YouBuild Giugno 2022

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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

N° N° 24 24 -- GIUGNO GIUGNO 2022 2022

ISSN 2532 - 5345

YouBuild

TENDENZEEEATTUALITÀ ATTUALITÀDAL DALMONDO MONDODELLE DELLECOSTRUZIONI COSTRUZIONI TENDENZE

I PROTAGONISTI DI QUESTO NUMERO

Pierattelli Architetture Laprimastanza Stefano Grandicelli

architetti Arcari Cimini Architettura dvdvarch Superuse Studios Studio Martinelli + PNRR

In quali Rossi cantieri SASAKIiARCHITECTURE vanno fondi

CLASSIFICHE

I primi studi di ingegneria TETTO

I nuovi parametri per le coperture

+ Ytro Design Institute Triptyque Architecture TAYLOR SMYTH

STARPLAST

Progettare l’acqua con il climate change

ARCHITECTS

Edoardo Petri Architect

Basis Architectural Bureau QB ATELIER

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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

N° 24 - GIUGNO 2022

ISSN 2532 - 5345

YouBuild

TENDENZE TENDENZEEEATTUALITÀ ATTUALITÀDAL DALMONDO MONDODELLE DELLECOSTRUZIONI COSTRUZIONI

Stefano Grandicelli

CLASSIFICHE

I primi studi di ingegneria TETTO

PNRR

In quali cantieri vanno i fondi

STARPLAST

I nuovi parametri per le coperture

Progettare l’acqua con il climate change


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Porta anticondensa Telaio in PVC con anima in acciaio Trasmittanza termica di serie 1,3 w/m2k extra fino a 0,6 w/m2k Abbattimento acustico di serie 46 dB Anche in versione elettronica Hibry e Next Elettra


YB YouBuild

TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI

ANNO 7 - NUMERO 24 - GIUGNO 2022 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 - info@vgambinoeditore.it ISSN 2532 - 5345 Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it Direttore Editoriale / Editorial Director LUCA MARIA FRANCESCO FABRIS Coordinatore editoriale / Editorial coordinator VERONICA MONACO Comitato scientifico / Scientific Committee ROBERTO BOLICI (Politecnico di Milano), GIAN LUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano), EMILIA CORRADI (Politecnico di Milano), ANNA FRANGIPANE (Università di Udine), FAN FU (Beijing University of Civil Engineering and Architecture), MATTEO GAMBARO (Politecnico di Milano), FRANCESCO GASTALDI (Università IUAV di Venezia), WENJUN MA (Shanghai Jiao Tong University), GARRY MILEY (South East Technological University), LJUBOMIR MIŠČEVIĆ (University of Zagreb), EMANUELE NABONI (Università di Parma), MATTEO UMBERTO POLI (Politecnico di Milano), ALESSANDRO ROGORA (Politecnico di Milano), ALBERTO SDEGNO (Università di Udine), VASO TROVA (University of Thessaly), ILARIA VALENTE (Politecnico di Milano) Collaboratori / Contributors VALENTINA ANGHINONI, RICCARDO MARIA BALZAROTTI, ILARIA BIZZO, ROBERTO BOLICI, PAOLO CALIARI, ANDREA CATTO, STEFANO CORNACCHINI, FEDERICO DELLA PUPPA, ERNESTO FAVA, FRANCESCO GASTALDI, SARA GIUSTI, VALENTINA LABRIOLA, ROSSELLA LOCATELLI, SELENE MAESTRI (FOTOGRAFA), MASSIMO MOBIGLIA, ANNA MOLENTINI, VERONICA MONACO, ANDREA OLDANI, ALESSANDRO ROGORA, GIUSEPPE ROSSI, KEVIN SANTUS, FRANCO SARO , ALBERTO SDEGNO, GERARDO SEMPREBON, ENRICO VASARI, CRISTIANO VASSANELLI Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano / Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 / info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 32,00 - Copia singola € 7,50. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento

Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication: trimestrale - 4 numeri/anno. Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Trento. Registrazione / Registration: N. 343 del 04-12-2015 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.


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RIDUZIONE

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RIUTILIZZO

CLODIA è una pavimentazione che richiede la minima manutenzione e, qualora fosse necessario, è possibile sostituirla o integrarla facilmente. A fine vita del cantiere o in caso di riconversioni, CLODIA può essere riutilizzata altrove, senza particolari costi di smontaggio e non necessita di demolizioni.

RICICLO

Il pavimento CLODIA può essere recuperato e riutilizzato anche dopo molti anni di utilizzo, o può essere macinato e convertito in sostanze inerti e non inquinanti che rientrano nel ciclo produttivo.

RECUPERO

L’eventuale scarto derivante dalla produzione di CLODIA può essere valorizzato sotto il profilo economico e diventare materia seconda, ossia la nuova materia prima per un nuovo ciclo produttivo.

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N°24 - GIUGNO 2022

SOMMARIO EDITORIALE Musica nuova 11

RITMONIO Nuovi rubinetti di design 54

CONTENT ABSTRACTS 12

BAMPI Il silenzio di colore blu 56

ATTUALITÀ ITALIA

FIRENZE Un giallo anni Trenta 58

PNRR A chi tocca il tesoretto 12 EVENTI Tanti progetti in vista del 2023 14

EMILIA ROMAGNA Quel progetto è archicultura 66 ABRUZZO Ultima camera con vista 74

PNRR Dove vanno i soldi del Piano 16 KLIMAHOUSE -1 Come costruire più sostenibile 22 KLIMAHOUSE -2 Idee (e soluzioni) di edlizia green 26

MILANO Se l'interno si fa acceso... 80 ARREDAMENTO ...e se invece si fa soft 88 SEGGIOLE & POLTRONE 90

KLIMAHOUSE -3 Basf presenta la svolta verde 48

L'ARCHITETTO SOSTENIBILE Il peso dell'architettura 92

MCE Impianti a prova di tecnologia 50

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DOSSIER LA TOP 60 STUDI DI INGEGNERIA Conti in grigio per chi fa i conti 96

MONDO PAESI BASSI Come circolare con l'urban mining 104 GIAPPONE Grandi spazi in 90 metri 110

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SOMMARIO

N°24 - GIUGNO 2022

FRANCIA Rocco verde a Montparnasse 118

PEIKKO Il rinforzo diventa light 198

CANADA Food Station nel campus tech 126

TERREAL ITALIA È una questione di performance 200

CINA Italia segreta a Shanghai 134

DALIFORM GROUP Il parcheggio diventa light 202

SVIZZERA Piccole, smart e nella natura 142

SPECIALE BIM

BATIMAT Costruire? Oui, ma low-carbon 148 WORLD WIDE BUILD 152 TERRITORIO & SOCIETÀ La trappola del Piano 160

STORIA DI COPERTINA STARPLAST I domatori di acque 162

INTERMEZZO Fermi in autostrada 170

SPECIALE TETTI E SOLAI TECNICA EDILIZIA - 1 Coperture a prova di climate change 176 TECNICA EDILIZIA - 2 La copertura al microscopio 184 RASERA Se può respirare consuma meno 188 BRIANZA PLASTICA L'evoluzione dell'isolamento 192 ISOLMANT Il colore verde del silenzio 196

TRANSIZIONE DIGITALE Se progettate in 3D non scordate il 10D 204 ECLISSE Ingresso facile con i nostri file 206 L'ARCHITETTO DIGITALE Il plastico? Si stampa in 3D 208

COSTRUIRE DIERRE Ingressi sicuri a cinque stelle 210 START-UP Combinazioni sostenibili 212

INTORNO RUSSIA Fronte aperto sull'acqua 214

UNDER 40 FERRARA Più che restauro è metafisica 220 OVERVIEW 226 EVENTI E NOTIZIE 228 ARCHILEGGERE 230 PROFESSIONE ARCHITETTO 232


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EDITORIALE

TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI

Musica nuova

di Luca MF Fabris

Una mia cara amica mi ha fatto scoprire una band che non conoscevo. Al solito, come succede sempre in questioni musicali, mi sono affacciato all’ascolto molto prevenuto perché è vero che «mi piace tutto», ma è anche vero che «mi piace quello che mi piace» e quando mi dicono che qualcosa vale la pena, il mio criticismo interviene sempre con la domanda «ma varrà davvero la pena?». In questo caso sì. E pensare che si tratta pure di una formazione italiana, che canta in italiano. Ecco, mi è piaciuto lo schema musicale, sempre ritmato, e mi sono piaciuti i testi che hanno sempre un contenuto, soprattutto quando si esprimono per forti contrapposizioni concettuali. Mi riferisco ai genovesi Ex-Otago. E voi, care lettrici e lettori, mi direte: «Ma perché questo ci sta parlando di canzonette?». Beh, perché stiamo per affrontare l’estate, quella dove c’è sempre un tormentone ad attenderci, e quest’anno anche tanti tormenti da dovere affrontare. La lista è lunga: dal cambiamento climatico sempre più evidente (anzi oserei dire che dovremmo cominciare a dire «il clima è cambiato») al post-pandemia (ma anche in questo caso si potrebbe chiosare sul post, visto che appare chiaro che dovremo convivere con il covid-19 e le sue mutazioni), alla devastante guerra in Ucraina e a tutte le sue ripercussioni evidenti e non evidenti che stanno scardinando il nostro assetto sociale ed economico non solo a livello globale, ma pure dentro le nostre quattro mura di casa. Quindi, ecco qua, vi trascrivo alcune strofe di una loro canzone che mi sembra inquadri bene la situazione in cui ci troviamo: «Quando guardo il cielo / Non vedo le nuvole / Ma il riflesso della gente che spara / S'ammazza / Non molto lontano / Non molto lontano da me»*. In altre parole, siamo sempre alle solite: homo homini lupus. Non c’è una cosa una di quelle che dobbiamo affrontare di cui non si sia colpevoli perché alla mutazione del clima stiamo dando da tempo una mano pesante, alle pandemie non poniamo grande attenzione finché non ci colpiscono direttamente e altrettanto facciamo con le guerre che, se non toccano i nostri interessi, sono spesso derubricate a echi lontani. Ma siccome mi ripropongo di trovare sempre un lato positivo a tutto quello che ci succede, spero davvero che il surriscaldamento globale possa portarci a definire un’agenda seria per recuperare il terreno perduto sul fronte ambientale, che aumenti l’amore per la scienza e per la ricerca della verità, che si comprenda meglio cosa sia la bellezza della democrazia, la virtù della solidarietà e la necessità di dare all’etica sempre più importanza. Sono, a mio avviso, buoni propositi che possiamo portare con noi sotto l’ombrellone, magari fischiettando una musica nuova, basata su nuovi accordi e nuove melodie. Nel numero che tra poco leggerete, YouBuild vi propone un aggiornamento sul divenire del Pnrr, un racconto completo dalla kermesse del Klimahouse 22, finalmente ritornato in presenza, attraverso le voci dei protagonisti, tutti uniti nel definire la nuova sostenibilità in edilizia, e un approfondimento sulla Mostra Expocomfort e le sue novità. C’è poi la classifica dei primi studi di ingegneria in Italia. E gli speciali su Bim e Coperture, introdotti dai nostri esperti, che ritrovate anche a fare il punto nelle varie rubriche che toccano tutte le sfaccettature del mondo dell’architettura e delle costruzioni, sempre con un occhio attento al fattore sostenibilità. E, poi, un’ampia carrellata di progetti d’architettura che spesso sono esempi pratici di quello che le tendenze più innovative auspicano, dalla ricerca di materiali innovativi a soluzioni progettuali attente all’ambiente e alla società. Vi portiamo in giro per l’Italia da Firenze (un rinnovo molto giovanile) a Milano (un appartamento molto colorato), passando per le colline romagnole (fra i vigneti) e quelle abruzzesi (una dedica alla vita) e anche per Ferrara (con un recupero purista). E poi all’estero, toccando il Giappone (con quel cemento a vista che solo loro sanno fare), Toronto (dentro a un campus) e Shanghai (con un progetto tutto italiano), il vicino Ticino (con una prima volta tutta sostenibile) e Parigi (oramai «la ville toute verte»). Ma mi piace sottolineare l’articolo su un esempio di bella e buona architettura a Rotterdam progettato e costruito secondo i dettami dell’economia circolare, una sfida aperta e possibile, che sarà protagonista nel prossimo futuro. E per questo, insieme all’esperto Kevin Santus, vi aspetto il 26 ottobre prossimo al VI Convegno YouBuild dedicato a Sostenibilità ed Economia Circolare in Architettura. Mentre fischiettate la melodia che più vi sta a cuore e vi rilassate in vacanza, annotatevi l’appuntamento! *(Ex-Otago, Lontano da me, Marassi, 2016 – musica e testo: Maurizio Carucci)

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CONTENT ABSTRACTS

The Pnrr Tenders take off traduzioni di / translations by Ernesto Fava

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he Resilience National Plan (Pnrr) appears as a mirage in the eyes of hundreds of designers and construction companies. The first trimester data are unmistakable: 20 billion dollars have been registered for active tenders, which means a three times higher number than his equivalent in 2021. It is important to underline that, compared to the past, the 2021 already represented a relevant increase (about 6,7 billion). But there is more: From January to March, according to the Cresme collected data, the tender assignments reached 9,3 billion. Even if, for a series of reasons, the amount is slightly lower than the one of 2021 (9,6 billion), that number still represents a remarkable success.

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A YELLOW HOSTEL IN FLORENCE

In the month of April, the new YellowSquare Hostel, result of the interesting renovation design of Pierattelli Architetture, inaugurated in Florence. The firm has consolidated a strong curriculum along the time, constituted mostly by tertiary, residential, tourism and hospitality sector interventions, with a specific focus on both experimental/interdisciplinary processes and synthesis between different project design scales. The hostel lies inside an historical construction dating 1935 that was designated for the treatment of tuberculosis diseases. The building, which was subsequently managed by a local healthcare company, has been abandoned since its auctioning in 2005 until the decision to turn it into the third YellowSquare Hostel seat.

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THE ENGINEERING FIRMS RANKING

The engineering companies dynamics have been manifesting discording signals for some years now, consisting in declining and increasing trends, sometimes with relevant increments such as in 2017, when a +9,1% was registered. The recent years have been characterized by a consolidation (+0,4% in 2018) and subsequent growth (+3,5% in 2019), even if the 2020 pandemic crisis stroke the engineering firms design sector by generating a -6,5% decrease that is comparable to the one of the whole construction industry. However, if we relate the dynamics of engineering companies and general contractors, the second ones manifest more difficulties. This relevant difference highlights an optimistic and newsworthy signal for the engineering industry.

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THE ART OF RECYCLING IN THE DUTCH WAY

The Superuse Studios Dutch architecture firm has developed a sensible design approach over years, oriented to the application of circular economy practices and based on the construction materials reuse. The studio considers the design as a process where reuse and recycling cycles contribute to the definition of spaces in which circularity constitutes a conscious design dimension, more than the simple application of technical solutions. Through this procedure,

the Superuse Studios design becomes a sustainable process, based on resources saving, which clearly develops an innovative project culture for a circular architecture. The Buitenplaats Brienenoord design in Rotterdam (Holland), built in a parcel where an existing construction urgently needed to be demolished, is an emblematic example of this approach.

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THE HI-TECH CAMPUS IN CANADA

Seneca College is one of the 25 professional training centres in Canada. Like most of these structures, it has been founded and financed since the second half of the 1960s, consequently to the issue of a legislative act whose aim was to generate alternative models to the university educational system. The Seneca College Newnham Campus in Toronto, one of the largest in Canada, has become the context of development of an important renovation process by Taylor Smyth Architects, a firm that has been active since 2000s, consolidating a relevant and solid international reputation along the time. In the specific, the design involved the reconfiguration and extension of those surfaces that were previously used for cafeteria and canteen.

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ROOFS’ REDESIGN DUE TO CLIMATE CHANGE

Even if there are conflicting versions related to the history of Aeolus’s origins and his belonging to the gods of ancient Greece, the Homeric poems narrate that Zeus instructed the son of Poseidon and Arne to control the winds. The diligent Aeolus, devoted to his task, used to control and release them at will. He preserved them inside caves and a goatskin bottle in Lipari, one of the Aeolian islands, where he used to stay, surrounded by the leisure and eases of his prestigious palace. It was in the recent years that Aeolus, bored and tired of whipping always the same lands, decided to extend his field of action. Then he planned to focus his attention on our peninsula, by repeatedly striking our boot-shaped country with strong and frequent gusts of wind. That’s why, in a context of more and more extreme weather conditions, it is fundamental to rethink the design and construction of the roofs.

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ATTUALITÀ ITALIA

EVENTI

Tanti progetti IN VISTA DEL 2023

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A ottobre il VI Convegno organizzato da YouBuild su Sostenibilità ed economia circolare in architettura. Da segnare subito in agenda

di Enrico Vasari

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ll’interno della cornice di Villa Quaranta (presso Verona) il 26 ottobre 2022, YouBuild promuove il VI Convegno per aprire una discussione su due temi che sono all’ordine del giorno per tutto il settore edilizio e che sono divenuti di estrema importanza alla luce delle costrizioni pandemiche, della spinta dovuta alle politiche del Pnrr e all’urto sistematico degli echi della crisi ucraina: la sostenibilità e l’economia circolare in architettura. Affronteremo questi temi in un appuntamento pomeridiano ricco di contenuti con testimoni del mondo produttivo, della ricerca e dell’economia che esporranno le loro opinioni e studi e saranno disposti al dialogo con il pubblico presente in sala, il tutto nella prospettiva di fornire ai nostri lettori opportune chiavi di lettura per un quadro che è in perenne movimento e presenta molti aspetti sui quali riflettere. CREDITI FORMATIVI La sostenibilità che già riconosciamo come condizione necessaria per lo sviluppo del progetto di edilizia, può diventare motore di trasformazione in un sistema così complesso come il settore delle costruzioni? Come si passa dal progetto sostenibile alla definizione di un programma capace di innescare un processo resiliente? L’economia circolare è un esempio che può essere attuato a tutti i livelli e in tutti i progetti? Rinnovare, innovare e nuovo: spunti per l’eccellenza o competizione per pochi? Di questi e altri argomenti che riteniamo possano essere importanti per il nostro futuro insieme vorremmo parlarne con voi in questo appuntamento speciale di tre ore e mezzo, vi aspettiamo! Il convegno focalizzato su Sostenibilità ed Economia Circolare in Architettura è curato dal direttore editoriale di YouBuild, Luca Maria Francesco Fabris, con la collaborazione dell’esperto del Politecnico di Milano Kevin Santus. Il programma del VI Convegno sarà disponibile a metà luglio sul sito. Per il Convegno è prevista la richiesta di crediti formativi professionali presso l’Ordine Architetti.

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ATTUALITÀ ITALIA

PNRR & DINTORNI

Dove vanno I SOLDI DEL PIANO

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Molti appalti sono avviati, tanti progetti compiono i primi passi. Ma ci sono ancora tanti fondi europei da assegnare e non solo per le infrastrutture di Giuseppe Rossi

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PNRR & DINTORNI

LA RIGENERAZIONE DEGLI ARCHITETTI

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IL PROBLEMA DEI COSTI

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PNRR & DINTORNI

PROGETTO SPAZZATURA

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LE OPERE EXTRA PIANO DI RESILIENZA

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ATTUALITÀ ITALIA

KLIMAHOUSE - 1

Come costruire

PIÙ SOSTENIBILE L’appuntamento alla Fiera di Bolzano, dopo i due anni pandemici, ha ritrovato smalto e visitatori (24 mila) con nuove idee, eventi e soluzioni. Prossimo appuntamento a marzo 2023 di Veronica Monaco

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ATTUALITÀ ITALIA

KLIMAHOUSE - 2

Idee (e soluzioni) DI EDILIZIA GREEN Prodotti sostenibili, attenti all’ambiente: le migliori proposte che le aziende e i professionisti presenti alla rassegna di Bolzano hanno rivelato a YouBuild di Veronica Monaco WÜRTH ITALIA

Il fissaggio nel metaverso Athos D’Antonio

responsabile divisione edilizia

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BIFIRE

Una lastra di cemento per effetti di luce Alfredo Varini

direttore tecnico-commerciale

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KNAUF INSULATION ITALIA

In viaggio verso la casa del 2050 Francesca Rampogna

Responsabile marketing e comunicazione

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FORNACI LATERIZI DANESI

Il blocco certificato e sicuro Emanuele Serventi responsabile tecnico

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Pavimentazioni ecosostenibili Luca Francioni responsabile tecnico

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2G NANOTECH

La finitura da parete che pulisce l’aria

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Franco Gianturco presidente

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HÖRMANN ITALIA

Pronti con novità per l’outdoor Chiara Covi

responsabile marketing

DAKOTA GROUP

In esclusiva gli stucchi di Semin Antonio Belotti

direttore commerciale generale

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TERREAL ITALIA

Una passeggiata sul tetto Alberto Libero

responsabile vendite Italia

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Da sinistra, Davide Desiderio e Alberto Libero

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ROEFIX ITALIA

ROTHOBLAAS

La superstar è stata l’isolamento

Una barriera contro il fuoco

Raffaele Molteni

Alessia Bernardo

product manager sistemi di isolamento termico

team leader marketing account

Andrea Gasparri area sales manager

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BIOMAT CANAPA

Il mattone forato in canapa Leo Pedone Ceo

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EURAC RESEARCH

Facciate prefabbricate in legno Lorenzo Forlin

ricercatore e responsabile rapporti con le aziende e trasferimento tecnologico

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EURAC RESEARCH

Un portale per edifici storici Dietmar Holzner studente di dottorato

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Qualità e sicurezza garantite da oltre

25 anni

di esperienza Progettiamo, produciamo e installiamo linee vita e sistemi anticaduta per la sicurezza dei lavoratori esposti al rischio di caduta dall'alto. YouBuild - GIUGNO 2022

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Tel. 059 818179 - info@sicurpal.it - www.sicurpal.it


KLIMAHOUSE - 2

WIENERBERGER

Il laterizio per il quasi zero Dario Mantovanelli

responsabile commercial excellence

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TOTALPROOF BY ALDO KOCANI

Alternativa al cappotto in 4 centimetri Aldo Kocani Ceo Totalproof

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PONTAROLO ENGINEERING

Il cappotto per il miglioramento sismico Luca Chiarot

ufficio commerciale

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KLIMAHOUSE - 2

PREFA

ALPEWA

Nuovi design per le facciate

È l’anno dei grandi formati

marketing manager

addetta marketing

Andrea Favale

Isabel Staudacher

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FAKRO ITALIA

La finestra si apre con lo smartphone Bruno Pernpruner direttore generale

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TEKNOWOOL

Nanotecnologie per le superfici Roberto Demartis

ricercatore per Teknowool

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KLIMAHOUSE - 2

L’ISOLANTE

XT INSULATION

Isolanti selezionati

Salto in avanti con il poliuretano

Fabio Baistrocchi direttore commerciale

Andrea Menozzi presidente

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FRIULSIDER

Una nuova vite per legno Alessandro Frisulli area manager

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KLIMAHOUSE - 2

GRANULATI ZANDOBBIO

Maxi formati per l’outdoor Sergio Manzoni area manager Italia

PRIMATE

Materassini green in pole position Gian Paolo Vercellotti

direttore commerciale e marketing

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OFFICINE RASERA

SCALDAQUORE

A gonfie vele sul tetto

Pannelli radianti a infrarossi

Gildo Piva

Renzo Venier

amministratore delegato

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KLIMAHOUSE - 2

FILLI STAHL GROSSHANDELS

Nostalgia del lattoniere Iginio Englaro

responsabile mercato italiano

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OVER-ALL

Isolamento termoriflettente Alessandro Tagnani presidente

Domanda. Com’è andata questa edizione di Klimahouse? Risposta. Abbastanza bene, forse c’è stata un po’ meno affluenza rispetto agli anni scorsi. D. Che cosa avete presentato in particolare in fiera? R. I nostri principali pacchetti isolanti per la coibentazione delle pareti e delle coperture, in grado di rispondere ai requisiti del superbonus. In particolare, abbiamo presentato due configurazioni di stratigrafia per l’isolamento delle contropareti interne e una per l’isolamento delle coperture a falda; entrambi con all’interno strati di Over-foil Multistrato 19, che è il nostro prodotto principale. La prima soluzione per le contropareti prevede un doppio strato di Over-foil Multistrato 19 in singola intercapedine, mentre la seconda in doppia intercapedine d’aria. La soluzione per le coperture invece è un pacchetto con doppio strato di Over-foil Multistrato 19 abbinato a un altro nostro prodotto, l’Over-foil BreatherQuilt 11, impermeabile e traspirante.

D. Quali sono i plus di questi prodotti? R. Sono materiali che vantano certificazioni e caratteristiche tecniche testate in accordo alle normative esistenti, che offrono al professionista sicurezza e serenità nella progettazione. Si tratta di pacchetti con spessori contenuti, performanti anche nel periodo estivo, molto leggeri, che garantiscono anche una più agevole movimentazione in cantiere. L’incidenza del materiale è infatti circa sette volte inferiore al classico pannello isolante di pari prestazioni. D. Torniamo alla fiera: siete rimasti soddisfatti della partecipazione e che tipo di visitatori avete ricevuto

allo stand? R. Siamo rimasti abbastanza soddisfatti, un po’ meno rispetto alle passate edizioni, ma penso sia fisiologico a causa dello spostamento della fiera in primavera. I nostri visitatori sono stati prevalentemente professionisti, quindi tecnici, termotecnici e geometri. D. Qual è il prodotto che ha riscosso maggiore interesse da parte dei visitatori? R.Over-foil Multistrato 19, che è il nostro materiale di punta già da diversi anni. L’azienda Over-All è nata a marzo 2004, abbiamo compiuto 18 anni e da sempre abbiamo trattato questi materiali isolanti. Siamo stati pionieri in Italia nel proporre questi sistemi.

