Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE / TN - Virginia Gambino Editore - Viale Monte Ceneri 60 - Milano
Numero 9 - NOVEMBRE 2018
Pile
I programmi per il 2019
Bim Il digitale entra anche in cantiere
Scuola Sono da rifare migliaia di tetti
ALPEMAC IL TOP DELLA PIEGATURA AUTOMATICA A PORTATA DI MANO
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edilizia a portata di mano. Sul web. È nato Edil24.it, un portale specializzato nei servizi alle imprese del settore edile. Obiettivo: diventare una piattaforma per produttori, installatori, applicatori, professionisti, architetti, designer, ma anche per l’utente finale. Chi cercherà un prodotto legato all’edilizia, da una caldaia a un controsoffitto, dalla domotica all’arredobagno, solo per fare qualche esempio, su Edil24.it troverà un grande punto d’incontro virtuale specializzato, con un catalogo di prodotti per tutte le esigenze. La Compiuto 24 Srl, società proprietaria del portale Edil24.it, si è rivolta per questa iniziativa a fornitori di primo livello: Getrix-Immobiliare.it per lo sviluppo tecnologico e le campagne advertising, Sembox Srl per la parte Seo e indicizzazione sui motori di ricerca, Contec Ingegneria per la parte di struttura del contenuto e partner industriali. A questo scenario di grande professionalità si aggiunge ora la partnership di Virginia Gambino Editore. Grazie a questo accordo la piattaforma sarà presente anche sui siti youtradweb.com e
youbuildweb.it, in modo da aumentare ulteriormente la visibilità. La specifica esperienza di ogni soggetto diventa quindi una garanzia di efficacia nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Il vantaggio di Edil24.it consiste nel consentire a ogni azienda di creare un catalogo dei propri prodotti, che può essere gestito in modo autonomo con immagini e descrizioni tecniche oltre che, ovviamente, alle informazioni necessarie per finalizzare l’acquisto. Ogni impresa, per esempio, avrà la possibilità di collegare ai propri prodotti i rivenditori, gli installatori e gli applicatori per ogni area geografica. Tra i servizi proposti da Edil24.it c’è anche la possibilità di delegare la gestione digitale de+l catalogo ai tecnici del portale, eliminando il lavoro di inserimento dati da parte dell’azienda. In un momento in cui utenti professionali e cliente finale utilizzano il web per informarsi e, sempre più spesso, procedere all’acquisto, la presenza su Edil24.it diventa un’occasione da non perdere per tutta la filiera dell’edilizia.
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Anno 3 - Numero 9 - novembre 2018 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it
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Periodicità / Frequency of publication trimestrale - 4 numeri /anno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE / TN Registrazione / Registration: N. 222 del 10-04-2001 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti.
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editoriale
ECCO LE SFIDE DEL NUOVO ANNO
I
nutile illudersi che il 2019 sarà più facile dell’anno appena chiuso. Ma sperare che sia più proficuo questo sì, è lecito. Noi di Pile lavoriamo perché i prossimi 12 mesi siano fruttuosi per la nostra professione. Si tratta di fare un altro passo in avanti, dopo quelli appena compiuti. Come sapete, abbiamo un obiettivo preciso: la scrittura della prassi di riferimento per il lavoro del lattoniere edile. Basta con gli improvvisati, che gettano discredito sulla nostra categoria: dobbiamo farci garanti della correttezza e della abilità di chi si presenta come maestro lattoniere. Questa sorta di patente, una volta raggiunto il riconoscimento ufficiale, servirà come biglietto da visita per il cliente e (perché no?) sarà anche un elemento distintivo capace di riflettersi sul valore delle prestazioni. Per essere più chiari: marginalizzare sul mercato chi si fregia del titolo di lattoniere senza esserne capace, sarà non solo una medaglia teorica per chi riceverà il riconoscimento, ma anche uno strumento pratico di marketing. Ma l’attività di Pile non è racchiusa solo nella messa a punto della scuola e della introduzione istituzionale della nostra categoria. Caseitaly è un altro esempio di come ci si può muovere. Il mercato italiano, per molte aziende, è diventato stretto. E Caseitaly permette anche alle piccole realtà di mettere il naso fuori dai confini nazionali a un costo molto contenuto. Le occasioni anche nel 2019 non mancheranno, basterà saperle cogliere. Buon anno a tutti gli associati. Fabio Montagnoli - Novembre 2018
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sommario
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novembre 2018
5 Editoriale Ecco le sfide del nuovo anno
I programmi e le strategie di Alpemac
9 GLI ASSOCIATI PILE
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STORIA DI COPERTINA 12 Alpemac La macchina dei sogni per il lattoniere ATTUALITĂ€ 16 Fabio Montagnoli Il lattoniere ricomincia da tre 18 Previsioni Metallo caldo per 12 mesi 22 Edilizia Se a scuola il tetto scotta 28 Rivoluzione Bim Lattoneria veloce grazie a un clic
Pile: che cosa faremo nei prossimi 12 mesi
IL CANTIERE DEL MESE 32 Prefa Leggerezza ad alta quota LATTONIERE DEL MESE 38 Lattoneria Saba Vitale La gronda si allarga
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IMPRESE 42 Soci Pile Le due anime di Zintek 46 JLG Industries Siamo campioni di sollevamento
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Da rifare centinaia di tetti scolastici
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Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile CONSIGLIO DIRETTIVO 2016-2018
Costituita nel 1993, l’Associazione P.I.L.E. riunisce i principali Produttori e Installatori di Lattoneria Edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. L’Associazione collabora con l’UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipando alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria pluviale, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. È presente alle principali manifestazioni fieristiche nazionali dell’edilizia. Dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati. In collaborazione con Gambino Editore dal 2016 pubblica la rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.
Presidente Fabio Montagnoli Vicepresidente Nicola Tresoldi Segretario e tesoriere Palmiro Bartoli Consiglio direttivo Manuele Avanzolini Palmiro Bartoli Luca Ielapi Giordano Mazzonetto Nicola Tresoldi
Le pubblicazioni P.I.L.E. LATTONERIA Per le imprese di lattoneria, i coperturisti e i tecnici specializzati Lattoneria, dal 2016 edita da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnico-prestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del P.I.L.E. (Produttori Installatori Lattoneria Edile).
MANUALE DI PROGETTAZIONE E POSA È l’unico manuale completo che affronta tutti gli aspetti di progettazione ed esecuzione delle coperture metalliche e dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Uno strumento di lavoro pratico con soluzioni, materiali e suggerimenti illustrati attraverso oltre duecento disegni di dettaglio, trecento immagini e cinquanta tabelle. 210 pagine a colori, formato 20x28cm
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Associati
2018
2. MONTAGNOLI RINO Via Sandro Pertini 10, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-768951- Fax: 0331-076287 info@montagnolirino.it- www.montagnolirino.it 3. TEGOMONT Via Novara 14, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-769316 - Fax: 0331-767121 Email: info@tegomont.com- www.tegomont.com 4. BELLEA RAMON LATTONERIA Via S.Vittore 5, 21010 Arsago Seprio (VA) Telefono e Fax 0331-767259 lattoneriabellea@libero.it 5. ZETADI COPERTURE Via dell’Artigianato 10, 21010 Ferno (VA) Telefono: 0331-726408 - Fax: 0331-728465 info@zetadisrl.it - www.zetadisrl.it 6. SIDER-TRADING Via de Sanctis 23/A , Saronno (VA) Telefono: 0296-702211- Fax: 0296-700918 info@sider-trading.com -www.sider-trading.com 7. CEM GROUP s.r.l. Via Newton, 10, 20019 Settimo Milanese (MI) tel 02/335 91 272 - fax 02/335 90 417 www.cemelevatori.it-info@cemelevatori.it 8. DORIMI BUILDINGTECH Via Antonio Meucci 24, 20090 Buccinasco (MI) Telefono: 02 45708443 info@dorimi.it- www.dorimi.it 9. GE.SA Group Srl Via Emilia 27, Buccinasco (MI) Telefono: 02 45701420- Fax: 02 45700259 info@gesa-group.it- www.gesa-group.it 10. PLUVITECNICA Via dei Curti, 1066, Urgnano (BG) Telefono: 0358-93130- Fax: 0358-93040 info@pluvitecnica.com- www.pluvitecnica.com 11. ALPEMAC SRL Via Campagna Sopra 20/E, Lonato Del Garda (BS) Telefono: 030 2061781 - Fax. 030 2061782 info@alpemac.it - www.alpemac.it 12. ANTONIO CALATRONI Via Crispi Francesco 41, Santa Maria della versa (PV) Telefono: 0385-79604- Fax: 0385-798273 info@calatronicoperture.it - www.calatronicoperture.it
Diamo il benvenuto ai nuovi soci: • ZINTEK SRL
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TOSCANA 41 LAMECOP DI COPPOLA MARCO & C.
