FOCUS EDILIZIA SOSTENIBILE UNA RAFFICA DI NOVITÀ
SVIZZERA
COLORE
LA DISTRIBUZIONE IN CANTON TICINO
IL BUSINESS VEDE ROSA
FEBBRAIO 2021 - 116 Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
ISSN 2532 - 5671
T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E
Giancarlo Spina
A TUTTO CAM!
ANNO 14 - NUMERO 116 FEBBRAIO 2021
Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Marco Buschi, Federico Della Puppa, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di
Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it
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EDILIZIA E DISTRIBUZIONE NELL'ERA DEL SUPER BONUS DEL DIGITALE E DEL POST COVID giovedì 14 ottobre 2021 L’edilizia nell’era del superbonus. La distribuzione nell’era della omnicalità. Le costruzioni nell’era dei nuovi appalti. Quando la tempesta del coronavirus sarà finalmente terminata, si prevede alla fine di quest’anno, la filiera dell’edilizia si troverà ad affrontare un nuovo ciclo. Da una parte la sfida degli incentivi fiscali, che hanno rimesso in moto buona parte delle attività legate al costruire, dall’altra la necessità di una riorganizzazione che parte dalla filiera, passa per il negozio, transita sul web e arriva al cliente. Insomma, tanti stimoli, molte opportunità e anche parecchie domande. Perché nella moderna economia tutto si trasforma senza soluzione di continuità ed è necessaria una formazione permanente. Il XIV Convegno YouTrade, in programma giovedì 14 ottobre 2021, affronterà questi temi per offrire gli approfondimenti di esperti, con l’ausilio di una ricerca statistica condotta in esclusiva tra gli operatori del settore. Segnatevi l’appuntamento in agenda!
XIV Convegno Nazionale
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Sommario febbraio
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Rubriche 11 Editoriale Non basta più verniciare l’insegna del negozio 14 Econauta È l'anno d'oro dello sciacquone 14 Chiacchiere in cantiere L’impiantistica dimenticata 15 L'avvocato In condominio l’assemblea docet 16 I fatti nostri Dopo il Superbonus arriva Supermario 18 Digital News 20 Seggiole & Poltrone Focus Klimahouse 21 Fiera di Bolzano Prove tecniche di rivoluzione 24 Il bilancio L'edilizia digitale? È stata sostenibile 28 Le interviste Idee green per l'edilizia 40 I premi È stato il poker dell'innovazione
Tanti annunci, pochi lavori: ancora pochi i cantieri
Attualità 44 Retail La trasformazione parte in grande 48 Dissesto Lavori in corso ad Annunciopoli Dossier 53 Canton Ticino La mappa della distribuzione 54 Il mercato Una Svizzera a pezzettini 58 Schede rivenditori del Canton Ticino 72 76 80
Rivendite Sicurezza Se vi chiedono il riscatto Eternedile Il gruppo segna una doppietta I ferri del mestiere Per fortuna che c'è WhatsApp
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Storia di copertina Poron Il superbonus oltre il cappotto
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Nelle imprese è allarme sicurezza digitale
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Imprese Brianza Plastica Soluzioni ad hoc per riqualificare Miniera San Romedio Quell'aceto è davvero Puro Winkler Il massetto anti acqua Muoviamoci Marketing vs logistica Come si fa È l'anno dello Nzeb
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Speciale Arredare con il colore Il business Il mercato vede rosa Anvides Come imparare l'arte del colore Cap Arreghini Archipalette da 110 e lode San Marco Le sfumature della salute Rōfix Quando la pittura diventa scultura Boero Un cocktail di bellezza Ard Raccanello Se la scelta è infinita
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Speciale Macchine e attrezzature Il mercato Il motore resta acceso Saint-Gobain Abrasivi Sono in arrivo novità incisive Revelin Tutto l'intonaco minuto per minuto Fassi Gru Il braccio meccanico arriva ovunque Imer Il calcestruzzo anche in mini spazi Ulma Il modulo giusto per costruire Brevetti Montolit Maxi formato senza paura
BioCasa 138 Sostenibilità Acqua azzurra, acqua rara 142 146 148 152 155 156 160
Digital House Anche la domotica ha il superbonus YouTrade Casa Se la casa è senza pareti piace di più Alto Adige Un soggiorno che si espande Lago d'Iseo Effetti speciali con la luce Anche la fioriera è molto verde Sardegna La pergola trasformista Brescia Un legno duro come la pietra
102 122 Prospettive positive per il mercato delle pitture
Macchine e attrezzature, il covid non fa paura
146 Piace di più la casa con uno spazio all'aperto
164 Luxury Goods in showroom 166 Zapping 168 Hi-tech
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Sistemi per costruire
Editoriale
Non basta più verniciare l’insegna del negozio
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l 2021 è iniziato come è finito il 2020. Naturalmente, la speranza è che termini in modo meno cupo, grazie all’apporto di una vaccinazione di massa. Ma, nel frattempo, c’è del lavoro da fare. Per esempio, per quanto riguarda il settore del retail, i primi mesi dell’anno sono l’occasione per mettersi in sintonia con il trend che sembra inarrestabile, cioè la ibridazione dei canali di vendita. Certo, ne abbiamo già parlato e su questo argomento ha egregiamente discettato il prorettore del Politecnico di Milano, Giuliano Noci, in occasione del XIII Convegno YouTrade. Ma, nel frattempo, sono arrivati nuovi dati. Numeri, non opinioni. Fatti, non consigli. Statistiche, non teorie. Quindi, visto che siete lettori di YouTrade, se non ne tenete conto non potrete dire che nessuno ve lo aveva detto. Ma il lato positivo di questa tendenza è che non c’è una ricetta fissa come per fare la pasta frolla. Come per i dolci, gli ingredienti di una rivendita digitale e reale al tempo stesso sono più o meno sempre uguali. Ma, nella pratica, le quantità di elementi da miscelare sono diverse e altamente personalizzabili. Il mix (web, social, e-commerce, rivendita fisica, automazione, gestionale, logistica integrata) può rispecchiare sensibilità diverse, localismi, business complementari. L’importante, però, è arrivarci. L’ultima analisi del Politecnico di Milano indica, per esempio, che più di otto aziende retail su dieci (di tutti i settori) si sono dotate di un modello esplicito e strutturato di organizzazione destinata a gestire tecnologie per l’utilizzo dei dati sui clienti. Ciò significa che, con tutta probabilità, il vostro concorrente ha già iniziato a utilizzare il suo database relativo alle vendite ai clienti in modo creativo: prodotti acquistati, orari, importi, preferenze e accessi al magazzino sono tutti aspetti che possono essere trasformati in un vantaggio competitivo. Non è consigliabile rimanere indietro. La buona notizia, si fa per dire, è che anche chi non si è ancora adeguato ha spazio per farlo, dato che solo il 14% delle imprese analizzate nella ricerca citata presenta anche un elevato grado di integrazione dei dati sui clienti e una buona capacità di valorizzarli all’interno di attività che hanno un diretto impatto sul business. E meno del 40% ha un approccio strutturato al marketing omnicanale e data-driven, solo una su quattro al customer care omnicanale e circa la metà ha servizi di integrazione delle vendite from online to offline. Insomma, siamo ai primi passi e c’è ancora tanto da fare: non basta dare una riverniciata all’insegna e aggiungere una vetrina. C’è, poi, un altro aspetto. Non solo i clienti, professionali o privati, utilizzano indistintamente i media (digitali, ma senza dimenticare quelli tradizionali) per tenersi informati, ma con le restrizioni sanitarie hanno anche imparato ad allargare i propri orizzonti. Cioè sono più curiosi e disposti a sperimentare. Lo testimonia una ricerca di Criteo su 13 mila consumatori condotta su scala mondiale. Il sondaggio aveva l’obiettivo di comprendere in quale modo i consumatori abbiano adattato le loro abitudini di acquisto durante il lockdown. Risultato: spinti ad acquistare più cose online, le persone hanno acquisito una maggiore apertura mentale e sono oggi più disposte che mai a provare brand e retailer online che prima non conoscevano. In sintesi: l’emergenza sanitaria ha cambiato radicalmente le abitudini e i comportamenti dei consumatori, spingendoli a un maggior utilizzo degli strumenti digitali per ragioni sia personali (inclusi gli acquisiti) sia professionali. Le aziende della distribuzione sono di fronte a un cambiamento di scenario che si protrarrà anche nei prossimi mesi e, secondo le previsioni, ha ormai modificato in modo indelebile le abitudini di acquisto. Non resta che prenderne atto e rimboccarsi le maniche.
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Tre giorni di convegni, consulenze gratuite e soluzioni innovative per gestire e riqualificare la casa nel segno della sostenibilità. In più, il 16 ottobre, Festa dei Sapori a km zero. Per informazioni e per prenotare il tuo ingresso gratuito: www.fieradelcondominio.com La fiera sarà organizzata per la partecipazione virtuale e in presenza in modo che, se non sarà possibile visitarla, si potrà interagire virtualmente Crediti formativi in definizione
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Verona Palaexpo da giovedì 14 a sabato 16 ottobre 2021 ore 9,30
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Rubriche E C O N A U TA
È l'anno d'oro dello sciacquone
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ra tutti, è il bonus che ha ottenuto meno pubblicità e ha attirato persino qualche dileggio. Il cosiddetto bonus rubinetti, inserito nella legge di Bilancio, è un incentivo fiscale che prevede un contributo di un migliaio di euro, da utilizzare entro il 31 dicembre, per cambiare i vasi sanitari in ceramica con quelli a scarico ridotto, che non superano cioè i 6 litri di acqua, e di rubinetterie sanitarie, soffioni e colonne doccia. Tutti devono avere la caratteristica di una portata ridotta rispetto a quelli tradizionali. L’incentivo sembra essere stato preso alla leggera, tuttavia tocca un problema serio. E non solo perché offre un assist a una filiera della rubinetteria, che è stimata in circa 9 miliardi di fatturato e occupa 30 mila addetti, a quella della ceramica sanitaria (339 milioni di euro di fatturato e 2.600 dipendenti) e dell’arredobagno (fatturato di 2,8 miliardi e 20mila dipendenti). Un aiuto alle imprese non è l’unico dato interessante. C’è anche quello legato all’ambiente che, oltre ad avere un aspetto morale, ne ha anche uno strettamente economico. In Italia, infatti, il 30% dei consumi medi giornalieri di acqua di un cittadino è legato agli scarichi dei vasi sanitari. E il consumo annuale degli sciacquoni è un problema, anche se detto così può far sorri-
dere. I bisogni fisiologici degli italiani, infatti, si traducono in 1,4 miliardi di metri cubi di acqua utilizzata all’anno, con un costo stimato di 2,4 miliardi di euro. E, visto che oltre il 50% dei sanitari è stato posato prima del 1990 e utilizzavano 12-15 litri per ogni scarico, lo spreco di denaro, oltre che di risorse, è altissimo. Secondo il Cresme, sostituire 28,4 milioni di vecchi vasi con nuovi apparecchi con scarico massimo di 6 litri, si tradurrebbe in un risparmio di acqua pari a 414 milioni di metri cubi l’anno e una riduzione di 2,9 milioni di tonnellate di Co2 per minore uso di energia elettrica. Insomma, cambiare i sanitari può essere un bene non solo per l’ambiente, ma anche per la riduzione dei costi di tutta la comunità, a partire da quelli della bolletta dell’acqua. Federico Mombarone giornalista
CHIACCHIERE IN CANTIERE
L’impiantistica dimenticata
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i fa un gran parlare di superbonus. Giusto. Ma l’attenzione sembra concentrata solo sul cappotto termico. È comprensibile, perché è l’intervento più comprensibile ed efficace. Ma l’incentivo 110% non comprende solo quello: andrebbe ribadita quella che è la seconda gamba degli interventi trainanti, quella legata agli interventi trainanti di tipo impiantistico. Certo, è necessario che questi interventi concorrano a migliorare due classi energetiche, ma perché non approfittarne, visto che il costo è completamente assorbito dal bonus? Una caldaia a condensazione, per esempio, è una spesa che può rientrare facilemente nel computo del superbonus. C’è, poi, la microcogenerazione, soluzione che utilizza la combustione per la produzione congiunta di energia termica ed energia elettrica. Ancora: ci si dimentica facilmente dei sistemi ibridi, basati sull’uso contemporaneo di una caldaia e di una pompa di calore, usata per garantire la copertura del fabbisogno energetico di base. Oppure semplicemente un impianto basato su pompa di calore, per complessi abitativi di una certa dimensione: molti considerano questa soluzione la migliore per arrivare al miglioramento della classe energetica. C’è anche la variante delle pompe di calore ad assorbimento, che possono utilizzare energia termica di una rete di teleriscaldamento. Infine, è bene ricordare che sono disponibili anche interventi impiantistici trainanti che si applicano solo in casi particolari, ma non per questo vanno scartati. Per esempio, quelli che prevedono un allaccio a sistemi di teleriscaldamento o l’installazione di caldaie a biomassa. Queste ultime non sempre possono essere utilizzate ovunque, ma nelle abitazioni in montagna sono previste dai regolamenti, anche se per interventi su edifici unifamiliari o indipendenti. Insomma, il mondo dell’impiantistica ha l’occasione per concorrere al miglioramento dei consumi energetici a costo zero, ma è rimasto un po’ in ombra, come se non sapesse sfruttare l’occasione. Franco Saro giornalista
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L’AV V O C ATO
In condominio assemblea docet
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a Suprema Corte, con l’ordinanza 10854/2020, è intervenuta sul tema del rapporto tra benefici fiscali e spese urgenti non deliberate dall’amministratore. Nell’esercizio dei suoi poteri, l’assemblea condominiale può sempre ratificare la spesa per lavori indifferibili e urgenti di manutenzione straordinaria delle parti comuni, effettuata dall’amministratore o direttamente dai condomini, se il primo non era stato nominato. Il condomino che si rifiuta di partecipare alla spesa per i lavori urgenti e indifferibili, di manutenzione straordinaria alle parti comuni dell’edificio, affermando che i lavori erano stati commissionati da altri condomini e non dall’amministratore, non può lamentarsi di non aver potuto beneficiare delle agevolazioni fiscali connesse a tale spesa, perché è proprio la sua condotta inadempiente che gli preclude di godere di tali benefici. La controversia posta all’attenzione della Suprema Corte nasceva con un decreto ingiuntivo nei confronti di un condomino, al quale era stato ingiunto il pagamento dei contributi per il rifacimento della facciata condominiale, deciso con delibera assembleare. Dopo che in primo grado era stata accolta l’opposizione del condomino, il quale lamentava che l’assemblea avrebbe ratificato spese non sostenute dall’amministratore, ma da singoli condomini, gli unici legittimati ad agire per il rimborso, la Corte d’appello accoglieva il gravame proposto dal condominio. Innanzi alla Corte di Cassazione, tra le varie censure mosse avverso la sentenza di appello, il condomino contestava la sussistenza del nesso causale tra il comportamento dei condomini, affidatari dei
lavori di rifacimento della facciata senza approvazione assembleare, e la decadenza dalle agevolazioni fiscali. La Suprema Corte chiariva preliminarmente che a norma dell’articolo 1135 del Codice civile l’assemblea, nell’esercizio dei suoi poteri gestori, può sempre ratificare la spesa per lavori indifferibili e urgenti di manutenzione straordinaria delle parti comuni, effettuata dall’amministratore o direttamente dai condomini, qualora non sia stato nominato. Pertanto, rispetto ai lavori eseguiti su parti condominiali, il condomino che non ha provveduto ai pagamenti, contestando la sussistenza del proprio obbligo di contribuzione (nella specie adducendo che le opere erano state commissionate da altri comproprietari, in difetto di un amministratore) e non si sia potuto perciò avvalere delle relative detrazioni fiscali, non può accampare alcuna pretesa risarcitoria nei confronti del condominio, poiché è proprio l’inadempimento dell’interessato la causa primaria che ha determinato la perdita della facoltà di detrarre il costo dall’imposta sul reddito delle persone fisiche. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu
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spektra.it
Precisione che spacca il millimetro
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Rubriche I FAT T I N O S T R I
Dopo il Superbonus arriva Supermario
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e prime considerazioni sull’andamento congiunturale di quest’anno sono mediamente positive. C’è anche chi è partito bene, facendo meglio di un inizio 2020 che era a sua volta positivo. Nel frattempo, la politica ci ha regalato qualche altra pagina da dimenticare al più presto, ma l’impressione è che ormai questa classe politica sia considerata dai più un male necessario. Peccato solo che le sue incertezze e la sua incompetenza vadano a penalizzare l’attività produttiva del paese che di puerili zavorre farebbe volentieri anche a meno. Penso, come qualche milione di cittadini, che “SupeMario” Draghi possa fare molto meglio del “Superbonus”, e quindi eccoci qui ancora a sperare in bene, anche se questa volta, e questa è la notizia, la speranza assomiglia molto a una concreta forma di certezza. In questi ultimi giorni ho chiesto a un po’ di colleghi distributori come va la situazione dei pagamenti. Altra notizia, nessuno lamenta insoluti. Ho pensato allora che forse qualcosa sta veramente cambiando, che i clienti delle rivendite hanno deciso finalmente di mantenere comportamenti responsabili. Poi ho scoperto che gli insoluti sono quasi scomparsi perché i rivenditori hanno proceduto a una draconiana epurazione dei loro clienti «cattivi pagatori», ovvero, consegnano la merce solo a chi paga, possibilmente in anticipo. Così sono buoni tutti, penserà qualcuno, ma questo qualcuno non conosce la storia della distribuzione edile nazionale degli ultimi trent’anni. Per decenni, infatti, la gente ha pensato più a lavorare che a incassare. Oggi, grazie anche al miglioramento della gestione d’impresa, e anche forse perché i volumi non sono più quelli di una volta, c’è più tempo da dedicare agli aspetti finanziari. La nota positiva non riguarda direttamente ed esclusivamente i fatturati, ma la marginalità, un’altra parola che
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si sta ritagliando l’attenzione che merita. Per anni, monitorando la qualità del mercato della distribuzione edile e forse qualcuno lo ricorderà, il dilemma era se i punti vendita dovessero specializzarsi oppure rimanere il più possibile generalisti. L’avvento del privato ha cambiato le carte in tavola e oggi chi ha saputo diversificare si trova in una posizione di vantaggio. Sono queste le aziende che hanno iniziato bene un anno difficile come ci aspettiamo
Un buon inizio congiunturale attende conferme. Ma la partita probabilmente si giocherà sul livello di consapevolezza che la distribuzione edile riuscirà a immaginare e quindi a definire, per se stessa e per la sua definitiva crescita che sarà il 2021. E non solo perché possono vantare una migliore offerta generale complessiva, ma perché la trasformazione dei punti vendita in punti di consulenza (propedeutica alla vendita) hanno a tutti gli effetti rivoluzionato il modo di lavorare. I semplici consigli al cliente impresa, che venivano elargiti solo se richiesti espressamente, sono diventati consulenza tecnica, ma anche estetica e fanno parte (una parte straordinariamente importante) dell’offerta globale del prodotto. Pensate che cambiamento. Logicamente, l’at-
teggiamento del titolare, per sostenere la qualità dell’offerta del suo punto vendita ed essere quindi preferibile nel nuovo mercato, non può prescindere da una oculata gestione finanziaria della sua attività, perché la consulenza è un costo, anche se costa meno (bisticcio voluto) di un insoluto. Premesso che gli insoluti, o i ritardi dei pagamenti ci saranno sempre, come ci insegna la Pubblica amministrazione, possiamo dire che la maturità di un mercato si misura anche dalla sua capacità di fare certe scelte, come rinunciare a una vendita, o a un cliente, cose che un tempo erano considerate una follia. È anche un segnale di libertà intellettuale, e anche di consapevolezza del ruolo importante che la distribuzione edile deve e dovrà avere in futuro. Non ha infatti senso che la vita di un’attività commerciale che magari negli anni ha provveduto a sostanziosi investimenti debba essere in balia di qualche balordo che un bel giorno sparisce lasciando il conto da pagare. Le aziende serie devono poter lavorare con le persone serie, e gli interlocutori seri si devono poter scegliere. E poiché, come sembra, questa è la tendenza, non meravigliano i risultati positivi di inizio anno. Se la pandemia, come tutti ci auguriamo, mollerà un po’ la presa, il mercato virtuoso non potrà fare a meno di crescere. Con il Superbonus, o con il SuperMario che, alla fine, non saranno determinanti, ma che rappresentano un ottimo sostegno alla ritrovata consapevolezza di una categoria merceologica che molto ha da dare al settore dell’edilizia di casa nostra. di Roberto Anghinoni Giornalista F e b b r a i o
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Digital news
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da youtradeweb.com casacondominio.net youbuildweb.it
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CERSAIE TORNA IN PRESENZA Cersaie torna in presenza dal 27 settembre al 1° ottobre 2021. Presso la Fiera di Bologna, la storica manifestazione dedicata alla ceramica e all’arredobagno sarà dunque di nuovo accessibile, pur nel rispetto dei più stringenti protocolli di sicurezza anticovid. A sette mesi dall’apertura degli stand, la superficie già opzionata dagli espositori è nell’ordine dell’80% degli spazi assegnati in occasione di Cersaie 2019. Le domande di adesione vedono anche un’ampia partecipazione di espositori esteri. (youtradeweb.com)
2 ASSEMBLEA DIGITALE LE NUOVE REGOLE
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Il 3 dicembre è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 159/2020 che all’art. 5 bis (Disposizioni in materia di assemblee condominiali) ha previsto la modifica dell’art. 66 disp.att.c.c. L’ultimo ostacolo all’assemblea telematica è stato abbattuto e una nuova era attende ora il condominio. Tuttavia, gli amministratori sembrano divisi in tre fazioni: entusiasti, scettici e timorosi. Ecco tutte le regole. (casacondominio.net)
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UN NUOVO PARCO PER VERONA A fine 2019 l’amministrazione comunale di Verona ha indetto un concorso di idee in due fasi per la progettazione del nuovo Parco della Cultura Urbana, da inserirsi nell’area adiacente a Porta San Zeno, compresa tra le piscine comunali e il Circolo del Tennis. Il tratto peculiare del sito di progetto è l’adiacenza al complesso monumentale del sistema fortificatorio cittadino, un’opera che si estende nello spazio, con uno sviluppo lineare di oltre 9 chilometri e circa 100 ettari di torri, rondelle, bastioni, fossati e terrapieni. (youbuildweb.it)
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COTUGNO PRESIDENTE EDILIZIA IN CONFAPI LAZIO
GIANFRANCO CALICE SALES DIRECTOR IN MIDEA GROUP
Nell’ambito del rinnovo degli organi di governance di Uni, l’Ente nazionale dedicato all’elaborazione, alla pubblicazione e alla diffusione delle norme tecniche nei settori industriali, commerciali e del terziario, è stato eletto il nuovo consiglio direttivo che affiancherà il presidente Giuseppe Rossi durante il mandato 2021/2024. Tra i 12 componenti è stato eletto anche Santino Giglio, Corporate Quality System Manager di Mapei. Dopo aver maturato esperienza nel mondo petrolchimico, nell’ambito dei sistemi di gestione, dell’auditing e della gestione del cambiamento a diversi livelli, dal 2018 Giglio è a capo dell’ufficio Qualità del Gruppo Mapei che, da sempre, partecipa e contribuisce attivamente con i suoi esperti nelle varie commissioni tecniche dell’Uni. «Sfruttando le mie competenze maturate sul campo supporterò l’ente nell’obiettivo di snellirsi e perseguire un funzionamento più efficace, tenendo in considerazione l’impatto sulle aziende e sul sistema Paese», è il commento del manager.
