londra e recentemente a Bruxelles. Oggi è una vera e propria impresa di finiture e ristrutturazione leggera. Posa sistemi a secco, anche complessi (pareti, contropareti, soffitti curvilinei, all’esterno, facciate ventilate in fibra di cemento, sagome di design). Conta 10 dipendenti, tra pittori edili e muratori (un tirocinante, un apprendista, operai di primo, secondo e terzo livello, oltre all’amministrazione). Il fatturato si aggira intorno al milione 200mila euro all’anno per circa 120 cantieri seguiti. Bruno è certificato come pittore edile e posatore di cappotto e ha associato la sua impresa dal 2017 ad Anvides, di cui è vicepresidente nazionale.

■ Esterno della sede Ferioli a Cairate (Varese).
■ Interni del magazzino Ferioli.

Cantiere di Beautynova spa a Cairate (Va)

Sito produttivo di prodotti per capelli dove un incendio ha annerito la struttura della copertura in cemento armato precompresso. Problema risolto con l’applicazione di pittura anticarbonatante per cemento armato a base di silicato di potassio con l’ausilio di una piattaforma aerea semovente e di trabattelli.

di calce, gli spatolati e i vari effetti decorativi, con grande soddisfazione delle committenze.

Oggi anche il decorativo è diventato un settore di nicchia, richiesto solo da committenti privati. I progettisti preferiscono superfici lisce e piane con vari colori, quasi tutti nella scala dei grigi, tortora, bianchi sporchi. Ultimamente sembra tornata la richiesta della tappezzeria ma ci sono davvero pochi applicatori che sanno farla.

L’impresa Ferioli come convince il committente ad affidargli il lavoro?

ste, hanno infatti bisogno di risposte veloci e realizzazioni a regola d’arte. Noi riusciamo sempre a farvi fronte, anche ricorrendo a collaborazioni esterne alle quali subappaltiamo porzioni di lavoro, che restano sempre sotto la nostra supervisione. Se, per esempio, ci sono lavorazioni in cartongesso abbastanza complesse, le subappaltiamo. Mi occupo invece direttamente della contrattazione, dei sopralluoghi, delle misurazioni, dei preventivi e dell’illustrazione di questi alle committenze.

Come imposti un preventivo?

■ Gestione dei rifiuti edili e dei prodotti vernicianti.

Questa domanda mi piace. Noi cerchiamo di proporre un lavoro di qualità e puntiamo sulla nostra affidabilità. Il prezzo che chiediamo è proporzionato a questi due elementi essenziali. E i nostri clienti sono allineati alle nostre propo-

Quando non c’è un capitolato precostituito applichiamo un nostro format che esplicita al dettaglio tutte le voci, in modo che il cliente abbia chiara cognizione delle opere che faremo e quanto costa ogni singola lavorazione. Non ci è mai

■ Interni del magazzino Ferioli.

Cantiere del palazzo municipale del comune di Mercallo (Va)

Intervento di riqualificazione energetica delle facciate, mediante posa di facciata ventilata in alluminio.

capitato di fare un preventivo a corpo, anzi, i nostri preventivi sono sempre il triplo delle voci dei concorrenti e in calce alleghiamo sempre le schede tecniche dei materiali che proponiamo. Questo viene molto apprezzato. Cerchiamo di operare nella massima trasparenza. Noi, in ogni caso, siamo molto competitivi, anche per il parco macchine e attrezzature di cui l’azienda è dotata. Per esempio, abbiamo il ponteggio in alluminio di proprietà, specifico per l’edilizia leggera, e riusciamo a dare un servizio chiavi in mano che comprende tutte le lavorazioni necessarie.

Qual è il parco macchine e attrezzature dell’impresa Ferioli?

Abbiamo tre autocarri e un’auto aziendale. Nel nostro magazzino, di 540 mq di superficie coperta e 200 mq di superficie esterna, stocchiamo i materiali, un muletto, i compressori, le idropulitrici, le levigatrici, i tassellatori, le intonacatrici, le attrezzature per lavorare e posare il cappotto e il cartongesso e tutta l’attrezzatura minuta per le finiture. Con i lavori del superbonus abbiamo incrementato gli elementi del nostro ponteggio in alluminio, con il quale facciamo tanti lavori di restauro. In questi mesi, per esempio, siamo occupati su un edificio della parrocchia di Gallarate vincolato dalla Soprintendenza.

Quali sono state le tecnologie che, nel tempo, vi hanno fatto fare la differenza?

Per quanto concerne il cartongesso siamo riusciti a fare lavori curvilinei dove altri avevano rinunciato. Per quanto concerne il colore, circa vent’anni fa, abbiamo cominciato ad applicare il silicato di potassio puro, prodotto dalla tedesca Keim. È un prodotto difficile da applicare ma viene accettato dalle Soprintendenze nei lavori sull’edilizia storica. Noi, però, lo proponiamo anche su edifici contemporanei, soprattutto quando ricorriamo a tinte forti (rossi, azzurri, blu) che usando altri materiali dopo qualche anno tendono a perdere la loro brillantezza.

Come comunicate la vostra presenza al mercato? Lavoriamo molto con il passa parola, siamo presenti sulle piattaforme dei lavori pubblici, abbiamo l’attestazione Soa

OG1 Edifici civili e industriali e OS7 Finiture di opere generali di natura edile e tecnica.

Lei è vicepresidente di Anvides, che ruolo svolge l’appartenenza all’associazione nella crescita aziendale?

È un luogo di scambio di competenze ed è un arricchimento che non ha prezzo.

Veniamo alla coscienza ambientale e alla gestione dei rifiuti speciali. Come vi comportate?

Una delle cose a cui credo fermamente è che tutti i cicli produttivi devono essere realizzati tenendo conto dell’impatto ambientale che si produce. Mi sono studiato il decreto 152/2003 che disciplina la gestione dei rifiuti speciali e lo applico alla regola. In magazzino abbiamo due cassoni, uno per le macerie edili e uno per gli imballaggi misti. Poi raccogliamo in modo separato i metalli e li avviamo al riciclo così come facciamo per le guaine, la lana di roccia, il cartongesso, il polistirolo. Una parte non trascurabile del nostro bilancio è destinato allo smaltimento dei rifiuti a regola d’arte. Per le pitture è più complicato perché occorre provvedere alle analisi chimiche dei rifiuti per ottenere il codice europeo del rifiuto dai laboratori specializzati. Il 95% delle aziende questo non lo fa. A loro ricordo che Anvides ha stilato un vademecum su come smaltire i rifiuti in modo corretto senza incappare in sanzioni. Anche a monte, cerchiamo di prediligere prodotti a base acqua, anche se alcune finiture vanno fatte ancora oggi con prodotti a solvente per dare le prestazioni richieste.

Formazione e professionalità Occorre lavorarci

Auspicherei un sistema duale scuola-lavoro che formasse

i ragazzi sul campo.

Per chi già lavora, Anvides ha promosso la norma

Uni che definisce i criteri

professionali del pittore edile

Anvides viene costituita negli anni ’60 come associazione tecnica per i pittori, gli intonacatori e gli stuccatori (l’acronimo sta per Associazione nazionale, verniciature, intonaci e stuccatori), artigiani e imprese. La mission associativa è quindi quella di creare un gruppo competente di operatori per scambiarsi conoscenze tecniche e promuovere il sapere tecnico del settore. Una delle ultime iniziative in tal senso è la stesura della norma per il pittore edile. Anvides partecipa anche ai tavoli della Camera di Commercio per la stesura dei prezzari. Oggi aderisce a FederlegnoArredo e collabora attivamente con Cortexa, il Consorzio per la qualità del sistema di isolamento a cappotto, fornendo un importante contributo a tavoli tecnici di lavoro e si confronta costantemente con aziende leader nel settore, affrontando con loro ogni aspetto della professione, sia dal punto di vista tecnico, sia gestionale.

Marco, un aspetto nevralgico per l’impresa di finitura è senz’altro la manodopera specializzata, che oggi scarseggia.

Il pittore edile che non ha avuto una formazione classica, crescendo all’interno di un’impresa dal sapere consolidato, o un extra comunitario che apre una partita iva dal nulla, le competenze tecniche va a cercarle sui tutorial che sono in rete o dal punto vendita dove si rifornisce. Ovviamente sono informazioni frammentarie e di parte. Anvides, al contrario, fornisce un apparato di informazioni libere e accreditate. Una volta i ragazzi venivano assunti dalle imprese, qui crescevano e apprendevano tutte le competenze, diventavano capisquadra e a un certo punto erano pronti a lavorare in proprio. Facevano quindi un percorso formativo netto sul campo. Oggi, alcuni frequentano i corsi delle scuole edili ma ce ne sono poche che fanno formazione nel nostro settore. Il sistema formativo è davvero disorganico.

 di Marco Noviello
Marco Brignoli, consigliere Anvides

MARCO BRIGNOLI

› CONSIGLIERE ANVIDES

Marco Brignoli, 60 anni, prosegue l’impresa di verniciatura e decorazione paterna, che fu già del nonno. Ci troviamo nell’area milanese, luogo d’imprenditoria vulcanica nel Secondo Dopoguerra. Il nonno aveva 6 dipendenti, il papà all’inizio degli anni ’70 arriva a circa 35 operai. Con gli anni ’80 e l’arrivo in azienda di Marco, l’impresa Brignoli diventa generalista, un’impresa edile a tutto tondo, con sede in provincia di Varese e attività in tutto il mondo, anche in Cina. Marco e suo fratello creano un vero e proprio gruppo con sedi in Svizzera, a Gallarate, a San Vittore Olona, per circa 78 dipendenti. Nel 2012 Marco crea la sua impresa, New Bramante, che si occupa di progettazione, costruzione e ristrutturazione edilizia di interni, esterni e restauro. Nonostante l’ampiezza di lavorazioni e competenze, Marco si considera tutt’ora un pittore edile ed è molto orgoglioso di questa identità originaria. Marco è attualmente consigliere Anvides e in questa veste lo abbiamo intervistato.

Come si è passati dalle grandi imprese di finitura a questo panorama di partite iva monocellulari?

Nell’Italia da bere degli anni ’80 sono sparite le grandi imprese a favore di tante piccole imprese artigianali. Sicuramente questo ha fatto crescere i guadagni e le soddisfazioni individuali ma ha comportato una destrutturazione del mercato che incide negativamente sugli investimenti in formazione, ricerca e sviluppo tecnologico, pensiamo anche solo al tema importante della sicurezza sul lavoro. L’artigiano, generalmente, in queste attività vede solo dei costi.

Cosa è rimasto del mercato post superbonus per le imprese di finitura?

Sono nate tantissime partite iva per posare i cappotti e i problemi oggi sono su molte facciate. E poi sono rimasti i prezzi più alti e un potere d’acquisto incapace di sostenerli. Insomma, una buona idea, decisamente mal confezionata. Veniamo alla norma del pittore edile. Ha appeal sull’applicatore?

■ In alto, il cantiere dell’ambasciata a Vienna gestito da New Bramante. In evidenza la facciata prima e dopo il restauro.

Cosa auspicheresti per la formazione delle nuove leve?

Mi piacerebbe un sistema duale di scuola-lavoro sui modelli svizzero o tedesco, che formano i ragazzi per tre anni a scuola e sul campo. Il duale è una modalità di apprendimento basata sull’alternarsi di momenti formativi in aula (presso un’istituzione formativa) e momenti di formazione pratica in contesti lavorativi (presso un’impresa/organizzazione), favorendo, in tal modo, politiche di transizione tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro.

In Italia, un modello simile è stato creato solo nel Sud Tirolo. Nel nostro sistema delle costruzioni ci sarebbero le scuole edili ma registriamo un grande scollegamento fra le imprese, le scuole e il lavoro. Come Anvides proviamo a parlarne con le istituzioni ma finora non abbiamo registrato la volontà di procedere in questo senso.

Anvides ha promosso la norma Uni11704 (e la spinta è venuta soprattutto dai produttori di sistemi vernicianti che rilevavano la mancanza di pittori edili qualificati) per definire i requisiti dell’attività professionale del pittore edile, che opera nell’ambito dell’applicazione di sistemi di verniciatura per l’edilizia e di prodotti affini. Vengono quindi specificati compiti e attività identificati in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare e contribuire a rendere omogenei, per quanto possibile, i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento. La norma, purtroppo, è su base volontaria, e come tale non è mai decollata. Se pensiamo che il sistema camerale parla di circa 60mila imbianchini sul territorio italiano (e quelli che sfuggono a questa rilevazione sono tanti), ci troviamo di fronte a una marea di ditte individuali che non ravvedono nella norma un fattore competitivo ma solo un costo. Infatti, ne abbiamo certificato solo poche centinaia. Ma non demordiamo.

Manteniamo alta la bandiera della tecnica

Costruzioni, vendita di materiali e academy. Vanoncini da oltre 40 anni rappresenta la filiera edilizia come specialista dei sistemi costruttivi a secco offrendo a progettisti, applicatori e privati soluzioni edili innovative e sostenibili. Ne abbiamo parlato con Mirko Berizzi, che di Vanoncini è il direttore tecnico

Vanoncini Edilizia Sostenibile spa viene costituita più di 40 anni fa a Mapello, in quel di Bergamo, come specialista dei sistemi a secco. Negli anni, l’azienda fa un percorso di crescita coprendo più segmenti della filiera edilizia. Da impresa edile, specialista del secco, a rivenditore dei sistemi a secco, a formatore dal progetto al cantiere. Era il 1981 l’anno in cui Pietro Antonio Vanoncini entrò nell’azienda di famiglia, che si affacciava al settore dell’edilizia come installatrice di sistemi costruttivi a secco. Da quel momento, l’impegno di Vanoncini fu completamente dedicato alla diffusione di questa tecnologia, al punto che venne chiamato come docente al Politecnico di Milano, dove oggi esiste una cattedra dedicata specificatamente a questa particolare tipologia di edilizia, sostenuta proprio dall’azienda di Mapello. In questi 40 anni Vanoncini è stata protagonista in molti cantieri eccellenti: da Expo 1992 a Genova (dove ha realizzato gli interni dei magazzini del cotone) fino al Bosco Verticale di Milano, passando per la sede del Corriera della Sera, le residenze di City Life, il polo fieristico di Rho-Pero e il Pala Hockey di Torino.

