YB
Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
N° 21 - SETTEMBRE 2021
ISSN 2532 - 5345
YouBuild
TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
I PROTAGONISTI DI QUESTO NUMERO
Mario Cucinella Architects Ceschia | Mentil Architetti franzosomarinelli Giulia de Appolonia OdA Lorenzo Guzzini Architecture Chevalier Morales Architectes Kennedy & Violich Architecture Archi-Tectonics PHILIPP VON MATT ARCHITECT
V CONVEGNO YOUBUILD
Le anticipazioni su sostenibilità e hi-tech CERSAIE
La ceramica che si fa design
MAPEI
Gli strumenti giusti per riqualificare gli edifici storici Ciclostile Architettura
oberti+oberti architetti
YouBuild - SET TEMBRE 2021
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
YB
Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
N° 21 - SETTEMBRE 2021
ISSN 2532 - 5345
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TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
V CONVEGNO YOUBUILD
Le anticipazioni su sostenibilità e hi-tech CERSAIE
La ceramica che si fa design
MAPEI
Gli strumenti giusti per riqualificare gli edifici storici
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
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YB YouBuild
TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
ANNO 6 - NUMERO 21 - SETTEMBRE 2021 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 - info@vgambinoeditore.it ISSN 2532 - 5345 Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it Direttore Editoriale / Editorial Director LUCA MARIA FRANCESCO FABRIS Coordinatore editoriale / Editorial coordinator VERONICA MONACO Comitato scientifico / Scientific Committee GIAN LUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano), EMILIA CORRADI (Politecnico di Milano), ANNA FRANGIPANE (Università di Udine), FAN FU (Beijing University of Civil Engineering and Architecture), MATTEO GAMBARO (Politecnico di Milano), FRANCESCO GASTALDI (Università IUAV di Venezia), WENJUN MA (Shanghai Jiao Tong University), GARRY MILEY (Waterford Institute of Technology), LJUBOMIR MIŠČEVIĆ (University of Zagreb), EMANUELE NABONI (Università di Parma), MATTEO UMBERTO POLI (Politecnico di Milano), ALESSANDRO ROGORA (Politecnico di Milano), ALBERTO SDEGNO (Università di Udine), VASO TROVA (University of Thessaly), ILARIA VALENTE (Politecnico di Milano) Collaboratori / Contributors VALENTINA ANGHINONI, RICCARDO MARIA BALZAROTTI, ILARIA BIZZO, ROBERTO BOLICI, PAOLO CALIARI, ANDREA CATTO, STEFANO CORNACCHINI, EMILIA CORRADI, CASSANDRA COZZA, MARIO CUCINELLA, GIULIA DE APPOLONIA, FEDERICO DELLA PUPPA, ERNESTO FAVA, MATTEO GAMBARO, FRANCESCO GASTALDI, SARA GIUSTI, LORENZO GUZZINI, ARIAN HEIDARI AFSHARI, VALENTINA LABRIOLA, STEFANO LAVORI, ROSSELLA LOCATELLI, SELENE MAESTRI (FOTOGRAFA), MAURO MARINELLI, FEDERICO MENTIL, ANNA MOLENTINI, VERONICA MONACO, ANDREA MUZIO, ANDREA OLDANI, ALESSANDRO ROGORA, FRANCO SARO, ALBERTO SDEGNO, GERARDO SEMPREBON, PIETRO VALLE, CRISTIANO VASSANELLI, LEONARDO ZUCCARO MARCHI Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano / Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 / info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 32,00 - Copia singola € 7,50. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento
Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication: trimestrale - 4 numeri/anno. Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Trento. Registrazione / Registration: N. 343 del 04-12-2015 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.
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V CONVEGNO NAZIONALE YOUBUILD 2021
INVITO
INNOVAZIONE, ARCHITETTURA, GREEN
L’ITALIA CHE CAMBIA, PROGETTA E COSTRUISCE
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on c’è più architettura senza sostenibilità. Non c’è più progettazione senza tecnologia. E non c’è più abitare senza innovazione. Nuovi materiali, ambiente e mondo digitale sono legati a filo doppio con l’evoluzione della filiera dell’edilizia. Imprese produttrici, professionisti e operatori in cantiere si confrontano con le nuove richieste del mercato, anche sull’onda degli incentivi fiscali per la riqualificazione del territorio. Innovazione per il futuro dell’Italia che costruisce, questo il tema che sarà al centro del V Convegno Nazionale YouBuild, organizzato da Virginia Gambino Editore e programmato per il 15 ottobre 2021 pomeriggio nella cornice di Villa Quaranta a Ospedaletto di Pescantina (Verona) (www. villaquaranta.com). Architetti e ingegneri sono pronti ad aggiornare il loro campo d’azione? Le imprese forniscono gli strumenti adeguati a costruire con un equilibrio green? Leggi e norme sono appropriate? Il grande spazio entro cui si muovono i protagonisti del mondo della progettazione sembra allargarsi sempre di più, con il coinvolgimento di nuove competenze da quelle legate alla connettività a quelle sanitarie, fiscali e ambientali. Le maggiori realizzazioni che riescono a coniugare una visione green con le richieste del mercato dimostrano, infatti, che il mondo della progettazione deve essere sempre più attento al mutamento delle esigenze, così come alla variegata offerta di innovazione che arriva dalle start-up e dai centri di ricerca delle grandi imprese. Il V Convegno YouBuild, insomma, si trasformerà in un luogo di idee, di proposte e di soluzioni che coinvolgeranno tutto il mondo dell’innovazione legata all’edilizia sostenibile.
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
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VENERDÌ 15 OTTOBRE 2021 ORE 14.00 (in presenza e streaming)
Villa Quaranta, Ospedaletto di Pescantina (Verona) PROGRAMMA
Moderatore: Luca MF Fabris, direttore editoriale YouBuild ore 14:00 Saluti istituzionali (autorità e rappresentanti Ordini) ore 14:10 Sostenibilità e innovazione Mario Cucinella - Keynote speaker – Mario Cucinella Architects ore 14:40 Dal progetto al processo, dal cosa al come
ma soprattutto per chi
Federico Della Puppa – Centro Ricerche You Trade ore 15:00 Materia viva Lorenzo Guzzini – Lorenzo Guzzini Architecture ore 15:20 La reinvenzione del quotidiano Mauro Marinelli – FranzosoMarinelli Architetti ore 15:40 Tipologicamente (s)corretto Federico Mentil – Ceschia Mentil Architetti ore 16:00 Costruire per imparare Giulia de Appolonia – GDA officina d’architettura ore 16:20 Coffee break ore 16:40 Geografie, architettura, comunità Emilia Corradi – Professore, Politecnico di Milano ore 17:00 Nuove energie per costruire Matteo Gambaro – Professore, Politecnico di Milano ore 17:20 Il futuro ci ha già raggiunto Roberto Bolici – Professore, Politecnico di Milano ore 17:40 Architettura tra reale e virtuale Alberto Sdegno – Professore, Università di Udine ore 18:00 Dibattito e domande dal pubblico © Giovanni Gastel
Luca Maria Francesco Fabris
Mario Cucinella
Federico Della Puppa
Lorenzo Guzzini
Mauro Marinelli
Federico Mentil
Giulia de Appolonia
Emilia Corradi
Matteo Gambaro
Roberto Bolici
Richiesto accreditamento Ordine Ingegneri. Ordine Architetti, Ordine Ingegneri e Ordine Geometri e Periti Industriali in fase di accettazione
Alberto Sdegno
YouBuild - SET TEMBRE 2021
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N°21 - SETTEMBRE 2021
SOMMARIO EDITORIALE Confessioni di un italiano 11
SESTO SAN GIOVANNI Dalle fornaci alla salute 56
CONTENT ABSTRACTS 14
CERSAIE 2021 Novità e cultura, la ceramica corre 60
ATTUALITÀ ITALIA V CONVEGNO YOUBUILD Anteprima oggi per le idee di domani 16 COSENZA Quelle curve sono un miracolo 22 UDINE Design concentrato per turismo diffuso 30 TRENTO L'agopuntura urbana si fa in quattro 38 BRESCIA L'architettura torna a scuola 44
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COMO Il lago entra in mansarda 50
CERSAIE 2021 Le novità della ceramica 64 SALONE DEL MOBILE Questo design è da rivedere 78 L'ARCHITETTO SOSTENIBILE Benedetto risparmio 84
DOSSIER LA TOP 45 DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA Un anno difficile, ma... 88
MONDO CANADA Un revival vista fiume 96 STATI UNITI La serra hi-tech sale sul podio 106 STATI UNITI Una torre alla griglia 112 GERMANIA L'arte è un'opera di architettura 120 WORLD WIDE BUILD 126
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE IN TEMPO REALE Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista Il sistema Terracoat® assicura una elevata performance termica dell’edificio, oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica.
SOMMARIO
N°21 - SETTEMBRE 2021
TERRITORIO & SOCIETÀ Quale normalità post pandemia? 134
COME SI FA
STORIA DI COPERTINA
BIOISOTHERM Quel cappotto è anti scossa 174
MAPEI Restauro sicuro per edifici storici 136
TERREAL ITALIA Isolamento perfetto con il laterizio 178
INTERMEZZO
ECLISSE Atmosfera infinita con vista Parigi 182
Bellezza americana 142
SPECIALE IMPIANTI TREND L'importanza del colore verde 148 CEFLA ENGINEERING L'efficienza va al Maximo 150 BUDERUS - BOSCH Quella caldaia vale il doppio 154 REHAU Clima e salute con la Vmc 158
SPECIALE CONTROSOFFITTI SISTEMI A SECCO I paladini del comfort 160 ISOLMANT Mini spessore per il silenzio 168 L'ARCHITETTO DIGITALE Se la realtà è come un bit 170
COSTRUIRE FARAONE La sicurezza? È trasparente 184 TEAMSYSTEM Gestioen digitale per i progettisti 186 START-UP Seconda vita per lo scarto 188
INTORNO BERGAMO Un orto in piazza guarda la valle 190
UNDER 40 BOLOGNA Sotto la pietra c'è un po' di Alaska 196 OVERVIEW 202 EVENTI E NOTIZIE 204 ARCHILEGGERE 206
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
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YB YouBuild
EDITORIALE
TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
Confessioni di un italiano
di Luca MF Fabris
Ecco, ora abbiamo un’altra estate da archiviare. Una di quelle con tante cose dentro, alcune delle quali inaspettate. Andiamo per ordine. Abbiamo fatto le vacanze. Fine dell’ordine. Sì, perché, non so se è capitato anche a voi, mi auguro di sì, anzi ne sono certo: quest’anno abbiamo davvero fatto le ferie. Che siano durate tanto o poco, resta di fatto che l’Italia ha riscoperto la stupenda invenzione, lascito dei Romani, delle ferie agostane. La bellezza dell’ozio in quanto bene supremo per ritrovarsi da soli o insieme alla famiglia e ad amici nel fare davvero praticamente nulla. Ovvero, precisiamo, ri-scoprire il piacere di non lavorare. Ma non lavorare per davvero, nel senso letterale latino di non faticare. Penso sia capitato a tutti noi, di qualunque età, di avere scoperto che sì, è tutto sommato semplice e fattibile staccarsi dal computer e anche dal telefono per una, poi due, poi magari tre, quattro (questi i fortunatissimi) settimane. E veramente dare forma e giusto spazio a quella frase decisamente e un po’ odiosamente milanese che per anni abbiamo ripetuto senza però coglierne il vero senso: «devo proprio staccare». Perché godersi il nulla, io devo ammettere che l’ho capito solamente in questo agosto, è il vero lusso. Una cosa che non puoi acquistare e che veramente ti libera la mente e ti rinfranca. Ti permette di scaricarti e di divertirti liberamente senza compromessi. In fin dei conti tutte cose già viste e ben descritte nella bellissima trilogia della Smania della Villeggiatura di Goldoni, che finalmente diventano realtà. Perché se c’è una cosa che ha messo in risalto la situazione pandemica che ci ha vessato in questi quasi tre lunghi anni e per ben due estati è che siamo un popolo di lavoratori, di grandi lavoratori. D’altra parte, non abbiamo potuto fare gli esploratori essendo stati obbligati a casa e nemmeno tutti abbiamo potuto convertirci in poeti. E diventare santi, si sa, è difficile. Ma questa estate vaccinata ci ha fatto riscoprire la bellezza dell’Italia e ci ha imposto come dovere morale di andare fuori a pranzo e a cena, di correre ai musei e al cinema, di gettarci in giardino o correre al mare o arrampicarci in montagna. Perché, tutto sommato, abbiamo anche scoperto che se durante i vari lockdown abbiamo risparmiato qualcosa, beh è proprio vero che non sono i soldi che danno la felicità, ma il circondarsi di amici e parenti. Perché siamo e resteremo sempre e solo animali sociali, come ci ha sempre ripetuto il buon Aristotele. E quindi ora, eccoci qui pronti per affrontare bene il nuovo autunno lavorativo con il morale alto e una grande fiducia corroborata dall’enfasi di dati economici tutti ampiamente in attivo, che fanno davvero pensare che il rimbalzo, di per sé aspettato, si stia trasformando in un lancio per quel nuovo corso che si spera riuscirà a definire una nuova Unione Europea più integrata e conscia di sé stessa e della sua posizione nello scacchiere mondiale. Tutti contribuendo come possiamo. E quindi, care lettrici e cari lettori, eccovi questo nuovo numero di YouBuild, il nostro contributo per questa nuova fase di transizione totale. Nuove rubriche dedicate alla Sostenibilità (Alessandro Rogora) e alla Pianificazione (Francesco Gastaldi) che completano l’osservatorio sul mondo dell’edilizia che la nostra rivista vuole presentare. Inoltre, i temi e gli argomenti del prossimo V Congresso YouBuild dedicato all’Innovazione che si terrà ad ottobre (vi aspettiamo numerosi!) e tanta architettura. Insieme a diversi interessanti progetti internazionali, sono felice di dirvi che abbiamo collezionato per ciascun progettista che interverrà con le sue opinioni al V Congresso YouBuild, una realizzazione che ne individua la cifra e le particolarità tecniche e stilistiche. Inoltre, un commento sul SuperSalone e i nostri speciali che vi introducono alle novità dal mondo produttivo. Insomma, questa estate ci ha fatto bene e ora, felici, al lavoro. Come sempre! (Scritto ascoltando The Chemical Brothers, ‘The Darkness That You Fear’, forse il più bel tune motivazionale di questa estate da ricordare).
YouBuild - SET TEMBRE 2021
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INVITO Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto (Verona) da mercoledì 13 ottobre a venerdì 15 ottobre 2021 ore 9,30
In co-organizzazione con
IL MEGLIO PER
RIQUALIFICARE LA CASA
Superbonus, sicurezza, gestione del condominio: tre giorni di convegni, consulenze gratuite e soluzioni innovative per gestire e riqualificare la casa nel segno della sostenibilità.
Per informazioni e per prenotare il tuo ingresso gratuito: www.fieradelcondominio.com
La fiera sarà organizzata in presenza, ma sarà anche trasmessa in streaming: con la possibilità di interagire virtualmente
I TEMI IN PROGRAMMA
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13 Ottobre dalle ore 14:30 alle 18:30
14 Ottobre dalle ore 14:30 alle 18:30
SUPERBONUS UN ANNO DOPO: ASPETTI POSITIVI
LA PREVENZIONE INCENDI NEI CONDOMINI
CRITICITÀ ED ERRORI NELLA RICHIESTA DEGLI INCENTIVI,
(corso di 4 ore, richiesti crediti formativi anche
PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
per professionisti antincendio)
Introduzione al tema da parte dell’Ordine Ingegneri di Verona - D.M. 25/01/19 Modifiche ed integrazioni all’allegato
Ing. Matteo Limoni, Consigliere dell’Ordine Ingegneri di Verona
del decreto 16 maggio 1987, n. 246 concernente Sismabonus e Superbonus
norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile
Ing. Silvia Bonetti Consiglieri Ingegneria Sismica Italiana
abitazione. Aspetti legati alle caratteristiche principali degli edifici, della gestione dell’emergenza, manutenzione,
Situazione attuale della filiera - analisi e statistiche dello status quo
riqualificazione e nuova costruzione dei condomini
Federico Della Puppa, coordinatore scientifico
anche in merito alle caratteristiche degli isolamenti
Centro Studi YouTrade
a “cappotto” ai fini della prevenzione incendi, visti gli incentivi fiscali legati alla riqualificazione energetica dei
Il punto di vista dei professionisti - quesiti di chiarimento e
fabbricati (Superbonus 110% - Bonus Facciate - Ecobonus)
proposte migliorative Ordine Ingegneri di Verona (Ing. Andrea Falsirollo Presidente;
“sicurezza antincendio delle facciate e delle chiusure
Ing. Matteo Limoni Consigliere; Ing. Alessandro Pisanu
d’ambito degli edifici"
Responsabile Scientifico dei convegni organizzati dagli Ordini
- D.M. 08/11/19 Approvazione della regola tecnica di
degli Ingegneri presso la Fiera del Condominio) - commissioni
prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione
Ingegneri per il Condominio, Impianti Termici e Energie e
e l’esercizio degli impianti per la produzione di calore
efficienza (Ing. Elena Mazzola - Ing. Giordano Contin); Luca
alimentati da combustibili gassosi - utile anche per le
Masini (consigliere delegato di Duferco Energia) ed Ernesto De
centrali termiche condominiali
Rosa (Presidente nazionale Assimea)
- D.M. 15 maggio 2020 - RTV per autorimesse Il punto di vista di ENEA ad un anno dal Superbonus
- Fotovoltaico e colonnine di ricarica auto elettriche
- analisi delle pratiche ricevute, errori più frequenti,
Le accortezze per la sicurezza antincendio
chiarimenti
Ing. Michele Mazzaro Direzione Centrale Prevenzione e
Ing. Domenico Prisinzano ENEA
Sicurezza Tecnica Corpo Nazionale VVF
Il punto di vista dell’Agenzia delle Entrate ad un anno dal Superbonus - analisi delle pratiche ricevute,
15 Ottobre dalle ore 14:30 alle 18:30
errori più frequenti, chiarimenti
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Funzionario Agenzia delle Entrate
DIFETTI DEI BENI ACQUISTATI DAL CONDOMINIO: RECENTI NOVITÀ
Segue cena alle ore 19.30, su prenotazione Aggiornamento sulla nuova direttiva europea 771: quando il
(www.fieradelcondominio.com)
compratore rinviene un difetto nel bene comprato cosa può
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14 Ottobre dalle ore 9:30 alle 12:30
chiedere? Sostituzione e riparazione del bene? Il condominio
LA SOSTENIBILITÀ PER I CONDOMINI
stesso è un consumatore? Quali sono le regole? Prof. T. Dalla Massara (Professore ordinario
9,30 Come costruire o riqualificare un condominio
dell’Università degli Studi di Verona)
10,45 Coffee break 11,00 I protocolli LEED e di sostenibilità
Dott.ssa S. Romanò (dottoranda all’Università
Ing. Marco Mari (Presidente GBC)
di Verona in Scienze giuridiche europee e internazionali)
In fase di accreditamento per Ingegneri, Architetti, Geometri e Periti Industriali Per info: Virginia Gambino Editore Srl - Tel. 02 47761275 - e-mail: eventi@vgambinoeditore.it
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CONTENT ABSTRACTS
Architecture, technology and sustainability at the V Youbuild Conference traduzioni di / translations by Ernesto Fava
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nnovation for the future of the Italy that builds up: this is going to be the central theme of the Fifth Youbuild National Conference, managed by Virginia Gambino Editore and planned for the afternoon of October 15, 2021, in Villa Quaranta, Ospedaletto di Pescatina (Verona). Are architects, engineers and designers ready to extend their field of action? Are the construction companies providing adequate solutions to build in the context of a green balance? Are the current regulations appropriate? Which is the economic-industrial context of confrontation? The context of the Fifth Youbuild Conference will turn into a place for sharing ideas, proposals and solutions involving all the field of innovation related to the sustainable construction.
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
CUCINELLA’ S CHURCH ON THE POLLINO
The New Parish Complex of Mormanno (Cosenza), lying along the mountain slopes of the Pollino National Park, is the result of a design process that star ted in 2011 with the sixth edition of the Invitation Context for pilot projects held by Cei, the Italian Episcopal Conference. Mario Cucinella Architects firm, suppor ted by the consultancy of Don Amilcare Zulfi and the par ticipation of the artist Giuseppe Maraniello, won the first prize. It is possible to read their work as a play of contrasts manifesting through different views. Its placement in the context, for example, is prominent: the white volume of the church clearly appears beyond the rocky and wooded backgrounds of the ridges behind. Never theless, the huge mass generated through the ver tical extrusion of the perimeter wall turns into a sinuous curve, apparently continuous, generating light and shade effects slimming the whole composition.
pag 22
BIOARCHITECTURE IN THE LAKE COMO
The young Lorenzo Guzzini (born in 1983) is a remarkable architect who bases his design activity on the sculptural and constructive character of the work, in a constant mixing between architecture and ar t. Such synergy combines with a deep regard of the context and the valorization of the connection between humankind and landscape, also in little scale designs, like one of its most recent works: The Piffaretti Attic (2020-21). This specific design consists in the restoration of the last floor of a 1990’s construction, without any specific architectural-typological value, except for the context it settles in: Comacina Hall (Como), overlooking the Lake.
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ARCHITECTURE ON THE RIVER IN MONTRÉAL Chevalier and Morales architects say that the Mid-Century Modernism inspired the design for Residence de l’Isle, a suburban house overlooking a river and surrounded by the greenery of Montréal, Canada. By exploring the architecture, many references from the period 1940-60 come to mind: the Patio Houses of Mies
van der Rohe, the Case Study Houses in Los Angeles, the Desert Houses by Richard Neutra, the frames by Paul Rudolph in Florida and, nevertheless, the wood finishes of the William Wurster and Harwell Hamilton Harris Bay Area Style. All derivations from the Wright Style, presented in a more abstract form and articulated in introverted configurations, forerunners of the Mat Buildings by Team Ten in the works of Candilis, Josics & Woods and Aldo van Eyck.
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NEW LIFE FOR THE ATELIERHOUSE IN BERLIN
The Atelier House, completed in 2020, according to the design by Philipp von Matt Architects, is located in the Berlin’s Mitte neighborhood, in an area situated a few steps from the Spree banks, and characterized by a mixed use urban tissue, whereas heterogeneous residential blocks alternate with big manufactories. The construction rises along the existing cour tyard, on a piece of land confined by a row of trees, filtering the narrow access road, with a little garden facing the inner side of the block. Two main issues: the limit of having two blind walls, condition that pushed the designers to arrange specific solutions for the east and west sides, and the ar ticulation of the functional program by integrating residential, offices and exhibition spaces, organized through precise material choices and relations with the natural light.
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EDUCATIONAL GREENHOUSE IN MASSACHUSETTS
The Global Flora Conservatory for the Wellesley College in Massachusetts (Usa), winner of the prestigious Lafarge Holcim Design Award and of the Architizer A+ Awards 2021, aims to overcome the canonic standards of educational or commercial Greenhouse by defining a more sustainable and contemporary model. Certainly, sustainability represents the key-element of this design, which brilliantly passed the Zero Water requirements of the Living Building Challenge, the most severe certification of sustainable architecture in the world, managed by the Living Future Institute in Seattle. The heterogeneous working group, composed by the American Kennedy & Violich Architecture firm (Kva) and a multidisciplinary team from Wesley College, conceived a structure that was able to satisfy not only the architectural requirements, but also the botanic needs of the vegetation.
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
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ATTUALITÀ ITALIA
V CONVEGNO YOUBUILD
Anteprima oggi DI IDEE PER IL DOMANI Architettura, sostenibilità, tecnologia. Tre temi strettamente intrecciati che si sovrappongono in un momento storico inaspettato. Ecco le tracce dei relatori per l’evento del 15 ottobre
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
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on c’è più architettura senza sostenibilità. Non c’è più progettazione senza tecnologia. E non c’è più abitare senza innovazione». Questo è il nostro mantra. Siamo convinti che «Nuovi materiali, ambiente e mondo digitale siano legati a filo doppio con l’evoluzione della filiera dell’edilizia». E che sia importante che le Imprese produttrici, professionisti e operatori in cantiere si confrontino in modo adeguato e intelligente con le nuove richieste del mercato, anche sull’onda degli incentivi fiscali per la riqualificazione del territorio. L’Innovazione per il Futuro dell’Italia che Costruisce: questo il tema che sarà al centro del V Convegno Nazionale YouBuild, organizzato da Virginia Gambino Editore e programmato per il 15 ottobre 2021 pomeriggio nella cornice di Villa Quaranta a Ospedaletto di Pescantina (Verona). Architetti, ingegneri e progettisti sono pronti ad aggiornare il loro campo d’azione? Le imprese forniscono gli strumenti adeguati a costruire con un equilibrio green? Leggi e norme sono appropriate? Qual è il quadro economico-industriale sul quale ci si confronta? Il grande spazio entro cui si muovono i protagonisti del
di Luca Maria Francesco Fabris, professore di Tecnologia dell’Architettura a Politecnico di Milano, direttore editoriale di YouBuild Mario Cucinella, Mario Cucinella Architects
SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE. NON UNA TRANSAZIONE TECNOLOGICA, MA ECOLOGICA
mondo della progettazione sembra allargarsi sempre di più, con il coinvolgimento di nuove competenze da quelle legate alla connettività a quelle sanitarie, fiscali e ambientali. Le maggiori realizzazioni che riescono a coniugare una visione green con le richieste del mercato dimostrano, infatti, che il mondo della progettazione deve essere sempre più attento al mutamento delle esigenze, così come alla variegata offerta di innovazione che arriva dalle start-up e dai centri di ricerca delle grandi imprese. IDEE E SOLUZIONI Il V Convegno YouBuild è un momento che si trasformerà in un luogo di idee, di proposte e di soluzioni che coinvolgeranno tutto il mondo dell’innovazione legata all’edilizia sostenibile. Per illustrare questo momento di cambiamento e definire con maggiore chiarimento gli elementi di questo quadro in movimento, abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti di anticipare in modo libero, ma riflessivo, il loro parere sul tema. Qui di seguito trovate un sunto degli argomenti a tema che alcuni progettisti e studiosi porteranno alla nostra attenzione per iniziare una discussione su più fronti, costruita attraverso il confronto fra soluzioni e sulla certezza che progettare è motivare e costruire il futuro.
Per molto tempo abbiamo guardato il futuro con fiducia totale in tecnologia e innovazione. Ma in passato come abbiamo eretto città e edifici? Avevamo costruito una complicità così forte con il clima che ci ha permesso di realizzare città meravigliose e complesse. Dobbiamo tornare a guardare nelle pieghe del passato e usare la tecnologia come un alleato perché, è da lì che si parte per costruire il domani. La sfida dell’innovazione riguarda prima di tutto la necessità di rinnovare il ruolo delle città, il rapporto che esse intrattengono con l’Ambiente. Qualcosa è cambiato e lo si capisce dalla partecipazione dimostrata da un numero sempre crescente di cittadini che si riuniscono in comitati per curare e potenziare il verde pubblico, o chiedono di ideare e costruire scuole migliori per i propri figli. Partecipare significa insomma farsi carico di responsabilità collettive, ed è il dato positivo che emerge dalla contemporaneità.
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V CONVEGNO YOUBUILD
Federico Della Puppa Centro Studi YouTrade
DAL PROGETTO AL PROCESSO, DAL COSA AL COME, MA SOPRATTUTTO PER CHI Lorenzo Guzzini
Lorenzo Guzzini Architecture
MATERIA VIVA
Viviamo tempi di cambiamento e di trasformazione da molto prima che la pandemia facesse ripensare ai nostri modelli insediativi, alle nostre modalità organizzative del territorio che, articolate tra città, conurbazioni, realtà diffuse e ambiente in senso ampio, costituiscono oggi lo scheletro sul quale costruiamo lo scenario di sviluppo futuro della nostra società. Le relazioni tra economia, territorio e socialità, regolate urbanisticamente sui modelli sviluppati nel Dopoguerra che avrebbero dovuto gestire la crescita urbana purtroppo senza riuscirci, sono cambiate e si sono trasformate con l’avvento della rivoluzione digitale e del concetto di economia circolare, che hanno cambiato e stanno cambiando i parametri di riferimento delle nostre attività, dei nostri luoghi, della nostra stessa vita. Oggi dobbiamo chiederci cosa chiedono e cosa offrono le nostre città e i nostri territori, ovvero i luoghi che, come entità materiali, costruiscono lo scenario delle nostre relazioni per lo più immateriali. In questo scenario il punto nodale è passare dalla logica del «che cosa» alla logica del «come» e soprattutto «per chi e con chi». Non è tanto importante cosa produco ma come lo produco, per chi e con chi. In altre parole, è mettere la persona, l’individuo, al centro dei processi di trasformazione urbana e territoriale.
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Ci piace l’architettura perché, come la musica, ci permette di esprimerci in tantissimi modi. Così tanti che a volte risultano imparagonabili, eppure appartengono allo stesso mondo. Crediamo che tutto il mestiere dell’architetto ruoti intorno a una cosa che deve necessariamente tornare di moda: lo spazio. Sembra una banalità, ma oggi l’idea dell’innovazione, il green, la spettacolarizzazione dell’immagine, la virtualizzazione dei processi, la sostenibilità ecologica e la velocità realizzativa degli edifici stanno allontanando gli architetti dall’attenzione allo spazio, il «la», nota principale della nostra musica. Questo è un grande rischio. Crediamo che la realizzazione dello spazio, la sua percezione, la sua complessità di elementi semplici siano il nostro mestiere. L’architetto è chiamato a generare spazialità, a progettarla, a scoprirla e farla scoprire. La materia è semplice, è viva, è vera e componendola, lo spazio si genera in maniera alchemica ed emoziona, non stupisce. Necessita di attenzione, di tempo, di profondità. Racconta il costruire, racconta una cultura fatta di sapere e non di manuali redatti da ingegneri. Fa parte della nostra estetica, preziosissima.
Mauro Marinelli
Giulia De Appolonia
FranzosoMarinelli Architetti
Gda officina d’architettura
LA REINVENZIONE DEL QUOTIDIANO
Federico Mentil
Innovare non è uno degli obiettivi primari del nostro lavoro. L’attenzione agli aspetti materici e fisici dell’architettura sia nella lettura dei contesti che nella loro interpretazione attraverso i progetti ci induce a ripensare nella pratica ciò che affiora dalle memorie personali che incontriamo e sperimentiamo nell’esperienza di ogni giorno. Uno sguardo nuovo permette di rivedere ciò che ci circonda con valori inattesi e prospettive talvolta sorprendenti e promettenti. Attraverso un lavoro che ruota attorno alla dimensione fisica ed esperienziale dell’architettura, l’innovazione, non eletta a obiettivo a priori, affiora nella dimensione di un processo che, talvolta anche in maniera sottintesa e inconsapevole, prende la forma di una curiosa e appassionante reinvenzione del quotidiano.
