YouBuild Giugno 2021

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Poste Poste Italiane Italiane SpA SpA -- Sped. Sped. in in a.p. a.p. -- D.L. D.L. 353/2003 353/2003 conv. conv. in in L. L. 46/2004, 46/2004, art. art. 1, 1, c.1 c.1 -- DCB DCB Trento. Trento. Virginia Virginia Gambino Gambino Editore Editore Srl Srl -- Viale Viale Monte Monte Ceneri Ceneri 60 60 -- 20155 20155 Milano Milano -- Contiene Contiene I.R. I.R. ee I.P. I.P.

N° N° 20 20 -- GIUGNO GIUGNO 2021 2021

ISSN 2532 - 5345

YouBuild

TENDENZEEEATTUALITÀ ATTUALITÀDAL DALMONDO MONDODELLE DELLECOSTRUZIONI COSTRUZIONI TENDENZE

I PROTAGONISTI DI QUESTO NUMERO

RPBW C.F. Møller Tschoban Voss BIENNALE

Le immagini e le storie Atelier Krejčiříkovi della rassegna veneziana ellevuelle architetti

ManarelliGuimarães SPECIALE BIM Ferrier Marchetti Studio Le scelte digitali per la nuova architettura Mario Cucinella Architects

Stefano Dallabona

SUPERIMPOSE ARCHITECTURE

VIESSMANN Così il superbonus si progetta meglio

PLP Architecture International

Diener & Diener + Heliopolis 21 AA

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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

N° 20 - GIUGNO 2021

ISSN 2532 - 5345

YouBuild

TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI

BIENNALE

Le immagini e le storie della rassegna veneziana SPECIALE BIM

Le scelte digitali per la nuova architettura

VIESSMANN Così il superbonus si progetta meglio

Stefano Dallabona


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TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI

ANNO 6 - NUMERO 20 - GIUGNO 2021 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 - info@vgambinoeditore.it ISSN 2532 - 5345 Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it Direttore Editoriale / Editorial Director LUCA MARIA FRANCESCO FABRIS Coordinatore editoriale / Editorial coordinator VERONICA MONACO Comitato scientifico / Scientific Committee GIAN LUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano), EMILIA CORRADI (Politecnico di Milano), ANNA FRANGIPANE (Università di Udine), FAN FU (Beijing University of Civil Engineering and Architecture), MATTEO GAMBARO (Politecnico di Milano), FRANCESCO GASTALDI (Università IUAV di Venezia), WENJUN MA (Shanghai Jiao Tong University), GARRY MILEY (Waterford Institute of Technology), LJUBOMIR MIŠČEVIĆ (University of Zagreb), EMANUELE NABONI (Università di Parma), MATTEO UMBERTO POLI (Politecnico di Milano), ALESSANDRO ROGORA (Politecnico di Milano), ALBERTO SDEGNO (Università di Udine), VASO TROVA (University of Thessaly), ILARIA VALENTE (Politecnico di Milano) Collaboratori / Contributors VALENTINA ANGHINONI, RICCARDO MARIA BALZAROTTI, ILARIA BIZZO, ROBERTO BOLICI, PAOLO CALIARI, ANDREA CATTO, STEFANO CORNACCHINI, CASSANDRA COZZA, FEDERICO DELLA PUPPA, ERNESTO FAVA, SERENA GIORGI, CAMILA GOMES SANT’ANNA, ROSSELLA LOCATELLI, SELENE MAESTRI (FOTOGRAFA), VERONICA MONACO, ANDREA MUZIO, ANDREA OLDANI, KEVIN SANTUS, FRANCO SARO, CHIARA SCANDALETTI, ALBERTO SDEGNO, GERARDO SEMPREBON, LEONARDO ZUCCARO MARCHI Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano / Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 / info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 32,00 - Copia singola € 7,50. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento

Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication: trimestrale - 4 numeri/anno. Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Trento. Registrazione / Registration: N. 343 del 04-12-2015 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.


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V CONVEGNO NAZIONALE YOUBUILD 2021

INNOVAZIONE, ARCHITETTURA, GREEN

L’ITALIA CHE CAMBIA, PROGETTA E COSTRUISCE

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on c’è più architettura senza sostenibilità. Non c’è più progettazione senza tecnologia. E non c’è più abitare senza innovazione. Nuovi materiali, ambiente e mondo digitale sono legati a filo doppio con l’evoluzione della filiera dell’edilizia. Imprese produttrici, professionisti e operatori in cantiere si confrontano con le nuove richieste del mercato, anche sull’onda degli incentivi fiscali per la riqualificazione del territorio. Innovazione per il futuro dell’Italia che costruisce, questo il tema che sarà al centro del V Convegno Nazionale YouBuild, organizzato da Virginia Gambino Editore e programmato per il 15 ottobre 2021 pomeriggio nella cornice di Villa Quaranta a Ospedaletto di Pescantina (Verona) (www. villaquaranta.com). Architetti e ingegneri sono pronti ad aggiornare il loro campo d’azione? Le imprese forniscono gli strumenti adeguati a costruire con un equilibrio green? Leggi e norme sono appropriate? Il grande spazio entro cui si muovono i protagonisti del mondo della progettazione sembra allargarsi sempre di più, con il coinvolgimento di nuove competenze da quelle legate alla connettività a quelle sanitarie, fiscali e ambientali. Le maggiori realizzazioni che riescono a coniugare una visione green con le richieste del mercato dimostrano, infatti, che il mondo della progettazione deve essere sempre più attento al mutamento delle esigenze, così come alla variegata offerta di innovazione che arriva dalle start-up e dai centri di ricerca delle grandi imprese. Il V Convegno YouBuild, insomma, si trasformerà in un luogo di idee, di proposte e di soluzioni che coinvolgeranno tutto il mondo dell’innovazione legata all’edilizia sostenibile.

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VENERDÌ 15 OTTOBRE 2021 ORE 14.00 (in presenza e streaming)

Villa Quaranta, Ospedaletto di Pescantina (Verona) PROGRAMMA

Moderatore: Luca MF Fabris, direttore editoriale YouBuild ore 14:00 Saluti istituzionali (autorità e rappresentanti Ordini) ore 14:10 Sostenibilità e innovazione Mario Cucinella - Keynote speaker – Mario Cucinella Architects ore 14:40 Dal progetto al processo, dal cosa al come

ma soprattutto per chi

Federico Della Puppa – Centro Ricerche You Trade ore 15:00 Materia viva Lorenzo Guzzini – Lorenzo Guzzini Architecture ore 15:20 La reinvenzione del quotidiano Mauro Marinelli – FranzosoMarinelli Architetti ore 15:40 Tipologicamente (s)corretto Federico Mentil – Ceschia Mentil Architetti ore 16:00 Costruire per imparare Giulia de Appolonia – GDA officina d’architettura ore 16:20 Coffee break ore 16:40 Geografie, architettura, comunità Emilia Corradi – Professore, Politecnico di Milano ore 17:00 Nuove energie per costruire Matteo Gambaro – Professore, Politecnico di Milano ore 17:20 Il futuro ci ha già raggiunto Roberto Bolici – Professore, Politecnico di Milano ore 17:40 Architettura tra reale e virtuale Alberto Sdegno – Professore, Università di Udine ore 18:00 Dibattito e domande dal pubblico © Giovanni Gastel

Luca Maria Francesco Fabris

Mario Cucinella

Federico Della Puppa

Lorenzo Guzzini

Mauro Marinelli

Federico Mentil

Giulia de Appolonia

Emilia Corradi

Matteo Gambaro

Roberto Bolici

Alberto Sdegno

Richiesto accreditamento Ordine Architetti, Ordine Ingegneri e Ordine Geometri.

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N°20 - GIUGNO 2021

SOMMARIO EDITORIALE Il vento caldo dell’estate 11 CONTENT ABSTRACTS 14

ATTUALITÀ ITALIA

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FIERA DEL CONDOMINIO La formazione torna dal vivo 16 LA BIENNALE DI ARCHITETTURA - 1 Ai confini del possibile 18 LA BIENNALE DI ARCHITETTURA - 2 Vivremo insieme sfidando il futuro 36 ECONOMIA CIRCOLARE Un girotondo per l'edilizia 40 TECLA Il guscio bio stampato in 200 ore 44 MILANO Questa torre è riciclabile 52 PISA Il calcestruzzo che non dimentica 60 MCE - 1 Quante novità per gli impianti 68 MCE - 2 Caccia grossa a idee utili 70 PROFESSIONE Architetti ostaggio di concorsopoli 100

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DOSSIER LA TOP 100 STUDI DI INGEGNERIA PIccoli ingegneri, grande crescita 106

MONDO BELGIO Una comunità di 24 piani 114 FRANCIA Che sensuale quell'ufficio 122 GERMANIA Prefabbricato alla berlinese 130 CINA In tre torri c'è una generazione 136 CINA Nel salotto urbano l'acqua è al centro 142 BRASILE L'anima di Bahia è sullo scaffale 150 WORLD WIDE BUILD 156


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SOMMARIO

N°20 - GIUGNO 2021

STORIA DI COPERTINA VIESSMANN La temperatura giusta per il superbonus 164

INTERMEZZO

Distruzione e coscienza 172

BIFIRE La coibentazione è certificata 204

COME SI FA BRIANZA PLASTICA Da vecchia fabbrica a nuova stazione 208

SPECIALE BIM

SAN MARCO Come ottenere un tetto perfetto 212

L'ARCHITETTO DIGITALE Dopo 20 anni arriva il Bim Manager 178

COSTRUIRE

MILANO Uffici verdi certificati Leed 180 BELLUNO La sostenibilità riparte da zero 184 ECLISSE Il controtelaio è anche digitale 188 DIERRE Porte aperte a 3D Bim Revit 190 NIEDERSTÄTTER I moduli facili sono digitali 192

SPECIALE TETTO TECNICA COSTRUTTIVA L'architettura in cima a tutto 194 ISOLMANT Una tecnologia super silenziosa 198 RASSEGNA 200

ANSAG L'acciaio presagomato vuole aggiornarsi 216 BRAGA Il design d'interni? È un'opera d'arte 218

INTORNO DEER PARK OBELISK Là dove c'era l'erba ora c'è un fiume 222

UNDER 40 ARCHITETTURA INDUSTRIALE Il Filandone rivitalizzato 228 OVERVIEW 234 EVENTI E NOTIZIE 236 ARCHILEGGERE 238 PROFESSIONE ARCHITETTO 240


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EDITORIALE

TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI

Il vento caldo dell’estate

di Luca MF Fabris

Eccoci qui pronti a ripartire! In tutti i sensi. Riparte la macchina Italia con indici positivi nei settori più importanti, anche se alcuni non si sono mai fermati e addirittura si sono rafforzati durante il periodo pandemico. E siamo pronti noi ad andare in vacanza, questa volta ci si augura più consci rispetto al 2020 perché, sebbene quasi tutto sembri essere archiviato, siamo ancora all’interno di un guado e una scivolata potrebbe essere fatale. Come è successo lo scorso anno, quando ci siamo persi dietro alle sirene pensando bastasse un po’ di sole e qualche danza per esorcizzare un male subdolo. Almeno questa volta abbiamo dalla nostra parte l’aiuto della scienza medica e, forse, un po’ di più saggezza. In questo anno e mezzo passati quasi sempre in casa abbiamo scoperto tante cose interessanti che, incredibilmente, ci hanno sorpreso anche perché non c’era un’analisi che veramente avesse descritto con un po’ di preveggenza quanto successo. Abbiamo scoperto che sappiamo lavorare (bene) da casa, ora bisogna comprendere quanto vogliamo continuare su questa strada (evitando che diventi un modo per lavorare troppo e male). Abbiamo appreso che siamo davvero resilienti e che siamo ancora inventivi (cosa buona da valorizzare e non dimenticare) e che la formazione continua è una necessità che va coltivata e perseguita. Abbiamo riscoperto che la solidarietà può essere porta a porta, a scala locale, ma anche globale, fra nazioni, perché alla fine siamo tutti appartenenti ad una sola comunità umana. Quanto durerà questo spirito? Al solito dipenderà da noi e dalle nostre scelte future e, fra queste, ci saranno anche cose minime che comunque (in questo drammatico frangente l’abbiamo imparato) hanno un impatto che può essere esponenziale e con effetti dirompenti. Quindi eccoci qui di fronte a questa pausa estiva che è anche una prova generale del sistema Paese, perché senza analisti, ma solo con il buon senso della brava casalinga è logico pensare che dopo una pausa forzata tutti si voglia concedersi un momento di svago. Ecco, vediamo solo di farlo avanzando anche piccoli o grandi progetti per il futuro senza fermarci alla futilità del momento. Anche YouBuild si sta evolvendo per diventare sempre di più vostro alleato in questa sfida veramente epocale. Abbiamo rinnovato il nostro Comitato Scientifico e ringrazio la professoressa Corradi e i professori Gastaldo, Gambaro, Rogora e Sdegno che ne sono entrati a far parte. Ci aiuteranno, insieme agli altri colleghi, a darvi risposte migliori su argomenti che ci e vi stanno a cuore, come quello della modellazione parametrica cui è dedicata la nuova rubrica curata da Alberto Sdegno, direttore del Master Bim dell’Università di Udine. E poi, cosa bella e importante, arriva l’annuncio che il prossimo V Convegno YouBuild si terrà anche in presenza in Valpolicella, leggete nelle prossime pagine il programma e correte ad iscrivervi per partecipare. Vi aspettiamo insieme ad ospiti interessanti, primo fra tutti l’architetto Mario Cucinella, che aprirà i lavori della giornata con un approfondimento sul tema Innovazione per il futuro dell’Italia che costruisce. E poi siamo stati per voi all’apertura della Biennale di Venezia: vi riportiamo le nostre impressioni e abbiamo intervistato il curatore del Padiglione Italia, l’architetto Alessandro Melis. Sarebbe bello confrontarci con le vostre opinioni sulla mostra, che comunque vale la pena di una visita. E poi tanta tanta architettura. Tutti progetti innovativi e a basso impatto ambientale, come Tecla di Mca, che affrontano in modo diverso la sostenibilità del costruito e comprovano l’importanza dell’applicazione dell’economia circolare anche in campo edile. E, fra le varie tipologie costruttive, abbiamo assemblato dal mondo un piccolo catalogo di torri tutte diverse, ma tutte emozionanti e intriganti. E poi abbiamo intervistato i protagonisti di Mce, perché possiate farvi un’idea di tutte le novità presentate a questa importante Fiera di settore. E vi presentiamo anche la classifica delle Società di Ingegneria con un commento sul momento di questo comparto così importante per l’Italia che costruisce. E poi le nostre rubriche e gli articoli tecnici di approfondimento. Insomma con YouBuild potete affrontare adeguatamente, come cantava Alice su musiche di Battiato, il vento caldo dell’estate. E, sempre ricordando il grande maestro siciliano, prepararvi per il ritorno dell’Era del Cinghiale Bianco. Noi saremo con voi. Buone ferie!

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IL MEGLIO PER

RIQUALIFICARE LA CASA Fiera del Condominio Sostenibile Superbonus, sicurezza, gestione del condominio: tre giorni di convegni,

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La fiera sarà organizzata in presenza, ma sarà anche trasmessa in streaming: con la possibilità di interagire virtualmente Sono previsti crediti formativi per i professionisti


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da mercoledì 13 ottobre a venerdì 15 ottobre 2021 ore 9,30

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CONTENT ABSTRACTS

Images and Contributions to the Venice Architecture Biennale traduzioni di / translations by Ernesto Fava

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he 17th Venice Architecture Biennale, open until the next November 21 and directed by Hashim Sarkis, the Lebanese architect teaching at the Boston Mit, focused on a topic that, before the covid-19 spreading, has never been felt so sensible and close: How are we going to live together? An issue that, over time, earned a much more central and different role. Our repor t will focus on the aspects that caught our attention the most. It’s up to you to verify and, in particular, to take your personal notes after the visit. The concept of “being together” as the result of a social and sociological debate concerning physical spaces and their limits in the Anthropocene Era became more and more relevant in the year of the pandemic. We also owe our survival to the implicit technology of the global and globalizing society we live in.

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A ROSY MOMENT FOR THE ENGINEERING 2019 has been a very positive year for the Italian engineering, with a turnover overall increase for the first 100 engineering companies. The data highlight a consistent growth, in a context where not only big, structured companies (despite the usual and due exceptions), but the smaller ones in particular, manifest a relevant turnover increase. In fact, the top 100 analysis points out an overall 6,6% turnover growth, rising from 2,1 to 2,23 billion euros, including a total profit increase of 3,6%, from the 53,4 billion euros in 2018 to the 55,3 in 2019.

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A CIRCULAR EURO-ECONOMY According to the objectives of the Green New Deal program, The European Commission adopted the “new circular economy action plan”, by promoting this strategy as a win-win solution, able to guarantee an economic growth and, in parallel, a great reduction of the use of resources and waste production (through their recovery and reuse). This is in evident contrast to the current linear take-makeuse-dispose model, based on the quantitative consumption of goods that generates a series of environmental critical issues, such as the depletion of raw materials and the constant increment of climatealtering emissions. The Construction Industry covers a central role for the transition towards a circular economy. In fact, it represents one of the main causes of waste production, consisting in the 35% of the European average and in the 42,5% of the Italian one (Special Wastes Report, 2020). More than that, the building industry is responsible for the extraction of more than 50% of raw materials (Com 98,2020).

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CUCINELLA’S SHELL Tecla, acronym of technology and clay, is a house prototype based on the circular economy principles. It’s a practice that requires to focus more on the structuring processes than on the final results of a creative design, with the specific aim to set to zero the waste production in the lifecycle of the employed resources. This is how Tecla has been conceived. A pioneering design pretending to face

the housing emergency of tomorrow through a New Vision. The concept, developed by Mario Cucinella Architects (Mca) and World’s Advanced Saving Project (Wasp), constitutes the most significant step of a multidisciplinary research involving different actors, such as the School of Sustainability (SoS), a private research and professional postgraduate training founded by the Bolognese architect, whose role was particularly relevant.

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HOW TORRE BONNET IS CHANGING

The Corso Como Place building complex in Milano Porta Nuova is the result of the cooperation between Plp Architecture Studio from London and Coima, a real estate company. The circular economy represents the key-concept behind the entire project. The intervention is focused on the re-use of Torre Bonnet, a construction dating the end of 1950s, and on the realization of a new, slightly smaller volume, the Podium. The tower type, designated to host new-generation offices, has been framed in a circular design logic, whereas the concept of “re-use” has been applied both by recovering the main existing structures and by selecting cer tified Cradle-to-Cradle materials that could be recycled until the end of their lifecycle. The recovery of the existing structure allowed to gain relevant environmental benefits, by avoiding the CO2 emissions connected to the realization of new structural components, which normally represent the 50% of the impact of a construction.

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SPECIAL ISSUE: THE ROOF

In its most essential shape, the roof of a building is constituted by one or more inclined planes: the most common solution in the construction tradition. It is common practice to identify the inclined roof type in the “gable roof ”. Over time, the inclination has been more and more reduced to cover up the plane surface delimited by the perimeter walls, in order to benefit of the extra volume: it’s the well-known “flat roof ”, with a less than 5% slope, made to homogenously convey the meteoric waters. The roof represents the cardinal aspects of nature, tradition and the morphological, typological evolution of our architecture.

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ATTUALITÀ ITALIA

FIERA DEL CONDOMINIO

La formazione TORNA DAL VIVO Tre giorni di convegni e workshop nel cuore della Valpolicella. Così l’evento Organizzato da Virginia Gambino Editore e Ordine degli Ingegneri di Verona riparte in presenza e streaming di Paolo Caliari

C’

è il terzo Convegno YouBuild. Ma non solo. Il 13, 14 e 15 ottobre torna in presenza e in streaming la Fiera del Condominio. L’evento, organizzato da Virginia Gambino Editore e dall’Ordine degli Ingegneri di Verona vede seduti allo stesso tavolo, in senso figurato, progettisti, imprese, amministratori di condominio e grandi utenti. Insomma, tutta la filiera chiamata a gestire e rinnovare un parco edifici che sfiora il milione e mezzo. Condomini che, come è ormai di pubblico dominio, sono un colabrodo energetico. Ma adesso c’è il superbonus. Appunto: lentezze, farraginosità, ma anche i recenti tentativi di semplificazione, hanno trasformato il superbonus 110% in una miscela esplosiva per tutti. In senso buono, e in senso meno buono. LAVORO E RELAX Insomma, tre giorni di discussione, ma anche di formazione, con l’accessorio non secondario di crediti formativi

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concessi dagli ordini professionali (l’iter di approvazione è già partito). L’evento sarà ospitato a Villa Quaranta, a Ospedaletto di Pescantina, non lontano da Verona. Tra l’altro, la location immersa tra i vigneti della Valpolicella, unisce l’aspetto business al relax. All’interno dell’hotel saranno a disposizione tre sale. La più grande (Sala Amarone) è da 400 posti, ridotti a 150 per consentire il distanziamento (a meno di nuove disposizioni), mentre altre due sale che ospiteranno i webinar (Salone delle Arti e ClubHouse) hanno una capienza rispettivamente di 50 e 25 persone. Accanto agli spazi espositivi e dedicati a convegni, workshop e webinar, per chi desidera rendere più piacevole la permanenza nell’hotel sono a disposizione anche il ristorante e la spa. Sul sito di Villa Quaranta è già possibile prenotare la propria camera durante i giorni della fiera. Le giornate sono suddivise per temi. I convegni si terranno in presenza, nel pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie, e saranno anche trasmessi in diretta Facebook.


L’inaugurazione di mercoledì 13 ottobre coinciderà con un convegno dedicato al superbonus 110%: al centro le testimonianze di tecnici e imprese, con il contributo dei co-organizzatori dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, per fare il punto su vantaggi e criticità del nuovo incentivo fiscale, a un anno effettivo dalla sua messa in moto. La fiera proseguirà nei giorni 14 e 15 ottobre con numerosi altri webinar e convegni su aspetti della gestione del mondo del condominio. Il Convegno YouBuild, in particolare (trovate il programma nelle pagine precedenti) è «Questo sarà il primo evento in presenza di una certa importanza dedicato ai temi dell’edilizia e anche per questo motivo ci attendiamo una risposta significativa da parte dei nostri iscritti e degli addetti ai lavori. Sarà un momento di sintesi e di confronto, dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia, sulle principali questioni inerenti il mondo delle costruzioni».

dedicato all’innovazione, tra nuovi materiali, sostenibilità e mondo digitale, aspetti imprescindibili per la filiera dell’edilizia, con imprese produttrici, professionisti e operatori che si confronteranno con le nuove richieste del mercato, anche sull’onda degli incentivi fiscali per la riqualificazione del territorio. I PROFESSIONISTI Come accennato, co-organizzatore assieme a Virginia Gambino Editore fin dalla sua prima edizione è l’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, che torna a promuovere i temi della riqualificazione del patrimonio abitativo italiano. Al centro quest’anno non poteva che esserci il superbonus 110%, grande novità per il settore delle costruzioni e volano per il rilancio di uno dei comparti più importanti dell’economia del nostro Paese. Ma anche un provvedimento che presenta luci e ombre, a cominciare dalla sua difficile applicazione, anticipa il presidente dell’Ordine scaligero, Andrea Falsirollo:

Andrea Falsirollo Presidente Ordine degli Ingegneri di Verona

PRO E CONTRO Un aspetto interessante sarà anche la radiografia, senza sconti, del superbonus 110%, ormai il tema dominante nell’edilizia. Secondo Falsirollo, «ha funzionato da stimolo per la ripartenza e tuttora sta alimentando il settore, non solo grazie all’interesse dei cittadini, ma anche al continuo lavoro di aggiornamento dei professionisti, che devono adeguarsi alle continue modifiche e comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Fare il punto della situazione, non solo tra i professionisti e le aziende, ma coinvolgendo anche gli enti interessati come l’Enea e l’Agenzia delle Entrate, servirà a capire come gestire i prossimi due anni prima della scadenza dell’incentivo fiscale. Al momento, a un anno dall’entrata in vigore effettiva del superbonus, abbiamo le idee un po’ più chiare e si può iniziare a fare il punto sugli aspetti positivi e le criticità». Infine, non va sottovalutato l’aspetto formativo dell’evento, un’occasione per tutti i professionisti, che l’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia vede scendere in campo: «L’obiettivo è essere un punto di riferimento qualificato per gli addetti ai lavori, in grado di confrontarsi ad alto livello con i principali stakeholder del mercato e affrontare le criticità del settore da un punto di vista tecnico, legislativo, di investimenti e soluzioni tecniche, con particolare attenzione al mondo dei condomini. La pandemia ci ha costretti a confrontarci non solo dal vivo, ma anche in videoconferenza, andando al di là delle barriere e delle distanze. Questa soluzione ci permette un maggiore coinvolgimento da parte di tutti gli addetti ai lavori».

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ATTUALITÀ ITALIA

LA BIENNALE DI ARCHITETTURA - 1

© Gerardo Semprebon

Ai confini DEL POSSIBILE

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di Luca M.F. Fabris, Riccardo M. Balzarotti e Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano 18

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Visita in anteprima della rassegna veneziana. Che segna il ritorno alla normalità. O, forse, alla nuova architettura a misura di una società fluida

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LA BIENNALE DI ARCHITETTURA - 1

Progetti resilienti attivati delle Università Italiane in esposizione al Padiglione Italia. © Gerardo Semprebon

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I SOLAI SVIZZERI STAMPATI IN 3D

© Gerardo Semprebon

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XXX ©LMF Fabris

UN VESTITO DI STORIA A BEIRUT

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© Gerardo Semprebon

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I PROCESSI SENEGALESI DI TAMBACOUNDA

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© RM Balzarotti

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IN CONDOMINIO SULLA LUNA

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LA CINA IN PIAZZA © Gerardo Semprebon

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LA BIENNALE DI ARCHITETTURA - 1

LA CORTECCIA CILENA DEL CONFLITTO

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LA CULTURA INDIGENA CANADESE È ARRUGGINITA

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IN CASA A TOKYO, MA A VENEZIA

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C'È DELL'ACQUA IN DANIMARCA

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CARTOLINE DAL BELGIO

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IL TELAIO DI LEGNO MADE IN USA

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LA POLONIA HA STOFFA

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UNA CRISI PER 12 IN UNGHERIA

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L'AUSTRIA PLATTAFORMIZZATA

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ATTUALITÀ ITALIA

LA BIENNALE DI ARCHITETTURA - 2

Vivremo insieme

SFIDANDO IL FUTURO La diciassettesima rassegna affronta il ruolo della progettazione all’interno dell’evoluzione (o involuzione) della società. E il padiglione Italia affronta la trasformazione green

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di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano

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L’installazione “Mutual Aid” di Pnat, collettivo composto da Stefano Mancuso, Cristiana Favretto e Antonio Girardi, che accoglie i visitatori al Padiglione Italia. © Gerardo Semprebon

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L’installazione curatoriale “Genoma” realizzata in collaborazione con l’Orto Botanico di Padova. Sopra, ritratto del curatore Alessandro Melis al preopening. © Gerardo Semprebon

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L’installazione ‘Resilience Landscape and Art’ coordinata da Annacaterina Piras e Emanuele Montibeller con Lura Tomaselli e Giacomo Bianchi. Sotto, i nuovi materiali ecologici studiati dal Lab Material Balance Research diretto da Ingrid Paoletti al Politecnico di Milano (Dip.to ABC).

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Elemento 01 (2019) di Giacomo Costa, esposto al Padiglione Italia. Sotto, la struttura realizzata dagli studenti dell’University of Auckland con legno riciclato recuperato da case popolari

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ATTUALITÀ ITALIA

ECONOMIA CIRCOLARE

Un girotondo PER L’EDILIZIA

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Come applicare il concetto di sostenibilità anche al settore delle costruzioni? Le tre parole chiave sono reduce, reuse, recycle. di Serena Giorgi e Kevin Santus, Ma gli ostacoli sono ancora molti Politecnico di Milano

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ECONOMIA CIRCOLARE

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Il guscio bio STAMPATO IN 200 ORE

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Si chiama Technology and clay. Èun prototipo di abitazione basato sui principi dell’economia circolare sviluppato da Mario Cucinella Architects e World’s Advanced Saving Project

di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano

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Vista esterna diurna

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Sezione assonometrica. Sopra, vista esterna notturna

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Spazio interno tra terra e cielo Pianta

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Schema di costruzione. Sotto e a sinistra, vista interna

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LA SCHEDA Tipologia: prototipo di unità abitativa Luogo: Massa Lombarda (Ravenna) Partner istituzionale: Comune di Massa Lombarda (Ravenna) Progetto: Mario Cucinella Architects (Mario Cucinella, Irene Giglio, Augusto Barrichello) Progetto tecnologia stampa: WASP World’s Advanced Saving Project (Massimo Moretti, Alberto Chiusoli, Francesco De Fabritiis, Lapo Naldoni, Massimo Visonà) Progetto: 2019 – 2020 Realizzazione: 2020 – 2021 Info: www.mcarchitects.it e www.3dwasp.com Fotografie di: Iago Corazza

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Spazio interno tra terra e cielo

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Partner/Consulenti Strutture: Milan Ingegneria Illuminazione: Lucifero’s Costruzione: WASP World’s Advanced Saving Project, TER Costruzioni Coordinamento esecutivo: WASP World’s Advanced Saving Project Ottimizzazione miscela involucro: MAPEI Modello virtuale/Immagini: SOS School of Sustainability Modello fisico: WASP World’s Advanced Saving Project Video: The Family Allestimento del verde: Frassinago Bio-materiali involucro: Rice House, Adorno Micca Pavimentazione in terra cruda: Primat Serramenti: Capoferri Serramenti Finiture in legno: Imola Legno Legno riciclato tavolo: Saib Sedute: Officine Tamborrino Tessuti: Orange Fiber Soluzioni elettriche: Cefla


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Questa torre È RICICLABILE Corso Como Place, Porta Nuova. © Donato di Bello

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La sostenibilità, traguardo del complesso immobiliare Corso Como Place, frutto della collaborazione tra lo studio Plp Architecture di Londra e l'italiana Coima di Serena Giorgi e Kevin Santus, Politecnico di Milano

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Trasparenza del piano di ingresso © Donato di Bello

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La terrazza del 15° piano di Torre Bonnet. © Donato di Bello. Sopra, struttura portante di elevazione del Podium. © Donato di Bello

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Sezione Torre Bonnet e Podium © COIMA Real Estate Torre altezza: 70 metri funzione: uffici n. piani: 21 piani fuori terra superficie complessiva: 16.000 m 2 Podium funzione: uffici / retail / department store n. piani: 4 piani fuori terra superficie complessiva: 4.545 m 2

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Podium, progettato per una disassemblabilità e costruito con tecnologie a secco. A destra, podium, progettato per la flessibilità e la conversione funzionale © COIMA Real Estate

LA SCHEDA Progetto: Corso Como Place Luogo: Milano, Porta Nuova Anno: 2020 Asset & Development Management: COIMA Real Estate Architect: PLP Architecture International Ltd Local and Executive Architect: Tekne S.p.A. MEP Engineer: Deerns Italia S.p.A. Structural Engineer: Ce.A.S. Centro Di Analisi Strutturale Srl Landscape Architect: LAND s.r.l. Lighting consultant: Voltaire Lighting Design Security consultant: Secursat s.r.l.

Corso Como Place, riuso di componenti e materiali rinnovabili. © Donato di Bello

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PRODOTTI EVOLUTI PER IL MONDO DELLE COSTRUZIONI

solai alleggeriti, platee di fondazione

vespai aerati, intercapedini tecniche

vespai aerati, intercapedini tecniche, vasche di accumulo e dispersione acque meteoriche

giardini pensili, tetti verdi

prati carrabili

www.daliform.com SCOPRI TUTTE LE SOLUZIONI COSTRUTTIVE E SCARICA LE LIBRERIE BIM DEI NOSTRI PRODOTTI DALIFORM GROUP srl - Via Postumia Centro 49 - 31040 Gorgo al Monticano (TV) – Italy - Tel. +39 0422 2083 - info@daliform.com YouBuild - GIUGNO 2021

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Il calcestruzzo

CHE NON DIMENTICA

Il nuovo Polo della Memoria San Rossore 1938 che ospita le aule dell’area umanistica e i laboratori di biologia in equilibrio tra testimonianza del passato e il futuro

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di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano

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Vista dell’ingresso al piano primo

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Vista della corte interna

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Edificio dall’incrocio tra via Pisano e via Risorgimento

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S Pianta Piano Terra. Sotto, prospetto est, via Pisano. © Heliopolis 21

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Prospettiva sul corridoio di distribuzione alle aule

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LA SCHEDA Vista dell’ingresso al piano terra. A sinistra, sezione sull’atrio e sulla corte interna. © Heliopolis 21

Cliente: Università di Pisa Luogo: Pisa,Via Risorgimento 19 Anno: 2020 Progettista: Diener & Diener Architeknen, Heliopolis 21 Architetti Associati, ARX srl Impianti: OBERMEYER PLANEN + BERATEN Strutture e antincendio: A&I Progetti srl RUP: Fabio Bianchi Direzione Lavori: Carla Caldani Interior Design: Carla Caldani, Laurene Dubuis, Ilaria Fruzzetti Superficie: 3.000 mq Importo: € 5.545.000 Info: www.heliopolis21.it e www.dienerdiener.ch Fotografie: Andrea Testi

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ATTUALITÀ ITALIA

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Quante novità PER GLI IMPIANTI L'edizione digitale dell'evento dedicato alla termoidraulica ha riservato parecchie sorprese. E anche una partecipazione che non era scontata di Veronica Monaco

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uello delle fiere digitali è un format nato con la pandemia, che forse ci accompagnerà anche in futuro. Dopo essere stata cancellata nel 2020 per le ovvie ragioni legate all’emergenza sanitaria, Mostra Convegno Expocomfort, la fiera di riferimento per il settore dell’impiantistica civile e industriale, sarebbe slittata al 2022 se la tecnologia non avesse offerto opportunità, strumenti ed esperienze fino a poco tempo fa impensabili. Grazie alla piattaforma digitale messa a punto dagli organizzatori di Reed

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Exhibitions Italia, infatti, visitatori di tutto il mondo hanno potuto partecipare ai meeting one-to-one, agli incontri pubblici e ai webinar organizzati dalle associazioni e dagli espositori. Certo, mancano le strette di mano e l’empatia dell’esperienza in presenza, ma come vuole la saggezza popolare di necessità bisogna farne virtù. In ogni caso il prossimo appuntamento a Mce sarà nuovamente in presenza, dall’8 all’11 marzo 2022 in Fiera Milano. I NUMERI E I TEMI Secondo i dati messi a disposizione dall’ente fieristico, a Mce 2021 hanno partecipato virtualmente 290 tra aziende e brand e 35 mila visitatori da tutto il mondo. Il 38% degli

RIPRESA IN VISTA PER IL SETTORE Il settore degli impianti termoidraulici, nel 2020, ha perso circa il 6,4% contro il 7,8% dell’intero comparto delle costruzioni. Il dato è emerso all’evento di presentazione del 7° Rapporto Congiunturale e Previsionale del Cresme sul mercato dell’installazione degli impianti negli edifici in Italia 2021-2023, presentato durante la Mostra Convegno Expocomfort Live+Digital. Il rapporto indica anche che la ripresa del mercato Its nel 2021 sarà molto intensa, merito anche degli incentivi fiscali messi in campo dal governo, per i quali la climatizzazione ambientale è una parte essenziale e preponderante. Per il settore è prevista, infatti, nel 2021 una crescita del valore del 12%, che entro tre anni riporterà il comparto ai livelli precedenti alla crisi del 2008. Una buona notizia, che dà speranza a tutti i protagonisti, ma che non deve essere interpretata come un invito ad adagiarsi sugli allori. Come ha spiegato Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, introducendo i contenuti del rapporto, la misura dell’auspicata ripresa dipenderà da tre fattori che si riferiscono all’intraprendenza e alle capacità di tutte le personalità coinvolte: l’attitudine dell’offerta di far fronte alla domanda, di allocare bene le risorse da parte delle imprese del settore pubblico e privato e la capacità dell’offerta di cogliere la sfida all’interno della congiuntura economica complessa nella quale attualmente ci troviamo, caratterizzata, tra le altre cose, dalla ripresa dell’inflazione e la crescita del prezzo delle materie prime. In Italia, il ricavato delle vendite dei prodotti per l’impiantistica, effettuate direttamente dalle aziende produttrici nazionali nel 2020, si attesta a 31,3 miliardi di euro. Di questi, circa 20 miliardi sono stati destinati all’export e 11,3 miliardi al mercato nazionale, che a sua volta importa un valore di 6,5 miliardi dall’estero, per un totale del mercato d’impiego nel nostro Paese che si aggira intorno ai 17,8 miliardi di euro. Di questi, 14,5 miliardi (erano 15,6 nell’anno precedente) segnano il ricavato della distribuzione specializzata (rivendite) di materiali per impianti, sul territorio nazionale. L’importo totale incassato dagli installatori (termoidraulici, idraulici, eccetera) è pari a 25,9 miliardi (erano 27,6 nel 2019), e il ricavo delle imprese edilizie non specializzate e la spesa sostenuta per il fai-da-te si attesta a 5,9 miliardi (erano 6,6). Infine, 32,6 miliardi è la spesa sostenuta dall’utente o investitore finale nel 2020, a fronte dei 35,2 miliardi spesi nel 2019. Una filiera che, sommati tutti i fatturati delle diverse voci, nel 2020 ha raggiunto un valore di 71,7 miliardi di euro. Una nota interessante: le esportazioni italiane calano meno in Europa rispetto al resto del mondo. L’osservatorio Angaisa (l’associazione delle imprese del settore), che monitora l’andamento del mondo della distribuzione Its ha consuntivato una perdita 2020 su 2019 di poco meno del 6%, e confrontando il dato di gennaio/febbraio 2021, +4,7% sullo stesso periodo 2020, rispetto al periodo precedente allo scoppio della pandemia nel nostro Paese.

operatori che hanno partecipato proveniva dall’estero, con una forte presenza da Turchia, Germania, Spagna e Grecia. I visitatori possono essere suddivisi per il 36,4% in responsabili acquisti, seguiti da professionisti del settore installazione (30,6%), studi professionali (19,6%) e agenti/rappresentanti, professionisti del settore home&building automation, scuole, università e istituti di ricerca. Durante le giornate della fiera si sono tenuti online oltre 140 sessioni di approfondimento, con più di 5 mila partecipanti, tra convegni ufficiali e webinar organizzati dalle associazioni e dalle aziende espositrici. Buona anche l’interazione tra i partecipanti, che hanno dialogato tra loro in più di 36 mila chat e organizzato più di 4 mila incontri. OK DAL MERCATO «La nostra piattaforma digitale ha messo a

disposizione nuovi servizi e nuove formule di utilizzo che hanno suscitato l’interesse e l’approvazione sia tra le aziende sia tra gli operatori», è stato il commento a conclusione di Massimiliano Pierini, managing director di Reed Exhibitions Italia. Oltre alla presentazione del settimo Rapporto congiunturale e previsionale del mercato dell’impiantistica del Cresme, con gli aggiornamenti sui trend di mercato e le potenzialità di ritorno alla crescita offerte dal superbonus 110%, durante Mce si è dibattuto sui temi di un’edilizia sempre più intelligente e carbon neutral, sul processo di riforma del mercato elettrico per il comparto industriale italiano e sulle opportunità delle piattaforme Bim-Bep per i processi progettuali della f iliera impiantistica e le opportunità di gestione e manutenzione.

