Youbuild gennaio 2024

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YB YouBuild

PROGETTARE PROGETTAREEECOSTRUIRE COSTRUIRESOSTENIBILE SOSTENIBILE

REPORT CONVEGNO YOUBUILD

Dalla sostenibilità alla costruzione PREMI IN/ARCH 2023 rigenerativa Venti progetti italiani

Alberto Abbo

MCA MARIO PRIME 100 CUCINELLA IMPRESE ARCHITECTS DI COSTRUZIONI Ospedale Cremona

Crescono quelle

DALZ ARCHITETTURA di mediePordenone dimensioni Residenze MAB OFF ARQUITECTURA SITE IN ITALIA Centro parrocchiale Reggiolo

Il cantiere ALBERTO FERRARESI del Villaggio Olimpico Residenze storiche Cento BMIAA Premi progetti europei

BIFIRE

Protezione passiva al fuoco rigorosamente made in Italy GWJ ARCHITEKTUR Residenze Berna

INSITU-PROJECT Campo per rifugiati Kurdistan

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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P. Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

N°N°3030- GENNAIO - GENNAIO2024 2024


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YB

Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

N° 30 - GENNAIO 2024

YouBuild

PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE

REPORT CONVEGNO YOUBUILD

Dalla sostenibilità alla costruzione rigenerativa

Alberto Abbo

PRIME 100 IMPRESE DI COSTRUZIONI

Crescono quelle di medie dimensioni OFF SITE IN ITALIA

Il cantiere del Villaggio Olimpico

BIFIRE

Protezione passiva al fuoco rigorosamente made in Italy YouBuild - GENNAIO 2024

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PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE

ANNO 8 - NUMERO 30 - GENNAIO 2024 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Sede operativa: Via San Benedetto 6 - 24122 Bergamo - Italy Tel. +039 02 47761275 - info@vgambinoeditore.it ISSN 2532 - 5345 Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it Direttore Editoriale / Editorial Director LIVIA RANDACCIO Direttore Scientifico / Scientific Director PROF. EMANUELE NABONI (professore e tecnologo per la sostenibilità di città, edifici e componenti costruttivi, opera globalmente) Comitato scientifico / Scientific Committee PAOLA ALLEGRI (Presidente associazione nazionale Esperti in Edificio Salubre), GIANLUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano, Italia), PAOLO CARATELLI (Istituto Marangoni, Dubai), MATTEO CAZZANIGA (Politecnico di Milano, Italia), ANGELOS CHRONIS (Infrared, Austria), GUIDO CIMADOMO (Università di Malaga), MATTEO CLEMENT (Politecnico di Milano, Italia), ANDREA COSTA R2M (Solution), MARWA DABAIEH (University of Malmö, Svezia), MARCELLA GABBIANI (Direttore premio internazionale alla committenza di architettura Dedalo Minosse), FRANCESCO GASTALDI (Università Juav di Venezia), BARBARA GHERRI (Università di Parma, Italia), LUCA GIRAMIDARO (Perkins and Will, Stati Uniti), ALESSANDRA MISURI (Abu Dhabi University), CONSUELO NAVA (Università Mediterranea, Italia), FRANCESCA OLIVIERI (Università Politecnica di Madrid, Spagna), VALENTINA PUGLISI (Politecnico di Milano, Italia), AGATINO RIZZO (Lulea University of Technology, Svezia), ALESSANDRO ROGORA (Politecnico di Milano, Italia), TIZIANO RUMORI (Gottlieb Paludan Architects, Danimarca)

Gli articoli pubblicati sono stati preventivamente sottoposti a referaggio da parte del Comitato Scientifico della Rivista YouBuild. The published articles have previously been subjected to peer review by the Scientific Committee of the YouBuild Magazine. Collaboratori / Contributors REBECCA ALBERTI, ILARIA BIZZO, FABRIZIO CALVO, MATTEO CAZZANIGA, STEFANO CORNACCHINI, FEDERICO DELLA PUPPA, ALBERTO FERRARESI, ROBERTO GAMBA, FRANCESCO GASTALDI, CLAUDIO GIACALONE, SELENE MAESTRI (FOTOGRAFA), SILVIA NANNI, ANTONIO ORTENZI, MORENO PIVETTI, GIUSEPPE ROSSI, KEVIN SANTUS, FRANCO SARO, GERARDO SEMPREBON, PATRIZIA SPADA, DONINA ZANOLI Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano / Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 / info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Copia singola € 15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing Pixartprinting S.p.A. stabilimento Lavis – Trento

Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication: trimestrale - 4 numeri/anno. Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Trento. Registrazione / Registration: N. 343 del 04-12-2015 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.


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GENNAIO 2024 SOMMARIO

EDITORIALE Ripartiamo dalle città Costruzione rigenerativa

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CONTENT ABSTRACTS

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GRANDI TEMI Trasformazione delle aree urbane Costruzione rigenerativa, un percorso in 10 punti

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CONVEGNO YOUBUILD Report Verso la costruzione rigenerativa, una strada lunga ma possibile 30 Report - Carlo Battisti - Presidente Living Future Europe La salubrità indoor è una pratica possibile 32 Report - Giambattista Brizzi - Senior sustainable consultant presso Deerns Che valore hanno le certificazioni? 38 Report - Emanuele Naboni Ri-creare l'ambiente, la sfida è aperta 44 Report - Barbara Pollini - Designer e docente alla Naba di Milano Visioni di bio design 50 Report - Giancarlo De Marco - Fraunhofer Italia Il ruolo del Bim nella progettazione rigenerativa 54 Report - Leonardo Belladelli - Politecnico di Milano e

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GRANDI TEMI Architettura e biofilia Siamo ciò che viviamo 94 Rapporto Ispra Consumo di suolo a doppia faccia 102 Rigenerazione urbana Le città che cambiano sono un business di colore verde 106

PROGETTI ITALIA Premi In/Arch 2023 60 anni di storia dell'architettura112 Cremona | Architettura sanitaria Sistemi costruttivi industrializzati per il nuovo ospedale di Cremona 128 Montereale Valcellina, Pordenone | Residenze L'aspra bellezza della montagna 136 Reggiolo, Reggio Emilia | Centro Parrocchiale Rigenerazione post-sisma 142 Cento, Ferrara | Residenze storiche Il restauro di palazzo Provenzali 147

30 6

Università di Parma Innovation of Nothing, riscrivere le regole del design rigenerativo 56 Report - Furio Barzon - Modular Building Institute Prefabbricazione nuova frontiera 58 Report - Alessio Battistella - Politecnico di Milano Dalle emergenze nascono nuove idee 64 Report - Valentina Torrente - Mario Cucinella Architects Città: preziose miniere di materiali 70 Report - Tavola rotonda La parola ai protagonisti del futuro 76 YouBuild Awards I premiati 90

L'INTERVISTA Juri Franzosi | Lombardini22 Un modello organizzativo vincente che mette al centro il cliente 154



N°30 - GENNAIO 2024 - SOMMARIO

PROGETTI MONDO BigMat International Architecture Award ’23 Sfida europea del buon costruire e del comfort abitativo 160 Berna, Svizzera | Residenze Modularità e industrializzazione edilizia 176 Kurdistan, Nord Iraq | Campo per rifugiati Etica tra comunità e sostenibilità 184

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I COMMENTI Territorio & Società Edilizia sociale, un bisogno senza adeguate risposte

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PRODUZIONE

PROJECT & CONSTRUCTION MANAGEMENT

Storia di copertina | Bifire La protezione passiva al fuoco ad alte prestazioni 248 Prevenzione Come gestire l'antincendio 256 Caoduro Evacuatori naturali di fumo e di calore sicuri 268 Klimahouse 2024 L'edilizia green cerca la rotta per il futuro 270 Bioisotherm Ottimizzazione sostenibile per il Marina di Arechi 274 Ursa L'isolamento che fa bene a edifici e persone 278 Roverplastik Restructura, il cassonetto che efficienta il foro finestra 280 BF Balconi Facciate Prestazioni e design per edifici che azzerano la manutenzione 282 Laterlite - Ruregold Intonaco armato per il consolidamento delle murature 284 Fibre Net Una soluzione ad hoc per la sicurezzza 286 Cavatorta Copertec System, Soluzione anticaduta certificata 288 Peikko Manicotti Modix per barre d'armatura flessibili e sicure 290 Isotex Il sistema costruttivo più completo e competitivo 292 Saint-Gobain Italia Più efficienza, meno impatto spazio ai nuovi materiali 294 Viega Centre Tutta la formazione necessaria per garantire la qualità dell'acqua 296 Refin Viaggio nelle collezioni in gres fra tecnologia e multisensorialità 298

Gdp Italia Piattaforma data driven per la filiera immobiliare

Nuovi titoli

INTERIOR DESIGN Franchi Umberto Marmi | MM Design Estetica del Metaverso per un marmo sempre più raffinato 192

DOSSIER TOP 100 Imprese di costruzione Chi ha vinto la grande corsa nei cantieri

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CANTIERI ITALIA Milano | Edilizia residenziale sociale Obiettivo rigenerazione a partire dal villaggio Dettagli costruttivi Impermeabilizzazione delle pavimentazioni esterne

204 220

L'INTERVISTA Antonio Nespolino | Il Muratore Bergamasco A prezzo bloccato la crescita non si è bloccata 226 Vanessa Pesenti | Presidente Ance Bergamo Addio superbonus, meglio una legge sulla rigenerazione 230

I COMMENTI Cultura del costruito L’età dei perché e l’obbligo di avere cura Lavori Pubblici Le nuove frontiere sono qualità e sicurezza

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EDITORIALE

PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE

Ripartiamo dalle città Livia Randaccio direttore editoriale YB

La rivisitazione della linea editoriale di YouBuild, come dicevamo nello scorso numero, è stata concepita per rispondere alle nuove domande di sostenibilità e innovazione che ormai anche la società civile pone come prioritarie. Progettare e costruire sostenibile non è più un’opzione. Per questo l’editore ha chiamato a ricoprire il ruolo di direttore scientifico Emanuele Naboni, professore universitario esperto internazionale di sostenibilità e già coordinatore del convegno annuale YouBuild sulla sostenibilità in chiave rigenerativa. A lui la redazione dà il benvenuto, certa dell’apporto tecnico scientifico che imprimerà al dibattito rafforzando il dialogo tra la ricerca disciplinare, le istituzioni, i professionisti e i territori. L’ampio resoconto del convegno YouBuild dello scorso novembre ne dà testimonianza. Tecnologie digitali e innovazione edilizia sono certamente due leve di sviluppo sostenibile e gli attori delle costruzioni ne sono consapevoli. Ma non basta la consapevolezza a indurre i professionisti ad uscire dalla propria zona di comfort per abbracciare l’innovazione sostenibile. Si tratta di un “viaggio”, per dirla con Naboni, da percorrere con coraggio e determinazione, un viaggio che conta ancora troppi pochi casi di eccellenza nelle nostre città che coinvolgono l’intero processo costruttivo. Uno lo citiamo nella sezione “Cantieri Italia” con un ampio servizio dedicato alla costruzione del Villaggio Olimpico, iniziativa di partenariato pubblico-privato per un progetto con obiettivi di sostenibilità misurabili e parte del più ampio progetto di rigenerazione dello scalo di Porta Romana a Milano. Il Villaggio sarà poi trasformato nel più grande studentato d’Italia realizzato in edilizia residenziale sociale, circa 1.700 posti letto, con l’obiettivo di renderlo un modello replicabile su scala nazionale. L’utilizzo efficace della prefabbricazione in stabilimento è poi stata la chiave del successo del cantiere nel rispetto del cronopramma. Perchè è così difficile rigenerare le città italiane? Affidiamo la risposta ad alcuni dati che ci ha ricordato recentemente Ance: la legge urbanistica nel nostro Paese risale al 1942, la stessa che ha accompagnato l’espansione urbana nel boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta e che il decreto ministeriale sugli standard urbanistici risale al 1968. Ad oggi le trasformazioni urbane si reggono su norme che hanno rispettivamente più di 80 e 50 anni. Il tentativo di riassetto della materia, più volte invocato, soprattutto dai costruttori, si è trasformato in una sequenza di fallimenti. In 26 anni, 76 provvedimenti discussi in Parlamento ma mai approvati. Intanto i cantieri Pnrr di rigenerazione urbana sono già partiti: sono 503 per circa 600 milioni di euro, corrispondenti a un quarto delle gare pubblicate. Se si escludono le gare più recenti, circa il 40% degli interventi appaltati è nella fase realizzativa. Per i Piani urbani integrati sono 61 i cantieri aperti per circa 170 milioni di euro. Si tratta di progetti più complessi e più recenti che viaggiano a un ritmo più lento, ma che dimostrano un certo dinamismo delle città metropolitane. L’associazione italiana costruttori edili segnala che per i progetti tagliati dalla revisione del Pnrr il Governo ha sostenuto lo spostamento su altre fonti di finanziamento e che se non si chiariscono le coperture finanziarie e la relativa cassa si rischia il blocco delle procedure già avviate. Con il nuovo Pnrr, le risorse per le città passano da circa 9 a 6 miliardi. Attraverso la valutazione su singoli progetti, al posto dei tagli lineari, il programma sulla rigenerazione urbana perde 1,3 miliardi mentre i piani urbani integrati perdono 1,6 miliardi. Tagli a parte, condividiamo le 10 proposte Ance sulla rigenerazione urbana e in particolare quelle di dotare il Paese di una governance specifica per le politiche urbane e prevedere un canale di finanziamento pluriennale e stabile nel tempo. Insieme all’introduzione di specifiche misure per favorire la realizzazione degli interventi di bonifica dei siti contaminati e agire in un’ottica di economia circolare.

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YB YouBuild

EDITORIALE

PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE

Costruzione rigenerativa Prof. Emanuele Naboni direttore scientifico YB

Carissimi lettori e professionisti delle costruzioni, in veste di nuovo direttore scientifico di YouBuild sono onorato di guidarvi attraverso l’edizione di gennaio 2024, che segna una svolta nella nostra azione di confronto nel percorso verso la rigenerazione. Questo numero contiene alcune risposte alle sfide significative legate al cambiamento climatico e alla necessità di raggiungere obiettivi di zero emissioni nette. Secondo il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) del 2023, le emissioni globali di gas serra sono aumentate del 1,5% rispetto al decennio precedente. Le costruzioni e l’ambiente costruito rappresentano il 40% delle emissioni globali di gas serra, evidenziando la necessità di ridurre in modo radicale la quantità di carbonio incorporato nelle nuove costruzioni. Si prevede che il settore crescerà del 42% entro il 2030 nel contesto globale, spinto in gran parte dalla domanda di costruzioni residenziali. Un paradosso, impattare di meno costruendo di più. È necessaria quindi una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance (Esg), con una maggiore enfasi sulla costruzione rigenerativa. Per le imprese di costruzioni, ciò rappresenta sia un’opportunità sia una sfida, poiché dovranno essere proattive non solo nell’uso di materiali a bassa emissione ma anche nella gestione dei cantieri e nella decarbonizzazione delle catene di approvvigionamento. Immaginate la “Costruzione Rigenerativa” come un viaggio, un percorso che inizia nei laboratori dei ricercatori. Tra le intricate relazioni degli ecosistemi nasce il concetto di rigenerazione. È l’arte che gli organismi hanno di rinnovarsi, di rigenerarsi. E allora ci si domanda: come applicare questi meccanismi al nostro ambiente, alle nostre città? E così nasce la costruzione rigenerativa, dove gli edifici sono organismi viventi, parte integrante di un ecosistema più ampio. Gli edifici respirano, crescono, si adattano, promuovono la biodiversità, trasformano i rifiuti in risorse. L’edificio diventa un’entità che non solo occupa uno spazio ma lo arricchisce, lo rigenera: i dieci principi del design rigenerativo che presentiamo all’inizio di questo numero sono strumenti pratici, testimonianze di come possiamo costruire un futuro in cui gli edifici non solo coesistono con la natura, ma ne diventano custodi attivi. Il recente concorso YouBuild è stato un trionfo di innovazione e creatività applicate alla rigenerazione. Meticolosamente confezionato per premiare i prodotti che incarnano sostenibilità, efficienza energetica e impatto positivo sull’ambiente, ha messo in luce soluzioni che possono fare la differenza nel contesto attuale del cambiamento climatico. L’utilizzo di materiali riciclati, la riduzione dell’impronta di carbonio e l’integrazione di tecnologie pulite sono stati i temi al centro della nostra valutazione. Il relativo convegno, di cui si offre un dettagliato resoconto, ha unito menti brillanti dell’architettura, dell’ingegneria e della ricerca sui materiali per condividere idee su rigenerazione urbana e sostenibilità: una piattaforma per esplorare come l’innovazione può essere applicata. Le sessioni interattive e i diversi panels hanno fornito insights preziosi e hanno stimolato una discussione vivace sul futuro dell’edilizia. I casi studio offrono preziose indicazioni. Dal nuovo Ospedale di Cremona progettato da Mario Cucinella Architects, che promuove benessere e biodiversità, alle residenze Berna di GWJ Architektur che risponde ai Sustainable Development Goals dell’Agenda 20230. Infine, il progetto di Insitu-Project per un campo per rifugiati in Kurdistan dimostra come l’architettura possa fornire soluzioni sostenibili e rigenerative in contesti di emergenza. Questi progetti non solo incarnano la filosofia della costruzione rigenerativa ma forniscono esempi concreti di come le pratiche sostenibili possano essere applicate in diversi contesti e funzioni. Questo numero di “YouBuild” non è solo una pubblicazione, è un invito all’azione. Vi incoraggiamo a riflettere su come, nella vostra professione o nella vita di tutti i giorni, possiate essere rigenerativi.

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CONTENT ABSTRACTS

IN/ARCH AWARDS 2023

Twenty regional prizes, awarded by the 12 In/Arch sections, were awarded to interventions located in Italy, designed and built by Italians in the period between 2018 and 2022, in the new construction and redevelopment of existing building stock categories, restoration, renovation, regeneration. The Lifetime Achievement Award was awarded, for the first time in its history, to a non-Italian architect, Emilio Ambasz

Pag. 112

THE ROUGH BEAUTY OF THE MOUNTAIN

The Loli house is the result of the recovery, for residential purposes, of a building with a stone structure par tly already intended for this purpose, par tly used as a barn in the 18th century. The project was not simply an exercise in philological reconstruction but an oppor tunity to study local materials and techniques, fully understanding their characteristics and potential

Pag. 136

POST-EARTHQUAKE REGENERATION

Architecture as regeneration and participation. MAB Arquitectura designs a permeable, identifying and welcoming building. The redevelopment intervention, following the ear thquake that hit Emilia Romagna, stitches together expressive and relational elements of the territory, giving life to a new spatial hub open to the entire community

Pag. 142

INDUSTRIALIZED CONSTRUCTION SYSTEMS FOR THE NEW HOSPITAL IN CREMONA

Patient at the center of the project, construction innovation and efficiency. The sources used for energy production and the materials used meet the latest sustainability standards. A city within the city will be built, where multiple functions and relationships find space in a single complex infrastructure

Pag. 128

THE RESTORATION OF PALAZZO PROVENZALI

Summary: An eighteenth-century building, whose main members date back to a previous era, Palazzo Provenzali was the subject of a consolidation intervention to restore usability after the 2012 Emilian ear thquake. The planning of the delicate criticalconservative path was also aimed at restoration of monumental places: from the main staircase to the real estate units on the main floor

Pag. 148

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The Spanish Estudio Acta wins the international grand prize for large works of architecture and the Por tuguese studio Hugo Ferreira + Nuno Melo Sousa wins the international grand prize for small-scale residential architecture. The Italian national awards went to Balance Architettura of Turin for large architectural works and to the Demogo studio of Treviso for small-scale residential architecture

Pag. 160

REGENERATION OBJECTIVE STARTING FROM THE OLYMPIC VILLAGE

The construction site must be delivered by July 2025, a handful of months before the star t of the Milan Cor tina Winter Olympic Games. Construction work is progressing at an accelerated pace, three months ahead of schedule. The merit? It seems to be the constructive choice made

Pag. 204

A WINNING ORGANIZATIONAL MODEL THAT PUTS THE CUSTOMER AT THE CENTRE

A young, open and international community of professionals made up of over 400 people including architects, engineers, designers, communication and marketing specialists, with an average age of 35 and coming from 28 different nationalities which in the last three years has reached the top of the Italian project company market

Pag. 154

EUROPEAN CHALLENGE OF GOOD CONSTRUCTION AND LIVING COMFORT

GOODBYE SUPER BONUS BETTER A LAW ON REGENERATION

The president of the builders’ association of the Orbica city is calling for government intervention to trigger a stable process of redevelopment of the territory, in line with the green directive of the European Parliament. Without forgetting that the issue of problem loans must also be resolved

Pag. 230

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Grandi Temi

Trasformazione delle aree urbane

Costruzione rigenerativa

UN PERCORSO IN 10 PUNTI L’autore ha elaborato un decalogo di principi del design rigenerativo attingendo alle lezioni apprese nella storia della sostenibilità e della rigenerazione. Uno strumento che vuole offrire una panoramica dei concetti rigenerativi da utilizzare come punto di partenza per riflettere sulla transizione verso pratiche più sostenibili e rigenerative nel settore delle costruzioni

N

Emanuele Naboni

egli ultimi anni, il settore delle costruzioni ha assistito a un crescente interesse verso la sostenibilità, spingendo l’adozione di pratiche e materiali che riducono l’impatto ambientale e le emissioni nocive. Tuttavia, questa transizione ha evidenziato un gap significativo: la semplice riduzione dell’impatto negativo non è sufficiente per affrontare le sfide ambientali in modo completo. La costruzione sostenibile, pur essendo un passo avanti importante, spesso non riesce a contribuire attivamente alla rigenerazione e al miglioramento degli ecosistemi e della qualità della vita umana. In risposta a questa lacuna, emerge il concetto di ‘costruzione rigenerativa’, un approccio che rappresenta una svolta nel modo in cui concepiamo e costruiamo, integrando processi costruttivi e di uso con i processi naturali.

“ 16

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L’analisi di dieci aspetti chiave della costruzione sostenibile, mette in evidenza le limitazioni di ciascun punto e quindi la necessità di un approccio più ampio e rigenerativo


Per delineare concretamente questo nuovo paradigma, proviamo a formulare dieci principi, che verranno esplorati in dettaglio e che rappresentano alcune direzioni verso l’arricchimento dell’integrità ecologica dei siti, la creazione di infrastrutture ecologiche, l’integrazione di materiali carbon-negative, e il forte miglioramento della salute in indoor.

I LIMITI DELLA COSTRUZIONE SOSTENIBILE L’urgenza di un cambiamento radicale nel settore delle costruzioni è enfatizzata dal crescente riconoscimento dei danni ambientali causati dalle attività umane, come sottolineato da relazioni autorevoli dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) dell’Onu. Questi rapporti evidenziano l’impatto devastante del

Il padiglione polacco a Dubai Expo, con i suoi microelementi che danzano, promuove il benessere psicologico e la tranquillità offrendo un approccio all’architettura che valorizza l’ambiente come partner collaborativo anzichè come risorsa da sfruttare

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Trasformazione delle aree urbane

ANALISI CRITICA: CONFRONTO TRA PRATICHE DI COSTRUZIONE SOSTENIBILE E LORO LIMITAZIONI Punto Sostenibile 1

Riduzione dell'Impatto Ambientale sui Siti Naturali

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Implementazione di Spazi Verdi Urbani

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Miglioramento dell'Eco-compatibilità in Cantiere

4

Minimizzazione dei Danni Ambientali da Emissioni e Deflussi

5

Riqualificazione di Aree Urbane Deteriorate

6

Efficientamento Energetico e Gestione dell'Acqua

7

Utilizzo di Materiali a Minore Impatto Ambientale

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Miglioramento della Qualità dell'Aria e Illuminazione Interna

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Miglioramento del Comfort Interno

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Integrazione di Aspetti Sociali e Culturali

cambiamento climatico e la velocità senza precedenti del riscaldamento globale. In parallelo, la perdita di biodiversità e le estinzioni di massa diventano sempre più preoccupanti, come indicato dal Living Planet Report 2020 del Wwf, che rileva una diminuzione del 68% nelle popolazioni di specie selvatiche dal 1970. Anche il degrado ambientale e l’inquinamento rappresentano sfide significative, con oltre nove milioni di persone che perdono la vita ogni anno a causa dell’inquinamento, secondo la Global Alliance on Health and Pollution. Queste problematiche ambientali evidenziano che le attuali politiche e pratiche di costruzione non sono sufficienti. Si richiede un approccio di sviluppo sostenibile più ampio, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, per affrontare queste sfide in modo efficace. In particolare, nel settore delle costruzioni, l’adozione di tali pratiche influisce significativamente sulle decisioni e orienta il settore verso un futuro più sostenibile e resiliente. In questo contesto, emerge la necessità di una valu-

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Descrizione e Critica Minimizza l'impatto della costruzione, ma spesso trascura il miglioramento attivo dell'ambiente. Migliora le aree urbane, ma ha limiti nel contrastare significativamente le isole di calore urbane. Riduce l'impatto ambientale in cantiere, senza necessariamente contribuire a benefici ambientali a lungo termine. Controlla l'impatto negativo, ma non implementa soluzioni attivamente rigenerative. Migliora la qualità della vita urbana, ma spesso non affronta le cause profonde del degrado urbano. Riduce il consumo energetico e idrico, ma non sfrutta appieno le possibilità. Utilizza materiali con minor impatto ambientale, ma non sempre favorisce la decarbonizzazione Migliora l'ambiente interno ma riferendosi a valori minimi per non creare un danno alla salute. Si concentra su standard semplici trascurando l'integrazione si aspetti migliorativi della salute attaraverso la stimolazione termica e luminosa Crea e promuove l'educazione ambientale

tazione critica dei materiali e dei processi costruttivi utilizzati nell’edilizia sostenibile. Studi come i Global Status Reports del World Green Building Council evidenziano che molti materiali e metodi sostenibili hanno un impatto limitato in termini di rigenerazione ambientale. Per esempio, l’uso di materiali a basso impatto ambientale spesso non considera il loro potenziale di contribuire alla biodiversità o alla rigenerazione del suolo. Allo stesso modo, il ‘State of Green Business di GreenBiz indica che le strategie esistenti per la gestione dell’acqua e dell’energia sono spesso inadeguate. Di fronte a queste limitazioni, abbiamo articolato una tabella in cui forniamo un’analisi di dieci aspetti chiave della costruzione sostenibile, mettendo in evidenza le limitazioni di ciascun punto e la necessità di un approccio più ampio e rigenerativo. Questa analisi esplora come i metodi attuali di costruzione si concentrino su riduzioni o miglioramenti parziali e definiscono il gap in cui si inserisce la logica della costruzione rigenerativa.


