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Sistemi e Soluzioni
per il ssaggio della lamiera Systems and Solutions for sheet metal fastening
UNA NUOVA SCUOLA E UN PREZZARIO
Carissimi Associati, all’ultima Assemblea annuale svoltasi a Venezia è stato votato il nuovo Consiglio Direttivo, composto dai soci Luca Ielapi, Giordano Mazzonetto, Dalila Russo, Nicola Tresoldi e Paolo Valmori. Questi nei giorni scorsi, hanno rinnovato la loro fiducia nella mia persona, rieleggendomi Presidente, con lo scopo di dare continuità ai lavori finora intrapresi. Durante il primo Consiglio, abbiamo tracciato la via da seguire per quest’anno e per quelli a venire. Obiettivo principale è quello di far conoscere al mercato la Prassi di Riferimento. A tal proposito, stiamo valutando l’apertura di nuove scuole per essere più presenti su tutto il territorio nazionale. In aggiunta, stiamo organizzando un tavolo tecnico aperto a tutti per creare un prezzario nazionale delle opere di lattoneria, che potrà poi essere inserito nel Dei. Tutti questi progetti partiranno già prima della pausa estiva, sperando nella collaborazione del maggior numero di associati e non.
Fabio MontagnoliAnno 8 - Numero 29 - giugno 2023
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Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile
Costituita nel 1993, l’Associazione P.I.L.E. riunisce i principali Produttori e Installatori di Lattoneria Edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. L’Associazione collabora con l’UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipando alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria pluviale, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. È presente alle principali manifestazioni fieristiche nazionali dell’edilizia. Dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati. In collaborazione con Gambino Editore dal 2016 pubblica la rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.
Le pubblicazioni P.I.L.E.
LATTONERIA
Presidente
Fabio Montagnoli
Vicepresidente
Nicola Tresoldi
Segretario e tesoriere
Dalila Russo
Consiglio direttivo 2022-2024
Luca Ielapi
Giordano Mazzonetto
Dalila Russo
Nicola Tresoldi
Paolo Valmori
Per le imprese di lattoneria, i coperturisti e i tecnici specializzati Lattoneria, dal 2016 edita da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnico-prestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del P.I.L.E. (Produttori Installatori Lattoneria Edile).
MANUALE DI PROGETTAZIONE E POSA
È l’unico manuale completo che affronta tutti gli aspetti di progettazione ed esecuzione delle coperture metalliche e dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Uno strumento di lavoro pratico con soluzioni, materiali e suggerimenti illustrati attraverso oltre duecento disegni di dettaglio, trecento immagini e cinquanta tabelle.
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VOCI
DI CAPITOLATO
Una raccolta organica e precisa di tutte le Voci di Capitolato per l’esecuzione delle opere di lattoneria metallica e copertura a falde. Oltre duecentocinquanta voci suddivise in trentotto capitoli vengono descritte e illustrate attraverso disegni e particolari costruttivi.
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TERMICA DELLE COPERTURE METALLICHE
Il volume è dedicato alle coperture e ai pacchetti di isolamento termico. Tredici soluzioni con quattro diversi tipi di isolante con una descrizione degli strati e soprattutto con il calcolo dei valori di trasmittanza termica e del potere fono isolante.
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7. SCHATZER ALOIS
Via Julius Durst str. 20, Bressanone (BZ)
Telefono: 0472-835612 - Fax: 0472-838 242 info@schatzer-alois.it - www.schatzer-alois.it
8. PREFA ITALIA SRL
Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ)
Telefono: 0471-068680 - Fax: 0471-068690 office.it@prefa.com - www.prefa.com
9. ALPEWA
Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ)
Telefono: 0471-065252 - Fax: 0471-065253 info@alpewa.it - www.alpewa.it
10. REVOLTI LATTONERIE SRL
Via Dell’Impresa 1, 38123 TRENTO (TN)
Telefono: 0461-923297 - Fax: 0461-913219 info@revolti.it - www.revolti.it
11. MAZZONETTO SPA
Via Maestro Antonio Ceccon, 10, Loreggia, (PD) Italy
Telefono: 049-9322611 - Fax: 049-9322650 mazzonetto@mazzonettometalli.it - www.mazzonettometalli.it
12. INGROS COPERTURE SRL
Via Industria 1, 30029 San Stino di Livenza (VE) Tel: 011-5607550 www.ingroscoperture.it
13. NUOVA 3L SRL
Via Prima Strada 6, 30030 Galta di Vigonovo (VE)
Tel: 049-9831800 - Fax: 049-9831802 info@nuova3l.com - www.nuova3l.com
18. SICURPAL
Via dei Mestieri 12, 41030 Battaglia (MO) Telefono: 059-818179 info@sicurpal.it - www.sicurpal.it
19. EDILTEC SRL
Via Giardini, 474/M, 41124 Modena (MO) Tel. 059-2916411- Fax 059-344232 info@ediltec.com - www.ediltec.com
20. MARCHESI SRL
Via Donatori di Sangue 6, 42044 Gualtieri (RE) Telefono: 0522-220072 info@marchesimetalli.com www.marchesimetalli.com
21. RIVIT
Via Guglielmo Marconi 20, Ozzano dell’Emilia (BO) Telefono: 051-4171111 - Fax: 051-4171159 rivit@rivit.it - www.rivit.it
22. EUROPROFIL S.r.l. Filiale
Via Monteorino 7, 48024 Massa Lombarda (RA) Telefono: 0545-81340
europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it
23. ISAL S.r.l. Filiale
Via Monteorino 7, Massa Lombarda (RA) Telefono: 0545-81340 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it
24. TUBOZETA
Via Gandhi 12, San Martino in Strada (FC) Telefono: 0543-85816 - Fax: 0543-83223 tubozeta@tubozeta.it - www.tubozeta.it
25. TECNOSTAFF
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EMILIA ROMAGNA
42. SUD METALLI
Strada Torre Tresca 6B, Bari (BA)
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43. LATTONERIA DELLA MURGIA
Via Iazzitiello C.da Panecuccio, 3
70029 Santeramo in Colle (BA)
Telefono: 080-3037940 - Fax: 080-3037940 latt.dellamurgiasrl@libero.it
44. ARTIGIAN GIOVANNI RUSSO
Viale dell’Artigianato, ZI, Francavilla Fontana (BR)
Telefono: 0831-810844 - Fax: 0831-813620 artigian.grusso@libero.it - www.artigianrusso.com
PUGLIA
33. KOMY SNC
Via dei Pastai sn, Zona Industriale “scerne” Pineto (TE)
Telefono: 085-936133 • 347-0937887 388-0506122 - Fax: 085-936133 info@komy.it - www.komy.it
ABRUZZO E MOLISE
14 . ZINTEK SRL
Via delle Industrie 22, 30175 Porto Marghera (VE)
Tel: 041-2901866 - Fax: 041-2901834
zintek@zintek.it - www.zintek.it - mrtinsmith.zintek.it
15. TRESOLDI METALLI
Via Fanzaghe 108, Pozzonovo (PD)
Telefono: 0429-773200 - Fax: 0429-773088
info@tresoldimetalli.it - www.tresoldimetalli.it
16. F.LLI PAVAN SRL
Martiri di Belfiore, 69/B 45100 ROVIGO (RO)
Telefono: 0425-404199 - Fax: 0425-1685006
f.llipavansrl@libero.it - www.pavanfratellilattonieri.it
17. C.L.C. SRL
Via A. Volta 12, 36034 Malo (VI)
Telefono: 0445-602577 - Fax: 0445-580120
info@clc-sr.com - www.clc-srl.com
Nx RIVX
Ci allarghiamoPER FARE DI PIÙ
Un nuovo magazzino più grande e digitalizzato per supportare la crescita, una nuova linea di taglio per offrire un servizio più completo ai clienti e un restyling degli uffici per ottimizzare gli spazi e implementare aule per la formazione. Infine, uno showroom per le macchine destinate alla lattoneria. Così Alpewa, azienda specializzata nella lavorazione dei metalli con sede a Bolzano, si prepara alle sfide del prossimo futuro, come spiega il ceo Andreas Koler.
Domanda. Come si prospetta la congiuntura del settore della lattoneria nel 2023?
Risposta. Il 2023 è partito abbastanza bene, ovviamente siamo lontani dai numeri dei primi sei mesi dello scorso anno che sono stati veramente straordinari. Si deve anche dire che dopo giugno i numeri sono tornati nella media, sintomo che il primo semestre è stato il risultato di un mercato gonfiato. Se prendiamo la media degli ultimi tre anni i volumi del Gruppo Alpewa sono sempre cresciuti nell’ordine del 5-7%.
D. È stato questo vento favorevole che vi ha spinto verso nuovi investimenti?
R. No, gli investimenti sono stati programmati molto prima. L’idea di ingrandirci e investire in nuove linee di taglio, non solo in Italia ma anche all’estero, era già stata elaborata nel 20182019. Investire solo perché c’è un periodo di grande crescita sarebbe scorretto: innanzitutto, perché non è possibile ragionare così a breve termine, poi perché un investimento deve essere fatto sulla base di una visione di crescita futura, non su quella presente.
D. Nello specifico avete ingrandito il magazzino. Perché avete deciso di farlo e in che modo?
R. La crescita costante dei volumi ci ha portato al nostro limite di capacità. Ci mancava spazio. Quindi, abbiamo dovuto necessariamente allargarci. Il problema della nostra zona, specialmente nella Provincia di Bolzano, è la mancanza di terreni per costruire, per non parlare dei prezzi stratosferici. Basti pensare che per 1 metro quadrato di terreno non urbanizzato i prezzi si aggirano intorno agli 800-900 euro. Andare via dall’Alto Adige era impensabile. Per caso abbiamo avuto la fortuna di trovare uno spazio da acquistare vicino alla sede che come dimensione coperta arriva intorno a 10 mila metri quadrati su diversi livelli.