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ATTUALITÀ ITALIA

MCE -2

Caccia grossa A IDEE UTILI

Progettisti, tecnici, ingegneri, aziende, start-up, proposte: un mix di prodotti, soluzioni, ma anche di cose da fare di Veronica Monaco

Caldaie già pronte per l'idrogeno Fabiano Liconti

direttore commerciale Italia Gruppo Ferroli www.ferroli.com Com'è andato il 2020? Nel 2020, anno della pandemia, siamo cresciuti di circa il 5%, mentre nel 2021 siamo oltre il 30%. Nonostante il lockdown e il fermo produzione nel periodo marzo-aprile dello scorso anno, abbiamo lavorato con gli stock a magazzino. Quindi, di fatto, l'azienda non si è mai fermata. Dopo un primo semestre complicato, abbiamo lavorato nel

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secondo semestre con una media di +21% rispetto al 2019. Questo trend ci ha permesso di coprire il calo di fatturato che abbiamo avuto nella prima parte dell'anno. Quali sono stati gli step che hanno caratterizzato il piano di rilancio aziendale? Nel 2016 è entrato come azionista di maggioranza nel capitale sociale del gruppo il Fondo Attestor Capital. Questa operazione di rilancio è stata rafforzata nel febbraio del 2019 con l'ingresso in azienda di Riccardo Garrè, in qualità di Ceo, che ha messo in atto una strategia di turnaround, come da indicazione di azionisti e stakeholder, finalizzata al riallineamento alla redditività operativa media del settore e a dare al gruppo delle prospettive di sviluppo. Dal 2019 è dunque partito un piano di rilancio dell'azienda in Italia, progetto che ha previsto un totale rinnovamento dei prodotti di consumo, quindi le caldaie murali, sia dal punto di vista del design che dell'innovazione tecnologica, e l'inserimento dei prodotti heat pump, cioè le pompe di calore. L'innovazione più grande ha però riguardato la trasformazione dell'azienda da società di produzione in società di servizi rivolti all'installatore, lavorando sia sul prevendita che sul postvendita. Quali sono i servizi che offrite oggi agli installatori? Abbiamo creato una community dedicata ai

partner Ferroli, a cui gli installatori possono iscriversi liberamente tramite una app. Attraverso questo strumento, per ogni prodotto acquistato, gli installatori possono ricevere benefit sotto forma di gift card, dai buoni benzina ai buoni Amazon, oppure abbigliamento da lavoro e corsi professionali. Oltre a premiare gli installatori, l'app ci permette di comunicare loro in tempo reale tutte le novità di prodotto, gli eventi, i webinar, oltre a fare attività promozionali ad hoc, lavorando massivamente su un territorio o una categoria di prodotti, oppure chirurgicamente sul singolo distributore per supportarlo nella fase di sell out. Questa attività ci sta permettendo di essere molto proattivi e di agevolare la rotazione dei prodotti presso i magazzini dei nostri clienti. Lanciata a metà febbraio 2020, poco prima del lockdown, oggi questa applicazione è utilizzata dal 50% dei nostri clienti. Formazione: come siete organizzati su questo fronte? Posso dire con orgoglio che Ferroli è una delle aziende che sta erogando più webinar di formazione sul mercato Italia, con sei-otto eventi tutte le settimane, per un totale di circa 900 ore all'anno. Abbiamo una struttura di 18 persone dedicate, che al momento si occupano dei corsi online. Nel nostro headquarter abbiamo anche una academy di circa 600 metri quadri, con tre sale tecniche e


107 prodotti installati funzionanti, e una sala dedicata interamente alle pompe di calore. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Gruppo Ferroli mancava da un po' di tempo a Mce. Dal 2019, però, il gruppo è in una fase di rilancio molto importante, quindi ci sembrava doveroso essere presenti anche quest'anno, nonostante la modalità totalmente diversa dall'evento in presenza: sia per onorare i nostri clienti, che ci stanno ripagando degli sforzi profusi in questi anni con risultati molto positivi, sia per dare l'opportunità di approfondire le novità. Dovevamo partecipare già lo scorso anno e avevamo realizzato uno stand molto bello. Poi, a causa del covid è stato tutto rimandato. Avete presentato novità di prodotto? Ogni due-tre mesi lanciamo un prodotto nuovo. In occasione della fiera abbiamo presentato due novità molto interessanti, frutto di accordi strategici con importanti aziende tecnologiche, volte proprio a rilanciare il brand Ferroli. La prima è quella con Vodafone, che ci ha permesso di presentare Sublime, la prima e unica caldaia con Iot (internet delle cose ndr) integrato. Grazie a una sim virtuale, appena la caldaia è alimentata elettricamente, risulta già connessa alla rete internet. Questo consente un telemonitoraggio continuo da parte della centrale Ferroli, ma anche un processo di autogestione della caldaia stessa che, in caso di problemi o in previsione di un malfunzionamento, verifica direttamente presso il magazzino del centro assistenza a cui è registrata se è disponibile il pezzo di ricambio. Qualora non fosse disponibile, la caldaia lo ordina direttamente in Ferroli. Ogni pezzo di ricambio è tracciabile, quindi appena il cliente firma la ricevuta di ricezione, la caldaia viene informata e contatta il centro assistenza per l'uscita del tecnico. La seconda novità? La seconda novità, con cui abbiamo vinto a ottobre 2020 il Premio Innovazione Smau, è frutto della partnership con Hevolus, partner internazionale di Microsoft per la Mixed Realityt. Con Hevolus abbiamo sviluppato una applicazione di realtà aumentata che consente all'installatore Ferroli di eseguire un sopralluogo virtuale presso il cliente finale. Attraverso un link via smartphone, senza scaricare nessuna applicazione, si sta-

bilisce una videochiamata. L'installatore ha così modo di verificare che tipo di prodotto il cliente finale ha installato in casa, prendere le misure, mostrare nuovi modelli e come starebbero nell'ambiente prescelto, mandare fermo immagine, oltre a inviare i cataloghi e le offerte. In più, tramite degli occhiali a realtà aumentata, i centri assistenza possono collegarsi con un tecnico Ferroli, che direttamente dalla sede può assisterlo in caso di difficoltà per lavori di manutenzione in centrali di una certa importanza o sui sistemi ibridi. Dietro questa innovazione ci deve essere anche un'ottima organizzazione logistica. Sì, prima l'azienda disponeva di quasi 11 magazzini che gestivano i ricambi sparsi in tutta Europa. Oggi abbiamo creato a San Bonifacio, in provincia di Verona, dove ha sede l'azienda, il più grande centro di ricambi in Italia, dal quale garantiamo consegne in 24 ore, anche il sabato mattina. Ogni pezzo è tracciabile, in maniera tale che il centro assistenza può ordinare il pezzo e farlo arrivare direttamente a casa del cliente. Anche il vostro centro ricerche ha un ruolo importante. Quante persone vi lavorano e quanto investite in innovazione? A livello mondiale il nostro reparto ricerca e sviluppo conta circa 150 ingegneri e tre diverse sedi, in Italia, in Cina e in Spagna. La nascita dei nuovi prodotti deriva da un'analisi approfondita del benchmark di mercato e dallo studio continuo da parte della divisione marketing dell'evoluzione normativa, a livello sia nazionale che internazionale. Per esempio, sono orgoglioso di comunicare che siamo l'unica azienda ad avere già in catalogo caldaie a condensazione H2 plug-in, cioè equipaggiate per riconoscere e adattarsi all’utilizzo delle nuove miscele di idrogeno e gas naturale, che nei prossimi sei-sette anni dovrebbero diventare il nuovo standard europeo. Chi sceglie una caldaia Ferroli H2 plug-in non sarà dunque costretto a cambiare generatore. Tra i vostri clienti ci sono anche i progettisti? Assolutamente sì. All'interno della Ferroli Academy contiamo 18 ingegneri, con due livelli di esperienza. Gli ingegneri senior hanno una profonda conoscenza dei prodotti e degli aspetti normativi, e possono dare un contributo importante nella realizzazione di progetti complessi. Gli ingegneri più giovani lavorano invece sul territorio e assistono la

rete commerciale. Infine, da poco abbiamo inserito delle nuove figure professionali, gli installator supporter, che assistono gratuitamente l'installatore, dall'acquisto del prodotto fino al primo avviamento. Che tipo di supporto offrite agli studi di progettazione? Oltre al supporto formativo attraverso i webinar, mettiamo a disposizione del progettista tutta la documentazione tecnica, che può essere scaricata direttamente dal nostro sito internet. In più, per i progettisti che si registrano al portale Ferroli, mettiamo a disposizione un «preventivatore», strumento di lavoro che, in base al generatore scelto, fornisce gli accessori specifici, gli schemi meccanici ed elettrici. Infine, in collaborazione con Harley Dikkinson e Poste Italiane, abbiamo chiuso un accordo per la gestione dello sconto in fattura: attraverso la funzione delega anche il progettista può iscriversi e gestire le pratiche per conto dei suoi clienti. La vostra rete di distribuzione comprende anche i rivenditori di materiali edili con reparti dedicati alla termoidraulica? Certamente. Per esempio, Zanutta e Orsolini sono nostri clienti. L'azienda vuole intercettare tutta la filiera, dal distributore Its al rivenditore edile o di materiale elettrico. Per noi è importante costruire un rapporto e un percorso di crescita reciproca, per cui non ci precludiamo nessuna strada. Quale sarà il prossimo passo dell'azienda? Da un punto di vista strategico è terminato il piano di rilancio, quindi stiamo rafforzando la struttura commerciale. Al momento abbiamo raddoppiato il numero di funzionari, proprio per andare a rafforzare la nostra presenza sul territorio. Vediamo i prossimi due-tre anni con ottimismo, anche in prospettiva del superbonus. Ancora non è decollato, ma pensiamo sarà un trend importante che assorbirà tutto il nostro settore e porterà molto lavoro. Come saranno le fiere una volta terminata l'emergenza covid? Le persone non torneranno facilmente a frequentare luoghi affollati. Le fiere post-covid resteranno un momento fondamentale, soprattutto in un settore come il nostro dove la presenza e il rapporto umano è ancora molto importante, ma saranno fortemente ridimensionate. Saranno eventi molto più concreti e focalizzati, con meno apparenza e più sostanza.

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Gestione dell'acqua con cinque novità Domenico Santoro

marketing & communications manager Xylem Water Solutions Italia www.xylem.com/it-it Di cosa si occupa Xylem Italia? Xylem è un’azienda internazionale che si prefigge lo scopo di aiutare i propri clienti a risolvere le sfide idriche più complesse, trattando l’acqua per renderla potabile, trasportandola dove è necessaria, utilizzandola nella maniera più efficiente, testandone e analizzandone le qualità, e rendendola pulita dopo gli innumerevoli usi a cui è sottoposta. Operiamo nel settore industriale, lavoriamo al fianco degli enti gestori del servizio idrico integrato e forniamo soluzioni per la gestione delle acque negli edifici. Avete presentato delle novità? Abbiamo presentato le pompe circolatrici ecocirc ed ecocirc+ per acqua calda e acqua calda sanitaria. Si tratta di due prodotti recentemente lanciati sul mercato e completamente rinnovati rispetto alle versioni precedenti. Questi circolatori sono, a nostro avviso, la scelta più intelligente per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento residenziale. Sono compatti, facili da installare e da regolare e sono una soluzione straordinariamente competitiva in termini di prestazioni e di costi. Esattamente ciò di cui hanno bisogno gli installatori e gli utenti finali. Quali sono gli altri prodotti che avete proposto a Mce? Abbiamo presentato cinque prodotti, particolarmente apprezzati dai nostri clienti del

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settore Building Service. Hydrovar, il dispositivo di controllo perfetto per le pompe, specie in quegli impianti in cui è necessario adattare le prestazioni delle macchine al reale fabbisogno delle utenze. Scuba, la pompa sommersa compatta e monoblocco ideale per pozzi, serbatoi, cisterne, e impianti di irrigazione, disponibile oggi anche in versione Scuba Dry, soluzione perfetta laddove è necessaria alta silenziosità o in locali a rischio allagamento. Genyo Plus, il pressostato elettronico con manometro digitale integrato che garantisce la protezione completa delle pompe residenziali dalla marcia a secco, da sovrassorbimenti e da malfunzionamenti del serbatoio idro-pneumatico. Abbiamo avuto anche il piacere di presentare la gamma di pompe Smart Range con motore a magneti permanenti, tecnologia che garantisce rese altissime in termini di efficienza. A quale tipologia di cliente vi rivolgete con questi prodotti? I prodotti presentati in fiera si rivolgono al mercato dell’edilizia residenziale e commerciale. I nostri clienti spaziano dai progettisti, ingegneri, termotecnici, fino agli idraulici. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Nel 2020 i mercati hanno vissuto una forte contrazione. Nonostante ciò, il team di Xylem non si è mai fermato e ha lavorato assiduamente per assicurare continuità del servizio idrico, delle attività produttive essenziali e delle strutture sanitarie e ospedaliere. In questi ultimi mesi stiamo assistendo a dei primi segnali di ripresa nel mercato residenziale e questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di partecipare a Mce. Che cos’altro vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Mostra Convegno Expocomfort è sempre stata un partner di riferimento nel settore del Building Service. Dopo più di un anno

di stop in cui le relazioni interpersonali e tra le aziende si sono ridotte ai minimi termini, riteniamo di cruciale importanza cooperare per riattivare il dialogo tra i principali player del mercato e fornire soluzioni sostenibili e intelligenti alla collettività per la gestione dell’acqua. In questo periodo complicato, in cui aderire a un evento in presenza non era possibile, abbiamo quindi scelto di partecipare a Mce in versione digitale. Un esperimento del tutto nuovo, specie per l’ente fiera che ha cercato una soluzione per garantire interazioni tra espositori e partecipanti generando opportunità. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Le fiere stanno attraversando un evidente momento di crisi. Nell’ultimo anno gli enti fiera hanno sofferto un calo generale del fatturato del 70%, per non parlare poi dell’indotto generato sul territorio e delle filiere collegate, come quella degli allestimenti o delle strutture ricettive. C’è la voglia di tornare in presenza, le fiere sono un momento di condivisione e di scambio. Tuttavia la pandemia porta con sé un insegnamento importante, di cui bisogna necessariamente tenere conto: nel settore fieristico bisogna investire molto di più in trasformazione digitale! Altrimenti non c’è futuro.


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Nuove macchine per il trattamento aria Massimiliano Baravalli

responsabile sviluppo e vendita VRF Clivet-Midea www.clivet.com www.hbt.midea.com Clivet e Midea Group: a quando risale questa alleanza? Da circa quattro anni Midea Group, multinazionale cinese tra le prime 500 aziende del mondo, ha acquisito l'80% di Clivet. Oggi l'azienda può vantare un portafoglio completo di soluzioni chiller, pompa di calore, packaged, mono e multisplit e VRF (Variable Refrigerant Flow). Avete delle novità? Sì, la più importante alla luce dell'attuale situazione pandemica è sicuramente la gamma di macchine per il trattamento dell'aria ElfoFresh Evo, per abitazioni e uffici da 90 a 250 metri quadrati, e Zephir 3, per grandi ambienti con portata fino a 14 mila metri cubi di aria, dotati di un efficiente sistema di recupero termodinamico attraverso uno scambiatore di calore a espansione diretta. Queste macchine sono dotate di filtri elettrostatici che consentono di abbattere le particelle di Pm10 e hanno un elevato potere microbicida. Sempre in quest'ottica abbiamo presentato la nuova gamma di pompe di calore di tipo rooftop per ambienti ad alto e medio affollamento, che possono essere dotate di filtri elettronici e di lampade Uv-C che utilizzano le radiazioni ultraviolette per purificare l’aria da batteri, muffe e virus. Infine, abbiamo presentato una nuova gamma di chiller fino a 1600 kW, adatti ai nuovi gas refrigeranti come l'R32, R1234ze e R513A. Altre novità in collaborazione con Midea?

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Con Midea, Clivet ha sviluppato tutto il settore a espansione diretta, cioè dagli split e i sistemi VRF per raffrescare ambienti molto voluminosi. Siamo in grado di offrire una gamma che va da 2,7 kW a 11 kW con macchine mono e multisplit, per applicazioni in ambito residenziale, mentre in ambito VRF proponiamo macchine fino a 90 kW con possibilità di collegare fino a 50 unità interne, con applicazioni che possono andare dal residenziale al commerciale e alberghiero. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? Dall'utilizzatore finale, in caso di grossi impianti, ai progettisti, dagli installatori ai grossisti di materiale idrotermosanitario. In questo caso, diciamo che un 40% dei nostri clienti è rappresentato dai grossisti termoidraulici, un altro 40% dagli installatori e il rimanente 20% dal canale diretto. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Ottimamente. Nonostante il mercato dell'espansione diretta abbia segnato nel 2020 da -2 a -4% sui rack e -15% sui sistemi VRF, Clivet ha registrato un incremento del 20% sui primi e del 10% sui secondi. L'azienda è entrata in questo settore quattro anni fa, quindi è ancora facile guadagnare quote di mercato. Tuttavia, aver raggiunto questi risultati non è male, soprattutto con la pandemia in corso. Anche gli altri prodotti sono andati bene, e alla fine del 2020 abbiamo fatto registrato un incremento totale del 5% sull'anno precedente. Il 2021 si prospetta in miglioramento, con un rimbalzo che dovrebbe farci oltrepassare il 10%. Il settore VRF già oggi registra una crescita del 30% rispetto all'anno scorso. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Mi auguro che si torni in presenza. All'inizio scambiare quattro chiacchiere in videoconferenza era anche divertente, a lungo andare però è una modalità di interazione un po' fredda. La fiera ha bisogno del contatto umano. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Non potevamo star lontano dai nostri clienti e volevamo approfittare dell'edizione digitale per presentare le nostre novità.

La ventilazione diventa smart Massimo De Benedittis

sales area manager per il mercato Italia Vortice www.vortice.it Avete delle novità? Come anteprima assoluta possiamo citare sicuramente Bra.Vo, sistema domotico di ventilazione che si compone di tre prodotti: due aspiratori per l'estrazione dell'aria negli ambienti, uno da parete e uno da incasso, e un recuperatore di calore. Queste unità possono essere combinate per migliorare l’aria nei locali e raggiungere il massimo dell’efficienza, recuperando l'energia contenuta all'interno degli ambienti, che andrebbe altrimenti dispersa una volta aperte le finestre. Queste macchine hanno bassi consumi e dispongono di sensori che consentono loro di regolarsi in maniera automatica in funzione dei dati che rilevano all'interno dell'ambiente in cui sono installate, ma anche delle condizioni climatiche esterne. In più, grazie alla connettività wifi, si integrano perfettamente con i principali assistenti vocali come Google Assistant e Amazon Alexa. Insomma, è proprio un sistema intelligente di ricambio d'aria. L'utente ha comunque a disposizione una app con cui può eseguire tutta una serie di controlli e regolazioni per monitorare le macchine. Altri prodotti? Al sistema Bra.Vo si affianca anche una nuova gamma di recuperatori di calore per singoli ambienti. Si tratta di quattro modelli, due con diametro da 100 millimetri e due con un diametro da 160 millimetri. Questi prodotti hanno anche il vantaggio di avere un sensore di umidità incorporato e possono essere co-


mandati attraverso un telecomando. Inoltre, stiamo presentando un prodotto di assoluta attualità rispetto all'emergenza pandemica che stiamo vivendo, cioè la serie di depuratori d'aria Depuro Pro e Depuro Pro Evo. Si tratta di sanificatori e depuratori portatili progettati per essere utilizzati in superfici che vanno dai 100 ai 150 metri quadrati, quindi vanno molto bene in uffici, negozi, studi medici. Queste macchine consentono una depurazione quasi assoluta degli ambienti grazie alla loro elevata capacità filtrante. In particolare, la coppia di filtri assoluti Hepa H14, usata anche in ambito medico, è in grado di trattenere inquinanti e microparticolati potenziali vettori di virus e batteri. La serie Depuro Pro Evo, in più, possiede al suo interno un modulo di fotocatalisi che, attraverso una lampada Uvc, è molto efficace nella sanificazione del flusso d’aria, anche contro il covid. Questa macchina è stata certificata presso i laboratori dell'Ospedale Sacco di Milano, e risulta quanto mai attuale. Avete già effettuato installazioni di questa macchina? Sì, abbiamo diverse referenze, soprattutto all'estero. In Italia abbiamo venduto Depuro Pro ad alcuni ospedali, studi medici e qualche scuola. Diciamo che questo prodotto sta avendo molta più richiesta all'estero, dove ci sono degli incentivi fiscali che ne facilitano la vendita. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Il gruppo Vortice ha sempre partecipato a Mostra Convegno Expocomfort. In questo momento in cui non è possibile partecipare in presenza, abbiamo voluto sostenere questa vetrina che per noi resta un evento molto importante per rimanere in contatto con tutta la filiera e dare un senso di continuità. Quali aziende compongono il gruppo? Vortice è l'azienda madre che si occupa della distribuzione dei prodotti attraverso le due filiere storiche del materiale elettrico e idrotermosanitario. Poi, c'è Vortice Industrial, che si occupa della produzione e vendita di prodotti per la ventilazione industriale. Infine, nel 2019 Vortice ha acquisito Casals, marchio spagnolo leader nell'aspirazione industriale, strategico sia per il mercato domestico che per l'export. Quali sono i plus di Vortice rispetto ad altre aziende presenti sul mercato? Il prodotto Vortice è storicamente riconosciuto come affidabile, di qualità e dal design ricercato. Nel corso di 60 anni di storia molti prodotti

sono stati insigniti di vari riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Di elevata reputazione, Vortice è sempre stato riconosciuta come azienda molto seria, soprattutto dal punto di vista delle politiche commerciali. Com'è andato il 2020 e cosa vi aspettate dal 2021? Il 2020 è andato abbastanza bene. Fino marzo i risultati sono stati decisamente buoni, con un incremento rispetto al pari periodo del 2019. Poi, con il lockdown si è creata una spaccatura e il fermo ha provocato un gap negativo che non siamo più riusciti a recuperare del tutto, nonostante la ripresa costante da maggio in poi. Se non ci fossero stati quei mesi di blackout avremmo raggiunto un risultato sicuramente positivo: non abbiamo chiuso in crescita ma è andata molto meglio di quanto ci aspettassimo. Il 2021 sta andando bene: nei primi tre mesi il comparto elettrico e idrotermosanitario sono stati molto performanti, quindi stiamo tornando ai livelli del 2019, se non qualcosa in più. Il desiderio è di chiudere con un incremento a doppia cifra, anche se molto dipenderà dall'andamento climatico delle stagioni estiva e invernale. La nostra sensazione vede comunque un mercato in crescita, non solo per le opportunità legate all'ecobonus, ma anche perché le persone hanno iniziato a riprendere in mano lavori che l'anno scorso hanno tenuto in stand-by. Quindi c'è fervore, c'è movimento. Come saranno le fiere una volta finita l'emergenza covid? Mi auguro di tornare alle fiere in presenza, in quanto momento di relazione, di contatto, di socializzazione, anche se la crisi pandemica che ha investito il mondo cambierà un po' i paradigmi degli eventi. Sicuramente le fiere saranno più contingentate, non ci saranno più le resse agli ingressi, ma saranno gestite in maniera più organizzata e scaglionata. La formula digitale restringe un po' le potenzialità. Il numero dei team member è limitato, è meno immediato il contatto e la relazione. È una formula sicuramente funzionale per la situazione attuale, ma non sostituisce la performance di una fiera in presenza.

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Purificatori a raggi Uv Gianluca Figini

air solution director LG Electronics Italia www.lgbusiness.it A quale tipologia di cliente si rivolgono i vostri prodotti? Al mercato residenziale, quindi al consumatore finale. Tuttavia, LG Electronics si rivolge anche al mondo B2B e in questo senso presentiamo delle novità, come i sistemi Vrf Multi V al cui interno abbiamo inserito le nuove unità interne a cassetta Dual Vane. In questo caso ci rivolgiamo a grandi aziende e tutti gli attori della catena del valore, dalle società di progettazione ai consulenti, dagli installatori ai rivenditori. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Volevamo dare continuità alla nostra presenza a Mce, a cui partecipiamo da molti anni. A causa di forza maggiore ci siamo dovuti adeguare a questi nuovi format: devo dire, però, che si tratta di piattaforme molto efficienti e le attività svolte hanno dato molta soddisfazione. Ormai ci siamo abituati a gestire in maniera digitale attività che in passato abbiamo sempre fatto fisicamente, velocizzando processi già in atto, ma che avrebbero impiegato più tempo per essere implementati. Avete presentato novità? L'innovazione è il motore della nostra azienda e abbiamo sempre tante novità. Le più importanti in ambito residenziale riguardano una caratteristica fondamentale di grande attualità, cioè la purificazione dell'aria. Grazie all'innovativa tecnologia Uvnano, che utilizza la luce ultravioletta

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dei raggi Uv-C, è possibile eliminare i microrganismi che potrebbero annidarsi sul ventilatore dell’unità interna. Questa tecnologia è applicata ad alcuni dei nostri prodotti di punta per la climatizzazione residenziale, cioè Dualcool Deluxe e Artcool Mirror. La purificazione dell'aria è il filo conduttore anche di altri prodotti che abbiamo presentato l'anno scorso come la gamma Dualcool Atmosfera e i purificatori free standing della gamma PuriCare. Inoltre, abbiamo interessanti novità per il mercato del riscaldamento e delle pompe di calore aria-acqua. Negli ultimi anni abbiamo rinnovato e ampliato l'offerta sia in termini di ampiezza che di profondità di gamma, e quest'anno stiamo lanciando due novità: uno scaldacqua in pompa di calore e il rinnovamento della gamma a serbatoio integrato. Sono prodotti di grande attualità, in linea con le recenti normative e i requisiti dei bonus legati alle varie forme di ristrutturazione, estremamente interessanti per il consumatore finale. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 ha avuto un andamento altalenante. È partito in modo estremamente positivo in tutti i comparti, poi all'inizio del lockdown c'è stato un arresto che ha coinvolto tutte le famiglie di prodotto, sia nel residenziale che nei grandi progetti, congelati a causa della pandemia. Da giugno c'è stata una progressiva ripresa, che è proseguita fino al mese di dicembre, estremamente significativa negli ultimi mesi dell'anno, con crescite a doppia cifra, difficili da vedere anche negli anni passati. Quindi, c'è stato un recupero e alla fine dell'anno abbiamo chiuso in maniera stabile rispetto al 2019, migliorando la nostra quota di mercato. Per il 2021 ci sono invece buone prospettive, l'anno è partito molto bene e la campagna stagionale si è conclusa in maniera positiva. Ora chiaramente gli incentivi statali giocheranno un ruolo fondamentale, e anche il superbonus sta diventando sempre più concreto, alimentando le vendite di climatizzazione e riscaldamento, che LG Electronics sta proponendo insieme al fotovoltaico. In qualità di produttore di pannelli fotovoltaici, infatti, vogliamo sfruttare la sinergia

tra pompe di calore e pannelli, soprattutto in ottica di superbonus. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Se da una parte la digitalizzazione ci ha portato maggiore efficienza, dall'altra parte vengono meno tutti gli aspetti relazionali che sono fondamentali nelle fiere. Spero che manifestazioni come Mce, una delle più significative per il comparto Hvac, torneranno alla normalità il più presto possibile.


Un radiatore a piastra basculante Mara Margutti

marketing communication & PR manager Zehnder Group Italia www.zehnder.it Avete presentato delle novità e per quale tipologia di cliente? Come sempre ci rivolgiamo all'impiantista, al progettista e a tutta la filiera dei rivenditori. Come prodotti nuovi abbiamo proposto Zehnder Timia, che entrerà nel nuovo listino in vigore da giugno. Si tratta di un radiatore a piastra, che ha però la possibilità di essere basculante, offrendo interessanti funzionalità, anche sul fronte della pulizia. Abbiamo presentato poi una variante dell'unità per la ventilazione meccanica controllata Zehnder ComfoAir Q e delle nuove bocchette estetiche sempre per la Vmc. Diciamo che più che un prodotto, Zehnder vuole puntare molto sul tema del benessere e del comfort nella propria casa. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Considerando la situazione pandemica a livello mondiale, possiamo dire che l'anno 2020 è stato comunque un buon anno che ci ha permesso di avere dei risultati soddisfacenti. Il 2021 si sta configurando come un anno con elevate prospettive. Il 2021, invece, ha delle ottime prospettive, al di là del superbonus 110%. Ogni individuo ha rivalutato la propria abitazione con l'intenzione di investire nel proprio comfort indoor. Ci auguriamo che tutto il comparto dell'edilizia proceda con questo trend positivo. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid?

Sicuramente le fiere di settore torneranno a esserci, quando e come è tutto ancora da definire. Troppe le incognite che ci vietano di dare una valutazione certa ora. Certo è che siamo cambiati tutti noi ed è cambiato il nostro modo di relazionarsi. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Abbiamo condiviso con la direzione della fiera che fosse importante organizzare "un ponte" dalla precedente edizione a quella prevista per il prossimo anno. Abbiamo gradito l'iniziativa della versione on line che reputiamo interessante, soprattutto se affiancata a delle soluzioni in presenza.

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L'acqua è più dolce e costa meno Aldo Frati

business development manager Hydropath Italia www.hydropath-italia.it Qual è la tipologia di cliente più importante? Principalmente installatori e rivenditori, interlocutori che abbiano una mentalità aperta e una predisposizione alle nuove tecnologie. I nostri dispositivi sono piuttosto innovativi e presentano una tecnologia completamente differente rispetto alle tradizionali modalità con cui oggi si opera per evitare la formazione di calcare negli impianti idraulici e di riscaldamento, cioè l'addolcimento o l'utilizzo di polifosfati. Il condizionatore d’acqua Hydropath, invece, attraverso onde elettriche, agisce sulle molecole di calcio, senza modificare la struttura chimica dell'acqua ed evitando la formazione di incrostazioni di calcare. Quali sono i plus della vostra tecnologia? I nostri prodotti sono già consolidati molti anni. Ne sono stati venduti più di un milione in tutto il mondo e dagli anni '90 vengono consigliati dalla British Gas come protezione delle caldaie. Il vero elemento di novità, che ci pone in una posizione estremamente vantaggiosa sul mercato, è l'uscita avvenuta a gennaio della nuova direttiva europea 2020/2184, la cosiddetta Drinking Water Directive, che esplicita parametri piuttosto stringenti per il trattamento dell'acqua, e sposa in pieno le caratteristiche principali del nostro prodotto. Innanzitutto, la direttiva indica chiaramente che i sistemi di trattamento dell'acqua a uso alimentare non devono pregiudicarne la potabilità o alterare la composizione chimica, cosa che invece avviene

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con sistemi tipo l'addolcimento che, oltre a rimuovere minerali preziosi per l'organismo come calcio o magnesio, aggiungono sodio, che fa male alla salute e altera i sapori. La nostra tecnologia, invece, non modifica la composizione chimica dell'acqua, che arriva intatta fino al rubinetto di casa. Un altro parametro è relativo ai materiali a contatto con l'acqua potabile. Se finora godevano di una sorta di autocertificazione, per cui il produttore ne dichiarava la non nocività per la salute umana, in futuro questi materiali dovranno essere certificati da laboratori accreditati. Il vantaggio dei nostri sistemi è che non entrano affatto in contatto con l'acqua, ma nascono per essere alloggiati intorno alla tubazione di ingresso. Questo sistema protegge anche dalla legionella? Esatto, l'induzione del campo elettrico generato dal sistema HydroPath garantisce anche un efficace trattamento antibatterico. Questa funzione antibatterica trova una particolare applicazione anche nella lotta alla legionella, con un plus importante. Il nostro sistema, infatti, non solo ha una funzione battericida, ma rimuove il biofilm presente nelle condutture andando ad impedire la formazione di nuove colonie. A chi si rivolge in modo particolare questa tecnologia? HydroPath abbraccia in maniera trasversale il privato, le industrie e i progettisti. Dal mio punto di vista i maggiori fruitori saranno i privati. L'addolcitore oggi la soluzione più adottata contro il calcare, ma richiede spazio, una installazione idraulica, una costante manutenzione e costi elevati per il sale e per la sostituzione periodica delle resine. I nostri dispositivi, invece, non richiedono alcun intervento di personale specializzato o manutenzione e hanno una durata di decenni. Se si cambia casa, si smonta il dispositivo grande poco più di uno smartphone, e lo si monta nella nuova abitazione. Tra qualche anno usare l'addolcitore sarà come usare oggi il fax. Com'è andato il 2020 e che cosa vi aspettate per il 2021? Il 2020 è andato bene, compatibilmente con la pandemia. Abbiamo registrato una crescita di qualche punto percentuale rispetto al 2019. Le prospettive per il 2021 sono positive e questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di partecipare a Mce Digital. C'è una forte attenzione

alla sostenibilità, la nostra tecnologia ha un impatto zero sull'ambiente e riteniamo che questo possa aiutarci ulteriormente nel nostro percorso di crescita. Stiamo puntando molto sul mercato italiano, dove prevediamo una crescita a doppia cifra, e siamo alla ricerca di agenti e rivenditori di materiale idrotermosanitario per diffondere ancora di più il nostro prodotto. A livello di prezzo, come si colloca il vostro prodotto? I nostri dispositivi costano molto meno degli addolcitori all'acquisto, in più non hanno oneri di installazione e di manutenzione e il consumo di energia elettrica è assolutamente trascurabile, meno della spia della televisione. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Carboli è distributrice in esclusiva del sistema inglese Hydropath, oltre a commercializzare diverse altre tecnologie per il trattamento dell'acqua. Rivendite Its, progettisti e idraulici sono tutti potenziali clienti dei nostri prodotti. Tutti gli impianti che utilizzano l'acqua possono trovare una naturale applicazione dei nostri dispositivi per eliminare il problema calcare. Come saranno le fiere una volta finita l'emergenza covid? Credo ci sia una gran voglia di tornare a stringersi la mano guardandosi negli occhi. Questi eventi digitali sono benvenuti perché consentono comunque di fare networking e creare contatti, ma quando sarà possibile tornare in presenza, le fiere torneranno ad avere un ruolo prioritario.


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Analisi predittive e realtà aumentata Giovanna Rosso

marketing & communication Eliwell by Schneider Electric www.eliwell.com Di che cosa si occupa Eliwell by Schneider Electric? Eliwell è il centro di eccellenza del gruppo internazionale Schneider Electric per le applicazioni Hvac-r. L'azienda progetta, sviluppa, produce e commercializza sistemi di controllo per la refrigerazione e l'aria condizionata, dai singoli controllori ai software per la gestione remota del freddo. Le applicazioni vanno dalla refrigerazione in ambito commerciale, quindi per supermercati e negozi al dettaglio, ai costruttori di banchi frigoriferi fino ai sistemi per l'aria condizionata, che commercializziamo con il marchio Schneider Electric. Che cosa vi ha convinto a partecipare a Mce Digital? Siamo sempre stati espositori di Mostra Convegno Expocomfort. Forti di una vocazione al digitale già ben impostata in azienda, ci siamo serviti di tutte le nostre competenze per essere presenti anche quest'anno nell'ottica di una strategia, che stiamo portando avanti dallo scorso anno, che ci vede partecipi a diverse manifestazioni e incontri digitali. Siamo stati anche organizzatori di eventi online, tra cui l’Innovation Day “Eliwell Digital Experience”, un evento in streaming mondiale dalla nostra casa madre sul tema del futuro della refrigerazione, a cui hanno partecipato su invito 550 player nel campo della refrigerazione commerciale e associazioni di categoria. Dal lockdown a oggi a quante fiere avete

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partecipato? A livello internazionale abbiamo partecipato l'anno scorso all'edizione digitale della fiera Chillventa. Quest'anno abbiamo presenziato ad Atmo Virtual Trade Show e abbiamo in programma la partecipazione al Digital Innovation Summit, evento annuale organizzato da Schneider Electric. Abbiamo presenziato come relatori ad attività con Assofrigoristi e webinar di formazione. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? L'emergenza ha accelerato il processo di digitalizzazione che era in atto, favorendo una evoluzione. In futuro ci sarà una commistione tra le modalità in presenza e digitale, anche perché è innegabile che con il digitale si possano raggiungere molte più persone, senza limitazioni spaziali e con costi molto più contenuti, riuscendo ad essere molto più capillari. A questa edizione di Mce Digital avete presentato delle novità? Soluzioni per il mondo dei costruttori di macchine per il trattamento aria e i chiller con la piattaforma di controllori programmabili Free. Abbiamo inoltre investito e lavorato per applicazioni che permettono di fare analisi predittive e sfruttano la realtà aumentata. Presso la nostra sede, inoltre, abbiamo allestito un Innovation Hub, un laboratorio che simula un supermercato, all'interno del quale sono installate tutte le nostre soluzioni con frigoriferi funzionanti. All'interno di questo laboratorio si possono vedere le macchine fisicamente installate e accedere ai dati attraverso i software. Quali sono i vostri principali clienti? Dai grandi costruttori di macchine Hvac quindi macchine per il trattamento aria, chiller e pompe di calore, ai costruttori di banchi frigoriferi. A tutti offriamo soluzioni adatte alle loro esigenze e sviluppiamo controller adatti a tutti i tipi di frigorifero che puntano all'efficienza energetica, in linea con le nuove normative attive da marzo. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Abbiamo chiuso il 2020 in maniera abbastanza stabile, pur con delle distinzioni per i vari tipi di mercato. Per il 2021 ci aspettiamo un rimbalzo che avrà effetto prima di tutto nei mercati più reattivi: Hvac e supermercati.

Le valvole che dialogano Mirko Zito

product manager GF Piping Systems Italia www.g fps.com Avete presentato novità a Mce? La novità è Hycleen Automation System, sistema che abbiamo lanciato già da qualche anno e volevamo presentare già alla scorsa edizione della fiera. Si tratta di un sistema di bilanciamento dei circuiti idraulici con controllo e monitoraggio centrale automatizzato delle valvole degli impianti idrici sanitari. Quali sono i plus di questo sistema? Siamo i primi a proporre questo tipo di prodotto sul mercato. Non ci sono concorrenti: è una novità assoluta. Negli altri sistemi parliamo sempre di componenti passivi, mentre con Hycleen Automation System le valvole dialogano l'una con l'altra e vengono gestite da un unico sistema di gestione centralizzata, in modo da rendere più facile il mantenimento dell’igiene dell'acqua potabile negli edifici più grandi e ridurre il rischio di contaminazione da legionella. A quale tipologia di cliente si rivolge? Il nostro interlocutore tipo è l'installatore, il grossista o il progettista. Con questo prodotto però ci rivolgiamo direttamente al gestore degli impianti, dall'ingegnere a colui gestisce la qualità e la salubrità dell'acqua nelle Rsa, negli ospedali e nelle grandi strutture. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 era partito veramente bene. A livello di fatturato, nei primi due mesi dell'anno eravamo in crescita rispetto al 2019, che per noi è stato in assoluto l'anno migliore. Poi, con la chiusura di marzo-aprile, abbiamo


Misurazioni ad hoc per la manutenzione Sabrina Castellin

subìto un tracollo, che ci ha portato a chiudere con una flessione importante rispetto ai nostri obiettivi. Al contrario, il 2021 è partito molto bene e abbiamo già superato i dati del 2020. Sarà un anno in assoluta ripresa, con una crescita a due cifre, e speriamo possa essere il preludio di un periodo di stabilità. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Dipende molto dal settore. Per quanto riguarda il comparto idrotermosanitario, credo che poter mostrare dal vivo i prodotti sia una parte insostituibile delle fiere in presenza. Diciamo che alternare fiera fisica e digitale potrebbe essere la soluzione migliore. Inoltre, in questo modo avrebbe senso diluire l'evento su periodi più lungo, mantenendo aperta la piattaforma anche oltre l'evento in presenza. Cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Siamo sempre stati presenti a Mce, avremmo dovuto partecipare anche all'edizione 2020 che poi, per cause di forza maggiore, non ha più avuto luogo. Con il covid stiamo sperimentando nuove tipologie di lavoro rispetto a quelle a cui eravamo abituati, e così abbiamo deciso di cimentarci in una fiera digitale con la speranza di poter avere riscontri e raccogliere contatti per sviluppare collaborazioni future. È la prima volta che partecipate a una fiera digitale? Personalmente sì, ma l'azienda ha partecipato ad altre fiere online di settore.

communication manager Sauermann Italia www.sauermanngroup.it Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? In tutta onestà è stato un esperimento. Finora avevamo rifiutato di partecipare a fiere digitali ma, visto che la situazione covid non si sa quando si risolverà e continuano a postdatare la riapertura delle manifestazioni in presenza, abbiamo deciso di fare un tentativo. Mce rappresenta per noi la manifestazione più rappresentativa, quindi ci sembrava la più adeguata per provare, in preparazione dell'edizione dell'anno prossimo. Avete presentato delle novità? La nuova linea Sauermann HVAC range, composta da sei strumenti portatili, pratici, precisi e veloci, per la misurazione di diversi parametri nell'ambito degli impianti HVACR, quindi generatori di calore per uso riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, impianti di ventilazione, unità di trattamento dell’aria, celle frigorifere. Ogni strumento consente misurazioni differenti e possono inoltre essere utilizzati per misurare parametri Iaq, quali temperatura, umidità, velocità dell’aria. Hanno tutti uno schermo retroilluminato, sono connessi via wireless e tramite l'app mobile consentono di visualizzare le misurazioni in tempo reale, oltre a creare ed esportare report. Nella fascia di prezzo proposta sono gli strumenti più completi che si possono trovare sul mercato. A quale tipologia di cliente si rivolgono

questi strumenti? Manutentori, idraulici, tecnici dell'HVACR, ma anche architetti e ingegneri. Come sono distribuiti? Stiamo iniziando a consegnarli ai nostri distributori Its, ma saranno acquistabili anche on-line sul nostro sito. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Malgrado la pandemia, il 2020 non è andato male e abbiamo mantenuto il fatturato dell'anno precedente. Il 2021 sembra tenere questa linea. Inoltre, all'interno dell'azienda sono stati fatti dei cambiamenti, e da quest'anno non seguiamo più i mercati esteri, ma ogni filiale segue il proprio paese. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Non siamo pronti a spostarci tutti sul digitale e le fiere in presenza la faranno ancora da padrone. Io stessa che lavoro con il digitale tutti i giorni, la fiera online mi lascia un po' perplessa: se uno vuole avere un'idea generale, cliccare espositore per espositore diventa un lavoro immane, anche un po' noioso.

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La Vmc diventa intelligente

Qualità dell’aria sempre al top

Claudio Franceschini

Riccardo Sandonà

direttore commerciale Fantini Cosmi www.fantinicosmi.it Quali novità avete presentato? Innanzitutto, l'azienda celebra il suo 90esimo anniversario dalla fondazione. Proprio legato a questo importante traguardo abbiamo proposto al mercato prodotti nuovi. In particolare, una nuova macchina Vmc intelligente, di ultima generazione, con collegamento wi-fi e bluetooth, e una serie di caratteristiche veramente innovative. Qual è il target di questo nuovo prodotto? Il progettista, che in ambito Vmc credo svolga un ruolo importantissimo, l'installatore, verso cui abbiamo avviato programmi molto interessanti, e non ultimo il grossista. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è andato meno peggio di quello che avevamo preventivato. È stato un anno difficilissimo, molto duro, soprattutto durante il primo lockdown. Tuttavia, la chiusura di bilancio è stata positiva: abbiamo terminato l'anno con una flessione abbastanza contenuta. Il 2021 invece è ripartito benissimo, stiamo registrando una crescita in doppia cifra, anche rispetto al 2019, e ci auguriamo che continui così. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Abbiamo partecipato a tutte le edizioni di Mce da quando è nata la fiera. L'edizione digitale è una sfida e un banco di prova per testare strumenti nuovi. Una novità da provare. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid?

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segment manager Vmc Wavin Italia www.wavin.it Sicuramente internet e gli altri strumenti digitali stanno agevolando la presentazione dei prodotti, ma siamo esseri umani: abbiamo bisogno di vederci, scambiarci anche solo una stretta di mano. Speriamo, quindi, che le fiere rimangano strumenti di relazione sociale e tornino in presenza. Forse in futuro ci saranno meno fiere, ma di maggiore qualità.