LA SPINTA AL RIGENERATIVO DA IPCC E UN SDGS Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) L’Ipcc è un’organizzazione internazionale istituita dalle Nazioni Unite nel 1988. Il suo scopo principale è fornire valutazioni scientifiche dettagliate sul cambiamento climatico, i suoi impatti e i potenziali futuri rischi e risposte. I rapporti dell’Ipcc sono redatti da centinaia di scienziati ed esperti di tutto il mondo e sono considerati tra le fonti più autorevoli sul cambiamento climatico. Essi influenzano notevolmente le politiche climatiche globali. Recentemente, l’Ipcc ha iniziato a sottolineare l’urgenza di un approccio rigenerativo per contrastare il cambiamento climatico. I suoi rapporti, che un tempo si concentravano principalmente sulla mitigazione del danno e sulla riduzione delle emissioni, ora enfatizzano la necessità di strategie che non solo arrestino il danno, ma che attivamente ripristinino e migliorino l’ambiente. Ad esempio, parlano di soluzioni come la cattura e lo stoccaggio del carbonio, il ripristino di ecosistemi come foreste e torbiere, e l’adozione di agricoltura rigenerativa che può migliorare la salute del suolo e catturare il carbonio atmosferico. IPCC E SDGS SPINGONO ALLA COSTRUZIONE RIGENERATIVA L’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite stanno influenzando profondamente il settore delle costruzioni, ponendo un’enfasi crescente sulle pratiche rigenerative. Ad esempio, i rapporti mettono in evidenza la necessità di adottare strategie di costruzione che contribuiscano attivamente alla rigenerazione ambientale, andando oltre la semplice riduzione delle emissioni. Questo include l’impiego di tecnologie innovative come i materiali da costruzione bio-basati (materiali o prodotti che sono basati su componenti biologiche o naturali) o il calcestruzzo che cattura il carbonio, come sottolineato nel Global Sta-

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite stanno influenzando profondamente il settore delle costruzioni ponendo un’enfasi crescente sulle pratiche rigenerative

tus Report 2018 del World Green Building Council. Gli SDGs, in particolare, hanno dato una spinta al settore delle costruzioni per integrare principi rigenerativi nella progettazione urbana e nell’edilizia. L’obiettivo 11 degli SDGs, che si concentra su città e comunità sostenibili, incoraggia l’uso di soluzioni costruttive che non solo siano efficienti dal punto di vista energetico, ma che contribuiscano anche a migliorare l’ambiente urbano. Questo si traduce nell’incorporazione di materiali da costruzione innovativi, come evidenziato nel report del 2022, il Global Status Report for Buildings and Construction: Towards a Zero‑emission, Efficient and Resilient Buildings and Construction Sector. Qui si indica come la decarbonizzazione del settore edilizio entro il 2050 è cruciale per ridurre le emissioni e affrontare la crisi planetaria tripla del cambiamento climatico, della perdita di natura e biodiversità, e dell’inquinamento e dei rifiuti. Il rapporto mostra che il settore può cambiare se si seguono le raccomandazioni ivi contenute per creare edifici rigenerativi nelle risorse e resilienti. Questi molteplici esempi dimostrano come il settore delle costruzioni sia chiamato a implementare pratiche che trascendano la mera riduzione dell’impatto ambientale negativo, spostando l’attenzione verso la promozione attiva della rigenerazione ambientale.

La copertina del Rapporto globale sullo stato degli edifici 2022. L’introduzione mette in evidenza la necessità di cambiamenti profondi nel settore dell'edilizia. Nonostante i progressi nelle certificazioni degli edifici verdi, il settore non sta progredendo a sufficienza in termini di miglioramento dell'intensità energetica e della crescita delle energie rinnovabili

LA NASCITA DEL PENSIERO RIGENERATIVO La genesi del concetto di costruzione rigenerativa può essere tracciata all’interno di un contesto storico più ampio, dove le idee di sostenibilità e rigenerazione hanno iniziato a prendere forma. Negli anni ‘70, influenzati dalle crescenti preoccupazioni ambientali e da lavori come ‘Silent Spring’ di Rachel Carson, si sviluppò una nuova consapevolezza sull’impatto dell’attività umana sull’ambiente.

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Trasformazione delle aree urbane

Inizialmente, i settori dell’ecologia e della conservazione furono i primi ad adottare approcci rigenerativi, con l’obiettivo di ripristinare e rinnovare gli ecosistemi danneggiati. Tuttavia, queste idee iniziarono presto a influenzare anche il settore delle costruzioni. Questo periodo vide l’emergere di figure chiave e istituzioni, come l’architetto John T. Lyle, che con il suo lavoro pionieristico sulla rigenerazione dei sistemi ecologici nei design urbani, pose le basi per ciò che sarebbe diventato il design rigenerativo. Il principio fondamentale del design rigenerativo, che eleva la prospettiva ‘dal meno cattivo al più buono’, considera gli esseri umani e l’ambiente costruito come parte integrante dei sistemi naturali, mira a una simbiosi in cui le costruzioni non solo riducono il loro impatto, ma contribuiscono attivamente al benessere degli ecosistemi.

Il masterplan del Center for Regenerative Studies, ideato da John T. Lyle negli anni '90, rappresenta uno dei primi progetti rigenerativi con un manifestato sostegno alla biodiversità e alla resilienza degli ecosistemi.

IL COSTRUIRE RIGENERATIVO IN DIECI PUNTI Abbiamo quindi elaborato un decalogo di principi del design rigenerativo, attingendo dalle lezioni apprese nella storia della sostenibilità e della rigenerazio-

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La transizione verso l’utilizzo di materiali carbon negative e l’integrazione di tecnologie avanzate per la rigenerazione ambientale richiede un impegno sostanziale in termini di ricerca e sviluppo

ne, che vengono poi commentati con alcuni spunti. Questo strumento vuole offrire una panoramica dei concetti rigenerativi, che può essere utilizzata come punto di partenza per riflettere sulla transizione verso pratiche più sostenibili e rigenerative nel settore delle costruzioni. Per i costruttori la tabella può stimolare la valutazione delle proprie metodologie attuali alla luce degli obiettivi rigenerativi. Ad esempio, l’obiettivo relativo all’arricchimento dell’integrità ecologica dei siti può indurre i costruttori a considerare come le loro pratiche possano non solo limitare l’impatto ambientale, ma anche contribuire attivamente al miglioramento degli ecosistemi locali. Per i produttori di materiali da costruzione, la tabella che abbiamo elaborato offre una visione complessiva di come i materiali possono influenzare positivamente l’ambiente. Il principio di utilizzo di materiali carbon negative, ad esempio, suggerisce una riflessione sulla produzione di materiali che vanno oltre la neutralità carbonica, contribuendo effettivamente alla riduzione dell’impatto ambientale. È importante sottolineare che questa tabella è solo un punto di partenza e che l’attuazione dei principi richiederà ulteriori approfondimenti e adattamenti specifici. Inoltre, la misurazione dell’impatto effettivo di queste pratiche rimane una sfida e necessita di ulteriore sviluppo in metodi di valutazione e monitoraggio. INTRODUZIONE DEI DIECI PUNTI RIGENERATIVI Questi dieci principi, se implementati con cura e impegno, possono guidare la trasformazione delle aree


IL DECALOGO DEL COSTRUIRE RIGENERATIVO Obiettivo Rigenerativo

Descrizione

1

Arricchimento dell'Integrità Ecologica dei Siti e Biodiversità

2

Generazione di Infrastruttura Ecologiche

3

Potenziamento delle Caratteristiche Naturali Durante la Costruzione

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Riparazione dei Danni Ambientali da Emissioni e Deflussi

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Rigenerazione di Spazi Urbani con un Positivo Microclima

6

Creazione di Energia e Acqua Pulita

7

Creazione e Uso di Materiali che sono Carbon Negative

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Utilizzo di Materiali Sani e Salutogenici

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Rigenerazione dell'Ambiente Interno

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Arricchimento del Tessuto Culturale e Ruolo Educativo

Migliorare e arricchire l'ecosistema locale e la biodiversità attraverso la costruzione. Creare infrastrutture che integrano e promuovono elementi naturali per un impatto ambientale positivo. Preservare e migliorare le caratteristiche naturali del sito durante la fase di costruzione. Riparare l'impatto ambientale causato dalle emissioni e dai deflussi durante e dopo la costruzione. Trasformare aree urbane deteriorate in spazi che migliorano il microclima e la qualità della vita. Realizzare edifici che producano energia più energia di quella consumata e gestiscano l'acqua in modo sostenibile. Utilizzare materiali da costruzione decarbonizzanti Selezionare materiali che promuovano la salute e il benessere degli occupanti. Creare spazi interni che migliorino attivamente la salute e il benessere degli occupanti. Progettare spazi che contribuiscano positivamente al tessuto culturale e sociale e che promuovano l'educazione ambientale.

Il Thatched Brick Pavilion a Copenhagen combina blocchi di Poroton con elementi di paglia prefabbricati creando una struttura robusta e isolante. Questo sistema bio-based riduce l'impronta carbonica (crediti di Rønnow Leth & Gori + Cinark)

urbane in modelli sostenibili e rigenerativi, creando un futuro in cui l’ambiente urbano e naturale coesistono in armonia. 1) Arricchimento dell’integrità ecologica e biodiversità. Secondo ricerche scientifiche approfondite, la biodiversità rappresenta un pilastro vitale per la resilienza degli ecosistemi. In ambito urbano, l’incremento della biodiversità mediante pratiche costruttive rigenerative presuppone l’armonizzazione di habitat naturali e la reintroduzione di specie autoctone. L’obiettivo ambizioso è aumentare la biodiversità nelle aree di intervento di almeno il 50%, attraverso un’integrazione di habitat e specie autoctone, e collaborazioni con enti locali per programmi di conservazione e analisi ambientali dettagliate. 2) Generazione di infrastrutture ecologiche. L’integrazione di infrastrutture ecologiche, quali tetti e pareti viventi, in contesti urbani si basa su solide fondamenta scientifiche. Oltre a migliorare l’estetica e la connessione con la natura, questi sistemi sono cruciali per la purificazione dell’aria, il sequestro del carbonio e la mitigazione degli effetti

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Trasformazione delle aree urbane

Glasir è un progetto rigenerativo, culturale ed educativo, di agricoltura urbana che sfrutta sistemi aeroponici per produrre cibo sostenibile e acqua efficiente in spazi urbani ridotti, migliorando la nutrizione e coinvolgendo le comunità locali (©FramLab)

delle isole di calore urbano. Questi sistemi possono, ad esempio, ridurre le temperature locali di 2-4°C e assorbire fino a 200 kg di CO2 per ogni 100 m² di superfici verdi annualmente. 3) Potenziamento delle caratteristiche naturali durante la costruzione. Il processo costruttivo rigenerativo si focalizza sul miglioramento dell’integrità ambientale del cantiere. Tecniche di costruzione innovative, che limitano l’intervento sul terreno e preservano il sistema naturale esistente,

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È necessario un quadro normativo che incentivi la costruzione rigenerativa. Alcuni principi, come l’uso di materiali sani, possono essere più facilmente integrati nelle pratiche esistenti, mentre altri richiedono un cambiamento sistemico che va oltre le capacità di singole imprese di costruzione

sono fondamentali per minimizzare l’impatto ambientale e mantenere l’integrità ecologica. 4) Rigenerazione e riparazione dei danni ambientali da emissioni e deflussi di cantiere. Strategie come il trattamento delle acque reflue in loco e la gestione sostenibile delle risorse idriche sono cruciali. L’obiettivo è realizzare cantieri a impatto zero sulle acque, utilizzando tecniche di riciclaggio e purificazione avanzate. La creazione di sistemi chiusi di gestione delle acque, integrati con tecnologie di monitoraggio in tempo reale, è fondamentale per ottimizzare l’uso delle risorse idriche e ridurre l’impatto ambientale. 5) Rigenerazione microclimatica. La riqualificazione degli spazi urbani attraverso un approccio rigenerativo mira a creare aree vivibili per l’uomo e altre specie, superando il cosiddetto “box antropogenico”. Questo migliora non solo la qualità della vita, ma contribuisce alla creazione di un microclima più sano, abbassando le temperature urbane e migliorando la qualità dell’aria. Obiettivi come la riduzione delle temperature urbane fino a 5°C e la trasformazione di aree urbane degradate sono fondamentali, con un’attenzione particolare all’analisi del microclima locale e al


feedback dei residenti. 6) Creazione di energia e acqua pulita. L’autosufficienza energetica e la gestione sostenibile dell’acqua sono aspetti centrali nella costruzione rigenerativa. L’installazione di pannelli solari e sistemi di raccolta dell’acqua piovana trasforma gli edifici da semplici consumatori a risorse attive per l’ambiente. Ad esempio, un obiettivo potrebbe essere la produzione netta di 20 kWh/m²/anno. L’obiettivo si riferisce a un bilancio energetico che tiene conto sia dell’energia prodotta dall’edificio stesso, ad esempio tramite pannelli solari, che dell’energia consumata dalle attività e dai sistemi interni dell’edificio, come riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e apparecchiature elettroniche. In questo contesto, raggiungere un valore netto di 20 kWh/m²/anno significa che l’edificio non solo dev’essere efficiente nel produrre energia, ma anche estremamente efficiente nel suo consumo. Un altro esempio puo’ essere il riutilizzo del 100% dell’acqua piovana raccolta. Questo obiettivo indica che tutta l’acqua piovana che viene raccolta dall’edificio dovrebbe essere riutilizzata. Questo può essere fatto attraverso sistemi di raccolta e filtrazione dell’acqua piovana, che poi può essere utilizzata per vari scopi, come l’irrigazione, i servizi igienici o persino, dopo un’adeguata purificazione, per l’uso potabile. 7) Creazione e uso di materiali carbon negative. L’impiego di materiali che non solo riducono l’impronta di carbonio ma contribuiscono attivamente alla rimozione di CO dall’atmosfera è una strategia chiave contro il cambiamento climatico. L’implementazione di questi materiali in grandi progetti di costruzione può avere un impatto significativo sulla riduzione dell’impronta di carbonio globale. Inoltre, l’utilizzo di materiali carbon negative non si limita solo agli edifici, ma può estendersi a infrastrutture, arredi urbani e altri elementi costruttivi, contribuendo così in modo significativo alla decarbonizzazione dell’ambiente costruito. 8) Utilizzo di materiali sani e salutogenici. La qualità dell’ambiente interno è essenziale per la salute degli occupanti. L’uso di materiali non tossici e a zero emissioni, come quelli privi di composti organici volatili (Voc), migliora significativamente la qualità dell’aria interna e contribuisce al benessere psicofisico degli occupanti. L’adozione di standard rigorosi come il Well e certificazioni per i materiali utilizzati garantisce un ambiente interno più sano e sicuro. 9) Rigenerazione dell’ambiente interno. L’impiego di sistemi naturali come piante per la filtra-

zione dell’aria e il controllo del clima interno è vitale per mantenere un ambiente salutare. Questi sistemi dovrebbero essere capaci di rimuovere inquinanti e regolare temperatura e umidità per massimizzare il comfort e l’equilibrio chimico dell’aria interna. 10) Arricchimento del tessuto culturale e ruolo educativo. La creazione di spazi che funzionano da centri comunitari ed educativi è cruciale in un contesto urbano rigenerativo. Questi spazi dovrebbero essere progettati per essere accessibili e per riflettere e arricchire la cultura locale. La collaborazione con ecologisti, artisti, storici ed educatori locali può aumentare significativamente il valore culturale di questi spazi, trasformandoli in fulcri di comunità ed educazione ambientale. A LONG WAY TO GO? In conclusione, dopo aver esplorato in dettaglio i dieci principi della costruzione rigenerativa, è essenziale riflettere sui gap e sulle sfide che si presentano nell’attuazione di questi concetti. Come autore di questo lavoro, riconosco che, nonostante l’ambizione e la vi-

I NUMERI DI CARBON DELLE COSTRUZIONI Si tratta di numeri approssimativi che possono variare a seconda delle specifiche tecniche e tecnologiche impiegate in ciascun progetto di costruzione. Tuttavia, offrono una visione generale del potenziale impatto di diversi approcci sulla riduzione o l'assorbimento delle emissioni di CO2 nelle costruzioni in Italia. Per fornire un riassunto numerico degli approcci normali, sostenibili e rigenerativi in termini di emissioni di CO2 per metro quadrato nelle costruzioni tipiche in Italia, consideriamo i seguenti scenari: Approccio normale (costruzioni convenzionali) • Cemento: circa 0,9 tonnellate di CO2 per tonnellata prodotta. • Acciaio: circa 1,85 tonnellate di CO2 per tonnellata prodotta. • Emissioni totali: in media, le costruzioni possono emettere tra 400 e 600 kg di CO2 per metro quadrato. Approccio sostenibile (costruzioni verdi) • Materiali a bassa emissione: riduzione delle emissioni fino al 50% rispetto ai materiali tradizionali. • Energie rinnovabili: ulteriore riduzione delle emissioni grazie all'uso di energia rinnovabile. • Emissioni totali: le costruzioni verdi possono ridurre le emissioni a circa 200300 kg di CO2 per metro quadrato. Approccio rigenerativo (costruzioni carbon negative) • Materiali carbon negative: come il calcestruzzo che cattura CO2, riducendo le emissioni fino all'80% rispetto al tradizionale. • Assorbimento attivo di CO2: attraverso tetti verdi, pareti vegetali e altre tecnologie. • Emissioni totali: potenzialmente meno di 100 kg di CO2 per metro quadrato o addirittura un bilancio netto negativo, a seconda dell'efficacia nell'assorbimento di CO2.

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UN DIALOGO SIMPATICO TRA PENSATORI E COSTRUTTORI Il filosofo: nella nostra ricerca della conoscenza e della saggezza, dobbiamo riflettere profondamente sul nostro impatto sull'ambiente. Caro costruttore, il tuo lavoro è intrinsecamente connesso alla creazione e alla trasformazione dello spazio fisico. Prendi questa responsabilità come una chiamata alla riflessione filosofica. Ogni struttura che costruisci ha un impatto sul mondo, e devi chiederti: "Sto contribuendo a un ambiente rigenerativo o a uno che consuma inesorabilmente le risorse?". L'ecologista: concordo con il filosofo. Il nostro pianeta è in crisi ecologica, e il settore delle costruzioni è uno dei principali consumatori di risorse naturali. Caro costruttore, hai il potere di cambiare questa dinamica. Abbracciando pratiche costruttive sostenibili e adottando materiali a basso impatto ambientale, puoi diventare un custode dell'ambiente invece di un suo distruttore. La tua opera può contribuire alla rigenerazione dell'ecosistema globale. Il medico: non dimenticare l'importanza della salute umana in questo contesto. Caro costruttore, la qualità degli ambienti che crei ha un impatto diretto sulla salute delle persone che li abitano. Un'architettura e una costruzione pensate per il benessere possono migliorare la vita delle comunità. Assicurati che gli spazi che costruisci siano sicuri, salubri e promuovano il benessere fisico e mentale. Il costruttore: apprezzo queste prospettive e mi impegno a considerarle seriamente nel mio lavoro. La filosofia, l'ecologia e la medicina mi ispirano a intraprendere un cammino verso la costruzione responsabile. Credo che possiamo creare edifici che siano armoniosi con la natura, che rispettino l'ecosistema e che migliorino la qualità della vita delle persone. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per tutti. Il produttore di componentistica edilizia: sono pronto a collaborare con te, costruttore, per fornirti materiali e tecnologie all'avanguardia che possano contribuire a realizzare questa visione di costruzione rigenerativa. Insieme possiamo guidare il settore delle costruzioni verso un futuro più sostenibile, dove l'ambiente, la salute umana e la filosofia della responsabilità convergono in un'unica direzione positiva. La nuova sede di Varsavia di Arup incorpora principi di sostenibilità ed economia circolare, utilizzando riutilizzo, upcycling e biomateriali. Il design include innovazioni come pareti divisorie in legno, canapa e alghe, e pannelli acustici in micelio, creando un ambiente di lavoro eco-efficiente e ispiratore (©Arup Varsavia)

sione progressista di questi principi, ci sono ostacoli significativi che devono essere affrontati per garantire un’implementazione efficace e realistica di tali ideali. Uno dei maggiori gap si trova nella scalabilità di questi principi. Mentre l’obiettivo di incrementare la biodiversità del 50% o di ridurre le temperature urbane di 5°C rappresenta un ideale lodevole, è chiaro che l’applicazione di questi target può variare notevolmente in base al contesto geografico e socioeconomico. È fondamentale, quindi, adattare questi principi alle specificità locali, tenendo conto delle variazioni ambientali, culturali e delle risorse disponibili. Inoltre, la transizione verso l’utilizzo di materiali carbon negative e l’integrazione di tecnologie avanzate per la rigenerazione ambientale richiede un impegno sostanziale in termini di ricerca e sviluppo. Questo rappresenta una sfida per il settore delle costruzioni, abituato a modelli di business più tradizionali, e può essere un deterrente a causa dei costi iniziali e dell’incertezza del ritorno sull’investimento. Un altro aspetto critico riguarda il bisogno di un quadro normativo supportivo e di politiche pubbliche che incentivino la costruzione rigenerativa. Alcuni principi, come l’uso di materiali sani, possono essere più facilmente integrati nelle pratiche esistenti, mentre altri richiedono un cambiamento sistemico che va oltre le capacità di singole imprese di costruzione. Infine, è necessaria una partecipazione collettiva che coinvolga una vasta gamma di stakeholder, inclusi politici, educatori, cittadini e decisori, per creare un ambiente favorevole all’adozione di queste pratiche. L’educazione e la sensibilizzazione del pubblico sono fondamentali per modellare la domanda del mercato e orientare il settore verso un futuro più sostenibile e rigenerativo. In sintesi, il modello proposto in “La costruzione rigenerativa in 10 punti” offre un approccio, è imperativo riconoscere e affrontare i gap esistenti per una trasformazione efficace nel settore delle costruzioni. Questo richiederà un impegno collaborativo, innovazioni tecnologiche, supporto normativo e una prospettiva a lungo termine per superare le sfide esistenti e realizzare appieno il potenziale della costruzione rigenerativa.

