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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
N° 19 - MARZO 2021
ISSN 2532 - 5345
YouBuild
TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
Eddy Pescini
Davide Bonora
CLASSIFICHE
La top 100 dei general contractor SICUREZZA
Costruire a prova di terremoto
ALUVETRO
Parapetti e balconi il design è trasparente
Home Comfort
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FREDDO
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YouBuild - MARZO 2021
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TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
ANNO 6 - NUMERO 19 - MARZO 2021 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 - info@vgambinoeditore.it ISSN 2532 - 5345 Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it Direttore Editoriale / Editorial Director LUCA MARIA FRANCESCO FABRIS Coordinatore editoriale / Editorial coordinator VERONICA MONACO Comitato scientifico / Scientific Committee GIAN LUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano), ANNA FRANGIPANE (Università di Udine), FAN FU (Beijing University of Civil Engineering and Architecture), WENJUN MA (Shanghai Jiao Tong University), GARRY MILEY (Waterford Institute of Technology), LJUBOMIR MIŠČEVIĆ (University of Zagreb), EMANUELE NABONI (Royal Danish Academy of Fine Arts KADK), MATTEO UMBERTO POLI (Politecnico di Milano), VASO TROVA (University of Thessaly), ILARIA VALENTE (Politecnico di Milano) Collaboratori / Contributors VALENTINA ANGHINONI, RICCARDO MARIA BALZAROTTI, PAOLO CALIARI, ANDREA CATTO, SIRO CASOLO, CASSANDRA COZZA, FEDERICO DELLA PUPPA, ERNESTO FAVA, MATTEO GAMBARO, MARCO IMPERADORI, ROSSELLA LOCATELLI, SELENE MAESTRI (FOTOGRAFA), VERONICA MONACO, ANDREA MUZIO, ANDREA OLDANI, GIUSEPPE ROSSI, SERGIO RUGGIERI, FRANCO SARO, GERARDO SEMPREBON, PAOLO SETTI, GIUSEPPINA UVA Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano / Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 / info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 32,00 - Copia singola € 7,50. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento
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SOMMARIO DOSSIER
EDITORIALE La parola magica: innovare 11
LA TOP 100 DEI GENERAL CONTRACTOR Più grande chi fa tutto 88
CONTENT ABSTRACTS 12
MONDO
ATTUALITÀ ITALIA
NEW YORK La casa che sorride 96
IDEE IN CANTIERE - 1 L'architettura che fa tecnologia 14
SHANGHAI Una vetrata formato espresso 102
IDEE IN CANTIERE - 2 I sorprendenti trend dell'innovazione 16
MONTREAL C'è un albero in famiglia 108
KLIMAHOUSE - 1 Progettazione con rivoluzione 22
STORIA DI COPERTINA
KLIMAHOUSE - 2 Un poker dell'innovazione 25
ALUVETRO Gli specialisti della balaustra 114
KLIMAHOUSE - 3 Cose nuove per costruire 26 MILANO Nuova casa per Pirelli 50 BARLETTA Se l'housing è di rigore 58 BUSSERO Tutti insieme tra i volumi 66 TORINO Autenticità allo studio 74 FRIULI L'austerità prende quota 80
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INTERMEZZO
Primavera? Primavera! 124
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V CONVEGNO NAZIONALE YOUBUILD 2021
INNOVAZIONE, ARCHITETTURA, GREEN
L’ITALIA CHE CAMBIA, PROGETTA E COSTRUISCE
VENERDÌ 15 OTTOBRE 2021
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on c’è architettura senza sostenibilità. Non c’è progettazione senza tecnologia. Non c’è abitare senza innovazione. Nuovi materiali, ambiente e rivoluzione digitale cambiano la filiera dell’edilizia. Imprese, professionisti e operatori in cantiere si confrontano con le nuove richieste del mercato, anche sull’onda degli incentivi fiscali per la riqualificazione del territorio. Per questo l’innovazione per il futuro dell’Italia che costruisce sarà il filo conduttore del V Convegno Nazionale YouBuild, organizzato da Virginia Gambino Editore e programmato per il 15 ottobre 2021. Architetti e ingegneri sono pronti ad aggiornare il loro campo d’azione? Le imprese forniscono gli strumenti adeguati a costruire con un equilibrio green? Leggi e norme sono appropriate? Il V Convegno YouBuild sarà un luogo di idee, di proposte e di soluzioni che coinvolgeranno tutto il mondo dell’innovazione legata all’edilizia sostenibile. L’agenda, in fase di messa a punto, conta già su relatori di spicco, a partire dall'architetto Mario Cucinella (come key-note speaker principale), a cui si affiancheranno altri professionisti, accademici e giovani progettisti in rampa di lancio. Segnatevi subito la data in agenda.
Rendering di TECLA, la casa ecosostenibile in terra stampata in 3D nata dalla collaborazione fra lo studio MC A - Mario Cucinella Architects e l'azienda WASP. L’edificio, in costruzione a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, sarà ultimato entro la primavera 2021
SOMMARIO
N°19 - MARZO 2021
SPECIALE ANTISISMICA
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RICOSTRUIRE Le tante strade della sicurezza 130 ECODOMUS Blocchi sicuri a tutta velocità 132 PAVER Il blocco tuttofare 136 VESE Pareti isolate superveloci 140 BIFIRE Una sottile differenza 144
SPECIALE FACCIATE VENTILATE TECNICHE COSTRUTTIVE La sostenibile leggerezza 146 GRANITECH Quella lastra è un toccasana 148 TERREAL ITALIA L'edificio respira con il superbonus 150 CASE HISTORY Isolamento ventilato 154
SPECIALE ANTINCENDIO NORME & PROGETTI Ci vorrebbe il bonus fuoco 156 BRAGA L'arte delle porte a prova di fiamme 160 RASSEGNA 164 8
COME SI FA NIEDERSTÄTTER La sicurezza è in container 168 ROCKFON Rotta giusta per il comfort 170
COSTRUIRE TECNASFALTI Isolmant, l'innovazione non fa rumore 172 QONTO Più facile gestire scontrini digitali 173
INTORNO RECUPERO AMBIENTALE La spugna verde salva le città 174
UNDER 40 AZIENDA VITIVINICOLA CROLA Integrazione doc con il territorio 180 WORLD WIDE BUILD 186 OVERVIEW 194 EVENTI E NOTIZIE 196 ARCHILEGGERE 198 PROFESSIONE ARCHITETTO 200
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EDITORIALE
TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
La parola magica: innovare
di Luca MF Fabris
Alle volte la vita sembra proprio il Gioco dell’Oca, dove tutto è affidato alla sorte e ben poco puoi fare con la tua volontà. Tirando i dadi ti accontenti del risultato che ottieni. Devi ritornare alla partenza? Va bene. Hai imparato qualcosa che ti possa servire per giocare con nuove strategie? No, assolutamente. Ti accontenti di andare avanti e di accettare quello che subisci. Non è proprio il massimo. Ed è alquanto lontano da quella volontà poietica che definisce l’essere umano. Però se estrapoliamo questo gioco tanto semplice da essere definito per bambini, ma che per bambini probabilmente non è mai stato, resta il fatto che alcune cose le insegna. Prima di tutto i rudimenti dell’aritmetica (i risultati dei due dadi da sommare, forse fra i primi calcoli a mente fatti da tutti noi) e poi quel certo sapersi affidare al fato (se non vinci adesso, puoi sempre vincere al prossimo giro) e soprattutto quel relazionarsi agli altri che ci contraddistingue (nel patto vigente durante il gioco tutti si ricopre un ruolo e tutti ci si dichiara capaci di sopportare l’alea che ne deriva, magari facendosi su una bella risata). Il gioco, in fondo, è una simulazione semplice della realtà dove possiamo ritrovare tutte le regole che, come esseri sociali, abbiamo accettato di buon grado. Ma la realtà deve per forza rispettare le simulazioni? Mi spiego meglio: quando e quanto ci è permesso correggere il nostro destino? Non voglio entrare in domande che toccano questioni ontologiche e filosofiche, ma ridurre tutto al semplice processo del fare. E in questo processo è la ricerca dell’innovazione che cambia le carte in tavola. Per questo dobbiamo affidarci solo e soltanto all’introduzione di fattori innovativi in tutti i campi della nostra vita, se vogliamo superare e vincere questo gioco incredibile e molto spesso assurdo che stiamo giocando da un anno. YouBuild ha sempre creduto nell’innovazione e ora ci crede ancora di più. Il tema dell’Innovazione (sì, con la «I» maiuscola) ci accompagnerà per tutto quest’anno e sarà ospitato, in un continuo crescendo, nei contenuti della rivista perché nell’edilizia, come in tutti gli altri campi produttivi, è la continua ricerca di qualcosa di nuovo che ci permette di spostare l’asticella dei risultati e, anche nei momenti più disastrosi, determinare una crescita, anche di fatturato. Vogliamo fare il punto e mostrare la tendenza che deve diventare normalità: fare ricerca, ottimizzare le prestazioni, creare il nuovo. E, come sapete, di tutto questo parleremo nel prossimo V Convegno YouBuild che si terrà in autunno e avrà per tema il Futuro dell’Innovazione. Nelle pagine che seguono, nell’articolo d’apertura cominciamo col fare il punto della situazione su questo argomento analizzando i segnali più interessanti e poi da KlimaHouse vi riportiamo ciò che ci hanno detto gli esperti per andare oltre la sostenibilità. E poi i tanti progetti, tutti che presentano o nascondono innovazioni costruttive, materiali innovativi o che comunque introducono cambiamenti qualitativi attraverso processi intangibili, ma che variano il rapporto tra architettura e società. Tutti elementi che ritroviamo, man mano, nel nuovo edificio per Pirelli a Milano di Onsitestudio, nel condomino a Barletta di Alvisi Kirimoto, nel complesso polifuzionale a Bussero di Boatti Paolini, nella residenza per studenti a Torino di Dap Studio e nell’abitazione in Carnia di Ceschia e Mentil, e la cantina progettata dal giovane Piantoni. E poi, in giro per il mondo: Big a New York, Blue a Shanghai, Tab a Montréal e l’intervento paesaggistico di Dlandstudio a Brooklyn. Trovate inoltre la nuovissima Top 100 dei Contractor e gli articoli dei nostri esperti sulle novità nei campi delle facciate ventilate e dei sistemi di adeguamento antisismico, nonché le nostre ormai classiche rubriche, tra cui le note di Professione Architetto, che riportano al dibattito più attuale e direi cruciale dell’essere architetto professionista oggi. Perché va bene giocare, ma siamo tutti d’accordo che dobbiamo riscriverne le regole.
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CONTENT ABSTRACTS
Transparent design for facades traduzioni di / translations by Ernesto Fava
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he replacement of old balconies and terraces balustrades (often out of standards and degraded) is included in the interventions that have access to the façade incentives. All the financed amounts can be up to 110% of sustained costs in the presence of “driving” works, as defined in the Superbonus regulations. In order to evaluate each aspect that could be useful to define the best railing solution, Aluvetro, an enterprise located in Orzinovi (Brescia), offers technical suppor t to designers and installers, from the detail solution to the installation phase. The company, specialized in interior-exterior glass railings and balustrades design and execution, offers a multitude of technical, tailor-made solutions to better face any construction site difficulty.
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THE TOP 100 GENERAL CONTRACTORS The top 100 general contractors is a detailed financial analysis that shows a 6% overall business growth between 2018 and 2019, from 20,2 to 21,4 billion euros, with a profit reduction (not for all, as we will see) of 28,2%, and a net earnings diminishing from the 1,2% of 2018 to the 0,8% of 2019. Certainly, these results are not so enthusiastic for the construction companies. The main cause resides in the difficulty, encountered by renowned enterprises which, in 2019, manifested negative results not only in the turnover reduction, but especially in the (already damaged) quantity of net profits, sometimes turning into significant losses.
pag 86
MONTRÉAL, THE HOUSE AROUND THE TREES Tba architecture firm renovated and extended a single-family house in Montréal, Canada: the extension design has been literally conceived developing the structure around an important group of adult trees situated at the site. Such a respectful approach concerning the existing manifests itself (with a sensibility that, in the contemporary design, gets more and more success) in the choice to preserve part of the previous construction and to maintain the onefloor above ground building type. A typology that has been gradually disappearing in the area, replaced by two-storey buildings now occupying most of the Rosemont-La Petite-Patrie district, a traditional North American urban area developed through the repetitive organization of parallel and orthogonal roads, closed along both sides by single-family houses.
pag 108
INNOVATION GOES TO THE CONSTRUCTION SITE Technologies, materials, construction systems: everything changes, evolves, adapts to the contemporary dwelling needs. Obviously,
innovation is not an end in itself, but accommodates the market requests, which can simply be a fad, little changes in lifestyle and, after the incisive input of the pandemic, of the work organization too. It’s the case of the Vertical Garden designed by Stefano Boeri, a model that has been replicated all around the world as an icon of our time; a manifesto of innovation, of the new way of living and of the Building 4.0 solutions. But there is more. Innovation also expresses itself in less flashy but highly impacting form. An example? The access to an energy efficiency that was impossible until yesterday.
pag 16
ANTI-SEISMIC BUILDING TECHNIQUES According to the current technical regulation, the strategies of intervention concerning the structural and seismic safety can be classified by two main criteria: 1) the building capacity increase; 2) the reduction of the seismic demand. The first solution, defined conventional, aims to increment the structural performances in their three fundamental components: rigidity, resistance, ductility. The second strategy, defined unconventional, is rather orientated to the radical modification of the structure response to the seismic activity.
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THE SMILING HOUSE IN NEW YORK The Smile, inaugurated in December 2020, is one of the last realizations of the notorious Danish Architecture Firm BIG (Bjarke Ingels Group). The construction is located in the Harlem district of New York, in a parcel delimited at the north-east by the 126th and at the south-west by 125th street. The lot is partially occupied by an existing building, designated to commercial facilities. It is a mixeduse construction, constituted by a nursery school and facilities for residents and communities at the lower volume, in addition to the 223 residential units situated at the higher level.
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ATTUALITÀ ITALIA
IDEE IN CANTIERE - 1
L’architettura CHE FA TECNOLOGIA Il processo di innovazione attraversa il nuovo modo di progettare: dal Bim agli edifici che veicolano dati, dall’ambiente alle smart city di Marco Imperadori, Politecnico di Milano Dettaglio della facciata altamente performante della Copenhagen International School (CIS), progettata da CF Møller, fotografia di Adam Mork, courtesy Active House Alliance
L’
architettura contemporanea è ormai inserita in un processo edilizio sempre più complesso e integrato. Di fatto è una questione di Big Data, dove non esiste più un leader, un dominus (di solito l’architetto), ma le intelligenze specialistiche dialogano sin dalle prime fasi attraverso approcci multipli e complessi che ci portano verso scenari phygital. La geometria, la sostanza fisico-materica degli elementi costruttivi e degli impianti, le tempistiche e i costi si sposano, sin dall’inizio, con l’informazione digitale a essi connessa. La sequenzialità gerarchica del passato
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(architetto-ingegnere strutturista-ingegnere impiantistaimpresa e via dicendo) è totalmente annullata in una sorta di Game (come lo chiamerebbe Alessandro Baricco) dove le fasi di creazione del manufatto implicano che le dimensioni di Prodotto e Progetto siano definite virtualmente e riccamente corredate di informazioni. Lo stesso vale per le fasi costruttive, dove il Processo stesso è costantemente assistito virtualmente, è ottimizzabile sino al momento che riguarderà il funzionamento a regime dove il digital twin consentirà di informare anche sulla vita propria dell’edificio che, inviando dati, diventa addirittura cognitivo-predittivo, grazie a sensoristica ormai sempre più disponibile, economica e interfacciata. In questo scenario è evidente che le architetture siano fatte da elementi costruttivi sempre più discretizzati e contabili, stratificati e assemblati a secco. QUESTIONE DI SOSTANZA Le forme e gli spazi sono diversi? In realtà la forma è abbastanza indifferente alle tecnologie utilizzate oggi e ciò è un vantaggio, poiché lascia totale libertà espressiva al progettista, che si spera colto e proteso a tematiche di sostenibilità ed efficienza energetica. L’utente vuole che la tecnologia e l’innovazione siano invisibili e trovo interessante la visione Active House, che per le architetture contemporanee unisce tre aspetti fondamentali con la stessa importanza: comfort, energia, ambiente. Ciò ha generato negli ultimi anni architetture straordinarie ricche di empatia ambientale come la Cis, Copenhagen International School, che può essere presa a esempio di questa visione innovativa. In questo caleidoscopio multi-valoriale di analisi progettuale si evidenzia il Design Optioneering come un utilissimo processo decisionale: nessun «ego» prevale e l’essenza del progetto si definisce attraverso innovazioni condivise. Del resto progettare significa gettarsi
in avanti (pro jectare) e innovare è protendersi verso qualcosa che ancora non esiste o che esiste ma è implementabile, migliorabile. IMPATTO VISIVO I nuovi prodotti sono oggi sempre più dotati di informazioni a corredo che ne consentano un utilizzo integrato in nuove architetture e tutte le aziende hanno, in pochissimo tempo, risposto al cambiamento di paradigma, ineluttabile, e definito librerie Bim. Non è un caso che la stessa infografica, per l’immediatezza della reciproca comprensione, sia sempre più alla base del ragionamento che avviene su un progetto vivo e attivo (che sta su una piattaforma Bim, appunto, sul cloud), dove anche processi di gaming e deep learning si innestano e incontrano linguaggi ed espressioni sintetiche in grado di «vertebrare» la configurazione e l’architettura auspicata. Il mondo delle costruzioni, tradizionalmente letargico rispetto ad altre filiere industriali, sta vivendo oggi una straordinaria primavera di trasformazione e ottimizzazione e non a caso si parla di edilizia 4.0. IL PALINSESTO Infine, la vera e potente innovazione che ci aspetta, spinta da idee come il New European Bauhaus, da Next Generation Eu promossi dalla Commissione Europea e dall’obbligatorio riferimento a progettazioni sostenibili e filo ambientali, riguarda un’altra P maiuscola: Palinsesto. È infatti proprio sul Palinsesto costruito (tecnologico e architettonico), in Europa e soprattutto in Italia, che si gioca una partita fondamentale di Innovazione architettonica e urbana e che nasce da Prodotti, Progetti e Processi innovativi. Del resto è nel Dna delle nostre città essere evolute ed essersi innovate-rinnovate su sé stesse. I progettisti in grado di cogliere subito questo nuovo vento, soprattutto i più giovani, troveranno nuove vie e nuovi stimoli, anche etici, in grado di soddisfare la propria sete di conoscenza, i propri sogni e di andare sempre oltre lo sterile approccio formalista che, purtroppo, riguarda ancora (soprattutto in Italia) molta formazione e molta professione corrente.
Una panoramica sul complesso della Copenhagen International School (CIS), progettata da CF Møller, fotografia di Adam Mork, courtesy Active House Alliance
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ATTUALITÀ ITALIA
IDEE IN CANTIERE - 2
I sorprendenti trend DELL’INNOVAZIONE
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Nuovi materiali, soluzioni inedite, tanta tecnologia: la progettazione e l’edilizia si aggiornano con l’adozione di sistemi pronti per il prossimo futuro. E più confortevoli
di Giuseppe Rossi
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COSTRUIRE 2021
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I T Sotto, un quadrato di legno trasparente. A sinistra, le nanoparticelle per realizzare vetri fotoelettrici
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KLIMAHOUSE - 1
ATTUALITÀ ITALIA
Progettazione
CON RIVOLUZIONE C Non basta pensare all'edilizia sostenibile. Occorre anche tenere conto che l'innovazione introduce nuovi materiali e soluzioni sorprendenti. Come quelle presentate all'edizione completamente online dell’evento di Bolzano legato al costruire green di Veronica Monaco
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omfort ambientale e qualità dell’aria indoor, sismabonus, riqualificazione energetica e nuovi modi di vivere la casa. Complice la pandemia che ha spinto sull’acceleratore, acuendo alcune sensibilità che stavano iniziando a diffondersi nel mondo delle costruzioni, oltre all’introduzione delle novità in tema di detrazioni fiscali che hanno dato un’iniezione di fiducia al mercato, mai come in questo momento l’edilizia è al centro del dibattito pubblico. Il settore ha saputo dimostrare dinamismo e capacità di innovazione, con importanti sviluppi sul fronte della ricerca, della produzione di nuove soluzioni sostenibili, di prodotti certificati o sperimentali, rinnovabili o addirittura riciclabili al 100%. È quanto emerge da Klimahouse, la fiera dell’edilizia sostenibile di Bolzano che quest’anno ha sperimentato, prima fra tutte in Italia, una nuova modalità di divulgazione
IL MIX GIUSTO: UNIVERSITÀ, RICERCA E IMPRESE Prima manifestazione fieristica in Italia a sperimentare il format digitale, Klimahouse in futuro potrebbe integrare stabilmente la piattaforma online con la fiera in presenza, come racconta a YouBuild il direttore della Fiera di Bolzano, Thomas Mur. Domanda. È stato difficile organizzare l’edizione digitale di Klimahouse? Risposta. Si è trattato di un progetto completamente nuovo. Non volevamo trasportare la fiera tradizionale di Klimahouse sul digitale, ma creare proprio un format nuovo, che funzionasse bene con le logiche della rete. La sfida più grande è stata organizzare il palinsesto delle tre giornate: c’è stata grande richiesta di partecipazione e abbiamo avuto più di 80 eventi da inserire in un programma strutturato. Grazie anche al supporto di tutti i nostri partner, dalle aziende all’agenzia Casaclima, dalle università agli istituti di ricerca, che fin da subito hanno dimostrato un grande impegno e voglia di fare. D. Dopo questa esperienza, qual è l’insegnamento per le prossime edizioni della fiera? R. Dai questionari che abbiamo distribuito agli espositori ci sono arrivati feedback positivi. L’organizzazione dei contenuti e la novità dell’edizione online sono state ben accolte, e molti hanno chiesto di mantenere la versione digitale anche in futuro, così da trasformare Klimahouse in un evento ibrido. Sicuramente è un passo che faremo, oltre a pensare alla fiera come una piattaforma attiva 365 giorni l’anno. Nelle prossime settimane presenteremo un programma di iniziative che andrà proprio in questa direzione. D. Quanti degli espositori storici di Klimahouse hanno creduto nell’edizione digitale? R. Non tutti gli espositori della fiera hanno voluto partecipare all’edizione digitale, su cento aziende il 20% sono realtà nuove. Abbiamo notato che hanno rinnovato la loro partecipazione soprattutto le aziende più strutturate e con budget più ampi, mentre le imprese medio-piccole non hanno partecipato: perché non credono nel format digitale o per altri motivi legati alla pandemia. Tuttavia, le aziende credono molto in questa fiera e hanno dimostrato la volontà di partecipare all’edizione 2022. Questo ci sprona a continuare a sviluppare la manifestazione e lasciare aperta una finestra digitale per coloro che, per mancanza di spazio, non potranno essere presenti fisicamente. Ormai la strada è spianata: i clienti vanno indirizzati su questi nuovi canali e anche noi, in qualità di ente fieristico, dobbiamo avviare un lavoro di formazione con gli espositori e semplificare la partecipazione agli eventi online. D. L’edizione 2022 di Klimahose sarà in presenza: che cosa vi dà questa certezza? R. Non si può essere certi, ma ci speriamo fortemente. Con la campagna vaccinale in corso, auspichiamo che a gennaio del 2022 potremo tornare a vivere gli eventi in presenza. D. Avete un messaggio per gli espositori e i visitatori
Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano
di Klimahouse? R. Più che un messaggio, è un appello a credere in un futuro migliore per l’edilizia. Klimahouse vuole essere una piattaforma per l’edilizia sostenibile. La fiera è costantemente al lavoro per migliorare se stessa e rendere possibile lo scambio di idee, prodotti e servizi. Per fare questo ci serve comunque il supporto di tutti i player che operano in questo ecosistema, dai progettisti alle aziende, dal mondo della ricerca ai giovani.
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Targhe riconoscimento Klimahouse Prize
Team altoatesino Cyclops, vincitore di Onda Z@Klimahouse. Sopra, una parte della giuria del Klimahouse Prize: da sinistra, Wolfram Sparber (Direttore EURAC Research), Vincent Mauroit (NOI Techpark), Prof. Niccolò Aste (Politecnico di Milano), Thomas Mur (Direttore Fiera Bolzano), Arch. Ute Oberrauch (Studio Ute Oberrauch) e Ulrich Klammsteiner (Direttore tecnico Agenzia CasaClima)
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digitale per non mancare l’appuntamento, a causa dell’emergenza sanitaria che ha messo in stand by gli eventi in presenza. L’idea è stata un successo, con 57 ore di live streaming, convegni, 150 speaker, workshop e incontri B2B, che nei tre giorni della manifestazione hanno fatto registrare un totale di 20 mila accessi. Intanto, sono già disponibili le date della prossima edizione: dal 26 al 29 gennaio 2022. L’UNIONE FA LA FORZA «Il primo grande evento digitale di Fiera Bolzano, a cui hanno partecipato migliaia di spettatori da tutta Italia, ha superato le nostre aspettative. Contrariamente alla tendenza di offrire contenuti online gratuiti, abbiamo deciso di puntare su un programma diversificato e stimolante a pagamento: siamo davvero contenti che il concetto sia stato ben accolto e che gli spettatori siano stati soddisfatti», afferma Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano. «Questa edizione speciale è la prova che la pandemia non ha fermato le nuove idee, i nuovi progetti, la creatività e l’intraprendenza delle aziende e di tutti
gli attori del mercato e che, se la sicurezza è la priorità sociale, la tutela dell’ambiente in cui viviamo, sia indoor che outdoor, deve andare di pari passo. È proprio il caso di dirlo, l’unione fa la forza». Grande partecipazione anche per la piattaforma Klimahouse Business Match per i professionisti dell’edilizia e le aziende alla ricerca di nuove opportunità di business: in due giorni più di 600 realtà, collegate da tutto il mondo, hanno preso parte a più di 500 meeting virtuali, di cui 210 transnazionali. Certo, non è come essere in fiera e interagire in presenza, ma il format ha permesso di raggiungere anche quei visitatori e professionisti che difficilmente si sarebbero spostati per raggiungere Bolzano. Tra le novità anche il Klimahouse Marketplace, uno spazio virtuale in cui le aziende hanno potuto mettere in mostra i loro prodotti. Da inizio gennaio, sono stati 6 mila i visitatori che hanno visionato il nuovo catalogo, contenente ben cento novità di prodotto e che rimarrà accessibile gratuitamente fino a giugno 2021. INNOVAZIONE HI-TECH Tra gli altri eventi attesi di Klimahouse si è tenuto anche quest’anno l’hackaton OndaZ@Klimahouse, sempre in forma digitale. Ideato da Onde Alte con la collaborazione di Fiera Bolzano e l’Agenzia provinciale per l’ambiente della provincia di Bolzano, la maratona ha visto la partecipazione di 60 ragazzi tra i 19 e i 30 anni, provenienti da 15 diverse regioni d’Italia. In 30 ore i ragazzi avevano il compito di identificare progettualità d’impresa, politiche e servizi pubblici per ridurre l’impatto di cittadini e aziende sull’ambiente. Il progetto vincitore è risultato Lokalana, ideato da un team di sei studenti e studentesse della Libera Università di Bolzano, che propone di utilizzare la lana delle pecore per creare coperture e fertilizzanti per l’agricoltura.
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È stato un poker
DELL’INNOVAZIONE Quattro le categorie in lizza al Prize di Bolzano: ecco chi ha battuto tutti e perché
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limahouse non è soltanto la principale fiera del costruire e abitare sostenibile in Italia, ma anche l’occasione per tastare il polso di questo ramo dell’edilizia, quello che, si spera, possa crescere e fiorire più di ogni altro. Lo confermano le imprese che si sono aggiudicate i riconoscimenti di Klimahouse Prize, tra gli eventi di punta della manifestazione, ripensato appositamente per questa occasione speciale in digitale. Klimahouse Prize quest’anno si è fatto in quattro, letteralmente, perché il settore dell’edilizia sostenibile tocca una vastità di tematiche, a cui hanno provato a rispondere le soluzioni proposte dalle 60 aziende e 13 startup in gara. Sono state quattro, dunque, le categorie premiate individuate da Fiera Bolzano, in collaborazione con il Politecnico di Milano: Innovation, per le eccellenze in termini di progresso tecnologico-costruttivo, Performance, per la capacità di posizionarsi sul mercato, Circle, per l’implementazione delle logiche di circolarità e, infine,
Startup, dedicato alle realtà emergenti. Per la categoria Innovation il vincitore è stato Fpb, con il prodotto Fybra, sensore smart che monitora la qualità dell’aria indoor di uffici e scuole e, grazie a un apposito algoritmo, suggerisce quando e quanto a lungo ventilare gli ambienti, per un maggior confort. Gli elementi in legno massiccio di Holzius si sono aggiudicati il riconoscimento per la categoria Circle, grazie alla tecnica di giunzione brevettata che permette l’assemblamento senza l’uso di colle e parti metalliche. Le prestazioni che hanno colpito di più sono state quelle offerte da Compact P, l’aggregatore compatto di Exrg, che dispone di uno scambiatore passivo a flussi incrociati ad alta efficienza, combinato a un sistema attivo in pompa di calore capace di raffreddare e riscaldare l’aria immessa negli ambienti con contestuale recupero termico sull’aria esausta per la produzione di acqua calda sanitaria, a cui è stato affidato il premio Performance. Infine, ha vinto la startup Isaac (vedi box).
ISAAC, TERREMOTO IN STREAMING Isaac, la start-up milanese attiva dal 2018 che si è aggiudicata il Klimahouse Prize per la categoria Startup, ha scatenato intenzionalmente «il terremoto» su due edifici (tre piani con un’altezza totale di 8,84 metri) costruiti presso il Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica Eucentre di Pavia. La campagna sperimentale su tavola vibrante, rappresentata sui social tramite l’hashtag #terremotoIsaac, oltre a essere stata trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube ufficiale della Statup, rappresenta un unicum nel settore dell’ingegneria civile sia a livello nazionale sia a livello internazionale: si tratta infatti della prima prova sperimentale di un sistema di controllo attivo della risposta sismica (definito come Active Mass Damper), I-Pro 1, installato su un edificio in cemento armato a scala reale e sottoposto alla simulazione di un sisma su tavola vibrante. Durante il terremoto sperimentale è stato dunque testato, in condizioni reali, il miglioramento sismico apportato dall’installazione di IPro 1 su una struttura, simulando un evento tellurico su tavola vibrante mono-assiale. A questo esperimento segue un approccio comparativo tra l’edificio equipaggiato con I-Pro 1 e quello privo del sistema, in modo da analizzare i diversi danneggiamenti graduali delle due strutture e valutare le differenti prestazioni sismiche, in termini di accelerazioni di piano e spostamenti interpiano. In poche parole, l’efficacia della tecnologia, riverberata anche sulle pagine Facebook della start-up.
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ATTUALITÀ ITALIA
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Cose nuove PER COSTRUIRE
Start-up, imprese, centri di ricerca, soluzioni, materiali, idee: l'evento di Bolzano ha approfittato del format digitale per far conoscere meglio le idee più innovative di Valentina Anghinoni e Veronica Monaco
Concentrati sulle coperture Cesare Bianchi
Official Sales Representative Firestone Building Products Emea (Europe-Middle East-Asia) www.firestonebpe.it
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irestone Building Products fa parte del gruppo Firestone, un marchio noto a livello mondiale nel settore degli pneumatici. La divisione nasce oltre 40 anni fa negli Usa e attualmente è una tra le aziende leader a livello mondiale nella produzione di isolanti in Pir e di sistemi di impermeabilizzazione in Epdm e Tpo. Queste sono anche le soluzioni che vanno per la maggiore in Europa, tanto che, oltre a essere prodotte negli States, possono contare
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anche su uno stabilimento di produzione in Spagna, per le membrane Epdm e, da un paio di anni, di uno stabilimento a nord della Germania per gli isolanti in Pir. Fino a gennaio 2021 facevamo parte del gruppo giapponese Bridgestone, adesso siamo stati acquisiti dal gruppo franco-svizzero LafargeHolcim che, con questa pietra miliare nel suo processo di trasformazione, punta a diventare il leader globale nell'edilizia innovativa e sostenibile. Abbiamo partecipato a questa edizione digitale di Klimahouse principalmente perché siamo partner di Alpewa, nostro distributore esclusivo in Italia nei sistemi di copertura: c’è una forte sinergia tra le nostre aziende per cui cerchiamo sempre di portare avanti insieme i progetti legati a fiere e pubblicazioni. Tra i prodotti Alpewa più innovativi ci sono l’Epdm di Firestone e l’alluminio Prefa, azienda con cui abbiamo trovato diversi punti in comune, legati alla sostenibilità e all’approccio con gli installatori, ai quali offriamo servizi di training. Attualmente per la formazione abbiamo adottato un approccio itinerante, ma probabilmente già
il prossimo anno ci organizzeremo in maniera più stabile, forse proprio nell’area di Bolzano. Con Andrea Favale, referente marketing Alpewa, abbiamo puntato sulla sponsorizzazione su social media come LinkedIn, Facebook e Instagram, dando molto peso all’evento e condividendone i contenuti con i nostri contatti. Il 2020 è stato un anno complicato, ma anche molto produttivo, abbiamo avuto un aumento delle vendite in tutti i nostri comparti, con una crescita particolarmente interessante del lining, riferito alla costituzione di riserve idriche. L’aspetto della sostenibilità e sicurezza idrica, infatti, è sempre più urgente e sentito. Dal 2021 mi aspetto una ulteriore possibilità di crescita, perché ci sono margini di espansione ancora molto ampi nel nostro settore in Italia. Con Alpewa abbiamo avuto una crescita del 10 - 15% e, solo in qualità di Firestone BP, in Italia, del 20% circa. Ci aspettiamo una crescita analoga anche per l’anno in corso, forse addirittura con ulteriori possibilità di incremento, in base alla spinta che arriverà dall’acquisizione da parte di LafargeHolcim».
Arriva l'onda del Bim
Integrazione software per il Bim
Maicol Gatto
Carmelo Biondo
direttore commerciale Fermat Design www.fermatdesign.it
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iamo consulenti per il Bim nel Triveneto, Toscana e Sicilia e rivenditori ArchiCad, il software per il Bim (Building Information Modeling). Il mio socio, Federico Lenarduzzi, Ceo e fondatore della società, ha costituito l’azienda all’incirca trent’anni fa. Poi, da una decina d’anni è partito il servizio di consulenza Bim, più o meno da quando si è cominciato a parlare di progettazione integrata. Il Bim ha preso piede in misura crescente da quando è entrata in vigore la legge per gli appalti pubblici, ma come strumento di lavoro esiste già da più di trent'anni e tanti già lo usavano senza sapere cosa fosse. Penso che la vera onda stia arrivando quest’anno. Il principale ostacolo alla diffusione è la paura del cambiamento, insieme a una mancanza di cultura. Utilizzare il Bim significa cambiare modo di progettare e, a cascata, cambiare il modo di gestire tutta la filiera della progettazione. Insomma, a frenare la diffusione di questa innovazione è stata la paura di uscire dalla propria zona di comfort, nonostante i vantaggi che offre. Mi piace mostrare ai clienti una vignetta che rappresenta due uomini preistorici intenti a spingere, con molta fatica, un carretto con le ruote quadrate. I due, alla proposta di sostituire le ruote quadrate con ruote tonde, rispondono di non aver tempo per queste cose. Fa sorridere, certo, ma anche riflettere su quali sono le difficoltà nell’adottare soluzioni innovative. Tornando nel presente, con le nuove tecnologie, i rilievi possono essere totalmente integrati, attra-
architetto e docente di Fermat Design www.fermatdesign.it verso qualsiasi software Bim. Ci rivolgiamo a chiunque faccia parte dell’ambiente della progettazione, dal piccolo geometra che sta cominciando a introdurlo nel suo lavoro, fino alla grande impresa di costruzione che ha bisogno di uno strumento per una più efficace gestione del cantiere e, non secondariamente, per gestire in prospettiva le successive manutenzioni. Abbiamo deciso di rinnovare la nostra partecipazione al Klimahouse per il quinto anno consecutivo e penso che sia stata una buona occasione per rinsaldare i contatti con i nostri clienti, che sono stati felici di trovarci in fiera, persino in questa forma insolita. Apprezziamo la semplicità di poter raggiungere la fiera, fare riunioni e seguire eventi direttamente da casa, anche se penso che la stretta di mano sia insostituibile. Abbiamo promosso la nostra presenza all’evento con newsletter e anche attraverso campagne social su Facebook, WhatsApp e Telegram. Il 2020 è andato bene, con il fatturato in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Il 2021 è esploso, in senso positivo: rileviamo che le persone sono molto più a loro agio con i diversi tool digitali».
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on l'avvento del Bim i professionisti hanno bisogno di software che li aiutino non solo nella progettazione, ma anche nella gestione della complessità del progetto in termini di costi, tempi, sinergie con le imprese e le maestranze. Fermat Design, nata nel 2006, offre soluzioni informatiche per il Bim, tra cui Bexel, suite integrata con soluzioni 3D, 4D, 5D e 6D, o il famoso Archicad dell'azienda ungherese Graphisoft. La cosa bella di questi software è che si tratta di veri modellatori 3D, che offrono la possibilità di collaborare online con molti altri progettisti in vari sedi e spazi di lavoro. La nostra azienda vuole essere al centro di una vera e propria rete a supporto dei professionisti, con servizi di assistenza tecnica e formazione. Il lavoro assiduo fatto in questi anni ci ha ripagato, abbiamo avuto ottimi risultati nonostante il lockdown. Il mondo è cambiato, c'è bisogno aggiornarsi e aprirsi alla tecnologia. Personalmente è la prima volta che partecipo a una fiera digitale. Klimahouse è stato un modo per trovare spunti interessanti, anche se preferisco parlare con le persone faccia a faccia».