Quali sono le novità? Complice la pandemia, il tema della qualità dell’aria che si respira è diventa to sempre più importante. Per questo Wavin Italia è lieta di presentare la nuova unità per la ventilazione meccanica controllata mono-ambiente Ventiza Solo Rek60B, ideale per singole stanze e per tutte le situazioni in cui non è possibile utilizzare un sistema canalizzato di ventilazione per mancanza di spazio. L’unità può essere facilmente integrata in ogni ambiente domestico, attraverso un foro a parete con diametro da 160 mm e garantisce un adeguato ricambio in una stanza di circa 20 mq in meno di un’ora. Inoltre, altra novità importante Wavin Italia è Ventiza Edu, la prima unità Vmc pensata appositamente per gli istituti scolastici. Compatta, rapida da installare ed estremamente silenziosa, ha un livello di pressione sonora a 3 metri che non supera i 36 dB(A). Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il mercato, soprattutto quello della Vmc, è in evoluzione. Nonostante i due mesi di lockdown a marzo-aprile 2020, il mercato si è ripreso e siamo soddisfatti dei risultati raggiunti. Questo trend positivo sta proseguendo anche nei primi mesi del 2021. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Viste le problematiche riguardanti la pandemia, riteniamo che l'edizione digitale di Mce sia stata un'opportunità per trovare nuovi contatti, condividere i nostri prodotti e avere


Novità per i radiatori Elena de Carli

più visibilità. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Gli strumenti digitali la fanno sempre più da padrone, quindi in futuro le fiere saranno un mix tra on-line ed evento in presenza. Sarà poi discrezione delle aziende scegliere con quale modalità partecipare.

ufficio marketing Radiatori 2000 e Ridea Heating Design www.radiatori2000.it www.ridea.it Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Siamo stati tutti costretti ad adattarci a nuove modalità di promozione digitale, anche se le fiere fisiche hanno tutt’altro impatto. Anche quando finirà la pandemia pensiamo che gli strumenti digitali ci saranno di grande aiuto e rappresenteranno per le aziende un grande punto di forza. Penso che in futuro per il mondo delle fiere avverrà un grande cambiamento e potranno nascere modalità ibride, che prevedano eventi in presenza e online. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Partecipiamo da vari anni a mostra Convegno Expocomfort. Avevamo novità pronte già per l’edizione 2020, che è poi slittata a causa del Covid. Inizialmente non avevamo intenzione di partecipare al format digitale per promuovere i nostri prodotti, poi abbiamo deciso di provare, sia per capire come funziona questa nuova modalità fieristica sia per valutarne il riscontro. Sicuramente si tratta di un metodo interessante ma non è semplice adattarsi tempestivamente a questi strumenti. Avete presentato delle novità? Siamo usciti l'anno scorso con il nuovo catalogo Ridea, con cinque nuovi prodotti e una integrazione di 12 nuove finiture e cinque finiture anodizzate a liquido. Abbiamo poi rivisto tre modelli di radiatore in versione orizzontale per ampliare la gamma e riproposto alcuni modelli iconici di termoarredo sempre molto apprezzati, che offrono ampie possibilità di

personalizzazione. Inoltre, proponiamo un nuovo termostato elettronico connesso a una app mobile, che consente di controllare i radiatori di tutta la casa tramite un unico dispositivo. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? Principalmente agli architetti e agli studi di progettazione per quanto riguarda il marchio Ridea. Se parliamo, invece, di Radiatori 2000, principalmente a installatori e progettisti. In particolare, per la gamma elettrica ci rivolgiamo soprattutto al mercato francese e al Nord Europa. Qual è la distinzione tra i due marchi? I prodotti commercializzati a marchio Radiatori 2000 sono radiatori pressofusi dal design standard, mentre i prodotti venduti a marchio Ridea sono termosifoni e piastre radianti di arredo. Un grande punto di forza di entrambe le soluzioni è l’utilizzo dell’alluminio: questo materiale infatti ha una inerzia molto bassa. Ciò vuol dire che il radiatore si scalda velocemente e lavora bene con gli impianti che lavorano a basse temperature. Inoltre è un metallo molto leggero e versatile, a vantaggio di una installazione più semplice rispetto ai radiatori in acciaio o in ghisa. Infine, i nostri radiatori consumano molta meno acqua, circa un terzo in meno rispetto a quelli in ghisa e la metà rispetto a quelli in acciaio, a vantaggio della sostenibilità e del risparmio. Ricordiamo inoltre che tutti i radiatori prodotti a marchio Radiatori 2000 e Ridea sono realizzati in alluminio riciclato e a sua volta riciclabile infinite volte. L’alluminio viene infatti recuperato da scarti metallici e lavorato all’interno del Gruppo Fecs, di cui entrambi i marchi fanno parte: un perfetto esempio di economia circolare.

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Caldaie a condensazione rinnovate Stefania Brentaroli responsabile marketing Viessmann Italia www.viessmann.it

Avete presentato delle novità? Abbiamo completamente rinnovato la caldaia a condensazione murale Vitodens 100, testata per il funzionamento con il 20% di contenuto di idrogeno nel metano e con dispositivi di controllo digitale. Inoltre, una serie di nuovi progetti legati al mondo del fotovoltaico, come ViShare, che ha lo scopo di promuovere e premiare un utilizzo efficiente dell’energia attraverso un incremento dell’autoconsumo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici. Un'altra novità interessante per sfruttare l'ecobonus 110% riguarda le soluzioni integrate o ibride, che consentono di fare il doppio salto di categoria energetica. Proprio in quest'ottica risulta interessante il sistema di accumulo elettrico Vitocharge, che offre il vantaggio di una gestione ottimale, grazie a un unico dispositivo integrato che controlla diverse fonti energetiche e assicura un’elevata flessibilità di utilizzo. Un grande vantaggio per l'utente finale, a garanzia di un prodotto di qualità e una gestione completa del sistema. Un grande vantaggio anche per i condomini... Siamo molto concentrati sul rinnovamento e la riqualificazione dei condomini, una delle cause più importanti di inquinamento nelle grandi città. Abbiamo una gamma di prodotti completa che consente di accedere alle agevolazioni, dalle caldaie a condensazione ai sistemi ibridi con pompe di calore, fino ai

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sistemi fotovoltaici. Anche in questo ambito quindi Viessmann può essere un interlocutore importante, insieme alla rete di progettisti che abbiamo selezionato nel tempo e che può supportare l'amministratore in fase di asseverazione. A quale tipologia di cliente si rivolge l'azienda? La politica commerciale dell'azienda vede da sempre come suoi principali clienti gli installatori partner. Vorremmo però anche sensibilizzare l'utente finale nella scelta di prodotti di qualità, performanti e duraturi. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è stato un anno imprevedibile. Inizialmente ci ha molto preoccupato, poi si è concluso in maniera positiva, anche grazie alla spinta degli ecobonus. Oltre ai nuovi prodotti, Viessmann ha saputo offrire anche servizi ai propri clienti, come la cessione del credito, permettendo agli installatori partner di proporre lo sconto in fattura, e questo ci ha aiutato. Tutto il gruppo è cresciuto: il 2020 è stato davvero una dimostrazione di coesione e forte orientamento agli obiettivi aziendali. Anche il 2021 è partito in maniera positiva e speriamo di continuare con questo ritmo. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Avendo purtroppo mancato l'occasione dello scorso anno, abbiamo deciso di partecipare a Mce Digital per avere l'opportunità di incontrare gli operatori del settore, anche se in modo virtuale, e mantenere alta l'attenzione in vista dell'appuntamento per il 2022. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Personalmente non vedo l'ora di tornare agli eventi in presenza. Ritengo che in futuro ci sarà un grande ritorno delle fiere, magari più focalizzate, ma torneremo al contatto umano. Torneremo tutti volentieri a toccare i prodotti con mano e scambiarci opinioni guardando le persone negli occhi.

Impianti solari chiavi in mano Luca Di Gianatale

responsabile marketing e comunicazione Cordivari www.cordivari.it Qual è la novità più importante che avete presentato a Mce e a quale tipologia di cliente si rivolge? La novità più importante riguarda i nuovi impianti solari termici con pompa di calore monoblocco, che abbiamo immesso sul mercato all'inizio di quest'anno. Si tratta di applicazioni residenziali per la produzione di acqua calda sanitaria per il riscaldamento e il raffrescamento estivo, proposte in pacchetti completi, già pronti per l'installazione, che vanno dalla centrale termica fino al terminale ventilconvettore. Quindi soluzioni chiavi in mano rivolte all'utenza domestica. Per questa tipologia di prodotti vi rivolgete all'installatore o vi appoggiate ai distributori? Questi prodotti arrivano sul mercato sempre attraverso i distributori di materiale termoidraulico e le rivendite edili. All'installatore e al progettista offriamo tutto il supporto necessario in termini di prevendita e postvendita attraverso i nostri centri assistenza, oltre a offrire il primo avviamento gratuito di tutti gli impianti. Quale consiglio dare ai rivenditori di materiali edili per approcciarsi nel modo giusto al mercato idrotermosanitario? È un mercato molto difficile e competitivo, come del resto quello dei materiali edili. Credo che l'approccio giusto sia quello di individuare dei partner che siano in grado di fornire un supporto sia in termini di soluzioni innovative che di servizi di prevendita. Che tipo di competenze sono necessarie per


trattare i prodotti termoidraulici? È necessario conoscere le esigenze impiantistiche e termiche degli edifici per individuare le giuste soluzioni da proporre. Da diversi anni la nostra azienda organizza incontri di formazione rivolti anche ai rivenditori, per supportarli a livello tecnico. I corsi si tengono sia presso la nostra sede che presso i punti vendita, e ultimamente anche on-line. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è stato un anno molto difficile. Abbiamo perso due mesi di fatturato, anche se da maggio in poi abbiamo recuperato tanto da chiudere l'anno solo in leggera flessione. Il 2021, invece, sembra partito in forte crescita, quindi ci aspettiamo un anno assolutamente positivo, con un incremento a due cifre. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Per Cordivari gli eventi fieristici sono un momento imprescindibile di condivisione e crescita, in cui mostrare al mercato le novità e incontrare fornitori, clienti e stakeholder. Da oltre 30 anni partecipiamo a fiere nazionali e internazionali e abbiamo voluto rinnovare la partecipazione a Mce, aderendo anche a questo format digitale. Crediamo molto in questa manifestazione, a maggior ragione in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo a causa del covid, abbiamo voluto esserci e non tirarci indietro. È la prima fiera in edizione digitale a cui partecipate? No, è la seconda esperienza. Abbiamo partecipato all'Ish di Francoforte ed è andata abbastanza bene. Certo, la fiera è qualcosa di molto diverso, ma penso che il digitale possa in qualche modo arricchirci quando si tornerà in presenza. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Sicuramente ci sarà una commistione tra evento in presenza e piattaforma online. Gli strumenti digitali possono aiutare ad approfondire alcuni aspetti o dare l'opportunità anche a chi non ha avuto modo di farlo presso lo stand di mettersi in contatto con l'azienda. Credo che in futuro torneremo a incontrarci fisicamente come abbiamo sempre fatto, magari focalizzandoci di più sulle cose importanti, e meno sugli aspetti di contorno.

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Una gamma con 11 modelli

Refrigerazione, ma sostenibile Stefano Fedeli

Davide Minarelli

marketing e sviluppo nuove tecnologie General Gas www.generalgas.it Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Tanta curiosità. Poi siamo sempre stati espositori di Mce, quindi abbiamo deciso di vedere un po' come si sarebbe svolta l'edizione digitale. Avete presentato novità? L'argomento principale delle nostre novità riguarda il tema della sostenibilità dedicata alla tecnica di refrigerazione e di aria condizionata. Le novità riguardano quindi in particolare i gas refrigeranti e si rivolgono ai produttori di aria condizionata, pompe di calore, ai costruttori e manutentori di impianti frigo di grosse dimensioni, ai costruttori di condensanti e dispositivi per il raffreddamento. Com'è andato il 2020 e cosa vi aspettate dal 2021? Il 2020 è andato abbastanza bene. Siamo riusciti a chiudere il 2020 in leggero incremento, nonostante il fermo della produzione durante il primo lockdown. Ci aspettavamo una contrazione a doppia cifra, invece a giugno c'è stata una ripresa notevole, che è proseguita in maniera più modesta anche nei mesi successivi. Quindi, alla fine non è andata male. Nel 2021 ci aspettiamo una crescita a due cifre del fatturato e dei volumi rispetto all'anno precedente. Certo, all'orizzonte non si vede ancora la riapertura di settori fondamentali per il nostro mercato, come il mondo HoReCa (Hotellerie-Restaurant-Cafè ndr) e quello dell'accoglienza, che assorbono buona parte di prodotto, e manca una certa proget-

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product manager Galletti www.galletti.com tualità del futuro da parte delle istituzioni. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Le versioni digitali delle fiere lasciano un po' il tempo che trovano, d'altronde anche l'occhio vuole la sua parte. Probabilmente la cosa migliore sarebbe dare seguito alle fiere in presenza, mantenendo aperta una piattaforma digitale per mantenere i contatti con le persone interessate.

Avete presentato delle novità? Novità che sono state inserite per la prima volta in catalogo a marzo 2021 e riguardano prevalentemente il mondo dei chiller e delle pompe di calore. Si tratta di una nuova serie di macchine refrigeranti VLE, che vanno dai 150 a 570 kW di potenza, della nuova serie di cassette idroniche Acqvaria con inverter e commutatore on/off e della nuova linea di controlli con schermo touch screen di neanche 3 pollici, che dà la possibilità di controllare i terminali idronici tramite dispositivi mobile e app. Quali sono i plus della gamma? VLE è la nuova gamma Galletti di chiller e pompe di calore monoblocco condensate ad aria per installazione ad esterno. Il primo vero plus è l'ampiezza di gamma che si compone di ben 11 modelli con potenze in raffrescamento, che vanno da 150 a 570 kW. Il secondo plus è l'utilizzo del refrigerante R454B di ultima generazione, in grado di garantire uno dei più bassi GWP del mercato, pari solamente a 466, che assicura il rispetto della normativa F-Gas, sino ai limiti più stringenti previsti per l’anno 2030 in merito alle emissioni di gas serra. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? L'opportunità di tornare a prendere contatti col mondo dopo un anno di lockdown, anche se in maniera virtuale. Nella speranza di potersi rivedere presto di persona con tutti i nostri clienti e operatori del settore. È la prima fiera digitale a cui partecipate? È la seconda. Avevamo partecipato a un'al-


Le fiere? Torneranno in presenza Stefano Doi

ufficio tecnico-commerciale Eurotec tra fiera nell'autunno dello scorso anno, con risultati non particolarmente positivi in termini di contatti. Abbiamo cercato comunque di continuare a far sentire la nostra presenza, organizzando diversi webinar. Qual è la tipologia di cliente a cui vi rivolgete? I target di riferimento per questo tipo di prodotto sono sicuramente i progettisti termotecnici, gli studi di progettazione e gli installatori. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? A livello di fatturato il 2020 è andato molto meno peggio di quanto ci aspettassimo a marzo dell'anno scorso. Abbiamo avuto un mese e mezzo di vuoto, dopodiché a inizio estate abbiamo avuto un buon andamento che si è mantenuto fino a settembre-ottobre, per poi avere un calo a fine anno. Il 2021 sembra invece partito in maniera positiva e ci aspettiamo una ripresa significativa. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Diverse da come eravamo abituati a viverle in passato. Il mondo ha preso coscienza che ci sono altre tipologie di comunicazione, forse meno impattanti dal punto di vista della relazione con i propri clienti, ma più economiche dal punto di vista del tempo e delle distanze. In futuro avranno senso in presenza solo le fiere più importanti, mentre gli eventi secondari perderanno interesse.

e Christian Weger sales director Eurotec www.eurotecsrl.it

Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Non abbiamo risentito tanto della crisi dovuta alla pandemia, perché non siamo stati obbligati a chiudere la produzione. Il 2020 non è andato come previsto ma siamo comunque soddisfatti, mentre guardando il 2021 siamo pieni di lavoro e sicuramente, se andiamo avanti così, possiamo stimare una crescita del fatturato del 10%, nonostante stiamo soffrendo un po' l’aumento dei prezzi delle materie prime. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Abbiamo sempre partecipato alla fiera Mce e anche quest’anno abbiamo pensato all’edizione digitale come a un’opportunità per incontrare i clienti e fare networking, specialmente in tempi di pandemia. La piattaforma digitale è una buona opportunità per presentare l’azienda e i nostri prodotti. Avete presentato novità? Due nuovi prodotti, che rappresentano delle novità sotto il profilo del risparmio energetico. Si tratta di recuperatori ad aria a controflussi e batterie di recupero ad alta efficienza. Il nostro cliente principale sono i produttori di unità di trattamento aria e refrigerazione. Quali sono i plus di questi recuperatori? La qualità del prodotto, la flessibilità, la velocità nella consegna e l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Avete adottato strategie particolari per affrontare la scarsità delle materie prime? Con i nostri fornitori abbiamo bloccato le quantità a noi necessarie, assicurandoci la merce e confermando il prezzo, nonostante sia più alto. In questo modo siamo coperti quasi fino alla fine dell'anno. La priorità è ricevere la merce per non dover fermare la produzione, senza risparmiare sul prezzo. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? La piattaforma digitale è una bella alternativa per restare in contatto, ma passata la pandemia le fiere torneranno in presenza. Siamo tutti stanchi di videoconferenze e vedere le persone solo sullo schermo del computer, niente sostituisce il contatto umano e parlare faccia a faccia con i clienti.

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Il trend rimane positivo

Climatizzazione ad alta efficienza

Alberto Bussotti

Francesco Ferrarini

area manager Hvac Project & Dealer Carel www.carel.it Com'è andato il 2020? Fortunatamente lavoriamo in settori che non si sono arrestati durante il lockdown, dall'ospedaliero al food retail. Il fatto di essere un'azienda internazionale ci ha permesso di operare su più mercati e di affrontare e superare gli ostacoli imposti dalla pandemia. Qual è il mercato che vi ha dato più soddisfazione dal punto di vista economico? La crescita c'è stata su tutti i mercati. Come ogni anno ci sono state fluttuazioni ma nulla di diverso rispetto alla situazione pre-covid. Che cosa vi aspettate dal 2021? Anche se è troppo presto per fare delle previsioni, manteniamo un atteggiamento ottimista considerando i trend positivi del 2020 e le conferme sul mercato in questi primi mesi, che riguardano tutti i nostri settori, dal trattamento aria alla refrigerazione. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Carel è una multinazionale specializzata nel mondo della refrigerazione e del condizionamento. Siamo un espositore storico di Mce, e abbiamo deciso di partecipare anche a questa edizione digitale in un periodo così delicato, con l'obiettivo di proporre soluzioni concrete per il miglioramento della qualità dell'aria all'interno degli edifici. Avete presentato novità? Le novità sono legate ai servizi oltre che ai prodotti. I nostri interlocutori sono molteplici: ci rivolgiamo ai costruttori nel mondo del condizionamento, ai progettisti, agli studi tecnici, consulenti e installatori, e al mercato

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sales manager Vrf Hisense Italia www.clima.hisenseitalia.it residenziale. Per Mce Digital abbiamo puntato soprattutto sulla brand awareness e su webinar dedicati a temi particolarmente cari all’azienda. In particolare, abbiamo organizzato tre eventi online, sia in italiano sia in inglese, dedicati ai sistemi di umidificazione e trattamento dell'aria, agli incentivi per l’Industria 4.0 legati a cliniche e Rsa, e alla regolazione e supervisione degli impianti. Come sono andati i webinar? L'affluenza è stata buona sia durante gli interventi in italiano che in inglese, organizzati appositamente per i visitatori che ogni anno seguono con calore e interesse l'evento: siamo soddisfatti della numerosità e della qualità delle figure che hanno partecipato ai nostri webinar. Come saranno le fiere una volta finita l'emergenza covid? I feedback di clienti e aziende dimostrano che il digitale ha facilitato gli scambi di informazioni e accorciato le distanze. Tuttavia, dal punto di vista delle fiere, il digitale non offre le stesse opportunità e per molti l'evento dal vivo resta ancora la scelta vincente. In futuro, sicuramente una manifestazione mista potrebbe essere la soluzione migliore, che potrà permettere anche a chi non può muoversi di partecipare.

Quali sono le vostre novità di prodotto? Quest'anno Hisense presenta numerose no­ vità. In ambito residen­ziale abbiamo introdotto una nuova gamma di climatizzatori caratterizzati da indici di effi­cienza energetica molto elevati in linea con le richieste del mercato. Poi, abbiamo presenta­to la tecnologia di filtrazione dell'aria Hi-Nano integrata nei nostri climatizzatori, recentemente certificata dall'ente terzo Texcell e che possiede un'elevata ef­fi cienza in termini percentuali nell'abbatti­mento del virus del covid nell'ambiente in cui è installato. Qual è il prodotto più importante? Parlare di prodotto più importante è ri­ duttivo. Parlerei, piuttosto, di una gamma completa di soluzioni. Hisense dispone di una gamma molto estesa di prodotti, dal residenziale ai sistemi Vrf fino alle pompe di calore aria-acqua. A fine anno, tra l'altro, andremo anche a inserire una nuova gamma di pompe di calore "intelligenti" a R32 per applicazioni residenziali. Qual è il vostro cliente principale? Hisense si rivolge alla filiera completa della climatizzazione. Per noi è importante avere una corretta visibilità verso l'utente finale, ma è anche essenziale essere in contatto con i distributori e i grossisti. Per determinate categorie di prodotto, come i sistemi Vrf e le pompe di calore aria-acqua, invece ci rivolgiamo prevalentemente a consulenti tecnici, uffici tecnici e studi di progettazione, nonché imprese installatrici. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021?


Nuove soluzioni per la rilevazione di gas refrigeranti Daniele De Vita

Per tutti il 2020 è stato un anno particolare, come ci testimoniano anche gli indici di valore registrati dalla nostra associazione di settore. Il mercato della climatizzazione ha subìto l'impatto del covid. Tuttavia, Hisense ha avuto comunque un anno positivo. L'azienda è sicuramente soddisfatta e il 2021 è partito con il passo giusto. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Hisense aderisce a Mce da diversi anni. Come azienda specializzata nel mercato della climatizzazione è doveroso essere presenti a fiere importanti come Mostra Convegno Expocomfort, che quest'anno si è tenuta in versione digitale. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Credo sarà difficile che le fiere rimangano esclusivamente in modalità online. Si tornerà alla presenza fisica, in modo che l'ospite possa interloquire direttamente con gli espositori e toccare con mano i prodotti esposti.

project and sales engineer GVZ Components www.gvzcomp.it Quali novità avete presentato e a quali clienti si rivolgono? Abbiamo un grande portfolio di prodotti, ma in questa occasione volevamo puntare sulla refrigerazione commerciale, lanciando nuove soluzioni per la rilevazione di gas refrigeranti in linea con le nuove normative. Il target sono tutti coloro che possono avere utilità nell'implementazione di rilevatori di gas all'interno di grossi macchinari per la refrigerazione. Com'è andato il 2020? È stato un anno particolare per tutti. GVZ è rimasta in linea con gli altri anni, senza registrare grossi problemi. Il mercato automotive è sceso molto, il mercato industriale ha avuto dei piccoli balzelli, mentre quello medicale ha avuto un salto in avanti. La nostra azienda è presente in molti mercati quindi, alla fine, i conti si sono pareggiati. E il 2021 come si prospetta? Migliore e speriamo che ci sia un rimbalzo, grazie anche al recupero di vecchi progetti rimasti indietro. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? È una fiera che rispecchia i prodotti che abbiamo in portfolio ed era interessante avere una panoramica degli eventuali concorrenti, oltre che esplorare nuove opportunità lavorative. Abbiamo anche lanciato dei nuovi prodotti e abbiamo deciso di partecipare a Mce anche per vedere che tipo di riscontro

avrebbero avuto. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Spero che si ritorni alle fiere in presenza, e che rimangano online solo webinar e alcuni meeting. La fiera online è molto dispersiva e non si ha la possibilità di vedere e valutare con uno sguardo cosa propone un espositore.

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Un assist agli installatori di impianti Monica Pattarini marketing Eurotis www.eurotis.it

Quali prodotti avete presentato? Il nostro target di riferimento è il mercato Its, quindi i nostri “clienti finali” sono gli installatori. Il nostro modello di business è basato sulla distribuzione operata dai rivenditori, i quali offrono in modo capillare i nostri sistemi a chi realizza impianti gas, solari-termici e idrotermosanitari. Negli ultimi anni Eurotis ha avuto come obiettivo quello di evolvere, passando da azienda di allacciamenti a fornitore di sistemi impiantistici. A Mce presentiamo una serie di novità, tra cui un nuovo tubo per il solare termico, l'unico con raccordi a pressare già preinstallati. Un sistema pronto per il montaggio per rendere ancora più agevole il lavoro dell'installatore. Un'altra novità importante riguarda l'ampliamento del sistema a cartellare Eurotis con il quale siamo ampiamente conosciuti sul mercato. In passato il sistema era progettato e sviluppato per tubi dal DN 10 al DN 25, oggi arriviamo fino alle grandi tubazioni con DN50. Questo consente di poter realizzare un intero impianto con le tubazioni Eurotis, dai grandi ai piccoli diametri. All'interno di questa gamma ci sono poi due prodotti brevettati dall'azienda: l'XL AdaptorPress, primo ed unico strumento di flangiatura semi-automatica per grandi diametri compatibile con le principali macchine pressatrici standard, e una serie di adattatori che permettono di ridurre il diametro dei collegamenti in maniera facile e veloce, diminuendo drasticamente il numero

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dei raccordi dell’impianto. L'ultima novità a catalogo sono le valvole e i rubinetti a sfera. Com'è andato il 2020 e che cosa vi aspettate dal 2021? Il 2020 è stato un anno complicato per tutti. Eurotis ha tenuto il passo e, nonostante tutto, è stato un anno positivo. Per il 2021 ci aspettiamo di proseguire e migliorarci ulteriormente; nel primo trimestre abbiamo registrato un importante crescita di fatturato in tutti segmenti di prodotto e di mercato. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Eurotis ha sempre partecipato a Mostra Convegno Expocomfort nelle passate edizioni e siamo già prenotati per il 2022. Abbiamo voluto cogliere l'opportunità della fiera digitale come una sfida. È la prima fiera digitale a cui partecipiamo ed eravamo curiosi di approcciare questa nuova esperienza. Eurotis guarda sempre con maggior interesse il mondo digitale, tanto che nel 2020 abbiamo sviluppato servizi e prodotti in questa direzione, come ad esempio i modelli digitali di progettazione Bim. Come saranno le fiere una volta finita l'emergenza covid? Le fiere integreranno evento in presenza e piattaforma digitale. Speriamo di tornare presto alla normalità, anche perché in un settore come il nostro, si ha la necessità di “toccare con mano” i prodotti. I nostri stand offrono dimostrazioni pratiche e gli installatori possono così approfondire al meglio le nostre soluzioni. La presenza per noi è fondamentale perché garantisce la continuità di relazione tra le persone.

Gli impianti sono su misura Daniela Rubbo marketing CERV www.cerv.it

Com'è andato il 2020 e che cosa vi aspettate dal 2021? Essendo esportatori, il covid ha frenato notevolmente la possibilità di poter interagire in presenza con i clienti. Il 2020 ha dunque sofferto la situazione legata all'emergenza pandemica. Tuttavia, abbiamo trasformato questa situazione in una opportunità di accelerare alcuni processi di digitalizzazione interna, favorendo l’utilizzo aziendale di piattaforme informatiche, creando un ambiente di meeting virtuale con clienti e collaboratori e potenziando le logiche di lavoro collaborativo. Per il 2021 mi aspetto una ripresa e una nuova propensione all'investimento sui propri apparati produttivi da parte delle aziende italiane. Sicuramente nel 2021 si sbloccheranno molti progetti e l'anno andrà in maniera molto più positiva. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Eravamo iscritti all'edizione 2020, posticipata prima a giugno e poi rimandata al 2022. Quando si è presentata l'opportunità di partecipare all'edizione digitale, abbiamo pensato che fosse un'occasione interessante per fare networking con le imprese con cui siamo in contatto e promuovere il nostro marchio verso chi non ci conosce. CERV si occupa di produzione di macchine speciali per la saldatura e l'assemblaggio di serbatoi. Ci rivolgiamo prevalentemente ai produttori di scaldabagni e recipienti che devono migliorare l'efficienza del proprio apparato produttivo. Avete presentato novità di prodotto?


Comunicare anche da remoto Maria Grazia Marcato

responsabile commerciale Sintesi Factory www.sintesifactory.it Siamo dei produttori di impianti customizzati, quindi lavoriamo di volta in volta in base alle esigenze dei nostri clienti, offrendo un servizio chiavi in mano. Dopo aver raccolto le specifiche tecniche da parte del produttore che deve realizzare il serbatoio, costruiamo l'intero processo partendo dalla lamiera fino ad arrivare al prodotto finito. La nostra forza è quella di lavorare in ottica modulare e scalabile. Quindi, secondo il budget riusciamo a targetizzare la linea di produzione in modo che sia in grado di crescere con i volumi di vendita del cliente. Come saranno le fiere una volta finita l'emergenza covid? L'edizione digitale non sostituirà del tutto la fiera in presenza. Lo scambio personale è fondamentale e conoscere di persona gli espositori è anche il punto di forza delle fiere. Sicuramente però agli eventi in presenza verranno affiancate piattaforme digitali che permetteranno di ampliare anche i tempi a disposizione e focalizzarsi più sulla condivisione di contenuti.

Perché ha deciso di visitare Mce formato digitale e che cosa cerca in fiera? Sintesi Factory è un'agenzia di comunicazione. Abbiamo da molti anni vari clienti nel settore idrotermosanitario e dell'indotto che ruota attorno a Mce. Quest'anno nessuno dei nostri clienti partecipa alla fiera virtuale, ma abbiamo deciso di partecipare comunque all'edizione digitale della manifestazione per capire come funzionava la piattaforma, creare nuovi contatti e mantenere le relazioni con aziende che conosciamo e con cui abbiamo lavorato in passato. Personalmente non credo molto nelle fiere virtuali ma sono stata spinta dalla curiosità. Mi interessa anche capire dagli espositori quali risultati stanno ottenendo, anche in termini di contatto. I vostri clienti storici non hanno partecipato a Mce Digital? Non lo hanno ritenuto strategico. Non potendo partecipare a una fiera fisica hanno deciso di non aderire a quella virtuale, concentrandosi su altre attività. Che idea si è fatta della fiera? Al di là dei webinar e degli incontri online, resta comunque un'occasione di contatto. Rimane da capire la validità dei contatti commerciali che gli espositori stanno stringendo durante l'evento. Non so se siano paragonabili a quelli raccolti in presenza. C'è qualcosa che le piace della fiera dig tale e che manterrebbe anche quando si tornerà in presenza? Sicuramente la possibilità di ampliare i contatti, anche con aziende dislocate in luoghi più lontani, senza la necessità di doversi spo-

stare fisicamente, con un risparmio di tempo e denaro. Per quanto mi riguarda credo che il contatto personale non potrà essere sostituito esclusivamente dal digitale, tuttavia, anche quando sarà risolto il problema sanitario, penso che lo strumento digitale possa essere mantenuto per agevolare le relazioni. Con l'emergenza covid che cosa è cambiato nel vostro lavoro, sia in termini di organizzazione che nelle richieste dei clienti? Non molto, nel senso che abbiamo sempre lavorato anche da remoto e abbiamo mantenuto l'attività e i contatti con i clienti, anche durante il lockdown. I clienti hanno richiesto una maggiore vicinanza alle loro esigenze, necessità a cui abbiamo sempre risposto, anche in maniera propositiva, per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi. Insieme ai nostri clienti abbiamo trovato il modo di superare la distanza fisica ed eventuali nodi operativi. Paradossalmente si è creata un'alleanza e una vicinanza particolare, pur non potendo incontrarsi di persona. Com'è andato il 2020 e che cosa prevedete per il 2021? Il 2020 è andato meglio dell'anno precedente, registrando una crescita a quasi due cifre, forse proprio grazie a questa spinta all'innovazione e all'utilizzo degli strumenti digitali, che ci hanno permesso di farci conoscere di più ed essere più vicini ai nostri clienti. Per il 2021 vedo un trend di sviluppo positivo, che andrà a rafforzare la vicinanza con i clienti e aprirà sicuramente le porte a nuovi progetti. Certo, manca ancora un orizzonte temporale definito e questo causa ancora incertezza, ma c'è comunque ottimismo e volontà di andare avanti.

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Riscaldamento in ripresa

Valvole di sicurezza e servizi

Luca Cestaro

Luca Ritmonio

ufficio marketing Cestaro Fonderie www.nahe-cf.it Avete presentato delle novità? Sì, una gamma di prodotti, cosa inusuale per noi, perché essendo una fonderia di solito lavoriamo su disegno del cliente, a cui forniamo prodotti semifiniti che poi sono assemblati dal cliente finale. Non produciamo per il consumatore privato, ma per le aziende. In particolare, questa nuova gamma di soluzioni si rivolge prevalentemente alle aziende produttrici di caldaie a condensazione. Già adesso Cestaro Fonderie è produttrice di fusioni di alluminio per i suoi clienti; con questa nuova gamma vogliamo sviluppare nuove relazioni commerciali con i produttori di caldaie a condensazione perché crediamo molto nelle potenzialità del settore riscaldamento. Grazie alle nuove normative e alle sempre più stringenti richieste di efficienza energetica, riteniamo che il settore delle caldaie a condensazione avrà un aumento nei prossimi anni. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 poteva andare meglio, ma anche peggio, quindi restiamo positivi. Per il 2021 le previsioni sono migliori e siamo fiduciosi. C'è una ripresa in alcuni settori, come quello del riscaldamento, e i volumi stanno aumentando in modo significativo. Speriamo che con la campagna vaccinale la situazione si sblocchi ulteriormente e si possa tornare a viaggiare e far visita ai clienti. Insomma, abbiamo tenuto bene nel 2020 e siamo certi che il 2021 sarà un anno migliore. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital?

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amministratore delegato Ritmonio www.ritmonio.it Partecipiamo da anni a Mce. Siamo specializzati nella tecnologia del riscaldamento e della refrigerazione e, essendo una fonderia, possiamo rifornire diversi partner del settore. Ci teniamo a questo evento e partecipiamo sempre volentieri. Eravamo presenti nel 2018 e dovevamo partecipare all'edizione 2020, rimandata a causa del covid. Abbiamo già confermato la presenza all'edizione 2022 e quest'anno abbiamo deciso di provare anche l'edizione digitale. Siamo soddisfatti. Come saranno le fiere una volta terminata l'emergenza covid? Personalmente preferisco gli eventi live, perché credo nel contatto umano. Tuttavia, gli strumenti digitali sono utili per raggiungere più persone e avere una panoramica migliore sui partecipanti alla fiera. La soluzione migliore, quindi,

A quale tipologia di cliente vi rivolgete? La divisione Ritmonio Factory si rivolge alle aziende produttrici di svariati settori, dalle unità per il raffrescamento ai sistemi di riscaldamento, fino all'automotive e altri. Avete presentato novità? Con la divisione Ritmonio Factory, specializzata nella produzione di valvole di sicurezza e in componentistica industriale, più che proporre novità di prodotto abbiamo presentato i nostri servizi alla progettazione. Le novità non mancheranno. A breve introdurremo sul mercato un prodotto brevettato: si tratta di una valvola di sicurezza per scaldaacqua elettrici, che garantirà maggiore integrità dei componenti durante la fase di installazione. E per i servizi? Ritmonio Factory ha due tipi diversi di pro­ duzione. Quella dedicata alle valvole di sicu­ rezza per scaldabagni elettrici, di cui siamo tra i primi produttori al mondo per numero di pezzi all'anno e con cui forniamo le principali aziende produttrici internazionali. Lavoriamo poi ottone, rame, acciaio inox e alluminio per vari settori, dal riscaldamento alla refrigerazione, dai componenti per macchine da caffè all'idro­sanitario, all'automotive e a molti altri. In questo caso offriamo un servi­ zio di co-progettazione, customizzazione ad hoc e prototipazione rapida, lavorando con i nostri clienti per trovare la soluzione più consona alle loro necessità. Per noi si tratta di un prodotto finito, per i nostri clienti di un semilavorato. C'è un settore che prevale sugli altri in termini di business?


Dal gas alle rinnovabili Luca Gualandrini

Npd engineer Rinnai Italia

e Elisa Pompeo

Le valvole di sicurezza per gli scaldabagni restano il core business della Divisione Factory di Ritmonio. Importante anche la crescita del settore del trattamento dell'aria, sia come riscaldamento che come raffrescamento. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è stato un anno tutto sommato positivo. Rispetto al 2019 abbiamo chiuso con +2,5%, quindi possiamo ritenerci soddisfatti. Nella parte finale del 2020 c'è stato un incremento notevole degli ordinativi e questo trend è andato a confermarsi anche in questi primi mesi del 2021, con una crescita a doppia cifra. Siamo molto contenti e speriamo che questo trend prosegua anche nei prossimi mesi. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Sono tantissimi anni che partecipiamo a Mostra Convegno Expocomfort. Anche quest'anno non volevamo mancare l'appuntamento con il nostro pubblico, quindi abbiamo deciso di aderire all'edizione digitale. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Sicuramente per un po' di tempo non credo si possa tornare alle fiere in presenza, almeno non nelle modalità a cui eravamo abituati. Il format digitale proseguirà ancora in futuro. Anzi, meno male che oggi ci sono queste tecnologie a supportare il lavoro, in quanto premettono comunque di stare vicino a clienti o potenziali clienti, che magari risiedono dall'altra parte del mondo.

presales manager Rinnai Italia www.rinnai.it Quali sono le vostre proposte più interessanti? Nell'ottica di un continuo miglioramento dei prodotti attraverso nuove strumentazioni e tecnologie, dal punto di vista tecnico Rinnai ha deciso di aprirsi alle tecnologie ibride. Storicamente l'azienda è sempre stata legata al mondo del gas, ma da quest'anno abbiamo implementato la gamma di prodotti con nuove soluzioni che utilizzano fonti di energia rinnovabile, per massimizzare i vantaggi nei confronti dell'ambiente e il beneficio degli utenti in termini di riduzione dei consumi e di comfort. Da quest'anno abbiamo anche inserito il servizio di sconto in fattura. Come funziona? La piattaforma online studiata da Rinnai supporta l'installatore e il rivenditore in tutto l'iter burocratico, dalla raccolta dei documenti alla parte di cessione del credito. Una volta raccolti i documenti e inseriti nella piattaforma, l'installatore può dimenticarsi della pratica e riscuotere la parte che gli spetta direttamente da Rinnai. In questo modo cerchiamo di facilitare la vita dell'installatore, senza che debba perdere troppo tempo per la gestione delle pratiche e del credito d'imposta. Dato che non tutti gli installatori hanno una capienza fiscale tale da permettersi di applicare lo sconto in fattura per tutti gli interventi realizzati, Rinnai si offre di acquistare il credito d'imposta all'installatore, che emetterà al cliente finale una fattura già scontata del bonus e a Rinnai una

fattura compensativa dello sconto applicato. Questo servizio è già disponibile? Sì, il servizio è già operativo e la piattaforma è pronta. Stiamo promuovendo questa iniziativa su tutti i canali disponibili, anche per mezzo di webinar. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è stato un anno surreale, per certi versi drammatico, ma Rinnai ha subìto gli effetti della crisi in maniera marginale. Non possiamo lamentarci dei risultati economici raggiunti e la speranza è che questo periodo denso di difficoltà non debba prolungarsi ancora a lungo. Il 2021 ci vede comunque ancora in crescita, per cui siamo soddisfatti. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Mi auguro di tornare alle fiere in presenza. La versione digitale ha i suoi vantaggi, ma il lato umano è indispensabile anche sul lavoro, anche se si tratta di temi tecnici. Probabilmente si andrà verso una modalità mista per trarre vantaggio da entrambi gli strumenti. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Nonostante la fiera non si svolga in presenza, Rinnai ha voluto cogliere l'occasione di rimanere in contatto con i propri clienti e collaboratori, raccontare le novità e i prodotti inseriti a catalogo, e sondare i trend di mercato in una cornice prestigiosa e riconosciuta come Mce. Certo, manca il contatto umano, ma siamo consapevoli che questi nuovi strumenti digitali possano rappresentare, anche in futuro, un valido supporto a chi ha difficoltà a raggiungere la fiera a Milano.

