Speciale
Le frontiere del tetto aggraffato
Metalli
L’Europa accende un faro sull’alluminio
Inchiesta
Cambiamento climatico e nuove coperture
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE / TN - Virginia Gambino Editore - Viale Monte Ceneri 60 - Milano
Numero 30 - OTTOBRE 2023
RIVIT
SETTE NUOVI STRUMENTI STUDIATI PER IL LATTONIERE
Francesco Montanari
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editoriale
NOVITÀ IMPORTANTI PER LA LATTONERIA
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ari associati, è quasi arrivato il momento di tirare le somme del 2023. Mancano pochi mesi alla fine dell’anno. E per Pile è stato un anno intenso. A partire da quello che è uno dei principali focus della nostra associazione: il processo di selezione e formazione di operatori della lattoneria. Un cammino necessario per scremare il mercato da chi non supporta o non possiede una professionalità adeguata. Per questo, come sapete, grazie a Pile è stata individuata la Prassi di riferimento. Siamo riusciti a identificare i requisiti tecnici e professionali dei lattonieri nelle diverse specializzazioni. Oggi chi vuole imparare o migliorare la professione può iniziare il suo percorso formativo specializzandosi nella lattoneria. E ci sono già due scuole di formazione che seguono la prassi di riferimento. Ma il nostro compito non è finito. Il prossimo passo di Pile servirà a salire un altro gradino: la nostra associazione sta lavorando per la trasformazione della Prassi di riferimento in norma Uni. Posso anticipare che non manca molto al traguardo. L’iter è già stato avviato e ci sono già i primi, positivi, risultati. Ne discuteremo a breve nel corso di un tavolo tecnico. Insomma, Pile non si crogiola sui successi, ma vuole andare avanti, per migliorare ancora il mondo della lattoneria.
Fabio Montagnoli
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Anno 8 - Numero 30 - ottobre 2023 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Monica Battistoni, Paolo Caliari, Sara Giusti, Selene Maestri (fotografa), Anna Molentini, Veronica Monaco, Franco Saro Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo Euro 28,00 Anno 2023 periodicità trimestrale Copia singola Euro 7,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link https://www.virginiagambinoeditore.it/categoriaprodotto/abbonamenti/ oppure, fare richiesta ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero + 039 02 47761275 Spedizione in contrassegno Stampa / Printing Pixartprinting S.p.A. stabilimento Lavis – Trento
Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication trimestrale - 4 numeri /anno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE / TN Registrazione / Registration: N. 222 del 10-04-2001 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti.
- Ottobre 2023
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sommario
ottobre 2023
2 Editoriale Novità importanti per la lattoneria STORIA DI COPERTINA 12 Rivit Le magnifiche quattro non hanno più cavi ATTUALITÀ 22 Materiali Sos alluminio in Europa 24 Il mercato Macchine utensili dopo la festa 28 Inchiesta Il clima cambia anche il tetto 38 Formazione - 1 In cammino verso la norma Uni 42 Formazione - 2 Dieci anni di The Skin Academy
Macchine utensili in pausa
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IL CANTIERE DEL MESE 46 Alpewa Design funzionale con vista lago SPECIALE TETTO AGGRAFFATO 56 Brianza Plastica Il pannello versatile per tetti efficienti 60 Sandrini Metalli L'innovazione sale sul tetto 64 Revolti Lattonerie Quando il metallo diventa arte 66 Evomach L'evoluzione della profilatrice 68 Mazzonetto Una nuova scuola firmata Vestis 70 Sicurpal Presa senza rischi sulla copertura 72 Prefa Sfumature dorate nel verde 76 Rivit Gli indispensabili strumenti sul tetto IL LATTONIERE DEL MESE 78 Alpemac Come crescere in partnership IMPRESE 86 Homberger Affidabili e leggere senza limiti 88 Safety First Dispositivi anticaduta e limiti di peso
Novità in arrivo per la formazione del lattoniere
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Le tante facce del tetto aggraffato
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Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile Costituita nel 1993, l’Associazione P.I.L.E. riunisce i principali Produttori e Installatori di Lattoneria Edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. L’Associazione collabora con l’UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipando alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria pluviale, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. È presente alle principali manifestazioni fieristiche nazionali dell’edilizia. Dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati. In collaborazione con Gambino Editore dal 2016 pubblica la rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.
Presidente Fabio Montagnoli Vicepresidente Nicola Tresoldi Segretario e tesoriere Dalila Russo Consiglio direttivo 2022-2024 Luca Ielapi Giordano Mazzonetto Dalila Russo Nicola Tresoldi Paolo Valmori
Le pubblicazioni P.I.L.E. LATTONERIA Per le imprese di lattoneria, i coperturisti e i tecnici specializzati Lattoneria, dal 2016 edita da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnico-prestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del P.I.L.E. (Produttori Installatori Lattoneria Edile).
MANUALE DI PROGETTAZIONE E POSA È l’unico manuale completo che affronta tutti gli aspetti di progettazione ed esecuzione delle coperture metalliche e dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Uno strumento di lavoro pratico con soluzioni, materiali e suggerimenti illustrati attraverso oltre duecento disegni di dettaglio, trecento immagini e cinquanta tabelle. 210 pagine a colori, formato 20x28cm
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Associati
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27. TECNO RAME Via dei Pecchi 111, Viareggio (LU) Telefono: 0584-1660269 - Fax: 0584-1660270 info@tecnorame.it - www.tecnorame.it 28. ASSIMP ITALIA Via Micali 22, Livorno (LI) Telefono: 0586-850797 / 345-6606691 info@assimpitalia.it - www.assimpitalia.it 29. REGO Srl Via Giuseppe Di Vittorio 79/M, Empoli (FI) Telefono: 0571-417189 - Fax: 0571-403111 info@rego.it www.rego.it - www.parapetti.it
TOSCANA
40. PROFILTEK
Zona Industriale, Tito (PZ) Telefono: 0971-485178 - Fax: 0971-629157 commerciale@profilteksrl.com www.profilteksrl.com 41. LATTONERIA SASANIELLO Via dell’Artigianato 24, Matera (MT) Telefono: 0835-261464 - Fax: 0835-261464 info@lattoneriasasaniello.it www.lattoneriasasaniello.it 42. LATTONERIA FUMAGALLI MAURILIO Lagonegro, Province of Potenza, Italy Telefono: 0973-22175 / 347-1128977 Fax: 0973-22175 fumagallimaurilio@yahoo.it www.lattoneriafumagalli.com
BASILICATA
1. UNIMETAL Via Circonvallazione Giolitti 92, 12030 Torre San Giorgio (CN) Telefono: 0172-96155 - Fax: 0172-96200 info@unimetal.net - www.unimetal.net 2. EVOMACH Corso Canale 18R, 12051 Alba (CN), Telefono: 0141-1856187 info@evomach.it - www.evomach.it
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3. MONTAGNOLI RINO
Via Sandro Pertini 10, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-768951- Fax: 0331-076287 info@montagnolirino.it - www.montagnolirino.it 4. RC LATTONIERI s.r.l. Via Molinara 9, 22031 Albavilla (CO) Telefono: 031-627268 info@rclattonieri.it - www.rclattonieri.it 5. SANDRINI METALLI SPA Via P. Togliatti 18/A, 24062 Costa Volpino (BG) Telefono: 035-970435 - Fax: 035-972161 webmarketing@sandrinimetalli.it www.sandrinimetalli.it 6. LATTONERIA SRL Via Montegrappa 5, 24060 Rogno (BG) Telefono: 347-7829789 info@lattoneria-srl.com - www.lattoneria-srl.com 7. HOMBERGER Via dei Lavoratori 12 B-D, 20090 Buccinasco (MI) Telefono: 010-5765270 vendite@homberger.com www.homberger.com 8. ALPEMAC SRL Via Artigianato 2, 25011 Calcinato (BS) Telefono: 030-2061781 - Fax. 030-2061782 info@alpemac.it - www.alpemac.it
27 30. SUPERCANALI CANNA
Via Industriale 4, Fossato di Vico (PG) Telefono: 075-919425 - Fax: 075-919695 info@supercanali.it - www.supercanali.it 31. F.LLI FAGIOLI Via Sandro Penna 109, Sant’Andrea delle Fratte (PG) Telefono: 075-5280758 - Fax: 0755-270191 info@fratellifagioli.it - www.fratellifagioli.it
UMBRIA
LOMBARDIA 35. LAMECOP DI COPPOLA MARCO & C. Via Orsa Maggiore 1, Fonte Nuova (RM) Telefono: 0690-530135 - Fax: 0690-532423 info@lamecop.it - www.lamecop.it 36. BIANCHI ELIO Via Casilina, 2008, Monte Compatri (RM) Telefono: 06-9476105 - Fax: 06-9476564 info@bianchielio.it - www.bianchielio.it
LAZIO 52. SIRAME S.R.L. Via Regione Siciliana, Fraz. Zappardino 98060 PIRAINO (ME) Telefono: 0941-303505 53. F.I.O.M. Via E. Toti, 95 - 96019 ROSOLINI (SR) Telefono: 0931-857823 fiomsnc@gmail.com - www.fiomsnclattoneria.it
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47. METALTRADE ITALIA S.R.L.
Via Crati, 81 - 87036 Rende (CS) Telefono: 0984-838428 / 0984-1806794/5/6 Fax: 0984-1801794 commerciale@metaltradeitalia.com www.metaltradeitalia.com 48. SUPERGRONDA C.da Cutra Snc - 87010 Torano Scalo (CS) Telefono: 0984-506099 - Fax:0984-506006 info@supergronda.com www.supergronda.com 49. ISAL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209362 - Fax: 0968-209847 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it 50. EUROPROFIL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209155 - Fax: 0968-209829 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it 51. EUROCAPANNONI DI RIGANÒ FRANCESCO Via Bruzzio, 35 - 89014 Oppido Mamertina, Fraz. Messignadi (RC) - Telefono: 351-5189213 eurocapannoni@gmail.com www.eurocapannoni.it
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37. LATTONERIA F.LLI SILVESTRE Zona ASI loc. Pascarola, Caivano (NA) Telefono: 081-8359389 - Fax: 081-8360414 info@lattoneriasilvestre.it - www.grupposilvestre.com 38. EDILASFALTI SAS Via Don Luigi Sturzo 21, 80022 Arzano (NA) Telefono: 339-3706996 edilasfaltipiscopo@virgilio.it - www.edilasfaltisas.it 39. CILENTO GRONDE Via Nazionale Ex. S.S. 18, c/da Tre Archi-Fraz. Vallo Scalo (SA) Telefono: 0974-715076 - Fax: 0974-715076 info@cilentogronde.com - www.cilentogronde.com
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Le magnifiche quattro
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ivit èxonatrici).