LE CARATTERISTICHE DEL MATERIALE Over-foil Multistrato 19 è un isolante termoriflettente in alluminio che, grazie alle elevate prestazioni testate in accordo alla norma di riferimento Uni En 16012, contiene gli spessori nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni in abbinamento a sistemi a secco. Composto da 19 strati, con facce esterne in alluminio puro protetto, è utilizzato all’interno delle intercapedini d’aria nelle pareti e nelle coperture. In pochi centimetri di cappotto interno o esterno si possono raggiungere i valori di trasmittanza termica necessari per accedere alle detrazioni fiscali. Over-foil Multistrato 19 SuperQuilt è provvisto di Eta e relativa marcatura Ce volontaria. Tra i vantaggi conta l’isolamento con funzione di freno al vapore che evita formazione di condensa. La posa è rapida e semplice: il materiale è pulito, facile da lavorare, imputrescibile e leggero. Grazie agli spessori ridotti è disponibile una maggiore superficie calpestabile, mentre i volumi ridotti consentono un risparmio di spazio nei trasporti e nello stoccaggio. Over-foil Multistrato 19 garantisce inoltre un basso impatto ambientale grazie all’alta percentuale di materiale riciclato, pari all’83%.

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ATTUALITÀ ITALIA

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Basf presenta LA SVOLTA VERDE Parola d’ordine: sostenibilità. Anche con l’istituzione di un manager dedicato. Così il gruppo tedesco, da 75 anni in Italia, punta ad abbassare le emissioni di Co2 e accelerare il passaggio alle energie rinnovabili nel breve periodo di Valentina Anghinoni

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e create chemistry for a sustainable future». Trasformare la chimica in un pilastro su cui fondare un futuro sostenibile non è solo uno slogan per Basf, gruppo tedesco presente da più di 75 anni in Italia e che proprio in occasione di questo importante anniversario vanta un primo, importante traguardo su questo fronte. Nonostante il significativo incremento dei volumi di produzione, infatti, nel 2021 Basf ha ridotto le proprie emissioni di Co2 di circa il 3% rispetto al 2020: un risultato in gran parte attribuibile all’aumento dell’uso di energia rinnovabile. Proprio in occasione del Klimahouse di Bolzano l’azienda ha riaffermato i propri, ambiziosi, obiettivi climatici per il raggiungimento del traguardo di zero emissioni entro il 2050, indicato anche dalla comunità europea attraverso normative quali il Green Deal. «Basf conferma una previsione di investimenti intorno a 1 miliardo di euro nel periodo 2021-2025, mentre nel quinquennio 2026-2030 dovrebbero aumentare a circa 2-3 miliardi. In questo lasso di tempo, Basf prevede di scalare le prime nuove tecnologie di gestione delle emissioni e accelerare il passaggio alle energie rinnovabili», afferma Paolo Soggiu, Sustainability Manager Basf Italia. SERVE METODO Nella pratica, però, come è possibile salvaguardare il pianeta e, al contempo, la crescita economica? La strategia di Basf è articolata e si concretizza anche nel metodo Biomass Balance (Bmb), un innovativo processo produttivo che punta a sostituire fino al 100% delle fonti fossili con fonti rinnovabili, sostenibili e certificate. Queste le credenziali con le quali è stata realizzata la nuova materia prima Neopor Bmbcert, il nuovo isolante in polistirene espandibile additivato di grafite, il cui processo produttivo riduce drasticamente le emissioni di Co2 come mai era stato possibile prima. Certificato secondo lo schema Redcert2, secondo cui fino al 100% delle fonti fossili primarie viene sostituito da fonti rinnovabili sostenibili e certificate, ovvero biomassa (come rifiuti organici) all’i-

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nizio della produzione e attribuite ai rispettivi prodotti finali, utilizzando un modello di calcolo certificato. SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA I produttori di isolanti termici che utilizzano Neopor Bmbcert, attraverso lo schema di certificazione ReMade in Italy, possono realizzare prodotti isolanti certificati come 100% riciclati, in classe A+, garantendo il soddisfacimento dei requisiti sul contenuto di riciclato fissati dai Criteri Ambientali Minimi (Cam) e richiamati nel decreto Rilancio per il superbonus 110%. Gli isolanti termici made of Neopor Bmbcert sono ideali sia per gli interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio, sia per le nuove costruzioni e dove è necessario l’ottenimento delle agevolazioni fiscali. Sono efficienti termicamente, unici nel loro genere perché prodotti in modo sostenibile, a vantaggio di una progettazione edilizia virtuosa, che esige un costante e sempre maggiore, rispetto dell’ambiente, attraverso l’impiego di prodotti a impronta di carbonio sempre più bassa: -42% rispetto a quello dei prodotti equivalenti di origine fossile, come spiega Giovanna Di Tommaso, direttrice commerciale Basf Italia. Domanda. Quando è nato il ruolo di manager della sostenibilità in Basf Italia? Risposta. Da ormai quattro anni abbiamo introdotto la figura del sustainability manager, il cui ruolo però si è evoluto nel tempo. La persona che prima ricopriva questa carica, e che adesso è diventata sustainability manager a livello Emea, si occupava soprattutto di advocacy e di far conoscere la strategia di sostenibilità di Basf in Italia. Il ruolo, nel frattempo, è evoluto e coinvolge anche maggiori risorse. Paolo Soggiu è il nuovo sustainability manager di Basf Italia, e in questa evoluzione è prevista molta più attenzione verso i clienti. Tra le nuove mansioni di questa figura c’è quella di aiutare il cliente a raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità, attraverso le nostre soluzioni. Pur mantenendo il suo ruolo di esperto della corporate strategy, insomma, il sustainability manager è anche una figura fondamentale a supporto dell’area commerciale. D. Quanto investe Basf sulla sostenibilità? R. La sostenibilità negli ultimi anni è l’investimento maggiore che stiamo perseguendo, soprattutto in Europa. L’obiettivo che ci siamo posti, di azzerare le emissioni di Co2 entro il 2050, richiede soprattutto un investimento sulla tecnologia: dunque tecnologie innovative che riducano la quantità di emissioni di Co2 nonostante l’aumento dei ritmi di produzione. Quasi tutta la nostra ricerca e sviluppo al momento è focalizzata nel trovare soluzioni che siano più sostenibili e che ci permettano nel 2050 di raggiungere l’azzeramento delle emissioni. D. Si tratta sicuramente di un obiettivo molto strategico…

R. È molto strategico per noi e anche per i nostri clienti. Ed è anche un’imposizione top-down dalle autorità europee che noi siamo pronti ad accogliere. Proprio la chimica, probabilmente, dovrà essere il primo motore, la prima industria a trasformarsi per rendere possibile l’obiettivo Net Zero, che risponde a un’esigenza sia etica, sia del mercato a cui non ci si deve sottrarre. D. Con la guerra in Ucraina avete dovuto rivedere una parte del vostro piano per la sostenibilità? R. Questo grande sconvolgimento ci ha messi di fronte a una domanda: dobbiamo ancora occuparci dell’economia circolare o è necessario cambiare priorità? La risposta che ci siamo dati è che proprio l’economia circolare è una strategia per differenziare le fonti di approvvigionamento delle materie prime, in questo momento al centro della preoccupazione mondiale. Quando cominceremo a guardare i rifiuti come una fonte di materia prima e di energia alternativa, saremo in grado di ridiscutere alcune logiche tradizionali circa lo sfruttamento delle risorse naturali. D. Come hanno accolto i vostri clienti questo cambio di paradigma? R. Abbiamo ricevuto un feedback molto positivo. Ne abbiamo parlato molto con loro, abbiamo presentato nel dettaglio la nostra strategia ed è stata un’occasione anche per loro, per guardare con occhi diversi questa crisi e, per noi, per rafforzare ulteriormente le nostre partnership.

Paolo Soggiu presenta la strategia per la sostenibilità di B asf in occasione del Klimahouse di Bolzano

Giovanna Di Tommaso, direttrice commerciale B asf Italia

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ATTUALITÀ ITALIA

MCE

Impianti a prova DI TECNOLOGIA Soluzioni in rete e sostenibilità saranno i due driver della Mostra Convegno Expocomfort. Con tanti eventi in presenza e online sulla termoidraulica di Veronica Monaco

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Massimiliano Pierini, managing director di Reed Exhibitions Italia. A destra, Vittorio Chiesa

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DIGITALE PER L’ENERGIA

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ATTUALITÀ ITALIA

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Nuovi rubinetti DI DESIGN Diametro35 Cross è la nuova proposta dell’azienda piemontese, frutto di un attento studio dei trend di mercato e delle tendenze interior che propongono da un lato un ritorno alla ricchezza di forme passate, e dall’altro prediligono geometrie pulite e lineari di Veronica Monaco

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n linea con l’evoluzione degli stili abitativi, Ritmonio presenta Diametro35 Cross, nuova declinazione dell’iconica serie di rubinetteria di design che ha decretato il successo internazionale dell’azienda. Diametro35 Cross combina le rinomate forme a croce dei comandi alle linee senza tempo di Diametro35, rimodellate in una nuova veste. Il nuovo design, bilanciato e proporzionato, è frutto di un attento studio dei trend di mercato e delle tendenze interior, che propongono da un lato un ritorno alla ricchezza di forme passate, e dall’altro prediligono geometrie pulite e lineari. Queste due anime trovano equilibrio in un’iconografia innovativa ed esteticamente suggestiva, un’armonia formale che lascia spazio alla sperimentazione grazie alle possibilità offerte dalle sedici finiture della Ritmonio Finishes Selection. Le finiture permettono di configurare e personalizzare le soluzioni Diametro35 Cross creando combinazioni ed effetti sorprendenti, così da rappresentare gli stili più diversi. L’estetica, la funzionalità e il comfort di Diametro35 Cross trovano espressione in un’ampia scelta di soluzioni per tutte le aree di applicazione dell’ambiente bagno, dal lavabo alla doccia. Ritmonio è presente a MCE 2022 con tutte le sue novità presso il Padiglione 4 – Stand B22

Diametro35 Cross è disponibile in sedici finiture della gamma Ritmonio Finishes Selection

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ATTUALITÀ ITALIA

BAMPI

Il silenzio DI COLORE BLU Polo-Kal XS è il primo sistema di scarico insonorizzato in polipropilene a tre strati con guarnizione di tenuta direttamente stampata nel bicchiere di Sara Giusti

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ampi, azienda bresciana specializzata nella produzione di soluzioni e sistemi idrotermosanitari, prosegue il proprio percorso d’innovazione nell’ambito dell’isolamento acustico degli impianti di scarico con l’innovativo sistema PoloKal XS. Realizzato in polipropilene di colore blu coestruso a tre strati con giunzione FunTec, questa soluzione rappresenta una novità tecnologica per l’istallazione di impianti di scarico: permette di realizzare la guarnizione di tenuta direttamente stampata nel bicchiere. I VANTAGGI La guarnizione di tenuta, dunque, non è più un anello inserito all’interno del bicchiere, ma diventa un tutt’uno con il tubo, ridimensionando il diametro esterno del cilindro stesso. Questo permette di ottenere diversi vantaggi: non è più possibile perdere in fase di trasporto e stoccaggio la guarnizione e non c’è più la possibilità di muoverla dalla propria sede durante l’inserimento nel bicchiere. Inoltre, la riduzione del diametro esterno del tubo permette il passaggio in spazi più limitati mantenendo la medesima portata di scarico. La speciale guarnizione di Polo-Kal XS permette di innestare un tubo tagliato senza la necessità di smussarlo e senza alcun ausilio di lubrificante. Il nuovo sistema di scarico Polo-Kal XS è perfettamente compatibile con altri sistemi di scarico essendo prodotto con una gamma diametri di 32, 40, 50, 75, 90, 110 millimetri. Accompagnato da una garanzia di 20 anni, affianca gli altri due sistemi di scarico insonorizzati di Bampi Polo-Kal 3S e Polo-Kal NG, distribuiti in Italia dall’azienda già dal 1990. Il nuovo sistema Polo-Kal XS e tutte le soluzioni Bampi sono disponibili a Mce 2022, presso il Padiglione 18 Stand C47/D40

Scopri di più su Polo-Kal XS di Bampi

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BAMPI

Il silenzio DI COLORE BLU

Polo-Kal Xs è il primo sistema di scarico insonorizzato in polipropilene a tre strati: la giunzione ha una guarnizione di tenuta direttamente stampata nel bicchiere

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ampi, azienda bresciana specializzata nella produzione di soluzioni e sistemi idrotermosanitari, prosegue il proprio percorso d’innovazione nell’ambito dell’isolamento acustico degli impianti di scarico con l’innovativo sistema PoloKal XS. Realizzato in polipropilene di colore blu coestruso a tre strati con giunzione FunTec, questa soluzione rappresenta una novità tecnologica per l’istallazione di impianti di scarico: permette di realizzare la guarnizione di tenuta direttamente stampata nel bicchiere. I VANTAGGI La guarnizione di tenuta, dunque, non è più un anello inserito all’interno del bicchiere, ma diventa un tutt’uno con il tubo, ridimensionando il diametro esterno del cilindro stesso. Questo permette di ottenere diversi vantaggi: non è più possibile perdere in fase di trasporto e stoccaggio la guarnizione e non c’è più la possibilità di muoverla dalla propria sede durante l’inserimento nel bicchiere. Inoltre, la riduzione del diametro esterno del tubo permette il passaggio in spazi più limitati mantenendo la medesima portata di scarico. La speciale guarnizione di Polo-Kal Xs permette di innestare un tubo tagliato senza la necessità di smussarlo e senza alcun ausilio di lubrificante. Il nuovo sistema di scarico Polo-Kal Xs è perfettamente compatibile con altri sistemi di scarico essendo prodotto con una gamma diametri di 32, 40, 50, 75, 90, 110 millimetri. Accompagnato da una garanzia di 20 anni, affianca gli altri due sistemi di scarico insonorizzati di Bampi Polo-Kal 3S e Polo-Kal Ng, distribuiti in Italia dall’azienda già dal 1990. Il nuovo sistema Polo-Kal XS e tutte le soluzioni Bampi sono disponibili a MCE 2022, presso il Padiglione 18 Stand C47/D40

di Sara Giusti

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ATTUALITÀ ITALIA

FIRENZE

Un giallo ANNI TRENTA

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YellowSquare, nuovo ostello esito di un interessante lavoro di ristrutturazione di Pierattelli Architetture, coniuga lo stile d’epoca con interni a colori vivaci di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano 58

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I T A Accoglienza, spazi comuni e ristoro al piano terra. Nella pagina a fianco, colori vivaci del corpo scala

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FIRENZE

Piscina e solarium. Sopra, vista sulla facciata principale da Viale Reti

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Area di pertinenza esterna tra l’ingresso principale e Viale Reti

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Oltre alla scala gialla che distingue la connessione verticale (sotto), ciascun piano è contraddistinto da una tonalità vivace diversa, che colora pareti, pavimenti, soffitti e porte creando campiture astratte (sopra)

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I T A Stanze dell’ostello

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Anche i bagni al piano seguono la stessa logica cromatica che governa corridoi e stanze: a ciascuno il suo colore, questa volta dato dalle piastrelle murali che amplificano il bianco e nero di sanitari e suppellettili.

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LA SCHEDA Luogo: Firenze Progetto: Pierattelli Architetture (Andrea Pierattelli, Massimo Pierattelli con Gianluca Anolfo, Mirko Lepri, Tommaso Greco, Anna Paola Grieco, Claudio Fabbri) Interni: Pierattelli Architetture, Ernesto di Santo Strutture: 3 ing. Realizzazione: 2019-2022 Superficie complessiva: 5.000 mq Info: www.pierattelliarchitetture.com Fotografie di: Iuri Niccolai

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ATTUALITÀ ITALIA

EMILIA-ROMAGNA

Quel progetto È ARCHICOLTURA Sulle colline tra Forlì e Cesena il nuovo laboratorio e spazio di esposizione di un’azienda enologica è stato integrato nell’ambiente circostante dallo studio Laprimastanza architetti di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini

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Il grande aggetto sembra un trampolino per tuffarsi nel verde dei colli. Sopra, la promenade che segue il declivio verso l’ingresso. Nella pagina a fianco, il tetto orto

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EMILIA-ROMAGNA

Il generoso terrazzo orientato ad est. A sinistra, sezione 1-50

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L’edificio si confronta con l’orizzonte. Sotto, prospetto


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Le attività di svolgo sia all’interno che all’esterno. Sotto, il paesaggio entra negli spazi della bottega

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Il laboratorio in comunicazione con la bottega. Sopra, pianta piano terra

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La bottega, spazio rigoroso ma scaldato dalle venature del legno

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LA SCHEDA Cliente: La Via Del Colle Società Agricola S.s. Progetto: Laprimastanza architetti (Davide Agostini, Matteo Battistini, Francesco Ceccarelli in collaborazione con Stefania Proli) Strutture: Marco Peroni Impianti elettrici: LAPRIMASTANZA_ architetti Impianti meccanici: LAPRIMASTANZA_ architetti Acustica: LAPRIMASTANZA_architetti Impresa edile: Impresa Petrini Manuel Realizzazione: 2019-2021 Info: www.laprimastanza.com www.laviadelcolle.it Fotografie di: Lorenzo Burlando


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ATTUALITÀ ITALIA

ABRUZZO

Ultima camera CON VISTA Nel Comune di Frisa lo studio Arcari Cimini Architettura ha ampliato il cimitero integrando linee logiche e razionali al morbido paesaggio collinare circostante di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini

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Sezione ambientale ad acquerello. Sotto, facciata sud

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I T A Vista patio esterno verso nord 2

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Sezioni trasversali. Sopra, vista patio esterno verso sud

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Vista patio esterno verso nord. Sotto, pianta dell’ampliamento

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Vista cappella. Sotto, vista interna patio triangolare

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LA SCHEDA Cliente: Comune di Frisa (Chieti) Progetto: Arcari Cimini Architettura (architetto progettista: Remo Cimini, concept design: Andrea Jasci Cimini) Strutture: Alfredo Zulli e Remo Cimini Impresa: EdilGenerali Chieti Realizzazione: Progetto 2010-12 – Cantiere 2019-20 Premi: Vincitore BigSEE Architecture Award 2021; BEST PROJECT 2021 Archilovers Info: www.arcariciminiarchitettura.com Fotografie di: Beatriz Arcari

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IL SISTEMA A TRAVETTO ADATTO PER LA POSA DI PAVIMENTAZIONI CERAMICHE E DECKING

Dual System Evolution è ideale per la posa di pavimentazioni ceramiche, con o senza profilo silenziatore antisdrucciolo ed elemento fuga orientabile 2 o 4 mm e, semplicemente ruotando il travetto di 180°, è utilizzabile anche per la posa di pavimentazioni decking.

w w w. i t a l p ro f i l i .c o m info@italprofili.com RAISED FLOORS

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ATTUALITÀ ITALIA

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Se l’interno SI FA ACCESO... S

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Il progetto Colore On per un appartamento milanese, ideato dall’architetto Davide Vizzini, mette in primo piano una palette di tonalità pop di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano

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I T Una tinta e diversi materiali: mensole in ferro, tele su telai lignei, mobili laccati, l’intonaco delle pareti

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L’ambiente living con il tavolo TAB, l’isola della cucina, le colonne e la scala. Sotto, dettaglio sul tavolo TAB: piano in rovere naturale trattato ad olio e piedi in ferro sagomato e saldato verniciato a polvere

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Disegni di studio del tavolo Tab. Sopra, dettaglio sul tavolo Tab visto dal basso: piano in rovere naturale trattato ad olio e piedi in ferro sagomato e saldato verniciato a polvere

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INERTI DECORATIVI PER PROGETTI UNICI Granulati Zandobbio è specializzata nella produzione e distribuzione di ciottoli e granulati decorativi. L’azienda vanta un’ampia gamma di inerti disponibili in diverse misure per soddisfare ogni tipologia di progetto. Sacchetti

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20 Kg

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Ceste

1500 Kg

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600 Kg

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WWW.GRANULATI.IT


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Scala e parapetto in vetro. Particolari costruttivi della scala in ferro con colonne cucina al di sotto. Sotto, dettaglio sulla scala che conduce alla terrazza superiore

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LA SCHEDA Luogo: Milano Nome progetto: Colore On Progetto: dvdvarch (Davide Vizzini con Zuzana Kulhánková, Giulia Tamburini, Sarah Del Vecchio, Lisa Sebucciu) Fabbro: Mussi Fabio & C. Falegname: Tommaso Colacino Impresa: Ennio Laudato e Tiziano Chiappa Area: 90 mq Anno di completamento: 2022 Fotografie di: Massimiliano Lowe

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CE L L U L E B AGN O PRE FAB BRI CAT E NUOVO REPA R T O P R OD UT T I V O U N I M ETAL Un im et al s i oc c u p a d i re a l i z z a z i o n e vendi t a e nol eggi o di m od ul i b a g n o p re fa b b r i c a ti . G ra z i e a ques t a t i pol ogi a di ce l l ul e è p os s i b i l e di m ez z a re i te m p i d i rea l i zza zi one di s i s tem i s a n it a ri al l’ i n te r n o di st r utt u re p r i va te, pubbl i c he o r i c et t i ve, a d at t a n d osi a l l e n e c e ssi tà d e l c a so e a l l e r i c hi es te del cliente . L’a s s em b l a g g io , effe tt u a to d a n o str i opera i s pec i a li zza t i , avv ie n e a l l’ in te r n o de l n o st ro sta b i l i m e nto dove s ono ga ra nt i te l a q ua l it à e l a c u ra de i d e tt a gl i , si a i n fa s e di proget to, c he nel l a s cel t a d e i ma te r i a l i e n e l l a c o st r uzi one del l a c el l ul a prefabbricata.

Residenziale condomini

Hotel

Ospedali

L a s t r u t t u ra in m et allo e carton g es s o con base in cemento permette un fa cile e s ic u ro t ra s p o r to ed u n a in s t allazion e ra p id a a l l’ in ter no di u n a s t ru t t u ra in co s t r u z io n e, s en za an dare ad in t accare le  niture interne già fornite al momento d el l’a cq u is to d ella cellu la s tes s a.

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ATTUALITÀ ITALIA

ARREDAMENTO

...e se invece SI FA SOFT Progetto: Arch. Raul Sanchez, Clinica Dentistica Impress, Madrid, 2021 © Luis Asin

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Dividere gli ambienti con tessuti raffinati e ad alte prestazioni, anche con binari che delimitano gli spazi e abbinano la linearità con la fantasia delle stoffe di Rossella Locatelli, Naba

Progetto: Calvi Brambilla, Appartamento CB, Milano, 2014. © Denise Bonenti

Progetto: Calvi Brambilla, Casa DC, Milano, 2020. © Beppe Brancato

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seggiole & poltrone Nuovo vertice per Poli.design L’assemblea dei soci di Poli.design, società consortile specializzata nella produzione di modelli in polistirolo, che insieme alla Scuola del Design e al Dipartimento di Design forma il Sistema Design del Politecnico di Milano, ha nominato presidente e consiglio di amministrazione, in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022. A presiedere la società, che ha tra i suoi soci anche Adi, Aipi, Aiap e FederlegnoArredo, sarà Matteo Oreste Ingaramo, docente al Polimi. In cda anche Simona Belforti (FederlegnoArredo), Luciano Galimberti (presidente Adi) e Marco Tortoioli Ricci (presidente AIAP). A questi si aggiunge anche Cabirio Cautela, professore al Politecnico di Milano e co-direttore dell’Osservatorio Design Thinking for Business, nominato nuovo amministratore delegato. Valerio Tesi soprintendente a Pisa Valerio Tesi, architetto in forza alla Soprintendenza di Firenze, è il nuovo soprintendente delle province di Pisa e Livorno. Il professionista prende il posto di Esmeralda Valente, il cui contratto è scaduto a ottobre e che tornerà a Roma. La nomina di Tesi arriva dopo una lunga selezione avviata dal ministero della Cultura a cui avevano risposto 700 aspiranti soprintendenti. Tesi è un esperto di restauro e di storia dell’architettura. Allievo a Firenze di Francesco Gurrieri e Franco Borsi, dai primi anni Duemila ha lavorato per la Soprintendenza di Firenze per la quale ha 90

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curato importanti progetti di restauro, tra i quali quelli di Palazzo Pitti, Certosa del Galluzzo,Villa Salviati, Istituto degli Innocenti. A Marco Garbuglia il marketing di Elica Marco Garbuglia è il nuovo chief marketing officer di Elica, azienda di Fabriano attiva nel settore cappe da cucina e piani cottura aspiranti. Marchigiano, il manager si è laureato al Politecnico delle Marche e ha iniziato da subito la sua carriera all’interno di Elica, accumulando esperienza nello sviluppo commerciale del brand all’estero: prima nella filiale messicana come sales manager per il South America, poi in Elica Russia come responsabile commerciale e marketing della consociata. In seguito, è tornato a Fabriano per ricoprire il ruolo di head of trade marketing Emea, una parentesi lunga quattro anni che lo ha portato, oltre che ad ampliare l’area di coordinamento, a gestire le strategie di business a livello corporate. Dal 2019 fino al nuovo incarico Garbuglia è stato country manager Iberia per la filiale di Elica a Barcellona. Assovernici rinnova il vertice L’assemblea dei soci di Assovernici ha rinnovato le cariche 2022 e nominato il nuovo consiglio direttivo. Benedetta Masi, amministratore delegato di Colorificio Sammarinese, diventa vicepresidente

dell’associazione per il prossimo triennio, al fianco del presidente Giovanni Marsili (San Marco Group). Assovernici in Italia riunisce i principali produttori di pitture e vernici per l’edilizia e per l’industria ed è l’associazione che rappresenta presso il Cepe (European Council of the Paint) il mercato italiano in Europa. Del comitato direttivo fanno parte i vertici degli storici marchi nazionali (Boero, Franchi&Kim) e le multinazionali attive in Italia. Marco Ravasi presidente di Assovetro Marco Ravasi è stato indicato come presidente di Assovetro, associazione nazionale degli industriali del vetro aderente a Confindustria. Lo ha deciso il consiglio generale. La nomina ufficiale avverrà a luglio in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione. Ravasi è l’attuale amministratore delegato di Verallia Italia, ma ha iniziato la sua carriera nel Gruppo Saint Gobain nell’ottobre ’96 e da allora ha ricoperto responsabilità crescenti all’interno del Gruppo, iniziando la sua carriera come responsabile R&D dell’Attività Abrasivi Italia. Nell’arco di quasi vent’anni ha spaziato da direttore industriale Italia dei prodotti agglomerati, amministratore delegato di Sepr Italia, società della divisone materiali refrattari e ceramici di Saint-Gobain, direttore generale di Saint-Gobain Sekurit-Glass Automotive, direttore generale di Saint-Gobain Glass Italia per il rilancio dell’attività vetro piano.


