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Riflettiamo. È giusto parlare di transizione green, di un condominio più sostenibile, di riqualificazione. Poi, però, il primo monitoraggio sul consumo del gas condotto dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) fotografa una situazione non esaltante. Solo il 47% dei condomini, segnala l’Autorithy, ha pagato la bolletta del gas entro la scadenza. Certo, il dato è relativo al 2022, anno della stangata e di cui dobbiamo ringraziare Vladimir Putin, ma si tratta di un dato astronomico. Nello specifico, c’è anche differenza tra mercato libero, con una percentuale di versamenti del 43,1%, e il servizio di tutela, dove si sale addirittura al 64,4%. Con uno zoom si scopre inoltre che il 96,2% dei mancati versamenti avviene entro 11
mesi dalla scadenza e solo il 58% entro il primo mese di ritardo. Secondo l’ente di controllo, la curva dei pagamenti per il riscaldamento centralizzato a gas dei condomini che hanno impiegato più mesi per saldare le bollette mostra quanto sia stata inaspettata l’impennata dei prezzi anche nella pianificazione delle spese degli edifici residenziali, che nella rendicontazione e conguaglio delle spese hanno certamente dovuto chiedere rate aggiuntive a copertura degli importi.
L’altra faccia della medaglia è che si spera di aver tratto una lezione da ciò che è successo. Ma, se lo choc non fosse bastato, sarebbe bene che il governo studiasse regole più stringenti per evitare di incappare in un’altra situazione del genere. Anche perché è vero
che l’Italia si è resa in buona parte (ma non ancora del tutto) indipendente dal gas russo, ma nulla garantisce che non scoppi una crisi in Algeria, Qatar o Kazhakistan. Insomma, bisogna premere l’acceleratore sulla indipendenza energetica. Per fortuna, anche se l’Italia non produce grandi quantità di petrolio e le sue miniere di carbone sono chiuse da anni, può sempre sfruttare i raggi del sole per creare elettricità. Attenzione, però: il pannello autonomo installato sul balcone condominiale, oltre a essere un oltraggio per l’estetica, così come le antenne-padelle satellitari, è anche una non-soluzione. Poco efficienti, i mini pannelli si rivelano anche di complicato utilizzo a meno di non essere esperti di impiantistica. Al contrario, il pannello fotovoltaico può contribuire, anche se difficilmente sostituire in toto, la fonte di energia per riscaldamento ed elettricità se installato in un contesto appropriato. Per esempio, nell’ambito di una comunità energetica, tipologia per un condominio prosumer (un po’ consumatore, un po’ produttore) di cui scriviamo ampiamente in questo numero. Per il condominio si tratta di passare dal fai-da-te a una dimensione su larga scala, tenendo conto che non è per forza un’attività gestionale di cui farsi carico, come è spiegato nel dossier. Soluzione trovata? Sì. La legge c’è già. Ma a patto che il governo trovi il tempo di emanare i benedetti decreti attuativi e le norme necessarie per far decollare le comunità energetiche. È uno sforzo così difficile?
SOLIDARIETÀ NELL’EMERGENZA
Non potevo non dedicare il mio editoriale di questo numero alla mia Romagna ed in particolare alla mia città, Ravenna. Una città ancora a misura d’uomo, pulita, un po’ provinciale se vogliamo, ma sicura se la paragoniamo alle grandi metropoli, e anche un po’ chiusa e diffidente alle novità, ma che si può girare ancora tutta in bicicletta, tra il verde dei parchi e le meraviglie dell’Unesco. Ravenna, Forlì, Cesena e tutta la Romagna, che fino a qualche giorno fa potevano tranquillamente considerarsi isole felici dal punto di vista meteorologico, sono state duramente colpite e messe in ginocchio da una pioggia continua e consistente che nel giro di 48 ore è stata pari a quella che cade normalmente in otto mesi dell’anno (dovremmo poi iniziare a riflettere, d’ora in avanti, su che cosa significhi normalità, perché le nostre certezze, basate sui dati finora in nostro possesso, sono sicuramente destinate a mutare). Tutte le vallate dell’Appennino sono state interessate, tutti i fiumi si sono
riempiti e sono scesi a gran velocità colpendo via via tutte le città romagnole con rotture violente di argini, tracimazioni, allagamenti. L’acqua fuoriuscita è stata pari a 800 milioni di metri cubi d’acqua, una quantità enorme, abnorme, mai riscontrata prima. La tragedia, checché ne dicano i detrattori, non poteva essere evitata, ma solo tamponata. Al momento l’emergenza è ancora in corso, ma con grande rigore e determinazione e la partecipazione attiva della popolazione, si sta ritornando alla normalità, senza lamenti, ma con il contributo fattivo di tutti. Che cosa ci ha insegnato tutto questo? Che la differenza non la fanno le situazioni, ma
il modo in cui si reagisce a ciò che ci capita. Lo spirito di collaborazione, l’unione e un atteggiamento positivo aiutano, anche quando si ha perso tutto, la casa, le cose e i ricordi. E quando si innesca un meccanismo di solidarietà autentica, il dolore non scompare, ma si attenua, perché l’aiuto disinteressato non si dimentica, ma alimenta una spirale virtuosa e salvifica. La tragedia romagnola ha confermato il valore dei nostri giovani, tra i primi a imbracciare i badili per spalare il fango; lo hanno fatto e lo stanno facendo con il sorriso, per puro spirito altruistico. Onore ai giovani ai quali stiamo lasciando in eredità un mondo problematico, frutto di politiche economiche e ambientali poco felici. Onore allo spirito di solidarietà che dovrebbe accompagnarci sempre e non solo in circostanze estreme. Come sarebbe la vita in condominio se fosse sempre accesa la fiamma della solidarietà, della collaborazione per una convivenza piacevole ed umanamente ricca di valore? Possiamo perdere tutto in un battito di ciglia ed allora riflettiamo: basterebbe davvero poco per fare la differenza, ogni giorno tutti i giorni dell’anno, non solo a casa nostra, ma nel nostro condominio, nel nostro quartiere, nelle nostre città. Nessun uomo è un’isola, ma parte di uno stesso arcipelago: ricordiamocelo.
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Pannelli fotovoltaici e comunità energetiche. Domande e risposte scaturite durante il convegno focalizzato sulle comunità energetiche che si è svolto a Verona, di cui scriviamo nelle pagine successive. Rispondono Riccardo Marchesini, ingegnere ed esperto del settore antincendio, e Giacomo Cantarella, manager del Gruppo Dolomiti Energia.
COME SI GESTISCE UNA COMUNITÀ ENERGETICA?
Norme e pannelli
Pannelli fotovoltaici: ci sono caratteristiche normative a livello di antincendio anche per il fotovoltaico verticale?
Risponde Riccardo Marchesini. Sì, esiste anche una parte normativa relativa alle facciate. Ci sono prescrizioni tecniche dal punto di vista dei materiali che è possibile utilizzare e delle distanze da mantenere, mentre in copertura la distanza è di un metro, in facciata la normativa definisce la differenza tra facciata e falda un angolo di 45 gradi. Stabilendo in maniera precisa cosa è facciata e cosa non lo è, secondo dove si opera è possibile sempre sapere quale parametro utilizzare.
La proprietà delle comunità
La proprietà dell’impianto fotovoltaico di chi desidera partecipare a una comunità energetica rimane di chi lo realizza?
Risponde Giacomo Cantarella. La normativa è molto chiara e prevede innanzitutto il ruolo del produttore terzo esterno alla comunità. Quindi, un soggetto terzo che produce l’energia e la mette a disposizione della comunità energetica pur non essendone parte. All’interno della comunità ci possono essere impianti che appartengono sia alla comunità stessa, in qualità di soggetto giuridico che finanzia e realizza gli impianti, sia ai membri della comunità energetica, quindi il cittadino,
l’ente locale o l’azienda che fanno parte di una comunità energetica. In questo senso, possono essere prosumer e non necessariamente solo consumer, quindi avere anche un impianto di proprietà.
La suddivisione del valore
A chi spetta l’incentivo?
Risponde Giacomo Cantarella. Il partecipante è attivo come consumatore, da produttore o entrambi, ma la suddivisione del valore spetta sempre alla comunità in qualità di beneficiario degli incentivi. Quindi, l’incentivo arriva la comunità secondo regole che devono essere stabilite. È ridistribuito ai membri partecipanti in funzione del loro ruolo ma anche del loro contributo marginale.
Entrata e uscita
C’è libertà di entrata e uscita da una comunità energetica?
Risponde Giacomo Cantarella. Nella normativa è scritto che ci deve essere libertà per i consumatori, ma evidentemente anche per i produttori, di uscire da una comunità energetica senza avere delle forti penali. È ammissibile che uscendo ci sia una piccola penalità, perché magari la comunità energetica perde qualcosa, ma non ci può essere una barriera all’uscita.
