YouTrade maggio 2020

Page 1

SONDAGGIO ESCLUSIVO RIVENDITE E PRODUTTORI DOPO IL COVID-19

SPECIALE TUTTO SUI NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI

Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

MAGGIO 2020 - N°109

CANTIERI LE NUOVE REGOLE PER LAVORARE ISSN 2532 - 5671

T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E

Gabriele Favero

Eterno Ivica PEDESTAL E WOODECK, L’INNOVAZIONE PARTE DAL BASSO




ANNO 13 - NUMERO 109 MAGGIO 2020

Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Marco Buschi, Anna Comincini, Federico Della Puppa, Palmiro Fronte, Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Roberto Maran, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Andrea Cammi • Centredil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 70,00 (compresi numeri speciali) Copia singola € 5,00. Numeri speciali copia singola €15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link youtradeweb.com/category/abbonati/ oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento

Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication : mensile - 10 numeri/anno. Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Trento. Registrazione / Registration: N. 406 del 25-06-2008 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.




#PERFORMANCE ANTINCENDIO

SISMICA

#LEGGEREZZA FACILITÀ DI APPLICAZIONE

FACILITÀ DI MOVIMENTAZIONE

#SOSTENIBILITÀ ECO-FRIENDLY

RIDOTTE EMISSIONI DI CO2

Knauf, Sistemi evoluti per l’edilizia


XIII convegno nazionale youtrade

UN RUOLO DA REGISTA PER LA DISTRIBUZIONE EDILE Distributori di materiali edili al centro della filiera delle costruzioni. Ruoterà attorno a questo concetto il prossimo Convegno nazionale YouTrade, in programma il 15 ottobre al Palaexpo di Verona, nell’ambito della Fiera del Condominio. Le rivendite specializzate nel settore dell’edilizia, infatti, continueranno anche nei prossimi anni a ricoprire un ruolo fondamentale tra produttori e utilizzatori. Le analisi di mercato, infatti, hanno riscoperto il ruolo fondamentale del punto vendita di prossimità. Ma l’evoluzione della tecnologia e la necessità anche di agire su un mercato omnicanale hanno spostato gli equilibri, con il rischio di marginalizzare la tradizionale attività commerciale. Per questo le imprese della distribuzione devono imparare a ricoprire meglio il ruolo da registi di centrocampo. Non solo, insomma, semplici espositori-rivenditori di materiali, ma partner consapevoli e adeguati alle nuove richieste dei clienti, in una logica che vede assottigliarsi sempre di più la differenza tra utente professionale e semplice privato. Stretti tra grande distribuzione e necessità di confrontarsi con il fenomeno e-commerce, le imprese della distribuzione dovranno quindi dotarsi degli strumenti adeguati per agire come protagonisti e non solo da semplici intermediari. Durante il prossimo Convegno nazionale YouTrade queste tematiche saranno approfondite da esperti, con l’ausilio di una ricerca statistica condotta in esclusiva tra gli operatori del settore.


APPUNTAMENTO IL 15 OTTOBRE 2020, ORE 9.30 Fiera di Verona - Palaexpo Viale del lavoro, 8 - ingresso A1 MAIN SPONSOR

Isolanti in lana di roccia e lana di vetro

PARTNER SPONSOR

SPONSOR

Dal 1982

progettazione, costruzione e vendita di macchine per l’edilizia

Revelin Diego Srl - Via Europa 45 Isola Vicentina (VI) www.fratazzatricirev.com


|

M a g g i o

2 0 2 0

Sommario maggio Rubriche 13 Editoriale Dopo il covid-19 per l’edilizia c’è un nuovo lavoro da fare 14 Econauta La (in)giustizia (in)civile 14 Chiacchiere di condominio Quando si annulla la delibera 15 L’avvocato Identikit del supercondominio 16 I fatti nostri Aperti a una nuova logica di servizio 18 Digital news 20 Seggiole & Poltrone 24 32

Edilizia - La Fase 2 Sondaggio Ecco che cosa faremo adesso Il mercato Gli scenari dopo la crisi

40

Guida rapida ai superbonus

Attualità 40 Gli incentivi Il superbonus della speranza 46 Edilizia 10 trend dopo la tempesta 50 Le nuove norme Come lavorare in cantiere Rivendite 58 Ferri Materiali Edili Bando al grigio e il business decolla 62 I ferri del mestiere Come conquistare la fiducia

46 Edilizia I 10 trend dopo il corona-virus

8

YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0


64

Storia di copertina Eterno Ivica Il successo è brevettato

Imprese 70 Tadiello Costruzioni Abbiamo vinto con quattro «S» 76 Muoviamoci Ripartire, ma insieme 78 Come si fa La strada che porta ai bonus 82 84 86 88 90 92 96

Speciale nuovi sistemi costruttivi - Antisismica Norme La sicurezza per categorie Fornaci Laterizi Danesi Murature armate a prova di scossa Laterlite Ruregold Che il rinforzo sia con voi Siciliferro L'evoluzione dell'edilizia T2D Un laterizio per vivere meglio Bioisotherm Solidità a incastro Apulia film house Mapei in primo piano

98 104 106 108 110 112 114

Speciale nuovi sistemi costruttivi - Isolamento Edilizia Prove tecniche di benessere Colorificio San Marco Le 5 sfumature del cappotto Boero Una facciata a tanta sostanza Vesesistema L’isolamento che non si vede Xt insulation Il futuro rosa della lana di roccia Saint-Gobain Tanti modi per isolare le facciate Rexpol Il cappotto con molti plus

Speciale nuovi sistemi costruttivi - Facciate ventilate 116 Tecnica Tutti i vantaggi dell’intercapedine 120 Rassegna Innovazione al meglio 131 132 138 140

YouTrade Casa Carta da parati, la parete è un’opera Wellpepper Una bella tecnologia In viaggio sulle pareti Carta da parati, rassegna

131

142 Zapping 144 Hi-tech

La carta da parati, arte alle pareti

M a g g i o

2 0 2 0

YO U T R A D E

50 Cantieri Le nuove regole anti contagio


ore 9.30

Per informazioni e prenotare il tuo ingresso gratuito:

www.fieradelcondominio.com


IN CO-ORGANIZZAZIONE CON

PATROCINI

Imprese VE VERO RONA NA

ACAP

Associazione Condominiale Amministratori e Proprietari Fondata nel 1999 - Accreditata al Mi.S.E.

Per info: Virginia Gambino Editore Srl - Tel. 02 47761275 - e-mail: eventi@vgambinoeditore.it Crediti formativi in definizione


LA NUOVA LINEA DI PRODOTTI KAPRIOL PER LA TUTELA DELLA SALUTE E L’IGIENE DELLA PERSONA E DEGLI AMBIENTI. Da sempre attenti alla sicurezza nei luoghi di lavoro, oggi con SANIKAP lo siamo ancora di più. #distantimauniti

www.kapriol.com

Kapriol


|

E d it or i a l e

Dopo il covid-19 per l’edilizia c’è un nuovo lavoro da fare

E

se la brutta esperienza dell’emergenza sanitaria avesse anche qualche effetto positivo sull’edilizia? Di sicuro non è quello che pensano, oggi, distributori di materiali e imprese di costruzioni, che hanno dovuto chiudere le attività per un lungo periodo per poi riprendere a lavorare, ma con tanti paletti normativi, magari giustificati dall’obiettivo di non ripetere i contagi, e che però limitano la normale produttività. Siamo d’accordo, ora è difficile vedere aspetti positivi. Ma si può guardare più in là, a domani. Il primo dato, del quale si è già accennato sul numero scorso di YouTrade, è la ulteriore rivalutazione della casa come bene d’uso da parte di tanti italiani. Non che la residenza sia mai stata trascurata, in quanto bene primario, dalle famiglie italiane. Ma le migliaia di persone che hanno adottato forzatamente il telelavoro e che, per un motivo o per l’altro continueranno a mantenersi smart con la propria azienda, hanno dovuto affrontare il problema di adattare parte della casa a ufficio. Una situazione che, se limitata nel tempo, può essere adottata anche se risulta scomoda per molti ma che, se protratta nel tempo, ha la necessità di un’organizzazione degli spazi adeguata. Insomma, in molte situazioni la casa-ufficio avrà bisogno di essere ristrutturata per soddisfare il nuovo impiego. Questa considerazione si lega a un’altra: la necessità di disporre di una connessione internet veloce, indispensabile per lo smart working. Nelle grandi città le cose vanno discretamente bene, anche se non sempre. E, coronavirus permettendo, nel 2015 l’allora governo in carica aveva approvato il piano Banda Ultra Larga, con l’obiettivo di garantire entro il 2020 un’infrastruttura nei termini fissati dall’Agenda Digitale Europea, con un target per la copertura dell’85% della popolazione e con reti in grado di navigare a velocità pari o superiori ai 100 Mbps (Megabit per secondo), mantenendo contemporaneamente il 100% di cittadini con accesso alla rete da almeno 30 Mbps. Di fatto, però, non è andata così, e oltre 1.200 Comuni registrano problemi di accesso anche alla telefonia mobile. A modificare questa situazione, e favorire quindi anche lo smart working, potrebbe essere però il 5G. Il nuovo standard promette connessioni velocissime e utili per lavorare da casa o in mobilità. Se non consideriamo le fake news che, purtroppo, infestano i social network ogni volta che è introdotta una nuova tecnologia (quando arrivò il 4G c’era chi giurava che avrebbe causato drammi apocalittici), il 5G porta con sé, però, un vero aspetto problematico: per funzionare bene ha la necessità di servirsi di tante piccole antenne. E questo proprio perché la legge italiana è molto restrittiva in fatto di elettrosmog: prevede, infatti, limiti dieci volte più severi di quelli della Ue. E, in ogni caso, grandi antenne con una potenza più alta finirebbero per interferire tra loro, quindi sono del tutto fuori discussione anche dal punto di vista di chi fornirà il servizio, se non in luoghi molto isolati. Che cosa c’entra questo con l’edilizia? In primo luogo, la connessione a banda larga favorita dal 5G costituirà un motivo in più per il lavoro fuori dal tradizionale ufficio. Inoltre, per installare migliaia di antenne serviranno parecchi lavori di muratura-ristrutturazione in abbinamento con quelli di impiantistica. Infine, un lavoro decentrato spingerà anche al riutilizzo o al cambiamento di destinazione d’uso di uffici non più utilizzati. Altro lavoro da fare.

M a g g i o

2 0 2 0

YO U T R A D E

13


|

R u br i c he

E C O N A U TA

La (in)giustizia (in)civile

L’

Italia è concentrata sul dopo-coronavirus (speriamo sia davvero un dopo). Ma, purtroppo, nel frattempo i problemi che frenano lo sviluppo del Paese non sono scomparsi. Uno di questi riguarda la macchinosa, inefficiente, irritante giustizia civile. Se eliminassimo l’intasamento da liti condominiali e simili un processo civile rapido ed efficiente potrebbe liberare 18 miliardi l’anno e far crescere l’occupazione del 3%, secondo le parole, inascoltate, di Mario Draghi quando era governatore di Bankitalia. È scritto nella Relazione annuale del 2011 nella quale Draghi aggiungeva: «Va affrontato alla radice il problema di efficienza della giustizia civile: la durata stimata dei processi ordinari in primo grado supera i 1.000 giorni e colloca l’Italia al 157esimo posto su 183 Paesi nelle graduatorie stilate dalla Banca Mondiale». Un’inefficienza che, sempre secondo la relazione dell’allora governatore, può pesare fino all’1% sul Pil. Per questo ogni azienda vede come un incubo la possibilità di dover contestare davanti a un tribunale un credito, un appalto o l’abuso di un ente pubblico. Lo scorso anno un’analisi della Banca Mondiale ha stimato che in Italia servono in media 1.120 giorni per recuperare un credito commerciale. Un freno a mano che colloca l’Italia al 111esimo posto su 190 Paesi. Velocizzare, eliminare le farraginosità, le lentezze da Azzeccagarbugli escogitate per non arrivare a senten-

za. E la situazione non è causata solo dalla nostra tradizione che deriva dal diritto romano, molto più arzigogolata rispetto al sistema anglosassone. In Spagna, per esempio, una sentenza civile arriva dopo 510 giorni e in Germania 499. Tempi ancora lunghi? Sì, ma con un diverso criterio di calcolo rispetto a quello adottato dalla BancaMondiale, la Commissione europea per l’efficienza della giustizia (Cepej) ha ridotto in 514 giorni la durata di un processo civile di primo grado in Italia (il che significa comunque oltre un anno e mezzo) contro i 282 giorni in Spagna e i 196 giorni in Germania. Insomma, la nostra (in)giustizia impiega il doppio del tempo. Intendiamoci, siamo anche un Paese speciale. Nel 2015, a Napoli le iscrizioni presso i giudici di pace delle cause di «risarcimento danni da circolazione» rappresentavano il 44% di tutte le iscrizioni nazionali. Una riforma seria ci vuole. Ma deve passare anche dal cervello dei cittadini. Federico Mombarone Giornalista

CHIACCHIERE DI CONDOMINIO

Quando si annulla la delibera

«I

o non ci sto!», «Questa delibera è ingiusta!», «Io mi oppongo». Ma fortunatamente, le delibere assembleari non sono per sempre. L’articolo 1137 del Codice civile offre un rimedio per contestare le delibere che il condòmino ritiene illegittime. Il condòmino assente, dissenziente, o addirittura astenuto, può rivolgersi al Tribunale del luogo dove si trova l’immobile per chiedere l’annullamento della decisione assunta dall’assemblea. Il legislatore ha stabilito tempi ristretti: 30 giorni dalla data della delibera per i dissenzienti e astenuti, 30 giorni dalla data di comunicazione per gli assenti. Prima di andare davanti al giudice e iniziare una causa, è tuttavia obbligatorio avviare la procedura di mediazione con l’assistenza di un legale. Quali delibere sono annullabili? Tutte quelle contrarie alle clausole previste nel regolamento condominiale o alla legge. Tra i casi più frequenti, quelle adottate con un quorum diverso o inferiore rispetto a quello prescritto o dal regolamento condominiale. L’annullamento c’è anche in caso di omessa, tardiva o incompleta convocazione degli aventi diritto, cioè se nell’avviso di convocazione manca o non sono precisamente indicati la data dell’assemblea, il luogo, l’orario e l’ordine del giorno, o se l’avviso di convocazione non è stato comunicato almeno cinque giorni prima della data fissata per la prima adunanza con le modalità previste dalla legge (raccomandata, fax, consegna a mano o pec). Se trascorrono 30 giorni senza che il condòmino promuova azione di annullamento, la delibera diventa vincolante. Un’altra tipologia sono le delibere nulle. Sono nulle quelle delibere che incidono su diritti individuali dei condòmini e sulle parti di loro proprietà esclusiva, che presentano un oggetto illecito, contrario all’ordine pubblico, alla morale e al buon costume, o priva degli elementi essenziali: nominativi dei condòmini presenti e millesimi. Per le delibere nulle, l’azione è imprescrittibile, non soggetta ad alcun limite di tempo, e azionabile da chiunque abbia un interesse (anche da coloro che hanno votato a favore). Palmiro Fronte Coordinatore scientifico Safoa

14

YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0


|

R u br i c he

L’AV V O C ATO

Identikit del supercondominio

C

on la sentenza 32237 del 10 dicembre 2019, la Suprema Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi in materia di condominio negli edifici. La sentenza afferma che unificando più edifici entro una più ampia organizzazione condominiale, connotata da servizi e manufatti in rapporto di accessorietà con gli immobili, al supercondominio si applicano le norme in materia condominiale e non la disciplina generale della comunione. La Corte ha ribadito che si ha automaticamente un supercondominio ogniqualvolta vi siano più edifici, costituiti o meno in distinti condominii, legati funzionalmente dall’esistenza di manufatti, impianti o servizi comuni ai fabbricati e in rapporto di accessorietà con questi ultimi, tali da precluderne il godimento autonomo. Spiega la Corte che la qualità di supercondominio equivale, al plurale, alla nozione di condominio e il vincolo di accessorietà esistente tra la parte comune «servente» e gli immobili «serviti» comporta l’applicazione della disciplina specifica in materia condominiale in luogo di quella generale della comunione. Nel corso della motivazione della sentenza, la Corte ricorda che l’istituto del supercondominio ha origine giurisprudenziale ed è stato ideato ben prima della riforma dell’istituto del condominio del 2012, allo scopo di

applicare ai beni o servizi comuni a singoli edifici le norme previste in materia condominiale in luogo di quelle dettate per la comunione. Con la legge 220/2012 il legislatore ha disciplinato espressamente la materia, introducendo all’interno del Codice civile una serie di norme, tra le quali appunto l’articolo 1117 bis, che chiarisce l’esatto ambito di applicazione della disciplina condominiale. La norma prevede, infatti, che le disposizioni del capo dettate in tema di condominio negli edifici si applicano, in quanto compatibili, in tutti i casi in cui più unità immobiliari o più edifici, ovvero più condominii, di unità immobiliari o di edifici abbiano parti comuni ai sensi dell’articolo 1117 del Codice civile. Chiarisce la Corte che la norma in questione ha recepito un istituto di elaborazione giurisprudenziale, precisando che l’elemento identificativo del supercondominio risiede, quindi, nella natura specificamente condominiale del complesso immobiliare, connotata da una relazione di accessorietà tra la parte comune servente e la pluralità di immobili serviti, prescindendo dal fatto che questi integrino un condominio unitario o più. Pertanto, anche se il titolo o il regolamento non dispongono altrimenti, il supercondominio sorge automaticamente dalla semplice compresenza di più edifici (costituiti o meno in condominii distinti), unificati entro una più ampia organizzazione condominiale legata dall’esistenza di cose, impianti e servizi comuni, in rapporto di accessorietà con i fabbricati. In caso di controversia sulla natura di supercondominio, occorrerà verificare la preminenza funzionale. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu

M a g g i o

2 0 2 0

YO U T R A D E

spektra.it

Precisione che spacca il millimetro

15


|

R u br i c he

I FAT T I N O S T R I

Aperti a una nuova logica di servizio

S

ono, mentre scrivo, giorni di riapertura, fra promesse di aiuti finanziari, ipotesi di favolose detrazioni fiscali, «carte» per la ripresa del settore indirizzate al governo e da tutti sottoscritte, i prevedibili ma sempre sciagurati incubi legati ai pagamenti – tutti gli attori del settore attendono speranzosi – programmi a sostegno del settore annunciati ormai da tutto l’arco parlamentare nell’ultimo lustro e, salvo rari casi, mai realmente entrati a far parte della realtà consolidata del nostro comparto. Dare la colpa alla burocrazia è come sparare sulla Croce Rossa, dove la Croce Rossa siamo noi. È un fatto però che quando l’eterna pandemia istituzionale viene messa da parte, le opere si realizzano in tempi praticamente record, e il nuovo ponte di Genova è lì a dimostrarlo. Per la distribuzione edile questi pensieri sono però distanti dalla sua specifica e particolare realtà. I giochi, se così vogliamo chiamarli, sono ancora una volta nelle mani dei privati, perché anche se le favolose detrazioni fiscali di cui sopra diventassero realtà (e soprattutto se fossero immediatamente fruibili, non negli anni come è la moda corrente) rimane sempre da verificare l’eventualità che i nostri conterranei siano disposti a spendere i loro risparmi in un momento di grande fragilità del mercato del lavoro. Ovvio che la detrazione fiscale al 100% significa più o meno che la ristrutturazione non è onerosa, ma i soldi occorrerà comunque anticiparli e, in questo senso, i tempi sono grami. La distribuzione edile è quindi chiamata a un nuovo, ennesimo, cambiamento. È del tutto prevedibile, infatti, che le persone modificheranno le loro abitudini di acquisto. E, ipotizzo, le agevolazioni fiscali non avranno un impatto dirompente – anche se spero di sbagliarmi – ma le ristrutturazioni si faranno solo in caso di reale necessità.

16

Ciò che veramente è importante per noi sarà l’approccio alla vendita. La gente girerà di meno e quindi diventa fondamentale e vincente favorire la percezione di avere a che fare con un fornitore affidabile, una qualità che immagino sarà sempre più richiesta dal cliente, che sia privato oppure impresa. Insomma, mai la fiducia sarà così essenziale. Non potremo probabilmente contare sulla molteplicità delle richieste di preventivi, che peraltro in molti casi giacciono da tempo immemore negli ar-

Visto e considerato che, ancora una volta, nulla sarà più come prima, anche la distribuzione edile deve tentare di modificare la sua identità, adattando la sua offerta ai comportamenti dei clienti che per forza di cose cambieranno. Un’altra sfida che possiamo affrontare chivi del nostro punto vendita, ma dovremo essere capaci di chiudere le transazioni in tempi brevi. Il cliente non tornerà dieci volte come ha fatto fino a ieri, ma deciderà rapidamente, sarà più pragmatico e cercherà sicurezza e pragmatismo anche dall’altra parte del bancone. Siamo di fatto chiamati a un nuovo adattamento della nostra offerta. Probabilmente, dovremo anche rivedere il nostro concetto di assortimento, perché se il cliente viene nel nostro punto vendita e si ritrova a sfo-

gliare cataloghi, è per lui più conveniente, e pandemicamente prudente, farlo su Internet. E poi, dove compra, compra. Cambia quindi anche la logica del servizio, e la fortuna vuole che la gente pretenda ancora di vedere con i suoi occhi dal vivo ciò che metterà nella sua casa, senza dimenticare la suggestione tattile relativamente ai materiali, in particolar modo delle finiture. Per imprese e artigiani il discorso è più o meno identico, anche se in questo caso la necessità di avere un fornitore realmente affidabile potrebbe diventare ancora più marcata. Si consumerebbe così la rivincita per quelle aziende produttrici che negli anni molto hanno investito nel servizio e nella formazione, soprattutto nella creazione e promozione di soluzioni innovative ed efficaci. Ma queste righe piene di verbi coniugati al condizionale riflettono sostanzialmente una situazione di attesa e soprattutto di verifica delle azioni che il governo si degnerà di concretizzare. Le situazioni sono in continua evoluzione, le voci si rincorrono, le ipotesi si moltiplicano. Nel frattempo i magazzini riaprono, le imprese riprendono a lavorare. I privati, dopo aver finalmente riassaporato il brivido di aperitivi distanziati e di una movida da clausura, inizieranno anche a pensare alla loro casa e a che cosa possono fare per renderla più confortevole, più funzionale, più virtuosa in tema di consumi energetici. In un paio di mesi di riposanti arresti domiciliari, di idee ne saranno venute parecchie. di Roberto Anghinoni Giornalista M a g g i o

2 0 2 0



Digital news da youtradeweb.com casacondominio.net youbuildweb.it

1 TORNA A SALIRE LA FIDUCIA

1

In Italia il 50% dei rispondenti a un sondaggio internazionale ha detto di essere preoccupato per la propria salute, il 66% per quella di un familiare. Ma sono dati leggermente più bassi rispetto a quelli raccolti nel primo giro di interviste a metà aprile (rispettivamente 56% e 69%), segno che sembra iniziare a delinearsi un quadro più positivo. È il risultato di uno studio di Deloitte.

(youtradeweb.com)

2

2

NUOVE NORME PER GLI APPALTI

In sede di conversione del DL Cura Italia, il Parlamento è intervenuto a modificare l’articolo 103 introducendo il comma 2ter che innesta sulla originaria norma dedicata alla sospensione dei termini nei procedimenti amministrativi e agli effetti degli atti amministrativi in scadenza, la proroga, nei contratti tra privati aventi a oggetto l’esecuzione di lavori edili di qualsiasi natura, di 90 giorni, dei termini di inizio e fine lavori.

(www.casacondominio.net)

3 BOLLINO BLU AL CEMENTO

3

Il cemento e il calcestruzzo utilizzati per il Ponte di Genova hanno una continuità certificata di qualità, durabilità, sicurezza e sostenibilità. Le caratteristiche, infatti, sono state certificate ai massimi livelli per i prodotti dell’impianto Calcestruzzi di Genova Chiaravagna, utilizzati per la ricostruzione dell’infrastruttura.

(www.youbuildweb.it)

18

YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0



seggiole & poltrone ORSINI VICEPRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA

consiglio di amministrazione di Federlegno Arredo Eventi (società proprietaria del Salone del Mobile).

ANDRIS PAVAN NUOVO PRESIDENTE DI CORTEXA

Emanule Orsini è il nuovo vicepresidente di Confindustria con delega al Credito, alla Finanza e al Fisco. Orsini, 46 anni, è nato a Sassuolo. Sposato, con tre figli, vive a Castelvetro di Modena. Dopo gli studi, prosegue il percorso presso Sistem Costruzioni, azienda di famiglia fondata nel 1978 e specializzata nel settore dell’edilizia in legno e della logistica industriale. È stato artefice della trasformazione dell’azienda da carpenteria a una industria produttrice di sistemi su misura, oltre i concetti di modulo e di standard. Negli ultimi anni Sistem Costruzioni è passata da azienda a sistema, con uffici in Centro America e in Europa. Nel febbraio 2010 Orsini è diventato presidente nazionale del Gruppo Case ed Edifici a struttura di legno di FederlegnoArredo, poi consigliere di amministrazione di FederlegnoArredo. Diventa poi presidente di FederlegnoArredo, del

20

In Cortexa a Diego Marcucci succede Andris Pavan. Il nuovo presidente, eletto dall’assemblea, porterà avanti la missione di Cortexa nella diffusione della cultura dell’eccellenza nel sistema a cappotto. «Prendo le redini di un progetto già brillantemente avviato», ha commentato Andris Pavan, che è anche direttore marketing

texa, ho già potuto apprezzare gli ottimi risultati raggiunti negli anni della Presidenza di Diego Marcucci. Intendo dunque, durante il mio mandato, operare in continuità con il piano che ci siamo dati e con chi mi ha preceduto, sempre con il focus principale di promozione dell'Eccellenza nel Sistema a Cappotto. Conto sul supporto di tutti i membri Cortexa, che sapranno senza dubbio contribuire al raggiungimento di obiettivi comuni sempre più ambiziosi, e su una sempre più vasta cooperazione con gli altri attori della filiera». Diego Marcucci, di Cromology, da quest'anno è chairman del marketing Committee di Eae, l’associazione europea dei produttori di sistemi a cappotto.

COVI DIRETTORE COMMERCIALE IN HÖRMANN Stefano Covi è il nuovo direttore commerciale di Hörmann Italia, filiale dell’omoni-

di Röfix. «Ritengo che oggi più che mai il ruolo di Cortexa sia cruciale per determinare nuovi paradigmi di qualità, sicurezza, sostenibilità e salubrità nel costruito. Sono onorato e fortemente motivato nel potere sviluppare ulteriormente questo percorso, con la collaborazione di tutte le aziende aderenti a Cortexa. In qualità di socio Cor-

mo gruppo specializzato nel settore delle chiusure. Una novità nel top management della società, ma non per l’azienda: Covi, che succede a Edoardo Rispoli, al vertice commerciale fin dalla sua fondazione, vanta infatti già un’esperienza pluriennale all’interno di Hörmann Italia, dove dal 1994 ha ricoperto il ruolo di Area Manager per il Nord-Est. Con una formazione tecnica, Covi è approdato in Hörmann Italia dopo un percorso in una realtà trentina sempre nel settore delle chiusure. Classe 1960, il nuovo direttore prende le redini dell’area commerciale di un’azienda con una rete vendita estremamente qualificata e capillare sull’intero territorio nazionale, costituita da 90 agenti e 500 concessionari di zona. «Mio primo obiettivo sarà lavorare a stretto contatto coi nostri agenti e i nostri concessionari, affiancandoli in prima linea sui rispettivi territori e trasmettendo loro l’idea di un’azienda concretamente vicina ai propri partner», ha anticipato Covi.


*Legge di Bilancio 2020 Incentivi previsti fino al 31 dicembre 2021

LINEA PROFESSIONALE

SISTEMA DI ISOLAMENTO TERMICO A CAPPOTTO Soluzioni integrate per l’efficientamento termico degli edifici prescrizionetecnica@boero.it www.boero.it

DETRAIBILE CON ECOBONUS BONUS FACCIATE *


22

YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0


you t

de ACAD Y EM

ra

Virginia Gambino Editore

DOSSIER

EDILIZIA NELLA FASE 2

LA CONGIUNTURA E LE PROSPETTIVE • Le strategie dei produttori e dei rivenditori pag. 24 • Le previsioni per l'edilizia

M a g g i o

2 0 2 0

YO U T R A D E

pag. 32

23


| EDILIZIA NELLA FASE 2 SONDAGGIO

ECCO CHE COSA FAREMO ADESSO «Come abbiamo affrontato l’emergenza». «Perché non abbiamo licenziato». «In che modo pensiamo di poter risalire a galla». Le aziende dell’edilizia che hanno risposto all’indagine hanno composto un quadro completo della situazione attuale. Ma non solo. Indicano anche la strada da seguire a cura del Centro Studi YouTrade

S

24

L O

P O

M a g g i o

R E

2 0 2 0


FIGURA 1: IL PROFILO DEI MAGAZZINI EDILI E DEI PRODUTTORI INTERVISTATI

B B A

N O

I T A Sia i magazzini edili che i produttori indicano di lavorare principalmente con professionisti mentre il peso dei clienti privati è contenuto

M a g g i o

2 0 2 0

25


| EDILIZIA NELLA FASE 2 FIGURA 2: IL FATTURATO DELLE AZIENDE PRIMA DELL’EMERGENZA COVID-19

Il 68% dei rivenditori edili ha indicato di avere un fatturato da 1 a 10 milioni di euro. Il 41% dei produttori ha indicato un fatturato oltre i 10 milioni di euro

S

L O

P O

R E

FIGURA 3: ANDAMENTO DEL FATTURATO NEL PRIMO TRIMESTRE 2020

26

M a g g i o

2 0 2 0

B A


B B

FIGURA 4: ANALISI DI PREVISIONE DEL FATTURATO MARZO-MAGGIO

N O

M a g g i o

I T A

2 0 2 0

27


| EDILIZIA NELLA FASE 2

FIGURA 5: IMPATTO DEL COVID-19 SULL’ATTIVITÀ DELLE AZIENDE “PRESENTE NERO, FUTURO INCERTO”

S

O L O

R E P

FIGURA 6: TUTTI I SETTORI HANNO RISENTITO DELL’IMPATTO DEL COVID-19

28

M a g g i o

2 0 2 0


R

FIGURA 7: ATTEGGIAMENTI DELLE AZIENDE “FORTE PREOCCUPAZIONE E POCA FIDUCIA”

B B A

N O

I T A

FIGURA 8: NEL PERIODO DEL LOCKDOWN LA METÀ DELLE AZIENDE HA BLOCCATO L’ATTIVITÀ

M a g g i o

2 0 2 0

29


| EDILIZIA NELLA FASE 2

FIGURA 9: SI È RICORSO IN MODO IMPORTANTE ALLA CASSA INTEGRAZIONE

S

L O

P O

R E

FIGURA 10: OLTRE LA METÀ DELLE AZIENDE SI È ATTIVATA PER OTTENERE FINANZIAMENTI AGEVOLATI

30

M a g g i o

2 0 2 0

B A


B

FIGURA 11: I PROVVEDIMENTI AUSPICATI PER AGEVOLARE LA RIPRESA

O B

A N

I T

FIGURA 12: RIORGANIZZARE LE MODALITÀ DI SERVIZIO: LO SVILUPPO DELL’E-COMMERCE

M a g g i o

2 0 2 0

31


| EDILIZIA NELLA FASE 2 I L M E R C ATO

GLI SCENARI DOPO LA CRISI

S

L O

P O

Pil mondiale in caduta libera. Battuta d’arresto attesa per le costruzioni. Consumi che stenteranno a risollevarsi. Le lancette dell’economia segnano (com’era prevedibile) tempesta per i prossimi mesi. Eppure, se si analizzano i numeri, qualche segnale confortante c’è

a cura del Centro Studi YouTrade

32

M a g g i o

2 0 2 0

R E


R

B A

O B

M a g g i o

2 0 2 0

A N

I T

33


| EDILIZIA NELLA FASE 2

ITALIA

SOFFERENZA ANTICIPATA, RIPARTENZA VELOCE PRIMA DEL COVID-STOP

L’output delle costruzioni a livello nazionale nel 2019 presenta una dinamica altalenante, con una partenza beneaugurante, uno stop repentino a novembre, confermato dalla frenata di dicembre, un gennaio in forte ripresa confermato da febbraio, prima del Covid-stop Variazione % della produzione nelle costruzioni

S

34

L O

P O

M a g g i o

2 0 2 0

R E


R

IL PREZZO DA SOLO NON BASTA PIĂ™ tendenza dei prezzi praticati dall'impresa nei prossimi tre mesi - saldo 4,5

0

B A

O B

M a g g i o

A N

2 0 2 0

I T

-4,5

-9

-13,5

-18 Mag-2010 Gen-2011 Set-2011 Mag-2012 Gen-2013 Set-2013 Mag-2014 Gen-2015 Set-2015 Mag-2016 Gen-2017 Set-2017 Mag-2018 Gen-2019 Set-2019

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

35


| EDILIZIA NELLA FASE 2

ALTALENA OCCUPAZIONALE = 
 MERCATO IN BALIA DEGLI EVENTI

tendenza dell'occupazione presso l'impresa nei prossimi tre mesi - saldo 7,5

0

-7,5

-15

-22,5

-30 Mag-2010 Gen-2011 Set-2011 Mag-2012 Gen-2013 Set-2013 Mag-2014 Gen-2015 Set-2015 Mag-2016 Gen-2017 Set-2017 Mag-2018 Gen-2019 Set-2019 Fonte: elaborazione su dati ISTAT

S 36

L O

P O

M a g g i o

R E

2 0 2 0


LE PREVISIONI DI PROMETEIA INTRODUCONO 
 IL TEMA DI COME USCIREMO DAL COVID-STOP

B A

O B

M a g g i o

A N

2 0 2 0

I T

37


| EDILIZIA NELLA FASE 2

S

38

L O

P O

M a g g i o

2 0 2 0

R E


R

B A

O B

M a g g i o

A N

2 0 2 0

I T

39


|

A t t u a l it à

GLI INCENTIVI

UN SUPERBONUS AL 110% DI SPERANZA L’intento è riqualificare il patrimonio edilizio e rimettere in moto la filiera del settore. Giusto. E lo sconto fiscale potrebbe rappresentare una opportunità imperdibile a costo zero. A patto che non diventi un costo per le imprese e che la burocrazia non si riveli un problema

di Giuseppe Rossi

S

periamo che i super-superbonus del Decreto Crescita approvato in maggio e tendente a giugno-luglio (dovrà essere approvato dal Parlamento per entrare pienamente in vigore) si rivelino un toccasana per i condomini e per tutto il mondo che ruota attorno alla manutenzione, gestione e riqualificazione degli edifici. Possiamo sintetizzare il senso del provvedimento in un paio di righe: il bonus al 110% vale per tre interventi principali: cappotto termico (per oltre il 25% della superficie), caldaie a pompe di calore e a condensazione. A questi si aggiungono i pannelli fotovoltaici, a patto che siano abbinati ai tre miglioramenti citati e gli altri interventi previsti con l’ordinario ecobonus, sempre se in concomitanza con i tre interventi centrali. Il bonus fiscale sarà riconosciuto per le spese documentate e rimaste a

SUPERBON 40

M a g g i o

2 0 2 0


carico del contribuente nell’arco di tempo che va dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021. La cifra sarà scalata dalle tasse in cinque quote annuali di pari importo. Quali edifici sono soggetti allo sconto? Condomini e singole abitazioni. Ma non le seconde case, a parte qualche eccezione. Quindi ora potete correre ad acquistare il necessario per rendere meno energivoro il vostro condominio? No: le modalità attuative saranno definite con un decreto del ministero dello Sviluppo economico entro 30 giorni dalla data di conversione del decreto legge. E la conversione in legge, cioè con l’approvazione di Camera e Senato, ha come limite massimo il 14 luglio. Cominciate a fare i conti.

che avranno lavoro da svolgere. Ma anche un vantaggio concreto per chi abita in condominio, dato che senza spendere un euro dopo i lavori si troveranno case migliori. Il problema, semmai, sono i «se» e i «ma». Perché non sarà così semplice, meglio chiarirlo subito. Speriamo, però, che i dubbi siano fugati dalla realtà. Premesso questo, riqualificare il proprio condominio è un obiettivo che va al di là dei provvedimenti legati a un singolo momento. Sarà qualcosa da fare anche dopo e comunque prima possibile. E chi avesse dubbi o reticenze nella scelta, anche quest’anno avrà un’occasione in più per chiarirsi le idee: la Fiera del Condominio che si terrà ancora a Verona dal 15 al 17 ottobre.