Innovare, tema su cui si dibatterà al convegno, e ornamento, secondo una definizione dedotta da un pensiero di Viollet le Duc, rappresentano l’occasione per introdurre al pensiero attraverso cui concepisco la forma dell’architettura, in quanto espressione di una relazione tra necessità tecnica ed estetica. La dimensione pratica del fare, in relazione al bisogno di un pensiero filosofico che dovrebbe sottendere al senso di ogni costruzione, si confronta in un rapporto di adeguatezza e misura al punto tale da generare un equilibrio perfetto nel racconto architettonico, letto alle varie scale dell’interpretazione. Queste relazioni di reciprocità verranno raccontate attraverso l’esempio di un piccolo progetto realizzato dallo Studio Albori nel contesto delle alpi Orobie, in cui l’attenzione per la consuetudine del costruire montano dialoga con l’inedito (e contemporaneo) bisogno di portare il paesaggio della grande scala all’interno dello spazio domestico di una piccola casa. Nonostante il processo di generazione della forma dell’edificio in questione sia stato logico e frutto di grande sensibilità rispetto al contesto, anche in questo caso si è riproposta, a tratti drammaticamente, l’annosa questione del rapporto tra ciò che viene considerato dalla norma tipologicamente corretto, al punto di influenzare l’opinione pubblica su ciò che è il bello e ciò che, in relazione all’esigenza dell’innovare, genera forme «a-normali» spesso considerate brutte. Perché avverse alla norma, perché tipologicamente scorrette.
COSTRUIRE PER IMPARARE
Ceschia Mentil Architetti
TIPOLOGICAMENTE (S)CORRETTO
L’intervento si focalizza sulla natura liquida del processo di progetto. Si vuole dare evidenza al fatto che l’architetto nel corso della sua esperienza concreta percorre un processo di apprendimento sul campo che lo porta a perfezionarsi sempre di più traendo insegnamento dal suo stesso percorso e dalle sue esperienze, facendole convergere in un processo evolutivo continuo. Si presentano, per esporre questo tema due esempi di edifici in corso di costruzione (il Palazzetto dello sport di Olgiate Olona e interventi pubblici a Sesto Calende) di cui si spiega il processo di progetto che ha portato alla realizzazione. Si vuole inoltre, e in parallelo, affrontare una tematica che riguarda sempre l’apprendimento ed in particolare la progettazione di edifici dedicati alla formazione attraverso la valutazione di come l’edificio in quanto contenitore influisce sul processo di apprendimento dei suoi utilizzatori sia per la sua configurazione e, quindi, per il tipo di didattica e di situazioni pedagogiche che può generare, sia per gli stimoli che può dare attraverso la sua matericità e spazialità. Si presentano per esporre questo secondo punto due progetti di edifici scolastici (la Scuola Primaria G. Zanella a Villafranca e la Scuola Secondaria di Primo Grado E. Fermi a Palazzolo sull’ Oglio).
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V CONVEGNO YOUBUILD
Emilia Corradi
Roberto Bolici
GEOGRAFIE, ARCHITETTURA, COMUNITÀ
IL FUTURO CI HA GIÀ RAGGIUNTO
Politecnico di Milano
Politecnico di Milano
Matteo Gambaro
Politecnico di Milano
NUOVE ENERGIE PER COSTRUIRE La condizione sindemica, che in questo preciso momento storico interessa gran parte della popolazione mondiale, offre un’interessante prospettiva di riflessione rispetto alle azioni da intraprendere per un processo di reale rinnovamento di modelli di vita e delle trasformazioni dello spazio, dei territori ad essi legate. Il Green Deal Europeo e il New European Bauhaus introducono una nuova prospettiva di cambiamento del paradigma abitativo europeo. Di fatto pongono al centro le comunità con le loro identità che, alle diverse scale, rappresentano il luogo della discussione e della condivisione delle prospettive di vita per il futuro. Il concetto di sostenibilità può diventare un valore condiviso se adeguatamente supportato da una consapevolezza del valore dei luoghi e della adeguatezza delle trasformazioni indotte dalle azioni soprattutto in prospettiva di attuazione del Prrn. In questo contesto si vuole illustrare una ricerca in corso che vede coinvolto come partner Confcooperative Abruzzo nel ruolo delle Cooperative di Comunità nei processi di rigenerazione soprattutto delle aree interne. La ricerca si pone come studio utile a coniugare, soprattutto nei territori più deboli, le aspettative delle comunità, dei territori e dei paesaggi e nell’identificare strategie adeguate di riattivazione.
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Il tema della casa sociale sta assumendo sempre maggiore importanza, in particolare in questo momento storico caratterizzato dalla crescente domanda di abitazioni in locazione permanente accessibili a costi molto contenuti. Situazione peraltro ampliata e acutizzata a livello di emergenza abitativa nei grandi centri urbani. Alla luce di queste considerazioni, il contributo descrive una sperimentazione in corso nell’ambito di un partenariato tra un ente di gestione del patrimonio pubblico residenziale e un operatore privato. Tale progetto oltre a garantire un elevato innalzamento delle caratteristiche prestazionali degli edifici, con interventi sostenuti dalle diverse forme di incentivazione pubblica oggi disponibili, consente anche una riqualificazione generale dei manufatti con ricadute di carattere estetico e figurativo, incidendo significativamente sul paesaggio urbano e sulla percezione e riconoscibilità dei luoghi. Il retrofit è quindi interpretato non solo come avanzamento prestazionale ma, con un cambiamento dell’approccio culturale, anche come occasione di riqualificazione architettonica dei luoghi dell’abitare.
La sostenibilità, congiuntamente ai processi di trasformazione urbana, gioca ancora un ruolo da protagonista. L’innovazione viene ritenuta la sola via attraverso la quale aumentare la produttività, sostenere le imprese e proseguire a vivere nel rispetto dei limiti ambientali. L’architettura è la fusione di aspetti umanistici, tecnici e creativi. L’architettura green è quello a cui dobbiamo orientarci. Progettare e costruire edifici che limitino l’impatto ambientale, scommettano sull’efficienza energetica, rivolgano grande attenzione alla salute, puntino al comfort ed esprimano una buona qualità fruitiva. Tutto ciò è raggiungibile agendo sull’edificio, mediante l’integrazione di strutture, tecnologie, materiali e componenti, che rispondano a un preciso processo di innovazione tecnologica, richiamato dai nuovi assetti normativi. Questi attendono riscontri concreti sul fronte del contenimento dei consumi energetici, del miglioramento del comfort interno e più in generale dell’ottimizzazione delle prestazioni ambientali. Assumendo questo quadro di riferimento, l’attenzione verrà focalizzata su processi ed esiti che l’innovazione ha saputo offrire all’architettura e al settore di riferimento, quello delle costruzioni.
PROGRAMMA
Moderatore: Luca MF Fabris, direttore editoriale YouBuild ore 14:00 Saluti istituzionali (autorità e rappresentanti Ordini)
Alberto Sdegno
Università di Udine
L’ARCHITETTURA TRA REALE E VIRTUALE
ore 14:10 Sostenibilità e innovazione Mario Cucinella - Keynote speaker – Mario Cucinella Architects ore 14:40 Dal progetto al processo,
dal cosa al come ma soprattutto per chi
Federico Della Puppa – Centro Studi You Trade ore 15:00 Materia viva Lorenzo Guzzini – Lorenzo Guzzini Architecture
Le nuove tecnologie di modellazione e visualizzazione possono consentire di ricostruire digitalmente un’opera di architettura e di visitarla virtualmente. Sebbene il primo sistema di realtà virtuale abbia compiuto da qualche anno il mezzo secolo di vita, solo di recente la qualità dell’elaborazione numerica ci consente effettivamente di percepire un modello in maniera verosimile. Aldilà della fruizione effettiva, che ci consente le funzioni vitali dell’essere umano, riservata solo alle costruzioni reali, vi sono vantaggi indiscutibili nella visita di un’opera realizzata rispetto ad una digitale: la percezione dei materiali al tocco, la dimensione dello spazio nella sua globalità, il carattere della luce e la libera percorribilità in tutte le direzioni. Ma anche l’esplorazione immersiva può avere una sua valenza specifica: per esempio il fatto di poter conoscere in maniera esperienziale un manufatto distante nello spazio e difficilmente raggiungibile, si pensi per esempio alla casa sulla cascata di Frank L. Wright, isolata nella foresta della Pennsylvania, ma anche opere lontane nel tempo e magari non realizzate, così da permettere di cogliere contenuti del tutto nuovi.
ore 15:20 La reinvenzione del quotidiano Mauro Marinelli – FranzosoMarinelli Architetti ore 15:40 Tipologicamente (s)corretto Federico Mentil – Ceschia Mentil Architetti ore 16:00 Costruire per imparare Giulia de Appolonia – GDA officina d’architettura ore 16:20 Coffee break ore 16:40 Geografie, architettura, comunità Emilia Corradi – Professore, Politecnico di Milano ore 17:00 Nuove energie per costruire Matteo Gambaro – Professore, Politecnico di Milano ore 17:20 Il futuro ci ha già raggiunto Roberto Bolici – Professore, Politecnico di Milano ore 17:40 Architettura tra reale e virtuale Alberto Sdegno – Professore, Università di Udine ore 18:00 Dibattito e domande dal pubblico
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ATTUALITÀ ITALIA
Quelle curve
SONO UN MIRACOLO
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L’equilibrio tra classico e barocco della Chiesa Santa Maria Goretti a Mormanno (Cosenza), progettata dallo studio Mario Cucinella Architects
di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano
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Vista interna
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Dettaglio sul velario
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Vista dal sagrato. Sotto, sezione sul velario
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Vista esterna
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Vista esterna. Sopra, vista esterna generale con la canonica e gli spazi per la comunità
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I T Pianta generale piano terra. ©Mario Cucinella
LA SCHEDA
Schemi costruzione pianta
Concept aurora boreale. Sotto, sezione bioclimatica
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ATTUALITÀ ITALIA
UDINE
Design concentrato PER TURISMO DIFFUSO
Una piccola struttura di accoglienza tra le montagne del Friuli rivisitata da Ceschia e Mentil Architetti Associati, con una grande finestra affacciata sui pascoli di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano
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Zona giorno
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Rapporto tra suolo, basamento, corpo e volume aggettante. Sopra, inserimento nel contesto
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Zona giorno. Sotto, interni
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Zona notte. Sotto, zona cucina
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Bagno. Sopra, sezione
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LA SCHEDA
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TRENTO
L’agopuntura urbana
SI FA IN QUATTRO
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La riqualificazione discreta del sistema di spazi pubblici nell’abitato di Bolciana, in provincia di Trento, progettata dallo studio franzosomarinelli di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano
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La strada in prossimità della piazza C. A sinistra, piazza B
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Piazza C. Sotto, piazza D
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Planimetria generale. Sopra, piazza C. In alto a destra, la strada e la piazza C.
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Avvolgibili e Frangisole
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Guarnizioni per serramenti
Cassonetti MonoBlocchi
Soglie e gocciolatoi
Prodotti di posa Qualificata
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Guarnizioni per porte interne
Guarnizioni per porte tagliafuoco
Guarnizioni per porte blindate
SOLUZIONI DI ECCELLENZA PER IL COMFORT ABITATIVO
www.roverplastik.it
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ATTUALITÀ ITALIA
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L’architettura TORNA A SCUOLA
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di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano
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A Palazzolo sull’Oglio la progettista Giulia de Appolonia ha cambiato volto all’istituto scolastico Enrico Fermi con una decisa rivisitazione dell’esistente
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Vista ingresso del nuovo ampliamento. Nella pagina a fianco, vista notturna ingresso del nuovo ampliamento
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STRUTTURA METALLICA CON PANNELLI IN POLICARBONATO
AMPLIAMENTO DI PROGETTO
PALESTRA CON ADEGUAMENTO SISMICO
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Assonometriadi progetto. Sopra, vista del collegamento tra edificio esistente e di progetto
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SEZIONE LONGITUDINALE
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Vista interna dell’auditorium con controsoffitto acustico. Sopra, sezione
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Vista notturna della facciata in policarbonato illuminata
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Vista del vano scala
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Il lago entra IN MANSARDA
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La ristrutturazione di un’abitazione con vista lago ha suggerito all’architetto Lorenzo Guzzini di riorganizzare gli spazi anche in funzione bioclimatica di Leonardo Zuccaro Marchi, Politecnico di Milano
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Vista interna soggiorno verso il lago
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Schema percezione visuali. Stato di fatto, e stato di progetto a confronto. Sopra, vista lago dal soggiorno
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Vista soggiorno e cucina verso lato nort/ovest. Sotto, vista stanza da letto
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LA SCHEDA
Sotto, vista del bagno ricavato sotto il nuovo tetto ricavato dalla traslazione dei muri portanti, come da schema visibile sopra
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SESTO SAN GIOVANNI
Dalle fornaci ALLA SALUTE Il comune alle porte di Milano trasforma la ex area industriale in un polo dedicato a medicina, sanità, ricerca. Con progetti firmati da Piano, Cucinella, Foster+Partner, Kipar e...
S di Francesco Gastaldi, Università Iuav di Venezia
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Render del progetto di rigenerazione urbana dell'area delle ex acciaierie Falck a Sesto San Giovanni (Milano). Foto Courtesy: Genio & Impresa
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L’INNOVAZIONE CORRE SUL BINARIO
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ATTUALITÀ ITALIA
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Novità e cultura,
LA CERAMICA CORRE Il denso programma dell’evento bolognese dedicato a piastrelle e arredobagno. Con tante proposte interessanti per il mondo della progettazione di Veronica Monaco
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el rispetto dei più stringenti protocolli di sicurezza sanitaria, dal 27 settembre all’1 ottobre apre le porte alla Fiera di Bologna l’edizione 2021 di Cersaie, uno dei primi appuntamenti fieristici a tornare in presenza dopo lo stop imposto dal covid. Alla presenza fisica, il Salone internazionale della Ceramica e dell’Arredobagno abbina una piattaforma digitale, online per tre settimane, dal 20 settembre all’8 ottobre. Il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani, racconta a YouBuild tutte le novità in programma. Domanda. Che iniziative avete previsto per i progettisti
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che visiteranno la fiera? Risposta. Obiettivo primario è l’incontro in fiera con aziende di eccellenza, leader in Italia e nel mondo, affinché possano conoscere le ultime novità e le tendenze in essere. Cersaie in questo è il riferimento mondiale per la ceramica e l’arredobagno, lo fa da sempre e anche quest’anno sarà così. Come utile completamento abbiamo la Città della Posa, con dimostrazioni e seminari sulla posa dei materiali, ad esempio le grandi lastre, così da aiutare meglio a impiegare i prodotti. Per gli architetti la lectio magistralis di Shigeru Ban, che verrà a Bologna appositamente dal Giappone, e le grandi conferenze, che forniscono crediti formativi, aiutano a conoscere progetti, nuove soluzioni e percorsi nel campo della progettazione. Infine le iniziative rivolte ai privati come Cersaie disegna la tua casa stimolano la voglia di ristrutturare casa propria e incontrare il rivenditore di ceramica e arrodobagno che serve l’area in cui si vive. D. Quest’anno la fiera inaugurerà il nuovo padiglione 37: di che cosa si tratta? R. Il piano di ampliamento e ammodernamento del quartiere fieristico di Bologna ci consegna il nuovo padiglione 37, che sarà inaugurato proprio con Cersaie 2021. Questo
Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica
nuovo spazio, la struttura più ampia di tutto il quartiere fieristico, ci ha consentito di riorganizzare la presenza degli espositori, creando spazi contigui e omogenei sia per il mondo dell’arredobagno che per quello della ceramica. Ma anche di avere spazio per il Contract Hall, l’area nella quale sono presenti dieci primari studi di architettura ed aziende attive nel contract: un nuovo spazio di relazioni sul tema dei grandi progetti.
D. Come da tradizione non mancheranno gli eventi collaterali: ci può riassumere i principali appuntamenti? R. Vorrei ricordare la mostra e la conferenza sui progetti del G124, il gruppo di giovani architetti voluto da Renzo Piano per «rammendare» alcune periferie degradate di grandi città italiane, o i Cafè della Stampa, conversazioni su design ed architettura tenuta da alcune testate attive in questo campo. Visitare Cersaie e trovare ciò che si cerca è facile, perché sotto un unico cappello ci sono specifiche aree tematiche, dove si tengono eventi e si trasferiscono informazioni al visitatore. D. In termini di prodotti e soluzioni, quali sono i principali trend di mercato del settore ceramico? R. La ceramica è per sua natura sinonimo di multiforme, da intendersi come formati, spessori, colori, texture superficiali, effetti ottici, produzioni industriali ed effetti artigianali. La bellezza e l’attrattività di Cersaie sta proprio in questa sua natura multipla. In tutto ciò, credo che la tendenza verso le lastre e i grandi formati consoliderà ulteriormente i percorsi già in atto, sia in termini di grandi progetti di architettura che per altri ambiti. D. Cersaie 2021 è uno dei primi appuntamenti fieristici a tornare in presenza: qual è il sentimento tra espositori e operatori, anche alla luce dei recenti sviluppi della pandemia? R. Cersaie è da sempre un luogo di incontro a livello internazionale e la voglia di tornare a vedersi in sicurezza e di persona, dopo un periodo di lontananza forzata, è senza dubbio una motivazione forte e diffusa. La sentiamo noi italiani, ma la percepiscono forte anche ad altre latitudini, come confermato dal fatto che oltre il 40% degli espositori di Cersaie 2021 sono stranieri provenienti da 25 paesi. D. Quali protocolli sanitari saranno adottati? R. Tutti quelli previsti dalle norme nazionali per le manifestazioni fieristiche, come la misurazione della temperatura e l’accesso con il Green Pass. Presso gli
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CERSAIE 2021
ingressi di Piazza Costituzione e Nord saranno presenti staff medici in grado anche di fare tamponi (per chi non ha Green Pass), il cui esito negativo, assieme alla adeguata temperatura corporea, determinerà la possibilità di entrare. La costante e corretta informazione ai visitatori italiani ed esteri è un aspetto che ci ha portato, assieme a BolognaFiere e alle associazioni e realtà economiche impegnate nell’ospitalità e nei trasporti, a creare Bologna together with Cersaie, un manifesto digitale che consente di conoscere i protocolli sanitari e tutte le facilitazioni connesse alla partecipazione. Uno strumento che anche le aziende espositrici stanno condividendo ai loro clienti. D. Anche Cersaie ha inaugurato la sua piattaforma digitale: che cosa troveranno i visitatori online? R. Cersaie Digital è una estensione del sito cersaie.it che, oltre a essere vetrina per le aziende e per i prodotti presenti in fiera, è soprattutto un efficiente strumento con il quale il visitatore potrà trovare i prodotti e i materiali che sta cercando. Il matching puntale tra domanda e offerta, realizzato tramite un algoritmo, consente di migliorare l’esperienza fieristica e di gestire al meglio i tempi, grazie anche a una più puntuale calendarizzazione degli appuntamenti. Un approccio digitale al supporto della partecipazione fisica in fiera che, nel caso di impossibilità a partecipare, può consentire anche una buona conoscenza di prodotti ed espositori. Auspico che sia lo strumento digitale che una buona presenza di visitatori in fiera caratterizzi questa edizione di Cersaie.
IN FIERA CON DIECI STUDI DI ARCHITETTURA
Sono 600 gli espositori nazionali e internazionali che si preparano a presentare le ultime novità del settore a Cersaie 2021, tra grandi lastre, nuovi formati e grafiche sempre più ricercate. Per consentire una migliore ridistribuzione dei settori merceologici, il nuovo Padiglione 37 di 14 mila metri quadrati, progettato dallo studio Di Gregorio Associati, si propone come cornice ideale per gli stand delle aziende di ceramica. Tra le novità c’è anche il nuovo Padiglione 18, destinato a ospitare il mondo della produzione, quello del progetto e la committenza nell’ambito del real estate e del contract, un comparto nel quale la ceramica e l’arredobagno italiano mirano a un ruolo sempre più centrale. La nuova Contract Hall, progettata in pianta come una grande C, racchiude al suo interno Archincont(r)act, una piazza di 2 mila metri quadrati con protagonisti dieci studi di architettura di valore internazionale: Archea Associati (Firenze), Archilinea (Sassuolo, Modena), Caberlon Caroppi Architetti Associati (Milano), Iosa Ghini Associati (Bologna), Lombardini22 (Milano), Noa Network of Architecture (Bolzano e Berlino), One Works (Milano), Pininfarina Architecture (Torino), Studio Bizzarro e Partners (Ravenna)e Thdp (Londra). Ogni studio avrà a disposizione un proprio spazio espositivo di 64 metri quadrati, nel quale realizzare un mockup sviluppando, in forma di concept, il tema della spa in outdoor. Attorno agli studi di architettura saranno collocati gli spazi espositivi di aziende industriali attive nel campo delle cucine, finiture da interno ed esterno, illuminotecnica e domotica, outodoor e wellness, nuovi settori espositivi della fiera. Come sempre, non mancherà la grande architettura, con un ricco programma di eventi collaterali e incontri (vedi il programma completo nella pagina accanto). Tra gli ospiti più illustri il premio Pritzker 2014 Shigeru Ban che terrà una lectio magistralis sui temi della sostenibilità e dei materiali rinnovabili.
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D. Parlando invece di numeri, com’è andato il settore ceramico nel 2020 e come sta andando nel 2021? R. Abbiamo chiuso lo scorso anno, dove abbiamo sofferto anche alcune settimane di chiusura completa per produzione e vendite , con -4% da valutare in relazione alle note vicissitudini. I primi sette mesi di quest’anno sono stati brillanti, con numeri superiori non solo al 2020 ma addirittura al 2019, evidenziando quindi una crescita reale. Agosto mi pare che in generale abbia visto una frenata: i prossimi mesi ci diranno se siamo in presenza di un naturale rimbalzo o se è cambiata la tendenza di fondo. Personalmente credo che la tensione a ristrutturare casa, spinta sia dalla voglia di migliorare i propri spazi abitativi che di sfruttare gli incentivi fiscali, sia destinata a proseguire anche per i prossimi mesi, sia in Italia che all’estero. D. La crisi relativa ai rincari delle materie prime e gli scarsi approvvigionamenti in che modo ha colpito l’industria ceramica? La situazione si sta risolvendo? R. In modo pesante, senza dubbio. Imballaggi, materie prime, trasporti hanno registrato in pochi mesi impennate che, in alcuni casi, hanno superato anche il 100%. Per l’energia l’impennata dei prezzi deriva in modo rilevante anche dalla speculazione finanziaria, che altera pesantemente le quotazioni del sistema Emission Trading. Si sono sommati fattori quali la forte ripresa dell’economia a livello internazionale, il dimensionamento dell’offerta sui livelli pandemici, la speculazione che ha cercato di cogliere opportunità da questa situazione. Tutto questo è un grosso problema perché non solo erode i margini reddituali, ma anche perché rende difficoltoso organizzare al meglio il servizio al cliente. In alcuni casi non si sono trovati container per spedire negli Stati Uniti prodotti già venduti! La situazione è attualmente ancora in tensione: occorre osservare quotidianamente la sua evoluzione, ad oggi non prevedibile. D. Ci sono delle iniziative particolari su cui Confindustria Ceramica si sta concentrando al momento per migliorare la competitività del settore? R. La formazione è un fattore essenziale di competitività presente e futura. L’avvio a novembre del primo corso dell’ITS per la ceramica industriale, una iniziativa realizzata assieme alle altre associazioni della filiera della ceramica italiana e alla regione Emilia Romagna, e la seconda edizione (sempre a novembre) del Master di secondo livello in Impresa e Tecnologia ceramica vanno in questa direzione. Un secondo ambito nel quale stiamo operando è il progetto Ceramics of Italy for Sustenaibility, il cui obiettivo è di far conoscere i percorsi di sostenibilità realizzati dall’industria ceramica italiana e dai suoi prodotti. In tutto questo, il ruolo e il rapporto con la distribuzione è fondamentale.
Il programma degli eventi LUNEDÌ 27 SETTEMBRE Ore 10.45 - Piazza Costituzione Taglio del nastro
DA NON PERDERE
Ore 11.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi Architettura sensibile, con Odile Decq - Benedetta Tagliabue Fulvio Irace
Ore 11.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Convegno economico
L’Arca International Café: “Quanto l’artificiale può imitare la natura? E’ il
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
momento della ricerca!”, con Cesare Maria Casati - Paolo Pininfarina Ore 15.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi
Elle Decor Café: “Il Nuovo Decor”, con Livia Peraldo Matton - Massimo Addario Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi Il bagno oggi e domani Café: “Due gocce di design. Tocco femminile del progetto
DA NON PERDERE
per l’arredobagno nell’ultimo secolo” , con Cristina Mandrini - Anty Pansera Monica Graffeo DA NON PERDERE
Small Talks reloaded - Viaggiare come studiare, con TAMassociati - Atelier(s) Alfonso Femia AF517 - asv3 officina di architettura - Labics Bricolo Falsarella - Diverserighestudio - Werner Tscholl - Iotti + Pavarani
Architetti - Orizzontale - MAP studio - CZA - Cino Zucchi Architetti
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Domus Café: “L’architettura per lo sport: il calcio e gli altri”, con
Around Water Café: “Lifestyle Bathrooms. Nuovi stili e tendenze per l’ambiente
Simona Bordone - Michele Brunello - Marco Brega - Camillo Botticini
bagno”, con Antonia Zanardini - Claudio Moltani - Giulio Cappellini - Gabriele Pardi
Ore 18.30 - Palazzo Re Enzo - Piazza del Nettuno, 1 - Bologna
- Laura Fiaschi
Conferenza Stampa Internazionale Ceramics of Italy e Journalism Award
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
(evento riservato ai giornalisti)
The Plan Café: “I materiali dell’architettura: Sartorialità nell’interior design e nel contract”, con Nicola Leonardi - Alessia Garibaldi - Aldo Parisotto - Massimo
MARTEDÌ 28 SETTEMBRE DA NON PERDERE
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi Abitare Café: “La prossima Casa” , con Benedetto Marzullo - Ludovica Serafini - Massimo Iosa Ghini
Formenton DA NON PERDERE
Ore 16.30 - Agorà dei media Superbonus ed incentivi per la ceramica ed i sanitari, con Emilio Mussini - Enrico Celin - Lucia Positano
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi La Repubblica Café: “Il romanzo della ceramica”, con Aurelio Magistà - Ferruccio
VENERDÌ 1 OTTOBRE
Laviani
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi
Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Ville & Casali Café: “Mix and match tra antico e moderno”, con Giovanni Morelli
AD Café: “Wellness 4.0. La stanza da bagno diventa una spa privata 4.0: dagli
- Gian Paolo Guerra
spazi ai materiali agli oggetti”, con Elena Dallorso - Sara Ricciardi - Marco Piva Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18 DDN Café: “Nuovi scenari abitativi: l’importanza delle aree wellness e dello stare bene a bordo”, con Francesca Russo - Enrico Lumini
DA NON PERDERE
Ore 11.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi Shigeru Ban - Lectio Magistralis, con Shigeru Ban Francesco Dal Co
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi Chiesa Oggi Café: “La progettazione dei nuovi complessi parrocchiali: Le sfide di
MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE DA NON PERDERE
una nuova chiesa”, con Giuseppe Maria Jonghi Lavarini - Caterina Parrello - Don
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi
Valerio Pennasso - Roberto Paoli - Domenico Tripodi - Fabio Capanni
NIIProgetti Café: “Work Place & Smartworking”, con Federico
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
Ciapparoni - Sergio De Gioia
Suite Café: “Formule ibride di ospitalità. Investire e progettare. Serviced Apartments e
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
CondHotel”, con Fiorella Baserga - Tania Zaneboni - Alessandro Ghisolfi - Luca Finardi
Interni Café: “La creatività femminile nel progetto ceramico. Design, interior e architettura”, con Gilda Bojardi - Cristina Celestino - Mara Servetto - Giorgia Zanellato
ARCHICONTRACT
Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Lo spazio/evento dove produttori e designer possono incontrare i profes-
QN Café: “Il design virtuoso nell’epoca post-Covid”, con Pierluigi Masini - Andrea
sionisti che creano l’architettura di tendenza del mondo. Dieci studi di ar-
Maragno - Sonia Tasca - Leonardo Caffo Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18 Platform Café: “Slow architecture e transizione ecologica: l’architettura al servizio dell’ambiente”, con Simona Finessi - Enrico Frigerio
DA NON PERDERE
chitettura fra i più prestigiosi del panorama mondiale hanno scelto di essere presenti in uno spazio appositamente creato all’interno del nuovo padiglione 18: Archea Associati (Firenze), Archilinea (Sassuolo, Modena), Caberlon Caroppi Architetti Associati (Milano), Iosa Ghini Associati (Bologna), Lombardini22 (Milano), Noa Network of Architecture (Bolzano e Berlino), One
GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE
Works (Milano), Pininfarina Architecture (Torino), Studio Bizzarro e Partners
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi
(Ravenna)e Thdp (Londra)
IFDM Café: “I (5) sensi del progetto”, con Paolo Bleve - Serena Confalonieri Stefan Rier
CITTÀ DELLA POSA Tutti i giorni lo spazio ospita seminari tecnici e dimostrazioni pratiche di posa, in collaborazione con Assoposa. I seminari tecnici danno diritti a crediti formativi gratuiti.