OBIETTIVO FORMAZIONE

Negli anni Vanoncini ha dato vita a iniziative uniche nel loro genere, per esempio, l’Academy tecnica dedicata all’edilizia sostenibile, in cui docenti qualificati come il direttore tecnico della società bergamasca, Mirko Berizzi, e ospiti autorevoli come Marco Imperadori, professore ordinario di produzione edilizia al Politecnico di Milano, tengono corsi dedicati agli operatori del settore. A loro, poi, si aggiungono specialisti con esperienza operativa in cantiere in grado di spiegare le metodologie di funzionamento e posa di materiali di ultima generazione e a basso impatto ambientale. I progetti di espansione dell’azienda, a partire

Mirko Berizzi, direttore tecnico Vanoncini

 di Livia Randaccio

Ingegnere edile/architetto, 46 anni, Mirko si laurea al Politecnico di Milano, Polo di Lecco, un campus improntato da sempre allo sviluppo tecnologico. Qui viene preparato in modo eccellente nella fisica tecnica e nella tecnologia dei sistemi edilizi e si appassiona ai sistemi costruttivi a secco. La tesi di laurea di Mirko (2005) è, infatti, l’approfondimento di un cantiere realizzato con tecnologie a secco. Terminati gli studi, compie le prime esperienze lavorative in studi professionali per fare poi il suo ingresso in Vanoncini “stregato” da un colloquio con il carismatico presidente Pietro Antonio Vanoncini. In azienda, nei primi due anni, lavora come tecnico di cantiere e affianca il presidente nell’ufficio tecnico facendo molto lavoro di progettazione e ricerca e sviluppo. Si specializza successivamente in diagnosi energetica (termografia, termoflussimetria e blower door test), consulenza energetica (CasaClima) e diventa esperto di progettazione fisico-tecnica. Nel 2015 Mirko diventa direttore tecnico e tocca a lui e alla sua squadra “tenere alta la bandiera della tecnica”.

■ Sede Vanoncini a Mapello, in provincia di Bergamo. È costituita da due corpi di fabbrica, il primo realizzato per intero con tecnologia costruttiva stratificata a secco S/R, ospita gli uffici tecnici e amministrativi della società; il secondo, un volume parallelepipedo costruito essenzialmente con elementi prefabbricati, contiene lo spazio magazzino, la sala conferenze, la scuola di posa, il laboratorio prove e l’area vendita. I due corpi sono collegati, in corrispondenza del primo livello, da un ponte con struttura di acciaio.

dall’Academy, riguardano anche l’apertura di nuovi franchising point sul territorio nazionale. Quella che Vanoncini vuole continuare a scrivere è una storia di benessere e una cultura diffusa dell’edilizia sostenibile attraverso l’utilizzo dei sistemi costruttivi a secco. Una storia da scrivere insieme a progettisti, imprese, general contractor, installatori e privati offrendo soluzioni edili innovative per garantire efficienza energetica, comfort acustico e protezione passiva al fuoco. Di tutto questo abbiamo parlato con Mirko Berizzi, direttore tecnico dell’azienda.

Mirko, nella tua veste di direttore tecnico, come definiresti l’innovazione in Vanoncini?

Vanoncini nasce come realtà che affianca il progettista nella messa a punto di soluzioni costruttive a secco, per poi proporsi come installatore o fornitore di materiali e servizi (consulenza e supporto tecnico) a cui aggiunge i posatori, le imprese e i rivenditori in diverse zone d’Italia. Contemporaneamente, sperimenta in cantiere i materiali di ultima generazione, ad esempio, gli isolanti termoriflettenti multistrato Actis. Le soluzioni in cantiere, verificate sul campo, vengono condivise con tutti gli operatori della filiera edile, se funzionano, Vanoncini forma gli operatori e vende le soluzioni. Insomma, lo spirito dell’azienda è stare sempre un passo avanti. Oggi Vanoncini è un rivenditore specializzato di sistemi a secco, è un’impresa di costruzione, e un’azienda di formazione per maestranze del cantiere e progettisti ed è dotata di un ufficio tecnico di consulenza acustica, termica, protezione passiva al fuoco e di progettazione esecutiva di sistemi a secco in generale, fino a realizzare dettagli esecutivi in 2D o su piattaforma

Bim per i progettisti e per il cliente finale. Siamo una squadra di persone che credono in un’edilizia sostenibile e tecnologica. Negli anni abbiamo stretto una collaborazione strategica con il Politecnico di Milano, che ci ha portato a scegliere il sistema costruttivo a secco come perno fondante della nostra attività. Progettiamo e costruiamo edifici di ogni genere e rivendiamo materiale edile testato sul campo. Amiamo condividere con i professionisti il nostro know-how e, proprio per questo, abbiamo creato un polo formativo che sostiene gli installatori e i progettisti in un continuo processo di crescita professionale.

Quando comincia l’attività di vendita?

L’attività di vendita dei materiali coincide con l’arrivo in Italia dei sistemi a secco Knauf, azienda con la quale Vanoncini instaura una partnership storica sul mercato. Oggi installiamo e vendiamo tutti i maggiori marchi di sistemi a secco e di isolanti.

Quali sono i principali vantaggi della costruzione a secco?

I sistemi costruttivi a secco presentano una serie di vantaggi che preservano la completa libertà creativa ed estetica dell’edificio, ottimizzano tempistiche e ragioni economiche, sia in fase di costruzione che dopo la realizzazione, permettendo di ottenere una personalizzazione pressoché completa. I sistemi costruttivi a secco sono anche estremamente leggeri, molto performanti dal punto di vista energetico, acustico e statico, altamente integrabili e facilmente assemblabili. Grazie alla velocità del montaggio, questo metodo costruttivo consente di realizzare opere in tempi veramente brevi senza porre limiti all’architettura. Cosa importante, i sistemi a secco consentono di ottimizzare gli ingombri. Questo nel mercato attuale nelle nostre grandi città, dove

I PRINCIPALI VANTAGGI DEI SISTEMI A SECCO SECONDO VANONCINI

1. Rispetto tempi e costi

I cantieri a secco presuppongono un’accurata progettazione e questo si traduce in tempi e costi rispettati.

2. Cantieri puliti e sicuri

Costruire a secco favorisce compostezza e modularità: il cantiere diventa luogo eletto di montaggio per materiali e sistemi tecnologici.

3. Sostenibilità

I materiali utilizzati nell’edilizia a secco sono in gran parte riciclabili: quasi tutti i produttori di cartongesso hanno un programma di recycling. Ma c’è di più. Costruendo a secco si crea una naturale intercapedine tra le orditure metalliche:

questo significa che, all’interno della parete stessa, c’è spazio utile a essere riempito di materiale isolanti. La casa costruita a secco è quindi energeticamente virtuosa con tutti i risvolti ambientali che conseguono.

4. Libertà architettonica

Il sistema a secco non limita in alcun modo la creatività del progettista. Altra caratteristica importante: il sistema a secco è trasversale e si mixa con altri sistemi costruttivi (legno, acciaio, cemento armato…).

5. Velocità costruttiva

Dare più spazio alla progettazione significa essere più agili nel cantiere. Dall’agilità consegue velocità nell’edificazione.

6. Leggerezza del sistema

La tecnologia a secco è molto utile anche quando bisogna tenere in massima considerazione il peso generale della struttura se si vuole sopraelevare senza gravare eccessivamente sulle fondazioni.

7. Resilienza statica

I sistemi a secco hanno elevata resilienza in presenza di eventi sismici.

8. Personalizzazione

I pacchetti sono modulabili in termini acustici, termici, antincendio, per una massima personalizzazione a vantaggio esclusivo dell’utente finale.

■ Dettaglio della targa CasaClima Gold.
■ Interno dell’aula corsi Vanoncini.

Hotel Radisson Chorus Life, Bergamo

Nuovo hotel dell’innovativo smart district di Bergamo: involucro perimetrale e opere interne integralmente stratificate a secco.

«Sfruttando le opportunità della tecnologia costruttiva a secco si raggiungono facilmente alti livelli di isolamento termico, acustico e antisismico con ingombri ridotti».

è tutto un costruire sul costruito (per usare un’espressione tanto cara al prof. Marco Imperadori) e riqualificare l’esistente vuol dire conoscere la tecnologia che ti consente di ottimizzare i pesi e gli ingombri. Poi c’è il tema dei risultati prestazionali in spessori contenuti. Alla cassa i materiali possono costare di più, ma le soluzioni consentono di accorciare i tempi di cantiere con costi finali uguali se non inferiori a quelli di una soluzione tradizionale, proprio perché consentono di ottimizzare i costi fissi di cantiere. Se sono un’impresa preparata, abbasso i costi di cantiere e fornisco un prodotto di qualità in spessori minori e in tempi minori.

Qual è oggi il mercato italiano della costruzione a secco?

È un mercato che ha ampi margini di miglioramento ed è ancora in forte crescita. Da tre anni abbiamo creato il progetto di franchising come risposta alle richieste che ci arrivano da rivendite o imprese sul territorio italiano per formare loro stessi, i loro progettisti e clienti. In questo modo mettiamo a disposizione il know-how acquisito in 40 anni di attività offrendo l’occasione di ampliare le competenze professionali nella progettazione, costruzione e ristrutturazione in tempi brevi, sfruttando le opportunità della tecnologia costruttiva a secco, ideale per raggiungere alti livelli di isolamento termico, acustico e con notevoli vantaggi nell’ambito sismico.

Quali sono le tipologie costruttive dove il secco è più indicato?

In ogni cantiere possono esserci soluzioni a secco competitive e vantaggiose. Acquisendo sul campo le competenze, si scopre dove può essere utile applicarle e dove possono essere competitive. Penso alla protezione passiva al fuoco, alla compartimentazione, acustica e agli involucri totalmente a secco.

Quanto sono formati gli applicatori?

L’attuale lacuna dei sistemi a secco è che c’è ancora poca competenza sulla qualità reale della loro messa in opera. Lo riscontro sistematicamente, avendo formato centinaia di installatori e di progettisti e lo vedo anche nei nostri cantieri quando dobbiamo formare squadre nuove. Si fanno errori sistematici rispetto all’applicazione della norma Uni di riferimento o rispetto alla manualistica di settore. Sta a noi formare gli applicatori se vogliamo qualità e soluzioni competitive e funzionali.

Un’ottima maestranza di sistemi a secco cosa deve assolutamente sapere?

C’è un’unica norma tecnica, la Uni 11424 «Sistemi costruttivi non portanti di lastre di gesso rivestito (cartonges -

Residenze Citylife, Milano

Edifici residenziali costruiti con involucro interno stratificato a secco mediante manufatti volumetrici complessi: pareti e contropareti, pareti curve, controsoffitti inclinati ed elementi architettonici decorativi.

so) su orditure metalliche – Posa in opera» (2011 revisione 2015), che in 60 pagine racconta la corretta posa dei sistemi a secco. Contiene diversi aspetti chiari ma anche tantissime lacune. Noi cosa offriamo di più? L’esperienza e la competenza nella corretta posa acquisita in 43 anni, tradotta in corsi di formazione per installatori e progettisti (Costruire a secco e Progettare a secco). Rispetto alla norma Uni, in cantiere c’è molto da esplicitare e rettificare. Purtroppo, nel pensiero comune, il cliente, in presenza di errori, in un cantiere tradizionale, sostiene che la responsabilità è dell’impresa mentre nei cantieri a secco l’addebita alla tecnologia a secco. Questa è la mia grande preoccupazione. Dobbiamo cambiare questo punto di vista sbagliato, focalizzarci sulle competenze e la corretta posa per alzare il livello qualitativo delle opere.

Politecnico Milano Bovisa

Ampliamento della sede di Bovisa con nuovi corpi biblioteca, aule e aula magna con strutture ibride in c. a. e in carpenteria metallica, involucro perimetrale stratificato a secco, divisori e controsoffitti interni in gesso rivestito con prestazioni acustiche. In questo cantiere Vanoncini ha operato come general contractor.

Qual è la geografia del mercato dei sistemi a secco?

È abbastanza variegata, generalmente sono artigiani o gruppi di artigiani di 4-5 unità o anche squadre di 10 o 20 persone formate da un titolare e 2-3 capisquadra con tantissima manodopera, spesso da formare, italiana e straniera. Oggi specialmente nei grandi cantieri è soprattutto straniera e quindi anche col problema della comprensione della lingua italiana. Ci sono anche imprese straniere di alto livello che nascono dopo aver fatto un’esperienza sul campo.

Il committente per i grandi complessi immobiliari perché sceglie il secco?

Il committente sceglie il secco perché vuole distinguersi sul mercato per la qualità prestazionale dell’involucro, le prestazioni e, in generale per il comfort abitativo generato.

Clinica Castelli, Bergamo

Ampliamento della Clinica con nuovi reparti e nuovo giardino d’inverno coperto. Involucro perimetrale stratificato a secco e opere indoor di controparete, controsoffitto, pareti divisorie e compartimentazione al fuoco.

Storia di un vero broker dei sistemi a secco

Oggi i sistemi a secco sono conosciuti da molte imprese e soprattutto dai progettisti, che fungono da vero e proprio driver di sviluppo del settore. Se ieri rappresentavano solo un’alternativa ai sistemi costruttivi tradizionali, oggi sono una scelta progettuale

«G

MG Centro Edile ha sede a Bottanuco, in provincia di Bergamo. È specializzata nella fornitura di materiali edili, fornitura e posa di massetti, fornitura di sistemi a secco, coperture in legno, aspirazione macerie edili, fornitura e posa di serramenti in alluminio e pvc, fornitura e posa di parapetti vetrati e materiali per edilizia. Si tratta di un’azienda dinamica, polivalente che opera in più settori, spesso complementari. Una complementarità che mi ha consentito di conoscere più discipline che, da un lato mi affascinano, e dall’altro mi consentono di consigliare al meglio il cliente. Oggi gestisco e seguo meno clienti rispetto al passato ma con più prodotti e più soluzioni. E questo è un bene sia per il cliente, che trova un unico referente, sia per me che ho una formazione più completa del nostro mondo. Dietro di me c’è una squadra specializzata in ogni settore, ho colleghi con i quali posso interfacciarmi e consigliarmi per organizzare al meglio i servizi di forniture e posa».

Esordisce Così Cesare Abbati sollecitato a descriverci il suo lavoro, la sua azienda e la sua percezione del mercato dei sistemi a secco.

Chi è il cliente GMG e il tuo in particolare?

Seguo le imprese edili tradizionali che realizzano opere sul nostro territorio e studi di progettazione in qualità di consulente ma anche posatori e il privato che vuole migliorare la propria abitazione o ampliarla. Praticamente copro tutto il mondo edile.

Come ti approcci al cliente?

Oggi ho la fortuna di lavorare molto con il passa parola, referenze positive che mi precedono. Non c’è miglior ambasciatore di un cliente soddisfatto. Di fronte al cliente, mio primo step è l’ascolto e la comprensione delle esigenze dell’interlocutore. Facendo aprire al cliente “il rubinetto delle informazioni” si comprendono bisogni

Cesare Abbati, tecnico commerciale presso GMG Centro Edile

 di Rebecca Alberti

inespressi e si riescono ad offrire servizi complementari importanti e spesso necessari. La vera comprensione delle esigenze del cliente genera molte opportunità di vendita.

Facciamo un esempio di risposta eccellente al cliente

Ricordo, per esempio, che attraverso uno studio di progettazione milanese entrai in contatto con la committenza di alcuni showroom e ristoranti della città per realizzare delle livelline. Facendo i sopralluoghi nei cantieri mi resi conto che in quei contesti c’erano anche problemi acustici, di fonoassorbimento. I committenti avvertivano i disturbi di sottofondo, il vociare fastidioso, ma non erano consapevoli che ci fossero delle soluzioni per correggerli. Sottovalutando il benessere acustico. Con una piccola osservazione riuscii a catturare l’interesse dei clienti sul tema, tanto che mi sollecitarono ad esporre sia il problema, sia la soluzione tecnica e tecnologica. Così la prima richiesta dei clienti, la livellina, fu acquisita senza batter ciglio, in più aggiunsi delle forniture importanti per correggere il fonoassorbimento con dei controsoffitti estetici e funzionali. Sempre attraverso il passa parola del progettista ho ricevuto anche la commessa della ristrutturazione di una casa privata a Como dove ho fornito massetti, sistemi a secco e squadra di posa. Da cosa può nascere cosa ma occorre essere formati e quindi in grado di comprendere e anticipare la vera esigenza del committente e offrire la corretta soluzione tecnologica.

