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ANNO 17 - NUMERO 153 OTTOBRE 2024
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Redazione
Veronica Monaco, Alice Fugazza
Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Monica Battistoni, Alessandro Bonvicino, Paolo Caliari, Centro Studi YouTrade, Federico Della Puppa, Diletta Evangelisti Sara Giusti,
Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Daniele Menzio, Federico Mombarone, Silvia Nanni, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro
Impaginazione e grafica
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Raffaella Sesia
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Sommario Ottobre 24
RUBRICHE
13 EDITORIALE Transizione verde, allarme rosso
16 INDEX Segnali di ripresa per le costruzioni
20 OVERVIEW
22 ECONAUTA Il Pnrr diviso per regione
22 CHIACCHIERE IN CANTIERE Integrazione in cantiere
23 L'AVVOCATO Quali regole per il fondo cassa
24 I FATTI NOSTRI Che distributore vuoi essere?
26 DIGITAL NEWS
28 SEGGIOLE E POLTRONE
XVII CONVEGNO YOUTRADE
32 I TEMI Aggregazioni, AI e modelli esteri
40 FASSA BORTOLO Superfici protette e di tendenza
42 XT INSULATION Quel pannello è naturale e duttile
44 DIERRE La tecnologia per la sicurezza bussa alla porta
48 TOP 100 La distribuzione corre ancora, ma...
ATTUALITÀ
74 BUSINESS ENERGIA La distribuzione punta sul fotovoltaico
80 MERCATO IMMOBILIARE Tornano gli acquisti
86 EDIFICI PUBBLICI Scuole agli esami di riparazione
96 ANTITRUST Per favore, non toccate la concorrenza
102 RICERCHE Voglia di fare, ma la sicurezza è sconosciuta
FOCUS ISOLAMENTO
108 EDILIZIA Tecnica, materiali e sostenibilità per l'isolamento
RIVENDITE
126 HEIDELBERG MATERIALS - 1 Un percoso di sostenibilità
140 HEIDELBERG MATERIALS - 2 Chi ha vinto il derby Roma-Lazio
146 DE MASI L'aggregazione è diventata interesse Capitale
156 FREM GROUP Dall'acciaio ai servizi per il cantiere
166 GRUPPO MADE In Sicilia raggiunta quota 20
170 HÖRMANN Porte aperte al marketing dei distributori
74
PANNELLI FOTOVOLTAICI, UN BUSINESS ELETTRICO
86
EDILIZIA SCOLASTICA RIMANDATA AGLI ESAMI DI RIPARAZIONE
96
CONCORRENZA A RISCHIO
DELLE NORME ANTITRUST
108
TECNICHE
E MATERIALI
PER UN CORRETTO ISOLAMENTO
218
VOCI, PRODOTTI (E PROPOSTE)
REGISTRATI AL CERSAIE
260
COLORI VIVACI
PER IL MERCATO DI SMALTI E VERNICI
172 RIVENDITE NEWS
174 SHOWROOM
176 TO BUILD
STORIA DI COPERTINA
178 ECLISSE Cresce il business dei fori porta e finestra
185 DEFAVERI Monoblocchi per infissi rapidi con Regolo
PRODUZIONE
190 MARTONI Tubi e raccordi in sintonia con il futuro
196 FIBROTUBI Gioco di superfici con il tetto a lastra modulare
198 RIWEGA Formazione non-stop per l'edilizia
200 MAKITA L'edilizia è più facile senza fili
204 FRIULSIDER Non si ferma la crescita della fixing factory
206 BIEMME L'isolamento leggero come l'aria
208 CAVATORTA L'anticaduta certificato salva la vita
210 MUOVIAMOCI Meno costi con il kitting
212 REGOLIAMOCI Il puzzle del Salvacasa
214 YOUTRADE NEWS
SPECIALE CERSAIE
218 REPORT La ceramica tiene botta
228 RASSEGNA Voci e prodotti dalla fiera della ceramica
240 ETERNO IVICA Novità per i pavimenti sopraelevati
242 BIGMAT EDILBOVA Dal monocalibro alla posa maxi
246 FILA SOLUTIONS Una doppia azione contro la muffa
YOUTRADE CASA
260 IL MERCATO Colori vivaci per le imprese
266 LUXURY IN SHOWROOM
268 SOSTENIBILMENTE A Latina veleggia il green
270 HOME AUTOMATION Casa smart in cerca di sicurezza
271 NICE Ricetta hi-tech per la cucina
272 HI-TECH
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Transizione verde allarme rosso
Il macigno è nella stanza, ma c’è chi non lo vede, o fa finta. La transizione green va frenata, rallentata o addirittura impedita nel nome del Pil? Certo, a parole tutti sono a favore di una maggiore salvaguardia dell’ambiente. Ma poi sorgono i problemi. Per esempio, per quanto riguarda il settore automotive. Il passaggio dal motore termico all’elettrico sarà anche un toccasana per l’aria che si respira in città, ma fa chiudere fabbriche, rende l’Europa batteriadipendente dalla Cina e, ultimo ma non meno importante, non piace alla maggioranza degli utenti. Ma il discorso si potrebbe allargare ad altri settori, come quello della ceramica, un’industria energivora.
Mario Draghi, forse più apprezzato all’estero che in Italia, sottolinea nel suo rapporto sulla competitività la necessità di non perdere di vista il traguardo green. Ma scrive anche che l’Italia e l’Europa scontano una serie di gap rispetto ai competitor esteri, come un prezzo dell’energia più alto, una palla al piede di chi produce. Già, il costo dell’energia. Tutti a chiederla pulita, prodotta da sole e vento. Poi, i comitati di cittadini si schierano contro il parco eolico in Sardegna o quello vicino a Orvieto, oppure contestano impianti fotovoltaici dove prima c’erano campi di patate. Intendiamoci, la bellezza del paesaggio italiano va protetta, anche perché è essa stessa fonte di business: il turismo è una risorsa che non possiamo permetterci di perdere. Ma la contraddizione tra chiedere energia rinnovabile e poi opporsi quando qualcuno tenta di produrla è evidente.
Che fare, allora? Nella partita sulla transizione green l’edilizia può giocare il jolly. Perché ridurre i consumi degli edifici, che costituiscono una rilevante quota dell’utilizzo di energia, può essere la chiave del processo verso la sostenibilità. Inoltre, se è vero che le pale eoliche fanno girare l’umore di chi le vede, un pannello fotovoltaico sul tetto, ovviamente se non si tratta di un edificio storico, non dà fastidio e può rendere del tutto o quasi autosufficiente un condominio o una villetta. Basti pensare che secondo uno studio dell’Enea per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale basterebbe installare pannelli fotovoltaici sul 30% circa della superficie complessiva dei tetti degli edifici a uso abitativo. Una ragione in più, quindi, per non ostacolare la direttiva europea Case Green. Conclusione: la transizione green ha diverse strade e costa, ma si può scegliere il percorso che porta più vicino alla meta.
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
Andamento discontinuo del mercato, in attesa della legge di Bilancio e verifica del rallentamento dell’inflazione
APER LE COSTRUZIONI SEGNALI DI RIPRESA
settembre gli indicatori delle attese dei mercati mostrano un andamento che, rispetto ai mesi precedenti, mostra segnali di riflessione. Mentre a livello europeo, sia nella dinamica complessiva sia in quella relativa ai soli Paesi dell’Area euro, la tendenza della fiducia delle imprese di costruzioni è in risalita, pur restando sempre negativa, a livello nazionale, dopo il picco positivo degli ultimi mesi 2023 la fiducia delle imprese a settembre fa segnare un rallentamento che porta il valore medio complessivo in linea con la media del 2024. Il dato resta positivo, a differenza di quello medio europeo, ma la flessione induce a ritenere che le dinamiche economiche in questo momento siano vissute dalle imprese con attenzione e in modo molto prudenziale. Finita la stagione del superbonus e non ancora avviata del tutto quella del Pnrr, i segnali contraddittori del Governo, che sta iniziando a mettere a punto la strategia per la
manovra di fine anno, ma della quale per ora si hanno contorni non particolarmente chiari, alimentano certamente un attendismo che si riflette nelle dinamiche di attesa dei mercati.
A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta una ripresa per i settori del commercio e dei servizi, in particolare con quest’ultimo settore. Al contrario, costruzioni e industria frenano. L’indicatore dell’industria esprime gli effetti della crisi tedesca, che si riflette in modo significativo sul valore negativo del sentiment industriale. In ripresa, dopo il rallentamento di agosto, la fiducia dei consumatori, che tuttavia rimane a valori molto negativi e che esprime la difficoltà delle famiglie di guardare con fiducia agli andamenti dell’economia e del mercato, in uno scenario complessivo di instabilità internazionale che non favorisce le attese dei mercati e dei consumatori stessi.
DEBOLE RIPRESA IN EUROPA, MA SEMPRE IN NEGATIVO, MENTRE
SI RIDUCE LA FIDUCIA A LIVELLO NAZIONALE
Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
Per quanto attiene al settore delle costruzioni, i segnali contraddittori si evidenziano anche nelle dinamiche degli indicatori anticipatori relativi alle prospettive legate all’occupazione e all’andamento degli ordini e dei piani di costruzione delle imprese. Sul fronte dell’occupazione l’indicatore delle attese delle imprese è in calo ormai dal mese di giugno, segno di un rallentamento e un attendismo che evidenzia la prudenza con la quale le imprese guardano alle attuali dinamiche di mercato. Sul fronte degli ordini e dei piani di costruzione, al contrario, il mese di settembre mostra una leggera ripresa, che andrà valutata nel suo corso assieme a quella che rileveremo il prossimo mese di ottobre, per capire se è un rimbalzo tendenziale prospetticamente positivo o solo un rimbalzo tecnico, come quelli dei mesi precedenti. In ogni caso, va sottolineato che per entrambi gli indicatori i valori di attesa, al di là delle specifiche dinamiche, rimangono comunque positivi. In questo quadro complessivo, e con l’aggiornamento più recente del livello della produzione edilizia, dato che Istat ha aggiornato al mese di luglio, emerge come il settore delle costruzioni, nonostante l’andamento altalenante del 2024, mostri a oggi un livello produttivo di 37 punti percentuali superiore a quello della media del 2021, anno in cui gli incentivi relativi al superbonus hanno dato una spinta notevole al settore. Attendiamo ovviamente i prossimi dati aggiornati per evidenziare la dinamica più recente, ma una riflessione che si può fare è che dopo una così importante crescita sostenuta da fattori straordinari, il settore sicuramente potrà andare incontro ad alcune riduzioni della produzione, anche se i lavori legati al Pnrr garantiranno una sorta di atterraggio morbido, ma non per tutti. Un dato molto positivo in questo senso è quello relativo all’inflazione, che dopo la risalita di luglio, che era stata annunciata e della quale si sapeva che era una risalita temporanea, le azioni antinflazionistiche messe in campo dalla Bce hanno alla fine dato i risultati attesi, con il tasso che a settembre si attesta a +0,7%, tornando quasi ai valori di fine anno del 2023, con un rallentamento significativo anche rispetto al mese di agosto, sia per l’indice nazionale che per quello armonizzato Ipca europeo.
La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente ai prezzi dei beni energetici, sia regolamentati (da +14,3% a +10,0%) sia non regolamentati (da -8,6% a -11,0%) e, in misura minore, al rallentamento dei prezzi
A SETTEMBRE IN RIPRESA LA FIDUCIA DI COMMERCIO, SERVIZI E CONSUMATORI, MENTRE CALA NELLE COSTRUZIONI E NELL'INDUSTRIA
Economic sentiment dei settori economici in Italia - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
OCCUPAZIONE ATTESA IN CALO MA RIPRENDONO ORDINI E PIANI DI COSTRUZIONE A SETTEMBRE
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi - Dati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,5%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da -0,5% a +0,3%) e lavorati (da +1,5% a +1,8%). Nel mese di settembre l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende a +1,8% (da +1,9% di agosto) e quella al netto dei soli beni energetici a +1,7% (da +1,8%). La
NDEX
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
PROSEGUE LA RIPRESA DELLA PRODUZIONE NELLE COSTRUZIONI
IN LUGLIO, SUPERANDO DI 37 PUNTI LA MEDIA ANNUA DEL 2021
Andamento della produzione nel settore delle costruzioni - dati destagionalizzati gennaio 2021-aprile 2024 (base indice: 2021=100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
INFLAZIONE IN CALO ALLO 0,7% A SETTEMBRE
Andamento del tasso di inflazione in Italia - Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-2,1%), dei beni energetici regolamentati (-1,5%) e dei beni energetici non regolamentati (-1,1%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei beni durevoli e semidurevoli (+0,3% entrambi). In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,2% su base mensile, per effetto della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e dello 0,8% su base annua (in decisa decelerazione da +1,2% di agosto).
A cura del Centro Studi YouTrade
RUBRICHE
OVERVIEW
I LAVORI PIÙ RICHIESTI
ENTRO IL 2028
•Secondo il rapporto Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028) del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, entro il 2028 ci sarà bisogno di 3,4-3,9 milioni di occupati, sia per sostituire i lavoratori in uscita, sia per gli effetti diretti e indiretti del Pnrr, che potrebbe generare circa 970 mila occupati. Tra i settori dove si concentrerà la maggiore richiesta nei prossimi cinque anni c’è la filiera legata al commercio e al turismo (+713 mila unità). A seguire troviamo i servizi operativi di supporto alle imprese e alla Pubblica Amministrazione (+563mila), il comparto salute (+465 mila risorse), finanza e consulenza (max 454 mila) e la filiera di formazione e cultura (max 445 mila unità). Sul fronte delle competenze, cresce l’esigenza di reperire figure specializzate, dai dirigenti ai tecnici, con competenze digitali e green per rispondere alla sfida sul cambiamento climatico. A livello territoriale, il fabbisogno occupazione si concentrerà in misura maggiore nel Sud, nelle Isole e nel Nord-Ovest.
Fonte: https://tg24.sky.it/
A MILANO GLI STIPENDI PIÙ ALTI D’ITALIA
•Gli stipendi più alti d’Italia si guadagnano a Milano. A rilevarlo è uno studio della Cgia di Mestre, che elabora dati Inps e Istat. Secondo l’istituto nella provincia lombarda la retribuzione media lorda annua per il settore privato è di 32.472 euro. Seguono Parma (26.861 euro), Modena (26.764 euro), Bologna (26.610 euro), Reggio Emilia (26.100 euro), Lecco (26.018 euro), Torino (25.428 euro), Bergamo (25.256 euro), Varese e Trieste (25.165 euro). Al Sud in media le retribuzioni sono più basse del 35% rispetto a quelle del Nord. In fondo alla classifica ci sono le province di Trapani (14.365 euro), Cosenza (14.313 euro) e Nuoro (14.206 euro), Vibo Valentia (12.923 euro lordi).
Fonte:https://www.corriere.it/ economia/lavoro
SERVIZI DI DEPURAZIONE INADEGUATI PER IL 25% DELLA POPOLAZIONE
•In Italia i servizi di depurazione delle acque sono inadeguati per il 25% della popolazione. Questi scarichi, che finiscono poi nei mari e nei laghi, hanno portato il 36% delle acque a risultare oltre i limiti di legge. È quanto emerso dai bilanci delle campagne estive di Goletta verde e Goletta dei laghi 2024 di Legam-
biente che hanno monitorato lo stato del Mediterraneo e dei bacini lacustri italiani.
Fonte: https://www.infodata. ilsole24ore.com
PIÙ PENSIONATI CHE LAVORATORI: ECCO I NUMERI
•Secondo i dati del 2022 della Cgia di Mestre, in Italia ci sono 22.772.000 pensionati e 23.099.000 lavoratori, ma in tutte le regioni del Sud il numero di pensioni sorpassa quello dei salari: 7.209.000 pensioni contro 6.115.000. Secondo lo studio Milano, Roma Brescia sarebbero le realtà più virtuose, mentre Messina, Napoli e Lecce le più squilibrate. Il fenomeno è in continua crescita ed è il risultato di più fattori interconnessi, dalla denatalità all’invecchiamento della popolazione, fino al fenomeno dei lavoratori irregolari.
Fonte: https://www.today.it/ economia
RUBRICHE
FEDERICO MOMBARONE
Giornalista
Il Pnrr diviso per regione
Facciamo il punto sul Pnrr. Non è interessante monitorare solo quanto (e se) i soldi europei vengono spesi. È istruttivo anche capire come e dove finiscono i miliardi di Bruxelles. Dai dati resi noti dal Servizio studi della Camera, emerge un aspetto che probabilmente non tutti si attendevano: Lombardia, Lazio e Campania monopolizzano un terzo dei fondi.
La Regione del Nord vanta 45.690 misure per quasi 16,5 miliardi (il 13% del totale della torta finanziaria), per il 34% concentrati sulla Missione 2: rivoluzione verde e transizione ecologica, una sfida cruciale per il tessuto produttivo. Centro e Sud, cioè Lazio e Campania, impiegano rispettivamente 12,5 e 11,9 miliardi. In Lazio la parte più grande (2,9 miliardi) è destinata alla Missione 1, tra digitalizzazione, innovazione, cultura e turismo. La Campania punta invece su transizione ecologica e scuola. La fotografia del Pnrr diviso per regioni accende un faro anche su quella che è la ripartizione dei fondi nelle prime sei Missioni (escluso quella dedicata al RepowerEu). La Lombardia, per esempio, si aggiudica il 15% delle risorse complessive impegnate per la transizione ecologica (5,6 miliardi su 37,9), ma anche la dote più alta delle Missioni 4 (istruzione e ricerca, 3,8 miliardi), 5 (coesione e inclusione, 1,6 miliardi) e 6 (salute, 2 miliardi). Al contrario, il Lazio che assorbe il 20% dei fondi dedicati alla digitalizzazione (2,9 miliardi su 14,6), e la Campania è a quota 1,2 miliardi. La rivoluzione verde interessa meno al Centrosud e più al Nord. Dopo la Lombardia, la transizione green è l’obiettivo di Emilia-Romagna, con progetti per 3,9 miliardi (ben il 47% degli 8,4 miliardi destinati al territorio).
E il Veneto? È al primo posto della Missione 3, infrastrutture per una mobilità sostenibile, con misure per 3,6 miliardi, il 16,5% dei 21,9 miliardi attribuiti al settore e il 34,4% dei fondi nella regione. A seguire ci sono il Piemonte, con 2,5 miliardi, e la Campania, con 2,2 miliardi. Ma è in Liguria che c’è la maggiore concentrazione di fondi sulle infrastrutture: 2,1 miliardi su 4,9 totali nella regione (il 43,5%). Insomma, un Pnrr in ordine sparso.
FRANCO SARO
Giornalista
Integrazione in cantiere
In cantiere manca spesso il personale. E questo deficit riguarda anche le mansioni di basso livello, non solo compiti tecnici o di alta specializzazione. Eppure, c’è un esercito di non italiani che potrebbe essere utilizzato nel mondo dell’edilizia. Lasciamo perdere le polemiche, le dispute e le contrapposizioni della politica. Nei fatti, non deve stupire se ci sono aziende che importano letteralmente manodopera. Non attraverso l’arruolamento di chi è sbarcato dai gommoni a Lampedusa, ma con una immigrazione regolare e nel rispetto delle regole. È, per esempio, quanto avvenuto a Bergamo, dove l’azienda di costruzioni e impianti Crs ha assunto operai formati in Ghana. L’idea è stata tradotta in pratica anche grazie alla presenza in Africa dell’azienda: Crs in Ghana ha realizzato due ospedali, una parte del Parlamento, un campo universitario e ville private. Tramontati i piani di sviluppo nel Paese africano, l’azienda italiana ha scelto di non rinunciare alla professionalità di addetti che erano già formati. Anche perché chi ha un’azienda all’estero controllata in Italia, con dipendenti da oltre 24 mesi, può farli immigrare in modo regolare, con un percorso di ulteriore formazione. Crs, quindi, ha portato in Italia 16 giovani lavoratori, che già in Ghana hanno seguito la prima parte di un percorso di integrazione, tra cui non mancavano gli elementi base dell’italiano. A Bergamo proseguiranno i due anni di formazione non solo professionale, ma anche linguistica, culturale e sociale. Gli operai rimarranno a Bergamo per un anno, poi si vedrà chi vuole proseguire. Quello di Bergamo, insomma, sembra un esperimento sociale interessante. Ma bisogna aggiungere che le coincidenze favorevoli sono abbastanza fuori dall’ordinario: personale già esperto in Africa e possibilità di favorire il processo di integrazione. Per questo è difficile capire perché un processo di questo tipo non possa essere replicato anche con chi in Italia risiede già: a gennaio 2023 gli stranieri regolari in Italia erano 5,050 milioni, l’8,6% della popolazione totale. E da allora sono aumentati.
LUDOVICO
LUCCHI
del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu
Quali regole per il fondo cassa
Con l’ordinanza 23893 del 5 settembre scorso, la Corte di Cassazione ha affermato che è legittima la delibera dell’assemblea di condominio che, nell’approvare il bilancio consuntivo, utilizzi un avanzo di gestione per istituire un fondo cassa, trattandosi di scelta che non pregiudica l’interesse dei singoli alla corretta gestione e il loro diritto al riaccredito delle somme accantonate. La Corte ha affermato anche che non è necessario che l’istituzione del fondo cassa preveda in maniera obbligatoria il riaccredito delle somme ai condomini (eventualmente in compensazione con le ultime quote ordinarie) quale unica modalità di impiego, poiché nulla cambia per il singolo se le somme gli siano subito riaccreditate o siano invece scomputate dalle spese effettuate nell’annualità successiva. Poiché l’istituzione di un fondo cassa per le spese ordinarie rientra nel potere discrezionale dell’assemblea, non sindacabile dal giudice, non è necessario inserire l’argomento nella convocazione dell’assemblea. Confermando che l’assemblea può decidere di destinare l’avanzo di gestione a un fondo cassa per spese future, sia ordinarie che straordinarie, la Corte ha precisato che la maggioranza necessaria per deliberare la costituzione di un fondo cassa varia a seconda della tipologia e della sua finalità. In particolare, per l’istituzione di un fondo cassa destinato a spese di ordinaria o straordinaria manutenzione è sufficiente la maggioranza prevista dal terzo comma dell’articolo 1136 del Codice civile (maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresenti almeno un terzo del valore dell’edificio): è irrilevante che per deliberare le spese di manutenzione straordinaria sia necessaria una maggioranza pari al 50% più uno dei presenti che rappresentino almeno 500 millesimi. Quanto al fondo cassa per coprire i debiti dei morosi, invece, secondo la Corte occorre l’unanimità, trattandosi di una decisione che finisce per alterare i criteri di ripartizione delle quote condominiali improntati al sistema millesimale.
42 YEARS 1982-2024 STANDARD
Caratteristiche
Characteristics:
Lavorazione fino: 60 m
dal 1982
Lavorazione graffiato: 60 m 2/h 2/h
Lavorazione grezzo: 50 m2/h
Lavorazione premiscelati: 50 m2/h
Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h
Fine plaster: 60 sq m/h
“Schratched” plaster: 60 sq m/h
Rough plaster: 50 sq m/h
Pre-mixed products: 50 sq m/h
Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h
dal 1987
REV DRY 220 VOLT
Prevalenza 10 m
Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)
Head 10 m
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Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato).
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ROBERTO ANGHINONI
Giornalista
CHE DISTRIBUTORE VUOI ESSERE?
Il mondo della distribuzione edile continua a essere sotto i riflettori. Le sollecitazioni arrivano un po’ da tutte le parti. Del resto, se vogliamo essere al centro della filiera tante attenzioni sono inevitabili. Una certa concentrazione ci viene richiesta dal mondo della produzione e da quello degli opertori edili, cui non mancano le occasioni per migliorare la propria professionalità. Fiere e convegni sembrano infatti virare tutti nella direzione della formazione sulle nuove tecniche costruttive. Cose per imprese e artigiani, si potrebbe erroneamente pensare, ma non sarebbe davvero male se i rivenditori entrassero in contatto con i nuovi prodotti e se ne facesero promotori nei loro punti vendita. Una sorta di aggiornamento parallelo per essere preparati ad accogliere materiali e sistemi che con ogni probabilità rappresentaranno una buona fetta dei fatturati del futuro, soprattutto nell’ambito della sicurezza nella sua più ampia accezione, ma anche ovviamente della sostenibilità. Ancora, sollecitazioni arrivano dai convegni – citiamo con piacere il Convegno nazionale organizzato da questa rivista – che offre riflessioni sulle strategie per i prossimi anni. Naturalmente, e questa è la premessa, la fine delle agevolazioni richiede una riflessione sostanziale su quelle che dovranno essere le mosse giuste in termini di investimenti nella propria azienda. Anche in questo caso, le nuove tecnologie costruttive si ritagliano uno spazio importante, perché essere promotori di innovazione male non può fare. Si tratta, in sostanza, di una ulteriore occasione per essere propositivi e abbandonare una volta per tutte il vecchio adagio che si vende ciò che il cliente chiede. Ma il Convegno di Youtrade si spinge un po’ più in là, parlando di investimenti sulla gestione interna, che è sempre un argomento delicato. Una mano a fare chiarezza potrebbe darla il passaggio generazionale, un assett strategico, direbbero quelli bravi, ma anche una fase realmente critica come complesse sono tutte le azioni che riguardano il trasferimento del controllo di un’azienda che porta spesso vere e proprie
Pur con i dubbi e le domande di sempre, la distribuzione edile continua a cercare una identità forte e compiuta. Il Convegno Nazionale di Youtrade saprà offrire spunti di riflessione, ma la strategia più evidente deve essere decisamente orientata al cliente
trasformazioni strutturali. Quindi, tanta chiarezza proprio non me l’aspetto. Può essere curioso sapere che una recente ricerca di Confartigianato afferma che nel 2022 la presenza di imprese famigliari nel tessuto imprenditoriale nazionale (quelle controllate da una persona fisica o da una famiglia, con almeno tre addetti) non solo si mantiene vitale, ma è anche cresciuta. Più precisamente, la percentuale raggiunge l’80,9%, rispetto al 75,2% del 2018. E tutto questo nell’era delle (presunte, a questo punto) grandi concentrazioni. Evidentemente, il dubbio è un batterio decisamente resiliente. È certo che il settore della distribuzione edile è differente da quello degli artigiani, ma forse non così tanto. Infatti, molte imprese della distribuzione edile oggi si stanno interrogando su argomenti che sono gli stessi di sempre: devo investire nella mia azienda da imprenditore indipendente, magari cercando di ingrandirmi o di acquisire altre piccole realtà, o convincermi a entrare in organizzazioni commerciali più grandi e strutturate? E poiché i dilemmi non vengono mai da soli: quanto tempo ho per prendere una decisione così importante? Se avessi una risposta certa a queste domande ve la scriverei al volo, ma non ce l’ho. Forse è un problema di ambizione, oppure di scarsa fiducia nel prossimo. Se è complicato il ricambio generazionale, dove in fondo un figlio o un nipote prendono il posto di un padre o di uno zio, figuriamoci affidare la propria impresa a persone che, per quanto colleghi, sono dei perfetti estranei. Ma il mercato sollecita una presa di posizione, invita a scelte precise. Più che altro, il mercato chiede una immediata individuazione dei ruoli, e non ama le sorprese. Quindi, ma è un ragionamento come un altro, ci dobbiamo chiedere che cosa vogliamo davvero offrire ai nostri clienti. Che cosa vogliamo essere per loro. Rispondere a queste domande potrebbe aiutarci a definire le nostre scelte. Se ne deduce che non siamo «noi» al centro dell’attenzione, ma i nostri clienti, come, in fondo, è giusto che sia. Ho riletto le ultime righe: sì, credo che sia proprio così.
DIGITAL NEWS
https://www.youtradeweb.com
CONVEGNO ANIT
A NOVEMBRE
Un’importante occasione di confronto da non lasciarsi sfuggire nel settore dell’efficienza energetica, acustica, reazione al fuoco e sostenibilità: nell’occasione della festa dei 40 anni dalla fondazione di Anit (isolamento termico e acustico), che rinnova il proprio invito a professionisti e stampa tecnica a partecipare al 6° Congresso Nazionale che si terrà il 21 e il 22 novembre 2024 in provincia di Verona, a Villa Quaranta. Un evento speciale, poiché il congresso vede la partecipazione di un’ampia rappresentanza di aziende associate Anit, 33, in un’area espositiva dedicata in cui presenteranno novità e soluzioni tecnologiche per le esigenze dei professionisti, che potranno quindi entrare in diretto contatto con i referenti.
https://www.youbuildweb.it
Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), le attività umane sono la causa principale dei cambiamenti sistemici nel clima della Terra, come evidenziato dal fatto che le emissioni di gas serra hanno raggiunto livelli senza precedenti. Dal 2008, una media di 21,5 milioni di persone all’anno sono state sfollate da fenomeni meteorologici estremi – a riprova del fatto che l’inerzia di fronte a questa crisi rappresenta, tra le altre cose, una violazione dei diritti umani. E il Real Estate deve avere un ruolo attivo nella definizione di strategie.
https://www.casacondominio.net
SERVE ATTENZIONE
PER IL CONDOMINIO
Il condominio è scarsamente considerato come opportunità per la riqualificazione e per le ristrutturazioni in chiave energetica. Invece, secondo Bruno Negrini, presidente provinciale di Anaci Bergamo, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, non deve essere dimenticato. Condominio sostenibile & certificato ha parlato con Negrini per capire le sfide che affronta chi vive in un condominio oggi e per comprendere l’importanza della figura degli amministratori.
SEGGIOLE & POLTRONE
MASSIMO ROMANO PRESIDENTE
DI VIANINI LAVORI
Massimo Romano è il nuovo presidente di Vianini Lavori. Il manager ha una vasta esperienza di oltre trent’anni nei settori dell’energia, dell’industria e delle infrastrutture. Entra a far parte di Vianini Lavori portando una consolidata competenza a livello dirigenziale. Il suo percorso professionale include ruoli di primo piano, come quello di amministratore delegato di Sogin, azienda attiva nella gestione del nucleare, oltre ad essere fondatore di Partners4Energy, una società di consulenza specializzata in investimenti nelle energie rinnovabili. Romano sostituisce Mario Delfini.
LE VENDITE DI BAXI A RAFFAELE D’ALVISE
Raffaele D’Alvise è Sales & Marketing director di Baxi, società da 850 dipendenti e 365 milioni di fatturato appartenente al Gruppo Bdr Thermea e attiva nel settore del riscaldamento e della climatizzazione. D’Alvise ha ricoperto ruoli di leadership in ambito business development, project management, engineering, marketing e pianificazione strategica in multinazionali quali Riello, Beretta e Carrier, attive sia in Italia che all’estero. La formazione include un Master in Business administration (Mba) conseguito alla Mib School of Management e una laurea in Ingegneria elettronica all’Università degli Studi di Trieste.
LUDOVIC REVEL
PRESIDENT GLOBAL OEM
BKT (pneumatici off-highway) con una presenza capillare nei settori agricolo, industriale e movimento terra, nomina Ludovic Revel presidente di Global OEM. Revel ha un’esperienza quasi trentennale nel mer-
cato: guiderà un team dedicato di persone per l’espansione dell’azienda nel canale Oem, facendo leva su un piano ben definito atto ad esplorare nuovi mercati, nuove opportunità di business e di sviluppo. Ludovic Revel risponderà direttamente a Lucia Salmaso, Amministratore Delegato di Bkt Europe.
DUE NUOVI
TOP MANAGER PER KERAKOLL GROUP
Kerakoll Group ha nominato Ezechiele Galloni (a destra) come nuovo Chief Financial Officer e Gabriele Retucci come nuovo Chief Marketing Officer, per rafforzare la struttura organizzativa e supportare la crescita a livello globale. Galloni avrà la responsabilità delle aree amministrazione, finanza, controllo di gestione, business planning, tesoreria e legale. Retucci avrà la responsabilità dell’area marketing (product, brand marketing & communication, market intelligence).
A LUCA SORBARA SEGRO ITALY
Luca Sorbara è il nuovo Head of Italy di Segro, uno dei principali proprietari, gestori e sviluppatori di edifici moderni per magazzini e spazi industriali. Il manager avrà la gestione delle attività del gruppo nel mercato italiano. Sorbara è entrato nel team di Segro nell’aprile 2023 come co-head in Italia, guidando con successo l’integrazione di Vailog all’interno del gruppo, dopo che il gruppo aveva acquisito il restante 5% delle azioni della società. Prima della nomina, Sorbara
aveva già ricoperto la posizione di Head of Development and Investment. Durante il suo incarico, ha gestito importanti acquisizioni e cessioni strategiche, contribuendo alla crescita dell’azienda.
LUCIANO ANGELI A CONFLAVORO COSTRUZIONI
Luciano Angeli, di Pistoia, è stato nominato presidente di Conflavoro Costruzioni. Vicepresidenti Giorgio Di Stefano di Trapani, Luca Maccioni di Monza, Paolo Ricciotti di Roma e Lorenzo De Santi di Firenze. Conflavoro Costruzioni è la sezione di Conflavoro per rappresentare, tutelare e promuovere le imprese dell’edilizia, con l’obiettivo di rivoluzionare il settore con una piattaforma contrattuale alternativa a quella attuale che ruota completamente intorno al complesso e costoso sistema delle casse edili.
FRANCESCO MAMMANA IN LG ELECTRONICS ITALIA
In Lg Electronics Italia, Francesco Mammana (a sinistra) è ora a capo della divisione Business
Solutions in qualità di Sales Director, mentre Giangiacomo Corona assumerà il ruolo di Go To Market leader. Le nuove nomine rientrano all’interno dell’approccio strategico di Lg alle risorse umane che punta sullo sviluppo delle competenze in house per permettere una crescita costante e trasversale delle proprio risorse, requisito base per lo sviluppo di lungo termine dell’organizzazione. Mammana, che riporterà al Ceo di Lg Electronics Italia, JungDoo Lee, guiderà le business unit Information Display e Information Technology. Mammana ha un’esperienza di oltre 15 anni nel campo del retail e sales sviluppata all’interno di prestigiosi contesti multinazionali.
DA SOLI O IN COMPAGNIA QUAL È LA STRADA GIUSTA PER LA DISTRIBUZIONE?
Il dopo-superbonus mette le imprese della distribuzione davanti a una scelta strategica: utilizzare il capitale a disposizione per investire sulla propria azienda, oppure adoperarlo in funzione di una forma di aggregazione. Come l’acquisizione di altri punti di distribuzione, l’apparentamento in gruppi e consorzi, o in sinergie più semplici. Una spinta alla semplificazione del mercato che, inoltre, è incoraggiata anche dalla necessità, per molti, di gestire un passaggio generazionale spesso non semplice. Il XVII Convegno YouTrade sarà focalizzato sulle scelte non rinviabili delle imprese di rivendita di materiali e di servizi per l’edilizia. Tecnologia, gestione finanziaria e prospettive del mercato saranno tra i temi affrontati, assieme alla inedita testimonianza di protagonisti della distribuzione all’estero, chiamati anche a esprimere un giudizio sulla distribuzione in Italia. Un evento da non perdere, segnate la data in agenda.
