Condominio Sostenibile e Certificato - gennaio 2025

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Mauro Ravelli

AT GROUP GLI SPECIALISTI PER LA BONIFICA E LO SMALTIMENTO DELL’AMIANTO

LA CORRETTA GESTIONE DELL’AMIANTO È DIVENTATA ORMAI

DA ANNI UNA QUESTIONE DI ESTREMA IMPORTANZA SIA

PER LA SALUTE PUBBLICA CHE PER LA SICUREZZA AMBIENTALE.

Intervenire per bonificare gli edifici costruiti con materiali contenenti amianto è una delle aree specifiche nelle quali opera AT Group, regolarmente iscritta

all’Albo Gestori Ambientali.Grazie a uno staff qualificato e costantemente aggiornato, il processo di bonifica e smaltimento è eseguito secondo rigidi standard di sicurezza, per garantire la massima protezione per la salute dei lavoratori e degli abitanti delle zone interessate.

AT Group utilizza tecnologie all’avanguardia e segue protocolli rigorosi per il trattamento e la rimozione dell’amianto, assicurando che ogni intervento sia effettuato in conformità con le normative vigenti.

L’impegno di AT Group nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica è testimoniato dai numerosi progetti portati a termine con successo. E dalla fiducia che molte aziende e amministrazioni locali ripongono in essa.

La continua formazione del personale e l’adozione di pratiche innovative sono alla base della mission di AT Group: creare un ambiente più sicuro per tutti.

Editoriale

L’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO Professionista poliedrico

Qual è il futuro della gestione condominiale? Con il primo numero dell’anno puntiamo l’attenzione sulla figura dell’amministratore di condominio di nuova generazione. Nel complesso panorama immobiliare odierno, gli amministratori di condominio si trovano ad affrontare alcune delle sfide più difficili della loro professione. Da una parte, normative sempre più stringenti richiedono competenze che spaziano dalla conformità al Gdpr, alla gestione delle manutenzioni, alla sostenibilità energetica. Dall’altra, le aspettative dei condòmini continuano a crescere, con richieste che vanno dall’efficienza economica alla trasparenza nella gestione. E come se non bastasse, la digitalizzazione e l’innovazione, pur essendo indispensabili, spesso vengono affrontate con strumenti obsoleti e approcci superati.

Due esempi che già oggi guardano al futuro: Midas Club e Romana Gestioni Immobiliari

Diverse sono le risposte a queste esigenze. Noi ve ne presentiamo alcune. Quelle offerte da Midas Club sono basate su una formazione progettata per essere pratica e immediatamente applicabile. Ogni corso affronta sfide reali, offrendo soluzioni operative e strumenti utili, trattando argomenti fondamentali come la gestione dei contratti, l’utilizzo strategico della tecnologia e l’aggiornamento sulle normative, con l’obiettivo di formare amministratori competenti e consapevoli del loro potenziale strategico, preparandoli ad affrontare con successo le sfide del futuro.

Nell’intervista a Cristina D’Ambrini emerge con chiarezza un modello di gestione condominiale come facilitatore delle incombenze dei condomini: fiscali, manutentive e di tutela. Nota di merito di Romana Gestioni Immobiliare è certamente l’investimento costante nell’aggiornamento professionale e nell’innovazione tecnologica. Come l’implementazione dell’intelligenza artificiale per automatizzare alcune attività e rispondere in tempo reale alle richieste dei condòmini.

Manutenzione, comfort e sicurezza

Sul fronte del building, tecniche e tecnologie costruttive innovative vengono in aiuto delle nuove esigenze di efficientamento energetico, comfort abitativo e sicurezza. Nella storia di copertina troviamo una risposta dell’eccellenza produttiva italiana a uno dei temi spesso causa di contenzioso: i rumori molesti, risolti da Bifire con Bilife, la lastra per controsoffitti prestazionali tutta italiana.

CONDOMINIO

sostenibile & certificato

Periodico di informazione sul mondo del condominio

Anno 13 - Numero 60 - Gennaio 2025 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità

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Collaboratori / Contributors

Rebecca Alberti, Luca Bridi, Gaia Cigognini, Rosario Dolce, Sara Giusti, Christian Mari, Veronica Monaco, Manuela Palamara, Lorenzo Perino, Carlo Pikler, Ezio Rendina, Giulia Testa, Roberto Tomassoni, Cristiano Vassanelli

Impaginazione e grafica- Layout and graphics

Raffaella Sesia

Periodicità / Frequency of publication

Bimestrale - sei numeri /anno

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L'amministratore di condominio, professionista poliedrico

Videosorveglianza e privacy

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ai rumori molesti con un pannello tutto italiano

con Poliiso Ed

Riqualificazione energetica in stile Liberty

Sicurezza. In edilizia a che punto siamo?

Sfondellamento dei laterizi. Il danno temuto

A chi affidare la sicurezza dell'ascensore? 38 La porta d'ingresso. Vivere sicuri nella propria casa

IMMOBILIARE Tanta competenza, anche con il supporto tecnologico

Anche gli amministratori possono operare in franchising

48

Il futuro della gestione condominiale

50 ENERGIA

Autoconsumo condiviso condominiale: convenienza e criticità

54 DIRITTO & ROVESCIO

Mediazione condominiale: analisi normativa e giurisprudenziale

56 Assemblee: modalità telematica

60 Presidente e segretario nell'assemblea condominiale

63

Assegnazione della casa all'ex coniuge: chi paga gli oneri condominiali?

64 PSICONDOMINIO

DOMANDE & RISPOSTE

Risponde l’avv. Carlo Pikler - Centro Studi Privacy and Legal Advice

VIDEOSORVEGLIANZA IN CONDOMINIO E PRIVACY DEI CONDÒMINI, COSA PREVEDE LA LEGGE

L’opposizione di un singolo condòmino non impedisce l’installazione di telecamere, purché la decisione sia deliberata dall’assemblea con la maggioranza prevista dalla legge. L'amministratore, tuttavia, deve adottare misure a tutela della privacy

È possibile installare telecamere condominiali senza il consenso di tutti i condòmini?

Sì, è possibile, ma solo nel rispetto delle normative vigenti. L’art. 1122ter del Codice civile stabilisce che l’installazione di impianti di videosorveglianza su parti comuni deve essere deliberata dall’assemblea condominiale con la maggioranza prevista dall’art. 1136, comma 2. Ciò significa che è sufficiente la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio. Tuttavia, anche in presenza della delibera, l’amministratore deve garantire che il trattamento dei dati personali sia conforme al Gdpr, rispettando i principi di minimizzazione e proporzionalità.

È consentito riprendere la pubblica via o spazi non pertinenti al condominio?

No, in generale non è consentito. La ripresa di spazi pubblici è vietata, salvo eccezioni specifiche. Come stabilito dalle Linee Guida 3/2019 dell’EDPB e confermato da diversi provvedimenti del Garante per la Protezione dei Dati

Personali, le telecamere condominiali devono essere orientate in modo da evitare la ripresa di luoghi pubblici, spazi privati non pertinenti o aree comuni non giustificate da esigenze di sicurezza. Tuttavia, in presenza di un rischio reale e documentato, come atti vandalici o furti, e solo dopo aver effettuato una valutazione d’impatto privacy (Dpia) ex art. 35 del Gdpr, potrebbe essere consentito un limitato ampliamento dell’angolo di ripresa.

Quanto tempo possono essere conservate le immagini registrate?

