Lattoneria giugno 2019

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE / TN - Virginia Gambino Editore - Viale Monte Ceneri 60 - Milano - CONTIENE I.R.

Numero 12 - GIUGNO 2019

Pile

Speciale facciate Le soluzioni top della lattoneria

Le prossime mosse dell’associazione

Trend Boom delle macchine per il metallo

ZINTEK LO ZINCO-TITANIO RICOPRE IL DAVINES VILLAGE


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Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Valentina Anghinoni, Giovanni Argento, Tommaso Brenno, Giacomo Casarin, Dario Oro, Franco Saro

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Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo Euro 18,00 - Estero annuo Euro 40,00 Anno 2017 periodicità trimestrale Copia singola Euro 5,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link http://www.youtradeweb.com/abbonati-alle-riviste/ oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero + 039 02 47761275 Spedizione in contrassegno Stampa / Printing Litotipografia Alcione

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editoriale

LE NUOVE CLASSI DI LATTONIERI

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arissimi associati, in questo numero sveleremo alcune novità riguardanti le prassi di riferimento, che al momento sono in fase di consultazione pubblica per poi essere pubblicate e fruibili a tutti. Il progetto della PdR (prassi di riferimento), ha come scopo quello di dettare le linee guida circa la figura professionale del lattoniere, sia nell’ambito delle competenze teoriche che in quelle pratiche. La figura del lattoniere sarà divisa per gradi, compiti e capacità: il primo livello sarà quello del lattoniere piegatore, poi l’installatore di cornici, quello di facciate e infine il mastro lattoniere. Ogni categoria avrà specifiche aree di conoscenza e alla fine di ciascun modulo di apprendimento verrà fatto un esame per verificarne il grado di apprendimento e rilasciare quindi una certificazione che attesti la professionalità e le competenze. Infatti, l’obiettivo che ci siamo posti come Associazione è quello della tutela della nostra professione e pensiamo che con questo strumento (PdR)non solo andremo a separare i «buoni» dai «cattivi», ma potremo formare le future nuove classi di lattonieri italiani.

Fabio Montagnoli

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sommario

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giugno 2019

3 Editoriale Le nuove classi di lattonieri STORIA DI COPERTINA 8 Architettura Lo zintek messo in piega ATTUALITÀ 14 Formazione Ecco la prassi di riferimento 16 Fiere Esempio Spagna per Caseitaly 18 Macchine Ci siamo piegati all’export 20 Lamiera 2019 Il lattoniere? È globale

Con Pile al via il cammino per la prassi di riferimento

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Che cosa è successo a Lamiera 2019

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SPECIALE FACCIATE METALLICHE 26 Alubel Shipping in città con l’alluminio 28 Alpewa Variazioni cromatiche per una Sinfonia 32 Prefa Sotto le Dolomiti c’è un effetto 3D 36 Lattoneria Rivestimenti su misura firmati Unimetal 38 Sistema Montaggi Nuova vita per vecchi edifici IL CANTIERE DEL MESE 42 Mazzonetto Una lamiera tutta curve IL LATTONIERE DEL MESE 48 Montagnoli Rino Azienda storica, materiali moderni IMPRESE 54 Sandrini Metalli Nel segno del coil 58 Isal Il cappello è di design 60 Rego Lavorare in quota, lavorare in sicurezza 64 Le novità

Le soluzioni top per le facciate metalliche da pagina

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Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile Costituita nel 1993, l’Associazione P.I.L.E. riunisce i principali Produttori e Installatori di Lattoneria Edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. L’Associazione collabora con l’UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipando alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria pluviale, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. È presente alle principali manifestazioni fieristiche nazionali dell’edilizia. Dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati. In collaborazione con Gambino Editore dal 2016 pubblica la rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.

CONSIGLIO DIRETTIVO 2018-2021 Presidente Fabio Montagnoli Vicepresidente Nicola Tresoldi Segretario e tesoriere Palmiro Bartoli Consiglio direttivo Palmiro Bartoli Luca Ielapi Giordano Mazzonetto Nicola Tresoldi Paolo Valmori

Le pubblicazioni P.I.L.E. LATTONERIA Per le imprese di lattoneria, i coperturisti e i tecnici specializzati Lattoneria, dal 2016 edita da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnico-prestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del P.I.L.E. (Produttori Installatori Lattoneria Edile).

MANUALE DI PROGETTAZIONE E POSA È l’unico manuale completo che affronta tutti gli aspetti di progettazione ed esecuzione delle coperture metalliche e dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Uno strumento di lavoro pratico con soluzioni, materiali e suggerimenti illustrati attraverso oltre duecento disegni di dettaglio, trecento immagini e cinquanta tabelle. 210 pagine a colori, formato 20x28cm

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TERMICA DELLE COPERTURE METALLICHE Il volume è dedicato alle coperture e ai pacchetti di isolamento termico. Tredici soluzioni con quattro diversi tipi di isolante con una descrizione degli strati e soprattutto con il calcolo dei valori di trasmittanza termica e del potere fono isolante. 72 pagine a colori, formato 20x28cm

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Storia di copertina

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Architettura

Lo zintek Nx Rx

MESSO IN PIEGA RIVX xxxx

Progettato da Matteo Thun e Luca Colombo, il Davines Village utilizza il laminato in zinco-titanio prodotto dall’azienda di Porto Marghera. Una superficie che ricopre interamente la nuova sede della società di prodotti per il professional hair care e ne determina il carattere Manuele Avanzolini

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ivit èxonatrici).

no LE NOVX spazio interamente vivibi«La nostra le, gax trasparente e leggero, con molto verde e uno stretto contatto tra outdoor e indoor. Era il desiderio di Davines per la sua nuova sede di Parma. Allo stesso tempo, la società specializzata in prodotti per il professional hair care e il benessere aveva in mente uno spazio rigorosamente funzionale, in grado di garantire sicurezza, oltre che una diretta e facile comunicazione tra le varie parti dell’azienda. Gli architetti Matteo Thun e Luca Colombo sono partiti da queste indicazioni per creare un’architettura che fosse a misura d’uomo: per farlo hanno scelto la


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«La x

struttura di un villaggio, emblema di un luogo vitale e di aggregazione, caratterizzato dal giusto equilibrio tra paesaggio, luce e struttura. Legno, vetro e metallo si combinano valorizzando la forza dell’idea progettuale per regalare all’opera una personalità inconfondibile. IL RUOLO DELL’INVOLUCRO Zintek, società di Venezia Porto Marghera e unico produttore italiano di zintek, laminato in zinco-titanio, ha avuto un ruolo importante nella realizzazione dell’opera, dalla condivisione del proprio know-how con i progettisti, già nelle

prime fasi dell’intervento, allo sviluppo degli elaborati grafici costruttivi, fino alla realizzazione delle sottostrutture e alla posa del rivestimento in zinco-titanio zintek. L’involucro che ne risulta, nella sua estrema semplicità e pulizia, è di cruciale importanza: non è infatti un semplice rivestimento, ma un elemento che determina il carattere del progetto, in grado di esprimerne i valori e allo stesso tempo rimanere un elemento a sé, unico e riconoscibile. La crescente attenzione degli ultimi anni per gli aspetti estetici delle superfici ha spinto molto in avanti la ricerca tecnica, con il risultato di un ritorno all’essenza

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La corte verde all’interno del Village


Storia di copertina

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X xxFabio Franchini

Il verde e l’acqua caratterizzano l’ingresso all’edificio

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LE SUPERFICI DEL VILLAGE Copertura: 2.600 mq Lattonerie e finiture: 2.035 mq Rivestimento di controsoffitto: 1.429 mq Facciata: 1.280 mq

del materiale dal quale ricavare qualità estetiche e materiche. Inoltre, l’aumento d’importanza del ruolo estetico-comunicativo degli involucri, del controllo nella fase di realizzazione e della velocizzazione dei processi costruttivi, hanno indirizzato la progettazione verso una riduzione degli spessori e della loro massa, senza diminuirne le aspettative prestazionali dal punto di vista bioclimatico ed energetico. TUTTI NEL VILLAGE Nel progetto del Davines Village, l’involucro in zintek si sviluppa senza soluzioni di continuità sul profilo del corpo magazzini e dei corpi d’ingresso, dal manto di copertura fino ai rivestimenti di facciata e ai controsoffitti. La continuità si ripropone sui fronti principali per mezzo di una successione

Nel progetto del Davines Village, l’involucro in zintek si sviluppa senza soluzioni di continuità. Sopra, la lamiera ricopre il profilo del corpo magazzini e dei corpi d’ingresso, dal manto di copertura fino ai rivestimenti di facciata e ai controsoffitti


Storia di copertina

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X xxFabio Franchini

Sopra, il dettaglio tecnico della lamiera zintek in copertura piana. A sinistra, dispositivo fermaneve-fermaghiaccio in acciaio inox. A destra, l’eleganza delle aggraffature

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13 di fasce in zintek progettate e realizzate con speciali pannelli compositi rivestiti, al fine di ridurre al minimo i giunti e la naturale ondulazione delle lastre. Sono poi state studiate soluzioni ad hoc per integrare nelle fasce anche gli altri componenti dell’involucro, ovvero canali di gronda, compluvi, colmi ventilati, corpi illuminanti e schermature solari. Il laminato mostra così al massimo tutte le sue potenzialità: la fisicità, le venature e il suo colore gli consentono di essere parte vitale del disegno architettonico. La scelta dello zintek rispetto ad altri elementi vuole riconoscere alla materia la sua peculiare cifra espressiva, e grazie ad essa trasmettere un messaggio di valore che dura nel tempo. Giacomo Casarin

LA PELLE DI METALLO ALLA TRIENNALE DI MILANO Il progetto del nuovo headquarters di Davines è stato da poco presentato nella cornice del Salone d’Onore della Triennale di Milano, dove si è tenuto il convegno Zintek al Davines Village: forma e materia in architettura, organizzato dall’azienda di Venezia Porto Marghera con il patrocinio del Politecnico di Milano e dell’Ordine degli Architetti di Milano e Venezia, e la collaborazione delle Fondazioni dell’Ordine degli Architetti di Milano e Venezia. Stefano Benetti, coo di Davines, ha presentato brevemente la storia dell’azienda e del suo impegno verso l’ambiente, concretizzato nell’adesione al gruppo delle BCorps companies, il cui scopo è quello di massimizzare il proprio impatto positivo sul pianeta. È anche per questo che Davines ha riconosciuto nel laminato di zinco-titanio zintek, una pelle aderente alle proprie esigenze, in senso sia letterale che figurato. Ha preso poi la parola Gianni Schiavon, amministratore delegato di Zintek, che si è detto orgoglioso del network formatosi da anni tra l’azienda e i progettisti, le imprese e la maestranze: un network basato su stima e fiducia reciproche, testimoniate anche dall’importante presenza in sala di progettisti legati a diverse opere a cui Zintek ha collaborato.