D. L’obiettivo di questa operazione qual è stato?
R. Restare al passo. Anche nel nostro settore sei obbligato a crescere. Per fare questo ci serviva
L’azienda altoatesina aggiunge altri 10 mila metri quadrati di spazio, introduce la digitalizzazione del magazzino, organizza un’area di esposizione e prepara corsi di formazione per lattonieriAndreas Koler, ceo Alpewa
più spazio perché è aumentato il numero dei prodotti, e ovviamente anche i volumi.
D. Quindi, adesso come sono organizzati gli spazi?
R. Abbiamo diviso i due capannoni. Quello nuovo è dedicato alla materia prima, quindi al materiale in coils, e alle tre linee di taglio. Nel capannone nuovo siamo anche riusciti ad aumentare i pesi: prima avevamo un limite di 6 mila chilogrammi, adesso arriviamo a 10 mila. Il vecchio capannone è invece destinato al materiale in uscita.
D. State modernizzando anche gli uffici?
R. Sì, abbiamo iniziato la ristrutturazione della palazzina uffici nel capannone nuovo, uno spazio di circa 500-600 metri quadrati. Nel nuovo spazio ci sarà anche Prefa e l’ufficio di produzione, oltre a spazi liberi che serviranno da polmone per la futura crescita. Dopodiché, inizieremo anche la ristrutturazione della palazzina uffici della sede attuale, che sono altri 600-700 metri quadrati, dove aumenteremo anche lo spazio destinato all’esposizione delle macchine e alla formazione, sia pratica che teorica.
D. Come sono organizzati i corsi di for -
PIÙ EFFICIENZA, UN VANTAGGIO PER I CLIENTI
DANIELA BAZZANI ( nella foto ) , responsabile magazzino e produzione spiega i vantaggi della nuova organizzazione di Alpewa.
Domanda. Alla luce dell’ampliamento del magazzino, che cosa cambia?
Risposta. Il magazzino diventa più gestibile e il materiale più visibile. I magazzinieri hanno il vantaggio di avere più area di commissione e si rischia di fare meno errori.
D. E a livello della produzione?
R. Stiamo aggiungendo una terza linea di taglio che renderà più complessa la programmazione, ma permetterà di dare un servizio migliore al cliente e accorciare ulteriormente i tempi di produzione, che nell’ultimo periodo abbiamo già ottimizzato parecchio.
D. Che cosa aggiunge la terza linea di taglio?
R. In passato avevamo due linee di taglio: una per i rotoli piccoli perfetti per i lavori più contenuti, la seconda che gestisce solo rotoli grandi. La nuova linea è un ibrido che può produrre rotoli piccoli e grandi. Inoltre, grazie all’imballatrice automatica, è molto più veloce.
RD. Quando avete inserito il magazzino verticale? Quali sono i vantaggi?
R. Abbiamo collaudato il magazzino verticale all’inizio di giugno. Non lo stiamo ancora sfruttando al 100%, in quanto attendiamo di completare la digitalizzazione in autunno. Quando saremo a regime gli operatori potranno richiamare la merce in base all’ordine, che la macchina presenterà loro in automatico all’interno dei cassetti.
D. La digitalizzazione è un passo importante?
R. Molto importante e anche molto impegnativo. Ci stiamo lavorando dalla fine dell’anno scorso: è un’operazione che necessita di una grossa fase preparatoria, ma darà tanti vantaggi sia nella velocità che nella minimizzazione degli errori. Inoltre, sarà più facile inserire nuovo personale poiché grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali i magazzinieri verranno guidati passopasso, mentre adesso è necessaria molta esperienza perché la varietà dei prodotti è davvero ampia.
Reparto di lavorazione coils. a sinistra, il magazzino
mazione?
R. Per il momento sono in programma i corsi della Prefa Academy gestiti in collaborazione con l’azienda. Per quanto riguarda Alpewa, probabilmente partiremo l’anno prossimo quando saranno completate la ristrutturazione degli uffici e le nuove aule per la formazione, che è un elemento importante per fidelizzare il cliente.
In Italia il problema più grosso è la carenza di manodopera formata: a parte l’Alto Adige, non
ci sono scuole professionali dedicate ai lattonieri. Attualmente, insieme ad altre aziende italiane, siamo anche in contatto con alcune scuole edili della Lombardia per cercare di organizzare dei corsi di formazione.
D. I corsi Alpewa a chi si rivolgeranno?
R. A tutti i lattonieri. Inoltre, da cinque anni siamo distributori ufficiali delle membrane impermeabilizzanti Holcim (ex Firestone) per tetti piani. È un mercato per noi abbastanza nuovo e siamo partiti con i primi corsi per i lattonieri che fanno anche impermeabilizzazioni. L’interesse per il futuro è continuare questa attività, e implementare con corsi più generali anche sugli altri metalli, non solo l’alluminio.
D. Avete altre novità in programma?
R. L’altro progetto, che partirà verso la fine dell’anno, è la digitalizzazione del magazzino. Oggi su 9 mila metri quadrati di magazzino si incontrano diverse difficoltà nel trovare la merce. Inoltre, col sistema attuale e la varietà dei prodotti che abbiamo, per inserire un magazziniere nuovo ci vogliono almeno quattro-cinque mesi per formare le competenze necessarie. Grazie alla tecnologia, invece, il picking del materiale sarà digitalizzato: i magazzinieri lavoreranno con scanner che mostrano dove è ubicata la merce. Basterà fare la scannerizzazione del prodotto da prelevare e inserirne
la quantità. Ci vorrà quindi meno tempo per inserire persone nuove, avremo più chiarezza e velocità nel trovare la merce e ci sarà meno possibilità di commettere errori.
D. L’area espositiva come sarà organizzata e qual è l’obiettivo che vi ha spinto creare questo spazio?
R. Oggi se un cliente vuole comprare una macchina, vuole prima vederla e capire come funziona. Per questo ci serve uno spazio espo-
sitivo con macchine funzionanti. A questo scopo dedicheremo uno spazio di circa 400 metri quadrati integrato al magazzino attuale come una sorta di openspace. Le macchine si potranno anche spostare e adoperare per i corsi di formazione. L’idea è dare vita a un’officina vivente, esemplare di quella di un lattoniere qualsiasi.
D. Ci sarà anche l’usato?
R. Noi non puntiamo sull’usato, perché ri-
lavorazione coils
Nx RIVX
chiede una grossa esperienza e un’assistenza interna che al momento non abbiamo ancora. Tuttavia, vendendo macchine nuove siamo in pratica obbligati a ritirare l’usato, quindi prima o poi in futuro ci sarà spazio anche per questo tipo di prodotti, non nello spazio espositivo.
D. Fate noleggio?
R. No. Anche se potrebbe essere interessante non tanto noleggiare la macchina quanto l’officina, cioè mettere a disposizione dei clienti uno spazio dove lavorare il materiale. Non penso tanto all’Alto Adige, dove i nostri clienti hanno officine attrezzate al top, ma in altre zone questo business potrebbe avere un buon riscontro.
D. Alla luce di tutte queste novità, quali sono i vantaggi per i vostri clienti?
R. Prima di tutto saremo in grado di accorciare i tempi di consegna. Tra rame, zinco, alluminio e acciaio e la varietà dei colori disponibili, la gamma dei prodotti è aumentata in maniera esponenziale rispetto al passato. Nessuno dei nostri clienti può più fare magazzino e quasi tutti ordinano su commessa. Ponendoci come azienda di servizio, uno dei nostri principali obiettivi è quello di servire i clienti in tempi brevissimi, oltre a fornire prodotti di qualità, anche in quantità minime. Questo discorso vale anche per i coils. Inoltre, grazie al nuovo spazio espositivo dedicato alle macchine, i
clienti avranno modo di toccare con mano i macchinari per la lattoneria, provarli e capire se soddisfano le loro esigenze.
D. Ci saranno novità anche sul fronte della consulenza tecnica?
R. Uno dei nostri progetti è incrementare nei prossimi tre-quattro anni il gruppo dei consulenti tecnici che si interfacciano con gli studi di architettura e i nostri clienti, soprattutto nel Nord Italia.
D. Quali sono le tecnologie e le soluzioni più interessanti disponibili oggi per i lattonieri?
R. Il mondo delle coperture è ancora molto artigianale: si può giocare su prodotti nuovi, ma non c’è un upgrade tecnologico. Diverso il discorso per le facciate, settore nel quale si possono proporre prodotti a pronta installazione o fatti su misura, dal pacchetto della sottostruttura fino al rivestimento esterno. Anche per il tetto piano offriamo un servizio di progettazione, nel senso che il cliente può inviarci il layout della copertura e noi ci occupiamo del calcolo del materiale e dei dettagli tecnici per risolvere situazioni di dettaglio. Sui macchinari per la lattoneria c’è stata un’evoluzione interessante per le linee di taglio e le piegatrici mono o doppia bandiera, in particolare per le soluzioni della Asco Maschinen.
D. Nelle richieste del mercato è più presente l’attenzione al design o all’impatto ambientale?
R. È difficile tracciare una demarcazione netta, anche perché dipende molto dalla legislazione regionale o territoriale: in alcune zone sono richiesti prodotti certificati Leed o con altre certificazioni ambientali, in altre zone si punta più sul design. Certo è che da un paio di anni c’è un’attenzione sempre più forte per il prodotto
green, anche se questa sensibilità non è ancora così diffusa.
D. Progettisti e imprese sono aggiornati su tecniche e materiali?
R. L’impresa non rientra tra i nostri clienti. Noi dialoghiamo in modo continuativo con i progettisti, i privati e gli installatori, tramite i nostri consulenti tecnici.
D. Se dovesse dare un consiglio ai lattonieri, che cosa direbbe loro?
R. Consiglierei di tenere alto il livello della qualità del prodotto installato e offrire prodotti di alta gamma. Confrontarsi sul prezzo sarà sempre una battaglia persa in partenza. Invece, è fondamentale puntare su esperienza, conoscenza, qualità e cultura.
