YouBuild YB
TENDENZE E ATTUALITÀ DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI
ANNO 8 - NUMERO 28 - GIUGNO 2023
Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising
Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy
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ISSN 2532 - 5345
Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it
Direttore Editoriale / Editorial Director LUCA MARIA FRANCESCO FABRIS
Coordinatore editoriale / Editorial coordinator VERONICA MONACO
Comitato scientifico / Scientific Committee
ROBERTO BOLICI (Politecnico di Milano), GIAN LUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano), EMILIA CORRADI (Politecnico di Milano), ANNA FRANGIPANE (Università di Udine), FAN FU (Beijing University of Civil Engineering and Architecture), MATTEO GAMBARO (Politecnico di Milano), FRANCESCO GASTALDI (Università IUAV di Venezia), WENJUN MA (Shanghai Jiao Tong University), GARRY MILEY (South East Technological University), LJUBOMIR MIŠČEVIĆ (University of Zagreb), EMANUELE NABONI (Università di Parma), MATTEO UMBERTO POLI (Politecnico di Milano), ALESSANDRO ROGORA (Politecnico di Milano), ALBERTO SDEGNO (Università di Udine), VASO TROVA (University of Thessaly), ILARIA VALENTE (Politecnico di Milano) GliarticolipubblicatisonostatipreventivamentesottopostiareferaggiodapartedelComitatoScientificodellaRivistaYouBuild. ThepublishedarticleshavepreviouslybeensubjectedtopeerreviewbytheScientificCommitteeoftheYouBuildMagazine.
Collaboratori / Contributors
VALENTINA ANGHINONI, RICCARDO MARIA BALZAROTTI, MONICA BATTISTONI, ILARIA BIZZO, ANDREA CATTO, STEFANO CORNACCHINI, FEDERICO DELLA PUPPA, ERNESTO FAVA, FRANCESCO GASTALDI, SARA GIUSTI, VALENTINA LABRIOLA, ROSSELLA LOCATELLI, SELENE MAESTRI (FOTOGRAFA), ANNA MOLENTINI, VERONICA MONACO, ANDREA OLDANI, ALESSANDRO ROGORA, GIUSEPPE ROSSI, SATYASOM ROUT, KEVIN SANTUS, FRANCO SARO, ALBERTO SDEGNO, GERARDO SEMPREBON, FABIO VANERIO, CHIARA VELICOGNA, DAVIDE VIZZINI Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA
Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces
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Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 32,00 - Copia singola € 7,50. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento
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ATTUALITÀ ITALIA
L'INIZIATIVA
LA
LA
IL
IL
CODICE
ROMA - Sopraelevazione in rosso e nero 68
VICENZA - L'arte ritrova il carattere 78
ROMA -Quello stile sounds familiar 84
ROMA - Nuova vita Rinascente 90
ME MADE EXPO - La nuova edilizia è pronta 96
SEGGIOLE & POLTRONE 100
L'ARCHITETTO SOSTENIBILE Green, quanto contano le misure 102
DOSSIER
STUDI DI INGEGNERIA - Grandi, piccoli e medi 106
MONDO
BELGIO - Social housing a cubetti
118
GERMANIA - Design in legno nella natura 126
INDIA - Atterraggio con Interstellar
134
CINA - Il futuro con i funghi
140
CANADA - Cottage per la terza età 146
WORLD WIDE BUILD 152
BIOISOTHERM
212
COSTRUIRE
SAINT-GOBAIN - La lastra di gesso per l'ambiente 214
SETTEF - L'isolamento che abbatte la Co2
SENINI - Una bio villa di legno e canapa
PROJECT FOR BUILDING - Prima il Granchio
WÜRTH ITALIA - L'edilizia nel metaverso
BAGATTINI - Pavimentazione su misura
INTORNO
THAILANDIA - A piedi nel verde sull'acqua
MILANO - Son rinata con speranza
Rinforzo sismico e riqualificazione energetica di edifici esistenti
Il sistema ARGISOL in aderenza alle pareti esterne dell’edificio esistente permette di creare una cover composta da una struttura sismoresistente in c.a. che risulta termicamente isolata e pronta per la finitura esterna.
Ottovolante
Care Lettrici e Cari Lettori, la cosa più divertente (o terribile, a voi la scelta dell’aggettivo) quando si scrivono gli editoriali, specie con un intervallo trimestrale, è che si ha tempo per pensarci bene, di costruirli come una piccola e solida architettura con tante finestrelle che si aprono e permettono di inquadrare questo o quel tema portante o, meglio, importante. Ma poi capita che succede sempre qualcosa che sposta la tua attenzione da tutto quello che avevi precedentemente (mentalmente) annotato. E anche questa volta è andata così. Ora mai dovrei esserci abituato, anche perché sono curioso per natura e sono multitasking da prima che fosse inventato il termine, ma che poi non era meglio il nostro bel leonardesco? ecco, mia nonna mi definiva così, mica male no? Perciò volevo fare un incipit che riassumesse come sembri vero che davvero siamo usciti dalla pandemia, anche se sappiamo tutti che non è poi proprio così, ma abbiamo deciso che non vogliamo parlarne più. Capibile, anche se non si comprende perché almeno non sia nell’agenda di chi ci dovrebbe tutelare con politiche accorte e pronte in caso di una nuova emergenza. Si sa, amiamo gettare via i ricordi brutti.
Poi, avrei voluto prendere spunto dal fatto che sono stato in Cina per lavoro (insegnamento e ricerca) e che ho scoperto che il popolo cinese ci ha seguito con vivo interesse durante la pandemia, più di quello che avrei mai pensato. E anche che in questi tre anni hanno scoperto il caffè (buono e all’italiana) e le panetterie (importate dai Giapponesi): trovare caffè e pasticcini praticamente dovunque è stato un bellissimo choc. E che praticamente un terzo delle loro auto sono elettriche. E che anche se il mercato immobiliare non sta benissimo, continua ad essere trainante. Avrei anche voluto scrivere che il mondo ha scoperto dove si è nascosta l’idea di pace e che abbiamo rigettato l’idea dell’interesse, ma pare così non sia, anzi mi sembra sempre più evidente che la nostra Storia sia nelle mani di un cattivo sceneggiatore. Almeno prima pensavo fosse una distopia della Marvel, ma ora francamente non so più che pensare.
Però, però, meno male che c’è il mondo dell’architettura, dell’edilizia e della ricerca che ci compensa sempre dei tanti tradimenti della vita. Perché quello di cui ci occupiamo in queste pagine è un bene comune e importante. È una base che vede tutti i suoi interlocutori agire all’unisono e in tutto il mondo. Posso affermarlo con sicurezza. Dovunque chi lavora nel campo dell’architettura e delle scienze a lei interconnesse sta cercando soluzioni per vivere meglio e con rispetto questo pianeta, che sappiamo essere unico. E questo è davvero tanto in un momento in cui sembra di essere su una giostra che si avvolge su sé stessa. Un ottovolante oppure l’infinito? A noi scegliere (e per il resto rimando al maestro Michelangelo Pistoletto, che ha appena compiuto 90 anni, e alla sua arte).
In questo numero vi proponiamo la nostra personale lettura della Biennale di Venezia di Architettura curata da Lesley Lokko e un doppio report che ricapitola cosa abbiamo compreso dall’ultimo Salone del Mobile di Milano.
Vi presentiamo molte nuove architetture selezionate in Italia e all’estero per indicarvi dove stanno convergendo le tendenze mondiali sia nell’innovazione sia nel recupero e riuso delle costruzioni. Un insieme di edifici uniti dall’essere consapevoli dello spreco ambientale e della necessità della rigenerazione sia urbana sia dei materiali per l’edilizia, temi a cui come sempre diamo ampio risalto. E poi i nostri dossier e le nostre classifiche per orientarsi e comprendere le novità che ci attendono.
E fra le novità, c’è anche il lancio del secondo Concorso Edilizia Sostenibile Rigenerativa - You Build, a cui senz’altro molti di voi vorranno concorrere. Quindi buona lettura e buona estate. Speriamo di scendere presto dall’ottovolante e, per allora, dobbiamo farci trovare pronti e tonici! [scritto tenendo il ritmo con Gatto Gelato di Alison Goldfrapp, il bel ritorno all’italian-disco della regina del synthpop inglese].
The Green Transition deal at the Architecture Biennale
traduzioni di / translations by Ernesto FavaThe 18th edition of the Venice Architecture Biennale has been characterized by a strong emphasis on socially-oriented themes, with sustainability taking the lead. However, architecture as a self-contained field of exploration takes a further step back compared to previous editions, at least in the conventional forms of its communication and discussion, due to an increasingly necessary multi and interdisciplinary alliance, able to influence a significant and radical change.
Pag 20
DIAMANTI THE DESIGN OF FUORISALONE UNDER THE X-RAY
A Journey amongst the Crowd of Fuorisalone visitors: Surprising installations, layered reflections, rediscovery of classics, enriched by focuses and thoughts on the role of the furnishing and the Salone del Mobile in Milan, in order to make a report of the new edition, dedicated to Design and Furniture. The group of designers for the exhibit pavilions felt the urgency to collectively catalyse a call for sensibility.
Pag 44
A RAISED PAVILION IN ROME
A new pavilion has been constructed within the university campus of Luiss in Rome, integrating new classrooms with spaces for events, adaptable to different configurations and uses. The building has been conceived by Alvisi Kirimoto Studio and Studio Gemma, who have previously designed the underground lecture hall in Pola avenue for the same university. The recently completed hub integrates with the Parioli neighborhood, adjacent to Villa Ada Park, replacing a preexisting warehouse.
Pag 68
THE TOP 100 ENGINEERING COMPANIES
The ranking of the top 100 engineering companies refers to a total market of nearly 3.4 billion euros in revenue and 3,7 billion euros in production value, with the first overall experiencing a growth of 12,4% and the second of 15,6%. The dynamics of increasing value are also positive, with an increment of 13,3%. However, the most interesting data concerns the trend of gross operating margin, which has increased by 23,2% compared to 2020, and especially the net profit, which has almost doubled, recording a growth of 99.1% overall.
Pag 106
ETHICS AND ARCHITECTURE IN THE BAVARIAN MOUNTAINS
In Bavaria, the Zurich architectural firm Appels Architekten completed a project for a residence that harmonizes with the mountainous landscape. The firm, dedicated to developing projects that integrate ethical value, sustainability concerning climate-related issues and architectural quality, showcases through this house the ability to envision domestic space by integrating landscape, materiality, and spatial experience.
Pag 126
DESIGN PRACTICES BETWEEN BIM AND ARTIFICIAL INTELLIGENCE
Significant points of convergence are emerging between Building Information Modeling (BIM) and Artificial Intelligence (AI). On one hand, there is a project control system that enables the management of a unit from the conceptual phase to the construction one, including the consequent maintenance. On the other hand, powerful computational algorithms provide tangible support, more than just a virtual assistant, in fulfilling the requirements of activities involving designers from various disciplinary fields, whether they are architects, structural or systems engineers.
Pag 174
In concorso CON YOUBUILD
VII Convegno della nostra testata
Siete pronti a fare la differenza nel settore dell’edilizia sostenibile rigenerativa?
Il concorso Edilizia Sostenibile RigenerativaYou Build, seconda edizione, organizzato da Virginia Gambino Editore ed Emanuele Naboni (Climate, Unsw, Royal Danish Academy e Unipr), offre una piattaforma di innovazione e soluzioni concrete per affrontare la crisi climatica attraverso l’edilizia. La missione è spingere oltre i limiti della sostenibilità tradizionale e abbracciare un approccio rigenerativo per i materiali e i sistemi costruttivi, con l’obiettivo di creare edifici che vadano oltre la semplice riduzione dell’impatto ambientale, contribuendo attivamente al ripristino e alla rigenerazione degli ecosistemi. Il concorso si propone di condividere le soluzioni innovative per l’edilizia sostenibile rigenerativa.
Seconda edizione del contest riservato alle aziende che puntano sull’edilizia sostenibile e rigenerativa. Premiazione mercoledì 8 novembre con ildi Franco Saro
LETTERA APERTA PER L’EDILIZIA GREEN
Gli ingenti danni che l’attività di costruzione edilizia ha arrecato al nostro pianeta e agli ecosistemi che ospita sono sempre più riconosciuti dalla comunità scientifica: i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, l’estinzione di massa, il danno ambientale e la perdita della salute e del benessere umano sono inequivocabilmente documentati. Il nostro pianeta sta affrontando una crisi senza precedenti, e l’edilizia svolge un ruolo significativo in questa sfida. I tradizionali metodi di costruzione e l’utilizzo di materiali non sostenibili hanno contribuito in modo significativo all’aumento delle emissioni di gas serra, all’esaurimento delle risorse naturali e alla distruzione degli ecosistemi. È giunto il momento di adottare un approccio più radicale e di abbracciare la sostenibilità rigenerativa nell’edilizia.
La seconda edizione del concorso Edilizia Sostenibile Rigenerativa-YouBuild si propone di essere una piattaforma di innovazione e di soluzioni concrete per affrontare la crisi climatica attraverso l’edilizia.Vogliamo spingere oltre i limiti della sostenibilità tradizionale e adottare un approccio rigenerativo ai materiali e i sistemi costruttivi che consenta ai nostri sistemi ecologici e umani di rigenerarsi, mantenendo uno stato sano e di evolversi.
Ma che cosa significa esattamente edilizia sostenibile rigenerativa?
Significa progettare e costruire edifici che vanno oltre la semplice riduzione dell’impatto ambientale, ma che contribuiscono attivamente a ripristinare e rigenerare gli ecosistemi. Questo approccio richiede l’utilizzo di materiali sostenibili, l’adozione di strategie energetiche efficienti e la creazione di ambienti salubri per le persone.
Partecipa con il tuo prodotto! Durante questo concorso, avrai l’opportunità di condividere le tue soluzioni innovative per l’edilizia sostenibile rigenerativa. Sarai sfidato a integrare principi di rigenerazione, materiali innovativi e strategie avanzate di progettazione per creare edifici che siano armoniosi con l’ambiente circostante. L’obiettivo è quello di creare una nuova generazione di materiali per edifici che agiscano come veri e propri ecosistemi, capaci di generare energia, purificare l’aria e l’acqua, favorire la biodiversità e migliorare la salute e il benessere
PERCHÉ PARTECIPARE
delle persone che li abitano. Al centro di questo concorso c’è l’idea di abbracciare l’approccio scientifico e la sperimentazione, al fine di sviluppare soluzioni concrete e praticabili.
Il concorso riconosce e premia aziende e prodotti in sette categorie, tra cui il prestigioso Premio Declare in collaborazione con Living Future Europe, specificamente dedicato ai materiali e ai prodotti. Le categorie sono le seguenti: Guadagno Ecologico, Decarbonizzazione ed Energia, Riciclo e Cicli Biobased Circolari, Menzione Speciale Declare (Materiali e Prodotti), Salute e Salutogenesi, Rigenerazione e Impegno nella Misurazione. Ogni categoria rappresenta un aspetto chiave nell’affrontare le sfide attuali dell’industria delle costruzioni e nel promuovere una transizione verso un settore più sostenibile che contribuisca attivamente al ripristino e alla rigenerazione dell’ambiente naturale e umano. Premiando materiali e prodotti esemplari, incluso quelli riconosciuti attraverso il Premio Declare, il concorso mira a ispirare l’industria ad abbracciare pratiche sostenibili e creare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società. Oppure partecipa nel pubblico all’evento! Il convegno si svolgerà ospitato alla Fondazione Cariplo mercoledì 8 novembre, e ospiterà esperti nel campo dell’edilizia sostenibile e rigenerativa. Partecipare a questo evento significa unirsi a una comunità di professionisti e studenti appassionati che condividono l’obiettivo di trasformare l’edilizia verso un futuro sostenibile e rigenerativo. Avrai l’opportunità di condividere le tue idee, imparare dagli altri partecipanti e contribuire alla creazione di un cambiamento positivo nel settore dell’edilizia.
Sia che tu sia un partecipante al concorso, o partecipante all’evento, ti sfidiamo a mettere in discussione le tradizionali pratiche costruttive e a esplorare nuove possibilità per l’edilizia sostenibile rigenerativa. Il futuro delle nostre città e del nostro pianeta dipende dalle scelte che facciamo oggi. Per maggiori informazioni sul concorso e su come partecipare, ti invitiamo a consultare il documento pubblicato in queste pagine. Importante: la scadenza per la sottomissione è il 30 settembre 2023 da inviare all’indirizzo mail concorso@youbuild.cloud
Partecipare con i propri prodotti significa anche una sfida a integrare principi di rigenerazione, materiali innovativi e strategie avanzate di progettazione per creare edifici armoniosi con l’ambiente circostante.
L’obiettivo è ottenere una nuova generazione di materiali per edifici che agiscano come veri e propri ecosistemi, capaci di generare energia, purificare l’aria e l’acqua, favorire la biodiversità e migliorare la salute delle persone.
Il concorso riconosce e premia aziende e prodotti in sette categorie, tra cui il prestigioso Premio Declare in
collaborazione con Living Future Europe, dedicato ai materiali e ai prodotti. Le categorie includono Guadagno Ecologico, Decarbonizzazione ed Energia, Riciclo e Cicli Biobased Circolari, Salute e Salutogenesi, e molto altro. Ciascuna categoria rappresenta un aspetto chiave nell’affrontare le sfide attuali dell’industria delle costruzioni e nel promuovere una transizione verso un settore più sostenibile. A valutare le proposte pervenute una giuria composta dall’ingegenre Carlo Battisti (Presidente Living Future Europe), l’architetto Giambattista Brizzi (esperto di Sostenibilità presso Deerns Italia), il professore Leonardo Belladelli (Poli-
mi, UniPr), l’architetto Furio Barzon (GreenPrefab), il professore Alessio Battistella (Polimi), Antonio Ligios (One Click LCA) , Ilari di Blasi (Franhofer Institute).
APPUNTAMENTO PER TUTTI
Ma non è tutto. Chi non desidera partecipare al concorso direttamente può comunque partecipare all’evento. Il VII Convegno YouBuild, che si terrà mercoledì 8 novembre presso la Fondazione Cariplo, a Milano, ospiterà esperti nel campo dell’edilizia sostenibile e
rigenerativa. È l’occasione per unirsi a una comunità di professionisti e studenti appassionati che condividono l’obiettivo di trasformare l’edilizia verso un futuro sostenibile e rigenerativo.
«Sia che tu partecipi al concorso o all’evento, ti sfidiamo a mettere in discussione le tradizionali pratiche costruttive e a esplorare nuove possibilità per l’edilizia sostenibile rigenerativa. Il nostro pianeta e il futuro delle nostre città dipendono dalle scelte che facciamo oggi», spiegano gli organizzatori.
L’importanza di questi premi risiede nel nostro ruolo di stimolare l’innovazione, l’adozione di soluzioni sostenibili e il progresso verso un mondo migliore per tutti. Evidenziano i nostri sforzi e le nostre realizzazioni nell’ambito dell’edilizia sostenibile rigenerativa, incoraggiando l’industria delle costruzioni a perseguire soluzioni più sostenibili, a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere il benessere delle persone.
Siamo convinti che il riconoscimento di questi premi rappresenterà un notevole incentivo per l’industria delle costruzioni, spingendola a continuare sulla strada dell’innovazione e dell’adozione di soluzioni che promuovono la sostenibilità e contribuiscono a un futuro più sostenibile e rigenerativo per tutti. I premi ci incoraggiano a superare gli standard esistenti e a cercare costantemente nuovi modi per integrare la sostenibilità nella nostra pratica edilizia.
Riconoscimenti, come il premio Guadagno Ecologico, il premio Decarbonizzazione e Energia, il premio Riciclo, Circolarità e Cicli Biobased, il premio Declare, il premio Salute e Salutogenesi, il premio Rigenerazione, il premio Digitalizzazione, e Commitment to Measure ci guidano nel perseguire obiettivi sempre più ambiziosi per l’edilizia sostenibile rigenerativa. Ci spronano a cercare soluzioni che non solo soddisfino le esigenze presenti, ma che anche ripristinino l’equilibrio ecologico e creino ambienti più sani e prosperi per le comunità che serviamo.
Questi premi rappresentano una vetrina per le nostre idee innovative e per le nostre migliori pratiche. Offrono l’opportunità di condividere le nostre esperienze, imparare dagli altri e lavorare
insieme per affrontare le sfide globali legate all’ambiente e alla sostenibilità. Inoltre, i premi ci permettono di dimostrare il nostro impegno verso un futuro sostenibile e rigenerativo, ispirando altre aziende e professionisti del settore a seguirne l’esempio. Siamo grati per l’opportunità di partecipare a questi premi e di far parte di una comunità che condivide la nostra passione per l’edilizia sostenibile rigenerativa. Siamo entusiasti di continuare a lavorare verso un futuro in cui l’industria delle costruzioni sia un motore di cambiamento positivo, contribuendo a creare ambienti sani, resilienti e armoniosi per le generazioni future. Insieme, possiamo fare la differenza e costruire un mondo migliore per tutti, in cui l’edilizia sostenibile rigenerativa sia la norma e non l’eccezione. Il concorso premia sette aziende e/o prodotti e ne menziona sette. Ogni categoria rappresenta un aspetto chiave nell’affrontare le sfide attuali dell’industria delle costruzioni e nel promuovere una transizione verso un settore più sostenibile, che si impegna attivamente nel ripristino e nella rigenerazione dell’ambiente naturale e umano.
PREMIO GUADAGNO ECOLOGICO (1 PREMIO E 1 MENZIONE)
Il premio Guadagno ecologico riconosce l’importanza del ripristino del capitale dell’ecosistema nell’ambito dell’edilizia sostenibile rigenerativa. Questa categoria premia le soluzioni che si concentrano sul recupero ecologico di aree degradate o danneggiate, promuovendo la biodiversità e preservando la qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua. L’attività di costruzione edilizia ha avuto un impatto significativo sugli ecosistemi, causando cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e danno ambientale. Il premio Guadagno ecologico mira a stimolare l’innovazione e l’adozione di soluzioni che contribuiscano attivamente al ripristino dell’equilibrio ecologico compromesso da decenni di pratiche edilizie insostenibili. Le soluzioni premiate in questa categoria possono includere progetti che promuovono la rigenerazione delle aree degradate, la creazione di habitat per la fauna selvatica, l’uso di materiali da costruzione a basso impatto ambientale e la progettazione di spazi verdi che favoriscono la biodiversità locale. Tali soluzioni offrono un’opportunità unica per mitigare l’impatto negativo dell’edilizia sull’ambiente e contribuire al recupero degli ecosistemi.
PREMIO DECARBONIZZAZIONE E ENERGIA (1 PREMIO E 1 MENZIONE)
Il premio Decarbonizzazione e Energia si concentra sull’importanza di ridurre al minimo le emissioni di gas serra e di promuovere soluzioni energetiche sostenibili nell’ambito dell’edilizia rigenerativa. Con il carbonio che agisce come una metrica universalmente accettata per valutare l’impatto climatico, questa categoria premia i processi e le soluzioni che mirano a ridurre al minimo le emissioni di gas serra e a raggiungere soluzioni carbon-positive. La decarbonizzazione dell’industria delle costruzioni è diventata un
obiettivo cruciale per mitigare i cambiamenti climatici e limitare l’aumento della temperatura globale. Le soluzioni premiate in questa categoria possono includere l’adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio, l’efficientamento energetico degli edifici, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e la promozione di processi produttivi a basso impatto ambientale.
PREMIO RICICLO, CIRCOLARITÀ E CICLI BIOBASED (1 PREMIO E 1 MENZIONI)
La categoria Riciclo, Circolarità e Cicli biobased sottolinea l’importanza dell’economia circolare e dell’utilizzo sostenibile delle risorse materiali nell’ambito dell’edilizia sostenibile rigenerativa. Questo premio riconosce i progetti e le soluzioni che promuovono l’efficienza dei processi produttivi, il riciclo dei materiali edili e l’utilizzo del carbonio riciclato pe ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. L’economia circolare rappresenta una svolta significativa nel modo in cui affrontiamo la gestione dei materiali edili, passando da un modello lineare di produzione e consumo a un sistema circolare che mira a massimizzare il valore dei materiali e a ridurre al minimo lo spreco. Le soluzioni premiate in questa categoria possono includere il riciclo dei materiali di scarto, la progettazione per la smontabilità e la riutilizzabilità, l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale e la promozione di processi produttivi che minimizzano l’utilizzo di risorse naturali finite.
PREMIO DECLARE - IN COLLABORAZIONE CON LIVING FUTURE EUROPE (1 PREMIO E 1 MENZIONE)
La Menzione Speciale Declare, in collaborazione con Living Future Europe, riconosce l’impegno delle aziende nel fornire informazioni trasparenti e complete sui propri prodotti nell’ambito dell’edilizia sostenibile rigenerativa. Questa menzione premia le aziende che forniscono dati riguardanti l’origine dei materiali, la composizione del prodotto, il suo ciclo di vita e le relative emissioni di CO2, offrendo una panoramica completa della sostenibilità del prodotto. La trasparenza è fondamentale per guidare le scelte sostenibili nell’industria delle costruzioni. Attraverso l’etichetta Declare, le aziende dimostrano un impegno verso la divulgazione delle informazioni necessarie per favorire una selezione consapevole dei materiali edili. Questa menzione speciale premia le aziende che si distinguono per la loro trasparenza e innovazione nel presentare il loro prodotto agli utenti finali.
PREMIO SALUTE E SALUTOGENESI (1 PREMIO E 1 MENZIONE)
Il premio Salute e Salutogenesi si concentra sull’impatto dell’ambiente costruito sulla salute e sul benessere delle persone. Questa categoria valuta i processi e i prodotti che promuovono la salute fisica, mentale e sociale attraverso soluzioni edilizie innovative. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non solo come assenza di malattia. Le soluzioni premiate in questa categoria possono includere progetti che favoriscono la qualità dell’aria interna, l’illuminazione naturale, il comfort termico,
l’acustica, gli spazi verdi e la connessione sociale. Queste soluzioni offrono un ambiente costruito che supporta e promuove la salute e il benessere degli occupanti.
PREMIO RIGENERAZIONE (1 PREMIO E 1 MENZIONE)
Il premio Rigenerazione riconosce le soluzioni innovative e originali che raggiungono gli obiettivi rigenerativi nelle categorie sopra menzionate. Questa categoria premia i prodotti e i processi/le politiche aziendali che vanno oltre gli standard di sostenibilità e adottano un approccio rigenerativo, contribuendo attivamente a rigenerare l’ambiente e il contesto circostante. Le soluzioni premiate in questa categoria possono includere tecnologie innovative, progettazione ecologica, materiali a basso impatto ambientale e processi produttivi che vanno oltre il concetto di sostenibilità per rigenerare e ripristinare l’ambiente naturale e umano. Questo premio riconosce il ruolo pionieristico delle soluzioni rigenerative nel promuovere la sostenibilità e la rigenerazione dell’industria delle costruzioni.
PREMIO COMMITMENT TO MEASURE (1 PREMIO E 1 MENZIONE)
Il premio Commitment to Measure valuta il grado di impegno e trasparenza nell’adozione di misure di sostenibilità nell’ambito dell’edilizia sostenibile rigenerativa. Questa categoria premia le caratteristiche misurabili che superano le migliori prassi locali (business as usual) e che offrono una valutazione trasparente delle prestazioni sostenibili dei processi e dei prodotti. La misurabilità è fondamentale per gestire e monitorare l’impatto delle soluzioni nel campo dell’edilizia sostenibile rigenerativa. Le soluzioni premiate in questa categoria dimostrano un impegno concreto nella misurazione e nella rendicontazione delle prestazioni sostenibili, fornendo una base solida per valutare e confrontare i risultati raggiunti. Questo premio riconosce il valore dell’impegno verso la misurabilità come strumento per migliorare continuamente la sostenibilità nel settore delle costruzioni.
PREMIO DIGITALIZZAZIONE
(1 PREMIO E 1 MENZIONE)
Il Premio Digitalizzazione premia le soluzioni innovative che sfruttano le tecnologie digitali per migliorare l’efficienza, la comunicazione e l’esperienza nell’ambito dell’edilizia sostenibile rigenerativa. Questa categoria riconosce le applicazioni di intelligenza artificiale, internet delle cose, realtà virtuale/aumentata, BIM (Building Information Modeling), sensori e altre tecnologie digitali che contribuiscono a un’edilizia più intelligente, connessa e sostenibile. La digitalizzazione sta rivoluzionando l’industria delle costruzioni, consentendo un migliore controllo dei processi, la riduzione degli sprechi, una progettazione più accurata, la gestione efficiente dei dati e una comunicazione più efficace tra tutti gli attori coinvolti. Le soluzioni premiate in questa categoria rappresentano l’eccellenza nell’utilizzo delle tecnologie digitali per trasformare l’edilizia in un settore più sostenibile e rigenerativo.