Le immagini devono essere conservate per un periodo limitato, generalmente non superiore a 7 giorni, come indicato dal Garante Privacy nelle Faq sulla videosorveglianza. Questo periodo può essere esteso solo in casi eccezionali, ad esempio quando le immagini sono necessarie per indagini in corso o per comprovare eventi criminosi. Qualsiasi estensione dei tempi di conservazione deve essere giustificata e documentata, preferibilmente tramite richiesta al Garante.

Quali cartelli informativi devono essere apposti per segnalare la presenza delle telecamere?

È obbligatorio apporre cartelli informativi visibili prima che una persona acceda all’area videosorvegliata. Questi cartelli devono indicare chiaramente che l’area è sottoposta a videosorveglianza, specificando il titolare del trattamento (il condominio), le finalità del trattamento e dove reperire ulteriori informazioni. I cartelli devono essere posizionati in modo da essere leggibili anche di notte, ad esempio attraverso l’illuminazione o con materiali riflettenti. La mancanza di cartellonistica adeguata rappresenta una violazione dell’art. 13 del Gdpr e può comportare sanzioni.

Chi può accedere alle immagini registrate?

Solo l’amministratore di condominio o i soggetti appositamente nominati responsabili del trattamento possono accedere alle immagini. In alcuni casi, può essere autorizzato anche un manutentore, ma solo per finalità

strettamente legate alla gestione tecnica dell’impianto. L’accesso alle immagini deve essere tracciato e protetto da credenziali univoche. I condòmini, invece, non possono accedere direttamente alle immagini, salvo casi particolari legati alla tutela dei propri diritti, come nel caso di danni subiti documentabili con i filmati.

È necessario effettuare una valutazione d’impatto privacy (Dpia) prima di installare un sistema di videosorveglianza? Sì, in molti casi è necessario. L’art. 35 del Gdpr prevede che una Dpia venga effettuata quando il trattamento dei dati può presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche. Nel caso di videosorveglianza condominiale, una Dpia è obbligatoria se le telecamere riprendono aree pubbliche, spazi comuni frequentati regolarmente o se il trattamento prevede l’uso di tecnologie avanzate, come il riconoscimento facciale. La Dpia deve documentare le finalità della videosorveglianza, i rischi identificati e le misure adottate per mitigarli.

Un privato può installare una telecamera che riprende aree comuni o pubbliche?

Un privato può installare una

telecamera solo per la protezione della propria proprietà e deve limitare le riprese alla propria area privata. Se la telecamera riprende anche aree comuni o pubbliche, il trattamento è soggetto al Gdpr e deve essere giustificato da un legittimo interesse documentato. Ad esempio, il Garante ha chiarito che la ripresa di una strada pubblica può essere ammessa solo in presenza di un rischio reale e documentato, come minacce o atti vandalici precedenti, e solo dopo aver adottato tutte le misure necessarie per rispettare il principio di minimizzazione.

Cosa dev’essere riportato nel verbale assembleare quando si delibera l’installazione di un impianto di videosorveglianza? Il verbale deve indicare chiaramente la decisione dell’assemblea, i motivi per cui si ritiene necessaria l’installazione delle telecamere e i dettagli relativi alla gestione dell’impianto. Devono essere specificate le finalità della videosorveglianza, il titolare e il responsabile del trattamento, le modalità di accesso alle immagini e i tempi di conservazione. Inoltre, il verbale deve fare riferimento alla necessità di conformità al Gdpr e alle linee guida 3/2019 dell’Edpb.

È possibile utilizzare un impianto di videosorveglianza condominiale per controllare il corretto conferimento dei rifiuti? Sì, ma solo nel rispetto di rigorose condizioni. L’utilizzo di un impianto di videosorveglianza per monitorare il corretto conferimento dei rifiuti deve essere giustificato da esigenze specifiche, come la presenza documentata di comportamenti scorretti che causano problemi di gestione o sanzioni per il condominio. Questa finalità deve essere deliberata dall’assemblea condominiale con le maggioranze previste dall’art. 1122-ter del codice civile. È necessario effettuare una valutazione d’impatto privacy (Dpia) ai sensi dell’art. 35 del Gdpr per verificare che il trattamento sia proporzionato e non eccedente rispetto alla finalità dichiarata. Le telecamere non possono riprendere spazi privati o aree estranee al conferimento dei rifiuti e devono essere garantite tutte le misure di sicurezza e minimizzazione previste dal Gdpr.

Cosa accade se un condomino si oppone all’installazione di telecamere?

L’opposizione di un singolo condomino non impedisce l’installazione di telecamere condominiali, purché la decisione sia deliberata dall’assemblea con la maggioranza prevista dalla legge. Tuttavia, l’amministratore deve tener conto delle preoccupazioni espresse e adottare misure per ridurre al minimo l’impatto sulla privacy, ad esempio regolando l’angolo di ripresa delle telecamere per evitare di inquadrare spazi privati o aree non pertinenti. Se il condomino ritiene che il trattamento violi i propri diritti, può presentare un reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali, che valuterà la conformità dell’impianto alle norme del Gdpr e alle linee guida 3/2019 dell’Edpb.

STOP AI RUMORI MOLESTI

CON UN PANNELLO TUTTO ITALIANO

Bilife è la linea di controsoffitti di nuova generazione che, oltre a offrire elevate prestazioni di assorbimento acustico, è in grado di garantire isolamento termico, regolazione igrotermica dell’ambiente e riflessione della luce

Mauro Ravelli

Uno dei principali oggetti di contenzioso in condominio riguarda i rumori molesti. Ticchettio di tacchi, bambini urlanti, musica e tv a tutto volume, cani che abbaiano, sono solo alcune delle occasioni di inquinamento acustico che si incontrano in ambito condominale, dove spesso si aggiungono anche gli effetti molesti di locali commerciali rumorosi, come bar e ristoranti mal progettati dal punto di vista dell’isolamento sonoro. Per offrire una soluzione a tutte queste situazioni Bifire, azienda di Desio (Monza Brianza), ha progettato Bilife, una innovativa linea di controsoffitti che, oltre a offrire elevate prestazioni di assorbimento acustico, è in grado di garantire isolamento termico, regolazione igrotermica dell’ambiente e riflessione della luce. Mauro Ravelli, responsabile dell’ufficio tecnico dell’azienda, spiega i vantaggi di questo prodotto innovativo che tra le sue qualità conta anche la sostenibilità del materiale con cui è realizzato. I pannelli sono infatti completamente riciclabili e costituiti da materiale naturale, perlite e carta, proveniente al 40% da materiale destinato allo scarto. La nuova linea di controsoffitti Bilife sarà la novità intorno a cui ruoterà anche la presenza di Bifire a Klimahouse 2025 (Padiglione CD, Stand D24/46). Quali sono le caratteristiche tecniche di Bilife?

Abbiamo progettato una nuova linea di pannelli per controsoffitti modulari, la cui caratteristica principale è la materia prima con cui vengono realizzati. I due principali ingredienti sono la perlite e la carta da macero, quindi fibre di cellulosa provenienti per oltre il 35% da carta destinata allo scarto. Il materiale è riciclabile al 100%.

Come è nata la scelta di questo materiale?

Abbiamo voluto sfruttare il più possibile i materiali destinati al macero. Questo ci dà grossi vantaggi nella certificazione Epd e nei Cam per il contenuto di riciclato, caratteristiche che oggi hanno un peso fondamentale, soprattutto negli appalti pubblici. Essendo poi prodotto interamente da noi nello stabilimento di Varedo (Monza Brianza), Bilife ci offre un grande vantaggio competitivo: essendo gli unici produttori di questa tipologia di controsoffitti nel mercato italiano, l’obiettivo è quello di essere la prima scelta.