Cena di business con la consegna
mercoledì 23 ottobre 2024, ore 19
Convegno YouTrade
giovedì 24 ottobre 2024, ore 8,30
Villa Quaranta
Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto di Pescantina (VR)
PROGRAMMA
8,30 Registrazione e welcome coffee
9,00 Saluti e inizio lavori
Modera Roberto Di Lellis, giornalista
9,05 LA DISTRIBUZIONE DEGLI ALTRI
Hartmut Goldboom, direttore sviluppo aziendale Hagebau
9,30 LA DISTRIBUZIONE IN ITALIA: TALK SHOW
Enrico Adinolfi ( Direttore generale – Consorzio Dec)
Gianluca Bellini (Direttore Generale – Gruppo Made)
Matteo Camillini ( Direttore – Bigmat Italia)
Federico Nessi ( AD – Eternoo)
Marco Orsolini (Direzione Commerciale – Orsolini)
Gianluca Zanutta ( AD – Zanutta)
Raffaele Cerrone (Titolare – Edilegno)
Claudio Eustacchi (Ceo – Edilcasa Caccamo)
Claudio Orazi (Titolare – Foredil)
10,30 RIVENDITE ITALIANE VISTE DALL’ESTERO
L’Italia vista dalla Germania
10,50 CONGIUNTURA, PREVISIONI 2025 E TOP 100 DELLA DISTRIBUZIONE
Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade
11,35 Coffee break
11,55 INSTANT POLL: LE STRATEGIE
Giuliano
Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc
12,55 TALK SHOW: LA PAROLA AI PRODUTTORI
Stefano Roncan (Sales & Marketing Director Heidelberg Materials)
Bruno Broccanello ( AD – Soprema Italia)
Simone Lorenzi (Direttore Vendite Nord Italia – Fassa)
Stefano Grandicelli ( Amministratore Unico – Starplast)
Gian Domenico Giovannini ( AD – Laterlite)
Filippo Vergani (Direttore Vendite Nord Italia – Dierre)
13,55 Light lunch o learning party
I TEMI
AGGREGAZIONI E MODELLI ESTERI MA OCCHIO ALL’AI
I nuovi temi dell’evento in programma il 24 ottobre a Villa Quaranta comprendono due esclusive testimonianze, classifiche, previsioni, cambio generazionale, intelligenza artificiale, instant poll. E il learning party
D
a qualche anno il Convegno Nazionale YouTrade non è più nazionale. Chi partecipa, o chi segue il risultato dell’evento sulle pagine della rivista leader nel mondo della distribuzione se n’è accorto. Perché la volontà dell’organizzatore, Virginia Gambino Editore, è quello di ampliare lo sguardo su un orizzonte internazionale. È proprio
quello di cui ha bisogno il sistema-edilizia, quello focalizzato sul commercio innanzitutto. Mentre il business as usual si occupa 365 giorni all’anno del proprio orticello, che sia provinciale, regionale o nazionale, il resto del mondo segue altre strade, spesso molto differenti. E siccome è poco probabile che le buone idee attecchiscano solo in Italia, portare ai distributori altri esempi, testimonianze e strategie diverse è un salutare bagno nella globalità. Ed è quello che propone, anche quest’anno, il XVII Convegno YouTrade, in programma il 24 ottobre a Villa Quaranta (Pescantina, Verona), preceduto dalla cena di business la sera del 23 con l’attribuzione degli attesi YouTrade Awards. Il programma del convengo prevede per l’edizione 2024 due interventi di manager della distribuzione di materiali e soluzioni per l’edilizia di altrettanti gruppi esteri. Si tratta di Hartmut Goldboom, direttore sviluppo aziendale Hagebau e di László Bagaméri, direttore commerciale Újház.
DUE BIG
C’è da scommettere che pochi siano a conoscenza del valore e della dimensione di queste due realtà. Vale la pena di accennarne: Hagebau è un gruppo tedesco con una storia di 50 anni radicato in sette Paesi, tra cui Francia, Svizzera, Austria e Spagna. Lo scorso anno ha fatturato 6,6 miliardi di euro. È controllato da 350 soci. Oltre ai materiali per edilizia offre servizi di It, logistica, e-commerce, assicurazioni con una struttura organizzativa che definiscono «strategicamente
SOPRA, RISTORANTE
BORGO ANTICO
VILLA QUARANTA
PRESSO
XVII CONVEGNO YOUTRADE
Alberto Bubbio
COME GESTIRE IL PASSAGGIO GENERAZIONALE
In questi ultimi dieci anni uno dei problemi che affligge numerose imprese italiane è l’anagraficamente necessario passaggio del testimone ai vertici delle imprese. È il temuto e spesso poco accettato passaggio generazionale (da padre in figlio o da imprenditore a manager). Questo passaggio è un processo delicato che è opportuno impostare pensando a tempi di realizzazione non brevi. Due sono le premesse per l’efficacia di questo processo: 1) si effettuano scelte pensando solo al «bene» dell’azienda e non dei singoli; 2) ai potenziali successori ricordare che di diritto si è solo soci e non anche manager.
Inoltre, i passi da compiere per aumentare l’efficacia di questo processo sono:
• individuazione dei potenziali «delfini» e chiamarli, se della famiglia, a svolgere esperienze lavorative di unodue anni fuori dall’azienda, in ambienti non protetti
• delineare percorsi formativi complementari per gli eventuali differenti membri della famiglia destinati ad entrare in azienda
• verificare motivazioni e capacità lavorative dei succesori Tutto questo può portare a elaborare un «patto di famiglia» che presenta e sintetizza per tutti le «regole del gioco» e far prevalere la «meritocrazia».
Per evitare tensioni in famiglia anche la parte giuridica ha la sua rilevanza e va curata. Nel caso di una successione con più eredi l’azienda necessita di una valutazione economica da inserire all’intero patrimonio che l’imprenditore lascerà in eredità.
Docente di Economia Aziendale e responsabile dei corsi Programmazione e Controllo e Sistemi di contabilità direzionale (Misurazione delle performance aziendali), presso l’Università Cattaneo-Liuc (Castellanza, Varese).
È stato docente dell’area Amministrazione e Controllo presso la Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi dove ha anche coordinato alcuni corsi di General Management (Corso Biennale Serale – Executive Mba e GMP – General Management Program). Sempre presso lo stesso ateneo milanese è stato per più di 15 anni docente di Contabilità industriale (I costi e le decisioni aziendali). È socio fondatore e tuttora partner di Dimensione Controllo, società di consulenza direzionale. Si è laureato nel 1978 all’Università Bocconi in Economia Aziendale e ha perfezionato i suoi studi presso la Harvard Business School (Cambridge, Massachusetts, Usa,1985).
sostenibile». Újház, invece, è la rete commerciale di materiali da costruzione dominante in Ungheria, di proprietà ungherese al 100%. È nata quasi 30 anni fa e fornisce prodotti e servizi in 80 località in tutto il Paese. Oltre ai materiali, fornisce servizi aggiuntivi come la consegna a domicilio, il calcolo dei costi, la progettazione visiva 3D o il noleggio delle macchine. Insomma, comprendere i modelli organizzativi, i fattori di successo, le strategie di queste grandi realtà europee serve non solo a sprovincializzare un settore che spesso è avvitato su sé stesso, ma anche a offrire spunti pratici accanto a una visione per il futuro.
IL SENTIMENT
Oltre a una visione internazionale, il nuovo evento promette ancora molto altro. Perché già dal titolo del convegno (Da soli o in compagnia? ) traspare l’idea che per molte aziende sia giunto il momento di scegliere quale strada intraprendere. Covid e successivo superbonus hanno mutato lo scenario e rotto gli equilibri. Un processo di aggregazione, in diverse forme e con accenti differenti, è ormai palese e sembra un processo inarrestabile. Ma se, in che modo, e quando cambiare rotta? L’instant poll in programma, che indaga il sentiment della platea, potrà essere d’aiuto
L’isolamento in fibra di legno
PAVATEX® è la nuova gamma di isolanti in fibra di legno sviluppata da SOPREMA. Pensata per rispondere alle sfide di un’edilizia moderna e sostenibile, PAVATEX® rappresenta la perfetta sintesi tra alte prestazioni e rispetto per l’ambiente, garantendo un isolamento termico e acustico ottimale.
XVII CONVEGNO YOUTRADE
Federico Della Puppa
PERCHÉ URGE UN CAMBIO DI ROTTA
Oltre il superbonus, oltre il Pnrr, dove va l’edilizia e dove possono andare le imprese, in particolare quelle del settore della distribuzione dei materiali? Con la forte crescita dei fatturati, solo in parte dovuti agli aumenti dei prezzi dei materiali ma dipendenti soprattutto dal forte incremento del mercato e degli investimenti, oggi è il momento di domandarsi non solo che cosa fare e come farlo, ma anche con chi. Il settore della distribuzione in questi anni si è rafforzato e ha intrapreso una strada di consolidamento
e di aggregazione che i numeri dei gruppi e consorzi raccontano molto bene. La crescita dei multipoint e dei gruppi e consorzi riflette una necessaria strategia di ricerca di rafforzamento e di maggiore strutturazione, perché le imprese, perlomeno quelle più performanti, hanno compreso da tempo che piccolo non solo non è più bello, ma soprattutto non è efficiente e soprattutto efficace. La forte crescita e concorrenzialità della Gdo nel settore è sempre più palpabile, con imprese come Bricoman e Leroy Merlin che hanno di fatto deciso di occupare sempre più un’area che un tempo era tutto sommato tutelata. Il cambio di insegna da Bricoman a Tecnomat e l’apertura del secondo Centro Edile di Leroy Merlin a Venezia-Marghera, dopo quello di Corsico, avvenuta il 2 ottobre con uno spazio di oltre 1.700 metri quadrati dedicato al mondo dell’edilizia, evidenzia l’orientamento della Gdo verso il mondo delle imprese professionali. Queste dinamiche, associate a una riduzione fisiologica della crescita del mercato, devono far riflettere non solo su dove andrà il settore e dove andranno le sue imprese, ma soprattutto come decideranno di agire e in particolar modo con chi. Perché è del tutto evidente che da soli non si va da nessuna parte e adesso più che mai è il momento di mettersi assieme o di mettere assieme. Gruppi e consorzi da un lato e multipoint da un altro sono i soggetti che oggi, attraverso specifiche azioni sul territorio e con opportune politiche di crescita dimensionale possono costruire l’ossatura di modelli di business dove l’improvvisazione non può trovare spazio, ma dove vincono la competitività, la conoscenza dei mercati e soprattutto l’efficienza operativa e l’efficacia commerciale.
per comprendere qual è la direzione del mercato. Ma ci vuole anche altro. Come la consueta, attesa e meditata analisi della congiuntura, che arriverà puntuale nella relazione del Centro Studi YouTrade. Numeri, grafici e tabelle che non solo fotografano l’esistente, il mercato del 2024, ma possono gettare un occhio sul trend dell’edilizia per il prossimo anno, ormai alle porte. A proposito di mercato: non mancherà neppure la succosa anticipazione sul ranking della distribuzione, con la classifica ragionata Top 100 delle aziende del settore: una selezione esclusiva che solleva sempre molta curiosità e risulta, inoltre, uno strumento di lavoro per comprendere meglio la posizione operativa e finanziaria delle imprese. Sempre in tema di cambiamento, agli elementi ag-
gregativi o, in alternativa, disgregativi, va aggiunto quello del passaggio generazionale che, prima o poi, tutte le aziende devono affrontare. Un tema delicato sia per le implicazioni emotive ed affettive che legano chi ha fondato e fatto crescere un’impresa, sia per la difficoltà nel decidere ruoli, competenze e potere decisionale al momento del cambio della guardia. A questa fase della vita aziendale il Convegno YouTrade riserva un particolare focus.
TECNOLOGIA
Il cambiamento, la scelta di aggregazione oppure di navigazione in solitaria sono condizionati anche da quanto un’azienda riesce a utilizzare per aumentare ricavi e, soprattutto, redditività. E il Convegno
DRAINPANEL
Elemento modulare per la raccolta delle acque meteoriche
DRAINPANEL è un elemento modulare in materiale plastico rigenerato, progettato per realizzare bacini interrati per la gestione delle acque meteoriche “in situ”.
Grazie alla sua versatilità, DRAINPANEL consente di realizzare sia bacini di drenaggio per ricaricare la falda che bacini di accumulo con successivo riutilizzo.
XVII CONVEGNO YOUTRADE
Giuliano Noci COME UTILIZZARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
L’intervento di Giuliano Noci intende presentare un quadro organico delle principali aree di impatto dell’Intelligenza Artificiale (Ia) per gli store fisici. Nel nostro Paese si è infatti molto discusso del profilo etico dell’Ia e non si è posta invece sufficiente enfasi sul ruolo trasformativo che questa riveste grazie alla possibilità di processare dati con capacità computazionali sempre più elevate. In questo quadro, Giuliano Noci intende, in primo luogo, evidenziare perché l’Ia gioca un ruolo rilevante anche nel sistema del retail inerente la filiera dell’edilizia e, in secondo luogo, focalizzarsi sulle implicazioni strategiche e manageriali conseguenti ad un suo utilizzo maturo. Particolare attenzione sarà dedicata all’adozione dell’Ia per l’ottimizzazione della gestione dell’inventario così come per il miglioramento dell’esperienza del cliente sia in termini di personalizzazione che di ottimizzazione del percorso di acquisto. Una specifica attenzione verrà dedicata all’analisi del comportamento di acquisto e la progettazione di strategie di marketing sempre più efficaci.
YouTrade non tralascia mai di esaminare quelle che sono le armi a disposizione del rivenditore. Non ultima la tecnologia. Quest’anno è impossibile non aver sentito parlare di intelligenza artificiale, l’Ai (Artificial Intelligence). E, probabilmente, tutti si sono chiesti se questa nuova risorsa possa essere utile a incrementare il proprio business. O, perlomeno, se è il caso di utilizzarla per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza. Perché l’intelligenza artificiale, l’Ai, è già entrata dalla porta principale del negozio, per fluire nel magazzino e nel programma gestionale delle aziende. E questo sarà un altro degli argomenti affrontati nell’evento di Villa Quaranta. Tra i tanti temi affrontati dall’evento, è bene ricordarlo,
non mancherà lo spazio dedicato alla voce dei protagonisti, tra distributori e produttori, con i consueti talk show dedicati ai temi di maggiore attualità. Infine, il XVII Convegno YouTrade si chiuderà con una novità assoluta: i learning party. Al momento del light lunch, previsto a conclusione dei lavori, si potrà scegliere previa iscrizione di unire il ristoro culinario a un momento formativo, partecipando a una tavola focalizzata su un determinato tema, con una chiacchierata condotta da un esperto per accrescere la propria conoscenza su un materiale o una soluzione. Il Convegno YouTrade si conferma così un appuntamento quanto mai concreto e utile, un punto fermo nel mondo della distribuzione edile, da non mancare.
La soluzione versatile, sostenibile e riciclabile al 100%
Superpan Build è un innovativo pannello tecnico brevettato e prodotto da FINSA, composto da fibre e particelle di legno. Le sue eccellenti proprietà di resistenza e ottima lavorabilità lo rendono ideale per tantissime applicazioni in edilizia, sia come elemento strutturale controventante che di rinforzo o di rivestimento, offrendo flessibilità e valore aggiunto in tutti i progetti in cui viene impiegato. www.xtsuperpanbuild.it
SUPERFICI PROTETTE E DI TENDENZA
Fassadvance Protection
è una finitura per esterni sviluppata per proteggere senza rischi quei colori saturi e di particolare impatto che all’esterno tendono a subire un degrado più rapido a causa delle intemperie
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LA GAMMA
Fassadvance Protection è disponibile in una vasta gamma di tinte con una nuova palette composta da oltre 50 colorazioni, tra cui un'ampia scelta di toni saturi e molto profondi, dal marrone al rosso, dall’ocra al grigio, per soluzioni dal forte impatto visivo ed emozionale. La proposta è dedicata all’edilizia civile, ma al mondo industriale che può rafforzare l’identità aziendale con una scelta forte dal punto di vista cromatico.
XT INSULATION
QUEL PANNELLO È NATURALE E ANCHE DUTTILE
Superpan Build è un materiale strutturale innovativo realizzato in fibre e particelle di legno: vanta una straordinaria tenuta alle viti strutturali ed elevata resistenza al carico. Si utilizza anche come rinforzo
Franco Saro
Costruire, ma nel rispetto della natura e con soluzioni innovative. Un obiettivo alla base della scelta da parte di Xt Insulation del pannello Superpan Build, realizzato in fibre e particelle di legno. La sua distribuzione sul mercato italiano è stata affidata a partire da gennaio 2024 in esclusiva all’azienda, come racconta Andrea Baldo, direttore commerciale di Xt Insulation. Domanda. Avete presentato da qualche mese il pannello Superpan Build. Quali sono le sue principali caratteristiche? Risposta. Superpan Build è un pannello strutturale
innovativo realizzato in fibre e particelle di legno: ha un ampio elenco di vantaggi, tra i quali la straordinaria tenuta alle viti strutturali e l’elevata resistenza al carico. Superpan Build è un pannello estremamente versatile, adatto a numerosi impieghi come elemento strutturale controventante o come elemento di rinforzo nella realizzazione degli edifici.
D. Una delle difficoltà dei rivenditori è capire come presentare un prodotto ai clienti. Quali consigli darebbe a un possibile acquirente?
R. In questo primo anno di commercializzazione e promozione di Superpan Build sul mercato italiano abbiamo riscontrato che, sicuramente, il miglior modo per far capire le potenzialità e la duttilità del materiale è quello di farlo provare. Testando il prodotto si riescono veramente a comprendere i vantaggi del materiale stesso.
D. Quali sono le possibili applicazioni del pannello?
R. Superpan Build si presta a molteplici applicazioni: può essere utilizzato come elemento strutturale controventante nella realizzazione di pareti, solai e coperture, oppure come elemento di rinforzo per pareti a secco, pareti divisorie e controplaccaggi. Inoltre, si presta a essere abbinato ad altri materiali costruttivi complementari, in primis, gli isolanti e i sistemi costruttivi a secco. La posa del pannello è un ulteriore punto a favore in quanto non richiede particolari abilità ed è molto semplice.
D. I pannelli si possono sagomare per renderli a misura?
R. Superpan Build, essendo facilmente lavorabile, si può sagomare senza particolari difficoltà poiché il taglio si può eseguire con utensili comunemente presenti in cantiere. Inoltre, il pannello è utilizzabile anche in eventuali ritagli perché, anche tagliato, non perde le sue qualità e gli eventuali sfridi possono essere impiegati in diversi frangenti dello stesso cantiere.
D. Come è composto il processo produttivo del Superpan Build?
R. Si tratta di un pannello composito formato da cinque strati di materiale derivato da differenti lavorazioni del legno e ricomposto mediante processo di pressatura in continuo. Le facce esterne sono formate da uno strato di Hdf e gli strati intermedi sono costituiti da particelle fini e grosse di legno. D. Come si posiziona questo materiale rispetto al tema della sostenibilità?
R. Superpan Build è un pannello estremamente sostenibile. La sua produzione richiede poca energia, è realizzato impiegando un’alta percentuale di legno riciclato e per la restante parte utilizza legno locale proveniente da foreste certificate e gestite in maniera responsabile. Inoltre, a fine vita i pannelli sono
riciclabili al 100%.
D. Sono previste delle certificazioni di sistema?
R. Sì, stiamo lavorando ad alcune certificazioni di sistema e poche settimane fa ne abbiamo già ottenuta una. In particolare, Superpan Build, accoppiato a una comune lastra in cartongesso, ha ottenuto la certificazione di reazione al fuoco di sistema di Euroclasse B-s1,d0. Siamo molto soddisfatti di questo risultato, poiché è la conferma che il pannello ha un grande potenziale da sviluppare sul mercato.
IL PANNELLO SUPERPAN BUILD. A SINISTRA, ANDREA BALDO, DIRETTORE COMMERCIALE XT INSULATION
DIERRE
LA TECNOLOGIA PER LA SICUREZZA BUSSA ALLA PORTA
Il nuovo modello D180 dell’azienda specializzata in blindate vanta nuove cerniere, serrature a prova di ladro e uno speciale sistema di controllo digitale, attivabile anche attraverso lo smartphone
Frutto della ricerca Dierre, D180 è la nuova porta blindata filotelaio che unisce sicurezza con serrature a prova di scasso, elevate prestazioni di isolamento termo-acustico e un design minimal, ideale in ogni contesto architettonico..
APERTURA A 180 GRADI
La porta D180 è equipaggiata con cerniere a scomparsa di nuova concezione per un’apertura a 180 gradi e una
doppia battuta di chiusura che, in combinazione con il kit soglia mobile, impedisce l’ingresso a spifferi e rumori. Anche molti anni dopo la posa, le cerniere possono essere regolate sui tre assi per far aderire perfettamente porta e telaio. La scocca è a doppia lamiera in acciaio zincato a freddo. Unita allo speciale sandwich isolante forma un monoblocco che, in soli 7,7 centimetri di spessore, raggiunge una trasmittanza termica di serie di 1,3 W/(m2x K), che può scendere a 1,0 W/(m 2 x K. L’abbattimento acustico è di 38 dB, che diventano 42 dB grazie a un kit dedicato. I rinforzi omega sono invece sostituiti da una nuova miscela di materiali super resistenti. Di serie il pannello di rivestimento è disponibile nei colori bianco o grigio 7040 e la maniglieria in colore argento New Creta.
ANTIEFFRAZIONE
Anche la serratura a tre catenacci, nata dal reparto ricerca&sviluppo Dierre, monta un cilindro della linea New Power, con piastra antitrapano e sistema Lock Blocking System, che blocca irreversibilmente la serratura quando si tenta di forzarla con la cosiddetta «tecnica del tubo» (chiamata così perché il ladro utilizza, appunto, un tubo per staccare il defender della serratura e aprire la porta). Al posto dei classici pistoncini, il cilindro New Power utilizza un sistema di lamelle laterali che lo ren-
dono particolarmente resistente a ogni tipo di effrazione, anche a quelle di tipo distruttivo. D180 può montare un solo cilindro, ma è anche disponibile nella versione a doppio cilindro (New Power e cilindro di servizio) e nella speciale configurazione con serratura motorizzata Hibry 4.0. Completano le dotazioni di sicurezza rostri dedicati e un deviatore di tipo Hook in acciaio, oltre a un’asta superiore per ancorare l’anta al telaio. La porta blindata D180 raggiunge di serie la Classe 3 antieffrazione ma può arrivare fino alla Classe 4.
SPIONCINO SMART
Alla porta blindata D180 è possibile abbinare lo spioncino digitale D-Eye sviluppato in collaborazione con Ezviz. In questo modo è possibile aprire la porta dall’esterno con chiavi elettroniche e dall’interno semplicemente premendo un display touch screen. Quando qualcuno suona il campanello o si presenta davanti alla porta le notifiche arrivano direttamente sullo smartphone, ed è possibile dialogare a distanza con i visitatori o dissuadere i malintenzionati. Su richiesta è disponibile il limitatore Open View, evoluzione della vecchia catenella, completamente riprogettata dai tecnici Dierre per essere ancora più resistente e lasciare libera la visuale anche quando è in funzione.
DA SINISTRA, LA CERNIERA A SCOMPARSA, SEZIONE E ROSTRO
fassa
olour
DISTRIBUZIONE AI RAGGI X DEL CENTRO
STUDI YOUTRADE: ECCO CHI SALE E CHI
SCENDE TRA LE MAGGIORI IMPRESE
DEL COMMERCIO EDILE.
(SPOILER: LE NOVITÀ NON MANCANO)
LA DISTRIBUZIONE CORRE ANCORA MA STA RALLENTANDO
Dopo la lunga sbornia del superbonus, i bilanci delle imprese mostrano i primi segni della frenata, anche se il 53% ha visto crescere ancora i ricavi. E in sei superano i 100 milioni di fatturato
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XVII CONVEGNO YOUTRADE - TOP 100
INDICATORI DI PERFORMANCE DELLA TOP 100 DEI DISTRIBUTORI DI MATERIALI EDILI. ANNO 2023
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Se lo scorso anno avevamo evidenziato i numeri estremamente positivi delle dinamiche di mercato delle aziende della Top 100 della distribuzione di materiali edili nel periodo 2020-2022, mettendo tuttavia in guardia le aziende nella necessità di agire con molta
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VARIAZIONE % DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLA TOP 100 DEI DISTRIBUTORI EDILI (IN MILIONI DI EURO). ANNO 2023 SU 2022
attenzione rispetto a un mercato che avrebbe giocoforza rallentato, il 2023 non solo conferma la visione e previsione che avevamo dato, ma evidenzia che il 2023 può già considerarsi il primo anno di selezione nel mercato tra i big.
ATTERRAGGIO MORBIDO
A osservare i valori complessivi di fatturato e degli altri indicatori economici e finanziari si può dire che il tempo delle vacche grasse, ovvero del mercato che premia tutti, è finito già lo scorso anno. L’analisi dei dati di bilancio delle prime cento aziende di distribuzione di materiali edili, qui rappresentate da imprese i cui bilanci depositati risultano disponibili nelle banche dati camerali alla data del 10 ottobre 2024, mette in luce che se da un lato c’è ancora un sistema di imprese che cresce, il 53% del
DIMENSIONE DEL MERCATO PER CLASSI DI FATTURATO E PERCENTUALI DI UTILI SUL FATTURATO DEL CAMPIONE DI IMPRESE. ANNO 2023
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
XVII CONVEGNO YOUTRADE - TOP 100
LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE FATTURATO 2023
LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
MAGGIOR INCREMENTO BIENNALE DI FATTURATO 2023/2021
campione, da un altro lato vi sono aziende che nel 2023 hanno visto ridursi notevolmente il giro d’affari. Ma la buona notizia è che nonostante la riduzione di mercato le aziende hanno saputo mantenere indici di redditività positivi, pur in una contrazione che deve far riflettere rispetto alle prospettive future del mercato delle costruzioni e dell’edilizia in generale.
CHI
C’È
IN CLASSIFICA
Le aziende qui presentate, tra le quali mancano alcuni big per i quali non è stato possibile reperire i bilanci presso le banche date camerali (è importante sottolineare questo aspetto, perché alcuni nomi importanti, che troveremo nelle classifiche di fine anno nella consueta pubblicazio-
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LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE INCREMENTO DEL FATTURATO 2023 SU 2022
ne I Bilanci delle Costruzioni, qui non sono presenti) rappresentano un campione di tutto rispetto, pari a oltre 3,4 miliardi di euro di fatturato, in crescita del 2,7% rispetto al 2022 e del 34,2% rispetto al 2021. Il rallentamento è di tutta evidenza, ma si tratta in realtà di un vero e proprio consolidamento, che vede una dinamica positiva anche del valore della produzione, +2,6%, mentre cresce, ma in modo più contenuto, il valore aggiunto (+1,2%). La dinamica di selezione è tuttavia riscontrabile negli indicatori di redditività, nei quali si evidenzia un rallentamento dei margini, -5,6% rispetto a quanto realizzato nel 2022, e anche degli utili, che si riducono in valore assoluto del 7,6%. La buona notizia è che rimane tutto sommato abbastanza elevata la redditività aziendale calcolata dal
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Oltre alla produzione di tubi, ci dedichiamo anche alla fabbricazione di raccordi in PVC-U, offrendo prodotti di alta qualità che rispettano la norma EN1401. Disponibili nelle classi di rigidità SN4 e SN8, i nostri raccordi comprendono curve con angoli da 15° a 87°, derivazioni, manicotti e collegamenti. La nostra produzione garantisce soluzioni complete per tutte le esigenze di installazione.
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NORMA EN 13476-2
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LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE UTILI NETTI IN % SUL FATTURATO 2023
LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE MIGLIORE REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
lato degli utili in percentuale sul fatturato, pari al 6,5%, in flessione dal 7,3% del 2022, ma comunque più elevati del 2021, quando erano stati fissati al 5,3%.
FLESSIONE POSITIVA
Confrontando gli altri indicatori di redditività del campione della Top 100, a fronte del 100% di aziende con Ros positivo, il che potrebbe essere tradotto con «sapete fare il vostro mestiere di venditori», con un valore pari all’8,7%, in leggera flessione rispetto al 9,8% del 2022, emerge come negli altri indicatori inizi a vedersi una sorta di selezione nel mercato. Il Roe medio del campione è pari al 16,5%, con il 62% delle imprese con un
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LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
MIGLIORE RITORNO SULLE VENDITE
valore superiore a quello medio, mentre rispetto all’intero investimento aziendale, il Roa, mostra come la redditività sia comunque elevata nella media, pari al 9,6%, ma con poco meno di due terzi di imprese sopra questo valore. Infine, un dato molto importante nelle nostre analisi è sempre quello riferito alla cassa. La liquidità complessiva delle aziende è stata pari all’8,3% del fatturato, un valore che solo il 41% delle aziende ha mostrato di superare.
DIVERSE DINAMICHE
Questi valori analizzati per classi dimensionali di impresa indicano come le dinamiche di mercato siano state diversificate nelle cinque categorie
LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
MIGLIORE ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO
CATALOGHI NORDTEX
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Nordtex importa, produce e divulga soluzioni per l’edilizia
La filosofia di proporre materiali che garantiscono il massimo risparmio energetico e il minimo impatto ambientale in tutte le fasi del loro ciclo di vita, dal processo produttivo allo smaltimento
Carico diretto da tutti i nostro depositi
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LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
MIGLIOR CASH FLOW IN RAPPORTO AL FATTURATO
LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE MIGLIORE LEVA FINANZIARIA
NUMERO DI IMPRESE DELLA TOP 100 PER CLASSI DI FATTURATO
LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
MIGLIORE INDICE DI INDIPENDENZA FINANZIARIA
LA TOP TEN DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
MIGLIOR CICLO COMMERCIALE
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE REGIONALE
DELLE IMPRESE E DEL FATTURATO
DELLA TOP 100 DELLA DISTRIBUZIONE
EDILE PER SEDI DI IMPRESA
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TABELLA REGIONALE
SOLOPER
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LA TOP 100 DELLA DISTRIBUZIONE EDILE IN ITALIA
ABBONATI
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RAGIONE SOCIALE
SOLOPER
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RAGIONE SOCIALE
XVII CONVEGNO YOUTRADE - TOP 100 SOLOPER
PERABBONATI
elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
LA TOP 100 DELLA DISTRIBUZIONE EDILE IN ITALIA INDICATORI DI RISULTATO DI COMPETITIVITÀ DELLE AZIENDE CLASSIFICATE
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XVII CONVEGNO YOUTRADE - TOP 100
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XVII CONVEGNO YOUTRADE - TOP 100 SOLOPER
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XVII CONVEGNO YOUTRADE - TOP 100
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BUSINESS ENERGIA
LA DISTRIBUZIONE HA SCOMMESSO SUL FOTOVOLTAICO
Aumenta il numero dei rivenditori che offrono pannelli. E i dati ufficiali confermano l’aumento di installato nel residenziale.
Un trend che coinvolge anche i produttori di laterizi e lattoneria
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• carico sul pannello (in caso di neve): fino a 1 kN/m2;
• calcolo del carico vento e neve sulla copertura: su richiesta;
• resistenza al vento: fino a 28 m/s;
• semplice e intuitivo;
• posa rapida;
• componenti regolabili;
• resistenza;
• durevole nel tempo;
• modulare;
• trasporto facile;
• materiale testato e certificato CE .
ATTUALITÀ
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L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Con l’esperienza di migliaia di coperture in ogni angolo del mondo, abbiamo verificato talvolta l’esigenza di far aderire le membrane impermeabili ed i pannelli isolanti su superfici controllate, un’operazione complessa se lasciata alla sola manualità dell’operatore in cantiere. Per questo motivo, abbiamo messo a punto una nuova linea di membrane dotate di STRIP adesive e termoadesive. L’esclusiva tecnologia produttiva di Valli Zabban garantisce una tenace adesione della membrana su supporti umidi, come strato finale o come barriera al vapore, oppure semplicemente per stabilizzare pannelli isolanti sensibili al calore. Un ventaglio di soluzioni evolute e su misura, per chi sceglie la qualità Valli Zabban.
ATTUALITÀ
MERCATO IMMOBILIARE
TORNANO GLI ACQUISTI
B&B
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IL NUOVO BUSINESS
Il taglio dei tassi deciso dalla Bce rianima il settore dopo due anni di gelo. Ma gli investimenti non sono distribuiti in modo uniforme. Prezzi ancora in aumento e sviluppo atteso per le aree periferiche
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FITT Sewer e FITT Sewer EVO, a norma UNI EN 1401-1:2019 e già certificati EPD®, sono oggi compatibili alle specifiche tecniche previste dai Criteri Ambientali Minimi (CAM), regolamentati dal D.M. 256 del 23.06.22.
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Secondo quanto indicato nel Certificato di conformità TUVIT-LMR-A0098, rilasciato da TUV Italia Srl, in conformità alla prassi di riferimento UNI/PdR88:2020
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SCUOLE ITALIANE AGLI ESAMI DI RIPARAZIONE
Negli ultimi cinque anni sono stati costruiti solo 41 edifici su tutto il territorio. E gran parte non è neppure in regola con le norme antisismiche. Per fortuna un aiuto arriva dal Pnrr
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Unifix, è oggi uno degli stakeholder più illuminati ed evoluti nel mondo delle rivendite di edilizia e della ferramenta specializzata, delle carpenterie legno, della grande distribuzione, del settore elettrico e ITS.
Nata come azienda focalizzata sul mondo del fissaggio, l’azienda ha dato vita ad UNA SERIE DI SOLUZIONI EFFICACI, SORPRENDENTI ED ORIGINALI che hanno come obiettivo non solo quello di ampliare la gamma dei servizi offerti, quanto quello di accreditarsi, presso gli oltre 5.000 clienti, come partner affidabile e fortemente proattivo.
ATTUALITÀ PER FAVORE, NON TOCCATE
Anche nella filiera delle costruzioni si registrano casi di cartelli di prezzi considerati illegittimi dall’Authority. Un cattivo modo di fare business che penalizza i clienti
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AVVOCATO GIOVANNI SCOCCINI
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Un’indagine condotta da Nomisma per Rockwool indica che il 70% degli italiani prevede lavori di ristrutturazione nei prossimi dieci anni. Pochi, però, conoscono le norme antincendio
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HEIDELBERG MATERIALS - 1
UN PERCORSO DI SOSTENIBILITÀ PER IL CEMENTO
Il colosso cementifero organizza un incontro con la distribuzione nel sito produttivo di Colleferro. E svela la strategia per raggiungere il traguardo di zero emissioni per il 2050
giunto alla sua sesta tappa il ciclo di tavole rotonde Heidelberg Materials, organizzato da Virginia Gambino Editore, dedicato al confronto tra rivenditori e manager dell’azienda sui temi dell’edilizia sostenibile e della distribuzione. Focus del nuovo appuntamento il mercato del Lazio,
1873 (Tivoli); Alessio e Luca Romani della Sap società autotrasporti Paliano di Paliano (Frosinone); Alessio Corbi, referente commerciale di Corbi-Area De (Velletri, Roma); Emiliano Ciccotti, referente canale imprese Ciccotti FF (Roma); Stefano Donati, responsabile comunicazione e marketing di Edil Piemme - D-Marka (Roma); Claudio Orazi, titolare ForEdil (Roma).
