Dossier Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE / TN - Virginia Gambino Editore - Viale Monte Ceneri 60 - Milano
Le prossime mosse per la certificazione
Lavoro
Le regole post covid per i cantieri
Speciale
Numero 16 - GIUGNO 2020
MAZZONETTO
QUATTRO PASSI NEL FUTURO DELLA LATTONERIA
Le facciate metalliche doc
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Anno 5- Numero 16 - giugno 2020 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Valentina Anghinoni, Giovanni Argento, Giacomo Casarin, Selene Maestri (fotografa), Roberto Maran, Veronica Monaco, Franco Saro
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Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo Euro 18,00 - Estero annuo Euro 40,00 Anno 2017 periodicità trimestrale Copia singola Euro 5,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link http://www.youtradeweb.com/abbonati-alle-riviste/ oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero + 039 02 47761275 Spedizione in contrassegno Stampa / Printing Litotipografia Alcione
Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication trimestrale - 4 numeri /anno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE / TN Registrazione / Registration: N. 222 del 10-04-2001 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti.
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editoriale
ASPETTANDO IL SUPERBONUS
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entili Associati e lettori, da quando la notizia del Superbonus 110% è stata data in diretta nazionale, Pile si è attivata per comprendere meglio quanto scritto nel decreto legge. Dobbiamo dire che le domande da noi poste agli organi competenti sono state molte e ogni giorno ci pervengono notizie e delucidazioni al riguardo. I quesiti principali sono stati: rientra anche il tetto nella dicitura «interventi di isolamento termico delle superfici verticali e orizzontali»? Che cosa si intende con superfici orizzontali? Il tetto rientra solo se siamo in presenza di sottotetto abitabile o sempre? Altra domanda: in quanto tempo gli istituti di credito erogano i fondi alle aziende che intendono cedere il 110%? E in che modalità avverranno queste erogazioni? Sotto forma di liquidità su conto corrente oppure come portafogli per anticipo fatture? A oggi le uniche risposte ricevute sono state quelle di attendere che il D.L. diventi legge e che vengano emanati i decreti attuativi e le Faq da parte di Agenzia delle Entrate. Purtroppo questo richiederà tempo, e si avranno risposte certe quasi sicuramente dopo la data del 1 luglio scritta nel D.L. Come Associazione possiamo dirvi che sicuramente appena sapremo qualcosa di certo lo comunicheremo su tutti i nostri mezzi di comunicazione.
Fabio Montagnoli
- Giugno 2020
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sommario
3 Editoriale Aspettando il superbonus
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La strada che porta alla certificazione
STORIA DI COPERTINA 12 Mazzonetto L’evoluzione della lattoneria DOSSIER 21 La certificazione del lattoniere edile ATTUALITÀ 42 Sicurezza Le nuove regole per i cantieri 50 Grandi Opere Sandrini Metalli in goal al Gewiss Stadium SPECIALE FACCIATE 54 Alubel Cura sartoriale per chi fa filati 58 Alpewa Tecnologia dell’ambiente con le scaglie 62 Aluvetro Design leggero in sicurezza 66 Alpemac Facciate metalliche, occasione con il bonus 70 Brianza Plastica Lattonieri in sinergia con il sistema Isotec LATTONIERE DEL MESE 74 GM2 Primo premio con vista IMPRESE 80 Safety First Sicurezza e formazione, accoppiata vincente
Dalla Liguria il lattoniere del mese
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42 Le regole anti covid
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Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile Costituita nel 1993, l’Associazione P.I.L.E. riunisce i principali Produttori e Installatori di Lattoneria Edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. L’Associazione collabora con l’UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipando alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria pluviale, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. È presente alle principali manifestazioni fieristiche nazionali dell’edilizia. Dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati. In collaborazione con Gambino Editore dal 2016 pubblica la rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.
CONSIGLIO DIRETTIVO 2018-2021 Presidente Fabio Montagnoli Vicepresidente Nicola Tresoldi Segretario e tesoriere Palmiro Bartoli Consiglio direttivo Palmiro Bartoli Luca Ielapi Giordano Mazzonetto Nicola Tresoldi Paolo Valmori
Le pubblicazioni P.I.L.E. LATTONERIA Per le imprese di lattoneria, i coperturisti e i tecnici specializzati Lattoneria, dal 2016 edita da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnico-prestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del P.I.L.E. (Produttori Installatori Lattoneria Edile).
MANUALE DI PROGETTAZIONE E POSA È l’unico manuale completo che affronta tutti gli aspetti di progettazione ed esecuzione delle coperture metalliche e dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Uno strumento di lavoro pratico con soluzioni, materiali e suggerimenti illustrati attraverso oltre duecento disegni di dettaglio, trecento immagini e cinquanta tabelle. 210 pagine a colori, formato 20x28cm
VOCI DI CAPITOLATO Una raccolta organica e precisa di tutte le Voci di Capitolato per l’esecuzione delle opere di lattoneria metallica e copertura a falde. Oltre duecentocinquanta voci suddivise in trentotto capitoli vengono descritte e illustrate attraverso disegni e particolari costruttivi. 136 pagine a colori, formato 20x28cm
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• Guarda elenco soci: https://associazionepile.org/banca-dati-soci/
Associati
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2. MONTAGNOLI RINO Via Sandro Pertini 10, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-768951- Fax: 0331-076287 info@montagnolirino.it- www.montagnolirino.it 3. TEGOMONT Via Novara 14, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-769316 - Fax: 0331-767121 info@tegomont.com- www.tegomont.com 4. BELLEA RAMON LATTONERIA Via S.Vittore 5, 21010 Arsago Seprio (VA) Telefono e Fax: 0331-767259 lattoneriabellea@libero.it 5. INFINITY MOTION s.r.l. Via Lavoratori Autobianchi 1, 22036 Desio (MB) Telefono: 0362-992018 - Fax: 0362-905093 www.infinitymotion.com 6. BRIANZA PLASTICA Via Rivera 50, 20841 Carate Brianza (MB) Telefono: 0362-91601 - Fax: 0362-990457 info@brianzaplastica.it - www.brianzaplastica.it 7. CEM GROUP s.r.l. Via Newton 10, 20019 Settimo Milanese (MI) Telefono: 02-33591272 - Fax: 02-33590417 info@cemelevatori.it - www.cemelevatori.it 8. PLUVITECNICA Via dei Curti 1066, Urgnano (BG) Telefono: 0358-93130 - Fax: 0358-93040 info@pluvitecnica.com- www.pluvitecnica.com 9. ALPEMAC SRL Via Campagna Sopra 20/E, Lonato Del Garda (BS) Telefono: 030-2061781 - Fax. 030-2061782 info@alpemac.it - www.alpemac.it
LOMBARDIA
1. IDROCENTRO Via Giolitti 92, Torre San Giorgio (CN) Telefono: 0172-9121 - Fax: 0172-96075 info@idrocentro.com - www.idrocentro.com
PIEMONTE
29. TECNO RAME Via dei Pecchi 111, Viareggio (LU) Telefono: 0584-1660269 - Fax: 0584-1660270 info@tecnorame.it - www.tecnorame.it 30. ASSIMP ITALIA Via Micali 22, Livorno (LI) Telefono: 0586-850797 / 345-6606691 info@assimpitalia.it - www.assimpitalia.it 31. REGO Srl Via Impruneta 34, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Telefono: 0571-417189 - Fax: 0571-403111 info@rego.it www.rego.it - www.parapetti.it
TOSCANA 37. LAMECOP DI COPPOLA MARCO & C.
Via Orsa Maggiore 1, Fonte Nuova (RM) Telefono: 0690-530135 - Fax: 0690-532423 info@lamecop.it - www.lamecop.it 38. BIANCHI ELIO Via Casilina 2008, Monte Compatri (RM) Telefono: 06-9476105 - Fax: 06-9476564 info@bianchielio.it - www.bianchielio.it
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UMBRIA
LAZIO 36. DMG Via dei Pastai sn, Zona Industriale “scerne” Pineto (TE) Telefono: 085-936133 • 347-0937887 • 388-0506122 Fax: 085-936133 info@komy.it - www.komy.it
ABRUZZO E MOLISE 42. PROFILTEK Zona Industriale, Tito (PZ) Telefono: 0971-485178 - Fax: 0971-629157 commerciale@profilteksrl.com - www.profilteksrl.com 43. LATTONERIA SASANIELLO Via dell’Artigianato 24, Matera (MT) Telefono: 0835-261464 - Fax: 0835-261464 info@sasaniello.it - www.sasaniello.it 44. LATTONERIA FUMAGALLI MAURILIO Lagonegro (PZ) Telefono: 0973-22175 / 347-1128977 Fax: 0973-22175 fumagallimaurilio@yahoo.it www.lattoneriafumagalli.com
BASILICATA
48. METALTRADE ITALIA S.R.L.
Via Crati, 81 - 87036 Rende (CS) Telefono: 0984-838428 / 0984-1806794/5/6 Fax: 0984-1801794 commerciale@metaltradeitalia.com www.metaltradeitalia.com 49. SUPERGRONDA C.da Cutra Snc - 87010 Torano Scalo (CS) Telefono: 0984-506099 - Fax:0984-506006 info@supergronda.com www.supergronda.com 50. ISAL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209362 - Fax: 0968-209847 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it 51. EUROPROFIL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209155 - Fax: 0968-209829 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it
CALABRIA
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39. LATTONERIA F.LLI SILVESTRE Zona ASI loc. Pascarola, Caivano (NA) Telefono: 081-8359389 - Fax: 081-8360414 info@lattoneriasilvestre.it - www.grupposilvestre.com 40. EDILASFALTI SAS Via Don Luigi Sturzo 21, 80022 Arzano (NA) Telefono: 339-3706996 edilasfaltipiscopo@virgilio.it - www.edilasfaltisas.it 41. CILENTO GRONDE Via Nazionale Ex. S.S. 18, c/da Tre Archi-Fraz. Vallo Scalo (SA) Telefono: 0974-715076 - Fax: 0974-715076 info@cilentogronde.com - www.cilentogronde.com
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10. SCHATZER ALOIS Via Julius Durst str. 20, Bressanone (BZ) Telefono: 0472-835612 - Fax: 0472-838 242 info@schatzer-alois.it - www.schatzer-alois.it 11. PREFA ITALIA SRL Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-068680 - Fax: 0471-068690 office.it@prefa.com - www.prefa.com 12. ALPEWA Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-065252 - Fax: 0471-065253 info@alpewa.it - www.alpewa.it 13. H. THERM ITALIA SAS Via Montini 2, 37014 Castelnuovo del Garda (VR) Telefono: 045-9619055 info@hthermitalia.com - www.hthermitalia.com 14. MAZZONETTO SPA Via Maestro Antonio Ceccon 10, Loreggia, (PD) Telefono: 049-9322611 - Fax: 049-9322650 mazzonetto@mazzonettometalli.it - www.mazzonettometalli.it 15. SELENA ITALIA Via G.Battista Ricci 6, 35131 Padova (PD) Telefono: 049-767336 - Fax: 049-8843332 servizio.clienti@selena.com - www.tytan-italia.it 16. NUOVA 3L SRL Via Prima Strada 6, 30030 Galta di Vigonovo (VE) Telefono: 049-9831800 - Fax: 049-9831802 info@nuova3l.com - www.nuova3l.com
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Via delle Industrie 22, 30175 Porto Marghera (VE) Telefono: 041-2901866 - Fax: 041-2901834 zintek@zintek.it - www.zintek.it - mrtinsmith.zintek.it 18. TRESOLDI METALLI Via Fanzaghe 108, Pozzonovo (PD) Telefono: 0429-773200 - Fax: 0429-773088 info@tresoldimetalli.it - www.tresoldimetalli.it 19. C.L.C. SRL Via A. Volta 12, 36034 Malo (VI) Telefono: 0445-602577 - Fax: 0445-580120 info@clc-sr.com - www.clc-srl.com
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PUGLIA
Storia di copertina
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Mazzonetto
L’evoluzione
DELLA LATTONERIA L’azienda veneta ha investito per seguire il cambiamento e le nuove richieste del mercato. Con innovazioni che dalle nuove linee per lattoneria in Vestis arrivano fino alla nuova divisione The Skin dedicata ai progettisti
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ai come in questi ultimi dieci anni il mondo della lattoneria sta conoscendo un grande fermento, dovuto non solo alle nuove possibilità aperte dall’utilizzo di materiali come l’alluminio, ma anche dalle infinite opportunità progettuali offerte dalle nuove tecnologie. Mazzonetto, azienda di Loreggia (Padova), da oltre quarant’anni investe in ricerca e innovazione nella lavorazione dei metalli per offrire alla lattoneria prodotti con caratteristiche sempre più elevate. Ne parliamo con la responsabile vendite, Licia Mazzonetto. Domanda. Iniziamo dall’attualità: come sta andando la ripresa dopo il lockdown? Risposta. Finora i segnali sono positivi. In termini di volumi il mese di maggio è assolutamente regolare, abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato. Quello che ora stiamo cercando di capire dal mercato è come sarà il futuro. Appena abbiamoivit riaperto, èxonatrici). abbiamo dovuto dare risposta ai lavori che erano già in essere. Una volta chiusa questa fase LE NOVX vedremo se ci aspetta una riduzione «La o unnostra mantenimento gax dei lavori rispetto al passato, soprattutto a livello di mercato domestico. Purtroppo, una risposta concreta in questa direzione ancora non ce l’abbiamo.