Via Orsa Maggiore 1, Fonte Nuova (RM) Telefono: 0690-530135 - Fax: 0690-532423 info@lamecop.it - www.lamecop.it 42. BIANCHI ELIO Via Casilina, 2008, Monte Compatri (RM) Telefono: 06-9476105 - Fax: 06-9476564 info@bianchielio.it - www.bianchielio.it
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45. PROFILTEK Zona Industriale, Tito (PZ) Telefono: 0971-485178 - Fax: 0971-629157 commerciale@profilteksrl.com www.profilteksrl.com 46. LATTONERIA SASANIELLO Via dell’Artigianato 24, Matera (MT) Telefono: 0835-261464 - Fax: 0835-261464 info@sasaniello.it - www.sasaniello.it 47. LATTONERIA FUMAGALLI MAURILIO Lagonegro, Province of Potenza, Italy Telefono: 0973-22175 / 347-1128977 Fax: 0973-22175 fumagallimaurilio@yahoo.it www.lattoneriafumagalli.com
BASILICATA
CALABRIA
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LAZIO 51. HELPROOF Contrada Concistocchi sn, Rende (CS) Telefono: 0984-1806547 / 347-7695437 Fax: 0968-209829 info@helproofsrl.com - www.helproofsrl.com 52. METALTRADE ITALIA S.R.L. Via Crati, 81 - 87036 Rende (CS) Telefono: 0984-838428 / 0984-1806794/5/6 Fax: 0984-1801794 commerciale@metaltradeitalia.com www.metaltradeitalia.com 53. SUPERGRONDA C.da Cutra Snc - 87010 Torano Scalo (CS) Telefono: 0984 506099 - Fax:0984 506006 info@supergronda.com www.supergronda.com 54. ISAL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209362 - Fax: 0968-209847 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it 55. EUROPROFIL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209155 - Fax: 0968-209829 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it
LOMBARDIA
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43. LATTONERIA F.LLI SILVESTRE Zona ASI loc. Pascarola, Caivano (NA) Telefono: 081-8359389 - Fax: 081-8360414 info@lattoneriasilvestre.it - www.grupposilvestre.com 44. CILENTO GRONDE Via Nazionale Ex. S.S. 18, c/da Tre Archi-Fraz. Vallo Scalo (SA) Telefono: 0974-715076 - Fax: 0974-715076 info@cilentogronde.com - www.cilentogronde.com
CAMPANIA
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13. SCHATZER ALOIS Via Julius Durst str. 20, Bressanone (BZ) Telefono: 0472-835612 - Fax: 0472-838 242 info@schatzer-alois.it - www.schatzer-alois.it 14. PREFA ITALIA SRL Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-068680 - Fax: 0471-068690 office.it@prefa.com - www.prefa.com 15. ALPEWA Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-065252 - Fax: 0471-065253 info@alpewa.it - www.alpewa.it 16. H. THERM ITALIA SAS Via Montini 2, 37014 Castelnuovo del Garda (VR) Telefono: 045-6450747 - Fax: 045-6450747 info@hthermitalia.com - www.hthermitalia.com 17. MAZZONETTO SPA Via Maestro Antonio Ceccon, 10, Loreggia, (PD) Italy Telefono: 049-9322611 - Fax: 049-9322650 mazzonetto@mazzonettometalli.it - www.mazzonettometalli.it 18. SELENA ITALIA Via G.Battista Ricci 6, 35131 Padova (PD) Tel: 049-767336 - Fax: 049-8843332 servizio.clienti@selena.com - www.tytan-italia.it 19. NUOVA 3L Via Prima Strada 6, 30030 Galta di Vigonovo (VE) Tel: 049-9831800 - Fax: 049-9831802 info@nuova3l.com - www.nuova3l.com 20. ZINTEK SRL Via delle Industrie 22, 30175 Porto Marghera (VE) Tel: 041 2901866 - Fax: 041 2901834 zintek@zintek.it - www.zintek.it - mrtinsmith.zintek.it
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21. TRESOLDI METALLI Via Fanzaghe 108, Pozzonovo (PD) Telefono: 0429-773200 - Fax: 0429-773088 info@tresoldimetalli.it - www.tresoldimetalli.it 22. C.L.C. SRL Via A. Volta 12, 36034 Malo (VI) Telefono: 0445-602577 - Fax: 0445-580120 info@clc-sr.com - www.clc-srl.com
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40. DMG Via dei Pastai sn, Zona Industriale “scerne” Pineto (TE) Telefono: 085-936133 • 347-0937887 • 388-0506122 Fax: 085-936133 info@komy.it - www.komy.it
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23. ALUBEL Via E.Torricelli 8, Bagnolo In Piano (RE) Telefono: 0522-957511- Fax: 0522-951069 alubel@alubel.it- www.alubel.it 24. SICURPAL Via dei Mestieri 12, 41030 Battaglia (MO) Telefono: (+39) 059 818179 info@sicurpal.it - www.sicurpal.it 25. EDILTEC SRL Via Giardini, 474/M, 41124 Modena (MO) Tel. 059 2916411-Fax 059 344232 info@ediltec.com - www.ediltec.com 26. D.M. SISTEMI GROUP Via Fratelli Cervi, 2, Quarto Inferiore, Granarolo dell’Emilia (BO) Telefono: 0517-68854- Fax: 0517-68620 info@dmsistemi.eu- www.dmsistemi.eu 27. RIVIT Via Guglielmo Marconi 20, Ozzano dell’Emilia (BO) Telefono: 051-4171111 - Fax: 051-4171159 rivit@rivit.it - www.rivit.it 28. SYFI Via della Repubblica 42, Castel San Pietro Terme (BO) Telefono: 051 941191 - Fax: 051 941191 info@syfi.it - www.syfi.it 29. EUROPROFIL S.r.l. Filiale Via Monteorino 7, 48024 Massa Lombarda (RA) Telefono: 0545-81340 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it 30. ISAL S.r.l. Filiale Via Monteorino 7, Massa Lombarda (RA) Telefono: 0545-81340 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it 31. TUBOZETA Via Gandhi 12, San Martino in Strada (FC) Telefono: 054385816 - Fax: 054383223 tubozeta@tubozeta.it - www.tubozeta.it 32. TECNOSTAFF Via dell’Artigianato, 21/23, Cusercoli, Civitella di Romagna (FC) Telefono: 0543-989773 - Fax: 0543-989223 info@tecnostaff.com - www.tecnostaff.com
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PUGLIA
Storia di copertina
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Alpemac
La macchina dei sogni PER IL LATTONIERE
Non solo distributore, ma anche interlocutore qualificato. L’azienda in provincia di Brescia si distingue per l’esperienza dei tecnici specializzati, che non si fermano alla conoscenza dei prodotti, ma assistono il cliente. Con una consulenza anche per le agevolazioni
«A
vere un servizio post-vendita composto da tecnici super-specializzati in tutti gli ambiti possibili: elettronica, meccanica e software». Flavio Baietti, responsabile commerciale di Alpemac, spiega a Lattoneria i punti di forza dell’azienda specializzata in macchinari e attrezzatura per la lavorazione della lamiera. Ai quali si aggiunge «garantire tutto il pacchetto della fornitura del sistema, tra software e controllo di gestione, fino alla perizia per
accedere all’agevolazione dell’iperammortamento per l’industria 4.0». Senza dimenticare il grande mercato dell’usato, che rappresenta un terzo (circa il 30%) del fatturato dell’azienda che ha sede a Lonato (Brescia). Domanda. Qual è la storia di Alpemac? Risposta. Alpemac è nata nel luglio 2015 da una scissione con la ditta Alpewa, impresa famigliare specializzata nella produzione di elementi per la lattoneria attiva dal 1950 a Bolzano: la nuova azienda conserva quin-
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di in sé una grande storia in questo campo. Arrivati alla terza generazione, si è deciso di lasciare la sede principale per focalizzarsi sulle macchine e le attrezzature per la lavorazione della lamiera, per continuare presso quella che è sempre stata la sede per quel che riguarda i macchinari e l’attrezzatura a Lonato del Garda, in provincia di Brescia. Grazie all’intuizione dell’attuale titolare di Alpemac, Dieter Niederfriniger, ci siamo affacciati al campo dei macchinari industriali che attualmente pesa per oltre il 50% del fatturato globale. D. Quali sono i principali prodotti? R. Alpemac tratta sia prodotti industriali che prodotti per la lattoneria. Questi due rami sono ben distinti: il lato industriale con pannellatrici automatiche Ras e piegatrici verticali elettriche SafanDarley ed il settore lattoneria che vede una più variegata offerta di prodotti partendo dagli attrezzi della Stubai, elettroutensili Trumpf, profilatrici per doppia aggraffatura Schlebach, piegatrici da cantiere e officina Schechtl, piegatici mono bandiera e doppia bandiera Thalmann, linee di taglio Forstner, cesoie etc. D. Qual è il vostro cavallo di battaglia? R. Sicuramente la tecnica della doppia aggraffatura: nello specifico, coperture e fac-
ciate caratterizzate da questo sistema che l’azienda ha introdotto in Italia e per cui detiene il primato per quanto riguarda la consulenza. La doppia aggraffatura si ottiene infatti con le profilatrici e una determinata attrezzatura, per cui l’assistenza di Alpemac è essenziale. D. Qual è il macchinario più innovativo che avete in azienda? R. Si tratta della piegatrice a doppia bandiera di Thalmann, totalmente automatica, in grado di portare l’officina a essere un punto di riferimento anche per quanto riguarda l’industria 4.0. Per un’azienda, essere “industria 4.0” non significa solo acquisire un macchinario innovativo ma soprattutto dotarsi di una nuova impostazione nel sistema di produzione. Alpemac, grazie all’esperienza maturata, è in grado di portare i propri clienti ad essere un’azienda 4.0.