Veronica MonacoAnno da record PER I LATTONIERI
Il boom dell’edilizia ha trainato il settore, con rialzi di fatturato. Ma resta il nodo del contratto di lavoro. Tra gli obiettivi, l’apertura di nuove scuole e un prezzario nazionale. Confermato Montagnoli
Uno sguardo a quello che è rimasto alle spalle per individuare meglio quello che riserva il futuro. L’annuale assemblea di Pile, che si è tenuta in primavera a Monsummano Terme (Pistoia), è servita a fare il punto sulle attività dell’associazione, con il contributo dei soci partecipanti e del presidente Fabio Montagnoli, ma anche a tracciare le linee guida dell’associazione che è il punto di riferimento dei lattonieri. «È ora di tirare delle somme», ha sintetizzato Montagnoli, che non ha nascosto un andamento favorevole per il settore, in parallelo con quello dell’edilizia, che nel 2022 ha vissuto un anno d’oro. «Bisogna dire che dal punto di vista lavorativo sia nel nostro micro settore della lattoneria, sia in quello più generale dell’edilizia, si è proceduto bene, a passi considerevoli», ha spiegato il presidente dell’associazione nella sua relazione di apertura dell’incontro.
IL CAMBIO DI CNLL
Ma il favorevole andamento del mercato non è stato l’unico aspetto che ha caratterizzato il 2022. «Durante questo percorso si sono verificati due eventi che hanno rallentato le imprese verso la fine dell’anno», ha puntualizzato Montagnoli. «L’obbligo di applicazione del Contratto nazionale di lavoro edilizia per lavori superiori a 70 mila euro e il blocco totale e ora definitivo delle cessioni del credito e dello sconto in fattura».
LO SCOGLIO
La maggior parte degli installatori associati di Pile, ha rilevato Montagnoli, applica il contratto nazionale di lavoro metalmeccanico. Con l’entrata in vigore dell’obbligo dell’applicazione contratto per il settore dell’edilizia, obbligatorio per tutte quelle aziende che hanno appalti pubblici o privati (ma aventi diritto a detrazioni fiscali) per importi superiori a 70 mila euro, i costi aziendali dei dipendenti sono aumentati del 35-40%. «Una cosa assurda, che rende difficile la sostenibilità aziendale», ha protestato il presidente di Pile.
INIZIATIVA CON FINCO
Per questo l’associazione dei lattonieri, assieme ad altri organismi, ha demandato a Finco la creazione di un nuovo contratto collettivo del lavoro edile, «che riduca questi spropositati costi, riducendoli fino al 10-15%». Un obiettivo, insomma, che è anche un impegno e una indicazione programmatica per i prossimi mesi. Questo aspetto controverso non deve però far dimenticare un bilancio positivo per il settore: «Sicuramente il 2022 si è chiuso con dei passi in avanti e, a differenza del 2021, il fatturato è risultato in aumento per la miglior produttività e non dal fermo covid, che ha falsato ogni criterio economico».
SGUARDO AL MERCATO
Chiuso il paragrafo con il giudizio sull’an-
damento del settore, il presidente dell’associazione è passato a riassumere le attività di Pile, che sono state numerose. «L’anno scorso ci eravamo lasciati con l’assemblea di Venezia, dove erano state date delle indicazioni sulle opere da eseguire nel 2022», ha proseguito Montagnoli. Che ha elencato (vedi box) i principali avvenimenti che hanno coinvolto Pile, da quelli di carattere fieristico a quelli legati strettamente alle attività associative. Un calendario di appuntamenti nutrito, ha sottolineato il presidente di Pile, rivolti al miglioramento ed alla conoscenza associativa nel mercato italiano ed estero.
LA FORMAZIONE
All’attenzione dell’assemblea non è mancato un esame di uno dei punti più caldi per le attività associative, quello relativo alla formazione e alla qualifica professionale. «Un punto veramente importante della nostra attività associativa è quello della qualifica e riconoscimento della figura del lattoniere edile», ha ricordato Montagnoli. «Come ben sapete, come associazione, grazie ad alcuni soci e di Finco, che ci hanno supportato per il canale preferenziale Uni, abbiamo edito nel 2019 la Pdr, dove vengono gettate le linee guida sulla figura del lattoniere edile». Frutto di questa iniziativa è la prima scuola abilitata a eseguire i corsi propedeutici alla certificazione (il famoso patentino) presso l’associato Mazzonetto (The Skin Academy).
GLI INCONTRI DEL 2022
• 13.05.2022 Riunione di Caseitaly con Made Milano, circa la possibilità di creare una fiera dell’involucro edilizio all’interno del Made stesso
• 15.06.2022 Riunione con Finco per il Ccnl Eedile, per gli appalti che usufruiscono di detrazioni superiori a 70 mila euro
• 23.06.2022 Primo direttivo Pile, dove si è spaziato dall’accordo possibile Caseitaly-Pile-Made alle Scuole di Lattoneria Pile
• 08.07.2022 Riunione Caseitaly-Ice sulla fiera Bau 2023
• 28.07.2022 Riunione Caseitaly-Ice per definizione standard su Bau 2023
• 20.10.2022 Giunta Finco, dove si sono toccati molti temi quali le problematiche riscontrate da molte associazioni di dialogo con Uni
• 14.11.2022 Incontro Finco e rappresentanti Governo sulle perplessità e modifiche possibili da apportare al codice appalti e superbonus 110%
• 18.11.2022 incontro con ing. Baldo (Certis) per suggerimenti modifiche alla Pdr
• 24.11.2022 Riunione Caseitaly con definizione Bau + accordo Made + ipotesi di utilizzare Rimini come location per la prima fiera italiana specializzata sull’involucro edilizio
• 01.12.2022 Secondo direttivo Pile, con oggetto analisi situazione economica, Scuole di lattoneria certificate, Modifiche alla Pdr, report assemblea Finco, report Bau, decisione date Assemblea 2022
• 24.01.2023 Ultimo direttivo Pile
Successivamente, alla fine dello scorso anno, si è qualificato un nuovo centro di formazione presso la Zintek (Zintek Academy). «La nascita di questi centri ha permesso la diffusione capillare della Pdr e dobbiamo dire che già oggi si contano una trentina di lattonieri certificati sul territorio italiano, tra i quali anche il nostro associato Biagetti», ha concluso Montagnoli. Ma l’obiettivo di Pile è ancora più ampio: far conoscere al mercato la Prassi di Riferimento. Per questo Pile sta valutando l’apertura di nuove scuole per essere più presenti su tutto il territorio nazionale.
Un altro obiettivo è l’apertura di un tavolo tecnico aperto a tutti per creare un prezzario nazionale delle opere di lattoneria, che potrà poi essere inserito nel Dei. L’assemblea ha poi proceduto all’approvazione del bilancio e alla discussione sulle prospettive per il 2023. L’assemblea ha poi votato il nuovo Consiglio Direttivo, composto da Luca Ielapi, Giordano Mazzonetto, Dalila Russo, Nicola Tresoldi e Paolo Valmori, che hanno successivamente riconfermato presidente Fabio Montagnoli.
Franco SaroLattoneria S.r.l., azienda artigiana operante nel settore della lattoneria edile e lavorazione e piegatura di lamiere, nasce all’inizio del 2013 ed è composta da personale altamente qualificato e con una esperienza maturata nel settore.
L’impresa collabora con aziende che si occupano prevalentemente di realizzazione di coperture civili ed industriali, carpenterie metalliche ed imprese edili in genere.
Lattoneria S.r.l. è in grado di gestire le commesse in tempi ristretti e di fornire informazioni tecniche e amministrative durante tutto il rapporto di lavoro, grazie alla grande competenza degli addetti alle vendite e alla produzione.
In virtù dell’utilizzo di macchinari tecnologicamente avanzati e della sua efficiente organizzazione aziendale, Lattoneria S.r.l. riesce a far fronte con tempistiche rapide a qualsiasi esigenza del proprio Cliente, con notevole precisione realizzativa e ottima qualità estetica.
L’azienda realizza lamiere di varia natura, formati e spessori, con materiali impiegati di altissima qualità e varia natura (acciaio inox, rame, lamiera zincata, lamiera preverniciata, alluminio preverniciato, alluminio naturale e zinco-titanio), al fine di offrire prodotti dagli elevati standard qualitativi e duraturi nel tempo.
Si producono inoltre accessori speciali per completamento della copertura: pluviali, staffe, sfiati, borchie, tronchetti troppopieni, giunti dilatazione, al fine di completare a perfetta regola d’arte il sistema tetto.
Lattoneria Srl
Via Monte Grappa, 5 - 24060 Rogno (BG) tel. 035-4340128 - info@lattoneria-srl.com - www.lattoneria-srl.com
Come diventare LATTONIERI DOC
RICONOSCIMENTO
Lattonieri con il bollino blu, aggiornati, professionali, riconosciuti come tali dal mercato e, quindi, anche maggiormente valorizzati. Da tre anni Pile spinge per una riqualificazione del lavoro del lattoniere e, in questo contesto, si inserisce l’iniziativa che ha portato alla definizione di una Prassi di riferimento. Una decisione importante, parzialmente frenata da due anni di pandemia, e che ora torna in primo piano. L’esigenza di certificare il lattoniere si spiega con l’evoluzione tecnica della professione, e con la necessità delle imprese di distingueresi in un mercato che, in passato, ha accolto anche figure non del tutto idonee alle necessità della lattoneria attuale. Con la Prassi di Riferimento Uni 68/2019 la categoria ha però ottenuto un grande risultato. E per questo per il 2023 Pile ha aggiornato e fatto il punto sulla situazione.