La seconda parte del convegno, focalizzata sugli aspetti architettonici del progetto, è stata avviata dallo storico dell’architettura Fulvio Irace, fra i più autorevoli studiosi dell’interazione tra cultura internazionale e culture locali, che ha introdotto l’architetto Matteo Thun. Partendo dall’idea del bello nell’imperfezione, il progettista ha tenuto un appassionato discorso sulla responsabilità etica e professionale di tutti gli architetti nei confronti del pianeta, indicando Davines e Zintek come esempi da seguire nella costruzione di edifici che negli anni, anziché decadere, possano diventare più belli e preziosi. L’architetto Luca Colombo ha poi approfondito i dettagli tecnici del progetto, mostrando in che modo è stata declinata l’idea fondamentale di mettere l’uomo al centro del disegno, per la quale si è rivelato fondamentale anche l’intervento del paesaggista Tommaso del Buono, che ha accuratamente descritto il verde costruito attorno e dentro al complesso del villaggio. Infine, Marco Imperadori, professore ordinario del Politecnico di Milano, ha ripercorso l’affascinante legame che da sempre unisce Milano e Venezia, e si è soffermato sulle soluzioni ingegneristiche applicate ai rivestimenti in zinco-titanio zintek nel Village.

Da sinistra, l’amministratore delegato di Zintek Gianni Schiavon, lo storico dell’architettura Fulvio Irace, l’architetto Matteo Thun, il paesaggista Tommaso del Buono e l’architetto Luca Colombo

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Attualità

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Formazione

Ecco la Prassi

DI RIFERIMENTO Le pratiche standard per il lattoniere edile sono state messe a punto e consultabili via web: l’attività lavorativa sarà regolamentata e divisa in cinque figure chiave. L’obiettivo? Servire meglio il cliente, tutelare gli specialisti e fare formazione per certificare le competenze

L Roberto Maran, consulente Pile e project leader della Prassi di riferimento

a Prassi di riferimento si intitola Lattoneria edile - Linee guida per il servizio di lattoneria edile e per le figure di lattoniere edile. Il succo consiste nel definire una fvera e propria professione che non era ancora stata regolata. E tutelare la qualificazione di ogni tipo di lattoniere, che nello specifico sarà differenziato in cinque figure professionali che sono piegatore, installatore di cornici, instal-

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latore di facciate, installatore di coperture e infine mastro lattoniere. «Siamo molto contenti, perché il lavoro sulla prassi è terminato e una bozza del documento è ora in consultazione pubblica provvisoriamente fino al 13 luglio», spiega Roberto Maran, consulente Pile e project leader della Prassi di riferimento. «Dopo la pubblicazione definitiva della prassi, prevista a settembre, la struttura dell’Academy potrà fornire e sviluppare competenze con tanto di certificazione». Domanda. Innanzitutto, cos’è una Prassi di riferimento? Risposta. Nello specifico Lattoneria edile Linee guida per il servizio di lattoneria edile e per le figure di lattoniere edile è un documento frutto della collaborazione tra Uni e Pile che fornisce prescrizioni e norme tecniche, e che definisce i requisiti per le figure professionali di lattoniere edile, per il servizio di lattoneria e, infine, per l’attività formativa in funzione dello sviluppo delle competenze del lattoniere, una professione che non era ancora regolata. D. Perché è stato messo a punto questo documento? R. Siamo partiti dall’idea originale dell’Academy, ovvero un sistema formativo volto a sviluppare le competenze del lattoniere. Ma le competenze dipendono dalla figura professionale specifica, e dal tipo di servizio che offre. Siamo quindi approdati alla Pdr che si occupa di regolare l’attività lavorativa dei lattonieri, che si divide in due ambiti: la produzione e l’installazione. È stata quindi individuata la figura del piegatore, insieme alle tre figure


15 di installatore di cornici, di facciate e di coperture. Da ultima la figura più completa ed esperta, quella del mastro lattoniere. D. Da dove nasce l’esigenza di regolamentare la figura del lattoniere? R. Innanzitutto, esiste un’esigenza di tutela della figura professionale il cui l’obiettivo è quello di evidenziare quale sia l’attività di lattoneria e il suo livello di qualificazione. In Italia ci sono molti bravi lattonieri che in questo modo possono far valere la propria professionalità, essere maggiormente tutelati e allo stesso tempo possono svilupparsi ulteriormente attraverso un documento che certifica le competenze realmente possedute. D. A che punto siete arrivati ora? R. Siamo molto contenti, perché il lavoro sulla Prassi è terminato e una bozza del documento, come dicevo, è ora in consultazione pubblica. È stata caricata il 13 giugno sul sito Uni: dopo 30 giorni sarà chiusa questa fase e apportate le eventuali variazioni. Contiamo così che entro settembre la Pdr sarà pubblicata definitivamente. D. Chi ha lavorato alla stesura del testo? R. È stato un bel tavolo di lavoro composto da un gruppo di esperti lattonieri delle aziende che aderiscono a Pile, oltre al sottoscritto che ha lavorato principalmente come trait d’union. Il tutto in costante coordinamento con Uni. D. Quali sono state le maggiori difficoltà affrontate durante la stesura? R. Ci sono veramente tanti aspetti, materie, argomenti, oggetti, strumenti e prodotti tra cui districarsi. Si va dai diversi materiali (metalli) ai vari tipi di trattamenti, dalle differenti lavorazioni alle conoscenze edili, dai temi dell’ambiente a quelli della sicurezza e così via. Il tutto poi a differenti livelli di approfondimento e di esperienza. Non è stato semplice mettere ordine e prendere decisioni su come articolare le figure professionali, che inizialmente sembravano un tuttuno e ora sono specializzate in cinque distinte figure. D. Come cambierà la figura del lattoniere? R. Dopo la pubblicazione della Pdr, a settembre, potrà essere avviata l’attività dell’Academy che potrà erogare, attraverso l’apporto delle aziende associate a Pile, l’apposita attività formativa definita, e quindi sviluppare competenze con tanto di certificazione. I corsi di formazione rappresenteranno una nuova opportunità di sviluppo per cui sarà possibile certificare le competenze individuate attraverso la Prassi e differenziare quindi le diverse figure professionali sul mercato del lavoro.

Sono previsti infatti diversi corsi che andranno a rilasciare bollini di certificazione del livello professionale effettivamente conseguito dalla persone. L’Associazione Pile sta poi valutando le modalità attraverso cui rilasciare appositi certificati alle aziende che al loro interno avranno personale «bollinato». Dario Oro

GLI SCHEMI DI BASE DELLA PRASSI DI RIFERIMENTO

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Attualità

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Fiere

Esempio Spagna PER CASEITALY

Sono state 26 le aziende della lattoneria presenti al Construmat di Barcellona, grazie al format per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, a contatto con il boom dell’edilizia iberica

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umeri interessanti quelli presentati alle 26 imprese italiane del settore costruzioni presenti alla fiera di Barcellona Construmat, assieme a Caseitaly. Dalla Spagna, infatti, arrivano notizie incoraggianti per le Pmi italiane del settore costruzioni. Caseitaly, format innovativo per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane dei componenti tecnici per l’involucro Da sinistra, Nicola Fornarelli, presidente Acmi, Cecilia Oliva, direttrice dell’Ice a Madrid, Gaia Danese, console generale d’Italia a Barcellona, Laura Michelini, presidente di Caseitaly, Angelo Artale direttore generale di Finco

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edilizio promosso da Acmi, Anfit, Assites e Pile federate in Finco con il decisivo supporto del Ministero dello Sviluppo economico e di Ice, dal 14 al 17 maggio ha infatti partecipato a Construmat. Il settore delle costruzioni spagnolo, in effetti, dà segnali decisamente positivi grazie a un incremento delle nuove costruzioni. Crescono, infatti, anche i dati sulla compravendita


17 di nuovi edifici: si passa dalle 50.397 unità del 2017 alle 56.414 unità per il 2018, quindi + 11,9%. Grandi potenzialità anche per il segmento ristrutturazioni, dato che la quota di nuovi alloggi sul totale delle vendite passa dal 59% del 2008 al 9,3% del 2018. Per quanto riguarda le opere pubbliche, nel 2018: 16.763 milioni è il dato riferito alle gare d’appalto con una crescita del 32% rispetto all’anno precedente. Negli ultimi anni in particolare, il settore ferroviario è il principale attore della categoria. 5.052 milioni di Euro è il dato sulle importazioni spagnole dei materiali per l’edilizia (+4,4%) e l’Italia nel 2018 raggiunge quota 13%, cioè 551 milioni, al terzo posto dopo Cina e Germania. Il risultato finale mostra come la bilancia commerciale sia positiva per l’Italia con un surplus di 276,1 milioni, dove le categorie di prodotti vincenti sono rappresentate da: ferramenta, attrezzature per il bagno, articoli di falegnameria, metallo e plastica. A Barcellona, le aziende italiane non solo hanno avuto modo di approfondire le opportunità che offre il mercato spagnolo delle costruzioni, ma Caseitaly ha dato loro modo di farsi conoscere. L’obiettivo è stato quello di porre l’attenzione sul know how del nostro Paese, capace di soddisfare le esigenze di un mercato internazionale che chiede edifici residenziali, commerciali e industriali confortevoli, sicuri, accessibili, tecnologici ed ecosostenibili. Le aziende italiane privilegiano infatti soluzioni tecniche ispirate alle esigenze di riduzione dei consumi, manutenibilità, durabilità, sicurezza e facilità d’uso. Le società partecipanti hanno avuto l’opportunità di valorizzare il potenziale esperienziale dei propri prodotti-servizi, un importante touchpoint, uno scambio di valore fra azienda e clienti prospect. Grazie a Caseitaly sono stati organizzati incontri tra i singoli operatori e le aziende. Installatori qualificati, rivenditori, grossisti ed importatori, architetti, progettisti e ingegneri hanno avuto modo di toccare con mano l’eccellenza del Made in Italy. Una grande affluenza di professionisti interessati all’artigianalità e alla qualità del prodotto italiano, il perfetto connubio tra innovazione e tradizione. A testimoniare il valore di Caseitaly e del progetto che sta portando avanti, la Console italiana a Barcellona, Gaia Danese, ha visitato il 15 maggio lo stand Caseitaly per conoscere più da vicino il format e le aziende espositrici, insieme alla Responsabile dell’Ufficio Ice di Madrid, Cecilia Oliva.