Valentino Cotugno, 55 anni, è il nuovo presidente di Confapi Lazio per il settore di Produzione, Distribuzione Materiali Edili, Ferramenta, Elettrico, Termoidraulico. Cotugno nel 1990 è entrato a far parte con prestigiosi gruppi italiani e multinazionali del settore cemento e della grande distribuzione organizzata (edilizia), ricoprendo negli ultimi anni incarichi dirigenziali. Nel 2017 il manager è stato nominato amministratore delegato del gruppo Rea, a cui nel 2019 è stato assegnato il Leone D’Oro come miglior azienda dell’anno e alla carriera. Nel 2020 Cotugno è stato anche segnalato dal ministero delle Attività produttive per la nomina a Cavaliere del Lavoro. Confapi è un'associazione di imprese che rappresenta oggi la sintesi di un ampio sistema: 83 mila aziende con più di 800 mila addetti.
Gianfranco Calice diventa sales director della divisione Professional di Midea Group, colosso cinese (40,5 miliardi di dollari di fatturato, 307esima posizione nella classifica mondiale delle aziende Fortune 500) leader nel trattamento aria ed elettronica di consumo. Dopo esperienze presso importanti realtà multinazionali tra cui Vaillant, York International, Emerson e Climaveneta, in ambito sales management e dopo aver guidato la direzione vendite di LG, Calice approda in Midea per gestire il business di tutte le divisioni prodotto nel canale Professional, abbracciando così il progetto del General Manager Alberto Di Luzio per l’espansione del business della filiale italiana. Di Luzio sta portando a compimento in Midea piani di consolidamento dei diversi brand presenti su tutti i canali distributivi nazionali, con nuovi obiettivi di crescita di ampio respiro nella prospettiva di assicurare all’azienda la brand reputation che le spetta nel panorama italiano.
ERMANNO LUCCI AL MARKETING DI FERVI
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Ermanno Lucci è il nuovo direttore marketing di Fervi (strumenti). Il manager definirà lo sviluppo dei piani marketing e comunicazione con l’obiettivo di consolidare posizionamento e reputazione dell’azienda attraverso l’utilizzo integrato di strumenti tradizionali e innovativi, con un focus specifico nel rafforzare la percezione del brand sulle piattaforme digital grazie allo sviluppo di strategie dedicate. Tra gli obiettivi, inoltre, c'è il compito di potenziare la comunicazione presso i rivenditori implementando azioni di trade marketing che tengano in considerazione caratteristiche dei partner e specificità delle aree territoriali. F e b b r a i o
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FOCUS KLIMAHOUSE FIERA DI BOLZANO
PROVE TECNICHE DI RIVOLUZIONE
È stata una fiera tutta digitale, ma si prepara a un futuro omnicanale. Non solo: l'evento Klimahouse ha presentato una raffica di idee innovative (le trovate nelle pagine seguenti) che fotografano un settore in fermento. Perché la sostenibilità nell'edilizia è un'onda lunga che ha raggiunto anche le spiagge più remote e potrebbe diventare uno tsunami per chi non rimane al passo con i tempi. 23
FO CU S KL IM AHOUSE IL BILANCIO
L’EDILIZIA DIGITALE? È STATA SOSTENIBILE La prima edizione completamente online dell’evento di Bolzano legato al costruire green ha registrato 20 mila accessi, cento novità di prodotto, 600 aziende e professionisti collegati e un generale consenso al format. E l’anno prossimo? La data c’è già: 26-29 gennaio 2022 di Veronica Monaco
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omfort ambientale e qualità dell’aria indoor, sismabonus, riqualificazione energetica e nuovi modi di vivere la casa. Complice la pandemia che ha spinto sull’acceleratore, acuendo alcune sensibilità che stavano iniziando a diffondersi nel mondo delle costruzioni, oltre all’introduzione delle novità in tema di detrazioni fiscali che hanno dato
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un’iniezione di fiducia al mercato, mai come in questo momento l’edilizia è al centro del dibattito pubblico. Il settore ha saputo dimostrare dinamismo e capacità di innovazione, con importanti sviluppi sul fronte della ricerca, della produzione di nuove soluzioni sostenibili, di prodotti certificati o sperimentali, rinnovabili o addirittura riciclabili al 100%. È quanto emerge da Klimahouse, la fiera dell’edilizia sostenibile di Bolzano che quest’anno ha F e b b r a i o
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E NEL 2022 FAREMO IL BIS Prima manifestazione fieristica in Italia a sperimentare il format digitale,
tornare a vivere gli eventi in presenza.
Klimahouse in futuro potrebbe integrare stabilmente la piattaforma
D. Avete un messaggio per gli espositori e i visitatori di
online con la fiera in presenza, come racconta a YouTrade il direttore
Klimahouse?
della Fiera di Bolzano, Thomas Mur.
R. Più che un messaggio, è un appello a credere in un futuro migliore
Domanda. È stato difficile organizzare l’edizione digitale di
per l’edilizia. Klimahouse vuole essere una piattaforma per l’edilizia
Klimahouse?
sostenibile. La fiera è costantemente al lavoro per migliorare se stessa e
Risposta. Si è trattato di un progetto completamente nuovo. Non
rendere possibile lo scambio di idee, prodotti e servizi. Per fare questo
volevamo trasportare la fiera tradizionale di Klimahouse sul digitale, ma
ci serve comunque il supporto di tutti i player che operano in questo
creare proprio un format nuovo, che funzionasse bene con le logiche
ecosistema, dai progettisti alle aziende, dal mondo della ricerca ai
della rete. La sfida più grande è stata organizzare il palinsesto delle tre
giovani.
giornate: c’è stata grande richiesta di partecipazione e abbiamo avuto più di 80 eventi da inserire in un programma strutturato. Grazie anche al supporto di tutti i nostri partner, dalle aziende all’agenzia Casaclima, dalle università agli istituti di ricerca, che fin da subito hanno dimostrato un grande impegno e voglia di fare. D. Dopo questa esperienza, qual è l’insegnamento per le prossime edizioni della fiera? R. Dai questionari che abbiamo distribuito agli espositori ci sono arrivati feedback positivi. L’organizzazione dei contenuti e la novità dell’edizione online sono state ben accolte, e molti hanno chiesto di mantenere la versione digitale anche in futuro, così da trasformare Klimahouse in un evento ibrido. Sicuramente è un passo che faremo, oltre a pensare alla fiera come una piattaforma attiva 365 giorni l’anno. Nelle prossime settimane presenteremo un programma di iniziative che andrà proprio in questa direzione. D. Quanti degli espositori storici di Klimahouse hanno creduto nell’edizione digitale? R. Non tutti gli espositori della fiera hanno voluto partecipare all’edizione digitale, su cento aziende il 20% sono realtà nuove. Abbiamo notato che hanno rinnovato la loro partecipazione soprattutto le aziende più strutturate e con budget più ampi, mentre le imprese medio-piccole non hanno partecipato: perché non credono nel format digitale o per altri motivi legati alla pandemia. Tuttavia, le aziende credono molto in questa fiera e hanno dimostrato la volontà di partecipare all’edizione 2022. Questo ci sprona a continuare a sviluppare la manifestazione e lasciare aperta una finestra digitale per coloro che, per mancanza di spazio, non potranno essere presenti fisicamente. Ormai la strada è spianata: i clienti vanno indirizzati su questi nuovi canali e anche noi, in qualità di ente fieristico, dobbiamo avviare un lavoro di formazione con gli espositori e semplificare la partecipazione agli eventi online. D. L’edizione 2022 di Klimahose sarà in presenza: che cosa vi dà questa certezza? R. Non si può essere certi, ma ci speriamo fortemente. Con la campagna
Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano
vaccinale in corso, auspichiamo che a gennaio del 2022 potremo
F e b b r a i o
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FO CU S KL IM AHOUSE Una parte della giuria del Klimahouse Prize: da sinistra, Wolfram Sparber (Direttore EURAC Research), Vincent Mauroit (NOI Techpark), Prof. Niccolò Aste (Politecnico di Milano), Thomas Mur (Direttore Fiera Bolzano), Arch. Ute Oberrauch (Studio Ute Oberrauch) e Ulrich Klammsteiner (Direttore tecnico Agenzia CasaClima)
Team altoatesino Cyclops, vincitore di Onda Z@Klimahouse
sperimentato, prima fra tutte in Italia, una nuova modalità di divulgazione digitale per non mancare l’appuntamento, a causa dell’emergenza sanitaria che ha messo in stand by gli eventi in presenza. L’idea è stata un successo, con 57 ore di live streaming, convegni, 150 speaker, workshop e incontri B2B, che nei tre giorni della manifestazione hanno fatto registrare un totale di 20 mila accessi. Intanto, sono già disponibili le date della prossima edizione: dal 26 al 29 gennaio 2022. L’UNIONE FA LA FORZA «Il primo grande evento digitale di Fiera Bolzano, a cui hanno partecipato migliaia di spettatori da tutta Italia, ha superato le nostre aspettative. Contrariamente alla tendenza di offrire contenuti online gratuiti, abbiamo deciso di puntare su un programma diversificato e stimolante a pagamento: siamo davvero contenti che il concetto sia stato ben accolto e che gli spettatori siano stati soddisfatti», afferma Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano. «Questa edizione speciale è la prova che la pandemia non ha fermato le nuove idee, i nuovi progetti, la creatività e l’intraprendenza delle aziende e
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Targhe riconoscimento Klimahouse Prize
di tutti gli attori del mercato e che, se la sicurezza è la priorità sociale, la tutela dell’ambiente in cui viviamo, sia indoor che outdoor, deve andare di pari passo. È proprio il caso di dirlo, l’unione fa la forza». Grande partecipazione anche per la piattaforma Klimahouse Business Match per i professionisti dell’edilizia e le aziende alla ricerca di nuove opportunità di business: in due giorni più di 600 realtà, collegate da tutto il mondo, hanno preso parte a più di 500 meeting virtuali, di cui 210 transnazionali. Certo, non è come essere in fiera e interagire in presenza, ma il format ha permesso di raggiungere anche quei visitatori e professionisti che difficilmente si sarebbero spostati per raggiungere Bolzano. Tra le novità anche il Klimahouse Marketplace, uno spazio virtuale in cui le aziende hanno potuto mettere in mostra i loro prodotti. Da inizio gennaio, sono stati 6 mila i visitatori che hanno visionato il nuovo catalogo, contenente ben cento novità di prodotto e che rimarrà accessibile gratuitamente fino a giugno 2021. INNOVAZIONE HI-TECH Tra gli altri eventi attesi di Klimahouse si è tenuto anche quest’anno l’hackaton OndaZ@Klimahouse, sempre in forma digitale. Ideato da Onde Alte con la collaborazione di Fiera Bolzano e l’Agenzia provinciale per l’ambiente della provincia di Bolzano, la maratona ha visto la partecipazione di 60 ragazzi tra i 19 e i 30 anni, provenienti da 15 diverse regioni d’Italia. In 30 ore i ragazzi avevano il compito di identificare progettualità d’impresa, politiche e servizi pubblici per ridurre l’impatto di cittadini e aziende sull’ambiente. Il progetto vincitore è risultato Lokalana, ideato da un team di sei studenti e studentesse della Libera Università di Bolzano, che propone di utilizzare la lana delle pecore per creare coperture e fertilizzanti per l’agricoltura. F e b b r a i o
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FO CU S KL IM AHOUSE LE INTERVISTE
LE IDEE GREEN PER L'EDILIZIA Start-up, imprese, centri di ricerca, soluzioni, materiali, idee: l'evento di Bolzano ha approfittato del format digitale per far incontrare esperienze diverse e spingere sull'innovazione legata al mondo dell'edilizia sostenibile. Ecco le testimonianze di Valentina Anghinoni e Veronica Monaco
Coltivare a casa Alessandro Grampa fondatore Hexagro www.hexagro.io/it
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ono uno dei fondatori di Hexagro, società che si occupa di agricoltura verticale: una start-up innovativa che da oltre cinque anni sviluppa tecnologie nel settore dello urban farming, con l’obiettivo di riconnettere l’uomo alla natura attraverso l’alimentazione. Costruiamo sistemi modulari che possano essere installati all’interno di ogni spazio costruito, sia indoor che outdoor. A Klimahouse abbiamo presentato una linea di piattaforme per l’agricoltura verticale di design, destinata agli spazi commerciali e, perché no?, anche residenziali: Living
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Farming Tree, caratterizzata da un design biofilico, cioè ispirato alla natura. Disponibile in tre diversi kit che corrispondono ad altrettante dimensioni (rispettivamente, da 24, 42 o 78 piante), Living Farming Tree può ospitare una grande varietà di colture, da germogli e insalate fino alle erbe aromatiche o piante da piccoli frutti. Può essere installato negli uffici, all’interno di aree relax o negli spazi comuni e, oltre a essere gradevole esteticamente, è un valido strumento per monitorare il livello di salubrità degli spazi che lo ospitano, grazie alla piattaforma automatizzata e integrata Iot, che monitora e raccoglie dati sulla qualità dell’ambiente circostante. L’utente finale e utilizzatore può contare su un sistema che produce verde edibile, completamente automatizzato, che raccoglie dati sull’ambiente con l’obiettivo di aumentare il comfort ambientale come è previsto, per esempio, nelle certificazioni Well per il benessere indoor. Da sempre siamo attivi nel portare un sistema alimentare più giusto e sostenibile e queste tecnologie si stanno diffondendo sempre di più nei Paesi già sviluppati dove esiste e, si prevede, esisterà sempre di più, una scarsità di spazio disponibile per l’agricoltura, in rapporto alla popolazione. Il nucleo centrale della nostra squadra è composto da una decina di profes-
sionisti, ma collaboriamo con molti partner esterni. I nostri clienti si trovano soprattutto a Milano e nel Centro-Nord Europa, ma anche in California, dove il tema dell’indoor wellness si è diffuso già prima del covid-19. Essendo una start up innovativa abbiamo già partecipato a diverse fiere digitali, in particolare fuori dai confini nazionali. Anche se in formato digitale, il concetto di fiera è legato alla scoperta di prodotti innovativi, per trovare ispirazione e conoscere persone: per questi motivi abbiamo deciso di partecipare al Klimahouse di Bolzano. Penso che in questa prima edizione la parte di networking a volte sia mancata un po’, bisognerebbe pensare a un modo per coinvolgere in prima persona i partecipanti, non solo rilegandoli a un ruolo più passivo con la proposta di video di presentazione dei prodotti. Per esempio, creando uno spazio di confronto diretto. Il 2020 per noi è andato abbastanza bene, a parte il primo periodo di lockdown in cui molti spazi commerciali, hotel e uffici sono stati chiusi, ovvero i nostri clienti-target. Sempre nel 2020 abbiamo lanciato Poty, un prodotto per urban farming, un orto verticale da balcone che vendiamo via e-commerce, che ci ha permesso quasi di raddoppiare il fatturato rispetto al 2019 e ci ha reso molto soddisfatti». F e b b r a i o
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In arrivo un nuovo pannello anti rumore
Un fissaggio trasversale Silvia Alias
Celine Estienny
responsabile e-commerce e marketing Bartolucci Fixing System www.bartolucci.eu
senior business developer Phononic Vibes www.phononicvibes.com
«P
hononic Vibes è nata dalla ricerca di Luca D’Alessandro, durante il suo dottorato di ricerca presso il Mit (Massachusetts Institute of Technology). Siamo diventati una spinoff del PoliMi (Politecnico di Milano) nel 2018 e nel 2019 abbiamo ricevuto dei fondi d’investimento sia italiani che europei . Il nostro lavoro si rivolge a quattro macrosettori: appliances, automotive, infrastrutture ed edilizia, con importanti partner nei rispettivi ambiti. In particolare, ci occupiamo del problema del noise and vibration (rumore e vibrazione), dunque di isolamento e assorbimento. Riassumendo, l’isolamento si occupa di bloccare il suono tra due spazi mentre l’assorbimento si occupa del comfort acustico delle vibrazioni. La nostra ricerca parte dalla constatazione che le soluzioni esistenti sul mercato sono molto costose e sono principalmente legate alle prestazioni intrinseche dei materiali utilizzati. Invece, la nostra tecnologia dei metamateriali sfrutta le possibilità offerte dalla geometria dei prodotti, mettendo in secondo piano i materiali. Al momento abbiamo depositato 11 brevetti riconosciuti in Italia e a livello europeo. La collaborazione con Deutsche Bahn (l'azienda ferroviaria tedesca, ndr) per esempio, ha permesso di sviluppare un pannello assorbente da collocare accanto alle rotaie per limitare la propagazione delle vibrazioni alle costruzioni circostanti. È applicabile in brevi tempi e abbattendo i costi rispetto alle soluzioni tradizionali. Oppure, MetaWindow per il settore delle infrastrutture e cantieristica,
caratterizzato da un alto livello di design e personalizzazione, in grado di integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante. Per il settore del building, invece, stiamo lavorando su un pannello per l’isolamento acustico degli interni, che però è ancora in fase di sperimentazione, costituito al 100% da Pet riciclato. Il nostro team è composto da tredici persone qualificate con un background tecnico, di design e management. Abbiamo già partecipato ad altre fiere in formato digitale in Italia, importanti per ampliare il matchmaking con altre aziende e i diversi utenti, per questo sono state delle belle esperienze. Abbiamo partecipato a Klimahouse perché condividiamo con la fiera i valori della sostenibilità, circolarità e comfort ambientale che passano anche attraverso il silenzio e la tranquillità, che sono la nostra principale missione. Per questo motivo abbiamo aderito alla sfida del Klimahouse Prize Awards, per la categoria start up».