RIQUALIFICAZIONE Secondo le intenzioni del provvedimento, quindi, si potranno trasformare condomini energivori in oasi di risparmio energetico, con sostanziosi tagli al costo delle bollette e un maggiore comfort per chi ci abita. E a costo zero, perché a pagare sarà lo Stato: basterà cedere il credito d’imposta (ne parliamo più avanti), cioè il super bonus al 110%, all’azienda che compie i lavori, la quale lo affibbierà a sua volta a una banca, lesta a incassare un credito spalmato su cinque anni. Ma sarà davvero così? Meglio approfondire e non dimenticare le dovute cautele. Però, attenzione, non c’è tempo da perdere, visto che il superbonus dura 18 mesi. A proposito, rimangono in vigore tutti gli altri bonus, compreso quello al 65%, nei tempi e modalità previste dalla legge di Bilancio 2020.

I PRINCIPI DEL NUOVO ECOBONUS L’idea del decreto è quella di riqualificare in chiave ecosostenibile gli edifici grazie a uno sconto fiscale del 110%, a patto che l’intervento sia incisivo. Il provvedimento specifica che il bonus scatta con «il miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (Ape)». Ma il testo finale contiene anche una glossa: «ovvero se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (Ape)». L’intento è di salvare l’agevolazione massima almeno per le situazioni in cui non è possibile, per la struttura stessa dell’edificio, un miglioramento di due classi energetiche. Va aggiunto, però, che non occorre portare un edificio in classe A, standard che vanta un indice di consumo (si chiama Epgl, ndr) inferiore o uguale a 0,40 kWh/mq/ anno. La maggior parte dei condomini italiani è in classe G, la più scarsa sotto il profilo dei consumi. Basterà, quindi, anche solo fare un salto dalla G alla E: non è un traguardo impossibile. Inoltre, se per caso l’edificio fosse già in classe B e potesse salire quindi di un solo

I SE E I MA Non mancano, quindi, punti di domanda, dubbi, e perplessità. Certo, se il super-ecobonus funzionerà, sarà una vittoria per il Paese, che si troverà con edifici meno energivori. E sarà un toccasana per le imprese,

NUS 110% M a g g i o

2 0 2 0

41


|

A t t u a l it à

gradino, può farlo sempre contando con il superbonus. In ogni caso, dovranno essere utilizzati anche materiali con il bollino blu: per un cappotto, per esempio, i componenti devono rispettare i requisiti minimi ambientali, quelli del decreto Ambiente 11 ottobre 2017. Requisiti che saranno specificati dal decreto ministeriale da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Inoltre, bisogna tenere conto dell’obbligo di applicare i Criteri ambientali minimi contenuti nel Dm ambiente dell’11 ottobre 2017, previsto nell’ambito dei lavori pubblici. I Cam stabiliscono l’uso di prodotti ecocompatibili nell’esecuzione degli interventi. Premesso questo, è necessario valutare anche un altro aspetto: dal 25 gennaio 2019 è necessario utilizzare solo sistemi dotati di certificazione di reazione al fuoco in caso di cappotto oltre il

GLI ALTRI SCONTI Accanto al superbonus che vale il 110% restano in vigore i bonus casa già previsti. • 50% sulle ristrutturazioni • 36% per verde e giardini • 50% mobili ed elettrodomestici • 50-75% ecobonus (50% sugli infissi, 75% per le parti comuni dei condomini, che comprendano almeno il 25% della superficie dell’edificio, il 65% per pannelli solari termici e caldaie a condensazione) 50-85% sismabonus secondo la riduzione del rischio sisimco, se su un edificio singolo o su un condominio • 90% bonus facciate per la tinteggiatura, la pulitura o il rifacimento degli involucri

42

50% delle facciate di edifici con altezza antincendio superiore ai 24 metri, che di solito corrispondono a otto piani. Ovviamente chi applica il cappotto all’edificio e rientra nel superbonus del 110% non avrà più bisogno di utilizzare il bonus facciate (al 90%, che comunque rimane in vigore per chi decide semplicemente di ridipingere la superficie). Per gli edifici unifamiliari il testo del decreto ha introdotto un limite (rispetto alla bozza originaria, che non lo prevedeva). Si tratta del tetto di spesa, per ottenere il bonus, di 30 mila euro per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali. Mentre per i condomini è tutto più semplice: il limite di spesa agevolato è di 60 mila euro per il cappotto o 30 mila per gli impianti di riscaldamento, ma moltiplicati per il numero di unità immobiliari. Inoltre, è prevista la possibilità di intervenire sia sulle parti comuni sia sulle singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale. SECONDE CASE Come accennato, niente superbonus per chi ha una seconda casa. Ma solo se è un edificio unifamiliare, la classica villetta o abitazione ex rurale. Al contrario, rientrano nella casistica ammessa le seconde case che fanno parte di un condominio, ovviamente se il complesso decide di intervenire con un cappotto o il cambio dell’impianto di riscaldamento. Il provvedimento non chiarisce, invece, che succede nel caso di ecobonus tradizionale nella singola unità abitativa. Probabilmente (ma bisognerà attendere l’interpretazione autentica) potranno usufruire del superbonus se agganciati ai lavori principali del condominio. Il dubbio al momento rimane. M a g g i o

2 0 2 0


PANNELLI FOTOVOLTAICI Il provvedimento prevede che i pannelli solari possano essere installati con il superbonus del 110% se saranno abbinati a uno degli interventi principali. Ci sono però dei limiti: il tetto di 48 mila euro e un massimo di Kw come potenza nominale dell’impianto, che è così ridotto da 2.400 a 1.600 euro. Tetto di mille euro, invece, per i Kw dedicati a sistemi di accumulo integrati nell’energia fotovoltaica, cioè la carica da utilizzare quando fa buio. Gli impianti si potranno installare contemporaneamente ai pannelli o anche successivamente, senza perdere l’agevolazione. Ma non pensate di fare affari con i panelli fotovoltaici: non è concesso installare l’impianto di energia solare e poi rivendere quella in eccesso al Gse. Insomma, l’energia elettrica va consumata tra le mura domestiche, e il resto, se eccede va semplicemente in rete. Nel superbonus sono compresi gli impianti di accumulo di energia relativi ai pannelli solari. SISMABONUS Il sismabonus al 110% sarà ammesso nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Quest’ultima zona è piuttosto vasta e comprende 1.560 comuni. Un’altra novità riguarda le polizze, con la detrazione al 90% per l’acquisto di un contratto assicurativo anticalamità, nel caso sia stato ceduto alla stessa compagnia assicurativa il credito di imposta maturato, cioè il superbonus. Non sarà però un’opzione obbligatoria (come era stato ventilato in precedenza). Come per l’ecobonus, anche per gli interventi antisimici è necessario il via libera da parte di «professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico», che dovranno asseverare «la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati». La detrazione, però, sarà valida solo per una copertura assicurativa non inferiore ai 500 mila euro. SCONTO IN FATTURA Non avete i soldi per fare i lavori? Niente paura, ci pensano le imprese (per nulla entusiaste, per usare un eufemismo). Che, a loro volta, possono girare il bonus fiscale alle banche. La cessione del credito di imposta è stata fortemente potenziata, visto che consente di realizzare i lavori senza pagare anticipi. La cessione del credito dovrebbe essere un incentivo anche per chi non ha capienza fiscale, visto che non dovrà anticipare nulla. Ma per cedere il credito di imposta, oppure semplicemente per ottenere il bonus, occorre un visto di conformità, che dovrà essere richiesto ai Caf. I Centri di assistenza fiscale daranno il via libera per poter accedere alla cessione del credito alle banche e allo sconto in fattura, i due M a g g i o

2 0 2 0

Blocco Ytong SismiClima

Murature portanti antisismiche ad elevata efficienza energetica Il Blocco Ytong SismiClima è la soluzione ideale per la costruzione di murature portanti ordinarie soggette ad azioni sismiche, combina la resistenza meccanica del blocco alle sue ottime caratteristiche di leggerezza, resistenza al fuoco, isolamento termico e acustico. Leggerezza non è fragilità. Il blocco SismiClima in calcestruzzo cellulare offre buone prestazioni a livello strutturale, anche in caso di sisma. La leggerezza dei blocchi in AAC comporta una notevole riduzione delle masse sismiche in gioco rispetto ai sistemi tradizionali in laterizio o in calcestruzzo. Il peso estremamente ridotto dei blocchi in calcestruzzo cellulare limita le forze orizzontali sollecitanti l’edificio in caso di sisma e comporta un limitato sovraccarico gravante sui solai e sulle fondazioni o sull’edificio esistente in caso di realizzazione di sopraelevazioni. Le caratteristiche fisiche e meccaniche del calcestruzzo cellulare lo rendono adatto alla realizzazione di villette monofamiliari o ville a schiera di 1 o 2 piani in muratura portante e in generale per edifici regolari e compatti in pianta e in alzato.

BLOCCO SISMICLIMA •

Blocco muratura portante

Antisismico

Spessore blocco 40cm

Densità 350kg/m3

Conduttività termica λ=0,084W/mK

Trasmittanza termica 0,20 W=m2K

Reazione al fuoco EuroclasseA1

Resistenza al fuoco EI 240 REI 240

Xella Italia S.r.l. - Ytong Sistema costruttivo Xella: Ytong e Multipor per la miglior qualità costruttiva. Leggero e solido, termoisolante e fonoisolante, ignifugo e ecologico, omogeneo e compatto, facile da lavorare e semplice da posare. Queste eccellenti caratteristiche declinate in una gamma di prodotti versatile e completa, fanno del sistema costruttivo Xella la soluzione ideale in ogni applicazione edilizia: dalla realizzazione dell’involucro, alle murature interne, dai solai alle coperture. Un unico materiale con prestazioni uniformi in tutte le sue componenti, per la massima efficienza energetica, sicurezza e comfort abitativo. www.ytong.it

|

ytong-it@xella.com

|

035 452 22 72

43


|

Il decreto prevede che il rapporto con l’Agenzia delle entrate si svolga solo per via telematica

A t t u a l it à

strumenti che vengono generalizzati per garantire la realizzazione dei lavori senza nessuna forma di anticipo da parte delle famiglie e dai condomini. Sempre che siano presenti i requisiti tecnici sotto il profilo edile. Sono due, in ogni caso, le strategie che portano alla cessione del credito d’imposta. La prima consiste nel chiedere un prestito alla banca in cambio della cessione del credito (con il 10% che serve a coprire gli interessi sull’operazione). I soldi servono ovviamente a pagare l’impresa che realizza i lavori. Seconda strategia: sconto in fattura del costruttore o, in ogni caso, dell’azienda che provvede alla riqualificazione. In questo caso l’impresa può utilizzare per abbassare il proprio carico fiscale, spalmato su cinque anni. Oppure la stessa impresa può trovare una banca che lo accetta, in cambio del 10% che eccede il costo dell’opera. A proposito: il decreto prevede che il rendiconto all’Agenzia delle entrate si svolga esclusivamente per via telematica. Ma è un dettaglio. Ultimo aspetto che farà andare in bestia molte piccole imprese: lo sconto in fattura si potrà tornare ad applicare anche agli altri bonus casa, che rimangono in vigore (vedi box). BOLLINO BLU Professionisti e tecnici abilitati che dovranno asseverare sia gli interventi che accedono all’ecobonus, sia quelli destinati al sismabonus saranno soggetti per così dire attenzionati. Sono infatti previste sanzioni amministrative pecuniarie per chi rilascia attestazioni e asseverazioni infedeli. I periti che rilasceranno atte-

44

stazioni e asseverazioni infedeli per ecobonus e sismabonus rischieranno, infatti, una sanzione pecuniaria da un minimo di 2 mila fino a un massimo di 15mila euro per ogni attestazione infedele, è specificato nel decreto Rilancio. Le loro perizie saranno passate al setaccio dall’Enea. RICARICA AUTO ELETTRICHE Le agevolazioni del superbonus, con le stesse modalità, sono previste anche per le colonnine condominiali dedicate alla ricarica delle auto elettriche. TEMPI LUNGHI È facile che il provvedimento definitivo, cioè approvato dal Parlamento, arrivi a metà luglio. Poi, scatteranno i 30 giorni per i decreti attuativi. E siamo a metà agosto. È previsto il classico documento dell’Agenzia delle Entrate (sempre entro un mese dalla conversione del decreto). E questo è un passo fondamentale per capire meglio le modalità dello sconto in fattura e cessione del credito. Poi, è necessario anche il decreto del ministero dello Sviluppo per fissare le modalità di trasmissione dell’asseverazione da parte dei tecnici. Certo, ci sono i precedenti dei bonus già in vigore, ma bisognerà vedere se il decreto ricalcherà la prassi consolidata. Infine, sempre riguardo ai tempi, c’è da mettere in conto la necessaria diffusione delle informazioni relative alle modalità del decreto. In pratica, è probabile che per gli utenti se ne riparli a settembre. M a g g i o

2 0 2 0


Ma se ne riparlerà? L’interrogativo non è capzioso: il covid-19 ha bloccato la possibilità di tenere assemblee condominiali (vietati gli assembramenti). Le assemblee virtuali sono ancora una chimera e, comunque, non sono normate. Quindi, chi deciderà di cambiare caldaia o mettere il cappotto? I DUBBI Il provvedimento, che pure ha trovato accoglienza positiva in parte della filiera dell’edilizia, solleva anche qualche interrogativo, in attesa che arrivino chiarimenti. Il primo: imprese e banche saranno sempre obbligate ad accettare la cessione del credito d’imposta da parte del committente, oppure è un’opzione? Seconda domanda: a mettere il bollino blu finale sulla reale efficacia degli interventi di riqualificazione energetica è l’Enea. Ma questo ente ha la capacità di controllare e dare il via libera a tutte le richieste di verifica che pioveranno entro i 18 mesi (in realtà meno) previsti dal decreto? Oppure i lavori saranno bloccati per mesi (anni?) dalle procedure di controllo antifurbetti? Le banche accetteranno un credito d’imposta prima che l’Enea conceda il via libera? Oppure le imprese inizieranno a lavorare incrociando le dita? Ci sono, inoltre, interrogativi di caratteri finanziario: un credito d’imposta fino a quale entità può essere scontato da un’impresa, anche se questa è una banca? Un istituto di credito potrà iscrivere a bilancio nella voce passività il bonus casa senza scombussolare i parametri patrimoniali che, per la salvaguardia delle imprese e dei risparmiatori depositanti, devono essere protetti (questo vale soprattutto per le piccole banche)? In pratica, infatti, è come se la banca fosse obbligata (nel caso di automatismo) ad accettare dei Btp a cinque anni, anche se a importi decrescenti di anno in anno. Ma, come è logico, quale impresa accetterebbe di essere imbottita obbligatoriamente di titoli di debito? Infine, la considerazione più sdrucciolevole: un credito fiscale equivale a nuovo debito per lo Stato. Se questo debito è uno sconto spalmato su dieci anni (come avviene adesso per gli ecobonus) è un conto. Se, invece, questo debito diventa una cedola fiscale che, nella sostanza, crea un mercato secondario di paper con valore di debito (con la cessione alle banche), può essere equiparato a un Bot o Btp. E, quindi, potrebbe essere calcolato in automatico (per le regole Eurostat, ma anche secondo il buonsenso) come ulteriore, aggiuntivo e immediato, debito pubblico. A differenza dei Btp, però, questo debito non potrà essere acquistato dalla pur generosa politica della Bce. Ma forse, la Ragioneria dello Stato spera che a Bruxelles nessuno se ne accorga. Almeno per ora. M a g g i o

2 0 2 0

45


|

A t t u a l it Ã

EDILIZIA & FASE 2

I 10 TREND DOPO LA TEMPESTA

46

M a g g i o

2 0 2 0


Inutile sperare che tutto torni come prima: l’incertezza, ma anche l’esperienza accumulata negli ultimi mesi, spingerà le aziende ad attrezzarsi per evitare di essere penalizzata da una nuova emergenza sanitaria. Per fortuna la tecnologia può essere la soluzione per affrontare un’eventuale nuova crisi da covid-19 di Stefano Lavori

T

utti a ripetere la stessa domanda: e adesso che cosa succede? Domanda lecita, dopo lo tsunami sanitario che ha colpito il mondo. Così non stupisce che analisti finanziari, futurologi, macroeconomisti, epidemiologi, politici, imprenditori, sindacalisti, senza contare vostro cugino Mario, traccino scenari e facciano previsioni. Ma, assieme agli scenari più o meno credibili, compresi quelli «l’ho letto su Facebook», o «un amico mi a detto che...», per fortuna si sono messi al lavoro anche centri di ricerca che elaborano dati raccolti da team e che, probabilmente, hanno qualche credibilità in più. D’accordo, neppure loro hanno la chiave del futuro. Ma perlomeno cercano di individuare il futuro in base a numeri e non su pregiudizi. Ecco che, dunque, diventa interessante scoprire quali sono gli scenari e i trend individuati da questi super fabbriche di previsioni. Secondo uno studio del World Economic Forum, per esempio, la pandemia covid-19 ha accelerato dieci tendenze tecnologiche chiave, inclusi pagamenti digitali e robotica. Queste tecnologie possono aiutare nei prossimi mesi o anni a ridurre la diffusione del coronavirus aiutando le aziende a rimanere attive. Più in generale, la tecnologia può contribuire a rendere la società più resiliente di fronte alla pandemia e ad altre minacce, come si è visto durante il periodo di lockdown. Senza parlare delle app che, si spera, aiuteranno a contenere i contagi. 1 E-commerce senza contatto Alla fine del 2002, in Cina, l’epidemia di Sars ha portato a un’enorme crescita delle piattaforme online business-to-business e business-to-consumer. Allo stesso modo il covid-19 ha trasformato lo shopping online da un modello per un numero ancora minoritario di persone, seppure in continua crescita, a un must in tutto il mondo. Alcuni bar di Pechino hanno persino continuato a offrire happy hour attraverso

ordini e consegne online. Questo trend allargherà anche la platea degli utenti al b2b, businees to business, come è nel caso della vendita di materiali edili? Alcuni esempi, che YouTrade pubblica regolarmente, indicano che nonostante lo scetticismo di molti rivenditori l’e-commerce funziona anche per l’edilizia. Ma lo shopping sul web deve essere supportato da un solido sistema logistico: la consegna in loco, di per sé, non è a prova di virus. Per questo molte società di recapiti negli Stati Uniti e in Cina stanno lanciando servizi di consegna senza contatto, in cui le merci sono ritirate e spedite in un luogo designato, anziché nelle mani di una persona. Si ordina la merce e si riceve in un luogo neutro, senza pericolo di contagio. Potrebbe anche essere un cantiere se chi consegna può averne in qualche modo l’accesso. 2 Logistica automatizzata Alcuni giganti cinesi dell’e-commerce stanno accelerando lo sviluppo delle consegne con l’utilizzo di robot. Tuttavia, prima che prevalgano i servizi di consegna attraverso sistemi mobili automatizzati, le società di consegna devono stabilire protocolli chiari per salvaguardare le condizioni delle merci consegnate. In ogni caso, i robot possono consegnare cibo o merci qualsiasi senza alcun contatto umano e questa è un’opzione importante nel caso di recrudescenza di un virus. Robot a parte, va aggiunto che anche in Europa sono allo stadio avanzato le sperimentazioni di consegne attraverso furgoni a guida autonoma, un trend che è stato accelerato dallo scoppio della pandemia. 3 Pagamenti digitali contactless Visto che anche i soldi sono visti con sospetto perché possono ospitare virus, a meno che siano depositati in banca, per evitare il pericolo del contagio le banche centrali in Cina, Stati Uniti e Corea del Sud hanno implementato varie misure per garantire che le banconote siano sterilizzate prima che entrino in

47


|| E AD tI tL uI Z a Il A i t àF A S E

2 della casa. Da tenere presente, però, che la sicurezza delle informazioni potrebbe diventare un problema se non è gestita bene, come hanno rivelato le classaction presentate contro il sistema di videoconferenza Zoom. Il lavoro a distanza può anche complicare le questioni relative ai contratti e alla sicurezza del lavoro. Per esempio, per quanto riguarda il consumo a casa di elettricità o di materiali per ufficio, oppure di tipo assicurativo. Non è difficile prevedere che nei Paesi a più alto tasso di normazione, un tipico hobby italiano, arrivino presto leggi che pianteranno paletti e regole stringenti per stabilire le modalità di smartworking. Un altro problema reale, inoltre, è che lo smart-working può creare disparità tra dipendenti. E questo potrebbe sollevare problemi di gestione personale e, nelle aziende di maggiori dimensioni, anche di tipo sindacale se l’attività non è preceduta da un accordo tra le parti sociali.

Saranno incentivati i pagamenti digitali, sotto forma di carte contactless oppure con e-wallet

48

circolazione. Ma, nella realtà, è difficile controllare il denaro circolante. Per questo saranno incentivati i pagamenti digitali, senza contatto, sotto forma di carte di credito contactless oppure con gli e-wallet (si paga utilizzando il cellulare). La smaterializzazione del denaro è il sistema consigliato dagli esperti anche per evitare la diffusione di covid-19. In alcuni Paesi, per la verità, i pagamenti digitali sono preponderanti e, in alcuni casi, praticamente esclusivi: uno standard che si diffonderà ancora di più in Italia, nonostante le resistenze.

5 Formazione distanza Una di quelle funzioni che possono essere sempre più utilizzate dalle imprese è quella della formazione a distanza. I webinar, ancora più ampiamente scelti durante il lockdown, possono diventare un’abitudine anche per le micro aziende. Non solo: le aziende produttrici, per esempio, potrebbero adottare in modo più sistematico la formazione a distanza nei confronti di tanti distributori alla volta, invece di recarsi in loco singolarmente. Le videoconferenze, facilitate da software sempre più semplici da utilizzare, diventeranno abituali anche all’interno delle imprese che hanno sedi diverse da gestire.

4 Smart-working Meglio sfatare un mito: non tutti i dipendenti di un’azienda sono contenti di lavorare da casa. Ma di sicuro è sempre meglio stare con un pc in salotto piuttosto che rischiare di essere contagiati dal malefico virus su un autobus oppure sul luogo di lavoro. Lo smartworking, prevedono in coro gli analisti, entrerà a far parte dell’organizzazione aziendale in modo permanente. Magari non tutta la settimana, magari con orario alternato, magari a rotazione. Ma il lavoro in collegamento internet da casa è ormai una realtà che, oltretutto, potrebbe essere di nuovo imposta nel caso di recrudescenza dei contagi. Tanto vale attrezzarsi per farla funzionare al meglio. Reti private virtuali (Vpn) e protocolli voice over internet (Voip), riunioni virtuali, tecnologia cloud, strumenti di collaborazione lavorativa e, nei casi di aziende con segreti industriali da proteggere, persino tecnologie di riconoscimento facciale, consentono di lavorare a distanza. Oltretutto, i software consentono a una persona di apparire anche davanti a uno sfondo virtuale per preservare la privacy

6 Supply chain La pandemia covid-19 ha creato drammatiche interruzioni nella catena di approvvigionamento: basti pensare ai pochi cantieri rimasti aperti durante il lockdown, ma senza potersi rifornire di materiali perché le rivendite sono rimaste chiuse. Con ordini di allontanamento e di quarantena, alcune fabbriche sono state completamente chiuse. Una delle cause di questa interruzione, in molti casi, è stata anche mancanza di flessibilità tra produzione, logistica e utilizzatore finale. Per questo uno dei trend dei prossimi dieci anni riguarderà la digitalizzazione della filiera. Cloud computing, Internet of things e blockchain possono contribuire a snellire e a smaterializzare la supply chain. Obiezione: già, ma se poi le rivendite sono chiuse, chi la consegna la merce? La digitalizzazione è, appunto, quel processo che permette a un’azienda di non chiudere mai. Nessun contatto (vedi alle voci precedenti) e nessun problema di contagio. In ogni caso, rendendo più flessibile la filiera si diminuiscono i rischi. M a g g i o

2 0 2 0


7 Stampa 3D La tecnologia di stampa 3D è ormai una realtà da anni. Certo, è difficile pensare di implementare una stampante 3D in una rivendita di materiali edili. Ma la stampa 3D può offrire chance a monte, cioè al processo di produzione e fornire poi al rivenditore il pezzo giusto. La stessa stampante, infatti, può produrre prodotti diversi, progettati ad hoc per un ambiente, un edificio, oppure un elemento costruttivo per speciali infrastrutture, quando c’è necessità di soluzioni speciali. Attenzione: anche per questa tecnologia è bene sottolineare anche gli aspetti più problematici, come la necessità di ottenere comunque approvazioni normative. 8 Robotica e droni Il covid-19 ha dato una forte spinta alla diffusione dell’uso dei robot e alla ricerca sulla robotica. Dove erano disponibili, i robot sono stati utilizzati per disinfettare le aree e consegnare cibo a coloro che erano in quarantena. E hanno persino portato a spasso i cani e consegnato prodotti acquistati online. Ma se la maledetta pandemia dovesse durare a lungo? E se non si trovasse il vaccino? Siete autorizzati a fare gli scongiuri che preferite, ma purtroppo sono ipotesi che non si possono escludere. In questo caso la robotica registrerà un boom: una macchina non si ammala e, spesso, lavora meglio di un essere umano. Anche in negozio. 9 5G e Ict Per ottenere i massimi benefici dalla tecnologia è necessario disporre di una rete internet stabile, veloce e conveniente. Tradotto: lo standard 5G, accanto alla fibra ottica, dove c’è. Il nuovo standard permetterà

di usufruire di banda larga, con internet superveloce, anche dove i cavi non arrivano. E sarà utile a migliaia di piccole imprese sparse sul territorio. Per contro, l’adozione del 5G aumenterà il prezzo dei dispositivi compatibili (gli smartphone 5G costeranno probabilmente un po’ di più, almeno all’inizio) e il costo dei piani dati. In compenso, permetterà di adottare soluzioni efficienti che oggi non sono usufruibili in mancanza di collegamenti adeguati. Una tecnologia che in termini di sicurezza sanitaria potrebbe essere necessaria a molte piccole aziende. 10 Più sicurezza Più norme per la sicurezza. Sembra scontato, ma bisognerà tenerne conto: le imprese per lungo tempo dovranno gestire misure anti contagio, che protrebbero prolungarsi per gli anni a venire se in autunno, come qualcuno teme, ci sarà una seconda ondata del virus. Tanto vale attrezzarsi prima e prepararsi all'impatto. Una situazione che potrebbe rivelarsi un vantaggio competitivo rispetto alle aziende che non programmano di gestire l'e-mergenza

EC LOGICAL WALL Servizio chiavi in mano che limita le emissioni di polveri diffuse dedicato ai posatori e demolitori stru ura in acciaio

Servizio dedicato ai can eri per grandi quan ta vi cassone da 10 a 20 mc

EC LOGICAL WALL

pallet

ri ro e rilascio formulario

big bag da 1 mc ri ro e rilascio formulario Ecological Wall SRL a g g i 10 o -2Lodi 0 2 LO 0 - Telefono: 0371 773241 Via DellaMFilanda, info@ecologicalwall.it - www.ecologicalwall.it

EC LOG ICAL

WALL

49


|

A t t u a l it Ã

LE NUOVE NORME

COME LAVORARE IN CANTIERE

50

M a g g i o

2 0 2 0


Le disposizioni di sicurezza contro il contagio hanno impattato pesantemente sull’attività delle imprese e nell’organizzazione del lavoro. A partire dalle responsabilità e dalle misure da adottare per lo svolgimento delle operazioni. Ecco le (complicate) novità

di Roberto Maran

I

A. LA SITUAZIONE l 18 maggio si è concretizzata una ulteriore evoluzione della Fase 2. La Fase 2 della Fase 2, come hanno cominciato a chiamarla. Alcune prime considerazioni e valutazioni sulla sicurezza dei e nei luoghi di lavoro in relazione alla ripresa delle attività vanno sicuramente fatte. Considerazioni generali, perché tutti i luoghi di lavoro hanno le loro complessità e stanno evidenziando le loro problematiche specifiche. Ma, poi, per le loro dimensioni e per il loro rilievo. Valutazioni nel comparto edile e nel mondo dei cantieri in particolare che è uno dei luoghi lavorativi più dinamici con tante diverse lavorazioni, con una pluralità di figure e soggetti che garantiscono la realizzazione delle opere e con una serie di elementi di rischio specifici che vanno opportunamente prevenuti e gestiti. È sicuramente utile analizzare ciò che si è fatto e che si sta facendo dall’avvio della fase 2, in riferimento al Dpcm 26/4/2020 (il decreto che ha dato l’avvio alle riaperture, per intenderci) e più specificatamente al suo allegato 7, il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus covid-19 nei Cantieri (di seguito semplicemente Protocollo). Senza voler rappresentare la molteplicità delle problematiche normative e giuridiche che ruotano intorno alla riapertura dei cantieri, l’obiettivo è comprendere meglio alcuni punti prioritari sul piano gestionale e comunque di mettere in evidenza gli aspetti più difficoltosi e anche nuove interessanti iniziative che si stanno avviando. Cercando di fornire qualche ulteriore supporto a tutte le persone che in questo momento stanno lavorando nei cantieri con molte difficoltà e tante domande aperte. B. IL PROTOCOLLO PER LA FASE 2 I dati sanitari evidenziano una situazione infettiva in Italia, almeno in molte regioni, più contenuta e controllata. Tuttavia, sappiamo tutti che il virus non è completamente scomparso. La spinta verso la Fase 2 e verso le riaperture delle attività va quindi ricon-

M a g g i o

2 0 2 0

51


|

A t t u a l it à dotta, è chiaro, anche ad inderogabili esigenze di tipo economico. Esigenze spesso molto gravi che tutti possiamo toccare con mano nella vita di tutti i giorni. Il quadro in cui si stanno riavviando i diversi settori e, in particolare, i cantieri è dunque un contesto ibrido, fatto di operatività ma anche di prudenze, cautele e regole di sicurezza quali il distanziamento sociale, i dispositivi di protezione individuale, le sanificazioni e così via. Sono regole, principi e comportamenti che, per loro stessa natura, non si vanno solo ad affiancare alla attività lavorativa quotidiana, ma vi entrano in profondità e la vanno a modificare spesso in maniera così rilevante da metterne in dubbio la effettiva sostenibilità. Nuova quotidianità è stato battezzato questo scenario in cui stiamo andando a riavviare i vari tipi di attività ed a riaprire i cantieri. Una prima conclusione che si può trarre da queste considerazioni è che chi dice «riapriamo le attività e così torniamo alla nostra normale vita quotidiana» commette un errore grave per sé e per gli altri. Quello che effettivamente possiamo dire in questo momento è «cominciamo a riaprire le attività, andando con prudenza verso una nuova quotidianità di cui al momento non sappiamo tutte le caratteristiche e la effettiva durata».

Dobbiamo infatti tenere bene in mente che del covid-19 non sappiamo tutto e soprattutto non abbiamo ancora un vaccino e neanche una cura specifica e risolutiva. Il Protocollo costituisce allora, come ben indicato, una modalità di contrasto e contenimento, una sorta di manuale il cui utilizzo riduce in modo rilevante i rischi presenti nella operatività quotidiana. Contiene prima di tutto un insieme di regole che vanno rigorosamente rispettate e poi anche tante indicazioni che vogliono orientare i comportamenti diffusi di tutti coloro che, a vario titolo, entrano in un cantiere edile. Il Protocollo va visto, inoltre, come un supporto all’apprendimento e alla interiorizzazione di nuovi modi di affrontare la vita lavorativa di cantiere con tutte le sue implicazioni tecniche, organizzative, sociali ed economiche. Si può fare un collegamento con la sicurezza stradale che si basa su un codice, sulla segnaletica, su avvisi, avvertimenti e consigli: limiti di velocità, sensi vietati, guida con prudenza, distanze di sicurezza, ecc. C. I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO C.1 Aspetti Generali Per comprendere meglio il Protocollo conviene considerare subito alcuni fondamentali punti di collegamento che ne rafforzano tre volte il significato e la valenza: • Il Protocollo viene infatti definito condiviso, in quanto controfirmato da una molteplicità di interlocutori. (1) • Rappresenta inoltre una specificazione settoriale del Protocollo Generale per tutte le attività, definito il 14 marzo e a sua volta integrato e controfirmato il 24 aprile. • Infine, per la sua rilevanza il Protocollo viene menzionato direttamente nel DPCM del 26 Aprile che lo riporta anche in allegato. È per questo che la mancata attuazione del Protocollo Cantieri che non permetta di assicurare adeguati livelli di protezione determina la sospensione delle attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. In altre parole è un documento di tipo prescrittivo con molti contenuti certamente onerosi e non sempre facili da mettere in pratica, che occorre conoscere bene. Analizzarlo un po’ più in dettaglio può fornire qualche utile chiarimento. Il Protocollo, come già sottolineato, costituisce un allegato del Dpcm del 26 aprile, ed è un documento di dieci pagine strettamente collegato con il Protocollo Generale (a sua volta riportato in allegato 6 del medesimo Dpcm). Ha una prima parte di tipo più complessivo e quindi una seconda parte con un elenco

52

M a g g i o

2 0 2 0


di misure che i datori di lavoro devono applicare per tutelare la salute delle persone presenti nel cantiere e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro. (1) Il Protocollo Cantieri è stato condiviso e controfirmato dal Ministro Infrastrutture e Trasporti, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Anci, Upi, Anas, Rfi, Ance, Alleanza delle Cooperative, Ferreal, Uil, Filca Cisl, Filea Cgil. C.2 Contenuti specifici Le misure indicate nel Protocollo sono articolate in dieci punti specifici. Possono essere viste come un semplice elenco oppure, meglio, possono essere

organizzate con uno schema di riferimento più chiaro e memorizzabile. Per favorirne la lettura e per collegarle al meglio alle attività gestionali di cantiere proponiamo una possibile chiave di rappresentazione in termini di Schema di Gestione, centrato su quattro aree principali: • AREA DELLA INFORMAZIONE • AREA DELLE PERSONE (DIPENDENTI E FORNITORI) • AREA DEL CANTIERE • AREA DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA E DELL’AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO

SOLUZIONI PER TETTI VENTILATI SISTEMI DI SICUREZZA PER IL LAVORO IN QUOTA VENTILAZIONE

ARIA comprende la più vasta gamma di elementi per la ventilazione di tetti del sistema RASERA. Ingresso, passaggio e uscita dell’aria sono garantiti da un sistema a norma in ogni fase.