L'INIZIATIVA
COME PARTECIPARE AL CONCORSO
Le informazioni necessarie per partecipare al concorso Edilizia Sostenibile Rigenerativa-You Build (da inviare entro il 30 settembre 2023 all’indirizzo concorso@youbuild.cloud)
INFORMAZIONI BASE
• Nome del richiedente: [Inserire il nome completo del responsabile della candidatura]
• Posizione: [Inserire la posizione del richiedente]
• Indirizzo e-mail: [Inserire l’indirizzo e-mail del richiedente]
• Nome dell’azienda: [Inserire il nome completo dell’azienda candidata]
• Settore industriale: [Inserire il settore industriale di riferimento dell’azienda]
• Breve descrizione dell’azienda: [Fornire una breve descrizione dell’azienda, compresi i valori e gli obiettivi legati alla sostenibilità rigenerativa]
DESCIRZIONE DEL PRODOTTO EDILIZIO RAPPRESENTATIVO
• Nome del prodotto edilizio: [Inserire il nome completo del prodotto edilizio]
• Marca, serie, tipo: [Specificare la marca, la serie e il tipo del prodotto]
• Descrizione: [Fornire una descrizione dettagliata del prodotto edilizio, evidenziando le sue caratteristiche e tecnologie innovative che lo rendono sostenibile rigenerativo]
DESCRIZIONE DELLA PRATICA DI GESTIONE AZIENDALE SOSTENIBILE
• Presentazione della pratica di gestione aziendale: [Descrivere in modo approfondito la pratica di gestione aziendale adottata dall’azienda, evidenziando le strategie e le politiche implementate per raggiungere la sostenibilità rigenerativa]
INFORMAZIONI SPECIFICHE
• Tipo di candidatura: [Indicare se si applica per il premio di Prodotto Edilizio o Gestione Aziendale]
• Categorie di premio: [Indicare per quali categorie di premio si applica, selezionando tra Guadagno ecologico, Decarbonizzazione e Energia, Riciclo, Circolarità e Cicli biobased, Menzione Speciale Declare, Salute e Salutogenesi, Rigenerazione, Commitment to Measure, Digitalizzazione]
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA SOSTENIBILITÀ RIGENERATIVA
• Guadagno ecologico: [Spiegare come il prodotto o la pratica di gestione aziendale contribuiscono al ripristino del capitale dell’ecosistema, promuovendo la biodiversità e
la qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua]
• Decarbonizzazione e energia: [Descrivere come il prodotto o la pratica di gestione aziendale riducono le emissioni di gas serra e promuovono soluzioni a carbonio positivo]
• Riciclo, Circolarità e Cicli biobased: [Illustrare come il prodotto o la pratica di gestione aziendale adottano principi di economia circolare, utilizzano materiali riciclati e biobased per ridurre l’uso di carbonio fossile]
• Menzione Speciale Declare: [Presentare l’azienda come un esempio di trasparenza e innovazione nella presentazione del prodotto, includendo informazioni sulla provenienza, composizione, ciclo di vita e le emissioni di CO2 correlate]
• Salute e Salutogenesi: [Spiegare come il prodotto o la pratica di gestione aziendale promuovono il benessere fisico, psichico e sociale secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità]
• Rigenerazione: [Descrivere come il prodotto o la pratica di gestione aziendale raggiungono obiettivi rigenerativi in modo innovativo e originale, secondo le categorie sopra menzionate]
• Commitment to Measure: [Illustrare come l’azienda misura e gestisce le caratteristiche di sostenibilità, superando le prassi locali e fornendo trasparenza sui processi e sui prodotti]
• Digitalizzazione: [Illustrare come l’azienda usa la digitalizzazione per creare processi e prodotti rigenerativi]
DOCUMENTAZIONE DI SUPPORTO
• Certificati e attestazioni: [Includere certificazioni, attestazioni o altre documentazioni ufficiali che dimostrano la sostenibilità e le prestazioni del prodotto o della pratica di gestione aziendale]
• Casi studio: [Presentare casi studio che evidenziano l’efficacia e l’impact sostenibile del prodotto o della pratica di gestione aziendale]
• Ricerca di laboratorio: [Fornire risultati di test di laboratorio o studi scientifici che supportano le affermazioni fatte riguardo al prodotto o alla pratica di gestione aziendale]
• Testimonianze di terze parti: [Includere testimonianze o recensioni di esperti o clienti che confermano i benefici e l’efficacia del prodotto o della pratica di gestione aziendale]
È importante ricordare di adattare la scheda alle esigenze specifiche del concorso e di fornire dettagli approfonditi, spiegazioni scientifiche e prove solide per dimostrare l’eccellenza della sostenibilità rigenerativa del prodotto o della pratica aziendale proposti.
COSTRUIRE PER RIGENERARE - Diamo una chance alla Terra
8 NOVEMBRE 2023
CENTRO CONGRESSI FONDAZIONE CARIPLO - Via Romagnosi 8 - Milano
IL PROGRAMMA
9:00 Registrazione e welcome coffee
9:30 Saluti di apertura
Emanuele Naboni e Virginia Gambino
10:00 Le sfide del Regenerative Design
Emanuele Naboni, Climate, Professore Royal Danish Academy e Università di Parma
Presentazione focalizzata sulle sfide del Regenerative Design, inclusa una panoramica dei principali problemi e opportunità legate al design regenerativo
10:20
Sostenibilità Rigenerativa di Prodotto e Aziendale
Carlo Battisti, presidente Living Future Europe
Sostenibilità rigenerativa in relazione ai prodotti e alle aziende. Come le aziende possono adottare pratiche sostenibili e regenerative nel loro processo di progettazione e produzione di prodotti
10:40
Data-driven Design per la salute e cambiamento aziendale
Giambattista Brizzi, esperto di Sostenibilità presso Deerns Italia
Uso del data-driven design per promuovere la salute e il cambiamento aziendale. Come i dati e le analisi possono guidare le decisioni di progettazione volte a migliorare la salute delle persone e il successo delle aziende
11:00 Coffee e Networking
11:30
Premiazione degli YouBuild Awards
Premiazione dei partecipanti che si sono distinti nel contest o in altre attività correlate all’evento. Riconoscimento di risultati e contributi significativi
13:30 Light Lunch e Networking
14:30 Guadagno ecologico relatore in definizione
Il concetto di guadagno ecologico, come le attività umane possono contribuire alla conservazione e al miglioramento dell’ambiente
14:50 Decarbonizzazione e Energia
Antonio Ligios
Decarbonizzazione ed energia sostenibile. Come ridurre le emissioni di carbonio e promuovere fonti di energia pulita e rinnovabile
15:10 Riciclo, Circolarità e Cicli biobased
Ilaria Di Blasio
Il riciclo, la circolarità e cicli biobased. L’importanza del riciclaggio, della riduzione degli sprechi e dell’utilizzo di materiali biodegradabili e sostenibili
15:30 Coffee e Networking
16:00
16:20
16:40
17:00
Salute e Salutogenesi relatore in definizione
Come l’ambiente costruito e il design possono influenzare positivamente la salute delle persone
Rigenerazione relatore in definizione
Rigenerazione urbana, ambientale o sociale: come migliorare e ripristinare gli ambienti e le comunità
Costruzione
Alessio Battistella
Presentazione dei vincitori e menzionati
Modera Emanuele Naboni
I vincitori del concorso parlano dei loro prodotti e strategie con un taglio anche personale, condivisione con i partecipanti
18:30
Dibattito con interventi dei relatori, dei vincitori, e dal pubblico
Quale è il prodotto del futuro?
Moderatore Roberto Di Lellis
19:00 Coclusioni e saluto finale
Virginia Gambino e Emanuele Naboni
Giro del mondo CON 12 PASSI
La 18esima edizione della rassegna veneziana vista da vicino. Predominano i grandi temi a sfondo sociale, a cominciare dalla sostenibilità. Ma la progettazione?
PERABBONATI
ACQUA ALTA (NON SOLO) A VENEZIA
Padiglione della Danimarca. Coastal Imaginaries. Curatore: Josephine Michau
SOLOPERABBONATI
LA STORIA IN TENDA
Padiglione del Giappone. Verso un’architettura da amare concepire l’architettura come una creatura vivente.
Curatore: Maki Onishi
ABBONATI
CIRCOLARE NEL GLOCALE
Padiglione della Germania. Open for maintainance.
Curatore: Arch+ / Summacumfemmer / Büro Juliane Greb
PERABBONATI
ESTRAZIONI DEL LOCO
Padiglione del Belgio. In Vivo.
Curatore: Bento e Vinciane Despret
ECOLOGIA E SOCIETÀ
LA TERRA SUL PIATTO
Padiglione della Spagna. Foodscape.
Curatore: Eduardo Castillo-Vinuesa, Manuel Ocaña
PERABBONATI
A PRECIPIZIO CON LA FOLLA
Padiglione della Corea. 2086: Insieme come?
Curatore: Soik Jung, Kyong Park
DIAMO I NUMERI
Padiglione della Polonia. Datament.
Curatore: Jacek Sosnowski
SOLOPERABBONATI
NOLI ME TANGERE
Padiglione di Israele. Cloud-to-ground.
Curatore: Oren Eldar, Edith Kofsky, Hadas Maor.
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ABBONATI
SOSTENIBILITÀ DEL BIDET
Padiglione della Finlandia. Huussi – Imagining the future history of sanitation.
Curatore: Arja Renell
IDENTITÀ E SOCIETÀ
VIOLENZA DO BRASIL
Padiglione della Brasile. Terra.
Curatore: Gabriela de Matos e Paulo Tavares
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PERABBONATI
SIMBIOSI IN LAGUNA
Padiglione della Cina. Rinnovamento: una narrazione simbiotica. Curatore: Xing Ruan
BENVENUTI A VENICELAND
Padiglione dell’Austria. Partecipazione.
Curatore: AKT e Hermann Czech
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Il progetto È IL PIANETA
e il video dell’installazione ‘Pilbara Interregnum: Seven Politcal Allegories’. Sotto, la citazione di Anatole France che, letta distrattamente entrando, assume un significato molto più forte a fine mostra.
La sezione delle Corderie all’Arsenale è impostata su un generale reset della disciplina: al centro solo i temi di decolonizzazione e decarbonizzazione
di Riccardo Maria Balzarotti, Politenico di MilanoL’installazione di DAAR (Alessandro Petti - Sandi Hilal), premiata con il Leone d’Oro. © Andrea Avezzù La maqutte © Riccardo Maria Balzarotti
L’allestimento dell’opera Syntetict Landscpes I. Gli abiti sviluppato da Ane Crabtree e cuciti da Hae Min Yun per l’installazione The Great Endeavor.
© Marco ZorzanelloSOLOPERABBONATI
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Le installazioni di Paulo Tavares raccontano le radici del paesaggio antropizzato dalle popolazioni native nell’Amazzonia brasiliana. © Marco Zorzanello Sotto, il tavolo progettato dallo studio AMAA, accompagnato dalle opere di Harry Thaler (lampada in ottone curvo), Nero/ Alessandro Neretti (la volta costruita con materiali di recupero) e Ernesta Caviola (fotografie analogiche). © Andrea Avezzù
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Una delle numerose maquette presentate per mostrare i progetti in corso dello studio Adjaye.
© Riccardo Maria Balzarotti Sopra, l’installazione Xholobeni Yards si compone di elementi video, maquette ed effetti sonori che generano un micropaesaggio di sensazioni.
Dettaglio dell’allestimento al Padiglione Sloveno, Mertelj Vrabi č Arhitekti & Vidic Grohar Arhitekti. Sopra, la maquette del progetto di allestimento dello studio Flores&Pratz, esposta in Biennale.
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Installazione per il progetto Concrete Jungle di Parasite 2.0 + Elia Fornari (Brain Dead), Terraferma veneziana (Venezia).
Il nuovo design TRA ICONE E SOCIAL
Viaggio tra la folla dei visitatori dell’evento milanese, tra installazioni sorprendenti, riflessioni stratificate, riscoperta dei classici. Con qualche riflessione sul ruolo dell’arredamento
di Davide VizziniPERABBONATI
Dry Days, Tropical Nights di Agostino Iacurci, Largo Treves, Milano, nell’edificio prossimo alla demolizione dell’Arch. Arrigo Arrighetti.
La passeggiata annuale fra le installazioni della Milano Design Week 2023, mi ha lasciato, sarà per una contingenza, sarà per inclinazione personale, in uno stato di pensoso e frastornato stordimento esistenziale. Come in risposta a un segnale lanciato non sappiamo da chi, ma forte e chiaro, i progettisti degli allestimenti in mostra sembrano aver sentito la necessità di reagire all’unisono a un richiamo alla riflessione. E così, molto più che in passato, ciò che si è visto nei cortili e negli appartamenti trasfigurati della settimana del design, non è stato un catalogo di prodotti e progetti, ma una serie di istantanee mosse, affastellate le une sulle altre in grado di comporre un mosaico vivace sul senso e sulla disciplina del disegno industriale, del progetto di interni e sul legame di quest’ultimi con i propri
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Reforming future, Ideata da Valerio Castelli, Michele De Lucchi, Francesca Balena
Artista, Marco de Santi, Politecnico di Milano, Mosca Partners. Nella desolazione di un capolavoro devastato dalla dimenticanza, l’Istituto Marchiondi, Milano.
Foto: Max Lowe
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Showroom Unifor, Viale Pasubio, Milano, Allestimento di Ron Gilad, Libreria XYZ, Foster and Partners, la parete in alluminio di Ron Gilad segue l’andamento a zig zag dell’edificio di Herzog & De Meuron che ospita lo showroom.
Max Lowe
Il passato DEL FUTURO
La riproposizione di classici del design.
Ma anche la ricerca di soluzioni di rottura con raffinati materiali.
Le novità del grande evento sul design di interni
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LASCIAMOCI ISPIRARE DALLA SOSTENIBILITÀ
Un impegno per l’ambiente reale e quotidiano, che confluisce nei sistemi di muratura in laterizio Stabila.
Laterizi Stabila. La sostenibilità che protegge
Liberi tutti A TUTTI I COSTI
Le nuove regole in materia di lavori pubblici aprono le porte alla discrezionalità degli amministratori locali.
Assegnazioni più veloci, ma rischi per selezione delle imprese
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OTTO CERTEZZE PER RISPARMIARE IL 24% SULLA BOLLETTA
Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”.
Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole
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● Portoni da garage automatici con sistema radio BiSecur
● Porte d’ingresso in alluminio con sicurezza RC3 di serie
● Porte in acciaio a taglio termico con elevata coibentazione termica
Sopraelevazione IN ROSSO E NERO
Il nuovo padiglione della Luiss disegnato da Alvisi Kirimoto e Studio Gemma
è immerso nel verde, appoggiato su un volume rientrante e su iconici pilastri inclinati
di Gerardo Semprebon, Politecnico di MilanoABBONATI
Il lato nordovest ospita una fascia di distribuzione. Sotto, il nuovo padiglione si relaziona alla vegetazione
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Schizzi di studio. Sotto, l modello ligneo dell’interventoIl gioco di trasparenze generato dall’involucro. Sopra, dettaglio sulle iconiche colonne inclinate e dettaglio sui listelli in legno nella parte aggettante
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Planimetria. Sotto, l’auditoriumSOLOPER
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LA SCHEDA
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Cliente: Luiss Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli
Luogo: Viale Romania, 32 Roma (Italia)
Progetto: Alvisi Kirimoto (Massimo Alvisi, Junko Kirimoto con Vasiliki Maltezaki, Chiara Quadraccia, Daniel Costa Garriga) e Studio Gemma (Cristiano Gemma con Alessandro Speranza, Federica Vola)
Impresa: ECOFAST Sistema
Consulenze
Strutture: INGE.CO
Impianti: Planex
LEED: Habitec Distretto Tecnologico Trentino
Acustica: Andreas Hoischen
Valutazione costi: Gianluca Gangemi
Progettazione: 2019
Inizio lavori: 2020
Completamento: 2022
Superficie utile: 1.500mq
Costo: 5.116.845 euro
Info: www.alvisikirimoto.it e studiogemma.it
Fotografie di: ©Marco Cappelletti
L’arte ritrova IL CARATTERE
Lo spazio culturale della Atipografia ad Arzignano, ospitato in una ex azienda per la stampa, è stato progettato dallo Studio Amaa attraverso una serie di soglie
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La prima soglia di accesso con un grande volume scultoreo in calcestruzzo a vista. Sotto, sezione longitudinale dell’intervento
Dettaglio del volume vetrato di ingresso. A destra, la quarta soglia, il volume vetrato dello spazio espositivo che affaccia sul cortine interno al piano terra
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La sesta e ultima soglia, l’ingresso dell’atelier che affaccia sul tetto giardino al primo piano. Sotto, pianta del primo piano
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Dettaglio del canale di gronda in acciaio inox realizzato su misura. A sinistralLa quinta soglia, una scalinata che, separando il volume espositivo dalla palazzina liberty (oggi residenza per artisti), conduce al tetto giardino al primo piano
LA SCHEDA
Luogo: Arzignano (VI), Italia
Cliente: Atipografia (Elena Dal Molin)
Anno progetto: 2019 – 2022. Costruzione: 2020 - 2022
Superficie: 990 mq
Progetto: AMAA (Collaborative Architecture
Office For Research And Development): Marcello Galiotto, Alessandra Rampazzo
Responsabile di progetto: Marcello Galiotto
Gestione progetto: Mario Azzarello
Gruppo di progettazione: Marcello Galiotto, Alessandra Rampazzo, Mario Azzarello
Modelli: Simone Agosta del Forte, Nilo Forcellini, Francesco Baggio, Leonardo Tagliente
Strutture: Claudio Lorenzetto
Progetto antincendio: Sinergo spa
Ingegneria elettrica: Aig / Elettroimpianti
Ingegneria meccanica: Stefano Faggion
Direzione lavori: AMAA
Illuminotecnica: Viabizzuno
Acustica: Luca Dal Cengio
Progettazione paesaggistica: Angelo Renna
Impresa edile: Il Grifo srl
Info: amaa.studio
Fotografie: ©Simone Bossi
Il progetto per lo spazio culturale Atipografia ad Arzignano (Vicenza), nato dal recupero di una vecchia tipografia di fine Ottocento, nasce dalla volontà della curatrice, Elena Dal Molin, di aprire uno spazio dedicato all’arte, alla comunità e alla contemplazione. Lo sforzo di offrire un luogo dalle grandi connotazioni qualitative in una realtà della provincia, atto di contemporaneo mecenatismo, viene abilmente trasformato in spazio dallo Studio Amaa che, con eleganza compositiva di rimarchevole intensità, lavora portando ordine alle stratificazioni del tempo, con il preciso obiettivo di non annullarle, ma di farne punto di forza.
Concept del progetto, come il nome suggerisce in
Quello stile SOUNDS FAMILIAR
Un piccolo locale di Trastevere dedicato all’attività discografica ha scelto un design eredità degli anni Settanta, con forme semplici e lineari e tubazioni color aragosta
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Gli arredi in legno di Paulonia tomentosa ed acciaio verniciato color corallo si stagliano sullo sfondo color indaco delle pareti. A sinistra, i mondi dell’audiofilia o forse della tecnologia, retrò e contemporanei insieme, si affacciano nell’ambiente con gli impianti elettrici a vista in grosse tubazioni color aragosta a contrasto sul fondo color indaco delle pareti
ROMA
Il negozio si trasforma così all’occorrenza in sala d’ascolto, punto di ritrovo a stage per DJ set e performance
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I profili in acciaio tracciano nello spazio volumi d’arredo con i soli contorni, accennando una varietà di forme senza incombere nel poco spazio a disposizione e lasciando il giusto spazio a riferimenti tridimensionali immaginari.
Sopra, i profili in acciaio tracciano nello spazio volumi d’arredo con i soli contorni, accennando una varietà di forme senza incombere nel poco spazio a disposizione e lasciando il giusto spazio a riferimenti tridimensionali immaginari
Nel piccolo spazio, il miglior approccio progettuale non poteva che essere la semplicità del layout e la versatilità degli elementi. A destra, il pavimento in moquette Oceania di Radici e la poltroncina Roly Poly di Driade fanno subito clubbing
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LA SCHEDA
Luogo: Roma
Cliente: Ornella Cicchetti (Sounds Familiar Store)
Progetto: STUDIOTAMAT (Tommaso Amato, Matteo Soddu e Valentina Paiola con Silvia D’Alessandro, Matteo Subiaco, Alice Patrizi)
Anno completamento: 2023
Superficie: 40 mq
Foto: © Seven H. Zhang
Info: www.studiotamat.com
La nuova vita È RINASCENTE
La sede nella Capitale del grande store, progettato nel 1957 da Albini e Helg
è stata aggiornata dallo studio 2050+ senza rivoluzionare l’aspetto originale
di Chiara Velicogna, Università Iuav di Venezia
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La Rinascente di Piazza Fiume a restauro completo. © Foto Alessandro Saletta, Agnese Bedini, DSL StudioNell’assonometria sono evidenti gli elementi oggetto di intervento rispetto all’edificio preesistente. © 2050+ studio Sopra, dietro all’iconica insegna si intuisce il nuovo spazio-ristorante vetrato, che enfatizza la carpenteria metallica utilizzata da Albini e Helg. © Foto Alessandro Saletta, Agnese Bedini, DSL Studio
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Giustapposizione di forme e texture dal nuovo intervento alle Mura Aureliane. ©
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Concept che mostra il ruolo dello studio della prima versione (1957) del progetto nella realizzazione del nuovo corpo ascensori. © 2050+ studio
Le scale mobili restituite alla vista grazie alla rimozione degli elementi di tamponamento
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LA SCHEDA
Committente: La Rinascente
Progetto: 2050+ Studio (Giacomo Ardesio, Mattia Inselvini, Francesca Lantieri, Camilla Morandi, Ippolito Pestellini Laparelli, Massimo Tenan, Chiara Tomassi)
Strutture: Studio Bartoloni
Direzione lavori: Archilabo
Partner locale: PEI Engineering
Consulente per il restauro delle facciate: Enrico Montanelli
Fornitura e lavori facciate: Thema
Illuminazione: CSE Progetti
Impianti: BRE Engineering
Impresa generale: CMB
Info: 2050.plus
Il ristorante al sesto piano aperto alla vista su Roma.
© Foto Alessandro Saletta, Agnese Bedini, DSL Studio
A sinistra, intervento sui flussi a livello del piano terra.
© 2050+ studio
La nuova edilizia DA SCOPRIRE
Il grande appuntamento con il mondo delle costruzioni si rinnova con un format che prevede due saloni suddivisi in macroaree. Previsti 500 espositori su 30 mila metri quadrati. E una speciale attenzione per i temi di innovazione e sostenibilità
di Monica BattistoniUn’edizione completamente rinnovata, verticale e altamente specializzata: Me Made expo 2023 tornerà a Fiera Milano dal 15 al 18 novembre con un nuovo format, come anticipato da YouTrade di aprile. Due saloni dedicati alle costruzioni e all’involucro, caratterizzati dai temi dell’innovazione e della sostenibilità, sviluppati su quattro padiglioni e 30 mila metri quadrati per 500 espositori. Con un obiettivo, diventare il punto di riferimento delle fiere in Europa per il settore delle costruzioni: «Abbiamo lavorato un anno e mezzo sul riposizionamento di questa fiera, con una particolare attenzione al ruolo dell’edilizia quale motore di sviluppo green e sostenibile. L’idea è organizzare un evento cool, non una semplice manifestazione, che rispecchi la città che lo ospita, una città che cambia rapidamente e che innova», racconta Nicola Bonacchi, amministratore delegato di Made Eventi (società controllata al 60% da Fiera Milano e al 40% da Federlegno Arredo Eventi).
«Vediamo Me-Made expo come un hub europeo per il building, in concorrenza non più con altri operatori nazionali, ma con fiere di settore come Batimat di Parigi o Bau di Monaco o ancora Big Five Dubai».
RAZIONALIZZAZIONE
Il primo passo è stato concentrare i saloni da quattro a due, secondo il manager: «Nei nuovi spazi dedicati alle costruzioni e all’involucro, che secondo le nostre ricerche sono i settori dove noi siamo più competitivi, i buyer troveranno un’offerta razionalizzata, che risponde alle esigenze del mercato con un focus sulla sostenibilità, appunto, e l’innovazione, per proporre la più ampia e migliore offerta possibile. E per fare di questo appuntamento la settimana del business», continua Bonacchi.
A supporto c’è la collaborazione con Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che porterà 250 top buyer, tutti potenziali compratori ad alta capacità di spesa, provenienti da Europa, area mediterranea e Paesi emergenti. E anche il 15% degli espositori sarà di provenienza estera. Ottimismo confortato dal fatto che dopo l’aumento del 19% registrato lo scorso anno il settore delle costruzioni in Italia dovrebbe confermare la sua dinamicità anche quest’anno e il prossimo, con incrementi rispettivamente del 9,4% e del 7,1%, secondo le stime elaborate da Unicmi. «Far parte di Miba (Milan International
Moderatrice Carla De Meo e relatori Intervento Carmine Garzia Intervento Alessandro Morelli e relatori Intervento Veronica VecchiVerticale e specializzata l’edizione 2023 di MeMade expo sarà costituita da due saloni suddivisi in quattro macroaree ciascuno. Il salone ospiterà inoltre il Festival edilizia leggera (Fel), la manifestazione dedicata agli operatori dei settori pitture, colori ed edilizia leggera.
Il Salone Costruzioni
• Progettazione, Bim e software, servizi
• Strutture e sistemi costruttivi, ingegneria civile e infrastrutture, attrezzature e sicurezza per il cantiere
Building Alliance) che include altri tre appuntamenti di Fiera Milano nello stesso periodo incentrati sulla domotica, sulla sicurezza e sulla mobilità verticale e orizzontale, darà la possibilità all’architetto, al progettista, al general contractor di visionare e ragionare su una gamma qualitativa unica a livello europeo», sottolinea l’ad.
PRODOTTI E SOLUZIONI
Oltre a prodotti e soluzioni i padiglioni della fiera ospiteranno un ricco e variegato calendario di eventi: dai workshop ai percorsi tematici, dalle mostre agli spazi di networking e approfondimento. Per esempio, la Call for challenges Design for circularity, una sfida progettuale lanciata con la collaborazione del Politecnico di Milano, le lectio magistrali di due architetti di fama mondiale come Carlo Ratti e
• Riqualificazione energetica, isolamento e comfort, integrazione edificio impianto
• Rivestimenti e finiture per interni ed esterni
Il Salone Involucro
• Involucro, facciate e coperture, vetro
• Serramenti, finestre e porte, chiusure, oscuramento e automazioni
• Outdoor, schermature solari e anti-insetto
• Componenti, accessori e ferramenta, macchine per la produzione di serramenti
CHE COSA C’È DA IMPARARE
GLI APPUNTAMENTI
Quattro giorni di incontri, workshop, premi e seminari per esplorare il futuro del settore edilizio e vagliarne le potenzialità. Tra questi ci saranno anche percorsi specifici con focus sui trend, sulle prospettive del mercato, sull’avanzamento dei progetti legati al Pnrr e sulla qualità dell’abitare.
Material Next 2023. Iniziativa dedicata alle aziende che producono materiali innovativi e sostenibili, attraverso un approccio attento all’ambiente e al risparmio energetico.
Area Restauro. Organizzata in partnership con Assorestauro per mettere a fattor comune con i professionisti del progetto e delle costruzioni il know-how e le tecnologie del settore del restauro, che in Italia conta 3.500 tra imprese e aziende la cui alta specializzazione è riconosciuta nel mondo.
Federbeton. Si inserirà nel contesto di Sostenibilità e Innovazione, temi portanti di questa edizione di Made expo, per testimoniare l’impegno e il ruolo della filiera del cemento e del calcestruzzo per un futuro delle costruzioni sempre più sostenibile. Isi (Ingegneria Sismica Italiana). Sarà presente con un programma di interventi tecnici e incontri istituzionali sulla sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale del Paese.
LE INIZIATIVE
The place to build. Dieci eventi, cinque sul settore delle costruzioni e gli altri su quello dell’involucro per creare un percorso culturale, progettuale e industriale basato sull’innovazione e sul rapporto tra l’edilizia e la transizione verso la sostenibilità. Re-regeneration|real estate. Un ciclo di tre incontri di due ore ciascuno per condividere le istanze tra real estate e la
Winy Maas, oppure l’iniziativa Unbuild dedicata ai progetti mai realizzati, i Me Awards, ossia il riconoscimento alle aziende più innovative, la Start-up zone un’area dedicata alle aziende che sviluppano iniziative o prodotti ad alto valore tecnologico.
«Abbiamo investito molto perché Me Made expo possa diventare uno strumento per aprire la mente, un luogo dove i visitatori possano scoprire orizzonti differenti e magari trovare nuovi spunti, un appuntamento di riflessione e propositivo», conclude Bonacchi.