«B
artolucci Fixing System è un'azienda familiare nata nel 1986 e specializzata nella produzione di sistemi per il fissaggio e tasselli in plastica. Parallelamente produciamo su richiesta materiali in plastica per i più svariati settori industriali, dall'automotive al settore navale e medicale. Come Bartolucci Fixing System esportiamo in tutto il mondo, principalmente in Spagna, in Medio Oriente e in Nordafrica, ma offriamo ai nostri clienti anche la possibilità di commercializzare con il loro marchio. Il nostro prodotto è molto trasversale, adatto anche all'edilizia in legno, che è un po' il pilastro di Klimahouse, punto di riferimento per l'edilizia sostenibile. La fiera rappresenta il nostro principale canale di contatto con l'esterno e un'importante vetrina per l'azienda. Ci siamo interfacciati con importanti realtà dell'edilizia italiana e speriamo siano il trampolino di lancio per future collaborazioni. Il formato digitale per noi non è una novità: abbiamo già partecipato a novembre al Big5 Dubai e prossimamente saremo a un'altra fiera digitale in Libia. Speriamo che queste occasioni possano arricchire il nostro database di contatti, senza penalizzare la possibilità di espanderci ulteriormente. Per ora siamo abbastanza soddisfatti. Nonostante la pandemia il 2020 si è concluso positivamente, il nostro lavoro non si è fermato: anzi, abbiamo utilizzato la nostra expertise per realizzare una mascherina con un supporto in plastica e dato vita a una nuova società interna che si occuperà della commercializzazione di questo prodotto. C'è stata inoltre un'accelerazione nelle vendite online e per il 2021 abbiamo in preventivo di ristrutturare il nostro portale di e-commerce per renderlo più veloce e intuitivo, e incrementare così ulteriormente le vendite».
FO CU S KL IM AHOUSE
Un hotel anche per i condomini Francesca Damiano
responsabile marketing e comunicazione Casaforte www.casaforte.it
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asaforte nasce in Italia, dove è attiva come operatore di self storage dal 2000. Attualmente è leader di mercato per numero di impianti e di potenza del business, con più di 20 stabilimenti in Italia e altri 3 in Svizzera. Il servizio di self storage è molto conosciuto in America e in Nord Europa; in Italia è un servizio relativamente poco noto, che può essere però molto utile sia ai privati che alle aziende, che rispettivamente compongono il 60% e il 40% del nostro business. Nello specifico, i privati possono contare su un deposito sicuro per i propri oggetti più o meno ingombranti per fare spazio in casa, per esempio, in caso di trasferimenti o ristrutturazioni. Per le imprese e, in generale, per il mondo del business lo spazio che mettiamo a disposizione può essere utilizzato per far fronte a molteplici esigenze. Per esempio, come archivio per gli studi notarili, o magazzino per gli studi di architettura che portano avanti un progetto di riqualificazione e ristrutturazione per un cliente, ma anche in altri settori, come quello legato alla fornitura di merchandising. Per rimanere però nel settore edile, tra i nostri clienti troviamo più spesso artigiani, in particolare serramentisti, ma anche appunto gli studi di architettura. Il vantaggio principale del self storage è che, a differenza degli spazi regolati dai più tradizionali contratti di affitto, viene azzerato il processo burocratico: grazie alla flessibilità garantita del servizio, si sceglie la durata del
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rapporto, anche per periodi molto brevi, ed è permesso l’accesso autonomo in spazi videosorvegliati e allarmati, senza tralasciare l’aspetto dell’economicità grazie all’assenza di burocrazia e di canoni. Per questo motivo ci piace utilizzare l’espressione «hotel delle cose», proprio perché l’idea è utilizzare lo spazio che serve per il tempo necessario, proprio come quando pernottiamo in un hotel. Partecipiamo alla fiera Klimahouse perché abbiamo da poco aperto il nostro ultimo impianto a Bolzano, vicino alla fiera, in un punto di grande interesse strategico dove il nostro servizio si inserisce molto bene, in quanto è vicino sia alla zona industriale che a zone residenziali. Per quanto riguarda queste ultime, abbiamo stipulato delle offerte ad hoc per i condomini, specie per quelli più moderni dove solitamente si dispone di spazi minori: con pochi euro al giorno ogni condòmino può disporre un proprio spazio extra presso Casaforte. Anche per noi Klimahouse è la prima fiera digitale alla quale partecipiamo. Per promuoverci ci siamo attivati mettendoci in comunicazione con la Camera di commercio di Bolzano e attraverso i diversi canali di comunicazione, anche su quotidiani altoatesini e devo dire che la nostra attività sta suscitando un grande interesse. Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile ma, dal punto di vista del fatturato è stato di crescita per il nostro settore, anche a causa purtroppo della crisi che ha costretto moltissime realtà a riorganizzare gli spazi o addirittura delocalizzare. Per questo cerchiamo di venire incontro il più possibile ai nostri clienti. Anche i privati hanno dovuto rimodulare i propri spazi domestici in base alle nuove esigenze che si sono manifestate in questo scenario di cambiamento. Nel 2021 ci aspettiamo di mantenere il nostro impegno di aprire almeno altri quattro impianti sul territorio nazionale».
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marketing and sales WiDom www.widom.it
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eDom produce e propone dispositivi di domotica wireless basati sul protocollo universale Z-Wave, che ne permette l’integrazione con tutti gli impianti e dispositivi domestici esistenti, senza interventi sulle murature. In pratica, trasformiamo un impianto già esistente in un impianto domotico che dà funzionalità di automazione alla casa. La nostra produzione è iniziata nel 2012, e si focalizza sulla gestione del comfort della casa. Solo per fare un paio di esempi, consente di gestire da remoto le luci, l’apertura delle tapparelle o la regolazione dell’umidità dell’aria. Non solo maggiore comfort per tutti gli utenti, ma un valido aiuto per le persone con una ridotta capacità motoria, oppure per tenere sotto controllo un’abitazione da remoto, per motivi di sicurezza. Ma non solo: un’altra funzionalità molto interessante è quella legata al monitoraggio dei consumi, che si inserisce pienamente nel raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico: aiuta a calcolare il costo di ogni utenza e aumenta la sensibilità verso il tema del risparmio energetico. I nostri principali clienti sono i distributori e gli installatori, ma vorremmo rivolgerci anche agli utenti finali, per ricevere feedback direttamente da chi sfrutta le tecnologie che mettiamo a disposizione. Lavoriamo anche insieme ad altre aziende che, per vari motivi, sono interessate a implementare le funzionalità dei nostri prodotti nella loro offerta. Al F e b b r a i o
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momento, i nostri clienti si trovano per la maggior parte all’estero: l’Italia è un mercato ancora nuovo e gli stessi installatori non hanno ancora preso confidenza con questi sistemi, che magari percepiscono come tecnologie difficili da manutenere nel tempo. D’altra parte, gli utenti finali iniziano a chiedere queste soluzioni con sempre più insistenza, anche spinti dalla rapida diffusione degli assistenti vocali. Abbiamo risposto alla chiamata di Klimahouse perché i nostri prodotti si integrano alla perfezione con i sistemi residenziali o ai progetti architettonici, sia perché il tema dell’efficienza energetica e del comfort ci vede pienamente coinvolti con la nostra proposta sul mercato. È la prima fiera digitale alla quale partecipiamo e a livello commerciale abbiamo scelto di affidarci alla proposta dell’ente fiera e ci siamo trovati molto bene, concentrando i nostri sforzi sugli utenti presenti all’evento, dai quali riteniamo di aver ricevuto un’ottima risposta. Nel 2020 non abbiamo avuto difficoltà o interruzioni, abbiamo continuato a lavorare come sempre, e per il 2021 ci aspettiamo un incremento, visto l’interessante sviluppo sul mercato previsto per questi sistemi. Sperando di lasciarci alle spalle al più presto il clima di grande incertezza che ha caratterizzato l’anno appena terminato».
Più luce con i tubolari Lorenzo Gallo
responsabile tecnico-commerciale Infinity Motion www.infinitymotion.com
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nfinity Motion si occupa della distribuzione esclusiva in Italia di Solatube, prodotto della Solatube International, leader nel settore dei lucernari tubolari. Si tratta di tubi che captano la luce in copertura e la diffondo negli ambienti interni, sia civili che commerciali e industriali, sfruttando la loro altissima riflettenza. Il prodotto è nato negli anni Ottanta, ma ancora oggi la qualità di Solatube è ineguagliata dai nostri concorrenti, sia dal punto di vista costruttivo e delle prestazioni, che sul fornte dell'assistenza tecnica. Abbiamo 80 distributori sul mercato italiano e offriamo servizi di assistenza alla progettazione e installazione,
anche in cantiere. Nonostante la pandemia il 2020 è andato piuttosto bene, mentre per il 2021 permane un clima di incertezza. C'è stato un fermo di mercato molto pesante nel settore residenziale e si è perso molto tempo nella definizione dei vari incentivi per le ristrutturazioni. Speriamo che si sblocchino tutti i cantieri e si possa ripartire per un nuovo sviluppo. Bisogna essere positivi e vedere l'altra faccia della medaglia, con la speranza che questa situazione di incertezza economica e sanitaria si vada a risolvere entro l'anno. Klimahouse è una fiera molto interessante che dà il polso della situazione del mercato: non solo perché si svolge all'inizio dell'anno, ma anche perché è una piazza di tecnici qualificati che vanno nella direzione del risparmio energetico, soprattutto dell'involucro edilizio. L'edizione digitale è stata una nuova esperienza che ci ha consentito di promuovere il prodotto in un modo completamente diverso dal solito. Anche se manca il contatto diretto con il cliente».
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FO CU S KL IM AHOUSE
Efficienza in formato digitale Luisa Spairani
amministratore delegato Netsurf www.netsurf.it «Operiamo nel mondo informatico per la gestione degli asset aziendali, siamo anche focalizzati sulla raccolta dei dati e sull’integrazione di soluzioni nell’ambito dell'Industria 4.0, oltre a creare soluzioni software personalizzate e siti web. La nostra società è stata fondata nel 1995 e nel tempo si è modificata ed evoluta in base ai bisogni emergenti del mercato: dal 2000 offriamo la nostra professionalità sugli aspetti relativi all’asset management e dal 2014 quelli legati all’Industria 4.0. Lavoriamo soprattutto in ambito nazionale, ma per un 5-12% circa anche in Europa. In Italia ci occupiamo soprattutto della digitalizzazione dei processi, un’esigenza sempre più sentita dalle aziende, che hanno capito essere un passo necessario da compiere, che permette di offrire ai propri clienti tutta una serie di servizi che prima sarebbero stati impossibili. Lavoriamo tanto con il settore manifatturiero e persino con il settore Food&Beverage. Per esempio, lavoriamo con le cantine vinicole in Piemonte e Toscana, per automatizzare le linee di imbottigliamento, nel settore farmaceutico, ma anche quello immobiliare, con aziende che gestiscono edifici, uffici e residenziale. Nel mondo industriale, ci occupiamo dell’efficienza energetica degli stabilimenti produttivi e delle sedi aziendali. Abbiamo partecipato alla fiera Klimahouse per proporre le nostre soluzioni per la gestione dell’energia: sensori per il controllo di luce, gas, acqua e aria
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compressa. Proponiamo un cruscotto per il monitoring e la possibilità di impostare politiche customizzate di risparmio energetico. Partecipiamo a tutta una serie di eventi digitali anche fieristici, spinti da PoloIct, il polo di innovazione piemontese del quale siamo partner. I vantaggi della fiera digitale sono sicuramente il risparmio di tempo, non ci sono trasferte e anche i costi diminuiscono, aumentando la possibilità di partecipare a più eventi nel corso dell’anno. Un altro plus di questo format sono le conferenze online, che posso selezionare e seguire senza spostarsi. Certo, manca il contatto umano, come non ha mancato di rimarcare il nostro reparto commerciale. Nel complesso, però, per noi che ci occupiamo di soluzioni software la fiera digitale è comunque una valida alternativa all’evento fisico. Per ampliare i nostri contatti in fiera ci siamo appoggiati alle iniziative di Klimahouse, senza sfruttare altri sistemi di promoting. Il 2020 è stato complessivamente stabile sul fatturato, grazie all’incremento del settore dedicato all'Industria 4.0 che ha compensato il contenuto calo del settore del turismo in camper, dove siamo leader da anni. Per il 2021 siamo ottimisti e pensiamo che nei settori in cui lavoriamo, come il Food&Beverage, la Logistica e quello del Pharma, ci siano buoni margini di crescita ancora da sfruttare. Speriamo per il turismo: i primi mesi sono già stati persi, ma non è escluso che da aprile possa esserci una tanto auspicata ripresa».
Ricarica hi-tech per monopattini Silvio Sottocorno
fondatore e amministratore Groen Akkedis www.groenakkedis.com
«S
iamo una start up originaria di Bergamo. Per cinque anni abbiamo fatto parte dell’incubatore d’impresa all’interno del Polo per l’Innovazione tecnologica di Dalmine e nel luglio del 2019 abbiamo fondato Groen Akkedis, società che si occupa di sistemi rinnovabili. Nello specifico, proponiamo dispositivi elettronici per aumentare l’efficienza energetica. Siamo proprietari di un brevetto che introduce un nuovo modo per usare l’energia rinnovabile: un sistema di dimensioni ridotte che punta a soddisfare i bisogni di autoconsumo, calibrato dunque sulle reali necessità dell’utilizzatore, che permette di azzerare le pratiche burocratiche offrendo una miscelazione tra una fonte principale, normalmente la rete, e l’energia prodotta da un impianto di energia rinnovabile. Dal 2020, inoltre, con la nostra tecnologia produciamo anche colonnine di design per ricaricare le bici elettriche e i monopattini. A differenza delle classiche colonnine che sfruttano soltanto l’energia fornita dalla rete, queste si avvalgono di una struttura per la produzione di energia rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici. Stiamo cercando aziende partner per accoppiare la nostra tecnologia con i sistemi di produzione di energia rinnovabile. I nostri clienti tipo, invece, sono il B2B e l’ente pubblico, nell’ambito delle costruzioni sostenibili di piccole dimensioni. Proponiamo, poi, Energy Optimizer, un prodotto specifico da inserire all’interno di altri dispositivi per renderli green, come distributori di bevande F e b b r a i o
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ma anche pannelli infovisuali, pubblicitari a led. Abbiamo deciso di partecipare a questa manifestazione perché sicuramente è una delle più prestigiose nell’ambito della sostenibilità, e siamo anche stati attirati dalla possibilità di potervi presenziare da remoto. Anche per noi è stata la prima fiera digitale: in passato abbiamo partecipato a molte fiere in presenza perché sono un’ottima occasione per ricevere feedback dal pubblico. Affianchiamo sempre un’attività di marketing alla partecipazione a eventi fieristici e abbiamo informato i nostri contatti tramite newsletter. Klimahouse Digital Edition a nostro avviso è interessante, la piattaforma funziona bene anche se il contatto umano è insostituibile. Serve una preparazione diversa rispetto alle fiere in presenza, ma pensiamo che in un futuro l’integrazione omni-canale possa portare alla possibilità di aumentare di gran lunga le possibilità di fare business. Il 2020 è stato per noi un anno di incubazione, dal 2021 ci aspettiamo di introdurci nel mercato con le nostre soluzioni e i primi giorni del nuovo anno ci stanno facendo ben sperare».
Fissaggio speciale per il legno Luca Brugnara
responsabile tecnico RoofRox www.roofrox.com
«R
oofrox fa parte del gruppo Ergepearl, insieme ai marchi Riwega e 3therm. L'azienda si occupa di sistemi di fissaggio per strutture in legno, facciate ventilate e pavimentazioni da esterno. A
Klimahouse abbiamo deciso di riproporre Rockdecking, la linea di sistemi di fissaggio per le pavimentazioni da esterno. Si tratta di una gamma di prodotti di elevata qualità, funzionali e semplici da utilizzare. Stiamo inoltre lavorando a un nuovo catalogo prodotti, che uscirà prossimamente. La fiera online è molto asettica, manca l'aspetto di convivialità e di contatto diretto con le persone. Siamo sempre stati abituati ad avere molti visitatori allo stand, però si fa di necessità virtù. In ogni caso l'organizzazione è stata davvero impeccabile, sono rimasto piacevolmente stupito. Esserci è stato un modo per dare continuità alla nostra partecipazione e fidelizzare i clienti, un aspetto molto importante nel nostro lavoro».
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Pronti alla sfida delle ristrutturazioni
Salti da gigante per l'edilizia Mara Margutti
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responsabile marketing Zehnder Group Italia www.zehnder.it
«Z
ehnder Group Italia è l'unità commerciale nazionale del Gruppo Zehnder, leader sul mercato europeo per la produzione di radiatori, unità di ventilazione meccanica controllata e sistemi di distribuzione, sistemi radianti e regolazione. Fondata nel 1895 da Jacob Zehnder, come officina meccanica a Gränichen, in Svizzera, la società è diventata un gruppo internazionale con circa 3500 collaboratori ed è rappresentata ancora oggi da membri della famiglia fondatrice: Chairman del Bord Directors è, infatti, Hans-Peter Zehnder, quarta generazione alla guida dell'azienda.La filiale commerciale italiana si occupa della distribuzione delle soluzioni Zehnder che vengono prodotte e assemblate nelle fabbriche del gruppo, dislocate in tutta Europa. Segue, inoltre, in maniera attiva la ricerca e lo sviluppo di articoli legati alla ventilazione meccanica controllata che, parecchi anni fa, Zehnder ha introdotto per la prima volta sul territorio nazionale, implementando, grazie alle caratteristiche climatiche della penisola, lo sviluppo dell’integrazione fra la ventilazione meccanica controllata e deumidificazione abbinata al radiante in raffrescamento. La recente pandemia Sars-Covid 2 ha costretto ognuno di noi a riflettere sul concetto di benessere domestico ed ha evidenziato alcune criticità relative alla qualità dell’aria: l’importanza del coretto e costante ricambio d’aria negli ambienti chiusi è divenuta una delle priorità nella scelta degli impianti di climatizzazione. Questo aspetto della nostra vita quotidiana, legato anche alla
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crescente attenzione al risparmio energetico che ha reso gli edifici sempre più isolati, è uno degli argomenti che Zehnder sottolinea da molti anni e ha voluto ricordare ancora una volta attraverso l’evento Klimahouse. La manifestazione bolzanina è, con MCE, lo spazio di visibilità che da anni Zehnder ha deciso strategicamente di scegliere come vetrina adeguata alla sua filosofia e ai suoi prodotti. Grazie alla sapiente collaborazione con il team fieristico e con l’ente Casaclima, è stato possibile, anche se in versione esclusivamente digitale, mantenere la presenza e visibilità del brand, partecipare ad incontri formativi e comunicare ancora una volta la mission di Zehnder particolarmente attenta al comfort indoor. Una nuova esperienza che ha permesso di essere parte di un evento in un momento dove le relazioni sono divenute purtroppo difficili, ma che riteniamo un’ottima soluzione da non abbandonare per il nostro futuro. Nonostante sia auspicabile che le fiere tornino ad essere in presenza sicuramente opteremo per soluzioni ibride che ci permettano di veicolare alcuni aspetti, quelli dei training, soprattutto, che se realizzati in maniera digitale potranno raggiungere un maggior numero di utenti aumentando la comunicazione e di conseguenza, la conoscenza dei sistemi adeguati ad ognuno.Comfort e benessere del nostro ambiente! Queste sono le parole d’ordine che consentiranno la ripartenza costruttiva di un’edilizia moderna e consapevole che potrà avvalersi di sistemi integrati sostenibili e sicuri come quelli Zehnder».