TELI

I teli NEBULA rappresentano lo stato dell’arte in fatto di traspirazione, freno vapore, barriera vapore e impermeabilizzazione del tetto. La gamma offre soluzioni per ogni tipo di esigenza.

SICUREZZA

Per lavorare in quota nella totale sicurezza, RASERA offre i prodotti ÀNCORA. Ancoraggi, linee vita, scale, passerelle e parapetti, sono studiati per offrire la massima sicurezza in ogni tipo di struttura.

a 9001:2015 g g i o 2 0 2 0 UNI EN M ISO IATF 16949:2016

www.rasera.com

L I N E A

V I T A

53

OFFICINE RASERA srl Via Degli Artigiani, 35 - CROCETTA del MONTELLO - TV tel. 0423.639823 - fax 0423.639836 - info@rasera.com


|

A t t u a l it à

Guardiamole in dettaglio con un estratto delle misure indicate nel Protocollo. Per una lettura più approfondita delle diverse misure si rimanda naturalmente al Protocollo stesso. • AREA DELLA INFORMAZIONE Il datore di lavoro deve informare tutti i lavoratori e chiunque entri nel cantiere sulle disposizioni delle autorità, in particolare, le informazioni riguardano i seguenti obblighi: • controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al cantiere; • rispetto di tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro per l'accesso in cantiere (in particolare: mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare gli strumenti di protezione individuale messi a disposizione durante le lavorazioni che non consentano di rispettare la distanza interpersonale di un metro e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene); • informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale; • preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni della Oms. •

AREA DELLE PERSONE (DIPENDENTI E FORNITORI) Accesso fornitori esterni Per l’accesso di fornitori esterni devono essere individuate procedure predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale presente. Se

54

possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso ai locali chiusi comuni del cantiere per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza minima di un metro. Precauzioni igieniche personali È obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare assicurino il frequente e minuzioso lavaggio delle mani, anche durante l’esecuzione delle lavorazioni; Il datore di lavoro, a tal fine, mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani. Dispositivi protezione individuale L’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione è di fondamentale importanza ma è evidentemente legata alla disponibilità in commercio dei dispositivi. Qualora la lavorazione in cantiere imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie. Gestione persona sintomatica Nel caso in cui una persona presente in cantiere sviluppi febbre con temperatura superiore ai 37,5° e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente al datore di lavoro o al direttore di cantiere che dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria. Il datore di lavoro collabora con le Autorità sanitarie per l’individuazione degli eventuali contatti stretti di una persona presente in cantiere che sia stata riscontrata positiva al tampone covid-19. M a g g i o

2 0 2 0


• AREA DEL CANTIERE Pulizia e sanificazione Il datore di lavoro assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni limitando l’accesso contemporaneo a tali luoghi; ai fini della sanificazione e della igienizzazione vanno inclusi anche i mezzi d’opera con le relative cabine di guida o di pilotaggio. Nel caso di presenza di una persona con Covid-19 all’interno del cantiere si procede alla pulizia e sanificazione dei locali, alloggiamenti e mezzi. Le persone presenti devono adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare il frequente e minuzioso lavaggio delle mani. Gestioni spazi comuni L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano. Organizzazione del cantiere Le imprese potranno disporre la riorganizzazione del cantiere e del cronoprogramma delle lavorazioni anche attraverso la turnazione dei lavoratori con l’obiettivo di diminuire i contatti, di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili e di consentire una diversa articolazione degli orari del cantiere per quanto attiene all’apertura, alla sosta e all’uscita. • AREA DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA E DELL’AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO Sorveglianza sanitaria La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute: • Privilegiare visite preventive, visite a richiesta e visite da rientro da malattia; • Sorveglianza sanitaria periodica ininterrotta, come misura di prevenzione, per intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio e per informazione e formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori; • Il medico competente segnala al datore di lavoro situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti e il datore di lavoro provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy. Aggiornamento Protocollo È costituito in cantiere un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS. Potranno essere costiM a g g i o

2 0 2 0

55


|

A t t u a l it à tuiti, a livello territoriale o settoriale su iniziativa dei soggetti firmatari del presente Protocollo, comitati per le finalità del Protocollo, anche con il coinvolgimento delle autorità sanitarie locali e degli altri soggetti istituzionali coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del covid-19. Infine, il Protocollo riporta un riferimento di particolare rilevanza gestionale relativo alla: tipizzazione, relativamente alle attività di cantiere, delle ipotesi di esclusione della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti D. APPROFONDIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE E NUOVE INIZIATIVE Quando si è cominciato a mettere mano all’applicazione del Protocollo (prima della ripresa delle attività e poi subito dopo la riapertura dei cantieri), sono venuti fuori tanti problemi, difficoltà, dubbi e preoccupazioni. Partendo dai datori di lavoro e poi i lavoratori stessi e quindi i direttori di cantiere, gli addetti al primo soccorso, i responsabili lavori (committente), i direttori lavori, i coordinatori per la sicurezza in fase esecu-

56

tiva, i progettisti...insomma tutti hanno cominciato ovviamente a porre questioni e a fare domande. Non tutto è chiaro e non sempre le misure richieste sono facili da realizzare e gestire. Una volta introdotte le varie misure emergono poi, ancora ulteriori esigenze e carenze di supporti. Infine, ma poi fondamentale, viene fuori forte e chiara una questione: «dopo aver applicato scrupolosamente il Protocollo, in caso di contagio, cosa succede e di chi è la responsabilità?» LA RESPONSABILITÀ DI APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO È proprio il tema della responsabilità che sta raccogliendo una attenzione prioritaria in questo periodo, partendo appunto dall’applicazione del Protocollo e dalle richieste di approfondimenti e chiarimenti provenienti dai vari soggetti coinvolti in tema di salute e sicurezza nel cantiere. Sono state inviate lettere aperte al Mit, sono poi sopravvenute delle precisazioni da parte di Inail. Insomma, una situazione applicativa certamente, come dicevamo, non facile e ancora con molte domande aperte. Quello della responsabilità in caso di contagio è comunque il tema più complesso ed anche quello con implicazioni potenzialmente più gravi di tipo giudiziario, civile e penale. Per restare nel perimetro di questo articolo si può comunque evidenziare un aspetto che, anche se non risolutivo, è sicuramente di fondo. Con il Protocollo, infatti, il governo ha voluto fissare una ben definita regola di riferimento alle Imprese edili. Regola condivisa anche con le parti sociali. È quindi certamente obbligatorio applicarlo e la sua applicazione concreta ed effettiva è essenziale ai fini della valutazione, in caso di contagio, delle responsabilità del datore di lavoro in quanto, per quello che oggi è noto, contiene le misure di massima sicurezza possibile. Andranno poi rapidamente precisate anche le responsabilità effettivamente assegnate ai vari soggetti preposti alla gestione della salute e della sicurezza nel cantiere, con particolare riguardo al dirigente, al preposto e quindi ai coordinatori della sicurezza (CSP e CSE), e questo è un tema ancora aperto. INIZIATIVE ATTIVATE Tenendo conto, comunque, della complessità della situazione relativa alla riapertura in sicurezza dei cantieri ed alla applicazione delle misure contenute nel Protocollo sono state avviate e realizzate numerose azioni di chiarimento, valutazione e supporto. In molti casi si tratta di riferimenti per aiutare i piccoli cantieri che possono incontrare maggiori difficoltà in questa fase. Negli incontri e nei contatti avuti per comprendere M a g g i o

2 0 2 0


è il momento di

cambiare aria! meglio la situazione sono state evidenziate numerose iniziative di questo tipo, di seguito ne vengono segnate alcune rilevanti ed utili. • 1° segnalazione Riguarda una nuova pubblicazione appena editata dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma. Si tratta del Vademecum per i cantieri temporanei e mobili - terza edizione a seguito della emergenza coronavirus. https://www.ording.roma.it/images/Pdf/Vademecum-3-edizione.pdf È un documento integrato e modificato a seguito della pubblicazione del Protocollo Condiviso Cantieri che contiene molti aspetti di immediata utilità operativa tra i quali va sottolineata la suddivisione delle responsabilità tra le diverse figure presenti nel cantiere, e quindi un riferimento per la valutazione dei costi aggiuntivi. • 2° segnalazione È relativa alla pubblicazione da parte di UNI di una nuova Prassi di Riferimento, la PdR 83:2020 con un modello semplificato di organizzazione e gestione della salute e della sicurezza sul lavoro in linea con il d. lgs 81/2008. h t t p s: // u n i . c o m / i n d e x . p h p?o p t i o n = c o m _ content&view=article&id=9410:la-uni-pdr83-mog-micro-e-piccole-imprese&catid=171&It emid=2612 La PdR è frutto di un accordo di UNI con la Provincia Autonoma di Trento e, pur non essendo direttamente rivolto al mondo delle costruzioni, è certamente utile per le piccole e micro imprese per andare con minore difficoltà nella direzione di una gestione più organizzata delle sempre più numerose tematiche relative alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare in questa fase di operatività e di convivenza con i rischi derivanti dal covid-19. • 3° segnalazione È un’iniziativa di diverso tipo che riguarda i nuovi dispositivi utili a gestire il distanziamento personale nel cantiere. Sono dei safety device pensati espressamente per il lavoro di cantiere ed aiutano a tenere le distanze di sicurezza nei diversi lavori operativi. Ce ne sono già oggi disponibili alcuni che si stanno sperimentando sul campo. Sono presentati con la forma di braccialetti elettronici e sono dei veri e propri distanziometri capaci di segnalare il momento in cui due lavoratori sono ad un metro uno dall’altro. Possono essere forniti a operai, impiegati, geometri, visitatori ed a tutte le persone che per vari motivi si possono trovare presenti nel cantiere. Sono un ulteriore supporto che va nella direzione della sicurezza e che può contribuire a ridurre l’ansia di tutti e portare avanti l’operatività con un po’ più di serenità. M a g g i o

2 0 2 0

Meccanica Controllata

SCOPRI I DETTAGLI

comfort e benessere per la tua casa

57


|

R i vend it e

F E R R I M AT E R I A L I E D I L I

BANDO AL GRIGIO

E IL BUSINESS DECOLLA L’azienda di materiali edili tra Modena e Bologna ha rinnovato completamente lo showroom rendendolo più vivace. Risultato: il business è decollato. Merito anche della vasta scelta di ceramiche e prodotti per il bagno. E ora punta a rinnovare l’offerta per le porte di Veronica Monaco

A

Crespellano, a metà strada tra Modena e Bologna, opera dal 1981 Ferri Materiali Edili. L’azienda si è affermata nel territorio grazie a un’ampia proposta di soluzioni per l’edilizia e uno showroom di 600 metri quadri, che dedica un’attenzione particolare a finiture, arredi e accessori per il bagno, soprattutto dal 2018, quando la sala mostra ha subito un completo rinnovamento grazie all’esperienza della nuova responsabile Daria Bergonzoni.

Domanda. Qual è il suo background lavorativo e che situazione ha trovato quando è arrivata alla Ferri? Risposta. Sono una interior designer, per tanti anni mi sono occupata di progettazione di interni in una ditta. Sono sempre stata una cliente della Ferri Materiali Edili e quando ho notato che la sala mostra aveva bisogno di essere rinnovata, mi sono proposta. Il potenziale era molto alto e non mi sono sbagliata. Ho provveduto a vendere i mobili vecchi il più velocemente possibile e mi sono messa al lavoro per rinnovare le ambientazioni e la proposta dei prodotti in esposizione.

Uno scorcio della sala mostra di Ferri Materiali Edili. A sinistra, Daria Bergonzoni. A destra, alcune proposte di rivestimenti in ceramica presenti in showroom

M a g g i o

2 0 2 0


M a g g i o

2 0 2 0

59


|

R i vend it e

D. A che cosa vi siete ispirati per il nuovo showroom? R. Lavorando per tanti anni nel settore dell’arredamento, mi sono ispirata alla mia esperienza personale. Ho abbattuto gli stand vecchi e ne ho fatti fare di nuovi, privilegiando il colore. Al contrario delle altre esposizioni che si vedono in giro, dove i colori predominanti sono i bianchi e i grigi, ho deciso di scegliere tinte più accese perché sono più vitali e danno positività. D. In quanto tempo avete finito di rinnovare lo showroom? R. Circa sette mesi. D. Quali sono i principali marchi che trattate? R. Come ceramiche trattiamo Panaria, Cesar, Abk e Rondine. Per i rivestimenti Mdm Group e Ceramiche Refin, e Imso e Decor Union per cementine, pietre naturali e a parete. Abbiamo anche i mobili bagno della Artema e della Compab, i sanitari della Fratelli Frattini, Zazzeri, Remer, gli accessori della Ares e Arion, box doccia Csa, Saimo e Arblu. Infine, esponiamo anche porte: vanno molto quelle della Scrigno, camini, soprattutto Palazzetti e Nordika, e barbecue. D. Quando deve scegliere nuovi prodotti, come si orienta la scelta? R. Vedo quello che viene richiesto maggiormente dai clienti e scelgo da catalogo le proposte che si avvicinano ai trend. Chiedo poi i campioni ai rappresentanti, e dopodiché li presento ai clienti. D. Da che cosa sono più attratti i clienti in questo momento? R. Da rivestimenti moderni con decori di un certo tipo. Ora, per esempio, va molto più il mattoncino rispetto al mosaico. Per il bagno sono

Alcune proposte per sanitari e arredobagno

60

M a g g i o

2 0 2 0


ABBIAMO LA GIUSTA CARICA Lo showroom è solo una delle anime di Ferri Materiali Edili che con il suo magazzino e il laboratorio dedicato alla lavorazione del legno offre soluzioni per imprese, artigiani e privati in tutta l’Emilia Romagna. Ne parliamo con Gabriele Ferri, socio insieme ai fratelli Marco e Giancarlo dell’attività di famiglia. Domanda. Quali sono le tappe salienti della storia dell’azienda? Risposta. Ferri Materiali Edili nasce nel 1981 ad opera di mio padre, ex autotrasportatore e mio fratello Marco, attualmente socio e amministratore dell’azienda. Al tempo si commerciava per lo più sabbia, cemento, calce e mattoni. Poi negli anni è subentrato mio fratello Giancarlo e infine io, negli anni ‘90. Diciamo che dalla fine degli anni ’80 la crescita è stata esponenziale, abbiamo assunto i primi collaboratori e il lavoro è cresciuto sempre di più. Insomma la rivendita rispecchiava quello che era l’andamento generale delle costruzioni a quei tempi. Nel 1998 abbiamo aperto anche un laboratorio per la lavorazione del legno dove lavorano sei collaboratori esterni che si occupano di realizzare tetti e case in legno. Poi nel 2008 c’è stata la forte battuta d’arresto, abbiamo perso circa il 20% del fatturato, e abbiamo deciso di dismettere il settore dei trasporti. Rispetto ad altre realtà siamo stati fortunati perché, essendo una realtà con un solo punto vendita, siamo riusciti a dedicare all’attività il 100% delle nostre energie e oggi possiamo dire di essere riusciti a recuperare il fatturato precrisi, chiudendo il 2019 a 7 milioni di euro. Adesso con il coronavirus abbiamo registrato un nuovo un calo, vedremo di quanto. D. Cosa si aspetta nel prossimo futuro? R. Mi auguro di recuperare il tempo perduto. Il mio sentore è positivo,

continuiamo a fare preventivi, le imprese hanno voglia di lavorare, di costruire, di recuperare. Al di là del fattore economico, siamo molto contenti di vedere questo entusiasmo e voglia di fare. È una cosa che ci motiva e ci dà la giusta carica. D. Quanti dipendenti avete attualmente? R. Oggi abbiamo 14 dipendenti tra magazzinieri, addetti alle vendite, addetti alla ferramenta, progettisti. D. Quando è nato lo showroom? R. Lo showroom è nato nel 2006 quando abbiamo inaugurato il nuovo magazzino. Due anni fa l’abbiamo rinnovato grazie all’aiuto di Daria Bergonzoni, che ne è diventata la responsabile. All’interno della sala mostra si trovano pavimenti, rivestimenti, porte, velux, parquet, mobili per bagno, insomma tutto ciò che serve alla finitura della casa. D. Negli ultimi anni sono aumentate le richieste di alcuni prodotti? R. Sì, sono aumentate le richieste di cartongesso, vernici e accessori per finestre Velux. D. Con il coronavirus è cambiato qualcosa nella gestione della vostra attività? R. Abbiamo preso accorgimenti per rispettare il distanziamento sociale all’interno della rivendita e stiamo potenziando il sito e-commerce, che sta dando i suoi frutti su alcuni prodotti come le finestre e gli accessori Velux, che possiamo vendere semplicemente attraverso il web. Diciamo che avevamo già in progetto di investire sull’e-commerce, e il covid-19 ha accelerato le cose tanto che vorremmo assumere una persona che si occupi solo del sito. Sicuramente in questo momento ci sta venendo a mancare molto il rapporto più informale con i clienti: bere insieme il caffè al mattino, scambiare due chiacchiere, andare in cantiere con loro, sono tutte cose a cui eravamo abituati e che ci mancano molto. Speriamo di tornare presto alla normalità.

molto venduti colori come il verde, l’acquamarina, il grigioverde e l’azzurino. D. Qual è la maggiore soddisfazione ricevuta dai clienti? R. Sicuramente il passaparola. E poi le foto delle realizzazioni con i materiali scelti in showroom, oltre le mail in cui si complimentano per il lavoro. D. Ci sono nuovi progetti per il futuro dello showroom? R. Sì, abbiamo intenzione di riordinare l’esposizione delle porte e inserire nuove proposte. Pensiamo di realizzare anche una zona bar con sala di attesa per i clienti, mentre sul terrazzo vorrei allestire uno spazio espositivo per mobili da giardino e outdoor. D. È cambiato qualcosa con il covid-19? R. Abbiamo dovuto chiudere lo showroom per un po’. Abbiamo riaperto a inizio maggio alle imprese che sono già al lavoro per recuperare il tempo perduto. Sicuramente non si recupererà tutto entro l’anno, ma non vedo il futuro così negativo.

61


|

R i vend it e

I FERRI DEL MESTIERE

Come conquistare la fiducia

È

tempo di riaprire. Anche se il virus non è ancora sconfitto, riaprire è un modo per continuare a lottare e sopravvivere alla crisi. Ma se per riaprire i cancelli della rivendita, basterà seguire i protocolli che il comitato scientifico ha scritto per la nostra attività, per portare le persone in rivendita e convincerle a iniziare lavori in casa propria, non basterà dire loro che rispettiamo i protocolli, sarà necessario intraprendere strade poco battute, finora, dai rivenditori edili. Prima della pandemia la prevenzione e la sicurezza erano temi poco ascoltati, perché ritenuti meno prioritari di altri, percepiti come più urgenti. Lo sanno bene le aziende e i rivenditori che trattano prodotti e sistemi di sicurezza. Ma adesso tutto è diverso. Anche se ci dicono che possiamo riaprire a determinate condizioni, la paura del virus non è passata e non passerà tanto presto. Di conseguenza, se fino a ora parlavamo di prodotti, sistemi, ordini, consegne e metodi di pagamento, oggi è necessario convincere i clienti che sono al sicuro, quando varcano la soglia della nostra rivendita. E siccome non avremo modo di farlo di persona, come vorremmo, con la solita accoglienza, un sorriso

e una stretta di mano, useremo la comunicazione e il marketing. La prima cosa che ci hanno stampato in testa durante il lockdown è il concetto di distanza. Attraverso il distanziamento sociale, il lavoro a distanza, lo studio a distanza e gli acquisti a distanza, ci siamo abituati a mantenere le distanze. Al punto di deviare il nostro cammino, se incrociamo qualcuno sullo stesso marciapiede, anche se indossa una mascherina. Una distanza che non colmeremo tanto in fretta. Ma come possiamo trasmettere fiducia ai clienti e garantire la loro la sicurezza? Considerando la sicurezza come un prodotto. È probabile che sarà il prodotto più venduto, dentro e fuori dalla rivendita e il rivenditore può diventare un punto di riferimento sulla sicurezza, se saprà supportare i suoi clienti. Soprattutto la miriade di piccole imprese e artigiani. Fornendo loro la formazione e gli strumenti necessari per rendere sicura l’applicazione di un prodotto edile, in ogni circostanza. Per riuscirci non sarà sufficiente rispettare i protocolli allegati ai decreti governativi. Sarà importante comunicare come li mettiamo in pratica, usando l’unica modalità a prova di virus, alla quale tutti ci siamo abi-

tuati stando a casa: il digitale. Largo quindi all’informazione e ai cataloghi digitali, il più specifici e coincisi possibile, senza tanti giri di parole, focalizzati sulle soluzioni ai problemi nell’uso dei prodotti e sulla sicurezza prima, durante e dopo la loro applicazione. Approfittiamo di questa occasione per rinnovare i contenuti, per renderli più freschi e più smart. Ci saranno molto utili anche dopo la pandemia. Digitale, però, non significa rinunciare del tutto all’analogico. Per non buttare via i cataloghi cartacei chiediamo alle aziende di inviarceli imbustati uno a uno, oppure facciamolo fare a qualche stamperia vicina. Il costo sarà ripagato dalla maggiore fiducia dei clienti e avremo un argomento in più per la comunicazione sul sito aziendale e sui social. Uno dei risvolti positivi della pandemia è la forte spinta verso tutto ciò che è smart e digitale, in particolare l’e-commerce, un tema che per molti rivenditori era destinato ai piani futuri di sviluppo. Immagino che adesso sia una priorità per tutti e visto che ci saranno maggiori investimenti in tal senso, non accontentiamoci. Osiamo! Chiediamo agli esperti di fare un passo in avanti. Per come la vedo io, l’e-commerce non deve essere solo un mero elenco di articoli su un catalogo online. Se avessi una rivendita vorrei realizzare la vendita da banco online, con una video chat tra il cliente e chi sta dietro il banco, senza guanti e mascherina, durante la quale spiegare in diretta i prodotti, compararli tra loro e rispondere alle domande che vorranno farci, per sentirsi protetti. Perché le distanze si abbattono anche a distanza. di Marco Buschi Marco Buschi si occupa di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia. marco@marketingcommerciale.com Su Linkedin: Marco Buschi Marketing Commerciale.

62

M a g g i o

2 0 2 0


Sistemi per costruire

Sistema di intonaco isolante Aerogel Il miglior termointonaco sul mercato

Bassa conducibilità termica 0,028 W/mK

Ideale per l’impiego nel settore del risanamento di vecchie costruzioni e del restauro storico

Elevata permeabilità al vapore, previene la formazione di condense superficiali e di muffe

Strato isolante continuo, senza giunti, riduzione dei ponti termici

Possibilità di spessori variabili, nessuna necessità di livellamento preventivo della superficie

Grandi possibilità estetiche per il rivestimento finale

Consigliabile in bioedilizia

M a g g i o

2 0 2 0

λ 0,028

63


|

St or i a

d i

c op er t i n a

ETERNO IVICA

IL SUCCESSO È BREVETTATO L’azienda vanta due linee di supporti invidiate (e copiate) in tutto il mondo: Pedestal e Woodeck, che servono per realizzare pavimentazioni esterne, sia in ambito civile che industriale. Riconoscimento ottenuto grazie alle qualità dei prodotti: sono resistenti e si assemblano e posano in modo molto facile e veloce di Valentina Anghinoni

S

essantacinque anni di presenza nel settore dell’edilizia e dell’architettura, sia in ambito di impermeabilizzazione e drenaggio delle acque sia, più recentemente, nel benessere dell’ambiente indoor. Lo rappresentano bene le ultime innovazioni della linea Acustica e il pannello Phonolook, fonoassorbente e in grado di purificare l’aria degli ambienti interni, grazie alla speciale tecnologia The Breath. Ma anche un ruolo da player di riferimento in Italia e nel mondo: Eterno Ivica, nonostante il contesto sfidante a causa dell’emergenza covid-19, ha scelto di porsi in un’ottica il più positiva possibile. E il mercato sembra voler premiare questa attitudine, con il fatturato che attualmente segna un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rivela Gabriele Favero, amministratore delegato dell’azienda di Padova. «Da quando si sono riaperte le attività, stiamo ricevendo molti ordini dai rivenditori, che per noi sono una categoria assolutamente importante e delle cui esigenze teniamo sempre conto nella progettazione dei nostri prodotti. Il nostro consiglio per loro, in questa annata per nulla semplice, è sfruttare al massimo l’opportunità straordinaria del super ecobonus del 110% presentato dal Governo». Nell’intervista che segue, il manager spiega il successo dell’azienda, legato a doppio filo con le qualità intrinseche dei suoi prodotti, esempi di assoluta eccellenza made in Italy. Domanda. Inevitabile iniziare con il punto della situazione M a g g i o

2 0 2 0


Roof Garden - M et - Metropolitan Museum of Art - New York, Usa Migliaia di supporti regolabili E terno S e . A sinistra, Gabriele Favero

giunti alla Fase 2. Nei due mesi di lockdown come avete gestito l’emergenza sanitaria? Risposta. Fortunatamente il codice Ateco ci ha consentito di continuare a lavorare: abbiamo messo in atto lo smart working per quasi tutti gli impiegati e osservato tutte le misure di sicurezza come indicato dai vari decreti che si sono susseguiti. Abbiamo riscontrato un calo del mercato interno, mentre dall’estero sono continuati ad arrivare gli ordinativi. Questo periodo di lockdown lo abbiamo sfruttato al massimo per pensare e progettare nuovi prodotti e nuove soluzioni, miglioramenti nel reparto produttivo e revisione dei processi interni. D. E ora qual è la prospettiva per il resto dell’anno?

M a g g i o

2 0 2 0

R. È buona. Al momento non vedo particolari problemi, l’Italia è ripartita e stiamo ricevendo ordini giornalmente. L’estero è in aumento rispetto lo scorso anno. D. Quindi, lei immagina di raggiungere lo stesso fatturato dello scorso anno? R. Di più. Siamo già in incremento rispetto allo scorso anno. D. Secondo voi come impatterà sull’edilizia il blocco da contenimento dell’emergenza? R. Per quanto riguarda i cantieri già iniziati, ritengo che ci sia una normale prosecuzione per portarli a termine, mentre per quanto riguarda le nuove opere pubbliche potrebbe essere questa una grande occasione per lo Stato di farne partire di nuovi al fine

65


Un nuovissimo complesso di casa di cura per anziani a Perth, ad ovest dell'Australia. Eterno Ivica ha contribuito in modo sostanziale fornendo i suoi supporti della serie Eterno SE4 e New Maxi NM2 e New Maxi NM3 per una superficie totale di oltre 4000 metri quadri

di aiutare l’economia a crescere. Per quanto riguarda i privati potrebbe esserci un momento di incertezza e di conseguenza un rallentamento sulla partenza di nuove opere. D. Il super ecobonus al 110% studiato dal governo potrà servire a risollevare il settore? R. Sì, è stata un’ottima notizia, sicuramente il superbonus del 110% aiuterà tantissimo il settore. D. L’edilizia può rimettersi in moto anche se studia soluzioni innovative. Quanto conta per voi investire in ricerca e sviluppo? R. Ritengo che solo proponendo soluzioni innovative l’edilizia avrà un futuro, per questo la ricerca e sviluppo per la nostra azienda è sempre stata una priorità. Ogni anno dedichiamo uno specifico investimento finanziario a questa attività ed è proprio grazie alla continua ricerca di prodotti e sistemi innovativi che la nostra azienda si colloca al livello massimo del mercato in cui operiamo. In questi ultimi 10-15 anni le tecniche costruttive sono cambiate, è in atto tuttora una rivoluzione e chi, come noi, produce manufatti e sistemi, ha come unica strada quella di progettare e proporre soluzioni nuove, basate sull’altissima qualità, sostenibilità, sicurezza e rispetto per l’ambiente. Inoltre, per noi naturalmente il made in Italy è prioritario. D. Tra le soluzioni innovative proposte al mercato ci sono i supporti Pedestal e Woodeck. Di che si tratta? R. Dal primo momento in cui sono entrati nel mercato, i supporti delle linee Pedestal e Woodeck hanno riscontrato successo, proprio perché si tratta di una serie di prodotti e soluzioni che hanno rivoluzionato il settore delle pavimentazioni esterne. Una tecnologia innovativa che ha dato possibilità a progettisti e committenti di usufruire di pavimentazioni esterne di qualità, al pari di quelle interne. D. Cominciamo con Pedestal. Quali sono le caratteristiche

66

tecniche? R. Le principali sono tre: è semplice, forte e bello. Semplice, perché si assembla e posa in modo facile e veloce, aiutando in questo modo il compito dei posatori. Forte, perché ha delle resistenze al carico di rottura certificate, oltre ogni normativa. Infine, bello perché pur essendo un prodotto industriale ha un design studiato in ogni dettaglio. Il nostro modello top, il modello Se con testa autolivellante, ha ben due brevetti. Il primo, quello della testa basculante e autolivellante e il secondo caratterizzato dalla testa in bi-materiale (PP+gomma). Posso tranquillamente dire che è il modello di supporto più copiato al mondo, ma questo ci rende orgogliosi. A corredo e a completamento della gamma dei supporti forniamo una serie di accessori che ormai sono diventati indispensabili per una corretta e perfetta posa in opera e, anche in questo caso, i nostri accessori sono i più copiati al mondo. D. Per quali interventi può essere utilizzata questa soluzione? R. I supporti delle linee Pedestal e Woodeck servono per realizzare pavimentazioni esterne, sia in ambito civile che industriale. La principale applicazione è sulle terrazze, ma anche tetti piani, zone gazebo, giardini, bordi piscina, zone di camminamento esterno, zone esterne di bar e ristoranti, pavimentazioni provvisorie per stand ed eventi. D. Quale tipo di pavimentazione supporta? R. I supporti Pedestal e Woodeck possono supportare svariate tipologie di pavimentazioni. L’aspetto importante è che queste pavimentazioni hanno una determinata resistenza ai carichi di rottura: lastre di gres porcellanato, lastre in calcestruzzo, marmo, pietra naturale, pietra composita, legno, legno composito. D. E quale peso? R. Il peso non è mai un problema per i supporti, in quanto hanno carichi di rottura certificati molto alti, bisogna fare attenzione M a g g i o

2 0 2 0


semmai alle lastre di pavimentazione perché anche loro devono rispondere a determinate resistenze ai carichi di rottura. D. Ma se la superficie è in pendenza? R. Con questa tecnologia si ottengono pavimentazioni perfettamente orizzontali. Pur essendo in presenza di una pendenza del piano di posa, la testa autolivellante del supporto si adatta alla pendenza della superficie e permette al pavimento di essere piano. L’acqua defluisce attraverso le fughe tra lastra e lastra e finisce nei canali di raccolta o nei pluviali di scarico. D. In che cosa si differenzia la linea Woodeck? R. La linea Woodeck è dedicata alla posa di un pavimento sopraelevato formato da listoni, generalmente listoni in legno, ma ultimamente anche listoni in gres porcellanato e lastre di ceramica multiformato. Si tratta di una sottostruttura formata da supporti, travetto in alluminio e clip di fissaggio. D. Qual è la situazione ideale per l’impiego del sistema Woodeck? R. Dipende dalle esigenze e dalla scelta del committente o del progettista: se la pavimentazione sarà in legno, generalmente listoni, ecco che la linea Woodeck è perfetta. In questo modo si crea una sottostruttura semplice e veloce da posare, la quale potrà accettare la sovrastante posa dei listoni in legno o altro materiale composito, ad esempio wpc. D. Sono sistemi da utilizzare per gli interni o anche per l’esterno? R. Tutti i nostri sistemi o prodotti sono utilizzabili all’esterno degli edifici. Per l’interno esistono delle particolari normative che indirizzano all’uso di supporti metallici. D. Non c’è un problema dovuto alle dilatazioni dei materiali? R. I nostri sistemi hanno risolto definitivamente il problema delle dilatazioni e quindi il problema delle piastrelle che saltano con il gelo e gli sbalzi di temperatura. Con Pedestal e Woodeck gli elementi che formano la pavimentazione sono semplicemente appoggiati alla sottostruttura (supporti ed eventualmente travetti) in modo da essere liberi di compensare eventuali dilatazioni senza correre il rischio di fessurarsi o rompersi.

M a g g i o

2 0 2 0

Eterno Ivica ha reso possibile l'installazione (con Pedestal) posta a Cortina D'Ampezzo in occasione dell'evento Tedx. Sotto, nuova elegante terrazza realizzata con Woodeck in un lussuoso attico a Cagliari

67


|

St or i a

d i

c op er t i n a

Migliaia di supporti Pedestal hanno sfidato il grande freddo e sono riusciti a creare un'enorme terrazza di un centro commerciale in Russia, nella città di Voronej City

Palestra Virgin Active, Milano, work in progress. Pestal - Supporto E terno S e

Pedestal sfida la gravità: Camping Mediterraneo Jesolo Cavallino (Venezia), sistema di posa con sottostruttura in travetto di alluminio (e relativi accessori)

D. In edilizia il concetto di sostenibilità è ormai fondamentale. Qual è il vostro approccio? R. Il concetto di sostenibilità è ormai fondamentale in edilizia, come anche in tante altre filiere produttive. Eterno Ivica è certificata SA8000 da molti anni, modello che si basa sulla responsabilità sociale delle imprese, nel quale uno dei punti principali è proprio quello della sostenibilità. Ogni prodotto che nasce in Eterno Ivica è progettato secondo schemi di economia circolare, dove nulla verrà mai mandato alla discarica ma tutto sarà riutilizzato e/o riciclato. In particolare, i sistemi Pedestal e Woodeck sono costituiti da prodotti che una volta posti in opera possono essere tranquillamente rimossi e riutilizzati per nuove applicazioni, altrimenti possono essere riciclati e la materia prima riutilizzata per costruire altri supporti o altri prodotti. D. Un’ultima domanda: avrete novità a breve o medio termine? R. Abbiamo due importanti novità per la seconda parte dell’anno: presenteremo un supporto che farà parte della linea Pedestal, un supporto innovativo, sorprendente, il quale sarà protetto da ben tre brevetti internazionali. Poi, presenteremo un secondo prodotto per il quale al momento preferirei non dire troppe cose, sarà una piacevole sorpresa per i nostri partner e per il mercato.