Impianti cercansi
Premesso che la mappatura delle cabine primarie è uscita da poco, prima di partire dalle comunità energetiche non sarebbe stato più opportuno partire dagli impianti disponibili a livello territoriale?
Risponde Giacomo Cantarella. Ciò che scarseggia nel mondo delle comunità energetiche sono proprio gli impianti. Senz’altro è vero che il punto di partenza di qualunque iniziativa sono gli impianti. Ma non mi sento di dire che sia necessario avere l’impianto funzionante prima di pensare alla comunità energetica. La comunità energetica è un soggetto complicato, quindi, una volta individuato dove fare l’impianto, chi lo deve realizzare, quanto costa, quando partono i lavori e quando sarà pronto, mi sentirei di consigliare in parallelo di ragionare
Pannelli fotovoltaici e comunità energetiche. Domande e risposte scaturite durante il convegno focalizzato sulle comunità energetiche che si è svolto a Verona, di cui scriviamo nelle pagine successive. Rispondono Riccardo Marchesini, ingegnere ed esperto del settore antincendio, e Giacomo Cantarella, manager del Gruppo Dolomiti Energia.
proprio sulla comunità energetica, se non è già esistente. Cioè, pensare qual è il soggetto giuridico da costituire, chi se ne fa carico, quando sarà costituito, chi sono i consumatori. Sono due percorsi che possono andare tranquillamente in parallelo, assunto il fatto che l’impianto ci sia, sia realizzato, abbia una certa taglia e una certa produzione.
Valutazione del rischio
Se uno stabile non rientra in nessuna delle casistiche relative alla normativa antincendio, come si procede?
di abbandonare la comunità energetica per una più remunerativa, invalidando tutto il piano di investimenti fatto in precedenza?
Risponde Riccardo Marchesini. Si parte sempre dalla valutazione del rischio da parte del progettista. Supponiamo che non ci sia una normativa obbligatoria, ma per ragioni assicurative, di investimento, di buona condotta e deontologia, il progettista deve porsi il problema e prendere spunto dalle norme esistenti per creare una condizione di sicurezza e valutare un rischio accettabile. Anche gli stessi vigili del fuoco, a domande su attività che non sono di loro piena giurisdizione, suggeriscono di prendere spunto dalle linee guida. Nulla toglie che ci sono sempre soluzioni diverse, però sempre a partire dalla valutazione di rischio del progettista.
Il divorzio in comunità è previsto
Non c’è il rischio, soprattutto nei condomini, che un produttore terzo metta a disposizione l’impianto e poi decida
Risponde Giacomo Cantarella. L’autorità Arera ha voluto fortemente che tutto il meccanismo fosse virtuale e in questa accezione c’è il fatto che il consumatore rimane tale con i suoi diritti e doveri, così come il produttore. La configurazione di comunità energetica o autoconsumo collettivo è anch’essa virtuale, cioè si basa sul ruolo del produttore, del consumatore e sulla contemporaneità di azione, quindi mantiene la libertà di uscire per entrambi. È vero che è una comunità energetica nata su un impianto che aggrega consumatori, qualora il produttore decidesse di andarsene avrebbe un problema, ma è anche vero che se l’impianto è stato finanziato da quel soggetto, i soggetti partecipanti alla comunità energetica non perdono nulla. Anzi, fino a quel momento hanno solo guadagnato. Nel momento in cui il produttore se ne va potranno decidere di far parte di un’altra comunità energetica o dotarsi di altri impianti in accordo con altri produttori. La comunità energetica non è una fotografia statica, ma un soggetto vivo in cui ingressi e uscite di produttori e consumatori saranno la norma. Pensiamo anche a chi vende casa: inevitabilmente uscirà da una comunità energetica.
Proprietari e inquilini
In un condominio ci sono proprietari, ma anche inquilini: come si possono regolare gli oneri sia di costo sia di beneficio tra questi due tipi di utilizzatori?
Risponde Giacomo Cantarella. Per accedere all’incentivo ci vogliono due condizioni: produrre energia rinnovabile e consumarla. Se nel condominio il produttore è il condominio, l’impianto è di proprietà dello stesso condominio, e
quindi dei proprietari in funzione dei millesimi. Anche la vendita dell’energia e i ricavi connessi sono del produttore, che è il condominio, e quindi dei singoli proprietari. Diverso è l’incentivo: nel ridistribuire l’incentivo ci può essere un criterio che punti a un equilibrio diverso tra produttore, che è ancora il condominio, e i consumatori che sono gli intestatari delle bollette di ciascuna abitazione, quindi anche gli inquilini. Gli inquilini, dunque, rilevano limitatamente al ruolo di chi può consumare energia rinnovabile prodotta dal condominio. Il contributo può essere retrocesso a un inquilino solo per la parte che gli compete in relazione a questo ruolo.
Monogamia obbligatoria
Un condomino può appartenere a più Cer all’interno della stessa cabina primaria?
Risponde Giacomo Cantarella. No, un unico utente elettrico può appartenere a una sola configurazione che sarà o quella condominiale o quella di una Cer più ampia. Il Gse, che è il gestore dei servizi energetici e regola tutto questo meccani-
smo, dà tutte le informazioni di dettaglio sul contributo marginale di ogni membro di una comunità energetica, che comunica al referente quanto ciascun utente ha contribuito marginalmente all’incentivo complessivo in modo che possa fare il servizio di ridistribuzione. Se c’è una forma di autoconsumo collettivo, quindi condominiale, il referente è l’amministratore o un soggetto terzo delegato con mandato.
Multiutility e distribuzione
Può una multiutility fare il servizio di redistribuzione?
Risponde Giacomo Cantarella. Concettualmente sì, perché è un servizio come qualunque altro. Una multiutility non può essere membro della comunità energetica: è l’unica cosa che gli è preclusa. Tutte le altre attività sono concesse. Ovviamente con contratti tra le parti che
dettagliano qual è il perimetro dell’attività e se ci sono altre implicazioni.
Produzione e accumulo singolo
Una comunità energetica oppure un singolo condominio può avere sistemi di accumulo per differire il consumo dell’energia in orari serali e non solo di giorno?
Risponde Giacomo Cantarella. Certamente sì, nel senso che gli accumuli sono e saranno sempre più diffusi, sia accoppiati a sistemi di produzione, come spesso avviene con il fotovoltaico, sia a sistemi di consumatori, per esempio gli storage per la mobilità elettrica. Qualunque batteria però ha un comportamento istantaneo sulla rete di prelievo o di immissione: o si sta caricando dalla rete o si sta scaricando a favore di qualcuno. Quello che rileva per una comunità energetica è il comportamento istantaneo al contatore.
Se sta prelevando energia sta consumando, se sta immettendo in rete, è come fosse un produttore e quindi rileva allo stesso modo sull’energia condivisa. L’incentivo è sulla base della condivisione dell’energia, deve esistere contemporaneamente produzione e consumo.
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I controlli non richiedono lo svuotamento o la bonifica e non prevedono l’utilizzo di pressione all’interno evitando rotture o cedimenti preservando l’integrità strutturale delle lamiere.
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I dati registrati sono inalterabili e consentono di rilevare minime perdite secondo quanto previsto dalle linee guida ARPA.
TECNICI QUALIFICATI PER OPERARE IN SICUREZZA Personale qualificato, formato e informato sui rischi specifici i per operare su serbatoi contenenti prodotti chimici e petrolchimici.
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LA SICUREZZA? È TRASPARENTE
L’azienda specializzata in parapetti e balaustre in vetro mette in guardia dai rischi che corrono i condomini non a norma (troppi). E mette a disposizione gratuitamente un manuale per approfondire l’argomento
Franco SaroIl piacere di stare all’aria aperta senza uscire di casa: il terrazzo diventa l’estensione più pregiata delle abitazioni appena la temperatura sale di qualche grado. Ma la gradevole sensazione dell’aria primaverile, o estiva nelle ore più fresche, non deve far dimenticare due aspetti fondamentali: l’estetica dello spazio che si occupa e, soprattutto, la sicurezza. Troppi condomini hanno balconi e terrazzi fuori norma, oltre che obsoleti. La necessità di garantire una sicura barriera di protezione contro le cadute nel vuoto, insomma, deve essere l’obiettivo numero uno, e non solo dei proprietari delle abitazioni, ma anche degli amministratori condominiali che, in qualche malaugurato caso, potrebbero essere ritenuti co-responsabili di un eventuale incidente. Naturalmente, la soluzione è semplice: installare parapetti belli, ma anche sicuri. Obiettivo che costituisce l’attività di Faraone, azienda specializzata di parapetti e corrimano in vetro, spiega l’amministratore delegato Flavio Faraone.
Domanda. Qual è la situazione sicurezza nei condomini italiani per quanto riguarda balaustre e parapetti?