LE ADESIONI
L’appuntamento di novembre ha già catalizzato l’attenzione del settore, con le associazioni di categoria in prima fila: Assimpredil Ance, Assorestauro, Federbeton, Finco, Fondazione Promozione Acciaio, Unicmi, Isi-Ingegneria Sismica Italiana sono tra i patrocinatori. Con l’obiettivo di incentivare le opportunità di business per espositori e visitatori, la manifestazione
filiera manifatturiera. Si partirà dallo scenario Italia, passando per la trasformazione del settore hospitality, comparto trainante dell’economia italiana, per concludere con un panorama su Milano Unbuilt. L’iniziativa dedicata al «mai costruito». Unrealized Projects è un’iniziativa di Platform realizzata in collaborazione con Me che, tramite, racconterà l’architettura del non costruito attraverso una selezione di 40 progetti, italiani e stranieri Lectio magistralis e installazione archi.box. Gli ambassador di Me Made expo. Due protagonisti del mondo dell’architettura saranno ambassador ufficiali della edizione 2023 di Me Made expo: Carlo Ratti e Winy Maas. E a ciascuno dei due architetti sarà dedicata una camera virtuale, Archi.box, all’interno della quale il pubblico potrà vivere un’esperienza immersiva e multisensoriale Call for challenges Design for circularity. Una sfida progettuale che la Scuola di Architettura, Urbanistica ed Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, in collaborazione con Me Made expo, ha lanciato per promuovere lo sviluppo di concept innovativi e sostenibili, centrati sull’economia circolare, la sostenibilità ambientale e l’innovazione dei processi. Al progetto, aperto a docenti e studenti hanno partecipato anche sette aziende espositrici
Me Awards. Il riconoscimento che vuole promuovere la conoscenza e l’eccellenza dei prodotti, processi e servizi delle aziende più innovative nell’ambito dei due saloni Costruzioni e Involucro, con un focus dedicato alle novità sostenibili
Start-up zone. Area dedicata alle aziende che hanno come core business lo sviluppo di iniziative o prodotti originali e innovativi ad alto valore tecnologico del settore dell’Architettura e delle Costruzioni.
si inserisce nell’ambito di Miba-Milan International Building Alliance, l’evento che riunirà in un’unica cornice quattro manifestazioni: Gee (Global Elevator Exhibition), Sicurezza e Smart Building expo, oltre naturalmente a Me.
seggiole & poltrone
A Francesca Pintus l’urban design di Progetto Cmr
Francesca Pintus, ingegnere e architetto, con un background internazionale maturato in quasi 15 anni di attività svolta nel Regno Unito, dove ha conseguito un Master in Urban Design presso la prestigiosa Bartlett School of Architecture, University College London, si unisce a Progetto Cmr. Pintus è la nuova Head of Urban Design, dove porta la sua esperienza e un knowhow maturato prevalentemente con lo studio Hok-London su complessi progetti internazionali quali Dubai Expo, la Legacy Plan dell’Expo di Milano, e uno dei giga projects in Arabia Saudita.
Giacomo Muratori al timone di Bimon
Giacomo Muratori approda in Bimon, azienda attiva nei servizi di consulenza e progettazione Bim, come general manager, dopo aver ricoperto posizioni manageriali nei settori della consulenza e del marketing, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il posizionamento e accelerare la crescita dell’azienda sul territorio italiano, per poi espandersi anche sui mercati europei ed extraeuropei. Muratori ha
maturato il suo percorso professionale nella pianificazione e delivery del marketing strategico, nella digital transformation e nella gestione di team di forze vendita in diversi settori, dai servizi all’asset management, fino al retail. È stato membro del Management Team di importanti realtà nazionali e internazionali ed è consigliere di amministrazione di un top player internazionale di soluzioni di copertura edilizia.
I conti di Next Re Siiq a Francesca Rossi
Francesca Rossi è la nuova chief financial officer di Next Re Siiq, società di investimento immobiliare quotata. La manager riveste attualmente la carica di responsabile della direzione amministrazione, bilancio e contabilità, nonché di dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili. Laureata in Economia Aziendale all’Università degli Studi di Perugia, Francesca Rossi ha maturato una lunga esperienza rivestendo diversi incarichi in ambito amministrativo tra cui supervising auditor in Deloitte & Touche, senior accountant in Mitsui E&P Italia.
A Falvio Chiari
Mestieri di Somec Somec, società specializzata nell’ingegnerizzazione, produzione e messa
in opera di progetti complessi chiavi in mano nell’ingegneria civile e navale, ha nominato Flavio Chiari amministratore delegato di Mestieri, capofila della divisione per la progettazione e creazione di interni personalizzati. L’incarico ha l’obiettivo di rafforzare il processo di gestione interna e di accelerare il proprio percorso di crescita. Chiari ha un’esperienza trentennale in società del settore ingegneria e costruzioni e ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in aziende attive a livello internazionale. La sua carriera è iniziata in Technip Italy, per poi proseguire in Techint, dove tra il 2013 e il 2015 è stato Direttore delle Operazioni.
Andrea Cafiero per l’immagine di Elica
Elica, azienda specializzata nei sistemi di aspirazione in cucina, ha nominato Andrea Cafiero nuovo Brand and Communication Director. Cafiero riporterà direttamente al Chief Marketing Officer Marco Garbuglia. L’obiettivo principale è focalizzarsi principalmente sul potenziamento e la valorizzazione del brand attraverso i differenti canali di comunicazione con l’obiettivo di accrescerne l’awareness e l’interazione con nuove community di interesse.
ECOSCEGLI logicamente
FINESTRE IN PVC ECO-FRIENDLY
Le finestre FAKRO in PVC sono realizzate con componenti riciclati e i materiali con cui sono prodotte possono essere a loro volta riutilizzati praticamente al 100%. Sono una scelta sostenibile e possono essere installate in qualsiasi vano, anche quelli ad alta concentrazione di umidità come bagni e cucine.
Le finestre FAKRO in PVC offrono:
- resistenza e durabilità – non assorbono l’umidità, non necessitano di verniciatura e il vetro è coperto da garanzia illimitata per danni da grandine.
- possibilità di adattarsi a qualsiasi stile di interior
– sono disponibili nel colore bianco e in due finiture effetto legno, pino naturale o rovere.
- elevata sicurezza – sono dotate del sistema di rinforzo della costruzione topSafe che garantisce una maggiore resistenza allo scasso.
L’architetto sostenibile
DI ALESSANDRO ROGORA, POLITECNICO DI MILANO
Quanto contano le misure
Il metro è un’unità di misura della lunghezza. Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord fece approvare dall’Assemblea Nazionale Costituente francese il sistema unificato di pesi e misure l’8 maggio 1790. La sua proposta fu esaminata da una commissione dell’Accademia reale delle scienze di Parigi e come unità di misura della lunghezza fu scelta la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre, misurato tra Dunkerque e Barcellona, cui fu dato il nome di metro. Il metrocampione fu depositato nel 1799 alla Conservatoria delle Arti e dei Mestieri di Parigi in modo da avere un riferimento univoco cui riferirsi. Fino a quel momento, infatti, vi erano decine di sistemi e metodi di misurazione locali poco o per nulla compatibili tra di loro. Oggi si definisce metro la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in 1/299792458 di secondo, ma non è inusuale vedere lunghezze indicate in miglia (marine o terrestri, che sono di lunghezza diversa), piedi e pollici, piuttosto che avere la misura del peso definita in pietre, libbre ed once o il volume indicato con pinte e galloni.
Nel labirinto
A volte siamo così assuefatti a questi sistemi di misurazione che, pur non comprendendoli a fondo, accettiamo modi diversi dal Sistema Internazionale. E quindi la potenza dei condizionatori viene indicata in Btu (British Thermal Unit), dove 1KW equivale a 3.412 BTU/h. Verrebbe da domandarsi il perché, visto che esiste un sistema internazionale e sarebbe possibile descrivere potenze e consumi con le unità di misura correnti. Qualche mala lingua sostiene che usare un’unità di misura sconosciuta ha buon gioco a mascherare i futuri consumi al momento della vendita. Se nel caso delle pompe di calore la conversione può apparire complessa, si tratta pur sempre di una semplice conversione numerica. Mentre è diverso il discorso riguardante la valutazione degli hotel. A chi non è capitato di trovarsi in un albergo di categoria superiore e chiedersi come fosse possibile avere una valutazione a 4 stelle per una realtà tutto sommato modesta?
La valutazione della qualità di un edificio avviene in modo molto simile alla modalità di classificazione degli hotel che ottiene 4 stelle quando raggiunge 187 punti e quella a 3 stelle quando supera i 128. Se prendiamo alcuni tra i più noti sistemi di valutazione della qualità dell’edilizia, per esempio il protocollo Leed (acronimo di Leadership in Energy and Environmental Design), vi sono livelli di rating che vanno dal Base (40-49 punti) al Platino (oltre 80 punti), passando per Argento (50-59 punti) e Oro (60-79 punti). È evidente che in un processo di rating la massima parte dei proprietari e dei progettisti cerchi di raggiungere il massimo livello di prestazione con un impegno relativamente modesto. E così avremo molte classificazioni Platino con 80-81 punti e pochissime valutazioni Oro con 79.
Provo a raccontare un’esperienza che mi capitò alcuni anni fa visitando il cantiere di un edificio ad uso pubblico che aveva ottenuto il livello più alto di certificazione Leed. Si trattava di un edificio disegnato da un progettista di fama, con forme interessanti e materiali di qualità, e in particolare la struttura in legno dell’involucro. Nella visita con alcuni colleghi notammo la grande scala interna in acciaio che, a
nostro avviso, appariva sovradimensionata rispetto alle reali necessità funzionali e che sembrava stonasse un po’ con l’idea di sostenibilità proposta dall’edificio. Chiesi la ragione della scelta alla nostra guida che ci confessò come tale decisione fosse stata presa per raggiungere l’obiettivo di quantità di materiale riciclato richiesto dal sistema di rating utilizzato (calcolato in peso): ciò avrebbe garantito un elevato punteggio nella specifica sezione.
Il paradosso risiede proprio qui. L’idea di favorire l’uso di materiali di riciclo è assolutamente sensata, ma la scelta di avere scale, travi e pilastri sovradimensionati in acciaio riciclato perché l’obiettivo è di avere una maggior quantità di riciclato nell’edificio è insensato in tutti quei casi in cui sarebbero stati sufficienti sezioni (e pesi) inferiori che avrebbero, tra l’altro, determinato un risultato più sostenibile.
Premesso che considero il sistema di valutazione Leed un interessante tentativo di valutare e classificare la qualità ambientale di un prodotto edilizio, devo dire che i risultati appaiono abbastanza variegati e non sempre rispondenti agli obiettivi, esattamente come accade con la valutazione degli hotel. Una considerazione positiva è che i sistemi di rating, almeno i migliori, sono in continua evoluzione e cercano di aggiornare continuamente le procedure di valutazione facendo tesoro dei propri errori, ma, d’altra parte, molti progettisti usano il sistema di valutazione quale fondamento di scelte a volte poco sostenibili, ma utili a ottenere l’agognata certificazione.
Stima per le stime Sorge allora spontanea la domanda: se la sostenibilità non si può valutare, allora è inutile discuterne tanto e darle tutta questa importanza? In verità, non concordo con questa affermazione. Molto si può e deve essere valutato. Certamente è possibile stimare la prestazione energetica complessiva (riscaldamento, raffrescamento e illuminazione) e, con un po’ più di fatica, l’emissione di Co2 nell’intero ciclo di vita dell’edificio per orientare le scelte dal punto di vista energetico e ambientale. Senza necessariamente ricercare un’unica valutazione sintetica è possibile considerare criticamente le indicazioni offerte dai diversi metodi di rating per costruire una strategia di progetto che garantisca all’edificio di avvicinarsi maggiormente agli obiettivi di sostenibilità (a questo proposito, per la valutazione di sostenibilità, consiglio la lettura del Rapporto Onu Our Common Future detto anche Rapporto Brundtland del 1987 e della successiva bibliografia sul tema).
In attesa che ChatGpt e gli altri sistemi di intelligenza artificiale rendano il lavoro del progettista del tutto inutile, destino che molto probabilmente sarà comune alla maggior parte delle professioni intellettuali, credo sia giusto che ogni professionista rimanga responsabile del proprio lavoro e delle proprie scelte. Sarebbe poi auspicabile che il mercato premiasse coloro che tra noi sanno incarnare meglio i principi della sostenibilità nel settore delle costruzioni, anche se, purtroppo, non sembra stia esattamente andando così e il più delle volte si assiste a scelte progettuali del tutto libere da condizionamenti ambientali con l’invenzione di correttivi tecnologici che in qualche modo riescono a darne una giustificazione a posteriori.
YouBuild DOSSIER
STUDI INGEGNERIA
Progettano, calcolano, prevedono. Ma, in effetti, fanno business, come è giusto che sia. Gli ingegneri sono una categoria che ha fatto della precisione il proprio credo religioso. Seguendo questa filosofia, ecco la classifica delle maggiori realtà di un settore, che gode di buona salute. Con qualche sorpresa
Grandi e piccoli DRIBBLANO I MEDI
Dai risultati delle principali società di progettazione emerge che la ripresa del settore ha beneficiato gli estremi della categoria. Con prospettive positive fino al 2026
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SOCIETÀ DI INGEGNERIA. VARIAZIONI % DEL FATTURATO SU ANNO PRECEDENTE (IN VALORI CORRENTI)
elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
TOP 100 INGEGNERIA. VARIAZIONI % DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLE IMPRESE (IN MILIONI DI EURO). ANNO 2021 SU 2020
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SOCIETÀ DI INGEGNERIA PURA. VARIAZIONI % DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLE IMPRESE (IN MILIONI DI EURO). ANNO 2021 SU 2020
INDICATORI DI PERFORMANCE DELLE IMPRESE DELLA TOP 100
DELL'INGEGNERIA. ANNO 2021
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2
1 Industrializzazione del cantiere
Progettazione e assemblaggio
3
4 Complete di sanitari, rivestimenti e finiture di alta qualità
Impiego in hotel strutture ricettive ospedali, condomini centri commerciali
Social housing MA A CUBETTI
Lo Studio Farris Architects ha realizzato una serie di residenze adibite ad alloggi economici che ripetono i volumi, ma con variazioni sulle facciate delle diverse unità
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Vista esterna del complesso del social housing. Si riconoscono le ripetizioni e variazioni delle varie unità. Foto di Martino Pietropoli
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Il disegno dello spazio tra vegetazione, unità abitative e spazi minerali.
Foto di Martino Pietropoli. Sopra, accanto alle abitazioni in mattoni, lo spazio vegetato si contrappone e produce un piccolo paesaggio.
Foto di Koen Van Damme
LA SCHEDA
Luogo: Dessel, Belgio
Cliente: De Ark
Progettista: Studio Farris
Impresa: Artem
Progetto: 2013
Cantiere: febbraio 2018 - marzo 2021
Completamento: agosto 2022
Superficie del lotto: 8.060 mq
Superficie coperta: 1.775 mq
Superficie a verde: 3.857 mq
Numero di unita: 6 case, 16 appartamenti
Foto: Koen Van Damme, Martino Pietropoli
Info: www.studiofarris.com
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L’uso del mattone e del legno individuano i principali elementi del linguaggio dell’architettura delle unità abitative.
Foto di Koen Van Damme
Pompe di calore aria-acqua monoblocco inverter monofase e trifase
Auriga. Scopri la versatilità di soluzioni:
installata stand alone, abbinata al kit
Hybrid Auriga per creare un sistema
ibrido Factory made, abbinata ai sistemi
ibridi o in pompa di calore a incasso Baxi.
Design in legno NELLA NATURA
Una villa immersa nel verde è stata realizzata da Appels Architekten con un gioco di volumi e le doghe che ricoprono interamente la facciata
SOLO
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Le grandi aperture interrompono la continuità della facciata, e tracciano la proporzione della stessa.
Courtesy of Appels Architekten.
di Kevin Santus, Politecnico di Milano Foto di Florian HolzherrL’esterno della casa si staglia nel paesaggio circostante.
Courtesy of Appels Architekten.
Foto di Florian Holzherr Sopra, in sezione, il ritmo tra spazi a doppia altezza e ad un solo piano riconosce le contrazioni e dilazioni dell’interno.
Courtesy of Appels Architekten
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La sistemazione dello spazio esterno disegna un piccolo paesaggio tra natura e mineralità. Courtesy of Appels Architekten.
Foto di Florian Holzherr
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LA SCHEDA
Luogo: Baviera, Germania
Progettista: Appels Architekten (Kaspar Appels, Nikolas Appels e Clemens Götzinger)
Strutture: Merz Kley Partner
Construction management: Händel Junghans Architekten GmbH
Anno di realizzazione: 2022
Foto: Florian Holzherr
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L’ingresso della casa sottolinea la presenza del basamento in cemento, legandosi al paesaggio roccioso circostante.
Courtesy of Appels Architekten.
Foto di Florian Holzherr
A sinistra, la cucina come spazio in continuità tra interno ed esterno.
Courtesy of Appels Architekten.
Foto di Florian Holzherr
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La continuità dello spazio interno si riconosce nella possibilità di scorgere le dilatazioni delle varie zone giorno. Courtesy of Appels Architekten. Foto di Florian Holzherr Sopra, in pianta è possibile riconoscere la continuità dello spazio che compone un interno dinamico. Courtesy of Appels Architekten
Porta Segmento
Atterraggio CON INTERSTELLAR
Nella città di Ahmedabad un edificio di 11 piani è stato realizzato dal progettista Sanjay
Puri nella tonalità del terreno, con grande attenzione alla gestione di clima e temperatura
di Satyasom Rout, Politecnico di Milano
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Prospetto ovest dello spazio di lavoro dalla terrazza paesaggistica, che mostra l’imponenza dell’edificio
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Vista dell’edificio dall’angolo nord-ovest del sito con un bagliore serale, attira l’attenzione con le sue dimensioni monumentali
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Sopra, sezione longitudinale dell’edificio Interstellar
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LA SCHEDA
Luogo: Ahmedabad, India
Cliente: Suvidha Projects
Progetto: Sanjay Puri Architects (Sanjay Puri con Toral Doshi, Dipti Patil, Jay Patel e Sanya Gupta)
Strutture: Ducon Consultants
Impianti: Post Tension Services India e INI
Infrastructure & Engineering
Superficie totale: 17.460 mq
Progetto: 2018
Completamento: 2022
Info: www.sanjaypuriarchitects.com
Il futuro in mostra CON I FUNGHI
A Shenzhen la biennale di architettura ha ospitato l’idea dello studio americano Link-Arc: utilizzare i miceli per ottenere un’installazione biodegradabile
di Valentina Labriola, Politecnico di Torino
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Immagine dell’istallazione durante il periodo espositivo
Dettaglio del processo di costruzione dell’istallazione
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Dettaglio di un fungo cresciuto sull’istallazione Sotto, concept di progetto
Dettaglio dell’istallazione relativo alle specie di funghi usati. Sotto, schema del ciclo produzione circolare dei “mattoni-fungo”
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LA SCHEDA
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Luogo: Biennale di Shenzhen 2022, Shenzhen, Guangdong, Cina
Progetto: Studio Link-Arc (Yichen Lu con Shiyu Guo, Luis Ausin, Simeng Qin, Zhenwei Zhong e Letty Lau, Zida Liu, Lingyun Yang, Zeynep Ugur, Rui Zhou, Chenhao Ma, Xiaoxuan Hu, Yu Lai e Shawlon Hsieh)
Curatori principali Biennale di Shenzhen
2022: Lu Andong, Wang Zigeng, Chen Bokang
Supporto tecnologico biologico: Bio-Loop
Sponsor: Municipalità di Shenzhen
Committente: Ufficio pianificazione e risorse naturali di Shenzhen e amministrazione del Distretto di Luohu di Shenzhen
Realizzazione: Guangdong Yuehai Land Group Co., Ltd con il supporto della Fondazione
Biennale d’Arte Pubblica di Shenzhen e l’Istituto di Pianificazione Urbana e Design di Shenzhen
Fondo speciale di sostegno: Fondo speciale per lo sviluppo dell’industria culturale di Shenzhen
Info: link-arc.com
Foto: Yu Bai e Chao Zhang
Cottage giovane PER LA TERZA ETÀ
A Toronto un’abitazione unifamiliare è stata completamente ripensata dallo studio Ama in funzione delle esigenze anagrafiche di un’insegnante in pensione
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LA SCHEDA
Luogo: Toronto, Ontario, Canada
Cliente: Laurel Hutchison
Progetto: AMA (Anya Moryoussef, James Swain, Deborah Wang)
Tipologia: ristrutturazione con adeguamento energetico e funzionale
Area: 67 mq
Strutture: Matthew Kieffer, Kieffer Structural Engineering
Impianti meccanici: Dara Bowser, Bowser
Technical
Paesaggio: Zahra Awang
Impresa: Desar Construction Studio Info: www.amarch.ca
Fornitori: Moncer Specialty Flooring (pavimento in legno), Daltile (piastrelle), Delta Light and Liteline (illuminazione), Design Within Reach (arredo), Dupont (top in corian), Torp Inc. (serramenti), Velux (lucernari)
Fotografie: Doublespace Photography, Scott Norsworthy, Anya Moryoussef
World wide build
ARCHITETTURE NEL
Un hotel nel verde
La storia centenaria del Botanic Sanctuary di Anversa (Belgio) rivive grazie a un sapiente intervento di ristrutturazione
Dove prima si trovavano un monastero e un’infermeria, nascosti dalle mura del Giardino Botanico di Anversa, in Belgio, oggi sorge un hotel cinque stelle, parte del consorzio Leading Hotels of the world. L’edificio, sapientemente restaurato, dispone di 108 camere e suite, sale conferenze, un’ampia area benessere e una piccola cappella, oltre a cinque ristoranti premiati complessivamente con quattro stelle Michelin.
Oasi di relax
La storia del Botanic Sanctuary risale al 1238, quando venne costruita un’infermeria alle porte di Anversa, con la successiva aggiunta di un monastero e di una cappella. Nel XVI secolo, il farmacista Pieter Coudenberg vi realizzò anche un giardino, gettando così le basi per l’orto botanico ancora oggi esistente. L’idea alla base del progetto di ristrutturazione era quella di preservare il valore storico degli edifici e, al contempo, conformarsi ai più elevati standard tecnici e sostenibili. Ne è nato così un rifugio tranquillo e confortevole dove gli ospiti possono rilassarsi, circondati
da alberi, piante rare ed erbe officinali e aromatiche.
Bellezza essenziale
Restaurato con grande cura, l’hotel utilizza per gli interni unicamente materiali che
riflettono il carattere unico della struttura: pietra naturale, legno, strutture in ferro battuto e tessuti pregiati. Una tavolozza di colori sobria ma allegra sottolinea la dimensione storica del luogo e riprende il verde delle piante. Gli arredi fissi e l’illuminazione sono stati progettati su misura e sono sobri e contemporanei. L’atmosfera luminosa e serena assicura benessere e serenità.
Bagni e spa di design
In linea con la storia del luogo, anche i bagni delle camere si distinguono per un design sobrio con pareti intonacate bianche, lavabi e pavimenti in pietra naturale color antracite. I rubinetti Vaia di Dornbracht, disegnati da Sieger Design, si abbinano allo stile del progetto grazie all’estetica classica conferita dalle maniglie a croce che fonde contorni geometrici ma morbidi, e le rosette affusolate che creano una transizione graduale verso la parete. La finitura spazzolata Dark Platinum contrasta con
le pareti di colore chiaro e rende più delicata la trama della pietra naturale. Dornbracht è stata scelta anche per le docce e la rubinetteria bordo vasca. La rubinetteria Vaia è stata utilizzata anche negli spogliatoi dell’area spa, dove predomina una calda tonalità grigia. Qui è stata scelta la versione touchfree, sempre nella variante Dark Platinum spazzolato, coordinata con il grande specchio e le lampade a sospensione cilindriche. Il tono terroso delle finiture accentua la sobrietà degli interni. La stessa combinazione è presente anche nelle sale massaggi.
Progetto: Botanic Sanctuary Antwerp
Luogo: Anversa, Belgio
Architetti: aidArchitecten; Eric De
Vocht; Maryse Odeurs
Anno: 2022
Design prodotti Dornbracht: Sieger
Design
Credits fotografici: Jurgen Lijcops
A tutto gres
Il fascino della pietra per un nuovo complesso residenziale che coniuga storia e contemporaneità
Realizzato dallo studio +Studio architetti, il nuovo complesso residenziale Borgo
Hermada a Torino comprende tre edifici formalmente indipendenti, collegati tramite percorsi condominiali. L’intervento include due preesistenze storiche e una nuova costruzione: l’ex convento Palazzo Redentore, di matrice novecentesca, Villa Angelica, il manufatto più antico (XIII secolo), e le Residenze, due moderne ville con quattro appartamenti.
Palazzo Redentore
Affacciato su via Cocchi e sul parco
condominiale, il Palazzo Redentore (ex Convento) è l’edificio più grande del nuovo complesso residenziale, e ospita venti appartamenti di diverso taglio con doppia esposizione, su strada e verso il parco collinare. L’intervento di ristrutturazione è caratterizzato da un basamento rivestito in laterizio, movimentato da lesene di diverse dimensioni, che si trasforma nella piattaforma su cui sorgono le nuove ville delle Residenze e definisce gli spazi pubblici e i nuovi ingressi, contribuendo a una percezione di unicum e di contemporaneità con il contesto. La facciata interna, esposta a sud, spicca per la struttura in acciaio dei terrazzi: una griglia regolare dietro la quale si muovono aperture e divisioni delle varie unità immobiliari. Schermature in listelli orizzontali e parapetti parzialmente vetrati
garantiscono il giusto ombreggiamento e l’apertura verso il parco. Gli spazi comuni a pianterreno sono rivestiti in gres porcellanato effetto pietra e cemento che contribuisce a definire l’identità contemporanea dello spazio, in sinergia con una palette cromatica che spazia dal beige a un’ampia gamma di grigi. Per gli scalini, i battiscopa e i pavimenti è stato scelto il gres effetto pietra di Dolmix, finitura Grey, di Ceramiche Keope, collezione-decoro ispirata al fascino dei monti italiani. Per i camminamenti esterni, invece, sono state selezionate le pietre della serie Percorsi
Smart, in tre varianti: Pietra di Lavis, Pietra di Bressa e Pietra di Bagnolo, tutte nello spessore 20 millimetri del sistema
K2. Completano il progetto le lastre in gres effetto cemento di Londale beige, l’effetto pietra calcarea di Dunstone Beige e l’effetto striato della pietra Swisstone Anthracite nel formato 60x60.
Villa Angelica
Oggetto di ristrutturazione è stata anche Villa Angelica, il manufatto più antico del complesso, che è stata suddivisa in otto ampi appartamenti. Collocata all’interno del lotto, Villa Angelica suddivide idealmente il Redentore dalle Residenze e le loro rispettive aree verdi retrostanti,
di carattere comune per il primo e privato per le nuove ville. La parte centrale della facciata, verso il parco, ospita una griglia in carpenteria che sottolinea i nuovi terrazzi aggiunti e gli affacci verso ovest. Tale avancorpo accentua la simmetria suggerita dai due corpi di fabbrica laterali mantenuti per conservare il carattere storico dell’edificio.
Le residenze
Di nuova costruzione sono invece le due ville costruite nella parte est del lotto. Realizzate su due piani, sono suddivise in quattro appartamenti e sottolineano con il loro disegno l’aggiunta moderna rispetto al nucleo storico. Gli appartamenti al piano
terra godono di un ampio giardino privato con affaccio esclusivo su piazza Toselli. I primi piani, invece, dispongono di ampi terrazzi, verso la collina e verso la città. Gli appartamenti, caratterizzati e differenziati dall’uso di diversi materiali, si plasmano in modo tale da garantire la giusta privacy e la migliore esposizione possibile, tramite volumi aggettanti, un’attenta distribuzione interna e aperture disposte in modo accurato. Una particolare attenzione è posta agli aspetti energetici e della sostenibilità ambientale, come ad esempio le schermature esterne, i cui componenti sono orientati in base all’esposizione solare, garantendo benessere e risparmio energetico.
Progetto: Borgo Hermada
Luogo: Torino, Italia
Cliente: Compagnia immobiliare Hermada
Architetti: +Studio architetti – Filippo Orlando, Adele Boggio, Giorgio Salza
Credits fotografici: Fabio Oggero
Luce sulla cultura
Illuminazione flessibile e scenografie cromatiche per la biblioteca del nuovo complesso Samling, in Norvegia
Protagonista del nuovo centro polifunzionale Samlin, costruito nel villaggio di Sand nel profondo della Norvegia orientale, la nuova biblioteca è stata dotata di una luce flessibile in grado di adattarsi a un’area molto estesa e allo stesso tempo di mantenere inalterati la funzionalità e il benessere dei fruitori. Molto spaziosa e dotata di un’altezza generosa, suddivisa su due livelli collegati da una scalinata, la biblioteca ha visto l’intervento dello studio SML Lighting che ne ha curato il progetto di illuminazione reso effettivo dagli apparecchi L&L Luce&Light, azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di illuminazione a tecnologia Led per interni ed esterni.
Soluzioni luminose
Nel piano superiore, sulle scrivanie addossate alla balaustra vetrata, sono state posizionate lampade da lettura Wall 8.0 max 2W, 6000K, con ottica 25 gradi dall’elegante finitura satinata, che illuminano in maniera puntuale le superfici. Tutta l’area della biblioteca è stata dotata di un’illuminazione d’effetto, pensata per un utilizzo in occasione di anniversari speciali, festività o ricevimenti; per questo motivo, sono stati installati a parete, nella parte alta vicino al soffitto, i profili lineari per l’illuminazione architetturale Neva Mini 7 (15W) e Neva 7.2 (75W). Entrambe le soluzioni con ottica stretta 18 gradi, sono dotate di staffe di supporto regolabili con scala graduata e colore delle sorgenti Led Rgbw, in maniera da creare diversi scenari mediante cromatismi differenti, visibile anche esternamente attraverso le ampie finestre vetrate. I profili Neva sono caratterizzati da un design minimale e ottiche arretrate per un alto comfort visivo; il vetro extrachiaro trasparente con 4 millimetri di spessore garantisce inoltre un’uniformità cromatica della luce.