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L’azienda di Fervi Group lancia una serie di nuove rivettatrici, tra cui due a batteria per rivetti (Riv710 e Riv720) e due per il fissaggio di inserti (Riv730 e Riv740), che possono coprire la quasi totalità delle applicazioni
Francesco Montanari, amministratore delegato e direttore generale Rivit
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inquant’anni di storia che diventano un trampolino di lancio per nuove sfide, all’insegna dell’innovazione e della crescita costante, resa possibile anche dall’ingresso nel Gruppo Fervi avvenuto nel 2021. Rivit, azienda di riferimento nei sistemi di fissaggio per i settori dell’industria, della rivendita e dell’edilizia e per gli utensili d’assemblaggio e la lavorazione della lamiera, non si ferma e lancia una nuova gamma di rivettatrici a batteria, pratiche, leggere ed ergonomiche, pronte a fare la differenza sul mercato. Ne parliamo con Francesco Montanari, amministratore delegato e direttore generale di Rivit. Domanda. Festeggiare 50 anni di storia non è molto comune tra le aziende italiane, soprattutto per quelle votate all’innovazione. Quali sono le prossime novità che Rivit ha in serbo per il mercato? Risposta. L’azienda è pronta a lanciare sul mercato sette nuove rivettatrici: alcune si aggiungono alla nostra linea tradizionale, mentre altre, che rappresentano la vera novità, compongono una nuova gamma di prodotti a batteria a marchio Rivit. I tools a batteria stanno diventando un trend globale e prendono sempre più piede anche nel mondo del fissaggio. Nel settore della lattoneria svincolarsi dal cavo può davvero fare la differenza: lavorando sul tetto oggi i lattonieri prediligono utensili manuali proprio perché i prodotti automatici a cavo o aria compressa sono preclusi e gli strumenti a batteria risultano eccessivamente costosi. La nostra nuova gamma di rivettatrici Affordable Performance ha invece un posizionamento di prezzo interessante e performance di alto livello allineate al prodotto pneumatico. D. Quali sono gli altri plus di questa nuova linea rispetto ai prodotti presenti sul mercato? R. Si tratta di una linea molto completa, che comprende due rivettatrici a batteria per rivetti (Riv710 e Riv720) e due per il fissaggio di inserti (Riv730 e Riv740), che coprono la quasi totalità delle applicazioni. Oltre a un rapporto qualità-prezzo, unico sul mercato, sono prodotti dalle dimensioni compatte, leggeri, molto maneggevoli e studiati per garantire la massima ergonomicità. Un mix di successo, a cui si aggiunge un servizio di assistenza e riparazione che garantisce al cliente un supporto di qualità, pre e post vendita. Le batterie inoltre sono intercambiabili e i modelli Riv720 e Riv740 sono comodamente trasportabili in una valigetta dedicata, che include un’ampia gamma di accessori e due batterie. D. Com’è nata l’idea di questa nuova linea? R. Studiando i trend di mercato. Abbiamo no-
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La sede Rivit a Ozzano dell’Emilia (Bologna). Sopra, le nuove rivettatrici a batteria
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ivit èxonatrici).
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tato che la richiesta di prodotti a batteria stava crescendo così come l’offerta dei nostri concorrenti: abbiamo dunque deciso di approcciarci a questo mercato. Il nostro modello di business è fabless: possediamo il know how del prodotto ma l’effettiva fabbricazione viene esternalizzata ad aziende specializzate. Abbiamo così investito tempo nel cercare il player giusto in grado di seguirci nella personalizzazione del prodotto per spingerlo fin dove volevamo. Siamo molto soddisfatti e contiamo di svuotare il primo stock velocemente. D. La lattoneria è un settore sensibile alle innovazioni? Rivit è specializzata nei sistemi di fissaggio per i settori dell’industria, della rivendita e dell’edilizia e per gli utensili d’assemblaggio e la lavorazione della lamiera
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Il punto vendita Mister Worker aperto presso la sede dell’azienda a Ozzano dell’Emilia (Bologna)
R. Credo proprio di sì. A prima vista quello della lattoneria può sembrare un settore molto tradizionale, ma non è così: è un mondo superspecializzato, ricco di innovazione costante. Vedere l’entusiasmo e l’interesse immediato degli addetti ai lavori di fronte a un nuovo tipo di prodotto, anche un semplice tassello, è davvero appagante. Credo proprio che questa nuova gamma rappresenti l’emblema della rivettatrice automatica per i lattonieri e che l’interesse sarà elevato. D. Dopo cinquant’anni, qual è il bilancio della strada percorsa da Rivit fino a oggi? R. Un’azienda che arriva a cinquant’anni di vita è già di per sé sinonimo di una storia di successo. Il bilancio è molto positivo: l’azienda ha saputo consolidare la propria presenza sul mercato, costruendosi una reputazione molto importante in Italia e all’estero. Rivit è arrivata a cinquant’anni anni con degli asset solidi e una grande dinamicità e freschezza, anche di offerta, e ha grandi opportunità di crescita e ulteriore sviluppo. D. Avete in programma festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario? R. Abbiamo già festeggiato a metà maggio con un evento celebrativo aperto alla nostra organizzazione e al territorio, con la partecipazione
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Linea di produzione. Sopra, packaging consumabili
anche del viceSindaco della Città Metropolitana di Bologna Marco Panieri (delegato a Sviluppo economico, Commercio e Attività produttive, Società partecipate) e del sindaco Luca Lelli del Comune di Ozzano dell’Emilia, dove ha sede l’azienda. L’evento è stata anche occasione per inaugurare il primo punto vendita «fisico» di Mister Worker in Italia, il portale online dedicato alla vendita di utensili e attrezzi per il settore professionale e il faida-te, che si trova proprio nella sede Rivit. Nei prossimi mesi continueremo con altre iniziative di comunicazione legate a questo importante anniversario. D. Nel 2021 l’azienda è entrata nel Gruppo
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Fervi: quali sono state le principali tappe da allora e quali sono i prossimi step? R. Il Gruppo Fervi ha colto l’opportunità dell’acquisizione di Rivit perché ha visto le potenziali sinergie derivanti dalla sua ampia offerta nel mondo del fissaggio. Il core business dell’azienda è legato ai cosiddetti «consumabili», come rivetti, inserti, ma il vero vantaggio competitivo è legato alle attrezzature che servono per l’installazione di questi elementi. In questo ambito siamo capaci di fare la differenza e siamo particolarmente forti nelle rivettatrici per gli inserti. Con l’ingresso nel Gruppo Fervi, Rivit è passata da un’organizzazione totalmente imprenditoriale a un’organizzazione manageriale, strutturata in termini di processi e management. Pian piano si stanno cominciando a porre le basi per lo sviluppo che tutti ci aspettiamo. L’obiettivo dell’acquisizione non è stato infatti quello di consolidare, ma di avviare un’ulteriore crescita. D. Qual è il principale punto di forza dell’azienda emerso con l’ingresso nel Gruppo Fervi? R. Il grande potenziale del brand Rivit. Mentre Fervi è un’azienda molto orizzontale in termini di offerta, Rivit è un’azienda molto verticale con un’offerta davvero ampia legata al fissaggio e al trattamento della lamiera metallica. D. Che cosa abbraccia invece la gamma dei prodotti Fervi? R. Fervi è un’azienda legata al settore Mro (Maintenance, Repair and Operations), ossia fornitura di attrezzature al servizio dei professionisti della manutenzione e riparazione. Quindi, la sua offerta abbraccia l’utensileria di tutti i tipi in ambito industriale, artigianale, automotive e del fai-da-te evoluto, veicolata attraverso il canale distributivo della grande distribuzione specializzata, il Diy e la ferramenta. In questi ultimi dieci anni, Fervi ha raddoppiato il proprio fatturato, anche grazie all’acquisizione per linee esterne, a partire nel 2011 da Riflex, produttore di dischi abrasivi lamellari di alta qualità tramite macchine automatiche studiate e realizzate internamente. È poi seguita l’acquisizione del 40% delle quote di Sitges Máquinas y Accesorios, grande distributore Mro in Spagna, e l’acquisto di Vogel Germany, azienda tedesca che si occupa di strumenti di misura e precisione professionali. Infine, l’ultima acquisizione è stata quella di Rivit nel 2021, integrando l’offerta di sistemi di fissaggio e relativi utensili per bulloneria e macchine per la lavorazione e l’assemblaggio della lamiera, con un focus particolare sul comparto della lattoneria con cui l’azienda storicamente ha sempre lavorato.
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D. Per Rivit quali sono stati i vantaggi derivanti dall’ingresso nel Gruppo Fervi? R. I cambiamenti portano sempre qualche difficoltà perché mutare le abitudini è sempre faticoso. Oggi siamo ancora a metà del lavoro, ma il cambiamento più rilevante è stato passare da un’organizzazione imprenditoriale a una struttura manageriale con figure che hanno alle spalle anni di esperienza. A partire dal top management, abbiamo poi riorganizzato tutta l’attività, da quella commerciale agli acquisti e alla logistica, implementando anche un nuovo
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ivit èxonatrici).
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sistema gestionale. Tutto questo rappresenta il beneficio più importante e una garanzia per il futuro dell’azienda. D. Qual è stato il passaggio più difficile da gestire? R. Diciamo che cambiare le abitudini delle persone è sempre l’elemento più difficile da gestire, che richiede l’attenzione e l’investimento maggiori. L’ingresso nel Gruppo Fervi ha comportato grandi investimenti per migliorare il sistema informativo, commerciale, logistico. Stiamo gestendo il turnover che i cambiamenti fisiologicamente portano con sé, ma stiamo anche assumendo nuovo personale. Abbiamo alle spalle un gruppo importante, che ha visto il potenziale sviluppo di questa azienda e sta investendo per conseguire risultati eccezionali anche nel prossimo futuro. D. Il mondo della lattoneria ha accolto bene l’ingresso di Rivit nel Gruppo Fervi? R. Devo dire che l’acquisizione è stata accolta molto serenamente e non ha influito sull’idea che i nostri clienti avevano di Rivit. Anzi, la notizia è stata accolta con interesse da tutti quegli artigiani che vogliono qualcosa di nuovo per semplificare, migliorare, ottimizzare il loro lavoro. D. Con l’acquisizione che cosa è cambiato per i clienti? R. Innanzitutto, abbiamo dato continuità al bu-
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Esposizione delle attrezzature Fervi al servizio dei professionisti della manutenzione e riparazione. Nella pagina accanto, reparto produttivo Rivit
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ERGONOMIA E TRASPORTABILITÀ La nuova linea di rivettatrici a batteria Rivit è stata pensata per coprire un’ampia gamma di applicazioni per l’installazione di rivetti e inserti di dimensioni e materiali diversi, adattandosi a qualsiasi esigenza. Nello specifico, la gamma si compone di due rivettatrici a batteria per rivetti (R iv 710 e R iv 720) e due per il fissaggio di inserti (R iv 730 e R iv 740). Caratterizzata da potenti motori brushless e batterie a lunga durata, la nuova linea è coperta dal servizio di assistenza e riparazione Rivit. Riv710 e R iv 730 sono confezionate in un pratico imballo di cartone che rende il packaging ecosostenibile, mentre le rivettatrici Riv720 e Riv740 sono comodamente trasportabili in una valigetta dedicata, che include accessori e due batterie. PER RIVETTI Riv710 e Riv720 sono caratterizzate da un’impugnatura ergonomica in gomma morbida, corsa di 27 millimetri, una batteria 18 V / 2.0 Ah / 36 Wh e un caricabatteria 100-240 V / 50-60 Hz. Facili e pratiche da usare per installare rivetti in acciaio e in tutte le principali leghe metalliche, sono provviste di un contenitore per la raccolta dei chiodi tagliati, un pulsante di avvio tirata e, grazie ad un sistema Led, di un indicatore dello stato di carica della batteria e di una luce per illuminare l’area di posa. Riv710 consente il fissaggio di rivetti con diametro da 2.4 fino a 4.8 millimetri, mentre Riv720 è ideale per rivetti da Ø 2.4 fino a Ø 6.4, grazie al kit di apri morsetti intercambiabili, fornito a corredo. PER INSERTI R iv 730 e R iv 740 sono anch’esse dotate di impugnatura morbida ed ergonomica per agevolare la presa dell’operatore, un pratico pulsante per l’attivazione del tool, un sistema di luci a Led e un pannello touch che consente di regolare e selezionare la funzione migliore per le proprie esigenze. I due modelli per inserti sono dotati di corsa da 10 millimetri, batteria da 18 V / 2.0 Ah / 36 Wh e caricabatteria da 100-240 V / 50-60 Hz, ma si differenziano per forza massima e misure degli inserti utilizzati. Infatti, Riv730 è ideale per inserti da M3 a M8 (M10 solo in alluminio) e ha una forza di 20 mila Newton, mentre Riv740 raggiunge una forza di ben 28 mila N ed è dedicato a inserti da M3 a M12.
