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Dossier
Tutte le Pratiche di Riferimento Uni/PdR 68 Numero 14 - GENNAIO 2020
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Anno 5- Numero 14 - gennaio 2020 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Valentina Anghinoni, Giovanni Argento, Giacomo Casarin, Roberto Maran Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia
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Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo Euro 18,00 - Estero annuo Euro 40,00 Anno 2017 periodicità trimestrale Copia singola Euro 5,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link http://www.youtradeweb.com/abbonati-alle-riviste/ oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero + 039 02 47761275 Spedizione in contrassegno Stampa / Printing Litotipografia Alcione
Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication trimestrale - 4 numeri /anno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE / TN Registrazione / Registration: N. 222 del 10-04-2001 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti.
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editoriale
CON PILE I LATTONIERI TORNANO A SCUOLA
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arissimi associati, il 2019 si è chiuso con l’importante uscita della prassi di riferimento sulla figura del Lattoniere Edile. Come associazione ci teniamo alla sua divulgazione e in accordo con l’editore abbiamo deciso di dedicare uno spazio alla Pdr in ogni numero di Lattoneria, dove andremo a spiegare alcuni dei punti più importanti. Il 2020 invece si apre con l’apertura della scuola di lattoneria, tenuta presso l’azienda associata Mazzonetto, a Loreggia (Padova), dove si terranno i primi corsi, patrocinati da Pile, fedeli alla prassi di riferimento e dove si potrà accedere alla certificazione dei lattonieri, certificazioni rilasciate da Certis, l’ente scelto da noi del Pile. E per seguirci in questo processo di specializzazione del nostro settore (per informazioni sui corsi: https://www.theskin.systems/academy. asp; per informazioni sui patentini rivolgersi a: segreteria@ associazionepile.org o allo 0331-768951 interno 5).
Fabio Montagnoli
- Gennaio 2020
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sommario
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gennaio 2020
3 Editoriale Con Pile i lattonieri tornano a scuola ATTUALITÀ 11 Dossier Pilacademy e UNI/PdR 68 Missione compiuta 66 Analisi Focus sui bilanci della lattoneria CANTIERE DEL MESE 76 Mazzonetto Una pelle speciale per il metallo
Sotto la lente i bilanci di 47 aziende della lattoneria
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LATTONIERE DEL MESE 80 Prefa Il tetto torna all’età dell’oro IMPRESE 84 Sandrini Metalli Sandfuture è l’anti acqua 88 Brianza Plastica Leggeri e protetti con Isotec Parete 92 Alpemac Il lattoniere prende una buona piega 94 96
Schatzer News Il sistema combinato x4 (SC X4) brevettato, certificato e omologato Sicurpal Safety first
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- Gennaio 2020
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Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile Costituita nel 1993, l’Associazione P.I.L.E. riunisce i principali Produttori e Installatori di Lattoneria Edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. L’Associazione collabora con l’UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipando alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria pluviale, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. È presente alle principali manifestazioni fieristiche nazionali dell’edilizia. Dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati. In collaborazione con Gambino Editore dal 2016 pubblica la rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.
CONSIGLIO DIRETTIVO 2018-2021 Presidente Fabio Montagnoli Vicepresidente Nicola Tresoldi Segretario e tesoriere Palmiro Bartoli Consiglio direttivo Palmiro Bartoli Luca Ielapi Giordano Mazzonetto Nicola Tresoldi Paolo Valmori
Le pubblicazioni P.I.L.E. LATTONERIA Per le imprese di lattoneria, i coperturisti e i tecnici specializzati Lattoneria, dal 2016 edita da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnico-prestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del P.I.L.E. (Produttori Installatori Lattoneria Edile).
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Associati
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2. MONTAGNOLI RINO Via Sandro Pertini 10, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-768951- Fax: 0331-076287 info@montagnolirino.it- www.montagnolirino.it 3. TEGOMONT Via Novara 14, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-769316 - Fax: 0331-767121 Email: info@tegomont.com- www.tegomont.com 4. BELLEA RAMON LATTONERIA Via S.Vittore 5, 21010 Arsago Seprio (VA) Telefono e Fax 0331-767259 lattoneriabellea@libero.it 5. INFINITY MOTION s.r.l. Via Lavoratori Autobianchi 1, 22036 Desio (MB) tel 0362-992018 - fax 0362-905093 www.infinitymotion.com 6. CEM GROUP s.r.l. Via Newton, 10, 20019 Settimo Milanese (MI) tel 02-33591272 - fax 02-33590417 www.cemelevatori.it-info@cemelevatori.it 7. GE.SA Group Srl Via Emilia 27, Buccinasco (MI) Telefono: 02-45701420 - Fax: 02-45700259 info@gesa-group.it - www.gesa-group.it 8. PLUVITECNICA Via dei Curti, 1066, Urgnano (BG) Telefono: 0358-93130 - Fax: 0358-93040 info@pluvitecnica.com- www.pluvitecnica.com 9. ALPEMAC SRL Via Campagna Sopra 20/E, Lonato Del Garda (BS) Telefono: 030-2061781 - Fax. 030-2061782 info@alpemac.it - www.alpemac.it
LOMBARDIA 36. DMG Via dei Pastai sn, Zona Industriale “scerne” Pineto (TE) Telefono: 085-936133 • 347-0937887 • 388-0506122 Fax: 085-936133 info@komy.it - www.komy.it
1. IDROCENTRO Via Giolitti 92, Torre San Giorgio (CN) Telefono: 0172-9121 - Fax: 0172-96075 info@idrocentro.com - www.idrocentro.com
PIEMONTE
29. TECNO RAME Via dei Pecchi 111, Viareggio (LU) Telefono: 0584-1660269 - Fax: 0584-1660270 info@tecnorame.it - www.tecnorame.it 30. ASSIMP ITALIA Via Micali 22, Livorno (LI) Telefono: 0586-850797 / 345-6606691 info@assimpitalia.it - www.assimpitalia.it 31. REGO Srl Via Impruneta, 34 - 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Telefono: 0571-417189 - Fax: 0571-403111 mailto:info@rego.it www.rego.it - www.parapetti.it
TOSCANA 37. LAMECOP DI COPPOLA MARCO & C.
Via Orsa Maggiore 1, Fonte Nuova (RM) Telefono: 0690-530135 - Fax: 0690-532423 info@lamecop.it - www.lamecop.it 38. BIANCHI ELIO Via Casilina, 2008, Monte Compatri (RM) Telefono: 06-9476105 - Fax: 06-9476564 info@bianchielio.it - www.bianchielio.it
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42. PROFILTEK Zona Industriale, Tito (PZ) Telefono: 0971-485178 - Fax: 0971-629157 commerciale@profilteksrl.com www.profilteksrl.com 43. LATTONERIA SASANIELLO Via dell’Artigianato 24, Matera (MT) Telefono: 0835-261464 - Fax: 0835-261464 info@sasaniello.it - www.sasaniello.it 44. LATTONERIA FUMAGALLI MAURILIO Lagonegro, Province of Potenza, Italy Telefono: 0973-22175 / 347-1128977 Fax: 0973-22175 fumagallimaurilio@yahoo.it www.lattoneriafumagalli.com
48. HELPROOF Contrada Concistocchi sn, Rende (CS) Telefono: 0984-1806547 / 347-7695437 Fax: 0968-209829 info@helproofsrl.com - www.helproofsrl.com 49. METALTRADE ITALIA S.R.L. Via Crati, 81 - 87036 Rende (CS) Telefono: 0984-838428 / 0984-1806794/5/6 Fax: 0984-1801794 commerciale@metaltradeitalia.com www.metaltradeitalia.com 50. SUPERGRONDA C.da Cutra Snc - 87010 Torano Scalo (CS) Telefono: 0984-506099 - Fax:0984-506006 info@supergronda.com www.supergronda.com 51. ISAL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209362 - Fax: 0968-209847 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it 52. EUROPROFIL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209155 - Fax: 0968-209829 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it
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10. SCHATZER ALOIS Via Julius Durst str. 20, Bressanone (BZ) Telefono: 0472-835612 - Fax: 0472-838 242 info@schatzer-alois.it - www.schatzer-alois.it 11. PREFA ITALIA SRL Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-068680 - Fax: 0471-068690 office.it@prefa.com - www.prefa.com 12. ALPEWA Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-065252 - Fax: 0471-065253 info@alpewa.it - www.alpewa.it 13. H. THERM ITALIA SAS Via Montini 2, 37014 Castelnuovo del Garda (VR) Telefono: 045-9619055 info@hthermitalia.com - www.hthermitalia.com 14. MAZZONETTO SPA Via Maestro Antonio Ceccon, 10, Loreggia, (PD) Italy Telefono: 049-9322611 - Fax: 049-9322650 mazzonetto@mazzonettometalli.it - www.mazzonettometalli.it 15. SELENA ITALIA Via G.Battista Ricci 6, 35131 Padova (PD) Tel: 049-767336 - Fax: 049-8843332 servizio.clienti@selena.com - www.tytan-italia.it 16. NUOVA 3L SRL Via Prima Strada 6, 30030 Galta di Vigonovo (VE) Tel: 049-9831800 - Fax: 049-9831802 info@nuova3l.com - www.nuova3l.com
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Attualità
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DOSSIER
PILACADEMY E UNI/PdR 68 LATTONERIA EDILE: MISSIONE MISSIONECOMPIUTA COMPIUTA
di Roberto Maran
Consulente ed esperto di formazione. È presidente di Nextstrategy. È stato Project Leader del Gruppo di Lavoro per la definizione della PdR Lattoneria edile
- Gennaio 2020
Attualità
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SOMMARIO
• PREFAZIONE
Un primo sguardo complessivo
1 PILACADEMY: una buona iniziativa imprenditoriale, una grande opportunità professionale • • • • •
Premesse Motivazioni di fondo Cos’è Pilacademy Le componenti di Pilacademy Il funzionamento di Pilacademy
2 IL PERCORSO REALIZZATIVO: un po’ di storia del progetto • • • •
Premesse Fasi e attività Tavolo Lattoneria Edile, GdL e partnership con UNI Partnership con UNI
3 LA PdR LATTONERIA EDILE: finalmente una normazione dedicata al Lattoniere • • • •
Premesse Servizio di Lattoneria Edile: ecco il «campo di gioco» del lattoniere Il Lattoniere Edile ed i suoi Profili Professionali: il Lattoniere si fa in 5 I Programmi Formativi di Pilacademy: guardiamoli più da vicino
4 LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: la bollinatura • Premesse • Accesso alla Certificazione e prove di valutazione • Criteri di Rilascio della Certificazione
5 I PROSSIMI PASSI: le priorità - Gennaio 2020
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Attualità
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Un primo sguardo complessivo Il giorno della pubblicazione della Prassi di Riferimento UNI/PdR 68:2019 Lattoneria Edile - Servizio di Lattoneria Edile e requisiti dei profili professionali di lattoniere edile, il 27 settembre 2019, è stato per noi tutti che ci abbiamo lavorato un momento veramente importante. Era la conclusione di un anno di attività impegnativo iniziato con la prima riunione insediativa del Tavolo Lattoneria Edile e del nostro Gruppo di Lavoro (GdL) del 24 ottobre 2018, e c’era quindi tutta la consapevolezza tecnica e professionale di aver fatto un buon lavoro. Era, però, molto di più: il completamento di un Progetto di sviluppo e di innovazione, voluto con grande determinazione ed avviato da tempo da Pile (l’Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile) per realizzare una scuola di lattoneria edile e coperture metalliche riconosciuta a livello nazionale: Pilacademy. C’era allora un’autentica soddisfazione per aver portato a termine una realizzazione utile per tutta la comunità dei lattonieri italiani. Attraverso Pilacademy e la sua PdR di riferimento i lattonieri potranno oggi portare avanti un proprio programma di sviluppo professionale certificato e le società di lattoneria edile potranno rendere evidente la loro attenzione al cliente ed il loro impegno nel servizio. La Prassi di Riferimento di Lattoneria Edile è una componente fondamentale di Pilacademy: è il suo pilastro, perché permette, come verrà evidenziato, di certificare le competenze professionali effettivamente maturate dal lattoniere superando la tradizionale e non più adeguata formula degli attestati formativi. In definitiva la certificazione della maturità professionale del lattoniere diventa a tutti gli effetti una valutazione di conformità rispetto ai requisiti indicati dalla norma. Per chi non conosce le PdR e per capire meglio le parti successive è utile fornire subito una prima definizione: insomma, che cos’è effettivamente una PdR e più in particolare la PdR Lattoneria Edile. La Prassi di Riferimento è un documento pubblicato da UNI (Ente Italiano di Normazione) che definisce prescrizioni tecniche e che dà un primo riferimento volontario su nuovi temi non ancora consolidati dalla normazione tecnica. Viene elaborata sulla base di specifiche esigenze ed esperienze di parti economiche e sociali ed è un documento caratterizzato da un valido processo di condivisione tra gli autori con il coordinamento di UNI. Non è una norma, una specifica tecnica o un rapporto tecnico ma può diventarlo se viene condivisa da tutto il mercato. Con la pubblicazione della PdR Lattoneria Edile, Pilacademy può diventare oggi una realtà operativa a disposizione dei lattonieri italiani e più in particolare degli associati Pile. Diventa indispensabile una breve descrizione della Storia del Progetto Pilacademy e un’analisi più dettagliata dei suoi contenuti e dei suoi risultati. Questo per capire meglio l’intera iniziativa, ma poi più operativamente utilizzare al meglio gli aspetti di specifico interesse. Approfondiamo i quattro punti chiave: 1. Pilacademy, con la sua idea di base, le sue motivazioni, le sue caratteristiche, i contenuti e le modalità attuative. 2. Il percorso realizzativo compiuto in circa tre anni, con le sue fasi attuative ed i suoi momenti decisionali, il timing, l’impegno della Associazione, il gruppo di lavoro, la collaborazione con UNI. 3. La PdR lattoneria edile, con i principali contenuti del servizio, le figure di Lattoniere con i suoi profili di conoscenze ed abilità, gli indirizzi formativi con gli ambiti, gli argomenti, i contenuti, i programmi ed i corsi. 4. La certificazione delle competenze del lattoniere, con le modalità di accesso, le prove, l’organismo di certificazione, i criteri di rilascio e di utilizzo del marchio di certificazione.
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Se qualcuno vuole andare al sodo e vedere subito le principali cose nuove uscite dal Progetto, ecco una prima selezione: • La Scuola di Formazione ed i suoi corsi; • Il «campo da gioco» del lattoniere (attività specifiche, generali e conclusive); • I Profili Professionali del lattoniere; • Il Sistema di Certificazione delle competenze. Senza nasconderci dietro a un dito, però, è chiaro che la risposta più attesa riguarda la Figura del Lattoniere Edile: chi è, cosa fa, che competenze deve avere, come si sviluppa nel tempo. Allora possiamo dire che a questo aspetto è stata dedicata una attenzione primaria e che, alla fine, la professione del lattoniere comprende cinque figure professionali: Piegatore, Installatore di Cornici, Installatore di Coperture, Installatore di Facciate, Mastro Lattoniere.
La PdR è presente nel catalogo UNI e liberamente scaricabile, previa una breve registrazione al sito: http://store.uni.com/catalogo/index.php/uni-pdr-68-2019.html
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1 1. PILACADEMY: una buona iniziativa imprenditoriale, una grande opportunità professionale 1.1 Premesse L’idea di sviluppare le attività di lattoneria e le figure di lattoniere è da sempre nel Dna di Pile, così forte da diventare una priorità istituzionale indicata e descritta nel Regolamento Interno della Associazione! Il tutto si è definito e concretizzato nel Progetto Pilacademy all’inizio del 2017. La cosa è semplice da spiegare anche se non è stato altrettanto semplice da definire, approvare ed avviare. Per superare la situazione dei lattonieri improvvisati, Pile deve farsi garante della correttezza e della abilità di chi si presenta come lattoniere qualificato o addirittura come mastro lattoniere. Per fare questo però è indispensabile fare chiarezza e definire in maniera univoca e normata il Servizio di Lattoneria e la Figura del lattoniere. Solo in questo modo diventa possibile, anche con il supporto di un ente terzo confrontare le caratteristiche, le esperienze e le capacità individuali con specifici requisiti e, a quel punto, rilasciare un bollino, una sorta di Patente che serve al lattoniere anche come biglietto da visita per il cliente. In altri termini, l’attività di normazione si integra e raccorda con i programmi formativi della scuola attraverso una formula di sviluppo e di certificazione professionale.
1.2 Motivazioni di fondo I motivi di fondo alla base di Pilacademy sono più d’uno. Prima di tutto, certamente, la volontà e la determinazione di Pile nel fissare i contenuti delle attività e le competenze richieste per essere un lattoniere e svolgere dunque questa professione. Poi, il Progetto affonda le sue radici nel terreno delle competenze e delle esperienze delle aziende associate in Pile, un bagaglio enorme e utilissimo per chi fa o vuole fare questo lavoro. E, ancora, e non meno importante, c’è la voglia di dare una risposta più valida, specializzata e tecnicamente adeguata alle richieste e ai bisogni dei clienti oltre che dei progettisti. Insomma, dicono in Pile, il comparto non può più aspettare: chi fa questo mestiere deve conoscere a menadito i contenuti, le regole e le peculiarità proprie di un’attività che ha veramente tanti aspetti che vanno dalla conoscenza dei materiali, alle tecniche di lavorazione delle lamiere, dalle conoscenze edili/ delle coperture, agli aspetti di sicurezza. Sono tutti elementi indispensabili per realizzare un lavoro ben fatto e dare un servizio valido e di qualità!