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Manuele Avanzolini
L’azienda conta un centinaio di dipendenti e si sviluppa su 35 mila metri quadri coperti e 25 mila scoperti. Ha un fatturato annuo intorno ai 55 milioni di euro. Giordano Mazzonetto responsabile ufficio acquisti e Licia Mazzonetto responsabile vendite, presso Mazzonetto Spa
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D. Quindi è impossibile fare previsioni? R. Complessivamente alla fine dell’anno ci auguriamo di limitare la diminuzione al 10%, considerando che abbiamo perso due mesi di lavoro. Per quanto riguarda il periodo da maggio in poi non ci aspettiamo una crescita, ma prevediamo di mantenerci sulla stessa linea degli anni passati. Molto positive, invece, sono le risposte che ci arrivano dall’estero, che in alcuni casi sembrano essere in aumento rispetto all’anno precedente. D. Forse perché all’estero non si sono mai fermati? R. A parte la Spagna e in misura minore la Francia, di fatto gli altri Paesi hanno quasi sempre lavorato. Questa cosa non ha portato a blocchi sulla domanda, un punto di vista positivo. D. Avete dovuto modificare qualcosa nell’organizzazione del lavoro? R. Ancora oggi c’è una parte dei dipendenti che sta lavorando da casa, completamente o parzialmente, per continuare a garantire il distanziamento all’interno degli uffici. Vediamo lo smart working anche come un’opportunità per i nostri dipendenti; per alcune funzioni vorremmo mantenere questa modalità anche in futuro, dando ogni mese la possibilità di lavorare alcune ore da casa. Per quanto riguarda l’organizzazione della produzione, invece, gli impianti ci hanno fortunatamente permesso il distanziamento per tutelare la salute degli addetti. Abbiamo poi implementato i protocolli di sicurezza come da decreti ministeriali, senza però intaccare l’operatività e la produttività dell’azienda. D. Ci sono procedure che dopo il lockdown
costano di più all’azienda, o altre che vi hanno permesso di risparmiare? R. L’azienda ha dovuto fornire ai dipendenti la strumentazione e i dispositivi di connettività per lavorare da casa, oltre a mascherine e igienizzanti. Stiamo mettendo a punto un secondo ufficio dove distaccare l’area coperture, per usufruire al meglio degli spazi. L’impatto sui costi aziendali per il momento si limita a questi interventi. D. La lattoneria è sempre più importante in edilizia. Perché? R. Diciamo che il bonus facciate ha contribuito a dare una spinta.Quindi, fatto salve le conseguenze del coronavirus, possiamo attenderci un incremento sempre maggiore della domanda. Quello che però è in forte aumento è l’impiego del metallo nei rivestimenti. D. Quali sono le tipologie di soluzioni che offre Mazzonetto al mondo della lattoneria? R. Mazzonetto è un’azienda multimetallo. Lavoriamo e distribuiamo i nostri prodotti in tutti i metalli che vengono impiegati nel settore. Nell’arco degli ultimi dieci anni c’è stata in Italia una trasformazione molto forte, che ha ridotto in maniera sostanziale l’utilizzo del rame a favore dell’impiego di materiali preverniciati su base acciaio e, soprattutto, alluminio. Se c’erano mercati, come l’Austria o la Slovenia, in cui l’alluminio in lattoneria veniva già impiegato in maniera consistente, ora vediamo che questo materiale si sta diffondendo un po’ ovunque, quindi ci aspettiamo delle crescite importanti in questa direzione. D. A che cosa è dovuta questa crescita esponen-
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Mazzonetto, azienda di Loreggia (Padova), da oltre quarant’anni investe in ricerca e innovazione nella lavorazione dei metalli
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Roberto Brunello amministratore delegato presso Mazzonetto Spa
X xxFabio Franchini
ziale dei materiali preverniciati? R. Sicuramente la maggiore stabilità dei prezzi rispetto ai materiali naturali come rame, zinco e titanio. Il prezzo in termini assoluti è decisamente diverso, poi diciamo che i prodotti preverniciati di livello qualitativo elevato hanno ormai raggiunto una qualità e una durabilità che si avvicina molto a quella dei materiali naturali. D. Quali sono le potenzialità dell’alluminio e del cortex? R. Quello della lattoneria, da metà degli anni Ottanta fino a sette-otto anni fa, è stato un mercato assolutamente immobile in termini di prodotti e finiture. Attraverso l’alluminio, invece, l’azienda ha preso il via, si è sbizzarrita in termini di finiture, per proporre qualcosa che fosse davvero nuovo per il settore, e stiamo continuando in questa direzione. Abbiamo notato una risposta positiva ai prodotti in alluminio, anche nell’ambito lattoneria. Il cortex, che è una specifica tonalità che abbiamo lanciato circa un anno fa, ha confermato questo desiderio del mercato di avere nuove finiture e una maggiore attenzione al lato estetico. Inoltre, il cortex, che si sposa molto bene con l’architettura italiana, è l’unico colore che mette d’accordo Italia ed estero. Normalmente ci sono sensibilità diverse in termini di gusto tra l’area mediterranea e i Paesi nordici. Invece il cortex ci ha stupito per la sua capacità di piacere a tutti. D. Quindi che prodotti offre la vostra azienda? R. Produciamo tutta la gamma di prodotti classici, come grondaie, tubi, curve, nastri forati. Poi,
15 Le linee di produzione e di stoccaggio di Mazzonetto. L’azienda propone tutta la gamma di prodotti classici, come grondaie, tubi, curve, nastri forati
per migliorare il nostro servizio, stiamo lavorando per revisionare il portafoglio prodotti, inserendo accessori che non sono di nostra produzione. Altra anima dell’azienda, su cui stiamo puntando moltissimo, è quella dei rivestimenti. D. I lattonieri italiani, in generale, si sono concentrati soprattutto su commesse a livello regionale. È l’ora di guardare anche oltreconfine? R. Per un lattoniere italiano non è così sempli-
Mazzonetto propone tutta la gamma di prodotti classici, come grondaie, tubi, curve, nastri forati, e innovativi rivestimenti metallici per l’architettura
ce andare all’estero. Ci sono modi di lavorare e materiali diversi, le stesse sottostrutture dei tetti sono diverse, subentrano normative e abitudini differenti nella tipologia di accessori, dimensioni e logiche di installazione. Vedo dunque molte difficoltà in questo senso. D. Avete qualche novità nel cassetto? R. Sicuramente sì, stiamo continuando a ragionare e lavorare. Sicuramente per il mercato italiano la direzione è quella di andare ad ampliare la linea di lattoneria con un focus sempre più forte sul mondo dell’alluminio, con colori anche particolari che riflettono le richieste che ci arrivano dal mondo dell’architettura. Veronica Monaco
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X THE xxFabio Franchini SKIN: NUOVA PELLE PER GLI ARCHITETTI
Da sinistra, Arch. Luca Cettolin, Geom. Federico Zanin, Arch. Alessandra Canova, Arch. Jacopo Mazzonetto
The Skin è il nuovo servizio di Mazzonetto che accompagna il progettista dall’idea architettonica alla realizzazione, concentrandosi su quattro grandi temi: maestria artigianale, sistemi integrati, metalli sottili e progettazione. «Fino a qualche anno fa mancava questo anello di congiunzione fra i progettisti e l’azienda. Inserendo il servizio The Skin e sviluppando l’ufficio tecnico, Mazzonetto ha dato la possibilità al progettista di confrontarsi non più con un commerciale, ma con qualcuno che parlasse il suo stesso linguaggio e utilizzasse i suoi stessi strumenti», conferma Luca Cettolin, architetto area tecnica rivestimenti dell’azienda padovana. «Il mondo dell’edilizia è molto più complicato rispetto a soli dieci anni fa. Offrire questo tipo di servizio è oggi fondamentale perché il progettista spesso si trova di fronte a una miriade di aspetti normativi e tecnologici in continua evoluzione. Qui sta il salto di qualità di un’azienda che produce e commercializza prodotti e rivestimenti metallici in architettura. In più il fatto di produrre soluzioni multimetallo, ci permette di dare risposta a tutte le richieste, con una completezza sia di finiture che di sistemi». Parole che sono in sintonia con quelle di Federico Zanin, responsabile dell’area tecnica rivestimenti dell’azienda padovana. Domanda. Quali sono le soluzioni più interessanti per la progetXxxxxxx tazione? Risposta. Oltre alla lattoneria classica, Mazzonetto ha una nuova divisione, nata da pochi mesi, che si chiama The Skin e che propone soluzioni per l’architettura in una maniera nuova. Con The Skin non vendiamo componenti ma proponiamo veri e propri sistemi integrati. In più stiamo sviluppando tanti prodotti nuovi: alcuni sono stati rivisitati, tipo il sistema Lares, altri sono delle vere e proprie novità, come la tegola TS.03. D. I componenti si trasformano in sistemi. In che modo? R. Quello che vogliamo proporre con The Skin è il progetto nel suo
insieme, seguire ogni singolo lavoro dalla progettazione alla realizzazione finale, accompagnando il progettista passo passo. Capiamo quello che vuole ottenere dal punto di vista estetico e tecnico, quanto vuole spendere, facciamo uno studio di fattibilità, calcoli progettuali, stratigrafie. Mazzonetto visiona l’intera operazione fino all’installazione finale. Pensiamo ad esempio a una doppia graffatura: ogni lattoniere lavora seguendo il proprio buon senso, noi ci basiamo invece su calcoli scientifici. Nel momento in cui dobbiamo agganciare una linea vita o un impianto fotovoltaico, è giusto sapere quanto tiene ogni singola graffetta. Questo lo possiamo fare solo conoscendo il sistema e come lavorano insieme i singoli componenti. D. Con The Skin Circle Mazzonetto accompagna il progettista dall’idea alla realizzazione. In che modo? R. The Skin Circle è un processo di qualità diviso in tre fasi. La prima riguarda il prodotto, quindi l’analisi del progetto e lo studio di fattibilità dal punto di vista tecnico, estetico ed economico. Se sono superate tutte le criticità, si passa alla seconda fase, quella della progettazione, andando a sviscerare tutti i dettagli di calcolo, gli schemi del rivestimento e le voci di capitolato, in modo da arrivare a un preventivo dettagliato. A questo punto si passa alla terza fase, quella della posa in opera con figure specializzate. Nel momento in cui si chiude questo cerchio, Mazzonetto rilascia una dichiarazione di conformità sull’intero sistema. D. Che cosa consente questa dichiarazione? R. La dichiarazione di conformità è un documento con valore legale che può essere utilizzato per fidejussioni, assicurazioni, finanziamenti. È utilizzato più all’estero che in Italia. D. Utilizzate il Bim nella progettazione? R. Sì, abbiamo iniziato a realizzare dei modelli Bim e stiamo continuando a lavorare per implementare la nostra libreria. In più sul Continua a pagina 18
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Gli specialisti del tetto Gli specialisti del tetto • • • • • • • • • • • •
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Tutte le nostre soluzioni: Tutte le nostre soluzioni: produzione vendita e montaggio di lattoneria
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X xxFabio Franchini
nostro sito stiamo preparando un’interfaccia di lavoro per gli architetti, che si chiama The Skin Web Lab. Qui gli architetti potranno caricare i loro progetti e lavorare in autonomia o con la nostra collaborazione. Al momento è un servizio disponibile solo per l’Italia, ma è un modello che in futuro speriamo di replicare anche all’estero. D. E i lattonieri in tutto questo a che punto sono? R. Stiamo cercando di sensibilizzarli, alcuni hanno già iniziato ad appoggiarsi a questo servizio per fare calcoli di progettazione. È proprio un modo diverso di lavorare. D. L’allumino Vestis è diventato un punto di forza. È davvero compreso dal progettista? R. I metalli con cui ci proponiamo agli architetti sono tanti, non c’è solo l’alluminio, ma questo materiale rimane una componente importante. Il progettista ha cominciato a utilizzarlo sempre di più. Oggi il Vestis compare sempre più nelle voci di capitolato diventando un brand che crea emulazione. Tra tutti i colori disponibili, Cortex piace moltissimo e ci sta dando grandi soddisfazioni. D. Abbiamo accennato alle novità con la tegola TS.03 e il sistema di rivestimento Lares: quali sono le caratteristiche di questi prodotti? R. TS.03 è l’evoluzione della tegola. È l’ultimo prodotto nato in casa Mazzonetto e risponde ad alcune esigenze che venivano dal mercato. Abbiamo ripreso le forme classiche delle tegole e abbiamo lavorato sui dettagli per rendere questa soluzione durevole, resistente, e veloce da posare, anche su superfici con basse inclinazioni. Lares è, invece, uno dei prodotti storici di Mazzonetto, il sistema che ci rappresenta e che sta continuando a dare moltissime soddisfazioni. Le sue linee pulite, semplici, la sua forma e la sua estetica non passano mai di moda, e restano in linea con quello che l’architettura richiede ancora oggi. Oltre all’estetica, Lares ha altre caratteristiche che lo rendono unico: è infatti possibile garantire ventilazione e manto di copertura con un’unica posa. Abbiamo così deciso di riproporre Lares in una nuova versione, all’interno del progetto The Skin. D. Mazzonetto punta anche molto sulla formazione. The Skin Academy è l’unico centro di formazione multi metallo in Italia dedicato ai lattonieri che intendono aggiornarsi sulle più recenti tecniche per la lavorazione della lamiera. Anche l’associazione Pile punta molto sulla qualificazione del lattoniere. Quanto è lunga la strada? R. Per il nostro settore è importante aver iniziato questo percorso. Purtroppo la strada è ancora lunga, ma dobbiamo continuare a lottare affinché questa diventi la strada maestra. Siamo solo all’inizio, dobbiamo farXxxxxxx capire l’importanza della certificazione, il valore aggiunto che può dare al lattoniere, per distinguersi da tutte le altre figure che si stanno proponendo sul mercato e mantenere la giusta remunerazione del proprio lavoro. I centri di formazione promossi dalle aziende assumono un ruolo importante perchè in parte vanno a colmare la mancanza di scuole professionali. Tuttavia non si deve avere la presunzione che siano i corsi a fornire le competenze necessarie per arrivare alla certificazione, l’obbiettivo primario della prassi di riferimento 68/2019 è quello di valorizzare il patrimonio professionale esistente e non quello di crearne uno nuovo. Noi, con la nostra Academy, creiamo uniformità di linguaggio, aiutiamo il
lattoniere a comare alcuni gap, affrontando ogni argomento con un approccio tecnico e misurabile. D. Come funziona il percorso di certificazione? R. Il centro di formazione è solo un passaggio nel percorso di certificazione. Non è la scuola che va a certificare le competenze ma un ente terzo, che nel nostro caso è Certis. Obiettivamente per il lattoniere non è un percorso facile, non tutti riescono a superare l’esame finale. D. Alcune aziende hanno paura che quella del lattoniere sia una figura professionale in via di estinzione, ed effettivamente ci sono pochi giovani che intraprendono questa professione. Come si fa? R. La paura c’è e coinvolge tutti i settori dell’edilizia. Non nego però che nell’ultimo percorso di formazione l’età media dei partecipanti si aggirava intorno ai 25 anni e questo ci ha fatto molto piacere. C’è un ritorno dei giovani e ci sono imprenditori che stanno investendo sui ragazzi. Voglio essere ottimista. D. Qual è il ruolo di Mazzonetto nel percorso di formazione del lattoniere? R. Il centro di formazione della Mazzonetto è nato nel 2012. Inizialmente la nostra mission era quella di insegnare ai lattonieri l’utilizzo dell’alluminio; da lì è iniziato un percorso di cui siamo orgogliosi. Siamo cresciuti e siamo diventati un punto di riferimento e un luogo di scambio per l’aggiornamento professionale dei lattonieri. In tutti questi anni anche noi abbiamo imparato molte cose e speriamo di continuare a dare un contributo per far crescere il mercato della lattoneria. D. In questo momento, in cui non si possono fare assembramenti, fare formazione diventa difficile. Come pensate di organizzare i prossimi corsi? R. Abbiamo fatto dei webinar da remoto, ma c’è una difficoltà che non abbiamo ancora risolto che riguarda la parte pratica del percorso di formazione. Sarà necessario aspettare la possibilità di rincontrarsi, magari facendo gruppi più ristretti. D. Come sono sviluppati i corsi dell’Academy? R. Ogni corso ha una parte teorica, che riguarda tutti gli aspetti tecnici, e una parte pratica gestita da due lattonieri professionisti con una grande esperienza in cantiere. Ogni corso è strutturato per otto persone, in modo da avere la possibilità di seguire da vicino i partecipanti, soprattutto nella parte pratica. Per il primo quadrimestre avevamo programmato tre cicli da tre corsi ciascuno. Quest’anno le richieste erano moltissime. Stavamo iniziando il secondo ciclo, ma a causa dell’emergenza sanitaria abbiamo bloccato tutto. D. Quali sono i corsi più richiesti? R. Il corso che riguarda il lavoro di cornice è quello più importante dove si affrontano le basi della lattoneria, sia dal punto di vista pratico che da quello teorico. Diventa l’occasione per l’artigiano di staccarsi dalla frenesia della quotidianità, fermarsi analizzare il proprio modo di lavorare per essere stimolato a trovare soluzioni migliori. Gli altri due corsi sono di specializzazione. La scelta di lavorare in copertura e in facciata deve essere fatta con la consapevolezza che comporterà un nuovo modo di affrontare il cantiere sotto molti aspetti , l’organizzazione, i tempi, i rischi e soprattutto la responsabilità.