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siness e chiari segnali di investimento. In secondo luogo, i nostri clienti possono contare su un’offerta più ampia, approcciandosi direttamente a Rivit e Fervi, unendo il mondo tradizionale del fissaggio con gli altri strumenti per la manutenzione e riparazione. Infine, nel corso del prossimo anno, i nostri clienti cominceranno a vedere i risultati del grande lavoro che stiamo portando avanti sul fronte dei processi logistici, con un netto miglioramento della gestione e conferma degli ordini, delle spedizioni, e di una maggiore precisione e puntualità di consegna. D. Vi siete già prefissati nuovi traguardi? R. Sì e sono traguardi molto ambiziosi sia per il Gruppo Fervi che per Rivit. Abbiamo un piano quinquennale molto sfidante e ci aspettiamo altre acquisizioni nel prossimo futuro. D. Come affrontate il tema della formazione? R. È un’attività essenziale e abbiamo un pro-
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gramma di formazione interna molto intenso a tutti i livelli. C’è poi la formazione manageriale e la formazione commerciale per la nostra rete vendita e gli agenti. Abbiamo appena concluso la presentazione dei nuovi prodotti alla rete vendita e presto passeremo alla formazione sul campo degli agenti e dei clienti. Il nostro approccio di vendita è assolutamente consulenziale, quindi il nostro è un lavoro di formazione costante. D. Qual è oggi il sentiment del mercato della lattoneria? R. Come tutta l’economia mondiale, anche il mercato della lattoneria ha vissuto due anni eccezionali dovuti al rimbalzo post pandemico. C’è stato un accaparramento a tutti i livelli e, prima che le supply chain tornassero a regime, i numeri sono cresciuti tantissimo e molte aziende hanno aumentato gli stock di
materiali. Oggi siamo in una fase diversa. Gli scenari geopolitici ed economici sono mutati profondamente e, vuoi la guerra, vuoi l’inflazione, tutti oggi si aspettano un rallentamento della domanda. A inizio anno pensavamo che il settore della lattoneria avrebbe sofferto per primo, anche a causa dello stop degli incentivi, in particolare del superbonus 110%. Per ora non è stato così e speriamo che questo trend continui. Siamo comunque convinti di poter continuare a crescere anche in condizioni di mercato meno favorevoli grazie al lancio di nuovi prodotti e al miglioramento dei processi interni. E, poi, c’è tutto il mercato estero da sviluppare: attualmente siamo presenti in 60 Paesi, ma intendiamo sviluppare ulteriormente l’export con una serie di attività focalizzate, da cui ci aspettiamo tantissimo. Veronica Monaco
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Servizio di assistenza e riparazione
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Materiali
Sos alluminio
PER LE AZIENDE UE Bruxelles ha deciso di inserire il metallo, compreso il minerale da cui si ricava, nel Critical Raw Materials Act. La produzione europea in crisi a causa del costo dell’energia: l’Europa rischia la dipendenza dalla Cina
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Il mercato
Macchine utensili
PAUSA DOPO LA FESTA Secondo le proiezioni Unicmi, il settore soffre dopo aver vissuto due anni di euforia, con il secondo trimestre dell’anno che segna un deciso stop (-38,3%) del business in Italia. Il rimedio? Rilanciare industria 4.0
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Inchiesta
Il clima cambia
ANCHE IL TETTO
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Eventi imprevedibili, grandinate pazzesche, venti impetuosi e pioggia a cascata. Le emergenze meteo si riverberano sul modo di fare (o rifare) le coperture. E gli operatori si devono adeguare
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Il sistema brevettato di copertura a giunto drenante
No perforazioni Fissaggio nascosto senza foratura della lastra
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Zanutta C’È PIÙ METALLO, MA MENO MANODOPERA
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33 Mazzonetto LA PAROLA CHIAVE? INTEGRAZIONE
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34 Cotto Possagno COSÌ IL LATERIZIO SI ADEGUA AL CAMBIAMENTO
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35 Bmi Wierer NOVITÀ A PROVA DI EFFETTO ISLAND
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36 Terreal Italia PRIMO EFFETTO: AUMENTA LA DOMANDA
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37 Wienerberger IL FOTOVOLTAICO SI INTEGRA NELLA SUPERFICIE
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Formazione - 1
In cammino verso
LA NORMA FIRMATA UNI
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Sempre più aziende della lattoneria fanno fatica a individuare personale specializzato. Un motivo in più per insistere sulla strada che porta a istituzionalizzare la prassi di riferimento, spiega Mattia Montagnoli
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Mattia Montagnoli, segretario associazione Pile
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1. nastro doppia faccia 2. testata 3. mini bocchetta sagomata 4. sostegno 5. gomito di raccordo 6. braga
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Formazione - 2
The Skin Academy
DIECI ANNI DI SCUOLA
L’attività di insegnamento per lattonieri introdotta da Mazzonetto taglia il traguardo del decennio. Chi frequenta i corsi, divisi in tre moduli, può ottenere il patentino richiesto dalla prassi di riferimento Uni/PdR 68:2019
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Design Xxx funzionale
CON XXX VISTA LAGO Il rivestimento metallico in zinco-titanio Rheinzink, nel colore prePatina Chiaro, avvolge l’edificio, mettendo in risalto le linee pulite della struttura. Così garantisce durabilità e sostenibilità Xxx
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pochi minuti dal Lago di Iseo, tra il verde di Solto Collina (Bergamo), gli architetti Giovanni Morina e Paolo Cassone dello studio E Architetti Associati, in collaborazione con il geometra Roberto Bellesi e Copermont, hanno firmato una villa rivestita in zinco-titanio Rheinzink. Costruita al posto di una preesistenza unifamiliare tipica degli anni Settanta, la nuova abitazione emerge per la sua geometria semplice ed elegante che permette ai materiali di emergere come veri protagonisti.
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47 La villa unifamiliare realizzata a Solto Collina (Bergamo)
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Particolare attenzione è stata data all’orientamento del fabbricato sia rispetto all’asse est-ovest sia rispetto al cono prospettico principale verso il Lago d’Iseo
DUTTILITÀ In fase di progettazione la scelta dei materiali ha tenuto conto della loro sostenibilità attuale e futura, oltre che dell’integrazione con il contesto. I rivestimenti dovevano rispettare una certa duttilità d’utilizzo e posa in opera. È stato così selezionato il rivestimento metallico in zinco-titanio Rheinzink, proposto dall’azienda Alpewa di Bolzano, nel colore prePatina Chiaro, che avvolge l’edificio mettendo in risalto le linee pulite della struttura. Questo materiale garantisce anche un’elevata durabilità, oltre a riflettere l’impegno verso la sostenibilità e l’integrazione della nuova realizzazione con l’ambiente circostante.
la demolizione, permettendo la creazione di una struttura innovativa e sostenibile in linea con le richieste dei committenti, che desideravano un edificio contemporaneo, efficiente e che esprimesse un nuovo rapporto ambientale e paesaggistico. La demolizione dell’edificio esistente ha così consentito la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica con struttura ibrida, parte realizzata in opera con strutture in calcestruzzo e parte prefabbricata in legno. Particolare attenzione è stata data all’orientamento del fabbricato sia rispetto all’asse est-ovest, in linea con i principi della bioclimatica, sia rispetto al cono prospettico principale verso il Lago d’Iseo.
RIPROGETTAZIONE A causa della sua scarsa qualità architettonica e costruttiva e dell’orientamento sfavorevole, l’edificio unifamiliare preesistente sul lotto di proprietà risultava penalizzante rispetto al raggiungimento degli obiettivi di progetto. Per questo motivo gli architetti hanno optato per
SUPERFICIE NATURALE La realizzazione si sviluppa una superficie totale di 990 metri quadrati, di cui 276 dedicati alla residenza, raggiungendo un’altezza massima di 7,5 metri. La divisione tra i volumi prefabbricati (locali d’abitazione principali) e quelli realizzati in opera (locali accessori)
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RIVESTIAMO L‘ARCHITETTURA
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Il nuovo corpo di fabbrica è una struttura ibrida, parte realizzata in opera con strutture in calcestruzzo e parte prefabbricata in legno
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è armoniosa e funzionale, rispondendo alle esigenze contemporanee di estetica e praticità. Il disegno della copertura e delle facciate hanno imposto l’utilizzo di materiali adatti a evidenziare sviluppi lineari netti. Il sistema per coperture, facciate e lattonerie in zinco-titanio Rheinzink, distribuito in Italia da Alpewa, offre una grande flessibilità applicativa. Nel caso della villa di Solto Collina è stata scelta la linea di prodotti Rheinzink prePatina, caratterizzata da una superficie naturale che non viene né
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Per il rivestimento della villa è stata scelta la linea di prodotti Rheinzink prePatina
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rivestita né verniciata, risultato di un esclusivo e brevettato processo di decapaggio. Il colore superficiale sviluppato durante la produzione si avvicina molto al colore della patina protettiva che si sviluppa naturalmente sul materiale man mano che viene esposto agli agenti atmosferici: in questo modo anche eventuali graffi superficiali che si verificano durante l’installazione scompaiono nel tempo. Anna Molentini
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Progetto: unifamiliare con vista Luogo: Via Papa Giovanni XXIII - Solto Collina (Bergamo) Realizzazione: 2018 – 2022 Superficie lotto: 990 metri quadrati Superficie residenziale complessiva: 276 metri quadrati Altezza massima: 7,5 metri Architetto: E architetti associati/ Arch. Giovanni Morina e Arch. Paolo Cassone Collaboratore: Geom. Roberto Bellesi Installatore: Copermont Materiali: Rhezink Blue Grey + Sistemi anticaduta: Easyfix Foto: Gabriele Buratti
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Lattoneria S.r.l., azienda artigiana operante nel settore della lattoneria edile e lavorazione e piegatura di lamiere, nasce all’inizio del 2013 ed è composta da personale altamente qualificato e con una esperienza maturata nel settore. L’impresa collabora con aziende che si occupano prevalentemente di realizzazione di coperture civili ed industriali, carpenterie metalliche ed imprese edili in genere. Lattoneria S.r.l. è in grado di gestire le commesse in tempi ristretti e di fornire informazioni tecniche e amministrative durante tutto il rapporto di lavoro, grazie alla grande competenza degli addetti alle vendite e alla produzione. In virtù dell’utilizzo di macchinari tecnologicamente avanzati e della sua efficiente organizzazione aziendale, Lattoneria S.r.l. riesce a far fronte con tempistiche rapide a qualsiasi esigenza del proprio Cliente, con notevole precisione realizzativa e ottima qualità estetica. L’azienda realizza lamiere di varia natura, formati e spessori, con materiali impiegati di altissima qualità e varia natura (acciaio inox, rame, lamiera zincata, lamiera preverniciata, alluminio preverniciato, alluminio naturale e zinco-titanio), al fine di offrire prodotti dagli elevati standard qualitativi e duraturi nel tempo. Si producono inoltre accessori speciali per completamento della copertura: pluviali, staffe, sfiati, borchie, tronchetti troppopieni, giunti dilatazione, al fine di completare a perfetta regola d’arte il sistema tetto.