1.3 Che cos’è Pilacademy Capiamo meglio la nuova realtà di Pilacademy. Partiamo dal dire che si tratta di una iniziativa innovativa che va a favorire il riconoscimento, la formazione, l’aggiornamento e lo sviluppo delle figure professionali di lattoniere edile. È una vera e propria scuola che, però, è supportata da una accurata preparazione tecnica ed operativa e da una appropriata formula di normazione (PdR). Proprio per questo ha l’ambizione di diventare il più affidabile e qualificato riferimento di sviluppo professionale per i lattonieri italiani. Partecipando ai corsi di Pilacademy i giovani interessati alle attività di lattoneria ed i lattonieri esperti potranno ricevere un bollino...una vera e propria patente che attesta la qualificazione professionale effettivamente acquisita!
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20 1.4 Le componenti di Pilacademy
Lo sviluppo e la progettazione di Pilacademy sono stati effettuati definendo obiettivi ed indicazioni su una serie di aspetti veramente di base e prioritari per dare corpo alla nuova iniziativa: • L’idea di una scuola che progetta ed eroga corsi di formazione in tema di lattoneria e che è in grado, in collaborazione con un ente terzo, di certificare le competenze acquisite e possedute dai lattonieri. • La figura del lattoniere, non sempre valorizzata e percepita ma che sempre di più sta diventando una vera e propria professione. • Una realtà che diventa ancora più evidente con l’evoluzione della esperienza, delle responsabilità e delle competenze richieste, ma che non è ben definita, qualificata e normata. • Il programma generale dei corsi necessari per supportare la professionalizzazione, l’aggiornamento e lo sviluppo professionale del lattoniere. • La struttura e la docenza, valorizzando le aule, le strutture didattiche ed i migliori professionisti già oggi presenti nelle aziende associate in Pile. • Le partnership e collaborazioni da attivare e gli aspetti operativi ed economici per l’avvio e la gestione della scuola.
1.5 Il funzionamento di Pilacademy In fase di avvio del progetto è stato sviluppato uno schema che ha poi sempre accompagnato le diverse evoluzioni e messe a punto di Pilacademy e che rende abbastanza bene l’idea di come si voleva far funzionare il tutto: il lattoniere, i corsi, la normazione, l’ente terzo, la certificazione e la bollinatura.
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2 2. IL PERCORSO REALIZZATIVO: un po’ di storia del progetto 2.1 Premesse Ripercorrere la storia di Pilacademy è importante e utile per comprendere l’impegno dedicato da molte persone, gli aspetti più rilevanti e critici del lavoro svolto, per toccare con mano l’utilità ma anche la complessità legate alle attività di normazione ed infine per conoscere meglio la disponibilità e la validità di un partner istituzionale come UNI. Tutto il Progetto è stato realizzato nell’arco di tre anni, considerando come avvio il momento della individuazione del nome del Progetto e del logo della scuola all’inizio del 2017 e come momento conclusivo la pubblicazione della PdR e la sua integrazione nel funzionamento di Pilacademy.
Una prima parte è stata dedicata a definire le caratteristiche della scuola ed il piano di lavoro. È stata poi avviata la collaborazione con UNI e scelta la strada della PdR (in alternativa a quella della/e Norme. L’ultima parte è stata quella della definizione e pubblicazione della PdR.
2.2 Fasi e attività Preparazione e Progettazione di Pilacademy
La prima parte è stata sviluppata da un gruppo ristretto di persone e si è occupata del Disegno complessivo della scuola (la visione d’insieme) e dei suoi vari aspetti e poi della definizione ed approvazione del Piano di Lavoro. È terminata con la presentazione ed approvazione alla Assemblea Annuale Pile a Verona nel novembre 2017. Il contributo dell’assemblea non è stato solo un contributo formale di approvazione ma, con l’interesse ed il coinvolgimento emersi, è diventato un autentico incoraggiamento e una forte spinta per andare avanti veloci e portare a casa presto il risultato. Scelta della soluzione di normazione (PdR) e partnership con UNI. La seconda parte è stata avviata con la costituzione del tavolo di lattoneria edile e del GdL che poi con piccole variazioni ed integrazioni ha svolto tutte le attività realizzative. Il tavolo Lattoneria edile condotto da UNI, è costituito dai seguenti esperti: • Roberto Maran – Project Leader (P.I.L.E.) • Maurilio Fumagalli (Lattoneria Fumagalli Maurilio) • Fabio Montagnoli (P.I.L.E.) • Mattia Montagnoli (Montagnoli Rino S.u.r.l.) • Federico Zanin (Mazzonetto S.p.A.) Da notare: il tavolo UNI / PdR Lattoneria edile ha realizzato la propria attività in coordinamento con la Divisione Innovazione di UNI di cui è responsabile Elena Mocchio. È stata poi prevista l’assegnazione dei lavori alla segreteria UNI seguita da Doriana Cotza con la collaborazione di Adriano Ferrara.
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Ci sono stati due momenti ben distinti: 1. Un primo momento, sviluppato già in collaborazione con UNI, che è andato ad approfondire la scelta della modalità di normazione. Si potrebbe sintetizzare in: Norma o PdR. 2. Una volta scelta la PdR come modalità più rapida, flessibile e adeguata alle esigenze di Pile si è proceduto con la definizione del «contratto» con UNI che, per la definizione di una PdR prevede le seguenti fasi:
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INQUADRAMENTO CONTRATTO AVVIO ELABORAZIONE CONSULTAZIONE PUBBLICA PUBBLICAZIONE
Realizzazione della PdR Lattoneria Edile ed integrazione in Pilacademy
Questa ultima parte ha richiesto circa un anno di attività di messa insieme delle informazioni, di verifiche e confronti nel GdL, di valutazioni con UNI; e poi di produzione del documento della PdR nelle sue varie versioni fino alla ultima versione che è andata in Consultazione Pubblica per il necessario periodo di 30 giorni. Si è passati quindi alla ratifica finale da parte del Presidente dell’UNI il 26 settembre 2019 ed il giorno dopo alla Pubblicazione. Nella parte iniziale del lavoro, con il coordinamento di UNI abbiamo fatto tutte le necessarie verifiche con le altre attività di normazione in corso, in particolare in ambito CT 033/GL 15 «coperture discontinue», più direttamente collegate con la lattoneria tra le quali da evidenziare la Norma 11418 (Parte 1), la UNI 10372, la UNI 10636, la UNI 9460. È importante ricordare infatti che pur non essendo una Norma, la PdR è un documento pubblicato da UNI che deve risultare compatibile, non sovrapposto e coerente con le altre Norme pubblicate o in fase di elaborazione in UNI.
2.3 Tavolo Lattoneria Edile, GdL e partnership con UNI
Michele Bianchi Artigiano 51 anni di esperienza
spektra.it
Il buon funzionamento del Tavolo nel suo insieme e del GdL in particolare è quello che ha permesso di realizzare senza intoppi e nei tempi previsti tutte le fasi necessarie alla pubblicazione della PdR. La partnership con UNI è stata molto valida per tutte le verifiche e le valutazioni in rapporto ad altre attività di normazione in corso; per tutti i riferimenti normativi e legislativi; per la sistematizzazione dei termini e delle definizioni. Inoltre, anche sul piano della elaborazione del documento della PdR, l’attività svolta da UNI è stata preziosa. Il GdL ha subito stabilito una valida modalità di collaborazione e una base di rapporto molto informale e cordiale che ha facilitato tutti i passaggi. La complementarietà delle competenze, delle esperienze e delle informazioni è stata subito evidente e positiva! Man mano che la PdR si andava costituendo e formando si vedeva che le competenze delle persone del GdL permettevano di andare a completare i vari aspetti. Insomma, il risultato ottenuto e rappresentato poi efficacemente nella PdR è il prodotto della attività di singole persone che hanno dato il loro specifico apporto ma ancora di più di un Team, e nel Team vanno compresi gli esperti Pile e quelli UNI, che hanno lavorato in maniera affiatata con competenza ed impegno.
Professionisti al lavoro
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3 3. La PdR Lattoneria Edile: finalmente una normazione dedicata al lattoniere 3.1 Premesse Entriamo direttamente nel mondo della PdR con una descrizione complessiva del documento che viene poi approfondito nei punti più rilevanti utilizzando proprio gli schemi della PdR. È un documento di circa 60 pagine che segue le stesse modalità di elaborazione della Norma. Comprende una Premessa, una Introduzione, 9 Capitoli, 4 Appendici e una Bibliografia. Le appendici possono fornire un buon supporto al lattoniere ed alle aziende di lattoneria perché contengono riferimenti ed esempi su aspetti deontologici, contratti di fornitura, documenti consuntivi, check list di controllo. In particolare, i primi 3 Capitoli vanno a definire e precisare lo Scopo e Campo di Applicazione, l’insieme dei Riferimenti Normativi e Legislativi ed infine forniscono un utile supporto per i Termini e Definizioni. Il cuore della PdR va poi a rispondere prioritariamente a queste domande fondamentali: • Quali sono le attività di lattoneria edile viste in una prospettiva complessiva • Chi è il lattoniere o meglio in quante figure professionali si realizza la sua attività • Che profilo di conoscenze e abilità è necessario avere per svilupparsi professionalmente • Quale è il più opportuno percorso formativo da seguire nel tempo per consolidare le esperienze realizzate.
3.2 Il Servizio di Lattoneria Edile: ecco il campo di gioco del lattoniere Per comprendere bene i vari aspetti del servizio di lattoneria il GdL ha svolto un lavoro accurato, si può dire certosino, ma che rende evidente a tutti perché il lattoniere qualificato va considerato a tutti gli effetti un Professionista... con la P maiuscola. È un professionista, in quanto le attività che svolge in officina e in cantiere richiedono competenze tecniche elevate, ma anche competenze teoriche. È, poi, un professionista perché non deve fare solo le attività di lattoneria, ma deve anche prendere in carico il servizio con i relativi contratti di fornitura, effettuare i controlli e le verifiche finali, conoscere rispettare e far rispettare gli aspetti di sicurezza sui luoghi di lavoro, gestire gli aspetti ambientali, provvedere al corretto utilizzo e alla gestione di attrezzature, strumentazioni e materiali e tante altre cose ancora. Nell’ambito della PdR tutti questi aspetti sono poi descritti sotto forma di Requisiti richiesti per svolgere il servizio di lattoneria. Insomma, oggi il servizio di lattoneria edile, visto in tutti i suoi vari aspetti è un «campo di gioco» dove solo dei veri professionisti sono in grado di operare producendo validi risultati di qualità e di servizio.
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Entrando nel dettaglio, la definizione del servizio di lattoneria edile, del suo perimetro, dei suoi contenuti e delle sue caratteristiche è partita dalla raccolta delle esperienze delle aziende dei componenti del GdL, verificate e poi integrate con le altre aziende dell’Associazione. Abbiamo poi proceduto attraverso una razionalizzazione delle informazioni disponibili in una prospettiva di processi industriali e, quindi, di coerenza con le indicazioni Uni. Gli aspetti più significativi dello Schema del Servizio (Mappa) sono: • La descrizione dei requisiti specifici delle attività di lattoneria edile suddivise in Produzione, Installazione e Manutenzione. • La descrizione di requisiti generali che riguardano innanzitutto la Presa in Carico del Servizio e quindi la Gestione Organizzativa Aziendale. Questi aspetti di tipo generale (nei processi industriali chiamati no-core) stanno diventando sempre più rilevanti ai fini della gestione professionale delle attività e del rapporto con il cliente. • La descrizione dei requisiti delle attività conclusive relative alla verifica finale e alla consegna dei lavori. Queste attività, danno al servizio una caratteristica veramente avanzata, quella che nei processi industriali viene normalmente indicata come end to end: parte dal cliente richiedente e finisce con il cliente che riceve e utilizza.
I Requisiti Specifici I requisiti specifici riguardano le attività operative, rappresentate come flussi, che devono essere svolte quotidianamente e che sono poi il riferimento di base per il lattoniere. È una modalità di rappresentazione apparentemente formale, ma diffusa, semplice da comprendere e poi da spiegare in aula ai giovani lattonieri. I Flussi sono stati suddivisi in tre parti, tenendo conto del luogo di svolgimento (officina e cantiere), del tipo di attività (produzione, installazione e manutenzione) degli interlocutori e delle competenze richieste. Ecco i tre flussi di attività formalizzati poi nella PdR: • Servizio di Produzione • Servizio di Installazione • Servizio di Manutenzione
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Entriamo adesso nei Requisiti Generali del Servizio Sono i requisiti relativi ad attività non direttamente operative di lattoneria ma comunque sempre più rilevanti ai fini del risultato complessivo del servizio fornito. Riguardano per esempio, come si vede nello schema proposto, la sicurezza sul posto di lavoro, la gestione dei reclami, la presa in carico del servizio, eccetera. È stato considerato anche il tema del Rispetto del codice deontologico, che diventa un tema centrale nella prospettiva del lattoniere professionista. Proprio per questo in Appendice alla PdR è stato inserito un riferimento di Codice Deontologico per il lattoniere.
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33 Un ultimo aspetto è quello relativo alle Attività Conclusive Queste attività sono quelle relative alla verifica tecnica finale dei lavori che può essere effettuata sulla base di una valida check list di controllo. Può anche essere consegnata al cliente insieme alla scheda di consegna lavori. È bene sottolineare che l’importanza di questa scheda è tale che va considerata come parte integrante del contratto di fornitura.
3.3 Il lattoniere edile e i suoi profili professionali: il lattoniere si fa in cinque Uno degli aspetti più rilevanti della PdR è, naturalmente, quello relativo alla figura (o meglio alle figure) di lattoniere edile. È proprio così: guardando il servizio di lattoneria nel suo complesso con la parte produttiva e la parte di installazione, sono state identificate più figure professionali. Considerando poi i diversi tipi di interventi (cornice, copertura e facciata) e valutando poi il livello di sviluppo e di esperienza, sono venute fuori molte possibilità. Per questo motivo abbiamo poi utilizzato una formula che ha portato alla conclusione riportata nella PdR delle cinque figure professionali di lattoniere. Intendiamoci, il lattoniere edile va inteso come parte di una professione unica, che però si sviluppa nel tempo, come avviene per tutte le professioni, in più figure.
Abbiamo proceduto sulla base dei requisiti del servizio precedentemente definiti, abbiamo quindi individuato i diversi profili professionali che caratterizzano il lattoniere edile. Nello schema seguente sono evidenziati i criteri nonché le denominazioni di ciascun profilo professionale: • Lattoniere Piegatore • Lattoniere Installatore di Cornici • Lattoniere Installatore di Coperture • Lattoniere Installatore di Facciate • Mastro Lattoniere
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Abbiamo inoltre analizzato i collegamenti tra i diversi profili di lattoniere visti in una prospettiva di sviluppo professionale. Viene fuori uno schema evolutivo: si può dire un percorso di sviluppo che può diventare un riferimento per i corsi di formazione e per la certificazione delle competenze.
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Per cominciare a conoscere meglio le figure di lattoniere o, meglio, per vedere come sono riportate nella PdR, ecco di seguito una breve sintesi.
LATTONIERE PIEGATORE Il lattoniere piegatore è un profilo specializzato nel lavoro in officina. Raccoglie gli ordini, analizza i rilievi e i disegni delle forme da realizzare. Si rapporta con gli installatori per studiare le soluzioni più adatte ad ogni singolo lavoro. Esperto nell’utilizzo delle macchine piegatrici e cesoie a controllo numerico, calandre, ricciolatrici e punzonatrici, è in grado di maneggiare la lamiera, piegarla e predisporla pronta per l’installazione. Ha un ruolo centrale nella categoria del lattoniere perché è colui che si occupa della trasformazione.
LATTONIERE INSTALLATORE Il lattoniere edile addetto all’installazione e manutenzione di cornici, coperture e facciate metalliche è un profilo professionale a carattere multidisciplinare, con esperienze pratiche e operative maturate nel tempo e con proprie specifiche abilità verificate nelle realizzazioni effettuate. Il lattoniere installatore acquisisce, analizza e valuta i dati e le informazioni necessari a svolgere la propria attività. Inoltre, provvede alle proprie attività di installazione, manutenzione e ripristino per gli ambiti di competenza. Il lattoniere installatore è un profilo professionale che si sviluppa in diverse specializzazioni ed esperienze con riferimento a differenti ambiti di operatività: cornice, copertura e facciata. I profili professionali relativi al lattoniere installatore, illustrati nella presente prassi di riferimento, sono: • lattoniere installatore di cornici; • lattoniere installatore di coperture; • lattoniere installatore di facciate. Si evidenzia quindi un percorso di evoluzione professionale che prende avvio con l’installatore di cornice, evolve con l’installatore di copertura e con l’installatore di facciata.
MASTRO LATTONIERE Il mastro lattoniere è il profilo professionale di massimo livello professionale nell’ambito della lattoneria edile, che svolge con comprovata esperienza le diverse specializzazioni richieste dal servizio di lattoneria edile precedentemente indicate. Il mastro lattoniere opera su cantieri e realizzazioni di dimensioni rilevanti ed è in grado di risolvere i principali nodi complessi della lattoneria che si riscontrano in edilizia: grondaie incassate, ventilate e coibentate e altre situazioni limite di tipo simile. Il profilo professionale del mastro lattoniere: • possiede una solida abilità, supportata dalle sue conoscenze, nello svolgere attività di consulenza alla progettazione. Grazie alla sua poliennale esperienza, è in grado di produrre progetti/realizzazioni di rilievo e di fornire referenze qualificate; • assume la responsabilità complessiva delle sue realizzazioni a partire dalla definizione del contratto di fornitura che può anche essere molto complesso in relazione ai contenuti e anche alla dimensione complessiva del progetto in cui l’intervento di lattoneria si va ad inserire; • porta a termine la sua attività con le verifiche finali e con la consegna dei lavori con le relative verifiche ed assunzioni di responsabilità; • opera in veste di consulente, in collaborazione e a supporto.