68

M a g g i o

2 0 2 0


M a g g i o

2 0 2 0

69


|

I mpr e s e

TA D I E L LO C O S T R U Z I O N I

ABBIAMO VINTO CON QUATTRO «S» L’azienda punta tutto sulla qualità. Che è sintetizzata nelle quattro parole che dovrebbero qualificare l'edilizia: sostenibile, salubre, sana e serena, cioè duratura. Per questo motivo ha abbracciato Cq, il progetto di Ance Verona che mette al primo posto efficienza e confort di Valentina Anghinoni

Massimo Tadiello, co-fondatore Tadiello Costruzioni

70

M a g g i o

2 0 2 0


M

assimo Tadiello, geometra, imprenditore edile e membro della commissione Ance Verona, già da diversi anni ha fatto una scelta radicale per la sua impresa di costruzioni e come professionista, ovvero la qualità. Non si tratta di qualità fine a se stessa, ma rivolta alla tutela della nostra risorsa più grande, il benessere, tornato sotto i riflettori a causa della pandemia di Covid-19. La nostra abitazione, oltre a proteggerci dai pericoli esterni, deve essere un rifugio sicuro e confortevole. E, cosa assolutamente non secondaria, la qualità deve essere una prerogativa per un numero di persone sempre più consistente. Impossibile? Assolutamente no, a condizione di scegliere di coniugare professionalità e sostenibilità, come dimostrano il lavoro della Tadiello Costruzioni e le importanti sinergie create dal progetto Cq, Costruire in Qualità, sotto la supervisione di Ance Verona. Domanda. Quando è nata e quali sono state le principali tappe di

M a g g i o

2 0 2 0

Tadiello Costruzioni? Risposta. La storia della Tadiello comincia molto tempo fa, nel 1965, con la fondazione dell’impresa di costruzioni da parte di mio padre: la passione per le costruzioni mi è stata trasmessa già da bambino. Infatti, una volta ottenuto il diploma nel 1994, sono entrato a fare parte dell’azienda di famiglia. Nel 2000, infine, ho fondato la mia azienda, l'attuale Tadiello Costruzioni con i miei fratelli. D. Di quali tipologie costruttive vi occupate? R. Realizziamo case singole e plurifamiliari secondo alti standard di efficienza energetica, sostenibilità e confort abitativo. D. Che cosa è successo con la crisi del 2007? Quali strategie avete messo in atto in quel periodo per superarla? R. La crisi del 2007 ha comportato un significativo ridimensionamento della nostra forza lavoro. In quell’occasione abbiamo capito che l’unico modo per continuare a esistere come impresa è abbandonare il paradigma del minor prezzo, puntando, invece, a soddisfare la necessità di dare ai

71


|

I mpr e s e

L’EDILIZIA CAMBIERÀ ANCORA. ECCO PERCHÉ Giuseppe Mosconi (nella foto) è il coordinatore del progetto CQ (Costruire in Qualità). In questa intervista spiega la strategia e la collaborazione con Tadiello. Domanda: Quando è nato il progetto CQ e perché avete pensato a questa iniziativa? Risposta: Il progetto è nato circa 11 anni fa per volontà di Ance, degli Ordini e dei Collegi Professionali della Provincia di Verona, a seguito di un confronto durato due anni e che ha coinvolto tutti i principali attori della filiera delle costruzioni. Questa iniziativa consiste, in sintesi, in un progetto che allinea le singole professionalità. Ingegneri, architetti, costruttori e geometri sono tutte figure essenziali perché ognuna di esse possiede un proprio bagaglio di conoscenze e competenze e lo scopo del nostro lavoro è stato quello di delineare, tra tutti questi professionisti, una sorta di linguaggio comune. Il risultato è un percorso di formazione della durata di 80 ore, che portiamo avanti da 9 anni, con la massima soddisfazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. D. Attualmente chi fa parte del progetto? R. Un team formato da Ance Verona, l’Ordine degli architetti e l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Verona e i Collegi Professionali: il Collegio dei geometri e il Collegio dei periti di Verona. Quattro anni fa il progetto è stato adottato anche dai colleghi di Varese, nella loro sede Ance di riferimento. Infatti, in questi anni, la partecipazione si è estesa a professionisti di altre province, in particolare Treviso, Padova e Cesena, oltre che Varese. A questi ultimi, Ance Verona ha dato la possibilità di utilizzo del logo CQ, stabilendo che anche in questo caso il progetto fosse condiviso con gli Ordini e i Collegi. Non solo è andata così ma addirittura a Varese si sono anche associati Confartigianato e CNA. Quest’anno, in seguito alla pandemia di covid-19 abbiamo fatto partire il corso online, lo scorso 11 maggio, partendo da un webinar di presentazione il 29 aprile che è stato un grande successo, con un migliaio di partecipanti. È la prova che Costruire in Qualità sta facendo da battipista per restituire al mercato bisogni emergenti, sia dei professionisti che degli imprenditori. D. Come e quando ha conosciuto Tadiello? R. Circa quattro anni fa. Massimo Tadiello si stava formando sulle nuove tecnologie e sistemi costruttivi.

72

Al termine del percorso formativo CQ, Tadiello mi aveva fermato per pormi molte domande, e nel corso della discussione era emersa la necessità di delineare, in modo preciso e pratico, le strategie e gli obiettivi da perseguire, oltre ai mezzi adatti, per supportare l’impresa di costruzioni nel cambiamento delineato dai nostri percorsi formativi. In una parola, la tattica. Le domande che Tadiello è riuscito a porsi sono state la scintilla che gli ha permesso di fare un salto di qualità. D. E dall’incontro con Tadiello sono nate nuove idee. Come e quando sono nati questi progetti e in che modo rappresentano un esempio virtuoso da adottare? R. Già agli albori della progettazione abbiamo creato un protocollo di costruzione per supportare l’impresa nel velocizzare le operazioni di cantiere, lavorando anche su alcune operatività della prefabbricazione on site. Abbiamo predisposto un processo denominato GPE (gestione del processo edile) con un duplice riferimento: alla progettazione e alla costruzione. Uno strumento che consente di accelerare sia il processo di progetto, sia il processo di costruzione, partendo dal presupposto di allineare le varie figure che ruotano attorno al cantiere. Ciò per scongiurare il rischio concreto di fermi e ritardi dovuti a incomprensioni tra le diverse figure professionali, che si ripercuotono sull’impresa di costruzioni. Questa somma di accelerazioni è stata testata in prima battuta in questo contesto, con ottimi risultati: un abbattimento dei costi di circa un 20%. Ma non solo, con Villa Ambra e Villa Larimar siamo partiti con l’obiettivo di creare delle abitazioni in classe A CasaClima. Spendendo il 20% in meno stiamo realizzando una classe Gold, ovvero il massimo livello attualmente disponibile. D. Vantaggi non solo per l’impresa, dunque, ma anche per il committente. R. Certamente, perché il committente riceve una casa NZEB (nearly zero energy building). Ciò è frutto di uno studio accurato del sistema costruttivo e dell’impianto, che ha permesso di accelerare il lavoro dell’impresa e contestualmente diminuire il fabbisogno energetico dell’edificio. Risultato, una casa a energia quasi zero e qualità indoor elevatissima grazie alla ventilazione meccanica controllata, lo ionizzatore e l’uso di materiali a bassissimo rilascio di VOC. E tutto ciò, a un prezzo di

M a g g i o

2 0 2 0


mercato assolutamente competitivo. Se si abbattono i costi di costruzione, è possibile avere maggior guadagno e restituire parte di questo guadagno anche al cliente. D. I protocolli sono esclusivamente pensati per le nuove costruzioni, o si possono applicare anche nel caso delle ristrutturazioni di edifici esistenti? R. In entrambi i casi. Per esempio, sono stati applicati anche su due palazzi provinciali per i quali era stata prevista la ristrutturazione delle facciate. Dopo un’analisi precisa, seguita da un’attenzione progettuale altrettanto specifica, abbiamo definito interventi parzializzati dove, inizialmente, altri consulenti avevano proposto la rimozione totale. Abbiamo eseguito delle diagnosi che sono state costose ma che hanno permesso infine di risparmiare, facendo sì che per l’intervento servissero 160 mila euro invece dei 290 mila preventivati all’inizio del progetto. Altro vantaggio di questa scelta: i 275 metri cubi di materiali da portare in discarica sono stati ridotti a 45 metri cubi. La sostenibilità passa poi anche dalla scelta di lavorare senza tirare il prezzo sul fornitore e senza utilizzare materiali scadenti, ma andando a operare dove c’è effettivamente necessità. D. Il 2020 finalmente si era aperto molto bene per il settore delle costruzioni, poi è arrivato lo tsunami del covid-19. Secondo lei, come cambierà il modo di operare delle imprese e degli artigiani del settore, e che cosa vede a livello economico, come proiezione, a fine 2020? R. Già prima dell’emergenza dal mercato immobiliare emergeva la necessità di vivere in una casa salubre, sana e duratura, andando oltre l’efficienza energetica. L’interesse principale è proprio sul benessere percepito dentro l’abitazione, il confort che la casa riesce a trasmettere a chi ci abita. I danni provocati a livello economico dall’emergenza covid-19 spingono la nostra clientela a un maggior grado di attenzione. In seconda analisi, cambiano i target. D. In che modo? R. Prima c’erano tre livelli di riferimento: quello più alto, che rappresenta un target che non si è mosso. C’è poi un target molto basso, che cerca tutto al minor prezzo. La macrozona è quella centrale, dove lavora la gran parte delle imprese di costruzioni. Questa macroarea si divideva a sua volta in tre parti, secondo lo stesso principio. Ebbene, da ora in poi penso che non sarà più divisa in tre. Forse tra ottobre e novembre riusciremo a capire meglio dove andrà il mercato. Dobbiamo prepararci con conoscenze, competenze e connessioni. L’aumento della programmazione dei danni e la mancanza della liquidità, a mio avviso, saranno i due punti sui quali le aziende si devono far trovare preparate.

M a g g i o

2 0 2 0

Per costruire la propria abitazione, Tadiello ha risanato completamente la struttura preesistente, implementandola con tecnologie per garantire massimi livelli di confort e salubrità

nostri clienti quel qualcosa in più che si aspettano. È stato essenziale trovare clienti che condividessero le mie idee, ma si tratta di una logica vincente di cui, secondo la mia personale esperienza, beneficiano entrambe le parti. Ho applicato questo ragionamento inizialmente sulla mia persona quando, proprio nel 2007, ho deciso di cogliere un’opportunità fondamentale. D. Quale? R. Scegliendo di costruire la mia casa, perché mi sono reso conto di quanto questo fosse l’investimento più grande che avrei potuto intraprendere. Ho individuato il terreno ideale, nelle colline di Roncà, un luogo pieno di storia. Mi sono preso cura di questo ambiente e della struttura che ospitava, che necessitava di un risanamento completo. Per farlo, mi sono basato su quattro parametri, le «quattro S», che a mio avviso dovrebbero qualificare ogni abitazione: sostenibile, salubre, sana e serena, nel senso di duratura: non dovrebbe più essere accettabile l’idea che le nuove costruzioni necessitino prematuramente di manutenzioni anche invasive. D. In che cosa è consistito l’intervento? R. La parte principale della struttura preesistente è stata demolita e ricostruita. Nel 2011 ho implementato la pompa di calore e il riscaldamento termodinamico. Insieme alla tenuta all’aria e all’uso dell’energia solare, oltre che al ricambio automatico per garantire la salubrità dell'aria, queste innovazioni hanno contribuito a raggiungere un livello di efficienza simile a quello di una casa passiva. Costruire la mia casa è stato il primo passo per aprirmi a un modo, e un mondo, del costruire totalmente diverso rispetto al panorama precrisi. Ancora oggi, le persone che entrano nella mia casa si rendono immediatamente conto dell’elevato livello di confort. D. Com’è nata la collaborazione con Ance Verona e in particolare con il Progetto Costruire in Qualità?

73


|

I mpr e s e

VILLA AMBRA E VILLA LARIMAR, IL FUTURO I modelli dei due progetti sono studiati a partire dalle esigenze di confort e benessere delle famiglie che ospiteranno, con una marcata attenzione alla salubrità dell’aria indoor, che in molti casi può risultare più inquinata di quella che si respira fuori dalle mura domestiche. Per questo entrambe le abitazioni presentano impianti di Ventilazione meccanica controllata, completi di umidificatore e ionizzatore, oltre alla scelta dei materiali edili e complementi d’arredo a bassissimo rilascio di Voc. L’impianto di Vmc funziona grazie all’energia termodinamica che provvede al fabbisogno energetico dell’edificio, paragonabile a quello di una casa passiva e calcolato in 8 KW al metro quadrato. L’efficienza è stata raggiunta anche grazie a un’attenta progettazione preliminare, che ha tenuto conto della posizione del sole nelle diverse stagioni e del suo impatto sul riscaldamento e raffrescamento dell’abitazione. La scelta di elementi frangisole al posto delle tapparelle tradizionali contribuisce ulteriormente sul versante dell’efficienza energetica dell’abitazione. La massima attenzione al confort passa anche da una progettazione degli interni attenta alle reali esigenze degli abitanti, come la possibilità di cambiare gli indumenti e potersi sanificare prima di accedere agli ambienti più intimi della casa.

74

R. Durante la partecipazione agli incontri formativi organizzati dall’Ance di Verona ho conosciuto Giuseppe Mosconi, responsabile didattico di Costruire in Qualità. La connessione che si è creata tra noi è stata molto proficua, mi ha spinto a interrogarmi ulteriormente su cosa stessi facendo per migliorare me stesso e per farmi conoscere dal mercato e, in ultima analisi, a comprendere che dovevo fare molto di più. Con il tempo, abbiamo cominciato a sviluppare progetti insieme. Tra questi, la realizzazione di due ville che sono diventate esemplari nell’ottica dell’ottimizzazione nel costruire e che assolvono a pieno le esigenze in termini di spazio, verde e luce naturale: Villa Ambra e Villa Larimar. D. A questo proposito, che connessione esiste tra l’esempio di Villa Ambra e Villa Larimar e il progetto Costruire in qualità? R. Con Ance di Verona ci siamo prefissati l’obiettivo di codificare le procedure che permettono di ottimizzare ogni aspetto del lavoro in cantiere e di organizzarle in un vero e proprio protocollo di efficienza. Si tratta di un utile strumento per calcolare con esattezza le necessità di un particolare progetto, come, ad esempio, le quantità corrette dei materiali. Di conseguenza, permette di ottimizzare i costi. Applicare il protocollo Cq, nella nostra esperienza, permette di conseguire un risparmio sui costi di realizzazione fino al 20%, raggiungendo un livello qualitativo assolutamente elevato. Seguire un procedimento ben codificato significa non lavorare nell’emergenza, con ovvi benefici. D. La gestione dei protocolli passa anche attraverso l’uso della tecnologia Bim? R. L’utilizzo del Bim per la gestione delle fasi in cantiere è ormai un elemento consolidato, del quale penso non potremmo più fare a meno, perché contribuisce notevolmente alla semplificazione dei processi e anche alla chiarezza delle azioni da eseguire in cantiere da parte di ogni addetto. D. Cambiando argomento, lei, in qualità di costruttore, dove si rifornisce per i materiali da costruzione? R. Mi rivolgo ai magazzini di materiali edili per quanto riguarda la

M a g g i o

2 0 2 0


minuteria, mentre per le grosse forniture, come il cappotto, le tegole, eccetera, dal produttore. D. Perché non ha scelto un unico interlocutore? Ha qualche consiglio per i rivenditori di materiali edili? R. Come impresa di costruzioni cerchiamo costantemente un confronto tecnico rispetto ai materiali e alle tecnologie. Per esempio, un determinato cappotto non è uguale agli altri, in realtà ognuno ha le sue peculiarità che contribuiscono a renderlo più o meno adatto a uno specifico progetto rispetto a un altro. Non sempre riesco a riscontrare questa consapevolezza nel rivenditore o un adeguato livello di conoscenza tecnica dei sistemi. D. A causa dell’emergenza causata dal coronavirus, molti temono che il 2020 sarà un anno catastrofico per le imprese del settore. Secondo lei la ripartenza può essere rapida? R. Penso che non fosse più possibile andare avanti come ci eravamo abituati, continuando a correre e a creare inquinamento. Come si fa a vivere bene in un ambiente malsano? In queste settimane ho avuto l’opportunità di stare di più con la mia famiglia e capire quali sono le cose importanti. Forse, dopo questo periodo, nel quale abbiamo ripreso consapevolezza dell’importanza dei rapporti umani, saremo più portati a cercare uno stile di vita più attento all’ambiente, alla nostra salute ma anche a quella dei nostri vicini. Per quanto riguarda la ripartenza, attualmente in Veneto è possibile lavorare in piccoli cantieri. Ritengo di essere una persona molto fortunata, perché nonostante lo stop dovuto all’emergenza ho

Il paesaggio su cui sorge la casa privata di Massimo Tadiello, nelle colline dietro Soave a Roncà (VR)

continuato a ricevere telefonate, sia per lavori di ristrutturazione, per la quale già è cambiata la tipologia di richiesta, che per nuovi progetti sulla falsariga di villa Ambra e villa Larimar. A breve ripartiremo con i cantieri, abbiamo in fase di realizzazione una villa che sarà certificata Casaclima Gold. Nella mia esperienza, la cosa più importante è fare gli interessi del cliente: garantire salute e qualità accessibili a un maggior numero di persone, un’azione possibile attraverso la riduzione degli sprechi a 360 gradi.

www.poron.it

In una terra altamente sismica come l’Italia è bene prevenire!

Poron Tep e Tralipor, le migliori soluzioni per l’alleggerimento del tuo solaio.

ep on T r o P M a g g i o

2 0 2 0

ipor Tral

75


MUOVIAMOCI

Ripartire ma insieme

R

ipartire Insieme potrebbe essere uno slogan per il periodo che attende il mondo imprenditoriale dopo quasi due mesi di fermo obbligato, necessario per rallentare e fermare la pandemia covid-19. Ma Insieme può essere visto anche come un acronimo che definisce le tappe che l’azienda deve attraversare per riorganizzare il proprio business in funzione di quello che è successo. L’obiettivo è una riorganizzazione degli acquisti affinché l’azienda non debba essere penalizzata con ulteriori fermi produttivi o commerciali dovuti alla mancanza di componenti o materiali. Di seguito le fasi: • I: Indagine. Analizzare i propri fornitori per definire le eventuali criticità. Il fornitore deve essere in grado di sostenere la ripartenza, per questo è necessario comprendere se ha sufficienti scorte per il prossimo futuro o sufficiente capacità produttiva in grado di mantenere il business. Diventano critiche le forniture internazionali soprattutto da quei paesi dove il lockdown ha fermato o continua a fermare le attività. • N: Network. Lavorare per creare una nuova rete di relazioni che si basa su una comunicazione chiara e mirata alla condivisione delle informazioni. Tutti i soggetti del network devono mettere sul

76

tavolo le proprie informazioni, le proprie conoscenze al fine di rivedere delle strategie di sistema. Non allargare le proprie conoscenze alle condizioni di parte o dell’intera filiera può comportare dei rischi per il futuro. S: Sostegno e Sicurezza. Laddove i fornitori evidenzino delle criticità operative e il fornitore è altresì strategico per il proprio business, diviene necessario fornire un sostegno per valutare le opportune vie di uscita. Potrebbe essere necessario cercare nuovi fornitori di secondo livello (il fornitore del fornitore) in nuove aree e con un’idonea capacità produttiva. Internamente all’azienda il sostegno è dato dalla sicurezza fornita agli operatori. Per questo si devono creare le migliori condizioni di lavoro tramite l’adozione e l’uso dei corretti Dpi oltre all’applicazione delle regole per non favorire la diffusione della pandemia. I: Innovazione. Nel caso alcuni componenti possano risultare di difficile reperimento è necessario pensare alla loro sostituzione, per questo si tratta di cambiare e/o innovare. Rivedere alcuni componenti può portare anche a definire nuove soluzioni che a loro volta possono aumentare o migliorare le prestazioni del prodotto venduto. È il momento di

pensare in modo differente, guardando avanti e ipotizzando nuovi scenari. • E: Eliminazione. Eliminare il superfluo, abbattere gli sprechi, puntare a flussi lineari e processi semplici. • M: Misure. Creazione di un cruscotto con un numero ridotto di parametri, ma estremamente significativi. Ragionare per scenari definendo per ciascuno di essi l’appropriato set di parametri e di valori da raggiungere. Tali dati serviranno per misurare i progressi che il sistema di aziende sta realizzando mano a mano che il futuro diviene più chiaro e lo scenario corretto si delinea più precisamente. • E: Esecuzione. Agire è una parola chiave. Attendere è il rischio più alto. Proprio per quelle aziende che hanno ridotto la loro operatività, la riduzione del lavoro deve essere vista come un’opportunità per rimettere in discussione, oltre alle strategie, il proprio business ma anche i processi produttivi. Nei periodi in cui le attività sono a regime spesso le aziende non hanno il tempo per rivedere le loro attività, non hanno il tempo per rallentare e rimettere in discussione la loro quotidianità. Tutti sono concordi sul fatto che di fronte alla pandemia è necessario un cambiamento, che deve abbracciare non solo le attività operative, ma la stessa organizzazione della supply chain. Il modello presentato definisce degli step operativi che ciascuna azienda può realizzare per affrontare con maggiore sicurezza i prossimi mesi. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice) YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0


M a g g i o

2 0 2 0

77


COME SI FA (ad aumentare il business)

di Roberto Bolici*

La strada che porta ai bonus Breve storia dei provvedimenti sulla riqualificazione degli edifici: dalle direttive europee fino ai super sconti

S

ono in molti a considerare la filiera dell’edilizia come fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro Paese. Inoltre, sono in molti a pensare che la filiera dell’edilizia attraverso le sue categorie, dalla produzione dei materiali alla loro distribuzione e dalla progettazione alla realizzazione dell’opera, possa partecipare attivamente al rilancio della nostra economia duramente colpita dall’attuale emergenza sanitaria. Infine, sono in molti a valutare la riqualificazione del patrimonio edilizio come formidabile opportunità per attivare un circolo virtuoso in cui, a occupazione e crescita economica, si collegano comfort abitativo, sicurezza, risparmi nei consumi, incremento del valore delle proprietà immobiliari e benefici ambientali. Di seguito un riepilogo delle tappe più salienti: la direttiva Ue per decarbonizzare il parco immobiliare, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, la riqualificazione energetica degli edifici per una ripresa economica sostenibile e il Superbonus per i lavori in casa. Quest’ultimo fa riferimento al decreto rilancio che dovrebbe superare questa fase di emergenza e cogliere l’occasione a favore della transizione ecologica, creando opportunità di business per le imprese, e quindi anche per i distributori di materiale per l’edilizia. Direttiva Ue (Giugno 2018) La direttiva 2018/844/Ue, entrata in vigore il 9 luglio 2018, si pone come obiettivo generale quello di promuovere una maggiore diffusione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili negli edifici, al fine di concorrere al raggiungimento degli obiettivi unionali di riduzione delle emissioni di gas serra (al parco immobiliare esistente è riconducibile circa il 36% di tutte le emissioni di CO2 nell’Ue) e di contribuire ad aumentare

78

la sicurezza energetica, in vista del raggiungimento di un sistema energetico decarbonizzato e ad alta efficienza entro il 2050. La direttiva è parte integrante del pacchetto di misure legislative adottato a livello europeo, conosciuto come Clean Energy Package, che fissa il quadro regolatorio per il raggiungimento dei nuovi obiettivi europei al 2030 in materia di energia e clima. La stessa, provvede ad un riesame e ad una implementazione delle disposizioni fondamentali sulla prestazione energetica nell’edilizia contenute nella direttiva 2010/31/Ue, nonché a una trasposizione in quest’ultima direttiva, per motivi di omogeneità, delle disposizioni prima contenute nella direttiva 2012/27/Ue, relative alla Strategia di ristrutturazione a lungo termine del parco immobiliare. Entro il 20 marzo 2020, gli stati membri avrebbero dovuto recepire la nuova direttiva

con un conseguente adeguamento di leggi, regolamenti e procedure amministrative. Allo stato attuale, il decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva 2018/844/Ue, è stato inviato ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato al fine dell’espressione del parere da parte delle competenti commissioni parlamentari. Tutt’oggi il provvedimento è carente del parere della Conferenza unificata. Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Dicembre 2019) Il Piano, pubblicato dal ministero dello Sviluppo Economico e predisposto in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, oltre il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, completa il percorso avviato nel 2018 e recepisce le ultime novità in merito al DecretoM a g g i o

2 0 2 0


legge sul clima e gli investimenti relativi al Green New Deal. Con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), vengono stabiliti gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell’energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile, delineando per ciascuno di essi le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento. Cinque le linee di intervento del Pniec: decarbonizzazione, efficienza, sicurezza energetica, sviluppo del mercato interno dell’energia, e infine ricerca, innovazione e competitività. L’attuazione del Piano sarà assicurata dai decreti legislativi di recepimento delle direttive europee in materia di efficienza energetica, di fonti rinnovabili e di mercati dell’elettricità e del gas, che saranno emanati nel corso del 2020. I decreti legislativi di recepimento delle direttive europee, dovrebbero garantire una diminuzione del 56% di emissioni nel settore della grande industria e del 35% nel terziario e trasporti. La riqualificazione degli edifici (aprile 2020) «Con la presente, intendiamo ribadire il valore strategico del settore delle costruzioni e

l’opportunità rappresentata dalla riqualificazione del patrimonio edilizio, volta a migliorarne l’efficienza energetica e accelerarne l’approvvigionamento da fonti rinnovabili. Così facendo saremo in grado di innescare un circolo virtuoso in cui ad occupazione e crescita economica si collegano comfort abitativo, sicurezza, risparmi in bolletta, incremento del valore delle proprietà immobiliari e benefici ambientali (in termini di riduzione di emissioni e miglioramento della qualità dell’aria per le nostre città)». È quanto

emerge dalla lettera inviata al Governo e al Parlamento italiano, da 24 organizzazioni rappresentative di un ampio ventaglio di settori industriali, mondo ambientalista, accademico e della società civile. Chiedono di puntare anche sul settore delle costruzioni per rilanciare l’economia, duramente colpita dall’emergenza sanitaria. I firmatari, suggeriscono di intervenire su strumenti già esistenti e capaci di generare effetti immediati, per esempio l’ecobonus, e su strumenti in fase di recepimento, come la Direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici, capace di esercitare i propri effetti in tempi rapidi. Riguardo l’ecobonus, gli stessi ritengono utile rinforzarlo, in un’ottica di stimolo alla ripresa economica, attraverso interventi chiave. Tra questi ricordano la stabilizzazione degli incentivi almeno fino al 2025 e la premialità per le opere con la miglior combinazione tra efficacia ed efficienza. «Ancora più importante è la riformulazione del sistema del credito d’imposta, affinché crei vantaggi per l’intera filiera». Viene suggerito di aumentare la copertura del 100% degli interventi per le famiglie e riformulato il credito di imposta in modo che ai contribuenti, anche se non appartenenti alla categoria degli incapienti, sia consentito l’accesso allo strumento della cessione del credito, maturato attraverso ecobonus agli istituti bancari. (A pagina 40 l’articolo sul superbonus 110%)

*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano

M a g g i o

2 0 2 0

79


SPECIAL E

G jf p e

dal 1963 + EFFICIENTE l’isolante per l’edificio + SOSTENIBILE

numero verde 800-840012 Azienda certificata ISO 9001 ISO 14001 ISO 45001

80

www.stiferite.com

M a g g i o

2 0 2 0


Gli

SPECIALI di

Questo mese: Nuovi sistemi costruttivi Antisismica Le tecnologie anti-scossa

82 Nuovi sistemi costruttivi Isolamento Edilizia alla giusta temperatura

98 Nuovi sistemi costruttivi Facciate ventilate Il potere dell’aria

M a g g i o

2 0 2 0

116

81


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

ANTISISMICA

LA SICUREZZA PER CATEGORIE I criteri che guidano il progettista nella messa in sicurezza degli edifici dalle scosse di terremoto. Le nuove norme tecniche definiscono materiali. E le tecnologie da adottare per raggiungere il sufficiente grado di stabilitĂ strutturale degli edifici

82

M a g g i o

2 0 2 0


di Roberto Bolici

L

a condizione di estrema fragilità che caratterizza il contesto territoriale italiano rispetto ai sismi è un dato di fatto. Per questo, i metodi di progettazione e le norme di settore hanno dedicato sempre più attenzione al tema, al fine di fornire gli strumenti per realizzare strutture sismo resistenti, in grado di minimizzare gli effetti conseguenti a un evento sismico.

LA NORMATIVA TECNICA La normativa tecnica (Norme tecniche per le costruzioni recentemente aggiornate con il decreto ministeriale del 17 gennaio 2018 e con la relativa circolare applicativa N. 7/2019) fissa i criteri per costruire una struttura in modo da prevenire danni, a persone e cose, in seguito a un evento sismico. Fornisce quindi i criteri generali di sicurezza, precisa le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definisce le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, più in generale, tratta gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere. PROGETTAZIONE E SCELTA DELLE TECNOLOGIE Il progettista deve prima di tutto valutare il contesto in cui si dovrà costruire, analizzando il valore dell’azione sismica e le caratteristiche geologiche del sottosuolo. Successivamente dovrà tenere conto di una serie di fattori in ordine agli aspetti produttivi, fattori logistici e fattori di organizzazione imprenditoriali. NUOVE COSTRUZIONI E SISTEMI COSTRUTTIVI Nella classificazione dei sistemi di produzione edilizia riferiti ai materiali che caratterizzano le strutture principali, si individuano tradizionalmente alcune grandi categorie che nel tempo si sono evolute assicurando un comportamento antisismico aggiornato. - Sistemi costruttivi in muratura armata (laterizio, calcestruzzo vibrocompresso, calcestruzzo aerato autoclavato, pietra agglomerata, pietra naturale) - Sistemi costruttivi in polistirene espanso - Sistemi costruttivi in carpenteria metallica - Sistemi costruttivi in legno DISPOSITIVI ANTISISMICI La protezione sismica delle strutture civili, industriali e infrastrutturali, realizzata a mezzo dispositivi meccanici di isolamento, rappresenta un importante obiettivo dell’ingegneria strutturale allo scopo di minimizzare i danni alle costruzioni e di salvare vite in caso di terremoti di elevata intensità. - Isolatori sismici - Dissipatori sismici GIUNTI STRUTTURALI Un giunto strutturale ben progettato consente un movimento sufficiente delle parti oscillanti consentendo alla struttura di rimanere illesa dal sisma.

M a g g i o

2 0 2 0

83


SPEC IAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

F O R N A C I L AT E R I Z I D A N E S I

MURATURE ARMATE A PROVA DI SCOSSA Alla gamma Poroton P800 ma l'azienda affianca la linea Normablok Più ma con Neopor® studiata per garantire pareti termoisolanti e senza ponti termici. I blocchi, negli spessori di 25, 30 e 40 cm, offrono elevati valori di resistenza meccanica e massima sicurezza sismica di Veronica Monaco

Q

uando si parla di sistemi costruttivi, il laterizio è uno dei materiali simbolo dell’edilizia. Usato fin dall’antichità, questo impasto di argilla ha letteralmente plasmato edifici, costruzioni e monumenti fino ai giorni nostri, subendo nel tempo continui miglioramenti e innovazioni, che gli hanno permesso di rispondere in maniera sempre più adeguata alle esigenze di un’edilizia in costante evoluzione. Un esempio di questo sviluppo è la muratura armata che garantisce elevati valori di resistenza meccanica e sicurezza sismica, oltre a non limitare la progettazione architettonica. LE CARATTERISTICHE Consapevole dei vantaggi di questa soluzione, Fornaci Laterizi Danesi ha messo a punto Poroton P800 ma, gamma di laterizi per muratura armata disponibile negli spessori di 25, 30 e 40 centimetri. I formati sono stati appositamente studiati per migliorare la messa in opera del materiale, assecondando le armature verticali previste dal progettista strutturale, anche in caso di interassi ridotti e senza l’impiego di pezzi speciali. A completamento della gamma Poroton P800 ma, Danesi ha affiancato la gamma Normablok Più Muratura Armata, una linea completa di blocchi in laterizio integrati con il nuovo polistirene additivato di grafite Neopor® di Basf ad alte prestazioni termiche. I blocchi Normablok Più ma possono essere impiegati sia per realizzare pareti armate termoisolanti, sia per correggere i ponti termici paretefondazione e parete-solaio, tipici degli edifici realizzati in muratura portante. I VANTAGGI Rispetto a una muratura ordinaria, la soluzione armata realizzata con Normablok Più Muratura Armata è semplice da progettare e consente di contenere l’area delle pareti resistenti necessaria per

84

Normablok Più S40 MA

realizzare edifici in zona sismica, permettendo di raggiungere nel caso di edifici semplici altezze di quattro piani, anziché tre. Normablok Più Muratura Armata consente inoltre di costruire in muratura portante senza dover garantire il metro d’angolo agli incroci delle pareti perimetrali, come richiesto invece per la muratura ordinaria. In più, permette di realizzare pareti più snelle, ossia più alte a parità di spessore, e di inserire agevolmente elementi di diversa tecnologia resistenti ai soli carichi verticali, quali pilastri in cemento armato. Rispetto ad una struttura a telaio, la gamma Normablok Più Muratura Armata dà la possibilità di costruire case con strutture caratterizzate da schemi statici più leggibili, e quindi più sicure e affidabili in presenza di eventi sismici, e di evitare i ponti termici dovuti ai pilastri e i problemi che ne possono derivare, qualora non adeguatamente trattati. M a g g i o

2 0 2 0


NORMABLOK PIÙ, PIÙ SOLUZIONI IN UN UNICO SISTEMA!