Lattoneria Srl Via Monte Grappa, 5 - 24060 Rogno (BG) tel. 035-4340128 - info@lattoneria-srl.com - www.lattoneria-srl.com - Ottobre 2023
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Coperture di design. Ma soprattutto efficienti, a prova di meteo e di semplicità di installazione. Per questo la tecnica diventa sempre più raffinata. a patto di usare i mezzi giusti
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Brianza Plastica
Il pannello versatile
PER TETTI EFFICIENTI L Il complesso residenziale e commerciale Sant’Anna alle porte di Enna, in Sicilia, con una originale copertura a botte, ha utilizzato il sistema isolante Isotec Linea, nello spessore 120 millimetri
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o scorrere del tempo non aveva risparmiato l’originale tetto a botte del grande complesso residenziale e commerciale Sant’Anna alle porte di Enna, in Sicilia. Costellata da 50 abbaini e rivestita in tegole canadesi bituminose, la copertura necessitava di una sostanziale ristrutturazione funzionale ed energetica. L’assenza di isolamento e la particolare conformazione del tetto hanno così gui-
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dato l’ingegnere Giuliana Salvatore Maria di C.I.P.A.E. verso la scelta del sistema isolante Isotec Linea di Brianza Plastica, nello spessore 120 millimetri, su segnalazione dell’azienda LaMeTro di Troina (Enna), specializzata in lavorazioni e coperture metalliche. Isotec Linea è un prodotto conforme ai Cam, requisito che ha permesso di beneficiare del superbonus 110%, conseguendo a intervento concluso un sensibile miglioramento dell’efficienza energetica del complesso, con il passaggio dalla classe energetica G alla classe C. FACILE APPLICAZIONE Grazie alla libertà di dimensionamento del formato, Isotec Linea è stato realizzato a richiesta con passo ridotto di 35 centimetri per meglio seguire il raggio della volta. La finitura perimetrale a incastro, a coda di rondine sui lati corti e battentata sui lati lunghi, ha garantito la perfetta continuità dell’isolamento
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Isotec Linea è stato realizzato a richiesta con passo ridotto di 35 centimetri per meglio seguire il raggio della volta della copertura
Speciale tetto aggraffato
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Per il profilo delle coperture sono stati scelti due diversi formati di rivestimento in alluminio di color antracite: le scaglie e il nastro a doppia aggraffatura, in base alla disposizione sulla copertura
e l’accostamento fra pannelli, mentre l’elevata lavorabilità del materiale ha consentito la sagomatura in cantiere con strumenti normalmente in uso, quali segacci e flessibile a disco, permettendo di raccordare a regola d’arte le complesse geometrie di compluvi, displuvi e variazioni di pendenza e forme. A tutto questo si aggiunge l’elevato potere coibente di Isotec Linea, con conduttività termica dichiarata λD = 0,022 W/mK. Il sistema è in grado di offrire prestazioni termiche eccellenti, in grado di dare risposta alle importanti escursioni termiche che si registrano fra giorno e notte e assicurare agli appartamenti collocati in mansarda un comfort ottimale in tutte le stagioni dell’anno. POSA A SECCO Isotec Linea si posa completamente a secco, mediante tassellatura al supporto portante: questo tipo di fissaggio ha permesso di lavorare
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nei mesi invernali anche con temperature molto basse e in qualsiasi condizione atmosferica. La praticità del sistema e la velocità di posa hanno consentito di completare la ristrutturazione in soli 45 giorni con il lavoro di cinque persone su una superficie di copertura complessiva di 1.600 metri quadrati. DOPPIA AGGRAFFATURA Isotec Linea è un pannello pre-accoppiato con anima in poliuretano espanso rigido rivestito con una lamina di alluminio goffrato che lo rende impermeabile, a cui è assemblato direttamente in fabbrica un correntino metallico piatto, in grado di accogliere rivestimenti metallici, lastre in fibrocemento o altre finiture. In questo caso, per il profilo delle coperture sono stati scelti due diversi formati di rivestimento in alluminio di color antracite di alta qualità: le scaglie e il nastro a doppia aggraffatura, in base alla disposizione sulla copertura. Le prime sono
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Il correntino metallico integrato nel pannello offre una superficie di fissaggio ottimale per il rivestimento
LA SCHEDA • • • • • • • •
Tipologia: Edificio residenziale - Condominio Intervento: Ristrutturazione e riqualificazione energetica con Superbonus 110% Ubicazione: Enna Progetto: Ingegnere Giuliana Salvatore Maria - Cipae Soc. Coop. Impresa di costruzione: Debole Gaetano – Romano Calogero Posa sistema isolante e rivestimento: LaMeTro, Troina (Enna) Isolamento copertura a falda: Isotec Linea di Brianza Plastica - spessore 120 millimetri Rivestimento copertura: scaglie e nastro a doppia aggraffatura in alluminio
state utilizzate per la parte discendente della volta a congiungimento con le facciate, mentre il nastro è stato impiegato per la parte alta con minore pendenza, assicurando la perfetta impermeabilità grazie al sistema di giunzione a doppia aggraffatura. Il correntino metallico integrato nel pannello offre una superficie di fissaggio ottimale per il rivestimento metallico mediante apposite staffe e viti, applicate a scomparsa. La maestria artigianale dei posatori ha completato le coperture con elaborate opere di lattoneria a rivestire i dettagli degli abbaini, tutti raccordati con la copertura. Sara Giusti
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Sandrini Metalli
L’innovazione
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Sandfuture è un sistema di copertura continua a giunto drenante senza fissaggi esterni che funziona a incastro. Accanto a un’ampia gamma di accessori e alle certificazioni che ne attestano la prestazionalità
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a sempre apprezzato dai professionisti per la sua versatilità, il sistema di copertura aggraffato aggiunge alle caratteristiche intrinseche di leggerezza e resistenza l’artigianalità del montaggio, trasformando ogni pezzo in un’opera d’arte unica. È proprio ispirandosi alle funzionalità e all’estetica della tecnica aggraffata che Sandrini Metalli ha messo a punto Sandfuture, un sistema di copertura continua a giunto drenante senza fissaggi esterni che funzio-
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na a incastro. Sandfuture soddisfa le esigenze di progettazione e installazione, integrando una serie di funzionalità attraverso i suoi numerosi accessori che spaziano da quelli essenziali per garantire il corretto funzionamento del sistema a quelli speciali progettati per offrire vantaggi aggiuntivi. COMPONENTI BASE Tra i componenti fondamentali del sistema, Sandrini Metalli propone le staffe di fissaggio delle
61 lamiere: Future One, quella di partenza, blocca il profilo superiore della sola prima lastra di copertura, mentre tutte le successive vanno fissate tramite Future Staf. Nei tetti a bassissima pendenza, Future Fix Staf permette invece la realizzazione del punto fisso azzerando il rischio di infiltrazioni. Inoltre, le lastre possono essere ricoperte con gli appositi tessuti-non-tessuti Sandnodrip e Sandcontrol: il primo è in grado di prevenire e contrastare l’eventuale formazione di condensa, il secondo è capace anche di attenuare il rumore della pioggia battente, garantendo così maggiori efficienza e comfort nell’utilizzo del sistema di copertura. COMPONENTI SPECIALI Sandfuture offre un’ampia gamma di accessori speciali, tutti opzionali, ma altamente prestazionali, che aggiungono funzionalità avanzate al sistema stesso: i colmi, standard o semplificati, i sistemi fermaneve, i dispositivi per linea vita, le staffe per l’installazione di impianti fotovoltaici, i pezzi speciali per la creazione di lucernari. Altri accessori che rivestono un ruolo fondamentale sono i morsetti: progettati per resistere alle forze del vento e allo strappo, rappresentano la base a cui fissare la maggior parte degli elementi, sia interni che esterni al sistema, senza la necessità di forare la lastra
Sandfuture. Per quanto riguarda invece le operazioni di taglio e piega delle lastre, Sandrini Metalli mette a disposizione due accessori specifici: Future Wuko, taglierina automatica per eseguire tagli longitudinali in loco, e Future Bender, una piegatrice da cantiere utilizzata in combinazione con Future Wuko per consentire il ripiegamento verso l’alto delle lamiere. CERTIFICAZIONI, FUNZIONALITÀ E STILE Sandfuture di Sandrini Metalli è stato oggetto di rigorose certificazioni finalizzate a garantire le massime prestazioni, attestando l’affidabilità del sistema in termini di impermeabilità, resistenza al carico concentrato, resistenza ai carichi distribuiti in pressione, come la neve, e in depressione, come il vento. L’innovativo sistema di incastro a pressione delle lastre Sandfuture risolve efficacemente i problemi pratici e temporali associati all’uso di fissaggi esterni. Inoltre, lo speciale giunto drenante assicura una chiusura stagna tra le lastre e, di conseguenza, la corretta dispersione delle eventuali infiltrazioni d’acqua. Oltre agli aspetti tecnici, il sistema è stato progettato con l’obiettivo di conferire un design prestigioso agli edifici, contribuendo a elevare il loro valore architettonico. Le linee simmetriche del profilo si combinano con quattro diverse finiture:
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Sistema fermaneve Future Ice montanto su copertura Sandfuture. Nella pagina a fianco, copertura di uno stabilimento industriale con sistema Sandfuture in acciaio Corten
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62 A PROVA DI TEST Nel test di resistenza al carico concentrato, il sistema Sandfuture non ha subìto alcuna rottura, deformazione plastica o danneggiamento localizzato, mostrando un ritorno completo alla sua forma originale dopo l’applicazione del carico massimo possibile da normativa, pari a 125 chilogrammi su una lastra installata in campata singola con interasse degli appoggi pari a 1 metro. Le lastre hanno inoltre dimostrato di mantenere un’eccellente resistenza quando sottoposte a carichi uniformemente distribuiti in depressione, confermando la propria affidabilità anche in situazioni di stress significativo: infatti, il primo danneggiamento del sistema è stato registrato per una depressione di 4400 Pa su lastre da 0,7 millimetri su appoggi con interasse di 1 metro. Per quanto riguarda l’impermeabilità, Sandfuture offre una protezione completa anche in condizioni di allagamento totale, resistendo con successo a battenti d’acqua statici pari a 152 millimetri su pendenze fino all’1,5% senza la necessità di utilizzare guarnizioni o sigillanti, presidi che, essendo deperibili per dilatazione termica, vulcanizzazione o induzione, non bastano per garantire un’adeguata tenuta all’acqua nel tempo. Infine, il sistema è stato sottoposto a test in galleria del vento, dove un campione è stato esposto alla velocità del vento massima possibile, pari a 175 chilometri orari, senza subire alcuna deformazione o danneggiamento.
Panno anticondensa e antirumore Sandcontrol Sotto, unità mobile Sandfuture Unit sollevata in quota
Basic, Design e Performance, che possono essere eseguite su richiesta, e Standard, prevista di serie su tutti i prodotti e caratterizzata da linee continue di irrigidimento ortogonali alle greche. Completa il tutto la vasta gamma di materiali e colorazioni disponibili, che consente a committenti e progettisti di personalizzare ampiamente l’aspetto estetico delle lamiere. CONSULENZA TECNICA Sfruttando la vasta esperienza accumulata in oltre 70 anni di attività, Sandrini Metalli mette a disposizione dei propri clienti un servizio di consulenza tecnica altamente specializzato, per offrire supporto nell’installazione di lastre e accessori nonché informazioni in merito alla corretta manutenzione del sistema Sandfuture. A completamento del servizio la profilatrice mobile Sandfuture Unit consente di trasferire la produzione in ogni parte del mondo, incontrando così le esigenze specifiche di ogni progetto. La profilatrice viene trasportata in cantiere su un container dotato di carroponte e impianto di ricircolo dell’aria, per eliminare possibili problemi di ossidazione, e può lavorare sia a terra che inclinata, oltre che in quota. Ciò consente di ottenere delle lastre dalla lunghezza virtualmente infinita, per coprire senza interruzioni l’intera superficie del tetto.