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Attualità
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DOSSIER
LA CERTIFICAZIONE DEL LATTONIERE EDILE Il punto sul percorso per arrivare alla normativa che riguarda la categoria: obiettivi, percorsi, esperienze. E i prossimi passi
di Roberto Maran
Consulente ed esperto di formazione. Ăˆ presidente di Nextstrategy. Ăˆ stato Project Leader del Gruppo di Lavoro per la definizione della PdR Lattoneria edile
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SOMMARIO
• PREFAZIONE • Un passo in avanti
1 IL VALORE DELLA CERTIFICAZIONE, PILACADEMY E LA PdR • • • • •
Il valore della Certificazione Pilacademy La componente formativa La componente di certificazione La PdR Lattoneria Edile
2 IL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE • • • • • • • • • • •
Aspetti generali Iter di Certificazione Accesso alla Certificazione e prove di valutazione Criteri di rilascio ed utilizzo della Certificazione Continuità del Sistema di Certificazione Mantenimento e rinnovo della certificazione Sospensione, ritiro e annullamento della certificazione Trasferimento della Certificazione Organismo di Certificazione Commissione di valutazione e componenti tecnici Uso del marchio di Certificazione
3 ALTRI INTERVENTI IN CORSO E PROSSIMI PASSI • • • •
Aspetti Generali Il valore della certificazione per le società di lattoneria La gestione delle eccellenze I prossimi passi
4 L’ESPERIENZA DI MAZZONETTO
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UN PASSO IN AVANTI Eccoci qui dopo sei mesi dalla pubblicazione della nostra PdR a fare il punto sull’avvio della certificazione. In una situazione così complessa come quella che si prospetta per le attività di Lattoneria Edile dopo la gravissima fase emergenziale, il tema certificazione - della “bollinatura” - dei lattonieri si conferma ed anzi si rinforza ancora di più come un obiettivo di massima priorità. Nel periodo non breve in cui sarà necessario operare in una condizione di nuova normalità, garantendo la qualità tecnica delle attività e anche la massima sicurezza per tutti, è evidente che poter distinguere i professionisti della lattoneria dagli operatori improvvisati diventa veramente fondamentale. Vale allora la pena, anzi è importante e urgente, fare il punto sul Progetto messo in campo da tempo da parte di Pile che ha portato alla realizzazione di Pilacademy prima e quindi alla definizione della PdR (Prassi di Riferimento) Lattoneria Edile a settembre del 2019. Cerchiamo allora di capire un po’ meglio i vari aspetti ed i diversi componenti che permettono di far funzionare bene il percorso di Certificazione dei Lattonieri e di renderlo il più possibile adeguato alle esigenze tecniche ed operative del mercato e alla loro evoluzione. E poi vediamo che cosa è stato fatto operativamente nei mesi successivi alla pubblicazione della UNI/PdR 68: 2019 Lattoneria Edile-Servizio di Lattoneria Edile e Requisiti dei Profili Professionali di Lattoniere Edile. Infine, cerchiamo di cogliere che cosa si sta pensando di fare per consolidare i risultati raggiunti e fare ancora un passo avanti. In definitiva, vediamo come la Certificazione può concretamente essere utile per i lattonieri e per le società di lattoneria in questa delicata fase di ripartenza delle attività.
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AttualitĂ
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1 1. IL VALORE DELLA CERTIFICAZIONE, PILACADEMY E LA PdR 1.1 Il valore della Certificazione La Certificazione del lattoniere, figura che sta assumendo sempre di più un vero e proprio profilo professionale caratterizzato da abilità e però anche da conoscenze e competenze teoriche, costituisce un obiettivo primario di Pile, che sta dedicando a questo scopo un costante impegno. L’esigenza di certificare il lattoniere si spiega facilmente con poche considerazioni come l’evoluzione tecnica di questa attività, il bisogno delle aziende di lattoneria di differenziarsi nel mercato ed anche la domanda da parte dei lattonieri di vedere riconosciuta la propria evoluzione professionale. Però c’è anche una origine più profonda, che conviene analizzare facendo riferimento ad Accredia (l’Ente Italiano di Accreditamento) che attribuisce alla Certificazione accreditata di mestieri tecnici con contenuti professionali una vera e propria rilevanza strategica per tutelare i cittadini e garantire la qualità delle prestazioni. Si tratta, dice Accredia, di un fenomeno di grandi dimensioni in quanto queste figure tecniche-professionali hanno una reale esigenza di essere tutelate dalla concorrenza non qualificata offrendo al mercato la verifica oggettiva delle competenze realmente possedute. Il tutto, viene sottolineato, ha preso origine dalla Legge 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate in albi”. Con questa legge, le figure tecnico professionali per le quali non è previsto uno specifico albo possono procedere in vari modi ma la forma migliore è proprio la Certificazione di Conformità alla normazione tecnica definita da Uni per la singola figura professionale, rilasciata da un organismo di parte terza accreditato.
1.2 Pilacademy
Gli obiettivi e le caratteristiche di Pilacademy sono stati descritti in altri interventi ed articoli comparsi su questa rivista. Senza ritornare quindi sul tema è però utile riprenderne semplicemente i punti fondamentali ai fini della certificazione delle competenze del lattoniere. È una iniziativa nata proprio con l’obiettivo di sviluppare e rendere disponibile un percorso che permette ai lattonieri di sviluppare, consolidare e quindi far riconoscere, attraverso il giudizio di un ente terzo, le competenze professionali effettivamente acquisite e possedute. Il lattoniere che ottiene la certificazione è in condizione di presentarsi al mercato ed ai propri clienti con un biglietto da visita certamente più robusto e vantaggioso: una vera e propria patente.
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26 «Non mi occupo di attività di lattoneria: io sono un lattoniere e per di più certificato!» Questo potranno dire i lattonieri che entrano nel percorso di certificazione che è diventato disponibile. Lo potranno dire come fanno migliaia di professionisti che da sempre sono iscritti ai loro albi professionali di riferimento! Quello che è stato realizzato è un grande salto di qualità rispetto alla tradizionale attività formativa, è una buona opportunità di mercato ed è anche un requisito che diventerà sempre più necessario nella complessa situazione attuale. L’iniziativa realizzata da Pile è una proposta integrata a disposizione di tutti i lattonieri italiani e anche dei giovani che sono appena entrati nel settore della lattoneria edile per sviluppare, aggiornare e mantenere il proprio profilo professionale.
1.3 La componente formativa Pilacademy dispone di una componente formativa ben definita, possiamo dire ben strutturata. Una vera Scuola di Formazione per i lattonieri. Non solo un insieme di tanti corsi a disposizione di chi vuole approfondire o imparare a fare meglio una determinata attività. La scuola, infatti, prevede un intero iter formativo che comprende cinque corsi di base, corrispondenti ai profili delle Figure di Lattoniere individuate.
Con il pacchetto dei percorsi formativi è stato fatto un bel passo avanti su diversi aspetti. Andiamo a vederne meglio i principali. • Il pacchetto ha evidenziato l’insieme delle cose che bisogna sapere e saper fare per essere un lattoniere ai diversi livelli professionali. • Sono stati messi insieme e ben collegati i contenuti teorici e quelli pratici. • Che cosa bisogna fare per realizzare bene una determinata lavorazione e perché quella lavorazione va effettuata in un determinato modo. • È stato definito un ambito fondamentale di materie (teoriche e pratiche) per la lattoneria e per il lattoniere (materiali, lavorazioni e trattamenti, conoscenze edili, ambiente e sicurezza, ecc.). • Non esiste e non può esistere per definizione nessun professionista che non abbia come riferimento un ambito, un corpo di discipline e di tecniche di riferimento. • Sono state identificate delle soglie, dei livelli minimi di contenuti e di pratiche che sono effettivamente indispensabili per una evoluzione del lattoniere nelle diverse figure di crescente rilievo. Negli schemi seguenti vengono evidenziate le evoluzioni dei contenuti di riferimento (teorici e pratici) per le diverse figure professionali del lattoniere così come riportate nella PdR.
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Argomenti teorici di riferimento per le attività formative
Corrosione
√ √ √ √ √
Installatore di cornice √ √ √ √ √
Installatore di copertura √ √ √ √ √
Installatore di facciata √ √ √ √ √
Mastro lattoniere √ √ √ √ √
Tipi di rivestimenti e vernici
√
√
√
√
√
Sigillanti
√ √ √ √
√ √ √ √
√ √ √ √
√ √ √ √
√ √ √ √
Trattamenti termici dei metalli
√
√
√
√
√
Fissaggi diretti e indiretti
√
√
√
√
√
Giunti
√
√
√
√
√
Criteri di dimensionamento grondaie e pluviali secondo UNI EN 12056-3
√
√
√
√
√
Gronde a norma DIN EN 612
√
√
√
√
√
Tolleranze
√
√
√
√
√
Pendenze per la realizzazione di una copertura
√
√
√
Concetti di base sistema della doppia aggraffatura
√
√
√
Il piano di installazione di una doppia aggraffatura
√
√
√
Il fissaggio in una doppia aggraffatura
√
√
√
Pacchetto di copertura
√
√
√
Geometria, sviluppo dei solidi in piano
√
√
√
Fisica tecnica (concetti di base isolanti, condensa e traspirabilità)
√
√
√
La ventilazione in un fabbricato
√
√
√
Classi di reazione al fuoco
√
√
√
Protezione neve
√
√
Concetti di base linee vita
√
√
Argomenti teorici Metalli naturali Metalli preverniciati Tipi di leghe Dilatazione
Stoccaggio Pieghe Brasature
Piegatore
Sottostrutture per facciate
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√
28 Argomenti pratici di riferimento per le attività formative
Installatore di cornice
Installatore di copertura
Installatore di facciata
Mastro lattoniere
Brasatura dolce su rame, zinco e acciaio inox
√
√
√
√
Brasatura forte su rame, zinco e acciaio inox
√
√
√
√
Gronde italiane (UNI EN 612) e a norma DIN EN 612
√
√
√
√
Realizzazione di un giunto di dilatazione
√
√
√
√
Realizzazione di angoli interni ed angoli esterni
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
Argomenti pratici
Realizzazione di mantovane con fissaggi indiretti Lavorazione bocchette e testate Realizzazioni delle pieghe a tasca per rivestimenti aggraffati Disposizione delle lastre sulla copertura
Piegatore
√
√
Sfiati
√ √
√ √
Colmo ventilato o non ventilato
√
√
I corpi emergenti in un tetto aggraffato
√
√
Le finestre tetto in un tetto aggraffato
√
√
Impianti sopra un tetto aggraffato
√
√
Copertura con piccoli elementi
√
√
Copertura in tegole metalliche
√
Profilatura delle lastre
√
√
Imbotti
√
√
Rivestimento in aggraffatura angolare
√
√
Rivestimento in doghe o cassette
√
√
Angoli interni di facciate
√
√
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Occorre però avere ben chiaro che tutte le scuole tecniche, come ribadiva il Rettore del Politecnico di Milano in una recente riunione, forniscono un livello di accesso, un livello minimo di contenuti al di sotto del quale non si può dire di essere quel determinato professionista (ingegnere, geometra, saldatore, infermiere, ecc). Dopo, però, vengono anche due altre dimensioni fondamentali: l’esperienza e l’eccellenza professionale. Le professioni non sono delle entità fisse e statiche, ma prevedono e richiedono una evoluzione nel tempo. Questo è uno degli aspetti di cui Pilacademy sta cominciando a interessarsi.
1.4 La componente di certificazione Pilacademy comprende poi una componente di certificazione che riguarda l’iter di valutazione, vale a dire le prove di valutazione teoriche e pratiche, e gli attestati di certificazione delle competenze. L’insieme di queste attività è diventato realmente operativo attraverso la realizzazione e la pubblicazione della PdR Lattoneria. La Prassi di Riferimento è veramente una solida piattaforma che indirizza e supporta un po’ tutte le attività di Pilacademy a partire dai cinque profili professionali di Lattoniere. È proprio su questo ultimo aspetto che la Prassi fornisce un contributo fondamentale e insostituibile. È attraverso la PdR che l’ente terzo individuato da Pile (Certis Certificazione) può andare a verificare la conformità delle abilità e delle conoscenze del lattoniere rispetto a quelle richieste dalla PdR per quel tipo di figura professionale.
1.5 La PdR Lattoneria Edile Per certificare le competenze dei lattonieri e per poterlo fare con un ente terzo accreditato era indispensabile, come più volte sottolineato, procedere verso la strada della normazione. Era una strada che permetteva di ottenere i requisiti richiesti e, rispetto a questi, verificare la conformità delle competenze del lattoniere che si proponeva per la
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30 certificazione. In realtà si potevano imboccare due distinte strade: • la strada della Norma (Uni) vera e propria • la strada della PdR Per valutare meglio le motivazioni che hanno portato alla scelta finale è utile riprendere la definizione di PdR: in altri termini di che cosa stiamo parlando effettivamente.
Che cos’è la Prassi di Riferimento La Prassi di Riferimento è un documento pubblicato da Uni (Ente Italiano di Normazione) che definisce prescrizioni tecniche e che dà un primo riferimento volontario su nuovi temi non ancora consolidati dalla normazione tecnica. Viene elaborata sulla base di specifiche esigenze ed esperienze di parti economiche e sociali ed è un documento caratterizzato da un valido processo di condivisione tra gli autori con il coordinamento di Uni. Non è una norma, una specifica tecnica o un rapporto tecnico ma può diventarlo se viene condivisa da tutto il mercato. Si è scelto, a suo tempo, di imboccare il sentiero della Prassi perché era sicuramente un traguardo importante e comunque più semplice e più rapido. Poi, però, si è aggiunta anche un’altra considerazione: era una prima esperienza verso il mondo della normazione per una attività come la lattoneria con tante diverse sfaccettature, possiamo dire un ambito lavorativo molto complesso. La PdR ha consentito di definire i requisiti del servizio di lattoneria in tutti i suoi vari aspetti, di individuare cinque specifiche figure, ha profilato le diverse abilità e competenze, ha impostato i relativi programmi formativi, ha indicato le prove per l’ottenimento del certificato ed altro ancora. Insomma, si potrebbe dire oggi «tanta roba!».