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LE NOVITÀ DI ACQUABELLA Fil rouge delle novità Acquabella, brand spagnolo di prodotti per l’ambiente bagno, è Akron, materiale brevettato composto da poliuretano e cariche minerali. Tra le novità la vasca freestanding Opal Quiz, il lavabo Mini 40x21 cm e la nuova texture Arabba disponibile per il rivestimento di pannelli murali, piani con o senza lavabi integrati, mobili da bagno e il piatto doccia su misura Tempo. Pad. 21 - Stand A87-B82
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PIANI SFALSATI PER SETTECENTO Outfit di Settecento - Manifattura Ceramica frammenta la superficie posata in piccoli piani sfalsati. I formati Brick (7,5x30 cm) ed Esagona (15,6x18 cm), sezionati da diagonali, rivelano piani di profondità differenti, creando superfici a bassorilievo. Bicottura in pasta bianca, disponibile in otto varianti cromatiche: Matt White Bright White, Caramel, Smoke, Storm, Charcoal, Denim, Scarlet. Pad. 26 - Stand A2
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CABINA DOCCIA PERFETTA PER DUKA L’altoaltesina duka reinterpreta l’iconica cabina doccia della sua produzione per trasformarla in un concept ancora più elegante e performante: acqua 5000 new offre ampie possibilità di customizzazione e si caratterizza per linee pulite e un design minimale, massimo comfort, igiene, affidabilità e durevolezza. Disponibile in due versioni: con profili a parete o senza profili. Pad. 21 Stand A69-B68
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ARIANA MOSTRA L’ANIMA Originale ed elegante superficie ceramica, Anima di Ariana nasce da una pietra naturale di origine calcarea, la cui texture di fondo richiama a tratti la modernità di un cemento industriale. Declinata in quattro tonalità: Grigio, Fumo, Beige e Fango. A queste si aggiungono le varianti Anima Ghiaia, nei colori Grigio e Beige, che sviluppano l’elemento grafico del ciottolo offrendo una lettura nuova e originale dell’effetto terrazzo, da utilizzare sia a pavimento che in parete. Pad. 25 - Stand A42-B45
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FINITURA MERIDIO PER LAPITEC Lapitec presenta la nuova finitura Meridio, caratterizzata da una trama superficiale estremamente materica, perfetta per applicazioni negli ambienti bagno, outdoor e per facciate, anche ventilate. Le lastre sono disponibili in diversi spessori e formati fino alla misura di 1500x3365 mm, nelle nuance Bianco Artico, Bianco Assoluto, Bianco Crema, Bianco Polare, Grigio Cemento, Grigio Piombo, Terra Avana, Terra Ebano, Terra Moca e Nero Antracite. Pad. 25 - Stand A2-B3
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SERENISSIMA CERAMICHE DAL TRAVERTINO AL GRÈS Serenissima Ceramiche, brand del Gruppo Romani, utilizza il grès porcellanato per rileggere il marmo travertino attraverso le superfici Travertini Due. Le venature della roccia calcarea sottolineano le colorazioni Beige, Bianco e Greige, interpretazioni delle tonalità naturali del materiale d’ispirazione. Studiato per applicazioni sia a parete che a pavimento attraverso lo studio di raffinati schemi di posa modulari e multiformato. Due le finiture in gamma: Naturale e Lux. Pad. 29 - Stand A36-B39
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BAGNO PER TUTTI CON PONTE GIULIO Per una zona shower totalmente inclusiva, Ponte Giulio propone le nuove sedute e il box doccia ad angolo con ante sdoppiabili della collezione Hug per agevolare le operazioni di pulizia anche di bambini e persone con difficoltà motorie. In più la colonna doccia di sicurezza Solo, con resistenza a trazione certificata fino a 150 chilogrammi, presenta un innovativo sistema di canalizzazione che consente al corpo e al miscelatore di rimanere freddi, anche in presenza di acqua molto calda. Pad. 22 - Stand B2
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Tinte pastello per Brennero Da sempre Brennero si dedica al mondo del rivestimento con tante collezioni in pasta bianca. Quest’anno la novità assoluta è Tekna, in formato 32x90 cm rettificato, dalle delicate tinte pastello. Il fondo base nel colore Naturale si coordina con la struttura Prime, abbinabile nei colori Naturale, Blu,Green e Silver. Il tutto è completato da decori di design che donano alla collezione uno spirito sempre creativo e un’eleganza raffinata. Pad. 36 - Stand A30
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Un tocco di dadaismo con il grès di Mosaico+ Mosaico+ presenta cut-up, una collezione di moduli in grès porcellanato per pavimenti e pareti indoor e outdoor, ispirata all’omonima tecnica di scrittura nata durante il dadaismo. I moduli 14x42 cm, di spessore 8,5 mm, sono preincisi e stuccabili, e mescolano frammenti di texture diverse. Una volta posati e stuccati, i moduli non sono più leggibili e la superficie si trasforma in una combinazione complessa di elementi, forme e dimensioni diverse. Per la resa del progetto è obbligatoria la posa a correre sfalsata. Pad. 22 - Stand A128
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Blend di Century a tinte forti L’essenzialità delle superfici industriali incontra l’energia del colore nella nuova collezione in grès porcellanato Blend di Century. La palette cromatica è composta sia da colori intensi e vivaci sia da toni neutri e di tendenza, assecondando la ricerca sui metalli e sulle materie cementizie. Nove colori e una gamma di formati ampia e versatile per comporre superfici e volumi anche in abbinamento alle proposte decor Mold, Bars e Build. Pad. 37 - Stand B16-C15
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Ricchetti riscopre la pietra antica Superfici ricche, bordi lavorati irregolari e tinte sofisticate per Heritage di Ricchetti, ispirata a una pietra di recupero presente originariamente nei castelli del Sud della Francia. Calibrate irregolarità nella struttura e bordi sagomati impreziosiscono la superficie e la materia, accentuando gli effetti stonalizzati che contribuiscono a conferire autenticità all’aspetto anticato e artigianale. Pad. 30 - Stand C62-D71
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Rak Ceramics a tutto effetto Rak-Valet è il progetto bagno completo, disegnato da Patrick Norguet per Rak Ceramics. Elementi funzionali, disponibili nelle finiture Matt e Glossy, che diventano soluzioni stilistiche di grande effetto con forme decorative e profili sottili per i lavabi, grande ricerca stilistica per la vasca e sanitari che «si allungano». Pad. 30 - Stand C58-D57
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Sant’Agostino diventa Mystic Le nuove collezioni di Ceramica Sant’Agostino parlano di natura, sogni, memoria, materia e futuro. Ispirata all’essenza del marmo, la collezione Mystic in grès porcellanato presenta una particolare levigatura Krystal che esalta la lucentezza e l’effetto di profondità delle venature. Per la nuova collezione Unionstone l’azienda ha riprodotto le pietre beola, jura, ardesia, granito, mentre Fusionart interpreta l’anima del legno e il vigore del cemento creando una nuova eleganza. Infine con Deconcrete fa rivivere l’intramontabile motivo a terrazzo in cemento con scaglie a mosaico. Pad. 30 - Stand A40-B39
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Il lusso informale di Polis Ceramiche Il rigore della pietra diventa un percorso di ricerca creativa con Like Me di Polis Ceramiche caratterizzato da un lusso informale e immediato, dove variazioni cromatiche incontrano venature dall’effetto lustro. Una collezione dall’anima poliedrica, per vestire progetti di architettura contemporanea sia indoor che outdoor. Pad. 26 - Stand B34
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Mirage scopre preziosità Dall’Italia alla Francia, dal Brasile al Messico fino al Madagascar, Wanderlust di Mirage è un viaggio alla scoperta di nuove preziosità raccolte in riproduzioni di marmi unici in grès porcellanato. In questo progetto sono utilizzate tutte le più innovative tecnologie produttive e decorative oggi disponibili, per una costante ricerca dell’eccellenza estetica e qualitativa. Pad. 25 - Stand A266/B267
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Abitare la Terra con Cerasarda Disegnata dalla designer e ceramista Maria Luisa Brighenti per Cerasarda, Abitare la Terra trae ispirazione dalla Sardegna, per dare vita a una collezione inedita caratterizzata da matericità, tonalità cromatiche armoniche arricchite da una gamma di colori a contrasto (linea Accento), e da strutture decorative esclusive. Pad. 29 - Stand C34
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Emotion Euphoria
per Nuovocorso La collezione Emotion Euphoria di Nuovocorso è composta da lastre in grès porcellanato 160x320 cm in due spessori: lo spessore di 12 mm permette l’utilizzo nel settore dell’arredamento indoor (piani da cucina, tavoli, top bagno), mentre lo spessore 6,5 mm, oltre che per il classico uso ceramico, offre la possibilità di utilizzo per la realizzazione di cucine. Sono incluse grafiche bookmatch ispirate alle agate per la realizzazione di spazi originali e di pregio. Pad. 37 - Stand B 72
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Ceramiche Keope in stile minimal Elements Design di Ceramiche Keope è la collezione di superfici matt dallo stile minimal che, ispirandosi alle architetture delle grandi metropoli internazionali, richiama i dettagli estetici della resina. Le inedite nuance pastello si declinano in cinque colori desaturati e terrosi, nei formati 60x120 e 9,7x60 cm e nella superficie matt R9. Infinite le possibilità di abbinamento con tutte le collezioni Keope sia a parete sia a pavimento. Pad. 26 - Stand A212-B213
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Cercom trova suggestioni Le suggestioni della materia cementizia sono alla base del grès porcellanato Infinity di Cercom. Il tocco morbido della superficie Naturale e i riflessi lucidi dell’innovativa superficie Wax vestono gli spazi indoor attraverso cinque colorazioni neutre. Per le superfici per l’outdoor è disponibile in spessore 19 mm, Grip R11 e Hammer R11 dalla particolare estetica martellata. Arricchiscono la gamma grafiche che attualizzano classici della decorazione come boiserie e tappezzerie damascate, anche impreziosite da inserti in oro e argento. Pad. 29 - Stand A34-B33
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L’incanto di Ragno Ragno presenta Incanto, rilettura attuale di tredici marmi policromi realizzati in grès porcellanato e declinati in un’ampia gamma di formati. Le finiture Naturale e Glossy offrono soluzioni a pavimento e rivestimento di grande pregio, da abbinare a preziosi mosaici che esaltano la ricchezza delle superfici. Pad. 37 - Stand A4-B3
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Monocibec con nuovo Esprit Esprit è il nuovo progetto Monocibec di superfici in grès porcellanato con un’esclusiva finitura matt che richiama l’estetica industriale del cemento: alle sei nuance di base si abbinano due proposte di gusto più decorativo, Energy e Legend, che incontrano i riflessi discreti dei metalli ossidati. La gamma formati, a partire dal 120x120 cm, permette di vestire pavimenti e rivestimenti in diversi ambiti di utilizzo, valorizzando ogni dettaglio grazie anche ai suggestivi mosaici Whim e Motion. Pad. 37 - Stand C16-D15
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Roots di rovere per Fap Ceramiche Un rovere in grès porcellanato rivitalizzato nel colore, pensato per accostamenti impeccabili con le palette più glamour e di tendenza. Questa l’anima di Roots, la nuova collezione di pavimenti effetto legno di Fap Ceramiche, declinata in cinque finiture: Tobacco, Gold, Honey, Taupe e Oak. Disponibile nel formato 20x120 cm e nei due mosaici Tratti e Vintage. Completano la collezione, i pezzi speciali come battiscopa e scalini, ideali per rifinire gli ambienti in ogni dettaglio. Pad. 37 - Stand C40-D39
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Marca Corona anche a esagono Terra.Art., la nuova serie di pavimenti e rivestimenti in grès porcellanato Marca Corona, riprende le cementine di Terra e i suoi decori più caratteristici e li reinventa con sette tonalità di tendenza, inedite, fresche ed espressive. Disponibile nei formati 20x20 cm e nel versatile esagono 25x21,6 cm. Pad. 37 - Stand C76-D75
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Scudo antibatterico nel progetto di Ergon Ergon prosegue la ricerca nel mondo delle pietre con il nuovo progetto Elegance Pro che interpreta la classica pietra arenaria in modo contemporaneo, unendo prestazioni tecniche, resa estetica e massima protezione delle superfici grazie alla tecnologia antibatterica Shield. Sette nuance in cadenza cromatica, sviluppate in quattro differenti finiture, per fornire la massima libertà compositiva e generare accostamenti di assoluta tendenza. Pad. 36 - Stand A20-B23
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Lea Ceramiche a effetto marmo Lea Ceramiche lancia Synestesia, la nuova collezione effetto marmo, caratterizzata da lastre di grandi dimensioni fino a 120x278 cm. Quattro i colori disponibili (Pure Statuario, Golden Borg, Calacatta Emerald e Gray Marble) in due finiture superficiali: Lev, lucida e specchiante, e Smooth, opaca e setosa, delicata e morbida al tatto, ottenuta grazie a una nuova ed esclusiva applicazione decorativa. Pad. 30 - Stand A28-B27
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Diversa prospettiva con La Fabbrica Dalla ricerca del laboratorio di progettazione La Fabbrica nasce la serie Artile, grès porcellanato colorato in massa, per pennellare ambienti residenziali e commerciali. Con Artile la materia prende forma in intriganti effetti di luce e diversi giochi di prospettiva. La serie è disponibile nello spessore 8,8 mm in sei colori e quattro formati, e nello spessore 8 mm nel formato 6,1x37 cm. Pad. 29 - Stand B32-C31
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Isla Tiles, mood metropolitano Loft di Isla Tiles richiama un mood metropolitano e uno stile industriale capace di creare ambienti eleganti. Le superfici sono leggermente strutturate e disponibili in quattro colorazioni neutre sulla palette dei grigi: Fog, Night, Smoke e Sunset. Il formato quadrato 80x80 cm consente di realizzare pavimenti di notevole impatto visivo, anche per l’esterno, negli spessori 10 e 19 mm. Pad. 29 - Stand B34-C33
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Paesaggi in parete Déco di Gigacer si affida alle linee curve e ai dettagli floreali di un paesaggio immaginario, lasciando prevalere l’aspetto vetroso e traslucido a effetto ceramico. La linea si articola in tre gruppi cromatici, ognuno ispirato ai toni che lo connotano - Arctic, Mountain e Tropic - e una lastra monocromatica dal fondo bianco neutro, utilizzata in abbinamento a tutta la collezione. Pad. 25 - Stand A14-B15
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Collezione Neutra
ma riconoscibile La collezione Neutra di Casa dolce casa-Casamood (Florim) estende il suo concept progettuale e si arricchisce di nuove cromie, innovativi mosaici di vetro, stucchi e pitture coordinati, confermando la propria identità unica e ben riconoscibile. Pad. 36 - Stand A42-B47
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Quante bolle con Ceramica d’Imola La creatività non ha limiti e confini con Bubble di Ceramica d’Imola, ispirata alle simpatiche bolle del pluriball. Un nuovo prodotto da rivestimento in bicottura, nel formato 7,5x30 cm, in quattro colori lucidi (bianco, nero, ecru, rosso) proposti a tinta unita e con bolle a rilievo, e in due colori cromati (platino e oro) solo a bolle. Bubble è completata da alcune inedite possibilità decorative a pannello di varie dimensioni, fino a un vero e proprio murales in ceramica di 108 pezzi, per un ingombro di 90x270 cm. Pad. 36 Stand - A32-B37
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Il grès di G3nius ecosostenibile La collezione Flora, realizzata in grès porcellanato smaltato, è la prima collezione del brand G3nius di Frassinoro, che si distingue per le innovative caratteristiche di eco-sostenibilità. Risultato della fusione dell’effetto marmo con l’effetto pietra, viene proposta in quattro tonalità neutre: Silver, Pearl, Cream e Bone. La finitura R11 completa l’assortimento per spazi esterni e aree wellness. Pad. 37 - Stand A40-B39
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Il mix Keynote si trova da Fondovalle Keynote di Fondovalle nasce come impasto generato dalla frantumazione di materiali lapidei e naturali mescolati con cemento, pigmenti e acqua. Declinata in tre tonalità calde e fredde tra loro abbinabili, è disponibile nei formati 60x120, 20x120, 80x80, 40x80 cm con spessore 10 mm, e nel formato 80x80 cm con finitura antiscivolo, per l’utilizzo in outdoor. Completano la collezione i grandi formati 120x120 e 120x278 cm con spessore sottile di 6,5 mm. Pad. 25 - Stand A254-B261
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Le rotondità di Watertube Rubinetterie Treemme presenta Watertube, la collezione completa di rubinetti e soffioni doccia firmata del designer Massimiliano Braconi, contraddistinta da un design innovativo, ispirato alle cannelle delle classiche fontane pubbliche del passato. Realizzata in acciaio, la collezione è disponibile in tutte le finiture Pvd ed è caratterizzata da linee essenziali e arrotondate che ricordano appunto un tubo dell’acqua. Padiglione 22 - Stand A10 B9
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Doccia con Apollo per Antoniolupi Antoniolupi fonde luce e acqua nella nuova collezione Apollo che unisce in un’unica composizione lampada e soffione per doccia. Il progetto si sviluppa in quattro varianti: soffione da parete senza luce; soffione da parete con illuminazione a Led con accensione automatica simultanea dell’acqua e spegnimento posticipato di 120 secondi; soffione da soffitto completo di illuminazione; soffione da soffitto con due getti, a chiodo centrale e doccia laterale con inclinazione regolabile, completo di illuminazione. Disponibili in tutti i colori in finitura opaca del campionario colori antoniolupi. Pad. 30 - Stand A52-B51
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Con Kino pulizia e cromoterapia La novità Aquaelite 2021 si chiama Kino ed è il nuovo soffione doccia con getto spray massaggiante e faretto led con cromoterapia, ideale per godere del massimo benessere sotto la doccia. Realizzato in acciaio inox 316L, ricorda un proiettore cinematografico ed è in grado di adattarsi a diversi spazi ed usi, a casa, a bordo piscina e in giardino, oppure montato a parete all’interno di spazi wellness. Disponibile in acciaio spazzolato, Black Metal, Copper Bronze, Gun Metal e Oro. Pad. 22 - Stand B107
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My Time personalizzato Design elegante e raffinato e attenzione all’ambiente sono i pilastri della nuova generazione di prodotti Demm nata per soddisfare un pubblico sempre più esigente. Tra le novità la collezione My Time che, con le sue finiture di tendenza, è in grado di personalizzare ogni mondo bagno. Pad. 21 - Stand A03
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One Series con stampa 3D One Series è la collezione di rubinetteria Webert che per la prima volta integra le potenzialità dell’additive manufacturing della stampa 3D nell’interior design. Si compone di tre diverse linee: i rubinetti da cucina One-A ed Essential e la serie da bagno One-B in cui una lama di acciaio, leggera e fluida, è piegata intorno ad un cilindro avvolgente come un tessuto di metallo. Pad. 21 - Stand A21-B20
MY TIME. collection. DEMM Design Lab
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Rigore e purezza per Century Rigore formale e purezza delle linee sono l’anima di Century, la linea di rubinetteria per il bagno di Vicario Armando, azienda di Gozzano (Novara) specializzata da oltre 40 anni nella produzione di rubinetteria di alta qualità made in Italy. Pad. 22 - Stand B67
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Vanita Docce si fa in cinque Vanita Docce presenta la sua collezione completa di rubinetteria per il bagno. Cinque le serie che compongono la raccolta: Faro, dalle linee pulite e precise, disponibile anche nella finitura Carbon; Yard, un classico, moderno ed essenziale; Deck, dalla personalità decisa e dallo spirito all’avanguardia; Ocean e Breeze, semplici, essenziali, concreti. Pad. 21 - Stand B57
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Momenti Zen con Oioli Rubinetterie Linee pulite ed essenziali per Zen di Oioli Rubinetterie, prodotto vincitore di una delle ultime edizioni dell’European Design Product Award. Disegnata dal designer Giacomo Zucchi, questa collezione è disponibile in diverse finiture: Chrome, Brushed Nickel, Gold, Rose Gold e Matt Black. Pad. 22 - Stand B58
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Super Inox Rubinetterie cala l’Axis Super Inox Rubinetterie presenta la nuova collezione Axis in acciaio inox AISI316L, che unisce funzionalità e un design pulito e minimale. L’uso di superfici piane e forme squadrate aumenta la difficoltà di realizzazione, a testimonianza della maestria e dell’alto valore tecnico messo in campo dall’azienda. Pad. 21 - Stand A79
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Nuove Emozioni in bagno Nata nel 1965 Fiore Rubinetterie è in continuo movimento fra sperimentazione e tecnologia. Tra le ultime novità il concept Emozioni, sette nuove finiture che arricchiscono le serie da bagno Kube e Kera, disponibili in nero e bianco opaco; nichel, oro opaco e Tuscany spazzolato; cromo nero e oro rosa per le finiture lucide. Anche la serie Kevon è da poco disponibile in una inedita versione in nero opaco. Pad. 21 - Stand A21-B20
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ATTUALITÀ ITALIA
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Questo design È DA RIVEDERE SO Il Salone del Mobile di settembre è stato una tappa inevitabile per le aziende, utile per uscire dall’impasse pandemico. Ma il vero traguardo è quello del 2022 di Rossella Locatelli, Naba 78
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L’architetto Francesco Fusillo (foto di Michele Mulas) e, sotto, un suo progetto d’interni
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L’architetto sostenibile
DI ALESSANDRO ROGORA, POLITECNICO DI MILANO
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Benedetto risparmio Tra pochi anni ricorre l’ottavo centenario della morte di Giovanni di Pietro di Bernardone, ai più noto come San Francesco d’Assisi, fondatore dell’ordine religioso che porta il suo nome. Tutti conosciamo la storia di Francesco, mentre meno noto è il contributo che i francescani hanno dato alla società negli anni successivi alla morte del fondatore. La regola francescana prediligeva la semplicità, il rapporto con la natura, la sperimentazione diretta e l'approccio pratico più che le grandi riflessioni teoriche. Nel XV secolo francescani realizzarono due istituzioni che hanno avuto un grande effetto sull’economia del tempo: il Monte di Pietà e il Monte Frumentario. Il Monte di Pietà è un'istituzione finanziaria senza scopo di lucro con l’obiettivo di erogare prestiti di limitata entità (oggi lo chiameremmo microcredito d’impresa) a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato. A garanzia del prestito veniva presentato un pegno, la durata del prestito era di circa un anno; trascorso il periodo del prestito, se la somma non era restituita, il pegno veniva venduto all'asta. I Monti Frumentari avevano lo scopo di distribuire ai contadini poveri il grano e l'orzo di cui avevano bisogno per la semina con l'obbligo di restituzione. Si rivolgevano a coloro che, vivendo in condizioni di pura sussistenza, erano costretti a mangiare anche le sementi riservate alla semina. I Monti Frumentari erano complementari al Monte di Pietà e si proponevano di arginare la piaga dell'usura nei confronti di chi era troppo povero per essere considerato solvibile dagli scarsi istituti finanziari dell'epoca. La visione socio economica francescana risultava straordinariamente innovativa per l’epoca e rappresenta un buon elemento per riflettere oggi su valori economici e comportamenti sociali. Se proviamo a fare una sintesi -estrema e incompleta- degli insegnamenti francescani possiamo certamente ricordare l’eliminazione del superfluo materiale, l’attenzione e il rispetto per la natura, la condivisione e l’attenzione per i più deboli. Se nella cultura ambientalista attuale vengono indicate Quattro R per declinare la sostenibilità: Riparare, Riusare, Recuperare, Riciclare, l’approccio francescano è molto più deciso e introduce il tema della Sobrietà all’interno di un ambiente con risorse limitate. Proprio il tema dell’accettazione del limite è un valore forte e significativo nel medioevo che tende a sparire nel Rinascimento e che forse dovremmo iniziare a riconsiderare. Sobrietà e Limiti hanno a che fare con i comportamenti e descrivono un approccio che mette al centro della sostenibilità la responsabilità degli esseri umani. Se per Francesco il tema della rinuncia è assoluto e si declina nella povertà materiale, l’introduzione del concetto di limite costringe a ripensare completamente il nostro approccio alla sostenibilità. Non
è quindi più l’efficienza il mito da perseguire, ma la sufficienza, almeno all’interno del dibattito europeo sulla sostenibilità. La più efficiente tra le automobili non sarà per niente sostenibile quando è possibile farne a meno, ovvero quando è sufficiente spostarsi a piedi o in bicicletta. Allo stesso modo il mito della classificazione energetica degli edifici, che ormai ha come feticcio la Classe A +++, Gold o Platinum -a secondo del sistema di valutazione- sposta l’attenzione sul consumo per unità di superficie dimenticando che una casa di piccole dimensioni consumerà poco nel suo insieme proprio per la ridotta grandezza. Con auto più efficienti si tende a percorrere più chilometri, con case più efficienti a tenere temperature più elevate in inverno e inferiori in estate. L’attivismo nell’economia e la visione sociale francescana rappresentano un deciso ampliamento dell’approccio ambientale perché la soluzione dei problemi dell’ambiente passa attraverso una riformulazione sociale e una condivisione del problema, assumendo che nessuno può farcela da solo. Se da un lato la tonaca di Francesco esposta nella basilica di Assisi mostra un’attenzione massima alla manutenzione dell’unico bene materiale del Santo, la chiesa della Porziuncola, che dal tardo ‘500 è racchiusa all’interno della chiesa di Santa Maria degli Angeli, ci fa intravedere un modo molto diverso di gestione degli edifici. Senza voler scomodare le visioni di Buckminster Fuller, che nel 1960 immaginava di racchiudere Manhattan sotto una cupola trasparente per climatizzare l’intera isola senza intervenire sui singoli edifici, l’idea di interventi collettivi ha un fascino innegabile e delle potenzialità da non sottovalutare. Tutti conosciamo le schermature tessili a protezione delle strade di Siviglia che rendono vivibile il micro clima della città anche durante le ore più calde. Per il loro funzionamento è necessario ripiegarle durante la notte per favorire gli scambi energetici convettivi e all’infrarosso che raffrescano gli edifici. Meno noti sono i passaggi parigini a copertura vetrata che da un lato favorivano la mobilità e la socializzazione anche in giornate fredde e piovose, ma che dall’altro garantivano agli edifici un microclima migliore. L’idea della casa di vetro intorno alla casa di pietra, infine, è un concetto molto forte nella cultura mitteleuropea per cui il Wintergarten -spazio verde vetrato- ha radici storiche nei luoghi freddi, mentre la soluzione è meno presente ed efficace nei nostri climi. D’altra parte la mediazione delle condizioni termiche tra interno ed esterno è sempre stata un’importante opzione nell’architettura mediterranea e la realizzazione di una gerarchia di spazi semipubblici e semiprivati è una caratteristica dell’architettura delle nostre città. Ovviamente l’intervento cinquecentesco sulla chiesa della Porziuncola non aveva obiettivi di controllo ambientale, ma l’inusuale presenza di un edificio che ne contiene un altro non può che incuriosire e spingere a riflessioni anche di natura laica.
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DOSSIER YouBuild LA TOP
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ARCHITETTI
I bilanci 2020 dei primi studi di architettura sotto la lente. Risultato: gli effetti della pandemia sono evidenti. Ma c'è chi è riuscito a non perdere colpi. Anzi, ha fatto qualche progresso a cura del Centro Studi Youtrade
TOP 45
DOSSIER
L’anno difficile DEGLI ARCHITETTI Il Centro Studi YouTrade ha messo a confronto i bilanci 2020 dei primi studi professionali. Risultato: la pandemia ha peggiorato i conti. Ma i più grandi sono riusciti a crescere a cura del Centro Studi YouTrade
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DISTRIBUZIONE DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA DELLA TOP 45 PER CLASSE DIMENSIONALE DEL GIRO D'AFFARI
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (disponibili al 09.09.2021)
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DINAMICHE DELLE PRIME 45 SOCIETÀ DI ARCHITETTURA E DESIGN PER CLASSE DIMENSIONALE DEL GIRO D'AFFARI Fascia di fatturato
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (disponibili al 09.09.2021)
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (bilanci disponibili al 09.09.2021). (*) Questa classifica comprende gli studi architettura e design che nel 2019 avevano un giro d'affari superiore a 2,5 milioni di euro. Non risultano ancora disponibili i bilanci di Archea associati, Archest, Binini Partners, Carlo Ratti Associati, Fuksas Architecture, Giugiaro Architettura, Schiattarella e Associati.(**) Per Citterio-Viel & Partners: sono considerati i dati di bilancio che incorporano Citterio-Viel & Partners Interiors, società incorporata a partire dal 1° gennaio 2020.
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Un revival VISTA FIUME
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Patio verso il fiume. © Chevalier Morales
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Fronte verso il fiume. Sotto, fronte d'ingresso. © Chevalier Morales
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Facciata vetrata su patio d'ingresso © Chevalier Morales
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Sezione dalla strada al fiume. Sopra, pianta generale del sito
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Scala e soggiorno ribassato. © Adrien Williams
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Soggiorno ribassato. © Adrien Williams
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Belvedere sul tetto. Sotto, scala come diaframma verso il patio d'ingresso. © Adrien Williams
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Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
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La serra hi-tech SALE SUL PODIO
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Il Global Flora Conservatory per il Wellesley College, in Massachusetts, ha vinto il Lafarge Holcim Design Award e l'Archetizer A+ Awards 2021. Grazie alla scelta dei materiali di Valentina Labriola, Politecnico di Milano
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Una vista dell’interno della serra
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Sezione trasversale
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In primo piano, la serra a tronco di cono progettata per ospitare la grande camelia. Sotto, sezione longitudinale
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Sopra, pianta dettagliata della serra bioclimatica, sotto una panoramica di cantiere
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In questo diagramma, gli elementi chiave che caratterizzano questa costruzione performante passiva, dall’alto a sinistra in senso orario: Superfici, Sistema di Ombreggiamento Proattivo, Ventilazione Efficiente e Acqua per il Confort Ambientale
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STATI UNITI - 2
Una torre ALLA GRIGLIA A New York, l’ex palazzina alta e stretta, nota come 512GW Townhouse, è stata riqualificata dallo Studio Archi-Tectonics con un reticolo di acciaio leggero alternato a un pattern di pannelli mobili
S In questa pagina, un primo piano degli elementi schermanti mobili che impreziosiscono e rendono unica la facciata, visibile nella pagina a fronte, di questa palazzina a SoHo. Credit Archi-Tectonics
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di Andrea Muzio, Politecnico di Milano
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I T La facciata di questa palazzina a SoHo diventa unica grazie agli elementi schermanti mobili che la impreziosiscono, visibili nel dettaglio nella pagina a fronte. Credit Archi-Tectonics
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Sezione trasversale dell’edificio. Nella pagina a fianco, sezione longitudinale dell’edificio Credit Archi-Tectonics
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Vista interna dal vano scala, che connette tutti i piani dell’edificio. Credit Evan Joseph
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Vista interna dello studio. Sopra, viste interne della zona giorno. Credit Evan Joseph
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Viste interne della cucina Credit Federica Carlet
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Vista all’interno dei locali di servizio (bagni). A sinistra, viste della terrazza in copertura. Sotto, vista interna di una camera da letto Credit Evan Joseph
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L’arte è un’opera DI ARCHITETTURA Lo studio Philipp von Matt Architects ha progettato a Berlino una casa atelier, che coniuga le esigenze abitative con quelle legate all’attività creativa di Gerardo Semprebon Politecnico di Milano
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Ingresso. A sinistra, rampe scale ingresso
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Vista esterna fronte strada
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Primo piano. Sotto, sezioni
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Piano terra spazio espositivo
Piano terra vetrata su cortile. Sopra, piano terra e scale
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I T Primo piano, soggiorno a doppia altezza. Sotto, primo piano, pannelli scorrevoli in canniccio
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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO UN FUOCO SOTTO LE STELLE Una capanna in legno e vetro, aperta sul cielo notturno, sposa bioedilizia e stile nordico, per un’esperienza a stretto contatto con la natura Luogo del benessere per eccellenza, che ha dato il nome a tutti i centri termali del mondo, la città di Spa nelle Ardenne ospita Le chant des étoiles, una capanna in legno e vetro immersa nei boschi secolari delle Hautes Fagnes. Di proprietà di Marion Meurant e Benoit Calozet, la struttura è un bed & breakfast che consente una vera e propria immersione a 360 gradi nella natura. «Questo tipo di strutture si chiamano tecnicamente zome, dall’unione delle parole “dome” (cupola) e “zonohedron” (zonoedro). Si tratta di una tipologia di edifici che riproducono le geometrie del regno animale, come gli alveari, o vegetale, come le pigne o i girasoli, e sono normalmente realizzati in materiali naturali e riciclabili», racconta la proprietaria. «La particolarità della nostra zome è che è costruita completamente in legno e vetro, quindi aperta, aerea, come una sorta di bolla immersa nella natura». La struttura è composta da 115 elementi assemblati, 77 doppi vetri, ossatura in legno svedese, rivestimento esterno in abete belga, pavimenti in rovere semimassello belga, e isolamento in lana di roccia di 8 centimetri di spessore. Riscaldamento eco Realizzato secondo i dettami della bioedilizia, la struttura comprende anche un sistema di riscaldamento ecologico e rinnovabile, grazie a una stufa a pellet perfetta per ambienti ben isolati come questo. «All’inizio utilizzavamo piccoli radiatori elettrici, che, oltre ad essere molto lontani dalla nostra idea di rispetto per l’ambiente, erano obiettivamente molto costosi. La nostra idea iniziale era di installare una stufa a legna, ma ci siamo resi subito conto che dal lato pratico non sarebbe
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IL PELLET UTILIZZATO PER IL RISCALDAMENTO È PRODOTTO A MENO DI 30 CHILOMETRI, CON SCARTI DI LEGNO VERGINE PROVENIENTI DALLE FORESTE LOCALI
a cura di Veronica Monaco
stata l’ideale. La stufa a pellet è il giusto compromesso tra praticità e bellezza della fiamma». Il modello scelto è Alea di Mcz, caratterizzata da un disegno geometrico molto sobrio che ben si armonizza con le cromie naturali e lo stile nordico del resto della zome. La gestione è semplice e pratica e avviene da un pannello di controllo montato sul top oppure dal telecomando, fornito come optional. Per mantenere ancora più neutro l’impatto ambientale, nella stufa brucia pellet prodotto a meno di 30 chilometri, con scarti di legno vergine provenienti dalle foreste locali.