Per guardare i profili professionali con la lente di ingrandimento
Ogni lattoniere può andare ad approfondire le caratteristiche della figura di suo interesse tra quelle riportate nei successivi prospetti. I prospetti sono gli stessi della PdR, e seguono le indicazioni UNI corrispondenti a quelle relative alle norme. Ogni figura è descritta nei compiti svolti, nelle conoscenze e nelle abilità richieste, ed infine nelle responsabilità e autonomia.
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38 Prospetto 1 – Lattoniere piegatore
Relazione tra compiti, conoscenze, abilità e responsabilità-autonomia del profilo professionale Responsabilità e autonomia
Compiti
Conoscenze
Abilità
Stoccaggio del materiale in arrivo in officina.
Normative di sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale (DPI, rischi specifici e professionali, prevenzione infortuni nei luoghi di lavoro, documentazione relativa alla sicurezza, ecc.). Ossidazione e corrosione dei metalli e fenomeno della condensa. Normative tecniche di prodotto e di sistema del settore.
Utilizzo di macchinari per la movimentazione mediante gru o carrelli elevatori. In entrambi i casi, nell’interesse della buona prassi.
Predisporre il magazzino all’arrivo dei materiali, individuare le aree di scarico provvisorie e lo spazio dedicato al magazzino definitivo. Verificare il materiale in entrata, confrontandolo con l’ordine di acquisto e verificandone le qualità. Segnalare al fornitore eventuali non conformità riscontrate, per mezzo di documentazione fotografica e relazione scritta. Effettuare operazioni per l’eventuale protezione dei metalli in arrivo con l’uso di cartoni o feltri. Immagazzinare i materiali in arrivo avendo cura di posizionarli in apposti spazi con superfici lisce e pulite.
Valutazione del disegno del manufatto da realizzare e pianificazione della produzione.
Conoscenza degli standard di un disegno tecnico. Conoscenza di base delle fasi di piegatura di un manufatto in metallo. Conoscenze base di geometria e disegno geometrico, proiezioni di solidi per raccordi, angoli, cambi di pendenza, ecc.
Leggere un disegno tecnico o bozza di cantiere. Valutazione del fenomeno della dilatazione.
Verificare la fattibilità di produzione. Verificare e/o calcolare la pendenza. Verificare la materia prima presente in magazzino e pianificazione della produzione in relazione alla coda di lavoro in essere. Comunicare i termini di realizzo dei manufatti richiesti.
Taglio dei rotoli di metallo.
Normative di sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale (DPI, rischi specifici e professionali, prevenzione infortuni nei luoghi di lavoro, documentazione relativa alla sicurezza, ecc.). Tolleranze e imperfezioni dei metalli secondo le indicazioni della norma UNI EN 612.
Uso di dispositivi per il trasporto del laminato tramite carelli elevatori, gru o carri ponte. Uso dei macchinari per il taglio delle lamiere a nastro.
Verificare il nastro di lavorazione, sciabolatura, ondulazione, omogeneità superfice. Settare l’attrezzatura di taglio. Monitorare la qualità del taglio senza sbavature e difformità.
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39 Piega delle lastre di metallo.
Conoscenza delle caratteristiche distinte tra materiali: • naturali e rivestiti • tipi di leghe • compatibilità e corrosione • dilatazione • natura dei diversi rivestimenti
Uso dei macchinari di piegatura del tipo a bandiera e a lama. Conoscenza della programmazione del software dei macchinari. Uso di calandre per la sagomatura di manufatti con sagome curve.
Movimentare le lastre tagliate pronte per la trasformazione, con le accortezze necessarie per evitare deformazioni, abrasioni e strisci. Piegare il materiale, rispettando le caratteristiche dello stesso, conforme alle schede tecniche. Imballare e posizionare dei manufatti pronti per la consegna.
Brasatura dolce su rame, zinco e acciaio inox. Brasatura forte su rame e acciaio inox.
Realizzare un giunto di dilatazione. Realizzare angoli interni ed esterni. Realizzare testate e bocchette di efflusso.
• trattamenti termici dei metalli Schede tecniche di materiali/ prodotti da utilizzare e relativa terminologia. Nomenclatura ECCA per la definizione delle pieghe. Conoscenza dei principali materiali di apporto e degli adeguati acidi per eseguire brasature. Preparazione di pezzi speciali (testate, giunti, cassette).
Conoscenza delle diverse tipologie di giunti tra metalli e giunti di dilatazione. Conoscenza dei principali materiali di apporto e degli adeguati acidi. Conoscenza delle tipologie di sigillanti e del loro comportamento nel tempo. Conoscenza delle tecniche di brasatura. Giunzioni con l’utilizzo di rivetti e silicone.
Prospetto 2 – Lattoniere installatore di cornice
Relazione tra compiti, conoscenze, abilità e responsabilità-autonomia del profilo professionale Compiti
Conoscenze
Abilità
Organizzazione del cantiere e opere provvisionali.
Normative di sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale (DPI, rischi specifici e professionali, prevenzione infortuni nei cantieri, documentazione relativa alla sicurezza, ecc.). Normative, tecniche e metodi di allestimento e dismissione di opere provvisionali. Principi, meccanismi e parametri di funzionamento e manutenzione di strumenti, attrezzature e macchinari. Organizzazione, logistica e funzionamento del cantiere edile. Tecniche e metodi per la pulizia di attrezzi/strumenti.
In conformità alle vigenti normative, valutare le particolarità del contesto applicativo e in funzione delle specifiche di progetto/ contratto individuare soluzioni, strumenti, attrezzature, macchinari ai fini della corretta applicazione delle lattonerie edili del fabbricato.
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Responsabilità e autonomia In conformità alla vigente normativa in materia di sicurezza, predisporre strumenti, utensili, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione, secondo le indicazioni e procedure previste in relazione al risultato atteso e sulla base della tipologia di materiali da impiegare. Effettuare operazioni di allestimento e dismissione di eventuali opere provvisionali e ponteggi mobili sulla base delle indicazioni ricevute e nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza. Proteggere con materiali idonei le superfici esposte.
Attualità
40 Verifica e preparazione della sottostruttura.
Valutazione e definizione della modalità di installazione della lattoneria edile, in funzione della tipologia edilizia.
Basi della fisica tecnica, per individuare le criticità quali ponti termici e condensa interstiziale. Conoscenza dei materiali da costruzione idonei per l’esterno.
Conoscenza delle caratteristiche distinte tra materiali: - naturali e rivestiti;
Misurazioni delle pendenze e dei fuori squadra. Individuazione di pozzetti di scarico a terra.
Realizzare sottostrutture idonee per accogliere la lattoneria di cornice, utilizzo di strati separatori, bandelle dielettriche e isolanti se necessari.
Lettura ed interpretazione scheda tecnica dei prodotti. Individuare prodotti/materiali idonei ai fini della corretta esecuzione di operazioni di ripristino e di trattamento delle superfici.
Verificare o realizzare le corrette pendenze per lo scarico delle acque piovane. Confrontarsi con la Direzione dei lavori e le altre maestranze di cantiere per ottimizzare i piani di appoggio per la lattoneria, definendo chi deve fare, come deve fare e quando.
Lettura ed interpretazione di un progetto architettonico e di un capitolato delle opere.
Verificare le misure dei manufatti da realizzare, redigere un disegno con le sagome dei manufatti e le misure dello sviluppo e delle lunghezze. Preparare la distinta per la produzione dei manufatti di lattoneria.
Individuare i materiali da utilizzare ai fini della corretta applicazione della lattoneria edile, sulla base di: caratteristiche del supporto; indicazioni del contratto/progetto; informazioni riportate nella scheda di sicurezza; compatibilità e sovrapponibilità tra prodotti diversi; individuare le attrezzature adeguate per il tipo di lavorazione.
Portare in quota i manufatti edili senza danneggiarli. Valutare le tecniche di fissaggio diretto e indiretto. Stabilire la quantità di “giunti semplici” e “giunti di dilatazione” con tutte le tipologie di metallo. Realizzare giunti semplici o di dilatazione che garantiscono la tenuta meccanica e l’impermeabilità per i profili lunghi di lattoneria. Installare dei manufatti garantendo il migliore risultato estetico possibile.
- tipi di leghe; - compatibilità e corrosione; - dilatazione; - natura dei diversi rivestimenti; - trattamenti termici dei metalli. Schede tecniche di materiali/ prodotti da utilizzare e relativa terminologia. Tipologia di grondaie, pluviali e raccordi, dimensionamento dell’impianto di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche secondo UNI EN 12056-3. Nomenclatura ECCA per la definizione delle pieghe.
Installazione della lattoneria edile primaria (profili lunghi pressopiegati), sequenza delle operazioni.
Tolleranze secondo UNI EN 612. Tecniche di preparazione dei prodotti e relative attrezzature. Tipologie di sostegni, tiranti e agganci per il corretto fissaggio delle lattonerie edili. Principi, meccanismi e parametri di funzionamento e manutenzione di strumenti, attrezzature e macchinari necessari per le lavorazioni.
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Attualità
42 Comportamento dei materiali quando sottoposti agli agenti atmosferici e al tempo. Normativa di settore. Conoscenza dei principali materiali di apporto e degli adeguati acidi. Conoscenza delle tipologie di sigillanti e del loro comportamento nel tempo. Conoscenza delle tecniche di brasatura. Giunzioni con l’utilizzo di rivetti e silicone. Conoscenza della sequenza tipica delle operazioni di montaggio ed installazione dell’impianto di evacuazione delle acque: A. preparazione e montaggio dei sostegni: montare la grondaia in pendenza (circa 4mm/m; segnare l’angolo di piegatura del sostegno; nel punto a monte della grondaia il bordo a valle deve trovarsi sotto il prolungamento ideale della falda; fissare il sostegno più alto e quello più basso; tendere un filo di riferimento nel corso dell’acqua ed uno sul lato anteriore del sostegno; fissare i sostegni in pendenza sul riferimento precedentemente tracciato (distanza < 1m). B. montaggio della grondaia e del pluviale di scarico: inserire la grondaia iniziando dal punto più basso.
Brasatura dolce su rame, zinco e acciaio inox. Brasatura forte su rame e acciaio inox. Utilizzo dell’attrezzatura per la rivettatura del materiale e il corretto utilizzo dei sigillanti.
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Attualità
44 Lavorazioni secondarie nella installazione della lattoneria edile (lavorazione di raccordo e installazione accessori).
Basi della fisica dei fluidi. Conoscenza e interpretazione delle schede tecniche e dei manuali di installazione degli accessori per lattoneria. Conoscenza delle tipologie di fissaggio su cappotti termici. Conoscenza della sequenza di montaggio del pluviale di scarico: − inserire la grondaia iniziando dal punto più basso; − fissare e sigillare la testata; − chiudere le linguette dei sostegni;
Utilizzo delle pinze, martelli e cesoie per la lavorazione del metallo. Installazione degli accessori di lattoneria edile. Realizzazione di angoli interni ed esterni in lattoneria. Realizzazione della bocca di efflusso tra canale di gronda e pluviale. Misurare e individuare dove tagliare i pluviali, a volte con l’uso di attrezzature come il bicchieratore, per garantire il corretto innesco.
− segnare l’apertura nel punto più basso della grondaia e tagliarne l’apertura;
Garantire un percorso continuo e fluido per lo scarico delle acque piovane, garantendo l’impermeabilità delle lattonerie. Realizzare angoli interni ed esterni. Realizzare testate e bocchette di eflusso. Installare i pluviali considerando il corretto numero dei collari di fissaggio, garantendo il migliore risultato estetico possibile. Prevedere, in funzione al dislocamento geografico, il comportamento dell’impianto di evacuazione in condizioni critiche o eccezionali (bombe d’acqua, grandine, neve), garantendo che non ci siano danni al fabbricato, alle lattonerie edili ed alle persone.
− fissare l’eventuale cassetta; − creare eventuali giunti di dilatazione (meccanici od elastomerici) verificando che la sovrapposizione delle giunzioni sia in direzione della pendenza; − montaggio dei pluviali di scarico e dei relativi collari.
Prospetto 3 – Lattoniere installatore di copertura
Relazione tra compiti, conoscenze, abilità e responsabilità-autonomia del profilo professionale Compiti Conoscenze Abilità Responsabilità e autonomia Rilievo dello stato di fatto.
Conoscere le basi della fisica del tetto, (concetti di base degli isolanti, condensa e traspirabilità). Conoscenza della ventilazione in un fabbricato: principi e benefici. Conoscere le basi del disegno tecnico.
Utilizzo degli strumenti di misura e della fotocamera. Individuazione della stratigrafia di copertura esistente.
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Disporre un disegno grafico comprensibile. Calcolo delle superfici e del materiale necessario per la realizzazione dell’opera. Confrontare i dati utilizzati in fase di preventivo. Redigere e/o interpretare lo schema delle lastre o elementi e dei fissaggi seguendo le indicazioni del fornitore. Fotografare lo stato di fatto della copertura.
45 Fornitura ulteriori documenti costruttivi, es. schizzi e tabelle, dai quali devono risultare i seguenti dati: - misure,
Redigere e/o interpretare il calcolo della protezione della neve secondo i carichi suggeriti dal Decreto Ministeriale 14/01/2008.
- pendenze, - materiali, - collegamenti ed elementi di unione, - lavorazioni speciali, - stratigrafia. Verifica degli elementi strati funzionali (UNI 8178- 1). Verifica dello stato del piano continuo portante esistente e la compatibilitĂ con i fissaggi e il metallo. Individuazione delle aree della copertura dove verranno posizionati impianti tecnologici ed impianti anticaduta. Organizzazione del cantiere e opere provvisionali
Normative di sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale (DPI, rischi specifici e professionali, prevenzione infortuni nei cantieri, documentazione relativa alla sicurezza, ecc.). Normative, tecniche e metodi di allestimento e dismissione di opere provvisionali. Principi, meccanismi e parametri di funzionamento e manutenzione di strumenti, attrezzature e macchinari. Organizzazione, logistica e funzionamento del cantiere edile. Tecniche e metodi per la pulizia di attrezzi/strumenti, gestione scarti di lavorazione.
In conformitĂ alle vigenti normative, valutare le particolaritĂ del contesto applicativo e in funzione delle specifiche di progetto/ contratto individuare soluzioni, strumenti, attrezzature, macchinari ai fini della corretta applicazione del manto di copertura.
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In conformitĂ alla vigente normativa in materia di sicurezza, predisporre strumenti, utensili, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione secondo le indicazioni e procedure previste in relazione al risultato atteso e sulla base della tipologia di materiali da impiegare. Effettuare operazioni di allestimento e dismissione di eventuali opere provvisionali e ponteggi mobili sulla base delle indicazioni ricevute e nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza. Proteggere con materiali idonei le superfici esposte. Approntare gli spazi per stoccare utensili/attrezzature/macchinari.
Attualità
46 Stoccaggio del materiale in arrivo in cantiere.
Conoscenza delle istruzioni tecniche del fornitore riguardanti le modalità di stoccaggio del materiale per la minimizzazione dei rischi di danneggiamento: − il materiale depositato in cantiere deve essere coperto e areato per evitare il contatto diretto fra una superficie bagnata ed il metallo;
Utilizzo di macchinari per la movimentazione. mediante gru o carrelli elevatori. In entrambi i casi, nell’interesse della buona prassi.
Predisporre l’area di stoccaggio all’arrivo dei materiali. Effettuare operazioni per l’eventuale protezione dei metalli in arrivo con l’uso di cartoni o feltri. Immagazzinare i materiali in arrivo, avendo cura di posizionarli in apposti spazi con superfici lisce e pulite, in ambienti areati e chiusi al riparo dei raggi UV; a temperatura costante per evitare improvvisi sbalzi di temperatura che possono provocare la condensa.
Studio del contesto: - individuazione di tutti i corpi emergenti;
Produrre lo schema della copertura individuando il sistema più idoneo, composto da:
- verifica della squadra di ogni falda;
• aree clips fisse • aree clips scorrevoli
- ricerca della linea di massima pendenza.
• dispositivi protezione neve
− i coils devono essere posizionati verticalmente (per evitare deformazioni) e nel caso di lastre già sagomate dovranno essere posizionate in verticale oppure di lato per evitare la sovrapposizione orizzontale delle lastre profilate.
Predisposizione alla installazione del manto di copertura.
Conoscenze specifiche della tecnica di applicazione prescelta. Conoscenza della geometria dei tetti e pendenze minime per la realizzazione di coperture con manti in metallo in funzione della tecnica applicativa individuata.
• sistemi anticaduta (UNI EN 795) • predisposizione impianti tecnologici. Verificare la tenuta dei fissaggi del manto di copertura in funzione ai carichi previsti. Verificare lo schema della copertura rispetto ai corpi emergenti esistenti. Valutare e risolvere eventuali situazioni di fuori squadra.
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47 Installare i canali di gronda e delle converse di compluvio (vedere prospetto 2 relativo all’installatore di cornice). Creare l’elemento di congiunzione tra canale di gronda e copertura a lastre aggraffate o elementi agganciati a scandola (scossalina di partenza). Accertare che l’’elemento di congiunzione garantisca: - impermeabilità, anche in casi eccezionali di riempimento dei canali di gronda; - accesso alla ventilazione se presente; - tenuta ai venti per il manto di copertura lungo la grondaia.
Installazione del manto di copertura.