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L’architetto sostenibile

DI ALESSANDRO ROGORA, POLITECNICO DI MILANO

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Il peso dell’architettura Pesa più un chilo di ferro o un chilo di carta? Era la classica domanda che alle elementari gli studenti più grandi ponevano ai nuovi arrivati il primo giorno di scuola e tutti immancabilmente rispondevano: ferro! Pesa di più un chilo di ferro. Vuoi mettere il peso del ferro con la levità della carta, pensavamo noi piccoli? E immancabilmente le risate dei più grandi ci preparavano all’esperienza che la scuola ci avrebbe insegnato da lì a breve. Eppure, per l’ambiente un chilo di ferro ha un impatto di molto maggiore che un chilo di carta, per i complessi processi di estrazione e trasformazione, per l’intensità energetica dei processi produttivi, per il trasporto, eccetera. Non è un caso che l’industria dei metalli si chiami industria pesante e che l’impatto sull’ambiente dipenda in buona parte dalla distanza di provenienza dei materiali e componenti che devono appoggiarsi a soluzioni di trasporto energivore e inquinanti. Lo studio degli impatti complessivi di un materiale o di una soluzione di progetto è codificato nella valutazione del ciclo di vita (Lca), che a volte sembra premiare, in maniera apparentemente inspiegabile, alcune soluzioni tecnologiche che i più considerano distanti dalla sostenibilità, ma su questo torneremo dopo. In maniera certamente imprecisa, ma comunque abbastanza calzante, potremmo affermare che alle matrici «leggero e pesante» è possibile far corrispondere i due archetipi architettonici della tenda e della caverna. Interessanti lavori di ricerca hanno sottolineato come l’architettura della tenda si appoggi sul metabolismo per il controllo ambientale. I popoli, infatti, consumavano grande quantità di risorse per climatizzare i propri leggeri edifici non potendo affidarsi a involucri edilizi con sufficienti capacità di controllo e mediazione ambientale. Una volta consumate le risorse localmente disponibili (pascoli, legna, animali) le popolazioni nomadi migravano, cercando nuove risorse in territori ancora vergini. La storia ci insegna che i barbari si mossero verso sud alla ricerca di cibo spinti dalla carestia e dalla generale diminuzione delle risorse disponibili arrivando a saccheggiare la capitale dell’impero romano. Al contrario i popoli stanziali, che nel Mediterraneo iniziarono a costruire città quasi 5 mila anni fa, scelsero di ricercare un delicato equilibrio di convivenza con l’ambiente in cui si insediarono. Costruirono edifici pesanti, massicci e strutture urbane stabili, perché in quel luogo prevedevano di sostare senza limiti di tempo. A volte questa esperienza ebbe successo duraturo, altre funzionò per un certo periodo fino a quando la pressione antropica sull’ambiente non ne provocò il collasso. L’esempio della mezzaluna fertile tra il Tigri e l’Eufrate è un interessante esempio a riguardo. Resta il fatto che l’idea di radicamento presuppone una profonda e necessaria relazione con l’ambiente di tipo circolare, mentre l’idea di mobilità contiene in sé un approccio lineare di uso e consumo delle risorse. Noi siamo figli della mondializzazione, del movimento moderno e dello

stile internazionale che, proprio perché è tale, non è radicato in alcun luogo e considera l’ambiente come un supporto per le nostre attività, con poca attenzione alla dimensione locale, ai cicli e alle complesse dinamiche ecologiche che caratterizzano i diversi territori. Questo ha portato a un incremento esponenziale dei consumi nella produzione delle merci a cui gli edifici non sfuggono. Spesso come progettisti operiamo scelte senza alcuna preoccupazione rispetto alla cultura materiale locale, ai tipi edilizi sedimentati e persino con poca preoccupazione rispetto alle attività che si andranno a insediare negli edifici, quasi che sia possibile separare il progetto di architettura dagli obiettivi di controllo dell’ambiente, assegnando questi obiettivi unicamente alle soluzioni impiantistiche. Gli impianti diventano così una sorta di protesi ortopedica per rendere abitabili i nostri edifici e l’homo sapiens sembra essere l’unica specie animale incapace di costruirsi una tana in cui si vivere in maniera confortevole… A meno di non ricorrere a ingenti risorse energetiche, ovviamente. Una sana «cultura del pesante» in architettura richiede attenzione al clima e alle risorse locali, alla provenienza dei materiali, esige un approccio passivo nell’uso dell’energia. Non basta dire pietra, bisogna dire quale pietra, seguirne il percorso e la storia. Il marmo di Candoglia utilizzato nella costruzione del il Duomo di Milano veniva dall’alto Lago Maggiore, appena cavati i blocchi erano fatti scivolare lungo le lizze per essere direttamente caricati su chiatte che, scendendo, li portavano alla rete dei Navigli milanesi, da lì al Laghetto, e quando questo venne interrato, alla Darsena, per poi essere trasportato su carri solo l’ultimo chilometro e giungere alla fabbrica del Duomo. Pietra, dunque, ma spostata sempre in discesa, in maniera semplice e con poco dispendio di energia. Sarebbe stato quasi impossibile e del tutto insensato costruire il Duomo con tufo del Lazio o porfido del Trentino. Oggi, invece, facciamo proprio così. Costruiamo edifici con legno austriaco, finlandese o addirittura canadese, usiamo marmi estratti in Trentino o in Brasile e non abbiamo la minima idea della provenienza dei materiali isolanti che utilizziamo. Un ultimo elemento di stimolo e riflessione è quello che dovrebbe guidare la scelta di chi cerca di fare un progetto ecologico (ammesso che questa aggettivazione abbia un senso). Non sempre la scelta della soluzione a impatto minimo risulta la migliore dal punto di vista generale. Ricordo la scelta del Wwf svizzero, che negli anni Ottanta provò a comparare come confezione per il latte l’uso di bottiglie in vetro con vuoto a rendere rispetto alla confezione monouso in tetrapack. I complessi calcoli indicavano come scelta (leggermente) migliore la confezione monouso, purtuttavia si decise di promuovere l’uso della bottiglia di vetro a rendere. L’idea era che inculcare una logica di riutilizzo, piuttosto che di consumo, avrebbe potuto indurre comportamenti virtuosi nella popolazione.

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Campus SDA Bocconi, Milano San.Co, brand del gruppo Zanini Italia, da più di 30 anni sviluppa e fornisce soluzioni tagliafuoco e tagliafumo in legno e vetro secondo i più alti standard di sicurezza. Gli edifici moderni sono progettati con particolare attenzione verso l’ambiente: i prodotti San.Co sono certificati FSC, PEFC e VOC Leed v4.1 Per lo studentato milanese di Bocconi, San.Co ha fornito tutte le porte degli alloggi, garantendo un risultato estetico di altissimo livello.

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DOSSIER YouBuild LA TOP

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STUDI INGEGNERIA

Progettano, calcolano, prevedono. Ma per molti studi di ingegneria è più semplice mettere a punto lo sviluppo di grandi opere piuttosto che il proprio business. Come testimoniano i risultati delle prime realtà del settore che trovate nelle pagine seguenti. a cura del Centro Studi Youtrade


DOSSIER

STUDI DI INGEGNERIA

Conti in grigio PER CHI FA I CONTI I risultati economici 2020 delle prime 60 realtà della progettazione rivelano una flessione significativa per le grandi aziende, ma anche incrementi per le medie imprese A cura del Centro Studi YouTrade

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STUDI

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CLASSIFICA DELLE 60 SOCIETÀ DI INGEGNERIA MONITORATE NEI BILANCI DELLE COSTRUZIONI DAL CENTRO STUDI YOUTRADE POSIZIONE

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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ANDAMENTO DEI BILANCI DELLE SOCIETÀ DI INGEGNERIA MONITORATE DAL CENTRO STUDI YOUTRADE PER CLASSI DI FATTURATO AZIENDA

FATTURATO 2020

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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STUDI

DI INGEGNERIA

CONFRONTO ANDAMENTI DI MERCATO: SOCIETÀ DI INGEGNERIA E GENERAL CONTRACTOR STUDI DI INGEGNERIA

General contractor

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

STUDI DI INGEGNERIA. VARIAZIONI % DEL FATTURATO SU ANNO PRECEDENTE (IN VALORI CORRENTI)

S Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

VARIAZIONI % DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLE SOCIETÀ DI INGEGNERIA (IN MILIONI DI EURO). ANNO 2020 SU 2019

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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INDICATORI DI PERFORMANCE DELLE SOCIETÀ DI INGEGNERIA MONITORATE DAL CENTRO STUDI YOUTRADE - ANNO 2020

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Come circolare

CON L’URBAN MINING

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Per il progetto Buitenplaats Brienenoord, a Rotterdam, Superuse Studios ha utilizzato il 90% dei materiali attraverso gli scarti edili reperiti in un’area limitrofa

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di Kevin Santus, Politecnico di Milano

Vista interna dell’intervento in cui si evince il riuso degli infissi. Nella pagina a fianco, il riuso delle strutture orizzontali diventa elemento estetico del progetto, courtesy of Superuse Studios. Courtesy of Superuse Studios

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Visione esterna del progetto. courtesy of Superuse Studios

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I T Il grande spazio interno mostra le strutture utilizzate, esibendo anche il carattere di riuso del manufatto. Sopra, i disegni del progetto propongono uno spazio complesso, esito della giustapposizione delle strutture orizzontali riutilizzate. courtesy of Superuse Studios

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Pianta dell’intervento, Courtesy of Superuse Studios

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I T L’infografica mostra una “harvest map” ovvero una mappa in cui sono riportati i siti in cui è stato possibile recuperare i materiali per il progetto. Courtesy of Superuse Studios

LA SCHEDA Luogo: Rotterdam (Paesi Bassi) Cliente: Foundation Grondvesten Progetto Architettonico: Superuse Studios (Floris Schiferli, Maartje Kool, Dominik Lukkes, Frank Feder, Joris Maes, Kaj Paulus) Strutture: IMd Raadgevende Ingenieurs Altre consulenze: Theo Mostert, Blacon e.v.a Anno di realizzazione: 2019/2020 Info: www.superuse-studios.com Foto di: Riccardo Vecchi

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Grandi spazi IN 90 METRI di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano 110

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Il progetto minimalista per un piccolo edificio a funzione mista progettato da Ryuichi Sasaki (Sasaki Architecture) con Rieko Okumura (Ytro Design Institute) nell'area di Tokyo

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Dettaglio della facciata che sottolinea la pulizia del dettaglio negli sfalsamenti planimetrici delle pareti. Nella pagina a fianco, una vista notturna dal basso della stretta facciata che contraddistingue l’angolo posto all’estremità delle due strade che comprendono il lotto sul quale si erge l’edificio

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Vista di insieme dell’edificio che evidenzia la notevole visibilità dovuta al posizionamento ad angolo tra quattro vie

Prospetti dell’edificio, con rappresentata la scansione del calcestruzzo facciavista. © Sasaki Architecture

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Vista di insieme dall’edificio antistante dalla quale si apprezza il tetto inclinato in continuità con la facciata

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Lo scenografico corpo scala in calcestruzzo facciavista. A sinistra, sezione prospettica dell’edificio. © Sasaki Architecture

Vista di uno dei bilocali con camera da letto totalmente apribile

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Lo spazio ufficio all’ultimo piano

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Planimetrie di progetto, dalle quale si può apprezzare la meticolosa abilità organizzativa degli spazi ridotti. © Sasaki Architecture. A sinistra, gli spazi interni

LA SCHEDA Cliente: Nobumitsu Ohashi / Shukou Kensetsu Co., Ltd Luogo: Shirokane, Minato-ku, Tokyo, Japan Anno: 2020 Progetto architetonico: Ryuichi Sasaki / SASAKI ARCHITECTURE + Rieko Okumura / YTRO DESIGN INSTITUTE Team di progetto: Ryuichi Sasaki, Gen Sakaguchi,Yuriko Ogura / Sasaki Architecture Progetto strutture: Tatsumi Terado / Tatsumi Terado Structural Studio Progetto illuminotecnico: Natsuha Kameoka / Lighting Sou Developer: Hidetaka Gonai / Escenario Co., Ltd Superfici di progetto: 90,97 mq (lotto), 71,81 mq (superficie edificata), 346,12 mq (superficie complessiva) Fotografie di: © Takumi Ota Photography


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Tocco verde A MONTPARNASSE

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L’hotel Villa M, a Parigi, prevede un giardino verticale, che nel tempo crescerà occupando l’intera facciata dell’edificio concepito proprio come supporto stesso alla vegetazione di Valentina Labriola, Politecnico di Milano

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Dettaglio della facciata

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SO Inserimento nel contesto di Boulevard Pasteur

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I T Sezione della struttura. Sopra, vista della facciata di Villa M

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Dettaglio del verde in facciata. A destra, dettaglio facciata

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Vista dall’alto della terrazza sul tetto

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Vista di Boulevard Pasteur dall’interno di Villa M

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Lobby progettata da Philippe Starck. Sotto, interno di “Suite Pasteur” e vista della facciata verde dall’interno

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LA SCHEDA Luogo: 24-30 Boulevard Pasteur, Paris 15e Cliente: Groupe Pasteur Mutualité (Thierry Lorente, direttore generale del Groupe Pasteur Mutualité e Amanda Lehmann, vicedirettore generale del Groupe Pasteur Mutualité) Progettazione architettonica: Olivier Raffaëlli & Guillaume Sibaud - Triptyque Architecture Progettazione degli Interni e Art director: Philippe Starck Paesaggio: Coloco, Pablo Giorgef. Impresa: Eiffage Construction Cronologia: 2015 – 2021 Superficie: 8.000 m² Info: www.triptyque.com Foto di: Michel Denancé e Yann Monel

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Food station

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NEL CAMPUS TECH 126

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Il progetto di riqualificazione sviluppato da Taylor Smyth Architects del Newnham Campus del Seneca College a Toronto. Con tanta tecnologia unita a flessibilità

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di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano

Volume aggiunto visto da sudest all’alba

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Volume aggiunto visto da sudest al tramonto. Sotto, sezione

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Un padiglione coperto offre spazio a studenti, docenti e personale per cenare, studiare e socializzare all’aperto. Sopra, pianta

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Area interna mutifunzionale, mensa e spazio studio. Sotto, la nuova area ristoro è dotata di generosi monitor LED

LA SCHEDA Luogo: Seneca College (Newnham Campus), North York, Toronto, Canada Cliente: Seneca College Progetto: Taylor_Smyth Architects: Robert Smyth (partner incaricato), Brian Harmer (architettura), Suzan Selçuk (interni) Tipo di intervento: rinnovo e addizione Superficie area rinnovata: 2.670 metri quadrati Superficie area addizione: 640 metri quadrati Anno di completamento: 2021 Info: www.taylorsmyth.com Fotografie di: Tom Arban

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Le nuove food station. Sotto, la nuova area ristoro e studio

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Italia segreta

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A SHANGHAI The Showroom è un secret bar con arredi di alta gamma che prova a raccontare un italian style che, coraggiosamente, non si abbandona agli stereotipi più banali del Belpaese

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di Riccardo Maria Balzarotti,

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Vista della “Snake room”

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Il bancone della sala “Drunk Monkey”. Sotto, l’ingresso dello speak easy. Nella pagina a fianco, vista della facciata di ingresso su strada dello showroom

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Vista di insieme della “Luxury shit room”

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La stanza “Princess”

LA SCHEDA Luogo: Jiaozhou Road, Shanghai, PRC Cliente: Privato Progetto architettonico: Edoardo Petri Architect Superficie di progetto: 270 mq Anno: 2022 Info: www.edoardopetriarchitect.it Foto di: Pietro Ansaldi

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MILANO SMART 22 PRESENTAZIONE EVENTO

GUARDA IL TRAILER

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Piccole, smart E NELLA NATURA Le mini abitazioni con spazi comuni realizzate in Canton Ticino grazie alla collaborazione tra architetti, biologi, ingegneri, impiantisti. Con orto di erbe aromatiche

di Massimo Mobiglia, Politecnico di Milano

Panoramica dell’intervento (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi)

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Una vista ravvicinata del rivestimento in pannelli di sughero che protegge la struttura in CLT, delle logge chiuse e dei pannelli PV integrati in facciata. Sotto, l’attacco a terra dell’edificio impreziosito da un filare di piante da frutto (foto di Massimo Mobiglia)

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S Sezione dello Scudo di Stabio. Sopra, particolare degli elementi fotovoltaici in facciata (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi)

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Interno di un alloggio (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi)

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LA SCHEDA Luogo: Stabio, Canton Ticino, Svizzera Cliente: Stabio Life SA Progetto: Studio di Progettazione Martinelli e Rossi (G. Rossi, S. Martinelli, F. Di Palma) Paesaggio: Eambiente Consulenza Ambientale Impresa: Garzoni; Xilema Ingegneria civile: Roberto Mondada Impianti RVCS: Visani Rusconi Talleri

Impianti elettrici: Piona Engineering Building Physics: Ifec Ingegneria Fotovoltaico: SUPSI Pvlab; Alsolis Acustica: Ifec Ingegneria Illuminotecnica: Swiss Professional Lighting Design Geologia: Consulenze geologiche e ambientali Progetto serramenti: Veragouth; Progetto 3000

Progetto: 2020 Realizzazione: 2022 Info: mrarc.ch Pianificazione energetica: Ifec Ingegneria Certificazione o Standard energetico: Minergie TI-011-P-ECO - SNBS precertificato Categoria edificio (Ae): 1.520 m² residenziale + 222 m² uffici

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IL DIZIONARIO DEL SOSTENIBILE

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Lo spazio dedicato al coworking (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi). Sotto, pianta del primo piano dell’edificio, con i vari alloggi arredati

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MONDO

BATIMAT

Costruire? Oui MA LOW-CARBON

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L’edizione 2022 di Le Mondial du Bâtiment a Parigi (3-6 ottobre) sarà completamente omnicanale, con aree fisiche e molti strumenti digitali inediti. Preceduti da un tour di Valentina Anghinoni

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ornire tutte le risposte attualmente disponibili alle sfide attuali e future. Quelle del settore delle costruzioni, ma non solo: le grandi incognite che ci troviamo ad affrontare, infatti, hanno una portata molto più ampia, che va ben oltre un singolo comparto economico. A livello trasversale, la domanda che ci si pone è se, e come, l’umanità riuscirà a trasformare le presenti e future crisi in opportunità, e se lo farà avvalendosi di tecnologie e innovazioni in grado di servire gli interessi delle comunità sociali esistenti, senza inciampare nel rischio di replicare o amplificare la pressione sui diversi ecosistemi. Non si tratta di un quesito nuovo, ma è più che mai attuale e necessita di una presa di posizione urgente, sia a livello istituzionale che a livello produttivo e anche

da parte del mercato finale. L’edizione 2022 di Le Mondial du Bâtiment, che aprirà i battenti a Paris Expo Porte de Versailles dal 3 al 6 ottobre, con i suoi tre saloni Batimat, Idéobain e Interclima sarà completamente omnicanale, associando le aree fisiche a molti strumenti digitali inediti. Ma anche sempre più green, grazie a un’attenzione speciale proprio al tema delle costruzioni a basse emissioni di gas serra che, oltre ad avere uno spazio tutto per sé in fiera, a partire da aprile viene approfondito attraverso un ciclo di conferenze e incontri anch’esso internazionale, il Low Carbon Construction Tour. ROADSHOW Informare gli operatori internazionali e accompagnarli all’apertura ufficiale della fiera: questi sono gli obiettivi principali del Low Carbon Construction Tour, un roadshow internazionale della durata di cinque mesi che consentirà agli organizzatori del Salone francese di incontrare la stampa, le associazioni del settore, i grandi appaltatori, consulenti e ministeri. Basato su una ricerca approfondita delle tendenze in atto a livello internazionale, questo tour si svolgerà in Spagna, Italia, Costa d’Avorio, Camerun, Senegal, Marocco, Germania, Belgio, Turchia e Tunisia e recentemente ha fatto tappa proprio a Milano. Occasione nella quale YouBuild ha intervistato Guillaume Loizeaud, direttore del Mondial du Bâtiment e Alberto Boriani, ingegnere in elettronica ed esperto in analisi energetica degli edifici. Domanda. In che modo è mutato Le Mondial du Bâtiment, rispetto alla precedente edizione? Guillaume Loizeaud. È stato fatto un cambiamento considerevole: da una manifestazione biennale della durata di tre-quattro giorni a un vero e proprio mar-

Giullaume Loizeaud direttore del Mondial du Bâtiment

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BATIMAT

I TREND DELL’EDILIZIA L’osservatorio realizzato da Guillaume Loizeaud per Batimat ha individuato alcune tendenze chiave dell’edilizia, in un orizzonte temporale che arriva fino al 2050. Parole chiave: formazione, industrializzazione, rinnovamento, decarbonizzazione del settore del calcestruzzo, energia da fonti rinnovabili, edilizia in legno e di origine biologica, uso delle biomasse come alternativa a materie prime di origine artificiale e rivegetazione dei contesti urbani, spiega Alberto Boriani (nella foto). Domanda. Ma quanto è sostenibile oggi la sostenibilità? Quali sono le criticità che sono emerse, anche alla luce della guerra in Ucraina? Risposta. Le risposte devono essere date pensando sia al breve periodo che sul lungo periodo. È chiaro che la sostenibilità non è solo quella ambientale, ma anche sociale ed economica e quindi dovremo per forza coprire momenti di difficoltà come questi. Dall’altra parte però, dobbiamo promuovere una visione sul futuro che è quella di ridurre la dipendenza dai combustibili climalteranti. Una soluzione, almeno per il comparto dell’edilizia, di sicuro è quella di rendere gli edifici più efficienti, ridurre i fabbisogni energetici e fare in modo che tutto il tema dell’energia rinnovabile e della produzione diffusa sia il più possibile semplificata. Già semplificare sarebbe un buon passo, anche senza incentivare. D. Secondo Lei, quali possono essere le ripercussioni

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a breve-medio termine della guerra? R. Spero che da quello che sta succedendo si possa approdare a una politica energetica che ci aiuti ad accelerare sulle rinnovabili. Sono convinto che questa strada sia quella nel complesso più conveniente per risolvere il problema della dipendenza dall’estero.


OGNI MESE 50 MILA DOWNLOAD Le Mondial du Bâtiment e i suoi tre saloni Batimat, Idéobain e Interclima sono il luogo di convergenza fisico di tutti gli operatori del settore: a cinque mesi dall’apertura dei saloni, gli espositori iscritti sono già 1.157. Il salone Batimat, organizzato nei padiglioni 1, 4, 5 e 6, registra l’iscrizione di 850 espositori di cui il 43% di nuovi. Il 79% della superficie espositiva risulta già venduta. Il salone Idéobain, organizzato nel padiglione 2, registra l’iscrizione di 95 espositori di cui il 46% nuovi e il 71% di superficie espositiva già venduta. Il salone Interclima, organizzato nel padiglione 3, registra l’iscrizione di 212 espositori di cui il 40% di nuovi, con il 90% della superficie espositiva che risulta già venduta. Anche gli incontri digitali avviati dal Mondial du Bâtiment continuano e progrediscono. Agli spazi fisici, si aggiungono quelli digitali, a partire da Batiradio, la web radio leader del settore, che ogni mese registra una media di 50 mila download e 56 mila ascolti di podcast. Batiadvisor.fr, invece, è il sito inedito delle fiere aumentate: uno spazio di informazione che decodifica le tendenze e promuove l’innovazione basandosi sulle competenze sviluppate negli ultimi anni in termini di offerta dai prodotti dalle fiere Batimat, Idéobain e Interclima, per offrire un blog unico. Attraverso questo canale, i professionisti possono entrare in contatto con i marchi, esprimere la loro opinione o le loro valutazioni e disporre di strumenti adeguati alle loro esigenze, grazie a schede prodotto progettate con codici e-commerce, showroom virtuali, video dimostrativi e anche a un motore di ricerca per prodotti o soluzioni e fornitori.