La platea degli applicatori di sistemi a secco che incontri sul mercato oggi che profilo professionale possiede e quale dovrebbe possedere?

I sistemi costruttivi a secco sono sul nostro territorio da

anni. Inizialmente, venivano proposti e forniti da poche aziende, soprattutto nella nostra zona, tra Bergamo e Milano. Il mercato delle costruzioni negli ultimi 10 anni però è cambiato ed è cambiata anche la tipologia di applicatori e di capacità esecutiva del lavoro. Oggi i sistemi a secco sono conosciuti da molte imprese e soprattutto dal mondo del progetto, che funge da vero e proprio driver di sviluppo del settore. Se ieri il sistema a secco rappresentava solo un’alternativa ai sistemi costruttivi tradizionali, oggi sono una scelta progettuale a monte. Personalmente, ho compiuto questa scelta otto anni fa, quando ho compreso che significava ottimizzare il lavoro, gli spazi, la velocità di esecuzione, la leggerezza, le prestazioni termiche, acustiche e la protezione passiva al fuoco. Negli ultimi quattro anni, è cresciuto il numero di imprese edili che si sono organizzate con

CESARE ABBATI › TECNICO COMMERCIALE DEI

SISTEMI A SECCO

Cesare Abbati, geometra, 37 anni, è oggi agente di commercio professionista presso GMG Centro Edile. Una professione che intraprende subito dopo il diploma partendo dal settore dei massetti in sabbia e cemento per approdare poi ai sistemi a secco, settore che reputa fortemente in crescita nel futuro. Da sei anni in Gmg (azienda che fa parte del Gruppo Made), Cesare è in perenne formazione professionale. Ha sempre frequentato i corsi organizzati dalle aziende di posa e servizi nelle quali ha lavorato e ai quali ne ha aggiunto molti altri scelti da lui. Studia testi tecnici e legge riviste di settore. Non può fare a meno dell’aggiornamento professionale continuo, convinto che sia un fattore determinate a marcare la differenza nel mercato. Affascinato da questo lavoro crede fortemente nella forza del Gruppo in cui lavora.

«Isolamento a cappotto, posa di cartongesso e tinteggiatura sono lavori complementari che arricchiscono il professionista e offrono un interlocutore unico al committente ma… occorre una filiera integrata con un buon livello di formazione».
■ Sede GMG Centro Edile.

■ Vista sullo showroom GMG.

■ Nella pagina accanto, dall’alto: Servizio di smaltimento rifiuti edili GMG; Flotta GMG.

proprie squadre di applicatori per eseguire la fornitura e la posa di sistemi a secco. In passato queste lavorazioni venivano sempre appaltate ai cartongessisti. Dopo l’esperienza del Superbonus è cresciuta la conoscenza e la manodopera formata del settore. Sempre più spesso gli imbianchini applicano l’isolamento a cappotto e i sistemi a secco. Ritengo che si tratti di un’integrazione di professionalità assolutamente corretta, soprattutto a favore del cliente che si trova a gestire un numero minore di interlocutori in cantiere.

Cosa ha fatto fare ai sistemi a secco il salto di qualità degli ultimi anni?

La produzione di lastre tecniche (non standard) che hanno dei requisiti più prestazionali per quanto concerne portata, assorbimento elevato al vapore, lastre in fibrocemento, in gesso fibra, lastre per gli arredatori. Queste ultime sono perfette per alcuni cantieri di negozi di alta moda che sto seguendo, anche all’estero. Le possibilità esecutive che le lastre tecniche consentono danno davve -

ro molta soddisfazione. I vantaggi si palesano innanzitutto per i ridotti ingombri del materiale, per il minor peso, per l’aspetto ignifugo e acustico.

Hai dei suggerimenti per la buona formazione di questo mercato?

Tutti i professionisti dei sistemi a secco comprano i materiali e quindi parlano con i rivenditori. È importante che il rivenditore sia formato, principalmente affidandosi a produttori in grado di fare formazione. Occorre, come dicevo, una filiera integrata con un buon livello di formazione. In questo caso i benefici si spalmano su tutti.

D’altra parte, l’integrazione è il vero asso nella manica della GMG?

La GMG Centro Edile srl nasce nel 2003 da un’intuizione del geometra Giorgio Ferrari, un uomo carismatico e un ottimo posatore di cappotto e tinteggiatura. Diventa imprenditore iniziando con la rivendita di materiali edili, per rendersi presto conto che oltre ai materiali edili i

«Lo scorso anno GMG ha ottenuto il Cribis Prime Company, riconoscimento per la massima affidabilità commerciale basato sul Cribis Rating, un indicatore dinamico e costantemente aggiornato sull’affidabilità dell’azienda».

cantieri chiedevano anche il servizio di posa. E così ha via via creato un gruppo davvero importante. Ha rilevato molte aziende avendo la lungimiranza di mantenere le persone fulcro di quelle aziende all’interno del gruppo. Oggi la GMG ha anche una sua falegnameria e fornisce tetti in legno, oltre a serramenti in alluminio e pvc e porte Rei. È un’azienda in crescita, e fa anche operazioni immobiliari. In organico ci sono 94 dipendenti per un fatturato che si aggira sui 26 milioni senza considerare l’azienda di serramenti e l’azienda di aspirazione macerie edili per uno smaltimento a regola d’arte. Lo scorso anno GMG ha ottenuto il Cribis Prime Company, riconoscimento per la massima affidabilità commerciale basato sul Cribis Rating, un indicatore dinamico e costantemente aggiornato sull’affidabilità dell’azienda. E poi Giorgio Ferrari è un imprenditore ricco di passioni e, adiacente alla struttura aziendale, ha creato anche un ristorante. Insomma, quando si arriva in GMG si fanno affari eccellenti e si trova anche il modo di trascorrere piacevolmente qualche ora di relax.

Come vedi la crescita del mercato dei sistemi a secco per il futuro?

Al rialzo rispetto alle costruzioni tradizionali e, soprattutto, cresce la consapevolezza delle proprietà e potenzialità di questi sistemi costruttivi. E da questo nasceranno ancora tanti benefici per le costruzioni.

Un’opportunità per la distribuzione edile

Gruppo Made vede nel settore dei sistemi a secco un mercato in espansione e, oltre al servizio di logistica e di supporto tecnico e organizzativo con le aziende in convenzione, sta pensando un programma di formazione per le rivendite che credono in questa specializzazione

Il network di rivendite che fa parte di Gruppo Made conta, da nord a sud, oltre 220 distributori. Il network è, per lo più, caratterizzato da rivendite di materiali edili generaliste che, da qualche tempo, hanno iniziato a trattare il mondo dei sistemi a secco, assecondando una richiesta spontanea del mercato. La diffusione dei sistemi a secco è in crescita anno su anno. Si tratta di una tecnologia costruttiva che sta prendendo sempre più piede in edilizia e non può restare estranea ai magazzini edili dove si vedono le prime proposte di materiale a terra che fanno parte di questi sistemi: lastre, profili, stucchi. Abbiamo quindi chiesto a Valerio Rubin, area manager di Gruppo Made nel Nord del Belpaese di raccontarci come stanno interpretando questa evoluzione e come ne gestiranno il business.

In quali territori sta penetrando prima il business dei sistemi a secco tra le rivendite aderenti a Gruppo Made?

È una distribuzione abbastanza omogenea sul territorio italiano. All’interno del gruppo vi sono anche alcune rivendite già specialiste di sistemi a secco. Le altre hanno inserito un’offerta “base” nei loro magazzini per rispondere alle

Valerio Rubin, area manager Nord Italia Gruppo Made

 di Rebecca Alberti

■ Lastre stoccate nel magazzino di Giemme Group, rivendita di materiali edili di Povegliano Veronese aderente a Gruppo Made. In un’intervista a YouTrade i titolari hanno dichiarato: «Il settore del cartongesso tiene ed è in crescita. Dopo il mattone e il cemento, la clientela inizia ad apprezzarlo. È cresciuta la sensibilità dei privati verso i sistemi a secco ma anche di progettisti e imprese edili». | ©YouTrade

■ Esterno e interno dei magazzini Edil Logistica del Gruppo Made.

VALERIO RUBIN

› AREA MANAGER NORD ITALIA

Valerio opera nel settore dell’edilizia dagli anni ’90 lavorando negli ambiti commerciali e marketing. La prima esperienza l’ha maturata nel settore del cemento, dove è stato circa 10 anni, per passare al settore dei sistemi a secco, lavorando un anno circa presso un produttore e 12 presso un distributore specializzato. Ora è in Gruppo Made con il ruolo di area manager del nord Italia e coordina le attività delle rivendite che fanno parte del Gruppo.

sempre più frequenti richieste dei loro clienti che stanno approcciando anche ai sistemi a secco. È un fenomeno che si porta dietro anche una bella opportunità di riqualificazione delle maestranze. Perché, per affrontare i sistemi a secco, la specializzazione sia per il rivenditore che l’installatore, è l’arma vincente.

Il Gruppo Made come sta affrontando lo sviluppo di questo segmento di mercato?

Innanzitutto Gruppo Made è convenzionato con le principali aziende di produzione di sistemi a secco e quindi le rivendite aderenti hanno la possibilità di acquistare a condizioni favorevoli. Un altro aspetto interessante è rivestito dal nostro servizio di logistica. I fornitori stoccano i loro materiali presso i nostri centri logistici e le rivendite possono andare ad acquistarli anche in piccole quantità senza l’obbligo di dover procedere ad acquisti troppo onerosi ed impegnativi in termini di spazio occupato nei magazzini.

Le imprese che pensano di specializzarsi andranno formate?

La formazione è la grande esigenza di questo segmento

di mercato ed anche una grande opportunità che il mondo della distribuzione tradizionale può cogliere. Su questo fronte stiamo pensando di avviare un progetto di formazione studiato in collaborazione con i principali produttori. Gruppo Made, in generale, ha in grande riguardo la formazione tecnica di prodotto ed è abituata a farla da sempre.

Obiettivo finale dei vostri servizi?

Riuscire ad avere un numero più ampio di rivendite specializzate nei sistemi a secco. È un mercato tutto da creare e che può attrarre tante nuove competenze. Occorre però formare gli addetti e tutta la filiera che ruota intorno alla rivendita. Ci sono gap da colmare sia tra i progettisti, sia tra le imprese. La tecnologia costruttiva dei sistemi a secco consente di realizzare edifici con un’efficienza energetica di altissimo livello, oltre che di comfort acustico e valore antisismico. Sono queste le tre macroaree d’intervento dove il sistema a secco performa meglio. Per non parlare di un minore impatto ambientale di una costruzione a secco con meno sprechi di prodotti e materie prime e la possibilità di promuovere una vera e propria economia circolare nell’ambito dell’edilizia.

Cresceremo guardando alla qualità e al servizio

Andris Pavan, consulente tecnico dell’azienda tedesca, sbarcata in Italia otto anni fa, ci ha anticipato le strategie per il prossimo futuro basate su una filosofia estremamente innovativa per il mercato italiano

Attraverso una rete di distribuzione diretta l’azienda tedesca Brillux produce e commercializza una gamma completa di prodotti nel settore delle vernici e delle pitture, contando su oltre 190 filiali in Germania, Italia, Paesi Bassi, Austria, Polonia e Svizzera. Sbarcata sul mercato italiano circa otto anni fa, la società ha aperto sei punti vendita di proprietà nel Nord-Est e prossimamente intende espandere la sua area di riferimento, fino a includere Lombardia ed Emilia-Romagna. WeLight ha incontrato Andris Pavan, consulente tecnico dell’azienda, che ha anticipato le strategie per il prossimo futuro.

Perché avete deciso di avvalervi di una rete di distribuzione diretta?

La filosofia di Brillux è estremamente innovativa per il mercato italiano, ma storicamente applicata in Germania dove l’azienda detiene una quota di mercato estremamente importante. Da sempre Brillux opera attraverso una distribuzione diretta. Vogliamo interagire senza intermediari con i nostri clienti, siano essi imprese, imbianchini, cartongessisti o progettisti. Stiamo entrando piano piano nel mercato italiano, che ha regole diverse rispetto alla Germania, con punti vendita e mezzi di proprietà, con cui consegniamo i prodotti entro 24 ore, a costo zero per i clienti. La filiera è corta, e per qualsiasi esigenza o problematica il cliente e il progettista può dialogare direttamente con noi.

Da quando siete in Italia?

Da circa otto anni. Abbiamo aperto il primo punto vendita di proprietà a Brunico (Bolzano), a cui sono seguiti Sona (Verona), Bolzano, Merano (Bolzano), Padova e Grassobbio (Bergamo). L’idea ora è di aprire un nuovo punto vendita a Conegliano (Treviso), per poi cercare di approdare in Lombardia ed Emilia-Romagna. Diciamo che cerchiamo di mantenere un concetto di prossimità: ogni filiale deve avere una certa distanza da un’altra, in modo da poter sempre avere materiale disponibile, perché è sul servizio che facciamo davvero la differenza. Ovviamente siamo ancora una piccola realtà per un mercato così dinamico e frazionato come quello italiano. Ciononostante, siamo in crescita in tutti i settori per noi strategici.

Andris Pavan, consulente tecnico Brillux

 di Veronica Monaco

Quali?

Brillux ha 12mila articoli divisi in gruppi merceologici, tra cui smalti, sistemi per il legno, pitture per interni ed esterni, resine, sistemi a cappotto, sistemi per cartongesso. I settori dove stiamo riscontrando maggiori risultati sono quelli in cui la performance tecnica e la competenza fanno la differenza. Ad esempio, il sistema di taglio per l’isolamento termico è un servizio in cui siamo direttamente coinvolti, riuscendo a portare in cantiere la nostra competenza.

Quali sono i prodotti che vi distinguono dalla concorrenza?

Gli smalti, le vernici, i sistemi bicomponenti, i sistemi resinosi, i sigillanti e anche gli stucchi pronti. Un’innovazione importante che Brillux ha recentemente introdotto non riguarda tanto un prodotto, ma un progetto sostenibile, che crediamo di essere i primi a portare in Italia grazie alla nostra capacità di essere coinvolti nella filiera distributiva. Si tratta di «Modello circolare», un servizio che ci consente di essere protagonisti nel mondo del riciclo. Attraverso questo servizio i secchi utilizzati dai nostri clienti rientrano, vuoti e puliti a pennello, in stabilimento in modo da essere riciclati e utilizzati nella produzione di nuovi imballi per i nostri prodotti vernicianti. Con questo servizio Brillux entra direttamente nell’economia circolare fatta di vendita, riuso e riciclo dei propri prodotti.