Spazio di aggregazione
Punto di incontro per la comunità locale, il nuovo centro culturale Samling è stato realizzato con lo scopo di rivitalizzare la cittadina norvegese dal punto di vista sociale, educativo ed economico. L’innovativo spazio di aggregazione, progettato dallo studio Helen & Hard Architects, oltre alla biblioteca, comprende i nuovi uffici della banca Odal Sparebank e una decina di appartamenti. La struttura iconica a forma rotonda dalle sporgenze ondulate, posta in posizione prominente all’inizio della via principale del paese, si espande in un atrio ovale tutto aperto. Al centro dell’edificio, un cavedio collega il piano terra al primo piano e viceversa. La struttura è realizzata in legno, utilizzato internamente come portante a vista ed esternamente come rivestimento a doghe. Ampie facciate in vetro lasciano intravvedere la taiga scandinava e l’ambiente circostante, suggerendo un dialogo continuo tra natura e architettura. L’interno è stato invece suddiviso in strutture a telaio dalla forma organica che, disposte radialmente, separano gli ambienti dedicati a diversi utilizzi.
Progetto: Samling
Luogo: Sand, Norvegia
Architetti: Helen & Hard Architects
Illuminazione: SML Lighting
Credits fotografici: Dag Sandven
TERRITORIO & SOCIETÀ
Icontinui mutamenti dell’economia mondiale e le crisi ricorrenti potrebbero rimettere in gioco alcuni antichi equilibri e modificare logiche di crescita e di sviluppo dei territori. Questi cambiamenti stanno determinando grandi opportunità, ma contemporaneamente rendono molte aree più esposte alla competizione internazionale. Molte attività che hanno vissuto e prosperato protette dai confini nazionali si trovano a operare in una situazione di nuova e acuta concorrenza derivanti dai processi di globalizzazione che la crisi del covid-19 non ha ucciso, forse, semplicemente ridefinito in alcuni aspetti. Chi pre-configurava la fine dei processi globali dovrà rassegnarsi, a poco, a poco, tutto sta tornando verso la normalità. Nei periodi post crisi, la necessità di una continua ridefinizione della competitività non riguarda solo le aree in ritardo di sviluppo, ma anche quelle più dinamiche che sono continuamente chiamate a definire nuove strategie socio-economiche. Le tendenze dell’economia mondiale ci insegnano che le rendite di posizione sono sempre più blande, i territori sono sollecitati a una continua auto-organizzazione che sappia valorizzare specificità e differenze locali per posizionarsi su segmenti particolari del mercato turistico, culturale, del tempo libero, e più in generale dell’offerta territoriale.
Trasformazioni
La crisi degli Stati nazionali e una richiesta di maggiori poteri decentrati in un’ottica di sussidiarietà, fa sì che le città e i territori siano (tendenzialmente) sempre più responsabili dei propri destini. In particolare, nel campo dello sviluppo locale, si assiste da un lato alla necessità di sostenere progetti di trasformazione attraverso un processo decisionale rapido, e allo stesso tempo partecipato da un numero rilevante di soggetti (anche privati) e di componenti sociali. Dall’altro, si assiste a una maggiore complessità delle strategie di governo di fronte a una società sempre più diversificata e frammentata.
Assistiamo al ritorno prepotente di un possibile ruolo del locale nelle analisi e nelle politiche di sviluppo economico e sociale e alla necessità di sostituire al paradigma della crescita (riferito a una espansione quantitativa del sistema economico) con il paradigma della sostenibilità (riferito a un cambiamento qualitativo del sistema economico, alla ricerca di un equilibrio dinamico con l’ambiente). Com’è noto, lo sviluppo sostenibile è tale se promuove il miglioramento della qualità della vita e rende compatibile lo sviluppo delle attività economiche (i bisogni della generazione presente) e la salvaguardia dell’ambiente senza compromettere le possibilità delle generazioni future. I riferimenti alla sostenibilità possono generare facile consenso, ma ciò presuppone una pluralità di aspetti che possono essere gestiti con efficacia soltanto a livello locale, poiché è a questo livello che le politiche di sviluppo possono essere supportate da una vera integrazione sia tra i molteplici attori locali, portatori di istanze differenziate, sia tra le politiche settoriali, da ricondurre a una visione di insieme. Alla scala locale le strategie di sviluppo possono essere efficaci nell’identificare e nel mobilitare le risorse non sfruttate e un aumento della capacità dei soggetti locali di essere coinvolti nelle politiche e nelle strategie di sviluppo che li riguardano. Occorre favorire la competitività del territorio con possibili alleanze dal basso in grado di mobilitare gli attori locali. Infatti, uno dei principali obiettivi è la costruzione della governance locale. Secondo l’Unione Europea, il principio di sussidiarietà è volto a garantire che le decisioni siano adottate il più vicino possibile ai cittadini che hanno una profonda conoscenza del territorio in cui vivono (problematiche e potenzialità) e dovrebbero avere particolare attenzione per il suo sviluppo.
Aggiustamenti
Va anche rimarcato come, pur di fronte a un aumento dell’attenzione per i temi e i problemi ambientali, i cittadini-consumatori non cambiano, o lo fanno in maniera insufficiente, i loro comportamenti e le loro abitudini, per esempio, in materia di stili di vita, di alimentazione, di rifiuti e di scelte dei mezzi di trasporto. Nelle politiche economiche e ambientali, interdipendenti e complesse, la direzione dello sviluppo sostenibile è desiderabile e c’è spazio per significativi aggiustamenti, ma senza pregiudizi e luoghi comuni.
TUTTO DA RIFARE
Quello che sta diventando sempre più evidente è che attorno a noi qualcosa sta accadendo e che questo pianeta si sta avvicinando a un altro grado di evoluzione che, come hanno temuto in tanti nella Storia, non sembra volerci come partecipi. Perché è vero che ci sono tutta una serie di avvenimenti naturali che vogliono indicarci questo ed è anche vero che l’umanità sta a guardare quello che accade senza comprendere che senza modificazioni del nostro essere e agire non riusciremo più a adattarci alle trasformazioni. Amiamo definirci gli artefici del mondo, allargando questa definizione non solo all’orbe terraqueo, ma all’universo intero e non ci rendiamo conto, perché siamo sempre soggetti a quell’arroganza che già Omero aveva ben descritto e che si definisce hybris. Noi umani pensiamo sempre di avere un’ultima chance, l’ultima spe latina, e questo ci permette di andare avanti e dimenticare molto in fretta quello che abbiamo fatto e detto. E sebbene si sappia che, come verità ultima, non siamo nulla se non forse «pensiero», eccoci qui a dannarci senza fermarci a capire che mentre noi passiamo, il pianeta resta, anche se diverso da come l’abbiamo conosciuto. Siamo in uno strano momento dove vediamo da una parte la Natura che ci manda segnali ovvi di un imminente cambiamento globale e dall’altra ci siamo noi, l’umanità che pare davvero non avere compreso le lezioni della Storia e soprattutto che la nostra storia è solo una porzione infinitesimale del tempo. Ben piccola cosa in confronto con l’Infinito che ci circonda. Come riuscire a denunciare l’evidente in questo attimo storico ridondante dove tutto può venire amplificato, distorto o rielaborato e in cui siamo pronti ad abituarci a tutto, dalle guerre alle carestie alle pandemie alle migrazioni forzate allo sfruttamento della Terra, in una falsa resilienza che ci gratifica nel guardare crescere solo il nostro orticello oramai pieno solo di piante annuali che non sappiamo nemmeno come moltiplicare? Fissando i momenti di questa trasformazione, talmente evidente da diventare lo sfondo inavvertibile su cui ripetiamo immemori le nostre azioni.
Il fotografo Manuel Cicchetti (1969) in Tempo Intermedio fissa in un bianco e nero sublimato questi sfondi, questi panorami in cui si esalta il silenzio e si evidenzia il dettaglio del fallimento o del si sarebbe potuto fare meglio.
In un reportage molto ampio e costruito in anni recenti (2018-2022), Cicchetti ci porta per l’Italia offrendo un’analisi vera di quello che è stato, e di
ciò che sta succedendo al nostro territorio. Il suo racconto si presenta organizzato attraverso una serie di parole chiave che sono riprese dall’abaco linguistico dell’urbanistica e dell’architettura contemporanea e che diventano pietre di scandalo di fronte alla nuda innocenza di immagini che responsabilmente diventano una denuncia su quello che abbiamo perpetrato al nostro territorio. In quasi tutti gli scatti manca la figura umana e non solo perché molti di questi scatti provengono dal tempo della pandemia, ma solo perché sono punti di vista neutri sullo spazio. Spazio che ha perso, molto spesso, una ragion d’essere. Spazio che diventa un urlo dimensionale, uno schiaffo muto che ci fa destare da un sonno dei sensi.
Cicchetto con il suo lavoro impaccabile, le fotografie sono non solo ineffabili, ma sono tecnicamente perfette, ci restituisce un «tempo di mezzo» che deve ancora conoscere il suo futuro e ci spinge a prendere decisioni. Quello che si comprende di fronte alla bellezza geometrica di questi scatti penetranti è che non c’è più tempo da perdere. Ne abbiamo perso già abbastanza. Lo denunciano anche gli scritti critici di Denis Curti, critico della fotografia, di Gianni Biondillo, scrittore e architetto, e Veronica Polin, docente di scienze delle finanze: il testo per immagini di Manuel Cicchetti è un punto alienante e di non ritorno. A noi farlo diventare un trampolino per cambiare questo futuro che non ci piace. (Luca MF Fabris)
Manuel Cicchetti, tempo Intermedio, con testi di Denis Curti, Gianni Biondillo e Veronica Polin, Postcart Edizioni, 216 pagine, 2022. Euro 45,00. ISBN 9788831363587. Info: www.manuelcicchetti.com
Così il restauro DIVENTA NATURALE
Con una storia tricentenaria legata alla produzione della calce, Fassa Bortolo è una delle aziende italiane più longeve del nostro Paese. E non solo. Valicando i confini nazionali, il Gruppo si è esteso anche all’estero con stabilimenti in Portogallo, Spagna e Brasile. L’esperienza secolare e l’attenzione costante all’innovazione hanno portato l’azienda, guidata ancora dalla famiglia Fassa, a mettere a punto soluzioni di elevata qualità. È nell’ambito del recupero e del restauro di manufatti antichi che Fassa Bortolo ha ideato la nuova linea Novantica, una gamma di prodotti a base calce, completamente esenti da cemento, perfetti per rispondere alle più moderne esigenze del restauro sostenibile. Ne parliamo con Mauro Menaldo, product manager del Sistema Risanamento del Gruppo Fassa.
LA SOSTENIBILITÀ? È AL PRIMO POSTO
Paolo Fassa (nella foto), presidente onorario di Fassa Bortolo, ha una forte sensibilità per le tematiche legate all’impatto ambientale: «Nel corso degli anni, abbiamo assistito a una crescente consapevolezza delle sfide ambientali che il nostro pianeta affronta e, come protagonisti del settore, riteniamo sia nostro dovere agire come promotori di un cambiamento positivo. La sostenibilità è per noi una filosofia aziendale che guida da sempre molte delle nostre decisioni strategiche. Investiamo continuamente nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative, volte a migliorare l’efficienza energetica, ridurre le emissioni di Co2 e promuovere l’utilizzo di materiali ecologici. Collaboriamo attivamente con fornitori e partner per assicurare che i nostri prodotti siano realizzati con criteri sostenibili, rispettando gli standard più rigorosi. Inoltre, siamo consapevoli dell’importanza della responsabilità sociale e dell’impatto positivo che possiamo avere sulle comunità in cui operiamo, promuovendo la formazione e la sensibilizzazione sulla sostenibilità tra i nostri dipendenti e i nostri clienti. Sono fiero dei progressi che abbiamo compiuto finora, ma so che c’è ancora molto da fare. La sostenibilità è un percorso continuo e come impresa siamo determinati a fare sempre di più e sempre meglio».
La storica impresa di materiali per edilizia aggiunge la linea Novantica alla sua gamma di prodotti a base di calce dedicata agli edifici storiciDa sinistra, Mauro Menaldo, product manager del Sistema Risanamento, e Lorenzo Bernardi, responsabile Ambiente e Sicurezza, di Fassa Bortolo
Domanda. In Italia ci sono circa 2 milioni di edifici costruiti oltre un secolo fa. Quali sono i problemi che si incontrano per riqualificare o ristrutturare questa tipologia di strutture?
Risposta. È una domanda che prevede molteplici risposte. Diciamo che la diagnostica è alla base di tutto: in ambito edile bisognerebbe iniziare a catalogare gli edifici in base alle strutture murarie, alle destinazioni d’uso e ai materiali utilizzati per la costruzione di primo impianto, in modo da mettere a punto un intervento di ristrutturazione, riqualificazione, risanamento o restauro che preveda l’utilizzo di materiali compatibili con quelli impiegati inizialmente. Fassa Bortolo è in grado di offrire al professionista e all’impresa non solo prodotti di altissima qualità, ma anche un servizio di consulenza, fin dalla fase progettuale. Questo grazie a un team di professionisti e una proposta di prodotti che riesce ad affiancare l’interlocutore a 360 gradi.
D. Quindi, quali sono le mosse giuste per ristrutturare o riqualificare un edificio?
R. Bisogna capire l’obiettivo finale e cominciare a settorializzare. L’errore che ancora oggi si fa è lavorare con la mentalità di qualche decennio fa in cui si pensava che esistessero prodotti in grado di risolvere i problemi di tutto l’edificio. Invece ogni muratura, ogni edificio,
ogni sistema è diverso e quindi bisogna cercare il prodotto migliore per quel determinato campo di impiego. È necessario diventare settoriali, coltivando conoscenze, cultura e capacità specifiche.
D. La calce è ancora la soluzione migliore?
R. La calce è la soluzione, soprattutto se parliamo di restauro o di bioedilizia. La calce racchiude un mondo di leganti diversi per estrazione, lavorazione e campi di impiego. La calce può essere aerea o idraulica. La calce aerea ha una capacità di indurimento esclusivamente in aria per riassorbimento della Co2, quindi aiuta nell’abbattimento e nel reintegro dell’anidride carbonica. La calce idraulica è in grado di indurire sia in aria che in ambiente fortemente umido, o addirittura in acqua. La prima deriva dalla cottura di un carbonato di calcio, l’altra da una roccia calcarea sedimentaria, detta marna.
D. Avete in catalogo la linea Novantica: quali sono le caratteristiche di questa gamma di prodotti?
R. L’azienda ha fortemente voluto la creazione di Novantica per offrire una linea di prodotti totalmente dedicata agli interventi di restauro conservativo e all’edilizia storica vincolata, in cui vigono due dogmi fondamentali: i materiali impiegati devono avere la massima compatibilità chimica, mineralogica e comportamentale con quelli originali presenti in facciata, e l’intervento deve essere
reversibile. Ovvero, i materiali applicati, al termine del loro ciclo vita, dovrebbero decadere senza danneggiare la muratura stessa e venire via senza mostrare gli interventi fatti negli anni. Anche perché nel restauro l’obiettivo è proprio quello che l’intervento sia il meno invasivo possibile e che invecchi con decoro. Novantica nasce dall’utilizzo congiunto di calce aerea e di materiali ecopozzolanici, già utilizzati nelle malte dagli antichi romani per dare vita a opere idrauliche importantissime, dalle terme alle cisterne e ai ponti. Con l’apporto di cariche idrauliche, per interazione chimica, il grassello di calce riesce a indurire anche in ambiente fortemente umido o in acqua. Non c’è nulla da inventare: già Vitruvio nel De architectura citava le proprietà della pozzolana. La sfida oggi è produrre un materiale antico nel Duemila, rendendolo consono a tutte le normative contemporanee, in modo che risponda ai canoni delle certificazioni Ce a livello prestazionale e qualitativo.
D. Ci sono altri vantaggi nell’utilizzo di questo materiale?
R. L’impiego della calce area idraulicizzata con pozzolane evita l’utilizzo dei leganti cementizi. Inoltre, consente di avere un materiale che per tutta la vita riassorbirà Co2 dall’ambiente grazie alla carbonatazione: questo consente nel tempo di incrementare l’indurimento del materiale e
mantenere ambienti sani, asciutti, senza sostanze organiche volatili, fattore molto importante specialmente negli ambienti interni, oltre ad avere una emissività bassissima. Per quanto riguarda gli esterni, grazie alla calce l’intonaco e le superfici rivestite saranno sempre in grado di deformarsi in base ai piccoli movimenti del fabbricato. La malta a base calce è infatti più morbida e non crea tensioni igrotermiche in facciata, al contrario delle malte cementizie. Grazie a questi prodotti tutte le superfici che ammiriamo negli edifici antichi possono essere riportate al loro splendore con l’impiego di materiali del tutto assimilabili e compatibili a quelli originali.
D. La linea si compone di diversi prodotti?
R. Sì. Siamo usciti inizialmente con quattro prodotti: un rinzaffo, cioè un materiale che incrementa la rugosità del paramento murario per migliorare l’adesione meccanica dello strato successivo. Un intonaco di fondo, che gli antichi chiamavano arriccio, negli spessori da 1 a 2 centimetri. Una stabilitura civile o rasatura, cioè un bio-intonaco fine in cui la componentistica chimica è del tutto assimilabile a un vecchio marmorino, ma in forma secca, che dà l’opportunità di realizzare molteplici finiture. Infine, Bioliscio, una finitura molto fine, quasi impalpabile, in curva granulometrica LC7, per un risultato veramente molto liscio e levigato. Inoltre, visti tutti gli interventi legati
DI COPERTINA FASSA BORTOLO
all’ecobonus e al sismabonus, poco tempo fa siamo usciti con un prodotto strutturale in tecnica Crm totalmente esente da contaminazione cementizie. Si tratta di una malta strutturale M10 per placcaggio sfuso, ristilatura dei giunti, interventi di cuci e scuci e ricostruzioni murarie. A breve la gamma Novantica vedrà l’inserimento
VIA GREEN ALLA PRODUZIONE
Oltre che in materie prime di qualità e prodotti altamente tecnologici, l’impegno di Fassa Bortolo per l’edilizia sostenibile si traduce anche nell’ottimizzazione dei processi produttivi e dei trasporti, per garantire il massimo rispetto dell’ambiente e la salvaguardia dell’utente finale. Ne parliamo con Lorenzo Bernardi (nella foto), responsabile Ambiente e Sicurezza del Gruppo. Domanda. La sostenibilità è al centro della nuova edilizia. Qual è il vostro approccio?
Risposta. È fortemente legato alla storia dell’azienda e alla filosofia del nostro attuale presidente onorario Paolo Fassa. L’azienda ha 300 anni di storia e quando Paolo Fassa ha iniziato a lavorare in azienda, la società contava solo otto-nove dipendenti. Si produceva calce andando a prelevare i sassi sul Piave e trasportandoli con i muli in stabilimento, dove erano cotti nei forni in mattone utilizzando il legno come combustibile. Pian piano la tecnologia si è evoluta e negli anni Settanta sono stati introdotti i primi forni a combustibili fossili. Negli anni Novanta Fassa ha avuto l’idea di ritornare alle origini, acquistando un forno che potesse utilizzare non solo metano, ma anche la segatura di legno.
D. Perché?
di nuovi prodotti. L’azienda ci crede e sta investendo per far crescere la linea sempre di più.
D. I prodotti sono certificati?
R. I prodotti hanno tutte le certificazioni Ce, sia la 998 parte uno per gli intonaci, sia la parte due per le malte a prestazione garantita, quindi le malte strutturali o le
R. Abbiamo preso ciò che il contesto ci dava, valorizzandolo. È un esempio di circolarità e impegno concreto verso la sostenibilità da parte dell’azienda.
D. Avete riconvertito tutti gli impianti?
R. Sì, tutti gli impianti di calce.
D. Proporre prodotti green però può diventare un handicap se misurati sul prezzo finale. È così?
R. No. Per l’Europa l’edilizia è uno dei settori fondamentali per arrivare a ottenere la concreta riduzione delle emissioni che causano l’effetto serra. Il 40% delle emissioni derivano dall’edilizia e la direttiva europea impone di raddoppiare il tasso di ristrutturazione delle case nei prossimi dieci anni. Per arrivare a questo obiettivo servono i prodotti e la manodopera giusta. Il mercato oggi sta dimostrando una crescente attenzione ai prodotti green, ma non credo sia tanto una questione di prezzo, quanto di approccio culturale.
D. C’è però una maggiore sensibilità?
R. Sì, soprattutto da parte dei giovani e di imprenditori visionari come Fassa. La Fondazione Symbola, di cui Fassa Bortolo è uno dei soci, ha stabilito che circa il 30% delle imprese si è convertita al green. Purtroppo, il mercato non è ancora così sensibile come ci si dovrebbe aspettare.
D. Qual è la vostra proposta?
R. Come abbiamo fatto con lo scarto del legno siamo tornati al passato proponendo prodotti che sono perfetti come malte antiche. La linea Novantica, esente da cemento, ha un contenuto di riciclato molto alto e un impatto molto basso a livello di emissione di Co2, tanto da essersi guadagnata l’approvazione di Legambiente che ha dato il suo benestare per apporre il proprio logo sul packaging.
D. Ci sono altre novità sul fronte dei prodotti sostenibili?
R. Assolutamente sì, è una ricerca continua. Sono convinto che se non lanciamo certi prodotti, il mercato non sarà mai pronto. Quindi, il nostro futuro vede una produzione sempre maggiore di prodotti a basse emissioni e con un contenuto riciclato più alto.
D. In che modo tenete conto della compatibilità ambientale?
R. È un elemento che consideriamo già a partire dalla progettazione di un impianto produttivo. Alla base della nostra filosofia, il rispetto verso l’ambiente e il territorio è un irrinunciabile elemento del rapporto tra azienda e collettività e quindi, quando apriamo una cava o uno stabilimento, abbiamo il compito di ridurre il più possibile il nostro impatto.
D. Oltre che il prodotto finale, la sostenibilità investe
malte per opere murarie.
D. Parliamo dell’analisi dell’Università di Roma Tre sull’impatto dei prodotti Novantica di Fassa Bortolo: quali sono i risultati?
R. Con il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre sono state avviate delle campagne di ricerca indipendenti per approfondire le proprietà dei prodotti e sono stati riscontrati dati che avvalorano il loro
bassissimo impatto ambientale e le ridotte emissioni. In principio abbiamo cercato di sviluppare una linea di malte e intonaci riservata al restauro conservativo. L’esperienza sviluppata negli anni ci ha permesso di creare qualcosa di più: una malta da bioarchitettura o architettura sostenibile. Utilizzando un legante a cui servono basse temperature per la cottura e che sottrae anidride carbonica nella fase di carbonatazione, siamo riusciti a dare vita a un prodotto di
anche il modello di produzione. Può essere un esempio lo stabilimento di Ceraino di Dolcé, vicino a Verona?
R. Ceraino di Dolcé è un esempio emblematico. Quando abbiamo acquistato l’impianto, questo funzionava a combustibili fossili e aveva un impatto visivo e acustico non indifferente. Abbiamo subito messo in piedi l’iter autorizzativo per eliminare il carbone e il metano per passare a un combustibile legnoso. Abbiamo riqualificato l’impianto da un punto di vista acustico e dell’impatto visivo e abbiamo regimato le acque. Insomma, abbiamo riqualificato l’impianto per renderlo più simile alla nostra filosofia e ai nostri standard. Un altro esempio è lo stabilimento di Montichiari (Brescia) nato nel 2006, che all’epoca era lo stabilimento di calce con limiti di emissioni più bassi d’Europa.
D. Qual è la situazione sotto il profilo green degli altri stabilimenti del Gruppo Fassa?
R. Cerchiamo sempre di rispettare il contesto dove andiamo a installare l’impianto. Ciò significa rispettare le persone che vivono in quel territorio e l’ambiente, lavorando per raggiungere i limiti di emissione più bassi e il migliore impatto visivo e acustico. Quello di Calliano (Asti) è l’impianto di cartongesso in Italia con i limiti di emissione più bassi. In Brasile abbiamo portato i limiti di emissione europei: l’obiettivo, infatti, è quello di usare le migliori tecnologie disponibili ovunque andiamo ad operare.
D. Qual è l’obiettivo in termini di riduzione della Co2?
R. Il passaggio dal carbone alla biomassa comporta una riduzione del 20% delle emissioni di Co2 rispetto all’utilizzo di metano, perché viene eliminata la componente combustibile. Il basso impatto è ben rappresentato nella dichiarazione Epd della calce viva, che pone il Gruppo Fassa come riferimento del settore.
D. La sostenibilità investe anche le attività logistiche?
R. È un aspetto più delicato. Stiamo cercando di lavorare con fornitori che abbiano mezzi Euro 6 a emissioni ridotte, per cui chiediamo dei certificati. Tra l’atro, quando costruiamo un impianto produttivo, partiamo sempre dalla vicinanza alla cava, per diminuire gli spostamenti della materia prima e ridurre così al minimo le emissioni del trasporto, ottenendo così una sorta di materia prima a chilometro zero.
D. Calce e Co2: qual è il rapporto nel processo produttivo?
R. La calce produce Co2 naturalmente. Si parte dal carbonato di calcio: attraverso il calore, si elimina l’anidride carbonica, formando
ossido di calce. Poi c’è la componente emissiva derivata dall’utilizzo del combustibile, che noi abbiamo eliminato utilizzando biomassa di tipo legnoso. Da uno studio commissionato al Politecnico di Milano dall’Associazione Europea della Calce, di cui Fassa è membro attivo, è emerso che circa il 33% della Co2 emessa durante la produzione della calce viene catturata tramite il fenomeno della carbonatazione durante le varie applicazioni.
D. Da dove vengono i materiali per produrre le varie tipologie di prodotto?
R. Cerchiamo di limitare gli spostamenti per avere una materia prima a chilometro zero. È chiaro che non è sempre possibile: ci sono additivi e materie prime particolari che vanno importate o trasportate da luoghi di produzione specifici, ma sono in quantità limitata.
D. Lo stoccaggio di Co2 è un aspetto da considerare in prospettiva?
R. Sì, e se ne sta parlando anche a livello europeo, ma è un aspetto complesso. Catturare Co2 significa avere un sito dove stoccarla e non tutti gli stabilimenti in Italia hanno nelle vicinanze aree con caratteristiche idonee per fare questa operazione.Tra l’altro, in Italia non si sa chi autorizzerebbe lo stoccaggio. Al momento, quindi, è un processo ancora poco chiaro ed efficiente.
D. Quali sono i cambiamenti strategici che deve affrontare un Gruppo come il vostro a livello di sostenibilità?
R. L’obiettivo europeo è chiaro e il treno ormai è partito: sono trasformazioni inevitabili che chiamano il comparto delle costruzioni a un profondo rinnovamento per rendere i contesti urbani, i luoghi di studio, di vita e di lavoro, più accessibili, più inclusivi, meno energivori, adatti al nuovo contesto climatico e renderli così più a misura d’uomo.
D. Con i bonus, il mercato della riqualificazione si è focalizzato sul consumatore finale. Questo cosa comporta?
R. Se guardiamo il fatturato dell’ultimo anno, è chiaro che il superbonus è stato un volano per il mercato. L’edilizia rappresenta uno dei settori chiave per realizzare una transizione sostenibile e circolare. Ma per fare tutto questo sono fermamente convinto di quanto siano necessari dei nuovi modelli di collaborazione tra i diversi attori, lungo le diverse fasi della filiera, ognuno portatore della propria esperienza: è un passaggio culturale già in corso che il superbonus ha di fatto avviato.
FASSA BORTOLO
altissimo livello. Le malte in calce aerea sono l’anello di collegamento tra il restauro e la bioarchitettura, che sono due ambiti architettonici delineati e distinti.
D. Sono questi i risultati che hanno portato all’assegnazione della dicitura « prodotto consigliato da Legambiente»?
R. Sì, la bassa impronta ambientale dei prodotti e la loro salubrità, valutati dalle campagne sperimentali dell’Università degli Studi Roma Tre, ci sono valsi l’apprezzamento di Legambiente.
D. In che modo si utilizza la calce?
R. Si utilizza come un comune intonaco. Prima dell’ingresso del cemento, non c’erano migliaia di proposte sul mercato, ma ci si limitava al grassello di calce spenta, alla sabbia ed a eventuali materiali a reattività pozzolanica. Una cosa importante resta la sensibilizzazione nei confronti degli operatori, nel senso che bisogna far loro capire che non si tratta di un materiale cementizio e che garantisce un’ottima lavorabilità, grazie all’elevata finezza della calce impiegata.
D. Come si comportano questi prodotti con l’umidità di risalita?
R. Le problematiche derivanti dall’umidità di risalita e dai sali che affliggono i fabbricati non sono una scienza esatta, nel senso che per intervenire bisogna ricorrere
molto alla diagnostica, all’esperienza e alla conoscenza dei materiali da impiegare rispetto al supporto. La calce, quella aerea in particolare, ha una grande proprietà di evaporazione che però va ben bilanciata per non eccedere nell’espulsione dei sali all’esterno, facendo durare meno il prodotto. L’intervento di deumidificazione va sempre bilanciato con un ciclo di intervento che preveda la sovrapposizione di più strati studiati per convivere con le problematiche di umidità di risalita e sali. Stiamo utilizzando con successo questi prodotti a Venezia dove la Sovrintendenza esige materiali in calce, esenti da cemento. Per le zone umide, quindi, la linea Novantica va integrata con un ciclo di intervento con prodotti ad hoc, studiati e realizzati per questi interventi specifici.
D. Un buon intervento quanto dovrebbe durare?
R. Non è mai possibile una datazione. È chiaro che un intervento fatto bene, in cui l’alta qualità dei prodotti viene bilanciata con un’elevata qualità della messa in opera, garantisce una durata dell’intervento per generazioni.
D. Novantica è una soluzione idonea per risanare un ambiente degradato?
R. Sì, perché rispetto agli intonaci cementizi, è una soluzione meno impattante e che offre grandi vantaggi
in quanto non emette alcuna sostanza dannosa per l’uomo e l’ambiente.