La piegatrice a doppia bandiera Thalmann
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Alpemac tratta sia prodotti industriali che prodotti per la lattoneria. Sono due rami ben distinti
Storia di copertina
14 È importante anche il settore dell’usato: il mercato rappresenta infatti circa il 30% del fatturato dell’azienda
D. Altri plus che vi distinguono? R. Di sicuro il fatto di avere un servizio post-vendita composto da tecnici super-specializzati in tutti gli ambiti possibili: elettronica, meccanica e software. Ma è importante anche il settore dell’usato: questo mercato rappresenta infatti un buon 30% del fatturato dell’azienda. In questi anni abbiamo sviluppato una collaborazione con la Triveneta Impianti con cui abbiamo condiviso un progetto di ricerca e sviluppo che ci ha consentito di rigenerare gli usati, ridando vita ai macchinari attraverso un’accurata revisione e l’implementazione di Cnc di ultima generazione. D. Chi sono i vostri clienti e quali sono le richieste più frequenti? R. I nostri clienti spaziano dal lattoniere, passando per il facciatista, fino al pressopiegatore. Alcuni interlocutori si occupano anche di canali di aerazione, insegne luminose, restauro di automobili: la clientela è vasta e la domanda è molto diversificata. Ma nel campo della lattoneria, fondamentalmente, le richieste principali rimangono le piegatrici e le profilatrici per l’aggraffatura. Con tutti i nostri clienti, infine, applichiamo la filosofia dell’empatia, cercando di «metterci nei loro panni» per portarli alla scelta migliore. La consulenza dell’azienda non si ferma all’esperienza tecnica, ma arriva fino ai consigli per tutti i finanziamenti
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e le agevolazioni possibili per supportare ogni singola azienda, nella sua specificità. D. Quali sono le vostre iniziative di marketing? R. Il fiore all’occhiello è la nostra Open-House, un evento ormai rodato che accoglie all’incirca 400 visitatori per ogni edizione. Altre iniziative sono le partecipazioni alle fiere di settore come Lamiera e il Made: nel 2019 saremo presenti alla fiera Lamiera di Milano con uno stand di 360 metri quadri, dedicato per tre quarti all’industria con macchine a elevata automatizzazione, e per l’altro quarto alla lattoneria di alto livello. Infine, c’è il Giornalino/Catalogo Alpemac Store, una rivista che presenta Alpemac a 360 gradi: una vetrina dall’azienda e dei principali prodotti della nostra gamma. D. Infine, quali sono i progetti di Alpemac per il futuro? R. Ci aspetta una nuova sede, a 5 chilometri da quella attuale. Raddoppieremo i metri quadri di oggi, rendendo gli ambienti più fruibili e l’immagine dell’edificio più rappresentativa e d’impatto. Nel 2019 ci aspettiamo anche di assumere altri dipendenti, che ora sono 16 e andranno via via aumentando fino all’apertura della nuova sede. Con il conseguente incremento del fatturato, che ora si attesta sui 16 milioni di euro e che vorremmo portare a 20 milioni nel 2019. Giacomo Casarin
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Speciale 2019
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Xxx Montagnoli Fabio
Il lattoniere
RICOMINCIA DA TRE
L’associazione procede con il percorso che porta al riconoscimento ufficiale della categoria. E per arrivarci avvicina la partenza della scuola professionale per formare gli operatori. Con una novità: l’individuazione di un terzetto di figure professionali specializzate. La prima è…
L
a conoscenza è il segreto del mestiere. E la competenza è in grado di renderla qualità. Lo sottolinea Fabio Montagnoli, presidente dell’associazione Pile: «Il lattoniere può migliorare il suo lavoro grazie alla rete professionale e alla formazione continua», spiega a Lattoneria. Montagnoli anticipa anche la proroga fino al 2021 delle agevolazioni fiscali, e pone tra gli obiettivi di Pile per il 2019 la scuola di lattoneria, con la creazione di corsi ad hoc, e la conferma di Caseitaly, per la quale il ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato 1 milione e mezzo di euro. Domanda. Quali sono le principali iniziative di Pile per il 2019 in favore degli associati? Risposta. Finalmente stiamo portando a conclusione la scrittura della prassi di riferimento riguardante la figura del lattoniere edile. A oggi la nostra professione non è normata a livello nazionale e chiunque in questo momento può andare in Camera di Commercio, iscriversi e Fabio Montagnoli, presidente di Pile
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inventarsi lattoniere. Ma questa è una professione che, in realtà, richiede competenze sia teoriche sia tecniche molto elevate. Perché non tutti sanno, per esempio, che i metalli non sono tutti compatibili tra loro. Come lo zinco titanio, che a contatto con il rame crea un ponte termico non indifferente, e che si può disintegrare dopo qualche mese dalla posa. Noi come Associazione abbiamo finalmente deciso, grazie anche al supporto di Finco, Uni e all’ingegnere Maran di Next Strategy di scrivere una prassi di riferimento che riguarda la figura del lattoniere edile. D. Come si compone questa prassi? R. La prassi di riferimento comprenderà delle parti in cui si delineano le conoscenze teoriche che un lattoniere deve possedere, e altre parti che illustrano le conoscenze pratiche e di manualità. Abbiamo poi deciso di dividere la figura del lattoniere in tre sottocategorie, ognuna con competenze diverse. La prima è il lattoniere di cornice, il più classico, che si occupa di grondaie, scossaline e pluviali. La seconda è il lattoniere di copertura e facciata, che aggiunge come competenze la posa di facciate coibentate metalliche e di coperture come tetti a scandola, a doppia aggraffatura o a tegole metalliche. Infine, la terza figura è il mastro lattoniere, che raccoglie tutte le competenze e aggiunge quelle organizzative, tra cui redigere un preventivo. D. Che finalità avranno queste categorie? R. Le classi di riferimento serviranno a costituire una scuola riconosciuta da un ente terzo,
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certificatore, che attesti se una persona possiede realmente le competenze necessarie per essere definito lattoniere. Si tratta di un percorso che ci porterà all’individuazione di scuole di lattoneria e, quindi, alla creazione di corsi ad hoc. Alla fine sarà rilasciato un patentino con attestazione dell’Associazione nazionale di riferimento, oltre che da un ente certificatore terzo che stiamo valutando. D. Parliamo di Caseitaly: quali sono i prossimi appuntamenti? R. Caseitaly è il progetto dell’internazionalizzazione del Made in Italy per quanto riguarda le coperture metalliche. L’ultima data è stata alla fiera Sib di Casablanca, anche se il mercato marocchino rappresenta una realtà diametralmente opposta a quella europea. La nuova tappa di gennaio sarà alla fiera Budma di Poznan, in Polonia, poi saremo al Construmat di Barcellona e, infine, concluderemo a novembre 2019 con il Batimat di Parigi. Abbiamo colto questa occasione grazie anche alla sponsorizzazione del ministero dello Sviluppo Economico, che ha stanziato 1 milione e mezzo di euro per questa iniziativa. D. Come è stata la risposta degli associati? R. Per quanto riguarda la partecipazione mi aspettavo qualcosa in più, anche perché erano stati pensati dei pacchetti molto agevolati in cui si proponevano quattro fiere internazionali per un totale di 10mila euro, quindi solo 2.500 euro a evento. E non si trovano possibilità di essere pre-
senti con uno stand in una grande fiera a questo prezzo. Purtroppo, alcune aziende molto strutturate all’interno dell’Associazione decidono di partecipare da sole, per un fatto di immagine. Ma in tutta Europa si sta abbandonando il modello della grande impresa che si compra 200 metri quadri di stand, perché si sta confermando una scelta fallimentare. Altre aziende invece sono ancora troppo piccole per andare all’estero. D. Ritorniamo in Italia: a che punto siamo con le agevolazioni fiscali per i lavori di lattoneria? R. È appena arrivata dal ministero la lettera in cui si conferma la proroga delle agevolazioni fino al 2021. Il mercato è stato aiutato molto, con agevolazioni anche del 50%, senza le quali sarebbe stato fermo, mentre si è continuato a lavorare anche in periodi di crisi. Questa conferma rappresenta quindi un intervento provvidenziale. Giacomo Casarin
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Le classi di riferimento serviranno a costituire una scuola riconosciuta da un ente terzo, certificatore, che attesti se una persona possiede realmente le competenze necessarie
In alto, immagini della prima esperienza di CaseItaly
Attualità
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Previsioni
Metallo caldo
PER 12 MESI La legge di Bilancio ha ridimensionato gli investimenti annunciati nei mesi scorsi. E l’economia italiana si è raffreddata, tanto che qualcuno teme una brusca frenata. Ma per il 2019 ci sono anche notizie positive
C
ome sarà il 2019, da un punto di vista economico, per i lattonieri? I conti si fanno a fine anno, ma si possono azzardare linee di tendenza e perfino previsioni sui trend in atto. Intendiamoci, il risultato di ogni azienda dipenderà ovviamente anche dalla capacità di affrontare la contingenza, dalla sua proposta commerciale, dalla malizia del marketing. Ma, allo stesso tempo, un’azienda può prosperare più facilmente se le condizioni generali lo permettono. Cioè se l’economia va. E, da questo punto di vista, le previsioni del tempo congiunturale indicano nubi all’orizzonte. Anche se non è ancora il momento per aprire l’ombrello. LATTONERIA & EDILIZIA Insomma, veniamo subito al sodo. Tutti, anche i più ottimisti, non si attendono grandi cose dal
2019, anche se le previsioni di qualche mese fa di Prometeia e Confindustria indicavano per la primavera una crescita dell’1,8% del settore dell’edilizia. Roba passata, ahinoi. Premesso questo, ci sono due scenari. Il primo è che le promesse del governo di sbloccare gli investimenti stanziati in passato, ma impastoiati nelle derive politico-burocratiche, restino tali. Cioè il timore è che, al di là delle buone intenzioni (che sulla carta non mancano mai), gli investimenti infrastrutturali nel nuovo anno si muovano con la consueta lentezza di un bradipo. È quello che paventa l’Ance, che chiede «il rilancio degli investimenti pubblici e, tra questi, gli investimenti infrastrutturali, che diventano una condizione necessaria per il rispetto delle previsioni del Governo. In valori assoluti, si tratta di circa 15 miliardi di euro di investimenti pubblici aggiuntivi previsti nei prossimi tre anni,
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2019
Attualità
20 L’annunciata volontà di cambiare per l’ennesima volta il Codice degli appalti riuscirà a togliere il tappo della burocrazia?