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Rifiuti domestici e scarti agricoli si riutilizzano Saverio Danubio
Ceo e founder di Blue Wings Composting www.bluewingscomposting.com
«L’
azienda si occupa di soluzioni sostenibili per la gestione degli scarti organici, che si basano sull’utilizzo di insetti (Insect based sustainable solutions). Blue Wings è nata due anni fa ed è ancora un progetto satellite di una start-up innovativa, Rethink sustainable solutions, ma presto diventeremo anche noi una start up autonoma. In questi ultimi mesi ci siamo focalizzati sul lavoro di ricerca e sviluppo, siamo entrati nel network di Green European Capital 2021, nel cui contesto abbiamo presentato un progetto dimostrativo all’interno di una scuola. Attraverso l’utilizzo di bio-agenti, abbiamo trasformato gli scarti della mensa in fertilizzanti per il giardino e per alimentare le galline. All’interno della filiera delle costruzioni, il nostro contributo si inserisce nel contesto dell’economia circolare, in particolare nel riutilizzo degli scarti domestici: il rifiuto viene trasformato dagli insetti in un fertilizzante, per esempio per l’alimentazione di sistemi idroponici, relativi all’agricoltura verticale, o di acquaponica, cioè allevamento pesci e ambienti acquatici. Il sistema di termocompostaggio invece prevede la produzione di calore, sfruttando i residui vegetali e i naturali processi di compostaggio. Durante il processo di compostaggio, infatti, la materia organica viene trasformata in compost dai microrganismi. In questa fase viene prodotto calore, in quanto le reazioni in gioco sono
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simili a quelle della combustione. Nato negli anni '70 dall'esperienza del permacultore francese Jean Pain, il termocompostaggio è una realtà ancora poco diffusa in Italia, ma già discretamente sviluppata nel Nord Europa. Ci rivolgiamo con le nostre soluzioni alle farm (aziende agricole), ma anche a quelle che gestiscono le produzioni alimentari con un servizio di consulenza e analisi degli sprechi. E, infine, anche al singolo utente e alle piccole comunità, con soluzioni semplici e pratiche. Un impianto di termocompostaggio ha bisogno di uno spazio che va dai 10 ai 50 metri quadri. La tecnica prevede la costruzione di un cumulo cilindrico fatto di ramaglie, letame, sfalci erbosi e altra materia organica vegetale, all’interno del quale vengono poste delle serpentine percorse da acqua o altro fluido termovettore. Una pompa permette la circolazione dell’acqua, che viene generalmente conservata in un accumulo termico. Un semplice impianto idraulico realizzato con tubi in polietilene e una piccola pompa elettrica consente di estrarre acqua calda, che può essere sfruttata per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento di ambienti domestici e per altri usi, come in serre o piscine riscaldate. Ci siamo rivolti a Klimahouse perché il nostro core business sposa perfettamente la filosofia della casa come entità indipendente dal punto di vista delle risorse, per un ambiente costruito più in armonia con l’ecosistema, così come riprende il claim della fiera: Costruire bene, vivere bene. Il lockdown sotto molto aspetti non ci ha aiutato, ma d’altra parte lo spostamento del mercato verso piattaforme digitali ci ha permesso di avvicinarci a più realtà settoriali, come quelle che si sono radunate in questa tre giorni sulla sostenibilità di Bolzano. L’edizione digitale sembra che possa moltiplicare la possibilità di avviare contatti anche se bisogna vedere quanti di questi possano trasformarsi in solide partnership o in business. Il 2020 è stato dunque un anno difficile, abbiamo dovuto sospendere o annullare alcune iniziative, ma è stato invece positivo sotto il profilo del networking. Nel 2021 intendiamo raccogliere i frutti del lavoro svolto nell’anno appena concluso».
Il digitale, successo certificato Cecilia Puppo
direttore tecnico Qoncert www.qoncert.it
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oncert è un organismo di certificazione di prodotti da costruzione nato nel 2012, specializzato in strutture metalliche e prodotti costituenti, canne fumarie e sistemi camino, generatori d’aria calda e tubi radianti a gas. Siamo riconosciuti dalla Commissione Europea per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica dei prodotti da costruzione. Lavoriamo sia in Italia che all'estero, in particolare Cina e Corea. Abbiamo un laboratorio prove, con sede a Piacenza, e supportiamo i nostri clienti anche con attività di consulenza e analisi del profilo ambientale dei prodotti e delle produzioni, quindi Lca, Epd e Carbon Footprint. L'attenzione su questi temi è molto alta, quindi ci aspettiamo una crescita nei prossimi anni. Questo è il primo anno che visito Klimahouse: ho trovato la fiera digitale molto interessante e molto ben organizzata, soprattutto per quanto riguarda gli incontri B2B. Si risparmia tempo e denaro per gli spostamenti, anche se manca il contatto umano e la possibilità di vedere i prodotti dal vivo. Sicuramente in futuro una parte della fiera potrebbe comunque essere mantenuta in remoto».
C.A.M.
COMPLIANT
Sopra solo cielo. Sotto solo Isotec. ISOTEC consente di realizzare coperture isolate e ventilate, con tutti i tipi di struttura portante ed è compatibile con qualsiasi rivestimento, dalle tradizionali tegole alle più moderne soluzioni continue in metallo. Il tutto con la massima efficienza energetica ed un’eccezionale rapidità di posa. Anche nella soluzione Isotec Parete per facciate isolate e ventilate. isotec.brianzaplastica.it
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L'innovazione è fatta di aria Marco Scaramelli direttore tecnico FBP www.fbplace.it
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bp è l'acronimo di Future is a Better Place. La nostra azienda si occupa di efficienza energetica ed è nata nel 2017 come spin-off dello storico gruppo Focchi, fondato nel 1914, e oggi tra i leader internazionali nella progettazione e realizzazione di sistemi di involucro edilizio complessi. Il know-how maturato nella costruzione di edifici vetrati ha portato il gruppo a costituire un team, poi diventato azienda a parte, dedicato proprio all'ottimizzazione delle performance energetiche e di comfort degli edifici, in particolare quelli vetrati, che spesso hanno un alto impatto energetico e sono sinonimo di discomfort, soprattutto nella stagione estiva. Oggi Fbp si occupa di efficienza energetica per edifici vetrati e opachi, sia in ambito industriale che terziario. Negli anni abbiamo integrato nel team esperti con competenze in ambito impiantistico, e da qualche tempo abbiamo iniziato a occuparci anche di qualità dell'aria. Proprio in questo ambito abbiamo presentato Fybra, un sistema innovativo che analizza la qualità dell'aria all'interno degli ambienti, con cui abbiamo vinto quest'anno il Klimahouse Prize, nella categoria Innovation, e l'anno scorso il Future Hub Award come start up innovativa, sempre nell'ambito di Klimahouse. Tipicamente, nel terziario si fa ricorso alle unità di trattamento aria, ma sono sistemi che da un lato hanno un costo piuttosto significativo, e dall'altro prevedono interventi piuttosto invasivi, che spesso necessitano lo sgombero dell'edificio per la realizzazione dei lavori, e ciò in luoghi come
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uffici, Rsa o scuole non è sempre così facile. Così abbiamo ideato Fybra, un sistema di intelligenza artificiale che analizza le specifiche condizioni degli ambienti e indica le modalità e i tempi di ricambio necessari per massimizzare la qualità dell'aria e contrarre al massimo i consumi. Il primo prototipo di Fybra è del luglio 2018, la prima installazione risale a gennaio 2020. Le nostre previsioni di crescita erano molto più lente e costanti nel tempo, invece con l'esplosione della pandemia da coronavirus, abbiamo riscontrato un vero e proprio boom di richieste. La qualità dell'aria e la sua gestione negli ambienti sono diventati temi centrali. Ci siamo trovati a dover lavorare molto e anticipare anche alcuni investimenti. Sul lato dell'efficienza energetica, invece, sia nel settore industriale che terziario, il 2020 ha riscontrato una contrazione. C'è un clima di attesa generale, vedremo come andrà quest'anno, che invece, è iniziato molto bene per il comparto qualità dell'aria. Penso che Klimahouse sia una vetrina molto importante in Italia, non solo per le tecnologie che riguardano l'efficienza energetica e la qualità della vita all'interno degli edifici. È la prima fiera digitale a cui l'azienda partecipa. Sicuramente è positivo il fatto di presenziare agli eventi senza doversi spostare, tuttavia manca il contatto diretto con le persone e un feedback immediato su quanto la fiera sia partecipata».
Comfort attento all'ambiente Sabrina Bernardello ufficio marketing e comunicazione Eca Tech www.ecatech.it
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i occupiamo di energie rinnovabili, con soluzioni per privati e aziende che hanno come obiettivo l’efficienza energetica e il comfort. Da quarant’anni offriamo al comparto edilizio i nostri prodotti che spaziano dal fotovoltaico alla climatizzazione, impianti di solare termico ed eolico, da sempre con rispetto verso le tematiche ambientali. Come già avvenuto negli scorsi anni, in cui abbiamo presenziato alle edizioni tradizionali della fiera, anche quest’anno partecipiamo a Klimahouse in versione digitale per incontrare il nostro target, progettisti e architetti. Negli ultimi anni, la manifestazione ha iniziato a ospitare tantissimi costruttori di case in legno, un comparto dove i nostri sistemi si adattano alla perfezione. Pensiamo che la provincia di Bolzano sia un territorio interessante, ricco di stimoli e di professionisti all’avanguardia, una regione in cui vorremmo essere presenti in maniera più capillare. Klimahouse Digital Edition è la nostra prima esperienza fieristica digitale: ho apprezzato la campagna commerciale organizzata e il supporto che ci è stato dato dall’ente fiera per comprendere al meglio il funzionamento della piattaforma. Anche gli eventi proposti hanno catturato il nostro interesse, per la varietà di tematiche affrontate, senza mai cadere nel banale. L’unica difficoltà, come espositori, è stata quella di creare i match con i nostri target di riferimento, ci aspettavamo di ricevere più richieste e
Innalza la sicurezza degli accessi
invece abbiamo dovuto adoperarci molto. A volte non è stato facile o possibile metterci in contatto, forse a causa delle dinamiche un po’ diverse rispetto al format tradizionale. Di solito ricevevamo nel nostro stand molti installatori con i loro progetti e quest’anno abbiamo notato una loro parziale assenza all’evento. Però mi è piaciuta l’iniziativa del catalogo dei prodotti e il format-video di presentazione delle aziende e dei loro prodotti. In fin dei conti siamo contenti, rispetto al passato abbiamo stabilito molti contatti con visitatori ed espositori esteri, forse più a loro agio con un format digitale. È stata l’occasione per aprirci a nuovi mercati, specie quello delle case mobili, legato al settore del turismo, dove siamo già presenti. A ogni fiera solitamente ci mettiamo in contatto con una lista di persone che ci sono già venute a trovare, magari offrendo un biglietto omaggio; abbiamo inviato mail e newsletter e usato anche i social media. Per quanto riguarda gli affari, il nostro 2020 è stato condizionato dalla pandemia, che ha frenato una fetta importante del nostro business, quella legata al settore del turismo. Meglio, fortunatamente, la climatizzazione e il riscaldamento nei settori civile e residenziale, che hanno potuto lavorare nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria».
I dissuasori Hörmann rappresentano la soluzione ideale per regolare gli accessi di aree private e pubbliche. Le linea Security Line offre soluzioni con un design perfettamente integrabile in svariati contesti architettonici. Le diverse esecuzioni garantiscono una protezione ai più alti livelli di categoria. Trova la tua soluzione su hormann.it.
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Un nastro ad hoc per i serramentisti
È boom per i trasformatori elettrici
Aldo Guardini
direttore tecnico Roverplastik www.roverplastik.it
Matteo Frighi
direttore generale Costruzione Elettrica Desiana www.ceditaly.it
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ata nel 1965 come azienda per la produzione di avvolgibili in plastica, Roverplastik negli anni ha arricchito la sua offerta per i serramentisti, aggiungendo guarnizioni, cassonetti, monoblocchi e le migliori soluzioni e tecnologie per il foro finestra. In questo percorso l'azienda ha coltivato e sviluppato le competenze necessarie per gestire il foro finestra a 360 gradi, sviluppando una expertise che può mettere a servizio dei suoi clienti serramentisti e imprese. Quest'anno abbiamo anche iniziato a ragionare in termini di filiera integrata: per fare la differenza sul mercato, vogliamo infatti qualificare il rapporto che ci unisce ai clienti, andando al di là del semplice prodotto, e innovando i nostri tradizionali canali di comunicazione. Un esempio è proprio la partecipazione all'edizione virtuale di Klimahouse, dove abbiamo presentato nuovi sistemi vetro, tra cui il kit Adeglass Plus. Si tratta di un nastro biadesivo per un incollaggio semi-strutturale tra anta e vetrocamera. Soluzione in linea con le più attuali tendenze del mercato, che vedono il diffondersi di finestre con profili sempre più sottili. In questa tipologia di serramenti, con elementi vetrati sempre più grandi e sezioni di anta dall'impatto estetico sempre più ridotto, l'incollaggio telaio/vetro diventa un elemento di una certa complessità, che vede confluire istanze di sicurezza e massimizzazione delle prestazioni. Forti della nostra esperienza, oltre a questo kit innovativo abbiamo sviluppato anche un metodo dal risul-
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tato garantito, che mettiamo a disposizione dei serramentisti attraverso un filmato che spiega come utilizzare il prodotto e i risultati che si possono ottenere. Insomma, c'è uno sforzo di immedesimazione nei confronti del cliente, a cui offriamo tutte le informazioni necessarie per svolgere con serenità il proprio lavoro, sfruttando le opportunità offerte dal mondo digitale. Klimahouse è stata l'occasione per rimettersi in discussione e fare uno sforzo per ideare tecniche comunicative completamente nuove per l'azienda. Il 2020 è stato un vero choc, ma è stato un trauma positivo, che ha permesso di rimetterci in discussione e capitalizzare il fatto di avere una struttura dinamica, snella, in grado di reagire velocemente. La situazione è difficile e imprevedibile, ma siamo ottimisti e continuiamo a pianificare per il futuro».
ostruzione Elettrica Desiana è specializzata nella produzione di trasformatori elettrici per imprese industriali nell'ambito di grandi progetti, ferrovie ed edifici. La nostra è un'attività un po' particolare, ma abbiamo voluto partecipare comunque a Klimahouse nell'ambito degli incontri realizzati dalla rete Enea-Een, avendo anche interessi nel mercato della fornitura di energia elettrica per gli edifici. Abbiamo già partecipato ad altre fiere digitali nel corso del 2020, e in effetti, vista la situazione, non ci sono altre possibilità. Questi format potrebbero avere sviluppo anche in futuro: la possibilità di rimanere in contatto e aggiornati sulle novità del settore, senza doversi necessariamente spostare, potrebbe rivelarsi interessante. Il mercato italiano è un po' più stabile rispetto ad altri mercati. Lo scorso anno abbiamo avuto commesse importanti, che hanno portato a un aumento del fatturato nell'ordine di due cifre. Riteniamo di riuscire a mantenere questo trend positivo, siamo molto orientati verso l'estero, perché il mercato nazionale al momento non è molto dinamico».
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Pompe di calore con manutenzione da remoto
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Fulvio Stradijot
responsabile commerciale GeoSun www.geo-sun.com
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eoSun è il distributore italiano del brand austriaco iDM Energiesysteme, specializzato in pompe di calore, sia ad aria che geotermiche, con cui collaboriamo da più di 40 anni. Sono prodotti affidabili, in grado di offrire comfort costante con il minor consumo energetico, per impianti di ogni dimensione, da 2 kW a 1,5 MW di potenza termica. Queste soluzioni sono dotate di dispositivi intelligenti in grado anche di anticipare le previsioni meteorologiche e adattare i fabbisogni energetici alle abitudini individuali. In più, essendo connesse in rete, sono gestibili dal nostro ufficio in remoto. I tecnici, inoltre, hanno la possibilità di consultare tutto lo storico della macchina fino ai due anni precedenti. La nostra rete di vendita è presente in tutta Italia, supportata da una struttura di 40 centri assistenza. Klimahouse è la prima fiera digitale a cui partecipiamo: siamo sempre stati presenti alla manifestazione e volevamo esserci anche quest'anno. Il 2020 è stato un anno eccezionale per l'azienda, che ha raggiunto risultati inaspettati. Il 2021 sembra essere partito bene, anche se resta da capire quanto inciderà sull'economia generale la crisi innescata dalla pandemia. Per il mercato dell'edilizia il superbonus mi lascia alquanto perplesso: c'è ancora troppa confusione e, se si legge tra le righe, non è poi così facile mantenere quanto promesso. In ogni caso ci sono troppi incentivi diversi. Se vogliamo davvero perseguire obiettivi di sostenibilità e riqualificazione, è necessario semplificare».
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Progetti per energia rinnovabile e geotermia Luc Pockelé
ingegnere e titolare di Red www.red-srl.com
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ed si occupa di efficienza energetica, monitoraggio energetico e microclimatico in edifici e beni culturali, e consulenza per piccole e medie aziende. L'azienda è nata nel 2006 come spin-off del Cnr nel campo della sperimentazione e monitoraggio del microclima, poi si è evoluta nel campo della geotermia e dell'energia rinnovabile. Operiamo prevalentemente in Veneto, ma siamo anche partner di diversi progetti europei di ricerca, come Europei FP7 e Horizon 2020, che ci permettono di operare anche all'estero. Abbiamo casi studio e progetti in Belgio, Spagna, Romania, e altri Paesi. Abbiamo deciso di essere presenti a Klimahouse, un po' per curiosità nei confronti dell'edizione digitale, un po’ perché vorremmo sviluppare dei nuovi contatti. L'anno scorso avevamo già partecipato alla manifestazione presentando il progetto europeo Innowee, di cui siamo stati partner, dedicato alla ricerca di soluzioni per il riciclaggio dei rifiuti provenienti dall'attività di costruzione e demolizione di edifici».
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rea 3, A human motion lab, è nata nel 2009, si è insediata nel Parco tecnologico scientifico di Porto Conte Ricerche, in provincia di Alghero, un hub tecnologico della regione Sardegna all’interno di un parco naturale molto bello. Ci occupiamo di due temi fondamentali: lo sviluppo tecnologico di tutto ciò che concerne il movimento umano (sport, disabilità, wellness, fitness e riabilitazione); l’altro tema si collega al mondo dell’architettura e dell’interior design, riprendendo le conoscenze di queste discipline per applicarle al wellness degli spazi architettonici. Lavoriamo a fianco degli architetti con un servizio di consulenza volto a dare risalto al ruolo della persona nello spazio architettonico. Siamo nati come sviluppatori di tecnologia, con un progetto in collaborazione con l’Università di Sassari e alcuni consulenti specializzati nelle aree illuminotecnica e olfattiva: una tecnologia che trasforma il suono ambientale in transizioni dinamiche luminose, per coinvolgere gli utenti in un’esperienza multisensoriale in grado di intensificare le sensazioni di benessere psicofisico. Per fare un esempio, in un centro benessere verosimilmente vogliamo creare un ambiente rilassante, anche grazie alla musica zen di sottofondo: possiamo andare oltre e accompagnare la melodia con un’illuminazione dinamica personalizzata che contribuisca a diffondere l’effetto desiderato, magari completando il tutto con sensazioni a livello olfattivo. L’applicazione
di questa tecnologia è rivolta al B2B, dunque ad altre aziende produttrici che vogliano utilizzarla per i propri prodotti di design, oppure per impianti di illuminazione smart. Il progetto di ricerca è terminato solo pochi mesi fa, quindi abbiamo cominciato solo adesso a promuoverci sul mercato, sia verso architetti e progettisti, sia verso potenziali aziende partner, con lo scopo di trasformare il nostro prototipo in un prodotto. Questa edizione digitale di Klimahouse è stata una delle prime occasioni per confrontarci con i nostri potenziali clienti-partner: cerchiamo collaboratori che condividano con noi la sensibilità su queste tematiche. La regione Sardegna ci ha spinto a partecipare a questo evento, una bella vetrina per la nostra offerta e anche la prima vera e propria fiera digitale, nel settore delle costruzioni, alla quale abbiamo presenziato. Alle persone empatiche (ma non solo) manca il potersi incontrare dal vivo per stabilire un contatto fisico con i propri interlocutori, nondimeno il digitale offre opportunità interessanti e la comodità di partecipare dalla propria casa. Per noi nel 2020 sono saltate molte opportunità, ma non ci siamo fermati per nulla. Quest’anno confidiamo di trovare partner interessati a portare avanti un progetto comune e innovativo, focalizzato sul benessere a tutto tondo dell’essere umano».
Tutto per la Passivhaus Maria Grazia Novo
architetto specializzato nella progettazione di Passivhaus www.mariagrazianovo.it
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el 2005 ho voluto provare con mano la progettazione secondo gli standard Passivhaus e ho realizzato la casa in cui vivo secondo questa filosofia, per poter verificare personalmente la funzionalità e l’efficacia del sistema. Nel 2008 ho costituito l’associazione IG Casa Passiva Piemonte, con cui organizziamo iniziative, convegni e corsi di formazione per le stesse imprese. Tre anni fa l'associazione ha aderito alla Federazione Italiana Passivhaus, a sua volta diventata membro dell'International Passive House Association. Klimahouse è stata una bella esperienza: è la prima fiera digitale a cui ho partecipato come visitatore e mi è piaciuta molto. Ho avuto modo di avere incontri B2B diretti, senza perdere di vista il mio lavoro. Solitamente in fiera ricerco prodotti innovativi che possano risolvere le difficoltà che si presentano in cantiere. Per esempio, per le case di nuova costruzione, già da qualche anno sto utilizzando un isolante che permette di annullare il ponte termico già in partenza, oppure un prodotto liquido, utilizzato a spruzzo o a pennello, che consente di sostituire l'intonaco, completando velocemente la tenuta all'aria della casa. Rispetto a quando ho iniziato a occuparmi di Passivhaus, devo dire che le aziende si sono evolute moltissimo, ci sono prodotti davvero innovativi, anche sul fronte della sostenibilità e del benessere. Noto, però, ancora una certa discrepanza rispetto alle competenze di maestranze e professionisti. Oggi giorno si parla
tanto di efficienza energetica e case in classe A, ma è importante verificare sempre i reali requisiti dell'edificio. Non sempre quello che viene proposto in classe A, poi lo è davvero. Invece, se una casa è costruita secondo gli standard Passivhaus è sicuramente in classe A. La pandemia ha permesso alle persone di essere più consapevoli di che cosa vuol dire vivere la propria casa e condividere gli ambienti. Ci sarà dunque sempre più bisogno di ristrutturare, e in prospettiva rendere le abitazioni salubri e passive».
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Buone prospettive per isolanti e pannelli metallici Gianluca Rigamonti
key account e technical advisor di Manni Green Tech www.mannigroup.com
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a azienda di famiglia Manni è diventata una famiglia di aziende. Operativa nel mercato dell'acciaio e delle soluzioni isolanti, nel corso dell'ultimo decennio si è indirizzata anche verso un settore innovativo, quello dei semilavorati a freddo, creando la divisione Green Tech. L'evoluzione nel mondo dell'acciaio ha avuto un'accelerazione significativa in questi anni e notiamo un grande interesse verso le nuove tecnologie. A Klimahouse Manni Group ha partecipato con la divisione Isopan, leader nella produzione di isolanti e pannelli metallici per facciate ventilate, oggi di grande attualità. È stato interessante parlare con progettisti e Klimahouse è stata un'opportunità in un momento non facile per le pubbliche relazioni. Di sicuro l'edizione digitale è un format che può crescere e speriamo abbia lo sviluppo che merita. Ci è già capitato di partecipare a eventi di questo tipo e stiamo sfruttando al massimo la comunicazione. Anche perché il 2020 è stato un anno particolare: abbiamo lavorato molto per non registrare perdite e siamo riusciti a recuperare, anche grazie alla tecnologia innovativa che proponiamo sul mercato. I trend fanno presagire uno sviluppo anche per il prossimo anno, grazie anche ad alcune novità che abbiamo in programma. Nel corso della primavera lanceremo un nuovo sistema modulare di blocchi costruttivi antisismici ad alte prestazioni energetiche e acustiche, e stiamo investendo molto sulla parte architettonica e di design».
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Il 2021, sfida positiva
Il digitale è il nuovo mondo
Cristian Chinello
Francesco Garolfo
uesta edizione digitale di Klimahouse è stata per noi di Isotex un “esperimento” che, come altre fiere digitali a cui l'azienda ha partecipato, soprattutto all'estero, ha cambiato il modo di esporre i propri prodotti. Isotex ha sempre partecipato a questa importante manifestazione in quanto, in Italia, ha un'ottima visibilità in tema di risparmio energetico ed è la piazza perfetta per presentare materiali innovativi come il nostro sistema costruttivo costituito da blocchi cassero e solai in legno cemento, con cui sono state realizzate oltre 400.000 abitazioni in Europa. Nonostante sia un sistema costruttivo innovativo, Isotex è sul mercato dal 1946, anno in cui il blocco è stato brevettato in Germania. Negli anni, Isotex ha maturato una notevole storicità e feedback positivi diventando Leader in Europa nella produzione di blocchi cassero e solai in legno cemento. Uno dei punti di forza del sistema costruttivo Isotex è che, con un’unica operazione di posa semplice e veloce, è possibile soddisfare tutti i requisiti delle costruzioni odierne: sicurezza antisismica, resistenza al fuoco, isolamento termo-acustico, eccellente inerzia termica e sostenibilità ambientale. Di conseguenza l’edificio Isotex diventa più prestazionale e meno costoso. Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, il 2020 è stato un anno positivo e i progetti in corso sono stati portati a termine. Siamo ottimisti per il 2021 anche grazie alla spinta innescata dal superbonus 110% che rappresenterà un ulteriore sviluppo per il mercato delle costruzioni».
o lavorato tanti anni nel settore dell'energy management e negli ultimi anni mi sono avvicinato al mondo dell'edilizia. Attualmente lavoro su progetti con il superbonus 110%. Abbiamo fatto un po' di contratti, stiamo procedendo con la progettazione di dettaglio prima di avviare i cantieri. Il superbonus sta suscitando davvero molto interesse e le richieste sono tante, soprattutto tra privati proprietari di villette e condomini, anche medio-grandi. È una partita molto complessa, ci vogliono competenze che vanno oltre l'edilizia. Il 2020 è andato molto bene, ho avuto diverse soddisfazioni professionali soprattutto nell'ambito della ricerca applicata, mentre la seconda parte dell'anno l'ho dedicata a organizzare la nuova attività per la progettazione delle iniziative inerenti il superbonus. Il 2021 sarà l'anno di raccolta degli investimenti fatti. Ho deciso di visitare Klimahouse per conoscere nuovi prodotti e tecnologie innovative e confrontarmi con le aziende leader del mercato. Il format della fiera digitale non mi è nuovo, ho partecipato ad altre iniziative di questo tipo, che ritengo molto interessanti e meno dispersive rispetto alla fiera in presenza, grazie alla possibilità di pianificare gli incontri B2B. Certo, si perde il contatto diretto con le persone, ma forse ci stiamo abituando a questa modalità di lavoro. Credo che in futuro questi format digitali prenderanno sempre più piede, almeno il 50% degli eventi sarà organizzato così».
head of foreign market Isotex www.blocchiisotex.com
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ingegnere
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Consumi energetici monitorati sul cellulare Domenico Scianguetta
responsabile sales international Tecno www.tecnosrl.it
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ondato nel 1999, il gruppo Tecno opera nel settore energia e accise. Dal 2005 è una Esco accreditata presso l’Authority per l'energia e offre servizi di consulenza e soluzioni di risparmio energetico per aziende di grandi, medie e piccole dimensioni. La
digitalizzazione, l'internazionalizzazione e la costante attività di ricerca e sviluppo hanno permesso di posizionarci tra i big player nel mercato nazionale. Oggi Tecno opera sul mercato italiano ed estero, fattura 18,6 milioni di euro, conta 3.600 clienti e 6.900 contratti attivi, con una crescita media del 20%. C'è un vivo interesse per i temi della digitalizzazione e del risparmio energetico. Il 2020 è andato molto bene e ci auguriamo che l'incremento rimanga costante, sperando di poter ripartire quanto prima per mostrare le nostre novità anche all'estero. Tra le varie soluzioni che proponiamo c'è KontrolOn, un innovativo sistema di monitoraggio energetico, controllo della produzione e dei consumi degli impianti.
KontrolOn consente infatti di monitorare la produzione e i consumi energetici di qualsiasi stabilimento produttivo in tempo reale, grazie a un'interfaccia disponibile sia su computer sia su cellulare. Attraverso una serie di sensori installati in azienda, siamo in grado di rilevare i dati provenienti dagli strumenti di misurazione, verificare eventuali errori e anomalie, e capire se l'impianto è più o meno efficiente. Tecno offre la possibilità di testare gratuitamente il kit KontrolOn per tre mesi, al termine dei quali propone un report dei risultati dell'attività di monitoraggio. È la prima volta che partecipiamo a Klimahouse: nel complesso la fiera è andata bene e abbiamo sviluppato contatti interessanti».
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Pompa di calore con il superbonus Laura Scandolara
responsabile marketing and communication MyDATEC, Gruppo Telema www.it.mydatec.com
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yDATEC è un brand del Gruppo Telema specializzato nella produzione e commercializzazione di sistemi per la climatizzazione dell'aria, sia per il mercato residenziale sia per il piccolo terzia-
Torna la voglia di natura Filippo Palazzolo
architetto, specializzato in bioarchitettura
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ono libero professionista e titolare dello studio Architetto Filippo Palazzolo, con sede a Cinisi, in provincia di Palermo. Il mio studio è specializzato nella progettazione secondo i criteri della bioarchitettura e della sostenibilità. Inoltre, sono consulente energetico CasaClima e collaboro a livello professionale e accademico con le
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rio. Partecipiamo da sempre a Klimahouse: crediamo molto nella fiera, da cui abbiamo avuto sempre buoni riscontri, e quest'anno non volevamo mancare all'edizione digitale. È una bella sfida ed è stata l'occasione anche per presentare ElisAir, una pompa di calore aria/aria con ventilazione meccanica controllata termodinamica, molto versatile, in grado di riscaldare, raffrescare, ventilare, deumidificare e sanificare gli ambienti, garantendo un ricambio costante dell'aria. La macchina non dispone di unità esterna, quindi ha tutti i requisiti per diventare il nuovo standard per la qualità dell'aria e il comfort ambientale. I nostri tecnici hanno inserito in questa macchina tutto ciò che i nostri clienti ricercavano. In più, oltre al monitoraggio
costante delle portate e all'assistenza costante da remoto, tra i vantaggi di ElisAir c'è anche la possibilità di rientrare negli interventi che danno accesso gli incentivi fiscali del superbonus 110%. Klimahouse è la prima fiera digitale a cui partecipiamo: penso che stia funzionando abbastanza bene, anche se non è come incontrarsi di persona. Comunque negli anni futuri l'edizione virtuale potrebbe essere unita alla fiera in presenza, magari con salottini per attivare incontri online, in modo da raggiungere persone da tutta Italia. Per MyDATEC il 2020 non è andato male, anche se ci aspettavamo qualcosa di diverso. Per il 2021 siamo più ottimisti: abbiamo presentato ElisAir, i cantieri sono aperti, si lavora, per cui pensiamo in positivo».
università di Palermo, Roma 3 e E-campus. Quella per la progettazione sostenibile è una passione nata in giovane età e che continuo a portare avanti, mettendo in pratica le mie conoscenze e le competenze maturate come consulente energetico ed esperto in bioarchitettura. Nel 2019 ho cominciato varie collaborazioni con il settore della pubblica amministrazione salvando parte del fatturato: nel 2020 infatti la committenza privata si è ridotta del 50%. In ambito italiano, dopo un primo slancio negli anni Ottanta, la bioarchitettura è stata un po' dimenticata. Oggi, invece, complice anche la crisi pandemica, sta aumentando la consapevolezza che vivere in un ambiente salubre è una scelta primaria. E Klimahouse è l'unica realtà fieristica in Italia che porta avanti determinate posizioni.
Se qualche anno fa, pur di portare avanti un concetto di riqualificazione energetica a tutti i costi, si proponevano anche materiali poco sostenibili, oggi invece ci sono tantissime proposte di prodotti che rispettano la natura e l'uomo. Partecipo a questa fiera da sette anni, quest'anno per la prima volta in edizione digitale: è vero, manca il contatto umano, ma nella situazione attuale è l'unico modo per mantenere vivo l'interscambio culturale. Ho cercato di coinvolgere i colleghi del settore, committenti e le persone che mi conoscono per divulgare la mia partecipazione, soprattutto con i social. Mi auguro che il format digitale venga mantenuto anche quando si tornerà in presenza, perché è un modo per aumentare i contatti».
Sistema FIVPAV Riscaldamento a pavimento
Risparmio energetico grazie al sistema FIVPAV La riduzione dei consumi di energia degli edifici è un obiettivo inderogabile per preservare il nostro pianeta. Ciò è possibile migliorando l’efficienza del sistema involucro-impianti, adottando terminali da alimentare con fluidi a temperature basse d’inverno e alte d’estate, quali i sistemi radianti. Grazie al sistema FIVPAV, abbinato ad una pompa di calore ed ad un eventuale impianto fotovoltaico, si ottengono consumi energetici notevolmente ridotti.
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Una scatola protegge dal terremoto
In arrivo un nuovo pannello anti rumore Celine Estienny
Anna Impedovo
senior business developer Phononic Vibes www.phononicvibes.com
direttrice operativa Isaac www.isaacantisismica.com
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hononic Vibes è nata dalla ricerca di Luca D’Alessandro, durante il suo dottorato di ricerca presso il Mit (Massachusetts Institute of Technology). Siamo diventati una spinoff del PoliMi (Politecnico di Milano) nel 2018 e nel 2019 abbiamo ricevuto dei fondi d’investimento sia italiani che europei . Il nostro lavoro si rivolge a quattro macrosettori: appliances, automotive, infrastrutture ed edilizia, con importanti partner nei rispettivi ambiti. In particolare, ci occupiamo del problema del noise and vibration (rumore e vibrazione), dunque di isolamento e assorbimento. Riassumendo, l’isolamento si occupa di bloccare il suono tra due spazi mentre l’assorbimento si occupa del comfort acustico delle vibrazioni. La nostra ricerca parte dalla constatazione che le soluzioni esistenti sul mercato sono molto costose e sono principalmente legate alle prestazioni intrinseche dei materiali utilizzati. Invece, la nostra tecnologia dei metamateriali sfrutta le possibilità offerte dalla geometria dei prodotti, mettendo in secondo piano i materiali. Al momento abbiamo depositato 11 brevetti riconosciuti in Italia e a livello europeo. La collaborazione con Deutsche Bahn (l'azienda ferroviaria tedesca, ndr) per esempio, ha permesso di sviluppare un pannello assorbente da collocare accanto alle rotaie per limitare la propagazione delle vibrazioni alle costruzioni circostanti. È applicabile in brevi tempi e abbattendo i costi rispetto alle soluzioni
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tradizionali. Oppure, MetaWindow per il settore delle infrastrutture e cantieristica, caratterizzato da un alto livello di design e personalizzazione, in grado di integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante. Per il settore del building, invece, stiamo lavorando su un pannello per l’isolamento acustico degli interni, che però è ancora in fase di sperimentazione, costituito al 100% da Pet riciclato. Il nostro team è composto da tredici persone qualificate con un background tecnico, di design e management. Abbiamo già partecipato ad altre fiere in formato digitale in Italia, importanti per ampliare il matchmaking con altre aziende e i diversi utenti, per questo sono state delle belle esperienze. Abbiamo partecipato a Klimahouse perché condividiamo con la fiera i valori della sostenibilità, circolarità e comfort ambientale che passano anche attraverso il silenzio e la tranquillità, che sono la nostra principale missione. Per questo motivo abbiamo aderito alla sfida del Klimahouse Prize Awards, per la categoria start up».
saac è una start up che nasce a dicembre 2017, nel contesto del Politecnico di Milano. Oggi è un’entità a sé stante, anche se mantiene una stretta connessione con l’Università milanese. Abbiamo sviluppato, brevettato e realizzato il primo dispositivo smart per la protezione sismica degli edifici esistenti. Proponiamo, infatti, I-Pro 1, la prima tecnologia auto-adattiva, plug and play e one-size-fits-all per la protezione sismica: un dispositivo che, posizionato sull’ultimo piano degli edifici, in conformazione multipla (di norma due, quattro o sei dispositivi secondo le dimensioni dell’edificio e del livello di miglioramento sismico che si desidera ottenere) contrasta durante l’evento sismico il movimento della struttura, minimizzando l’ampiezza di oscillazione e riducendo così il rischio di danneggiamenti o crolli. Il funzionamento della macchina è semplice: si tratta di una massa che viene movimentata grazie a degli input inviati da un complesso algoritmo di nostra proprietà. Il punto di forza di I-Pro 1 è l’assoluta non invasività di questa soluzione, che garantisce un’installazione rapida che non richiede l’allontanamento degli abitanti dall’edificio. L’idea originale è nata dal Ceo della start up, Alberto Bussini, quando ancora studiava presso il dipartimento di ingegneria meccanica del Politecnico, il quale, per la stesura della sua laurea magistrale ha brevettato questo dispositivo insieme a uno dei professori. Attualmente, il prodotto I-Pro 1 è in fase di testing: a
Un hotel anche per i condomini Francesca Damiano
responsabile marketing e comunicazione Casaforte www.casaforte.it febbraio procederemo con le prime prove, utilizzando un prototipo posizionato su un edificio di tre piani in scala reale, presso l’Eucentre di Pavia, uno dei centri di ricerca sismica più rinomati a livello mondiale. La verifica sarà di tipo comparativo, tra due edifici in cemento armato posizionati su tavola vibrante, uno dei quali munito di I-Pro 1. Sebbene disponiamo già di dati ricavati da test numerici, ci sembrava giusto sperimentarne l’efficacia anche nella realtà tangibile. Abbiamo deciso di partecipare a Klimahouse perché pensiamo sia importante in edilizia rappresentare l’innovazione sul fronte della prevenzione sismica. Klimahouse è una fiera importante e, tra l’altro, è anche la prima vera e propria fiera digitale alla quale abbiamo partecipato come start up. Abbiamo sponsorizzato la nostra partecipazione all’evento coinvolgendo i nostri collaboratori e partner, anche attraverso l’uso dei social. Il 2020 ci ha inizialmente un po’ rallentato, ha reso necessario un adattamento alla nuova realtà dettata dal covid. Abbiamo dovuto riorganizzarci con i nostri fornitori e partner, per continuare a collaborare a distanza. Il 2021 ci auguriamo che sia il nostro trampolino di lancio nel mercato, appena terminata la campagna sperimentale #terremotoISAAC con il test presso Eucentre».