Quali sono le caratteristiche innovative dei pannelli per controsoffitti Bilife?

La caratteristica principale di un controsoffitto è quella di mascherare il soffitto. L’obiettivo è di unire l’effetto di mascheramento con altre caratteristiche tecniche, che vanno dall’assorbimento acustico all’isolamento termico, a una buona riflessione della luce alla regolazione igrotermica, cioè quel fenomeno che permette di assorbire l’umidità in eccesso quando l’ambiente è troppo umido e rilasciarla quando è secco. L’ultima caratteristica che abbiamo implementato è quella che abbiamo voluto chiamare «caduta della goccia». Tipicamente, se le tubazioni impiantistiche sotto il solaio sono troppo fredde si crea condensa che gocciola, causando delle macchie di umidità sul controsoffitto, che ciclicamente deve essere ritinteggiato. Il nostro controsoffitto, costituito da materiali idrorepellenti, non assorbe la goccia d’acqua, che viene invece smaltita nell’ambiente, grazie appunto alla

proprietà di regolazione igrotermica. Qual è invece la resistenza meccanica?

Uno dei principali fattori su cui abbiamo puntato è la resistenza meccanica. Il classico pannello da controsoffitto in fibra minerale o lana di roccia non ha tra i suoi punti di forza tale caratteristica. Essendo materiali tipicamente fragili, è facile che il pannello si possa rompere, sbeccare o rovinare: il danno economico è relativo, però viene comunque sprecato del materiale. Una pessima scelta dal punto di vista della sostenibilità. Per questo abbiamo voluto proseguire con la sperimentazione, ottimizzando il nostro materiale anche dal punto di vista meccanico. In questo modo gli operatori non devono avere più paura di prendere in mano i pannelli per movimentarli.

Il materiale ha anche prestazioni isolanti?

Assolutamente sì. Non nasce con questo obiettivo, ma la perlite da un lato e la fibra di cellulosa dall’altro, unite a uno spessore da 15 millimetri, danno il loro contributo. È chiaro che per avere un isolamento termico ottimale, il pannello va accoppiato con altri materiali isolanti, come lane e fibre minerali. È fonoassorbente?

Assolutamente sì. Il pannello liscio ha un coefficiente di fonoassorbimento superiore a 0,25, quindi come finitura base è ottima. Stiamo lavorando per arrivare a un pannello con caratteristiche che si avvicinano a 1, giocando sulle finiture e sul materiale base.

Come si applica il pannello?

Si applica sulle classiche strutture da controsoffitto presenti

Bilife, la nuova linea di controsoffitti acustici Bifire

in commercio, quindi su strutture metalliche a T da 24x38 o 15x38 millimetri.

Avete svolto prove di laboratorio?

Sono ormai quattro anni che svolgiamo prove di laboratorio, dalla reazione al fuoco alla resistenza al fuoco, dall’isolamento termico all’assorbimento acustico, fino all’isolamento acustico verticale e orizzontale. Soprattutto questi ultimi sono test molto particolari, che quasi nessuno esegue. Abbiamo fatto un grosso investimento, sia in termini di costi, sia di tempo, per ottenere queste certificazioni, e abbiamo ottenuto buoni risultati, sia in presenza, sia senza setto di separazione sopra la parete.

Cosa vuol dire?

Sono poche le soluzioni di isolamento acustico laterale. Tra due uffici contigui la maggior parte del suono supera la parete che separa gli ambienti, propagandosi attraverso il controsoffitto. Se però il controsoffitto ha una buona massa e un buon grado di assorbimento, come quello che abbiamo progettato,

è possibile isolare anche senza dover proseguire con la parete nel solaio.

Sono pannelli certificati?

Assolutamente sì. Ogni aspetto che abbiamo inserito nella scheda tecnica presenta un certificato. Una delle prerogative di Bifire è quella di affiancare a ogni caratteristica della scheda tecnica un test di laboratorio. Tutte le nostre schede tecniche presentano valori, tolleranze, normative di riferimento e il numero di certificato.

Il prodotto è brevettato?

Non crediamo nel brevetto. In un brevetto bisogna dichiarare esattamente come viene realizzato il materiale. È chiaro che nei vari certificati, soprattutto nell’Epd, si devono indicare dei range di riferimento, ma evitiamo il brevetto proprio perché non ci piace rivelare le formulazioni dei nostri prodotti. Chi vuole arrivare ai nostri stessi risultati, si deve armare di pazienza e cultura, studiare e investire.

Quali sono gli ambienti a cui Bilife si adatta?

Tutti gli ambienti civili e industriali.

I pannelli Supersil sono lastre a base di calcio fibrosilicato, che naturalmente resiste al fuoco e all’umidità ambientale

Con efficacia?

Dipende da come è progettato l’ambiente in cui viene installato. Il classico esempio è quello del cinema o della sala teatro: se vengono scelti materiali completamente riflettenti dal punto di vista acustico, come poltrone in pelle, bisogna sfruttare un controsoffitto che sia fonoassorbente; al contrario se vengono scelti materiali fonoassorbenti, come il tessuto per le sedute, è chiaro che bisogna progettare un controsoffitto in grado di non assorbire completamente il suono, altrimenti le ultime file non sentiranno nulla. Ci sono poi le vie di mezzo. Insomma, la tecnologia del controsoffitto va scelta in funzione di tutto il progetto. Bifire è in grado di offrire soluzioni con coefficienti di assorbimento che vanno dallo 0,25 fino a quasi 1. Parallelamente stiamo mettendo a punto un materiale base completamente differente, destinato sempre ai controsoffitti, ma molto più estremo. Avrà i massimi livelli di resistenza al fuoco, reazione al fuoco, assorbimento acustico, un materiale molto tecnico destinato a risolvere problemi puntuali. Bilife nasce per realizzare controsoffitti in qualsiasi ambiente; quest’altra linea sarà invece dedicata al progettista che ha esigenze particolari legate all’antincendio e all’acustica.

Offrite anche un servizio di consulenza?

Bifire è un’azienda tecnica. Oltre ai materiali, deve offrire un supporto con un ufficio dedicato in grado di rispondere alle diverse esigenze. Il nostro primo interlocutore è la forza vendita, capillare su tutto il territorio. Abbiamo più di 50 agenti in tutta Italia e quattro all’estero, che lavorano in Europa fino ad arrivare a Paesi come Israele, Medio Oriente, Ucraina, Inghilterra, e da poco il Middle East. La forza vendita viene formata dal punto di vista commerciale e tecnico, e offre un primo supporto. Poi viene l’ufficio tecnico, in grado di rispondere ai progettisti e supportarli nella ricerca della migliore soluzione. Con il nostro laboratorio possiamo aiutare anche a sviluppare

soluzioni ad hoc per situazioni particolari o cantieri particolarmente esigenti. Abbiamo decenni di esperienza e siamo molto preparati nell’ambito della sicurezza antincendio; entrando nel mondo dei controsoffitti, stiamo approfondendo da qualche anno anche l’aspetto dell’acustica. Il marchio Bilife nasce anni fa con l’idea di fare ricerca e sviluppo nel campo dei controsoffitti. Studiando il materiale base per realizzare il pannello Bilife, abbiamo capito che potevamo offrire grossi vantaggi dal punto di vista dell’acustica. Siamo usciti qualche anno fa con il Bilife Sanus, un pannello in perlite espansa che ha anche caratteristiche fonoisolanti; poi abbiamo sviluppato il pannello Supersil Sound, pannello accoppiato con ottimo potere fonoisolante e termoisolante; oggi con Bilife ci siamo specializzati nel dare una risposta specifica per i controsoffitti. Quanto conta la ricerca e lo sviluppo?