BIBLIOGRAFIA Naboni, E. & Havinga, L. (2019). Regenerative design in digital practice. A handbook for the built environment. Pistore, L., Konstantinou, T., Pasut, W., & Naboni, E. (2023) A framework to suppor t the design of a regenerative indoor environment. Frontiers in built environment, 9, 1225024. https://doi. org/10.3389/fbuil.2023.1225024/

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Grandi Temi

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VII CONVEGNO YOUBUILD 2023

COSTRUIRE PER RIGENERARE Diamo una chance alla Terra Un convegno, un’ambizione: il Regenerative Design. Per la produzione di manufatti che si integrino nell’ecosistema, non utilizzino energia ma la producano, che contribuiscano alla decarbonizzazione. Non basta limitare i danni, occorre cooperare con gli elementi naturali

IL PROSSIMO CONVEGNO YOUBUILD SI TERRÀ A MILANO IL 27 NOVEMBRE 2024, YouBuild - GENNAIO 2024 27 SEGNATELO IN AGENDA


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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report

Verso la costruzione rigenerativa UNA STRADA LUNGA MA POSSIBILE Oltrepassare il concetto di sostenibilità e arrivare a una progettazione che utilizzi sistemi e materiali completamente a impatto zero? Davanti a una fitta platea di architetti, ingegneri, geometri e costruttori, i relatori hanno portato a supporto delle loro tesi dati, schemi, case history, con l’obiettivo di dimostrare che si può fare

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Paolo Caliari


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l maggio francese del 1968 è passato alla storia, nel bene e nel male. Ma alcune parole d’ordine risuonano ancora nell’aria. Come nel caso di uno degli slogan scanditi nei cortei parigini: «Soyez réalistes, demandez l’impossible». Cioè: siate realisti, chiedete l’impossibile. Che è un paradosso fino a un certo punto, visto che in qualsiasi trattativa si spara in alto per ottenere il giusto. In ogni caso, quel dimenticato slogan sembra guidare il pensiero di un nuovo campo della progettazione: l’archittettura rigenerativa. Tradotto: edifici che non solo non consumano energia e non inquinano, ma migliorano l’ambiente e fanno bene alla salute di chi ci abita. Un’utopia? Il VII Convegno YouBuild, che si è svolto a Milano l’8 novembre nella sede della Fondazione Cariplo, ha proposto alla discussione questa tesi, che per qualche aspetto può suonare provocatoria, visto che supera in curva anche i concetti di green e sostenibilità, considerati dall’architettura rigenerativa eredità del giurassico, anche se appaiono ancora traguardi molto lontani da essere raggiunti. Di sicuro la tesi secondo cui è necessario capovolgere l’impatto ambientale delle costruzioni è stimolante. Ma davvero è possibile non solo azzerare l’impronta di carbonio, ma addirittura renderla negativa, cioè a diminuire la CO2 nell’aria, abbassare il riscaldamento globale, utilizzare materiali che non impattano sull’ambiente, magari prodotti da aziende a loro volta impegnate a non inquinare? I relatori presenti al convegno si sono impegnati nel proposito di dimostrare la validità di questa tesi. Davanti a una fitta platea di architetti, ingegneri e geometri, che hanno beneficiato anche dei crediti formativi concessi dai rispettivi ordini professionali, i relatori hanno portato a supporto dati, schemi, case history. Con l’obiettivo di dimostrare che si può fare. Certo, superare il concetto di green, oltrepassare quello di sostenibilità e arrivare a una progettazione che utilizzi sistemi e materiali completamente a impatto zero la strada è lunga. Ma altrettanto convinta è stata la testimonianza dei relatori, dopo l’introduzione di Emanuele Naboni, Unipr, Royal Danish Academy, Unsw, Norman Foster Institute, School of Sustainability di Mario Cucinella e di Livia Randaccio, direttore editoriale YouBuild. Accanto a loro sono intervenuti Carlo Battisti, presidente Living Future Europe, Giambattista Brizzi, Senior Sustainable Consultant a Deerns, Barbara Pollini, designer e docente alla Naba di Milano, Ilaria Di Blasio, Fraunhofer Italia, Leonardo Belladelli, Politecnico di Milano e Università di Parma, Furio Barzon, Modular Building Institute, Alessio Battistella, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Politecnico di Milano, Valentina Torrente, Engineer, Creative

Content Strategist a Mario Cucinella Architects. Senza dimenticare i rappresentanti di aziende che guardano alla progettazione rigenerativa, come Paolo Zanotti (product manager di Wienerberger), Massimo Senini (titolare Senini), Eugenio Fadda (sales area manager Frem Group), Paolo Benzi (responsabile ufficio tecnico Rototec) e Chiara Lavizzari, (promozione tecnica Soprema), che hanno partecipato a un talk show moderato da Barbara Gherri, docente all’Università di Parma. L’evento si è concluso con un gran finale: la consegna degli YouBuild Awards. Relazioni, immagini e grafici dell’evento appena concluso le trovate nelle prossime pagine di YouBuild. Appuntamento per il prossimo Convegno YouBuild, che sarà in programma nel 2024 sempre a Milano.

Emanuele Naboni che apre il convegno

YouBuild - DICEMBRE/GENNAIO YouBuild - GENNAIO 2024

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Grandi Temi Convegno YouBuild

Report - Carlo Battisti - Presidente Living Future Europe

La salubrità indoor

È UNA PRATICA POSSIBILE Si può cambiare il modo di pensare la progettazione e la realizzazione degli edifici in un’ottica di rigenerazione dell’ambiente. È l’obiettivo per un futuro vicino che impegna gli operatori sin d’ora a essere più attenti alla salubrità dei materiali utilizzati

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Grandi Convegno Temi YouBuild

Report - Giambattista Brizzi - Senior sustainable consultant presso Deerns

Che valore

HANNO LE CERTIFICAZIONI? Scale differenti, differenti parametri rischiano di creare confusione anziché diventare punti di riferimento per progettisti e produttori. Fare chiarezza non è affatto semplice, ma è troppo importante per creare edifici davvero “regenerative”

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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report - Emanuele Naboni

Ri-creare l’ambiente LA SFIDA È APERTA

I prodotti, le progettazioni non possono più limitarsi a non arrecare nuovi danni alla biodiversità, ma devono operare in un’ottica di rigenerazione per il bene della terra e di tutti i suoi abitanti. Una sfida culturale prima che lavorativa

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OTTO CERTEZZE PER RISPARMIARE IL 24% SULLA BOLLETTA

Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta. Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”. Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole. 1) VENTILAZIONE PIÙ EFFICIENTE 2) BENEFICI IN OGNI STAGIONE 3) MINOR COSTO COMPLESSIVO 4) TETTO ASCIUTTO E SANO 5) SISTEMA DI POSA A SECCO 6) STABILITÀ DEGLI ELEMENTI 7) POSA SEMPLICE E RAPIDA 8) FACILE MANUTENZIONE

OFFICINE RASERA srl - Via Degli Artigiani, 35 CROCETTA MONTELLO - TV 47 YouBuild del - GENNAIO 2024 tel +39.0423.639823 info@rasera.com - www.accessorirasera.com


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Playing with new climatic extremes Consultancy for BIG – FarOer Educational Center

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Complex case. Geometrically and Thermodynamically

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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report - Barbara Pollini - Designer e docente alla Naba di Milano

Visioni

DI BIO DESIGN Mentre le città continuano a crescere e a evolversi, i principi di Barbara Pollini giocheranno senza dubbio un ruolo cruciale nella loro formazione. Il suo lavoro non si limita a creare materiali sostenibili, mira a promuovere una nuova cultura dei materiali che rispetti ed esalti il mondo naturale

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Semplicemente completi.

SISTEMI GRECATI Alubel SpA amplia la sua gamma produttiva con nuove soluzioni grecate metalliche per coperture e per rivestimenti. La gamma produttiva più completa presente sul mercato. Per informazioni chiamaci allo 0522 957511.

www.alubel.com YouBuild - GENNAIO 2024

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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report - Giancarlo De Marco - Fraunhofer Italia

Il ruolo del Bim

NELLA PROGETTAZIONE RIGENERATIVA Il ruolo cruciale del Bim nella progettazione rigenerativa. Pur presentando alcune sfide, il Bim offre un approccio integrato e multidimensionale che può significativamente contribuire a progetti edilizi più sostenibili e in linea con le esigenze delle comunità

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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report - Leonardo Belladelli - Politecnico di Milano e Università di Parma

Innovation of Nothing

RISCRIVERE LE REGOLE DEL DESIGN RIGENERATIVO Occorre un cambiamento di paradigma nel pensiero architettonico che integri sostenibilità e rigenerazione, ma anche la necessità di un design più riflessivo e consapevole che valuti e sfrutti le risorse esistenti in modi nuovi e innovativi

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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report - Furio Barzon - Modular Building Institute

Prefabbricazione

NUOVA FRONTIERA Velocità, precisione, efficienza fanno della prefabbricazione un modo nuovo di pensare la costruzione e la ristrutturazione. Il lavoro di cantiere lascia il posto a quello offsite nel quale la tecnologia garantisce la precisione realizzativa

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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report - Alessio Battistella - Politecnico di Milano

Dalle emergenze

NASCONO NUOVE IDEE Fra scenari di guerra e di estrema povertà, il viaggio del professore del Politecnico di Milano insegna a sfruttare le mancanze per trovare soluzioni nuove ed ecocompatibili. Riciclo, recupero, riutilizzo: linee guida per un nuovo modo di progettare

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Report - Alessio Battistella - Politecnico di Milano

CASA CHIARAVALLE, MILAN

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EUROPEAN CALLS BIØN BUILDING IMPACT ZERO NETWORK ESPOSITION - SOCIAL

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LOCAL AND RECYCLED MATERIALS EARTHBAGS

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Esprimi al meglio il tuo stile

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I T Le porte d’ingresso Hörmann, grazie alle componenti ad alta efficienza energetica, garantiscono elevati coefficienti di isolamento termico. Le migliori performance antieffrazione incontrano un design contemporaneo. Per tutti i prodotti per l’edilizia residenziale di serie a zero emissioni di CO2, ad es. porte d’ingresso e porte per interni. Visita il nostro sito e scopri la serie completa. Stand Nr.

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Report - Alessio Battistella - Politecnico di Milano

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IS THE NEW GREEN

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LASTRE IN PLASTICA 99% RICICLATE - 100 % RICICLABILI lastre sottocoppo/tegola e da copertura definitiva per piccoli e grandi progetti

ZERO RIFIUTI

SOSTENIAMO L’ECONOMIA CIRCOLARE

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GUTTA ITALIA SRL | Via delle Industrie, 4 | 24040 Filago (BG) | www.gutta.it YouBuild - GENNAIO 2024 69


Grandi Temi

Report - Valentina Torrente - Mario Cucinella Architects

Città: preziose

MINIERE DI MATERIALI Una sfida interessante è quella rappresentata dallo studio, dalla progettazione e dalla realizzazione di edifici che si possono smontare come costruzioni Lego in una prospettiva di riutilizzo dei materiali, per creare un circolo virtuoso

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Convegno Grandi Temi YouBuild

Report - Tavola rotonda

La parola ai produttori DEL FUTURO

Materiali innovativi fra presente e ricerca: ecco come evolve il mercato, spiegato da chi il mercato lo vive e lo crea quotidianamente. Realtà differenti fra loro, ma accomunate dallo stesso obiettivo: creare prodotti che siano veramente rigenerativi

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Paolo Zanotti, product manager Wienerberger Italia. Sotto Massimo Senini, titolare Senini

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Eugenio Fadda, sales area manager Frem Group. Sotto, Paolo Benzi, responsabile ufficio tecnico Rototec

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Chiara Lavizzari, promozione tecnica Soprema. Sotto Emanuele Naboni, direttore scientifico YouBuild

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I T A Roberto Di Lellis, moderatore della tavola rotonda

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I T Chiara Lavizzari, promozione tecnica Soprema

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Barbara Gherri, prof.ssa UniPR e moderatrice

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Eugenio Fadda, sales area manager Frem Group

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Paolo Benzi, responsabile ufficio tecnico Rototec

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AWARDS 2023

I PREMIATI

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GUADAGNO ECOLOGICO

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Premio: Porotherm Bio Plan Wienerberger

Ha ritirato il premio: Ing. Paolo Zanotti Product Manager di Wienerberger Italia

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DECARBONIZZAZIONE E ENERGIA

Premio: Addmira 2D Upwall Manni Greentech

Ha ritirato il premio Arch. Ermanno Fusaro Exterior Wall Technical Manager Manni Green Tech

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Abitare Legno

Ha ritirato il premio: Dott. Andrea Milazzo Responsabile commerciale Italia Svizzera Francia – Abitare Legno

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Porotherm Bio Plan – Wienerberger Ha ritirato il premio Ing. Paolo Zanotti Product Manager di Wienerberger Italia


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RICICLO, CIRCOLARITÀ E CICLI BIOBASED

Premio: Raytent - Giovanardi

Ha ritirato il premio Sara Selmin Marketing & green business development Giovanardi

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Premio: Tetto verde Isopan Manni Green Tech

Ha ritirato il premio Ing. Claudia Chiti General Manager – Manni Green Tech

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Pregy GreenService - Etex

Ha ritirato il premio Ing. Lavinia Savini Sustainability and Innovation Manager | Building Performance - Etex

RIGENERAZIONE

Premio: Blocco Ambiente - Senini Ha ritirato il premio Paolo Ronchetti Direttore Commerciale e Marketing Linea Tecnocanapa Senini

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Convegno Grandi Temi YouBuild

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I PREMIATI

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AWARDS 2023

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TITOLO TITOLO

SALUTE E SALUTOGENESI

Premio: Ecotop Superior Senini Ha ritirato il premio Massimo Senini titolare Senini

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COMMITMENT TO MEASURE

Premio: Siniat

Ha ritirato il premio Ing. Lavinia Savini Sustainability and Innovation Manager | Building Performance - Etex

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FN Nano 2D - 2G Nanotech Ha ritirato il premio Franco Gianturco Presidente 2G Nanotech

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Wienerberger

Ha ritirato il premio Ing. Paolo Zanotti Product Manager di Wienerberger Italia


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AWARDS 2022

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l’avanguardia della tenuta stagna

WT Expansion è una guarnizione idroespansiva in EPDM con un’elevata resistenza al carico idraulico che crea un’ottimale sigillatura dei giunti di dilatazione e contrazione, in qualsiasi struttura di calcestruzzo armato.

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Fissaggio per semplice incollaggio (nessuna staffatura, casseratura agevolata)

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Grandi Temi

Architettura e biofilia

Siamo

CIÒ CHE VIVIAMO Riaffiliarsi alla natura per nutrire e rigenerare salute fisica e mentale. Molti dei comportamenti ritenuti fondamentali per la nostra salute psicofisica sono intrinsecamente connaturati all’organizzazione dei nostri spazi quotidiani e alla nostra relazione con l’ambiente naturale Moreno Pivetti

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I T A Guido Canali, Prada Headquarters, 1999-2018, Valvigna, Arezzo (ph. Gabriele Croppi). A sinistra, Guido Canali, Prada Headquarters, 1999-2018, Valvigna, Arezzo (ph. Alessandro Ciampi)

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Architettura e biofilia

Frank L. Wright, Fallingwater, 1936-39, Pittsburgh. Pennsylvania. Sotto, Nature Near, Late essays of Richard Neutra, 1989

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Richard J. Neutra, Desert Kaufmann House, 1946-47, Palm Springs, California (ph. Julius Shulman)

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Architettura e biofilia

Richard J. Neutra, Moore House, 1950-52, Ojai, California (ph. Julius Shulman)

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I T Richard J. Neutra, Corona School, 1935, LA, California (ph. Julius Shulman)

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S Richard J. Neutra, Lovell Health House, LA, California, 1927-29 (disegno Moreno Pivetti)

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BIBLIOGRAFIA • • • • • • • • •

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D. Passarelli (a cura di), Le problematiche ambientali. Monitoraggio e gestione, Gangemi editore, 2004; M. Luisa Palumbo, Paesaggi Sensibili. Architetture a sostegno della vita. Cielo, terra, sponde, :duepunti edizioni, 2012; Wittfrida Mitterer, Gabriele MANELLA (a cura di), Costruire sostenibilità: crisi ambientale e bioarchitettura, Franco Angeli, 2013; Vittorio Gallese, Arte, corpo e cervello: per un’estetica sperimentale, in Micromega, n. 2, 2014, pp. 49-67. Adriano Olivetti, Le fabbriche di bene, Edizioni di Comunità, 2014; Richard J. Neutra, Progettare per sopravvivere, Comunità Editrice, Roma/Ivrea, 2015; Harry F. Mallgrave, L’empatìa degli spazi. Architettura e neuroscienze, Raffaello Cortina Editore, 2015; Stefano Mancuso, Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale, Giunti Editore, 2015; Stefano Mancuso, Plant Revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro, Ed. Giunti, 2017; Stefano Mancuso, L’incredibile viaggio delle piante, Edizioni Laterza, 2018; David Aegleman, L’intelligenza dinamica. L’evoluzione continua dei circuiti del nostro cervello, Casa Editrice Corbaccio, 2020; Paolo Inghilleri, I luoghi che curano, Raffaello Cortina Editore, 2021; Michela Matteoli, Il talento del cervello: 10 lezioni facili di neuroscienze, Sonzogno Editori, 2023.

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Grandi Temi

Rapporto Ispra

Consumo di suolo A DOPPIA FACCIA Nel 2022 l’occupazione di terreni agricoli in Italia ha registrato un balzo di oltre il 10%, con una superficie di 76,8 chilometri quadrati. Troppo? A prima vista sì. Ma il conteggio comprende anche le installazioni di parchi fotovoltaici, necessari alla transizione green, e la costruzione di edifici meno energivori Giuseppe Rossi

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regg Easterbrook, giornalista ed editore americano, è famoso soprattutto per un aforisma che viene ricordato tutte le volte che si apre una discussione attorno a una statistica: «Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa». Niente di più vero: i numeri, se calati nella realtà della vita, non sono neutrali. Dipende da come li si legge. Questo vale anche per dati che periodicamente sono pubblicati da Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il suo report più recente, reso noto a ottobre, riguarda la quantità di superficie italiana occupata in più da una qualche attività umana rispetto all’anno precedente. Tradotto a favore di telecamera: il consumo di suolo, che nel 2022 è aumentato ulteriormente. Anzi, decisamente a dismisura. I dati sono senza dubbio interessanti, ma lo è anche una considerazione che solitamente è ignorata: la qualità delle opere che occupano il territorio, visto che nessuno si pone come traguardo di coprire per sport un territorio con strati di cemento, asfalto e laterizio. Se si costruisce molto di più, forse troppo, è necessario anche valutare come e dove si occupa il suolo. E, non da ultimo, con che cosa. ACCEZIONE NEGATIVA Tra l’altro, si può obiettare che la definizione di consumo contiene di per sé una valenza non neutrale. L’Enciclopedia Treccani definisce la voce «consumare» come «distruggere, ridurre al nulla mediante l’uso o l’utilizzazione per determinati fini o bisogni». Eppure, se costruisco un condominio o un asilo non distruggo nulla. Offro, al contrario, un bene o un servizio, non qualcosa che si scioglie come una caramella. E, probabilmente, visto che l’edificio è nuovo, sarà anche meno energivoro rispetto a una corrispettiva costruzione già esistente che non consuma suolo, ma spreca tanto calore in più. Non solo: se Milano pianifica un nuovo quartiere, per esempio CityLife, statisticamente si tratta di consumo di suolo, anche se occupa un’area già urbanizzata. Eppure si tratta della prima area al mondo a ottenere il livello Platinum in tre certificazioni di sostenibilità internazionali attribuite da enti certificatori indipendenti: il Leed for Cities and Communities, il Well Community Standard e Sites for Existing Landscape. Insomma, il consumo di suolo ha due facce, visto che solitamente non si investono soldi in superfici di calcestruzzo per il gusto di eliminare un campo di mais, ma per coprire qualche bisogno. Ovviamente non è che manchino sprechi e cementificazioni eccessivamente speculative, ma tradurre l’occupazione di suolo come dato automaticamente negativo è perlomeno grossolano. Come nel caso di una strada che smaltisce il traffico: abbasserà anche l’inquinamento dell’area che in Nuova costruzione a Bormio (SO), precedenza era intasataindustriale dalle vetture, con beneficio per realizzata con Isotec Parete e rivestimento in alluminio.

Per un isolamento di qualità che dura nel tempo. Isotec Parete è il sistema termoisolante ad elevate prestazioni per facciate ventilate. Il poliuretano espanso di ultima generazione, di cui è costituito il pannello, offre una durabilità eccellente, con performance costanti nel tempo. isotec.brianzaplastica.it

l’aria. Il cosiddetto consumo di suolo, quindi, può essere buono o cattivo, ma non necessariamente una sciagura.

I NUMERI Premesso questo, veniamo ai dati. Nel 2022 il cosiddetto consumo di suolo ha riguardato 76,8 chilometri quadrati, il 10,2% in più rispetto al 2021. Il conteggio totale indica 21,5 mila chilometri quadrati. Non sorprende che si costruisca di più dove l’attività economica è più intensa, cioè lungo la Pianura Padana, tra Milano e Venezia, e lungo la costa adriatica fino alla Puglia. Sempre secondo la classifica quantitativa, le regioni in cui percentualmente si edifica maggiormente sono Lombardia (12,16%), Veneto (11,88%) e Campania (10,52%), mentre il maggiore incremento netto nel 2022 è stato registrato in Puglia, Emilia-Romagna e Piemonte. Il primato a livello provinciale, però, spetta ancora alla Lombardia, con il distretto di Monza e Brianza con il 41% di copertura artificiale, seguita da Napoli (35%) e Milano (32%). CEMENTIFICAZIONE La cementificazione, il bau bau del territorio, spesso a ragione, è un fenomeno più presente nelle città metropolitane di Roma e Napoli. L’area di Roma Capitale ha registrato il consumo di suolo più elevato, curiosamente seguita da Uta (Cagliari) e Casalpusterlengo (Lodi). Questi ultimi due casi meritano una riflessione. Uta, comune sardo di 10 mila abitanti, entrando nelle classifica di Ispra è sospettato di una dissennata cementificazione. Ma è un classico esempio di come i numeri non siano neutrali: è vero che a Uta l’incremento di consumo di suolo è stato di quasi 58 ettari rispetto al precedente. Ma, attenzione: si tratta dell’ampliamento di una superficie destinata all’installazione di pannelli fotovoltaici a terra su aree precedentemente agricole. Insomma, il consumo di suolo è, in realtà, parte della tanto auspicata rivoluzione

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Grandi Temi

Rigenerazione urbana

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Da qui al 2050 la riqualificazione delle aree cittadine italiane può coinvolgere 920 chilometri quadrati di suolo. È circa l’1,6% della superficie costruita nazionale, per 350 milioni di metri quadrati di immobili realizzabili. E con un relativo fatturato industriale di 2.300 miliardi di euro in 27 anni Franco Saro

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CHI RIGENERA DI PIÙ

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Roma ci sono progetti come la Metro C - Piazza Venezia, l’Expo Solar Park o il nuovo parco di Centocelle. A Milano sono previsti il Parco Romana, le riqualificazioni dello Scalo Farini e dell’ex Scalo San Cristoforo, per non parlare del nuovo quartiere UpTown. A Torino sono in pista il Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione, oltre alle aree inutilizzate delle Ferrovie, in tutto 12 chilometri quadrati tra aree dismesse, inutilizzate e da trasformare, il 9% del territorio comunale. Ma, in realtà, l’elenco delle superfici urbane interessate da progetti di recupero e rigenerazione è molto più lungo. IL BILANCIO Non tutte le idee presentate dalle amministrazioni locali, va detto, si trasformano poi in opere compiute. Altre arrivano faticosamente al traguardo solo dopo anni di ripensamenti e caccia ai fondi necessari. Ma il trend della rigenerazione urbana è conclamato. In circa dieci anni, tra il 2014 e il 2023, le azioni di rigenerazione messe in atto sul territorio italiano hanno interessato la trasformazione di circa 312 chilometri quadrati di territorio, con lo sviluppo e trasformazione di 117 milioni di metri quadrati e 160 miliardi di euro di valore. Tutte le grandi città (ma anche le piccole) sono coinvolte. Tanto che nella capitale del design, che per inciso è anche la città principale della Lombardia, il Comune ha creato un assessorato ad hoc alla Rigenerazione urbana e urbanistica. IL TREND Qual è oggi la situazione? Una risposta arriva dal Primo Rapporto nazionale sulla rigenerazione urbana, curato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Urban Up-Unipol, e presentato a Roma nel corso del convegno Future Cities. La ricerca ha quantificato il fenomeno: in Italia la rigenerazione urbana, da qui al 2050, può coinvolgere 920 chilometri quadrati di suolo, circa l’1,6% della superficie urbanizzata nazionale, per 350 milioni di metri quadrati di superfici immobiliari realizzabili, con un conseguente fatturato industriale da 2.300 miliardi di euro in 27 anni. Questa catena di operazioni immobiliari, se realizzata, porterà anche un beneficio alle finanze pubbliche, con entrate stimato tra 20 e 25 miliardi di euro di gettito aggiuntivo annuo. Infine, in questo quadro ottimistico, sono compresi 100 mila nuovi posti di lavoro tra costruzioni e servizi. L’IMPATTO Altri dati incentivanti: secondo i calcoli di Scenari Immobiliari, la rigenerazione potrebbe mettere in moto 700 miliardi di ricadute dirette sul comparto del real

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Progetti Italia

Premi In/Arch 2023

60 anni di storia

DELL’ARCHITETTURA Venti premi regionali, assegnati dalle 12 sezioni In/Arch, sono stati conferiti a interventi ubicati in Italia, progettati e realizzati da italiani nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, nell’ambito delle categorie nuova costruzione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, restauro, ristrutturazione, rigenerazione. Il premio alla carriera è stato assegnato, per la prima volta nella sua storia, a un architetto non italiano, Emilio Ambasz

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Premi In/Arch 2023

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Premi In/Arch 2023

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ISOLANTI MULTISTRATO TERMORIFLETTENTI

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TESTATO SECONDO LA NORMA EN16012+A1

CONFORME ALLE NORME EUROPEE

€ COMBI TOITURE

PRO BARDAGE

VALIDO PER I BONUS FISCALI

PERMOVAP

EMISSIONI NELL’ARIA INTERNA

CAM

VANTAGGI

10 ANS POSA RAPIDA

COMFORT FACILE DA GARANZIA TERMICO INSTALLARE ESTATE / INVERNO 10 ANNI

NON IRRITANTE NON ATTRAE PARASSITI

BASSO SPESSORE

ISOLAMENTO DURATURO

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Distribuito in Italia da

www.bildex.it - commerciale@bildex.it

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Progetti Italia

Cremona | Architettura sanitaria

Sistemi costruttivi industrializzati

PER IL NUOVO OSPEDALE DI CREMONA Paziente al centro del progetto, innovazione costruttiva ed efficienza. Le fonti utilizzate per la produzione di energia e i materiali impiegati rispondono ai più recenti standard in materia di sostenibilità. Sarà costruita una città nella città, dove molteplici funzioni e relazioni trovano spazio in un’unica infrastruttura complessa Patrizia Spada

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Vista aerea. A sinistra, vista dal Parco Fluviale. Visual by MCA Visual

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IL C OMMENTO

di Mario Cucinella, MCA

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Occhiello

Vista dalla copertura verde. Visual by MCA Visual. Sotto, Nuovo Ospedale di Cremona, archivio MCA

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Prospetto Sezione by MCA. Sotto, vista dal Parco della Salute. Visual by MCA Visual

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Cremona | Architettura sanitaria

Schema Bioclimatico by MCA

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IMPRONTA ECOLOGICA

Vista dalla Hospital Street. Visual by MCA Visual

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Cremona | Architettura sanitaria

Dettaglio By MCA

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SISTEMI DI RACCOLTA E GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE

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DECORI SU MISURA .. WWW.ELENI-SRL.COM YouBuild - GENNAIO 2024

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Progetti Italia

Montereale Valcellina, Pordenone | Residenze

L’aspra bellezza

DELLA MONTAGNA

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Vista notturna prospetto principale

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La casa della Loli è frutto di un recupero, a fini abitativi, di un manufatto con struttura in pietra in parte già destinato a tale scopo, in parte utilizzato come fienile nel ‘700. Il progetto non è stato semplicemente un esercizio di ricostruzione filologica ma un’occasione per studiare i materiali e le tecniche locali comprendendone fino in fondo le caratteristiche e le potenzialità

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Vista di rapporto con contesto storico. A destra, dettaglio del ballatoio

Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini

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Montereale Valcellina, Pordenone | Residenze

IL C OMMENTO

di Dalz Architettura

Stato pre intervento

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Prospetto lato sud-est

Prospetto lato nord-est

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SCEGLI IL COMFORT E LA SOSTENIBILITÀ

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Dall’idea di risparmio energetico, comfort e benessere è nato originariamente in Roverplastik il concetto di monoblocco come elemento di integrazione e continuità tra l’involucro ed il serramento.