D. Quali sono le altre soluzioni Fassa Bortolo?
R. L’azienda offre un ventaglio di proposte quasi infinito. Per ogni settore di intervento, scendiamo veramente nello specifico. Non esiste una panacea adatta a qualsiasi applicazione, ma esiste un team di professionisti che ha ben chiaro che per ogni tipologia di intervento bisogna sviluppare un prodotto specifico per risolvere determinate problematiche.
D. Come viene offerta la consulenza a chi vi interpella?
R. L’azienda offre consulenza per tutelare il professionista e il cliente, eliminando eventuali problematiche per interventi sbagliati. La prima forma di consulenza è seguita dalla nostra forza vendita presente sul territorio. In secondo luogo, ci sono i colleghi dell’area tecnica che affiancano l’impresa per offrire la migliore soluzione coniugando le volontà progettuali del professionista e lo stato di fatto del manufatto.
D. Come rispondono i progettisti all’offerta di materiali nuovi?
R. Nel momento in cui sono messi a conoscenza di tutte le possibilità offerte da questi materiali, i progettisti sono sempre fortemente colpiti e ammirati, accogliendo con grande gradimento le novità. Molte volte, soprattutto nel restauro, i materiali contemporanei per velocità di presa, indurimento, performance rivolte più alla prestazione che alla compatibilità, fanno sì che il professionista non riesca più a utilizzare modanature, graffiti, finiture sotto quota superficiale. Con i materiali che si rifanno all’antichità, invece, i professionisti possono tornare a fare il loro lavoro.
D. Oltre a Venezia state lavorando ad altre referenze importanti in questo periodo?
R. Stiamo fornendo Novantica in un intervento di grande pregio per il restauro delle facciate di un palazzo storico di Bari, di fronte al Porto Vecchio e abbiamo iniziato una fornitura nella provincia di Pisa. Ma quello che ci dà maggiore soddisfazione è che Novantica inizia a essere richiesta anche per interventi di nuova edilizia civile privata, in progetti mirati alla qualità del costruito. Il professionista, ma soprattutto la committenza, hanno capito che la differenza economica derivante dalla qualità del prodotto è un costo irrisorio se rapportato al costo della costruzione totale.
D. Personalmente qual è la sua più recente soddisfazione lavorativa?
R. I professionisti cominciano a realizzare voci di capitolato inserendo i prodotti Novantica e si riaffacciano all’utilizzo della calce con cognizione di causa. Questo mi dà molta soddisfazione, perché vuol dire
che il lavoro che stiamo facendo di promozione e informazione presso gli ordini professionali e durante le consulenze e visite in cantiere sta dando i suoi frutti. Vedere le proprie energie concretizzarsi in un innalzamento qualitativo delle proposte di intervento è fonte di grande appagamento. Più si innalza il livello culturale del professionista, più cresce il livello delle richieste: questo è il nostro obiettivo.
D. Com’è andato il 2022 e cosa vi aspettate dal 2023?
R. Il 2022 è stato un anno ricco di soddisfazioni. Per riuscire a evadere tutte le richieste abbiamo dovuto aumentare notevolmente i ritmi di lavoro. Spero che il 2023 sia altrettanto positivo.
Progettazione, bit E RIVOLUZIONE
Così il Building Information Modeling e l’Intelligenza Artificiale possono diventare assieme un supporto per architetti e ingegneri
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la forza della sostenibilità
PRODOTTI GREEN PER COSTRUIRE UN PRESENTE SOSTENIBILE
Tempo fa abbiamo iniziato a chiederci se c’era un modo migliore per realizzare i nostri prodotti in modo più sostenibile: un modo che non inquini cielo, acqua o terra. Da questo è nato un percorso che ci porta oggi a proporre i nostri prodotti realizzati con una nuova filosofia, con materiali di riciclo che tornano a nuova vita. Così la maggior parte dei nostri prodotti contengono materiali derivati da cicli End of Waste, in conformità a quanto richiesto dai CAM, testimoniati dalle EPD (Enviroment Product Declaration), dalle certificazioni CP DOC 262 conformi alla norma UNI EN ISO 14021 sul contenuto di riciclato e da una coltivazione di 100 ettari di bosco a compensazione della CO2 emessa dai nostri processi produttivi.
Porte a scomparsa PER LA SCUOLA
di Sara GiustiIn Lussemburgo il progetto di ampliamento di una scuola nel cuore del quartiere di Kirchberg e la realizzazione di un nuovo centro diurno hanno previsto l’utilizzo del Bim per facilitare una visione completa e dettagliata del progetto. L’obiettivo era anticipare eventuali problematiche al fine di ottimizzare tempi e costi. La progettazione, affidata allo studio di architettura Perry Weber e Associati, ha visto l’inserimento anche di controtelai Eclisse, disponibili anche in file Bim, per supportare e facilitare il lavoro dei professionisti. I formati a disposizione sono stati pensati per semplificare e standardizzare i processi di progettazione e dialogare anche con gli altri software Bim in modo efficace, veloce e preciso.
IL MODELLO DIGITALE
In architettura i file Bim sono diventati un elemento essenziale per migliorare l’efficienza e la qualità dei pro-
In Lussemburgo lo studio Perry Weber e Associati ha progettato l’ampliamento con 11 aule di una struttura educativa con i controtelai dell’azienda veneta
IL TEAM
L’edificio scolastico Kiem, costruito tra il 1987 e il 1990, e la sala polivalente di inizio anni Duemila erano già stati progettati dallo studio di architettura Perry Weber e Associati. Fondato a Lussemburgo nel 1977, Perry Weber e Associati è guidato dal 2020 dall’architetto Nicolas Marafko. Il team è composto complessivamente da dodici persone con competenze diverse, di cui otto architetti. Lo studio ha realizzato numerosi progetti, tra cui uffici, case di cura, scuole, residenze studentesche, crematori, municipi e spazi commerciali.
getti, consentendo la creazione e gestione di un modello virtuale dettagliato di qualsiasi edificio. A differenza dei tradizionali disegni 2D, i file Bim consentono di integrare informazioni ricche e dettagliate all’interno di un unico modello 3D. Ogni elemento, come muri, pavimenti, porte, impianti e strutture, è associato a dati specifici come dimensioni, specifiche dei materiali, prestazioni energetiche e informazioni di pianificazione. Questo approccio consente agli architetti, e non solo, di avere una visione completa e dettagliata del progetto, facilitando la comprensione e l’analisi dei vari componenti. Attraverso la condivisione del modello Bim, più persone possono lavorare simultaneamente sullo stesso progetto, riducendo gli errori di comunicazione e migliorando la coordinazione. Gli architetti possono condurre analisi strutturali, termiche, acustiche, di illuminazione direttamente sul modello, consentendo di valutare e ottimizzare le prestazioni dell’edificio fin dalle prime fasi del processo di progettazione. Ciò aiuta a prendere decisioni più precise e a identificare potenziali problemi in anticipo, riducendo i costi e i ritardi durante la fase di costruzione.
L’AGGIUNTA
Sulla base delle esigenze espresse dal dipartimento dell’Istruzione e delle Residenze Scolastiche di Lussemburgo, il progetto di ampliamento della scuola ha previsto l’aggiunta di 11 aule, cinque aule di supporto, una sala conferenze, servizi igienici e spazi di servizio, locali tecnici e una cucina per il riscaldamento dei pasti. In più, è stata prevista la realizzazione di un nuovo centro diurno per circa 250 bambini, con sei sale multifunzionali, servizi igienici, una cucina, una sala polivalente, un laboratorio, locali di servizio per diverse funzioni e un’area giochi
all’aperto. Al fine di razionalizzare i costi di costruzione e gestione, si è optato per la creazione di un nuovo volume unico e compatto, integrante le funzioni scolastiche e quelle del centro diurno. Ciò consentirà di combinare impianti, servizi igienici e funzioni di supporto in comune con le due funzioni principali. Inoltre, se necessario, tale disposizione permetterà di convertire le sale del centro diurno in aule senza generare costi significativi. La disposizione a forma di U delle funzioni di servizio crea uno spazio centrale multifunzionale per attività ricreative al di fuori delle aule tradizionali. Questi spazi offrono anche la possibilità di proporre diversi giochi al coperto.
LA SCHEDA
DIMENSIONI
Superficie utile totale dell’estensione: 4.866 mq
Volume totale dell’estensione: 25.865 m3
Demolizione / Movimento terra / Lavori in cemento armato:
realizzazione nel 2022
Impermeabilizzazione / Facciate / Chiusura in cemento armato: inizio nel 2023.
Finiture interne e lavori esterni: dall’inizio del 2023 fino alla fine di agosto 2024
CRONOLOGIA
Inizio degli studi: inizio 2013
Approvazione del progetto definitivo dal Comitato Esecutivo: 08/04/2020
Approvazione del progetto definitivo dal Consiglio Comunale: 18/05/2020
Permesso di costruire: 14/06/2021
Autorizzazione dell’Amministrazione dell’Ambiente: 15/10/2021
Inizio dei lavori preliminari: 01/11/2021
Durata prevista dei lavori: 3 anni
STIMA DEL COSTO
26.350.000 euro (comprensivo di onorari e tasse)
Direzione dei lavori: Ville de Luxembourg - Service Bâtiments - 3, rue du Laboratoire L-1911 Lussemburgo
Altri spazi di incontro di dimensioni più ridotte si trovano anche lungo i corridoi tra le aule.
PANNELLI IN FIBROCEMENTO
L’estensione (ancora in corso) si distingue dall’edificio scolastico precedente per la sua espressione contemporanea. La maggior parte delle facciate sarà rivestita con pannelli in fibrocemento con un motivo ludico, mentre alcune parti saranno realizzate in mattoni di laterizio con dimensioni e tonalità simili all’edificio esistente. L’accesso alla cucina e al garage sarà rivestito con intonaco isolante. È stata prestata particolare attenzione all’illuminazione naturale degli ambienti. La tipologia delle facciate è stata studiata per favorire l’apporto di luce naturale negli spazi principali, e sono state installate diverse soluzioni di protezione solare per garantire il massimo comfort agli utenti. I tetti saranno principalmente coperti da vegetazione che permetterà di ottimizzare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici. Un sistema di lastre attive favorirà il raffreddamento degli ambienti durante i periodi di caldo intenso. Il concetto energetico del progetto è in linea con le sfide climatiche attuali: uno studio di ingegneria si occuperà delle soluzioni tecniche e l’edificio otterrà una certificazione energetica di categoria B. All’esterno, verrà costruito un nuovo tetto coperto che permetterà di accogliere comodamente gli studenti in caso di brutto tempo. È prevista un’area terrazza esterna con 100 posti a sedere di fronte alla mensa al piano terra protetta da tre tende retrattili. Un parcheggio per 25 posti, riservato al personale scolastico, sarà realizzato parallelamente alla facciata sud e servirà anche come accesso per la consegna dei pasti alla cucina scolastica. Una zona con alberi di altezza media farà da schermo tra il parcheggio e la facciata sud. Il sito sarà completamente delimitato e sicuro in base alle zone accessibili ai bambini, con apposite recinzioni in metallo. La fase di costruzione è stata pianificata in modo da preservare l’attività dell’attuale scuola esistente. La conclusione dei lavori è prevista nel 2024.
I PRODOTTI ECLISSE
Nel progetto è stato previsto a capitolato l’inserimento di sei controtelai per porte a scomparsa. Di questi, quattro controtelai modello Eclisse Unico verranno collocati nei bagni dei bambini disabili per massimizzare lo spazio disponibile all’interno, facilitando l’accesso e la manovrabilità degli utenti senza rischi di collisioni o inciampo. La dimensione in larghezza sarà adeguata a consentire il passaggio di una sedia a rotelle o di un assistente. I restanti due controtelai modello Eclisse Syntesis Line EI30 e relativi pannelli porta resistenti al fumo e al fuoco per 30 minuti verranno utilizzati per creare una sorta di ambiente stagno e, in caso di pericolo, limiteranno il propagarsi dell’incendio.
Porta energia in ogni ambiente.
Dazebox Home è la stazione di ricarica per auto elettriche che si adatta ad ogni progetto.
Supporto tecnico IN UN CLICK
di Sara GiustiSpecializzata nella produzione di manufatti in plastica riciclata per il mondo delle costruzioni, Daliform Group mette a disposizione dei progettisti una libreria Bim completa di tutti i suoi prodotti: I glu’ e Iglu’ Plus per vespai ventilati e intercapedini tecniche; Sistema Atlantis per vespai aerati, intercapedini tecniche, vasche di accumulo e dispersione delle acque meteoriche; U-Boot Beton per solai e platee alleggeriti.
LIBRERIE BIM
Gli oggetti Bim non sono semplici modelli tridimensionali, ma portatori di tutte le informazioni
Una libreria Bim completa, un manuale tecnico sui solai alleggeriti con U-Boot Beton e un software per aiutare nelle analisi strutturali
utili nel processo di progettazione e costruzione dell’edificio. I prodotti Daliform Group sono presenti nelle librerie Bim e possono essere facilmente inseriti nel progetto grazie alle approfondite proprietà associate agli oggetti. Per accedere ai Bim files dei prodotti Daliform Group (Revit, AllPlan e ifc- Industry Foundation Classes) basta collegarsi al sito web daliform.com, entrare nella sezione Supporto Tecnico ed effettuare gratuitamente il download. Inoltre, l’ufficio Engineering dell’azienda è a disposizione di progettisti, imprese, rivenditori, committenza per quanto riguarda progettazione, coprogettazione, studi di fattibilità, analisi comparate e dei costi. Figure esperte sono in grado di fornire tutto il supporto necessario, dalla fase preliminare e di progettazione fino all’assistenza in cantiere.
COLLABORAZIONE CON IL POLIMI
A conclusione di un progetto sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano, Daliform Group ha pubblicato il quaderno tecnico Solai alleggeriti in calcestruzzo armato soggetti ad azioni gravitazionali e sismiche- Analisi e progetto di piastre alleggerite con l’impiego del sistema U-Boot Beton , rivolto a tutti i professionisti dell’edilizia che desiderano approfondire lo studio di questa soluzione per il miglioramento della risposta sismica degli edifici, anche in considerazione della forte sismicità del territorio italiano. All’interno del manuale sono descritte le basi concettuali, costruttive e strutturali del sistema, ne viene studiata la risposta sismica e approfondite le verifiche necessarie per ogni progetto, come quelle per la resistenza a punzonamento e taglio con carichi gravitazionali e della massima
deformabilità in presenza di carichi sismici. Sono presenti anche i risultati di prove sperimentali e la loro interpretazione con modelli giuridici. Tutti i capitoli sono completati dalla relativa bibliografia scientifica e tecnica.
U-BOOT BETON DESIGN SOFTWARE
Pensando alle esigenze dei progettisti che affrontano lo studio delle piastre alleggerite con il sistema UBoot Beton, Daliform Group ha predisposto l’apposito software U-Boot Beton Design Software, che fornisce tutti i dati necessari per svolgere correttamente le analisi strutturali propedeutiche al dimensionamento della piastra. U-Boot Beton Design Software è lo strumento ideale per la progettazione di solai a piastra alleggeriti con intradosso piano, privi di capitelli o travi fuori spessore. L’applicativo è disponibile gratuitamente, previa registrazione, al link presente nella sezione Supporto Tecnico del sito web daliform.com.
Il quaderno tecnico sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano Sopra a sinistra, U-Boot Beton Design Software
Acqua gestita CON I DATI
La rivoluzione digitale coinvolge anche il mondo dell’architettura e dell’ingegneria ed è guidata in gran parte dalla crescita e dall’adozione del Building Information Modeling (Bim), una metodologia che integra non solo la progettazione 3D, ma anche un sistema intelligente di gestione dei dati, migliorando la comunicazione, la collaborazione e la produttività in tutto il ciclo di vita dei progetti edilizi. Obbligatorio per tutte le nuove opere a partire dal 2025, con l’attuazione del DM 560 il Bim è già necessario per tutte le opere pubbliche di importo superiore ai 100 milioni di euro a partire da gennaio 2019, e dal 2020 per le opere di oltre 50 milioni di euro.
INTEGRAZIONE
Specializzata nella produzione di serbatoi in polietilene e impianti di depurazione e recupero acque, Rototec ha fatto del Bim un pilastro della propria strategia. L’azienda è stata tra le prime a creare e divulgare oggetti Bim, contenenti dati e grafiche 3D dei propri prodotti partendo dai sistemi per la depurazione delle acque reflue domestiche. Inoltre l’azienda sta lavorando per implementare la libreria con altri prodotti come i serbatoi per l’accumulo delle acque da interro ed esterno e le stazioni per il recupero e riutilizzo delle acque piovane. Gli oggetti Bim Rototec già realizzati sono disponibili online sul sito rototec.it, facilmente accessibili da tutti i professionisti del settore, rendendo molto più veloce e semplice l’inserimento all’interno del proprio progetto. migliorando l’efficienza, l’accuratezza e la collaborazione. Poter aver accesso ai file 3D, consente agli studi di progettazione di non dover ridisegnare l’oggetto Bim e quindi ridurre le tempistiche. Per venire incontro ai progettisti, infine, Rototec ha inserito all’interno dei propri prodotti Bim diversi dettagli tecnici quali voci di capitolato, istruzioni di installazione, proprietà tecniche.
SUPPORTO TECNICO
L’azienda ha sviluppato i Rototec Digital Tools, una serie
di strumenti accessibili gratuitamente sul sito web rototec. it, che si dividono in tre categorie principali: Area Tecnica, Rototec App e i file dei prodotti Bim. L’Area Tecnica contiene una varietà di articoli tecnici e applicativi per il dimensionamento degli impianti, offre risorse preziose ai professionisti. La Rototec App mette invece a disposizione le funzionalità e i prodotti dell’azienda direttamente nelle mani dei clienti, facilitando la selezione e l’acquisto dei prodotti. Infine i file dei prodotti Bim, contenenti dettagliate informazioni tridimensionali sui prodotti, consentono ai progettisti di integrare direttamente le soluzioni di Rototec nei loro modelli Bim. Questo permette una migliore gestione delle risorse, una previsione dei costi più precisa e una notevole riduzione degli errori di progettazione. Ma, in un settore in rapido cambiamento come quello dell’edilizia, la formazione e l’apprendimento non finiscono mai. Per questo l’azienda ha messo a punto anche Rototec Academy, un programma di formazione continua che si svolge durante tutto l’anno in collaborazione con i principali Ordini professionali d’Italia.
I Digital Tools sono strumenti accessibili gratuitamente sul sito web rototec.it. Si dividono in tre categorie principali: Area Tecnica, Rototec App e i file dei prodotti Bimdi Sara Giusti I Rototec Digital Tools sono disponibili gratuitamente sul sito internet dell’azienda
La progettazione SI METTE IN RETE
L’azienda specializzata
soluzioni
impermeabilizzazione
di Franco SaroIl Bim offre possibilità straordinarie per i produttori di materiali edili e non solo: tutti gli attori coinvolti nella stesura di un capitolato possono semplificare il processo di progettazione, grazie all’inserimento digitale dei materiali e sistemi selezionati. Il Bim non è solo una tecnologia, ma un’opportunità per tutti i professionisti del settore edilizio. Permette di lavorare in modo più collaborativo, efficiente e preciso, riducendo i rischi di errore. Il Bim si allinea con i cambiamenti in atto nel mondo della progettazione digitale, offrendo un servizio di notevole rilievo ai progettisti. In Italia, il Bim dal 2019 è diventato obbligatorio per le opere pubbliche. Una mossa che allinea il mondo delle costruzioni italiano con quello di altri Paesi e spinge verso il futuro.
SCHEDE E PRODOTTI
Questo trend coinvolge anche le aziende, che devono farsi trovare pronte per il progettista. Una di queste è Soprema, specialista nell’impermeabilizzazione e isolamento termo-acustico, che mette a disposizione i suoi oggetti Bim. Grazie alla collaborazione con One Team, Soprema ha creato una banca di oggetti Bim pensati come sistemi completi. Tutto ciò che serve per la progettazione smart è scaricabile facilmente e con un click: dalle schede tecniche dei singoli prodotti a sistemi completi in formato Revit. Inoltre, gli oggetti Bim Soprema includono al loro interno anche le dichiarazioni Epd (o Dap, Dichiarazione ambientale di prodotto) per comunicare e certificare l’impatto ambientale dei sistemi da costruzione utilizzati. In questo modo è facile per tutti avere una valutazione completa e consapevole durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.
Inquadrando il Qr Code si possono ascoltare le interviste agli esperti Bim Massimo Cunegatti (direttore tecnico Soprema) e Claudio Barluzzi (coach specializzato nell’ introduzione del Bim all’interno dei processi aziendali dei produttori)
in
di
ha creato una banca dati di oggetti Bim pensati come sistemi completi e scaricabili con un click dal sito web
La nuova porta SI APRE IN DIGITALE
L’azienda mette a disposizione dei professionisti un numero crescente di oggetti 3D Bim Revit per accessi tagliafuoco, per blindate o filomuro
di Franco SaroProgettisti, aprite le porte al Bim. In senso letterale. Perché ci sono aziende che le porte le forniscono assieme ai dati necessari per la progettazione digitale. Fornire agli architetti strumenti di progettazione integrata in grado di facilitare tutte le fasi di pianificazione di un edificio, con particolare riferimento all’inserimento delle porte è, per esempio, il senso dell’impegno Dierre per lo sviluppo degli oggetti Bim del suo catalogo. L’azienda italiana leader nella produzione di porte blindate, porte per interni e chiusure di sicurezza sta mettendo a disposizione dei professionisti un numero crescente di oggetti 3D Bim Revit.
I VANTAGGI
L’utilizzo della progettazione Bim offre infatti numerosi vantaggi ai progettisti, in primis una verifica preventiva di ogni dato tecnico necessario all’installazione, con una conseguente riduzione dei possibili errori in cantiere e una complessiva velocizzazione dei tempi di realizzazione. Attraverso le nuove tecnologie si configura inoltre un rapporto sempre più stretto tra azienda e professionisti, legati da una collaborazione che va ben oltre la semplice fornitura di prodotti a capitolato.
TOP DI GAMMA
L’offerta Bim Dierre comprende diverse porte tagliafuoco, essenziali per la sicurezza di un grande edificio,
ma anche i modelli top di gamma di porte blindate, le ultime collezioni di porte per interni e la linea di porte del catalogo Minimal, che declina l’installazione filomuro in differenti soluzioni per tutta la casa. Il catalogo comprende: la porta blindata d’ingresso Sleek, le interne a battente con telaio Filum, la blindata interna Silence, i modelli scorrevoli New space rasomuro e gli sportelli per vani tecnici Shape. Un sistema funzionale, che diventa un progetto di arredo (con un catalogo dedicato) per nascondere letteralmente la porta all’interno della parete che la ospita oppure, al contrario, mettere in risalto l’anta utilizzando colori e decori su misura.
LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE
IN TEMPO REALE
Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista
Il sistema Terracoat® assicura una elevata performance termica dell’edificio, oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica.
L'ARCHITETTO DIGITALE
È L’ORA DEL META PROGETTISTA
Nel romanzo Snow Crash, scritto nel 1992 da Neal Stephenson, viene utilizzato per la prima volta il termine Metaverso, associato a uno spazio virtuale dove è possibile fare esperienze condivise con milioni di persone grazie a sistemi di realtà digitale. Esattamente identico a quello che, circa trent’anni dopo, nel 2021, ha proposto Mark Zuckerberg, ideatore di Facebook, per i suoi utenti. Il metaverso consente di poter comunicare non soltanto tramite la nota piattaforma social, ma anche con l’interazione tramite un avatar, clone digitale di un personaggio che non è detto abbia i connotati dell’utente, che si identifica con ognuno e che abiti esclusivamente lo spazio virtuale. In realtà già nel 2003 la piattaforma Second Life proponeva di costruire mondi virtuali 3D dove incontrare altri utenti che, sempre attraverso una propria controfigura tridimensionale, potevano frequentarsi e svolgere funzioni, seppur esclusivamente in forma digitale. Ma mentre Second Life non poteva proporre un movimento real-time, con sistemi Vr del personaggio sintetico, non essendoci ancora a disposizione protocolli veloci di interscambio informativo 3D e, soprattutto, caschi virtuali in grado di garantire
un efficace funzionamento dell’apparato, con l’introduzione di dispositivi ottici ad alta definizione e di fibre ottiche per usufruire della necessaria rapidità grafica richiesta dall’interazione, assieme ad altre non secondarie condizioni, è stato possibile proporre questa nuova modalità di utilizzo della rete.
Sfera nera
Il Metaverso del romanzo, come specifica il nome, è la combinazione di meta (dalla Metafisica di Aristotele, oltre la fisica) e verso (forma contratta di universo), vale a dire uno spazio che Stephenson associa a una sfera nera il cui raggio supera i 10 mila chilometri, con una circonferenza di 65.536 chilometri, maggiore di circa il 50% rispetto alla dimensione fisica del nostro pianeta (che è di circa 40 mila chilometri). Il numero corrisponde a quel 216 che chi frequenta il mondo dell’informatica conosce da tempo, per essere ricorrente, sia che si tenga conto della potenza elaborativa dei processori sia della memoria di lavoro o della risoluzione grafica.
Nello spazio del romanzo, come in quello che si sta attuando proprio in questi anni nella rete, è possibile progettare e edificare volumi, architetture, ambienti tali che possano essere esplorabili ovviamente nei limiti offerti dall’assenza della fisicità, come similmente già poteva essere fatto in Second Life.
Da questo punto di vista gli strumenti digitali di modellazione offrono già i mezzi per poter interagire con quel mondo virtuale frequentato dagli utenti dei videogame, in cui gli spazi in cui si sviluppano le avventure offrono in alcuni casi grande realismo figurativo, accentuato spesso dall’uso di tessiture di materiali molto verosimili.
Meta progetto
Ci potremmo interrogare su quale possa essere allora il possibile utilizzo del Metaverso da parte di un utente progettista. Sicuramente la fruizione a distanza di un modello digitale in scala reale può consentire ai diversi attori del processo costruttivo di vedere e interagire con un progetto nella sua fase ideativa, esplorando assieme lo stesso manufatto in potenza e magari chiedendo all’architetto di modificare geometria, materiali o dettagli dell’opera in tempo reale, così da poter evitare le varianti in corso d’opera, sia di natura qualitativa sia funzionale, che spesso caratterizzano ogni opera nel suo farsi. Dall’altro lato, un architetto può creare il proprio portfolio di progetti, realizzati e non, così da condividere le proprie soluzioni in modo da renderle visitabili e dare corpo alla propria ‘città ideale’ che contempli l’idea generale che sta alla base delle proprie intenzioni architettoniche.
Ma l’opzione che sicuramente incuriosisce di più è quella di visitare
mondi reali a distanza, come quelli che già Google Earth mette a disposizione degli utenti che osservano dall’alto interi contesti urbani. New York, Roma, Berlino, Venezia sono oggi usufruibili tramite un semplice e immediato sistema di puntamento, come il mouse o le proprie dita, così da avere una mappa stereometrica della città che stiamo sorvolando.
Dotati di casco virtuale e di dispositivi numerici di navigazione, quando una potenza di calcolo necessaria ce lo permetterà, in tempi molto prossimi come sappiamo, sarà possibile visitare a distanza intere città, architetture o magari anche mostre temporanee che rimarranno archiviate per sempre nella memoria di qualche cloud, diventando, queste ultime, esposizioni virtualmente permanenti a fruitori digitali.
Meta turismo
In tal modo sarà anche possibile visitare la città di Pompei nella sua configurazione storica, passeggiare sotto le Torri Gemelle newyorchesi del World Trade Center, prima del crollo del 2001, o visitare ambienti reali, ma molto distanti dal luogo in cui ci troviamo. Sarà infine possibile passeggiare sui pianeti che costellano la nostra galassia, molti dei quali sono già ora perlustrabili tramite Google Maps, con una semplice operazione di zooming, come facciamo quando cerchiamo la distanza per raggiungere un luogo specifico. A breve, pertanto, sarà possibile darsi appuntamento sulla superficie lunare, per simulare con il casco virtuale quella straordinaria esperienza vissuta da Neil Armstrong e Buzz Aldrin nel lontano 1969, dopo il primo allunaggio della storia umana: una passeggiata possibile questa volta, senza spostarci dal nostro ambiente di lavoro o, ancor più comodamente, dal soggiorno della nostra abitazione.
Tre coperture CON L’ANIMA VERDE
SOLO
Il sistema tetto può essere declinato in molti modi. Anche con soluzioni che puntano sull’isolamento grazie a tecniche molto semplici, ma storicamente collaudate
di Fabio Vanerio, Politecnico di MilanoSOLOPERABBONATI
SOLOPERABBONATI
Isotec è il sistema termoisolante ad elevate prestazioni per coperture ventilate. Il poliuretano espanso di ultima generazione, di cui è costituito il pannello, offre una durabilità eccellente, con performance costanti nel tempo.
isotec.brianzaplastica.it
Per un isolamento di qualità che dura nel tempo.Ristrutturazione copertura Auditorium “Lo Squero”, Isola San Giorgio Maggiore, Venezia, realizzata con Isotec e coppi.