B&B Le Chant des Étoiles Luogo: Spa, Belgio Realizzazione: Didier Rensonnet Installazione stufa: Cheminée Liegeois Foto: Barbara Brixhe Dimensioni: diametro a terra: 4,86 metri; diametro a 100 cm: 5,86 metri; altezza totale: 3,60 metri
L'OSSATURA IN LEGNO SVEDESE HA UN RIVESTIMENTO ESTERNO IN ABETE BELGA E ISOLAMENTO IN LANA DI ROCCIA DI 8 CENTIMETRI DI SPESSORE
LE ZOME HANNO UNA STRUTTURA PARTICOLARE CHE RIPRODUCE LE GEOMETRIE TIPICHE DEGLI ALVEARI O DELLE PIGNE
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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO LE AMPIE VETRATE IMMERSE NEI FONDALI CORALLINI DELLA LAGUNA CONSENTONO AGLI OSPITI DI CENARE CIRCONDATI DALLA FLORA E DALLA FAUNA SOTTOMARINE
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SUL TETTO DI MILANO La nuova torre residenziale di 80 metri in costruzione nel capoluogo lombardo apre le porte del primo appartamento campione, con ampie vetrate e area wellness privata Al via i lavori di Torre Milano, il nuovo edificio di 80 metri di altezza per 23 piani fuori terra e tetto-terrazza in costruzione in Piazza Carbonari a Milano. Sviluppato da Opm (Impresa Rusconi e Storm.it) e firmato dallo Studio Beretta Associati, il nuovo grattacielo milanese dovrebbe essere pronto entro il 2022. All’interno circa 105 appartamenti di tagli differenti in classe energetica A e spazi e servizi ad uso esclusivo dei condomini: una zona wellness, accessibile direttamente dall’ascensore condominiale, con palestra e piscina di 20 metri di lunghezza, le cui ampie vetrate si affacciano sul giardino; uno spazio di co-working con terrazzo; una sala feste anch’essa con ampio terrazzo; un’area giochi, il parco
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TORRE MILANO OFFRE 105 APPARTAMENTI DISPOSTI SU 23 PIANI, CON BILOCALI, TRILOCALI, QUADRILOCALI E DUPLEX. MOLTI APPARTAMENTI SONO DISPONIBILI ANCHE A DOPPIA ALTEZZA, CON SOFFITTO DELLA ZONA GIORNO ALTO PIÙ DI 4 METRI
condominiale, la zona lounge e svago nella hall e un belvedere al 24esimo piano. Appartamento con vista Realizzato al dodicesimo piano di Torre Milano, l’appartamento campione del nuovo progetto residenziale milanese si caratterizza per soffitti alti fino a 4,30 metri e ampie finestre a tutta altezza che consentono alla luce naturale di inondare le stanze. Le terrazze loggiate offrono una vista panoramica sullo skyline milanese, dai grattacieli di Porta Nuova alla Stazione Centrale, dalle torri di CityLife al Duomo. Totalmente arredato e funzionante, il quadrilocale di 130 metri quadri si compone di cucina con affaccio su una delle due logge, zona pranzo, master bedroom e seconda stanza da letto, cabine armadio a servizio della zona notte; due stanze da bagno, di cui una dotata di doccia sensoriale con hammam, locale lavanderia e due aree studio/lavoro. Opm e Milano Contract District offrono progetti di interior customizzati per ogni singolo appartamento.
UN GIARDINO DI ERBE OFFICINALI E UN PARCO GIOCHI PER BAMBINI ARREDANO LO SPAZIO ESTERNO COMPRESO TRA LA TORRE E I DUE EDIFICI CHE LA AFFIANCANO
Comfort e smart living Tutte le unità abitative di Torre Milano sono dotate di impianto di ventilazione meccanica controllata (Vmc), che garantisce un costante ricambio di aria pulita e asciutta recuperando il calore
di quella naturalmente espulsa, oltre che sanificata da un innovativo sistema a lampade Uv. Inoltre sono previsti pannelli fotovoltaici e impianto di recupero delle acque per l’irrigazione. Nell’appartamento campione è inoltre stato installato Alexa, il servizio di interazione vocale di Amazon, che permette di controllare i diversi ambienti della casa con la voce, integrato con la piattaforma MyHome_Up di Bticino, che consente di gestire l’appartamento anche da remoto. Una nuova concezione dell’abitare risultato della collaborazione tra Amazon e Impresa Rusconi, la prima società europea di costruzioni con cui l’azienda americana ha firmato una partnership.
GLI SPAZI INTERNI. SOPRA, ESPLOSO ASSONOMETRICO DEL PROGETTO
Torre Milano Luogo: Milano, Italia Progetto: Opm (Impresa Rusconi e Storm. it) e Studio Beretta Associati Partner interior design: Milano Contract District Styling appartamento campione: Beatrice Villata Interni: cucina Ernestomeda, armadi e cabine armadio Lema, rubinetterie e sanitari Gessi, porte Lualdi, pavimenti Listone Giordano, rivestimenti dei bagni Florim, arredobagno Karol, box doccia Cesana, tappeti G.T.Design, tende Resstende, scala Fontanot, illuminazione Flos
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17 METRI DI LUNGHEZZA PER LA VERTICAL LIGHT CHE ILLUMINA LA MONUMENTALE SCALA A C DELLA NUOVA BOURSE DU COMMERCE RISTRUTTURATA DA TADAO ANDO (FOTO ©TOMMASOSARTORI COURTESY FLOS)
CREAZIONI DI LUCE La Bourse de Commerce di Parigi si converte in Museo d’arte contemporanea, grazie all’intervento dell’architetto giapponese Tadao Ando. E si illumina con un progetto di lighting design di grande impatto scenografico
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Dopo la ristrutturazione guidata da Tadao Ando Architect & Associates, con le agenzie NeM / Niney & Marca Architectes, e Pierre-Antoine Gatier, capo architetto del patrimonio nazionale francese, ha aperto le porte a Parigi la Bourse de Commerce, il nuovo (e terzo) museo della Collezione François Pinault, magnate francese e grande
appassionato di arte contemporanea. Nato sulle vestigia dell’antico hôtel de Soissons, poi divenuto mercato del grano fino al 1873 e Borsa di Parigi dal 1889, l’edificio è rinato sotto forma di museo con dieci gallerie espositive, un auditorio da 284 posti e un ristorante stellato con vista su Parigi. L’architetto giapponese, famoso per
la sua estetica minimalista, non ha tradito le aspettative portando a termine un intervento semplice quanto innovativo, inserendo un secondo cilindro in calcestruzzo chiaro, largo 29 metri, all’interno della preesistente struttura a pianta circolare, sormontata da una grande cupola in ferro e vetro, anch’essa rimodernata. L’allestimento completo di interni ed esterni della Bourse è stato invece affidato ai designer francesi Ronan ed Erwan Bouroullec, celebri in tutto il mondo per le loro creazioni e progetti urbani. Illuminazione scenica Ronan ed Erwan Bouroullec sono gli autori anche del progetto di illuminazione dell’ingresso, della scalinata monumentale e del ristorante della nuova Bourse de Commerce, concepito insieme a JeanJacques Aillagon e Martin Bethenod e realizzato da Flos Bespoke. «Non abbiamo dovuto illuminare gli spazi espositivi ma quelli di passaggio», spiegano i designer. «Le scale e l’androne che sono aree di architettura d’epoca, e il ristorante che è completamente nuovo. Per questo ci siamo concentrati non solo sul disegno della luce per governare il rapporto con ciò che illumina, ma anche sulla presenza scenica delle fonti luminose quando la luce artificiale non c’è: di giorno, nel momento delle visite. Quello che allestisce oggi scale e androne è quindi stato lavorato, progettato, immaginato per essere acceso, ma soprattutto spento». Sospese al soffitto sopra l’androne, sono protagoniste le Horizontal Light, installazioni luminose a incastro con cinque elementi tubolari di vetro e alluminio, di sei metri l’uno, paralleli tra loro. Ogni cilindro in vetro è stato realizzato in Veneto con la tecnologia del vetro colato: «Non si tratta di un vetro tecnico, ma di un materiale mai uguale a se stesso, inserito in estrusioni di alluminio. Il risultato che volevamo ottenere era preciso ma allo stesso tempo fluttuante e vibrante, proprio come lo spazio che lo accoglie». Chandelier da 17 metri Nelle due scalinate ai lati dell’entrata sono allestite invece cinque Vertical Light
SOSPESE AL SOFFITTO SOPRA L’ANDRONE, SONO PROTAGONISTE LE HORIZONTAL LIGHT DISEGNATE DA RONAN ED ERWAN BOUROULLEC (©TOMMASO SARTORI, COURTESY OF FLOS)
VERTICAL LIGHT (©TOMMASOSARTORI COURTESY FLOS). SOPRA,L'ESTERNO DELLA BOURSE DU COMMERCE DI PARIGI (COURTESY STUDIO BOUROULLEC).
sospese, collegate tra loro a pentagono, mentre la spettacolare scala C, formata da due scale a chiocciola che si intersecano, è illuminata da tre Vertical Light disposte a triangolo. Qui la monumentalità è garantita dalla luce che segna l’enorme spazio tra soffitto e pianterreno, percorrendolo tutto con i suoi 17 metri di lunghezza. «Per questi enormi chandelier», spiegano Ronan ed Erwan Bouroullec «abbiamo scelto una lavorazione più precisa per il vetro rispetto a quello delle Horizontal Light. Anche l’alluminio è più delicato e fine: il vetro è stato soffiato con grandissima cura negli stampi ed è protetto dalla griglia di metallo per un effetto conchiglia». La possibilità di muoversi intorno agli chandelier permette di goderne le qualità da più punti di vista. «Osservata da sotto, l’installazione risulta delicata, quasi trasparente ed eterea. Man
mano che si sale, la sua presenza fisica decisa si afferma progressivamente». Le Vertical Light sono state usate anche nel nuovo ristorante all’ultimo piano dell’edificio, mentre i singoli tavoli sono stati allestiti con lampade semplici, che si appoggiano su una base in ferro battuto, e lavorano con una piccola sorgente di luce morbida e ricaricabile.
Bourse de Commerce – Collezione Pinault Luogo: Parigi, Francia Progetto: Tadao Ando Architect & Associates, NeM / Niney et Marca Architectes Anno: 2021 Cliente: Pinault Collection Designer: Ronan ed Erwan Bouroullec Illuminazione: Flos Bespoke
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LA CASA ATTORNO AL GIARDINO Per poter godere dello spazio verde subito dopo la conclusione della casa e del trasloco, il committente ha deciso di partire dalla realizzazione dell’esterno. Una sfida progettuale che l’architetto Robert Konieczny ha saputo cogliere con successo
Un terreno inattivo trasformato in un’oasi verde con un lago e una strada che conduce alla futura abitazione. Da qui è partito lo studio KWK Promes dell’architetto Robert Konieczny per progettare From The Garden House, edificio residenziale a Laka (Polonia): cominciando dal giardino, già in fase avanzata di realizzazione, l’architetto si è lasciato guidare dalla natura per creare un’abitazione in grado di fondersi armoniosamente con l’esterno.
LE FACCIATE SI FONDONO PERFETTAMENTE CON IL RIVESTIMENTO A EFFETTO CALCESTRUZZO A VISTA DEL GARAGE E DELLE PORTE CHE SI AFFACCIANO ALL’ESTERNO
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Una nuova urbanistica verde Il piano terra che ospita il soggiorno forma un continuum con le curve del paesaggio, congiungendosi in un atrio dal taglio morbido che collega il living con il piano superiore. La forma arrotondata separa inoltre il vialetto dal resto del giardino, donando privacy ai residenti. Lungo il perimetro della casa si susseguono ampie vetrate, che consentono l’ingresso della luce naturale e un dialogo costante tra
interno ed esterno. L’edificio accoglie anche ambienti dedicati al benessere e alle passioni del proprietario, tra cui l’arte. Estimatore e collezionista, il committente desiderava infatti uno spazio dove poter esporre le proprie opere: così al piano terra e al primo piano sono stati creati ulteriori ambienti di ampia metratura destinati alle mostre, capaci di ospitare un gran numero di persone. Per proteggere le opere dai raggi nocivi del sole, sono state create grandi persiane sui prospetti sud e ovest, che chiudono anche l’edificio in modo uniforme. Molto più di una residenza privata, From the Garden House è un progetto destinato alla creazione di un grande complesso residenziale che utilizzerà fonti di energia alternative e che riqualificherà aree di terreno inattivo per creare una nuova urbanistica verde, lontana dal caos spaziale tipico delle periferie.
GRAZIE ALLE AMPIE VETRATE CHE SI SUSSEGUONO LUNGO IL PERIMETRO DELLA CASA, INTERNO ED ESTERNO SI FONDONO FORMANDO UN TUTT’UNO
Effetto calcestruzzo a vista Per la realizzazione delle facciate esterne è stato utilizzato il cemento grigio, che ben si armonizza con il colore della strada preesistente, in pietra, punto di partenza del progetto. Sia il garage che le porte che si affacciano all’esterno sono state rivestite con il rivestimento polimerico cementizio Microtopping Ideal Work in modo da fondersi perfettamente con le facciate in cemento. Una soluzione utilizzata anche per il rivestimento del pavimento della zona piscina, grazie alle proprietà del materiale di protezione dalla penetrazione dell’acqua e dai sali disgelanti, di resistenza ai raggi Uv e alle sollecitazioni climatiche.
From The Garden House Luogo: Laka, Polonia Architetto: KWK Promes – Robert Konieczny Superficie: 1500 mq Fotografo: Jakub Certowicz
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TERRITORIO & SOCIETÀ
Francesco Gastaldi, Università IUAV di Venezia
Quale normalità post pandemia? 134
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ecessità di futuro. Potremmo sintetizzare in questo modo il clima di metà 2021 che si respira nel nostro Paese. La tragica crisi che abbiamo vissuto sembra offrirci un punto di svolta e di ripartenza: il futuro è tornato, dopo quasi un anno e mezzo di destabilizzazione che ha messo in dubbio certezze e previsioni. C’è molta voglia di ordinarietà dopo l’evento imprevedibile e inaspettato del covid-19. Con la diffusione dei vaccini su larghe fasce della popolazione, l’estate con il ritorno delle vacanze è stata una prova (seppur parziale e limitata) di normalità. Le crisi evidenziano molte nostre incapacità nel pre-configurare il futuro, anche a breve periodo, e perfino il carattere scarsamente razionale di operazioni di pianificazione, ma il peggio sembra superato e, da una fase di grande trasformazione, si possono creare molte opportunità. L’Italia è stato un Paese con performance economiche modeste negli ultimi vent’anni, in particolare nelle sue aree più deboli (il Mezzogiorno è stata la parte d’Europa con i peggiori andamenti nel nuovo secolo). La principale patologia del capitalismo italiano è stata non aver creato nuove attività, soprattutto nell’industria più avanzata e a maggiore intensità di innovazione e in quel vasto ambito dei servizi avanzati cresciuti nelle regioni europee più forti. Anche questa tendenza, non sorprendentemente, ha penalizzato il Sud, dove le aree urbane sono meno dotate delle condizioni favorevoli alla nascita di nuove attività terziarie, in termini di diffusione dell’istruzione e presenza di economie di agglomerazione. Vasti territori del Centro e in parte del Nord dell’Italia, pur partendo da livelli di sviluppo maggiori, hanno subito le stesse dinamiche negative. I flussi di popolazione, dall’estero e interni, sono stati collegati alle diverse opportunità di lavoro che si sono determinate e hanno contribuito ad aggravare questi squilibri. Oggi proiezioni macroeconomiche per l’economia italiana nel triennio 2021-23 stimano per il 2021 una crescita del Pil al 4,9-5%. Banca d’Italia stima poi una crescita del 4,5% nel 2022 e più contenuta del 2,3% nel 2023. Arriva così una conferma alle previsioni positive sulla
crescita dell’economia italiana del ministero dell’Economia e dell’Istat, crescita fortemente dipendente dai fondi europei, tra cui il Pnrr. Secondo la Banca d’Italia il presupposto fondamentale di base è che non vi siano significativi ritardi nell’implementazione dei progetti e degli investimenti pubblici che indebolirebbero la ripresa. Per contro, sviluppi più favorevoli potrebbero registrarsi qualora la qualità degli interventi assicurasse un più rapido aumento della fiducia connessa agli effetti dei progetti del Pnrr sul potenziale dell’economia. «Tutte le economie della Ue raggiungeranno o supereranno i loro livelli pre-pandemia al più tardi entro il terzo trimestre 2022 e molti già alla fine di quest’anno», ha detto il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, sottolineando come la stima della Commissione per il Pil della Ue nel 2021 «è la più alta revisione in oltre dieci anni». Ma anche se il Pil della Ue e della zona euro torneranno ai livelli pre-crisi già a fine anno, «restano sotto i livelli attesi prima della pandemia». Le previsioni estive «sono un altro passo in avanti», ma per consolidare i progressi «bisogna mantenere lo slancio dei vaccini» in Europa, e «fare di tutto» per renderli disponibili nel resto del mondo, ha aggiunto. «È previsto che l’Italia raggiunga i livelli di crescita pre-crisi nel corso del 2022, mentre altri ci arriveranno prima, nel corso del 2021», ha proseguito Gentiloni, «l’obiettivo non è solo tornare ai livelli pre-crisi», ma alle proiezioni di crescita di allora. E siamo ancora lontani «anche a livello di eurozona». Perciò «questo dovrebbe incoraggiare tutti a proseguire, in modo certamente più mirato, nelle politiche espansive e di sostegno». Le regole del Patto, di cui si discuterà in autunno, «dovranno essere capaci di incoraggiare il più possibile stabilità ma soprattutto crescita». Durante il periodo culmine della pandemia da covid, ogni città ha cercato di organizzarsi predisponendo norme di prevenzione e arginamento dei contagi su breve periodo. Il periodo buio che ha caratterizzato l’intero 2020 e parte del 2021 dovrebbe insegnare come da una crisi possa uscire al contrario un’opportunità unica per avere territori migliori e più al passo con i tempi. Un modo diverso di pensare al mondo e alla maniera in cui viviamo e lavoriamo è probabilmente destinato a restare, ma almeno abbiamo ricominciato a pensare con ottimismo, tornando a credere nelle nostre capacità.
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Storia
DI COPERTINA
MAPEI
Restauro sicuro per edifici storici
La facciata del Palazzo della Carovana di Pisa, sede principale della Scuola Normale Superiore. A destra, Davide Bandera, product manager della Linea Risanamento di Mapei.
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Il Gruppo specializzato in soluzioni per l’edilizia spiega come procedere per la riqualificazione degli immobili di pregio. E non solo
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l Teatro Lirico di Milano è solo l'ultimo intervento di riqualificazione e restauro conservativo a cui il Gruppo Mapei ha partecipato, mettendo a disposizione dell'architetto Pasquale Mariani del Comune di Milano, progettista e direttore lavori del progetto, la propria expertise e la propria gamma di soluzioni innovative per portare a nuova vita uno degli edifici storici più rappresentativi del capoluogo lombardo, ufficialmente chiuso dal 1999. L’accurato lavoro di analisi dei campioni effettuate nei laboratori di Ricerca e Sviluppo, unita alla costante assistenza tecnica fornita dai tecnici Mapei, hanno consentito al Comune e alle imprese incaricate
di Veronica Monaco di ultimare con successo il ripristino dell’originale architettura del teatro, alterata nel tempo, e l’adeguamento della sua struttura alle normative vigenti. Determinante nel raggiungere questo risultato l’esperienza decennale maturata dal Gruppo nello studio e sviluppo di prodotti e sistemi dedicati al consolidamento, risanamento, rinforzo e alla protezione delle murature degli edifici esistenti, anche di pregio storico e architettonico, sotto la tutela delle Soprintendenze Belle Arti. Ma come si procede nella riqualificazione di questa tipologia di edifici? Lo spiega a YouBuild Davide Bandera, product manager della Linea Risanamento di Mapei. Domanda. Secondo l’Istat, in Italia ci sono circa 2 milioni di edifici costruiti prima del 1919. In gran parte si tratta di edifici storici da preservare. Quali sono i problemi maggiori che si incontrano quando si tratta di riqualificare o ristrutturare questo tipo di edifici? Risposta. In Italia ci sono circa 14,5 milioni di unità immobiliari, di queste 12,2 milioni sono a uso residenziale. Tra le unità a uso residenziale, 2,1 milioni sono edifici storici, costruiti prima del 1919, anno di riferimento che identifica l’avvento del cemento armato in edilizia. Tutti gli immobili costruiti prima di tale data sono convenzionalmente definiti storici, e la maggior parte di essi sono vincolati dalla Soprintendenze Belle Arti e Paesaggio. Si tratta per la maggior parti di strutture costruite con malte e intonaci il cui legante principale è la calce. Sono per lo più materiali esenti da cemento. Tuttavia, nel novero degli edifici storici possono essere considerati anche tutte quelle opere di rilevanza architettonica costruite dopo il 1919 che, a fronte delle loro caratteristiche tecnologiche e strutturali, hanno necessità di essere preservate al pari delle costruzioni più antiche. In ogni caso, indipendentemente che si tratti di un edificio storico o di recente costruzione, quando si parla di riqualificazione i principali interventi riguardano il consolidamento strutturale, il ripristino e risanamento, nonché restauro conservativo. D. Quali sono i passi da compiere prima di affrontare il lavoro sul campo? R. Ogni intervento presuppone una conoscenza preliminare del manufatto su cui si deve operare. Il primo step è eseguire un sopralluogo in modo da definire le principali problematiche che interessano l'edificio (anamnesi). Il sopralluogo può essere accompagnato successivamente da analisi diagnostiche in grado di
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Storia
DI COPERTINA MAPEI
determinare in maniera più precisa non solo i materiali utilizzati nella costruzione, ma anche le cause del degrado (test di conferma). Dopo questa fase diagnostica, è possibile definire come intervenire, scegliendo i materiali e i sistemi più idonei, per procedere infine con la loro messa in opera. D. Come si struttura dunque il lavoro di riqualificazione su un edificio storico? R. Oltre ai passaggi appena illustrati, è fondamentale la scelta del materiale da utilizzare, in modo che questo risulti compatibile con le caratteristiche chimico-fisiche ed elasto-meccaniche del materiale originale. Inoltre, è altrettanto importante che durante la messa in opera vengano seguite scrupolosamente le prescrizioni tecniche fornite dal produttore. Oltre alla scelta corretta del materiale o del sistema applicativo, infatti, la messa in opera è determinante per la buona riuscita dell’intervento. D. Ci sono modalità operative che attengono nello Il Teatro Lirico di Milano. Gli interventi, concordati e approvati sia dalla committenza che dai progettisti, hanno visto il rinforzo strutturale di alcune porzioni di edificio, la rimozione dell’amianto e il restau- ro delle decorazioni della volta
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specifico gli edifici storici? R. Le modalità sono sostanzialmente le stesse che interessano anche gli edifici di recente costruzione. Tuttavia, le analisi diagnostiche che possono essere eseguite sugli edifici definiti storici sono molto più particolareggiate. Per esempio, è importante realizzare delle stratigrafie sugli intonaci e sulle pitture su cui si deve intervenire per individuare preesistenze ed eventuali sovrapposizioni. Come avvenuto nel caso del recente restauro del Teatro Lirico di Milano, dove è stata scoperta, al di sotto di ben sette strati di pitture che ricoprivano lo stemma del Comune, una finitura simil oro in foglia. Insomma, per determinare la natura dei materiali originari è possibile eseguire delle analisi chimico-fisiche anche su una struttura non vincolata, ma le indagini operate su un edificio storico hanno maggiore rilevanza in quanto sono utili all’impresa per motivare alla Soprintendenza la scelta dei materiali e sistema che si è preventivato di utilizzare.
Salone del Mobile
CON MAPEI L’INSTALLAZIONE DI CINO ZUCCHI Nel Cortile del Richini all’Università degli Studi di Milano, letteralmente attaccato alla parte superiore del Portale Nord, in occasione del FuoriSalone di Milano 2021, è stata presentata un’installazione pensata dal celebre architetto italiano e docente al Politecnico di Milano, Cino Zucchi che qui ha lavorato in collaborazione con la figlia Chiara, designer e artista multimediale. L’immaginifica realizzazione, intitolata Augmented Architecture (Realtà Aumentata), è stata patrocinata da Mapei e intende manifestare il nuovo dialogo possibile tra il concetto di tempo e quello di materialità in un dato contesto. Per i visitatori che entrano dal cancello principale della sede dell’Università degli Studi di Milano, i portali meridionale e settentrionale del Cortile del Richini sembrano identici, ma l’installazione di Zucchi sul portale nord, che ha un suo intimo ritmo che le permette pian piano di rivelarsi, ne sottolinea la diversità. Ispirata alla chiesa di San Satiro a Milano e alla celeberrima materializzazione visiva bramantesca dello sfondato prospettico che disegna un’abside, il frontone «aumentato» del progetto di Zucchi si estende orizzontalmente per sei volte le sue proporzioni originarie per diventare un manufatto significativo a sé stante che i visitatori percepiscono solo avvicinandosi, diventando così essi stessi parte della metamorfosi inaspettata del portale. Il rivestimento polimerico dona all’installazione un peso gentile, che definisce, attraverso la proporzione prestigiosa dell’insieme, l’enunciazione di un ennesimo ininterrotto dialogo tra passato e presente. Il progetto, rispetto alle tante installazioni già viste negli anni passati nei cortili dell’università, sembra quasi impercettibile, ma il suo dialogo articolato, raccontato attraverso la matericità dei prodotti Mapei, la cultura pop insita nel progetto del FuoriSalone e l’architettura storica della Ca’ Granda, è significativo e evocativo insieme. E, nell’era delle visualizzazioni rapide ed effimere, la convenzionalità comunicativa di questo progetto rimanda alla permanenza della storia e manifesta la novità del presente. Augmented Architecture è un prodotto nato dalla profonda conoscenza di Cino Zucchi per l’architettura milanese, dalle intuizioni di giovani generazioni di designer/artisti come Chiara Zucchi, cresciute in seno al paradigma parametrico, e dall’abilità fattiva dei professionisti Mapei. Il tutto con la volontà di condividere le proprie visioni facendole diventare una realtà condivisibile. (di Arian Heidari Afshari, Politecnico di Milano)
Cino e Chiara Zucchi davanti all'opera Augmented Architecture, l’opera In mostra alla Statale di Milano ispirata a Mapei
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Storia
DI COPERTINA MAPEI
Interno del Teatro Lirico di Milano
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D. Come si sceglie la soluzione migliore? R. Non c’è una soluzione migliore, ma quella più idonea a risolvere la problematica sulla base anche della compatibilità con i materiali originali di cui è costituito un edificio, affinché sia preservato nel tempo e, allo stesso modo, non venga meno la durabilità dell'intervento effettuato. In caso di un problema strutturale è necessario operare con un intervento di consolidamento, rinforzo o adeguamento. Qualora sia invece necessario intervenire sulla «pelle dell’edificio», è possibile adoperarsi per risanare l’intonaco, la pittura, eventuali modanature, cornici, marcapiani, elementi in aggetto, etc. Per poi arrivare al restauro, termine specifico che attiene il campo del risanamento conservativo degli edifici storici. D. Quindi, gli ambiti di intervento del restauro sono specificamente per edifici vincolati? R. Gli interventi di restauro e risanamento conservativo hanno lo scopo di conservare e recuperare l’organismo edilizio rispettando i suoi elementi tipologici, formali, strutturali, architettonici e artistici. Questi interventi assicurano anche la funzionalità dell’edificio grazie a un insieme sistematico di opere che consentono destinazioni d’uso compatibili. Si distinguono due tipi di intervento: il restauro e il risanamento conservativo. Il restauro è finalizzato principalmente alla conservazione, al recupero e alla valorizzazione dei caratteri degli edifici di interesse storico-artistico, architettonico o ambientale. Questi interventi possono essere svolti anche con l’impiego di materiali e tecniche diverse da quelle originarie, purché
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congruenti con il carattere degli edifici. Il risanamento conservativo è finalizzato principalmente al recupero igienico e funzionale di edifici che necessitano di consolidare e integrare gli elementi strutturali e la modificazione dell’assetto planimetrico. Questi interventi possono essere svolti anche con l’impiego di materiali e tecniche diverse da quelle originarie, purché congruenti con i caratteri degli edifici. D. C’è un progetto di restauro a cui avete partecipato, che vi è rimasto nel cuore? R. Oltre al già citato Teatro Lirico di Milano, Mapei ha partecipato a numerosi progetti, sia in Italia che all’estero. Attualmente stiamo offrendo il nostro contributo tecnico al risanamento conservativo di alcune parti sommitali della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze, abbiamo partecipato a quelli del Battistero di Pisa e del Palazzo Vecchio di Firenze, solo per citare gli ultimi progetti terminati o quelli in corso. In tutti questi casi, Mapei ha messo a disposizione le proprie tecnologie, i materiali e sistemi, laddove richieste, analisi di laboratorio, i propri prodotti e sistemi. D. Quali sono le soluzioni studiate dal Gruppo Mapei per gli interventi di riqualificazione? R. In Mapei la Linea Risanamento, composta da un team di persone specializzate, si occupa appunto del patrimonio esistente, sia di quello di pregio, ma anche di quello costruito di recente. Esso fornisce giornalmente consulenze tecniche, attraverso sopralluoghi in cantiere, relazioni d'intervento, analisi prezzi e voci di capitolato, a supporto del progettista prescrittore e delle imprese, anche quelle specializzate che si occupano di restauro. Last but not least, con i tecnici della Soprintendenza con i quali il team si interfaccia abitualmente per aspetti prettamente tecnici. D. C’è una gamma di prodotti particolarmente indicata per il restauro e risanamento conservativo? R. All'interno delle numerose famiglie di prodotto di cui si compone la Linea Risanamento, ve ne sono alcune più indicate per intervenire su un edificio vincolato. La gamma Mape-Antique per esempio, introdotta nel 1992, è costituita da prodotti e sistemi a base calce e completamente esenti da cemento, in grado di soddisfare tutti i requisiti richiesti dalla Soprintendenza per i consolidamento, risanamento e protezione di un edificio. Vi sono altre famiglie di prodotto che comprendono consolidanti corticali in grado di consolidare il supporto senza alterarne la permeabilità al vapore e la cromia originale. Vi sono altre famiglie, come la gamma Mapewood, idonea per il rinforzo e restauro delle strutture lignee. Le capriate della struttura soprastante la Basilica della Natività a Betlemme, solo per citare uno degli ultimi interventi effettuati con questi ultimi prodotti, sono state rinforzate con tale tecnologia.