È il punto chiave attorno al quale lavoriamo tutti i giorni. Non esiste un prodotto Bifire che non sia affiancato da ricerca e sviluppo.

Come sono distribuiti i vostri prodotti?

La nostra principale politica commerciale prevede che tutti i nostri prodotti passino dai distributori. Il rivenditore è il nostro primo partner e intendiamo sempre coinvolgerlo nella vendita. I nostri prodotti sono materiali tecnologici e con un altissimo valore aggiunto: promuovendoli sul mercato, i rivenditori hanno la possibilità di avere margini assolutamente vantaggiosi. Un aspetto sempre più importante in edilizia è la sostenibilità. Come si coniuga con i prodotti Bifire?

I prodotti Bifire sono certificati Epd. Il nostro sforzo va nella direzione di ottimizzare i valori presenti nell’Epd, cercando di utilizzare sempre più materiale di scarto. Anche il processo produttivo è sempre più ottimizzato in tal senso. Tutto questo consente di offrire enormi vantaggi sia dal punto di vista economico, perché non buttiamo via materiale, sia nei confronti dei progettisti. Un approccio davvero win-win.

Bifire produce anche pannelli isolanti molto sottili e resistenti al fuoco: quali sono le loro caratteristiche specifiche?

I nostri pannelli Supersil sono lastre a base di calcio fibrosilicato, un materiale che naturalmente resiste al fuoco e all’umidità ambientale. Queste sono due caratteristiche che ci permettono di offrire soluzioni tecniche per l’antincendio e rispondere con pochi millimetri alle più elevate richieste di resistenza. In più questo materiale non soffre l’umidità presente naturalmente negli ambienti, soprattutto in quelli industriali non climatizzati. Installando Supersil, sia a parete sia in controsoffitto, possiamo assicurare un aumento del comfort interno, con una garanzia di almeno 25 anni.

Come avete determinato lo spessore?

Supersil viene prodotto in due spessori: 12 e 6 millimetri. Il pannello da 12 millimetri è destinato alle applicazioni in parete, controparete e controsoffitto continuo. Spessori troppo bassi non garantiscono la stabilità nel tempo del materiale, perché troppo sottili; lo spessore da 12 millimetri offre invece molte più garanzie di stabilità, resistenza meccanica, praticità di movimentazione in cantiere e in rivendita. È lo spessore ottimale per coniugare resistenza e prezzo. La versione da 6 millimetri, destinata ad applicazioni in controsoffitto, è ottimizzata per unire resistenza e leggerezza. In alcune situazioni è infatti importante evitare di mettere in crisi strutture leggere, come reticolari e lamiere coibentate, con carichi non previsti a progetto. Il pannello Supersil da 6 millimetri nasce per pesare la metà. Come si procede per la posa?

La posa di Supersil è identica a quella di una classica lastra di cartongesso. Viene movimentata da due persone e si installa a parete e soffitto con viti, preferibilmente quelle per lastre cementizie, poiché Supersil è volutamente più dura in superficie. Le viti per lastre cementizie sono dotate di testa con alette che consentono di evitare tensioni di criccatura rispetto alle viti per cartongesso, che possono comunque essere utilizzate. Supersil è adatto anche alle superfici esterne di un condominio?

Sì, purché le superfici non siano direttamente esposte alle intemperie, quindi è adatto a un controsoffitto, alle pareti di un cavedio, a un porticato. La lastra Supersil nasce infatti per essere direttamente stuccata e tinteggiata, grazie alla presenza del velovetro in superficie. In facciata sarebbe sprecata; esistono altri prodotti più adatti, come Aquafire, lastra in cemento alleggerito fibrorinforzato, meno rifinita e più adatta a questo genere di applicazioni.

Qual è invece la proposta di Bifire per quanto riguarda i sistemi a cappotto?

Continuiamo a registrare un’elevata richiesta per i nostri sistemi sottovuoto a basso spessore Vacunanex. Durante il superbonus la domanda è stata drogata, ma ci ha dato una notevole mano dal punto di vista della promozione e della pubblicità. Oggi il percorso di sviluppo sta passando principalmente attraverso la marcatura CE del sistema Vacunanex Cappotto.

Saremo i primi a uscire con un cappotto certificato Etics realizzato con prodotti sottovuoto. Non è un risultato scontato: è un lavoro di due anni e mezzo, che si concluderà verso Pasqua 2025. Abbiamo dovuto risolvere diverse problematiche e non avremmo potuto farlo senza ricerca e sviluppo. Il Vacunanex continuerà quindi ad essere la nostra principale risposta per i sistemi a cappotto.

Quali sono le sue caratteristiche tecniche?

L’idea è molto semplice. Vacunanex isola come tutti gli altri cappotti, ma con un decimo dello spessore. Questa caratteristica risulta fondamentale dove non c’è spazio: logge, balconi, piani terra prospicienti la strada pubblica, centri storici. Può essere applicato sia in interno che in esterno. Come si comporta questo materiale in caso di incendio? È incombustibile quindi non compartecipa all’incendio.

Può essere utilizzato anche nelle facciate ventilate?

Assolutamente sì. Diversi nostri clienti hanno sviluppato progetti in cui alla facciata principale dell’edificio è stato incollato il sistema Vacunanex. Il tutto è stato poi completato con una controparete realizzata in Aquafire. La versatilità di Aquafire e le proprietà di isolamento di Vacunanex hanno consentito di ottenere tutti i vantaggi di una facciata ventilata in soli 7-8 centimetri di spessore, al posto dei soliti 30 centimetri.

Come emerge la qualità del vostro sistema a cappotto e quali sono i vantaggi in termini di minore dispersione energetica?

TUTTO

IL VALORE BIFIRE

Bifire ha debuttato a Piazza Affari il 31 maggio 2022. A due anni dalla quotazione in Borsa, qual è il bilancio? «L’operazione è stata un modo per dare visibilità all’azienda, acquisire credibilità, aprire nuove porte in diversi settori, soprattutto nel finance, e avere un appeal diverso nell’ambito di nuove assunzioni. La crisi finanziaria di questi ultimi anni non ha dato il risvolto che speravamo sulle quotazioni del titolo, però siamo convinti che si tratta di una situazione momentanea e che, con la ripresa del mercato, Bifire verrà riconosciuta per il valore che ha. Il trend non è assolutamente premiante per tutte le aziende quotate: è un momento di assestamento, con tassi di interesse molto alti; la liquidità sul mercato viene a mancare indirizzandosi verso altri settori. Stiamo uscendo con nuovi prodotti e questo darà una nuova visibilità e più opportunità di crescita. Siamo assolutamente fiduciosi», commenta Alessandro Porro, Cfo di Bifire. «Riuscire a diventare una società per azioni significa dare determinate garanzie di solidità e credibilità», aggiunge Ravelli. «È molto più impegnativo, ma permette a Bifire di avere una immagine molto più elevata. La sigla spa è molto di più di una sigla. Lo rifaremmo? Certamente sì».