L’International Tour di Caseitaly per promuovere le aziende all’estero è partito nel 2018 con la R+T di Stoccarda per poi proseguire con la Fensterbau di Norimberga, la Sib di Casablanca e Budma a Poznan. Dopo Construmat, la prossima tappa è Batimat in programma a Parigi dal 4 all’8 novembre. Franco Saro

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Attualità

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Macchine

Ci siamo piegati ALL’EXPORT

Piegatrici, sagomatrici e presse hanno segnato un record di vendite all’estero e quest’anno si profila il sorpasso della Germania. Ma c’è anche chi frena gli entusiasmi

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ra piegatrici, sagomatrici e presse, l’Italia ha esportato nel 2018 impianti per 1,5 miliardi di euro, con un aumento dell’11,3% rispetto all’anno precedente, con un mercato che vale 2,9 miliardi. Un boom che consente all’Italia di competere con la Germania e, anzi, di arrivare a un testa a testa di export che fino a qualche anno fa era considerato impensabile. Va aggiunto, tra l’altro, che la Germania nel 2018 ha invece diminuito le sue vendite all’estero. Durerà? I dati relativi al primo trimestre del 2019 sembrano confermare il trend, anche se i repentini cambiamenti dell’economia sembrano scoraggiare previsioni a lungo termine. In ogni caso, nel primo trimestre dell’anno si è registrata una ulteriore discesa (-24%) dell’export tedesco, mentre i costruttori italiani si possono consolare (si fa per dire) con una discesa di soli 8 punti percentuali. E questo a fronte di importazioni per soli 260 milioni, il 16% del consumo nazionale. Secondo gli analisti continuasse così a fine anno l’industria italiana di piegatrici, sagomatrici e presse sarebbe la prima nel mondo. E non sempre bisogna essere pessimisti. CONFERME IN FIERA D’altra parte, storicamente l’Italia è forte nel comparto delle macchine utensili, in cui rientra questo particolare genere di attrezzature. Piegatrici, sagomatrici e presse hanno superato, per export, le altre «rivali» che fanno parte di questo settore dell’industria, e cioè torni, fresatrici, rettificatrici e centri di lavoro. Lamiera, fiera biennale aperta qualche settima-

na fa a Milano (articolo a pagina 20), e dedicata al mondo della deformazione, rispetto all’edizione precedente ha registrato una crescita del 6% degli espositori (oltre 500) e un progresso del 25% degli spazi occupati. Segno di una industria più vitale che mai. Tra l’altro, se è l’export che ha segnato un boom, si può aggiungere anche che negli ultimi tre anni c’è stata una forte accelerazione del mercato interno. E gli incentivi all’Industria 4.0 introdotti dal passato governo hanno aggiunto altro carburante alla ripresa delle imprese del settore. Ma c’è anche chi archivia i risultati positivi e guarda con preoccupazione al futuro. È vero che la produzione italiana è apprezzata nel mondo, ma è altrettanto reale il rallentamento dell’economia internazionale. E se le imprese vendono meno, rinviano gli investimenti in conto capitale, come l’acquisto di macchinari. Preoccupano l’equilibrio incerto dell’economia tedesca, ma anche le tensioni geopolitiche in molte parti del mondo, a cominciare dalla guerra dei dazi aperta dall’amministrazione Trump e che rischia di far tornare i venti di recessione. Per contro, il governo si è accorto del disagio delle imprese e ha riesumato, seppure in ritardo, lo strumento del superammortamento e ha introdotto il credito d’imposta per la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali di settore. Un incentivo che potrebbe spingere molte aziende ad affacciarsi di più sui mercati di oltrefrontiera (anche se, per la verità, deve ancora essere messo a punto il decreto attuativo). Franco Saro

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Attualità

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Lamiera 2019

Il lattoniere? È GLOBALE

A Milano la manifestazione internazionale per la lavorazione della lamiera è sempre più grande. Sono stati oltre 50 mila i metri quadrati di esposizione (+25%) e 26.197 gli ingressi degli operatori (+11%)

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p adiglioni occupati sono stati tre, uno in più dell’edizione 2017, per una superficie espositiva totale di oltre 50 mila metri quadrati, pari al 25% in più di due anni fa. Con queste premesse il bilancio dell’edizione 2019 di Lamiera è stato più che positivo. Svoltasi a fieramilano Rho dal 15 al 18 maggio, la manifestazione internazionale delle macchine per la deformazione, il taglio e la lavorazione della lamiera, dell’automazione e delle tecnologie connesse al comparto ha visto la partecipazione di 518 imprese (+6%) e ha registrato 26.197 ingressi degli operatori (+11%). Dall’analisi dei dati emerge che il 71% dei visitatori italiani presenti a Lamiera proveniva dall’Italia Settentrionale, il 20% dal CentroNord (Italia Centrale e Emilia Romagna), il 9% dal Sud Italia. La domanda viene spontanea: la decisione di trasferire la fiera da Bologna a Milano ha scoraggiato la partecipazione di alcune realtà del Sud? Forse, ma sicuramente non ha scoraggiato i visitatori stranieri che sono stati l’8,5% rispetto al totale dei visitatori presenti, in rappresentanza di 73 paesi. Di questi il 78,5% apparteneva all’area europea, il 14% all’Asia, il 4,5% alle Americhe e il restante 3% all’Africa. «Siamo decisamente soddisfatti del risultato di questa edizione di Lamiera che si chiude con numeri in crescita per metri quadri espositivi, imprese presenti e operatori in visita», dichiara Massimo Carboniero, presidente di Ucimu-Sistemi per produrre. «Con questa performance l’Italia conferma ulteriormente la sua competenza in questo segmento potendo contare su una manifestazione sempre più completa oltre che su un’industria solida e competitiva che occupa, a livello mondiale, il terzo posto nella classifica di produzione, il secondo in quella di export e il quarto in quella di consumo». Giacomo Casarin


Attualità

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ADDIO FUMO DELLA SALDATURA

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RAFFAELE INDERLE, PRODUCT MANAGER GRUPPO ARROWELD

«Le unità di estrazione del fumo di saldatura mobili sono dispositivi portatili da cantiere che hanno bassa portata d’aria, ovvero una captazione molto localizzata vicino a dove si deve fare la saldatura, ma con un’alta pressione in grado di estrarre qualsiasi tipo di particelle. Si tratta di dispositivi di media grandezza, non ingombranti, che però permettono di operare con tubi che arrivano fino a 10 metri, e quindi di essere molto dinamici nell’area di lavoro. Queste unità sono dotate di una certificazione W3/IFA di valenza europea, che garantisce l’estrazione del fumo prodotto dalla saldatura e del 99% delle particelle che partono dagli 0,4 micron. Stiamo parlando di un prodotto nato negli anni Settanta in Germania, grazie a Gerd Kemper, che importò la tecnologia svedese nel suo Paese, diventando poi leader mondiale per quanto riguarda i dispositivi di aspirazione e filtrazione di fumi di saldatura. E noi, come Gruppo Arroweld, siamo gli importatori e distributori esclusivi in Italia».

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PREVEDIAMO UNA RIPRESA IN ITALIA DOMENICO PASTORE, TECHNICAL DIVISION OPM

«Opm è un’industria specializzata nella produzione di macchine: possiamo realizzare un impianto manuale, automatico, semiautomatico, secondo la richiesta e dell’investimento del cliente. Sin dalla fase di ricerca e progettazione, lo affianchiamo per studiare soluzioni personalizzate, che sappiano tradurre in realtà idee, aspettative ed esigenze. Per la lattoneria realizziamo macchine che creano collari, tubi, staffe, bocchette, fori: qualsiasi problema del cliente noi lo risolviamo. Grazie alla nostra esperienza siamo un punto di riferimento in tutto il mondo per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione di linee complete di punzonatura e impianti speciali per la lavorazione di lamiere. In questo momento, per esempio, stiamo lavorando molto con l’estero, perché l’edilizia in Italia è ancora ferma. Fino all’anno scorso il fatturato dell’azienda proveniva per l’80% dall’estero e solo per il 20% dall’Italia. Per il 2019 prevediamo però un aumento dei clienti italiani, che ora sembrano più incentivati a investire».

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UN ROBOT SEMPRE PIÙ COMPLETO ETTORE BIROLINI, PROGECT MANAGER ROBOTECO

«In fiera abbiamo presentato robot con tecnologie di saldatura tradizionali e un sistema con tecnologia laser, che è la novità di Panasonic a livello europeo, caratterizzata da una tecnologia totalmente integrata con il robot. In generale, la differenza con i nostri competitor consiste nel fatto che loro possiedono una saldatrice e un robot che dialogano, mentre nei sistemi Panasonic esiste un’unica Cpu che controlla sia robot che saldatrice. Nella nuova tecnologia a laser l’integrazione del sistema è ancora più esasperata: gli attori in gioco sono il robot, il laser, la testa laser e l’adduzione del filo: tutti Panasonic. Mentre i competitors, tra tutti gli elementi, possiedono spesso solo il robot prodotto dalla casa madre. Il grosso vantaggio di Panasonic è la velocità di saldatura, notevolmente superiore rispetto a un sistema tradizionale. Per quanto riguarda l’edilizia, i nostri maggiori clienti realizzano casseforme, ponteggi oppure attrezzature come pale, badili».

UN FILM DA NON PERDERE IN LATTONERIA MARCO FILIPPONI, CEO POLIFILM

«Abbiamo portato un film trasparente per il taglio laser e siamo gli unici a proporlo anche sul mercato. Il vantaggio principale consiste nel poter vedere sotto il film la superficie in acciaio che si sta tagliando e quindi attuare una costante ispezione qualitativa. In più, presentiamo una nuova versione del film per il taglio laser tradizionale grigio-nero, ma con una maggiore elasticità in grado di supportare meglio la piegatura. Il nostro film è costituito principalmente da polietilene, ma ne abbiamo anche a base di polipropilene o poliestere: il materiale varia in funzione dell’applicazione. Nel settore dell’edilizia i film protettivi possono venire utilizzati nei pannelli compositi in alluminio e nei classici pannelli coibentati. In Italia il mercato sta andando abbastanza bene: abbiamo avuto un 2017 molto positivo, mentre il 2018 è stato altalenante, caratterizzato da una prima metà positiva e da una seconda metà segnata da un calo di domanda, che è proseguito nel primo trimestre di quest’anno. Adesso sta migliorando e le richieste sono in aumento. Non ai livelli del 2017, ma non ci lamentiamo. Essendo un gruppo multinazionale, commerciamo anche all’estero: se guardiamo la vendita del prodotto realizzato in Italia i guadagni derivano per circa il 40% dal mercato nazionale e per il 60% dall’export».

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Attualità

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APERTURA VERSO L’ESTERO

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LORENZO BIZZOTTO, TECNICO DI ZONA BOLOGNA-ROMAGNA-MARCHE RPC

«L’azienda è nata come produttrice di macchine da solo quattro anni, mentre prima faceva esclusivamente assistenza. Siamo di Piacenza e operiamo molto nelle Marche, in Veneto, in Lombardia e in Lazio, ma abbiamo già in mente di aprirci verso l’estero. La fiera è andata bene, ci sono venuti a trovare molti potenziali clienti, ovvero chiunque lavori la lamiera, dallo spessore fine a quello grandissimo. Con la lamiera si fa tutto, anche falegnameria e meccanica. I lattonieri, per esempio, costituiscono solo il 15-20% del nostro mercato, perché solitamente usano macchine più lunghe o più specifiche. A livello di mercato, il 2018 è stata una delle annate migliori, anche grazie agli sgravi fiscali che aiutano. Ora stanno continuando, e anche il 2019 penso andrà bene. Sul lungo periodo vedremo, perché non c’è grande movimento lavorativo: gli incentivi stimolano il rinnovamento, ma senza lavoro a lungo andare si fatica».