Copertura di una scuola con sistema Sandfuture in alluminio preverniciato Grigio Polvere Ral 7037. Sopra, fissaggio delle lastre Sandfuture mediante incastro a pressione con le mani
Sara Giusti
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Speciale tetto aggraffato
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Revolti Lattonerie
Quando il metallo DIVENTA ARTE
Ad Arte Sella l’installazione Frammenti di Luce, progettata dall’architetto Carlos Marreiros, mostra il potenziale estetico offerto dalla lamiera: un risultato reso possibile grazie al contributo dell’azienda di Trento
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n’opera di lattoneria che è anche un’opera d’arte. L’installazione Frammenti di Luce dell’architetto di Macao Carlos Marreiros rappresenta il potenziale estetico che la lamiera può raggiungere in architettura: un risultato reso possibile dal contributo della Revolti Lattonerie di Trento, azienda specializzata nella produzione e fornitura di lattonerie, specializzata nella lavorazione di lamiere e metalli. PANNELLI A TRE STRATI Inaugurata a inizio settembre nel padiglione architettonico di Villa Strobele presso Art Sella, la rassegna di arte contemporanea nella natura, che si svolge in Val di Sella, nel comune di Borgo Valsugana, l’opera Frammenti di Luce raggiunge i 9,5 metri di altezza ed è composta da otto porzioni prefabbricate, realizzate esternamente con pannelli a tre strati lavorati con taglio automatico, necessario per seguire la particolare geometria voluta dall’autore. La struttura interna è ramificata in legno massello di abete rosso della Val di Fiemme, derivante dagli schianti della tempesta Vaia. ATTENZIONE AL DETTAGLIO La necessità di realizzare una copertura che si adagiasse perfettamente alle porzioni di piano connesse irregolarmente ha impegnato Revolti in un progetto che ha richiesto grande attenzione al dettaglio e cura sartoriale. L’aggraffatura angolare che unisce i due fogli di lamiera dorata (sei decimi) sale dai profili laterali del portale e prosegue ininterrotta in copertura, riprendendo i tagli di luce nel legno predisposti dall’artista. La permeabilità della
L’installazione Frammenti di Luce dell’architetto Carlos Marreiros ad Arte Sella
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L’aggraffatura angolare che unisce i due fogli di lamiera dorata sale dai profili laterali del portale e prosegue ininterrotta in copertura, riprendendo i tagli di luce nel legno
struttura non richiede alcuna forma di isolamento, ma la lamiera aderisce semplicemente a un telo separatore. La copertura in sommità accoglie e nasconde i profili verticali in una tasca a incastro. I cappelli di chiusura, posti sulla sommità dei camini, hanno lo scopo di proteggere il legno dalla delaminazione causata dal sole e dagli agenti atmosferici. Marco Imperadori, professore ordinario di Progettazione e Innovazione Tecnologica del Politecnico di Milano, ha curato la consulenza scientifica e la supervisione tecnica del progetto, in sinergia con alcune aziende specialiste nel settore edile. Oltre a Revolti, hanno partecipato al progetto Zintek, Galloppini Legnami e Pedretti Graniti. CONI IRREGOLARI L’opera vive un rapporto simbiotico con la natura che lo circonda, con il ciclo delle stagioni e, soprattutto, con il sole. Nel periodo del solstizio d’estate i raggi solari centrano un piccolo foro praticato a sud che colpisce il disegno inciso nel porfido alla base e che riporta la frase di Confucio: «Nulla è più visibile di ciò che è nascosto». I raggi del sole si infrangono sull’ingresso dorato, rivolto a Oriente, luogo da cui proviene l’autore. Il fornice invita a esplorare il ventre dell’opera, un involucro permeabile e protetto in cui i tagli di luce filtranti disegnano linee spezzate in continuo movimento. «Camini alti e sottili, con una piccola base e coni irregolari, dove la luce potesse prendersi gioco di noi. La luce inquieta penetrava sempre a malapena nei camini che sognavo da bambino, per questo ho immaginato strutture coniche, buie all’interno e imperfette, dove poter nascondere i miei sogni e con essi scalare l’interno di quei coni illusori», ha dichiarato l’artista. Sara Giusti
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Speciale tetto aggraffato
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Evomach
L’evoluzione
DELLA PROFILATRICE L’azienda distribuisce sul mercato italiano il marchio storico del settore Jouanel, con un’ampia gamma di prodotti per diversi livelli di fornitura: dalle agili macchine da utilizzare in cantiere fino alle soluzioni 4.0
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Probac HTEC. A destra, dettaglio costruttivo
el mercato del tetto aggraffato le richieste da parte degli utilizzatori posatori sono molto variabili, secondo la tipologia di lavoro da affrontare. E il mondo della copertura attraversa una fase di trasformazione, anche se la tipologia del pannello è rimasta invariata per decenni, come il suo sistema di aggraffatura. Le esigenze dei cantieri cambiano, le tempistiche, le richieste architettoniche sono in evoluzione e modificano questo settore. Questa varietà di richiesta è ampiamente evasa da Evomach, distributore per il mercato italiano del marchio storico del settore Jouanel. L’azienda francese vanta una lunga presenza nella produzione di macchine di profilatura per la produzione dei pannelli per il tetto aggraffato: ha consolidato
nel tempo tutta la gamma dei prodotti inserendo più livelli di fornitura, che le permettono di essere un produttore performante e completo. LA SERIE PROBAC La gamma Jouanel è studiata per le esigenze del lattoniere artigiano, che deve portare la profilatrice in cantiere. Come il modello Probac C-Pro, destinato all’esecuzione dei pezzi molto lunghi direttamente sul posto, oppure nei luoghi poco accessibili con i mezzi di trasporto. Con la gamma Probac Ba tutti i pannelli di copertura sono preparati in stabilimento, dove la richiesta di dimensioni e quantità è molto varia e necessita di una preparazione accurata. La gamma Probac Ba è ampia e completa. Permette di poter scegliere tra il taglio della lastra
67 LATTONIERI «SUL CAMPO» Il 27 -28 ottobre 2023 riprende l’open house itinerante «Sul Campo» proposta da Evomach. L’evento si tiene presso la lattoneria F.lli Marini a Minerbe (Verona) e rappresenta un’occasione accrescitiva e di confronto sul settore lattoneria e un momento di incontro per vedere in azione diverse piegatrici lamiera proposte da Evomach come la piegatrice doppia bandiera Jorns, la piegatrice tangenziale motorizzata Schroder per la produzione di doghe e pannelli, le piegatrici manuali e le profilatrici per tetto aggraffato. Questo evento ha il supporto di TecnoGroup, specializzata nella vendita di attrezzature e materiali per lattonieri, e Schatzer Dachtechnik, specializzata nella posa della nuova generazione di graffette per il fissaggio di copertura a doppia aggraffatura. Per aderire all’open house, è necessario inviare una mail all’indirizzo info@evomach.it oppure telefonare ai numeri 0141/1856187 o 338 1155634.
in modo manuale, gestito comunque da controllo numerico, per inserire lunghezze e quantità dei pannelli, oppure il ciclo completamente automatico con la gestione del taglio a rulli elettrico. PRECISIONE E TRASPORTABILITÀ La richiesta dei clienti Evomach in questa area di settore, quindi, è evasa in maniera ottimale con la gamma dei prodotti disponibili. La praticità di utilizzo, la precisione nell’esecuzione della piegatura, la robustezza e la trasportabilità dei macchinari sono alla base delle recensioni positive raccolte da un breve sondaggio di Evomach tra i propri clienti utilizzatori della profilatrice Jouanel, proprio in occasione di questo articolo. Molte volte si dà per scontato che la quotidianità delle operazioni semplifichi il processo o che la semplicità del macchinario sia una cosa normale, ma questi risultati si ottengono nel tempo con forte attenzione alla ricerca, allo sviluppo, all’utilizzo di materiali di qualità e a un ciclo produttivo molto attento e industrializzato. Racchiude questi concetti la nuova profilatrice Probac Htce, pensata e realizzata dal costruttore: • pensata analizzando le varie richieste sempre più esigente del mercato del pannello • progettata con standard di materiali elevati sia nei rivestimenti esterni che nei rulli di profilatura • costruita con criteri industriali di produzione con linee di montaggio dedicate, personalizzate al prodotto per avere un prodotto stabile e costi di assemblaggio ridotti • evoluta come richiesto a una macchina prodotta in questi anni
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Profilatrice Probac CPro. Sotto, alcuni particolari della macchina
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Proprio nella evoluzione del controllo c’è il cuore di questa profilatrice che, con un software di gestione caricato bordo macchina, permette il calcolo automatico del fabbisogno dei pannelli, per eseguire la copertura in base alle dimensioni e alla pendenza della stessa e alla larghezza dei coils. Tempo stimato per la profilatura e quantità di materiale necessario per la copertura completano le informazioni anche per ottenere previsioni sul lavoro. INTEGRAZIONE NEL GESTIONALE In fase di lavoro, il controllo dimensionale della lunghezza del pannello, il taglio in automatico della lastra con cesoia a rulli, le facili spiegazioni grafiche e fotografiche per agevolare la gestione, completano le ottime caratteristiche di questa profilatrice evoluta dalla base della tradizione. Per le aziende più evolute è possibile interfacciare questa profilatrice con software gestionali aziendali per avere un ciclo produttivo completamente 4.0. Alcuni clienti utilizzano il disegno 3D della copertura: inseriscono l’ordine nel gestionale aziendale sviluppato da GV Consulting, consociata di Evomach che sviluppa software personalizzati e fornisce un ciclo completo ai clienti, per poi mandare in automatico tutti gli ordini di lavoro alla profilatrice e al reparto di piega. Il ritorno delle informazioni sulla esecuzione dei pannelli eseguiti completa il ciclo di supervisione della produzione. Logicamente, più piccoli e diversificati sono i progetti e più questo sistema di controllo ha vantaggi all’interno delle aziende. Questo tipo di fornitura, infatti, è già stata installata presso piccole realtà di posa. Franco Saro
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Speciale tetto aggraffato
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Mazzonetto
Una nuova scuola FIRMATA VESTIS
In provincia di Ascoli Piceno rinasce un edificio dopo i danneggiamenti subiti dal terremoto di sette anni fa. Grazie alla copertura aggraffata e al rivestimento applicato dall’azienda specializzata Picchio Gronde
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ono passati sette anni dal tragico terremoto che sconvolse il Centro Italia, devastando i comuni di Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). A farne le spese anche le zone li-
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mitrofe, che hanno subìto danni agli edifici a vari livelli. Tra questi il piccolo comune di Venarotta, in provincia di Ascoli Piceno: tra le strutture più colpite si trovavano due dei cinque edifici del complesso scolastico co-
69 munale, che è stato demolito e parzialmente ricostruito adottando tecnologie avanzate e strategie esemplari. La nuova scuola rappresenta non solo una struttura funzionale, ma anche un simbolo di rinascita. Grazie al rivestimento in vestis e alla collaborazione tra aziende come Mazzonetto, produttrice di coperture e rivestimenti in metallo, e Picchio Gronde, specializzata nella tecnica della doppia aggraffatura, questo progetto offre una testimonianza tangibile dell’impegno per la qualità e la sicurezza nella costruzione, contribuendo a restituire fiducia e speranza alla comunità del comune marchigiano. DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE L’area scelta per il progetto si trova in via Valerio Valentini, una diramazione di via Euste Nardi, posizionata in modo strategico rispetto al centro cittadino. La demolizione e ricostruzione coinvolge vari edifici, tra cui la scuola secondaria di primo grado, la palestra e parte dell’edificio che ospita la scuola dell’infanzia. Il progetto manterrà la mensa esistente, collegandola al nuovo complesso con un percorso coperto, mentre l’edificio della scuola primaria sarà destinato a ulteriori usi comunali. Affrontando il dislivello tra le parti alta e bassa di via Valentini, l’accesso alle diverse scuole è stato accuratamente pianificato. La palestra è stata posizionata in modo da non interferire con le aree per i bambini. Inoltre, il progetto adotta un layout a corte aperta con spazi verdi circostanti che creano un ambiente accogliente e sicuro per gli studenti. ELEMENTO CHIAVE Un elemento chiave del progetto della nuova scuola è il tetto, che svolge un ruolo importante nell’estetica e nella funzionalità dell’edificio. Il rivestimento metallico in alluminio vestis, applicato con la tecnica della doppia aggraffatura, è stato scelto per il suo aspetto moderno e per la sua resistenza nel tempo in assenza di manutenzione. Il colore Cortex si integra armoniosamente nell’ambiente circostante. Inoltre, la copertura è progettata con variazioni di pendenza che richiedono un sistema di raccolta delle acque piovane con canali inclinati, mantenendo particolare attenzione alla continuità delle linee generate dalle costolature della doppia aggraffatura. PARTNERSHIP Cruciale per il successo del progetto è stata la partnership tra Mazzonetto, con il suo dipar-
timento dedicato all’architettura The Skin, e l’impresa Picchio Gronde, specializzata nella lattoneria artigianale e nell’impermeabilizzazione. Mazzonetto ha contribuito con lo studio di fattibilità e il supporto tecnico necessario, mentre Picchio Gronde ha eseguito l’installazione con grande maestria, risolvendo anche le sfide più complesse. Con oltre due decenni di esperienza nella lattoneria artigianale e un approccio sempre orientato all’innovazione, Picchio Gronde attualmente conta, oltre al titolare Mirco Fiorelli, dieci dipendenti e due collaboratori familiari. Nata nel 2001 per incanalare a livello professionale esperienze e passioni familiari nel campo dell’edilizia specializzata, in particolare della lattoneria artigianale e dell’impermeabilizzazione, l’impresa circa 15 anni fa si è affacciata alla tecnica della doppia aggraffatura grazie a corsi formativi e prove pratiche, riuscendo fin da subito a distinguersi come partner prezioso in progetti di alto livello, realizzando tetti e pareti uniche e personalizzate in base alle necessità dei clienti. Nel 2013 la Picchio Gronde ha creato un ramo d’azienda per la lavorazione, in conto proprio e per terzi, di pressopiegati in lamiera, internalizzando così un’importante fase lavorativa a monte del proprio processo produttivo e realizzando artigianalmente prodotti e profili unici su misura. Sara Giusti
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Per la copertura del nuovo complesso scolastico del comune di Venarotta (Ascoli Piceno) è stato scelto il rivestimento metallico in alluminio vestis, applicato con la tecnica della doppia aggraffatura, nel colore Cortex
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Sicurpal
Presa senza rischi
SULLA COPERTURA
Sicurgraf è un dispositivo di ancoraggio e linee vita progettato per garantire una facile installazione e manutenzione del tetto aggraffato. E si installa senza l’ausilio di fori sulla copertura
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er la messa in sicurezza di coperture aggraffate Sicurpal presenta Sicurgraf, dispositivo di ancoraggio e linee vita progettato per garantire la sicurezza in quota degli operatori. Impiegata principalmente per le sue caratteristiche di estrema sicurezza, in contesti critici come l’alta montagna o dove le precipitazioni atmosferiche sono abbondanti e spesso violente, la lamiera aggraffata è uno dei sistemi tradizionali di copertura metallica più versatile e duratura. L’assenza di fori e la particolare tipologia di giunzione la rendono inoltre di veloce e pratica installazione.