dei quali 3,5 miliardi già nel 2019. I maggiori investimenti stimati per il 2019 si sommerebbero ai quasi 2 miliardi già previsti a legislazione vigente, per un totale di oltre 5 miliardi di investimenti aggiuntivi nel 2019 rispetto al 2018». La Legge di Bilancio sembra confermare i timori: per far quadrare i conti il governo ha tagliato il piano di investimenti annunciato in un primo tempo. Dai 9 miliardi in tre anni previsto inizialmente si è scesi a 3,6 miliardi, sempre spalmati su 36 mesi. Se l’attenzione legislativa per l’edilizia dovesse rimanere sempre al palo, dunque, l’andamento del settore non dovrebbe discostarsi molto da quello del 2018, con uno zero virgola positivo, a meno di shock dell’economia, al momento non previsti. La seconda strada, più rosea, è invece quella legata a un’azione di governo incisiva nei prossimi mesi: sognare non costa nulla. L’annunciata volontà di cambiare per l’ennesima volta il Codice degli appalti è un punto di domanda al momento senza risposta: riuscirà a togliere il tappo al collo di bottiglia della burocrazia? Di sicuro costringerà tutte le imprese a studiare e ad applicare le novità introdotte, con il rischio però di innescare una bagarre di ricorsi al Tar. C’è, ancora, il pacchetto bonus casa: è stato prorogato di un anno, ma gli sgravi fiscali attendono una versione definitiva, che il governo aveva già annunciato di studiare, prima di rimandare tutto ai prossimi 12 mesi. Incentivi permanenti alla rottamazione degli edifici obsoleti e alla riqualificazione, come era nella bozza di legge
circolata e poi bloccata, potrebbero segnare una svolta per l’edilizia. Una nota positiva (forse) potrebbe arrivare dall’innalzamento della soglia di affidamento diretto degli appalti per i Comuni. Con la manovra di fine anno il tetto per affidare i lavori senza bando è salito a 200 mila euro. I sindaci, insomma, non potranno dire che sono bloccati per affidare il rifacimento del tetto di un asilo. ECONOMIA ITALIANA Si potrebbe considerare la previsione contenuta nell’ultimo documento officiale del governo, il Def datato a settembre. Ma la storia insegna che i governi (tutti) presentano previsioni ampiamente edulcorate e poi ampiamente disattese. Sempre con le dovute pinze, si può invece considerare la previsione di un organismo indipendente come l’Ocse, che non dipende da governi o da particolari orientamenti politici. Secondo l’Ocse, nel 2019 la crescita del Pil in Italia dovrebbe essere dello 0,9%. Ma i consumi privati, teme l’Organizzazione, si ridurranno ulteriormente, poiché la minore crescita dell’occupazione e l’aumento dell’inflazione dei prezzi al consumo possono frenare i guadagni reali delle famiglie disponibili e compensano l’effetto positivo della politica fiscale espansiva. Tradotto: purtroppo è difficile che le misure contenute nella Legge di Bilancio riescano a ottenere l’effetto di rilancio sperato. Vedremo. Sempre secondo l’Ocse, gli investimenti delle imprese rallenteranno, mentre la crescita della domanda interna ed esterna tende già ora a indebolirsi. Come se non bastasse, il debito pubblico, che in passato è gradualmente diminuito rispetto al Pil, si stabilizzerà invece ad un livello elevato. E questo anche perché i rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati di 185 punti base dalla metà del 2018 (è l’effetto del famoso spread). ECONOMIA GLOBALE Non bisogna dimenticare che, piaccia o non piaccia, l’andamento dell’economia italiana è legato a quello degli altri Paesi. Se l’economia in Germania, Usa, Francia corre, le imprese italiane esportano di più, e questo influenza anche il settore dell’edilizia (vedi ceramica). Ma se prevedere l’andamento di un singolo settore è difficile, comprendere quello globale è un’impresa che sfiora il nonsense. Come scherzava il grande fisico danese e premio Nobel Niels Bohr (quello che ha inventato la fisica quantistica) «la previsione è molto difficile, specialmente se riguarda il futuro». Parole sante. Allo stesso momento è, come accennato, impossibile non
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provarci: la previsione degli strateghi di grandi banche e multinazionali intervistati da Bloomberg indica che nel 2019 l’economia statunitense crescerà del 2,6%, mentre l’indice di Borsa S&P 500 chiuderà l’anno a 3.090 punti, con il rendimento dei buoni del Tesoro Usa a dieci anni al 3.44%. Che cosa significa, nella pratica? Be’, se queste premesse dovessero davvero avverarsi, il dollaro si dovrebbe indebolire. Quindi, per contro, l’euro sarebbe più forte e a soffrirne sarebbe l’export in Usa degli altri Paesi, Italia compresa. Société Générale, grande banca francese, è però più negativa e vede una recessione dell’economia mondiale entro la prima metà del 2020. Insomma, il 2019 si tradurrebbe in una lunga frenata: «Prevediamo una politica monetaria più restrittiva, mentre lo stallo politico e le tensioni commerciali saranno probabilmente una fonte di volatilità sui mercati», è il vaticinio di SocGen. Altro aspetto critico per i destini dell’economia mondiale è quello legato all’inflazione. Quando
i prezzi sono in aumento si traducono in tassi d’interesse più alti, quindi investimenti più costosi per le imprese (è una delle ragioni per la quale lo spread è nocivo per l’economia italiana). La maggior parte degli analisti si aspetta, comunque, che nel 2019 l’inflazione degli Stati Uniti rimanga sotto controllo. L’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, la misura di inflazione preferita dalla Fed, dovrebbe passare dall’1,9 al 2,1% l’anno prossimo. Ma non tutti sono d’accordo. C’è chi, come Macquarie, si aspetta che l’inflazione acceleri al 2,2%. L’aumento dei prezzi, invece, dovrebbe rimanere sotto controllo in Europa, anche grazie alla politica monetaria della Bce guidata da Mario Draghi. Che però a fine anno finirà il mandato e lascerà il posto a un altro. Chi? È, forse, l’interrogativo maggiore che cittadini e imprese vorrebbero risolvere. Ma a questo riguardo nessuno si azzarda a fare previsioni, neppure YouTrade. Giuseppe Rossi
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Attualità
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Edilizia
Se a scuola
IL TETTO SCOTTA Sbloccato 1 miliardo finanziato dalla legge di Bilancio 2017 destinato a interventi per gli edifici scolastici. Ce n’è bisogno: tre istituti su quattro sono senza agibilità statica, solo uno su 20 è in grado di resistere a un terremoto. E nella maggior parte dei casi il punto debole è la copertura
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l 27 settembre in una scuola di Palermo, nel quartiere Pallavicino, è crollato un cornicione. Per fortuna in quel momento non c’erano studenti nelle aule. In ogni caso le lezioni sono state sospese e i vigili del fuoco hanno dichiarato la scuola inagibile. Qualche giorno prima era crollato il controsoffitto della scuola elementare di Campoleone, una frazione del comune di
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Aprilia (Latina). È andata meno bene ai bambini della III C della scuola elementare Stoppani di Milano: anche qui è crollato il controsoffitto. Bilancio: quattro bimbi feriti. E perfino la copertura di un’aula del Politecnico di Milano non ha retto alle piogge di novembre: è crollata, per fortuna senza causare vittime. Insomma, non c’è solo il Ponte Morandi a cui pensare: la metà delle scuole ha più di 50 anni e due su dieci sono chiuse o in ristrutturazione. Le statistiche, infatti, sono sconfortanti: il sindacato Anief ha calcolato, probabilmente esagerando un po’, un crollo ogni quattro giorni di scuola. Secondo le loro stime, tre istituti su quattro sono senza
23 agibilità statica, solo uno su 20 è in grado di resistere a un terremoto. Se si considera che in Italia ci sono 42 mila plessi scolastici, la proporzione di quelli già riconosciuti pericolosi, cioè 2.100, è enorme. E nella maggior parte dei casi il punto debole sta nelle coperture, nei tetti. Insomma, ci sarebbe un bel po’ di lavoro anche per i lattonieri ma, soprattutto, i ragazzi sarebbero al sicuro. LA STATISTICA INGANNA Eppure, sempre secondo Anief, crescono gli investimenti per la manutenzione da parte di Comuni e Province: in media 50 mila euro per ogni edificio destinati a interventi di manutenzione ordinaria e 228 mila euro per quelli straordinari. Ma, come poetava Trilussa: da li conti che se fanno / secondo le statistiche d’adesso / risurta che te tocca un pollo all’anno: / e, se nun entra ne le spese tue, / t’entra ne la statistica lo stesso / perché c’è un antro che ne magna due. In questo caso a pesare il doppio sono le regioni del Nord. È la Lombardia a investire di più sulla manutenzione ordinaria (media di quasi 119mila euro), mentre in Puglia non si arriva ai 3 mila euro. E, paradossalmente, in una zona a rischio come la Calabria la verifica di vulnerabilità sismica è stata effettuata solo nel 2% delle scuole contro il 59% in quelle umbre. Ancora: il certificato di prevenzione incendi è presente nel 69% degli istituti del Trentino Alto Adige e solo nel 6% di quelli del Lazio. Ma, in media, lo Stato utilizza meno del 10% dei fondi stanziati. I dati snocciolati dal sindacato degli insegnanti fanno riflettere: il piano di emergenza e il documento di valutazione del rischio sono stati ri-
scontrati con certezza da meno di tre scuole su quattro (rispettivamente 73% e 72%). Il certificato di collaudo statico lo può esibire meno della metà e ancora meno quello di agibilità-abitabilità e di omologazione alla centrale termica: solo il 39%. L’elenco delle inadempienze è sorprendente: la certificazione della prevenzione incendi è presente solo in una scuola su cinque, e ancora meno il nulla osta provvisorio: ce l’ha solo il 16%. E solo una scuola su dieci ha avuto il collaudo dell’impianto di spegnimento. BOLZANO AL TOP Non meno allarmante è il rapporto annuale Ecosistema Scuola 2018 di Legambiente. Anche in questo caso non stupisce che Bolzano e Trento siano le due città più virtuose in tema di sicurezza scolastica. Di più, il 6% di edifici sono costruiti secondo i criteri della bioedilizia. Molto, se si pensa che la media nazionale è sotto quota 1%. Insomma, nelle due provincie autonome si punta su scuole con minori pericoli e maggiore efficienza. Bolzano con l’efficientamento energetico di tutti gli edifici scolastici ha ridotto del 50% i consumi energetici. Un dato eccezionale se si confronta con l’85% circa delle scuole italiane classificate nelle ultime tre classi energetiche (E, F, G), mentre solo poco più del 5% è nelle prime tre classi. Ma quello di Bolzano non è un caso: LegaAmbiente sottolinea come questa sia una precisa scelta di governance, confermata anche dalla spesa per la manutenzione straordinaria degli ultimi cinque anni: 175mila euro per edificio, quasi dieci volte la media nazionale.