D. Tra le cause principali del degrado delle murature c’è l’umidità di risalita: come trattare questo tipo di problematica? R. Mapei mette a disposizione numerosi prodotti e sistemi per il trattamento dell’umidità di risalita. In caso di intervento su un edificio storico vincolato è necessario scegliere materiali a base calce esenti da cemento, come gli intonaci deumidificanti Mape-Antique. Qualora si debba invece procedere su edifici più recenti è possibile scegliere intonaci deumidificanti cementizi ma, al contempo in grado di resistere all’aggressione chimica prodotta dai sali solubili presenti nell’acqua. Mi riferisco alla gamma PoroMap, costituita da uno intonaco deumidificante monoprodotto e monostrato, e da due malte da rasatura con differente tessitura. Per il trattamento dell’umidità di risalita esiste, infine, un’altra categoria di prodotti, rappresentata dalle barriere chimiche, denominata Mapestop, prodotti in forma liquida o cremosa, in grado di impedire all'acqua di risalire per capillarità nelle murature. D. In che modo si utilizzano questi prodotti? R. Nel caso degli intonaci deumidificanti si procede dapprima rimuovendo l’intonaco degradato fino ad arrivare alla muratura, per poi procedere con la realizzazione di un nuovo intonaco. Vi sono due tipi di sistemi di intervento: uno tradizionale e l'altro innovativo. I sistemi tradizionali prevedono sempre l’applicazione di un rinzaffo, di circa 0,5 centimetri di spessore, e la realizzazione di un intonaco deumidificante in uno spessore di almeno 2 centimetri, mentre i sistemi moderni, definiti monoprodotto, possono essere applicati senza rinzaffo, in una sola mano, sempre nello spessore di almeno 2 centimetri. La barriera chimica, invece, prevede la realizzazione di alcuni fori al piede della muratura. L’iniezione del prodotto crea un effetto idrofobizzante, impedendo all’acqua di risalire. D. Il sistema monoprodotto è sempre consigliabile
rispetto a un sistema tradizionale? R. Il sistema monoprodotto ottimizza i tempi e i costi di cantiere, oltre a essere più facile da applicare poiché non necessita di rinzaffo. Diciamo che, in assenza di vincolo storico, dove è possibile usare anche sistemi cementizi, ai fini della riuscita dell’intervento è indifferente la scelta dell’intonaco deumidificante tradizionale o del monoprodotto. Tuttavia, in situazioni di forte umidità o salinità, è preferibile procedere con il sistema tradizionale poiché il rinzaffo, ricco di calce e pozzolana, crea uno strato ulteriore, andando ad ampliare la durabilità all’intervento di risanamento. D. Nel mondo della progettazione c’è sufficiente consapevolezza delle risorse messe a disposizione con i nuovi materiali? R. Ci sono tanti progettisti preparati e consapevoli delle opportunità legate ai nuovi materiali. Tuttavia, la manovalanza non è sempre specializzata, e questo può fare la differenza nella buona riuscita dell’intervento. La verifica resta sempre in capo al direttore lavori, tuttavia Mapei può contribuire offrendo il proprio supporto in cantiere affinché i prodotti siano utilizzati correttamente. D. Organizzate corsi di formazione per progettisti e architetti su queste tematiche? R. Le richieste sono sempre tantissime. Di recente abbiamo realizzato su piattaforma online due corsi rivolti al consolidamento e risanamento di edifici in muratura. Il primo rivolto a tutto il mondo del restauro con tematiche specifiche e interventi molto articolati e approfonditi, mentre il secondo, a tutti coloro che abitualmente si trovano di fronte ad intervenire su problematiche comuni. Non abbiamo la pretesa di essere onniscienti, ma intendiamo proseguire in questa attività formativa, con l’obiettivo di diventare interlocutori affidabili di progettisti e imprese, cercando di fare cultura e chiarezza su queste tematiche.
Chiesa di San Domenico a Somma Vesuviana (Napoli): Mapei ha contribuito alla realizzazione di intonaci deumidificanti con ciclo Poromap e alla realizzazione di intonaci superficiali con MapeAntique Intonaco NHL
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INTERMEZZO
BELLEZZA AMERICANA
N
ella cosiddetta street photography c’è sempre un po’ di pudore e anche un po’ di sfacciataggine. La fotografia di strada ha sempre come protagonista involontario l’essere umano e la sua relazione con un intorno che diventa scenografia. Nella fotografia di strada c’è un racconto o meglio più racconti che aspettano un’interpretazione, la più ampia e varia della scena ripresa. Un momento di vita diventa spettacolo, esibizione. Per fare questo tipo di fotografia ci vuole molta bravura, perché, al di là della tecnica di ripresa e della tecnologia implicita nell’apparecchio fotografico, l’intenzionalità dello sguardo del fotografo deve catturare qualcosa che va oltre la dimensione tattile del visibile e deve rendere tangibile quello che sarebbe altrimenti intangibile: l’astrazione di un attimo. In un’epoca come quella attuale dove tutti abbiamo come minimo un apparato fotografico sempre disponibile, la fotografia di strada, quella vera fatta di volti, persone che raccontano avvenimenti attraverso un’immagine che presenta un’infinità di letture, strati, sedimenti è estremamente difficile. Fotografi di strada non si diventa, bisogna possedere un atteggiamento mentale al tempo stesso aperto e autoritario, perché quello che viene colto deve poter esprimere più di quello che effettivamente è ripreso. C’è una quantità di informazioni che chi decide lo scatto sa di potere aggiungere. Tonnellate di bit non dichiarati, compressi e archiviati disponibili per chi vuole vedere oltre e aggiungere un livello a quelli già presenti, per costruire un discorso che potrebbe, potenzialmente, essere infinito. Il 3 settembre scorso è stato il centenario della nascita di Ruth Orkin, una grande fotografa freelance americana che, con i suoi scatti fotografici analogici ha documentato la vita statunitense, ma non solo, attraverso un’ottica ispirata. Femminile? Anche, ma penso sia inopportuno fare solo un discorso di genere sulla sua fotografia, perché la Orkin si riteneva una professionista dell’immagine in presa diretta, e basta. Certo si lamentava che, in quanto donna, fosse pagata meno dei fotografi maschi, ma ancor di più si arrabbiava quando i suoi scatti non venivano pubblicati sebbene commissionati. Le sue foto sono per la maggior parte in bianco e nero, ma ci sono pure immagini a colori. E che colori! Densi e corposi, saturi e rotondi. Come il ritratto di Geraldine Dent, che è diventato un’icona del lavoro della Orkin. Scattato per rispondere all’appello lanciato da John G. Morris, editore grafico per Ladies Home Journal, per individuare «bellezze americane sconosciute», la diapositiva a colori mostra la newyorkese Geraldine Dent catturata in un mercato di frutta e verdura in un momento in cui era
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ignara di essere fotografata. Orkin ha sempre sostenuto che l’immagine rappresentava esattamente ciò che Morris stava cercando: «Non solo avevo fotografato una bella ragazza che non era una modella, ma che stava facendo qualcosa in cui tutte le sue lettrici potevano identificarsi». Il ritratto rubato apparve sulla copertina di un numero del marzo 1950 e andò subito esaurito. La stessa naturalezza si trova in alcune fotografie italiane, scattate a Firenze con la complicità di una studentessa americana conosciuta sul posto. La serie Una ragazza americana in Italia è situazionista e divertita. Tutto quello che accade attorno alla ragazza è documentazione di un periodo che è celebrato senza preconcetti e senza falsi moralismi. Non c’è condanna, anzi c’è una celebrazione della vita e della sua straordinarietà quotidiana. Dove la ragazza americana si vede che recita una parte che le viene naturale e i giovani che le stanno intorno partecipano al gioco diventando protagonisti in luoghi che, anche se ripresi con un taglio poco profondo, sublimano la scenetta. Che diventa al tempo stesso commedia e testimonianza sociologica di un passato «pulito» che sappiamo di avere perso. Forse dentro l’anima. Questo bel catalogo, fortemente voluto dalla figlia Mary Engel, è il primo dopo quello pubblicato da Rizzoli New York nel 1981 ed è collegato ad una mostra itinerante che, a gennaio 2022, farà tappa a Bassano del Grappa. (lmff )
Ruth Orkin, A Photo Spirit, a cura di Nadine Barth e Mary Engel, con testi di Kristen Gresh, Mary Engel e Ruth Orkin, grafica di Julia Wagner, Hatje-Cantz Publishers, 240 pagine, 2021. Euro 38,00, ISBN 9783775750950. Info: www.hatjecantz.de
Ruth Orkin, “Geraldine Dent”, Cover of McCall’s, New York City, 1949.
© Orkin/Engel Film and Photo Archive; VG Bild-Kunst, Bonn 2021 (courtesy of Hatje-Cantz Publishers).
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INTERMEZZO
Ruth Orkin, “Women’s Army Auxiliary Corps Walking”, Arkansas, 1943.
© Orkin/Engel Film and Photo Archive; VG Bild-Kunst, Bonn 2021 (courtesy of Hatje-Cantz Publishers).
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Ruth Orkin, “Jinx and Justin on Scooter”, Florence, Italy, 1951.
© Orkin/Engel Film and Photo Archive; VG Bild-Kunst, Bonn 2021 (courtesy of Hatje-Cantz Publishers).
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G LI SPECIALI
IMPIANTI E SOLUZIONI PER ADEGUAMENTO ENERGETICO
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La via della progettazione e dell'edilizia green è segnata. Bisogna agire per ridurre i consumi (lo ricordano anche i super rincari delle bollette di luce e gas), e allo stesso tempo utilizzare materiali riciclabili, sostenibili, compatibili con l'ambiente. Ma non solo. Architetti, ingegneri e imprese di costruzione devono cercare soluzioni sempre più efficienti, anche quando si tratta di impianti. Uno snodo fondamentale, attorno al quale va concepito l'intero edificio. Ma senza dimenticare il comfort, come quello legato all'acustica, grazie a pannelli hi-tech e soluzioni anti rumore
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SPECIALE IMPIANTI
EDILIZIA
L’importanza
DEL COLORE VERDE Per i progettisti la sfida di lavorare per costruire green ha origini antiche. E si traduce nel recupero ambientale e urbano, con la sperimentazione di tecnologie innovative di Matteo Gambaro, Politecnico di Milano
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«L’
architettura ha un suo ordine naturale, un ordine non condizionato da epoche, luoghi o stili; più durevole degli ordini dorico e ionico degli antichi Greci, e più ordinato del più puro stile contemporaneo. È l’ordine della funzione fisica, dei modi in cui gli edifici funzionano. Colto nell’insieme, si rivela di una eleganza ed utilità che diversamente non è possibile apprezzare e sfruttare». Queste riflessioni sono state scritte nel 1980 da Edward Allen, professore al Massachusetts Institute of Technology Mit di Boston, nel testo introduttivo al libro How Buildings Work. The Natural Order of Architecture, tradotto in italiano per le Edizioni Dedalo nel 1983 con il titolo Come funzionano gli edifici. Il testo nasceva dal desiderio di Allen di compendiare in un unico volume l’insieme delle funzioni di un edificio e le modalità con cui sono svolte, esattamente come nei manuali di fisiologia si descrive la struttura e il funzionamento del corpo umano. Un libro, quindi, che mette in relazione gli aspetti tipologici e figurativi dell’architettura con l’essenza stessa del suo funzionamento in un unico processo creativo integrato e inscindibile. Un passaggio importante, soprattutto in relazione al periodo storico, l’inizio degli anni Settanta, in cui è stato pensato e scritto. NUOVI TEMI È l’epoca in cui si è sostanziata l’attenzione planetaria per le tematiche ambientali e, di conseguenza, la presa di coscienza pubblica della necessità di difendere il pianeta e i cicli naturali indispensabili per la regolazione degli ecosistemi. Si ricordano momenti significativi con la prima Giornata della Terra del 1970, la pubblicazione del libro di Barry Commoner The Closing Circle: Nature, Man & Technology, uno dei rilevanti riferimenti culturali dell’ecologia politica e il primo storico rapporto Limits to Growth a opera del Club di Roma nel 1972. Iniziative che hanno determinato un seguito anche nella politica che fino ad allora aveva concentrato i suoi sforzi prevalentemente sui problemi del welfare state, con la nascita nel 1971 del primo ministero della Protezione della natura e dell’Ambiente in Francia nel governo presieduto da Georges Pompidou. Ma anche gli anni in cui nel campo dell’architettura si vive la contrapposizione tra la deriva postmodernista, che richiama la storia con scelte meramente formali e l’approccio strutturale al progetto, influenzato dalle culture tecniche tedesca e anglosassone che delineano metodologie e strumenti più vicini alle istanze industriali, produttive e sociali. Una strada non semplice, quest’ultima, che troverà
però riscontro negli anni a venire e sarà confermata nella contemporaneità. Anche Allen aveva visto giusto, intuendo l’importanza crescente delle componenti impiantistiche per il funzionamento dell’edificio sia in termini strutturali e dimensionali sia delle ricadute sugli aspetti estetici e figurativi. RIGENERAZIONE Nella contemporaneità il tema è attualissimo e oggetto di ininterrotte ricerche e sperimentazioni, in particolare con riferimento alla rigenerazione urbana e, quindi, all’intervento sul costruito, e alla transizione ecologica. Con ricadute non solo orientate al recupero ambientale e urbano, con la sperimentazione di tecnologie innovative per il progetto di edifici, complessi insediativi e quartieri ecologicamente ed energeticamente efficienti, ma anche al ciclo di vita dei prodotti e la loro interazione con l’ambiente: dalle materie prime alla produzione, distribuzione, uso, riciclaggio e dismissione finale. Con riferimento al Life Cycle Assessment e al Life Cycle Design, come strumenti di supporto alla progettazione ambientale sia alla scala del prodotto edilizio sia dell’edificio. Indubbiamente gli avanzamenti della ricerca e della sperimentazione mirano a garantire sempre più elevati livelli di confortevolezza e in generale standard qualitativi ottenuti da impianti, sistemi e subsistemi tecnologici introducendo nel manufatto edilizio prestazioni che velocemente diventano ordinarie e irrinunciabili. Tali prestazioni comportano però la modificazione del manufatto sia nelle sue componenti tipologiche e costruttive sia, forse in forma ancora più evidente, in quelle morfologiche e figurative, mettendo in discussione la strutturazione degli edifici stessi e il rapporto con il contesto ambientale e la cultura del luogo. L’ARCHITETTURA Assume quindi ancora più importanza il ruolo del progettista, da un lato come coordinatore delle diverse e imprescindibili competenze tecniche che concorrono alla definizione del progetto e, dall’altro, come ideatore di innovative soluzioni architettoniche esito dell’integrazione e dell’interpretazione delle componenti che determinano il funzionamento dell’edificio. Una grande sfida per gli architetti contemporanei che dovranno sapere resistere all’attrazione dell’esteticizzazione diffusa senza regole, espressione di casualità e non di razionalità, cogliendo nell’innovazione l’occasione di costruire un manufatto di senso compiuto e un nuovo brano di paesaggio contemporaneo che, come ci ricorda Gregotti, non deve essere solo sfondo, ma struttura di senso del costruito.
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SPECIALE IMPIANTI
CEFLA ENGINEERING
L’efficienza VA AL MAXIMO Il grande centro commerciale di Roma (15 mila metri quadrati) utilizza un impianto di trigenerazione per produrre energie elettrica, termica e refrigerante. Ecco i vantaggi di Franco Saro
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l centro commerciale Maximo Shopping Center (che comprende 160 negozi) si trova all’interno del Grande raccordo anulare di Roma, sulla Via Laurentina, ed è organizzato intorno a una grande piazza attorno a cui, oltre all’edificio commerciale, si trovano uffici pubblici e privati, oltre agli ambienti a destinazione commerciale. La piazza, con i suoi 15 mila metri quadrati di superficie, è destinata a eventi culturali, ricreativi e allo shopping.
Il centro commerciale Maximo Shopping Center comprende 160 negozi e si trova all’interno del Grande raccordo anulare di Roma, sulla Via Laurentina
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CEFLA ENGINEERING
ARCHITETTURA E DESIGN Il centro commerciale, l’unica struttura del genere aperta nel 2020, è un edificio strutturato di tipo multipiano, costruito su tre livelli fuori terra, di cui i primi due a vocazione commerciale e il terzo adibito al tempo libero e alla ristorazione. All’interno dell’edificio, integrato al volume a tutta altezza della hall d’ingresso, si apre uno spazio sul quale si affacciano tutte le attività (il mall). Il vasto ambiente su cui si estendono hall e mall è caratterizzato da grandi vetrate esterne, che costituiscono il prospetto d’ingresso sulla piazza e parte della copertura. Per favorirne la riconoscibilità, inoltre, mall e piazze interne sono caratterizzati da forme architettoniche e arredamenti diversi. La peculiare architettura del centro commerciale è stata progettata dallo studio 3C+ Capolei Cavalli.
La trigenerazione, totalmente integrata nell’ambito del centro commerciale, fornisce alle utenze condominiali l’energia elettrica di base (la restante è acquistata dalla rete elettrica nazionale), l’intero fabbisogno delle energie termica (acqua calda) e frigorifera (acqua refrigerata)
IMPIANTO D’AVANGUARDIA In questo intervento Cefla Engineering, grazie alla sua competenza ingegneristica ed impiantistica, trasversale alle applicazioni commerciali ed energetiche, ha progettato e costruito un impianto di trigenerazione inserito nella più estesa ingegnerizzazione e costruzione di tutti gli impianti termomeccanici ed elettrici dell’intero centro commerciale laurentino a Roma. L’impianto di trigenerazione serve per la contemporanea produzione di energie elettrica, termica e refrigerante. È composto dalla centrale di cogenerazione (due cogeneratori e relativi generatori di acqua calda a recupero), dalla
LE SPECIFICHE TECNICHE • • • • • • • • • • • • • • • • • •
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5 sottocentrali tecnologiche 4 cabine di trasformazione MT/BT 1 cabina di ricezione generale MT 27 unità di trattamento aria (680.000 mc/h) 14 estrattori aria (25.500 mc/h) 10 trasformatori mt/bt N.5 quadri mt di potenza 112 quadri elettrici bt di potenza 65 quadri elettrici BT di regolazione e controllo BMS 4 gruppi elettrogeni Ups Circa 10.800 corpi illuminanti Circa 4.700 sensori di fumo, termici, vapori di benzina, ecc. Circa 1.100 diffusori sonori Circa 11.500 m di tubazioni di scarico Circa 50.000 m lineari di passerelle portacavi per distribuzioni primarie (MT + FM + speciali) Circa 400.000 m cavi elettrici BT a servizio del condominiale (FM e speciali) Circa 104.000 m di cavi per linee BT unità commerciali (conteggiate anche singole fasi quando unipolari)
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Circa 19.000 m lineari di tubazioni idroniche di distribuzione (circa 206.581 kg) Circa 17.000 m lineari di canalizzazioni (circa 42.000 mq di superficie e 350.329 kg) Potenza termica totale installata per le parti comuni e unità commerciali (per le uta condominiali e i fluidi nelle unità): circa 2.500 kW Potenza frigorifera totale installata per le parti comuni e unità commerciali (per le uta condominiali e i fluidi nelle unità): circa 6.900 kW Potenza termica installata per le medie superfici: 5.352,56 kW (230.493,00 l/h – 50/70 °C e 55/35°C) Potenza frigorifera installata per le medie superfici: 6.544,24 kW (1.127.238,00 l/h – 7/12 °C) Aria trattata per le parti comuni e unità commerciali: 680.000 mc/h Potenza elettrica installata condominiale: 7.300 kVA (da schemi) – 4.500 kW contrattuali Potenza elettrica installata unità commerciali: 3.750 kW Potenza elettrica installata (consegne in MT): 4.100 kW Potenzialità elettrica cogeneratori n° 2 x 850 kWe
centrale termica termofrigorifera (due generatori di acqua calda a gas metano e due gruppi frigoriferi ad assorbimento) e da due centrali frigorifere (due gruppi frigoriferi elettrici in ciascuna centrale). La trigenerazione, totalmente integrata nell’ambito del centro commerciale, fornisce alle utenze condominiali l’energia elettrica di base (la restante è acquistata dalla rete elettrica nazionale), l’intero fabbisogno delle energie termica (acqua calda) e frigorifera (acqua refrigerata). Rientra nell’ambito della trigenerazione anche la centrale idrica di accumulo, trattamento e pressurizzazione delle acque fredda sanitaria e di pozzo ad uso tecnologico. È in corso la certificazione di sostenibilità ambientale dell’immobile secondo gli standard Breeam.
L'impianto comprende una centrale idrica di accumulo, trattamento e pressurizzazione delle acque fredda sanitaria e di pozzo ad uso tecnologico
RITORNO ECONOMICO La scelta di utilizzare la trigenerazione all’interno di un contesto simile, porterà nel tempo a una serie di vantaggi. Dal ritorno economico, come riconosciuto dalla Cogenerazione alto rendimento (Car) e dal mercato dei Titoli efficienza energetica (Certificati bianchi), senza tralasciare in termini di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente. La competenza impiantisca trasversale di Cefla Bu Engineering in ambito commerciale ed energetico ha permesso di fornire un servizio esteso, completo e integrato in fase di costruzione, che si estenderà anche all’utilizzo dell’impianto attraverso i servizi di conduzione e di manutenzione che l’azienda fornisce ai clienti.
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SPECIALE SPECIALE IMPIANTI
BUDERUS - GRUPPO BOSCH
Quella caldaia VALE IL DOPPIO Il nuovo generatore ibrido Gbh212 abbina due tecnologie: la condensazione, che utilizza il gas, e una pompa di calore a energia elettrica e fonte rinnovabile esterna
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È
una storia, quella di Buderus, che affonda le radici in un passato di quasi tre secoli. Nata nel 1731 come produttore di piastre per focolari e forni, la società si è evoluta nel tempo, restando sempre nel campo dei sistemi di riscaldamento: dallo sviluppo delle prime caldaie in ghisa fino alle ultime novità all’avanguardia, sotto l’egida del Gruppo Bosch, che nel 2004 ha portato a termine l’acquisizione della società e la fusione delle attività del settore, operazione
di Anna Molentini
che si è conclusa nel 2008. Il marchio Buderus continua ad essere riconosciuto dal mercato come sinonimo di qualità e innovazione, in grado di offrire sistemi di riscaldamento innovativi completamente personalizzabili e integrabili con un’ampia gamma di accessori. Tra le novità appena presentate dall’azienda il generatore ibrido per libero posizionamento Gbh212. Giacomo Confalonieri, product manager per i sistemi ibridi e la termoregolazione di Buderus, descrive a YouBuild le caratteristiche di questa soluzione. Domanda. Da quanto è disponibile il nuovo generatore ibrido Gbh212 e quali sono i suoi vantaggi? Risposta. Il modello Gbh212 è stato lanciato nel mese di settembre 2021. Come tutti i sistemi ibridi comporta l’abbinamento di due tecnologie per la generazione del calore: la caldaia a condensazione, che utilizza un combustibile fossile come il gas, e una pompa di calore che utilizza energia elettrica e quella di una fonte rinnovabile esterna. Nello specifico del nuovo modello Gbh212, Buderus ha combinato la caldaia Logamax plus Gb212 e la pompa di calore Logatherm Wpl.Ar, due prodotti che i nostri installatori già conoscono. Logamax plus Gbh212 è una caldaia a condensazione a basamento in alluminio, estremamente affidabile e robusta, studiata appositamente per la sostituzione dei vecchi impianti a basamento tradizionale, senza bisogno di modificare il sistema di distribuzione o l’impianto di riscaldamento. Particolarmente silenziosa, offre ottimi vantaggi in termini di rendimento e compattezza. L’altro prodotto che compone il sistema ibrido Gbh212 è la pompa di calore aria/acqua Logatherm Wpl.Ar per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Efficiente, molto silenziosa e leggera da trasportare, questa pompa di calore è dotata di circuito frigorifero ermetico, che consente una maggiore praticità di installazione. Non è infatti necessario per l’installatore possedere competenze specifiche sui circuiti refrigeranti, ma basta semplicemente operare sull'impianto dell’acqua. Oltre a due prodotti d’eccellenza, il sistema ibrido si compone anche di un sistema di regolazione intelligente, in grado di valutare quale generatore attivare in base a temperature, carichi termici, prezzo e disponibilità delle diverse fonti energetiche, ottimizzando costi e benefici. D. Il sistema ibrido Gbh212 può essere installato in qualsiasi situazione? R. Nel mondo impiantistico non esiste una soluzione che si adatta a qualunque tipo di situazione, tanto più che in Italia esistono casistiche quanto mai variegate. Il sistema ibrido Gbh212 rappresenta la soluzione giusta in caso di sostituzione di una caldaia a basamento in un locale tecnico, per migliorare l’efficientamento energetico di una abitazione senza stravolgerne l’impianto esistente. Basta, infatti, sostituire la caldaia e installare due tubazioni di
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BUDERUS - GRUPPO BOSCH
Il sistema ibrido GBH212 è la soluzione ideale per la sostituzione di caldaie a basamento, senza necessità di effettuare onerosi interventi sull'impianto esistente
collegamento tra l’unità esterna e quella interna: con questi due semplici interventi, è possibile trasformare l’impianto di riscaldamento tradizionale in un impianto all’avanguardia. D. Questo sistema consente l’accesso ai bonus fiscali? R. Assolutamente sì. La sostituzione dell’impianto con un generatore ibrido come Gbh212 di Buderus permette di accedere alla detrazione del 65% per interventi di riqualificazione energetica. E, nell’ambito di un intervento di riqualificazione più ampio, può rientrare anche nel su-
TERMOREGOLAZIONE INTELLIGENTE
I nuovi generatori ibridi Gbh212 di Buderus, marchio della Divisione Termotecnica del Gruppo Bosch, sono composti dalla caldaia a condensazione a basamento Logano plus Gb212, alimentata a gas, e dalla pompa di calore Logatherm Wpl.. Ar per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, che sfrutta l’energia rinnovabile e gratuita dell’aria. Ideali per la sostituzione di caldaie a basamento, senza necessità di effettuare onerosi interventi sull’impianto esistente, i sistemi ibridi Gbh212 sono dotati del dispositivo di termoregolazione Buderus Hm200, che permette di gestire in maniera efficiente e automatica caldaia e pompa di calore, decidendo ogni volta quale generatore attivare o se attivarli entrambi in base alle condizioni dell’impianto, per garantire sempre efficienza, risparmio e comfort. Per aumentare ulteriormente l’efficienza dell’impianto e sfruttare una fonte di energia rinnovabile aggiuntiva, è possibile abbinare il sistema ibrido ad un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. L’installazione di un sistema ibrido Buderus permette di accedere agli incentivi fiscali previsti da ecobonus e conto termico 2.0.
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perbonus 110%, sempre se vengono rispettati i parametri richiesti dalla legge. D. Quali caratteristiche devono possedere i sistemi di riscaldamento per il futuro di Buderus? R. Prodotti di qualità, in grado di durare nel tempo ed essere affidabili dal punto di vista delle prestazioni. Per noi il futuro significa anche connettività. La maggior parte dei prodotti Buderus offre la possibilità al cliente finale e all’installatore di accedere ai sistemi da remoto. D. Qual è il target di riferimento del marchio Buderus? R. Buderus è un marchio specializzato del settore riscaldamento e dedicato al canale professionale degli installatori. I prodotti Buderus non sono distribuiti attraverso la grande distribuzione, perché non si tratta di semplici prodotti da sostituzione, ma di soluzioni di impianto che richiedono la competenza di un professionista. Buderus fa del contatto diretto con l’installatore la sua forza e supporta i suoi clienti affinché siano protagonisti del mercato. D. Come avviene il contatto con gli installatori? R. Ci avvaliamo di una rete tradizionale di venditori e agenzie, oltre ai canali di comunicazione digitali come i social e il sito internet. Inoltre, fino a quando è stato possibile, abbiamo organizzato anche eventi locali per incontrare i professionisti del settore. D. Vi rivolgete anche ai progettisti? R. Siamo necessariamente obbligati a interloquire con i progettisti poiché parliamo di sistemi che richiedono un intervento di riqualificazione pianificato e programmato. Spesso è proprio il progettista che sovraintende questo tipo di lavori, quindi è uno dei nostri interlocutori privilegiati. Proprio per il lancio del nuovo sistema ibrido Gbh212, per esempio, abbiamo messo subito a disposizione dei progettisti termotecnici gli schemi di impianto e la documentazione tecnica necessaria a eseguire i calcoli energetici. Inoltre in primavera abbiamo realizzato in anteprima dei seminari rivolti proprio a questo target sul mondo delle pompe di calore e dei sistemi ibridi. D. Mettete anche a disposizione degli strumenti a supporto del lavoro dei progettisti? R. Oltre ad avere un ufficio sempre a disposizione per qualsiasi tipo di consulenza tecnica e supporto, Buderus fornisce sul proprio sito internet una libreria di schemi di impianto, in formato pdf e dwg, che possono essere scaricati dai termotecnici e incorporati all’interno dei progetti. E molti dei nostri prodotti sono anche disponibili in Bim, anche se al momento questo protocollo di progettazione non è ancora molto utilizzato, soprattutto nel mercato residenziale. Per le pompe di calore, mettiamo inoltre a disposizione sul sito internet dell'azienda anche un calcolatore, che consente di eseguire una stima dei consumi energetici e del risparmio generato.