Allora era effettivamente utile scegliere una strada più flessibile di quella della Norma, che permettesse di effettuare delle integrazioni, dei miglioramenti e delle evoluzioni nel tempo. Con la PdR, quindi, oggi disponiamo di un riferimento chiaro e ben definito messo a punto con UNI e valido per effettuare la certificazione con l’ente terzo accreditato: la Certis Certificazione.
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Attualità
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2 2. IL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE 2.1 Aspetti generali Per prevedere una corretta gestione della certificazione e la sua continuità nel tempo è necessario disporre di un sistema di certificazione esplicito e ben definito, che indica i vari passi dell’iter (accesso, prove di valutazione e rilascio del certificato), definisce gli attori principali (Organismo di Certificazione, commissione di valutazione) e poi le modalità necessarie per il mantenimento del sistema stesso. Può sembrare inizialmente qualcosa di formale e complesso, invece è semplicemente una modalità per garantire a tutti oggettività e trasparenza. Tutti i lattonieri che entrano nel percorso di certificazione devono essere sicuri di essere trattati in modo professionale, equo ed in linea con le disposizioni di UNI. Andiamo ora ad approfondire il nostro Sistema di Certificazione.
2.2 Iter di Certificazione L’iter valutativo comprende necessariamente vari passaggi proprio perché porta a produrre un esito formale e significativo. L’intero iter viene seguito da un Organismo di Certificazione che si avvale, poi, in particolare per le prove, di una Commissione di Valutazione appositamente costituita. L’Organismo di Certificazione deve essere indipendente, imparziale, trasparente e competente, in relazione alla figura professionale da certificare: nel nostro caso il lattoniere edile.
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2.3 Accesso alla Certificazione e prove di valutazione L’ingresso nell’iter di certificazione è molto semplice: è sufficiente presentare una richiesta all’Organismo di Certificazione accompagnata da un attestato di assolvimento dell’obbligo scolastico, dalla documentazione relativa all’esperienza e dalla frequenza di almeno un corso specifico riconosciuto da un Organismo di Certificazione. Il Certificato richiesto e ottenuto con il superamento delle prove sarà per una specifica figura professionale. A proposito di esperienza: per esempio, per il Lattoniere Piegatore e per l’Installatore di Cornice è necessaria una esperienza minima di due anni. Sulla base delle richieste ricevute periodicamente, l’Organismo di Certificazione comunica le date e i luoghi delle sessioni di valutazione, costituisce la Commissione di Valutazione e nomina i componenti tecnici che saranno presenti nei luoghi previsti dotati di aule e spazi operativi adeguati. Nello schema viene fornito il quadro di sintesi delle prove di valutazione.
La commissione di valutazione ha la responsabilità della gestione di tutti gli aspetti che possono intervenire nel corso delle prove. Nella Commissione deve esserci almeno una persona con comprovata esperienza tecnica di lattoneria edile, che deve essere sempre presente e che avrà un parere vincolante per il superamento della valutazione.
2.4 Criteri di rilascio ed utilizzo della Certificazione La valutazione ai fini del rilascio del Certificato e del bollino tiene conto dell’andamento delle prove. Si richiede, infatti, un punteggio minimo: per le prove scritte (60%) e per le prove pratiche (75%, tre compiti su quattro). Sono
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35 considerati però anche i requisiti di accesso e le modalità di svolgimento delle prove effettuate direttamente dalla commissione di valutazione. Il rilascio della certificazione, che avrà la durata di cinque anni, è invece effettuato dall’Organismo di Certificazione.
2.5 Continuità del Sistema di Certificazione Il Sistema, così come è stato impostato e definito dalla PdR, va mantenuto ai fini della sua continuità e validità nel tempo. Si tratta di una esigenza davvero fondamentale per i lattonieri, come per tutte le altre figure professionali che entrano in un percorso di certificazione. Le persone che si certificano devono infatti necessariamente poter contare su una interlocuzione affidabile e duratura. Nello stesso tempo i lattonieri che si certificano assumono anche alcuni impegni e responsabilità che vanno chiaramente esplicitate e comprese. Vediamo, allora, alcuni dei principali aspetti quali il mantenimento e il rinnovo della certificazione, la sospensione, il ritiro e l’annullamento e quindi il trasferimento della certificazione. Specifichiamo anche meglio le caratteristiche richieste all’Organismo di Certificazione e lo facciamo direttamente con una breve sintesi di quanto indicato, per tali aspetti, dalla PdR.
2.6 Mantenimento e rinnovo della Certificazione Nel periodo di validità della Certificazione (cinque anni) l’Organismo di Certificazione che ha svolto la valutazione effettua una verifica annuale sui lattonieri che hanno conseguito l’attestazione, per verificare il mantenimento della conformità ai requisiti stabiliti. Per il mantenimento della Certificazione, il lattoniere certificato fornisce comunque una informativa con cadenza annuale. Per il rinnovo della Certificazione, possibile con il certificato in corso di validità, il lattoniere deve farne richiesta e fornire una dichiarazione, entro la scadenza del certificato in corso di validità.
2.7 Sospensione, ritiro e annullamento della Certificazione La sospensione della certificazione, secondo le regole dell’ente terzo, contenute nel regolamento, può intervenire per un periodo non superiore a sei mesi. La sospensione avviene se si verificano condizioni quali gravi carenze nell’attività della persona certificata, l’uso scorretto o ingannevole della certificazione, ecc. L’Organismo di Certificazione, inoltre, può anche ritirare la certificazione in situazioni di particolare gravità.
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36 2.8 Trasferimento della Certificazione Il trasferimento di un certificato rilasciato a un lattoniere, può essere perfezionato solo se l’Organismo di Certificazione subentrante è in possesso degli esiti relativi all’esame sostenuto dalla persona. Inoltre, il lattoniere deve produrre una specifica dichiarazione all’Organismo di Certificazione subentrante.
2.9 Organismo di Certificazione L’Organismo di Certificazione che, attraverso la costituzione di una commissione, effettua la valutazione, deve possedere i requisiti di indipendenza, imparzialità, trasparenza, competenza e assenza di conflitti di interesse. Deve assicurare l’omogeneità delle valutazioni ed assicurare la verifica dell’aggiornamento professionale dei lattonieri certificati. Inoltre, definisce, adotta e rispetta un proprio sistema qualità documentato ed un proprio codice deontologico. Provvede a nominare uno o più componenti tecnici in possesso dei requisiti indicati dalla Prassi o già in possesso della Certificazione. È qui importante ricordare che l’Organismo di Certificazione indicato da Pile è la società Certis Certificazione.
2.10 Commissione di Valutazione e componenti tecnici La commissione, costituita dall’Organismo di Certificazione, ha la responsabilità della gestione degli aspetti ordinari e straordinari che possono intervenire nello svolgimento della valutazione. Nella commissione deve essere presente almeno una persona con competenza tecnica specifica come lattoniere edile. Il componente tecnico della commissione deve sempre essere presente presso la sede di svolgimento delle prove, per tutta la durata della sessione di valutazione. Il parere del lattoniere, componente tecnico è vincolante ai fini del superamento o meno della valutazione. L’Organismo di Certificazione deve quindi dotarsi di procedure e criteri per la composizione della commissione di valutazione, tali da assicurare che la stessa sia composta da commissari che dispongono della competenza complessiva adeguata a svolgere la sessione valutativa.
2.11 Uso del marchio di Certificazione Le organizzazioni che effettuano la valutazione di conformità devono prevedere regole per la concessione della licenza d’uso del proprio Marchio di Certificazione che include anche l’utilizzo del Marchio UNI. Nota Il Marchio di conformità Uni ha lo scopo di attestare che i requisiti dei prodotti/servizi, sistemi o persone certificati siano stabiliti dall’Uni tramite la pubblicazione di norme o prassi di riferimento.
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3 3. ALTRI INTERVENTI IN CORSO E PROSSIMI PASSI 3.1 Aspetti Generali L’avvio della PdR e le sue prime fasi di impiego sono una occasione fondamentale per il suo consolidamento. Per questo è previsto un periodo di adozione di cinque anni (massimo), per fare in modo che la Prassi possa diventare una vera Norma UNI. Questo vale chiaramente anche per la nostra PdR, per cui il periodo di confronto con il mercato può permettere di precisare meglio altri aspetti, recepire indicazioni non considerate in fase di stesura, aggiungere contenuti che rispondono ad esigenze sopravvenute nel tempo e cosi via. Nel corso dei cinque anni (massimi) previsti, si possono quindi prevedere miglioramenti da introdurre in accordo e in collegamento con Uni. Questi miglioramenti però, come consigliato da Uni, è opportuno che siano effettuati dopo un periodo di un anno/un anno e mezzo. Inizialmente è preferibile intervenire, infatti, attraverso procedure e indirizzi di Pile che permettono di gestire quanto ancora non contemplato dalla Prassi. In un momento successivo, tali procedure potranno andare a confluire in una nuova stesura evolutiva della PdR. In conclusione, è opportuno sottolineare che alcuni punti rilevanti per la gestione della certificazione non sono potuti entrare nella PdR in quanto non direttamente relativi alla figura professionale del lattoniere. In particolare, sono da sviluppare gli aspetti del rapporto con l’azienda in cui i lattonieri certificati operano. In altre parole, questo riguarda il valore di ritorno alle aziende che promuovono la certificazione dei loro collaboratori.
3.2 Il valore della certificazione per le società di lattoneria In fase di completamento della PdR era apparsa molto chiara l’esigenza di definire le modalità più opportune per riconoscere, premiare e rendere evidente l’impegno delle società di lattoneria che favorivano e supportavano la certificazione dei loro lattonieri. L’indicazione di Uni era che tali aspetti non potevano essere inseriti nella PdR e che andavano sviluppati con altre modalità. Si è quindi delineata l’ipotesi di introdurre specifiche procedure in ambito Pile per sostenere la diffusione della certificazione. Una delle prime procedure potrebbe riguardare proprio il tema della qualificazione delle aziende in cui operano i lattonieri che hanno conseguito il certificato. Gli schemi seguenti sono, al momento, semplicemente degli esempi e delle ipotesi di lavoro prodotti in questo periodo, che saranno meglio valutati nei prossimi mesi.
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3.3 La gestione delle eccellenze Un altro argomento emerso in questo primo periodo della PdR è quello relativo alla gestione dei livelli professionali più qualificati. Dobbiamo tenere presente che la normazione per le competenze di figure tecniche e professionali vuole favorire la certificazione del maggior numero di persone qualificate che svolgono quelle attività. È solo coinvolgendo un elevato numero di lattonieri nella certificazione che sarà possibile garantire al mercato un servizio veramente affidabile e di qualità. È per questo che ogni figura di lattoniere viene descritta a partire dal suo punto di ingresso e questo vale per tutte le figure individuate compreso il Mastro Lattoniere. Anche sulla tematica della gestione della eccellenza professionale, in particolare per la figura del Mastro Lattoniere, si potrebbe dunque procedere nella messa a punto di una specifica procedura di indirizzo.
3.4 I prossimi passi La PdR Lattoneria Edile è stata pubblicata da pochi mesi, ma comincia già ad avere una sua storia. Sta entrando nel mondo della lattoneria. Per fare un bell’esempio delle attività di formazione e di certificazione effettuate, nelle pagine successive potete leggere le esperienze realizzate presso la Mazzonetto. Certamente sarà necessario un ulteriore impegno di Pile nella gestione delle implicazioni più rilevanti, impegno che l’Associazione sta già portando avanti con la abituale energia e positività. L’emergenza da cui si spera di uscire in tempi ragionevoli richiede, peraltro, di avviare nuove iniziative collegate, quali la sicurezza nell’ambito delle officine e nei cantieri. Si potranno valutare anche le modalità di gestione da remoto delle attività di formazione e di certificazione dei Lattonieri con opportuni supporti digitali. Insomma, un bel programma di impegni, ma anche tanta voglia di ripartire! Di tutto questo potremo riparlarne nel prossimo futuro, magari quando la PdR compirà il suo primo anno di vita.