RICONOSCIMENTO
Per la prima volta, ricorda l’associazione, in Italia viene riconosciuto il lattoniere come un professionista, identificandone il ruolo e l’importanza nell’ambito delle costruzioni. Ma, in pratica, che cosa succede? Grazie a questo strumento normativo, si identificano le competenze di base che devono fare parte del bagaglio professionale del lattoniere italiano. In questo modo, si definisce per il lattoniere:
• elevazione del livello della figura professionale
• uniformità del linguaggio
Con la Prassi di riferimento per i professionisti del settore sono entrate in funzione due academy per ottenere la qualifica che apre nuove porte all’attività lavorativa. Con l’aiuto di PileGUIDA AI NUOVI STRUMENTI NORMATIVI RIFERITI AL SETTORE DELLA LATTONERIA
• nuovo metodo di diffusione delle conoscenze
• riconoscibilità e specializzazione della professione
• differenziazione dalle altre figure edili
Da oggi, quando c’è da eseguire un lavoro di lattoneria, il decisore (proprietario, direttore lavori, progettista) potrà scegliere se affidare il lavoro a una figura non qualificata (muratore, cugino, vicino di casa, giardiniere idraulico, azienda che si occupa di lattoneria non certificata) oppure a un lattoniere certificato. Solamente nel secondo caso si avrà la certezza di avere in cantiere una figura professionale che ha un bagaglio di esperienze e competenze di base necessarie per eseguire il lavoro a regola d’arte. Questo bagaglio di conoscenze viene definito in modo preciso dalla Prassi di riferimento 68/19, che è uno strumento normativo e verificato da un ente di certificazione incaricato dall’associazione Pile.
«Questa certificazione aiuta a valorizzare il lavoro del lattoniere e nel futuro sarà sempre più richiesta dal mercato, per dare risposta ad interventi dove è necessario garantire la professionalità, a partire dai lavori pubblici. Non perdere tempo e investi sulla tua professione», ricorda l’associazione.
CHI PUÒ OTTENERLA
Chi può chiedere il riconoscimento professionale? Il riconoscimento della professionalità tramite certificazione può essere richiesto da persone fisiche in possesso di due semplici requisiti: avere due anni di esperienza diretta come lattoniere e avere assolto l’obbligo scolastico. E, naturalmente, aver seguito corsi formativi di allineamento professionale presso scuole o accademie riconosciute.
Che cosa è necessario fare per ottenere la certificazione? La certificazione è rilasciata a seguito di una verifica condotta da un ente di certificazione come Accredia, l’unico organismo di accreditamento in Italia. Pile può aiutare i candidati a richiedere la certificazione e poi accompagnare al percorso più idoneo per individuare la figura professionale, dato che sono previste delle specializzazioni: piegatore (non installatore), installatore di cornice (lattonerie perimetrali e discendenti), installatore di coperture (rivestimenti in metallo aggraffato), installatore di facciata (rivestimenti in metallo con diverse tecnologie). Ovviamente si può scegliere la specializzazione che meglio rappresenta le proprie conoscenze e il lavoro quotidiano.
La verifica delle competenze, delle conoscenze
Quali sono le scuole o le accademie accreditate?
Attualmente è possibile frequentare i corsi propedeutici all’ottenimento di questo riconoscimento professionale presso i centri di formazioni abilitati: The Skin Academy e la Zintek Academy.
Contattaci per avere maggior informazioni e scoprire come diventare
UN LATTONIERE PROFESSIONISTA CERTIFICATO
e delle abilità descritte dalla PdR 68/19 avviene tramite alcune prove (una scritta e alcune pratiche) che il lattoniere deve fare in presenza di un esaminatore dell’ente di certificazione incaricato.
I PRELIMINARI
Come ci si prepara alla verifica? I corsi propedeutici alla certificazione sono strutturati per aiutare i candidati ad acquisire nuove conoscenze e verificare quelle che si possiedono già per superare serenamente la prova. Le scuole e le accademie riconosciute hanno pianificato percorsi formativi in funzione alla specializzazione della tua figura professionale. Attualmente è possibile frequentare i corsi propedeutici all’ottenimento di questo riconoscimento professionale presso i centri di formazioni abilitati: The Skin Academy e la Zintek Academy.
Franco SaroL’evento
Milano capitale METALLICA
La ventiduesima edizione di Lamiera, manifestazione internazionale delle macchine utensili per il taglio, lavorazione e deformazione dei materiali per la lattoneria, ha fatto centro. Appuntamento al 2025
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Il vestito di design È DI ALLUMINIO
In Germania lo studio lynx architecture ha progettato un edificio plurifamiliare con profili in parte forati e ripiegati in maniera irregolare, che coprono tetto e facciata senza soluzione di continuità
Un’estetica accattivante, che simula il drappeggio di un tessuto. È il risultato raggiunto dai progettisti Susanne Muhr, Volker Petereit e Dirk Härle dello studio lynx architecture nella costruzione di un nuovo edificio plurifamiliare a Dachau, a 25 chilometri da Monaco di Baviera, in Germania. Per la facciata lo studio ha deciso di utilizzare l’alluminio Prefa per la realizzazione del tetto e della superficie verticale, con i profili in parte forati e ripiegati in maniera irregolare. La perforazione parziale della facciata dona all’edificio una particolare illuminazione, e non solo di notte, ma anche durante il giorno con i porticati attraversati da interessanti giochi di luce.
Il nuovo edificio plurifamiliare a Dachau, a 25 chilometri da Monaco di Baviera, il cui involucro è rivestito con nastro in alluminio Prefalz di Prefa
ORIGINALI TRASPARENZE
Costruito su un terreno caratteristico dal punto di vista urbanistico, non lontano dal centro storico, l’edificio residenziale secondo le indicazioni della committenza doveva ospitare sei appartamenti bilocali con balcone o terrazza, un deposito bici, un garage sotterraneo e un giardino comune. Nel tentativo di inserire visivamente l’edificio nell’area circostante, caratterizzata da residenze monofamiliari degli anni Settanta, gli architetti hanno avuto l’idea di aggiungere un tetto a due spioventi, rinunciando a qualsiasi sporgenza della copertura. Qualsiasi rumore proveniente dalla strada è attutito dalla facciata priva di finestre, rivestita con profili forati di alluminio Prefa. Gli appartamenti sono orientati verso il giardino e accessibili tramite un porticato. Sul lato del giardino, le rientranze amplificano la superficie delle facciate e permettono alla luce di penetrare nelle profondità della pianta e di ricavare terrazze e balconi non visibili dalla strada.
ALLUMINIO RIPIEGATO
Per creare un’immagine compatta, ma non
Il lattoniere Matthias Engel. Sopra, i progettisti dello studio lynx architecture. A sinistra, le facciate e il tetto del complesso che ricordano l’aspetto dei listelli di legno
I due profili disegnati in modo asimmetrico da lynx architecture sono stati prefabbricati con l’impiego di una speciale piegatrice in un unico passaggio
statica, il team di lynx architecture ha optato per l’impiego di un solo materiale per la realizzazione del tetto e delle facciate. «La scelta è avvenuta dopo aver fatto varie prove. Alla fine, hanno prevalso i profili di alluminio in parte forati e ripiegati in maniera irregolare», spiegano i progettisti. L’idea originale prevedeva la costruzione di una facciata che riprendesse il modello dei listelli in legno di un edificio situato sul lato opposto. Durante la ricerca di un’alternativa sostenibile e di facile manutenzione, lo studio lynx architecture ha scelto l’alluminio Prefa. I profili sono stati realizzati secondo le direttive degli architetti e riproducono l’aspetto di un materiale naturale, ripiegati in maniera irregolare.
MONOLITICO
Con la semplice rotazione delle lamiere su tutta la lunghezza della facciata, il profilo mosso produce una struttura che ricorda una facciata in legno. Le linee verticali di questa struttura si estendono fino ai bordi e sulle superfici del tetto, sulle finestre e sulle porte. Di giorno, visto dall’esterno, l’edificio sembra completamente monolitico. Dall’interno e alla luce del crepuscolo si presenta invece elegante e penetrabile. Il colore bronzeo, che a seconda della luce del sole può anche assumere toni tra il marrone scuro e verdeggiante, contribuisce a rendere ancora più vivace il corpo dell’edificio. «Sembra quasi un tessuto, un drappeggio», spiega l’architetto Susanne Muhr.
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Cantiere del mese
Di giorno, visto dall’esterno, l’edificio sembra completamente monolitico. Dall’interno e alla luce del crepuscolo si presenta invece elegante e penetrabile
6 TONNELLATE E MEZZO
Prezioso per la buona riuscita dell’intervento architettonico è stato anche il contributo dei lattonieri Thomas e Matthias Engel per la perforazione e la lavorazione su misura dell’alluminio, e per eseguire la posa del tetto e della facciata. I due profili disegnati in modo asimmetrico da lynx architecture sono stati prefabbricati con l’impiego di una speciale piegatrice in un unico passaggio. I progettisti e gli installatori si sono dovuti assicurare di applicare entrambi i profili sull’intera lunghezza, dal colmo fino al basamento dell’edificio, non solo alternando i due tipi di profilo, ma anche posizionando questi ultimi ruotati di 180 gradi, per ottenere un aspetto che risultasse quanto più irregolare possibile. Matthias Engel e i suoi collaboratori hanno lavorato 6 tonnellate e mezzo di alluminio Prefa: 2 mila metri di rotolo tagliato in lastre perforate, più volte smussate in due direzioni e in diverse angolazioni e avvitate sul tetto e sulla facciata. In diverse fasi hanno plasmato i nastri di alluminio color bronzo attenendosi alle richieste degli architetti. Complessivamente sono state ricavate quattro varianti di montaggio che creano l’effetto ottico, volutamente irregolare, della facciata. Il gioco di fughe sull’intera facciata ne ha determinato l’aspetto. Altri pezzi sono stati adattati in diagonale alla gronda e alla mantovana, direttamente in cantiere. Le lastre sul tetto sono montate su una sottostruttura impermeabile, una scelta che ha concesso ampi margini di manovra nella delicata strutturazione del colmo del tetto. Non sono perforate, ma riprendono la stessa smussatura come le lastre della facciata. «La sfida si fa sempre interessante quando si tratta di realizzare camini, canali di scolo e raccordi delle coperture. Tra le altre cose, Prefa convince per il peso leggero e l’ampia gamma di colori», afferma Engel, che utilizza il materiale per interventi di risanamento e per le richieste sempre più personalizzate degli architetti.