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asaforte nasce in Italia, dove è attiva come operatore di self storage dal 2000. Attualmente è leader di mercato per numero di impianti e di potenza del business, con più di 20 stabilimenti in Italia e altri 3 in Svizzera. Il servizio di self storage è molto conosciuto in America e in Nord Europa; in Italia è un servizio relativamente poco noto, che può essere però molto utile sia ai privati che alle aziende, che rispettivamente compongono il 60% e il 40% del nostro business. Nello specifico, i privati possono contare su un deposito sicuro per i propri oggetti più o meno ingombranti per fare spazio in casa, per esempio, in caso di trasferimenti o ristrutturazioni. Per le imprese e, in generale, per il mondo del business lo spazio che mettiamo a disposizione può essere utilizzato per far fronte a molteplici esigenze. Per esempio, come archivio per gli studi notarili, o magazzino per gli studi di architettura che portano avanti un progetto di riqualificazione e ristrutturazione per un cliente, ma anche in altri settori, come quello legato alla fornitura di merchandising. Per rimanere però nel settore edile, tra i nostri clienti troviamo più spesso artigiani, in particolare serramentisti, ma anche appunto gli studi di architettura. Il vantaggio principale del self storage è che, a differenza degli spazi regolati dai più tradizionali contratti di affitto, viene azzerato il processo burocratico: grazie alla flessibilità garantita del servizio, si sceglie la durata del rapporto, anche per periodi molto brevi,
ed è permesso l’accesso autonomo in spazi videosorvegliati e allarmati, senza tralasciare l’aspetto dell’economicità grazie all’assenza di burocrazia e di canoni. Per questo motivo ci piace utilizzare l’espressione «hotel delle cose», proprio perché l’idea è utilizzare lo spazio che serve per il tempo necessario, proprio come quando pernottiamo in un hotel. Partecipiamo alla fiera Klimahouse perché abbiamo da poco aperto il nostro ultimo impianto a Bolzano, vicino alla fiera, in un punto di grande interesse strategico dove il nostro servizio si inserisce molto bene, in quanto è vicino sia alla zona industriale che a zone residenziali. Per quanto riguarda queste ultime, abbiamo stipulato delle offerte ad hoc per i condomini, specie per quelli più moderni dove solitamente si dispone di spazi minori: con pochi euro al giorno ogni condòmino può disporre un proprio spazio extra presso Casaforte. Anche per noi Klimahouse è la prima fiera digitale alla quale partecipiamo. Per promuoverci ci siamo attivati mettendoci in comunicazione con la Camera di commercio di Bolzano e attraverso i diversi canali di comunicazione, anche su quotidiani alto-atesini e devo dire che la nostra attività sta suscitando un grande interesse. Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile ma, dal punto di vista del fatturato è stato di crescita per il nostro settore, anche a causa purtroppo della crisi che ha costretto moltissime realtà a riorganizzare gli spazi o addirittura delocalizzare. Per questo cerchiamo di venire incontro il più possibile ai nostri clienti. Anche i privati hanno dovuto rimodulare i propri spazi domestici in base alle nuove esigenze che si sono manifestate in questo scenario di cambiamento. Nel 2021 ci aspettiamo di mantenere il nostro impegno di aprire almeno altri quattro impianti sul territorio nazionale».
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KLIMAHOUSE - LE INTERVISTE
Più domotica per tutti Ingrid Rudi
marketing and sales WiDom www.widom.it
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eDom produce e propone dispositivi di domotica wireless basati sul protocollo universale Z-Wave, che ne permette l’integrazione con tutti gli impianti e dispositivi domestici esistenti, senza interventi sulle murature. In pratica, trasformiamo un impianto già esistente in un impianto domotico che dà funzionalità di automazione alla casa. La nostra produzione è iniziata nel 2012, e si focalizza sulla gestione del comfort della casa. Solo per fare un paio di esempi, consente di gestire da remoto le luci, l’apertura delle tapparelle o la regolazione dell’umidità dell’aria. Non solo maggiore comfort per tutti gli utenti, ma un valido aiuto per le persone con una ridotta capacità motoria, oppure per tenere sotto controllo un’abitazione da remoto, per motivi di sicurezza. Ma non solo: un’altra funzionalità molto interessante è quella legata al monitoraggio dei consumi, che si inserisce pienamente nel raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico: aiuta a calcolare il costo di ogni utenza e aumenta la sensibilità verso il tema del risparmio energetico. I nostri principali clienti sono i distributori e gli installatori, ma vorremmo rivolgerci anche agli utenti finali, per ricevere feedback direttamente da chi sfrutta le tecnologie che mettiamo a disposizione. Lavoriamo anche insieme ad altre aziende che, per vari motivi, sono interessate a implementare le funzionalità dei nostri prodotti nella loro offerta. Al momento, i nostri clienti si trovano per la maggior parte all’estero: l’Italia è un mercato anco-
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ra nuovo e gli stessi installatori non hanno ancora preso confidenza con questi sistemi, che magari percepiscono come tecnologie difficili da manutenere nel tempo. D’altra parte, gli utenti finali iniziano a chiedere queste soluzioni con sempre più insistenza, anche spinti dalla rapida diffusione degli assistenti vocali. Abbiamo risposto alla chiamata di Klimahouse perché i nostri prodotti si integrano alla perfezione con i sistemi residenziali o ai progetti architettonici, sia perché il tema dell’efficienza energetica e del comfort ci vede pienamente coinvolti con la nostra proposta sul mercato. È la prima fiera digitale alla quale partecipiamo e a livello commerciale abbiamo scelto di affidarci alla proposta dell’ente fiera e ci siamo trovati molto bene, concentrando i nostri sforzi sugli utenti presenti all’evento, dai quali riteniamo di aver ricevuto un’ottima risposta. Nel 2020 non abbiamo avuto difficoltà o interruzioni, abbiamo continuato a lavorare come sempre, e per il 2021 ci aspettiamo un incremento, visto l’interessante sviluppo sul mercato previsto per questi sistemi. Sperando di lasciarci alle spalle al più presto il clima di grande incertezza che ha caratterizzato l’anno appena terminato».
La magia di traformare l'aria in acqua Luca Bravo
sales and marketing business development Seas Sa www.seas-sa.com
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eas (Societé de l’eau aérienne suisse) è una azienda ingegneristica che costruisce macchinari che estraggono l’umidità dell’aria per trasformarla in acqua. Una risorsa importantissima, che può essere destinata a vari usi: zootecnico, agricolo, industriale e civile, dunque persino per l'acqua potabile. L’obiettivo che inizialmente ci siamo posti, dalla nostra fondazione avvenuta nel 2010, era riuscire a produrre acqua in ambienti difficili, attraverso l’installazione di macchine in aree colpite da terremoti, calamità naturali, o altri gravi eventi che rendono complicato l’approv vigionamento. Nel processo e nelle applicazioni è richiesto spesso anche il trattamento dell'acqua al fine di fornirla secondo specifica richiesta del cliente. Attualmente operiamo in tutto il mondo. Nel 2020, abbiamo installato il primo macchinario in Italia, in un palazzo di Roma. Chi abita in quel complesso non ha più bisogno di comprare bottiglie di plastica, un vantaggio non solo in termini ambientali, ma chiaramente anche economici. I nostri sistemi si estendono anche sul piano energetico: possono garantire acqua calda e, allo stesso tempo, aria raffrescata a una temperatura di 24 gradi. Altre applicazioni della tecnologia di Seas sono già in funzione in giro per il mondo: abbiamo un macchinario a Rubì (Perù), che produce acqua iperdistillata per la pulizia di un impianto 600 mila
Ricarica hi-tech per monopattini Silvio Sottocorno
pannelli fotovoltaici. Questa tecnologia ha trovato riscontro prima all’estero, soprattutto nei Paesi meno sviluppati. Ciò dipende dal fatto che in Italia, purtroppo, spesso l’acqua viene considerata una risorsa infinita: ovviamente non è così, e ne sanno già qualcosa alcune Regioni geograficamente più colpite dal caldo e dalla siccità. La nostra offerta attualmente è rivolta a grosse aziende, ma anche a Regioni e Stati, richiede un investimento iniziale che, però, garantisce un risparmio negli anni, e necessita di una scarsa manutenzione. Klimahouse Digital Edition è la prima fiera in formato digitale alla quale partecipiamo. Solitamente presenziamo alle fiere internazionali negli Stati in cui gli eventi fieristici in presenza sono stati confermati. Abbiamo contattato personalmente molte aziende e così siamo riusciti a organizzare diversi meeting. Il 2020 è andato bene, in particolar modo per l’altra business unit aziendale focalizzata sulla sanificazione (in particolare, tunnel di sanificazione). L’airto-water si è mantenuto stabile. Rispetto al 2019, abbiamo ottenuto un incremento di fatturato del 5-6%. Per fortuna possiamo contare su un mercato globale, che ci permette di sfruttare i plus di ogni nazione. I tre Stati protagonisti del 2020 sono stati Italia, Turchia ed Emirati Arabi. Nel 2021 ci aspettiamo che qualche stato possa ripartire prima di altri, come l’Australia, dove in passato abbiamo già installato un nostro macchinario».
fondatore e amministratore Groen Akkedis www.groenakkedis.com
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iamo una start up originaria di Bergamo. Per cinque anni abbiamo fatto parte dell’incubatore d’impresa all’interno del Polo per l’Innovazione tecnologica di Dalmine e nel luglio del 2019 abbiamo fondato Groen Akkedis, società che si occupa di sistemi rinnovabili. Nello specifico, proponiamo dispositivi elettronici per aumentare l’efficienza energetica. Siamo proprietari di un brevetto che introduce un nuovo modo per usare l’energia rinnovabile: un sistema di dimensioni ridotte che punta a soddisfare i bisogni di autoconsumo, calibrato dunque sulle reali necessità dell’utilizzatore, che permette di azzerare le pratiche burocratiche offrendo una miscelazione tra una fonte principale, normalmente la rete, e l’energia prodotta da un impianto di energia rinnovabile. Dal 2020, inoltre, con la nostra tecnologia produciamo anche colonnine di design per ricaricare le bici elettriche e i monopattini. A differenza delle classiche colonnine che sfruttano soltanto l’energia fornita dalla rete, queste si avvalgono di una struttura per la produzione di energia rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici. Stiamo cercando aziende partner per accoppiare la nostra tecnologia con i sistemi di produzione di energia rinnovabile. I nostri clienti tipo, invece, sono il B2B e l’ente pubblico, nell’ambito delle costruzioni sostenibili di piccole dimensioni. Proponiamo, poi, Energy Optimizer, un prodotto specifico da inserire all’interno di altri dispositivi per renderli green, come distributori di bevande ma anche pannelli infovisuali, pubblicitari a
led. Abbiamo deciso di partecipare a questa manifestazione perché sicuramente è una delle più prestigiose nell’ambito della sostenibilità, e siamo anche stati attirati dalla possibilità di potervi presenziare da remoto. Anche per noi è stata la prima fiera digitale: in passato abbiamo partecipato a molte fiere in presenza perché sono un’ottima occasione per ricevere feedback dal pubblico. Affianchiamo sempre un’attività di marketing alla partecipazione a eventi fieristici e abbiamo informato i nostri contatti tramite newsletter. Klimahouse Digital Edition a nostro avviso è interessante, la piattaforma funziona bene anche se il contatto umano è insostituibile. Serve una preparazione diversa rispetto alle fiere in presenza, ma pensiamo che in un futuro l’integrazione omni-canale possa portare alla possibilità di aumentare di gran lunga le possibilità di fare business. Il 2020 è stato per noi un anno di incubazione, dal 2021 ci aspettiamo di introdurci nel mercato con le nostre soluzioni e i primi giorni del nuovo anno ci stanno facendo ben sperare».
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Pronti alla sfida delle ristrutturazioni
Ripartiamo con due pannelli Pasquale D'Andria
Chiara Piccini
direttore dipartimento tecnico e marketing Ursa Italia www.ursa.it
communication manager Rockwool Italia www.rockwool.it
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limahouse rappresenta una manifestazione storica per Rockwool, a cui l'azienda partecipa da tanti anni. Un evento che sancisce l'inizio dell'anno e un momento di incontro professionale sui temi della progettazione attenta al risparmio energetico. Anche quest'anno abbiamo voluto rinnovare la nostra fiducia a Klimahouse, nonostante il format della fiera digitale, che per noi è una novità. Non siamo nuovi, invece, al mondo online: infatti, nel corso del 2020 abbiamo organizzato o sponsorizzato numerosi webinar ed eventi in rete, con possibilità di esporre prodotti e organizzare appuntamenti con i professionisti. Crediamo molto nella formazione e nell'incontro one-to-one, per offrire supporto concreto alla progettazione. I risultati sono stati molto buoni e abbiamo avuto migliaia di partecipanti. Per questo abbiamo deciso di supportare Klimahouse come sponsor e presenziare con un talk di 60 minuti sul tema del superbonus e delle soluzioni Rockwool per realizzare edifici efficienti, sia in caso di ristrutturazioni che di nuove costruzioni. L'azienda è leader mondiale nella produzione di lana di roccia e propone un'ampia gamma di soluzioni isolanti per l'edilizia, pannelli per il rivestimento di facciate e controsoffitti acustici. Dato che nel territorio di Klimahouse, l'Alto Adige, è molto radicata l'edilizia in legno, abbiamo deciso di presentare la case history delle torri realizzate a Rovereto, di cui una, con i suoi nove piani, rappresenta di
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fatto l'edifico in legno più alto d'Italia. Per l'azienda è una referenza molto importante, che ha visto l'impiego di svariate soluzioni Rockwool, sia in facciata che in copertura: i pacchetti, che si sposano alla perfezione con la tecnologia degli edifici in legno, possono però essere utilizzati anche in interventi di ristrutturazione o per l'isolamento di edifici realizzati con altri sistemi costruttivi, proprio a dimostrazione della loro versatilità e performance. Il 2020 ha posto tutti davanti a sfide inaspettate: l'azienda ha risposto in maniera rapida ed efficiente offrendo a tutti i dipendenti la possibilità di lavorare da remoto e sfruttando la tecnologia digitale oggi a disposizione. Siamo riusciti a ripianificare gran parte delle attività con risultati molto buoni. Inoltre, l'introduzione del superbonus e il fermento che si è generato attorno al tema della riqualificazione ha dato una grossa spinta al mercato, tanto che il 2020 si è chiuso con numeri perfettamente allineati agli anni precedenti, risultato assolutamente non scontato visto lo stop del lockdown. Siamo molto contenti e abbiamo puntato proprio sul tema delle ristrutturazioni per le attività di comunicazione nel 2021, lanciando anche campagne ad hoc per i professionisti e i privati. Crediamo, infatti, che il mercato della riqualificazione sarà alla base della ripartenza del Paese, riuscendo a rimettere in moto l'economia non solo delle aziende produttrici, ma di tutta la filiera e delle imprese di costruzione a livello locale».
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rsa Italia fa parte di Ursa International e opera all'interno del Gruppo Xella. In tutta Europa conta 13 stabilimenti di produzione di isolanti termici e acustici, in particolare in lana minerale e polistirene estruso. In Italia Ursa ha una realtà produttiva molto importante di polistirene estruso situata a Bondeno, in provincia di Ferrara: uno stabilimento nuovo, ricostruito dopo il sisma dell'Emilia Romagna e inaugurato nel 2015, che oggi dispone di due linee di estrusione estremamente moderne e tecnologiche che permettono all'azienda di produrre materiali performanti e innovativi. Ursa è in Italia ormai da 20 anni, la rete commerciale è ben inserita nel mercato, ma non ci fermiamo alla vendita del materiale: cerchiamo di instaurare con i progettisti, le imprese e i distributori un filo continuo di collaborazione che ci porta a giocare il ruolo di promotori di soluzioni tecnologiche. In particolare a Klimahouse abbiamo presentato due nuovi prodotti per risolvere i problemi dell'involucro, anche in ottica di incentivi fiscali per il superbonus 110% e la riqualificazione energetica. Il primo è Ursa Terra 62/Vr, un pannello in lana minerale, idrofobo e incombustibile, ideale per facciate ventilate, caratterizzato da reazione al fuoco Euroclasse A1. Per le coperture invece abbiamo proposto il prodotto Ursa Maior S27P in schiuma plastica estrusa, caratterizzato da una conducibilità termica molto bassa, cioè 0,027 W/mK costante per
tutti gli spessori disponibili. Entrambi i prodotti sono conformi ai Cam e certificati da organismi esterni per la conformità di utilizzo di materiale riciclato. A Klimahouse l'azienda ha però partecipato anche con Isola Ursa, programma di interventi e conferenze sui temi della sostenibilità. Siamo riusciti a realizzare due programmi distinti, uno per gli studenti delle scuole medie superiori e degli istituti tecnici, l'altro per i professionisti, con contributori di primo livello dal mondo della progettazione, dell'imprenditoria, dell'architettura, che hanno realizzato interventi in forma di pillole video, in onda durante il palinsesto della fiera, a disposizione degli utenti anche dopo l'evento sul sito www.isolaursa. it. Sono molto contento dei risultati e del riscontro che abbiamo ricevuto in termini di visualizzazioni e di condivisioni sui social. Ci aspettiamo un 2021 importante perché crediamo molto negli strumenti che lo Stato ha messo a disposizione per far ripartire l'edilizia. All'inizio ci sono state difficoltà per sciogliere dubbi e incertezze, ma siamo sicuri che il 2021 e i prossimi anni saranno in crescita. Il 2020 ha avuto una recessione importante, anche se siamo riusciti ad avere buoni risultati, c'è tanta voglia di ripartire e continuiamo a investire in tecnologia e innovazione per trovare soluzioni sempre più performanti e sostenibili».
Coltivare a casa Alessandro Grampa fondatore Hexagro www.hexagro.io/it
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ono uno dei fondatori di Hexagro, società che si occupa di agricoltura verticale: una start-up innovativa che da oltre cinque anni sviluppa tecnologie nel settore dello urban farming, con l’obiettivo di riconnettere l’uomo alla natura attraverso l’alimentazione. Costruiamo sistemi modulari che possano essere installati all’interno di ogni spazio costruito, sia indoor che outdoor. A Klimahouse abbiamo presentato una linea di piattaforme per l’agricoltura verticale di design, destinata agli spazi commerciali e, perché no?, anche residenziali: Living Farming Tree, caratterizzata da un design biofilico, cioè ispirato alla natura. Disponibile in tre diversi kit che corrispondono ad altrettante dimensioni (rispettivamente, da 24, 42 o 78 piante), Living Farming Tree può ospitare una grande varietà di colture, da germogli e insalate fino alle erbe aromatiche o piante da piccoli frutti. Può essere installato negli uffici, all’interno di aree relax o negli spazi comuni e, oltre a essere gradevole esteticamente, è un valido strumento per monitorare il livello di salubrità degli spazi che lo ospitano, grazie alla piattaforma automatizzata e integrata Iot, che monitora e raccoglie dati sulla qualità dell’ambiente circostante. L’utente finale e utilizzatore può contare su un sistema che produce verde edibile, completamente automatizzato, che raccoglie dati sull’ambiente con l’obiettivo di aumentare il comfort ambientale come è previsto, per esempio, nelle certificazioni Well per il benessere indoor. Da sempre siamo attivi nel portare un sistema alimentare
più giusto e sostenibile e queste tecnologie si stanno diffondendo sempre di più nei Paesi già sviluppati dove esiste e, si prevede, esisterà sempre di più, una scarsità di spazio disponibile per l’agricoltura, in rapporto alla popolazione. Il nucleo centrale della nostra squadra è composto da una decina di professionisti, ma collaboriamo con molti partner esterni. I nostri clienti si trovano soprattutto a Milano e nel Centro-Nord Europa, ma anche in California, dove il tema dell’indoor wellness si è diffuso già prima del covid-19. Essendo una start up innovativa abbiamo già partecipato a diverse fiere digitali, in particolare fuori dai confini nazionali. Anche se in formato digitale, il concetto di fiera è legato alla scoperta di prodotti innovativi, per trovare ispirazione e conoscere persone: per questi motivi abbiamo deciso di partecipare al Klimahouse di Bolzano. Penso che in questa prima edizione la parte di networking a volte sia mancata un po’, bisognerebbe pensare a un modo per coinvolgere in prima persona i partecipanti, non solo rilegandoli a un ruolo più passivo con la proposta di video di presentazione dei prodotti. Per esempio, creando uno spazio di confronto diretto. Il 2020 per noi è andato abbastanza bene, a parte il primo periodo di lockdown in cui molti spazi commerciali, hotel e uffici sono stati chiusi, ovvero i nostri clienti-target. Sempre nel 2020 abbiamo lanciato Poty, un prodotto per urban farming, un orto verticale da balcone che vendiamo via e-commerce, che ci ha permesso quasi di raddoppiare il fatturato rispetto al 2019 e ci ha reso molto soddisfatti».
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Franco Gianturco
Più luce con i tubolari
Le virtù della finitura fotocatalitica
Lorenzo Gallo
Franco Gianturco
responsabile tecnico-commerciale Infinity Motion www.infinitymotion.com
presidente 2G NanoTech
e Maicol Buggea sales manager www.2gnanotech.com
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G NanoTech si propone come distributore italiano di Fn-Nano, multinazionale con sede in America e a Praga, che produce rivestimenti fotocatalitici. Non si tratta di vernici, ma prodotti liquidi che vengono applicati sulle pareti, sia in interno che in esterno, e formano un rivestimento dalla elevata capacità autopulente, in grado di purificare l’aria da sostanze nocive, con effetto antimicrobico e antiodore. La fotocatalisi è attivata dai raggi Uv-A, quindi all'esterno dal sole e all'interno da speciali lampade che irraggiano le superfici trattate, solitamente soffitti. Questa reazione decompone le molecole di sostanze organiche in anidride carbonica e acqua. Il prodotto si applica alla fine del ciclo pittorico e non incide sull'effetto di finitura: agisce come una sorta di barriera di pochi micron con un effetto fotocatalitico al 95%. Crediamo molto in questo prodotto e siamo convinti della sua unicità sul mercato. Abbiamo aperto a ottobre 2020 e stiamo lavorando per creare la rete di distribuzione: non si tratta di un prodotto da banco, per questo siamo alla ricerca di distributori di
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Maicol Buggea
zona in grado di interfacciarsi con applicatori formati per il suo utilizzo. Nonostante il prodotto non sia largamente conosciuto, siamo convinti del suo successo futuro. La nostra casa madre ci ha proposto di partecipare a Klimahouse e abbiamo accettato: è stata una manifestazione interessante, soprattutto per le tematiche di salubrità e progetti innovativi che sono stati presentati».
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nfinity Motion si occupa della distribuzione esclusiva in Italia di Solatube, prodotto della Solatube International, leader nel settore dei lucernari tubolari. Si tratta di tubi che captano la luce in copertura e la diffondo negli ambienti interni, sia civili che commerciali e industriali, sfruttando la loro altissima riflettenza. Il prodotto è nato negli anni Ottanta, ma ancora oggi la qualità di Solatube è ineguagliata dai nostri concorrenti, sia dal punto di vista costruttivo e delle prestazioni, che sul fornte dell'assistenza tecnica. Abbiamo 80 distributori sul mercato italiano e offriamo servizi di assistenza alla progettazione e installazione, anche in cantiere. Nonostante la pandemia il 2020 è andato piuttosto bene, mentre per il 2021 permane un clima di incertezza. C'è stato un fermo di mercato molto pesante nel settore residenziale e si è perso molto tempo nella definizione dei vari incentivi per le ristrutturazioni. Speriamo che si sblocchino tutti i cantieri e si possa ripartire per un nuovo sviluppo. Bisogna essere positivi e vedere l'altra faccia della medaglia, con la speranza che questa situazione di incertezza economica e sanitaria si vada a risolvere entro l'anno. Klimahouse è una fiera molto interessante che dà il polso della situazione del mercato: non solo perché si svolge all'inizio dell'anno, ma anche perché è una piazza di tecnici qualificati che vanno nella direzione del risparmio energetico, soprat-
Efficienza a infrarossi Andrea Passador
marketing manager Scaldaquore www.scaldaquore.com tutto dell'involucro edilizio. L'edizione digitale è stata una nuova esperienza che ci ha consentito di promuovere il prodotto in un modo completamente diverso dal solito. Anche se manca il contatto diretto con il cliente».
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caldaquore è un brand giovane specializzato nello sviluppo e progettazione di pannelli riscaldanti a tecnologia infrarossi. A differenza del classico riscaldamento a convezione, i nostri pannelli sfruttano l'irraggiamento a infrarossi per riscaldare direttamente i corpi e gli oggetti nelle stanze: il calore dunque, non va più verso l'alto, ma si diffonde in maniera uniforme in tutta la stanza. Il pannello trasforma l’energia elettrica in onde elettromagnetiche nello spettro IR, le stesse che emettono gli esseri umani, garantendo un riscaldamento per irraggiamento identico a quello naturale del sole. Questo sistema fa bene alle ossa e articolazioni in quanto elimina l'umidità in eccesso all'interno degli ambienti, ma senza seccare l'aria, e si integra armoniosamente negli spazi grazie al design ricercato dei pannelli, disponibili in diverse versioni da appendere a parete: la superficie frontale può essere infatti in vetro, ceramica, con personalizzazioni a stampa o dipinte a mano. A livello di consumi la nostra macchina top di gamma consente un risparmio fino al 60% rispetto ai classici sistemi di riscaldamento con pannelli a resistenza elettrica, mantenendo le stesse performance. In primavera presenteremo una nuova macchina che offrirà la massima personalizzazione estetica e un sistema di domotica, che permetterà di gestire autonomamente la potenza dei pannelli in base alla quantità di persone presenti all'interno degli ambienti e all'energia necessaria per riscaldare le stanze. La nostra rete agenti è presente in tutta Italia: al momento stiamo privilegiando il canale
delle rivendite its e il mercato contract, quindi architetti e studi di progettazione. Riuscire a lanciare un prodotto e confermarsi come brand nel mezzo di una pandemia è stata una grande sfida. Il 2020 è partito un po' in retromarcia, ma abbiamo tutti gli strumenti e le competenze per continuare a crescere. Abbiamo la fortuna di avere un prodotto green, esteticamente bello, che migliora il modo di vivere la casa e che, sfruttando il riscaldamento per irraggiamento, non solleva aria e non trasporta nemmeno virus e batteri, cogliendo una delle sensibilità legate al momento storico che stiamo vivendo. Abbiamo deciso di partecipare a Klimahouse perché volevamo confrontarci con altre aziende e professionisti e avere feedback sul nostro prodotto. La fiera non ha bisogno di presentazioni, è molto famosa e prestigiosa. Per noi l'edizione digitale è stata un'esperienza nuova, molto interessante, soprattutto nella gestione degli incontri B2B. Abbiamo avuto diversi contatti con possibili partner e presenziato a numerosi speech a carattere formativo».
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Salti da gigante per l'edilizia Mara Margutti
responsabile marketing Zehnder Group Italia www.zehnder.it
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ehnder Group Italia è l'unità commerciale nazionale del Gruppo Zehnder, leader sul mercato europeo per la produzione di radiatori, unità di ventilazione meccanica controllata e sistemi di distribuzione, sistemi radianti e regolazione. Fondata nel 1895 da Jacob Zehnder, come officina meccanica a Gränichen, in Svizzera, la società è diventata un gruppo internazionale con circa 3500 collaboratori ed è rappresentata ancora oggi da membri della famiglia fondatrice: Chairman del Bord Directors è, infatti, Hans-Peter Zehnder, quarta generazione alla guida dell'azienda.La filiale commerciale italiana si occupa della distribuzione delle soluzioni Zehnder che vengono prodotte e assemblate nelle fabbriche del gruppo, dislocate in tutta Europa. Segue, inoltre, in maniera attiva la ricerca e lo sviluppo di articoli legati alla ventilazione meccanica controllata che, parecchi anni fa, Zehnder ha introdotto per la prima volta sul territorio nazionale, implementando, grazie alle caratteristiche climatiche della penisola, lo sviluppo dell’integrazione fra la ventilazione meccanica controllata e deumidificazione abbinata al radiante in raffrescamento. La recente pandemia Sars-Covid 2 ha costretto ognuno di noi a riflettere sul concetto di benessere domestico ed ha evidenziato alcune criticità relative alla qualità dell’aria: l’importanza del coretto e costante ricambio d’aria negli ambienti chiusi è divenuta una delle priorità nella scelta degli impianti di climatizzazione. Questo aspetto della nostra vita quotidiana, legato anche alla
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crescente attenzione al risparmio energetico che ha reso gli edifici sempre più isolati, è uno degli argomenti che Zehnder sottolinea da molti anni e ha voluto ricordare ancora una volta attraverso l’evento Klimahouse. La manifestazione bolzanina è, con MCE, lo spazio di visibilità che da anni Zehnder ha deciso strategicamente di scegliere come vetrina adeguata alla sua filosofia e ai suoi prodotti. Grazie alla sapiente collaborazione con il team fieristico e con l’ente Casaclima, è stato possibile, anche se in versione esclusivamente digitale, mantenere la presenza e visibilità del brand, partecipare ad incontri formativi e comunicare ancora una volta la mission di Zehnder particolarmente attenta al comfort indoor. Una nuova esperienza che ha permesso di essere parte di un evento in un momento dove le relazioni sono divenute purtroppo difficili, ma che riteniamo un’ottima soluzione da non abbandonare per il nostro futuro. Nonostante sia auspicabile che le fiere tornino ad essere in presenza sicuramente opteremo per soluzioni ibride che ci permettano di veicolare alcuni aspetti, quelli dei training, soprattutto, che se realizzati in maniera digitale potranno raggiungere un maggior numero di utenti aumentando la comunicazione e di conseguenza, la conoscenza dei sistemi adeguati ad ognuno.Comfort e benessere del nostro ambiente! Queste sono le parole d’ordine che consentiranno la ripartenza costruttiva di un’edilizia moderna e consapevole che potrà avvalersi di sistemi integrati sostenibili e sicuri come quelli Zehnder».
Un superlavoro per il superbonus Enrico Acciai
ingegnere e certificatore energetico www.enricoacciai.it
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ono libero professionista e mi occupo principalmente di sismica ed efficienza energetica. Inoltre, sono un certificatore energetico e consulente Casaclima, mi occupo sia di clienti privati che pubblici. Opero in tutta la Liguria e la Toscana, ma ho lavorato anche in altre regioni. Nonostante la pandemia, da settembre sto lavorando sette giorni su sette per completare progettazioni inerenti interventi di riqualificazione con il sismabonus. È entrata una marea di lavoro, ho circa 15 condomini da completare, speriamo di concludere. Il sismabonus era la giusta l'intuizione, poi quest'anno il Governo ha voluto aggiungere il superbonus, ma diciamo la verità: su dieci condomini solo due o tre potranno accedere a questo incentivo. Lo Stato conosce bene la condizione degli stabili in Italia: che senso ha dire che ci sono soldi per tutti, per poi rendere estremamente difficile potervi accedere? In più, visto che il rischio è riversato sui professionisti asseveratori, c'è ancora più rigore e diventa davvero difficile. Dal 2015 partecipo a Klimahouse come consulente Casaclima. Mi occupo di costruzioni efficienti dal punto di vista energetico e quindi è fondamentale seguire le fiere per capire in che direzione si sta muovendo il mercato».
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Sei un architetto?
Presenta i tuoi progetti entro il 29 aprile 2021 BigMat - Gruppo leader in Europa di Punti Vendita di materiali per costruire e ristrutturare - premia l’eccellenza architettonica in Europa promuovendo la 5a edizione del BigMat International Architecture Award (BMIAA), che si celebra in concomitanza con il 40º anniversario di BigMat in Europa. Questa nuova edizione offrirà un riconoscimento particolare alle architetture del vivere quotidiano realizzate dal 1° gennaio 2017 nei sette Paesi partecipanti in cui è presente il marchio BigMat. Informazioni e regolamento completo su: www.architectureaward.bigmat.com
MEMBRI DELLA GIURIA Nicola di Battista | Italia Architetto e direttore della rivista l’architetto. Adrien Verschuere | Belgio Architetto e fondatore dello studio di architettura Baukunst. Alexandre Theriot | Francia Architetto e co-fondatore dello studio di architettura Bruther. Inês Lobo | Portogallo e Spagna Architetta e fondatrice dello studio di architettura Inês Lobo Arquitectos. Pavol Paňák | Repubblica Ceca e Slovacchia Architetto e fondatore dello studio di architettura Architekti BKPS.
COORDINAMENTO SCIENTIFICO PRESIDENTE Jesús Aparicio. Dottore architetto e cattedratico presso l’Università Politecnica di Madrid. SEGRETARIO Jesús Donaire. Dottore architetto e professore associato presso l’Università Politecnica di Madrid. YouBuild - MARZO 2021 49
ATTUALITÀ ITALIA
MILANO
Nuova casa PER PIRELLI L’edificio, progettato da Onsitestudio, ospita aule per attività digitali di formazione e welfare (Learning Hub), un auditorium, spazi meeting, aree relax, un café&bistrot e il company restaurant
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di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano 50
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L’edificio su Viale Sarca. © Filippo Romano
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S Facciata principale. © Filippo Romano Sotto, sezione trasversale © Onsitestudio
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Dettaglio degli elementi in calcestruzzo prefabbricato. © Filippo Romano
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Una delle scale interne in calcestruzzo a vista © Hélène Binet
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I T Hall principale © Hélène Binet
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Pianta Piano Terra © Onsitestudio
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Dettaglio del basamento della facciata principale. © Hélène Binet
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I T Sezione di gronda della facciata © Onsitestudio
LA SCHEDA Cliente: Pirelli & C. S.p.A. Luogo: Viale Sarca 222, Milano Anno: 2020 Progettista: Onsitestudio (Giancarlo Floridi, Angelo Lunati) Design Team: Michele Miserotti (project leader) Concorso: Filippo Cattapan, Jo Fonti, Luca Gallizioli, Chiara Molinari, Sebastian Sanchez Realizzazione: Stefano Casula, Filippo Cattapan, Leonardo Chironi, Nicolò De Paoli, Emilio Ellena, Filippo Fagioli, Jo Fonti, Luca Gallizioli, Davide Macchi, Gianpietro Manazza, Ilaria Pisoni Impianti: Deerns Italia Strutture: SCE project s.r.l. Impresa: Carron Cav. Angelo spa Superficie: 8.500 mq Fotografie: © Filippo Romano, © Hélène Binet Info: Onsitestudio.it
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ATTUALITÀ ITALIA
PUGLIA
Se l’housing È DI RIGORE
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A Barletta lo studio romano Alvisi Kirimoto è stato chiamato a completare un grande complesso residenziale. E ha scelto di contrapporsi alle forme meno austere del contesto circostante di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano
L’
housing è uno dei temi più complicati da affrontare. Al progettista è richiesto un lavoro di sintesi che trova eguali in pochi altri tipi di commesse e, nella maggior parte dei casi, come nell’edilizia residenziale convenzionata, non può confrontarsi con gli utenti finali degli spazi disegnati, le famiglie che si insedieranno. Le soluzioni tipologiche e distributive proposte finiscono per determinare la qualità del vivere quotidiano: quel microcosmo domestico fatto di spazi e itinerari dove si sta e ci si muove che, negli ultimi mesi, abbiamo giocoforza apprezzato, sofferto, e ripensato. Ma accanto ai desiderata di un mondo privato all’interno delle mura domestiche, l’architetto disegna un pezzo di mondo pubblico, un brano di città, e le interazioni che nascono trai due mondi forgiano i successi o i fallimenti di un’epopea vecchia come la civiltà: l’abitare collettivo.