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C’È TUTTO QUELLO CHE SERVE MANUELE AVANZOLINI, CEO RIVIT

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«Una novità è il sistema completo per la realizzazione di lamiere destinate a formare il tetto aggraffato: Rivit offre tutto quello che serve per lavorare e posare la lamiera nel mondo delle coperture metalliche, partendo dal coil iniziale. Oltre alla classica profilatrice e a tutti gli utensili manuali ed elettrici per l’aggraffatura esposti, presentiamo qui in fiera una novità: la nuova aggraffatrice per trapano, in grado di completare il lavoro in due passaggi, velocemente e senza fatica. Nel nostro stand abbiamo realizzato un modello di tetto, dove mostriamo come avviene il fissaggio delle lamiere in copertura attraverso le apposite graffette. Il bello del tetto aggraffato consiste nella pulizia della superficie, conferita dal mascheramento dei fissaggi: un effetto moderno molto richiesto al giorno d’oggi. Come evidenziano anche le collaborazioni tra architetti di fama internazionale e Zintek, nostro partner principale per quanto riguarda i coils. Rivit ha voluto essere presente a Lamiera 2019 con un’area specificatamente dedicata alla lattoneria per sostenere questa professione e far conoscere nuovi strumenti e tecnologie, in un mercato che è sostanzialmente stabile dove si costruisce poco ex novo e si vive di ristrutturazioni. Un’ultima cosa: la fiera Lamiera si svolgeva a Bologna, dove molte aziende del Sud venivano volentieri in auto, mentre ora per loro è più complicato. In più, a Milano vengono usati solo due padiglioni e mezzo della grande fiera di Rho e la manifestazione tende un po’ a perdersi. Il mio desiderio sarebbe quello di riportarla a Bologna, che rappresenta una piazza più adatta a questa tipologia di fiera, più raccolta e settoriale».

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SANDRINI metalli


Speciale facciate metalliche

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Alubel

Shipping in città

CON L’ALLUMINIO La sede a Milano di un’azienda di commercio marittimo ha una nuova pelle: i pannelli Easy Wand, che conferiscono un’immagine moderna, assieme alle massime prestazioni di durabilità, protezione all’acqua e efficienza energetica

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a Central Shipping Agency è una società che opera nel settore del commercio marittimo, con sedi in alcune fra le maggiori città portuali e il suo headquarters a Milano, nella zona Sempione. L’edificio ha recentemente subito un importante intervento di manutenzione straordinaria. NUOVA PELLE Obiettivo dell’intervento era rinnovare completamente l’involucro dell’edificio, in modo

da conferirgli un’immagine moderna, in coerenza con quella del committente, e allo stesso tempo migliorare le prestazioni energetiche. Gli architetti Luca e Matteo Cazzaniga, della Cazzaniga Costruzioni di Besana in Brianza, attraverso la divisione Building Management, hanno optato per una facciata ventilata con

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La sede della Central Shipping Agency, prima (sopra) e dopo (in alto) l’intervento di riqualicazione


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La facciata ventilata con pannelli Easy Wand di Alubel

pannelli Easy Wand di Alubel, soluzione che ha permesso di ottenere ottimi risultati estetici e le massime prestazioni dal punto di vista della durabilità, protezione all’acqua e efficienza energetica. ATTENZIONE AL DETTAGLIO Per l’isolamento termico sono state utilizzate lastre di Eps, protette esternamente dai pannelli Easy Wand in alluminio preverniciato con finitura smooth, nei colori silver e antracite, fissati su una nuova sottostruttura metallica. L’alternanza dei due diversi colori caratterizza la facciata dell’edificio con personalità nell’evidenziare gli elementi architettonici preesistenti, quali le finestre a nastro e il volume centrale d’ingresso. Inoltre, grazie all’ampia disponibilità di accessori e pezzi speciali, ogni dettaglio è stato trattato con grande attenzione: il passo delle lastre è stato appositamente studiato, così come tutti i raccordi fra le varie parti. Il tutto è stato caratterizzato da una grande facilità di montaggio, un aspetto di non trascurabile importanza per l’economia del cantiere.

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Tommaso Brenno, ingenere

LA SCHEDA Committente: Central Shipping Agency Spa Progetto: Cazzaniga Costruzioni Srl Prodotto: pannelli Easy Wand di Alubel, colori silver e antracite

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Speciale facciate metalliche

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Alpewa

Variazioni Xxx cromatiche PER XXX UNA SINFONIA A Bolzano un complesso Xxx di edilizia sociale è stato riqualificato grazie al progetto cofinanziato dalla Ue. Con l’utilizzo dei prodotti forniti dall’azienda presente nella provincia autonoma dal 1948, che ha proposto le mille sfaccettature dei pannelli Stacbond e Prefa

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infonia è il nome di un progetto cofinanziato dall’Ue che ha l’obiettivo di trasformare le città europee in luoghi che consumino meno energia e dove si possa vivere meglio. Città pilota del progetto sono Bolzano e Innsbruck, che vedranno interventi articolati su tre filoni principali. Primo tra questi è il risanamento energetico di edilizia sociale, che nello specifico ha caratterizzato il complesso residenziale in via Passeggiata dei Castani a Bolzano, formato da due edifici con 72 unità abitative e una superficie totale di 7.100 metri quadri. - Giugno 2019

FACCIATA VENTILATA Il punto di partenza era una poco performante classe energetica G. Per contenere le dispersioni delle pareti esterne e contribuire all’ottenimento di una classe A, si è deciso di realizzare una facciata ventilata: in particolare, è stato utilizzato un sistema innovativo costituito da pannelli isolanti prefabbricati in legno di grandi dimensioni e da una pelle di rivestimento in alluminio, che pesa il 5-10% in meno rispetto ai materiali tradizionali, oltre a essere totalmente riciclabile. Data la presenza


29 SCHEDA PRODOTTO: PREFA Prefa con il suo prodotto innovativo FX.12 ha conquistato progettisti e installatori. Si tratta di un esclusivo rivestimento in alluminio che, grazie alle sue bordature longitudinali e trasversali, dona alle superfici un effetto tridimensionale sempre unico. Infatti, ogni elemento, in fase di produzione viene piegato in maniera differente, senza standardizzazione, con l’obiettivo di donare al materiale il fascino di un prodotto artigianale. I pannelli FX.12 di Prefa si caratterizzano per l’estrema leggerezza e l’elevata resistenza ai graffi, oltre a essere maneggevoli, pratici, e veloci da montare.

nell’edificio esistente di evidenti carenze statiche, come cedimenti e fessurazioni, si è optato per la scelta di materiali che gravassero il meno possibile sulla struttura esterna: Alpewa ha consigliato sia ai progettisti sia ai posatori l’utilizzo dei pannelli compositi Stacbond e dell’alluminio preverniciato Prefa. LE FINITURE Le finiture dei pannelli Stacbond sono state apprezzate per come riflettono la luce naturale, in quanto i due colori Metallic White STB-400

e Metallic Silver STB-403, in contrasto con il terzo, il Deep Red STB-488, contribuiscono a variare l’aspetto cromatico dell’intero edificio. Le due tonalità, apparentemente quasi identiche, variano col passare delle ore, presentando nuance completamente differenti e rendendo la facciata un elemento dinamico che si adatta all’ambiente. La scelta del prodotto Prefa è ricaduta invece sul pannello FX.12 di colore antracite P10, caratterizzato da un trattamento tridimensionale della superficie che regala sfaccettature e ombre in base a come la luce illumina la facciata.

Complesso residenziale in via Passeggiata dei Castani a Bolzano, formato da due edifici con 72 unità abitative e una superficie totale di 7.100 metri quadri


Speciale facciate metalliche

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La facciata

Xxx è statasiaapprezzata per la sua

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modernità e qualità estetica, sia per l’integrazione con il paesaggio circostante

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SCHEDA PRODOTTO: STACBOND Il pannello composito in alluminio Stacbond è un prodotto con struttura a sandwich, costituito da due lamine di alluminio esterne di ridotto spessore unite a un nucleo di polietilene estruso. Grazie alla vasta gamma di finiture e alle eccellenti proprietà fisiche e meccaniche, permette una moltitudine di possibilità costruttive, in grado di adattarsi alle esigenze del mercato sia nazionale che internazionale. Disponibile nelle versioni Stacbond PE, Stacbond FR (Fire Retard) e Stacbond INTdesign, il pannello può essere tagliato, sagomato o piegato per il raggiungimento di qualsiasi tipo di forma, così da rendere ogni progettista libero di poter spaziare con la propria creatività. Le finiture disponibili sono 34 e comprendono colori standard, effetti metallizzati, materici e speciali, come colori cangianti e tipo Corten, con la possibilità, per un quantitativo di almeno 350 mq, di produrre speciali finiture a campione e altri colori dalla tabella Ral.

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RIVELAZIONI In un primo tempo i colori e i materiali utilizzati hanno sollevato dubbi da parte di qualche inquilino. Ma con la rimozione dei ponteggi, la visione complessiva dell’edificio ha rivelato a tutti la facciata, che è stata apprezzata sia per la sua modernità e qualità estetica, sia per l’integrazione con il paesaggio circostante, al contrario degli edifici originali realizzati con intonaco color salmone. In più, è stata gradita la finitura superficiale della vernice Prefa P10, che caratterizza i pannelli FX.12 in modo unico e conferisce alla facciata una matericità diversa e innovativa rispetto a elementi metallici standard contraddistinti da verniciature lucide o semilucide. Giacomo Casarin


Rivestimenti per un‘architettura

OLTRE LO STANDARD


Attualità Speciale facciate metalliche

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Xxx Prefa

Xxx le dolomiti Sotto

XXXL’EFFETTO 3D C’È Xxx

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I rivestimenti FX.12 di Prefa avvolgono le nuove Xxx Lovely Lodge del villaggio alberghiero Palace Ravelli, in Val di Sole. Dove il soggiorno turistico a elevato comfort, circondati dalla natura, si arricchisce di una nuova offerta di design moderno in stile montano Gli appartamenti del Palace Hotel Ravelli di Mezzana in Val di Sole di circa 70 metri quadri si caratterizzano non solo per la naturalità della pietra e il calore del legno, utilizzato per la struttura e parte dei rivestimenti, ma anche per la sostenibilità e l’affidabilità dell’alluminio

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n nuovo villaggio alberghiero formato da sei lodge per le vacanze è stato progettato dallo Studio Tecnico Podetti di Commezzadura e realizzato in adiacenza alla struttura del Palace Hotel Ravelli di Mezzana in Val di Sole (Trento). Una novità per l’accoglienza turistica, curata nei minimi dettagli e valorizzata dall’alluminio di Prefa. IL PROGETTO Gli appartamenti di circa 70 metri quadri si caratterizzano non solo per la naturalità della pietra e il calore del legno, utilizzato per la

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struttura e parte dei rivestimenti, ma anche per la sostenibilità e l’affidabilità dell’alluminio. Uno dei driver del progetto, infatti, era utilizzare per il rivestimento della copertura e delle facciate un materiale capace di avvolgere e dare continuità estetica all’involucro. Le sei Lovely Lodge che trovano spazio all’interno delle tre casette sono dotate di accesso indipendente e caratterizzate da un ampio terrazzo con sauna e vasca idromassaggio private. Tutti gli spazi esterni sono stati progettati in funzione della privacy, garantita da divisori di altezze differenti.