4

,1 0 =

U

Da oggi i blocchi NORMABLOK PIÙ High Performance, ideali per tamponature monostrato performanti e sicure sismicamente, possono essere abbinati alle tramezze e ai forati della linea NORMABLOK PIÙ Ponti Termici, studiati per la correzione dei ponti termici di pilastri e travi, per realizzare edifici energeticamente efficienti! www.danesilaterizi.it

ISOLAMENTO TERMICO

M a g g i o

2 0 2 0

SICUREZZA SISMICA

ISOLAMENTO ACUSTICO

RESISTENZA AL FUOCO

Danesi® è un marchio distribuito da Latercom®

ELIMINAZIONE PONTI TERMICI

RISPETTO DELL’AMBIENTE

TRASPIRABILITÀ

85


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

L AT E R L I T E E R U R E G O L D

CHE IL RINFORZO SIA CON VOI Il rinforzo Frcm in Pbo è una delle eccelenze dell'azienda. I vantaggi? È facile da posare e non ha bisogno di maestranze specializzate. Inoltre, va bene sia su muratura sia su calcestruzzo e non ha problemi di umidità, né di temperature elevate di Franco Saro

Gian Domenico Giovannini

S

econdo Gian Domenico Giovannini, amministratore delegato di Laterlite, è il momento di grande attenzione verso la sismica e i rinforzi strutturali. Spazio, quindi, alle nuove tecnologie come l’Frcm (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) di cui Ruregold (azienda che fa parte del gruppo Laterlite) è leader in Italia. Ruregold e Laterlite (con i marchi Leca e CentroStorico), infatti, hanno una gran varietà di sistemi a propria disposizione, in modo da poter offrire la soluzione tecnicamente più corretta ai propri progettisti e ai propri interlocutori. Domanda. In quali tecnologie eccelle Ruregold? Risposta. Come premessa a questa domanda bisogna introdurre una serie di acronimi derivanti dall’inglese che caratterizzano i nomi di queste tecnologie: Frp, Frcm, Crm e Frc. La prima è una tecnologia che combina dei rinforzi in carbonio con delle resine epossidiche, «Fiber reinforced polymer». Nata negli Usa, esiste da oltre trent’anni ed è stata sviluppata in tutto il mondo. Mentre una tecnologia più recente è l’Frcm, una combinazione di reti in carbonio o in Pbo (quella fibra dorata da cui deriva il nome di Ruregold, per intenderci) con matrici inorganiche a base di cemento o calce, che viene utilizzata per rinforzi strutturali di murature e calcestruzzo. Si aggiungono anche il Crm, Composite reinforced mortar, ovvero una malta rinforzata con materiale composito, e il Frc, Fiber reinforced concrete, calcestruzzo fibrorinforzato. Ruregold possiede tutte e quattro queste tecnologie, e in particolare è stata la prima a lanciare in Italia l’Frcm, di cui è leader. D. Quali sono le caratteristiche e i principali vantaggi del rinforzo strutturale F rcm? R. Il Frcm presenta tanti vantaggi propri dell’Frp, ma riesce a superarne alcuni limiti. Innanzitutto è molto facile da posare e non ha bisogno di maestranze specializzate. Inoltre, va bene sia su muratura sia su calcestruzzo, non ha problemi di umidità, né di temperature elevate causate dal fuoco. A differenza del Crm, il classico intonaco armato, può essere eseguita con basso spessore. E con grande versatilità di applicazione. In ogni caso, ogni tipologia M a g g i o

2 0 2 0


Rinforzo strutturale a basso spessore con Micro Calcestruzzo. A sinistra, la gamma di calcestruzzi leggeri strutturali Leca e CentroStorico

Rinforzo strutturale all’intradosso degli archi con sistema Frcm di Ruregold

di intervento si sposa bene con tecnologie diverse. Il vantaggio di Ruregold è quello di avere tutte le tecnologie a propria disposizione e quindi di poter offrire la soluzione tecnicamente più corretta ai propri progettisti e ai propri interlocutori. D. Il consolidamento statico dei solai è uno degli aspetti principali quando si affronta una ristrutturazione. Quali sono le tipologie di intervento migliori? R. Con i marchi Leca e CentroStorico, Laterlite negli ultimi anni ha fatto scuola introducendo prima i calcestruzzi strutturali leggeri (per la creazione di una soletta collaborante con il vecchio solaio) e, poi, i sistemi di connessione a marchio CentroStorico. Le tipologie di solai sono molte, dai più vecchi solai lignei a quelli in putrelle in acciaio costruiti a cavallo delle due guerre, fino ai successivi solai in latero-cemento, che oggi incominciano ad avere 60-70 anni e spesso risultano quelli che necessitano di maggior consolidamento. Laterlite ha sempre operato all’estradosso con calcestruzzi e connettori, mentre oggi con Ruregold interveniamo anche all’intradosso e con una tecnologia particolare, i sistemi antisfondellamento, qualora ci siano solai in latero-cemento che sfondellano. D. Quali sono le problematiche che si possono risolvere abbinando i prodotti Ruregold e Laterlite? R. Prima ho parlato di solai, i quali appoggiano sui muri. E una delle ultime soluzioni che abbiamo lanciato si chiama Perimetro Forte, che crea un edificio scatolare attaccando bene il solaio al muro perimetrale. Ruregold è leader nell’Frcm e sta adesso lanciando una soluzione in Crm: avremo quindi la possibilità di consolidare sia muri relativamente solidi e recenti, per esempio in laterizio, sia muri in petrame, a sacco, di cui il Centro Italia è particolarmente ricco, in modo da combinare la tecnologia di consolidamento orizzontale dei solai con quella di consolidamento verticale delle murature. M a g g i o

2 0 2 0

Rinforzo di solaio con Connettore Chimico e Calcestruzzo CentroStorico Leca

87


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

SICILFERRO - DIVISIONE SCF

L’EVOLUZIONE DELL’EDILIZIA Isolamento, sicurezza antisismica e risparmio energetico: l’azienda propone soluzioni innovative come Solar Cube, un pannello cassero che permette solai bidirezionali ad armatura incrociata riducendo i pesi. O Aircrab, primo vespaio iso-areato sul mercato di Veronica Monaco

L’

innovazione passa per Torrenova, a metà strada tra i due capoluoghi di Messina e Palermo. Qui nasce nel 1982 Sicilferro, azienda specializzata in soluzioni evolute per l’edilizia, con sistemi costruttivi all’avanguardia sul fronte dell’isolamento, della sicurezza antisismica e del risparmio energetico. Ne parliamo con il direttore generale Mauro Scurria. Domanda. Tra i nuovi sistemi costruttivi, un trend ormai consolidato è quello dei sistemi a secco di nuova generazione. Sicilferro propone un sistema innovativo di pareti divisorie: di che cosa si tratta? Risposta. Il pannello Divisorio Plastbau è un prodotto che abbiamo a catalogo da molti anni e che permette di realizzare divisioni interne isolate in ambienti domestici. Lo stesso prodotto può essere impiegato

anche per le tamponature esterne di fabbricati civili e industriali quale componente di sistemi parete-facciata coibentate. L’elemento divisorio è realizzato in polistirene espanso sinterizzato grafitato Neopor, costruso con due anime in acciaio zincato a Z che gli conferiscono caratteristiche di resistenza, portanza e rigidità superiori rispetto ai tradizionali elementi in polistirolo. Gli elementi Divisorio Plastbau hanno una larghezza di 60 centimetri, sistema di accoppiamento laterale maschio/ femmina, e spessore variabile da un minimo di 7 centimetri sino a 20 centimetri. Solitamente sono forniti con lunghezze standard di 2,7 o 3,10 millimetri, ma possono essere prodotti anche secondo le specifiche esigenze del cliente. D. Sono adatti anche in caso di ristrutturazione? R. Sì, i pannelli Divisorio Plastbau consentono di realizzare interventi di

Vespaio iso-areato Aircrab. A destra, Mauro Scurria, direttore generale Sicilferro

88

M a g g i o

2 0 2 0


ristrutturazione con metodologia costruttiva totalmente a secco, pertanto ottimali in ambienti domestici e con necessità di velocità di installazione. Sono inoltre particolarmente adatti alle ristrutturazioni sismiche, poiché riducono notevolmente il peso delle pareti e il rischio di distacchi o cedimenti delle murature. Nello specifico possono essere utilizzati sia in interventi di ristrutturazione di tipo pesante, cioè fissati per mezzo di guide all’intradosso del solaio e sul massetto grezzo del pavimento, o in interventi più flessibili e meno invasivi, direttamente sul pavimento rifinito, nel caso si volesse realizzare una piccola divisione interna o una diversa ridistribuzione degli ambienti domestici. D. Un altro prodotto innovativo della Sicilferro è il Solaio Cube. Quali sono le sue caratteristiche? R. Il Solaio Cube è senza dubbio il nostro "best in class". Si tratta di un pannello cassero unico nel suo genere che permette la realizzazione di solai bidirezionali ad armatura incrociata alleggeriti. Il pannello è autoportante fino a un massimo di 1,5 metri ed è totalmente prefabbricato e preconfezionato in stabilimento sulla base delle specifiche esigenze di progetto; viene poi installato in cantiere, riducendo notevolmente gli oneri di carpenteria e puntellatura. D. Quali sono i vantaggi rispetto a un solaio tradizionale? R. Il Solaio Cube consente di distribuire omogeneamente i carichi su tutti le travi del fabbricato, consentendo spessori ridotti e una maggiore leggerezza delle strutture. Un altro importante vantaggio riguarda l’elevato isolamento energetico e la soluzione del problema dei ponti termici, oltre che alla velocità di posa in opera. In più il Solaio Cube, come molti altri nostri prodotti, è realizzato per il 50% della propria massa nominale da materiali di seconda vita. Siamo infatti tra le prime aziende sul panorama nazionale a proporre prodotti e sistemi costruttivi integrati certificati secondo En 15804 Epd International con una bassissima impronta ambientale, in linea con i più recenti parametri Cam/Gpp. D. Si può adattare a situazioni costruttive diverse? R. Sì, il solaio Cube è a geometria variabile, quindi può essere prodotto in migliaia di varianti e tipologie. Per esempio, si possono variare gli spessori dell’aletta di coibentazione, da 5 a 8 centimetri, oppure si può variare l’altezza del travetto strutturale, da 18 a 45 centimetri, soddisfaDivisorio Plastbau. In alto a destra, posa del Solaio Cube

M iaugggni oo G

22 00 22 00

cendo davvero tutte le richieste dei clienti. D. Come si comporta in fatto di isolamento? R. Il Solaio Cube ha un elevato potere d’isolamento termico. L’aletta di coibentazione è realizzata in Eps Neopor che consente, a parità di spessori, di ottenere performance energetiche estremamente interessanti. Nella stragrande maggioranza dei casi è possibile garantire livelli di isolamento energetico eccellenti senza particolari accorgimenti o ulteriori materiali da installare. In definitiva, in molti casi, utilizzando il sistema cassero Solaio Cube si ottengono livelli di resistenza termica tanto elevati da essere sufficiente il semplice solaio per ottenere o superare i limiti prescritti dalle norme energetiche. D. A proposito di sistemi isolanti, anche Aircrab è una soluzione all’avanguardia. Perché? R. Aircrab è uno dei nostri ultimi prodotti, frutto dell’intensa attività di ricerca e sviluppo che portiamo avanti da sempre. Aircrab è il primo vespaio iso-areato ad altezza variabile realizzato totalmente in Eps presente sul mercato. Si tratta di un’applicazione innovativa e intelligente dell’Eps, e se vogliamo anche di design, che si traduce in un cassero maneggevole e adattabile alle varie altezze. D. Ci sono altre caratteristiche che lo contraddistinguono? R. Lo specifico design e le funzionalità dei vari elementi consentono al sistema di adattarsi alle più svariate esigenze di cantiere. Questo permette alle rivendite edili di proporre più varianti a parità di volumi impegnati a magazzino. E nella versione a volume ridotto, Mini Aircrab, il sistema è ancora più versatile e consente di realizzare massetti alleggeriti su costruzioni già esistenti, garantendo non solo l’isolamento ma anche l’aerazione. D. Come si utilizza dunque Aircrab? R. Può essere utilizzato per riempire spazi di fondazione in edifici di nuova realizzazione, quindi anche in caso di getto delle fondazioni. Nelle ristrutturazioni può essere utilizzato per sollevare cantine o bonificare zone umide nei locali domestici. D. I prodotti Sicilferro sono utili per ottenere edifici in classe A? R. Siamo fortemente orientati nel proporre al mercato prodotti che permettano il raggiungimento di elevati standard energetici e qualitativi. Sicilferro propone da oltre 20 anni soluzioni e sistemi costruttivi ecosostenibili e a elevate prestazioni di risparmio energetico. Siamo inoltre sempre impegnati nel proporre tecniche costruttive sismo-resistenti che rappresentano da sempre la frontiera tecnologica del settore. Tutti i prodotti della nostra divisione Sistemi Costruttivi Futuri (scf) contribuiscono al raggiungimento delle più elevate prestazioni energetiche e consentono la realizzazione di edifici nZeb.

89


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

GRUPPO T2D

UN LATERIZIO PER VIVERE MEGLIO Tre storiche aziende hanno dato vita a una nuova realtà che, grazie alle sue radici, propone prodotti con prestazioni termiche e solidità antisismica. E anche iniziative dedicate al mondo dei distributori, con un focus sui servizi di supporto tecnico di Franco Saro

T

oppetti, Fornaci di Masserano e Donati Laterizi: tre storiche aziende del settore dei laterizi. Da queste tre realtà è nata T2D. Una storia che affonda le radici nel 1886, quando a Todi (Perugia) venne fondata dall’omonima famiglia la Fornace Toppetti. Negli stessi anni, nel Piemonte delle risaie e dei filati, Fornaci di Masserano iniziò a muovere i primi passi. E saltiamo agli anni Sessanta, nell’Italia del boom economico, quando sono nati lo stabilimento Toppetti a San Giorgio Canavese (Torino) e lo stabilimento Donati in Toscana. Altro passo in avanti: nel 2003 è stata avviata la partnership tra Toppetti e Fornaci di Masserano. Un percorso che si evolve nel 2013, quando Fornaci di Masserano è stata incorporata in Toppetti, che diventa così la prima azienda in Italia per tonnellate prodotte. «Ed ecco T2D, l’inizio di una nuova avventura imprenditoriale, avviata nel 2017 con la fusione tra Toppetti e Donati Laterizi», racconta a YouTrade Alberto Colleoni, direttore generale di T2D. Domanda. Quali aziende fanno parte del gruppo T2D e in quale territorio opera e distribuisce i suoi prodotti? Risposta. La distribuzione degli stabilimenti su tre regioni (Piemonte, Toscana e Umbria) ci consente di occupare una posizione di rilievo in tutto il territorio italiano. Oggi T2D copre il 15% del mercato nazionale, ma abbiamo sempre cercato di affermarci per qualità e prestazioni dei prodotti

90

Sistema costruttivo Tris. A sinistra, Alberto Colleoni

piuttosto che per dimensione e capacità produttiva. L’ubicazione degli stabilimenti ha portato a una naturale specializzazione delle produzioni in base alle esigenze locali. Così da 25 anni a Masserano, nel cuore del freddo Nordovest, il focus è centrato sulle prestazioni termiche, a Livorno la propensione naturale è rivolta alle soluzioni massive per i climi più caldi, mentre a Todi, che si trova nel cuore di una zona nota per i frequenti

M a g g i o

2 0 2 0


terremoti, l’attenzione è da sempre sui prodotti antisismici. Questo mix di storia e di competenze ci ha consentito di diventare il riferimento per le strutture verticali opache. Guardiamo al futuro non come produttori di laterizi ma come fornitori di sistemi e soluzioni costruttive all’avanguardia per prestazioni e sicurezza. D. Parliamo dei principali prodotti che offrite al mercato. Quali sono i plus rispetto agli altri prodotti del settore? R. Chi sceglie T2D può contare sulla più ampia gamma di laterizi presenti sul mercato in Italia. Nei nostri stabilimenti sono presenti tutti i prodotti della tradizione costruttiva italiana partendo dal materiale di tipo leggero come forati e blocchi termici, passando per mattoni pieni e blocchi da muro a marchio Poroton fino ad arrivare a blocchi da solaio. A completare la gamma dei materiali tradizionali disponiamo anche di travetti in latero cemento, precompressi e lastre tipo predalles. Le collaborazioni con il mondo accademico, con enti di ricerca e con il Consorzio Poroton Italia, ci permettono di offrire al mercato soprattutto soluzioni innovative e specifiche, adatte a soddisfare le esigenze della progettazione. Dietro ad ogni nostro progetto e prodotto sviluppato negli ultimi anni c’è un intenso e rigoroso lavoro di studio che ha visto coinvolti tutti gli attori della filiera edile: team di ricerca, progettisti, rivendite e imprese. Dal continuo scambio di idee sono nati sistemi costruttivi in grado di garantire sicurezza strutturale, condizioni di comfort indoor ideali e ambienti sani. D. Qual è il risultato pratico? R. Ne sono un esempio tangibile sistemi costruttivi come Tris ed Ecopor, pensati e sviluppati appositamente per garantire elevatissimi standard di comfort termoigrometrico, la Linea Acustica, ideale come divisorio tra unità abitative distinte, e la Muratura Armata 2.0 in grado di garantire la massima sicurezza per le zone ad elevato rischio sismico. I nostri clienti possono contare su una gamma di prodotti senza eguali, su progetti e ricerche esclusivi, su sistemi costruttivi brevettati e unici. D. Avete iniziato una operazione di rebranding. Con quale obiettivo? R. Venendo da aziende già affermate nei rispettivi territori, abbiamo mantenuto per diversi anni identità separate, per quanto il nucleo fosse unico, dando continuità ai marchi storici. Un brand non è rappresentato solo da un logo, ma dai valori che l’azienda riesce a trasmettere con coerenza nel tempo, e ciò ha richiesto un profondo lavoro di consolidamento fra realtà e persone con storie diverse. Conclusa questa fase, oggi siamo pronti a rinascere come brand unico su scala nazionale. Ciò non comporterà un taglio con il passato, anzi, ma piuttosto il portare su un piano diverso la nostra identità di produttori con solide basi e forte propensione all’innovazione. Il nostro pay off «Abitare Meglio» rappresenta la nostra filosofia e al contempo è la sfida che ci aspetta nei prossimi anni: lavorare ogni giorno pensando all’esperienza e alla qualità della vita di chi vive la casa. Il dna del nuovo brand coinvolge tutti i reparti aziendali e mette sempre al centro i clienti. D. Quali iniziative state mettendo in atto? R. Oltre alle numerose iniziative di lancio e di visibilità del marchio che metteremo in atto, la leva che negli anni risulterà vincente sarà trasmettere in maniera costante e coerente valori condivisi. D. Come si articola il vostro rapporto con il rivenditore? R. La distribuzione dei nostri prodotti avviene per oltre il 90% attraverso le rivendite di materiali edili. Crediamo che sia nostro compito sostenere e promuovere un’edilizia di qualità e una cultura del buon costruire e in questo i rivenditori sono il nostro partner naturale, anche grazie al M a g g i o

2 0 2 0

Stabilimento di Todi

radicamento sul territorio ed alla puntuale conoscenza del tessuto locale. L’ultimo decennio ha visto la trasformazione del mondo della distribuzione, sempre più agglomerato e predisposto al servizio e al supporto tecnico e logistico. In questo senso la nostra storia è molto simile, per cui l’evoluzione di un rapporto già solido è sfociata in una serie di partnership strategiche con l’obiettivo di creare valore. D. Quali strumenti per supportarlo nel sell out? R. Cerchiamo di condividere le iniziative con i nostri clienti, senza imporre un’attività in maniera rigida ma adattandola alle caratteristiche della rivendita e del territorio. Proponiamo ai nostri partner corsi di formazione per il personale interno e supporto tecnico nelle trattative commerciali che molto spesso conduciamo in affiancamento. Seminari tecnici accreditati con gli Ordini professionali, promozione presso gli studi tecnici e promozione diretta alle imprese fanno parte del nostro lavoro quotidiano. Anche la trasformazione digitale, che ci vede impegnati in prima linea come azienda, ha l’obiettivo di fornire un supporto concreto ai nostri clienti con lo sviluppo di strumenti che possano seguire, regolare e migliorare tutti i processi partendo dalla fase di progettazione, passando per la vendita fino ad arrivare all’esecuzione in cantiere. D. Parliamo di attualità: come avete vissuto il momento di emergenza coronavirus? R. La preoccupazione è innanzitutto per la salute, specialmente delle fasce più deboli. È certo che per parecchio tempo l’attività commerciale e di promozione tecnica tradizionale dovranno modificarsi radicalmente. Per questo stiamo già pianificando di implementare tutte le attività di promozione e divulgazione attraverso i canali nei quali siamo già presenti, e in generale cerchiamo di individuare le migliori soluzioni per garantire assistenza e supporto tecnico in remoto. D. Un’anticipazione sulle prossime novità? R. Negli ultimi due anni abbiamo rinnovato in modo sostanziale le nostre linee di punta, dai prodotti a elevate performance di isolamento termo acustico ai materiali strutturali e antisismici. Ora il focus sarà sui servizi di supporto tecnico alla progettazione e sull’assistenza in cantiere, con attenzione particolare al tema della sicurezza degli edifici. Riteniamo che il ruolo del produttore debba essere interconnesso in tutte le fasi con gli attori della filiera, dalla scelta dei materiali alla posa in opera, fino al monitoraggio dell’edificio finito: lavorare insieme per costruire case di qualità.

91


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

BIOISOTHERM

SOLIDITÀ A INCASTRO

c o st r ut t i v i

Argisol di Bioisotherm è un sistema ad armatura diffusa, adatto alla realizzazione di solai e armature portanti altamente prestazionali. A sinistra, Piergiulio Pizzetti, direttore generale di Bioisotherm

Casseri a perdere in polistirene espanso con un sistema di costruzione modulare formato da una serie completa di blocchi preassemblati in Eps, adatto anche alla realizzazione di solai o murature portanti altamente prestazionali e antisismiche. E funziona bene

di Valentina Anghinoni

B 92

ioisotherm, realtà specializzata nella realizzazione di casseri a perdere in polistirene espanso e presente su tutto il territorio italiano, propone Argisol, un sistema di costruzione modulare formato da una serie completa di blocchi cassero preassemblati in Eps a incastro, che vengono riempiti di calcestruzzo armato gettato in opera. Questa interessante metodologia costruttiva, definita nel gergo tecnico IcfSaad (insulated concrete forms, sistemi ad armatura diffusa) è adatta sia alla realizzazione di solai, sia di murature portanti altamente prestazionali, in particolare sul fronte antisismico, grazie alle caratteristiche intrinseche M a g g i o

2 0 2 0


dell’Eps, materiale leggero, isolante e anche ecologico sotto il profilo del ciclo di vita. YouTrade ha intervistato Piergiulio Pizzetti, direttore generale di Bioisotherm, che elenca tutti i vantaggi offerti da Argisol, tra i quali la massima compatibilità per lo sfruttamento del sismabonus. E racconta il ruolo sempre più rilevante della distribuzione per lo sviluppo e la diffusione di questo sistema nel nostro Paese. Domanda. Il sistema costruttivo di Bioisotherm consiste nel realizzare pareti e solai in calcestruzzo armato con casseri a rimanere in polistirene espanso. Di che cosa si tratta? Risposta. Argisol è un sistema di costruzione modulare formato da una serie completa di blocchi cassero preassemblati per costituire strutture portanti. I casseri in polistirene espanso e sinterizzato, quindi in materiale Eps, vengono assemblati tra loro attraverso specifici incastri. Al loro interno viene gettato il calcestruzzo. Si forma così una muratura che presenta, di fatto, un isolamento sia all’interno che all’esterno della parete. In pratica, banalizzando, si realizza una muratura con un doppio cappotto. Il sistema è ufficialmente riconosciuto dai principali codici di costruzione mondiali. Il

M a g g i o

2 0 2 0

nostro, in particolare, è in possesso anche della Valutazione Tecnica Europea (Eta). D. Quali sono i vantaggi di una soluzione simile? R. I vantaggi offerti dal sistema sono molteplici: da una parte, il sistema è molto flessibile e consente di realizzare edifici nZeb (a bassissimo consumo energetico), sismo resistenti, mono e pluripiano e con diverse destinazioni d’uso. Il tutto con una semplicità e velocità esecutiva che si riflette, ovviamente, anche sui costi di realizzazione. D. Questa modalità si può utilizzare solo per le pareti o anche per i solai? R. La possibilità di realizzare solai è una delle principali applicazioni. Grazie alla realizzazione dei pannelli Termosolaio (sempre in polistirene espanso sinterizzato), da affiancare gli uni agli altri e consegnati in cantiere direttamente con le misure progettate, è possibile realizzare solai ottimizzando tempi e costi di posa. I pannelli sono movimentabili da due persone senza l’ausilio di mezzi di sollevamento. Una volta posato, grazie a tralicci metallici interni, è garantita la loro calpestabilità con il solo ausilio di un numero esiguo di sostegni. Altri profili, sempre interni al pannello, ne permettono l’ancoraggio al cartongesso dell’intradosso con estrema semplicità e velocità. D. È un sistema che si adatta alla progettazione Bim? R. Certamente. Anzi, direi che la loro modularità si presta particolarmente a tale approccio progettuale. Tant’è che negli ultimi mesi non solo abbiamo completato l’implementazione di tutti gli oggetti, ma abbiamo integrato il Bim anche nella fase di progettazione interna, per quanto riguarda ad esempio i preventivi e le offerte. Inoltre, entro poche settimane, pubblicheremo gli stessi oggetti sui vari portali specializzati per rendere disponibili tutti i dati necessari alla progettazione Bim. D. Secondo voi è un sistema di progettazione destinato a espandersi? R. La tendenza è tracciata. In Italia il vincolo è cogente, al momento, solo in alcuni casi specifici. Ma, guardando anche a cosa accade in altri paesi europei, è solo questione di tempo. In più, permette di risolvere alcune criticità che le ultime Norme Tecniche Costruttive e la relativa circolare esplicativa hanno imposto nella gestione dei nodi. Senza voler entrare in dettagli tecnici, è chiaro come, per rispettare determinati criteri di resistenza, le Norme impongano spesso un utilizzo elevato di ferro concentrato in punti specifici (per esempio, del nodo trave-pilastro) che, a volte, rendono difficoltosa all’impresa la loro stessa realizzazione. La possibilità di avere una struttura con armature diffuse lungo tutta la parete, è un enorme vantaggio sia progettuale che esecutivo. D. La vostra proposta richiede particolari competenze per la posa? R. Come detto, il sistema è veramente immediato. Non serve manodopera specializzata e in cantiere viene fornito il disegno con le istruzioni di montaggio. Tra i vantaggi si annoverano una minore necessità di manodopera, più semplicità, riduzione dei costi e, direi, anche maggior sicurezza nell’ambiente di lavoro. D. Quali sono le differenze rispetto ad altri sistemi? R. Immagino che ogni sistema abbia le proprie peculiarità, quindi mi limito a riepilogare i vantaggi che contraddistinguono il sistema Argisol: è sicuramente veloce, semplice, permette di ottenere pre-

93


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

I sistemi Bioisotherm consentono di realizzare edifici nZeb, a bassissimo consumo energetico

stazioni energetiche da casa passiva in un contesto di totale sismoresistenza. In ogni caso, il nostro ufficio tecnico offre supporto e consulenza costante durante tutte le fasi progettuali e disponiamo anche di una apposita struttura tecnico-commerciale la quale, su richiesta, può affiancare l’impresa fornendo direttamente assistenza in cantiere. D. E per quanto riguarda i costi? R. Probabilmente è un altro dei principali fattori che ci contraddistinguono. La velocità di esecuzione significa per l’impresa minor esposizione verso il circuito creditizio e rientro anticipato dell’investimento. Semplicità di esecuzione, pulizia di cantiere, assenza di mezzi di sollevamento fanno sì che il sistema sia sicuramente competitivo rispetto ad altre soluzioni tradizionali. D. Qual è la performance per quanto riguarda l’isolamento termico? R. La struttura nasce con un doppio isolamento. Va da sé che le prestazioni siano estremamente interessanti sia in regime estivo che invernale. A seconda dei moduli e spessori utilizzati, si possono tranquillamente ottenere prestazioni da casa passiva, con un completo annullamento dei ponti termici. D. Il polistirene ha una fama controversa riguardo alla vulnerabilità al fuoco. Come si comporta la vostra soluzione? R. Si comporta come ogni lastra da cappotto in Eps che viene applicata normalmente su centinaia di migliaia di edifici in tutto il mondo. Una volta applicato un adeguato rivestimento superficiale (una finitura a cappotto, cartongesso, eccetera), il rispetto della legislazione di riferimento è garantita. Noi, per altro, utilizziamo solo polistirene autoestinguente. D. E quali garanzie comporta sotto il profilo antisismico?

94

R. Sicuramente questo è un altro dei principali plus del sistema. Sappiamo come le ultime disposizioni normative abbiano irrigidito i criteri di progettazione con le conseguenti difficoltà e costi di realizzazione. L’utilizzo del nostro sistema garantisce la realizzazione

EPS E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Può un sistema che si avvale del polistirene espanso essere anche sostenibile? Pizzetti risponde su questo aspetto: «L’Eps è un materiale composto mediamente al 98% di aria, il cui ciclo produttivo non è particolarmente energivoro perché non richiede lavorazioni o cotture ad alte temperature. È un prodotto completamente riciclabile. Non contiene né emette composti dannosi per la fascia dell’ozono con Cfc o Hcfc. Si è dimostrato, attraverso un procedimento regolato a livello internazionale dalle norme Iso 14040, Lca (Life cycle assessment), che il credito di energia maturato dall’utilizzo dall’Eps come materiale di coibentazione (e la riduzione dei consumi generata) è di lunga superiore al consumo di risorse spese per la sua produzione e trasformazione». Senza dimenticare, inoltre, le performance di isolamento termico e conseguente risparmio energetico che tali sistemi in Eps possono garantire, anche laddove vi sia una maggiore necessità di attenzione al budget.

M a g g i o

2 0 2 0


di una struttura non dissipativa. Significa che, mentre le normali strutture a telaio devono, per legge, deformarsi in specifici punti per dissipare l’azione del sisma, le nostre strutture non lo devono fare. Ovviamente, in questo ultimo caso, non avremo quelle lesioni di tamponatura tipiche del post-sisma (crepe, cavillature, eccetera) che rappresentano un importante costo da sostenere da parte del proprietario per ripristinarle. D. Buona parte dei lavori di edilizia oggi riguarda le ristruttuM a g g i o

2 0 2 0

razioni. La proposta di Bioisotherm può essere utilizzata anche per questo tipo di lavori? R. Certo. Essendo un sistema veloce ed in grado di garantire classi sismiche elevate, si presta come soluzione ideale nel caso di sfruttamento del sisma-bonus. Il solaio, inoltre, si presta come soluzione ideale per realizzare interpiani isolati e leggeri, in grado di non sovraccaricare la struttura esistente. D. Quando avete iniziato a distribuire questo tipo di materiali attraverso la rivendita di materiali edili? R. Già da diversi anni poniamo attenzione al mondo della distribuzione. Lavoriamo in sinergia con importanti realtà distributive su tutto il territorio nazionale che, dati alla mano, stanno contribuendo allo sviluppo del sistema con reciproca soddisfazione. La partnership con i rivenditori, però, non è sempre facile e immediata perché è un prodotto che non si presta a essere stoccato nei piazzali e spesso i componenti di un progetto devono essere realizzati ad hoc. Però riteniamo che questo sistema costruttivo possa rappresentare una valida alternativa da proporre al mercato. La risposta sul territorio è stata piuttosto omogenea, grazie anche alle nostre due unità produttive collocate strategicamente al Nord e al Sud del Paese. D. Il rivenditore, per proporre questo servizio, deve avere una persona preparata e formata appositamente? R. Ai nostri partner offriamo la possibilità di ricevere un’adeguata formazione, se desiderano richiederla. Ma non si tratta di un prerequisito, perché noi forniamo tutto il supporto tecnico e commerciale ai rivenditori per poterli affiancare in qualsiasi eventuale richiesta.

95


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

APULIA FILM HOUSE

MAPEI IN PRIMO PIANO Una suite di prodotti del gruppo chimico milanese utilizzata per riqualificare e consolidare un padiglione annesso alla Fiera del Levante, trasformato in un nuovo museo del cinema di Franco Saro

L’

esperienza di Mapei nel rinforzo strutturale degli edifici, unita alla profonda conoscenza dei materiali e delle tecnologie per l’isolamento termico a cappotto, ha dato vita a sistemi integrati in grado di rinforzare e insieme coibentare gli edifici. Grazie alle agevolazioni fiscali sismabonus per interventi di riduzione del rischio sismico e gli ecobonus per la riqualificazione energetica, è possibile usufruire di detrazioni fiscali fino al 110% secondo quanto previsto dal recente provvedimento per gli edifici residenziali, oltre a quelli già in vigore, per gli interventi congiunti di rinforzo e isolamento. I sistemi di rinforzo strutturale Mapei sono caratterizzati da elevate prestazioni meccaniche e garantiscono rapidità di posa, basso spessore e incremento di massa praticamente nullo. I prodotti per l’isolamento termico Mapei formano un sistema complesso composto da diversi materiali, ciascuno certificato in conformità alle più restrittive norme europee. TANTE SOLUZIONI Soluzioni che sono state utilizzate per la riqualificazione e il consolidamento di Apulia Film House a Bari, nell’ex Palazzo del Mezzogiorno della Fiera del Levante. Si tratta del nuovo museo del cinema, che si estende su di uno spazio espositivo, all’interno del perimetro della Campionaria, in un’area di 2 mila metri quadri, e comprende un giardino interno e un’arena scoperta per le proiezioni all’aperto. L’intervento di rinforzo e isolamento ha previsto, tra gli altri, l’utilizzo di Mapewrap Eq System (armatura bidirezionale in fibra di vetro apprettata Mapewrap Eq Net applicata con lo speciale adesivo monocomponente all’acqua pronto all’uso Mapewrap Eq Adhesive) come presidio antiribaltamento dei muri di tamponamento nella zona interna dell’edificio. Inoltre, Mapewrap C Quadri Ax System (tessuto quadriassiale bilanciato in fibra di carbonio Mapewrap C Quadri-Ax applicato con resine epossidiche) e Mapewrap C Uni-Ax System (tessuto uniassiale in fibra di carbonio Mapewrap C Uni-Ax applicato con resine epossidiche) per il confinamento dei nodi travipilastri nella sala al primo piano. Infine, Mapewrap C Uni Ax System per il rinforzo a flessione dei solai latero-cementizi, Mapetherm Ar1 (malta cementizia monocomponente per l’incollaggio e la rasatura di pannelli termoisolanti e per sistemi di isolamento a cappotto) per l’isolamento termico a cappotto.