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Superbonus a colpi di clic

Crescita a doppia cifra

Michel Marchetti Nori

Federico Spita

sales team manager unit edilizia Namirial www.edilizianamirial.it

Nuovi software per i bonus fiscali? Namirial è un'azienda specializzata nello sviluppo di software con tecnologia Bim per i professionisti del mondo dell'edilizia. La novità principale riguarda alcuni aggiornamenti in ottica di superbonus, in particolare una serie di software che permettono di gestire interamente le pratiche del superecobonus 110%. Come Termo, programma che comprende sia la possibilità di eseguire le verifiche di legge per l’ottenimento dei permessi a quelle più specifiche per l’accesso alle detrazioni, fino ai calcoli pre e post operam. Termo comunica con un altro programma, che si chiama Regolo, per la generazione automatica del computo metrico degli interventi relativi al superbonus 110% e agli altri bonus fiscali. Abbiamo, poi, un altro programma per il calcolo dei compensi tecnici, software per l'antincendio, la sicurezza, l'acustica. Insomma, ruotiamo a 360 gradi intorno al tema dell'edilizia. A che tipologia di clienti si rivolgono i vostri software? Ci rivolgiamo a tutti i professionisti dell'edilizia, dagli studi di progettazione a ingegneri, architetti, geometri, imprese edili ed enti pubblici. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Nonostante la pandemia e le difficoltà iniziali durante il periodo del lockdown, il 2020 è andato in crescendo, grazie ai vari aggiornamenti sulla sicurezza in cantiere e l'introduzione del superbonus 110%. Abbia-

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marketing manager Umbra Pompe www.umbrapompe.it mo chiuso sulla stessa lunghezza d'onda del 2019 e anche nel 2021 stiamo mantenendo un trend positivo. Non ci possiamo assolutamente lamentare. Namirial è sempre pronta a rispondere alle esigenze dei clienti e a recepire tutti gli aggiornamenti di normativa, quindi l'azienda è in continuo miglioramento e crescita. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Abbiamo sempre partecipato a Mce. Quest'anno, con la pandemia in corso, abbiamo deciso di partecipare a questa versione digitale per continuare a mettere in evidenza la nostra azienda con i suoi prodotti e le sue novità. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? È difficile fare previsioni. Speriamo di poter tornare il prima possibile a una certa tranquillità, vedremo anche come andrà la campagna vaccinale dopo l'estate. Siamo fiduciosi di poter tornare nuovamente alla normalità e quindi a un buon futuro per tutti i professionisti

Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Sta andando benissimo. Onestamente il processo di crescita è iniziato quattro anni fa. Negli ultimi tre anni abbiamo registrato un incremento del fatturato del 20-25% e anche quest'anno l'andamento è stabile. Il covid ha influito negativamente solo perché ci ha obbligati a restare chiusi per un mese, ma non abbiamo avuto alcun problema né a livello di calo produttivo né di ordinativi. L'unico problema che stiamo fronteggiando attualmente è la difficoltà di reperimento delle materie prime, che sta rallentando un po' i programmi. A che cosa è dovuta questa svolta dell'azienda negli ultimi quattro anni? Un insieme di varie cause. Innanzitutto, cominciamo a raccogliere i frutti di anni e anni di lavoro in tutto il mondo. Poi giocano a nostro vantaggio la qualità del prodotto, completamente made in Italy, l'assistenza, la flessibilità, il rapporto diretto con i clienti, tutte caratteristiche che magari le grandi aziende multinazionali scarseggiano a offrire. Nel mercato domestico ci stiamo facendo valere. Quali sono le vostre novità? L'azienda, specializzata nella produzione di elettropompe sommerse dal 1984, presenta diverse novità. La prima riguarda una elettropompa da 3 pollici ad alta velocità, che volevamo esporre già l'anno scorso. La seconda una elettropompa sommergibile multistadio con elettronica integrata da 4 pollici, di cui siamo tra i primi produttori in Europa.


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A quale tipologia di cliente vi rivolgete con questi prodotti? Prevalentemente agli importatori. Il 90% del nostro fatturato riguarda l'estero, il restante 10% il mercato italiano, che si divide a metà tra settore industriale e rivenditori locali di ferramenta ed elettromeccanica. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? In un momento difficile come questo, la tecnologia ci aiuta a sentirci meno distanti. Mce Digital è stata un modo interessante per far sentire i nostri clienti più vicini e allo stesso tempo un modo più rapido per cercare nuovi contatti e ampliare i nostri orizzonti commerciali. Abbiamo inoltre approfittato della visibilità per presentare i nostri nuovi prodotti, anche se fondamentale sarà la fiera del prossimo anno. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Ci vorrà ancora tempo per tornare alla normalità e non sarà semplice. Molte cose a cui eravamo abituati non lo saranno più, anche per le fiere. Almeno all'inizio.

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Start-up nella catena del freddo

Software sotto la lente

Maurizio Varesi

Simona Piva

sales and marketing director Turboalgor www.turboalgor.it Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Avremmo dovuto partecipare all'edizione 2020, che è poi saltata a causa del covid. Abbiamo quindi deciso di provare questa soluzione digitale per cercare nuovi contatti e opportunità di business. Avete presentato novità? Abbiamo presentato una soluzione altamente innovativa nel mondo della refrigerazione, che garantisce un efficientamento energetico ed incremento della potenza frigorifera in tutti gli impianti che utilizzano refrigeranti Hfc a base freon, da 20 kW a 300 kW di potenza elettrica assorbita. A che tipologia di cliente vi rivolgete con questo prodotto? A tutti i clienti della catena del freddo nei diversi segmenti di mercato, dalla logistica refrigerata al food, dalla Gdo al chimico e farmaceutico e ovviamente agli impiantisti frigo. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Turboalgor è una start-up innovativa, spin off del Gruppo Angelantoni Industrie. Abbiamo avviato l'attività a gennaio 2020, poco dopo è iniziata l'emergenza sanitaria, per cui il 2020 è stato un anno davvero difficile. Nonostante questo, siamo riusciti ad effettuare alcune installazioni, che stanno funzionando regolarmente, ma ovviamente ci aspettiamo di più dal 2021. Tuttavia, molti nostri clienti lavorano nel settore Horeca, al momento in sofferenza e in attesa della ripartenza post pandemia. Nonostante la tendenza generale

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responsabile marketing Edilclima www.edilclima.it a rimandare gli investimenti a un momento di maggiore stabilità, abbiamo già riscontrato un forte interesse da parte del mercato nei confronti della nostra tecnologia. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Mi auguro di tornare al più presto in presenza. L'incontro face to face è importante per mostrare del vivo i nostri macchinari e per creare un rapporto di fiducia con i potenziali clienti.

Software per la progettazione energetica e impiantistica. A che cosa servono? La risposta a questa domanda risiede nella mission di Edilclima che consiste nell’essere il punto di riferimento dei progettisti dell’edilizia, di contribuire alla loro crescita professionale attraverso un approccio che coniuga innovazione, concretezza e sostenibilità. Con particolare riferimento alle novità presentate a Mce Live+ Digital, punto l’attenzione su un software rivolto a un mercato di nicchia e che consente di determinare l’invarianza idraulica e idrologica: mi sto riferendo a EC737 conforme al regolamento regionale Lombardia, numero 8 del 19 aprile 2019 e alla direttiva della Regione Emilia Romagna, ma utilizzabile anche in tutte le altre regioni d’Italia grazie agli algoritmi in esso implementati. Infine, Mce è stata una vetrina importante per la suite di software dedicati alla progettazione impiantistica EC711 Impianti termici apparecchi e tubazioni con i rispettivi moduli EC717 Pannelli radianti a pavimento e soffitto ed EC718 Radiatori e ventilconvettori. Avete presentato anche altri software? Sì, abbiamo presentato anche il software EC778 Incentivi fiscali che consente di redigere le pratiche per la richiesta di detrazioni fiscali relative a ecobonus, bonus facciate e superbonus 110%. Tale modulo è addizionale e integrato in EC700 Calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici, conforme alle UNI/TS 11300. La versione 10 di EC700 ha di recente introdotto la possibilità di esportare dal modello energetico


i dati necessari ai fini del computo metrico da eseguirsi con un software specialistico, diverso da EC700 e più in generale da quelli realizzati da Edilclima. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? I nostri clienti sono rappresentati da ingegneri, geometri, periti industriali, architetti e più in generale dai professionisti che operano nel settore della moderna progettazione integrata. In occasione di MCE abbiamo presentato i software e le novità in target con l’evento, ma la gamma di prodotti Edilclima è molto più ampia e grazie allo shop online raggiungiamo l’intero mercato italiano. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è stato un anno che non dimenticheremo a causa degli effetti della pandemia. Edilclima è riuscita a convertire in tempi rapidissimi, quasi immediati, il lavoro in presenza in smart-working, e ciò le ha consentito di restare operativa. Durante tutto il 2020 abbiamo lavorato intensamente e la capacità di adattarci al cambiamento, unita anche al traino rappresentato dalla domanda generata dal superbonus, ci ha permesso di ottenere risultati superiori alle aspettative. Anche il primo trimestre 2021 ha portato ottimi risultati. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Credo che non si ritornerà allo scenario pre-pandemia. Immagino un futuro dove la componente digitale si intreccerà in maniera indissolubile con quella fisica, amplificando i benefici che gli eventi “phygital” potranno generare sul mercato. La pandemia ha accelerato l’adozione degli strumenti digitali e Edilclima, che da diversi anni utilizza una piattaforma per lo svolgimento di corsi di formazione online, ha potenziato la propria offerta. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? La nostra vocazione digitale ci ha condotti naturalmente verso la partecipazione a MCE Live+Digital. Tale evento ha rappresento una sfida che siamo stati felici di cogliere per presentare le nostre soluzioni software, incontrare “virtualmente” i nostri clienti e per generare nuove relazioni commerciali.

Consulenza per chi usa il Bim Diego D'Onofrio

account manager business unit BIM One Team www.oneteam.it Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? La voglia di rimettersi in gioco e sperimentare nuovi strumenti. Abbiamo sperimentato lo scorso anno le opportunità offerte dal digitale per un nostro evento ed è stata una bella esperienza. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? La pandemia può rappresentare l'occasione per ripensare le fiere, settore che stava già attraversando un momento di crisi. Credo che torneranno a essere prettamente in presenza, ma sarebbe interessante creare nuovi servizi digitali per l'utente in modo da offrire un valore aggiunto al visitatore. Avete presentato delle novità? Siamo una società di consulenza, quindi offriamo soprattutto servizi a supporto della progettazione. In fiera abbiamo presentato in particolar modo il nostro metodo per l'introduzione del Bim all'interno dei processi. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? In linea generale a tutti gli operatori della filiera building & construction, quindi studi di progettazione, ingegneria, imprese di costruzioni, stazioni appaltanti, liberi professionisti e aziende produttrici. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Tutti i nostri servizi e soluzioni sono improntati a supportare il lavoro in condivisione a distanza, in più noi stessi abbiamo un modello interno che prevedeva l'erogazione di alcuni servizi di assistenza e formazione da

remoto. Siamo riusciti a trasformare tutti i corsi di formazione programmati in aula in corsi in remoto, integrando piccoli momenti di tutoring per i partecipanti. Questi vantaggi hanno permesso di affrontare al meglio il 2020 e chiudere l'anno molto bene. Il 2021 è cominciato bene: siamo in linea con i risultati attesi e ci aspettiamo un miglioramento nei prossimi mesi.

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L'importanza della sicurezza Alessio Dellanoce

general manager Europa per il settore elettromestici, Hvac UL www.ul.com Di cosa si occupa UL? UL è una multinazionale nel settore delle certificazioni, presente sui mercati mondiali da più di 125 anni. Il nostro marchio è fra i più riconosciuti a livello globale come sinonimo di sicurezza e qualità. Tramite i test, le certificazioni e i training specializzati, UL aiuta le aziende a portare sul mercato prodotti sicuri, a espandere la loro commercializzazione, accelerare l’innovazione e a rendere i brand di tutto il mondo meritevoli della fiducia dei consumatori. Nell’ambito del settore Heating, Ventilation, Air Conditioning and Refrigeration (Hvac/r) UL offre servizi di test e certificazioni di sicurezza, di performance ed energy efficiency, di training specializzati, così come soluzioni per l’accesso al mercato globale, servizi relativi alla connettività e alla cybersecurity, test e servizi relativi ai refrigeranti infiammabili e infine servizi legati alla Pressure equipment directive o Ped. Quali nuovi servizi proponete? L’evento Mce Digital è stato l’occasione per presentare nuovi servizi e in generale le novità del settore test e certificazioni alle aziende dei segmenti Hvac/r e Water. Abbiamo presentato diversi nuovi servizi, in particolare nel settore della refrigerazione. Il primo riguarda l'uso di refrigeranti con un basso potenziale di riscaldamento globale (Gwp), è rivolto ai costruttori e permette di testare eventuali perdite di gas infiammabili in fase di progettazione. Forniamo diversi servizi anche ai produttori dell'industria

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dell'acqua, servizi di test, ispezione e certificazione. Inoltre, in qualità di esperto di conformità globale, UL è in grado di agevolare l'accesso ai mercati europei, nordamericani e asiatici con soluzioni integrate per sicurezza, efficienza energetica, Emc e approvazioni wireless. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? UL offre i propri servizi a tantissimi settori. Durante la fiera Mce ci siamo rivolti in particolare ai costruttori di prodotti e sistemi Hvac. Il settore è sempre ricco di elementi di innovazione, quindi anche i servizi a supporto delle aziende sono in costante evoluzione. Essere affiancati da un partner come UL che aiuta a capire i rischi di queste innovazioni e mitigarli è molto importante. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è stato un anno complicato un po' per tutti. UL è un'azienda molto solida e siamo riusciti a riorganizzarci e modificare il nostro modus operandi, in modo da mantenere attivi tutti nostri servizi. Siamo molto soddisfatti e siamo fiduciosi anche per i prossimi anni, perché pensiamo che la qualità e la serietà paghino soprattutto nei momenti di crisi. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? In particolare per noi è importante mantenere il più possibile vivo un dialogo con tutti gli stakeholders del settore, cogliere i nuovi trend e le opportunità del settore e infine identificare nuovi potenziali bisogni dell'industria in ambito di test e certificazioni. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? È indubbio che la pandemia abbia cambiato il modo di lavorare. Anche se la fiera digitale ha diversi vantaggi, credo che l'evento in presenza sia insostituibile. Un mix tra le due modalità potrebbe essere la chiave vincente.

Le novità? Rimandate Maurizio Porsella

area manager Simaco Elettromeccanica www.simacosrl.it Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? La situazione pandemica ci ha convinto ad adattarci al nuovo format e disporre degli strumenti disponibili al momento. Avete presentato novità? Abbiamo deciso di rimandare all'anno prossimo la presentazione di nuovi prodotti. Qual è il vostro core business? Le elettropompe per la movimentazione di fluidi, principalmente nel settore industriale. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? Principalmente ai produttori di macchine nel campo dei chiller, dei termoregolatori e scambiatori di calore. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Considerando le condizioni di mercato, il 2020 è andato bene. Da settembre dello scorso anno abbiamo registrato un incremento che sta proseguendo anche nel 2021. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Speriamo di tornare alle fiere tradizionali in presenza, perché le relazioni umane sono importanti.


AL LAVORO CON YOUBUILD Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori... YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica anche informazioni utili, pratiche, aggiornate. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.

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Architetti ostaggio DI CONCORSOPOLI L’Europa vuole un nuovo Bauhaus. Ma in Italia il lavoro dei progettisti inciampa nel processo di selezione, che spesso esclude dai cantieri proprio il vincitore di Federico Della Puppa

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rsula Von Der Leyen, la presidente dell’Unione Europea, ha lanciato nei mesi scorsi la fase di ideazione del progetto New European Bauhaus. Lo scopo è ripensare e riprogrammare il nostro modo di vivere dopo la pandemia, individuando le modalità innovative per vivere in modo sostenibile. Promuovendo, quindi, un nuovo green deal europeo e dando all’Europa un ruolo anticipatore a livello mondiale nei nuovi modelli di sviluppo che devono puntare sull’innovazione e sull’intelligenza data dall’uso del digitale, sulla sostenibilità intesa come riequilibrio dei modelli di sviluppo di fronte ai cambiamenti climatici e sull’inclusione sociale, come scelta politica che traguarda il futuro, nella quale devono essere le persone e non le cose al centro dei processi. Dal punto di vista urbanistico si tratta di cambiare completamente prospettiva, passando dalla «logica del retino» di piani urbanistici redatti secondo schemi novecenteschi di distribuzione spaziale delle funzioni nella città e nel territorio, passando dal «che cosa» al «chi». In sostanza non che cosa si costruisce, ma per chi si costruisce. Non a che cosa servono le aree, ma a chi e con quali scopi. E il traguardo dev’essere quello dell’inclusività, ovvero della città osmotica, dei quartieri accessibili, degli edifici non solo intelligenti e sostenibili, ma in grado di generare benessere in chi li abita, migliorando la qualità della vita.

«l’architettura gioca un ruolo determinante», perché «non c’è futuro senza architettura» e, soprattutto, perché «l’architettura può contribuire a un futuro più sostenibile, accessibile e centrato sulle persone». L’architettura può, dunque, anche se forse dovrebbe, nel senso che la frase di Von Der Leyen suonerebbe meglio se avesse il verbo deve al posto del può. Perché l’architettura deve, e sottolineo deve, contribuire. Se releghiamo l’architettura al può, lasciamo un’area di indeterminatezza, perché il potere è cosa ben diversa dal dovere. E l’uso di dovere al posto di potere vale non solo per l’architettura, ma anche per il nostro modo di vivere nel dopo pandemia. Un conto è se possiamo vivere meglio, un altro conto è se dobbiamo farlo. L’imperativo categorico del dovere è una molla che deve spingerci a porci alcune domande rispetto non solo a cosa si progetta, ma come lo si fa e soprattutto per chi. Il nuovo Bauhaus europeo vuole spingere il sistema della progettazione verso un nuovo modo di pensare, che coinvolge una categoria di pensiero che, in architettura, è sempre una spada di Damocle, ovvero bello e bellezza. In realtà Von Der Leyen non parla, a ragione, di bellezza, ma di «impronta estetica distintiva, che faccia convergere stile e sostenibilità», evidenziando come il Green Deal europeo, nel quale il nuovo Bauhaus si inserisce, rappresenti anche e soprattutto un nuovo progetto culturale per l’Europa.

QUALE RUOLO Il tema della qualità è al centro della proposta di nuovo Bauhaus europeo nel quale, secondo Von Der Leyen,

I PROFESSIONISTI Così come ogni movimento ha la propria estetica e il proprio stile, il Green Deal europeo si deve basare su una

CONCORSI DI IDEE E DI PROGETTAZIONE – NUMERO E IMPORTO BANDI - IMPORTI IN EURO

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PROFESSIONE

convergenza di stile e sostenibilità. Ma per far questo, in Italia, abbiamo bisogno non solo di bravi architetti, cosa che già abbiamo. E non basta promuovere sistemi di supporto alla progettazione di qualità, perché anche quelli li abbiamo. Quello che manca è una attenzione alla qualità da parte di chi deve scegliere e decidere, ovvero di chi di fronte alle grandi sfide della rigenerazione urbana si pone come promotore e gestore dei processi, ovvero le amministrazioni pubbliche. E in questo senso in Italia più che di un nuovo Bauhaus avremmo bisogno di un nuovo Rathaus (municipio), una nuova mentalità delle amministrazioni pubbliche nella gestione dei concorsi e dei lavori, quando previsti, a essi correlati. Perché uno dei nodi veri della scarsa o mancata qualità della realizzazione dei progetti di investimento in Italia non è nel disegno progettuale, ma nella mancata connessione tra progetto e realizzazione, perché le logiche che sottostanno ai sistemi di assegnazione dei lavori rispetto a progettualità promosse dalle amministrazioni pubbliche stanno nella maggior parte dei casi nelle logiche contabili, ed esclusivamente contabili, del massimo ribasso o, anche nei casi migliori di offerta economicamente vantaggiosa, il punto è che il focus della scelta sia sempre posizionato sul lato economico ed esclusivamente su quello. GLI STANDARD Se davvero l’architettura, che non significa solo progetto, ma anche processo e soprattutto analisi e dimensionamento degli impatti sociali in grado di generare a livello urbano, è così importante per l’Europa, vale la pena di riflettere su quanto lo sia in Italia in relazione ai processi che la governano. Con la direttiva 24 del 2014 del Parlamento europeo e del consiglio del 26 febbraio 2014, l’Europa ha definito il sistema di standard per la qualità architettonica e tecnico-funzionale, promuovendo lo strumento dei concorsi di progettazione e disciplinandone l’ambito di applicazione. Ma se torniamo proprio alle parole di Von Der Leyen pronunciate in occasione della Festa dell’Architetto 2021, anche se in Italia «il design e

l’architettura sono fortemente radicati nella cultura nazionale» è indubbio che vediamo costruire sempre più spesso «oggetto edilizi poco funzionali, senza connessione con il territorio e disarmonici rispetto al contesto», come afferma Alfonso Femia, l’architetto che ha fondato Atelier(s). FINALITÀ SOCIALI Il problema sta principalmente in un sistema politico e legislativo che da decenni ormai non pone al centro del processo decisionale le finalità sociali, collettive e culturali dell’architettura. E questo fallimento si deve a come vengono gestiti i concorsi di progettazione in Italia, un malfunzionamento che deriva ancora una volta dall’uso del verbo potere invece di un più corretto uso del verbo dovere. Basti pensare all’articolo 154 del Codice degli appalti, dove al comma 4 è specificato che «in caso di intervento di particolare rilevanza e complessità, la stazione appaltante può procedere all’esperimento di un concorso di progettazione articolato in due gradi» e che «al vincitore del concorso, se in possesso dei requisiti previsti, può essere affidato l’incarico della progettazione definitiva ed esecutiva». Potere non è dovere, e l’uso del verbo potere inserisce una cesura nel processo che lascia libero arbitrio alle amministrazioni pubbliche, con esiti in alcuni e non rari casi negativi, molto negativi. Basti pensare al concorso per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema del Lido di Venezia, concorso che si perde ormai nella memoria, ma che esemplifica di fatto questo modo di procedere: faccio il concorso per il miglior progetto e poi affido la realizzazione ad altri, minimizzando i costi e dunque modificando il progetto stesso. LA MALAGESTIONE La storia di molti concorsi pubblici nazionali racconta casi simili, in una logica che punta tutto sul concorso come momento di marketing politico e territoriale, per poi tradirne la stessa natura non dando continuità al progetto e ai processi che dovrebbero seguirlo, ovvero lo studio di fattibilità, la progettazione esecutiva e la

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI CONCORSI SU PIATTAFORMA CONCORSI AWN PER AREA DI INTERVENTO. FONTE CNAPPC

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DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI CONCORSI SU PIATTAFORMA CONCORSIAWN PER TIPO DI PROGETTO. FONTE CNAPPC

realizzazione. Vi sono molti casi che potrebbero essere raccontati, e alcuni di questi si trovano anche esposti alla 17esima Biennale di Architettura di Venezia (articoli da pagina XXX). All’interno del Padiglione Italia, curato da Alessandro Melis e intitolato Resilient Communities (comunità resilienti) e che, in modo forse un po’ troppo à la mode, punta sul tema dell’adattamento e meno al tema ben più complesso del contrasto al cambiamento climatico. Si trovano alcuni progetti interessanti di rigenerazione urbana: in particolare, quelli legati alle buone pratiche di progettazione legate ai social landscape, ai paesaggi sociali, e ai nuovi landmark urbani, come nel caso ad esempio del nuovo waterfront di Catania. Esempi di come «l’arte concorsuale» sia terreno di grande qualità progettuale degli studi di progettazione italiani, ma come spesso quest’arte poi venga inserita in percorsi amministrativi che rischiano di ridurre l’impronta estetica distintiva, che in questi progetti fa convergere stile e sostenibilità, per usare le parole di Von Der Leyen.

totale di 1,4 miliardi di euro. Sul fronte concorsi i dati sono molto meno rilevanti, dato che nel 2020 sono stati banditi 130 contest per un importo complessivo di 8,27 milioni di euro e medio per concorso di 63.700 euro. Per superare queste criticità e questi numeri il Cnappc si è dotato di una propria piattaforma (concorsiawn.it) per promuovere il concorso a due gradi, che offre a titolo gratuito alle amministrazioni pubbliche o ai soggetti privati che bandiscano tale tipologia di selezione. Sulla piattaforma sono transitati 52 concorsi, il 62% dei quali ha avuto a oggetto il riuso (riqualificazione, valorizzazione, rigenerazione, restauro), mentre il restante 38% è stato rivolto a nuova costruzione. Interessante la ripartizione per tipologia di progetti, che nel 56% hanno avuto per oggetto edifici, per il 31% ha riguardato la riqualificazione di aree urbane e il rimanente 13% è stato rivolto a infrastrutture. In riferimento agli edifici, più del 30% di questi è stato finalizzato ad ambienti scolastici, che prevalgono decisamente nell’ambito delle nuove costruzioni.

NIENTE VINCOLI La legge non vincola l’assegnazione dell’incarico al vincitore del concorso e se la realizzazione di un progetto è affidata ad altri è chiaro che la sua esecuzione potrà avere risultati completamente diversi. Venezia, e il suo Palazzo del cinema, è la testimonianza più concreta di questo fallimento. Per tacere di tutte le procedure legate ai concorsi di idee, che nella grande maggioranza dei casi è una ottima vetrina per l’amministrazione promotrice, ma un pessimo investimento per gli studi di progettazione, visti i premi irrisori, soprattutto se si pensa che la stessa norma prevede che non vi sia obbligo di realizzazione. Non è un caso che in Francia, dove anche lì esiste questa procedura, il concorso di idee non sia in pratica utilizzato, a favore dei procedimenti a due stadi. In Italia, secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Nazionale Servizi Architettura Ingegneria (Onsai), nel 2020 sono stati pubblicati 8.512 bandi, dei quali 5.210 riguardano servizi di architettura e ingegneria con importo medio di 270 mila euro, per un

LIMITAZIONE, LIMITATEZZA Nonostante questo sforzo e questa attenzione, va tuttavia sottolineato che il numero di concorsi e in particolare il numero di quelli a due gradi in Italia è veramente molto limitato e questa limitazione rischia di trasformarsi in limitatezza. Nel momento in cui l’Europa punta a realizzare un nuovo Bauhaus, nel nostro Paese non siamo in grado di pensare che qualità del progetto deve essere anche qualità del processo e che la qualità è tale se dopo essere progettata viene realizzata da chi quella qualità l’ha pensata e progettata, evitando le storture dei bandi a massimo ribasso o con offerte che di vantaggioso forse hanno appunto solo il lato economico e non quello tecnico e realizzativo. Per un nuovo Bauhaus serve un nuovo Rathaus, una nuova modalità di approccio politico e amministrativo, altrimenti ancora una volta dovremo limitarci all’amaro commento che i concorsi in Italia non premiano la qualità e quando la premiano si ferma, appunto, al solo premio. Con buona pace di Von Der Leyen.

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DOSSIER YouBuild LA TOP

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INGEGNERIA

Erano forti. Poi, sono crollati con la lunga crisi dell'edilizia. Ma il vento della riscossa soffia ormai da tanti mesi e il business ha ripreso a marciare. Però non allo stesso modo per tutti. Ecco chi vince a cura del Centro Studi Youtrade


DOSSIER

TOP 100 INGEGNERIA

Piccoli ingegneri GRANDE CRESCITA La classifica ragionata delle società di progettazione indica un aumento generalizzato di fatturati e utili, ma con maggiore incidenza per le realtà con dimensione contenuta a cura del Centro Studi YouTrade

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DINAMICHE DELLE SOCIETÀ DI INGEGNERIA PER CLASSE DIMENSIONALE DEL GIRO D'AFFARI Fascia di fatturato

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Guamari

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Guamari

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TOP 100 DELLE SOCIETÀ DI INGEGNERIA Giro d'affari Posizione (.000 euro) Società 2019 2018 2019 2018

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MONDO

BELGIO

Una comunità DI 24 PIANI Lo studio scandinavo C.F. Møller Architects e il belga Brut architecture hanno progettato un alto edificio residenziale ad Anversa. Che non preclude le interazioni sociali di Leonardo Zuccaro Marchi, Politecnico di Milano

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o studio scandinavo C.F. Møller Architects e il belga Brut architecture and urban design hanno vinto nel 2014 il concorso per una nuova torre residenziale nella zona di Nieuw Zuid ad Anversa, in Belgio. Il progetto è stato però realizzato solo recentemente, nel 2020, e reinterpreta la tipologia di torre residenziale come comunità sociale verticale. Il complesso residenziale si innesta in una nuova area urbana vicino al fiume Schelda, a sud del centro storico di Anversa, chiamata Nieuw Zuid. Il quartiere è formato da una serie di blocchi urbani, intervallati da cinque torri. Il piano di sviluppo aveva già predefinito il profilo e l’altezza dell’edificio. Tuttavia, gli architetti sono riusciti nel compito di aumentare l’efficienza delle soluzioni planimetriche, offrendo


Vista esterna della Torre con scansione della griglia

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XXX

Vista esterna della Torre e relazione con strada

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maggior spazio per gli appartamenti e i luoghi di condivisione secondo la strategia che «più grande significa più economico» (Bigger & Cheaper). I 15 mila metri quadrati della torre, comprendono 116 abitazioni, negozi, uffici e spazi collettivi sviluppati su 24 piani in altezza. Attraverso balconi, giardini d’inverno di vetro e terrazze sul tetto, si aggiungono ulteriori 5 mila metri quadrati di spazio.

SERVIZI COMUNI Di solito la tipologia a torre preclude o comunque non facilita la possibilità d’incontro e condivisione, con accessi ristretti e interni a volte anonimi, in contrasto con la ricchezza di vita sociale che la «città orizzontale» può offrire. La standardizzazione degli spazi di circolazione e degli appartamenti in un edificio a torre ha in passato spesso omesso un’attenzione alla sostenibilità

Sezione

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BELGIO

The compact volume defined by Il volume compatto è the masterplan is built up with a warm and materiality caratterizzato da pleasant materiali caldi and generous window openings

e aperture generose

Each has aappartamento spacious terrace added to the In home ciascun dei terrazzi outlined volume,creano and terraces are staggered to in aggetto prospettive e spazi create cross-views, double-height spaces and a doppia altezza, che migliorano anche better solar exposure

l’esposizione solare degli alloggi

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TheL’involucro enveloping facade-grid is aèlight di facciata unastructure struttura defining the che vertical mini-communities of various leggera definisce mini-comunità housing typologies, and mediating the scale of verticali formate dalle varie tipologie the tower between the urban and the human

abitative, mediando la scala della torre tra urbano e umano

gables are glazed to form enclosed, IThe latiend dell’edificio sono vetrati shared winter gardens underline the verper formare delle and serre ticality of the volume condivise e sottolineare la verticalità del volume


Vista dal balcone verso il vicino

A sinistra, diagramma scansione facciata e divisione appartamenti

Sotto, vista esterna della Torre al piano terra e primi piani di appartamenti

sociale in cui la coabitazione di gruppi socialmente e culturalmente diversi costituisce un miglioramento della qualità di vita per la società in generale. Al contrario, il progetto di Anversa si struttura come una comunità sostenibile e collettiva in verticale, dove la configurazione tipologica e la composizione della facciata rispecchiano le molteplici interazioni sociali che si intrecciano tra i residenti. C.F Møller Architects e Brut hanno configurato questa comunità sociale verticale come una macchina vivente, socialmente ed ecologicamente sostenibile che promuove la coesione e mescolanza sociale, l’incontro e comuni esperienze di vita. SERVIZI COLLETTIVI La condivisione tra residenti è favorita da una varietà di luoghi di ritrovo e spazi per attività da svolgere insieme. I servizi collettivi per l’intero edificio a torre

comprendono un’officina per biciclette, lavanderia, una sala da pranzo al piano terra, una terrazza panoramica al quinto piano e un’oasi verde a tripla altezza, in cima, con vista panoramica sul fiume Schelda e la città di Anversa. Diversi appartamenti accolgono un gruppo eterogeneo di abitanti: dalle tipologie di piccole dimensioni adatte per il cohousing studentesco, ai monolocali, a soluzioni più ampie per famiglie, ad appartamenti per anziani, ai duplex in verticale. Gli alloggi sono raggruppati verticalmente per tipologie e dimensioni simili, definendo micro-comunità urbane di vicini e condomini collegati verticalmente da una scala comune e attraverso la scansione del prospetto dell’edificio. «Vivere verticalmente nelle torri residenziali di tutto il mondo è normalmente socialmente impegnativo», afferma Lone Wiggers, partner e architetto di C.F. Møller Architects. «Questa torre cerca di risolvere

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BELGIO

Residential Tower, vista interna dello spazio comune

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LA SCHEDA Luogo: Anversa, Belgio Cliente: Nieuw Zuid SAZ (Stadsontwikkeling Antwerpen Zuid) Progettisti: C.F. Møller Architects e Brut Architecture and Urban Design Paesaggio: C.F. Møller Landscape con Brut Architecture and Urban Design Consulenti: ABT België NV, PERITAS – Energy & Safety Solutions Superficie utile: 15.000 mq 54 locali+ 5.500 mq terrazze e balconi; 5.500 mq parcheggio interrato Altezza: 24 piani Concorso internazionale: 2014 – Realizzazione: 2020 Info: www.cfmoller.com Fotografie: Steven Neyrinck courtesy C.F. Møller Disegni: C.F. Møller Danmark A/S

di giardini d’inverno e terrazze aggiungono qualità agli appartamenti, definendo una relazione visiva e sociale tra la scala umana e familiare interna del singolo appartamento e la struttura urbana esterna. I terrazzi che si protraggono a sbalzo fuori dei moduli della griglia sono sfalsati tra di loro per favorire sia intimità e privacy, che condivisione e interazione sociale.

il problema creando più zone e aree comuni e […] il contatto sociale nelle mini-comunità delle facciate: fanno da strumenti per consentire ai vicini di entrare in contatto più stretto tra loro e quindi creare un sentimento di comunità forte e pieno di risorse». DIVISIONE IN UNITÀ Il prospetto rispecchia ed enfatizza questa divisione e mixitè sociale nell’edificio come una «prospettiva rovesciata dall’interno all’esterno», secondo gli architetti. Una griglia suddivide le facciate della torre in unità più piccole. La sua composizione non è solo formale, ma rappresenta un cluster di comunità e tipologie simili, che riflette la composizione sociale mista della città in verticale, senza sacrificare l’espressione unitaria, complessiva della torre. Inoltre, 5 mila metri quadrati

Vista interna dell’ingresso al piano terra

SOSTENIBILITÀ Oltre a soluzioni di condivisione sociale, il progetto si pone alte ambizioni di sostenibilità e risparmio energetico. L’edificio è costituito da una «scatola nella scatola». La parte interna è rivestita in mattoni scuri, grigio-marrone, e contrasta con la griglia esterna bianca che lo racchiude. Tale rete bianca di mensole è una struttura in acciaio, rivestita di fibrocemento, intonacato di bianco brillante in contrasto con il colore caldo e scuro del mattone interno. I materiali di costruzione sono durevoli e percettivamente piacevoli. Sono stati scelti e adoperati in modo da raggiungere lo standard di casa passiva, tanto da poter rinunciare a un sistema di riscaldamento centralizzato. I giardini d’inverno e le serre garantiscono un forte guadagno solare passivo, oltre a offrire spazi abitativi semi-esterni per l’incontro e la vita sociale anche nelle stagioni con temperature più rigide. Gli architetti, inoltre, hanno seguito un’analisi rigorosa del contesto locale, ponendo molta attenzione alla relazione tra il progetto a torre e il microclima locale esterno, per evitare possibili effetti negativi a livello stradale. LA SINERGIA Infine, la torre di C.F. Møller Architects e Brut è un esempio emblematico di architettura contemporanea dove si raggiunge una sof isticata sinergia tra sostenibilità sociale ed energetica, soluzioni estetiche e funzionali, a cavallo tra la scala residenziale e quella urbana. Le soluzioni di cluster tipologico e di composizione della facciata caldeggiano e offrono risorse per il rafforzamento di un robusto sentimento di comunità e mescolanza socio-culturale, che diviene sempre più obiettivo basilare nelle nostre città.

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MONDO

FRANCIA

Che sensuale QUELL’UFFICIO La nuova sede del dipartimento amministrativo Paris Region progettato da Ferrier Marchetti Studio punta sulla eterogeneità delle esperienze sensoriali

di Rossella Locatelli, Naba 122

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O

gni anno, la classifica Eurostat del prodotto interno lordo pro capite conferma che la ricchezza europea è concentrata in alcune aree, che si distinguono per la posizione geografica strategica e per una notevole storia industriale e produttiva. La regione di Parigi è una di queste. La nuova sede progettata

Il peristilio ad archi

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FRANCIA

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Facciata est. Sotto, il progetto di landscape. A sinistra, il rivestimento metallico dei prospetti

da Ferrier Marchetti Studio rappresenta l’importante trasformazione che il dipartimento amministrativo Paris Region vive in questi anni: un ruolo non più percepito come frammentato e periferico, ma centrale e unitario per l’economia nazionale ed europea. NUOVA VITA Abbandonata la storica sede, ora due nuovi imponenti volumi realizzati sempre a Saint-Ouen e collegati tra loro da una passerella dalla proporzione esile rispetto al resto del progetto accolgono 60 mila metri quadrati di uffici amministrativi in dieci piani di cui due interrati e destinati a parcheggi. Dalle geometrie delle piante emergono due rettangoli i cui angoli deformati evidenziano i percorsi e il paesaggio del piano terra. La relazione tra architettura e paesaggio è centrale. Mentre un edificio integra in una corte un giardino raccolto, ombreggiato dagli alberi, l’altro si sviluppa intorno a un giardino pensile aperto verso Parigi

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FRANCIA

La corte interna

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La hall d’ingresso. Sopra, sezione longitudinale

attraverso un balcone affacciato su una vasta loggia. Un terzo giardino fa da grande terrazza, dominante la città. Un nastro metallico forato, dalla marcata orizzontalità, avvolge le due architetture con punti di contatto e di sovrapposizione visivi tali da determinare il passaggio graduale dell’una nell’altra a livello percettivo e spaziale. In un dialogo per giustapposizioni,

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FRANCIA

La grande sala polifunzionale

attraverso il rivestimento candido si scorgono le corti interne colorate e con elementi in legno, come percorsi e sedute. L’involucro nel coronamento si alleggerisce, fino a scomparire: resta solo struttura di supporto a scandire un nuovo ritmo per lo sguardo che dalle terrazze poste in copertura può spaziare a 360 gradi sulla distesa urbana circostante. L’INGRESSO Per raggiungere la hall d’ingresso si percorre un peristilio di portici ad arco. L’emiciclo, la grande sala polifunzionale e la lobby pubblica sono organizzati

LA SCHEDA Luogo: Saint-Ouen, Francia Progetto: Sede amministrativa Paris Region Cliente: Nexity Progetto: Ferrier Marchetti Studio Interni: Denu & Paradon Pianificazione degli spazi: Saguez & Partners Paesaggio: D’Ici-Là Progetto: 2019 Realizzazione: 2021 Fotografie: Luc Boegly Info: ferriermarchetti.studio

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in un ampio volume a doppia altezza, trasparente e inondato di luce naturale. L’architettura d’interni predilige il legno. L’organizzazione degli uffici è flessibile e aperta, cerca il confronto continuo con le corti e il paesaggio sui perimetri. È posto al centro il benessere degli utenti, creando spazi simbiotici dove la presenza della natura è cruciale. Per garantire la luce naturale e la massima adattabilità, la struttura portante prevede pilastri ai bordi e core centrati con alloggiati i collegamenti verticali, gli ambienti tecnici e i servizi. L’accuratezza riservata al progetto dell’involucro e l’eterogeneità delle esperienze sensoriali sono tra i temi di ricerca dello studio Ferrier Marchetti, associati all’idea di «sensual city», che sta alla base di alcuni dei loro progetti, come La Mantilla a Montpellier del 2015, un complesso destinato a housing, residenze per studenti, uffici e servizi commerciali o la torre T20 a Shangai, terminata nel 2019. PIACERE QUOTIDIANO Attraverso queste architetture il messaggio di Jacques Ferrier e Pauline Marchetti arriva convincente e persuasivo. Il piacere che può essere dato dall’esperienza quotidiana delle città deve essere riconquistato come un bene essenziale e vitale della nostra vita. Dalle infrastrutture alle sedi istituzionali, tutto diventa un’opportunità per risvegliare il nostro senso di spazio urbano.


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MONDO

GERMANIA

Prefabbricato ALLA BERLINESE

Un edificio residenziale con 114 appartamenti (e solo 41 posti auto) è stato realizzato su progetto dello studio tedesco Tchoban Voss con l’adozione di una logica industriale

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di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano

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azienda di robotica Boston Dynamics ha rilasciato un video dove mostra un «cagnolino robot», chiamato amichevolmente Spot, messo a servizio dello studio Foster + Partners. Il pet meccanico accompagna l’architetto nella visita di cantiere e, seguendolo come un fido segugio, rileva il costruito, trasmettendo in tempo reale i dati al modello Bim sui server dello studio per fare un check immediato della rispondenza esatta tra progetto e realizzato. Il video può apparire una curiosità di costume, ma quando si vedono i passi da gigante che ha fatto la qualità architettonica negli edifici assemblati per elementi, come in questo progetto dello studio Tchoban Voss per un edificio residenziale a Berlino, si capisce come la prossima frontiera del costruito sarà, sempre maggiormente, il superamento di molte forme di artigianalità e l’inesorabile avvicinamento alle logiche produttive del domani anche per il settore edile. COMPOSIZIONE ORIZZONTALE Il complesso residenziale sorge nel quartiere di Friedrichshain tra Volkspark Friedrichshain e Alexanderplatz.