Risposta. Non buona. Vediamo molti balconi, terrazzi e scalinate con para petti obsoleti e sicurezza pari a zero. Eppure, le normative parlano chiaro. Per l’amministratore di condominio è impossibile stare dietro a tutte le nor mative e proprio per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione le no stre conoscenze.
D. Si può stabilire quando la manu tenzione non basta più?
R. La manutenzione potrebbe non esse re più sufficiente quando i componenti strutturali, come le balaustre e i parapet ti, presentano danni significativi, usura avanzata o perdita di integrità struttura le. In tali casi, potrebbe essere necessario intervenire con misure correttive più estese, come la sostituzione o il ripristi no dei componenti danneggiati. La de cisione sulla necessità di interventi più sostanziali dipenderà dalla gravità dei
Parapetto in vetro Ninfa con famiglia in un terrazzo in provincia di Teramo. A destra, le semplici fasi di montaggio del parapetto Ninfa. Sotto, il Manuale del Parapetto in Vetro pubblicato da Faraone (disponibile su faraone.it)
danni e dalle normative locali sulla sicurezza delle costruzioni. È importante consultare professionisti qualificati per valutare la situazione e determinare il corso d’azione appropriato.
D. Quali sono i criteri previsti dalla legge?
R. I principali criteri sono riportati anche nel Manuale dei Parapetti in Vetro e riguardano l’altezza, la resistenza strutturale e agli urti. In particolare, le norme di riferimento per i parapetti in vetro sono: il decreto ministeriale del 17/1/2018 che riguarda le norme tecniche per le costruzioni, con destinazione d’uso (balconi, scale comuni, ballatoi); la norma Uni 11678:2017, che definisce e specifica i metodi di prova in laboratorio, in vigore dal 15/5/2017; la norma Uni 7697:2021, che definisce la tipologia di vetro da utilizzare ai fini della sicurezza. In particolare, si valuta il comportamento dopo rottura dei vetri e la stabilità del parapetto in condizioni critiche. Infine, la norma Uni 11463:2022, che riguarda
MASSIMA ATTENZIONE ALLA SICUREZZA
SEGUIRE LE INDICAZIONI DEL RESPONSABILE SICUREZZA IN CANTIERE
Montaggio carter interno
4 3
Regolazione e messa a piombo
2
Montaggio del vetro
1
Foratura del pavimento e fissaggio del profilo d’alluminio. Carter esterno già montato
Famiglia in un terrazzo agibile con Ninfa, in provincia di Cuneo. A destra, il laboratorio di prove del Politecnico di Milano: test distruttivo con spinta a 450 kg/m
la procedura di calcolo per lastre di tamponamento e non andrebbe applicata a parapetti incastrati in un solo lato (tipo tuttovetro). Faraone invita a diffidare da chi indica normative più vecchie di quelle indicate.
D. In fatto di sicurezza qual è la responsabilità degli amministratori?
R. Sono molteplici i casi in cui i parapetti sono logorati dal tempo e/o non conformi alle normative vigenti. In caso di incidenti le responsabilità possono ricadere su installatore, direttore lavori, impresa edile, progettista, amministratore di condominio, azienda produttrice e proprietario. L’amministratore è responsabile qualora si tratti di parapetti comuni, ma comunque si deve attivare tutte le volte che è a conoscenza di situazioni pericolose; in questo caso può proporre e favorire la sostituzione di parapetti privati che possono causare cadute nel vuoto.
D. In media qual è il livello di consapevolezza degli amministratori?
R. Oggi l’amministratore di condominio è sempre più preparato. Se da un lato è sempre più esperto, dall’altro sulla materia dei parapetti la preparazione è bassa, perché hanno altre priorità più comuni, anche se molte meno pericolo-
se di una caduta nel vuoto a causa di un parapetto cedevole.
D. E quella dei proprietari?
R. Il proprietario è totalmente inconsapevole del problema. Cura l’estetica e si fida di ciò che viene proposto. Tuttavia, non sa quanto regge, per esempio, un parapetto comune installato dall’impresa. E non si chiede neanche se è scalabile.
D. Qualora i parapetti non fossero a norma, l’amministratore può decidere di intervenire per motivi di sicurezza?
R. Nel caso un parapetto non sia a norma, secondo Faraone va impedito l’accesso. E non solo per Faraone, per fortuna. L’amministratore deve favorire l’intervento e l’assemblea per motivi di sicurezza può impedire l’accesso alla terrazza comune che non sia dotata di parapetto conforme al regolamento edilizio comunale. Si può citare un caso, per esempio, in cui l’assemblea ha deliberato di non consentire ai condomini l’accesso a una terrazza comune, perché il parapetto della detta area comune era troppo basso e non conforme al regolamento edilizio e, quindi, esponeva i condomini al pericolo di cadute. Un condòmino che aveva l’appartamento vicino alla terrazza, ha però impugnato tale decisione,
che riteneva invalida per eccesso di potere. Secondo lui aveva delimitato l’area comune a tempo indeterminato e senza considerare la possibilità di alternative valide ai divieti d’uso. Di conseguenza, il condòmino contrario riteneva che, in palese violazione dell’articolo 1102 del Codice civile fosse ingiustamente impedito totalmente il diritto d’uso di una parte comune. La controversia è finita in Tribunale che, però, ha dato ragione all’assemblea.
D. Quindi, che cosa succede se i condomini poi protestano?
R. L’unica soluzione è la sostituzione del vecchio parapetto con uno a norma per evitare la chiusura del balcone o terrazzo a tempo indeterminato.
D. Quali sono i problemi maggiori che affrontate con il mondo del condominio: tecnici o scarsa competenza?
R. Dal 2009 informiamo i progettisti italiani sulla sicurezza degli spazi esposti a caduta nel vuoto. Pertanto, la nostra campagna di sensibilizzazione oggi vede una consapevolezza buona, anche se chi non ha affrontato ancora il tema di agibilità balcone o terrazzo non sempre adotta la soluzione tecnica più idonea e sicura. Le imprese corrono e capita che adottino delle soluzioni tecniche scalabili o non adeguate al rispetto delle normative. Gli amministratori hanno bisogno di essere formati e resi consapevoli di come oggi sia possibile evitare cadute nel vuoto grazie a parapetti a norma.
D. Parti comuni e parti private: di chi è la responsabilità in condominio?
R. Tendenzialmente sulla ristrutturazione il primo imputato è l’installatore. Poi vengono direttore lavori, impresa edile, progettista, amministratore di condominio, azienda produttrice, proprietario. L’amministratore è responsabile delle parti comuni. Tuttavia, in caso di incidente può essere chiamato a dichiarare se fosse stato a conoscenza dello stato del terrazzo, anche se di proprietà privata. E, ancora in caso affermativo, se avesse proposto lavori di messa in sicurezza.
D. I vostri parapetti sono certificati?
R. I nostri parapetti in vetro rispondo alle normative indicate sopra e sono sottoposti alle prove distruttive indicate dalle norme stesse.
D. Spesso la preoccupazione riguarda l’estetica: il nuovo design del parapetto si integra con quello della facciata?
R. Sia il profilo in alluminio sia il vetro possono essere personalizzati. Se si desidera neutralità e trasparenza si può scegliere un colore argento o bianco con vetro trasparente di sicurezza. Se si desidera, si può scegliere un vetro colorato, serigrafato, opaco. Sia profilo che vetro possono raggiungere degli elevati livelli di personalizzazione di colori o effetti materici (per esempio, legno, corten o marmo).
D. Un parapetto di vetro è davvero sicuro?
R. Oggi i nostri parapetti in vetro arrivano a resistere fino a 750 kg/m di spinta (cioè come dieci persone di 70 chilogrammi che spingono in 1 metro di parapetto) e 600 J di impatto (equivale a una persona di 86 chilogrammi che impatta sul vetro a una velocità di 13,5 chilometri orari). Si tratta di forze enormi.
D. Quali sono le soluzioni più facilmente adottabili?
R. I parapetti in vetro di Faraone sono pensati per essere posati in modo immediato. Le soluzioni da adottare dipendono dalla destinazione d’uso.
D. Quali sono le caratteristiche tecniche dei prodotti?
R. Tutte le caratteristiche tecniche sono presenti nei cataloghi Faraone e nel sito faraone.it
D. Come avviene la sostituzione di un parapetto? In pratica come si procede?
R. Dopo aver verificato lo stato del balcone o terrazzo ed essersi accertati che sia idoneo e non, invece, da ripristinare, basta smontare il vecchio parapetto, installare la parte metallica del nuovo e successivamente il vetro.