Il dispositivo Sicurgraf per la messa in sicurezza di coperture aggraffate
PER LA MANUTENZIONE Le lamiere aggraffate sono adatte anche per i tetti coibentati, e non hanno particolari con troindicazioni in fase di installazione e manutenzione. Periodicamente sarà necessario svolgere manutenzioni alla copertura stessa, oppure alle parabole o alle grondaie sul tetto: per garantire la sicurezza degli operatori in quota sarà necessario disporre di dispositivi adeguati, come Sicurgraf. STAFFE A Z Il dispositivo di ancoraggio le linee vita Sicurpal in acciaio Inox Aisi 304 decapato si installa senza l’ausilio di fori sulla copertura, utilizzando le staffe a Z e appositi accessori per il corretto serraggio alle lamiere aggraffate. Grazie alla sua specifica progettazione, consente di adattarsi ad aggraffature con spessori e distanze diverse: massima sicurezza, qualità e affidabilità in un solo prodotto. Realizzato in Italia, è certificato secondo le norme europee Uni En 795:2012, Cen/Ts 16415:2013 e l’italiana Uni 11578:2015. Sara Giusti
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Per un isolamento di qualità che dura nel tempo. Isotec Parete è il sistema termoisolante ad elevate prestazioni per facciate ventilate. Il poliuretano espanso di ultima generazione, di cui è costituito il pannello, offre una durabilità eccellente, con performance costanti nel tempo.
isotec.brianzaplastica.it
Nuova costruzione industriale a Bormio (SO), realizzata con Isotec Parete e rivestimento in alluminio.
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Prefa
Sfumature dorate NEL VERDE
A Elst, in Olanda, per la Het Gouden Huis (Casa d’Oro) è stato utilizzato il nastro in alluminio preverniciato Prefalz con aggraffature alte fino a 70 millimetri, di forte impatto, che consentono un gioco di luci e ombre
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na casa che sembra uscita dalle favole. Ribattezzata dagli abitanti della piccola città di Elst, in Olanda, Het Gouden Huis, la Casa d’Oro, l’edificio monofamiliare progettato dallo studio Kees Marcelis brilla grazie alle sfumature dorate del nastro in alluminio preverniciato Prefalz di Prefa, che risalta all’occhio per le aggraffature di forte impatto che si estendono sul tetto e sulla facciata, cadenzando le superfici. TETTO E FACCIATA La facciata si presenta piuttosto chiusa sul lato della strada, mentre sul lato giardino e verso il campo di mais si apre con grandi vetrate scure e porte scorrevoli in vetro. Dove appropriato, i passaggi tra ambienti interni ed esterni si
presentano scorrevoli e privi di soglia, per dare la possibilità allo sguardo di proiettarsi verso il paesaggio. Per gli spazi interni, l’architetto ha scelto materiali scuri e dall’aspetto elegante, mentre per l’involucro dell’edificio ha prediletto colori chiari e materiali leggeri, risaltandone così il contrasto. A tal scopo ha utilizzato il nastro aggraffato Prefalz di Prefa nel colore speciale beige savana, facendo installare sulla copertura e sulla facciata delle lesene continue in alluminio che strutturano e risaltano sia la qualità dei materiali che la forma compatta dell’edificio, senza sbalzi del tetto. La facciata e il tetto sono stati realizzati con rivestimento retro ventilato e costituiscono lo strato terminale dell’involucro multistrato
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La Het Gouden Huis (Casa D’Oro) progettata dall’architetto Kees Marcelis a Elst (Olanda): in copertura e facciata spiccano le lesene continue in alluminio Prefalz nel colore speciale beige savana
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SETTE MOTIVI PER IL SUCCESSO
Prefalz è il nastro aggraffato in alluminio preverniciato di Prefa, che con la sua flessibilità e la facilità di lavorazione permette di realizzare applicazioni • difficilmente raggiungibili con altri materiali. Ecco tutti i vantaggi del sistema: 1. Elevata durabilità e garanzia di 40 anni sul materiale contro rottura, corrosione (ruggine) e congelamento. Nel caso dei colori della gamma P.10, la garanzia di 40 anni è estesa anche sulla verniciatura contro scheggiatura e formazione di bolle sui rivestimenti, oltre ad assicurare una elevatissima uniformità e stabilità cromatica nel tempo. 2. Ottima lavorabilità. Il nastro Prefalz è particolarmente malleabile, plasmabile, versatile, si lascia lavorare facilmente e può assumere le più svariate forme. 3. Leggerezza e risparmio. Il peso molto contenuto (2,2 - 2,3 kg/m² a seconda della larghezza) rende il prodotto facile da manovrare e da movimentare e consente di non gravare le strutture. 4. Ampia gamma di colori e combinazioni. Il nastro Prefalz è disponibile in 19 colori standard, di cui 14 in qualità P.10, e ordinabile con superficie liscia o goffrata. L’ampia gamma di colori apre ampi spazi di creatività per i progettisti e offre la possibilità di infinite combinazioni con gli oltre 5.000 accessori Prefa. 5. Accessori originali. La linea Prefalz comprende un’ampia gamma di accessori, come le staffe per pannelli solari Prefalz Vario che garantiscono massima sicurezza e resistenza nel tempo. 6. Sostenibilità. L’alluminio è riciclabile al 100% e rispettoso dell’ambiente; si può riciclare infinite volte senza perdita di qualità; per la produzione di alluminio secondario si impiega il 95% di energia in meno rispetto all’estrazione della materia prima. 7. Impermeabilizzazione a regola d’arte. Il fissaggio a scomparsa di Prefalz realizzato mediante l’aggraffatura garantisce un’estetica elegante e l’impenetrabilità dell’acqua sotto il rivestimento. Inoltre, semplifica notevolmente l’esecuzione dei dettagli di posa, poiché permette di creare con facilità collegamenti a prova di pioggia senza viti, colla o saldature.
Per le parti del timpano l’architetto ha fatto realizzare delle aggraffature alte 70 millimetri, invece dei soliti 25 millimetri
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dell’edificio. Per le parti del timpano sono state realizzate delle aggraffature alte 70 millimetri, invece dei soliti 25 millimetri, grazie alle quali l’edificio assume un ritmo cadenzato, interrotto solo in alcuni casi dalle lampade integrate nella facciata, ugualmente rivestite in alluminio. Le alte aggraffature consentono un interessante gioco di luci e ombre a seconda della posizione del sole. IL PROGETTO Per realizzare l’insolita aggraffatura della Het Gouden Huis è stato chiamato il lattoniere Johan Duinkerke, affermato artigiano alla guida di un’azienda con oltre 20 dipendenti. Partito come autodidatta e con l’aiuto di un esperto collaboratore, dal 2012 porta avanti con successo la sua attività, lavorando quasi esclusivamente con coperture e facciate in metallo per abitazioni monofamiliari. «I metalli hanno tutti il proprio carattere», afferma Duinkerke che per il progetto di Kees Marcelis ha scelto l’alluminio per le sue caratteristiche di flessibilità e leggerezza, a cui si aggiungono le possibili lunghezze variabili e le eccellenti curve concave o convesse che si possono ricavare con l’uso di questo materiale. Queste proprietà hanno giocato a favore dell’utilizzo di Prefalz. «Da anni Prefa è attiva nei Paesi Bassi e la maggior parte dei miei clienti mi chiede di
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installare un tetto con i prodotti in alluminio dell’azienda», racconta il lattoniere. «In particolare, viene richiesto Prefalz nelle tonalità del grigio patina e nero, l’aggraffatura standard di 25 millimetri, posata possibilmente su facciata, tetto e timpano senza saldatura. Il materiale deve risultare quindi compatto, ma allo stesso tempo versatile per gli edifici». SOLUZIONE AD HOC Le soluzioni standard, però, non erano in linea con le richieste dell’architetto Kees Marcelis, che ha voluto realizzare le aggraffature sulle parti del timpano a un’altezza maggiore del solito. Mentre le altre facciate e il tetto sono stati realizzati con aggraffature standard alte 25 millimetri, per le aggraffature del timpano, che misuravano 70 millimetri, è stato necessario costruire uno strumento speciale, realizzato grazie all’eccellente know-how artigianale di
LA SCHEDA • • • • • • • • •
Edificio monofamiliare “Casa Dorata” Paese: Elst, Olanda Progettista: Studio Kees Marcelis, WS Oosterbeek Installatore: Duinkerke Dak en Zink Rivestimento copertura: Falzonal Colore copertura: beige savana Rivestimento facciata: Prefalz e Falzonal Colore facciata: beige savana, P.10 antracite Foto: Croce & Wir
Duinkerke, che vede in entrambi i sistemi vantaggi differenti: «I sistemi standard si possono lavorare velocemente e trasmettere in modo più semplice ai collaboratori, mentre le lavorazioni su misura sono chiaramente più impegnative, ma al contempo stimolanti. Queste soluzioni sono semplicemente più sorprendenti, anche se non sempre efficienti dal punto di vista economico, ma è incredibile come le aggraffature producano diversi effetti tridimensionali». Sara Giusti
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Il lattoniere Johan Duinkerke durante le fasi di posa del nastro Prefaltz sul timpano dell’edificio. Sopra, una fase del cantiere
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Rivit
Gli indispensabili
STRUMENTI SUL TETTO L’azienda dispone di un’ampia gamma di macchine, utensili e fissaggi non solo per realizzare i vari livelli di lavorazione della lamiera, ma anche per eseguire le necessarie fasi di aggraffatura sulle coperture
Copertura aggraffata in edificio residenziale
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roduttrice di sistemi e macchine utensili per il fissaggio, da 50 anni Rivit (Ozzano dell’Emilia, Bologna) si pone come punto di riferimento per il settore della lattoneria e delle coperture. Proprio nel settore delle coperture l’azienda da tempo promuove l’aggraffatura come tecnica di lavoro più veloce e moderna rispetto alla tradizionale posatura della lamiera. Tipica dei Paesi nordici, questa tecnica si adatta con versatilità a diversi contesti architettonici, assicura un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e consente alla lamiera di dilatarsi e contrarsi senza ripercussioni sulla struttura sulla quale è poggiata. PROFILATRICI & CO Rivit offre un’ampia gamma di macchine, utensili
e fissaggi non solo per realizzare le varie fasi di lavorazione della lamiera, ma anche per eseguire le diverse fasi di aggraffatura sul tetto: profilatura, curvatura e piegatura finale. Le soluzioni offerte da Rivit per l’aggraffatura consentono di lavorare sia con utensili manuali semplici, sia con macchinari e attrezzi elettrici, che possono anche essere utilizzati per realizzare dettagli e pieghe in cantiere. In particolare, l’azienda propone una serie di prodotti come profilatrici, curvatrici, pinze piegatrici, aggraffatrici, tutte estremamente versatili e facili da utilizzare. Rivit inoltre affianca i propri clienti con un servizio di consulenza per individuare il prodotto più in linea con le diverse esigenze progettuali e di cantiere. Sara Giusti
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L’UNICO SISTEMA ANTICADUTA PER LUCERNARI NON CALPESTABILI CERTIFICATO DA ITC-CNR
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Cavatorta presenta COPERTEC SYSTEM, il sistema di protezione anticaduta permanente per lucernari non calpestabili, da applicare all’interno sull’orditura portante della copertura oppure all’esterno su pannelli sandwich in doppia lamiera o su lastre metalliche grecate/ondulate. L’impiego, finalizzato alla protezione in fase di manutenzione delle coperture di edifici con destinazione industriale/agricola, prevede l’utilizzo delle reti anticaduta Copertec o Coperplax. Il sistema è stato certificato dal Consiglio Nazionale Delle Ricerche – Istituto per le Tecnologie della Costruzione (ITC-CNR).