Anna MolentiniRivestimento Easy Wand Leggero, resistente, isolante.
Il rivestimento in alluminio Easy Wand è un pannello coibentato di nuova generazione, completamento liscio, isolato, leggero e maneggevole. Moderno, dai colori e dimensioni variabili, consente varie soluzioni per la personalizzazione delle facciate. L’alluminio pesa un terzo rispetto all’acciaio, resiste al tempo, alla corrosione, ed è 100% riciclabile. Per questo con Easy Wand dai più valore al tuo immobile.
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C'erano una volta le faCCiate di zinCo grigio, austere, pratiChe, riservate a Capannoni o impianti industriali. storia del passato. ora le superfiCi vertiCali di metallo piaCCiono ad arChitetti e designer. eCCo il risultato
Ventilata e isolata IN ABITO BLU
A Livorno un edificio commerciale è stato riqualificato grazie all’utilizzo del sistema Isotec Parete, abbinato a un rivestimento in lamiera grecata realizzata su misura per coprire tutta l’altezza senza sormonti
La tecnologia della facciata ventilata con il sistema Isotec Parete di Brianza Plastica è stata scelta dall’architetto Stefano Micheli per la ristrutturazione estetica ed energetica di un fabbricato con strut -
tura portante in acciaio e tamponamento in laterizio tradizionale, destinato a ospitare il nuovo punto vendita livornese di una nota catena commerciale. L’effetto finale di questa nuova soluzione tecnologica di facciata a
doppia pelle ha restituito dignità a un volume che prima del restauro risultava insignificante.
LASTRE DI ALLUMINIO
In questa realizzazione, in cui era richiesto dal brand del punto vendita una particolare tonalità del rivestimento, che richiamasse immediatamente l’identità del marchio, è stato ancorato al sistema Isotec Parete un rivestimento di facciata in lamiera grecata con verniciatura colore blu genziana, realizzato su richiesta. Anche la lunghezza delle lastre di alluminio è stata fornita su misura, in modo da coprire tutta l’altezza dell’edificio, evitando sormonti.
UNICO PASSAGGIO
Con un unico prodotto e, dunque, un unico passaggio di posa, il sistema Isotec Parete di Brianza Plastica ha consentito di realizzare: un efficace isolamento termico continuo, privo di ponti termici; la sottostruttura metallica portante, studiata per accogliere qualsiasi tipo di rivestimento; un’intercapedine, tra isolante e rivestimento, entro cui si attiva la ventilazione naturale, che contribuisce a ottimizzare il comfort abitativo negli ambienti interni. Scelto nello spessore 80 millimetri, Isotec Parete è stato fissato a secco al supporto esistente mediante tasselli, senza necessità di ulteriori lavorazioni, e senza richiedere l’impiego di ponteggi, data la ridotta altezza del fabbricato. Una volta completata la posa del sistema isolante composito, il rivestimento metallico è stato ancorato ai correntini mediante semplici viti. Poi, sono stati eseguiti i collegamenti alle aperture e alle estremità con i consueti accorgimenti di lattoneria. In questo modo è stato possibile eseguire una ristrutturazione completa dei 160 metri quadrati di facciate rispondendo contemporaneamente ad esigenze di rinnovamento estetico e contenimento energetico e raggiungendo un valore di conduttività termica dell’involucro idonea all’attività
LA SCHEDA
• Tipologia: ristrutturazione edificio commerciale
• Ubicazione: Livorno
• Progetto: Arch. Stefano Micheli
• Realizzazione: Mec srl - Pisa
• Isolamento facciate: Isotec Parete, spessore 80 millimetri
• Rivestimento facciate: lastre in lamiera grecata
commerciale in base alle normative vigenti (legge 10/91).
DUE SETTIMANE
Per completare l’opera sono state necessarie solo due settimane di lavoro da parte della Mec, azienda di Pisa con esperienza nella posa del sistema Isotec e specializzata in lavori di lattoneria. La posa, completamente a secco, di tutti gli elementi della facciata, ha consentito di mantenere un’estrema pulizia in cantiere, mentre la leggerezza e manovrabilità dei pannelli hanno facilitato le operazioni. La battentatura, che caratterizza i bordi del pannello, ha reso semplice l’installazione e ha consentito di realizzare in modo pratico e veloce un isolamento continuo, privo di ponti termici.
Sara GiustiAl sistema Isotec Parete è stato ancorato un rivestimento di facciata in lamiera grecata con verniciatura colore blu genziana, realizzato su richiesta
Alubel
Il colore puro DEL METALLO
Per la nuova copertura e per la superficie esterna di Starcolor, azienda veneta di vernici, sono state scelte lastre in lamiera grecata e ondulate, assieme a pannelli coibentati, dalle elevate prestazioni ed efficienza
Per le facciate dell’edificio Stracolor a San Donà di Piave (Venezia) sono state scelte le lastre ondulate
Ond-All 33 e i pannelli coibentati Easy Wand di Alubel
Per facciate e coperture Alubel dispone di una vasta gamma di prodotti che spazia tra molteplici tipologie di sistemi e rivestimenti metallici studiati per l’edilizia industriale, civile e per le opere pubbliche, oltre che per progetti di riqualificazione. Come quello che ha coinvolto l’azienda di verniciature industriali a polveri Starcolor di San Donà di Piave (Venezia).
CONTROPARETI
La necessità di ampliare la sede aziendale è stata l’occasione per il suo completo rinnovamento: oltre ai nuovi locali di deposito e corpo uffici, costruito ex novo con struttura in acciaio e pareti con pannelli metallici coibentati e contropareti in cartongesso, per un totale di 450 metri quadrati, è stato sostituito anche il manto di copertura in lastre di eternit (2.200 metri quadrati). Tutti i nuovi rivestimenti sono firmati Alubel: per la nuova copertura sono state utilizzate le lastre AZ 185 con profi -
lo Alubel 28 e lastre rette grecate in lamiera profilo Alubel 40, mentre per le pareti sono state scelte le lastre ondulate Ond-All 33 in alluminio anodizzato e i pannelli coibentati Easy Wand di colore bianco puro Ral 9010 e grigio antracite Ral 7016.
LASTRE COMBINATE
Alternando le diverse colorazioni e le tipologie di lastra, il progettista Gianni Granzotto dello studio Granzotto Associati ha realizzato un edificio elegante e dalla forte riconoscibilità, che ben si distingue dal contesto. Inoltre, grazie all’utilizzo dei rivestimenti metallici Alubel, è stato possibile garantire la massima protezione all’acqua, elevate prestazioni termiche, la notevole durabilità e la completa riciclabilità. La posa è stata effettuata dalla Tecnoinfissi di Eraclea (Venezia), che grazie anche alla collaborazione con i referenti Alubel, ha completato le lavorazioni con la massima efficienza.
Sara GiustiSandrini Metalli
Un prezioso ABITO SU MISURA
Diamonds è il primo design del nuovo servizio Sandcustom.
Irivestimenti di facciata sono in grado di donare agli edifici un’impronta visiva unica. Tra i vari tipi di rivestimento disponibili, quelli metallici si distinguono per la loro versatilità, sostenibilità e per la capacità di unire una resa estetica accattivante a una serie di aspetti funzionali, primo tra tutti la leggerezza. Se, fino a poco tempo fa, le alternative erano limitate alle lamiere grecate, oggi i progressi tecnologici rendono possibili so-
luzioni sempre più specifiche: è il caso del nuovo servizio Sandcustom di Sandrini Metalli, dedicato alla realizzazione di profili metallici completamente customizzabili. La novità è stata presentata con successo alla Fiera Bau 2023, prestigioso palcoscenico internazionale dell’edilizia e dell’architettura che si è tenuta ad aprile a Monaco di Baviera (Germania), dove l’azienda ha anche svelato il primo design del nuovo servizio, Diamonds.
Si tratta di un profilo sfaccettato, ispirato alla luminosità dei diamanti, estremamente versatile. E permette l’utilizzo di qualsiasi metalloVista laterale del rivestimento di Diamonds House
RIVESTIMENTI AD ALTO VALORE
Sandcustom fa parte della divisione Architecture dell’azienda, dedicata a coperture e rivestimenti dall’alto valore architettonico e che vede come altro prodotto di punta Sandfuture, sistema di copertura continua a giunto drenante senza fissaggi esterni, efficace anche come rivestimento. Il nuovo servizio si configura come un’evoluzione nel settore dei rivestimenti di facciata e consente di concretizzare le idee più creative di committenti e progettisti, restituendo in maniera estremamente precisa ogni angolo disegnato, indipendentemente dal supporto e dallo spessore scelto. Per quanto riguarda il materiale, possono essere utilizzate tutte le tipologie di metallo, comprese quelle di maggior valore. Il vantaggio è quello di dar vita a design unici grazie alla versatilità delle forme ottenibili, permettendo così di soddisfare qualunque esigenza estetica e adattando armoniosamente il rivestimento a qualunque contesto edilizio.
FUSIONE DI SUPERFICI
Diamonds è il primo design del nuovo servizio Sandcustom. Si tratta di un profilo sfaccettato ispirato alla luminosità dei diamanti, estremamente versatile: è infatti possibile regolare la grandezza e la disposizione delle greche, che possono variare sia per quanto riguarda la dimensione che la distribuzione sulla superficie, allineandosi in maniera uniforme o alternando diverse misure. La fusione di superfici piane e angolari dà vita a un effetto tridimensionale, conferendo al rivestimento profondità e dinamismo. La visione d’insieme è un singolare gioco
di luci e ombre, in cui la facciata si trasforma in un’opera d’arte su misura. Frutto del confronto e dello scambio di idee tra i collaboratori Sandrini Metalli, la sagoma di Diamonds è nata da un’intuizione di Giovanni Depredo, storico collaboratore dell’impresa bergamasca, ed è stata applicata a un modello abitativo particolare. Sandrini Metalli ha immaginato Diamonds House, un’imponente struttura che si staglia tra terra e cielo, in un panorama luminoso che si riflette sulla superficie dorata. La preziosità del materiale rispecchia quella del profilo, che abbraccia il perimetro dell’edificio come un abito su misura.