D. E quanto dura questo lavoro?
R. Dipende dalla lunghezza del parapetto. Varia da poche ore a una giornata.
D. Potete assicurare un supporto tecnico?
R. Certamente.
D. Ci sono ancora bonus che riguardano la spesa per le balaustre?
R. È ancora in vigore il bonus ristrutturazione al 50%.
D. C’è anche un aspetto che riguarda sostenibilità e ambiente. Come vi regolate?
R. Tutti i materiali scelti sono riciclabili (vetro, alluminio, materiale plastico) e disassemblabili.
D. Come si fa a sapere se il parapetto di casa non è a norma?
R. Bisogna esaminare visivamente il parapetto: cerca segni di danni o usura, come crepe o scheggiature. Poi, verificare la stabilità: provare a muovere leggermente il parapetto per vedere se è stabile o se sembra instabile. Ancora: verificare la sicurezza dei fissaggi. Assicurarsi che i fissaggi che tengono il parapetto al muro o al balcone siano sicuri e ben solidi. Verificare la qualità dei materiali, che quelli utilizzati per la costruzione del parapetto non siano marci o deteriorati. Infine, verificare la normativa di riferimento e da quanti anni è installato: per esempio, un pa-
rapetto con più di dieci anni difficilmente rispetta le normative vigenti e, di conseguenza, sopporta i carichi di impatto e spinta necessari per evitare le cadute nel vuoto.
D. Quali sono le linee guida che seguite per individuare le soluzioni migliori?
R. In generale i parapetti, in vetro e non, devono essere in grado di reggere i carichi di esercizio previsti, come il peso di una o più persone che vi si appoggiano, più eventuali sollecitazioni dovute a vento, neve, pioggia. Per essere sicuri è necessario affidarsi agli esperti e richiedere gli attestati di prova o le prove in cantiere. Chi vuole approfondire il tema può richiedere Il manuale del parapetto in vetro sul sito Faraone: è gratis.
D. Avete messo a punto il nuovo manuale tecnico dei parapetti. Che cosa contiene?
R. Non posso svelare nulla. Seguiteci su faraone.it e vi assicuro che ne vedrete delle belle.
D. Come si fa a ottenerne una copia?
R. Si trova sempre sul sito faraone.it
D. Quanto costa?
R. Divulghiamo la nostra conoscenza in modo gratuito per allinearci.
D. I vostri parapetti sono distribuiti in tutta Italia?
R. Sì, in modo capillare.
COMUNITÀ ENERGETICHE
SE IL CONDOMINIO PRODUCE ELETTRICITÀ
Passare da consumatori di energia a generatori. Impossibile? No, ora è una strada che può coinvolgere chi abita in un edificio residenziale attraverso una organizzazione prevista dalla legge, al centro di un evento a Verona
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A NOVEMBRE IL FORUM DEL CONDOMINIO
Appuntamento a novembre tra le dolci colline della Valpolicella e i quartieri di Verona. L’Ordine degli Ingegneri della città scaligera e Virginia Gambino Editore sono al lavoro per organizzare un evento dedicato ai problemi (e alle soluzioni) per il mondo degli edifici residenziali. L’appuntamento ha già un nome e una data: Forum del Condominio e si svolgerà in novembre. Coinvolgerà amministratori, imprese, professionisti e, in generale, tutti gli stakeholder del mondo condominiale. Saranno un paio di giornate di formazione, approfondimenti, confronto. Gli argomenti in agenda, che stanno per essere inseriti in un programma definitivo, sono molti, a partire dalle comunità energetiche che sono state al centro del recente convegno che si è tenuto a Verona e di cui parliamo in queste pagine. Ma non mancheranno argomenti come quelli relativi ai bonus fiscali, che sono ancora usufruibili, del ruolo professionale degli amministratori, della riqualificazione dei condomini per aumentarne il comfort, per esempio quello acustico, delle nuove stringenti regole che riguardano la salubrità dell’acqua e la protezione dagli incendi. Segnate subito la data sul calendario.
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- dal 1951
OBBLIGO di comunicazione MENSILE dei dati di consumo di riscaldamento e acqua calda nei condomini centralizzati
Il DLgs 73/2020 prevede l’obbligo di comunicare mensilmente agli utenti dei condomini centralizzati i dati relativi ai loro consumi di riscaldamento e acqua calda.
Ecco alcune brevi informazioni:
• l’obbligo vale per gli impianti con ripartitori e contatori leggibili da remoto, cioè senza dover entrare negli appartamenti
• l’utente deve essere direttamente e attivamente avvertito mensilmente circa i propri consumi mensili
• si deve assicurare il rispetto della privacy: ogni utente deve avere accesso solo ai suoi dati di consumo
• né l’assemblea di condominio, né il singolo utente possono decidere di rinunciare a tale comunicazione: è una disposizione di legge non derogabile
• si ritiene che esista una forte potenzialità di risparmio energetico quando il consumatore è consapevole dei suoi consumi
• senza tali informazioni, gli utenti potrebbero contestare la ripartizione di costi sostenendo che, conoscendo i loro consumi, avrebbero potuto risparmiare.
Contattateci per maggiori informazioni su come ottemperare all’obbligo ed avere un servizio di qualità!
ALESSANDRO BOVE
NUOVE FRONTIERE PER LE CITTÀ
Le smart city e la capacità di raggiungere una autosufficienza energetica sono le chiavi di volta di un cambiamento epocale. E non solo legato al fotovoltaico, ma a un mix di fonti come mostrato dal progetto Oceanix
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ELENA MAZZOLA
LA SOSTENIBILITÀ VIAGGIA SUL PIANO
Gli enti locali, a livello regionale, provinciale o comunale, hanno studiato modelli e fotografato i territori. Ma la strada verso una migliore gestione delle risorse e dei consumi energetici passa attraverso le nuove comunità
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Le porte d’ingresso Hörmann, grazie alle componenti ad alta efficienza energetica, garantiscono elevati coefficienti di isolamento termico.
Le migliori performance antieffrazione incontrano un design contemporaneo.
Visita il nostro sito e scopri la serie completa.
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GIACOMO CANTARELLA
GUIDA PRATICA ALLA COMUNITÀ
Il manager del Gruppo Dolomiti Energia spiega la non semplice normativa, ma anche le possibili configurazioni delle entità decentrate per la produzione di elettricità. E porta due esempi concreti di una partnership con l’utility
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LE REGOLE DA SEGUIRE PER LA CER CONDOMINIALE
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CHIARA MARTINELLI
UTILIZZO EQUO E MENO IMPATTO
Legambiente punta sulle comunità energetiche nell’ambito della strategia per diminuire i consumi ma, allo stesso tempo, aiutare chi non ha risorse per accedere alla rete. E da Campania e Sicilia arrivano due esempi virtuosi
Veronica MonacoABBONATI
SOLOPERABBONATI
IN COMUNITÀ MA NEL DUBBIO
Trasformare i condomini da consumatori a produttori di energia è una bella idea. Ma bisogna anche fare i conti con le zone grigie della legge, che sollevano numerosi quesiti. In attesa che i decreti attuativi li chiariscano
Veronica MonacoABBONATI
NEL LABIRINTO DELLE LEGGI
Il dirigente all’Attività edilizia del Comune di Verona entra nella foresta delle norme che regolano l’installazione di impianti fotovoltaici sul tetto dei condomini. Che di recente sono state aggiornate per decreto
Veronica MonacoABBONATI
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QUANDO IL PANELLO È AD ALTA TENSIONE
Non bisogna sottovalutare i rischi connessi all’installazione degli impianti fotovoltaici. Per esempio, quello di innescare un incendio se il sistema non è applicato a regola d’arte. Leggi e norme regolano la necessaria prevenzione
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SOLOPER
MEGLIO NON ESSERE TROPPO SUPERFICIALI
Le coperture dei condomini sono mediamente in cattivo stato. Il motivo?
Errata realizzazione e scarsa manutenzione della parte di edificio che guarda il cielo. In più, l’installazione di impianti fotovoltaici aumenta il rischio
Veronica Monaco
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IL FUTURO È IMMOBILIARE creare valore patrimoniale e reddituale
9:00 Registrazione
9:30 Saluti e introduzione
Rag. Bruno Negrini, Presidente ANACI Bergamo, Avv. Marina Figini, Responsabile Scientifico e Direttore del Centro Studi ANACI Bergamo
10:00 IL FUTURO È IMMOBILIARE - creare valore patrimoniale e reddituale
Prof. Ordinario Oliviero Tronconi, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano
Prof. Chiara Tagliaro, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano
Arch. Phd. Antonio Invernale, AD Brave m&t SRL Spin Off del Politecnico di Milano
• Lo scenario delle tendenze socio economiche prevalenti
• Il mercato del real estate e le sue articolazioni
• L’asset management, l’attività di property management e di facility management
• La valorizzazione immobiliare
• L’importanza della digitalizzazione e dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nel mercato del Real Estate
• Le sfide e i problemi per affrontare il mercato del real estate
• L’Osservatore Proptech del Politecnico di Milano
• Il supporto del politecnico di Milano attraverso Brave M&t
• Caso studio
17:00 Talk-Show
18:00 Chiusura lavori
La pausa pranzo è prevista dalle ore 13:00 alle ore 14:30 Disponibilità in fiera del bar
Ai partecipanti saranno riconosciuti i CFP ANACI
Richiesti crediti formativi presso Ordine degli Architetti PPC, Ordine degli Ingegneri, Collegio dei Geometri
RESPIRARE LA SALUTE
Spesso l’aria di casa contiene una percentuale di elementi inquinanti superiore a quella che si trova all’esterno. Migliorarne la qualità diventa quindi necessario per mantenere salubre la propria abitazione
Damiano Sanelli
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Indoor, direttore tecnico Atta (Associazione Tossicologici e Tecnici Ambientali), si occupa di salubrità indoor dal 2012. Ha collaborato con multinazionali e aziende di riferimento nel settore del trattamento aria, anche per la creazione di sistemi di disinfezione e purificazione degli ambienti indoor. Ha eseguito un percorso con l’università La Sapienza e con l’Iss (Istituto Superiore Sanità).