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4 4. L’ESPERIENZA DI MAZZONETTO Con la prassi di riferimento l’Uni ha raccolto il grido degli attori del mercato della lattoneria, che reclamavano a gran voce la possibilità di distinguere le figure che hanno fatto un percorso di crescita professionale specializzandosi nella conoscenza dei metalli e delle tecniche applicative più raffinate, da coloro che si improvvisano in un ambito tutt’altro che marginale del complesso edilizio: la lattoneria ed i rivestimenti metallici in architettura. La contrattura del mercato degli ultimi 15 anni ha sicuramente ridotto le opportunità a molti, ma ha portato due importanti benefici quali l’evoluzione tecnologica e la ricercatezza della qualità. Generalizzando, potremmo dire che si costruisce meno, ma sicuramente meglio. Il fenomeno socio-economico al quale stiamo assistendo richiede una ricerca al miglioramento continuo da parte di tutta la filiera, dal progettista all’operatore che interviene nell’esecuzione artigianale dell’ultima lavorazione. Ecco che anche il lattoniere sente crescente l’esigenza di professionalizzarsi e giustamente pretende che tali sforzi gli vengano riconosciuti in un processo di certificazione che ne ufficializzi le competenze. Il ruolo di Pile Questo nobile sentimento è stato colto dal Pile, che ha invitato tutti i referenti presenti sul panorama nazionale nell’ambito della lattoneria ad esprimersi sul tema e coloro tra questi che ne hanno colto l’importanza, seduti al tavolo tecnico dell’Uni, hanno raggiunto l’importante traguardo della pubblicazione della PdR 68:2019. Fissati i requisiti necessari per le diverse specializzazioni e stabilite le linee guida per la formazione e gli elementi per la valutazione, è arrivato il momento di concretizzare tutto il lavoro fin qui svolto e dare avvio alla certificazione della figura professionale del lattoniere in tutte le sue diverse specializzazioni. The Skin Academy L’unico centro di formazione multi-metallo sul territorio nazionale, dotato di spazi necessari dove poter svolgere sia le lezioni teoriche che laboratori per la parte pratica e strutturato con un ciclo di corsi tali da poter preparare sui contenuti stabiliti dalla prassi di riferimento è la The Skin Academy (evoluzione della precedente Professione Lattoneria, centro di formazione nato nel 2012) della Mazzonetto, che fin da subito si è resa disponibile a istituire il percorso formativo e aprire le porte ai volenterosi corsisti del mondo della lattoneria. La prassi di riferimento pone come conditio sine qua non per essere riconosciuti come centro di formazione propedeutico alla certificazione, l’essere un centro di formazione multi-metallo. Poiché ogni metallo, come ogni altro materiale, può avere pregi e difetti, il tema fondamentale è conoscerli e, per ognuno, valorizzare i primi e controllare i secondi. Solo
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41 così il professionista riuscirà a dare la risposta corretta alle esigenze del suo committente, e un professionista nel settore dei metalli non può permettersi di non avere tale completezza di conoscenze. Il percorso di formazione è strutturato in tre moduli, ognuno propedeutico al successivo. Modulo L1 – Propedeutico per patentino come Lattoniere piegatore e Lattoniere installatore di cornice (20 ore – 12 ore di teoria e 8 ore di pratica). Argomenti teorici: i metalli auto-passivanti e rivestiti, le leghe, le vernici, i sigillanti, la dilatazione, la corrosione, le norme di riferimento Uni. Argomenti pratici: le brasature dolci e forti, le tecniche per fissaggi indiretti, la realizzazione di angoli e accessori per grondaie, lo sviluppo di grondaie a norma EN 612:2005, l’introduzione alla doppia aggraffatura. Modulo L2 – Propedeutico per patentino come installatore di copertura (24 ore – 6 ore di teoria e 18 ore di pratica). Argomenti teorici: i concetti di base sulla doppia aggraffatura, i fissaggi, le stratigrafie, le principali tecniche applicative, la geometria dei solidi, i sistemi protezione neve e anti caduta. Argomenti pratici: le pieghe a tasca, la profilatura delle lastre, i giunti trasversali e longitudinali, le converse per i camini, le converse per le finestre tetto, i raccordi con gli sfiati, i colmi ventilati. Modulo L3 – Propedeutico per patentino come installatore di facciata (24 ore – 6 ore di teoria e 18 ore di pratica). Argomenti teorici: le sottostrutture, i fissaggi, le principali tecniche di rivestimento di facciate. Argomenti pratici: il rivestimento aggraffato, le scandole, le doghe, le lavorazioni degli angoli interni ed esterni, le lavorazioni delle imbotti di porte e finestre, le lavorazioni di raccordo con le lattonerie di contorno. L’aver partecipato ai corsi di formazione non è condizione sufficiente per ottenere la qualifica nella categoria per la quale si sono frequentati. La prassi, infatti, stabilisce che sia un ente certificatore esterno a convalidare, per mezzo di una prova scritta teorica e una pratica, i risultati dell’apprendimento e solo il superamento di tale esame da accesso alla Certificazione della qualifica per la quale si concorre. L’ente certificatore selezionato dal Pile è Certis, Organismo di Certificazione indipendente che redige i test scritti che riguardano la parte teorica: domande a risposta multipla con cinque diverse risposte per ogni domanda. L’emozione è forte nel ritornare tra i banchi di scuola, ma qui si arriva spinti dalla forte motivazione di migliorarsi professionalmente e apprendere causa ed effetto di fenomeni fisici di cui spesso si ignorava l’esistenza: dilatazione, corrosione, trasmissione del calore, permeabilità all’aria, potere isolante e molto altro. Solo avendo dimestichezza con tali argomenti un operatore potrà validare o contrastare le scelte di una direzione lavori poco presente in cantiere e che spesso non si sofferma ad approfondire i dettagli per mancanza di tempo e risorse. Le prove pratiche Le prove pratiche si sono svolte nel laboratorio attrezzato della The Skin Academy, dove con severità è stata valutata dall’ente certificatore l’abilità manuale e le competenze pratiche dei lattonieri. L’esaminatore ha richiesto che ogni candidato eseguisse diversi esercizi manuali per ogni specializzazione, richiedendo spiegazioni teoriche specifiche e disegni di quello che veniva eseguito. Per la specializzazione di lattoniere di cornice i candidati hanno messo in gioco le loro abilità di brasatura, di lavorazione dei metalli con cesoie e pinze. Anche gli esercizi pratici per il modulo di copertura non sono stati semplici: i candidati hanno dovuto dimostrare le proprie conoscenze per risolvere a regola d’arte i principali nodi della tecnica della doppia aggraffatura, realizzazione di sfiati, lavorazioni di conversa camino e non solo. Per il modulo che riguarda i rivestimenti di facciata era importante riuscire a dimostrare la capacità nel realizzare imbotti, lavorazioni ad angolo, cassette manuali e molto altro senza utilizzare fissaggi diretti e a vista. Possiamo complimentarci con i primi lattonieri professionisti che hanno superato questo esame e possono esibire con orgoglio la propria Certificazione, il mercato siamo sicuri li ripagherà degli sforzi. Andrea Baggio, Stefano Ferrigo, Andrea Michieletto e Massimo Serena un applauso a voi!
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Sicurezza
Nuove regole
PER I CANTIERI
L’emergenza coronavirus complica (a fin di bene) l’organizzazione del lavoro anche durante lo svolgimento delle opere. Distanziamento, igiene, protocolli: ecco le misure previste dal decreto di aprile per contrastare la diffusione dell’epidemia. Norme che sono ancora in vigore
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l 18 maggio si è concretizzata una ulteriore evoluzione della Fase 2. La Fase 2 della Fase 2, come hanno cominciato a chiamarla. Alcune prime considerazioni e valutazioni sulla sicurezza dei e nei luoghi di lavoro in relazione alla ripresa delle attività vanno sicuramente fatte. Considerazioni generali, perché tutti i luoghi di lavoro hanno le loro complessità e stanno evidenziando le loro problematiche specifiche. Ma,
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43 poi, per le loro dimensioni e il loro rilievo. Valutazioni nel comparto edile e nel mondo dei cantieri in particolare che è uno dei luoghi lavorativi più dinamici con tante diverse lavorazioni, con una pluralità di figure e soggetti che garantiscono la realizzazione delle opere e con una serie di elementi di rischio specifici che vanno opportunamente prevenuti e gestiti. A. LA SITUAZIONE È sicuramente utile analizzare ciò che si è fatto e che si sta facendo dall'avvio della fase 2, in riferimento al Dpcm 26/4/2020 (il decreto che ha dato l'avvio alle riaperture, per intenderci) e più specificatamente al suo allegato 7, il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus covid-19 nei Cantieri (di seguito semplicemente Protocollo). Senza voler rappresentare la molteplicità delle problematiche normative e giuridiche che ruotano intorno alla riapertura dei cantieri, l’obiettivo è comprendere meglio alcuni punti prioritari sul piano gestionale e comunque di mettere in evidenza gli aspetti più difficoltosi ed anche nuove interessanti iniziative che si stanno avviando. Cercando di fornire qualche ulteriore supporto a tutte le persone che in questo momento stanno lavorando nei cantieri con molte difficoltà e tante domande aperte. B. IL PROTOCOLLO PER LA FASE 2 I dati sanitari evidenziano una situazione infettiva in Italia, almeno in molte regioni, più contenuta e controllata. Tuttavia, sappiamo tutti che il virus non è completamente scomparso. La spinta verso la Fase 2 e verso le riaperture delle attività va quindi ricondotta, è chiaro, anche ad inderogabili esigenze di tipo economico. Esigenze spesso molto gravi che tutti possiamo toccare con mano nella vita di tutti i giorni. Il quadro in cui si stanno riavviando i diversi settori e, in particolare, i cantieri è dunque un contesto ibrido, fatto di operatività ma anche di prudenze, cautele e regole di sicurezza quali il distanziamento sociale, i dispositivi di protezione individuale, le sanificazioni e così via. Sono regole, principi e comportamenti che, per loro stessa natura, non si vanno solo ad affiancare alla attività lavorativa quotidiana, ma vi entrano in profondità e la vanno a modificare spesso in maniera così rilevante da metterne in dubbio la effettiva sostenibilità. Nuova quotidianità è stato battezzato questo scenario in cui stiamo andando a riavviare i vari tipi di attività ed a riaprire i cantieri. Una prima conclusione che si può trarre da queste considerazioni
è che chi dice «riapriamo le attività e così torniamo alla nostra normale vita quotidiana» commette un errore grave per sé e per gli altri. Quello che effettivamente possiamo dire in questo momento è «cominciamo a riaprire le attività, andando con prudenza verso una nuova quotidianità di cui al momento non sappiamo tutte le caratteristiche e la effettiva durata». Dobbiamo infatti tenere bene in mente che del
covid-19 non sappiamo tutto e soprattutto non abbiamo ancora un vaccino e neanche una cura specifica e risolutiva. Il Protocollo costituisce allora, come ben indicato, una modalità di contrasto e contenimento, una sorta di manuale il cui utilizzo riduce in modo rilevante i rischi presenti nella operatività quotidiana. Contiene prima di tutto un insieme di regole che vanno rigorosamente rispettate e poi anche tante indicazioni che vogliono orientare i comportamenti diffusi di tutti coloro che, a vario titolo, entrano in un cantiere edile. Il Protocollo va visto, inoltre, come un supporto all’apprendimento ed alla interiorizzazione di nuovi modi di affrontare la vita lavorativa di cantiere con tutte le sue implicazioni tecniche, organizzative, sociali ed economiche. Si può fare un collegamento con la sicurezza stradale che si basa su un codice, sulla segnaletica, su avvisi, avvertimenti e consigli: limiti di velocità, sensi vietati, guida con prudenza, distanze di sicurezza, ecc.
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Attualità
44 C. I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO C1 Aspetti Generali Per comprendere meglio il Protocollo conviene considerare subito alcuni fondamentali punti di collegamento che ne rafforzano tre volte il significato e la valenza: • Il Protocollo viene infatti definito condiviso, in quanto controfirmato da una molteplicità di interlocutori (1) • Rappresenta inoltre una specificazione settoriale del Protocollo Generale per tutte le attività, definito il 14 marzo e a sua volta integrato e controfirmato il 24 aprile. • Infine, per la sua rilevanza il Protocollo viene menzionato direttamente nel DPCM del 26 Aprile che lo riporta anche in allegato. È per questo che la mancata attuazione del Protocollo Cantieri che non permetta di assicurare adeguati livelli di protezione determina la sospensione delle attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. In altre parole è un documento di tipo prescrittivo con molti contenuti certamente onerosi e non sempre facili da mettere in pratica che occorre conoscere bene. Analizzarlo un po’ più in dettaglio può fornire qualche utile chiarimento. Il Protocollo, come già sottolineato, costituisce un allegato del Dpcm del 26 aprile, ed è un documento di dieci pagine strettamente collegato con il Protocollo Generale (a sua volta riportato in allegato 6 del medesimo Dpcm). Ha una prima parte di tipo più complessivo e quindi una seconda parte con un elenco di misure che i datori di lavoro devono applicare per tutelare la salute delle persone presenti nel cantiere e garantire la
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salubrità dell’ambiente di lavoro. (1) Il Protocollo Cantieri è stato condiviso e controfirmato dal ministero Infrastrutture e Trasporti, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Anci, Upi, Anas, Rfi, Ance, Alleanza delle Cooperative, Ferreal, Uil, Filca Cisl, Filea Cgil. C2 Contenuti specifici Le misure indicate nel Protocollo sono articolate in dieci punti specifici. Possono essere viste come un semplice elenco oppure, meglio, possono essere organizzate con uno schema di riferimento più chiaro e memorizzabile. Per favorirne la lettura e per collegarle al meglio alle attività gestionali di cantiere proponiamo una possibile chiave di rappresentazione in termini di Schema di Gestione, centrato su quattro aree principali: • AREA DELLA INFORMAZIONE • AREA DELLE PERSONE (DIPENDENTI E FORNITORI) • AREA DEL CANTIERE • AREA DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA E DELL’AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO Guardiamole in dettaglio con un estratto delle misure indicate nel Protocollo. Per una lettura più approfondita delle diverse misure si rimanda naturalmente al Protocollo stesso. • AREA DELLA INFORMAZIONE Il datore di lavoro deve informare tutti i lavoratori e chiunque entri nel cantiere sulle disposizioni delle autorità, in particolare, le informazioni riguardano i seguenti obblighi: • controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al cantiere; • rispetto di tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro per l’accesso in cantiere (in particolare: mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare gli strumenti di protezione individuale messi a disposizione durante le lavorazioni che non consentano di rispettare la distanza interpersonale di un metro e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene); • informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale; • preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni della Oms.
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AREA DELLE PERSONE (DIPENDENTI E FORNITORI) Accesso fornitori esterni Per l’accesso di fornitori esterni devono essere individuate procedure predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale presente. Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso ai locali chiusi comuni del cantiere per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza minima di un metro. Precauzioni igieniche personali È obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare assicurino il frequente e minuzioso lavaggio delle mani, anche durante l›esecuzione delle lavorazioni; Il datore di lavoro, a tal fine, mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani. Dispositivi protezione individuale L’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione è di fondamentale importanza ma è evidentemente legata alla disponibilità in commercio dei dispositivi. Qualora la lavorazione in cantiere imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie Gestione persona sintomatica Nel caso in cui una persona presente in cantiere sviluppi febbre con temperatura superiore ai 37,5° e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente al datore di lavoro o al direttore di cantiere che
dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria. Il datore di lavoro collabora con le Autorità sanitarie per l’individuazione degli eventuali contatti stretti di una persona presente in cantiere che sia stata riscontrata positiva al tampone covid-19. • AREA DEL CANTIERE Pulizia e sanificazione Il datore di lavoro assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni limitando l’accesso contemporaneo a tali luoghi; ai fini della sanificazione e della igienizzazione vanno inclusi anche i mezzi d’opera con le relative cabine di guida o di pilotaggio. Nel caso di presenza di una persona con Covid-19 all’interno del cantiere si procede alla pulizia e sanificazione dei locali, alloggiamenti e mezzi. Le persone presenti devono adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare il frequente e minuzioso lavaggio delle mani. Gestioni spazi comuni L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano. Organizzazione del cantiere Le imprese potranno disporre la riorganizzazione del cantiere e del cronoprogramma delle lavorazioni anche attraverso la turnazione dei lavoratori con l’obiettivo di diminuire i contatti, di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili e di consentire una diversa articolazione degli orari del cantiere per quanto attiene all’apertura, alla sosta e all’uscita.