Conoscenza di: − proprietà fisiche dei materiali; − tecniche di preparazione dei prodotti e relative attrezzature; − schede tecniche di materiali/ prodotti da utilizzare e relativa terminologia; − principi, meccanismi e parametri di funzionamento e manutenzione di strumenti, attrezzature e macchinari necessari per le lavorazioni; − comportamento dei materiali quando sottoposti ad agenti atmosferici e alla durata nel tempo; − normativa di settore;
Uso delle pinze per doppia aggraffatura o l’aggraffatore automatico. Conoscenza dell’utilizzo della piegatrice da cantiere. Conoscenza della piega a tasca per permettere di chiudere le lastre senza l’utilizzo di siliconi e sigillanti. Abilità specifica nell’uso delle cesoie da lattoniere e degli attrezzi specifici per la realizzazione della aggraffatura manualmente tramite martello e “scarpetta” di battuta Conoscenza delle principali tecniche di brasatura e di sigillatura tramite rivetti e siliconi.
− pacchetti di copertura e scelta dello strato separatore in sua funzione;
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Verificare che i prodotti/materiali finalizzati all’impiego siano corredati della prescritta documentazione. Preparare i materiali e effettuare l’applicazione con l’ausilio di idonee attrezzature. Verificare in corso d’opera l’adeguatezza delle lavorazioni realizzate in conformità alle specifiche di contratto/progetto in termini di materiali, prodotti, strumenti, attrezzature e macchinari scelti. In caso di difformità, adottare soluzioni finalizzate a superare, integrare ed eventualmente correggere anomalie, rilievi e/o osservazioni. Realizzare la piega a tasca per permettere di chiudere le lastre senza l’utilizzo di siliconi e sigillanti. Installare il manto di copertura con piccoli elementi
Attualità
48 − profilatura delle lastre;
Realizzare uno strato di separazione tra metallo e piano continuo di installazione per la gestione della condensa superficiale e funzione anti rombo. Verificare la compatibilità e complementarietà dei singoli componenti del sistema: clips, strato separatore.
− fissaggio nella doppia aggraffatura.
Lavorazione speciale di converse Conoscenza delle principali corpi emergenti e finestre in tecniche di lavorazione della copertura lamiera intorno ai corpi emergenti (tecnica dei 5 pezzi, dei 4 pezzi, della conversa da banco, ecc.).
Uso delle attrezzature necessarie per la realizzazione di pieghe speciali come: - pieghe a bisettrice; - banco di lavoro per converse.
Realizzare manualmente la conversa in opera garantendo: - l’impermeabilità; - il risultato estetico; - la giusta dilatazione; - l’assenza di fissaggi a vista; - l’assenza di sigillanti.
Lavorazioni speciali di converse di antenne e sfiati di copertura
Sviluppo dei solidi in piano.
Specializzazione nell’uso della brasatura dolce e l’uso di attrezzatura per l’aggraffatura manuale.
Realizzare di conversa con un volume di forma tronco di cono o cilindrica. Congiungere il volume con il manto di copertura tramite giunto impermeabile.
Realizzazione del colmo
Conoscenza della ventilazione in un fabbricato come descritto nella UNI 8178-1.
Conoscenza dell’uso delle pinze per la realizzazione delle pieghe a tasca
Individuare la tipologia di colmo necessaria: - colmo ventilato; - colmo semplice. In entrambi i colmi si deve garantire la dilatazione del metallo in senso trasversale e risvoltare verso l’alto il manto di copertura garantendo l’impermeabilità anche in caso di raffiche con carattere eccezionale.
Predisposizione di impianti tecnologici
Conoscenza base delle normative di settore. Concetti di base sulla normativa relativa ai sistemi anticaduta (UNI EN 795).
Individuazione dei dispositivi più opportuni per la predisposizione in funzione alla tecnica applicativa del manto di copertura prescelto. Corretto utilizzo della chiave dinamometrica.
Lettura progetto sistema anti caduta.
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Effettuare l’installazione seguendo lo schema predisposto, verificando la tenuta dei fissaggi del manto nel caso di dispositivi a ganascia.
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Attualità
50 Prospetto 4 – Lattoniere installatore di facciata
Relazione tra compiti, conoscenze, abilità e responsabilità-autonomia del profilo professionale Compiti
Conoscenze
Abilità
Responsabilità e autonomia
Rilievo dello stato di fatto
Conoscenza delle basi della fisica tecnica dei pacchetti isolanti, condensa e traspirabilità.
Utilizzo degli strumenti di misura e della fotocamera. Individuazione della stratigrafia della muratura esistente. Fornitura di ulteriori documenti costruttivi, es. schizzi e tabelle, dai quali devono risultare i seguenti dati:
Disporre un disegno grafico facilmente comprensibile. Calcolare le superfici e del materiale necessario per la realizzazione dell’opera. Confrontare i dati utilizzati in fase di preventivo. Redigere e/o interpretare lo schema delle lastre o elementi e dei fissaggi seguendo le indicazioni del fornitore. Fotografare lo stato di fatto della copertura. Misurare e successivamente valutare:
- misure, - pendenze, - materiali, - collegamenti ed elementi di unione, - lavorazioni speciali, - stratigrafia. Analisi degli elementi e degli strati funzionali. Verificare la tipologia della muratura per individuare la tipologia di fissaggi più idonei per la installazione della sottostruttura.
Organizzazione del cantiere e opere provvisionali
Conoscenza di: − normative di sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale (DPI, rischi specifici e professionali, prevenzione infortuni nei cantieri, documentazione relativa alla sicurezza, ecc.); − normative, tecniche e metodi di allestimento e dismissione di opere provvisionali;
In conformità alle vigenti normative, valutare le particolarità del contesto applicativo e, in funzione delle specifiche di progetto/contratto, individuare soluzioni, strumenti, attrezzature, macchinari ai fini della corretta applicazione del rivestimento di facciata.
− principi, meccanismi e parametri di funzionamento e manutenzione di strumenti, attrezzature e macchinari;
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1) forometrie del fabbricato, le loro dimensioni dove sono posizionate, le dimensioni e la tipologia degli imbotti; 2) sporgenze della facciata, come cornicioni esistenti, scalini, ecc;. 3) elementi ispezionabili della facciata, come contatori, valvole o comandi che devono essere utilizzati di rado. In conformità alla vigente normativa in materia di sicurezza, predisporre strumenti, utensili, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione secondo le indicazioni e procedure previste in relazione al risultato atteso e sulla base della tipologia di materiali da impiegare. Effettuare operazioni di allestimento e dismissione di eventuali opere provvisionali e ponteggi mobili sulla base delle indicazioni ricevute e nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza. Proteggere con materiali idonei le superfici esposte.
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Attualità
52 − organizzazione, logistica e funzionamento del cantiere edile. − tecniche e metodi per la pulizia di attrezzi/strumenti, gestione scarti di lavorazione.
Stoccaggio del materiale in arrivo in cantiere
Conoscenza delle istruzioni tecniche del fornitore riguardanti le modalità di stoccaggio del materiale per la minimizzazione dei rischi di danneggiamento: − il materiale depositato in cantiere deve essere coperto e areato per evitare il contatto diretto fra una superficie bagnata ed il metallo;
Approntare gli spazi per stoccare utensili/attrezzature/macchinari.
Utilizzo di macchinari per la movimentazione mediante gru o carrelli elevatori. In entrambi i casi, nell’interesse della buona prassi. Le catene non devono essere utilizzate in nessun caso.
Predisporre l’area di stoccaggio all’arrivo dei materiali. Effettuare operazioni per l’eventuale protezione dei metalli in arrivo (uso di cartoni o feltri). Immagazzinare i materiali in arrivo avendo cura di posizionarli in apposti spazi con superfici lisce e pulite. Conservare il materiale in ambienti areati e chiusi al riparo dei raggi UV: se non è possibile stoccare i rotoli a temperatura costante, evitare improvvisi sbalzi di temperatura che possono provocare la condensa.
Uso della livella metrica manuale o laser, utilizzo delle attrezzature per eseguire il lavoro, trapano, avvitatore, chiave dinamonetrica, ecc. Leggere uno schema di dimensionamento della sottostruttura.
Installare delle mensole seguendo lo schema pre-dimensionato dal produttore della sottostruttura o se necessario da professionista abilitato. Installare degli angolari e degli elementi a L necessari per creare l’orditura che il rivestimento richiede. Installare un eventuale piano continuo composto che può essere composto da:
− i coils dovranno essere posizionati verticalmente (per evitare deformazioni) e nel caso di lastre già sagomate dovranno essere posizionate in verticale oppure di lato, per evitare la sovrapposizione orizzontale delle lastre profilate. Installazione della sottostruttura
Conoscenze specifiche per la installazione del sistema scelto come sottostruttura.
- tavolato ligneo; - pannelli in OSB resistenti all’esterno o compensato marino; - grecata metallica. Predisposizione alla installazione del rivestimento di facciata
Conoscenze specifiche della tecnica di applicazione prescelta. Conoscenza della regolamentazione dell’uso di piattaforme di lavoro mobili di sollevamento.
Studio del contesto: • verifica della planarità della sottostruttura; • valutazione e risoluzione di eventuali situazioni di fuori squadra.
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Verificare lo schema della facciata rispetto alle forometrie.
53 Conoscenza delle distanze necessarie dei ponteggi per il lavoro in facciata
Abilità nell’uso delle piattaforme di lavoro mobili. Abilità nell’uso dei ponteggi per il lavoro in facciata. Aver conseguito il patentino per l’utilizzo di piattaforme di lavoro mobili di sollevamento.
Produrre lo schema della facciata individuando il sistema tra i seguenti: - aggraffatura; - doghe; - piccoli elementi; - cassette; - onduline. Nel caso di un sistema di elementi lunghi come l’aggraffato è necessario prevedere sullo schema anche le: • aree clips fisse; • aree clips scorrevoli: Studio della lavorazione degli imbotti e delle lavorazioni ad angolo.
Installazione del rivestimento di facciata
Conoscenza di: − tecniche di preparazione dei prodotti e relative attrezzature; − schede tecniche di materiali/ prodotti da utilizzare e relativa terminologia; − comportamento dei materiali quando sottoposti ad agenti atmosferici e alla durata nel tempo; − normativa di settore.
Uso delle pinze per doppia aggraffatura o l’aggraffatore automatico. Utilizzo della piegatrice da cantiere. Abilità specifica nell’uso delle cesoie da lattoniere. Capacità di utilizzare le principali tecniche di brasatura e di sigillatura tramite rivetti e siliconi. Profilatura delle lastre
Verificare che i prodotti/materiali finalizzati all’impiego siano corredati della prescritta documentazione. Preparare i materiali e effettuare l’applicazione con l’ausilio di idonee attrezzature. Verificare in corso d’opera l’adeguatezza delle lavorazioni realizzate in conformità alle specifiche di contratto/progetto in termini di materiali, prodotti, strumenti, attrezzature e macchinari scelti. In caso di difformità, adottare soluzioni finalizzate a superare, integrare ed eventualmente correggere anomalie, rilievi e/o osservazioni. Scegliere lo strato separatore in funzione del pacchetto di copertura. Realizzazione di uno strato di separazione tra metallo e piano continuo di installazione per la gestione della condensa superficiale.
Uso delle attrezzature necessarie per la realizzazione di pieghe speciali come: - pieghe a bisettrice; - pieghe a chiocciola.
Realizzare manualmente l’imbotte finestra composto da:
− pacchetti di rivestimento di facciata; − principi, meccanismi e parametri di funzionamento e manutenzione di strumenti, attrezzature e macchinari necessari per le lavorazioni.
Lavorazione speciale di imbotti intorno alle forometrie.
Conoscenza delle principali tecniche di lavorazione della lamiera intorno ai fori finestra, nelle diverse forme (rettangolari, circolari, ad arco e ad archi ogivali). .
- davanzale; - spallette laterali; - chiusura alta. Realizzare manualmente l’imbotte porta composto da: - spallette laterali; - chiusura alta.
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Attualità
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Realizzare manualmente l’imbotte circolare composto da elemento centinato e aggraffato al rivestimento di facciata, garantendo: - l’impermeabilità; - il risultato estetico; - la corretta dilatazione; - l’assenza di fissaggi a vista. Lavorazione speciale di giuntura perimetrale
Conoscenza delle principali tecniche di lavorazione della lamiera per la realizzazione dei raccordi e intersezioni perimetrali.
Uso delle attrezzature necessarie per la realizzazione di pieghe speciali come: - pieghe a bisettrice; - pieghe a chiocciola.
Realizzare dei raccordi verticali di angoli interni ed esterni delle facciate. Realizzare l’elemento di partenza alla base della facciata che preveda l’eventuale entrata dell’aria della ventilazione. Realizzare l’elemento di chiusura alta della facciata che preveda l’eventuale uscita dell’aria della ventilazione.
Prospetto 5 – Mastro lattoniere
Relazione tra compiti, conoscenze, abilità e responsabilità-autonomia del profilo professionale Compito
Conoscenze
Abilità
Responsabilità e autonomia
Analisi e progettazione di nodi di complessi e personalizzati come:
Conoscenza di base di fisica tecnica (isolanti, condensa e traspirabilità). Conoscenza dei materiali utilizzati in edilizia, le loro caratteristiche e come devono essere utilizzati.
Leggere e disegnare un progetto esecutivo.
Progettare il particolare esecutivo garantendo:
− canali di gronda interni; − raccordi tra tetto e parete; − colmi di ventilazione personalizzati;
− l’assenza di ponti temici; − il controllo del vapore; − l’individuazione di un corretto supporto;
− compluvi particolari;
− le corrette tecniche di aggancio del laminato;
− abbaini.
− l’impermeabilità; − continuità o corretta chiusura e ripresa dello stato di ventilazione. Prevedendo: − la modalità di manutenzione ordinaria; − la modalità di manutenzione straordinaria.
Analisi e progettazione di pacchetti di copertura con resistenze al fuoco REI30 e EI30
Conoscenza delle procedure in caso di intervento in presenza di pannelli fotovoltaici e sicurezza degli operatori (Nota PROT EM 622/867 del 18/02/2011 dei VVFF).
Leggere e disegnare un progetto esecutivo.
Progettare la stratigrafica esecutiva garantendo: − l’assenza di ponti temici; − il controllo del vapore; − l’individuazione di un corretto supporto
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55 Conoscenza della guida per l’installazione degli impianti fotovoltaici (Nota n. 6334/2012 Prot. DCPREV 1324/2012). Conoscenza del DPR n. 151 del 1/8/2011. Conoscenza della classificazione di reazione al fuoco dei prodotti combustibili (UNI 9177).
Studio e produzione di tecniche di rivestimento artigianali personalizzate
Conoscenza di lastre e nastri metallici totalmente supportati per coperture (UNI EN 14783). Conoscenza delle istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture discontinue realizzate con elementi metallici in lastre (UNI 10372). Conoscenza di:
− le corrette tecniche di aggancio del laminato; − l’impermeabilità; − continuità o corretta chiusura e ripresa dello stato di ventilazione; − la resistenza al fuoco richiesta. .
Abilità nell’uso di tutte le attrezzature per il taglio, la piegatura, la centinatura di laminati di metallo.
Studiare il rivestimento garantendo: − le corrette tecniche di aggancio del laminato; − l’impermeabilità; − il rispetto della dilatazione del metallo; − la resistenza del rivestimento alla forza dei venti.
− UNI EN 1991-1-3 Eurocodice 1 - Azioni sulle strutture - Parte 1-3: Azioni in generale - Carichi da neve. − UNI EN 1991-1-4 Eurocodice 1 - Azioni sulle strutture - Parte 1-4: Azioni in generale - Azioni del vento.
Consulenza e formazione
Conoscere tutti gli argomenti della presente prassi di riferimento. Conoscere tutte le normative elencate nel presente documento.
Capacità comunicativa: - verbale in lingua italiana; - grafica tramite disegno tecnico.
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Effettuare consulenza in fase di progettazione. Divulgare le proprie conoscenze e maestranze ad altri lattonieri tramite percorsi formativi prestabiliti.
Attualità
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3.4 I programmi formativi di Pilacademy: guardiamoli più da vicino Nelle attività di lattoneria la pratica e l’esperienza sono aspetti indispensabili! Oggi però, per poter svolgere correttamente la propria attività, ciascuna figura professionale di lattoniere edile deve essere opportunamente formata e deve mantenere aggiornate le proprie conoscenze e abilità. La formazione deve anche essere in grado di supportare il percorso di evoluzione professionale precedentemente descritto. La proposta formativa di Pilacademy deve dunque fornire l’insieme dei contenuti necessari per uno svolgimento esperto e professionale del servizio di lattoneria edile. L’insieme delle conoscenze ed abilità è stato raggruppato negli ambiti formativi riportati di seguito.
Questi ambiti vanno visti, per fare un riferimento scolastico, come le materie generali. Per esempio, l’ambito dei materiali si può andare a sviluppare in metalli naturali, metalli preverniciati, e così via. In particolare, ciascuno degli ambiti di conoscenze e abilità si sviluppa in specifici argomenti strettamente collegati con l’attività formativa. Si tratta di argomenti di tipo teorico e di argomenti di tipo pratico. Sulla base di queste considerazioni si è sviluppata l’intera proposta formativa e quindi ogni singolo corso di formazione.
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57 La proposta formativa di Pilacademy vale a dire i corsi previsti per supportare lo sviluppo e la certificazione delle diverse figure professionali sono complessivamente 5. Sono propedeutici al consolidamento del profilo professionale di riferimento, e sono in parte collegati tra di loro. Gli schemi successivi descrivono i titoli e le caratteristiche dei diversi corsi.
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Attualità
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Per guardare gli argomenti teorici e pratici di ciascuna figura professionale con la lente di ingrandimento Di seguito vengono riportati, con riferimento ai diversi profili professionali di lattoniere edile, gli argomenti teorici (Prospetto 6) e gli argomenti pratici (Prospetto 7) di riferimento per le attività formative.