L’inserimento nel contesto è particolarmente posato: un volume di dieci piani posto longitudinalmente nel rispetto dell’orientamento del costruito è animato da due sfalsamenti planimetrici che individuano in alzato una porzione a torre di 12 piani, affiancata sul fronte principale da un corpo di soli sei, altezza tradizionalmente diffusa nelle tipologie esistenti nell’area. Tale fronte introduce agli spazi commerciali che si sviluppano al piano terra, affiancati da uno spazio pubblico, aperto, attrezzato e a disposizione del vicinato. La posata volumetria è enfatizzata dalla composizione orizzontale delle facciate, le quali sono caratterizzate dalla sovrapposizione dei volumi dei singoli piani, separati da marcapiano molto accentuati. L’aspetto generale ricorda per composizione un glazed building, grazie all’artificio di affiancare un rivestimento metallico di colore scuro alternato alle vetrate, entrambe a tutte altezza, senza tuttavia presentarne i difetti in termini di dispersioni energetiche e la spesso problematica compatibilità con l’edilizia residenziale. I prospetti risultano così risolti da un interessante mix di tecniche di prefabbricazione: facciata continua in metallo e vetro, inframezzata da Vista generale diurna

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Corte e facciata ovest


Dettaglio dei marcapiano

Sezione Trasversale Dettaglio dei balconi prefabbricati

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LA SCHEDA Cliente: Bauart Gruppe, Berlin Luogo: Berlin-Friedrichshain Anno: 2021 Progettista: Tchoban Voss architekten (Sergei Tchoban) Design Team: Frederik-Sebastian Scholz (project leader), Johannes Beese,Valeria Kashirina, Eimear O’Gorman, Fabiana Pedretti, Daniele Ricci, Ingo Schwarzweller, Ramona Schwarzweller, Evgenia Sulaberidze, Nancy Wendland Impianti: Plan B - Beratende Ingenieure GmbH Strutture: Mehlhorn und Vier Ingenieurgesellschaft mbH Landscape: Hanke & Partner Landschaftsarchitekten Cemento prefabbricato: GBJ Geithner Betonmanufaktur Joachimsthal GmbH Facciate continue: Haskam Group Superficie: 17.000 mq Fotografie: © Klemens Renner

Pianta Piano Terra

cornicioni in cemento prefabbricato che inglobano con un formalismo accennato anche terrazze e balconi. Il tutto assume un aspetto molto curato, la cui precisione millimetrica del dettaglio costruttivo rende bene l’idea di quanto espresso nel prologo. LUNGA ESPERIENZA Non si vuole peccare di esterofilia nel notare come, tra le referenze del progetto, siano citati contractor dalla lunga e specifica esperienza per questi due elementi, a ricordare come il supporto di adeguate imprese specializzate sia elemento importante per alimentare lo sviluppo di un’architettura di qualità. La composizione della facciata, infine, è definita dalla scelta di utilizzare parapetto a tutto vetro, altro elemento a secco fortemente tecnico, che risolve il tema della sicurezza senza impattare sulle scelte volumetriche e rendendo visivamente permeabili tutti gli spazi aperti di pertinenza delle unità abitative. Lo spazio aperto, infatti, è elemento chiave per la percezione contemporanea di qualità dell’abitare, ancora più accentuato dai recenti eventi legati alla pandemia, ed è declinato in questo progetto su vari livelli. Oltre alla corte al piano terra, pubblica e dotata di attività ricreative per gli abitanti del quartiere, sono presenti giardini privati sulla copertura e ampi balconi e terrazze di proprietà dei singoli appartamenti.

Ground floor 0

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Lobby di ingresso - interno

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IN BICI Questo approccio all’abitare contemporaneo, esteso all’idea di essere un tassello di nuove forme di vivere urbano, è sottolineato da un dato apparentemente minore, ma che i progettisti tengono a sottolineare: per questo sviluppo residenziale da 117 appartamenti sono stati previsti soli 41 posti auto, ad accesso libero al piano interrato, a fronte dello sforzo di ricavare spazio condominiale per ospitare oltre 240 stalli per le biciclette.


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MONDO

CINA

In tre torri

C’È UNA GENERAZIONE

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Si chiama Y-Loft-City: è il progetto di Superimpose Architecture dedicato a giovani famiglie cinesi. E dove i balconi diventano sculture di Andrea Muzio, Politecnico di Milano

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uperimpose Architecture è uno studio di architettura e urbanistica fondato nel 2015 a Pechino dagli olandesi Ben de Lange, Ruben Bergambagt e Carolyn Leung. Lo studio lavora nel contesto cinese con l’obiettivo di applicare tattiche di problem solving a complessità visibili e invisibili del mondo fisico, attraverso soluzioni dal design strategico, bilanciato e coraggioso. Y-Loft-City è un progetto di sviluppo residenziale innestato in un masterplan di 50 mila metri quadrati, disegnato dagli stessi progettisti in un nuovo quartiere d’affari di Changzhi, una città industriale di circa 3 milioni di abitanti che, come molte altre realtà cinesi, subisce un rapido processo di sviluppo urbano. L’area ha cer-

Vista delle torri

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Vista assonometrica del lotto

Foto di cantiere che mette in evidenza la struttura in cemento con le solette sbalzo delle varie tipologie di balconi

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tamente un carattere innovativo: infatti, è permeabile e accessibile a tutti e inoltre vi sono state inserite strutture legate non solo al mondo degli affari, come una scuola, un centro culturale, un ospedale e un hotel. DIVERSO AFFACCIO Il progetto si compone di tre torri residenziali, pensate per rispondere ai bisogni e alle esigenze della cosiddetta Y-generation, ossia i giovani adulti cinesi. Il complesso viene perciò realizzato con l’idea di mantenere un costo di acquisto dei singoli appartamenti accessibile a questa

fascia di utenti. I balconi, che con le loro dimensioni e posizioni diversificate caratterizzano i prospetti degli edifici, sono pensati non solo come elementi funzionali, ma anche scultorei, riducendo così i costi per l’ornamento delle facciate, come vuole la tradizione contemporanea cinese. E, per evitare modifiche estetiche della facciata introdotte a posteriori dai proprietari, è stato stabilito assieme alla committenza che questi balconi non possano essere chiusi, come invece spesso accade negli immobili residenziali locali. Il rivestimento della facciata, sempre per ridurre i costi, è realizzato con semplici pannelli di

Vista delle torri dal lotto adiacente. Sulla sinistra si nota un tipico edificio residenziale “da real estate” e la differenza tra questo e le torri del progetto

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CINA

Vista di una delle torri. A destra, differenti stili di vita a confronto

alluminio, le cui sfumature di bianco, così come quelle dei pannelli di alluminio perforato utilizzati per i parapetti, contrastano con i telai più scuri delle superfici finestrate, facendole risaltare. ESPOSIZIONE Le torri sono orientate in maniera ottimale, così che ogni singola unità residenziale abbia una corretta esposizione e la possibilità di avere aperture in tutti i locali principali. Guardando le piante dell’edificio si può notare, inoltre, come gli appartamenti siano diversi tra di loro sia in termini di dimensione sia di distribuzione funzionale. Questa scelta progettuale dà la possibilità alla costruzione di rispondere alle esigenze di un target più ampio di giovani single e famiglie. La disposizione a triangolo dei tre contenitori architettonici, così come la mancanza di barriere fisiche tra il lotto e il resto della città, dà la possibilità ai residenti di sperimentare uno stile di vita nuovo e contemporaneo e, se vogliamo, d’impronta occidentale. L’area, infatti, grazie anche alla presenza di edifici storici valorizzati all’interno del masterplan, si pone come un nuovo centro culturale cittadino, dando così la possibilità di sviluppare una comunità inclusiva e aperta a scambi con l’esterno. MODELLO DIVERSO Formalmente e tipologicamente non legato al luogo, Y-Loft City è «super-imposto» nel contesto come

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un modello architettonico diverso, che risponde ai bisogni dei giovani residenti, invece che presentarsi come l’ennesima replica del condominio omologato alle regole del real-estate cinese. Trovare un’alternativa agli edifici alti e snelli che si stanno espandendo a macchia d’olio nelle metropoli cinesi, figli di un freddo pattern di sviluppo urbano che minaccia di cancellare memorie di una cultura millenaria, è fondamentale. È indubbiamente positivo che professionisti come quelli di Superimpose rimarchino questo fatto proponendo valide soluzioni. I progettisti, infatti, hanno applicato una strategia e delle scelte operative decisamente efficaci, visto che in solo due mesi tutti gli appartamenti sono stati venduti sebbene avessero un costo di mercato più alto rispetto ad altri del circondario. Lo Studio è riuscito a intrattenere corrette e proficue relazioni con i committenti, convincendoli a rischiare su un modello architettonico non convenzionale e a puntare sullo sviluppo di una comunità urbana aperta e attiva. Si può quindi concludere che, grazie alle sue caratteristiche innovative, Y-loft City si presta a diventare un esempio per nuovi interventi residenziali nelle città cinesi periferiche, dove è quanto mai necessario un progetto innovativo e di qualità per innescare e garantire un miglior stile di vita per l’intera comunità locale.

Vista a livello del pian terreno del lotto

LA SCHEDA Luogo: Changzhi, Shanxi, Cina Cliente: Changzhi Changsheng Real Estate Co., Ltd. Progetto: Superimpose Architecture (Carolyn Leung, Ben de Lange, Ruben Bergambagt) con Pablo Gonzalez Gonzalez, Xie Huimin Superficie utile: 50.150 mq Altezza torri: 100 m Periodo di costruzione: 2018–2021 Info: superimposearchitecture.com Fotografie di: CreatAr (realizzato) e Marc Goodwin (in costruzione)

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MONDO

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Nel salotto urbano L’ACQUA È AL CENTRO 142

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È stato ultimato il complesso multifunzionale OōEli progettato da Renzo Piano Building Workshop e Group of Architects a Hangzhou. Con un grande spazio multifunzionale di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano

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el 2020 Renzo Piano Building Workshop e Group of Architects, in questa occasione anche sviluppatore, hanno portato a compimento il complesso multifunzionale OōEli per il brand di moda cinese Jnby. YouBuild ha già raccontato di questo progetto tre anni fa (numero 8/2018), in seguito a un sopralluogo del cantiere, dove abbiamo trovato un pezzo di Italia impegnato nella realizzazione dei cementi architettonici. Oggi questa realizzazione rappresenta uno dei più importanti e innovativi interventi nella città di Hangzhou degli ultimi anni. Il nuovo quartiere è un parco artistico che si estende su una superficie di circa 260 x 175 metri, per un totale di circa 50 ettari, e che accoglie usi

Gli specchi d’acqua. Tower e specchi d’acqua. © RPBW, ph. Jiali Zhou

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misti, integrando spazi per la cultura, per le sfilate di moda, per il commercio, per performances e per il lavoro. L’area insiste su uno dei tipici isolati contemporanei cinesi, libera grazie alla demolizione del tessuto preesistente e poi circondata da strade ad alto scorrimento che la separano dal contesto urbano. I progettisti hanno deciso di concentrare le masse sul perimetro, al fine di ottenere un grande spazio pubblico al centro. AREE TEMATICHE Di forma rettangolare, questa oasi definita come salotto urbano, si estende su un’area di 90 x 120

metri ed è caratterizzata da un gioco geometrico di superfici minerali, aree vegetali, terrazzamenti, salti di quota e specchi d’acqua. La flessibilità d’uso è uno dei criteri che hanno guidato la progettazione della vasta corte, come dimostra il funzionamento delle vasche d’acqua, che possono essere svuotate e utilizzate per attività collettive, quali l’organizzazione di eventi, concerti e proiezioni all’aperto. Le aree tematiche della corte sono definite da percorsi rettilinei che si allineano alla sagoma trapezoidale degli edifici, e trovano un riferimento all’esterno al perimetro del lotto nel nuovo ponte che supera il canale, sul lato Sud.

Sezione

Vista sulla corte interna. © O ō ELi, ph. by Wen Studio Sopra, vista a volo d’uccello. © Ph. Wentao Zhang

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CINA

Concept del masterplan. Dettaglio facciata. © Maxime Laurent.

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Percorsi nella corte. © RPBW, ph. Jiali Zhou

Il nuovo isolato risulta pertanto definito da un recinto abitato, spezzato da segni obliqui, coincidenti con i tracciati pedonali. A questa rigidità di impianto si oppongono tre elementi: il sistema di padiglioni a uso ibrido, che punteggiano il vasto spazio aperto, il grande ed imponente elemento plastico, che con echi costruttivisti organizza in verticale una sequenza di spazi dedicati all’arte, e l’articolazione delle facciate, che raggiunge un’equilibrata sintesi tra omogeneità dei fronti e vibrazione delle superfici. Realizzati con la tecnologia delle casseforme rampanti in cui è stato immesso il calcestruzzo garantendo una qualità estetica incredibile, tanto che Renzo Piano lo definisce pietra colata, i volumi si alzano fuori terra per un numero di piani compreso tra sei e nove, di cui gli ultimi due risultano arretrati al fine di ottimizzare l’apporto solare.

LA SCHEDA Committente: Hui Zhan Technology (Hangzhou) Co Luogo: Hangzhou, Zhejiang Province, China Cronologia: 2013-2020 Progetto: Renzo Piano Building Workshop and Group of Architects (M. Carroll, O. de, M. Laurent, J. Zhou, P. Fang, A. Guazzotti, J. Hallock, D. Hart, S. Ishida, S. Kim, A. Phommachakr, D. Piano, S. Polotti, M. Ottonello and J. Guzman, J. Gwokyalay, T. Hassen, S. Modi; A. Pizzolato, B. Pignatti, G. Semprini, F. Cappellini, I. Corsaro, F. Terranova, Qing Zhou, Du Liming, Zhao Liang Liang, Liu Lin). Consulenti Strutture, facciate, illuminazione e sostenibilità: Arup Paesaggio: Rana Creek / Greentown Akin Giochi d’acqua: JML. Interni: GOA Lekong Info: www.rpbw.com e www.goa.com.cn

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Dettaglio sulla Artist Studio Tower. © O ō ELi

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Uffici JNBY. © RPBW, ph. Jiali Zhou.

LUCI E ARIA In relazione al programma funzionale, alcuni piani risultano permeabili alla quota del suolo e ospitano gli spazi di natura più pubblica, instaurando una relazione diretta con il cuore verde del complesso. La ripartizione delle masse assicura appropriata illuminazione diurna e idonea ventilazione naturale a tutto l’insieme. Coperture vetrate, frangisole, ombreggiamenti meccanizzati e vegetazione schermano dalle radiazioni solari la pronunciata trasparenza degli involucri, secondo patterns che donano alle facciate un cangiante senso di unità. Tetti giardino

e terrazzamenti, che ospitano le celebri varietà di tea locali, compongono il quinto prospetto e alludono ai verdi paesaggi ondulati delle piantagioni. Un aspetto di grande interesse risiede nel carattere architettonico conferito alla corte centrale che, in questo progetto, connota un’identità civica e contemporanea per lo spazio aperto pubblico, inserendosi in un filone di ricerca relativamente poco battuto in un contesto geoculturale come quello cinese. È proprio il suo carattere ambiguo, a cavallo tra parco, giardino e piazza, ad impreziosire le spazialità e le modalità d’uso di questa oasi urbana pubblica.

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MONDO

BRASILE

L’anima di Bahia È SULLO SCAFFALE A Salvador il negozio Baú + Objetos ideato dallo studio ManarelliGuimarães conserva l’atmosfera della città grazie all’utilizzo di legno e verde autoctono di Camila Gomes Sant’Anna, Università Federale di Goiás e Chiara Scandaletti

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on i suoi 473 anni Salvador è una delle città più antiche d’America e del Brasile. La sua caratteristica è di riunire due città in una: quella bassa in pianura e quella alta su aspri rilievi, che dialogano con albe e tramonti mozzafiato, in contrasto con le acque del mare. Una città nota in tutto il mondo per il suo paesaggio (non solo storico e costiero, ma anche ricco di una prorompente vegetazione), la sua popolazione, la sua multiculturalità, il suo sincretismo religioso e la sua architettura. È anche il palcoscenico per progetti incredibili come quelli dell’architetto Lina Bo Bardi. Alcuni: il restauro del Solar do Unhão, Casa Benin, il Teatro Gregório de Mattos, il ristorante Quati sulla Ladeira da Misericórdia.

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Due immagini del negozio d’arredo a Salvador, tutto giocato sul continuo correlarsi di diaframmi di luce tra uno spazio e l’altro


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BRASILE

Un render di studio della facciata su strada. Sotto l’edificio realizzato. A fronte, un’immagine dal basso della copertura trasparente del giardino d’inverno

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STRATIGRAFIE L’architettura bahiana si distingue per un mix stratigrafico di epoche diverse: coloniale, eclettica, moderna e contemporanea. In questo contesto si inserisce il negozio Baú + Objetos dello studio soteropolitano (cioè di Salvador) ManarelliGuimarães, fondato nella capitale bahiana, ma attivo su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una ristrutturazione architettonica che porta l’innovazione attraverso un dialogo con la tradizione, ma in chiave contemporanea. In un locale di circa 600 metri quadrati sul viale Alameda


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Una vista sul giardino d’inverno caratterizzato dai pilastri-vasi in cemento

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das Espatódeas, nel lussuoso quartiere Caminho das Árvore, il maggior polo commerciale di Bahia, è stato creato uno spazio che potesse incorporare diversi showroom, un occhio attento alla produzione del design straniero, senza dimenticare quello brasiliano e, in particolar modo, quello bahiano. Attraverso un sapiente equilibrio di materiali diversi e del verde, gli architetti hanno ottenuto uno spazio permeabile sia in senso orizzontale sia verticale grazie alle doppie altezze e al gioco delle vetrate, che si affacciano su piccoli giardini esterni ricavati lungo i muri di confine. Un «luogo non luogo», quasi dematerializzato per la semplicità della sua struttura dove la luce e lo spazio la fanno da padroni ma, allo stesso tempo, un ambiente con una forte impronta bahiana grazie all’uso

di materiali prettamente locali come il legno di biriba, la pietra portoghese e le piante locali. Il verde è usato in modo più o meno controllato evidenziando un gioco tra natura, cultura e permeabilità della luce.

Una vista zenitale del negozio, che vende oggetti d’arte e di design artigiano e contemporaneo (sotto).

LEGNO ANNERITO La facciata in legno di biriba annerito accoglie il visitatore e lo invita a un percorso che, attraverso un tunnel iniziale in penombra, lo conduce su una passerella di cristallo trasparente, che permette di galleggiare su un letto di pietra e di immergersi in una foresta di colonne di cemento grezzo, sulla cui sommità sono disposte piante a cascata. Si arriva così in un interno arioso, pieno di luce e del caldo abbraccio di Bahia. La struttura edilizia è ridotta all’essenzialità e volutamente lasciata a vista. Gli architetti hanno letteralmente decostruito lo spazio per portarlo alla sua essenza e, attraverso il gioco dei materiali e degli oggetti in vendita, renderlo sempre diverso e in costante mutamento. Le ambientazioni create permettono al cliente di immaginare che gli oggetti stranieri e quelli di Bahia siano a casa propria. Per ottenere il massimo della fluidità dello spazio e della luce anche i volumi chiusi del bagno e dell’ufficio sono fatti svanire: quello del bagno grazie all’uso di pareti specchiate, mentre l’ufficio è semplicemente schermato da pareti vetrate.

LA SCHEDA Luogo: Salvador de Bahia, Stato di Bahia (Brasile) Committente: Baú + Objetos Progetto: ManarelliGuimarães Paesaggio: Lánavaranda Fotografie: Gabriela Daltro Disegni: courtesy ManarelliGuimarães Superficie: 584 mq Progettazione: 2019 Realizzazione: 2019- 2020 Info: www.manarelliguimaraes.com

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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO

a cura di Veronica Monaco

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ACCOGLIENZA D’IMPATTO Una residenza di design tra le dune di sabbia di Sunshine Beach sorprende con una porta a bilico a tutta parete di quasi 6 metri di altezza, che affaccia sull’oceano L’architetto Gavin Maddock non aveva scelta. «Il cliente desiderava varcare la soglia e vedere immediatamente l’oceano. Pensare a una porta a bilico quale soluzione progettuale che permettesse di dare libero sfogo alla creatività senza limiti di altezza e con capacità portanti estreme, è stata immediata». Siamo a Sunshine Beach, sulla East Coast australiana, dove i McAnally hanno deciso di costruire la loro residenza affacciata sulla spiaggia. Nei pressi della residenza numerose

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grotte si aprono lungo il perimetro del promontorio. «La sensazione che si è voluta ricreare con l’ingresso all’abitazione è proprio quella di entrare all’interno di una caverna, spingendo una parete imponente ed apparentemente monolitica, per ritrovarsi, come d’incanto, in un grande spazio aperto», spiega l’architetto. La naturale convergenza dei confini della tenuta verso la strada adiacente ha contribuito a ricreare questa sensazione, con le scale che snodandosi giù per un lieve declivio, conducono l’ospite davanti all’imponente ingresso. Con un tocco delle dita Alto quasi 6 metri e largo 1,6 metri, il portone d’ingresso pivotante accoglie chi entra nella residenza. Per quanto grande e pesante sia, la porta si apre al

LA CASA DAL DESIGN ELEGANTE SORGE DALLA DUNA DI SABBIA, CON VISTA SULL'OCEANO A SUNSHINE BEACH, SULLA COSTA ORIENTALE DELL'AUSTRALIA, A CIRCA 120 KM A NORD DI BRISBANE


LA SCELTA DELLE FINITURE È LIMITATA A LEGNO, CEMENTO, PARETI IN GRIGIO CHIARO E PIETRA. LA PORTA PIVOTANTE DA 5,7 METRI DI ALTEZZA DOMINA L'INGRESSO

semplice tocco di un dito.«Quando si progetta un ingresso del genere, ogni dettaglio conta. Le dimensioni, il peso e la complanarità e l’essenzialità del design della porta, hanno reso necessaria una estrema selezione degli elementi di ferramenta, inclusa l’intelaiatura interna del pannello. Si tratta infatti, e a tutti gli effetti, di una vera e propria parete rotante con cerniere a scomparsa». La porta è realizzata con un telaio interno saldato e rivestito internamente ed esternamente da pannelli di alluminio composito. Le maniglie, tanto quella esterna quanto quella interna, sono ricavate a scomparsa dallo spessore dell’anta. Per le cerniere a scomparsa si è optato per le soluzioni System M di FritsJurgens, integrate nella parte superiore ed inferiore della porta stessa, che hanno permesso di ottenere una

eccellente fluidità del movimento di apertura e chiusura, oltre a facilitare le complesse operazioni di installazione. Oltre la porta Attraversata la soglia, tra la piattaforma d’ingresso e l’adiacente parete in calcestruzzo, si apre un vuoto di tre piani. Oltre il legno della scala sospesa, la scelta per gli interni vede un ampio utilizzo di cemento nudo e grandi lucernai in vetro che inondano il living di luce naturale, mettendo in risalto l’unicità della struttura e dell’allestimento della casa.

Residenza privata McAnally Luogo: Sunshine Beach, East coast, Australia Progetto: Gavin Maddock Area: 653m²

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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO LE AMPIE VETRATE IMMERSE NEI FONDALI CORALLINI DELLA LAGUNA CONSENTONO AGLI OSPITI DI CENARE CIRCONDATI DALLA FLORA E DALLA FAUNA SOTTOMARINE

IN FONDO AL MAR Il brand di design Lago firma il ristorante H2O dello chef stellato Andrea Berton alle Maldive Dopo aver arredato il Cocoon Maldives, il primo design hotel Five Star Friendly

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inaugurato dal tour operator italiano Azemar nel 2016, Lago torna nell’Oceano Indiano per allestire il nuovo ristorante subacqueo H2O, nato all’interno del resort You & Me by Cocoon. Guidato dallo

chef stellato Andrea Berton, il ristorante è situato nell’atollo di Raa alle Maldive e presenta ampie vetrate immerse nei fondali corallini della laguna che consentono agli ospiti di cenare circondati dalla flora e dalla fauna sottomarine. Gli arredi sono stati realizzati su misura da Lago al fine di adattarsi al contesto originale del ristorante,


ricalcando lo stile del resort Cocoon Maldives. Leggerezza e minimalismo «Il design di Lago è caratterizzato da linee pulite e un’estetica minimale, per questo trovo che sia molto simile alla mia filosofia di cucina: il connubio che si crea tra gli arredi e i piatti che propongo valorizza ulteriormente l’esperienza complessiva che proponiamo ai clienti», - spiega lo chef Andrea Berton. Per dare all’ambiente una sensazione di leggerezza sono stati scelti i tavoli della collezione Air, sospesi su impercettibili gambe di vetro e rivestiti da piastrelle in ceramica dipinte a mano. La predominanza dei colori scuri, presenti sia nei tavoli che nelle sedie Dangla rivestite

in pelle color grafite, accentua e valorizza in modo emozionale le cromie e sfumature tipiche dell’ambiente marino. «Le esperienze sono sempre più centrali nelle nostre vite. In questo senso il nostro design contribuisce a rendere l’esperienza di H2O un momento unico per l’esaltazione della natura in cui è immerso», racconta Daniele Lago, ceo & head of design di Lago.

H2O Underwater Restaurant Luogo: Atollo di Raa, Maldive - Resort You & Me by Cocoon Chef: Andrea Bertone Tour operator: Azemar GLI SPAZI INTERNI. SOPRA, ESPLOSO ASSONOMETRICO DEL PROGETTO

IL NUOVO RISTORANTE SUBACQUEO H2O È GUIDATO DALLO CHEF FRIULANO ANDREA BERTON. A DESTRA LA PLANIMETRIA DEL LOCALE

MODELLO ASSONOMETRICO SEZIONATO

UNDER WATER FLOOR PLAN

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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO AL LAVORO NEL VERDE In dialogo con la città e la natura: la nuova sede milanese di Snam è firmata Piuarch e diventerà operativa nel 2024 Sorgerà tra via Condino e via Vezza d’Oglio, nel distretto Symbiosis di Covivio, a Sud di Porta Romana a Milano, il nuovo headquarter di Snam, società di infrastrutture energetiche attiva nel trasporto, nello stoccaggio e rigassificazione del metano. L’edificio firmato dallo studio di architettura Piuarch, vincitore di un concorso internazionale ad inviti, si estenderà su tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani, per una superficie complessiva di circa 19.000 mq, e diventerà operativa a partire dal primo trimestre del 2024, affiancando lo storico presidio dell'azienda di San Donato Milanese.

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UN EDIFICIO SOSTENIBILE DI 14 PIANI E UN PARCO DI OLTRE 8.500 MQ SONO GLI INGREDIENTI PRINCIPALI DEL NUOVO PROGETTO PIUARCH PER LA NUOVA SEDE DI SNAM


Spazi inclusivi «Nel progetto per Snam abbiamo considerato una nozione ampliata di architettura, che soddisfa le esigenze della società di oggi. Siamo andati oltre la scala degli ambienti artificiali convenzionali che troviamo negli spazi di lavoro, nei paesaggi e nella progettazione urbana, cercando di stabilire un dialogo sincero tra ambiente naturale, spazi funzionali e di condivisione». Oltre agli uffici, l’edificio ospiterà aree dedicati alla collaborazione, alla creatività e all’innovazione, spazi inclusivi dedicati alla socialità e servizi studiati per il benessere per la comunità.

LA NUOVA SEDE, PER CUI LA SOCIETÀ HA FIRMATO UN ACCORDO DI COMPRAVENDITA CON COVIVIO, DIVENTERÀ A TUTTI GLI EFFETTI OPERATIVA A PARTIRE DAL PRIMO TRIMESTRE DEL 2024

Alti standard di sostenibilità Improntato ai più alti standard di sostenibilità e comfort, l’edificio si è prefissato di conseguire le più importanti certificazioni nazionali e internazionali in termini di efficienza energetica (Leed & Well non inferiori a Gold, Brave, Cened e Casaclima). Uno degli aspetti più caratteristici del progetto sarà la continuità del verde tra spazi esterni ed interni. All’esterno sarà realizzato un parco di oltre 8.500 mq con un teatro di verzura, la cui progettazione è stata affidata al paesaggista Antonio Perazzi, che potrà anche essere aperto ai cittadini con attività didattiche all’aperto ed eventi.

Nuovo Headquarters Snam, Milano Progetto architettonico: Piuarch (Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario) Project leaders: Gianni Mollo, Luca Lazzerotti Progetto strutture: S.C.E. Project Progetto impianti: Tekser Progetto paesaggistico: Studio Antonio Perazzi Sostenibilità: Habitech Progetto facciate: Studio di Ingegneria Rigone Direzione lavori: Artelia Italia Computi e stime economiche: GAD Global Assistance Development

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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO MAGICA BUDAPEST Un palazzo neo barocco di inizio Novencento rinasce come hotel di lusso, nel segno del design e dello stile tradizionale

Il brand di hotel di lusso Marriott Bonvoy’s Collection ha annunciato diverse nuove aperture in Europa e in Africa previste per quest’anno. Tra le novità il Matild Palace, a Luxury Collection Hotel, a Budapest, nato dalla riconversione di un iconico edificio neobarocco costruito nel 1902 dagli architetti ungheresi Kálmán Giergl e Flóris Korb sotto il patrocinio di Maria Clotilde di Sassonia-Coburgo. Punto di riferimento della città, il palazzo fa parte dei siti Patrimonio Mondiale Unesco ed è sotto protezione monumentale. Stanze gioiello Il Matild è stato oggetto di un importante progetto di riconversione a cura del pluripremiato studio Mkv Design di Londra, che ha incluso elementi di design di influenza ungherese e opere d’arte legate alla letteratura di Budapest. Consapevoli

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dell’importanza storica e culturale dell’edificio, i cambiamenti a livello strada sono stati limitati per preservare l’aspetto dell’edificio. Il caffè, destinazione in passato di artisti provenienti da tutta Europa, ha beneficiato di una ristrutturazione leggera, che ha visto l’introduzione di una brasserie decorata con le famose piastrelle di porcellana Zsolnay. Il caffè è stato suddiviso in zone con un negozio, un bar e una serie di postazioni di cucina. Dal primo piano in su, la planimetria interna è stata riconfigurata per creare camere gioiello con bagni pensati come spa private. Tutte le 130 camere sono caratterizzate da un’atmosfera che si rifà al peculiare stile liberty magiaro. L’hotel Matild Palace disporrà anche di un centro termale, uno sky bar, una stanza di vetro «segreta» con terrazza all’aperto e due ristoranti curati dallo chef Wolfgang Puck.

Luxury Hotel Matild Palace Luogo: Budapest, Ungheria Progetto: MKV Design Cliente: Melis Investment Kft Dimensione: 130 stanze, 2 ristoranti, Spa

COSTRUITO NEL 1902 DAGLI ARCHITETTI UNGHERESI KÁLMÁN GIERGL E FLÓRIS KORB, IL MATILD PALACE FA PARTE DEI SITI PATRIMONIO MONDIALE DELL'UNESCO


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Storia

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La temperatura giusta

L’azienda ha messo a punto il Professional Network, rete di partner per supportare i professionisti nella gestione e nella finalizzazione degli interventi di efficientamento di Veronica Monaco 164

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per il superbonus

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Stefano Dallabona, amministratore delgato Viessmann Italia

l superbonus 110% rappresenta un’opportunità unica per la riqualificazione energetica degli edifici, che apre interessanti prospettive anche per i progettisti. Oltre a isolamento termico e adeguamento sismico, tra gli interventi trainanti del nuovo incentivo fiscale inserito nel decreto Rilancio 2020 spicca la sostituzione dei vecchi impianti termici con sistemi di nuova generazione, che consentano di ottenere un miglioramento di due classi energetiche. Un obiettivo che è possibile raggiungere con successo grazie ai sistemi integrati Viessmann, gruppo internazionale con 120 società nel mondo, specializzato nella produzione di sistemi di riscaldamento e climatizzazione per la casa, sistemi industriali, impianti fotovoltaici nonché sistemi di refrigerazione. Per sfruttare al meglio l’opportunità del superbonus 110%, l’azienda ha messo a punto il Viessmann Professional Network, rete di partner per supportare i professionisti nella gestione e nella finalizzazione degli interventi di efficientamento energetico. Come anticipa a YouBuild Stefano Dallabona, amministra-

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Storia

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VIESSMANN

tore delegato di Viessmann Italia. Domanda. Il superbonus 110% ha concentrato l’attenzione di tutta la filiera dell’edilizia. Il meccanismo si è finalmente messo in moto? Risposta. Qualcosa si è avviato, molto meno di quanto ci si aspettasse. Le complessità burocratiche sono piuttosto numerose e la filiera ha bisogno di più tempo per andare a regime. D. Uno degli aspetti più criticati è stata la difficoltà a coordinare le varie fasi di lavoro: risulta anche a voi? R. È più difficile l’avvio delle pratiche, che il coordinamento del lavoro nelle sue varie fasi. Uno degli aspetti più complicati, per esempio, è la certificazione dello stato catastale degli immobili, che crea davvero

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molti ostacoli. Purtroppo in Italia ci sono tanti immobili che non hanno documenti catastali in ordine. Questo è un fatto ineludibile, che non è imputabile al superbonus 110%. La burocrazia certo ha un peso non indifferente, ma visto che parliamo di importi importanti è giusto che ci sia un controllo serio e professionale su tutta la filiera. D. Nei tempi di risposta c’è anche una disparità da comune a comune? R. Sicuramente. Inoltre, notiamo una maggiore velocità di risposta per le case uni e bifamiliari, rispetto ai condomini, gli edifici per cui inizialmente era stato pensato il superbonus. D. Qual è il grado di efficienza per quanto riguarda gli impianti condominiali in Italia? R. Piuttosto bassa, perché si tratta di edifici vecchi, costruiti la maggior parte negli anni Sessanta, quando l’efficienza non era un elemento a cui veniva prestata la dovuta attenzione. Adesso con il superbonus si apre un’opportunità fondamentale per riqualificare gli edifici, anche esteticamente, e ci sono ampi margini di miglioramento. D. Per questo vi siete orientati verso una proposta chiavi in mano? R. Viessmann non si rivolge direttamente agli utenti finali con soluzioni chiavi in mano: è indispensabile associare l’installazione a un intervento di riqualificazione. Per questo ci rivolgiamo ai progettisti, agli amministratori e alla nostra rete di partner dell’efficienza energetica, che a loro volta potranno proporre una soluzione chiavi in mano ai loro clienti finali. Noi sosteniamo i professionisti, non solo con la fornitura di sistemi di altissima qualità, ma anche accettando


la cessione del credito fiscale. D. Nella vostra proposta è compreso lo sconto in fattura? R. Sì, se ci sono i requisiti di norma per certificare l’intervento, noi possiamo accettare il pagamento con uno sconto diretto in fattura. D. Che cosa comprende la vostra offerta? R. Viessmann possiede una gamma di prodotti molto ampia. Tra questi, ci sono dei prodotti che si prestano benissimo a realizzare il doppio salto di classe energetica richiesto dalla normativa per il superbonus 110%. Penso, in particolare, alle pompe di calore in versione ibrida coordinate con impianto fotovoltaico e un nuovo sistema inverter, Vitocharge, che combina anche un sistema di accumulo. D. Quali sono i prodotti più richiesti? R. In questo momento sono quelli legati al bonus al 65% per la riqualificazione degli impianti, con la possibilità di ricevere lo sconto in fattura. In questo senso il prodotto più richiesto sono le caldaie a condensazione. Invece, nell’ambito del superbonus 110%, i prodotti più richiesti sono le pompe di calore Vitocal e gli impianti fotovoltaici Vitovolt. D. Questi ultimi impianti sono sufficienti a consentire il doppio salto di classe energetica? R. Non si può dire a priori, in quanto serve sempre l’asseverazione di un progettista abilitato. Diciamo che queste tecnologie lo consentono nella maggior parte dei casi: considerando che gli immobili italiani sono spesso stati costruiti in epoche in cui le costruzioni non erano molto prestazionali, realizzare il doppio salto di classe energetica non è così difficile. D. Uno degli aspetti più interessanti del superbonus

riguarda anche la possibilità di installare colonnine per la ricarica delle auto elettriche: è un’opzione compresa nella vostra offerta? R. Sì, insieme all’impianto fotovoltaico è possibile fornire anche una colonnina per la ricarica dell’automobile elettrica o ibrida. D. Di quest’ultimo prodotto avete notato un incremento di richieste nell’ultimo periodo? R. Assolutamente sì. Si tratta di incrementi a tripla cifra, sia per quanto riguarda le caldaie, le pompe di calore, il fotovoltaico che per i sistemi inverteraccumulo, che per le colonnine di ricarica. D. Qual è il vantaggio di interfacciarsi direttamente con progettisti e installatori? R. Più che un vantaggio, per il privato è una necessità. La sede Viessmann Italia a Pescantina (Verona)

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Storia

DI COPERTINA

VIESSMANN

Si tratta di prodotti che vanno sempre installati da persone qualificate e che richiedono una progettazione a monte. Viessmann segue costantemente le figure professionali con un intenso programma di formazione e consulenza tecnica diretta. Tra i pericoli del superbonus c’è, infatti, il rischio di interventi Il catalogo di Viessmann è amplissimo e comprende sia i generatori, sia tutti i componenti dell’impianto

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speculativi. Sul mercato stanno comparendo nuovi attori che non necessariamente hanno una storia e una qualificazione professionale in ambito impiantistico. È consigliabile quindi affidarsi solo a operatori con una storia professionale comprovata e che installino prodotti di qualità. Il superbonus fissa dei massimali


per l’installazione, l’acquisto e la messa in opera dei prodotti, che sono relativamente indipendenti dalla qualità di questi ultimi. Si potrebbe incappare in qualche azienda improvvisata che propone soluzioni che consentono il doppio salto di classe energetica, ma con prodotti di basso livello per massimizzare il

margine di impresa a scapito della qualità. Per l’utente finale è importante non accettare compromessi e non comprare a scatola chiusa. D. Qual è, invece, il vostro rapporto con i proprietari immobiliari? R. Raramente abbiamo un contatto diretto. I nostri Viessmann punta molto sulle fonti di energia rinnovabile

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Storia

DI COPERTINA

Gli uffici di Viessmann Italia

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VIESSMANN rapporti avvengono tutti attraverso i canali professionali, tramite i progettisti e gli installatori che richiedono una consulenza per la riqualificazione degli immobili. D. La vostra offerta riguarda anche i complementi necessari per l’installazione? R. Abbiamo l’ambizione di fornire un pacchetto completo per la realizzazione degli impianti. Il nostro catalogo è ampissimo e comprende caldaie, pompe di calore, sistemi fotovoltaici e tutto ciò che è necessario per completare l’impianto, affinché il lavoro sia realizzato con la massima efficienza, professionalità e attenzione al comfort. Per esempio, forniamo superfici radianti a pavimento, sistemi per la climatizzazione e il raffrescamento estivo, sistemi per il trattamento dell’aria e la sanificazione, tema molto sentito in questo periodo.

D. Un altro aspetto collegato con l’isolamento termico è la necessità di introdurre sistemi di ventilazione degli ambienti: la Vmc può aiutare a sanificare gli ambienti? R. La Vmc non sanifica di per sé gli ambienti, a meno che non sia dotata di dispositivi specifici, ma contribuisce al ricambio costante dell’aria. L’aria viziata è molto pericolosa in caso di contaminazioni e avere sempre una quota di aria pulita contribuisce a diluire la presenza di virus e batteri negli ambienti. Poi, è possibile integrare alla Vmc sistemi attivi di abbattimento delle componenti organiche nell’aria, tipicamente quelle del plasma freddo che funziona tramite ionizzazione o sistemi Uv. D. Questa azione vale anche per i climatizzatori? R. I nostri climatizzatori non apportano necessariamente aria pulita, ma dispongono di serie di un sistema plasma freddo che abbatte una quota di agenti patogeni nell’aria. D. Qual è il vantaggio di avere un unico fornitore? R. Il fatto di ricevere un’unica consulenza e una fornitura completa, senza doversi inventare sistemi improvvisati per far dialogare prodotti che magari non sono nemmeno compatibili. Il nostro sistema, quando viene fornito e posato da un installatore qualificato, è già integrato in origine, offrendo una ulteriore garanzia per l’utente finale. D. Ci sono abbastanza installatori esperti oppure occorre investire ancora tanto in formazione? R. Viessmann ha più di 7 mila clienti e la maggior parte sono installatori con ottime qualifiche ed esperienza. Sia perché sono costantemente legati a un prodotto in continua evoluzione tecnologica, sia perché frequentano costantemente i corsi messi a disposizione dall’azienda. Abbiamo migliaia di partecipanti ogni anno, sia in presenza sia, in particolare quest’anno, in digitale. D. Per ottenere questo servizio completo è necessario che l’edificio oggetto dell’intervento abbia una certa dimensione? R. No, questo servizio è applicabile a qualsiasi tipologia di impianto, da quello più piccolo di un monolocale fino agli impianti centralizzati dei grandi condomini. Viessmann è in grado di offrire soluzioni integrate per qualsiasi impianto, con una fornitura che copre una gamma di potenza che va dai 4 kW fino ai 20 MW e un’ampia gamma di tecnologie. D. Come avviene la scelta del modello di impianto termico migliore? R. In questo caso è l’installatore o il progettista che propone il prodotto, scegliendo tra una gamma davvero vasta di soluzioni. Con Viessmann il professionista può davvero fare la scelta migliore per il suo cliente,


perché non è costretto a scegliere un prodotto o una tecnologia, ma può combinare diverse tecnologie e diversi sistemi. D. Prima viene effettuata la diagnosi termica dell’edificio? R. È sempre meglio eseguire la certificazione energetica dell’edificio. Questo è chiaramente un compito del progettista. D. Sono previste anche forme di finanziamento o agevolazioni della spesa? R. Al momento usufruire dei bonus ristrutturazione al 50%, dell’ecobonus al 65% o del superbonus 110% è già uno strumento di finanziamento molto efficace. Nel momento in cui l’installatore accetta il pagamento con la cessione del credito da parte dell’utente finale, Viessmann prevede già lo sconto in fattura totale. D. Visto l’impatto della pandemia, qual è il bilancio degli ultimi 12 mesi del gruppo Viessmann? R. Per Viessmann Italia il 2020 è stato un anno molto brillante. C’è stata una battuta d’arresto ad aprile, poi le attività sono riprese con vigore e abbiamo chiuso l’anno con un fatturato di 175 milioni di euro, in notevole crescita sull’anno precedente. Non ci siamo mai fermati completamente, abbiamo continuato a lavorare in smart working e in presenza osservando tutte le misure sanitarie possibili, e abbiamo impostato in tempi rapidissimi tutte le attività su piattaforme

digitali per mantenere un contatto costante con i nostri clienti. D. In questo momento state riscontrando difficoltà per la carenza delle materie prime? R. Sì, ma siamo riusciti ad anticipare questa dinamica ordinando per tempo e consentendo alle nostre fabbriche di lavorare con un programma a medio termine. La carenza delle materie prime non è il solo problema: stiamo assistendo anche a un notevole incremento della domanda. Chiaramente di fronte a questi aumenti, riusciamo comunque a servire i nostri clienti, anche se un po’ in affanno. Comunque, sul fatturato stiamo crescendo a doppia cifra non rispetto al 2020, che è stato frenato dai lockdowns, ma rispetto al 2019. D. Qual è la sfida del 2021 per Viessmann Italia? R. Viessmann Italia ha aperte tantissime sfide in quanto l’azienda è presente in diversi segmenti di mercato, dal residenziale per la parte termica, elettrica e il fotovoltaico, fino all’industriale. La sfida più impegnativa sarà soddisfare la domanda, stando al passo con le forniture e supportando i nostri clienti nel realizzare lavori di qualità, differenziandoci dall’offerta un po’ inflazionata di alcuni operatori dell’ultimo minuto. Per quanto riguarda l’utente finale la sfida sarà quella di sensibilizzare i clienti a richiedere interventi di qualità e non accontentarsi di pacchetti anonimi.