communication manager Rockwool Italia www.rockwool.it
«K
limahouse rappresenta una manifestazione storica per Rockwool, a cui l'azienda partecipa da tanti anni. Un evento che sancisce l'inizio dell'anno e un momento di incontro professionale sui temi della progettazione attenta al risparmio energetico. Anche quest'anno abbiamo voluto rinnovare la nostra fiducia a Klimahouse, nonostante il format della fiera digitale, che per noi è una novità. Non siamo nuovi, invece, al mondo online: infatti, nel corso del 2020 abbiamo organizzato o sponsorizzato numerosi webinar ed eventi in rete, con possibilità di esporre prodotti e organizzare appuntamenti con i professionisti. Crediamo molto nella formazione e nell'incontro one-to-one, per offrire supporto concreto alla progettazione. I risultati sono stati molto buoni e abbiamo avuto migliaia di partecipanti. Per questo abbiamo deciso di supportare Klimahouse come sponsor e presenziare con un talk di 60 minuti sul tema del superbonus e delle soluzioni Rockwool per realizzare edifici efficienti, sia in caso di ristrutturazioni che di nuove costruzioni. L'azienda è leader mondiale nella produzione di lana di roccia e propone un'ampia gamma di soluzioni isolanti per l'edilizia, pannelli per il rivestimento di facciate e controsoffitti acustici. Dato che nel territorio di Klimahouse, l'Alto Adige, è molto radicata l'edilizia in legno, abbiamo deciso di presentare la case history delle torri realizzate a Rovereto, di cui F e b b r a i o
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Più sicurezza, più comfort, più valore
una, con i suoi nove piani, rappresenta di fatto l'edifico in legno più alto d'Italia. Per l'azienda è una referenza molto importante, che ha visto l'impiego di svariate soluzioni Rockwool, sia in facciata che in copertura: i pacchetti, che si sposano alla perfezione con la tecnologia degli edifici in legno, possono però essere utilizzati anche in interventi di ristrutturazione o per l'isolamento di edifici realizzati con altri sistemi costruttivi, proprio a dimostrazione della loro versatilità e performance. Il 2020 ha posto tutti davanti a sfide inaspettate: l'azienda ha risposto in maniera rapida ed efficiente offrendo a tutti i dipendenti la possibilità di lavorare da remoto e sfruttando la tecnologia digitale oggi a disposizione. Siamo riusciti a ripianificare gran parte delle attività con risultati molto buoni. Inoltre, l'introduzione del superbonus e il fermento che si è generato attorno al tema della riqualificazione ha dato una grossa spinta al mercato, tanto che il 2020 si è chiuso con numeri perfettamente allineati agli anni precedenti, risultato assolutamente non scontato visto lo stop del lockdown. Siamo molto contenti e abbiamo puntato proprio sul tema delle ristrutturazioni per le attività di comunicazione nel 2021, lanciando anche campagne ad hoc per i professionisti e i privati. Crediamo, infatti, che il mercato della riqualificazione sarà alla base della ripartenza del Paese, riuscendo a rimettere in moto l'economia non solo delle aziende produttrici, ma di tutta la filiera e delle imprese di costruzione a livello locale». F e b b r a i o
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FO CU S KL IM AHOUSE
Ripartiamo con due pannelli
Efficienza a infrarossi
Pasquale D'Andria
Andrea Passador
direttore dipartimento tecnico e marketing Ursa Italia www.ursa.it
marketing manager Scaldaquore www.scaldaquore.com
«S
caldaquore è un brand giovane specializzato nello sviluppo e progettazione di pannelli riscaldanti a tecnologia infrarossi. A differenza del classico riscaldamento a convezione, i nostri pannelli sfruttano l'irraggiamento a infrarossi per riscaldare direttamente i corpi e gli oggetti nelle stanze: il calore dunque, non va più verso l'alto, ma si diffonde in maniera uniforme in tutta la stanza. Il pannello trasforma l’energia elettrica in onde elettromagnetiche nello spettro IR, le stesse che emettono gli esseri umani, garantendo un riscaldamento per irraggiamento identico a quello naturale del sole. Questo sistema fa bene alle ossa e articolazioni in quanto elimina l'umidità in eccesso all'interno degli ambienti, ma senza seccare l'aria, e si integra armoniosamente negli spazi grazie al design ricercato dei pannelli, disponibili in diverse versioni da appendere a parete: la superficie frontale può essere infatti in vetro, ceramica, con personalizzazioni a stampa o dipinte a mano. A livello di consumi la nostra macchina top di gamma consente un risparmio fino al 60% rispetto ai classici sistemi di riscaldamento con pannelli a resistenza elettrica, mantenendo le stesse performance. In primavera presenteremo una nuova macchina che offrirà la massima personalizzazione estetica e un sistema di domotica, che permetterà di gestire autonomamente la potenza dei pannelli in base alla quantità di persone presenti all'interno
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degli ambienti e all'energia necessaria per riscaldare le stanze. La nostra rete agenti è presente in tutta Italia: al momento stiamo privilegiando il canale delle rivendite its e il mercato contract, quindi architetti e studi di progettazione. Riuscire a lanciare un prodotto e confermarsi come brand nel mezzo di una pandemia è stata una grande sfida. Il 2020 è partito un po' in retromarcia, ma abbiamo tutti gli strumenti e le competenze per continuare a crescere. Abbiamo la fortuna di avere un prodotto green, esteticamente bello, che migliora il modo di vivere la casa e che, sfruttando il riscaldamento per irraggiamento, non solleva aria e non trasporta nemmeno virus e batteri, cogliendo una delle sensibilità legate al momento storico che stiamo vivendo. Abbiamo deciso di partecipare a Klimahouse perché volevamo confrontarci con altre aziende e professionisti e avere feedback sul nostro prodotto. La fiera non ha bisogno di presentazioni, è molto famosa e prestigiosa. Per noi l'edizione digitale è stata un'esperienza nuova, molto interessante, soprattutto nella gestione degli incontri B2B. Abbiamo avuto diversi contatti con possibili partner e presenziato a numerosi speech a carattere formativo».
«U
rsa Italia fa parte di Ursa International e opera all'interno del Gruppo Xella. In tutta Europa conta 13 stabilimenti di produzione di isolanti termici e acustici, in particolare in lana minerale e polistirene estruso. In Italia Ursa ha una realtà produttiva molto importante di polistirene estruso situata a Bondeno, in provincia di Ferrara: uno stabilimento nuovo, ricostruito dopo il sisma dell'Emilia Romagna e inaugurato nel 2015, che oggi dispone di due linee di estrusione estremamente moderne e tecnologiche che permettono all'azienda di produrre materiali performanti e innovativi. Ursa è in Italia ormai da 20 anni, la rete commerciale è ben inserita nel mercato, ma non ci fermiamo alla vendita del materiale: cerchiamo di instaurare con i progettisti, le imprese e i distributori un filo continuo di collaborazione che ci porta a giocare il ruolo di promotori di soluzioni tecnologiche. In particolare a Klimahouse abbiamo presentato due nuovi prodotti per risolvere i problemi dell'involucro, anche in ottica di incentivi fiscali per il superbonus 110% e la riqualificazione energetica. Il primo è Ursa Terra 62/Vr, un pannello in lana minerale, idrofobo e incombustibile, ideale per facciate ventilate, caratterizzato da reazione al fuoco Euroclasse A1. Per le coperture invece abbiamo proposto il prodotto Ursa Maior S27P in schiuma plastica estrusa, caratterizzato da una conducibilità termica F e b b r a i o
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molto bassa, cioè 0,027 W/mK costante per tutti gli spessori disponibili. Entrambi i prodotti sono conformi ai Cam e certificati da organismi esterni per la conformità di utilizzo di materiale riciclato. A Klimahouse l'azienda ha però partecipato anche con Isola Ursa, programma di interventi e conferenze sui temi della sostenibilità. Siamo riusciti a realizzare due programmi distinti, uno per gli studenti delle scuole medie superiori e degli istituti tecnici, l'altro per i professionisti, con contributori di primo livello dal mondo della progettazione, dell'imprenditoria, dell'architettura, che hanno realizzato interventi in forma di pillole video, in onda durante il palinsesto della fiera, a disposizione degli utenti anche dopo l'evento sul sito www.isolaursa. it. Sono molto contento dei risultati e del riscontro che abbiamo ricevuto in termini di visualizzazioni e di condivisioni sui social. Ci aspettiamo un 2021 importante perché crediamo molto negli strumenti che lo Stato ha messo a disposizione per far ripartire l'edilizia. All'inizio ci sono state difficoltà per sciogliere dubbi e incertezze, ma siamo sicuri che il 2021 e i prossimi anni saranno in crescita. Il 2020 ha avuto una recessione importante, anche se siamo riusciti ad avere buoni risultati, c'è tanta voglia di ripartire e continuiamo a investire in tecnologia e innovazione per trovare soluzioni sempre più performanti e sostenibili».
Franco Gianturco
Le virtù della finitura fotocatalitica Franco Gianturco
presidente 2G NanoTech
e Maicol Buggea sales manager www.2gnanotech.com
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G NanoTech si propone come distributore italiano di Fn-Nano, multinazionale con sede in America e a Praga, che produce rivestimenti fotocatalitici. Non si tratta di vernici, ma prodotti liquidi che vengono applicati sulle pareti, sia in interno che in esterno, e formano un rivestimento dalla elevata capacità autopulente, in grado di purificare l’aria da sostanze nocive, con effetto antimicrobico e antiodore. La fotocatalisi è attivata dai raggi Uv-A, quindi
all'esterno dal sole e all'interno da speciali lampade che irraggiano le superfici trattate, solitamente soffitti. Questa reazione decompone le molecole di sostanze organiche in anidride carbonica e acqua. Il prodotto si applica alla fine del ciclo pittorico e non incide sull'effetto di finitura: agisce come una sorta di barriera di pochi micron con un effetto fotocatalitico al 95%. Crediamo molto in questo prodotto e siamo convinti della sua unicità sul mercato. Abbiamo aperto a ottobre 2020 e stiamo lavorando per creare la rete di distribuzione: non si tratta di un prodotto da banco, per questo siamo alla ricerca di distributori di zona in grado di interfacciarsi con applicatori formati per il suo utilizzo. Nonostante il prodotto non sia largamente conosciuto, siamo convinti del suo successo futuro. La nostra casa madre ci ha proposto di partecipare a Klimahouse e abbiamo accettato: è stata una manifestazione interessante, soprattutto per le tematiche di salubrità e progetti innovativi che sono stati presentati». Maicol Buggea
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La magia di traformare l'aria in acqua
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Anna Impedovo
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saac è una start up che nasce a dicembre 2017, nel contesto del Politecnico di Milano. Oggi è un’entità a sé stante, anche se mantiene una stretta connessione con l’Università milanese. Abbiamo sviluppato, brevettato e realizzato il primo dispositivo smart per la protezione sismica degli edifici esistenti. Proponiamo, infatti, I-Pro 1, la prima tecnologia auto-adattiva, plug and play e one-size-fits-all per la protezione sismica: un dispositivo che, posizionato sull’ultimo piano degli edifici, in conformazione multipla (di norma due, quattro o sei dispositivi secondo le dimensioni dell’edificio e del livello di miglioramento sismico che si desidera ottenere) contrasta durante l’evento sismico il movimento della struttura, minimizzando l’ampiezza di oscillazione e riducendo così il rischio di danneggiamenti o crolli. Il funzionamento della macchina è semplice: si tratta di una massa che viene movimentata grazie a degli input inviati da un complesso algoritmo di nostra proprietà. Il punto di forza di IPro 1 è l’assoluta non invasività di questa soluzione, che garantisce un’installazione rapida che non richiede l’allontanamento degli abitanti dall’edificio. L’idea originale è nata dal Ceo della start up, Alberto Bussini, quando ancora studiava presso il dipartimento di ingegneria meccanica del Politecnico, il quale, per la stesura della sua laurea magistrale ha brevettato questo dispositivo insieme a uno dei professori. Attualmente,
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Luca Bravo
il prodotto I-Pro 1 è in fase di testing: a febbraio procederemo con le prime prove, utilizzando un prototipo posizionato su un edificio di tre piani in scala reale, presso l’Eucentre di Pavia, uno dei centri di ricerca sismica più rinomati a livello mondiale. La verifica sarà di tipo comparativo, tra due edifici in cemento armato posizionati su tavola vibrante, uno dei quali munito di I-Pro 1. Sebbene disponiamo già di dati ricavati da test numerici, ci sembrava giusto sperimentarne l’efficacia anche nella realtà tangibile. Abbiamo deciso di partecipare a Klimahouse perché pensiamo sia importante in edilizia rappresentare l’innovazione sul fronte della prevenzione sismica. Klimahouse è una fiera importante e, tra l’altro, è anche la prima vera e propria fiera digitale alla quale abbiamo partecipato come start up. Abbiamo sponsorizzato la nostra partecipazione all’evento coinvolgendo i nostri collaboratori e partner, anche attraverso l’uso dei social. Il 2020 ci ha inizialmente un po’ rallentato, ha reso necessario un adattamento alla nuova realtà dettata dal covid. Abbiamo dovuto riorganizzarci con i nostri fornitori e partner, per continuare a collaborare a distanza. Il 2021 ci auguriamo che sia il nostro trampolino di lancio nel mercato, appena terminata la campagna sperimentale #terremotoISAAC con il test presso Eucentre».
«Seas (Societé de l’eau aérienne suisse) è una azienda ingegneristica che costruisce macchinari che estraggono l’umidità dell’aria per trasformarla in acqua. Una risorsa importantissima, che può essere destinata a vari usi: zootecnico, agricolo, industriale e civile, dunque persino per l'acqua potabile. L’obiettivo che inizialmente ci siamo posti, dalla nostra fondazione avvenuta nel 2010, era riuscire a produrre acqua in ambienti difficili, attraverso l’installazione di macchine in aree colpite da terremoti, calamità naturali, o altri gravi eventi che rendono complicato l’approv vigionamento. Nel processo e nelle applicazioni è richiesto spesso anche il trattamento dell'acqua al fine di fornirla secondo specifica richiesta del cliente. Attualmente operiamo in tutto il mondo. Nel 2020, abbiamo installato il primo macchinario in Italia, in un palazzo di Roma. Chi abita in quel complesso non ha più bisogno di comprare bottiglie di plastica, un vantaggio non solo in termini ambientali, ma chiaramente anche economici. I nostri sistemi si estendono anche sul piano energetico: possono garantire acqua calda e, allo stesso tempo, aria raffrescata a una temperatura di 24 gradi. Altre applicazioni della tecnologia di Seas sono già in funzione in giro per il mondo: abbiamo un macchinario a Rubì (Perù), che produce acqua iperdistillata per la pulizia di un impianto 600 mila F e b b r a i o
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pannelli fotovoltaici. Questa tecnologia ha trovato riscontro prima all’estero, soprattutto nei Paesi meno sviluppati. Ciò dipende dal fatto che in Italia, purtroppo, spesso l’acqua viene considerata una risorsa infinita: ovviamente non è così, e ne sanno già qualcosa alcune Regioni geograficamente più colpite dal caldo e dalla siccità. La nostra offerta attualmente è rivolta a grosse aziende, ma anche a Regioni e Stati, richiede un investimento iniziale che, però, garantisce un risparmio negli anni, e necessita di una scarsa manutenzione. Klimahouse Digital Edition è la prima fiera in formato digitale alla quale partecipiamo. Solitamente presenziamo alle fiere internazionali negli Stati in cui gli eventi fieristici in presenza sono stati confermati. Abbiamo contattato personalmente molte aziende e così siamo riusciti a organizzare diversi meeting. Il 2020 è andato bene, in particolar modo per l’altra business unit aziendale focalizzata sulla sanificazione (in particolare, tunnel di sanificazione). L’airto-water si è mantenuto stabile. Rispetto al 2019, abbiamo ottenuto un incremento di fatturato del 5-6%. Per fortuna possiamo contare su un mercato globale, che ci permette di sfruttare i plus di ogni nazione. I tre Stati protagonisti del 2020 sono stati Italia, Turchia ed Emirati Arabi. Nel 2021 ci aspettiamo che qualche stato possa ripartire prima di altri, come l’Australia, dove in passato abbiamo già installato un nostro macchinario».
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responsabile commerciale Naturalia-Bau www.naturalia-bau.it
«L
a nostra presenza a Klimahouse potremmo definirla storica: siamo rivenditori di materiali edili con un’offerta di prodotti e soluzioni per l’edilizia sostenibile. A questa edizione digitale di Klimahouse presentiamo Naturahanf, una gamma di prodotti isolanti in fibra di canapa. Infatti, abbiamo notato che in Italia si parla molto della fibra di canapa, ma solo in pochi riescono a soddisfare appieno le esigenze del mercato, che richiede prodotti certificati Ce. In particolare, il pannello flessibile in fibra di canapa Naturahanf flex pro, composto al 100% da componenti naturali. Un’altra novità che penso diventerà una rivoluzione in edilizia, riguarda invece
il tema della tenuta all’aria,: si tratta di una barriera all’aria applicabile a spruzzo, a base di polimeri acrilici. In edilizia, infatti, sigillare è sempre più importante e questa soluzione si adatta particolarmente ai contesti costruttivi più difficili. È la prima volta che partecipiamo a un evento digitale di questo genere: penso che questa prima edizione sia un banco di prova per il format, un’occasione per tutti per imparare qualcosa di nuovo e per migliorare le proprie competenze organizzative sulle piattaforme digitali. Prima l’aspetto espositivo era la parte più importante, mentre i convegni passavano in secondo piano. Adesso, invece, la situazione si è invertita. Anche per questo motivo abbiamo partecipato a un brand talk co-organizzato dalla fiera. Per dare maggiore visibilità alla nostra partecipazione all'evento, abbiamo raggiunto i nostri 45 mila contatti con una newsletter, avviato sponsorizzazioni sui social, in particolare Facebook e LinkedIn. Rispetto al 2019, il 2020 ha avuto un calo del 15-20%, ma con una grossa discrepanza tra le diverse aree territoriali: l'Alto Adige è in crescita, il Nord Italia ha registrato un -20% circa, mentre il Centro-Sud purtroppo ha subìto un crollo, anche a causa del blocco dei lavori, in attesa dell’avvio del superbonus. Dal 2021 non mi aspetto sinceramente granché: sempre a proposito del superbonus, penso che non si possa costruire un programma di rilancio economico regalando la riqualificazione».