Il ritmo dei balconi
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Area di intervento
RIVITALIZZAZIONE Nella periferia di Barletta, lo studio romano Alvisi Kirimoto è stato chiamato a completare l’impianto a corte di un complesso residenziale, all’interno di un
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più ampio sistema di progetti di rivitalizzazione del quartiere, tra cui il Parco dell’Umanità. Le «regole di ingaggio» non lasciano grande spazio all’articolazione volumetrica dell’edificio, che si imposta a partire da
Facciata lato interno. Sotto, vista da viale Giulini
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Prospetto Nord. Nella pagina a fianco, Sezione. Sopra, soluzione d’angolo
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un C divisa in tre blocchi, uno per lato. Per questo motivo, grande attenzione è posta all’aspetto esteriore della massa costruita, definita dai progettisti stessi «un’architettura compatta e con i piedi per terra», con l’obiettivo di contrapporsi alle forme chiassose del contesto. Il risultato è un volume semplice, dal profilo sobrio e rigoroso, che trova nelle soluzioni di dettaglio la dimensione civica di un edificio urbano. Le superfici perimetrali si rastremano prima di toccare il suolo, facendo correre gli occhi su quelle linee oblique che delicatamente, ma risolutamente modificano la geometria del solido. L’effetto raggiunto trasforma l’arretramento del piano terra in una sequenza, ritmata e preziosa, di imbotti. Da un lato, donano continuità ai prospetti, i quali altrimenti risulterebbero tagliati dal basamento arretrato rispetto al filo facciata. Dall’altro lato, aumentano la percezione di leggerezza e snellez-
za dell’insieme. Il gioco delle rastremature prosegue anche in copertura, dove si trovano i pannelli solari termici. MATTONI GRIGI Le cortine uniformi sono finite in mattoni di colore grigio scuro, che assumono il ruolo di sfondo neutro su cui si stagliano elementi aggettanti e si scavano elementi rientranti. Le logge, che garantiscono un frammento di esterno allo spazio domestico di tutti gli alloggi, sono infatti completate, in corrispondenza del lato lungo dell’edificio, da volumi scatolari aggettanti in lamiera metallica bianca, che estendono gli spazi giorno e riflettono al loro interno la scarsa luce proveniente da nord. Le logge ospitano ai lati le infrastrutture tecnologiche e gli stenditoi secondo un sistema concepito per garantire la massima personalizzazione
Soluzione d’angolo lato interno. Sotto, dettaglio sull’angolo
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Dentro il balcone. Sopra, pianta piano tipo
LA SCHEDA
interna, senza compromettere il coordinamento estetico dei prospetti. I tre livelli di involucro, filo muro perimetrali, filo muro loggia e balcone, determinano una variazione armonica al motivo principale leggibile nella composizione ritmica costante e simmetrica, aumentando l’effetto tridimensionale delle facciate. I 50 alloggi sono serviti da tre corpi scala, uno per blocco, parcheggi interrati e un grazioso spazio verde all’interno della corte punteggiata da alberi caducifoglie. Il gioco compositivo di scuretti che si determina tra le logge d’angolo permette di leggere distintamente i tre corpi, alleggerendo l’effetto massivo dell’impianto a corte, mentre il piano terra commerciale raccorda, smista e filtra la vita pubblica e quella privata.
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I NOMI Committente: Kering Spa La scheda Progetto: Viale Giulini Affordable Housing Luogo: Barletta (Barletta-Andria-Trani), Italia Cliente: Edilbari s.r.l. Impresa esecutrice: Edilbari s.r.l. Progetto: Alvisi Kirimoto (Massimo Alvisi, Junko Kirimoto) Collaboratori: Chiara Quadraccia, Donato Labella Realizzazione: Gennaio, 2020 Area: 5.380 mq Info: www.alvisikirimoto.it Consulenti Progetto strutturale: Ing. Antonio Salzo Progetto impianti e antincendio: Tumulo & Denuzi Engineers Fotografie di Marco Cappelletti Disegni di Alvisi Kirimoto
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Tutti insieme TRA I VOLUMI
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Lo studio Boatti Paolini Architetti Associati ha progettato il Centro Polifunzionale di Bussero, paese nell’area milanese. Puntando su due edifici immersi nel verde di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano
Vista esterna auditorium. A sinistra, vista a volo d’uccello. Credit: courtesy CEI Group
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o studio Boatti Paolini Architetti Associati ha portato a compimento la realizzazione del Centro Polifunzionale di Bussero, un comune che fa parte della Città Metropolitana di Milano. Il complesso si articola in due edifici multifunzionali e un sistema di spazi aperti minerali, inseriti all’interno di un’area verde collocata lungo il tracciato che collega la stazione della metropolitana con il centro storico. Una motivazione importante, che ha orientato le scelte di progetto è l’idea di massima inclusività, che ha trovato applicazione formale nella libera disposizione dei due volumi. Si intuisce subito che il manto erboso e la vegetazione, salvata durante le operazioni di cantiere, come rivendicano orgogliosamente i progettisti, sono parti fondamentali del progetto e non lo sfondo neutro e amorfo su cui si stagliano le architetture. Al contrario, insieme agli altri spazi aperti e al monumento dedicato a Peppino Impastato, e anche grazie alla coraggiosa scelta di non recintare il perimetro dell’area, diventano i materiali urbani di cui si compone la dimensione civica del progetto e fanno del Centro Polifunzionale un luogo di socializzazione aperto a molteplici usi e fruizioni. Da questa prospettiva, quindi, può essere letta la scelta linguistica dei manufatti, nel tentativo di ricostruire un
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LOMBARDIA
Pianta piano terra auditorium. Sopra, vista esterna palazzetto
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Sezione auditorium. Sotto, dettaglio sugli elementi lamellari del palazzetto
paesaggio urbano quasi domestico in cui tutti possano riconoscersi e ritrovarsi. Le scelte materiche e l’uso del colore vanno proprio in questa direzione, a suggerire un possibile carattere identitario facendo leva sulla vivacità cromatica e accostamenti inattesi. LE RELAZIONI La chiave di lettura che suggeriamo per esplorare i due edifici consiste nel rapporto tra semplicità e complessità che scorre nella configurazione tettonica, dove la relazione tra struttura e involucro genera spazi sospesi tra interno ed esterno, tra l’essere serviti e l’essere serventi, che caratterizzano l’esperienza d’uso e garantiscono un’importante flessibilità. Sono macchine complesse quelle
Monumento a Peppino Impastato
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Vista interna auditorium
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Spazi sportivi del palazzetto. Sopra, sala comunale sopra l’auditorium. A sinistra, sala principale auditorium
racchiuse all’interno dei semplici volumi, che articolano in modo intelligente il ricco programma funzionale. Sia la sala principale dell’auditorium sia i campi sportivi del palazzetto, per esempio, sfruttano lo scavo nel terreno per controllare la dimensione fuori terra delle masse e lasciare agli spazi verdi il ruolo di protagonista. Le due geometrie costruite, l’onda del palazzetto e la sfera dell’auditorium tagliata a metà dall’incontro con il suolo, costituiscono il tratto riconoscibile del progetto, segnato dall’uso di materiali e colori diversi in cui dominano l’alluminio delle coperture, il legno lamellare delle strutture, il blu e il giallo delle pareti non vetrate. Il palazzetto dello sport ospita campi da basket omologabili per competizioni regionali, pallavolo, pallamano, calcio a cinque, tribune
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Schemi funzionali
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LA SCHEDA Committente: Comune di Bussero (Milano) Responsabile Unico del Procedimento: Maria Prinsi Progetto e Direzione Lavori: Antonello Boatti - Studio A. Boatti S. Paolini Architetti Associati Programma: Centro Polifunzionale, spazi per la cultura, per lo sport e servizi al cittadino Progettazione Impianti: BMS Progetti S.r.l. Progettazione strutture: S.T.P.S. (Christian Merlo) Collaudo in corso d’opera - S.T.A. (Angelo Benvenuti) Impresa esecutrice: CEI Group (Franco Ferrari Aggradi, Marco Moscardi, Carlo Rolla, Elisa Greci, Roberto Pelati) Inaugurazione: Luglio 2019 Info: boattipaolini.it Fornitori Attrezzature e pavimenti sportivi: Sportissimo s.n.c. Isolamenti acustici: “Rigitone GyProc SaintGobain Italia” Pavimentazioni viniliche: GRABOPLAST Floor Covering Manufacturers Poltroncine auditorium: Eredi Caloi s.r.l.
LA NUOVA FORMA DELLA CORREZIONE ACUSTICA
Monumento a Peppino Impastato Progetto artistico: Diego De Crescenzo scultore Progetto architettonico: Arch. Simone Carzaniga Fotografie di: Lanfranco Luciani per 240 posti a sedere, spogliatoi per quattro squadre a rotazione e relativi arbitri, così come una ludoteca, un centro di aggregazione giovanile, uno spazio fitness, uno spazio ristoro e spazi per l’associazionismo. VUOTO INCOMPIUTO L’Auditorium è costituito da una sala per congressi, teatro, musica, proiezioni, dotata di camerini, sala regia, due foyer illuminati da grandi vetrate, autonomamente utilizzabili come spazio espositivo, sedi di associazioni e, all’ultimo livello, un grande spazio libero a disposizione del Comune definito dall’orditura degli elementi portanti in legno lamellare e da una vista a 360 gradi. A Bussero un vuoto incompiuto, lasciato dallo sviluppo urbano negli ultimi anni, è stato recuperato grazie a questo Centro Polifunzionale il cui progetto è stato capace di restituire alla cittadinanza uno spazio inclusivo in grado di adattarsi all’evolversi e al dipanarsi della vita collettiva, anche in un momento complicato come quello, caratterizzato dalla pandemia, che stiamo ancora vivendo.
TECNASFALTI Srl Via dell’Industria, 12 loc. Francolino 20074 Carpiano (Mi) Italy Tel. +39 02 9885701 - Fax +39 02 98855702 clienti@isolmant.it YouBuild - MARZO 2021
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ATTUALITÀ ITALIA
TORINO
Autenticità ALLO STUDIO
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Un palazzo storico di sette piani è stato riconvertito a residenza per studenti dallo studio Dap. Con la valorizzazione della struttura originaria. E mattoni a vista di Rossella Locatelli, Naba
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a residenza per studenti progettata dello studio milanese Dap, diretto da Elena Sacco e Paolo Danelli, in un palazzo di metà Ottocento a Torino è un bell’esempio dell’idea di architettura intesa come metamorfosi delle strutture esistenti, capace di agire con efficacia e sensualità in contesti urbani stratificati. Il palazzo oggetto d’intervento si trova tra Piazza Castello e Porta Susa. Con i suoi sette piani e l’impianto
a L intorno a un corte centrale sia a livello tipologico sia nelle facciate, possiede tutte le qualità che caratterizzano le eleganti, compatte cortine ottocentesche del centro storico. Il progetto ha trasformato 2.500 metri quadri da sede per uffici a residenza per studenti con spazi di relazione e servizi comuni. Tra le criticità riscontrate dagli architetti, l’ingresso originario introverso e poco rappresentativo che è stato risolto con precise azioni progettuali in sezione che si manifestano
Vista notturna. A sinistra, spazi comuni
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Spazi comuni. A sinistra, prospetto con ingresso principale © DAP Studio
su corso Palestro. I fronti sono stati restaurati in un rinnovato dialogo con la città che si rafforza attraverso la demolizione di una parte della corte al piano terra e la definizione dei nuovi limiti in maniera chiara per creare una continuità autentica, non solo percepita, tra l’interno e l’esterno. Concorre, nel rendere sempre viva la relazione con le vie circostanti, anche il sistema di illuminazione dei prospetti che valorizza la bellezza dei fregi e segnala l’attuale cancello dal disegno prezioso. LOOK MURATURA L’architettura d’interni ha seguito una logica differente in rapporto all’approccio progettuale scelto per l’esterno. A causa del susseguirsi dei cambi di destinazione d’uso, gli ambienti del palazzo nel corso del tempo avevano perso completamente ogni elemento di valore. Gli architetti hanno dunque manifestato nelle scelte una marcata capacità di innovare e al contempo di interpretare gli stati precedenti. La prima azione di progetto è stata quella di liberare gli interni di tutte le superfetazioni per ridefinire l’impianto strutturale originario, azione enfatizzata dall’eliminazione degli intonaci in tutti gli spazi comuni e dal lasciare a vista le massicce murature storiche in laterizio. I nuovi lin-
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Corte interna. Sotto, cancello dettaglio © DAP Studio
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guaggi si innestano sull’esistente attraverso strutture leggere e reversibili in ferro nero e arancione, realizzate con tecnologia a secco. Il risultato è un’architettura che dichiara senza fraintendimenti che cosa c’è ora e che cosa c’era un tempo. In quest’ottica appare molto coerente anche l’adozione di tecnologie impiantistiche efficienti, non invasive e per questo esposte in maniera calibrata, ma non timida.
Spazi comuni Ingresso su Corso Palestro
TROPPE STRATIGRAFIE Per molto tempo, l’ossessione di nascondere gli impianti di ripresa e mandata dell’aria all’interno di murature storiche ha avuto come risultato stratigrafie tutt’altro che valide sia per il rispetto delle architetture preesistenti sia per gli eventuali successivi smaltimenti in caso di demolizione. All’opposto, in questo progetto nel piano interrato gli impianti d’aereazione rimangono a vista generando un contrasto tra alluminio e laterizio che arricchisce la qualità dello spazio e sostiene la strategia della reversibilità: progettare oggi significa anche non dimenticare il potenziale ciclo di vita di un edificio. Grazie a questo ridisegno generale, il progetto può ospitare senza sovraccarichi 19 appartamenti per un totale di 82 studenti. La demolizione di una parte non di valore della copertura originaria, oltre a portare più luce nella corte, ha permesso l’inserimento di una terrazza praticabile, consolidando la varietà degli spazi di relazione. Siamo di fronte a un solido esempio in cui architettura antica e contemporanea vengono rilette secondo modalità originali per svelare la loro capacità di unire indissolubilmente interpretazione e innovazione, materia esistente e forma futura.
LA SCHEDA Progetto: Palestro 3 Luogo: Torino Cliente: Reale Immobili SpA Date: 2015 progetto, 2017-2018 realizzazione Progetto: DAP Studio (Elena Sacco, Paolo Danelli) Direzione lavori: 3+Progetti (Antonio Presicce) Strutture e impianti: Progest Costi: 2,5 M euro Info: www.dapstudio.com Fotografie di: Barbara Corsico
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L’austerità PRENDE QUOTA Un’abitazione sulle montagne della Carnia conserva la rustica estetica originale e mantiene un rapporto con lo spazio aperto definito da poche finestre
di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano 80
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egli ultimi mesi abbiamo sperimentato un nuovo modo di abitare, influenzato dalla necessità di limitare i contatti sociali e, come conseguenza, di ricostruire i nostri itinerari della quotidianità. Sembra che lo spazio abbia acquistato più centralità del tempo, in un contesto caratterizzato comunque da estrema fluidità, portando frammenti di microcosmi domestici a divenire spazi costantemente da reinventare, in virtù di una crescente intensità ed eterogeneità d’uso. Le linee che hanno storicamente diviso spazi e tempi dedicati al lavoro e al tempo libero si sono dissolte come inchiostro simpatico, dilatando e comprimendo le coordinate spazio-temporali delle nostre routine. Ma, soprattutto, abbiamo apprezzato l’importanza di relazionarci con lo spazio aperto, in termini sia di salubrità ambientale sia di ricchezza paesaggistica. L’attuale situazione di crisi, inoltre, ha rinforzato quei processi di contrazione demografica che interessavano molte città ben prima dell’esplodere dell’emergenza sanitaria e che hanno portato molte famiglie a scegliere di vivere in luoghi remoti. Luoghi connessi virtualmente con le postazioni di lavoro e immersi negli ampi territori rurali, dove interi nuclei familiari possano ritrovare una relazione con lo spazio aperto. Si è rinnovato un filone di ricerca architettonica che pone al centro dell’attenzione le potenzialità offerte dalla contemporaneità di abitare lontano dai mali delle città. Filone all’interno del quale possiamo trovare anche il progetto di Federico Mentil, di Ceschia e Mentil architetti associati, per questa casa a Collina, nel comune di Forni Avoltri (Udine), ultimo insediamento, posto a circa 1.200 metri d’altezza, nella valle che termina con il Monte Coglians, la vetta più alta delle Alpi Carniche sul confine tra Italia e Austria.
Spazio interno
UNITARIETÀ L’abitazione è il risultato del riuso e dell’adeguamento di un manufatto preesistente, di cui si leggono ancora chiaramente i tratti tipici delle architetture d’alta quota. Il piano terra, che conserva il ruolo di spazio di transito e stoccaggio, è definito dalla ruvidità materica del cemento grezzo, su cui si appoggiano le canaline a vista dell’impianto elettrico. Fa eccezione l’intradosso del solaio, finito con assi di legno di pino, che fa da
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Stato di fatto pre-progetto
Vista esterna. Sopra, prospetto frontale
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Sezione trasversale
contrappunto al rugoso manto cementizio. Una ripida scala conduce allo spazio domestico vero e proprio: un ambiente che si sviluppa dal pavimento alle falde di copertura, inglobando il sottotetto, con cui risulta in diretta comunicazione. Questa grande stanza è interamente rivestita in legno, caratteristica che dona calore, intimità, emozione. Il disegno in pianta permette di leggere il duplice principio spaziale che caratterizza questo grande locale. Da una parte, l’idea di mantenere l’unitarietà del volume senza frammentare lo spazio, concentrando i servizi su di un solo lato del rettangolo; dall’altra, l’idea di lavorare sul perimetro della stanza, traendo vantaggio dal suo generoso spessore che permette di inserire micro-spazialità al suo interno. Il rapporto con lo spazio aperto è definito da poche finestre che forano il volume per incorniciare il maestoso paesaggio montano. Queste aperture diventano sedute o aree di sosta, ricavate come nicchie inserite nello spessore dei muri perimetrali. A queste si aggiunge una piccola terrazza, sostenuta da un leggero profilo metallico, che proietta la zona giorno all’esterno. È in questi elementi architettonici, che si materializza
Sezione longitudinale. Sopra, vista esterna
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Terrazza vista dalla zona giorno. Sotto, scala di accesso dal piano inferiore
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Zona notte, soppalco
un ponte materiale e spirituale tra l’intima dimensione soggettiva e le grandi pareti rocciose, espressione delle incommensurabili forze geologiche che creano e muovono montagne.
Nicchia/finestra
SEMPLICITÀ Questo progetto appare tanto semplice quanto profondo nello stimolare una riflessione critica circa il nostro modo di intendere l’abitare contemporaneo. L’austerità che emerge dalle scelte architettoniche sfida la coscienza di ciascuno a interrogarsi su quanti e quali elementi costituiscano la qualità di uno spazio domestico. In particolare, il rapporto con ciò che sta fuori dalle famose quattro mura, rapporto drammaticamente riformulato in seguito allo scoppio della pandemia.
LA SCHEDA Programma: Casa unifamiliare Progetto: Federico Mentil (Ceschia e Mentil Architetti Associati) Luogo: Collina, frazione di Forni Avoltri (Udine) Cronologia: 2015 – 2018 Cliente: Andrea Astori e Giovanna Lepre Budget: euro 135.000 info: www.ceschiamentil.com Foto: Alessandra Chemollo
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VESTIAMO OGNI EDIFICIO DI COMFORTEVOLE BELLEZZA.
in mattone faccia a vista. Il sistema Terracoat® assicura una elevata , oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia della gamma SanMarco e Pica. 86
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DOSSIER YouBuild LA TOP
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Fanno tutto, dalla progettazione alla messa in opera. E per questa capacità senza limitazioni hanno conquistato sempre più terreno. Ecco chi sono i maggiori competitor a cura del Centro Studi Youtrade
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Sempre più grande CHI FA TUTTO
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La classifica dei gruppi italiani che gestiscono dal progetto alla realizzazione dell’opera. Il primo è Webuild, il secondo Astaldi, che è stato assorbito. E poi… a cura del Centro Studi YouTrade
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DINAMICHE DEI GENERAL CONTRACTOR PER CLASSE DIMENSIONALE DEL GIRO D'AFFARI* Fascia di fatturato
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Guamari (*al netto delle società che non presentano valori di bilancio nel 2018)
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DISTRIBUZIONE DELLA TOP 100 DEI GENERAL CONTRACTOR PER CLASSE DIMENSIONALE DEL GIRO D'AFFARI
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Guamari
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I NUMERI DELLA TOP 100
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Guamari
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TOP 100 DEI GENERAL CONTRACTOR ITALIANI Giro d'affari Posizione (.000 euro) Società 2019 2018
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1.475.024 984.662
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-70.584
-35.957
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Pizzarotti
1.288.188 1.317.166
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Guamari (nd=non disponibile, ns=non significativo, nc=non calcolabile)
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La casa sorride È UN’IDEA BIG
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Nel quartiere di Harlem lo studio danese di architettura Bjarke Ingels Group ha progettato The Smile, edificio multifunzionale con una silhouette concava. Con abitazioni, ma anche spa e palestra Andrea Muzio, Politecnico di Milano
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Vista della facciata rastremata che si attesta sulla 126esima strada
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Vista dalla 125esima strada del volume a sbalzo e del preesistente edificio commerciale. Sotto, vista della copertura, in cui sono visibili i servizi a disposizione dei residenti
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Schema concettuale della situazione esistente
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Schema concettuale sviluppo della parte a stecca che si attesta sulla 126esima strada
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Schema concettuale sviluppo del volume a sbalzo che sovrasta l’edificio esistente
Schema concettuale del movimento della facciata, che è rastremata nel lato verso la 126esima strada
Schema concettuale dell’edificio finito con servizi in copertura
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Vista interna della zona giorno di un’unità abitativa. Sotto, vista interna della zona notte di un’unità residenziale. Nella pagina a fianco, vista dell’atrio di ingresso, con piastrelle colorate che riprendono i murales presenti nel quartiere
LA SCHEDA Progetto: The Smile Posizione: New York City, distretto di Harlem, Usa Cliente: Blumenfeld Development Group Progetto: BIG (Bjarke Ingels Group) Team di progetto: Partners-in-Charge: Bjarke Ingels, Thomas Christoffersen, Beat Schenk, Kai-Uwe Bergmann; Project Leaders: Michelle Stromsta, Jennifer Ng, Lucio Santos, Elena Bresciani, Everald Colas Project Leader, Interni: Francesca Portesine, Jennifer Ng, Rita Sio, Jose Jimenez; Team: Adrien Mans, Agne Rapkeviciute, Annette Miller, Ava Nourbaran, Ben Caldwell, Benjamin DiNapoli, Daniele Pronesti, Deborah Campbell, Douglass Alligood, Eva Maria Mikkelsen, Gabriel Hernandez Solano, Iannis Kandyliaris, Jan Leenknegt, Jennifer Phan, Jennifer Wood, Jeremy Babel, JialinYuan, John Kim, Julie Kaufman, Julien Beauchamp-Roy, Kurt Nieminen, Lina Bondarenko, Mark Rakhmanov, Meli Harvey, Quentin Stanton, Sarah Habib, Shu Zhao, Taylor Fulton, Terrence Chew, Terry Lallak,Valentina Mele, Wells Barber, Wojciech Swarowski,Yaziel Juarbe,Yoanna Shivarova Collaboratori: ZDG, Thornton Tomasetti, Cosentini Associates, Milrose Consultants, Eckersley O’Callaghan, Langan,Van Deusen Associates, Aquatectonic Lothrop Associates LLP, Steven Winter Associates, Jaffe Holden, Robert Schwartz and Associates, Fox Rothschild, Lerch Bates Programma: Commerciale/residenziale Superficie: 26.000 mq Info: www.big.dk Fotografie di: Pernille and Thomas Loof
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Una vetrata FORMATO ESPRESSO S 102
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Il progetto di Blue Architecture Studio per la caffetteria % Arabica a Shanghai, con una vetrata in simbiosi con la strada circostante
di Rossella Locatelli NABA Esterno giorno
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Lo spazio commerciale prima dell’intervento di riqualificazione, foto per gentile concessione di BLUE Architecture
Il progetto visto da West Jianguo Road. Sotto, vista assonometrica del nuovo intervento all’interno del contesto storico della Concessione Francese a Shanghai
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LA SCHEDA Luogo: Jianguo Road, Xuhui, Shanghai, Cina Cliente: % Arabica Progetto: Shuhei Aoyama,Yoko Fujii, Lingzi Liu,Yixin Yang, Masaya Kawashima (B.L.U.E. Architecture Studio) Superficie: 50 mq Date: progetto: 06.2019 - 08.2019, costruzione: 08.2019 - 09.2019 Info: www.b-l-u-e.net Foto di: Eiichi Kano
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I T Lo spazio dedicato alla sosta invade la strada
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La vetrina è solo un diaframma osmotico permeabile
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La vetrata a U organizza le funzioni principali
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AL LAVORO CON YOUBUILD Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori... YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica anche informazioni utili, pratiche, aggiornate. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
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C’è un albero IN FAMIGLIA
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Lo studio Tba ha progettato un’abitazione che si sviluppa attorno agli olmi siberiani cresciuti sull’area destinata alla costruzione. Risultato: ambiente caldo con budget limitato di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano
C Facciata principale su strada. A sinistra, la corte intorno all’albero esistente
hi raggiunge il Canada in aereo o attraversa le sue enormi distanze in automobile nota, tra le prime cose, una presenza costante e numerosa: gli alberi. Sono talmente rappresentativi del Paese da essere parte integrante della bandiera nazionale, dove campeggia la foglia dell’acero. Non stupisce, quindi, l’approccio che lo studio Tba ha adottato nell’affrontare il restauro e l’ampliamento di un’abitazione unifamiliare a Montréal: il progetto di estensione ruota letteralmente attorno a
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Assonometria di progetto. Sotto, sezione longitudinale
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Zona living guardando verso l’ingresso. Sopra, l’area living guardando verso la corte interna e la struttura preesistente
un importante gruppo di alberi maturi presente sul lotto. Tale rispetto per le preesistenze si manifesta, con una sensibilità che nella progettazione contemporanea ha fortuna sempre più frequente, nella volontà di preservare parte dell’edificio esistente e mantenere la tipologia edilizia a un piano fuori terra. Tipologia, quest’ultima, man mano scomparsa nell’area, a favore di edifici su due piani che occupano quasi del tutto il quartiere di Rosemont-La Petite-Patrie, una tipica zona urbana nordamericana sviluppata dall’ennesima ripetizione di vie parallele e ortogonali, affastellate da abitazioni unifamiliari su ambo i lati. IL SUPERSTITE Le esigenze del committente, dovute all’allargamento della famiglia, hanno reso necessario pensare a un ampliamento della casa esistente, un piccolo «superstite» tipologico costruito sul fondo del lotto (il backyard) e fronteggiato da un ampio giardino. La proposta dello studio Tba di vincolare il progetto
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Pianta Piano Terra
LA SCHEDA Luogo: Rosemont - La Petite-Patrie, Montréal, Québec Cliente: Privato Progettista: TBA / Thomas Balaban Architecte Design Team: Jennifer Thorogood, Mikaèle Fol, Pascale Julien Strutture: Latéral Impresa: Rockethammer Superficie: 135 mq Anno: 2021 Info: www.t--b--a.com Fotografie: TBA + Adrien Williams
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alle preesistenze è piaciuta al cliente. Si sviluppa così un’interessante stratificazione di spazi che attraversa longitudinalmente il lotto. Ogni ambiente è un tassello con un preciso incastro formale e funzionale nel comporre l’immagine complessiva, ben leggibile nella planimetria. Sul fronte strada viene realizzato un nuovo volume che completa l’allineamento alla cortina edilizia degli edifici confinanti. Allo stesso tempo in questo volume è scavata un’ansa che genera un disegno planimetrico curvilineo in positivo/negativo nel definire lo spazio interno e quello esterno. Esternamente si ricava un piccolo frontyard, che preserva gli olmi siberiani esistenti. Internamente si forma un ingresso, visibile dalla
strada e separato dall’area living/cucina mediante un arredo fisso e un vano semitrasparente dove poter collocare le biciclette. DENTRO O FUORI La stratificazione procede, dietro a questo filtro, con l’ambiente cucina che affaccia su un piccolo, ma indispensabile cortile interno, mantenendo l’alternanza dentro-fuori che caratterizza tutto l’impianto planimetrico. Il cortile interno è separato dalla zona living tramite una grande vetrata che rende luminosi gli spazi interni e mantiene chiara la leggibilità della vecchia facciata. Questo è costeggiato da un piccolo corridoio che collega all’edificio originario, sul retro del lotto, i cui ambienti più raccolti, isolati e silenziosi si adattano perfettamente ad accogliere le stanze private della casa. Anche dal punto di vista delle strutture l’approccio ricalca le scelte architettoniche: mantenere e integrare. L’edificio esistente poggia sulle vecchie
fondazioni in pietra, mentre l’ampliamento frontale è semplicemente appoggiato al terreno, sorretto da pile superficiali in modo da non intaccare l’apparato radicale profondo degli alberi maturi. COMPROMESSI L’intervento ha richiesto tre anni di progettazione e pianificazione, come raccontano i progettisti, in modo da affinare una soluzione che coniugasse tutte le esigenze di un piccolo e articolato intervento: spazi necessari al committente, preesistenze, rispetto delle tipologie urbane e soprattutto budget. Si percepisce che non ci troviamo di fronte a un intervento dai costi senza limiti: questo rende ancora più ammirevole il lavoro svolto nel produrre un’architettura che, agendo in modo marginale sulla preziosità delle finiture e sulla complessità tecnologica, usa in maniera preponderante lo strumento dello spazio, riuscendo a raggiungere un risultato di grande valore architettonico in un ambiente caldamente domestico dalla piccole dimensioni.
Interno dell’edificio preesistente
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Gli specialisti
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della balaustra di Veronica Monaco di Veronica Monaco
Da sinistra Eddy Pescini, Ceo Aluvetro, e Davide Bonora, direttore generale
L’azienda bresciana attiva nella progettazione e realizzazione di soluzioni in vetro per interni ed esterni si prepara a introdurre la nuova linea di parapetti Modular. Perfetta per facciate e superbonus
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ra i lavori di riqualificazione che danno diritto alle agevolazioni del bonus facciate è compresa la sostituzione delle vecchie balaustre di balconi e terrazze, spesso fuori norma e in stato di degrado. Lo sgravio fiscale può arrivare fino al 110% in caso di lavori legati agli interventi trainanti previsti dal superbonus. Per valutare ogni aspetto utile alla scelta del parapetto ideale, Aluvetro, azienda di Orzinuovi (Brescia), offre a progettisti e installatori supporto e consulenza tecnica, dalla risoluzione del nodo alla messa in opera. Specializzata nella progettazione e realizzazione di parapetti, ringhiere e balaustre in vetro per interni ed esterni, l’azienda propone numerose soluzioni tecniche per affrontare ogni problematica in cantiere. Oltre all’ampia scelta di balaustre in vetro della gamma Garda, da quest’anno i professionisti avranno a disposizione una interessante novità: la balaustra Modular, parapetto di nuova generazione, ideale in ogni intervento di ristrutturazione. Ne parliamo con il direttore generale, Davide Bonora, il responsabile della ricerca e sviluppo Simone Pimazzoni e il responsabile dell’unità di business Aluvetro, Gianluca Bonometti. Domanda. Quali sono le novità Aluvetro in termini di prodotti? Gianluca Bonometti. Stiamo per introdurre sul mercato
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Dettaglio del profilo della balaustra Garda
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ALUVETRO
Modular, una nuova gamma di parapetti caratterizzata da tamponamenti differenti a richiesta del cliente. Un prodotto veloce e facile da installare, che valorizza l’aspetto architettonico della facciata esistente e che può rispondere in maniera ottimale alle esigenze del mercato della ristrutturazione, anche nell’ottica dei bonus attivi in questo momento. Oltre a Modular, Aluvetro presenterà presto il parapetto Garda One, un ampliamento della gamma Garda, che vede una semplificazione delle modalità di posa dal lato interno. Simone Pimazzoni. Il parapetto Modular è proposto in due tipologie: una versione regolabile, che consente di compensare le "difformità" del supporto su cui si va a installare il prodotto, grazie a un sistema brevettato che risolve le problematiche esistenti nei pavimenti esterni, e una versione standard che consente comunque
la regolazione, ma con sistemi aggiuntivi già in uso all’installatore. D. Come nascono i nuovi prodotti? Bonometti. Nascono dall’ascolto delle esigenze dei clienti sul campo. Se possono essere soddisfatte con i prodotti esistenti, si cerca di trovare modi per ottimizzarli, in caso contrario si studiano nuove soluzioni. Prestiamo grande attenzione alla ricerca di nuovi materiali e tecnologie, e abbiamo depositato numerosi brevetti che ci consentono di dare valore aggiunto ai nostri prodotti. D. Quali sono i plus più interessanti dei vostri prodotti? Davide Bonora. Passando da un approccio product oriented a uno customer centric, Aluvetro, al meglio delle proprie competenze tecniche, sviluppa prodotti in grado di soddisfare le esigenze del mercato, a partire da ciò che genera davvero valore per i clienti. Quindi qualità dei materiali, facilità di posa, esperienza nella gestione del cantiere sono tutti plus che trasferiamo nei nostri prodotti, che nascono da un vero ascolto del mercato. Per questo stiamo sviluppando ulteriormente la nostra organizzazione commerciale, a livello nazionale e internazionale, al fine di ricevere sempre più input dai clienti e avere così occasione di soddisfare ancora meglio le loro richieste. Pimazzoni. Cerchiamo di sposare la nostra esperienza e conoscenza del vetro, dei sistemi, del cantiere e delle problematiche di progettazione, sfruttando le nostre competenze per creare prodotti completi, semplici da installare e fruibili dal più ampio target di clienti possibile. D. Quanto conta il design per elementi architettonici come questi? Bonometti. Il design è secondo solo alla sicurezza. È fondamentale poiché l’aspetto estetico è il primo che colpisce all’esterno di un palazzo e le balaustre in vetro sono belle per definizione. Oltre alla sicurezza e al design, un altro elemento fondamentale è la semplicità di installazione, che nasconde però una ricerca molto accurata. D. L’edilizia al momento ha messo il turbo con il superbonus: le vostre soluzioni possono rientrare negli incentivi? Bonora. Assolutamente sì, rientra pienamente nel bonus facciate al 90% e nel superbonus 110% come elemento accessorio dell'opera trainante, a partire comunque da una valutazione caso per caso. D. L’utilizzo dei bonus è abbastanza accessibile o troppo complicato? Bonora. In un mondo complesso abbiamo feedback diversificati. A livello generale la percezione è molto positiva, al di là delle difficoltà interpretative della norma, e le aspettative sono molto alte. Ad oggi ci sono in ballo molti preventivi per progetti che dovrebbero sbloccarsi in primavera.
Il team di Aluvetro nella sede di Orzinuovi (Brescia)
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La trasparenza esalta il panorama delle cime dolomitiche della Val Pusteria nell'hotel di lusso del gruppo Winklerhotels. Un risultato raggiunto grazie all’uso del vetro nelle ampie finestre e nelle balaustre minimali della linea Garda che delimitano la grande piscina esterna, il giardino e gli spazi relax. ©wisthaler.com
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D. Qual è il potenziale degli incentivi per Aluvetro? Bonora. Potenzialmente enorme pur con tutte le incertezze attuali. In ogni caso riteniamo che se anche solo un terzo dei progetti attivi andasse in porto, Aluvetro potrebbe raggiungere un risultato straordinario. Se ci allineassimo con i dati diffusi da Assovetro, che prevede un rimbalzo del 5-6%, e a questo sommassimo i risultati provenienti dalle nostre attività commerciali e di marketing, credo che l’azienda potrebbe ulteriormente accelerare. D. Nonostante il freno del covid, dunque siete cresciuti? Bonora. Nel 2020 siamo cresciuti tra l’8 e il 10%, meno di quanto avevamo previsto, ma tutto sommato è un risultato positivo. D. Come avete vissuto l’emergenza sanitaria e quanto ha impattato sulla vostra attività? Bonora. Come accennato, nonostante tutto, il 2020 è stato positivo. Abbiamo vissuto anche noi qualche difficoltà, ma con l’impegno di tutta l’organizzazione siamo riusciti a superare brillantemente ogni ostacolo. Anche durante i mesi di lockdown, siamo riusciti a lavorare senza particolari problemi ricorrendo allo smart working, e grazie alla disponibilità di tutte le persone. Anzi, da questa esperienza abbiamo imparato diverse cose. D. Avete dovuto modificare l’organizzazione aziendale per fronteggiare la situazione?