Così il fotovoltaico VA SUL COPPO
di Sara GiustiLa crescente attenzione del settore delle costruzioni verso il risparmio energetico e le recenti normative europee sull’efficientamento degli edifici hanno portato all’aumento di richieste di soluzioni tecniche e costruttive innovative e sostenibili, tra cui l’installazione di impianti fotovoltaici in copertura. Oltre a coniugare risparmio energetico e sviluppo sostenibile, l’impianto fotovoltaico consente inoltre di migliorare la classe energetica dell’immobile e aumentarne il valore sul mercato. In questo contesto, Terreal Italia ha inserito tra gli accessori del sistema tetto anche elementi adatti all’installazione di moduli fotovoltaici su coperture inclinate.
COMPOSIZIONE STANDARD
Kit Coppo Sunmarco si presenta come soluzione del
L’azienda presenta un kit che permette l’installazione on roof di pannelli fotovoltaici su coperture a falda. Facilità di posa anche per tetti già finiti
COME SI POSA
Kit Coppo Sunmarco è applicabile sulle coperture a falda con rivestimento esterno in coppi. È sufficiente rimuovere pochi elementi di coperta in corrispondenza del punto in cui si vuole inserire il coppo con la staffa. Rimosso il coppo superiore, si rimuove anche quello sottostante da sostituire con il Kit Coppo Sunmarco. Posizionato poi l’elemento con la staffa, si fissa con due viti in corrispondenza dei due fori già predisposti. Si procede poi a riposizionare il coppo superiore a completamento della posa dei coppi di canale. Riposizionati gli elementi rimossi, si attende l’installazione dell’impianto. La copertura è così
completata, con l’unico elemento visibile della staffa, sulla quale si può procedere col fissaggio del profilo in alluminio e, successivamente, del pannello fotovoltaico.
Sistema Tetto di Terreal Italia: permette l’installazione on roof di pannelli fotovoltaici su coperture a falda rivestite in coppi. La facilità di posa rende questa soluzione adatta sia nei casi di nuova edificazione sia negli interventi di riqualificazione: l’installazione avviene mediante fissaggio meccanico alla struttura della copertura, e necessita della rimozione di un limitato numero di coppi. Il kit è stato pensato per una composizione standard e interassi tra i fissaggi compreso tra gli 80 e i 100 centimetri e consente l’installazione di due pannelli fotovoltaici, garantendo flessibilità di forme e dimensioni dei moduli.
STAFFA E PROFILI
Il Kit Coppo S unmarco si compone di sei Coppi Sunmarco con staffa, due profili in alluminio di 2,30 metri, due giunzioni di collegamento per profilo, quattro morsetti laterali e quattro morsetti centrali da 30 millimetri di altezza, oltre alle viti necessarie per il fissaggio tra gli elementi. Le viti di fissaggio alla struttura portante non sono invece incluse. Chi costruisce ex novo non deve seguire particolari procedure per l’inserimento del Kit Coppo Sunmarco, poiché la posa
avviene come un normale coppo di canale. Invece, chi ha già realizzato la copertura e vuole installare pannelli fotovoltaici può disporre di un accessorio integrabile con gli altri coppi e garantire continuità di tenuta e di prestazioni. Il posatore del rivestimento in coppi della copertura a falda installa anche la soluzione proposta da Terreal, predisponendo tutto il necessario per il successivo intervento dell’elettricista.
Il Kit Coppo S unmarco è stato pensato per una composizione standard e interassi tra i fissaggi compreso tra gli 80 e i 100 centimetri e consente l’installazione di due pannelli fotovoltaici
Legno cemento SUPER RESISTENTE
I pannelli solaio vantano ottime performance
di Anna
Molentini
L’involucro esterno incide per circa l’80% sul risparmio energetico di un edificio: pareti, solai e serramenti hanno pertanto un ruolo fondamentale nel determinare l’efficienza di una costruzione. Grazie a un’esperienza di oltre 75 anni nella produzione e utilizzo di blocchi cassero in legno cemento, Isotex ha deciso di brevettare elementi solaio, sempre in legno cemento, al fine di ottenere un sistema costruttivo completo e competitivo. L’obiettivo prefissato è soddisfare, con una sola operazione di posa, caratteristiche di isolamento termo-acustico, di resistenza al fuoco, di bioedilizia e prescrizioni antisismiche, nel pieno rispetto delle norme vigenti, riducendo tempi e costi di costruzione.
GLI SPESSORI
I pannelli solaio in legno cemento Isotex sono utilizzati per strutture orizzontali, inclinate o su ambienti freddi, e possiedono un’elevata resistenza al fuoco (Rei 240) e isolamento acustico e termico. I solai sono costituiti da pannelli preassemblati in elementi di legno cemento, con fresature orizzontali e verticali a eliminazione dei ponti termici e acustici, completi di armatura e getto
in tema di antisismica, termo-acustica e resistenza al fuoco. Sono certificati per la bioedilizia e l’emissione di Voc
di confezionamento. Gli spessori oscillano da 20 ai 49 centimetri. Sotto i travetti strutturali sono previsti dai 5 ai 29 centimetri di legno cemento e polistirene verso la parte interna dell’abitazione. Il traliccio è prodotto in modo da assicurane il proprio sollevamento e in modo di poter effettuare il getto di completamento in assoluta sicurezza. L’armatura integrativa viene inserita in stabilimento, nella quantità stabilita dal progettista delle strutture: può essere dimensionata e verificata con riferimento alla sezione conclusiva. La collaborazione fra il getto di completamento e il travetto gettato in stabilimento è assicurata dal traliccio, che sporge dal getto di prima fase per almeno 4 centimetri. Un’adeguata limitazione delle tensioni tangenziali di calcolo consente di evitare la disposizione di armatura specifica per il taglio. I pannelli
IL SISTEMA COSTRUTTIVO
Isotex è un sistema costruttivo composto da blocchi cassero e solai in legno e cemento. Il legno viene mineralizzato: procedura che rende il legno inattaccabile dal fuoco e dagli agenti esterni, come pioggia, gelo o parassiti e muffe. Le sue caratteristiche permettono inoltre una completa traspirazione delle pareti e ne regolano l’umidità, allo stesso tempo fanno sì che rimangano invariate le proprietà naturali del legno: isolamento acustico e termico. Tutto ciò produce un’elevata inerzia termica in grado di ridurre al minimo la variazione della temperatura all’interno e, di conseguenza, i costi delle bollette. Caratteristiche che permettono di disporre di un edificio con un’elevata classe energetica (Classe A4, NZEB o emissioni 0).
IL NUOVO SOLAIO S49
Da gennaio 2019 sono entrati in vigore, in base alle fasce climatiche, i valori di trasmittanza termica per i solai di copertura che oscillano da 0,35 W/m²K e i 0,20 W/m²K. Isotex propone due tipologie di solai di copertura: S39 (39 centimetri) che ha un valore di trasmittanza termica di 0,28 W/m²K, utilizzabile nelle fasce climatiche A-B-C senza aggiunta di altri isolanti, e il nuovo solaio S49 (49 centimetri con inserto isolante da 18 centimetri) che ha un valore di trasmittanza termica di 0,19 W/m²K, utilizzabile nelle fasce climatiche D-E-F senza aggiunta di altri isolanti. In caso di posa di solai tradizionali, per raggiungere questi valori di trasmittanza termica, occorre aggiungere uno spessore di isolante di circa 20-25 centimetri e la posa di quest’ultimo prevede una doppia listellatura con travetti in legno entro i quali va inserito l’isolante. Esiste quindi una notevole differenza di tempi e costi di costruzione tra la soluzione tradizionale e i solai Isotex S39 e S49. Inoltre, con i solai di copertura Isotex si ha un ottimo isolamento acustico, inerzia termica e resistenza al fuoco REI240.
La gamma solai Isotex si compone di cinque prodotti:
• Solaio S20 per luci sino a 5 metri con trasmittanza termica U 0,63 W/m²K
• Solaio S25 per luci sino a 6 metri con trasmittanza termica U 0,60 W/m²K
• Solaio S30 per luci sino a 7 metri con trasmittanza termica U 0,60 W/m²K
• Solaio S39 per luci sino a 6 metri con trasmittanza termica U da 0,24 a 0,28 W/m²K
• Solaio S49 per luci fino a 7,5 metri con trasmittanza termica U 0,19 W/m²K
Tutti i pannelli solai Isotex si caratterizzano per una resistenza al fuoco Rei 240 (senza intonaci), una classe di reazione al fuoco B, s1-dø, isolamento acustico, rumore aereo Rw 60 dB e isolamento acustico a calpestio Ln,w 53 dB
solaio vengono realizzati con trasversali perpendicolari all’orditura del solaio. Si utilizzano elementi pignatta ribassati in legno cemento. Qualora il solaio in legno cemento non fosse già stato quantificato dall’ingegnere strutturista, l’Ufficio Tecnico Isotex mette a disposizione un servizio di calcolo. Dopo aver ricevuto i disegni strutturali dell’impalcato, con indicazioni dei carichi da considerare e informazioni sulla tipologia di solaio che verrà utilizzato, gli ingegneri di Isotex inviano i calcoli e i disegni di montaggio allo strutturista e all’impresa per ricevere rispettiva approvazione scritta prima della messa in produzione.
SICUREZZA
Isotex ha molto a cuore il tema della sicurezza degli edifici, in termini di antisismica, comportamento al fuoco, resistenza strutturale allo scoppio. L’azienda ha sperimentalmente dimostrato, attraverso prove effettuate presso Università e laboratori accreditati internazionalmente il comportamento al fuoco del proprio sistema costruttivo mediante appositi test, certificando una classe di reazione al fuoco B,s1-d0. I solai a pannelli in legno cemento senza intonaci hanno ottenuto una resistenza al fuoco Rei240: dopo quattro ore che a intradosso (lato fiamma) si sono raggiunti 1.100 gradi centigradi, a estradosso (lato opposto alla fiamma) sono stati rilevati soli 25 gradi centigradi. Questi dati confermano che, prima che la struttura dell’edificio realizzata con pareti portanti e pannelli solaio Isotex arrivi al collasso, c’è tutto il tempo per far evacuare le persone presenti nell’edificio in assoluta sicurezza. Un ulteriore punto di forza è la completa assenza di gas tossici emanati durante l’eventuale incendio.
CERTIFICAZIONI
Per la realizzazione di tutti gli elementi solaio Isotex sono utilizzate materie prime di qualità: legno di abete 100% riciclato, cemento Portland puro al 99%, ossido di ferro, acqua, per ottenere un prodotto salubre, privo di additivi e sostanze chimiche. Il legno viene mineralizzato con l’impiego di un minerale naturale, che lo rende inerte quindi resistente al fuoco (Rei 240), agli agenti atmosferici e ai parassiti. Tutti i prodotti Isotex soddisfano i requisiti Cam grazie all’ottenimento della certificazione Anab/Icea per la bioedilizia, della certificazione Indoor Air Comfort Gold per i Voc e la Dichiarazione ambientale di prodotto di tipo III (Eps/Fdes). I pannelli solaio Isotex dispongono di marcatura Ce secondo la norma En 15037 obbligatoria da gennaio 2011.
Membrane a prova DI METEO ESTREMO
di Sara GiustiIl tetto è l’elemento con funzione di copertura (dal latino tectum, tegere: coprire) che ha la funzione di protegge l’edificio sottostante dagli agenti atmosferici come pioggia, neve, freddo. Allo stesso tempo, deve essere in grado di resistere alle sollecitazioni, dettate dalla funzionalità della copertura stessa, che esercitano su di essa. E le superfici esterne, come noto, sono soggette ed esposte sempre più a frequenti e forti eventi tropicali da cui è importante difendersi con un’ottima impermeabilizzazione e un corretto deflusso delle acque piovane.
IMPERMEABILIZZAZIONE
A questi aspetti si aggiungono le sollecitazioni dinami-
Una ampia scelta tra soluzioni cementizie, acriliche pronte all’uso oppure poliuretaniche e poliureiche che consente di proteggere dall’acqua
balconi, terrazzi e coperture
che o, ancora, gli agenti aggressivi che possono con il tempo compromettere la durabilità del sistema. Nelle impermeabilizzazioni, affinché la copertura possa svolgere la sua funzione di protezione, è necessario impiegare non solo il prodotto ottimale, ma anche i suoi accessori o prodotti correlati, ragionando in ottica di sistema. Mapei offre una gamma di sistemi di impermeabilizzazione per diversi tipi di applicazione.
LA GAMMA
Per quanto riguarda le coperture, Mapei spazia dalla gamma delle membrane liquide acriliche pronte all’uso Aquaflex Roof alle membrane poliuretaniche della gamma Purtop Easy, dotate di elevata elasticità e ottima adesione ai supporti, per finire con la gamma delle membrane poliureiche Purtop. Parlando di balconi e terrazzi, invece, Mapei propone la gamma di membrane cementizie Mapelastic, Mapelastic Turbo e Monolastic, con i suoi accessori come le bandelle (Mapeband Easy, Mapeband Sa e Mapeband Tpe) o gli scarichi della linea Drain. I sistemi di impermeabilizzazione Mapei per balconi, terrazzi e coperture sono estremamente versatili in quanto, non solo si prestano a essere impiegati sia
nelle nuove realizzazioni sia nelle ristrutturazioni ma, grazie all’elevata adesione ai supporti, all’elasticità e al basso spessore delle membrane permettono di realizzare le più svariate stratigrafie elaborate dagli studi di progettazione, garantendo allo stesso tempo completa impermeabilità e durabilità nel tempo.
I sistemi di impermeabilizzazione Mapei garantiscono elevata adesione ai supporti, elasticità e bassi spessori
A tutto comfort IN MANSARDA
Chi abita in mansarda di solito gode di una vista privilegiata. Ma sconta anche una difficile gestione delle temperature: freddo d’inverno, caldo d’estate. A meno che il tetto non sia stato adeguatamente isolato. La soluzione di Brianza Plastica è un pacchetto termo-ventilato di alta qualità realizzato con Isotec. Il sistema consente agli ambienti sottotetto di essere protetti dall’azione dell’irraggiamento diretto in estate e dalle dispersioni termiche in inverno, rendendo costante, piacevole e salubre la temperatura in tutte le stagioni. Questo comporta anche una minore necessità energetica per climatizzare le stanze e mantenerle in situazione di comfort, il che si concretizza in notevoli risparmi energetici ed economici.
DOPPIA COMPATIBILITÀ
Il sistema termoisolante Isotec è studiato per l’isolamento ventilato delle coperture: il pannello composito in poliuretano espanso rigido è rivestito con una lamina
di Franco SaroIsotec è un pannello composito in poliuretano espanso rigido rivestito con una lamina di alluminio su entrambe le facce e dotato di correntino integrato, per coperture isolate e ventilate
Interventi di ristrutturazione di coperture di edifici con locali sottotetto abitabili a Verona e Bologna (sotto)
di alluminio su entrambe le facce ed è dotato di un correntino metallico integrato, ideale per supportare gli elementi di copertura e creare la camera di ventilazione. Isotec offre una doppia compatibilità che permette la posa su tutti i tipi di struttura portante, anche con pendenze della falda molto basse e l’abbinamento con qualsiasi tipo di rivestimento (tegole, coppi, lastre continue, pietra naturale).
L’elevato potere termoisolante del poliuretano di cui Isotec è costituito consente di raggiungere alte prestazioni energetiche: un vantaggio sia per nuove realizzazioni, che per interventi di ristrutturazione e riefficientamento degli edifici esistenti. Tutti i prodotti della gamma Isotec sono conformi ai Cam, requisito necessario per poter accedere al superbonus, e sono corredati della mappatura Leed V4.
CLASSI ENERGETICHE
Per questo i sistemi Isotec e Isotec XL contribuiscono a raggiungere le migliori classi energetiche e un eccellente comfort abitativo. Inoltre, la ventilazione che si attiva sotto il manto di copertura, favorisce il rapido smaltimento dell’umidità in inverno e del calore in eccesso in estate, oltre a preservare la funzionalità degli elementi del tetto nel tempo. Per edifici efficienti, salubri, confortevoli e duraturi. Isotec, inoltre, svolge anche una funzione di seconda impermeabilizzazione grazie al rivestimento superficiale in alluminio: nel caso di eventuali infiltrazioni accidentali e temporanee dovute, per esempio, alla rottura o spostamento di una tegola di copertura, Isotec diventa la seconda impermeabilizzazione e facilita lo smaltimento dell’acqua verso la gronda.
Un rinforzo PER L’ARSENALE
di Anna MolentiniNegli interventi di rifacimento della copertura per il consolidamento e recupero di edifici esistenti in muratura, spesso vengono realizzati cordoli sommitali, per assicurare un comportamento scatolare dell’edificio. Servono anche a evitare il collasso locali delle pareti fuori piano per effetto di un’azione sismica, e garantiscono così un’efficace collaborazione tra gli elementi resistenti. È quanto è avvenuto per la riqualificazione dell’ex complesso militare Arsenale Austriaco Franz Joseph I di Verona, che ha visto l’impiego dei nuovi cordoli di sommità, compositi Srg, di G&P intech. Il loro rinforzo è costituito da tessuti in trefoli di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza (Uhtss), immersi all’interno di una matrice inorganica a base calce idraulica naturale, e connessi
alle murature sottostanti mediante barre pultruse in fibra di basalto ad aderenza migliorata.
I MATERIALI
L’intervento di riqualificazione delle strutture dell’ex complesso militare a Verona nasce da una prima analisi della struttura urbana della città, che ha messo in luce la necessità e l’opportunità di trasformare l’ampia area aperta del compendio austriaco (quasi 50 mila metri quadrati) in un grande parco al servizio dei cittadini. Dagli studi preliminari, condotti dalla società di progettazione Politecnica e da F&M Ingegneria, è risultato indispensabile intervenire prima sulle coperture di sette dei nove edifici che compongono il complesso, per poi concentrarsi sul rinforzo strutturale dei maschi murari. Nel quadro di tale intervento, il gruppo G&P
I cordoli dell’azienda, con tessuti in trefoli di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, utilizzati per la riqualificazione dello storico complesso
Franz Joseph I di Verona
IL CICLO APPLICATIVO
Nel dettaglio, il ciclo applicativo prevede la messa a nudo degli elementi strutturali mediante pulizia delle superficie, e la rincocciatura e sigillatura di eventuali lesioni con malta in calce idraulica tipo Limecrete. Viene poi realizzato un primo corso di malta con calce idraulica tipo Limecrete sulla muratura e steso il tessuto in acciaio tipo Steel Net G, da annegare nella malta fresca, con sormonto minimo longitudinale di 20 centimetri. Si procede poi con la realizzazione di un nuovo corso di mattoni con le stesse modalità per un’altezza del cordolo pari almeno a quattro corsi di mattoni e comunque secondo i dettagli costruttivi. Infine vengono realizzati fori di diametro 30 centimetri nella parte sommitale della muratura esistente per 70 centimetri di profondità, o comunque secondo progetto, e inserite barre pultruse in fibra di basalto ad aderenza migliorata tipo Bfk 10R su preforo da 16-18 millimetri, inghisate con resina epossidica bicomponente o malte speciali, disposte a quinconce con passo 50 centimetri.
intech, in collaborazione con i progettisti e la ditta esecutrice Rws, ha seguito tutti gli aspetti legati alla progettazione e alla realizzazione dei nuovi cordoli sommitali. L’azienda ha proposto l’impiego di cordoli in muratura armata costituti da compositi fibro-rinforzati a matrice inorganica Srg (Steel reinforced grout).
IL SISTEMA SRG
L’impiego del sistema Srg permette di effettuare con estrema velocità esecutiva un efficace cordolo semplicemente frapponendo negli strati di allettamento tra due filari di mattoni successivi il tessuto di armatura Steel Net G. In particolare, la tecnica impiegata ha previsto l’impiego di tessuti in trefoli di acciaio galvanizzato Uhtss ad alta resistenza Steel Net G, immersi in una matrice inorganica a base calce idraulica naturale Limecrete, in classe M15 e conforme alle norma En 998-1 e 2, il tutto connesso alle murature perimetrali mediante inghisaggio di barre pultruse in fibra di basalto Bfk con diametro di 10 millimetri per una lunghezza di circa 70 centimetri. Infine, al fine di evitare il ribaltamento delle cornici perimetrali dei cordoli, sono stati previsti dei connettori a fiocco in trefoli di acciaio galvanizzato Uhtss ad alta resistenza Sfix G 10 installati con adesivo epossidico bicomponente in pasta Resin 90. Il cordolo così realizzato, grazie anche al modesto peso e alla elevata resistenza, rappresenta un’ottima alternativa ai classici cordoli in cemento armato che, stante la loro rigidezza, tendono a concentrare le sollecitazioni in corrispondenza dei punti di appoggio e non in modo distribuito (effetto trave).
Applicazione dei connettori in trefoli di acciaio galvanizzato U htss ad altissima resistenza
Dettaglio del tessuto in acciaio galvanizzato U htss ad altissima resistenza Steel Net G
LA MAPPA DEL QUARTIER GENERALE
L’ex complesso militare Arsenale Austriaco Franz Joseph I è collocato in un luogo chiave della città di Verona, nella penisola denominata della Campagnola, sulla sponda sinistra del fiume Adige, collegato a Castelvecchio e al centro città attraverso il ponte scaligero. L’intero complesso è costruito in stile neoromanico e ha l’aspetto di un castello medievale composto di nove corpi di fabbrica lineari ad uno o due piani. La struttura è circondata da un muro di cinta continuo e isolato, lungo 392 metri e largo 176, munito ai quattro angoli di torri di guardia. Nel corpo principale dove si trovava il padiglione del Comando caratterizzato da un imponente scalone d’onore, si trovavano gli uffici, le sale dei trofei e delle armi. Nella corte centrale erano invece concentrati i laboratori di fabbri, carradori, carpentieri e sellai. Ancora nella corte centrale, ma negli edifici della parte meridionale, erano invece situati gli uffici dei disegnatori e quelli amministrativi, oltre all’archivio dei modelli.
Solaio leggero IN CONVENTO
Il pannello
Termosolaio protagonista della ristrutturazione di un vetusto istituto di suore, riqualificato per aumentare resistenza sismica e isolamento
Incrementare la sicurezza strutturale degli edifici, in modo da accrescere le capacità resistenti di ciascun componente strutturale, oltreché della struttura nel suo insieme: non è un miracolo quello compiuto al complesso dell’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda, ma un intervento di riqualificazione reso possibile dai materiali impiegati. Il complesso monastico è un aggregato costituito da più costruzioni realizzate in varie epoche tutte con struttura prevalente in muratura portante. L’intervento è stato preceduto da una valutazione della vulnerabilità sismica e dalla progettazione esecutiva degli interventi strutturali di miglioramento all’interno del progetto di ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo.
IL PROGETTO
Gli accorgimenti progettuali previsti sono stati volti a ridurre sensibilmente la vulnerabilità sismica dell’intero corpo strutturale attraverso l’eliminazione di alcune criticità intrinseche, nel rispetto del funzionamento strutturale originario accertato del manufatto. L’edificio è stato oggetto di interventi di miglioramento sismico così come definito dalle Norme tecniche per le costruzioni. L’aggregato è stato distinto in varie unità strutturali in coerenza con quanto previsto dalle citate norme. Per la riqualificazione energetica e strutturale dei solai è stata utilizzata la soluzione di Bioisotherm. In particolare, per i solai di piano dell’unità US2 attraverso la demolizione di quelli vecchi, e la successiva realizzazione di nuove superfici con l’utilizzo di Termosolaio. L’US2 è un edificio di tre piani con mansarda e un piano cantinato. L’interrato è a destinazione magazzino, il piano terreno è suddiviso in una ala dedicata alla cucina e la parte restante a refettorio. I piani superiori sono dedicati alle aule studio e alle camere da letto.
L’INDAGINE
È stato scelto un livello di conoscenza LC2, effettuando tutta una serie di indagini in situ estese e pertanto un fattore di confidenza FC = 2. Le valutazioni eseguite hanno proposto metodi di analisi di tipo locale e analisi di tipo globale, in modo da definire il livello di sicurezza sismica del manufatto nel suo complesso. Tale tipologia di intervento è definita dalle Norme tecniche per le costruzioni e dalla Circolare 617/2009. Nel caso specifico, l’unità strutturale è la US2 identificata in funzione dell’epoca costruttiva (risale al 1800), della continuità geometrica delle strutture verticali, della tipologia di solai e della conformazione della porzione di aggregato a seguito degli interventi previsti dall’intervento edilizio.
RIFACIMENTO DEI SOLAI INTERPIANO
L’eccessiva deformabilità dei solai di piano presentava delle fessurazioni diffuse all’intradosso dei solai. Si è optato quindi per la demolizione dei solai esistenti in virtù di nuovi con pannelli Termosolaio. Si tratta di un pannello cassero per realizzare solai a travetti in calcestruzzo armato gettato in opera. I pannelli sono totalmente in polistirene espanso e hanno larghezza standard di 60 centimetri: presentano un incavo centrale per la formazione del travetto portante in calcestruzzo armato e un fondello isolante (sotto il travetto) a spessore variabile.
Termosolaio è un prodotto conforme ai C am e ha ottenuto l’etichetta di classe A secondo
ReMade in Italy
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
Il pannello è totalmente in Eps (polistirene espanso sinterizzato), materiale isolante leggero, è lungo 6 metri pesa circa 30 chilogrammi, quindi facilmente movimentabile da sole due persone. Non è necessaria la gru un cantiere. Altro vantaggio è la leggerezza del solaio gettato, con peso proprio inferiore di circa 120-150 Kg/ mq rispetto ad altri tradizionali. Nel caso di ristrutturazione, non vanno a modificare ulteriormente i carichi nelle pareti esistenti e lo scarico in fondazione. I pannelli sono forniti di tralicci per aumentarne l’autoportanza in prima fase fino a 2 metri, il doppio rispetto ai solai di tipo tradizionale. Una volta posati secondo lo schema prefissato sono subito pedonabili in tutta sicurezza senza necessità di reti anticaduta o di un banchinaggio inferiore a tavolato pieno. All’interno del pannello sono inglobati dei profili a C per la finitura con sistemi a secco, quali lastre in cartongesso in aderenza direttamente avvitate ai profili oppure montato su struttura appesa. I profili hanno passo di 30 centimetri e distano 1 centimetro dal fondo del pannello. Resistenza a carichi appesi fino a 60 Kg/mq. Grazie al materiale isolante con cui è prodotto (λ = 0,035W/mK) si ottengono solai termicamente isolati anche sotto il travetto, con un fondello isolante variabile, limitando il ponte termico e risparmiando eventuale materiale isolante solitamente posto nel pacchetto superiore dei massetti. Per isolare termicamente anche le travi a spessore, vengono disposte nel fondo cassero delle travi a spessore di solaio le lastre sottotrave. Sono lastre totalmente in Eps dello spessore del fondello del solaio con un lato sagomato a coda di rondine per l’aggrappo del calcestruzzo.
esterne e interne, in modo da creare un cordolo portante sul quale ancorare le armature del solaio. È preferibile in alcuni casi realizzare il cordolo anche parzialmente all’interno della parete, ma non completamente, per evitare effetto di espulsione di parte della muratura (considerazione da effettuare in sito). Questa cordolatura attorno alle pareti sarà ancorata con delle tasche di fissaggio alle pareti esistenti.
In corrispondenza delle cordolature di ancoraggio a spessore di solaio sono state disposte nel fondo lastre isolanti in modo da coibentare termicamente anche la struttura portante. Le lastre isolanti hanno un lato sagomato a coda di rondine in modo da permetterne l’ancoraggio a maturazione del calcestruzzo.
LA SICUREZZA
Gli accorgimenti realizzati si sono dimostrati comprovati a ridurre sensibilmente la vulnerabilità sismica dell’intero corpo strutturale attraverso l’eliminazione di alcune criticità intrinseche, nel rispetto del funzionamento strutturale originario accertato del manufatto. Le valutazioni eseguite propongono metodi di analisi di tipo locale e analisi di tipo globale, in modo da definire il livello di sicurezza sismica del manufatto nel suo complesso. L’intervento così realizzato ha permesso di:
Termosolaio è il pannello cassero di Bioisotherm per la realizzazione di solai a travetti in calcestruzzo armato gettato in opera
LA GESTIONE IN CANTIERE
Il rifacimento non è stato eseguito in una unica fase: la demolizione dei solai è stata parziale per non incorrere in indebolimenti globali dell’edificio dovuti a spostamenti delle parete per altezze di inflessione libere. Pertanto, l’avanzamento è avvenuto per piani differenti e in campate lontane tra loro in modo da eliminare la contemporaneità di effetti dannosi nella stessa porzione di edificio. La leggerezza dei pannelli ha permesso di movimentare a mano gli stessi attraverso le aperture dell’edificio stesso e di stoccarli provvisoriamente in porzioni di solaio appena posate o già gettate.
L’INTERVENTO STRUTTURALE
L’intervento si esegue realizzando una cordolatura in calcestruzzo in affiancamento alle pareti esistenti portanti
• Realizzare un diaframma rigido nel proprio piano, quale è il solaio a travetti in calcestruzzo armato, che assolve adeguatamente la propria funzione di resistenza flessionale nel proprio piano
• Ripristinare il comportamento scatolare, realizzando tutta una cordolatura di collegamento tra tutte le pareti portanti connettendole rigidamente tra loro attraverso elementi di piano, quali sono i solai
• Diminuire l’insorgere di cinematismi di collasso tipici delle pareti in muratura, quale può essere il ribaltamento semplice fuori piano derivante dalla mancata connessione tra i solai e le pareti portanti
• Diminuire la vulnerabilità sismica globale dell’edificio, aumentando il rapporto tra la capacità e domanda sismica, permettendo di risalire di qualche classe secondo la scala di rischio sismico.