ARGOMENTI TEORICI FORMATIVI PER I PROFILI PROFESSIONALI DI LATTONIERE EDILE Prospetto 6 - Argomenti teorici di riferimento per le attività formative Piegatore
Installatore di cornice
Installatore di copertura
Installatore di facciata
Mastro lattoniere
Metalli naturali
Metalli preverniciati
Tipi di leghe
Dilatazione
Corrosione
Tipi di rivestimenti e vernici
Stoccaggio
Pieghe
Brasature
Sigillanti
Trattamenti termici dei metalli
Argomenti teorici
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59 Piegatore
Installatore di cornice
Installatore di copertura
Installatore di facciata
Mastro lattoniere
Fissaggi diretti e indiretti
Giunti
Criteri di dimensionamento grondaie e pluviali secondo UNI EN 12056-3
Gronde a norma DIN EN 612
Tolleranze
Pendenze per la realizzazione di una copertura
Concetti di base sistema della doppia aggraffatura
Il piano di installazione di una doppia aggraffatura
Il fissaggio in una doppia aggraffatura
Pacchetto di copertura
Geometria, sviluppo dei solidi in piano
Fisica tecnica (concetti di base isolanti, condensa e traspirabilità)
La ventilazione in un fabbricato
Classi di reazione al fuoco
Protezione neve
Concetti di base linee vita
Argomenti teorici
Sottostrutture per facciate
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60 Prospetto 7 - Argomenti pratici di riferimento per le attività formative Installatore di cornice
Installatore di copertura
Installatore di facciata
Mastro lattoniere
Brasatura dolce su rame, zinco e acciaio inox
Brasatura forte su rame, zinco e acciaio inox
Gronde italiane (UNI EN 612) e a norma DIN EN 612
Realizzazione di un giunto di dilatazione
Realizzazione di angoli interni ed angoli esterni
Realizzazione di mantovane con fissaggi indiretti
Lavorazione bocchette e testate
Realizzazioni delle pieghe a tasca per rivestimenti aggraffati
Disposizione delle lastre sulla copertura
Profilatura delle lastre
Colmo ventilato o non ventilato
I corpi emergenti in un tetto aggraffato
Le finestre tetto in un tetto aggraffato
Impianti sopra un tetto aggraffato
Copertura con piccoli elementi
Copertura in tegole metalliche
Argomenti pratici
Piegatore
Sfiati
Imbotti
Rivestimento in aggraffatura angolare
Rivestimento in doghe o cassette
Angoli interni di facciate
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Attualità
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4 4. La certificazione delle competenze: la bollinatura
Premesse Gli specialisti della lattoneria che vogliono capire bene come si fa a diventare un “lattoniere certificato” sono al punto giusto! La Certificazione infatti merita una attenzione particolare ed uno sguardo a sé stante. Nella PdR il tutto è ben descritto e dettagliato però sono interessanti anche altri aspetti sviluppati in ambito Pile, in particolare per le Aziende di Lattoneria. In altre parole, le modalità per valorizzare al meglio le Aziende che avranno al loro interno lattonieri certificati. È chiaro che gli aspetti della Certificazione sono fondamentali perché forniscono il risultato più visibile, più concreto e anche di maggior impatto per l’attività del lattoniere, vale a dire la «bollinatura». È l’iter valutativo che permette di valorizzare le esperienze professionali ed i corsi di formazione seguiti attraverso una coerente certificazione. Vale a dire un Certificato e un bollino, che vengono rilasciati al lattoniere che ne ha fatto richiesta e che attestano, attraverso le prove sostenute, la conformità ai requisiti definiti nella PdR. L’iter valutativo comprende necessariamente vari passaggi proprio perché porta a produrre un esito formale e significativo. Vediamoli uno per uno: • L’accesso alla certificazione: come si “entra” nella certificazione e cosa bisogna presentare. • Le prove di valutazione che bisogna superare: prove scritte e prove pratiche. • Il rilascio e la gestione della certificazione: mantenimento, rinnovo, trasferimento, sospensione, ritiro e annullamento. L’intero iter viene seguito da un Organismo di Certificazione che si avvale poi, in particolare per le prove, di una Commissione di Valutazione appositamente costituita. L’Organismo di Certificazione deve essere indipendente, imparziale, trasparente e competente, in relazione alla figura professionale da certificare. È opportuno inoltre che sia accreditato secondo il Regolamento Europeo 765/2008 in conformità alla UNI CEI EN ISO/ IEC17024.
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63 4.1 Accesso alla certificazione e prove di valutazione L’ingresso nell’iter di certificazione è molto semplice: è sufficiente presentare una richiesta all’Organismo di Certificazione accompagnata da un attestato di assolvimento dell’obbligo scolastico, dalla documentazione relativa all’esperienza (documentata e dimostrabile con referenze) e dalla frequenza di almeno un corso specifico riconosciuto da un Organismo di Certificazione. Nella PdR il tutto viene ben dettagliato. È comunque bene ricordare che la richiesta va vista in funzione del profilo professionale da certificare. In altre parole, il Certificato richiesto e ottenuto con il superamento delle prove sarà per una specifica figura professionale. A proposito di esperienza, per esempio per il Lattoniere Piegatore e per l’Installatore di Cornice è necessaria una esperienza minima di 2 anni. Sulla base delle richieste ricevute periodicamente, l’Organismo di Certificazione comunica le date ed i luoghi delle sessioni di valutazione; costituisce la Commissione di Valutazione e nomina i componenti tecnici che saranno presenti nei luoghi previsti dotati di aule e spazi operativi adeguati. Nello schema viene fornito il quadro di sintesi delle prove di valutazione.
Per comprendere meglio la fondamentale componente della certificazione che è quella della valutazione, è necessario parlare della Commissione di Valutazione che ha la responsabilità della gestione di tutti i vari aspetti che possono intervenire nel corso delle prove. Nella Commissione deve esserci almeno una persona con comprovata esperienza tecnica di lattoneria edile, che deve essere sempre presente e che avrà un parere vincolante per il superamento della valutazione. Naturalmente la competenza specifica del/ degli specialisti tecnici della Commissione va vista in rapporto al profilo professionale da certificare nella sessione.
4.2 Criteri di rilascio ed utilizzo della certificazione La valutazione ai fini del rilascio del Certificato e del bollino tiene conto innanzitutto dell’andamento delle prove. La PdR richiede infatti un punteggio minimo per le prove scritte (60%) e per le prove pratiche (75%, 3 compiti su 4). Considera però anche i requisiti di accesso e le modalità di svolgimento delle prove. Il tutto viene effettuato direttamente dalla Commissione di Valutazione, mentre poi il rilascio della certificazione, che avrà la durata di 5 anni, viene effettuato dall’Organismo di Certificazione. In questo periodo è previsto poi un controllo annuale, da parte dell’Organismo di Certificazione, per verificare il perdurare della conformità al profilo professionale certificato. Successivamente, per il rinnovo delle certificazioni in corso di validità il lattoniere dovrà presentare, nelle scadenze previste, una specifica richiesta. La PdR indica quindi le situazioni che possono portare alla sospensione (per un periodo non superiore a 6 mesi), il ritiro o l’annullamento della certificazione. Il ritiro e l’annullamento della certificazione comportano la rescissione del rapporto del lattoniere con l’Organismo di Certificazione. Inoltre, la PdR definisce anche le modalità formali per l’eventuale trasferimento di un Certificato attribuito ad un lattoniere ad un altro Organismo di Certificazione.
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Attualità
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5 5. I Prossimi Passi: le priorità La pubblicazione della PdR rende effettivamente operativo il funzionamento di Pilacademy per le attività formative e poi per l’iter di certificazione: si può partire! In parallelo si possono oggi indicare due priorità da portare avanti per integrare quanto già realizzato: • La programmazione e l’avvio dei corsi di formazione con i programmi definiti nella PdR, utilizzando le aule e gli spazi già presenti nelle aziende associate in Pile • Il completamento di alcuni aspetti relativi all’iter di certificazione che permetta di programmare le prime sessioni valutative Una ulteriore priorità è quella del completamento delle modalità per valorizzare e rendere visibile l’impegno delle Aziende di Lattoneria nel certificare i propri lattonieri, attraverso una opportuna qualificazione aziendale. Si tratta naturalmente di un qualcosa che esce dal tema PdR e che quindi va condotto nell’ambito di Pile. È però un aspetto molto importante perché› andrà certamente ad influenzare la velocità di diffusione della certificazione dei lattonieri. Ai fini della Qualificazione si possono prevedere per esempio diversi livelli di riconoscimento: • terzo livello: Azienda che adotta la PdR • secondo livello: Azienda con almeno un lattoniere certificato • primo livello: Azienda con almeno una percentuale minima (da definire) di dipendenti certificati La Qualificazione potrà poi essere comunicata attraverso un apposito bollino in evidenza nell’home page del sito: www.associazionepile.org. È solo una anticipazione dei primi esempi che si stanno valutando. A questo punto però avanti a tutta forza nella parte realizzativa, senza trascurare chiaramente tutti i miglioramenti, le integrazioni e le innovazioni che si possono realizzare anche nel corso della prima parte dell’anno.
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Attualità
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Xxx
Xxx
XXX Xxx
Analisi
Focus sui bilanci
DELLA LATTONERIA Il Centro Studi YouTrade ha messo sotto la lente i conti di 47 imprese del settore. Risultato: i ricavi salgono, cresce la redditività, si consolida la capacità finanziaria. Ma la dimensione aziendale è sempre più determinante
S
X
e già il 2017 era stato un anno Xxx positivo per la lattoneria, anche se con dinamiche molto diversificate tra i diversi soggetti attivi in questo settore, l’analisi dei bilanci 2018, che comprende sia imprese Xxxhthrthrthrt di produzione che di installazione, mette in evidenza una maggiore uniformità del dato positivo, XXXcon un consolidamento della crescita di mercato, ma soprattutto degli indicatori finanziari e di performance, vera cartina di tornasole dello stato di salute della lattoneria in Italia. Se lo scorso anno avevamo analizzato il settore attraverso la raccolta di 28 bilanci aziendali, quest’anno il focus ha coinvolto più soggetti, 47 complessivamente, dei quali 40 inseriti nelle tabelle delle graduatorie, dato che alcune imprese hanno chiesto esplicitamente di non comparire. In ogni caso nelle analisi complessive sono stati analizzati anche i dati di bilancio di questi soggetti. Le analisi comprendono quest’anno un deciso incremento nel totale del giro d’affari considerato, pari a 606 milioni di euro, dunque un valore quasi doppio e, dunque, maggiormente rappresentativo del settore, piuttosto concentrato dal punto di vista della produzione e più frammentato in microimprese diffuse a livello
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territoriale (come già riscontrato lo scorso anno) dal lato installazione, e non potrebbe essere altrimenti date le caratteristiche del settore stesso. SOTTO LA LENTE Il settore, analizzato nel campione di 47 aziende, è cresciuto complessivamente nel 2018 dell’8,4% per quanto riguarda il fatturato, del 9,0% per il valore della produzione, dell’8,2% in termini di valore aggiunto, del 14,6% (dato particolarmenx te interessante) per quanto riguarda il margine operativo lordo, con il cash flow in aumento del 22,5%. Basterebbero questi dati a rappresentare lo stato di salute della lattoneria, un settore in deciso aumento sia in termini di giro d’affari che di performance economiche e, come vedremo, anche finanziarie. Rispetto al 2016 e al 2017, quando le aziende con giro d’affari in crescita erano rispettivamente il 38% e il 63% del campione, nel 2018 il numero di aziende in crescita risulta essere il 74%, un valore dunque ancora in aumento, segno di una ottima vitalità del settore, con le imprese in calo quasi tutte concentrate nella parte «bassa» della graduatoria, ovvero nelle posizioni nelle quali si esprimono imprese che non raggiungono 1 milione di euro di fatturato.
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Attualità
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L’87% ha chiuso il bilancio in utile, con una percentuale media del 3,2%, un valore molto più alto di quello dell’anno precedente
EFFETTO MATCHING Quello della dimensione aziendale è certamente un dato strategico, oggi e non solo in questo settore, per evidenziare che nella nuova fase di mercato post crisi la dimensione d’azienda è un fattore molto importante per la competitività, perché dimensione fa rima con organizzazione e tutte le analisi del Centro Studi YouTrade nel settore delle costruzioni evidenziano che il sistema più competitivo per stare nel mercato oggi è quello che gioca sul perfetto matching tra dimensione aziendale, struttura organizzativa, strategie di mercato e posizionamento non solo in termini di offerta di prodotti e servizi, ma soprattutto territoriale, ovvero di aree operative strategiche per la vendita o l’installazione. Già da tempo, infatti, il vecchio refrain del «piccolo è bello», così adatto un tempo alla competizione di mercato all’italiana, non è più quel valore aggiunto in grado di garantire flessibilità e adattabilità. La lunga crisi ha di fatto sparigliato le carte e costretto a rivedere questo vecchio motto, che oggi in effetti non funziona più. Oggi se non ci si organizza e consolida attraverso sistemi di offerta più performanti, sia in termini di produzione e penetrazione nel mercato, sia in termini di installazione e utilizzazione di prodotti e soluzioni innovative, il rischio è di rimanere al palo e trovarsi, giocoforza, a fare i conti con una domanda che è di fatto diventata sempre più specializzata e capillare. NETTO MIGLIORAMENTO L’analisi delle performance finanziarie, in base agli indici elaborati dal Centro Studi YouTrade
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per il settore, indicano che il settore complessivamente gode di uno stato di salute in netto miglioramento e, se volessimo considerare la lunga crisi come una lunga malattia, possiamo affermare con certezza che la prognosi ormai non è più riservata e anzi i miglioramenti sono così positivi che il paziente ormai è dimesso, anche se deve restare controllato per alcune cure da proseguire. Queste cure riguardano in particolare le performance finanziarie, in netto miglioramento rispetto al 2017, ma ancora migliorabili con azioni strategiche dal punto di vista della gestione e organizzazione di impresa, oltre che di aree e opportunità di mercato. Non deve colpire, infatti, la riduzione della dinamica positiva del fatturato, se valutata in confronto al 2017, quando era cresciuto dell’11,6%, perché il dato più interessante è quello relativo alla percentuale di imprese con bilancio in utile. Se nel 2018 infatti il 74% delle imprese crescono nel fatturato, ben l’87% ha chiuso il bilancio in utile, con una percentuale media del 3,2%, un valore molto più alto di quello dell’anno precedente, segno di una vera ripresa finanziaria, capace di promuovere presso le imprese utili e dunque opportunità ulteriori di investimento. VENDITE REDDITIZIE Dal punto di vista delle performance di mercato, l’87% delle imprese del campione ha presentato nel 2018 un Ros (ritorno sulle vendite) positivo, con un valore dell’indice globale pari a 4,7% e con quasi tre imprese su dieci con valore buono o ottimo. Ricordiamo che questo indicatore, se rapportato a quelli medi della produzione e del commercio, quando è superiore a 6% può essere considerato già buono. Dunque tre imprese su dieci superano il 6%, ma complessivamente il dato, pur positivo, può essere ulteriormente migliorato. Ma anche gli altri indicatori finanziari fanno emergere uno stato di buona se non ottima salute generale. Il Roe, ovvero l’indicatore finanziario che esprime il ritorno degli investimenti rispetto al capitale proprio, è stato positivo nel 2018 per l’87% delle imprese, con il 50% delle aziende con indicatore buono o ottimo, cioè superiore al 6% (in pratica, 5 punti oltre il valore medio dell’inflazione), con un indice globale di redditività del capitale proprio pari al 12,8%, un ottimo indice se rapportato a quello ben meno performante del settore delle costruzioni. BUONA SOLIDITÀ La solidità patrimoniale delle aziende, altro indicatore che il Centro Studi YouTrade da qualche
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Attualità
70 anno calcola nelle analisi di bilancio, indicatore che esprime l’indice di indipendenza finanziaria, è almeno sufficiente per il 91,3% delle imprese del campione, con due su tre che hanno un valore buono o ottimo, ovvero con un indicatore superiore a 20, indicatore che nel dato globale è molto positivo e pari a 33. Infine, l’indice di liquidità immediata, ovvero la solvibilità delle aziende, è cresciuta anche nel 2018 con un valore in aumento, quindi positivo, ma ancora non particolarmente adeguato, ovvero al di sotto del valore ritenuto ottimale di 1,2. Infatti, l’indice globale è pari a 0,95. Tuttavia, oltre la metà delle aziende ha un indice sufficiente e ben il 41% un parametro buono o ottimo. Dunque, quattro aziende su dieci sono solvibili e dispongono di buona o ottima liquidità, ma per uscire definitivamente dalla prognosi post crisi e decretare l’ottimo stato di salute del comparto si dovrà aspettare il prossimo anno per vedere se anche questo indicatore, al pari degli altri, supererà il valore medio di 1,2. In ogni caso tutti gli indicatori evidenziano una buona se non ottima performance della lattoneria nel 2018, anno che possiamo definire di consolidamento strutturale e operativo delle aziende nello scenario del nuovo mercato post crisi, e dunque con ottime prospettive anche per il futuro. Indicatori di performance – Lattoneria (2018)
(1) ROS superiore al 6% (massimo tra quelli dei settori della produzione e del commercio generalmente utilizzati); (2) ROE superiore al 6% (generalmente, almeno 5 punti sopra al tasso di inflazione); (3) Indice di indipendenza finanziaria superiore a 20; (4) Indice di liquidità immediata superiore a 1,2. Fonte: elaborazioni Centro Studi YouTrade
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Ingresso gratuito www.fieradelcondominio.com
Ve r o n a P a l a e x p o 15/17 ottobre 2020 Entra nella tua nuova casa! Dal 15 al 17 ottobre 2020 c’è la Fiera del Condominio Sostenibile: consulenze gratuite, soluzioni sorprendenti e tante idee per una casa più sana, confortevole e sicura*. E in più, il 17 ottobre, Festa dei Sapori a km zero. Non mancare! Palaexpo della Fiera di Verona. L’ingresso è gratuito. www.fieradelcondominio.com
AttualitĂ
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Evoluzione del fatturato e dellâ&#x20AC;&#x2122;utile netto sul fatturato dal 2014 al 2018 (valori percentuali)
Fonte: elaborazioni Centro Studi YouTrade
Evoluzione degli indicatori di performance 2014-2018 (quota % di imprese)
* Dal 2016 indica un livello di ROS sufficiente (positivo e inferiore al 6%). Fonte: elaborazioni Centro Studi YouTrade
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73 ECCO LA TOP TEN DELLA LATTONERIA
A
Xxx
l primo posto per dimensione globale del fatturato troviamo anche quest’anno la Tresoldi Metalli, che ha fatto registrare una variazione molto positiva del fatturato (+13%) dopo l’ottimo +19,4% del 2017. L’azienda padovana ha superato i 120 milioni di euro di fatturato, con l’utile netto all’1,6%, pari a quasi 2 milioni di euro. Gli indici di redditività sono positivi, in stabilità o leggero aumento rispetto al 2017, con il Ros al 2,5% e il Roe all’8%. Buona la solidità patrimoniale (acid test), ma non altrettanto la liquidità, che continua a rimanere fissata anche nel 2018 a 0,72. In crescita anche il giro d’affari della seconda azienda in graduatoria, Imt Italia, con un fatturato di 81,5 milioni di euro, in crescita del 7,7% rispetto all’anno precedente, ma con utile netto non particolarmente performante, mentre ottimo risulta l’indicatore di redditività del capitale proprio, pari a 22,3%. In crescita anche il giro d’affari della terza azienda produttrice in classifica, posizione occupata da Alubel. L’azienda emiliana cresce del 2,3% dopo l’ottimo +16,5% del 2017, superando quota 80 milioni di fatturato, con un utile netto in crescita e parametri di performance stabili e di livello apprezzabile. Al quarto posto si trova Sandrini Metalli, che nel 2018 ha fatto registrare un incremento di fatturato del 10,7%, portandolo a superare i 53 milioni di euro, con un utile netto del 7,5% e indicatori finanziari molto buoni e superiori alla media generale, a parte l’indice di liquidità immediata inferiore alla media complessiva. Prosegue la crescita, anche se debole, di Mazzonetto. Dopo annate difficili, l’azienda padovana raggiunge nel 2018 quasi i 53 milioni di euro, il 2,3% in più rispetto all’anno precedente. Debolmente positivi gli altri indici, eccetto quello di indipendenza finanziaria, decisamente ottimo. Al sesto posto quest’anno Osar, con un fatturato di quasi 30 milioni di euro in crescita dell’11,5% sul 2017 e con performance dal punto di vista finanziario tra le migliori del campione. Segue Alpewa, azienda in buona crescita per volume d’affari (+8,3%), che raggiunge i
MIGLIORAMENTO COMPLESSIVO Se nel 2016 il fil rouge dell’analisi era l’eterogeneità degli andamenti e nel 2017 la maggiore omogeneità di andamenti e comportamenti, ovviamente con le dovute distinzioni, il 2018 indica il miglioramento complessivo del sistema dalla lattoneria per le aziende con fatturato superiore a 1 milione di euro. Mentre per quelle di minore dimensione in linea generale i dati
22,3 milioni di euro di fatturato prodotto, con utile netto a 517 mila euro e con indicatori di solidità patrimoniale e finanziaria decisamente buoni. Meglio ha fatto l’ottava azienda della top 10, Belfort Italia, cresciuta del 20,4% e un giro d’affari di oltre 19 milioni di euro e con utili all’8,2% del fatturato e ottimi indicatori di performance e di solidità patrimoniale. In crescita di oltre il 7% anche Rivit e Alpemac, mentre fuori dalla top ten si trova Sider Trading, azienda varesina che dopo la crescita del 2017 che aveva portato l’azienda a sfiorare i 16 milioni di euro di fatturato, con una crescita di oltre il 20% rispetto al 2016, nel 2018 ha avuto un calo del 9,9%. Il settore della lattoneria si presenta anche nel 2018 come un settore dinamico e in evoluzione, con realtà produttive e del mondo dell’installazione con ottime performance, ma anche con aziende che indicano che le dinamiche non sono per tutti positive. In questo senso l’osservazione dei dati relativi alla classifica del settore evidenzia che vi possono essere dinamiche congiunturali relative a assestamenti di mercato delle singole imprese, ma che vi sono anche dinamiche generali complessive che vanno m o n i t o r a t e a l f i n e d i v a l u t a re l’effettivo stato di salute aziendale delle imprese coinvolte. In questo senso il campione esprime indicatori generalmente positivi per le imprese più strutturate, mentre indicatori negativi oppure di rischio per le imprese meno strutturate. Per il settore della produzione la dimensione aziendale è certamente un fattore di competitività, ma lo è anche per quello dell’installazione. Possiamo fissare a 1 milione di euro la linea di “galleggiamento” tra imprese che hanno registrato performance in crescita e aziende invece in difficoltà. Questa soglia è un indicatore interessante per chi opera nel mercato, perché può essere considerata a tutt’oggi un indicatore delle potenzialità delle aziende, in un settore che globalmente mostra interessanti indici di crescita, che fanno ben sperare per il futuro.