Bonometti. Le problematiche sono state più legate al fatto di condensare il lavoro di otto mesi in sei. Comunque, a parte lo smart working, non abbiamo apportato grandi modifiche nell’organizzazione interna. Sicuramente facciamo molta più formazione online. Bonora. Abbiamo avuto la prova ulteriore che le persone fsnno la differenza, ed è più complicato riuscirci nei momenti critici come quelli che stiamo vivendo. L’organizzazione ha reagito in maniera positiva, non solo recependo velocemente nuove modalità di lavoro, ma anche mantenendo il focus sulle attività e portando a casa ottimi risultati. Realisticamente abbiamo tutte le carte in regola per fare ancora meglio. D. Tra lockdown ed emergenza sanitaria, i rapporti con i clienti sono cambiati? Bonometti. Abbiamo sempre puntato sul servizio e il nostro modo di lavorare ci ha permesso di mantenere degli ottimi rapporti con i clienti anche nei momenti di difficoltà. Ad esempio incrementando le attività di formazione per fornire un aiuto e un miglior affiancamento a chi lavora con i nostri prodotti. D. Il contatto più diretto con i clienti è stato positivo per il business? Bonora. È stata un’occasione per rimodulare i nostri sforzi, capire quali attività avevano davvero valore e quali invece erano solo routine. Siamo riusciti a mantenere ottimi contatti con i clienti pur con una minore presenza
fisica, offrendo lo stesso tipo di sevizio a distanza e prossimità con il mercato. D. Qualche azienda è stata lungimirante e ha investito sul futuro: come si è comportata Aluvetro? Bonora. Siamo una fra le poche aziende che ha continuato a investire nello sviluppo di nuovi prodotti, nell'inserimento di nuove persone e nell'innovazione, asset essenziali per avere successo. Anche a livello di gruppo, sono state mantenute salde priorità e attività, andando avanti con consapevolezza e fiducia. D. Aluvetro fa parte del gruppo Pescini: come si è sviluppata nel tempo l’attività dell’azienda? Bonometti. Aluvetro è nata nel 2014 da un’idea lungimirante di Eddy Pescini ed è diventata in breve tempo leader per i parapetti in vetro e alluminio. All’interno della vetreria c’era una divisione che si occupava prevalentemente di progettazione e posa. Al cospetto di alcuni progetti particolarmente complessi dal punto di vista tecnico, l’azienda ha avuto l’intuizione di studiare e sviluppare internamente prodotti in grado di ridurre costi di posa e tempi di cantiere. Presto si è resa conto che questi prodotti non potevano essere limitati all’autoconsumo, quindi ha iniziato a strutturare collaborazioni commerciali con la volontà di distribuire le sue soluzioni anche ad altri installatori. Un passo importante l'abbiamo fatto in comunicazione con un lavoro che ha coinvolto anche il cambio del logo e lo
Da sinistra, Gianluca Bonometti, responsabile dell’unità di business Aluvetro, e Simone Pimazzoni, responsabile R&D dell'azienda
MODULAR: IL PARAPETTO DI NUOVA GENERAZIONE Modular è una balaustra in alluminio di nuova generazione che rappresenta l’evoluzione nel settore nei parapetti. La personalizzazione è il vero elemento caratterizzante del sistema: il design, la geometria a montanti con tamponamento a scelta tra vetro, lamiera, bacchette verticali o altri materiali, la colorazione e il tipo di fissaggio garantiscono un risultato architettonico di altissimo livello capace di caratterizzare ogni progetto con linguaggi alternativi.La posa è semplificata grazie allo sviluppo di un sistema a incastro brevettato che rende possibile assemblare la balaustra in sicurezza su tutti balconi. Ogni modulo può arrivare in cantiere pronto per essere posato, a vantaggio dei tempi realizzativi. Due le versioni disponibili: Modular SP sopra pavimento e Modular FS fronte soletta, in base al tipo di aggancio, con resistenze ai carichi di 200 e 300 kg/m, in funzione della distanza tra i montanti.
Modular con tamponamento in vetro
Modular con tamponamento in "bacchette" verticali
Modular con tamponamento in lamiera
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Hotel Schgaguler Castelrotto (Bz). Sopra, l’Allianz Cloud di Milano (ex Palalido), le balaustre Garda danno sicurezza e visibilità
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sviluppo degli strumenti di comunicazione fondamentali per il settore, lavoro tutt'ora in corso, che ci ha fatto fare un salto di qualità nella percezione del brand. D. Dal 2015 quali sono stati i principali step di crescita di Aluvetro? Pimazzoni. Dal 2015 al 2020 ogni anno è stato significativo. Il 2015 ha vista la nascita del brevetto del sistema Garda per la posa semplificata del parapetto in vetro; negli anni successivi la gamma di prodotti si è allargata e abbiamo avviato la collaborazione con l’architetto Michela Gariboldi per lo sviluppo della comunicazione aziendale. Bonometti. Un altro anno importante per l’azienda è stato il 2018 che ha visto l’ampliamento della gamma prodotti, che è passata da quindici a quasi quaranta matrici. Nel 2019 abbiamo inoltre ottenuto importanti certificazioni per i mercati esteri negli Stati Uniti, in Germania, Svizzera e Austria. Anche quest’anno segnerà un grosso
cambiamento grazie all’inserimento di nuovi prodotti che aprono ad Aluvetro tante inedite opportunità. D. In che percentuale incide l’export sul fatturato? Bonometti. A oggi intorno al 15% del fatturato, ma è un dato che cresce anno su anno. Bonora. Se dovessi individuare le direttrici di sviluppo di Aluvetro nei prossimi anni direi l'internazionalizzazione, l 'innovazione di prodotto e il branding. D. Quanti brevetti avete depositato fino a oggi? Pimazzoni. Nell’ordine della decina, e quest’anno ne andremo a depositare altrettanti, inerenti sia i nostri sistemi che soluzioni. Nell’ambito del lavoro di ricerca e sviluppo, infatti, capita di ideare innovazioni che prescindono dai nostri prodotti. D. Oltre all’innovazione, quali altri aspetti distinguono la vostra produzione rispetto al mercato? Bonora. Sicuramente l’aspetto estetico delle balaustre, poi la qualità dei materiali utilizzati e l’attenzione al dettaglio tecnico. Mettendo insieme questi aspetti e l’attenzione al cliente, Aluvetro vuole essere riconosciuta nella sua unicità di specialista delle balaustre e dei parapetti, posizionandosi in una fascia alta di mercato. Oltre a offrire supporto tecnico e consulenziale. D. Quali sono gli ambiti di intervento di Aluvetro interessanti per un progettista? Pimazzoni. Al primo posto metterei sicuramente l’assistenza tecnica che siamo in grado di fornire per permettere ai professionisti di progettare in sicurezza. Forniamo strumenti utili alla progettazione, come i file Bim, e molta formazione specifica online e diretta per aiutare i progettisti ad adottare sempre la soluzione migliore. Inoltre sottolineerei l’esperienza di Aluvetro nel mondo della cantieristica, che offre la possibilità di proporre soluzioni valide, capaci di risolvere problematiche reali. Bonometti. Aggiungerei anche la possibilità di realizzare prototipi e, oltre ai test di carico in cantiere, anche impact test nel nostro laboratorio e centro prove interno, aspetto fondamentale nel caso si vogliano andare a verificare ulteriormente situazioni particolari ed eventuali criticità da risolvere. D. Qual è il vostro cliente tipo? Bonora. I serramentisti e le vetrerie sono i nostri clienti tradizionali, ma i nostri prodotti si rivolgono anche a progettisti, general contractor, rivendite edili evolute. Operiamo con un’ottica "omnichannel": ovunque c’è l’esigenza di installare una balaustra architettonica, Aluvetro c’è. Il mindset non è vendere il prodotto, ma creare valore per il cliente. D. È più importante il progettista o il rapporto con l’impresa edile? Bonometti. Mi piace vedere il progettista come un professionista al servizio di una realizzazione, nei
confronti del quale ci poniamo come partner e consulenti. Conosciamo a fondo le normative, conosciamo il prodotto, abbiamo una grossa esperienza legata al cantiere e ne conosciamo le problematiche. Dunque vogliamo lavorare al fianco dei professionisti e aiutarli a progettare con le nostre soluzioni. Non a caso uno degli ultimi investimenti dell’azienda è stato proprio la creazione dei file Bim di tutti i suoi prodotti. D. Quali sono i prodotti più richiesti? Bonometti. Diciamo che la famiglia Garda oggi è percepita come un unico prodotto. All’interno della gamma ci sono però sistemi che possono essere maggiormente apprezzati dai progettisti per il loro look minimal: il profilo scompare completamente e rimane il vetro nudo, per un'estrema pulizia formale. D. Parliamo di sicurezza: le vostre balaustre sono certificate? Bonometti. Tutti i nostri prodotti sono certificati da tecnici abilitati in base alle normative vigenti. In aggiunta, la gamma Garda ha a disposizione report test che attestano le performance del prodotto. Inoltre si fornisce la possibilità al cliente di eseguire test sperimentali all’interno del nostro laboratorio e di avere assistenza tecnica qualora questi test vengano effettuati direttamente in cantiere. Pimazzoni. Le certificazioni sono riferite a ogni Paese mentre le dichiarazioni di conformità seguono le attuali norme tecniche per le costruzioni italiane. L’ottenimento di tutte le certificazioni secondo le diverse normative nazionali è stato un percorso molto lungo, che ha richiesto numerosi studi e prove di laboratorio e un investimento economico non irrilevante. Finora l’America è stato il mercato più difficile, anche per le particolari caratteristiche di resistenza al vento richieste alle balaustre in funzione della frequenza di fenomeni atmosferici come gli uragani. D. Dopo l’installazione, le vostre balaustre necessitano
IL SISTEMA BALAUSTRE GARDA Garda è la linea di balaustre in vetro stratificato e temperato, con profilo in alluminio estruso predisposto per diverse tipologie di fissaggio, con set di pinze regolabili e brevettate. Testati secondo le più severe normative e collaudati presso laboratori certificati, i prodotti Garda sono studiati per garantire una facilità e rapidità di montaggio e una resa estetica ideale per il mondo dell’architettura contemporanea, nei progetti di nuova realizzazione, ristrutturazione e restauro edilizio. I carter vengono installati a fine lavoro, evitando possibili danni causati dalle operazioni di posa in opera e possono essere personalizzati anche con colori diversi. Vantaggi tecnici: - Sistema collaudato presso laboratori certificati - La superficie impedisce ai bambini di arrampicarsi - Montaggio facile e rapido - Ottimo abbattimento acustico - Il profilo permette lo scarico dell’acqua - Manutenzione limitata alla sola pulizia Vantaggi estetici: - Massima trasparenza per un’ottima visuale - Eccellente luminosità dei locali - Personalizzazioni dei carter con finiture e colori - Personalizzazioni dei vetri con finiture, serigrafie e colori - Eventuale inserimento di strip Led - Vetri con trattamenti autopulenti Cleaner
di una manutenzione periodica? Pimazzoni. No, la pulizia è l’unica manutenzione. Ogni sistema utilizza componenti in alluminio con finiture altamente protettive: sono disponibili anodizzati 20 micron trattati secondo le procedure Qualanod oppure con verniciatura a polvere secondo le procedure Qualicoat, utili a garantire la massima resistenza agli agenti atmosferici esterni. Inoltre i trattamenti dei vetri con Cleaner riducono drasticamente i tempi di pulizia e manutenzione,limitando l’accumulo di calcare e depositi. D. Quali è il livello di durabilità? Pimazzoni. L’alluminio possiede finiture superficiali fatte Condominio residenziale a Brescia. Le balaustre Garda possono montare diversi spessori di vetro temperato e stratificato oltre a numerose combinazioni cromatiche, serigrafie coprenti, parzialmente coprenti o ombreggianti per garantire la privacy
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I sistemi Aluvetro per la Centrale dell’Acqua di Milano. Progetto: FUD DEGW I Lombardini Foto: Studio Tettamanzi
per resistere anche in zone particolarmente aggressive e il vetro è un materiale che non è soggetto a fenomeni di deterioramento. Anche le componenti in nylon sono studiate per garantire resistenza e le guarnizioni per evitare fenomeni di ingiallimento e corrosione. Bonora. Sui materiali non c’è nessun problema. Chiaramente, la corretta posa fa una grande differenza ed è per questo che cerchiamo di trasferire il nostro know how agli installatori attraverso corsi di formazione, affinché tutto il sistema sia realizzato al meglio, valorizzandone le caratteristiche. Pimazzoni. Nell’ultimo anno, in funzione anche dell’ampio numero di partecipanti, oltre ai corsi di natura teorica, abbiamo proposto anche corsi pratici per i posatori per spiegare come realizzare una corretta installazione, ponendo attenzione ad alcuni dettagli essenziali che nella fretta vengono spesso tralasciati, ma che sono importanti per migliorare la durabilità nel tempo del sistema. D. Qual è il lavoro che avete realizzato con i vostri sistemi che vi ha dato più soddisfazione? Pimazzoni. Abbiamo eseguito per Allianz il recupero dell’ex Palalido di Milano, edificio dismesso da molto tempo ma molto importante per la città e le manifestazioni sportive. Assieme all’impresa che ha realizzato la progettazione, siamo riusciti a costruire una bella sinergia, soprattutto nella fase tecnica iniziale che ha presentato numerose complicazioni. È stato necessario un grande lavoro di assistenza e consulenza, verifica dei sottofondi, test in cantiere. In corrispondenza degli accessi alle tribune, per esempio, la soletta era particolarmente sottile, e siamo dovuti intervenire con piastre di supporto progettate e dimensionate ad hoc. Bonora. Quello dell’ex Palalido è un bell’esempio, non solo perché si tratta di una referenza importante, ma anche perché è la dimostrazione del tipo di servizio di consulenza specialistica che Aluvetro è in grado di offrire
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al mondo della progettazione e al cantiere. Un lavoro che va al di là del singolo componente o del singolo prodotto. Bonometti. Un altro cantiere molto importante a livello di visibilità e prestigio, ancora in corso di realizzazione, è la messa a norma di tutti i parapetti del Palazzo di Giustizia di Milano. Per questo lavoro è stata necessaria una progettazione specifica dal punto di vista architettonico insieme alla Soprintendenza, trattandosi di un palazzo storico, con la realizzazione di mock-up e l’esecuzione di test di prova in cantiere per la verifica del carico strutturale. Siamo a circa metà dell’opera ma questo cantiere ci sta dando molte soddisfazioni. D. Parliamo ora di sostenibilità, concetto che ormai è entrato a pieno titolo anche nel mondo dell’edilizia. Qual è l’impatto del green per Aluvetro? Bonora. È un tema sul quale abbiamo posto un’attenzione particolare, dal packaging dei prodotti alla riciclabilità totale dell’alluminio fino all'impatto ambientale dell'azienda. È un percorso appena cominciato, sul quale investiremo in modo rilevante, in ottica ESG. Pimazzoni. Un anno e mezzo fa è iniziato un progetto di revisione di alcuni imballaggi in ottica di una maggiore sostenibilità, che ha permesso una forte riduzione dei consumi. Inoltre molti materiali che utilizziamo per realizzare i nostri prodotti sono circolari: l’alluminio, il vetro e alcuni componenti in nylon e metallo possono essere completamente riciclabili e reintrodotti nel processo produttivo. Questo è un aspetto molto importante. D. Il cliente percepisce questa vostra attenzione alla sostenibilità? Bonora. Non abbastanza, oggi c’è ancora poca sensibilità da parte del mercato, ma è un valore base dell’azienda che va agito e comunicato di più. La via che stiamo perseguendo è quella tracciata dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu (SDG). Per noi la strada è chiara.
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INTERMEZZO
PRIMAVERA? PRIMAVERA!
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tiamo vivendo la seconda primavera differente della nostra vita. In fin dei conti, tutto sommato, siamo anche una generazione fortunata. Non siamo passati per guerre e carestie. Abbiamo vissuto disordini sociali ed economici, è vero. Ma con un po’ di ottimismo possiamo ancora vedere la luce alla fine del tunnel. Per molti versi, anche se siamo di nuovo chiusi in casa, questo periodo è molto diverso da quello dell’anno precedente. Perché almeno sappiamo molto bene con che cosa abbiamo a che fare. Non ci sono più misteri, anzi, conosciamo talmente bene che cosa abbiamo di fronte, che ogni tanto pensiamo pure di prenderlo sottogamba come se avessimo a che fare con un amico un po’ tontolone, un po’ bonaccione che sappiamo ci perdonerà tutto. Ma non è così. Non lo è per niente. Ma resta il fatto che siamo entrando in primavera e questo ennesimo risveglio della Natura è sempre un messaggio di speranza fatto di colori, di profumi e di forza che ci sostiene e ci permette di spingerci a pensare un po’ più in là. Però, siccome questa primavera è anche eccezionale e decisamente di passaggio, perché tutti saremo costretti a modificarci un po’ e a fare nuove scelte e trovare nuovi compromessi per affrontare il futuro, non voglio affrontare il tema grazie a un libro tradizionale, ma con l’aiuto di un volume che raccoglie l’arte fotografica di Achim Mohné, un artista multimediale che, da più di 20 anni, usa lo scanner (a dire il vero varie tipologie di scanner) per descrivere e presentarci la realtà proprio com’è, ma come forse non l’avevamo percepita. Le immagini che trovate in queste pagine sono state realizzate appoggiando sine cura delle piante da fiore, la maggior parte di campo, sullo specchio di uno scanner ad alta definizione. Migliaia, milioni di dati che poi si ricompongono in stampe a pigmenti. Niente che il nostro cervello non sappia già fare, e bene, ma qui queste piante vengono scontornate dalla realtà e vengono presentate avvolte nel buio più profondo e in una prospettiva inusuale, diretta e al tempo stesso un po’ cilindrica. Le piante e la loro perfezione, risultato di millenni di evoluzione, sembrano galassie sperdute. Ammassi stellari lontani, in cui si nasconde la vita. È emblematico che Mohné asserisca di come spesso nelle piante fotografate si possano notare «afidi e altri insetti» di per sé «non desiderati», ma «presenti». Ecco, in questi microcosmi che galleggiano in un vuoto apparente arriviamo noi con il nostro discernimento e subito cominciamo a decidere che
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cosa sia bene e che cosa sia male, mentre tutto questo forse è solo la vita. E noi con grande protervia sembra proprio che non riusciamo a comprenderlo. Achim Mohné (1964), artista tedesco e docente di fotografia in prestigiose università europee, sviluppa il suo discorso come una poesia della tecnica che vive nella relazione tra dispositivo, interfaccia e intermedialità attraverso performance complesse. In questo caso, le mostre pubbliche di Di_Gi_Ta_Lis hanno previsto la presenza di chef che hanno trasformano le piante presentate in piatti vegani da servire ai visitatori. Mentre i saggi presenti nel volume, premiato con la medaglia d’oro al Deutschen Fotobuchpreises 2020, spaziano nei campi della filosofia, della storia dell’arte, della psicologia sociale, della medicina e degli studi sui media arricchendo il discorso post-fotografico che si è evoluto in concomitanza con la digitalizzazione dei media visivi. La funzione delle immagini, quindi, diventa quella d’essere un anello di congiunzione fra un’articolazione estetica, che fa direttamente riferimento ai temi etici ed ecologici presenti nei dibattiti odierni sull’ambiente e sul clima, e gli argomenti riguardanti l’alimentazione, il consumo e la sostenibilità. Ma per noi questi fiori così vividi rimangono soprattutto l’urlo quieto della forza primordiale. Sono l’immagine evidente della buona primavera che incombe su tutti noi. (lmff )
Achim Mohné, DI_GI_TA_LIS, con testi di Eicke Latz, Anette Christ, Clemens Krümmel, Daniel Tyradellis, Judith Elisabeth Weiss, Harald Welzer e Siegfried Zielinski, progetto grafico di Uta Kopp. Hatje-Cantz Publishers, 200 pagine, 60 illustrazioni, 2020. Euro 44,00 euro. ISBN 9783775747691. Info: www.hatjecantz.de
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© 2020 Achim Mohné, VG Bild-Kunst, Bonn (courtesy of Hatje-Cantz Publishers).
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Astrantia / Sterndolde / Masterwort / Astranzia
© 2020 Achim Mohné, VG Bild-Kunst, Bonn (courtesy of Hatje-Cantz Publishers)
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Magnolia / Magnolie / Magnolia
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FACCIATE VENTILATE
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SOLUZIONI PER LA PROTEZIONE ANTINCENDIO
130 I superbonus hanno dato una scossa alla filiera delle costruzioni. E, quasi come contrappunto, lo sconto fiscale al 110% prevede anche la detraibilità nel caso di rafforzamento antisismico. Insomma, una scossa buona per scacciare una scossa cattiva. Non solo: gli incentivi fiscali possono essere utilizzati anche per migliorare la facciata. E una delle tecniche costruttive più in voga è la facciata ventilata. Infine, capitolo sicurezza: le norme antincendio che si aggiornano, di pari passo con soluzioni e materiali.
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SPECIALE ADEGUAMENTO ANTISISMICO
CONSOLIDAMENTO
Le tante strade DELLA SICUREZZA
Incremento delle prestazioni strutturali in termini di rigidezza, resistenza e duttilità. Oppure modifica delle caratteristiche della risposta della struttura al sisma. Ecco le tecniche possibili
di Sergio Ruggieri (Politecnico di Bari), Giuseppina Uva (Politecnico di Bari), Siro Casolo (Politecnico di Milano)
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RIFERIMENTI
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Caraglia V. (2015) Modellazione ed analisi numerica di sistemi di adeguamento sismico non invasivi per l’edilizia residenziale esistente. Tesi di Laurea, Politecnico di Bari, Relatori Proff. G. Uva, D. Raffaele. Ruggieri S. (2015) Strategie di adeguamento sismico di edifici scolastici con strutture dissipative esterne. Tesi di Laurea, Politecnico di Bari, Relatori Proff. G. Uva, D. Raffaele. Parisi N., Ruggiero F. (2015) Renew urban. Edifici ad energia positiva nella rigenerazione delle periferie urbane. Editore: Arti Grafiche Favia. Priestley, M. N. (1996). The PRESSS program— current status and proposed plans. PCI journal, 4(2), 22-40. S. Sritharan, S. Aaleti, D. J. Thomas (2007) Seismic Analysis and Design of Precast Concrete Jointed Wall Systems; ISUERI-Ames Report ERI-07404.
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ostruire abitazioni antisismiche e rispettose dell’ambiente. Con questo obiettivo nasce Ed System e la sua ultima evoluzione, Ed2, sistema costruttivo in blocchi-cassero di polistirene espanso per fondazioni isolate, murature Icf (Insulated concrete forms), angoli, spalle finestre coibentate, architravi, piattabande, angoli fuori squadra, coibentazioni sotto trave. Da assemblare a secco e gettare in opera, la soluzione garantisce edifici antisismici ad alte prestazioni energetiche e acustiche, con un notevole risparmio di tempo in cantiere. Alla base del sistema, che dispone di due linee prodotto, una legata alla riqualificazione dell’esistente e una alle nuove costruzioni, ci sono solo due componenti: il pannello isolante e il distanziatore plastico. Raffaele Garau, amministratore di Ecodomus Sistemi, azienda ha acquisito a titolo definitivo la licenza sul marchio e sul brevetto, spiega a YouBuild tutte le sue potenzialità. Domanda. Quali sono gli aspetti innovativi del vostro sistema? Risposta. Le soluzioni Ecodomus nascono da un’esperienza diretta in cantiere. Abbiamo approcciato il
mondo delle costruzioni Icf oltre dieci anni fa e iniziato a sviluppare il nostro cassero partendo dai punti di forza dei sistemi già presenti sul mercato, inserendo tre importanti punti di innovazione. Innanzitutto, abbiamo creato un sistema il più simile ai sistemi classici già in uso in edilizia, affinché fosse facilmente riconosciuto dagli addetti ai lavori, e semplice, vista la crescente scarsità di manodopera specializzata. Per questo, il sistema si basa solo su due componenti, il pannello e il distanziatore, senza nessun pezzo speciale, e può essere installato da un semplice carpentiere con operai non specializzati a supporto. La seconda importante novità è il distanziatore plastico, coperto da brevetto. Oltre a svolgere la normale funzione di contenimento del calcestruzzo in fase di getto, questo componente crea le sedi per la corretta posa del ferro di armatura e ne vincola la posizione, assicurando la stabilità. Questo ha tranquillizzato molti ingegneri strutturisti che finalmente potevano contare su un sistema capace di limitare l’errata interpretazione e posa dell’acciaio di armatura nelle pareti Icf. A differenza di tutti i nostri competitor, infatti, siamo gli unici che vincolano sia le barre orizzontali che quelle verticali senza legatura. D. E il terzo punto di innovazione? R. I sistemi Icf sono costituiti da due paratie in Eps, al cui interno viene gettato il calcestruzzo. Normalmente fino all’arrivo in cantiere, la zona da gettare era «vuota», quindi si trasportava solo aria. Compattando il tutto, rispetto ai nostri competitor, siamo riusciti a trasportare oltre il doppio di muratura a parità di volume di materiale. Gli stessi pannelli, poi, sono totalmente reversibili, in modo da poter essere utilizzati indifferentemente sia internamente che esternamente, o ribaltati, limitando al minimo gli sfridi e, quindi, lo spreco di materiale. Il nostro pannello inoltre non ha alcun componente estraneo
al suo interno, questo rende molto più facili le operazioni di taglio e di riciclo o smaltimento. Un gran vantaggio, anche per l'ambiente. D. Ci sono state delle criticità che avete dovuto affrontare nell’ideazione del sistema? R. Abbiamo lavorato molto sulle geometrie dei nostri componenti. Per rendere la posa del ferro orizzontale confortevole, per esempio, era indispensabile consentire la posa dall’alto e non dal fianco. Ottenere questo risultato non è stato semplice, ma il nostro pannello è stato concepito per rispettare i 30 centimetri di passo massimo previsto in altezza dalla normativa per la posa delle armature orizzontali. Anche le sedi per la posa dell’acciaio di armatura sono state oggetto di uno studio molto attento per assicurare l’assoluta stabilità della posizione stabilita, nonostante la pressione del getto di calcestruzzo. D. Qual è l’identikit di Ecodomus Sistemi? R. Ecodomus Sistemi è l’azienda che produce e commercializza il sistema costruttivo Ed System, soluzione costruttiva ad alta efficienza, che utilizza il cassero per contenere il cemento armato trasformandolo in coibentazione. L’evoluzione di una soluzione nata nel 1997, vede oggi un sistema costruttivo evoluto,
A sinistra, Thermo Muro, sistema costruttivo in blocchi cassero di polistirene espanso. Accanto l'applicazione in cantiere
IL SISTEMA PER LA RIQUALIFICAZIONE Pensato per la riqualificazione, Thermo Cappotto Sismico Ed System consente di ottenere in un unico passaggio la riqualificazione sismica e l’efficientamento energetico di un edificio, realizzando un guscio sismo-resistente e coibentato all’esterno del fabbricato. Costituito da una paratia sottile in calcestruzzo armato gettato in opera e da due strati di isolante in Eps, tenuti in posizione da distanziatori plastici brevettati, il sistema consente il posizionamento in opera delle armature, garantendone il corretto passo e vincolando la posizione durante le fasi di getto, eliminando la necessità di legature metalliche. Semplice e veloce, il Thermo Cappotto Sismico è in grado di adattarsi a qualsiasi esigenza progettuale grazie all’ampia gamma di spessori disponibili e alla vasta possibilità di personalizzazione: i setti in calcestruzzo vanno da 100 a 300 millimetri, mentre i pannelli isolanti variano da 50 a 225 millimetri con trasmittanza da 0,24 a 0,13w/m2k; le finiture prevedono il classico rivestimento a cappotto, intonaci a spessore, rivestimenti faccia a vista in pietra o laterizio, facciate ventilate. Grazie al particolare incastro dei pannelli in Eps, inoltre, è possibile evitare la fuoriuscita di boiacca cementizia durante le fasi di getto di calcestruzzo, eliminando così la necessità di casserature extra e consentendo di realizzare un getto continuo per l’intera altezza di interpiano.
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ECODOMUS SISTEMI
COSÌ LA SCUOLA È PIÙ SICURA ED EFFICIENTE A seguito di un’indagine di vulnerabilità sismica, il comune di Rignano sull’Arno, in provincia di Firenze, ha deciso di intervenire per la messa in sicurezza della scuola elementare Papini, edificio che evidenziava le maggiori criticità. La scuola è stata anche protagonista di un intervento di efficientamento energetico, grazie alla posa del ThermoCappotto Sismico di Ed System che, in un solo passaggio, ha permesso di realizzare un nuovo guscio sismo-resistente ed isolato, ancorato alla struttura esistente, senza sventrare l’edificio e lavorando prevalentemente dall’esterno. In soli cinque mesi, sono stati così riqualificati 2.200 metri quadri di muratura, che ora risultano sismoresistenti e ad alta efficienza energetica. Costruito nel 1970, l’edificio scolastico nella conformazione originale, presentava una struttura in cemento armato gettato in opera, a telaio multipiano con fondazioni su plinti interconnessi sotto muratura perimetrale per mezzo di cordoli non armati, solai in latero-cemento, scale a soletta rampante in cemento armato e tamponamenti in laterizio. La struttura in cemento armato risultava perlopiù a vista, per quanto riguarda pilastri e travi di bordo. Dopo una verifica strutturale del telaio esistente e delle maggiori criticità dello stabile, si è deciso di optare per la tecnologia del cappotto sismico. L’utilizzo del ThermoCappotto Sismico ha permesso di far combaciare le scelte architettoniche con quelle strutturali e termotecniche, contenendo i vari spessori murari extra in soli 30 centimetri. Oltre al vantaggio di effettuare un intervento di riqualificazione sismica senza demolizione, l’installazione del ThermoCappotto Sismico ha permesso anche di ridurre notevolmente i tempi di cantiere rispetto ad altre tecniche di rinforzo strutturale. I locali scolastici sono rimasti sempre agibili, senza creare alcun disagio all’utenza. Il sistema garantisce inoltre il massimo isolamento, l’eliminazione dei ponti termici, l’assenza di legature del ferro d’armatura e dei tasselli in facciata. Le finiture esterne sono realizzate con normali cicli a cappotto, in pochi millimetri di spessore. Il sistema, a geometria variabile, risponde a qualsiasi esigenza di progetto, grazie alle oltre 80 possibili combinazioni tra spessori murari ed isolanti.
SCHEDA
Progetto: riqualificazione termica e sismica scuola elementare G.Papini Luogo: Rignano sull’Arno (Firenze) Progettista: Ing. Stefano Capretti Sistema: ThermoCappotto sismico Ed System Anno: 2020
ad alta efficienza energetica e antisismico, capace di agevolare le opere in cantiere in modo sostanziale sia nelle procedure sia nei tempi di lavorazione. Più sicura e sostenibile, l’evoluzione Thermo Muro Ed2 incarna le nuove prerogative dell’edilizia e accosta il concetto di evoluzione a quello di semplificazione. D. Disponete di diverse linee di prodotto? R. Abbiamo alcune linee dedicate anche alla ristrutturazione, in particolar modo per solai, tamponamenti e divisori interni che grazie alle loro doti di leggerezza e isolamento termico, sono molto apprezzati in interventi di risanamento e ristrutturazione. Oltre alla linea ristrutturazione è presente anche la linea riqualificazione con il Thermo Cappotto Sismico (vedi box a pag. 133). D. Per quali tipologie di cantieri è adatto il vostro sistema? R. Tutti. Il sistema nasce per l’edilizia residenziale in generale. Abbiamo alle spalle un grande trascorso di abitazioni monofamiliari, ma ultimamente è stato
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scelto anche da importanti cooperative del settore edile per la costruzione di grandi complessi, sia in Italia che all’estero. In questo senso possiamo affermare che la qualità intrinseca del sistema, la sua versatilità e i costi contenuti ci pongono come punto di riferimento nel panorama dei sistemi Icf. D. Quali sono dunque i vantaggi di questa tecnologia? R. Le potenzialità della tecnologia costruttiva Icf sono davvero elevate e pienamente rispondenti alle nuove normative termiche e sismiche delle costruzioni moderne. Il nostro sistema permette di creare in un unico passaggio, una struttura portante antisismica, tamponamenti antiespulsione, isolamenti termici ed acustici, abbattendo drasticamente le tempistiche di cantiere, permettendo di utilizzare manodopera non specializzata. Queste due variabili generano una notevole riduzione dei costi delle opere senza pregiudicarne la qualità e la sicurezza. Inoltre grazie alla corrispondenza ai Criteri minimi ambientali (CAM), il nostro sistema è perfettamente idoneo ad interventi mediante superbonus 110% ed appalti pubblici.
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SPECIALE ADEGUAMENTO ANTISISMICO
PAVER
Il blocco TUTTOFARE BioPlus è un sistema brevettato per rinforzi strutturali antisismici, isolamento energetico e acustico, in un'unica soluzione. È composto da calcestruzzo che è alleggerito con l'argilla espansa Leca e da uno strato di Neopor di Veronica Monaco
Il blocco cassero BioPlus di Paver Costruzioni. Le cavità presenti nei blocchi e gli alloggi per i ferri di armatura consentono, di formare bielle resistenti all’interno dei setti murari in grado di resistere alle azioni sismiche
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pecializzata in prefabbricati in calcestruzzo dal 1964, Paver Costruzioni è oggi uno dei principali player del mercato con quattro stabilimenti (due a Piacenza, uno a Ferrara e uno a Pistoia), e soluzioni che spaziano dal mondo della viabilità alla agro-zootecnia fino all’edilizia e all’arredo urbano. Proprio di questo ambito si occupa la divisione Paverlife, impegnata nella progettazione e lo sviluppo di prodotti per la qualità urbana, tra cui l’innovativo BioPlus, sistema costruttivo brevettato composto da una famiglia di blocchi cassero di calcestruzzo antisismico alleggerito con argilla espansa Leca e uno strato di isolante Neopor ad alta densità, per una elevata efficienza energetica. Ne parliamo con Francesco Rosi, ingegnere e responsabile di prodotto presso l’azienda. Domanda. BioPlus è un sistema innovativo per le costruzioni: di che cosa si tratta? Risposta. BioPlus rappresenta l’evoluzione di una tecnologia che ha avuto origine nella storia delle costruzioni negli anni Sessanta-Settanta. Nel corso del tempo il sistema ha subìto un’evoluzione, grazie all’introduzione di un aggregato virtuoso nell’impasto di calcestruzzo, cioè l’argilla espansa Leca. Poi, dal 2000 circa, ha subìto un’ulteriore evoluzione con l’inserimento all’interno della stratigrafia del blocco di uno strato di materiale isolante, per migliorare le prestazioni energetiche del sistema. Paver è riuscita quindi a creare un sistema in grado di rispondere a esigenze strutturali antisismiche, energetiche e acustiche, con un’unica soluzione: il blocco cassero BioPlus. D. Come è composto il blocco BioPlus? R. Dall’interno verso l’esterno il blocco si compone di uno strato in calcestruzzo alleggerito con argilla espansa Leca, una cavità per l'alloggiamento dei ferri di armatura, uno strato isolante Neopor con grafite con spessori diversi, secondo la configurazione progettuale e la zona climatica in cui si opera, e un ultimo strato di calcestruzzo alleggerito. Questa alternanza consente di garantire ottime performance strutturali, energetiche, termoigrometriche, non solo in termini di contenimento dei fabbisogni invernali, ma anche estivi. D. Ci sono differenti tipologie di blocchi?
R. Offriamo al mercato due configurazioni di riferimento: la configurazione standard, pensata per il clima mediterraneo del Centro-Sud Italia, e la configurazione Bioplus A+ che presenta maggiori spessori del materiale isolante, fino a 17 centimetri, in modo da garantire elevate prestazioni di isolamento nelle zone climatiche più fredde. Oltre a queste due tipologie, possiamo offrire anche configurazioni personalizzate in funzione delle esigenze strutturali per edifici che richiedono maggiore impegno statico. D. Il sistema è brevettato? R. Sì, il sistema è brevettato da Paver e dispone di una serie di accorgimenti operativi che consentono una posa in opera completamente a secco. Il sistema è dotato infatti di elementi a incastro orizzontale e verticale che consentono di montare il sistema come un Lego, man mano che si predispone l’armatura. D. C’è un manuale di guida per l’installazione?
Francesco Rosi
R. Le due famiglie di blocchi sono dotate di quattro elementi ciascuna, che consentono la realizzazione di tutti i nodi strutturali che caratterizzano un fabbricato. Ogni elemento è ingegnerizzato per rispondere a tutte le esigenze del progettista. Assemblando i blocchi insieme è possibile realizzare tutte le geometrie necessarie, andando anche a correggere in maniera virtuosa i ponti termici. In più, i vari elementi sono accompagnati da tavelle per la protezione degli elementi strutturali sul cordolo di solaio. D. L’azienda offre anche un servizio di supporto alla progettazione? R. Oltre alla documentazione tecnica, mettiamo a disposizione tutti i certificati di natura strutturale, esempi di calcolo e un software gratuito dedicato alla progettazione. In più, anche se il nostro sistema non richiede una progettazione integrata, offriamo la possibilità di scaricare la libreria Bim dedicata, per dare
RINASCE IL BORGO E DIVENTA EFFICIENTE Il sistema costruttivo BioPlus Paver è protagonista del complesso residenziale Borgonovo composto da cento unità abitative nella frazione Santa Lucia del Comune di Pontedera (Pisa). Distribuito su un lotto di circa 50 mila metri quadrati, il complesso è realizzato dall’impresa Sagittario del Gruppo Cavallini. L’obiettivo è quello di ricreare un borgo sul modello dei tipici casolari toscani di campagna, ma moderno ed efficiente grazie all’installazione di pannelli solari e un attento intervento di isolamento termico e acustico degli edifici. Per questo è stato scelto BioPlus di Paver, il sistema di blocchi cassero in calcestruzzo alleggerito a base di argilla espansa Leca, in grado di rendere l’edificio antisismico, fonoisolante, termoisolante. La posa a secco del materiale inoltre ha agevolato notevolmente l’esecuzione in cantiere.