96

Apulia Film House dopo l’intervento di recupero

Apulia Film House prima dell’intervento di recupero

M a g g i o

2 0 2 0


IL BIM CON METODO INTEGRATO I PRECISO I CONDIVISO

stabila.it

M a g g i o

2 0 2 0

97


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

ISOLAMENTO

PROVE TECNICHE DI BENESSERE Risparmio energetico prima di tutto. Ma anche un migliore comfort per chi vive negli edifici che adottano i nuovi sistemi di isolamento termico. Il risultato, però, dipende dalla tipologia dei materiali impiegati, oltre che dalle differenti scelte del sistema edile che è adottato

di Roberto Bolici

98


A

pprocciarsi correttamente alla valutazione della tipologia funzionale e tecnica della frontiera esterna verticale da realizzare rappresenta una scelta indispensabile per il successo del progetto di architettura. Infatti, per la loro posizione, le chiusure verticali assumono un ruolo rilevante nella connotazione morfologica e linguistica dell’edificio, caratterizzandone l’aspetto e l’immagine. L’involucro edilizio, composto da superfici opache e superfici trasparenti, delimita l’edificio separando nettamente l’ambiente esterno da quello interno regolandone le interazioni. Trasmissione del calore, trasmissione dei rumori, migrazione del vapore e protezione degli agenti atmosferici sono aspetti da controllare accuratamente mediante una progettazione attenta, anche in rapporto al sistema costruttivo e la corretta scelta del materiale isolante. Una buona coibentazione dell’involucro, consente il raggiungimento di ottimi risultati di risparmio energetico riducendone i costi di gestione.

IL PROGETTO L’organismo edilizio non è la sommatoria di spazi, componenti, materiali e impianti, bensì un sistema articolato di parti, ciascuna delle quali si relaziona all’altra in modo complesso per il soddisfacimento dei bisogni dell’utenza. Per facilitarci la lettura di questa complessità nel campo dell’edilizia residenziale, la norma Uni 8290 fornisce la classificazione e l’articolazione delle unità tecnologiche (raggruppamento di funzioni compatibili tecnologicamente, necessarie per l’ottenimento di prestazioni ambientali), e degli elementi tecnici (prodotto edilizio, più o meno complesso, capace di svolgere completamente o parzialmente funzioni proprie di una o più unità tecnologiche), nei quali è scomposto il sistema tecnologico (insieme strutturato delle caratteristiche fisiche che rendono possibile il raggiungimento totale degli obiettivi). Ci stiamo riferendo agli elementi fisici che definiscono gli spazi: struttura, chiusure, partizioni, impianti. In particolare, la nostra attenzione è rivolta alle chiusure e nello specifico alle «chiusure verticali», ovvero l’insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio che hanno la funzione di separare gli spazi interni rispetto all’esterno.

99


SPECIAL E

I s ol a m ent o

LA SCELTA Come operare una scelta corretta? Ebbene, l’analisi esigenziale-prestazionale (cioè il comportamento reale dell’organismo edilizio e/o delle sue parti nelle effettive condizioni d’uso e di sollecitazione, in rapporto a ciò che si richiede per il corretto svolgimento di un’attività dell’utente o di una funzione tecnologica), posta alla base delle scelte progettuali, sembra rappresentare la metodologia idonea di valutazione delle diverse alternative delle chiusure verticali, in relazione a uno o più requisiti posti dal progetto. L’ESIGENZA DEL BENESSERE Le principali classi di esigenze che interessano le pareti perimetrali, sono riferibili alla sicurezza, al benessere e alla gestione in esercizio. Di nostro interesse è l’esigenza riferita al benessere, la quale comprende requisiti termo-igrometrici, acustici, visivi e atmosferici. Nello specifico dei requisiti termo-igrometrici riconosciamo come fondamentali il controllo dell’isolamento termico, il controllo dell’inerzia termica, il controllo della condensazione interstiziale, e il controllo della condensa superficiale. Il primo è soddisfatto se l’adozione di materiali e tecnologie a elevata resistenza termica è garantita in ogni nodo di integrazione fra parete e struttura e fra parete e infisso. Viceversa, saremmo di fronte all’insorgenza di condensazioni superficiali in grado di annullare la prestazione e, nel tempo, di deteriorare la parete perimetrale. Il secondo si ritiene soddisfatto se la parete perimetrale consente di mantenere il più costante possibile, nel ciclo giorno-notte, le condizioni di temperatura a parità di energia termica prodotta artificialmente. Il terzo è soddisfatto se viene verificata l’assenza di condensazione all’interno della parete perimetrale, ciò non significa una struttura asciutta in ogni istante, bensì una struttura che garantisca la «quantità massima ammissibile» (500g/m2 con rievaporazione nell’arco dell’anno). Il quarto viene soddisfatto se la superficie interna della parte perimetrale mantiene

10 0

una temperatura vicina a quella dell’aria ambiente, evitando dunque l’effetto parete fredda e l’insorgenza di condensazioni superficiali. DAL MODELLO ALLE SOLUZIONI Le pareti perimetrali verticali rappresentano una importante varietà di modelli funzionali e di soluzioni tecniche proposte dall’industria delle costruzioni. Un’offerta che ha visto negli ultimi anni, sotto la spinta di una richiesta di prestazioni sempre più elevate, un incremento di proposte innovative per tecnologia di prodotto e posa in opera. In questo scenario sono riconoscibili diverse tipologie di chiusure che differiscono per la disposizione degli strati che la compongono e per il modello di funzionamento fisico-tecnico che caratterizza i flussi di energia tra ambiente esterno e ambiente interno. La parete isolata all’interno, dall’esterno, nell’intercapedine e ventilata, rappresentano i quattro modelli funzionali di riferimento per orientarsi nel progetto. In fase di progettazione, questi modelli sono scomposti in strati o entità funzionali distinte, organizzate al fine di formare pareti omogenee, nel caso si compongano di elementi fisicamente continui, o pareti multistrato se composte da più elementi distinti (strati di tenuta, strati di isolamento, strati di ventilazione, strati di rivestimento, strati resistenti, strati di collegamento e strato di protezione al fuoco). Va ricordato che non tutti gli strati sono indispensabili. La stratigrafia si compone in relazione ai requisiti di progetto. Per quanto concerne lo strato di isolamento termico finalizzato a diminuire la trasmissione di calore tra gli ambienti interni e l’esterno, ricordiamo che il suo impiego è diffuso sia per soddisfare le esigenze di benessere igrotermico che per il contenimento dei consumi energetici. L’ISOLAMENTO COME REQUISITO Con riferimento al requisito isolamento termico, il posizionamento dello strato di isolante, rispetto agli altri che costituiscono la parete perimetrale M a g g i o

2 0 2 0


verticale, contribuisce al diverso comportamento termo-igrometrico della chiusura. In relazione a questo requisito, i diversi modelli funzionali della parete perimetrale verticale opaca derivano dal posizionamento dell’isolante termico rispetto al pacchetto di chiusura, influenzando peraltro in modo significativo il comportamento dell’insieme della parete. A tal proposito emergono tre differenti tecniche d’isolamento: dall’interno, in intercapedine e dall’esterno. L’isolamento dall’interno è una tecnica a basso costo, che pone come criticità evidente la riduzione, seppure di poco, della superficie calpestabile. È consigliabile per ambienti da riscaldare saltuariamente e in modo rapido. La parete isolata dall’interno non partecipa all’accumulo, ma la struttura beneficia della rapidità di reazione dell’ambiente a seguito del condizionamento dell’aria oppure al raffrescamento tramite la ventilazione notturna. Mentre l’isolamento in intercapedine è rappresentato dall’inserimento dell’isolante fra il tamponamento esterno e quello interno. Molto utilizzata per la sua semplicità di posa. La parete isolata in intercapedine ha un comportamento capacitivo intermedio in funzione della massa tra interno e isolante, per questo meno performante rispetto alla parete isolata dall’esterno. Infine, l’isolamento dall’esterno risulta la soluzione più efficace. Consigliato per annullare i ponti termici e per riscaldare ambienti in continuo con la sola interruzione notturna. La parete isolata dall’esterno ha un buon comportamento capacitivo. ABACO DELLE SOLUZIONI TECNICHE Una parete perimetrale verticale efficiente deve essere curata in tutti i suoi dettagli. In particolare, acquisiscono importanza le tecniche e le soluzioni di isolamento termico dell’involucro.

M a g g i o

2 0 2 0

Soluzione con isolamento dall’interno. È certamente la soluzione maggiormente adottata se l’intervento è orientato alla riqualificazione energetica di edifici sottoposti a tutela architettonica o di singole unità immobiliari in condomini pluripiano. Le tecniche d’intervento più utilizzate prevedono l’applicazione della «controparete» (per incollaggio di pannelli preaccoppiati o su orditura metallica), oppure del «cappotto interno». La controparete per incollaggio di pannelli preaccoppiati avviene mediante incollaggio di pannelli isolanti preaccoppiati a lastra in cartongesso. In particolare, l’isolante viene accostato alla parete, mentre la lastra rimane a vista, pronta per la rifinitura superficiale. La controparete su orditura metallica prevede la realizzazione di una orditura metallica, autoportante o vincolata alla parete esistente, sulla quale vengono fissate una o più lastre di cartongesso e inserito nell’intercapedine l’isolante, tendenzialmente di natura fibrosa, in modo da offrire un valido contributo all’isolamento acustico. Per evitare l’eventuale formazione di condensa interstiziale è possibile ricorrere a un freno al vapore, da posizionare sul lato caldo dell’isolante, in alternativa a lastre preaccoppiate a barriera al vapore, oppure è possibile ottenere l’isolamento attraverso la realizzazione di un cappotto interno con isolanti igroscopici e traspiranti. Il cappotto interno prevede incollaggio e fissaggio meccanico, se necessario, e successiva rasatura dell’isolante termico, con rete di rinforzo. Soluzione con isolamento in intercapedine. Quando l’isolante termico è inserito nell’intercapedine fra due strati resistenti, il modello funzionale contribuisce maggiormente al controllo dell’isolamento e dell’inerzia termica della parete perimetrale opaca rispetto al cappotto interno. Lo strato di isolamento termico è realizzato con l’impiego di materiali

101


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

isolanti. Le tecniche d’intervento solitamente riconosciute prevedono l’applicazione della parete a cassetta con interposto isolante, oppure della parete isolata per insufflaggio. La parete a cassetta, con interposto isolante e intercapedine d’aria, può essere realizzata con mattoni pieni in laterizio faccia vista nella parete esterna, blocchi forati in laterizio nella parete interna e pannelli isolante in intercapedine. Di fronte a un intervento di riqualificazione energetica di edifici esistenti, caratterizzati da pareti di tamponamento realizzate con una doppia fila di mattoni in laterizio, che creano un’intercapedine d’aria di spessore variabile, è possibile intervenire con l’iniezione di materiale isolante al suo interno, tramite la tecnica dell’insufflaggio. Il sistema prevede la realizzazione di fori, interni o esterni, a seconda dei vincoli che sussistono sull’edificio oggetto d’intervento, nella parte alta della parete perimetrale, a ridosso del solaio superiore e l’iniezione

10 2

c o st r ut t i v i

nell’intercapedine di isolanti espansi (poliuretano espanso o resina ureica), oppure isolanti sfusi o sciolti (cellulosa, lana di vetro, lana di roccia, palline di polistirolo, sughero ecc.). Soluzione con isolamento dall’esterno. Le tecniche d’intervento maggiormente riconosciute prevedono l’applicazione del «cappotto termico» oppure del «termointonaco». Il cappotto termico, detto anche sistema a cappotto o cappotto esterno, è la tecnica di isolamento termico maggiormente impiegato, più in generale, nell’isolamento di edifici di nuova costruzione e risanamento di edifici esistenti, con qualsiasi tipo di muratura (intonaco, calcestruzzo, laterizio), purché solido e complanare. Nel caso di interventi di nuova costruzione, questo tipo di isolamento consente la riduzione degli spessori dei muri di tamponamento rispetto a un sistema di isolamento a intercapedine, ottenendo risultati migliori in termini di risparmio energetico. È una tecnica ideale per correggere i ponti termici, sfruttare al meglio l’inerzia termica delle murature e mettere in quiete termica le pareti che presentano quadri fessurativi, dovuti alle differenti dilatazioni termiche dei materiali. Per questa soluzione la scelta del materiale del pannello isolante è fondamentale, poiché condiziona il comportamento dell’involucro alle sollecitazioni termiche, oltre che definire le caratteristiche meccaniche e la conformazione superficiale dell’involucro. In linea generale, il sistema a cappotto esterno prevede l’impiego di pannelli isolanti (polistirene espanso sinterizzato-Eps, lana di roccia, fibra di legno, poliuretano espanso a cellule chiuse-Pir, sughero, ecc.), l’ancoraggio degli stessi con idoneo adesivo cementizio o similare, il loro fissaggio meccanico con tasselli a espansione per cappotto, il rivestimento con idoneo rasante cementizio o similare, in cui è annegata e ricoperta totalmente una rete in fibra di vetro e, infine, una mano di primer e la finitura in pasta. Il termointonaco, da considerarsi un’alternativa al cappotto, consiste in un’intonacatura maggiorata con prodotti speciali, premiscelati. Sono rinforzati con fibre che assicurano al manufatto finale un’elevata stabilità meccanica. Si considera come spessore massimo realizzabile 6-8 centimetri, da stendere in più mani, che se superato potrebbe non essere più competitivo economicamente nei confronti del cappotto, oltre a non garantire la tenuta strutturale. Soluzione a parete ventilata. Questa soluzione è adottata in molteplici tipologie di edifici, in particolare nelle nuove costruzioni a destinazione terziaria, commerciale e anche residenziale. È indicata altresì per interventi su edifici esistenti di cui si preveda la riqualificazione architettonica dell’edificio, ottimizzandone al tempo stesso la prestazione energetica. La soluzione a facciata ventilata identifica sistemi di pareti perimetrali, caratterizzati dalla presenza di un’intercapedine d’aria. La parete è isolata termicamente e acusticamente mediante pannelli (in lana di roccia, di vetro, poliuretano espanso, polistirene estruso, ecc.) applicati sul lato esterno del paramento murario e fissati tramite idonea tassellatura. Gli elementi di finitura esterna sono distanziati dall’isolante tramite un sistema di profili metallici e staffe ancorati direttamente al paramento murario retrostante. L’intercapedine permette il passaggio d’aria determinato da un effetto camino naturale. La soluzione facciata ventilata è utilizzata in molteplici tipologie di edifici, in particolare nelle nuove costruzioni a destinazione terziaria e commerciale. Risulta indicata anche per interventi su edifici esistenti di cui si preveda la riqualificazione architettonica dell’edificio, ottimizzandone allo stesso tempo la prestazione energetica. M a g g i o

2 0 2 0


VESTIAMO OGNI EDIFICIO DI COMFORTEVOLE BELLEZZA.

in mattone faccia a vista. Il sistema Terracoat® assicura una elevata , oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia della gamma SanMarco e Pica. M a g g i o

2 0 2 0

103


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

COLORIFICIO SAN MARCO

LE 5 SFUMATURE DEL CAPPOTTO L’azienda propone il sistema Marcotherm, con tante soluzioni diverse per coibentare le superfici perimetrali degli edifici. Una gamma di prodotti che si affianca al nuovo rivestimento murale idrorepellente per esterni e collanti più performanti, in polvere e pasta di Veronica Monaco

Grazie al nuovo servizio di logistica, San Marco assicura la consegna di tutti i materiali necessari in cantiere, compresi gli accessori e gli isolanti più utilizzati

10 4

M a g g i o

2 0 2 0


I

l governo ha messo in campo risorse extra per far ripartire l’edilizia nella fase post-coronavirus: oltre al super bonus al 110%, sono diversi gli interventi finalizzati al recupero o al restauro delle facciate di edifici esistenti, come l’isolamento con cappotti termici o le operazioni di pulitura e tinteggiatura esterna di condomini e villette. Specializzato in pitture e vernici per l’edilizia professionale, San Marco affronta il momento con un servizio d’eccellenza e una gamma di prodotti studiati appositamente per la ristrutturazione. Con qualche importante novità.

del materiale. Infine, il sistema Marcotherm Pu impiega lastre isolanti in poliuretano espanso, materiale schiumogeno rigido con elevate prestazioni termiche e tecnologiche. Tutta la linea di cappotti Marcotherm è stata potenziata con una rinnovata gamma di collanti in polvere, oltre a una nuova colla in pasta performante, specifica per supporti soggetti a movimenti come legno truciolare, Osb, Xlam, fibrocemento. E, grazie a un nuovo servizio di logistica, da quest’anno San Marco assicura la consegna di tutti i materiali necessari in cantiere, compresi gli accessori e gli isolanti più utilizzati.

CAPPOTTO PER CINQUE Le attuali abitazioni sprecano quotidianamente energia, disperdendola attraverso le strutture e gli infissi perimetrali. Per proteggere l’edificio nel tempo e migliorare in modo consistente il rendimento energetico, San Marco propone cinque diverse soluzioni d’isolamento termico a cappotto, tutte assicurabili con polizza decennale (se i lavori sono eseguiti da un’impresa certificata secondo norma Uni 11716, è possibile assicurare anche la posa in opera iniziale per dieci anni). Per un elevato potere isolante e una maggiore semplicità di gestione in cantiere la prima soluzione è Marcotherm classic in Eps, materiale versatile e leggero realizzato attraverso la polimerizzazione dello stirene, costituito per l’87% da aria contenuta in celle chiuse. Sempre in Eps, ma misto grafitato, è invece Marcotherm Advanced che contiene speciali additivi atermani che intervengono sul calore che si propaga per irraggiamento. Nella soluzione Marcotherm Rock, la lana di roccia è ottenuta dalla fusione di rocce vulcaniche a temperature di oltre 1200 gradi, successivamente trasformate in fibre e pannelli che combinano elevate prestazioni di isolamento termico, acustico e di comportamento al fuoco. Marcotherm Sughero utilizza invece un pannello in sughero espanso autocollato puro: il processo termico di tostatura a cui è sottoposto comporta l’aggregazione dei diversi trucioli, favorendo le caratteristiche di coibenza

PER L’ESTERNO Per rivestire al meglio il sistema a cappotto Marcotherm, ma anche intonaci e superfici in calcestruzzo, San Marco ha inoltre messo a punto Acrisyl Kp 1,2, un nuovo rivestimento murale per esterni, a base di legante acril-silossanico, dotato di elevata idrorepellenza e buona permeabilità al vapore. La presenza di cariche minerali e graniglie di marmo selezionate creano una finitura compatta, altamente omogenea e dall’ottimo punto di bianco, molto simile agli intonaci minerali, fortemente resistente all’aggressione degli agenti atmosferici. Il potere riempitivo e mascherante rende Acrisyl Kp 1,2 idoneo su superfici irregolari e particolarmente indicato per gli interventi di restauro.

M a g g i o

2 0 2 0

CERTIFICAZIONI E FORMAZIONE San Marco è la prima azienda in Italia ad aver ottenuto una certificazione Epd (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) per i sistemi a cappotto. I sistemi Marcotherm, per interventi che seguono protocolli di qualificazione energetica ambientale, come Leed, Breeam, Itaca, Dgnb, Hqe, Casaclima Nature, concorrono inoltre all’incremento del punteggio complessivo assegnabile. Dal momento che le modalità applicative del sistema sono fondamentali, l’azienda veneta organizza anche interi cicli di formazione con laboratori pratici all’avanguardia, assicurando anche un’assistenza pre e post posa.

105


SPEC IAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

BOERO

UNA FACCIATA E TANTA SOSTANZA L’azienda, specializzata nel trattamento delle superfici, assieme ad Aura Energy offre un supporto tecnico per usufruire dei bonus casa grazie a un team dedicato. Come è avvenuto per un complesso residenziale, dove è stato applicato un termocappotto

di Franco Saro

Il centro residenziale di Lauriano (Torino). Nella pagina a destra, i materiali di Boero impiegati

10 6

M a g g i o

2 0 2 0


U

n team di prescrizione con l’obiettivo di offrire supporto tecnico durante la redazione del Capitolato, le fasi di posa dei materiali e per le pratiche relative a bonus facciate ed ecobonus. È l’iniziativa nata dalla partnership tra Boero ed Aura Energy per rendere più funzionale e completa l’assistenza per l’efficientamento energetico degli edifici. Un esempio? Il complesso residenziale di via Pian dei mughetti 1 a Lauriano, paese in provincia di Torino, ha intrapreso un percorso di efficientamento energetico. Boero, partner tecnico dell’intervento, si è affiancato ad Aura Energy, che ha studiato la fattibilità delle realizzazioni, concertato le aziende appaltatrici e progettato gli interventi sia dal punto di vista tecnico che per l’ottenimento di incentivi statali e/o di fondi regionali e provinciali. INTERVENTO RADICALE «Gli interventi realizzati riguardano l’involucro opaco, quello trasparente (serramenti degli alloggi) e la centrale termica», spiega l'architetto Carlo Di Santo, direttore tecnico di Aura Energy. «Abbiamo individuato diverse aree di intervento: la realizzazione di termocappotto a isolamento sia delle pareti perimetrali sia dell’estradosso del sottotetto e intradosso dei locali cantina e centrale termica, l’installazione di una caldaia a condensazione a gas metano e la sostituzione dei serramenti delle diverse unità abitative. Inoltre, sono stati svolti anche alcuni interventi non legati al risparmio energetico, come il ripristino del cornicione, dei frontalini e dei sottobalconi». Per l’intervento, Boero si è incaricata della fornitura dei materiali, attraverso il partner commerciale Icos di Torino, mentre l’impresa Edilgiorgio della posa. «Boero, grazie al suo team di prescrizione, assicura assistenza tecnica sia in fase di progettazione che sul cantiere e assieme ai nostri progettisti studia il ciclo più idoneo per ogni particolare immobile, in questo caso è stato scelto un sistema di isolamento termico a cappotto con Eps Grafitato», aggiunge Di Santo. I MATERIALI Per l’incollaggio e la rasatura la scelta è caduta sulla Malta GB831 White, a base minerale composta da cemento bianco, sabbie fini selezionate, leganti idraulici e sintetici. Predosato, il materiale ha eccellente lavorabilità, alta permeabilità al vapore, forte resistenza alle sollecitazioni meccaniche, versatilità di applicazione. L’isolante scelto per la realizzazione è l’Eps Grafitato da 12 centimetri, che aggiunge ai pregi dell’Eps tradizionale maggiori caratteristiche di isolamento anche con spessori più bassi. L’isolante contenuto, lastre in polistirene espanso sinterizzato con aggiunta di grafite tagliata da blocco a bordo liscio, è inattaccabile dalle muffe ed

LEGENDA: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Supporto Malta GB831 White Pannello isolante EPS grafitato Malta GB831 White Rete in fibra di vetro Malta GB831 White

7. 8. 9.

Fondo P378 Biquarz Acrilsilossanico 1.5 Tasselli in polipropilene per fissaggio isolante 10. Basi di partenza 11. Angolari con rete

è facilmente sagomabile e di semplice movimentazione. Fondo P378, a base di resine acriliche, come primer per la realizzazione di finiture con prodotti a spessore acrilici, acrilsilossanici, elastomerici e rivestimenti tradizionali. Essendo pigmentato, conferisce ai supporti uniformità di coloritura, semplificando la copertura dei prodotti di finitura. Permette di uniformare l’assorbimento delle malte cementizie prima delle successive applicazioni. Infine, il rivestimento a spessore scelto come finitura per questo ciclo è stato Biquarz 1.5 Acrisolossanico, contraddistinto da buona permeabilità al vapore e idrorepellenza, in virtù del polimero silossanico in esso contenuto. Dotato di eccezionale resistenza agli agenti atmosferici e all’abrasione, permette di eliminare eventuali imperfezioni del supporto ottenendo una finitura tipo arenino (spessore applicato fino a 1,5 milimetri). Speciali additivi proteggono il film dall’aggressione di alghe e muffe. È caratterizzato da una eccezionale lavorabilità e, come tutte le finiture Boero, si fregia della Certificazione Epd, (Environmental Product Declaration), dunque in grado di soddisfare i Criteri Ambientali minimi (Cam) dei grandi gruppi di acquisto. NEL DETTAGLIO «L’isolamento dell’intradosso delle cantine è stato effettuato con lo stesso materiale utilizzato per la facciata, con uno spessore di 10 centimetri, nella zona relativa alla centrale termica si è utilizzato invece un materiale incombustibile costituito da pannello in lana di roccia con finitura in rasatura di gesso di classe A di reazione al fuoco. Per l’isolamento estradosso del solaio sottotetto sono stati utilizzati pannelli in polistirene Xps a celle chiuse (conducibilità ʎ=0,036 W/ mK) di spessore di 10 centimetri, successivamente è stato gettato un massetto in calcestruzzo fibrorinforzato» conclude Di Santo. «Gli interventi di isolamento hanno consentito di accedere agli incentivi fiscali del 70% poiché rispettano le condizioni di intervento sull’involucro opaco per una superficie superiore al 25% e la riduzione della trasmittanza dell’involucro opaco rispetto al DM 26/01/2010», precisa Mirella Dagna, amministratore delegato di Aura Energy.

M a g g i o

2 0 2 0

107


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

VESESISTEMA

L’ISOLAMENTO CHE NON SI VEDE L’azienda propone un metodo innovativo per coibentare le pareti esterne: pannelli di Eps che sono agganciati in una struttura metallica riempita di betoncino. I vantaggi? Velocità, assenza di ponti termici, spessore ridotto e versatilità nell’esecuzione dell’opera di Franco Saro

C’

è una fase 2 anche per il cappotto. Nel senso che anche la classica coibentazione per le superfici esterne degli edifici si è evoluta assieme alla tecnica edilizia. Un esempio dei nuovi sistemi, nuovi materiali e nuovi modi di concepire e progettare (ma anche ristrutturare) un edificio è quello di Vesesistema. Vese, azienda di Vigevano (Pavia), dagli anni Sessanta si è evoluta assieme all’edilizia con l’obiettivo di costruire in modo diverso rispetto al

passato. E per questo ha sentito l’esigenza di utilizzare tecnologie costruttive più evolute e più performanti dei sistemi tradizionali. I suoi interlocutori, insomma, sono i costruttori e i distributori sensibili all’innovazione, chi vuole realizzare edifici in classe energetica A. SOLUZIONE ORIGINALE L’azienda ha sviluppato attorno al concetto di risparmio energetico la propria peculiarità, con lo studio e la realizzazione di soluzioni

Due esempi di applicazione di Vesesistema

10 8

M a g g i o

2 0 2 0


I PLUS Quali sono i vantaggi di una soluzione come quella proposta da Vese? Ecco i plus elencati dall’azienda. • Velocità di realizzazione della parete nel suo complesso, considerando tutte le fasi di costruzione: tracciamento, formazione della struttura, isolamento termico a cappotto, riempimento della struttura con betoncino. •

Assenza di ponti termici, in quanto l’isolamento termico viene realizzato con un sistema a cappotto formato da pannelli che sono agganciati a secco alla struttura metallica, senza l’uso di colle e tasselli, in totale assenza, quindi, di ogni discontinuità superficiale.

A parità di resistenza termica lo spessore delle pareti Vesesistema è sensibilmente inferiore a quello delle pareti realizzate con altri sistemi, pur garantendo un’alta resistenza meccanica che si ottiene grazie alla maglia metallica incrociata annegata nel betoncino.

Altra caratteristica molto importante è la flessibilità e versatilità di Vesesistema: sono valori aggiunti che lasciano molto spazio alla creatività progettuale.

innovative, orientate all’aumento dell’efficienza e all’abbattimento dei costi energetici. A partire dal modello costruttivo di pareti perimetrali coibentate denominato Vesesistema, di cui trovate alcune realizzazioni in queste pagine.

M a g g i o

2 0 2 0

La parete perimetrale realizzata con Vesesistema è costituita da una struttura metallica annegata in uno strato di betoncino. La struttura è posta a sostegno di pannelli in Eps che hanno uno spessore di 11 centimetri, più 2 centimetri di ancoraggio. I pannelli isolanti creano un adeguato rivestimento termico a cappotto evoluto, che coibenta la casa e corregge tutti i ponti termici delle strutture portanti, travi e pilastri in cemento armato. La parete così realizzata diventa un tutt’uno tra la struttura e la coibentazione. LE FASI DI LAVORAZIONE La struttura metallica verticale (montanti) è attraversata orizzontalmente da verghe di ferro per cemento armato, con l’obiettivo di creare una rete metallica incrociata. Ai montanti verticali sono poi agganciati i pannelli isolanti in Eps. Questi elementi sono maschiati e costituiscono uno strato coibente perfettamente planare, uniforme e senza nessuna discontinuità, come le fessure tra i pannelli o tasselli di ancoraggio (i tasselli non sono necessari). Si crea così un rivestimento termico «a cappotto evoluto» posto sulla superficie esterna dell’involucro. Infine, si copre tutta la struttura in cemento armato, come travi e pilastri, e si elimina così ogni ponte termico. La lavorazione prevede di annegare la struttura metallica nello strato di betoncino (tipo calcestruzzo) spruzzato meccanicamente fino a colmare lo spessore del montante metallico (6,5 centimetri). Il betoncino spruzzato riempie tutte le scanalature create nei pannelli isolanti in Eps i quali saranno perfettamente combacianti con la parte strutturale. Infine, la parte esterna del pannello isolante è ultimata con più strati di rasatura a colla (malta adeguata), nella quale si annega una rete in fibra di vetro. La superficie viene poi completata con finitura colorata.

109


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

X T I N S U L AT I O N

IL FUTURO ROSA

DELLA LANA DI ROCCIA L’azienda specializzata in soluzioni per l’isolamento prevede una espansione della domanda dei suoi prodotti ad alte prestazioni, anche grazie al superbonus per la riqualificazione degli edifici. E si è piazzata al 17esimo posto tra i magnifici 350 leader della crescita 2019 di Veronica Monaco

P

rotezione dal caldo e dal freddo, dal rumore, dal fuoco grazie all’incombustibilità certificata, l’elevata traspirabilità e la loro origine naturale fanno dei prodotti isolanti in lana di roccia e lana di vetro preziosi alleati per un’edilizia ad alte prestazioni. Ne parliamo con Andrea Baldo, direttore commerciale di XT insulation, tra i più rappresentativi distributori di lane minerali per l’isolamento termico acustico sul mercato italiano. Domanda. Che tipo di sistemi di isolamento propone XT insulation? Risposta. Selezioniamo i migliori isolanti in lana di roccia e vetro presenti sul mercato. Le elevate performance dei prodotti che trattiamo è sicuramente un valore aggiunto per i nuovi sistemi costruttivi. D. In questo momento quali sono i prodotti più richiesti e per quali tipi di utilizzo? Andrea Baldo R. Il mercato in questo momento è in forte espansione per quanto riguarda l’isolamento delle facciate esterne. I cappotti in lana minerale stanno prendendo sempre più piede e cresceranno ancora di più, a fronte delle nuove normative. D. Anche sull’onda del superbonus… R. Sicuramente il superbonus darà un’ulteriore spinta a un mercato che stava già crescendo molto. Oggi, numeri alla mano, il mercato del cappotto in lana minerale vale poco meno del 10%. C’è una potenzialità incredibile di sviluppo, e con il superbonus non potrà che aumentare. Nel resto d’Europa questo mercato è già realtà, in Italia siamo convinti che ci sia ampio spazio per crescere. D. Quali sono gli spessori più richiesti attualmente? R. Sempre parlando di facciate, per realizzare

11 0

un cappotto in lana di roccia che rispetti le normative e dia diritto alle agevolazioni fiscali dobbiamo utilizzare spessori che variano dai 12 ai 16 centimetri in funzione delle fasce climatiche e delle strutture alle quali dovrà essere applicato. Ovviamente vengono realizzati anche cappotti con spessori diversi, le gamme prodotto normalmente partono da 5 centimetri ed arrivano a superare i 24 centimetri. Diciamo che la media nazionale si aggira tra i 12 e i 14 centimetri. D. Oltre al prodotto, il vostro punto di forza è il servizio: in che cosa consiste? R. Conoscenza e competenza sono uno dei pilastri del nostro lavoro. Essendo specialisti di isolanti in lana minerale, la nostra forza è la grande professionalità e preparazione tecnica della squadra XT insulation. Il secondo pilastro su cui si fonda la nostra attività è l’ampia disponibilità di materiali presso le nostre tre sedi di Bibbiano, Noventa di Piave e Brescia. In questo modo il cliente è sicuro di avere tutto ciò che gli serve in cantiere in un lasso di tempo molto breve. D. Come sta andando con i rivenditori? R. Nonostante siamo sul mercato da poco, dal 2014 per la precisione, il rapporto con i rivenditori sta crescendo molto bene. Abbiamo iniziato a collaborare in tutta Italia con diversi distributori, con i quali cerchiamo di costruire vere partnership. Non è sempre facile, non tutti sono aperti a questo modo di lavorare, ma grazie alla nostra professionalità, riusciamo a costruire buoni rapporti con i nostri interlocutori. Poi i risultati ci stanno dando ragione, tanto che XT insulation si è classificata al 17esimo posto tra i magnifici 350 leader della crescita 2019 nell’ambito dell’iniziativa lanciata da Il Sole 24 Ore e Statista. M a g g i o

2 0 2 0


ISOLAM-G ISOLAMENTO E PROTEZIONE AL FUOCO DI SOLAI, PIANI PILOTIS E AUTORIMESSE

Protezione fino a REI 360 www.xtinsulation.it - info@xtinsulation.it

ISOLAM-G è una doga rigida in lana di roccia biosolubile, verniciata sulla faccia a vista e sui bordi smussati con primer bianco. ISOLAM-G è stato studiato per essere incollato direttamente sul solaio tramite il solo utilizzo di colla a base cementizia. ISOLAM-G rappresenta una soluzione veloce, economica e dall’aspetto innovativo per proteggere efficacemente primi solai, piani pilotis e autorimesse dal caldo, dal freddo, dal rumore e dal fuoco.

Lana di roccia

M a g g i o

Perché usare la lana di roccia? Perché un unico prodotto racchiude tutte le caratteristiche richieste a un isolante dall’edilizia moderna: isolamento termico, isolamento acustico, protezione al fuoco, sostenibilità ambientale, 2 0 2 0 durabilità nel tempo.

ISOLANTI TERMOACUSTICI INCOMBUSTIBILI

111 via Sacco e Vanzetti, 26 - 42021 - Bibbiano - Reggio Emilia - Tel. 0522 240098


SPEC IAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

S A I N T- G O B A I N I TA L I A

ISOLARE LE FACCIATE CON TANTI MODI Oltre al cappotto, il gruppo offre un’ampia gamma di soluzioni adatte all’isolamento termo-acustico perimetrale degli edifici. Per esempio, webertherm robusto universal, che consente l’applicazione di ogni tipo di rivestimento, dalla pittura ai materiali lapidei di Franco Saro

I

solamento termico e acustico, sia dall’esterno (sistemi a cappotto, facciata ventilata o insufflaggio), sia dall’interno (insufflaggio, contropareti con sistema a secco o lastre accoppiate): Saint-Gobain Italia offre diverse soluzioni per intervenire efficacemente sulle facciate degli edifici. Il sistema più diffuso è certamente Etics, meglio conosciuto come cappotto. In questo caso, com’è noto, si interviene con l’installazione dall’esterno di pannelli termoisolanti, seguendo una precisa stratigrafia e con specifici prodotti. Attenzione, però: per una buona riuscita dell’intervento sono necessarie una corretta progettazione, un’adeguata posa e l’utilizzo di sistemi certificati. Da una parte, quindi, il produttore si impegna a immettere sul mercato un kit costituito da diversi elementi studiati e testati secondo le linee guida. Ma solo con il rispetto di tutti i corretti passaggi si ottengono risultati e benefici duraturi nel tempo.