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Attualità
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AREA DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA E DELL’AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO Sorveglianza sanitaria La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute : • Privilegiare visite preventive, visite a richiesta e visite da rientro da malattia • Sorveglianza sanitaria periodica ininterrotta, come misura di prevenzione, per intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio e per informazione e formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori • Il medico competente segnala al datore di lavoro situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti e il datore di lavoro provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy. Aggiornamento Protocollo È costituito in cantiere un Comitato per l›applicazione e la verif ica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS. Potranno essere costituiti, a livello territoriale o settoriale o su iniziativa dei soggetti firmatari del presente Protocollo, comitati per le finalità del Protocollo, anche con il coinvolgimento delle autorità sanitarie locali e degli altri soggetti istituzionali coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione
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del covid-19. Infine, il Protocollo riporta un riferimento di particolare rilevanza gestionale relativo alla: tipizzazione, relativamente alle attività di cantiere, delle ipotesi di esclusione della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti D. APPROFONDIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE E NUOVE INIZIATIVE Quando si è cominciato a mettere mano all’applicazione del Protocollo (prima della ripresa delle attività e poi subito dopo la riapertura dei cantieri), sono venuti fuori tanti problemi, difficoltà, dubbi e preoccupazioni. Partendo dai datori di lavoro e poi i lavoratori stessi e quindi i direttori di cantiere, gli addetti al primo soccorso, i responsabili lavori (committente), i direttori lavori, i coordinatori per la sicurezza in fase esecutiva, i progettisti... insomma tutti hanno cominciato ovviamente a porre questioni e a fare domande. Non tutto è chiaro e non sempre le misure richieste sono facili da realizzare e gestire. Una volta introdotte le varie misure emergono poi, ancora ulteriori esigenze e carenze di supporti. Infine, ma poi fondamentale, viene fuori forte e chiara una questione: «dopo aver applicato scrupolosamente il Protocollo, in caso di contagio, cosa succede e di chi è la responsabilità?» LA RESPONSABILITÀ DI APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO È proprio il tema della responsabilità che sta raccogliendo una attenzione prioritaria in questo periodo, partendo appunto dall›applicazione del Protocollo e dalle richieste di approfondimenti e chiarimenti provenienti dai vari soggetti coinvolti in tema di salute e sicurezza nel cantiere. Sono state inviate lettere aperte al Mit, sono poi sopravvenute delle precisazioni da parte di Inail. Insomma, una situazione applicativa certamente, come dicevamo, non facile e ancora con molte domande aperte. Quello della responsabilità in caso di contagio è comunque il tema più complesso ed anche quello con implicazioni potenzialmente più gravi di tipo giudiziario, civile e penale. Per restare nel perimetro di questo articolo si può comunque evidenziare un aspetto che, anche se non risolutivo, è sicuramente di fondo. Con il Protocollo, infatti, il governo ha voluto fissare una ben definita regola di riferimento alle
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Imprese edili. Regola condivisa anche con le parti sociali. È quindi certamente obbligatorio applicarlo e la sua applicazione concreta ed effettiva è essenziale ai fini della valutazione, in caso di contagio, delle responsabilità del datore di lavoro in quanto, per quello che oggi è noto, contiene le misure di massima sicurezza possibile. Andranno poi rapidamente precisate anche le responsabilità effettivamente assegnate ai vari soggetti preposti alla gestione della salute e della sicurezza nel cantiere, con particolare riguardo al dirigente, al preposto e quindi ai coordinatori della sicurezza (CSP e CSE), e questo è un tema ancora aperto! INIZIATIVE ATTIVATE Tenendo conto, comunque, della complessità della situazione relativa alla riapertura in sicurezza dei cantieri ed alla applicazione delle misure contenute nel Protocollo sono state avviate e realizzate numerose azioni di chiarimento, valutazione e supporto. In molti casi si tratta di riferimenti per aiutare i piccoli cantieri che possono incontrare maggiori difficoltà in questa fase. Negli incontri e nei contatti avuti per comprendere meglio la situazione sono state evidenziate
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numerose iniziative di questo tipo, di seguito ne vengono segnate alcune rilevanti ed utili. • 1° segnalazione Riguarda una nuova pubblicazione appena editata dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma. Si tratta del Vademecum per i cantieri temporanei e mobili - terza edizione a seguito della emergenza coronavirus. https://bit.ly/2MICnuB È un documento integrato e modificato a seguito della pubblicazione del Protocollo Condiviso Cantieri che contiene molti aspetti di immediata utilità operativa tra i quali va sottolineata la suddivisione delle responsabilità tra le diverse figure presenti nel cantiere, e quindi un riferimento per la valutazione dei costi aggiuntivi. • 2° segnalazione È relativa alla pubblicazione da parte di UNI di una nuova Prassi di Riferimento, la PdR 83:2020 con un modello semplificato di organizzazione e gestione della salute e della sicurezza sul lavoro in linea con il d. lgs 81/2008. https://bit.ly/2UqevQM La PdR è frutto di un accordo di UNI con la Provincia Autonoma di Trento e, pur non essendo direttamente rivolto al mondo delle costruzioni, è certamente utile per le piccole e micro imprese per andare con minore difficoltà nella direzione di una gestione più organizzata delle sempre più numerose tematiche relative alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare in questa fase di operatività e di convivenza con i rischi derivanti dal covid-19. • 3° segnalazione È un’iniziativa di diverso tipo che riguarda i nuovi dispositivi utili a gestire il distanziamento personale nel cantiere. Sono dei safety device pensati espressamente per il lavoro di cantiere ed aiutano a tenere le distanze di sicurezza nei diversi lavori operativi. Ce ne sono già oggi disponibili alcuni che si stanno sperimentando sul campo. Sono presentati con la forma di braccialetti elettronici e sono dei veri e propri distanziometri capaci di segnalare il momento in cui due lavoratori sono ad un metro uno dall›altro. Possono essere forniti a operai, impiegati, geometri, visitatori ed a tutte le persone che per vari motivi si possono trovare presenti nel cantiere. Sono un ulteriore supporto che va nella direzione della sicurezza e che può contribuire a ridurre l’ansia di tutti e portare avanti l’operatività con un po’ più di serenità. Roberto Maran
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Speciale facciate
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Grandi Opere
Sandrini Metalli
IN GOAL AL GEWISS STADIUM La squadra di calcio ha intrapreso la riqualificazione dello stadio cittadino. Oltre a un necessario restyling dettato da esigenze funzionali e adeguamenti normativi, il progetto è una reale occasione di rigenerazione urbana, grazie anche ai rivestimenti metallici dell’azienda
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Il progetto del nuovo stadio dell’Atalanta che prevede una capienza finale di 24 mila posti a sedere. Credits De8_Architetti
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a nuova casa dell’Atalanta sarà consegnata a Bergamo assieme a uno spazio pubblico composto da parco, piazza del mercato e percorsi ciclopedonali. Il tutto in centro città e con ogni comfort. La struttura originaria del Gewiss Stadium fu realizzata nel 1928. La capienza allora era di 12 mila posti, che sono stati progressivamente aumentati fino a 21.700 grazie alla realizzazione delle curve, negli anni Sessanta, e a continui aggiustamenti funzionali. Il nuovo stadio, oltre a un’estetica più contemporanea, prevede una capienza finale di 24 mila posti a sedere, completamente coperti. IL PROGETTO Il progetto, commissionato dal club Atalanta allo studio di architettura De8_Architetti, prevede che l’intervento salvaguardi ed integri le due tribune storiche all’interno di un ripensamento generale della struttura e degli spazi aperti, riflettendo sul ruolo dell’arena in una ritrovata visione urbana. Gli interventi di ammodernamento, già iniziati, saranno terminati in tre anni, con la previsione di utilizzare le pause estive del campionato, in modo che lo stadio sia sempre fruibile. Nel primo intervento (maggio-ottobre 2019) è stata demolita la curva nord esistente e realizzata la nuova Tribuna coperta. Sono stati portati a termine anche il parco urbano e alcuni spazi commerciali, al servizio del quartiere e aperti tutta la settimana. Nel secondo intervento (giugno-settembre 2020) viene totalmente riconfigurata la Tribuna est e ridisegnati gli spazi pubblici di fronte, mentre l’ultima fase (attesa per il 2021)
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Per la copertura: Lamiere grecate SAND A55 P800 in acciaio spessore 0,8mm, preverniciato con speciale ciclo di verniciatura ad elevata durabilità, nelle colorazioni RAL 5008 – 5009 – 9006 – 9007. Credits De8_Architetti
Il rivestimento delle facciate è stato eseguito con l’impiego di due prodotti differenti: doghe metalliche e SANDfuture. Credits Viola Sarita Tadini
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prevede la demolizione della curva sud con la conseguente costruzione della nuova Tribuna sud, insieme al nuovo parcheggio interrato, la grande piazza pubblica e l’ultimazione degli spazi commerciali. LA COPERTURA Si sono tenuti diversi incontri con la committenza Atalanta, lo studio di architettura De8_Architetti e la società installatrice AT Group al fine di definire le soluzioni che meglio potessero rispondere alle esigenze progettuali. In questo scambio di idee Sandrini Metalli ha potuto dare il proprio contributo al progetto fornendo i materiali e i prodotti impiegati per la realizzazione della copertura e delle facciate
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della Tribuna nord. La copertura è stata realizzata in lamiera grecata Sand A55 P800, che garantisce portate elevate insieme a un aspetto di forte impatto estetico. La soluzione è caratterizzata da un’importante altezza delle greche di 55 millimetri, disposte tra loro a passo 160 millimetri e larghezza utile della lastra, al netto dei sormonti, pari a 800 millimetri. LE FACCIATE Il rivestimento delle facciate è stato eseguito con l’impiego di due prodotti differenti: doghe metalliche e Sandfuture. Il lato esterno della Tribuna nord è stato rivestito con doghe metalliche in acciaio zincato con spessore 2 millimetri, di diverse colorazioni, posate alternate
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Doghe realizzate in acciaio spessore 2,00 mm, preverniciato con speciale ciclo di verniciatura ad elevata durabilità, nelle colorazioni RAL 5008 – 5009 – 9006 – 9007. Credits Michele Nastasi
tra loro e ancorate alla struttura reticolare in acciaio. I due fianchi della curva, invece, sono stati rivestiti con la soluzione più tecnologica in casa Sandrini Metalli, ovvero Sandfuture, prodotto dalle profonde nervature longitudinali, con sistema di fissaggio nascosto tramite apposite staffette in acciaio inox rivestito, in grado di consentire le naturali e rilevanti dilatazioni del metallo dovute alla lunghezza delle lastre, realizzate in pezzo unico fino a 21 metri. Grazie alla finitura scelta e alla particolare sezione, il sistema dona alla parete un aspetto moderno ed elegante, con particolari giochi di luci ed ombre. Le doghe metalliche di facciata, così come le lastre grecate di copertura, sono state numerate prima dell’installazione al
fine di riprodurre fedelmente l’effetto sfumato ricercato dal progetto firmato De8_Architetti. Il risultato è stato ottenuto grazie alle diverse colorazioni adottate, realizzate con particolari cicli di verniciatura ad alta durabilità. Giovanni Argento
LA SCHEDA • • • • •
Committente: Atalanta BC Progetto: De8_Architetti Luogo: Bergamo Prodotti: SAND A55 P800 in copertura; doghe metalliche e SANDfuture in facciata Anno: 2017 - in corso
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Innovativo sistema di rivestimento a fissaggio nascosto SANDfuture, preverniciato con speciale ciclo di verniciatura ad alta durabilità, nella colorazione beige perlato RAL 1035. Credits De8_Architetti
Speciale facciate
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Alubel
Cura sartoriale
PER CHI FA FILATI
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I pannelli Easy Wand in alluminio, finitura smooth e colore bianco puro dell’azienda emiliana, sono state posate sulla facciata della sede di Manifattura Sesia in modo da rispettare l’allineamento delle finestre esistenti. Con staffe in acciaio ad hoc
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Fara Novarese, ai piedi delle Colline Novaresi, dal 1963 si trova un’azienda focalizzata alla produzione di filati per aguglieria, cioè la lavorazione o produzione di tessuti a maglia: Manifattura Sesia. Con il tempo, l’impresa è diventata un protagonista del mercato mondiale della maglieria e dell’aguglieria e collabora con i più prestigiosi operatori della moda. Recentemente, però, Manifattura Sesia ha deciLa sede di Manifattura Sesia
Speciale
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Il rivestimento Easy Wand di Alubel
so di intervenire per migliorare l’aspetto del suo headquarters, a Fara Novarese (Novara). Per conferire una sensazione di freschezza, unita al rigore, l’azienda ha scelto come nuovo colore delle facciate il bianco puro. Una opzione che ha aggiunto eleganza ed essenzialità, oltre a inserirsi nel paesaggio con maggiore carattere. Inoltre, la tonalità si sposa perfettamente con lo stile del committente, un’azienda leader nella produzione di filati di merceologie pregiate destinati alla maglieria per l’alta moda, che ora ha un nuovo vestito su misura anche per la sede. Ma questo senza stravolgere i volumi e con il minor disagio possibile durante la lavorazione. L’ALLINEAMENTO Il rivestimento prodotto dalla Alubel di Reggio Emilia e applicato da Cm, azienda specializzata nella lavorazione delle coperture di Trino Vercellese, si adatta all’edificio preesistente in ogni dettaglio: per allineare la facciata al fascione di gronda sporgente sono state studiate delle staffe in acciaio da 400 millimetri, realizzate
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appositamente per questo cantiere. Inoltre, la posa dei pannelli (Easy Wand in alluminio, finitura smooth e colore bianco puro) è stata progettata in modo da rispettare l’allineamento delle finestre a nastro esistenti e ottenere un risultato dalla cura sartoriale, così come l’utilizzo delle lattonerie di completamento che sono perfettamente abbinate ai pannelli stessi. Grazie alla qualità del sistema, infine, il rivestimento con Easy Wand di Alubel garantisce la massima protezione dagli agenti atmosferici e grande durabilità: il bianco è destinato a brillare per decenni. Franco Saro
LA SCHEDA • • •
Nome committente: Manifattura Sesia a Fara Novarese (Novara) Progettista: Alubel spa Anno di progettazione: 2017
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Speciale facciate
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Xxx Tecnologia dell’ambiente XXX CON LE SCAGLIE
Xxx Grandi lastre Prefalz rivestono la sede di Scubla, azienda di prodotti venatori. Come le squame: gli elementi in alluminio che cangiano sotto l’effetto del sole, mentre di notte sembrano incresparsi grazie ai Led raso parete
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cubla, azienda friulana di Remanzsacco (Udine), produce e distribuisce in tutto il mondo prodotti e tecnologie per l’acqualcoltura, il controllo ambientale, l’ecologia, la didattica e la ricerca. Vende online, ma anche al dettaglio presso la propria sede-showroom dove i clienti si recano per chiedere informazioni e consulenze, oltre che per acquistare. L’impresa ha sentito l’esigenza di rinnovare l’aspetto estetico della facciata, per accogliere meglio i visitatori nel punto vendita. I fattori principali che hanno spinto l’azienda a portare a termine il lavoro sono stati il parere positivo del consulente di marketing, la disponibilità di utili da reinvestire e la detrazione fiscale al 65% per il risparmio energetico.