ENERGIA AL PRIMO POSTO Il piano interrato è realizzato in cemento armato, mentre la struttura portante di quelli elevati è realizzata in legno, abbinato a isolanti in lana di roccia ignifughi. A questo si aggiungono gli impianti tecnologici, con la sottostazione collegata alla centrale a biomassa, il sistema di ventilazione controllata e quello climatico: un progetto complessivamente strutturato per raggiungere la certificazione in classe energetica A. La scelta architettonica dei prospetti è stata sviluppata nella direzione di un design che percorre le nuove tendenze e che presta parti-

colare attenzione alle prestazioni energetiche degli edifici. È stata quindi scelta, in accordo con la committenza, una conformazione con corpi volumetrici compatti, in cui il dialogo fra copertura, pareti e rivestimenti costituisce un rapporto armonioso. MATERIALE CANGIANTE Per il rivestimento delle pareti esterne sono stati impiegati il legno di larice con tavole posate in orizzontale, l’alluminio con gli elementi a effetto tridimensionale FX.12 di Prefa e la pietra, quale elemento di discontinuità fra le tre

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Per il rivestimento delle pareti esterne sono stati impiegati il legno di larice con tavole posate in orizzontale, l’alluminio con gli elementi a effetto tridimensionale FX.12 di Prefa e la pietra, quale elemento di discontinuità


Attualità

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Al piano seminterrato, dove si trovano gli accessi principali, le pareti presentano un rivestimento in doghe di alluminio con finitura in grigio antracite

unità. Al piano seminterrato, dove si trovano gli accessi principali, le pareti presentano un rivestimento in doghe di alluminio con finitura in grigio antracite. Spiega il geometra Carlo Podetti, dello studio Podetti, che ha curato la progettazione insieme ai colleghi: «Il fatto di poter impiegare il rivestimento FX.12 sia per il tetto che per le facciate ci ha permesso di trovare la versatilità che cercavamo, per dare continuità ai due elementi dell’involucro». FX.12 è un rivestimento innovativo in alluminio per facciate e coperture unico nel suo genere, grazie alla superficie irregolare che crea un gioco di luci e ombre a seconda dell’illuminazione, per un look originale, variegato e vitale. Le particolari bordature longitudinali e trasversali che caratterizzano gli elementi hanno anche proprietà funzionali in quanto irrigidiscono la struttura dell’elemento e gli conferiscono una maggiore stabilità in soli 0,7 mm di spessore.

a Prefa di estendere la garanzia quarantennale del materiale anche sul colore.

LA QUALITÀ AL CENTRO Il sistema è stato molto apprezzato anche per la garanzia della qualità dell’intervento, poiché grazie all’estesa gamma di accessori di completamento e alla grande esperienza di Prefa sono stati risolti con grande eleganza tutti i dettagli del rivestimento, soprattutto i punti critici come la finitura delle giunzioni ad angolo, gli imbotti e la realizzazione dei pluviali a scomparsa. Se installati a regola d’arte da installatori professionisti specializzati Prefa, tutti i prodotti dell’azienda sono garantiti 40 anni contro rottura, ruggine e congelamento. Inoltre, la verniciatura della gamma P.10 offre ai prodotti un’elevata resistenza ai raggi Uv, alle intemperie e ai graffi, insieme a una elevata uniformità del colore e dello spessore della vernice, caratterizzata da un elegante effetto opaco. Tali proprietà, testate e certificate, consentono

Giovanni Argento

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LA CURA DEI PARTICOLARI Data l’area in cui si trova il complesso è stata valutata in modo accurato la resistenza dei rivestimenti a neve e gelo apprezzando anche l’ottima resistenza all’azione del vento grazie agli ancoraggi di ogni elemento. Inoltre, la tecnica dell’aggraffatura angolare conica protegge dalla pioggia battente e dall’umidità, assorbe le naturali dilatazioni del materiale e migliora le caratteristiche autopulenti delle facciate in alluminio. Il colore antracite del rivestimento FX.12 utilizzato per il rivestimento del villaggio alberghiero richiama il colore della pietra delle montagne circostanti e ben si sposa con il legno di larice. Le sfaccettature che caratterizzano la superficie, create con una lavorazione che rende ciascun elemento un pezzo unico, consentono alla luce di accarezzare le superfici in modo sempre diverso a seconda dell’inclinazione dei raggi solari.

LA SCHEDA Committente: Palace Hotel Ravelli, via IV Novembre, 20 - 38020 Mezzana (Trento) Progetto: geometra Carlo Podetti, via Casaline, 1/A - 38020 Commezzadura/ Fraz.Mastellina (Trento) Prodotto: Prefa FX.12 in alluminio preverniciato, spessore 0,7 mm, formati 1400 x 420 mm e 700x420 mm Installatore: Lorenzo Daprà, via dei Capitèi, 22 - 38024 Celentino di Pejo (Trento) Superficie rivestita: 500 mq


I PANNELLI IN SCHIUMA POLYISO PIR PANELS FOR THERMAL INSULATION

La nostra gamma di pannelli in poliuretano espanso permette di raggiungere importanti traguardi di isolamento termico attraverso molteplici caratteristiche: λD fino a 0,022 W/mK Resistenza alla compressione fino a 200 kPa Reazione al fuoco fino ad Euroclasse B s1 d0 Struttura a celle chiuse che permette scarso assorbimento d’acqua Permeabilità al vapore variabile in funzione del rivestimento Leggerezza e lavorabilità in cantiere Durabilità e limitato impatto ambientale

www.ediltec.com - Giugno 2019


Speciale facciate metalliche

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Lattoneria

Rivestimenti su misura FIRMATI UNIMETAL

La nuova tecnologia di foratura e bugnatura delle lamiere per coperture di facciata dell’azienda si adatta alle esigenze progettuali del cliente per realizzare lavori architettonici ad hoc

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R Il risultato della lavorazione sulla lamiera della nuova tecnologia Unimetal di foratura e bugnatura

ealizzare una facciata personalizzata di un edificio offre l’opportunità di creare anche un’opera d’arte unica e inimitabile. Tutto ciò è reso possibile dalla nuova tecnologia Unimetal di foratura e bugnatura delle lamiere per rivestimenti di facciata, che si adatta alle esigenze progettuali del cliente per realizzare specifici lavori architettonici su misura. Grazie alla flessibilità si possono eliminare i limiti alla progettazione: tra forme geometriche, loghi, foto o immagini, le possibilità sono infinite per creare in modo semplice e veloce una facciata personalizzata al 100%. Tramite l’utilizzo di software dedicati, Unimetal tratta il disegno fornito e converte i pixel in

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piccole perforazioni, che formano insieme una versione semplificata dell’immagine originale. L’intero modulo è successivamente convertito in formato Cad, dove il disegno di progetto prende vita e la possibilità di variare la dimensione dei fori permette di riprodurre qualsiasi tipo di immagine donando tridimensionalità assieme a una notevole resa estetica. Si tratta di un processo molto semplice e veloce: una volta approvata l’anteprima, si parte con la produzione. Il risultato? Una serie di moduli separati da assemblare, dove ognuno può essere caratterizzato da un’immagine singola o più elementi possono formare un motivo più grande. Giacomo Casarin


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Tractel® è esperta nella fornitura di soluzioni per la sicurezza in quota progettate e installate, costituite da: •5 linee di vita orizzontali sviluppate secondo la EN 795 classe C •Linea di vita orizzontale flessibile •3 linee vita verticali sviluppate secondo EN 353-1 •Parapetti: protezione anticaduta collettiva certificata secondo la norma EN 13374-A:2013 e la nuova EN ISO 14122:2016

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Speciale facciate metalliche

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Sistema Montaggi

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PER VECCHI EDIFICI L’azienda è nata nel mondo delle costruzioni in acciaio. Un settore che oggi affronta con successo su scala europea, dalla componentistica per nuove strutture all’adeguamento di fabbricati esistenti secondo le necessità. Soprattutto con pannelli isolanti rivestiti in lamiera

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stetica, protezione e isolamento termico. Sono queste le principali richieste che riceve ogni giorno la Sistema Montaggi, azienda certificata in categoria OS 18 B e leader nel settore del montaggio delle facciate continue in pannelli. L’obiettivo? Dare nuova vita a vecchi edifici esistenti degradati.

Montaggio in opera di pannelli sandwich in orizzontale

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SUPERFICIE CONTINUA «La facciata continua in pannelli», spiega il titolare di Sistema Montaggi, Franco Bergonzini, «viene definita come una chiusura esterna verticale composta da un’ossatura realizzata principalmente in metallo, a cui sono ancorati i tamponamenti di finitura, con l’obiettivo di donare un nuovo aspetto all’edificio». Normalmente la struttura portante è costituita da una griglia di elementi metallici verticali e orizzontali connessi tra loro e ancorati alla struttura dell’edificio, al fine di sostenere un rivestimento di facciata continuo che ha il compito di garantire tutte le funzioni tipiche di una parete perimetrale esterna, dalla sicurezza fino alla resistenza agli agenti atmosferici. Con lo scopo di aumentare anche la prestazione energetica dell’edificio, senza contribuire alle caratteristiche portanti della struttura. LA VALUTAZIONE I materiali che Sistema Montaggi utilizza per le facciate devono avere alcune proprietà ricorrenti: flessibilità, durevolezza, resistenza ai raggi Uv, alla pioggia e alle condizioni climatiche avverse, resistenza al fuoco certificata, facile manutenzione e riparabilità. Risulta di fondamentale importanza la valutazione del tipo


39 Montaggio in opera di pannelli sandwich in verticale per un capannone industriale

di materiale da utilizzarsi in base al contesto nel quale l’edifico si inserisce, le condizioni climatiche del sito e l’aspetto estetico che si intende realizzare. «Per esempio, la flessibilità del materiale sarà particolarmente importante se si ha intenzione di realizzare facciate con parti curve», aggiunge Bergonzini. «Mentre sarà da preferire un materiale con performance termiche importanti e facile da pulire per edifici siti in zone con condizioni climatiche ostili».

Sopra, montaggio di carpenteria metallica e rivestimenti in acciaio grigliato. A fianco, montaggio in opera di pannelli sandwich in posa verticale con sistema a ventosa

SPECIALIZZAZIONE L’utilizzo delle facciate continue rende unico ed esclusivo qualsiasi progetto edilizio, valorizzandolo dal punto di vista non solo estetico, ma anche di rivalutazione commerciale dell’immobile: il nuovo tamponamento verticale risulterà infatti l’elemento attraverso cui viene percepito. Dal punto di vista realizzativo, il processo prevede l’impiego di maestranze specializzate sia in ambito di montaggio di carpenterie metalliche sia nella posa di pannelli e lattonerie di finitura: in questo la Sistema Montaggi è particolarmente formata e attrezzata, grazie a un vasto parco macchine di gru e piattaforme per lavori di cantieristica a grandi altezze. L’azienda è in grado di offrire un pacchetto chiavi in mano, dall’elaborazione alla completa realizzazione impiegando personale interno

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Speciale facciate metalliche

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adeguatamente formato tanto da vantare un indice di incidenti sul lavoro nullo negli ultimi dieci anni. CARATTERIZZAZIONE Il sistema più utilizzato dalla Sistema Montaggi prevede l’applicazione di pannelli sandwich su struttura metallica. I pannelli isolanti, personalizzabili dal punto di vista del colore, della finitura e della geometria, sono un’ottima soluzione per edifici industriali, commerciali e civili in quanto garantiscono isolamento termico, acustico, solidità, tenuta all’aria e acqua e possono avere caratteristiche di reazione e resistenza al fuoco. L’esperienza, l’ingegno e il continuo spirito di innovazione hanno spinto l’azienda a proporsi con nuove idee costruttive di sempre più gradevole impatto estetico, con il risultato di un nuovo sistema di rivestimento di facciate che prevede l’utilizzo di elementi cilindrici verticali applicati a carter orizzontali, per un restyling dall’aspetto accattivante e dinamico. La personalizzazione del sistema varia a seconda della scelta dei colori, dei diametri delle candele e del tipo di laminato da utilizzarsi: dal pre-verniciato all’alluminio, fino all’acciaio inossidabile.