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FO CU S KL IM AHOUSE I PREMI
È STATO UN POKER DELL’INNOVAZIONE Individuate quattro categorie in lizza al Klimahouse Prize: Innovation (progresso tecnologico-costruttivo), Performance (posizione sul mercato), Circle (economia circolare) e Startup (per le aziende emergenti). Ecco chi ha battuto tutti e perché di Valentina Anghinoni
Holzius categoria Circle
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limahouse non è soltanto la principale fiera del costruire e abitare sostenibile in Italia, punto di riferimento delle aziende e startup che hanno scelto come mission un futuro più salubre e in armonia con l’ambiente, ma è soprattutto l’occasione migliore per tastare il polso di questo ramo dell’edilizia, quello che, si spera, possa crescere e fiorire più di ogni altro. Condizione necessaria, questa, per garantire da una parte un pianeta più accogliente per il maggior numero possibile di persone e, inoltre, per uno sviluppo economico eticamente allineato con l’esigenza ai cambiamenti dell’ecosistema, ma anche con la centralità della salute e della sicurezza dei cittadini Compact P, l’aggregatore compatto di Exrg, premio Performance
all’interno degli ambienti costruiti. Un trend, quest’ultimo, che ha trovato conferma anche nelle caratteristiche delle imprese che si sono aggiudicate i riconoscimenti di Klimahouse Prize, tra gli eventi di punta della manifestazione, ripensato appositamente per questa occasione speciale in digitale. FANTASTICI QUATTRO Klimahouse Prize quest’anno si è fatto in quattro, letteralmente, perché il settore dell’edilizia sostenibile tocca una vastità di tematiche, a cui hanno provato a rispondere le soluzioni proposte dalle 60 aziende e 13 startup in gara. Sono state quattro, dunque, le categorie premiate individuate da Fiera Bolzano, in collaborazione con il Politecnico di Milano: Innovation, per le eccellenze in termini di progresso tecnologico-costruttivo, Performance, per la capacità di posizionarsi sul mercato, Circle, per l’implementazione delle logiche di circolarità e, infine, Startup, dedicato alle realtà emergenti che immettono nuova linfa sul mercato, con soluzioni particolarmente innovative. Durante la tre giorni, i finalisti di ogni categoria si sono sfidati in pitch di dieci minuti, fino all’evento di premiazione del 29 gennaio, giornata conclusiva della fiera digitale in cui la giuria, presieduta da Niccolò Aste, del Dipartimento Architecture, Built Environment and Construction Engineering del Politecnico di Milano, ha proclamato i vincitori. I VINCITORI Per la categoria Innovation il vincitore è stato individuato nella Fpb, con il prodotto Fybra, sensore smart che monitora la qualità dell’aria indoor di uffici e scuole e, grazie a un apposito algoritmo, suggerisce quando e quanto a lungo ventilare gli ambienti, per un maggior confort. Gli elementi in legno massiccio di Holzius si sono aggiudicati il riconoscimento per la categoria Circle, grazie alla tecnica di giunzione brevettata che permette l’assemblamento senza l’uso di colle e inserzione di parti metalliche. Le prestazioni che hanno colpito di più sono state quelle offerte da Compact P, l’aggregatore compatto di Exrg, che dispone di uno scambiatore passivo a flussi incrociati ad alta efficienza, combinato a un sistema attivo in pompa di calore capace di raffreddare e riscaldare l’aria immessa negli ambienti con contestuale recupero termico sull’aria esausta per la produzione di acqua calda sanitaria, a cui è stato affidato il premio Performance. Rivoluzionaria è la proposta della startup Isaac, che ha vinto il premio dedicato alla categoria con I-Pro 1, il primo dispositivo per la protezione sismica degli edifici esistenti. LE MOTIVAZIONI «Come ogni anno, Klimahouse Prize è un’occasione per fare cultura scientifica, un bilancio di ciò che è successo nell’anno 2020 e che cosa sta succedendo nel 2021, anche nel mondo dell’edilizia. Tra i giurati c’è stato un dibattito tecnico scientifico molto forte», ha commentato Aste. Dibattito che, in parte, si è svolto da remoto ma che, comunque, ha mantenuto un confronto più che mai acceso, come ha notato Andrea Gasparella, docente della Libera Università di Bolzano, Facoltà di Scienze e Tecnologie: «Una selezione difficile e dibattuta, merito dei partecipanti. Quest’anno,
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FO CU S KL IM AHOUSE Fybra, sensore smart per monitorare la qualità dell'aria indoor
DALLA PANDEMIA UNA SPINTA VERDE «Il tempo della pandemia ha segnato una frattura netta nel rapporto
direttore tecnico di CasaClima, sottolinea come sia necessario stabilire
tra i luoghi dell’abitare e le utenze che li vivono: ne è derivata
dall’alto pochi indicatori che aiutino il progettista a centrare gli obiettivi
la consapevolezza di spazi inadeguati e a volte insalubri e la
di efficienza energetica e di salubrità, oltre a label che siano trasparenti
preoccupazione di come ottenerne un cambiamento». Parole di
e diano delle garanzie. «C’è una richiesta sulla qualità dei materiali edili,
Claudio Sangiorgi, consigliere del Collegio Ingeneri e Architetti di Milano e docente al Politecnico di Milano, che ha sintetizzato così una
e un enorme potenziale di soluzioni volte a diminuire l’impatto
delle tematiche chiave al centro di Klimahouse. Preoccupazione accolta
sull’ambiente e le persone. A Klimahouse Prize si è cercato di premiare
anche dall’architetto Ute Oberrauch, presidente della Fondazione
questa attenzione che va oltre la prestazione tecnica, alla salute e ai
Architettura Alto Adige, per la quale l’emergenza sanitaria ha acuito
servizi offerti alle utenze».
la necessità di ripensare dalle fondamenta ogni questione legata al
A proposito dei materiali, qual è il ruolo del tech nel processo di
costruire, privilegiando le soluzioni che portano salubrità e tranquillità
innovazione? A questa domanda ha risposto Ingrid Paoletti, professore
e adatte a ogni diversa tipologia costruttiva: «Quando si progetta
di Tecnologia Costruttiva del Politecnico di Milano: «Il digitale crea delle
famiglia che deve costruire casa ha bisogno di manutenzioni contenute,
si comporta la materia, come assemblarla e produrre innovazione.
materiali sani e che durino a lungo. Questa moderazione, questa
C’è sempre più ibridazione, per cui i prodotti sono composti da più
bisogna tenere conto che esistono esigenze diverse. Per esempio, la
informazioni che supportano il processo di innovazione: capire come
tranquillità, deve essere tenuta in considerazione da chi progetta, da
materiali differenti». Ma, attenzione: non bisogna trascurare un aspetto
chi fa consulenza e anche dal committente». Dall’altra parte, il punto
centrale, quello della trasparenza, perché «si collega al concetto di
di vista della progettazione, rappresentato da Ulrich Klammsteiner,
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spinta anche dal decreto Cam, rinnovando l’esigenza di sostenibilità,
responsabilità, per cui ogni utente ha uno strumento per decidere
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in particolare, c’è stata una grande varietà in termini merceologici che ha richiesto un confronto alla radice su quale apporto questi prodotti rappresentano per il mercato che li deve recepire». Ulrich Klammsteiner, direttore tecnico e docente CasaClima e l’architetto Ute Oberrauch, dello studio Oberrauch e presidente Fondazione Architettura Alto Adige, hanno rimarcato come sia importante il confronto tra professionisti con esperienze diverse, per illuminare ogni proposta da punti di vista diversi. Vincent Mauroit, director of Innovation & Tech Transfer Noi Techpark, invece, ha sottolineato come le startup, in particolare, si siano distinte per la capacità di incrociare diverse tecnologie, applicando soluzioni in modo trasversale per approdare a prodotti molto interessanti e in grado di rispondere contemporaneamente a un maggior numero di esigenze.
Team Isaac, startup premiata per il dispositivo antisismico I-Pro 1
con consapevolezza che cosa vuole utilizzare per costruire». Un’altra
e ristrutturare lo vuole fare in modo più consapevole, con uno
voce dal mondo della ricerca scientifica, Andrea Gasparella, facoltà
sguardo alla funzionalità a lungo termine. Trascorriamo più tempo
di scienze e tecnologie della Libera Università di Bolzano, riassume e
a casa, il tema della qualità dell’aria è passato al primo posto,
conferma il punto di vista dei colleghi-giurati: «Credo che in questa
seguito dall’efficienza energetica. Le persone vogliono sapere tutti
edizione emerga un tema, quello di riportare al centro del progetto
i componenti utilizzati per la costruzione, vogliono capire come
l’occupante, già presente da tempo nelle università competenti.
far funzionare bene il sistema-casa. Lo spazio domestico esterno è
Le soluzioni tendono a integrare materiali e tecnologie diverse, per
il nostro spazio personale nel mondo, nei momenti in cui bisogna
acquisire funzionalità un tempo ritenute incompatibili, come quegli
rimanere in casa. Anche grazie all’agenda 2030, il dibattito
impianti che si occupano di ventilazione e al contempo di riscaldamento
sulla sostenibilità arriva in tutti i salotti. C’è, però, sempre più
e produzione di acqua calda sanitaria. Ci troviamo in un momento
complessità, difficile da comunicare con la committenza che vuole
particolare, sicuramente problematico, che ci sta dando l’opportunità
capirne di più, per questo è importante la trasparenza del label».
di ripensare quali sono i motivi che ispirano il nostro lavoro. Ci sono
Infine, il commento di Ulrich Santa, direttore generale di CasaClima,
le tecnologie, ma gli obiettivi si raggiungono solo attraverso un loro
ente tra i principali promotori del premio Klimahouse: «La fiera è per
utilizzo consapevole e responsabile. Le Università hanno una grossa
definizione il luogo dove le aziende presentano le loro soluzioni
responsabilità in merito: le innovazioni devono stimolare un successivo
innovative, che permettono ai nostri progettisti di mettere in campo
comportamento virtuoso da parte delle utenze».
le best practice secondo i canoni di CasaClima, che permettono
Come sottolinea Oscar Stuffer, ingegnere dello studio di Innsbuck
di trasformare il mercato verso un’edilizia sempre più sostenibile e
Solarraum: «Dalla prima ondata di covid-19 in poi, chi vuole costruire
sempre più di qualità».
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ttualità R E TA I L
LA TRASFORMAZIONE PARTE IN GRANDE
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I primi a rendersi conto del cambiamento in atto sono stati i centri commerciali: tra covid e nuove richieste dei clienti, hanno perso terreno o cercano di adeguarsi. Ma il mix tra negozio fisico e digitale è un trend destinato a non fermarsi per tutto il retail di Giuseppe Rossi
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on è colpa del covid. Ma il covid ha dato una mano. Anzi, più che una mano, una mazzata. Perché i dati sembrano inequivocabili: i centri commerciali soffrono più del resto della distribuzione. E non solo. In generale, il retail boccheggia sotto i colpi delle restrizioni. Ma il problema è che non è solo un fatto episodico. Quello che è in crisi non è solo il modello di aggregazione degli shopping center, ma un modo di intendere un business, quello della distribuzione, che sta velocemente cambiando e abbraccia tutti i settori, nessuno escluso. PROGETTI RINVIATI Cominciamo dai centri commerciali. Il trend dura da tempo ed è il frutto di cause differenti tra loro. Rimane, però, un dato: i grandi centri commerciali, i mall nati negli Stati Uniti e importati in Italia quando già Oltreoceano mostravano segni di declino, sembrano essere giunti a un punto di non ritorno. I dati sono impietosi. Per motivi diversi, dei 28 progetti registrati nel 2019, 15 sono slittati a data da destinarsi e altri due sono finiti direttamente nel cestino. E questa non è la prima crisi dei grandi mall: altre battute di arresto si erano verificate nel 2007 e nel 2011, in coincidenza con le spinte recessive dell’economia. Intendiamoci, crisi significa rallentamento, non certo la morte. Durante il 2020, per esempio, si sono aggiunti altri cinque nuovi progetti, anche se si tratta semplicemente dell’ampliamento di gallerie commerciali. Ma il trend è chiaro. Poco prima del lockdown di primavera, per esempio, sono stati chiusi sei piccoli shopping center. Dei sopravvissuti allo stop e che hanno proseguito i lavori, d’altra parte, cinque erano già in fase di avanzata cantierizzazione e sono stati ultimati nel corso dell’anno, mentre per altri sei centri è stata confermata la data di inaugurazione. Non è detto, infatti, che tutti i cluster che comprendono negozi e Gdo, spesso anche quella specializzata dei vari Brico e Leroy Merlin, siano destinati al fallimento. E, comunque, in Italia i tempi che intercorrono tra la progettazione e la realizzazione sono biblici e, dunque, molti shopping center arrivati al traguardo oggi sono stati ideati magari molti anni fa, quando l’espansione di questo format commerciale sembrava inarrestabile. TEMPI MAGRI Una ricerca di Confimprese sul business dei centri commerciali in Italia, in collaborazione con la società di consulenza Reno, conferma una congiuntura non favorevole a questo tipo di distribuzione organizzata. Il trend delle nuove aperture, indica l’analisi di
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Attualità
Confimprese, è al minimo storico. «C’è più prudenza negli investimenti. Di sicuro in un prossimo futuro si dovrebbero favorire gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare nell’ambito di progetti di riconversione merceologica», ha lamentato al Sole 24Ore Roberto Zoia, presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali. Insomma, si invoca un bonus anche per gli agglomerati dello shopping. D’altra parte, non si può ignorare il peso economico di questo comparto. In Italia si contano oltre 1.200 centri commerciali, che rappresentano il 4% del Pil e danno lavoro a circa 587 mila persone, che aumentano a 780 mila considerando anche il lavoro indiretto e versano un contributo annuo per le casse dello Stato in termini di tassazione di circa 28 miliardi. Nei centri commerciali italiani operano circa 36 mila negozi, di cui circa 7 mila a conduzione familiare, che ne costituiscono una componente essenziale. L’IMPATTO DELL’E-COMMERCE I segni del declino di questo modello, che per ora sono solo indizi, passano attraverso diversi fattori. Uno è il boom dell’e-commerce, che ha sottratto clienti, e non solo ai grandi centri commerciali, ma a tutta la distribuzione. Per fare un esempio, secondo le stime dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano nei giorni compresi tra il Black Friday e il Cyber Monday del novembre scorso gli italiani hanno
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speso online circa 1,5 miliardi di euro: +15% rispetto al 2019 nonostante la crisi che ha toccato moltissime aziende, che hanno a loro volta messo in cassa integrazione i dipendenti. Gli operatori particolarmente aggressivi in termini promozionali, sempre secondo questa stima, hanno realizzato fino a sei-otto volte il fatturato di un giorno medio. Tutti acquisti che non sono passati dai grandi centri commerciali, oltre che ovviamente nei singoli negozi. Quest’anno, poi, al boom dello shopping in rete si è aggiunto il covid. E i centri commerciali sono stati particolarmente colpiti, anche a causa delle chiusure imposte durante il week end. Negli shopping center dopo il primo lockdown il tasso di occupazione a livello nazionale è stato in media intorno al 95%, ma in alcune aree come la provincia di Milano si è arrivati al 90% perché crisi e pandemia hanno colpito maggiormente in quell’area. Il Veneto si è rivelato più resiliente della Lombardia e, secondo il Cncc gli incassi sono andati bene in Toscana, Lazio e Sicilia. Ma hanno chiuso molti negozi di abbigliamento anche di brand molto noti, senza contare che il blocco ha colpito bar, ristoranti e fast food. Secondo le rilevazioni Reno, le presenze all’interno delle strutture commerciali sono calate del 26% e i centri di fascia media sono i più resilienti alla congiuntura negativa. AREE RIDOTTE Le minori presenze tendono anche a ridurre il raggio di azione, che determina la divisione per categorie: i centri commerciali classificati come AAA e gli AA, per esempio, hanno un’area d’attrazione sovraregionale o regionale. Durante il 2020, quindi, è stato registrato il declassamento a livello A di due centri che erano AA. Nessun cambiamento, invece, del numero di centri classificati AAA, come quello alle porte di Milano, di Arese gestito da Finiper oppure l’Orio Center del Gruppo Percassi (105 mila metri quadrati, con 280 negozi, 50 i punti ristoro, 14 sale cinema, un ipermercato e un parcheggio con oltre 7 mila posti auto). Insomma, qualche super centro commerciale situato in aree strategiche se la cava, ma altri si avviano a un processo di declassificazione. Naturalmente è tutto da verificare se siamo di fronte a un trend duraturo oppure è solo accentuato dalla crisi pandemica. Per esempio, una ricerca CensisConfimprese indica che a causa della seconda ondata di restrizioni, che si è aggiunta al primo lockdown, per il solo retail la perdita stimata è di 95 miliardi di euro di fatturato (-21,6%), con la accessoria perdita di oltre 700 mila posti di lavoro. Se poi consideriamo il retail nel suo complesso, il comparto vale 445 miliardi con 3,4 milioni di addetti. Così non sorprende se la Finiper di Marco Brunelli, che gestisce grandi centri F e b b r a i o
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come quello del Portello a Milano, oppure il gruppo Lonati (Scalo Milano Outlet & More) hanno deciso di ridurre gli affitti per i retailer partner. LA TRASFORMAZIONE Per il settore del commercio, non solo quello dei grandi centri, non è una consolazione neppure sapere che la crisi dei mega centri non è un fenomeno esclusivamente italiano, ma è presente anche gli Stati Uniti, il Paese che ha inventato questi paradisi dello shopping. Tanto che negli Usa hanno coniato anche una definizione: retail apocalypse. Il vero problema, secondo gli esperti a stelle strisce, non è però solo la concentrazione dei negozi in una area dedicata, quanto la necessità di passare da un commercio puramente fisico, che in America è definito come «mattoni e malta», a un modello omnicanale. E qui il ragionamento abbraccia non solo i centri commerciali, ma più in generale il modello tradizionale di distribuzione. Dato che spesso quello che avviene negli Stati Uniti precede di qualche anno quello che avviene in Europa, è bene riflettere. I clienti non cercano più solo un negozio tradizionale, ma un ibrido che metta sullo stesso piano la sua rappresentazione digitale con quella che è rimasta invariata da secoli: bancone, proprietario o commesso che serve il cliente e stop. Come, qualche settimana fa, ha pronosticato Mario Resca, presidente Confimprese: «Per guidare le vendite sarà necessario pensare a nuove modalità di interazione del consumatore con il canale fisico e online, come l’organizzazione di punti vendita, e-commerce e food delivery. Il canale digitale si conferma quindi un elemento fondamentale per continuare a sostenere il business e la customer relationship». NUOVI MODELLI Bisogna, insomma, trovare nuove strade per diventare degli ibridi digitali. Un esempio? Quello di Esselunga, che all’interno di Scalo Milano Outlet & More alle porte di Milano ha installato i suoi armadietti di fianco a quelli intelligenti di Amazon: si acquista online e si ritira il pacco depositato nei locker. È stata la scoperta di un business in più e, infatti, i locker saranno raddoppiati con il marchio Esselunga: la spesa digitale arriva direttamente all’outlet, in modo da completare la shopping experience del cliente. Finiti gli altri acquisti, insomma, si può ritirare frutta e verdura, carne e latticini, precedentemente ordinati via web: la spesa è consegnata in un locker posizionato nel parcheggio dell’outlet. L’installazione è situata in un’area apposita, con posti auto dedicati per riporre la spesa, acquistabile online fino a sei ore prima del ritiro per un valore minimo di 40 euro. Nuove strade attendono il commercio. F e b b r a i o
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Attualità DISSESTO IDROGEOLOGICO
LAVORI IN CORSO AD ANNUNCIOPOLI
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Tante leggi, provvedimenti, dichiarazioni. Ma poi gran parte delle opere previste dal piano per la sicurezza del territorio continuano a essere sepolte da lungaggini, burocrazia e inerzia. Eppure i soldi sono a bilancio. E con il Recovery Fund... di Giuseppe Rossi
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egnatevi questa data: 2 luglio 2018. È il giorno in cui il governo Conte 1 ha deciso di sciogliere Italiasicura, organismo promosso nel 2014 dall’allora esecutivo e che aveva appena iniziato a lavorare sui cantieri per la sicurezza del territorio. Dietro il colpo di spugna c’è stata, come sempre, la convinzione che ogni cosa che ha deciso un precedente governo sia sbagliata, da cambiare sempre e comunque. Così le competenze sono tornate al calduccio nei
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Attualità 34
I controlli a cui sono sottoposti i progetti di opere pubbliche
diversi ministeri, cioè al punto di partenza. Ministero dell’Ambiente e singole Regioni hanno ripreso in mano le redini degli investimenti (già stanziati, e quindi messi a Bilancio). Risultato: tutto fermo o quasi. Anche perché, contemporaneamente, l’idea che si debba investire per una maggiore sicurezza del territorio, evidentemente, non è stata ritenuta prioritaria e, in buona sostanza, è rimasta nel cassetto della politica. Conte 2, peraltro, non ha voluto cancellare il colpo di spugna di Conte 1 e il lavoro anti dissesto idrogeologico di Italiasicura non è stato riesumato anche se, più in generale, nel 2020 gli investimenti in opere pubbliche sono ripresi. Il covid ha fatto il resto. Siamo a un punto morto, quindi? Uno spiraglio, per fortuna, c’è e si chiama Recovery Fund, i soldi europei, insomma, che potrebbero servire anche a ridurre il rischio idrogeologico. A patto di saperli spendere, naturalmente. Ma questo è un altro capitolo. CATASTROFI IN AGENDA Nel frattempo Erasmo D’Angelis e Mauro Grassi, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore di Italiasicura, hanno pubblicato un libro dal titolo eloquente: Storia d’Italia e delle catastrofi, dalle emergenze a Italiasicura. Clima, alluvioni, frane, terremoti, eruzioni, maremoti, incendi, epidemie. Un volume che contiene parecchi numeri che dovrebbero far riflettere. Uno su tutti: 2,5 miliardi. È quanto, negli anni, è stato stanziato per aprire cantieri delle opere dotate di un progetto esecutivo. Insomma, soldi pronti da spendere (in teoria) per progetti che ci sono già. Ma, in realtà, si potrebbe fare ancora di più, dato che la cifra rappresenta solo il 7,5% del piano nazionale di opere per mettere in sicurezza il territorio, che è di oltre 33 miliardi. In sostanza, solo una minima parte degli interventi messi in agenda sono stati portati almeno alla fase proget-
tuale e hanno almeno iniziato il cammino. Il motivo è noto: i diversi governi da 20 anni presentano piani strategici e opere da portare a termine con urgenza, per poi dimenticarsene. Anche perché, a essere onesti, il turnover dei ministri che si succedono a distanza di pochi anni (o mesi) contribuisce a far sparire i progetti nel dimenticatoio.