I BENEFICI I miglioramenti che si ottengono con l’applicazione del cappotto comprendono la riduzione della dispersione termica dell’involucro dall’interno verso l’esterno in tutte le stagioni, con conseguente miglioramento del comfort abitativo, la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, l’eliminazione totale e corretta dei ponti termici (grazie ad un isolamento continuo dei muri perimetrali, che impedisce la formazione di condense e muffe sulle pareti interne, rendendo gli ambienti più salubri), la migliore prestazione energetica dell’immobile e relativa valorizzazione. Premesso questo, è necessario scegliere il materiale isolante all’interno del sistema che, in ultima analisi, è quello da cui dipendono ulteriori prestazioni. I tre punti cardine sono l’isolamento acustico, che, unitamente a quello termico, contribuisce a rendere più confortevoli gli spazi abitativi, la traspirabilità delle murature e un migliore comportamento in caso di incendi. Dettaglio del sistema webertherm robusto universal

Facciata isolata con webertherm robusto universal a Cagliari

11 2

M a g g i o

2 0 2 0


SISTEMA COMPLETO Saint-Gobain Italia, in particolare, offre un’ampia gamma di sistemi e soluzioni per l’isolamento termico a cappotto, dalle più convenzionali alle più innovative, adatte a ogni esigenza e tipologia di intervento, a partire da webertherm robusto universal, sistema pensato per superare i limiti estetici dei tradizionali sistemi Etics. Nato grazie alla collaborazione internazionale e allo sviluppo di speciali prodotti, webertherm robusto universal consente infatti l’applicazione di ogni tipo di rivestimento in facciata, dalla più semplice pittura, che riporta all’estetica più diffusa del patrimonio edilizio italiano, fino all’installazione di elementi pesanti, quali materiali lapidei naturali o ricostruiti, e ceramiche di grandi formati. Questo sistema consente l’impiego di qualsiasi tipo di pannello isolante sfruttandone appieno le specifiche caratteristiche. Per esempio, il pannello in lana di vetro Isover Clima34 G3 consente un eccellente isolamento termo-acustico, un’elevata traspirabilità e un’ottima resistenza al fuoco. Grazie alla sua versatilità e alla speciale tecnica applicativa, webertherm robusto universal è idoneo per ogni tipo di supporto, compresi i vecchi cappotti, la cui domanda di manutenzione e sostituzione è sempre più crescente negli ultimi anni. L’enorme vantaggio legato a quest’ultimo caso è la possibilità di posa diretta sul vecchio cappotto, evitandone così tutti gli oneri relativi allo smontaggio e il relativo smaltimento. L’INSUFFLAGGIO Un’altra tecnica di isolamento semplice, veloce e pulita è l’insufflaggio, che prevede l’inserimento di lana di vetro in fiocchi, Isover InsulSafe33, all’interno di muri dotati di intercapedine (a cassa vuota) e di sottotetti non abitabili, difficilmente accessibili, tipici degli edifici costruiti tra gli anni Sessanta e Novanta. Il materiale viene insufflato nelle pareti perimetrali attraverso piccoli fori, dal basso verso l’alto, secondo procedure certificate, che garantiscono la distribuzione ottimale del prodotto anche in presenza di tubazioni o altri corpi nel vuoto della parete. L’inserimento del materiale isolante può essere effettuato sia dall’esterno che dall’interno dell’abitazione. In quest’ultimo caso, con minori costi di realizzazione, senza bisogno di permessi condominiali e senza che gli inquilini degli immobili debbano lasciare le proprie abitazioni, oltretutto senza sacrificare lo spazio abitativo. Oltre a un ottimo isolamento termico e acustico, la lana di vetro non assorbe l’umidità e mantiene costanti nel tempo

le sue proprietà e prestazioni di isolamento. È anche imputrescibile e incombustibile (in caso di incendio non rilascia fumi e gas nocivi). IN CONTROPARETE Per un intervento dall’interno, Saint-Gobain Italia ha in gamma anche una serie di soluzioni per cappotto interno o, meglio, controparete. Per esempio, le lastre accoppiate, indicate per incrementare le prestazioni di isolamento acustico in tutti gli ambienti, compresi quelli umidi come bagni e cucine. Gyproc Habito Clima BV Activ’Air è una lastra in gesso rivestito accoppiata sulla faccia non a vista con un pannello in lana di vetro Isover 4+, idrorepellente, prodotto in Italia con un’elevata percentuale di materie prime riciclate e rinnovabili (sabbia e vetro). La faccia a vista della lastra è costituita da una speciale carta dalla colorazione particolarmente bianca, che permette di agevolare le operazioni di finitura, mentre quella non a vista da una barriera al vapore in lamina di alluminio. ADDIO RUMORI Infine, per un comfort acustico ancora più elevato, è possibile installare le lastre Gyproc Habito Silence Activ’Air, accoppiate sulla faccia non a vista con una membrana in Epdm dalla colorazione verde, di produzione italiana ed esente da Voc (Volatile Organic Compounds, composti organici volatili). La faccia a vista della lastra è costituita da una speciale carta dalla colorazione particolarmente bianca, che permette di agevolare le operazioni di finitura. Gyproc Habito Clima BV Activ'Air

Gyproc Habito Silence Acitv'Air

Isolamento in intercapedine tramite insufflaggio con Isover InsulSafe33

M a g g i o

2 0 2 0

113


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

REXPOL

IL CAPPOTTO CON MOLTI PLUS L’azienda presenta spideRex K8, con certificato di reazione al fuoco B-s1-d0 e possibilità della massima personalizzazione. Al cuore c’è la lastra termoisolante in Eps, con una speciale rete porta intonaco tridimensionale, già predisposta per il fissaggio dei tasselli di Alessandro Pegoraro

S

pecializzata in prodotti e sistemi per l’isolamento, Rexpol presenta l’innovativo cappotto per esterno spideRex K8, che segna un passo in avanti nel settore presentando un kit di prodotti garantiti e certificati per una sicurezza ai massimi livelli. Cuore del sistema è la lastra termoisolante in Eps, provvista di una speciale rete porta intonaco tridimensionale, già predisposta per il fissaggio dei tasselli, che permette la spruzzatura meccanizzata di intonaci speciali impedendone lo scivolamento. In più, appoggi diffusi uniformemenCantiere del complesso residenziale di Bari in cui è te sul piano della rete garantiscono stato utilizzato il cappotto la planarità e la calibrazione dello sicuro spideRex K8 spessore dell’intonaco.

Questa metodologia di prova è in fase di validazione al Ministero degli Interni che, anche in base ai risultati ottenuti da spideRex K8, norma l’idoneità dei diversi materiali isolanti impiegati nei sistemi a cappotto, in funzione della destinazione d’uso e dell’altezza dell’edificio. ALTRI VANTAGGI Il sistema spideRex K8 di Rexpol consente la massima persona-

SICUREZZA ANTINCENDIO Uno dei tanti plus di spideRex K8 è il comportamento al fuoco. Il sistema ha ottenuto, infatti, il certificato di reazione al fuoco B-s1-d0, la massima classificazione ottenibile dai materiali isolanti di origine organica, secondo la norma Uni En 13501-1:2009. Inoltre, in collaborazione con il Comando Nazionale dei Vigili del Fuoco, è stato testato con successo il comportamento di spideRex K8 in caso di incendio, monitorando la propagazione del fuoco in facciata su una porzione di edificio in scala reale.

11 4

YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0


HA COIBENTATO ANCHE LA POLIZIA Dagli 8.000 metri quadri di un residence a Bari, all’Official Ferrari Dealer di Padova, dalla Cantina Serafini & Vidotto a Treviso, all’Agriturismo Poggio delle Vedove a Orvieto, a numerosi edifici residenziali: sono molti i casi in cui il sistema cappotto sicuro spideRex K8 è protagonista. L’innovativo sistema Rexpol è stato scelto anche per l’efficientamento energetico della sede di Padova del Reparto Mobile della Polizia di Stato, un appalto pubblico di circa 10.500 metri quadri, che prevede la coibentazione termica di otto palazzine. spideRex K8 è stato selezionato per le sue elevate prestazioni termoisolanti e per la grande resistenza meccanica agli urti accidentali, possibile grazie ai 25 millimetri di intonaco esterno applicati. Una volta terminato, il complesso godrà anche di elevati standard di sicurezza in caso di incendio, a vantaggio sia degli addetti che lavorano all’interno delle strutture, sia dei cittadini che si recano negli edifici.

La famiglia Tonello C da di Rexpol. A sinistra, posa in opera del sistema

lizzazione: dopo la completa asciugatura degli intonaci è possibile, infatti, progettare i colori e le tipologie di finitura in libertà, anche con rivestimenti particolari come quelli ceramici. Inoltre, in caso di ristrutturazioni, con il ciclo di applicazione «cappotto su cappotto», è possibile intervenire senza demolire e smaltire il vecchio isolamento, con un notevole risparmio economico. Grande attenzione anche all’ambiente. spideRex K8 soddisfa le più stringenti norme di sostenibilità ambientale: le lastre sono state sottoposte ad analisi volontaria del ciclo di vita del prodotto (Lca), ottenendo la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (Epd) e soddisfano i Criteri Ambientali Minimi (Cam), richiesti dal Codice degli Appalti e dal superbonus al 110%.

M a g g i o

2 0 2 0

YO U T R A D E

115


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

FA C C I AT E V E N T I L AT E

TUTTI I VANTAGGI DELL’INTERCAPEDINE


Grazie alle soluzioni di finitura esterna e la possibilità di essere installata su qualsiasi supporto murario o strutturale, la facciata ventilata è anche un ottimo sistema per la riqualificazione degli edifici. Ma è necessario utilizzare adeguatamente i materiali di Roberto Bolici

L

a parete o facciata ventilata è il sistema costruttivo evoluto dell’involucro che, integrando coibentazione a cappotto e intercapedine ventilata, permette il miglioramento dell’efficienza energetica e del comfort. Prestazioni queste, raggiungibili attraverso una progettazione attenta, l’adozione di materiali altamente performanti e una corretta esecuzione. Grazie alle numerose soluzioni di finitura esterna e la possibilità di essere installata su qualsiasi supporto murario o strutturale, la facciata ventilata, oggi, è da impiegare anche come ottimo sistema di riqualificazione energetica e formale di edifici esistenti. Permette, inoltre, il superamento del tradizionale cappotto termico, sprovvisto di paramento protettivo e di intercapedine ventilata, il quale non garantirebbe una lunga durata e adeguate prestazioni in regime estivo.

IL FUNZIONAMENTO La norma Uni 11018 indica i procedimenti per una corretta progettazione, esecuzione e manutenzione dei sistemi di collegamento a supporto dei rivestimenti di facciata a montaggio meccanico. La stessa norma definisce la facciata ventilata come «un tipo di facciata a schermo avanzato, in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino, in modo naturale o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni energetiche complessive». Nella sostanza, la facciata ventilata è da intendersi come tecnica d’isolamento termico, effettuata dall’esterno, che sfrutta la ventilazione di una camera d’aria creata fra l’isolante e il rivestimento esterno. È progettata e realizzata per dar luogo a un flusso d’aria ascendente, azionato dalla prevalenza naturale, dovuta alla differenza di temperatura fra l’aria presente nell’intercapedine e quella presente in ingresso della stessa. CORRENTI La portata d’aria, discende dalle differenze esistenti fra le condizioni ambientali esterne e quelle generate nell’intercapedine, a causa di rientrate di calore (riscaldamento di un ambiente generato dal passaggio dall’esterno verso l’interno). Differenze provocate, nella stagione estiva, dall’esposizione solare del paramento esterno, mentre in quella invernale dalle perdite energetiche dell’ambiente riscaldato attraverso la muratura perimetrale. La ventilazione naturale interna favorisce per evaporazione la cessione all’ambiente esterno dell’eccesso, sia di vapore acqueo prodotto negli ambienti interni che dell’acqua utilizzata per la costruzione dell’edificio, scongiurando dunque la formazione di condensa all’interno del coibente e delle pareti. A migliorare la situazione è il rivestimento esterno distaccato dalla parete interna, che fa così aumentare il grado di protezione nei confronti delle azio-


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

ni combinate di pioggia e vento. Il sistema di vincolo del rivestimento e la presenza dietro allo stesso di una intercapedine ventilata, consentono infatti di neutralizzare gli effetti causati dagli spruzzi della pioggia battente e dei conseguenti ruscellamenti sul piano di facciata, mantenendo all’asciutto l’isolante termico e la controparete interna. Questo comporta indubbi vantaggi in termini di durabilità della parete e di efficienza energetica della stessa nel periodo di riscaldamento. I FLUSSI Analizzando il comportamento stagionale della parete ventilata, è possibile evidenziare come nel periodo estivo la parte del calore generato dall’irraggiamento solare viene riflesso all’esterno. La parte in entrata nell’intercapedine, che attiva l’effetto camino, viene invece smaltita all’esterno, mentre solo una parte residuale è assorbita dall’edificio. In inverno il comportamento è differente, a tal punto da penalizzare in parte gli effetti isolanti del coibente, determinato dal mancato effetto camino per l’assenza di un forte calore incidente che riscaldi il paramento esterno. Per regolare i flussi d’aria attraverso l’involucro, il sistema consente tre opzioni: regolazione statica (nessun comando, ma aperture di entrata e uscita del flusso d’aria), regolazione manuale (gestione manuale delle serrande) e regolazione motorizzata (gestione automatizzata delle serrande). I VANTAGGI I vantaggi che derivano dall’isolare l’edificio con il sistema facciata ventilata sono molteplici. Tra i principali ricordiamo l’isolamento acustico, la riduzione del carico termico durante la stagione calda, lo spessore dell’isolante termico incrementabile, la protezione al fuoco, l’omogeneità e continuità dell’isolamento termico e la protezione da azioni combinate di pioggia e vento. Isolamento acustico. Il rivestimento esterno delle facciate ventilate favorisce la riflessione delle onde sonore incidenti provenienti dall’esterno, contribuendo in tal modo all’isolamento acustico. L’onda

11 8

c o st r ut t i v i

incidente viene in parte riflessa dal rivestimento e in parte smorzata dalle vibrazioni delle lastre, grazie a particolari sistemi di fissaggio della sottostruttura. Ulteriori dissipazioni si ottengono attraverso l’intercapedine e l’adozione di un coibente fibroso. Riduzione del carico termico durante la stagione calda. La facciata ventilata migliora il comportamento estivo della struttura, riducendo i carichi termici grazie ai benefici originati dalla ventilazione e dal rivestimento. In particolare, quest’ultimo si comporta da schermatura solare, respingendo parte della radiazione incidente, oltra a contribuire in parte allo sfasamento termico. Spessore dell’isolante termico incrementabile. Con la facciata ventilata è possibile realizzare elevati spessori di isolamento, anche tramite la posa in doppio strato con sfalsamento dei giunti. Protezione al fuoco. Nella facciata ventilata l’incombustibilità dell’isolante è particolarmente importante, poiché le correnti d’aria che si generano all’interno dell’intercapedine possono facilitare la rapida propagazione di fumo e fiamme. Omogeneità e continuità dell’isolamento termico. È possibile realizzare l’isolamento termico in modo omogeneo e continuo, facilmente raccordabile alle linee di imposta dei telai delle chiusure trasparenti, ottenendo il controllo totale dei ponti termici sui diversi fronti della facciata e simultaneamente il miglioramento del volano termico delle pareti. Protezione da azioni combinate di pioggia e vento. Il rivestimento esterno possiede una naturale propensione a proteggere efficacemente contro le azioni combinate di poggia e vento, garantendo in tal modo durabilità della parete. GLI STRATI FUNZIONALI Come ricordato precedentemente, la parete ventilata è da intendersi come sistema multistrato, tecnologicamente complesso, che utilizza ancoraggi di tipo meccanico per applicare la pelle in facciata. Il sistema si compone di quattro principali strati interconnessi tra loro: lo strato resistente (con funzione di strato di accumulo termico); lo

M a g g i o

2 0 2 0


strato di isolamento (con funzione di barriera isolante continua e ove il calcolo lo richieda si può prevedere nella sua superficie interna uno strato di diffusione del vapore); lo strato di ventilazione (con funzione di camino, tale che l’aria in essa presente possa fluire in modo naturale o artificialmente controllato); lo strato di protezione e rivestimento esterno (con funzione di protezione dagli agenti atmosferici, oltre a costituire l’elemento che maggiormente concorre a definire le caratteristiche estetiche dell’edificio). Ogni strato può essere concretizzato attraverso soluzioni tecniche differenti, per materiali impiegati, per spessori utilizzati e per modalità di posa e assemblaggio. In particolare, i vari strati sono collegati tra loro strutturalmente mediante una sottostruttura che collega il rivestimento esterno alla parete interna, un sistema di ancoraggio della sottostruttura allo strato portante (costituito da staffe, profili, tasselli metallici o chimici) e, infine, un sistema di fissaggio del rivestimento esterno alla sottostruttura (consente la sostituzione di singoli elementi di facciata e assorbe eventuali deformazioni termiche e piccoli spostamenti dovuti al vento o fenomeni sismici). LE SOLUZIONI TECNICHE Le soluzioni tecniche per l’esecuzione della parete ventilata fanno riferimento fondamentalmente alla tipologia dei materiali, alla configurazione e al dimensionamento degli elementi tecnici che compongono la parete. In questo frangente le tecniche di ancoraggio assumono grande valore, anche per la loro continua evoluzione. Le modalità di fissaggio al supporto si distinguono in fissaggio puntiforme e fissaggio su sottostrutture. Fissaggio puntiforme. Questi sistemi di ancoraggio fanno ricorso a staffe di vari tipi di acciaio inox, corredate da una serie di accessori e conformate in relazione alle situazioni applicative. Le staffe realizzano il collegamento tra il punto di ancoraggio delle lastre e il punto di fissaggio allo strato resistente, ovvero il fissaggio alle pareti o alla struttura, consentendo nel contempo la regolazione della verticalità e degli allineamenti delle lastre. Il rivestimento si aggancia tramite un perno, inseribile nel corrispondente foro approntato nei bordi delle lastre. Fissaggio su sottostrutture. I sistemi di ancoraggio tramite sottostrutture, con aggancio sul bordo delle lastre, sono caratterizzati da profili metallici speciali e da accessori fissati agli elementi strutturali dell’edificio, assicurando in tal modo una regolazione comoda nelle tre direzioni. Si tratta di una soluzione ampiamente sperimentata e collaudata per il settore dei rivestimenti, che garantisce peraltro l’ancoraggio del rivestimento in caso si abbiano pareti di tamponamento di scarsa resistenza e affidabilità. L’utilizzo delle sottostrutture risulta indispensabile se nell’intercapedine è presente uno strato coibente. Così facendo si evita di interferire con l’isolamento termico dell’edificio, riducendo sensibilmente l’effetto ponte termico che un sistema puntuale inevitabilmente produrrebbe. Le diverse soluzioni sono caratterizzate dall’impiego di staffe a muro di forma e dimensione variabile, in funzione del carico e dell’intercapedine desiderata. Queste staffe sorreggono sia un sistema a montanti verticali e traversi orizzontali, che di solo montanti verticali. M a g g i o

2 0 2 0

RETROFIT DI FACCIATA Diverse sono le tecnologie per realizzare il retrofit di facciata di un edificio. L’obiettivo è certamente quello di migliorare l’aspetto formale ma, principalmente, anche la prestazione energetica del manufatto. Riqualificazione, gestione e manutenzione del patrimonio costruito esistente, sono i temi su cui il mercato immobiliare, i committenti pubblici e privati investiranno sempre più. L’involucro, insieme agli impianti, sarà dunque l’elemento su cui focalizzarsi per indirizzare le scelte strategiche nella progettazione degli interventi di manutenzione e di ristrutturazione. Infatti, se dovessimo considerare l’ingente quantità di facciate presenti nelle nostre città classificabili come energivore, e la loro incidenza sul totale dei consumi energetici del settore edilizio, ci si renderebbe subito conto di come l’adozione della facciata ventilata possa costituire una formidabile occasione per intervenire e riqualificare energeticamente il patrimonio esistente. Se ben progettata, una facciata ventilata raggiungerebbe un ottimo livello di rendimento energetico in regime estivo, consentendo un buon contenimento dei consumi energetici per il raffrescamento. In regime invernale, invece, è possibile ottenere buone prestazioni, grazie alla protezione dello strato coibente da parte del paramento esterno, e alla ventilazione in intercapedine per un isolamento privo di umidità. A tal proposito, si rende necessario, nelle diverse configurazioni di facciata, valutare attentamente la dispersione di calore causata dalla velocità dell’aria nell’intercapedine.

119


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

RASSEGNA

INNOVAZIONE AL MEGLIO Le migliori novità per i sistemi antisismici, l'isolamento e le facciate ventilate. Così la tecnologia applicata all'edilizia ha rivoluzionato in pochi anni il tradizionale sistema delle costruzioni, grazie a materiali rivoluzionari e un pizzico di digitale di Veronica Monaco

DA ALPEWA L’INNOVATIVO TRESPA METEON Alpewa, specializzata in rivestimenti per l’involucro edilizio, commercializza uno dei prodotti più innovativi sul mercato: Meteon Trespa. Si tratta di un laminato compatto ad alta pressione (Hpl) con una superficie decorativa integrata realizzata grazie alla tecnologia Electron Beam Curing (Ebc). La miscela, composta fino al 70% di fibre naturali e resine termoindurenti, è prodotta ad alta pressione e ad alta temperatura. Permette così di realizzare pannelli stabili e densi, con un ottimo rapporto peso-resistenza. Disponibile in una grande varietà di colori, finiture, formati e spessori, Trespa Meteon presenta eccezionali qualità estetiche e possibilità progettuali pressoché illimitate per rivestimenti architettonici di ultima generazione. Tutti i prodotti della gamma sono coperti da una garanzia condizionata di dieci anni. E offrono alta qualità, ridotta manutenzione, affidabilità e soluzioni sostenibili. www.alpewa.com

12 0

M a g g i o

2 0 2 0


GKB ADVANCED, MENO PESANTE E PIÙ PERFORMANTE La nuovissima lastra Gkb Advanced di Knauf riduce il peso per aumentare le performance. Grazie all’innovativa tecnologia Li-Tek, che ha permesso di creare una nuova intelaiatura molecolare, la lastra risulta essere più leggera per la riduzione di massa e più resistente allo stress termoigrometrico e meccanico, per risultati migliori anche nel campo dell’antisismica. La struttura garantisce inoltre a maggiore resistenza e isolamento al fuoco e importanti vantaggi nella movimentazione e applicazione. Gkb Advanced è incredibilmente evoluta anche in termini di sostenibilità, rispondendo positivamente ai requisiti Cam. www.knauf.it

ISOTEC PARETE: FACCIATE VENTILATE CON POSA A SECCO Isotec Parete è la soluzione termoisolante per facciate ventilate, con anima in poliuretano espanso ad elevate prestazioni, rivestimento in lamina di alluminio e correntino metallico integrato in produzione. Con la posa di un unico prodotto si realizza lo strato isolante continuo, la struttura metallica di supporto per il rivestimento e la camera di ventilazione. Il flusso d’aria che si attiva dietro il rivestimento favorisce nella stagione estiva lo smaltimento del calore in eccesso e, durante la stagione invernale, la rapida eliminazione dell’umidità. Isotec Parete presenta un doppio grado di compatibilità: i pannelli si applicano a ogni genere di struttura, sia continua che discontinua, e sono compatibili con qualsiasi materiale di rivestimento, dal gres alle doghe in legno, dall’Hpl alle lastre in fibrocemento. Isotec Parete può essere utilizzato sia su nuove costruzioni che per interventi di riefficientemento energetico: la posa è completamente a secco e consente di intervenire anche su pareti ammalorate, tassellando direttamente il pannello sulla superficie esistente, senza necessità di rimozione del precedente rivestimento, con risparmio di costi e tempi di realizzazione. isotec.brianzaplastica.it

M a g g i o

2 0 2 0

121


SPECIAL E COVESTRO, POLIURETANO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA Costruire implica valutare la sostenibilità degli edifici. Il poliuretano Covestro permette l’isolamento termico ed energetico in modo efficiente e sicuro. Applicato su facciate e tetti piatti, lo spessore sottile dei materiali isolanti in poliuretano ad alta prestazione consente di conciliare performance ed estetica nei nuovi progetti come nelle ristrutturazioni. Il poliuretano Covestro, inoltre, resiste nel tempo perché sopporta umidità e calore mantenendosi chimicamente stabile. www.covestro.it

STIFERITE CLASS SK RIQUALIFICA L’ATER Edificato tra il 1995 e il 1998, il fabbricato a uso civile abitazione di proprietà dell’Ater, in via Labat a Civitavecchia (Roma), è stato oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria ai fini dell’efficientamento energetico con l’applicazione del sistema a cappotto Stiferite Class SK. Il pannello sandwich è costituito da un componente isolante in schiuma polyiso, espansa senza l’impiego di Cfc o Hcfc, rivestito su entrambe le facce con velo vetro saturato, indicato per l’isolamento dall’esterno con spessori ridotti. La sua caratteristica principale è la bassa conducibilità termica (λD=0,028 W/mK da 20 a 70 mm; λD=0,026 W/mK da 80 a 110 mm; λD=0,025 W/mK da 120 a 200 mm), che consente la limitazione di pesi e spessori dei materiali applicati in facciata a parità di prestazioni. Nel caso dell’intervento Ater di Civitavecchia sono stati impiegati diversi spessori (60 e 100 mm) in funzione delle diverse aree di intervento. Per ottenere le stesse resistenze termiche utilizzando materiali isolanti alternativi sarebbero stati necessari spessori superiori del 25-40%. Limitare lo spessore e il peso del materiale isolante comporta importanti economie di cantiere e contribuisce a ridurre gli impatti ambientali dell’intervento. Da evidenziare anche resistenza agli urti e lavorabilità, sostenibilità ambientale (certificata), durabilità e sicurezza agli incendi del sistema (Euroclasse B s1 d0). www.stiferite.com

12 2

M a g g i o

2 0 2 0


100%

Min.

* VENTILATO 15% COPERTURA LEGGERA

PEDONABILE

RESISTENTE

PENDENZA MINIMA 100% Min. 15% PENDENZA MINIMA

Sottocoppo Metallico + Correntini COPERTURA

Sistema di Sottocopertura LEGGERA

PEDONABILE

RESISTENTE

1 Sistema brevettato per ancorare i coppi; 2 Innovativo, impermeabile e pedonabile; Sottocoppo Metallico + Correntini 3 Soluzione leggera e resistente; 1 Sistema brevettato per ancorare i coppi; *2 Innovativo, impermeabile e pedonabile; 3 Soluzione leggera e resistente; IMPERMEABILE

*

Sistema di Sottocopertura

194 mm

ANCORAGGIO SICURO COPPO

Sottocoppo Coibentato da 13 mm 194 mm

Sistema di Sottocopertura Sottocoppo Coibentato da 13 mm 4 Efficienza termica migliorata; 5 Riduzione di rumore e condensa.

Sistema di Sottocopertura COPERTURA LEGGERA

* VENTILATO 4 Efficienza termica migliorata; 5 Riduzione di rumore e condensa. 100%

PEDONABILE

ANCORAGGIO SICURO COPPO

Min. 15% PENDENZA MINIMA

IMPERMEABILE

RESISTENTE

Sottocoppo ANCORAGGIO Metallico + Correntini

IMPERMEABILE SICURO COPPO brevettato per ancorare i coppi; 1 Sistema 2 Innovativo, impermeabile e pedonabile; 3 Soluzione leggera e resistente; Tel. +39 0522 956911

*

ANCORAGGIO SICURO COPPO

194 mm

PEDONABILE

*RESISTENTE VENTILATO

COPERTURA LEGGERA

Min. - fibrotubi@fibrotubi. 15%

PEDONABILE

RESISTENTE

PENDENZA MINIMA

www.fibrotubi.it

15% PENDENZA MINIMA

1 Sistema brevettato per ancorare i coppi; 2 Innovativo, impermeabile e pedonabile; Sottocoppo Metallico Coibentato 3 Soluzione leggera e resistente; Coibentato da 13 mm

Min.

*

15%i coppi; ancorare 1 Sistema brevettato5per Riduzione di rumore e condensa. PENDENZA 2 PEDONABILE Innovativo, impermeabile e pedonabile; MINIMA RESISTENTE 3 Soluzione leggera e resistente;

COPERTURA LEGGERA

100%

Tel. +39 0522 956911 - fibrotubi@fibrotubi. Sottocoppo Metallico + Correntini Min.

Sottocoppo Sottocoppo Metallico + Correntini 4 Efficienza termica migliorata; 100%

* VENTILATO

www.fibrotubi.it

* VENTILATO 100%

COPERTURA LEGGERA

IMPERMEABILE

Sottocoppo Metallico + Correntini *

1 Sistema brevettato per ancorare i coppi; 2 Innovativo, impermeabile e pedonabile; 3 Soluzione leggera e resistente;

La rivoluzione continua, Sottocoppo Metallico il sistema brevettato di Fibrotubi che ancora i coppi nel tempo si evolve in Sottocoppo Metallico Coibentato che aggiunge nuovi vantaggi a 194 mm quelli già in essere grazie allo strato isolante:

• Efficienza termica migliorata; Sottocoppo Coibentato da 13 mm

• Riduzione di rumore e condensa. 4 Efficienza termica migliorata; 5 Riduzione di rumore e condensa.

194 mm

*

Sottocoppo Coibentato da 13 mm 4 Efficienza termica migliorata; Tel. +39 0522 5 Riduzione di rumore e condensa. 194 mm

956911 - fibrotubi@fibrotubi.it

www.fibrotubi.it

M a g g i o

Sottocoppo Coibentato da 13 mm 2 0 2 0

4 Efficienza termica migliorata; 5 Riduzione di rumore e condensa.

Fibrotubi srl Via Provinciale Sud,5 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) Italy T. +39 0522 956911 F. +39 0522 951606 fibrotubi@fibrotubi.it www.fibrotubi.com

123


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

UMIDITÀ? RÖFIX RISANA In alcuni casi la muffa è dovuta a cattive abitudini di aerazione, in altri alla presenza di ponti termici o di una parete costruita in modo non efficiente. In questi casi è possibile eliminare la muffa presente, ed evitarne la formazione in futuro, grazie al nuovo sistema di risanamento Röfix Renopor. Il sistema si fonda su un pannello in silicato di calcio microporoso, altamente igroscopico, con un’elevata capacità di assorbimento di umidità (oltre 2,5 volte il proprio peso) che accumula e distribuisce il carico di umidità in modo tale da togliere alle muffe il substrato indispensabile per la loro proliferazione. L’applicazione degli elementi del sistema dura circa due giorni, e durante l’intervento l’edificio rimane abitabile. Una volta eliminate le chiazze di muffa presenti con Röfix Alghicida, e curate eventuali irregolarità del supporto con Röfix Renoplus Rasante per restauro, si posizionano i pannelli isolanti: è possibile scegliere tra il pannello Renopor I per interni nel caso di elevata umidità e muffe, oppure la lastra Renopor S in caso di contaminazione da sale. Infine, sull’intera superficie viene steso Röfix Renopor Collante e Rasante, nel mezzo s’inserisce la rete di armatura Röfix P50. Per maggiori dettagli sulle tecniche di lavorazione, consultare le schede tecniche sul sito www.roefix.com o visionare il video di posa su YouTube.

Air Term Nhl di G.A. è un innovativo rasante alleggerito di alta tecnologia a base di calce idraulica Nhl. Grazie alle sue eccellenti prestazioni certificate, Air Term Nhl combina elevate performance di termoriflettenza, termoisolamento e fonoassorbenza. Il prodotto è una soluzione mirata per tutte quelle rasature a basso spessore, in ambienti interni ed esterni, che mirano a conferire alle strutture, eccellenti prestazioni termiche e doti di traspirabilità. Grazie alla costante attività di ricerca che si sviluppa nei Laboratori G.A., Air Term Nhl è la scelta ottimale per applicazioni di alto pregio.