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PAVER
BIOPLUS PER COSTRUZIONI ANTISISMICHE E SOSTENIBILI BioPlus è il sistema costruttivo brevettato Paver, certificato per l’edilizia antisismica. Il sistema è costituito da blocchi cassero di calcestruzzo alleggerito di argilla espansa Leca, con l’integrazione di uno strato di isolante Neopor con grafite ad alta densità. Le cavità presenti nei blocchi e gli alloggi per la disposizione dei ferri di armatura consentono, con il successivo getto di calcestruzzo, di formare bielle resistenti all’interno dei setti murari in grado di resistere alle azioni sismiche in maniera omogenea. Inoltre, BioPlus consente di realizzare un involucro ad alta efficienza energetica grazie al suo elevato isolamento termico (trasmittanza U = 0,22 W/m2K) e alla sua massa e inerzia termica (con Yie = 0,019 W/m2K), quindi è ideale per costruire edifici Nzeb a basso consumo energetico. Grazie a materiali con funzioni fonoisolanti e fonoassorbenti, i blocchi garantiscono anche un ottimo isolamento acustico (Rw= 57dB), impedendo alle onde sonore di portare i rumori all’interno della casa. I blocchi BioPlus rispondono ai Criteri Ambientali Minimi.
ulteriore supporto alla definizione delle geometrie del fabbricato e migliorare l’operatività in cantiere. D. Il blocco risponde alla necessità di costruzioni antisismiche per nuove costruzioni. E per il rinforzo strutturale? R. BioPlus è pensato per le nuove costruzioni e offre elevate prestazioni dal punto di vista sismico. Per quanto riguarda il rinforzo strutturale di costruzioni esistenti, invece, abbiamo di recente introdotto un’evoluzione applicativa del sistema, denominata Cappotto Sismico, che consente di rispondere alle esigenze di riqualificazione sismica ed energetica degli edifici. Anche se i due sistemi concettualmente si
assomigliano molto dal punto di vista delle prestazioni, implicano un approccio progettuale molto diverso. D. Bioplus è molto performante anche a livello di isolamento. Può essere utilizzato anche per raggiungere delle prestazioni eccellenti per edifici a energia quasi zero? R. È chiaro che nella progettazione di edifici Nzeb, oltre all’involucro opaco, si affiancano scelte inerenti anche agli elementi impiantistici. Diciamo che con il nostro sistema è possibile realizzare edifici a energia quasi zero. Oltre ad avere elevate prestazioni in termini di contenimento del fabbisogno energetico invernale, grazie alla sua trasmittanza, infatti, BioPlus garantisce ottime prestazioni anche durante la stagione estiva. L’alternanza di materiali a elevata massa superficiale consente un buon comportamento termodinamico, che evita il surriscaldamento estivo delle pareti, limitando così i consumi necessari anche al raffrescamento. E, in un clima che sta volgendo sempre più verso estati molto lunghe e inverni sempre meno rigidi, tutto ciò diventa molto significativo. D. Un’ottima risposta, dunque, anche dal punto di vista del comfort... R. Sì, l’involucro altamente prestazionale realizzato con BioPlus consente di realizzare edifici in grado di offrire il massimo comfort, sommando benefici di contenimento dei fabbisogni energetici, isolamento acustico e sicurezza strutturale. Una casa sostenibile a 360 gradi.
PROGETTISTI E COSTRUTTORI AL PRIMO POSTO «Paver Costruzioni è oggi in grado di soddisfare il mercato dell’edilizia a 360 gradi», racconta Nicola Nesi, direttore commerciale dell’azienda. «Dal pavimento autobloccante ai prodotti per la viabilità fino a sistemi costruttivi all’avanguardia come BioPlus, Paver possiede una produzione molto diversificata in grado di rispondere alle esigenze di un ampio bacino di professionisti del mondo delle costruzioni. Oggi con i nostri stabilimenti occupiamo un’area totale di 460 mila metri quadri, abbiamo quasi 50 mila metri quadri di capannoni coperti e diamo occupazione a circa 300 persone. Da anni vantiamo l’attestazione Cribis Prime Company con rating A, riconoscimento di massima affidabilità commerciale, e i nostri Nicola Nesi prodotti possiedono tutte le certificazioni Epd e marcature CE». Domanda. I vostri sistemi permettono di accedere agli incentivi fiscali? Risposta. Tutti i nostri prodotti sono certificati Cam e consentono di accedere agli incentivi fiscali. Anche prima del superbonus, i nostri prodotti erano in grado di rispondere ai requisiti necessari per
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accedere agli incentivi fiscali del sismabonus e dell’ecobonus. Ora, con l’opportunità offerta dal superbonus 110% abbiamo voluto fare un discorso più completo inerente anche il settore della riqualificazione, e, insieme all’Università di Pisa, stiamo ultimando lo studio di un nuovo sistema che consente il consolidamento sismico e l’adeguamento termico dei fabbricati esistenti. D. Come si compone la vostra rete commerciale? R. Abbiamo diverse agenzie di rappresentanza distribuite in Toscana ed Emilia. Cerchiamo di fidelizzare gli agenti per instaurare un rapporto serio e duraturo nel tempo. D. Operate in tutta Italia? R. Siamo strutturati per operare prevalentemente nel Centro Italia. Copriamo la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Umbria, il Lazio e, con il sistema Bioplus, arriviamo anche in Corsica e Sardegna. Dallo stabilimento di Piacenza distribuiamo anche in tutto il Nord Italia, fino in Val d’Aosta dove abbiamo realizzato diversi interventi di prestigio. D. Quali sono i canali commerciali di BioPlus?
D. Restando in tema di sostenibilità, come il prodotto risponde alle esigenze di riduzione dell’impatto ambientale? R. I blocchi BioPlus rispondono ai requisiti dei Criteri ambientali minimi: sono prodotti con un contenuto minimo di materia prima seconda, sono riciclabili a fine vita e riutilizzabili come inerti, e utilizzano come materiale principale l’argilla espansa Leca, materiale naturale certificato come prodotto sostenibile nell’impiego delle edificazioni. Infine, utilizzati insieme ad altre componenti dell’involucro edilizio, i blocchi BioPlus consentono di raggiungere prestazioni eccellenti per edifici a energia quasi zero. Un altro elemento importante, che inerisce sempre il discorso dei Cam, riguarda l'indice di radioattività dei prodotti da costruzione. BioPlus soddisfa ampiamente le indicazioni a livello comunitario, restando molto al di sotto del valore consentito, con un indice inferiore a 0,5 I. D. Che certificazioni possiede il prodotto? R. Il prodotto possiede tutte le certificazioni inerenti le prestazioni termiche e acustiche derivanti da prove di laboratorio. In più Bioplus è stato sottoposto a prove sperimentali antisismiche presso Eucentre ed è certificato per essere utilizzato nell’edilizia antisismica. Il sistema, come tutti i prodotti Paver, è inoltre certificato Cam e può essere utilizzato per lavori pubblici e interventi che intendono usufruire dei sistemi incentivanti, tipo il superbonus.
D. Il prodotto è quindi compatibile con interventi che danno accesso ai bonus fiscali? R. Assolutamente sì. Per accedere al superbonus abbiamo due strade percorribili: la demolizione e ricostruzione con il sistema BioPlus oppure, in caso di riqualificazione del patrimonio edilizio, il nuovo sistema Cappotto Termico, evoluzione applicativa del sistema che consiste in un blocco cassero che viene addossato alla struttura esistente, ed è in fase avanzata di sperimentazione.
R. BioPlus viene distribuito in maniera diretta da Paver attraverso due canali principali: quello dei progettisti e quello dei costruttori. BioPlus offre al progettista la possibilità di realizzare una struttura antisismica, con un elevato isolamento termico e un isolamento acustico conforme alle nuove normative. In più, rispetto a una struttura tradizionale in cemento armato, consente di accelerare i tempi di esecuzione, con un notevole risparmio economico. D. Il mondo delle rivendite edili è coinvolto nella distribuzione commerciale del prodotto? R. Con i magazzini edili negli ultimi 15 anni abbiamo instaurato rapporti molto stretti, e ultimamente stiamo raggiungendo risultati commerciali che in passato erano inimmaginabili. Diciamo che, essendo un sistema costruttivo che comporta una certa formazione tecnica, il sistema BioPlus non viene distribuito direttamente attraverso il canale della rivendita edile. Tuttavia, se un cliente è fidelizzato al magazzino, nulla vieta di effettuare la fornitura tramite la rivendita. In ogni caso dobbiamo comunque intervenire noi, con il nostro ufficio tecnico, per analizzare il progetto e fare i giusti calcoli per quantificare il materiale è necessario. D. Un sistema così raffinato è abbastanza compreso dal mercato? R. Sì, chi costruisce con il sistema BioPlus, magari spinto la prima volta dal progettista o dall’immobliarista, lo utilizza anche le volte successive.
Paver offre a progettisti e costruttori una continua e qualificata consulenza tecnica, dalla verifica iniziale di compatibilità alla costante assistenza in cantiere
Quindi anche l’impresa che non è particolarmente strutturata si trova a suo agio con questo sistema perché è semplice, veloce e facile da posare in opera. D. Quali vantaggi offre il sistema? R. Per quanto riguarda la parte progettuale il sistema BioPlus va a rispondere a diverse esigenze: strutturali, perché il sistema consente di realizzare edifici antisismici fino a quattro piani; energetiche, perché BioPlus consente di realizzare edifici con un elevato isolamento termico grazie a valori di trasmittanza di 0,22 W/m2K; acustiche, perché il sistema permette di realizzare pareti con valori di isolamento acustico in facciata di 57 dB, molto al di sopra dei valori imposti dalla normativa che si ferma a 40 dB. In più, oltre a vantaggi progettuali, il sistema consente di ridurre notevolmente i tempi di costruzione generando un risparmio di circa il 30% rispetto a un sistema tradizionale. D. Avete in atto delle iniziative per promuovere il sistema tra chi non lo conosce? R. Facciamo molti convegni con gli ordini professionali o con Ance in modo da raggiungere tutte le categorie interessate: dai costruttori agli ingegneri, dagli architetti ai geometri. D. E ora con il covid fate attività online? R. Abbiamo organizzato dei webinar e dei meeting online. Tuttavia, il mondo dell’edilizia è ancora legato al rapporto personale, quindi cerchiamo sempre di aprire un contatto diretto con il professionista.
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SPECIALE SPECIALE ADEGUAMENTO ANTISISMICO
VESE
Pareti isolate SUPERVELOCI Pareti ad alta efficienza energetica e resistenza meccanica. Ma costruite a tempo record. Lo promette Vesesistema, soluzione brevettata che consente un’unica posa di muri perimetrali coibentati di Veronica Monaco
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n nuovo modo di costruire pareti ad alta efficienza energetica. Vesesistema è la soluzione brevettata da Vese, azienda di Vigevano (Pavia) che consente di realizzare in un’unica posa pareti perimetrali di tamponamento con rivestimento termico a cappotto. I pannelli di coibentazione, semplicemente agganciati alla struttura metallica, diventano parte integrante della muratura stessa, che è poi annegata in uno strato di betoncino. Andrea Vese, titolare dell’azienda, spiega le caratteristiche di questo sistema. Domanda. Vese è specializzata nel settore delle pareti perimetrali coibentate e vanta il brevetto di una soluzione innovativa per il settore delle costruzioni, Vesesistema. Di che cosa si tratta? Risposta. Tradizionalmente, quando si realizza un edificio, dopo la realizzazione delle strutture portanti e dei tamponamenti, per isolare l’edificio viene installato il cappotto all’esterno. Grazie a Vesesistema, invece, siamo in grado di costruire pareti perimetrali termoisolate
Andrea Vese
ad alta efficienza in un’unica posa. I pannelli isolanti, agganciati a una struttura metallica annegata in uno strato di betoncino, creano una muratura già coibentata e altamente resistente anche a livello meccanico. Oltre alle caratteristiche prestazionali questo sistema consente anche di velocizzare i tempi di cantiere del 30-40%. Muratura e cappotto sono realizzati insieme, anche la posa dei falsi telai è velocissima e sono eliminati tempi morti come quelli necessari all’asciugatura delle malte. D. L’idea di questo sistema è nata in cantiere? R. Sì, è nata circa dieci anni fa. Nel tempo abbiamo ottimizzato il sistema e oggi possiamo dire che funziona benissimo. Abbiamo avuto numerosi riscontri da parte di ingegneri, architetti e professionisti, conosciuti nel corso di eventi fieristici, mentre le imprese che lo utilizzano lo
apprezzano non solo per la velocità e semplicità di posa, ma anche per la sua pulizia e funzionalità. D. Che prestazioni di isolamento consente di raggiungere? R. Una parete perimetrale realizzata con Vesesistema, con 30 centimetri di spessore permette di raggiungere una trasmittanza di 0,13 W/m2k e un abbattimento acustico di 63 decibel. Con una muratura tradizionale servirebbero dai 40 ai 50 centimetri, a discapito del cliente finale che avrebbe meno area calpestabile a disposizione all’interno della propria abitazione. D. In quale materiale è realizzato il pannello isolante? R. Il pannello isolante può essere in Eps o con grafite. Di recente abbiamo messo a punto anche un sistema che risponde alle esigenze della bioedilizia, composto da un pannello in sughero e riempimento con betoncino a base di calce naturale. Un pacchetto ecosostenibile che garantisce le stesse prestazioni finali di Vesesistema, con performance ancora migliori nella fase estiva. D. I pannelli possono essere anche ventilati? R. Sì, la ventilazione esterna al cappotto è perfetta per le pareti esposte a Sud. Il cappotto ventilato smaltisce il calore e aumenta lo sfasamento termico, sia in estate sia in inverno, garantendo prestazioni più efficaci. D. Il materiale che usate è compatibile con la normativa per il superbonus? R. Sicuramente, anche se possiamo fare riferimento al superbonus solo in ottica di demolizione e ricostruzione. Il nostro sistema, infatti, è specifico per le pareti perimetrali nelle nuove costruzioni, non per interventi di riqualificazione. R. Come si collegano i pannelli isolanti alla struttura metallica?
Alcune fasi di cantiere con la posa di Vesesistema per la costruzione di appartamenti in villa nel comune di Vigevano
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VESE
Appartamenti realizzati con tecnologie innovative e pareti Vesesistema certificati in classe energetica A4
LE FASI DI POSA Vesesistema permette di realizzare in maniera innovativa pareti perimetrali di tamponamento con rivestimento termico a cappotto. La prima fase di montaggio consiste nella formazione della struttura composta da guide e montanti metallici, su cui vengono agganciati i pannelli isolanti. Il montaggio della struttura avviene in modo semplice con la posa della guida a terra, della guida a soffitto e dei montanti verticali a interasse di 60 centimetri. A questo punto si procede con l’inserimento di verghe in ferro da cemento armato, in orizzontale, all’interno dei fori predisposti nei montanti, creando così una maglia metallica incrociata. Ai ganci dei montanti verticali vengono inseriti i pannelli isolanti, che si incastrano l’un l’altro fino a completare la parete o tutto il perimetrale dell’edificio, creando così una superficie piana e omogenea. Nella fase successiva vengono posati i falsi telai, i marmi ed eventuali impianti fissati alla struttura metallica con semplici viti, profili metallici o listelli in legno. Con l’ultima fase, la posa del betoncino, tutti questi elementi vengono consolidati alla struttura. A questo punto la facciata viene rifinita con colla, rete in fibra di vetro e finitura con rivestimento acrilico o di altro tipo, nella stessa modalità di ultimazione di un classico cappotto.
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R. Sono semplicemente agganciati, operazione semplicissima che può fare chiunque in cantiere. D. Non c’è pericolo che i pannelli si sgancino in occasione di eventi atmosferici intensi? R. No, perché una volta agganciati, i pannelli sono ricoperti con un betoncino spruzzato meccanicamente fino a colmare lo spessore del montante metallico. Questa operazione dà vita a una parete molto resistente, un corpo unico da cui il pannello non potrà mai fuoriuscire. D. Un sistema modulare come Vesesistema lascia spazio alla creatività del progettista? R. Con i nostri pannelli è possibile creare angoli particolari, che una volta spruzzati con il betoncino diventano dei veri e propri muri. Quindi, si può fare un po’ di tutto. Ovvio, non sono pareti portanti, quindi hanno sempre bisogno di una struttura in cemento armato, legno o ferro. D. Come si procede invece con la posa dei falsi telai ? R. Anche questa operazione è velocissima. Basta fermarsi con i montanti in lamiera nel punto in cui si vuole ottenere la finestra e i falsi telai vengono avvitati direttamente sui montanti. D. Parlando a livello generale, qual è lo stato di salute dell’edilizia oggi? R. Si costruisce molto meglio rispetto al passato, curando l’isolamento termico e acustico delle case, nel rispetto delle normative vigenti. Una volta si realizzavano edifici molto energivori e con un elevato impatto sul fronte delle emissioni disperse nell’ambiente. Oggi invece si costruiscono case isolate, con una maggiore attenzione per quanto riguarda i consumi e i costi di gestione, ed è proprio su questo tema che abbiamo concentrato la nostra ricerca di innovazione tecnologica.
Vesesistema®
Il nuovo modo di costruire pareti ad alta efficienza energetica
L’innovativo sistema costruttivo Vesesistema® permette di realizzare pareti perimetrali di tamponamento con rivestimento termico a cappotto. I pannelli di coibentazione sono semplicemente agganciati alla struttura metallica e diventano parte integrante della parete stessa.
Velocità di realizzazione
Assenza di ponti termici
Grande rapidità di tutte le fasi di costruzione: dal tracciamento alla formazione della
Riduzione dello spessore
Riduzione dei carichi
L’isolamento termico viene realizzato con un
A parità di resistenza termica, lo
La movimentazione dei carichi è notevolmente
sistema cappotto formato da pannelli
spessore delle pareti realizzate con
ridotta perché gli elementi che compngono il
struttura, dall’isolamento termico a cappotto al
maschiati senza l’uso di tasselli e quindi in totale
Vesesistema® è sensibilmente inferiore allo
sistema costruttivo (guide, montanti e
riempimento della struttura con betoncino.
assenza di ogni discontinuità superficiale.
spessore delle pareti realizzate con altri
pannelli) hanno un peso intorno ai 2/3 Kg cad.
sistemi costruttivi.
VESE S.r.l. Via Strada Nuova N° 56/B 27029 – Vigevano (PV) YouBuild - MARZO 2021 Tel. +39 0381 22000 - Cell. +39 348 7500380 - info@vese.it - www.vesesistema.it
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SPECIALE ADEGUAMENTO ANTISISMICO
BIFIRE
Una sottile DIFFERENZA Vacunanex Cappotto è un’innovativa tecnologia per l’isolamento di pareti e solai, interni ed esterni. La lastra può essere incollata direttamente sulla superficie dell'edificio
I Le fasi di lavorazione con Vacunanex Cappotto in una villetta monofamiliare anni Settanta, che ha avuto accesso al superbonus
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l sistema Vacunanex Cappotto, prodotto interamente in Italia da Bifire, è un’innovativa tecnologia per l’isolamento termico di pareti e solai, sia interni che esterni, che ha il vantaggio di poter essere direttamente incollato e rasato sulla superficie, consentendo una sensibile riduzione degli ingombri. Il sistema dell’azienda di Desio (Monza Brianza), specializzata nella produzione di prodotti per l’isolamento termico e per la protezione al fuoco in edilizia, è composto dalla lastra isolante Vacunanex protetta da due «pelli» di cemento di 3 millimetri di spessore.
di Veronica Monaco
PRESTAZIONI ISOLANTI La lastra Vacunanex è prodotta con un materiale tecnologicamente avanzato ad alte prestazioni isolanti, realizzato con cellule micronizzate di polveri a base di ossidi di silice e confezionato sottovuoto, che riduce la trasmissione del calore in tutti e tre i suoi aspetti (convezione, irraggiamento e conduzione) garantendo una conducibilità termica di 0,004 W/mK. Tutto il sistema Vacunanex Cappotto raggiunge una trasmittanza U di 0,26 W/m2K con soli 23 millimetri di spessore. I bassi spessori permettono di non modificare pluviali, davanzali e soglie, non riducono il camminamento esterno, la larghezza dei balconi e non rappresentano un ingombro verso altre proprietà. Anche il montaggio è estremamente semplificato: il sistema non necessita, infatti, di alcuna tassellatura, ma è montato tramite incollaggio attraverso il collante rasante Aquafire. Poi, con lo stesso prodotto si provvede alla rasatura con rete Aquafire e successivamente alla finitura. Vacunanex Cappotto ha una resistenza di esercizio allo strappo
La stratigrafia del sistema Vacunanex Cappotto. A sinistra, le immagini termografiche prima e dopo aver posato il cappotto termico
certificata di ben 800 chilogrammi per metro quadrato e rispetta i requisiti Cam per poter accedere al superbonus 110% attraverso la certificazione Remade in Italy. INTERVENTO CON SUPERBONUS Vacunanex Cappotto è protagonista della riqualificazione di una villetta monofamiliare risalente agli anni Settanta a Nova Milanese, in provinca di Milano. L’edificio, disposto su due livelli, ha visto la realizzazione di un cappotto termico sulle pareti perimetrali con il sistema BiFire, intervento trainante per accedere al superbonus 110%. Lo spessore totale del sistema completo ha raggiunto i 28 millimetri, ottenendo una trasmittanza termica pari a U<0.22W/m2K. L’intervento ha consentito all’edificio di passare da una classe energetica G a una classe energetica E, rispettando così il salto di due classi richiesto dalla normativa. Tra gli interventi trainati sono stati inoltre eseguiti la sostituzione dell’impianto termico con pompa di calore e l’installazione di un impianto fotovoltaico in copertura.
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SPECIALE FACCIATE VENTIALTE
RIQUALIFICAZIONE
La sostenibile LEGGEREZZA
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I vantaggi della facciata ventilata, tecnica costruttiva che può ridurre in modo consistente il consumo di energia: è facile da applicare e può anche contribuire al retrofit delle città di Matteo Gambaro, Politecnico di Milano
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SPECIALE FACCIATE VENTIALTE
GRANITECH
Quella lastra È UN TOCCASANA Pannelli di gres ceramico in grado di rimanere puliti per anni, di combattere l’inquinamento e persino il covid. Così Active Surfaces cambia i parametri costruttivi di Paolo Caliari
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eramica e gres ci hanno ormai abituato ai miracoli. Ma qualche volta la sorpresa resta. Un esempio è quello realizzato ormai sette anni fa a Lignano Sabbiadoro: la torre residenziale White Tower ha una facciata ventilata con sistema a scomparsa ancora perfettamente bianca. In questo caso il miracolo si chiama Active Surfaces e si manifesta in lastre con formato 150 x75 centimetri. Una testimonianza di quanto la ricerca e nuovi materiali possano essere efficaci nella nuova edilizia. La facciata ventilata della White Tower ha visto applicata una soluzione di Granitech. Le facciate ventilate dell’azienda, infatti, si basano su sistemi integrati composti da struttura di alluminio, strato isolante e lastre in gres porcellanato. Il peso limitato, le ottime caratteristiche tecniche in termini di dilatazione, assorbimento, corrosione e resistenza, oltre alla limitata manutenzione, fanno infatti del gres porcellanato un materiale particolarmente adatto a realizzare un involucro architettonico con facciata ventilata. Le lastre in gres porcellanato utilizzate, prodotte da Iris Ceramica Group, di cui fa parte Granitech, hanno tutte un'elevata percentuale di materiale riciclato e sono prodotte in uno stabilimento a impatto quasi zero. Questo rende il sistema ventilato sostenibile, aderendo anche ai principali sistemi di certificazione ambientale su base volontaria quali, tra gli altri, Leed e Breeam. LE CARATTERISTICHE Sono molti i plus del sistema multistrato della facciata ventilata, che la rendono nettamente superiore rispetto a soluzioni di muratura tradizionale. Le performance energetiche complessive, a seguito della realizzazione delle facciate ventilate, minimizzano le dispersioni e privilegiano l’equilibrio termico, riducendo ai minimi termini il fabbisogno energetico. In particolare, la realizzazione delle facciate ventilate con le lastre di gres aggiunge il risparmio energetico e l’eliminazione dei ponti termici, la protezione della struttura muraria dall’azione diretta degli agenti atmosferici, l’eliminazione della condensa superficiale, l’efficienza nel tempo dell’isolamento esterno,
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l’isolamento acustico, la creazione di un vano tecnico per l’eventuale alloggiamento di impianti e canalizzazioni, l’installazione a secco, con tempi e condizioni di posa indipendenti dalle condizioni climatiche, la facilità di manutenzione e possibilità di intervento sulle singole lastre, l’eliminazione dei rischi di fessurazione del rivestimento, l’aggancio meccanico o chimico delle lastre e la presenza di una rete di sicurezza sul retro della lastra, un sistema di facciata particolarmente leggero rispetto ad altri, con conseguente possibilità di adozione anche su edifici esistenti, di modo da modificarne le qualità estetiche e accrescere le loro performance energetica, di autopulizia e abbattimento dell’inquinamento, con la finitura Active Surfaces, senza la necessità di effettuare onerosi interventi sulla muratura. GLI ELEMENTI Questi sistemi si configurano come soluzioni costruttive multistrato complesse, che consentono l’installazione a secco degli elementi di rivestimento di parete. Dal punto di vista strutturale, il loro è un tipico sistema a sbalzo, composto da una struttura metallica portante fissata al muro dell’edificio mediante staffe e ancoraggi, uno strato isolante a rivestimento della muratura e un paramento esterno agganciato alla struttura metallica. L’assemblaggio di questi elementi avviene in modo da creare un’intercapedine di aria, che attiva la ventilazione naturale mediante il cosiddetto effetto camino. Effetto che diviene massimo quando la ventilazione riesce a interessare l’intera facciata.
TRATTAMENTO ECOATTIVO A questi vantaggi, si sommano quelli di un trattamento per il gres porcellanato unico nel suo genere, oggetto di due brevetti internazionali, che Iris Ceramica Group mette a disposizione di progettisti, imprese e utenti finali: il trattamento Active, che rende le lastre ceramiche ecoattive. Grazie alla combinazione esclusiva di biossido di titanio e argento, le superfici Active Surfaces esercitano la loro azione attiva sotto ogni tipo di luce, ma in particolare con la luce naturale permettono di amplificare i vantaggi. Active Surfaces, infatti, è caratterizzato in primis da efficacia antinquinante. Questa ceramica è in grado di disgregare gli agenti inquinanti, organici e inorganici, che si posano sulle superfici trattate. Questo permette a una facciata ventilata realizzata con questo materiale di rimanere pulita grazie alla sola azione combinata del biossido di titanio, che non permette a sporco e inquinamento di posarsi definitivamente sulla superficie ceramica, e della pioggia che dilava il resto. Il vantaggio così ottenuto è duplice: una facciata che rimane pulita nel corso degli anni anche negli ambienti più inquinati, e una spesa ridotta di manutenzione e pulizia ordinaria. Active Surfaces ha anche recentemente ottenuto un importantissimo riconoscimento: ne sono state infatti verificate, dal Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche e del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, le proprietà antivirali contro il coronavirus. Una innovazione importante per tutte le superfici, interne ed esterne realizzate con lastre ceramiche Active.
La torre residenziale White Tower di Lignano Sabbiadoro, con una facciata ventilata composta da lastre Granitech
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SPECIALE FACCIATE VENTILATE SPECIALE
TERREAL ITALIA
L’edificio respira
CON IL SUPERBONUS Il sistema Piterak Slim è caratterizzato da un design elegante: è un prodotto doppia pelle di grandi dimensioni (fino 500 x1800 millimetri) a giunto orizzontale chiuso. È disponibile nelle finiture liscia, sabbiata e rigata e una varietà di colori di Veronica Monaco
Dettaglio della facciata ventilata del Verde Residence a Hill Court, Newcastle (Regno Unito). A sinistra, la facciata ventilata con profili in terracotta del Residence e Social Restaurant a Coallia, Parigi (Francia), disegnati dal progettista dello studio Peripheriques Architects
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ateriale al 100% naturale e traspirante, la terracotta diventa una scelta vincente anche come soluzione di facciata ventilata per il rivestimento esterno degli edifici. È proprio in questo ambito che Terreal Italia, specializzata nella produzione di coperture e rivestimenti in cotto, introduce sul mercato una innovativa tipologia di chiusura verticale opaca, costituita da elementi in terracotta estrusi, messi in opera completamente a secco con l’ausilio di dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico. Nella sua semplicità costruttiva e di applicazione, questa soluzione garantisce qualità estetiche, acustiche e termiche di alto livello e una eccezionale durata nel tempo. Dal punto di vista estetico è invece disponibile in un’ampia gamma di varianti dalla linea architettonica contemporanea. LE CARATTERISTICHE Il nuovo sistema Terreal Italia per le facciate ventilate si chiama Piterak Slim. Caratterizzato da un design elegante e contemporaneo, è un prodotto a doppia pelle di grandi dimensioni, fino a 500x1800 millimetri, a giunto orizzontale chiuso. Dalle elevate caratteristiche tecniche, pur avendo peso e spessore ridotti (30 millimetri per 48 chilogrammi per metro quadrato), il sistema consente un’ottima schermatura alla pioggia, e performance interessanti dal punto di vista delle resistenze all’urto e al vento (sollecitazioni a flessione). Piterak è disponibile anche nella versione XS di medio formato, fino al modulo 400x1200 millimetri: leggero e facile da installare, è idoneo su grandi superfici con giunto orizzontale chiuso. Il sistema è disponibile in tre finiture di superficie (liscio, sabbiato e rigato) e una grande varietà di colori, sia nelle sfumature della terracotta naturale
Il sistema per facciate ventilate Piterak Slim è montato completamente a secco con l’ausilio di dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico
Piterak Slim nella versione bianco opale per il North Manchester Hospital a Manchester (Regno Unito)
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TERREAL ITALIA
(rosso arancio, rosso, rosa e champagne) sia nelle tonalità più attuali e di moda come il grigio perla, il marrone cioccolato e l'ebano, fino alle smaltature. I VANTAGGI Scegliere di applicare una facciata ventilata Terreal comporta numerosi vantaggi, a partire dalla protezione dell’edificio dall’acqua e dagli agenti atmosferici in generale. Grazie alla continuità del rivestimento esterno, alle modalità di vincolo e alla presenza dell’intercapedine ventilata, questa tipologia di rivestimenti garantisce infatti una protezione della struttura estremamente efficace nei confronti dell’azione combinata di pioggia e vento, consentendo di mantenere asciutto lo strato di isolante e la controparete interna, con conseguenti miglioramenti in termini di durabilità ed efficienza energetica. Inoltre, la particolarità delle facciate ventilate di prevedere un’intercapedine di aria tra parete e rivestimento, favorisce la traspirabilità dell’edificio, assecondando le contrapposte esigenze della stagione estiva e di quella invernale. Tra le prerogative dei rivestimenti
Edificio direzionale a Robbiate (Milano). La facciata ventilata è realizzata con Piterak Slim e frangisole Harmattan
MANDELA A ENERGIA QUASI ZERO Aggiudicandosi il bando regionale finalizzato a sostenere l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico degli enti locali, il Comune di Asti ha potuto avviare la riqualificazione di Palazzo Mandela, fabbricato in cui sono ubicati parte degli uffici comunali, usufruendo degli incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti. L’intervento si è posto come obiettivo
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l’ottenimento dello status di edificio a energia quasi zero (Nzeb) e l’approccio metodologico orientato alla sostenibilità ha permesso di perseguire la certificazione energetica Itaca, rilasciata dall’istituto iiSbe Italia. La progettazione degli interventi di miglioramento delle prestazioni termiche dell’involucro edilizio ha riguardato anche la riqualificazione della facciata, per la quale è stato scelto il sistema ventilato Piterak Slim di SanMarco Terreal. Il cotto, in lastre dalle elevate caratteristiche meccaniche, è stato applicato tramite un sistema
delle pareti ventilate in cotto c’è inoltre l’isolamento acustico: questi sistemi, infatti, favoriscono la riflessione e l’assorbimento dei rumori esterni, contribuendo al soddisfacimento dei requisiti acustici passivi imposti dal Dpcm del 5 dicembre 1997. SUPERBONUS OK Il decreto Rilancio varato l’estate scorsa identifica l’edilizia sostenibile come principale traino della ripresa economica, attraverso il superbonus destinato sia all’efficientamento energetico sia alla messa in sicurezza sismica degli edifici. Nel decreto, come intervento trainante, è previsto l’isolamento termico dell’involucro edilizio, che permette di usufruire di una detrazione fiscale pari al 110% della spesa. Sono però previsti dei requisiti minimi da rispettare: uno di questi stabilisce l’obbligo di asseverare la congruità delle spese nel rispetto dei massimali di costo specificati per ogni singola tipologia di intervento. Per l’isolamento delle strutture opache verticali la spesa massima ammissibile è pari a 150 euro per metro quadrato. Nel caso di interventi di efficientamento energetico su pareti ventilate, però, la spesa massima ammissibile sale
di fissaggio customizzato, che è riuscito a coniugare le elevate prestazioni richieste con un’estetica naturale. Il caldo color ebano, accostato al beige delle fasce delle finestre e al grigio del piano terra, riprende i toni tipici della città piemontese, creando moderni giochi di colore che hanno permesso di stemperare l’aspetto sobrio e imponente della geometria del fabbricato.
a 200 euro per metro quadrato, incentivando quindi una soluzione più costosa, ma tecnologicamente più avanzata e prestazionale dal punto di vista energetico. Considerando inoltre la possibilità di usufruire del superbonus 110% su lavori effettuati fino al 31 dicembre 2021, la scelta di utilizzare cappotti ventilati con messa in opera a secco garantisce una riduzione dei tempi di cantierizzazione e un aumento prestazionale delle caratteristiche energetiche di tutto l’immobile.
Facciata ventilata realizzata con Piterak XS di Terreal Italia in diverse colorazioni per la riqualificazione energetica ed estetica di un condominio residenziale a Paderno Dugnano (Milano) su progetto dell'architetto Guido Ballabio
LA SCHEDA Progetto: riqualificazione energetica Nzeb e ristrutturazione Palazzo Mandela Luogo: Asti Committente: Città di Asti - Settore Lavori Pubblici ed Edilizia Pubblica Soggetto incaricato: TECSE Engineering Studio Associati Periodo di esecuzione: 2017 - 2020
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SPECIALE FACCIATE VENTIALTE
CASE HISTORY
Isolamento VENTILATO Una cascina nell’Astigiano è stata trasformata in edilizia residenziale ad alta efficienza energetica. Obiettivo raggiunto con l’ausilio del sistema Isotec Parete L'edificio nel centro storico di Buttigliera d’Asti isolato con il sistema termoisolante per facciata ventilata Isotec Parete e finito con lastre in fibrocemento rasate a intonaco
di Paolo Caliari
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solamento termico, ma con stile. E, soprattutto, ricostruzione di sostanza, ma senza tradire lo spirito originario dell’edificio. È il caso della cascina risalente ai primi del Novecento ubicata a ridosso del centro storico di Buttigliera d’Asti, demolita e sostituita da un nuovo edificio a uso residenziale. Rispetto alla costruzione originaria, con annessi stalla e fienile, il progetto ha recuperato e ampliato la volumetria, mantenendo la disposizione delle cubature, mentre per la parte architettonica il nuovo edificio è stato sviluppato in piena sintonia con i caratteri tipologici delle costruzioni rurali della zona. L’involucro dell’edificio è realizzato in muratura portante sull’esterno, con struttura in ferro e realizzazione di nuovi voltini in mattoni recuperati dalla demolizione del fabbricato originario sull’interno. LA CLASSE ENERGETICA Uno degli obiettivi principali del progetto è stato la ricerca di un’alta efficienza energetica, volta non solo a soddisfare i requisiti normativi, ma anche al raggiungimento di un elevato confort abitativo, alla diminuzione degli oneri di gestione durante la fruizione e, infine, alla riduzione dei consumi di energie non rinnovabili, privilegiando la fonte energetica del fotovoltaico.