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INTERMEZZO

DISTRUZIONE E COSCIENZA

L'

uomo e la distruzione. In fin dei conti, stringi stringi, siamo sempre lì. Perché distruzione vuol dire passaggio, trasformazione e scombinamento. Soprattutto, significa non avere il controllo di sé, delle cose, di ciò che abbiamo pianificato senza rammentare che il caos è sempre in agguato. La distruzione è un fattore di cambiamento, forse quello più potente perché non ammette soluzioni di continuità. Avviene, capita e basta. Di solito, solo a fatti avvenuti si possono ripercorrere gli eventi e cercare di trovare una spiegazione che dia una logica a quello che è successo. Spesso fa più male che rimanere nell’ignoranza, in quel non sapere che, in fondo, anche ci protegge e ci aiuta a darci giustificazioni che, giuste o sbagliate che siano, ci aiutano ad andare avanti e ricominciare, in un ciclo naturale che, quello lo sappiamo, non riusciamo completamente a domare. E forse questo è un bene. Distruzione è affrontare la morte che corrompe il nostro corpo, a cui siamo legati in modo indissolubile. Distruzione è fare una guerra, tra le azioni più scellerate cui il ragionamento non dà spiegazione, ma cui la logica tribale e ferina che tanto diciamo di avere abbandonato ci porta sempre. Distruzione è devastare la nostra casa, quell’ecosistema unico che è il nostro pianeta. Unica certezza così unica che spesso diamo per data e, come per tutte le cose date cui siamo abituati, passa in secondo piano. Distruzione è l’abitudine all’assuefazione. Un intontimento ottenebrante che ci accompagna sull’orlo del baratro. Quindi, meno male che ci sono allarmi così potenti che ogni tanto ci destano da questo sonno. Situazioni che per la loro anomalia non riusciamo più a inquadrare nella normalità di un quadro perfetto o che, perlomeno, tale riteniamo. Dopo un anno di pandemia ora che abbiamo trovato la «soluzione» al male che ci ha terrorizzato, siamo già pronti a mettere in dubbio le cose che abbiamo dovuto apprendere, modificare e reinventare per sopravvivere. Anche quelle, e sono tante, che potrebbero averci dato degli spunti per un nuovo modo di vivere, di socializzare e lavorare. Perché più che la resilienza, che richiede l’adattamento, ci piace ritornare allo stato inerte, quello della comodità acquisita spesso senza calcolarne gli eventuali costi su scala mondiale. Ben vengano, dunque, lavori come quello del fotografo Manuel Cicchetti, che ci mostrano la distruzione vera e la fermano in scatti senza filtri. Il suo lavoro sulla distruzione procurata dalla tempesta Vaia del 2018 è vera documentazione che diventa monito. Perché sebbene il fenomeno meteorologico fosse naturale, con il suo vento di scirocco che ha raggiunto anche i 200 chilometri all’ora abbattendo la cifra impressionante di 42 milioni

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di alberi in tre giorni di maltempo paragonabili in tutto e per tutto a un urgano vero e proprio, la sua origine è scaturita dalla somma delle nostre azioni. Vaia è fuggita dall’Atlantico, poi è arrivata a fermarsi con tutta la sua furia sull’arco orientale delle Alpi. Come dice bene Cicchetti, riferendosi ad un detto tedesco, «un albero è più di un albero». Prima di tutto, infatti, siamo di fronte a degli esseri viventi. Esseri che come noi respirano (aiutandoci a respirare) e hanno imparato a sopravvivere in equilibrio creando ecosistemi unici ed irripetibili. La distruzione portata da Vaia invece è, lo sappiamo bene, il primo grande effetto derivato dalle azioni umane sul clima. Quel clima che tutti sappiamo oramai di avere compromesso e che ci imporrebbe di trovare alternative di sviluppo durevoli. La via alla sostenibilità di per sé è tracciata. La possiamo intraprendere con sicurezza (e pure con profitto). Non è più solo teoria (che oramai ha raggiunto i 60 anni di vita: volendo trovare un inizio tutto parte con Rachel Carson che nel 1962 pubblica Primavera Silenziosa) ma dovrebbe essere oramai pratica invalsa. E, invece, siamo qui a confrontarci, colpevoli, con i fantasmi di questi corpi lignei ammassati a terra, sradicati e spezzati. E per questi esseri di cui Cicchetti ci documenta i cadaveri, ammassati gli uni sugli altri come in fosse comuni, il giornalista Angelo Miotto inventa tante brevi storie, racconti che descrivono un momento di questi esseri alberi e della loro vita passata, i loro sogni, il loro progetto di sopravvivenza. Perché di questo si tratta e di questo dobbiamo prendere coscienza. (lmff )

VAIA. Viaggio consapevole dentro un disastro. Fotografie di Manuel Cicchetti, testi di Angelo Miotto con una prefazione di Denis Curti, Edizioni TMC, 2021, pag. 142, euro 40. ISBN 9788897751076


The day after

Fotografia © Manuel Cicchetti, gentilmente concessa dall’editore The Music Company

Alone

Fotografia © Manuel Cicchetti, gentilmente concessa dall’editore The Music Company

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INTERMEZZO

The human dimension

Fotografia © Manuel Cicchetti, gentilmente concessa dall’editore The Music Company

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Work tools

Fotografia © Manuel Cicchetti, gentilmente concessa dall’editore The Music Company

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YouBuild

G LI SPECIALI BIM

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194 La grande ripresa dell'edilizia avrà un impatto anche sul modo di costruire? Il vento che soffia spingendo vendite, studi di architettura, asseverazioni per il superbonus, nuovi appalti e grandi opere, avrà l'effetto di un'abbuffata domenicale, a cui segue un torpore da digestione? Forse no: la digitalizzazione dei progetti, il Bim, diventa sempre più un'esigenza irrinunciabile, così come l'impiego di nuovi materiali e soluzioni innovative per quanto riguarda gli elementi costruttivi, come il tetto. E l'onda del cambiamento non è ancora finita.

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L'ARCHITETTO DIGITALE

Alberto Sdegno, Direttore del Master in Building Information Modeling presso l'Università di Udine

Dopo 20 anni arriva il Bim manager

I

l prossimo anno ricorrerà un anniversario importante per il mondo delle costruzioni, anche se presumibilmente non verrà ricordato: il 16 dicembre 2002, infatti, è stata proposta l’adozione dell’acronimo Bim per qualificare uno dei più rilevanti processi di elaborazione della progettazione e produzione edilizia con gli strumenti digitali. L’entusiasmo verso questo anniversario, però, deve essere subito stemperato. Difficilmente, infatti, verrà rievocata tale data e questo per almeno due motivi: il primo è che l’espressione Building Information Modeling è stata presentata su di un bollettino autoprodotto diffuso sul web da Jerry Laiserin, analista americano già autore di contributi sul tema del Cad, intitolato The Laiserin Letter. Non, quindi, una dichiarazione ufficiale da parte di una prestigiosa istituzione, ma una felice intuizione di un singolo che, dopo la pubblicazione in rete del breve testo, ha deciso di invitare a un dibattito pubblico i rappresentanti di Autodesk e Bentley per discutere sull’argomento nell’aprile dell’anno successivo presso il Massachusetts Institute of Technology.

IL COMPLEANNO Il secondo motivo è che, di fatto, il Bim ha ben più di vent’anni, poiché già dagli anni Settanta del secolo scorso si comprese che gli strumenti Cad, sviluppati grazie a cospicui investimenti al Mit da parte del ministero della Difesa americano, presentavano elementi di debolezza nel momento in cui dovevano essere impiegati per l’architettura. Il

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Computer Aided Design Project, questo il programma di lavoro sul tema del disegno numerico avviato al Mit agli inizi degli anni Sessanta, riscuoteva molto successo per la sua flessibilità operativa, come programma generico di disegno in 2D e 3D, ma risultava di difficile impiego per gli architetti, il cui disegno è normato da una serie di elementi (muri, porte, finestre, scale) che gli strumenti Cad consentono solo dopo complesse operazioni. Già dai primi studi di Charles Eastman, comparsi appunto a partire dagli anni Settanta, si pensi al Building Description System, l’obiettivo è stato quindi di superare i limiti di un disegno geometrico in cui la computazione non teneva conto del valore aggiunto dato dal contenuto informativo. Al disegno semplificato di unità architettoniche, infatti, Eastman aggiunge l’informazione relativa a ciò che tali geometrie rappresentano: forme specifiche di tipo edilizio, materiali impiegati e relative proprietà, database di costi, ipotizzando un uso diffuso a tutti i protagonisti del processo edilizio. Nasce, quindi, il principio che ha permesso quella evoluzione fisiologica, con innumerevoli rapporti di ricerca e studi scientifici sviluppati nel tempo, che ha condotto alla definizione di uno standard operativo al quale qualsiasi casa produttrice di software può adeguarsi nella formulazione di primitive grafiche e procedure, così da permettere la condivisione di medesimi contenuti su piattaforme diverse. LE DIMENSIONI Ma le potenzialità del Bim vanno ben oltre l’associazione di una base dati informativa alla rappresentazione digitale di forme. Basti pensare che si modifica sostanzialmente l’approccio dimensionale tipico delle procedure Cad: al semplice disegno bidimensionale cui fa seguito la rappresentazione tridimensionale, con il Bim si lavora fin dall’inizio con un modello 3D, che si configura come il vero fulcro della figurazione, mentre il disegno 2D viene generato a posteriori in maniera automatica dal sistema. Inoltre, altre dimensioni sono tenute in considerazione: dalla gestione dei tempi di progettazione e costruzione (il cosiddetto 4D) e la valutazione economica desunta a partire dal computo automatizzato, determinato dai valori associati in fase di inserimento dei dati (5D). Né viene tralasciato l’aspetto relativo al facility management, che si preoccupa di monitorare lo stato del manufatto dopo la sua costruzione, attraverso un controllo del processo di manutenzione (chiamato 6D). Infine, anche Ricostruzione Bim del Mercato Coperto di Trieste di Camillo Jona. Elaborazione di Paola Cochelli

Prospetto del modello Bim della rampa elicoidale del progetto. Elaborazione di Paola Cochelli

la valutazione energetica e la sostenibilità, argomenti di grande attualità, possono essere tenute in considerazione nel processo Bim, in quella settima dimensione (7D) indicata nel processo operativo. A queste se ne potrebbero aggiungere altre, come il controllo della sicurezza in cantiere, già da alcuni indicato come 8D, man mano che vengono individuati i protocolli normativi che fissano le regole da adottare. Nuove figure professionali, inoltre, sono richieste in ambito lavorativo, che possano qualificare in maniera opportuna le esigenze delle nuove attività. Si pensi ai Bim specialist, capaci di gestire la modellazione in fase di input e di interrogazione dei dati; al Bim coordinator, che svolge un’attività di coordinamento di questi ultimi, in modo da verificare la correttezza dei dati e l’omogeneità degli stessi; al Bim manager, che deve essere in grado di gestire un intero progetto, nelle sue differenti componenti procedurali e professionalità. Tutte figure che ormai richiedono specifiche certificazioni in modo da garantire precise qualificazioni e competenze nell’atto di proporsi in ambito occupazionale. Grazie al processo Bim è possibile, quindi, avere una stretta condivisione delle informazioni tra i tanti attori coinvolti nella realizzazione di un manufatto. Lo stesso file, denso della ricchezza di contenuti di cui abbiamo accennato sopra, sarà a disposizione dell’architetto, dell’ingegnere, del committente, del costruttore, e di tutti coloro che sono coinvolti nel processo di produzione dell’architettura. Come nelle intenzioni di Eastman, di cui abbiamo detto, elaborate circa mezzo secolo fa.

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SPECIALE BIM

MILANO

Uffici verdi CERTIFICATI LEED Il complesso Arcadia Center è stato progettato con la piattaforma digitale dallo Studio Giuseppe Tortato Architetti, F&M Ingegneria e Tekser Ingegneria con software Revit di Veronica Monaco

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U

n nuovo complesso direzionale di circa 23 mila metri quadri nel quartiere gallaratese di Milano, destinato ad accogliere il nuovo headquarter di Volkswagen Leasing e Volkswagen Bank: è l’anima di Arcadia Center, l’ambizioso intervento di ristrutturazione a cura del team di progettazione integrata costituito dallo Studio Giuseppe Tortato Architetti, F&M Ingegneria e Tekser Ingegneria. In considerazione della rilevanza dell’intervento e della capacità tecnica e organizzativa dei professionisti coinvolti, il committente InvestiRe SGR ha richiesto che il progetto fosse sviluppato con tecnologia Bim, attività per la quale il team integrato delle tre società di progettazione vanta un’esperienza consolidata. Proprio in questo ambito, F&M Ingegneria ha ottenuto anche la certificazione Icmq Bim.


IL PROGETTO La realizzazione dell’Arcadia Center ha previsto la riqualificazione di due corpi di fabbrica adiacenti e collegati, costruiti negli anni Settanta. La nuova architettura, sinuosa e dalla forte personalità, è caratterizzata dal contrasto tra il bianco dei fascioni curvilinei a sezione variabile, che abbracciano l’edificio sul fronte strada, e il grigio antracite che caratterizza i volumi spigolosi del resto dell’edificio. Il progetto ha previsto il mantenimento della struttura portante esistente, la demolizione del volume in copertura, compresi gli impianti lasciati a vista, e la guardiola, e un ripensamento completo delle facciate con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche e conferire il massimo comfort negli spazi di lavoro. L’involucro edilizio, per le porzioni cieche, sia in copertura che in facciata, presenta valori di trasmittanza indicativamente sotto lo 0,2 W/m2K, mentre per le porzioni vetrate, valori di trasmittanza complessiva pari a circa 1,0 W/m2K. L’edificio è dotato di certificazione ambientale internazionale Leed Silver, secondo il protocollo Leed for Core&Shell versione 4.

Il nuovo headquarter di Volkswagen Leasing e Volkswagen Bank a Milano

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MILANO

fruitore degli spazi e il suo benessere psicofisico insieme alla sostenibilità energetica. Con le stesse motivazioni dedichiamo particolare attenzione all’integrazione del verde all’interno degli edifici che progettiamo», spiega l’architetto Giuseppe Tortato, a capo del team di progettazione.

Gli uffici dell'Arcadia Center. Sotto, l'architetto Giuseppe Tortato

NUOVE ESIGENZE Da un punto di vista strutturale l’immobile è stato interessato da interventi locali in coerenza con le nuove esigenze estetiche e funzionali. Il corpo Sud, affacciato su via privata Grosio davanti a un’area verde, gode di un’ampia visuale verso il paesaggio circostante e il nuovo skyline di Milano, che il progetto intende valorizzare. Gli edifici del contesto sono caratterizzati da facciate con serramenti a nastro continui, con un andamento prevalentemente orizzontale, richiamato anche nella nuova facciata di progetto. Il corpo nord è invece caratterizzato da un edificio regolare con copertura a falde inclinate a pendenza variabile che originariamente conteneva un auditorium. Tale caratteristica è stata motivo di ispirazione per la nuova copertura, che dialoga con le forme originarie del corpo nord, reinterpretandole in base alle nuove esigenze degli spazi lavorativi. Per consentire un’adeguata conoscenza e verifica dell’immobile è stata inoltre finalizzata l’analisi di vulnerabilità sismica. Questo, insieme agli interventi di rinforzo, ha consentito di poter migliorare l’edificio non solo sotto il punto di vista estetico, funzionale ed energetico, ma anche strutturale in termini di sicurezza. VERDE INTEGRATO L’edificio si sviluppa con due piani interrati adibiti a magazzini, locali tecnici e autorimesse, un piano rialzato adibito a reception, spazi comuni, mensa, depositi e uffici integrati e cinque piani fuori terra, adibiti prevalentemente a uffici. Inoltre, all’ultimo piano è stato realizzato un giardino pensile, mentre su ciascun lato, est e ovest dei quattro piani sono presenti aree verdi accessibili dall’interno, attraverso delle grandi vetrate circolari che consentono alla luce e al calore di penetrare nell’edificio. «Il nostro approccio progettuale, che ci caratterizza da oltre vent’anni, è di tipo olistico e multisensoriale. Il focus è l’individuo

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LA MODELLAZIONE La modellazione è stata svolta con software Revit, in conformità alla Uni 11337:2017. È stato creato un modello federato, messo a disposizione sul cloud proprietario del team di progettazione, all’interno del quale sono collegati tutti i modelli multidimensionali relativi alle varie discipline: architettura, strutture ed impianti. In tal modo il progetto è costantemente aggiornato e disponibile anche alle eventuali verifiche da parte del committente. Allo studio Giuseppe Tortato Architetti, che vanta un expertise ventennale nel settore della rigenerazione urbana, è stato affidato il coordinamento del team, la progettazione architettonica, sin dal concept iniziale, e la direzione artistica. F&M Ingegneria è stata incaricata di svolgere i servizi relativi a progetto preliminare, definitivo ed esecutivo strutturale, antincendio, coordinamento sicurezza in progettazione e in esecuzione, direzione lavori. Infine, a Tekser Ingegneria il compito di svolgere i servizi relativi a progetto preliminare, definitivo ed esecutivo per gli impianti meccanici, elettrici e speciali, la consulenza per l’ottenimento della certificazione Leed e la direzione lavori specialistica impiantistica. Il modello creato, oltre che permettere una condivisione delle informazioni in fase di progetto, consente di ottimizzare anche la manutenzione dell’edificio, innescando una fase di integrazione tra i processi e la sostenibilità dell’immobile.

LA SCHEDA Luogo: Via Grosio 10/4, Milano Cliente: InvestiRE SGR SpA Periodo: 2018 - in corso Attività svolte: progetto preliminare, definitivo ed esecutivo strutturale, antincendio, coordinamento sicurezza in progettazione e in esecuzione, direzione lavori Tipologia prestazione: progettazione BIM Importo dei lavori: 15.500.000 € Credits: Giuseppe Tortato Architetti (Architettura e Direzione Artistica) – Tekser (Impianti, Acustica, LEED), Eurodesign Crotti (Facciate ed Involucro) – F&M Ingegneria (Strutture, Sicurezza, Direzione Lavori) Fotografie: Moreno Maggi


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SPECIALE SPECIALE BIM

BELLUNO

La sostenibilità RIPARTE DA ZERO Ad Agordo il Bim è utilizzato dallo studio Anidride Design Architettura per demolire e costruire 12 unità immobiliari ad alta efficienza energetica

di Veronica Monaco

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I

l metodo di progettazione Bim è stato protagonista di un intervento di ristrutturazione edilizia di un fabbricato a uso civile per efficientamento energetico e sismico. L’intervento ha previsto la demolizione e ricostruzione nella medesima sagoma degli immobili preesistenti, al fine di realizzare un edificio con 12 unità immobiliari destinate a residenza, con relativi spazi comuni. A guidare la progettazione l’architetto Nicola De Pellegrini, fondatore dello studio Anidride Design Architettura con Giovanni Bez, società specializzata in progettazione integrata a elevata sostenibilità ambientale. «Il processo Bim ha evidenziato una serie di vantaggi nella gestione della complessità volumetrica associata al sistema impiantistico», afferma De Pellegrini. «La metodologia ha permesso il controllo della criticità fra le varie componenti strutturali impiantistiche e architettoniche dell’edificio. Questo controllo ha permesso inoltre una gestione mirata in termini di


operatività del sistema progetto con integrazioni fra i vari attori partecipanti all’attività progettuale». IL PROGETTO Realizzato nel comune di Agordo, in provincia di Belluno, l’intervento ha voluto sintetizzare gli elementi distintivi degli edifici più importanti che definiscono il contesto, declinati in chiave moderna e riproposti con estremo rispetto della tradizione. La disposizione dei livelli, vincolata alla distribuzione preesistente, ripropone uno stacco volumetrico in

due corpi, corrispondenti ai due edifici da demolire, adiacenti ma indipendenti. In questo modo il nuovo edificio presenta un corpo lato piazza, con quattro piani fuoriterra e un piano sottotetto parzialmente abitabile, e un corpo più articolato a valle, composto da due piani con un terzo piano sottotetto, parzialmente abitabile. I posti auto al servizio della residenza verranno realizzati al piano terra e al piano interrato. «Le maggiori difficoltà si sono riscontrate nella struttura del software in quanto il progetto gravitava su più livelli sfalsati e nel rispetto di una

Il rendering dell'edificio in fase di realizzazione ad Agordo (Belluno)

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BELLUNO

LA SCHEDA Progetto: ristrutturazione edilizia previa demolizione e ricostruzione di fabbricato a uso civile abitazione per efficientamento energetico e sismico Nome progetto: Rosengarten Luogo: Comune di Agordo, Belluno Architetti: Nicola De Pellegrini e Giovanni Bez - Anidride Design Architettura Date lavori: 2020 - in corso

scandisce verticalmente il progetto. L’alternanza di pieni e vuoti è organizzata in un'invisibile griglia: la ripetizione e l’utilizzo di multipli e sottomultipli, permette di ottenere una facciata elegante e geometrica. Il ritmo orizzontale dei prospetti è invece scandito da marcapiani che aggettano delicatamente e una fascia di chiusura superiore pronunciata rispetto al corpo di fabbrica principale, che riprende una peculiarità degli edifici storici che definiscono il contesto architettonico circostante. Per integrare la facciata con il verde urbano e per aumentare il rapporto tra esterni ed interni, nelle logge è stato previsto l’inserimento di specie vegetali.

La storia, la montagna, l’architettura delle presistenze hanno dato una traccia importante alla genesi cromatica del progetto. Sotto, gli architetti Nicola De Pellegrini e Giovanni Bez

sagoma planivolumetrica frutto di un’edilizia storica», dichiara l’architetto, che per la progettazione ha scelto la suite Bim Graphisoft Archicad 24. MODULARITÀ Per la costruzione geometrica dei prospetti è stato utilizzato un modulo base, di 60 centimetri, che

TRADIZIONE E INNOVAZIONE Mentre l’affaccio principale è caratterizzato da un approccio materico e volumetrico in continuità con le preesistenze, il fronte posteriore rivolto ad ovest si manifesta con un disegno contemporaneo caratterizzato da spigoli vivi e materiali scuri che riflettono gli archetipi dell’architettura di montagna. I materiali sono scelti partendo dalle scelte stilistiche che caratterizzano il centro storico di Agordo. L’utilizzo di intonaco chiaro, di pietra e calcestruzzo lavato dalle tinte neutre e delicate, l’integrazione di materiali naturali come il legno sono posti in contrapposizione alle lamiere metalliche scure e ai grandi parapetti in vetro che descrivono il volume posteriore, più moderno e dai tratti più rigidi. ELEVATA EFFICIENZA Alla nuova chiave di lettura compositiva si affianca una progettazione tecnologica innovativa che permette al progetto di raggiungere elevati standard energetici. L’utilizzo di materiali innovativi in tecnologie e sistemi impiantistici moderni permette di realizzare un edificio a elevato comfort termico, caratterizzato da un ridotto consumo energetico. Per contribuire all’autosufficienza energetica è prevista l’installazione di un impianto di pannelli fotovoltaici sulle falde di copertura rivolte a sud.

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per i

professionisti

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Un’intera libreria di file per la progettazione a tua disposizione. Sul nostro sito trovi tutte le informazioni necessarie per la gestione del tuo progetto, in ogni fase del suo ciclo di vita. Sono a disposizione di tutti i professionisti del settore una serie di soluzioni preconfigurate per realizzare murature complete, ma anche file relativi ai singoli componenti del Sistema costruttivo GASBETON®. Tutto in un unico “contenitore di informazioni”: il BIM. dati geometrici e grafici dettagli tecnici relativi ai prodotti panoramica dei materiali utilizzati requisiti prestazionali ed energetici collegamenti a schede tecniche e certificazioni interoperabilità tra settori e professionisti costante monitoraggio del progetto La Libreria BIM GASBETON® è direttamente integrabile in Revit, Archicad o altri software BIM, utilizzando i formati RVT o IFC. Sono inoltre disponibili numerosi particolari costruttivi 2D nei formati DWG e PDF.

Consulta la pagina dedicata, registrati e accedi alle librerie in pochi semplici passi! YouBuild - GIUGNO 2021

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SPECIALE BIM

ECLISSE

Il controtelaio È ANCHE DIGITALE L’azienda ha iniziato a sviluppare gli oggetti Bim nel 2015 a fronte di una crescente richiesta da parte di molti professionisti, soprattutto dall’Inghilterra e dal Nord Europa di Franco Saro Eclisse Syntesis Line versione per cartongesso. A destra, Eclisse Syntesis Line versione per intonaco

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G

li oggetti Bim sono descrizioni digitali di prodotti o materiali che, se combinati con altri elementi dello stesso tipo, creano un modello progettuale secondo i dettami del Building Information Modeling. Insomma, sono elementi essenziali e questo spiega l’attenzione delle aziende più attente per questo metodo progettuale. Eclisse, per esempio, ha iniziato a sviluppare gli oggetti Bim nel 2015 a fronte di una crescente richiesta di professionisti, soprattutto dall’Inghilterra e dal Nord Europa. Secondo l’azienda specializzata nel settore degli infissi, era evidente che per supportare architetti e progettisti, già in fase di pianificazione, non era più sufficiente fornire solo i file Cad. Diventava fondamentale, quindi, rispondere a un’esigenza sempre più frequente e che non poteva essere ignorata. Per questo dal 2017 esiste una risorsa interna all’azienda, un Bim specialist, che si occupa di questo. UNICO DOWNLOAD I file Bim di Eclisse sono oggi disponibili per tutti i


Libreria Bim dei prodotti filomuro battenti e scorrevoli di Eclisse Syntesis Collection

controtelai per porte a scomparsa e filo muro. Per alcuni prodotti (Eclisse Unico, Eclisse Syntesis Line scorrevole ed Eclisse Syntesis Line battente) sono stati recentemente sviluppati nuovi file che permettono all’utente di disporre di tutte le tipologie di quel determinato prodotto con un unico download. Nella versione precedente, invece, a ogni file corrispondeva solo una specifica versione. Sono migliorati i livelli di definizione (basso, medio, alto) degli oggetti. In particolare, il livello di dettaglio alto ha subito una vera rivoluzione: mostra in modo estremamente realistico i componenti che compongono i telai. Gli oggetti sono presenti sul sito così come sul configuratore di prodotto CercaFacile Eclisse, strumento utile a progettisti, designer e ingegneri, e in più sono accessibili attraverso alcuni portali di settore dedicati. Disporre di librerie Bim ha reso i prodotti Eclisse più facili da trovare e utilizzare, e ha permesso di essere selezionati all’interno dei progetti dove questi contenuti sono indispensabili.

VANTAGGIO COMPETITIVO Aver adottato questa metodologia prima dei concorrenti, ha costituito un vantaggio competitivo perché ha aumentato la possibilità di esser selezionati all’interno dei progetti rispetto a un altro produttore che ancora non disponeva delle librerie Bim. Dal 2019, infatti, la progettazione attraverso il metodo Bim si è resa obbligatoria per gli appalti pubblici a partire dai 100 milioni di euro, importo che scenderà progressivamente fino al 2025 per tutte le nuove opere pubbliche. «Sicuramente a causa della situazione globale legata alla pandemia il processo di adozione ha avuto un rallentamento rispetto allo sviluppo esponenziale che ci si attendeva. Eclisse è orientata all’innovazione e al miglioramento continuo e siamo già pronti a questo cambiamento: prova è che nonostante l’adozione sia ancora piuttosto lenta, abbiamo comunque deciso di investire e ottimizzare le librerie Bim», commenta Giovanni Favero, Bim Specialist Eclisse.

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SPECIALE BIM

DIERRE

Porte aperte A 3D BIM REVIT

Grazie alla piattaforma Bimobject l’azienda specializzata in accessi e chiusure offre ai progettisti gli oggetti digitali necessari per la sicurezza delle tagliafuoco di Veronica Monaco

Le porte tagliafuoco Dierre su B im object

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severe normative italiane ed europee.

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inonimo di porte blindate e chiusure di sicurezza, Dierre fornisce agli architetti nuovi strumenti di progettazione integrata. Grazie alla partnership con Bimobject, infatti, da ora i progettisti hanno la possibilità di lavorare con più facilità e seguire tutte le fasi di pianificazione, in particolare per l’inserimento delle porte tagliafuoco, componenti essenziali per la sicurezza negli edifici pubblici. Sulla piattaforma Bimobject, i progettisti possono trovare gli oggetti 3D Bim Revit delle porte tagliafuoco New Idra EI 60 e New Idra EI 120, in versione a battente singolo e doppio. VELOCIZZAZIONE Pensati per l ’installazione in varchi di medie dimensioni all’interno di abitazioni e luoghi pubblici, questi prodotti si adattano a ogni spazio con estrema versatilità, anche grazie a un sistema costruttivo che ne facilita la posa. Oltre alla verifica preventiva di ogni dato tecnico necessario all’installazione dei prodotti, con una conseguente riduzione dei possibili errori in cantiere e una complessiva velocizzazione dei tempi di realizzazione, la piattaforma Bimobject permette un contatto diretto con gli esperti Dierre per un supporto in tempo reale su ogni aspetto tecnico e normativo. Marchio italiano noto a livello mondiale nel campo delle porte e chiusure blindate, Dierre sta portando avanti significativi investimenti anche nel settore delle porte tagliafuoco, uno dei comparti a maggior tasso tecnologico. Proprio in riferimento a questo ambito, l’azienda ha sviluppato un catalogo eterogeneo con chiusure, anche in legno, che rispondono alle più

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SPECIALE BIM

NIEDERSTÄTTER

I moduli facili SONO DIGITALI L’azienda atesina utilizza la progettazione Bim per fornire spazi pronti all’uso, come aule scolastiche oppure in ambito sanitario. In una manciata di giorni di Franco Saro

Interno, aula scolastica

A

ule scolastiche più spaziose e sicure dal punto di vista sanitario, ma senza perdere tempo. Si può fare? Sì, testimonia il Liceo Scientifico G. Galilei di Belluno. Per arrivare al traguardo, in sicurezza ma tagliando i tempi di realizzazione, il progetto è stato curato dall’azienda altoatesina Niederstätter. E l’obiettivo raggiunto: ora il complesso scolastico comprende un edificio costituito da corridoi, locale portineria e sei nuove e spaziose aule alternative per gli studenti, ognuna da 56 metri quadrati complete di tre servizi igienici (uomini, donne e disabili). Il tutto in soli 35 giorni. Il segreto di Niederstätter? L’edilizia modulare che utilizza container, ovviamente riqualificati. L’azienda ha così potuto consegnare e installare uno spazio per gli oltre 150 studenti costituito da 33 moduli per una superficie totale di circa 460 metri quadrati. L’intero impianto è stato fornito con protezione antincendio R60. Ma quello di Belluno non è l’unico esempio. Con la stessa tecnica sono stati realizzati gli spazi per la scuola primaria di Sacile, in Provincia di Pordenone, dove Niederstätter ha creato aree temporanee per gli studenti, impiegando 21 container. Oppure la scuola materna di Scena, a Merano (Bolzano), ha visto l’assemblaggio di 32 container adibiti a sale multifunzionali. In ambito ospedaliero invece, Niederstätter ha fornito, durante il primo lockdown 2020, container agli ospedali di Brunico, Vipiteno e San Candido per allestire aree triage all’esterno dei nosocomi per l’emergenza covid-19. I VANTAGGI La soluzione ha numerosi vantaggi: può ospitare tecnologie e macchinari al suo interno, offre isolamento acustico e termico, oltre alla citata rapidità di montaggio e sistemazione. Alle quali si aggiungono la possibilità di sanificazione, modularità e facilità di messa in rete, sia per quanto riguarda energia elettrica, sia acqua e ossigeno. In ambito sanitario, per esempio, le strutture modulari sono state utilizzate anche per far incontrare i pazienti delle Rsa con i propri parenti in totale sicurezza. Nelle case di riposo di Lorenzerhof, a Lana, e Pilsenhof, Terlano, sono

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stati installati moderni container dotati di due ingressi separati che all’interno presentano una parete divisoria in plexiglass che permette, appunto, le visite. LA SOLUZIONE L’edilizia modulare di Niederstätter ha anche un’altra freccia al proprio arco: è abbinata alla progettazione Bim. L’azienda di Bolzano specializzata nei servizi per il mondo delle costruzioni, infatti, ha elaborato una soluzione originale. Con la progettazione digitale l’intero parco noleggio dell’azienda è disponibile sottoforma di oggetti Bim. E in questo modo diventa più semplice progettare l’utilizzo del modulo. Il calcolo delle tempistiche e la pianificazione degli edifici container possono essere creati automaticamente dai team di pianificazione dell’azienda, utilizzando tutte le informazioni raccolte degli oggetti Bim. Inoltre, le informazioni potranno essere utilizzate per semplificare la scelta degli elementi di noleggio disponibili. La soluzione permette anche di adattare più velocemente gli spazi alle esigenze di distanziamento dettate dall’emergenza sanitaria: un tema che interessa soprattutto il mondo della scuola, con il ritorno in classe degli studenti, ma anche quello ospedaliero, con la necessità di nuovi luoghi dove accogliere pazienti. In questi casi è fondamentale riuscire a trovare in fretta strutture modulari, compatte e di alta qualità. E a rispondere al meglio a questo identikit sono i container, sistemi il cui utilizzo sta prendendo sempre più il largo. Queste soluzioni sono uno dei punti di forza di Niederstätter, leader del Nordest nel mercato dei macchinari edili e da costruzione, che ha deciso di investire sempre più risorse nell’applicazione delle strutture modulari di container di alta qualità, isolati acusticamente e termicamente, ideali per ogni esigenza e pronti all’uso in tempi rapidi.

I vantaggi del metodo Bim sono noti, a partire dal miglioramento della qualità dei dati, che vengono costantemente aggiornati. Già in fase di progettazione, infatti, le strutture con container modulari possono essere presentate visivamente in maniera esaustiva al committente sotto forma di modelli 3D dettagliati. Inoltre, va considerata la disponibilità immediata e continuativa di tutti i dati attuali e rilevanti per tutti i soggetti coinvolti e, quindi, un migliore scambio di informazioni. Gli oggetti Bim creati possono essere utilizzati dal committente e dalle aziende partner durante l’intera fase di costruzione e il progetto di costruzione potrà partecipare alle gare d’appalto che richiedono questo standard come requisito. Infine, la digitalizzazione può aumentare la produttività del processo di pianificazione in termini di costi, scadenze e qualità.

La collocazione dei container di Niederstätter

Esempio ufficio. A sinistra, esempio spogliatoio.

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SPECIALE TETTO

TECNICA COSTRUTTIVA

L’architettura IN CIMA A TUTTO

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A falde, piano, verde: la copertura degli edifici è un elemento essenziale del costruire. Ma non tutte le soluzioni si assomigliano e sono interscambiabili di Roberto Bolici, Politecnico di Milano

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a copertura degli edifici costituisce un elemento architettonico riconosciuto sia come sistema di protezione degli ambienti interni rispetto al contesto esterno sia come elemento capace di trasmettere molteplici significati simbolici e avere effetti pratici (riparo e protezione dagli agenti atmosferici). La copertura riassume, quindi, aspetti legati alla nostra natura, alla tradizione e altresì all’evoluzione tipologica e formale delle nostre architetture. Nella sua forma più essenziale, la copertura di un edificio è rappresentata da uno o più piani inclinati: la soluzione più diffusa nella tradizione costruttiva.

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TECNICA COSTRUTTIVA

La consuetudine individua la copertura inclinata nel tetto a falde. Successivamente, il tetto è stato fatto slittare sempre più verso l’alto per ricoprire uno spazio delimitato da chiusure perimetrali, favorendo dunque la pianta dell’edificio: la copertura piana, realizzata per smaltire o convogliare in modo idoneo le acque meteoriche, la cui pendenza sia inferiore al 5%. DISCONTINUITÀ Il tetto a falde è per definizione una copertura discontinua: la componente di tenuta è costituita da elementi di dimensione minore rispetto alla superficie del tetto da coprire (coppi, tegole, eccetera) e gli elementi stessi non sono saldabili fra loro, ma solo sovrapponibili e ancorabili quando necessario. Una copertura piana invece è assimilabile a una copertura continua determinata dal suo modello di funzionamento, dove per continuità si intende l’assenza di interruzioni nello strato di tenuta all’acqua. Tutti questi aspetti indicano un percorso evolutivo di innovazione della copertura che da elemento architettonico essenziale, il tetto, si trasforma in sistema dotato di valenze prestazionali, compositive e d’immagine sempre più articolate, mantenendo nel tempo i valori simbolici originari. FALDE VS PIANO Il tetto a falde basa la sua efficienza sulla sua apprezzabile pendenza, è in grado di evacuare rapidamente le acque meteoriche, consentendo peraltro l’utilizzo di piccoli elementi discontinui, sovrapposti gli uni agli altri, affinché la pioggia non sia nelle condizioni di risalire e infiltrarsi negli strati inferiori della copertura. La stessa copertura inclinata risulta più efficiente anche dal punto di vista energetico, poiché un’elevata inclinazione riduce l’incidenza dei raggi solari durante le ore più calde della stagione estiva, mentre nella stagione invernale, quando la sua incidenza è più radente, permette una maggiore captazione dell’energia derivante dalla posizione del sole. Infine, i materiali impiegati non richiedono particolari prestazioni fisico-tecniche. Il tetto inclinato adotta soluzioni più semplici e materiali tradizionali durevoli nel tempo. Il tetto piano funziona come una membrana impermeabile continua. Nella sostanza, viene rivestito l’ultimo solaio senza preoccuparsi della più lunga permanenza dell’acqua, fatta defluire gradatamente grazie a una lieve pendenza. Nel periodo invernale, il tetto piano sfrutta le capacità di accumulo termico offerte dall’impalcato strutturale dell’ultimo solaio, mentre nel periodo estivo è in grado di utilizzare l’acqua ai fini del raffrescamento, tramite l’evaporazione o la sua conservazione al di sotto di uno spessore di terreno

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vegetato (se in presenza di un tetto verde). Dal punto di vista realizzativo, questa tipologia di copertura esige l’adozione di materiali di produzione industriale, siano naturali o sintetici, e richiede particolari cautele progettuali affinché la tenuta e il permanere delle prestazioni fisico-tecniche siano garantite nel tempo. I REQUISITI I requisiti che vanno considerati per il progetto di una copertura fanno riferimento alle classi di esigenze relative alla sicurezza, al benessere e alla gestione. La prima comprende stabilità delle coperture, sicurezza in caso d’incendio e contro le intrusioni. La seconda, requisiti di benessere termo igrometrico, acustico, visivo e atmosferico. Infine, la terza comprende i requisiti legati al ciclo di vita delle coperture (contenimento dei consumi energetici, manutenibilità e durabilità degli elementi e economicità di dismissione). SCEGLIERE E PROGETTARE Analogamente ai requisiti, gli strati funzionali delle coperture sono in gran parte assimilabili a chiusure verticali. La particolare vulnerabilità delle coperture, rispetto agli agenti esterni e le maggiori intensità dei flussi di energia che si determinano fra interno ed esterno dell’edificio, rendono necessaria l’adozione di ulteriori stratificazioni funzionali sia per ottenere prestazioni non richieste nelle chiusure verticali (per esempio, la praticabilità della copertura) sia per garantire un’efficace interazione fra strato e strato in determinate soluzioni tecniche. Sono distinguibili nove strati principali (resistente, delle pendenze, di tenuta all’acqua, di protezione e rivestimento, isolamento termico, barriera al vapore, diffusione del vapore, ventilazione e isolamento acustico) e nove strati complementari impiegati per la definizione di soluzioni tecniche specifiche (tenuta all’aria, collegamento, re-

golarizzazione, ripartizione dei carichi, protezione al fuoco, filtrante, drenante e separazione o scorrimento). Un numero consistente di strati evidenzia quanto la copertura giochi un ruolo rilevante nei confronti della qualità dell’intero edificio. Per questa ragione, intervenire sulla copertura necessita dell’individuazione di strategie progettuali d’intervento che tengano conto anche delle disposizioni normative attualmente in vigore. LE NORME Ci riferiamo, in particolare, alle norme Uni 81781:2019 e Uni 8178-2:2019 di recente pubblicazione. La Uni 8178-1:2019 fornisce istruzioni per la progettazione e la scelta di elementi e strati dei sistemi di copertura discontinua. Mentre la Uni 8178-2:2019 fornisce istruzioni per la progettazione e la scelta di elementi e strati dei sistemi di copertura continua.

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ARIA comprende la più vasta gamma di elementi per la ventilazione di tetti del sistema RASERA. Ingresso, passaggio e uscita dell’aria sono garantiti da un sistema a norma in ogni fase.