ente per luc
A.T ITC n. 650/22 del 12.05.2022
Lattoniere del mese - in collaborazione con
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Alpemac
Come crescere
IN PARTNERSHIP La Marchesi Metalli è cresciuta puntando sul rapporto con il fornitore di macchinari e attrezzatura per la lattoneria. Grazie anche a strumenti come la profila Schlebach o la piegatrice a doppia bandiera Thalmann
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Renato Marchesi, titolare di Marchesi Metalli di Gualtieri (Reggio Emilia), azienda che guida insieme alla sorella Elisa
arlare di Renato Marchesi o, meglio, della Marchesi Metalli di Gualtieri (Reggio Emilia), significa parlare di un riferimento assoluto nel campo della carpenteria leggera per la lattoneria edile. Un concentrato di competenza, esperienza, tradizione e innovazione, come testimoniano il sistema di rivestimento a incastro Wind Wall System, già
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brevettato, e un nuovo progetto per tetti e pareti anche questo brevettato, ma non ancora lanciato sul mercato. A Renato Marchesi, che assieme alla sorella Elisa, guida l’azienda di famiglia, abbiamo chiesto di raccontare la sua esperienza e il rapporto instaurato con Alpemac che, nel tempo, è stata capace di dar voce alle sue richieste creando un raccordo ideale tra le esigenze di lavorazione e i macchinari proposti per soddisfarle. La personalizzazione è stato un aspetto determinante nelle sue scelte, sia nel caso della profila Schlebach che, soprattutto, della piegatrice a doppia bandiera semiautomatica Thalmann Serie TD da 8 metri. IL VALORE AGGIUNTO È L’ESPERIENZA «Nel lontano 1926, un ragazzo di nome Pietro, mio bisnonno, dopo qualche esperienza da dipendente, decise di lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria creando quella che oggi è, di fatto, la Marchesi Metalli». Sembra l’inizio di un racconto di fantasia, invece è la storia reale, raccontata da Renato Marchesi, di una realtà che tra poco più di un paio di anni potrà orgogliosamente vantare un secolo di vita: «Ci troviamo nel territorio del Parmigiano Reggiano. L’attività, quindi, non poteva che partire lavorando a stretto contatto con l’industria casearia che, all’epoca, si stava pian piano strutturando e industrializzando. Realizzavano carpenterie leggere, serbatoi e filtri di decantazione utilizzati nella trasformazione del latte, finché, negli anni Settanta e Ottanta è esploso il boom edilizio in Italia e il mondo della lattoneria ha conosciuto il suo sviluppo importante che, per certi versi, vediamo ancora oggi. L’azienda si è quindi affacciata al mondo della carpenteria leggera per
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la lavorazione dei lamierati adibita al mercato dell’edilizia, sia civile che industriale. Ogni tanto sforiamo in qualche applicazione differente che strizza l’occhio al design, ma il nostro focus è su quel mondo lì». PIÙ SONO STRANE, PIÙ CI PIACCIONO «Abbiamo sempre avuto una particolare cura al dettaglio, perché la nostra mission è quella di realizzare opere che, alla prestazione funzionale dello spazio abitato, abbinino valenza estetica e durata», prosegue Marchesi nel suo racconto. «Ogni opera deve essere efficace, bella
e soprattutto fatta in modo che duri nel tempo. Non ci limitiamo alle lattonerie, alle bordature, coperture e facciate ma ci spingiamo anche oltre. Ci possono essere tanti altri elementi che nello spazio abitato dall’uomo richiedono sistemi e attrezzature particolari: siamo molto aperti e di vedute ampie. Più le cose sono strane, più ci piacciono. Non siamo quindi vincolati solo al nostro prodotto (Wind Wall System) o alle nostre lavorazioni, ma collaboriamo spesso in sinergia con altre aziende che producono sistemi diversi e offrono servizi differenti. Il nostro è un approccio consulenziale, volto ovviamente all’acquisizione
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Alcuni esempi applicativi di facciate rivestite con Wind Wall System
della commessa e del lavoro, però non abbiamo problemi a collaborare con altri pur di soddisfare appieno le richieste del cliente che, oltre a una competenza assoluta, sa di trovare in noi anche questo tipo di disponibilità. Tutti i cantieri hanno dei parametri differenti dettati, per esempio, dal contesto in cui sono inseriti, dal territorio, dalla geografia, dalle richieste del cliente: è un mix, una ricetta flessibile che di volta in volta tariamo, ovviamente forti del nostro prodotto e del know-how sviluppato in quasi cento anni di storia ed esperienza. Il nostro valore aggiunto è proprio l’esperienza che mettiamo al servizio del cliente per soddisfarlo sotto ogni aspetto, estetico e, ovviamente, funzionale». LA RIVOLUZIONE WIND WALL Il mercato è in costante evoluzione grazie all’uso dei nuovi materiali metallici, soprattutto dell’alluminio, che parlando di facciate fa da padrone. «Da sempre sono innamorato dell’alluminio, con il quale abbiamo sviluppato un po’ tutti i nostri sistemi, primo fra tutti Wind Wall System che è la sintesi o la sommatoria di tutte le nostre esperienze nel campo dei rivestimen-
81 ti di facciata come fornitori e terzisti, e degli spunti ricevuti da alcuni clienti che ci hanno dato l’input per sviluppare questo sistema di rivestimento. Parliamo di metallo monolitico, quindi non coibentato o accoppiato ad altro materiale, e questo è fondamentale per avere una classe di resistenza al fuoco ottimale. Sono dei pannelli di rivestimento a incastro con fissaggi a scomparsa, prodotti in lega leggera sfruttando il sistema della profila Schlebach acquistato da Alpemac, ideali per il risanamento di involucri edilizi, facciate ventilate, cappotti isolanti, soffitti e tetti a falda», prosegue l’imprenditore. Wind Wall System è un sistema semplice per un’installazione rapida e sicura senza rinunciare a un montaggio eccellente e preciso, garantito dalle tecnologie utilizzate e non da fattori umani, quali l’attenzione e la pazienza degli operatori in loco. L’uso di questo sistema di facciata ventilata, con o senza il rivestimento isolante integrato, riduce l’energia e le risorse necessarie per ottenere spazi abitativi ad alte prestazioni. Materiali e tecnologie innovative assicurano il mantenimento delle prestazioni e dell’estetica nel tempo, senza richiedere particolari manutenzioni. Grazie all’esclusivo Wind Wall System, i pannelli a incastro con fissaggi a scomparsa
possono essere rimossi, sostituiti e ispezionati singolarmente, garantendo la massima libertà per realizzare pareti, soffitti e anche falde con composizioni e texture uniche. CONTROLLO NUMERICO AL MILLIMETRO «Wind Wall System è sostenibile e riciclabile al 100%, in classe di resistenza al fuoco A1», spiega Marchesi. «È scalabile nel senso che è possibile utilizzare i pannelli nudi e crudi come nel caso di tutte le altre soluzioni sul mercato, da cui si discosta comunque per alcune caratteristiche intrinseche differenti e migliorative. Si può fissare con un classico fissaggio meccanico diretto, oppure usare il nostro sistema di montaggio che prevede un binario di sostegno come riferimento e una rotaia a incastro prodotta con un sistema a controllo numerico con 0,3 millimetri di tolleranza. Quando si è in cantiere parlare già di millimetri potrebbe sembrare un’utopia ed è qui il “segreto”. La forza di questo sistema è infatti legata al binario che una volta livellato a terra, fornisce il riferimento da cui partire per poi salire e arrivare al tetto incastrando i vari pannelli uno dentro l’altro. Di recente, abbiamo rivestito una torre alta 26 metri in una giornata di lavoro; c’è voluto più tempo per fare poi le rifiniture delle
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imbotti e delle bordature, che non a rivestire la parete vera e propria. Se poi si vuole godere appieno dei vantaggi del nostro sistema Wind Wall System occorre semplicemente utilizzare anche le clip di fissaggio dei pannelli, che abbiamo brevettato, posizionandole nei prefori realizzati in posizioni ben precise, come da progetto, per riuscire a rivestire in maniera agevole anche quelle zone per cui occorre riservarsi la possibilità di andare a ispezionare ciò che è sottostante il rivestimento. Penso, per esempio, all’ispezione di alcune bocche d’areazione o alle zone dove passano esternamente i tubi del gas nel caso della riqualifica di un edificio datato. Questo tipo di soluzione agevola non di poco il rivestimento di qualunque facciata, sempre facendo riferimento alla nostra rotaia posizionata a terra. Questo è il nocciolo del nostro brevetto, perché agevola e velocizza sia la fase di montaggio che l’eventuale manutenzione a posteriori, come nel caso della sostituzione di un pannello rovinato, che è molto agevole e non richiede di smontare mezza facciata. Al giorno d’oggi, capita spesso che gli architetti vogliano annegare all’interno delle facciate i pluviali perché li considerano antiestetici;
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con Wind Wall non c’è alcun problema perché in caso di necessità si possono facilmente rimuovere solo ed esclusivamente i pannelli interessati dalle zone in cui corrono le tubazioni discendenti». IL RACCORDO IDEALE TRA ESIGENZA E COSTRUTTORE «In Alpemac ho trovato un valore umano non indifferente», prosegue nel suo racconto Marchesi. «Al di là dell’aspetto tecnologico, quando penso ai ragazzi di Alpemac, ho solo sensazioni positive perché sono sempre disponibili ed è un piacere interagire con chiunque di loro, nonostante, non lo nascondo, ci siano stati anche momenti di frizione e confronto in passato. È una realtà che stimo molto per la professionalità e la competenza con cui ti affiancano in ogni decisione e ti accompagnano nel tuo percorso tecnologico. Ci è piaciuto molto la loro capacità di fare da trait d’union tra le nostre esigenze e richieste e i loro partner tecnologici, nel caso specifico Schlebach per la profila e Thalmann per la doppia bandiera. Capite bene che per un’azienda piccola come la nostra, che ha l’ambizione di sviluppare prodotti innovativi e cerca
83 sempre di fare qualcosa fuori dal comune, avere un’interfaccia come Alpemac che si fa portavoce delle tue richieste è un bel vantaggio, soprattutto in considerazione della customizzazione delle varie macchine. Uno dei principali fattori che teniamo in considerazione quando scegliamo una nuova macchina è proprio la possibilità di personalizzarla in base alle nostre specifiche necessità di lavorazione. Non solo per differenziarci dai potenziali competitor, ma anche per poter rispondere in modo mirato alle particolari necessità di quelle nicchie o segmenti di mercato che abbiamo individuato e considerato potenzialmente interessanti. Sono convinto che, sia nel caso di Schlebach che di Thalmann, siamo stati ascoltati e soddisfatti nelle nostre richieste grazie al contributo e interessamento di Alpemac. Questo per me è parte importante del loro valore aggiunto, ossia riuscire a far recepire in modo adeguato le tue richieste affinché queste possano diventare delle soluzioni concrete su macchine che di fatto sono standard». L’esempio è la pulsantiera della
profila che Schlebach ha raddoppiato proprio per soddisfare una richiesta specifica di Renato Marchesi. UNA PROFILA FLESSIBILE E PERFORMANTE «La profilatrice Schlebach, come tutti gli impianti, ha i suoi punti forti e qualche anello più debole. Per la nostra esigenza, in quel momento storico, essendo noi una start-up che iniziava a produrre e commercializzare un prodotto proprio, Wind Wall System per l’appunto, ha rappresentato la risposta tecnologica più adeguata alle nostre esigenze», continua Marchesi. «Necessitavamo, infatti, di un sistema a commercio, personalizzabile, ma allo stesso tempo versatile e flessibile grazie al sistema di teste rotanti che assicura un tempo di cambio profilo pari allo zero, direi quasi immediato: questo è un vantaggio top poiché basta semplicemente svitare due viti, girare un volantino, riavvitare le due viti e riaccendere la macchina! Oltre a ciò, queste rulliere rotanti sono anche sostituibili e questo è un plus molto importante
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La piegatrice doppia bandiera Thalmann TD 8.20 installata in Marchesi Metalli
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La piegatrice Thalmann TD 8.20 è capace di piegare pezzi fino a 8 metri di lunghezza e 2 millimetri di spessore sia di ferro che di acciaio. A destra, sia la piegatrice Thalmann TD 8.20 che la profila Schlebach sono macchinari forniti a Marchesi Metalli da Alpemac
per la versatilità che assicura. Per noi è stato un fattore determinante nella scelta effettuata perché essendo in fase di start-up, pur avendo al nostro interno esperienza, competenza e un’idea forte, non potevamo ancora avere una visione completa di tutte quelle che sarebbero poi state le nostre esigenze e i profili che avremmo realizzato. Capite quindi bene quanto sia stato determinante poter contare sulle potenzialità di una profila così flessibile e performante. Oggi avrei un bagaglio di conoscenza specifico che mi consentirebbe di far costruire una profila con delle caratteristiche ben precise; all’epoca non era così e la profila consigliata da Alpemac era la miglior soluzione commerciale disponibile, non in assoluto ma per quello che ci occorreva in quella fase. È stata la miglior risposta ai nostri bisogni; Alpemac ha saputo consigliarci, sia sotto l’aspetto operativo che economico trattandosi di un investimento tutto sommato più contenuto rispetto a quanto avremmo speso se avessimo optato per un altro sistema di profilatura».