Montaggio in opera di pannelli sandwich in campo industriale, con altezze fino a 50 metri

Giovanni Argento

PIANTA 200

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PROSPETTO LATERALE CANDELA Ø80

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Nuovo sistema di rivestimento di facciate che prevede l’utilizzo di elementi cilindrici verticali applicati a carter orizzontali, dove è possibile scegliere il colore, il diametro delle candele e il tipo di laminato

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Cantiere del Attualità mese

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Mazzonetto Xxx

Xxx lamiera Una

XXX CURVE TUTTA IlXxx rivestimento Vestis in laminato di alluminio color grigio scuro caratterizza il nuovo Palazzo Mola di Scorzè, in provincia di Venezia. Dove le forme morbide rafforzano l’idea di movimento e alternano pieni a vuoti caratterizzati da grandi superfici vetrate

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43 Le volute di Palazzo Mola sono rivestite all’esterno di lamiera in alluminio goffrato color grigio scuro e originano all’interno spazi molto articolati

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l fabbricato denominato Palazzo Mola si inserisce nel tessuto urbano del centro di Scorzè (Venezia) e confina con edifici residenziali e in prossimità di un incrocio. È stato edificato sul sedime di una vecchia abitazione da demolire ed è destinato a ospitare locali direzionali nei quattro piani fuori terra. Se lo sviluppo a livello planimetrico è stato condizionato dalla forma e dal rispetto dei confini dell’area e della strada, in alzato il nuovo edificio si configura come un’addizione più libera composta da elementi curvilinei che, intersecandosi, caratterizzano i tre fronti principali. Delineando vuoti con vetrate a tutta altezza e pieni contraddistinti da altri cromatismi.


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STUDIO RIGO

Xxx FORME DINAMICHE Il volume curvilineo e dinamico si protende verso il paese e si differenzia dal basamento eretto sul sedime dell’esistente, che è realizzato con forme e tecnologia tradizionali. Le volute sono protette dagli agenti atmosferici grazie al rivestimento in alluminio Vestis grigio scuro, posato con il sistema The Skin aggraffato dalla maestria di Metal 2000, mentre la struttura portante metallica è realizzata con travi Ipe calandrate e controventate da tiranti. Il tutto lasciato a vista per caratterizzare i locali del quarto piano. Una voluta che si eleva da terra sul fronte ovest accoglie piccoli terrazzi e individua e protegge l’ingresso principale al piano terra. Il prospetto sud è invece caratterizzato da una struttura ospitante la scala a rampa unica esterna, parzialmente defilata e protetta da una lamiera stirata di alluminio, dalla quale si accede al primo piano e all’ascensore panoramico che serve anche il secondo e il terzo piano.

Gianni Rigo (al centro nella foto con i figli) inizia l’attività di architetto nel 1977. Trasferisce poi lo studio di progettazione nel 1990 a Scorzè, paese dell’entroterra veneziano dove è nato e vive. La sede, un edificio degli anni 50 ristrutturato, si isola dal trafficato centro ritagliandosi un’oasi di verde e acqua. Nello studio lavorano collaboratori al suo fianco da sempre, insieme a specialisti e consulenti in altri ambiti con cui si avviano sinergie finalizzate all’ottimizzazione del progetto architettonico. Dal 2006 è entrata stabilmente a far parte dell’organico la figlia Carlotta, e nel 2013 il figlio Andrea, entrambi architetti.

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DAL 1990 • FORNITURA E POSA DI CARPENTERIE METALLICHE • MONTAGGIO RIVESTIMENTI DI FACCIATA E RICOPERTURE IN OS 18-B Costruzione impianto di risalita in acciaio e rivestimenti. Champoluc Valle d’Aosta

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Cantiere del mese

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METAL 2000 Metal 2000 opera dal 2000 nel montaggio di coperture e lattonerie industriali fornendo i propri servizi nelle province di Padova, Venezia, Treviso e su tutto il territorio Regionale. Il punto di forza dell’azienda è il connubio tra il personale altamente qualificato e l’utilizzo di macchinari tecnologicamente avanzati a controllo numerico, che permettono di raggiungere standard di qualità elevati e di garantire tempi di lavorazione veloci. Tra i macchinari a disposizione ci sono anche camion-gru e una piattaforma Spider 26 che permette di lavorare in altezza. L’ampia gamma di lavori offerti dalla Metal 2000 contempla l’installazione di una grande diversità di prodotti: dalle grondaie alle canne fumarie, dai rivestimenti agli accessori per lattoneria. Fino a vere e proprie lavorazioni di calandratura, cesoiatura e piegatura.

Il rivestimento del palazzo è realizzato in laminato di allumino Vestis di Mazzonetto, con il sistema aggraffato da Metal 2000

VOLUTE DI ALLUMINIO Il rivestimento è realizzato in laminato di allumino Vestis di Mazzonetto, con il sistema aggraffato da Metal 2000. Il colore scelto dal progettista, grigio Ral 7016 con una superfice ruvida e opaca, va a rafforzare l’idea progettuale ottenendo un’architettura dal forte impatto estetico. In copertura le volute accolgono i pannelli dell’impianto fotovoltaico, i quali sono fissati grazie a staffe pinzate come morse direttamente sulle costole dell’aggraffatura, senza andare a bucare il manto di alluminio.

LA SCHEDA Progetto: Studio Rigo (Carlotta, Gianni e Andrea Rigo) www.giannirigo.it Luogo: Scorzè (Venezia) Installatore: Metal 2000 Tecnica applicativa: The Skin Sistema Aggraffato Prodotto: Alluminio Vestis, colore 7016 3D

Giacomo Casarin

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Montagnoli Rino

Azienda storica

MACCHINARI MODERNI

L’impresa è nata nel 1934 e continua a cambiare per diversificare i prodotti e aggiungere nuovi servizi. Dall’ampliamento delle attrezzature alla costante formazione su nuovi sistemi costruttivi

SotXci, Lucca

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bbiamo da poco rinnovato il parco macchinari, con l’inserimento di una punzonatrice a controllo numerico a sei teste automatica e una linea di profilatura per il tetto aggraffato e le doghe di facciata», racconta Fabio Montagnoli, titolare della Montagnoli Rino. L’azienda fondata dal nonno Rinaldo Montagnoli nel 1934 opera adesso in una sede di 2.500 metri quadri coperti e 3.500 scoperti, con 300 metri quadri di uffici e 13 dipendenti. «Abbiamo investito su autogru, impianti di linee di taglio con piegatrici, calandre, profilatrici, punzonatrici», continua l’imprenditore. «Tutti macchinari a controllo numerico che ci permettono di realizzare prodotti perfetti». Domanda. Quali sono le ultime novità che riguardano l’azienda? Risposta. Da poco abbiamo rilevato una società storica, nata nel 1921, la Montagnoli Evio (si tratta solo di una omonimia ndr), una carpenteria che costruisce edifici in legno anche con il sistema CasaClima e vanta una decina di dipendenti, con un fatturato di 2 milioni di euro. Questa espansione ci avvicina al mercato delle costruzioni in legno, un materiale nobile ed ecologico che è sempre più richiesto anche per le sue proprietà di isolamento termico. D. Quali sono oggi i sistemi costruttivi più richiesti? R. Sicuramente i pacchetti isolanti, come pro-

dotti ad alta densità e insonorizzati. Si tratta di un tipo di sistema che è necessario saper utilizzare e montare: per questo noi organizziamo una serie di corsi di formazione per approfondire la parte tecnica. Oggi, la qualità dei prodotti è migliorata tantissimo ed è fondamentale installarli bene affinché funzionino

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La Montagnoli Rino, fondata dal nonno Rinaldo Montagnoli nel 1934, opera adesso in una sede di 2.500 metri quadri coperti e 3.500 scoperti, con 300 metri quadri di uffici e 13 dipendenti, Nella pagina a fianco, Fabio Montagnoli


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SotXci, Lucca

La sede dell’azienda copre un’area di 2.500 metri quadri coperti e 3.500 scoperti, con 300 metri quadri di uffici, Sopra,a destra, Fabio Montagnoli

correttamente. Io stesso continuo a partecipare a corsi di formazione perché voglio continuare a migliorare le mie conoscenze. D. Qual è la storia della Montagnoli Rino? R. L’azienda è stata fondata da mio nonno nel 1934. Poi, negli anni Cinquanta si è inserito mio papà, che si è iscritto all’Albo degli

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Artigiani e all’inizio degli anni Sessanta ha portato in azienda le prime macchine piegatrici all’avanguardia Gabella da 8 metri, che hanno sostituito quelle manuali Riboldi da 2 metri. D. È stato il primo salto di qualità dell’azienda? R. Sì, il primo sviluppo aziendale è avvenuto in quegli anni di boom economico, in cui i dipendenti da due sono arrivati a otto. Poi, verso gli anni Ottanta siamo entrati in società io e mio fratello, con l’obiettivo di portare nuovi investimenti tra capannoni, macchinari e linee di taglio. Dopo la morte di mio papà, io e mio fratello abbiamo portato avanti il lavoro fino al 2004, per poi separarci in diverse attività. D. E in che cosa vi siete specializzati? R. Io ho continuato a fare lattoneria, coperture, pose in opera e cantieri, mentre mio fratello ha incominciato a produrre un pannello a forma di tegola. Nel capannone dove operavamo non c’era più spazio per i macchinari di entrambe le attività, così abbiamo deciso di separare le aziende e spostare il reparto di lattoneria in nuovi spazi: nello specifico, in una sede di 2.500 metri quadri coperti e 3.500 scoperti, con 300 metri quadri di uffici. Da