Come avviene il riciclo dei secchi?

Il secchio utilizzato, una volta consumato e svuotato, viene inserito all’interno di un box che forniamo direttamente ai nostri clienti. Una volta che il box è pieno, il cliente ne ordina il rientro. I nostri mezzi di distribuzione, che si recano presso i clienti per consegnare il nuovo materiale, raccolgono gratuitamente i secchi, che poi vengono portati al centro di riciclaggio. I contenitori vengono poi frantumati, fusi e con il prodotto ottenuto vengono realizzati nuovi secchi in plastica 100% riciclata.

Ci sono problemi con la pulizia dalle vernici prima del riutilizzo della plastica?

I secchi devono essere puliti a pennello in modo che non ci siano residui, incrostazioni o altre tipologie di scarto. In questo è

«La novità più importante? È il servizio

“Modello circolare” con il quale i secchi utilizzati dai nostri clienti rientrano, vuoti e puliti, in stabilimento in modo da essere riciclati e utilizzati nella produzione di nuovi imballi per i nostri prodotti vernicianti».

› CONSULENTE TECNICO BRILLUX

Andris Pavan, 46 anni, veneziano, è da più di 20 anni nel settore dell’edilizia. Nella sua carriera professionale ha ricoperto ruoli di consulenza tecnica per aziende leader del settore, in qualità di product manager, di direttore marketing, ed ha anche ricoperto il ruolo di presidente del consorzio Cortexa. Dal 2023 lavora in Brillux come consulente tecnico, assistente alla progettazione, rilievi, analisi e perizie e redazione di capitolati. Infine, è responsabile della formazione teorica e pratica a progettisti e imprese.

«Stiamo entrando piano piano nel mercato italiano, che ha regole diverse rispetto alla Germania, con punti vendita e mezzi di proprietà, con cui consegniamo i prodotti entro 24 ore, a costo zero per i clienti. La filiera è corta, e per qualsiasi esigenza o problematica il cliente e il progettista possono dialogare direttamente con noi».

importante la collaborazione dei nostri clienti. «Modello circolare» non deve essere solo un servizio, ma una vera e propria filosofia che vogliamo condividere con i clienti. Un sistema in cui siamo tutti responsabili, noi come loro.

Voi trattate anche cappotti: dopo il 110%, come sta andando il mercato in Italia nelle zone in cui operate?

Ovviamente riscontriamo una flessione generale del mercato. Per quanto riguarda Brillux, l’azienda ha una proposta che non segue i grandi numeri: la nostra attenzione è rivolta alla progettazione, alla qualità, al servizio. Quindi nonostante la flessione del mercato, l’azienda è in crescita. Non subiamo l’andamento congiunturale, siamo noi a creare la domanda attraverso un meccanismo che parte dalla progettazione e arriva all’esecuzione. Questo ci consente di fare business senza subire le alterazioni di mercato, che attualmente sta impattando molto soprattutto nel settore dei pannelli isolanti, con una concorrenza agguerrita e focalizzata sui prezzi. Noi non puntiamo sul prezzo, ma sulla qualità.

Cosa vi aspettate in termini di business nel 2025? Brillux rappresenta un’azienda di grandissima qualità. In Italia ha bisogno ancora di farsi conoscere, per cui quest’anno lavoreremo ancora sul brand per diffondere la nostra filosofia e aumentare la nostra riconoscibilità sul mercato. Apriremo delle filiali in provincia di Treviso, per poi cercare di aprire un punto vendita in Lombardia. Questi sono i primissimi obiettivi stabiliti per il 2025, anno in cui saremo indubbiamente in crescita.

La cupola con i colori del Mediterraneo

Sia la finitura dorata dell’ambiente interno della cupola sia quella delle scandole colorate sono in pitture minerali al sol di silice di Calchèra San Giorgio. Il colore come memoria antica, un passato glorioso dove però l’artista ha anche voluto dare un accenno alla contemporaneità

Arte Sella The Contemporary Mountain è un progetto artistico che si svolge in Val di Sella nel comune di Borgo Valsugana in provincia di Trento. Fondato nel 1986 con lo scopo di creare un connubio tra Arte e Natura attraverso dialoghi e relazioni tra le istituzioni culturali locali e gli artisti. Il museo a cielo aperto nasce e cresce grazie al coinvolgimento e al contributo di oltre trecento artisti e architetti di calibro internazionale che, con le loro opere hanno dato forma a tre percorsi espositivi immersi nella natura: Malga Costa, Villa Strobele e il Sentiero Montura. I principi fondamentali della manifestazione si basano sulla corrente artistica contemporanea chiamata Land Art, dove l’artista non è il protagonista assoluto ma è colui che ha il

compito di interpretare e difendere la natura, traendo da essa ispirazione e stimolo con un intervento che si basa prima di ogni cosa sul suo rispetto. Le opere sono generalmente in materiali naturali e organici e la loro collocazione all’aperto le fa interagire con il paesaggio in maniera simbiotica. Il visitatore ha l’occasione di vedere le installazioni e allo stesso tempo godere delle particolarità ambientali del luogo e del suo variare al variare delle stagioni e degli anni. Le opere d’arte si inseriscono nel ciclo vitale della natura e sono quindi destinate a subire i processi di trasformazione e degrado, fino alla definitiva scomparsa.

Sabìr è la recente installazione site specific all’interno del percorso Malga Costa di Arte Sella pensata dall’artista Velasco Vitali e inaugurata ad agosto 2024. Sabìr era la lingua franca del Mediterraneo costituita da un lessico misto di italiano e spagnolo, con alcune parole arabe, era la lingua che parlavano tra loro i marinai nei porti. Lo scopo dell’opera è proprio quello di ricordare il profondo legame tra Oriente e Occidente, l’artista ha scelto di rappresentarlo attraverso le forme ed i colori delle cupole maiolicate, una delle architetture più diffuse nei porti a partire dal XV secolo. La forma delle cupole unite alle caratteristiche di brillantezza della ceramica, alla sua capacità di durare nel tempo ed alla possibilità di avere colori vari e sgargianti le hanno rese segno riconoscibile di molte capitali e porti del Mar Mediterraneo. Il lavoro artistico non vuole farsi solamente ponte culturale tra Oriente ed Occidente, ma anche tra passato e modernità. Forme e colori tipiche di ambienti che si affacciano sul mare sono trasportate in un tipico paesaggio di montagna. Velasco Vitali si è avvalso della consulenza tecnico scientifica del Politecnico di Milano, sotto la direzione di Marco Im-

 di Lorenza Bisbano

■ Progetto artistico in Val di Sella. Sabìr è la recente installazione site specific all’interno del percorso Malga Costa di Arte Sella pensata dall’artista Velasco Vitali e inaugurata ad agosto 2024.

■ Sequenza realizzativa della micro-architettura in legno ingegnerizzata in D3Wood, laboratorio specializzato nell’ingegnerizzazione e produzione di installazioni artistiche di elevato contenuto tecnologico.

peradori, rielaborando la tematica in chiave moderna, utilizzando tecnologie e materiali sostenibili e disponibili in loco.

MICRO ARCHITETTURA IN LEGNO

Sabìr è una micro architettura, una cupola dai colori sgargianti con base circolare che emerge da una duna di sale nel contesto di alberi e strati rocciosi e si va a rastremare verso l’alto. La sua struttura è stata studiata e ingegnerizzata in D3Wood, laboratorio specializzato nell’ingegnerizzazione e produzione di installazioni artistiche di elevato contenuto tecnologico. La struttura in legno è stata tagliata su misura e assemblata in laboratorio per formare dei moduli che sono stati poi trasportati e montati sul posto, in modo da rendere il lavoro veloce e scongiurare sprechi di materiale.

È possibile osservare la cupola da fuori al variare delle stagioni ma anche entrare nella struttura, così da poter ammirare lo spazio dorato interno, oppure cambiare prospettiva e osservare il paesaggio circostante visto dal suo interno o dal foro posto in sommità. Per garantire il confort e la tenuta all’aria della

struttura è stata posata la membrana traspirante monolitica Traspir evo 160 di Rothoblass, composta da due strati esterni di tessuto non tessuto e uno traspirante monolitico all’interno.

I tipici cromatismi delle maioliche, che tradizionalmente venivano posate in parziale sovrapposizione per garantire una buona tenuta agli agenti atmosferici, sono reinterpretati in ambiente montano attraverso l’uso di scandole in legno di larice, elementi che fanno parte della tradizione costruttiva alpina. Le scandole sono state dipinte con una scelta di cinque toni luminescenti che vanno dai blu del mare ai rosati della luce dell’alba ai verdi che riprendono l’ambiente naturale circostante, e assemblati a secco alla struttura della cupola seguendo un preciso disegno geometrico a diagonali.

PITTURE MINERALI AL SOL DI SILICE

Sia la finitura dorata dell’ambiente interno della cupola che quella delle scandole colorate sono in pitture minerali al sol di silice

prodotte da Calchèra San Giorgio. La vernice minerale è pigmentata con terre e pigmenti naturali inorganici e ha la particolarità di formare un legame con la superficie sulla quale si applica, creando uno strato molto coprente e opaco ma allo stesso tempo permeabile al vapore. Il sol di silice si ottiene fondendo sabbia quarzifera e carbonato di potassio per creare una sostanza vischiosa e trasparente che funge da legante, garantendo resistenza e durevolezza. Applicata al legno, la pittura ai silicati non solo ne esalta l’aspetto estetico, ma offre una protezione duratura contro gli agenti atmosferici, conservandone l’integrità. Le scandole dipinte che ricoprono la cupola sono seimila, tra queste con un po’ di attenzione se ne possono notare venti lasciate neutre. Questi pezzi di legni sono ricavati da un barcone rinvenuto sulle rive di Lampedusa. Un segno che racconta una memoria antica, un passato glorioso dove però allo stesso tempo l’artista ha voluto dare un accenno alla contemporaneità triste e amara che vede il Mediterraneo teatro di tragedie e morte.

LA SCHEDA

› Artista: Velasco Vitali

› Consulenza tecnico scientifica: Politecnico di Milano – Marco Imperadori

› Ingegnerizzazione, produzione e montaggio: D3Wood - Marco Clozza

› Gestione opera e montaggio: Arte Sella - Floriano Tomio

› Membrane tecnologiche: Rothoblaas

› Colori: Calchèra San Giorgio - Gianni Nerobutto

› Crediti: Giacomo Bianchi ©Arte Sella

Finitura in sughero facciavista

Per la coibentazione della porzione dell’edificio dedicata agli appartamenti è stato posato un cappotto esterno costituito da due strati di pannelli isolanti in sughero espanso facendo attenzione a far coincidere le esigenze estetiche e architettoniche con quelle tecniche e applicative

Il sughero è un materiale naturale che si ricava dalla quercia da sughero o sughera, pianta principalmente diffusa nelle zone del mar Mediterraneo occidentale. Le principali industrie per la sua lavorazione e trasformazione si trovano in Portogallo e in Sardegna. Si tratta di un materiale leggero, elastico e resistente alla compressione. Le sue pareti cellulari sono composte da una scarsa quantità di materia e la sua struttura cellulare contiene elevate quantità di gas. Queste caratteristiche chimiche e strutturali uniche rendono il sughero, già allo stato vergine, un ottimo isolante utilizzato con successo nella produzione di tappi per vini, nell’industria calzaturiera e nell’edilizia.

L’APPLICAZIONE

DUE FINITURE

Per i prospetti dell’edificio Eurosia, lo studio EQ

L’edificio Eurosia è un esempio di come l’estetica di un fabbricato con finitura a faccia vista in sughero si possa adattare all’interno di un contesto urbano. Il condominio si trova a Parma in una zona residenziale della prima periferia della città ed è stato progettato nel 2016 dallo studio EQ Projects fondato dall’architetta Elisabetta Quaranta. Lo studio di architettura opera con particolare attenzione ai temi della sostenibilità e della compatibilità ambientale. Il condominio è composto da due piani fuori terra, un interrato ed un piano sottotetto. Il piano interrato ospita le autorimesse, le cantine ed i locali tecnici mentre i quattro appartamenti, tutti dotati di affacci su logge o balconi, si trovano al piano terra ed al primo piano dell’edificio. Al piano sottotetto si accede sia attraverso la scala interna degli appartamenti posti al secondo piano, sia attraverso il vano scala condominiale. La forma e il volume del fabbricato sono stati pensati e progettati in modo da evitare punti di discontinuità nell’involucro. La struttura è stata realizzata in calcestruzzo armato con tamponamento in laterizio Poroton e tutti i serramenti sono in legno alluminio, di altissimo livello qualitativo e dotati di sistemi di oscuramento a frangisole orientabili.

■ Prospetto nord-est e sud.
 di Lorenza Bisbano

■ Prospetto nord-est e sud

Projects ha optato per due finiture differenti, con il duplice scopo di differenziare le diverse zone dello stabile e ottenere una resa estetica che non sia monotona. Una parte della costruzione, comprendente il sottotetto, il vano scala e i balconi è rifinita con cappotto esterno in polistirene espanso e finitura a intonaco bianco. La coibentazione della porzione dell’edificio dedicata agli appartamenti è stata affidata a un cappotto esterno costituito da due strati di pannelli isolanti in sughero espanso Corkpan prodotto da Italiana Tecno Sugheri. Il sistema di isolamenti in doppio strato ha uno spessore totale di 14 cm ed è costituito da un primo strato di 10 cm di pannelli in sughero Corkpan e di un successivo secondo strato di 4 cm pannelli in sughero Corkpan Md Facciata.

POSA A REGOLA D’ARTE

Per la progettazione e la posa del sistema faccia a vista è stato molto importante porre attenzione

UN MATERIALE ANTICO

a far coincidere le esigenze estetiche ed architettoniche con quelle tecniche ed applicative. Così da garantire l’effetto estetico ma allo stesso tempo anche l’efficacia del sistema di isolamento in ogni condizione. È stato necessario pianificare la disposizione del doppio strato dei pannelli in modo puntuale. La posa in questo caso è stata verificata in modo che i pannelli dei due strati abbiano i giunti sfalsati sia in orizzontale che in verticale. I pannelli che costituiscono il primo strato del cappotto sono incollati al supporto murario con il collante specifico che va applicato sul pannello di sughero con colla al centro e sul bordo perimetrale e successivamente incollato al supporto murario esercitando pressione. Successivamente, si procede con un secondo fissaggio meccanico, utilizzando appositi tasselli in un numero calcolato in base ai carichi previsti e dovuti all’azione del vento. Infine, il secondo strato del cappotto, quello faccia a vista, è applicato tramite incollaggio sul primo strato.

Le ottime proprietà isolanti del sughero erano note nell’area Mediterranea sin dall’antichità, ne è una dimostrazione il monastero di Sintra (XVI secolo), in Portogallo, che presenta rivestimenti interni in corteccia di sughero.