LA STORIA
Nata a inizio Novecento, la cementeria di Colleferro è stata la prima in Italia a produrre leganti idraulici pozzolanici. L’attività ha portato alla costituzione nel 1921 della Società italiana per la produzione di calce e cementi di Segni, acquistata nel 1972 da Italcementi. «L’impianto possiede due forni, di cui attualmente solo uno è operativo. La cava di proprietà di calcare San Bruno è attiva nel vicino comune di Segni», ha raccontato in apertura alla tavola rotonda Mauro Ranalli, responsabile dello stabilimento di Colleferro. «Nella cava San Bruno il materiale viene preparato, poi caricato in due frantoi, uno primario e uno secondario: il primario lo riduce di pezzatura, il secondario lo riduce a una finezza tale da essere gestito in stabilimento», dove viene trasportato tramite sei nastri lunghi complessivamente 4.300 metri. Nello stabilimento di Colleferro «abbiamo inoltre un deposito materie prime, dotato di due carri ponte; un mulino farina operativo; un mulino per la produzione di carbone macinato, che è il combustibile che utilizziamo per la produzione di clinker. Abbiamo poi due magazzini per lo stoccaggio del calcare, uno in stabilimento e ALCUNI MOMENTI DELLA
regione in cui sorge lo stabilimento Heidelberg Materials, ex Italcementi, di Colleferro Scalo (Roma), che ha ospitato l’evento e ha visto come protagonisti per l’azienda Mauro Ranalli, Colleferro plant manager, Francesca Proietti, marketing analyst, e Mario Bartolucci, sales area manager Tirreno e i colleghi della rete commerciale di zona. Il fronte delle rivendite e delle imprese ha invece accolto Carmela De Masi, titolare De Masi (Roma) e presidente Area De; Stefano Paolelli dell’ufficio acquisti F.lli Paolelli (Civita Castellana, Viterbo); Amedeo Innocenti e Andrea Bottaccini della Ditta Grotta
uno in cava; un sito di stoccaggio del clinker; i silos di stoccaggio della farina, per 4 mila tonnellate, e i silos cemento per 30 mila tonnellate». La capacità produttiva della cementeria di Colleferro in un anno arriva circa a 1,5 milioni di tonnellate di cemento: per lo sfuso, i clienti possono accedere direttamente a punti di carico, per il cemento in sacchi sono installati impianti completamente automatizzati. «Nel 2023 il rapporto percentuale tra i prodotti è stato dell’80% per lo sfuso e del 20% per il sacco, sceso al 17,7% nel 2024», ha aggiunto Ranalli. «Per il cemento in sacco sia nel 2024 che nel 2023 ha primeggiato il IV/B (P) 32.5 N-SR; II/B-LL 32.5R, II/B-LL 42.5R
L’OBIETTIVO
Colleferro è solo un tassello della struttura industriale di Heidelberg Materials in Italia, nuova ragione sociale di Italcementi, che ha assunto lo scorso anno il nome della casa madre tedesca. L’operazione di rebranding coinvolge non solo il nome, ma la vision stessa del business, che prende una direzione sempre più sostenibile e digitale. «Il rebranding è stato un’operazione importante. Il passaggio da Italcementi ad Heidelberg Materials ha significato entrare in un gruppo sempre più internazionale, con una forza maggiore necessaria per affrontare le sfide della decarbonizzazione», ha sottolineato la marketing analyst dell’azienda, Francesca Proietti. «Ci siamo impegnati in un percorso significativo per ridurre le quote di Co2 degli stabilimenti e per produrre materiali sempre più sostenibili. Dopo aver comunicato il rebranding, nel corso del 2024 abbiamo deciso di promuovere degli incontri con i distributori sotto forma di un tour itinerante nei territori in cui siamo presenti. L’obiettivo è quello di avviare un confronto con i distributori, per capire come il mercato sta vivendo questo impegno e come sostenere la nostra clientela nel cambiamento».
GRANDI CAMBIAMENTI
A sottolineare il valore dell’evento è intervenuto anche Mario Bartolucci , sales area manager Tirreno Heidelberg Materials: «Incontrarsi e comunicare i valori che transitano nell’azienda è molto importante perché viviamo una fase di grandi cambiamenti. L’arrivo della Gdo ha rappresentato un momento di presa di coscienza della distribuzione che ha messo in atto azioni di difesa e strategie virtuose di differenziazione per cambiare il paradigma di distribuzione del cemento». In un mondo in cui i cambiamenti sono accelerati, «è necessario dedicare del tempo per capire dove sta andando il settore e la propria azienda, e quali investimenti sono necessari per il futuro. Questo discorso riguarda non solo il cemento
RESPONSABILE DELLA RIVISTA
YOUTRADE E MODERATRICE DELLA
TAVOLA ROTONDA TRA HEIDELBERG
MATERIALS E I RIVENDITORI
Copyright: YouTrade
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ma investe a 360 gradi i distributori. Conoscenza, fare rete, investire nella comunicazione e nella formazione credo siano asset importanti e valori da far arrivare a tutti gli attori che lavorano in rivendita», ha incoraggiato il manager.
MENO CO2
Il percorso Heidelberg Materials verso la sostenibilità passa attraverso quattro driver, riassunti così
da Bartolucci: «Riduzione della Co2, rispetto delle persone, economia circolare e rispetto delle biodiversità attraverso ad esempio il recupero delle cave esaurite. Focalizzando l’attenzione sul processo di decarbonizzazione, abbiamo ridotto significativamente le emissioni, passando da 750 chili di Co2 per tonnellata di cemento nel 1990, a 551 nel 2022, fino ad arrivare nel 2023 a 534 chili, mantenendo inalterata la qualità del cemento. Questo risultato è stato possibile grazie alla riduzione della percentuale di clinker con la formulazione di cementi in miscela che utilizzano materie prime seconde in grado di mantenere inalterate le prestazioni del cemento e del calcestruzzo. Il percorso non si ferma qui, ma traguarda il 2030 e il 2050, arrivando fino alla famosa soglia net-zero». Ma come è possibile produrre cemento senza emettere Co2? «Nel processo produttivo del cemento», ha spiegato Bartolucci, «due terzi delle emissioni derivano da un processo di trasformazione chimica, quindi sono ineliminabili. Il restante terzo invece viene generato dal processo di combustione. Heidelberg Materials per prima ha sviluppato e sta portando a conclusione una tecnologia, che prevede la cattura della Co2 proveniente dal processo di produzione, attraverso la trasformazione in forma liquida dei fumi catturati nelle torri di raffreddamento. Questi viaggiano sottoterra attraverso pipeline fino a delle navi che successivamente li immettono nel sottosuolo marino in siti dedicati, come i giacimenti di gas esauriti. Questa operazione è a impatto zero, perché nel tempo la Co2 stoccata
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diventa parte costituente della roccia», ha spiegato il manager.
ESEMPIO NORVEGESE
Partito nella cementeria di Brevik, in Norvegia, che punta a diventare il primo impianto a livello mondiale di produzione del cemento net-zero, il progetto dovrebbe diventare operativo nel settembre 2025. Ma anche in Italia si lavora, tanto che di
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recente è stato annunciato l’avvio del medesimo programma per la cementeria di Rezzato (Brescia), che diventerebbe così il primo impianto decarbonizzato del nostro Paese. «Questo impegno sul fronte della sostenibilità sta avendo un impatto anche sul fatturato. Nel 2023 l’incidenza dei prodotti sostenibili è stata del 39%, la previsione al 2030 è di arrivare al 50%. Consideriamo sostenibile un cemento che possiede all’interno della propria composizione un
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VISITA ALLO STABILIMENTO DI COLLEFERRO. SOPRA LA CENTRALE OPERATIVA
tasso di clinker inferiore a quella dei cementi tradizionali. Stiamo riuscendo ad abbassare notevolmente le percentuali utilizzando materie prime seconde alternative. Per quanto riguarda nello specifico la cementeria di Colleferro, Heidelberg Materials produce diversi prodotti sostenibili tra cui IV/B (P) 32.5 N-SR; II/B-LL 32.5R
FOCALIZZAZIONE
Continua Bartolucci: «A fronte di una domanda in calo, nel corso degli anni Novanta Italcementi ha rivisto pesantemente la struttura del proprio asset produttivo. Nei primi anni 2000 la domanda di cemento ha toccato il picco di 47 milioni di tonnellate, ora è da quattro-cinque anni che siamo intorno ai 18-20 milioni. Questo calo ha generato un riassetto industriale e ha visto la nascita dei primi
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depositi di sacco sfruttando le cementerie dismesse. Questa operazione ha consentito a Italcementi, ora Heidelberg Materials, di rimanere vicina ai propri clienti, dando loro la possibilità di avere una fonte di approvvigionamento sul territorio. Tutto ciò è anche sostenibile: attraverso il trasferimento del cemento presso questi depositi riduciamo gli spostamenti dei clienti, in più utilizziamo i trasporti di ritorno per la consegna dei materiali». A completamento della gamma dei cementi sostenibili intervengono anche i prodotti solfo-alluminosi, come Ali Flash e Ali Easy prodotti nella cementeria di Guardiaregia in Molise, Duracem e Pavi Forte. «In ultimo, i.idro Drain, il nostro calcestruzzo drenante che consente
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la realizzazione di pavimentazioni continue, in grado di unire la solidità di un calcestruzzo con la capacità drenante di una ghiaia, oltre ad avere un alto valore estetico», ha concluso il manager.
IL CONFRONTO
L’impegno verso la sostenibilità di Heidelberg Materials è innegabile. Ma quanto di questo impegno viene percepito e apprezzato dai clienti finali? L’azienda ha voluto chiederlo direttamente ai rivenditori di materiali per edilizia che, lavorando ogni giorno a contatto con imprese, architetti e privati, sono la vera cartina di tornasole del mercato, che non sembra ancora particolarmente sensibile a questa
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STEFANO DONATI, RESPONSABILE COMUNICAZIONE E MARKETING EDIL
PIEMME (D-MARKA).
SOTTO, CARMELA DE MASI, TITOLARE DE MASI E PRESIDENTE AREA DE (DEUS)
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tematica. I distributori si sono confrontati in una tavola rotonda moderata da Virginia Gambino, che ha dato loro la parola per capirne il punto di vista. «Le nuove generazioni sono molto più sensibili al tema della sostenibilità e dell’economia circolare, anche se secondo una recente ricerca più del 70% della popolazione fa valutazioni sulla sostenibilità dei prodotti che acquista, non solo dal punto di vista ambientale», ha aperto il dibattito Stefano Donati, responsabile comunicazione e marketing Edil Piemme (D-Marka). Attiva dal 1982, Edil Piemme dispone di quattro punti vendita e showroom a Roma. Oltre alle imprese di costruzione, si rivolge anche a studi di architettura e ingegneria, sia su scala locale che nazionale. «Il cliente oggi dà per scontata la qualità del prodotto, quindi va a vedere chi e cosa ci sta intorno. Quindi oggi è necessario
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dare maggiore attenzione al concetto di valore, che passa non solo attraverso la consulenza dei nostri collaboratori ma anche dai servizi di postvendita e dal rapporto dell’azienda col territorio. Questi sono i temi cruciali, che vanno oltre il prodotto». Ma come si trasferisce il valore al cliente? «È un lavoro complesso: va creato un legame col territorio, deve esserci un lavoro di comunicazione, va fatta formazione sui prodotti. Occorrerebbe fare attività insieme ai fornitori. Ogni giorno i nostri punti vendita sono il terminale delle richieste dei clienti, con i quali facciamo un costante lavoro di intermediazione e consulenza».
I RIVENDITORI
La tavola rotonda è proseguita con l’intervento di Carmela De Masi, titolare De Masi e presidente Area De (Deus). Dal 1972 De Masi opera nella vendita di materiali da costruzione e finiture con un punto vendita e uno showroom a Roma. Con l’adesione al consorzio Rec offre anche un servizio di ritiro e smaltimento dei materiali di risulta. «Rimango sempre molto sorpresa delle percentuali di ricarico di alcuni colleghi. Dobbiamo cambiare atteggiamento nei confronti del mercato. Dovremmo intervenire non tanto sul valore del prodotto, che è innegabile, ma far capire al mercato, mi riferisco in particolare a quello romano, che deve remunerare il nostro lavoro. Spesso ci capita di vendere a prezzi più elevati della Gdo. Non è solo un problema dei rivenditori, ma anche di come il fornitore si rapporta con la Gdo. Il secondo problema sono le modalità di pagamento che si stanno allungando fortemente».
A De Masi ha risposto Bartolucci di Heidelberg: «Il nostro patrimonio sono le rivendite tradizionali. Nel perido del covid, dove c’è stato un deficit di produzione accompagnato da una richiesta di materiali molto sostenuta, c’è stato un generalizzato miglioramento degli indici di incasso delle rivendite, che si è riversato anche nel mondo delle aziende. Se da un lato la Gdo crea un problema sui margini di ricarico, dall’altro ha inaugurato il paradigma del pagamento immediato. Questo dovrebbe aver creato una nuova consapevolezza nelle imprese e rappresenta per i rivenditori uno stimolo di miglioramento».
COMPETITIVITÀ
«Le rivendite sono spesso aziende famigliari, che si interfacciano direttamente con la clientela costruendo un rapporto personale che, se da una parte è un bene, dall’altra crea problemi sotto tanti punti di vista, a partire dai pagamenti», ha aggiunto Emiliano Ciccotti, referente del canale imprese della Ciccotti FF. Fondata da Bernardino Ciccotti a ini-
zio Novecento come azienda produttrice di calce e derivati. Oggi Ciccotti FF distribuisce materiali per l’edilizia all’ingrosso. Oltre al punto vendita di Roma, dispone di un deposito a Colleferro dove effettua anche il confezionamento di materiali inerti. «In quanto imprenditori dovremmo cercare il più possibile di slegarci dalla gestione di certe mansioni e demandarle a persone capaci e determinate. Come aziende generaliste la nostra unica possibilità di rimanere sul mercato è dare margine a quello che vendiamo ai clienti», ha spiegato. Qual è dunque la chiave per restare competitivi in un mercato in continua evoluzione? Amedeo Innocenti, titolare e socio Ditta Grotta 1873, che vanta una storia secolare nell’edilizia. «Siamo ormai alla sesta generazione alla guida dell’azienda e stiamo cercando sempre più di essere competitivi dal punto di vista del servizio. Siamo generalisti, riusciamo a fornire dalle fondamenta al tetto, ma la scommessa per il futuro sono i servizi: trasporti, noleggio di attrezzature, prodotti e servizi inerenti all’economia circolare. La Gdo sembrava un moralizzatore del nostro settore, ma secondo me non è così. Sicuramente hanno la possibilità di fare determinati prezzi, ma non sempre riescono a dare un servizio. Per questo è importante differenziarci, anche se non è facile. Noi abbiamo aperto un nuovo punto vendita proprio sulla base di questi concetti andando verso il green e i materiali naturali. Per il cemento la sostenibilità conta, anche se è fondamentale capire che cosa significhi a livello di prezzi, perché alla fine ci scontriamo sempre con le richieste dei nostri clienti.
LE RICHIESTE
«Quello verso la sostenibilità è un processo che abbiamo iniziato tanti anni fa. Ma quanto i vostri clienti percepiscono questo impegno?», ha chiesto Francesca Proietti, marketing analyst Heidelberg Materials, ai rivenditori nel corso della tavola rotonda. Innocenti ha rilanciato: «Le imprese non sono molto sensibili a questa tematica, mentre gli studi di progettazione e di ingegneria sì. Bisogna inoltre dividere tra giovani e meno giovani. Noi rivenditori dobbiamo essere bravi ad argomentare per proporre il cemento sostenibile, ma alla fine andiamo sempre a competere sui prezzi. Per aiutarci i produttori dovrebbero stringere partnership più importanti». Come? Stefano Paolelli, Ufficio Acquisti della F.lli Paolelli, 110 anni e quattro generazioni nel settore edile, con tre punti vendita nel viterbese, ha le idee chiare: «Heidelberg dovrebbe andare presso gli studi tecnici per far conoscere il prodotto e veicolare questa ecosostenibilità». Una richiesta che è emersa anche durante le altre tavole rotonde organizzate in
DELLA CICCOTTI FF, E AMEDEO INNOCENTI, TITOLARE E SOCIO
DITTA GROTTA 1873. SOTTO, FRANCESCA PROIETTI, MARKETING ANALYST HEIDELBERG MATERIALS
PAOLELLI, UFFICIO ACQUISTI DELLA F.LLI PAOLELLI. SOTTO, BOTTACCINI
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Italia. Tuttavia, «il collante fra gli studi di progettazione e Heidelberg Materials restano i rivenditori», spiega Proietti. «Negli ultimi mesi», ha sottolineato Andrea Bottaccini della Ditta Grotta 1873 (Tivoli) «la percezione del mercato è più negativa. Le richieste di progettazioni e costruzioni di edilizia verde stanno crescendo a livello importante, ma per quanto riguarda l’aspetto prettamente edile c’è una stagnazione importante».
VALORE AGGIUNTO
Sul tema della consulenza come arma di differenziazione dalla Gdo è tornato Alessio Romani, direzione Sap società autotrasporti Paliano. Nata come società di autotrasporti Paliano, il Gruppo Romani con
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sedi operative a Paliano, Colleferro e Roma con la presenza di due showroom è specializzata nel settore edile dal 1976 e garantisce forniture e servizi edili a tutto campo ai grandi costruttori così come ai privati. «Non riusciamo ad avere la potenza di acquisto della Gdo ma la nostra forza è la consulenza al cliente, è ciò che ci contraddistingue. La nostra azienda ha un comparto che si occupa esclusivamente di capitolati per le imprese. I fornitori si dovrebbero concentrare nel fare promozione e sensibilizzare i prescrittori. Stiamo cercando di bypassare la decrescita del sacco con la consulenza e l'offerta di prodotti più prestazionali come i.idro Drain e lo sfuso. Il vantaggio di riuscire a dare la completezza delle forniture è quello di monitorare il cantiere: arrivare per primi non ci dà la certezza di completare la fornitura, ma ci offre l’opportunità di fornire anche prodotti correlati». Un esempio di come la consulenza può diventare il segreto del successo è Foredil. Nata nel 2006 dall’esperienza di agenti del settore edile, nel 2014 si è evoluta in deposito di materiali edili e in pochi anni ha decuplicato il suo fatturato. «Siamo partiti da zero», ha raccontato il titolare Claudio Orazi. «Non abbiamo una esperienza storica su cui fare affidamento, ma abbiamo il fiuto e siamo in grado di cogliere le opportunità del momento. Stiamo facendo selezione quotidiana per inserire persone fidate all’interno del nostro organico e abbiamo di recente investito in un secondo punto vendita, acquisendo un’altra azienda presente già da diversi anni sul mercato. Su Roma si stanno affacciando realtà importanti della Gdo che fatturano milioni di euro, che hanno procedure e capienza di materiale a cui noi rivenditori non potremmo arrivare. Dobbiamo combattere e dobbiamo colmare le lacune degli altri: alle rivendite storiche manca il
DALL'ALTO ALESSIO ROMANI, DIREZIONE
SAP SOCIETÀ
AUTOTRASPORTI PALIANO, CLAUDIO ORAZI, TITOLARE FOREDIL. SOTTO, CORBI
ricambio generazionale, alla Gdo il servizio». Ma il servizio quanto costa? «Aumentando fatturati e i volumi è necessario integrare personale qualificato e offrire consulenza tecnica. Al momento stiamo puntando tanto su fotovoltaico, pompe di calore e solari, Vrf, perché abbiamo capito che il futuro del mercato è nell’edilizia a secco e negli impianti. Per quanto riguarda i fornitori abbiamo scelto aziende che conoscevamo. Il rapporto deve essere bilaterale basato su fiducia e rispetto». Come quella che lega Corbi (Area De) con Heidelberg Materials.
CONCLUSIONI
«Proprio allo stabilimento di Colleferro mio nonno veniva a caricare i sacchi da 50 chili di cemento», ha ricordato Alessio Corbi, referente commerciale della rivendita che dal 1984 si dedica alla commercializzazione e alla distribuzione di materiale per l’edilizia all’ingrosso, con una sede commerciale e un deposito di cemento a Velletri. «Negli anni abbiamo introdotto anche la distribuzione di cemento in sacco e nel corso del tempo ci siamo evoluti allargando la gamma dei prodotti. I prodotti che vanno di più sono il famoso 32,5 pozzolanico, che da queste parti è molto conosciuto, poi gli altri cementi 42,5, il cemento bianco, il cemento a pronta presa, e adesso il Pavi Forte per i massetti. Da noi l’impresa trova tutto ciò di cui ha bisogno con prezzi all’ingrosso, rapida disponibilità, velocità di consegna e consulenza tecnica, oggi più che mai indispensabile». A tirare le fila della tavola rotonda è intervenuto Mario Bartolucci, sales area manager Tirreno di Heidelberg Materials: «In un mondo in cui i cambiamenti sono accelerati, diffondere la conoscenza, fare rete, comunicare, fare formazione sono valori importanti da far arrivare a tutti gli attori che compongono la rivendita», ha concluso «Il mio consiglio è quello di dedicare del tempo per capire dove sta andando il settore e la propria azienda. Il messaggio non riguarda solo il cemento ma si porta dietro tanti altri prodotti, e riguarda in generale quale organizzazione e quali investimenti fare per risultare vincenti sul mercato».
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RIVENDITE LA PAROLA AI RIVENDITORI
Stefano Donati, responsabile comunicazione e marketing
Edil Piemme - D-Marka È innegabile che, vista la situazione contingente con il Giubileo alle porte, sia per le opere pubbliche sia per i privati che vogliono cavalcare il momento convertendo le unità abitative in attività ricettive, stiamo affrontando una richiesta maggiore nel comparto edile e nelle ristrutturazioni. Questo è però un trend momentaneo quindi, anche dal punto di vista strategico, stiamo lavorando per il futuro a prescindere da queste situazioni volatili. Puntiamo sulla capacità di dare una consulenza di alto livello affiancata a un prodotto di qualità, senza dimenticare gli aspetti di sostenibilità che saranno cruciali per ogni impresa che vuole rimanere sul mercato.
Claudio Orazi, titolare ForEdil
Heidelberg è un fornitore affidabile che ci permette di fornire i cantieri in tutta Italia con una gamma di prodotti che soddisfa tutte le nostre richieste. Per il cemento credo sia importante che venga
prestata particolare attenzione alla sostenibilità. Anche le direttive europee ci indicano che dobbiamo proseguire su questa strada. Scegliamo fornitori che adottano questo tipo di processo. Non scegliamo un prodotto solo per il prezzo ma anche per la qualità.
Alessio Romani, direzione Sap società autotrasporti Paliano
Nell’ultimo periodo il mercato del cemento si è trasformato anche grazie alla presenza di molti progetti del Pnrr che richiedono questo materiale in cantiere. Nell’ultimo anno il cemento ha subito una piccola défaillance di fatturato ma la crescita sta tenendo, anche se non ci sono più i bonus.
Amedeo Innocenti, titolare e socio Ditta Grotta 1873
Abbiamo da decenni rapporto con Italcementi, ora Heidelberg Materials, e ultimamentequesto rapporto
si è molto rafforzato. Quello che apprezzo sono le persone sempre disponibili e professionalmente molto preparate, a cui si aggiunge lo sguardo all’ecosostenibilità e alla velocità del servizio, oltre alla qualità del prodotto. Quando parliamo di cemento è fondamentale che abbia caratteristiche serie e che siano rispettate.
Alessio Corbi, referente commerciale Corbi - Area De La sostenibilità per il cemento può essere una qualità in più. La presenza di materiali sostenibili in rivendita sta crescendo e continuerà a crescere perché le indicazioni che ci sta dando l’Europa ci spingono in questa direzione. Attualmente però la fanno da padrone ancora i vecchi metodi di costruzione.
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Emiliano Ciccotti, referente canale imprese
Ciccotti FF
L’innovazione di prodotto è di primaria importanza anche perché crea un valore aggiunto, anche economico, alla rivendita. Tuttavia deve andare di
pari passi con la facilità di applicazione, altrimenti il mercato non la recepisce in modo positivo.
Stefano Paolelli, ufficio acquisti F.lli Paolelli
Credo che siamo ormai davanti a un’economia satura. Le imprese nella mia zona sono praticamente ormai al collasso perché piene di crediti che non possono cedere. Non hanno più liquidità, per questo nonostante partecipino ai bandi del Pnrr vengono scartati perché insolvibili.
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Carmela De Masi, titolare De Masi - Presidente Area De I criteri Cam sono necessari per legge ma non tutti i clienti li richiedono, anche se noi tendiamo a proporli. Non so se il mercato nel Lazio si sia evoluto, ma posso dire che l’opportunità dello sconto in fattura e del superbonus hanno fatto sì che alcune attività abbiano sviluppato delle capacità nuove. Probabilmente questo ha comportato l’inserimento di nuove figure all’interno delle aziende e una maggiore competenza di cui hanno usufruito anche i punti vendita.
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CHI HA VINTO IL DERBY ROMA-LAZIO
L’Urbe è la prima per numero assoluto di interventi dedicati al residenziale, grazie alla spinta dei bonus. Ma le altre città della regione presentano una migliore dinamicità. E per la distribuzione boom e qualche ombra
A cura del Centro Studi YouTrade
Nel Lazio si contano 38.532
edifici, dei quali 9.114 condomini, 18.230 villette e 11.186 unità immobiliari funzionalmente indipendenti, oltre a due castelli: è il quadro complessivo
Il superbonus nel Lazio
degli interventi asseverati con il superbonus 110% al 30 agosto 2024. Complessivamente sono stati attivati in questi quattro anni di utilizzo investimenti straordinari per oltre 10 miliardi di euro, dei quali 9,9 ammessi a detrazione. Sono i condomini ad aver registrato la spesa maggiore, con 6,7 miliardi di euro ammessi a detrazione, pari al 67,7% degli investimenti regionali realizzati con il 110%, con una spesa media per intervento di 746 mila euro, a fronte di 2,1 miliardi per le villette, con un importo medio di 117 mila euro e 1,1 miliardi di euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (con poco meno di 99 mila euro). La spesa rendicontata nei due castelli ammessi a detrazione è stata di 228 mila euro.
ANNATE RECORD
Son numeri di un mercato straordinario, che in questi anni ha trainato il settore delle costruzioni nel Lazio, oltre che a livello regionale, e che ha di fatto aiutato il sistema della distribuzione edile non solo a incrementare il proprio giro d’affari, ma anche a mettere in atto strategie di crescita dimensionale, che in alcuni casi presentano risultati eclatanti e che indicano come alla crescita del mercato corrisponda nel Lazio, come e forse più che in altre regioni, una prospettiva di ridefinizione dei pesi e degli equilibri nel mondo delle rivendite di materiali, con progressive aggregazioni e crescite della presenza di multipoint e di soggetti sempre più specializzati. Anche se, come vedremo, vi sono molti aspetti sui quali agire ed operare per rendere le aziende più performanti.
Fonte: ENEA
LA SPINTA DEL PNRR
Finita la stagione del superbonus, si apre quella del Pnrr che, al di là dei grandi progetti, vede nel Lazio oltre 16,3 miliardi di investimenti previsti per un totale di 15.608 progetti, dei quali la maggior parte relativi a interventi a livello locale e gestiti dai comuni, per una spesa media di poco più di 1 milione di euro per opera, dunque spese compatibili con investimenti che in larga parte riguardano scuole, palestre, asili, strutture sanitarie e altri servizi a livello locale, per i quali i materiali delle rivendite edili possono rappresentare un riferimento nel mercato. Ma un’altra prospettiva positiva a livello regionale, a Roma e non solo, è rappresentata dal Giubileo del 2025, una prospettiva che vede il mercato degli affitti brevi in prima posizione nel soddisfare una domanda di alloggi turistici che sarà in crescita il prossimo anno, e che già oggi può contare su numeri molto significativi, legati al mercato delle ristrutturazioni.
EFFETTO AIRBNB
Secondo i dati di Inside Airbnb, nella sola città di Roma sono stati superati i 34 mila alloggi per affitti brevi, quando a gennaio di quest’anno il numero era
Il superbonus nel Lazio
Il superbonus nel Lazio
Fonte: ENEA
Fonte: ENEA
di 29.500 Airbnb presenti a Roma, in forte crescita rispetto ai 24.500 dell’anno precedente. Secondo Scenari Immobiliari, le abitazioni regolari offerte con locazioni turistiche sono aumentate del 16% nel 2023, mentre il numero dei contratti registrati di lungo periodo è sceso del 3,5%, sotto le 17 mila unità. Da questo punto di vista altri numeri mettono in evidenza il cambiamento epocale che sta avvenendo nel mercato delle locazioni a Roma. Il sito Immobiliare.it riporta un crollo del 32% dell’offerta su Roma
Risorse e progetti del Pnrr nel Lazio
Fonte: OpenPnrr.it
Roma e AirBnB
Ad oggi, superato il record di 32 mila alloggi del 2019
Fonte: InsideAirBnB
a gennaio 2024 su base annua, con le periferie che segnano un ribasso del 50% e un rialzo dei canoni al 9% al metro quadrato. Ma in questa grande crescita di mercato nel mondo del microrinnovo a scopo turistico non dobbiamo dimenticarci del mercato ordinario del futuro, che oggi vede sette abitazioni su dieci aver raggiunto la soglia dei 40 anni di età, con evidenti necessità di intervento al di là delle opportunità degli incentivi fiscali, dei quali ancora nulla sappiamo del loro funzionamento per i prossimi
anni, e delle opportunità di cambiamento epocale nel mercato date dalla crescita vertiginosa delle demolizioni e ricostruzioni. Uno sviluppo del mercato del recupero dei materiali da demolizione favorito dalla recente approvazione del nuovo regolamento End of waste, composto da nove articoli e tre allegati che ha abrogato il DM 152/2022. È una nuova opportunità anche per i rivenditori edili che vorranno approcciare questa opportunità, ovvero attivare presso le proprie sedi attività di recupero, riciclo e riuso dei prodotti
La dinamica delle costruzioni nel Lazio: Roma non è la provincia più dinamica
Valore aggiunto nelle costruzioni
Performance a confronto
Nel Lazio si cresce, ma solo in dimensione
Fonte: elaborazione Centro Studi
YouTrade su analisi di 67 bilanci delle aziende di sitribuzione di materiali edili del Lazio
da demolizione. Dal punto di vista delle prospettive future nel lungo periodo, non dimentichiamo infine la direttiva Case green e le potenzialità che verranno dalla sua applicazione a livello nazionale, che vedrà la luce probabilmente nel 2026.
RIETI E LATINA
Dal punto di vista della dimensione e delle tendenze del mercato nel Lazio, la provincia di Roma ovviamente è la protagonista assoluta, con quasi il 75% degli investimenti e del valore aggiunto prodotto in regione nel comparto delle costruzioni, in un mercato che vale circa 16 miliardi di euro e che negli ultimi
vent’anni ha avuto andamenti diversificati a livello regionale. Analizzando le dinamiche di mercato a livello provinciale, si può osservare come non sia stata Roma la provincia più reattiva di fronte alle dinamiche che hanno interessato il mercato dal 2000 in poi. Fatto 100 il mercato di quell’anno, infatti, emergono le forti dinamiche di crescita delle province di Rieti e Latina nel periodo del boom dell’edilizia e fino alla crisi del 2008-2014, nella quale proprio Roma presenta gli indicatori di maggiore difficoltà. Anche la ripartenza nel 2021, grazie al superbonus, mostra segnali più dinamici dalle altre province. Dunque, Roma vince in termini assoluti per investimenti, ma i mercati delle altre province evidenziano spesso capacità dinamiche migliori e più reattive di fronte alle opportunità di mercato.
PIÙ FATTURATO, MA…
Analizzando, infine, il mercato laziale dal punto di vista delle dinamiche di mercato dei rivenditori edili, la base dati delle analisi di bilancio del Centro Studi YouTrade ha analizzato 67 aziende, per un totale di 614 milioni di euro di fatturato nel 2022, con una crescita del 29,7% rispetto al 2021 e del 76,6% rispetto al 2020. Ma se le performance di crescita appaiono più o meno in linea con quelle medie nazionali, anzi presentando valori di crescita migliori, è negli indicatori di redditività che si notano alcune debolezze del sistema della distribuzione di materiali edili regionali.
Le dinamiche del fatturato mostrano come a livello nazionale la crescita del 27,6% sia stata superata dal 29,7% del dato laziale, con la provincia di Roma che fa ancora meglio, con +30,9%. Dinamiche simili anche per il valore della produzione e nel valore aggiunto, ma un primo strappo lo si nota nella capacità di crescere in termini di margini e utili. Da questo punto di vista emerge la contradditorietà di una regione che ha nelle province un mercato più performante sotto questo punto di vista, mentre a Roma emerge una difficoltà di produrre utili rispetto al valore medio regionale e nazionale.
POCA LIQUIDITÀ
Dove emerge, tuttavia, il punto debole generale non è tanto nella crescita di margini e utili, ma nel loro peso su valore della produzione e fatturato, così come anche nel confronto tra i dati relativi al peso del cash flow sui ricavi. Questi indicatori evidenziano una minore capacità delle imprese di distribuzione di materiali edili laziali e romane di avere denaro pronta cassa rispetto alle medie nazionali. Rispetto al valore medio nazionale del 7,7% nel Lazio questo indicatore scende al 4,1% e in provincia di Roma al 3,7%. Idem per
margini e utili, che migliorano nel biennio, salendo mediamente di un punto percentuale, ma restando sostanzialmente a metà rispetto alle performance medie nazionali. Questi elementi denotano una debolezza intrinseca del mercato laziale, e in particolar modo di quello romano, una debolezza che si esprime con un numero che più di altri evidenzia una difficoltà che le imprese devono affrontare, ed è quella relativa ai tempi di pagamento, che rispetto ad una media nazionale inferiore a 90 giorni nel Lazio e in particolare a Roma supera i 200. È di tutta evidenza dunque che a fronte di un mercato molto interessante per dimensioni e prospettive, alcuni vincoli operativi, generati anche dalla grande concorrenzialità nel mercato tra tutti gli operatori di tutti i livelli della filiera, associati ad alcune pratiche in uso da sempre a Roma, ovvero la dilazione dei pagamenti che costringe i distributori a fare da finanziatori ai propri clienti, sono elementi che non consentono alle imprese di migliorare le proprie performance, ma consentono tuttavia di mantenersi attive, grazie alla grande dinamicità del mercato e alle sue opportunità, che oggi presentano, nonostante la fine della stagione del superbonus, ancora degli ambiti di buona prospettiva per il settore. X
50 anni di innovazione continua
Nel 2024 Makita Italia compie 50 anni. Makita è un marchio storico degli elettroutensili, presente sul mercato mondiale da più di un secolo. A testimoniare il valore della strada percorsa sono i risultati di oggi:
• Tra le prime società in Giappone per export
• 8 Stabilimenti produttivi di proprietà
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• Fornitore ufficiale delle più importanti industrie
• Partner ufficiale di prestigiosi team sportivi nel mondo dei motori
• Migliaia di punti vendita in ogni continente La nuova generazione di prodotti Makita XGT 40Vmax offre quanto di più all’avanguardia esista oggi nel settore professionale delle attrezzature a batteria. Con questa nuova serie in continuo ampliamento e che attualmente comprende oltre 180 prodotti, tra i quali martelli demolitori, smerigliatrici, tassellatori, trapani, Makita offre la possibilità di lavorare con attrezzature potenti e all’avanguardia, sviluppate con dispositivi di sicurezza evoluti in grado di monitorare il corretto funzionamento sia di utensili che di batterie. Affidabilità, elevate prestazioni, resistenza al lavoro in condizioni difficili.