si presentano in ulteriore difficoltà e, dunque, pongono domande specifiche sulla necessità di dotarsi e strutturarsi per essere oggi competitivi nel mercato, proseguendo dunque nelle riflessioni già avviate lo scorso anno sulla dimensione ottimale di impresa per competere in modo adeguato nel sistema attuale del mercato della lattoneria, soprattutto lato installatori. a cura del Centro Studi YouTrade
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AttualitÃ
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Elaborazioni dati bilanci 2017-2018- Produttori di lattoneria (valori in migliaia di euro) POSIZIONE
Xxx
Xxx
FATTURATO
VALORE DELLA PRODUZIONE
VALORE AGGIUNTO
AZIENDA
XXX
2018
2017
Var. %
2018
2017
Var %
2018
2017
Var %
1
TRESOLDI METALLI Srl
120.526
106.671
13,0
121.435
104.235
16,5
10.184
9.611
6,0
2
IMT ITALIA Spa
81.514
75.690
7,7
81.637
75.822
7,7
2.029
1.435
41,3
3
ALUBEL Spa
80.968
79.180
2,3
82.325
80.824
1,9
10.782
9.877
9,2
4
SANDRINI METALLI Spa
53.167
48.027
10,7
54.695
48.538
12,7
8.766
7.738
13,3
5
MAZZONETTO Spa A SOCIO UNICO
52.958
51.749
2,3
52.139
52.141
0,0
4.267
4.125
3,4
6
O.S.A.R. Srl
29.858
26.777
11,5
30.031
26.668
12,6
9.605
9.519
0,9
7
ALPEWA Srl
22.308
20.596
8,3
22.987
21.245
8,2
2.543
2.618
-2,9
8
BELFOR ITALIA Srl
19.096
15.857
20,4
19.734
16.360
20,6
8.493
7.579
12,1
9
RIVIT Srl
18.469
17.251
7,1
18.708
17.440
7,3
4.760
4.382
8,6
10
ALPEMAC Srl
15.955
14.845
7,5
16.881
15.192
11,1
2.025
1.167
73,5
14.263
15.821
-9,9
14.307
15.853
-9,8
1.306
1.317
-0,8
13.090
9.915
32,0
13.511
10.366
30,3
3.222
2.630
22,5
Xxx SIDER TRADING Spa
11
CON SOCIO UNICO
12
MAROCCHI Srl
13
TUBOZETA Srl A SOCIO UNICO
9.636
9.148
5,3
9.751
9.262
5,3
2.324
2.225
4,4
14
SI.LEGNO PIU' Srl
9.260
9.181
0,9
9.666
9.379
3,1
2.200
2.326
-5,4
15
I.SA.L. Srl
8.950
6.375
40,4
9.316
6.428
44,9
1.019
955
6,6
16
REVOLTI LATTONERIE Srl
4.915
4.146
18,5
5.094
4.256
19,7
2.264
2.010
12,6
17
PLUVITECNICA Srl
4.401
4.547
-3,2
4.445
4.600
-3,4
577
825
-30,0
18
MONETTI GROUP Srl
3.985
3.249
22,6
19
FIERIS DI CASTELLI Srl
3.740
20
SICURPAL Srl
2.988
21
SISTEMA MONTAGGI Srl
2.810
22
D.M. SISTEMI GROUP Srl
2.666
1.718
55,2
23
MONTAGNOLI RINO S.U.R.L.
1.896
Xxxhthrthrthrt 2.205
-14,0
24
REGO Srl
1.890
1.587 XXX
19,1
25
BIAGETTI Srl
1.770
1.678
5,5
26
UNIMETAL SARDEGNA Srl
1.403
1.202
27
F.B. LATTONERIE Srl
1.394
1.088
X 3.697
2.676 2.476
4.030
3.296
22,3
1.291
1.457
-11,4
3.776
3.722
1,5
776
659
17,7
11,6
3.008
2.708
11,1
1.286
1.107
16,2
13,5
2.763
2.478
11,5
884
791
11,8
2.677
1.721
55,5
1.046
647
61,9
2.268
2.402
-5,6
815
856
-4,8
1.905
1.654
15,2
373
332
12,3
1.778
1.683
5,7
650
589
10,5
16,7
1.407
1.211
222
0,5
1.343
1.504
16,2 -10,7 x
223
28,1
277
70
298,5
Xxx1,2
28
SOCIETA' ITALIANA COPERTURE Srl
1.373
1.079
27,3
1.475
1.173
25,8
243
310
-21,6
29
MBA AMBIENTE Srl
1.299
745
74,3
1.302
748
74,0
425
232
83,3
30
LATTONERIA F.LLI SILVESTRE Srl
1.211
1.134
6,8
1.242
1.157
7,3
451
418
7,8
31
METALSAGOME Srl
1.102
990
11,4
1.157
1.039
11,4
237
348
-31,8
32
ZETADI COPERTURE Srl
721
1.591
-54,7
749
1.639
-54,3
93
360
-74,1
33
S.A.I.C. COPERTURE Srl UNIPERSONALE
658
531
23,9
659
531
24,0
322
206
56,1
34
PROFILTEK Srl
616
784
-21,3
630
787
-19,9
128
119
7,5
35
SCHATZER ALOIS Srl
609
481
26,8
672
616
9,0
193
131
46,9
36
JUKA Srl A SOCIO UNICO
518
466
11,0
530
467
13,5
257
273
-5,7
37
CONTAVALLI Srl
491
675
-27,3
491
678
-27,6
36
47
-23,3
38
F.P.L. Srl
489
508
-3,8
494
524
-5,7
69
91
-24,5
39
CILENTO GRONDE Srl
480
633
-24,1
502
630
-20,3
186
220
-15,6
40
VENETA COPERTURE & BONIFICHE Srl
358
383
-6,5
359
384
-6,5
166
161
2,8
MOL
UTILE NETTO
TASSO CAPITALE DI DI RISCHIO (MEZZI PROPRI) INDEBITAMENTO
2018
2017
2018
2017
2018
2018
4.409
4.115
1.981
1.392
24.798
1.507
908
618
168
2.766
4.040
2.822
1.739
744
6.578
5.833
4.003
3.492
ROS
ROE
INDICE DI INDIPENDENZA FINANZIARIA
INDICE DI LIQUIDITÃ&#x20AC; IMMEDIATA (ACID TEST)
2018
2018
2018
2018
2017
POSIZIONE
75
CASH-FLOW
2017
2018
2017
2,4
2,8
2,47
2,70
7,99
29,65
0,72
3.418
2.630
1
8,5
10,9
1,62
1,00
22,35
10,56
0,87
807
316
2
15.414
2,9
3,8
2,94
1,85
11,28
25,70
0,87
3.397
2.102
3
13.037
2,4
3,3
10,45
10,15
30,71
29,02
0,85
5.026
4.452
4
1.071
962
528
51
15.769
1,5
1,7
0,67
0,87
3,35
39,25
0,84
1.243
560
5
5.405
5.549
3.330
3.687
3.813
3,0
0,7
16,44
18,88
87,34
24,86
1,21
3.825
4.179
6
814
948
517
565
12.744
0,4
0,4
2,70
3,48
4,06
70,87
1,37
729
795
7
2.687
2.081
1.573
1.104
11.015
1,2
1,3
11,92
10,61
14,28
46,45
1,47
1.984
1.504
8
2.222
1.860
1.287
1.157
5.438
2,2
2,8
10,85
9,74
23,66
30,85
1,53
1.504
1.337
9
1.180
498
608
209
3.717
3,7
2,2
5,63
1,90
16,36
21,17
1,16
889
425
10
922
890
588
518
4.116
0,8
0,8
6,07
5,30
14,29
54,89
3,04
644
570
11
1.156
684
671
364
2.761
2,6
2,6
7,47
5,87
24,29
27,75
0,83
848
466
12
463
393
270
170
1.147
6,1
5,7
3,30
3,18
23,54
14,04
1,04
415
273
13
684
579
125
25
3.091
4,2
4,5
3,27
2,56
4,03
19,10
0,85
506
368
14
476
495
115
140
2.628
2,1
1,8
2,32
3,32
4,38
32,75
1,15
383
423
15
1.565
1.485
841
770
7.950
0,3
0,4
21,34
24,92
10,58
77,29
2,05
1.357
1.222
16
257
514
72
252
3.177
0,4
0,5
3,73
9,26
2,27
69,33
4,92
164
345
17
-93
141
25
15
699
5,5
5,2
-4,43
2,00
3,55
15,46
0,77
108
90
18
158
169
23
17
575
3,9
4,8
2,74
3,05
3,95
20,28
0,45
78
73
19
330
273
74
34
779
4,1
4,6
6,52
5,35
9,52
19,55
0,89
209
164
20
231
195
41
52
345
6,8
8,6
4,46
4,25
11,80
12,83
0,91
147
142
21
241
107
145
58
275
4,3
7,8
8,51
5,47
52,69
18,72
1,67
159
71
22
308
359
54
106
1.853
1,1
1,0
5,57
7,77
2,91
48,12
1,46
256
294
23
160
169
57
55
130
11,0
17,5
6,25
7,72
43,77
8,30
0,78
99
102
24
169
100
58
17
963
0,6
0,6
5,30
2,23
5,98
63,66
1,92
133
79
25
58
50
21
25
166
4,7
4,7
2,50
3,37
12,52
17,60
0,74
44
34
26
55
24
0
3
24
57,8
66,6
1,32
0,59
1,79
1,70
0,56
37
21
27
81
94
10
18
783
1,5
1,7
2,59
4,72
1,28
39,62
0,49
56
62
28
70
48
13
7
163
1,9
1,0
4,13
4,60
8,02
34,28
1,60
30
20
29
151
90
41
0
2.037
0,4
0,5
5,27
0,67
1,99
73,32
1,93
128
83
30
65
98
2
25
169
3,5
3,1
0,53
3,80
1,01
22,05
0,80
61
85
31
-46
170
-107
76
619
0,7
1,3
-13,32
7,94
-17,32
59,97
3,88
-58
120
32
21
24
-2
3
31
6,5
4,4
1,00
1,61
-5,10
13,36
0,54
12
18
33
26
31
9
12
416
0,9
0,9
2,99
2,84
51
22
-81
-78
2.747
0,1
0,2
14
29
1
11
41
2,8
3,2
1,33
36
31
11
6
116
4,8
5,5
5,34
-16
28
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28,2
33,6
73
71
16
14
176
4,4
3,9
44
35
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0,8
1,2
2,15
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2,00
16
21
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88,28
6,24
62
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35
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1,84
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1,44
8
19
36
2,86
9,82
17,22
0,92
21
18
37
-4,21
4,56
-225,57
3,43
0,68
-36
11
38
5,77
4,00
8,85
18,39
0,95
61
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39
12,23
8,49
37,16
54,15
3,77
43
34
40
-15,17 -21,48
Cantiere del mese
76
Mazzonetto
Una pelle speciale PER IL METALLO
Per un edificio a Treviso i classici materiali edili sono stati sostituiti da un telaio di legno performante, rivestito con una superficie ventilata realizzata con il sistema The Skin aggraffato di alluminio Vestis
Il progetto, curato da Gruppofonarchitetti, ha vinto il premio The Plan Award Winner House Future
E
ra una di quelle casette anni Sessanta alla periferia di Treviso, costruita su un piccolo lotto con tecnologie costruttive povere e standardizzate. Caratteristica principale del piccolo edificio: le tipiche due falde del tetto che non si incontrano. Uno schema che rappresentava la
normalitĂ , al punto di essere diventato la norma allâ&#x20AC;&#x2122;interno di leggi e regolamenti. Quasi impossibile e antieconomico il suo recupero, in particolare normativo: invarianza idraulica, adeguamento sismico, adeguamento impiantistico, energetico e acustico. La soluzione è stata demolire e rico-
Xxx Xxx
Xxx
XXX Xxx
X
Xxx
Xxxhthrthrthrt XXX x
- Gennaio 2020
77
La soluzione è stata demolire e ricostruire tutto con un nuovo telaio di legno performante, rivestito da una pelle metallica ventilata
PRIMA
- Gennaio 2020
Lâ&#x20AC;&#x2122;involucro consiste in un guscio in alluminio Vestis, con finitura 3D della vernice, che dona naturalitĂ e dinamismo alla superficie
Attualità
78 Planimetria
Xxx
struire tutto con un nuovo telaio di legno performante, rivestito da una pelle metallica ventilata realizzata con il sistema The Skin aggraffato, in alluminio Vestis, che segue le forme della struttura. Una scelta durevole nel tempo e prestazionale dal punto di vista energetico. Il progetto, curato da Gruppofonarchitetti, ha vinto il premio The Plan Award - Winner House Future.
del piano terra
Xxx
SUPERARE I LIMITI Serviva qualcosa che nonostante i vincoli, anche economici, fosse in grado di rompere lo schema tipologico muro-tetto a falde. Qualcosa in grado di trasformare le rigide linee tipiche di quegli edifici che non possono beneficiare di diversi rapporti geometrici a causa di discutibili costrizioni normative. Togliere gli spigoli e compensare la mancanza di proporzioni con forme arrotondate è stata un’operazione resa possibile grazie al supporto tecnico della Mazzonetto che, grazie ai tecnici della divisione The Skin, si è resa disponibile a superare i limiti, affrontando nel dettaglio la sfida progettuale. Il connubio tra alta qualità dei prodotti e assistenza tecnica propria di un’azienda con più di trent’anni di esperienza si è dimostrato fin da subito efficace, nell’individuazione di The Skin aggraffato in Vestis come miglior rivestimento per assecondare le nuove forme dell’edificio. Il successo dell’operazione, poi, è stato garantito grazie anche all’alta professionalità dell’installatore, l’azienda Lattonerie Bonora di Montebelluna.