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In Italia ci sono 42 mila plessi scolastici: quelli pericolosi sono 2.100
Attualità
24 IL LIVELLO DI SICUREZZA ANNO 2012*
ANNO 2017*
CERTIFICATO DI COLLAUDO STATICO
52,4 %
53,7 %
CERTIFICATO DI AGIBILITÀ
61,2 %
60,4 %
CERTIFICATO AGIBILITÀ IGIENICO - SANITARIA
73,8 %
71,9 %
CERTIFICATO PREVENZIONI INCENDI
35,9 %
42,2 %
SCALE DI SICUREZZA
54,5 %
54,2 %
PORTE ANTIPANICO
90,2 %
94,8 %
PROVE DI EVACUAZIONE
94,4 %
99,1 %
IMPIANTI ELETTRICI A NORMA
83,4 %
83,3 %
CERTIFICAZIONI
* Anno di riferimento dati
PIÙ DEL 10% È VETUSTO ANNO 2017*
ANNO DI REALIZZAZIONE EDIFICI SCOLASTICI EDIFICI REALIZZATI PRIMA DEL 1900
8,7 %
EDIFICI REALIZZATI TRA IL 1900 E IL 1940
15,1 %
EDIFICI REALIZZATI TRA IL 1941 E IL 1974
39,8 %
EDIFICI REALIZZATI TRA IL 1975 E IL 1990
26,3 %
EDIFICI REALIZZATI TRA IL 1991 E IL 2000
4,9 %
EDIFICI REALIZZATI TRA IL 2001 E IL 2017
5,2 %
* Anno di riferimento dati
I PUNTI DEBOLI SICUREZZA
ANNO 2012*
ANNO 2017*
EDIFICI COSTRUITI SECONDO CRITERI DI BIOEDILIZIA
0,6 %
0,9 %
EDIFICI COSTRUITI SECONDO CRITERI ANTISISMICI
8,8 %
14,2 %
EDIFICI IN CUI È STATA ESEGUITA LA VERIFICA DI VULNERABILITÀ SISMICA
27,3 %
32,9 %
EDIFICI IN CUI È STATA ESEGUITA LA VERIFICA DI VULNERABILITÀ SISMICA TRA I COMUNI A RISCHIO SISMICO (ZONA 1 E 2)
21,1 %
34,6 %
* Anno di riferimento dati
BISOGNOSI DI CURE MANUTENZIONE
ANNO 2012*
ANNO 2017*
EDIFICI IN CUI SONO STATE EFFETTUATE INDAGINI DIAGNOSTICHE DEI SOLAI
20,7 %
EDIFICI IN CUI SONO STATI EFFETTUATI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DEI SOLAI
7,7 %
EDIFICI CHE NECESSITANO DI INTERVENTI URGENTI DI MANUTENZIONE
37,6 %
46,8 %
EDIFICI CHE HANNO GODUTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA NEGLI ULTIMI 5 ANNI
56,2 %
49,7 %
* Anno di riferimento dati
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MESSINA ULTIMA Tutto il contrario di quando accade nel Sud. Qui la situazione rilevata dall’associazione ambientalista è più simile a quella dei Paesi al di là del Mediterraneo. L’unica eccezione è Cosenza (17esimo posto), che ha goduto di maggiori finanziamenti nazionali. Ma la città calabrese è una mosca bianca: in fondo alla classifica si trovano Reggio Calabria, Palermo, Latina (eccezione negativa dell’Italia centrale), Foggia e Messina. Nel Mezzogiorno la situazione è grave e, soprattutto, rischiosa per studenti e insegnanti. «Ai minori controlli corrisponde una maggiore fragilità sismica del territorio», sottolinea il rapporto. Al Sud, infatti, tre scuole su quattro sono in area a rischio sismico. Con un caso limite come quello della Sicilia, con quasi il 98,4% delle scuole a rischio e una percentuale di verifica di vulnerabilità sismica ferma al 2,4%. Nella Trinacria solo Ragusa (comunque al 48esimo posto) ha saputo utilizzare un po’ di più i fondi regionali a disposizione per la manutenzione straordinaria. Da notare, però, che alla classifica mancano delle big: sono state escluse per incompletezza dei dati Ascoli Piceno, Benevento, Enna, Novara, Roma, Taranto e Treviso. Quasi scontato il commento dei ricercatori: «Abbiamo sempre di fronte un quadro di urgenza ed emergenza. Crediamo che per dare una scuola sicura a tutti gli studenti occorra accelerare gli interventi di riqualificazione dando priorità alla messa in sicurezza delle scuole nelle aree sismiche più vulnerabili e al miglioramento delle prestazioni energetiche», è la chiosa di Vanessa Pallucchi, responsabile Scuola e Formazione di Legambiente. «Gli enti locali vanno aiutati con una semplificazione delle linee di finanziamento e sostenuti in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori. Occorre poi aprire una nuova fase dell’edilizia scolastica e utilizzarla come leva di rigenerazione di territori e quartieri. Le zone più svantaggiate del nostro Paese sono quelle dove dobbiamo andare a investire su scuole più belle e innovative. Ora accade esattamente il contrario». ARRIVANO I SOLDI Per fortuna il piano Buonascuola annunciato e promosso un paio di anni fa dal governo inizia a dare i suoi frutti. Al primi di ottobre il ministero dell’Istruzione ha emanato e inviato ai Comuni interessati le linee guida per gli interventi di adeguamento strutturale antisismico degli edifici scolastici, che sono stati finanziati con decreto ministeriale il 21 dicembre 2017. Ci è voluto un anno, causa anche lo stop elettorale, per entrare nel merito di un finanziamento. La Legge di bilancio per il 2017, infatti, aveva reso disponibili
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Attualità
26 INTERVENTI PER NUOVE COSTRUZIONI, DI ADEGUAMENTO SISMICO, MIGLIORAMENTO SISMICO E EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO (2014 - 2018) 7,7% 5,5%
0,5%
Nuove costruzioni, demolizioni e ricostruzioni Adeguamento sismico
6,6%
Adeguamento sismico e efficentamento energetico Miglioramento sismico 63,6%
Efficentamento energetico e rinnovabili
16,0%
Altri interventi
Fonte Elaborazione Legambiente su dati #Italiasicura.scuole
oltre 1 miliardo destinati a 1.739 interventi programmati nelle diverse regioni. Certo, questi soldi bisogna poi utilizzarli: se entro il 31 ottobre i Comuni non avessero richiesto l’anticipazione delle somme, dovranno ora attendere l’avvio dei lavori per ottenere il finanziamento in base al regolare stato di avanzamento dei lavori, con un termine per la proposta di aggiudicazione dei lavori fissato per il 19 agosto 2019. Ora, però, gli enti locali non dovrebbero avere scuse: le linee guida indicano come ci si deve muovere. Per esempio, per ottenere il pagamento del finanziamento negli interventi di miglioramento o adeguamento
sismico è indispensabile la certificazione a firma del Rup (Responsabile unico del procedimento), del progettista e del direttore dei lavori: devono dichiarare raggiunto l’adeguamento sismico dell’immobile oppure il livello di miglioramento sismico conseguito. Le linee guida, inoltre, specificano che le varianti che potrebbero essere necessarie, dovranno rispettare l’articolo 106 del Codice Appalti, pena la revoca dei finanziamenti. Sempre che, come ha annunciato il governo, il Codice degli Appalti non sia di nuovo cambiato. E le imprese debbano studiare tutto da capo. Giuseppe Rossi
QUANTO HA SPESO LO STATO INTERVENTO
INTERVENTI FINANZIATI
CONCLUSI
TOTALE FINANZIAMENTI
NUOVE COSTRUZIONI, DEMOLIZIONI E RICOSTRUZIONI
588 (7,7%)
225 (38,3%)
€ 925.503.396 (19,2%)
ADEGUAMENTO SISMICO
425 (5,5%)
183 (43%)
€ 249.791.979 (5,2%)
ADEGUAMENTO SISMICO E EFFICIENTAMENTO ENERGETICO MIGLIORAMENTO SISMICO
38 (0,5%)
13 (34,2%)
€ 16.823.054 (0,3%)
507 (6,6%)
250 (49,3%)
€ 247.164.145 (5,1%)
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E RINNOVABILI
1.229 (16,0%)
709 (57,7%)
€ 379.860.721 (7,9%)
TOTALE
2.787 (36,4%)
1.380 (7,7%)
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Cert. n°AJAEU/09/11809
21010 Arsago Seprio (VA) • Via S. Pertini, 10 (Zona Industriale) • Tel. 0331.768951 - Fax 0331.076287 info@montagnolirino.it- -Novembre www.montagnolirino.it 2018
Attualità
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Rivoluzione Bim
Lattoneria veloce
GRAZIE A UN CLIC Con l’introduzione della progettazione digitale una parte del lavoro si sposta dal cantiere al luogo di produzione dei materiali. Ecco con quali vantaggi
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a produzione edilizia è cambiata e cambierà ancora nel futuro. L’introduzione del Bim (Building Information Modeling) e delle nuove modalità costruttive off-site, ancora poco diffuse nel nostro Paese, ma pratica comune e quotidiana in altre realtà europee e mondiali, spinge a rivedere i cicli produttivi. E, soprattutto, a confrontarsi con sistemi e soluzioni che utilizzano l’artigianalità non in cantiere, ma al di fuori, nel processo che avviene prima e che vive della realizzazione di prodotti, sistemi e soluzioni che nel cantiere trovano solo la loro fase di montaggio e assemblaggio. Lo spostamento del focus dal cantiere alla fabbrica è una delle pratiche che l’edilizia off-site e l’innovazione tecnologica associata sta producendo con effetti dirompenti e innovativi. Non solo per le questioni legate alle tecnologie e all’innovazione relativa, ma anche per i risparmi e le convenienze economiche che sistemi di questo genere sono in grado di attivare. Produrre off-site richiede maggiore competenza al sistema architettonico e progettuale a monte, che il Bim è in grado di supportare, ed è un modo ibrido di produrre, un modo che unisce edilizia e manifattura, progettazione e industria, digitale e artigianalità, realizzando a ritmi industriali prodotti che si potrebbero definire sartoriali, perché cuciti direttamente addosso agli edifici.