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Montereale Valcellina, Pordenone | Residenze

Interno salotto piano terra. A sinistra, interno salotto piano terra

Pianta piano terra

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I T A LA SCHEDA Zona pranzo piano terra. A destra, camera primo piano

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Progetti Italia

Reggiolo, Reggio Emilia | Centro Parrocchiale

Rigenerazione POST-SISMA

L’architettura come rigenerazione e partecipazione. MAB Arquitectura disegna un edificio permeabile, identitario e accogliente. L’intervento di riqualificazione, in seguito al sisma che ha colpito l’Emilia Romagna, ricuce elementi espressivi e relazionali del territorio, dando vita a un nuovo polo spaziale aperto a tutta la comunità Rebecca Alber ti

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Vista cortile d’ingresso

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Reggiolo, Reggio Emilia | Centro Parrocchiale

IL C OMMENTO

di Floriana Marotta e Massimo Basile

Vista Sacrestia e Chiesa di San Rocco

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Corte centrale

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Cortile est. Sopra, stato di fatto

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Sala polivalente

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LA SCHEDA

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Progetti Italia

Cento, Ferrara | Residenze storiche

Il restauro

DI PALAZZO PROVENZALI Edificio settecentesco, le cui membrature principali risalgono a epoca precedente, Palazzo Provenzali è stato oggetto di un intervento di consolidamento per il ripristino dell’agibilità dopo il sisma emiliano del 2012. La progettazione del delicato percorso critico-conservativo è stata volta anche al restauro degli spazi monumentali: dalla scala principale alle unità immobiliari presenti al piano nobile

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Scalone Monumentale ©Alberto Ferraresi

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I T Scalone Monumentale: recupero delle cromie originarie. Sotto, appartamento principale al piano nobile: restauro delle volte decorate. ©Alberto Ferraresi

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Cento, Ferrara | Residenze storiche

Appartamento principale al piano nobile: restauro degli stucchi dei portali ©Nicola Palumbo. Sotto, appartamento principale al piano nobile: nuovi calpestii pavimentali e dotazioni impiantistiche ©Alberto Ferraresi

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Studio legale, consolidamento del solaio policromo ©Mezzadringegneria srl

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Studio legale, mappatura delle lesioni degli affreschi. ©Alberto Ferraresi

Studio legale: ricostruzione iconografica da fotografie storiche ©Alberto Ferraresi

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Cento, Ferrara | Residenze storiche

Studio legale, dettaglio degli sportelli lignei ©Michele Bonfiglio Fotogiemmbi Studio legale, scorci in posizioni d’angolo ©Michele Bonfiglio Fotogiemmbi

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Rinnova la facciata del tuo immobile. LA SCHEDA

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I T Studio legale, solai policromi e affreschi ©Alberto Ferraresi

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Borgo Chiese TN Tel. 0465 670062

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L'intervista

Juri Franzosi | Lombardini22

Un modello organizzativo vincente CHE AL CENTRO METTE IL CLIENTE Una comunità di professionisti giovane, aperta e internazionale composta da oltre 400 persone tra architetti, ingegneri, designer, specialisti della comunicazione e del marketing, con un’età media di 35 anni, provenienti da 28 nazionalità diverse, che negli ultimi tre anni è arrivata al vertice del mercato delle società di progetto italiane

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Livia Randaccio

UN’AZIENDA | 7 BRAND

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Juri Franzosi, direttore generale Lombardini22

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RISTRUTTURAZIONE | VIGENTINA 9 A MILANO

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Juri Franzosi | Lombardini22

RISTRUTTURAZIONE | TO DREAM A TORINO

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Juri Franzosi | Lombardini22

INTERIOR E GRAFICA | HAMLEYS A MILANO

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Progetti Mondo

BigMat International Architecture Award ’23

Sfida europea

DEL BUON COSTRUIRE E DEL COMFORT ABITATIVO Lo spagnolo Estudio Acta vince il Gran Premio Internazionale per le grandi opere di architettura e allo studio portoghese Hugo Ferreira + Nuno Melo Sousa va il Gran Premio Internazionale per l’architettura residenziale su piccola scala. I Premi Nazionali italiani sono andati a Balance Architettura di Torino per le grandi opere di architettura e allo studio Demogo di Treviso per l’architettura residenziale su piccola scala

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Jesús Aparicio Presidente di giuria

I T A Da sinistra: Fabrice Maud, (presidente BigMat International), Nuno Melo Sousa (Nuno Melo Sousa Architecture) e Jesús Aparicio (presidente di giuria del BMIAA) | ©BigMat. A sinistra, i vincitori del BigMat International Architecture Award ’23 | ©BigMat

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BigMat International Architecture Award ’23

Fabrice Maud Presidente BigMat International

Da sinistra: Fabrice Maud, Francisco Javier López e Ramón Pico (Estudio Acta) e Jesús Aparicio | ©BigMat

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I T A I Premi Nazionali italiani BigMat International Architecture Award’23 | Da sinistra: Simone Gobbo di Demogo, il giurato italiano Enrico Molteni, Davide De Marchi di Demogo, il presidente di BigMat Italia Alessandro Cerbai, Jacopo Bracco e Alberto Lessan di Balance Architettura e il presidente di giuria Jesús Aparicio | ©BigMat Menzione Speciale giovani architetti a Last architettura • Stefano Larotonda | Da sinistra: Fabrice Maud, Stefano Larotonda (Last architettura) e Jesús Aparicio | ©BigMat

Matteo Camillini Direttore BigMat Italia e International

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BigMat International Architecture Award ’23

I VINCITORI

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Occhiello BigMat International Architecture Award ’23

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TUTTI I NUMERI DEL PREMIO

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I T LA GIURIA INTERNAZIONALE

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BigMat International Architecture Award ’23 PREMI NAZIONALI GRANDI OPERE DI ARCHITETTURA

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BigMat International Architecture Award ’23 PREMI NAZIONALI GRANDI OPERE DI ARCHITETTURA

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MENZIONE SPECIALE GIOVANI ARCHITETTI

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BigMat International Architecture Award ’23

PREMI NAZIONALI ARCHITETTURA RESIDENZIALE SU PICCOLA SCALA

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BigMat International Architecture Award ’23

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SE STAI PENSANDO ALLA SICUREZZA SISMICA DELLA TUA CASA, ALLORA SIAMO IN DUE.

Il nostro Gruppo G&P intech forte di un’esperienza di oltre 35 anni di settore vanta una storia unica e riconosciuta nel panorama nazionale delle tecnologie antisismiche e di ristrutturazione per la ricostruzione post eventi calamitosi e per la prevenzione del costruito esistente. Competenza, esperienza, affidabilità sono al tuo servizio per rendere più sicura la tua casa. ®

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Progetti Mondo

occhiello Berna, Svizzera | Residenze

Titolo Modularità

ETITOLO INDUSTRIALIZZAZIONE EDILIZIA TITOLO Prosommario

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iete pronti a fare la differenza nel settore dell’edilizia sostenibile x PERCXCIPARE Partexdi

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Il complesso residenziale progettato da Gwj Architektur risponde ai Sustainable Development Goals dell’Agenda 20230 ed esprime una cultura di progetto contemporanea impegnata ad affrontare le sfide globali attraverso azioni locali, che impattano sulla qualità dei luoghi e sulla vita delle persone Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano

La laneway

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Berna, Svizzera | Residenze

SO Sezione Sopra, vista dal parco pubblico

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I T Planimetria

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Berna, Svizzera | Residenze

Piano tipo Sotto, gli spazi semipubblici della laneway

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I T Gli spazi loggiati tra gli edifici e la laneway Sopra, gli spazi semipubblici della laneway

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Berna, Svizzera | Residenze

Cucina di uno degli appartamenti. Interni

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Progetti Mondo

Kurdistan, Nord Iraq | Campo per rifugiati

Etica tra comunità E SOSTENIBILITÀ

L’Habibi Community Centre è stato realizzato facendo ricorso a principi di costruzione ambientale e di responsabilità comunitaria. Usati materiali reperibili in loco, quali terra e vetro di scarto per realizzare le murature con la tecnica del superadobe ovvero con sacchi riempiti di terra impilati gli uni sugli altri e poi ricoperti e resi solidali da un intonaco di terra

Kevin Santus, Politecnico di Milano

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Container sormontati da coperture in lamiera Sopra, costruzione attraverso la tecnica superadobe

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Occhiello

Posa dei sacchi riempiti di terra da parte dei lavoratori, nonché residenti nel campo per rifugiati. Sopra, fase di cantiere del centro di comunità: è possibile apprezzare l’andamento sinuoso della parete, scandito poi dalla struttura metallica che reggerà la copertura in lamiera

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Soluzioni locali sostenibili low-tech

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Kurdistan, Nord Iraq

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I vuoti di bottiglia sono utilizzati come elemento decorativo all’interno delle porzioni trasparenti del centro di comunità

Messa in opera dei vuoti di bottiglia utilizzati per le aperture superiori del volume del centro di comunità

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La sala di comunità vede il muro perimetrale scandito da una serie di nicchie che permettono all’estero la creazione di piccoli spazi protetti, mentre muovono la continuità dello spazio interno

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I Commenti

Territorio & Società

Edilizia sociale, un bisogno senza adeguate risposte Francesco Gastaldi Università Iuav di Venezia

L’abitare è un tema tornato prepotentemente di attualità in questo 2023, le proteste degli studenti universitari per il caro affitti, articoli e inchieste giornalistiche, l’aumento dei casi di forme di povertà e disagio a seguito delle crisi ricorrenti, tutto porta a considerare come il problema casa sia una questione aperta, soprattutto per alcune fasce di popolazione. Criticità e bisogni I bisogni quantitativi nel nostro Paese non sono più quelli degli anni ‘50-‘80, ma certamente rimangono irrisolte molte criticità e bisogni specifici, a livello quantitativo e qualitativo, molto differenti fra singole aree del paese, territorialmente differenziate (per esempio, grandi città vs centri minori), ma non meno impattanti in termini economici. Inoltre, in una società in continua (e rapida) evoluzione, emergono nuove domande abitative, sempre più articolate legate a studenti e lavoratori fuori sede, giovani coppie, nuove famiglie e single non possessori di abitazioni familiari, immigrati stranieri, anziani che vivono in case inadatte alle loro condizioni di vita e salute. Come detto, un quadro molto complesso, e il disagio abitativo presenta porta con sè questioni etiche, politiche ed economico-finanziarie, giuridico amministrative che alimentano, solo molto parzialmente, un dibattito politico che è più incentrato su questioni collegate (crisi economiche, accoglienza e immigrazione, rigenerazione e qualità urbana) che non strettamente focalizzato sull’emergenza abitativa. Tuttavia, in presenza di queste necessità (specie dei grandi centri urbani e con massimizzazione di queste tendenze in città come Milano), si registrano politiche e progetti di vario genere e una scarsa verifica dei risultati ottenuti. Inoltre, il più difficile accesso ai mutui bancari, il lavoro temporaneo, poco garantito e poco tutelato, le forme di precarietà e instabilità economica e sociale e le migrazioni, aumentano la domanda di abitazioni in locazione per le popolazioni in condizioni di, eterogenee, necessità. Strumenti e misurabilità I programmi pubblici a favore dell’edilizia sociale dovrebbero indicare con chiarezza chi sono i veri be-

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neficiari delle politiche contro il disagio abitativo, verificare che il denaro pubblico sia speso per favorire risultati efficienti e migliorare la posizione e il trattamento di soggetti svantaggiati. Gli strumenti utilizzati nel nostro Paese sono molto diversi, ma in tutti i casi mancano verifiche e comparazioni dei reali risultati delle azioni contenute nei singoli strumenti e tra soluzioni alternative. La scarsa verifica dei risultati ottenuti favorisce l’implementazione degli strumenti già utilizzati, anziché soluzioni innovative. In Italia sono prevalse misure indirette che hanno esplicitamente favorito la casa in proprietà, in particolare nella forma di agevolazioni fiscali e al credito. Tra i benefici, ingiustificati dal punto di vista economico e sociale, ricordiamo il riscatto a prezzi non di mercato, la possibilità di rivendita degli alloggi e l’ereditarietà degli stessi. Quando non sono prevalse le privatizzazioni, l’alloggio ha talvolta costituito un diritto duraturo (e trasmissibile), senza essere riportato alla sua funzione d’uso per far fronte ad esigenze contingenti. Social housing Il mancato turn-over ha prodotto, fra le altre cose, un innalzamento dell’età media degli assegnatari. L’espressione edilizia residenziale pubblica è stata negli ultimi anni sostituita con social housing, alloggi sociali, edilizia residenziale sociale, quest’ultima definita come “l’insieme dei servizi abitativi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie” erogate da “operatori pubblici e privati prioritariamente tramite alloggi in locazione” 1 Tuttavia, al cambiamento del linguaggio non sono conseguite sostanziali variazioni, e non un maggior ruolo di una eterogeneità di soggetti privati, nelle modalità di trattamento del disagio abitativo in una società in forte evoluzione (economia, famiglie, mercato del lavoro), che ha assunto le nuove forme sommariamente descritte senza innovazioni significative nelle modalità di intervento. 1. Si rinvia al decreto interministeriale n. 146 del 2008. Vale la pena di osservare che la nuova definizione ha superato il riferimento a residenziale e pubblico.


31/01-03/02/2024 Bolzano

Join the future of sustainable building

Costruire bene. Vivere bene. Fiera internazionale per il risanamento e l’efficienza in edilizia

Il premio nazionale per l'architettura in legno.

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www.klimahouse.it


Interior & Product Design

Franchi Umberto Marmi | MM Design

di Livia Randaccio

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Estetica del Metaverso per un marmo sempre più raffinato


Il progetto presentato durante Marmomac di quest’anno, nel contesto dell’evento ‘Material Match Up’, curato da Adi, ha avuto come protagonisti i marmi Calacatta 900, Statuario, Grigio Collemandina e Bardiglio, tutti di Franchi Umberto Marmi (Fum), lavorati nelle diverse finiture del bocciardato, opaco e lucido grazie a precise incisioni a laser, e quindi proposti su un moodboard esemplificativo dei trattamenti applicati alle superfici. Il concept sviluppato da MM Design per Fum è stato quello di proporre una nuova caratteristica estetica e decorativa per il marmo attraverso i principi del Cmf design, dove Cmf è acronimo di colori, materiali e finiture. Un segmento del design industriale che lavora sull’identità cromatica, tattile e decorativa di materiali, superfici, oggetti e ambienti. Con quest’approccio progettuale il marmo di Fum compie un viaggio di interpretazione della natura che lo porta fino nel Metaverso. Il design, combinandosi con le più innovative tecnologie, porta a migliorare la qualità percepita della superficie del marmo e crea nuove e suggestive tendenze allineate con l’interior design più attuale. Che si tratti di fiori, di cellule, di pelli o di strutture ossee non fa differenza: tutti questi elementi passano all’astrazione e al digitale. Nel passaggio dal fisico al virtuale il marmo trova infinite possibilità di declinazione e di sfaccettature. Forme biomorfe e superfici tattili Il circolo mimetico e metaforico fra uomo e natura si esprime con nuova linfa attraverso un design sempre più evoluto che sintetizza la massima naturalità delle forme organiche col massimo artificio della tecnologia. È così che il progetto di MM Design per Fum si articola e si sviluppa in diverse direzioni: da una parte trasferisce le molteplici geometrie e le incredibili forme complesse che troviamo in natura sulla superficie del marmo, rendendolo, se possibile, ancora più ricco di appeal nel momento in cui esso prende vita e acquisisce movimento. Dall’altra arricchisce le superfici marmoree di un fascino tutto nuovo quando propone impronte e incisioni sviluppate su disegno a rilievo. È totale la fluidità con cui si passa dai pattern geometrici alle forme organiche, dalle texture più

LA SCHEDA Produzione: Franchi Umberto Marmi spa Project design: MM Design Materiale: Calacatta 900, Statuario, Grigio Collemandina e Bardiglio Finiture: bocciardato, opaco, lucido creati con incisione laser Info: www.fum.it; www.mmdesign.eu

raw a quelle più sottili e impalpabili, dall’effetto knitting a un rilievo della vena del marmo del tutto simile alla pelle. Approcciandosi al phygital, quel mondo in cui la tecnologia fa da ponte fra mondo fisico e virtuale, MM Design ne sonda i confini con capacità e sperimenta attraverso il marmo di Fum la combinazione tra un materiale naturale dalla lunga storia e nuove superfici metalliche, finiture ultrariflettenti, effetti iridescenti e sfumature di colore dicroiche. Il raffinato effetto riflettente ‘a specchio’ o il riflesso metallico trasparente applicati alla superficie del marmo rivelano, valorizzandola, la sua naturale texture e portano all’attenzione dell’osservatore sorprendenti cromie e riflessi.

Il moodboard, sviluppato in un pannello delle dimensioni di 140x180 cm, raccoglie esempi dei particolari trattamenti sulle superfici di marmo combinati fra tecnologie di incisione avanzate e quelle con la sottile pellicola di deposizione metallica. Dalla Natura al Metaverso emerge tutto il potenziale estetico e la versatilità applicativa del marmo

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torterolo&re

L’AMBIENTE IDEALE Il comfort abitativo ha ispirato T&R nel processo di continua innovazione della porta d’ingresso, dimostrando quale può essere il contributo fondamentale che il principale serramento di una casa può apportare per il risparmio energetico e il benessere ambientale. La resistenza all’acqua e al vento, l’isolamento termico e il taglio termico permettono di reagire in maniera efficace al cambiamento climatico, garantendo comfort abitativo e sicurezza elevata. Le porte della serie Confort sono particolarmente adatte ad installazioni ove siano richieste prestazioni energetiche elevate: offrono un eccellente isolamento termico, riducono la possibilità di formazione di condensa e non permettono infiltrazioni d’acqua o il passaggio 194

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d’aria sotto la soglia del battente. Il falsotelaio monoblocco offre una condizione di posa ottimale della porta blindata in strutture edilizie ad alta prestazione energetica, isolando ed eliminando i ponti termici del muro nei punti di contatto con il controtelaio in acciaio. È stato progettato per adattarsi sia a strutture murarie tradizionali, anche con cappotto interno o cappotto esterno, sia a strutture in legno o muri a secco. Il controtelaio è dotato di quarto lato per garantire l’interruzione termica anche tra il pavimento interno e il pavimento esterno e include sul lato esterno una protezione in acciaio antieffrazione a difesa della battuta tra telaio e falsotelaio. Torterolo & Re, porte blindate a prestazioni elevate.

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DOSSIER YouBuild TOP100 DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONI

Quale impatto ha avuto il boom dell'edilizia negli ultimi anni sui bilanci delle aziende che operano in cantiere? Il Centro Studi YouTrade ha messo ai raggi X i risultati dei grandi gruppi. E ha scoperto qualche sorpresa


Dossier Top 100

Imprese di costruzione

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Il Centro Studi YouTrade ha selezionato le prime cento aziende del settore. E l’analisi dei bilanci testimonia il boom legato al superbonus, ma anche la ripresa degli appalti pubblici. Con un dato rassicurante: il sistema ora è più solido

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di cura del Centro Studi YouTrade

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Imprese di costruzione

VARIAZIONI % DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLE TOP 100 DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE. ANNO 2022 SU 2021

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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TOP 10 DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE IN ITALIA PER PERCENTUALE DI UTILI SUL FATTURATO 2022 POSIZIONE

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TOP 10 DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE IN ITALIA PER INCREMENTO DI FATTURATO 2022/2021

RAGIONE SOCIALE

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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Imprese di costruzione

FATTURATO E UTILI DELLA TOP 100 DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE IN ITALIA PER CLASSI DIMENSIONALI (VALORI IN MILIONI DI EURO) - TOTALE IMPRESE FATTURATO CLASSE DIMENSIONALE DI FATTURATO

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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FATTURATO E UTILI DELLA TOP 100 DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE IN ITALIA (VALORI IN MILIONI DI EURO)

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Cantieri Italia

Milano | Edilizia residenziale sociale

Obiettivo rigenerazione

A PARTIRE DAL VILLAGGIO OLIMPICO

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Il cantiere dev’essere consegnato per luglio 2025, una manciata di mesi prima dell’inizio dei giochi olimpici invernali Milano Cortina. I lavori di costruzione procedono a ritmo accelerato, con un anticipo di tre mesi sulla tabella di marcia. Il merito? Pare essere della scelta costruttiva operata dall’impresa: il ricorso all’edilizia industrializzata leggera Livia Randaccio

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Il Villaggio Olimpico invernale 2026 sarà la prima area rigenerata del grande progetto di riqualificazione urbana dello Scalo di Porta Romana

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Milano | Edilizia residenziale sociale

Gli edifici del Villaggio Olimpico visti da via Ripamonti

L’ingresso al nuovo complesso

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IL C OMMENTO di Colin-Koop, design

partner SOM – Skidmore, Owings & Merrill

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Milano | Edilizia residenziale sociale

IL C OMMENTO

di Claudio Foscaro, direttore tecnico Cev e Olimpyas scarl

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I T Il progetto si inserisce nell’architettura storica milanese esistente dando priorità allo spazio pedonale

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Milano | Edilizia residenziale sociale

IL C OMMENTO

di Angelo Briancesco, development management Coima

Strutture di facciata

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I T A IL C OMMENTO

di Marco Ferrario, co-fondatore Progetto Cmr e direzione lavori Villaggio Olimpico

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Milano | Edilizia residenziale sociale

IL C OMMENTO

di Franco Daniele, fondatore e ceo Tecnostrutture

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I T L'area di cantiere vista dall'alto

ALCUNI NUMERI

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Milano | Edilizia residenziale sociale

IL C OMMENTO

di Massimo Mauri, resp. tecnico Milani spa

S Le preesistenze da riqualificare

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La soluzione strutturale Nps New Performance System composta da travi e pilastri misti acciaio-calcestruzzo e l’avanzamento del cantiere

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Milano | Edilizia residenziale sociale

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I T A La soluzione di tamponamento in legno di XLam Dolomiti con posa automatizzata

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Milano | Edilizia residenziale sociale

SOLUZIONE STRUTTURALE NPS FLEX DI TECNOSTRUTTURE

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LA SCHEDA

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Cantieri Italia

Dettagli costruttivi

Impermeabilizzazione

DELLE PAVIMENTAZIONI ESTERNE Continue, discontinue, posa a secco, incollata o flottante, le pavimentazioni esterne rappresentano una bella sfida costruttiva perché soggette a un livello di utilizzo intensivo e nel contempo sono perennemente esposte all’azione degli agenti atmosferici. È necessario, pertanto, agire con grande scrupolosità per preservarne l’integrità e la durabilità

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Matteo Cazzaniga

DETTAGLIO 1

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MATTEO CAZZANIGA

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Dettagli costruttivi

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PRODUZIONE | SOLUZIONI

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Dettagli costruttivi

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Vetrate isolanti con tende: luce, privacy ed oscuramento.