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di Paolo Caliari
La stratigrafia dell’involucro si compone di pareti in una muratura portante da 38 centimetri (U= 0,550 W/ mq K), e dal sistema termoisolante per facciata ventilata Isotec Parete di spessore 60 millimetri, abbinato alle lastre di rivestimento portaintonaco Elycem, fornite contestualmente da Brianza Plastica. Questo abbinamento ha permesso di raggiungere una trasmittanza di 0,205 W/mq K e uno sfasamento termico molto elevato, evitando inoltre il surriscaldamento del sistema di isolamento dovuto all’irraggiamento diretto e centrando in tal modo l’obiettivo iniziale. La classe energetica raggiungibile da progetto è la A4. PANNELLI TERMOISOLANTI Così come la progettazione energetica dell’involucro, molto curata è anche la progettazione esecutiva della facciata ventilata, realizzata con il sistema Isotec Parete di Brianza Plastica. Il sistema è costituito da pannelli termoisolanti prefabbricati, a cui in produzione è abbinato un correntino metallico funzionale alla creazione della camera di ventilazione e al supporto dei rivestimenti di facciata. Per questo progetto è stato scelto l’abbinamento con le lastre in fibrocemento portaintonaco Elycem, soluzione fornita a pacchetto dall’azienda, che si distingue per la praticità di posa, l’eleganza della finitura tradizionale rasata e l’elevata resistenza meccanica. L’aspetto finale delle facciate, rasate ad intonaco, si allinea all’estetica tradizionale delle costruzioni dell’intorno, inserendosi perfettamente nel contesto del borgo. Il sistema Isotec Parete, con anima in poliuretano espanso rigido ad elevate prestazioni isolanti (λD = 0,022 W/mK), con i suoi correntini metallici integrati, crea una struttura isolante, portante e ventilata, che si posa completamente a secco su qualsiasi tipologia di supporto mediante tassellatura. La conformazione dei pannelli Isotec Parete, con i lati lunghi battentati e i lati corti con taglio a coda di rondine che agevolano il perfetto accostamento dei pannelli fra loro, crea uno strato isolante perfettamente continuo e privo di ponti termici. I punti di giunzione fra i pannelli vengono sigillati con silicone e nastro butilico per una impermeabilizzazione ottimale. LA POSA In questa realizzazione i dettagli applicativi sono stati eseguiti con estrema cura, con soluzioni esecutive funzionali ed efficaci. In basso, alla partenza del sistema di isolamento termico, è stato fissato un profilo aerato antintrusione, che consente il passaggio dell’aria, ma impedisce a piccoli animali, fogliame e detriti, di introdursi all’interno della camera di ventilazione. Il corrispettivo accessorio di chiusura è stato collocato anche in sommità, in corrispondenza dell’arrivo sottocopertura, raccordando sapientemente i profili metallici al sistema e ai travetti in
legno. Il passaggio d’aria continuo tra isolante e rivestimento consente di ridurre al minimo il surriscaldamento estivo della parete e di limitare i rischi di fenomeni di condensa nel periodo invernale. LA FACCIATA Il rivestimento della facciata è stato eseguito fissando le lastre portaintonaco Elycem alla sottostruttura metallica formata dai correntini del sistema Isotec Parete mediante viti. La successiva rasatura effettuata sui pannelli fibrorinforzati, dopo aver stuccato i giunti, costituisce un’operazione semplice e veloce. Le lastre Elycem, realizzate in cemento portland alleggerite con inerti minerali e rinforzate sui due lati con doppia rete in fibra di vetro, sono estremamente robuste e durevoli, resistenti agli agenti atmosferici ed a molteplici agenti chimici.
LA SCHEDA Tipologia: Demolizione edificio agricolo e ricostruzione edificio residenziale Ubicazione: Buttigliera d’Asti (Asti) Progettista e direttore dei lavori: Arch. Fabio Cerniglia Impresa costruttrice: Impresa Individuale di Marzano Marino Isolamento facciate: Sistema Isotec Parete di Brianza Plastica - Spessore 60 mm Superficie di copertura isolata: 500 mq Rivestimento parete: Lastre porta-intonaco Elycem
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SPECIALE ANTINCENDIO
NORME & PROGETTI
Ci vorrebbe IL BONUS FUOCO La sicurezza antincendio non è contemplata tra gli incentivi fiscali. Eppure non va esclusa durante i lavori di ristrutturazione oppure l’adeguamento energetico e sismico di Paolo Setti
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Porte tagliafuoco
Braga S.p.a. Casalmaggiore (CR) Tel.: +39 0375 200970
Sicurezza e design in un’ampia gamma di porte in laminato resistenti al fuoco, progettate per la sicurezza di hotel, uffici, scuole e abitazioni. Prodotte in conformità alle vigenti normative italiane (EI30 / EI60) a cui si aggiungono: • le estensioni ed i test report per le normative del mercato del Regno Unito e dei paesi anglosassoni; • le certificazioni UL per il mercato statunitense e canadese; • le certificazioni per i paesi del Medio Oriente. Braga è in grado di produrre porte secondo le misure standard di ogni nazione.
Certificazioni porte: IT EI30 / EI60
UK FD30
Test porte:
Shock thermal
WOODPLANET
campbelladv.com
Dump heat
PIANETA LEGNO
www.braga.it
Il legno non muore mai, per noi rinasce e vive in nuove forme e creazioni esaltate dal gusto del Made in2021 Italy. 159 YouBuild - MARZO
SPECIALE ANTINCENDIO SPECIALE
BRAGA
L’arte delle porte A PROVA DI FIAMME A Con 40 anni di esperienza alle spalle, l’azienda cinque anni fa ha iniziato a produrre speciali porte che soddisfano i requisiti più severi, anche quelli di altri Paesi. Ma non solo. Lascia spazio al progettista per customizzare il prodotto finale
di Veronica Monaco
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nche le porte possono giocare un ruolo fondamentale nella protezione antincendio. Studiate per rispondere a determinate caratteristiche tecniche, sono in grado di isolare le fiamme e il fumo per un periodo determinato di tempo, evitando al fuoco di propagarsi all’interno di un edificio. Un sistema di protezione passiva che può fare la differenza, a patto che sia certificato, ammonisce Giuseppe Braga, fondatore dell’omonimo gruppo specializzato nella produzione di componenti e porte interne in laminato e tranciato, anche a prova di fiamme. Domanda. Braga costruisce elementi per porte dal 1974. Quando avete iniziato a occuparvi anche di porte antincendio? Risposta. Circa cinque anni fa. Braga è nata come azienda produttrice di semilavorati per porte interne. Negli anni, per rispondere alle esigenze del mercato, si è evoluta avviando la produzione di porte finite. Più di recente, dal mondo della progettazione sia in Italia che all’estero, ha iniziato a diffondersi l’esigenza di porte tagliafuoco, che abbiamo assecondato avviando la produzione anche di
questa tipologia di prodotti. Una scelta strategica che ci è servita per completare il pacchetto d’offerta proposto alla clientela. Per soddisfare la richiesta di porte antincendio abbiamo così avviato l’iter che ci ha portato a conseguire le certificazioni del caso, prima secondo la normativa italiana, poi British Standard e in seguito anche di altri Paesi. D. Questo tipo porte ha necessità di una progettazione particolare? R. Inizialmente ci siamo avvalsi della consulenza di studi esterni, che ci hanno consigliato e supportato nella progettualità legata a queste porte. Abbiamo iniziato
con le porte tecniche Rei30 e Rei60 e successivamente abbiamo ampliato la gamma anche alle porte Rei90 e fuori misura per specifici progetti. D. Il team di consulenza sulla progettazione è rimasto esterno? R. Continuiamo ad avvalerci della consulenza di uno studio esterno. Allo stesso tempo abbiamo inserito figure interne all’azienda che hanno permesso di accrescere le competenze su questo tipo di mercato, diventando a tutti gli effetti referenti per la progettazione delle porte e lo sviluppo dei progetti. D. C’è differenza tra le porte destinate agli ambienti
Porte tagliafuoco Braga. A sinistra, la sede dell'azienda a Casalmaggiore (Cremona)
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XXX Braga offre una gamma di porte tagliafuoco in laminato e tranciato, costruite in ottemperanza ai diversi standard di riferimento presenti sul mercato nazionale e internazionale
residenziali e quelle per complessi pubblici o industriali? R. Le porte in ambito residenziale sono generalmente più semplici e con un adeguato rapporto qualità-prezzo rispetto a quelle destinate all’hotellerie. In questi casi infatti, oltre a ricercare un prodotto che abbia le caratteristiche tecniche necessarie per rispondere ai requisiti di sicurezza antincendio, è richiesto anche qualcosa di particolarmente accattivante dal punto di vista estetico. D. Quindi le porte antincendio sono customizzabili? R. In parte sì, nel senso che comunque devono essere rispettate le direttive legate alle certificazioni. La customizzazione è possibile a livello di finitura, la struttura interna della porta e le caratteristiche degli accessori restano vincolati. In ogni caso, qualora si presentino delle necessità particolari e ci siano le giuste quantità, Braga è disponibile a valutare insieme ai progettisti lo studio di nuovi modelli di porta, che però, prima di essere messi in produzione, devono passare il vaglio di nuovi test di prova ed essere certificati antincendio. D. Nelle certificazioni ci sono differenze tra Italia ed estero?
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R. Sì, le differenze sono molto significative. Ogni Paese continua ad avere le proprie indicazioni ed esistono anche più certificazioni nelle stesse nazioni. Insomma è un vero mare magnum. Alcuni Paesi riconoscono i laboratori di altre nazioni, altri non lo fanno. Per esempio, alcuni Paesi del Golfo richiedono la certificazione in loco, che deve essere avvallata da laboratori da loro riconosciuti. Quindi, non è detto che una porta testata e certificata in Italia abbia validità in quest’area, ma le difficoltà permangono anche all’interno della stessa Comunità Europea. D. Quali sono dunque le caratteristiche generali di una porta tagliafuoco? R. Il requisito fondamentale è che la porta resista al fuoco e che sia certificata. Per questo deve superare determinati test di prova che valutano la sua resistenza al fuoco per un certo numero di minuti. Anche in questo caso, però, i laboratori non operano tutti nello stesso modo, per cui la stessa prova al fuoco viene fatta con metodologie leggermente diverse. E questo fa sì che alcuni test siano più semplici da superare di altri. D. Rispettare gli standard imposti dalle certificazioni è complicato da un punto di vista tecnico? R. La conoscenza approfondita dei materiali, che ci
Esempio di porta EI con certificazione Italia standard
deriva da oltre 40 anni di esperienza nella produzione di componenti per porte, ci ha agevolato. Dopodiché, più sono alti gli standard che si vogliono raggiungere, più aumenta la difficoltà di raggiungere una determinata certificazione. Per le porte Rei30, cioè in grado di resistere al fuoco per una durata di 30 minuti, il raggiungimento dell’obiettivo è abbastanza semplice. Se parliamo di porte Rei90 le cose si complicano e il prodotto deve essere studiato in maniera molto più attenta. Inoltre oggi, non solo nel mondo dell’hotellerie, ma anche nel residenziale, stanno aumentando le richieste di porte che, oltre alla sicurezza antincendio, soddisfino anche parametri di fonoassorbenza, aggiungendo un ulteriore livello di complessità al prodotto. D. E Braga come sta rispondendo a questa nuova esigenza? R. L’azienda ha già promosso diversi test per comprovare le performance acustiche dei suoi prodotti, e attualmente abbiamo in produzione porte con isolamento acustico compreso tra 30 a 46 decibel. D. Quali tipi di porte antincendio avete in catalogo? R. Porte per interni in laminato e tranciato, con caratteristiche di resistenza al fuoco o fonoassorbenza, o entrambe nel caso in cui venga richiesto dal progettista. D. Qual è il vostro rapporto con il progettista? R. Si parte sempre da un capitolato, sulla base del quale viene sviluppata una prima offerta. Poi, si avvia un confronto con il responsabile del progetto, per migliorare l’offerta sia da un punto di vista tecnico che economico. A fronte di quantità adeguate, Braga è disponibile a valutare la customizzazione del prodotto, in funzione del progetto. D. Una delle differenze principali è tra laminato e tranciato. In che cosa consiste? R. La differenza è inerente al materiale di superficie, ma la struttura della porta è la stessa. Oggi l’offerta del mercato italiano è per il 90% legata al mondo del laminato. Il tranciato, molto utilizzato diversi anni fa, oggi è un materiale di nicchia e di gran pregio, che Braga è comunque ancora in grado di produrre. D. Fornite anche stipiti e coprifili? R. Assolutamente sì, perché sono parte integrante del la cer tif icazione. A nche questi devono avere caratteristiche precise per rispondere alla certificazione antincendio. D. In che modalità distribuite le vostre porte? R. Per quanto riguarda il mercato estero la distribuzione è legata al mondo del progetto. Veniamo contattati direttamente dal costruttore o dall’intermediario e sviluppiamo le varie offerte in base ai requisiti del progetto. In Italia, invece, ci avvaliamo di distributori e professionisti installatori, una rete consolidata di partner acquisita in 40 anni di presenza capillare sul mercato.
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SPECIALE
RASSEGNA
MEMBRANA COLORATA PER FACCIATE VENTILATE Delta-Fassade Color Plus è la nuova membrana colorata sviluppata da Dörken specificatamente per le facciate ventilate a giunti aperti. Grazie alle sue elevate prestazioni in termini di idrorepellenza, stabilità termica, traspirabilità, resistenza ai raggi UV e al fuoco, questo prodotto consente la protezione duratura dell’isolamento termico anche in caso di rivestimenti con giunti aperti fino a 50 mm. La disponibilità in differenti colori permette inoltre al progettista di creare un suggestivo effetto cromatico ed estetico della superficie posta dietro la facciata discontinua. La presenza di doppie bande adesive integrate garantisce la perfetta sigillatura delle sovrapposizioni e la tenuta all’aria e al vento della membrana. Completano la gamma Dörken per facciate le membrane DeltaFassade 10, 20, 30 e 50 Plus, in colore neutro antracite, rispettivamente per giunti aperti di 10, 20, 30 e 50 mm. doerken.com/it
RASANTE ALLEGGERITO PER PRESTAZIONI CERTIFICATE Air Term Nhl è un innovativo rasante alleggerito di alta tecnologia a base calce Idraulica naturale Nhl. Grazie alle sue eccellenti prestazioni certificate, combina elevate performance di termoriflettenza, termoisolamento e fonoassorbenza. Air Term Nhl è una soluzione offerta da General Admixtures, specifica per tutti gli interventi eseguiti in ambienti interni ed esterni che richiedono, già a bassi spessori applicativi, doti di traspirabilità, di miglioramento termico e di fonoassorbenza. Grazie alla costante attività di ricerca e sviluppo dei laboratori GA, Air Term Nhl è la scelta ottimale per applicazioni di alto pregio specifica per strutture di interesse storico e civili abitazioni. gageneral.com | antebiago.it
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GIUNTO DI COSTRUZIONE AD ALTA RESISTENZA Terajoint di Peikko è un giunto metallico preformato rinforzato progettato per realizzare giunti di costruzione bidirezionali nei pavimenti industriali in calcestruzzo. Il trasferimento del carico tra le piastre in calcestruzzo è ottenuto tramite piattelli singoli - circolari o rettangolari - in acciaio ad alta resistenza, che si muovono all'interno di gusci in plastica. I profili superiori in acciaio trafilato a freddo offrono una protezione durevole degli spigoli delle piastre in calcestruzzo, rappresentando la soluzione ideale per gli ambienti caratterizzati da un traffico pesante. Terajoint ha ottenuto la marcatura CE grazie all’ETA-20/0488. peikko.it
SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER L’EVACUAZIONE DEI FUMI An Camini propone sistemi di evacuazione fumi certificati e sicuri per la massima protezione contro i rischi di incendio. Le canne fumarie sono certificate CE UNI EN 1856-1 e sono resistenti al fuoco di fuliggine sino a 1000 gradi; i canali di ventilazione, certificati EI 30-90-120 EN 13501-3, sono resistenti all’incendio per 30-90-120 minuti. Prefabbricati e modulari, per un assemblaggio semplice e intuitivo, i sistemi An Camini sono la soluzione più facile ed economica per compartimentare canne fumarie e canali di ventilazione. ancamini.it
FISSAGGIO IN FACCIATA CON SPIT B-LONG XTREM HS L’ancorante Spit B-Long Xtrem HS ha contribuito al progetto Ca’ delle Alzaie, dell’architetto Stefano Boeri, a Treviso. Si tratta di un complesso di tre edifici che integrano vegetazione e struttura delle facciate. A Spit B-Long è stato affidato il fissaggio delle staffe di supporto della sottostruttura di facciata in lastre Equitone, effettuato su muratura in blocchi in laterizio rettificati. Qualificato con Eta per più tipi di muratura, per azioni statiche e sismiche, il sistema è versatile, pratico ed affidabile. Assicura conformità, sicurezza ed ottimizzazione dei costi. itw-italy.com
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COME SI
FA
SOLUZIONI & PROGETTI In questo numero: Prefabbricati Soluzioni isolanti
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NIEDERSTÄTTER La soluzione più veloce: costruire con i container
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ROCKFON Isolamento termico e acustico tutto in uno
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COME SI FA
Niederstätter
L’azienda atesina, anche grazie all’utilizzo del metodo Bim, consente di costruire in breve tempo aule scolastiche o padiglioni ospedalieri con sistema modulare. Una soluzione nel caso di strutture soggette alle norme di emergenza sanitaria
La sicurezza è in container di Franco Saro
E
dilizia modulare. Progettazione Bim. Emergenza covid. Tre elementi che Niederstätter, azienda di Bolzano specializzata nei servizi per il mondo delle costruzioni, ha elaborato in una soluzione originale. Con il metodo Bim, infatti, l’intero parco noleggio dell’azienda è disponibile sotto forma di oggetti digitali. E il container, in questo contesto, diventa un modulo facilmente utilizzabile. Il calcolo delle tempistiche e la pianificazione degli edifici container possono essere creati automaticamente dai team di pianificazione di Niederstätter, utilizzando tutte le informazioni raccolte degli oggetti Bim. Inoltre, le informazioni potranno essere utilizzate per semplificare la scelta degli elementi di noleggio disponibili. La soluzione permette anche di adattare più velocemente gli spazi alle esigenze di distanziamento dettate dall’emergenza sanitaria: un tema che interessa soprattutto il mondo della scuola, con il ritorno in classe degli studenti, ma anche quello ospedaliero, con la necessità di nuovi luoghi dove accogliere pazienti. In questi casi è fondamentale riuscire a trovare in fretta strutture modulari, compatte e di alta qualità. E a rispondere al meglio a questo identikit sono i container, sistemi il cui
utilizzo sta prendendo sempre più il largo. Queste soluzioni sono uno dei punti di forza di Niederstätter, leader del Nordest nel mercato dei macchinari edili e da costruzione, che ha deciso di investire sempre più risorse nell’applicazione delle strutture modulari di container di alta qualità, isolati acusticamente e termicamente, ideali per ogni esigenza e pronti all’uso in tempi rapidi. I vantaggi del metodo Bim sono noti, a partire dal miglioramento della qualità dei dati, che vengono costantemente aggiornati. Già in fase di progettazione, infatti, le strutture con container modulari possono essere presentate visivamente in maniera esaustiva al committente sotto forma di modelli 3D dettagliati. Inoltre, va considerata la disponibilità immediata e continuativa di tutti i dati attuali e rilevanti per tutti i soggetti coinvolti e, quindi, un migliore scambio di informazioni. Gli oggetti Bim creati possono essere utilizzati dal committente e dalle aziende partner durante l’intera fase di costruzione e il progetto di costruzione potrà partecipare alle gare d’appalto che richiedono questo standard come requisito. Infine, la digitalizzazione può aumentare la produttività del processo di pianificazione in termini di costi, scadenze e qualità.
La collocazione dei container di Niederstätter
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ESEMPI IN AMBITO SCOLASTICO E SANITARIO Un esempio è costituito dal Liceo Scientifico G. Galilei di Belluno, che ha deciso di affidarsi all’azienda altoatesina per la realizzazione di un edificio costituito da corridoi, locale portineria e sei nuove e spaziose aule alternative per gli studenti, ognuna da 56 metri quadrati complete di tre servizi igienici (uomini, donne e disabili). In soli 35 giorni, Niederstätter ha consegnato e installato uno spazio per oltre 150 studenti costituito da 33 moduli per una superficie totale di circa 460 metri quadrati. L’intero impianto è stato fornito con protezione antincendio R60. Prima di questo progetto ce ne sono stati tanti altri, come quello per la scuola primaria di Sacile, in Provincia di Pordenone, dove Niederstätter Interno, aula scolastica
aveva creato nuovi spazi temporanei per gli studenti, impiegando 21 container. Ma non solo: anche la scuola materna di Scena, a Merano (Bolzano), ha visto l’assemblaggio di 32 container adibiti a sale multifunzionali. In ambito ospedaliero invece, Niederstätter ha fornito, durante il primo lockdown della scorsa primavera, container agli ospedali di Brunico, Vipiteno e San Candido per allestire aree triage all’esterno dei nosocomi per l’emergenza covid-19. Una soluzione sempre più adottata grazie ai suoi innumerevoli benefici: dalla possibilità di ospitare tecnologie e macchinari al suo interno, all’isolamento acustico e termico, fino ad arrivare alla rapidità di montaggio e di sistemazione. Ma anche la possibilità di sanificazione, modularità e facilità di messa in rete, sia per quanto riguarda l'energia elettrica, sia l'acqua. E ancora per la Casa di cura Eremo ad Arco Niederstätter ha pianificato e realizzato una struttura prefabbricata utilizzando 43 container per realizzare spazi a vario uso, come camere, ambulatori, sale fitness, uffici e altro. Queste strutture modulari sono state utilizzate anche per far incontrare i pazienti delle RSA con i propri parenti in totale sicurezza. Nelle case di riposo di Lorenzerhof, a Lana, e Pilsenhof, Terlano, sono stati installati moderni container dotati di due ingressi separati che all’interno presenta una parete divisoria in plexiglass che permette, appunto, le visite.
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COME SI FA
Rockfon
La nuova sede di Tr Inox, produttore di accessori in acciaio per il settore navale e nautico, ha scelto Rockfon Blanka db46, una soluzione che ha il vantaggio di combinare elevato assorbimento e isolamento acustico
Rotta giusta per il comfort Giuseppe Rossi
T
r Inox, produttore di accessori in acciaio per il settore navale e nautico, ha trasferito la propria attività in una nuova struttura nella zona industriale di Nociglia, nel Leccese, che diventa la nuova sede produttiva e amministrativa. Il nuovo quartier generale di Tr Inox nasce dal desiderio dei proprietari, i fratelli Antonio e Roberto Rizzelli, di raccontare in un progetto di design, i valori dell’azienda: innovazione, ambizione, competenza e sfida, in continuità con l’attività avviata dal padre. L’incontro con l’architetto Rocco De Lentinis ha portato alla realizzazione di un progetto architettonico che integra bellezza, modernità, eleganza e comfort acustico, un elemento essenziale all’interno dell’ufficio moderno.
REQUISITO INDISPENSABILE «Il comfort acustico è sempre un requisito indispensabile in ogni spazio di lavoro, è un must per migliorare la qualità della vita, in quanto trascorriamo molto del nostro tempo in ufficio. Le persone non devono essere distratte o disturbate da rumori fastidiosi», spiega De Lentinis. Il nuovo spazio lavorativo di Tr Inox è strutturato in uffici singoli, multipli e sale riunioni. Tra le diverse funziona-
Rockfon Blanka con un bordo E è stata utilizzata per la nuova sede di Tr Inox
lità richieste in fase di progettazione, è stato quindi importante considerare anche l’isolamento acustico, per garantire la massima concentrazione e privacy. De Lentinis ha scelto Rockfon Blanka db46, una soluzione che ha il vantaggio di combinare un elevato assorbimento acustico, in modo da evitare eco e rimbombi, con un elevato isolamento acustico, così da impedire la trasmissione di rumori tra locali adiacenti.
IL DESIGN DI BLANKA «Volevo un design elegante e ho proposto Rockfon Blanka con un bordo E, che trovo sia il più ricercato tra tutti. Mi piace anche la texture del pannello: la finitura dona agli uffici un aspetto morbido e un’atmosfera rilassata», aggiunge il professionista. «L’installazione di Blanka ha reso tutti entusiasti del risultato, con un fatto inatteso in più. Il committente e gli impiegati in ufficio sono stati piacevolmente sorpresi da un aspetto che inizialmente non avevano considerato: grazie alle sue proprietà di riflettere la luce, la superficie molto bianca e luminosa del sistema Rockfon Blanka aiuta la diffusione della luce naturale a propagarsi nell’ufficio, contribuendo al clima di benessere dell’ambiente interno», commenta Cosimo Marzocca, area manager Sud Italia Rockfon, Rockwool Italia.
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LA GUIDA ALLE SCELTE GIUSTE PER LA SALUTE DELLA CASA E DEL PORTAFOGLIO La nuova edizione della Guida del Condominio Sostenibile è stata completamente ripensata. A partire dal suo focus: i superbonus e i sismabonus. La Guida contiene tutte le informazioni pratiche necessarie per accedere ai nuovi (e ai vecchi) incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione del condominio. Prenotate la vostra copia! https://www.virginiagambinoeditore.it/riviste/guida-condominio-sostenibile/ oppure telefona al numero +39 02 47761275
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Isolmant, l’innovazione
NON FA RUMORE Si chiama Isolspace skin ed è un rivestimento fonoassorbente inedito: una piastrella che unisce design e tecnologia acustica in un solo prodotto di Franco Saro
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nnovazione di prodotto in un settore, quello dell’isolamento acustico, tutt’altro che semplice. Ci prova l'azienda Isolmant con isolspace skin, novità firmata isolspace, che lancia sul mercato un nuovo rivestimento fonoassorbente dal design spinto. Isolspace skin è una piastrella fonoassorbente termoformata, in cui design e tecnologia acustica si fondono in un solo prodotto. Un elemento di arredo inedito e unico, che completa lo stile dello spazio inserendosi armonicamente in esso e imprimendogli un carattere deciso, personale e moderno. «Isolspace skin è la nostra nuova sfida. Amiamo porci obiettivi sempre più ambiziosi e lavorare per portare sul mercato il miglior connubio tra comfort e modernità. Immaginate una piastrella fonoassorbente realizzata con materie prime sostenibili per l’uomo e l’ambiente. L’anima green e sostenibile consiste in una speciale fibra di poliestere Fibtec, studiata da Isolmant per garantire alte prestazioni: è completamente atossica e anallergica (è ottenuta infatti da Pet riciclato). Un elemento
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fonoassorbente che rivoluziona il comfort degli spazi offrendo un’esperienza sensoriale unica che lascerà senza fiato», commenta Eugenio Canni Ferrari, amministratore delegato di Isolmant. Il prodotto consente innumerevoli possibilità compositive, grandi potenzialità espressive. Combinando tra loro le diverse piastrelle, infatti, è possibile creare un gioco di geometrie, di luci e ombre in grado di rendere ogni ambiente unico e diverso, grazie alle trame dell’originale disegno progettato ad hoc da un team di designer insieme all’ufficio tecnico Isolmant. Isolspace skin nasce per diventare uno strumento per la progettazione degli spazi indoor a disposizione di architetti o interior designer che, scegliendo piastrelle complete da otto moduli, moduli singoli o tagli custom, possono creare pattern decorativi unici e allo stesso tempo dinamici e personalizzabili. È un sistema flessibile che, oltre alla posa più standard a parete, in stile boiserie, può essere inserito anche in modalità di posa a soffitto, in aderenza o in sospensione, o adattarsi, laddove necessario, a pose su misura e customizzate per spazi e architetture più complesse. Leggero e maneggevole, può essere applicato anche in modo removibile, per cambiare configurazioni nel tempo spostando a piacimento i singoli moduli o le intere piastrelle. Il prodotto è declinato in otto nuance, che richiamano la dimensione naturale dell’uomo, il suo essere immerso nell’ambiente e nell’universo. Isolspace skin si impone per la sua eleganza e naturalezza con cromie desaturate, capaci di dare vita ad ambienti raffinati e allo stesso tempo all’avanguardia, dal bianco caldo e cremoso dell’Alpaca al tono neutro del Caribou, fino al marrone ricco e profondo con sfumature dorate del Fox. Le forme impresse nelle piastrelle creano onde sinuose che, grazie anche alla particolare trama del tessuto Trevira CS che le rivestono, riflettono la luce in modi differenti dando origine a cromie dinamiche e rendendo i colori pieni e ricchi.
QONTO
Più facile gestire
SCONTRINI DIGITALI L’istituto di pagamento per Pmi e professionisti propone la certificazione con valore probatorio delle e-ricevute: elimina i giustificativi e dà valore legale ai documenti
di Franco Saro
I
documenti elettronici utilizzati per atti ufficiali, fisco compreso, devono avere il bollino blu, cioè costituire un valore probatorio. Un aspetto che, per molti professionisti, o per piccole società come la maggior parte di quelle che si occupano di progettazione, può rivelarsi uno scoglio. Ecco perché Qonto ha deciso di introdurre (per primo) la certificazione con valore probatorio delle ricevute digitalizzate: una soluzione che elimina ogni giustificativo di spesa cartaceo e assegna valore legale agli scontrini registrati su computer, tablet o smartphone. Qonto offre un conto business online intuitivo a cui si sommano funzionalità su misura per le PMI e servizi complementari: una soluzione finanziaria che semplifica l'operatività dell’impresa a 360 gradi. Fondato in Francia nel 2016 da due giovani imprenditori, Alexandre Prot e Steve Anavi, conta oggi su 150 mila clienti, con 22 miliardi di euro di transazioni gestite nel 2020. Il nuovo servizio di Qonto prevede la certificazione e l’archiviazione dei giustificativi di spesa, caricati sulla relativa app, disponibile sia in versione web che mobile, e allegati digitalmente alle transazioni. Il servizio offre così l’opportunità di eliminare definitivamente gli scontrini cartacei e libera dall’obbligo di raccogliere e conservare centinaia di ricevute. Il tutto nel pieno rispetto della normativa fiscale vigente. COME FUNZIONA Il procedimento è abbastanza semplice: tramite una firma elettronica e un timbro digitale generati automaticamente, assieme a data e ora esatta dell’operazione, Qonto rilascia la certificazione probatoria per ogni copia digitale della ricevuta conforme all’originale. Il documento è
Mariano Spalletti, Country Manager Qonto Italia
poi memorizzato e conservato senza limiti temporali e in modo sicuro, in conformità con il regolamento europeo eIdas. Al momento Qonto è il primo servizio finanziario in Italia a offrire la certificazione con valore probatorio per i giustificativi di spesa digitalizzati, strumento che aiuta professionisti e piccole società ad affrontare il processo di digital transformation, accelerato dall’emergenza pandemica. La certificazione con valore probatorio, associata alla dematerializzazione delle note spese già in uso da Qonto, consente infatti alle aziende anche una semplificazione della gestione contabile e, quindi, un maggior risparmio di tempo. «Il 2020 ha dimostrato in modo inconfutabile quanto la digitalizzazione sia per le Pmi fondamentale non solo per garantire una maggiore competitività di medio-lungo periodo, ma anche per un tema di vera e propria sopravvivenza nel breve periodo. In Qonto abbiamo a cuore la crescita delle imprese e lavoriamo con l’obiettivo di sostenerle, dotandole di strumenti digitali per la gestione delle finanze aziendali in incessante evoluzione e studiati per generare un grado di flessibilità ed efficienza sempre crescente», spiega Mariano Spalletti, country manager di Qonto Italia. «Comprendiamo meglio di chiunque altro il valore che il tempo riveste per un’azienda, ed è per questo che per primi abbiamo sviluppato il servizio di certificazione e archiviazione dei giustificativi di spesa digitalizzati. Con questa nuova funzionalità guidiamo le organizzazioni a cogliere i vantaggi della digitalizzazione, aiutandole a snellire i processi amministrativi e a focalizzarsi sulla produzione di valore».
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INTORNO
RECUPERO AMBIENTALE
Una spugna verde SALVA LE CITTÀ L’inquinato Gowanus Canal, nel quartiere di Brooklyn (New York) è al centro del progetto sperimentale di Dlandstudio, che prevede una nuova tipologia di area, lo Sponge Park di Andrea Oldani, Politecnico di Milano
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volte stupisce come anche nei Paesi più progrediti, caratterizzati da elevata sensibilità ecologica, possano esistere realtà ambientali così compromesse da far presupporre l’impossibilità di un efficace recupero paesaggistico e ambientale. Uno di questi casi è rappresentato dal canale Gowanus, che arma un vasto distretto produttivo e commerciale a sud-est di Brooklyn, a New York. Il corpo idrico, originatosi dalla progressiva artificializzazione di una antica insenatura navigabile, è tristemente noto per essere uno dei corsi d’acqua più inquinati degli Stati Uniti, con una forte presenza di metalli pesanti, pesticidi, composti organici volatili, residui biologici e derivati degli idrocarburi. Questa situazione non dipende solo dalla vocazione produttiva dell’area, ma anche dalla interazione con uno degli emissari fognari principali della città. FRAGILITÀ ECOLOGICA Solo in tempi recenti la necessità di migliorare le condizioni del canale si è fatta più urgente in seguito al cambio di
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Viste della realizzazione pilota Sponge ParkTM completata lungo un tratto del canale Gowanus
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RECUPERO AMBIENTALE
Sezioni ambientali di progetto
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identità del quartiere e all’emergere di una grave fragilità ecologica che si è posta come principale ostacolo alla riuscita degli investimenti immobiliari. Sullo sfondo di questo scenario si situa la ricerca progettuale e la realizzazione sperimentale messa a punto da Dlandstudio, orientata alla definizione di una nuova tipologia di area aperta al pubblico, concepito a partire dalle esigenze tecnologiche e spaziali determinate dai processi di rigenerazione ambientale, con il contributo di un programma di sviluppo sostenibile, basato sulla rivalutazione del ruolo strategico, ricreativo ed estetico dell’acqua nel paesaggio urbano.
SISTEMA FLESSIBILE Il masterplan generale del progetto parte dal riconsiderare il valore delle connessioni tra canale, tessuto urbano e parchi adiacenti, ridefinendo il sistema di accessibilità delle sponde e dotandolo di un programma funzionale dedicato. Si genera così un sistema di spazi di sosta, ricreazione e circolazione, costruito attorno ad alcune zone umide per la fitodepurazione dell’acqua, destinate anche ad attività formative ed educative. Elementi che costituiscono i punti nodali di un sistema flessibile, in grado di adattarsi alle tappe del futuro sviluppo del quartiere.
Viste della realizzazione pilota Sponge ParkTM completata lungo un tratto del canale Gowanus
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RECUPERO AMBIENTALE
Sezione assonometrica, schema di disposizione ed abaco delle specie impiegate nella realizzazione pilota Sponge ParkTM . Sotto, sezione assonometrica esplicativa del funzionamento delle aree di fitodepurazione in rapporto al sistema dei percorsi pedonali e al tracciato del canale
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LA SCHEDA Progetto: Gowanus Canal Sponge ParkTM Luogo: Brooklyn, New York, NY (USA) Anno: 2010 – 2016 costruzione Progetto pilota / in costruzione Progetto: DLANDstudio (Susannah Drake con Sandra Chuck e Krista Bentson, Josh Price, Erin Wythoff, e Julia Chmaj); New York City Department of Environmental Protection; Weidlinger Associates Inc.; Kirk Barrett, Manhattan College. Finanziatori: New York State Environmental Facilities Corporation (Green Innovation Grant
Program); New England Interstate Water Pollution Control Commission; New York State Department of Environmental Conservation (Environmental Justice Grant). Enti Coinvolti: Gowanus Canal Conservancy; Gowanus Canal Community Development Corporation; New York City Council; New York City Department of Transportation; New York City Department of Parks and Recreation; New York State Council on the Arts; US Environmental Protection Agency; US Congress Immagini: courtesy DLANDstudio Info: dlandstudio.com
Risulta un insieme ben articolato di forme, dietro cui si cela un dispositivo infrastrutturale complesso, capace di ritardare il deflusso delle acque piovane, evitare picchi di portata sul sistema fognario e ridurne il potere inquinante, contribuendo al recupero ambientale e alla biodiversità. Questa ipotesi, destinata a completarsi nel corso delle fasi di riqualificazione del quartiere, è per ora ferma allo stato di progetto, mentre, proprio per dimostrare la sua fattibilità e verificarne il funzionamento, è stata finanziata e realizzata una sperimentazione pilota, denominata Sponge Park (sponge in inglese significa spugna), capace di gestire circa 7.500 metri cubi di acqua piovana all’anno. FANTASIA MODULARE Questo campione, fortemente sperimentale, dimostra come si possano combinare sapienza nel disegno dello spazio, abilità nella disposizione di specie vegetali, determinazione nell’impiego di una componente ingegnerizzata modulare e fantasia nel rinnovare l’immagine dei
luoghi. Nasce così un frammento di paesaggio costituito da un dispositivo capace di estrarre i metalli pesanti e le tossine biologiche dall’acqua contaminata prima di rilasciarla nel canale e mostrare il ruolo potenziale di una infrastruttura trascurata e rifiutata. Sponge Park è un ottimo esempio che assume valore universale, con evidenti affinità alle ricerche diffuse in tutto il Nord Europa (particolarmente in Germania, Olanda, Paesi Scandinavi) nonché con alcuni modelli asiatici, tra cui quello delle Sponge City cinesi, che rappresentano alcune fra le risposte sostenibili più avanzate riguardo il contenimento delle esondazioni e il riciclo delle acque piovane a scala urbana e territoriale. Riflettere su queste realizzazioni e il contesto in cui sono applicate, quindi, diventa significativo per tutte le realtà urbane in cui sia necessario risolvere le condizioni critiche di deflusso delle acque piovane e sversamento fognario, sempre più comuni per l’aggravarsi degli effetti dei cambiamenti climatici.
Masterplan generale e programma funzionale dell’intervento
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ITALIA UNDER 40
AZIENDA VITIVINICOLA CROLA
Integrazione doc CON IL TERRITORIO
di Andrea Muzio, Politecnico di Milano
Si amplia con cucine, sala eventi e una nuova barricaia il progetto dell’architetto Mauro Piantoni che ha dato vita in provincia di Novara al centro enologico 180
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l progetto dell’Azienda Vitivinicola Crola a Mezzomerico, in provincia di Novara, è iniziato nel 2014 su richiesta del proprietario Enrico Crola. I lavori sono stati affidati all’architetto Mauro Piantoni, classe 1983, che assieme al suo team ha optato per una soluzione ecocompatibile e totalmente integrata nell’ambiente circostante. L’edificio, completato nel 2016, si sviluppa su due piani: al piano terra si colloca il padiglione espositivo, con un’ampia zona di degustazione, mentre l’area di produzione, interrata su tre lati, si trova al livello sottostante.