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SEMIAUTOMATICA A DOPPIA BANDIERA «La stessa capacità di consigliarci la soluzione ideale per le nostre necessità l’abbiamo ritrovata quando Alpemac ci ha proposto l’acquisto della piegatrice a doppia bandiera Thalmann TD 8.20, una macchina capace di piegare pezzi fino a 8 metri di lunghezza e 2 millimetri di spessore, sia di ferro che di acciaio. Anche questa è una macchina per noi straordinaria, che ci ha dato uno slancio notevole perché ha un campo d’azione decisamente ampio e una gestione operativa della fase di piega, a mio giudizio, senza eguali», afferma entusiasta Renato Marchesi. «Penso, per esempio, a profili da venti decimi, lunghi 8 metri con sviluppo 1.000 millimetri per la cui realizzazione occorrerebbero attrezzature e paranchi di manipolazione; invece con Thalmann due operatori inseriscono il foglio e la macchina restituisce il profilo fatto e finito per la gioia di tutti. Poter accedere a questo tipo di lavorazioni senza particolari rischi, soprattutto per gli operatori, è, infatti, molto importante. Da quell’estremo, partiamo per arrivare anche
85 a profili da 5/10 di acciaio, di alluminio o di rame e di altri materiali, con le geometrie più diverse: quando disponi di una piegatrice di tale potenzialità e versatilità puoi affrontare con serenità la stragrande maggioranza dei lavori e in questo la Thalmann TD8.20 ci ha permesso di ampliare il nostro range d’azione in maniera importante». E prosegue: «Parlando di peculiarità della macchina, innanzitutto, il fatto di essere semiautomatica consente di utilizzarla anche con un solo operatore per talune lunghezze di piega, così come permette di piegare in contemporanea più pezzi nel caso di profili non molto lunghi, e questo è un bel vantaggio dal punto di vista della produttività. Qualcuno considera un limite della macchina il fatto di essere semiautomatica perché legato esclusivamente ai grandi numeri, ma posso garantire che non è così: a noi capita sovente di mettere in produzione anche lotti just in time da dieci pezzi che, con un solo operatore, in meno di un minuto, si è in grado di piegare semplicemente richiamando il programma e mettendo in macchina anche tre pezzi alla volta. Capite bene il vantaggio. Non vi nascondo che nel nostro organigramma è stata aggiunta una voce con scritto Thalmann», afferma divertito il titolare della Marchesi Metalli. «Ormai fa parte dell’organigramma aziendale perché nel nostro contesto produttivo è stato un inserimento rivoluzionario. Avendo già uno storico con una banca dati e un database di programmi già sviluppati, anche di geometrie complesse, la gestione dei cambi di produzione, che nell’arco della giornata sono diversi, è semplice, rapida ed efficace». UN’ALTRA GRANDE E AFFASCINANTE AVVENTURA In conclusione, abbiamo chiesto a Renato Marchesi di guardare dentro la sfera di cristallo e di parlarci dei progetti a venire: «Se penso al futuro i progetti non mancano, visto che abbiamo già depositato e assegnato, con copertura internazionale a nome e proprietà Marchesi, un secondo brevetto che riguarderà tetti e pareti, ma su cui non posso dire molto per il momento poiché lo porteremo sul mercato in sinergia con un importante player di questo mercato. Posso solo dire che sono convinto ci regalerà diverse soddisfazioni, almeno tante quante quelle regalateci da Wind Wall Revolution. Guardando invece nel cassetto dei sogni c’è un’altra cosa che mi stuzzica ed è la pannellatrice Ras. Ci ho messo un po’ di tempo a far entrare in quest’azienda la Thalmann, perché sicuramente è stato un investimento importante, per la nostra
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dimensione aziendale, anche se con il senno di poi ci ha regalato solo soddisfazioni. Spero di metterci meno tempo a decidere di acquistare la pannellatrice perché completerebbe al meglio la nostra potenzialità. Per il futuro, quindi, tra le varie novità che abbiamo in cantiere, mi piacerebbe installare una pannellatrice Ras, perché sarebbe sicuramente un’altra grande e affascinante avventura». Sara Giusti
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Imprese
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Homberger
Affidabili e leggere SENZA LIMITI
L’azienda commercializza in Italia i più importanti marchi internazionali di utensileria, tra cui Trumpf. Cesoie e roditrici vantano compattezza ed ergonomia per operare con facilità in qualsiasi situazione
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li elettroutensili Trumpf vantano compattezza e impugnatura ergonomica: consentono di operare in ergonomia e senza grandi sforzi. Si possono così lavorare anche punti difficilmente accessibili, svolgendo gli interventi in maniera più rapida. In Italia questi strumenti sono distribuiti da Homberger, azienda nata nel 1905, che commercializza alcuni tra i più importanti marchi svizzeri e tedeschi, specializzati nell’utensileria, nella componentistica, negli impianti e nell’automazione industriale. Tra questi, Trumpf offre una gamma completa di cesoie e
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roditrici dedicate al taglio della lamiera offrendo una selezione di macchine compatte e prestazionali, che permettono operazioni veloci, precise e che non producono scintille. Possono essere impiegate anche da lattonieri, stagnai, coperturisti, elettrotecnici, installatori di impianti, produttori di sistemi di riscaldamento e di ventilazione, nonché da esperti nella costruzione di serbatoi. LE CARATTERISTICHE TruTool N 160, per esempio, è una macchina compatta a batteria ricaricabile da 12 V con
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prolunga, che si presta alla lavorazione di lamiere profilate profonde da 40 millimetri (e 60 millimetri la versione con prolunga). La batteria ricaricabile LiHd da 4,0 Ah/12 V garantisce un lungo tempo di esecuzione. La TruTool Pn200/Pn201, con utensile corto o lungo, si presta invece in maniera particolare per lamiere grecate profonde fino a 162 millimetri e per diversi spessori di lamiera. Molto potente, riesce a lavorare fino a 2 millimetri in acciaio da costruzione e fino a 1 millimetro in acciaio inox. Per ampliare i campi di applicazione è possibile scegliere diverse profondità dell’utensile, per lamiere profilate fino a 85 millimetri (e 162 millimetri la versione con prolunga). Sono disponibili sia la versione a batterie ricaricabile LiHd da 4,0 Ah/18 V, che garantisce un lungo tempo di esecuzione, oppure la versione a 220V. Sara Giusti
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TruTool PN200 per taglio di profili a C con spessore massimo di 2 millimetri. Sopra, TruTool PN201 per il taglio di lamiere grecate fino a 162 millimetri con spessore massimo di 2 millimetri
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Sicurpal
DISPOSITIVI ANTICADUTA E I LIMITI DI PESO
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er lavorare in quota è obbligatoria la formazione e l’addestramento sui Dpi di III categoria e l’utilizzo di idonei dispositivi anticaduta, come previsto dal decreto legislativo 81/2008. Assolti questi obblighi, spesso si dà il via libera al lavoratore senza considerare determinati elementi. Un fattore importante, spesso trascurato dal datore di lavoro nonché dal lavoratore stesso, è il peso corporeo dell’operatore che svolge l’attività in quota: tale fattore incide sensibilmente sulla sicurezza nelle attività svolte. Il Regolamento Ue 2016/425 sui dispositivi di protezione individuale certifica i dispositivi anticaduta con un peso corporeo massimo pari a 100 chilogrammi.
Che cosa succede se il lavoratore che indossa l’imbracatura supera i 100 chilogrammi di peso? È una situazione molto più diffusa di quanto si pensi, soprattutto tra gli uomini è facile raggiungere o superare tale peso considerando che l’altezza media delle persone è aumentata notevolmente negli ultimi anni. Ciò si traduce in una situazione di grave insicurezza: in caso di caduta il lavoratore potrebbe rischiare la vita a causa della rottura del Dpi dovuta allo sprigionarsi di una forza maggiore rispetto a quella testata per la certificazione, provocando la caduta nel vuoto della persona nonostante l’apparente rispetto delle normative vigenti.
COME COMPORTARSI? È fondamentale sviluppare una proficua collaborazione con il medico competente e il Rspp avvalendosi, in caso di inesperienza, di consulenti qualificati come Sicurpal o Sicurform per analizzare con estrema professionalità l’attività da svolgere. Per approfondire le peculiarità delle lavorazioni in quota con personale di peso eccedente al carico massimo consentito, per la progettazione dei dispositivi anticaduta è necessario svolgere idonei controlli, che comprendono l’individuazione delle caratteristiche fisiche della persona in relazione ai dispositivi utilizzati come, ad esempio: peso, circolazione sanguigna, muscolatura corporatura, resistenza fisica. POSSIBILI SOLUZIONI? È possibile reperire Dpi certificati con peso corporeo fino a 120-140 chilogrammi o controllando le schede tecniche di ciascun dispositivo, ma si dovranno comunque valutare attentamente i rischi che il lavoratore affronta nelle specifiche attività con dovute prescrizioni. Per esempio: • divieto di spostamento con materiali in quota • evitare aree con rischio caduta (es. per sfondamento) • lavorare esclusivamente in situazioni con fattore di caduta di tipo 1 o 0 (preferibilmente in trattenuta) Tali prescrizioni dovranno essere inserite all’interno della procedura di lavoro. La procedura di lavoro deve essere condivisa con i lavoratori, i quali devono dimostrare di avere appreso correttamente tutti i contenuti tramite corsi di formazione e addestramento specifici.
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Per la sicurezza dei lavoratori che operano in quota
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