DE MASI
L’AGGREGAZIONE È DIVENTATA INTERESSE CAPITALE
L’azienda romana di distribuzione, che aderisce al gruppo Deus, ha focalizzato il suo business sul segmento professionale. E spiega perché il futuro del settore passa dalla concentrazione
Veronica Monaco
Punto di riferimento per la distribuzione a Roma con due punti vendita, De Masi è in grado di offrire materiali e competenze per l’intero ciclo edilizio: dall’edilizia pesante alle finiture, la proposta della rivendita romana si spinge fino a includere arredamento e fotovoltaico. Facendo proprio il mantra «chi si ferma è perduto», dagli anni Settanta De Masi ha continuato a rinnovarsi per restare al passo con i tempi, puntando sempre più su servizio e professionalità. Carmela De Masi, amministratrice dell’azienda, racconta a YouTrade le strategie messe in campo per affrontare il mercato presente e futuro, senza nascondere qualche perplessità.
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DAI SOCIAL AGLI STUDI DI ARCHITETTURA
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Domanda. De Masi nel tempo ha mutato sia forma giuridica sia visione del ruolo della rivendita di materiali per edilizia: in che modo?
Risposta. De Masi nasce nel 1972 per iniziativa di mio padre Giovanni. Inizialmente l’azienda vendeva solo cemento e forati. Allora esisteva ancora l’arte muraria e gli operai erano in grado di creare i materiali necessari al cantiere a partire dagli elementi primari: non esistevano ancora l'abitudine a usare i premiscelati. Nel 1986 la ragione sociale si trasforma in De Masi & Co. sas, mentre nel 1996 la gestione passa a me e alle mie sorelle Angela e Francesca, diventando De Masi srl. Fin da subito la mia filosofia è stata quella del one stop shop, affinché i clienti trovassero nel punto vendita tutto ciò di cui avevano bisogno per il cantiere. Così abbiamo via via inserito colore, ferramenta, termoidraulica, finiture, fino ad arrivare all’arredamento. Sono stati passaggi importanti legati all’inserimento di figure specializzate all’interno dell’organico aziendale. D. Qual è l’ultimo prodotto inserito nella vostra offerta?
R. Tre anni fa abbiamo inserito il fotovoltaico. Non è
Lucrezia Vivian (nella foto), responsabile comunicazione e immagine De Masi Domanda. Quando ha iniziato a collaborare in azienda?
Risposta. Nel 2015.
D. Che cosa è cambiato con il suo arrivo?
R. Abbiamo inserito nuovi settori come gli infissi e l’arredo da esterno e realizzato nuovi allestimenti. Abbiamo aperto i canali social e sviluppato un nuovo sito web. Inoltre, abbiamo introdotto tutta una serie di strumenti di comunicazione sia interna che esterna, come la newsletter, e rivisto la grafica a livello di insegna e materiale pubblicitario.
D. Che risultati sente di aver ottenuto?
R. Ora abbiamo una identità più forte e definita, non solo a livello grafico, ma anche a livello di tone of voice, colori e font.
D. C’è qualche nuovo progetto nel cassetto?
R. Per fortuna ce ne sono diversi. Per esempio, stiamo sviluppando collaborazioni con importanti studi di progettazione per legare l’immagine dell’azienda a tematiche di architettura e cultura sul territorio.
D. Qual è lo strumento che vi porta il maggior numero di contatti?
R. I canali social. Sull’arredamento ci arrivano anche richieste dall’estero.
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RIVENDITE
stato facile, soprattutto all’inizio: i materiali avevano costi molto elevati e abbiamo faticato nel trovare bravi installatori. Ci hanno aiutato molto lo sconto in fattura e il superbonus 110%.
D. Tra tutti i prodotti, qual è quello che vi dà più soddisfazione a livello di fatturato?
R. I prodotti che fatturano di più sono i materiali pesanti, mentre l’arredamento è quello che ci dà maggiore valore aggiunto.
D. Quali sono le previsioni a fine 2024?
R. Per il 2024 prevediamo un calo del 20%.
D. Vicino al vostro punto vendita di via della Bufalotta ha aperto uno store Tecnomat: come ha inciso sull’attività?
R. Oltre a Tecnomat e Leroy Merlin, accanto a noi sono arrivati anche quattro punti vendita molto importanti di altre insegne. Diciamo che ci è venuto naturale legarci di più alle imprese e ai professionisti, non dimenticando i privati. Cinquant’anni di presenza sul mercato ci hanno permesso di creare una
certa fidelizzazione, ma la diffusione della grande distribuzione organizzata ci ha obbligato a puntare ancora di più sul servizio e sulla professionalità. Purtroppo, la Gdo ha cambiato il concetto del «fare casa» nella mente dei privati: la «signora Maria» ha iniziato a trasferire l’immagine della spesa al supermercato anche alla scelta dei materiali per la casa, senza pensare che dietro c’è un progetto importante e basta sbagliare un dettaglio per rovinare tutto.
D. Quante sedi ha attualmente la vostra rivendita?
R. Abbiamo due punti vendita. Il primo, in via della Bufalotta a Roma, specializzato in edilizia, termoidraulica, finiture e infissi; l’altro, in via Gargano, sempre a Roma, che propone finiture, mobili e cucine.
D. Quali sono le principali categorie di clienti che servite?
R. Imprese e studi di architetture e ingegneria.
D. Oggi è difficile fidelizzare i clienti?
R. Sì, la grande distribuzione ha un’offerta immediata, soprattutto per le ceramiche. Sulla qualità dei prodotti non saprei esprimermi. Per fidelizzare i clienti la nostra arma è il rapporto umano e la competenza.
D. Quanto è importante la formazione del personale interno e quella dei vostri clienti?
R. Prima del covid organizzavamo diverse iniziative con gli architetti, adesso è quasi tutto online. Per lo più organizziamo open house con le aziende dedicate alla posa e installazione dei prodotti. Per i dipendenti proponiamo corsi di formazione, anche in collaborazione con il consorzio Deus di cui facciamo parte. ALLESTIMENTI
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D. Per l’associazionismo lei è stata un punto di riferimento nel panorama romano e non solo. Dopo Area 7, oggi è presidente di Area De, che fa parte del consorzio Deus. Come vede il futuro dei gruppi d’acquisto?
R. Mi chiedo spesso come sarà il futuro della distribuzione edile. Il nostro lavoro impegna capitali importanti, i soldi sono un mezzo per fare un lavoro che ci piace. Insomma, ai rivenditori il denaro serve per lavorare, mentre per la grande distribuzione
organizzata, e così per il mercato economico globalizzato in generale, i soldi sono lo scopo. Tutto ciò ultimamente sta subendo una accelerazione fortissima. Obiettivi economici così diversi con una finanza imperante non giocano a favore di noi normali rivenditori. Un po’ com’è successo con la distribuzione alimentare: ormai si va solo nei supermercati, il negozio di vicinato non esiste più.
D. Perché un rivenditore dovrebbe entrare nel gruppo Area De?
R. Per due motivi principali. Il primo è che siamo radicati sul territorio e possiamo contare sul rapporto umano tra colleghi. Il secondo motivo sono i servizi che offriamo ai nostri associati come i listini standardizzati di tutti i fornitori e la contrattualistica. Far parte del Gruppo Deus poi aggiunge un vantaggio in più.
D. Qual è il beneficio?
R. A differenza di altri gruppi che hanno una centrale esterna, in Deus le rivendite sono direttamente coinvolte nelle attività e nelle scelte decisionali.
D. Deus sta investendo molto nella digitalizzazione. Qual è la sua opinione in proposito?
R. Sono una fautrice della digitalizzazione. Deus sta investendo molto nella digitalizzazione per tutto ciò che riguarda la formazione.
D. Area De si è anche associata al consorzio Rec per la raccolta dei rifiuti da costruzione e demolizione: quali sono i vantaggi?
R. Il consorzio Rec è straordinario. L’idea di base è importantissima ed è un servizio in più che possiamo offrire ai clienti. Ci siamo andati un po’ cauti perché quando si ha a che fare con i rifiuti non sempre norme nazionali e locali coincidono. Accertato che non ci sono problemi, adesso partiremo anche con questo progetto.
D. Parlando di sostenibilità, qual è il vostro approccio sia in azienda sia nella proposta commerciale?
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A SINISTRA ALCUNE PROPOSTE DI RIVESTIMENTI E PAVIMENTI. SOTTO, ANGELA DE MASI, DIRETTRICE ARTISTICA
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R. La sostenibilità è un processo lungo. In azienda siamo molto attenti alla sostenibilità sociale, a partire dal rapporto con i dipendenti, per accogliere le loro esigenze. Per quanto riguarda la proposta commerciale, i tempi non sono ancora maturi. Abbiamo tentato già tantissimi anni fa di inserire prodotti green, ma al momento c’è ancora poca sensibilità. Forse iniziano ad avere maggiore attenzione le nuove generazioni, che purtroppo hanno però poca disponibilità economica.
D. Dopo l’ubriacatura dei bonus, qual è il business che si sta sviluppando e che cavalcherete?
R. L’impiantistica sta conoscendo uno sviluppo importante. Inoltre, il settore della manutenzione comincerà ad avere sempre più importanza, anche legato al tema dell'efficientamento energetico su cui, grazie ai bonus, c’è una maggiore sensibilità a livello di filiera.
D. Il Pnrr vi tocca in qualche modo?
R. Stiamo lavorando con il Pnrr, ma non ha lo stesso peso che ha avuto il superbonus 110%. Speriamo che non vadano a toccare il bonus al 50%, la soglia minima per evitare il nero.
D. Da qui a dieci anni, come vede il suo punto vendita?
R. Fino a poco tempo fa avevo una visione del futuro, adesso lo scenario sta cambiando così velo -
cemente che diventa difficile fare delle previsioni. Sicuramente le nuove leve, come mia figlia Lucrezia e mio nipote Giacomo, sapranno portare idee innovative e strumenti nuovi.
D. Se dovesse lanciare un messaggio ai colleghi rivenditori?
R. Non ci si deve mai fermare e in questo momento è obbligatorio studiare. Non si può più andare avanti come una volta a sensazioni, ma bisogna essere fortemente preparati o circondarsi di collaboratori fortemente specializzati. Questo secondo me è il segreto del successo.
DALL’ACCIAIO AI SERVIZI PER IL CANTIERE
L’azienda con base a Elmas (Cagliari) e Melegnano (Milano) ha esteso la sua offerta ai materiali per l’edilizia e al noleggio. E vanta una gestione efficiente anche grazie al magazzino hi-tech
Specialista del cemento armato in tutti i suoi aspetti, Frem Group offre un servizio completo nei cantieri producendo da 40 anni acciaio presagomato e traliccio elettrosaldato, oltre a commercializzare una gamma di materiali e attrezzature per la realizzazione delle tamponature orizzontali e verticali, per la loro coibentazione termica e acustica, per la realizzazione di massetti e sottofondi tecnici e la sistemazione di pozzetti e tubature. Fra gli ultimi prodotti inseriti ci sono lastre, strutture, accessori e malte di finitura per cartongesso e sottofondi. Con due
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sedi a Cagliari e a Melegnano (Milano), l’azienda dispone anche di un servizio di nolo a freddo di attrezzature per la demolizione, il taglio e la perforazione del cemento armato, la produzione del calcestruzzo, il giardinaggio, le pulizie e il tempo libero. Alessandro Falqui Cao, responsabile commerciale di Frem Group, racconta a YouTrade l’evoluzione dell’azienda e i progetti per il futuro. Domanda. Quando è nata la Frem?
Risposta. L’azienda inizia l’attività nel 1983 come costola dell’impresa di famiglia, la Fadda, che esiste tuttora e
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commercializza prodotti siderurgici. Frem Meccanica è nata su impulso dell’attività ultracentenaria della famiglia Fadda. Emilio con i fratelli, Marco Raymond Florence e il socio, l'ingegnere Angelo Pisano, hanno intravisto la possibilità di industrializzare la produzione di acciaio presagomato per cemento armato e travi in precompresso, fino a quel momento realizzata in maniera piuttosto artigianale. All’interno di uno dei capannoni di proprietà dell’azienda, situati nel centro di Cagliari, dove già si produceva acciaio presagomato per cemento armato, è partita così questa avventura imprenditoriale. La produzione dell’acciaio presagomato è seguita dal responsabile, l’ingegnere Michele Pusceddu. Dopo pochi anni alla produzione si è affiancata anche l’attività di posa in cantiere con squadre di montaggio, che è durata per circa 20 anni. Nel frattempo la sede della società si è spostata dal centro di Cagliari a Elmas.
D. Quando c’è stato il passaggio da produttori a rivenditori di materiali edili?
R. Andando in cantiere a montare l’acciaio per cemento armato, gli operai avevano bisogno di tutta una serie di prodotti, dal legname all’abbigliamento da lavoro. Così si è pensato di vendere direttamente questi articoli: la gamma, inizialmente ridotta all’attrezzatura da cantiere, si è ampliata sempre di più.
D. Questo ampliamento lo ha seguito direttamente?
R. Sì. All’inizio mi occupavo del noleggio di macchine e attrezzature, attività nata nel 1999 e che portiamo avanti tuttora. In principio gli uffici erano dislocati nei capanIL MAGAZZINO VERTICALE
QUEL TONDINO È UN’OPERA D’ARTE
Può il tondino d’acciaio diventare un’opera d’arte e di design? Sì, se la risposta è Frem. L’azienda di Elmas (Cagliari) ha dato vita a un progetto che mira a coniugare industria, architettura e installazione artistica. Come racconta a YouTrade Francesca Cavalli, responsabile progettazione e immagine coordinata della società (nella foto).
Domanda. In che cosa consiste il progetto Frem Arte?
Risposta. Con Frem Arte abbiamo fatto diventare l’acciaio presagomato per armatura arte e design. A questo proposito, stiamo implementando diverse installazioni non solo in Sardegna, e in futuro abbiamo in programma nuove inaugurazioni.
D. Qual è l’installazione che ha riscosso più successo?
R. Difficile dirlo. La scala realizzata nella sede aziendale da Andrea Forges Davanzati è già iconica. Anche l’installazione Wire Flamingos realizzata da Alessandro Serri per la manifestazione Ami_Ca al Porto di Cagliari ha destato parecchia attenzione. Abbiamo ricevuto molti complimenti anche per l’installazione dell'architetto Paulina Herrera Letelier che abbiamo realizzato in occasione del centenario degli architetti di Cagliari presso il Giardino sotto le Mura.
D. È difficile far capire il passaggio da materiale strutturale a materiale di design?
R. Dipende dagli interlocutori. Molti architetti stanno apprezzando questo concetto. Per esempio, per l’installazione della Herrera abbiamo ricevuto richieste da parte di un architetto che vorrebbe collaborare con noi per un nuovo progetto, in occasione dell’inaugurazione di una mostra che si terrà a Cagliari. Lo studio ha in mente una installazione e vorrebbero capire la fattibilità del progetto. Anche a Milano sono state realizzate diverse installazioni con il tondino d’acciaio e la rete elettrosaldata.
D. È solo una passione o è anche business?
R. Sicuramente il progetto deriva dalla passione dell’ingegnere Emilio Fadda, presidente del Gruppo, per l’arte e l’architettura. È stato lui a promuovere questo passaggio dall’industrializzazione di un materiale povero come il tondino d’acciaio alla creazione di un’opera d’arte o di un prodotto di design. Frem Arte è un progetto in continua evoluzione.
D. Tra gli altri progetti su cui state lavorando c’è Casa Frem: ci può raccontare di che cosa si tratta?
R. Casa Frem vede la collaborazione di tante aziende
che lavorano all’interno del mondo dell’architettura. Oltre alla struttura e armatura si può arrivare a una finitura edile scegliendo materiali sardi. In Sardegna abbiamo diverse aziende che lavorano nel mondo delle finiture edilizie e noi vogliamo sponsorizzarle, raggruppandole in questo progetto.
D. Quando è iniziato il suo rapporto di lavoro con la Frem?
R. A maggio 2022.
D. Quali risultati pensa di aver conseguito in questi due anni?
R. Penso di aver valorizzato l’azienda e di aver realizzato alcuni sogni nel cassetto dell’ingegner Fadda, dando una impronta ai progetti Casa Frem e Frem Arte.
D. Qual è invece il suo sogno nel cassetto?
R. Valorizzare al massimo Frem Group e Frem Milano con questi due progetti che possono dare molta visibilità all’azienda.
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L’INSTALLAZIONE ISPIRATA A FIBONACCI
Esempio di come il tondino d’acciaio può diventare opera di design è la scala installata presso la sede di Frem Group realizzata dall’artista Andrea Forges Davanzati. Le rampe, realizzate in cemento armato faccia vista, sono rifinite con gradini e pianerottoli in basalto, la roccia sarda con cui da sempre vengono realizzati i nuraghi. L’artista, seguendo la serie di Fibonacci, ha fatto sì che il diametro e la lunghezza delle barre d’acciaio diminuisca passando da un piano all’altro, mentre la trama della ringhiera, realizzata in acciaio B450C, si infittisce.
noni nel centro di Cagliari, poi ci siamo stati trasferiti a Elmas nel 2006. Per un anno ho continuato a seguire l’attività di noleggio, poi la proprietà mi ha incaricato di seguire direttamente la vendita del materiale edile. Ho iniziato ad ampliare la gamma agli elettroutensili, alle attrezzature e ai prodotti edili. Dopo la crisi del 2008, abbiamo affrontato sette anni estremamente difficili, a seguito dei quali l’azienda ha cominciato nuovamente a crescere e assumere. Nel 2016 l'ingegner Pisano è andato
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in pensione: ciò ha portato a una nuova organizzazione interna e fortunatamente è arrivato il Geometra Daniele Cabras che, grazie alla sua pregressa esperienza nel settore edile, ha dato un impulso significativo all’attività di commercio dei materiali.
D. In che modo?
R. Ha subito capito che l’azienda vendeva tanto materiale, ma a basso valore aggiunto. A piccoli passi abbiamo iniziato a vendere tutta una serie di prodotti tecnici che
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servono in cantiere e siamo anche diventati il più grosso rivenditore Sika in Sardegna. Insomma, con l’ingresso del geometra Cabras, il commercio non è stato più accessorio alla vendita dell’acciaio, come all’inizio, ma un business fondamentale. Frem è infatti diventata una delle più grosse rivendite edili. Nel frattempo stiamo ampliando la gamma dei prodotti e crescendo costantemente grazie all’attenzione continua verso il mondo delle costruzioni, che è in perenne evoluzione.
D. Come si sta trasformando il mondo dell’edilizia?
R. Il pay off aziendale è cambiato come si è trasformata l'azienda, ieri era «Il futuro della tradizione» e riassumeva la logica che c’è dietro l’edilizia, un mondo molto territoriale in cui le maestranze lavorano secondo abitudini consolidate, che però nel tempo si trovano a fare i conti con prodotti, materiali e tecniche nuove. Oggi è diventato «Dall’armatura alla struttura» proprio a rappresentare la trasformazione che sta subendo, anche in Sardegna, il mondo dell’edilizia. Mentre a Milano i sistemi a secco sono già arrivati 20 anni fa, qui in Sardegna l’evoluzione è più lenta e solo ora si stanno diffondendo sul mercato. D. Torniamo all’evoluzione della Frem: quali sono stati i passaggi successivi?
R. Quindici anni fa circa abbiamo acquisito una piccola società di acciaio presagomato per cemento armato, con sede a Melegnano, in provincia di Milano, che stava spostando la produzione in Svizzera. L’ingegner Emilio
Fadda, d'accordo con i fratelli Marco, Raymond e Florence, hanno deciso di cogliere questa opportunità ed è nata Frem Milano. Inizialmente abbiamo avuto qualche difficoltà perché si pensava di gestire l’azienda con le stesse logiche di Cagliari, ma il mercato di Milano è completamente diverso.
D. Cioè?
R. Alle imprese si vende lo stesso materiale ma, mentre a Cagliari c’è un rapporto personale con i costruttori, a Milano non esiste: qui buona parte degli impresari fa il general contractor e chiede il «chiavi in mano» a dei subappaltatori, che a loro volta affidano il lavoro ad altre imprese. In questo modo per il cliente non esiste più un problema di prezzo, ma di tempistiche. Quindi la grande differenza sta nell’avere il materiale. Con il materiale a terra in magazzino e una logistica efficiente il prezzo passa in secondo piano.
D. Quindi adesso com’è organizzata Frem Milano?
R. Alla produzione di acciaio presagomato dopo diversi anni si è aggiunta la vendita del materiale edile. Il passaggio più importante è stato il trasferimento in un nuovo stabilimento tre volte più grande del precedente. In questo momento abbiamo un venditore interno e una rete di segnalatori.
D. Qual è attualmente il fatturato delle due sedi?
R. A Milano fatturiamo 12 milioni di euro, mentre a Cagliari 20 milioni.
D. Circa tre anni fa avete inserito il magazzino verti-
cale: come mai avete deciso di implementarlo?
R. Quando la gamma di prodotti cresce notevolmente in tempi stretti, a un certo punto diventa complicato sapere che cosa c’è in magazzino e recuperarlo velocemente per i clienti, che non hanno tempo di aspettare. La gestione del magazzino tradizionale stava iniziando a diventare un costo, sia in termini di tempo sia di risorse. Ogni anno ci trovavamo a chiudere per una settimana per inventariare le 27 mila referenze stoccate in magazzino, impiegando ogni volta sei-sette operai. Tre anni fa abbiamo così deciso di inserire il magazzino verticale per tutte le referenze, a esclusione del materiale pesante.
D. Quanti prodotti ci sono attualmente nel magazzino verticale?
R. Saranno 25 famiglie di prodotti, per circa 10 mila pezzi. Attualmente abbiamo sei macchine e ne sta arrivando una settima.
D. Quali risultati vi sta dando questa innovazione?
R. Sicuramente è un sistema che aiuta molto gli operai nella gestione del magazzino. Tuttavia, dato che l’anima del commercio è il visual merchandising, stoccando tutto in magazzino, rischiamo di autosabotarci. Il nostro obiettivo oggi è quello di mostrare quanta più merce possibile ai clienti, senza esporla. Per questo siamo al lavoro per inserire dei ledwall che a rotazione fanno vedere immagini e categorie dei prodotti che vendiamo.
D. È stato difficile formare le persone che utilizzano il magazzino verticale?
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GRAZIE AL PARCO MEZZI DI PROPRIETÀ L'AZIENDA OFFRE UN CELERE SERVIZIO DI CONSEGNA DI ACCIAIO E MATERIALE EDILE PRESSO IL CANTIERE O IN DEPOSITO. A SINISTRA, LO STABILIMENTO PRODUTTIVO DI ELMAS
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R. No. Certo, bisogna essere precisi, ma il software semplifica molto le operazioni. La parte più difficile è costruire i cassetti e comunicare alla macchina i pezzi. Per fare questo ci vuole un magazziniere esperto. In azienda abbiamo due magazzinieri che hanno un’ottima preparazione e sono molto precisi.
D. Avete altri progetti nel cassetto?
R. Tra i vari progetti, oltre al magazzino verticale, stiamo discutendo l’acquisto di magazzini automatici per il pesante, in particolare per le pedane di cemento. Stiamo valutando diverse proposte con sistemi tipo traslo-rotatori che consentono un risparmio di tempo, un maggiore ordine e maggiore velocità di consegna.
D. Chi sono oggi i vostri clienti?
R. Non siamo una rivendita tradizionale. Siamo specializzati in prodotti tecnici, soprattutto sistemi a secco, acciaio, scarichi e raccolta acque, mattoni, solai, prodotti per la ristrutturazione. Serviamo imprese impegnate in grandi opere e lavori pubblici, ma i clienti a Milano e in Sardegna sono diversi. La differenza principale è che l’impresario milanese è interessato ai materiali e ai tempi di consegna. Per questo è necessario avere ottime capacità commerciali, una grande preparazione tecnica e grande attenzione alla logistica.
D. Quali sono i prodotti che generano maggiore business?
R. Acciaio e rivendita vanno insieme, abbiamo costruito un sistema sinergico. Senza l’acciaio che è un pilastro dell’azienda, anche la rivendita faticherebbe. D. Parliamo di sostenibilità: che cosa state facendo
all’interno dell’azienda e come state approcciando la tematica a livello commerciale?
R. I vari bonus e il Pnrr, con i Cam, hanno diffuso il tema della sostenibilità in tutto il mondo delle costruzioni. Già da tempo Frem ha costruito la propria proposta commerciale sulla sostenibilità, oltre che sull’aspetto tecnico. Cinque anni fa eravamo gli unici che parlavano di Cam, oggi sono richiesti in ogni appalto. Nelle nostre fatture di vendita è indicato se un prodotto rispetta i criteri ambientali minimi. Inoltre stiamo implementando il nostro software affinché per ogni fattura venga emesso un documento che indichi all’impresa dove smaltire i prodotti acquistati.
D. Dopo il superbonus, come sarà il mercato nel prossimo futuro?
R. Negli ultimi tre anni abbiamo vissuto situazioni incredibili. L’ubriacatura del superbonus ha trascinato tutto il comparto, con un conseguente rimbalzo negativo e dinamiche dei prezzi assurde. Adesso con il Pnrr c’è un nuovo sconvolgimento: il Piano di ripresa e resilienza sta portando molto lavoro, ma il 30% dei progetti sono sbagliati e i termini stanno per scadere. Bisogna stare molto attenti: se il problema diventerà finanziario, potrebbe trasformarsi in un boomerang.
D. Com’è andato il 2023 e come si chiuderà il 2024?
R. Il 2023 è stato stazionario. Quest’anno replicheremo i risultati del 2023. Potrebbe andare meglio se il clima si manterrà stabile così da agevolare il proseguimento dei lavori.
GRUPPO MADE
IN SICILIA RAGGIUNTA QUOTA 20
Con Predil, Leader Cementi, F.lli Sindoni, Tuttocolori, Vaedil ed Edilizia Mia aumenta il numero di insegne che nell’isola aderiscono al network della distribuzione
ISara Giusti
n meno di un anno sono venti le rivendite siciliane che hanno scelto di entrare in Gruppo Made. Tra le adesioni più recenti si contano quelle di Predil di Sutera (Caltanissetta), Leader Cementi di Ragusa, F.lli Sindoni di Siracusa, Tuttocolori di Grammichele (Catania), Vaedil di Pietraperzia (Enna) ed Edilizia Mia di Caltanissetta. Gli ultimi ingressi confermano l’interesse dei rivenditori siciliani per l’offerta di servizi del Gruppo: al di là
NUCCIO E CARMELO MATTINA DI PREDIL, SHOWROOM E PARTE DEL PUNTO VEDNITA PREDIL
delle convenzioni di acquisto, sono molto apprezzati il programma formativo gratuito e i format espositivi, soprattutto per chi desidera ammodernare o aprire uno showroom all’interno dei punti vendita.
IN CRESCITA
La crescita di Gruppo Made conferma il continuo sviluppo del network della distribuzione edile su tutto il territo-
rio italiano. Con i sei nuovi ingressi in Sicilia le rivendite aderenti sull’isola l’insegna arriva a quota venti, creando una sorta di «gruppo nel gruppo» con una leadership regionale. L’idea di far parte di un Gruppo nazionale e la possibilità di poter contare sull’aiuto quotidiano degli area manager territoriali rappresentano un valore aggiunto che permette alle rivendite di portare avanti il loro percorso di crescita in modo altamente professionale.
PREDIL
Nata come azienda di presagomatura, la rivendita Predil di Sutera (Caltanisetta) non si limita al commercio di materiali edili, ma ha affiancato in oltre vent’anni numerose attività: costruzioni in legno, realizzazione di strutture ecosostenibili, lavorazione dell’acciaio in una struttura di 3 mila metri quadrati. Nel 2016 è anche nato anche uno showroom e prossimamente verranno inseriti anche i comparti del brico e della termoidraulica. L’azienda dispone di una quarantina di collaboratori che comprendono anche i tecnici delle sezioni produttive, oltre al commerciale e agli amministrativi.
LEADER CEMENTI
Giunta alla terza generazione di imprenditori, Leader Cementi è una realtà storica del territorio di Ragusa.
Dagli esordi come attività di grossista per il cemento con clienti in tutta la Sicilia, l’azienda si è evoluta in magazzino di materiali edili, in cui sono stati inseriti anche i prodotti per termoidraulica e ferramenta professionale. Oggi il cemento è solo una piccola parte dell’attività che comprende anche servizi di trasporto, noleggio di gru e piattaforme. Un’offerta diversificata molto apprezzata dal mercato locale.
F.LLI SINDONI
Dai prodotti green per l’edilizia orientati alla sostenibilità a quelli più innovativi nei settori del cemento ai sistemi per l’isolamento e l’insonorizzazione di pavimenti e pareti, fino alle coperture e agli impermeabilizzanti. La rivendita F.lli Sindoni di Siracusa è particolarmente attenta alle nuove tendenze del mercato e offre anche una peculiare specializzazione nella commercializzazione di pietre provenienti da cave localizzate in diverse regioni d’Italia e del mondo. Fra i servizi F.lli Sindoni supporta i clienti con il noleggio di una vasta gamma di macchine operatrici e da sollevamento: gru idrauliche, macchine movimento terra e attrezzature tecnologicamente avanzate per garantire, oltre alle prestazioni, anche la massima sicurezza degli operatori.
TUTTOCOLORI
Nata nel 1991 a Grammichele (Catania) sotto iniziativa dei due fratelli Fragapane, Michele e Salvatore, impegnati già da anni nel campo della tinteggiatura e pittura, Tuttocolori è specializzata nella vendita di cartongesso, colori, ferramenta, vernici, carta da parati, tendaggi e tutto ciò che serve per l’arredamento d’interni. Nel 2001, grazie anche all’ingresso di Giuseppe Fragapane, viene ampliata la nuova sede con una struttura self-service, ponendosi al servizio delle imprese del settore edile e della clientela privata. Moderni sistemi tintometrici e spettrofotometrici gestiti da personale specializzato offrono un’ampia gamma di colori per interni ed esterni. Nel 2011 sono stati inoltre inaugurati i nuovi locali commerciali con superficie di quasi 2 mila metri quadrati.
VAEDIL ED EDILIZIA MIA
Entrambe di proprietà della famiglia Vassallo, Vaedil di Pietraperzia (Enna) ed Edilizia Mia di Caltanisetta rappresentano due professionali punti di riferimento per il mercato locale. Edilizia Mia, nata nel 2020, è diretta da Salvatore Scibelli. Vaedil, attiva dal 2015, è specializzata nella fornitura di sistemi a secco e coperture, ed è aperta alle nuove soluzioni costruttive grazie alla collaborazione con i principali produttori di materiali e sistemi per l’edilizia. L’azienda sta anche inaugurando un nuovo showroom che avvicinerà ancora di più il cliente privato.
HÖRMANN
PORTE APERTE AL MARKETING DEI DISTRIBUTORI
L’azienda specializzata in chiusure ha studiato un programma di formazione diretto ai rivenditori. Prevede anche un insieme di articoli esclusivi per promuovere lo showroom
SVeronica Monaco
ono oltre 500 le rivendite di soluzioni Hörmann distribuite su tutto il territorio italiano. Oltre a garantire alla propria rete chiusure tecniche innovative e d’eccellenza, l’azienda si impegna a offrire un ventaglio di servizi costantemente in evoluzione, dalla formazione alle iniziative promozionali, fino a specifici strumenti di comunicazione.
CORSO DI FORMAZIONE CON I RIVENDITORI PARTNER HÖRMANN
PIÙ CONOSCENZA
Per incrementare la conoscenza degli aspetti tecnicocommerciali da parte dei partner, Hörmann si impegna a fornire informazioni pratiche utili alla gestione dell’attività di vendita e assistenza: «Abbiamo strutturato un programma di formazione specializzante», spiega la responsabile marketing Chiara Covi. «Centrali ai fini dello sviluppo aziendale, i nostri partner vengono coinvolti in attività utili ad affrontare un utente finale sempre più informato, a cui oggi è più che mai necessario rispondere in modo qualificato, rapido e digital».
I SERVIZI
I servizi rivolti agli showroom non si limitano però alla formazione: sono infatti a disposizione una
gamma estremamente ampia di strumenti e supporti sia per il punto vendita sia per la realizzazione di specifici piani di marketing. «Per esempio, da tempo i nostri rivenditori possono attingere al Programma Partner Hörmann: un insieme di esclusivi articoli per allestire e promuovere lo showroom», illustra Covi. «Oltre a ciò, proponiamo l’App Hörmann Plus, dedicata a rivendite e agenti, nonché ricca di tutta una serie di utili servizi, e il Partner Website, un’attività di visibilità e lead generation che prevede la realizzazione di un sito personalizzato e la gestione di campagne di web marketing a livello locale. Infine, ormai da quasi 20 anni supportiamo i concessionari con una campagna promozionale che viene accolta con sempre maggiore interesse dal pubblico».
PORTONE DA GARAGE E PORTA D'INGRESSO HÖRMANN. A SINISTRA, CHIARA COVI, RESPONSABILE MARKETING DELL'AZIENDA. SOTTO, IL PORTONE SEZIONALE RENOMATIC
IN SARDEGNA TERMOSA ENTRA IN BIGMAT
Sogni e soluzioni: sono le due parole chiave di Termosa, azienda che da oltre 30 anni è un punto di riferimento in Sardegna per il comparto della termoidraulica e che nel 2024 ha scelto di entrare nel Gruppo BigMat per consolidare la posizione anche nella distribuzione edile. La storia di quest’azienda, orgogliosamente sarda, inizia nel 1992 dalla realizzazione proprio di un sogno di Angelo Lisci, che dopo anni di esperienza nel settore della termoidraulica decide, insieme alla moglie Silvana Trogu, di avviare la sua azienda di distribuzione in cui convoglia tutta la sua competenza ed expertise e che vede al centro il cliente e i suoi bisogni. «Il nostro obiettivo è sempre stato, ed è tutt’ora, offrire un servizio di alto livello che ruota attorno alla consulenza, non solo vendita di prodotti, ma un’assistenza specializzata su ogni aspetto di un progetto di costruzione e ristrutturazione, realizzata creando con il cliente un rapporto di fiducia e di fidelizzazione. Alla base di ogni progetto per noi c’è sempre la relazione, la professionalità e la credibilità», racconta Angelo Lisci che guida l’azienda insieme alla moglie Silvana Trogu. Un percorso di crescita quello dell’azienda di Cagliari che ha raggiunto nel 2023 gli oltre 16 milioni di euro di fatturato, dato che verrà confermato anche nel 2024 (il fatturato ad oggi è di oltre
10 milioni di euro) con una buona prospettiva di crescita nei prossimi mesi. La termoidraulica è il core business dell’azienda a cui si affiancano l’elettrico e l’edilizia civile e industriale, inserita nella rivendita nel 2018. Sono due i punti vendita di BigMat Termosa per un totale di oltre 10 mila metri quadrati coperti tra esposizione e magazzino dove trovare soluzioni e prodotti termoidraulici, elettrici, edilizia pesante e leggera, ferramenta, climatizzazione, domotica ed energie rinnovabili ma anche sanitari, arredobagno e finiture. «I nostri clienti sono installatori, artigiani, professionisti della termoidraulica e dell’edilizia, imprese di costruzione ma anche progettisti, dagli ingegneri agli architetti, e privati, a cui offriamo un servizio tagliato su misura». Sopralluogo e preventivi gratuiti, garanzia di assistenza nella manutenzione ordinaria e straordinaria dei prodotti, valutazione ambienti e termoigrometriche, supporto nella scelta, pronta consegna, progettazione, installazione e riparazione , questi i servizi offerti dagli oltre 40 membri del team suddivisi tra il nuovo punto vendita di Sassari (aperto nel 2023 in una strategica zona industriale) e quello di Cagliari dove si trova il magazzino centrale e l’headquarters di BigMat Termosa.