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SPECIALE IMPIANTI
REHAU
Clima e salute CON LA VMC
L’azienda presenta due nuove gamme per la ventilazione meccanica controllata, a doppio flusso con recupero di calore ad alto rendimento
di Paolo Caliari
Air Fh ed Air F v, unità di ventilazione a doppio flusso con recupero di calore ad alto rendimento
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entilare la propria abitazione, ma senza dispersione del calore non necessaria. E, inoltre, assicurarsi un ambiente più sano e sicuro. Sono le premesse di un efficiente sistema di ventilazione meccanica controllata. Ma per raggiungere questi obiettivi occorre adeguare il sistema con le tecnologie di ultima generazione. Un traguardo che, grazie ai bonus e agli interventi di efficientamento e riqualificazione energetica, è più facilmente raggiungibile. In questo contesto si inserisce la rinnovata gamma di sistemi per la ventilazione meccanica controllata residenziale del gruppo tedesco Rehau, composta da unità ancor più tecnologiche e performanti, capaci di apportare un costante ricambio d’aria fresca e pulita, risparmiando energia.
I DATI TECNICI Le nuove soluzioni Air Fh ed Air Fv sono unità di ventilazione a doppio flusso con recupero di calore ad alto rendimento, che si distinguono per il montaggio orizzontale o verticale. La nuova serie Air Fh ad alta efficienza si compone di quattro modelli installabili a controsoffitto, con portate d’aria da 140 a 582 m3/h e By-pass totale che consente di sfruttare condizioni climatiche favorevoli esterne all’edificio per il free-cooling o il free-heating automatico. Con le medesime caratteristiche tecniche, la serie Air Fv si compone, invece, di due modelli da 130 a 290m3/h, studiati per un’installazione verticale, che consente una riduzione degli ingombri frontali. Tutti i modelli sono, inoltre, dotati di avanzati sistemi di controllo per la gestione dell’impianto e la regolazione automatica del By-pass. ENERGY SAVING E COMFORT Oltre ai costi di gestione contenuti, le evolute soluzioni di Rehau consentono di compensare le dispersioni energetiche per ventilazione e di trattare l’aria di rinnovo, prima di immetterla nell’ambiente, filtrandola a tutela della salute umana, raffreddandola o riscaldandola, a integrazione dell’impianto di climatizzazione, e umidificarla o deumidificarla, assicurando le condizioni termoigrometriche ideali per il massimo comfort negli ambienti. In regime estivo, in particolare, l’abbinamento dei sistemi di raffrescamento radiante a macchine di Vmc con deumidificazione rappresenta la migliore soluzione per progettare una climatizzazione finalizzata all’energy saving, capace di massimizzare il comfort ambientale con consumi energetici davvero contenuti.
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MASSETTI SPECIALI PER IMPIANTI RADIANTI
SCEGLI IL GIUSTO MASSETTO E SCOPRI QUANTO RISPARMIERAI IN BOLLETTA! Un innovativo studio, eseguito da Knauf con la collaborazione di ANIT, analizza in modo approfondito il comportamento degli impianti radianti in relazione al massetto che lo ricopre. Viene dimostrato come l’utilizzo di massetti a basso spessore Knauf permetta di ridurre l’inerzia termica dell’impianto e garantire così un forte miglioramento dell’efficienza energetica, quantificabile sia in termini ambientali che economici.
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SPECIALE CONTROSOFFITTI
SISTEMI A SECCO
I paladini DEL COMFORT Assorbono i rumori, possono scaldare l’ambiente, purificare l’aria, agevolare la manutenzione: ecco vantaggi (e limiti) dei nuovi pannelli per il controsoffitto di Cristiano Vassanelli
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materiali e le modalità costruttive sono da sempre sottoposti a un naturale e fisiologico processo di innovazione e mutamento continuo, spinti da nuove frontiere architettoniche, tese ad adeguarsi alle tendenze di un mercato estremamente dinamico e in continua evoluzione. Come nella moda, anche nell’edilizia si assiste spesso a una rivisitazione di una modalità costruttiva, quasi un ammodernamento di un concetto già saldo e ampiamente conosciuto, rivisto e ripresentato sulla base di concetti e materiali innova-
tivi in grado di soddisfare molteplici necessità oltre a eventuali obblighi normativi cogenti. Il controsoffitto è un caso emblematico della tendenza sopra riportata. Infatti, il ricorso al controsoffitto è tornato a far parte dell’edilizia nazionale in un periodo relativamente recente, dettato all’inizio dall’esigenza di nascondere passaggi impiantistici o celare solai in legno di scarsa resa estetica, ma divenuto poi una soluzione ideale a molteplici problematiche legate all’isolamento termico e acustico, alla limitazione del riverbero interno degli ambienti, alla resistenza al fuoco, oltre che una soluzione leggera, veloce ed estremamente flessibile anche sotto l’aspetto della resa estetica. Nell’ultimo periodo si è registrato un rinnovato interesse a riguardo della qualità dei luoghi di vita e il controsoffitto è diventato una soluzione interessante anche per quanto riguarda il comfort all’interno dei nostri ambienti, declinato sui temi della qualità dell’aria e del riscaldamento-raffrescamento radiante. LE CARATTERISTICHE Il controsoffitto, nella sua connotazione moderna che si basa sulle tecnologie a secco, con strutture di sostegno eseguite con telai metallici e placcaggi effettuati con lastre di gesso rivestito o gesso-fibra, sta raggiungendo una larghissima diffusione in ambito di edilizia residenziale, trainata come detto in precedenza dalle nuove necessità legate al comfort ed è già ampiamente sfruttato per edifici adibiti ad attività ricettive, scolastiche ed ospedaliere, grazie ad alcune sue innegabili peculiarità tra cui la velocità di posa, la sua leggerezza e quindi il basso impatto in materia di protezione dal sisma, la grande flessibilità estetica e la capacità di essere una valida soluzione alle problematiche di isolamento termico, acustico e alla resistenza al fuoco. Una delle primarie destinazioni d’uso del controsoffitto che lo fanno spesso preferire ad altre modalità costrut-
Rappresentazione grafica di controsoffitto pendente con struttura metallica di sostegno e riempimento in fibra poliestere
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tive è la possibilità di creare un’intercapedine preposta all’alloggiamento e passaggio di impianti. Condotti di ventilazione, centrali e tubazioni di distribuzione degli impianti di ventilazione meccanica controllata (Vmc), impianti elettrici, domotici e di raffrescamento, sono confinati all’interno del controsoffitto, ottenendo così al contempo strutture più leggere ed eventualmente ispezionabili, capaci di garantire una resa estetica adeguata alle richieste della clientela. TEMPERATURA AD HOC Un altro importante segmento di mercato dove il controsoffitto trova ampia applicazione è quello dell’isolamento termico, specialmente in interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico. Il mercato dell’isolamento termico, grazie alla propulsione garantita dalla stringente necessità di efficientamento energetico tradotta in obblighi legislativi e sgravi fiscali di notevole interesse, ha creato una numerosa domanda di interventi di isolamento di pareti e solai facendo da volano a tutte
Nella scelta della tipologia di controsoffitto, sia esso effettuato con pannelli accoppiati prefabbricati o con una struttura di sostegno e intercapedine riempita di materiale isolante, un importante valutazione va sempre effettuata in merito al comportamento dell’intero pacchetto di copertura sotto l’aspetto termo-igrometrico
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le tecniche costruttive adibite alla diminuzione delle dispersioni dell’involucro. Il mercato si è arricchito di una notevole quantità di materiali adatti all’isolamento termico, che possono essere facilmente accoppiati a lastre in gesso rivestito, tramite processi di incollaggio a caldo o tramite adesivo, fornendo al mercato un valido spettro di soluzioni di veloce e semplice messa in opera e prezzi limitati. Nella scelta della tipologia di controsoffitto, sia esso effettuato con pannelli accoppiati prefabbricati o con una struttura di sostegno e intercapedine riempita di materiale isolante, un’importante valutazione va sempre effettuata in merito al comportamento dell’intero pacchetto di copertura sotto l’aspetto termo-igrometrico al fine di evitare l’insorgere di problemi di condensa e conseguente apparizione di muffa derivanti da squilibri della gestione dell’umidità dell’aria. Per scongiurare tale situazione, è sempre opportuno affidarsi a un professionista esperto capace di determinare con il diagramma delle pressioni parziali di Glaser, il bilancio termo-igrometrico e valutare, qualora se ne presentasse la necessità, l’inserimento di un sottile strato con funzioni di controllo del vapore, sintetico o bituminoso in base alle necessità derivanti dal calcolo. Tale strato andrà comunque sempre inserito all’interno della stratigrafia, verso il cosiddetto «lato caldo», cioè dalla parte dove la temperatura è superiore. RESISTENZA AL FUOCO Per determinate categorie di destinazione d’uso di edifici, come gli edifici adibiti ad attività ricettive, adibiti ad uso ufficio, attività scolastiche e ospedaliere e per le autorimesse, per esempio, rivestono enorme importanza le caratteristiche di reazione e resistenza al fuoco dei materiali e dei sistemi costruttivi. In base a un’attenta valutazione del carico d’incendio, cioè della quantità e del posizionamento di materiali combustibili all’interno di un determinato edificio, sarà possibile intervenire dapprima compartimentando le varie zone a maggior carico e, poi, affidarsi a una serie di sistemi destinati alla limitazione delle problematiche dovute all’incendio. In quest’ottica d’intervento oltre alle vernici intumescenti e i rivestimenti a base cementizia con proprietà di limitazione della propagazione dell’incendio, trovano largo impiego i sistemi leggeri a controsoffitto, con intercapedini vuote o riempite con materiali isolanti aventi altrettante idonee caratteristiche di resistenza al fuoco e placcati con lastre specifiche in gesso, gesso-fibra o cemento, aventi caratteristiche tali da garantire all’intero pacchetto del solaio, resistenze al fuoco certificate a partire da Rei 30 fino ad arrivare a Rei 360, in base alle necessità.
RUMORI STOP In ambito di isolamento acustico (cioè limitazione dell’energia sonora trasmessa attraverso un elemento divisorio) e correzione acustica di locali (cioè il controllo dei tempi di riverberazione interni di un determinato ambiente che determinano la coda di un segnale sonoro e quindi quello che conosciamo come effetto eco), il sistema dei controsoffitti aderenti o sospesi, è senza dubbio alcuno la soluzione maggiormente diffusa. Per incrementare l’isolamento acustico di un solaio divisorio tra distinte proprietà abitative, innanzitutto dovremmo conoscere la tipologia di rumore sulla quale dobbiamo intervenire in considerazione del fatto che i rumori sono sempre percepibili tramite in nostro apparato uditivo (quindi potremmo definire la nostra percezione aerea, cioè tramite le variazione di pressione che l’aria subisce a seguito di un qualunque segnale sonoro), ma hanno origini differenti. Dividiamo e definiamo quindi i rumori come aerei, quando vengono generati nell’aria e veicolati al nostro orecchio dall’aria stessa (come la voce e la musica) e come rumori di percussione o calpestio quando l’origine è riferita alla vibrazione di un elemento strutturale (come il camminare di un vicino, lo spostamento di sedie o mobilio o, ancora, la caduta accidentale di oggetti). QUESTIONI DI ECO Determinata quindi la tipologia di fastidio, sarà necessario fare alcune valutazioni sui possibili interventi, partendo dal presupposto che per quanto riguarda i rumori di tipo aereo l’intervento di controsoffitto avrà un beneficio molto elevato (si arriva anche a incrementi di isolamento che possono superare i 10-12 dB), mentre per quanto riguarda i rumori di calpestio provenienti dalla vibrazione di una struttura edilizia, il beneficio portato dal controsoffitto sarà di entità certamente inferiore e dipenderà fortemente da una ulteriore serie di valutazioni delle condizioni al contorno del solaio oltre che dalla tipologia costruttiva del solaio stesso. Le regole che governano tali variabili sono fondamentalmente riassunte di seguito: • Minore sarà l’isolamento dai rumori aerei del solaio prima dell’intervento, maggiore sarà l’efficacia del controsoffitto. • Per solai di tipo massiccio (tra cui annoveriamo i solai in latero-cemento, quelli in getto di calcestruzzo e quelli prefabbricati a lastre), l’isolamento dai rumori di calpestio ottenibile con il controsoffitto è nell’ordine di 4-8 dB, più vicino all’estremo inferiore nei casi in cui le pareti su cui poggia il solaio sono molto leggere e quindi esposte a forti trasmissioni laterali (che chiaramente non possono essere intercettate a meno di edificare anche delle
contropareti), più tendente al limite superiore nei casi in cui le pareti siano molto massicce e riescano di conseguenza a limitare, disperdendo una parte maggiore di energia, le trasmissioni laterali. • Per solai in legno tradizionali, l’isolamento dai rumori di calpestio ottenibile con il controsoffitto è superiore al precedente caso e può arrivare ad incrementi di isolamento nell’ordine di 9-10 dB indipendentemente dalle condizioni al contorno. In casistiche come quelle sopra accennate è necessario affidarsi a un consulente esperto, che a seguito di un’attenta analisi preliminare sia in grado di valutare come procedere, in considerazione di tutte le condizioni imposte dalla situazione e in riferimento a eventuali limiti di legge da ottemperare. Un segmento di mercato dove trovano spesso applicazione queste tipologie d’intervento è rappresentato dalle così dette attività rumorose, come bar, ristoranti e panifici, sovente poste in contesti adiacenti ad unità abitative e molto spesso responsabili di problematiche di disturbo verso i piani soprastanti. TEMPO DI RIVERBERAZIONE Il controsoffitto, oltre a essere sfruttato con successo per la limitazione della propagazione dell’energia sonora, è impiegato largamente anche per interventi di correzione e/o controllo dei tempi di riverberazione interni di un determinato ambiente. Il tempo di riverberazione, indicato con il simbolo T60, è definito come l’intervallo, misurato in secondi, necessario affinché un segnale sonoro di tipo impulsivo perda 60 dB della sua energia sonora. Tale valore determina la condizione e la
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qualità acustica di un ambiente secondo la destinazione d’uso dell’ambiente stesso con un andamento piuttosto immediato da comprendere. A tempi di riverberazione elevati corrisponderanno code sonore molto lunghe e, quindi, fenomeni accentuati di eco (come nelle chiese). Al contrario, a tempi di riverberazione più contenuti, tipici di locali più «asciutti» corrisponderanno code sonore quasi annullate, come nelle sale di registrazione, nei cinema o, comunque, contenute per evitare problemi di intelligibilità del parlato, come accade nelle aule scolastiche e nelle sale conferenze. In materia di intelligibilità del parlato e qualità acustica dei locali, all’interno del decreto 11 ottobre 2017 che ha introdotto i Criteri ambientali minimi (Cam, attualmente cogenti solo per quanto riguarda l’edilizia pubblica) è possibile prendere visione che al paragrafo 2.3.5.6. viene indicato di analizzare e valutare due parametri, il tempo di riverberazione e l’indice Sti (Speech Trasmission Index). LA DIFFERENZA Mentre il T60 è indicativo della qualità acustica di un locale e può essere modificato in base alle necessità operando un’oculata modellazione e scelta delle soluzioni disponibili, lo Sti prende in considerazione la chiarezza del segnale oggetto della destinazione d’uso del locale, fornendo un indice numerico descrittivo di come verrà recepito tale segnale sonoro. Se consideriamo, per esempio, una sala conferenze e determiniamo un valore dello Sti in una posizione al fondo della sala pari a 0,6, significherà che l’ascoltatore seduto in quella posizione sarà in grado di capire il 60% di quello che verrà detto, non per sua scarsa capacità intellettuale ma solo per difficoltà annesse alla qualità acustica dei locali (ma questo non ditelo ai vostri figli). Le soluzioni per il controllo del T60 e dello Sti, sono molteplici e spesso sfruttano la superficie del soffitto
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come luogo d’intervento grazie alla bassissima necessità di manutenzione e al fatto di essere protetti da potenziali contatti accidentali o urti. Vanno dai classici controsoffitti sospesi, finiti con pannelli forati in gesso rivestito o fibrosi, passando dai rivestimenti aderenti o pendenti per terminare con baffles e altri sistemi su misura di grande resa estetica, come lampadari o elementi d’arredo delle forme, colorazioni e finiture delle più disparate. Oltre alle valutazioni tecniche sulla quantità di superficie su cui intervenire (tecnicamente definita area di assorbimento equivalente) per determinare il valore del tempo di riverberazione considerato ottimo per la destinazione d’uso dell’ambiente oggetto di studio, prima di procedere alla scelta del tipo di intervento e dei materiali necessari, in certi ambienti come piscine e palestre, risulta importante effettuare anche valutazioni riguardanti la resistenza all’umidità e la resistenza agli urti e determinare il sistema più adeguato. SOLUZIONI MULTIFUNZIONALI Sempre in tema di comfort, ma con una declinazione legata alla qualità dell’aria e del benessere termoigrometrico, si ritiene opportuno menzionare anche una serie di nuove interessanti soluzioni, che potremmo così definire multifunzionali. Una proposta tecnica conosciuta da anni che non ha avuto il ritorno desiderato dai produttori, ma che oggi sta vivendo un nuovo interesse del mercato, è quella del soffitto radiante costituito da lastre di gesso rivestito al cui interno è annegata una serpentina di tubazioni isolate, dove scorre l’acqua alla temperatura desiderata. Tali lastre, usualmente disponibili in formato 600 x 2400 centimetri o 1200 x 2400 centimetri, sono inoltre accoppiate a pannelli adibiti a isolamento termico (polistirene espanso o estruso, fibre minerali aventi spessori di qualche centimetro, solitamente quattro), che eviteranno la dispersione del flusso termico verso il solaio soprastante. L’impianto radiante a soffitto in grado di riscaldare e raffrescare, costituisce una valida alternativa al tradizionale sistema a radiatori in quanto garantisce una distribuzione più uniforme del flusso termico e al sistema radiante a pavimento, in particolar modo quando non si può intervenire sulle pavimentazioni delle abitazioni. Per tale ragione è sempre più richiesto nelle ristrutturazioni, in quanto consente di evitare di intervenire sul pavimento esistente e dover inoltre mettere mano agli infissi quali porte e finestre. SISTEMA RADIANTE Altri vantaggi del sistema radiante a soffitto sono riferiti al minor impatto economico rispetto alle altre tipologie di sistemi di radianti, come quelli a pavimento, è capace di fornire rendimenti maggiori, può essere installato in tutti gli ambienti e in qualsiasi tipologia di edificio (non
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Un sistema radiante può incontrare problemi con ambienti dotati di soffitti troppo alti o troppo bassi, che rendono questo tipo di riscaldamento impraticabil
è necessario realizzare delle opere murarie o demolizioni per realizzare il sistema idraulico di tubazioni o installare i moduli). Di contro, il sistema radiante può incontrare problemi con ambienti dotati di soffitti troppo alti o troppo bassi, che rendono questo tipo di riscaldamento impraticabile. Anche in ambienti storici e antichi la presenza di soffitti con volte o affreschi rende questa soluzione inadatta. In questi casi l’analisi di fattibilità da parte di un professionista esperto potrà aiutare a valutare la soluzione più adatta alle esigenze dell’abitazione. Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione è quello del comfort percepito. Generalmente la temperatura di una persona dovrebbe essere superiore nella parte bassa del corpo e leggermente inferiore nella parte alta. Un sistema di riscaldamento a soffitto, invece, non garantisce tale equilibrio termico, ma a volte si verifica persino una situazione contraria. In tal caso risulta utile realizzare un opportuno bilanciamento dell’impianto, in modo da mantenere un corretto gradiente termico degli ambienti e garantire una situazione ottimale di benessere alle persone che vivono nell’abitazione. LA SCELTA Se si paragona il funzionamento di questo impianto con altri sistemi di riscaldamento ci si rende conto di
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un ulteriore elemento di svantaggio. In questo sistema la diffusione del calore avviene dall’alto e per irraggiamento ed è per questo molto più lenta rispetto a un sistema di riscaldamento che distribuisce il calore dalle pareti (radiatori) o dal basso (riscaldamento a pavimento). Se si vuole riscaldare gli ambienti in modo veloce, per esempio nel contesto di una seconda casa, il riscaldamento a soffitto non sembra rappresentare la soluzione migliore. Si consiglia comunque nella fase progettuale di scelta del riscaldamento più adatto per un intervento di ristrutturazione di rivolgersi sempre ad un esperto del settore. Restando sul tema dei soffitti radianti, si ritiene opportuno menzionare un paio di soluzioni che oltre alla funzione di riscaldamento e/o raffrescamento, svolgono un ruolo attivo per la salubrità dell’aria indoor e il contenimento delle riflessioni sonore. ANTI VOC Alcuni studi dimostrano che l’inquinamento interno può essere, in determinate condizioni, fino a dieci volte maggiore di quello esterno. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha segnalato ripetutamente i pericoli dell’inquinamento indoor, biologico, elettromagnetico e chimico. Rientrano in quest’ultimo gruppo i Composti organici volatili (Voc), causa di patologie croniche come allergie, dermatiti o emicranie. Tra i Voc più pericolosi c’è certamente la formaldeide, elemento volatile tossico e cancerogeno, che viene rilasciato da una vasta gamma di arredi come mobili, tappeti e tessili, fino ai disinfettanti e prodotti per la pulizia della casa. Molte case produttrici si sono quindi mosse per fornire una soluzione al problema e oggi sono disponibili sul mercato lastre di gesso rivestito corredate da specifiche pitture, in grado di catturare e neutralizzare le sostanze inquinanti dell’aria, in particolar modo la formaldeide, trasformando appunto la formaldeide presente nell’aria allo stato gassoso in composti stabili e innocui, riducendo fino a punte dell’82% la molecola cancerogena. Se poi queste lastre mangia inquinanti sono forate con spazi a diametro variabile, si ottengono sistemi a tripla funzione, capaci anche di fungere da limitatori delle riflessioni sonore interne e conferire una migliore qualità acustica degli ambienti. Che sia quindi una necessità di celare delle tubazioni impiantistiche o di incrementare l’isolamento termico di una struttura, che ci sia necessità di protezione all’incendio o limitazione di rumori o riverbero o ancora per migliorare il comfort dell’aria interna agli ambienti, esiste una soluzione veloce, leggera, flessibile e affidabile: c’è un controsoffitto per tutte le necessità e per tutte le stagioni, un vero e proprio paladino del comfort.
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resente da oltre 40 anni sul mercato dell’isolamento acustico e termico, Tecnasfalti presenta Isolmant IsolGypsum Perfetto, una soluzione che permette di realizzare un controsoffitto acustico a basso spessore, riducendo la trasmissione del rumore impattivo e aereo tra ambienti sovrapposti, senza diminuire in maniera drastica l’altezza dei locale interni. Bastano infatti circa 4 centimetri per risanare acusticamente gli spazi e migliorare il comfort interno, raggiungendo performance eccellenti. IsolGypsum Perfetto è composto da una lastra in cartongesso, a scelta tra quattro diverse tipologie, accoppiata alla speciale fibra Fibtec di Isolmant, una fibra riciclata in tessile tecnico a densità crescente lungo lo spessore, dalle elevate prestazioni acustiche
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e termiche, totalmente ecologica, anallergica e riciclabile. Il prodotto fa parte del sistema isolmant4you, la gamma di soluzioni a secco studiata da Tecnasfalti per il risanamento termico e acustico degli ambienti.
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L’EFFICACIA La realizzazione di un controsoffitto isolante in aderenza, a bassissimo spessore, rappresenta una delle soluzioni di maggior efficacia per dire addio a rumori fastidiosi, soprattutto nei casi di ristrutturazioni in cui è possibile agire solo dal piano sottostante. Qualora l’intercapedine sia ridotta al minimo, è fondamentale scegliere un prodotto che garantisca in pochi centimetri eccellenti prestazioni. L’applicazione di IsolGypsum Perfetto con fibra Fibtec da 10 mm avvitabile su orditura consente di ottenere un incremento del potere fonoisolante della struttura pari a ∆RW 6 -10 dB e ∆LW 5 - 8 dB. A seconda delle esigenze di cantiere e dell’ambito applicativo, è inoltre possibile personalizzare l’intervento di risanamento acustico scegliendo tra le diverse versioni di IsolGypsum Perfetto a disposizione: IsolGypsum Perfetto 10 mm Standard, con lastra in cartongesso standard di alta qualità; IsolGypsum Perfetto 10 mm Idro, con lastra specifica per ambienti umidi come cucine e bagni; IsolGypsum Perfetto 10 mm D+ Salus, con lastra che purifica l’aria indoor assorbendo fino al 70% della formaldeide nell’ambiente. isolmant.it isolspace.it isolspace.shop YouBuild - SET TEMBRE 2021 169
L'ARCHITETTO DIGITALE
Alberto Sdegno, Direttore del Master in Building Information Modeling presso l'Università di Udine
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ra il disegno e la costruzione di un’opera di architettura c’è sempre stato un confine netto: il disegno, infatti, è il mezzo attraverso il quale si perviene alla realizzazione e per molti secoli tale distinzione è rimasta costante nella pratica della progettazione. Già Vitruvio nel suo trattato De Architectura, scritto circa 2 mila anni fa, richiamava la considerazione che l’architetto doveva essere peritus graphidos, vale a dire «esperto nel disegno», ma questa considerazione era legata principalmente alla possibilità di dare corpo alle sue ideazioni. Non è un caso che i disegni perdevano di importanza nel momento in cui si compiva l’opera, tanto che essi venivano abbandonati, distrutti, eliminati definitivamente: le tre dimensioni dell’oggetto reale avevano dato una valenza pratica alle due dimensioni, l’ichnographia e l’orthographia vitruviana (la pianta e il prospetto), del disegno progettuale eseguito antecedentemente. Se tra il 1400 e il 1500 comincia a maturare la coscienza che la figurazione di architettura poteva avere una sua valenza intrinseca, tanto che i disegni cominciano a essere conservati, copiati e distribuiti come testimonianza dell’opera ante quem, l’impiego di procedure di stampa tipografica in serie, avvenute in quel periodo, ha consentito la trasmissione dell’elaborato grafico ad una più vasta platea: ai disegni copiati e diffusi nelle varie botteghe, si sostituisce il libro stampato con le riproduzioni a linee. Alle prime edizioni del De Architectura con figure, per esempio la prima del 1511 di Fra Giocondo, ne fanno seguito innumerevoli altre che via via concedono più spazio alla grafica piuttosto che al testo.
TRAMANDARE IDEE Pur salvaguardando l’importanza del disegno, non soltanto come strumento per pervenire alla costruzione, ma anche come mezzo per trasmettere significative soluzioni da tramandare alle generazioni successive, permane la netta separazione tra l’immaterialità delle grafie e la fisicità di uno spazio che può essere attraversato e vissuto. Le tecnologie digitali stanno lentamente scalfendo questo muro di separazione. Non soltanto perché le immagini che vengono prodotte con i software di Cad e Bim possono essere di un’accuratezza sorprendente, tanto da registrare nelle tre dimensioni particolari tettonici alla scala reale. Né perché i software di simulazione verosimile, gli algoritmi di Global Illumination o di Texture Mapping, garantiscono ormai un realismo che elude qualsiasi riconoscibilità tra una
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riproduzione fotografica di un’architettura reale e la sua copia virtuale nella forma di un’immagine di rendering. PROGETTAZIONE ASSISTITA L’elaborazione digitale, infatti, da un lato accompagna il manufatto reale nella sua esistenza: si pensi al facility management, che è diventato una delle dimensioni rilevanti del processo inarrestabile di progettazione assistita dalle procedure di Building information modeling, quella sesta dimensione (6D) che prevede che ogni intervento manutentivo, ordinario o straordinario, sia annotato nell’omologo file 3D digitale, così da registrare l’evoluzione storica dei lavori eseguiti. Dall’altro, produce spazi virtuali che, con particolari visori stereoscopici di altissima definizione danno, a colui che li indossa, la sensazione di muoversi nello spazio reale, seppure privo di materialità. Nel primo caso il muro di separazione è crollato del tutto, anzi, si potrebbe dire che si è raggiunta una inversione di ruoli: per certi versi, infatti, l’opera reale diventa il mezzo attraverso il quale viene soddisfatto il fine, che può essere l’attento e puntuale controllo della stessa, ottenuto per via digitale, in una logica di circolarità che è tratto distintivo del Bim. Nel secondo caso, invece, la separazione si è liquefatta, trasformandosi in qualcosa d’altro da ciò che era alla base delle nostre considerazioni
iniziali: il disegno e la costruzione fisica sono, infatti, irriconoscibili. In un sistema di virtual reality è evidente che non potremmo abitare: non è possibile, cioè, espletare le principali funzioni quotidiane, per esempio quelle legate all’igiene personale, all’alimentazione, o svolgere una tradizionale attività lavorativa. La sensazione, però, per chi entra in tali ambienti immersivi, è quella di trovarsi in uno spazio reale, in cui è possibile camminare, toccare e afferrare gli oggetti lì presenti, sebbene grazie a guanti tattili con speciali sensori (datagloves) che vengono indossati dall’utente e avere, quindi, percezioni dello spazio virtuale che possono essere simili a quelle che prova un visitatore reale. ADDIO BARRIERA I significativi cambiamenti nell’uso di una modalità di rappresentazione, sia essa informativa, come nel caso del Bim, o del tutto referenziale alla propria disciplina, come nel caso della realtà virtuale, pongono di continuo interrogativi a tutti coloro che operano nel campo dell’architettura, progettisti, committenti o costruttori: senza eludere al vero mutamento in atto tra i due momenti sostanziali del processo progettuale, vale a dire quel processo di demolizione della barriera, apparentemente invalicabile, tra disegno e costruzione, di cui abbiamo parlato in apertura.