PEIKKO C’È BESISTA PER LA CONTROVENTATURA
I sistemi di aste, tiranti e puntoni Besista di Peikko consentono una controventatura elegante ed efficiente degli edifici. Il sistema pluripremiato Besista aiuta architetti e costruttori a creare spazi audaci, imponenti e supermoderni in luoghi tipicamente di alto profilo. Le applicazioni comprendono atrii
vetrati, tetti, facciate continue e facciate, in strutture come terminal aeroportuali, grandi stazioni, centri commerciali, showroom e ponti sospesi. Besista è marcato Ce attraverso Eta ed è stato sviluppato per ridurre al minimo il consumo di energia e di risorse durante la produzione.
LA TENDA SI REGOLA DA SOLA
In mansarda la regolazione della luce è fondamentale. Per questo Fakro ha studiato Amz Solar, tenda parasole dotata di un sensore di intensità della luce e di sistema di automazione intelligente: in caso di forte irradiazione, si srotola per proteggere il vano dal surriscaldamento. Al contrario, in presenza di cielo nuvoloso
la tenda si arrotola per permettere il massimo apporto di luce. Realizzata in tessuto con fibre vetrose in Pvc durevoli e resistenti agli agenti atmosferici, Amz Solar protegge efficacemente la mansarda dal caldo in quanto è in grado di schermare i raggi solari prima che tocchino il vetro della finestra.
Start-up
di Valentina AnghinoniAria più pulita se è in rete
Una soluzione per migliorare la qualità e la salubrità degli ambienti attraverso un dispositivo connesso a internet, che avverte quando aprire le finestre
FYBRA
La gestione della qualità dell’aria interna è un tema tutt’altro che da archiviare: che si tratti di luoghi pubblici o semplicemente della propria residenza, è noto che una ottimale qualità dell’aria è essenziale non solo per prevenire patologie, ma anche per garantire buoni livelli di comfort abitativo. Se si unisce l’esigenza del comfort a quella del risparmio energetico, si capisce perché le soluzioni di Fybra, startup italiana attiva dal 2021 e operativa oggi anche in Germania, Spagna e Olanda, proprietaria di due brevetti internazionali, hanno ottenuto tanti riconoscimenti anche all’estero. Infatti, la soluzione Fybra utilizza un sistema di sensoristica avanzata e algoritmi predittivi e adattivi per monitorare i livelli di anidride carbonica, la temperatura, il tasso di umidità ed i composti organici volatili presenti nell’ambiente.
SENSORI
Il sensore intelligente Fybra utilizza la tecnologia brevettata dall’azienda che consiste in un device IoT (connesso
ad internet) e una serie di algoritmi intelligenti e predittivi che avvisano l’utente quando aprire e poi esattamente quando richiudere le finestre, da un lato per disperdere virus, batteri e microrganismi inquinanti presenti nella stanza, dall’altro per non sprecare energia, garantendo il massimo comfort ed efficienza. Il dispositivo è disponibile in tre versioni: Fybra Home, pensato per la casa, Fybra per le scuole e una versione per le aziende, che si adatta agli edifici direzionali e commerciali. Di recente ha inoltre arricchito la sua offerta con la versione integrata alle macchine di ventilazione meccanica controllata (“VMC”). Il sensore Fybra monitora in tempo reale i dati di temperatura, umidità e CO2 interni ed esterni, oltre ai composti organici volatili (VOC), per garantire il massimo comfort, rendendo consultabili i dati tramite app e dashboard; gli stessi dati vengono poi analizzati e confrontati attraverso dei calcoli di machine learning con quelli presenti in database, che conta oggi più di 90 mila utenti e verifica oltre 2,5 milioni di dati al giorno.
PREMI
Nel corso dei primi due anni di attività, Fybra ha ottenuto diversi importanti riconoscimenti. A partire dalla selezione italiana del CleanTech Challenge, organizzata dalla School of Management del Politecnico di Milano, per poi aggiudicarsi la quinta edizione del Klimahouse Future Hub Award all’interno della fiera bolzanina, dove ha anche vinto il premio speciale CasaClima. Nel 2021 Fybra ha vinto il primo premio nella categoria Innovazione della fiera Klimahouse, mentre nel 2022 sono arrivati due nuovi prestigiosi riconoscimenti: il Global Changemaker Awar da parte del Financial Times, e per la categoria Product degli iF Design Award assegnato a Monaco di Baviera, in Germania.
La lastra di gesso PER L’AMBIENTE
Nasce una nuova generazione di lastre progettate per l’edilizia sostenibile. La novità arriva dai laboratori Saint-Gobain e si chiama Gyproc Wallboard Eco 13: è una lastra in gesso rivestito con cui il Gruppo sottolinea il proprio impegno nei confronti del pianeta. L’obiettivo è minimizzare l’impatto ambientale e raggiungere il traguardo della carbon neutrality entro il 2050. La tecnologia utilizzata per produrre Gyproc Wallboard Eco 13 consiste in un nuovo processo produttivo, che tiene conto dell’intero ciclo di vita della lastra, con l’obiettivo di limitare il consumo di risorse naturali, favorire l’utilizzo di materie seconde, estendere la loro durata e promuoverne il riciclo. Il nucleo in gesso ottimizzato è stato studiato per ottenere uguali performance a più basso consumo per l’ambiente e a vantaggio dell’applicatore.
LE PRESTAZION I
Le prestazioni tecniche della Gyproc Wallboard Eco 13 garantiscono un eccellente isolamento acustico e resistenza al fuoco. E, ancora, un’ottima lavorabilità in termini di facilità di taglio, adesione della carta e flessibilità. Grazie alla sua conformazione, aiuta a ridurre i tempi di lavoro e a risparmiare nei costi di trasporto. La lastra è conforme ai Cam e ha ottenuto la certificazione Eurofins Indoor Air Comfort Gold. La nuova lastra, insieme a Gyproc DuraGyp Eco Activ’Air, si inserisce all’interno di un più ampio progetto di Saint-Gobain, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sull’ambiente e raggiungere gli ambiziosi obiettivi della carbon neutrality entro il 2050.
I PLUS DEL MATERIALE
• Efficienza energetica del processo produttivo migliorata -12%.
• Ridotte emissioni di Co2 in fase di produzione e trasporto -11%.
• Ridotto utilizzo di risorse non rinnovabili -15%.
• Ridotto consumo di acqua -12%.
• 3 tonnellate in meno per carico completo, che si traducono in -11% di emissioni di Co2
di Franco Saro• Oltre 130 kg in meno sollevati dall’applicatore per ogni pallet di lastre installato
Gyproc Wallboard Eco 13 offre un eccellente isolamento acustico e resistenza al fuoco ed è prodotta con una tecnologia più sostenibile. Inoltre, è facilmente riciclabile
Ahead of evolution
Bologna, 25-29 settembre 2023
Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno
www.cersaie.it
L’evento per scoprire in anteprima le tendenze degli spazi architettonici. Il luogo d’incontro di progettisti, contractors e operatori del trade provenienti da tutto il mondo.
In collaborazione conL’isolamento CHE ABBATTE LA CO2
Thermophon Grigio Eco Green
è il pannello derivato interamente da fonti rinnovabili, prodotto con il metodo
Biomass Balance di Basf e certificato A+ secondo lo schema ReMade in Italy
Innovazione e sostenibilità si incontrano nella nuova soluzione Thermophon Pv-Eco Green di Settef, il brand del Gruppo Cromology specializzato in sistemi professionali per le facciate. La novità è un sistema a cappotto a basso impatto ambientale in grado di ridurre in maniera significativa le emissioni di anidride carbonica grazie al nuovo pannello isolante Thermophon Grigio Eco Green derivato interamente da fonti rinnovabili, prodotto con il metodo Biomass Balance di Basf e certificato A+ secondo lo schema ReMade in Italy.
CERTIFICATO
Certificato da Bureau Veritas come prodotto isolante che contiene fino al 100% di riciclato, quindi conforme ai requisiti Cam, Thermophon Grigio Eco Green è totalmente riutilizzabile per la produzione di nuovi pannelli o altri materiali. Il sistema a cappotto sostenibile di Settef beneficia inoltre della Valutazione tecnica europea (Eta), in quanto è perfettamente rispondente alle caratteristiche comunitarie imposte per l’isolamento. Cuore del sistema è il pannello Thermophon Grigio Eco Green, interamente realizzato con Neopor Bmbcert, la materia prima derivata da fonti rinnovabili, prodotta con il metodo Bmb di Basf. Rispetto al tradizionale Neopor, consente una riduzione delle emissioni di CO2 del 42%. Le caratteristiche di isolamento e la sua durata pressoché eterna garantiscono inoltre una notevole riduzione delle emissioni dovute al riscaldamento e raffrescamento degli involucri edilizi.
LE CARATTERISTICHE
• Thermophon Grigio Eco Green mantiene le qualità e proprietà tecniche e prestazionali del pannello tradizionale Thermophon Grigio
• Alte prestazioni a basso impatto
• Eccellente conducibilità termica
• Idrorepellenza
• Resistenza all’invecchiamento
• Facilità di posa e di lavorazione
• Versatilità
• Ottimo rapporto benefici/costi
Pannello Thermophon Grigio Eco GreenUna bio villa DI LEGNO E CANAPA
di Franco SaroBio edilizia applicata al residenziale: un esempio è quello della villa monofamiliare realizzata a Castellina Marittima (Pisa) con l’utilizzo di una struttura portante in legno lamellare e tamponamento in Blocco Ambiente di canapa e calce dello spessore di 50 centimetri di Senini. Si tratta di un biomattone che combina proprietà di isolamento e massa termica. È composto da Canapulo, legno di canapa certificata CenC, Legante Dolomitico Naturale, un legante di calce idrata dolomitica, e Additivo Probiotico, una miscela di microrganismi benefici. Nella villa l’isolamento della copertura ventilata è stato affidato a Bio Beton Pronto di canapa e calce dello spessore di 30 centimetri (trasmittanza 0,17 W/mqK, sfasamento 14,5 ore). Infine, per l’isolamento sottofondo è stato scelto Bio Beton Pronto di canapa e calce spessore 20 centimetri. Il progetto è stato curato dallo Studio Tecnico dell’ingegner Marco Orlandini, mentre la posa è stata affidata a Bioedilizia Barretta, di Raffaele Barretta.
I VANTAGGI
Le diverse soluzioni per l’involucro in calce e canapa permettono di realizzare manufatti omogenei nel materiale e nelle prestazioni. Dal Bio Beton al Blocco Ambiente, i prodotti contengono pochi, ma buoni ingredienti: la calce aerea per la durevolezza, il canapulo per l’isolamento e la traspirabilità, gli additivi probiotici per ottimizzare il processo di carbonatazione e l’acqua per legare l’impasto. Un brevetto tutto al naturale. Un isolante massivo per una casa calda d’inverno e fresca d’estate, capace di autoregolare l’umidità dell’aria con effetti positivi sul comfort e benessere abitativo. La calce mineralizza la canapa che, al termine del processo, risulta ignifuga e immarcescibile. L’involucro in calce e canapa non teme l’invecchiamento, poiché la calce migliora le sue caratteristiche meccaniche nel tempo, garantendo la durevolezza dell’intero sistema.
In provincia di Pisa per la costruzione di un edificio unifamiliare sono stati utilizzati materiali e leganti con origine naturale. Con un ottimo coefficiente di isolamento
L’ABBINAMENTO
Le soluzioni di involucro in biocomposito di canapa e calce si sposano con tutte le tipologie di struttura portante a telaio proposte nel mercato edile: calcestruzzo armato, acciaio, legno. Il legno, oltre ad avere un basso impatto ambientale, come la canapa sottrae anidride carbonica (Co2) all’ambiente durante la sua fase di crescita e la immagazzina al suo interno per tutta la durata utile dell’edificio. Questa capacità è certificata nella Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) e permette di quantificare i kg di Co2 per ogni metro cubo di materiale posato. A marzo 2023 sono 951,3 le tonnellate di Co2 sottratte all’aria, come riportato dal contatore sul sito tecnocanapabioedilizia.it. Per tutti questi motivi, la struttura portante in legno con sistema puntuale o platform frame è la più richiesta da chi desidera costruire al 100% in bioedilizia. Dal punto di vista tecnico e costruttivo, le soluzioni a telaio ligneo consentono di formare un sistema scatolare altamente rigido e antisismico, caratterizzato da una elevata facilità e rapidità di posa, oltre ad adattarsi a qualunque soluzione architettonica. Vengono utilizzati sia per nuovi edifici che per ampliamenti o sopraelevazioni. La struttura portante in legno, infine, ha un peso minore rispetto alle soluzioni più comuni in acciaio e calcestruzzo, consentendo una riduzione nel dimensionamento delle fondazioni, quindi una riduzione dei relativi costi economici e ambientali.
LA FINITURA
Per la finitura della villa è stata scelta la soluzione al civile che prevede il ciclo Icn (Intonaco di Calce Naturale) e Snt+ (Stabilitura Naturale Traspirante Plus). Icn è un è un intonaco speciale a base di calce idraulica, studiato per la protezione, la conservazione e il mantenimento della traspirabilità di supporti in canapa e calce come Blocco Ambiente e Bio Beton. Grazie alle sue proprietà e alla colorazione naturale è anche indicato per interventi su edifici di interesse storico ed artistico o per interventi ecocompatibili di bioedilizia.Snt+ è la rasatura minerale a base di calce idraulica naturale studiata per la finitura di intonaci civili e di sistemi deumidificanti naturali sui
quali la traspirabilità va garantita senza compromessi. La posa prevede un armatura con rete da 5 millimetri a tutta superficie e possibilità di finitura lamata, spugnata o grezza a spatola rovescia. Un’alternativa alla finitura al civile consiste nella rasatura ad effetto materico del supporto Icn con Canapulino o Canaposo. Si tratta di finiture in pasta di grassello di calce invecchiato 18 mesi con l’aggiunta di Canapulo Fine 0-6 millimetri (Canapulino) o Canapulo in Polvere 0-1 millimetri (Canaposo), carbonati di calcio (colore naturale), polvere di cocciopesto o terre colorate (colore a scelta). Entrambe le finiture risultano essere efficaci come desalinizzanti e deumidificanti, garantiscono la massima salubrità e migliorano in modo importante il comfort abitativo degli ambienti. Inoltre la presenza di canapulo sulla loro superficie li rende piacevoli alla vista e al tatto.
Bio Beton Pronto per l’isolamento della copertura ventilata nella villa a Castellina Marina. Sopra, la finitura esterna realizzata con I cn e S nt +. Sotto, tamponamento con Blocco Ambiente. A sinistra, l’isolamento del sottofondo con Bio Beton Pronto da 20 centimetri
Prima il granchio E ORA I PROGETTISTI
Innovazione di prodotto e di processo con un occhio sempre attento alla sostenibilità ambientale. Questa la filosofia di Project for Building, azienda di Mornico al Serio (Bergamo) specializzata nella produzione di prodotti in plastica riciclata che contribuiscono all’innovazione dei sistemi tradizionali dell’edilizia. Ne parliamo con il Ceo Giancarlo Zanini
Domanda. Project For Building nasce nel 1995 con l’obiettivo di produrre casseri per edilizia in plastica riciclata. Qual è la sua storia?
Risposta. L’azienda inizialmente aveva un unico prodotto, il Granchio, un cassero a perdere in plastica riciclata per le fondazioni destinato alla realizzazione di vespai con altezza 40 centimetri. L’obiettivo era bloccare la fuoriuscita di gas radon e la risalita di umidità dal terreno, in accordo con la raccomandazione della Commissione Europea del 21 febbraio 1990. In Italia non esistevano ancora prodotti di questo tipo, quindi la nostra soluzione è stata brevettata decretando la nascita dell’azienda. All’inizio non avevamo macchine per lo stampaggio, quindi la produzione era esternalizzata. Dal 1995 in poi lo sviluppo è stato molto rapido, tanto che sono nati altri stampi ed è stato perfezionato il design del prodotto, inserendo nuove altezze.
Nata come produttore di casseri a perdere, l’azienda ha sviluppato una suite di materiali ecosostenibili per l’edilizia. E ora prepara una proposta ad hoc per ingegneri e architetti
D. Quali sono stati i passi successivi?
R. Partendo dal Granchio sono stati creati nuovi prodotti in diverse altezze: oggi partiamo da 5 centimetri per arrivare a 130 centimetri. Nel frattempo, è stato ottimizzato il design del prodotto, soprattutto per le altezze più elevate, incorporando alla base delle gambe, in modo da assicurare maggiore stabilità e velocità in fase di posa. Consolidando la produzione di questo elemento, ne sono sorti altri sempre in plastica riciclata e legati al mondo dell’edilizia. Oltre alla linea Granchio, Hercules, Mini Hercules ed Hercules, specifici per le fondazioni, sono nati nuovi elementi per il garden, come Skudo, adatto alla protezione dell’impermeabilizzazione dei muri contro terra. Abbiamo poi progettato Drain Floor, elemento per la realizzazione dei giardini pensili che consente di proteggere la superficie del terrazzo e garantire al contempo l’alimentazione idrica per lo sviluppo vegetativo. Un altro elemento che ricopre un’importante fetta del nostro mercato è Green Parking, per la realizzazione di parcheggi e percorsi carrabili inerbati. Parallelamente allo sviluppo di nuovi prodotti, l’azienda ha sempre avuto una forte attenzione alla sostenibilità, puntando sull’utilizzo di materiali di seconda vita. Nel 2000 abbiamo deciso di internalizzare la produzione acquistando una decina di macchine per lo stampaggio, e nel 2009 ci siamo trasferiti nell’attuale sede dove abbiamo dato vita anche a una innovativa linea di riciclo.
D. Come funziona il processo del riciclo?
R. Ritiriamo i rifiuti in polietilene e polipropilene e li utilizziamo direttamente per la produzione dei nostri prodotti, in un processo di economia circolare. In Europa ci sono pochissime realtà che partono dal rifiuto e arrivano al prodotto finito. Ogni giorno in stabilimento arrivano circa 40 tonnellate di rifiuti: negli anni abbiamo selezionato accuratamente i fornitori, quindi la plastica che arriva dalle discariche e dai centri di lavorazione o smistamento è già imballata e pronta per essere lavorata. Abbiamo due linee di lavorazione: una per le plastiche rigide, che vengono macinate, e una per quelle morbide, che vengono tranciate e finiscono poi in un densificatore. Alla fine, facciamo una miscela fra plastiche morbide e rigide che vengono incanalate nella trafila, fino ad arrivare alla produzione del granulo, poi immesso direttamente nel reparto per lo stampaggio. Per quanto riguarda i pneumatici dismessi, utilizzati per i prodotti dedicati all’isolamento acustico, invece, arrivano già macinati e da lì realizziamo la miscela per la produzione dei pannelli.
D. Come è organizzata ora l’azienda?
R. Tutta la produzione è concentrata nella sede di Mornico al Serio (Bergamo). Attualmente l’impianto ospita 20 macchine per lo stampaggio plastico. Abbiamo anche macchinari molto esclusivi, che utilizziamo per lo stampaggio conto terzi, come una innovativa pressa a iniezione
classica da 5 mila tonnellate. Attualmente siamo in una fase di ampliamento: verso i primi di luglio monteremo una nuova campata di capannone e nei primi mesi del 2024 inseriremo altre cinque presse, arrivando a 25 macchine, che ci consentiranno di allargare l’offerta per il settore edile. L’idea è anche quella di ampliare anche
Mini Hercules posato. Sotto, Green Parking per la realizzazione di parcheggi e percorsi carrabili inerbatila parte del riciclo, inserendo una nuova trafila proprio per incrementare i quantitativi di materiale riciclato che produciamo, con l’obiettivo di ridurre sempre di più il materiale di scarto.
D. Com’è articolato oggi il vostro catalogo?
R. Oltre all’edilizia e al garden, nel 2007-2008 abbiamo dato vita a una linea di prodotti per l’isolamento acustico, sempre basati sull’utilizzo di materiale rigenerato. In particolar modo, per i prodotti acustici utilizziamo granuli di gomma ottenuti dal recupero degli pneumatici dismessi. Grazie a una miscela ottimale, che riesce a fare da collante con questa gomma, abbiamo dato vita a questa gamma di prodotti per il benessere acustico.
D. Come si compone la vostra offerta per il settore dell’isolamento acustico?
R. Abbiamo prodotti per l’isolamento orizzontale e verticale, oltre a una linea di antivibranti. Per isolamento orizzontale intendiamo i materassini sottomassetto e
sottopavimento, mentre per l’isolamento verticale abbiamo delle lastre di cartongesso accoppiati con pannelli in gomma, destinate sia per le pareti a secco che per le pareti in contro placcaggio. La nostra gomma, essendo estrusa, riesce a dare una finitura particolare al pannello. In particolare, l’originale geometria rigata su una faccia del pannello consente un isolamento acustico dai rumori aerei di classe superiore. La nostra sfida per i prossimi anni sarà appunto quella di creare soluzioni antivibranti ad hoc per il settore ferroviario. Ci stiamo già lavorando e abbiamo realizzato test specifici molto incoraggianti. D. Torniamo al settore dell’edilizia. Oltre al Granchio, quali sono le caratteristiche dei prodotti della linea Hercules?
R. La linea Hercules è nata come risposta all’esigenza di creare un vespaio più alto. Ovviamente creare un unico elemento che raggiungesse un’altezza fino a 130 centimetri era impossibile, quindi abbiamo deciso di creare una base a cui andare a giuntare quattro gambe. In questo modo l’operatore può essere sicuro di camminare sopra un elemento sicuro e resistente, ma soprattutto questa soluzione consente di portare a termine il getto di calcestruzzo in un’unica fase, velocizzando le operazioni in cantiere.
D. I casseri sono solo per le fondazioni o anche per i solai?
R. Abbiamo anche prodotti destinati ai solai. La linea destinata a questo tipo di applicazione si chiama Rapido ed è un elemento utilizzato per le realizzazioni dei solai con i travetti ad armatura lenta. È un’alternativa alle pignatte tradizionali in laterizio. Questo elemento in plastica viene controsoffittato e consente di non gravare sulla struttura esistente grazie al suo peso ridotto.
D. I vostri prodotti richiedono particolari competenze per la posa?
R. Assolutamente no. Sono prodotti molto semplici e intuitivi. Per la linea Hercules abbiamo realizzato un video tutorial per mostrare come base e gambe vanno assemblate, ma la posa è veramente molto semplice. Gli altri prodotti hanno sistemi veramente facili di aggancio che sono stati studiati proprio per ottimizzare i tempi di realizzazione in cantiere.
D. Quali sono le differenze rispetto agli altri prodotti presenti sul mercato?
R. Innanzitutto, il nostro plus più importante è che i prodotti sono realizzati al 100% in plastica riciclata e certificati Plastica Seconda Vita. Inoltre, abbiamo un controllo completo della filiera: siamo molto attenti alla qualità dei prodotti e, grazie al centro di riciclo interno, siamo in grado di curare ogni aspetto fino al prodotto finito. Un altro vantaggio con l’utilizzo dei nostri prodotti è il minor utilizzo di calcestruzzo al metro quadro grazie alla particolare geometria dei nostri elementi, soprattutto nelle altezze più elevate da 65 centimetri in su. La facilità
di posa e la sicurezza sono altre due caratteristiche molto importanti, oltre al fatto di consentire un getto unico, anche nelle altezze più elevate. Il sistema di incastro tra base e gambe che abbiamo progettato per la linea Hercules è molto robusto e consente di dare stabilità all’elemento e agevolare la posa, in tutta sicurezza e ottimizzando tempo e materiale.
D. Qual è il prodotto più richiesto?
R. Parlando in quantitativi nei primi sei mesi del 2023 abbiamo venduto 540 mila metri quadri tra Granchio e i prodotti della linea Hercules.
D. Siete distribuiti in tutta Italia?
R. Sì. Teniamo molto al servizio e per noi è fondamentale che i nostri prodotti siano immediatamente disponibili. Riusciamo a spedire nell’arco delle 24-48 ore e questo aspetto è molto apprezzato. In più abbiamo, lungo tutto il territorio nazionale, un centinaio di depositi in cui i nostri clienti possono trovare quasi tutta la nostra gamma di prodotti in stock. Molto spesso le stesse rivendite edili che distribuiscono i nostri prodotti fanno da deposito.
D. La vostra offerta è piuttosto ampia: come vi presentate ai progettisti?
R. Quello dei progettisti è un nuovo canale su cui stiamo investendo. A novembre alla fiera Made Expo di Milano lanceremo un nuovo prodotto molto tecnico che sarà dedicato proprio al mondo dei progettisti. In vista di questa novità abbiamo già ampliato il nostro organico interno con un nuovo ingegnere che farà da tramite fra l’azienda e i professionisti e abbiamo anche sviluppato un software di calcolo dedicato a questo nuovo prodotto che sarà dato in dotazione ai progettisti.
D. Considerate sufficiente la competenza di distributori e installatori?
R. Per quanto riguarda i nostri attuali prodotti assolutamente sì. Per i nuovi progetti che abbiamo in serbo per il futuro probabilmente dovremmo investire in formazione.
D. C’è una maggiore sensibilità verso il problema della sostenibilità?
R. Negli ultimi anni notiamo una maggiore sensibilità, un po’ dovuta ai vari obblighi normativi come i Cam, un po’ per un effettivo cambiamento culturale. Diciamo che questa sensibilità si avverte più a livello di chi progetta, che non nelle imprese.
D. Oltre all’impianto di riciclo, come l’azienda mostra la sua forte sensibilità per l’ambiente?
R. Abbiamo da poco installato pannelli fotovoltaici su tutta la superficie del capannone e abbiamo installato un cogeneratore a gas. Tutto quello che viene consumato viene trasformato in energia, quindi non ci sono dispersioni di nessun tipo. Puntiamo inoltre a implementare l’impianto di rigenerazione della plastica nel prossimo triennio.
D. Come vi ponete nei confronti della progettazione
Bim?
R. Già da anni la nostra azienda mette a disposizione dei progettisti una libreria Bim della maggior parte dei prodotti. Nata come una sfida, questa iniziativa sta avendo molto riscontro, anzi negli ultimi anni abbiamo notato un incremento dei download dei file Bim. È un metodo che prenderà sempre più piede nei prossimi anni, anche per una questione di certificazioni. Entro fine anno puntiamo a completare la nostra libreria.
D. Quali sono gli aspetti tecnici dei quali un progettista deve tenere conto?
R. Uno degli aspetti fondamentali è la sostenibilità. Viviamo su un pianeta che deve essere rispettato quindi l’attenzione a non sprecare risorse e minimizzare l’impatto ambientale è fondamentale. In secondo luogo, dare valore alle strutture esistenti, più che al nuovo.
D. Qual è la situazione del mercato attuale e quali sono le previsioni per il 2023?
R. Il 2022 è stato un anno molto positivo. Abbiamo realizzato molti investimenti nell’ultimo triennio e il nostro fatturato è sicuramente in crescita. A livello di mercato si percepisce un po’ di incertezza, ma attualmente non notiamo grosse oscillazioni rispetto al 2022. Contiamo di chiudere l’anno in positivo, mantenendoci sugli stessi standard dello scorso anno.
Rifiuti in ingresso. Sotto, stampaggio del GranchioL’edilizia entra NEL METAVERSO
di Sara GiustiUna versione personalizzata della realtà virtuale offre la possibilità di vivere un’esperienza emozionale e immersiva e di interagire attraverso avatar personalizzabili
Il concetto di metaverso e digital twin sta rapidamente guadagnando terreno in vari settori, incluso quello aziendale. Würth Italia, specializzata nella fornitura di prodotti per l’industria e l’artigianato, ha adottato questa innovativa tecnologia per migliorare la gestione delle sue operazioni e offrire un’esperienza digitale avanzata ai propri clienti.
VISUALIZZARE I PRODOTTI
Würth ha implementato una versione personalizzata del metaverso (Wverse) che permette di evolvere da un sito web tradizionale a una soluzione web 4.0, dando la possibilità ai clienti di vivere un’esperienza emozionale e immersiva e di interagire attraverso avatar personalizzabili. L’esperienza nel metaverso diventa molto coinvolgente grazie al digital twin, che rappresenta una replica digitale di un oggetto, di una persona o di un ambiente fisico. Nel caso di Würth, il metaverso consente ai clienti di visualizzare prodotti e sistemi complessi attraverso i loro gemelli digitali interattivi in 3D. Questa esperienza offre un’idea estremamente accurata di come il prodotto possa adattarsi allo spazio reale. I modelli consentono ai visitatori virtuali di
vedere i prodotti da vicino, accedere alle informazioni pertinenti, e sperimentare le possibili applicazioni e collocazioni con un semplice click. Ma gli oggetti digitali vengono implementati anche per attività di formazione, assistenza da remoto, e progettazione, con benefici immediati in termini accelerazione dei processi e risparmio di tempo e risorse.
DIGITAL TWIN
La gestione del metaverso e del digital twin in Würth Italia è un esempio di come le aziende possono sfruttare la tecnologia per migliorare la propria efficienza operativa e offrire un’esperienza utente superiore. L’adozione di queste soluzioni innovative non solo ridefinisce il modo in cui le persone interagiscono con i prodotti, ma apre anche la strada a nuove opportunità di business e di crescita. Con l’evoluzione costante della tecnologia, ci si può aspettare che il metaverso e il digital twin giochino un ruolo sempre più importante nella gestione delle imprese e nel rapporto con i clienti. Dimostrando un impegno costante per l’innovazione e l’eccellenza, Würth Italia si posiziona come pioniere in questo campo.