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Per lavorare in quota nella totale sicurezza, RASERA offre i prodotti ÀNCORA. Ancoraggi, linee vita, scale, passerelle e parapetti, sono studiati per offrire la massima sicurezza in ogni tipo di struttura.

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SPECIALE TETTO

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Una tecnologia SUPER SILENZIOSA IsolTile è uno strato acustico resiliente elastodinamico, con funzione desolidarizzante e armante. Si può posare al di sotto di massetti spessi meno di 3 centimetri

di Paolo Caliari 198

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a mancanza di spessori sufficienti per mettere in opera strutture tradizionali ha richiesto lo sviluppo di soluzioni ad hoc, anche per quanto riguarda l’isolamento acustico sottomassetto, con soluzioni in grado di rispondere a questo tipo di esigenze garantendo al contempo l’efficienza, la stabilità e la durata nel tempo dell’intero sistema. La sfida è garantire prestazioni eccellenti in pochi millimetri: l’evoluzione della progettazione delle strutture orizzontali ha così portato alla diffusione di massetti di nuova generazione autolivellanti con spessore inferiore a 3 centimetri. Grazie alla sua quarantennale esperienza e al know how maturato, alla presenza di un team dedicato di Ricerca&Sviluppo, Isolmant ha studiato e messo a punto soluzioni specifiche e altamente tecnologiche che assicurano isolamento acustico, oltre che stabilità e durata della struttura. Un esempio è Isolmant IsolTile, strato resiliente unico nel suo genere specifico per garantire il massimo isolamento acustico anche in strutture di pochissimi centimetri.

una vasca di galleggiamento del massetto utilizzando i corretti accessori acustici per la posa, in particolare la Fascia Nastro IsolTile per nastrare i teli tra di loro e la Fascia Perimetrale Doppio Spessore, ideale per strutture con massetti sottili. Isolmant IsolTile non contiene sostanze volatiti (certificato Voc A+), è adatto sia per gli ambienti residenziali sia per quelli commerciali e pubblici, nelle nuove costruzioni come nella ristrutturazione, ed è disponibile per applicazioni sottomassetto nella versione Classic o nella versione Bv (con barriera vapore integrata e spessore distanziale maggiore di 40). Può essere utilizzato anche in applicazioni sotto pavimentazione.

Isolmant IsolTile, strato acustico resiliente elastodinamico, realizzato in polipropilene Isolmant, con funzione desolidarizzante e armante. A sinistra, Isolmant IsolTile nella versione BV

L’UTILIZZO Si tratta di una tecnologia innovativa, ideale anche in presenza di sistemi radianti, racchiusa in soli 2 millimetri di spessore: Isolmant IsolTile è uno strato acustico resiliente elastodinamico, realizzato in polipropilene Isolmant, con funzione desolidarizzante e armante. Il materiale, posato al di sotto di massetti a basso spessore (meno di 3 centimetri) distribuisce in maniera ottimale il carico garantendo stabilità a tutta la struttura, oltre che alti valori di isolamento al rumore di calpestio (da 14 a 20 dB circa in base alla struttura). Isolmant IsolTile si posa come un tradizionale strato isolante sottomassetto. Bisogna avere cura di creare

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SPECIALE TETTO

R ASSEGNA

FINESTRE PER TETTI PIATTI DXW FAKRO Progettata per l’inserimento in tetti piatti utilizzati anche come terrazze, il modello Dxw Fakro si caratterizza per la costruzione rinforzata, il rivestimento antiscivolo e il vetro esterno laminato. La straordinaria robustezza permette di camminare liberamente sopra la finestra in totale sicurezza. www.fakro.it

COMPATIBILE CON TUTTI I SUPPORTI Roofing System Vls 20 è il nuovo sistema tetto Onduline, ideato per coperture a falde con manto di tenuta all’acqua di tipo discontinuo in tegole di laterizio, cemento o coppi. Il sistema è universale, e può essere utilizzato in abbinamento con svariati materiali isolanti, quali Eps, Xps, Pu, lana di roccia ad alta densità, e con listelli portategole in legno, metallo o Pvc. La tenuta all’estrazione e al taglio è garantita dalla speciale vite Vls in materiale polimerico, che permette di ancorare simultaneamente il listello portategola e la lastra da sottocopertura all’isolamento termico sottostante. Una soluzione brevettata, sviluppata in collaborazione con il Politecnico di Milano, che elimina la necessità di ancoraggi alla struttura. Il fissaggio meccanico dei listelli portategole viene realizzato con l’apposita staffa metallica bloccalistello Vls. Il sistema Onduline Roofing System Vls 20 può essere utilizzato per la riqualificazione di manti esistenti e/o il recupero di sottotetti, e nella configurazione di coperture di edifici di nuova realizzazione, anche con basse pendenze > 15%. È garantito 30 anni sull’impermeabilizzazione. www.onduline.it

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CONTRO IL COLLASSO PER PUNZONAMENTO E TAGLIO L’armatura a punzonamento Psb di Peikko è adatta a diversi sistemi strutturali e con diverse soluzioni per il montaggio. Il sistema ha ottenuto la valutazione tecnica europea Eta e fornisce la resistenza più alta disponibile sul mercato. Essendo un sistema di armatura, a punzonamento o a taglio, completamente integrato negli elementi in calcestruzzo, risulta ideale per tutte le strutture monolitiche sottili. I listelli Psb sono costituiti da chiodi con doppia testa a martello saldati su una barra piatta non strutturale. Il sistema è disponibile sotto forma di listelli a due o tre chiodi, che possono essere combinati per realizzare l’armatura necessaria, o come elementi completi costituiti da un massimo di dieci chiodi per listello. Gli elementi sono prodotti individualmente in base ai requisiti statici. www.peikko.it

ARIA, IL SISTEMA DI TETTO VENTILATO CERTIFICATO Il sistema Aria di Officine Rasera, che si compone di sottocolmo Colmowings, listello di ventilazione e ancoraggio Listello Uno e griglia di gronda, è in grado di garantire la massima ventilazione nel sottotetto e mantenere inalterate nel tempo le sue caratteristiche funzionali. Il sottocolmo è costituito da un elemento in lamiera forata zincata o acciaio inox, a cui sono ancorate speciali ali in alluminio plissettato e verniciato con adesivo butilico, consente una perfetta adesione al manto di copertura, impedendo all’acqua spinta dal vento di infiltrarsi nel sottomanto. Colmowings è adatto a coppi e tegole di ogni forma e misura per colmi orizzontali e inclinati. Semplice e veloce da posare, ha una lunghezza di 100 centimetri e una sezione d’uscita aria di oltre 500 cm2/m. Gli appositi supporti piegabili, alti 23 centimetri, permettono ogni tipo di regolazione in modo da adattarsi a differenti tipi di coppi o tegole e tipologie di isolamento. Le prestazioni in copertura del sistema Aria sono state oggetto di uno studio presso il polo scientifico dell’università di Ferrara. Dopo due anni di studi al vero, i ricercatori sono riusciti ad avvalorare l’effettiva validità del sistema, non solo dal punto di vista di posa a secco in pieno rispetto della norma UNI 9460 e delle prescrizioni da parte dei produttori di laterizi, ma anche dal lato prestazionale di risparmio energetico. Un tetto ventilato con il sistema Aria consuma mediamente un 24% in meno rispetto a un tetto non ventilato www.rasera.com

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RASSEGNA

MASSIME PRESTAZIONI IN COPERTURA XT insulation ha selezionato Durock Energy Plus, un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, a elevata resistenza a compressione (calpestabile), perfetto per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio di coperture inclinate e piane (tetto caldo). Il pannello Durock Energy Plus è marcato CE e risponde pienamente a tutti i requisiti Cam richiesti dalle recenti normative. www.xtinsulation.it

NUOVA COPERTURA PER IL CONSORZIO VALENTINA CON FIRESTONE Il tetto di 2.800 mq del Consorzio Valentina a Mezzocorona (Trento) è stato ristrutturato grazie alla consulenza di Alpewa e alla manodopera certificata di Lattonerie Festi. La copertura presentava molti punti critici, soprattutto problemi di infiltrazione dovuti a pannelli sandwich usurati, canali di gronda sottodimensionati e vari punti non correttamente sigillati. L’intervento di ristrutturazione ha dato vita a un tetto completamente nuovo, di durata estrema, senza interventi invasivi. La copertura è stata impermeabilizzata con la membrana Firestone RubberGard Epdm, sinonimo di affidabilità, sostenibilità e durata nel tempo. L'installazione da parte di un installatore autorizzato Firestone secondo le norme e le linee guida tecniche è stata semplice e veloce grazie all'utilizzo di rotoli prefabbricati di grandi dimensioni. Inoltre, i lavori sono stati eseguiti in completa sicurezza, in quanto non sono state utilizzate fiamme libere o solventi nocivi. www.alpewa.com

CONSOLIDAMENTO LEGGERO DEI SOLAI Il sistema di consolidamento leggero dei solai Leca-CentroStorico sviluppato da Laterlite è una soluzione che permette di aumentare la portata e migliorare il comportamento antisismico della struttura, limitando inflessioni e vibrazioni, e contribuire a migliorarne anche le prestazioni di isolamento termico e acustico. www.leca.it

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LA GUIDA ALLE SCELTE GIUSTE PER LA SALUTE DELLA CASA E DEL PORTAFOGLIO La nuova edizione della Guida del Condominio Sostenibile è stata completamente ripensata. A partire dal suo focus: i superbonus e i sismabonus. La Guida contiene tutte le informazioni pratiche necessarie per accedere ai nuovi (e ai vecchi) incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione del condominio. Prenotate la vostra copia! https://www.virginiagambinoeditore.it/riviste/guida-condominio-sostenibile/ oppure telefona al numero +39 02 47761275

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Vacunanex Roof è la nuova soluzione per coperture in esterno: può impermeabilizzare sfiammando la guaina direttamente sulla superficie di Veronica Monaco

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ato dalla ricerca BiFire, azienda lombarda specializzata in prodotti per l’isolamento e la protezione al fuoco, Vacunanex Roof è la nuova soluzione per la coibentazione delle coperture in esterno, con il vantaggio di poter impermeabilizzare sfiammando la guaina bituminosa direttamente sulla sua superficie. Tecnologicamente avanzato, il materiale è composto da cellule micronizzate di polveri a base di ossidi di silice e confezionato sottovuoto, successivamente rivestito da una lastra in cemento di 3 millimetri di spessore per lato. Il 10% delle polveri proviene da polveri di recupero, tanto da guadagnare la certificazione Remade in Italy in classe C. L'ufficio tecnico dell’azienda spiega a YouBuild le principali caratteristiche del prodotto. Domanda. Vacunanex Roof è un nuovo prodotto presentato da BiFire: quando è nato e quali sono i principali campi di applicazione?

Risposta. L’idea del Vacunanex Roof nasce a novembre 2020 dalla necessità di coibentare le coperture di tutti quegli edifici che hanno uno scarso isolamento termico e quindi hanno la necessità di migliorare le prestazioni di risparmio energetico con un intervento poco invasivo. D. Quali sono i plus di questo prodotto e quali esigenze risolve? R. Vacunanex Roof permette di raggiungere le resistenze termiche di legge in pochissimo spessore. Viene posato con collante poliuretanico anche su guaine esistenti ammalorate, per poi essere rivestito con una successiva guaina bituminosa direttamente stesa a fiamma diretta, senza dover proteggere l’isolante. Dopodiché è immediatamente calpestabile. D. Necessita di competenze particolari per la sua installazione? R. Vacunanex Roof è semplice da posare: è sufficiente una squadra di posatori normalmente addestrata per


l’installazione di materiali isolanti. D. È certificato? R. Vacunanex Roof ha il certificato del lambda dichiarato lD=0,004 W/mK, è certificato incombustibile in classe A1. Possiede inoltre la certificazione ReMade in Italy in classe C ed è garantito per la resistenza alla compressione e per il rilascio di sostanze pericolose (Voc). D. Il prodotto ha anche una componente di materiale riciclato: risponde dunque ai requisiti Cam? R. Vacunanex Roof è conforme alla legge sui Criteri ambientali minimi del decreto 259 del ministero dell’Ambiente, poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale. D. L’utilizzo di Vacunanex Roof permette di accedere agli incentivi fiscali al 110%? R. Sì, in quanto rispetta i requisiti Cam e la conducibilità termica dichiarata lD=0,004 W/mK è certificata secondo norma EN 10456 per cui può essere indicato come intervento trainante in merito all’accesso agli incentivi fiscali del superbonus 110%. Le fasi dell'applicazione della lastra Vacunanex Roof

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COME SI

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SOLUZIONI & PROGETTI In questo numero: Coperture Vernici

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BRIANZA PLASTICA Torna a nuova vita un vecchio impianto

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SAN MARCO TERREAL Come ottenere un tetto perfetto

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COME SI FA

Brianza Plastica

La ex Arte Meccanica a San Giovanni in Persiceto (Bologna) portata a nuova vita con pannelli del sistema termoisolante ventilato Isotec XL: consente un passaggio d’aria costante, che disperde il calore estivo e mantiene le tegole asciutte in inverno

Da vecchia fabbrica a nuova stazione di Veronica Monaco

A

rchitettura industriale degli anni Venti, l’edificio ex Arte Meccanica a San Giovanni in Persiceto (Bologna) ha subìto negli anni svariate modifiche sull’impianto originario. Oggi l’edificio si compone di tre corpi distinti: il primo con struttura in muratura portante e copertura a doppia falda con capriate lignee, il corpo centrale con struttura mista con pilastri in cemento armato, tamponamenti in muratura e copertura costituita da due campate a shed in cemento armato, e il terzo volume, probabilmente edificato in un momento successivo, in adiacenza a quello centrale caratterizzato da una struttura in travi e pilastri di acciaio con rivestimento in lamiera metallica e copertura a botte.

IL PROGETTO L’edificio è stato oggetto di un profondo intervento di ristrutturazione, all’interno di un più ampio intervento di riqualificazione dell’area della vicina stazione ferroviaria, la cui progettazione è stata affidata all'A.T.P.

Rendering di progetto per la ristrutturazione dell'edificio ex Arte Meccanica a San Giovanni in Persiceto (Bologna)

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composta dalle società cooperative Mate Engineering e D.R.E.Am Italia. L’intervento si colloca all’interno del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città Metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia ed è nato partendo da un percorso di partecipazione che ha coinvolto anche i cittadini, con l’obiettivo di creare nuovi spazi pubblici destinati a funzioni collettive, a servizio della comunità locale. Supportati dalla volontà di preservare il valore simbolico e storico della struttura, l’edificio ex Arte Meccanica è stato concepito come un nuovo contenitore polifunzionale aperto a vari usi, in grado di costituire una cerniera tra la città e il percorso ciclistico dell’eurovelo su cui si attesta, con una chiara apertura verso l’esterno e il parco circostante.

L’INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE Il progetto ha previsto un’opportuna ristrutturazione e messa a norma del manufatto, con interventi leggeri e localizzati secondo un approc-


Sul tavolato ligneo continuo è stata stesa la membrana traspirante impermeabile Elytex e successivamente sono stati posati i pannelli del sistema termoisolante ventilato Isotec XL di Brianza Plastica

cio attento a preservarne il fascino storico, oltre alla fluidità spaziale dei due grandi spazi centrali. Per i due corpi di fabbrica principali, caratterizzati da strutture e architettura molto diversificate fra loro, si è proceduto allo smantellamento delle coperture esistenti e al completo rifacimento delle strutture lignee che le caratterizzano. Nell’edificio più basso, caratterizzato da una copertura a doppia falda simmetrica, sono state ricreate le suggestive capriate con orditura superiore e tavolato ligneo lasciati a vista, a vantaggio di un’atmosfera elegante e accogliente per il grande open space. Anche nel secondo edificio, con strutture portanti in calcestruzzo armato, caratterizzato da una copertura a capannone dal gusto più moderno, la struttura della copertura è stata completamente riconfigurata, ricalcando fedelmente la struttura preesistente. Imponenti travature in legno ripropongono inalterata l’identità del manufatto, plasmando il profilo a doppio shed.

DETTAGLI DI REALIZZAZIONE Per entrambi gli edifici, la stratigrafia della nuova copertura è stata progettata in maniera speculare, prevedendo la seguente sequenza: sul tavolato ligneo continuo è stata stesa la membrana traspirante impermeabile Elytex e successivamente sono stati posati i pannelli del sistema termoisolante ventilato Isotec XL di Brianza Plastica, nello

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COME SI FA

Brianza Plastica

In corrispondenza del colmo, apposite staffe sostengono il colmo ventilato fornito da Brianza Plastica insieme al sistema Isotec per il completamento della copertura

spessore 160 millimetri. Il pannello è dotato di un correntino metallico asolato, che costituisce l’appoggio ideale per gli elementi di copertura, in questo caso tegole marsigliesi in laterizio, e contestualmente crea la camera di ventilazione fra l’isolante e il manto di copertura, che consente un passaggio d’aria costante dalla gronda al colmo, disperdendo il calore dell’irraggiamento diretto e potenziando il raffrescamento in estate, agevolando il deflusso dell’umidità e mantenendo le tegole sempre asciutte nella stagione invernale. La parte piana del correntino metallico, inoltre, ospita i tirafondi da legno, che fissano meccanicamente il pannello alla struttura sottostante. La posa del sistema Isotec XL è stata realizzata completamente a secco mediante fissaggio alla struttura in legno, partendo dalla linea di gronda a battuta su un listello di partenza in legno di altezza pari allo spessore del pannello, per poi procedere per file successive a giunti sfalsati. Lungo la linea di gronda è stato utilizzato l’apposito listello aerato, che assicura anche l’uniformità di pendenza nella posa della prima fila di tegole sulla linea di gronda. Sui bordi laterali delle coperture è stato fissato un listone in legno, anch'esso alto quanto lo spessore del pannello, che funge da chiusura laterale e offre la battuta ai pannelli isolanti. In corrispondenza del colmo, apposite staffe sostengono il sottocolmo ventilato fornito da Brianza Plastica insieme al sistema Isotec per il completamento della copertura ventilata. Seguendo le indicazioni di Brianza Plastica, i pannelli sono stati affiancati previa stesura di due strisce di silicone sulla coda di rondine e adeguatamente giuntati con il nastro butilico adesivo. In corrispondenza di tutte le discontinuità tra i pannelli e le varie parti del tetto è stata utilizzata la schiuma poliuretanica e il nastro butilico adesivo con uno spessore adeguato alla funzione.

ASSISTENZA PERSONALIZZATA La realizzazione della giunzione tra i due shed ha richiesto un’attenzione particolare, per garantire la continuità dell’isolamento e la perfetta tenuta dell’impermeabilizzazione. Per supportare l’ufficio tecnico dell’impresa esecutrice nello sviluppo della soluzione esecutiva più adeguata, Brianza Plastica ha messo a disposizione una consulenza

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mirata, che ha portato all’elaborazione del dettaglio nella maniera più congeniale, raccordando opportunamente la lattoneria con il sistema di impermeabilizzazione ed eseguendo la posa dell’isolamento in modo da evitare la formazione di ponti termici. Per garantire al meglio la compatibilità tra la scossalina e l’isolante, è stato proposto l’utilizzo dei pannelli Elypan, geometricamente e termicamente identici a Isotec, ma senza correntino metallico. Oltre al particolare del compluvio, tutti i dettagli costruttivi del progetto (colmo, gronda, lucernario) sono stati discussi e disegnati con una collaborazione tra le figure tecniche dell’azienda e dell’impresa esecutrice, prima della posa in opera, aumentando così la velocità e la semplicità di posa in fase di installazione.

TIPOLOGIA: Ristrutturazione edificio ex-industriale Arte Meccanica UBICAZIONE: San Giovanni in Persiceto (Bologna) COMMITTENTE: Comune di San Giovanni in Persiceto (Bologna) PROGETTO: A.T. P. composta da Mate Engineering Soc. Coop. e D.R.E.Am Italia Soc. Coop. PROGETTISTA E DIRETTORE LAVORI: Arch. Maurizio Pavani IMPRESA GENERALE: AeC Costruzioni, San Possidonio (Modena) ESECUZIONE COPERTURE IN LEGNO: Sistem Costruzioni, Solignano di Castelvetro (Modena) ISOLAMENTO COPERTURE: Sistema Isotec XL di Brianza Plastica, spessore 160 mm SUPERFICIE DI COPERTURA ISOLATA: 500 mq circa RIVESTIMENTO COPERTURA: tegole


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COME SI FA

Terreal Italia

La coibentazione e la posa di una copertura con tegole o coppi va eseguita senza dimenticare quali sono i principi base per evitare dispersioni e garantire isolamento, sicurezza e ventilazione. Ecco le soluzioni per raggiungere il risultato

Come ottenere un tetto perfetto di Franco Saro

I

n Italia, dei 12,42 milioni di edifici residenziali (con quasi 32 milioni di abitazioni) censiti dall’Istat nel 2018, il 55% è stato costruito prima del 1970, il 36% tra gli anni 1971-2000 e solo il 9% negli anni 2000. La maggior parte delle case non è energicamente efficiente. In aggiunta, c’è un’alta probabilità che le tecniche costruttive siano state superate con nuove tecnologie più prestazionali e sicure. Come efficientarle? Grande attenzione è stata posta sui cappotti perché hanno un risvolto sia prestazionale, ma anche estetico. Ne è un esempio Terracoat, il prodotto proposto da Terreal Italia: un pannello composto da isolante e listelli in argilla di facile posa e versatile grazie alla customizzazione del rivestimento in terracotta. Ma, oltre alle pareti, va reso meno disperdente anche il tetto, perché ancora oggi si possono vedere errori che vanno a inficiare le prestazioni della copertura.

GLI ERRORI Uno degli errori più frequenti riguarda il fissaggio del manto di copertura. Lo scopo del fissaggio degli elementi del manto è di evitate

lo spostamento a causa del vento, di vibrazioni, di dilatazioni termoigrometriche, ed è da determinare in base a fattori come la pendenza della falda, la natura del supporto del manto e dalla spinta del vento nelle diverse realità locali. Tradizionalmente si utilizzava la cosiddetta «posa umida», con l’utilizzo di malte sia lungo la falda sia lungo la linea di colmo, ma oggi la posa a secco è obbligatoria così come indicato dalla norma Uni 9460:2008. Questo tipo di errore viene reiterato perché snellisce e velocizza la fase di posa e non richiede particolari abilità dell’operatore. Tuttavia, genera gravi risvolti, in primis nella ventilazione sottomanto e, successivamente, sulle proprietà e prestazioni dell’elemento in terracotta. Infatti, la malta è un materiale che assorbe e trattiene acqua per rilasciarla in un tempo medio-lungo, ma contemporaneamente è un materiale estremamente rigido che rende difficile la sostituzione di alcuni elementi in caso di necessità.

LA VENTILAZIONE Un altro errore generato dall’utilizzo di malte, schiume o similari

Realizzazione di copertura con Novocoppo giallo

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riguarda l’ostruzione e chiusura totale della linea di colmo e di gronda. Chi decide di realizzare una casa o un edificio con il sottotetto abitabile ha interesse di sapere non solo quali tipologie di ventilazione sono state scelte, ma anche quali vantaggi presenta una copertura ventilata rispetto a una che non lo è. I vantaggi riguardano non solo la longevità e le prestazioni del pacchetto copertura sia nel periodo estivo sia invernale (controllo delle caratteristiche termo-igrometriche), ma anche sullo smaltimento dell’umidità all’interno del pacchetto e sull’abbassamento della temperatura nell’intradosso, asciugando il vapore acqueo, e sul mantenimento della temperatura dell’estradosso pressoché uguale lungo tutta la falda. Questo ultimo aspetto evita lo scioglimento differenziale della neve e la relativa formazione di ristagni d’acqua che possono rifluire al di sotto dello strato di tenuta e compromettere l’impermeabilità del sistema.

IL COLMO Per assicurare che la circolazione dell’aria sia continua e ininterrotta è necessario che la linea di gronda e di colmo siano completamente libere da ostruzioni. In questo modo l’aria fredda ha la possibilità di entrare dalla gronda, scaldarsi attraverso la sottrazione di calore allo strato termo-isolante quindi salire all’interno dell’intercapedine fino a fuoriuscire dalla linea di colmo come aria calda. Questo è uno dei motivi per i quali anche nella norma Uni 9460:2008 si consiglia caldamente l’utilizzo del fissaggio meccanico degli elementi della copertura e non malte o schiume. Ovviamente, la micro-ventilazione può essere incrementata con l’utilizzo di apposite tegole o coppi: gli aeratori. È però bene tenere presente che, in contesti particolarmente aggressivi con temperature elevate anche di notte e forte soleggiamento diurno, non sempre solo la ventilazione o micro-ventilazione possono apportare dei

Esempio posa del kit colmo ventilato. A destra, il kit colmo ventilato. Sopra, a sinistra, realizzazione con Portoghese di colore Rosso;, a destra, realizzazione con Romane Evolution di colore Antracite

Areatore Coppo Veneto

Areatore Coppo San Marco Evo

Areatore Marsigliese

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COME SI FA

Terreal Italia Stratigrafia di copertura per microventilazione

Stratigrafia di copertura per risparmio energetico

benefici negli ambienti sottostanti. Poiché questa possa essere efficacie deve essere associata a pannelli isolanti ad elevata massa e all’utilizzo di teli riflettenti in grado di agire sul reirraggiamento. Tornando a parlare delle tegole speciali dedicate all’aerazione, gli aeratori, devono necessariamente essere posizionati in punti strategici: in linea generale vengono posizionati in due file perpendicolari alla linea di falda. La prima linea è in corrispondenza della terza fila a partire dalla linea di gronda e la seconda sulla penultima fila prima della linea di colmo. Il numero degli elementi varia in base alla tipologia e alle caratteristiche della tegola o coppo posato ma in generale il rapporto è un aeratore ogni tre tegole o coppi, oppure uno ogni sei.

grande è la sezione di ventilazione. Più corta e più pendente è la falda, minore è la sezione di ventilazione. Terreal Italia ha nella sua gamma prodotti soluzioni sia in cotto, chiamati accessori dedicati, che in altri materiali, chiamati accessori funzionali. Nello specifico, ogni linea di prodotto ha il proprio accessorio dedicato in cotto con la funzione di incrementare la ventilazione ed è normalmente abbinato a una specifica griglia adattata al profilo del foro. Gli accessori funzionali sono nati per completare gli strati costruttivi di un’abitazione, ottimizzandone le performance in termini di isolamento termico, resistenza alle condizioni meteo e rispetto dei più severi standard di sicurezza. Per realizzare un «tetto che respira», Terreal Italia offre un’ampia gamma di accessori studiati per favorire la micro-ventilazione e incrementare le prestazioni di tegole e coppi. L’ultimo arrivato oltre che il più prestante è il kit Colmo Ventilato Terreal. È dotato di bandelle laterali plissettate, verniciate in Argilla o Moro, per garantire la tenuta all’acqua e un filo di colla butilica per un’adeguata adesione al manto di copertura. La caratteristica peculiare è la capacità di ventilazione elevata pari a 425 centimetri quadrati garantita dall’elemento in lamiera forata in acciaio inox. Un ulteriore vantaggio è proprio il kit all’interno del quale sono già inclusi tutti gli elementi necessari per realizzare correttamente una linea di colmo libera da ostruzioni. Inoltre, si adatta a tutti i tipi di manti: in coppi e in tegole.

INTERCAPEDINE A determinare quanta aria è necessario far passare nell’intercapedine, quindi la sezione di ventilazione, intervengono alcuni fattori come la geometria, lunghezza e pendenza della falda, la tipologia di tegola o coppo utilizzato (sapendo che per natura intrinseca dell’elemento, una copertura in coppi è più ventilata di una in tegole), le condizioni ambientali esterne, la zona di ventosità in cui viene realizzata la copertura e l’esposizione ai venti delle falde stesse. Affinché la ventilazione sia efficacie e significativa è necessario che ci sia una determinata sezione di ventilazione, espressa in centimetri, posta in relazione sia alla lunghezza che alla pendenza della falda: più lunga e meno pendente è la falda, più Tetto di nuova realizzazione con tegole antichizzate di Terreal Italia

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L’acciaio presagomato VUOLE AGGIORNARSI L’Associazione Nazionale Sagomatori acciaio per calcestruzzo armato, associata a Finco, punta a riscrivere le norme che regolano (male) il settore di Veronica Monaco

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seguire correttamente le armature è un’operazione di fondamentale importanza per qualsiasi struttura in cemento armato che, oltre alle fasi di calcolo e posa in opera, necessita anche di un attento lavoro dei trasformatori intermedi, come i presagomatori. Oltre alle difficoltà congiunturali, comuni a molti settori produttivi, inerenti l’aumento indiscriminato dei prezzi delle materie prime, il comparto soffre di importanti lacune sul fronte della normativa tecnica che, a fronte di infinite regole di controllo, non fornisce indispensabili indicazioni sulle tolleranze da applicate all’acciaio presagomato, in relazione, per esempio, alla lunghezza di taglio o agli angoli di piegatura. Per portare avanti le istanze di un comparto ancora poco conosciuto, ma che muove un giro d’affari di circa 1 miliardo di euro, nel 2019 è nata Ansag, Associazione Nazionale Sagomatori acciaio per calcestruzzo armato, guidata dal presidente Emilio Fadda e associata a Finco, la Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione. Domanda. Quando e perché è nata Ansag? Risposta. L’associazione è nata nel 2019 per rappresentare le istanze delle aziende di presagomatura nell’ambito della filiera delle costruzioni e nel contesto istituzionale. Una prima realtà associativa, nota con il nome di Ansfer, era già operativa nel 1988 sotto l’egida di Confindustria. Poi, a causa della profonda crisi attraversata dal settore, si è sciolta nel 2012. Il settore dell'acciaio per cemento armato, la materia prima dei presagomatori, ha infatti conosciuto un tracollo significativo, passando da una produzione di 5,5 milioni di tonnellate a 1,4 milioni, con una perdita di oltre il 75%. Due anni fa abbiamo ripreso in mano l’attività ed è nata Ansag, l’Associazione Nazionale Sagomatori acciaio per calcestruzzo armato, che fa parte di Finco. D. Attualmente quanti sono i soci?

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Emilio Fadda, presidente Ansag

R. Ansag raccoglie le principali aziende del settore della presagomatura, che rappresentano circa il 25% del mercato. Al momento siamo una ventina di soci e lavoriamo per ampliare la base associativa, secondo una logica member get member, in modo da raddoppiare il numero degli aderenti entri il 2021. D. Quali sono i vantaggi per le aziende aderenti? R. Oltre a mettere a disposizione tutte le convezioni Finco e offrire consulenza specialistica, aderire ad Ansag consente alle aziende di avere un’associazione che tuteli i loro interessi presso gli organi competenti e disporre di un luogo di discussione sulla normativa, che presenta diversi punti di criticità. D. Quali sono le principali criticità della normativa? R. Il problema principale è la mancanza di una norma specifica per il presagomato. Per esercitare l'attività della presagomatura le Ntc 2018 prevedono dei requisiti e dei controlli per i centri di presagomatura. La medesima attività svolta presso un prefabbricatore, che usa per lo più gli


PREFABBRICATORI (fatturato in milioni di euro) FATTURATO SOCIETÀ 2019 1

MANNI PREFABBRICATI SPA A SOCIO UNICO

FORNACI LATERIZI (fatturato in milioni di euro) FATTURATO SOCIETÀ 2019 F.B.M. FORNACI BRIZIARELLI MARSCIANO SPA

59.399

1

2 MAGNETTI BULDING SPA

51.372

2 T2D SPA

33.076

3 GENERALE PREFABBRICATI SPA

48.469

3 WIENERBERGER SPA

27.188

4 RUBNER HOLZBAU SPA

41.231

4 TERREAL ITALIA SRL A SOCIO UNICO

23.366

5 PAVER COSTRUZIONI SPA

38.616

5 INDUSTRIE COTTO POSSAGNO SPA

22.098

6 TRUZZI SPA CON SOCIO UNICO

28.154

6 FORNACE CALANDRA SRL

6.999

7 ZECCA PREFABBRICATI SPA

20.956

8 SICEP SPA

14.650

9 VENTA PREFABBRICATI SRL

6.735

10 EDIL LECA SRL

6.325

11 LECA SISTEMI SRL

5.946

12 ZOPPELLETTO SRL

5.172

13 CEMENTUBI SPA

4.482

14

PRE-NOVA 76 DI ZANNIN FERRUCCIO E FIGLIE SRL

1.655

stessi macchinari e lo stesso acciaio, è sottoposta a controlli e requisiti decisamente meno stringenti. E se la preparazione dell'armatura avviene in cantiere è prevista la semplice “vigilanza” del direttore lavori, senza indicazioni su cosa si deve controllare. Ci sono tante indicazioni sulle caratteristiche della materia prima, sulle prove da eseguire per verificare che l’acciaio sia idoneo e non venga rovinato durante le operazioni di raddrizzatura e/o piegatura, però nelle Ntc e nella circolare 2019 non vi è nessuna indicazione sulle tolleranze di produzione (taglio e piegatura) o posa. Eppure nel capitolo 4 delle Ntc vi è l’indicazione di tener conto delle tolleranze durante la progettazione della struttura. L’Italia dovrebbe dotarsi di una norma specifica sulla presagomatura, come ad esempio la Francia o la Spagna, in modo tale che, ovunque venga fatta, la presagomatura abbia le medesime regole.

PRESAGOMATORI (fatturato in milioni di euro) FATTURATO SOCIETÀ 2019 1 FERROBERICA

109.890

2 PRESIDER

79.090

3 EDIL FIORENTINI SRL

61.440

4 ALTOLAGO

52.550

5 CARNIELLO

40.260

6 LAFER

28.160

7 FERROBENTON

27.070

8 ITALFER CARPENTERIE

25.570

9 CLF

19.070

10 CAPITALFERRO

9.000

44.217

7

SOCIETA' IMMOBILIARE AGRICOLA INDUSTRIALE SRL

6.596

8

FORNACE LATERIZI VARDANEGA ISIDORO SRL

5.844

9 IBL SPA

5.363

10 GRUPPO RIPA BIANCA SRL

5.162

11 FORNACI ZANROSSO SRL

3.679

12 LATERSUD SRL

3.589

13 FORNACE LATERIZI TREZZO SPA

3.346

14 CRIVELLARIN E ZEBINI SPA

2.979

15 FORNACE LATERIZI CARENA SRL

2.776

D. Ci sono iniziative anche su altri fronti? R. Sì, stiamo lavorando per riconoscere alle aziende di presagomatura un codice Ateco specifico e stiamo organizzando dei corsi per la formazione del personale, soprattutto sulla sicurezza. D. Qual è oggi la dimensione del settore delle presagomatura in Italia? R. In Italia ci sono più di 250 presagomatori che operano con continuità e fatturano complessivamente circa 1 miliardo di euro. Purtroppo, nonostante sia un settore rilevante per l’edilizia, è ancora poco conosciuto, contrariamente al comparto dei prefabbricatori o delle fornaci. Come giro d’affari siamo tre-quattro volte le fornaci: se la più grande azienda di questo settore fattura 44 milioni di euro, il più grande presagomatore ha ricavi per più di 100 milioni di euro. D. Come sta andando adesso il settore rispetto alla crisi di qualche anno fa? R. Si è ripreso e sta andando bene. C’è stato un riequilibrio tra domanda e offerta: molte aziende hanno chiuso, quelle che sono rimaste si sono stabilizzate e rivitalizzate. D. Quali sono i principali clienti dei presagomatori? R. Principalmente le imprese di costruzione, qualche volta gli stessi prefabbricatori. I presagomatori lavorano solo su commessa, sulla base dei progetti che ricevono da parte dei progettisti. D. Quale sarà la prossima iniziativa di Ansag? R. Vorremmo ripartire con il progetto di convegni itineranti che purtroppo, a causa del covid, abbiamo dovuto sospendere. Si tratta di seminari tecnici dedicati alla presagomatura e fatti in collaborazione con il Stc del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Abbiamo fatto un primo convegno a settembre dell’anno scorso, poi abbiamo dovuto fermare tutto. Speriamo di ripartire al più presto.

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COSTRUIRE

BRAGA

Il design d’interni?

È UN’OPERA D’ARTE La divisione del gruppo cremonese, general contract in prestigiose realizzazioni, interpreta l’architettura degli spazi firmati anche da studi di fama internazionale di Paolo Caliari

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B

raga è un’azienda partita dai componenti per le porte. Ma oggi Braga è il fulcro di un gruppo di aziende che formano una struttura integrata. Il cuore della struttura è sempre rimasto in Italia, nella sede di Casalmaggiore (Cemona) dove si effettuano le fasi principali del ciclo lavorativo e la produzione della gamma completa dei prodotti finiti. Dalla fine degli anni Novanta la fase primaria di segheria (produzione dei supporti in legno listellare) viene effettuata in Slovacchia, Polonia e Ungheria per la facile reperibilità e l’ampia disponibilità della materia prima. Nell’unità produttiva di Brugnera (Pordenone), integrata dal 2008 a seguito dell’acquisizione di un competitor, vengono realizzati particolari tipologie di profili in legno. Ma non solo. «Dal 2015 si è aggiunta la divisione contract, a Breda di Piave (Treviso), dove progettiamo e realizziamo architetture d’interno chiavi in mano», racconta

Romeo Telatin, managing director di Arte+Partners, brand del Gruppo Braga. Domanda. L’azienda utilizza il brand Arte + Partners per il settore contract. La scelta di questo marchio ha un significato particolare? Risposta. La scelta di utilizzare il marchio Arte + Partners per la divisione contract è sicuramente di continuità. Non produciamo semplici arredi, lavoriamo su progetti complessi firmati da studi di fama internazionale, lavori che si possono definire opere d’arte. Partners perché siamo parte di un gruppo di più aziende che insieme crea una sinergia vincente. D. Il focus dell’attività è sull’architettura d’interni. Per quali tipologie di ambienti? R. L’architettura d’interni su cui noi ci concentriamo è principalmente l’hotellerie, ma anche negozi come Moschino, Replay, Twinset, Armani, Bulgari, Bottega Veneta, mostre d’arte. Per esempio, Fondazione Cini

City Life Milano

Fondazione Cini, Venezia

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BRAGA

Hotel De Paris, Montecarlo

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a Venezia, teatri come il Parenti a Milano, ristoranti come il food Court a Monza. Oppure uffici, come quelli della sede dell’Inter a Milano. O, ancora, Walter Smith a Lagos in Nigeria, uffici Generali nella Torre Hadid a Milano, arredi speciali come i banconi e controsoffitti del City Life e ville e residenze private. Ci occupiamo anche della produzione di porte speciali, come per esempio le porte del Hotel De Paris Montecarlo. D. Quali sono i più recenti lavori in cui siete impegnati? R. I lavori su cui siamo concertati quest’anno per quanto riguarda l’Hotellerie sono: l’Hotel Romeo a Roma, progettato dallo studio di Zaha Hadid, è una magnifica riqualificazione di un palazzo storico di Roma, il palazzo Capponi, a due passi da Piazza Del Popolo, che unisce lo stile moderno fluido dello studio Hadid con gli affreschi di un palazzo dell'Ottocento. L’Antognolla Resort Golf Club a Perugia, un castello immerso nel verde delle colline dell’Umbria e City Of

Dreams a Cipro, un moderno Resort integrato, uno dei più grandi in Europa D. Quali sono le sfide progettuali che avete affrontato? R. Tra le sfide progettuali che abbiamo affrontato questi anni ci sono sicuramente i banconi interamente in blocchi di bamboo naturale che abbiamo realizzato al City Life di Milano. È uno dei progetti di grandi dimensioni realizzati interamente in blocchi fresati con le macchine a cinque assi a controllo numerico. È stata una sfida partendo già dalla reperibilità della materia prima: il bamboo come sappiamo non è un legno che si usa in larga scala, abbiamo dovuto contattare fornitori direttamente in Cina per poter arrivare alla quantità di materiale che ci serviva. Anche la lavorazione del legno ha poi richiesto l’approvvigionamento di altri macchinari, il tempo di lavorazione di un singolo blocco purtroppo è lungo, per rispettare le tempistiche che ci richiedono dobbiamo mettere al lavoro diverse macchine a controllo numerico che funzionano contemporaneamente. Al momento, ne abbiamo a disposizione cinque. D. Siete aperti alla collaborazione con progettisti esterni? R. Assolutamente sì, noi mettiamo a disposizione esperienza, sinergia, tecnici specializzati, abbiamo già esperienze di collaborazioni con celebri designers italiani e internazionali che ci hanno permesso di creare e sviluppare progetti e allestimenti nella loro totalità, dal layout iniziale alla consegna chiavi in mano, il tutto realizzato con macchinari e attrezzature moderne e sofisticate di ultima generazione. D. Come si svolge l’attività dalla fase iniziale a progetto concluso? R. Stabiliamo da subito una collaborazione attiva con architetti e designer. L’idea del progettista viene da noi ingegnerizzata attraverso un’analisi attenta e dettagliata. Creiamo cartelle di campioni, studiamo e realizziamo mock up che permettano ai clienti di testare la qualità del prodotto. La riproduzione 1:1 o in scala dei singoli elementi o di interi ambienti, come stiamo facendo per l’Hotel Romeo. In questo caso abbiamo ricostruito in scala 1:1 stanze, corridoi e scale, permettendo di avere un controllo attento e accurato del dettaglio costruttivo, al fine di ottenere un’ottima ingegnerizzazione del prodotto finale. Nelle fasi costruttive che seguono, durabilità e precisione sono garantiti da un attento controllo di qualità e dall’affidabilità dei montaggi. Una catena di anelli uniti da qualità e competenza. D. Quali tipi di richieste sono state più sfidanti? R. La sfida più interessante al momento è l’Hotel Romeo a Roma, un cinque stelle. Il layout di progetto, i materiali scelti e il sito dove è ubicato, rendono la sfida molto complessa, ci vogliono continui aggiornamenti


sui metodi di lavorazione, prestare particolare attenzione alla scelta delle materie prime, la scelta del legno/ tranciato, la scelta dei macchinari adatti e la scelta di manodopera altamente specializzata, che può sembrare scontato, ma per questo determinato progetto non lo è: gli arredi hanno forme tali da non permettere la produzione in linea, ma ogni pezzo deve accuratamente passare per le mani di un falegname. D. Lavorate in partnership con le imprese di costruzione? R. Sì, tra i nostri clienti non ci sono solo architetti e designers, ma collaboriamo anche con le imprese di costruzione che di solito sono General Contractor dell’intero progetto. Tra le imprese con cui abbiamo collaborato possiamo ricordare Rizzani De Eccher, Setten, Cmb, Sacaim. D. In che modo? R. Quando un cliente si affida ad un general contractor lo fa con l’obiettivo di ottimizzare tempi e costi con il fine di avere la massima qualità lungo tutto il processo. Noi a queste aziende forniamo la nostra esperienza e la nostra professionalità, individuiamo in fase di progetto eventuali criticità, produciamo prototipi, lavoriamo in sinergia con una estrema contezza dei processi costruttivi e delle varie tempistiche da rispettare. D. C’è un settore in cui siete più attivi? R. Siamo maggiormente orientati verso arredi su misura con una particolare attenzione all’ingegnerizzazione del prodotto, siamo sempre pronti per nuove sfide, arredi sempre più complessi e ricercati, che richiedano non

solo l’esperienza pluriennale nel settore legno, ma anche l’impiego di programmi di progettazione di ultima generazione e macchinari sempre più all’avanguardia. Cerchiamo di essere un passo avanti con le nuove tecnologie, non solo perché è la regola del mercato, ma soprattutto perché è la nostra filosofia di azienda, unire il nostro saper fare all’industrializzazione di oggi. D. Qual è il tipo di collaborazione che si instaura con i responsabili del cantiere? R. Solitamente con il responsabile del cantiere si instaura un rapporto di collaborazione, aiuto e supporto reciproco, è nell'interesse di tutti lavorare al meglio per portare al termine la commessa. D. C’è una sinergia con le altre divisioni del vostro gruppo? R. Ogni azienda del gruppo Braga svolge una diversa lavorazione. Noi siamo la divisione dei progetti speciali, quelli realizzati su misura, collaboriamo con tutte le nostre aziende cercando di attingere il meglio da ognuna di esse. D. Qual è il vantaggio di rivolgersi a voi? R. Arte + Partners è leader nel campo della realizzazione progettuale e produttiva del chiavi in mano. Una realtà unica, dove la sapienza artigianale acquisita in molti anni di esperienza si fonde all’innovazione tecnologica della lavorazione industriale. Si crea così un alto binomio di conoscenza e abilità, atti a fornire il massimo supporto al cliente per soddisfarne le esigenze fino a garantire il successo. Twinset, Parigi

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INTORNO

DEER PARK OBELISK

Là dove c’era l’erba ORA C’È UN FIUME

Una zona agricola di 500 ettari nella Moravia meridionale è stata recuperata al suo antico status post alluvionale. E con la sua natura è diventata patrimonio dell’Unesco 222

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di Andrea Oldani, Politecnico di Milano

N

el corso dell’ultimo secolo si è assistito a un periodo di estrema forzatura dei limiti entro cui alcune pratiche di modificazione dell’ambiente sono state considerate sostenibili. Una fiducia sostanziale nella possibilità di rendere produttive maggiori quantità di suolo ha favorito numerosi processi di bonifica che,

non sempre, hanno permesso di raggiungere i risultati auspicati, con esiti imprevedibili che, in alcuni casi, ci hanno consegnato un cumulo di rovine. PROCESSO RAPPRESENTATIVO Il sito dove sorge il Deer Park Obelisk è particolarmente rappresentativo del processo appena descritto.