Pur mantenendo uno spessore molto basso, il sistema Vacunanex offre un potere isolante enorme, con un lambda di 0,004W/mK. Riesce a isolare come un tradizionale sistema a cappotto, ma la massa del materiale consente di concentrare tutto in 10-20 millimetri. L’isolamento termico, unito allo sfasamento termico, alla qualità intrinseca del materiale, alla facilità di posa (il materiale si incolla, non si tassella), porta tutta una serie di vantaggi che i sistemi tradizionali non hanno, a meno che non vengano aumentati gli spessori.

Tra le proposte Bifire c’è anche AquaGlass. Di cosa si tratta?

AquaGlass è una lastra a base di gesso fibrorinforzato. È un prodotto marcato CE e si utilizza per pareti, contropareti e controsoffitti in ambiente esterno. Perché sceglierla? È una via di mezzo tra Supersil e Aquafire: è un pannello che si avvicina alle caratteristiche di una lastra in cartongesso, è molto leggera, ha una superficie prefinita grazie al velovetro in superficie. Questa caratteristica consente di velocizzare i tempi di cantiere, eliminando la necessità della rasatura. È chiaro che è una soluzione ottimizzata per determinate situazioni di cantiere, in cui c’è necessità di velocizzare le procedure.

Sempre elevata la richiesta per i sistemi sottovuoto a basso spessore Vacunanex

COSA SAPERE DELLA PROGETTAZIONE ACUSTICA

La progettazione acustica, così come la progettazione civile, in generale, si articola in differenti livelli di approfondimento ma non sempre è del tutto chiaro quali siano i contenuti di ogni singolo livello, che qui si prova a descrivere

Ing. Ezio Rendina

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● Le nostre soluzioni sono il risultato di un ciclo produttivo a emissioni zero di CO2, risultato ottenuto grazie ad attività di calcolo, riduzione e compensazione delle emissioni di anidride carbonica

Per maggiori informazioni sulla nostra strategia di sostenibilità, visitate il sito www.hoermann.com/sustainability

www.hormann.it

info@hormann.it

SE L’ISOLAMENTO ASSOMIGLIA A UNA TRAPUNTA

Il superbonus ha moltiplicato l’applicazione del cappotto su condomini e villette.

E la direttiva Case green potrebbe dare un nuovo impulso a questa soluzione. Che, però, non sempre è utilizzata a regola d’arte. Con risultati pessimi

Cristiano Vassanelli
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PRIMO PIANO - ISOLAMENTO TERMICO E ACUSTICO

LA DISTRIBUZIONE DELLE ASSEVERAZIONI DA AGOSTO 2021 AD OTTOBRE 2024 (FONTE: RAPPORTO ENEA 2024)

IL NUMERO DI EDIFICI E QUELLI ULTIMATI PER REGIONE E LE PERCENTUALI (FONTE: RAPPORTO ENEA 2024)

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IL NUMERO DI TOTALE DI EDIFICI E QUELLI ULTIMATI PER REGIONE (FONTE: RAPPORTO ENEA 2024)

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PRIMO PIANO - ISOLAMENTO TERMICO E ACUSTICO

Problemi di natura estetica legate a problemi di errata esecuzione

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Problemi di natura esecutiva derivanti dalle errate modalità di incollaggio
Problemi di natura esecutiva derivanti dalle errate modalità di fissaggio meccanico

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ISOLAMENTO A CAPPOTTO IN CONDOMINIO CON POLIISO ED

Il versatile pannello termoisolante, nella versione da 80 millimetri, è stato scelto per l’installazione del cappotto termico, migliorando le prestazioni energetiche dell’edificio

In un condominio di Vallerano, in provincia di Viterbo, il pannello termoisolante Poliiso Ed da 80 millimetri di Ediltec è stato scelto per l’installazione del cappotto termico, migliorando significativamente le prestazioni energetiche e consentendo un notevole risparmio in bolletta. Grazie all’impiego di Poliiso Ed è stato inoltre possibile beneficiare della detrazione fiscale, garantita dal rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) per l’isolante. Il progetto è stato realizzato dalla ditta Impresa Edile Patrizi di Vallerano, con il supporto dell’architetto Enrico Paolocci e dell’ingegnere Vincenzo Viccari. La fornitura dei materiali è stata curata dalla ditta Orsolini Amedeo di Vignanello (Viterbo).

Sara Giusti

LA COMPOSIZIONE

Tra i prodotti più apprezzati di Ediltec, il pannello termoisolante Poliiso Ed si distingue per la sua versatilità nelle applicazioni di isolamento a cappotto (E tics ). Composto da poliuretano espanso rigido (P ir ) a celle chiuse, di colore giallo, Poliiso Ed è progettato per offrire un’eccellente performance termica e meccanica. I pannelli sono rivestiti con velovetro saturato mineralizzato e sono disponibili in dimensioni standard di 600 x 1200 millimetri e spessori che variano da 30 a 160 millimetri.

APPLICAZIONE

Poliiso Ed è testato per garantire un’ottima aderenza a vari tipi di collanti e rasanti, assicurando una lunga durata dell’installazione. La sua applicabilità è molto ampia, trovando impiego sia su edifici nuovi che in fase di ristrutturazione. È adatto a supporti edili continui e resistenti, come murature in laterizio, calcestruzzo, tufo, legno per esterni e pannelli da costruzione leggeri. I pannelli offrono valori di conducibilità termica λ D che vanno

da 0,027 W/mK per spessori fino a 70 millimetri a 0,025 W/mK per spessori superiori a 100 millimetri, rispettando le normative europee E n 13165 e con una resistenza alla compressione ≥ 150 kPa.

LA SCHEDA

Progetto: riqualificazione energetica condominio residenziale

Sede: Vallerano (Viterbo)

Superficie complessiva: 2600 mq

Committente: Condominio via Giovanni XXIII

Progettisti: Arch. Enrico Paolocci, Ing. Vincenzo Viccari

Impresa esecutrice: Impresa Edile Patrizi, Vallerano (Viterbo)

Rivendita: Orsolini Amedeo di Vignanello (Viterbo)

Tipo di isolamento: Poliiso E d , spessore 80 millimetri

Il pannello Poliiso Ed di Ediltec utilizzato per la realizzazione del cappotto termico nel condominio di Vallerano (Viterbo)

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IN STILE LIBERTY

Una storica palazzina del capoluogo ligure è stata riqualificata grazie al sistema a cappotto con l’impiego dei pannelli Class SK negli spessori da 100 e 80 millimetri

Rendere un edificio energeticamente efficiente è possibile anche quando si tratta di architetture particolarmente delicate, come quelle che sorgono in contesti storici. A dimostrarlo è il recente intervento di efficientamento energetico e restauro delle facciate di una palazzina Liberty a Genova, risalente all’inizio del XX secolo. I progettisti hanno deciso di aumentare le performance energetiche dell’organismo edilizio agendo sull’involucro, e non solamente sull’efficienza degli impianti come

Il condominio ristrutturato

spesso accade negli interventi riguardanti edifici storici. L’isolamento, realizzato con il sistema a cappotto, ha visto l’impiego dei pannelli Stiferite Class SK, negli spessori da 100 e 80 millimetri.