APPLICAZIONE VENEZIANA
Attraverso Sandcustom, Sandrini Metalli mette la tecnologia al servizio della bellezza, coniugando artigianalità e innovazione. Il potenziale del nuovo servizio è illustrato dal rivestimento di un complesso abitativo nella provincia di Venezia. Alla ricerca di una soluzione originale che si distinguesse dalle alternative tradizionali, la committenza del progetto ha lavorato fianco a fianco con l’Ufficio Ricerca e Sviluppo dell’azienda per ideare un profilo dalle greche variabili che donasse all’edificio un insieme visivo lineare e compatto. Il colore scelto è Stone Brown, appartenente alla Gamma Stone di Sandrini Metalli e caratterizzato da una finitura ruvida che imita la grana della pietra. Oltre alle numerose opzioni disponibili in gamma, Sandrini Metalli è in grado di fornire prodotti caratterizzati da colorazioni, materiali e finiture particolari. Su richiesta, possono infatti essere forniti materiali esclusivi e raffinati, che esaltano il valore del rivestimento: metalli texturizzati, metalli anodizzati e metalli mutevoli dagli effetti estetici distintivi, come rame e ottone. Le potenzialità di Sandcustom lo rendono un servizio su misura per l’architettura contemporanea, specialmente in ambito residenziale, commerciale e industriale.
Sara GiustiCavatorta presenta COPERTEC SYSTEM, il sistema di protezione anticaduta permanente per lucernari non calpestabili, da applicare all’interno sull’orditura portante della copertura oppure all’esterno su pannelli sandwich in doppia lamiera o su lastre metalliche grecate/ondulate. L’impiego, finalizzato alla protezione in fase di manutenzione delle coperture di edifici con destinazione industriale/agricola, prevede l’utilizzo delle reti anticaduta Copertec o Coperplax. Il sistema è stato certificato dal Consiglio Nazionale Delle Ricerche – Istituto per le Tecnologie della Costruzione
https://www.cavatorta.it/copertec-system
Il fissaggio DA MANIERE SOFT
Fioriv è un rivetto a fiore destinato a materiali morbidi, che richiedono una minima pressione di serraggio. Può essere applicato su materiali metallici, ma anche plastica o cartongesso
Il rivetto Fioriv e la versione colorata. A destra, dall’alto, Fioriv su metallo e su vetroresina
Da 50 anni specialista di sistemi di fissaggio Rivit, azienda di Ozzano dell’Emilia (Bologna), presenta Fioriv, il rivetto a fiore destinato a materiali morbidi che richiedono una minima pressione di serraggio. Caratterizzati da quattro tacche poste sotto la testa del chiodo che, in fase di trazione, intagliano la boccola donandole la caratteristica forma a fiore, Fioriv permette un fissaggio sicuro e permanente senza rovinare i materiali su cui è posato.
RAME
O ALLUMINIO
Disponibili in alluminio o in rame e nelle versioni a testa tonda o larga, i rivetti dell’ampia gamma Fioriv possono avere lunghezze e diametri diversi, per andare incontro a tutte le esigenze del settore edilizio. Nella versione standard, questi rivetti sono ideali per l’ap -
plicazione su materiali non metallici come la vetroresina e i materiali plastici, ma possono anche adattarsi al cartongesso, dove sono in grado di sostituire i tradizionali tasselli per forati, consentendo il fissaggio del profilo anche a mattoni forati o pignatte.
DIVERSE LUNGHEZZE
Fioriv esiste anche in versione extra-lunga fino a 250 millimetri nei diametri 4,8 e 6,4, efficaci soprattutto per il fissaggio di pannelli coibentati sagomati e cappotti esterni, oppure ideali per incapsulare vecchie coperture in fibra-cemento e amianto, neutralizzandone la nocività. Infatti, la maggiore lunghezza del rivetto permette di effettuare fissaggi solidi, veloci e sicuri anche su materiali spessi, evitando l’utilizzo di tasselli a fungo o viti speciali per coperture.
Sara GiustiRevolti
Una nuova veste REALIZZATA AD HOC
L’azienda di Trento specializzata nella produzione e fornitura di lattonerie e nella lavorazione di lamiere e metalli ha utilizzato i pannelli per l’ampliamento del proprio impianto produttivo
L'involucro in metallo è una scelta progettuale che trova sempre più riscontro in ambito architettonico. Le performance tecnologiche, la versatilità di modellazione, la snellezza dei sistemi di posa in opera consentono ai progettisti un vasto panorama di soluzioni, non solo in copertura. Leggerezza, plasticità,
versatilità delle forme, unite all’interruzione della continuità planare della lamiera tramite fori o maglie, arricchiscono il potenziale estetico, con soluzioni di design all’avanguardia. Schermature parziali della luce generano inoltre permeabilità ottiche e giochi di luce e ombra, rivoluzionando l’interpretazione progettuale della facciata.
LAYOUT ESTETICO
Le grandi potenzialità architettoniche delle superfici metalliche in facciata hanno convinto Revolti Lattonerie, azienda di Trento specializzata nella produzione e fornitura di lattonerie e nella lavorazione di lamiere e metalli, a utilizzare questo tipo di rivestimento per l’ampliamento del proprio stabilimento con un secondo magazzino per la produzione e lo stoccaggio dei materiali. La volontà di rispondere a esigenze funzionali legate all’operatività aziendale, l’intenzione di riprodurre un layout estetico che incarnasse i principi di quello produttivo, il desiderio di mostrare a chiunque visiti il sito il potenziale dell’uso in facciata della lamiera hanno condotto l’azienda alla scelta progettuale del pattern.
I DATI TECNICI
I pannelli scelti sono lastre di alluminio forate di dimensione 1130x2380 millimetri e spessore 20/10 millimetri, verniciate a polveri, con ugelli tuttoforo di 14 millimetri di diametro. La sottostruttura di ancoraggio, calcolata per la risposta statica e al sollevamento da vento, è composta da montanti in alluminio. L’accostamento seriale di 603 singoli pannelli ha consentito di generare ritmo ed equilibro in facciata, soprattutto considerando i diversi livelli di scala. La struttura di forma a parallelepipedo si veste di un manto uniforme, ordinato e cromaticamente omogeneo. Il dettaglio rivela invece sottili e precisi scansi tra i pannelli: la trama forata lascia intravedere i traversi, gli ancoraggi e i giochi di luce e ombra creati sulla parete retrostante.
Sara GiustiAbito di metallo PER LA PASTICCERIA
Vicino a Padova un’azienda del food ha riqualificato la propria sede con un tocco di design. Il cotto è utilizzato assieme al rivestimento in alluminio vestis colore Cortex posato con The Skin Aggraffato
Una storica pasticceria aggiunge un tocco di design metallico alle proprie ricette. Si tratta del restyling architettonico della sede del gruppo Marchioro, pasticceria, ma anche ristorante e catering che si trova a Vigonza, in provincia di Padova. L’intervento sui due edifici, costruiti alla fine degli anni Sessanta, è stato concepito per valorizzare il volto del centro del paese su iniziativa della società immobiliare Ceoldo.
ESTERNO SCHERMATO
Il nuovo volume è impostato su una successione di portali in legno lamellare, che scandiscono ritmicamente lo spazio. L’edificio è chiuso da vetrate a tutta altezza, che costituiscono una cortina che delimita il limite interno-esterno senza interrom-
pere la vista. L’esterno, invece, è schermato, a parte una monumentale apertura verso il parco e le sue famose sculture, che amplifica la percezione dell’orizzonte seguendo precisi coni ottici.
PELLE HI-TECH
Il progetto di riqualificazione è stato concepito dalla designer Valeria Milan, che ha rivisitato l’uso tradizionale del cotto, già presente nel complesso architettonico della piazza cittadina, attraverso un sistema di posa innovativo e originale, creando così una connessione tra il passato e il presente. Ciascun mattone è stato fissato ai montanti della struttura di sostegno in acciaio verniciato tramite giunti, determinando anche l’inclinazione allo scopo di valorizzare i volumi con luci e ombre.
L’uso del cotto è coniugato all’impiego di un rivestimento in alluminio vestis colore Cortex, che riguarda la maggior parte dell’immobile: il metallo posato con il sistema The Skin Aggraffato di Mazzonetto è una pelle hi-tech che fa risaltare i volumi architettonici di imbotti e tettoie con forme essenziali, a questa tecnica applicativa si affianca lo stesso metallo in spessore maggiore, traforato per contenere il volume delle scale
esterne, aggiungendo con il suo gioco di trasparenze un tocco raffinato all’insieme. Altre zone degli edifici sono invece schermate da pannelli di lamiera stirata, in particolare attorno al corpo scale dell’edificio retrostante, sede degli uffici amministrativi e del catering. L’installazione è stata curata dall’azienda Nuova Lamiercop di Piazzola sul Brenta (Padova).
Franco SaroIl ristorante-pasticceria Marchioro a Vigonza (Padova) ha ridisegnato le facciate con il rivestimento in alluminio vestis colore Cortex di Mazzonetto
L’aggraffato doc COPRE SEQUOIA
Per il centro benessere, che si trova a Larmor-Plage, in Bretagna (Francia), proprietari e architetti hanno scelto lo zinco titanio Alkimi
Graphite con finitura quasi nera in contrasto con la finitura Rainbow Gold
Un albero di sequoia è destinato a durare a lungo, secoli. E anche il centro benessere Séquoia, che si trova a Larmor-Plage, in Bretagna (Francia), è stato progettato per essere un piacevole luogo per la cura del corpo e, allo stesso tempo, con l’idea di salvaguardare anche la durata dell’edificio. Il centro si trova sulle rive del fiume Ter, a pochi minuti dalla costa di Larmor-Plage: Séquoia è stato creato con l’obiettivo di offrire un’esperienza di benessere completa in un’oasi di natura e serenità. Per rivestire l’edificio, i proprietari e gli architetti hanno scelto lo zinco, in
particolare elZinc Graphite, uno zinco pre-patinato con finitura quasi nera, e una tonalità dorata della gamma elZinc Rainbow.