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LAVORARE A MONTE Ma la doppia chiave interpretativa di questo cambiamento epocale non è solo nella rivoluzione del cantiere e della produzione edilizia, sia nel nuovo che soprattutto nella riqualificazione, ma è nella possibilità di spostare la produzione in luoghi oggi inutilizzati o sottoutilizzati. Se si analizza a fondo l’edilizia off-site si scopre che c’è una terza azione che questo sistema genera, ovvero produce valore in quanto fa nascere nuovi sistemi di business e nuovi modelli di intervento, dove progettazione,
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Attualità
30 Il Bim spinge a ottimizzare i processi per velocizzare e migliorare le azioni di cantiere, riducendo tempi e costi di produzione
produzione industriale, realizzazione e gestione si integrano strettamente tra loro. Il digitale è il motore di questo cambiamento, il Bim il suo veicolo, i capannoni il luogo di lavoro, il cantiere solo l’ultimo anello della catena. Se facciamo un passo indietro e riflettiamo su cosa significhi innovazione, l’etimologia della parola spiega che innovare significa letteralmente «alterare l’ordine delle cose per farne di nuove», ovvero guardare in modo diverso ai prodotti, ai sistemi, alle azioni, ai processi. In edilizia l’innovazione oggi passa attraverso la trasformazione dei processi costruttivi in processi produttivi. UN SALTO DI QUALITÀ La differenza potrebbe sembrare minima, ma in realtà nasconde un abisso, una faglia profonda, un solco rilevante che rappresenta una discontinuità nell’evoluzione del settore. E come tutte le
discontinuità produce cambiamento, quello vero. Questa discontinuità si chiama digitale e utilizza prima di tutto le tecniche di gestione dei processi ancora prima delle tecniche costruttive o di quelle di individuazione dei materiali innovativi. E in questa innovazione digitale alcuni segmenti e settori anche tradizionali, come la lattoneria, possono trovare una nuova dimensione, soprattutto se legati al motore di questo cambiamento, il Bim, che nel suo utilizzo spinge sempre più a produrre una innovazione, non solo legata alle nuove scoperte di materiali, prodotti e sistemi costruttivi innovativi, ma soprattutto all’ottimizzazione dei processi al fine di velocizzare e migliorare le azioni di cantiere, riducendo tempi e costi di produzione. La vera innovazione non è nei prodotti, non solo, ma è soprattutto nella gestione dei processi, nella velocizzazione delle fasi di lavoro, al fine di ridurre i costi, soprattutto le ore-uomo, e i tempi di produzione, riducendo i tempi di cantiere e ottimizzando le fasi produttive, integrandole fin dalla progettazione. NUOVA ERA Il digitale entra pesantemente oggi nel cambiamento epocale del mercato in modo strutturale. Per esempio, nei processi di riqualificazione edilizia è dal digitale che si parte, con rilievi micrometrici dell’esistente e poi con lo studio tridimensionale delle soluzioni più adeguate per rinnovare il patrimonio edificato. Il Bim
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31 modifica l’approccio e offre soluzioni innovative perché la stretta correlazione tra rilievo dell’edificio, ideazione delle soluzioni, integrazioni con i prodotti industriali per le costruzioni e scelta dei sistemi, molti dei quali ormai prefabbricati e realizzati off-site, permettono un controllo attento del processo e dei fattori prestazionali dei prodotti. Per la lattoneria si tratta di un cambiamento parziale, perché già oggi molto di quanto prodotto segue standard industriali e produttivi legati alla produzione tipicamente industriale. Ma nel futuro l’integrazione tra le modalità progettuali e produttive necessiterà ancora di maggiore integrazione a partire dalle fasi di ideazione e progettazione degli interventi, per esempio, per eliminare errori e sfridi. Il cantiere, dunque, si trasforma e nella nuova dimensione della produzione edilizia non è più il luogo della produzione, ma dell’assemblaggio. E questo avviene perché l’edilizia oggi si sposta dal cantiere in altri luoghi, l’edilizia diventa off-site e non più on-site. Produrre fuori dal cantiere significa costruire le soluzioni in altri luoghi per poi trasportarle in cantiere e assemblarle. SORPRESE SUL WEB Una ricerca nel web con parole chiave come «off site building solutions» permette di vedere come e cosa si può produrre in questo settore, quali frontiere ci attendono e misurare anche la nostra distanza, tutta da colmare, tra chi già opera in que-
sto modo con efficacia delle soluzioni ed efficienza del processo. Perché il cuore dell’edilizia off-site è nella gestione del processo. Per rendersene conto basta guardare il video del timelapse del cantiere pilota che si può trovare digitando su YouTube «Pilot Stroomversnelling Heerhugowaard». Il timelapse mostra come una riqualificazione di un intero caseggiato composto da più unità abitative, molto simili alle nostre villette a schiera, possa essere realizzato in dieci giorni e con pochi addetti alla realizzazione. Sembra impossibile, eppure il filmato mostra un processo che è stato in tutti i suoi dettagli costruito off-site, dopo una fase di accurata progettazione e produzione, governata dal Bim e dove la fase iniziale di rilievo e di definizione micrometrica delle soluzioni è il primo punto dal quale partire. È un modo ibrido di produrre, un modo che unisce edilizia e manifattura, progettazione e industria, digitale e artigianalità, realizzando a ritmi industriali prodotti che si potrebbero definire sartoriali, perché cuciti direttamente addosso agli edifici. SORPRENDENTI SENSAZIONI I moderni strumenti di progettazione, costruzione e gestione del progetto rendono più facile questo cambiamento, che permette di risparmiare tempo, ridurre il peso dei materiali e dei componenti, ridurre i costi e il tempo di lavoro, migliorare la qualità finale e aumentare la sicurezza e la sostenibilità. Gli strumenti di progettazione digitale, lavorando sui dettagli tridimensionali di un intero progetto semplificano la costruzione off-site consentendo il posizionamento, le distanze e i giunti delle diverse parti con un elevato grado di precisione e sicurezza, analizzando in anticipo i risultati e ottimizzando il processo prima dell’effettiva realizzazione o installazione. Ciò permette anche l’integrazione quasi completa con i sistemi impiantistici e, soprattutto, è possibile utilizzare queste nuove modalità per sfruttare la sensoristica che aiuta non solo a gestire gli edifici ma anche a prevenire le problematiche legate alla manutenzione. Non si pensi che lamiere e canne fumarie, per limitarci ai principali campi di attività della lattoneria, siano esenti o non siano integrabili in questo processo. Anzi, data l’elevata prefabbricazione, sono elementi altamente integrabili da subito nel processo costruttivo off-site. È una grande opportunità per il settore e lo sarà sempre più in futuro al punto che parlare di lattoniera digitale oggi non è un’utopia ma semplicemente la consapevolezza di cosa ci attende e di come affrontarlo con gli strumenti giusti e la giusta strategia. Federico Della Puppa
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Non si pensi che lamiere e canne fumarie, per limitarci ai principali campi di attività della lattoneria, siano esenti o non siano integrabili in questo processo
Cantiere del AttualitĂ mese
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AD XXXALTA QUOTA Il peso contenuto Xxx e la resistenza sono le parole chiave per la ristrutturazione di una villetta in Val di Zoldo. Dove le tegole in alluminio R.16 hanno sostituito la vecchia copertura in cemento
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al cemento all’alluminio, verso nuovi orizzonti di leggerezza. Senza dimenticare la grande durabilità del materiale. Grazie a queste caratteristiche, le nuove tegole Prefa hanno conferito armonia ed eleganza a una villetta situata ad Astragal,
in Val di Zoldo (Belluno). La casa, inserita in un suggestivo paesaggio montano ed edificata secondo lo stile architettonico tipico della zona, presentava una copertura problematica, dove il tempo e l’usura avevano lasciato profondi segni. La villetta di Astragal, in Val di Zoldo (Belluno) Šarminhuber
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Cantiere del Attualità mese
34 La casa, inserita in un suggestivo paesaggio montano, è edificata secondo lo stile architettonico tipico della zona ©arminhuber
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35 L’INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE Le vecchie tegole di cemento mostravano parti fessurate e rotte, che provocavano continue e diffuse infiltrazioni. Il geometra Piertommaso Traiber, che ha curato il progetto di ristrutturazione della copertura, ha scelto di sostituirle con un materiale leggero e altamente duraturo come l’alluminio Prefa. Nello specifico, ha selezionato l’ampia superficie e la forma rettangolare pronunciata delle tegole R.16, un originale design per creare una texture elegante che entra in sintonia con le costruzioni vicine. E, soprattutto, con il contesto montano, grazie alla colorazione marrone opaco.