Simulazione digitale interattiva della Casa sulla Cascata di Frank L. Wright (elaborazione di Simone Veneziano)
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COME SI
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SOLUZIONI & PROGETTI In questo numero: Isolamento Laterizi
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BIOISOTHERM Quel cappotto è anti scossa
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TERREAL ITALIA Isolamento perfetto con il laterizio
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La tecnologia Argisol consente di isolare termicamente un edificio, ma anche di renderlo strutturalmente resistente ai terremoti. Come è stato nel caso dell’utilizzo per una costruzione residenziale del 1962 in provincia di Treviso
Quel cappotto è anti scossa di Paolo Caliari
L'utilizzo del sistema Argisol a cappotto sismico permette di realizzare una cover di controventamento a pareti in cemento armato, altamente antisismica e termicamente isolata pronta per la finitura esterna. La tecnica permette di accedere alle detrazioni in tema di Eco-Sismabonus
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l cappotto non serve solo a proteggersi dal freddo e, in edilizia, a isolare termicamente un edificio. Ci sono cappotti talmente rubusti da sorreggere o, più precisamente, proteggere una struttura dalle scosse di un terremoto. Prendi uno e ottieni due, insomma. Naturalmente, non si tratta di un cappotto qualsiasi, ma di una soluzione ad hoc, Argisol, che raggiunge questo strategico obiettivo, che rispetta le norme costruttive e, vantaggio non secondario, è presente nel prezzario Dei, alla voce Murature isolanti con blocchi cassero, aspetto che consente una rapida valutazione economica per l'accesso al superbonus. L’utilizzo è esemplificato dal caso dell’adeguamento strutturale e riqualificazione energetica di un edificio residenziale nella provincia di Treviso.
residenza sorge su un sito classificato in zona sismica 2 (rischio sismico medio-alto) e si trova in zona climatica E. Per la stessa non è previsto il cambio di destinazione d’uso. Non è prevista neppure la sopraelevazione né un aumento dei carichi in fondazione. Il committente voleva aumentare la sicurezza strutturale nel rispetto delle norme tecniche per la costruzione Ntc 2018 (benché non sussistano a livello normativo i presupposti obbligatori) configurando l’intervento come adeguamento ai sensi del paragrafo 8.4.3 Ntc 2018. L’obiettivo del progetto è il raggiungimento del valore unitario per il parametro zE, ossia adeguare la struttura degli anni Settanta in modo da resistere alle stesse azioni sismiche di una costruzione attuale.
IL CASO STUDIO
LA DESCRIZIONE
La costruzione dell’edificio risale al 1962 ed è adibita a casa di civile abitazione, per la quale, in occasione di lavori di ristrutturazione, è richiesta una valutazione della sicurezza strutturale e l’adeguamento. La
Il fabbricato è costituito da un unico corpo realizzato in aderenza a un’altra costruzione che risulta, però, indipendente da quella in esame dal punto di vista strutturale. La struttura portante è costituita da murature
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di sicurezza richiesti. Pertanto, si è optato per la realizzazione di setti in cemento armato in aderenza al fabbricato, affidando a essi tutte le forze orizzontali. Per quanto attiene invece alle forze verticali, queste vengono sopportate per intero dalla muratura esistente. Si è proceduto quindi alla realizzazione di un esoscheletro formato da pareti di controventamento in calcestruzzo armato ai quali assegnare tutte le azioni sismiche
LA TECNOLOGIA DEI CASSERI ARGISOL IN ADERENZA
Riqualificazione energetica di un edificio residenziale nella provincia di Treviso
perimetrali in laterizio dello spessore di 25 e 30 centimetri legata con malta di calce in un discreto stato di conservazione. Oltre alle murature perimetrali sono presenti anche due muri centrali di spina (interassi circa 2.05 metri), come appoggio per i solai interpiani e copertura. Gli orizzontamenti sono realizzati in solaio in cemento tipo Sap (senza armatura provvisoria) ed elementi di alleggerimento in laterizio. Il tetto è a quattro falde, costituito da decorrenti in legno sul quale poggiano delle tavelle in laterizio e cappa in cemento di spessore pari a 3 centimetri. Le fondazioni sono costituite da trave rovescia di dimensione incerta in calcestruzzo. Si tratta di un edifico di tre piani fuori terra. I piani terra e primo sono adibiti a residenza, mentre il sottotetto ospita una soffitta pertinenziale. L’altezza massima dell’edificio è di circa 9.60 metri. L’edificio in pianta può essere inscritto in un rettangolo delle dimensioni di 11.45 per 11.15 metri circa. In pianta è presente una risega di 2.05 metri. La superficie coperta dalla costruzione è di circa 100 metri quadrati. Il volume complessivo lordo della struttura è stimabile in circa 900 metri cubi. La luce massima dei solai è pari a 4 metri circa.
La tecnica ha visto la realizzazione, in aderenza alle pareti esterne dell’edificio esistente, una cover composta da una struttura antisismica a pareti in calcestruzzo armato che è risultata termicamente isolata, in quanto realizzata con casseforme composte da lastre isolanti che rimangono permanentemente installate in opera a maturazione del calcestruzzo. Le pareti in muratura esistente sono quindi adibite esclusivamente a sopportare azioni di tipo gravitazionale, mentre la nuova cover in calcestruzzo armato, che ha seguito tutto il perimetro dell’edificio (in pianta ed in altezza) realizzata con casseri isolanti Argisol, è risultata idonea a sopportare azioni di tipo orizzontale, quali le azioni sismiche. Argisol è un sistema di costruzione modulare, costituito da una serie completa di blocchi cassero preassemblati con i quali si realizzano pareti portanti in calcestruzzo armato gettato in opera, termicamente isolate e pronte per la finitura finale. Il materiale isolante è Eps-Neopor (polistirene espanso sinterizzato additivato con grafite a conducibilità termica migliorata: λD= 0.031 W/mK).
COME SI REALIZZA La casseforma Argisol viene elevata in aderenza al fabbricato, con Sezione parete Argisol
LA FOTOGRAFIA In occasione dei numerosi sopralluoghi effettuati non sono state rilevate carenze strutturali in corrispondenza delle strutture portanti. Non sono presenti fessure degne di rilievo e non sono visibili segni di cedimento del piano di fondazione. Gli orizzontamenti non presentano deformazioni di rilievo, ma si prevede il loro consolidamento tramite scarifica della cappa cementizia esistente e degradata e la successiva posa di adesivo epossidico e nuova struttura cementizia collaborante a rinforzo della struttura. Le strutture del tetto in legno non risultano idonee a sostenere i carichi gravitazionali previsti dalla norma e necessitano della completa sostituzione.
GLI INTERVENTI In prima ipotesi si era previsto di consolidare la muratura esistente con classica tecnica al betoncino armato e far assorbire alla stessa sia le forze verticali che quelle orizzontali, ma dalle varie modellazioni statiche non era risolutiva, evidenziando il mancato raggiungimento dei valori
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COME SI FA
Bioisotherm
DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE ANCHE CON IL BIM Il sistema costruttivo Bioisotherm risulta ideale per realizzare edifici di qualsiasi forma e destinazione d’uso con eccellenti prestazioni antisismiche e privi di dispersioni energetiche, orientati a diventare nZeb (classe A4, CasaClima Gold) e ottenere opportuni punteggi nei più diffusi protocolli di sostenibilità. In una unica fase si realizza la struttura portante a pareti in calcestruzzo armato, quali elementi portanti riconosciuti altamente sismo-resistenti, e un duplice isolamento termico (interno/esterno) in Eps-Neopor, prodotto a conduttività termica migliorata e conforme ai Cam (Criteri ambientali minimi). La leggerezza dei vari elementi facilita il lavoro degli addetti e la semplicità di posa non necessita di maestranze particolari. Ciò si traduce in tempi di cantieri più brevi rispetto a tecnologie tradizionali. Bioisotherm offre un servizio di assistenza alla progettazione, integrata dalla modellazione Bim in modo da restituire al cliente l’elenco completo di tutti gli elementi che arrivano in cantiere e assicurare all’impresa costi certi della fornitura e assistenza in cantiere all’impresa fin dalle prima fasi.
la lastra più sottile adiacente al profilo esterno che verrà tassellata a punti come nel caso del cappotto. La cavità centrale della casseforma Argisol andrà a realizzare la nuova parete resistente in cemento armato, che sarà opportunamente collegata in fondazione e ai cordoli/travi di piani e a tutte le parti strutturali dell’edificio esistente con opportuni connettori metallici, barre filettate o ferri inghisati. La tecnica garantisce anche una ridotta invasività del cantiere, in quanto permette di operare solamente dall’esterno permettendo la continuazione delle attività all’interno dell’edificio. Soluzione particolarmente adatta per quegli edifici strategici che non possono ammettere interruzioni d’uso. La soluzione adottata realizza un esoscheletro di controventamento in cemento armato termicamente isolato in aderenza all’edificio esistente permettendo in una unica soluzione costruttiva:
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•
Il raggiungimento delle severe verifiche strutturali di adeguamento sismico come previsto dalle Ntc, aumentando la sicurezza antisismica dell’intero edificio alla pari di un edificio di nuova costruzione. • Il facile superamento degli standard di efficientamento energetico in termini di trasmittanza termica e di comportamento in regime estivo e allo stesso tempo si sono corretti eventuali ponti termici. L’utilizzo del sistema Argisol a cappotto sismico ha permesso di accedere al superbonus 110% sia in termini di efficienza energetica (ecobonus) sia di riduzione del rischio sismico (sismabonus). Ai fini della redazione del computo economico il sistema Argisol è presente nel prezzario Dei alla voce Murature isolanti con pannelli e blocchi cassero.
Rinforzo sismico e riqualificazione energetica di edifici esistenti SISTEMA ARGISOL PER APPLICAZIONE A CAPPOTTO SISMICO
PARETE ESISTENTE Il sistema ARGISOL in aderenza alle pareti esterne dell’edificio esistente permette di creare una cover composta da una struttura sismoresistente in c.a. che risulta termicamente isolata e pronta per la finitura esterna.
INTERVENTO ANTISISMICO MIGLIORAMENTO ENERGETICO RIDOTTA INVASIVITÀ DEL CANTIERE ACCESSO ALLE DETRAZIONI FISCALI (ECO+SISMABONUS) MATERIALE CERTIFICATO E CONFORME CAM CAM CRITERI AMBIENTALI MINIMI
BIOISOTHERM Srl Sede operativa Via Longhin, 83 35129 Padova
Sede legale Via Roma, 14 20842 Besana Brianza (MB)
Tel. +39 049 86 87 216 Fax +39 049 86 84 624
info@bioisotherm.it www. bioisotherm.it YouBuild - SET TEMBRE 2021
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COME SI FA
Terreal Italia
A Jesolo (Venezia) nove ville passive certificate da CasaClima in classe energetica Gold stanno per essere realizzate utilizzando la linea Classico colore Chiaro che garantisce durabilità, massa termica e ventilazione
Isolamento perfetto con il laterizio di Veronica Monaco
U
n edificio dalle prestazioni energetiche molto elevate può raggiungere costi equiparabili a quelli medi di mercato degli edifici standard? Sì, se la sostenibilità non è intesa come un costo aggiunto degli immobili, ma parte integrante del progetto, in cui risparmio energetico, riduzione dei costi di manutenzione, comfort e salubrità degli ambienti interni, abbattimento dell’emissione delle sostanze inquinanti, diventano parti imprescindibili della realizzazione. Come ha deciso di mettere in pratica l’architetto Ruggero Baldasso per nove ville passive certificate da CasaClima in classe energetica Gold, a poca distanza dal mare, nel quartiere Campana di Jesolo (Venezia).
LE CARATTERISTICHE La prima costruzione, prototipo in scala reale delle successive, è stata completata da qualche mese. Le ville, tutte indipendenti, sono progettate secondo cinque tipologie abitative. La prima, che rappresenta l’ipotesi costruttiva di base, è la Villa Soppalco, caratterizzata dall’uso dei soppalchi e delle doppie altezze nelle stanze più significative della casa, e dotata di solarium, chiostrina e, in alcuni casi, di portico. Oltre alle dotazioni standard della Villa Soppalco, la Villa Studio dispone anche di spazi per realizzare uno studio privato con ingresso indipendente, mentre la Villa Office offre la possibilità di individuare unità direzionali indipendenti ai vari piani dell’edificio, collocandovi archivi, spazi reception e uffici. La Villa Bifamiliare si compone invece di un’unità indipendente a piano
Render del progetto
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terra, con giardino di pertinenza, e di un’ulteriore unità al primo e secondo piano. Infine, la Villa Triplex + Ufficio è una residenza su tre piani con giardino esclusivo, che può accogliere anche un ufficio in uno spazio indipendente del piano terra. Le strutture condividono un’ampia zona pedonale e un giardino comune di 2.300 metri quadrati.
FORMA TETRAGONALE La decisione di realizzare tutte le case in linea con i principi PassivHaus ha obbligato a scelte progettuali e impiantistiche specifiche, in modo che la maggior parte del fabbisogno energetico derivasse dall’irraggiamento solare, dal calore prodotto dagli elettrodomestici, dagli occupanti della casa, dalle schermature. A ciascuna unità sono garantiti pieno guadagno solare, illuminazione naturale e visibilità verso il parco antistante, grazie alla forma tetragonale degli edifici che riduce il numero di superfici disperdenti. La distribuzione dei volumi edificati sul lotto, l’alternanza delle cuspidi e la loro inclinazione assicurano il pieno soleggiamento per l’intera giornata delle ville retrostanti anche nei mesi invernali, mentre le facciate principali si dispongono lungo l’asse est-ovest per permettere il corretto orientamento solare di ciascuna villa. La corretta esposizione permette alle superfici più soleggiate di assorbire calore e distribuirlo all’interno (per questo si è previsto un sistema di ombreggiature che eviti l’eccessivo irraggiamento nei mesi estivi), mentre le pareti più fredde e con minore esposizione presentano geometrie estremamente semplifi-
La prima delle nove ville realizzate nel quartiere Campana di Jesolo (Venezia)
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COME SI FA
hiello Italia Terreal
Sia le pareti che il tetto sono rivestiti in laterizio della Linea Classico colore Chiaro di Terreal Italia
CON IL MATTONE, NOVAPLAN È PIÙ SOSTENIBILE Laureato alla Manchester School of Architecture, dopo diverse collaborazioni di prestigio, da Alvaro Siza allo studio Mvrdv di Rotterdam, nel 1999 l’architetto Ruggero Baldasso (nella foto) ha fondato il proprio studio Rba a San Donà di Piave (Venezia). L'azienda fornisce servizi completi di consulenza progettuale per una vasta gamma di progetti di architettura e design urbano, con un’attenzione particolare rivolta al tema della sostenibilità ambientale. Come dimostra il progetto Novaplan, in corso di realizzazione a Jesolo (Venezia). Domanda. Quali sono i principi che ispirano il suo lavoro? Risposta. Per quanto riguarda il funzionamento degli edifici possiamo dare per scontato che, da un punto di vista tecnologico, l’era basata sullo sfruttamento delle risorse fossili si possa considerare completamente conclusa. Oggi, infatti, una nuova costruzione può raggiungere facilmente la completa autosufficienza energetica. Questo però richiede innanzitutto un approccio di tipo strategico e una chiara individuazione degli obiettivi, ancor prima di entrare nel merito della espressione formale dell’edificio. D. Com’è nato il progetto Novaplan e perché avete deciso di costruire seguendo il protocollo CasaClima? R. Il progetto è nato da alcune istanze della committenza, vale a dire la volontà di ottenere la certificazione energetica Gold, relativa agli aspetti energetici, e quella Nature per la neutralità del Co2, la volontà di ottenere la certificazione per la qualità dell’aria indoor, l'obiettivodi di ridurre i costi occulti di manutenzione dell’edificio. Questi traguardi sono stati perseguiti anche attraverso la semplificazione geometrica e realizzativa dell’edificio, che assume la forma di un tetraedro anziché quella più tipica di un parallelepipedo. Un’altra istanza della committenza era quella di allineare i costi di realizzazione
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al metro quadro di un edificio passivo ai costi di un immobile costruito secondo gli standard nazionali attuali. Date queste premesse, KlimaHaus ha costituito il protocollo naturale di riferimento per il progetto. D. Quanto si risparmia con una costruzione del genere in termini di consumi energetici? R. Piuttosto che di risparmio in termini di denaro, andrebbe specificato che il corretto utilizzo di un edificio come questo comporta un azzeramento del footprint ambientale e dei costi energetici di gestione. D. Il primo passo per la realizzazione di una casa passiva è un’attenta progettazione, oltre ai materiali utilizzati: quali vantaggi comporta la scelta di un involucro in laterizio? R. Il rivestimento in mattoni, sia delle pareti che della copertura, posiziona la massa sul lato esterno riducendo in maniera importante la richiesta energetica dell’edificio nei mesi estivi. In secondo luogo, il rivestimento in laterizio non richiede pressoché alcuna manutenzione nel tempo. D. Anche a seguito della recente emergenza sanitaria, il tema della gestione dell’aria è diventato di primaria importanza: un concetto che il progetto Novaplan ha deciso di gestire con tecnologie all’avanguardia. Ma a che punto è il mondo della progettazione italiano in questo settore? R. La normativa italiana solo recentemente si è interessata alla questione, concentrandosi sul problema dei gas volatili, dell’umidità e CO2, delle muffe. La richiesta di maggiore efficienza energetica ha esaltato i problemi descritti e comporterà necessariamente una maggiore attenzione del mondo della progettazione per il tema della qualità dell’aria.
L’isolamento delle murature è stato realizzato con uno spessore di 26 centimetri
Mockup di stratigrafie della costruzione.
cate e non prevedono fori. L’assenza di fori prospicenti e la presenza di muri che, oltre a delimitare le corti, schermano alcune delle aperture, garantisce la piena privacy.
LATERIZIO E ISOLAMENTO
INTERVENTO: costuzione nove ville passive certificate CasaClima Gold LUOGO: Jesolo,Venezia ARCHITETTO: Ruggero Balasso ANNO: 2021 RIVESTIMENTO INVOLUCRO: mattoni a pasta molle di Terreal Italia
Sia le pareti che il tetto sono rivestiti in laterizio a pasta molle della Linea Classico colore Chiaro di Terreal Italia, materiale che garantisce durabilità, massa termica e ventilazione. Le schermature a griglia delle facciate permettono l’ingresso diretto della luce solare invernale, filtrando invece quella estiva. L’isolamento delle murature, ottenuto anche grazie alla particolare forma dell’edificio che ne fa quasi un monolite compatto, è stato realizzato con uno spessore di 26 centimetri complessivi, collocando la gran parte degli strati coibenti nello strato più esterno della scocca in calcestruzzo, e prestando particolare attenzione alla coibentazione e ventilazione del tetto. Per le parti con finestre sono stati usati sistemi a triplo vetro. Oltre ai benefici termici, le murature esterne dallo spessore superiore ai 60 centimetri garantiscono elevate performance acustiche.
VENTILAZIONE CERTIFICATA Per garantire la continua ventilazione e circolazione dell’aria tra interno ed esterno, senza perdere calore o farlo aumentare d’estate, si è deciso di installare un sistema di ventilazione meccanica controllata, che combina due diverse tecnologie di recupero: passivo, attuato attraverso uno scambiatore a flussi incrociati in controcorrente, e attivo, con pompa di calore che utilizza l’energia residua ancora contenuta nell’aria estratta dopo lo scambiatore. La pompa di calore riesce a innalzare la temperatura (rispetto all’esterno) tra i 30 ed i 43 gradi centigradi, mentre nel periodo estivo, grazie all’inversione del ciclo frigorifero funzionale, permette di raffreddare l’aria immessa fino a 10-15 gradi in meno rispetto all’aria esterna. Il sistema di ventilazione adottato assicura il ricambio totale dell’aria nell’edificio senza alcun uso di ricircolo, per favorire sempre la migliore qualità dell’aria, anche grazie all’utilizzo di tubazioni in polietilene per uso alimentare certificate e caratterizzate da un trattamento antibatterico, antistatico, antimicrobrico e antialga. Un sensore di Co2 inserito nel canale dell’aria esausta consente di innalzare la ventilazione meccanica per introdurre maggiore aria esterna e contribuire così a evacuare quella interna inquinata per la presenza di persone. Un sistema geotermico a sonde orizzontali integrate, posto sotto l’edificio, diminuisce il carico gravante sull’unità di ventilazione riducendo i cicli di sbrinamento e migliorando la capacità di riscaldamento invernale e di raffreddamento/deumidificazione estiva dell’aria immessa, grazie a un sistema di pretemperamento.
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COME SI FA
Eclisse
Nel quartiere di Montmartre, a Parigi, un loft sopraelevato con terrazza, costruito sul tetto di un edificio esistente, è stato riqualificato con porte filomuro e i telai della linea Syntesis Collection, per un tocco di design
Atmosfera infinita con vista Parigi di Anna Molentini
Le porte filomuro della linea Syntesis Collection di Eclisse creano l’illusione di un muro privo di interruzioni
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l lockdown e l’emergenza sanitaria non hanno fermato lo studio di architettura Acg e l’agenzia di interior design Mariebey, che sono riusciti a portare a termine la realizzazione di un loft sopraelevato con terrazza, costruito sul tetto di un edificio esistente a pochi passi da Montmartre e dalla Basilica del Sacro Cuore di Parigi, vicino alla stazione della metro Abbesses. Completata tra giugno a dicembre 2020 e inserita nell’ambito di un progetto di riqualificazione più ampio, la nuova abitazione porta la firma di Oh Perché! Rooftop, marchio che prova a rispondere al problema dell’alta densità urbana, progettando e costruendo grandi aperture e spazi abitativi sui tetti che includano sempre uno spazio verde esterno.
IL PROGETTO «Questo appartamento è una vera bolla di ossigeno. E l’abbiamo particolarmente apprezzato durante questo periodo di confinamento», raccontano i proprietari. Il loft, di 113 metri quadri, è infatti circondato da terrazze in legno, con vista sui tetti di Parigi. Le piante verdi e il mobilio sobrio e minimalista definiscono l’esterno, mentre gli interni sono caratterizzati da materiali nobili quali legno, parquet e gres porcellanato con finitura in marmo. Un ampio bovindo e i lucernari consentono il passaggio della luce naturale nei vari ambienti della casa, caratterizzati da uno stile elegante e ricercato, grazie anche alla scelta accurata di mobili Philippe Hurel e complementi d’arredo, come il pouf a forma di nodo dell’artista Marine Peyre o le sedute color pastello del soggiorno aperto sulla cucina e il terrazzo. Un lungo disimpegno porta agli spazi privati dei proprietari, tra cui due camere da letto, ognuna con bagno annesso. Un sistema domotico centralizza la gestione energetica e l’automazione delle apparecchiature, dal controllo delle tapparelle alla gestione della luce e temperatura.
IL TOCCO IN PIÙ I committenti hanno apprezzato il supporto fornito dagli architetti nella personalizzazione e nell’arredamento della loro futura residenza principale. Tra le soluzioni che hanno fatto la differenza le porte della linea Syntesis Collection di Eclisse, produttore di controtelai per ante scorrevoli e filomuro. «Eravamo alla ricerca di porte capaci di diventare quasi invisibili, filomuro e moderne», spiega l’interior designer responsabile del progetto, Coralie Palaise. «L’obiettivo era quello di mantenere il più possibile il design e lo stile sobrio del luogo, anche in una stanza persa quale è il corridoio. Volevamo creare una sorta di atmosfera infinita. Le soluzioni Eclisse sono state in grado di soddisfare questa necessità». Nel complesso sono stati posati sei modelli Eclisse Syntesis Line Battente, i telai necessari all’installazione di porte filomuro. Questa tipologia di porte completa con discrezione il corridoio che conduce alle stanze personali, quali camere da letto, bagni e lavanderia, mantenendo la promessa di creare l’illusione di un muro privo di interruzioni.
LUOGO: Parigi, Abbesses - 18° arrondissement DURATA DEI LAVORI: 7 mesi - 2020 PROMOTORE IMMOBILIARE: François Gaucher INTERIOR DESIGN: MarieBey STUDIO DI ARCHITETTURA: Agence Agc FOTOGRAFO: Alexandre Tabaste
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COSTRUIRE
FARAONE
La sicurezza? È TRASPARENTE In Italia troppi parapetti e balaustre non sono a norma. Di più: sono pericolosi. Per questo l’azienda propone nuove soluzioni che coniugano la solidità e il design di Sara Giusti
C
omplice il lockdown, che ha permesso di apprezzare la presenza di spazi aperti e vivibili nelle abitazione, balconi e terrazzi sono saliti tra le priorità di chi sceglie di cambiare o rinnovare casa. Un benefit da valutare, però, con estrema attenzione: in un contesto dove l’80% degli edifici è costruito prima degli anni Novanta, e il 50% addirittura prima degli anni Settanta, la sicurezza di molti balconi e terrazzi risulta compromessa. Le vecchie ringhiere potrebbero non essere sufficientemente sicure per resistere alla spinta delle persone o non adatte per non essere attraversate da bambini o animali.
L'impresa Giacinto Infissi ha scelto il parapetto tuttovetro Ninfa 106 di Faraone per l'intervento di messa in sicurezza dei balconi e terrazzi della residenza Levante House a San Benetto del Tronto (Ascoli Piceno)
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QUANDO UN BALCONE DATATO È A RISCHIO?
Segnali indicatori di usura e maggior pericolo possono essere: • ruggine • vetro retinato logorato • strutture più vecchie di 20 anni • vetri monolitici • fissaggi arrugginiti • strutture esili • solai logorati • elementi strutturali affogati a cemento • materiali rovinati dal tempo
I PERICOLI Molti i fattori che possono determinare la mancata sicurezza di un parapetto. Da una posa non eseguita a regola d’arte, all’inadempienza verso le normative per vecchi e nuovi edifici, fino ad arrivare al degrado strutturale dovuto al passare del tempo, che arriva a minare i requisiti indispensabili dell’agibilità. Con un balcone o terrazzo non agibile si può mettere a rischio l’incolumità di persone e/o animali, a causa della scarsa resistenza di un parapetto cedevole o della presenza di parti attraversabili o scalabili. Aspetti che spesso sono sottovalutati non solo da chi il balcone lo vive, ma anche da alcuni addetti ai lavori. INNOVAZIONE Proprio per le condizioni di criticità in cui versano balconi e terrazzi negli edifici italiani, Faraone Architetture Trasparenti, specialista nel settore con oltre 50 anni di storia, continua a innovare le proprie soluzioni per proporre parapetti in vetro a elevate prestazioni, come quelli della famiglia di balaustre tuttovetro Ninfa la serie 6, ultima novità dell’azienda. La prima uscita della serie, Ninfa 106, è un parapetto in vetro minimale e performante, che offre la possibilità di utilizzare lastre alte fino a 1,2 metri. Primo sistema a rientrare contemporaneamente nelle verifiche di calcolo con software ingegneristici e in grado di superare tutte le prove di spinta e di impatto richieste dalle normative, Ninfa 106 è dotato di profili che consentono di accogliere sia il vetro 8.8 che 10.10, grazie al nuovo sistema Rs per la regolazione e il serraggio delle lastre. I profili, che raggiungono una resistenza che va da 300 a 1000 chilogrammi per metro di spinta e fino a
650 J di impatto, hanno un design mirato alle singole destinazioni d’uso e possono essere personalizzati con finiture di tendenza o scegliere tra più di 2000 colori Ral. È possibile anche personalizzare le lastre in vetro con grafiche, colori coprenti o sfumature particolari, oltre a integrare luci led e corrimano. Ninfa 106, per esempio, è stata scelta da Giacinto Infissi, partner Faraone, per rendere agibili, confortevoli e sicuri i balconi e nei terrazzi della residenza Levante House a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). Il costruttore ha scelto di installare 350 metri di parapetti tuttovetro Ninfa 106, con altezza 1,1, metri. Questo sistema risponde anche alle ultimissime norme Uni 7697:2021, che definiscono i criteri di sicurezza delle applicazioni vetrarie.
ARRIVA IL MANUALE SCACCIA DUBBI
Informare gli addetti ai lavori, ma anche gli utenti finali, su tutto ciò che è importante sapere sui parapetti in vetro e non solo. È lo scopo più importante del Manuale del parapetto in vetro. Tutto quello che c’è da sapere sui parapetti e che nessuno ti ha mai detto, scritto da Sabatino e Flavio Faraone, rispettivamente presidente e ceo di Faraone Architetture Trasparenti. Una guida di circa 240 pagine e 29 capitoli, corredata di foto e illustrazioni a supporto delle spiegazioni di carattere tecnico e normativo, che contiene tutta l’esperienza dell’azienda. Il manuale offre una panoramica completa del settore, dalle normative vigenti a giugno 2021 alle soluzioni tecniche, alle varie tipologie di applicazione ai principali punti da considerare per una corretta posa in opera. Il manuale è disponibile solo in formato cartaceo da richiedere sul sito web www.faraone.it.
Clicca qui e richiedi il Manuale del Parapetto in vetro
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COSTRUIRE
TEAMSYSTEM
Gestione digitale PER I PROGETTISTI Una suite software tagliata su misura per le esigenze del mercato italiano per gestire costi, clienti e collaboratori. Ma anche i progetti che utilizzano il Bim di Franco Saro
La sede di Etc Engineering. Lorenzo Rizzoli, direttore operativo di Etc Engineering
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hi ha detto che i software dedicati alle imprese siano solo quelli dei grandi player internazionali o, addirittura di qualche satellite delle famose Famga (Facebook, Apple, Microsoft, Google, Amazon)? In Italia si trovano soluzioni adatte alle imprese, anche dedicate al settore della progettazione, agli studi tecnici, e ai professionisti che operano nella filiera delle costruzioni. L’obiettivo della suite TeamSystem Construction è introdurre una suite tagliata su misura per le esigenze del mercato italiano che serva per collaborare in modo avanzato con i clienti e i collaboratori, liberando tempo per offrire nuovi servizi e sviluppare il proprio business. PIÙ RAPIDITÀ Il software si propone di semplificare la gestione operativa e amministrativa di dati, documenti e contabilità dello studio. Inoltre, consente di conoscere la redditività delle commesse, ripartire carichi di lavoro tra i collaboratori, organizzare le attività progettuali, creare uno storico dei modelli di lavoro, inviare comunicazioni mirate a clienti e fornitori, gestire i documenti e controllare i flussi informativi. Tutti obiettivi che uno studio professionale deve perseguire. Il software, ancora, integra funzioni di Crm (Customer relationship management), strumenti per la definizione di workflow delle pratiche, per la gestione di attività e progetti, organizzazione della documentazione e della contabilità. L’introduzione di tali operatività permette ai professionisti dell’edilizia e dell’impiantistica di organizzare le risorse pianificando il loro lavoro nel tempo, distribuendo i carichi di lavoro, controllando la redditività dei progetti. Il software Gestione Studio è pensato per essere un supporto al lavoro quotidiano: tramite web e dispositivi mobile è possibile interagire direttamente con i dati e le informazioni in ufficio e i con i propri collaboratori. BUILDING INFORMATION MODELING Un’altra faccia delle soluzioni dedicate ai professionisti della progettazione riguarda, invece, l’integrazione con
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la metodologia Bim, come esemplifica il caso di Etc Engineering, società di ingegneria e progettazione con sede a Trento specializzata in impianti per il trattamento di acque primarie e reflue, depuratori, potabilizzatori, reti idriche e fognarie, in Italia e all’estero. Dopo aver introdotto la metodologia Bim nell’ambito della redazione dei progetti, nel 2019 Etc Engineering ha deciso di integrare la parte di computazione e gestione economica dei singoli lavori utilizzando TeamSystem Construction Project Management. «Nel 2016 abbiamo introdotto il Bim per gestire la progettazione 3D: abbiamo adottato Autodesk Revit e affrontato la progettazione digitale in modo graduale, puntando a comprendere inizialmente gli aspetti legati alla fase progettuale», racconta Lorenzo Rizzoli, direttore operativo di Etc Engineering. «In un primo tempo, non gestivamo le informazioni economiche e computazionali del progetto in Bim. Anche se venivano estrapolate dagli abachi del modello, non c’era interoperabilità effettiva. Un po’ per volta, è nata l’esigenza di dotarsi di strumenti sempre più attuali e completi, che non si limitassero alla mera progettazione ma ci consentissero di efficientare il processo, evitando errori e imprecisioni. A qualche anno di distanza dall’introduzione del Bim in azienda, abbiamo quindi effettuato una ricerca di mercato sui software che permettessero di integrare la dimensione economica del progetto nel modello. Autodesk Revit non era predisposto per il computo metrico e non aveva strumenti nativi che permettessero di integrare il modello 3D del progetto con le informazioni per il 4D e il 5D di strumenti, attrezzature, risorse umane e altre attività necessarie alla realizzazione concreta dell’opera». TeamSystem Construction Project Management, aggiunge Rizzoli, consente invece di interoperare tramite Standard Ifc con Autodesk Revit.
nelle Marche, a Recanati, inserendo i dati economici nel modello», precisa il manager. «Con questa soluzione software abbiamo la possibilità di immettere i dati attraverso griglie del tutto simili ai fogli elettronici di Excel. Ci siamo dedicati a computare tutte le cose che movimentiamo, a definire regole nostre e listini aziendali. In parte, soprattutto nelle opere civili, utilizziamo i prezzari regionali che sono disponibili nel programma, ma per lo sviluppo degli impianti elettromeccanici abbiamo creato i nostri listini di riferimento, basandoci su analisi di mercato e sulle prestazioni delle apparecchiature». Il bilancio, secondo l’azienda di progettazione, è positivo, previa formazione prima di un progettista dello studio, e poi di tutti gli altri otto. Obiettivo è che tutti i progettisti utilizzino Construction Project Management in ogni progetto entro fine anno. «Stiamo lavorando su tanti impianti, poiché nel corso del 2019 e del 2020 ci siamo aggiudicati dei contratti quadro con importanti multiutility italiane: citiamo Era, Iren, Gruppo Cap, Acqua Novara. Tra i lavori più recenti che ci siamo aggiudicati, ci sono il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica per Uniacque per l’adeguamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue della città di Bergamo e il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica per il potenziamento del depuratore A2A di Verziano (Brescia) a 400 mila abitanti equivalenti», conclude Rizzoli.