GRUPPOFONARCHITETTI Fondato dagli architetti Nicola Salviato e Oscar Scomparin, lo studio Gruppofonarchitetti nasce nel 1988 a Mestre (Venezia) come contenitore di esperienze multidisciplinari, ed è ora composto da una dozzina di architetti, alcuni dei quali svolgono attività didattiche all’Università. Nei trent’anni di attività, grazie a un elevato numero di Xxxxxxx realizzazioni, ha indagato e sviluppato progetti e ricerche sui seguenti temi: beni culturali, bioarchitettura legata all’abitare, rigenerazione urbana e del territorio agricolo e, recentemente, complessi produttivi/ industriali in aree dismesse. Numerosi progetti di edifici in legno sono in corso di realizzazione, mentre una parte dello studio si è specializzata in format food&beverage per player internazionali: sono oltre 200 le realizzazioni in quattro continenti, 18 Paesi e 60 città. Tra i numerosi premi vinti dallo studio, l’ultimo è stato The Plan Award 2019, un riconoscimento che ha ottenuto anche per il progetto di Treviso descritto in queste pagine.
- Gennaio 2020
FORME E MATERIALI È stato necessario rompere sia con le forme sia con i materiali. Il muro in mattoni intonacato, per esempio, sarebbe risultato anacronistico, e per questo l’involucro consiste ora in un guscio in alluminio Vestis, con finitura 3D della vernice, che dona naturalità e dinamismo alla superficie. Realizzato secondo le specifiche tecniche dettate dalla divisione The Skin di Mazzonetto, il rivestimento rappresenta la risposta più adeguata alle esigenze sia formali che tecnologiche del progetto, in quanto offre una lunga e garantita durabilità nel tempo, grazie all’utilizzo di vernici super-poliestere in Coil Coating dagli spessori importanti rispetto alla media (35µ): questo strato di colore è resistente agli sbalzi termici e alle intemperie e, allo stesso tempo, è adatto a subire forti stress in fase di lavorazioni quali il serraggio della doppia piega aggraffata, come è accaduto per la posa in questione. Altra importante caratteristica del manto in Vestis è la resistenza alla corrosione, data dalle caratteristiche intrinseche della lega di alluminio utilizzata, ulteriormente protetta da un’importante strato di vernice (20 µ) sulla faccia B, il lato interno del rive-
79 LATTONERIE BONORA Artisti lattonieri dal 1930, la famiglia Bonora non ha mai rinunciato negli anni, attraverso guerre e crisi, alla qualità del proprio prodotto. Il logo dell’azienda si ispira a uno dei lavori più iconici del Mastro Giovanni Bonora, da cui tutte le generazioni successive hanno tratto ispirazione: un doccione metallico raffigurante un drago, interamente realizzato a mano. Complice la storia di quegli anni, Giovanni passò presto il testimone al figlio Ivano, il quale si specializzò sia nel settore civile sia in quello industriale. A capo dell’azienda oggi c’è Diego, che non ha tardato a trasportarla nella modernità. Infine, anche il figlio di Diego, Federico, è entrato a farne parte nel 2018. Lattonerie Bonora è specializzata in un’ampia gamma di servizi che abbracciano la realizzazione sia di opere di lattoneria sia di coperture e facciate metalliche, come pure la stampa, piegatura e calandratura di laminati metallici.
stimento, a contatto con il piano di posa. Infine, il materiale garantisce un’importante resistenza alla rottura, anche in presenza di forti sollecitazioni, pur mantenendo estrema leggerezza: una copertura aggraffata in alluminio Vestis, infatti, pesa solo 1/10 rispetto a una copertura tradizionale.
Render di progetto
Giacomo Casarin
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- Gennaio 2020
Lattoniere del mese
80
TeXe Prefa
IlSiaXri tetto torna
CX ALL’ETÀ DELL’ORO
Il prestigioso edificio Korb-Etagen, a Vienna, risplende con una nuova copertura grazie alle scaglie Mayagold dell’azienda Prefa. Un rivestimento distintivo che si accosta in maniera complementare a quello in rame della vicina Zacherlhaus
L’impresa pXa
I
Il Korb-Etagen, edificio nel centro di Vienna costruito sul finire dell’Ottocento, con la nuova copertura di Prefa
SotXci, Lucca
S
l Korb-Etagen, situato nella Brandstätte, strada nel centro di Vienna, è stato costruito sul finire dell’Ottocento, ma l’aspetto che lo caratterizza risale a un rifacimento degli anni Cinquanta del Novecento. «La prestigiosa posizione non rende semplice il compito di eXinfondere nuova linfa a questo palazzo», spiega Stefan Ferenczy, fondatore della Behf Architects e responsabile del progetto Korb-Etagen. Che, difatti, sorge fra il duomo di Santo Stefano e la Peterskirche della capitale austriaca.
- Gennaio 2020
81 «Xre»
Sotto, X
- Gennaio 2020
Lattoniere del mese
82
LA RISTRUTTURAZIONE «Il palazzo, che presenta un attico aggiunto successivamente all’impianto originario, è stato completamente riorganizzato nella sua struttura», racconta Ferenczy. «Quando ci si trova a lavorare su un immobile del genere, occorre rispettare non soltanto l’architettura originaria, ma anche il contesto circostante». Il nome Korb-Etagen è ripreso dalla storica sala da caffè di via Brandstätte, al civico 9, mentre di fronte al palazzo sorge la Zacherlhaus, con il suo magnifico tetto in rame dall’ineguagliabile estetica. «L’obiettivo è stato creare un tetto distintivo che si accostasse in maniera complementare», spiega l’architetto, che identifica nella scelta del materiale uno dei momenti decisivi: «Scandole in legno non sarebbero state adeguate, così come il rame: sarebbe stata una scelta troppo azzardata. Una copertura in metallo era quello che ci voleva. E un tetto in metallo è diventato un tetto dorato, che non imita quello vicino, ma gli si affianca in maniera distintiva. I dettagli sono puliti, eleganti, sobri, lineari, lisci e semplici». Non è stato facile unire i diversi elementi e farne un tetto organico: i tre volumi che compongono il palazzo, infatti, hanno altezze diverse, con strutture eterogenee e irregolari. Il materiale perfetto allo scopo, tuttavia, è stato trovato: la splendente tonalità oro scelta da Ferenczy è stata realizzata su misura da Prefa. Le scaglie 29x29 sono risultate perfette per forma e dimensioni, e le caratteristiche della materia prima rispondevano in tutto e per tutto ai requisiti ricercati. Tanto che le stesse scaglie, nel colore oro perlato, sono state usate anche per il rivestimento delle facciate verticali del piano attico.
TeXe
SiaXri CX
L’impresa pXa
SotXci, Lucca
S
eX
ESPERIENZA E CREATIVITÀ Della posa in opera si è fatta carico l’impresa storica di lattoneria e servizi edili Hans Drascher. «Su realtà preesistenti bisogna operare con particolare cura», spiega Drascher. «Per
LA SCHEDA • • • •
- Gennaio 2020
Tipologia: ristrutturazione Progetto: Behf Architects Luogo: Vienna Rivestimento: Prefa Scaglia 29 in alluminio preverniciato, formato 290x290 mm, con spessore 0,7 mm
83
La splendente tonalità oro scelta è stata realizzata con Prefa Scaglia 29
Sotto, X
esempio, è necessario evitare le infiltrazioni d’acqua durante i lavori». Una ristrutturazione non è mai una cosa facile, e lavorare in un cantiere come questo presenta grandi sfide logistiche: «Le condizioni di spazio sono molto limitate, le forniture vanno fatte prima che la città si svegli e che cominci l’affaccendato viavai», sottolinea Drascher. Un progetto speciale come questo non richiede soltanto esperienza e abilità tecniche, ma anche fantasia, poiché bisogna continuamente improvvisare. «La composizione, così com’era stata concepita dall’architetto, era tutto fuorché una soluzione ordinaria», prosegue l’imprenditore. «I rivestimenti di facciata e i cornicioni sono di grande effetto e richiedono meticolosità e finezza, perché il committente, i suoi inquilini e l’architetto si aspettano una perfezione come quella dei prodotti industriali. Ma anche noi, che lavoriamo di cesoia e di martello, esigiamo che il lavoro sia eseguito con assoluta precisione». Giacomo Casarin
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Sandrini Metalli
Sandfuture
IL TETTO DEL FUTURO Il sistema di copertura per basse pendenze a giunto drenante è la nuova tecnologia offerta dall’azienda, che con la Divisione Architecture è in grado di assistere il cliente nelle scelte progettuali, per raggiungere una soluzione di design e la migliore prestazione in tema di tenuta idrica
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el 2019 Sandrini Metalli acquisisce la tecnologia di un sistema di copertura per tetti a bassa pendenza, sviluppandone fin da subito le potenzialità. Nasce da qui la Divisione Architecture, che propone una soluzione di design con prestazioni eccellenti in tema di tenuta idrica anche in assenza di pendenza e in allagamento
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85 totale. La competenza dell’ufficio tecnico, in grado di personalizzare gli interventi, si fonde con la conoscenza dei metalli e del loro utilizzo: grazie a questo connubio il sistema garantisce performance e durata nel tempo. NESSUN FISSAGGIO ESTERNO L’assenza di fissaggi in vista conferisce al prodotto un elevato standard estetico ed è inoltre sinonimo di sicurezza nel tempo contro gli agenti atmosferici maggiormente avversi. Le speciali staffe di fissaggio sono studiate per permettere la dilatazione dei materiali e consentire l’installazione di coperture a elementi continui sia in copertura che in facciata. Il sistema è studiato per permettere l’installazione di impianti fotovoltaici, linee vita di sicurezza e quant’altro necessario, senza mai forare la copertura. L’elemento di grande diversificazione e sicurezza di Sandfuture è rappresentato dallo speciale sistema brevettato con giunto d’incastro a pressione, estremamente compatto ed ermetico, unico per la propria sezione sferica di dimensioni contenute, che garantisce una chiusura stagna e duratura nel tempo con una semplice pressione da parte dell’operatore. RAPIDITÀ DI MONTAGGIO Il sistema Sandfuture consente rapidità di montaggio degli elementi attraverso una semplice
pressione con mani o piedi. L’operatore si accorge immediatamente della chiusura delle lastre grazie al repentino suono metallico che lo avverte durante la pressione. Una caratteristica unica che permette l’installazione con una velocità di posa mai vista prima. Sandfuture permette di realizzare elementi continui di dimensioni illimitate, eliminando sovrapposizioni esterne. Questa caratteristica originale permette al sistema di proporsi quale soluzione ideale per i nuovi progetti con edifici a grandi luci e per la ristrutturazione di fabbricati, con copertura piana o travi a Y, che presentano evidenti problematiche relative allo smaltimento delle acque. GIUNTO DRENANTE SEMPRE ATTIVO La tecnologia e know-how di Sandfuture è rappresentata principalmente dal singolare giunto di sovrapposizione con incastro laterale, studiato per il bloccaggio degli elementi con incastro a pressione, ulteriore garanzia di sicurezza per la tenuta idrica del manto in qualsiasi condizione atmosferica. A conferma di ciò, dispone di un primo canale di smaltimento superiore in grado di fermare l’eventuale risalita, interrompendo il flusso in modo da ottimizzare l’eccedenza in maniera graduale, attraverso il canale di contenimento drenante di emergenza principale situato nella parte terminale del profilo. Lo speciale sor-
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Il sistema è studiato anche per consentire l’installazione di impianti fotovoltaici e linee vita di sicurezza, senza mai forare la copertura. Sotto, la copertura della nuova mensa ad Amatrice (Rieti)
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86 Con Sandfuture è possibile garantire la tenuta idrica anche in condizioni di totale immersione
Sotto, la nuova mensa di Amatrice. In alto, la copertura della chiesa a Orta Nova (Foggia)
monto laterale di Sandfuture, caratterizzato dal giunto drenante costantemente attivo, garantisce impermeabilità e tenuta idrica anche in condizioni atmosferiche avverse. Attraverso l’impiego di una speciale guarnizione inserita nella parte superiore del giunto drenante e denominata Future Live, associata all’impiego della Future Staf per il bloccaggio delle lastre nel canale principale di contenimento interno senza alcuna foratura meccanica, è possibile garantire la tenuta idrica anche in condizioni di totale immersione. MASSIMA VERSATILITÀ Il design prestigioso, le linee simmetriche di irrigidimento e la sezione innovativa conferiscono a Sandfuture un notevole valore dal punto di
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vista estetico, che lo pone come soluzione ideale per la realizzazione di coperture residenziali di prestigio, istituti scolastici, impianti sportivi, edifici commerciali, nuovi capannoni industriali, aeroporti e ristrutturazioni. Il sistema è disponibile in tante differenti colorazioni e tipologie di materiale. Ma non solo. Sandfuture è veramente versatile: consente anche di attrezzare la produzione direttamente in cantiere, attraverso l’utilizzo di un’unità mobile, denominata Sandfuture Unit, specificamente studiata per trasferire l’intera produzione in ogni parte del mondo. Sandfuture Unit viene trasportata direttamente in cantiere su uno speciale container attrezzato e consente di ottenere elementi continui di dimensioni illimitate con curvature speciali, in grado di ottemperare alle richieste più disparate del mercato. Questa speciale dotazione, insieme al personale specializzato al suo utilizzo, sono in grado di produrre lastre anche direttamente in quota. Si tratta di un sistema innovativo di produzione che permette di annullare i rischi dovuti al trasporto e rappresenta un grande valore aggiunto per determinate tipologie di edifici. L’ufficio tecnico commerciale della Divisione Architecture Sandrini Metalli è a disposizione per offrire supporto nelle scelte progettuali e nello studio di fattiblità della soluzione ideale per il cliente, nei più brevi tempi possibili e con la garanzia di un’esperienza lunga settant’anni. Giovanni Argento
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Una scuola in provincia di Sondrio è rinata grazie al rifacimento del tetto, ricostruito con una sottostruttura Xxxposato un sistema termoisolante in legno, su cui è stato ventilato con rivestimento in lastre metalliche continue, per una perfetta tenuta anche a pendenze molto basse
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olpita da una forte nevicata, la copertura della scuola primaria J. H. Pestalozzi di Chiavenna (Sondrio) ha subito notevoli danni dovuti al carico della neve, che in poco tempo ha causato il crollo di una porzione del tetto. Fortunatamente, non ci sono state conseguenze per alunni e insegnanti. Ma l’edificio è stato chiuso e i bambini trasferiti nell’attiguo plesso della scuola secondaria dello stesso istituto comprensivo Giovanni Bertacchi. Un anno dopo, la sede scolastica ha festeggiato la riapertura, anche grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo, che ha consentito un rapido reperimento delle risorse, per un intervento complessivo che ha interessato la copertura di entrambe le
ali dell’edificio, su una superficie di oltre mille metri quadri. IL PROGETTO Il progetto di ristrutturazione del tetto è stato curato dall’ingegnere Filippo Mastai dello Studio Bianco & Mastai di Chiavenna ed eseguito dall’impresa Dal.Ma. L’intervento ha previsto inizialmente la demolizione della sottostruttura in muricci e tavelle in laterocemento, risalente agli anni Sessanta. A partire dalla soletta in cemento, è stata ricostruita una nuova sottostruttura molto più leggera, con un’orditura primaria e secondaria in legno, sormontata da un tavolato in legno abete/larice, un isolamento termico ad elevate prestazioni e, infine, un ri-
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89 vestimento metallico. Di particolare rilevanza architettonica è il ripensamento della geometria della falda, in base all’analisi del costruito, che è stata abbassata fino a raggiungere una pendenza di circa il 10%, con un’altezza al colmo di appena 1 metro. Ecco, quindi, la nuova stratigrafia della copertura: tavolato in legno abete/larice posati sull’orditura lignea, barriera al vapore e i pannelli Isotec Parete di Brianza Plastica, di spessore 120 millimetri, i cui correntini metallici integrati svolgono la doppia funzione di creare l’intercapedine ventilata (40 millimetri) e di supportare il rivestimento metallico. L’intervento di rifacimento della copertura è stata occasione preziosa per potenziare in maniera sostanziale l’isolamento termico del tetto apportando, grazie alle elevate prestazioni del poliuretano espanso rigido di cui è fatto Isotec Parete, egregi risultati di efficientamento energetico, che si aggiungono ai vantaggi apportati dalla riqualificazione dell’impianto di riscaldamento. LEGGERO E AFFIDABILE Il sistema Isotec Parete, scelto per questo intervento, presenta un correntino asolato con un piatto di 8 centimetri, più ampio rispetto
al classico pannello Isotec per le coperture, in modo da garantire un supporto ottimale alle staffe di fissaggio del rivestimento metallico. La leggerezza del sistema isolante, abbinata a quella del rivestimento metallico, è risultata fondamentale nel creare un nuovo manto di copertura che non gravasse sulle strutture esistenti. Inoltre, la ventilazione naturale che si attiva fra lo strato isolante e il rivestimento, grazie al correntino asolato, consente di ottimizzare il benessere abitativo nelle aule del piano superiore, agevolando il rapido smaltimento dell’umidità in inverno e il deflusso dell’aria calda dovuta all’irraggiamento solare estivo. «Il sistema Isotec Parete è una soluzione isolante completa e semplice da posare», spiega il progettista, l’ingegnere Filippo Mastai. «Nel caso della ristrutturazione della scuola di Chiavenna l’abbiamo scelto in abbinamento con una lastra metallica continua, realizzando così una copertura con tenuta all’acqua, nonostante una pendenza molto bassa, intorno al 10%». RAPIDITÀ DI POSA L’impresa Dal.Ma., a cui sono stati affidati i lavori, ha apprezzato molto i vantaggi che il
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La leggerezza del sistema isolante è risultata fondamentale nel creare un nuovo manto di copertura
La falda del tetto è stata abbassata fino a raggiungere una pendenza di circa il 10%, con un’altezza al colmo di appena 1 metro
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sistema offre in fase di lavorazione: la versatilità, la maneggevolezza, la pedonabilità, la facilità di taglio e sagomatura direttamente in cantiere, solo per citarne alcune. «Isotec Parete è una soluzione completa che consente di ottimizzare le diverse fasi di lavorazione», spiega Tommaso D’Alessandro, direttore tecnico di Dal.Ma. «Con la posa di un unico prodotto, il sistema di Brianza Plastica racchiude in sé un’eccellente coibentazione con spessori contenuti, la barriera al vapore, una seconda impermeabilizzazione e la ventilazione, insieme alla sottostruttura di supporto che si adatta perfettamente a tutti i tipi di rivestimento per coperture e pareti, sia continui che discontinui». Per la posa del sistema di isolamento ventilato e del rivestimento sono state necessarie solo due settimane di lavoro da parte di tre operatori.