WÜRTH ITALIA APRE UN NUOVO NEGOZIO A ROMA
Würth Italia ha inaugurato il nuovo Würth Store a Roma (via Aurelia 746). È il dodicesimo punto vendita per presidiare la provincia di Roma. Si estende su una superficie di oltre 300 metri quadrati e mette a disposizione più di 5 mila prodotti in pronta consegna tra utensili elettrici e a mano, prodotti chimici tecnici, minuteria, tasselli, prodotti per l’edilizia, materiali per l’installazione elettrica, prodotti antinfortunistici e Dpi, attrezzatura e abbigliamento da lavoro. Presso lo store è inoltre possibile usufruire dei diversi servizi, come il Click&Collect con cui ordinare la merce tramite Würth Online-Shop o Würth App e ritirarli in negozio in appena 60 minuti, e la possibilità di usufruire della consulenza tecnica e specializzata del personale in negozio, oltre alle offerte disponibili fino al 30 novembre 2024 per tutti gli artigiani e le imprese locali. «Inauguriamo il nuovo negozio dell’artigiano proprio per rispondere alla domanda di tutti i professionisti del settore che operano nella provincia di Roma. Questa nuova
apertura si inserisce nell’impegno generale di Würth di continuare a investire nella creazione di nuovi canali di contatto sul territorio nazionale, per assistere le imprese locali e offrire loro i nostri migliori prodotti e servizi», commenta Roberto Paglierani, Responsabile Retail di Würth Italia.
FATIGA ENTRA IN MADE DISTRIBUZIONE
Made Distribuzione, società che raggruppa i punti vendita diretti di Gruppo Made, dà il benvenuto a un nuovo componente: Fatiga, di Ceriano Laghetto (Milano). L’azienda è presente sul territorio da oltre 40 anni: è stata fondata dai fratelli Paolo e Rocco Fatiga, e oggi guidata da Maria Fatiga, entrata a far parte del team nel 1990. È una rivendita generalista di materiali per le costruzioni, dove i principali clienti sono rappresentati dagli artigiani e dalle piccole e medie imprese. Per Maria Fatiga, l’ingresso in Made Distribuzione è la realizzazione del desiderio di far parte di un’organizzazione commerciale strutturata, ma anche aperta alle nuove prospettive del settore della distribuzione edile. Il primo passo di Fatiga verso l’ampliamento della sua offerta è l’inserimento di ferramenta tradizionale, che affianca la già vasta proposta di materiali e soluzioni innovative per il settore dell’edilizia. Made Distribuzione, con una consolidata esperienza e competenza
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nel mercato, offre un servizio integrato che copre ogni aspetto del settore edile, garantendo qualità ed efficienza e fornendo soluzioni innovative e di qualità per ogni progetto. È composta da magazzini e showroom altamente professionali, dove vengono anche testati i nuovi servizi che poi il Gruppo destina a tutti i suoi aderenti.
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detriti e altri contaminanti nel sistema, e di Aquabox Half Base (75x37xh5cm, peso 2.74 kg), che fornisce una base di altezza di 5 centimetri per i moduli Aquabox.
GARANZIA ESTESA AI TERMOSTATI TADO°
Il marchio tado° (gestione smart dell’energia domestica), amplia il programma tado° Professional offrendo nuovi vantaggi per installatori e clienti. Con l’installazione della nuova gamma di
prodotti tado° X Professional, lanciata a maggio in tutta Europa, i clienti che scelgono installatori certificati tado° X Professional potranno accedere alla nuova gamma X e ricevere una garanzia estesa a cinque anni. La gamma tado° X Professional include Termostato Intelligente Cablato X, Termostato Intelligente Wireless X, Termostato Intelligente per Radiatori X, Ottimiz-
HYDRO BAN, MEMBRANA IMPERMEABILIZZANTE
Hydro Ban di Laticrete è una sottile membrana impermeabilizzante a elevata capacità di crack bridging, che non richiede l’uso di rete, tessuto, nastri e pezzi speciali per spigoli, angoli e raccordi con gli scarichi. È composta da un polimero monocomponente a base di gomma sintetica liquida auto indurente che dopo completa maturazione, forma una membrana continua altamente flessibile. Aderisce direttamente a numerosi supporti ed è adatto per uso interno ed esterno ed è ideale per applicazioni bagnate e in immersione continua, come docce e piscine.
NUOVA GAMMA ISOLANTE DI SOPREMA
Innovazione e sostenibilità si incontrano nella nuova linea di isolanti in fibra di legno di Soprema, progetta -
ta per garantire efficienza energetica, comfort abitativo e rispetto per l’ambiente. La nuova gamma Pavatex rappresenta un passo significativo verso l’eccellenza in termini di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. La nuova gamma è stata sviluppata per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità. L’approccio di Pavatex non solo riduce l’impatto ecologico dell’azienda, ma assicura anche che i suoi prodotti offrano adeguate prestazioni per un isolamento termico e acustico ottimale, contribuendo a edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente.
DAIKIN PRESENTA IL NUOVO MULTIPLUS
COPPO WINTER DOPPIA STELLA ALPINA
Il nuovo Multiplus di Daikin raffredda, riscalda e produce acqua calda, assieme a una gamma di prodotti flessibili, semplici da installare. Il climatizzatore ha ora cinque attacchi totali (la precedente versione si fermava a quattro), permette di climatizzare fino a quattro ambienti differenti e in più di avere un attacco per il serbatoio dell’acqua calda sanitaria fino a 230 litri. Daikin Multiplus è in grado di effettuare riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria senza gas e presenta nuovi serbatoi a pavimento, ora disponibili da 180 e 230 litri. È gestibile in modo smart con l’app OnecTA.
Il coppo Doppia Stella Alpina di Cotto Possagno fa parte della famiglia Winter, una gamma di prodotti idonei ad essere impiegati in condizioni climatiche estreme. I prodotti della linea Winter sopportano il gelo, i carichi nevosi, la forza degli agenti atmosferici, performance confermate altresì dall’ottenimento per il coppo Dsa della certificazione antigrandine di grado 4 dall’ente P+F sulle abitazioni e in particolar modo sui tetti. Sono adatti nelle zone ad elevate escursioni termiche: i coppi non temono neve, ghiaccio, grandine ed altre avversità, superando brillantemente la sfida dei climi rigidi.
STORIA DI COPERTINA
CRESCE IL BUSINESS DEI FORI PORTA E FINESTRA
A un anno dall’unione con DeFaveri, l’azienda specializzata nei sistemi a scomparsa descrive ai distributori la strategia per aumentare i ricavi. E presenta nuove soluzioni, come Syntesis Areo
Sinonimo di innovazione ed eccellenza tecnica nei sistemi per porta a scomparsa, Eclisse si propone con un’offerta completa di soluzioni per ogni tipo di chiusura, inclusi vani d’arredo, sportelli e cabine armadio, sperimentando nuove frontiere in cui funzionalità e design si incontrano. Una storia di successi lunga 35 anni, che a inizio 2024 ha visto la fusione con l’altra azienda di famiglia, De Faveri, specializzata in controtelai monoblocco e sistemi per infissi. Grazie a valori e
ECLISSE
obiettivi condivisi, il gruppo Eclisse punta così a consolidare la presenza nel segmento degli infissi e nel settore delle costruzioni, puntando su made in Italy, rispetto per la filiera e spirito d’innovazione. Ne parliamo con le due dirigenti del gruppo Eclisse Daniela e Antonella De Faveri.
Domanda. Perché scegliere Eclisse?
Daniela De Faveri. Perché abbiamo sempre cercato di vedere oltre. Questo significa lavorare per anticipare le richieste del privato. Significa essere sempre più vicini ai rivenditori e agli installatori, offrendo soluzioni che semplificano la vendita attraverso strumenti e servizi. Significa una continua ricerca, sia tecnologica che organizzativa, per fare in modo che tutto il flusso, dal progetto alla posa in opera, sia semplice ed efficace, con benefici per tutti.
D. E perché scegliere DeFaveri?
Antonella De Faveri. Perché il nostro impegno è focalizzato a rendere semplice la vendita e la posa in opera dei monoblocchi. Da anni lavoriamo per fare cultura su questi prodotti, che hanno contenuti molto tecnici e devono interloquire con gli altri elementi dell’involucro. Per questo dobbiamo rendere accessibili e semplici le informazioni a tutta la filiera, dal progettista all’impresa, passando per nostro rivenditore.
D. Parliamo della fusione Eclisse-De Faveri che è avvenuta circa un anno fa: come sta andando?
ECLISSE SYNTESIS COLLECTION.
SOPRA, ECLISSE 40 COLLECTION
STORIA DI COPERTINA
SEMPLIFICARE LA VENDITA È IL NOSTRO MANTRA
Fabrizio Zaccaron (nella foto), responsabile commerciale Italia di Eclisse spiega perché i rivenditori dovrebbero scegliere Eclisse. «Perché è un partner che in tempi di rapido cambiamento permette ancora di guadagnare. Questo guadagno sarà ancora più significativo nel 2025, poiché Eclisse ha una proposta di valore che prevede sia la vendita del prodotto standard, ma soprattutto un gigantesco potenziale inespresso nell’ambito dei fori porta. Questo settore consente il cross selling e permette veramente di decuplicare il fatturato all’interno di uno stesso appartamento. Se non lo fa il rivenditore, lo farà qualcun altro, magari il suo concorrente».
Domanda. Quali sono gli strumenti di vendita che offrite al rivenditore?
Risposta. Semplificare la vendita è il nostro mantra. Non a caso lo strumento più riconosciuto in termini di trasformatore di fatturato è un configuratore che si chiama Cercafacile Eclisse e nasce proprio per semplificare il lavoro dell’addetto del banco vendita edile e dello showroom. Ci siamo messi nei panni del venditore e ci siamo chiesti: come andare oltre la richiesta basica che viene fatta dai potenziali clienti?
Tanti anni fa abbiamo creato questo strumento che adesso sta veramente funzionando: ormai l’80% dei nostri ordini arriva attraverso il configuratore e chi lo prova afferma di non poterne più farne a meno. Cercafacile elabora oltre 12 milioni di codici in maniera molto semplice e porta alla conclusione della vendita con soluzioni uniche.
D. Quindi non è difficile utilizzarlo?
R. È molto facile. Alla fine, è un sito web. Chi sa comprare su Amazon, sa usare il Cercafacile.
D. Quanto è importante oggi avere un catalogo cartaceo in una società che va verso sempre più verso l’online?
R. Più il prodotto è emozionale, più è importante il catalogo cartaceo. Nella mia esperienza, il potenziale cliente può informarsi e farsi un'idea tranquillamente dal sito, immaginandosi il prodotto nella propria casa. Tuttavia aprire un catalogo, toccarlo con mano ,aiuta ancora di più l’immaginazione e trasmette un’emozione diversa. Per me il cartaceo deve rimanere perché dà un'arma in più nell’attività di vendita e negoziazione col cliente. Il catalogo online è sicuramente comodo, è più facilmente aggiornabile, certamente serve, ma il catalogo cartaceo fa la differenza.
D.
La vostra ultima innovazione è Eclisse Syntesis
Areo: di che cosa si tratta?
R. È uno sportello filomuro, quindi un prodotto che va a coprire qualsiasi nicchia esistente dal 30x30 centimetri fino a una cabina armadio da otto ante larga 5,40 metri e alta 2,70 metri. Una soluzione scalabile in base alle diverse esigenze che ha una potenzialità enorme. Il potenziale cliente si stupisce su come una soluzione così semplice possa regalare un risultato così emozionante, armonioso e coerente con il resto della struttura. Se gestito bene, fa aumentare parecchio il fatturato in un appartamento. E qui ritorno allo strumento del configuratore: le soluzioni Eclisse Syntesis Areo sono 5 milioni perché facciamo tutto a centimetro e le combinazioni sono veramente tante. Il configuratore in due passaggi, larghezza e altezza, consente di avere scheda tecnica e prezzo e fare il preventivo.
D. I rivenditori hanno capito la potenzialità dell' Eclisse Syntesis Areo?
R. Siamo in un percorso di comprensione. Alcuni pensano sia più difficile di quanto sia in realtà. Una volta spiegato il prodotto, capiscono che si tratta di un sistema molto semplice con grandi potenzialità di fatturato.
D. Come è orientata la domanda del mercato in questo momento?
R. Più verso l’alto. Dalle nostre statistiche soffre di più il prodotto standard, mentre quello «più estetico» ormai vale il 60% del fatturato. Sembra strano che per un’azienda come Eclisse, che produce controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, il 60% del fatturato arrivi da altre tipologie di prodotto.
D. Le vostre proposte sono collegate solo all’edilizia secco oppure no?
R. No, sia all’edilizia a secco che quella in muratura.
D. Come è destinato a cambiare il ruolo del rivenditore nel prossimo futuro?
R. Il rivenditore deve porsi l’obiettivo di essere differente dalla grande distribuzione. Vendiamo un prodotto che è un componente dell’oggetto di gran lunga più importante per qualsiasi persona: la casa. Il committente medio però non conosce niente della casa, quindi ha bisogno di consulenti che lo indirizzino verso la soluzione a lui più congeniale. Questa è una gigantesca opportunità che solamente la rivendita specializzata è in grado di cogliere. Chiaro che ci deve
essere una stretta collaborazione con le aziende, uno scambio di know how e informazioni.
D. Prezzo e qualità sono ancora i due poli della decisione di acquisto?
R. Sono due elementi importanti. Non possiamo nascondere che il primo abbia ancora la sua importanza. Mentre il prezzo è un numero, come si spiega la qualità? Dobbiamo far capire il beneficio, il vantaggio, le caratteristiche tecniche dei prodotti, quindi servono venditori che sappiano fare la differenza. Tra prezzo e qualità, dobbiamo metterci l’esperienza da far vivere al cliente e all’applicatore.
D. In che cosa la vostra proposta è differente dagli altri competitor?
R. Facciamo guadagnare il cliente anche in tempo di crisi. Abbiamo una proposta di valore, soprattutto un’organizzazione della vendita, semplicissima. Questa è la grande differenza. La concorrenza potrebbe anche produrre i nostri stessi prodotti, ma la vera differenza sta nel saper vendere. È una questione di mentalità.
D. Come sta andando il 2024 e, di pancia, che cosa vi aspettate dal 2025?
R. Il 2024 mi sta sorprendendo: questa coda lunga del superbonus 110% ci ha portato ad avere un fatturato con gli stessi volumi dell’anno scorso, ma i margini sono aumentati. Quindi evidentemente l’attività di vendita centrata sulla qualità sta funzionando, e i rivenditori ce lo stanno riconoscendo. Per il quarto trimestre 2024, e soprattutto per la prima parte del 2025, vedo un calo: non un crollo, ma assestamenti. Siamo comunque su valori altissimi, quindi non possiamo lamentarci.
STORIA DI COPERTINA
MARIAVITTORIA
SCHINCARIOL, RESPONSABILE FORMAZIONE DI ECLISSE. SOTTO, UN MOMENTO DI FORMAZIONE PRESSO LA SEDE DELL'AZIENDA
Daniela . È stata un’occasione di scambio di informazioni. Prima le due aziende erano veramente separate con canali di distribuzione diversi. Da qualche mese, da quando le due aziende sono diventate una, è iniziato uno scambio di informazioni e sinergie commerciali. La ex DeFaveri, ora Eclisse, ha una bella opportunità perché può sfruttare la nostra grande presenza all’interno del punto vendita edile.
D. C’è un gap di conoscenza tra i clienti tipici di DeFaveri e quelli di Eclisse?
Antonella. Trattando la vendita di un prodotto tecnico, ai clienti DeFaveri è richiesta conoscenza e un approccio più strategico e personalizzato rispetto alla vendita di un prodotto standard, di design o emozionale. Nel caso di Eclisse la vendita è legata a un discorso emozionale. I nostri venditori tipici riescono a far passare un messaggio di bellezza e di benessere. Direi che sono due approcci diversi. D. Quali sono i vantaggi che ha portato la fusione?
Daniela. Siamo in settori che all’apparenza possono sembrare vicinissimi, ma in realtà sono lontani. Tuttavia, se immaginiamo un appartamento in ristrutturazione o in costruzione, possiamo mettere sullo stesso piatto della bilancia i controtelai per fori esterni e quelli per interni. Questo secondo me è il denominatore comune. Tutto ciò che consente a un
DeFaveri MONOBLOCCHI PER INFISSI RAPIDI CON REGOLO
DeFaveri ha recentemente inaugurato Regolo, il nuovo configuratore studiato per semplificare il lavoro di chi rivende monoblocchi per infissi. Con questo nuovo strumento ogni rivenditore DeFaveri potrà configurare su misura ordini e offerte, in modo rapido e intuitivo, risparmiando tempo e velocizzando il tempo di risposta verso i propri clienti. «Semplificare la vita dei nostri clienti è il nostro obiettivo prioritario. Lo facciamo da oltre 60 anni nel nome del rapporto di collaborazione e reciproca fiducia che ci lega ai nostri partner, e della volontà di migliorare la qualità del lavoro per crescere insieme», commenta Arnaldo Finazzi (nella foto), direttore commerciale DeFaveri. «Regolo non rappresenta semplicemente un configuratore di prodotto, ma un supporto al metodo di lavoro in ottica di maggiore efficienza e tempestività nelle fasi di ordine e preventivazione».
POCHI CLICK
Regolo permette di personalizzare ogni ordine in base alle esigenze specifiche, gestendo variabili come misure, modelli e contesti di applicazione (intonaco o cappotto). Grazie a un’interfaccia intuitiva e funzionale, i rivenditori potranno visualizzare in tempo reale le opzioni disponibili e creare preventivi dettagliati con pochi click, ottimizzando ogni fase del processo di vendita. Quello della semplificazione è un approccio che permea su tutti i fronti il metodo DeFaveri nella creazione di soluzioni e servizi in grado di facilitare il lavoro di chi sceglie, rivende e installa monoblocchi per
infissi. Non solo grazie al design studiato nei dettagli per assolvere alle normative sempre più stringenti in ottica di efficienza energetica, ma anche nell’installazione dei prodotti.
PASSAGGI CHIARI
«Il nostro obiettivo», continua Finazzi «è quello di garantire che dal progetto alla posa in opera, i passaggi siano chiari e semplici per assicurare a committenti e progettisti la certezza del risultato finale in fatto di gestione del foro finestra e agli installatori un flusso di lavoro fluido e senza intoppi. Per questo motivo in tutti questi anni di esperienza nel settore, la nostra attenzione è sempre stata rivolta ad ascoltare le esigenze dei nostri clienti». La visione orientata alla semplicità rappresenta quindi una filosofia a 360 gradi che con il nuovo configuratore Regolo raggiunge un livello ancora più elevato di concretezza e segna un ulteriore passo verso il futuro.
STORIA DI COPERTINA
infisso di scorrere, aprirsi, proteggere dalle intemperie, dietro ha un’azienda che si chiama Eclisse.
D. Parlando di sinergie: DeFaveri ha appena lanciato il nuovo configuratore online che si chiama Regolo: di che cosa si tratta?
Antonella. Regolo nasce per facilitare la preventivazione al rivenditore di un prodotto particolarmente complesso. Un monoblocco è un prodotto che collega e unisce due strutture importanti come il muro e il serramento. Le varianti sono tantissime, quindi il rischio di sbagliare è alto. Ancora una
volta dobbiamo lavorare per facilitare la vendita ai nostri venditori, ma anche per ridurre al minimo le possibilità di errore. Se si sbaglia con un prodotto fatto su misura, sono danni per tutti.
D. Dopo la fusione è cambiato qualcosa per la formazione?
Antonella. Al momento no, le due metodologie di formazione rimangono separate anche se il minimo comun denominatore rimane aiutare i nostri rivenditori ad accrescere le loro competenze, sia tecniche che di vendita.
NEL FUTURO PER I PROSSIMI 35 ANNI
Eclisse ha festeggiato 35 anni di attività con un evento esclusivo dedicato ai dipendenti e alle loro famiglie, che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone. Durante la giornata si sono tenuti tour guidati ai reparti produttivi, mentre in serata spettacoli e intrattenimenti hanno divertito anche i più piccoli. L’evento Noi-Nuovi Orizzonti Insieme si è concluso con una grande festa presso il nuovo stabilimento di 12 mila metri quadrati a Pieve di Soligo (Treviso). Non solo un investimento infrastrutturale, ma un complesso che vedrà la nascita di una mensa aziendale di 900 metri quadri e di un’ala per bambini di 300 metri quadri per le attività dopo scuola, con un’area verde dedicata. «Oggi celebriamo un traguardo importante: i 35 anni di Eclisse. Questa festa è un riconoscimento per voi che con il vostro impegno avete reso possibile questo successo», si è
rivolta ai dipendenti Daniela De Faveri, amministratrice delegata di Eclisse. «Stiamo progettando il futuro insieme, guardando oltre con fiducia e determinazione. Noi significa scegliere di costruire ogni giorno qualcosa di grande». Durante l’evento è stato anche ribadito l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità e il sostegno al territorio. In linea con questi valori, Eclisse supporta attivamente oltre 70 associazioni sportive e culturali. Tra le ultime collaborazioni quella con Vaia, la startup nata in risposta alla devastante tempesta del 2018. L’azienda ha acquistato oltre 200 dispositivi Vaia Cube, amplificatori per smartphone realizzati con il legno recuperato dalle foreste devastate. Ogni dispositivo contribuirà alla riforestazione delle Dolomiti, con la piantumazione di un albero per ogni amplificatore distribuito.
STORIA DI COPERTINA
D. Parliamo della vostra attitudine a innovare. È spinta passando e pensando al rivenditore?
Daniela. Per noi innovare non significa per forza creare ogni mese prodotti nuovi, ma far scoprire prodotti che fino a quel momento il rivenditore, per qualche ragione, non ha mai considerato. Attraverso un’attività di cross selling facciamo scoprire loro questi nuovi prodotti, che per noi si trasformano in fatturato. Il controtelaio è una opportunità di business. Il nostro canale di vendita è esclusivamente quello della rivendita, che può essere di materiale per edilizia, ferramenta, rivendita di cartongesso o showroom di porte e serramenti. Questo è un punto che dopo 35 anni continuiamo a mantenere fermo.
D. Il green è un trend, ma anche un costo: è sostenibile?
Antonella. Il green non è solo un trend, è un dovere che ci assumiamo per un futuro sostenibile, per noi, ma soprattutto per i nostri figli. Sappiamo che non è semplice, perché comporta una serie di sfide e richiede un impegno concreto, sia economico che di risorse umane. Tutti ci dobbiamo impegnare, le aziende in primis.
D. Eclisse si impegna anche sul fronte della sostenibilità sociale?
Daniela. Tanto. I valori che sostengono l’azienda non possono allontanarsi dai valori personali di chi l’ha fondata e guidata. In Eclisse la creazione di valore passa anche attraverso il sostegno delle comunità locali e il riconoscimento del rapporto di reciproco scambio tra l’azienda, il territorio e la sua gente.
PRODUZIONE
TUBI E RACCORDI IN SINTONIA CON IL FUTURO
L’azienda friulana da 50 anni propone soluzioni per il mercato idrosanitario. E, dopo l’espansione all’estero, vuole crescere ancora in Italia. Con prodotti avanzati e formazione per i distributori
Martoni, un’azienda, un marchio, una garanzia di affidabilità e competenza. Da 50 anni il gruppo con base a San Vito del Tagliamento (Pordenone) e a Sorgues, in Francia, opera nel mercato italiano ed estero delle materie plastiche. Produce soluzioni per il settore edile, idrotermosanitario, industriale ed agricolo, mettendo a disposizione dei propri clienti una vasta gamma di articoli in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti: tubi e raccordi in Pvc e in polipropilene per edilizia, fognatura e condotte in pressione, valvole e pozzetti di scarico. Una realtà affermata nel settore, in continua evoluzione e attenta alla sostenibilità, che si impegna nella filiera per un costante miglioramento. Anche perché il mercato dei tubi e dei raccordi in Pvc e polipropilene, specie in Italia, dovrebbe essere più conforme alle normative europee. Per questo l’azienda sottolinea l’importanza di investire in formazione per i rivenditori e di offrire prodotti innovativi e sostenibili, con un focus sulla sostenibilità e sull’uso di materiali rigenerati. Martoni ha studiato diverse strategie per espandere la propria offerta e migliorare la distribuzione, con l’obiettivo di accrescere la presenza sul mercato, specialmente in quello italiano, nonostante le sfide che riservano un futuro incerto e una concorrenza serrata, spiega Corrado Martorel, ammini-
PRODUZIONE
stratore delegato dell’azienda, che YouTrade ha incontrato insieme a Federico Migotto, marketing manager, e Paolo D'Agostino, direttore vendite per l'Italia. Domanda. Non tutti i prodotti immessi sul mercato italiano rispondono alle normative: che cosa ne pensate?
Risposta. Purtroppo in Italia, nell’ambito dell’edilizia sono spesso utilizzati prodotti non a norma nel settore degli scarichi, quindi privi di certificazione. Questo mette in evidenza la scarsa competenza e una mancanza di leadership dal punto di vista delle rivendite e delle imprese, sottolineando come i produttori di tubi non siano stati in grado di far evolvere il mercato stando al passo con l’Europa. Molti clienti si approvvigionano di prodotti senza certificato di qualità, acquistandoli esclusivamente
in funzione del prezzo. Ma non è tutto: capita spesso che i tubi certificati per l’edilizia siano impiegati fuori dal loro campo di destinazione. Per esempio, succede spesso che in fognatura vengano utilizzati prodotti che invece dovrebbero essere impiegati all’interno dei fabbricati.
D. E questo perché?
R. Perché non c’è adeguata conoscenza da parte di una porzione di filiera.
Le problematiche stanno emergendo adesso attraverso i lavori del Pnrr, dove sono richieste diverse certificazioni e dove il materiale impiegato è soggetto a strette verifiche. Questo sta spingendo il mercato a cambiare rotta.
D. Nel panorama attuale come si pone Martoni?
R. Martoni è una realtà che esiste da oltre 50 anni, trasforma tubi e raccordi in Pvc e in polipropilene, e ha espe-
rienza su tutti i mercati, italiani ed esteri. Specialmente a livello europeo abbiamo ottenuto le più importanti certificazioni di qualità. Vogliamo crescere all’interno del mercato italiano, diventare leader e fare in modo che siano adottati prodotti adeguati nei contesti indicati.
D. Quali sono le caratteristiche di questi tubi di nuova generazione?
R. La nuova generazione di tubi è a tre strati, in Pvc e Pp. Sono prodotti co-estrusi, trasformati quindi attraverso l'utilizzo fino a tre estrusori che simultaneamente producono le pelli interna, esterna e lo strato intermedio. Una next generation per il mercato italiano che si trova a inserire nuove tubazioni in grado di rivoluzionare i sistemi attuali e che si affiancano alle tradizionali soluzioni monostrato.
A livello di produzione siamo di fronte a un cambiamento importante: si tratta di nuove tecnologie più performanti, che incrementano la qualità con prodotti più sostenibili, leggeri ed economici. La tematica della sostenibilità è un leitmotiv: l’Europa è povera di materie prime, ma ricca di plastiche trasformate che possono essere riutilizzate e rigenerate, il che contribuisce a ridurre le emissioni e a preservare l’ambiente. La filiera è chiamata a partecipare a questo processo.
D. Quando avete inserito nel mercato il prodotto a tre strati? Come è nata questa idea?
R. Martoni è stata la prima realtà italiana a introdurre la tecnologia della co-estrusione nel 1996, spinta dalle necessità del mercato tedesco. Queste evoluzioni hanno fatto sì che l'azienda potesse penetrare nei vari mercati garantendosi cospicue quote in nazioni importanti, come Germania, Olanda, Paesi dell’Est e non ultimo il mercato francese, molto rilevante. Nel corso del 2022 abbiamo acquisito il sito produttivo della concorrente Wavin, di Sorgues, a pochi km da Avignone. Un sito produttivo di 18mila metri quadrati di superficie coperta e 30mila metri quadrati scoperta che occupa circa 80 dipendenti.
Martoni France sta diventando una delle più importanti realtà produttrici di tubi co-estrusi in Francia. Con questa mossa abbiamo deciso di avvicinarci al cliente e alla distribuzione francese. L'espansione continua ancora oggi in modo capillare, legata alle richieste e alla sensibilità della committenza. Molti sanno che i nostri prodotti hanno ottenuto il certificato Cam, sono sostenibili e di qualità: quindi, date le normative, sono anche più ricercati. D. Per la formazione, invece, che cosa state facendo? R. A gennaio abbiamo in programma l’avvio dell’Academy. Al momento abbiamo confezionato un pacchetto di incontri, che è possibile seguire da remoto, dove toccheremo tematiche differenti per istruire i nostri interlocutori, partner e clienti sulla filosofia Martoni. I corsi riguarderanno anche il marketing, il magazzino e lo stoccaggio, l’utilizzo dei materiali e i vantaggi che si ottengono da quelli sostenibili. Riteniamo fondamentale conoscere il prodotto in ogni sua sfumatura per poterlo vendere e trasmettere i valori aziendali. Rimane aperta anche una sezione per il confronto con i corsisti. Svolgiamo inoltre già da tempo attività in presenza presso enti e studi di progettazione, poiché le reti fognarie sono un’esigenza delle infrastrutture e delle grandi imprese. Per quanto riguarda la distribuzione stiamo lavorando per implementare il servizio.
D. I vostri sistemi toccano diversi segmenti: chi sono i distributori?
R. La distribuzione dei sistemi di scarico è affidata principalmente a tre soggetti professionali: Rivenditore Idrotermosanitario (scarico sanitario), Rivenditore Edile (fognatura dell'edificio) e Rivenditore Specialista Trattamento Acque (Fognatura stradale). Negli ultimi trent'anni c’è stato uno stravolgimento tecnico dei sistemi di tubazioni che si sono diversificati nei materiali, nelle applicazioni e aggiornati, specialmente per quanto riguarda i lavori stradali e i fabbricati. I rivenditori edili,
PRODUZIONE
in questa fase, devono migliorare ancora tanto perché in questo segmento il business è davvero florido.
D. Che cosa dovrebbe fare, quindi, il rivenditore per entrare nel business?
PAOLO D'AGOSTINO, DIRETTORE VENDITE
MARTONI. A DESTRA, PARTE DEL TEAM
R. Deve lavorare per implementare le proprie competenze e conoscenze nel settore e rivolgersi ai partner giusti. Al momento si trova fra due fuochi: l’idrotermosanitario e lo specialista del trattamento delle acque, e rischia così di perdere una fetta di business. Dovrebbe trovare degli alleati che hanno molta competenza nel settore, che conoscono approfonditamente le tecnologie, che hanno uno sguardo rivolto al futuro, all’ambiente e ai prodotti sostenibili. Noi facciamo sia formazione che informazione, siamo determinati a far capire alla filiera cosa serve. Riteniamo che multipoint e consorzi debbano essere più trasversali, prestando attenzione a tutte le esigenze dei
loro territori e non solo a quelle della centrale d’acquisto. D. L’approccio di Martoni è diverso rispetto alle realtà già presenti sul mercato?
R. Dalle esperienze maturate all’estero abbiamo capito che i nostri clienti hanno diverse esigenze. Per quanto riguarda le lunghezze dei tubi, ad esempio, non bastano le metrature standard, da 2, 3, 5 metri, ma mettiamo a disposizione anche prodotti da 0,5 e 1 metro. Un altro vantaggio è avere produzioni integrate: siamo l'unica realtà in Italia a trasformare i tubi e i raccordi in Pvc-U e Pp-Hm. Siamo in grado di fornire sia tubi sia raccordi nello stesso momento, il che significa che offriamo un sistema completo in tempi rapidi, e per le consegne dei raccordi usiamo, oltre alle scatole, anche delle ceste metalliche specifiche per lo stoccaggio a magazzino e riutilizzabili, al fine di ridurre gli imballaggi a perdere
in cartone e/o legno. Il nostro sistema favorisce non solo il cliente, ma anche l’ambiente: non inquiniamo.
D. Quali servizi offrite ai rivenditori?
R. Prodotti esclusivi, lunghezze dei tubi diversificate, una gamma completa di raccordi, consegne rapide ed efficienti in pratici contenitori di trasporto, un dialogo continuo fra le parti. Presentiamo un prodotto poco conosciuto in Italia, ma fortemente consolidato all'estero. Vogliamo impostare delle regole, introducendo una nuova gamma di soluzioni che possano agevolare il lavoro di posatori e utilizzatori. Martoni ha già investito nel corso degli ultimi anni più di 20 milioni di euro per essere pronta a un’ulteriore implementazione di tubi e raccordi in polipropilene, con classi di rigidità più elevate, con resistenze chimiche maggiori, e di conseguenza accompagnare le rivendite con conoscenze e tecniche approfondite.
D. Per quanto riguarda il trasporto?
R. Stiamo implementando il nostro sistema di consegna, di carico e scarico, e quindi del magazzino, impegnandoci a una maggiore celerità. L’obiettivo è rendere autonomi i trasportatori che potranno programmare il lavoro e ottimizzare i tempi di consegna in 36-48 ore, così da migliorare l’esperienza in tutta Italia.
D. Quali sono i benefici dei vostri sistemi?
R. Sono performanti e di facile installazione, agevalono il lavoro di posatori e installatori, che possono lavorare efficacemente in cantiere e senza particolari intoppi. Proponiamo una gamma di tubi leggeri, sostenibili e al tempo stesso di qualità e performanti, che non inquinano l'ambiente. Un vantaggio per tutta la filiera e per l’utente finale, dunque. I nostri sistemi apportano diversi benefici a chi li applica, ad esempio, il sistema ad anello è più performante rispetto a quello di incollaggio nel sottosuolo, che pensiamo sparirà a breve nelle applicazioni esterne all'edificio, cioè nell'area definita "U" (Underground).
D. Quindi prodotti sostenibili...
R. Oggi la plastica deve avere una seconda vita: siamo stati tra i primi in Italia ad ottenere la Certificazione dall'Iip Psv, Plastica Seconda Vita, permettendoci così di essere conformi ai Cam. L’Europa ha tanta plastica da riciclare: più si producono queste tipologie di tubazioni, più si aiuta l’ambiente. Cerchiamo di trasmettere valori forti che vengano recepiti dai nostri clienti, specialmente i più giovani.