IL PROGETTO Collocato in una zona industriale che si sviluppa di fronte a una strada statale, il fabbricato presentava un involucro costituito da pannelli prefabbricati in calcestruzzo con finitura a vista in lavato. Il nuovo rivestimento è stato realizzato su misura per creare un disegno e un effetto unici. Si tratta di grandi scaglie posate in orizzontale con uno sfalsamento casuale: sono tutte lunghe uguali (1.200 millimetri), ma hanno altezze differenti, nello specifico tre,
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Scubla, azienda di Remanzsacco (Udine), commercia prodotti per caccia e pesca
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La facciata di Scuba. ll vantaggio della scaglia rettangolare piegata su misura, rispetto alla scandola trapezoidale, consiste nel poter decidere il senso di posa
che si ripetono dall’alto verso il basso, sempre con la stessa alternanza piccola, media, grande (250, 333, 420 millimetri, che utili diventano 187, 267, 357). Il rivestimento metallico mantiene le curve proprie dell’edificio e in più aggiunge quelle sottili deformazioni che l’alluminio mette in vista a seconda di come viene colpito dall’illuminazione, naturale o artificiale. LA SCELTA DEL PRODOTTO Il cliente desiderava un rivestimento moderno, geometrico e tecnologico che comunicasse il progresso della propria azienda. E che donasse un effetto movimentato alla facciata. Una volta visionata la gamma Prefa, si è dimostrato interessato al pannello FX12, ma l’installatore Alessandro Lanzutti, in accordo con il cliente e su consiglio di Elmar Waldboth, mastro lattoniere della Prefa, ha valutato la scelta tra le grandi scaglie e l’aggraffatura angolare. Infine, dopo aver realizzato le campionature, si è deciso per le grandi scaglie in alluminio Prefalz. Tra i vantaggi dell’alluminio Prefa ci sono la qualità della verniciatura e la
possibilità di scegliere fra diversi colori. In più, il vantaggio della scaglia rettangolare piegata su misura, rispetto alla scandola trapezoidale, consiste nel poter decidere il senso di posa. PARTICOLARI DI FACCIATA Una delle maggiori difficoltà è stata riscontrata nella lavorazione del materiale per poter seguire le curve dell’edificio. Gli elementi sono stati modificati e calandrati in cantiere: in particolare sono stati ripresi nella parte superiore, rifilati e allargati nella parte inferiore, nonché protetti con delle lastre in plexiglas al momento della calandratura. Grazie alle curve e alle onde della superficie, l’effetto più bello risulta forse essere quello notturno, quando le luci installate a raso della facciata evidenziano il chiaroscuro prodotto dalle deformazioni del metallo. Un effetto visibile anche di giorno, quando il sole gira intorno all’edificio e modifica la percezione della superficie, che nell’ombra è perfettamente planare, mentre risulta increspata quando il sole la colpisce a filo. Giovanni Argento
LA SCHEDA • • • • • • • • •
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Intervento: rivestimento di facciata della sede Scubla Srl Luogo: Remanzacco (Udine) Progetto: Alessandro Lanzutti Installatore: Lanzi Tetto e Facciata (marchio della Edilanzutti Coperture) Tempo di realizzazione: 2 mesi, compreso ponteggio e isolamento a cappotto Superficie: 250 mq Fotografie: studio Tassotto e Max www.edilanzutti.it facebook.com/FalloInMetallo
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Aluvetro
Design leggero
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l parapetto in vetro Garda garantisce leggerezza estetica, stabilitĂ e sicurezza. Risulta la scelta progettuale ideale in numerosi settori, come nel residenziale o nei condomini, ma anche in centri commerciali o alberghi. Utilizzato per recinzioni, terrazze, bordi piscina, soppalchi, permette di vivere gli spazi senza limitare la visuale, favorendo una gradevole illuminazione naturale. Anche negli stadi o nei centri sportivi i parapetti in vetro garantiscono la massima trasparenza e resistenza senza ostacolare quindi la vista degli eventi sportivi.
Balaustra AP (annegata a pavimento) 1. IL PROFILO: è in alluminio estruso, forato alla base ogni 25 cm, predisposto per diverse tipologie di fissaggio. 2. IL SISTEMA DI FISSAGGIO: dispone di un set di pinze regolabili e brevettate per il fissaggio e per la regolazione del vetro. 3. I CARTER: vengono installati a fine lavoro, evitando possibili danni causati dalle operazioni di posa in opera e possono essere personalizzati con vari colori e finiture. I carter anodizzati sono adatti a garantire l’esposizione all’atmosfera aggressiva urbana o marina.
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Balaustra SP (sopra pavimento)
Balaustra FS (fronte soletta)
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65 CONSULENZA E INSTALLAZIONE Un’attenta consulenza tecnica permette di valutare insieme all’installatore o al progettista ogni aspetto utile alla scelta della soluzione ideale, che avviene in funzione di alcune variabili: sistema di fissaggio, carico di progetto, normative di riferimento, smaltimento dell’acqua, tipologia di vetro, carter di copertura ed eventuali personalizzazioni. Le balaustre della linea Garda sono progettate per un montaggio in cantiere rapido ed efficace: l’azienda ha pensato a tutte le fasi di posa in opera, grazie a numerose soluzioni per far fronte ad ogni eventuale problematica presente in cantiere. Esistono tre varianti del sistema, in funzione del tipo di fissaggio: Garda Sp si presenta con fissaggio sopra al pavimento, Garda Ap con fissaggio annegato nel pavimento e Garda Fs con fissaggio fronte soletta. Si tratta di veri e propri sistemi costruttivi completi, che uniscono le caratteristiche estetico-prestazionali delle balaustre in vetro ai tanti vantaggi studiati per chi installa quotidianamente questo componente edilizio.
NEL DETTAGLIO Garda è composto da diversi elementi (profilo, sistema di fissaggio, carter, vetri stratificati e temperati, corrimano opzionale) studiati per garantire rapidità di montaggio, sicurezza e una resa estetica di altissimo livello. I profili anodizzati sono adatti a garantire l’esposizione all’atmosfera aggressiva, urbana o marina. Ogni parapetto può montare diversi spessori di vetro temperato e stratificato, in numerose combinazioni cromatiche, oltre a serigrafie coprenti, parzialmente coprenti o ombreggianti per garantire la privacy. Ad ogni sistema può anche essere abbinato l’utilizzo di Led. Aluvetro garantisce il totale rispetto delle norme vigenti. I riferimenti sono diversi e presenti sia nell’Ntc 2018 sia nel quadro delle norme Uni: le balaustre hanno superato tutti i test, ottenendo la dichiarazione di conformità in ottemperanza alle attuali norme tecniche per le costruzioni. Ogni prodotto del sistema Garda, infatti, è collaudato presso laboratori accreditati al Ministero dei lavori pubblici e ha superato test ai carichi dinamici e statici fino a 4,5 kN/m (spinta fino a 300 kg/m). Giovanni Argento
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Alpemac – macchinari lavorazione lamiera
Facciate metalliche,
OCCASIONE CON IL BONUS Dai sistemi di produzione più economici ai più sofisticati e automatizzati: la profonda esperienza e l’ampia offerta rendono Alpemac un interlocutore unico nel campo della realizzazione delle facciate metalliche. L’azienda è da sempre concessionaria in esclusiva dei marchi Schechtl, Schlebach, Thalmann, Ras e rivenditore autorizzato Euromac
Schlebach Quadro
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Thalmann TD: piegatrice a doppia bandiera
Thalmann profili di facciata
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randi architetti, come Jean Nouvel o Frank Gehry, valorizzano da tempo l’idea di facciate metalliche, per capolavori come il Concert Hall di Copenhagen o il Guggenheim di Bilbao. Anche in Italia c’è chi, da tempo, ha saputo rendere questo lavoro di lattoneria un esempio di duttilità applicata all’edilizia. Il lattoniere è passato così dall’installazione di una semplice grondaia alla realizzazione e posa di coperture metalliche e rivestimenti di facciata sempre più complessi e customizzati. IL TREND Tra le aziende capaci di cavalcare il trend c’è Alpemac, che ha proposto subito sistemi di produzione di coperture e di facciate metalliche, dai più economici ai più sofisticati e automatizzati per andare incontro a tutte le esigenze di mercato, con soluzioni esclusive in grado di lavorare svariate tipologie di metallo con diverse finiture. L’azienda ha deciso, infatti, di lavorare a stretto contatto con i clienti nell’investimento di macchinari e attrezzature più idonee a eseguire rivestimenti di facciata con le tecniche della doppia aggraffatura/aggraffatura angolare e a cassette. Non a caso Alpemac è concessionario in esclusiva di marchi come Schechtl, Schlebach, Thalmann, Ras e rivenditore autorizzato Euromac.
LE PIÙ UTILIZZATE Piegatrici da cantiere Schechtl. La serie UK, la più venduta in assoluto, è una piegatrice manuale universale a settori, ideale per la realizzazione di cassette, tappi, rivestimenti di facciata, in modo semplice e preciso, e la nuova piegatrice a settori SB50 che permette la produzione di scandole. Il marchio Schlebach. Offre un’ampia gamma di profile e attrezzatura per eseguire direttamente in cantiere coperture in doppia aggraffatura e rivestimenti di facciata in aggraffatura angolare, investendo una somma contenuta. Con la profila Quadro della Schlebach si passa alla realizzazione di profili più complessi, come la doga a incastro sofit panel. La conversione da un profilo all’altro avviene in pochi secondi. Dispone di un comando speciale e di una cesoia trasversale elettrica in grado di operare in automatico in base alle lunghezze e numero di pezzi preimpostati. La Quadro può essere allestita con vari accessori: dispositivo per nervature; kit di rulli per calandratura concava con raggio minimo di 3 metri; profilo di piegatura diritto di 25 millimetri; taglio longitudinale per lineamenti accoppiati; cassetta intercambiabile dotata di rulli profilatori per un’altezza di 50 millimetri; unità di scantonatura; unità di piegatura per la sola testa; unità di foratura per il
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Flavio Baietti, responsabile commerciale Alpemac Srl
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XLTbend: pannellatrice
EUROMAC MTX: Punzonatrice motorizzata
sistema sofit panel. Schlebach permette anche di produrre le scandole per mezzo di impianti dedicati su misura per il cliente e l’ausilio di un macchinario standard quale la piegatrice EHA. Punzonatrici Euromac, piegatrici longitudinali Thalmann e pannellatrici Ras. Grazie alla partnership con il marchio Euromac, produttore nazionale di punzonatrici dal rapporto qualità prezzo eccezionale, Alpemac è diventato il punto di riferimento per il mondo della punzonatura dedicato alla facciata. La punzonatrice più venduta in questo ambito è la Euromac Mtx Plus Flex, che presenta un incremento di dimensioni della struttura e permette di operare con maggiore stabilità e precisione di lavoro. Mtx Plus grazie al sistema Flex è in grado di punzonare a grandi velocità, mantenendo una profondità di
punzonatura costante. Grande flessibilità anche alla configurazione della torretta, con 60 o 66 utensili. Thalmann, storica azienda svizzera, negli ultimi anni ha puntato sull’automazione totale inventando un sistema di carico lamiere e di ribaltamento che rendono il processo di piega facile ed economico ma soprattutto che non necessita dell’ausilio di operatori specializzati. Nello specifico, piegatrice a doppia bandiera Thalmann TD permette di produrre doghe con geometrie uniche per fattibilità, con posizionamento conico. Per mezzo del profilatore (accessorio intercambiabile con l’accessorio di taglio) si possono produrre doghe ad incastro in maniera veloce, con processo automatico. Pannellatrice XLT Ras. La macchina, con sistema di piega in positivo e negativo, permette di produrre rivestimenti di facciata a cassette chiuse sui quattro lati e con forme geometriche delle più svariate. Il sistema di piega a bandiera della XLT preserva la superficie del materiale e garantisce un lavoro perfetto. La XLT mantiene il pannello sempre in piano, con evidenti vantaggi sia a livello di tempi di produzione che di semplicità di movimentazione del pezzo durante le fasi di piega. Disponibile nei formati da 4060 e 3200 di campo utile con utensili fino a 300 millimetri. Infine, Alpemac offre un servizio di consulenza per usufruire al meglio degli incentivi in corso: Bando Inail, pratica 4.0, bandi regionali, nazionali ed europei, oltre al bonus facciata e il ritiro degli usati. Franco Saro
Schechtl SB 50: Piegatrice a settori per scandole
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Speciale facciate
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Brianza Plastica
Lattonieri in sinergia
CON SISTEMA ISOTEC Il sistema di isolamento si abbina alla molteplici soluzioni già presenti nel mercato dei rivestimenti metallici, sia in copertura che a parete, con eccellenti risultati di efficienza energetica e semplicità di applicazione Simone Pruneri. Sotto, realizzazione con Isotec Parete in abbinamento a lastre metalliche
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rianza Plastica è presente da quasi 40 anni nel settore dell’isolamento termico destinato all’edilizia. E proprio per questo si trova spesso a lavorare gomito a gomito con i lattonieri. «I professionisti del settore della lattoneria costituiscono un target molto attento e preparato, che ben si presta a essere ricettivo nei confronti della proposta del Sistema Isotec», afferma in questa intervista Simone Pruneri, Sales Manager Insulation Building Brianza Plastica. Domanda. Brianza Plastica lavora spesso in sinergia con i lattonieri. In tanti anni che impressione vi siete fatti sulla categoria? Risposta. I lattonieri nel tempo hanno ampliato sempre più il loro raggio di competenza all’inXxx stratigrafia della copertura, interessandosi a tera tutti gli aspetti del manufatto. Gli ultimi anni hanno fatto registrare un’importante crescita
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71 del mercato dei tetti in metallo. Di conseguenza, anche il nostro rapporto con gli applicatori di questi sistemi si è intensificato. Isotec Linea è un esempio di questa evoluzione: infatti, è una soluzione di isolamento che è stata sviluppata per rispondere alle esigenze specifiche della posa della lamiera a doppia aggraffatura, creando i presupposti tecnici per far sì che si potesse lavorare anche con questo tipo di soluzione. La sensibile crescita del settore dei rivestimenti in metallo per le coperture è dimostrata anche dalle numerose e variegate applicazioni eseguite con i nostri sistemi: Isotec si dimostra estremamente versatile negli abbinamenti con le più svariate tipologie di coperture metalliche, oltre a essere compatibile con tutte le strutture e relative pendenze. Inoltre, lo sviluppo del mercato ha fatto registrare un’interessante evoluzione anche verso i sistemi per facciata, anche qui trovando piena compatibilità con i nostri sistemi Isotec, Isotec Parete e Isotec Linea. D. In che cosa consiste, sul campo, la vostra collaborazione con i lattonieri? Ci sono servizi che possono essere utili ai professionisti del metallo? R. La nostra azienda è molto attenta alle esi-
Per il nuovo edificio commerciale a Livorno è stata scelta la soluzione di Isotec Parete in abbinamento a una lastra metallica grecata. Sotto, la posa dell’alluminio a doppia aggraffatura su Isotec Linea per il centro polivalente “Rigoldi” di MIlano
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Speciale facciate
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La struttura del sistema Isotec, con il correntino metallico che funge da supporto e punto di ancoraggio per gli elementi metallici, non è lontana dalle metodologie di posa classiche per i lattonieri. Sopra, la realizzazione di copertura con lamiera a scatto su Isotec Parete