STUCCHI RIPRISTINATI

Il prospetto ovest della palazzina presentava stucchi a rilievo in fase di degrado che sono stati ripristinati e tinteggiati. Le restanti facciate dell’edificio (Sud, Est, Nord), invece, prima dell’intervento si presentavano con un apparato decorativo dipinto originale fortemente compromesso da fenomeni di dilavamento, ma comunque visibile e rilevabile attraverso un accurato studio del colore. Per le facciate oggetto dell’intervento è stato realizzato un isolamento a cappotto con i pannelli Stiferite Class SK di spessore 100 e 80 millimetri, con rivestimenti in velo vetro saturato e resistenza termica dichiarata RD pari rispettivamente a 4,00 e 3,08 m 2K/W. Il sistema a cappotto utilizzato è provvisto di valutazione tecnica europea E ta , provvisto di marcatura C e, e con classe di reazione al fuoco B-s,d0. Sempre in materia di sicurezza agli incendi, il pannello Stiferite Class SK ha superato anche i test di grande scala previsti da diverse norme nazionali di Paesi europei.

COPERTURA RIFATTA

L’efficientamento energetico ha previsto anche il rifacimento della copertura a lastrico solare. Dopo la rimozione del preesistente massetto e dello strato impermeabile è stato realizzato un nuovo massetto completo di cordolo per il contenimento dello strato isolante costituito dal pannello Stiferite Class B di spessore 100 millimetri. L’impermeabilizzazione è stata realizzata mediante la posa in totale aderenza di una membrana bituminosa con finitura ardesiata. I risultati conseguiti grazie ai diversi interventi di efficientamento delle strutture sul condominio genovese hanno consentito il passaggio della classificazione energetica dalla classe E alla C, con una riduzione di circa il 30% dei consumi di energia primaria (corrispondenti a circa 10/ton/anno di emissioni di Co 2).

Il prospetto Sud prima e dopo l'intervento di isolamento a cappotto e la decorazione con fregi e trompe l'oeil. a destra, il Rifacimento della copertura a lastrico solare

IN EDILIZIA, A CHE PUNTO SIAMO?

Da sempre l’attività legata all’edilizia e alle costruzioni rappresenta uno dei settori più a rischio sotto il profilo della salute e sicurezza dei lavoratori impiegati. Vediamo cosa è cambiato di recente e quali sono gli effetti

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Il vostro esperto per pompe di calore: aerotermia, geotermia e impianti a captazione ibrida

SFONDELLAMENTO DEI LATERIZI IL DANNO TEMUTO

Ordinanza del Tribunale di Napoli che accoglie la domanda nei confronti del condominio ordinando di compiere le opere individuate dal Ctu idonee a eliminare la situazione di pericolo per la proprietà del ricorrente

Luca Bridi
Nelle immagini opere di posa e messa in sicurezza di solai

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A CHI AFFIDARE LA SICUREZZA DELL’ASCENSORE?

Tutelare la sicurezza non è mai una questione banale, da sottovalutare. Affidarsi a chi è competente è una garanzia per tutti

La domanda “a chi affidare la sicurezza dell’ascensore?” potrebbe indurre a una risposta generica e superficiale. Il Gruppo Ceam sottolinea questo errore frequente e spiega che va innanzitutto chiarito cosa si intenda per “porre in sicurezza”, e riflettere sul concetto di sicurezza in senso più ampio, come obiettivo da perseguire e costruire con costanza. Vediamo per punti questi aspetti che sono strettamente collegati a quanto già pubblicato nel numero di settembre 2024, con articoli dedicati alla sicurezza degli impianti, sia “tecnica”, sia “di utilizzo” da parte degli utenti. Ricordiamo sempre che l’ascensore è una mezzo di trasporto per cose e persone, che lo utilizzano più volte al giorno.

INCOLUMITÀ

“Porre in sicurezza” significa innanzitutto fare in modo che ogni singolo viaggio avvenga nelle migliori condizioni possibili, per tutelare l’incolumità dei passeggeri. Come abbiamo già visto nell’articolo precedente, questo obiettivo è raggiungibile solo mantenendo l’ascensore efficiente, ovvero sostituendo le parti usurate o non più funzionali al loro scopo. Questo è compito del personale tecnico che si occupa della manutenzione.

SORVEGLIANZA

L’affidamento della sorveglianza dell’ascensore a un’azienda competente è un passaggio fondamentale che il Cliente dovrebbe valutare con attenzione, scegliendo con cura a chi assegnare la manutenzione del proprio elevatore. I tecnici addetti

alla manutenzione degli ascensori devono per legge essere in possesso dell’apposito titolo abilitativo, il cosiddetto “patentino”, rilasciato dalle prefetture dopo un esame di Stato e certificato da una commissione, che verifica:

• la competenza teorica tramite la lettura di schemi elettrici, idraulici, d’installazione e conoscenza delle norme del settore;

• la competenza tecnica tramite sopralluogo su un impian-

Rebecca Alberti

to test, sia dei componenti presenti nel vano corsa, sia di quanto presente nel locale macchina con discussione sullo stato degli stessi.

Per sostenere questi esami gli aspiranti tecnici devono frequentare dei corsi dedicati che si svolgono sia in aula che in ambienti attrezzati con simulatori che permettono di essere preparati ad affrontare le principali tipologie d’ascensore esistenti. Esistono anche corsi specifici, dedicati a mezzi speciali. Assegnare

la sorveglianza del proprio impianto a un tecnico ascensorista patentato è, quindi, oltre che una disposizione di legge, una tutela: la competenza del personale a cui si affida la supervisione del proprio ascensore, assicura rispetto delle normative, sicurezza, efficienza e le migliori condizioni di viaggio.

CONTRATTI DI MANUTENZIONE

I contratti di manutenzione possono essere di diversa tipologia, dagli interventi più basici, per la manutenzione semplice, fino ad arrivare a opzioni di manutenzione semi-completa o completa, contrattualizzando diverse frequenze di controllo, con dei requisiti minimi di legge, ovvero due visite semestrali, e una biennale con un organismo notificato terzo che svolge le funzioni certificazione dell’impianto.

SICUREZZA E COMPETENZE

“Costruire la sicurezza” significa, in estrema sintesi, creare anche un ambiente di lavoro sicuro per il personale tecnico. Un fattore spesso trascurato, che, invece, implica da parte di tutti la responsabilità di far lavorare in condizioni di sicurezza chi si deve occupare delle verifiche e della manutenzione del nostro ascensore. Tecnici, supervisori, specialisti documentali e responsabili operativi, ognuno per le proprie competenze, che si occupa di impianti e passeggeri.

Tutte queste figure devono essere e restare informate sulle norme tecniche e amministrative, spesso relazionandosi con realtà locali enti e istituzioni con iter burocratici specifici. Per costruire la sicurezza una ditta ascensoristica deve strutturarsi per permettere:

• ai tecnici manutentori di essere sempre aggiornati su nuove macchine e tecniche d’intervento su ascensori esistenti;

• ai supervisori, di dotarsi e utilizzare procedure d’intervento e sistemi di controllo a supporto dei tecnici, preparando piani di manutenzione in linea con i contratti e le variazioni normative;

agli specialisti documentali, di relazionarsi con gli iter burocratici dei vari comuni o enti locali, per assicurare la correttezza della documentazione dell’ascensore, di preparare e inviare secondo le tempistiche richieste le pratiche amministrative legate all’impianto;

ai responsabili operativi, di formarsi e restare aggiornati sulle norme ascensoristiche e sulle responsabilità civili e penali che ne contraddistinguono il ruolo.

Quindi torniamo alla domanda iniziale: a chi affidare la sicurezza del proprio ascensore? Sicuramente ad aziende competenti e preparate, sufficientemente strutturate per “porre in sicurezza” e “costruire la sicurezza” di ogni impianto affidato, senza improvvisarsi, che sappiano prevenire ed evitare, il più possibile, situazioni di difficoltà e rischio. Tutelare la sicurezza non può mai essere una questione banale da sottovalutare, affidarsi a chi è competente è una garanzia per tutti.