D. I vostri clienti percepiscono i plus?
R. Sì, siamo molto considerati, specialmente per il nostro impegno e la qualità dei nostri prodotti. Siamo all’avanguardia e sempre pronti a fornire soluzioni ottimali e attuali rispetto a chi utilizza e promuove sistemi obsoleti.
D. Avete investito molto in impianti moderni di produzione?
R. È per questo che siamo considerati molto anche a livello europeo: investire è fondamentale, significa evolversi, mantenere l’azienda competitiva e prestante. Oltre ad avere l'intenzione di ampliarci ancora di più, vogliamo focalizzarci sul rafforzamento della nostra presenza sul mercato italiano, continuando a innovare.
D. La vostra azienda è stata toccata dal cambio generazionale?
R. Siamo un team giovane, l’età media è di 34 anni e non possiamo che esserne soddisfatti. Si lavora con molta energia, voglia di fare, di dimostrare e di esprimersi con entusiasmo e intraprendenza. Sono anche questi i nostri punti di forza.
D. Registrate un impatto positivo dai lavori del Pnrr?
R. Assolutamente sì, ed è un business in crescita. La richiesta tassativa di prodotti certificati e sostenibili ci favorisce. Siamo fiduciosi.
D. Quali sono le vostre aspettative per la fine dell’anno?
E quali per il 2025?
R. Le proiezioni dei volumi per la fine del 2024 è in aumento rispetto al 2023. Ci attendiamo una crescita strutturale per il 2025.
D. Il superbonus ha inciso sul lavoro?
R. No, ha distolto l’attenzione dai lavori infrastrutturali e fuori dagli edifici, concentrando l’azione all’interno delle abitazioni. Adesso prevediamo un aumento dei lavori per quanto riguarda la gestione dell’acqua, e un aumento delle gamme all’interno delle rivendite. Il business è indubbiamente in crescita.
D. Il suo sogno del cassetto? Da qui a dieci anni avete un obiettivo?
R. Vedere l’azienda, che sino a pochi anni fa era principalmente presente all’estero, crescere anche in Italia. Desidero vederla crescere in modo sano nel mercato, colmando i gap presenti, con un approccio più europeo e con una filosofia che si basa su sani principi, di qualità e correttezza, cercando di essere parte del cambiamento. Martoni sarà sicuramente un attore protagonista nel ricambio delle fognature.
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• Copertura più leggera
• Colore garantito
• Impiegabile a basse pendenze
• Riduzione dei costi di posa grazie alla modularità del sistema
• Versatile può essere posata su diverse tipologie di tetti
• Manutenzione praticamente pari a zero
sue linee moderne e decise, si integra perfettamente con l’ambiente circostante.
NERO VELVET
L’edificio si caratterizza per l’attenzione particolare riservata alla copertura. Le forme geometriche regolari e dinamiche della villetta sfuggono infatti agli angoli retti, optando per un gioco di superfici oblique e orizzontali. Grazie alle sue caratteristiche estetiche e alla sua praticità d’uso, Fibrograf si è dimostrato il candidato giusto per questo progetto che va oltre i tradizionali concetti di rivestimento. La facilità di posa immediata e il risultato estetico finale sono stati confermati anche dai professionisti della Millenium Costruzioni di Brescia coinvolti nella realizzazione: gli installatori hanno infatti espresso piena soddisfazione nell’utilizzo di Fibrograf, per la sua combinazione di tecnologia avanzata e design moderno. Il risultato
IL PROGETTO
• Tipologia: villetta residenziale di nuova costruzione
• Ubicazione: Corzano (Brescia)
• Rivenditore Edile: Trenzani Srl (Brescia)
• Impresa installatrice: Millenium Costruzioni (Brescia)
• Copertura: Fibrograf, colore nero velvet
• Superficie totale copertura: circa 270 mq
finale è stato valorizzato anche dalla scelta del colore nero velvet, che conferisce alla copertura un aspetto elegante e contemporaneo.
SISTEMA INNOVATIVO
Le caratteristiche tecniche della soluzione Fibrotubi rendono il processo di posa estremamente semplice. La banda preforata sul lato sinistro della lastra permette un fissaggio rapido e sicuro, mentre le piegature sulla parte superiore e inferiore garantiscono un ancoraggio preciso e stabile. Questo sistema innovativo offre una texture di copertura che richiama l’eleganza dei rivestimenti tradizionali di tipo aggraffato, combinando i vantaggi della modularità. Il tetto costruito con Fibrograf permette inoltre di mantenere un’elevata tenuta all’acqua, la massima impermeabilità anche con precipitazioni abbondanti e di realizzare una copertura senza fissaggi a vista.
FIBROGRAF OFFRE
UNA TEXTURE DI COPERTURA CHE RICHIAMA L’ELEGANZA DEI RIVESTIMENTI TRADIZIONALI DI TIPO AGGRAFFATO, COMBINANDO I VANTAGGI DELLA MODULARITÀ
FORMAZIONE NON-STOP PER L’EDILIZIA
L’azienda sudtirolese specializzata in produzione e distribuzione di materiali ha scelto un programma di learning che si affianca al servizio di consulenza e al supporto tecnico
«I
l successo sul mercato dipende sempre di più dall'apprendimento. Molte persone, però, non sanno come imparare». È una delle massime di Chris Argyris, teorico della Learning Organization, che già negli anni Settanta sottolineava l’importanza della conoscenza all’in-
terno delle organizzazioni. È proprio da questo presupposto che Riwega, azienda da oltre 25 anni specializzata nella produzione e distribuzione di materiali all’avanguardia per l’edilizia, ha attivato un fitto programma formativo con relatori d’eccellenza al fine di accrescere la cultura del costruire a basso consumo energetico.
DUE SALE DEDICATE
«Ogni giorno dobbiamo confrontarci con nuove leggi e direttive sempre più severe rispetto all’efficienza energetica dell’involucro edilizio», commentano gli specialisti di Riwega. «Pertanto, per poter garantire una perfetta competenza tecnica adeguata alle normative vigenti, è necessario che le conoscenze tecniche siano sempre aggiornate». Per offrire il massimo supporto al programma di formazione, la sede Riwega di Egna (Bolzano) ha appositamente realizzato due sale, R be (Riwega Building Education) e Rtc (Riwega Training Center), oltre a un reparto tecnico dotato di software avanzati per le consulenze al cliente.
AGGIORNAMENTO CONTINUO
L’aggiornamento continuo si accompagna al supporto tecnico, da sempre altro pilastro fondamentale dell’azienda. Per elevare gli standard abitativi, e fornire a progettisti e costruttori la possibilità di ideare edifici a basso consumo energetico e ad alto comfort abitativo, è necessario infatti un approccio accurato e consapevole già nelle scelte costruttive iniziali. Per questo Riwega si impegna a informare costantemente architetti, progettisti e costruttori sulle molteplici possibilità e varianti, offrendo la possibilità di consulenze in loco. Per consulenze tecniche specifiche, analisi di pacchetti e studi di sistemi costruttivi sono disponibili i tecnici esterni
di area, mentre per tutte le informazioni tecniche e commerciali sui prodotti i consulenti tecnici di zona sono pronti a rispondere a eventuali richieste.
RICERCA E SVILUPPO
Qualità, salubrità e sicurezza sono i criteri base che guidano il reparto ricerca e sviluppo di Riwega, interessata ad anticipare le future esigenze del mercato edile e a investire nella formazione, «criterio imprescindibile se si desidera contribuire alla realizzazione di un domani migliore», confermano dall’azienda.
SOPRA E A SINISTRA, CORSI DI FORMAZIONE. SOTTO, IL RIWEGA TRAINING CENTER PER L’ADDESTRAMENTO DELLE MAESTRANZE ALLA CORRETTA APPLICAZIONE DEI PRODOTTI
MAKITA
L’EDILIZIA È PIÙ FACILE SENZA FILI
L’azienda giapponese, presente in Italia da 50 anni, prevede un’ulteriore spinta per gli strumenti a batteria. E allarga la proposta a nuovi settori professionali
Mezzo secolo e non sentirlo. Archiviati i primi cinquant’anni di presenza in Italia, Makita si avvia ad affrontare un futuro fatto di innovazione continua, attenzione all’ambiente e tecnologia cordless. Conosciuta sul mercato per i suoi elettroutensili professionali di alta qualità, l’azienda è tra i principali player nei settori dell’edilizia, della carpenteria metallica, della lavorazione del legno e nelle installazioni.
ELETTROUTENSILI PRO
Makita si presenta sul mercato elettroutensili con prodotti che si rivolgono quasi esclusivamente al professionista. «Il mercato sta subendo una veloce traslazione dal filo-scoppio al batteria. Il web ha sicuramente inciso sulla tipologia di vendita anche di questa tipologia di prodotto, anche se per quanto ci riguarda il contatto diretto con il rivenditore e l’utilizzatore rimane il nostro sistema privilegiato di proposta. Per il futuro prevediamo un’ulteriore spinta del settore batteria con utensili con capacità maggiori e con impieghi in nuove lavorazioni», spiega Luca Gilardi, sales manager di Makita Italia. «Abbiamo accordi di gruppo con i player di riferimento del settore delle rivendite di materiali per edilizia, oltre a operare con singoli opinion leader
SEDE MAKITA ITALIA
AD ARLUNO (MILANO. SOTTO, A SINISTRA, LUCA GILARDI, SALES MANAGER DI MAKITA ITALIA; A DESTRA, DEMO SUL CAMPO
DEGLI ELETTROUTENSILI DELL'AZIENDA
sul territorio. In collaborazione con loro stiamo proponendo ai vari end users tutte le soluzioni di cui necessitano in ambito operativo. Sempre con i distributori organizziamo corsi formativi presso la nostra sede di Arluno (Milano) per fornire le macchine e gli accessori idonei per ogni tipo di lavorazione. I demo sul campo offrono un aiuto importante facendo testare il prodotto. Inoltre, la nostra sede con magazzino garantisce una disponibilità elevata sia di macchine sia di accessori e di ricambi. Il servizio spedizione permette la consegna su tutto il territorio nazionale in pochi giorni dalla data dell’ordine. Allo stesso modo la possibilità di fornire utensili di cortesia, denominati SOS, permette di gestire con le imprese eventuali fermi macchina in attesa di riparazione».
PRODUZIONE
UNO SHOW PER IL COMPLEANNO
Presente in Italia dal 1974, Makita ha voluto festeggiare i suoi cinquant’anni di attività con un evento che ha coinvolto la rete commerciale e i clienti, oltre al presidente Makita Italia Tatsuhiko Shichi, il presidente di Makita Messico Yawara Akazawa e il presidente di Makita Europa Kasuhisa Makino. La giornata, animata dalla conduttrice Francesca Leto, si è aperta presso la sede di Makita Italia ad Arluno (Milano): oltre a mostrare l’innovativa struttura logistica, l’intero complesso è stato allestito per l’occasione con aree tematiche dimostrative dei prodotti e con stand dedicati ad alcuni partner speciali. I partecipanti hanno potuto visitare la sede con tour guidati attraverso i principali reparti, come l’ampio showroom di 600 metri quadrati, la Demo-room, il vasto polo logistico di 16 mila metri quadrati e il Repair shop. Al termine della visita guidata gli ospiti hanno potuto assistere allo showcooking dello chef Mario Ferrero che ha cucinato con gli utensili Makita. Nel pomeriggio si sono svolte una serie di dimostrazioni della gamma dei prodotti cordless dell’azienda suddivisi in aree tematiche (edilizia, carpenteria, cura del verde, pulizia). L’evento si è concluso con la visita al Museo Storico Alfa Romeo di Arese. La conduttrice Francesca Leto ha ravvivato la cena di gala con un talk show che ha visto la partecipazione della motociclista ambassador Yamaha Francesca D’Alonzo (in arte The Velvet Snake) e sei premiazioni a sorteggio tra i clienti che hanno effettuato le prove pratiche durante l’open day in sede.
RICERCA E SVILUPPO
Gli ingegneri Makita si dedicano costantemente alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie da applicare ai nuovi prodotti. L’intera linea di utensili a batteria è in continua espansione e comprende circa 600 articoli suddivisi in tre differenti piattaforme: Cxt (Compact Extreme Technology), Lxt (Lithium Extreme Technology) e la più recente Xgt (neXt Generation Technology) progettata per applicazioni con requisiti di potenza particolarmente elevati. «La linea Xgt 40Vmax in grado di garantire performance uniche nel settore batterie sta ottenendo ottimi risultati. Questa piattaforma sta crescendo ogni anno per numero di prodotti e fatturato», afferma Gilardi.
MINORE IMPATTO
Tra le priorità dell’azienda c’è anche l’attenzione verso l’ambiente, che ha portato allo sviluppo di utensili con minor impatto e rispettosi della salute degli operatori. Il programma Zero Emission di Makita si basa sull’utilizzo di energia rinnovabile per usi professionali con la proposta di prodotti e kit energy idonei per ogni esigenza. Le batterie agli ioni di litio consentono di lavorare in assoluta assenza di gas di scarico e pressoché senza produrre rumore. Fa parte del programma Zero Emission il sistema di prodotti Connector, che comprende zaini Power Pack e utensili come decespugliatori, rasaerba, soffiatori e vibratori per calcestruzzo. «Credo che da sempre Makita abbia deciso quale sia la sua linea. Gli otto stabilimenti produttivi e le oltre 50 filiali nel mondo stanno a testimoniarlo. Qualità e innovazione sugli elettroutensili sono e saranno affiancati alla sicurezza e alla sostenibilità, le nostre linee guida anche per il futuro. La clientela ha ormai individuato nel brand un partner di sicura affidabilità e con prodotti all’avanguardia. La ricerca e la spinta per inserirsi in nuovi mercati con attrezzature progettate e dedicate stanno a testimoniare questa volontà», sottolinea il sales manager. «Investiamo inoltre continuamente in ricerca. La collaborazione con le aziende produttrici più prestigiose e con le università tendono sempre a ricercare nuove soluzioni. La nostra sede sta già valutando ampliamenti di magazzino e nuovi inserimenti in organico per sostenere la crescita».
GARDEN E CLEANING
«Nonostante la flessione del canale costruzioni dopo la riduzione degli incentivi, l’azienda sta segnando buoni risultati grazie anche a inserimenti in nuovi settori, quali il garden e il cleaning in particolare, e supportata dal lancio di novità, una costante per la nostra azienda», aggiunge Gilardi. Articoli come i box termici per la conservazione di materiali isolanti o per scaldare o raffreddare vivande, i ventilatori per essiccare più rapidamente pareti stuccate o rinfrescare l’aria in ambienti chiusi o poco arieggiati, sono solo alcuni esempi delle
soluzioni con applicazione professionale e per il tempo libero. Tra le novità il robot aspiratore 18V DRC300Z che ha ottenuto il riconoscimento Product of the Year 2023 Award. Con filtro Hepa e motore brushless, è ideale per la pulizia di magazzini e showroom fino a 600 metri quadrati ed è progettato con nuova funzione di mappatura ambienti tramite telecamera e radar laser a 360 gradi. A completamento della gamma ci sono gli oltre cento prodotti del catalogo Makita Utility, suddivisi in cinque categorie: abbigliamento tecnico, livelle e misuratori, sistemi di illuminazione, valigette Makpac System e portautensili Tool Holders.
LA STORIA
Nata a Nagoya City (Giappone) nel 1915, con il nome di Makita Denski Seisakusho, l’azienda inizialmente si è specializzata nella vendita e riparazione di apparecchi di illuminazione, motori e trasformatori. La competenza nel campo dei motori elettrici è cresciuta tanto da portare nel 1935 la società a esportare i suoi dispositivi in tutto il mondo. Oggi Makita è una multinazionale presente in oltre 170 Paesi con otto stabilimenti produttivi di proprietà situati in altrettanti Stati. L’azienda assicura la disponibilità costante di prodotti e ricambi grazie al magazzino situato in Italia, e un servizio consegna veloce abbinato a una rete di assistenza efficiente. Con una squadra di tecnici specializzati dotati di van allestiti, inoltre, incontra direttamente gli utilizzatori finali permettendo loro di testare sul campo i vantaggi e le peculiarità degli elettroutensili.
FRIULSIDER
NON SI FERMA LA CRESCITA DELLA FIXING FACTORY
L’azienda del Gruppo
Simpson Strong-Tie specializzata in fissaggi sicuri e innovativi ha avviato la costruzione di nuovi uffici e di un centro convegni, e divenda sede operativa per il business in Italia, Spagna e Portogallo
NSara Giusti
on si ferma la crescita di Friulsider, azienda di San Giovanni in Natisone (Udine) specializzata nella progettazione e produzione di fissaggi sicuri ed innovativi, che quest’anno ha avviato la costruzione di nuovi uffici e un centro convegni di oltre 400 metri quadrati. Le nuove strutture sorgono su un’area adiacente alla sede attuale dell’azienda e
L’INGRESSO NEL GRUPPO SIMPSON STRONG-TIE HA AMPLIATO L'OFFERTA FRIULSIDER AI FISSAGGI PER L’EDILIZIA IN LEGNO. IN FOTO, APPLICAZIONE PIASTRA ANGOLARE ABR255
includono anche sale riunioni, aree training e uno showroom dedicato ai prodotti, con uno spazio per raccontare storia e valori aziendali.
PIANO
DI INVESTIMENTI
Lo slancio a questo piano di investimenti è arrivato nel 2022 grazie all’ingresso della società nel Gruppo Simpson Strong-Tie, colosso americano con numerose filiali in Europa conosciuto in tutto il mondo per le sue soluzioni strutturali e tecnologie innovative. Già lo scorso anno l’acquisizione ha portato un impulso significativo per Friulsider, che ha ampliato lo stabilimento aziendale con una nuova area da 10 mila metri quadrati. Oltre al ricollocamento dei reparti di assemblaggio e confezionamento, l’ampliamento ha visto l’introduzione di due nuove linee di produzione ad alta automazione. Tutto ciò ha permesso l’ottimizzazione del layout e una maggiore efficienza, che porterà a un incremento della produzione del 30%. L’ingresso nel Gruppo americano ha inoltre permesso a Friulsider di ampliare notevolmente la sua offerta, espandendosi anche nel mondo dei fissaggi dedicati all’edilizia in legno, settore in cui Simpson Strong-Tie è uno dei principali player a livello mondiale. Per questo sviluppo l’ampliamento del magazzino diventa un elemento centrale.
PUNTO DI RIFERIMENTO
Il piano di investimenti portato avanti a seguito dell’ingresso nel Gruppo è funzionale alla posizione
strategica dello stabilimento friulano, che diventerà il polo logistico e distributivo per gli ancoranti del continente europeo. Inoltre, Friulsider è la sede della Region South del Gruppo e sede operativa del business Simpson per Italia, Spagna e Portogallo.
A SINISTRA, APPLICAZIONE ANGOLARE ANCORAGGIO HOLD DOWN HTT22E. SOTTO, LA SEDE DI FRIULSIDER A SAN GIOVANNI IN NATISONE (UDINE)
BIEMME
L’ISOLAMENTO LEGGERO COME L’ARIA
Aerogel Tech è un materiale innovativo, composto per il 98% circa da atmosfera e solo da una minima percentuale di silice amorfa. Garantisce una buona coibentazione delle superfici anche con uno spessore molto ridotto
AFranco Saro
erogel Tech è un materiale innovativo, composto per il 98% circa da aria e da una minima percentuale di silice amorfa (SiO2), che offre prestazioni isolanti eccezionali. È stato sviluppato da Biemme e sfrutta le proprietà della silice amorfa per creare una soluzione altamente performante, leggera, versatile e pratica da applicare, perfetta per l’edilizia e l’industria sostenibile.
AEROGEL TECH, MICROCAPPOTTO IN PASTA DI BIEMME
COMPOSIZIONE E VANTAGGI
Aerogel Tech è formato da una matrice di nanoparticelle di silice che intrappolano l’aria, riducendo al minimo il trasferimento di calore. Questo garantisce un isolamento termico superiore con spessori ridotti. Nonostante la sua leggerezza, l'aerogel è un materiale sorprendentemente resistente, in grado di assorbire urti e vibrazioni anche in condizioni estreme. Grazie alla sua traspirabilità, previene efficacemente la formazione di condensa e muffe, migliorando la qualità dell'aria negli ambienti in cui è applicato. Inoltre, è completamente atossico e sicuro per l'uomo e l'ambiente. Essendo ignifugo e riciclabile, rappresenta una scelta sostenibile e risponde perfettamente alle esigenze di un’edilizia più ecologica.
APPLICAZIONI
Nel settore edilizio, Aerogel Tech è ideale per l’isolamento di pareti, tetti e soffitti, sia in nuove costruzioni che in ristrutturazioni. Grazie al suo spessore di pochi millimetri, ottimizza gli spazi aumentando l'efficienza termica, risultando perfetto per edifici storici. Nell'industria, è impiegato in impianti ad alte temperature come tubazioni e serbatoi aerospaziali, grazie alla sua resistenza alle condizioni estreme. Perché preferire Aerogel Tech ai prodotti già presenti sul mercato? Rispetto ai materiali tradizionali, garantisce spessori ridotti e un’efficienza superiore durante il tempo, facilitando l’installazione anche in spazi difficili. La sua durabilità lo rende un investimento a lungo termine, riducendo la manutenzione e mantenendo invariate le prestazioni. Inoltre, contribuisce alla riduzione dei consumi energetici, rendendo questo prodotto una scelta vincente per l’efficienza e la sostenibilità.
CAVATORTA
L’ANTICADUTA CERTIFICATO SALVA LA VITA
Copertec System, disponibile in due versioni, è studiato per la protezione permanente nel lavoro su lucernari non calpestabili. È il primo ad aver ottenuto il bollino blu del Cnr
Il lavoro edile comporta spesso dei rischi che possono essere opportunamente evitati attraverso l’impiego di attrezzature e strumenti dedicati. Ogni tipologia di intervento si caratterizza per differenti livelli di rischio: la costruzione e la manutenzione delle coperture di edifici industriali, commerciali e agricoli rientrano tra le attività ad alta pericolosità, che meritano misure di sicurezza adeguate. Per scongiurare infortuni e incidenti Cavatorta ha ideato un sistema ad hoc, il Copertec System.
RETE ANTICADUTA COPERPLAX. A SINISTRA, COPERTEC
ELEMENTI PER ANCORAGGIO
SICUREZZA DEL SISTEMA
Azienda specializzata nella produzione di reti metalliche, con export in più di 50 Paesi e un fatturato di gruppo di oltre 140 milioni di euro grazie ai suoi sei stabilimenti produttivi, Cavatorta ha messo a punto Copertec System. Si tratta di un sistema per la protezione permanente anticaduta per lucernari non calpestabili: è applicabile sia all’interno, sull’orditura portante della copertura, sia all’esterno su pannelli sandwich in doppia lamiera o su lastre metalliche grecate e/o ondulate. Le reti elettrosaldate in acciaio, correttamente installate, possono sopportare il peso di una persona. Per rendere il sistema certificabile occorre seguire le indicazioni di posa in opera descritte rilasciato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per le Tecnologie della Costruzione (Itc-Cnr).
ACCIAIO ZINCATO
L’impiego di Copertec System prevede l’utilizzo delle reti anticaduta Copertec o Coperplax. Copertec è il primo e unico sistema anticaduta permanente ad aver ottenuto la certificazione dell’Istituto
per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Itc-Cnr) di San Giuliano Milanese, con Agrement Tecnico n. 650/14 del 29.10.2014. Questa certificazione, unica nel suo genere, riguarda il sistema di protezione nella sua interezza (rete e posa in opera) e ne attesta la grande affidabilità. Nello specifico, Copertec è una rete elettrosaldata in acciaio zincato con triplo vivagno alle estremità. L’impiego è finalizzato alla protezione dai rischi di caduta in fase di manutenzione delle lastre in cemento-amianto e dei lucernari zenitali presenti nelle coperture degli edifici a destinazione industriale, agricola e commerciale. Copertec offre, inoltre, la possibilità di installare un sistema anticaduta a norma che non richiede l’intervento di un tecnico che ne certifichi la conformità.
RETE PLASTIFICATA
Coperplax è la versione plastificata di Copertec. Si tratta di una rete elettrosaldata e plasticata con triplo vivagno alle estremità. I fili trasversali e longitudinali della rete elettrosaldata, entrambi lineari, sono in acciaio zincato. La plastificazione avviene attraverso un esclusivo processo di sinterizzazione elaborato da Cavatorta (Galvaplax Process) che garantisce grande resistenza nel tempo. Il filo di base d’acciaio, zincato a caldo, viene immerso in un bagno di primer speciale, elemento fondamentale ai fini di un perfetto ancoraggio del Pvc al metallo. Segue la plastificazione mediante un processo di fusione a letto fluido, che garantisce una copertura pulita ed omogenea su tutta la superficie della rete.
INSTALLAZIONE IN INTERNO
Il sistema Copertec System è posizionato sotto i lucernari in materiale plastico non calpestabili e ancorato direttamente sulla struttura portante della copertura seguendo una tra gli schemi di posa descritti nell’Agrèment Tecnico. Per l’ancoraggio della rete (Copertec o Coperplax) sono proposte tre opzioni di profili e di viti da scegliere in base al tipo di struttura su cui va eseguito l'ancoraggio.
INSTALLAZIONE IN ESTERNO
Nel caso di coperture rivestite con pannelli sandwich in doppia lamiera o lastre metalliche grecate-ondulate, il sistema può essere ancorato direttamente sugli stessi, sopra ai lucernari, seguendo uno tra i due schemi di posa descritti nell’Agrèment Tecnico. In questo caso, essendo la rete esposta agli agenti atmosferici, occorre necessariamente usare la rete nella sua versione plastificata (Coperplax) ancorandola con appositi accessori (piastra inox con relativa guarnizione Epdm e tre rivetti per piastra).
MENO COSTI CON IL KITTING RUBRICHE
MUOVIAMOCI
ANDREA PAYARO
Docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
Esiste una pratica che prevede una forte relazione tra il magazzino e il reparto produttivo. Tale pratica viene in gergo chiamata kitting e si tratta della preparazione da parte del magazzino di tutto quel materiale che servirà successivamente in una determinata fase del processo di produzione. Il processo di kitting coinvolge la raccolta di vari componenti o materiali necessari per un particolare prodotto o fase del processo produttivo, raggruppandoli in un unico pacchetto o kit. Questo kit è poi inviato a una stazione di assemblaggio o a un punto specifico della catena di produzione o distribuzione. Il kitting può essere paragonato alla preparazione degli ingredienti necessari per realizzare una ricetta. Il magazziniere dosa e prepara tutto ciò che serve. Quando è il momento giusto, il magazzino serve alla produzione i componenti preparati affinché la produzione possa assemblare o realizzare quanto previsto. In un certo senso, tale pratica può essere anche vista come un’applicazione del just in time in linea (fare arrivare ciò che serve quando serve). I vantaggi del kitting prevedono una
per prendere il materiale per operatore
Produttività media oraria per operatore
Prezzo di vendita di un pezzo (medio)
Giorni lavorativi per anno
Costo medio orario di un operatore
Minuti al giorno dedicati dagli operatori alla produzione al prelievo materiale
Minuti per anno dedicati dagli operatori alla produzione al prelievo materiale
Ore per anno dedicate dagli operatori alla produzione al prelievo materiale
Costo annuo per l’attività di prelievo da parte degli operatori alla produzione
Euro/anno Pezzi non prodotti in un anno
Fatturato perso per pezzi non prodotti
maggiore efficienza produttiva e una migliore qualità dell’asservimento, diminuendo i materiali a bordo linea. Ancora oggi, in alcune realtà, questa pratica non viene realizzata, costringendo spesso l’operatore addetto alla produzione ad andare a prendersi componenti o materiali nel magazzino. Per fare comprendere il costo operativo del non-kitting di seguito si presenta un caso reale di un’azienda che realizza sistemi oleodinamici. Le postazioni di assemblaggio sono dieci, ciascuna con un proprio operatore addetto al montaggio. Ogni operatore dedica 5 minuti ogni ora di lavoro per andare a prendere quanto serve alla fase di montaggio. Facendo due calcoli: 5 minuti per ora x 8 ore di lavoro x 10 operatori al montaggio = 400 minuti al giorno dedicati all’auto-approvvigionamento del materiale. Sapendo che il lavoro è ripetitivo e viene fatto tutti i giorni dell’anno (240 giorni lavorativi), il tempo complessivo annuale per il prelievo del materiale è pari a 400 minuti al giorno x 240 giorni lavorativi per anno = 96 mila minuti pari a 1600 ore. Se un operatore costa 24 euro/ora il costo annuo dell’attività è pari a 24 euro/ora x 1600 ore/anno = 38.400 euro/anno. La prima conclusione è che il costo del prelevare il materiale da parte dell’operatore della produzione è equivalente al costo di un addetto al magazzino. In altre parole, il costo sostenuto potrebbe essere destinato all’assunzione di un magazziniere che fa solo la preparazione del kit durante la giornata, permettendo all’operatore alla produzione di recuperare produttività. Sulla produttività emerge il valore del kitting. L’azienda dell’esempio produce mediamente 15 pezzi per ora per operatore e ogni pezzo viene mediamente venduto a un prezzo di 250 euro. Dai calcoli precedenti, gli operatori alla produzione dedicano in un anno 1.600 ore per prendersi i materiali. In quelle 1.600 ore si sarebbero potuti realizzare ben 15 pezzi all’ora per 1.600 ore per anno = 24 mila pezzi. Considerando, infine, che ogni prodotto viene venduto a un prezzo di circa 250 euro, il non-kitting ha portato a una perdita potenziale di fatturato pari a 250 euro per pezzo x 24 mila pezzi non fatti = 6 milioni di euro. Morale: in un’azienda la stretta sinergia tra magazzinieri e operatori alla produzione può comportare sia un miglioramento operativo che un aumento di produttività.
RUBRICHE
ALESSANDRO BONVICINO REGOLIAMOCI
LIL PUZZLE DEL SALVACASA
a cosiddetta legge Salvacasa è entrata in vigore non senza (come spesso avviene) cancellare dubbi interpretativi. Insomma, fatta la legge trovato l’inghippo. Uno degli interrogativi che si sono posti fin da subito riguarda l’applicabilità di quello che assomiglia a un condono, al pregresso. Se correggere gli abusi edilizi minori all’interno di un appartamento è, appunto, l’obiettivo della legge e, quindi, è scontato che l’irregolarità sia pregressa, caso diverso è quello delle contestazioni in corso di giudizio o già passate in giudicato. Cioè per quei procedimenti arrivati già in causa giudiziale e che hanno compiuto i primi passi sul cammino della giustizia, oppure hanno registrato una sentenza del tribunale. Che, però, aveva operato considerando le regole precedenti. Il Consiglio di Stato, per esempio, a settembre si è già pronunciato in merito con una sentenza che chiarisce in parte l’applicazione della legge Salvacasa.
Nello specifico, il massimo giudice speciale amministrativo ha esaminato il caso di un cambiamento di destinazione da deposito a residenza multato dal Comune di Napoli nel 2019 con l’aggiunta di una riduzione in pristino, cioè, con l’obbligo di rimozione di quanto costruito volta alla tutela dell’igiene e del decoro dei cittadini. Il Consiglio di Stato ha stabilito, però, che l’abuso in questione rientra nella sanatoria appena approvata, che prevede di cancellare l’irrego-
larità con il pagamento di quanto previsto per legge. Secondo il giudizio espresso, quindi, una sentenza sfavorevole al privato, che sia emessa applicando il regime antecedente la legge 105 (il Salvacasa), non impedisce al soggetto in questione di presentare una nuova domanda, che sospenda l’efficacia degli atti impugnati, almeno fino a una nuova pronuncia del Comune che applichi il nuovo provvedimento. E questo anche se esiste una sentenza pregressa, come nel caso di Napoli, che stabilisce si sia trattato un abuso edilizio. Ma, attenzione: ora il privato in questione dovrà fare domanda al Comune di poter applicare il Salvacasa, sanando l’irregolarità come previsto dalla legge. Tutto a posto? Non esattamente, perché il Comune di Napoli potrebbe respingere la richiesta e, in questo caso, tornerà efficace l’ingiunzione di ripristino emessa in precedenza. Con prevedibile successivo ricorso, con gli altrettanto prevedibili tempi lunghi: basti pensare che la sanzione del Comune è di cinque anni fa e la vicenda non è ancora giunta al termine. Non solo. Più in generale, rimane il problema di chi l’abuso non l’ha commesso, ma l’ha subìto. Per esempio, vicini di casa che possono essere stati danneggiati dalla irregolarità e per questo hanno sporto denuncia. Ora, con una sanatoria che comprende ciò che è già arrivato in tribunale, si trovano con la prospettiva di vedere allontanarsi l’eliminazione delle opere abusive.
Mapei fa shopping in Gran Bretagna
Mapei rafforza la propria presenza nel Regno Unito con l'acquisizione, tramite Mapei Uk, del produttore locale Wykamol, ampliando così la propria offerta di prodotti per l’impermeabilizzazione. Fondata nel 1934 a Burnley, tra Leeds e Manchester, Wykamol è un'azienda specializzata in soluzioni per l'impermeabilizzazione e la ristrutturazione degli edifici, con una solida reputazione e competenza nella protezione contro l’umidità, nell’impermeabilizzazione e nelle riparazioni strutturali. L'azienda opera in due siti: il primo ospita la sede centrale e la produzione di polveri, mentre il secondo è dedicato alla produzione e allo stoccaggio di HDPE (polietilene ad alta densità). «Mapei ha una lunga storia nel Regno Unito, che risale al 1989», afferma Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei. «Grazie a questa acquisizione e alla recente apertura del nuovo stabilimento di Speke, dedicato alla produzione di additivi per calcestruzzo, il Gruppo migliora la capacità produttiva locale e la sua presenza nel Regno Unito, proseguendo nella sua strategia di crescita responsabile». «Con Wykamol, Mapei amplia la
1. Italiani preoccupati per la direttiva Case Green
Il verde è bello, specialmente se è gratis. Secondo i risultati della ricerca commissionata a SWG3 da Casavo, azienda del settore immobiliare, gli italiani hanno aspettative duplici rispetto alla direttiva Casa Green approvata dal Parlamento europeo: riconoscono l’opportunità per il rinnovo del patrimonio residenziale (64%), ma temono rincari sugli interventi e svalutazione delle classi più basse. Il 73% pensa che sarà più costoso ristrutturare un’abitazione (dato in crescita del 7% rispetto al 2023). Inoltre, il 68% ritiene che le case con una classe energetica tra la E e la G subiranno una forte perdita di valore.
2. Campagna di rebranding per ista
«Diamo un futuro agli edifici» è il principio guida della prima campagna di Digital art con cui ista (efficienza energetica immobiliare) lancia il suo nuovo marchio. La campagna internazionale di rebranding ha l’obiettivo di rendere tangibili i valori dell’azienda: innovare e implementare i servizi per migliorare l’efficienza degli edifici, rendendoli sempre più sostenibili e a prova di futuro. Il claim è al centro di poster giganti che hanno trasformato temporaneamente l’estetica di alcuni edifici di diverse città in Germania. Realizzati con un materiale innovativo, questi poster giganti sono in grado di filtrare le sostanze inquinanti dell’aria, equivalenti alle emissioni di 3 mila veicoli e, alla fine del loro utilizzo, saranno totalmente riciclati.
sua attuale gamma di soluzioni per l'edilizia per il mercato britannico dove siamo già leader nei prodotti per la posa di materiali ceramici e lapidei», aggiunge Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei. «L’integrazione dei prodotti innovativi di Wykamol, come le membrane in Hdpe, consentirà a Mapei di offrire ai propri clienti una gamma più completa di soluzioni per soddisfare le diverse esigenze costruttive con maggiore efficienza ed efficacia».