12 4

M a g g i o

2 0 2 0


POLIISO FB ISOLA E PROTEGGE

Edificio sostenibile e a basso consumo energetico per abitazioni comfortevoli e rispettose dell'ambiente sito a Bari

Poliiso FB è un pannello per l’isolamento termico costituito da una schiuma polyiso rigida a celle chiuse fra due supporti: quello della faccia superiore in velovetro addizionato con fibre minerali e quello della faccia inferiore in velovetro saturato. I pannelli, di dimensioni standard pari a 600 x 1200 millimetri, dichiarano valori di λD da 0,028 W/mK a 0,025 W/mK negli spessori disponibili da 30 a 160 millimetri. Poliiso FB, grazie alle sue eccellenti prestazioni di reazione al fuoco (Euroclasse B s1 d0) è particolarmente indicato per l’isolamento termico di facciate ventilate ed edifici sottoposti a prevenzione incendi, secondo la Guida Tecnica Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili. www.ediltec.com

LA SOLUZIONE YTONG PER IL TAMPONAMENTO Tra le tante proposte di Xella, i pannelli Ytong sono studiati anche per la realizzazione di pareti di tamponamento esterne. Infatti, i pannelli offrono un ottimo isolamento termico, sia nel periodo estivo sia in quello invernale, e contemporaneamente garantiscono anche un buon isolamento acustico. Altro vantaggio: l’assenza di danni derivati da fenomeni di condensa e corrosione. I pannelli sono conformi alla norma Uni En 12602:2008, incombustibili (euroclasse A1) e resistenti al fuoco (EI 240 da 15 cm), eco e biocompatibili (Epd). Lo spessore è determinato sulla base dell’analisi energetica dell’edifico. In funzione di eventuali rivestimenti interni o esterni (come controparete o facciata ventilata), lo spessore del pannello può variare da un minimo di 15 a un massimo di 37,5 centimetri. Il montaggio parete può avvenire sia in orizzontale sia in verticale: è particolarmente flessibile ed estremamente rapido: richiede una semplice finitura esterna di protezione contro le intemperie. L’eventuale protezione dal fuoco delle strutture metalliche di giunzione deve essere garantita mediante interventi specifici. La semplice lavorabilità dei pannelli Ytong permette soluzioni estetiche incomparabili e irripetibili, garantendo la massima creatività al progettista. www.ytong.it

M a g g i o

2 0 2 0

125


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

ADDIO ACQUA ALLA BASE CON RADICSOL Radicsol è un sistema brevettato per realizzare correttamente l'attacco a terra soprattutto negli edifici in legno (ma non solo): permette di rialzare e isolare adeguatamente il piede di parete. La soluzione mette al sicuro da umidità, allagamenti esterni e interni, da condense, e garantisce l'isolamento e la durata della tua casa nel tempo. Ma ha anche molti altri vantaggi. Il sistema è composto da tre elementi: la barra cassero in polistirene con traverse in legno (lunghezza 2 m); la staffa di connessione, fissaggio e registrazione longitudinale; la staffa angolare ad angolo variabile che consentono di realizzare qualsiasi geometria planimetrica e ogni nodo costruttivo. Grazie all’ampia gamma di larghezze e all’altezza registrabile, Radicsol può adattarsi a qualsiasi tipo di parete per realizzare correttamente l’isolamento verso terra e consentire la posa delle staffe strutturali e il passaggio degli impianti. www.radicsol.it

TERRACOAT, CAPPOTTO CON MATTONI A VISTA Terracoat è il cappotto prefabbricato di Terreal Italia con finitura in mattone faccia a vista. Il sistema è costituito da pannelli prefabbricati mediante l’assemblaggio di lastre di Eps con grafite e di listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle, dello spessore di 2 centimetri, nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica. Il particolare sistema di assemblaggio fa sì che i due elementi siano saldamente incollati tra loro, per creare un corpo unico, indivisibile e con un’altissima resistenza agli agenti atmosferici. I pannelli possono essere fissati meccanicamente su qualsiasi struttura di supporto, dalla parete in legno alla tradizionale parete in latero-cemento o in cemento armato, e sono perfetti nei casi di ristrutturazione e riqualificazione edilizia, così come

12 6

nelle nuove edificazioni. Le dimensioni ridotte, equivalenti a 0,54 mq per pannello, e il peso limitato (circa 17,4 kg) rendono il pannello molto versatile e permettono velocità e facilità di posa. Il pannello può essere posato senza fissaggi a vista in orizzontale, verticale e anche su supporti curvi, previa verifica della fattibilità con l’ufficio tecnico di Terreal Italia. Oltre a migliorare l’aspetto estetico, Terracoat assicura un’elevata performance termica con spessori ridotti, grazie alla minor conducibilità termica dell’Eps con grafite (Eps λD = 0,030 W/mK). Inoltre, gli incastri «a pettine» con bordo battentato e le estremità arrotondate permettono un’ottima sovrapposizione, evitando dispersioni termiche e garantendo una migliore tenuta all’aria e all’acqua. Ulteriore plus la flessibilità del sistema che grazie alla produzione dei pannelli su misura porta alla sensibile riduzione degli sfridi in cantiere, con un vantaggio economico per il committente e di sostenibilità per l’ambiente. www.terreal.it

M a g g i o

2 0 2 0


DA ECODOMUS IL THERMO CAPPOTTO SISMICO Thermo Cappotto Sismico è un’innovativa soluzione tecnologica che, mediante un intervento combinato che massimizza il rapporto costi/benefici, garantisce l’efficientamento sismico ed energetico degli edifici esistenti. Il sistema è stato sviluppato a geometria variabile: permette di adattarsi a qualsiasi progetto strutturale e termotecnico sviluppati dai tecnici incaricati. Applicato all’esterno del fabbricato per realizzare una «nuova pelle» sismo-resistente, è costituito da una lastra sottile in calcestruzzo armato gettato in opera all’interno di due strati di materiale isolante tenuti in posizione dal distanziatore plastico brevettato. Questo consente il posizionamento in opera delle armature metalliche di rinforzo alla colata di calcestruzzo, garantendone il passo e vincolandone la posizione durante il getto senza che alcuna legatura sia necessaria. Il getto e l’armatura di rinforzo, dimensionati in fase di progetto, vengono resi solidali alla struttura esistente mediante l’inserimento di ancoraggi disposti a livello delle fondazioni, pilastri (se presenti) e cordoli di piano. Inoltre per migliorare il comportamento a flessione della lastra ed inibire il rischio di instabilità fuori piano è possibile prevedere la realizzazione di ulteriori allargamenti di getto orizzontali e verticali, definiti nervature. www.edsystem.it

LICATATHERM ALLUNGA LA VITA DEL MURO Licatatherm è l’innovativo sistema di prodotti colorati con tecnologia Cool. Consente di realizzare rivestimenti a spessore e pitture colorate: anche nei toni più scuri è capace di ridurre l’assorbimento termico durante le ore più calde e di mantenere il muro fresco durante tutto l’arco della giornata. Licatatherm permette di ridurre il consumo energetico per il condizionamento, aumentare il comfort abitativo e allungare la vita utile del cappotto proteggendolo dall’invecchiamento precoce. www.licataspa.it

M a g g i o

2 0 2 0

127


SPECIAL E

Nuov i

si st em i

c o st r ut t i v i

ECOSILVER, PANNELLI IN EPS SECOND LIFE Una nuova generazione di pannelli isolanti ottenuti totalmente o in parte da Eps rigenerato è stata presentata in anteprima a Klimahouse dal gruppo Polyplast di Castilenti (Teramo). I pannelli isolanti unici nel loro genere poiché contengono Eps 100 % monouso derivante da più settori: ittico, caseario, agricolo e imballaggi industriali. I pannelli sono disponibili in due versioni: la prima è Ecosilver, con il 15% di riciclato, realizzati interamente con materie prime rigenerate seconda vita al 100%, proveniente da sfridi di lavorazione dell'azienda e dei suoi clienti. La seconda è Ecosilver30, con il 30% di Eps rigenerato da sfridi e materiali post-consumo. I due pannelli sono destinati ad applicazioni di isolamento termico di edifici e presentano un basso livello di conduttività termica 0,031 W/Mk. Su richiesta è possibile variare la percentuale di Eps Second-Life fino all’80%. I nuovi prodotti saranno presto corredati da un'analisi del ciclo di vita del pannello (Lca), che metterà in luce la valenza ambientale del materiale riciclato. L'obiettivo è proporre l'Eps come prodotto eco-compatibile per applicazioni in bioarchitettura, dove tradizionalmente sono preferiti isolanti di origine naturale. www.polyplastpolistirolo.com

RIQUALIFICAZIONE: LA RIVOLUZIONE DI ISOLMANT Con il sistema a secco Isolmant4you, Isolmant rivoluziona il concetto di riqualificazione degli ambienti, modulando la propria tecnologia ai bisogni di comfort e benessere di ciascuno. L’innovazione per l’isolamento acustico di Isolmant si combina a diverse lastre in cartongesso per un sistema a secco efficiente, sostenibile, salubre, veloce e semplice da applicare, per interventi che garantiscono benessere acustico e una maggiore salubrità dell’ambiente, grazie a performance eccellenti e durature nel tempo. Presente da oltre 40 anni sul mercato dell’isolamento acustico e termico nelle costruzioni civili e industriali con il marchio Isolmant, Tecnasfalti è in continua evoluzione per rispondere alle esigenze del mercato. Un’azienda con uno spirito innovativo e uno sguardo rivolto verso nuove frontiere, che non smette mai di accettare nuove sfide. www.isolmant.com

12 8

M a g g i o

2 0 2 0


Sopra solo cielo. Sotto solo Isotec. ISOTEC consente di realizzare coperture isolate e ventilate, con tutti i tipi di struttura portante ed è compatibile con qualsiasi rivestimento, dalle tradizionali tegole alle più moderne soluzioni continue in metallo. Il tutto con la massima efficienza energetica ed un’eccezionale rapidità di posa. Anche nella soluzione Isotec Parete per facciate isolate e ventilate. isotec.brianzaplastica.it

M iaugggni oo G

22 00 22 00

129


13 0

YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0


Casa Carta da parati

COSÌ LA PARETE DIVENTA UN'OPERA Riposanti con foglie e fiori. Oppure astratte. O, ancora, che riproducono vera pietra. Ecco le nuove superfici da applicare all'interno dell'abitazione. Con effetti sorprendenti

WELLPEPPER ANCHE I GRANDI AMANO IL BELLO M a g g i o

2 0 2 0

RASSEGNA IL GRANDE MONDO DELLE COVER 131


SPECIAL E Gjfpe Casa

Una bella tecnologia WallPepperŽ/Group vanta una vasta offerta di soluzioni che valorizzano l’estetica, ma risolvono anche aspetti pratici, come le prestazioni acustiche di un ambiente (come nella sede di Ginevra dell'Onu). Inoltre, sono completamente Pvc free e resistenti al fuoco di Veronica Monaco

13 2

M a g g i o

2 0 2 0


La nuova carta da parati WallPepper® Flower della collezione Ambiente 2020. A sinistra, WallPepper® Silent Landscape

C

on il loro grande impatto decorativo ed estetico, le carte da parati sono in grado di vestire le pareti di ogni tipo di ambiente, anche outdoor, con grafiche per ogni gusto. Quelle di WallPepper®/ Group hanno colori, forme, geometrie, immagini che richiamano la natura, il mondo marino, fantasie astratte o ispirate all’architettura. Le collezioni si rinnovano continuamente in un catalogo molto vasto, in grado di soddisfare le numerose esigenze funzionali e decorative. Stampate in alta qualità su un materiale certificato Pvc free e resistente M a g g i o

2 0 2 0

al fuoco, vellutato e morbido al tatto, le WallPepper® sono anche facili da posare, grazie a una tecnologia che consente di avere giunte invisibili: basta accostare i teli per avere immagini uniche e pareti spettacolari. Le grafiche sono prodotte su misura per una personalizzazione ai massimi livelli. Come per la sede dell'Onu di Ginevra. ANCHE ALL’ONU Qualità, eleganza ed estetica unite all’innovazione tecnologica sono gli ingredienti dell’intervento dello Studio di architettura Peia Associati di Milano per la prestigiosa Sala XIX delle Nazioni Unite nella sede di

133


SPECIAL E Gjfpe Casa LA SCHEDA DESTINAZIONE: Sede ONU - Sala XIX LUOGO: Ginevra (Svizzera) PROGETTO: Studio di architettura PEIA Associati, Milano PRODOTTI: WallPepper®/Acoustic e WallPepper®/Strong FINE LAVORI: 2019

La carta da parati realizzata da WallPepper®/Group per la Sala XIX della sede Onu di Ginevra

13 4

M a g g i o

2 0 2 0


Ginevra, completamente rinnovata grazie a 800 metri quadri di pareti decorative ispirate alla calligrafia islamica, realizzate su misura da WallPepper®/Group. Studiata dai designer dello studio Peia, la grafica per la sala Onu reinterpreta senza significato o contenuti religiosi, in accordo con i principi secolari delle Nazioni Unite, la calligrafia islamica che vive come pura forma di espressività artistica, per un effetto visivo davvero sorprendente. La grafica continua con effetto seamless è stata stampata ad alta definizione su materiale ecologico di natura vegetale e con alte prestazioni acustiche. Nello specifico, per soddisfare le specifiche esigenze progettuali della sala, WallPepper®/ Group ha utilizzato due dei suoi sistemi testati e certificati, Acoustic e Strong, che definiscono porzioni importanti dello spazio decorativo, massimizzando il comfort per i delegati delle Nazioni Unite. FONOASSORBENTE Applicabile a tutte le grafiche, WallPepper®/Acoustic è il trattamento fonoassorbente e fonoisolante, ideato per aggiungere alla forza decorativa un notevole miglioramento del benessere acustico degli ambienti. Applicabile sia a parete che a soffitto, il sistema è composto da speciali teli in fibra di vetro intrecciata con retro alveolare di soli 3 millimetri di spessore, dalla colla in pasta pronta all’uso, e dal protettivo bicomponente WallSilk Cat. WallPepper®/Acoustic contribuisce a differenziare il suono dal rumore,

Le suite dell'Hotel Leon d'Oro d Verona. Alle pareti le carte da parati WallPepper® trattate con sistema Acoustic

M a g g i o

2 0 2 0

135


SPECIAL E Gjfpe Casa Hgkwprgprg

Novità 2020: WallPepper® 17:30

ridurre il riverbero e aumentare le capacità di assorbimento acustico della superficie di oltre il 25%. Oltre alle proprietà fonoassorbenti, il sistema possiede delle caratteristiche termoisolanti e può contribuire al risparmio energetico grazie ad un valore di conduttività termica equivalente a quella della lana di roccia. Per incrementare resistenza meccanica, ai graffi e allo sfregamento, il telo viene rifinito con la protezione poliuretanica trasparente WallSilk Cat, che conferisce anche un’ottima resistenza all’acqua e al vapore. WallSilk Cat è disponibile anche nella versione antibatterica per rispondere alle specifiche normative di ambienti sanitari. WallPepper®/ Strong è invece l’innovativo sistema messo a punto per decorare ambienti che necessitano di un’elevata resistenza meccanica alle abrasioni o luoghi

13 6

con criticità che richiedono l’utilizzo di detergenti aggressivi per la pulizia. LEON D’ORO CON COMFORT WallPepper®/Acoustic è anche la soluzione scelta dall’Hotel Leon d’Oro di Verona per le sue lussuose suite ai piani alti della struttura. Da sempre sinonimo di eleganza e ospitalità, l’hotel si è affidato a Wallpepper per interpretare e valorizzare queste stanze esclusive e raffinate, dotate di tutti i migliori servizi. Ciascuna camera ha un’atmosfera diversa, ma ugualmente poetica e affascinante. Le grafiche, realizzate su misura, sono tutte declinate nello speciale sistema WallPepper®/Acoustic , confermando l’attenzione al dettaglio che definisce l’intera struttura ricettiva. M a g g i o

2 0 2 0


ABBONATI ORA CONVIENE!

74

16 - N°

RE 20

Milano - 20155 Ceneri 60

LL A L I TÀ DE

DIS T RIB

UZ ION

E E E DIL

IFICHEI: CLASS NC MENTOISI DI 1176 BILATUTTI

Gambino

Editore Srl

PER ANAL A NON TA, M TO È SVOL DAMEN NSOLI I MATERIALI, CO I LE OV NU VAZION SPECIA INNO ONI E SOLUZI

D.L. 353/2

003 conv.

in L. 46/20

04, art. 1,

c.1

Virginia - DICB Trento. in a.p. SpA - Sped. Poste Italiane

IBU DISTR LLA ITÀ DE

AL E ATTU ENZE TEND

IZIA

& EDIL TRENDI-TECH

17 L’H SARÀ DEL 20 ROSSO IL FILO SA

MAGGIO 2017 - N°79

O SÌ SON A, CO

Srl - Viale Monte Ceneri

E P CAMER FISSI TO IE A IN GR AZ

60 - 20155 Milano

A ADE C YOUTRCON VISTA

Virginia Gambino Editore

ERC I TA RIC TTO MAPE NOVATIVI E TAFFN RESCHI DI GIO A IALI IN ILICA E MATER TI BAS SALVA STATI

21/12/16

16:27

E DIL E

Sped. in a.p. - D.L. 353/2003

conv. in L. 46/2004,

art. 1, c.1 - DCB Trento.

T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE

17:50

Paolo Cerù Alessandro Augello Maria Chiara Cerù

Poste Italiane SpA -

02/11/16

CEMENTO

FEDERBETON: MERCATO STABILE, MA BASTA BONUS

SPECIALE CONSOLIDAMEN TO

27 NUOVI PROD OTTI PER PARETI ESTE RNE

Ceneri 60 - 20155

Milano

7APRILE 201

N°78

SALONE DEL MO BILE

Gruppo Poro L A DIS T RIBU

50 PAGINE CON LE NOVITÀ (E COSA CAM BIA NEL 2018 )

n

E Z IONE E DIL

art. 1, c.1 - DCB

Trento. Virginia

Gambino Editore

Srl - Viale Monte

I TÀ DE L E AT T UA L POLISTIROL T E NDE N Z E O RICICL ABILE ED ECOSOSTE L’ISOL AMENTO NIBILE: È PIÙ AMICO DELL’AMBIENT E

SISTEMI A

SECCO

a.p. - D.L. 353/2003 SpA - Sped. in

conv. in L. 46/2004,

ITA DE: RIVINC FACILE E VER RD IA STANDA DELL’EDILIZ

NAGEMENT

MA DEMY TRADE ACA CON YOU BLU L’OCEANO A PESCA NEL

Poste Italiane

Milano

Gianni Sottoc

60 - 20155

A DISTRIBU ALITÀ DELL E E ATTU

NI COSTRUZIO TORE

ornola

GIUGNO 2017 N°80

: IL SET MCKINSEY SI DERNIZZAR DEVE MO

& GIA TERR AZZI

RDINI

. Virginia DCB Trento

1, c.1 -

n dob lati Za Granu T R FO M RA E CO

bio ENZE

E AT T UA

L I TÀ DE LL A

DI S T RI

BU Z IO

Sped. in a.p. -

D.L. 353/2

003 conv.

in L. 46/20 04, art.

T E ND

e SpA -

DESIGN DISO DELLA PIET NEL PAR ASPEC

ABBONATI ADESSO 1 anno 2 anni 10 numeri

20 numeri

€ 48,00

€ 68,00

anziché € 78

anziché € 126

ISSN 253 2 - 567 2

Gambino

Editore

Srl - Viale

Monte Ceneri

I E SOLUZION MATERIALI A FUORI CAS PER VIVERE

Poste Italian

E ZIONE EDIL

Tutti i giorni le breaking news su www.youtradeweb.com il portale dedicato alle tendenze e all’attualità del mondo edile

LE COSE DA FARE PER CASE PIÙ SICURE

COSTRUZIONI

TENDENZ

| NOVEM

- Viale Monte

AT T UA NZE E

SUPPLE

EDILE ZIONE

N. 74

T E ND E

E 2017 N. 78 | APRIL

BRE 201

6

NOVEMB

NE E DI LE

Riceverai in OMAGGIO una copia de "I BILANCI DELLE COSTRUZIONI” COSTRUZIONI" 2017 2019 “I

Mirco Pegoraro AD Geo plast

IAL

E DR E QUELL NAGG I CH E IO SANN PAUR O FAR A ALL E A PIO GGIA

YOUTR

A

DE C A È OR A SA DI AP RIRE LA PO RTA DE L BAGN O

DISTR

IBUZIO

IL NEGO ZIO SA NE SEMPR RÀ E PIÙ OVUN QUE

M a g g i o

G eo p

TERRE

2 0 2 0

last

RISOR SE E T EC (CON IN PIÙ NOLOGIE PER G AN C

E RO C

OVE RE CE GOLE PER I CANT IERI

LE NU

SOND UN QU ARTO AGG DEGL SI LAM I ITALIA I ENTA NI DELL A CASA

L’INFORMAZIONE 137 CHE FA LA DIFFERENZA


Casa In viaggio sulle pareti La fotografa è riuscita a integrare il suo lavoro di artista-reporter con quello proprio dell’arredamento. Il risultato: immagini che offrono una trasposizione iperrealista di materiali o pattern geometrici per l’ambiente di casa in una inedita prospettiva di Veronica Monaco

Lia Stein

Ambientazione realizzata per salotto utilizzando la tappezzeria Raw

D

reams on Paper è il nome delle creazioni di PhotoDesign di Lia Stein, raccolte in una collezione di carte da parati. Le pareti diventano protagoniste d’eccezione in ogni ambiente, dagli spazi professionali a quelli della casa, grazie al lavoro di questa fotografa-artista che fonde le più innovative tecniche di stampa con un’attenta ricerca su spazio architettonico, geometrismi e natura. Il risultato sono immagini che prendono vita da un dettaglio: come il pittore con la sua tela, Lia Stein dimostra come si può integrare perfettamente il PhotoDesign in differenti ambientazioni, soddisfa-

13 8

cendo i gusti più diversi. Fotografa professionista dal 1983, l’artista ha collaborato con importanti testate nazionali ed editori, passando dal reportage alla moda ai ritratti ambientati, dalle fotografie di architettura a quelle di animali. I suoi lavori sono stati anche esposti in numerose mostre personali e collettive in gallerie ed esposizioni in Italia e all’estero. «La fotografia è il mio linguaggio per esprimere le emozioni che provo, ed è meraviglioso quando la persona che le guarda vede esattamente quello che sento. È un attimo di condivisione emozionante, un attimo che dà senso a quello che ho realizzato», afferma la fotografa. Lia Stein vive e lavora a Milano, dove si trova anche il suo atelier, in Via Veniero 8. M a g g i o

2 0 2 0


Posa di Isolmant UnderSpecial 8 mm e della fascia perimetrale

M a g g i o

2 0 2 0

139


Casa - rassegna 1. Animalier, l’esclusiva capsule collection Tecnografica ispirata al regno animale. La maggior parte delle grafiche sono interamente realizzate a mano 2. Ispirazioni primaverili nei decori dei rivestimenti murali di Misha dipinti e ricamati a mano, realizzati su carta o seta 3. Kimono è la nuova collezione di parati targata Pixie group che valica i confini geografici portando il fascino e le meraviglie della cultura orientale 4. Colori e fantasie vivaci e tanti animali e piante per le recenti collezioni di parati Zerododici per gli ambienti dedicati ai più piccoli 5. Chi ha detto che la carta da parati non può andare in esterni? Out System di Wall&decò è il rivestimento tecnico per esterni dall’alto valore decorativo e dal grande impatto

1

2 3

4

14 0

M a g g i o

2 0 2 0


5

6

visivo 6. Paesaggi onirici, effetti 3D e atmosfere fluide per Collection X della linea di carta da parati waterproof GlamFusion Glamora 7. Creativespace trasforma le suggestioni fotografiche in abiti murali grazie alla riproduzione perfetta di immagini in dimensioni illimitate. Come quelle della collezione Waooo!! 8. Le pareti diventano gioielli con la collezione Goldenwall di Inkiostro Bianco: un viaggio tra Art DÊco, Liberty, xilografia, broccati, wax print e illustrazione contemporanea 9. Momenti decora gli ambienti con i rivestimenti in fibra di vetro Crazy Paper.Tutte le grafiche sono personalizzabili nel colore o nel ridimensionamento, per progetti unici e inimitabili 10. Fondata nel 1961, Jannelli&Volpi è uno dei marchi storici nel settore della carta da parati. Con le sue numerose collezioni dona alle pareti classe ed eleganza

8

7

M a g g i o

2 0 2 0

9

10

141


ZAPPING FAKRO, NUOVA SCALA IN SICUREZZA Fakro presenta Lwl Extra, ultimo modello di scala retrattile che combina prestazioni isolanti con semplicità e comfort d’utilizzo, per accedere al solaio in totale sicurezza e comodità. La scala è realizzata in legno con sezionale pieghevole, dotata di doppio corrimano in metallo e gradini antiscivolo perfettamente allineati ai montanti. La struttura è in grado di sostenere pesi fino a 160 kg, grazie anche ai solidi piedini antigraffio, e un meccanismo speciale con molla a gas rallenta la movimentazione, evitando qualsiasi rischio per l’utente. Con un coefficiente termico U pari a 0,74 W/m2K, questa scala risulta inoltre in grado di garantire un elevato indice di coibentazione per l’edificio e ridurre al minimo le dispersioni di calore verso l’esterno. Un pratico gancio, posizionato all’interno della botola, consente di bloccarla nella posizione di apertura completa, prevenendone la chiusura automatica durante l’utilizzo della scala.

14 2

NUOVO INTONACO DA SAINT-GOBAIN

DA GALLETTI IL FAN COIL ART-U CANVAS

Art-U Canvas è il primo fan coil dal design personalizzabile: il pannello si presta a riprodurre qualsiasi colore a tinta unita offerta dalle scale Ral e Pantone, immagine e fotografia, oltre a texture geometriche e grafiche delle carte da parati per mimetizzarsi nell’ambiente in cui viene installato. Canvas fa parte della linea ART-U di Galletti, che unisce componenti e materiali innovativi alla ricerca estetica, per un fan coil che diventa un vero e proprio elemento di arredo. La gamma si arricchisce anche delle versioni cromatiche Grey, White, Red e Black. SI CHIAMA WEBERSAN THERMO EVOLUZIONE ED È IL NUOVO INTONACO SAINT-GOBAIN TERMO-DEUMIDIFICANTE, IN GRADO DI COMBINARE L’AZIONE DI RISANAMENTO CON QUELLA DI ISOLAMENTO TERMICO DELLE MURATURE DEGRADATE DALLA PRESENZA DI UMIDITÀ DI RISALITA E SALI. WEBERSAN THERMO EVOLUZIONE È UN INTONACO FIBRATO, A ELEVATA TRASPIRABILITÀ, OTTIMIZZATO PER L’APPLICAZIONE A MANO E A MACCHINA. CON LO STESSO PRODOTTO, MISCELATO PER OTTENERE DIVERSA CONSISTENZA, È POSSIBILE REALIZZARE LO STRATO DI RINZAFFO, LA SUCCESSIVA INTONACATURA E LA RASATURA FINALE DELLA MURATURA. IL SUO UTILIZZO CONSENTE DI ISOLARE LA SUPERFICIE TRATTATA IL 20% IN PIÙ DEI PRODOTTI SIMILARI, È ANTICONDENSA E ANTIMUFFA, IN GRADO DI RISCALDARE LA SUPERFICIE MURARIA DI OLTRE 3 GRADI. INOLTRE, HA UN’ALTISSIMA RESA CON UN CONSUMO DI 6 KG/MQ PER CM DI SPESSORE.

TERRAZZI ARREDATI CON URBAN BALCONY Urban Balcony è la nuova struttura modulare di Unopiù, creata in collaborazione con Meneghello Paolelli Associati, che permette di arredare balconi e terrazzi in maniera totalmente personalizzabile. La struttura modulare prevede infatti un’ampia serie di accessori, configurabili a proprio piacimento in alluminio bianco, come fioriere, vasi, armadietti, mensoM a g g i o

2 0 2 0


DIERRE, LA BLINDATA HA IL BLUETOOTH

le, piani da lavoro, stendibiancheria, pannelli schermanti e coperture. Urban Balcony è realizzata in iroko, un legno pregiato ed estremamente resistente, perfetto per l’uso esterno, ed è fissabile a parete o soffitto.

MICROCALCESTRUZZO LECA AD ALTE PRESTAZIONI MICRO CALCESTRUZZO CENTROSTORICO LECA È IL NUOVO MICROCALCESTRUZZO FIBRORINFORZATO FRC AD ELEVATE PRESTAZIONI HPC PER IL RINFORZO STRUTTURALE A BASSO SPESSORE DEI SOLAI IN LATEROCEMENTO, CALCESTRUZZO, SAP E VARESE. GRAZIE ALLE ELEVATE PRESTAZIONI E ADESIONE ALLA SOLETTA, CONSENTE DI REALIZZARE CAPPE COLLABORANTI IN BASSO SPESSORE DA 2 A 6 CM, E PUÒ ESSERE APPLICATO ANCHE IN ASSENZA DI ARMATURA METALLICA DI RINFORZO. L’ALTA RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE, L’ELEVATO MODULO ELASTICO E L’ADESIONE AL SUPPORTO, SIA PER LA POSA DIRETTA CHE CON INCOLLAGGIO STRUTTURALE, CONSENTONO AL PRODOTTO DI RISPONDERE A OGNI ESIGENZA. MICRO È

M a g g i o

2 0 2 0

YO U T R A D E

INOLTRE INCOMBUSTIBILE, VELOCE DA IMPASTARE, NON RICHIEDE AGGIUNTA DI ALTRI MATERIALI. LA SUA CONSISTENZA SUPERFLUIDA E COLABILE RENDE INOLTRE IL PRODOTTO FACILE DA POSARE.

ENERGIA DAI COPPI CON COTTO POSSAGNO

La tradizione dell’argilla e la moderna tecnologia si uniscono nei coppi e tegola fotovoltaici in cotto di Industrie Cotto Possagno. Il sistema garantisce l’impermeabilità all’acqua, la resistenza agli agenti atmosferici e il volano termico tipico del cotto, con il vantaggio della riduzione dei consumi: per sviluppare 1,00 kWp di potenza sono necessari circa 18 mq per i coppi e 10 mq per le tegole; inoltre il sistema può essere integrato in una copertura esistente, sostituendo solo i mq interessati. L’installazione di un diodo di by-pass ottimizza il sistema anche in caso di eventuali ombreggiamenti, e un canale di ventilazione tra il modulo fotovoltaico e l’elemento in cotto lo rende meno sensibile alle alte temperature. I coppi e le tegole vengono posati come una tradizionale copertura grazie agli innesti rapidi tipo MC4, e sono disponibile un’amplia gamma di colorazioni: Antica Possagno, Rosso, Coppo Vecchio Chiaro e Montagna per i coppi; Rossa, Serenissima e Ardesia per le tegole.

LA NUOVA PORTA BLINDATA DIERRE NEXT ELETTRA È DOTATA DI UNA SERRATURA MOTORIZZATA A CILINDRO, CONTROLLABILE A DISTANZA CON BLUETOOTH TRAMITE IL KEYFOB, UN TELECOMANDO CON TASTO UNICO PER L’APERTURA E LA CHIUSURA. AL TELECOMANDO È INTEGRATA UNA CHIAVE A SCATTO PER LO SBLOCCO MECCANICO IN CASO DI BLACKOUT. SU ENTRAMBI I LATI DELLA PORTA UN SISTEMA OTTICO LUMINOSO NE INDICA IL CORRETTO FUNZIONAMENTO, MENTRE UN LETTORE BIOMETRICO DI IMPRONTE DIGITALI E UNA TASTIERA ESTERNA CONSENTONO L’APERTURA CON CODICE NUMERICO. GRAZIE ALL’APP MY DOOR LA PORTA È CONTROLLABILE ANCHE DA CELLULARE; L’APPLICAZIONE CONSENTE INOLTRE DI PROGRAMMARE I KEY-FOB, CHE POSSONO ESSERE IMPOSTATI COME PADRONALI O DI SERVIZIO. NEXT ELETTRA È DISPONIBILE IN QUATTRO CONFIGURAZIONI: SLEEK E WALL SECURITY, CON INSTALLAZIONE RASOMURO E CERNIERE A SCOMPARSA; SYNERGY IN, VERSIONE FULL OPTIONAL PER INTERNI; SYNERGY OUT CON TELAIO ANTICONDENSA IN ACCIAIO RIVESTITO IN PVC. LA SCOCCA È COMPOSTA DA DUE LAMIERE IN ACCIAIO ZINCATO, PER COMBATTERE ANCHE LA CORROSIONE, E INTEGRA UNO SPECIALE SANDWICH ISOLANTE BREVETTATO CHE GARANTISCE IL MIGLIOR ISOLAMENTO TERMOACUSTICO.

143


HIGH TECH

DA VOLVO E DAIMLER I CAMION ALL’IDROGENO Camion di Mercedes Daimler e di Volvo con nuovi motori alimentati da celle combustibili a idrogeno. È l’obiettivo dell’accordo tra Daimler Truck e il Gruppo Volvo. Un trasporto veramente neutro dal punto di vista delle emissioni di CO2 può essere realizzato attraverso trasmissioni elettriche con energia proveniente da batterie o convertendo l’idrogeno in elettricità, hanno spiegato le due aziende. Per i camion che devono affrontare carichi pesanti e lunghe distanze le celle a combustibile sono una risposta e una tecnologia in cui Daimler ha accu-

mulato negli ultimi due decenni una notevole esperienza tramite la sua unità Mercedes-Benz fuel cells. L’utilizzo dell’idrogeno come vettore di elettricità green per alimentare i camion elettrici nelle operazioni a lungo raggio è una parte importante del puzzle e un complemento ai veicoli elettrici a batteria e ai carburanti rinnovabili. Nel programma, dopo il 2025 potrebbero essere disponibili veicoli pesanti di serie con celle a combustibile per applicazioni a lungo raggio. Una cella a combustibile a idrogeno converte in elettricità l’energia di idrogeno e ossigeno (nell’aria). L’elettricità alimenta i motori elettrici che azionano un veicolo elettrico. Ci sono due modi principali per produrre l’idrogeno necessario. Il cosiddetto idrogeno verde può essere prodotto direttamente alla stazione di servizio utilizzando l’elettricità per convertire l’acqua in idrogeno. L’idrogeno cosiddetto blu, dovrebbe essere prodotto con il gas naturale, utilizzando la tecnologia di cattura del carbonio per creare un combustibile carbon-neutral.

UPS TESTA VEICOLI A GUIDA AUTONOMA La società di logistica Ups ha annunciato di aver iniziato a testare l’idoneità e la durata dei veicoli elettrici Gaussin, che hanno anche capacità di guida autonoma, per la movimentazione di semirimorchi e container nell’area dell’Hub Ups di Londra. Durante la fase del test Ups utilizzerà i veicoli, chiamati in gergo shifters, con a bordo autisti nelle cabine di guida per valutare l’operatività del mezzo e le sue prestazioni.

14 4

Entro la fine dell’anno, l’azienda passerà alla fase operativa successiva, avviando le funzioni di guida autonoma. I veicoli elettrici Gaussin hanno zero emissioni di scarico e includono una tecnologia di sostituzione della batteria, che consente di usarli giorno e notte, poiché la batteria scarica viene immediatamente sostituita da una completamente carica. Inoltre, i veicoli saranno dotati di numerose telecamere, sensori e algoritmi per migliorare la sicurezza.

BOOM DA CORONAVIRUS PER L’E-COMMERCE L’e-commerce ha ricevuto un’ulteriore spinta dall’emergenza coronavirus. Secondo le rilevazioni del Shopping Index di Salesforce, durante il primo trimestre dell’anno il numero degli e-shopper è lievitato del 40% e le performance hanno superato persino quelle della passata stagione natalizia, risultato che emerge dai dati di 1 miliardo di consumatori in tutto il mondo. In particolare, nel primo trimestre 2020 è stata registrata una crescita dei ricavi del 20%, del 16% del traffico digitale e del 4% della spesa per acquirente (l’importo medio per ogni visita). Tra il 10 e il 20 marzo, in particolare, la spesa per beni essenziali attraverso i canali digitali è cresciuta del 200%. Numeri che, in fondo, non stupiscono. Ma possono contribuire a consolidare l’abitudine degli acquisti online anche in futuro. YO U T R A D E

M a g g i o

2 0 2 0


SISTEMA DI ISOLAMENTO TERMICO A CAPPOTTO MARCOTHERM

D

= 0,030-0,031 W/mK

Marcotherm Grafite EPS misto grafitato colore grigio.

D

= 0,036-0,033 W/mK

Marcotherm EPS Polistirene espanso sintetizzato (EPS).

D

= 0,036-0,040 W/mK

Marcotherm Rock Lana di roccia.

Nuovo rivestimento a spessore compatto grana 1,2 mm Ampia scelta di collanti e rasanti in polvere e in pasta

D

= 0,028/0,026/0,025 W/mK

Marcotherm PU Poliuretano espanso.

Nuova gamma di accessori e isolanti Assicurazione della posa in opera iniziale per le imprese certificate secondo norma UNI 11716 Può contribuire al punteggio LEED dell’edificio

D

= 0,040 W/mK

Marcotherm Sughero Sughero naturale.

San Marco Group S.p.A.

Possibilità di usufruire del bonus facciate


®


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.