Vista esterna dell’’edificio in cui risalta la bellezza del contesto naturale e gli elementi architettonici esterni (scala e quinta architettonica) Schizzi dell’edificio elaborati durante la fase progettuale
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XXX Vista dell’esterno, in cui si esalta la soluzione materica applicata in facciata ed il rapporto materico tra l’esterno dell’edificio e la scala
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Nel 2019 è partito anche un secondo progetto, ancora da completare, che prevede l’ampliamento del pian terreno con un’area dedicata a cucine e sala eventi e una nuova barricaia al livello inferiore.
Vista esterna in cui si nota il pannello fotovoltaico utilizzato, chiamato ‘Smartflower’. Sopra, viste dell’ampia vetrata che connette la sala degustazioni al contesto esterno
LARICE GREZZO Il locale seminterrato, in cemento armato a vista, si contrappone matericamente ai locali sovrastanti, realizzati con una struttura in legno rivestita da listelli di larice grezzo. Il locale in calcestruzzo è per la maggior parte nascosto alla vista e gli elementi lignei diventano prevalenti. Tale soluzione permette così un inserimento pienamente armonico dell’edificio nel contesto, ricco di elementi naturali tipici delle colline del novarese. L’importanza che Piantoni dà alla valorizzazione del paesaggio è altresì riscontrabile nell’inserimento, all’interno del padiglione espositivo, di ampie superfici vetrate, preziosi elementi architettonici che permettono un rapporto molto intenso tra spazio interno ed esterno. Nella sala degustazione alloggia infatti una finestra a tutta altezza, che estende la vista sulla campagna circostante. Il rapporto con l’esterno è ulteriormente amplificato dalla presenza di nicchie vetrate collocate in punti strategici, ideate per incorniciare le viste più suggestive. L’interno del padiglione espositivo, semplice e accogliente, rimarca ancora di più la bellezza del contesto. Gli elementi dominanti in legno, infatti, combinandosi con pareti imbiancate e pochi, ma sapienti dettagli d’arredo, attribuiscono al locale un carattere intimo ed essenziale, che non distrae l’attenzione, invitando a spingere lo sguardo oltre i limiti dell’edificio.
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XXX guardaroba
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ingresso
Pianta del piano terra e prospetto est
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SALA DEGUSTAZIONE h. 300
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disimpegno
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WC 2
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WC 1
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PROSPETTO EST
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WC 3
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spogliatoio 80 210
CUCINA AGRITURISMO h. 300
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DEPOSITO MATERIA PRIMA
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AREA DI SERVIZIO
UFFICIO
PIANTA PIANO TERRA TAV. N°
Azienda Vitivinicola Enrico Crola
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Pianta piano terra-prospetto principale scala 1:100
DEPOSITO
DEPOSITO
Schemi: a sinistra i passaggi per lo sviluppo plani volumetrico del piano terra. A destra schema della divisione Studiofunzionale, Architetto Mauro distribuzione Piantoni via Ghisolfa 46 - 20010 - Cornaredo - 3381518196 funzionale e materico
Vista del piano seminterrato dove si trova la zona di produzione. Sotto, vista interna della sala degustazioni, in cui si nota come la semplicità ed eleganza delle finiture interne, assieme all’utilizzo di ampie zone vetrate, faccia risaltare le viste sulla campagna circostante
QUESTIONI DI PRIVACY Al piano terra si trova anche una zona privata che all’esterno è separata dal resto del complesso tramite una quinta architettonica in metallo. Tale struttura è pensata per essere occupata da elementi naturali nel corso del tempo, così da dare privacy alla zona retrostante e allo stesso tempo rendere il complesso ancora più particolare. Dal pian terreno è possibile accedere in copertura, attraverso una scala esterna che, grazie ai materiali utilizzati, si fonde perfettamente con il rivestimento esterno delle facciate. Il progetto è arricchito dallo sviluppo di un percorso sensoriale che porta alla scoperta dell’azienda Crola, partendo dalle vigne, passando per la zona di produzione, dove si conoscono i prodotti vinicoli, per poi accedere alla sovrastante area di degustazione, dove le ampie vedute riportano di nuovo al contesto esterno. Il progetto della vitivinicola Crola denota il forte interesse del progettista per l’ecosostenibilità. Nella realizzazione dell’edificio sono state applicate, infatti, soluzioni tecnologiche altamente performanti, sviluppate in collaborazione con l’azienda Wolf System. L’edificio riflette inoltre la passione del team di Mauro Piantoni per i temi dell’in-
novazione e della sostenibilità in campo architettonico, oltre a una spiccata sensibilità per il contesto. Il rispetto per l’ambiente e per la bellezza naturale è infatti un tema centrale in questo intervento. I dettagli nella sala degustazioni, le aperture su ampie vedute e l’utilizzo di materiali appropriati riflettono la sensibilità e la competenza del progettista, rendendo certamente questo un progetto armonioso e degno di nota.
LA SCHEDA Progetto: Azienda vitivinicola Crola Posizione: Mezzomerico (NO) Cliente: Enrico Crola Progettista: Mauro Piantoni Architetto Programma: Produzione agricola / commerciale Info: www.architetto-piantoni.com Conclusione lavori: 2016 (ampliamento iniziato nel 2019) Fotografie di: Unconventional Photography di Stefano Pescio
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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO Lusso andaluso Nella zona più prestigiosa di Marbella, Sierra Blanca Estates firma un esclusivo complesso residenziale caratterizzato dal design Fendi Casa. L’alta sartorialità “made in Italy” è presente anche nella scelta dei marmi Sulla Costa del Sol, in Spagna, Sierra Blanca Estates e Fendi Casa firmano Epic Marbella, un nuovo esclusivo progetto che comprende oltre cinquanta residenze di lusso nel cuore della Nueva Milla de Oro, la zona residenziale più prestigiosa di Marbella. A pochi passi dal mare e da Puerto Banús, il complesso ospita appartamenti e attici di vario taglio, caratterizzati da finiture ricercate, design sostenibile, funzionalità. Le aree comuni sono attrezzate con tutti i comfort e comprendono piscina, servizio di conciergerie, palestra, spa con hammam e saune, appositi spazi dedicati allo smart working e ai bambini. Questa nuova impresa segna il primo progetto immobiliare a marchio Fendi Casa in
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Europa. Il progetto dovrebbe essere completato entro la primavera 2022, ma è già visitabile la prima villa modello. Le residenze Realizzato da Sierra Blanca Estates, luxury developer della zona, per gli arredi vede la partecipazione di Fendi Casa, simbolo del design e dell’eccellenza made in Italy. L’interior è stato curato da The One Atelier, società specializzata nella progettazione di abitazioni di lusso chiavi in mano. Le residenze hanno da tre a cinque camere da letto, ampie zone living, terrazze o giardino privato con vista sul mare o sulla catena montuosa della Sierra Nevada. Gli interni sono inondati dalla luce grazie alle finestre che vanno dal pavimento al soffitto. Ogni appartamento include armadi e una cucina Fendi con elettrodomestici Gaggenau e bagni in marmo italiano. Marmo italiano I marmi Margraf dalle tonalità chiare del bianco e del grigio sono protagonisti del progetto: il Travertino Romano classico impreziosisce i bagni e la cucina, mentre
a cura di Veronica Monaco
il pavimento in New Calacatta lucido, abbinato al rovere naturale, rende i vari ambienti unici e fortemente distintivi. Il Lipica Fiorito, in finitura antiscivolo fiammata, riveste invece gli spazi esterni e le grandi terrazze. In origine Industria Marmi Vicentini, Margraf vanta una stretta collaborazione con prestigiosi architetti internazionali. In oltre 100 anni di storia, l’azienda è diventata leader a livello mondiale e offre una vasta gamma di materiale e prodotti di eccellenza per l’edilizia e l’architettura, dai rivestimenti interni alle lastre per facciate esterne, fino agli elementi d’arredo per ambienti bagno e cucina.
Epic Marbella Luogo: Marbella, provincia di Malaga, Spagna Progetto: Sierra Bianca Estate e Fendi Casa Progetto esterni: Architetto Teodoro Cabrilla Progetto Interior: The One Atelier Arredi: Fendi Casa Foto: Stefan Randholm Photography
EPIC MARBELLA È IL PRIMO PROGETTO FENDI CASA IN EUROPA. IL COMPLESSO RESIDENZIALE DI LUSSO, REALIZZATO DA SIERRA BLANCA ESTATES, COMPRENDE 56 APPARTAMENTI E ATTICI NELLA ZONA PIÙ ESCLUSIVA DELLA NUEVA MILLA DE ORO, SULLA COSTA ANDALUSA, E SONO CARATTERIZZATI DA FINITURE PREGIATE E INTERNI CURATI NEI MINIMI DETTAGLI
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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO Tra storia e artigianato L’antico Palazzo Rosso di Ostuni, in Salento, si trasforma in un hotel prestigioso grazie a un meticoloso intervento di restauro e valorizzazione durato tre anni A due passi dal centro storico di Ostuni, la Città Bianca del Salento, il settecentesco Palazzo Rosso ha trovato nuova vita dopo oltre 40 anni di abbandono, trasformandosi in un Luxury Boutique Hotel. Paragon 700, questo il suo nome, è frutto dell’intraprendenza e di un attento lavoro di riscoperta e restauro delle imprenditrici Pascale Lauber e Ulrike Bauschke. L’intervento è stato supportato dalla restauratrice Maria Buongiorno dello studio Restauri Del Sole di Bari che ha messo a disposizione la sua expertise per preservare e conservare le caratteristiche originarie degli affreschi scoperti nel Palazzo. L’hotel Il Palazzo Rosso di Ostuni prende il suo nome dalla facciata in cotto, in netto contrasto con gli edifici imbiancati a calce tipici della città. All’interno si combinano pavimenti in parquet
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francese, affreschi d’epoca e caminetti decorati. Oggi il Paragon 700 Boutique Hotel & Spa ospita undici camere e suite, un bar, un ristorante guidato dallo chef Giovanni Cerroni e una spa, ricavata nella vecchia cisterna per l’acqua a sette metri sotto terra. L’hotel ospita anche una piscina, l’unica nel centro storico di Ostuni. Il design Grandi lampadari thailandesi, divani e testiere provenienti dal Sud Africa e creati su disegno di Pascale Lauber, bracieri africani trasformati in vasche da bagno, armadi e comodini scovati nei mercati dell’antiquariato in giro per l’Italia: il design eclettico e originale mixa oggetti provenienti da tutto il mondo e pezzi di artigianato locale, con un risultato coerente e profondamente moderno.
I NUMEROSI AFFRESCHI RELIGIOSI RITROVATI DURANTE LA RISTRUTTURAZIONE SUGGERISCONO CHE UN TEMPO IL PALAZZO OSPITASSE UN CONVENTO. DURANTE IL RESTAURO È STATA SCOPERTA ANCHE UNA PORTA IN LEGNO CON SPIONCINI TIPICI DEI CHIOSTRI DEL XVII SECOLO
Nome progetto: PARAGON 700 Boutique Hotel & Spa Luogo: Ostuni (Brindisi) Progetto: ID Living Foto credits: Katja Brinkmann, Gregory Venere, Claudio Palma
RIMASTO ABBANDONATO DAGLI ANNI SETTANTA, IL PALAZZO ROSSO DI OSTUNI È STATO DIMORA DEL PRIMO SINDACO DELLA CITTÀ NELL'800. NEGLI ANNI HA OSPITATO LA MOSTRA BIENNALE DELL’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE, QUATTRO CLASSI DEL LICEO SCIENTIFICO, LA CASERMA DEI CARABINIERI E DELLA GUARDIA DI FINANZA
GLI SPAZI INTERNI. SOPRA, ESPLOSO ASSONOMETRICO DEL PROGETTO
MODELLO ASSONOMETRICO SEZIONATO
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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO
A scuola di design In Portogallo, un istituto scolastico ha ampliato la sua struttura con un nuovo padiglione, la cui facciata è rivestita con un materiale high-tech dall’elevata resa estetica e funzionale La scuola elementare EB Joaquim de Almeida, nel centro della città portoghese di Montijo, aveva bisogno di nuovo spazio per includere una scuola materna e alcune aule aggiuntive. L’intervento di estensione, a cura dello studio di architettura Falanstério di Lisbona, ha visto l’espansione dell’area riservata alla mensa scolastica sul lato orientale, ottenuta realizzando un nuovo ambiente con una superficie di 100 metri quadrati. L’ampliamento non si è limitato a integrare la mensa esistente, ma ha incluso anche una sala docenti, con varie aree di lavoro, sale riunioni e una zona di rappresentanza.
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GRAZIE ALLA PIETRA ACRILICA DI ULTIMA GENERAZIONE, IL CURTAIN WALL ESTERNO PROTEGGE DALLE INTEMPERIE LA FACCIATA ‘INTERNA’ IN VETRO, OFFRENDO ANCHE UN’EFFICACE SCHERMATURA DALL’INTENSITÀ DEI RAGGI SOLARI
Facciata ventilata Il nuovo padiglione ha forma parallelepipeda con facciate in vetro, dotate di doppi vetri di alta qualità e sostenute da una solida struttura in alluminio. La facciata curtain wall, realizzata dal produttore Horta & Veríssimo, vede l’impiego di pannelli in pietra acrilica HI-Macs, nella finitura Alpine White e Black, fissati con tasselli Keil. Per valorizzarne il design sono state eseguite sulla superficie del materiale incisioni triangolari, ispirate agli stili portoghesi tradizionali, che permettono di far entrare luce dall’esterno, fornendo al contempo privacy e comfort. L’intero processo, dalla produzione dei pannelli, fino all’installazione finale in loco, è durato circa quattro settimane.
Scuola primaria EB Joaquim de Almeida Luogo: Montijo (comune di Setúbal), Portogallo Architettura e design: Falanstério atelier de arquitectura; Lisbona Progettazione delle facciate: Keil; Allface
Materiale: Hi-Macs: Alpine White S028, HIi-Macs Black S022 Lavorazione Hi-Macs: Horta & Veríssimo Credits fotografici: Banema S.A./ Fotografo: Tiago Casanova
I RITAGLI GEOMETRICI SULLA SUPERFICIE DEL MATERIALE IN FACCIATA PERMETTONO DI FAR ENTRARE SUFFICIENTE LUCE DALL'ESTERNO, FORNENDO ALLO STESSO TEMPO PRIVACY E UN PIACEVOLE AMBIENTE INTERNO
AMPI SPAZI DI CIRCOLAZIONE APERTI E CORTILI CONSENTONO LA VENTILAZIONE NATURALE DELL'EDIFICIO
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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO Una finestra su Parigi Nel cuore de La Défense, il distretto degli affari della capitale francese, un attento intervento di ristrutturazione di un edificio preesistente, adibito a uffici, ha portato alla profonda trasformazione del quartiere e dello skyline metropolitano
precedente, che versava in buone condizioni strutturali, rafforzando però la sua presenza nel contesto urbano circostante. Anche grazie a un sistema di rivestimento che ne valorizza la presenza lungo il Parvis, l’esplanade de La Défense, essa stessa al centro di un intenso intervento di riqualificazione urbana.
Tra la Grande Arche e il centro commerciale Westfield Les 4 Temps, sorge il nuovo complesso Window La Défense, nato dalla ristrutturazione del vecchio edificio Élysées Défense costruito da Roger Saubot e François Jullien nel 1982. Realizzato da KPF e SRA Architects, il progetto ha deciso di preservare la struttura dell’edificio
Dialogo scenografico Sfruttando la sua ubicazione, Window intraprende un dialogo scenografico con l’ambiente circostante, utilizzando la piazza come platea teatrale, la Grande Arche come boccascena e la facciata in vetro come un sipario. La nuova facciata è composta da tre sezioni elegantemente rivestite in alternanza, che sembrano
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ripiegarsi su se stesse come un ventaglio. L’intervento di trasformazione ha inoltre esteso in elevazione i due atri centrali, portando più luce naturale negli ambienti interni e ampliando gli spazi, che ora comprendono anche ristoranti, spazi di lavoro, sale riunioni e un auditorium da 250 posti. Rivestimenti magnetronici Soprannominata “tour allongée” per il netto contrasto con le architetture circostanti, che prediligono l’elevazione verticale, Window presenta una componente vetrata importante, realizzata con le soluzioni AGC Glass Europe, leader europeo nella produzione di vetro piano. Per il rivestimento della facciata è stata
SFRUTTANDO LA SUA UBICAZIONE SUL PARVIS, L’ESPLANADE DE LA DÉFENSE, WINDOW INTRAPRENDE UN DIALOGO SCENOGRAFICO CON L’AMBIENTE CIRCOSTANTE, UTILIZZANDO LA GRANDE ARCHE COME BOCCASCENA E LA FACCIATA IN VETRO COME UN SIPARIO
utilizzata in particolare la gamma di rivestimenti magnetronici Ipasol, che abbina un elegante aspetto estetico con elevate prestazioni energetiche in termini di controllo solare, requisiti apparentemente inconciliabili per le vetrate architettoniche. Per il complesso Window è stata utilizzata anche la gamma di rivestimenti a bassa emissività iplus 1.1 che garantisce l’ingresso della luce all’interno dell’edificio grazie alla sua elevata trasmissione luminosa (TL = 80%), una ridotta riflessione (RL = 12%) e una tonalità molto neutra.
Window Luogo: Puteaux – La Défense, Parigi (Francia) Progetto: KPF - Saubot-Rouit Associés (Architetti Associati) Cliente: Groupama – RTE Intervento: ristrutturazione Area di intervento: 40.900 mq
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a cura di Veronica Monaco
BALANCE PRO, LA RIVOLUZIONE NELLA POSA DI PAVIMENTI GALLEGGIANTI PER ESTERNI Balance Pro di Impertek consente di coprire altezze dai 25 a 1025 mm con un’unica linea di prodotti. In sole 14 referenze è possibile variare la configurazione del prodotto, con un’escursione continua dalla minima alla massima altezza, aggiungendo una prolunga o agendo sulla ghiera di regolazione. Consente la regolazione dall’alto con la nuova Top Key, anche dopo la posa delle piastrelle, ma è anche possibile la regolazione manuale dalla base. La testa basculante permette al piano di autolivellarsi fino a una pendenza del 5%. La testa può comunque essere bloccata grazie al meccanismo
Fix Ring. I supporti garantiscono una tenuta fino a 1.000 chilogrammi. impertek.it
MYPLANNER, LA PIATTAFORMA DIGITALE DEDICATA AL MONDO DELLA PROGETTAZIONE Saint-Gobain Italia presenta MyPlanner, la nuova piattaforma digitale dedicata al mondo della progettazione. Undici i configuratori proposti: facciate; pareti e soffitti; tetti e coperture; solai e pavimenti; canali Hvac; ripristino calcestruzzo; consolidamento; protezione dal fuoco; impermeabilizzazione; correzione acustica; risanamento. Una volta individuato il giusto configuratore, è possibile rintracciare velocemente la soluzione più adatta alle proprie esigenze ed entrare in possesso - previa registrazione - di tutti i dettagli tecnici necessari per realizzare il progetto: voci di capitolato, schede tecniche, disegni in dwg, certificati, assessment report, oggetti BIM e molto altro. L’area personale di MyPlanner permette all’utente di salvare le soluzioni
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configurate, organizzarle in cartelle progetto, condividerle con il proprio team di lavoro e rivederle in qualsiasi momento. Inoltre, nell’area dedicata ai tool di calcolo è possibile effettuare in autonomia l’analisi dei parametri termici invernali, estivi e igrometrici relativi alle strutture opache del progetto. sg-myplanner.it
LA COVER PER CLIMATIZZATORI, PERFETTA IN FACCIATA
KlimaCover è il kit di copertura Europrofil per le unità esterne dei climatizzatori, realizzato in alluminio preverniciato 10/10, ideale per i rifacimenti delle facciate. Il modo più semplice per rifare il look al climatizzatore e armonizzarlo con l’ambiente. Resistente ma leggero, facile e veloce da installare, KlimaCover è disponibile in due modelli (classic e glam), due misure (9K/12K Btu e 18/24K Btu) e due colori (Ral 9010 e corten). Progettato per garantire la ventilazione, è riciclabile al 100%. ielapigroup.it
CRESCE L’EXCLUSIVE STONE COLLECTION ANTOLINI
UNA PORTA SUPERVELOCE PER HÖRMANN Hörmann amplia la propria ampia gamma di soluzioni per il comparto industriale con la porta rapida a impacchettamento F 6010. Ideale per un utilizzo esterno, questa chiusura è contraddistinta da un manto pieghevole in tessuto antistrappo in grado di ripiegarsi in maniera compatta dietro l’architrave, con una velocità di apertura fino a 1,0 m/s e di chiusura 0,5 m/s, in modo da ridurre al minimo correnti d’aria e dissipazione termica. Per una migliore tenuta alle basse temperature è stata progettata la variante F 6010 Iso con un manto isolato che garantisce una coibentazione termica ancora maggiore. Come optional è inoltre possibile inserire finestrature per una maggiore visibilità. Idoneo per aperture fino a 6 metri in altezza e larghezza, il nuovo portone presenta due cinghie di sollevamento di colore nero (in caso di danneggiamento, intervengono due ulteriori cinghie di sicurezza di colore giallo), guide laterali di protezione in PVC antiusura e barriera di sicurezza a raggi infrarossi. Contraddistinta da prestazioni tecniche di rilievo, la nuova porta rapida F 6010 è proposta di serie in cinque colori standard (giallo zinco, arancione puro, rosso carminio, blu genziana e grigio agata) e, a richiesta, in sei colori speciali (avorio chiaro, blu cielo, verde opale, grigio antracite, nero intenso e bianco puro). Per tonalità personalizzate è possibile combinare diversi colori sia per il manto che per gli elementi laterali e i rivestimenti, oltre a prevedere la sovrastampa di scritte o loghi aziendali. hormann.it
Per spazi indoor preziosi ed esclusivi Antolini lancia sul mercato la nuova pietra naturale Cristallo Glacè, un quarzo naturale caratterizzato da uno stile tono su tono e sfumature luminose che impreziosiscono le venature. Cristallo Glacè fa parte della collezione Exclusive Stone Collection, fiore all’occhiello dell’offerta Antolini, composta da oltre 80 materiali. antolini.com
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eventi &notizie a cura di Veronica Monaco
COSTRUZIONI E INNOVAZIONE: al via il progetto europeo MezeroE
L
a frammentazione e la complessa
consorzio MezeroE
struttura del mercato edilizio
che include centri
sono tra le principali barriere
di ricerca, università
all’innovazione tecnologica. Per questo
e laboratori, oltre
la Commissione Europea ha deciso di
che piccole, medie
finanziare, nell’ambito del programma
e grandi imprese
H2020, il progetto di ricerca MezeroE
con competenze
(Measuring Envelope products and systems
differenti.
contributing to next generation of healthy
cordis.europa.eu/
nearly Zero Energy Buildings - Grant
project/id/953157
Agreement n. 953157) al fine di sviluppare prodotti per l’involucro che siano smart, a base biologica e incentrati sulla persona. Nel progetto è coinvolto anche il Politecnico di Milano, che presso il Polo Territoriale di Lecco, realizzerà un prototipo per il test e l’analisi di materiali e/o prodotti innovativi per l’involucro degli edifici, dal punto di vista termico, acustico, illuminotecnico e di comfort. A capo del team Graziano Salvalai, professore associato del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico, e il
CERSAIE 2021 torna in fiera e sul web
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ersaie torna in fiera a Bologna dal 27 settembre al 1 ottobre 2021. Il Salone internazionale
della ceramica e dell’arredobagno si terrà in presenza nel rispetto dei più stringenti protocolli di sicurezza. Così hanno deciso gli organizzatori, nell’auspicio che a settembre la campagna di vaccinazione sarà ormai in fase avanzata e le restrizioni allentate. Intanto la fiducia degli espositori si mantiene salda: a sei mesi dall’apertura
aziende estere. Il medesimo parterre degli
non intende sostituire la fiera in presenza,
degli stand, la superficie già opzionata è
espositori della fiera fisica sarà protagonista
ma rafforzarla, e sarà on line per tre
nell’ordine dell’80% degli spazi assegnati
anche di Cersaie Digital, novità assoluta di
settimane, dal 20 settembre all’8 ottobre.
nel 2019, con un’ampia partecipazione di
questa 38esima edizione: l’edizione digitale
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cersaie.it
ECONOMICS DI PROGETTO: un webinar con crediti formativi
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arte il 22 marzo il percorso formativo on-line “Economics di progetto” del Collegio degli
Ingegneri e Architetti di Milano: il corso, che dà diritto a 36 crediti formativi professionali (Cfp), si sviluppa su cinque moduli, frequentabili anche singolarmente, dedicati ad approfondire lo strumento del business plan e come tradurre un’idea di business fino al suo sviluppo definitivo. Durante il webinar verranno analizzate anche tecniche di bilancio e strumenti finanziari e come impiegarli per finanziamenti e investimenti. Il corso si rivolge non solo agli ingegneri e architetti iscritti agli Ordini, ma è indirizzato anche a professionisti, consulenti, progettisti, responsabili amministrativi, liberi professionisti e a tutti coloro che si trovino coinvolti a diverso titolo in progetti professionali. ciam1563.it/i-corsi/ aggiornamento-professionale/ ciclo-economics-di-progetto
PREMIO ARCHITETTURA Città di Oderzo
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iunto alla sua 17esima
luoghi del lavoro, 15 ad Architetture di
atelier d’artista di MoDus Architects
edizione, il Premio
montagna. Dalla prima edizione a oggi
a Castelrotto (Bolzano), la Cantina
Architettura Città di Oderzo
sono state presentate oltre 1.400 opere,
Hofstatter a Termeno (Bolzano) di
(PAO) renderà noti nel mese di aprile
tutte realizzate (tranne alcune eccezioni)
Walter Angonese e Markus Scherer,
il progetto vincitore e i segnalati. La
nelle regioni del Veneto, Trentino Alto
il Tabià a Selva di Cadore (Belluno)
giuria, presieduta da Paolo Baratta,
Adige e Friuli Venezia Giulia, come
di Exit architetti associati, la Casa C a
dovrà valutare 111 opere, delle
richiesto dal Premio, attento al territorio
Vicenza di Vittorio Longheu, i Socialofts
quali 74 afferiscono alla sezione Pao
del Triveneto e alle ricadute di tali opere
a Oderzo (Treviso) di Alfonso Cendron.
XVII, 22 alla sezione Architetture dei
sulla comunità. Tra queste la Casa e
premioarchitetturaoderzo.it
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guidapaese
ARCHILEGGERE
cina
Recensioni di Cassandra Cozza, Politecnico di Milano
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MANIFESTO PER RIABITARE L’ITALIA Domenico Cersosimo e Carmine Donzelli (a cura di) Lingua Italiano Editore Donzelli Editore Collana Saggine Anno 2020 Misure 11,5 x 16,5 cm, pp. 240 ISBN 9788855220422 Prezzo di copertina 19 euro Constatando la rottura del meccanismo di direzionalità e la crisi delle tradizionali egemonie territoriali attribuite ai centri, gli autori dimostrano che siamo giunti a un punto in cui occorre invertire lo sguardo per dare inizio a una riforma del paese, basata su una visione d’insieme, che sostenga grandi politiche nazionali proprio partendo dai territori marginalizzati. Occorre stabilire il miglior equilibrio possibile tra persone, risorse e luoghi attraverso un «progetto di relazioni […] tra periferie metropolitane e regioni urbane in declino, tra coste e valli, tra flussi globali e relazioni locali», organizzandole in una logica di sviluppo integrato, armonizzando i contrasti e riducendo le disuguaglianze sociali e spaziali. Una «battaglia intellettuale e civile» formulata attraverso un documento programmatico, il Manifesto per Riabitare l’Italia, stilato dai membri fondatori dell’Associazione nata a seguito dell’omonimo progetto editoriale del 2018. Il libro contiene cinque commenti al manifesto, redatti da autori esterni afferenti a diverse discipline, che contestualizzano alcuni temi e ampliano la discussione attraverso interessanti punti di vista. Il dizionario delle parole chiave, scritte da intellettuali e studiosi di vari settori, aiuta ad approfondire le questioni più rilevanti, e ad aggiornare i concetti e le tematiche, attraverso dei testi brevi che contengono continui rimandi tra le varie parole e che costruiscono il sostrato del manifesto.
GUIDA PAESE. CINA Francesca Frassoldati Lingua Italiano Editore Fondazione OAMi Collana Guida Paese Anno 2020 Misure 15,5 x 24 cm, pp. 78 (edizione digitale) ISBN 9788831942119 Prezzo di copertina 7 euro La Cina ha subito enormi e rapidi processi di trasformazione fisica e spaziale che si sono concentrati prima nell’urbanizzazione delle megalopoli per poi estendersi alle città medie, ai villaggi e alle campagne. L’architettura opera attraverso progetti molto diversi per scala e contesto: edifici residenziali, ville, edifici di rappresentanza, grandi infrastrutture e grandi trasformazioni. La ricerca di futuri modelli di espansione urbana va in parallelo con quella per lo sviluppo dei villaggi, che necessitano di migliori strutture pubbliche e nuove forme di agricoltura e turismo. Qual è il ruolo dell’architettura e degli architetti locali, italiani e stranieri, in un Paese così vasto e complesso? Quanto si è modificato a seguito delle più recenti trasformazioni culturali e politiche, e alle richieste di mercato immobiliare? Quali sono le sinergie possibili? Questa guida aiuta ad orientarsi nel complesso mondo dell’architettura contemporanea cinese, delineandone i principali tratti culturali, geografici, economici e politici ma anche storici. I contenuti toccano i principali punti di interesse per gli architetti curiosi di esplorare le possibilità offerte da questo Paese e descrivono le diverse tipologie di figure professionali, la struttura decisionale, il diritto d’uso del suolo e i principali regolamenti. La completano approfondimenti economici, interviste ad architetti italiani in Cina, informazioni utili, come riferimenti istituzionali, calendario locale, principali eventi e pubblicazioni, e consigli.
EDUARDO SOUTO DE MOURA. LEARNING FROM HISTORY. DESIGNING INTO HISTORY
VIVERE E ABITARE L’UNIVERSITÀ. BILANCIO NAZIONALE SULLA RESIDENZIALITÀ UNIVERSITARIA
Barbara Bogoni
Oscar Eugenio Bellini e Matteo Gambaro (a cura di)
Lingua Inglese Editore AMAG Publisher and Branding Collana Architecture in theory and history Anno 2020 Misure 13 x 22 cm, pp. 104 ISBN 9789895462063 Prezzo di copertina 20 euro
Lingua Italiano Editore Maggioli Editore Collana Politecnica. Studi e Progetti Anno 2020 Misure 22 x 24 cm, pp. 242 ISBN 9788891646309 Prezzo di copertina 29 euro
Le strategie progettuali dell’architetto portoghese Eduardo Souto de Moura instaurano complesse relazioni con le strutture esistenti, con il paesaggio e lo spazio urbano; al contempo, sono finalizzate alla risoluzione di problemi pratici della progettazione o della costruzione dei suoi edifici. L’architetto, dal 2014, insegna presso il Polo di Mantova della Scuola di Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Il libro si compone di tre storie principali: una sull’insegnamento, una sull’apprendimento e una sul metodo. Insegnamento che l’architetto portoghese porta avanti sia attraverso l’esempio della sua architettura sia attraverso il dialogo con gli studenti. L’autrice lo descrive individuando un metodo pedagogico che usa progetti ed esperienze personali come strumenti didattici, per promuovere discussioni e riflessioni collettive e aiutando gli studenti a costruire una propria consapevolezza critica. La formazione dei giovani architetti avviene attraverso un metodo sperimentale aperto all’ascolto e orientato allo sviluppo delle sensibilità individuali. Nella storia sull’apprendimento l’autrice raccoglie l’apparato teorico di de Moura, cioè quel background di conoscenze e riferimenti interdisciplinari che usa nei suoi progetti; mentre in quella sul metodo espone lo stato mobile di pensieri e azioni che lo guidano verso la soluzione migliore per rispondere alle complessità del progetto.
Qual è la terza fase dello student housing in Italia? Quali sono le migliori esperienze italiane e le tendenze internazionali? Le residenze universitarie nel nostro Paese si caratterizzano, diversamente dal modello anglosassone a campus, come episodi diffusi sul territorio che possono contribuire alla rigenerazione urbana dei luoghi nei quali si collocano. L’evoluzione multifunzionale che le ha caratterizzate, introiettando riflessioni sul co-housing e sui community hub, le ha trasformate sempre più in luoghi di scambio e di integrazione sociale, mutando il rapporto tra edificio e quartiere. Questo libro traccia un bilancio critico sulle residenze universitarie dopo circa venti anni dall’entrata in vigore della Legge n.338/2000 in materia di alloggi e residenze per studenti universitari, attraverso una indagine sulle migliori esperienze nazionali e delinea un percorso di ricerca per l’istituzione di un Osservatorio Permanente sulla Residenzialità Universitaria. Il volume si articola in 5 sezioni che trattano dagli esiti dei primi bandi della Legge alle esperienze più significative condotte dalla Bocconi, dall’Università di Bergamo e alle strategie intraprese dal Politecnico di Milano. La quarta e la quinta sezione approfondiscono i temi del processo gestionale e dei finanziamenti. Il libro si chiude con un saggio che prospetta alcune riflessioni critiche nella fase post-Covid, completato da casi studio paradigmatici di opere costruite.
Cassandra Cozza, (Polla, 1978) Ricercatore in Composizione architettonica e urbana del Dipar timento DAStU del Politecnico di Milano, dove si è laureata in Architettura e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana, svolge e ha svolto attività di ricerca in Italia (PRIN MIUR) e all’estero. Architetto, tutor del dottorato PAU, ha divulgato gli esiti dei suoi studi attraverso pubblicazioni, seminari e mostre. Insegna Progettazione architettonica e urbana presso la scuola AUIC del Politecnico di Milano, dove è anche teaching coordinator dell’International PhD Summer School Heritage and Design
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Professione Architetto di Andrea Catto, Segretario Ordine degli Architetti Ppc di Pordenone
Il ruolo degli ordini Dal superbonus all’accesso ai concorsi: tanti problemi, poche idee
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La professione da ripensare
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n questi mesi il mondo degli Ordini professionali riflette sul suo futuro, attraverso il rinnovo dei Consigli territoriali e l’elezione del nuovo Consiglio Nazionale, che vorrebbe guidare e riassumere le istanze degli architetti e farsene portavoce con iniziative e attività di monitoraggio, nonché attraverso una spinta propulsiva nei confronti della politica e della società. La questione, che solo a una visione superficiale è estranea all’ambito lavorativo, pone interrogativi a chi svolge attività ordinistica, ma soprattutto professionale. È in atto, infatti, una profonda riflessione sulla figura dell’architetto, che sembra però trascendere dallo stato reale della professione e dalle tendenze del lavoro. Il primo interrogativo a cui dovremo rispondere è se gli architetti italiani vogliano davvero essere portatori di istanze sociali, rappresentanti di mutamenti di grande respiro, o preferiscano essere prestatori di servizi, perseguendo le opportunistiche iniziative della committenza. In questo senso, una vera indagine su quanto la mole dei bonus stia distorcendo la nostra attività non solo tarda ad arrivare, ma pare del tutto assente. Se, come spesso trionfalisticamente ci diciamo, il ruolo degli architetti, indispensabile, è determinare un’evoluzione della società, ci si chiede come mai proprio dal mondo professionale non sia arrivata una critica e una conseguente presa di distanza dal superbonus e da altri incentivi simili, ma ci si sia invece affrettati a cogliere in quegli strumenti opportunità di lavoro senza segnalarne ipocrisie, problemi e una scarsa efficacia sotto il profilo strategico. Sembriamo piuttosto felici di aver barattato il progetto degli spazi con quello degli involucri. Tale situazione è giustificata dalla crisi economica che ha colpito la nostra attività, ma ciò non è di per sé sufficiente a farla diventare una meta.
In secondo luogo, l’incremento repentino di incarichi finalizzati al superbonus 110% ha determinato un aumento di iscritti all’Albo, in controtendenza con lo scorso decennio. Anche in questo caso, come possiamo pretendere un’evoluzione etica della società che passi attraverso la nostra azione salvifica, quando facciamo finta di non vedere come molti nuovi architetti non siano altro che collaboratori sfruttati e mal retribuiti? Tanto più che sui giovani si sta giocando un’azione di sapore retorico, poco accompagnata dai fatti: se è vero che qualcosa è stato fatto favorendo le gare di progettazione, dobbiamo chiederci quanti siano davvero i giovani architetti messi nella condizione di potervi accedere. I soggetti che partecipano e vincono queste procedure sono un numero esiguo e, mi si permetterà una nota, quelli con condizioni economiche in grado di poter investire sulle gare. Ciò determina una situazione in cui pochi soggetti possono veramente accedere ai lavori pubblici e costruire curricula competitivi. Che il mestiere dell’architetto continui a essere elitario è ahimè un fatto, nonostante una pretesa accessibilità al mercato basata solamente sul merito. Il percorso di un giovane professionista che intenda investire sulla propria attività attraverso i concorsi è possibile solo in raggruppamenti professionali, partecipandovi spesso in maniera minoritaria. Sottolineiamo, poi, come il mondo delle gare sia difficile anche per molti professionisti a causa dei loro lavori pregressi su categorie edilizie di volta in volta diverse (come se il progetto di una scuola o di un edificio per uffici fossero poi così distanti). Questo impedisce a molti di poter portare un proprio contributo al dibattito culturale e, inoltre, compone gruppi professionali così forti da essere in grado di presidiare il mercato con risultati qualitativi non sempre in linea con quanto il ricorso ai concorsi vorrebbe tendere.
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