3. Tecnomat fa le pulizie
Tecnomat aderisce anche quest’anno all’iniziativa internazionale del World Cleanup Day. Nell’ambito di un più ampio programma di responsabilità sociale d’impresa, 32 gruppi di volontari Tecnomat sono stati impegnati il 20 settembre, in attività di pulizia di aree verdi e spazi pubblici nelle immediate vicinanze dei propri negozi e della sede centrale. L’iniziativa si inserisce in un percorso di sostenibilità che l’azienda ha intrapreso da tempo con azioni come la campagna di comunicazione per sensibilizzare sull'importanza della gestione efficiente e virtuosa dei consumi, i #positivetalk, una serie di incontri online per favorire il dialogo e la condivisione di buone pratiche in ambito ambientale e una supply chain sostenibile, costruita selezionando accuratamente i fornitori e i prodotti, privilegiando quelli che adottano processi produttivi a basso impatto ambientale, e ottimizzando i trasporti.
4. Grande distribuzione in legno
Il punto vendita Lidl a Villafranca di Verona si presenta come il supermercato più sostenibile realizzato
dall’insegna della Gdo in Italia. Realizzato da Rubner con 3.150 metri quadrati di elementi prefabbricati per facciate e copertura, 450 metri cubi di legno lamellare per pilastri, travi e telaio strutturale e 80 metri cubi di Xlam per pareti e solai, il nuovo store Lidl è completamente autosufficiente dal punto di vista energetico grazie anche a un impianto fotovoltaico da 575 mila kWh/anno, che corrispondono al consumo di oltre 230 abitazioni, in grado di produrre in un anno più energia del suo fabbisogno. Anche la Coop di Como presenta una facciata in legno ricoperta per 1.000 metri quadrati con licheni, erba e muschio disposti verticalmente. L’obiettivo di TP4 Associati e Rubner era riportare in città un pezzo di bosco. Superato l’ingresso, un’ampia galleria domina l’architettura ad accompagnare i visitatori verso l’area di 2.500 metri quadrati, che accoglie anche diversi negozi per lo shopping. Realizzata interamente in legno, la galleria è costituita da una struttura portante in lamellare di larice e tetto e pareti in elementi universali. A vista sia all’interno che all’esterno, il legno è il grande protagonista dell’edificio.
CERSAIE
TUTTA LA CERAMICA
MINUTO PER MINUTO: ALLA FIERA DI BOLOGNA IN SCENA PRODOTTI, VOCI E STRATEGIE DELLE IMPRESE
La ceramica tiene botta pag 218
Novità e strategie pag 228
Eterno Ivica pag 240
Bigmat Edilbova pag 242
Fila Solutions pag 246
LA CERAMICA TIENE BOTTA E ARCHIVIA CERSAIE
Già fissata la data per l’edizione 2025. Il bilancio indica una leggera flessione di presenze, ma un forte interesse da parte di imprese e progettisti. Nel mirino il sistema di crediti green Ets
REPORT Veronica Monaco
PERABBONATI
SPECIALE CERSAIE
SOLOPER
S
PERABBONATI
ostenibilità, design e tecnologia, anche domotica. Queste le parole chiave al centro di Cersaie 2024, che alla sua 41esima edizione si è confermato come vetrina internazionale per il mondo della ceramica per l’architettura e l’arredobagno. A Bologna sono giunti per scoprire le ultime novità del settore più di 47 mila visitatori stranieri, che aggiunti agli oltre 48 mila operatori nazionali hanno composto una platea di circa 95 mila presenze, in leggera flessione rispetto allo scorso anno (-4%). «Pur in un contesto internazionale caratterizzato da situazioni di forte criticità, la grande capacità di attrazione di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti», ha commentato Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica. «La qualità dei visitatori che abbiamo incontrato a Bologna quali distributori, architetti, operatori del real estate, è stata ben percepita dalle nostre aziende nei loro stand. La ceramica italiana continua a essere leader sui mercati mondiali grazie al valore assoluto del proprio design e a
SPECIALE CERSAIE
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AWARD PER I PRODOTTI
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A SAVORANI IL PREMIO ALDO VILLA
SPECIALE CERSAIE
TRANSIZIONE ENERGETICA E COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE
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SPECIALE CERSAIE
MA CI SONO ANCHE OCCASIONI MANCATE
SOLOPERABBONATI
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RASSEGNA
NOVITÀ E STRATEGIE DELLE AZIENDE PRESENTI AL CERSAIE
Nuovi prodotti, ma anche soluzioni all'insegna del design. Con un occhio ai trend del mercato e del design
A cura di Veronica Monaco
Italprofili
I CARICHI GIUSTI SUL SISTEMA DI POSA
MARCO
GOTTARDO
general manager di Italprofili
Domanda. Che cosa avete presentato in questa edizione del Cersaie?
Risposta. Leaf-Plat, nuovo sistema di posa per pavimenti sopraelevati composto dai nostri supporti, adattabili a tutte le gamme, e una piastra strutturale su cui poter installare ceramiche di diversi formati, oltre a erba sintetica e altre tipologie di pavimentazioni sempre da esterno.
D. Quali sono i plus di questo sistema rispetto a quelli degli altri competitor sul mercato?
R. La distribuzione dei carichi. La piastra scarica tutto il peso della piastrella sui nostri supporti, adattabili a tutte le nostre linee: Special, Special Light, Special Evolve, Rise-Up. Quindi, Leaf-Plat offre una sicurezza in più per quanto riguarda anche un’eventuale rottura della piastrella di finitura. È un nuovo prodotto che sicuramente potrà prendere piede in un mercato sempre più esigente, che cerca soluzioni sempre più tecniche.
D. A quali contesti si applica?
R. Con Leaf-Plat si può spaziare dall’edilizia residenziale alla commerciale, come grandi centri, bar, ristoranti. Parliamo sempre di applicazioni per pavimentazioni da esterno. È un
elemento aggiuntivo che rende tutto il sistema più sicuro.
D. Come sta andando il 2024 e che cosa vi aspettate dal prossimo anno?
R. È una bella sfida. Sicuramente il mercato è un po’ in calo: non solo in Italia, ma anche all’estero. Abbiamo visto affacciarsi nuovi competitor da Paesi emergenti, quindi cerchiamo di fare il meglio per mantenere i livelli del 2023.
UN 2024 IN FORTE CRESCITA
ALEX MIRTO
direttore commerciale di Bertolotto Porte
Domanda. Quali novità avete portato in fiera e a che cosa vi siete ispirati?
Risposta. La porta diventa sempre di più un sistema di arredo. Per questo motivo abbiamo presentato molteplici soluzioni che riguardano l’applicazione del prodotto sia come boiserie, quindi a rivestimento completo della parete, sia come superficie scorrevole in vetro-alluminio. In seguito all’acquisizione di Gardesa nel 2020, abbiamo presentato il sistema coordinato porta interna e porta blindata: tutti i prodotti si sposano grazie a tonalità e finiture che vanno a creare un total look all’interno della casa. Infine, due importanti novità. La prima è Door is Love, progetto che abbiamo presentato in anteprima all’Università la Statale di Milano, creato dal maestro e artista Marco Nereo Rotelli. Si tratta di un concept che prevede la realizzazione di incisioni e lavorazioni sulle ante delle porte che racchiudono messaggi di amore in più lingue. La porta quindi «apre la porta» verso l’amore e la pace. La seconda novità si chiama Fusion, realizzata in joint venture con Laminam: in questa collezione andiamo a ricreare inserti in gres porcellanato orizzontali, verticali o a tutta anta, per realizzare un elemento porta coordinato con pavimenti, top cucina o altri elementi di arredo.
D. Come è andato il 2024?
R. Il 2024 è un anno fortemente positivo. L’azienda continua a crescere e a oggi le previsioni di chiusura parlano di +30% circa sul 2023. A contribuire a questo risultato sono intervenuti l’arrivo di nuovi clienti e il continuo consolidamento di una forza commerciale in grado di essere sempre più consulente dei rivenditori Bertolotto. Aiutando i rivenditori a crescere, a formarsi e a risolvere i loro problemi, è stato possibile creare un legame molto stretto che si è poi trasformato in risultati. Oggi abbiamo quindi una previsione di chiusura a +30% sia sul mercato Italia su quello estero, e siamo in forte crescita specialmente con il contract. Nel corso del 2024 abbiamo concluso due acquisizioni importanti: Connecticut, azienda di Lainate (Milano), specializzata in porte tecniche per case di riposo, scuole, ospedali, sale operatorie, e C lf , azienda francese che diventerà Bertolotto France e si unirà alla Bertolotto Usa, attiva dal 2015.
D. Quali sono le vostre aspettative per il 2025?
R. Per il 2025 è difficile fare previsioni sulla base degli elementi che fornisce il mercato. Fattori esterni, quali incentivi e tassi di interesse sono determinanti per l’edilizia in genere e per il mondo delle finiture. Tuttavia,
guardando l’azienda internamente, sono molto fiducioso, soprattutto per il mercato Italia, perché stiamo creando uno zoccolo duro di clientela e rivenditori sul territorio: oltre ad avere commesse già acquisite per il prossimo anno, l’azienda seguiterà a investire in comunicazione e questo sicuramente ci permetterà di continuare a crescere. Quindi, anche per il prossimo anno mi aspetto un bel segno positivo.
Dps Solving SOLUZIONI AVANZATE, CON I MANGA
ALBERTO COCCO
titolare della Dps Solving
Domanda. A Cersaie 2024 vi siete presentati con uno stand un po’ particolare: a che cosa vi siete ispirati?
Risposta. A un cartone del genere anime. Abbiamo cercato un mangaka che facesse i disegni e poi li animasse, perché volevamo raccontare il pregiudizio che aziende giovani come la nostra devono affrontare rispetto a quelle con una storicità più radicata. Abbiamo voluto emulare una lotta, abbinando a ciascuna delle nostre linee di prodotto un personaggio. Dopo aver combattuto il mostro del pregiudizio e averlo sconfitto, i nostri eroi si riuniscono per festeggiare e trasmettere messaggi positivi agli spettatori che vengono coinvolti attivamente nella storia. I personaggi escono dallo schermo, un enorme ledwall da 60 metri quadri, e si spargono nello stand, raccontando ognuno il proprio prodotto.
D. Quali novità avete presentato?
R. Due novità principali. Una si chiama Poker, soluzione che racchiude in un telaio di plastica quattro possibilità di posa per pavimenti in ceramica, multimateriali e prati sopraelevati. Per questi ultimi è prevista anche una soluzione di irrigazione che passa all’interno della mattonella e permette di innaffiare il prato dal basso, consentendo un risparmio idrico, di non disturbare i vicini e una protezione della ceramica per
l’antisfondamento. La seconda novità, invece, riguarda l’Iot (Internet of Things): abbiamo abbinato dei sensori ai nostri supporti per i pavimenti sopraelevati in modo che possano rilevare attraverso un’app e degli alert la presenza di persone, la temperatura, l’umidità e di allagamento.
D. C’è stato interesse da parte dei visitatori?
R. Sì, l’interesse c’è stato, anche se il primo giorno di fiera è stato un po’ fiacco. Gli agenti sono rimasti abbastanza colpiti dalle novità, soprattutto dall’Iot. Anche i visitatori sono stati attirati da questa novità e dallo stand, che è piaciuto.
D. Quali sono i plus della vostra azienda rispetto ai competitor?
R. Siamo sicuramente molto dinamici e interessati a risolvere i problemi dei nostri clienti. L’azienda si chiama Dps Solving proprio perché andiamo a cercare delle soluzioni che risolvano i problemi cantieristici e riusciamo sempre ad avere delle novità e creare sistemi nuovi. Inoltre, siamo sempre puntuali nelle consegne, i prodotti sono validi, offriamo garanzie aggiuntive. Insomma, cerchiamo di dare qualcosa in più con la grande consapevolezza dei nostri concorrenti.
D. Come sta andando il 2024 rispetto all’anno precedente e che cosa si aspetta dal 2025?
R. Il 2024 sta andando bene, stiamo registrando +20% rispetto al 2023. Un’azienda giovane come la nostra però ambisce sempre a migliorarsi. Investiamo tantissimo in produzione e produciamo tutto internamente. Dal 2025, anche grazie all’ingresso di questi nuovi prodotti, ci aspettiamo di raggiungere almeno il 40% in più. Questa è la nostra ambizione.
Gruppo Artesi
NUOVO BUSINESS CON IL COLORE
ENRICO CESANA
art director del Gruppo Artesi
Domanda. Quali sono le novità che avete presentato a Cersaie?
Risposta. Gruppo Artesi con i marchi Artesi, Ardeco e Agha si pone come un interlocutore unico per l’arredobagno. Abbiamo completamente cambiato la visione di prodotto dando un aspetto più colorato, più allegro, più energico, con un gioco di colori complementari. Vogliamo soddisfare una nuova linea di mercato, che finora non era di nostra competenza, con mobili meno classici in linea con il gusto contemporaneo. La nostra volontà in fiera è stata quella di creare un’offerta completamente colorata e piena di energia in un mondo di bagni ormai uniformato a quello degli altri competitor. Tra le novità c’è la collezione Roller di Agha, che si distingue per il suo profilo realizzato con un tubo circolare in alluminio tondo e continuo che disegna lo spazio. Dalla collaborazione con il designer Odo Fioravanti, invece, nasce Shaker: la collezione è il racconto di un oggetto archetipo che scompone le varie funzioni del bagno e i materiali nella loro essenza e naturalità. Basandosi su due profili a T in metallo zincato, a cui si fissano i vari elementi, offre infinite possibilità di personalizzazione e funzionalità. Altra novità è rappresentata da Moove di Ardeco: partendo da un lavandino con una forma geometrica pura 20×40 centimetri, abbiamo sviluppato una serie di complementi che diventano un piccolo microsistema che permette di decidere la capacità contenitiva semplicemente accostando elementi di diverse dimensioni.
D. Come sta andando il 2024 e quali sono le vostre previsioni del 2025?
R. Per il 2024 l’andamento è sicuramente positivo, non ci sono segni di flessione. Con questi progetti speriamo che il 2025 sia una crescita verso nuovi mercati.
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SPECIALE CERSAIE - INTERVISTE
Rubinetterie Treemme
DESIGN E TECNOLOGIA PER L’ACQUA
MASSIMO TOMMASI
direttore marketing e commerciale Italia di Rubinetterie Treemme
Domanda. Che prodotto avete presentato in questa edizione del Cersaie?
Risposta. A questa edizione di Cersaie ci siamo presentati con numerose novità tra cui Albatros, W-touch, W-Smart e Appia nella versione con maniglie realizzate in Vetrite di Sicis. Albatros è la nuova collezione di rubinetterie firmata da Gianluca Belli. Realizzata in ottone, si distingue per le sue forme scultoree e fluide che trasmettono dinamismo e vitalità. La collezione è il perfetto esempio di eleganza contemporanea con linee pulite e minimali, che conferiscono leggerezza e semplicità al design. Un elemento distintivo è l’utilizzo di una cartuccia piatta da 22 millimetri, che contribuisce alla leggerezza complessiva del rubinetto. W-touch è la nuova proposta di comandi e termostatici per doccia frutto di un’accurata ricerca tecnologica e stilistica. Il design di W-touch è pensato per garantire una perfetta armonia tra forma e funzione. Ogni dettaglio è studiato per offrire un controllo intuitivo del flusso e della temperatura dell’acqua, consentendo all’utente di personalizzare l’esperienza della doccia secondo le proprie preferenze. La serie è caratterizzata da un sistema «premi e regola» a filo piastra, disponibile in versione meccanica e termostatica, per una gestione precisa e confortevole del flusso d’acqua. La nuova collezione W-smart rappresenta la soluzione per chi cerca un comando doccia intuitivo e versatile, in grado di integrarsi alla perfezione con i soffioni doccia contemporanei e di esaltare l’estetica dell’ambiente bagno. Il sistema premi e regola per l’apertura e la chiusura dell’acqua è arricchito da una funzione di rotazione per la regolazione della portata ed è disponibile sia in versione meccanica che termostatica. Appia, disegnata da 3DF Design, è presentata con originali maniglie realizzate in Vetrite di Sicis: incorpora le venature delle pietre pregiate, le tonalità delle rocce vulcaniche e dei paesaggi lunari sono un connubio tra raffinata eleganza e alta tecnologia.
D. A che cosa vi siete ispirati?
R. Innovazione, ricerca e sinergia. Ogni nuova collezione è il risultato di un processo creativo e ingegneristico rigoroso, in cui design e funzionalità si integrano attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. L’ispirazione proviene dall’analisi delle tendenze contemporanee e dalle esigenze del mercato, con un focus su ergonomia, sostenibilità e ottimizzazione dei flussi d’acqua.
D. Come sta andando il 2024?
R. Il 2024 è stato un anno fondamentale per la concretizzazione di un processo di trasformazione che ci ha visti diventare da una Pmi ad azienda strutturalmente 4.0. Il tutto senza dimenticare le nostre tradizioni manifatturiere. Per fare esempi concreti, abbiamo realizzato un nuovo impianto di verniciatura automatizzato dove la componente umana sarà sempre determinante per le lavorazioni particolari. Stesso discorso vale per la torneria pesante, con torni automatizzati attivi 24 ore e con personale in grado di eseguire tutte quelle lavorazioni che non esito definire sartoriali. È stato appena inaugurato il nuovo comparto R&S e laboratorio tecnico. Un luogo interno all’azienda che rappresenta il cuore della creatività e dell’innovazione progettuale. In questo spazio, oltre ad ampi e moderni uffici, si trova un laboratorio dove campioni di prodotti, materiali e finiture vengono sottoposti a diversi test qualitativi prima di essere processati e immessi sul mercato.
D. Quali sono le previsioni del 2025?
R. Il 2025 sarà per noi un anno molto intenso e ricco di progetti. In cantiere abbiamo l’apertura del nostro primo showroom a Milano, un luogo pensato per non essere solo un’esposizione di prodotto, ma una vera e propria fucina di idee, creatività, incontri. Uno spazio aperto a numerose iniziative e attività. Stiamo lavorando inoltre a nuovi progetti e collaborazioni.
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Membrana desolidarizzante, antifrattura, impermeabilizzante per supporti fessurati, umidi e/o non perfettamente stagionati, per la posa di piastrelle di ceramica e materiale lapideo.
SPECIALE CERSAIE - INTERVISTE
Dakota Group UN NUOVO GALLEGGIANTE CON RIALTO
ANTONIO BELOTTI
direttore commerciale generale di Dakota Group
Domanda. Qual è la novità più importante che avete presentato a questa edizione di Cersaie? Risposta. Cersaie è un appuntamento ormai irrinunciabile per tutti i nostri sistemi per outdoor. La novità principale di quest’anno è rappresentata dalla griglia di sicurezza per pavimenti sopraelevati esterni Rialto, di fatto l’evoluzione del nostro modulo Level Up proposto al mercato oltre 10 anni fa. Il modulo Rialto si pone come evoluzione del precedente modello, portando con sé una serie di plus che auspichiamo il mercato saprà riconoscere e premiare.
D. Si inserisce in un panorama abbastanza ricco di proposte…
R. Sì, infatti girando tra gli stand di Cersaie ho potuto riscontrare una quantità sorprendente di aziende, tra produttrici e non, che propongono altre soluzioni. In tal senso siamo fieri di essere stati, almeno in Italia, i primi ad aver investito e proposto un modulo di questo tipo che oggi viene tecnicamente definito sistema antifrantumazione. Siamo altrettanto orgogliosi di portare in fiera questa novità che, rispetto al modello precedente, ha un modulo di 50×50 centimetri, disponibile in due versioni: aperta (abbinabile a piastrelle in gres o di altro materiale in diversi formati) o chiusa (abbinabile a tappeti di erba sintetica).
Inoltre, Rialto è utilizzabile con qualsiasi tipo di supporto regolabile in altezza tra i diversi della nostra gamma. Tra i vantaggi c’è inoltre la facilità di montaggio, con la possibilità di collegare facilmente ciascun modulo grazie al giunto di bloccaggio (Inter-Lock) così da ottenere una superficie monolitica, che migliora la stabilità stessa dell’intero sistema.
D. Che tipologia di operatori hanno mostrato interesse per le vostre proposte?
R. In primis i professionisti del mondo della progettazione, quindi architetti e studi di progettazione, seguiti da molti distributori, soprattutto provenienti dall’estero, com’è prerogativa di Cersaie. Questo è il motivo principale per cui partecipiamo da tanti anni a questa fiera, una vetrina prevalentemente visitata da operatori esteri. Tra i nostri visitatori ci sono stati in particolare operatori europei provenienti da Germania, Belgio, Francia, Olanda, Inghilterra, Asia e America.
D. La Germania sta vivendo un periodo di forte crisi: secondo lei come mai c’è stata così tanta partecipazione di visitatori tedeschi?
R. Sono almeno un paio d’anni che la Germania vive una fase di contrazione del mercato interno alla quale i tedeschi non erano preparati. Rivolgendosi all’estero e visitando le fiere, credo pensano e sperano di trovare soluzioni per affrontare meglio il periodo sfavorevole che stanno vivendo per superarlo il prima possibile. Ho notato che le ricerche sono rivolte in particolare a prodotti a più alto valore aggiunto, con un livello tecnico più elevato e a prodotti che permettano loro di distinguersi sul mercato.
SPECIALE CERSAIE - INTERVISTE
Brevetti Montolit
SOLLEVATORE PER MAXI
LASTRE, MA PORTATILE
VICHI MONTOLI
amministratore delegato di Brevetti Montolit
Domanda. Qual è la principale novità che avete presentato a Cersaie 2024?
Riposta. La novità più rilevante è Superlift e-power, un sollevatore di lastre di grande formato, settore in cui c’è ancora tanto da scoprire per rendere il lavoro degli operatori più semplice, più efficace e per invogliare anche nuovi posatori a specializzarsi nella posa dei maxi formati. È un prodotto totalmente innovativo, perché utilizza delle ventose auto innescanti a batteria che eliminano la necessità da parte dell’operatore di seguire la tenuta. Oltre a essere uno strumento super professionale, è anche portatile: pur movimentando lastre fino a 3,40 metri, è facilmente trasportabile in vettura in quanto pieghevole. Abbiamo ideato anche una specifica borsa con ruote, tipo trolley, che permette di trasportare Superlift e-power senza alcuna fatica.
D. Quali sono le principali caratteristiche tecniche del sollevatore?
R. Oltre a poter movimentare lastre di 3,40 metri, il massimo formato disponibile sul mercato, Superlift e-power è caratterizzato da semplicità d’uso, robustezza e maneggevolezza.
D. Che tipo di riscontro il prodotto ha avuto a Cersaie?
R. Il prodotto ha riscontrato notevole attenzione perché totalmente nuovo. L’offerta di lastre gigantesche da movimentare necessita di una strumentazione adeguata. Il fatto di poter arrivare sul cantiere con il classico pickup o una vettura, senza dover ricorrere a uno specifico mezzo di trasporto, rende questo prodotto molto interessante.
D. Quali sono le categorie di operatori che hanno mostrato più interesse?
R. Tutta la catena legata alla lavorazione delle lastre: dai produttori di ceramica, che potranno promuovere questo tipo di strumenti che agevolano le consegne in cantiere, ai distributori e utilizzatori finali.
D. Mediamente quanti visitatori italiani e quanti esteri avete avuto allo stand?
R. Se dovessi fare una media, direi 60-40. Normalmente nei primi giorni c’è stato un maggiore afflusso di visitatori stranieri, mentre negli ultimi ha prevalso la clientela italiana, comunque tutti operatori del settore. Abbiamo notato parecchio interesse verso le nostre novità, soprattutto da parte dei visitatori stranieri.
I PIÙ SENSIBILI AL BENESSERE DELLE PERSONE.
Condividere, crescere e rispettarsi sono i principi che guidano la nostra squadra e vogliamo che si riflettano anche nella quotidianità della gente per cui pensiamo i nostri sistemi per l’edilizia. Condividere il know how perché l’innovazione nasce dall’esperienza e dal confronto, stimolare la crescita attraverso l’ascolto e l’apertura verso nuovi orizzonti rispettando l’altro in ogni suo aspetto.
Orgogliosi di essere RÖFIX.
roefix.com
SPECIALE CERSAIE - INTERVISTE Mapei MAPEHEAT SYSTEM, RISCALDAMENTO
ELETTRICO A PAVIMENTO
ANDREA ANNONI
corporate product manager prodotti complementari e accessori per la posa di Mapei
Domanda. Tra le novità dell’azienda al Cersaie è stato presentato il sistema di riscaldamento elettrico Mapeheat System: quali sono le sue caratteristiche tecniche e perché è stato inserito nella proposta Mapei? Risposta. Mapei a Cersaie 2024 ha introdotto per tutta Europa il sistema Mapeheat. È un sistema di riscaldamento elettrico a pavimento che si compone di una membrana con proprietà desolidarizzanti, antifrattura, impermeabilizzanti, idonea per l'alloggiamento dei cavi riscaldanti (disponibili in 11 misure in funzione della lunghezza e della potenza di riscaldamento desiderata all’interno dei vari locali) e tre tipologie di termostati. Mapei punta a fornire ai propri clienti soluzioni tecniche, complete partendo dai prodotti per la realizzazione dei sottofondi fino alla scelta dei prodotti per posare e stuccare il pavimento. In questo caso chi desidera aumentare il comfort all’interno delle proprie abitazioni può applicare Mapeheat Membrane Maxi, una membrana per il riscaldamento elettrico a pavimento che si installa sui sottofondi esistenti attraverso un adesivo cementizio Mapei di classe minima C2 secondo EN 12004, da scegliersi in funzione delle caratteristiche del sottofondo. Su questa membrana si installano i cavi riscaldanti Mapeheat Cable, sopra i quali è possibile procedere direttamente alla posa della pavimentazione ceramica con idoneo adesivo in funzione del tipo e formato delle piastrelle. Oltre alle membrane antifrattura della linea Mapetex, offriamo anche membrane antifrattura desolidarizzanti, impermeabilizzanti come MapeGuard UM 35 e impermeabilizzanti con proprietà antifrattura come MapeGuard WP 200. A queste si aggiunge ora Mapeheat Membrane Maxi che, oltre a racchiudere tutte queste caratteristiche, è anche studiata per il riscaldamento elettrico a pavimento.
D. Quali sono i plus di questo sistema rispetto agli altri presenti sul mercato?
R. Mapei è una delle poche aziende nel mondo ad essere completa agli occhi dei clienti. Il cliente che decide di affidarsi a Mapei sa che può contare su una gamma completa di prodotti con la garanzia del risultato finale: dal sottofondo alla stuccatura, fino alla sigillatura e operazioni di pulizia di fine cantiere. Per quest'ultimo aspetto in particolare presentiamo a Cersaie un ampliamento della
linea UltraCare. Alla completezza di gamma si aggiunge il servizio di assistenza tecnica: Mapei offre un supporto di assistenza tecnica che aiuta i clienti a individuare insieme il sistema più corretto in funzione delle esigenze di cantiere e delle problematiche che deve andare a risolvere.
D. Il sistema Mapeheat prevede anche tre tipologie di termostati: è il vostro primo approccio al mondo dell’Iot?
R. Mapei già da diversi anni propone sistemi riscaldanti elettrici, in particolar modo nel Nord America e in UK. Oggi li importiamo anche su tutto il territorio europeo. I termostati sono configurabili con Alexa o altre tipologie di sistemi domotici comunemente presenti nelle nostre abitazioni.
PER UNA CASA
Il XVII Convegno YouTrade sarà focalizzato sulle scelte non rinviabili delle imprese di rivendita di materiali e di servizi per l’edilizia. Tecnologia, gestione finanziaria e prospettive del mercato saranno tra i temi affrontati. Riwega ti aspetta giovedì 24 ottobre a Villa Quaranta (VR).
ETERNO IVICA
NOVITÀ PER I PAVIMENTI SOPRAELEVATI
L'azienda padovana ha presentato un poker di soluzioni per la posa dei rivestimenti outdoor.
Tra le innovazioni spiccano il supporto Pedestal Prime PR0 e Terra-Fix, accessorio che consente l'installazione direttamente su erba o terra senza necessità di scavo o calcestruzzo
Eterno Ivica ha presentato a Cersaie 2024 una ricca offerta di novità per i pavimenti sopraelevati. Tutti i prodotti presentati sono disponibili nel catalogo aggiornato dei Sistemi di Posa 2025. Tra le innovazioni spicca il supporto per pavimenti sopraelevati da esterno Pedestal Prime PR0, ideato per coprire altezze da 15 a 30 millimetri e in grado di compensare il 2,5% di pendenza. Pedestal Prime PR0 è disponibile con testa bicomponente autolivellante con alette per la posa di piastre, e la nuova testa universale autolivellante Ø 110, bicomponente
PP e gomma, per travetti in alluminio e legno. Quest’ultima è compatibile con i supporti Woodeck System delle linee Pedestal Prime, Eterno e New Maxi. Tra le altre novità dell’azienda c’è Terra-Fix, accessorio che consente di posare la pavimentazione direttamente su erba o terra. Grazie alla posa diretta sul terreno non è necessario un sottofondo in cemento e non richiede scavo o calcestruzzo. Inoltre, le teste autolivellanti dei supporti non necessitano che Terra-fix sia livellato durante l’installazione. Una volta posati Terra-Fix e supporti, la struttura del deck può essere
CLIP UNIVERSALE PER LA POSA DI LISTONI IN LEGNO SU TRAVETTO DI ALLUMINIO O LEGNO. SOTTO, MOCK UP PER ESPORRE GLI ACCESSORI ETERNO IVICA.
A SINISTRA, DALL'ALTO, TERRA-FIX, IL NUOVO ACCESSORIO CHE PERMETTE DI POSARE SU TERRA O ERBA E INSTALLAZIONE PEDESTAL PRIME: DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI.
costruita con i travetti in allumino Woodeck System di Eterno Ivica o con qualsiasi altro travetto in alluminio o legno disponibile sul mercato. Altra innovazione di rilievo è il distanziatore perimetrale a sbalzo, un profilo in acciaio zincato, lungo 86,2 centimetri, da applicare sulla testa dei supporti a ridosso delle pareti verticali. Grazie alla sua particolare forma, questa soluzione ha una doppia funzione: quella di sorreggere le lastre in ceramica e quella di distanziatore perimetrale, creando una fuga di un centimetro dalla parete verticale. Infine, last but not list , la nuova clip universale per la posa di listoni in legno su travetto di alluminio o legno. Questa soluzione è composta da due particolari clip in nylon (poliammide), progettate per inserirsi al di sopra del travetto in alluminio Eterno Ivica. Sono inoltre compatibili con travetti in legno o altro materiale. Le clip permettono la posa di doghe in legno in modo da creare fughe da 4 o 8 millimetri.
DAL MONOCALIBRO ALLA POSA MAXI ECCO LE NOVITÀ
Il rivenditore siciliano racconta le impressioni raccolte tra gli stand della fiera bolognese. E spiega come l’ingresso nel Gruppo BigMat abbia influito positivamente sul business dell’azienda
Irivenditori sono stati tra i principali visitatori del Cersaie. Ma quali novità cercano principalmente tra gli stand? Che cosa attira la loro attenzione oltre le mode del momento? YouTrade ha incontrato alla manifestazione bolognese Giovanni Bova, titolare della BigMat Edil Bova di Termini Imerese, unico punto BigMat della provincia di Palermo. Ecco cosa ci ha raccontato. Domanda. Che cosa ha trovato di interessante a Cersaie 2024? Risposta. Sono ormai 23 anni che partecipo a Cersaie. Onestamente non ho notato niente di particolarmente esclusivo e innovativo, a parte qualche azienda che sta iniziando a proporre ceramiche con produzione monocalibro. Ciò consente di poter ordinare a distanza di tempo un prodotto senza avere problemi di posa. Ogni volta che viene realizzato un lotto di ceramica, infatti, in fase di asciugatura il prodotto non ha mai le stesse dilatazioni: per questo, ogni lotto ha un suo calibro identificativo. Qualora a distanza di tempo dovessi vendere a un cliente ceramiche provenienti da due lotti diversi, potrei avere prodotti leggermente differenti e quindi problemi di fuori calibro. Alcune aziende stanno invece mettendo in atto delle soluzioni tecnologiche per ovviare a questa problematica. Questa è l’unica novità tecnica che ho trovato. A livello di estetica, ho visto che si continua a spingere sulla ceramica effetto legno, mentre i marmi continuano a farla da padrone.
D. Che cosa ha attirato maggiormente la sua attenzione?
R. Nonostante sia sempre stato attento all’aspetto estetico, ciò che mi appassiona di più sono i sistemi e le tecniche di posa. In azienda mi occupo prevalentemente di prodotti a elevato valore aggiunto, gli unici che permettono di sopravvivere nella giungla che c’è in questo momento sul mercato, totalmente inflazionato dai produttori che cercano di arrivare direttamente in cantiere senza passare dai rivenditori, soprattutto per l’edilizia pesante.
D. È partito per Cersaie con l’idea di trovare qualcosa in par-
ticolare?
R. Sono venuto per lo più a verificare le offerte dei fornitori con cui ho un rapporto consolidato negli anni e vedere le novità che propongono le aziende. Per esempio, Atlas Concorde ha realizzato una parete piastrellata con un parquet vero, accanto a una parete piastrellata con un gres finto legno: la differenza da lontano è davvero impercettibile.
D. Che cosa ha portato a casa da questo evento?
R. Niente di particolarmente significativo. Negli ultimi anni a Cersaie si replicano prodotti con le stesse funzioni e tipologie. Le grandi lastre saranno sicuramente il futuro, ma i posatori vanno istruiti. Sono materiali particolari, che comportano anche dei costi importanti per la loro movimentazione, quindi vanno trattati con una certa professionalità. Sicuramente la logistica deve essere migliorata, ma anche i posatori devono formarsi per gestire al meglio questi prodotti. In questo senso le aziende produttrici dovrebbero investire maggiormente nella formazione delle maestranze.
D. C’è qualche bravo posatore nella vostra zona?
R. Qualcuno si è specializzato, soprattutto le nuove leve under 40 che si stanno attrezzando con macchinari e strutture tali per servire al meglio il cliente.
D. Quando siete entrati nel Gruppo BigMat?
R. Siamo entrati il 21 aprile 2023. In BigMat abbiamo trovato una serie di servizi e proposte interessanti per la nostra azienda. Il Gruppo è partner di diversi fornitori leader di mercato e offre accordi commerciali interessanti, strumenti di lavoro e metodologie veramente importanti per stare al passo con i tempi. Sono molto contento della scelta fatta e la ripeterei senza dubbio. Credo molto nel valore del gruppo, nel fare squadra e nel confronto con i colleghi. Le persone della nostra sede centrale sono molto preparate ed è quello che ci vuole per poter essere competitivi in questo settore.