L'evento di presentazione del Low Carbon Construction tour a Milano. Da sinistra, Alberto Boriani, Giullaume Loizeaud e Patrizia Ferrandi

chio, quello di Batimat, che si esprime tutto l’anno grazie al digitale. Per questa ragione abbiamo cominciato nel 2018 con Batiradio, una web radio sull’edilizia con tutti i contenuti del Salone. Usiamo il digitale come una versione aumentata della fiera, disponibile tutto l’anno. Un altro elemento caratterizzante di questa edizione, naturalmente, è proprio il Low Carbon Construction tour che, sviluppato a partire da una ricerca approfondita delle tendenze in atto a livello internazionale, è pensato proprio per avere un impatto importante anche a livello istituzionale sulle reali necessità e sfide

di oggi e del prossimo futuro. D. Come è cambiato l’espositore del pre lockdown rispetto a quello attuale? Quali sono le sue necessità? Guillaume Loizeaud. Gli espositori, dopo l’avvento della pandemia di covid sentono ancora di più il bisogno di ritrovarsi e di incontrare le persone dal vivo. Il covid ha permesso di avviare in breve tempo una forte comunicazione attraverso i canali digitali e, di conseguenza, tutti hanno pensato che il futuro sarebbe stato 100% digitale. Ricordo che durante i primi mesi di chiusure forzate anche noi abbiamo avuto un po’ di paura: non nascondo, infatti, di aver pensato che quella sarebbe stata la fine delle fiere in presenza. Ma dopo due anni di pandemia, è evidente che nessuno vuole più coltivare le proprie relazioni di business in una modalità esclusivamente digitale. In tutti i settori si sente la necessità di ritornare a parlare con i propri clienti, dal vivo e in presenza. D. Qual è il ruolo della fiera oggi? Guillaume Loizeaud. È un ruolo molto impegnato nella società e nella trasformazione di tutto il settore. Personalmente, il mio ruolo non è vendere gli stand ma lavorare con tutta la filiera francese e internazionale e aiutare le persone a guardare e cogliere le trasformazioni in atto: un ruolo culturale e radicato anche nel mondo pubblico e che coinvolge nel suo dibattito le istituzioni. Insomma, accompagnamo il cambiamento in atto nel mondo. La fiera deve mantenere il suo ruolo di business ma deve anche essere in grado di oltrepassarlo, trasformandolo in un momento di incontro e di riflessione condivisa di tutti gli attori della filiera. D. Quanto sono cambiati gli espositori, rispetto all’ultima edizione? Guillaume Loizeaud. In percentuale, abbiamo un 40% circa di nuovi espositori, un record legato a questa specifica edizione. Il motivo principale di questo risultato è che abbiamo lavorato molto per attirare nuovi espositori, specialmente sul tema del low carbon. Insomma, quest’anno la fiera non sarà la stessa di sempre. D. Quindi che cosa troverà il visitatore a Batimat? Guillaume Loizeaud. Il visitatore potrà scoprire le principali e più innovative soluzioni per l’edilizia lowcarbon: nuovi prodotti e materiali, nuovi processi di industrializzazione dell’edilizia, oltre alla formazione per gli addetti del settore, un altro aspetto estremamente rilevante. D. Quali sono i settori che sono cresciuti di più e quelli che sono un po’ scemati? Guillaume Loizeaud. L’off-site è triplicato. Bene anche la construction tech, l’edilizia low carbon e tutto il tema del comfort legato all’abitazione. Il settore del bagno, invece, ha un po’ rallentato.

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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO Branch House A Montecito (Usa), un’affascinante residenza immersa nella natura richiama lo spirito delle Case Study Houses Sulle colline di Montecito in California, al centro di un bosco di querce secolari, i progettisti di Tolo Architecture, studio con sede a Los Angeles, firmano

LA CASA È PENSATA COME UN INSIEME DI OTTO PADIGLIONI APERTI E ARIOSI, DISPOSTI A CERCHIO SULLA PROPRIETÀ, SEGUENDO IL PERCORSO DEL SOLE E LA POSIZIONE DEGLI ALBERI NATIVI

Branch House, un’esclusiva dimora in forte relazione con la natura. Per volere dei committenti, la casa è pensata come un insieme di padiglioni aperti e ariosi, disposti a cerchio sulla proprietà. L’ubicazione dei padiglioni è studiata per seguire il percorso del sole, la posizione degli alberi nativi e la funzione di ognuno di essi. Pubblico e privato Le otto strutture distribuite sul terreno sono sollevate da terra. Più si avanza

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all’interno della proprietà, più gli spazi diventano privati e intimi: dalle aree pubbliche come il living, la sala da pranzo e la cucina, alla zona ufficio, fino alle camere da letto, ai bagni e allo studio privato. I singoli volumi sono collegati da un passaggio vetrato che funge anche da galleria d’arte privata. Le diverse angolazioni e forme delle facciate in vetro, interconnesse tra loro,

a cura di Veronica Monaco

e dei tetti rivestiti in rame forniscono la vista prospettica del paesaggio e del cielo attraverso i lucernari. Superfici cangianti Il pavimento è in cemento lucidato abbinato a superfici impiallacciate e pareti bianche che forniscono uno sfondo neutro per la collezione d’arte dei proprietari mentre ceramiche blu,


rosa e gialle conferiscono carattere alla cucina e ai bagni. Grazie alle geometrie aperte e multidimensionali e alle superfici colorate l’atmosfera degli ambienti muta a seconda dell’ora del giorno e delle stagioni. Gli arredi interni sono volutamente minimali. La luce zenitale, peculiarità del progetto, assicura grande carattere alla cucina a vista: la luce ricade infatti

IL PAVIMENTO IN CEMENTO LUCIDATO ABBINATO A SUPERFICI IMPIALLACCIATE E PARETI BIANCHE FORNISCONO UNO SFONDO NEUTRO ALLA COLLEZIONE D'ARTE DEI PROPRIETARI

direttamente sulla grande isola che integra al piano di lavoro due lavelli di diverse dimensioni, arricchiti da tre miscelatori Tara di Dornbracht, che forniscono acqua potabile fresca mentre il rubinetto Tara Pot Filler per riempire d’acqua le pentole è montato a parete accanto al fornello. La serie Tara è stata scelta anche per i bagni grazie alla versatilità del design

definito da linee nette e la bocca slanciata e semicircolare.

Progetto: Branch House Tipo di progetto: residenza privata Località: Montecito, USA Progettisti: Tolo Architecture Prodotti Dornbracht: Tara, bagni e cucina


World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO Colorate trasparenze In Olanda, la facciata di un edificio scolastico si trasforma grazie alla varietà cromatica del vetro utilizzato Situato nel quartiere residenziale di Emmalaan, ad Alphen aan de Rijn, in

LA FACCIATA DELL'HET GROENE HART LYCEUM PRIMA DELL'INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE

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Olanda, l’edificio scolastico Het Groene Hart Lyceum spicca per l’uso creativo del vetro in facciata, che diventa parte integrante del disegno architettonico d’insieme e mette in comunicazione ideale gli ambienti interni con quelli esterni, regalando alle aule luminosità, prospettiva e un carattere vivace.


L’intervento edilizio, curato da Architectenbureau Aai e realizzato dall’impresa Lieftink Geveltechniek, ha riguardato anche la riqualificazione e l’ampliamento di un complesso educativo già esistente, il Groene Hart Topmavo, e nuove strutture sportive, che insieme al Lyceum danno vita al campus. Intercalari vivaci A contribuire al coloratissimo risultato della facciata tutto vetro è intervenuta Agc Glass Europe che, con il servizio My Colour by Stratobel, amplia le possibilità creative della linea Stratobel Colour permettendo una pigmentazione dei vetri praticamente infinita. Per incontrare la visione dell’architetto e ottenere le varie nuance scelte per il progetto dell’Het Groene Hart Lyceum è stata applicata al vetro una combinazione di intercalari colorati, arrivando in alcuni casi a sovrapporre fino a sei pellicole diverse. My Colour by Stratobel è uno strumento al servizio della progettazione che si presta a soluzioni totalmente personalizzate: grazie al know-how dell’azienda nella scelta degli intercalari in Pvb è possibile ricreare l’intero spettro cromatico e soddisfare così qualsiasi tipo di esigenza progettuale. Sicuri grazie al processo di stratifica cui sono sottoposti, i vetri Stratobel Colour sono ideali sia SPAZI INTERNI. all’utilizzo in facciata sia GLI in progetti SOPRA, ESPLOSO di interior, diventando un’alternativa ASSONOMETRICO DEL PROGETTO creativa e decorativa per arredi, divisori, pavimenti, scale e coperture. Integrando le soluzioni con le pellicole colorate, è possibile combinare nello stesso vetro caratteristiche estetiche, performance di sicurezza e altre funzioni, come il controllo solare, l’isolamento termico e l’isolamento acustico.

Progetto: Het Groene Hart Lyceum Tipo di progetto: edificio scolastico Località: Alphen aan de Rijn, Olanda Progettisti: Architectenbureau AAI Impresa: Lieftink Geveltechniek

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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO Attico con vista Nel cuore di Vienna, una mansarda si trasforma in un sontuoso loft, in cui le scelte di interior design vengono valorizzate dall’abbondanza di luce naturale

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I PROSPETTI ESTERNI SI DISTINGUONO PER L’ALTERNANZA FRA SUPERFICI PIANE E CURVE, RIVESTITE CON PANNELLI OPACHI MARRONI E BEIGE E ARCHITRAVI GIALLO ORO,


altissima qualità, gli attici sono inondati di luce naturale grazie alle finestre da tetto Fakro, valorizzando gli spazi e le scelte di interior design. I serramenti a bilico sono allineati su più livelli per esaltare il ruolo centrale delle superfici trasparenti.

A poche centinaia di metri dai principali monumenti, musei e caffè della Innere Stadt di Vienna, lo studio danese 3XN porta a compimento Rengasse 10, un progetto architettonico che centra il duplice obiettivo di integrare un lussuoso edificio residenziale nel contesto storico, senza rinunciare alla contemporaneità. Il disegno dei prospetti esterni si distingue per l’alternanza fra superfici piane e curve, rivestite con pannelli opachi di colore marrone e beige e architravi giallo oro, che riprendono i cromatismi dei palazzi circostanti. Il ritmo della composizione è ulteriormente scandito dalle fasce marcapiano, che si proiettano all’esterno mediante terrazze triangolari dalle forme ammorbidite.

Vista panoramica Mentre il piano terreno è interamente occupato da attività commerciali e di servizio (portineria, salone collettivo, biblioteca, palestra), i livelli superiori comprendono appartamenti e uffici con superfici comprese fra 50 e 240 metri quadrati. Le unità immobiliari più ambite si trovano ai piani alti: l’elevata pendenza delle falde di copertura ha permesso la realizzazione di accoglienti mansarde, a doppia altezza o soppalcate, che godono di una vista panoramica su Vienna. Ridotto al minimo lo sporto di gronda, le falde sono rivestite con pannelli metallici coerenti con la tavolozza delle facciate, creando una piacevole continuità fra prospetti e coronamento. Rifiniti con materiali di

GLI ATTICI SONO INONDATI DI LUCE NATURALE GRAZIE ALLE FINESTRE DA TETTO CHE VALORIZZANO GLI SPAZI E LE SCELTE DI INTERIOR DESIGN

Finestre ad alte performance Sulle coperture a falde del complesso residenziale Rengasse 10 a Vienna sono state installate complessivamente 154 finestre da tetto Fakro, tutte dotate di sistema di movimentazione elettrica integrato Z-Wave. Nello specifico sono state montate 64 finestre da tetto Ftw-V P5 con doppio vetrocamera che presentano notevoli prestazioni termoisolanti (trasmittanza termica Uw= 0,97 W/m²K) e un'elevata resistenza contro i tentativi di intrusione e di scasso, e 90 finestre da tetto Fpw-V P5 che presentano anche la funzione preSelect che permette una doppia modalità di apertura, a bilico o a vasistas. I modelli presentano elevate prestazioni in termini di isolamento e sicurezza, e sono dotati di ante apribili ad azionamento motorizzato o di vetrate fisse e, in alcuni casi, di pannelli opachi riflettenti. È il caso degli attici, che dispongono di un accesso diretto alla terrazza sul tetto. In stretta collaborazione con i progettisti, Fakro ha adattato alcune delle proprie finestre da tetto alle specifiche esigenze di questi appartamenti. I modelli Ftw-V P5 ed Fpw-V P5 oltre ad essere integrati da tende parasole esterne elettriche, sono combinati in numerose situazioni da elementi aggiuntivi fissi per consentire una migliore illuminazione e una più ampia vista sul panorama della città.

Progetto: Rengasse 10 Luogo: Vienna, Austria Committente: JP Immobilien Progetto architettonico: 3XN, Malek & Herbst Imprese edili: Sauritschnig Alu-Stahl-Glas GmbH; Prameshuber Holzbau GmbH Finestre da tetto: Fakro Ftw P5 Z-Wave, Fpw P5 Z-Wave, Fxw P5, Fnp P2/H5 Tende parasole esterne: Amz Z-Wave

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World wide build ARCHITETTURE NEL MONDO

Un ponte al bacio In una suggestiva isola del Vietnam, un’infrastruttura dal ritmo sinusoidale permette di contemplare il panorama da molteplici punti di vista

punto B. Pensando al tipo di struttura ci siamo chiesti come rendere unico questo progetto», spiega l’architetto Marco Casamonti, che si è ispirato alla natura circostante per progettare un corpo unico che avesse però al suo interno più anime.

Sulla costa sud-occidentale di Phú Quốc, l’isola più grande del Vietnam, c’è anche un po’ di Italia. Marco Casamonti/ Archea Associati e F&M Ingegneria hanno infatti progettato insieme Kiss Bridge, un ponte sospeso composto da dislivelli e irregolarità. La sua struttura si adatta alla topografia caratteristica del luogo seguendo un ritmo sinusoidale, creando diversi livelli in cui è possibile contemplare il panorama da diversi punti di vista. «Il concetto di Kiss Bridge nasce da una semplice riflessione sul significato del concetto di ponte: un ponte, dalla sua definizione, collega un punto A ad un

Kiss Point Il riferimento concettuale va al tema del bacio. L’architettura vuole sottolineare il momento che precede il contatto delle labbra: una tensione che rimarrà sempre costante e infinita, visto che le due strutture non si toccanno mai tra loro; l’atto finale può essere invece compiuto dalle persone che camminano lungo i due diversi elementi presso il Kiss Point. Qui la balaustra di vetro è infatti integrata con la balaustra in acciaio allo scopo di permettere il contatto tra i visitatori: la distanza tra i due sbalzi è infatti di soli 0,5 metri.

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Percorsi Kiss Bridge si colloca sul frangiflutti già esistente ma il suo corpo è diviso in molte parti: gli accessi al ponte da nord e da sud, un percorso pedonale integrato con il ristorante Mr Bridge (lato nord) e con il ristorante Mrs Bridge (lato sud), un ponte per il servizio fotografico che funge da piattaforma panoramica verso il Kiss Point. Con lo scopo di visualizzare questa funzione e di mantenere il ponte a livello di sicurezza dall’azione delle onde, il ponte del servizio fotografico raggiunge i 9 metri di altezza, rispetto ai 16 metri del Kiss Point. Interazione con il mare La scelta dei materiali costruttivi si rifà allo standard per gli edifici costieri e marittimi, concentrandosi soprattutto sull’utilizzo dei materiali locali come granito grigio e acciaio spazzolato.


KISS BRIDGE PERMETTE L'ACCESSO AI VISITATORI ANCHE CON L’UTILIZZO DI BAGGY CAR

Inoltre, a causa dell’ambiente salato e umido, per garantire una adeguata durabilità delle strutture, le pile e le spalle del ponte sono state progettate in cemento armato, mentre per l'impalcato è stata adottata una soluzione a cassone metallico rigido a torsione, con soletta in cemento armato collaborante. Particolarmente impegnativa è risultata la definizione delle opere di fondazione, da realizzare come plinti su pali interamente immersi in acqua. Essi sono eseguiti con la protezione di palancole metalliche provvisionali e getti sul fondale, in grado di contrastare le spinte dell’acqua d’infiltrazione. Grande attenzione è stata posta infine alla definizione delle condizioni di vincolo tra impalcato e

sottostrutture, prevedendo dei punti fissi a cerniera in corrispondenza delle spalle di approdo al molo frangiflutti e dei vincoli di continuità sugli sbalzi centrali del Kiss Point al fine di assorbire le forze orizzontali derivanti dall’inclinazione delle pile. La complessità dell’opera si estende al tema dell’interazione con il mare, vista la necessità per le strutture del ponte di assorbire le rilevanti sollecitazioni derivanti dal moto delle onde.

Nome progetto: Kiss Bridge Luogo: Phú Quốc,Vietnam Periodo: 2018 - 2022 Dimensioni estensione ponte: 1 km

Area totale: 14.820 mq Area costruita: 1.910 mq Destinazione d’uso: ponte pedonale Coordinamento generale: Marco Casamonti / Archea Associati Project management: Marco Casamonti / Archea Associati Progetto architettura: Marco Casamonti / Archea Associati Progetto strutture e geotecnica: F&M Ingegneria Progetto impianti: F&M Ingegneria Progetto illuminazione: F&M Ingegneria Progetto landscape: Marco Casamonti / Archea Associati Crediti render / immagini: ©Marco Casamonti / Archea Associati ©F&M Ingegneria


TERRITORIO & SOCIETÀ

Francesco Gastaldi, Università IUAV di Venezia

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C'

è una insistente retorica sulle risorse del Pnrr: sembra che si debba rifare tutta l’Italia con questi fondi e che, finalmente, si possano risolvere tutti i problemi del Paese. Non stiamo dando troppa enfasi? Può essere proprio così? Il Pnrr dovrebbe mettere in moto processi di sviluppo e di crescita del Pil dopo la fase emergenziale collegata alla pandemia e colmare alcuni deficit strutturali del nostro Paese. Per fare questo mobilita (potenzialmente) oltre 200 miliardi di euro in cinque anni: di questi, all’incirca 70 miliardi sono trasferimenti a fondo perduto nell’ambito di Next Generation Eu, 120 miliardi prestiti dello stesso programma, 13 finanziamenti da React Eu e 30 risorse nazionali del fondo complementare. Non è soltanto un piano per la ripresa, si tratta di un’occasione unica per uscire più forti dal periodo covid-19, trasformare la nostra economia, creare opportunità e posti di lavoro. Teoricamente, abbiamo tutto ciò che serve per riuscirci. La tecnologia digitale sta cambiando la vita delle persone. La strategia digitale della Ue mira a fare sì che tale trasformazione vada a beneficio dei cittadini e delle imprese. La Commissione è decisa a fare di questo decennio il decennio digitale europeo. Inversione di tendenza Gli obiettivi del Pnrr e i progetti che li declinano vanno messi al lavoro in un’ottica di processo per avere una inversione di tendenza su importanti dimensioni dello sviluppo economico, in particolare quello del Sud, che si trova nella situazione di poter cogliere un’occasione storica per rilanciarsi. Si dovrà avviare una transizione ecologica e una trasformazione digitale che richiederanno ingenti investimenti pubblici e privati, ed esistono anche rischi (spesso poco citati). Troppo spesso il problema non è rappresentato dagli investimenti a disposizione, ma dalla capacità di attivare buona spesa pubblica e di mettere

in moto processi virtuosi, efficienti e innovativi. Il problema potrebbe essere non tanto la quantità di denaro disponibile, quanto il non saper spendere (bene) le risorse senza scegliere progetti di investimento con valutazioni appropriate fra diverse alternative disponibili. Nel campo della dipendenza dai fondi pubblici, il Pnrr potrebbe alimentare patologie, il rischio che vi siano troppe risorse finanziarie e che queste vengano spese male esiste, come se un ammalato assumesse troppi farmaci. Se il Pnrr «non produrrà una crescita strutturale e permanente del Paese, il problema del rapporto Debito/Pil si riporrà fra tre-quattro anni in modo molto evidente. L’Italia, cioè, continuerà a essere il Paese europeo con un rapporto Debito/Pil tra i più alti della zona euro (con dubbi sulla sua sostenibilità), mentre gli altri Paesi della zona euro saranno a livelli enormemente minori», secondo l’Istituto Bruno Leoni, che ha ribadito come le nuove risorse non possono essere la risposta al problema della crescita dell’Italia e ha rilevato come vi sia il pericolo che i finanziamenti disponibili finiscano per alimentare altra spesa improduttiva. La prospettiva I soldi infatti non sono tutto, per aumentare le possibilità che si mettano in moto processi duraturi, è importante sfruttare l’occasione per introdurre elementi di innovazione e discontinuità. Occorre una nuova capacità di attivare buona spesa pubblica e di mettere in moto meccanismi virtuosi, potrebbe anche essere che troppi soldi facciano più male che bene, anche se questo sembra un paradosso! Secondo quanto pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni, «l’idea che basti spendere di più per crescere di più pare appoggiare su assunzioni traballanti. Per intenderci, non è detto che tutti i soldi saranno spesi né che gli investimenti previsti siano tutti effettivamente utili ad alzare il potenziale di crescita del Pil nel lungo termine».

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Storia

DI COPERTINA STARPLAST

I domatori

DI ACQUE

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Stefano Grandicelli, titolare di Starplast

L’azienda marchigiana specializzata in trattamento dei flussi propone soluzioni plug&play per la gestione dei reflui domestici e prevenire il dissesto idrogeologico di Paolo Caliari

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cambiamenti climatici hanno imposto un cambio di rotta nei confronti dell’approccio sistematico delle progettazioni, soprattutto nell’ambito delle realizzazioni di sistemi relativi al drenaggio urbano». E chi meglio può saperlo di chi si occupa degli indispensabili strumenti per prevenire danni? Come Stefano Grandicelli, titolare di Starplast, azienda nata nel 2007 e specializzata in prodotti e servizi nell’ambito del trattamento di acque reflue e impianti. Un aspetto, quello del trattamento delle acque, sempre più centrale in tempi di grandi siccità seguìti a grandi, impetuose, irrefrenabili piogge. Con i danni che ne conseguono. E qui sta il problema per il progettista, che deve adeguare i parametri storici al climate change. Il problema, però, è che vanno considerati tanti aspetti, per trovare una soluzione sostenibile. Starplast è, appunto, impegnata su questo fronte. Domanda. La politica di Starplast è offrire un sistema completo e integrato. Che cosa significa? Risposta. Sistema completo integrato per Starplast significa immettere sul mercato prodotti che siano smart, che siano intelligenti e che siano, come si dice oggi in inglese, plug&play. D. Può fare qualche esempio di soluzione che segue questo principio? R. Quasi tutti i nostri prodotti che immettiamo sul mercato hanno queste caratteristiche e peculiarità. Un esempio potrebbe essere l’impianto di depurazione e di recupero delle acque grigie, oppure di sollevamento acque reflue, per il quale la messa in servizio risulta estremamente semplice, poiché le uniche cose da fare sono quelle di realizzare in situ i collegamenti idraulici ed elettrici in quanto tutte le apparecchiature necessarie sono già state preinstallate. D. Qual è il vantaggio per chi progetta? R. Il progettista potrà usufruire di tutte le informazioni utili tramite la consulenza dei nostri uffici tecnici che sono in grado di fornire la documentazione utile a redigere un corretto progetto dell’impianto in questione. D. E per chi segue i lavori in cantiere? R. Chi segue i lavori in cantiere ha tutta la documentazione utile per poter installare correttamente e manutenere di conseguenza l’impianto fornito. D. L’azienda è una delle prime che ha ottenuto la certificazione Ce. Quanto è importante? R. La certificazione Ce per alcuni prodotti è obbligatoria e cogente, affinché il prodotto commercializzato possa essere immesso sul mercato. Pertanto, qualsiasi prodotto che sia sottoposto all’egida di una di queste norme, deve essere in possesso della certificazione Ce oggi detta Dop, altrimenti non può essere immesso sul mercato. D. Che garanzie offre questa sorta di bollino blu? R. Le norme armonizzate europee determinano i criteri di

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Storia

DI COPERTINA STARPLAST

Stefano Grandicelli assieme al team di Starplast

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progettazione e di sicurezza relativi a qualsiasi prodotto. Pertanto, diventa una garanzia di qualità sia dal punto di vista della progettazione, delle performances e sia soprattutto dal punto di vista della sicurezza nei confronti dell’utilizzatore finale. D. Sempre più in Italia, ma non solo, si assiste a periodi di siccità seguiti da piogge torrenziali. Che cosa cambia per chi progetta? R. Ovviamente i cambiamenti climatici hanno imposto un cambio di rotta nei confronti dell’approccio sistematico delle progettazioni, soprattutto nell’ambito delle realizzazioni di sistemi relativi al drenaggio urbano. Se pensiamo alle bombe d’acqua e al fatto che i reticoli fognari per certi versi sono anche vecchi di oltre cinquant’anni è necessario valutare bene quali possano essere le forme per una corretta risoluzione delle problematiche di invarianza idraulica e idrologica. D. Quali sono i prodotti che più si adattano al controllo delle acque?

R. In termini ambientali, rispetto all’inquinamento prodotto delle acque reflue meteoriche di dilavamento urbano e non, sicuramente gli impianti di dissabbiatura e di deoliazione sono quelli che danno i risultati migliori. D. L’aspetto del drenaggio è tenuto in sufficiente conto da architetti e ingegneri? R. Sono molte le istituzioni che sensibilizzano il mondo dei progettisti a queste problematiche. Nella fattispecie, molte università hanno fatto e stanno facendo un gran lavoro per poter portare alla luce e sensibilizzare tutti i progettisti su quelli che sono i nuovi approcci progettuali in riferimento ai cambiamenti climatici. D. Il cambiamento climatico ha modificato la tipologia dei vostri prodotti? R. I nostri prodotti sono in continua evoluzione, in continua elaborazione proprio per poter rispondere immediatamente alle esigenze cogenti e del mercato in ambito ambientale. D. Che cosa dovrebbe considerare, per la gestione delle


acque, chi progetta nel residenziale? R. Il rispetto verso l’ambiente e soprattutto il rispetto verso l'acqua, bene primario ormai riconosciuto da tutto il mondo, che deve essere il driver che guida chiunque realizzi progetti nel residenziale.