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TeXe

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L’impresa pXa

La Montagnoli Rino conta su 13 dipendenti, con un fatturato sui 2 milioni e mezzo di euro

allora abbiamo investito su autogru, impianti di linee di taglio con piegatrici, calandre, profilatrici, punzonatrici. Tutti macchinari a controllo numerico che ci hanno permesso di realizzare prodotti perfetti. D. Quanti dipendenti avete ora e qual è il vostro fatturato? R. Siamo arrivati a 13 dipendenti, con un fatturato sui 2 milioni e mezzo annui. D. Com’è cambiato il mercato della lattoneria? R. Si è evoluto qualitativamente e lo stesso cliente esigente richiede la qualità. Ma, allo stesso tempo, i prezzi sono cambiati e alcuni non sanno raffrontare i preventivi, con conseguenti difficoltà nelle scelte progettuali. E questa fase prosegue anche dopo la crisi. D. Quali sono i vostri clienti? R. Le imprese di costruzioni si sono molto ridimensionate, perché ne sono rimaste poche messe bene a livello finanziario: con queste continuiamo a collaborare, ma sempre con prezzi risicati. Tanti i clienti finali, invece, che ormai visionano i prodotti su internet e richiedono sempre più velocità. D. Quanto conta il design oggi? R. Esistono due categorie: una è l’architettura, in cui i professionisti si appoggiano a noi perché sanno che siamo in grado di soddisfarli nelle loro idee, anche per quanto riguarda colorazioni particolari della lamiera. Il progettista è quindi un buon cliente indiretto, che porta appunto clientela e vuole consigli, collabora-

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zione e risultato. L’altra categoria è quella senza condizioni particolari, che vuole il risultato funzionale e non estetico, in cui il cliente deve essere seguito al 100%, perché neanche lui ha le idee chiare su ciò che cerca. D. Con quali fornitori lavorate? R. Lavoriamo con Mazzonetto e Tresoldi per quanto riguarda i metalli, mentre per i pannelli coibentati ci rivolgiamo a Marcegaglia, Alubel e Lattonedil, gruppi ormai consolidati nel tempo. I pannelli fotovoltaici li acquistiamo dai tedeschi, perché pongono delle buone garanzie sui prodotti e si posizionano davanti agli altri per la serietà sulle consegne e per il rapporto qualità/prezzo. Per quanto riguarda gli infissi utilizziamo i serramenti della Cocif, una delle più grandi cooperative che costruisce made in Italy, mentre per le coperture tradizionali in cotto ci appoggiamo al Gruppo Braas Monier e Wierer che producono tegole con minimo 30 anni di garanzia, invece dei classici dieci. D. Lavorate con l’estero? R. Qualcosa in Svizzera lo facciamo, con soddisfazione, perché gli elvetici guardano la qualità dei prodotti prima del prezzo. E per questo, chi lavora in Svizzera spesso non utilizza gli stessi prodotti che proporrebbe in Italia. D. Infine, quali sono i vostri progetti a breve-medio termine? R. Abbiamo da poco rinnovato il parco macchinari, con l’inserimento di una punzonatrice a controllo numerico a sei teste automatica e una linea di profilatura per il tetto aggraffato e per le doghe di facciata. Un altro investimento importante riguarda l’assunzione di una persona qualificata nel settore delle facciate e delle coperture architettoniche che proviene da un gruppo straniero del settore, ricco di competenze. Dario Oro



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Sandrini Metalli

Nel segno

DEL COIL Elevata qualità del materiale, consegna in tempi rapidi, vasta gamma di prodotti. E prezzi competitivi. Sono alcuni dei plus che rendono l’azienda bergamasca un partner affidabile per i lattonieri. Anche grazie alla disponibilità di impianti slitter di ultima generazione

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Una campata della Coil Division di Sandrini Metalli, situata a Pian Camuno (Brescia)

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L’

esperienza maturata nel settore della produzione di lamiere grecate rende Sandrini Metalli un partner forte anche per quanto riguarda la fornitura di coil. Proprio per la conoscenza dei requisiti fondamentali che il mercato oggi richiede. La divisione aziendale interamente incentrata nella lavorazione e distribuzione delle grandi bobine metalliche, la Coil Division, è situata a Pian Camuno (Brescia) e vanta la presenza di diversi macchinari di ultima generazione. Oltre a un magazzino con più di 40 colorazioni differenti sempre disponibili. UNA VASTA GAMMA Il primo slitter dell’azienda, la macchina da taglio, è stato acquistato nel novembre del 2014, con l’obiettivo di ampliare l’offerta Sandrini Metalli riferita al mercato della lattoneria e della piegatura industriale, fornendo loro non

solo accessori finiti, ma anche la materia base per questo lavoro sartoriale. Con il tempo, è stata recepita la necessità della clientela di approvvigionarsi in tempi rapidi di materie prime di alta qualità: per questo motivo l’azienda ha deciso di differenziarsi attraverso una proposta variegata in termini di materiali, colorazioni, finiture, spessori e sviluppi. La gamma Sandrini Metalli conta oltre 40 colorazioni differenti, sempre disponibili a magazzino, con l’obiettivo di servire i propri clienti nel minor tempo possibile e soddisfare le richieste più esigenti. Anche per quanto riguarda colori particolari non presenti a magazzino nell’immediato. In più, l’azienda bergamasca investe molto nel settore ricerca e sviluppo, grazie a cui è riuscita a dare vita a tre nuove finiture: brown copper, grey titanium, black titanium. Sia per lattoneria che per aggraffatura. Verifica qualità e tolleranze pre-lavorazione coil

Alluminio 8/10 Bianco Grigio. Fornitura materiali per realizzazioni scossaline e lattoneria su misura. A destra, realizzazione in Alluminio RAL 9006 (Silver), spessore 10/10. Fornitura di materiale per: canali di gronda, pluviali e relativi accessori

La gamma conta su oltre 40 colorazioni differenti, sempre disponibili a magazzino


Imprese

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dispositivo è stato acquistato nel 2016 e ha le stesse caratteristiche del primo, per rispondere sempre più velocemente alla domanda crescente dei clienti. L’ultimo è arrivato nel 2017, ed oltre alle produzioni standard, consente la realizzazione di baby coil, fornibili sia in asse orizzontale che verticale.

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Sopra, realizzazione in alluminio RAL 9006, spessore 10/10. Fornitura di materiale per: canali di gronda, relative scossaline e lamiere grecate

SEMPRE IN EVOLUZIONE Nella Coil Division dedicata si trovano diversi macchinari: il primo è nato nel 2014 ed è multifunzionale, con dieci lame di taglio automatiche, che permettono di effettuare contemporaneamente ben 11 cesure, con applicazione pelabile ambo i lati e possibilità di applicazione di panni e guaine. Il secondo Realizzazione in alluminio preverniciato Green Copper, spessore 10/10. Fornitura di materiale per: canali di gronda, relativa bandella forata a rombi per tetto ventilato, pluviali, curve e accessori in tinta. A destra, dettaglio gronda

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GLI OBIETTIVI L’obiettivo d’internazionalizzazione aziendale è attuale e coinvolge anche la Coil Division, che già nel 2018 ha iniziato ad acquisire e fidelizzare clienti del Nord Europa ed intende consolidarli ed ampliare la sua penetrazione in questo mercato. Ma Sandrini Metalli punta a soddisfare anche i mercati di Germania, ed Est Europa in generale, con l’obiettivo di spostarsi successivamente verso gli altri continenti. L’azienda si conferma in costante crescita, e nello specifico la Coil Division ha visto un aumento di volumi dell’11% circa nel 2018. L’andamento nei primi mesi dell’anno indica che anche il 2019 possa portare grandi soddisfazioni sia come penetrazione del mercato italiano sia per quanto riguarda l’acquisizione di nuovi clienti italiani ed esteri. L’azienda di Bergamo si è posta l’obiettivo di crescita del 15%, e sembra determinata a raggiungerlo, grazie alle relazioni commerciali derivate da una costante attenzione al cliente. Sul mercato si pongono come partner solidi e affidabili, recettivi e veloci. Come piace dire a loro: «Su di noi, puoi contare». Dario Oro


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Imprese

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Isal

Il cappello

È DI DESIGN

L’azienda nata a Lamezia Terme (Catanzaro) lancia la linea Milano, la città simbolo di architettura e stile. Obiettivo: svecchiare la lattoneria con prodotti innovativi, realizzati in 3D e tagliati al laser. Che, accanto all’estetica piacevole, offrono anche una manutenzione più semplice

«O Luca Ielapi, titolare di Isal. A destra, il modello Milano

ggi bisogna svecchiare la lattoneria, in concomitanza con l’edilizia, che sempre più spesso propone linee semplici e minimali». Sono le parole di Luca Ielapi, titolare di Isal, ed è anche il motivo per cui è nata la linea Milano, un cappello per comignolo che esce dagli schemi tradizionali e punta su un design innovativo e minimalista. «Il nostro studio di progettazione disegna il comignolo in 3D, dopodiché la macchina laser taglia la lamiera in modo completamente automatizzato», spiega Ielapi. «Infine, i nostri lattonieri esperti vanno ad assemblare le componenti». Domanda. Che cosa propone Isal riguardo ai cappelli? Risposta. Isal costruisce comignoli da anni. Si tratta di uno dei prodotti di punta dell’azienda, che ha da sempre realizzato questo elemento architettonico, dal modello più semplice, come quello a doppia falda, a quello più elaborato, come il modello Pagoda. E da quest’anno incrementiamo la produzione con una nuova creazione che esce dagli schemi tradizionali, ovvero la linea Milano, che punterà su un design innovativo e minimalista. L’abbiamo chiamata così perché la città lombarda è il simbolo del design per eccellenza e il più importante laboratorio di architettura moderna in Italia. D. Quali sono le caratteristiche di questa nuova linea? R. Le forme sono lineari e semplici, e garantiscono un ottimo funzionamento anche in presenza di situazioni climatiche avverse. Completamente ispezionabile a ribalta, questo cappello viene prodotto in una linea standard,

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realizzata con materiali classici della lattoneria come lamiera preverniciata, rame e acciaio inox, con spessore di 0,6 millimetri, oppure in una linea più robusta in corten con spessore di 1 millimetro. D. Da dove è nata l’idea del cappello Milano? R. Oggi bisogna svecchiare la lattoneria, in concomitanza con l’edilizia, che sempre più spesso propone linee semplici e minimali.