RECORD NEGATIVO NELLA UE
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Ma solo in Italia esiste il rischio idrogeologico? No, anche in altre aree
la Valle d’Aosta (33,9%), la Basilicata (32,1%) e l’Umbria (32%), a
dell’Europa il problema è sentito. Ma l’Italia vanta il primato di avere
fronte di una media europea del 5,3%. E le cose, secondo i tecnici di
la quota maggiore di forte erosione del suolo a causa dell’acqua tra
Eurostat, rischiano di peggiorare a causa del cambiamento climatico,
i dieci territori dell’Unione europea a rischio. Nella top 10, infatti, si
che favorisce eventi meteorologici estremi, con tempeste e periodi
trovano otto Regioni italiane: Marche, Sicilia, Calabria, Campania,
prolungati di pioggia o siccità, che determinino un livello maggiore
Molise, Valle d’Aosta, Basilicata e Umbria. La classifica negativa
di erosione del suolo. Pioggie, acque superficiali o ruscellamento
è contenuta nelle tabelle pubblicate sul Regional Yearbook 2020
possono rimuovere il suolo determinando, tra l’altro, perdita di suolo
di Eurostat, l’organismo statistico europeo. Al primo posto delle
fertile, rottura delle strutture del suolo (con conseguente rilascio di
aree a rischio c’è l’area delle Marche, con una quota del 47,6% del
anidride carbonica), riduzione delle riserve idriche, maggior rischio
territorio, seguita da Sicilia (43,9%), Calabria (40,2%), le isole ionie
di inondazioni e frane, inquinamento delle falde acquifere, impatto
in Grecia e la Campania (entrambe con il 37,4%), il Molise (37,2%),
negativo sugli habitat e la biodiversità.
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PERSI PER STRADA A guardare con la lente quelli che sono i programmi definitivi per le opere del piano nazionale citato, si scopre che solo il 13,3% è arrivato a uno stadio esecutivo. E per circa il 50% degli interventi previsti dal piano nazionale esiste, in realtà, solo una semplice idea buttata sulla carta, senza progetti degni di questo nome, oppure semplicemente accennati genericamente. Il libro citato racconta anche quanto sia difficile passare dall’idea alla operatività. Perché accusare genericamente la burocrazia di rallentare o impedire i cantieri è troppo vago, bisogna indicare quali sono gli impedimenti veri. E, nella concreta prassi, i gradini da salire e gli ostacoli da superare sono molti e, spesso, sorprendenti. Come i 34 tipi di monitoraggio a cui sono sottoposte buona parte delle opere, di cui 14 da parte dello Stato e 24 in capo alle Regioni: un eccesso di burocrazia in nome delle autonomie locali che, di fatto, spezza un progetto in un puzzle infinito di tessere da comporre. Altro aspetto irritante: Italiasicura a suo tempo aveva scovato 2,3 miliardi di fondi stanziati e inutilizzati perché spariti in mille rivoli nei bilanci di Stato e Regioni che, tutti assieme, controllano circa 10 mila uffici con diversi gradi di competenza, e vigilano (si fa per dire) sull’applicazione di oltre 1.500 leggi accumulate negli anni quando si tratta di opere pubbliche. F e b b r a i o
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DECRETI SEGRETI C’è, poi, un altro punto dolente, noto, sottolineato, descritto. Ma che rimane regolarmente registrato sulle pagine dei giornali, senza che sia risolto: il nodo dei decreti attuativi. Nel Paese di Annunciopoli, sport preferito dai ministri di ogni colore e sfumatura, le opere pubbliche necessarie per ridurre il pericolo di dissesto idrogeologico sono tra le vittime della cattiva abitudine di ritenerle già avviate appena approvato uno stanziamento di bilancio o quando una legge si propone di «sveltire le pratiche e ridurre la burocrazia». Peccato che alla legge quadro debba seguire il decreto attuativo, cioè quell’insieme di regole che permettono, nei fatti, l’avvio dei lavori. Un esempio? Il regolamento unico che dal 2019 avrebbe dovuto sostituire le linee guida Anac sugli appalti, disperso nel bosco delle buone intenzioni. Oppure la digitalizzazione delle procedure e l’interoperabilità delle banche dati, annegato nel mare della tranquillità. Senza parlare della semplificazione delle procedure ordinarie, che dormono sonni tranquilli. Nei fatti, dei 62 provvedimenti attuativi previsti dal codice del 2016 solo la metà è stato seguito dai decreti attuativi, mentre altri sono in pratica dimenticati o disattesi. Negli appalti pubblici, ha notato il Sole 24Ore, la mancata attuazione delle riforme-chiave si accompagna all’instabilità legislativa e alla super produzione di regolamenti, codici, norme. In tre anni e mezzo sul settore delle costruzioni si sono abbattute 547 modifiche con 28 nuovi provvedimenti normativi. Tanto per rimanere alla cronaca più recente, il celebre decreto Sbloccacantieri (governo Conte 1), varato nel 2019, ha introdotto 51 modifiche, mentre il decreto Semplificazioni (governo Conte 2), luglio 2020, ha aggiunto altre 21 modifiche, tra deroghe e nuove procedure. Risultato: per lo Sbloccacantieri sono stati previsti 22 decreti, ma ne sono arrivati meno di una decina, mentre per il decreto Semplificazioni, che ha introdotto il Durc di congruità, il fondo per la prosecuzione delle opere o le semplificazioni in campo ambientale, il bilancio è zero, nessuna procedura è stata seguita da decreto attuativo. Intendiamoci, non tutto il male viene per nuocere: nell’oblio sono caduti anche progetti come quello di istituire una Centrale di progettazione pubblica dove far confluire tutte le richieste di progetti avanzate dagli enti locali privi di competenze tecniche: un’ideona del Conte 1, per fortuna stoppata nel Conte 2, che avrebbe creato altri posti di lavoro a Palazzo Chigi, ma pochi cantieri. Così come è morto sul nascere, per ora, un altro baraccone pubblico, Italia Infrastrutture, previsto dal decreto Sbloccacantieri «per la celere cantierizzazione delle opere pubbliche». Che probabilmente sarebbe stata celere solo nell’assumere qualche dipendente pubblico in più.
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LA NUOVA MAPPA DELLA DISTRIBUZIONE Un'importante aggregazione. Un mercato incerto. E la frenata provocata dal covid. Anche il Paese elvetico fa i conti con il cambiamento, che coinvolge il settore immobiliare e l'edilizia nel suo complesso. Così le rivendite si adeguano, puntando sui servizi, sulla fidelizzazione del cliente e, non da ultimo, alle abitudini consolidate del cliente svizzero
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ttualità
I L M E R C ATO
UNA SVIZZERA A PEZZETTINI Il covid ha bruscamente interrotto il trend positivo dell’edilizia nella Confederazione e dopo un 2020 difficile anche l’anno in corso si presenta problematico. Cambiano le richieste del mercato immobiliare, ma la flessione non è uguale per tutti i Cantoni di Federico Della Puppa
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al punto di vista delle costruzioni la Svizzera è sempre stato un mercato non paragonabile a quello italiano, nonostante alcuni andamenti recenti possano far pensare a una congiuntura simile. Due numeri inquadrano meglio di altri la specificità del mercato svizzero, ovvero l’1,7% di abitazioni vuote e un tasso di proprietà al 38%. Se a questi dati si associano la presenza di grandi investitori attratti dal basso costo del denaro, una domanda sempre attiva con prezzi in crescita nelle città e nelle aree più densamente abitate, rendimenti immobiliari positivi, soprattutto quelli orientati a fini locativi (in media superiori al 6%, che nel Canton Ticino si attestano mediamente al 5%), possiamo comprendere come i driver del mercato svizzero siano ben diversi da quello italiano, anche se il covid-19 ha un po’ più uniformato le tendenze recenti. CAMBIO DI PROGRAMMA Negli ultimi anni l’indice delle costruzioni in Svizzera si era dimostrato infatti sempre in crescita, a eccezione della crisi del 2015, e proprio lo scorso anno commentavamo come il 2018 fosse stato un anno positivo, al quale tuttavia era seguito un 2019 che nel primo semestre aveva manifestato un rallentamento significativo della dinamica positiva. Una dinamica che poi era ripresa parzialmente nella seconda parte dell’anno, per poi impattare pesantemente con la congiuntura determinata dall’effetto coronavirus. Secondo la Ssic, la Società svizzera degli impresari costruttori, a causa della pandemia il settore nei primi mesi del 2020 avrebbe perso 1,2 miliardi di franchi (circa 1,11 miliardi di euro), un valore significativo considerando che il mercato annuo delle costruzioni in Svizzera è valutato a circa 19 miliardi di franchi (17,6 miliardi di euro) e l’osservatorio congiunto Ssic-Credit Suisse stima una perdita di mercato nel 2020 pari al 7% rispetto all’anno precedente. EFFETTO COVID L’andamento congiunturale dell’economia delle costruzioni in Svizzera, dunque, soffre degli effetti pandemici sul mercato, che si traducono
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in una diminuzione del fatturato totale del settore principale dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’edilizia residenziale è il segmento che più degli altri ha sofferto, con una flessione di -27% nel terzo trimestre 2020 e una leggera ripresa nel quarto trimestre, che porta il settore a perdere il 18% rispetto all’anno precedente. Segnali invece positivi si colgono nel segmento commerciale, che dall’estate 2020 in poi ha iniziato a far segnare un aumento delle commesse (+11%), con il riavvio dei cantieri temporaneamente fermi per covid-19, dando modo al segmento di stabilizzare il proprio fatturato nel terzo trimestre, con un lieve calo del 3%, dopo la significativa diminuzione del fatturato del 17% nel secondo trimestre (rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente). Anche sul fronte dei lavori pubblici il settore presenta un rallentamento, nonostante l’invito del Governo federale a velocizzare gli investimenti dei committenti pubblici, con i nuovi ordini al di sotto del 3,5% rispetto al livello dell’anno precedente e, in particolare, con quelli nel settore del genio civile pubblico in calo del 5,5%. LE PREVISIONI Per tali motivi, nonostante il rialzo dell’indice delle costruzioni nel quarto trimestre 2020, con una crescita del giro d’affari del 2,6% rispetto al terzo trimestre, il 2020 passerà alla storia anche in Svizzera come un anno difficile, con la soglia ideale (ma anche psicologica) di 20 miliardi di franchi di fatturato neppure sfiorata e con un calo generale del 7%, sostanzialmente in linea, anzi leggermente inferiore, a quello italiano. Ma i tempi duri per l’edilizia in Svizzera si riscontrano non solo in questi numeri, ma anche nelle aspettative di mercato degli operatori, con la presenza di una grande incertezza fra gli impresari-costruttori, relativa alle chiusure temporanee dei cantieri in alcuni Cantoni e alle perdite di produttività per le misure di contenimento del coronavirus, non ultime le difficoltà legate alle norme di quarantena e alla consegna dei materiali edili. Tuttavia, come già raccontato su queste pagine lo scorso anno, alcune dinamiche erano presenti in nuce già prima della pandemia, in particolare con il rallentamento dell’edilizia abitativa legata alle costruzioni multifamiliari. Questo scenario, a detta dei principali osservatori F e b b r a i o
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Domande di nuove costruzioni in Svizzera. Variazione % degli ultimi 6 mesi rispetto alla domanda media decennale. Fonte Credit Suisse Bauindex
Mappa 2. Domande di ristrutturazioni in Svizzera. Variazione % degli ultimi 6 mesi rispetto alla domanda media decennale. Fonte Credit Suisse Bauindex
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D O SSI ER R I V E N D I TO R I C A N TO N T I C I N O Indice delle costruzioni in Svizzera (1996=100)
Andamento delle opere di edilizia per settori in Svizzera (1996=100)
Fonte Credit Suisse-SSIC
Fonte Credit Suisse Bauindex
di mercato, è destinato a proseguire anche nel 2021, creando ulteriore incertezza. Sul fronte commerciale, dopo l’iniziale ripresa, le attese sono di un progressivo rallentamento provocato dagli investititori immobiliari che, in base ai dati riportati nei principali osservatori di settore, mostrano una grande riluttanza a puntare su proprietà commerciali, alla luce del covid-19 e a tendenze come il telelavoro, il commercio online e il calo del turismo d’affari. Tuttavia, vi è un settore che sembra avere un certo slancio in questo periodo, ed è quello del terziario e dei servizi relativo agli uffici, negli ultimi 12 mesi in crescita del 20,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra i progetti più importanti in questo ambito vi sono il nuovo edificio di Swiss Re a Zurigo e il Campus Helvetia a Basilea, con valori di costruzione rispettivamente di 250 e 200 milioni di franchi (185 e 232 milioni di euro).
alle domande medie annue degli ultimi dieci anni. Nelle mappe si può notare come nelle regioni economiche rosse le dinamiche siano particolarmente positive, ma la gran parte del territorio svizzero è evidenziato in blu, segno di una pianificazione di edifici nuovi e di ristrutturazioni inferiore alla media. Infatti, le richieste di concessione presentate sono in flessione del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e di -6,3% rispetto alla media decennale. Di particolare rilevanza sono le regioni della Svizzera occidentale, con le eccezioni di Losanna e del Giura, e il Ticino. Per contro, aree dei Cantoni di Zurigo, Zugo, Argovia e Berna e diverse regioni della Svizzera nord-orientale hanno riportato elevati volumi di pianificazione di nuove costruzioni. Sul fronte delle ristrutturazioni negli ultimi mesi il volume delle richieste è diminuito, attestandosi nell’ultimo semestre a un totale di 5,5 miliardi di franchi (5,1 miliardi di euro), ovvero il 6,6% sotto la media decennale. Le attività nei progetti di riconversione e ristrutturazione risultano sotto la media in una maggioranza di 68 regioni su 110, con l’eccezione di alcune periferiche nel Nordovest, nelle aree alpine e prealpine. Peraltro in
DECRESCITA A MACCHIE Osservando l’andamento del mercato residenziale, sia della nuova costruzione che delle ristrutturazioni, il quadro complessivo svizzero evidenzia una situazione in larga parte in decrescita rispetto
Statistica della produzione delle costruzioni in Svizzera Numero indice: media annua 2015=100 2018 Q1
2018 Q2
2018 Q3
2018 Q4
2019 Q1
2019 Q2
2019 Q3
2019 Q4
2020 Q1
2020 Q2
2020 Q3
Produzione F Costruzioni
79,0
105,3
107,0
115,8
79,4
102,5
105,1
115,7
81,9
97,4
104,7
41 Edilizia
78,8
109,6
103,4
103,1
77,0
104,2
102,8
102,2
76,5
97,5
95,4
42 Genio civile
78,7
107,4
116,1
118,5
77,2
106,2
111,1
119,8
81,5
97,4
116,2
43 Lavori di costruzione specializzata
79,2
102,3
107,8
123,1
81,3
100,9
105,6
123,4
85,2
97,3
108,6
Volume d'affari F Costruzioni
78,3
104,7
106,0
114,7
79,2
102,5
104,8
115,1
81,7
97,6
104,2
41 Edilizia
80,0
111,7
105,4
105,0
78,4
106,7
105,6
105,3
79,3
100,6
98,3
42 Genio civile
78,8
107,7
116,5
119,7
78,0
107,2
112,7
121,8
82,8
98,9
118,4
43 Lavori di costruzione specializzata
77,1
99,8
105,3
120,5
79,8
99,3
103,6
120,7
83,5
95,6
106,6
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Ufficio federale di statistica
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Andamento della produzione nelle costruzioni in Svizzera. Fonte Credit Suisse Bauindex
Saldo di alcuni indicatori nelle costruzioni (in %) per comparti in Ticino. Fonte Ustat-KOF
queste regioni potrebbe anche affermarsi il beneficio del telelavoro in un’ottica di lungo termine, in particolare per le preferenze dei pendolari che potrebbero anche considerare di risiedere in luoghi di maggiore distanza con i propri uffici, approfittando del combinato
CON EDILGROUP L’EDILIZIA RICOMINCIA DA TRE Ad agosto 2020 tre rivendite ticinesi hanno unito le forze per diventare la prima referenza in ambito di fornitura di materiali edili nel Cantone. Si tratta di Ghielmimport, Taiana ed Edilcentro Wullschleger, che in piena estate hanno ufficializzato la loro unione: la nuova azienda si chiama Edilgroup ed è guidata dal Ceo Oliviero Milani, dispone di nove sedi distribuite in tutto il Ticino, con oltre 80 collaboratori. «Grazie a economie di scala ottimizzate, garantite da una rete di fornitori altamente specializzati e importanti volumi d’ordini generati, Edilgroup avrà una competitività senza precedenti e potrà fornire, ai propri clienti, le migliori condizioni di vendita sul mercato», si legge in una nota della società. A gennaio 2021 Edilgroup ha raggiunto un altro importante traguardo, con la messa online del suo catalogo prodotti. Per i clienti B2B, oltre alla possibilità di accedere a un’area riservata e visualizzare gli articoli e i prezzi alle condizioni commerciali concordate, si potrà anche procedere con l’inoltro diretto di richieste di ordine merce al proprio consulente di riferimento.
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disposto tra smart working e prezzi immobiliari più convenienti, oltretutto localizzati in vicinanza di ottimi paesaggi e zone ricreative di maggiore qualità. LE FLESSIONI Con riferimento specifico al Canton Ticino, a parte l’eccezione dell’area di Lugano, Breno, Capriasca e Traverse, in crescita per quanto riguarda il mercato delle ristrutturazioni, tutte le altre zone risultano in flessione, una flessione ben rappresentata dagli indicatori dei saldi attuali e delle previsioni future per i prossimi sei mesi delle indagini congiunturali realizzate dall’Ustat e dal Politecnico di Zurigo (Kof). Il segno meno è, purtroppo, quello che connota la tabella riportata, nella quale si evidenzia come gli indicatori relativi ai saldi delle risposte degli imprenditori rispetto all’andamento complessivo del settore, dell’edilizia propriamente detta e dei lavori del genio civile presentino segni meno molto rilevanti, non solo per quanto riguarda il 2020, ma anche in alcuni indicatori del 2019, che segnalano già alcune aree di difficoltà operative per il mercato. La rilevazione di gennaio 2021 evidenzia uno scenario di forte difficoltà, con l’unica eccezione dei lavori di installazione, che ben si sposano con le indicazioni sull’andamento delle ristrutturazioni, e con uno scenario previsto per i prossimi mesi comunque in flessione (i valori riportati in tabella sono i saldi delle risposte positive e negative raccolte con le indagini di Ustat/Kof) e quindi con prospettive di un non breve rientro alla normalità. Stupiscono non poco le flessioni relative alle ultime due rilevazioni, segno che nonostante l’ipotesi di ripresa post pandemica di luglio, i mesi successivi hanno influito negativamente e continueranno purtroppo anche per i prossimi mesi. Tempi duri per l’edilizia svizzera e per quella del Canton Ticino, ma come sempre prima o poi arriverà la quiete dopo la tempesta, e la speranza è che il settore possa ritrovare quel dinamismo che lo ha sempre contraddistinto in passato.