HÖRMANN

LA PORTA D’INGRESSO VIVERE SICURI NELLA PROPRIA CASA

ThermoCarbon è la porta d’ingresso disponibile anche con equipaggiamento di sicurezza Rc 4, per un ingresso dall’estetica up-to-date e ben protetto

Rebecca Alberti

Sentirsi protetti all’interno della propria casa è fondamentale per vivere serenamente. A tal fine, può rivelarsi di grande importanza scegliere con cura non solo un affidabile impianto di allarme, ma anche dei serramenti e delle chiusure con elevate performance in termini di antieffrazione. In particolare, l’ingresso all’abitazione o al condominio è uno dei punti più sensibili dal punto

ThermoCarbon è il portoncino d’ingresso Hörmann a elevata sicurezza nel caso di un tentativo di scasso

di vista della sicurezza e dotarsi di un portoncino che abbia mirate caratteristiche per una protezione in tal senso è senz’altro un’arma in più per tutelarsi. Leader nelle chiusure a livello europeo, costantemente alla ricerca di nuove soluzioni in grado di garantire, accanto a un’estetica up-to-date, anche comfort, efficienza energetica e naturalmente sicurezza, Hörmann ha sviluppato la porta d’ingresso ThermoCarbon, vertice assoluto della gamma proposta dall’azienda.

TUTTA LA SICUREZZA THERMOCARBON

Frutto di cospicui investimenti in Ricerca & Sviluppo, attuati dalla nota realtà sulla base delle esigenze emerse sul mercato a livello mondiale, questo portoncino è proposto di serie in classe di sicurezza RC 3, vale dire che può contrastare malintenzionati che provino a forzare la porta chiusa a chiave con arnesi come un piede di porco o semplici utensili di perforazione, per un periodo di massimo cinque minuti. A richiesta, ThermoCarbon è però disponibile anche con equipaggiamento di sicurezza RC 4, in grado di bloccare uno scassinatore esperto che tenti di aprire la porta chiusa a chiave con arnesi, come un piede di porco o utensili di perforazione e urto, per un periodo di massimo dieci minuti. Non solo: questo modello presenta un bloccaggio a nove punti di serie e cerniere occultate antiscardinamento, capaci di garantire un’elevata sicurezza nel caso di un tentativo di scasso. Anche eventuali finestrature assicurano il più alto livello di safety e security: queste sono infatti realizzate in vetro stratificato antischegge, spesso otto millimetri, che, in caso di rottura, trattiene le schegge in una speciale pellicola interna, proteggendo persone, arredi e oggetti nell’area antistante la chiusura, sia all’interno che all’esterno dell’abitazione.

ALLUMINIO E CARBONIO

Realizzata in alluminio e carbonio, materiali in costruzio-

ne leggera, ThermoCarbon può in più incrementare significativamente il valore energetico dell’immobile: presenta infatti un valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/ (m²xK) ed è per questo la soluzione ideale non solo per edifici residenziali che mirino a un ottimale comfort termico, ma addirittura per le case passive e a bilancio energetico positivo che producono più energia di quanta ne utilizzino. Questo elevato isolamento è reso possibile dal battente in alluminio a filo della superficie spesso 100 mm, dotato di un pannello di riempimento in schiuma rigida in poliuretano a piena superficie e di un profilo composito alloggiato all’interno. Soluzione tecnologicamente avanzata, questa porta Hörmann è all’avanguardia anche in termini di comfort: può essere infatti non solo dotata di motorizzazione con tecnologia d’avanguardia BiSecur – sistema che utilizza una codifica estremamente sicura, Aes 128, impiegata, ad esempio, per l’online banking – ma anche aperta in modo smart, tramite inserimento di codice, lettore di impronte digitali o smartphone.

Estremamente funzionale, come pure esclusiva e versatile dal punto di vista del design, ThermoCarbon è disponibile in 21 accattivanti motivi e in 23 colori preferenziali; su richiesta, è inoltre possibile scegliere tra 200 colori Ral, oppure optare per un modello bicolor o ancora per una soluzione che presenti un diverso colore, all’esterno e all’interno. Questo portoncino – che è possibile provare a configurare sul sito dell’azienda al link https://www.hormann.it/committenti-privati-e-ristrutturatori/configuratore/ – presenta infine un elevato isolamento acustico (fino a 32 dB), ha una garanzia di 10 anni ed è, come tutti i prodotti Hörmann, oggetto di un ciclo produttivo impostato su severi criteri ecologici. Tra le altre iniziative a tutela del pianeta, l’azienda copre il suo fabbisogno energetico al 100% con elettricità verde, riducendo di migliaia di tonnellate le emissioni di CO2.

TANTA COMPETENZA ANCHE CON IL SUPPORTO TECNOLOGICO

Lo studio cresce ed è il risultato di una combinazione vincente di valori fondamentali, attenzione al cliente e innovazione tecnologica. Ma anche un approccio manageriale, basato sulla definizione di obiettivi precisi e sulla misurazione dei risultati

D’Ambrini

Con

anni di esperienza in contabilità societaria, contabilità condominiale, adempimenti fiscali e tributari, gestione del personale, revisioni contabili, si occupa dei rapporti con il pubblico risolvendo le più svariate problematiche sia amministrative sia comportamentali, esigendo sempre il rispetto del regolamento di condominio

Rebecca Alberti
Cristina
è fondatrice con il padre di Romana Gestioni Immobiliari srl.
venticinque

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Sede Romana Gestioni Immobiliari

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GLI OBIETTIVI PERSEGUITI

Professionisti

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PROVE ESEGUIBILI SU SERBATOI IN ESERCIZIO A QUALSIASI LIVELLO DI RIEMPIMENTO I controlli non richiedono lo svuotamento o la bonifica e non prevedono l’utilizzo di pressione all’interno evitando rotture o cedimenti preservando l’integrità strutturale delle lamiere.

RISULTATI DOCUMENTABILI CON QUANTIFICAZIONE DEL RATEO DI PERDITA

I dati registrati sono inalterabili e consentono di rilevare minime perdite secondo quanto previsto dalle linee guida ARPA.

PROVE DI TENUTA NON DISTRUTTIVE SU SERBATOI E VASCHE INTERRATE

• Bonifica risanamento dismissione serbatoi

Iscrizione Albo Nazionale Gestori Ambientali TO 01399

• Controllo spessore e taratura serbatoi

TECNICI QUALIFICATI PER OPERARE IN SICUREZZA Personale qualificato, formato e informato sui rischi specifici i per operare su serbatoi contenenti prodotti chimici e petrolchimici.

• Indagini ambientali

TECNOLOGIE SICURE E COMPUTERIZZATE

Metodi di prova valutati e riconosciuti UNICHIM previsti nel Manuale n.195 Ed. 2000/2003.