genze dei lattonieri, come da sempre anche a quelle degli altri posatori e addetti ai lavori, che possono fare affidamento sui nostri funzionari e agenti per attività di supporto tecnico, consulenza per soluzioni di posa o di dettaglio, consigli sulla fase applicativa, indicazioni mai generiche, ma sempre contestualizzate sul determinato progetto o cantiere, sulla situazione contingente da affrontare. Aspetto determinante nell’attività di supporto ai lattonieri è la relazione di calcolo termico fornita da Brianza Plastica al fine di individuare la migliore soluzione, a seconda delle prestazioni di isolamento richieste. D. La collaborazione è focalizzata sugli edifici a uso industriale o anche a quelli residenziali? R. A oggi il nostro mercato si sviluppa molto più nel settore residenziale, ma lavoriamo in tutti gli ambiti edili, da edifici destinati al terziario, all’industriale, agli edifici scolastici, agli annessi sportivi, al commerciale. Le nostre realizzazioni, che hanno visto protagonista il metallo come pelle di rivestimento, testimoniano la varietà delle tipologie costruttive in cui questo abbinamento può spaziare con successo. D. Quali sono le tipologie più richieste? R. Dal nostro punto di vista le diverse tipologie di rivestimenti metallici rispondono a esigenze tecniche, prestazionali ed estetiche diverse, con una ricchezza di offerta che va a vantaggio delle possibilità di scelta di clienti e progettisti. La gamma Isotec è compatibile con tutte le tipologie di lastre metalliche nelle più varie accezioni, per applicazioni sia a tetto sia a parete: dalle lamiere a doppia aggraffatura, lamiere a scatto, lamiere grecate o ondulate e doghe metalliche. D. C’è stata un’evoluzione della richiesta o la
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tipologia dei prodotti è costante nel tempo? R. C’è sempre una evoluzione che genera nel mercato un costante mutamento. La prevalenza di una tipologia di rivestimento piuttosto che un’altra segue le mode, le tradizioni locali, ma anche una sempre maggiore diffusione di scelte architettoniche, in questo caso coinvolgenti i materiali metallici, che sempre più vanno a creare nuove tendenze nelle architetture. Anche la capacità dei rivestimenti metallici di assecondare soluzioni di copertura con pendenze molto elevate o molto basse, ha favorito la loro diffusione in zone e ambiti prima inesplorati. In ogni caso, nel settore edile il fattore di innovazione ed evoluzione è sempre presente, anche se ogni nuova soluzione necessita di tempo per essere recepita e consolidata. D. I prodotti di Brianza Plastica sono evoluti dal punto di vista tecnico e prestazionale. Sono compresi a sufficienza in questo settore? R. I professionisti del settore della lattoneria costituiscono un target molto ricettivo, preparato e con una formazione professionale molto elevata, che ben si presta a essere ricettivo nei confronti della proposta del Sistema Isotec. L’artigianalità del lavoro del lattoniere spicca quando sono necessarie soluzioni creative sul cantiere, nel gestire la variabilità delle situazioni e dei differenti materiali. La struttura del sistema Isotec, con il correntino metallico che funge da supporto e punto di ancoraggio per gli elementi metallici, non è lontana dalle metodologie di posa classiche per i lattonieri, perciò risulta immediato nella comprensione e semplice nell’utilizzo in cantiere. Franco Saro
AL LAVORO CON YOUBUILD
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Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori... YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica anche informazioni utili, pratiche, aggiornate. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
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Lattoniere del mese
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GM2
Primo premio CON VISTA
La GM2 di Moconesi (Genova), che di recente ha vinto con una sua realizzazione il concorso organizzato da Mazzonetto, si distingue per dinamicità e innovazione. La specializzazione nelle coperture ha consentito di acquisire un solido status nell’ambito della lattoneria
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arco Ottino e Marco Nannotti sono i due soci della GM2, leader nella provincia di Genova per la lavorazione e l’installazione di lamiere metalliche. L’azienda si pone sul mercato con il duplice obiettivo di realizzare coperture-rivestimenti e gestire un centro di piegatura con annesso un fornito magazzino in grado di soddisfare ogni esigenza. Il lavoro con maggior visibilità? Quello che ha consentito di ottenere il primo premio nel concorso Vinci con Vestis di Mazzonetto. Domanda. GM2 ha vinto di recente il concorso organizzato dalla Mazzonetto per la categoria «Rivestimenti Architettonici». Vi ha fatto piacere il riconoscimento? Marco Ottino. Certamente. Vedere riconosciuto in questo modo il proprio lavoro da una giuria composta da esperti di lattoneria e di progettazione fa sicuramente piacere. Anche tenendo conto del numero e del livello qualitativo della aziende che hanno partecipato al concorso. D. Il premio lo avete vinto con «Camera con vista», a Casarza Ligure, Genova. Di che cosa si tratta? Marco Nannotti. Si tratta di una costruzione molto lineare e moderna progettata per un committente svizzero, un magistrato in pensione. In quest’edificio, casa del cliente, l’elemento caratterizzante è un volume destinato alla camera da letto, che sporge in aggetto verso il vuoto e si affaccia sulla baia di Sestri Levante. D. Quali sono state le scelte sul campo di vostra competenza? Marco Nannotti. Il cliente si è affidato completamente a noi nel convertire una sua idea in una realizzazione pratica. Dopo avergli
Marco Ottino e Marco Nannotti
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Il lavoro di lattoneria di GM2 a Casarza Ligure, Genova
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Lattoniere del mese
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La copertura della Cattedrale di San Lorenzo, a Genova, eseguito da GM2
proposto diverse soluzioni, quella che lo ha colpito maggiormente è stato il rivestimento in alluminio Vestis Ral 7016 in 3d, realizzato con la tecnica della doppia aggraffatura. Abbiamo curato il progetto fin nei minimi particolari. D. Quali sono le ultime novità che riguardano la vostra azienda? Marco Ottino. Nel corso del 2019 abbiamo realizzato un profondo rinnovamento del parco macchine aziendale, poiché qualche prodotto era ormai vecchio o carente dal punto di vista normativo, specialmente per quello che riguarda la sicurezza. Abbiamo quindi introdotto nuovi macchinari a controllo numerico, come una calandra da 6 metri e una cesoia da 3 metri.
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Ma anche una pressa da 24 tonnellate. Una serie di strumenti utili che hanno completato l’attrezzatura della nostra sede, nel comune di Moconesi (Genova), dove abbiamo circa 1.500 metri coperti, più altrettanti di piazzale esterno. D. In quale ambito territoriale lavorate? Marco Nannotti. La Liguria è una regione piuttosto complicata dal punto di vista logistico. Quindi la nostra attività si svolge principalmente in ambito regionale, ma all’occorrenza ci spostiamo senza alcun problema in giro per l’Italia. Abbiamo realizzato coperture dalla Valle d’Aosta, dove abbiamo lavorato sia su rifugi alpini sia su abitazioni civili, fino a Roma, dove a febbraio scorso abbiamo portato a termine la copertura ottagonale del complesso monumentale di Santo Spirito in Saxia, alle porte del Vaticano. D. Quali sono i sistemi costruttivi più richiesti in Liguria, e quali nelle altre regioni? Marco Ottino. In ambito regionale, la Liguria è caratterizzata da canali di gronda semplici e le lattonerie sono ridotte al minimo. Anche le coperture metalliche sono poco diffuse, a causa dei vincoli imposti dalle Soprintendenze: la regione, infatti, è ricca di Centri Storici dove questo tipo di soluzione stenta a prendere campo. Fortunatamente, però, esistono molti monumenti e chiese che ben si prestano a tetti in rame o piombo. Fuori dalla regione, invece, la copertura metallica è più sdoganata, e come azienda siamo chiamati a realizzare soluzioni in rame, alluminio, zinco-titanio e piombo. D. Vi siete quindi specializzati in coperture. Com’è nata questa scelta e qual è la storia dell’azienda? Marco Nannotti. Negli anni Novanta abbiamo cominciato a lavorare insieme, io e Marco Ottino, come lattonieri. Poi, abbiamo incontrato Gebhard Trenkwalder, mastro lattoniere altoatesino che realizzava coperture e rivestimenti metallici in tutta Italia, e che ora non c’è più. Da quell’incontro, nel 1999 è nata la GM2 (G come Gebhard e M2 come le due M iniziali dei nostri nomi nomi), il risultato di un rapporto di collaborazione e amicizia. Da allora l’azienda si è sviluppata nell’ambito delle coperture, ma anche nella pressopiegatura conto terzi e nella realizzazione di accessori per la lattoneria. D. Quanti dipendenti avete ora e qual è il vostro fatturato? Marco Ottino. Attualmente il nostro organico è di 15 dipendenti suddivisi tra amministrazione, produzione e cantieristica. Mentre il nostro
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Per la sicurezza degli addetti che operano sulle coperture
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La facciata metallica della Chiesa S. Anna, Rapallo
fatturato si attesta intorno ai 2,2 milioni di euro. D. Negli anni il mercato della lattoneria è cambiato? Marco Ottino. È cambiato molto. Il nostro settore è stato caratterizzato da parecchi anni in cui le novità sono state piuttosto poche, mentre ultimamente l’introduzione di nuovi materiali e finiture, come gli allumini, ha creato un nuovo mondo di possibilità. Questo fattore ha contribuito a fornire ad architetti e progettisti una moltitudine di soluzioni da proporre ai clienti, pur mettendo un po’ in difficoltà installatori e rivenditori, i quali hanno dovuto aumentare in modo considerevole i materiali e gli accessori a magazzino. Però, tutto questo ha rappresentato una serie di innovazioni notevoli in un settore bisognoso di rinnovamento, in cui c’era stata un po’ di stagnazione nel campo delle novità. D. Quali sono i vostri clienti? Marco Nannotti. Il nostro cliente tipo è l’im-
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presa edile che si appoggia a noi per la fornitura e per la posa in opera delle coperture, dei rivestimenti e delle lattonerie accessorie. Diciamo che l’impresa edile rappresenta l’80% della nostra clientela, mentre la percentuale restante è costituita dal privato o dal progettista. D. Quanto conta il ruolo del progettista oggi? Marco Nannotti. Tantissimo, perché la vastità del campo delle tecniche applicative rende sempre più importante e indispensabile la figura di un architetto ben formato e in grado di proporre ai clienti finali soluzioni moderne e durature. Quindi il progettista deve sapersi orientare, soprattutto se parliamo di coperture metalliche e rivestimenti, e dialogare nel migliore dei modi con l’impresa edile, che dovrebbe avere anch’essa al suo interno figure formate e capaci. D. Con quali fornitori lavorate? Marco Ottino. Il nostro principale fornitore è Mazzonetto Metalli, che fin dalla nostra nascita ha sempre creduto in noi e ci ha permesso di crescere e svilupparci. Poi, chiaramente, abbiamo anche un ottimo rapporto con altri produttori e rivenditori di metalli, come Prefa e Alpewa, e riguardo alle coperture industriali il nostro punto di riferimento è Alubel. Poi, dal 2020 abbiamo iniziato anche una collaborazione con Marcegaglia, mentre per quanto concerne le finestre per tetti siamo rivenditori Velux. Infine, collaboriamo con più o meno tutti i produttori di accessori. D. Avete progetti a breve-medio termine? Marco Ottino. Siamo un’azienda dinamica e abbiamo sempre avuto nel cassetto qualche progetto da realizzare. Ma quest’anno la situazione attuale dovuta al covid-19 ci ha imposto di muoverci con cautela, perciò abbiamo un po’ ridimensionato i nostri obiettivi. Quello del 2020 è mantenere la posizione acquisita sul mercato, e vedere cosa succede. Anche se al momento siamo abbastanza ottimisti perché le misure messe in campo finora dal governo, con le agevolazioni fiscali, sembrano poter dare una scossa al mercato. D. Pile ha promosso la scuola di lattoneria per riconoscere al lattoniere una professione normata da regole. Che cosa ne pensate? Marco Nannotti. Vale lo stesso discorso fatto per i progettisti. L’evoluzione del mercato deve essere accompagnata dalla formazione di figure professionalmente competenti e valide. Ritengo quindi che Pile stia facendo un ottimo lavoro: spero che quest’idea cresca e vada avanti, perché penso sia importante. Giacomo Casarin
Valorizza il tuo immobile! Vieni a scoprire la nostra ampia gamma di COPERTURE e RIVESTIMENTI di FACCIATA Ridefinisci le superfici e rendi unica la facciata del tuo immobile. Vieni a scoprire la nostra ampia gamma di rivestimenti di facciata, facciata, con profili parete di altissima qualità, e pannelli coibentati per tutte le tipoligie di coperture. Riqualifica e rinnova l’involucro edilidili i izio degli edifici grazie ai prodotti ott o tti ti Unimetal, assicurando alle strutture ure e un valore estetico con un notevole oe ole risparmio energetico. Adesso sì che possiamo affermare e dii aver realizzato un vero cappotto per err il nostro immobile!
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RESTAURO DELLA FACCIATA ESTERNA DETRAZIONE SUI LAVORI PARI AL 110%
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Sicurpal
SICUREZZA E FORMAZIONE ACCOPPIATA VINCENTE
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econdo le nuove statistiche pubblicate da Inail, anche nel 2019 le cadute dall’alto si confermano la seconda causa di incidenti mortali sul luogo di lavoro in Italia, precedute solamente dagli incidenti stradali. Le cadute dall’alto causano la maggior parte degli incidenti nel settore dell’edilizia, ma riguardano tutte le attività lavorative che vengono svolte ad una altezza superiore ai 2 metri rispetto ad un piano stabile, come per esempio la manutenzione di coperture, autobus, cisterne, silos, pozzi, Ple, eccetera. Come limitare tali infortuni? FORMAZIONE
Come previsto dall’Accordo Stato-Regioni, tutti i lavoratori devono svolgere corsi formativi generali e specialistici. La formazione specialistica è obbligatoria per alcune attività lavorative rischiose, tra cui i lavori in quota e negli spazi confinati, che prevedono anche l’addestramento pratico a causa della complessità di tali attività. Svolgere un addestramento efficace permette di simulare le condizioni di pericolo e apprendere le corrette procedure per lavorare in sicurezza. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi a società di formazione specializzate, come Sicurform Srl, in grado di offrire un’aula corsi e una palestra attrezzate con docenti altamente qualificati. La formazione obbligatoria deve essere affiancata a corsi tecnico specialistici volti a sensibilizzare e formare i professionisti sui sistemi di ancoraggio. Sicurform Srl propone corsi che spaziano dalla progettazione del sistema di ancoraggio, alla formazione dell’installatore e dell’addetto alla revisione e collaudo:
un programma completo per i professionisti di domani. Cosa cambia con i Decreti in materia di sicurezza per l’emergenza Coronavirus? Al momento la formazione in aula non è permessa, mentre è possibile svolgere corsi di formazione online in modalità e-learning (corsi pre-registrati) o in videoconferenza (in diretta, unica modalità accettata per i corsi teorici del Dgls.81/2008); al momento sono sospese le formazioni pratiche. Dal 15 giugno le linee guida pubblicate da alcune regioni verranno probabilmente integrate nel prossimo Dpcm, permettendo la ripresa della formazione pratica, pur mantenendo le disposizioni di distanziamento e prassi igieniche per limitare la diffusione del contagio. SISTEMI ANTICADUTA
Oltre alla formazione, la tutela della sicurezza in quota si basa anche su altri fattori. Errori e mancanze che possono portare
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ad infortuni sul lavoro sono, per esempio: • Errata progettazione dovuta alla sottovalutazione di elementi di rischio • Utilizzo di prodotti non certificati e di qualità scadente che non garantiscano la tenuta nel tempo o mostrano fragilità strutturali • Installazione non a regola d’arte a cura di montatori inesperti • Assenza di revisione periodica obbligatoria • Documentazione mancante o incompleta Affidarsi a professionisti del settore come Sicurpal Srl permette di tutelare pienamente la vita degli operatori in quota. Grazie alla nostra ventennale esperienza, è possibile curare tutte le fasi del lavoro in quota: dalla progettazione su misura, fornitura di materiale certificato, installazione a cura di tecnici interni altamente qualificati, alla revisione periodica e al recupero di sistemi già installati.
PROTEZIONE A TUTTO TONDO QUALITÀ CHE MANTIENE QUEL CHE PROMETTE
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