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D O SSI ER R I V E N D I TO R I C A N TO N T I C I N O ivendite GEHRI
LA POSA BATTE l’e-commerce
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RISPONDE: ANDREA GEHRI, titolare
R. Abbiamo implementato un sistema di comunicazione interno,
DOMANDA. QUALI NOVITÀ SONO INTERVENUTE NELL’ULTIMO ANNO NELLA VOSTRA ATTIVITÀ? RISPOSTA. Il 2020 si è rivelato un anno particolare per tutte o, perlomeno, molte aziende. Ci si è trovati a fronteggiare una situazione anomala che passerà alla storia. A livello aziendale ci siamo impegnati puntualmente a risolvere le problematiche. Soprattutto abbiamo lavorato di concetto per prepararci al futuro, che prevede grandi novità nell’organizzazione dei nostri spazi e soprattutto della logistica. D. IL CORONAVIRUS HA INFLUITO SULLA VOSTRA ATTIVITÀ? IN CHE MODO? R. La pandemia e le conseguenti misure introdotte dalle autorità cantonali e federali hanno sicuramente influito sulla nostra attività. Le misure sanitarie (mascherine, protezioni varie in plexiglas, igienizzanti mani e igienizzazione superfici, ecc.) sono state approntate e presto sono divenute parte integrante della vita lavorativa quotidiana. Il problema maggiore è stato il periodo di chiusura forzato ai tempi della prima ondata, durato quasi due mesi. Ovviamente a fine anno alla cifra d’affari sono mancati questi due mesi. D. QUALI INIZIATIVE AVETE MESSO IN ATTO PER AFFRONTARE L’EMERGENZA SANITARIA?
rivolto a tutti i dipendenti, veloce e immediato grazie a Whatsapp, e non più attraverso i capi settore responsabili. Tutte le notizie e le misure interne, cantonali e federali, sono così giunte immediatamente agli interessati. Abbiamo messo a disposizione dei collaboratori e dei clienti, gratuitamente, mascherine ed igienizzanti. All’inizio è stato difficile reperire questo materiale, soprattutto le mascherine, il cui costo, vista la carenza, era davvero spropositato. Poi non è più stato un problema. D. CI SONO ASPETTI NELLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE CHE AVETE DOVUTO MODIFICARE RADICALMENTE E CHE HANNO IMPATTATO IN MODO POSITIVO SUL BUSINESS? R. Dove possibile abbiamo implementato lo smartworking, limitatamente ai collaboratori in ufficio, e cercato di mantenere contatti costanti con la clientela mediante i mezzi di comunicazione tradizionali e virtuali. Va da sé che, per ovvi motivi, sui cantieri tale approccio è impossibile. D. IN GENERALE, QUAL È LA SITUAZIONE DEL MERCATO DELL’EDILIZIA IN CANTON TICINO? R. A parte la cronica problematica dei margini troppo ridotti, il settore ha potuto lavorare quasi a ritmo normale. Pertanto la situazione è da considerarsi neutra. Il futuro ci dirà se, e come,
Ragione sociale completa: GEHRI RIVESTIMENTI SA Anno di fondazione: 1970 Sede legale: Lugano - Svizzera Sito internet: www.gehri.swiss Email: info@gehri.swiss Numero punti vendita: 2 (il principale è a Lugano, l’altro a Gstaad) Indirizzi punti vendita: Via Chiosso 12 - 6948 Porza (Lugano)
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il coronavirus impatterà sul settore. D. CI SONO STATE DIFFICOLTÀ CON I FORNITORI ITALIANI DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA? E ADESSO COME VANNO LE RELAZIONI COMMERCIALI? R. Le problematiche che abbiamo riscontrato erano soprattutto legate alla difficoltà di approvvigionamento e alla riduzione dei servizi logistici offerti dai fornitori. Attualmente la situazione sembrerebbe migliorata, anche se le aziende fornitrici hanno operato una profonda selezione dei prodotti, che comporta una minor disponibilità di gamma e di conseguenza maggiori difficoltà a offrire i prodotti alla clientela finale. D. QUALI RISULTATI IN TERMINI DI FATTURATO AVETE CONSEGUITO NEL 2020? E COME STANNO ANDANDO INVECE I PRIMI MESI DEL 2021? R. Come accennato il fatturato conseguito nel 2020 non si è rivelato catastrofico, ma ovviamente è monco di quei due mesi in cui siamo forzatamente rimasti chiusi. I primi mesi del 2021 sono di regola sempre i più tranquilli: la prova del nove l’avremo durante i mesi a venire. D. CI SONO SETTORI MERCEOLOGICI O PRODOTTI SU CUI STATE INVESTENDO IN MODO PARTICOLARE? R. I nostri prodotti di punta rimangono sempre la pietra naturale, le piastrelle nelle misure tradizionali e le lastre in gres porcellanato di grande formato. D. QUALI SONO I VOSTRI PRINCIPALI CONCORRENTI? R. Tutte le aziende di settore sul territorio, ma anche quelle provenienti dalla fascia di confine proprio con l’Italia. D. QUALI SERVIZI OFFRITE AI VOSTRI CLIENTI? R. Offriamo un servizio completo, che va dalla consulenza nella scelta dei materiali presso il nostro showroom al sopralluogo tecnico, dalla fornitura alla posa di qualsiasi rivestimento in ceramica, mosaico, pietra naturale e artificiale. Inoltre disponiamo di un laboratorio di lavorazione proprio per il taglio e la trasformazione delle lastre in pietra naturale e quelle di grande formato, siano esse in gres piuttosto che in agglomerato di quarzo. Un settore dedicato per la posa di piani e rivestimenti per cucina e bagno, un servizio lucidatura e levigatura, un servizio post-vendita, nonché un punto di vendita diretta per materiali edili affini, completano la gamma dei nostri servizi. D. FARE PREVISIONI È DIFFICILE, MA QUALI SONO LE PRINCIPALI SFIDE CHE PROSPETTATE PER LA VOSTRA AZIENDA NEL PROSSIMO FUTURO? R. Riconquistare la fiducia dei consumatori e investitori che, a seguito della pandemia, hanno sicuramente ridotto la loro propensione all’investimento nel settore della costruzione. Portare a termine nel corso del 2021 una serie di investimenti concepiti nel 2020 per migliorare la struttura, la logistica, i macchinari e permetterci di presentarci ancor meglio al pubblico. Anche l’investimento anticiclico appartiene alla nostra filosofia aziendale. D. COME VI IMMAGINATE INVECE LA RIVENDITA DEL FUTURO? R. Le aziende del settore che fungono da rivenditori di materiali possono passare sempre più alla vendita online. Per noi il discorso è però diverso: intanto prediligiamo il contatto personale con la clientela e, offrendo il servizio di posa, è sicuramente preferibile un rapporto diretto con il cliente, che può essere consigliato nel migliore dei modi sulla base delle sue esigenze ed eventuali piani e disegni.
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ESSERE AL PASSO con i tempi RISPONDONO: ELISA E CARLO BAZZI, titolari DOMANDA. QUALI NOVITÀ SONO INTERVENUTE NELL’ULTIMO ANNO NELLA VOSTRA ATTIVITÀ? RISPOSTA. Nel corso del 2020 abbiamo potenziato il nostro ufficio di acquisizione, con un focus mirato verso la clientela privata. Con l’assunzione di un nuovo collaboratore come consulente esterno e l’adesione a varie piattaforme e iniziative, vogliamo ottimizzare i canali di comunicazione verso i clienti privati. D. IL CORONAVIRUS HA INFLUITO SULLA VOSTRA ATTIVITÀ? IN CHE MODO? R. La scorsa primavera, a seguito del lockdown in Ticino, la nostra azienda è dovuta rimanere chiusa per un periodo di sei settimane. Questa chiusura ha purtroppo influito sul budget annuale, ma abbiamo avuto la grande fortuna di poter riprendere a pieno regime al termine del lockdown. D. QUALI INIZIATIVE AVETE MESSO IN ATTO PER AFFRONTARE L’EMERGENZA SANITARIA? R. Ci siamo allineati alle disposizioni emanate dalle autorità, mantenendo le misure di sicurezza sui cantieri, negli uffici e in showroom, dove ad esempio abbiamo introdotto il tracciamento dei dati, incentivando i clienti a prendere un appuntamento, e limitando le consulenze a gruppi di massimo cinque persone. L’emergenza sanitaria ha inoltre portato a riorganizzarci internamente, ad esempio fornendo ai collaboratori d’ufficio i mezzi e gli strumenti per poter rimanere operativi in telelavoro. D. CI SONO ASPETTI NELLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE CHE AVETE DOVUTO MODIFICARE RADICALMENTE E CHE HANNO IMPATTATO IN MODO POSITIVO SUL BUSINESS?
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R. Per fortuna no. Con piccoli accorgimenti siamo riusciti a portare avanti la normale operatività dell’azienda. D. IN GENERALE, QUAL È LA SITUAZIONE DEL MERCATO DELL’EDILIZIA IN CANTON TICINO? R. L’edilizia svizzera, rispetto ad altri settori, non è stata toccata così fortemente dalle conseguenze del coronavirus. La situazione rimane molto simile a quella del 2019. Sicuramente il cliente privato, costretto a rimanere a casa per più tempo, sta mostrando maggiore interesse a
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eventuali lavori di ristrutturazione in casa. Le richieste sono parecchie, staremo a vedere come si svilupperanno nel 2021. D. CI SONO STATE DIFFICOLTÀ CON I FORNITORI ITALIANI DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA? E ADESSO COME VANNO LE RELAZIONI COMMERCIALI? R. Con la chiusura delle fabbriche la scorsa primavera, durante il primo lockdown, abbiamo subìto qualche ritardo nella fornitura dei materiali. I nostri fornitori hanno però dimostrato grande flessibilità e disponibilità, aiutandoci a riprendere rapidamente il lavoro dopo la riapertura. D. QUALI RISULTATI IN TERMINI DI FATTURATO AVETE CONSEGUITO NEL 2020? E COME STANNO ANDANDO INVECE I PRIMI MESI DEL 2021? R. Abbiamo naturalmente registrato una diminuzione del fatturato rispetto al 2019 dovuto alla chiusura forzata di sei settimane. Il 2021 è partito bene in termini di lavoro, la clientela stenta però a deliberare nuovi lavori. Siamo sicuri che questo cambierà non appena usciremo dall’attuale lockdown. D. CI SONO SETTORI MERCEOLOGICI O PRODOTTI SU CUI STATE INVESTENDO IN MODO PARTICOLARE? R. A partire dalla primavera del 2020 abbiamo iniziato a focalizzarci maggiormente sulla ristrutturazione dei bagni con soluzioni chiavi in mano. Con il potenziamento del servizio di fornitura di arredobagno,
abbinato a una lunga tradizione di fornitura e posa di pavimenti e rivestimenti in ceramica, ci proponiamo come partner a 360 gradi per il cliente privato. D. QUALI SERVIZI OFFRITE AI VOSTRI CLIENTI? R. La nostra azienda è attiva nella fornitura e posa di piastrelle di ogni genere, mosaici, pietre naturali, e arredo bagno. Non ci limitiamo però soltanto alla semplice fornitura, ma offriamo al cliente anche una consulenza mirata nel nostro showroom di oltre 800 metri quadri, una progettazione accurata degli spazi, un’esecuzione tecnica di alta qualità e, in caso di ristrutturazioni, il coordinamento di tutti gli artigiani coinvolti. A lavori ultimati offriamo inoltre servizi di pulizia, manutenzione e riparazione. D. FARE PREVISIONI È DIFFICILE, MA QUALI SONO LE PRINCIPALI SFIDE CHE PROSPETTATE PER LA VOSTRA AZIENDA NEL PROSSIMO FUTURO? R. Anticipare maggiormente le esigenze del cliente e lavorare a ritmi sostenuti. Oggi tutto si muove più in fretta, e la clientela si aspetta reazioni sempre tempestive e immediate. D. COME VI IMMAGINATE INVECE LA RIVENDITA DEL FUTURO? R. Ci aspettiamo una maggiore digitalizzazione e crescita dell’ecommerce, anche nella scelta dei prodotti. Resta comunque il fatto che i prodotti che vendiamo devono essere visti e toccati con mano, dal vivo.
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www.gageneral.com | www.antebiago.it GeneralFAdmixtures e b b r a i oS.p.A. 2 0 2 1 Via delle Industrie n. 14/16 | 31050 Ponzano Veneto (TV) | ITALY T. + 39 0422 966911 | T. + 39 0373 980391 | info@gageneral.com
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D O SS I ER R I V E N D I TO R I C A N TO N T I C I N O
S PEC IA L E
SOMAZZI
ALL'ORIZZONTE c'è l'e-commerce RISPONDE: DARIO SOMAZZI, titolare DOMANDA. QUALI NOVITÀ SONO INTERVENUTE NELL’ULTIMO ANNO NELLA VOSTRA ATTIVITÀ? RISPOSTA. Abbiamo ampliato il nostro team, parallelamente alla crescita della richiesta da parte del mondo dell’edilizia. Questo ci ha permesso di crescere e perfezionare ulteriormente il nostro servizio. Il processo in corso attualmente è di consolidamento delle iniziative intraprese gli anni scorsi. D. IL CORONAVIRUS HA INFLUITO SULLA VOSTRA ATTIVITÀ? IN CHE MODO? R. Ha purtroppo influenzato principalmente il contatto e confronto diretto con i nostri clienti che, ora, non possiamo più avere. Fortunatamente non ci sono stati cambiamenti importanti per quanto riguarda la richiesta di lavoro e la nostra produttività. Siamo soddisfatti di come abbiamo gestito l’arrivo della pandemia nella quotidianità, siamo riusciti a fornire il nostro servizio di consulenza e mantenere attivo il settore amministrativo dell’azienda. Abbiamo colto inoltre l’occasione, nel corso del primo lockdown, di aggiornare e migliorare le competenze dei nostri collaboratori attraverso un sistema di webinar aziendali, nei quali ognuno aveva la possibilità di
Ragione sociale completa: SOMAZZI DARIO MATERIALI DA COSTRUZIONE SA Anno di fondazione: 1982 Sede legale: Via Maito 20 – 6804 Bironico Sito internet: www.somazzi.ch Email: info@somazzi.ch Numero punti vendita: 4 Indirizzi punti vendita: Via Stazione 15 - 6532 Castione; Via Maito 20 – 6804 Bironico; Via al Fiume 6 – 6807 Taverne; Via Cantonale
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condividere il proprio know-how e le proprie competenze nel proprio settore di riferimento. Il sistema è stato poi implementato anche con i fornitori, che hanno così permesso di ampliare le conoscenze sui singoli prodotti. D. QUALI INIZIATIVE AVETE MESSO IN ATTO PER AFFRONTARE L’EMERGENZA SANITARIA? R. Abbiamo rispettato le regole imposte dal Consiglio Federale relative al confinamento per il covid-19, quindi distanziamento e uso della mascherina. Abbiamo inoltre introdotto lo smart working all’interno della nostra azienda, che ha portato, comunque, a buoni risultati. D. CI SONO ASPETTI NELLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE CHE AVETE DOVUTO MODIFICARE RADICALMENTE E CHE HANNO IMPATTATO IN MODO POSITIVO SUL BUSINESS? R. Abbiamo dovuto fronteggiare diverse sfide, prima tra tutte quella relativa all’approvvigionamento. Ovviamente, come tutti, abbiamo subito dei ritardi nella ricezione della merce e conseguentemente dei ritardi nelle consegne. Nonostante ciò abbiamo cercato di gestire al meglio la nostra catena di distribuzione, migliorando l’efficienza e il controllo delle prestazioni, attraverso un coordinamento strategico dei vari membri della nostra supply chain. Secondariamente,
36 – 6928 Manno Numero showroom: 2 (LAB, Manno – Edinthon, Taverne) Magazzino: 5000 mq coperti; 8000 mq scoperti Titolare: Dario Somazzi Principali marchi trattati: Bauder, Riwega, Prefa, Isolmant, Gasser Ceramic, Knauf, Ursa, Binderholz, Steico, Velux, Nelskamp, Weinberger, Isopan, Soprema, Mirage Servizi: trasporti, noleggio protezioni anticaduta, stesura capitolati tetti piani, manutenzione pavimenti in legno, macchina di taglio automatica Hundegger, negozio di strumenti da lavoro, assistenza tecnica e direzione lavori. Finiture d’interni (LAB), fabbrica di pitture (Edinthon)
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Qui e a sinistra, showroom LAB a Manno Sotto, il magazzino di Bironico
abbiamo introdotto il telelavoro, attività che fino a dodici mesi fa non era praticata e conosciuta. Questo ha portato un cambiamento all’interno del nostro gruppo e delle nostre abitudini lavorative. Nonostante questa novità, abbiamo avuto dei riscontri positivi con l’introduzione dello smart working. D. IN GENERALE, QUAL È LA SITUAZIONE DEL MERCATO DELL’EDILIZIA IN CANTON TICINO? R. Confermata dai nostri risultati aziendali, rimane l’intuizione che in Ticino il mondo dell’edilizia continua a essere attivo. Ogni giorno nel nostro Cantone sono visibili cantieri che prendono forma, e ne rappresentano la prova. Cambia l’approccio alla costruzione ma sicuramente le prospettive a medio termine rimangono buone. D. CI SONO STATE DIFFICOLTÀ CON I FORNITORI ITALIANI DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA? E ADESSO COME VANNO LE RELAZIONI COMMERCIALI? R. Le difficoltà riscontrate sono state quelle a cui tutti siamo stati messi alla prova, ma piano piano si sta tornando alla normalità. L’emergenza sanitaria ha fatto aumentare i prezzi di diversi prodotti, ma ci siamo preparati di conseguenza senza renderlo un problema effettivo. D. QUALI RISULTATI IN TERMINI DI FATTURATO AVETE CONSEGUITO NEL 2020? E COME STANNO ANDANDO INVECE I PRIMI MESI DEL 2021? R. I risultati sono stati buoni e per alcuni aspetti sorprendenti. All’inizio della crisi, nessuno sapeva che cosa aspettarsi e nonostante i due mesi di stop forzato tra marzo e aprile, ci siamo attestati sui risultati degli anni precedenti. D. CI SONO SETTORI MERCEOLOGICI O PRODOTTI SU CUI STATE IN-
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VESTENDO IN MODO PARTICOLARE? R. Il settore dell’edilizia non ha mai subìto notevoli variazioni. Abbiamo continuato a proporre un’ampia gamma di prodotti su più fronti: questo ci ha permesso di mantenere una buona distribuzione e la possibilità di soddisfare in maniera efficiente i nostri clienti. Parallelamente con l’acquisizione della Edinthon, ultima azienda produttrice di pitture nel Cantone, abbiamo investito molte risorse, e questo ci ha permesso di impadronirci di una nuova clientela, con esigenze differenti, ma complementari. D. QUALI SONO I VOSTRI PRINCIPALI CONCORRENTI? R. La concorrenza in tutto il Cantone è molto forte e si compone di aziende locali ed estere, di piccole dimensioni e di multinazionali, focalizzate su una singola unità di business o come la nostra realtà, orientata a più attività affini. La nostra convinzione è che, all’interno di un mercato così conteso, i rapporti interpersonali e la storia facciano la differenza. D. QUALI SERVIZI OFFRITE AI VOSTRI CLIENTI? R. La ditta Somazzi si rivolge al mondo dell’edilizia a 360 gradi. Attraverso tre punti vendita situati in zone strategiche (Castione, Bironico, Taverne) riusciamo a servire tutto il Cantone. La recente aggiunta di Edinthon a Taverne ci ha permesso di estendere la nostra copertura sul territorio, oltre ad ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti. In aggiunta all’ampia gamma di prodotti, offriamo tutta la nostra esperienza, ma soprattutto mettiamo a disposizione la rete delle imprese con cui collaboriamo. Abbiamo maturato una profonda conoscenza dei vari settori e annoveriamo migliaia di artigiani specializzati in grado di risolvere svariati problemi: la nostra forza sono proprio i rapporti con le aziende specializzate. Siamo inoltre presenti nel settore dell’arredo d’interni con lo showroom LAB Finiture d’interni, a Manno. D. FARE PREVISIONI È DIFFICILE, MA QUALI SONO LE PRINCIPALI SFIDE CHE PROSPETTATE PER LA VOSTRA AZIENDA NEL PROSSIMO FUTURO? R. La pandemia ci ha messo di fronte a nuove sfide, che abbiamo affrontato e stiamo tutt’ora affrontando. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, ma l’implementazione di ulteriori sistemi per continuare a garantire il funzionamento dell’azienda in caso di pandemia, sono di certo materia di discussione. Il covid ha portato anche spunti di riflessione dal punto di vista professionale, dei quale bisogna prendere atto. D. COME VI IMMAGINATE INVECE LA RIVENDITA DEL FUTURO? R. In futuro in genere prevarrà la vendita online. La recente crisi sanitaria ha spinto diverse aziende ad adottare e implementare questo nuovo stile di vendita. Noi vogliamo continuare a dare priorità ai rapporti diretti con il cliente, ma non è esclusa la possibilità di orientarci in parte all’e-commerce. Anche se verranno sicuramente sempre preferiti i rapporti interpersonali.