D. Qual è il principale miglioramento che avete notato da quanto siete entrati nel Gruppo BigMat?
R. Appena si entra a far parte del Gruppo, ci si sente motivati con una marcia in più, e già dai primi confronti con i colleghi si aprono degli orizzonti che permettono all’azienda di crescere. L’idea di entrare in una squadra formata da oltre 240 rivendite presenti in Italia ed essere inseriti all’interno di una rete capillare sono ottimi motivi per aderire al network. Il brand BigMat è riconosciuto in Europa e in tutta Italia e, grazie all’appartenenza al Gruppo, abbiamo ricevuto contatti commerciali che non avremmo mai potuto concludere prima.
D. Quando è nata Edil Bova?
R. Edil Bova è nata negli anni Ottanta. La mia famiglia si è sempre occupata di movimento terra e produzione di laterizi e blocchi da costruzione. Attorno al Duemila, mio padre e mio zio hanno chiuso la fabbrica e si sono spostati dalla zona industriale alla città di Termini Imerese, dove hanno creato una rivendita di materiali edili al dettaglio. All’inizio abbiamo mantenuto una parte di produzione di questi articoli, come travetti, solai, anelli e blocchi. Da quando sono diventato amministratore delegato dell’azienda, da circa un paio di anni, ho chiuso totalmente questa attività per concentrarmi sulla vendita di prodotti più tecnologici su cui c’è una maggiore marginalità.
D. Quali?
R. Prodotti per finiture di pregio, come quelli della Kerakoll, prodotti della Weber per quanto riguarda impermeabilizzazioni e cappotti termici, pitture termiche della San Marco e strutture fotovoltaiche. Trattiamo un po’ tutto, dalla struttura alla finitura.
D. Qual è l’ultima tecnologia che avete inserito in rivendita?
R. I prodotti nanotecnologici. Vengono applicati a spruzzo su intonaci esausti o ammalorati e hanno un potere consolidante e impermeabilizzante. Questo prodotto viene applicato sui legni con un vetro liquido che tende a cristallizzare il legno e renderlo eterno. Tra le recenti innovazioni abbiamo anche vetromattoni che presentano al loro interno dei pannelli fotovoltaici da installare sulle murature: sono del tutto autonomi perché accumulano energia solare e poi la rilasciano di sera.
D. Quali nuove opportunità di business vede dopo la fine del superbonus?
R. In questo momento stanno crescendo i lavori di ristrutturazione delle pareti perimetrali portanti, quindi il mercato dei rinforzi
SPECIALE CERSAIE
strutturali è in crescita. Questo, secondo me, sarà il futuro dei prossimi anni. Per mantenere intatto il valore degli edifici di pregio storico è necessario utilizzare queste nuove tecnologie. Reti, connettori e ancoranti chimici saranno il core business. Inoltre, il superbonus ha accresciuto la sensibilità dei privati verso il tema della coibentazione a cappotto, che adesso viene quasi sempre inserito nei progetti.
D. Il fenomeno dei B&B sta offrendo parecchio lavoro ai rivenditori. Voi che riscontro avete?
R. Abbiamo un ottimo riscontro. A Cefalù stiamo portando avanti bellissime operazioni di forniture per B&B. Ho la fortuna di lavorare con un cliente americano che ha ereditato delle palazzine e l’azienda di Madrid, che sta gestendo la ristrutturazione, lavora soltanto con aziende del Gruppo BigMat. Stiamo fornendo prodotti di fascia alta, che sono quelli a più alto valore aggiunto. Anche a Termini Imerese il fenomeno del B&B sta prendendo piede: ci sono tanti svedesi, norvegesi e inglesi che stanno comprando casa in Sicilia.
D. Come vede l’evoluzione della sua attività in futuro?
R. Quello su cui sto cercando di lavorare già ora è il servizio chiavi in mano. In questo momento mi limito a proporre ai clienti aziende di cui mi fido e collaborare con loro per i lavori di ristrutturazione. In futuro l’idea è quella di concludere delle vere e proprie partnership con le aziende, così da inserirle all’interno del nostro organico e lavorare insieme in maniera esclusiva. In questo modo la figura del general contractor può diventare realtà anche in Sicilia. Per i rivenditori ciò che fa la differenza dalla grande distribuzione è il servizio, non il prezzo.
LA SCHEDA
BigMat Edil Bova - Termini Imerese (Palermo)
• 1972: anno di fondazione
• 12 dipendenti
• 3 soci
• 4 milioni di euro di fatturato nel 2023
• 5200 mq area scoperta
• 800-1000 mq area coperta
• 280 mq sala mostra
• 350 mq ferramenta
D. Che cosa si attende per il 2025?
R. Una crescita di fatturato, attualmente la mia azienda è in crescita dell’8-9%. Potremmo arrivare anche a un incremento a due cifre, ma sarei contento se riuscissimo a mantenere questa percentuale per il momento.
D. Se dovesse dare un consiglio ai suoi colleghi rivenditori, cosa direbbe loro per migliorare nella professionalità e nel business?
R. Investire nella formazione e nella professionalità dei collaboratori. Il Gruppo BigMat ha infatti una scuola di formazione ricca di corsi per titolari e dipendenti. Ai colleghi non consorziati consiglio di entrare in un gruppo che possa offrire un surplus per fare la differenza. Altrimenti possono restare nel loro piccolo, sperando di non scomparire.
FILA SOLUTIONS
UNA DOPPIA AZIONE PER COMBATTERE IL PERICOLO MUFFA
A Bologna l’azienda
specializzata in prodotti detergenti e protettivi ha presentato Active 1 e Active 2 nel formato da 5 litri per il trattamento e la prevenzione delle superfici interne
Dopo il superbonus la richiesta della clientela per Fila Solutions è chiara: c’è bisogno di un prodotto che non solo elimini la muffa, ma che la prevenga. Per questo l’azienda si è presentata al Cersaie con due soluzioni adatte a queste esigenze: Active 1 e Active 2 nel formato da 5 litri. Un sistema che, spiega Francesco Pettenon, amministratore delegato dell'azienda, protegge la salubrità e il comfort degli ambienti interni. Oltre alle inestetiche macchie scure, la muffa crea un ambiente malsano che, a lungo andare, può portare a problemi respiratori, infiammazioni o allergie. Pertanto è importante agire prontamente, prevenendola o combattendola con un intervento specifico studiato e ideato dai professionisti di Fila Solutions.
TOGLIMUFFA ATTIVO, PER FAR TORNARE
SALUBRI
LE PARETI
Domanda. Quali novità avete portato in fiera?
Risposta. Oltre a presentare le nostre gamme di prodotti, abbiamo promosso Active 1 e Active 2 nel formato da 5 litri: il primo rimuove rapidamente la muffa da ogni ambiente, come bagni, lavanderie, cantine, soffitte, garage, box doccia e altri ambienti umidi. Il secondo ne impedisce la formazione e si può utilizzare su pavimenti, rivestimenti, fughe. Infiltrazioni e muffe sono problemi sempre più frequenti che minano la salubrità degli ambienti, noi abbiamo fornito una risposta pronta.
D. A fronte di questo problema, sempre più importante, stanno nascendo tantissimi prodotti per rimuovere la muffa: perché scegliere Fila?
R. Si dice che prevenire è meglio che curare. Noi preveniamo la formazione di muffe con i nostri sistemi, ma provvediamo anche alla cura delle superfici, anche nei casi più gravi. Le soluzioni, inoltre, sono studiate per non arrecare danni alla salute: Active 1, per esempio, è a base di ipoclorito, una formula stabile e sicura, così come Active 2. Siamo professionisti nel settore di lunga data, ci impegniamo in soluzioni efficaci e di qualità, anche supportati dalle certificazioni del caso.
D. Siete una delle poche aziende in Italia a essere specializzata nella pulizia di tutte le superfici: quanto sta diventando importante avere prodotti specifici nelle rivendite?
R. Il superbonus 110% ha creato la cultura della sostenibilità e dell’efficientamento energetico, di conseguenza un certo interesse per le nostre soluzioni. Sempre più rivenditori cercano i nostri prodotti per risolvere problematiche e detergere interni ed esterni con efficacia.
D. I rivenditori sono preparati? E voi che cosa fate per implementare la cultura?
R. A fronte di un aumento della richiesta, come oggi, c’è bisogno di formazione. Da parte dei rivenditori notiamo interesse e voglia di apprendere, riceviamo tante richieste. Il nostro team è disponibile a spiegare tramite consulenza e dimostrazioni pratiche l’efficacia delle nostre soluzioni, impermeabili, traspiranti, in grado di detergere e debellare le
ACTIVE 1, PER DETERGERE E IGIENIZZARE
GRANDI SUPERFICI
ACTIVE 2, UN’EFFICACE
DIFESA PROTETTIVA A LUNGA DURATA
spore anche nelle casistiche più difficili.
D. Che tipo di interesse sta scaturendo per queste soluzioni?
R. Il problema delle muffe, in interno o esterno, è molto sentito e tutti vogliono parlarne. Durante la fiera abbiamo avuto contatti con rivenditori italiani ed esteri, che hanno esposto i loro problemi e ai quali abbiamo risposto con le nostre soluzioni. Oltre ad Active 1 e Active 2, hanno suscitato interesse le soluzioni Salvaterrazza per l’esterno, gli idrorepellenti per prevenire le infiltrazioni e i detergenti per il lavaggio pre e post posa nei cantieri. Quest’ultima operazione nel panorama edile è fondamentale per evitare macchie e incrostazioni sui materiali. Noi di Fila Solutions siamo attrezzati.
D. Sostenibilità: come si rapporta l’azienda con questa esigenza?
R. Abbiamo adottato scelte consapevoli e importanti, che si riflettono sul lavoro e sui prodotti. Le azioni sono inscritte in una progettualità a lungo termine che vede l'azienda e le persone impegnate quotidianamente nel raggiungimento di questi obiettivi: «We are on the green road» è il nostro claim. Per quanto riguarda le soluzioni, gli ingredienti dei nostri detergenti sono biodegradabili fino al 98%, le formulazioni a base acqua rappresentano l’83% sul totale della produzione, il 50% dei prodotti è a basse emissioni Voc, il 100% degli imballi secondari è riciclabile. Entro il 2025 gran parte del packaging della linea Diy passerà dal 100% di plastica vergine al 30% di plastica riciclata. L'area di sviluppo prodotto Fila ha sempre come focus primario il generare nuove soluzioni basate su tecnologie innovative, come quelle che si avvalgono di materie prime di origine vegetale o plant based. Siamo firmatari del Climate Pledge e siamo stati premiati più volte anche al Sustainability Award.
D. Avete nuovi prodotti, iniziative o servizi?
R. L’acquisizione e l’integrazione con Euganea Service sta portando diversi benefici: sia in Italia che all’estero ci stiamo introducendo in diversi settori, come il navale, l'hotellerie e le ville di lusso.
D. Come sta andando il 2024? Quali previsioni per il 2025?
R. Chiudiamo in crescita a due cifre. Per il 2025 vogliamo continuare su questa linea, con grande positività.
SPECIALE CERSAIE - NEWS
GATTONI RUBINETTERIA RUBINETTI A MACH 10
Gattoni Rubinetteria ha presentato a Cersaie il nuovo rubinetto di design Mach 10, caratterizzato da forme aerodinamiche che si contrappongono a volumi variabili. Le linee decise e l’accostamento di volumi diversi rendono Mach 10 un rubinetto unico, capace di dare un tocco di personalità, di innovazione tecnologica e di funzionalità all’ambiente bagno.
FAP CERAMICHE NUOVE CERAMICHE CON OXIDE
Oxide è la nuova collezione di ceramica di Fap Ceramiche con diverse proposte che hanno come unico protagonista il fascino del metallo ossidato. Nello spettro più chiaro della palette, popolata da sette colori, White Rust è la nuance più luminosa. Ci sono, poi, Beige Rust con i suoi caldi riflessi, Corten con il suo effetto ruggine, Grey Rust con sfumature grigio argento. Iron è invece la nuance più scura, caratterizzata da venature ferrose. La superficie ossidata e marezzata di Deco Rust trasforma la materia in decoro; infine, Blue Rust mima la purezza dell’acqua. L’estrema versatilità della collezione consente di creare abbinamenti con ogni tipologia d’essenza (legni, marmi, cemento) e interessanti possibilità compositive. Per i rivestimenti, Oxide prevede il grande formato 120×278 (in quattro tonalità) e una linea di wall tiles nei formati 25×75 e 80×160. Completano l’offerta i mosaici 30,5x30,5 in sei nuance e 29,5×30,5 nella colorazione Deco Rust. Per i pavimenti Oxide è disponibile nei formati 30×60, 60×60 e 80×80. Anche in questo caso, una linea di mosaici 30×30 integra la collezione.
ALESSANDRA CARBONI, PRODUCT MANAGER FAP CERAMICHE
SPECIALE CERSAIE - NEWS
ARBI ARREDOBAGNO
NUOVO
BOX DOCCIA A LEVANTE
Una vera e propria installazione di 180 metri quadrati nata dalla collaborazione tra Arbi Arredobagno, lo studio di design Meneghello Paolelli Associati e il set designer Giuseppe Mangia. Così lo stand di Arbi a Cersaie 2024 ha offerto ai visitatori un’esperienza immersiva e coinvolgente in un metaforico giardino, caratterizzato da isole circolari concepite come grandi gazebi. In esposizione, le nuove soluzioni Ibra Showers hanno affiancato le più recenti collezioni di arredobagno dell’azienda, come Master che unisce il rigore formale del mobile monoblocco al colore. La particolare lavorazione a 45 gradi e la maniglia integrata si distinguono per eleganza e praticità. La componibilità in tre diverse misure e nuovi elementi rendono Master la scelta ideale per un bagno senza tempo. Tra le novità Ibra Showers il nuovo box doccia Levante è caratterizzato da porte scorrevoli dotate di sistema Soft-close, vetro da 6 mm e maniglia integrata nel profilo in alluminio. Le molteplici alternative per vetri e profili, unite alle diverse configurazioni possibili, declinate anche in soluzioni fuori misura, offrono flessibilità e personalizzazione.
● Casetta per attrezzi Berry Classic con tetto a uno spiovente in blu colomba RAL 5014
● Montaggio semplice e rapido grazie al massimo grado di prefabbricazione
● Le nostre soluzioni sono il risultato di un ciclo produttivo a emissioni zero di CO2, risultato ottenuto grazie ad attività di calcolo, riduzione e compensazione delle emissioni di anidride carbonica
Per maggiori informazioni sulla nostra strategia di sostenibilità, visitate il sito www.hoermann.com/sustainability
www.hormann.it
info@hormann.it
KERASAN
TRA INDUSTRIAL E SOL LEVANTE
Disegnati da Alessandro Paolelli, i lavabi in ceramica e sanitari The New Yorker, Oke e Hako sono la novità che Kerasan ha proposto a Cersaie. Le proposte comprendono anche strutture e complementi d’arredo. Dallo stile industriale The New Yorker valorizza la ceramica del lavabo ed è disponibile in versione freestanding e semi freestanding. Un cilindro di 40 centimetri di diametro si apre in alto, ampliando il catino di 5 centimetri rispetto alla base. Le strutture tubolari nere opache o cromate dei complementi possono abbinarsi alla ceramica sanitaria in quattro varianti: dai classici bianco o nero (finitura lucida o matt) al nocciola e verde nelle sole finiture opache. I lavabi Oke e Hako (parole in giapponese per secchio e scatola) si ispirano all’estetica del Sol Levante. Oke è un lavamani tondo da appoggio oppure freestanding, con scarico a terra o a parete. Hako è il corrispondente quadrato, ingentilito da bordi arrotondati, disponibile in versione da appoggio e freestanding con colonna in ceramica. Disponibili in un’ampia gamma di colori: nero, grigio, borgogna, nocciola, bruno, ferro e verde oltre al bianco, disponibile anche in finitura brillante.
Lastra metallica modulare da copertura
Risolvi con FibroGraf!
FibroGraf è la nuova lastra modulare da copertura in acciaio preverniciato di Fibrotubi che riprende i vantaggi dei tetti aggraffati. Il sistema, grazie al fissaggio nascosto e al profilo a bordo ripiegato in testata, crea una giunzione impermeabile e una tenuta perfetta della copertura.
Vantaggi:
• Impermeabile anche con precipitazioni abbondanti;
• Economicità del sistema modulare;
• Copertura leggera;
• Integrità del colore garantito 30 anni;
• Design moderno ed elegante.
Fibrotubi
SPECIALE CERSAIE - NEWS
RUBINETTERIA PAFFONI
TECNOLOGIA PER L’ACQUA
Creatività e cura artigianale tipici del made in Italy si uniscono alla ricerca della qualità sotto ogni punto di vista. Paffoni ha portato a Cersaie diversi prodotti che riassumono funzionalità e tecnologia, come la nuova serie di rubinetti a incasso Compact Box per doccia e vasca. La parte ad incasso universale è studiata per semplificare le operazioni di installazione e verifica durante le attività di cantiere. Le parti esterne vengono fornite separatamente in un secondo momento e contengono tutti i frutti funzionali di comando e controllo dell’acqua e tutte le parti estetiche di finitura del prodotto. Tra le novità anche Elle, rubinetti per bagno e cucina con un look più aggressivo e di tendenza; Jo, rubinetteria sanitaria caratterizzata da superfici tonde e texture tattili sul comando; Joker, caratterizzata da leva ad anello sul comando; Tilt, rubinetteria sanitaria dalle dimensioni contenute e bocca di erogazione sottile.
COMPACT BOX. A DESTRA, I NUOVI RUBINETTI ELLE. SOTTO, JOKER
DANIELA PAFFONI, AMMINISTRATORE DELEGATO
RUBINETTERIA PAFFONI
GRANULATI ZANDOBBIO
POSA A SECCO ULTRAVELOCE
Il nuovo sistema di posa Fast Base di Granulati Zandobbio è creato ad hoc per realizzare una posa a secco, senza l’utilizzo di macchinari impegnativi e riducendo allo stesso tempo lo scavo. Si applica in esterno ed è ideale per lastre in pietra sinterizzata, naturale, autobloccanti in cemento ed erba sintetica. Il pannello, realizzato in
poliuretano ad alta pressione, è estremamente resistente e trasmette il carico su tutta la struttura. Inoltre, la posa è semplificata: basta posarlo sopra un fondo realizzato con un paio di centimetri di sabbia o granulato livellato. Rispetto ad altri sistemi simili i principali plus sono il risparmio nei tempi di posa e nei costi.
SPECIALE CERSAIE - NEWS
PROFILPAS PROFILO E FUGHE A TUTTO COLORE
Dalla sinergia tra Profilpas e Mapei nasce Mapei Color, una nuova gamma di finiture per i profili per la chiusura e la protezione degli angoli esterni dei rivestimenti in ceramica Cerfix Proangle. Sviluppata per un perfetto abbinamento con le fughe Mapei, questa nuova gamma è composta da sedici colori che riproducono la texture dello stucco. Mapei Color si aggiunge alla vasta gamma
di finiture di alluminio verniciato Trend Color, garantendo un’offerta cromatica per qualsiasi gusto estetico. Il profilo a L Cerfix Proangle ZV sarà disponibile nei seguenti colori: bianco, bianco luna, grigio argento, bianco antico, grigio medio, grigio cemento, antracite, manhattan 2000, jasmine, caraibi, beige 2000, sabbia, seta, biscotto, polvere dorata, nero.
ENRICO BARISON AMMINISTRATORE DELEGATO PROFILPAS
Contenuto di ‘’riciclato’’: il triplo di quello richiesto ! Per costruire oltre i
Punteggi più alti nelle gare d’appalto !
casa
PERABBONATI
Il panel di 30 aziende considerate nell’analisi ha messo a segno un’impetuosa crescita dopo la pausa pandemica. Con un assestamento che non cancella l’aumento del 34,3% rispetto ai risultati 2018
A cura del Centro Studi YouTrade
FATTURATO (.000 €)
SOLOPER
PERABBONATI
ANDAMENTO DEL FATTURATO DELLE PRINCIPALI IMPRESE DEL SETTORE DEL COLORE IN ITALIA 2018-2023 PER CLASSI DI FATTURATO
FATTURATO (.000 €)
elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali - (*) bilanci disponiibili al 30 settembre 2024)
SOLOPERABBONATI
ABBONATI
LUXURYgoods PARQUET
1. Resistenti all’acqua e alle infiltrazioni: Amato, Cala e Cascada sono le nuove collezioni di Quick-Step. I pavimenti sono protetti dal rivestimento idrorepellente Hydroseal, il che significa che l’acqua può rimanere sul pavimento fino a 72 ore senza causare danni. Inoltre, il nuovo sistema a incastro ottimizzato impedisce all’acqua di penetrare attraverso i giunti. La tecnologia Wood for Life protegge il pavimento in modo che sporco, polvere e liquidi non penetrino nelle venature e nei giunti. Ciò significa che i pavimenti in parquet Quick-Step sono facili da mantenere, estremamente durevoli e resistenti a graffi, urti e usura generale, nonché perfetti per ogni ambiente. 2. Woodco presenta la nuova collezione di parquet Dream, una selezione di pavimenti in legno studiata per interpretare ogni tipo di progetto abitativo. Con cinque essenze, dieci formati e ben quaranta colorazioni, Dream moltiplica le potenzialità espressive del legno divenendo uno strumento prezioso per i professionisti della progettazione d’interni. 3. Penthouse Upper West Side è un esclusivo appartamento nel cuore di Manhattan dove luci, forme e materiali si fondono per creare un ambiente caldo e rilassato. Le superfici in legno di questo appartamento esprimono eleganza e design attraverso la combinazione di due diverse collezioni. Da un lato, per la camera da letto, si eleva la geometria aperiodica di Slide della collezione Natural Genius creata da Daniele Lago per Listone Giordano. A fare da contraltare alla camera da letto, per le pavimentazioni delle altre stanze la scelta è ricaduta su Listone 190 Rovere nella delicata tonalità cromatica Biancospino, pezzo iconico della collezione Classica, che infonde uno stile senza tempo al resto degli ambienti.4. Una nuova immagine, prodotti iconici, superfici da scoprire: Skema ha debuttato così a Cersaie 2024. Al pubblico ha presentato novità, ma anche i prodotti che l’hanno resa partner specialista delle superfici calde per i settori retail e project. Il mondo di Skema non è solo laminato o legno, ma è fatto di spazi nuovi, di ambienti personalizzati e accoglienti, dove le superfici calde sono protagoniste. C’è Lumbertech, l’evoluzione del pavimento in legno, resistente, sostenibile e pratico. Poi c’è la linea di pavimenti laminati totalmente rinnovata, con collezioni sempre più performanti, duttili e distintive. 5.Fare le scelte giuste per arredare e rendere gli ambienti più funzionali è importante. Garofoli, azienda specializzata in pavimenti e parquet dispone di un’ampia gamma di collezioni fra le quali scegliere. Prodotti accurati, artigianali ed esclusivi in legno, laccato, vetro, laminato per accontentare tutti gli stili, dal classico al moderno. 6. Spinkpark, inspired by nature, è la nuova collezione di Bauwerk per il pavimento in legno. Un gioco di diagonali naturali, la metamorfosi da foresta a parquet. Spinpark è concettualmente semplice, ma l’intreccio tra natura e maestria nella posa, unito a una nuova tecnologia di taglio, offre creatività e qualità nella realizzazione del parquet.
SOSTENIBILMENTE
PAOLO
A LATINA VELEGGIA IL GREEN
Da complesso residenziale degradato a simbolo della riconversione green, con l’aiuto del Pnrr. Il miracolo avviene a Latina e riguarda il complesso delle Vele, nel quartiere Q4. Si tratta di case popolari di proprietà Ater e del Comune costruite negli anni Ottanta, con materiali probabilmente non di primissima qualità. Grazie a 15 milioni targati Bruxelles (salvo poi parlare male dell’Europa) sono arrivati15 milioni per avviare il percorso di rigenerazione degli immobili. Il complesso occupa 76 mila metri quadrati ed è di proprietà pubblica. Un tempo su questa area si trovavano le celebri Paludi pontine, ormai bonificate. Nel quartiere risiedono oltre 500 famiglie: il classico dormitorio tagliato, per di più, da una strada ad alto scorrimento e senza servizi. Con un certo grado di ottimismo, il progetto di conversione green è stato battezzato A gonfie vele, in direzione ostinata e contraria che, tra l’altro, prevede anche l’abbattimento di un edificio abbandonato: 50 mila metri cubi di cemento su uno scheletro di otto piani e mai finito, un classico eco-mostro.
Al posto di quest’ultimo sarà realizzato un edificio di 12 piani con 35 nuovi appartamenti di housing sociale (Ers) e con funzioni collettive al piano terra. L’aspetto
meno comune è che l’immobile, a parte le fondazioni, sarà realizzato interamente in legno e acciaio, con un sistema costruttivo n-Zeb, disassemblabile in ogni sua componente. Sono previste anche serre bioclimatiche per dare una qualità diversa soprattutto agli ambienti interni rivolti a sud dei singoli alloggi. Sono pensate come estensione dello spazio abitativo, con dimensioni di 3,10 x 3,70 metri, realizzate con un sistema strutturale indipendente in acciaio e chiuse da vetrate per tutta l’altezza di interpiano, ma con la possibile apertura nella stagione estiva, trasformando così la serra in una veranda. Nella stagione fredda, invece, lo spazio completamente chiuso costituisce un vano filtro che aiuta a ridurre le dispersioni termiche e nelle giornate di cielo limpido, accumula energia termica riducendo sensibilmente i consumi.
Una volta ultimato sarà l’edificio in legno più alto d’Italia. Sempre con l’utilizzo di acciaio e X-lam sarà realizzato anche il nuovo ponte ciclo-pedonale per unire le due aree del complesso. Inoltre, il nuovo piano di rigenerazione urbana prevede aree verdi, di uno spazio-arena per eventi di intrattenimento, orti urbani, un centro ricreativo, un presidio territoriale della Asl e l’ufficio passaporti per l’intera città.
Cresciamo con te per vincere le sfide di domani.
Arricchisci la tua conoscenza con l’informazione tecnica e la formazione professionale del Centro Formazione e Ricerca Merlo.
Il Centro Formazione e Ricerca Merlo è all’avanguardia nella formazione e nell’addestramento all’uso in sicurezza delle macchine per l’industria, l’agricoltura, le costruzioni e l’igiene urbana. Centro Formazione e Ricerca Merlo, la formazione vincente.
Leggi online performance, l’informazione del Gruppo Merlo sulle più recenti applicazioni e sviluppi nel campo della progettazione, del design industriale e del training.
HOME AUTOMATION
CASA SMART IN CERCA DI SICUREZZA DIGITALE
I distributori di materiali per edilizia da tempo si sono allargati all’arredamento. E dopo l’arredamento qualcuno ha iniziato ulteriormente ad allargarsi ai dispositivi per la smart home. Ma, attenzione, mentre aumenta la platea di utenti di porte con apertura elettronica, lavatrici connesse a internet, luci che si accendono e si spengono in automatico, crescono anche i pericoli. La casa che assomiglia a un enorme computer abitabile attira i topi elettronici, gli specialisti nel bucare la barriera digitale. Secondo il rapporto diffuso da BitDefender (anche se la società è parte in causa) la sicurezza dell’abitazione smart è impermeabile come uno scolapasta. Sembra un po’ di vivere gli anni Novanta, con la diffusione di massa dei computer e, allo stesso tempo, la nascita degli hacker. L’analisi di BitDefender sui dati provenienti da 3,8 milioni di case smart e 50 milioni di dispositivi connessi in rete identifica incidenti e criticità, con vulnerabilità persistenti nell’ecosistema.
I dispositivi IoT, cioè qualsiasi elettrodomestico o elemento della casa connesso in rete, sono sempre più bersagliati da minacce digitali. Ogni 24 ore, secondo il report, Bitdefender registra una media di 2,5 milioni di minacce con i dispositivi della rete domestica che subiscono in media una decina di attacchi ogni 24 ore. Il punto debole sembrano essere i televisori smart, che presentano il maggior numero di vulnerabilità. La causa è legata alla lunga durata del loro ciclo di vita e a un supporto software che spesso viene interrotto prima del tempo dalle aziende produttrici, che lascia le vulnerabilità senza alcuna correzione. Ma nel 2023 una delle vulnerabilità più rilevanti è stata quella che ha colpito il router TP-Link Archer AX21 uno dei più diffusi nelle abitazioni per connettersi a internet. Ma non mancano aspetti curiosi, come gli attacchi su 3 milioni di spazzolini per denti smart.
Tra i punti più critici ci sono anche le prese di corrente smart e i videoregistratori di sorveglianza (Dvr), che mostrano debolezze significative in relazione al loro numero di presenza nelle case: tendono ad avere un numero maggiore di vulnerabilità rispetto a dispositivi più semplici come i set-top box. Con il paradosso che i sistemi antifurto diventano facilmente porte di accesso per i ladri. Secondo l’analisi di BitDefender, gli attacchi riguardano di più i televisori per il 36,7%, le spine di corrente smart (22,2%), i Dvr (17,7%), i router (13,4%) e i set- top-box come i decoder per i televisori (6,9%). Giuseppe Rossi
RICETTA HI-TECH PER LA CUCINA
Yubii Home è una soluzione che consente di trasformare l’ambiente destinato alla preparazione dei pasti in un confortevole spazio automatizzato. Che aiuta anche nella pulizia post-pranzo
Stefano Lavori
Anche la cucina diventa sempre più hitech. In Europa le persone passano in media circa cinque-sei ore alla settimana a cucinare (e in Italia di più). Per questo la domanda di cucine smart cresce rapidamente. Il mercato europeo delle cucine che utilizzano più tecnologia è previsto crescere a un tasso del 18.82% entro il 2030, grazie all’aumento delle ristrutturazioni e delle nuove costruzioni che incorporano sistemi avanzati per rendere le case più connesse ed efficienti. Una proposta in questa direzione è quella di Nice. Grazie all’integrazione del sistema Yubii Home, l’ambiente della cucina diventa più intelligente, comodo e sicuro. Con Yubii Home si può creare uno scenario come Preparazione Cena che, con un solo comando, accende le luci al livello ideale, abbassa le tapparelle per garantire la privacy e avvia una playlist musicale rilassante. Inoltre, si può programmare il sistema per preriscaldare il forno all’ora desiderata, sincronizzando gli elettrodomestici che più utilizzi nella routine quotidiana, rendendo migliore l’esperienza culinaria. Un altro scenario è quello della Colazione Energetica. In questo caso Yubii Home con un tocco del pulsante Push-Control, può alzare le tapparelle per far entrare la luce naturale e avviare la stazione radio preferita. E con gli amici lo scenario Cena Conviviale può creare l’atmosfera adatta, impostando un’illuminazione soffusa, abbassare le tapparelle e far partire una musica di sottofondo che favorisce la conversazione. Si può anche programmare il sistema per controllare la temperatura della stanza, garantendo un ambiente confortevole per
tutti i tuoi ospiti. Senza dimenticare la pulizia post-pasto: un comando accende le luci più intense sopra il piano di lavoro, abbassa le tapparelle per evitare distrazioni esterne e spegne gli elettrodomestici che non servono più. Infine, la tecnologia Nice prevede il monitoraggio dei costi in bolletta, permettendo di ridurre i consumi energetici. Lo scenario Standby Notturno programma lo spegnimento delle luci e degli elettrodomestici che non si utilizzano più alla fine delle preparazioni in cucina, evitando inutili sprechi di energia e garantendo a tutta la casa silenzio e tranquillità.
HIGH TECH
AUTO IN REVISIONE MA DIGITALE
Nell’era digitale chi possiede un’auto non deve preoccuparsi solo del controllo periodico del motore, ma anche del software della propria vettura. Le patch software (aggiornamenti che permettono di migliorare un programma) sono quelle che attualmente rendono obbligatori i richiami in oltre un caso su cinque nell’industria automobilistica. Il dato emerge da analisi degli ultimi dieci anni della National Highway Traffic Safety Administration, l’Agenzia nazionale per la sicurezza stradale statunitense. Benché le problematiche software rappresentino un crescente elemento di disagio per gli automobilisti, l’aspetto positivo è che una patch software è tipicamente una soluzione molto più rapida rispetto a problematiche che richiedono la sostituzione di ricambi dedicati.
BATTERIE LONGEVE PER LE AUTO ELETTRICHE
A frenare l’acquisto di auto elettriche è anche il timore per il degrado delle batterie, come avviene per gli smartphone o i laptop. Una ricerca realizzata dalla canadese Geotab su 10 mila auto elettriche, però, riduce questa preoccupazione. Secondo la ricerca, il pacco batterie durerà più a lungo della vita utile del veicolo. In una prima
edizione dello stesso studio, nel 2019, il degrado annuale del pacco batterie era stimato al 2,3%. Ma nell’ultima edizione le rilevazioni puntano a un degrado inferiore, pari all’1,8% annuale. La vita utile delle batterie potrebbe quindi arrivare a 20 anni, seppure con prestazioni degradanti, ma in ogni caso più della via utile del veicolo stesso, stimata in 15 anni. Ma il dato negativo è che la durata delle batterie varia parecchio da un produttore all’altro.
L’AUTO CHE FA PUBBLICITÀ
Non basta la pubblicità che si ascolta alla radio mentre si guida. Ora Ford vuole brevettare una tecnologia per personalizzare gli annunci pubblicitari in base a quello che dicono guidatore e passeggeri, oltre che analizzando la cronologia delle posizioni e altri dati sul veicolo. Insomma, pubblicità personalizzata, come fanno Google o Facebook. La casa automobilistica americana prevede la possibilità di monitorare i dialoghi dell’utente e comprendere l’inizio di una conversazione attraverso parole-chiave o frasi che fanno comprendere, magari, dove sono destinati i passeggeri del veicolo. Insomma, un’auto-spia, definita più nobilmente in-vehicle advertisement presentation. Analizzando discorsi, percorso, velocità e destinazione potrà personalizzare gli annunci per gli automobilisti.
BOLLINO DI GOOGLE PER LE IMMAGINI AI
L’Intelligenza artificiale è uno strumento
potente, ma anche con un lato oscuro. Per questo Google entro fine anno co mincerà a etichettare immagini generate e/o modificate con AI nei risultati delle ricerche. Sono sempre di più le immagini fake in circolazione capaci di influenzare le scelte e le opinioni degli utenti. Per que sto Google segnerà i contenuti generati o modificati con l’Ai nella sezione Infor mazioni su questa immagine, lo spazio che appare quando si cercano immagini e si sceglie quella mostrata tra i risultati delle ricerche. La stessa tecnologia sarà utilizzata per i servizi di annunci pubbli citari. Sempre che sia sempre possibile riconoscere un’immagine generata da Ai.
GLI SMARTPHONE PIÙ DESIDERATI DAGLI ITALIANI
Non sapete quale smartphone acquistare? Idealo, portale specializzato nella compa razione prezzi, ha condotto un’analisi per capire quali sono le intenzioni di acquisto degli italiani. Risultato: l’indagine ha indi cato i cinque smartphone più desiderati e, tra questi, i modelli di iPhone sembra i più richiesti. Gli smartphone top sono il Samsung Galaxy S23 Fe 128Gb, Apple iPhone 16 Pro Max e iPhone 16 Pro 128Gb, Google Pixel 8a 256Gb e nuovamente Apple iPhone 16 Pro 256Gb.