Wverse consente ai clienti Würth di visualizzare prodotti e sistemi nel metaverso, offrendo un’esperienza immersiva e coinvolgente
Pavimentazione SU MISURA
Milano è al centro di un’intensa operazione di rigenerazione urbana che sta interessando diversi suoi quartieri. Da Porta Romana a Piazzale Loreto, dall’ex area Expo e Cascina Merlata fino alla Stazione di Cadorna e Porta Garibaldi. Oltre ai progetti di riqualificazione, molti nuovi quartieri stanno sorgendo in città, tra cui il nuovo SeiMilano in prossimità della fermata Bisceglie della metropolitana, alla periferia ovest del capoluogo lombardo.
di Sara GiustiL’azienda specializzata in superfici per esterni ha provveduto alla messa in opera di 12 mila metri quadrati di lastre di 60x40 centimetri, nello spessore di 8 centimetri
NUOVO QUARTIERE
Seimilano è un nuovo quartiere multifunzionale sviluppato su un’area di oltre 300 mila metri quadrati. All’interno dell’area troveranno spazio piste ciclabili, boulevard di quartiere e passeggiate pedonali integrate in un «parco abitato» contemporaneo al servizio della città. Nelle diverse piazze e camminamenti della nuova città-giardino, l’azienda bergamasca R ecord di Bagattini specializzata in pavimentazioni per esterni ha provveduto alla messa in opera di 12 mila metri quadrati di lastre Emilia 60x40 centimetri, nello spessore di 8 centimetri, con finitura Diamanti, nei colori Montorfano, Terra di Marte e Grigio. La fornitura è stata realizzata su commissione appositamente per quest’opera, seguendo indicazioni e le esigenze dettate dalla progettazione.
NON SOLO ITALIA
«Un progetto di rilievo per la nostra azienda, poiché pensato e costruito per la persona e, al tempo stesso, con un grande sguardo all’innovazione tecnologica e alla salvaguardia ambientale», commenta l’amministratore dell’azienda Guido Bagattini. «R ecord è il marchio ideale per questa tipologia di realizzazioni; garanzia di qualità e resistenza, come dimostrato dalle molteplici realizzazioni di pavimentazioni per spazi pubblici o urbani in Italia e all’estero, tra le quali ricordiamo, per esempio, il Lotte’s World Adventure, il più grande parco tematico della Corea del Sud». A occuparsi delle operazioni di posa, è Pavimenta , azienda fondata da Bagattini per offrire alla committenza un servizio chiavi in mano a 360 gradi, con posatori formati e un know-how trentennale.
A piedi nel verde SULL’ACQUA
Il Chao Phraya Sky Park
è il primo collegamento riservato ai pedoni realizzato a Bangkok, con due percorsi che si snodano in modo parzialmente indipendente
PERABBONATI
In queste pagine, una vista area del Ponte delle Rimembranze sul fiume Chao Phraya a Bangkok con, al centro, il nuovo parco lineare “Sky Park”
Situazione preesistente alla realizzazione dell’intervento.
Risulta visibile il ponte incompleto abbandonato da oltre quarant’anni.
SOLOPER
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Il parco, costretto nella parte mediana di un grande attraversamento, è caratterizzato da due percorsi che si intrecciano. Nonostante la criticità di questa condizione, lo studio delle variazioni e il profilo particolarmente elevato della sezione hanno permesso di ridurre l’inquinamento visivo, sonoro e ambientale. A sinistra,il progetto del ponte è caratterizzato da una forte attenzione nella scelta delle specie vegetali mirata alla costruzione di un corridoio in grado di favorire la biodiversità
Il nuovo spazio verde pubblico di Bangkok sul fiume
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Planimetria generale dell’intervento. Il ponte-parco agisce come elemento in grado di unificare i lati giustapposti dei due parchi esistenti a Bangkok e di mettere in relazione i principali punti di riferimento culturali e storici della città
A partire dalla sua inaugurazione il parco ha ospitato eventi e occasioni di socialità che hanno coinvolto gli abitanti della zona. Sopra, la costruzione si è basata sull’impiego di blocchi modulari di calcestruzzo fibro rinforzato (GRC), in grado di essere facilmente assemblati in loco e di rispondere in modo flessibile a diverse modalità di utilizzo.
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LA SCHEDA
Nome: Chao Phraya Sky Park
Luogo: Bangkok, Thailandia
Committente: Nanc - Amministrazione
Metropolitana di Bangkok (BMA)
Responsabile del progetto: Dipartimento di pianificazione urbana e sviluppo urbano (BMA)
Chula Unisearch, Università Chulalongkorn
Urban Design: Centro di sviluppo della progettazione urbana (UDDC), Università Chulalongkorn
Partecipazione della comunità: Comunità
turistico-culturale Kadi Chin- Klong San Architettura del paesaggio: Kotchakorn
Voraakhom
Architettura: Chakdao Navacharoen
Ingegneria civile: Pisitsak Serklin, Sukkawich
Thepchana
Ingegneria strutturale: Thummanuun
Susumphao
Appaltatore del progetto: SGR Enterprise Company Limited
Area: 3.800 mq
Anno Completamento: 2020
Fotografie: LANDPROCESS / Panoramic Studio
Son rinata CON SPERANZA
Una onlus per supportare famiglie con una difficile gestione futura dei propri figli ha ristrutturato lo spazio di una cascina in periferia nel progetto di B22
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La grande lanterna del padiglione visione serate.
A sinistra, la fascia pubblica: in primo piano in padiglione multifunzionale e in secondo la cascina.
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I blocchi, pubblici e residenziali, uniformemente rivestiti in laterizio
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Sezioni Sopra, Le residenze affacciano su un riservato giardino interno che le filtra dalla parte pubblica.
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LA SCHEDA
Cliente: Son Onlus
Progetto: B22 (Arch. Stefano Tropea con Carlo Venegoni)
Strutture: Ing. Federico Mazzola
Impianti: ASC impianti
Geologia e ambiente: Geosat
Progetto agronomico: Giuseppe Ercoli
Info: www.b22.it
AMBIENTI PIÙ SICURI CON I VETRI RESISTENTI AL FUOCO AGC
Regolamenti edilizi e norme di sicurezza antincendio impongono standard sempre più severi. Da oltre 40 anni, Agc offre prodotti sostenibili in vetro antifuoco con il marchio Pyrobel: questa speciale gamma può garantire una resistenza fino a 180 minuti. I prodotti sono testati e approvati in conformità alle norme europee ed internazionali. In più, esperti qualificati forniscono assistenza tecnica specialistica, offrendo soluzioni su misura e una consulenza personalizzata in funzione delle specifiche norme in vigore. I modelli Pyrobel e Pyrobelite sono vetri stratificati con intercalari intumescenti trasparenti in grado di offrire una protezione antincendio tra i 30 e i 180 minuti. Pyrobel Vision Line è un sistema con giunti di testa che utilizza più lastre di vetro Pyrobel, collegate mediante giunti di silicone di 4-5 millimetri per fornire la massima luminosità e trasparenza. Pyrobel-T è un prodotto trasparente con l’87% di trasmissione luminosa, temprato e
TETTO EFFICIENTE PER IL GLAMPING NEL
MONFERRATO CON BMI prodotto in misure fino a 4,5 metri di altezza e 2 metri di larghezza. Soddisfa livelli di prestazioni da 15 fino a 120 minuti nella classificazione Ew ed è disponibile anche nella classificazione EI da 30 fino a 60 minuti. Pyropane è un vetro resistente al fuoco temprato termicamente, ideale come schermo di protezione dai fumi. Nelle doppie vetrate EW30 ed Ew60, offre prestazioni elevate per la protezione contro gli incendi in termini di coefficiente Ug e fattore solare g. La tecnologia dei rivestimenti Agc permette di installare i vetri Pyropane in vetrata isolante in facciata, senza comprometterne l’estetica. agc-glass.eu/en
IL CALCESTRUZZO È PIÙ SOSTENIBILE
Per realizzare le nuove formulazioni di molti dei suoi prodotti Vaga, azienda di Costa de'Nobili (Pavia) specializzata in aggregati e malte per l’edilizia, utilizza materiali provenienti da scarti di lavorazione. Così i calcestruzzi in sacchi dell’azienda, certificati da ICMQ , rispettano i CAM (Criteri Ambientali Minimi) e rappresentano uno strumento importante per promuovere la sostenibilità e ridurre l'impatto ambientale legato alla produzione e all'utilizzo di questo materiale. L'adozione dei CAM favorisce la selezione di materiali a basso impatto ambientale, la riduzione delle emissioni di CO2, il riciclo
dei materiali di scarto e la gestione responsabile delle risorse idriche. L'implementazione di tali criteri contribuisce a realizzare un settore del calcestruzzo più sostenibile e rispettoso dell'ambiente.
vagaedilizia.com
Progettato dall’architetto Marco Lavit, fondatore dello studio parigino Atelier Lavit, e situato tra le colline del Monferrato, nei pressi del borgo di Grezzano Badoglio (Asti), Little Leisure Lodge è il complesso di microarchitetture sostenibili destinate al campeggio di lusso. Contraddistinta da un profilo geometrico rigoroso, la struttura in legno dei lodge si ispira al mito della capanna primitiva. Bmi Wierer ha contribuito alla realizzazione del tetto a cappa fortemente spiovente del progetto. Sull’assito in osb che chiude e protegge il materiale isolante, si è scelto di posare la membrana impermeabilizzante Divoroll Biolaytec, realizzata in bio-polietilene a base di fibra di canna da zucchero. Riciclabile al 100%, è la prima membrana sottotegola dotata di certificazione ecologica Bio Analytic, e risponde ai più alti standard di qualità ed efficienza. I quattro strati che la compongono la rendono impermeabile all’aria e al vento, altamente traspirante e resistente alla tensione e all’abrasione. Su questa è stata poi posizionata una lamiera a sostegno della listellatura minuta e fitta posta in orizzontale, visibile sia dall’interno che dall’esterno.
lilelo.it
GCR PROJECT AL SERVIZIO DELLE APPLICAZIONI IN CERAMICA
Gcr Project è la struttura del Gruppo Cerdisa Ricchetti nata per rispondere in modo concreto alle esigenze operative dell’architetto, dell’interior designer, del costruttore, del contractor e di tutte le figure professionali coinvolte nel processo di progettazione e costruzione di un edificio in relazione alle applicazioni in ceramica. Un supporto tecnico che, a fianco del progettista, si orienta allo sviluppo di progetti di architettura in cui l’elevato valore tecnico ed estetico del prodotto ceramico diventa parte integrante dei sistemi costruttivi contemporanei: dall’interior design (residenziale, commerciale, wellness e spa), ai pavimenti tecnici per esterni e per uso pubblico, dai sistemi per pavimentazioni sopraelevate, alle facciate ventilate, come quelle realizzate per il restyling della palazzina Hitachi Energy di Lodi dall’architetto Guido Siviero in
collaborazione con Emme.Gi trading e Terramilano Engineering. La collezione scelta per questa realizzazione (Metal Design di Cerdisa) offre una visione
creativa della ceramica effetto metallo e conferisce all’involucro un carattere contemporaneo ed elegante. ricchetti-group.com
Mario Gualco e Luca Manuguerra
NUOVO SITO REFERENZE XELLA
Xella Group, fornitore di soluzioni a livello internazionale per l’industria dei materiali edili e isolanti, ha raccolto in un sito web le proprie referenze suddivise in categorie, navigabili in modo intuitivo, in maniera lineare o mediante la selezione di una specifica
tipologia edilizia. Il riferimento alle case history consente di mostrare, attraverso le esperienze sul campo, i benefici per i professionisti e i vantaggi per l’utente finale derivati dall’utilizzo dei sistemi costruttivi Ytong e Multipor. Nel racconto delle realizzazioni viene
dato spazio alla voce dei protagonisti, progettisti e/o imprese, che hanno ideato, e realizzato il progetto, dal punto di vista tecnico o esecutivo. La piattaforma web che supporta i contenuti consente di effettuare ricerche dei progetti per brand, per prodotto, per nome del progettista, dell’impresa o del progetto, oltre a navigare sfruttando il collegamento alle pagine descrittive dei prodotti utilizzati, con un rimando immediato ai contenuti tecnici sui prodotti e di approfondimento sui sistemi, presenti sul sito istituzionale dell’azienda. Un focus sui protagonisti, la scheda del progetto e un’ampia fotogallery completano la descrizione di ogni progetto. referenze.xella-italia.it
&eventi notizie
a cura di Veronica MonacoCALFLEX INAUGURA un nuovo spazio espositivo a Milano
Specializzata nel settore wellness dello spazio doccia e ambiente bagno, Calflex con il brand Carimali design water_space inaugura un nuovo spazio espositivo in Piazza Diaz 5, nel cuore di Milano. Il permanent showroom Spazio Diaz vuole superare il tradizionale concetto di showroom, per diventare un luogo di condivisione dedicato a eventi, visite e incontri con i clienti. «I nostri prodotti sono e saranno presenti con vere e proprie installazioni pensate per integrarsi e dialogare con gli spazi e con i prodotti delle aziende partner, generando così un ambiente dinamico e fluido in grado di trasformarsi ed evolvere in funzione delle esigenze, per diventare una vetrina ma anche una fonte di ispirazione che possa ispirare le scelte di stile», spiega Flavio Cajelli (nella foto), Ceo & Business Owner di Calflex. carimali.it
LATERLITE, NUOVA GUIDA TECNICA per geotecnica e infrastrutture
Laterlite supporta progettisti e utilizzatori con una ricca manualistica dedicata ai diversi ambiti applicativi dell’argilla espansa Leca. Ultima nata fra le pubblicazioni curate dall’azienda, la nuova guida tecnica dedicata alla realizzazione di opere geotecniche e infrastrutturali. All’interno della monografia, con la consueta impostazione ricca di riferimenti e dettagli costruttivi, sono descritte le caratteristiche fisiche e meccaniche dell’argilla espansa, i principali campi d’impiego nel settore della geotecnica e delle infrastrutture, le raccomandazioni per la posa in opera e le modalità per il controllo della qualità in sito. Accanto alle opere geotecniche più complesse come rilevati stradali, autostradali, aeroportuali alleggeriti e fondazioni compensate, la nuova guida illustra ulteriori possibilità applicative fra cui il riempimento di strutture di contenimento e opere di sostegno, il riempimento di cavità
sotterranee, l’allettamento di tubazioni e l’interramento di serbatoi, la realizzazione di trincee drenanti e sistemi di protezione passiva e vie di fuga, tutte illustrate nel dettaglio e completate da chiare indicazioni circa modalità costruttive e riferimenti normativi.
leca.it
MARMOMAC dal 26 al 29 settembre IMMOBILI IN PODCAST per Abitare Co
Marmomac, la più importante fiera mondiale dedicata alla filiera della pietra naturale, torna a Veronafiere dal 26 al 29 settembre. Alla sua 57esima edizione, il salone incrementerà ulteriormente il segmento legato alle soluzioni di design, connesse al mondo dell’arredo, anche e soprattutto di lusso e del contract. Culla della sperimentazione sarà il padiglione 10 che si svilupperà come un distretto a base quadrata, i cui assi principali si intersecano dando vita a una installazione, The Applaud. L’idea di questo progetto, curato da Giorgio Canale, è quella di esaltare il processo di creazione di un’opera, celebrando l’apporto delle macchine di ultima generazione, delle tecnologie più moderne e dell’uomo alla pietra naturale. Raffaello Galiotto curerà invece Herbarium Mirabile, una mostra che si propone come un erbario immaginario popolato da una serie di opere artistiche in marmo ispirate al regno vegetale. La formazione accademica è affidata a Giuseppe Fallacara che per l’edizione 2023 di Marmomac meets Academies coinvolgerà università e centri di ricerca italiani ed esteri. A fare da contraltare al padiglione 10, in posizione diametralmente opposta, è il padiglione 1, che quest’anno accoglierà progetti e prodotti di design: qui architetti, interior designer e professionisti potranno trovare ispirazioni e applicazioni che mostrano le grandi potenzialità del settore litico.
marmomac.com
Arriva su Spotify il podcast dedicato alla casa e a tutto quanto vi ruota intorno. Economia, finanza, architettura, design, arredamento e mercato immobiliare, sono questi i temi e gli approfondimenti dedicati al mattone curati dallo staff di Abitare Co., società di servizi e intermediazione immobiliare specializzata nel comparto delle nuove abitazioni. Il primo episodio di All you need is Home è dedicato al tema del caro affitti. Nella programmazione del podcast, sono previste delle puntate con ospiti di rilievo legati professionalmente al mondo della casa. In altre puntate si parlerà invece dei trend di mercato analizzati dal Centro Studi di Abitare Co. open.spotify.com/show/1iEBmneFPlJS7AszIsFnWe
HOME SWEET HOME in mostra alla Triennale di Milano
Resta aperta fino al 10 settembre 2023 presso la Triennale di Milano la mostra Home Sweet Home dedicata ai cambiamenti che negli ultimi cento anni hanno caratterizzato la sfera della casa. La mostra si articola in dieci ambienti totali site-specific, con le installazioni progettate da alcuni tra i più interessanti studi di architettura, gruppi e centri di ricerca internazionali. Questi ambienti site-specific dialogano con cinque sezioni storiche tematiche, che nascono come delle incursioni negli archivi storici di Triennale. «In occasione del suo centenario, Triennale Milano propone una riflessione su un tema, oggi più che mai, in un’incerta epoca post pandemica e segnata dagli spettri
della guerra, di stringente attualità. «Una mostra di mostre sulla casa», nelle parole della curatrice Nina Bassoli, ma anche una mostra su Triennale, sulla sua storia, sul suo futuro e sul ruolo centrale della nostra istituzione nel dibattito architettonico italiano e internazionale. Affrontare temi quali casa e lavoro, maschile e femminile, produzione e riproduzione, spazio pubblico e spazio privato è diventato imprescindibile per una seria e attenta riflessione sulla progettazione dell’ambiente domestico, che non può non partire da un’attenzione costante all’accessibilità delle informazioni e all’inclusività», nota Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano.
triennale.org
TE RRA COME TERZA PELLE
IN TONACI E FINITURE A BASE DI ARGILLE
Sergio Sabbadini
Li ngua Italiano
Ed itore Edicom Edizioni
An no 2023
Pa gine 174
ISBN 9788894593754
Pr ezzo di copertina 30,00 euro
Come scrive Gianni Scudo nell’introduzione «ogni esperienza con la terra genera sempre una sorta di tabula rasa rispetto a principi che sembravano consolidati». In questo volume, Sabbadini, che vanta una lunga specializzazione dovuta sia alla ricerca sia alla pratica nell’uso dell’argilla come materiale per l’architettura, fornisce attraverso un testo scientifico che ha il pregio di essere facilmente leggibile non solo le informazioni riguardanti gli intonaci e le finiture che possono essere eseguite in terra nei nostri edifici, ma anche una storia del costruire con la terra e le tecniche che la caratterizzano. Di certo nel mondo occidentale si è persa la cultura del costruire con la terra, una cultura che è ancora comune in molte aree del mondo. L’invito è quello di riappropriarsi di un sapere antico che, lo ha dimostrato la scienza, comporta molte di quelle proprietà che oggigiorno definiamo come sostenibili. Gli intonaci in terra hanno virtù che permettono di soddisfare le richieste degli attuali protocolli europei per il risparmio energetico e possono essere preziosi alleati dell’estetica che vogliamo proporre con le nostre architetture. Sabbadini ci conduce in un percorso che presenta realizzazioni e tecniche sviluppate in diversi luoghi del mondo e ci mostra soluzioni che ha curato come progettista. La terra si adatta all’involucro costruttivo, è un elemento antico quanto mai utile nella contemporaneità, che ha provveduto a normarne l’uso. L’invito è quello di ripartire, reimparare e utilizzare uno degli elementi che più hanno accompagnato l’architettura nella Storia.
AMERICA LATINA
SAGGI SULL’ARCHITETTURA DEL NOVECENTO
Jorge Francisco Liernur, a cura di Daniele Pisani
Li ngua Italiano
Ed itore FrancoAngeli
An no 2023
Pa gine 248
ISBN 9788835145882
Pr ezzo di copertina 33,00 euro
A differenza di altre zone del Terzo mondo, l’America Latina sembra presentarsi allo sguardo del primo mondo come un fenomeno a cui esso è intrecciato: non appartiene al centro, ma è una delle sue estremità. In effetti per la maggior parte di noi, l’America Latina architettonica è un mistero, ma per fortuna abbiamo dei bravi studiosi che ci aiutano a comprenderla e, soprattutto, sanno trovare chi potrebbe spiegarcela al meglio. Daniele Pisani, storico dell’architettura e professore al dipartimento Dastu del Politecnico di Milano, è uno di questi, con una conoscenza diretta dei luoghi, dei fatti e delle voci, come quella dello storico dell’architettura Jorge Francisco Liernur di cui questo libro raccoglie sette dei più importanti saggi, pubblicati tra il 1992 e il 2008, che mettono in luce la varietà e la complessità della scena latino-americana, indicando alcune linee di forza e alcuni problemi generali rilevanti. La ricerca di Liernur si prefigge inoltre l’obiettivo di interrogarsi sulle narrazioni correnti intorno agli argomenti trattati e sui limiti e le peculiarità del proprio punto di vista intorno ad essi. Quello che ne emerge è il tentativo non solo di riscrivere importanti pagine della storia dell’architettura occidentale liberandole dai luoghi comuni con cui ci sono state trasmesse, ma anche di muovere i primi passi verso una storia dell’architettura, non solo latinoamericana, più ricca, inclusiva e consapevole del punto di vista e delle ragioni per cui viene scritta. Da leggere per acculturarsi, in un momento in cui la cultura deve essere globale e permeabile.
MONTRÉAL ARCHITECTURAL GUIDE
Heike
Maria JohenningLi ngua English
Ed itore DOM Publishers
An no 2023
Pa gine 240
ISBN 9783869338723
Pr ezzo di copertina 38,00 euro
La Dom Publishers continua a pubblicare interessanti guide di architettura che presentano la particolarità di proporre luoghi molto noti nell’audience architetturale e altri che devono ancora diventare mete note ai più, ma che riservano sempre delle sorprese. Inoltre, hanno il pregio di essere scritte «per architetti», il che le rende decisamente valide per che si sente architetto dentro. Ecco, quindi, un consiglio per le vacanze (altre belle novità potrete trovarle sul sito dell’editore, e alcune guide sono anche proposte in italiano) ovvero la guida su Montréal, la seconda città più grande canadese e il centro della provincia francofona del Québec. Una metropoli dove si incontrano le tradizioni architettoniche francesi, britanniche e americane. Molti edifici e strade testimoniano l’influenza dell’École des Beaux-Arts parigina, ma ci sono anche strutture progettate nella tradizione della Scuola di Chicago e la città ha inoltre un vasto patrimonio di eleganti edifici Art Déco e imponenti edifici brutalisti, che stanno ritornando ad imporsi nell’immaginario iconico con la loro preminente massività. Nel volume, scritto da Heike Maria Johenning (1968), è presente un totale di 130 edifici e progetti che coprono i quasi 400 anni di storia della città portuale sul fiume San Lorenzo. Questo viaggio nel tempo è completato dai contributi di rinomati esperti, ad esempio sull’originale stile Northern Deco, gli edifici dell’Expo 1967 e l’arte nella metropolitana di Montréal. Da leggere perché il Canada ha una propria linguistica architettonica che ha già cominciato a colonizzare il mondo, grazie al lavoro di molti (e spesso sconosciuti ai più) validi uffici di architettura.
BRICK BUILDINGS S M L
Sa ndra Hofmeister (ed.)
Li ngua Inglese
Ed itore Edition Detail
An no 2023
Pa gine 224
ISBN 9783955535995
Pr ezzo di copertina 69,90 euro
Quello che è certo è che la muratura, come tipologia costruttiva, ha dominato a lungo l’architettura in quasi tutti i paesi del mondo. E non c’è da stupirsi, considerando che i materiali necessari per produrre i mattoni si trovano praticamente ovunque. Il colore dei mattoni riflette il contenuto di minerali nell’argilla locale, mentre le varietà offerte dalle diverse dimensioni e delle diverse cotture cui i laterizi possono essere sottoposti li rendono praticamente disponibili in infinite varietà. Inoltre, i vari metodi di costruzione rendono la muratura un’opzione altamente flessibile ed adattabile a ogni tipologia di costruzione. Nel nuovo millennio, questo materiale costruttivo, sebbene definibile come tradizionale, sta vivendo una nuova primavera, divenendo più richiesto che mai. E poi, facile da smontare e riciclare, efficiente dal punto di vista energetico e sostenibile, il mattone può essere utilizzato in un’ampia gamma di applicazioni, aiutando a raggiungere i più alti gradi di efficienza. Il volume Brick Buildings presenta riunendoli per taglia (S, M, L) 30 edifici di varie dimensioni, presentemente presentati sulla rivista Detail, con foto intriganti e dettagli costruttivi approfonditi cui la rivista tedesca ci ha abituato. Dai piccoli edifici residenziali, ai musei e alle scuole passando per gli edifici universitari, i centri culturali e persino torri residenziali, il libro dimostra quanto si possa fare con questo materiale che ha accompagnato la storia dell’uomo. A rappresentare l’Italia c’è Francesca Torzo con l’Art Centre Z33 a Hasselt in Belgio. Più di duecento pagine di bei progetti, praticamente senza testi, ma con tutte le informazioni per approfondire. Un volume da gustare con gli occhi sublimando una pratica antica.
Normativa
Da troppi anni i professionisti operano con il vecchio Testo Unico
Ddi Andrea Catto, Segretario Ordine degli Architetti Ppc di Pordenone
Questo lungo lavoro, realizzato dai tecnici dei ministeri, delle Regioni, dei Comuni, dei costruttori, e una forte presenza della Rete delle professioni tecniche, pur passando nelle mani di quattro ministri
(Del Rio, Toninelli, De Micheli, Giovannini), portò a una bozza pubblicata nella metà di maggio 2021, poi rimasta lettera morta nei cassetti degli uffici. Infatti,
A confermare la necessità di una formulazione organica della complessa materia, negli scorsi mesi è stato ricostituito il tavolo tecnico tra il Mims, la conferenza Stato-Regioni e altri Enti, con il compito di esaminare il testo già disponibile di Disciplina delle Costruzioni, che si auspica possa portare in tempi brevi ad una stesura definitiva della legge. La bozza è formata da 142 articoli (rispetto ai 138 del DPR. n. 380/2001) suddivisi in sette titoli: Contenuti e disposizioni generali, Disciplina delle attività edilizie, Resistenza e stabilità delle costruzioni, Sostenibilità delle costruzioni, Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche nelle costruzioni, Disposizioni transitorie, Disposizioni finali.
Il nuovo testo, oltre a riordinare in modo organico le categorie di intervento edilizio, mira a razionalizzare gli adempimenti amministrativi, rivedere le competenze dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, e a definire un sistema sanzionatorio più equilibrato, garantendo quella semplificazione dei processi che i professionisti e la filiera delle costruzioni chiedono da tempo. Per sostenere tale azione però sono necessari il coinvolgimento e le indicazioni degli Ordini e dei professionisti, cioè di quei soggetti che quotidianamente si scontrano con la burocrazia, con una mai chiara interpretazione delle norme e con una moltitudine di portali informatici, che ci costringono a dedicare più tempo alla compilazione di moduli e asseverazioni che al progetto architettonico. Non resta che augurarsi che questo percorso, sino a oggi per nulla lineare, possa accogliere le istanze dei professionisti, al fine di produrre una legge innovativa e condivisa.
opo l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti pubblici, e considerato quanto siano state ignorate le istanze dei professionisti italiani, si è tornati a discutere delle norme in materia edilizia, riprendendo il percorso, interrotto da alcuni anni, di riforma del Testo Unico. L’obiettivo è animare il dibattito fra i tecnici e agire sull’azione del legislatore con una proposta per un nuovo testo di riferimento, unico, realmente orientato a semplificare le procedure. Malgrado l’enorme innovazione tecnologica e l’accelerazione dei processi urbanistici, edilizi e sociali, continuiamo a operare con il Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (Dpr 6 giugno 2001, n. 380), un decreto che ha 22 anni e riunisce norme antecedenti, anche degli anni Settanta. Nei fatti, il Dpr è stato oggetto di numerose correzioni e modifiche puntuali, spesso dettate dall’urgenza, finalizzate a liberalizzare alcuni tipi di intervento o ad alleggerire procedimenti, generando un quadro normativo instabile con gravi ripercussioni sull’attività dei professionisti e di tutti gli attori delle costruzioni (committenti, imprese, subappaltatori), ma senza mai considerare una ricomposizione organica delle norme. La necessità di una riforma strutturale era stata espressa nel 2016 dalla conferenza Stato-Regioni, dalla Rete delle professioni tecniche (formata dagli architetti ppc, dagli ingegneri, dai geometri, dai periti) e da Ance. Per questo, l’anno seguente era stato istituito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici un tavolo tecnico permanente con lo scopo di redigere un testo di legge per la Disciplina delle costruzioni e, quindi, non solo riguardante l’edilizia, attuale oggetto del Dpr.già nel novembre dello stesso anno, il Mims ha istituito una nuova commissione di esperti per riformare la normativa nazionale in materia di pianificazione del territorio, standard urbanistici e in materia edilizia, che ha intrapreso una strada diversa, tornando a una logica di modifica puntuale dell’articolato del Dpr 380, per concentrare la propria azione su un testo di riforma urbanistica.
LE CLASSIFICHE 2022
2.214 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
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