YouBuild - GENNAIO 2024 www.vetrariapescini.it LO SPECIALISTA DEI VETRI FUNZIONALI

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L'intervista

Antonio Nespolino | Il Muratore Bergamasco

A prezzo bloccato

LA CRESCITA NON SI È BLOCCATA L’impresa di costruzioni bergamasca si è specializzata nella riqualificazione di appartamenti, con la garanzia di non sforare i preventivi. Un successo. Che il titolare, Antonio Nespolino, vuole alimentare con altre iniziative: nuove società e persino una Bibbia delle ristrutturazioni

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Fabrizio Calvo

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Villetta a Pianengo

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Antonio Nespolino | Il Muratore Bergamasco

Ristrutturazione di un appartamento a Segrate

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Ristrutturazione di una cucina a Bergamo

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L'intervista

Vanessa Pesenti | Presidente Ance Bergamo

Addio superbonus

MEGLIO UNA LEGGE SULLA RIGENERAZIONE La presidente dell’associazione dei costruttori della città orbica chiede un intervento del governo che inneschi un processo stabile di riqualificazione del territorio, in linea con quella che è la direttiva green del Parlamento europeo. Senza dimenticare che va risolta anche la questione dei crediti incagliati

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Vanessa Pesenti | Presidente Ance Bergamo

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CALDAIE 5 STELLE A BIOMASSA

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Vanessa Pesenti | Presidente Ance Bergamo

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PER L’EDILIZIA SOSTENIBILE

Italia ha urgente bisogno di una legge sulla rigenerazione urbana». Vanessa Soprema Italia mette a disposizione di tutti i professionisti dell’edilizia le informazioni necessarie per valutare l’impatto Pesenti, presidente di Ance Bergamo, ambientale dei materiali danecostruzione e dei sistemi utilizzati. è assolutamente convinta. E lo ha Il nostro obiettivo è garantire un’elevata sostenibilità grazie ai nostri sistemi per l’impermeabilizzazione ed isolamento termico aventi EPD. Grazie all’analisi approfondita delle fasi del ribadito con fermezza durante l’assemblea pubblica di ciclo di vita dei nostri prodotti, attraverso la metodologia LCA (Life Cycle Assesment), Soprema si impegna ad innovare, ottobre nell’Aula dell’Università Bergamo, investire efine sviluppare la qualitàMagna del servizio, sempredi nel rispetto dei valori tecnici e umani, per salvaguardare i nostri clienti, convocata sia per celebrare il 75esimo anniversario della i lavoratori e l’ambiente. Territoriale orobica di Ance, sia per trasmettere la forte riInquadrachiesta il QR code per saperne più sulle nostre soluzioni certificate EPD. ai numerosi ospiti deldimondo politico-istituzionale intervenuti all’incontro-confronto (c’erano esponenti di varie amministrazioni: dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, al presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, fino al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e al suo assessore alle Infrastrutture e alle Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi), davanti a decine di colleghi costruttori.

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Cultura del costruito

L’età dei perché e l’obbligo di avere cura Silvia Nanni Architetto Usciamo da questi tre lunghi anni, ansiosi e ansiogeni, segnati da incertezze, restrizioni e dai Bonus e Superbonus. Ne usciamo, ed è una speranza, con molte domande, con molti perché; vale in generale ma forse in modo ancora più stringente nel settore delle costruzioni. Bonus I bonus fiscali hanno in qualche messo sotto i riflettori e sul banco degli imputati i nostri edifici, le nostre case, colpevoli di consumare troppo. E quindi abbiamo consumato per risolvere questo problema, un po’ come si fa per i saldi: per risparmiare alla fine devi spendere. Per poi accorgersi che forse abbiamo speso e basta, e ci siamo dimenticati di un rilevante numero di altre questioni; di non aver posto tutte le domande, chiesto tutti i perché, o che le domande le abbiamo espresse in modo non esatto, non pertinente. Una questione di cultura Ai miei nipoti ho sempre ricordato che si studia innanzitutto per sapere domandare; se non sai, non saprai domandare e porre le domande in modo non parziale o fuorviante; e saper chiedere perché. Cultura non è nozionismo, cultura è capacità di dare senso alle proprie azioni. “Trovare una soluzione, o cercare di farlo, richiede soltanto conoscenza: è necessario conoscere soluzioni promettenti e sapere come metterle in pratica. Ma non nuocere richiede una intera cultura.” Nel tentativo di efficientare le nostre case di cosa ci siamo dimenticati? Quali domande non abbiamo posto, quali perché non abbiamo domandato? Un po’ di domande in sospeso Forse ci siamo dimenticati di chi avrebbe dovuto continuare a vivere negli immobili, e se al loro interno sarebbero stati bene; se gli ambienti fossero stati salubri; e se fosse poi poco dignitoso dover sforacchiare le pareti perimetrali per installare degli scambiatori d’aria; ed ancora: domandarsi quindi qual è il risparmio effettivo, ammesso per un momento che fosse la priorità. E ancora, se non ci fossero state strategie diverse da esperire; se quei muri non potessero, per esempio,

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per assurdo, essere in parte abbattuti per fare spazio alla luce, a una serra solare, a un giardino d’inverno. Se abbiamo pensato, o ci siamo dimenticati, di quelle terribili giornate, a quei bimbi chiusi in casa senza la possibilità di uscire, senza un terrazzo, un piccolo spazio giardino, all’aria aperta. E se fosse giusto applicare un cappotto a un edificio non antisismico, e se magari, e perché, non fosse il caso prima di preoccuparsi della messa in sicurezza antisismica e antincendio. E rimanendo in tema di sostenibilità, se la scarsa durabilità dei materiali impiegati non mettesse in dubbio l’effettivo risparmio in termini di emissioni. O se non fosse più ragionevole parlare alle persone invitando alla frugalità, cosa che poi hanno fatto per altri motivi. In fondo, gli interventi di efficientamento effettuati, ad esempio nel 2022 (ultimo dato disponibile) sono, secondo i dati Enea, 91.880 su un totale di oltre 12 milioni di edifici residenziali, ovvero hanno interessato una percentuale modestissima di edifici; un’azione culturale potrebbe efficientare il 100% degli edifici, raggiungere un risparmio energetico sul 100% degli edifici, a costo zero. Perchè no... come ricorda La Tecla “al pari di qualunque altro sistema commerciale hanno bisogno di trasformare una facoltà umana in un bene di consumo e di produrre dei consumatori ignari che il bene che considerano scarso è invece alla sua origine abbondante e già il loro possesso.” Oppure, perchè non fosse prioritario ripensare al design delle città, al loro microclima, ai venti e alle brezze, all’introduzione di nuovo verde, a piantare alberi. O se non fosse più coraggioso promuovere interventi di qualità con premialità crescenti e investire sulla complessità e sulla capacità di affrontarla - che si chiama competenza, che si esprime con l’aver cura. E provare a sperimentare un approccio globale - olistico, se preferiamo - con un po’ di idealismo e tanta capacità di visione. Creare, trovare, dare spazio e spazi di umanità, per tutta l’umanità. Stanze dove trovino spazio il conforto e la benevolenza, la cortesia e la cordialità, la quiete, l’armonia, l’equilibrio e la tenerezza, la bontà... “Un lavoro per la cui impresa era necessaria la speranza”.


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Lavori Pubblici

Le nuove frontiere sono qualità e sicurezza Antonio Ortenzi Project Manager

La nuova legge sui lavori pubblici in Italia ha introdotto importanti novità nel settore edile, mirando a migliorare la qualità delle costruzioni e a garantire maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra le novità più rilevanti, spicca l’obbligo di adottare strumentazioni digitali adeguate, in linea con gli standard europei. In questo contesto, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità per l’industria delle costruzioni: questa tecnologia può infatti essere applicata alla progettazione, pianificazione, esecuzione e gestione dei progetti edili, offrendo numerosi vantaggi in termini di precisione, velocità, sicurezza e sostenibilità del processo costruttivo. Tuttavia, è importante sottolineare il ruolo fondamentale della professionalità dei Rup per appalti e concessioni di lavori, nonché la necessità di una formazione adeguata per compensare alcune carenze. Ci sono alcune parole chiave che ci accompagneranno nel 2024 e delle quali sentiremo parlare sempre più spesso in tema di innovazione e digitalizzazione, al netto di qualche revisione procedurale della nuova legge sui lavori pubblici. Building Information Modeling Gli articoli che parlano del Bim nella nuova legge sui lavori pubblici in Italia, il dlgs 36/2023, sono principalmente l’articolo 43 e l’allegato I.9. L’articolo 43 stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2025, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono obbligatoriamente adottare strumentazione digitale adeguata. In particolare, prevede l’utilizzo obbligatorio del Bim per gli appalti superiori a un milione di euro. L’allegato I.9 fornisce precise indicazioni sui “metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni”. Questo allegato si compone di 13 articoli volti a chiarire e definire le modalità e i termini di adozione di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni. Project Management Gli articoli che parlano di project management nella nuova legge sui lavori pubblici sono principalmente gli articoli 3 e 30 dell’allegato I.7 che fanno riferimento alle norme Iso Uni 21500 (21502) e l’art. 4 dell’allegato I.2 che tratta i “Requisiti di professionalità del Rup per appalti, concessioni di lavori e per servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura”.

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Intelligenza Artificiale L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una tecnologia innovativa che può essere applicata in vari settori, compreso quello edile. L’IA può infatti essere impiegata per la progettazione, la pianificazione, l’esecuzione e la gestione dei progetti edili, consentendo di ottenere numerosi vantaggi. In particolare, l’IA è utile anche per creare modelli virtuali delle opere da realizzare utilizzando il software Bim integrando informazioni su materiali, costi, tempi e risorse. Questa tecnologia consente di individuare eventuali problemi prima dell’inizio dei lavori, riducendo così i costi associati alle modifiche successive. L’IA può anche essere utilizzata per controllare i processi produttivi in cantiere con sistemi automatizzati e computerizzati, assicurando una maggiore efficienza e una migliore qualità del prodotto finale. Ad esempio, gli strumenti per il controllo dei dati che provengono dal Bim possono essere utilizzati per controllare l’avanzamento dei lavori e garantire il rispetto dei tempi e dei costi previsti. In sintesi, l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla progettazione, pianificazione, esecuzione e gestione dei progetti edili offre numerosi vantaggi in termini di efficienza, precisione e qualità del prodotto finale. Tuttavia, è importante sottolineare che la formazione adeguata degli operatori del settore edile rappresenta un fattore critico per garantire l’utilizzo efficace di queste tecnologie innovative. Its Accademy L’importanza di una formazione adeguata nel settore edile non può essere sottovalutata. La tecnologia digitale avanzata sta cambiando rapidamente il modo in cui si concepiscono e si realizzano le opere nel settore edile. La mancanza di professionisti adeguatamente formati rappresenta una sfida critica per il settore. Gli Its Accademy e le scuole edili rappresentano un’opportunità per compensare questa carenza e garantire l’utilizzo delle tecnologie digitali avanzate per migliorare il processo costruttivo. Occorre compensare la mancanza di professionisti adeguatamente formati in questo campo e garantire il futuro sostenibile delle costruzioni. Nel corso di questo 2024, in questa rubrica, affronteremo uno a uno gli argomenti appena citati valutando rischi e opportunità per ognuno di essi, ma tratteremo anche di modelli e best practice per la loro applicazione.


Riqualificazione strutturale ed energetica a partire dai solai “Super leggero e ultra resistente”

TERMOSOLAIO è un pannello cassero a rimanere per realizzare solai portanti in calcestruzzo armato gettati in opera da calpestio o copertura. I pannelli possono essere accessoriati di tralicci per garantire una autoportanza in prima fase fino a 2 metri e di profili per finitura in cartongesso. La leggerezza dei pannelli permette di essere movimentati a mano da soli due operatori. Una volta posati sono subito pedonabili in tutta sicurezza. TERMOSOLAIO è la soluzione ideale per reallizzare edifici antisismici ad alte prestazioni energetiche.

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Project & Construction Management

Gdp Italia

Piattaforma data driven

PER LA FILIERA IMMOBILIARE Con l’intervista al Ceo dell’azienda, Wilmer Berton, abbiamo cercato di comprendere gli aspetti più rilevanti della Piattaforma Dyana, concepita per gestire e coordinare, in tempo reale, i servizi, le fasi e i soggetti coinvolti in un progetto di costruzione, garantendo efficienza delle scadenze e degli obiettivi previsti attraverso una solida base analitica che consente di prendere decisioni e anticipare i rischi

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Progettazione e assemblaggio

2 Industrializzazione del cantiere

4 Complete di sanitari, rivestimenti e finiture di alta qualità

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Impiego in hotel strutture ricettive ospedali, condomini centri commerciali

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Produzione

occhiello Storia di copertina | Bifire

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iete pronti a fare la differenza nel settore dell’edilizia sostenibile x PERCXCIPARE Partexdi

La protezione

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Una lastra, tante applicazioni certificate: è questo il punto di forza dell’azienda. Supersil 12 mm in calcio silicato è il prodotto che ha un ottimo comportamento al fuoco insieme a una significativa resistenza meccanica che in caso di incendio consente di bloccarne la propagazione. E poi si tratta di tecnologie rigorosamente made in Italy

L'

antincendio in edilizia è una materia che negli ultimi anni ha vissuto una grande accelerazione, in parte dovuta ai fatti di cronaca nazionali e internazionali riguardanti l’incendio di involucri di edifici alti, in parte al nuovo approccio normativo che chiama in causa la responsabilità del progettista in merito alla valutazione del rischio d’incendio nel progetto. Proprio alla luce dell’impatto che ha la materia nella progettazione e nell’applicazione delle soluzioni

in cantiere, abbiamo cercato di capire con Alberto Abbo, amministratore delegato Bifire, quali sono le linee guida nello sviluppo delle soluzioni aziendali che ne fanno un riferimento tecnologico nel settore in Italia e in Europa. Qual è l’approccio Bifire alle richieste provenienti dal mercato dell’antincendio nelle costruzioni? Innanzitutto, desidero ricordare che la nostra tecnologia e relative soluzioni sono rigorosamente made in Italy, sia per quanto concerne l’isolamento termico

Livia Randaccio

La lastra Supersil 12 mm A sinistra, Alberto Abbo, amministratore delegato Bifire

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Storia di copertina | Bifire

Lato esposto al fuoco di un cavedio antincendio a fine prova

e sia per l’antincendio. In secondo luogo, mi piace precisare che Bifire presidia l’ambito della protezione passiva dal fuoco degli edifici con la più ampia gamma di soluzioni certificate dai più importanti laboratori, secondo le più restrittive norme italiane ed europee. Produciamo lastre per la riqualificazione

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e la nuova costruzione di pareti e solai, per controsoffitti, per pareti divisorie, per la protezione delle condotte di areazione, per la protezione strutturale e sistemi per attraversamenti di murature e solai. Sviluppiamo con il cliente e per il cliente tecnologie che permettono ad entrambi di raggiungere e mantenere


Laboratorio Bifire e prove di resistenza al fuoco utilizzando i die forni. uno più piccolo e uno di dimensioni reali

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Storia di copertina | Bifire

la leadership nei propri i mercati di competenza. I nostri clienti debbono considerarci il loro partner tecnologico. E per questo l’organizzazione che ci siamo dati è finalizzata a garantire che la qualità dei prodotti e del servizio si concretizzino in un reale vantaggio competitivo. Qual è il punto di svolta tecnlogico di Bifire e il prodotto di punta? Bifire viene fondata da mio padre nel 2002 insieme ad Alfredo Varini ma il grande salto avviene nel 2016 quando realizziamo un nuovo stabilimento produttivo a Paderno Dugnano dedicato alla produzione della lastra antincendio Supersil, una lastra a base di calcio fibrosilicato ad alte prestazioni, in classe A1, ovvero, incombustibile, che si lavora e si installa con facilità, si stucca solo sui giunti, ed è sicura e garantita dalla marcatura Ce. Nel nome della nostra azienda è contenuto anche il suo focus: la protezione passiva al fuoco, ovvero la progettazione e la produzione di tutti quegli elementi che Da sinistra, Ing. Mauro Ravelli, ufficio tecnico Bifire e Alberto Abbo

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SUPERSIL 12 MM | IN CANTIERE Cantiere di Riqualificazione funzionale di edificio multipiano in via Fara a Milano. Viene applicato Supersil 12 mm per la riqualificazione Rei 120 di un solaio in cemento armato. Nelle foto, le fasi di posa, stuccatura e tinteggiatura. Come si posa

Utilizzando Supersil è possibile ottenere pezzi a disegno di alta precisione in quanto il materiale non si sfalda anche durante lavorazione meccanica. La sua alta resistenza meccanica ne consente l’impiego alle condizioni più severe. Non teme gli shock termici e risulta inalterabile nel tempo anche a funzionamento discontinuo. Lavorabilità Supersil è facilmente lavorabile mediante lavorazione meccanica o manuale. Gli utensili elettrici, come le seghe circolari, sono senz’altro consigliabili qualora sia richiesta velocità e precisione nell’esecuzione del prodotto. Le lastre andranno installate su orditura metallica idonea a seconda che si tratti di parete, controparete o soffitto, oppure tassellate in aderenza alla parete o al solaio, comunque rispettando le indicazioni fornite con il certificato di resistenza al fuoco. Le lastre dovranno essere installate con il lato taglio a vista, i giunti orizzontali dovranno essere sfalsati come nelle normali applicazioni dei rivestimenti a secco; fra una lastra e l’altra lasciare 3-4mm. Montaggio Tenere le lastre sollevate da terra di 12/12,5 mm aiutandosi con uno sfrido della lastra (che andrà poi rimosso) per impedire l’eventuale risalita di umidità per capillarità, sali o impurità delle basi di appoggio, e per permettere le normali dilatazioni dei materiali. Fissare quindi le lastre alla struttura metallica con viti Aquafire Star avvitando sul lato taglio a passo 25 cm (15 cm per le applicazioni in orizzontale); dal bordo lastra si indica una distanza di c.a. 15 mm per sfruttare al meglio il contatto della lastra alla ampia superficie della testa della vite. Eseguire un giunto di dilatazione ogni 12 m lineari, sia in direzione orizzontale che verticale. Stuccatura Quando richiesto dal certificato o per soli motivi di finitura estetica, è possibile stuccare le lastre spalmando uno strato di Finish sui giunti longitudinali e trasversali, largo 100 mm e annegare il nastro in fibra di vetro per giunti da 75 mm nel rasante appena posato. Passato il tempo di asciugatura (variabile in funzione di temperatura e umidità ambientali), lisciare la superficie con Finish in un’unica mano, annegando una rete per rasatura (160gr/mq) in fibra di vetro nel rasante appena posato, avendo cura di nasconderla completamente. A questo punto la parete è pronta per la tinteggiatura che deve essere preceduta da stesura di fissativo.

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Storia di copertina | Bifire

Aquafire è la lastra in cemento alleggerito fibrorinforzato, vista nel laboratorio prove

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servono a contenerlo. La legge si basa sul concetto di compartimentazione e i nostri prodotti rispondono a questa specifica bloccando il fuoco all’interno dei locali per il periodo di tempo certificato. Quale mercato serve Bifire in modo diretto? La nostra scelta strategica è quella di vendere attraverso i distributori che, a livello locale, svolgono un’attività di promozione del prodotto supportandoci sia dal punto di vista delle vendite sia per la parte logistica. Lavoriamo principalmente con i distributori di materiali edili per le costruzioni a secco. Col passare degli anni, però, tutto il mondo della distribuzione edile si è affacciato ai nostri prodotti. Presidiamo la distribuzione con 50 agenti sul territorio nazionale che hanno il compito di individuare i distributori ma che fanno promozione diretta anche sui target dei progettisti e dei costruttori ma poi convogliando le vendite sui distributori. Bifire nel 2022 si quota in borsa, con quali obiettivi? La quotazione in borsa ci ha consentito di aprire l’azienda a un pubblico molto più ampio di investitori e ha risposto in primo luogo alla necessità di trovare capitali sul mercato da reinvestire in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Infatti, abbiamo dato vita a due nuovi impianti produttivi, uno a Varedo, dove amplieremo la nostra gamma di prodotti per l’acustica e la protezione passiva al fuoco, l’altro, a


Ufficio tecnico: il cuore dello sviluppo della produzione e della consulenza al cliente Bifire

Seregno che aumenterà la nostra capacità produttiva di lastre in cemento alleggerito fibrorinforzato Aquafire. In secondo luogo, si è trattato di dare una connotazione ancora più rigorosa all’azienda seguendo regole di mercato consolidate e controllate. Inoltre, essere quotati sul mercato azionario rappresenta un plus per clienti, fornitori e anche per le nostre risorse umane. Infine, anche tanta soddisfazione per un’azienda che nell’anno in cui nasce, 2002, è davvero piccola, solo 6 milioni di fatturato, e che con la quotazione ambisce a una crescita più rapida e solida. Prove di laboratorio e certificazioni fanno la differenza nel mercato dell’antincendio. Come si è organizzata Bifire? Il mondo fuoco incide sul nostro fatturato per circa il 30% e la nostra strategia in questo segmento prevede di continuare a investire, a provare e certificare nuove soluzioni costruttive. Questo è un processo indispensabile e ciò che ci caratterizza sul mercato: abbiamo infatti la più ampia gamma di certificazioni per i diversi sistemi costruttivi e ogni volta che dal mercato ci arriva una richiesta non prevista procediamo a progettare, provare e certificare le soluzioni più adatte all’applicazione richiesta. Abbiamo investito molto sulla lastra Supersil 12 mm perché si tratta di una soluzione trasversale a moltissime applicazioni che contribuisce a semplificare l’attività sia ai distributori, che devono stoccare un solo prodotto, sia ai progettisti che hanno a disposizione una soluzione trasversale. Una lastra tante applicazioni: è questo il nostro punto di forza. Abbiamo realizzato più di

130 certificazioni, ovvero, più di 130 casi applicativi certificati al fuoco. Chi si rivolge a Bifire trova una gamma completa di applicazioni e il progettista trova certamente una risposta a tutte le sue richieste prestazionali. Inoltre, abbiamo un ufficio tecnico che offre la garanzia al progettista di essersi rivolto a un partner serio e affidabile. Ricerca e sviluppo della produzione. Come si colloca all’interno dell’organizzazione aziendale? Abbiamo all’interno un ufficio di ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e, se servono, di nuovi materiali e un laboratorio prove attrezzato con le migliori tecnologie per testare le soluzioni progettate. Per Supersil 12, per esempio, sviluppiamo sempre nuovi ambiti applicativi per pareti, controsoffitti e pavimenti. I nostri forni di prova sono gli stessi dei laboratori di certificazione. Ne abbiamo due, uno di dimensioni ridotte e uno di dimensione reale che sono gli stessi che utilizzano i laboratori che rilasciano le certificazioni. A noi servono per controllare già prima della certificazione la qualità della nostra produzione. Supersil 12: quali sono le sue principali caratteristiche? È una lastra in calcio silicato con un ottimo comportamento al fuoco ma soprattutto un’ottima resistenza meccanica in caso di incendio e questo è importante per bloccare la propagazione del fuoco. Supersil è la prima lastra in calcio fibrosilicato sul mercato che si può agevolmente tagliare con un cutter ed è ideale anche per l’impiego in ambienti ad elevata umidità perché non marcisce, non si deforma, non si sfalda e non si disgrega.