D. Con il Pnrr si assiste a una forte ripresa degli appalti pubblici: coinvolge anche il vostro business... R. In realtà nei bonus previsti attualmente dal Pnrr, il tema ambientale è poco sviluppato. Tuttavia, sta proprio nella sensibilità di chi progetta questi nuovi appalti avere

Riunione tecnica per la progettazione dei sistemi di trattamento acque

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Storia

DI COPERTINA STARPLAST

Stefano Grandicelli con Pierluigi dell’Onte, responsabile dell’ufficio tecnico e commerciale Starplast

un occhio di riguardo anche per l’ambiente. D. Il processo di appalto si è snellito o è farraginoso? R. Il processo di appalto è ancora abbastanza farraginoso. Ciò nonostante, contiamo sul fatto che questa potenziale ed enorme mole di appalti che possono essere sviluppati attraverso le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza portino a uno snellimento di tutte le procedure e,

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quindi, a una conseguente velocizzazione di tutti i lavori per una adeguata modernizzazione di tutte le infrastrutture dello Stato a servizio dei cittadini. D. Qual è l’aspetto che caratterizza la vostra azienda? R. La dinamicità, la velocità, la cura verso il cliente e la voglia di ottenere sempre risultati migliori. D. Come sono sviluppati i prodotti?


R. Di solito si parte da una nostra idea, dalle richieste del mercato oppure anche dall’idea di un nostro cliente. Le idee si sviluppano dal punto di vista ingegneristico, se ne controlla il rispetto delle norme e si realizza una prototipazione con la quale normalmente si fanno le prove di regolare funzionamento. Poi, l’idea la si immette sul mercato e se ne valuta l’efficacia.

D. Quanto è importante il drenaggio per evitare il rischio idrogeologico? R. Ci sono molti sistemi previsti per poter evitare il rischio idrogeologico: il drenaggio è uno di questi, ma non bisogna dimenticare gli apparati di invarianza idraulica e idrogeologica, come le vasche di laminazione. D. L’Italia investe a sufficienza nella prevenzione?

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Storia

DI COPERTINA STARPLAST

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R. Gli investimenti in questo campo sono sempre pochi. Qualunque essi siano e di qualunque importo, potremmo sempre dire che si può fare di più. D. Quali sono gli interventi più urgenti? R. Sicuramente quanto necessario per il rispetto di ciò che è già previsto dalle norme europee in materia di scarichi domestici e scarichi industriali. Bisogna ricordare che l’Italia è sotto infrazione dalla Ue per non avere ottemperato a quelle che sono le normative minime ambientali in relazione a quanto previsto sulla qualità dei corpi idrici recettori. Dovremmo provvedere a sistemare tutte le reti acquedottistiche pubbliche che oggi sono un colabrodo. D. I vari bonus hanno rilanciato la riqualificazione di intere zone delle città. La gestione delle acque è considerata a sufficienza? R. Purtroppo sono pochi i bonus che prevedono l’inserimento e l’attuazione di sistemi volti a migliorare la qualità della vita dal punto di vista ambientale connessa alle problematiche di una gestione sostenibile della risorsa idrica. D. Preparate novità in materia di smaltimento? R. Starplast si è iscritta al consorzio Polieco, istituzione riconosciuta dal ministero dell’Ambiente per l’assimilazione e il recupero delle materie plastiche per stimolare le aziende all’utilizzo delle plastiche riciclate. Nel nostro ciclo produttivo è sempre presente l’utilizzo di materiale riciclato per la realizzazione dei componenti ove possibile. D. Fornite anche un servizio di consulenza agli studi

di progettazione? R. I nostri uffici tecnici e tutto lo staff di back-office di Starplast sono a completa disposizione di tutti gli studi tecnici di progettazione. Al nostro interno abbiamo figure professionali che si occupano di materia ambientale già dall’inizio del loro curriculum formativo e lavorativo. D. Può sintetizzare le tappe principali della storia aziendale? R. Starplast nasce nel 2007 con lo scopo principale di produrre manufatti per la depurazione delle acque. Nel 2008 la crisi economica ha cambiato lo scenario dei mercati, ma Starplast ha sempre creduto nel perseguire il progetto di realizzare manufatti da immettere sul mercato della depurazione. Questo perseverare ci ha dato ragione portando agli eccellenti risultati che stiamo registrando oggi. D. Quali sono le vostre previsioni per il 2022? R. L’anno è partito molto bene dietro la spinta di quelli che sono stati i bonus e, comunque, anche le sensazioni positive del mondo economico. Questa spinta è, da un certo punto di vista, figlia di due anni di magra dovuta alle note vicende pandemiche. Oggi la problematica principale sono gli aumenti della materia prima e, soprattutto, i tempi di approvvigionamento della stessa. La speranza è che questa situazione non porti a un azzeramento della domanda innescando scenari non molto positivi. Sono comunque sicuro che Starplast non risentirà di qualsivoglia turbativa economica di mercato: è nel nostro Dna affrontare a viso aperto tutte le difficoltà rendendo le stesse vere e proprie opportunità.

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INTERMEZZO

FERMI IN AUTOSTRADA

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ra il 1974 quando i Kraftwerk diedero alle stampe quello che a tutt’oggi resta uno dei loro capolavori e un pilastro fondamentale della musica elettronica: Autobahn (Autostrada). Il tappeto sonoro minimale e al tempo stesso sinfonico che quasi 50 anni fa aveva qualcosa di strabiliante e che Emil Schult, Florian Schneider-Esleben e Ralf Hütter avevano ideato è un vero e proprio inno alla gioia della guida. Il testo della canzone, anch’esso ermetico con quel suo ritornello ipnotico «Wir fahren, fahren, fahren auf der Autobahn» ovvero «Guidiamo, guidiamo, guidiamo sull’autostrada» è, nella sua struttura, una breve poesia che identifica nella «fascia grigia compresa tra bordi verdi» e segnata da «strisce bianche» la via perfetta che si stende per «un’ampia vallata» per andare oltre l’infinito «sotto il sole che splende». Se collochiamo questa canzone nella sua contemporaneità, forse quello che più sorprende è come i Kraftwerk fossero riusciti a combinare con studiata leggerezza due miti, quello del futuro (l’elettronica) e della prosperità (l’automobile), in un momento di assoluta crisi energetica e politica, come quella degli inizi anni Settanta. Al solito l’arte era riuscita a guardare oltre e superare un momento d’impasse su scala globale, come diremmo oggi. Come senz’altro sapete, l’autostrada è un neologismo e un’invenzione viabilistica italiana, ideata dall’ingegnere Piero Puricelli, che è diventata realtà nel 1922, quando è stata aperta al traffico l’Autostrada dei Laghi con l’obiettivo di collegare nel modo più diretto e veloce Milano con Como e Varese. Una rivoluzione nella trasportistica che porterà queste strade veloci a diventare le infrastrutture di mobilità di riferimento per tutta l’Europa a scapito di quelle ferroviarie. Non è questo il luogo per indagare sul connubio vorticoso che lega lo sviluppo delle autostrade sul nostro continente prima con le storie belliche dello scorso secolo (dalla propaganda alle necessità tattiche, dalla Seconda Guerra Mondiale alla Guerra Fredda) poi al boom economico e all’industria delle auto e dei trasporti su gomma. Quello che è certo è che le autostrade sono oramai elementi che prima hanno contribuito a modificare il paesaggio alterandolo, riconfigurandolo, rendendolo fruibile alle masse e poi ne sono diventate parte integrante, praticamente necessaria, della nostra contemporaneità. Una rete infrastrutturale che dopo la dissoluzione dei confini del Vecchio Continente decretata dagli accordi di Schengen ci ha fatto comprendere maggiormente sia il senso di libertà sia quello di sicurezza e ci ha aiutato a sentirci un po’ più cittadini europei. Vi ricordate l’inizio del film Lisbon Story di Wim Wenders (1994) con quel piano sequenza iniziale che ci trasporta proprio grazie ad un’autostrada senza confini dal cuore d’Europa alla capitale sul Tago? Insomma, le

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autostrade sono più che semplici percorsi di traffico: sono simboli di velocità e mobilità, ma anche di libertà e perché no, di democrazia. Il fotografo tedesco Michael Tewes (1973) in sei anni di lavoro ha ripreso il mito dell’autostrada e lo ha scomposto in fattori, portandone in rilievo le varie sfumature che si possono solo intuire viaggiando a grande velocità. Ora questa serie di immagini è esposta, fino al 31 ottobre, al Deutsches Museum di Monaco, in una mostra che, rivela il fotografo, «riprende l’autostrada attraverso la prospettiva di qualcuno che cammina e che si ferma e, scattando una foto, blocca un momento di queste infrastrutture che collegano e scollegano paesaggi». Tewes, che ha studiato a Dortmund, Potsdam e Chicago, porta così l’autostrada nella nostra percezione cosciente e la mostra come una forma architettonica a sé stante, togliendole l’aura di non-luogo, invitandoci a riconoscendola come una risorsa ambientale intrisa di memoria. Una serie di fermoimmagine che descrive bene la nostra contemporaneità e che ci trasporta verso un altro viaggio. Il volume raccoglie, oltre a 120 fotografie di Tewes, alcuni contributi testuali critici e un’intervista al fotografo di Marietta Schwarz. (Luca MF Fabris)

Michael Tewes, Auto Land Scape, a cura di Nadine Barth, con testi di Marietta Schwarz, Claudius Seidl, Thomas Zeller, Hatje-Cantz Publishers, 180 pagine, 2022. Euro 48,00, ISBN 9783775751704. Info: www. hatjecantz.de


Michael Tewes “Auto Land Scape”

© Michael Tewes (courtesy of Hatje-Cantz Publishers)

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INTERMEZZO Michael Tewes “Auto Land Scape”

© Michael Tewes (courtesy of Hatje-Cantz Publishers)

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Michael Tewes “Auto Land Scape”

© Michael Tewes (courtesy of Hatje-Cantz Publishers)

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SERVIZIO

LA QUALITÀ PRENDE FORMA

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G LI SPECIALI

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TETTI E SOLAI AD ALTE PRESTAZIONI

204 BIM

Che il tetto non sia solo un tetto, una copertura, una superficie amorfa che serve solo a non far entrare la pioggia nell'edificio, be', questo lo sanno ormai anche i sassi. Ma che un gran numero di progettisti e imprese siano propensi a costruire un tetto come cento anni fa, anche questo è (ahinoi) noto. Eppure tetto e annessi fanno parte di un sistema sempre più sofisticato e in grado di massimizzare materiali e tecnologie costruittive che, nel frattempo si sono evolute. Così come è mutato (questa volta in peggio) anche il clima, da cui il tetto deve offrire protezione. Magari grazie a una progettazione digitale...

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SPECIALE TETTI E SOLAI

TECNICA COSTRUTTIVA - 1

Coperture a prova

DI CLIMATE CHANGE

Con gli eventi meteo diventati sempre più estremi è necessario ripensare alla progettazione e alla realizzazione dei tetti. Ecco le linee guida

Effetti del passaggio di una tromba d’aria a Verona, 23 agosto 2020

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di Cristiano Vassanelli

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TECNICA costruttiva

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Estratto dalle NTC 2018

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Estratto dalle NTC 2018

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Estratto dalla Circolare 11 febbraio 2019

Tipologie di fissaggi meccanici per coperture effettuate con membrane flessibili

Estratto da Eurocodice

ZONA DELLA COPERTURA

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TECNICA costruttiva

ZONA DELLA COPERTURA

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PRESSIONE DEL VENTO

EPS (>100KPa) [N/m2]

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Istogramma dei carichi massimi ammissibili per fissaggio chimico-fisico per diverse tipologie di isolante

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Schemi di posa dei pannelli isolanti con elemento di tenuta effettuato con membrane flessibili posate a caldo (o a colla o autoadesive) con zavorra e con pannelli fissati meccanicamente

Schemi di posa dei pannelli isolanti con elemento di tenuta effettuato con membrane flessibili fissate meccanicamente senza zavorra

alcubodesign.com

OTTO CERTEZZE PER RISPARMIARE IL 24% SULLA BOLLETTA

Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta. Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”. Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole. 1) VENTILAZIONE PIÙ EFFICIENTE 2) BENEFICI IN OGNI STAGIONE 3) MINOR COSTO COMPLESSIVO 4) TETTO ASCIUTTO E SANO

5) SISTEMA DI POSA A SECCO 6) STABILITÀ DEGLI ELEMENTI 7) POSA SEMPLICE E RAPIDA 8) FACILE MANUTENZIONE

- GIUGNO 2022 181 OFFICINE RASERA srl - Via Degli Artigiani,YouBuild 35 - CROCETTA del MONTELLO - TV tel +39.0423.639823 - info@rasera.com - www.accessorirasera.com


TECNICA costruttiva

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Rappresentazione del Fissaggio corretto ed errato dei tasselli in copertura

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SPECIALE TETTI E SOLAI

TECNICA COSTRUTTIVA -2

La copertura AL MICROSCOPIO

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Per l’isolamento della superficie più alta di un edificio i progettisti si trovano di fronte a un ampio ventaglio di soluzioni. E non tutte offrono lo stesso risultato di Roberto Bolici, Politecnico di Milano

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TECNICA COSTRUTTIVA -2

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Per un isolamento di qualità e duraturo nel tempo. Isotec è il sistema termoisolante ad elevate prestazioni per coperture ventilate. Il poliuretano espanso di altissima qualità di cui è costituito il pannello offre una durabilità eccellente, con performance costanti nel tempo. isotec.brianzaplastica.it

Ristrutturazione copertura Hotel Ristorante “La Torricella”, Poppi (AR), realizzata con Isotec, coppi ed embrici.

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SPECIALE TETTI E SOLAI

RASERA

Se può respirare CONSUMA MENO Il Sistema Aria per la realizzazione di un tetto ventilato presenta numerosi vantaggi: limita il flusso di calore d’estate ed evita il ristagno di umidità. Inoltre, isola meglio Il Sistema Aria di Officine Rasera per la realizzazione di tetti ventilati

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l Sistema Aria per la realizzazione di tetti ventilati creato da Officine Rasera, con domanda di brevetto depositata, è una soluzione efficace per la maggior parte delle coperture. Grazie ai moduli per la linea di gronda (griglie appositamente sagomate), agli elementi per la falda (listelli Uno) e ai moduli di sottocolmo (Colmowings), è possibile costruire tetti stabili, durevoli e facilmente manutenibili con un’alta capacità ventilante, sia per le coperture in tegole, sia per quelle in coppi. Il sistema, oltre a consentire l’aggancio degli elementi a secco (senza l’utilizzo di malta, sigillanti o schiume), permette la circolazione longitudinale e trasversale dell’aria per la ventilazione del sottomanto. L’intercapedine d’aria prodotta con la posa di tegole o coppi sui listelli Uno assicura le prestazioni di un tetto ventilato come da norma Uni 9460:2008. Il Sistema Aria consente la posa rapida, senza l’ausilio di utensili particolari e senza ricorrere a mano d’opera specializzata. Il catalogo Officine Rasera comprende un vasto assortimento di prodotti e accessori utili alla realizzazione e alla finitura di ogni punto del tetto assicurando lo stesso grado di efficacia anche in presenza di eventi atmosferici estremi. IN ESTATE La circolazione dell’aria al di sotto del manto impermeabile di un tetto a falde ha la funzione di controllare e limitare il flusso di calore in ingresso in regime estivo, ossia evitare che il calore del sole che scalda gli elementi del manto si trasmetta al solaio di copertura e agli ambienti sottostanti, surriscaldandoli. Si tratta quindi di una scelta che porta benefici in termini di comfort senza consumo di energia.

di Franco Saro 188

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IN INVERNO Nel periodo invernale, la ventilazione sottomanto facilita invece lo smaltimento dell’eventuale umidità presente nel pacchetto della copertura, contribuendo a


conservare le proprietà dello strato isolante ed evitando il deperimento della struttura e del manto di copertura.

Dettaglio Colmowings. Sotto,Sistema Aria

CONSUMI ENERGETICI Le disposizioni relative alle prestazioni energetiche estive, legate al contenimento dei consumi in edilizia, segnalano la necessità di utilizzare tecnologie innovative per le chiusure superiori in grado di sfasare e attenuare l’onda termica in ingresso. Una buona circolazione d’aria in copertura può sicuramente fornire un valido contributo, soprattutto in quelle coperture con struttura in legno e quindi con massa limitata. La ventilazione sottotetto (o ventilazione sottomanto o ventilazione sottocoppo o sottotegola) è quella lama d’aria circolante immediatamente al di sotto dello strato impermeabile di copertura. La norma Uni 9460:2008 (Coperture discontinue Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con tegole di laterizio o calcestruzzo) indica in 3-4 centimetri lo spessore degli elementi di supporto e aggancio che distanziano l’intradosso del manto impermeabile dall’estradosso del solaio di falda consentendo la circolazione dell’aria. Si tratta di una soluzione costruttiva che è sempre prevista dalla normativa «necessaria per il buon funzionamento della copertura e per garantire una durata nel tempo dell’elemento di tenuta» (Uni 9460:2008). CONDIZIONE CLIMATICA Questa circolazione d’aria deve essere sempre presente in qualsiasi condizione climatica e di progetto in quanto, oltre al controllo dell’apporto solare, fornisce altre numerose prestazioni: • contribuisce a smaltire il vapore acqueo che sale dagli ambienti sottostanti prima che, attraversando gli elementi e gli strati del pacchetto di copertura, condensi sull’intradosso freddo delle tegole per poi gocciolare sul solaio di copertura • consente alle tegole di asciugarsi più rapidamente in caso di eventuale condensa, o dopo l’imbibizione dovuta alla pioggia, soprattutto sull’intradosso • limita i rischi di rottura causati dal gelo e dovuti alla lunga permanenza dell’acqua imbibita nella matrice laterizia • contribuisce a evitare che il calore che sale dall’alloggio causi irregolari scioglimenti e scivolamenti del manto nevoso, con conseguente accumulo di neve e ghiaccio in linea di gronda e possibili ritorni di acqua • facilita l’allineamento e la posa regolare di tegole e coppi senza necessità di fili, stagge, metri o altri riferimenti • impedisce lo scivolamento di tegole e coppi che

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RASERA

La ventilazione sottotetto mantiene analoghe caratteristiche termo-igrometriche fra l’estradosso e l’intradosso delle tegole e dei coppi. A sinistra, gli elementi del Sistema Aria: Colmowings, listello Uno e griglia parapasseri

altrimenti potrebbero muoversi lungo il piano di falda aprendo delle linee di ingresso dell’acqua. La ventilazione sottotetto mantiene quindi analoghe caratteristiche termo-igrometriche fra l’estradosso e l’intradosso delle tegole e dei coppi, consentendo agli elementi di respirare e di mantenersi asciutti, aumentando la durata del manto, degli elementi isolanti e delle strutture. I MODELLI La modalità di costruzione di un tetto ventilato può essere quella artigianale con l’utilizzo di listelli di supporto in legno in singola o doppia orditura.Alternativamente con il Sistema Aria è sufficiente una singola orditura grazie al listello Uno in lamiera stirata e zincata che, grazie alla sua permeabilità all’aria, non solo assicura la stessa efficacia e gli stessi benefici della ventilazione

I SEGRETI DEL TETTO VENTILATO Normalmente, in un tetto ventilato, si pensa che l’aria entri solo lungo la linea di gronda attraverso il pettine o la griglia parapasseri, salga longitudinalmente lungo la verticale con un percorso relativamente lineare, grazie al calore del sole che la riscalda, ed esca lungo la linea di colmo attraverso le forature del sottocolmo. Questo fenomeno termo-fluidodinamico, che governa il movimento dell’aria calda a salire dal basso verso l’alto, è normalmente chiamato effetto camino (o stack effect) e riferito alle forze di galleggiamento che si innescano per la rarefazione dell’aria più calda. In realtà, la ricerca condotta da Officine Rasera assieme al polo scientifico dell'Università di Ferrara ha dimostrato che l’andamento dell’aria all’interno dell’intercapedine sottomanto segue percorsi molto più complessi e differenziati ed è influenzata da numerosi altri fattori: 1. prima di tutto e in modo assolutamente preponderante dalla presenza del vento, che è una costante in ogni località. In un tetto ventilato l’energia delle forze di galleggiamento (quelle che in un sistema privo di interferenze esterne innescano l’effetto camino) poco possono fare, da sole, per limitare il surriscaldamento delle tegole. E nella concezione di un percorso solo longitudinale dell’aria gronda-colmo, solo un vento perpendicolare alla linea di gronda porterebbe il massimo contributo. In realtà, è stato appurato che l’aria passa anche attraverso le sovrapposizioni delle tegole. Un manto impermeabile discontinuo è progettato per assicurare l’impermeabilità all’acqua in caso di pioggia, ma la tenuta nei confronti dell’aria è improbabile nella maggior parte delle tegole in commercio. Questa caratteristica fa sì che l’ingresso, il movimento e la velocità dell’aria nell’intercapedine ventilata siano influenzati anche da direzioni di vento non perpendicolari alla gronda, consentendo di sfruttare l’arrivo di questa energia da molti più quadranti. L’energia delle forze di galleggiamento è estremamente modesta ed è sufficiente una

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leggera brezza con velocità del vento già attorno a 0,3-0,5 m/s per avere ragione di questo effetto camino e modificare il percorso dell’aria. Laddove la direzione del vento fosse perpendicolare alla linea di gronda, vento ed effetto camino si sommerebbero, ma con direzioni del vento differenti dalla perpendicolare è sempre il vento che comanda la ventilazione. 2. in secondo luogo la presenza di elementi di sostegno e ancoraggio delle tegole. Più questi profili sono trasparenti e permeabili all’aria, che come visto può arrivare da diverse direzioni, maggiore e più efficace è la circolazione. Profili pieni invece risultano di ostacolo al movimento perché creano impedimenti e rallentamenti al libero cammino dell’aria che penetra nel sottomanto con diverse angolazioni. Questi due aspetti sono importanti in quanto lo smaltimento del calore estivo in copertura non avviene semplicemente ed esclusivamente grazie a un movimento longitudinale grondacolmo dell’aria. Ogni altra circolazione trasversale o diagonale contribuisce a questa funzione. Ne consegue che l’effetto camino non è l’unico fenomeno che attiva la ventilazione in un tetto ventilato, ma importante è anche l’aria che entra/esce attraverso la sovrapposizione delle tegole e la sua possibilità di muoversi nel sottomanto senza ostacoli sfruttando qualunque direzione del vento. Più dello spessore dell’intercapedine, è quindi rilevante la possibilità dell’aria di muoversi senza incontrare ostacoli dovuti alla presenza di listelli pieni di supporto delle tegole. Questi aspetti fondamentali per la ventilazione sono alla base del progetto degli elementi del Sistema Aria. L’Università di Ferrara ha dimostrato che, nel confronto tra un tetto posato a schiuma e uno posato con il Sistema Aria, il secondo consuma mediamente, per il raffrescamento di un sottotetto nei mesi estivi, il 24% in meno rispetto al primo.


anche in singolo strato, ma ne migliora le prestazioni. La posa con singola orditura di listelli di legno permette un modesto flusso d’aria in quanto il listello pieno non consente un elevato passaggio dell’aria, che può transitare in minima parte solo attraverso la curvatura della tegola e in alcun modo sotto tegole marsigliesi o piatte. Inoltre, in caso di infiltrazioni d’acqua, crea un bacino con il rischio di danneggiare gli elementi sottostanti del sistema tetto. Lo stesso accade con la doppia listellatura in legno, che presenta l’orditura superiore contromoto rispetto al movimento dell’aria ed è anche più onerosa dal punto di vista costruttivo. LE SPECIFICHE La configurazione in lamiera stirata del listello Uno presenta invece una maggiore permeabilità in quanto può essere attraversato dall’aria consentendo un maggior flusso. Inoltre, la foratura consente un fissaggio molto agevole dei listelli al piano del solaio di falda e delle tegole al listello, oltre a favorire il facile deflusso dell’eventuale acqua di infiltrazione. Il Sistema Aria è stato pensato e progettato considerando questi aspetti funzionali. È costituito da tre elementi base più gli accessori: la griglia parapasseri di gronda, il profilo metallico listello Uno di aggancio delle tegole e il sottocolmo Colmowings. La griglia parapasseri è in lamiera metallica stirata verniciata a polveri di poliestere per una maggiore resistenza agli agenti atmosferici e una perfetta mimetizzazione con gli elementi del manto di copertura. Già predisposta con la corretta sagomatura e altezza in funzione del tipo e del modello di tegola o coppo, facilita la messa in opera fornendo il corretto passo di posa. Rispetto alla lamiera forata, il profilo in lamiera stirata presenta il miglior rapporto tra vuoto e pieno (maggiore di circa il 30%).

Questa tecnica di posa: • non è prevista dalla normativa Uni 9460:2008 e dalla manualistica Andil (Associazione nazionale industriali dei laterizi), al contrario viene espressamente definita errata e, quindi, contestabile in caso di malfunzionamenti del tetto con conseguente decadenza della garanzia del produttore del laterizio • non garantisce l’inamovibilità dell’intero manto, ma solo di alcuni elementi, ossia solo delle file o degli elementi fissati, mentre gli altri possono muoversi e scivolare • questi fissaggi, oltre a produrre rifiuti speciali dannosi sia per l’uomo sia per l’ambiente, non sono duraturi (considerando di almeno cinquant’anni il tempo medio di vita di un tetto correttamente eseguito), soprattutto quelli eseguiti con schiume, che con il calore e l’azione dei raggi UV si deteriorano perdendo efficacia; • la malta potrebbe diventare il vettore di infiltrazioni per capillarità attraverso il manto di copertura imbibito dalla pioggia verso il solaio di copertura, provocando delle macchie all’intradosso del sottotetto • può essere causa di rotture per gelività in quanto non consente una rapida asciugatura della matrice laterizia del manto di copertura Inoltre, vengono meno tutti i benefici funzionali di un tetto ventilato, in particolare lo smaltimento estivo del calore dovuto alla radiazione solare.