Il sistema Isotec offre versatilità, maneggevolezza, pedonabilità, facilità di taglio e possibilità di sagomatura direttamente in cantiere
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ATTENZIONE AI DETTAGLI «La lavorazione non ha presentato particolari problematiche», prosegue D’Alessandro. «Mentre abbiamo riservato grande cura alla realizzazione dei dettagli esecutivi: in particolare, la geometria della copertura era caratterizzata da diversi compluvi e displuvi, di cui curare i collegamenti sia a livello di strato isolante che di rivestimento esterno. Nello specifico, in corrispondenza dei displuvi abbiamo realizzato, fra i pannelli isolanti, delle canalette in alluminio per convogliare l’acqua piovana verso gli scarichi laterali, mentre sul colmo sono state installate le linee vita. Infine, nel punto di partenza in gronda, sono stati posizionati gli appositi listelli aerati e sul rivestimento ultimato sono state disposte le linee paraneve, a completamento dell’opera». 6 ata nalizz
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Giacomo Casarin Perso d 5.indd 30x28 74.ind slim_2 parisR-IV COVE ADV YT
LA SCHEDA TIPOLOGIA: rifacimento copertura edificio scolastico COMMITTENTE: Comune di Chiavenna Xxxxxxx LUOGO: Chiavenna (Sondrio), Italia PROGETTO E DIREZIONE LAVORI: ing. Filippo Mastai, Studio Bianco & Mastai, Chiavenna (Sondrio) IMPRESA REALIZZATRICE: Dal.Ma. di Bagheria (Palermo) DIRETTORE TECNICO DELL’IMPRESA: geom. Tommaso D’Alessandro ISOLAMENTO COPERTURA: sistema Isotec Parete di Brianza Plastica, spessore 120 mm RIVESTIMENTO COPERTURA: lastre in metallo SUPERFICIE DI COPERTURA ISOLATA: 1.090 mq
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Il lattoniere prende
UNA BUONA PIEGA Efficienza, rapidità, precisione. Sono le caratteristiche della piegatrice Thalmann a doppia bandiera con carico automatico, che permette di eliminare costi e rischi. Una soluzione che oggi è più accessibile alle aziende grazie agli incentivi fiscali introdotti per l’Industria 4.0
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n base al profilo da lavorare, il processo di piegatura richiede passaggi complessi di rotazione e ribaltamento. Con i sistemi tradizionali è sempre stato necessario l’intervento contemporaneo di più di un operatore, secondo la lunghezza del profilo, del peso e del tipo di materiale. Ma con la tecnologia a doppia bandiera Thalmann la manipolazione manuale dei pezzi viene meno, o si riduce al minimo. Due lame di piega permettono la piegatura in entrambe le direzioni: in modo automatico, efficiente, rapido ed estremamente preciso.
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Flavio Baietti. Sotto, piegatrice a doppia bandiera della Thalmann
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AUTOMAZIONE VINCENTE «La Thalmann a doppia bandiera con carico automatico è una piegatrice automatica in grado di eseguire profilati in multimateriale», spiega Flavio Baietti, responsabile commerciale di Alpemac. «Si tratta di una macchina che abbiamo da una decina d’anni, ma che ha subito parecchie trasformazioni nel corso del tempo. L’elemento innovativo, infatti, consiste in un sistema a ventose per caricare la lamiera all’interno della macchina: una soluzione che permette di eliminare costi e rischi, poiché sostituisce le due persone addette al carico». Più sicurezza e più produttività, quindi, sono i vantaggi della Thalmann rispetto alle altre soluzioni presenti sul mercato. «Il 2020 è l’anno giusto per avvicinarsi a questo tipo di tecnologie, grazie agli
aiuti dell’Industria 4.0», prosegue Baietti. «Noi di Alpemac siamo disponibili a fare tutte le dimostrazioni del caso sulla macchina Thalmann, presso il nostro showroom a Lonato del Garda (Brescia)». I PLUS DEL PRODOTTO L’innovativo sistema Dynamic folding technology (Dft) aumenta decisamente la velocità di piega e di conseguenza anche il carico produttivo. In più, il modello Thalmann a doppia bandiera con carico automatico garantisce il massimo grado di precisione angolare e di parallelismo anche per i profili più complessi, grazie all’ineguagliabile tecnologia cinetica dell’albero a camme che sincronizza la lama superiore e di piega. La geometria modulare dell’utensile contribuisce, in modo determinante, ad aumentare la flessibilità e lo spazio di lavorazione, mentre il raffinato sistema di pinze automatiche garantisce un posizionamento preciso della lamiera anche a tempi di lavorazione elevati. Infine, il programmatore Cnc, intuitivo e semplice da utilizzare, permette di lavorare in tutta sicurezza e con la massima redditività. Giacomo Casarin
Sopra, da sinistra, particolare della piegatrice Thalmann e lavorazione della lamiera. Sotto, la novità del sistema di carico automatico
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In collaborazione con Schatzer
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Schatzer News
Il sistema combinato x4 (Sc x4) brevettato, certificato e omologato
La ditta Schatzer Dachtechnik Srl ha creato Schatzer News per informare i propri clienti, ma anche gli studi di progettazione e i rivenditori sugli ultimi sviluppi dei propri prodotti e delle loro prestazioni. I nostri prodotti e i loro possibili utilizzi sono una realtà in continua evoluzione. Questa comunicazione è stata pensata per farvi conoscere più da vicino questo ampio spettro di possibilità. Il 2013 segna un nuovo passo nella scala evolutiva dei sistemi di fissaggio per coperture a doppia aggraffatura. Attraverso un costante lavoro di ricerca e sviluppo, fatto di prove e analisi condotte nel 2013, siamo riusciti a creare una nuova generazione di sistemi di fissaggio per tetti aggraffati. La nuova generazione delle graffette fisse e scorrevole è brevettata, certificata e omologata per il fissaggio per coperture a doppia aggraffatura. I vantaggi delle graffette LFHU: • altissima resistenza a estrazione e a taglio • massima stabilità • montaggio rapido e senza deformazioni • altezza variabile da 25-60 mm • test con diversi tipi e spessori di stuoie per la determinazione dell’altezza graffetta giusta, in modo da ottenere la pretensione ottimale • Tempo di montaggio/graffetta con tre viti: 6 - 7 secondi I vantaggi delle graffette LSHU: • altissima resistenza a estrazione
LSHU-2012
LFHU-2012
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massima stabilità montaggio rapido e senza deformazioni altezza variabile da 25-60 mm lungo scorrimento senza bloccaggio ampio spazio per la dilatazione trasversale nessun bloccaggio della parte superiore della graffetta da morsetti vari Test con diversi tipi e spessori di stuoie per la determinazione dell’altezza graffetta giusta, per ottenere la pretensione ottimale E´ irrilevante un’esatta centratura tra la parte superiore e la parte inferiore della graffetta Silenziosa agli sbalzi termici Tempo di montaggio/graffetta con tre viti: 6 - 7 secondi
Non essere mai soddisfatti delle proprie conquiste, ma guardare continuamente al futuro, con questo slogan rimaniamo sempre fedeli a noi stessi. Per questo siamo orgogliosi di po-
tervi presentare da vicino il nostro prodotto e le sue caratteristiche. Per la prima volta è stato raggiunto un incremento nell’ordine di 10 volte della resistenza al carico di rottura tra la base e la parte superiore delle graffette scorrevoli. A fronte di un carico di rottura di 40 kg delle tradizionali graffette scorrevoli, numerosi test di estrazione condotti sulle nostre graffette scorrevoli Lshu-2012 hanno registrato dei valori che vanno da un minimo di 420 fino a un massimo di 460 kg. Questo straordinario risultato richiede necessariamente un ripensamento di tutto il sistema di progettazione e di fissaggio. Il punto debole non è più concentrato tra la parte inferiore e quella superiore della graffetta, ma si sposta nello spazio reso tra lo strato sottostante (il tavolato) e la base della graffetta. Il nostro sistema Sfag-2011 brevettato è già in linea con questi nuovi requisiti. Ma è necessario prestare attenzione che anche il tavolato e il suo fissaggio siano in condizione di sostenere i carichi maggiorati.
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95 Con un passo tra aggraffatura di 430 mm e un passo delle graffette di 120 mm siamo ora in grado di trasferire sul tavolato una capacità di carico per mq con un fattore di sicurezza 2 pari a 3.634 kg/mq. Progettazione e calcoli acquistano un ruolo quanto mai decisivo nella definizione di tutta una serie di strutture montate su una copertura in aggraffato, con il vantaggio di non penetrare le lamiere e quindi di non comprometterne l’impermeabilità. Una doppia aggraffatura con costruzione può essere certificata senza problemi. Tabelle di carico e rapporti di prova possono essere forniti su richiesta ai partner commerciali e ai progettisti che si occupano di effettuare i calcoli. Tutto ciò ai fini della nostra e della vostra sicurezza. Grazie al sistema combinato x4 (Sc x4) le direttive della ditta Schatzer sono applicabili ai seguenti componenti a noi conosciuti: • dispositivi di sicurezza • impianti fotovoltaici a montaggio orizzontale e verticale • impianti fotovoltaici a montaggio su supporti inclinati regolabili • sistemi paraneve standard e per impianti fotovoltaici • recinzioni di protezione • ancoraggi per antenne e similari
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cartelli pubblicitari dispositivi di climatizzazione terrazze sul tetto piastrelle in ceramica di grande formato come facciata per superfici in tutte le pendenze rivestimento in legno
Il nostro sistema è particolarmente interessante per i lattonieri che possono in questo modo offrire ai propri committenti una soluzione completa, che ha anche il vantaggio di essere certificata e testata. Il sistema combinato x4 (Sc x4) è brevettato, certificato e omologato - progettato per i lattonieri attraverso 4 punti principali: • Sc x4/1: sistema di fissaggio Sfag 2011 per doppia aggraffatura • Sc x4/2: sistema anticaduta per doppia aggraffatura (singolo o per superficie tetto) • Sc x4/3: sistema paraneve adatto alle esigenze • Sc x4/4: sistema di fissaggio per pannelli solari e fotovoltaici, rivestimenti in legno o ceramica Relativamente allo sviluppo di Sc x4: Di fronte a un costante aumento di danni strut-
turali e di problemi sui rivestimenti del tetto dovuti principalmente a errori progettuali come a «Xre» insufficiente preparazione tecnica degli artigiani, il sistema Sc x4 garantisce che il lattoniere riesca a coordinare e montare l’intero sistema e le strutture sulla copertura e/o di controllare i prodotti di fornitori terzi, in modo da evitare danneggiamenti alla copertura. Applicando il sistema Sc x4 SA, inoltre sarà evitato che vengano ignorati i principi di base della fisica, come la dilatazione e le cause della corrosione, differenze di altezza dovute a utilizzo di prodotti terzi e problemi statici. Adempiendo quanto descritto, sarà possibile certificare l’intero sistema combinato (Sc x4).
Srl Schatzer Dachtechnik Srl Via Julius Durst 20 - 39042 Bressanone (BZ) Tel.: +39 0472 835 612 Fax: +39 0472 838 242: Cell.: +39 348 360 33 36 E-Mail: info@schatzerdt.it www.schatzer-alois.it
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Attualità
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el 2018 le denunce di infortunio sul lavoro sono state più di 641 mila, di cui 1.133 hanno avuto esito mortale. Da anni non si registrava un dato così allarmante e non si registrava al contempo un così alto numero di sanzioni ai danni delle imprese per mancata formazione. Inoltre, la tendenza dei dati rilevati nel primo bimestre 2019 evidenzia un aumento delle denunce di infortunio e degli incidenti sul lavoro in tutte le regioni italiane, in tutte le fasce di età. Il recepimento della formazione è diventato per il datore di lavoro un fattore determinante per ridurre le probabilità di infortunio. E per farlo serve il lavoro congiunto di tutte le figure professionali coinvolte, con l’obiettivo di garantire formazione e adeguata informazione, responsabilizzare gli addetti ai lavori e assicurare maggior controllo da parte del datore di lavoro e degli organi preposti.
Per evitare di cadere, in pratica, non è sufficiente essere molto attenti, ma è necessario applicare dei sistemi che impediscano la caduta: questi possono essere collettivi, come i parapetti, oppure sistemi anticaduta individuali, quali le linee vita e i binari. Progettazione adeguata Non sempre è possibile l’installazione di sistemi di protezione collettiva, e in questo caso bisognerà ricorrere a sistemi di protezione individuale, i quali richiedono non solo l’utilizzo da parte di un operatore (esperto, competente e formato) e del committente che deve fornire precise informazioni al riguardo, ma anche una progettazione adeguata, che preveda l’arresto caduta (Dpi III Categoria) per garantire un funzionamento ottimale del sistema. I Dpi anticaduta, in particolare, hanno il compito di arrestare l’eventuale
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO DEI DPI NUMERO EN 341
caduta di una persona provocando minor danni possibili. La scelta circa l’impiego di una specifica tipologia di DPI non è univoca, ma può variare in funzione delle necessità operative. Di seguito alcuni importanti suggerimenti: i Dpi vanno conservati nel migliore dei modi e secondo le indicazioni del fabbricante; vanno mantenuti puliti e protetti da luce, polvere e umidità; se occorre, vanno lavati come indicato dal fabbricante; almeno una volta all’anno devono essere revisionati da personale competente e mantenute le registrazioni delle revisioni. Ma ogni quanto vanno revisionati? Dopo dodici mesi dal primo utilizzo o a seguito di una caduta, oppure in caso di dubbio o per utilizzo intensivo. È necessario attenersi sempre alle indicazioni fornite dal fabbricante nel manuale d’uso. Nella tabella in basso, invece, sono riportate le norme tecniche di riferimento dei Dpi. Dispositivi anticaduta. Sopra, parapetto
DESCRIZIONE Dispositivi di discesa
EN 353-1
Dispositivi anticaduta su linea di ancoraggio rigida
EN 353-2
Dispositivi anticaduta su linea di ancoraggio flessibile
EN 354
Cordini
EN 355
Assorbitori di energia
EN 358
Dispositivi individuali per il posizionamento sul lavoro
EN 360
Dispositivi anticaduta di tipo retrattile
EN 361
Imbragature
EN 362
Connettori
EN 363
Sistemi di arresto caduta
EN 364
Metodi di prova
EN 365
Requisiti generali per le istruzioni per l’uso e la marcatura
EN 795
Dispositivi di ancoraggio - requisiti e prove
EN 813
Cinture con cosciali
- Gennaio 2020
UN MODO SEMPLICE E VELOCE PER PROTEGGERE LA TUA COPERTURA guard tracTM & guard tracTM plus
CONFORMITA’ guard trac
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Conforme alla norma: EN13374-A:2019 Adatto per inclinazioni di max 10° Altezza del parapetto: 1,1m Barriera standard: 3m • Barriera regolabile • 1,5m - 2,25m • 2,25m - 3m • Cancelletto regolabile • 0,95m - 1,15m Contrappeso da 2x25 kg per cias-
Conforme alle norme: EN13374-A:2019 / EN ISO 14122-4:2016 • Adatto per inclinazioni di max 10° • Altezza del parapetto: 1,1m • Barriera standard: 3m • Barriera regolabile • 2m - 2,5m
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Cancelletto regolabile • 0,95m - 1,15m Contrappeso da 2x25 kg per ogni montante
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4x25 kg per ciascuna estremità libera (se presente) Peso totale del sistema: 23 kg/m
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4x25 kg per ciascuna estremità libera (se presente) Peso totale del sistema: 38 kg/m
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POSSIBILITÀ DI APPLICAZIONE: Sostituzione/riparazione della copertura
TRACTEL ITALIANA S.p.A. 20093 Cologno Monzese (MI) Viale Europa, 50 Tel: 02 254 47 86 Fax: 02 254 71 39 infoit@tractel.com
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