PRIMA
LA SCHEDA PROGETTO: casa privata LUOGO: Val di Zoldo (Belluno) – Frazione Astragal INTERVENTO: rifacimento delle coperture PROGETTISTA: geom. Piertommaso Traiber INSTALLATORE: Mirko De Villa RIVESTIMENTO COPERTURE: tegola PREFA R.16 – Colore Testa di Moro P.10 DOPO
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Cantiere del mese
36 La leggerezza del prodotto Prefa R.16 ha facilitato le fasi di trasporto e la movimentazione in cantiere, che hanno reso possibile una posa molto rapida ©arminhuber
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GARANZIA QUARANTENNALE I rivestimenti Prefa offrono caratteristiche tecniche come l’elevata durabilità a fronte di una ridottissima necessità di manutenzione, oltre all’elevata resistenza alle intemperie, alla corrosione, alle raffiche di vento e a condizioni climatiche estreme, non inusuali a questa altitudine. In più, il materiale offre una garanzia quarantennale
DATI PRODOTTI TEGOLA R.16Xxxxxxx MATERIALE: alluminio preverniciato spessore 0,7 mm LATO A VISTA: doppio strato di verniciatura poliammidica poliuretanica di alta qualità in Coil Coating LATO POSTERIORE: primer protettivo FORMATO: 700x420 mm utile coperto PESO: 1 m² = ca. 2,5 kg = 3,4 pz CONFEZIONE: Confezione con 28 pz. = 8,24 m² PENDENZA: a partire da 17° POSA: su tavolato pieno (spessore min. 24 mm) FISSAGGIO: diretto con 3 chiodi zigrinati PREFA 28/25
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contro danni causati da urti, gelo, ruggine. Il progettista e i posatori, nelle fasi più delicate dell’opera, hanno potuto inoltre beneficiare della consulenza di un tecnico Prefa per la risoluzione dei nodi più complessi e per l’ottimizzazione del lavoro, grazie all’esperienza dell’azienda maturata in oltre 70 anni di presenza nel settore. DETTAGLI TECNICI Sono sufficienti 3,4 tegole, con un peso di soli 2,5 chilogrammi, per coprire 1 metro quadrato di copertura. La leggerezza del prodotto Prefa R.16 facilita le fasi di trasporto e la movimentazione in cantiere, che hanno reso possibile una posa molto rapida: i tempi complessivi dell’intervento hanno occupato soltanto sei mesi dalla progettazione al completamento dell’opera, che ha visto l’installazione di 280 mq di rivestimento. Tutti i raccordi tra abbaini e corpi emergenti sono stati realizzati con lo stesso materiale fornito nella medesima colorazione, Testa di Moro P.10. Così come la copertura della grande falda dell’abbaino, realizzata con nastro Prefalz, e i nasi paraneve, fondamentali per suddividere il carico della neve su tutta la copertura. Giacomo Casarin
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Lattoniere del mese
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Lattoneria Saba Vitale
La gronda
SI ALLARGA Dall’idraulica ai canali pluviali. Per arrivare alla lavorazione dei metalli. L’azienda toscana è cresciuta in fretta grazie agli investimenti in macchinari e alla lungimiranza nel modificare personalmente i profili per coperture e facciate. E ora inaugura un nuovo maxi magazzino
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Particolare della sede di Lattoneria Saba Vitale
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azienda Lattoneria Saba Vitale continua a crescere e nel 2018 ha inaugurato un nuovo grande magazzino. «Ho incominciato a investire in macchinari per fare piccole lavorazioni per conto mio, senza più servirmi di fornitori che pressopiegassero gli ordini che facevo», racconta a Lattoneria il titolare, Vitale Saba. La scelta tecnologica è stata fondamentale per fare il salto di qualità, ma l’azienda non ha mai dimenticato l’artigianalità. «Il macchinario più innovativo che abbiamo è una piegatrice a bandiera Thalmann TZ lunga 6,4 metri», spiega l’imprenditore. «Ma esiste anche tanta manualità, perché i moduli sono poi installati e modellati su misura». Domanda. Qual è la storia della sua azienda? Risposta. Ho incominciato con l’idraulica tanti anni fa. Poi, ho iniziato a fare lavori di lattoneria, come canali pluviali. Mi sono reso subito conto che c’era il margine per lavorare bene e a tempo pieno. Alla fine il canale pluviale non mi bastava più. Mi sono attivato subito per fare dei corsi di lattoneria di Rheinzink, Prefa Sistema Anticaduta per Coperture Metalliche e Velux a Cuneo e a Brescia per raggiungere un’alta qualità di installazione. In più, ho iniziato a investire in macchinari per fare piccole lavorazioni per conto mio, senza servirmi più di fornitori che pressopiegassero il materiale. Da lì sono arrivate le bobine di rame e alluminio, fino a quando ho deciso di allargare lo spazio di lavoro acquistando un capannone, inaugurato nel 2018, in grado di ospitare tutto il team di Lattoneria Saba Vi-
39 tale, che poi è la mia famiglia. D. In che zona opera l’azienda? R. Tutta la Versilia, Lucca, Capannori, Prato, fino a Firenze e anche Genova: lavoro dove sono le commissioni. In quanto partner della Prefa e della Rheinzink, ci chiamano per fare preventivi e portare a termine il lavoro in svariati posti. Nelle zone circostanti la nostra sede, invece, abbiamo fatto soprattutto chiese e alberghi. Insomma, il lavoro non manca: è aumentato gradualmente fin dalla nascita dell’azienda. D. Quali sono i vostri progetti più interessanti? R. Consistono in coperture e rivestimenti di facciata. Al momento, per esempio, ci occupiamo di un capannone industriale che necessita di più di mille metri quadri di rivestimento. Mentre un progetto che mi ha dato molta soddisfazione riguarda un albergo rivestito interamente di metallo: abbiamo lavorato sia all’esterno che all’interno. D. Come si sviluppa il rapporto con il cliente? R. Le richieste sono molteplici e i committenti
La piegatrice a bandiera Thalmann TZ. Sopra, Vitale Saba davanti alla sua azienda
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Lattoniere del mese
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Copertura della sala centrale di un hotel al Lido di Camaiore. Sotto, la sede di Lattoneria Saba Vitale illuminata di notte
ormai ci chiamano direttamente grazie al passaparola di clienti soddisfatti, che si fidelizzano e ci incaricano di effettuare ulteriori lavori. Dal canto nostro siamo sempre pronti a migliorare la comunicazione, potenziando anche i canali social, in modo da far comprendere nel modo corretto la professione. D. Nel vostro lavoro quanto è importante il design? R. È una parte fondamentale, se non quella principale. Abbiamo un rapporto costante con gli architetti e teniamo molto conto delle rifiniture: il risultato finale deve essere perfetto, identico al disegno di progetto, perché ormai siamo in grado di gestire la lamiera in ogni suo dettaglio. È anche questo il design: rendere un lavoro esattamente come si vuole. D. Questo è anche frutto della tecnologia. R. Esatto, ci siamo attrezzati e abbiamo investito su diversi macchinari. La più innovativa è una piegatrice a bandiera Thalmann TZ lunga 6,4 metri, che taglia e applica le pieghe calibrate precedentemente da noi al computer, attraverso la creazione di modelli con misure precise. Ma esiste anche tanta manualità,
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41 Il risultato finale deve essere perfetto, identico al disegno di progetto
perché i moduli vengono poi installati e modellati su misura: direi che il rapporto è 60% di tecnologia e 40% di artigianalità. D. Sono molte le ore spese in formazione? R. Corsi di formazione molti, ma anche esperienza sul campo, rafforzata da un intento personale di modificare i profili secondo gusto e tecnica. Andando in cantiere mi sono reso conto delle difficoltà in modo diretto e
Copertura per impianti in doghe di acciaio lucido. Sopra, sede di un’azienda farmaceutica a Massarosa. A sinistra, attico dell’albergo a Lido di Camaiore e rivestimento di una darsena a Viareggio
ho iniziato fin da subito a trasformare i profili con piccoli cambiamenti rispetto a quelli classici, per avvantaggiare il montaggio e migliorare qualitativamente il lavoro. D. Come è andato il 2018 e che cosa si aspetta dal 2019? R. Da quando sono partito, l’azienda è sempre andata in crescendo, al di là del fatto che nel 2018 abbiamo avuto un sacco di spese per la nuova sede del magazzino. Ma è un investimento che servirà a far crescere l’azienda e sono sicuro che nel 2019 incrementerà il fatturato. Per il futuro vogliamo sempre fare meglio: visto che ci stiamo ingrandendo molto velocemente e la clientela si sta allargando è necessario organizzare tutti i diversi settori, dalla piegatura alla presa degli ordini, fino all’installazione, senza avere sprechi. Giacomo Casarin
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Imprese
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Soci Pile
Le due anime DI ZINTEK
Unico produttore italiano del laminato in zinco-titanio zintek, parte di un gruppo industriale inserito nella top 100 delle imprese Nordest, l’azienda è una realtà che nel 2019 ha un obiettivo chiaro: crescere
Z Unicredit Pavillon
intek, una srl del gruppo Cordifin, è il punto di riferimento italiano per la realizzazione di coperture, facciate e lattonerie in zinco-titanio zintek adatte a qualsiasi contesto, dai nuovi progetti al restauro conservativo. Nello stabilimento di produzione situato a Venezia Porto Marghera su un’area di 86 mila metri quadrati e attivo dal 1936, Zintek vanta una filiera unica che va dalla fusione dello zinco alla laminazione, fino alla produzione, commercializzazione e applicazione dello zintek. Il suo punto forte è la capacità di uniQuartiere Le Albere di Trento
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re in una combinazione vincente tradizione e innovazione, proponendo prodotti e servizi di grande efficienza e competitività. IL LAMINATO Lo zintek è una lega zinco-rame-titanio di alto pregio qualitativo rispondente alla normativa europea EN 988 Zinco e leghe di zinco - Prescrizioni per prodotti laminati piani e per l’edilizia, prodotta da zinco con titolo 99,995 di zinco di qualità Z1, con aggiunta di elementi in lega: il titanio, che aumenta la
43 resistenza alla deformazione permanente nel tempo, e il rame, che ne aumenta la resistenza alla trazione. La combinazione di entrambi riduce il coefficiente di dilatazione della lega. Lo zintek non è influenzato dalle variazioni di temperatura che intervengono dopo la lavorazione e la posa, è incombustibile, resistente ai raggi ultravioletti e non subisce l’erosione del vento, caratteristiche che lo rendono esente da manutenzione. Sotto l’azione degli agenti atmosferici si ricopre di uno strato autoprotettivo che rimane stabile nel tempo, conferendogli una lunghissima durata. È naturale e totalmente riciclabile, e grazie a un’ottima lavorabilità e saldabilità permette la perfetta aderenza a qualsiasi profilo architettonico. Il laminato zintek è proposto in tre varianti: naturale, pre patinato e pigmentato. Lo zintek pigmentato, di grande successo anche all’estero, gioca sulla trasparenza, che lascia emergere le caratteristiche striature del laminato, e sull’opacità tipica dei materiali che invecchiano naturalmente, come lo zinco-titanio. Le colorazioni della serie The Colored Ones – Blu Mediterraneo, Verde Laguna, Rosso Antico, Marrone Terra Naturale e Nero Grafite – compongono una palette cromatica raffinata che si presta a una grande varietà di applicazioni, dai rivestimenti all’interior design. L’AZIENDA Zintek è composta di due anime, una commerciale e una architettonica. Dal punto di vista commerciale, nell’ultimo anno ha iniziato un processo di internazionalizza-