Viste del parco e delle aree in cui sono state ripristinate le aree umide tipiche degli antichi meandri il cui bilancio idrico è gestito attraverso un sistema innovativo di regolazione dell’acqua

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XXX

L’area, compresa nella pianura alluvionale del fiume Dyje, in prossimità del sito di Lednice-Valtice (nella Moravia meridionale), iscritto alla lista del Patrimonio Mondiale Unesco, è stata oggetto, dopo il 1970, di un rilevante processo di trasformazione, che ha comportato la regimazione del fiume e la bonifica dell’alveo per lo sfruttamento agricolo. La perdita del paesaggio alluvionale, delle aree umide e dell’andamento a meandri non ha coinciso, però, con i vantaggi attesi. Il suolo, infatti, non è risultato particolarmente adatto alla coltivazione intensiva e i rendimenti non sono stati quelli attesi: questo ha favorito processi di sottoutilizzo e abbandono. La situazione si è protratta fino agli inizi del nostro secolo, quando un investitore privato ha deciso di rilevare l’area, di oltre 500 ettari e ha avviato un progetto teso a ripristinare i caratteri originari dell’ambiente e favorire il riequilibrio eco-sistemico. PROCESSI NATURALI A partire dal 2003 gli architetti dell’Atelier Krejčiříkovi hanno avviato il lento progetto di recupero di questo paesaggio che si è oggi sostanzialmente concluso. La strategia ha previsto uno studio iniziale basato su cartografie storiche e fotografie aeree, in combinazione a sopralluoghi e indagini locali, che sono servite a comprendere il carattere primitivo dei luoghi, misurarne la trasformazione, classificare gli elementi residui e fornire i presupposti per il ripristino degli antichi processi naturali che caratterizzavano gli ambienti umidi preesistenti. Si è così delineato un percorso teso a rimettere l’acqua al centro delle forme del paesaggio come principale elemento in grado di favorire un processo di graduale rigenerazione con il ripristino del suolo dove sussistevano gli antichi meandri e alla Sopra, sequenza di fotografie aeree che mostrano le condizioni del sito prima della correzione fluviale (1968); la consistenza dei segni residui all’inizio della fase di progetto (2003); i primi esiti del processo di recupero paesaggistico e ambientale (2018)

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Diagrammi esplicativi delle forme di uso del suolo all’inizio della fase di progetto (2003) e al termine del processo di recupero paesaggistico e ambientale (2020)


Diagrammi esplicativi delle modalità di gestione dell’acqua nel sito di progetto e schemi esplicativi del processo di ripristino ambientale rispetto alle condizioni originarie del sito e alla sua alterazione. Sotto, l’obelisco eretto nel 1797 per celebrare la pace tra Francia e Austria che con la sua presenza sottolinea il legame tra questo parco e il comprensorio UNESCO di Lednice - Valtice

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DEER PARK OBELISK

In queste fotografie aeree l’evoluzione del parco durante le stagioni e negli anni: lavorare con il paesaggio è un processo aperto e continuo

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alimentazione delle aree umide attraverso un sistema innovativo di gestione dell’acqua, in grado di simulare artificialmente le dinamiche naturali su cui si basavano i processi di inondazione e variazione dei flussi compromessi dalla rettifica fluviale. Queste soluzioni hanno permesso la reintroduzione di prati umidi e favorito opere di forestazione che hanno consentito il ritorno della fauna selvatica e delle specie native del paesaggio della pianura alluvionale. Presenze che si concentrano soprattutto in una porzione recintata del parco, inizialmente destinata a recinto per i cervi, da cui deriva la denominazione del sito. LA PACE CELEBRATA In questo ambito protetto, una serie di specifiche limitazioni rispetto all’accesso di persone e cani, nonché l’assenza di predatori, ha incoraggiato un aumento senza precedenti del numero di uccelli, piccoli animali e piante. La stessa ricchezza, si estende sull’intero comprensorio e anche sui duecento ettari di zona tampone. L’area si sta estendendo grazie all’interesse delle comunità locali, che stanno ipotizzando future trasformazioni atte al ripristino di aree umide in grado, sia di favorire i processi naturali di formazione

del paesaggio, sia di trovare soluzioni utili a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici. Completa il programma di questa realizzazione l’inclusione nel progetto e il ripensamento del ruolo culturale e simbolico di alcune preesistenze, tra cui si segnala l’obelisco eretto nel 1797 per celebrare la pace tra Francia e Austria, che con la sua presenza sottolinea il legame tra questo parco e il comprensorio Unesco di Lednice - Valtice.

Viste del parco e delle aree in cui sono state ripristinate le aree umide tipiche degli antichi meandri il cui bilancio idrico è gestito attraverso un sistema innovativo di regolazione dell’acqua

LA SCHEDA Luogo: Lednice-Valtice Area (GPS 48.821074, 16.811420), Repubblica Ceca Progetto: Restauro della pianura alluvionale “Deer Park Obelisk” sul sito di Lednice –Valtice (patrimonio mondiale dell’UNESCO) Progetto paesaggistico: Atelier Krejčiříkovi, Valtice, Repubblica Ceca Altri specialisti coinvolti: Ludek Halaš, Josef Martiško (specialista sistemi idraulici) Progetto: 2003-2019 Realizzazione: 2012-2019 Info: www.atelierkrejcirikovi.cz

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ITALIA UNDER 40

ARCHITETTURA INDUSTRIALE

Il Filandone RIVITALIZZATO

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Il recupero di un opificio primi Novecento che ora ospita auditorium, ufficio postale, sportello bancomat, bar/ristoro, locali commerciali e direzionali

di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini

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n questi ultimi dieci anni si è notata una più capillare diffusione di architetture contemporanee. Questo vento fresco, fortunatamente, non è rimasto confinato nelle sole città di notevoli dimensioni, ma ha raggiunto anche i centri minori delle nostre Province. La presenza di queste piccole gemme è quanto mai importante, soprattutto in questi

Fronte principale segnato dai nuovi portali in acciaio patinato. Sotto, sezione prospettica dell’atrio e della sala

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ARCHITETTURA INDUSTRIALE

contesti, in quanto incide maggiormente sull’immaginario collettivo e contribuisce, in modo determinante, alla diffusione della cultura del progetto toccando un pubblico più vasto ed eterogeneo. A Modigliana, comune con meno di 5 mila abitanti in provincia di Forlì-Cesena, lo studio ellevuelle architetti ha progettato e diretto il recupero di un’archeologia industriale da lungo tempo abbandonata o sottoutilizzata. EREDITÀ STORICA Il complesso, noto come il Filandone, è un opificio di inizio Novecento, si trova al limite dell’abitato, ma in

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posizione doppiamente strategica, sia logisticamente, in quanto ben servito da parcheggi di interscambio e comunque prossimo al centro storico, sia simbolicamente, perché ai piedi della fortificazione fiorentina del XIII secolo, nota come la Roccaccia, che domina la valle del torrente Tramazzo. La struttura è composta da un lungo edificio a due falde, disteso sul fronte principale verso piazzale Berlinguer. Sul retro di questo corpo si osservavano una serie di annessi minori, frutto di aggiunte progressive, un coacervo di volumi privi di un disegno organico. Il complesso ha nel suo insieme un aspetto semplice e austero, che nel minuto tessuto

Sezione prospettica dell’atrio. Sopra, da sinistra, fronte principale su piazzale Berlinguer prima dell’intervento e gli annessi posteriori integralmente sostituiti


cittadino come una presenza volumetrica molto ben riconoscibile. Il prospetto più pubblico, lungo più di 100 metri, è scandito da un serrato ritmo di aperture rimarcate da un semplice apparato decorativo di lesene e trabeazioni. Internamente si riconoscono i moduli di facciata sottolineata dal passo regolare delle capriate metalliche. RIGENERAZIONE La rigenerazione del Filandone è un fortunato esempio di partnership pubblico-privato, che ha dato vita a un nuovo contenitore in grado di accogliere varie funzioni

che lo rendono fruibile e vivo in tutte le stagioni e ore del giorno. L’operazione risulta ancora più interessante se si valuta l’età dei progettisti, classe 1984, che alla data dell’affidamento della ideazione avevano poco più di trent’anni. Nell’edificio si trovano un auditorium, un ufficio postale, uno sportello bancomat, un bar/ristoro, locali commerciali e direzionali, tutti spazi riconducibili a una funzione di interesse pubblico. I progettisti hanno operato scelte nette e coraggiose: salvaguardare e rivitalizzare il volume puro del Filandone, demolire e sostituire integralmente gli annessi disomogenei per forma e metodiche costruttive. A cerniera fra vecchio, mantenuto, e nuovo, rimodulato, si trova il grande atrio a doppia altezza che funge da snodo di tutte le nuove funzioni. La centralità orditrice di questo elemento distributivo è ulteriormente enfatizzata nella visione notturna: grazie ad ampie superfici vetrate, presenti anche in copertura, diviene una vera e propria lanterna. I due fronti sono trattati in modo diverso. Il nuovo ordine gigante introdotto nel retro. Sopra, assonometria con evidenziati i nuovi setti che ridefiniscono il retro e l’atrio

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ARCHITETTURA INDUSTRIALE

L’atrio posto a cerniera fra vecchio e nuovo. Sopra, pianta piano terra

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RIMANDI A POUILLON Le finestre del corpo originario sono state convertite in ampi portali rimarcati da elementi in acciaio patinato. Nel volume ricostruito, invece, si è introdotto un ordine gigante con una teoria ravvicinata di setti in calcestruzzo lasciato a vista. Una composizione che ricorda molto da vicino alcune architetture monumentali del ventennio razionalista. Si leggono anche dei possibili rimandi ai pregevoli interventi di Fernand Pouillon, architetto purtroppo sottovalutato e misconosciuto, di cui si ricordano fra gli altri la Residence du Parc a Meudon-la-Forêt o le architetture coloniali di Climat de France a Algeri. Si potrebbe pensare che questa sia una scelta compositiva scontata e finalizzata a raggiungimento di un facile esito enfatico e retorico. Invece, si tratta di un espediente molto ragionato ed estremamente collegato al contesto. Infatti, tramite gli ampi infissi si ha una privilegiata visione della Roccaccia e ciò permette un sofisticato gioco di rimandi fra interno e esterno e fra vecchio e nuovo. ARCHITETTURA DI SERVIZIO Lo sviluppo planimetrico è quindi molto semplice e leggibile, scelta quanto mai opportuna in una architettura di servizio per facilitare l’utenza senza necessità di particolari espedienti segnaletici. Il grande atrio centrale accoglie gli utenti e li distribuisce alle varie funzioni poste su due piani. L’auditorium è senz’altro lo spazio principale e più scenografico. Fra platea e galleria è in grado di ospitare fino a 232 spettatori, le sedute, peraltro, sono totalmente removibili garantendo una buona flessibilità di utilizzo. L’andamento

LA SCHEDA Cliente: Stu Il Filandone Progetto: ellevuelle architetti (Giorgio Liverani, Luca Landi, Michele Vasumini, Matteo Cavina) con Eleonora Festa, Andrea Cirillo e Giacomo Diolaiti Strutture: Angelo Sampieri Impianti elettrici: Riccardo Berti Impianti meccanici: Massimiliano Gramellini Acustica: Fabio Lelli Impresa edile: Nov.edil Info: www.ellevuelle.it Realizzazione: 2015 - in corso Fotografie: courtesy ellevuelle architetti della copertura, a doppia falda con struttura portante metallica, è a vista, manifestando fin da subito la matrice industriale dello spazio. L’eco della presenza delle macchine dell’antico opificio rimane quindi sempre ben presente, ma non risulta mai invadente. L’uso di colori e materiali è discreto, ma mai anonimo. Le capriate in acciaio, ricostruite, ma fedeli al disegno originario, sono trattate con vernici intumescenti bianche, le pavimentazioni sono in cemento spolverate con quarzo chiaro, i parapetti sono in vetro, alcuni complementi e superfici sono in parte rivestiti con elementi lignei in larice naturale. In generale, non si ravvisa in questi giovani progettisti compiacimento nell’uso dei materiali, ma una elegante consapevolezza, che rende tutto molto accogliente. Anche la morbidezza della luce, naturale e artificiale, contribuisce in modo determinante ad infondere una atmosfera soffusa e rilassata.

La sala da 232 spettatori

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a cura di Veronica Monaco

QUEL CALCESTRUZZO È COOL L’incremento della popolazione e la sua concentrazione nelle aree urbane aggrava il fenomeno dell’isola di calore. Efficientamento energetico, riduzione delle emissioni di CO2, e progettazione di materiali innovativi, come i cool materials, sono solo alcuni dei metodi per contrastare il fenomeno. «Italcementi è orientata allo studio e all’applicazione di prodotti e soluzioni green (...). Nell’ambito del progetto finanziato dal Fondo di Ricerca di Sistema Elettrico Cool It, "Riduzione dei consumi elettrici per la climatizzazione estiva di edifici mediante sviluppo di Cool Materials cementizi (Cmc) a

elevata riflettanza solare", è impegnata sul tema dei calcestruzzi cool avanzati. I materiali si pongono come offerta smart del settore cementizio, in sinergia con l’offerta digitale, per migliorare la vivibilità e la qualità della vita delle città del futuro. In applicazioni verticali e orizzontali, i Cmc presentano superfici altamente riflettenti, capaci di respingere con particolare efficacia la radiazione solare, con effetti benefici di miglioramento del comfort delle aree urbane e di mitigazione del fenomeno dell’isola di calore. I Cmc fanno parte già oggi dell’offerta di prodotti sostenibili e green che Italcementi sviluppa da sempre per la building community», spiega Claudia Capone, ricercatrice industriale di Italcementi e membro di Graphene Flagship e del Consiglio Direttivo di Airi (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale). Oltre allo

Claudia Capone

studio di pavimentazioni chiare, l’azienda ha anche l'obiettivo di valutare superfici colorate con elevata capacità di riflettere la radiazione solare. I prodotti cool colorati progettati da Italcementi, anche di colorazione grigia, garantiscono valori di Sri maggiore di 29, la soglia minima da raggiungere per ottenere crediti Leed. Alle pavimentazioni “fredde” si possono anche abbinare ulteriori prestazioni, quale, ad esempio, la capacità drenante per contribuire a fronteggiare le bombe d’acqua: ad esempio il conglomerato cementizio i.idro Drain ha una capacità drenante cento volte superiore al terreno naturale. italcementi.it

INSIEME PER IL SUPERBONUS Saint-Gobain e Sma Italia hanno siglato un accordo nel quadro degli interventi compresi nel superbonus 110%. Grazie alla collaborazione tra le due aziende, i privati che sceglieranno di usufruire delle soluzioni Saint-Gobain necessarie per accedere all’incentivo fiscale al 110%, potranno anche avvalersi delle soluzioni fotovoltaiche Sma disponibili sul mercato. «Grazie a questa partnership possiamo vantare ora un’offerta ancora più ampia, che va oltre l’edilizia per abbracciare anche l’energia fotovoltaica, aumentando così il quadro di interventi usufruibili dai nostri clienti», sottolinea Gaetano Terrasini, amministratore delegato di

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YouBuild - GIUGNO 2021

Saint-Gobain Italia, azienda leader per l’isolamento termico dell’involucro, sia trasparente, con i serramenti in vetro, sia opaco, con il cappotto e i sistemi per la coibentazione del tetto. «L’efficienza degli immobili è un tassello fondamentale per un cambio di passo dal punto di vista energetico», commenta Valerio Natalizia, ad di Sma Italia. «Se l’autoproduzione di energia fotovoltaica può far risparmiare a una famiglia italiana migliaia di euro in bolletta ogni anno, d’altro canto, evitare sprechi e dispersioni è una scelta strategica anche perché consente di limitare l’utilizzo di risorse e di inquinare meno. La collaborazione

con un nome di primo piano come Saint-Gobain permette di affiancarci a un produttore complementare rispetto a noi». La proposta dei due player sarà disponibile su tutto il territorio nazionale. Per informazioni sarà inoltre possibile rivolgersi all’assistenza predisposta ad hoc da entrambe le aziende. sg-lifeupgrade.it/ristruttura-con-saintgobain/


TERRACOTTA DA PARATI

KNAUF 110 E LODE

FaBric è la novità di Terreal Italia pensata per il rivestimento delle pareti in ambienti interni. Questo nuovo pannello è caratterizzato da un rivestimento con finitura in mattoni faccia a vista e apre nuovi spunti per l’interior design e la decorazione di interni. Il pannello è costituito da un supporto in lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento e polvere di marmo, a cui vengono applicati per incollaggio listelli in terracotta a pasta molle prodotti a stampo secondo la tradizione. Estremamente leggeri, facili e veloci da posare, anche in modalità fai-da-te, i pannelli possono essere fissati meccanicamente attraverso quattro viti su qualsiasi struttura di supporto. Una volta fissati, è possibile procedere alla stilatura dei giunti con un fugante: sul canale YouTube di Terreal Italia è disponibile un video di presentazione del prodotto e delle fasi di posa. FaBric ha il grande pregio di essere anche un igro-termo regolatore: la terracotta, materiale poroso, assorbe l’umidità in eccesso e la cede nel tempo, contribuendo così a migliorare il microclima indoor. Inoltre abbinata alla lana di legno, la terracotta ha grandi prestazioni fonoassorbenti. Il prodotto è disponibile in due finiture esclusive: Dogi 2.0 di SanMarco e Rustico 800 di Pica per rispondere ai gusti più esigenti. sanmarco.it

Knauf lancia la campagna "Knauf 110 e Lode", pacchetto di servizi a supporto di progettisti e imprese, dedicato a tutti i bonus fiscali attualmente disponibili. Il primo strumento pensato da Knauf è una guida pratica: oltre alla spiegazione delle modalità per concorrere all’ottenimento delle varie detrazioni, nella guida sono presentate anche le soluzioni dell’azienda e i bonus a cui danno diritto. L’intera gamma di lastre prodotte nello stabilimento di Castellina Marittima è dotata di Dichiarazione ambientale di prodotto (Epd). Il secondo strumento ideato nell'ambito del progetto è "Progettazione da 110 e lode", un servizio di consulenza interattiva sui temi legati a superbonus 110% e riqualificazione termica degli edifici: sul sito internet dedicato i tecnici Knauf sono a disposizione per rispondere ai vari quesiti e facilitare lo svolgimento dell'iter procedurale per accedere ai bonus. Il servizio è realizzato in collaborazione con Tep, società di servizi di Anit (Associazione Nazionale Isolamento Termico e acustico). L’azienda mette inoltre a disposizione un servizio di formazione streaming con una serie di percorsi didattici, conferenze e webinar accreditati sviluppati dai tecnici Knauf espressamente per i professionisti del settore. knauf110elode.it

Damiano Spagnuolo

LA PIATTAFORMA MOSAICO+ PER ARCHITETTI E INTERIOR DESIGNER Mosaico+ lancia M+Ates, un programma che mette a disposizione di architetti, interior designer e contractor una serie di iniziative dedicate. Gli iscritti al programma M+Ates avranno diritto a un gift di benvenuto in edizione limitata e offerte economiche limitate nel tempo relative a singole collezioni Mosaico+, con la possibilità di ricevere i campioni contattando il responsabile commerciale di riferimento. Inoltre la registrazione alla piattaforma M+Ates dà accesso a un supporto compositivo e tecnico-applicativo nella progettazione di superfici rivestite con i prodotti di Mosaico+ e alle anteprime di tutte le nuove collezioni, prima del loro lancio ufficiale. L‘iscrizione è completamente gratuita e senza alcuna scadenza. Dopo aver compilato un form on-line per la registrazione, si ottiene una mail di benvenuto ufficiale con le credenziali tramite cui entrare nell’area riservata, dove accedere

alle diverse opportunità offerte dal programma. Nella stessa mail ci sono anche i contatti del commerciale e del customer service di riferimento, che risponderanno a qualsiasi domanda sui progetti presentati dai membri della piattaforma. mosaicopiu.it/mates/

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eventi &notizie a cura di Veronica Monaco

MILANO SI PREPARA al Salone del Mobile 2021

D

opo settimane di dibattito, è

insieme a un team di giovani professionisti

confermata la 59esima edizione

di fama internazionale: Andrea Caputo,

del Salone del Mobile, che si terrà

Maria Cristina Didero, Anniina Koivu, Lukas

a FieraMilano Rho da 5 al 10 settembre 2021

Wegwerth e Marco Ferrari ed Elisa Pasqual

e sicurezza previste per lo svolgimento

in una veste inedita, attenta a valorizzare

di Studio Folder. Oltre alle novità degli

di eventi fieristici, il Salone del Mobile

le novità, le tecnologie e i progetti delle

ultimi 18 mesi, la fiera presenterà anche

2021 tornerà dunque ad aprire le sue

aziende. Il compito di progettare il nuovo

mostre e percorsi tematici integrati con

porte al pubblico e punterà a rafforzare

concept dell’evento è stato affidato

prodotti e una nuova piattaforma digitale.

il legame e le relazioni con il tessuto

all’architetto Stefano Boeri che lavorerà

Nel rispetto delle direttive di prevenzione

economico e sociale che riconosce centralità e rilevanza all’evento. «L’evento

© Gianluca Di Ioia

a cui stiamo lavorando sarà a tutti gli effetti un appuntamento imperdibile, aperto sia agli operatori che al grande pubblico. Oltre alle recenti e migliori innovazioni delle aziende, saranno ospitati i prodotti di design di alta qualità in vendita a prezzi dedicati all’occasione, per rispondere al desiderio espresso oggi da migliaia di famiglie e aziende di ripensare gli spazi della casa e del lavoro. L’evento del 2021 conferma, una volta di più, la centralità di Milano come capitale mondiale dell’innovazione creativa e della generosità sociale», ha commentato Stefano Boeri in occasione della presentazione alla stampa di Stefano Boeri © Gianluca Di Ioia

“supersalone”, l’evento speciale 2021 targato Salone del Mobile. La squadra collaborerà con Giorgio Donà, co-founder e direttore di Stefano Boeri Interiors, nella definizione di percorsi innovativi che sapranno valorizzare progetti e prodotti in un contesto fatto di prossimità, riflessione e condivisione. Il format proposto è quello di una grande biblioteca del design, la cui scenografia armonizzerà le novità e i prodotti storici delle aziende che, grazie al debutto della piattaforma digitale del Salone, potranno essere acquistati al termine della visita in fiera. Parte del ricavato sarà destinato a una causa benefica. www.salonemilano.it

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YouBuild - GIUGNO 2021


PROGETTAZIONE E CONTRACT: a Cersaie dieci studi internazionali

T

orna Archincont(r)act, iniziativa di

Caroppi Architetti Associati (Milano); Iosa

livello internazionale. Tutti gli ospiti avranno

Cersaie dedicata al mondo della

Ghini Associati (Bologna); Lombardini22

modo di ammirare anche il concept "Spa in

progettazione e del contract. Dal

(Milano); Noa* Network of Architecture

Outdoor", realizzato dai dieci studi ospiti.

27 settembre al 1 ottobre 2021, su un’area

(Bolzano e Berlino); One Works (Milano);

Ai tradizionali settori espositivi, Cersaie

di circa 2 mila metri quadrati, organizzata

Pininfarina Architecture (Torino); Studio

2021 affiancherà nuove merceologie quali

in collaborazione con il Ministero degli

Bizzarro e Partners (Ravenna); Thdp

il wellness, l’outdoor, le cucine per interni

Affari Esteri ed Ice Agenzia, saranno

(Londra). Lo spazio, aperto all’incontro tra

ed esterni, l’illuminazione, la domotica e le

presenti dieci studi di architettura di valore

gli espositori e i visitatori professionali di

finiture di interni, chiudendo il cerchio tra

internazionale: Archea Associati (Firenze);

Cersaie, beneficerà di un incoming dedicato,

prodotto, progetto e investitori.

Archilinea (Sassuolo, Modena); Caberlon

relativo ad operatori del real estate operanti a

www.cersaie.it

SECONDA EDIZIONE Pavilion Workplace

A

l via la seconda edizione del concorso di idee Pavilion Workplace, aperto ad architetti,

designer e studenti, nato per riflettere sugli spazi di lavoro di oggi e di domani. Il concorso prevede l’utilizzo di mobili per arredare uno spazio ideale, costituito dal celebre Padiglione di Barcellona realizzato da Ludwig Mies van der Rohe e Lilly Reich in occasione dell’Esibizione Universale del 1929. Come base per lo

riprodotti con l’ausilio della realtà virtuale.

sarà annunciata durante la cerimonia di

sviluppo dei progetti, Pavilion Workplace

Inoltre, ogni vincitore riceverà un buono

premiazione che avrà luogo a ottobre

metterà a disposizione dei partecipanti

da 2.500 euro da spendere in mobili. Nel

2021 a Barcellona presso il padiglione di

un’ampia gamma di mobili ed elementi di

valutare le soluzioni proposte, la giuria

Mies van der Rohe e che sarà trasmessa

arredo, bi e tridimensionali, appositamente

prenderà in esame diversi aspetti: la

in diretta streaming. L’ultimo giorno per

creati. Tra i progetti candidati, la giuria

qualità architettonica, la scelta degli arredi

registrarsi al concorso è il 14 giugno 2021,

selezionerà otto finalisti e poi due progetti

abbinati ai mobili, così come l’originalità e

mentre il 19 luglio sarà l’ultimo giorno per

vincitori, uno per la categoria Studenti

la capacità delle proposte di adattarsi alle

inviare le proposte.

e l’altro per i Professionisti, che saranno

sfide del futuro. La decisione della giuria

www.pavilionworkplace.com

YouBuild - GIUGNO 2021

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ARCHILEGGERE Recensioni di Cassandra Cozza, Politecnico di Milano

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YouBuild - GIUGNO 2021

ADAPTATIVE RE-USE. STRATEGIES FOR POST-WAR MODERNIST HOUSING Maren Harnack, Natalie Heger, Matthias Brunner (edited by) Lingua Inglese Editore Jovis Anno 2020 Misure 16,5 x 24 cm, pp. 144 ISBN 9783868596113 Prezzo di copertina 29,80 euro L’edilizia residenziale modernista costruita in Europa nel Dopoguerra spesso non soddisfa gli attuali requisiti prestazionali e di sicurezza ed è stata sottoposta a diversi interventi di adeguamento, rischiando di perdere le sue caratteristiche strutture spaziali e paesaggistiche. La densità e la quantità di spazi aperti presenti sono spesso soggetti a proposte di densificazione, avallate dalla proprietà concentrata in pochi enti pubblici o associazioni. Gli autori, studiosi provenienti da diversi contesti di ricerca europei, e i curatori, afferenti al Post-War Modernist Research Lab della Frankfurt University of Applied Sciences, discutono le varie strategie di progetto da mettere in atto in questi contesti attraverso l’analisi di casi studio europei selezionati nel periodo tra il 1945 e il 1975. I saggi contenuti nel libro illustrano possibili strategie progettuali per queste architetture, che spesso formano quartieri e tessuti eccezionali, caratterizzati da una importanza storica, per adeguarli ai bisogni contemporanei attraverso l’approccio dell’adaptative re-use, preservandoli e tutelandoli. I vari casi studio analizzano approcci progettuali diversificati in base agli obiettivi attuabili nello specifico contesto, alle qualità architettoniche, urbane e spaziali di edifici e spazi aperti così come in base al loro stato di conservazione. Un dibattito aperto e con più posizioni, che spazia dalla salvaguardia di interi quartieri alla tutela di singoli edifici o spazi aperti.

SCHOOL BUILDINGS. SPACES FOR LEARNING AND THE COMMUNITY Sandra Hofmeister (editor) Lingua Inglese Editore EditionDetail Anno 2020 Misure 24 x 30 cm, pp. 250 ISBN 9783955535162 Prezzo di copertina 64,89 euro Edifici scolastici. Spazi per l’apprendimento e la comunità indaga le trasformazioni tipologiche delle scuole che si stanno profondamente trasformando e innovando attraverso sperimentazioni spaziali e pedagogiche. L’apprendimento centrato sull’insegnamento frontale non è più l’unico modello in uso. Molte scuole ospitano paesaggi di apprendimento aperti con aree dove è possibile muoversi e spazi privati. In molti Paesi gli edifici sono aperti a tempo pieno e sono stati integrati con aree di supporto per lo svolgimento dei compiti, caffetterie e spazi per le attività ricreative. Questa pubblicazione tratta vari concetti della progettazione degli edifici scolastici, come gli spazi per l’apprendimento, la socializzazione e la vita attraverso la descrizione di 20 progetti innovativi illustrati dettagliatamente alle diverse scale: edifici scolastici esemplari per scenari di apprendimento orientati al futuro, aule flessibili e ambienti di apprendimento aperti, progetti in corso provenienti da tutta Europa. Durante la progettazione, è necessario considerare nuove aree funzionali e principi innovativi di organizzazione spaziale, nonché questioni come l’inclusione, la partecipazione e gli aspetti legati alla sostenibilità, comfort spaziale e illuminazione. In particolare, sono descritti metodi di pianificazione partecipativa e planimetrie innovative, nonché dettagli di progettazione sostenibile. Tutti i progetti mirano a influenzare positivamente la vita scolastica quotidiana e fornire spazio per nuovi concetti educativi.


CONSTRUCTION AND DESIGN MANUAL. CHILDCARE FACILITIES

SUB-SAHARAN AFRICA ARCHITECTURAL GUIDE

Natasha Meuser (edited by)

Philipp Meuser e Adil Dalbai (edited by)

Lingua Inglese Editore Dom publishers Anno 2020 Misure 22,5 x 28 cm, pp. 384 ISBN 9783869227313 Prezzo di copertina 78 euro

Lingua Inglese Editore Dom publishers Anno 2021 7 volumi in cofanetto, pp. 3.412 ISBN 9783869224008 Prezzo di copertina 148 euro

Questo manuale illustra dettagliatamente, con foto, piante e disegni di grandi dimensioni, 60 edifici contemporanei per l’infanzia provenienti da tutto il mondo divisi in edifici in contesti urbani, rurali e interventi su edifici esistenti. Asili nido, asili, centri diurni e scuole materne che richiedono una progettazione innovativa, attenta e complessa: devono essere luoghi sicuri, adatti alle esigenze di persone di diverse età e dimensioni corporee. Dai neonati, ai bambini, agli adulti accompagnatori o che si prendono cura di loro: devono rispettare molti requisiti, norme e regolamenti che raramente si riferiscono esplicitamente agli edifici per bambini, e fondere esigenze pedagogiche e qualità architettoniche. Progettare un’architettura per l’infanzia presenta molte sfide. Secondo Loris Malaguzzi, fondatore del Reggio pedagogical method (Reggio Children), lo spazio è un terzo educatore. Cioè la qualità degli spazi va di pari passo con la qualità dell’apprendimento. Occorre, infatti, che progettisti e educatori ripensino assieme i parametri progettuali per creare edifici che rispondano in modo ottimale alle esigenze pedagogiche e architettoniche. Questo manuale ne individua dieci da usare come linee guida nella progettazione delle architetture per l’infanzia contemporanee. Inoltre, articoli specialistici, redatti da esperti, approfondiscono alcune tematiche e riportano alcune considerazioni pratiche utili per pianificare, progettare e gestire con successo una struttura per l’infanzia.

Quanto conosciamo dell’architettura africana? Poco, molto poco. Meuser e Dalbai colmano questa lacuna partendo da alcune scelte importanti quali scegliere di non occuparsi dell’Africa mediterranea e di affidarsi ad una coralità di punti di vista, per la maggior parte africani, per scrivere i 49 capitoli di quest’opera ciclopica. Il progetto editoriale, nato nel 2014 da un’intuizione e molta curiosità, è qualcosa di mai tentato. Come definire, se possibile, l’architettura africana? Esiste? Nel primo volume con una serie di saggi i curatori insieme a Livingstone Musaka cercano di porre le basi di una Teoria Africana all’Architettura, partendo da appunti storici e critici sulla tradizione vernacolare, il patrimonio storico, l’autenticità stilistica, il contesto sociale, la professione e il rapporto con la globalizzazione. Sono 338 gli autori che hanno contribuito a completare un quadro così ampio con tante sfumature che rendono bene l’idea del potenziale africano, il continente che molte previsioni indicano come ago della bilancia per il futuro sviluppo planetario. Al volume di saggi, riccamente illustrato, seguono sei volumi che compongono una vera e propria guida dell’architettura con mappe e 858 schede critiche su progetti realizzati che ci portano in 49 Paesi, dal Pacifico all’Oceano Indiano, in un viaggio culturale comprendente i ritratti dettagliati di 71 città fra le più emblematiche del continente. Un’opera da avere, leggere e consultare per capire meglio l’attualità di cui facciamo parte.

Cassandra Cozza, (Polla, 1978) Ricercatore in Composizione architettonica e urbana del Dipar timento DAStU del Politecnico di Milano, dove si è laureata in Architettura e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana, svolge e ha svolto attività di ricerca in Italia (PRIN MIUR) e all’estero. Architetto, tutor del dottorato PAU, ha divulgato gli esiti dei suoi studi attraverso pubblicazioni, seminari e mostre. Insegna Progettazione architettonica e urbana presso la scuola AUIC del Politecnico di Milano, dove è anche teaching coordinator dell’International PhD Summer School Heritage and Design

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Professione Architetto Ordine degli architetti Quale deve essere davvero il ruolo dell’ente professionale?

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YouBuild - GIUGNO 2021

di Andrea Catto, Segretario Ordine degli Architetti Ppc di Pordenone

Idee da riordinare

I

l periodo di elezioni per il rinnovo dei consigli degli Ordini territoriali ha posto alcune questioni, a dire il vero non nuove, che vale la pena ribadire per una riflessione più ampia. Le domande che ciclicamente si pone chi intende candidarsi sono: «Che cosa dev’essere un Ordine?», « Che cosa può fare?». E, ancora: «Che cosa pensano gli iscritti?». L’esito delle votazioni restituisce un divario sempre più grave tra l’istituzione e la sua base, tanto che diversi ordini hanno raggiunto un quorum massimo del 30% (e solo al secondo turno di votazione) nonostante l’uso del voto telematico. Inoltre, guardando gli elenchi dei candidati, ci si accorge che il loro numero è sempre più esiguo, se raffrontato con i dati del 2017. Chi riconosce il ruolo dell’Ordine, impegnandosi nella mole di lavoro (volontario) che le attività richiedono e che sempre meno viene colta dai colleghi, si interroga forse per la carenza comunicativa o per il disinteresse generale. Per esempio, i giovani professionisti chiedono servizi, un supporto all’avvio della professione e a districarsi tra le norme senza che a questo corrisponda un riscontro in termini di partecipazione, neppure alle iniziative che l’Ordine organizza per promuoverne l’attività. I colleghi più anziani, invece, chiedono ai consiglieri un maggior attivismo sociale e culturale, spesso teso a giudicare progetti o iniziative già avviati dalle amministrazioni, evocando un passato di accesi dibattiti culturali e momenti di aggregazione, rappresentativo però di un mondo professionale scomparso, per ragioni che andrebbero investigate. L’Ordine, che per sua natura legislativa dovrebbe limitarsi alla tenuta dell’Albo (Regio Decreto del 23/10/1925 n. 2537), è oggi chiamato ad assolvere anche agli adempimenti obbligatori che vanno dalla gestione contabile, alle procedure di affidamento di forniture e servizi, alla gestione documentale, alla trasparenza, alla privacy, alla formazione, all’organizzazione e promozione delle molte proposte del Consiglio Nazionale: una serie di incombenze nemmeno immaginabili sino a qualche anno fa. E, considerata una spesa gestionale che impegna circa l’80% del bilancio di un Ordine di medie dimensioni, non restano molti margini per eventi culturali o di comunicazione. Vorrei inoltre far notare, senza voler essere tacciato

di vittimismo, che i consiglieri sono volontari senza alcuna remunerazione per le attività e le ore spese. Tornando alla richiesta di maggiore attivismo, dovremmo rispondere al seguente interrogativo: come può un organismo di rappresentanza esprimere giudizi sui soggetti che rappresenta? Se come spesso imputato, il ruolo dell’Ordine fosse quello di monitorare la qualità di specifici interventi (ammesso che esista un concetto condiviso o che mai ne sia esistito uno), ciò significherebbe mettere anche in discussione la presenza stessa di alcuni colleghi nel suo elenco. Sebbene per molti architetti la vis polemica (non la critica, che prevede approfondimenti e analisi) sembri una pratica necessaria per affermare il proprio ruolo sociale, non è contemplata dal nostro codice deontologico, diversamente da quanto accade per altri Paesi (per esempio, il Código Deontológico de los arquitectos 2015 del Portogallo), che ammettono il diritto di critica, purché fondata e documentata. Ammettendo anche tale possibilità, essa sarebbe esercitata dal singolo professionista, non da un’associazione che dovrebbe essere super partes per la sua stessa essenza. In caso contrario, potrebbero generarsi situazioni di volta in volta variabili ed essere accusati di imparzialità, scatenando polemiche crescenti con l’unico risultato di dividere una categoria professionale che proprio per la sua competizione interna riesce a ottenere poco dal punto di vista politico, differentemente da quanto accade tra gli amici ingegneri. E non è un caso che, sebbene gli architetti siano impegnati ad affermare il loro ruolo determinante nella progettazione delle città, questo dato sia ridimensionato da un sentire comune che vede negli ingegneri concorrenti alla pari (La figura dell’architetto e dell’urbanista: immagine sociale e parità di genere redatto dal Cnappc), a cui si accompagna peraltro il dato non confortante del numero di professionisti che si occupano di pianificazione e opere pubbliche. Se il mondo ordinistico vuole tendere a una dimensione politica e culturale, come sta chiedendo anche il Consiglio Nazionale, è necessario poter contare su interlocuzioni e ruoli riconosciuti, anche dal punto di vista giuridico. Tale salto qualitativo dev’essere necessariamente previsto dalla riforma dell’ordinamento professionale, di cui si tornerà auspicabilmente a discutere dopo questo periodo elettorale.


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