Il Sistema Aria permette la circolazione longitudinale e trasversale dell’aria per la ventilazione del sottomanto.

L’APPLICAZIONE Fondamentale è comprendere che la messa in opera e/o il fissaggio di tegole o coppi tramite allettamento su malta fresca o schiume (stesa per punti, per singolo elemento, per file, ogni due, tre o quattro file o in qualsiasi altro modo) è da considerarsi sempre e comunque errata ed è causa di numerosi problemi alla copertura.

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SPECIALE TETTI E SOLAI

BRIANZA PLASTICA

L’evoluzione DELL’ISOLAMENTO Sulla copertura dell’ edificio che ospita l’Istituto Suore Figlie di Sant’Eusebio di Vercelli è stato posato il sistema termoisolante ventilato Isotec XL di Veronica Monaco

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dificato a metà del secolo scorso, l’edificio che ospita la residenza assistenziale Istituto Suore Figlie di Sant’Eusebio, a Vercelli, è stato protagonista di un interessante intervento di ristrutturazione del tetto, che presentava diverse problematiche. Oltre al ripristino della funzionalità protettiva della copertura, uno dei primari obiettivi dell’intervento era rivolto a massimizzare il comfort abitativo dei locali abitabili sottotetto. La stratigrafia preesistente era infatti completamente priva di isolamento termico, di adeguata impermeabilizzazione e di ventilazione sottotegola: una configurazione che, con il passare degli anni, non ha adeguatamente contrastato la degenerazione del manufatto, dovuta all’azione degli agenti atmosferici e del tempo.

Il pannello Isotec XL è dotato di un correntino metallico asolato, ideale per creare un appoggio stabile agli elementi di copertura

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L’INTERVENTO Curato dallo studio Associato Arch&Cad di Vercelli, l’intervento è iniziato con la regolarizzazione della soletta esistente in laterocemento, particolarmente ammalorata e non planare, mediante la posa di un tavolato di legno, tassellato alla soletta in corrispondenza dei travetti in cemento armato. Su tale superficie, con interposto un telo traspirante, è stato posato il sistema termoisolante ventilato Isotec XL di Brianza Plastica, scelto nello spessore 120 millimetri e con passo 340 millimetri, fissato al tavolato tramite tirafondi. «Abbiamo scelto il sistema di isolamento termico Isotec XL per la sua elevata qualità, per la modularità che consente il perfetto abbinamento a qualsiasi tipo di supporto e con ogni tipologia di manto, e per la semplicità di posa», spiega l’architetto Davide Vella, dello studio associato Arch&Cad. ISOLAMENTO EVOLUTO Il sistema Isotec XL di Brianza Plastica è costituito da un pannello con anima in poliuretano espanso rigido, autoestinguente, rivestito su entrambe le facce da una lamina di alluminio goffrato, che agisce come efficace strato di seconda impermeabilizzazione, in caso di rottura accidentale delle tegole, impedendo all’acqua meteorica di penetrare al di sotto dell’isolante. Inoltre, il pannello è dotato di un correntino metallico asolato che svolge molteplici funzioni: innanzitutto è ideale per creare un appoggio stabile

agli elementi di copertura (nel caso dell’istituto vercellese sono state scelte tegole marsigliesi della stessa tipologia di quelle già presenti) che vengono fissate anche meccanicamente al profilo con appositi ganci fermategola.

Sopra, il sistema fotovoltaico posato su una parte della copertura. Sotto, stratigrafia della copertura

VENTILAZIONE Appoggiandosi sul correntino, le tegole rimangono separate dallo strato isolante, formando quindi una camera di ventilazione, dalla gronda al colmo. Il passaggio d’aria sottotegola facilita il deflusso dell’umidità,

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BRIANZA PLASTICA

La copertura prima dell’intervento

Il tetto ristrutturato e isolato con Isotec XL

mantenendo gli elementi di copertura il più possibile asciutti nelle stagioni fredde, mentre in estate contribuisce allo smaltimento del calore dovuto all’irraggiamento diretto sulle tegole, attenuando notevolmente il carico di calore che impatta sull’isolamento. Inoltre, la ventilazione collabora con la funzione isolante nel massimizzare il comfort abitativo, anche in termini di benessere percepito, grazie all’apporto nella regolazione dell’umidità. In questo intervento di rifacimento, il sistema termoisolante ventilato Isotec XL, con le sue elevate performance di coibentazione (conduttività termica dichiarata pari a 0,022 W/mK) ha permesso di raggiungere una trasmittanza U di 0,164 W/m 2K e uno sfasamento di 11 ore e 45 minuti. FACILITÀ DI POSA Il sistema Isotec si connota per una elevata facilità e velocità di installazione. La posa, completamente a secco, può essere effettuata in qualsiasi stagione dell’anno, non temendo le basse temperature

L’Istituto Suore Figlie di Sant’Eusebio a Vercelli

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LA SCHEDA Tipologia: Rifacimento copertura Ubicazione: Vercelli Committente: Istituto Suore Figlie di Sant’Eusebio Progettista: Arch&CAD Studio Associato Vercelli Impresa realizzatrice: Restructura Srls Vercelli / Alba Tetti Srl - Vercelli Isolamento copertura: Isotec XL di Brianza Plastica - spessore 120 mm Superficie di copertura isolata: 1.655 mq Rivestimento copertura: tegole marsigliesi

né eventuali precipitazioni, quando non sia ancora completato il rivestimento. Il perimetro dei pannelli presenta peculiari incastri - a battenti contrapposti sul lato lungo e a coda di rondine su quello corto - che rendono agevole il perfetto accostamento gli uni agli altri e contribuiscono all'eliminazione dei ponti termici. La sigillatura dei giunti, e in corrispondenza di irregolarità o corpi emergenti, avviene mediante l’impiego di schiuma poliuretanica e nastro in alluminio butilico. Tali accortezze sono state impiegate anche per il trattamento delle numerose discontinuità create dai comignoli e dagli abbaini che caratterizzavano la copertura dell’Istituto Suore Figlie di Sant’Eusebio. La possibilità di scegliere il passo del pannello, in funzione della dimensione delle tegole, ha ottimizzato la lavorazione e il risultato finale. Inoltre, su una parte della copertura, al di sopra delle tegole, è stato installato anche un impianto fotovoltaico, il cui sistema di staffaggio è stato fissato alla struttura oltrepassando il sistema Isotec, in corrispondenza dei correntini metallici. Questa metodologia ha reso pratica la posa e solidale tutta la struttura. In totale per la realizzazione di quest’opera, oltre 1.600 metri quadrati di copertura, sono state necessarie solo due settimane di lavoro con una squadra di due-tre posatori.


- M e a d a

Baxi Hybrid Power, composti da uno o più generatori in pompa di calore abbinati a

de

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Sistemi Ibridi Commerciali Baxi Hybrid Power

caldaie a gas di alta potenza (singole o in cascata) e gestiti da un Hybrid manager, è la soluzione ibrida pensata da Baxi per la riqualificazione di edifici residenziali esistenti, palazzine e condomini con impianto centralizzato.

e - Ma

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FA C T O R Y ad

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e - Ma

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FA C T O R Y

Oltre 250 combinazioni di caldaie a gas murali a Ottimizzazione Elevata modularità condensazione classe A con pompe di calore splittate del risparmio in energetico o monoblocco ad inverter, ideali per la riqualificazione energetica degli impianti esistenti. Riduzione dei costi di gestione dell’impianto

Doppio salto di classe in ottica di Superbonus

La più ampia gamma di configurazioni sul mercato YouBuild - GIUGNO 2022

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e - Ma


SPECIALE TETTI E SOLAI

ISOLMANT

Il colore verde DEL SILENZIO

L’isolamento acustico dei solai diventa ancora più sostenibile con i materassini Isolmant Special Serie R, realizzati con un polietilene di origine non fossile certificato Iscc Plus

di Paolo Caliari 196

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Isolmant Special Serie R 5 mm


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er rendere gli edifici più rispettosi del clima è necessario costruire meglio. Ma anche rinnovare quelli già esistenti, poiché la maggior parte sarà ancora utilizzata per decenni. Questo è il motivo per cui la Commissione Europea spinge per il rinnovamento e per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici in tutta la Ue. L’obiettivo è raddoppiare i tassi di ristrutturazione entro il 2030 e garantire che questi portino a una migliore efficienza energetica e delle risorse. Ciò significa che entro il 2030, 35 milioni di edifici potrebbero essere ristrutturati, creando fino a 160 mila nuovi posti di lavoro verdi nel settore delle costruzioni. Ma per raggiungere l’obiettivo sono necessari i materiali adatti. VOCAZIONE SOSTENIBILE Isolmant Serie R, per esempio, è il polietilene di origine non fossile frutto della Ricerca & Sviluppo di Isolmant che risponde appieno alla richiesta del Green Building. Ultima novità nel mercato degli isolanti acustici sotto massetto e sotto pavimento, è prodotto nel rispetto della vocazione dell’azienda alla sostenibilità, impegno concreto e ben espresso nel protocollo Isolmant Green Planet. Annunciato già sul finire dello scorso anno, Isolmant Special Serie R è ormai una realtà e rappresenta un’evoluzione concreta della sostenibilità di Isolmant. L’azienda ha portato avanti negli ultimi anni studi approfonditi sulla possibilità di realizzare una schiuma di polietilene reticolata a base biologica, quindi realizzata da fonti di derivazione non fossile. Il polietilene Isolmant Special Serie R, infatti, è realizzato grazie all’utilizzo di residui di lavorazione di altre filiere produttive, che altrimenti andrebbero smaltiti

senza ricreare valore. Questi residui di lavorazione sono successivamente sottoposti a un normale processo di polimerizzazione per arrivare alla produzione di un materiale plastico naturale, ovvero derivato da materie prime rinnovabili di origine non fossile. DUE VERSIONI Isolmant Special Serie R è disponibile oggi nella versione 2 millimetri per applicazione sotto pavimento, e a breve anche nella versione 5 millimetri per l’applicazione sotto massetto. Soluzioni che a seguito di numerosi test eseguiti in laboratorio e in opera, hanno confermato il raggiungimento delle stesse qualità tecniche, prestazionali e di durabilità dei rispettivi prodotti creati a base fossile. Isolmant Special Serie R è certificato Iscc Plus, un sistema di certificazione leader a livello mondiale, che conferma i più elevati requisiti di sostenibilità per la catena produttiva, logistica e distributiva di Isolmant. Inoltre certifica tutta la catena di approvvigionamento a garanzia della provenienza sostenibile delle materie prime realizzate da fonti non fossili. Isolmant Special 2mm Serie R

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SPECIALE TETTI E SOLAI

PEIKKO

Il rinforzo DIVENTA LIGHT Maggiore resistenza ai carichi, ma anche spessori ridotti delle solette. È il doppio risultato di Psb Plus, combinazione tra barre con testa a martello in verticale e Psh orizzontali

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esistenza ai carichi maggiore e soletta sempre più sottile. Ottenere tutti e due i vantaggi contemporaneamente non è semplice: per raggiungere il risultato bisogna scegliere le soluzioni più avanzate, che consentano di prevenire il punzonamento dei solai. Una di queste soluzioni è il sistema di armatura a punzonamento Psb Plus di Peikko, combinazione tra barre con testa a martello Psb disposte in verticale e barre Psh orizzontali posizionate in sommità ai pilastri. Con il sistema Psb Plus è possibile ottenere resistenze a

Il sistema di armatura a punzonamento P sb Plus di Peikko

di Franco Saro 198

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punzonamento superiori rispetto alla soluzione che utilizza solamente le barre verticali. La combinazione unica di barre verticali e orizzontali consente di aumentare in modo economico la resistenza al taglio per punzonamento di una soletta in calcestruzzo armato. La soluzione consente quindi di ottimizzare le strutture riducendone le dimensioni e risparmiando sui materiali nell’intero edificio: ridurre lo spessore delle solette in calcestruzzo, infatti, permette di ridurre il costo dei materiali, con l’ottimizzazione dell’intera struttura se si includono pilastri e fondazioni.

Il sistema combina barre con testa a martello P sb disposte in verticale e barre P sh orizzontali in sommità ai pilastri

MAGGIORE VARIETÀ Rispetto a una soluzione con sole barre verticali Psb, il sistema Psb Plus consente di raggiungere resistenze più elevate per la rottura a taglio e punzonamento. Le resistenze più elevate fornite dal sistema, infatti, consentono di realizzare piastre piane in una maggiore varietà di casi, sia che si tratti di resistenze più elevate sia che si tratti di ottimizzare le strutture rendendole più sottili e meno ingombranti, con conseguente risparmio di materiale da costruzione. Insieme alla semplicità di installazione degli elementi orizzontali, il sistema rappresenta una soluzione pratica ed economica per piastre piane soggette a carichi estremi. Peikko fornisce la progettazione, il dimensionamento e il disegno di posizionamento del gruppo di rinforzo Psb Plus in base alle specifiche iniziali del cliente.

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SPECIALE TETTI E SOLAI

TERREAL ITALIA

È una questione DI PERFORMANCE I requisiti previsti per legge sono severi. Così l’azienda specializzata in laterizi di alta qualità ha sottoposto i propri prodotti a test specifici, eseguiti da un laboratorio esterno certificato, per attestare le caratteristiche tecniche

di Anna Molentini

L

a riduzione dei consumi per il raffrescamento degli edifici e il contenimento del surriscaldamento su scala urbana hanno portato all’emanazione di diversi provvedimenti, tra cui il decreto Requisiti Minimi del 26 giugno 2015, e il successivo noto come Cam (Criteri ambientali minimi), che definisce a tutti gli effetti le regole e i limiti da rispettare per la progettazione e riqualificazione degli edifici in ottica di risparmio energetico. In questo senso l’analisi del comportamento estivo del sistema parete e/o sistema tetto diventano fondamentali per comprendere e realizzare una soluzione sostenibile.

Portoghese Colore: Visconteo Riflettanza: 0,34 S ri (medio): 31

Coppo SanMarco Evo Colore: Adige Riflettanza: 0,55 S ri (medio): 61

Coppo Veneto Colore: Old Country Riflettanza: 0,55 S ri (medio): 63

Portoghese Colore: Lario Riflettanza: 0,42 S ri (medio): 42

Portoghese Colore: Testa di moro Riflettanza: 0,22 S ri (medio): 14

Portoghese Colore: Ticino Riflettanza: 0,37 S ri (medio): 35

Marsigliese Colore: Nero Riflettanza: 0,16 S ri (medio): 6

Marsigliese Colore: rosso Riflettanza: 0,46 S ri (medio): 48

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RIFLETTANZA ED EMISSIVITÀ Il tetto che riflette più energia solare possibile e disperde meno calore sicuramente rispetta quanto prescritto dal decreto Requisiti Minimi. Per ottenere questo tipo di copertura bisogna comprendere alcuni concetti base quali riflettanza, emissività ed Sri. La riflettanza è la misura della frazione di radiazione solare incidente che viene riflessa da una superficie irradiata. Il valore varia tra 0 e 1, rispettivamente una superficie totalmente assorbente e una totalmente disperdente. Più il valore di riflettanza è vicino allo 0 meno il materiale ha capacità di riflettere la radiazione solare. L’emissività è invece la frazione di energia irraggiata dal materiale rispetto all’energia irraggiata da un corpo nero alla stessa temperatura e assume valori tra 0 e 1. Dipende da fattori quali la temperatura, l'angolo di emissione, la lunghezza d’onda e la finitura superficiale del corpo osservato. Infine, l’indice di riflettanza, ossia lo Sri, è un valore calcolato dipendentemente dalla riflettanza e dall’emissività di una superficie: si esprime in scala da 1-100 e indica la posizione rispetto al comportamento di una superficie bianca e di un corpo nero. L’indice si calcola utilizzando la Astm E1980 a partire dai valori di riflettanza e di emissività dei materiali costituenti il manto di copertura e imponendo un coefficiente di scambio convettivo. ASSORBIMENTO SOLARE Da queste definizioni è possibile dedurre che un ridotto valore di assorbimento solare e un elevato valore di emissività permettono a un materiale di non surriscaldarsi e di disperdere molta energia per irraggiamento. Questo però non basta perché è importante conoscere anche l’attitudine del materiale a disperdere energia sotto forma di irraggiamento. Il parametro che unisce questi aspetti è l’indice di riflettanza (Sri). Se i protocolli ambientali volontari, come Leed e Itaca, fanno riferimento allo Sri, il Decreto Requisiti Minimi fa riferimento alla sola riflettanza. Ma questo valore potrebbe non essere esaustivo ai fini del risparmio energetico, perché la temperatura superficiale di un corpo soggetto a irraggiamento non dipende solo dal valore di riflettanza ma anche dalla sua emissività. Oltre al fatto che la

riflettanza non è costante nel tempo, ma soggetta a invecchiamento a causa del deperimento del materiale stesso o dei depositi di polveri sulle superfici dei materiali. Nella tabella (in basso) sono riportati i valori limite individuati dal Decreto Requisiti Minimi e dal protocollo Leed. ARGILLA SOTTO LA LENTE Alla luce di quanto illustrato, anche su una copertura a falda diventa dunque importante analizzare il contributo dato dal tegumento scelto. Per questo motivo Terreal Italia ha sottoposto la maggior parte dei propri prodotti a test specifici, eseguiti da un laboratorio esterno certificato, per l’individuazione della riflettanza, dell’emissività e dell’indice di riflettanza. L’argilla utilizzata e analizzata ha ottenuto un risultato di emissività (quanta radiazione di calore emana) che varia tra 0,75 e 0,76, pressoché costante indipendentemente dal colore della tegola o del coppo. Riflettanza e indice di riflettanza subiscono invece notevoli variazioni in funzione del colore, con oscillazioni che variano da 0,16 a 0,55 per la riflettanza e tra 63 e 6 per lo Sri. La maggior parte delle colorazioni soddisfano quanto richiesto dal decreto Requisiti Minimi, in cui la riflettanza deve essere maggiore di 0,30 per le coperture a falda. Tuttavia, i colori in pasta molto scuri, quali il nero e il testa di moro, sono naturalmente penalizzati, anche se possono essere utilizzati senza inficiare le prestazioni del sistema copertura e il comfort interno dell’abitazione grazie all’impiego della ventilazione. Diversi studi iniziano ad affermare l’importanza del concetto di riflettanza equivalente, parametro in grado di valutare sia la riflettanza da assegnare al manto di copertura sia la capacità dissipativa dell’intercapedine d’aria. A questo proposito Terreal Italia offre un’ampia gamma prodotti che offrono soluzioni performanti in grado di realizzare, incrementare e agevolare l’intercapedine d’aria: accessori dedicati in cotto, come gli aeratori, oppure accessori funzionali di diversi materiali, come il Kit Colmo Ventilato Terreal con una capacità di ventilazione pari a 425 centimetri quadrati, i listelli rompitratta microforati di diversi profili e Crearoll, rotolo per il colmo con sezione micro-ventilata centrale.

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SPECIALE TETTI E SOLAI

DALIFORM GROUP

Il parcheggio DIVENTA LIGHT Per realizzare il multipiano République è stata utilizzata la soluzione U-Boot Beton che ha permesso di ridurre il peso della struttura portante del 28% di Anna Molentini

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er migliorare le prestazioni dei solai minimizzando costi d’opera e impiego di materie prime, Daliform Group ha ideato U-Boot Beton, una soluzione tecnologica semplice e funzionale che prevede l’inserimento di elementi cavi in polipropilene riciclato all’interno


È DISPONIBILE ANCHE IN BIM Per chi progetta in digitale, Daliform Group mette a disposizione i file Bim (Revit, AllPlan e .ifc ) dei propri prodotti: U-Boot Beton (solai alleggeriti, platee di fondazione), Iglu’ e Iglu’ Plus (vespai ventilati, intercapedini tecniche), sistema Atlantis (vespai aerati, intercapedini tecniche, vasche di accumulo e dispersione acque meteoriche). I file sono scaricabili gratuitamente dalla sezione Librerie Bim presente sul sito web dell’azienda. Gli oggetti Bim non sono semplici modelli tridimensionali, ma sono portatori di tutte le informazioni utili nel processo di progettazione e costruzione dell’edificio. Con gli strumenti digitali Bim e i servizi tecnici offerti da Daliform Group, il progettista ha la possibilità di accedere a soluzioni complete per tutto il flusso di lavoro dei suoi progetti.

Posa del sistema U-Boot Beton di Daliform Group per il parcheggio multipiano République a Reims (Francia)

delle strutture orizzontali. In questo modo è possibile conseguire un’ottimizzazione della distribuzione delle masse di calcestruzzo, secondo il principio delle travi a «I», riducendo la quantità di materiale utilizzata e risparmiando anche acciaio per l’armatura. A parità di spessore rispetto a una soletta monolitica, con U-Boot Beton si ottiene un'importante riduzione di peso della struttura, che si traduce in un minor dimensionamento dei pilastri, delle fondazioni e degli scavi. Proprio come è avvenuto nel progetto di realizzazione del parcheggio multipiano République a Reims, in Francia, dove U-Boot Beton si è rivelato la soluzione tecnologica ideale per la realizzazione di un’opera che necessitava di ampie luci per sfruttare al meglio gli spazi interni. Inoltre, la riduzione del carico complessivo ha permesso un’importante ottimizzazione delle strutture portanti verticali e delle strutture di fondazione. CAMPATE PIÙ AMPIE Il parcheggio multipiano République a Reims (Francia), costruito in calcestruzzo armato, ha una capacità di 745 posti auto raggiungibili tramite rampe, che

permettono l’accesso ai veicoli fino alla copertura. Per permettere l'ottimizzazione degli spazi interni di circolazione e l'aggiunta di due file di posti auto, in fase di progetto è stata prevista la realizzazione di campate con luce di 16 metri. La scelta tecnica dei progettisti è ricaduta sui solai alleggeriti con il sistema U-Boot Beton in calcestruzzo armato, accoppiati a un sistema di post-tensione. La presenza delle due tecnologie ha permesso di raggiungere l’obiettivo e realizzare i solai senza dover costruire pilastri nelle zone centrali. Posizionati direttamente sulla casseratura inferiore come casseri a perdere, gli elementi di alleggerimento U-Boot Beton, non venendo riempiti di calcestruzzo, permettono la creazione di vuoti all’interno del solaio. Grazie alla disposizione in file è stato possibile ottenere delle nervature continue, nelle quali sono stati posati i trefoli da precompressione inguainati e ingrassati, oltre all’acciaio passivo. Il posizionamento dell’acciaio da precompressione è risultato così ottimale per fornire al solaio la massima resistenza, mentre il peso della lastra è risultato considerevolmente alleggerito.

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SPECIALE BIM

TRANSIZIONE DIGITALE

Se progettate in 3D NON SCORDATE IL 10D Il Building Information Modeling consente di tenere sotto controllo l’intero percorso di obsolescenza di un edificio, ma anche tanti altri processi di Alberto Sdegno, Università di Udine

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Definizione famiglie parametriche per le finestre del Teatro del Mondo di Aldo Rossi. Sopra, Tag Cloud relativo ai riferimenti al BIM

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Clash detection applicata ad un sistema pilastro/ solaio per controllo interferenze (tesi di Master in BIM presso Università di Udine di Giovanni Rinaldi)

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Database informativo relativo alla Clash detection applicata ad un sistema pilastro/solaio per controllo interferenze (tesi di Master in BIM presso Università di Udine di Giovanni Rinaldi)


SPECIALE BIM

ECLISSE

Ingresso facile CON I NOSTRI FILE L’azienda ha anticipato i tempi con oggetti Bim per controtelai per porte scorrevoli e filomuro: l’alto livello di dettaglio mostra in modo realistico i componenti, le informazioni e i metadati di Sara Giusti

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a alcuni anni anche in Italia si sente sempre più parlare di file Bim, termine con cui si fa riferimento a un insieme di dati e informazioni relative a un’opera edile lungo tutto il suo ciclo vita: dalla progettazione alla realizzazione, dalla manutenzione e programmazione fino all’eventuale dismissione e smaltimento. A fronte di una crescente richiesta dei professionisti, già nel 2015 Eclisse, azienda specializzata in controtelai per porte scorrevoli e filomuro, ha sviluppato oggetti Bim, confermando la propria volontà di innovarsi e supportare i progettisti nei diversi mercati. Questi nuovi formati si aggiungono ai modelli Dwg esistenti (la sigla è una contrazione della parola drawing, disegno, formato di file di tipo Cad) e comprendono la maggior parte dei prodotti dell’azienda nelle diverse versioni per i mercati esteri, ampliando così efficienza e potenzialità della progettazione. UNICO DOWNLOAD «Il principale vantaggio dei file Bim che abbiamo sviluppato è permettere all’utente di disporre di tutte le tipologie di un determinato prodotto con un unico download», spiega Giovanni Favero, Bim Specialist di Eclisse. «Sono stati migliorati i livelli di definizione degli oggetti.