ALVATO SIZA

È stato poi l’architetto portoghese Alvaro

Siza a utilizzare per la prima volta il sughero come rivestimento faccia a vista, in occasione di Expo Hannover 2000 nel padiglione che rappresentava il Portogallo. A partire da questa prima sperimentazione, negli anni successivi sono stati prodotti e commercializzati i primi pannelli in sughero facciavista applicati in edilizia.

LA SCHEDA

› Committente : Ghidini Egidio srl

› Progettazione architettonica e direzione lavori: arch. Elisabetta Quaranta

› Strutture, termotecnica e sicurezza: ing. Pignataro Alessandro

› Impresa di Costruzioni: Priade Costruzioni srl

› Cappotto in sughero: Tecno Sugheri

■ In alto, i pannelli che costituiscono il primo strato del cappotto sono incollati al supporto murario con collante che va applicato sul pannello di sughero con colla al centro e sul bordo perimetrale.

■ Sopra, fissaggio meccanico, utilizzando tasselli in un numero calcolato in base ai carichi previsti e all’azione del vento. Il secondo strato del cappotto, quello faccia a vista, è applicato tramite incollaggio sul primo strato.

TOSTATURA

È possibile ampliare le caratteristiche che il sughero già presenta in natura attraverso il processo di tostatura, un processo termico totalmente naturale che non prevede l’aggiunta di nessun additivo né collante. Le resine naturalmente contenute nella corteccia vengono fuse e agiscono da collante naturale per aggregare i granuli e formare il pannello. Questo processo produttivo migliora le caratteristiche del sughero, in quanto permette al granulo di espandersi migliorandone le caratteristiche di coibenza e le prestazioni acustiche. Il pannello isolante garantisce, inoltre, resistenza al fuoco, stabilità dimensionale, durabilità e inalterabilità delle

sue prestazioni anche a contatto con acqua e umidità. Il processo termico dona al sughero un colore bruno e un tipico profumo tostato che svanisce in poco tempo con l’esposizione all’aria aperta.

COLORAZIONI

Una caratteristica estetica dei pannelli che si applicano in facciata è il variare di tonalità durante la sua vita in funzione del microclima del luogo in cui si trova e dell’esposizione alla luce solare. Solitamente i pannelli in sughero espanso facciavista che si trovano soggetti a intemperie tendono a mantenere tonalità più scure, mentre luce intensa del sole e climi asciutti donano ai pannelli tonalità più chiare.

■ Pianta tipo degli appartamenti.

Bilanci in rosa per le finiture

L’analisi delle performance delle prime aziende italiane del settore con ricavi oltre 2 milioni di euro mostra una notevole dinamicità, con risultati economici e finanziari in miglioramento, anche se non per tutti

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Tecnologia, sostenibilità e dedizione alla formazione

Nell’intervista al general manager di Knauf Italia il profilo di un’azienda con una vasta gamma di soluzioni per rispondere alle esigenze di committenti, progettisti e applicatori. E i valori del brand riassunti nella nuova promessa del marchio

“Knauf: Build on us”

Knauf è un gruppo multinazionale con una presenza globale che si estende in oltre 90 paesi. Con circa 80 impianti per la lavorazione delle materie prime e oltre 300 impianti di produzione distribuiti su tutti i continenti, l’azienda conta più di 41.500 collaboratori in tutto il mondo. Fondato negli anni ‘30, il Gruppo si è evoluto da azienda familiare a un network globale di aziende, affermandosi come punto di riferimento nel settore. Presto l’azienda compirà il suo 100esimo anno di attività e, considerando la fortissima crescita ed espansione che ha vissuto in questi anni insieme alle numerose acquisizioni, si è ritenuto opportuno consolidare la leadership del Brand con progetto dedicato all’affermazione chiara e concreta dei valori che da sempre distinguono tutte le business unit della multinazionale.

OGGI COSA RAPPRESENTA KNAUF PER I PROPRI CLIENTI?

Ascoltando i nostri clienti in tutto il mondo è molto chiaro ciò che Knauf rappresenta per loro:

• Trustworty: da decenni i clienti sanno che siamo affidabili e che possono sempre contare su di noi.

• Hands-on: il nostro impegno unico ad essere sempre di supporto ai nostri clienti.

• High Performing: radicati in un’organizzazione ad alte prestazioni e in grado di fornire costantemente prodotti eccellenti, assicuriamo che i clienti ottengano, con noi, sempre risultati ottimali.

Questi sono i valori del nostro brand, che sono stati riassunti nella nuova promessa del marchio “Knauf: Build on us”. Con questa dichiarazione, diciamo: Knauf è con voi, sempre. Indipendentemente dal progetto e dal luogo in cui lavorate, potete contare su di noi per ottenere risultati d valore e crescere con il nostro supporto.

QUAL È IL RUOLO CHE OGGI SVOLGE KNAUF NEL SEGMENTO DI MERCATO DELLA RISTRUTTURAZIONE LEGGERA? Knauf da sempre è sinonimo di innovazione,

 di Patrizia Spada

■ Nella pagina accanto, tutto ciò che serve per il sistema costruttivo a secco Knauf viene prodotto nello stabilimento di Castellina Marittima (Pisa), centro operativo di tutte le attività della multinazionale in Italia. Il polo di Castellina Marittima è dotato delle più moderne tecnologie per garantire la miglior qualità e prestazioni all’intera gamma di prodotti e soluzioni tecnologiche offerte.

■ Sotto, GKB Advanced di Knauf è la prima lastra leggera sul mercato italiano. Riduce drasticamente lo stress fisico in cantiere installando in maniera più efficace ed efficiente.

Dopo la laurea in economia all’Università Bocconi inizia la carriera nel settore automotive dove ricopre diversi ruoli in diversi contesti internazionali avendo l’opportunità di occuparsi dello sviluppo dei mercati e delle organizzazioni. Il percorso in Knauf inizia nel 2021 come direttore commerciale. Oggi come general manager, insieme a tutti i propri collaboratori è impegnato a proseguire nel percorso di innovazione del settore dell’edilizia, puntando a essere un punto di riferimento per cogliere le nuove sfide e opportunità che l’intera filiera dell’edilizia dovrà affrontare, in particolare nell’immediato, con una visione chiara, orientata alla sostenibilità e all’economia circolare. Tutto questo ha un ruolo fondamentale per consolidare la leadership di Knauf nel mercato dell’edilizia leggera.

qualità e affidabilità. I nostri sistemi costruttivi a secco adatti alla realizzazione di pareti, contropareti e controsoffitti e involucro esterno, così come la linea di massetti a basso spessore, grazie alla continua ricerca tecnologica sono sinonimo di elevate performance e sostenibilità. Offrire il massimo della qualità tecnologica, unita alla continua evoluzione nell’ambito della sostenibilità ambientale, per contribuire a costruire spazi di qualità in cui vivere. Per questo da sempre ci impegniamo insieme ai nostri clienti rivenditori, applicatori così come i progettisti, a promuovere il cambiamento, accrescere le competenze e lo sviluppo dell’intero comparto.

COME KNAUF AFFIANCA I PROFESSIONISTI DELL’EDILIZIA CON LA GAMMA DI CARTONGESSO E CON LE SOLUZIONI INTEGRATE PER L’EDILIZIA?

Knauf si pone come partner affidabile per i professionisti dell’edilizia, offrendo una vasta gamma di non solo di prodotti, ma prima di tutto di sistemi soluzioni tecnologiche adatte a rispondere alle diverse esigenze di committenti e progettisti. Collaboriamo strettamente con rivenditori con i quali abbiamo stabilito solidi rapporti di fiducia, progettisti che si affidano a noi per le loro progettazioni e applicatori che utilizzano i nostri prodotti in cantiere. Il nostro

«I nostri sistemi costruttivi a secco per la realizzazione di pareti, contropareti e controsoffitti e involucro esterno, così come la linea di massetti a basso spessore, sono sinonimo di elevate performance e sostenibilità».

impegno va oltre la semplice fornitura di prodotti di alta qualità; offriamo un’ampia gamma di servizi pensati per supportare i nostri clienti in ogni fase del loro lavoro, tra questi: • l’assistenza tecnica dedicata, con esperti pronti a rispondere a qualsiasi domanda o esigenza specifica, e sul territorio con la nostra rete di esperti a disposizione per approfondimenti tecnici; • la formazione per aggiornare i professionisti sulle migliori pratiche e sulle innovazioni del settore.

Knauf è sinonimo di affidabilità, innovazione e supporto continuo, elementi che ci permettono di essere un punto di riferimento per tutti i professionisti dell’edilizia.

QUAL È IL SUPPORTO CHE KNAUF OFFRE ALLA FORMAZIONE DEGLI APPLICATORI DI SISTEMI A SECCO?

Da sempre l’obbiettivo di Knauf è quello di investire nella formazione dei professionisti del settore per contribuire allo sviluppo delle costruzioni a secco e, più in generale, dell’intero settore dell’edilizia, promuovendo da sempre temi fondamentali per costruire con responsabilità: efficienza energetica, comfort, acustica, antisismica e sostenibilità ambientale. Progettisti, ingegneri e architetti possono trovare nell’offerta formativa Knauf, grazie al sodalizio con partner di primo livello nel campo della formazione, corsi tramite cui formarsi sui temi più attuali del mondo dell’edilizia e delle costruzioni a secco. La formazione degli applicatori di sistemi a secco in particolare rappresenta, da sempre, un pilastro fondamentale per Knauf, al fine di garantire la qualità delle installazioni nel settore delle costruzioni. Knauf, offre programmi formativi completi e avanzati per gli applicatori, progettati per fornire una comprensione approfondi-

■ La formazione Knauf nei sistemi a secco, dall’aula al cantiere, è rivolta a imprese, progettisti e applicatori.

ta dei prodotti e delle metodologie d’installazione presso i propri centri di posa a Pisa e Milano e attraverso la collaborazione con le Scuole Edili che ospitano i corsi per gli applicatori organizzati dalla struttura di formazione Knauf. Durante questi corsi, gli applicatori acquisiscono competenze tecniche avanzate, apprendendo le migliori pratiche nell’utilizzo dei sistemi a secco Knauf per garantire risultati eccellenti. La formazione comprende anche sessioni pratiche sul campo, consentendo agli applicatori di affinare le proprie abilità e di affrontare situazioni reali da cantiere.

La dedizione di Knauf alla formazione non si limita solo alle competenze operative, ma si estende anche alla sensibilizzazione verso le soluzioni sostenibili e all’adozione delle tecnologie più recenti nel settore. Grazie a questi programmi, gli applicatori Knauf diventano non solo professionisti altamente qualificati ma anche portavoce delle eccellenze nel mondo delle lastre in cartongesso.

COME KNAUF CONTRIBUISCE AD ASSICURARE CON LA SUA PRODUZIONE SICUREZZA DEL LAVORO, DURABILITÀ E COMFORT DELLE COSTRUZIONI?

In Knauf, la sicurezza dei lavoratori è una priorità assoluta. I nostri prodotti sono progettati

pensando alla sicurezza fin dalla fase iniziale di sviluppo. Ad esempio, i nostri sistemi a secco sono più leggeri e facili da maneggiare rispetto ai materiali tradizionali, riducendo così il rischio di infortuni. Inoltre, seguiamo rigorosi standard di sicurezza e normativi che garantiscono che tutti i nostri prodotti siano conformi alle leggi e ai regolamenti di sicurezza più recenti. Offriamo anche corsi di formazione specifici per applicatori e costruttori, assicurando che conoscano le migliori pratiche per un’installazione sicura e corretta. La durabilità è un aspetto fondamentale dei nostri materiali. I prodotti Knauf sono sottoposti a rigorosi test di qualità per garantire la loro resistenza nel tempo e in diverse condizioni ambientali. Utilizziamo solo le migliori materie prime e tecnologie avanzate per produrre soluzioni che resistano all’usura, alle intemperie e al tempo. Infine, Knauf è impegnata a migliorare il comfort abitativo attraverso il miglioramento continuo e l’evoluzione dei suoi sistemi costruttivi. Isolamento acustico eccellente, regolazione termica ottimale e qualità dell’aria interna sono solo alcuni dei benefici che la nostra offerta mira a garantire, avvalendosi di certificazioni che attestano e garantiscono le performance statiche, acustiche, di qualità dell’aria indoor, e di sostenibilità.

L’IMPEGNO KNAUF PER UN’AZIENDA E UN’EDILIZIA PIÙ SOSTENIBILE

«Knauf si impegna attivamente nella protezione e conservazione delle risorse naturali, affinché le generazioni future possano godere delle bellezze del nostro pianeta. L’azienda si adopera per minimizzare gli effetti negativi sull’ambiente derivanti dalle proprie operazioni, offrendo al mercato

soluzioni innovative e ad alte prestazioni che siano al contempo ecologiche e rispettose della dignità umana. L’azienda ha una roadmap con obiettivi chiari ed ambiziosi che condurranno entro pochi anni l’intero gruppo a ridurre significativamente il proprio impatto ambientale, così come l’utilizzo di risorse naturali. Anche per quanto riguarda lo sviluppo dei nostri prodotti il tema della sostenibilità è centrale, Knauf Italia ad esempio è stata tra le prime aziende del settore a certificare i propri prodotti con certificati Epd e per il contenuto di riciclato all’interno di lastre, profili in acciaio e massetti».

COME KNAUF VEDE LO SVILUPPO DEL MERCATO DEI SISTEMI A SECCO NELLA NUOVA EDILIZIA E NEI NUOVI MODELLI ABITATIVI, DOVE FLESSIBILITÀ, COMFORT E SALUBRITÀ INDOOR RAPPRESENTANO OBIETTIVI IRRINUNCIABILI?

L’adozione dei sistemi a secco è un trend in continua crescita nell’edilizia contemporanea e nei nuovi modelli abitativi, offrono vantaggi concreti come la velocità di posa, la flessibilità di applicazione, libertà progettuale. Si tratta di aspetti fondamentali per rispondere alle odierne esigenze progettuali e di cantiere richieste dal mercato. Inoltre, lo sviluppo e l’adozione di sistemi costruttivi interamente realizzati a secco, comprese le strutture degli edifici, è una novità importante che sta sempre più prendendo spazio nel mondo dell’impresa; anche in questo segmento, Knauf Italia con il sistema “Mechano Advanced Steel Frame” ha anticipato i tempi, offrendo una soluzione totalmente a secco, dalle strutture ai tamponamenti, che offre una velocità costruttiva e una flessibilità progettuale unica. Pertanto, che si tratti di edifici residenziali, commerciali o industriali le soluzioni a rispondono perfettamente alla crescen-

te domanda di strutture versatili e adattabili e veloci da realizzare. Ovviamente il comfort interno degli spazi che contribuiamo a costruire è centrale nel design degli edifici moderni, e lo è anche per Knauf che con i suoi sistemi. Le soluzioni offerte dal nostro marchio infatti assicurano eccellenti proprietà di isolamento acustico e termico, migliorando il comfort abitativo attraverso la riduzione del rumore e il comfort termico e la salubrità dell’aria. Tutti i nostri prodotti sono certificati secondo le normative più rigorose, garantendo prestazioni eccellenti e soddisfacendo pienamente i requisiti di sicurezza e sostenibilità sempre più richieste dal settore. L’edilizia moderna richiede soluzioni che sappiano coniugare innovazione, efficienza e rispetto per l’ambiente, il tutto garantendo il massimo comfort e la salubrità degli spazi. Knauf è all’avanguardia nello sviluppo di sistemi a secco che rispondono con successo a queste sfide. Guardiamo con ottimismo allo sviluppo di questo mercato, convinti che continuerà a crescere e a evolversi, trainato dall’esigenza sempre maggiore di costruire edifici sostenibili, versatili e orientati al benessere degli occupanti.