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Produzione

Prevenzione

Come gestire

L’ANTINCENDIO

Per gli edifici di grande altezza le legge prevede regole stringenti con l’obiettivo di contenere eventuali fiamme. Ecco le norme bisogna seguire: lo spiega un comandante dei vigili del fuoco Claudio Giacalone

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LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE IN TEMPO REALE Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista Il sistema Terracoat® assicura una elevata performance termica dell’edificio, oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica. YouBuild - GENNAIO 2024

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Produzione

Caoduro

Evacuatori

NATURALI DI FUMO E DI CALORE SICURI Da sempre al fianco di progettisti, aziende e imprese di costruzioni nella progettazione e realizzazione di sistemi di controllo del fumo e del calore, l’azienda, grazie a una vasta gamma di prodotti, offre la più ampia scelta di soluzioni per ogni tipo di copertura e di edificio Rebecca Alber ti

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al 1989, data della prima pubblicazione della norma Uni 9494 dedicata ai sistemi di evacuazione di fumo e calore, Caoduro progetta e produce dispositivi per la realizzazione di questa tipologia di sistemi. APPLICAZIONE DI CENTO SMOKE OUT I prodotti Caoduro sono stati recentemente scelti per l’installazione di un impianto di evacuazione di fumo e calore per un importante opificio in provincia di Perugia. L’edificio si estende su un’area di circa 7000 mq, è realizzato in elementi prefabbricati e presenta una copertura a falde inclinate con tegoli prefabbricati a doppio T e lastre grecate coibentate di finitura. Su questa tipologia di copertura, attraverso l’utilizzo di appositi basamenti pressopiegati e coibentati forniti dalla Caoduro, sono stati posati oltre 100 evacuatori naturali di fumo e calore Smoke Out della dimensione di 100x200 cm con cupola a tripla parete in policarbonato bianco Opal del tipo protetto ai raggi UV.

Per raccordare i basamenti alle lastre grecate di copertura sono stati realizzati dei carter in lamiera preverniciata di colore rosso Siena garantendo così una perfetta impermeabilizzazione e un’ottima resa estetica. EVACUATORI PNEUMATICI A BATTENTE I dispositivi Smoke Out installati sono degli evacuatori pneumatici a battente provvisti di marcatura CE secondo le normative vigenti, il cui funzionamento si basa sull’azionamento tramite gas compresso. Ogni evacuatore è equipaggiato di un apposito attuatore Mini Termico dotato di ampollina termica e bombola di CO2 che permette l’azionamento automatico dei dispositivi al raggiungimento della temperatura programmata. Il comando a distanza degli evacuatori avviene attraverso l’uso dei box pneumatici Mds E, ognuno dei quali è dotato di una bombola di CO2 di opportuna grammatura che permette l’apertura degli evacuatori ad esso collegati tramite una linea di tubazioni in rame. Infine, ogni box è collegato all’impianto di rilevazione e allarme incendi Irai che ne permette la rapida apertura in caso di allarme. Circa quaranta dei cento evacuatori Smoke Out installati sono del tipo a doppia funzione, ovvero grazie all’installazione di motori elettrici aggiuntivi è possibile aprire e chiudere i dispositivi da terra per le esigenze di aerazione dei locali sottostanti. Per evitare l’ingresso degli insetti tutte le aperture sono state dotate di zanzariere.


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Produzione

Klimahouse 2024

L’edilizia green

CERCA LA ROTTA PER IL FUTURO

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L’evento in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio a Bolzano prende spunto dal recente accordo europeo sulla riqualificazione degli edifici. Spazio tutto esaurito, con 400 aziende tra cui 17 start-up. E tante occasioni di formazione Paolo Caliari

Nelle immagini la presentazione del format 2024 e il team del klimahouse

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l Parlamento di Strasburgo ha fatto un grande regalo di Natale all’edilizia europea: dopo una logorante trattativa con i governi dei 27 Paesi della Ue, il 7 dicembre è arrivato l’accordo che prevede l’obbligo di riqualificazione degli edifici. E da questa storica decisione prende spunto la nuova edizione di Klimahouse, la fiera della edilizia sostenibile programmata dal 31 gennaio al 3 febbraio. La manifestazione quest’anno conterà oltre cento appuntamenti, con circa 400 aziende partecipanti, e tutto esaurito già nello spazio espositivo, in cui ci saranno anche 17 start-up, che rappresentano una nuova leva dell’ecosistema. Tornano anche il fuorisalone per le strade di Bolzano e un B2B match, che amplificherà le occasioni di networking. Come sempre anche questa edizione di Klimahouse è aperta a tutti, architetti, progettisti e professionisti dell’universo building, che possono confrontarsi e scoprire le ultime novità metodologiche e

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tecnologiche, e anche ai privati, che hanno un’occasione per comprendere come efficienza energetica ed edilizia green rappresentino il futuro della modalità di abitare. COSTUIRE, VIVERE Il titolo dell’evento, aperto anche al pubblico, per la verità, rimane sulle generali: Costruire bene, vivere bene.

D’accordo. A questo si aggiungono però gli obiettivi collaterali. A partire dalla necessità di una rigenerazione urbana che sia verde, ma anche non in rosso, cioè che rispetti anche l’equilibrio economico e sociale. Perché l’ambiente e l’edilizia devono essere sostenibili anche per il portafogli. Tutti temi che non solo sono riflessi nelle proposte delle aziende presenti, ma che percorrono trasversalmente la manifestazione alla Fiera Bolzano che, secondo gli organizzatori, «si distingue come un laboratorio di innovazione, dove la sostenibilità energetica e l’edilizia responsabile rappresentano il cuore pulsante di una società orientata al futuro». LA MISSION «Vogliamo contribuire a salvaguardare il nostro pianeta, questa è da sempre la nostra mission. Klimahouse è diventata una piattaforma che opera tutti i giorni e su tutti i canali, online e offline, per favorire l’innovazione, mettere in connessione gli attori del settore, promuovere la sostenibilità in edilizia in tutto il territorio non si ferma e continuerà nella sua mission con l’impegno e la passione che da sempre la contraddistingue e con l’aiuto di tutti coloro che vorranno unirsi al suo progetto», ha commentato Armin Hilpold, presidente di Fiera Bolzano durante la presentazione dell’edizione 2024 Klimahouse. L’impegno ideale, che travalica il business, è testimoniato anche dal conferimento a Klimahouse del Premio Miglior Valorizzazione Forestale, deciso da Pefc Italia e Legambiente durante la quinta edizione dell’iniziativa Comunità Forestali Sostenibili. Tra i meriti riconosciuti alla manifestazione, quello di aver cambiato la percezione dell’edilizia, promuovendo soluzioni innovative per sostenere e rilanciare le buone pratiche di gestione forestale nelle aree interne del Paese. QUATTRO TEMI Klimahouse è articolato su quattro focus tematici: legno, energia, materiali e innovazione in edilizia. Attorno a questi concept ruota l’offerta delle aziende presenti, con le soluzioni che riguardano, per esempio, l’isolamento

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QUOTA ROSA SEMPRE PIÙ VERDE Il programma della prima giornata del Klimahouse Congress, con il tema Build the Future (2 febbraio, Meeting & Event Center di Bolzano) è dedicato alle voci di professioniste dell’architettura impegnate nel sostenere il cambiamento per una progettazione più pulita e consapevole. Tra gli architetti italiani, quasi la metà sono donne e nel settore il loro ruolo ha da sempre risonanza, contribuendo in modo fondamentale all’evoluzione della creatività, con prospettive uniche e soluzioni innovative tra estetica, esperienza umana e funzionalità pratica. Dei 153.692 architetti italiani il 42,5%, ovvero circa 65 mila, è composto da donne, 6,5 punti percentuali in più rispetto alla situazione del 2005 (quando era il 35,9%). Tra il 2010 e il 2020, le iscritte all’albo sono cresciute del 13,9%, cioè 8 mila in più e, a oggi, negli atenei universitari le studentesse iscritte ad architettura superano numericamente i colleghi uomini.

La sensibilità femminile nel settore si manifesta in progetti che pongono al centro la sostenibilità, la connessione con la comunità e la valorizzazione degli ambienti circostanti. Questo approccio ha dimostrato la sua efficacia in numerosi contesti, con esempi virtuosi di progettazione che vanno dalla riduzione del consumo energetico a iniziative di riqualificazione di spazi pubblici, fino a edifici pioneristici, come iniziative di rigenerazione urbana, trasformando aree dismesse in parchi pubblici e creando quartieri residenziali innovativi con un forte focus sulla comunità. L’evento organizzato da Klimahouse in collaborazione con l’Agenzia CasaClima ha coinvolto dieci personalità del mondo dell’architettura e dell’innovazione come Samia Henni, Francesca Galeazzi, Benedetta Tagliabue e Christine Pfeifer, Walter Angonese, Roger Boltshauser, Konrad Graser, Dirk Hebel e Marthijn Pool, ma anche scrittrici come Melania Mazzucco.

termico, l’impiantistica avanzata per la climatizzazione e la qualità dell’aria indoor, le soluzioni tecnologiche digitali per una gestione smart degli edifici, fino a quelle ideate dalle startup presenti al Klimahouse Future Hub. «Il futuro non esiste, perché ci sarà solo domani, quando si sarà realizzato. Per scegliere i futuri possibili bisogna imparare a immaginarli concretamente», è la chiosa di Fabio Millevoi, direttore Ance Friuli-Venezia Giulia. «Il futuro non è un prodotto, ma è un processo, non è ciò che ci succederà, ma è ciò che stiamo facendo. Il viaggio non è importante tanto per la meta, ma per le occasioni che offre di mettersi in gioco. Il viaggio un’esperienza dove è molto importante la compagnia, la condivisione. Traslando questo concetto, nel viaggio verso i prossimi futuri, vanno costruite sinergie, la competizione si deve fare tra ecosistemi e non tra imprese, e avranno successo quelli che attueranno la collaborazione non solo come una sfida etica, ma come uno strumento per costruire il domani». TRANSIZIONE ENRGETICA L’emergenza clima si collega anche con il tema della transizione energetica. Le tensioni geopolitiche, assieme alla conseguente decisione dell’Europa di cercare un equilibrio meno precario nell’approvvigionamento senza perdere di vista la sostenibilità, sono argomenti che si riflettono negli appuntamenti previsti nel Klimahouse Congress. L’incontro in programma l’1 e il 2 febbraio al Meeting & Event Center di Bolzano è incentrato sul tema delle energie e materiali rinnovabili. La prima parte sarà dedicata all’Inspiration, con un’agenda tutta al femminile, assoluta novità di quest’anno (vedi box). La seconda, incentrata sull’Innovation, ha una direzione più tecnico-formativa. La circolarità sarà il concept chiave con esempi di progetti virtuosi, excursus storici e focus su nuovi materiali, approcci inediti e schemi di pensiero innovativi. Un altro focus riguarda l’eco-compatibilità e l’impatto ambientale dei materiali. Non sorprende che

anche quest’anno un’attenzione particolare è rivolta al legno e al suo utilizzo come elemento strutturale, una delle sfide ingegneristiche più attuali. IL PREMIO Nel programma spicca anche la premiazione dei vincitori del secondo Wood Architecture Prize 2024, il premio che celebra il valore architettonico e sostenibile delle opere italiane in legno, istituito con la partnership scientifica del Politecnico di Torino, dell’Università Iuav di Venezia e in collaborazione con Pefc Italia, no profit che promuove una gestione forestale sostenibile e che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione Pefc. Come negli anni scorsi, infine, sono previsti anche i Klimahouse Tours, visite guidate alla scoperta dei segreti degli edifici ad alta efficienza, architetture virtuose e stabili all’avanguardia, che hanno già visto la luce sul territorio.

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Produzione

Bioisotherm

Ottimizzazione energetica SOSTENIBILE PER IL MARINA DI ARECHI Con il sistema costruttivo Argisol, per la formazione di pareti in calcestruzzo con doppio strato isolante e l’uso di pannelli termici Termosolaio per la copertura, è stato realizzato un edificio totalmente isolato, quindi un Nearly Zero Energy Building per il Marina d’Arechi Salerno Port Village

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arina d’Arechi è uno dei maggiori porti turistici del Mediterraneo, con i suoi 1000 posti barca da 10 fino a 100 metri e uno specchio acqueo complessivo di 340.000 metri quadri. Il porto aveva l’esigenza di ampliare la struttura attualmente occupata a uffici attraverso una sopraelevazione. Il committente, Arechi Costruzioni srl di Salerno, era alla ricerca di una tecnologia finalizzata a realizzare un edificio ad elevata efficienza energetica (nZEB) in tempi ridotti prima dell’arrivo della stagione estiva per non interferire con la movimentazione navale interna del porto. SOPRAELEVAZIONE L’edificio che si realizza è una sopraelevazione su fabbricati esistenti, denominati M1-M2-M3 posti


sulla Banchina Sud, trasformando l’attuale terrazza di copertura in un fabbricato realizzato con geometria curvilinea e continua in sopraelevazione agli stessi, avente superficie lorda quasi coincidenti ai precedenti (749,50 mq superficie lorda e 621,30 di superficie netta). I tre corpi in pianta si susseguono ad arco con raggio di curvatura pari a circa 200 m. Il blocco M1 ha uno sviluppo (misurato lungo il lato più vicino al muro paraonde) pari a 43,50 m e una larghezza pari a 5,70 m, le misure del blocco M2 in pianta sono di 49x5,70 m e quelle del blocco M3 sono 36,40x5,70 m. TECNOLOGIE PER L’INVOLUCRO Per il nuovo fabbricato “Uffici” in sopraelevazione ai tre blocchi M1-M2-M3 per le pareti di chiusura del lato paraonde e lato frontale ad ampie vetrate che guarda verso il porto, si è scelta la tecnologia Argisol, mentre per la nuova copertura in parte a terrazzo calpestabile e una parte non praticabile, Termosolaio. La separazione degli spazi interni è realizzata con pareti vetrate leggere, mentre i servizi con tamponamento a secco. Nel fronte verso il porto è stata prevista una facciata continua che assicura la completa protezione dalle intemperie e crea un suggestivo effetto scenografico del porto. Il progetto di riqualificazione energetica si è concentrato da un lato sul miglioramento della qualità dell’involucro edilizio dell’edificio, che per come era stato costruito in precedenza non presentava isolamento termico e notevoli punti di dispersione e dall’altro sul potenzia-

mento impiantistico con un sistema ibrido di produzione dell’energia elettrica, necessaria a coprire il fabbisogno energetico dell’edificio, basato sulla fonte eolica e fotovoltaica. Si è proceduto prima della sopraelevazione a isolare il solaio esistente, disponendo al di sopra dei pani di Eps a geometria variabile. ACCORGIMENTO TECNICO 1: LE PARETI Per le pareti di chiusura del lato paraonde (lato verso mare) e lato frontale ad ampie vetrate che guarda verso il porto, si è scelta la tecnologia Argisol, ovvero pareti in calcestruzzo armato gettate in opera all’interno di una cassaforma autoportante mediante l’interposizione di blocchi cassero preassemblati composti da due lastre isolanti in Eps-Neopor a conducibilità termica migliorata. Si è scelta la parete Argisol 35/21.5 garantendo una trasmittanza termica U = 0.20 W/m 2K e uno sfasamento di quasi 10 h. Una volta gettata la parete e attesi i tempi di maturazione, questa era pronta per la finitura estetica finale. Ciò ha permesso di ridurre notevolmente i tempi di cantiere, consegnando l’intera opera dei tre corpi di fabbrica entro i tempi di consegna. I vari componenti del sistema permettono un involucro senza interruzione di isolamento a ponti termici corretti e a perfetta tenuta all’aria. ACCORGIMENTO TECNICO 2: LA COPERTURA Per la nuova copertura in parte a terrazzo calpestabile e in parte non praticabile si è scelto di utilizzare il

Il Marina d’Arechi è un porto-isola al largo della costa sud di Salerno

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Bioisotherm

Cantiere di sopraelevazione

ARGISOL A CAPPOTTO SISMICO La tecnica è quella di realizzare in aderenza alle pareti esterne dell’edificio esistente, una “cover” composta da una struttura antisismica a pareti in calcestruzzo armato che risulta termicamente isolata in quanto realizzata con casseforme Argisol composte da lastre isolanti che rimangono permanente installate in opera a maturazione del calcestruzzo. La nuova struttura esterna (esoscheletro di controventamento) viene opportunamente ammorsato con ferri inghisati o connettori metallici alla struttura portante esistente in modo da renderla resistente alle azioni sismiche. La tecnica adottata permette l’effetto combinato di: • aumentare la sicurezza sismica del fabbricato, andando a correggere quelle vulnerabilità strutturali dell’edificio in caso di terremoto, raggiungendo miglioramento o l’adeguamento sismico; • miglioramento energetico, andandolo ad isolare termicamente dall’esterno (come una sorta di cappotto) e allo stesso tempo correggendo eventuali ponti termici; • ridotta invasività di cantiere, operando solo dall’esterno senza interromper le attività all’interno.

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Sistema Argisol per applicazione a cappotto sismico per edifici esistenti


pannello Termosolaio, quale cassero isolante totalmente in Eps, per realizzare un solaio a travetti in c.a.. Grazie alla possibilità di avere un fondello isolante sotto il travetto ha permesso di ridurre il ponte termico strutturale, garantendo una trasmittanza termica pari = 0.16 W/m 2K. L’utilizzo del Termosolaio abbinato alla parete Argisol ha permesso di evitare il ponte termico in corrispondenza del cordolo di piano. La leggerezza del pannello e la prefabbricazione a misura hanno permesso di movimentarlo a mano all’interno del piano di posa seguendo una orditura a raggiera per seguire il profilo di curvatura della parete agevolando l’operatività degli addetti ai lavori. Il suo peso proprio ridotto rispetto a solai tradizionali è stato utile nelle parti vetrate per alleggerire il carico della trave di bordo e limitare le deformazioni in corrispondenza delle grandi luci delle vetrate. Il pannello Termosolaio è stato accessoriato anche del profilo a “C”, quale utile guida metallica per la finitura finale con lastre in cartongesso. SOSTENIBILITÀ Il sistema costruttivo Bioisotherm è un sistema certificato in possesso dell’Eta, che garantisce il superamento di standard prestazionali e utilizza materiali isolanti conformi Cam nel rispetto dell’ambiente e permettono di accedere alle detrazioni dei bonus edilizi attuali. Il materiale isolante utilizzato per pareti e solai viene prodotto con il metodo Bmb (BioMass

Balance) nel quale le fonti fossili sono totalmente sostituite con fonti rinnovabili certificate, ovvero Biomassa (come rifiuti organici e scarti di produzione) dedicato a edifici altamente eco-sostenibili. Il sistema costruttivo Argisol per la formazione di pareti in calcestruzzo con doppio strato isolante e l’uso di pannelli termici Termosolaio per la copertura, ha permesso di realizzare un edificio totalmente isolato, in modo da: • diminuire la spesa per il riscaldamento del 30%; • ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente grazie a come viene prodotto il materiale isolante stesso e al guadagno energetico che restituisce nel tempo; • ottenere un edificio completamente isolato senza interruzione di continuità verticale ed orizzontale; • correggere gli esistenti ponti termici in corrispondenza delle strutture portanti grazie ad elementi isolanti speciali ed evitare l’insorgere di muffe negli ambienti interni; • edificio isolato sia termicamente sia acusticamente; • rientrare nei tempi prefissati senza ostacolare il turismo locale. Il progetto proposto oltre a cogliere le naturali esigenze di ottimizzazione energetica del Marina di Arechi, fornisce un modello alla portata del settore della Nautica da Diporto italiana, che chiede, da tempo, uno sviluppo sempre più sostenibile delle strutture ricettive.

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Produzione

Ursa

L’isolamento

CHE FA BENE A EDIFICI E PERSONE Pioniera sul mercato italiano, l’azienda sta investendo sempre di più nella sostenibilità come elemento di distinzione, che va ad affiancarsi alle elevate performance tecniche dei propri prodotti Patrizia Spada

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rsa Xps Eco è la nuova frontiera degli isolanti in polistirene estruso: consapevolezza e maturità alla base di una scelta aziendale etica che pone l’accento sull’importanza del fatto che la qualità imprescindibile sia quella sostenibile. Consolidando anno dopo anno il proprio posizionamento nel mercato degli isolanti grazie alle eccellenti prestazioni tecniche, Ursa si è migliorata costantemente nel tempo avvalendosi delle più moderne tecnologie di produzione:

*Quota media annua di riciclato e rigenerato nella famiglia di prodotti

con ECO l’azienda vuole fare un salto in avanti, in ottica innovativa e lungimirante. CIRCOLARITÀ E SALUBRITÀ La circolarità è il cardine del ciclo di vita dei prodotti Ursa: assicura il meglio dal punto di vista tecnico e porta con sé un nuovo modo di fare edilizia guardando al futuro, all’ambiente, alle persone. Ursa Xps Eco ha un contenuto di riciclato medio del 70% nel prodotto finito, viene imballato con packaging eco-friendly e per la sua movimentazione vengono utilizzati bancali a “zero consumo” realizzati con gli sfridi di produzione. Il nostro stabilimento di Bondeno ha inoltre raggiunto l’obiettivo Zero Landfill, programma ideato per favorire l’economia del riuso, contenendo l’impatto ambientale e azzerando il quantitativo di rifiuti da smaltire in discarica. Tutti i pannelli in Xps prodotti a Bondeno sono certificati Indoor Air Comfort (Iac) Gold di Eurofins, che ne attesta le ridottissime emissioni a garanzia di un’eccellente qualità dell’aria interna. ISOLAMENTO TERMICO Resistente e stabile, Xps Eco è ideale per realizzare interventi di isolamento termico che perdurino per l’intera vita dell’edificio: non richiede manutenzioni e risulta la scelta migliore in contesti critici, nei quali nessun altro prodotto può fornire le medesime garanzie in termini di resistenza meccanica e comportamento all’acqua.

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HABIMAT COLOR COLLECTION

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Produzione

Roverplastik

Restructura, il cassonetto CHE EFFICIENTA IL FORO FINESTRA Ideali per costruire e riqualificare, non necessitano di opere murarie. Per le loro prestazioni termoacustiche, contribuiscono a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici sia di nuova costruzione sia di riqualificazione. Disponibili anche all’interno di librerie Bim

Patrizia Spada

Restructura Legno, effetto naturale decorabile con laccatura o pittura effetto muro

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overplastik opera nell’ambito delle tecnologie legate alla costruzione del foro finestra ed è conosciuta per aver implementato nella sua produzione una serie di innovazioni tecniche che consentono all’utente finale un miglioramento del livello di comfort abitativo. Con Restructura, la linea di cassonetti a vista per interni, Roverplastik ha raggiunto un’ottima sintesi fra tecnica ed estetica per ogni tipo di cantiere, di nuova costruzione e di riqualificazione. PER COSTRUIRE E RIQUALIFICARE Realizzata in Mdf, su misura e in diverse versioni, la linea Restructura, in caso di ristrutturazione per la riqualificazione energetica di cassonetti preesistenti, non richiede opere murarie e assicura ottimi valori di coibentazione termica (1.0 W/m2K) e isolamento acustico (fino a 45 dB). Proprio per le sue capacità termoacustiche, Restructura concorre a migliorare le prestazioni del foro finestra e dell’intero edificio

Restructura Finitura dall’eccellente impatto estetico, rivestito con pellicola in 3 varianti (Golden Oak, Bianco e Noce)

Restructura Venatura, rivestito da un’elegante pellicola a rilievo finto legno, verniciabile per essere abbinato alla tinta del serramento

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IL CASSONETTO CON VMC INTEGRATA In occasione della manifestazione BeOpen, evento del settore serramenti organizzato dal consorzio LegnoLegno a Bergamo, abbiamo incontrato Aldo Guardini, direttore generale Roverplastik, che ci ha illustrato l’ultima novità dell’azienda di Nolano (Tn): Restructura Aria, “una combinazione che chiude definitivamente il cerchio della riqualificazione leggera”. Continua Guardini: “installare in un cassonetto da ristrutturazione a vista la Vmc risolve l’annosa complessità di gestire l’umidità in eccesso che si genera andando a sostituire un vecchio serramento che permette un ricambio d’aria tre volte al giorno con un serramento di nuova concezione

rientrando a pieno titolo nella serie di prodotti in linea con gli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici. EFFICIENZA IN TRE VERSIONI I cassonetti Restructura di Roverplastik sono attualmente offerti in 3 versioni: 1. Restructura Legno, con effetto naturale decorabile con laccatura o pittura effetto muro; 2. Restructura Finitura, dall’eccellente impatto estetico, rivestito con pellicola in 3 varianti (Golden Oak, Bianco e Noce) per serramenti

che va a migliorare notevolmente le prestazioni ma, di fatto, non permette più il ricambio d’aria che c’era prima. Intervenire solo sul foro finestra può portare all’accumulo di umidità nei punti freddi delle pareti in presenza dei ponti termici e l’eventuale insorgenza di muffe a meno che non si affronti lo smaltimento di umidità in eccesso con l’aerazione. Restructura Aria consente quindi il miglioramento dell’aria indoor e ha uno spread di prestazioni termiche che copre tutte le classi climatiche, fino alla F e dal punto di vista acustico è arrivato fino a 45 dB quindi. Le tipologie di edifici che possono fruire di questo prodotto sono molto ampie.

dal design più moderno; 3. Restructura Venatura, rivestito da un’elegante pellicola a rilievo finto legno, verniciabile in abbinamento al serramento. I cassonetti Restructura soddisfano anche le esigenze degli installatori per lavori veloci ma fatti a regola d’arte. Utilizzando delle turboviti, infatti, è possibile fissare saldamente al muro il cassonetto in modo rapido e preciso, attraverso la cornice di supporto interna. Ricordiamo, infine, che questi prodotti sono disponibili all’interno delle librerie Bim, pronti per essere inseriti in ogni progetto.