I CONDOMINI IN ANTARTIDE?
Il cambiamento climatico, la conferenza di un’esploratrice, l’associazione Condominiamoci fondata dall’autrice, Plutarco, la salvezza del pianeta, il prossimo appuntamento, il senso della vita, Mancuso: tutto in un articolo
ingegnere, architetto, PhD, giornalista, coach, autrice di 19 volumi a sua esclusiva firma, ed è titolare di 12 marchi registrati, che racchiudono i suoi 25 profili professionali (info@barbarabartoli.it – www.facebook.com/barbarabartoli.737- www.barbarabartoli.it )
ABBONATI
La cerimonia "Una mimosa per l'ambiente" di Ada Parma (25 marzo 23) conferita a Chiara Montanari (al centro)
IL PIANO TRA E-AUTO E RIQUALIFICAZIONE
Tra le iniziative legate ai fondi europei ci sono anche interventi che riguardano lavori per ridurre i consumi energetici dei condomini, la rigenerazione di aree urbane e ricaricare le vetture elettriche
Barbara BartoliABBONATI
NEWS
Una guida contro le controversie
Meno liti, più problemi risolti: è l’obiettivo della guida Vivere in Condominio – Casi e risposte pratiche, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato insieme ad Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) e 14 associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, UdiCon, Unione Nazionale Consumatori). La guida vuole offrire un aiuto a chi abita in condominio, e anche agli amministratori, affrontando diversi casi da cui possono scaturire controversie.
A Modena
nasce Abiconf
All’elenco delle associazioni di amministratori condominiali si aggiunge Abiconf. È nata in provincia di Modena ed è un’associazione di rappresentanza degli amministratori di condominio che fa capo a Confcommercio. Si è già riunita un’assemblea degli associati, che ha eletto alla presidenza Gabriele Indomiti, affiancato da un consiglio direttivo composto da Fabio De Biase, Luca Simonini, Paolo Maleti, Marco Giacinto De Ruvo e Andrea De Benedettis. Primo obiettivo di Abiconf è organizzare un corso di aggiornamento professionale obbligatorio di 15 ore, gratuito, per i soci.
In aumento il costo delle abitazioni
Aumentano i prezzi delle abitazioni in Italia. Nel 2022, secondo i dati Istat, sono lievitati in media del 3,8%. Si tratta, secondo l’istituto di statistica, dell’aumento più ampio dal 2010, e segue quelli registrati nei due anni precedenti. La crescita dei prezzi è particolarmente sostenuta nelle aree del Nord, mentre è più contenuta nel Centro e nel Sud e Isole, dove tuttavia si registra, per le abitazioni nuove, la variazione tendenziale più alta (+7,8%). Si consolida l’accelerazione su base tendenziale dei prezzi delle abitazioni di Torino, Roma e Milano, città in cui il costo delle abitazioni è salito del +7,5% in 12 mesi. Secondo le stime preliminari, nel quarto trimestre 2022 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, come abitazione o per investimento, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, ma in aumento del 2,8% nei confronti dello stesso periodo del 2021 (era +2,9% nel terzo trimestre 2022).
Le spese condominiali non sfuggono al decesso del debitore. Lo ha stabilito il tribunale di Roma nella sentenza n. 5072/2023. La decisione dei giudici segue il caso in cui l’erede universale, nominata con testamento dalla condomina morosa e defunta, è stata ritenuta responsabile del pagamento delle spese condominiali arretrate. Il condominio aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per oltre 23 mila euro a titolo di oneri condominiali non pagati per anni, a cui si era opposta l’erede.
Spese pregresse, paga l’eredeABBONATI ADESSO
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Riceverai in OMAGGIO una copia de “I BILANCI DELLE COSTRUZIONI” 2017
Riceverai in OMAGGIO una copia de “I BILANCI DELLE COSTRUZIONI” 2022
LA DETRAZIONE È CONDIZIONALE
La normativa sul superbonus richiede numerose riunioni assembleari e delicati adempimenti: giusto riconoscere all’amministratore un equo riconoscimento. Che si detrae se si nomina anche direttore dei lavori
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GUIDA PRATICA AGLI ADEMPIMENTI
Gli amministratori devono occuparsi di uno dei principali adempimenti: la Comunicazione delle spese condominiali che danno diritto a detrazioni. Ecco quali dati vanno inviati all’Agenzia delle Entrate e in quale forma
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CONDOMINIO SULLA GRIGLIA
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Cuocere all’aperto, in terrazza o nel giardino comune, è una passione diffusa tra molti italiani. È ammesso dalle norme? Il Codice civile è fumoso. Ma è lecito se non è espressamente vietato dal regolamento condominialeGiancarmine Nastari
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Giancarmine
Nastari
Amministratore e autore di diversi articoli in tema di sicurezza condominiale.
Nel 2020 vince il premio Golden Tech indetto da Condexo per la capacità di guardare oltre e credere fermamente nell’evoluzione della professione attraverso l’utillizzo della tecnologia. Di recente è stato pubblicato il suo primo libro “La Prevenzione Incendi in Condominio” edito da Libri Condominio.
CHI È COLPEVOLE SE C’È LA MUFFA
Quando gli edifici sono soggetti a umidità causata da infiltrazioni la salubrità è in pericolo. I motivi, però, possono essere diversi, così come le responsabilità, con i relativi oneri per correggere il difetto
Pietro Maria di GiovanniABBONATI
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Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
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cassazionista, giurista d'impresa, opera da più di 20 anni nei settori del diritto civile, penale e consulenza alle aziende. Fin dagli studi universitari ha coltivato la passione per l'informatica giuridica ed il right to privacy.
SORVEGLIANZA
GRANDE FRATELLO PER LA SPAZZATURA
Il mancato rispetto della raccolta differenziata da parte di pochi può causare multe salate per tutti i condomini. La soluzione? Installare telecamere per sorvegliare (e individuare i colpevoli). Si può, ma è molto complicato
Carlo PiklerABBONATI
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LE REGOLE IN VETRATA
Installare nuove superfici trasparenti amovibili su balconi e terrazze si può. Ma solo a patto di rispettare le regole indicate dal decreto Aiuti bis, oltre a non incorrere in espressi divieti indicati dallo stesso condominio
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Avvocato del Foro di Cosenza, formatore in materie giuridiche accreditato presso la Regione Calabria. Studioso della materia condominiale, urbanistica ed edilizia. Articolista giuridico, collabora con diverse testate, tra le quali il Sole 24Ore, Tecnici 24 (Sole 24Ore), il Consulente Immobiliare (Gruppo Sole 24 ore), Immobili e Proprietà da Ipsoa, il Quotidiano Giuridico edito da Wolter Kluiwers, Italia Casa magazine, Condominio Caffè, Libricondominio.it
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COME MEDIARE SULLA MEDIAZIONE
Gli organismi preposti a redimere le frequenti liti condominiali non sono istituzioni ingessate. Al contrario, contemplano una serie di flessibilità per agevolare i contendenti a trovare un accordo risolutivo. Anche via web
Avvocato del Foro di Roma e Mediatore. Autore di articoli in materia condominiale e locatizia. Cura la formazione e l'aggiornamento degli amministratori di condominio con particolare riferimento agli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie.
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Il tuo condominio, la tua energia.
DUE STRADE PER L’EFFICIENZA
L’isolamento termico a cappotto RedArt e quello per facciate ventilate RedAir migliorano l’aspetto architettonico di un condominio e risolvono anche gli inconvenienti che si manifestano nelle singole abitazioni
Sara GiustiRiqualificare la facciata adottando le tecnologie e i materiali più performanti può essere una valida soluzione non solo per migliorare l’aspetto architettonico di un condominio, ma anche per risolvere alcuni inconvenienti che si manifestano nelle singole unità abitative. Obsolescenza,
dispersioni termiche, consumi elevati, umidità persistente, scarsi livelli di sicurezza: i problemi possono essere molti, soprattutto se l’edificio è datato. Per tutti quei progetti che prevedono il rivestimento a cappotto dell’involucro o una facciata ventilata Rockwool offre soluzioni ad hoc, grazie a due diver-
se metodologie costruttive con un denominatore comune: la lana di roccia.