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Revit Eclisse Syntesis Line battente. A sinistra, Giovanni Favero, Bim Specialist di Eclisse. Sotto, da sinistra Fortuna Veccia, architetto socio ordinario, e Rossella Traversari, architetto e socio fondatore di Gnosis Progetti

In particolare, l’alto livello di dettaglio mostra in modo estremamente realistico i componenti che compongono i telai insieme a tutte le informazioni e i metadati rilevanti». Aver adottato questa metodologia prima dei concorrenti ha costituito un vantaggio competitivo per l’azienda, perché ha aumentato la possibilità di essere selezionata all’interno dei progetti rispetto ad alti produttori ancora sprovvisti di librerie Bim. «Dal 2019 la progettazione attraverso il metodo Bim è stata resa obbligatoria per gli appalti pubblici a partire dai 100 milioni di euro, importo che scenderà progressivamente fino al 2025 per tutte le nuove opere non private», aggiunge l’esperto. SVILUPPO CONTINUO La realizzazione degli oggetti Bim in Eclisse è parte integrante del processo di progettazione e produzione di qualsiasi nuovo prodotto. Questa attività risulta ormai di prassi e parte dal percorso che va dall’ideazione del prodotto alla sua commercializzazione. «In questi anni abbiamo sviluppato e continuiamo ad arricchire un’intera

collezione di prodotti dedicata al filomuro. Non più solo le porte scorrevoli e battente, oggi possiamo far scomparire nella parete anche cabine armadio, sportelli chiudi vano, vani tecnici fino al battiscopa. Per il progettista significa disporre di un insieme di prodotti, alcuni di questi esclusivi, accomunati dal fatto che possono essere personalizzati e colorati come la parete. Questo vuol dire proporre al mercato la più vasta gamma di soluzioni filomuro per cui abbiamo previsto anche lo sviluppo di oggetti Bim», conclude Favero.

LA RIQUALIFICAZIONE DI PALAZZO FONDI A NAPOLI Le librerie Bim dei controtelai Elisse offrono massima libertà e flessibilità nella progettazione, grazie a strumenti che mettono a disposizione della creatività un livello di servizio esclusivo nel settore dei sistemi per porte scorrevoli a scomparsa e porte filo muro. I formati a disposizione dei progettisti sono pensati per semplificare e standardizzare i processi di progettazione e dialogare anche con gli altri software Bim in modo efficace, veloce e preciso. Come testimonia Gnosis Progetti, società cooperativa di architettura e ingegneria, che già dal 2018 ha sviluppato e focalizzato l’attenzione sul tema della digitalizzazione, nella convinzione che rappresenti un aspetto fondamentale per il futuro del mondo della progettazione. «Grazie anche alle famiglie sviluppate da Eclisse questo processo garantisce di inserire prodotti già sviluppati e modellati facilitando il processo Bim. Le famiglie scaricabili sono già definite e dettagliate per le varie fasi ed è possibile implementarle con informazioni a richiesta dei vari committenti. Analizzando, per esempio, la riqualificazione e rifunzionalizzazione di Palazzo Fondi a Napoli, uno dei progetti targati Gnosis e prossimo alla consegna, abbiamo utilizzato le famiglie della collezione Syntesis Line Battente, implementandole con le informazioni chieste dal cliente. Abbiamo, così, ridotto i tempi di modellazione per un progetto molto vasto. All’interno del supporto tecnico, oltre alle famiglie, ci sono tutte le informazioni necessarie a sviluppare i documenti del progetto, come, ad esempio, il capitolato tecnico prestazionale», commenta Rossella Traversari, architetto e socia fondatrice Gnosis assieme alla collega Fortuna Veccia.

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L'ARCHITETTO DIGITALE

Alberto Sdegno, Direttore del Master in Building Information Modeling presso l'Università di Udine

IL PLASTICO? SI STAMPA IN 3D

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hi si occupa di progettazione ha sempre lavorato con i plastici. Piccoli modelli in scala ridotta hanno aiutato l’architetto e il designer a controllare dimensioni e proporzioni di un edificio prima di vederlo realizzato. Sia che fossero modelli da presentare alla committenza, come si vede in molte tele rinascimentali, in cui l’architetto mostra al principe la propria intenzione da realizzare, sia realizzati per capire meglio se l’ipotesi era gradevole e proponibile, oppure se doveva ulteriormente essere raffinata. Il vantaggio dei modelli, rispetto ai disegni, stava nel fatto che non chiedevano all’investitore di possedere un sapere specialistico, ma potevano essere compresi da chiunque. Un disegno di pianta o di una sezione, come sappiamo, sono interpretabili solo da colui che sa decifrarne le regole grafiche disciplinari. Un modello in scala, invece, equivale al gioco infantile di immaginare un mondo minuscolo da controllare con le mani: come avviene per Lemuel Gulliver, nel celebre romanzo di Jonathan Swift, una volta arrivato a Mildendo, la capitale di Lilliput, che si trova davanti piccoli uomini alti una decina di centimetri che vivono in edifici della loro misura. La storia dei modelli ci offre straordinari plastici realizzati in essenze di legno pregevole, come quello costruito da Antonio Labacco per il progetto per la Basilica di San Pietro pensato da Antonio da Sangallo Ricostruzione 3D della Basilica Palladiana a Vicenza (tesi di laurea Alessio Peruggia, Università di Udine, relatore Prof. A. Sdegno)

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il Giovane, ancora oggi visibile presso le Fabbriche della stessa a Roma, a distanza di più di cinque secoli. Ma altri plastici sono ricordati da tutti, come emblematici di idee innovative, si pensi a quelli prodotti da Le Corbusier per il Padiglione Philips, in filo di ferro per spiegare la modalità costruttiva dell’edificio, o la struttura a reticolo che spiega la logica compositiva dell’Unité d’habitation. Né bisogna tralasciare che alcuni architetti ancora oggi usano i plastici per la definizione del progetto, indispensabili per completare il processo di studio sulla forma. Basti ricordare un architetto come Frank O. Gehry, che lavora con fogli di cartoncino che piega e taglia in modo da definire l’involucro esterno dell’edificio. Solo un digitizer 3D sarà in grado di trasformare quella forma leggera e poco definita in un modello digitale in modo da poter procedere con la realizzazione in cantiere della stravagante ipotesi morfologica. Da alcuni anni la tecnologia ha permesso di utilizzare strumenti tecnologici in sostituzione delle mani dell’utente per la realizzazione di modelli. Non più cartoncino, forbici, colla e taglierina, quindi, ma fusione di filamento in acido polilattico (Pla) o in acrilonitrile butadiene stirene (Abs), o di altri materiali simili alla plastica, ma alcuni anche biodegradabili, che consentono di ottenere qualità che sfiderebbero il più esperto modellista. Con procedure ricorsive, perfettamente delineate, è possibile ottenere modelli in scala con una qualità inferiore al decimo di millimetro, che mostrano tutti i dettagli di un progetto architettonico, fino a consentire di comprendere l’essenza strutturale o la qualità formale dell’opera. Per ottenere questo risultato un piccolo canale a punta, riscaldato a una temperatura di circa 200 gradi, permette la fuoriuscita del filo sottile tramite un processo di fusione di questo materiale che si deposita, strato sopra strato, livello sopra livello, con grandissima precisione. Il modello, quindi, cresce lentamente, per addizione, come non è mai avvenuto in passato per la costruzione di simili oggetti. Dal termine tecnico di Rapid Prototyping, ovvero prototipazione rapida, utilizzato per strumenti molto costosi e ingombranti che utilizzavano il raggio laser per la solidificazione del materiale, si è passati al termine più diretto di 3D Printing, ovvero stampa 3D, che in maniera più esplicita fa capire il procedimento. Come avviene per la stampa di un documento su di un foglio di carta, processo ormai acquisito da chiunque operi al computer, similmente lavora una stampante 3D, con

Modello della Basilica Palladiana stampato in 3D con tecniche di prototipazione rapida (elab. Alessio Peruggia, stampa presso Advanced 3D LAB dell’Università di Udine)

l’unica differenza, sostanziale, che gli strati si possono sovrapporre in modo da garantire una restituzione fisica stereometrica di un file, al posto di un esito esclusivamente bidimensionale come avviene per una pagina. Così possiamo ricostruire la Basilica Palladiana di Andrea Palladio a Vicenza in forma ridotta secondo l’ipotesi di progetto, rigorosamente simmetrica, dell’autore, come è presente nel suo trattato I quattro libri dell’architettura, ma con un dettaglio che ci consente di evidenziare gli apparati decorativi, i capitelli, la trabeazione, fino alle volute dell’ordine ionico, sebbene siano di dimensioni che metterebbero in difficoltà qualsiasi cesellatore di oreficeria, per le dimensioni micrometriche che la procedura consente di ottenere. Né bisogna tralasciare il fatto che i modelli non sempre devono essere realizzati solamente in scala ridotta: chi lavora nel campo del design, per esempio, deve poter vedere l’oggetto nella sua forma reale, sia una maniglia, una caffettiera, una lampada, per cogliere i suoi aspetti ergonomici, funzionali, oltre che estetici. E la sfida che si offre nel campo dell’edilizia è già in via di sperimentazione avanzata: ovvero di poter stampare in 3D non soltanto piccoli oggetti in scala 1:1, ma anche interi moduli abitativi in scala reale, con il medesimo processo ricorsivo che abbiamo descritto sopra, che prevede però, in questo caso, che ai materiali in bioplastica vengano sostituiti quelli più tradizionali, quali malte cementizie, argille, porcellane. Così il modello digitale, verificato in formato ridotto in Pla può, con medesime modalità, prendere forma in grande scala, per essere pronto per funzionalità consuete.

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COSTRUIRE

DIERRE

Ingressi sicuri A CINQUE STELLE Il nuovo Radisson Collection Hotel, restaurato su progetto dello Studio Marco Piva, ha scelto le porte tagliafuoco New Idra e Opera Disuper di Sara Giusti

Laura De Robertis. A destra, le porte tagliafuoco in legno Opera Disuper di Dierre per il Radisson Collection Hotel di Milano

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a sicurezza è un elemento fondamentale per qualsiasi edificio, anche storico. È così che Palazzo Bertarelli, a Milano, in passato sede del Touring Club Italiano e ora prestigioso hotel a cinque stelle, ha scelto le soluzioni su misura Dierre per garantire la sicurezza delle sue 89 stanze. Il nuovo Radisson Collection Hotel, il cui progetto di restauro conservativo è stato curato dallo Studio Marco Piva, infatti, ha visto l’installazione delle porte tagliafuoco multifunzione costruite ad hoc dalla multinazionale italiana per uniformarsi allo stile del progetto architettonico. «Il settore dell’hotellerie è strategico per Dierre perché esalta la peculiarità unica dei nostri prodotti: quella di unire sicurezza e design tipicamente made in


Stanze e spazi comuni sono protetti da porte tagliafuoco Dierre New Idra in versione total black dotate di un originale maniglione antipanico argento. A destra, porte interne con telaio rasè per i bagni dell'hotel

Italy. Così mettiamo in pratica la nostra mission, che è quella di proteggere le persone, non solo a casa, ma in ogni edificio che frequentano per lavoro o divertimento. Sempre con soluzioni su misura, come quelle sviluppate per Radisson Collection Hotel», spiega Laura de Robertis, direttore marketing di Dierre. IL RECUPERO Il recupero di Palazzo Bertarelli ha unito il restauro conservativo alla progettazione di nuovi spazi dedicati all’hospitality. Molti i riferimenti al mondo Touring, come il recupero della libreria storica e dell’agenzia di

viaggio, due punti di riferimento per i viaggiatori milanesi. Stanze e spazi comuni sono stati protetti da porte tagliafuoco in acciaio New Idra (EI2 60/90) in versione total black e dotate di un originale maniglione antipanico argento. Cerniere a scomparsa e chiudiporta nascosto contribuiscono a sottolineare lo stile delle finiture originali pensate per l’hotel. Progettate per adattarsi a ogni spazio, adottano un sistema costruttivo che ne facilita la posa. Tra le caratteristiche in evidenza le guarnizioni tagliafuoco collocate direttamente all’interno del telaio, per garantire una migliore tenuta e una piena efficienza anche dopo numerosi cicli di apertura dell’anta. La porta tagliafuoco New Idra è inoltre la prima a ottenere il contrassegno Raccomandato da Maia, la certificazione creata dall’associazione che riunisce manutentori, installatori e assemblatori del settore antincendio. ANTI RUMORE Proteggere dal rumore, oltre che dal fuoco, è compito delle porte tagliafuoco in legno Opera Disuper, che possono raggiungere un valore di isolamento acustico fino a 47dB. Collocate all’ingresso di ogni stanza del Radisson Collection Hotel, le porte Dierre hanno un Ud di 1,1 W/m2K (trasmittanza termica) . Nella versione Opera Disuper60 sono in grado di resistere per un’ora all’attacco delle fiamme. Le porte Opera sono anche le prime a norma Uni 1634 con certificato per il montaggio su pareti in cartongesso antifuoco, oltre che sui laterizi. Per il Radisson Collection Hotel Dierre ha fornito sopraporta e inserti speciali e installato cerniere a scomparsa che mettono in evidenza la lavorazione dell’anta. Funzionalità, prestazioni tecniche e attenzione all’estetica caratterizzano anche tutte le altre soluzioni prodotte su misura dall’azienda: le porte dei bagni con una perfetta complanarità tra anta e coprifilo garantita dal nuovo telaio rasé, porte speciali a specchio, le porte multiuso Multipla e i portoni tagliafuoco scorrevoli Rolling nei garage.

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Start-up di Valentina Anghinoni

Brix system

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on è un caso che a vincere il premio della categoria start-up del Klimahouse Prize 2022 sia stato selezionato proprio Brix System. L’idea nata dal fondatore di Isinnova, Cristian Fracassi, a seguito del devastante terremoto de L’Aquila del 2009, fin dal principio ha affrontato un percorso di crescita non sempre facile. Ma ha dimostrato, infine, di saper rispondere alle più importanti e attuali esigenze costruttive. L’intento iniziale era, infatti, poter costruire tempestivamente case di emergenza, resistenti dal punto di vista strutturale e senza il bisogno di manodopera specializzata, che potessero essere successivamente smontate con facilità in caso di necessità. SOSTENIBILITÀ Il nome di questo innovativo sistema costruttivo viene dalla fusione del termine inglese bricks, mattoni, con il nome latino Brixia, Brescia, città dove l’idea è nata e si è sviluppata. Brix System è un sistema costruttivo basato inizialmente su un elemento modulare, il Brix. Successivamente, per velocità e semplicità costruttive, la proposta si è evoluta nel sistema Brix a travi con incastro a pettine. Con questa modalità costruttiva possono essere realizzate sia pareti, sia solai. Il montaggio di una

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Combinazioni sostenibili È un sistema costruttivo brevettato, fondato su un elemento modulare in legno: una trave a incastro dotata di tagli a pettine, utilizzabile per pareti, solai o coper ture struttura in Brix risulta estremamente semplice grazie alla leggerezza dei materiali. Con l’ausilio di macchinari a controllo numerico, a ogni trave sono praticati tagli che consentono l’incastro perfetto tra gli elementi ortogonali. All’estradosso della struttura sono poi ancorati pannelli di controventatura. Per la realizzazione delle pareti, travi disposte verticalmente (montanti), con interasse di 60 centimetri, sono incastrate tra loro con elementi identici, ma posti in posizione orizzontale (correnti). Il medesimo incastro è attuato in copertura, dove prima si posizionano le travi principali e poi quelle secondarie. Le travi e i pannelli di controventatura possono essere in legno lamellare di abete con classe di resistenza GL24 oppure in legno microlamellare di abete Lvl. Gli elementi strutturali presentano le medesime caratteristiche geometriche sia per la realizzazione di pareti sia di solai. VERSATILITÀ I moduli permettono una rapida e intuitiva costruzione di una struttura abitativa che non trascura l’aspetto estetico. All’interno della struttura sono previsti fori per il passaggio degli impianti idraulici ed elettrici, che consentono in qualunque momento una ispezionabilità senza eguali. Secondi il materiale di riempimento delle intercapedini, degli isolanti utilizzati, dell’impiantistica installata e degli spessori complessivi, sarà possibile raggiungere i più elevati standard energetici abitativi. La completa sostenibilità della struttura e la possibilità di reimpiego delle travi strutturali fanno di Brix un prodotto totalmente riciclabile e sostenibile. Brix può essere impiegato anche per strutture da interno: soppalchi, scale, arredi strutturali.


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INTORNO

RUSSIA

Fronte aperto Sul fiume Bykovka a Zhukovsky, poco lontano da Mosca, uno spazio marginale è stato trasformato in parco mediante un processo esteso di arginatura e artificializzazione

di Andrea Oldani, Politecnico di Milano

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SULL’ACQUA Viste del parco, dei percorsi e dell’ambiente che caratterizza il lungofiume

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RUSSIA

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Schemi assonometrici delle porzioni più significative che caratterizzano il sistema. Qui sotto, la passerella entra nella zona umida. A sinsitra, il percorso è stato realizzato in varie finiture che si combinano formando geometrie plastiche

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RUSSIA

Sopra, un albero preesistente di qualità è stato abbracciato dal percorso pedonale e la sua ombra ripara delle sedute. Sotto, il percorso pedonale si divide, una parte è sospesa e l’altra è mineralizzata. Entrambe modulano il paesaggio

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LA SCHEDA Nome: New Embankment in Zhukovsky Luogo: Zhukovsky, Moscow region, Russia Anno Completamento: 2019 Committente: Ministry of landscape and public space development of Moscow region Progettisti: Basis Architectural Bureau (Ivan Okhapkin con Ksenia Scherbina, Alena Zakharova, Svetlana Podoplelova) Fotografie di: Ilya Ivanov

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Sopra un dettaglio delle sedute metalliche inserite nel progetto, sotto le grandi panche in legno con struttura metallica sono postazioni panoramiche sul percorso del fiume

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ITALIA UNDER 40

FERRARA

Più che restauro O L È METAFISICA SO

Recuperata la palazzina che ospitava il Mof, gli uffici del mercato ortofrutticolo. Con innovazioni e una scelta filologica che sarebbe piaciuta anche a De Chirico di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini 220

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Sala della contrattazioni, affresco di testa restaurato

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Facciata principale

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Facciata laterale e retro. Nella pagina a fianco, stato di fatto, prospetto principale e sala delle contrattazioni in degrado

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Esploso assonometrico di progetto

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LA SCHEDA

I nuovi infissi trasparenti permettono una visione trasversale. A sinistra, parete attrezzata, spina dorsale del sistema di distribuzione del piano primo

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Cliente: Comune di Ferrara Progetto: QB Atelier (Filippo Govoni, Federico Orsini), FèRiMa (Riccardo Russo) Strutture: Hi-Tech Project Impianti elettrici: Andrea Guaraldi Impianti meccanici: Andrea Maresti Impresa edile: AhRcos Realizzazione: Concorso 2014, Cantiere 2018-2020 Info: www.qbatelier.it Fotografie di: Andrea Bighi, QB Atelier

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a cura di Veronica Monaco

CAPPOTTO: FISSAGGIO SICURO DEI CARICHI IN FACCIATA

IL VETRO CHE PRODUCE ENERGIA

Cortexa presenta la terza guida tecnica della collana La qualità nel dettaglio per il corretto fissaggio di carichi in facciate con sistemi a cappotto. All’interno della guida, alla quale hanno collaborato i membri della Commissione Tecnica di Cortexa Marco De Lazzari, Lorenzo Villa e Massimo Maniero, sono illustrati alcuni esempi di applicazione dell’elemento di fissaggio per carichi leggeri, medi e pesanti, prima, durante e dopo la posa del sistema a cappotto, oltre a una serie di problematiche legate all’utilizzo di sistemi di fissaggio non conformi. Come previsto dal Manuale Cortexa e dalla norma Uni/Tr 11715, gli elementi di fissaggio dei carichi in facciata devono soddisfare quattro requisiti principali: trasferire i carichi applicati alla muratura sottostante o al pannello

La business unit Active Glass di Agc Glass Europe ha messo a punto la gamma di vetrate solari SunEwat per l’uso in facciata, sottofinestra, rivestimenti e altre applicazioni, scelte anche dall’architetto giapponese Kengo Kuma per Hikari, l’isolato a uso misto a energia positiva progettato a Lione. Questa innovativa linea di prodotti si è recentemente ampliata grazie alla collaborazione con partner d’eccellenza appositamente selezionati. Fanno parte della nuova gamma le soluzioni SunEwat Vision e SmartSkin: la prima esalta l’utilizzo dell’energia verde e preserva al contempo la trasparenza e la funzionalità del vetro, permettendo ad architetti e progettisti di non rinunciare alla componente artistica degli elementi vetrati, mentre la seconda è un’innovazione dinamica per facciate di Physee Technologies, che integra sensori fotovoltaici e di apprendimento in un sistema di gestione intelligente degli edifici. A completare la gamma SunEwat le soluzioni sottofinestra Stopray Active, Artlite Active e Lacobel T Active. In questi prodotti, le celle fotovoltaiche sono completamente nascoste dal rivestimento, uno strato di vernice o disegni creativi, che valorizza la resa del progetto e assicura una produzione ottimale di energia e tempi di recupero più brevi. agc-yourglass.com

isolante, in accordo con le certificazioni e/o le specifiche tecniche del prodotto; resistere agli agenti atmosferici evitando infiltrazioni d’acqua; minimizzare i ponti termici; non interferire con il sistema a cappotto causando crepe o segni sulla finitura. Oltre a scegliere correttamente l’elemento di fissaggio, è necessario che la posa di questi elementi sia sempre eseguita da personale qualificato, seguendo le indicazioni del produttore. La guida Cortexa è scaricabile visitando il sito del consorzio. cortexa.it

BAXI AL FIANCO DEI PROGETTISTI We.Join the Project è l’iniziativa Baxi, attiva nella progettazione e produzione di caldaie e sistemi per il riscaldamento ad alta tecnologia, che mira a fornire un servizio di assistenza a 360 gradi interamente rivolto ai progettisti. Nello specifico, il progetto prevede consulenza professionale e supporto di un team tecnico dedicato per la scelta e dimensionamento della soluzione ideale; consulenza sugli aspetti normativi e legislativi; realizzazione schemi di impianto idraulico ed elettrico dedicati; linea diretta dedicata con un consulente tecnico Baxi via e-mail o telefono; supporto dedicato con visite presso lo studio o via web; piattaforma di e-learning accreditata per la formazione continua on-demand con rilascio di attestato di frequenza e crediti formativi per ingegneri e periti. Inoltre, il progetto

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YouBuild - GIUGNO 2022

prevede l’organizzazione di seminari nel territorio e altri eventi realizzati ad hoc per i progettisti per affrontare le ultime novità in tema di normativa, tecnologia e soluzioni. baxi.it


SISTEMI SCHÜCO PER LA VENTILAZIONE INDOOR La qualità dell’aria interna è imprescindibile per rendere gli ambienti sani e vivibili. Aprire le finestre non è sempre consigliabile, sia per una questione di acustica, che di possibile ingresso di pollini e agenti inquinanti, ma anche perché si genera dispersione termica, con un conseguente aumento dei consumi. Per questo Schüco ha sviluppato tecnologie di ventilazione meccanica decentralizzata, passive e attive, integrate con discrezione alla struttura degli infissi, che rilevano la qualità dell’aria interna e permettono di regolare il flusso di ricambio, anche automaticamente e a finestra chiusa. Il sistema Schüco VentoTherm Twist, per esempio, rileva i valori di Co2 e li elabora per determinare il

fabbisogno di aria fresca, regolando automaticamente il livello di aerazione e il volume dell’aria scambiata in maniera del tutto automatica. In alcuni edifici, come i luoghi di lavoro, Schüco VentoFrame Asonic, dotato di materiale fonoassorbente, garantisce al contempo un ricambio d’aria controllato e una riduzione del rumore fino a 41 dB. Infine, le apparecchiature meccatroniche Schüco TipTronic, integrate completamente a scomparsa nei profili in alluminio, comprendono speciali sensori che consentono la movimentazione automatizzata dei serramenti in maniera silenziosa in base alla salubrità dell’aria o alla temperatura interna che si vuole mantenere, anche dialogando con il sistema domotico esistente.

schueco.it

PREFA: NUOVE DOGHE MAXI PER LE FACCIATE Prefa presenta le nuove Doghe 500 e 600 che, grazie alla larghezza più ampia, rappresentano una soluzione di rivestimento ideale per le superfici più ampie, come le pareti dei capannoni industriali. I nuovi grandi formati, con uno spessore del materiale di 1,5 millimetri e un’altezza d’ingombro di 32 millimetri, sono disponibili in sei colori: 02 P.10 antracite, 07 P.10 grigio chiaro, 10 P.10 bianco Prefa, 12 silver metallizzato, 19 P.10 grigio scuro e 20 grigio fumo. Inoltre, sono disponibili in lunghezze diverse, che vanno da 700 a 6.200 millimetri. «Le richieste del mercato andavano nella direzione di doghe di rivestimento più grandi, che conservassero la consueta stabilità e durevolezza, per poter rivestire rapidamente le grandi superfici. Con i nostri nuovi prodotti per facciate siamo riusciti a dare una risposta alle richieste dei nostri installatori e ne siamo felici», racconta Berthold Ruck, responsabile tecnico dello stabilimento

di Wasungen in Germania. Le Doghe 500 e 600 si possono installare verticalmente, orizzontalmente o in diagonale, con o senza fughe. Il fissaggio nascosto tramite il collaudato

sistema a incastro maschio-femmina garantisce un aspetto piacevole. Inoltre, sono disponibili profili da facciata con bordi coordinati. prefa.it

YouBuild - GIUGNO 2022

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eventi &notizie a cura di Veronica Monaco

ACADEMY PER ESB e Calcestruzzi

I

ntesa tra Eseb, Ente Sistema Edilizia

che la Scuola edile è

Brescia, e Calcestruzzi (società del

fondamentale. Allo

gruppo Italcementi). Obiettivo: attivare

stesso tempo istituti

eco.build Academy, un percorso di iniziative

formativi come il

di informazione e formazione rivolte a

nostro hanno sempre

studenti, imprese e professionisti del settore

più chiaro quanto

delle costruzioni, sul tema dei calcestruzzi e

sia importante

di tutte le nuove tecnologie. Il focus è sulle

relazionarsi con

nuove sfide che attendono i professionisti

aziende innovative,

del settore: dalla digitalizzazione nella fase di

offrendo strumenti

progettazione e in cantiere, alla sostenibilità

adeguati», commenta

dei materiali, dal riutilizzo delle materie

il presidente di Eseb, Paolo Bettoni. «Oggi

il dialogo e il confronto tra committenza,

da demolizione in un’ottica di economia

occorre sicuramente un modo nuovo di

progettisti e fornitori, per questo motivo

circolare, alle pavimentazioni sostenibili che

rapportarsi con il mercato e con i clienti

la formazione assume un ruolo di primo

rispettano il ciclo naturale dell’acqua, dalla

cominciando proprio dalle scuole edili. La

piano», aggiunge Alfonso Di Bona, consigliere

manutenzione delle infrastrutture ai protocolli

firma del protocollo va in questa direzione:

delegato e direttore generale di Calcestruzzi.

di certificazione degli edifici in chiave di

coinvolgere e formare una filiera delle

«Particolare attenzione sarà posta anche ai

risparmio energetico. «Consideriamo questa

costruzioni in un approccio multidisciplinare

temi della sicurezza in cantiere, per mettere

joint venture assai preziosa, perché le aziende

di progetto e nella sinergia continua tra i

il lavoratore al centro del proprio sistema

che sviluppano e applicano l’innovazione e

protagonisti della filiera. Per il superamento

sicurezza e di quello di chi lavora con lui».

si propongono al nostro settore hanno capito

delle problematiche di cantiere è necessario

eseb.it/web

DA CARROCCIO6 spazio al design

N

el cuore di Milano, a due passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio, ha aperto Carroccio6, un nuovo spazio Foto Enrico Costantini

espositivo e multifunzione con i prodotti e le collezioni di design dei marchi Fiora, Flair Showers e Felli. Il nuovo spazio espositivo di 280 metri quadrati è distribuito su due livelli e un soppalco e rappresenta un hub di servizio e supporto per i rivenditori

l’outdoor», spiega Riccardo Camponovo,

e architetti. «La complementarità delle

responsabile dello spazio espositivo. Lo

aziende presenti offre ai visitatori un’idea

showroom è aperto su appuntamento dalle

completa di quello che sarà il risultato del

10 alle 18, dal lunedì al venerdì.

loro progetto per la sala da bagno e per

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YouBuild - DICEMBRE / GENNAIO 2022

facebook.com/carroccio6/


BIENNALE 2023: il Canada «non è in vendita!»