Sistemi costruttivi a base gesso isolati e protetti

Tra le principali prestazioni dei sistemi a secco in cartongesso possiamo annoverare l’isolamento acustico e il comportamento al fuoco, elementi cardine per progettare e costruire un edificio confortevole, e soprattutto sicuro. Ecco la mission Saint-Gobain con il marchio Gyproc

Contribuire alla costruzione di edifici moderni ed efficienti a livello energetico. Questa la missione di Saint-Gobain, azienda che segue tutta la catena del valore dei materiali per la sicurezza e il comfort abitativo, dalla loro progettazione alla produzione fino alla distribuzione. La sostenibilità per Saint-Gobain è un impegno quotidiano che si concretizza privilegiando l’impiego di materie prime naturali, materie prime seconde, o ancora che consentono di compiere dei passi verso circolarità e tran-

sizione ecologica, come il gesso. L’approccio di Saint-Gobain consiste nell’efficientamento dei processi produttivi, nell’approvvigionamento da fonti rinnovabili e nella creazione di progetti di recupero degli scarti provenienti da attività di costruzione e demolizione, per creare una vera economia circolare all’interno della filiera dell’edilizia, collaborando con le parti interessate per sviluppare nuovi modelli di business e catene del valore efficienti. Tra le best practices introdotte dalla società, il riciclo e valorizzazione dei rifiuti, con il 70% dei prodotti per la costruzione già realizzato con materiali riciclati fino al 70%. L’obiettivo a lungo termine è invece la neutralizzazione delle emissioni di carbonio entro il 2050, da raggiungere tramite un approccio innovativo nello sviluppo dei prodotti e nell’efficienza dei processi, con un’attenzione particolare ai fornitori di materie prime e ai trasporti. Consapevoli che il settore delle costruzioni rappresenta quasi il 40% delle emissioni annue di CO2 a livello mondiale, di cui il 27% legate alla gestione annuale degli edifici e il 13% legato alla produzione, al trasporto e all’installazione dei materiali per la costruzione, ciò che viene definito embodied carbon degli edifici, Saint-Gobain studia costantemente nuove soluzioni sempre più a basso impatto ambientale, per contribuire a un profondo cambiamento del settore.

TUTTA LA SOSTENIBILITÀ DEL CARTONGESSO

Il materiale che più testimonia la necessità di questo cambio di passo è il cartongesso, materiale sempre più protagonista dell’edi-

■ Lastre in gesso rivestito Saint-Gobain a marchio Gyproc.
 di Patrizia Spada

■ Sopra, sistemi a secco Saint-Gobain con lastre Gyproc e isolanti in lana di vetro Isover.

■ In alto, foto grande, pallet di lastre pronte per la distribuzione.

lizia sostenibile. Il cartongesso a marchio Gyproc sostiene tutti i valori che definiscono la missione di Saint-Gobain: promuovere la sostenibilità nell’edilizia per rendere il mondo un posto migliore, ma è anche un materiale estremamente versatile e prestazionale. Tra le principali prestazioni dei sistemi a secco in cartongesso possiamo annoverare l’isolamento acustico e il comportamento al fuoco, elementi cardine per progettare e costruire un edificio confortevole, e soprattutto sicuro.

ISOLAMENTO ACUSTICO

Saint-Gobain propone prodotti e sistemi costruttivi certificati che contribuiscono al miglioramento della qualità acustica degli ambienti e degli edifici, sia in termini di fonoassorbimento, in particolare con soluzioni in lana di vetro, sia in termini di isolamento acustico (fonoisolamento, calpestio, rumorosità da pioggia…) degli elementi costruttivi verticali (facciate, partizioni interne) e orizzontali (solai e coperture).

Il marchio Gyproc di Saint-Gobain è specialista nella produzione di pareti, contropareti, controsoffitti e finiture a base gesso. Gli interventi di isolamento acustico hanno lo scopo di ridurre quanto più possibile la trasmissione del rumore tra due ambienti, come ad esempio una parete divisoria tra diversi appartamenti, ma anche una parete perimetrale. I sistemi costruttivi a secco a marchio Gyproc, pareti

divisorie, contropareti, pareti perimetrali, controsoffitti continui, isolati nelle intercapedini con gli isolanti in lana minerale Isover, offrono elevatissime prestazioni di fonoisolamento (grazie al principio fisico massa-molla-massa), consentendo inoltre di ridurre gli ingombri e i pesi gravanti sulla struttura portante degli edifici. Controsoffitti continui che riducono anche il livello sonoro da calpestio (generato ad esempio dal camminamento su un solaio). Sistemi che opportunamente installati consentono di minimizzare i ponti acustici e ridurre le trasmissioni laterali, rispondendo quindi ai requisiti progettuali e rispettando i limiti normativi. Gli interventi di assorbimento acustico hanno lo scopo di ridurre gli effetti della riflessione delle onde sonore all’interno di uno stesso ambiente, per ridurre il tempo di riverberazione e migliorare l’intelligibilità della parola. I controsoffitti continui e modulari a marchio Gyproc, costituiti da lastre e pannelli in gesso rivestito forato (che intervengono per l’assorbimento acustico come risonatori) consentono di migliorare il comfort acustico degli ambienti interni.

PROTEZIONE DAL FUOCO

Le soluzioni Saint-Gobain per l’isolamento e l’impermeabilizzazione esterna dell’involucro (facciate e coperture) permettono di incrementare la sicurezza degli edifici e degli occupanti nei confronti degli incendi esterni, risultando

■ Polvere di gesso, materia prima del cartongesso.

PRODOTTI INNOVATIVI

› Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air

Tra i prodotti più innovativi vanno citati senza dubbio la lastra Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air, lanciata nel 2021 contenente il 35% di materiale riciclato, attualmente il valore più alto sul mercato, a dimostrazione dell’impegno quotidiano di Saint-Gobain nella continua ricerca di innovazione dei propri prodotti.

› Gyproc Wallboard FLY

E ancora la nuova generazione di lastre progettate per l’ambiente Gyproc Wallboard FLY. La tecnologia utilizzata per produrre Gyproc Wallboard FLY consiste in un nuovo processo produttivo che tiene conto dell’intero ciclo di vita della lastra, con l’obiettivo di limitare il consumo di risorse naturali, favorire l’utilizzo di materie seconde, estendere la loro durata e promuoverne il riciclo. Il nucleo in gesso ottimizzato è stato studiato per ottenere uguali performance a più basso consumo per l’ambiente e a vantaggio dell’applicatore.

sempre conformi e migliorativi dei requisiti minimi previsti dalla Rtv Chiusure d’ambito. In particolare, gli isolanti in lana di vetro Isover previsti per l’isolamento delle facciate (specialmente per cappotto e facciata ventilata), sono incombustibili in quanto hanno reazione al fuoco A1 o A2-s1,d0, idonei quindi anche per la realizzazione delle fasce di separazione e la protezione da materiali combustibili e impianti energetici. Discorso analogo anche per i sistemi a secco Gyproc idonei per la realizzazione di pareti di tamponamento o contropareti esterne. I sistemi Saint-Gobain sopra descritti consentono di avere anche importanti vantaggi nella gestione dell’intervento e del cantiere, offrendo un’unica tipologia di materiale isolante incombustibile per l’intera facciata (comprese quindi le fasce), abbinando inoltre alle elevate prestazioni di comportamento al fuoco e isolamento termico, anche prestazioni di isolamento acustico, resistenza meccanica, traspirabilità e sostenibilità.

Qualità e sostenibilità viaggiano insieme

Estratto e lavorato nel moderno stabilimento di Calliano (At), gesso di altissima qualità si combina a carta 100% riciclata e additivi specifici per dare forma a lastre in cartongesso protagoniste delle più evolute soluzioni per le costruzioni a secco

L’estrazione e la lavorazione del gesso, attraverso una continua ricerca volta all’innovazione, con l’impegno di portare sul mercato prodotti sempre più performanti, e la convinzione che l’evoluzione è parte integrante del lavoro, portano Fassa Bortolo a proporre sempre nuove soluzioni per il mondo delle costruzioni. L’estrazione del gesso, effettuata da sempre in sotterraneo con una fresa elettrica ad attacco puntuale, permette di evitare l’utilizzo di esplo-

sivo, dando la possibilità di scegliere con la massima precisione la migliore pietra da estrarre. Grazie alla posizione della cava limitrofa allo stabilimento, il gesso estratto arriva direttamente in produzione, riducendo così al minimo la fase di trasporto e minimizzando le emissioni di CO2 ad essa connesse. Il percorso dei camion da e per lo stabilimento è stato studiato per non creare disagi al traffico di zona, nel massimo rispetto del territorio e di chi lo abita.

Gypsotech Duplex dB Lignum utilizzata all’interno.
 di Rebecca Alberti

MARCO DE PIERI

› PRODUCT MANAGER SISTEMA GYPSOTECH

In che modo Fassa Bortolo forma progettisti e applicatori?

Fassa mette a disposizione una formazione mirata e approfondita con i PM e l’Assistenza Tecnica, professionisti specializzati per linee di prodotto che intervengono durante la progettazione e in cantiere. Entrambi, attraverso il programma FassAcademy, si occupano della formazione pratica per gli applicatori, in sede o presso i clienti, e di quella progettuale con ingegneri o architetti, ad esempio con interventi presso gli ordini professionali.

Quali sono le performance principali del Sistema Gypsotech?

Nei sistemi a secco le performance principali sono 5: antincendio, acustica, termica, meccanica e di messa in sicurezza. Non si escludono a vicenda, anzi, la maggior parte delle volte possono essere tra loro combinate. Per ciascuna abbiamo soluzioni che rispondono ai massimi livelli di prestazioni richiesti.

GYPSOTECH GYPSOLIGNUM

È una lastra speciale progettata per unire varie peculiarità: è classificata come DEFH1IR secondo la norma EN 520, avendo densità superiore a 1000 kg/m3, nucleo con coesione migliorata nei confronti dell’incendio, resistenza all’impatto superficiale, ridotta capacità di assorbimento dell’acqua, e resistenza meccanica migliorata. GypsoLignum è costituita da una carta esterna ultrabianca ad alta resistenza e da un impasto di gesso con additivi speciali, quali fibra di vetro, vermiculite, idrofuganti e farina di legno a granulometria differenziata. Le pareti all’interno di ciascun edificio richiedono caratteristiche prestazionali diverse e, fino ad ora, si sono utilizzate lastre in cartongesso differenti per ogni caso. Con GypsoLignum è possibile rispondere a tutte le esigenze di mercato in un’unica soluzione (acustica, fuoco, resistenza meccanica, basso assorbimento d’acqua).

Con GypsoLignum sono molti i vantaggi anche in cantiere: è idonea in tutti i locali, è semplice da installare e da rifinire. Inoltre, dalla lastra madre Gypsotech GypsoLignum, nascono evoluzioni di prodotto per risolvere il problema dell’isolamento acustico.

Quanto viene investito in ricerca e sviluppo dei sistemi a secco?

L’investimento in R&S è costante su due direttive: le prove di laboratorio legate ai prodotti/ sistemi e parallelamente la ricerca di soluzioni innovative per rispondere sempre meglio alle esigenze progettuali.

Quanto sta crescendo l’utilizzo del sistema nel mercato?

Cresce da diversi anni pur con differenza tra diverse aree geografiche. Viene preferito ad esempio nelle ristrutturazioni di edifici, ma anche nelle nuove costruzioni, perché velocizza i tempi di intervento e grava meno sulle strutture preesistenti.

Prossima evoluzione tecnologica. A cosa state lavorando?

L’azienda sta potenziando la propria capacità produttiva, con investimenti in Italia e in Europa. Puntiamo su nuove soluzioni a secco, anche per l’esterno: un settore che negli ultimi anni ha superato le diffidenze iniziali.

MATERIE PRIME DI QUALITÀ

L’attenzione per la qualità delle materie prime per l’azienda è fondamentale, infatti: il cartone utilizzato è composto al 100% da carta riciclata; gli additivi usati sono rigorosamente non tossici o pericolosi; l’acqua utilizzata in produzione viene recuperata; gli scarti delle lavorazioni sono raccolti e reimmessi nel ciclo produttivo; vengono privilegiati materiali naturali come l’amido di mais, per migliorare l’adesione al gesso. In tutto il processo produttivo le lastre sono sottoposte al controllo di qualità e, in particolare al termine del ciclo di produzione, vengono verificate dal personale del laboratorio interno Fassa I-Lab. In questa fase, se le lastre non rispettano gli standard, vengono frantumate e reimmesse nel ciclo produttivo evitando sprechi di risorse.

TECNOLOGIA E AMBIENTE

Tecnologia e ambiente sono due concetti fondamentali per Fassa Bortolo. In fase di progettazione dello stabilimento, infatti, sono stati effettuati studi preventivi sul paesaggio e sul

«A partire dalle numerose tipologie di lastre e accoppiati, il sistema, che si completa con stucchi, profili e accessori, è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza progettuale».

GYPSOTECH DUPLEX DB-LIGNUM/DB-LIGNUM XL

Per proteggere il comfort acustico in casa dai rumori provenienti dall’esterno e dal calpestio degli inquilini del piano superiore, Fassa Bortolo ha creato i pannelli isolanti Gypsotech Duplex dB-LIGNUM/dB-LIGNUM XL. Il segreto è nella struttura accoppiata e nello spessore ridotto: alla lastra di cartongesso è stato accoppiato un pannello di agglomerato poliuretanico riciclato dello spessore di 10 mm che funge da isolante acustico, rivestito su entrambi i lati con uno strato di tessuto non tessuto. Una soluzione che non supera i 30-40 mm di spessore ma con un potere fonoisolante di 6/8 dB in più rispetto a una semplice parete in laterizio. Nella versione XL lo strato in agglomerato poliuretanico è da 20 mm.

■ Gypsotech GypsoLignum utilizzata all’interno.

GYPSOTECH DUPLEX

DB POWER HD

Duplex dB-Power HD è una lastra speciale in cartongesso (Tipo DFH2I secondo EN 520) sul cui retro è stata incollata una membrana polimerica antivibrante ad alta densità di spessore 2 mm, rivestita sul lato a vista con un tessuto non tessuto, idonea per realizzare sistemi costruttivi migliorati, ad elevate prestazioni acustiche con minimi ingombri. La membrana polimerica antivibrante permette di ridurre le vibrazioni, aumentando la massa e di conseguenza il potere fonoisolante del sistema.