Migliore classe energetica
Nel dettaglio Rockwool propone il sistema di isolamento termico a cappotto RedArt e la soluzione per facciate ventilate RedAir. Scegliendo una di queste
soluzioni per isolare e rivestire la facciata di un condominio si possono ottenere contemporaneamente numerosi vantaggi: l’edificio diventa più efficiente, ottiene una migliore classe energetica e aumenta di conseguenza il suo valore di mercato. Nello stesso tempo migliorano le condizioni di comfort interne e gli appartamenti con muri perimetrali esterni possono risolvere i frequenti problemi di umidità e muffa.
Più sicurezza
Il rivestimento Rockwool in lana di roccia contribuisce inoltre a rendere più sicuro il condominio grazie alle molteplici proprietà intrinseche di questo materiale che presenta ottime capacità termoisolanti e fonoassorbenti, riduce i consumi, protegge dall’umidità e garantisce condizioni di comfort in tutte le stagioni. Ė inoltre incombustibile,
PACCHETTO COMPLETO
Rockwool RedAir, con finitura Stones, per un condominio a Morbegno (Sondrio). A sinistra, la nuova facciata del condominio di Forlimpopoli (Forlì Cesena)
perché resiste a temperature superiori ai 1000 gradi, limita la propagazione delle fiamme in caso di incendio e contribuisce quindi a cambiare radicalmente il profilo di rischio di un edificio. È un materiale naturale che ha origine dalla roccia basaltica: la lana di roccia è sostenibile e il suo ciclo di vita segue una logica di circolarità, può essere ripetutamente riciclata e risponde ai Criteri Ambientali Minimi (Cam).
Soluzioni per l’involucro
Le soluzioni in lana di roccia Rockwool sono state scelte da numerosi condomìni per riqualificare la facciata. A Ceniga di Dro, in provincia di Trento, ad esempio, è stato realizzato un importante intervento di adeguamento antisismico e di riqualificazione energetica su un piccolo condominio degli anni Sessanta con l’utilizzo del sistema a cappotto Rockwool
Il sistema di isolamento termico a cappotto Rockwool RedArt è un pacchetto completo e versatile, ideale per isolare e rivestire la facciata e adattabile alle più svariate tipologie e configurazioni di edifici condominiali, con un’ampia gamma di finiture e colori disponibili. La soluzione per facciate ventilate Rockwool RedAir combina invece ai pannelli in lana di roccia i pannelli di finitura Rockpanel: un binomio ideale per isolare e realizzare facciate di grande impatto visivo grazie agli effetti legno, naturale, metallico, cangiante, colorato o pietra.
RedArt. Grazie all’articolato progetto di riqualificazione profonda, la prestazione energetica è passata da una classe F a una classe energetica A1. A Morbegno, in provincia di Sondrio, invece è stato di recente realizzato un nuovo complesso residenziale di 14 appartamenti, ricostruito interamente a partire da un fabbricato preesistente degli anni Ottanta. Qui, oltre alle elevate caratteristiche prestazionali della facciata ventilata, era richiesta una particolare attenzione alla finitura estetica. Per questo motivo è stata scelta la soluzione RedAir, con la finitura Stones, perché l’effetto pietra del pannello si integra perfettamente con le parti in legno a vista dell’edificio. Un mix tra le due soluzioni è infine risultato la scelta più adatta per un edificio a Forlimpopoli (Forlì Cesena): per soddisfare contemporaneamente le esigenze di isolamento e di finitura estetica, sono stati utilizzati il sistema di isolamento termico a cappotto RedArt abbinato al pannello di rivestimento Rockpanel, sempre nella versione Stones per riprodurre l’effetto pietra, necessario per rimanere coerenti con lo stile originale. Agli amministratori che hanno intenzione di ristrutturare un condominio, Rockwool offre un servizio gratuito di consulenza tecnica, a disposizione anche dei privati.
UNO SCHERMO PER IL COMFORT
Click Cable e Click Zip sono tende a caduta verticale con un design elegante e minimale, ad alto contenuto tecnologico: resistenti al vento, aumentano il benessere termico e visivo all’interno degli edifici e riducono i consumi
Anna MolentiniLe schermature solari in facciata sono un accessorio imprescindibile, utile non solo per proteggere dall’irraggiamento e da una illuminazione eccessiva, ma anche fondamentale per assicurare comfort all’interno degli ambienti, permettendo di ridurre i consumi per il raffrescamento estivo. Specializzata nel settore dell’outdoor design, Gibus introduce due linee di prodotti in grado di coniugare performance e sostenibilità: le tende a caduta Click Cable e le nuove schermature Click Zip Gibus con illuminazione a Led.
Tre versioni
Contraddistinte da un design elegante e minimale, le tende Click Cable sono a caduta verticale, in cassonetto di sezione quadrangolare, con frontale guidato lateralmente da cavi in acciaio fissati a piedini con aggancio magnetico. Grazie a questa tecnologia, la linea Click Cable vanta non solo un impatto estetico d’effetto, in virtù della totale linearità visiva, ma anche una resistenza al vento in classe classe 6 (massimo livello certi-
ficabile, corrispondente a venti di oltre 100 km/h). Proposte dall’azienda in tre versioni (con cassonetto da 11 e 13 centimetri, e Naked, senza cassonetto con staffe laterali in acciaio e rullo a vista), queste tende risultano estremamente versatili grazie anche alla duplice e reversibile opzione di fissaggio: l’attacco può infatti avvenire sia a parete, tramite staffe, che a soffitto.
Caduta verticale
Attenta alle nuove tendenze progettuali, nonché a offrire alle persone di tutto il mondo soluzioni avanzate, Gibus ha progettato tende a caduta verticale Click Zip anche con illuminazione a Led Microspot integrata. Impreziosite dall’illuminazione, le tende si trasformano la notte in elementi di decoro dell’edificio da utilizzare per dar vita ad aree outdoor altamente suggestive e più funzionali al calare del sole. Proposte in differenti modelli, con e senza cassonetto, nonché in diverse misure fino a 7 metri di larghezza, presentano guide verticali e sono valorizzate dall’innovativa tecnologia zip che assicura un’efficace resistenza al vento e permette al telo di scorrere in maniera ottimale garantendo una tenuta laterale ai massimi livelli. L’irraggiamento solare viene schermato prima del vetro, anche nei punti più critici, e il calore è dunque trattenuto all’esterno per un’efficace protezione e un miglioramento del comfort termico.
Cassonetto in alluminio
Sia le tende Click Cable che le tende Click Zip hanno struttura e cassonetto in alluminio verniciato a polveri, altamente resistente all’aggressione degli agenti atmosferici e disponibile in vari colori. Possono montare diversi tipi di tessuto, ombreggianti e oscuranti, in differenti cromie. Infine possono essere movimentate manualmente, come anche in modo automatico, grazie a motori invisibili inseriti all’interno del rullo avvolgitore e a pratici telecomandi.
SAINT-GOBAIN IL CAPPOTTO È MESSO A NUOVO
Con il sistema webertherm renovEtics impatti da grandine e urti accidentali, lesioni o crepe, distacchi dei pannelli, errori di posa in opera o progettazione possono essere rimediati senza la necessità di rimuovere l’isolamento
Sara GiustiApplicato all’esterno delle chiusure verticali opache degli edifici e di quelle sub-orizzontali rivolte verso il basso, il cappotto termico è in grado di migliorare il
comfort abitativo degli ambienti, riducendo la dispersione di calore verso l’esterno durante il periodo invernale e, conseguentemente, la trasmissione del calore verso l’interno nel periodo estivo.
I MALANNI DELLA SUPERFICIE ISOLANTE
Sulla base delle analisi dello stato del sistema d’isolamento a cappotto è possibile rilevare eventuali danni più o meno gravi. L’evoluzione di questi aspetti può dare origine a danni estetici o funzionali del sistema d’isolamento a cappotto che, in base all’entità, possono essere distinti in:
• danni da degrado estetico dovuto a muffe, scolorimento e microcavillature
• danni di lieve entità, dovuti a scarsa planarità della superficie, cavillature superiori a 0,2 millimetri, evidenza della pannellatura in facciata
• danni di media entità, dovuti a distacchi della rasatura, rigonfiamenti, fessurazioni e crepe con ampiezza superiore a 1 millimetro
• danni di grave entità, dovuti a impatti da grandine e urti accidentali, lesioni maggiori o crepe con ampiezza superiore a 2 millimetri, distacchi dei pannelli, gravi errori di posa in opera o progettazione
Per intervenire è possibile mettere in atto le seguenti operazioni di recupero e manutenzione:
• pitturazione con nuova pittura silossanica a elevata idrorepellenza e resistente ad alghe, funghi e muffe
• rifacimento di nuovo strato decorativo mediante applicazione di rivestimento colorato compatibile
• intervenire sulla finitura colorata esistente
• realizzazione di nuovo strato di rasatura armata e applicazione di nuovo rivestimento colorato
• realizzazione di nuovo sistema E tics mediante raddoppio del cappotto o posa di webertherm robusto universal in sovrapposizione al cappotto esistente
• realizzazione del sistema webertherm renovE tics in sovrapposizione al cappotto esistente
• realizzazione di nuovo sistema E tics previa rimozione del cappotto esistente
Nel corso della sua vita anche questo sistema può essere soggetto però a danni, derivati da errori di posa, da eventi esterni o degrado dovuto alla naturale usura generata dalle condizioni atmosferiche e dal succedersi delle stagioni.