59 Dopo tanti anni di forme tradizionali abbiamo deciso di realizzare un cappello per le costruzioni più moderne, sia per quanto riguarda le forme sia per quanto riguarda il materiale. D. Come producete i comignoli oggi? R. Alla nostra esperienza pluriennale nella manualità e nell’assemblaggio, abbiamo aggiunto l’innovazione tecnologica, anche attraverso l’installazione di un taglio laser a fibra della Mazak. Nello specifico, il nostro studio di progettazione disegna il comignolo in 3d, dopodiché la macchina laser taglia la lamiera in modo completamente automatizzato. Infine, i nostri lattonieri esperti vanno ad assemblare le componenti. D. In catalogo quanti tipi di cappelli avete? E quanti ne producete all’anno? R. Abbiamo 12 modelli tradizionali, più la nuova linea Milano, che si può produrre in tinture e materiali diversi. Per un complesso di 50 mila cappelli prodotti all’anno. D. Che caratteristiche tecniche deve avere un buon cappello e quali sono i plus del vostro prodotto? R. Deve avere una robustezza adeguata e quindi uno spessore intorno a 0,6 mm, oltre a essere rifinito perfettamente. E su questo fronte le nostre macchine a controllo numerico garantiscono la perfezione, in modo da produrre buoni cappelli in grado di durare circa una ventina CAPPELLO QUATTRO ALETTE

CAPPELLO PAGODA

d’anni. Ma a priori è la buona progettazione che consente la riuscita ottimale del prodotto finale. Per quanto ci riguarda, gli investimenti continui che abbiamo fatto ci permettono di abbinare la tecnologia all’alta professionalità della maestranza. E di essere così uno dei produttori migliori d’Italia. D. Infine, un’informazione tecnica: come si puliscono i vostri comignoli? R. L’ispezione a ribalta permette una pulizia ottimale: non necessita lo smontaggio del comignolo, ma è sufficiente ribaltarlo attraverso specifiche cerniere. Nota importante: una canna fumaria metallica deve essere pulita con uno scovolo in nylon e non metallico, per non rovinare la superficie. Giacomo Casarin

SFIATATOI CON ALETTE

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Rego

Lavorare in quota LAVORARE IN SICUREZZA

L’azienda di Montelupo Fiorentino punta sull’innovazione e sulle proprietà dell’alluminio estruso con prodotti brevettati e certificati destinati a chi lavora sui tetti. Con l’obiettivo, assieme a Uni, di unificare a livello nazionale le normative sui dispositivi anticaduta

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n Italia c’è un problema di cultura della sicurezza, non risolvibile dall’oggi al domani. Proprio quest’anno è stata istituita una commissione dal Collegio nazionale degli ingegneri, di cui noi facciamo parte, che ha lo scopo di unificare tutte le leggi regionali per generarne una sola a livello nazionale. I lavori sono stati conclusi e ora è tutto in mano alla politica». Simone RoviSimone Rovini, responsabile commerciale di Rego

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ni, responsabile commerciale di Rego, descrive a Lattoneria il complesso mondo delle normative dei dispositivi anticaduta, perché per la sicurezza è fondamentale garantire la qualità del lavoro dei produttori di dispositivi di sicurezza attraverso le certificazioni. «In questi anni i prodotti sono cambiati, in funzione delle normative tecniche di riferimento. Per esempio, nel 2015 abbiamo introdotto un dispositivo denominato H-Stop HI, totalmente in estruso di alluminio senza saldature che ha ottenuto un brevetto europeo. Nel 2019, sempre sfruttando le competenze acquisite nella progettazione e produzione in alluminio abbiamo introdotto il sistema Limit per parapetti, scale e passerelle», afferma Rovini. Domanda. Qual è la situazione oggi nel settore dei dispositivi anticaduta? Risposta. La Rego è socia dell’Uni, l’ente italiano di normazione. Su questo fronte abbiamo istituito un gruppo che sta ora terminando i lavori per la revisione della normativa specifica sui dispositivi anticaduta (Uni En 795/2012), in esame anche in Europa per diventare molto più restringente. Le prove da fare sui dispositivi dovranno essere molto più complesse e solo i produttori più strutturati potranno accedere alle nuove certificazioni. Inoltre, attualmente i dispositivi anticaduta non sono marcabili CE, perché mancano regole per armonizzare la situazione nel suo insieme. Ma la nuova norma europea indicherà i dispositivi anticaduta come materiali da costruzione e obbligherà quindi tutti


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i produttori a marcare Ce ogni elemento. Un fattore che renderà ancora più difficoltoso l’accesso al mercato ai produttori meno strutturati. Basti pensare che un pre requisito necessario per marcare i prodotti Ce è quello di possedere la certificazione Uni En Iso 9001, che garantisce la qualità dell’operato aziendale. D. Quali sono i plus di Rego? R. Il nostro livello di innovazione tecnologica ci viene riconosciuto da clienti e competitor. Lavorare in maniera seria ci porta ad avere una buona reputazione. Siamo un’azienda giovane e dinamica sempre attenta alle esigenze del mercato i cui stimoli vengono sempre raccolti e tradotti in nuovi prodotti. D. Quando è nata Rego e quali sono stati i principali momenti di crescita dell’azienda? R. Rego festeggia quest’anno il decimo anniversario. Nata nel 2009 in provincia di Pisa, l’azienda si è trasferita nel 2012 a Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze, per via della sua crescita e della conseguente necessità di avere nuovi spazi per svilupparsi. In questi anni i prodotti sono cambiati, in funzione delle normative tecniche di riferimento, a partire dai dispositivi anticaduta: per esempio, nel 2015 abbiamo introdotto H-Stop, totalmente in estruso di alluminio e brevettato. Ma anche le protezioni di tipo collettivo, come parapetti permanenti realizzati dall’azienda da circa cinque anni, si sono evoluti da elementi zincati a caldo a un nuovo prodotto totalmente in estruso di alluminio, in grado di coprire il 99,9% delle problematiche

sulla messa in sicurezza delle coperture di tipo piano. D. Siete specializzati anche in scale e reti? R. Sì, produciamo anche scale per accessi in copertura e passerelle, sempre in alluminio estruso che garantisce la massima leggerezza e dinamicità. A completare la gamma ci sono reti anticaduta, reti antisfondamento, fissaggi e dispositivi di protezione individuale. D. Come mai vi siete specializzati nell’alluminio? R. È merito delle competenze del team di ingegneri di Rego, che sono riusciti a sfruttare i pregi dell’alluminio (duttilità e resistenza alla corrosione) eliminandone attraverso una ingegnerizzazione spinta i suoi difetti (la debolezza

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Sede di Rego a Montelupo Fiorentino. Sotto, dispositivo H-Stop HI in estruso di alluminio senza saldature


Imprese

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Dispositivo F-Stop. Sotto, il nuovo Limit System, un sistema integrato e modulare di parapetti, scale e passerelle

strutturale rispetto all’acciaio). Questa scelta ci pone oggi su un piano completamente diverso rispetto a tutti gli altri competitor. D. Qual è il vostro prodotto di punta? R. La storia di Rego porterebbe a rispondere che il nostro prodotto di punta sarà il prossimo. Più pragmaticamente il nostro prodotto di punta è il nuovissimo Limit System, ossia un sistema integrato e modulare di parapetti, scale e passerelle. È un sistema integrato perché utilizza gli stessi componenti per risolvere esigenze diverse ed è modulare perché consente di adattarsi facilmente a tutte le situazioni peculiari che presentano le coperture. Questa caratteristica ci ha portato a coniare lo slogan il custom è il nostro standard! D. Chi sono i vostri clienti? R. Ci rivolgiamo ai lattonieri, ai coperturisti, agli installatori di dispositivi, ai rivenditori di materiali edili e ferramenta importanti. D. Rego opera a livello nazionale? R. Lavoriamo in tutta Italia, dalla Sicilia fino alla Val d’Aosta, soprattutto dove ci sono gli obblighi

normativi, che non sono presenti dappertutto come leggi regionali. D. Per quanto riguarda la sicurezza nei lavori in quota esiste un’obiettiva difficoltà dovuta alle normative locali. Che cosa bisognerebbe fare per superare questo problema? R. In Italia c’è un problema di cultura della sicurezza, non risolvibile dall’oggi al domani. Proprio quest’anno è stata istituita una commissione dal Collegio nazionale degli ingegneri, di cui noi facciamo parte, che ha lo scopo di unificare tutte le leggi regionali per generarne una sola a livello nazionale. I lavori sono stati conclusi e ora è tutto in mano alla politica. D. Che cosa significa l’unificazione delle normative per voi? R. Progettare preventivi allo stesso modo per ogni Regione, oltre che aiutare a regolarizzare la situazione laddove non c’è nessuna normativa anticaduta. In modo da risolvere un problema che è riscontrato in tutta Italia. Per quanto riguarda i risvolti economici, le normative arriverebbero a sensibilizzare, oltre alla filiera, anche i cittadini: più c’è informazione più i fatturati aumentano. Nel caso di impianti già esistenti, alcuni di questi potrebbero diventare non più a norma: esiste già una gran quantità di lavoro per ripristinare quello che è stato sbagliato anni fa. D. Quante agenzie avete in Italia? R. Circa quaranta agenzie coprono praticamente tutta Italia. Anche dove non c’è normativa, come in Lazio, Calabria, Puglia, Sardegna. D. Che tipo di servizi offrite al cliente? R. Dalla preventivazione gratuita alla progettazione, fino all’eventuale sopralluogo. Nel post-vendita, invece, totale assistenza al cliente in caso di qualsiasi problematica e fornitura di documentazione tecnica con elaborati grafici e tecnici. D. Realizzate solo prodotti standard o avete anche un’offerta personalizzata? R. Soprattutto standard, ma come già accennato con il Limit System, siamo in grado di standardizzare le personalizzazioni richieste dai clienti. La risposta efficace ed efficiente alle problematiche dei clienti è sempre stato un nostro punto di forza. Di fronte a progetti complessi con altissimo livello di personalizzazione Rego ha da sempre offerto la risposta giusta. D. Infine, come è andato il 2018 e come sta andando quest’anno? R. Il 2018 ha fatto registrare una crescita del 16% rispetto al 2017. Per il 2019 l’obiettivo è quello di incrementare il tasso di crescita con un target del +20%. Giovanni Argento

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LE NOVITÀ LATTONERIA IN CONCORSO Mazzonetto organizza la seconda edizione di Vinci con Vestis, concorso che si chiuderà il 21 febbraio 2020, quando saranno premiate le opere migliori per bellezza, idea o originalità per lavorazioni della lamiera e i rivestimenti

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opo il successo di Vinci con Cortex del 2018, Mazzonetto ripropone il concorso nazionale di lattoneria anche per il 2019 ampliando il contest all’architettura e a tutte le finiture Vestis. Da quest’anno, infatti, si potrà partecipare al nuovo contest Vinci con Vestis scegliendo una fra le seguenti categorie: Opere di lattonerie edili; Opere di rivestimenti architettonici. In questo modo tutti i lattonieri d’Italia, purché installatori e non semplici rivenditori, avranno la possibilità di partecipare con i propri lavori, che siano essi di lattoneria o di rivestimento. La volontà è quella Xxxxxxx di raccogliere le opere più belle realizzate con l’alluminio Vestis per quanto riguarda l’architettura e la lavorazione della lamiera, così da premiarle tramite la votazione di una giuria tecnica, che sarà composta da due esperti lattonieri, due architetti e un docente Universitario della Iuav di Venezia.

svolgerà il 21 febbraio 2020, dove saranno premiate le due categorie Lattoneria Edile e Rivestimento Architettonico. La prima riunisce tutte le opere di cornice e tutte le altre lavorazioni del lattoniere realizzate con il laminato Vestis, mentre la seconda comprende i rivestimenti di coperture e facciate con il laminato Vestis. Ogni installatore può partecipare con un massimo di tre lavori, iscritti separatamente, e potrà accedere alla fase finale con solo

Si inizia a luglio Il concorso inaugurerà l’8 luglio 2019 per chiudersi con un Gran Gala che si

- Giugno 2019

uno di essi. Il premio finale? Una piegatrice manuale a settori Schechtl TBS 100 comprensiva del supporto a ruote, del valore commerciale di 4.040 euro al netto dell’Iva e una profila per doppia aggraffatura Schlebach Mini-Light del valore di 10.530 euro. I lavori possono essere registrati compilando un apposito format dedicato sul website www. vinciconvestis.it dove le iscrizioni saranno aperte dal 15 giugno 2019 fino alle ore 24.00 del 30 dicembre 2019.



DATI TECNICI da 155 a 600

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da 13 a 38


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