S

arà il collettivo di Architects Against Housing Alienation (AAHA) a rappresentare il Canada alla 18esima

Biennale di Architettura di Venezia, dal 20 maggio al 26 novembre 2023, con il progetto Not for Sale! (Non in vendita!). Per l’occasione il Padiglione sarà trasformato nel quartier generale di una campagna attivista per l’edilizia abitativa non alienata, contro il concetto di proprietà e la conseguente forma

Due immagini da Toronto, città in cui si susseguono le demolizioni che lasciano spazio a torri-condominio che attivano la gentrificazione speculativa (foto: LMF Fabris 2022)

di architettura come strumento finanziario. Insieme a AAHA collaboreranno team

delle terre indigene e sull’invenzione

abitazioni per servire meglio le logiche di

interdisciplinari e geograficamente distribuiti,

moderna della proprietà fee-simple (a

accumulo e speculazione della ricchezza.

formati da attivisti, sostenitori e architetti, uniti

pagamento), ovvero la forma assoluta e

Questo processo violento si traduce in

per formulare richieste e creare visioni di

irrevocabile di proprietà», spiegano da

un ambiente urbano sistematicamente

progetti architettonici che possano ispirare la

AAHA contestualizzando il progetto alla

razzista, sessista e classista. Un fenomeno

richiesta di alloggi più sicuri, sani ed equi. «La

Biennale. «La speculazione immobiliare è

globale molto visibile in Canada, un paese

realtà contemporanea è plasmata dalla logica

quindi una forma di estorsione: trasforma le

la cui economia è ora dominata dal settore

estrattiva della speculazione immobiliare,

case in beni spazio-finanziari modificando

immobiliare».

fondata sull’espropriazione coloniale

la forma, la funzione e l’estetica delle

XII GRAND PRIX di Casalgrande Padana

G

iunto alla dodicesima

Hungary(Csilla Kutlik, Árkád-Terv)

edizione, il Grand Prix

- Edifici residenziali (ex aequo):

Casalgrande Padana ha

Una piscina nel paesaggio Catania,

canadacouncil.ca/initiatives/venice-biennale

ALDO ROSSI in mostra a Milano

P

er scoprire meglio una delle figure più rappresentative della cultura visiva del XX secolo, il Museo del Novecento di Milano

premiato i progetti 2019/2021 più

Italy (Augusto Ortoleva, Giuseppe

significativi in grado di valorizzare le

Motta, Studio Cantone-Ortoleva);

ha aperto fino al 2 ottobre 2022 la mostra Aldo

proprietà tecniche e creative delle lastre

Riqualificazione del piano libero del

Rossi. Design 1960-1997, un percorso tra oltre

in grès porcellanato dell’azienda. La

Corviale: il Chilometro Verde Rome, Italy

350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli,

cerimonia d’onore con la proclamazione

(Guendalina Salimei, T Studio)

dipinti, disegni e studi progettati e realizzati

dei vincitori, si é svolta il 27 maggio

- Rivestimenti di facciata,

dall’artista. Fin dai primi mobili realizzati nel 1960

presso il Mudec, Museo delle culture

pavimentazioni esterne, piscine:

con l’architetto Leonardo Ferrari, Aldo Rossi riflette

di Milano. Ecco le medaglie d’oro delle

Urbagreen Romainville, France; 8ème Art

sul rapporto tra la scala architettonica e urbana

quattro categorie premiate:

Marseilles, France; Complesso Turistico

e quella monumentale e oggettuale. Dal 1979

- Centri direzionali e commerciali, grandi

plurifunzionale La Ciotat, France; Living

si apre al mondo della produzione industriale e

superfici: Associated Press Headquarters

in the Blue Lambrate, Italy; Sangiovanni

di alto artigianato, realizzando arredi e prodotti

New York City, USA (TPG Architecture)

Housing Milan, Italy; (Alfonso Femia,

d’uso. In quasi vent’anni di lavoro elabora più di

- Edifici pubblici, industriali e dei

Atelier(s) Alfonso Femia).

70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora oggi in

servizi: Szent Gellèrt school Budapest, Complesso La Ciotat, France. A destra, Associated Press Headquarters

casalgrandepadana.it/it/grand-prix

produzione, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici. La mostra è accompagnata da un ricco programma di incontri ed eventi e dalla pubblicazione del catalogo ragionato “Aldo Rossi. Design 1960-1997”. museodelnovecento.org


ARCHILEGGERE

I AM HERE

A RADICAL NORMAL

Home Movies and Everyday Masterpieces

Propositions for the Architecture of the City

Jim Shedden, Alexa Greist, Rick Prelinger, Robyn Lew (Eds.)

Lingua Inglese Editore Delmonico/AGO Anno 2022 Pagine 256 ISBN 9781942884910 Prezzo di copertina 40,00 CND$

Dal suo osservatorio privilegiato, Lampugnani ci propone

una rilettura dell’architettura contemporanea e della sua pre-

spazi spogli in cui andiamo a vivere? Più che una risposta

già individuata da Pier Paolo Pasolini nella raccolta Scritti

di rendere «nostri» luoghi che la natura ci ha donato o gli attraverso l’antropologia, i curatori di questa bella mostra,

visitabile all’Art Gallery dell’Ontario a Toronto fino al 14 agosto prossimo, hanno spostato l’attenzione sulla documentazione prodotta dall’umanità nell’appropriarsi di un

luogo per poi trattenere e trasmetterne il ricordo attraverso le immagini e i suoni. Dalle prime pitture rupestri a TikTok, la creatività umana ritrae sempre la vita quotidiana. I Am

Here è una mostra che celebra la vita quotidiana, quella

che spesso non trova spazio nella letteratura, e la creatività umana, piena di musica e momenti ideativi, come i filmati casalinghi, in cui, spesso senza filtri o censura di sorta,

tutto è stato catturato: dagli eventi banali ai riti di passag-

gio. I primi passi di un bambino, una vacanza in famiglia

o una festa di compleanno diventano documenti cui dare un’importanza nuova, che va oltre la narrativa storica e

saputo rappresentare nel tempo questa connessione tra il

mondo del popolo e lo scorrere del tempo (opere di Njideka Akunyili Crosby, Nicole Eisenman, Keith Haring, David Hockney, Arthur Jafa, ed Ed Ruscha e altri) e una serie di manufatti personali (album di foto di famiglia, mixtape, capsule del tempo, cartoline) che diventano seria storio-

grafia, anche se permeati di ottimismo e buone intenzioni,

che spesso sembrano estranei al nostro contesto storico

attuale. Ma chissà cosa lasceremo noi come involontaria

testimonianza ai posteri. I Am Here è un percorso visivo in cui tutti possono riconoscersi, che inizia dalla copertina YouBuild - GIUGNO 2022

Lingua Inglese Editore DOM Publishers Anno 2021 Pagine 200 ISBN 9783869227016 Prezzo di copertina 28,00 euro

La domanda è sempre la stessa: perché abbiamo la necessità

sociologica. Il tutto si mescola con pezzi d’arte che hanno

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Vittorio Magnago Lampugnani

strabiliante dell’artista di Toronto Fiona Smyth.

carietà dovuta, a suo avviso, alla volontà ‘consumistica’ che,

Corsari (1975), si è espressa con tutta la sua forza dall’arrivo delle archistar, che hanno contribuito allo smantellamento dell’architettura come qualcosa di durevole nel tempo. In

queste pagine, molto utili anche chi volesse fare un ripasso della storia dell’architettura guidato da un intellettuale di valore, l’autore, che da quattro decenni riflette e pubblica

sulle possibili risposte dell’architettura alla sfida ecologica,

guarda globalmente alla domanda e privilegia approcci abbastanza semplici e abbastanza economici. Si va dal rendere di nuovo durevoli gli edifici e riutilizzarli con fantasia al non

costruire affatto nuovi edifici se non sono assolutamente

indispensabili. Un ragionamento che ha molta logica a suo supporto e che, sempre per Lampugnani, prevede ambienti

devono essere spaziosi e neutri, materiali grezzi e semplici

per una costruzione solida che sa invecchiare. Dovrebbe nascere un nuovo linguaggio architettonico: se il moder-

nismo, che l’autore dichiara oramai perso anche nel suo

approccio, era la traduzione di un’estetica industriale (ormai scomparsa) in architettura, l’architettura della nostra epoca dovrebbe essere la traduzione solida dei principi ecologici.

Sarà un’architettura Radicale e al tempo stesso Normale, costruita sulla base di una nuova armonia sociale che deve

salvaguardare il paesaggio attraverso nuove politiche di architettura urbana. Vi trovate in sintonia con questi principi

che sembrano ancora più validi oggi nel post-pandemia? Eppure, questo saggio data 2015. E questo lo rende sorprendente. E soprattutto ottimo per fare ripartire il discorso sul futuro dell’Architettura e della città. Il dibattito è aperto.


Elisabetta Ginelli, architetto PhD, professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura presso il Politecnico di Milano DABC, svolge attività di ricerca nell’ambito della progettazione tecnologica ambientale rivolta all’innovazione tecnologica e tecnica, di processo e prodotto per interventi sul costruito e di nuova costruzione. Oggetto di interesse progettuale è la resilienza attiva degli spazi abitativi con un’attività di ricerca morfo-tecno-tipologica per l’adattabilità, reversibilità e reattività funzionale nel tempo dell’opera di architettura. È autore di numerose pubblicazioni. Ha coordinato ricerche sul tema dell’edilizia residenziale pubblica, svolte in bandi competitivi e in conto terzi. Dal 2016 è Direttore della collana editoriale Materiali di Architettura e di Urbanistica edita da Mimesis. Dal 2003 svolge attività gestionale dipartimentale e di scuola.

ISBN 978-88-5758-530-7

35,00 euro

MIMESIS

Mimesis Edizioni Materiali di architettura e di urbanistica www.mimesisedizioni.it

STORIE DI QUARTIERI PUBBLICI Progetti e sperimentazioni per valorizzare l’abitare

Anna Delera, architetto PhD, professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura nei corsi di laurea triennale e magistrale della Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano e conduce attività di ricerca all’interno del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani. Da tempo si occupa del progetto residenziale e dei suoi aspetti innovativi, di sostenibilità e di qualità degli spazi aperti e dell’alloggio rivolgendo da alcuni anni la propria attenzioQH SUHYDOHQWHPHQWH DOOD ULTXDOLÀFD]LRQH GHOOH periferie e dei quartieri residenziali pubblici. Recentemente ha ampliato i propri interessi YHUVR OH SROLWLFKH GHOOD FDVD LQ DIÀWWR +D FRordinato ricerche commissionate da Regione Lombardia, Aler Milano e Comune di Milano e partecipato a Prin, ricerche di Fondazione Cariplo e Farb.

I quartieri di edilizia residenziale pubblica, nonostante lo smantellamento avvenuto dai primi anni ’90 del secolo scorso, le politiche di alienazione e i tentativi di ULJHQHUD]LRQH JHQWULÀFD]LRQH QRQ VHPSUH ULXVFLWL FRQWLQXDQR D HVVHUH OXRJKL LPportanti nei quali la città pubblica si esprime e si rappresenta. Sono luoghi spesso soggetti a degrado edilizio e urbano, oltre che sociale, ma che attraverso interYHQWL GL ULTXDOLÀFD]LRQH H ULDWWLYD]LRQH GHPROL]LRQH H ULFRVWUX]LRQH SRWUHEEHUR assumere un ruolo centrale nelle città. Nel nostro Paese stiamo parlando di circa 1 milione di alloggi di proprietà pubblica di cui il 75% (circa 800.000) è ancora di proprietà e gestito dagli ex IACP - Istituti Autonomi Case Popolari - poi divenuti aziende a controllo regionale, mentre i restanti sono di proprietà comunale. Si tratta complessivamente di meno del 4% del totale degli alloggi presenti sul territorio nazionale in un Paese che vede la quota europea più alta di abitazioni di proprietà privata stimata tra il 75 e l’80%. Oltre all’esiguità del patrimonio, è anche un bene che è stato trascurato per troppo tempo, sia per investimenti sia per cure e che invece ha avuto, e ha tuttora, un rilevante ruolo nelle realtà urbane. Il risultato della call for paper promossa all’interno del cluster Social Housing di SITdA, la Società Italiana della Tecnologia, Storie di quartieri pubblici. Progetti e sperimentazioni per valorizzare l’abitare è, al tempo stesso, titolo del libro e dell’iniziatiYD SURSRVWD FRQ OD ÀQDOLWj GL PHWWHUH LQ OXFH OH HVSHULHQ]H GL YDORUL]]D]LRQH GHOOH qualità culturali, sociali, progettuali, architettoniche e urbanistiche dei quartieri attraverso tre obiettivi. Il primo è quello di raccontare progettisti e interventi, buone pratiche e metodi, azioni e risultati attraverso alcune ‘lezioni di progetto’ concrete, storiche ma tuttora valide, che hanno sperimentato e innovato il progetto della ‘casa’. Il secondo è quello di raccogliere spunti per politiche, strumenti, linee guida , metodologie di processo e di progetto testimoniate dal quadro della ricerca e delle sperimentazioni avviate, mirate a individuare prospettive di azione sull’ERP risorsa; il terzo è quello di illustrare progetti e interventi di valorizzazioQH GHOO·DELWDUH VRFLDOH WUD ULJHQHUD]LRQH H ULTXDOLÀFD]LRQH VSD]LDOH DPELHQWDOH H sociale. Una parte introduttiva restituisce, attraverso alcuni contributi, il valore e le politiche dell’abitare sociale e dell’ERP come occasioni di sperimentazioni, sinergie e strategie. Il testo trova la sua genesi in una profonda e convinta volontà GD SDUWH GHOOH FXUDWULFL GL WRUQDUH D ULÁHWWHUH VXOO·(53 H VXOO·DELWDUH GL IRWRJUDIDre e valorizzare porzioni di ‘città pubblica’ considerate un’impareggiabile risorsa sistemica. Si tratta di un bene rappresentativo di politiche virtuose e di capacità LQWHOOHWWXDOL H SURIHVVLRQDOL ÀVLFR PDWHULDOL SURJHWWXDOL WHFQRORJLFKH VSD]LDOL FKH hanno prodotto ‘luoghi’ che, oggi considerati negativamente, dovrebbero diventare particolare motivo di orgoglio in quanto opere sociali e strumenti decisivi per la rigenerazione urbana, edilizia, sociale e tecnica in termini ambientali. Le potenzialità delle ricerche qui presentate dimostrano la determinazione degli studiosi nel seguitare ad affrontare il tema, sia nella ricerca che nella didattica, ad DPSOLDUQH L VLJQLÀFDWL D FRQVLGHUDUQH OH TXDOLWj H OH TXDQWLWj QRQ VROR LQ TXDQWR strumenti per affrontare la questione abitativa, ma anche perché reale e rilevante risorsa multidimensionale per gli abitanti e la collettività.

a cura di Anna Delera Elisabetta Ginelli

STORIE DI QUARTIERI PUBBLICI Progetti e sperimentazioni per valorizzare l’abitare

MIMESIS MATERIALI DI ARCHITETTURA E DI URBANISTICA

RURAL FUTURES

STORIE DI QUARTIERI PUBBLICI

Toward an Urban(ized) Peasantry in the Chinese

Progetti e sperimentazioni per valorizzare l’abitare

Countryside

Gerardo Semprebon

Lingua Inglese Editore LetteraVentidue Anno 2022 Pagine 104 ISBN 9788862425452 Prezzo di copertina 8,00 euro Il terzo volume della collana del Dottorato Auid del Politecnico di Milano è la rielaborazione di una tesi di doppio

dottorato sviluppata da Gerardo Semprebon in un percorso

lungo quattro anni, di cui due trascorsi presso la Shanghai Jiao Tong University e che si è concluso proprio all’inizio della pandemia globale. Tutto quello che abbiamo vissuto

da allora, e soprattutto stiamo vivendo adesso in seguito

alla guerra ucraina, assume un’altra importanza, se lo si guarda attraverso il binocolo offerto da questo saggio.

Attraverso un linguaggio tecnico, ma non difficile, il volume ci porta a conoscenza del grande dibattito che da anni discute la modificazione della struttura della ruralità

cinese offrendo nuove dimensioni teoriche e pratiche alla progettazione architettonica. Le scelte politiche cinesi,

che nell’ultimo decennio hanno abbracciato una ‘via ci-

nese’ all’ecologia, sono sempre di forte impatto e capaci di rimodellare il territorio e i flussi sociali con estrema

velocità. Semprebon ci porta dentro questa mutazione

sistematica che a tutti gli effetti è un’azione di geopolitica, raccontandoci come le terre rurali della Cina, di proprietà

collettiva dei contadini, siano sotto pressione. Il punto di vista del giovane studioso è quello di un urban designer, ma non sfuggono nel suo attento racconto la drammatica

transizione socio-economica, l’agenda politica imponente,

il processo di speculazione sull’uso del suolo e un risveglio dei valori culturali e le molte altre forze che stanno

riformulando il quadro concettuale e operativo della tra-

sformazione del paesaggio. La ricerca, che è stata svolta in varie campagne di studio nella città di Putian, nella provincia del Fujian, mutata mutandis, riporta la questione sul rapporto dialettico universale tra città e campagna.

di Luca MF Fabris, Politecnico di Milano

Anna Delera – Elisabetta Ginelli (a cura di)

Lingua Italiano Editore Mimesis Anno 2022 Pagine 350 ISBN 9788857585307 Prezzo di copertina 35,00 euro «La pubblicazione nasce da un’idea, maturata qualche anno fa, che risponde all’esigenza di fare il punto sui quartieri di edilizia residenziale pubblica per riflettere sul bisogno

primario di casa, su un adeguato e nuovo modo di abitare e sulle attuali possibili risposte progettuali, tecnologiche e sociali per una loro riqualificazione». Così si apre il saggio introduttivo scritto da Anna Delera e Elisabetta Ginelli,

professoresse del Politecnico di Milano e curatrici di questo volume che comprende più di sessanta contributi proposti da

più di cento ricercatori da varie università italiane interessati all’abitare e sviluppato in seno alle attività della Società

Italiana della Tecnologia dell’Architettura (SITdA). Quello

che si scopre leggendo questa ricca raccolta, i cui contributi sono suddivisi in tre capitoli (Storia e innovazione dei e nei quartieri residenziali pubblici; Ricerca e prospettive di sperimentazione; e Progetto per la valorizzazione dell’abitare),

è quanto il tema dell’Edilizia Pubblica sia ancora un luogo

di dibattito attivo, mantenuto vivo da un interesse che attra-

versa varie discipline scientifiche. In fin dei conti i quartieri

‘popolari’ sono sempre stati un luogo di sperimentazione progettuale e sociale. Ora che l’importanza della questione

‘casa’ è stata riportata alla ribalta nuovamente e con forza

dagli eventi pandemici e dalla nuova crisi economica da una parte e dalle politiche innovative inerenti il Pnrr dall’altra è

evidente come questo mosaico di studi, che abbracciano la

storia e il futuro di questo comparto possa essere utile per

fare il punto della situazione e recuperare il tempo perduto. La società civile italiana, che si riscopre fragile e più pove-

ra, ha bisogno di edilizia residenziale pubblica. La ricerca

dimostra d’essere pronta a sostenere questa necessità, ora

-come sempre- si attendono le strategie politiche efficaci e, soprattutto, la loro messa in opera.

YouBuild - GIUGNO 2022

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Professione Architetto Ordine degli architetti Un controverso disegno di legge nasconde delle insidie

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YouBuild - GIUGNO 2022

di Andrea Catto, Segretario Ordine degli Architetti Ppc di Pordenone

La trappola del gratis

L

o scorso 11 maggio, l’ottava Commissione Ambiente della Camera ha approvato una serie di emendamenti al disegno di legge delega in materia di contratti pubblici, già licenziato dal Senato il 9 marzo scorso. Il testo contiene rilevanti novità per i professionisti, come la revisione delle competenze dell’Anac, a cui si deve anche la predisposizione di contratti–tipo tesi a ridurre i tempi delle procedure di gara, oppure l’introduzione del tema della qualificazione dei progettisti nei casi di affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori (cosiddetto appalto integrato). O, ancora, la possibilità per le stazioni appaltanti di riservare il diritto di partecipazione alle gare a operatori economici il cui scopo principale sia l’integrazione sociale delle persone con disabilità o svantaggiate. Alcuni dei principi destano, però, particolare timore. Tra tutti, l’articolo 1 comma 2 h-bis, che prevede il divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione. Un articolo che, letto superficialmente, sembra ribadire un’ovvietà. Invero, proprio la specifica sui casi eccezionali e motivati suggerisce un’apertura al tema della gratuità della prestazione, aberrante se consideriamo i numerosi precedenti. Peraltro, ciò viola espressamente la norma sull’equo compenso, considerato che la legge di Bilancio 2018 ha definitivamente chiarito che i corrispettivi a base di gara devono essere quantificati in base al decreto Parametri (DM 17 giugno 2016) e non in maniera discrezionale, com’era previsto dal decreto Fiscale (Legge 172/2017). I professionisti, la qualità stessa della professione, hanno subito per anni questo tipo di situazioni, con casi di affidamento di servizi di progettazione a 1 euro e continuano a subirle con gare d’appalto che presentano ribassi sempre più

abnormi. Situazioni contro cui ci si è più volte battuti ottenendo importanti risultati sul fronte legislativo, ma che oggi sono sistematicamente rimessi in discussione in nome dell’usuale razionalizzazione e semplificazione, due parole ormai destituite di senso, ma sempre di grande effetto mediatico. In questa prospettiva va letta anche l’ipotesi, contenuta nel disegno di legge, di ridefinire (ridurre) i livelli di progettazione, snellire le procedure di verifica e di validazione dei progetti, con una modalità che pare del tutto antitetica alla centralità del progetto. Invece di declinare il contenuto dei livelli di progettazione, ancora normato dal Dpr 207/2010, riordinando l’attuale complesso di norme, come ci si poteva attendere (nel nostro Paese è una triste abitudine) dalla semplificazione delle procedure per le sole opere di rilevante impatto previste dal Pnrr, si è velocemente approdati all’estensione del principio a tutti gli interventi, facendo scientemente un passo indietro di 30 anni. E tutto questo pare teso a privilegiare incarichi fiduciari a soglie sempre più alte, in favore di pochi soggetti, e una sostanziale rinuncia allo strumento concorsuale a due gradi, che iniziava a produrre progetti di qualità aprendo anche ai giovani professionisti la possibilità di accedere alla progettazione di opere pubbliche. Nonostante si tratti di una delega e che, quindi, vi sia ancora margine di adeguamento durante l’iter parlamentare e la definizione del nuovo Codice degli Appalti, desta non poche perplessità l’assenza di una presa di posizione netta da parte del Consiglio Nazionale degli Architetti e di quello degli Ingegneri in merito ai principi, già messi in discussione dalle numerose deroghe al Codice attuale, determinando pericolosi precedenti che potrebbero aggravare ulteriormente la già complessa situazione dei professionisti italiani.


Il telaio visto da una nuova prospettiva



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