Gianni Schiavon, amministratore unico di Zintek Srl
zione che l’ha vista spingersi dai principali mercati europei, sui quali era presente fin dagli esordi, verso Asia, Oceania e America. Inoltre, da gennaio 2018 Zintek è riferimento per tutti i laminati prodotti dallo stabilimento di Porto Marghera. Per le grandi opere sul territorio italiano, come la riqualificazione del Quartiere Le Albere di Trento, su progetto di Renzo Piano, la società si propone come general contrac-
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Imprese
44 Stabilimento Porto Marghera. Sotto, la scuola. Nella pagina a fianco, dettagli di cantiere
tor, fornendo l’intero pacchetto di copertura e coordinando pool di aziende specializzate e installatori qualificati per la posa del proprio materiale, formati presso la Scuola di lattoneria aziendale. ZINTEK IN ARCHITETTURA A tutti i professionisti nel campo della progettazione e della costruzione, Zintek offre
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un’ampia documentazione di supporto, che comprende brochure, monografie dedicate ai progetti, un sito web ricco di contenuti tecnici, un software di preventivazione online (il POL) e un dettagliato manuale, Sviluppo in Architettura, disponibile sia in versione enciclopedica sia in versione pocket per la consultazione in cantiere. L’azienda dispone poi di un ufficio progetti per consulenze su ogni
45 fase dell’iter progettuale, e fornisce assistenza di cantiere per imprese e installatori. LA SCUOLA DI LATTONERIA Pioniera nel campo della formazione tecnica in Italia, Zintek ha creato al suo interno una Scuola di lattoneria completa di laboratorio, dove negli anni ha incontrato e formato centinaia di installatori provenienti da tutta Italia. Presso la Scuola, Zintek organizza meeting informativi per tecnici d’ufficio e una serie di corsi per lattonieri: corso di specializzazione sulle coperture (quattro giorni), corso di specializzazione sulle facciate (quattro giorni) e corso per la certificazione di installatore qualificato Zintek (quattro giorni). Al termine del percorso formativo, gestito da un insegnante di altissimo profilo tecnico in collaborazione con un team di supporto di grande qualità, ogni partecipante diventa installatore certificato Zintek. Entra così a far parte di un gruppo di professionisti selezionato, e, grazie agli strumenti e alle competenze tecniche e gestionali acquisite, è in grado di proporsi come partner in cantieri prestigiosi, mantenendo allo stesso tempo un dialogo aperto con Zintek per l’acquisizione di ulteriori commesse. LA PARTNERSHIP CON IL PILE Forte dell’esperienza consolidata tanto in ambito formazione e innovazione quanto in progetti di rilevanza nazionale e internazionale, e fiduciosa nella ripresa del mercato dell’edilizia e dell’architettura, Zintek continuerà anche nel 2019 a lavorare con gli architetti per creare progetti sempre più innovativi e sostenibili, proponendo il proprio materiale. Per farlo nel migliore dei modi, la società ha deciso di rientrare nel Pile e di investire impegno e risorse in un rapporto di reciproca collaborazione con i lattonieri sul tema dell’involucro edilizio, dove la qualità degli installatori è elemento fondamentale. Continuerà poi a organizzare convegni e simposi dedicati alle opere realizzate e agli strumenti tecnici prodotti dall’azienda. A tale proposito, nel corso di quest’anno verrà presentata la nuova e arricchita edizione del manuale Sviluppo in Architettura. Chi volesse sapere di più sull’azienda ha a disposizione il sito web www.zintek.it, il blog e i profili social, e può iscriversi alla newsletter. Per richieste di consulenza gratuita, invece, i tecnici Zintek sono sempre disponibili allo 041 2901866 o, via e-mail, a zintek@zintek.it. Veronica Monaco
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Imprese
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JLG Industries
Siamo campioni
DI SOLLEVAMENTO Il parco di elevatori con accesso a basse quote si fa strada sul mercato italiano. E ora il gruppo Mollo, specializzato in piattaforme aeree, aumenta la sua offerta grazie all’acquisto di 30 macchine per gli interventi di installazione e manutenzione leggera nell’ambito di facciate e tetti
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Industries, azienda di Oshkosh Corporation e leader globale nella produzione di piattaforme di lavoro aeree e sollevatori telescopici, è fornitore dei 30 sollevatori per l’accesso aereo a bassa quota per il Gruppo Mollo.La gamma risponde alla richiesta di piattaforme compatte, in grado di lavorare in spazi ristretti, e dal peso ridotto, sia utilizzabili su pavimenti delicati sia trasportabili all’interno di furgoni o nelle cabine di ascensori. Si tratta, infatti, di modelli specifici per gli interventi di installazione e manutenzione leggera,
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oltre che per le esigenze variabili delle applicazioni di stoccaggio e distribuzione. PARTNERSHIP ASSODATA Il Gruppo Mollo, specializzato nel noleggio e vendita di macchine, attrezzature e prodotti professionali per l’edilizia, l’industria e l’agricoltura, è nato nel 1971 ad Alba, in provincia di Cuneo, e conta oggi 300 dipendenti che operano nei 36 centri distribuiti in Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. La divisione noleggio del Gruppo, dotata di un’ampia gamma di
piattaforme aeree per lavori in quota, mezzi per il sollevamento, gru edili, macchine e attrezzature per l’edilizia e molto altro ancora, annovera un parco mezzi di 5.500 unità con un’età media di 4,4 anni: numeri che la posizionano tra le flotte più complete, innovative e giovani in Italia. In particolare, il Gruppo Mollo dispone di un ampio assortimento di piattaforme di sollevamento aereo, tanto da ottenere il riconoscimento di «miglior azienda italiana di noleggio piattaforme aeree», premio ricevuto in occasione dell’ultima edizione della fiera Gis di Piacenza. E il suo bu-
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La sede del Gruppo Mollo a Mussotto (Cuneo). Sotto, i sollevatori JLG per accesso a basse quote sono 100% green. Nella pagina a fianco, la sede del Gruppo Mollo a Vaccheria (Cuneo)
Imprese
48 I sollevatori Jlg per accesso a basse quote hanno un ulteriore vantaggio: essere 100% green
siness non si ferma. Ne è la prova la consegna al Gruppo dei 30 sollevatori, che sono stati inseriti nella flotta da noleggio. Sono anni che l’azienda conferma la scelta di Jlg come partner primario di macchine per il sollevamento, con un’ampia gamma che comprende semoventi diesel telescopiche e articolate, semoventi elettriche a braccio, a colonna e articolate, semoventi cingolate, verticali elettriche e diesel. ALTEZZA GREEN «Abbiamo optato per soluzioni semoventi a movimentazione totalmente manuale per lavori fino a 4,2 metri di altezza, e semoventi elettriche a colonna per lavori da 4,5 metri a 6,5 metri nella doppia versione con traslazione a spinta o motorizzata», spiega Mauro Mollo, amminiMauro Mollo, amministratore delegato del Gruppo Mollo. Sopra, Nicola Pontini, General Manager di JLG Italia
stratore delegato del gruppo omonimo. «Con questo nuovo parco macchine siamo in grado di rispondere alle esigenze di molteplici impieghi: manutenzioni di impianti, pulizie, tinteggiature, posa di tubi». I sollevatori Jlg per accesso a basse quote hanno un ulteriore vantaggio: essere 100% green, pertanto senza emissioni di gas inquinanti, il che li rende particolarmente adatti per essere utilizzati in ambienti sensibili, ad esempio industrie alimentari e farmaceutiche, cantine vinicole, ambienti ospedalieri, edifici, uffici e scuole. «L’acquisto di questi prodotti», ha proseguito Mollo, «rientra all’interno di un progetto che contempla qualità e attenzione per l’ambiente, la salute e la sicurezza: un impegno preciso e concreto, che perseguiamo da anni e che ci permette di guardare con serenità a un futuro migliore». Jlg, ha iniziato, di recente, la commercializzazione di questa tipologia di prodotti, entrando con convinzione nel settore dell’industria della logistica. «In Italia non esiste ancora una cultura nell’utilizzo di questi prodotti a differenza dei Paesi del nord Europa dove, anche grazie a leggi che vietano l’utilizzo di scale e trabattelli, i sollevatori come i nostri Power Tower hanno trovato un largo consenso», ha spiegato Mirko Rebuzzi, senior account manager di Jlg per il Nordovest. I PLUS DEL PRODOTTO «Il nostro obiettivo è di far capire ai nostri clienti i vantaggi che queste macchine garantiscono rispetto all’utilizzo di una scala come strumento di lavoro», ha aggiunto Nicola Pontini, General Manager di Jlg Italia. «Questi modelli hanno caratteristiche di utilizzo uniche. Sono estremamente funzionali, non necessitano pressoché di manutenzione, riducono le tempistiche di lavoro e garantiscono alle aziende, sempre attente in termini di costi di proprietà, ottimi vantaggi economici». A conclusione Nicola Pontini ha sottolineato: «I sollevatori Jlg per accesso a basse quote rappresentano un’area in crescita per l’azienda americana sempre più orientata alla sicurezza. Queste macchine hanno l’obiettivo primario di fornire un’alternativa semplice ed efficace all’uso di mezzi meno sicuri ancora oggi responsabili di gravi incidenti sul lavoro». Al prodotto si affianca il servizio: Jlg dispone di un team di tecnici professionisti e una rete di officine autorizzate che garantiscono dal supporto tecnico telefonico, all’assistenza in cantiere. Vengono inoltre organizzati corsi tecnici ai clienti noleggiatori su tutta la gamma di prodotti Jlg con cadenza regolare. Giacomo Casarin
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ARIA comprende la più vasta gamma di elementi per la ventilazione di tetti del sistema RASERA. Ingresso, passaggio e uscita dell’aria sono garantiti da un sistema a norma in ogni fase.
I teli NEBULA rappresentano lo stato dell’arte in fatto di traspirazione, freno vapore, barriera vapore e impermeabilizzazione del tetto. La gamma offre soluzioni per ogni tipo di esigenza.
Per lavorare in quota nella totale sicurezza, RASERA offre i prodotti ÀNCORA. Ancoraggi, linee vita, scale, passerelle e parapetti, sono studiati per offrire la massima sicurezza in ogni tipo di struttura.
L I N E A
OFFICINE RASERA srl - Via Degli Artigiani, 35 - z.i. Nogarè - CROCETTA del MONTELLO - TV tel. 0423.639823 - fax 0423.639836 - info@rasera.com
V I T A
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PREFA ACADEMY 2019 SONO APERTE LE ISCRIZIONI: DISTINGUITI E SCEGLI LA QUALITÀ Un fattore fondamentale per poter garantire la funzionalità dei sistemi di rivestimento PREFA nel tempo è la posa a regola d’arte da parte di una rete di installatori qualificati e formati. PREFA proprio per questo offre un’ampia gamma di corsi di installazione e formazione: dalla lavorazione corretta dei materiali alla gestione dei colloqui di vendita. Scopri il calendario e programma completo 2019 con nuove offerte formative!
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