Aldo Guardini, general manager Roverplastik mentre presenta Restructura Aria a BeOpen

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Produzione

BF Balconi Facciate

Prestazioni e design

PER EDIFICI CHE AZZERANO LA MANUTENZIONE La facciata ventilata di BF è un sistema di rivestimento degli edifici che permette la naturale circolazione dell’aria tra le pareti e i pannelli di finitura, murature che traspirano e sono protette dagli agenti atmosferici

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ogliamo presentarvi le soluzioni BF a partire da un lavoro di riprogettazione dell’involucro esterno dello stabilimento di un’azienda del bresciano: la OMB Technology di Rezzato, azienda recentemente acquisita da Busi Group e specializzata nella realizzazione di veicoli e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti. La commessa è arrivata dallo studio del geom. Corrado Romagnoli che ha affidato a BF il restyling esterno dello stabilimento.

Rebecca Alber ti

I nuovi prospetti dell’edificio a lavori ultimati

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LE SOLUZIONI BF IN FACCIATA L’intervento di BF è consistito nell’applicazione dell’isolazione con pannelli in lana di roccia, spessore 80+60 mm, struttura in alluminio completa di staffe e profili, pannelli Hpl. L’intervento ha richiesto la creazione di una struttura con staffe e profili di varie dimensioni per ottenere l’inclinazione e alzare la facciata. Per dare movimento alla parete è stata creata una cornice che poi è stata rivestita con pannelli Hpl. Nella parte inclinata della facciata sono stati applicati pannelli in Hpl tinta Corten, spessore 8 mm in lastre da 1300 mm fissate con rivetti, mentre il per il restante rivestimento sono stati utilizzati pannelli dal colore grigio grafite. Nelle immagini vi mostriamo il cantiere e i prospetti a lavori ultimati. FACCIATA VENTILATA E BALCONI BF nasce nel 1999 come punto di riferimento dei progettisti per la facciata ventilata e i balconi mettendo a punto soluzioni per ogni tipologia edilizia con lo scopo di azzerare la manutenzione e favorire la privacy degli occupanti. La facciata ventilata di BF è un sistema di rivestimento degli edifici che permette la naturale circolazione dell’aria tra le pareti e i pannelli di finitura, murature che traspirano e sono protette dagli agenti atmosferici. Ad interventi ultimati, gli edifici sono isolati con ottime prestazioni energetiche. Lo spazio vuoto lasciato tra parete e rivestimento genera moti convettivi favorendo la traspirabilità dell’edificio. L’isolamento esterno continuo rende la protezione termica della facciata omogenea eliminando i ponti termici e migliorando quindi le prestazioni energetiche dell’edificio in estate e in inverno. Fra le alternative di

Dettagli dei pannelli applicati in facciata

isolamento termico di un edificio, la facciata ventilata BF è la soluzione che consente la maggiore libertà d’espressione sotto il profilo artistico ma richiede perizia nella realizzazione. Funzione, armonia estetica e posa professionale sono i tratti identificativi dei cantieri BF insieme alla cura del dettaglio e alla qualità del prodotto. L’azienda utilizza materiali come Hpl, legno e vetro, da soli o abbinati tra loro, per creare un design esclusivo frutto della collaborazione tra lo staff BF con architetti, progettisti con l’intento di fornire risposte che esaltino l’individualità di ciascun committente.

In fase di cantiere

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Produzione

Laterlite - Ruregold

Intonaco armato

PER IL CONSOLIDAMENTO DELLE MURATURE I sistemi di rinforzo Crm di Ruregold permettono di confinare efficacemente la muratura e limitare o ritardare la separazione dei paramenti stessi. La compatibilità è elevata con qualsiasi tipologia di muratura, comprese quelle di edifici di carattere storico-monumentale Rebecca Alber ti

C rm Ruregold Intonaco Armato per il consolidamento antisismico degli edifici A destra, C rm Ruregold rete G-Mesh 490 in fibra di vetro Gfrp alcali resistente

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li edifici in muratura sono organismi edilizi complessi soggetti ad ammaloramenti e degrado dei materiali nel tempo e dagli eventi sismici. I danneggiamenti più frequenti sono ad esempio fessurazioni da schiacciamento causate da un eccesso di carico verticale e conseguente raggiungimento della resistenza a compressione della muratura, fenomeni di instabilità locale dei paramenti murari a causa della presenza di carichi, raggiungimento

della resistenza a trazione del materiale a causa di fenomeni di presso-flessione, taglio-scorrimento e taglio-trazione, vulnerabilità dei giunti. Ruregold, con oltre 20 anni di presenza nel mercato del rinforzo strutturale degli edifici con interventi ad alto contenuto ingegneristico, ha sviluppato l’Intonaco Armato - Sistema Crm. Questo sistema certificato è stato oggetto di una vasta campagna sperimentale presso il Laboratorio Prove Materiali e Strutture del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Pavia, da cui è emerso che i sistemi di rinforzo Crm di Ruregold permettono di confinare efficacemente la muratura e limitare o ritardare la separazione dei paramenti stessi.

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C rm Ruregold rete in fibra di vetro Gfrp alcali resistente e G-Mesh Fazzoletti Sotto, intonaco Armato C rm Ruregold e prove sperimentali Dicar Pavia

COMPOSIZIONE Il Sistema Crm Ruregold è costituito dalle reti GMesh 400 e 490 preformate in materiale composito Gfrp (Glass Fiber Reinforced Polymer) alcali resistenti, utilizzate in combinazione con il sistema di connessione in barre di acciaio inossidabile Connettori Elicoidali oppure in elementi preformati in fibra di vetro A.R. G-Mesh Connettori, i G-Mesh Fazzoletto per la ripartizione delle concentrazioni di sforzo in corrispondenza delle connessioni e G-Mesh Angolare. Crm Ruregold si completa al meglio con la gamma di malte strutturali Mx-Rw Alte Prestazioni a base di legante idraulico ad alta pozzolanicità, Mx-Cp Calce a base di pura calce naturale Nhl 3.5 e Mx-15 Intonaco fibrato a base cementizia, realizzando un sistema Crm ideale per il consolidamento e rinforzo strutturale di murature esistenti di laterizio, tufo e pietrame irregolare. Il Sistema Crm Ruregold offre una serie di importanti vantaggi, fra cui un elevato modulo elastico a trazione e ottime prestazioni di resistenza meccanica grazie all’ampia gamma di malte strutturali disponibili e alla scelta fra diversi sistemi di connessione, che lo rendono estremamente versatile e ideale per ogni esigenza. Le reti G-Mesh 400/490 possiedono inoltre un ottimo comportamento in ambiente alcalino grazie alle proprietà alcali resistenti offerte dal vetro, e assicurano un ottimale trasferimento delle sollecitazioni all’intero sistema. COMPATIBILITÀ La compatibilità è elevata con qualsiasi tipologia di muratura, comprese quelle di edifici di carattere storico-monumentale grazie alla possibilità di impiego in combinazione con la malta a base calce idraulica naturale Mx-Cp Calce. La posa risulta facile e veloce, grazie alla relativa rigidità dei materiali e alla possibilità di applicare le malte strutturali in modalità manuale o meccanica così da soddisfare le esigenze di ogni cantiere.

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Produzione

Fibre Net

Una soluzione

AD HOC PER LA SICUREZZA L’azienda sviluppa soluzioni e sistemi innovativi certificati in grado di rispondere alle specifiche esigenze di ogni progetto per garantire resistenza, massima affidabilità e durabilità degli interventi sulle strutture anche in zone ad alto rischio sismico Paolo Caliari

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l territorio italiano è ciclicamente esposto al rischio sismico, quindi prepararsi ad affrontare il terremoto è fondamentale. Non solo. Anche l’obsolescenza degli edifici concorre al rischio di crolli o di inabitabilità dei volumi. La sicurezza, insomma, dipende soprattutto dalla casa in cui si abita. Se è costruita in modo da resistere a un terremoto, non subirà gravi danni. Per questo le aziende specializzate in soluzioni per il rinforzo strutturale e la messa in sicurezza di edifici esistenti svolgono un ruolo fondamentale. Ed è questa l’attività di Fibre Net: messa in sicurezza e rinforzo strutturale dell’edilizia esistente, con un know-how ingegneristico, sviluppo di soluzioni e sistemi innovativi certificati, formazione e assistenza tecnica al servizio della filiera delle costruzioni. COMPETENZA Fibre Net offre una profonda competenza nel campo dell’ingegneria strutturale e sismica a un know-how avanzato nella ricerca e sviluppo, e produzione di materiali fibro rinforzati, malte civili e dispositivi antisismici. Sviluppa soluzioni e sistemi innovativi certificati in grado di rispondere a specifiche esigenze di ogni

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progetto per garantire sicurezza, resistenza, massima affidabilità e durabilità degli interventi sulle strutture anche in zone ad alto rischio sismico. L’ufficio tecnico dell’azienda supporta i progettisti, consigliando le soluzioni e i materiali più performanti sulla base delle specifiche esigenze, fino all’esecuzione in cantiere, fornendo assistenza alle fasi di accettazione dei materiali e all’esecuzione degli interventi. Le soluzioni di rinforzo strutturale prevedono l’utilizzo di sistemi in materiali compositi fibro-rinforzati (Crm, Frp, Frcm) per migliorare la resistenza, la sicurezza e la durabilità di edifici esistenti. Questi materiali innovativi sono caratterizzati da elevata resistenza meccanica, leggerezza e flessibilità, permettendo interventi di rinforzo non invasivi e reversibili. Fibre Net offre, inoltre, soluzioni di rinforzo di alta qualità e sicurezza certificata. L’intento sono interventi di consolidamento e rinforzo strutturale poco invasivi, compatibili e rispettosi delle specifiche storiche e architettoniche del manufatto. I sistemi Fibre Net intervengono anche sui problemi legati al naturale degrado o ai danni da eventi sismici di murature faccia a vista, in pietra, laterizio o materiali misti. Gli elementi quali partizioni e tamponamenti, spesso, sono esclusi da interventi di rinforzo strutturale. Con un contributo fondamentale alla resistenza all’azione sismica, è opportuno invece che siano considerati durante la progettazione strutturale. MESSA IN SICUREZZA E RINFORZO STRUTTURALE I sistemi di messa in sicurezza di Fibre Net permettono di realizzare consolidamenti efficaci, non invasivi e reversibili, apportando alla muratura miglioramenti della resistenza meccanica, caratteristiche di duttilità e prevenzione dai fenomeni di ribaltamento e sfondellamento. Negli edifici di costruzione moderna tamponamenti, tramezzature e divisori in laterizio, spesso non risultano opportunamente collegati alla struttura principale. Tali elementi, pur non essendo strutturali, possono essere estremamente critici, soprattutto in caso di evento sismico. Inoltre, i sistemi Fibre Net consentono consolidamenti efficaci, non invasivi e reversibili, apportando alla muratura miglioramenti della resistenza meccanica, caratteristiche di duttilità e prevenzione dai fenomeni di ribaltamento. Uno dei fenomeni di degrado caratteristici negli edifici esistenti è il cosiddetto sfondellamento, che consiste nel distacco all’intradosso dei solai di elementi di laterizio. Per la messa in sicurezza della struttura, Fibre Net propone il sistema Life+, con l’applicazione all’intradosso di reti preformate in fibra di vetro, opportunamente collegate ai travetti attraverso sistemi di fissaggio, ed eventualmente intonacate.

SISTEMA RI-STRUTTURA È la tecnica di rinforzo strutturale attraverso l’utilizzo di reti, connettori ed accessori preformati in fibra di vetro e resine termoindurenti, abbinati a malte preferibilmente a base di calce. Gli intonaci armati collaboranti migliorano le resistenze al taglio, alla flessione e alla compressione della muratura.

Le soluzioni Fibre Net prevedono l’utilizzo di sistemi in materiali compositi fibro-rinforzati per migliorare resistenza, sicurezza e durabilità di edifici esistenti

SISTEMA BETONTEX È un sistema Frp composto da tessuti e nastri in fibra di carbonio e resine epossidiche per interventi di confinamento di pilastri, rinforzo a taglio e flessione di travi, confinamento di nodi, rinforzo flessionale e/o taglio di solai. Consente di migliorare le resistenze meccaniche e la duttilità della struttura in maniera puntuale e poco invasiva.

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Produzione

Cavatorta

Copertec System

SOLUZIONE ANTICADUTA CERTIFICATA Il sistema di protezione permanente per lucernari non calpestabili è destinato a edifici industriali, agricoli ma anche di altra tipologia. Certificato e sicuro, è anche il più utilizzato sul mercato Patrizia Spada

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opertec System è il sistema di protezione anticaduta permanente per lucernari non calpestabili da applicare all’interno sull’orditura portante della copertura oppure all’esterno su pannelli sandwich in doppia lamiera o su lastre metalliche grecate e ondulate. L’impiego, finalizzato alla protezione in fase di manutenzione delle coperture di edifici con destinazione industriale e agricola, prevede l’utilizzo delle reti anticaduta Copertec o Coperplax. Copertec System rappresenta l’apice della sicurezza e dell’affidabilità nel settore delle reti anticaduta. Il sistema è stato sviluppato da Cavatorta più di 20 anni fa, diventando ben presto il sistema sul genere in assoluto più utilizzato sul mercato. Cavatorta esporta in più di 50 paesi con fatturato di gruppo di oltre 140 milioni di euro grazie ai suoi 6 stabilimenti produttivi. Applicazione in esterno di Copertec

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Sopra, da sinistra, rotolo della rete elettrosaldata Copertec e rotolo della rete elettrosaldata Coperplax


POSA IN ESTERNO SU COPERTURE IN LAMIERA Il montaggio del sistema in esterno è molto comodo quando sono presenti coperture con lastre grecate o ondulate metalliche in acciaio/alluminio o pannelli sandwich doppia lamiera in acciaio/ alluminio di idoneo spessore, a maggior ragione quando si mettono in sicurezza manti di copertura già esistenti. L’ufficio R&D di Cavatorta ha accuratamente studiato gli accessori di fissaggio al fine di garantire la massima sicurezza e durabilità del sistema, dal momento che si tratta di un sistema di protezione anticaduta permanente.

per essere facilmente applicata sotto alla piastra. La guarnizione serve a: • colmare i vuoti che si formano tra piastra e lamiera a causa dello spessore delle reti • dare il giusto spessore di serraggio per il funzionamento ottimale del rivetto • migliora la tenuta all’acqua anche se non la si può considerare a tenuta stagna.

PIASTRA INOX Non si tratta di un semplice lamierino ma di una vera e propria piastra di sp. 2,5 mm. I numerosi fori permettono di mettere i 3 rivetti per piastra senza intercettare eventuali fili della rete. I bordi della piastra sono stondati per ridurre le lacerazioni della rete in caso di sollecitazioni improvvise.

RIVETTI STRAPPO 7,7X27,7 MM La scelta del rivetto è avvenuta coi seguenti criteri: • diametro maggiorato per migliore resistenza a trazione e a taglio anche su lamiere sottili • la guarnizione contribuisce a migliorare l’impermeabilità • sono in alluminio, materiale dall’ottima durata e resistenza alla corrosione • mantenere il corretto spessore di serraggio anche nei casi di sovrapposizione di 2 reti.

GUARNIZIONE EPDM La guarnizione viene fornita già pretagliata, con un lato adesivo, Elementi di ancoraggio: piastra inox, guarnizione Epdm, tre rivetti per piastra

INSTALLAZIONE IN INTERNO Il sistema viene posizionato sotto ai lucernari in materiale plastico non calpestabili da proteggere e viene ancorato direttamente sulla struttura portante della copertura seguendo una tra gli schemi di posa A, B e C descritti nell’Agrèment tecnico. Per l’ancoraggio della rete (Copertec o Coperplax) vengono date 3 opzioni di differenti profili e 3 opzioni di viti da scegliere in base al tipo di struttura su cui ancorarsi. INSTALLAZIONE IN ESTERNO Nel caso di coperture rivestite con pannelli sandwich in doppia lamiera o lastre metalliche grecate/ondulate di idoneo spessore e adeguatamente ancorate alla struttura sottostante, il sistema può essere ancorato direttamente sugli stessi, sopra ai lucernari in materiale plastico non calpestabili da proteggere, seguendo uno tra gli schemi di posa D ed E descritti nell’Agrèment tecnico. In questo caso, essendo la rete esposta agli agenti atmosferici, occorre necessariamente usare la rete nella sua versione plastificata (Coperplax) ancorandola con appositi accessori (piastra inox con relativa guarnizione Epdm, n. 3 rivetti per piastra).

CERTIFICAZIONE ITC-CNR Copertec System è l’unico sistema anticaduta presente sul mercato che può vantare la certificazione rilasciata da Itc-Cnr (Istituto per la Tecnologia delle Costruzioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche) che prevede un accertamento complesso, attraverso prove e indagini, che porta alla formulazione di un giudizio tecnico favorevole circa l’idoneità all’impiego di materiali, componenti e sistemi destinati all’edilizia.

Applicazione in esterno di Coperplax

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Produzione

Peikko

Manicotti Modix

PER BARRE D’ARMATURA FLESSIBILI E SICURI La soluzione di Peikko garantisce un’elevata velocità di produzione senza compromettere la qualità. Un esclusivo sistema di controllo visivo consente di verificare in modo semplice e sicuro che tutte le connessioni siano serrate correttamente, garantendo che la posa in opera sia facile e veloce

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manicotti Modix per barre d’armatura sviluppati di Peikko sono utilizzati per realizzare connessioni meccaniche tra le barre ad aderenza migliorata nelle strutture in calcestruzzo gettato in opera e prefabbricato. Il sistema Modix è costituito da manicotti con filettatura maschio e femmina prefabbricati, pressati in stabilimento, sulle barre d’armatura. I manicotti standard denominati SM consentono di connettere tutte le barre d’armatura di diametro compreso tra 10 e 40 mm. Il sistema garantisce un’elevata velocità di produzione senza compromettere la qualità. ASSEMBLAGGIO L’esclusivo sistema di controllo visivo posizionato sulle boccole maschio rende il processo di assemblaggio rapido e sicuro. Senza bisogno di utilizzare chiavi dinamometriche il serraggio viene eseguito fino a che la rondella presente sulla boccola maschio non chiude lo spazio che la separa dalla boccola stessa. In questo modo sia chi esegue il serraggio sia chi deve


TUTTE LE CONNESSIONI DI MODIX • • • • • La gamma di manicotti Modix è composta da sei modelli, tra cui manicotti standard, manicotti con ancoraggio finale e manicotti combinati

• •

Modix offre svariate possibilità di connessione delle barre come ad esempio: Modix SM standard per collegare barre dello stesso diametro delle quali almeno una può ruotare; Modix PM per collegare barre che non possono ruotare tra di loro; Modix RM per collegare barre di diametro diverso; Modix KM per collegare barre a profili metallici tramite bullonatura; Modix EM per terminare e ancorare le barre semplicemente con una piastra metallica; Modix AM per collegare le barre a profili metallici mediante saldatura.

verificarlo possono avere visivamente la certezza di aver operato correttamente. CARICHI STATICI, SIMICI E A FATICA I manicotti per barre d’armatura Modix hanno la marcatura CE in base alla Valutazione Tecnica Europea ETA-21/0804 e soddisfano tutte le caratteristiche essenziali relative ai sistemi di giunzione meccanica delle barre d’armatura. L’Eta consente l’utilizzo del sistema Modix in strutture soggette a carichi statici, sismici e a fatica.

Sequenza d’installazione

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Produzione

Isotex

Il sistema costruttivo

PIÙ COMPLETO E COMPETITIVO Materie prime naturali e processo produttivo con tecnologie innovative e rinnovabili fanno del sistema costruttivo Isotex in legnocemento un protagonista del nuovo mercato europeo delle costruzioni in fatto di comfort abitativo, sicurezza sismica e cantieri veloci e organizzati. A Klimahouse tutte le novità 2023-24 e, fra queste, il brevetto Isotex Air con parete ventilata integrata Patrizia Spada

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sotex è il maggior produttore europeo di blocchi cassero, blocchi con parete ventilata integrata, tramezze e solai in legno cemento per la realizzazione di edifici sostenibili e sicuri. La storia aziendale inizia in Germania nel 1946 e dal 1985 è presente sul territorio italiano dove ha già realizzato più di 90.000 abitazioni efficienti, ecosostenibili e antisismiche. Il sistema costruttivo in legno cemento Isotex può essere utilizzato per edilizia residenziale, commerciale, bioedilizia, social housing, edifici pubblici e scolastici. I prodotti Isotex dispongono di numerose cer tificazioni (termica, acustica, antisismica, resistenza al fuoco, sostenibilità ambientale, traspirabilità…) che garantiscono sicurezza e comfort abitativo. Inoltre, la produzione Isotex soddisfa i requisiti Cam necessari per accedere agli incentivi previsti per l’edilizia scolastica e per le opere da realizzare con i fondi del Pnrr. Ha ottenuto il certificato Epd di tipo III, certificazione Bioedilizia Anab/Icea, ha superato il test Voc con etichetta “Indoor Air Comfot Gold” e ReMade in Italy con etichetta Classe A+ per gli inserti isolanti. MATERIE PRIME NATURALI Per la realizzazione di tutti prodotti Isotex vengono utilizzate materie prime di assoluta qualità: legno di abete 100% riciclato, cemento Portland puro al 99%, ossido di ferro, acqua, per ottenere un prodotto salubre,

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NOVITÁ PRODOTTI ISOTEX IN FIERA KLIMAHOUSE 2024 BLOCCO VENTILATO ISOTEX AIR. Struttura, isolamento e ventilazione in un’unica posa semplice e veloce. Isotex Air è un blocco cassero in legno cemento per la costruzione di muri perimetrali con ventilazione integrata. La geometria classica dei blocchi Isotex è stata ridisegnata per integrare, nella struttura, la parete ventilata esterna: in un’unica posa semplice e veloce si ottiene la parete estesa debolmente armata (gettata all’interno dei blocchi cassero) la facciata ventilata e l’isolamento termico grazie all’isolante in Eps con grafite protetto dal legno cemento del blocco. Perché scegliere Isotex Air per la realizzazione di pareti ventilate? Il blocco Isotex Air supera gli svantaggi della parete ventilata tradizionale. La costruzione tradizionale di pareti e facciate ventilate è laboriosa e complessa perché prevede la somma di più strati costruttivi posati in successione. Ha costi elevati, perché ha bisogno di manodopera specializzata e del coordinamento di più maestranze. Il blocco Isotex Air fa risparmiare costi di materiale e di manodopera, riduce i tempi in cantiere, non richiede manodopera specializzata.

Complesso residenziale 50 alloggi a Jesolo (VE) con blocco ventilato Isotex AIR

TRAMEZZA 10 cm La soluzione perfetta al problema acustico negli ambienti interni. Vengono posate a malta e consentono di realizzare facilmente gli impianti. Hanno eccellenti prestazioni di isolamento acustico (46dB e 54 dB). La struttura macroporosa offre un ottimo aggrappo per l’intonaco. Isotex espone a Klimahouse 2024: Piazza Anit, stand A05/28 privo di additivi e sostanze chimiche. Il legno viene mineralizzato con l’impiego di un minerale naturale, che lo rende inerte, quindi resistente al fuoco (Rei 120 - 240), agli agenti atmosferici e ai parassiti. Molta importanza viene data anche alla qualità e alla sostenibilità dell’inserto isolante all’interno del blocco cassero Isotex. Infatti, è stato scelto l’isolante in Eps made of Neopor Bmbcert di Basf, dove il 100% delle fonti fossili primarie viene sostituito da fonti rinnovabili sostenibili e certificate, ovvero biomassa.

SOLAIO S49. i pannelli solaio in legno cemento Isotex vantano ottime performance in tema di antisismica, resistenza al fuoco (Rei 240 senza intonaci) e isolamento termo-acustico. Sono certificati per la bioedilizia e l’emissione di Voc. Il Solaio S49 viene utilizzato per luci fino a 7,5 metri con trasmittanza termica U 0,19 W/m²K.

NOVITÀ PRODOTTI 2023-2024 Il sistema costruttivo in legno cemento Isotex è composto da: blocchi cassero, solai, tramezze ed elementi per barriere acustiche. Tra il 2023 e il 2024 verranno lanciati tre nuovi prodotti innovativi: l’elemento Solaio S49 per ambienti freddi e di copertura, la tramezza per pareti divisorie negli appartamenti e l’ultima novità brevettata, e unica sul mercato, è rappresentata dal blocco cassero Isotex Air con parete ventilata integrata (vedi box).