Realizzazioni progettate da Etc Engineering
LA PRIMA PROVA «Siamo partiti ancora una volta in modo graduale, con un progetto pilota: un potabilizzatore per una multiutility
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Start-up di Stefano Lavori
mixcycling
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uanto sei sostenibile? Le aziende, ma anche i progettisti, si sentiranno porre sempre più spesso questa domanda. Ma come stabilire se, e quanto, un prodotto è sostenibile? Un buon punto di partenza è accertarsi dei materiali di cui è composto. Con questo obiettivo, una maggiore trasparenza nell’ambito della sostenibilità, lavora una start-up: Mixcycling. È un’azienda veneta, che produce materiali a basso impatto ambientale, e che ha messo a punto un report dedicato il carbonio biogenico per garantire ai propri clienti una tracciabilità più dettagliata dei propri prodotti. Mixcycling è lo spin-off dell’azienda vicentina di tappi Labrenta, nata a febbraio 2020 su iniziativa di di Gianni e Amerigo Tagliapietra, che attraverso brevetti ad hoc, punta a nobilitare gli scarti di fibre organiche provenienti da lavorazioni industriali per creare materiali ecologici alternativi alla plastica. Sulla base dei requisiti dell’Agenda Europea 2030, la start-up ha deciso di stilare un report dedicato al carbonio biogenico presente all’interno del materiale prodotto. «Ritengo che la tecnologia più evoluta, economica e veloce per contrastare la crisi climatica e ambientale sia il mondo vegetale: secondo questo principio Mixcycling vuole ridare alla natura il suo ruolo da protagonista», commenta Gianni Tagliapietra. LA CO2 NATURALE Con il termine biogenico si indica il carbonio che fa parte del naturale ciclo del carbonio: le emissioni di origine biogenica, insomma, fanno parte dei naturali livelli di CO2 presenti nell’atmosfera sin dall’epoca preindustriale. Grazie al supporto di Agrolab, Mixcycling ha
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Seconda vita per lo scarto L’azienda ha deciso di stilare un report dedicato al carbonio biogenico presente all’interno del materiale a basso impatto ambientale (da trucioli di sughero e plastica) che produce condotto test per determinare le quantità di carbonio di origine biogenica intrappolate nella massa vegetale che costituisce la componente organica dei materiali. Questo è considerata una preziosa fonte di dati per valutare ulteriormente il minore impatto dei materiali Mixcycling, che grazie alla componente organica hanno la potenzialità di sequestrare carbonio vegetale e, dunque, ridurre la quantità di carbonio di origine fossile contenuta nei tradizionali materiali plastici. La scelta di una comunicazione più trasparente, si aggiunge al Life cycle assessment, uno dei pilastri di Mixcycling, che consiste nella misurazione oggettiva dell’impatto ambientale dei blend creati, attraverso un’analisi che permette la sua misurazione nelle varie fasi di vita di un prodotto.
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Un orto in piazza GUARDA LA VALLE
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Oberti+Oberti architetti gli autori del progetto del «nido» di Dossena, tra i monti della Bergamasca. Uno spazio geometrico riflette su identità del luogo e materiali di Andrea Oldani, Politecnico di Milano
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Foto di insieme e di dettaglio dell’intervento realizzato
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SPAZIO PUBBLICO
Pianta e prospetto dell’intervento
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I T Foto di insieme e di dettaglio dell’intervento realizzato scattate durante le ore notturne. Sopra, foto di insieme e di dettaglio dell’intervento realizzato
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SPAZIO PUBBLICO
La fase di realizzazione del modello in polistirolo, in scala 1:1, dal quale è stato ricavato il positivo in pietra artificiale. Sopra, il gioco delle forme e dei materiali scandito dall’ombra della recinzione metallica
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LA SCHEDA
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LA GUIDA ALLE SCELTE GIUSTE PER LA SALUTE DELLA CASA E DEL PORTAFOGLIO La nuova edizione della Guida del Condominio Sostenibile è stata completamente ripensata. A partire dal suo focus: i superbonus e i sismabonus. La Guida contiene tutte le informazioni pratiche necessarie per accedere ai nuovi (e ai vecchi) incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione del condominio. Prenotate la vostra copia! https://www.virginiagambinoeditore.it/riviste/guida-condominio-sostenibile/ oppure telefona al numero +39 02 47761275
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Lo studio Ciclostile Architettura ha recuperato una vecchia cascina sulle colline bolognesi. Con un’attenta scelta dei materiali e delle tecniche di isolamento di altre latitudini
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di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini
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Vista dei prospetti nord ed ovest – gli aggetti creano dei profondi chiaroscuri
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Vista prospetto nord – a destra l’ampliamento . A destra, vista prospetto sud – le ampie vetrate permettono una visione immersi nel paesaggio
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Assonometria magazzino piano primo – la futura foresteria. Nella pagina a fianco, assonometria ampliamento piano terra – gli spazi di relazione/laboratorio
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Vista prospetto ovest – visione serale con gli spazi interni che si proiettano nel paesaggio. Sotto, vista serale di dettaglio del fronte nord
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Vista invernale del fronte ovest. Sopra, la zona conviviale ha come sfondo il paesaggio collinare
LA SCHEDA
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a cura di Veronica Monaco
IL VADEMECUM DI SAINT-GOBAIN Saint-Gobain Italia pubblica la nuova edizione della Guida Weber 2021, vademecum per l’intero comparto edile che raccoglie tutte le soluzioni e i prodotti dell’azienda, oltre a una accurata selezione di soluzioni per i problemi che gli operatori possono incontrare nella propria attività. Oltre 500 pagine di soluzioni, servizi e prodotti dove l’offerta Weber è suddivisa in sette macro-aree: sottofondi, colle, sigillanti; intonaci, malte, prodotti alla calce; rasanti, intonaci e finiture per il risanamento; pitture e rivestimenti per interni ed esterni; malte per il ripristino del calcestruzzo, il consolidamento e il rinforzo delle strutture; soluzioni per l’impermeabilizzazione; sistemi per l’isolamento termico e acustico. Disponibile in pdf, in forma completamente gratuita, sul sito web weber, a breve sarà in distribuzione anche in forma cartacea presso le rivendite specializzate. Diverse le novità introdotte in questa edizione: oltre alla presentazione di tutti i sistemi a cappotto per il Superbonus 110%, la guida ospita un focus sul consolidamento e il rinforzo delle
strutture; sui sistemi poliuretanici per l’impermeabilizzazione; sui prodotti innovativi per la posa di pavimenti e rivestimenti; una presentazione della linea calce per il restauro e la bioedilizia; sulla nuova linea di pitture da interno e sul packaging più riconoscibile per le pitture e rivestimenti da esterno. it.weber/la-guida-weber-2021
FOTOVOLTAICO DI DESIGN CON SICIS
Da sempre impegnata nella ricerca nel campo dei materiali per rivestimento, Sicis ha siglato un accordo per lo sviluppo di un prodotto innovativo
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
con Glass to Power, uno spin-off dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, esperta nella produzione di nanoparticelle per la realizzazione di pannelli fotovoltaici trasparenti. Oggetto della partnership la trasformazione delle grandi lastre di vetro Vetrite, materiale con qualità estetiche e tecnologiche d’avanguardia, in una fonte di energia attraverso l’integrazione delle nanoparticelle. Il risultato sarà un pannello fotovoltaico decorativo di design Sicis-G2P, 100% Made in Italy. sicis.com
LUPO ALBERTO SUL MURO CON TECNOGRAFICA Tecnografica presenta in esclusiva una nuova speciale collezione di carta da parati della serie Collezioni d’Arte, realizzata in collaborazione con Silver, il fumettista italiano autore delle avventure di Lupo Alberto. Le avventure del lupo azzurro e i personaggi della FattoriaMckenzie entrano così nel mondo dell’interior design, portando un grande classico del fumetto italiano non solo tra le mura di casa, ma anche di ristoranti, pub, sale d’aspetto, scuole e spazi culturali. Quattro i soggetti di questa esilarante capsule collection: Zitt, Lupo Tartan, Bus Stop e Mckenzie Pattern. Come tutte le collezioni di Tecnografica, anche le grafiche di Lupo Alberto by Silver sono totalmente personalizzabili in base alle esigenze del singolo progetto e disponibili su tutte le tipologie di finiture, aell’idrorepellente alla fonoassorbente, dall’ecologia alle viniliche strutturate. tecnografica.net
AVE RINNOVA L’IMPIANTISTICA
LANA DI ROCCIA ROCKFON PER L’HOTEL MEININGER
Terminato l’ampliamento dell’Hotel Meininger di Amsterdam City West, a cura dell’architetto berlinese Christian Sandor Tschersich van Lava. Nel programma di ristrutturazione, l’architetto è stato incaricato di prendersi cura della lobby dell’hotel e della sua acustica, tenendo conto non solo della bellezza estetica ma anche dell’esperienza sensoriale dei visitatori. Per realizzare il soffitto, il progettista ha scelto di utilizzare i baffles in lana di roccia Rockfon Contour, una soluzione ad alte
performance acustiche che ha permesso di creare un layout che si ispira alle pennellate post-impressioniste di Van Gogh. Veloci e facili da installare per migliorare l’assorbimento acustico di un controsoffitto esistente, i Baffles Rockfon Contour sono la soluzione per gli edifici dove è richiesto un frequente e libero accesso ai servizi, come il settore alberghiero e ricettivo. Per sviluppare un design in grado anche di orientare i visitatori, l’architetto ha utilizzato il colore, rendendo il percorso più luminoso man mano che ci si avvicina a uno degli hotspot della lobby: l’area della reception, la tromba delle scale con gli ascensori e il bar. L’ospite è condotto visivamente verso i diversi ambienti anche attraverso l’altezza del soffitto, sempre più basso verso la destinazione. Inoltre, i Baffles Rockfon Contour sono disposti con un approccio che tiene conto della direzione dello spostamento, in modo da indicare la strada verso i tre punti di accesso e conferire fascino alla hall. rockfon.it
AIRLEAF ANCHE RASOMURO Oltre alle tipologie già disponibili a incasso con cassaforma e pannello estetico frontale con cornice, la gamma di ventilconvettori AirLeaf di Innova si arricchisce con un’innovativa versione rasomuro che permette di incassare totalmente i terminali senza occupare spazio utile a pavimento. Grazie alla profondità estremamente ridotta, i modelli ad incasso AirLeaf si inseriscono in qualsiasi nicchia a parete e nel controsoffitto. Nella nuova versione rasomuro, la cassaforma in lamiera è dotata di una rete porta intonaco, mentre il pannello estetico frontale di copertura planare con la muratura assicura un effetto a scomparsa totale per una perfetta integrazione architettonica.
L’innovativa soluzione con pannello radiante frontale è disponibile anche per i modelli AirLeaf RSI a incasso in modo che i fancoil installati a muro possano trasmettere il tepore frontale direttamente sulla parete di chiusura della cassaforma. Grazie alla sua altezza contenuta, nella versione ribassata AirLeaf SLSI, può essere incassato anche negli spazi più ridotti, permettendo di climatizzare l’ambiente nel modo desiderato. innovaenergie.com
Nata nel 1904, Ave è stata una delle protagoniste dell’innovazione dell’impiantistica elettrica. La collaborazione con i più rinomati designer internazionali e la continua ricerca ha portato l’azienda a conquistare innumerevoli riconoscimenti, tra cui il Compasso D’Oro per il primo interruttore modulare a 45 millimetri della Serie Habitat, disegnata dal celebre designer Andries Van Onck, che ha letteralmente trasformato il modo di accendere la luce a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Un vero e proprio pezzo di storia del design attraverso cui il marchio Ave è oggi protagonista all’Adi Design Museum, il nuovo museo inaugurato a Milano interamente dedicato al più antico e istituzionale premio per il disegno industriale a livello mondiale: il Compasso d’Oro, nato da un’idea di Gio Ponti per mettere in risalto le qualità dei prodotti made in Italy. Dopo oltre un secolo e cinque generazioni, Ave continua ad andare incontro alle esigenze di un settore in continua evoluzione, coprendo la quasi totalità degli articoli dedicati all’impiantistica elettrica e alla domotica e permettendo di creare hotel all’avanguardia e smart home evolute, con controlli touch e display interattivi, comandabili da app e aperte verso l’universo dell’IoT. ave.it
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eventi &notizie a cura di Veronica Monaco
NEXT LANDMARK 2021: proclamati i vincitori
A
nnunciati i vincitori del concorso
un’abitazione diffusa, composta da quattro
nell’elemento naturale e con la chiara
internazionale Next Landmark
volumi indipendenti, sospesi da terra e
intenzione di lasciare la minima impronta
2021, rivolto ai giovani architetti
collegati da scale, corridoi e ponti esterni.
possibile nella foresta in cui sorge. Il
e designer, dedicato ai nuovi legami fra
I quattro corpi sono stati concepiti con
Premio alla Ricerca è stato invece vinto
architettura e spazi urbani inclusivi e
specifiche funzioni: il primo accoglie il
da Regenerated Spaces around Lighthouse
sostenibili. Il Premio Landmark of the Year
garage e un locale di deposito; il secondo
dell’architetta italiana Selene Amico,
è stato assegnato al progetto Casa en el
la zona giorno, con gli spazi living, una
dedicato al recupero architettonico e
Bosque dell’architetto Moises Morales, co-
terrazza e un patio interni; gli altri due
paesaggistico dei fari, come elemento
fondatore di Weyews Estudio (Messico).
sono destinati alle camere da letto con
identitario delle zone costiere e parte
Su un terreno di circa 700 metri quadrati,
bagno per proprietari e ospiti. Un progetto
della memoria collettiva.
con una pendenza variabile dal 28 al
abitativo pensato in chiave di nature-based
35%, l’architetto Moises Morales ha creato
solutions (NBS), perfettamente integrato
Casa en el Bosque, © Credits The Raws
YouBuild - GIUGNO 2021
Casa en el Bosque, © Credits The Raws
www.floornature.com/nextlandmark
FESTA dell’architetto 2021
C’
è tempo dal 30 agosto all’11
su come ottenere spazi inclusivi, accessibili,
relativi alle seguenti categorie: opere di nuova
ottobre 2021 per candidarsi al
sostenibili e rigenerativi dal punto di vista
costruzione; opere di restauro o recupero;
Premio Architetto/a Italiano/a e
ambientale e belli, portando in evidenza
opere di allestimento o di interni; opere
Giovane Talento dell’Architettura Italiana,
i professionisti e gli studi che hanno
in spazi aperti, infrastrutture, paesaggio;
promosso dal Consiglio Nazionale degli
saputo raccogliere le sfide dell’architettura
opere di design. La premiazione è prevista il
Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
contemporanea. Possono partecipare al
prossimo 5 novembre.
Conservatori. Il premio intende offrire un
concorso progetti realizzati e regolarmente
contributo alla discussione in atto in Europa
completati a partire dal 30 giugno 2017 e
www.concorsiawn.it/ festadellarchitetto-2021/home
OLIMPIADI INVERNALI, sul podio la cultura
A
ssocastelli, Assopatrimonio e
numerose città e luoghi di rilevanza
Federestauro hanno promosso
strategica. La prima location scelta e inserita
la costituzione di uno speciale
nell’itinerario è il Castello Secco Suardo di
comitato dedicato alla promozione e
Lurano, a 20 km da Bergamo, dove gli Stati
valorizzazione del patrimonio storico
Generali insedieranno l’Archivio Nazionale
italiano in occasione dei Giochi Olimpici
del Restauro.
RICICLARE LE FACCIATE in legno
Tommasi vanta preziose collaborazioni
D
e interventi di restauro conservativo,
organizzato da Eurac Research e REbuild
funzionale e di riqualificazioni di importanti
Italia, in collaborazione con Arca/
complessi monumentali e architettonici.
Habitech, Marlegno, Università La Sapienza
Il comitato, con lo slogan «Da Milano
di Roma e l’Ordine degli Ingegneri di
a Cortina, 400 Km tra sport e storia», si
Bolzano. Consiste in 32 ore di formazione,
occuperà anche di promuovere il turismo
con rilascio di crediti formativi, con
lungo l’itinerario che comprenderà
l’obiettivo di presentare il progetto
Invernali del 2026, il cui coordinamento è stato affidato all’architetto Tommaso Tommasi, che con lo Studio Architettura
www.architetturatommasi.it
al 25 al 28 ottobre 2021 si terrà online il corso di formazione Industrializzazione delle facciate
in legno per il risanamento energetico,
Legnattivo, che mira a sviluppare sistemi industrializzati per il risanamento di facciate con l’integrazione di componenti attivi, allargando anche a tematiche trasversali come la digitalizzazione dei processi di prefabbricazione, sistemi di ancoraggio e presentazione di best practice da altri progetti. Al corso si alterneranno momenti di lezione su Zoom a momenti di interazione tra i partecipanti, che saranno coinvolti in attività sia di discussione sia di pratica, tramite l’applicazione di tool e software. Il corso è dedicato ai professionisti in progettazione e direzione lavori, imprese di Castello Secco Suardo. A destra, Tommaso Tommasi
costruzioni, aziende della filiera produttiva del legno, aziende della filiera produttiva delle facciate, ricercatori e policy maker, proprietari immobiliari e gestori, sia pubblici che privati. rebuilditalia.it
YouBuild - SET TEMBRE 2021
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ARCHILEGGERE Recensioni di Cassandra Cozza, Politecnico di Milano
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YouBuild - SET TEMBRE 2021
RELATIONS IN ARCHITECTURE: WRITINGS AND BUILDINGS
SEMPLICITÀ. RIFLESSIONE SU UNA DIMENSIONE DELL’ARCHITETTURA
August Sarnitz
Lorenzo Dall’Olio
Lingua Inglese Editore Birkhäuser Anno 2020 Misure 17,5 x 24,5 cm, pp. 240 ISBN 9783035618433 Prezzo di copertina 39,95 euro
Lingua Italiano Collana Il pensiero dell’arte Editore Christian Marinotti Edizioni Anno 2020 Misure 15 x 21 cm, pp. 256 ISBN 9788882731779 Prezzo di copertina 25 euro
Il libro descrive il lavoro dell’architetto August Sarnitz, progettista e professore di Architettura e di Storia e Teoria dell’Architettura presso la Academy of Fine Arts Vienna che ha lavorato in Europa, Usa, Sudamerica e Nuova Zelanda. La narrazione del lavoro teorico e progettuale dell’architetto si sviluppa attraverso dieci paragrafi che descrivono diversi temi della sua ricerca architettonica. Alcuni paragrafi sviluppano temi progettuali come il social housing o le residenze monofamiliari, le trasformazioni d’uso nei progetti di adaptative reuse, l’arredamento e le istallazioni. Atri, invece, sviluppano riflessioni e indagini su temi più teorici come il rapporto tra storiografia e i big data, l’urbanizzazione diffusa illimitata, l’invenzione dello spazio e la fotografia d’architettura. Altri ancora sono caratterizzati da un taglio più storico e approfondiscono l’approccio metodologico di quattro diversi architetti che hanno operato a Vienna (Josef Frank, Friedrich Kiesler, Hans Hollein e Wolf. D. Prix) e il tema dell’emigrazione e dell’esilio, scelta obbligata per moltissimi architetti e artisti viennesi alla fine degli anni Trenta, descritto in particolare nelle figure di Ernst Lichtblau ed Ernst A. Plischke. Si intrecciano scritti, progetti e fotografie, restituendo ciò che l’autore definisce un «album, una collezione di documenti con una poetica narrativa accompagnati da interviste e riflessioni». Sarnitz si prefigge di porre in reciproca relazione i suoi scritti e le opere architettoniche: «Il contesto di ciò che è stato costruito emerge nel processo di scrittura così come il contenuto dei testi scritti emerge nel processo costruttivo».
Il tema della semplicità in architettura e il suo ruolo nella ricerca spaziale ed espressiva, attraverso indagini metodologiche, teoriche e figurative. Una narrazione in cui il tema della complessità e quello della semplicità non sono messi in contrapposizione. Un cammino attraverso gli interrogativi e le interpretazioni della creazione architettonica nel quale, talvolta, l’aumentare della complessità, anche operativa, della pratica dell’architettura alimenta l’aspirazione alla semplicità narrativa. Il valore ontologico dei due termini viene narrato attraverso l’analisi dei principali trattati da Vitruvio al XX secolo. Poi, nel pensiero teorico e nella pratica progettuale del Novecento e del Movimento Moderno per svelarne «i significati accumulati nella storia» e «il graduale spostamento di senso, verso l’astrazione, avvenuto alle soglie della modernità». Particolare attenzione viene rivolta alle opere e al pensiero di alcuni maestri del moderno: Gropius, Le Corbusier e Mies van der Rohe. Per arrivare alla formulazione di tre tipi di semplicità che caratterizzano la ricerca architettonica più recente l’autore riprende alcune caratteristiche teoriche e operative dei «territori della complessità» che contraddistinguono la pratica operativa dell’architettura oggi. Queste includono alcune teorie degli anni Sessanta che sono frutto delle trasformazioni del dopoguerra dalle quali emerge il ruolo chiave della complessità dentro la contemporaneità (Venturi, Alexander, Friedman) e, infine, il ruolo della cultura e della sensibilità dell’architetto.
ARCHITECTURAL GUIDE. LONDON TWENTIETH-CENTURY HOUSING PROJECTS
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Lingua Inglese Editore DOM publishers Anno 2021 (seconda edizione ampliata) Misure 24,5 x 35 cm, pp. 608 ISBN 9783869226965 Prezzo di copertina 48 euro
Lingua Inglese Editore DOM publishers Anno 2021 Misure 24,5 x 35 cm, pp. 280 ISBN 9783869225258 Prezzo di copertina 38 euro I progetti residenziali realizzati nel XX secolo a Londra mostrano come l’architettura abbia interpretato, anche con approcci sperimentali, il tema dell’abitazione e dei problemi connessi in base al momento storico e ai sistemi costruttivi disponibili. Progetti che danno risposta ai bisogni abitativi degli abitanti e che contribuiscono a migliorare la qualità spaziale dell’ambiente circostante. Realizzati, sia dal pubblico sia dai privati, in molti stili architettonici diversi e rivolti a soddisfare i bisogni di varie classi sociali. Opere iconiche conosciute nel campo dell’architettura, ma anche nella letteratura, musica, cinema o nelle leggende metropolitane che non erano ancora state descritte in maniera sistematica. Le cento opere, perlopiù residenza pubblica, illustrate attraverso testi, fotografie e mappe sono state suddivise per periodi storici: anteguerra (1850-1914); tra le due guerre (1915-1939); dopoguerra (1940-1960); lo stato sociale (1960-1980); il periodo postmoderno (1980-2000); contemporaneo (dal 2001 a oggi). Un approfondimento è dedicato al cambiamento della definizione del termine social housing nel tempo sia rispetto alle diverse figure che hanno promosso la costruzione degli interventi residenziali sia ai cambiamenti della struttura amministrativa di Londra. I progetti, infatti, sono strettamente connessi alle politiche residenziali promosse dai vari governi e dalla pianificazione locale che gli architetti hanno interpretato in maniera sperimentale creando una varietà di tipologie architettoniche.
Botond Bognar
Il Giappone è rinomato per la qualità della sua architettura tradizionale così come di quella contemporanea, contraddistinta da caratteri innovativi e futuristici ma capace di mantenere un dialogo significativo con la propria tradizione architettonica e costruttiva. Un’architettura capace di rispondere con sensibilità al contesto fisico e culturale di una nazione fortemente urbanizzata. Questa guida, completa e aggiornata, illustra l’architettura contemporanea giapponese attraverso la selezione di 660 progetti significativi realizzati tra il 1868 e il 2020 e inizia con un saggio introduttivo che delinea l’evoluzione e gli attuali sviluppi dell’architettura giapponese, aiutando il lettore a comprendere meglio i vari edifici descritti nelle schede nel loro contesto geografico e culturale. La catalogazione è organizzata per regioni geografiche (prefetture), ognuna delle quali è introdotta da una breve descrizione e si articola per città e comuni. Ogni scheda contiene una descrizione testuale e delle illustrazioni, fotografie e disegni architettonici, oltre a tutti i dati sull’architettura come il nome in inglese e in giapponese, l’autore e l’anno di completamento dell’opera, l’indirizzo e le coordinate, un QR code con i geodata, informazioni sull’accessibilità e sull’identificazione della mappa nella quale è riportata. La guida si completa di molte mappe, di un elenco delle opere suddivise per autore (architetto e anno di costruzione) e di un elenco delle opere suddivise in ordine cronologico ed è un utile strumento di conoscenza e di pianificazione per un viaggio alla scoperta dell’architettura contemporanea giapponese.
Cassandra Cozza, (Polla, 1978) Ricercatore in Composizione architettonica e urbana del Dipar timento DAStU del Politecnico di Milano, dove si è laureata in Architettura e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana, svolge e ha svolto attività di ricerca in Italia (PRIN MIUR) e all’estero. Architetto, tutor del dottorato PAU, ha divulgato gli esiti dei suoi studi attraverso pubblicazioni, seminari e mostre. Insegna Progettazione architettonica e urbana presso la scuola AUIC del Politecnico di Milano, dove è anche teaching coordinator dell’International PhD Summer School Heritage and Design
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Professione Architetto Ordine degli architetti Il lavoro è lavoro e come tale va pagato, non solo per una questione di legalità
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di Andrea Catto, Segretario Ordine degli Architetti Ppc di Pordenone
Deontologia e diritti
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uesta rubrica, nata per illustrare lo stato della professione e dei suoi problemi, assume, articolo dopo articolo, il carattere di un trafiletto polemico. Per chi, come lo scrivente, rappresenta un Ordine, seppur in un ruolo piccolo, come consigliere segretario, questa condizione produce un sentimento doppio. Da un lato di profonda sfiducia sulla nostra rappresentatività, dall’altro uno spirito di rivalsa che ci induca a dare risposte capaci di interpretare la realtà. Oggi avrei voluto accennare ad alcune considerazioni sul rapporto sempre più debole tra il mondo accademico e quello del lavoro, con tutte le conseguenze che ciò determina. Ma recenti questioni emerse sui social media mi hanno indotto a proporvi una riflessione di carattere etico. Mi riferisco ai casi pubblicati dal profilo Instagram Riordine_degli_architetti, sulle condizioni di lavoro in alcuni studi, che ha sollevato immediate polemiche e che sta determinando una reazione a catena che sta facendo emergere molte situazioni analoghe. Senza volersi soffermare sui casi specifici, in assenza di elementi ulteriori, resta comunque il fatto che per un architetto, giovane o meno, ciò non rappresenta
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nulla di nuovo. Per fortuna, dialogando con gli studenti universitari e con i giovani iscritti, rilevo che le ultime generazioni sono meno avezze, rispetto a quella dello scrivente, a considerare di lavorare a condizioni inaccettabili senza stipendio o come false partite Iva, denunciando tali situazioni con i mezzi che più sono loro vicini. Penso sia un fatto positivo, se confrontato con la moltitudine di quarantenni educati al precariato e al lavoro notturno già nei percorsi accademici e che, in molti casi, ha prodotto una sorta di compiacimento per l’incapacità di gestire il processo lavorativo. Già in altre occasioni ho avuto modo di segnalare come sia alquanto strana la nostra posizione, che da un lato invoca per gli architetti un ruolo sociale di guida nelle trasformazioni, mentre perde credibilità sotto il profilo morale con comportamenti scorretti, nemmeno giustificabili con le difficoltà economiche del settore, poiché sappiamo che in questo momento storico la grande richiesta derivante dai bonus necessita di molti progettisti e tecnici. Il lavoro è lavoro e come tale va pagato, non solo per una questione di legalità, ma anche a fronte di un codice deontologico che disciplina i rapporti tra colleghi e che non riguarda solo le sanzioni da applicare agli iscritti qualora non si raggiungano i crediti formativi previsti. Inoltre, un approccio corretto alle collaborazioni professionali può produrre un virtuoso trasferimento di conoscenze in cambio di manovalanza. Una distorsione dei rapporti lavorativi, invece, non solo danneggia chi lavora a quelle condizioni (soprattutto i giovani), ma soprattutto la comunità dei professionisti determinando condizioni di concorrenza sleale, specialmente in quel tipo di progetti come le gare e i concorsi, dove i tempi di sviluppo progettuale e la capacità di lavoro diventano determinanti per l’aggiudicazione degli incarichi. Allo stato attuale, sebbene la critica venga mossa al sistema ordinistico, va precisato che un Ordine territoriale non ha neppure contezza se i suoi iscritti esercitino come liberi professionisti, come dipendenti o, ancora, come impiegati nella pubblica amministrazione e così via. Per questo mi auguro che, da questi e altri casi, prenda avvio una riflessione più ampia sulla composizione variegata dei professionisti.