Abbiamo così un’elevata resistenza all’urto, un ridotto assorbimento d’acqua, carta ultra bianca, tessuto non tessuto a vista ed elevato isolamento acustico.

contesto geomorfologico, oltre allo studio delle tonalità dello stabilimento, in accordo con la Soprintendenza, per far sì che l’impianto produttivo si armonizzasse con l’ambiente circostante. In questo connubio tecnologia-ambiente, la vicina posizione della cava allo stabilimento gioca un ruolo fondamentale, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 connesse alla fase di trasporto.

SOSTENIBILITÀ

CERTIFICATA

Il tema della realizzazione di “costruzioni a secco” da sempre ruota intorno a concetti di performance, resistenza, leggerezza, riciclo, flessibilità e non da ultimo sostenibilità. Numerose sono le certificazioni che attestano la qualità dei prodotti Fassa, nella consapevolezza che qualità e sostenibilità sono due concetti imprescindibili nell’industria delle costruzioni. Tutte le lastre Gypsotech, infine, soddisfano i requisiti CAM, per rispondere alle esigenze normative e del mercato.

Rinforzo strutturale per pareti in cartongesso

Superpan Build è un innovativo pannello tecnico brevettato e prodotto da FINSA, composto da fibre e particelle di legno. L’impiego di Superpan Build come elemento di rinforzo strutturale nelle pareti in cartongesso ha lo scopo di semplificare e facilitare il collegamento di carichi (pensili, mensole, ecc..) alla parete finita usando semplici viti da legno. www.xtsuperpanbuild.it

Distributore di Superpan Build in esclusiva per l'Italia

Il pannello che rinforza le pareti in cartongesso

Superpan Build è il pannello, prodotto da Finsa e distribuito in esclusiva per l’Italia da Xt Insulation, adatto a numerosi impieghi in edilizia sia come elemento strutturale controventante sia come elemento di rinforzo nella realizzazione di edifici. Le eccellenti proprietà di resistenza e ottima lavorabilità lo rendono ideale anche per l’applicazione in parete a servizio del sistema di isolamento nella realizzazione dei sistemi a cappotto per edifici in legno.

RESISTENZA

Per l’applicazione in sistemi di isolamento a cappotto, Superpan Build si distingue per la sua alta capacità di resistenza alla trazione. Inoltre, in fase di posa offre la possibilità di poter avvitare i tasselli in qualsiasi posizione senza necessariamente cercare la corrispondenza con i montanti, in virtù dell’ottima tenuta delle viti che il materiale assicura.

ALTA DENSITÀ

Superpan Build è un pannello formato da cinque strati di materiale derivato da differenti lavorazioni del legno e ricomposto mediante processo di pressatura in continuo. Le facce esterne sono costituite da uno strato in fibra di legno ad alta densità (Hdf, High density fiber), che dona al pannello eccellenti proprietà meccaniche. Gli strati intermedi sono

Superpan Build è formato da cinque strati di materiale derivato da lavorazioni del legno e ricomposto con pressatura. È adatto a numerosi impieghi sia come elemento strutturale sia come rinforzo, oltre che nella realizzazione di sistemi a cappotto per edifici in legno

invece costituiti da particelle fini di legno, che conferiscono maggiore stabilità al pannello e aiutano a ottenere una superficie di alta qualità. Infine, il nucleo centrale è un agglomerato di particelle di grandi dimensioni per una elevata resistenza strutturale.

SOSTENIBILITÀ

La produzione di Superpan Build richiede poca energia e una parte significativa di questa è ottenuta dalle biomasse derivanti dagli scarti del legno. Superpan Build è realizzato impiegando un’alta percentuale di legno riciclato e per la restante parte, utilizza legno locale proveniente da foreste certificate e gestite in maniera responsabile. A fine vita i pannelli sono riciclabili al 100% e riutilizzati nella produzione di nuovi pannelli, contribuendo all’upcycling.

APPLICAZIONI

L’unicità di Superpan Build dal punto di vista tecnico, della lavorabilità e della resa estetica della sua superficie, consente di differenziarsi nettamente dai materiali di utilizzo comune. Le facce del pannello presentano una planarità perfetta e consentono un’ottimale adesione di collanti e rivestimenti. L’impiego di Superpan Build, in molteplici situazioni applicative, consente di ottimizzare gli stock e la gestione del cantiere. Il pannello si pre -

sta all’utilizzo nelle coperture, nelle parteti e nei pavimenti. In particolare, per quanto riguarda l’applicazione dei sistemi a secco la scelta di utilizzare Superpan Build come elemento di rinforzo strutturale nelle pareti in cartongesso ha lo scopo di semplificare e facilitare il collegamento dei carichi alla parete finita. Inoltre, il pannello è certificato EI60 sulla parete divisoria a secco e ha ottenuto la certificazione di classe di reazione al fuoco di sistema in BS1d0.

■ La composizione del pannello.

■ In alto, il pannello Superpan Build è ideale per l’applicazione in parete a servizio del sistema di isolamento nella realizzazione dei sistemi a cappotto.

 di Veronica Monaco

PIACERE VISIVO E RISPETTO AMBIENTALE.

Il piacere visivo per noi di RÖFIX è sempre stato un valore da rispettare e considerare nelle costruzioni di vecchia e di nuova generazione, insieme naturalmente al rispetto per l’ambiente. Il bello e il buono fanno bene all’anima e al mondo in cui viviamo, sia che si tratti di un rifacimento di facciata che della pavimentazione, fino alla funzionalità estetica e innovativa. Per questo siamo sempre più orgogliosi di essere RÖFIX.

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Risanamento combinato acustico e termico

Migliorare il comfort all’interno delle abitazioni può essere fatto in tempi brevi e senza togliere cubatura agli ambienti con 4You by Isolmant. Le lastre sono sottili e si applicano direttamente a parete con l’uso di colla. Così gli interventi occupano poco spazio

Il comfort acustico è una prerogativa sempre più richiesta, non solo per favorire un maggior benessere abitativo, ma anche per adempiere alle normative sulla classificazione acustica degli ambienti. 4You by Isolmant è la linea completa per le esigenze di riqualificazione a secco delle pareti, facile da posare, senza demolizioni, a basso spessore, resistente al fuoco, atossica e anallergica.

4You comprende diverse tecnologie pensate per soddisfare tutte le esigenze che la committenza può avere.

RISANAMENTO

TERMICO E ACUSTICO

Isolgypsum Special è la lastra che favorisce il comfort termo-igrometrico e acustico in un’unica soluzione. È consigliata sulle pareti di confine, di facciata o su un vano scala o ascensore, agendo in modo specifico sulle frequenze medio-alte, ovvero i rumori emessi dalla tv, dalla lavatrice, dal chiacchierio e dal pianto di un bambino. Il risultato è degno di nota, con un incremento di prestazione fino a 29 dB. Un’ottima soluzione anche per quei clienti attenti al risparmio energetico e alla salubrità, perché con Isolgypsum Special si evitano muffe e umidità.

VERSIONE SUPER GREEN

IsolGypsum Special è disponibile anche nella versione Super Green, la nuovissima soluzione specifica per il risanamento acustico e termico delle pareti in basso spessore. Si tratta di uno speciale manufatto che possiede i più alti

■ Isolamento delle pareti con placcaggio. La versatilità della gamma 4You consente di trovare la soluzione giusta sia in presenza di spessori ridotti, dove si interviene con il semplice posizionamento a placcaggio di una lastra accoppiata, sia con strutture complesse come contropareti con orditura.

 di Rebecca Alberti

■ IsolGypsum Special Super Green è la soluzione specifica per il risanamento acustico e termico delle pareti in basso spessore.

«La gamma di lastre fonoisolanti è garantita da Green Planet, il protocollo di sostenibilità scelto da Isolmant».

SOLUZIONI PER OGNI TIPO DI RUMORE

Con IsolGypsum Special

Si fermano i rumori di fondo come lavatrici, tv e chiacchiere animate, migliorando anche il comfort termico.

Posizionato su superfici fredde o confinanti, questo isolante evita dispersioni di calore, riduce l’uso del riscaldamento e previene muffe e umidità.

Con IsolGypsum Duo

Si dice stop ai rumori strutturali come le vibrazioni da traffico o impianti e a quelli di fondo come televisori o chiacchiere. La soluzione consente di abbattere il rumore a tutte le frequenze ed è semplice da posare.

Con Telogomma

Si rinforzano pareti leggere e si migliora l’isolamento dalle vibrazioni più invadenti utilizzando Isolgypsum Telogomma, abbinato come seconda lastra in un pacchetto con orditura metallica che prevede l’inserimento in intercapedine di Isolmant Perfetto CG. L’intervento richiede più spazio ma il risultato è garantito.

Con IsolGypsum Perfetto

Si dice stop al riverbero per un maggiore comfort interno. È la lastra che non solo migliora il potere fonoisolante della parete ma che, grazie alla presenza della fibra IsolFibtec Flc salubre e sostenibile e certificata ReMade in Italy, attenua il problema del riverbero.

standard sostenibili sul mercato per le lastre accoppiate in cartongesso. È infatti realizzata con un pannello di Isolmant Special Serie R Fossil Free con spessore 10 mm certificato ISCC Plus, rivestito da una specifica teletta in tessuto, accoppiato a una lastra con una percentuale di riciclato del 35% e tecnologia ActiveAir. IsolGypsum Special Fossil Free si applica in aderenza a placcaggio e mantiene le stesse caratteristiche tecniche e funzionalita di Isolmant Special, ovvero garantisce un elevato comfort acustico potenziando il potere fonoisolante della parete alle medio-alte frequenze e riduce la sensazione di parete fredda e il rischio di formazione di condensa e muffa.

TOOL

E per avere un supporto nella scelta tra i diversi prodotti della gamma 4You entra in gioco il configuratore: uno strumento semplice e immediato, che aiuta nell’individuazione della soluzione più adatta ai propri spazi. Basta accedere a isolmant4you.it e rispondere alle semplici domande proposte per essere guidati alla soluzione più adatta per la propria esigenza di comfort.

■ IsolGypsum Duo.
■ IsolGypsum Perfetto.
■ IsolGypsum Telogomma.
■ Il configuratore.

La luce su misura è ancora più bella

Le soluzioni che l’azienda mette a disposizione sono in grado di integrarsi in modo poco invasivo o addirittura invisibile nel contesto dell’edificio e di valorizzare al massimo gli arredi interni e gli ambienti circostanti, oltre che edifici storici e di pregio

Creare un’illuminazione bella ed efficace significa fare in modo che la luce sia dimensionata e perfettamente distribuita all’interno dell’ambiente, così da soddisfare tutti i requisiti funzionali ed estetici richiesti dal progetto. Grazie a una pluriennale esperienza nel settore del design, le soluzioni Eleni Lighting hanno l’obiettivo di utilizzare la luce come elemento di arredo e di completamento di ambienti domestici privati o strutture pubbliche, come negozi e alberghi.

PROTAGONISTA

In collaborazione con numerosi professionisti del settore, l’azienda di Villafranca Padovana (Padova) ha studiato e realizzato soluzioni in grado di integrarsi nelle architetture moderne, storiche e classiche. Soprattutto nelle opere di restauro in edifici storici, monumentali e di pregio, gli interventi estetici devono essere il meno invasivi possibile, se non invisibili. Questo è uno dei parametri più ricercati dalle soprintendenze, a cui Eleni Lighting risponde con sistemi appositamente pensati per «scomparire» e lasciare alla sola luce il ruolo di protagonista. Differenti sono le linee di prodotto disponibili, specifiche per l’interno e per l’esterno.

PER PARETI CURVE

Per l’interno, il catalogo Eleni Lighting comprende velette-cornici portaled in Xps e poliuretano,

■ A sinistra e in alto, due interni, disegnati dalla luce di Eleni Lighting.

 di Veronica Monaco

rifinite con resina a polveri di marmo. Entrambe le soluzioni consentono di creare una luce indiretta e morbida, che permette una diffusione del fascio di luce a partire dall’angolo superiore della parete per poi proiettarsi sul soffitto. Questa tipologia di veletta è posizionabile anche sopra la testata di un letto o di un divano, per esaltare decorazioni o quadri, o valorizzare un soffitto a travature a vista in legno. Il catalogo comprende anche velette-cornici portaled in versione Flex per pareti curve. La versatilità e la flessibilità del materiale utilizzato per la linea Flex permettono alla luce di seguire qualsiasi sviluppo delle pareti in condizioni di curvature marcate, riuscendo a copiarne fedelmente l’andamento. Tutte le velette sono tinteggiabili per la massima integrazione con la parete.

SEGNA PASSO

Per l’esterno Eleni Lighting propone invece cornici segna-passo e cornici decorative predisposte per l’illuminazione a Led, in Eps rifinito con resina acrilica. Pensati specificatamente per gli ambienti esterni, sono composti da una struttura che crea una lama di luce che

si proietta sul perimetro inferiore della parete esterna di abitazioni o di garage, e che permette di illuminare il percorso di camminamento. Con i decori da esterno, sempre realizzati su misura in Eps, il progettista ha la possibilità di illuminare lo spazio con una luce radente e sfumata. In aggiunta, la cornice sottogronda può essere resa invisibile grazie a trattamenti di rasatura e pittura. Questa soluzione è ideale per esaltare i particolari architettonici di

strutture antiche e moderne o per creare un ambiente adeguato ad aree relax, come terrazze e dehors. Oltre all’adattabilità e alla funzionalità, le cornici Eleni Lighting sono facili e veloci da montare e installare. Le operazioni di messa in opera sono agevolate dalla modularità e dalla perfetta planarità degli elementi che, una volta posati e rasati possono essere tinteggiati a piacere facilitando il mimetismo ed esaltando pienamente la luce.

■ Una villa illuminata nella notte.

Eclisse Unico per pareti in cartongesso

Un riferimento nel settore dei controtelai, pensato per rispondere alle esigenze di posatori e professionisti che richiedono soluzioni tecniche e performanti nella posa e nella manutenzione

DIMENSIONI

Larghezza: da 600 a 1500/2000 mm

Altezza: da 500 a 2900 mm

Spessori

100 mm – orditura da 75 mm + 1 lastra

125 mm – orditura da 75 mm + 2 lastre

125 mm – orditura da 100 mm + 1 lastra

150 mm – orditura da 100 mm + 2 lastre

Progettato per durare nel tempo, Eclisse Unico offre il massimo delle prestazioni, sia in fase di installazione sia nella vita utile del prodotto. Tra le caratteristiche principali, le traversine orizzontali di rinforzo garantiscono una solidità eccezionale. Grazie alla nuova preforatura a trama, le viti si inseriscono con facilità e senza scivolamenti laterali, velocizzando il fissaggio delle lastre in cartongesso. I test di laboratorio hanno evidenziato un aumento della velocità di avvitamento del 30% rispetto alla versione precedente. Inoltre, l’ottimizzazione del profilo a coda di rondine e l’ampliamento delle dimensioni in larghezza assicurano una robustezza incrementata del 25%, migliorando l’affidabilità dell’intera struttura.

POSA FACILITATA

Per facilitare ulteriormente la fase di posa, Eclisse ha introdotto la barra di allineamento, componente che collega cassone e montante di battuta, rendendo più agevole la messa in bolla. Questo elemento permette di risparmiare tempo prezioso durante l’installazione e garantisce un perfetto scorrimento della porta. Un altro punto di forza è costituito dal binario estraibile, soluzione esclusiva che consente di intervenire facilmente sulla sede di scorrimento della porta senza necessità di modificare la parete.