• Sicurezza sul lavoro OPERA

ANCHE GLI AMMINISTRATORI POSSONO OPERARE IN FRANCHISING

La sfida è rivalutare la figura dell’amministratore di condominio creando uno staff di professionisti altamente specializzati, in grado di risolvere le richieste e i bisogni dei condòmini. Il modello è proposto nel Franchising Studio Cdc, che andiamo a scoprire

Avv. Carlo Pikler*

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Alcuni momenti dei corsi di alta formazione messa a punto per garantire un servizio di alta qualità, indispensabile per mantenere la clientela nel tempo e preservare il rapporto di fiducia con i condomini. A sinistra, Maria Maddalena Gioia, ideatrice e ceo del primo vero franchising per amministratori di condominio in Italia, Studio Cdc Franchising

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Professionisti al lavoro

IL FUTURO DELLA GESTIONE CONDOMINIALE

Fondato da Francesco e Federico

Massoli insieme all’avv. Carlo

Pikler, il Club offre un approccio collaborativo, risorse pratiche e innovazione per aiutare gli amministratori a eccellere e a trovare soluzioni concrete alle loro esigenze

Avv. Giulia Testa*
Federico Massoli

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Giulia Testa

CONVENIENZA E CRITICITÀ

DI UNA SCELTA DA VALUTARE

La transizione energetica passerà anche tramite i gruppi di autoconsumo e le comunità energetiche, ma occorre un generale cambio di visione e adeguamento manageriale e tecnologico

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Ricostruzione in 3D di un intervento "troppo spinto"

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BIOGRAFIA

CHRISTIAN MARI

*Ingegnere industriale, dirigente Duferco Energia spa, responsabile per lo sviluppo dell’autoconsumo collettivo condominiale e dei modelli di comunità energetiche rinnovabili, è impegnato in un progetto di ricerca sui modelli di sostenibilità economica dell’autoconsumo condominiale presso il Politecnico di Milano.

ANALISI NORMATIVA E GIURISPRUDENZIALE

Il dlgs 216/2024 segna un avanzamento nella regolamentazione della mediazione condominiale, rendendola più efficiente e adeguata alle sfide contemporanee

Avv. Rosario Dolce*

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Rosario Dolce

MODALITÀ TELEMATICA NORMATIVA, VANTAGGI E CASI PRATICI

Le assemblee possono essere svolte in modalità mista, combinando la presenza fisica e la videoconferenza. L’avviso di convocazione deve specificare entrambe le modalità e includere le istruzioni operative

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VANTAGGI PRATICI DELLA MODALITÀ TELEMATICA

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Manuela Palamara

INVESTI PER RISPARMIARE

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Con le agevolazioni fiscali, installare, sostituire o ammodernare un ascensore è sempre conveniente

Con le agevolazioni fiscali e il nostro finanziamento, installare, sostituire o ammodernare un ASCENSORE è sempre conveniente

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IL PREZZO

Con le agevolazioni fiscali recupera nei prossimi anni lo sgravio fiscale.

OLTRE L’AGEVOLAZIONE FISCALE

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FUNZIONI, NORME E

PRESIDENTE E SEGRETARIO NELL’ASSEMBLEA CONDOMINIALE

Si tratta di ruoli essenziali per la gestione corretta e trasparente dell’assemblea condominiale. La loro competenza e attenzione rappresentano una garanzia per tutti i condòmini, prevenendo contenziosi e assicurando la conformità alle norme di legge

Carlo Pikler*
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Avv. Carlo Pikler

CHI PAGA GLI ONERI CONDOMINIALI?

L’obbligo di versare i contributi condominiali ricade esclusivamente sul proprietario dell’immobile e non sul coniuge assegnatario della casa familiare. Sentenza del Tribunale Roma

Avv. Roberto Tomassoni*

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Roberto Tomassoni

PSICONDOMINIO

Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it

FIGURE E VOLTI

NEGLI OGGETTI

Gentile Psicondominio, c’è uno strano fenomeno che mi perseguita da un po’ di tempo. Quando arrivo a casa, nel condominio in cui abito si materializzano oggetti, volti, simboli negli oggetti più disparati. Per esempio, c’è un lato della facciata dell’edificio che mi sembra inequivocabilmente una faccia, composta di finestre (gli occhi) e un fregio decorativo (la bocca). Anche le caselle di posta assomigliano a piccoli animali rannicchiati. Potrei fare altri esempi. Il guaio è che questo effetto riguarda solo me, nessun altro vede il condominio come qualcosa di diverso. Può darmi in consiglio?

Angelo B. via e-mail

Individuare figure negli oggetti, utensili o perfino nelle nuvole è del tutto naturale e piuttosto frequente, basti pensare alla forma delle nuvole che ai nostri occhi suggerisce volti o animali: si tratta del fenomeno definito come pareidolia. L’illusione subcosciente tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. Ma non è un disturbo della mente fino a quando non assume caratteri ossessivi. Insomma, dipende se questa attitudine è un gioco, un passatempo, oppure diventa una mania che turba il normale svolgersi della quotidianità.

LA MALATA DELLO SPECCHIO

Egregia dottoressa, scrivo per segnalare e chiedere un consiglio riguardo il comportamento ossessivo della mia vicina di casa. Esagerato è la parola giusta: tutte siamo preoccupate e attente al nostro aspetto, ma la signora in questione ne fa una ragione di vita o di morte. Dato che è convinta di avere un naso non perfettamente regolare (in realtà è normalissimo), esce sempre di casa con una mascherina in stile covid. E visto che ritiene di avere capelli troppo radi, non si presenta mai senza un foulard o un cappello, anche nelle assemblee condominiali. E ogni incontro con lei è l’occasione per un esame autocritico del proprio aspetto. Che ne pensa?

Lara T. via e-mail

Si tratta probabilmente di dismorfofobia, una patologia contraddistinta dalla preoccupazione continuata e spesso priva di fondamento che un particolare tratto del corpo (come il naso, citato nella e-mail) presenti un’imperfezione così evidente da doverla nascondere a ogni costo. L’esame autocritico, insomma, va al di là di un normale giudizio negativo. Secondo alcuni psicologi, all’origine della malattia ci sarebbe una combinazione di fattori di natura genetica, sociale, culturale e psicologica. Come la signora in questione, chi soffre di dismorfofobia adotta comportamenti molto particolari per nascondere il presunto difetto del corpo e non sentirsi in ansia quando è con le altre persone. Spesso questa forma di disturbo porta anche ad accettare interventi del chirurgo estetico per correggere la presunta imperfezione.

C’È OTELLO IN CONDOMINIO

Buongiorno, nel mio condominio c’è una coppia con un rapporto che preoccupa tutti noi, intendo la maggior parte dei vicini di casa dello stabile. Non ci risultano episodi di violenza, che avremmo già denunciato, ma uno stato di tensione perenne, che si avverte anche all’esterno. Per farla breve: lui è un tipo ipergeloso. Accompagna la sua (moglie o fidanzata? Non lo sappiamo) perfino a fare la spesa e guarda con odio tutti gli uomini che incontra. Un atteggiamento che, sebbene non sia sfociato in nulla di tragico, risulta fastidioso per tutti i vicini. La gelosia esagerata, che la vittima ha confessato a una vicina in uno dei rari momenti in cui era da sola, è soffocante, anche se non presenta aspetti da codice penale. Siamo indecisi se segnalare il caso a un servizio sociale. Che ne dice?

Marta Md.m via e-mail

La gelosia ossessiva è un aspetto preoccupante. Anche se al momento non è sfociata in episodi violenti, questo disturbo psicopatologico può avere gravi conseguenze e non solo per la partner, ma anche nei rapporti sociali. Se la gelosia è così manifesta e ingiustificata, il sospetto e la paranoia diventano tratti determinanti. Il geloso patologico è pervaso dal dubbio e l’incertezza è intollerabile. E proprio per questo, se non cura questo disturbo, può essere portato nel tempo a rendere ancora più estremo il suo atteggiamento. La partner farebbe bene a rivolgersi a un medico, se non direttamente alle forze dell’ordine.

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