La soluzione
Saint-Gobain Italia fornisce la soluzione più adatta a tutti danni del sistema di isolamento a cappotto, dal deterioramento di tipo estetico fino a quelli più gravi dovuti, per esempio, a impatti da grandine e urti accidentali, lesioni maggiori o crepe, distacchi dei pannelli, gravi errori di posa in opera o progettazione. Per i problemi più gravi il ciclo di riparazione risolutivo prevede l’applicazione di webertherm renovE tics, un sistema senza rimozione del cappotto, certificato e assicurabile. Saint-Gobain webertherm renovE tics supera i vincoli decorativi dei sistemi standard, come l’uso solo di rivestimenti colorati a spessore a base sintetica, e conferisce alle facciate la robustezza, la resistenza e la solidità tipiche delle facciate intonacate in modo tradizionale.
LA SICUREZZA IN POCHI MILLIMETRI
I rivestimenti in facciata devono essere accompagnati dalla migliore scelta dei materiali. A partire dalla resistenza in caso di incendio. Come nel caso del pannello isolante Vacunanex, super sottile, ma anche super certificato
Sara GiustiElevate performance di isolamento termico e incombustibilità si sposano in Vacunanex, la soluzione innovativa e ad alto contenuto tecnologico di Bifire, azienda di Desio (Monza Brianza) specializzata in prodotti per l’isolamento termico e per la protezione al fuoco in edilizia, industria e marina. Ne parliamo con il responsabile tecnico, l’ingegnere Mauro Ravelli.
Domanda. Bifire propone pannelli isolanti: quanto sono resistenti al fuoco?
Risposta. È più corretto parlare di reazione al fuoco. I nostri pannelli isolanti hanno una reazione al fuoco A1, sono cioè incombustibili, non partecipando in nessun modo all’incendio.
D. Come sono composti?
R. Il nostro pannello isolante principale è il Vacunanex, composto da polveri micronizzate a base di ossido di silice, prodotto in una pressa e poi imbustato sottovuoto. Poi, è protetto sulle due facce principali da una lastra in cemento da 3 millimetri. Vacunanex è disponibile in tre versioni, a seconda del tipo di applicazione: cappotto, roof e Bs.
D. È una soluzione certificata?
R. Assolutamente sì, abbiamo certificazioni a livello di reazione al fuoco, di isolamento termico e di resistenza alla compressione. In più, vantiamo certificazioni per il contenuto di riciclato e per diverse resistenze mec -
caniche, come quella allo strappo e al taglio.
D. Possiamo citare le certificazioni più importanti?
R. La certificazione più importante è la conducibilità termica dichiarata secondo la norma E n 10456 del
2008 con l’ottimo risultato di 0,004 W/mK. La seconda certificazione è quella della reazione al fuoco ottenuta secondo la E n 13501-1, e classifica il prodotto in classe A1 secondo le norme europee. Per concludere, il pacchetto di certificazioni fondamentali per la vendita del prodotto, la terza è quella relativa ai Cam attraverso il protocollo Remade in Italy.
D. Qual è la caratteristica più vantaggiosa del vostro prodotto?
R. Oltre alle performance di isolamento, la caratteristica principale del sistema è l’enorme risparmio di spessore. Vacunanex diventa vincente nel momento in cui non ho spazio da offrire al sistema di isolamento, poiché riesco ad ottenere lo stesso potere isolante con un decimo dello spessore. D. Ci sono altre caratteristiche che differiscono dalle soluzioni presenti sul mercato?
R. Rispetto a una porzione di concorrenza, l’incombustibilità è un altro
fattore importante. L’introduzione della nuova regola tecnica verticale 13 impone in alcuni casi l’obbligo di installare pannelli incombustibili, mentre in altre situazioni è solo consigliato. Un pannello come Vacunanex va bene ovunque, proprio perché incombustibile, quindi agevola di molto la progettazione.
D. Quindi, riassumendo, quali sono i plus della soluzione?
R. Basso spessore, incombustibilità, altissimo potere isolante e poi, ultimo ma non meno importante, la robustezza. Un pannello realizzato con altri materiali è comprimibile e può rovinarsi facilmente a seguito di un urto o un impatto accidentale. Vacunanex no: il pannello non si rovina, non si comprime, non si rompe la rasatura, e resiste agli impatti.
D. Come si installa questo prodotto?
R. Nella versione cappotto Vacunanex si installa con semplice incollag -
gio senza tassellatura: essendo sottovuoto, con la tessellatura si andrebbe a bucare il materiale e quindi a perdere parte della prestazione isolante. Il pannello è poi rivestito con una rasatura armata. Sia la colla sia il rasante sono forniti da Bifire, in modo da offrire un pacchetto completo. Nella versione Roof, che prevede l’installazione dell’isolante in copertura, Vacunanex è applicato in semplice appoggio sulla copertura. Se la copertura è inclinata, è utilizzata una colla poliu -
retanica per fissare i pannelli ed evitare che scivolino verso il basso. Infine, è tutto ricoperto da una guaina, sfiammata direttamente sui pannelli. L’ultima versione del pannello è il Bs, usato principalmente sotto massetto. Sulla soletta è posato il pannello: non serve incollarlo, basta giuntare con l’apposito nastro un pannello con l’altro e poi gettare il massetto. Dopodiché si completa la stratigrafia con riscaldamento a pavimento o direttamente il rivestimento scelto.
D. Il pannello ha misure standard o è possibile adattarlo a superfici diverse?
R. Per la versione a cappotto e la versione Roof, disponiamo di quattro misure standard, dalla più grande (1000x600 millimetri) alla più piccola (100x200 millimetri), quindi bisogna gestire le varie dimensioni per riempire tutta la superfice da isolare. Per
la versione BS, invece, chiediamo al progettista di inviarci un rilevo della superficie da rivestire e procediamo realizzando pannelli a misura.
D. Ci sono particolari aspetti da curare in cantiere?
R. Niente di particolare se non evitare la tassellatura in caso di cappotto e pulire bene le superfici di appoggio del pannello nelle due altre applicazioni. Se la superficie risultasse sporca di detriti o macerie, si rischia di rovinare o tagliare il pannello.
D. Gli studi di progettazione conoscono la vostra soluzione?
R. Molti sì, altrettanti probabilmente no. Riceviamo tante telefonate di progettisti interessati al prodotto. Abbiamo fatto tanta comunicazione, il superbonus ci ha aiutato sicuramente, però c’è ancora tanto da fare.
D. Fornite un servizio di consulenza
alle imprese?
R. Sì, sia telefonico che in loco, con sopralluoghi. La nostra disponibilità è sempre totale.
D. Quali sono i principali quesiti che vi pongono i progettisti quando chiedono il vostro supporto tecnico?
R. Per quanto riguarda il settore dell’isolamento c’è tanta curiosità sul fatto che la soluzione sia sottovuoto. C’è anche un po’ di scetticismo iniziale sul lambda così basso, poiché 4 milliwatt è un traguardo davvero irraggiungibile per qualsiasi altra tecnologia. Ma parlano le certificazioni: per norma e per scelta aziendale qualsiasi dato in scheda tecnica è certificato in laboratorio. La politica Bifire è quella di certificare ogni dato attraverso misurazioni realizzate presso laboratori terzi: questo ci dà la credibilità che toglie ogni dubbio.
D. Riguardo alla sostenibilità, come si pongono le soluzioni Bifire?
R. Bifire si è già mossa, e si sta muovendo per i prodotti più attuali, per ottenere le varie certificazioni Epd e ogni prodotto è coperto da una certificazione dei Voc. L’attenzione verso la sostenibilità dei prodotti è molto alta, poi è chiaro che andrà sempre implementata perché l’argomento è di prim’ordine, soprattutto nel settore dei materiali isolanti.
D. Riguardo alle norme antincendio, in Italia c’è necessità di modificare le regole?
R. In Italia siamo già a un ottimo livello, soprattutto se guardiamo ad altri paesi in Europa, ma anche oltreoceano. Andrebbe forse data più importanza alla reazione al fuoco dei materiali: disporre di elementi che non partecipano all’incendio in luoghi strategici è decisamente un vantaggio.