Un dettaglio che preserva l’integrità della struttura e semplifica eventuali operazioni di manutenzione.

 di Rebecca Alberti
■ Eclisse Unico.

Infinite soluzioni di fissaggio per cartongessisti

Insieme, Elematic e Spit forniscono soluzioni di fissaggio di qualità ai cartongessisti supportandoli nel lavoro di tutti i giorni. Con il servizio di test in cantiere vengono convalidate le scelte d’impiego di ancoranti e utensili

■ Stabilimento ITW Construction Products Italy di Pianiga (Ve).
 di Marco Noviello

Elematic Spit

Parte di Illinois Tool Works (ITW), multinazionale statunitense con oltre 16 miliardi di dollari di fatturato nel 2023 e 45.000 dipendenti in 51 paesi del mondo, ITW Construction Products Italy è una realtà produttrice di soluzioni di fissaggio con sede a Padova e che opera in Italia principalmente attraverso i marchi Elematic e Spit. Elematic è l’azienda specialista dei sistemi di cablaggio e ancoraggio multimateriale. Dal 1976 Elematic è presente in Italia e Europa attraverso una rete di vendita capillare presso i più qualificati grossisti di materiale edile, elettrico e rivenditori di ferramenta e utensileria. Fondata in Francia nel 1953, Spit rappresenta un punto di riferimento per il mercato italiano nel fissaggio diretto e sistemi di ancoraggio ad alte prestazioni. Spit è il partner ideale per ogni professionista nel campo dell’edilizia e dell’installazione elettrica.

STEFANO TRISOGLIO

› LA PAROLA AL TECNICO

«La continuità della gamma Pulsa nel corso degli anni è sinonimo di apprezzamento da parte dei professionisti del cartongesso per una tecnologia, la combustione gas batteria, che rimane un sistema vincente; in termini di affidabilità, di prestazioni e, soprattutto, di vantaggi tangibili per gli utilizzatori. Ottimizzando il lavoro in cantiere, infatti, il sistema Pulsa consente un maggiore guadagno in termini di redditività, riducendo sensibilmente i tempi legati alla fase d’installazione di guide e perimetrali. Un sistema, quello Pulsa, che aumenta sensibilmente il comfort dell’utilizzatore grazie alle caratteristiche proprie del modello di chiodatrice Pulsa 27P. Una componente fondamentale del sistema sono, inoltre, i chiodi Pulsa le cui prestazioni sono al top del mercato in termini di efficacia ed efficienza; la qualità dei materiali e l’attenzione e cura dedicata alla loro fabbricazione consente di proporre soluzioni diversificate in base alle tipologie di materiali di supporto sui quali effettuare il fissaggio».

■ Chiodatrice Spit Pulsa 27P.

■ Sotto, Chiodatrice Spit Pulsa 27P impiegata nel fissaggio di guide metalliche per pareti divisorie.

Il sistema combinato a gas-batteria rende Pulsa 27P uno strumento di lavoro

estremamente affidabile e performante per il fissaggio su una pluralità di materiali, dai più duri ai più teneri.

SERVIZI

DI CONSULENZA IN CANTIERE

Insieme, Elematic e Spit forniscono soluzioni di fissaggio di qualità ai cartongessisti supportandoli nel lavoro di tutti i giorni. Conoscere il prodotto e la sua applicazione è fondamentale per poterlo proporre e utilizzare: la competenza degli uomini è il miglior modo per fornire ai clienti un servizio che vada oltre la fornitura di prodotti di qualità. Per questo motivo, i tecnici di cantiere Elematic Spit sono a disposizione delle imprese che richiedono test in cantiere, al fine di convalidare l’impiego di specifici ancoranti e utensili in condizioni effettive di cantiere, comprovandone le prestazioni e la buona tolleranza alle possibili imperfezioni di messa in opera.

SPIT PULSA 27P

LA CHIODATRICE PIÙ PERFORMANTE PER CARTONGESSISTI

Fatica, tempi di installazione lunghi, presenza di polvere. Questi i principali problemi che un cartongessista incontra nel fissare le sottostrutture per la posa delle lastre di cartongesso. Problemi che si accentuano per la ripetitività delle operazioni di foratura con utilizzo di tassellatore per l’inserimento degli ancoranti.

Con impiego del sistema di chiodatura Spit Pulsa i benefici per il posatore di sistemi a secco sono immediati.

In termini di redditività, per il risparmio di tempo derivante dalla modalità di fissaggio estremamente rapida, e di maggiore comfort per l’assenza di polvere e la minor fatica.

La tecnologia alla base del funzionamento, un sistema combinato a gas-batteria, rende Pulsa 27P uno strumento di lavoro estremamente affidabile e performante per il fissaggio su una pluralità di materiali, dai più duri, quali l’acciaio, ai più teneri, come il mattone forato intonacato.

Un’esperienza maturata, e collaudata, in oltre 35 anni di presenza sul mercato che ha visto l’evoluzione della gamma dei modelli sino alla versione attualmente proposta Pulsa 27P, estremamente leggera e compatta.

APPLICAZIONI

L’ampia ed elevata qualità della gamma di chiodi utilizzabili con Pulsa 27P (da 15 a 27 mm) consente all’installatore di poter fissare con la massima efficacia su calcestruzzo (anche precompresso), mattone forato intonacato, acciaio e legno. Pulsa 27P è la soluzione ideale per il fissaggio di:

• guide metalliche per pareti divisorie;

• profili per la posa di controsoffittature

• reti metalliche (con rondella e speciale canna magnetica).

Tra le sue caratteristiche e i conseguenti vantaggi troviamo:

• 10.000 chiodi fissati (pari a 5 km di guide fissate) con una sola carica della batteria;

• elevatissima autonomia di cantiere;

• ridotta pressione d’esercizio (3,4 kg), assenza di povere e vibrazioni;

• grande comfort in tutte le posizioni, soprattutto per fissaggi sopra la testa;

• 8 volte più veloce del fissaggio tradizionale con i tasselli;

• massima redditività grazie al risparmio del tempo;

• nessun fermo macchina in cantiere, elevato regime di tiro (900 chiodi/h); Produttività ai massimi livelli per rapidi avanzamenti in cantiere;

• manutenzione semplice e rapida, eseguibile anche in cantiere; Praticità al servizio dell’utilizzatore.

■ Chiodatrice Spit Pulsa 27P per fissaggio di profili per controsoffittature.

Hub di formazione e scambio di conoscenze

L’offerta formativa di Gruppo Boero Academy comprende corsi trasversali e corsi tecnici specifici per il settore edilizia, pensati per rispondere alle profonde trasformazioni in atto e alle esigenze di crescita personale e professionale dell’intera filiera

 di Monica Battistoni

La formazione che innova la filiera edilizia tra sostenibilità e collaborazione: il Gruppo Boero lancia la sua academy. «Un luogo di aggregazione e confronto che supera i tradizionali confini tra fornitore e cliente per rispondere alle sfide del mercato attraverso tre pilastri: la condivisione delle conoscenze tecniche, la creazione di una community estesa e la collaborazione con il mondo scientifico», spiega Riccardo Carpanese, Direttore Marketing di Gruppo Boero. Che aggiunge: «Nel mondo dell’edilizia sono in atto profonde trasformazioni: il nostro Paese si trova di fronte alla necessità di riqualificare buona parte del patrimonio immobiliare per renderlo più efficiente, salubre e sicuro, una transizione possibile con soluzioni dalla durabilità, efficacia e sostenibilità certificate e attraverso competenze specialistiche nella scelta dei sistemi, nella progettazione e nell’esecuzione degli interventi».

I TRE PILASTRI DELLA FORMAZIONE L’academy, che si trova presso il Centro Ricerca e Sviluppo “Riccardo Cavalleroni” del Gruppo Boero all’interno del Parco Scientifico e Tecnologico di Rivalta Scrivia (Alessandria), si basa su tre pilastri: l’acquisizione e la condivisione delle conoscenze tecniche, può accadere che gli applicatori diano degli spunti ai produttori, la creazione di una community che comprenda i fornitori di materie prime, i clienti e tutti co-

■ Gli elementi di passione e performance e la filosofia del “Positive Impact” del Gruppo Boero guidano Gruppo Boero Academy.

ALESSANDRO BENEVENTI

› DIRETTORE ACQUISTI

GRUPPO BOERO

«L’academy è stata progettata seguendo criteri di efficienza energetica, una coerenza che unisce contenuti formativi e scelte architettoniche».

RICCARDO CARPANESE

› DIRETTORE MARKETING GRUPPO BOERO

«Sono necessarie soluzioni durature, efficaci e sostenibili, certificate e supportate da competenze specialistiche nella selezione dei sistemi, nella progettazione e nell’esecuzione degli interventi».

SPECIFICO CARTONGESSO

■ A destra, interno dell’academy, collocata presso il Centro Ricerca e Sviluppo “Riccardo Cavalleroni” a Rivalta Scrivia (Al).

Specifico Cartongesso è una pittura ad alte prestazioni studiata appositamente per supporti in cartongesso, gesso e scagliola. Si distingue per una copertura eccellente, anche con una sola mano, e per un elevato punto di bianco. Uniforma l’assorbimento del supporto, mascherando le imperfezioni superficiali, come giunture e stuccature, garantendo allo stesso tempo un’ottima resistenza al lavaggio. Specifico Cartongesso combina tutte le caratteristiche necessarie per trattare questi supporti difficili: grazie a un assorbimento calibrato, può essere utilizzato anche come fondo, mentre la sua opacità e il potente effetto mascherante risolvono efficacemente i problemi di giuntura.

loro che in qualche modo partecipano alla filiera, con l’obiettivo di anticipare le richieste e quindi innovare. E, infine, la collaborazione diretta con il mondo scientifico, dalle università ai laboratori di ricerca ed enti di certificazione, fondamentali per validare tecnologie e processi garantendo standard elevati di durabilità e performance. L’obiettivo è sviluppare piani di formazione per il personale interno e gli specialisti del settore, per rendere i progetti più sostenibili, efficienti e sicuri, generando valore nelle aziende e nella società.

I corsi in presenza e online spaziano da moduli tecnici allo sviluppo di soft skills, tra cui comunicazione e vendita, essenziali in un mercato dove progettisti e architetti giocano un ruolo chiave nelle decisioni d’acquisto. Gruppo Boero Academy non è solo un luogo di formazione, ma anche di occasioni di incontro e condivisione di competenze. Assieme

a professionisti e rappresentanti della filiera di riferimento, sarà possibile riflettere sui trend attuali e sugli scenari di sviluppo del settore.

LA STRUTTURA

Il Positive impact si riflette anche nella struttura che ospita l’academy, progettata seguendo criteri di efficienza energetica: «Abbiamo utilizzato il nostro sistema Isolareflex per gli esterni per garantire efficienza energetica e comfort termoacustico, materiali riciclati per le sedute e il controsoffitto, illuminazione a Led progettata per ridurre al minimo i consumi energetici e le dispersioni di calore», illustra Alessandro Beneventi, direttore tecnico e acquisti del gruppo. Una coerenza che unisce contenuti formativi e scelte architettoniche: i corsi sulla sostenibilità trovano riscontro in ambienti dove anche per il resto degli arredi sono stati utilizzati pannelli Osb realizzati principalmente con legno di provenienza sostenibile.

Edifici, Ambienti e Mercati. Il mondo dell’edilizia leggera che crea, colora, investe, innova

Benedetta Masi alla presidenza di Assovernici

Benedetta Masi, già vicepresidente, e Ceo di Colorificio Sammarinese spa, è stata eletta alla presidenza di Assovernici, l’associazione che rappresenta il settore delle pitture e vernici per edilizia e industria, per un fatturato annuo di 3,5 miliardi di euro, 15.000 lavoratori impiegati e una produzione di oltre un milione di tonnellate. Il suo mandato avrà tre priorità. Intende rafforzare le relazioni con la filiera promuovendo il dialogo tra produttori, associazioni ed enti di riferimento. Lavorerà per potenziare la comunicazione e valorizzare la percezione dei marchi e dei prodotti vernicianti.

Il comfort

acustico di Bifire

A dare il proprio contributo nel

settore acustico ora c’è anche

Bifire, azienda di Desio (Monza Brianza) con il progetto Bilife. Un’innovativa linea di controsoffitti che, oltre a offrire elevate prestazioni di assorbimento acustico, è in grado di garantire isolamento termico, regolazione igrotermica dell’ambiente e riflessione della luce.

Il cappotto sul cappotto, manuale Anit

La nuova direttiva

Epbd IV stabilisce un obiettivo ambizioso: raggiungere un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. Per conseguire questo traguardo, sarà necessario intervenire su gran parte del patrimonio edilizio. Non solo sugli edifici più vecchi ma anche su quelli realizzati recentemente. In questa prospettiva, l’ampliamento dell’isolamento tramite il raddoppio dei cappotti esistenti diventerà un tema prioritario, molto più rilevante di quanto non sia stato finora. Anit , per questo, propone un manuale, realizzato in collaborazione con Mapei, che approfondisce questo tema così attuale e importante.

Fornaci Calce Grigolin investe in Puglia

L’azienda amplia il proprio presidio produttivo nel Centro-Sud Italia con l’acquisizione di un impianto strategico in Puglia e l’affitto di un sito produttivo di premiscelati. La società di Nervesa della Battaglia (Treviso) ha acquisito il ramo industriale di Minermix srl, azienda salentina con quasi 40 anni di esperienza nella produzione e commercializzazione di calce e materiali da costruzione. Parallelamente, ha siglato un contratto di locazione per l’impianto di premiscelati Maltek srl, situato a Terlizzi (Bari).

Innovazione e competenze Fondazione Bicocca è una nuova rete per l’alta formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

Supporterà l’Università di Milano-Bicocca nelle attività didattiche e scientifiche.

Saint-Gobain Italia. L’azienda ha ottenuto la prestigiosa certificazione Top Employer 2025, confermando il suo impegno costante per garantire un ambiente di lavoro favorevole, incentrato sul benessere e lo sviluppo dei propri dipendenti.

Ard Raccanello, sempre più sostenibile

Luigi Gorza, amministratore delegato di Ard Raccanello, conferma l’impegno intrapreso dall’azienda verso la responsabilità sociale e ambientale: “Siamo una realtà produttiva che ha nella propria mission la qualità degli edifici insieme al benessere delle persone e la salvaguardia dei territori. Grande attenzione è stata data anche a una gestione efficiente dell’energia”.

Direttiva case green, i calcoli

Nomisma

Metà dell’obiettivo fissato dalla direttiva case green per il residenziale (16%) è stato conseguito dagli interventi di riqualificazione energetica favoriti dagli incentivi fiscali (Superbonus, Ecobonus, Bonus Casa, Bonus Facciate). Secondo i calcoli di Nomisma, con un ulteriore investimento di 83,4 miliardi di euro, si raggiungerebbe l’obiettivo Ue in 5 anni intervenendo su circa il 10% degli edifici residenziali.

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