Produzione dei blocchi pronti per la consegna. A sinistra, stabilimento di produzione di Poviglio, Reggio Emilia

TECNOLOGIE DI ULTIMA GENERAZIONE La produzione viene effettuata nello stabilimento di Poviglio (Re) con un impianto di ultima generazione, automatizzato e collaudato, che permette di ottenere prodotti di alta qualità e precisione. Un processo di produzione che consente a Isotex di superare le ispezioni degli enti certificatori a cui l’azienda è sottoposta annualmente per rinnovare le certificazioni di processo e organizzazione. L’impianto fotovoltaico, di cui è dotato lo stabilimento, riduce del 40% il fabbisogno di energia elettrica.

- SET TEMBRE 2023 YouBuild YouBuild - DICEMBRE/GENNAIO 2024

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Produzione

Saint-Gobain Italia

Più efficienza

MENO IMPATTO SPAZIO AI NUOVI MATERIALI Nel corso di Made Expo abbiamo incontrato Antonio Radaelli, direttore marketing Saint-Gobain Italia. A lui abbiamo chiesto di offrirci la visione dell’azienda nell’attuale panorama dell’industria delle costruzioni fra esigenze di decarbonizzazione e prestazioni energetiche sempre più stringenti

Patrizia Spada

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l pubblico di Made Expo ha apprezzato il contributo di Saint-Gobain alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento dell’efficienza energetica e del comfort, tanto nel nuovo edificato quanto nelle ristrutturazioni edilizie. L’azienda era alla manifestazione con due spazi espositivi sotto il segno della sostenibilità. Nel Padiglione Costruzioni lo stand si è focalizzato sui prodotti innovativi per l’edilizia marchiati Gyproc, Isover, Weber e Glass; nel Padiglione Involucro lo stand ha presentato la vasta offerta di soluzioni di design per il vetro firmate Logli e Saint-Gobain Glass. In particolare, lo stand al Padiglione Costruzioni, progettato dal designer Marco Piva, è stato concepito per generare un’esperienza di visita coinvolgente. Il percorso espositivo è stato infatti suddiviso in due aree: lo Spazio ai Materiali, in cui i visitatori sono stati introdotti alla presenza di nove totem realizzati con lo specifico materiale che lo esemplifica (dal gesso alla calce Nhl, dalla lana di vetro e di roccia al cemento, dal vetro e specchio al bitume e il metallo) in cui si racconta l’impegno dell’azienda nel rendere sempre più sostenibile il processo produttivo e il prodotto finale. La seconda area, chiamata Casa Saint-Gobain, ha ospitato la Materioteca, l’area Spazio ai Sistemi con le riproduzioni delle soluzioni multi-brand per l’edilizia e display interattivi in cui i visitatori hanno potuto consultare MyPlanner, la piattaforma digitale di Saint-Gobain Italia dedicata al mondo della progettazione. Nel corso della fiera abbiamo incontrato Antonio Radaelli (nella foto), direttore marketing Saint Gobain Italia e a lui abbiamo chiesto di offrirci la visione dell’azienda nell’attuale panorama dell’industria delle costruzioni. A seguire quanto ci ha raccontato. “Saint-Gobain è oggi un’azienda molto forte sotto il profilo commerciale, prescrittivo e del supporto ai propri clienti e applicatori. Negli anni è riuscita a capitalizzare le diverse anime che la compongono, proponendo sul mercato anche un’offerta integrata, come ad esempio, le soluzioni a cappotto dotate di Eta, grazie alle sinergie dei suoi forti mar-


chi: Gyproc, Isover e Weber per il mondo “opaco”, Glass per il mondo “trasparente”. Abbiamo potuto beneficiare appieno di tutti gli incentivi governativi per l’efficientamento e la riqualificazione dell’edificio e al contempo sappiamo di avere una grande responsabilità in termini di impatto ambientale, quindi di emissioni di Co2, per questo la nostra ragion d’essere è “Making the world a better home”. A questo proposito, nel 2023 abbiamo introdotto una serie di prodotti a minore impronta di carbonio, tra i quali colle e massetti a marchio Weber in cui il cemento Portland, alto emissivo in termini di Co2, è stato sostituito da leganti che provengono da scarti industriali di altri ambiti, con un embodied carbon minore di oltre il 50%. Per quanto riguarda le lastre in cartongesso, abbiamo affiancato alla nostra Gyproc DuraGyp Eco Activ’Air, con ben il 35% di gesso riciclato, la nuova Gyproc Wallboard Eco che, grazie a un processo produttivo innovativo ci consente di consumare meno acqua e immettere una ridotta emissione di Co2 nell’ambiente. Per quanto concerne la lana di

vetro, stiamo investendo in energie rinnovabili nel nostro stabilimento di Vidalengo di Caravaggio, in provincia di Bergamo. Ultimo prodotto a cui mi piace accennare è nel settore del vetro: abbiamo introdotto il nuovo substrato Oraé che riduce l’impronta di carbonio fino al 42% rispetto al vetro standard di base Planiclear. A Pisa, abbiamo recentemente avviato la produzione del Planitherm Infinity Oraè, il primo vetro al mondo a basso contenuto di carbonio, e siamo al momento gli unici sul mercato ad avere l’Epd, ovvero la dichiarazione ambientale di prodotto. Viene infatti realizzato combinando elevato contenuto di rottame di vetro (cullet) e il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili. I nuovi materiali a ridotto impatto ambientale richiedono anche molta comunicazione verso i nostri clienti. A loro vogliamo fornire parametri concreti e significativi del nostro sforzo produttivo ai fini della sostenibilità. Per questo utilizziamo tutti i canali disponibili, comprese sessioni formative dedicate e organizzate in base alle loro specifiche esigenze”.

Gamma Newlife. A sinistra, Planitherm Infinity Orae

Gyproc Wallboard Eco A sinistra, Gyproc DuraGyp Eco

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Produzione

Viega Centre

Tutta la formazione

NECESSARIA PER GARANTIRE LA QUALITÀ DELL’ACQUA Pierluigi Sgarabotto, Patrizia Fiaccadori e Alessio Baldi hanno guidato la redazione di YouBuild alla scoperta del nuovo Viega Centre, che in Italia concentra tutte le competenze espresse dall’azienda nel campo della progettazione intelligente degli edifici sul fronte dell’igiene e della sostenibilità nell’uso dell’acqua potabile

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iega è un’azienda esperta nell’igiene dell’acqua potabile che viaggia nei nostri edifici ed è uno dei principali attori del mercato mondiale nella tecnica d’installazione. Come impresa familiare che pone al primo posto la qualità, con quasi 5.000 collaboratori a livello internazionale, Viega vanta oltre 120 anni di esperienza nell’impiantistica edile. Le principali attività dell’azienda riguardano la tutela e l’ulteriore sviluppo dell’igiene dell’acqua potabile, dell’efficienza energetica e degli standard di comfort e sicurezza all’interno degli edifici. Il gruppo Viega sviluppa e produce oltre 17.000 prodotti e sistemi nelle sue 10 sedi presenti nel mondo.

Rebecca Alber ti

Pierluigi Sgarabotto, amministratore delegato Viega Italia | Laureato in ingegneria gestionale, con un master in Business Administration, Sgarabotto è un profondo conoscitore del mercato italiano. Con un forte background sales & marketing, ha ricoperto incarichi di rilievo per aziende e multinazionali estere sul mercato italiano. Fra i suoi principali compiti ora ci sono il coordinamento della rete commerciale italiana, lo sviluppo strategico della sede locale di Viega e il rapporto diretto con i decision maker del settore

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Pierluigi Sgarabotto, Patrizia Fiaccadori e Alessio Baldi hanno accolto la stampa specializzata presso la nuova sede aziendale a Zola Predosa, in provincia di Bologna, dove è stato dedicato uno spazio importante alla formazione e al confronto con i professionisti dell’idrotermosanitario. Il nuovo Viega Centre è dunque un traguardo davvero importante per Viega Italia.

Nelle foto, gli interni del Viega Centre, il centro di formazione Viega presso la sede di Zola Predosa in provincia di Bologna

DAI TECNICI AGLI ACCADEMICI Viega Centre è il polo divulgativo del know-how Viega legato a temi fondamentali come l’igiene dell’acqua potabile, la sostenibilità e l’efficienza energetica; oltre ad applicazioni industriali e speciali, e impiantistica gas. Un centro interattivo per trasferire norme e soluzioni all’avanguardia testandole nell’area tecnica. L’offerta formativa di Viega Centre permette a installatori e progettisti di conoscere da vicino (gratuitamente) le più avanzate tecnologie di impiantistica non solo a livello teorico, ma anche toccando con mano strumenti e materiali. Il centro della qualità Viega ospita anche meeting e workshop che gravitano attorno a figure professionali diverse: dai tecnici agli accademici - per “dare vita agli edifici di domani, insieme” - come recita la filosofia purpose di Viega accanto al logo di Viega Centre, con le finestre simbolo di sguardo al futuro.

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Produzione

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Viaggio nelle collezioni in gres FRA TECNOLOGIA E MULTISENSORIALITÀ Come nasce una collezione ceramica oggi? Lo abbiamo visto in un tour molto speciale, tra fabbrica digitale, laboratorio creativo artigianale e spazi di accoglienza tecnici ed emozionali che accolgono i clienti trasmettendo loro bellezza, esperienza e creatività. Dalle argille ai ai rivestimenti che segnano lo stile degli spazi in cui si vive, si lavora, si progetta, si ama

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YouBuild - GENNAIO 2024

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i recente la redazione di YouBuild è stata ospite di Refin alla scoperta del nuovo showroom e del nuovo percorso di visite in fabbrica inaugurati lo scorso settembre, in occasione del Cersaie. Refin Experience è la nuova esperienza di Factory Tour pensata da Refin per far entrare nel vivo della propria realtà produttiva clienti e visitatori, e curata a livello progettuale da Limiteazero, agenzia specializzata nell’exhibition and interactive design. Un viaggio a più tappe che racconta cosa ci sia dietro i prodotti ceramici Refin attraverso un percorso multisensoriale che alterna elementi da toccare con mano all’uso di tecnologie sofisticate, per far vivere quella trasformazione complessa e affascinante attraverso la quale vengono realizzate


le collezioni in grès dell’azienda. Un percorso di visita innovativo, digitale ed esperienziale, che ci ha permesso di immergerci nella fabbrica. Abbiamo poi visitato il laboratorio, vero cuore dell’attività creativa dell’azienda. Qui, come alchimisti contemporanei, vengono dosate e mescolate arte, natura e design per dare vita a collezioni che vogliono suscitare emozioni. DESIGN CREATIVO Il processo creativo e di design avviene internamente, a partire dalle ispirazioni sviluppate dal tile designer. Il fatto poi che il laboratorio sia nel cuore della fabbrica permette di sperimentare continuamente tutte le idee che sopraggiungono, senza discontinuità. Ogni collezione ha la sua storia, dalla ricerca di pietre nelle cave, a quella un falegname che abbia il legno giusto, o di altri materiali naturali da rielaborare con il proprio stile. In altri casi il percorso creativo è molto più audace e si sviluppa creando da zero dei manufatti con l’aiuto di artisti, scultori, pittori o artigiani, per preparare prototipi da cui ricavare le piastrelle. IL NUOVO SHOWROOM La rivisitazione degli spazi aziendali destinati a showroom, curata dall’arch. Valerio Loris Bianchi, è nata dalla necessità di riconfigurare gli spazi di accoglienza e di esposizione ceramica al piano terreno della sede di Refin. Il processo progettuale ha coinvolto tutte le parti decisionali dell’azienda, conducendo a un vero e proprio teamwork durato mesi. Il risultato non è stato dettato da prerogative stilistiche o di effimero estetismo ma una vera e propria “scultura collettiva”, sbozzata e affinata nel corso del tempo per accogliere tutte le istanze aziendali, al fine di creare uno “strumento” utile e confortevole negli anni a venire. La planimetria generale presenta due ali grossomodo simmetriche rispetto al corpo scale centrale, vero elemento baricentrico di accesso. La vocazione ricettiva di una metà è dichiarata dalla presenza di grandissime vetrate, che donano all’intero spazio una luminosità estremamente gradevole durante l’arco della giornata mentre l’ala opposta si presenta come un grande salone di poco più di 3 metri di altezza e con una finestratura stretta e continua che accentua la sensazione di chiusura e compressione dello spazio. ALA ESPOSITIVA L’obiettivo dell’azienda era di mostrare nuovi grandi formati (lastre ceramiche) e di evitare il mix di effetti, ovvero la divisione netta di aree per tipologia. Data la superficie relativamente contenuta a disposizione, la proposta è andata nella direzione di creare una sequenza di compartimentazioni, per l’esattezza una progressione di quattro scatole all’interno delle quali si potessero trovare

tutte le collezioni appartenenti alle relative macrocategorie (pietre, marmi, legni, cementi). Questa sequenzialità elementare necessitava però di una rottura, ovvero di “un evento” che generasse una narrazione interattiva attraente. Qui è entrata in gioco la variabile della “contaminazione”, che ha segnato l’intero progetto. La soluzione consiste in vani che dialogano tra loro, uniti dal fil-rouge dell’occhio del visitatore che può attraversare questi ambienti visivamente, indovinando traiettorie dirette o sghembe. Queste direzioni volontarie e involontarie della vista permettono “una porosità”, una sinergia ottica tra le collezioni esposte, arricchendo fortemente l’esperienza di visita. In questo senso gli spazi si attraversano fisicamente seguendo percorsi lineari, ma l’occhio non rimane mai imprigionato all’interno di ogni singola stanza, cerca continuamente nuove prospettive di fuga. In questa sintesi ricca e stimolante il percepito è ben maggiore della somma delle singole parti elementari, si raggiunge un’armonia corale di tutti gli elementi. Dal punto di vista dell’esposizione ceramica si è deciso di adottare un profilo dinamico, con piani slittanti sia in senso verticale che orizzontale, che potessero regalare movimento agli interni e soprattutto creassero un’interazione fisica con l’osservatore, inducendolo ad avvicinarsi, a toccare le superfici, a sperimentare direttamente con i propri sensi. C’è stato anche uno

Alcune viste dello spazio espositivo

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Refin

Refin Experience Factory Tour. Un viaggio fra tecnologie digitali all’avanguardia e la creatività del laboratorio artigianale | ©ChaosLab

studio dedicato all’illuminazione naturale, convogliata sul perimetro della sala mostra attraverso l’installazione di apposite velette. Questi diaframmi evitano l’ingresso della fonte luminosa diretta sui prodotti (come si sa la luce naturale è variabile per intensità e cromatismo durante le ore del giorno), caratteristica che può inficiare la leggibilità corretta del prodotto da parte dell’utente. Si è optato quindi di condurla verso il basso dove fioriere mobili ospitano una ricca vegetazione che fa da contorno (o passepartout) alle zone espositive. Altri elementi di rilievo sono la sala vestibolare di fondo che ospita una didascalica galleria lastre e l’imponente pensilina a sbalzo in ingresso che segnala e guida il visitatore verso l’interno dello showroom. Infine, in tutte le aree è stato ripulito il soffitto dalle superfetazioni occorse nel tempo, mostrando la natura “industriale” dello spazio, che dialoga per contrasto con l’allestimento. ALA HOSPITALITY L’area di accoglienza è organizzata non secondo una sequenza di spazi (come nell’ala opposta) ma di azioni. Si è infatti dato rilievo a un percorso per gradi, attraverso cui il visitatore prende contatto con l’identità dell’azienda nella quale si trova. Dopo aver superato la reception e disceso le scale, il visitatore intercetta l’ampia lounge, vero e proprio “snodo”: qui è possibile accomodarsi al banco bar per un caffè, ammirare il paesaggio fuori le grandi vetrate seduti in divano, oppure osservare le novità

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Alcune viste degli spazi hospitality

Arch. Valerio Loris Bianchi, che ha curato la rivisitazione degli spazi aziendali destinati a showroom.

aziendali trasmesse dai maxischermi. La natura logistica della lounge è di fondamentale importanza in quanto consente lo smistamento verso direzioni varie: il tour in fabbrica, la sala conferenze, le meeting rooms, la visita alla salamostra o agli spazi esterni a cui si ha accesso diretto da qui. Una monumentale libreria multipiano delimita (sempre seguendo il criterio di porosità visiva degli ambienti) l’area lounge dal grande archivio materiali, completo di un tavolo tecnico dedicato agli abbinamenti tra effetti diversi. Questa sala è a sua volta collegata visivamente con la conference-room retrostante, organizzata in due momenti: una platea utile a incontri ristretti unita a una gradonata a tre livelli per eventi di maggiore portata. L’ambiente è inoltre arricchito dalla presenza di un piccolo stage dotato di leggio e di una parete-lavagna in cui è possibile esporre e presentare nuovi prodotti. Al contorno pareti di un blu intenso sono intervallate dalla presenza di stripled verticali, mentre la parete di fondo illuminata da luce naturale è vivacizzata dalla presenza di verde. Altri spazi accessori sono le salette meeting per incontri a numero ristretto. Questi spazi sono dotati di monitor per presentazioni aziendali o per l’introduzione a collezioni in modo molto agevole mediante la lettura (da parte di un sensore posizionato sotto il piano del tavolo) di sample dotati di chip. Gli ambienti sono completati dallo styling di Studio Salaris, con arredi e oggetti posti in un equilibrato dialogo materico e cromatico con le superfici esposte.

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Nuovi Titoli

di Rober to Gamba

MATERIALI PER L’ARCHITETTURA

KYIV. ARCHITECTURAL GUIDE

Adolfo F. L. Baratta

Semen Shyrochyn

Lingua Italiano Editore Clean Anno 2020 Pagine 330 ISBN 9788884977823 Prezzo di copertina 35 euro

Lingua Inglese - Ucraino Editore Dom publischers Anno 2023 Pagine 304 ISBN 9783869228549 Prezzo di copertina 38 euro

L’autore, docente a Roma Tre, ha concepito il libro come

Questa guida fa parte del programma avviato dagli editori

gegneria e come manuale di consultazione per ogni tipo

dell’Ucraina.

strumento di lavoro per gli studenti di Architettura e Indi materiale edilizio.

Si tratta infatti di una rielaborazione di quanto sviluppato

dal 2002-2003 al Corso di Materiali ed Elementi Costrut-

tivi, prima all’Università di Firenze, poi alla Sapienza e a Roma Tre.

Sono illustrati i materiali che possono essere impiegati senza richiedere particolari lavorazioni (terra cruda, materiali

lapidei, legni, bambù); i materiali naturali sottoposti a rile-

vanti processi produttivi (calcestruzzi, materiali ceramici, metallici, vetrosi, polimerici e legni), quelli compositi (calcestruzzi armati, armati precompressi, legni ricomposti);

i materiali destinati a specifici impieghi (leganti, isolanti termici e acustici, impermeabilizzanti), con un ultimo capitolo dedicato ai materiali riciclati.

Ognuno di essi è descritto iniziando con un excursus sto-

rico, non inteso come un susseguirsi di episodi cronologici, ma come un racconto che mira a introdurne l’attualità di impiego; continuando con definizione, composizione e

classificazione, processo di produzione e lavorazione, posa in opera, caratteristiche e proprietà (distinte in chimicofisiche, meccaniche e tecnologiche), durabilità, cause di

degrado e interventi di consolidamento, impatto, nelle varie fasi di vita, sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Ogni capitolo è completato da una bibliografia.

L’introduzione è curata da Maria Chiara Torricelli che

sottolinea il ruolo didattico degli argomenti trattati e l’importanza degli studi tecnologici di architettura.

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Dom in risposta all’attacco della Russia alla sovranità Con il termine Euromaidan (piazza Europa) si indicano

una serie di manifestazioni filoeuropee, tenutesi nel 2013, all’indomani della decisione governativa di sospendere le trattative per la conclusione di un accordo di associazione

e libero scambio tra Ucraina e Unione europea. Le proteste contro la repressione poliziesca hanno avuto luogo

principalmente a Kiev, accompagnate da un crescendo di violenza.

Per l’autore della guida, storico dell’architettura ucraina, Euromaidan è il luogo a Kiev ove si decide il futuro

dell’Europa tra Oriente e Occidente, dopo che la guerra ibrida scoppiata nell’Ucraina orientale e nella penisola di Crimea si è trasformata in una guerra di aggressione russa. Edifici significativi a Kiev e infrastrutture vitali sono stati bombardati e il libro documenta con alcune fotografie le recenti distruzioni.

La Guida presenta in un centinaio di anni oltre 100 edifici

degni di nota, precisamente localizzati su mappe stradali:

i tipici complessi residenziali del periodo dell’architettura d’avanguardia, gli imponenti palazzi dell’era di Stalin, i

progetti iconici appartenenti al Modernismo sovietico e i

progetti di costruzione più significativi realizzati da quando l’Ucraina ha acquisito l’indipendenza nel 1991.

Del secolo appena passato, il primo capitolo inquadra la storia architettonica influenzata dalle conformazioni barocche e neoclassiche. Poi la schedatura degli edifici viene

suddivisa in cinque periodi pluriennali, dal 1925 al 2023.


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Nuovi Titoli

DALLA CAVERNA ALLA CASA ECOLOGICA. STORIA DEL COMFORT E DELL’ENERGIA

CARUSO MAINARDI ARCHITETTI. ABITAZIONI

Federico M. Butera

Luca Ortelli

Lingua italiano Editore ReteAmbiente Anno 2022 Pagine 280 ISBN 9788866273226 Prezzo di copertina 29 euro

Lingua Italiano -Inglese Editore Electa Anno 2023 Pagine 144 ISBN 9788892824614 Prezzo di copertina 35 euro

La nuova versione del libro è un aggiornamento all’edizione

Il volume, con fotografie di Marco Introini e Paolo Rosselli,

tema di fonti energetiche, materiali, dispositivi, sistemi

all’Accademia di Mendrisio) e Alberto Caruso (già mem-

del 2014, resa necessaria dal susseguirsi degli sviluppi in impiantistici e di gestione.

Ripercorre l’evoluzione storica dell’abitazione, dalla caver-

na e dalle prime capanne fino alle case tecnologicamente avanzate in cui viviamo oggi, motivando, con la descri-

zione di tante tipologie abitative susseguitesi nei secoli,

lo svilupparsi di ogni progresso civile; in modo altresì da

bro della Commissione Edilizia di Milano e dal 1998 al

2017 direttore di “Archi”, organo della Società Ingegneri e Architetti Svizzeri (SIA).

Nel primo saggio, Gubler, che è stato redattore di Casa-

bella e docente in America e in Svizzera, presentando gli autori, che progettano insieme dal 1990, dedicandosi in

particolare alle residenze collettive, afferma che il libro

Dalla candela alla lampadina, dalla stufa a legna fino

Nell’intervista Luca Ortelli (già docente in varie università

all’aria condizionata, la successione dei capitoli, attraverso

secoli di storia, passa in rassegna l’evoluzione dell’abitare:

la caverna, la casa romana; il freddo, il tepore della stufa e, dal XIX secolo in poi: la luce; la mitigazione del freddo e del caldo; gli elettrodomestici; il vetro dell’architettura

moderna; la ricerca del comfort; la casa e la città sostenibile.

Talvolta l’autore (professore emerito di Fisica Tecnica Am-

bientale al Politecnico di Milano, collaboratore ONU Habitat), per l’efficacia delle descrizioni fa riferimento a

personaggi e scenari di vita passata, utilizzando narrazioni

in terza persona, illustrazioni tecniche, pubblicità e cartoline d’epoca, citazioni o estratti di romanzi.

Attraverso l’analisi dell’accelerazione tecnologica ed energe-

tica degli ultimi 200 anni, il testo inquadra l’obiettivo della salvaguardia ambientale, con la diffusione delle pratiche di riciclo e riuso delle risorse e il corretto impiego dei materiali.

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è dedicato a Elisabetta Mainardi (già assistente senior

indurre alla riflessione sui cambiamenti degli stili di vita e

di adattamento, sia entro lo spazio domestico, sia in città.

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con scritti di Giancarlo Consonni, Jacques Gubler,

“vuole rilanciare il dibattito sull’alloggio economico.”

svizzere) chiede agli autori i criteri con cui hanno concepito i progetti raccolti e le motivazioni riguardo al loro specifico interesse per il progetto della residenza.

Di seguito Consonni, poeta, pittore e professore emerito di

Urbanistica al Politecnico di Milano, nel suo scritto sottolinea la rilevanza storica dei progetti, che testimoniano gli sforzi compiuti dagli Enti locali attuatori, dal movimento coope-

rativo e da una parte delle imprese edili, “per contrastare la

tendenza al disfacimento degli insediamenti e per affermare un ruolo dell’intervento pubblico sul tema della casa”.

Dei ventuno insediamenti illustrati, realizzati dal 1985

al 2021 (due sono progetti di concorso), viene messo in

evidenza l’accurato inserimento territoriale dei manufatti, la loro chiara definizione tipologica, planimetrica, morfo-

logica e distributiva e la loro riconoscibilità, nei contesti periurbani in cui si inseriscono.



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