SUPERFICIE VERTICALE
«L’obiettivo è tenere conto dell ’ambiente, sia dal punto di vista pratico che estetico», sottolinea Philippe Orst, direttore del centro. L’accostamento suggestivo e rilassante dei diversi materiali scelti (vetro e zinco) e delle tonalità utilizzate (oro e nero) evoca raffinatezza e serenità in un insieme aggraziato che si accompagna con la
natura del contesto del Centro Séquoia. Come materiale nobile è stato scelto lo zinco titanio dell’azienda spagnola elZinc per dominare la facciata dell’edificio. Grazie alle sue numerose qualità, ha saputo rispondere alle diverse sfide tecniche che il progetto poneva: lo zinco è un metallo molto malleabile che si adatta facilmente alle diverse pendenze e giunzioni, è durevole e con numerose qualità ambientali. La tecnica di posa in opera, l’aggraffato, utilizzata per installare il metallo, garantisce la massima tenuta agli agenti atmosferici.
SFUMATURE
Inoltre, non da ultimo elemento ha giocato la scelta delle nuove soluzioni estetiche: lo zinco non deve più essere grigio. È disponibile in diverse tonalità che si adattano alla natura del materiale, lasciando intravedere le sue venature naturali, come nel caso del centro benessere bretone.
LA SCHEDA
• Architetto: Archi-Factory
• Posatore: 45º Ouest
• Distributore: Altema Caudan
• Tecnica di posa: aggraffato
• Finitura: elZinc Rainbow Oro ed elZinc Graphite
Quando il metallo DIVENTA PASSIONE
L’azienda opera nell’Italia centrale ed è un punto di riferimento per privati, imprese storiche e progettisti. Collabora con i migliori produttori e realizza opere a regola d’arte e di pregio architettonico
Lui è Roberto Palermo, fondatore di FP Involucri, società con sede a Santa Maria Del Molise, Isernia, del gruppo Lattoneria Palermo. Roberto è un geometra in attesa di laurea, ha 44 anni, da sempre lattoniere, sposato con due figli di quattro anni e sette mesi. Ha dato vita a una famiglia felice e a un’azienda motivata e competitiva che affonda le sue radici in quelle di famiglia. Nella sua vita professionale ha avuto l’opportunità di un aggiornamento continuo con i migliori tecnici del mercato. Anche per questo ama il suo lavoro e si aggiorna attraverso tutti i canali disponibili. Oggi fa parte del comitato tecnico The Skin Master e ne è orgogliosamente anche portavoce nazionale.
DUE SOCIETÀ
FP Involucri nasce circa due e anni mezzo fa dalla volontà di Roberto Palermo e del suo socio Fabio Fortuna come ramo d’azienda di Lattoneria Palermo, storica attività del papà Vincenzo Palermo di cui Roberto è tutt’ora socio e che opera nel settore da oltre 40 anni. Oggi le due aziende contano 12 addetti (sette sono posatori) con un fatturato medio anno di tutte due le società intorno a 1 milione di euro (considerando che la regione Molise conta appena 300 mila abitanti, come una qualsiasi piccola provincia, significa che dietro c’è tantissimo lavoro). L’azienda madre è Palermo, con sede in Molise, e copre il mercato del Centro Italia (che comprende anche Abruzzo, Lazio, parte della Campania) collaborando con le migliori aziende
italiane nei settori delle facciate e delle coperture metalliche. FP Involucri è riconosciuta nei mercati di riferimento per le installazioni di pregio e per il lavoro a regola d’arte. Installatore partner di Vmzinc at Work, l’azienda gode di una grande reputazione in materia di posa in opera dello zinco titanio, testimoniata da importanti referenze, conferma a Lattoneria lo stesso Roberto Palermo. Ricordiamo che scopo principale dell’iniziativa Vmzinc at Work è quello di creare una rete di installatori competenti che garantisca una corretta posa in opera dei prodotti Vmzinc, una garanzia di qualità ulteriore per il committente e il progettista
che scelgono i prodotti in zinco titanio. Domanda. Fp Involucri collabora anche con altri produttori?
Risposta. Operiamo con tutti i migliori produttori italiani: Mazzonetto, Vmzinc, Prefa, Elzinc (solo per citarne alcuni). Lavoriamo con Mazzonetto da sempre e siamo cresciuti anche assieme a loro. Si tratta di un’azienda molto strutturata per il mondo della lattoneria, che negli ultimi 15 anni ha avuto una crescita notevolissima nel segmento delle coperture e delle facciate metalliche, sia per quanto concerne il prodotto sia per i servizi tecnici messi a punto, come un’area tecnica dedicata e la scuola di lattoneria che ci permette di lavorare in sinergia con gli studi di progettazione già in fase preliminare. Dialoghiamo con la progettazione prima che il progetto prenda corpo mettendo a loro disposizione tutta la nostra esperienza e indicando una gamma di prodotti e di installazioni talmente ampia, come quella di Mazzonetto, che difficilmente ci abbandonano. Mazzonetto ci consente sempre di dare una risposta a installatori e progettisti. Il prodotto è di grande qualità e, soprattutto, è consegnato con estrema rapidità, indipendentemente dalla distanza geografica.
D. I sistemi costruttivi contemporanei prevedono l’uso di sistemi facciata e sistemi di copertura di ultima generazione, quali soluzioni utilizzate?
R. Per garantire la massima efficienza e durata degli edifici, utilizziamo, per esempio, la copertura in metallo, che può essere riprodotta in diverse leghe e materiali come l’alluminio, caratterizzato da leggerezza e resistenza alla corrosione. Per quanto
«Molto spesso sono le aziende che ci segnalano ai progettisti per la nostra affidabilità e quando si va in gara d’appalto generalmente siamo ricontattati»
riguarda il rivestimento del tetto e delle facciate, le tecniche più diffuse prevedono l’utilizzo di lastre lavorate in doppia aggraffatura che permettono di garantire la massima tenuta alle intemperie e una maggiore resistenza alle sollecitazioni esterne. L’evoluzione delle tecnologie e dei materiali ci consente di creare coperture in alluminio dai design più diversi, che possono essere personalizzate secondo le esigenze del progetto architettonico. Oggi possiamo integrare i sistemi di copertura con pannelli fotovoltaici e soluzioni di raccolta dell’acqua piovana. Mazzonetto, sin dai primi anni Ottanta, per prima in Europa, ha avviato la produzione industriale del tubo pluviale elettrosaldato, per arrivare a sviluppare all’inizio degli Novanta, il gomito elettrosaldato. La sua focalizzazione nel settore lattoneria ha portato quest’azienda a individuare prodotti con caratteristiche sempre più elevate in grado di soddisfare le esigenze creative del progettista semplificando il lavoro dell’installatore: così nascono Vestis e Mavis,
linee complete di prodotti per copertura e lattoneria. Nel 2013 Mazzonetto ha creato il servizio Professione Lattoneria, centro di formazione multi-metallo, e ha consolidato di The Skin, l’ufficio che supporta il progettista e l’installatore dalla fase di ideazione a quella della messa in opera. Mazzonetto con il percorso delle tre P (Prodotto, Progetto, Posa in opera) garantisce la posa a regola d’arte in sinergia col progettista per il miglior risultato estetico e funzionale. Si tratta di un processo di qualità che considera tutte le azioni necessarie per la realizzazione dell’opera, utilizzando come concetto chiave la misurabilità, che si conclude con la redazione da parte dell’azienda della Dichiarazione di Conformità. Di fatto, un insieme di componenti viene trasformato in un sistema integrato.
D. Veniamo alla filiera di FP Involucri, da chi è composta?
R. La Palermo lavora con i sistemi di pressopiegatura per la manutenzione nei diversi settori civili e industriali. FP Involucri, invece, nasce con la missione di operare nei settori delle coperture e rivestimenti facciate di pregio al servizio di una clientela storica che periodicamente torna. Molto spesso sono le aziende che ci segnalano ai progettisti per la nostra affidabilità e quando si va in gara d’appalto generalmente siamo ricontattati, anche perché ci distinguiamo per la capacità di risolvere ogni sorta di problematica di cantiere. Posso affermare, senza timore di smentita, che abbiamo sempre risolto problemi e non ne abbiamo mai creato. Mi occupo personalmente del rilievo in quota del progetto e della sua elaborazione grafica al fine di dare vita un a planimetria che ci permetta di avere un’accurata distinta di produzione e, conseguentemente, di posa prima di montare una sola lastra, rispettando
al millimetro le prescrizioni. Da 25 anni ormai abbiamo digitalizzato l’azienda, accediamo a un archivio di lavori che ci consente di risolvere qualsiasi nodo esecutivo anche su lavori fatti molti anni prima e ci stiamo attrezzando per collaborare ai progetti in Bim. I nostri clienti sono imprese storiche ma anche una grande fetta di privato e progettisti.
D. Come gestite il vostro parco macchine?
R. Possiamo contare su un parco macchine completo e variegato, adatto a ogni lavoro
(presse a controllo numerico, profilatrici, centinartici, punzonatrici, calandre, taglio plasma ad alta definizione, gru, piattaforme aeree).
Il 99 % delle macchine è di proprietà e ogni anno e mezzo circa provvediamo, per quanto possibile, a integrarlo e rinnovarlo. La gestione delle macchine assorbe circa un 8% dei costi aziendali e raramente noleggiamo.