D. I vostri pannelli possono essere considerati parte della prevenzione incendi?
R. Sì, soprattutto per il fatto che sono incombustibili e quindi non aggravano la situazione nel progetto di prevenzione incendi apportando nuovo materiale combustibile.
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ENERGIA GREEN IN CONDOMINIO
La transizione verso una produzione di elettricità in modo sostenibile
è tra gli obiettivi del gruppo, che ora guarda anche alle nascenti comunità energetiche. Così l’utility punta su una fornitura sempre più verde
Anna MolentiniLe energie rinnovabili rappresentano una grande opportunità. Le caratteristiche geografiche e geologiche dell’Italia sono ideali per la produzione di energia green, ma a che punto siamo nel nostro Paese? Secondo Terna, il gruppo di distribuzione di energia elettrica, le fonti rinnovabili lo scorso anno hanno garantito una quota di circa il 32% rispetto a quella complessiva. Le biomasse sono cresciute di quasi il 2%, l’eolico del 3% e il fotovoltaico del 6%, sorpassando addirittura l’idroelettrico. In questo contesto anche la scelta dei singoli ha il potere di fare la differenza nel favorire la transizione energetica, e gli amministratori di condominio giocano un ruolo determinante, promuovendo soluzioni che favoriscono l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia solare.
Il ruolo dell’amministratore Oltre a proporre soluzioni, l’amministratore di condominio è colui che guida le persone nella decisione, e nelle conseguenti scelte, per l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto dello stabile. Secondo l’attuale regolamentazione è possibile usufruire dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico posizionato sul tetto condominiale grazie alla costituzione di una comunità energetica, tramite la creazione di un
gruppo di autoconsumo collettivo, con la possibilità di ottenere notevoli vantaggi economici, sociali e ambientali. A seguito della conversione in legge del decreto Milleproroghe e della pubblicazione della conseguente delibera, infatti, l’energia elettrica prodotta dall’impianto e non utilizzata verrà immessa in rete e valorizzata dal Gse. Infine, gli amministratori di condominio possono contribuire sensibilizzando i condomini ad adottare comportamenti responsabili e favorire l’autoconsumo attraverso l’installazione di colonnine per la mobilità elettrica.
Una scelta responsabile Scegliere energia da fonti rinnovabili è il primo passo verso un futuro migliore per tutti. E.ON è un operatore
energetico impegnato nel supportare la transizione energetica specializzato anche nel mercato condominiale, e assicura la provenienza di energia pulita e green facilitando scelte sostenibili da parte degli utenti. Nel 2022 l’azienda ha fornito agli utenti italiani un totale di 1.536.039 MW h di energia verde certificata, quindi proveniente da fonti rinnovabili. Con l’obiettivo di rendere l’Italia più verde e sviluppare iniziative volte alla lotta contro il cambiamento climatico, E.ON ha dato vita più di dieci anni fa al progetto Boschi, al fine di ridurre le emissioni di CO2 e tutelare la più grande fonte di ossigeno della terra. Inizialmente sviluppato in riserve naturali e parchi, oggi il progetto mira alla riqualificazione urbana di città e aree densamente popolate.
Nel 2022 il fotovoltaico è cresciuto del 6% (Fonte: Terna)HÖRMANN GESTIONE SICURA PER GLI ACCESSI
I dissuasori Security Line dell’azienda sono studiati per gestire in modo rapido e sicuro zone pedonali o parcheggi. Possono essere dotati di comando a distanza e sono resistenti a eventuali urti
Se le persone non si possono convincere con una semplice richiesta, bisogna attuare strategie capaci di condurre i cittadini al rispetto delle regole. Spesso è proprio questo uno dei problemi della vita condominiale, che si può trasformare in liti, contestazioni, discussioni. Una delle controversie più frequenti riguarda il diritto di accesso a determinate aree. Per esempio, i posti auto, oppure semplicemente lo spazio destinato alle auto dei condomini, che possono essere insidiati dalle vetture di abitanti della zona. Non c’è niente di peggio che trovare il proprio posto occupato.
Selezione
Per ovviare a queste problematiche, si rivela funzionale la scelta di installare un sistema che possa selezionare chi può avere accesso a una determinata area. A riguardo, il Gruppo Hörmann, ha messo a punto ad esempio i nuovi dissuasori Security Line. Sono studiati per il controllo veicolare degli accessi in aree pubbliche e private, come zone pedonali, parcheggi e aree aziendali. Si tratta di dispositivi affidabili e disponibili in quattro esecuzioni: automatici, semiautomatici, amovibili o fissi e presentano una robustezza che consente di resistere a eventuali urti anche estremamente elevati.
I modelli
I modelli automatici si azionano da una centralina di comando, che può essere montata fino a una distanza di 80 metri dal dissuasore. Sfruttano l’eccellenza del sistema di trasmissione del segnale BiSecur, che deve la sua totale sicurezza all’utilizzo di una codifica Aes 128, standard riconosciuto e utilizzato a livello internazionale e impiegato anche per l’online banking. Su richiesta, le soluzioni automatiche Hörmann possono essere dotate inoltre di funzione rapida Efo (Emergency Fast Operation) che fa sì che i sistemi si sollevino entro 1,5 secondi, in caso di situazioni di emergenza. I modelli automatici possono es-
sere forniti infine di automazione elettromeccanica integrata per frequenze d’uso medie, di automazione idraulica integrata per frequenze d’uso elevate o di cilindro in materiale irrobustito per
una protezione particolarmente elevata. Per frequenze d’uso basse, invece, Hörmann propone rispettivamente i modelli semiautomatici e le soluzioni amovibili.
PSICONDOMINIO
Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it
Un amore affollato
Gentile Psicondominio, capisco che la questione che desidero sottoporle possa sembrare ambigua. Ma nella realtà del nostro condominio è diventata un problema. Si tratta di corna o, meno volgarmente, di infedeltà coniugale. Ora, è chiaro che il tradimento del marito (come in questo caso) è un fatto che riguarda la coppia. Ma nel caso specifico si tratta di una signora che, pur non esercitando il mestiere più antico, favorisce un viavai di uomini quando il marito è assente. Decisamente troppi e, dal nostro punto di vista, anche con qualche problema di sicurezza per il condominio. Che ne pensa?
Lettera firmata, via e-mail
Questo tipo di comportamento, cioè il tradimento ripetuto all’interno di una coppia è di solito associato a una spinta fortemente narcisista di chi lo compie, e questo indifferentemente dal sesso maschile o femminile. Nel caso si tratti di questa pulsione, sarebbe da collegare alla necessità di nutrire conferme per il proprio ego con continue conquiste, in questo caso maschili. Chi si comporta in questo modo è, in media, anche molto abile nel gestire la situazione ricorrendo a sotterfugi e bugie. Si tratta di un problema che riguarda la coppia, non altri, a meno che il via vai di persone diventi un disturbo per il condominio, nel qual caso è lecito avvertire in primo luogo la diretta interessata.
I disagi dell’adolescenza
Buongiorno, mia figlia (14 anni) è amica di una sua coetanea che abita nella scala a fianco del nostro condominio. Mi ha rivelato che questa ragazza, che in effetti ha un
look molto dark, le ha confidato di tagliuzzarsi le braccia, non ne può fare a meno. Possibile che i genitori non se ne siano accorti? È il caso di intervenire in qualche modo?
Grazie per la risposta.
Anna. B., via e-mail
È difficile entrare nella mente di un’adolescente che cerca una via di fuga dalla propria sofferenza con pratiche di autolesionismo. I motivi che spingono una ragazza a graffiarsi le braccia possono essere diversi: difficoltà nell’accettare la propria crescita, bullismo a scuola, senso di inadeguatezza, traumi subiti, magari proprio in famiglia. A volte i genitori se ne accorgono, altre volte no. Coinvolgere in via strettam4nte confidenziale la scuola, che spesso può avvalersi del supporto di uno psicologo, potrebbe essere una strategie utile.
Se la coppia scoppia
Cara dottoressa, tra moglie e marito non mettere il dito, d’accordo. Ma come comportarsi se dall’appartamento a fianco si sentono in continuazione urla e litigi? La frequenza è di gran lunga maggiore rispetto alla normale vita di coppia. Ma ha senso intervenire? E come?
Lav.F., via e-mail
Impossibile giudicare ciò che non si conosce e, nello specifico, le cause che scatenano i litigi. Che, se sono così frequenti, avrebbero forse necessità del supporto di una terapia di coppia. Se, invece, il problema è solo principalmente dei vicini, che vengono disturbati dal rumore provocato dai litigi, si tratta forse di coinvolgere l’amministratore e, in ultima istanza, la giustizia ordinaria se i litigi dovessero celare anche violenza domestica.
2.214 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.