D. Come riuscite ad essere competitivi in un mercato così difficile?
R. Come abbiamo fatto da sempre, dedicando il massimo impegno al nostro lavoro, mettendo in campo qualità determinazione competenza e professionalità, associata a studio e ricerca continua di materiali tecniche innovative e cercando di migliorare tutto ciò che è possibile migliorare, ma soprattutto aggiornamenti continui che vanno ben oltre il mondo del solo metallo, di tutto ciò che gli gira intorno. E tutto questo per poter dare alla nostra clientela, in modo particolare a quello della progettazione, un coretto supporto ed essere per loro un punto di riferimento fermo. Purtroppo, l’Italia in questo momento per le Pmi non è un Paese favorevole. Nonostante le misure di industria
4.0, i margini che il nostro sistema economico lascia alle aziende, soprattutto alle piccole, non consente grandi margini di manovra nello sviluppo aziendale: ci viene concessa sempre poca liquidità per reinvestire nelle nostre attività. Non chiediamo sussidi, vorremmo però la riduzione del cuneo fiscale. Credo che questo sia l’unico modo per far ripartire le nostre aziende, come avviene in molti altri Paesi europei. Infine, vorrei fare il mio in bocca al lupo ai colleghi lattonieri, facciatisti e coperturisti, perché si riesca a valorizzare il lavoro a regola d’arte e contrastare gli avventori.
D. La realizzazione che ricorda con più soddisfazione?
R. Certamente l’ultimo lavoro fatto con l’architetto Aldo Loris Rossi a Bisaccia, in provincia di Avellino. È stato un vero onore aver lavorato con un progettista dalle ampie vedute, ma soprattutto con un uomo di immensa cultura e lo stesso si può dire del committente, persona umanamente e professionalmente straordinaria, che ha fortemente voluto che venisse realizzata il rivestimento della sua abitazione totalmente in rame. Abbiamo posato oltre 5.600 chilogrammi di rame in doppia graffatura per una residenza privata di oltre 700 metri quadrati, che non sbaglio a definire il nostro capolavoro.
Livia RandaccioLe macchine? SONO SU MISURA
Soluzioni evolute per piegatura lamiere di sottili, medie e grandi dimensioni, con massima precisione, sicurezza
Renato Gastaldo è un protagonista del mondo della lattoneria e in questo settore riveste due ruoli: è cofondatore di Evomach, azienda che distribuisce macchine per la lavorazione della lamiera a livello nazionale, ma è anche agente di Salvagnini, un importante gruppo italiano che produce macchine per la lavorazione industriale della lamiera. Lattoneria ha sentito Renato Gastaldo per saperne di più su Evomach e sulla sua percezione del mercato della lattoneria che l’azienda serve.
Domanda. Quando nasce Evomach e con quale scopo?
Risposta. Il progetto muove dalla grande passione che io e il mio socio, Piero Paolo Merlino, nutriamo per le macchine utensili per la lavorazione della lamiera. Siamo partiti con il progetto Evomach dieci anni fa aprendo in Italia il mercato con le macchine Schröder per la piegatura tangenziale,
tipiche della lattoneria. Non eravamo mossi dal business, ma soprattutto da una nostra curiosità tecnica e successivamente applicativa. Del mercato della piegatura tangenziale non avevamo nessuna conoscenza, quindi abbiamo passato i primi tre anni a studiare e selezionare i fornitori. Infatti, ci sentiamo nella nostra zona di comfort solo quando conosciamo il processo, le macchine, le esigenze del cliente. Il mix di questi tre elementi lo ottieni solo quando operi manualmente, ovvero calandoti nella parte pratica delle lavorazioni.
D. Come avete scelto i marchi da distribuire?
R. Distribuiamo cinque marchi stranieri perché la tecnologia migliore per la lattoneria, secondo la nostra opinione, è estera. Siamo stati scelti come distributori unici da marchi come Jorns (svizzero), Schröder (tedesco), ma anche austriaci e francesi. In Italia il mondo dei produttori delle macchine utensili si è spostato, per lo più, verso l’industria.
e semplicità: è l’obiettivo dell’azienda di distribuzione, spiega Renato GastaldoRenato Gastaldo, socio fondatore Evomach
D. Qual è il lattoniere tipo vostro cliente?
R. Si tratta di un mercato molto diversificato: dall’aziendina di due persone al centro servizi con più posatori (anche di 50-60 persone). Certamente c’è una grossa fetta di artigianato, perché la lattoneria è legata molto alla posa. Abbiamo una clientela variegata con richieste di macchine e servizi altrettanto diversificati. La grande azienda cerca soluzioni 4.0, che si interfacciano con i loro gestionali: parliamo di codici a barre, disegni tridimensionali dei cantieri, integrazione fra macchina di taglio e di piega, perché devono evadere grosse commesse in poco tempo. Gli artigiani cercano soluzioni smart: macchine facilmente trasportabili in cantiere, componibili, rapide, flessibili nella loro manualità.
D. E voi riuscite a rispondere a esigenze così differenti con altrettanta flessibilità?
R. È questa la ragione per cui distribuiamo quattro marchi, che su alcune soluzioni si sovrappongono, anche se sono i dettagli che fanno la differenza e la nostra attenzione alle specificità delle lavorazioni ci consente di soddisfare le esigenze dell’artigiano, così come quelle del grande gruppo industriale. Non abbiamo sposato la filosofia tipica del settore della lattoneria, che è quella della pronta consegna, perché è impossibile avere a magazzino macchine configurate per ogni cliente. È necessario porre attenzione ai dettagli: quelli commerciali e quelli tecnici. Il team Evomach è fortemente tecnico e prima di fornire la macchina fa consulenza applicativa.
D. Nell’esperienza Evomach chi è il lattoniere italiano?
R. Probabilmente è un’azienda che guadagna troppo. Confrontato con il mondo industriale, che conosciamo molto bene, ha inefficienze produttive inaccettabili nel 2023 a cui non pone mano e dovrebbe, al contrario, cominciare a industrializzare
DIFFERENZIARE E ALZARE IL LIVELLO DEL SERVIZIO
Anche se di recente costituzione, Evomach nasce dall’esperienza ventennale dei soci fondatori nel mercato dei macchinari per la lavorazione della lamiera. L’intento è quello di differenziare e alzare il livello del servizio offerto dal classico fornitore di macchine piegatrici, mettendosi al fianco dei propri clienti come un vero e proprio partner professionale. Affidarsi a Evomach vuol dire mettersi nelle mani di consulenti specializzati con competenze nel ciclo della lavorazione della lamiera e la garanzia di ottenere la soluzione più corretta per il lavoro da affrontare.
Magazzino automatico coils Krasser. In alto, a sinistra, le piegatrici a doppia bandiera Jorns sono costituite da un telaio portante pensato per il suo livellamento e fissaggio dove sono saldati e stabilizzati i montanti e le braccia supporto cilindro piega. La robusta carpenteria delle braccia è sinonimo di precisione di piega.
In alto, a destra, piegatrice a settori da cantiere Jounalel
i processi per ridurre i costi e aumentare i margini. I lattonieri medio piccoli lavorano soprattutto con i privati, con le micro aziende di ristrutturazione, medio grandi imprese, sino ad arrivare a imprese molto specializzate e strutturate, che eseguono lavori di rivestimento di facciata. Non guasterebbe quindi una maggiore strutturazione dei processi. Per quanto concerne gli aspetti positivi, il lattoniere italiano non si ferma difronte a nessuna richiesta dando sempre il massimo e riuscendo a ottenere risultati tecnici e architettonici di grande valore.
Livia RandaccioRivestimento in zinco titanio Zintek lavorato a fasce orizzontali Favaro
Veneto Mq.
A sinistra, Piegatrice per le lavorazioni del pannello di facciata Schroder
LA PREVENZIONE CHE EVITA IL PERICOLO
In fase di progettazione di sistemi che proteggono gli operatori contro le cadute dall’alto è necessario predisporre un piano di valutazione dei rischi, per l’eliminazione o quanto meno la riduzione di eventuali incidenti.
GIOCARE D’ANTICIPO
In fase di valutazione è fondamentale effettuare una stima della probabilità che qualcosa possa accadere e dei pericoli connessi all’attività, con le conseguenze eventuali che potrebbero verificarsi. Una volta ultimata la fase di ispezione e descrizione oggetto dell’intervento, sarà il momento di procedere
a una corretta e completa definizione delle misure per la riduzione o eliminazione dei possibili pericoli. Eliminare il rischio significa rimuoverne la fonte o sostituire la radice del possibile danno. Si pensi, per esempio, a un’area il cui l’accesso presenta un rischio di caduta: si può procedere eliminando la necessità di entrata in tale zona, oppure fornendo un’alternativa che garantisca un’entrata più sicura.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
Per l’accesso in quota sarà necessario prevedere misure di protezione collettive (parapetti) o individuali (linee vita
o ancoraggi). La normativa vigente in materia di sicurezza contro le cadute dall’alto, in particolare, predilige la prima soluzione, con il fine di eliminare o ridurre i rischi ed i pericoli direttamente alla fonte. Tuttavia, non sempre è possibile o sufficiente ricorrere a parapetti, ponteggi o altre soluzioni di protezione collettiva per la tutela dei lavoratori in quota. In questo caso sarà necessario ricorrere alle linee vita e all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, i Dpi. Così facendo anche il rischio residuo potrà essere affrontato con le giuste misure.
LAVORARE CORRETTAMENTE
Infine, ma non meno importante, elemento chiave per la sicurezza dei lavoratori è la componente umana. Ridurre il rischio di caduta dall’alto significa anche che gli addetti ai lavori devono attenersi alle norme in materia, alle indicazioni fornite dalle aziende produttrici dei sistemi anticaduta e dei Dpi da loro indossati, e alle procedure loro insegnate nei corsi di formazione ed addestramento.
Nonostante norme mirate che regolano il comportamento in quota dei lavoratori, la frequenza di questi incidenti è ancora elevata e incide in maniera preponderante sul totale degli infortuni in molti settori. Agire nel rispetto di queste norme significa lavorare applicando principi non solo previsti dalla legge, ma anche secondo principi di etica volti alla tutela propria e dei propri colleghi. Alla stesura di un progetto per la riduzione del rischio di caduta dall’alto, sarà quindi necessario affiancare e diffondere una radicata cultura della sicurezza.
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