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DILLENA
PER ORA IL COVID non tocca gli affari RISPONDE: ATHOS TAMI, direttore DOMANDA. QUALI NOVITÀ SONO INTERVENUTE NELL’ULTIMO ANNO NELLA VOSTRA ATTIVITÀ? RISPOSTA. Abbiamo potenziato il settore dei sistemi a secco a Bioggio, sia per la varietà di materiali che per consulenza tecnica e alla vendita. D. IL CORONAVIRUS HA INFLUITO SULLA VOSTRA ATTIVITÀ? IN CHE MODO? R. In pratica abbiamo perso due mesi di fatturato. D. QUALI INIZIATIVE AVETE MESSO IN ATTO PER AFFRONTARE L’EMERGENZA SANITARIA? R. Tutte le disposizioni indicate dalla Confederazione svizzera, in particolare il ritiro veloce e il telelavoro. D. CI SONO ASPETTI NELLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE CHE AVETE DOVUTO MODIFICARE RADICALMENTE E CHE HANNO IMPATTATO IN MODO POSITIVO SUL BUSINESS? R. Il telelavoro. D. IN GENERALE, QUAL È LA SITUAZIONE AD OGGI DEL MERCATO DELL’EDILIZIA IN CANTON TICINO? R. In rallentamento. Vista anche la pandemia, si sta posticipando l’avvio dei nuovi cantieri edili. D. CI SONO STATE DIFFICOLTÀ CON I FORNITORI ITALIANI DURANTE L’EMERGENZA SANI-
Ragione sociale completa: DILLENA SA Anno di fondazione: 1977 Sede legale: Via San Gottardo 104 – 6596 Gordola Sito internet: www.dillena.ch Email: info@dillena.ch Punti vendita: 3
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TARIA? E ADESSO COME VANNO LE RELAZIONI COMMERCIALI? R. No, è andato tutto bene. D. QUALI RISULTATI IN TERMINI DI FATTURATO AVETE CONSEGUITO NEL 2020? E COME STANNO ANDANDO INVECE I PRIMI MESI DEL 2021? R. In linea con gli altri anni, e comunque superiori alle previsioni post covid. Nel 2021 è troppo presto per fare un raffronto. D. CI SONO SETTORI MERCEOLOGICI O PRODOTTI SU CUI STATE INVESTENDO IN MODO PARTICOLARE? R. I sistemi a secco, quindi tutto il mondo della ristrutturazione. D. QUALI SONO I VOSTRI PRINCIPALI CONCORRENTI? R. Tutte le rivendite ticinesi, ma nessuno in particolare D. QUALI SERVIZI OFFRITE AI VOSTRI CLIENTI? R. Consegne puntuali, merce ineccepibile, consulenza alla clientela. D. FARE PREVISIONI È DIFFICILE, MA QUALI SONO LE PRINCIPALI SFIDE CHE PROSPETTATE PER LA VOSTRA AZIENDA NEL PROSSIMO FUTURO? R. Diventare leader in alcuni settori merceologici del futuro. D. COME VI IMMAGINATE INVECE LA RIVENDITA DEL FUTURO? R. Riduzione della concorrenza, meno merce nei magazzini, maggior consulenza tecnica.
Indirizzi punti vendita: Gordola; Bioggio; Mendrisio Magazzino: 6000 mq coperti; 12000 mq scoperti Titolare: Gruppo Spaeter Responsabile ufficio acquisti: Athos Tami Fatturato 2020: in linea con gli altri anni Principali marchi trattati: Sprema, Swisspor, Sant Gobain, Knauf, Schumacher, ZZ Wancor, Fassa, Italcementi, Holcim, Creaton, Affint, Jub, Grascalce, Kerakoll
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UN SUPERGRUPPO che sfida il futuro RISPONDE: OLIVIERO MILANI, Ceo DOMANDA. QUALI NOVITÀ SONO INTERVENUTE NELL’ULTIMO ANNO NELLA VOSTRA ATTIVITÀ? RISPOSTA. Possiamo dire che Edilgroup è la novità. Il processo di avvicinamento delle tre realtà storiche, più tecnicamente la loro cessione di ramo aziendale alla nuova realtà, è avvenuto gradualmente a partire dal secondo semestre del 2019 e ha permesso alla nuova società di aprire subito dopo le ferie, ad agosto 2020. Oggi portiamo con noi un’importante eredità storica di oltre 230 anni di attività delle famiglie Ghielmi, Taiana e Wullschleger, che coniughiamo sempre meglio, di giorno in giorno, con una nuova strategia rivolta decisamente al futuro. D. IL CORONAVIRUS HA INFLUITO SULLA VOSTRA ATTIVITÀ? IN CHE MODO? R. Abbiamo vissuto il primo lockdown in primavera da spettatori passivi. In quel momento Edilgroup era ancora in fase di costituzione, e non ha pertanto subìto direttamente le conseguenze della crisi. La solidità delle tre aziende costituenti ha poi fatto il resto, permettendo un passaggio di consegne che non è mai stato messo in discussione dalla pandemia. Nella seconda fase Edilgroup era invece attiva e, come tutti, è stata toccata nella sua operatività quotidiana dalle varie restrizioni imposte da Cantone e Confederazione. Fortunatamente il traffico nei nostri punti vendita e in
Ragione sociale completa: EDILGROUP SA Anno di fondazione: 2020 Sede legale: 6928, Manno (Ticino, CH) Sito internet: www.edilgroup.ch Email: info@edilgroup.ch Numero punti vendita: 8
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generale le ordinazioni dei clienti non hanno riscontrato delle contrazioni di rilievo, e l’attività di vendita prosegue tutt’ora su buoni livelli. D. QUALI INIZIATIVE AVETE MESSO IN ATTO PER AFFRONTARE L’EMERGENZA SANITARIA? R. Abbiamo dato decisamente poco spazio alla fantasia e ci siamo attenuti alle imposizioni che arrivavano dall’alto. Le regole di Cantone e Confederazione erano sufficientemente chiare, e come Edilgroup non abbiamo fatto altro che metterle in atto. Distanziamento, igiene, telelavoro e molta informazione attraverso i vari canali di comunicazione a disposizione sono stati, e continuano ad essere, all’ordine del giorno. D. CI SONO ASPETTI NELLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE CHE AVETE DOVUTO MODIFICARE RADICALMENTE E CHE HANNO IMPATTATO IN MODO POSITIVO SUL BUSINESS? R. Modifiche radicali non ve ne sono state, e neppure modifiche che abbiano impattato in maniera rilevante sul business. Né in positivo, né fortunatamente in negativo. D. IN GENERALE, QUAL È LA SITUAZIONE AD OGGI DEL MERCATO DELL’EDILIZIA IN CANTON TICINO? R. Oggi la definiremmo stabile. Al momento non notiamo infatti particolari flessioni. È però forse presto per trarre delle conclusioni. L’augurio per tutti è che ovviamente la situazione possa rapidamente
Indirizzi punti vendita: Strada Cantonale 31, 6764 Chiggiogna; Via Iragna 33, 6710 Biasca; Via del Tiglio 6, 6512 Giubiasco; Via Rongia 12, 6616 Losone; Via Cantonale 8, 6805 Mezzovico; Via Pobiette 1, 6928 Manno; Via Industria 7, 6933 Muzzano; Via Tarchini 12, 6850 Balerna Numero showroom: 1 Magazzino: mq coperti 16.000 mq; 35.000 mq Titolare: Famiglie Ghielmi, Taiana, Wullschleger CEO: Oliviero Milani Responsabile commerciale: Cristian Spinellino Responsabile ufficio acquisti: Patrizio Gottardi
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migliorare. Temiamo però anche noi la cosiddetta onda lunga della crisi, che potrebbe portare con sé delle contrazioni a medio termine. D. CI SONO STATE DIFFICOLTÀ CON I FORNITORI ITALIANI DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA? E ADESSO COME VANNO LE RELAZIONI COMMERCIALI? R. Non abbiamo avuto particolari difficoltà. D. QUALI RISULTATI IN TERMINI DI FATTURATO AVETE CONSEGUITO NEL 2020? E COME STANNO ANDANDO INVECE I PRIMI MESI DEL 2021? R. Il risultato 2020, considerate le particolari circostanze relative alla pandemia, ma anche alla complessa e impegnativa sfida in ambito gestionale, procedurale e informatica, ci soddisfa e conferma che la scelta è stata giusta e coraggiosa. I primi mesi del 2021 si stanno sviluppando positivamente grazie allo slancio della messa a regime delle procedure e delle strategie decise in fase di progetto. D. CI SONO SETTORI MERCEOLOGICI O PRODOTTI SU CUI STATE INVESTENDO IN MODO PARTICOLARE? R. Attraverso una strategia chiara, l’azienda vuole profilarsi quale referenza in ambito di fornitura di materiali edili in Ticino. Con una copertura a 360 gradi dei bisogni del mercato saremo in grado di soddisfare qualsiasi esigenza fornendo un servizio innovativo e dinamico. I nostri settori principali sono l’edilizia residenziale, il genio civile, la costruzione a secco, il legname e la carpenteria, gli isolanti termo-acustici e le finiture d’interni. Siamo fondamentalmente ancora in una fase di lancio. Il decollo di una realtà dal peso specifico come la nostra richiede infatti diverso tempo, che stiamo anche utilizzando per valutazioni delle attuali scorte e delle opportunità future. Le future tendenze di mercato ci imporranno delle analisi più approfondite, che affronteremo con piacere appena avremo raggiunto il giusto livello di stabilità aziendale. D. QUALI SONO I VOSTRI PRINCIPALI CONCORRENTI? R. Godiamo di una buona posizione di mercato, e attorno a noi ci sono diversi altri attori di piccole, medie e grandi dimensioni. Siamo convinti che la qualità e il servizio contino quanto il prezzo. Faremo del nostro meglio per essere all’altezza. Il mercato in questo momento risponde ancora bene, e questo è sinonimo di professionalità da parte di tutti gli attori. D. QUALI SERVIZI OFFRITE AI VOSTRI CLIENTI? R. Abbiamo una serie di servizi di vario genere che offriamo in maniera diretta
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oppure attraverso partnership strategiche. Sul nostro sito sono elencate le nostre attività principali, e presto se ne aggiungeranno molte altre. I nostri asset o punti di forza sono l’importante forza vendita, che ci permette di mantenere un costante contatto col cliente, la capillarità dei nostri punti vendita, ben otto in tutto il Cantone, e un importante apparato logistico rivolto ai servizi di consegna merce. D. FARE PREVISIONI È DIFFICILE, MA QUALI SONO LE PRINCIPALI SFIDE CHE PROSPETTATE PER LA VOSTRA AZIENDA NEL PROSSIMO FUTURO? R. La sfida principale nell’immediato sarà sicuramente quella di dare al più presto stabilità all’azienda. Le basi son molto solide e siamo sulla giusta strada, ma come per ogni nuova realtà, ci sono vari aspetti che vanno rodati al meglio. Processi, sistemi, metodologie: in Edilgroup è tutto, o quasi, da creare, e vogliamo fare in modo che i collaboratori e i clienti possano allinearsi alla nuova realtà al più presto. Tutto questo mantenendo costantemente la dovuta attenzione su quanto ci circonda. D. COME VI IMMAGINATE INVECE LA RIVENDITA DEL FUTURO? R. I materiali, per quanto spesso semplici, sono in continua evoluzione e la componente di consulenza manterrà sicuramente la propria importanza. Per quanto riguarda il processo di vendita stiamo lavorando a un sistema di ordinazione che punta sul digitale, per rendere più trasparente e accessibile il nostro catalogo prodotti e le condizioni a essi applicati per le varie tipologie di clienti. Siamo sicuri che questo strumento, unitamente alle competenze del nostro team vendita e acquisti, ci possa regalare tante soddisfazioni.
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O SSI ER I VGorpgerg E N D I TO R I C A N TO N SD PEC IA LR E I dati riportati nelle schede sono tratti dalle informazioni pubblicate sui siti internet delle aziende
TICINO
Ragione sociale completa: EDILSTORE SA Anno di fondazione: 2010 Sede legale: Via San Gottardo 34 - 6532 Arbedo-Castione Sito internet: www.edilstore.ch Email: info@edilstore.ch Titolari: Luigi Silvestri e Walter Fiorina Punto vendita: 900 metri quadri dedicati al magazzino e stoccaggio merce, e 400 metri quadri dedicati all'esposizione di piastrelle, finiture e arredobagno. Nel 2020 l'azienda ha compiuto i suoi 10 anni di attività inagurando l'esposizione dedicata alle cucine Principali categorie di prodotto: piastrelle, mosaico, parquet, laminato, mobili da bagno, sanitari, pietra naturale e artificiale, attrezzature e macchinari per professionisti, cementi e collanti, profili e siliconi, antinfortunistica, stufe a legna/pellet, cucine Servizi: consulenza personalizzata; sopralluoghi in cantiere; sviluppo computi misure; organizzazione seminari tecnici; consegne franco cantiere; servizio di carotaggio in soffitti, pareti e pavimenti; taglio a misura come zoccoli, scalini, listelli e pezzi speciali
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Ragione sociale completa: FABIO REZZONICO & CO Anno di fondazione: 1934 Sede legale: Via Penate 9 - 6850 Mendrisio Sito internet: www.rezz.ch Email: info@rezz.ch Punti vendita: i punti vendita, la consulenza e i magazzini sono a Mendrisio e Lumino. GLA Rezzonico è invece la struttura dedicata alla vendita nel settore pavimenti interni ed esterni per architetti, clienti privati e imprese in Ticino (Via Olgiati 36 a Giubiasco e Via Penate 9 a Mendrisio) Principali categorie di prodotto: stufe, camini, grill, piscine, protezione solare, tetti, coperture, facciate ventilate, pavimenti, scale, ringhiere ed esterni Marchi: Palazzetti, Ruegg, Nordica Extraflame, M Design, Tiba, Rizzoli, Softube, Bestway, Technypools, Velux, Riwega, Knauf Insulation, Isover Saint-Gobain, Flumroc, Isofloc, Gutex, Ampack, Sar-
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nafil, Corradi, BT Group, Frama, KE, Bega, Sailshadow, Resstende, VitrumMioni, Schneider, Schilliger Holz, Lüchinger Holz, Samvaz, Lignatur, Herzog Elmiger, Nelskamp, ZZwancor, Erlus, Industrie Cotto Possagno, Creaton, Alubel, Lattonedil, Prefa, Montana, Swisspearl, Akraplast, Coverlife, Lucarnum, Trespa, Greenwood, Bauwerk, Unikolegno, Belcolor Flooring, Chimiver, Fontanot Servizi: consulenza e sopralluoghi; posa, programmi di manutenzione e di assistenza post vendita; progettazione interni ed esterni per la casa, uffici e ambienti produttivi; installazione, riqualificazione e manutenzione impianti e canne fumarie; progettazione e realizzazione piscine residenziali ed aree benessere; progettazione e posa carpenterie e tetti; fornitura e posa delle pareti ventilate; vendita e posa di scale da interno, esterno ed a botola; centro di assistenza Palazzetti riconosciuto per il Canton Ticino e i Grigioni E-commerce: sul sito internet è presente una sezione dove prenotare prodotti scontati
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Ragione sociale completa: VIP DEVELOPMENT SA Sede legale: Via Cantonale 33 - 6596 Riazzino Sito internet: www.sitovip.com Email: info@vip-development.ch Deposito: Centro Luserte F, Via Luserte 7/9 - 6572 Quartino Showroom: Via Cantonale 33 - 6596 Riazzino Titolari: Céliane Maissen, Christian Maissen Principali categorie di prodotto: mobili da bagno, cabine doccia e sistemi d’idroterapia, minipiscine, rubinetteria, ceramica sanitaria Servizi: ristrutturazioni complete; risanamento vasche da bagno esistenti o sostituzioni con piatto doccia; posa rivestimenti in pietra naturale
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Ragione sociale completa: EDILPOSA SA Anno di fondazione: 1998 Sede legale: Via Cantonale 4 - 6930 Bedano Sito internet: www.edilposa.ch Email: edilposa@edilposa.ch Punto vendita: 1 Principali categorie di prodotto: collanti e sigillanti per posatori, attrezzature e accessori Marchi: Harold Scholz, Kerakoll, Litokol, Mapei, Ardex, Weber SaintGobain, Falcone Bau- & Industriechemie, Merz und Benteli, Bosch, Makita, Brevetti Montolit, Raimondi, Rosset Technik, Sigma, Profilitech, Schlüter Systems, Lux Elements Servizi: consulenza tecnica, assistenza sia durante la fase di progettazione che durante la posa dei materiali, trasporto materiale a domicilio
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tutti i punti di forza in un solo elemento
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Ragione sociale completa: HG COMMERCIALE Società commerciale della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori Anno di fondazione: 1899 Sede legale: Stauffacherquai 46 - 8022 Zurigo Sito internet: www.hgc.ch Punti vendita: 41 punti vendita, di cui quattro in Canton Ticino (Genestrerio, Cadro, Castione, Losone) Showroom: 19 showroom di rivestimenti per pareti e pavimenti Cda: Beat Juen, Franco Lurati, Gian-Luca Lardi, Daniel Andreas Pfirter, Daniela Spuhler-Hoffmann, Patrice Dupasquier Principali categorie di prodotto: pavimenti e rivestimenti, materiali da costruzione, coperture, prodotti chimici, isolamento termico, costruzioni a secco, finestre a intradossi e lucernari, pozzetti, prodotti di
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drenaggio, attrezzature, DPI, giardinaggio Marchi: 3M, Helfer, Aco, Argelith, Asa-Service, Bisazza, BZB, Gazzini, Cerdomus, CreaBeton, Deutsche Steinzeug, Eczacibasi, Ergon, E. Winckelmans, Gecoglass, Geopietra, Gigacer, Inalco Ceramica, Kera Team, La Fabbrica, Land Porcelanico, Lea Ceramiche, Liapor, Misapor, MM Mannhart, Mosa, Nord Ceram, Ohra, Ceramiche Piemme, Rigip Saint-Gobain, Fontana Bismantova, Sicis, Sika, Steuler, Velux, Veriso, Vital, Vitra, Ytong, Zila, Gasser Ceramic, Zzwancor Servizi: centro corsi per costruttori edili, consegna in cantiere, fatture in formato elettronico; realizzazione facciate secondo progetto; magazzino satellite da stoccaggio, e-shop E-commerce: è possibile acquistare direttamente dall’e-shop un’ampia gamma di materiale da costruzione e attrezzatura a prezzo netto e con informazioni sulla disponibilità degli articoli
Ragione sociale completa: LUMAFER SA Sede legale: Via Cappella Nuova 2 - 6533 Lumino Sito internet: www.lumafer.ch Email: info@lumafer.ch Punti vendita: un punto vendita con magazzino Titolare: dal 2005 Fabio Rezzonico Principali categorie di prodotto: segnaletica cantieristica e stradale, strumenti di misurazione, attrezzature e materiali edili antinfortunistica Marchi: Altrad Baumann, Klemmfix, Meva, SpannStahl
LUMINO BELLINZONA LOSONE
Ragione sociale completa: P.L. VALLI SA Anno di fondazione: 1932 Sede legale: Via Grancia 6 - 6916 Grancia Sito internet: www.valli.ch Email: info@valli.ch Punto vendita: un punto vendita con showroom Direttore: Antonio Regazzoni Principali categorie di prodotto: piastrelle, pietre naturali, pietre artificiali, arredobagno, piani cucina, parquet, arredo per esterno, attrezzature per la posa Marchi: Biopietra, Appiani, Ragno, Flaviker, Armonie Artecasa, Salvatori, La Fabbrica, Porcelanosa, Fioranese, Ariostea, L'antic Colonial, Vogue, Piemme, Il Ferrone, Agrob Buchtal, Santa Margherita, Viva, Novoceram, La Fenice, Trend, Lapitec, Unicom Starker,
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Mirage, Dsg, Systempool, Quarella, Tuscania, Marazzi, Domus Linea, Slide, Silestone, Tonino Lamborghini, Magica, Dado Ceramica, Noken, Dekton, Terratinta, Land Porcelanico, Cotto D’este, Krion, Raimondi, Target, Laminam, Coem, Koralle, Mapei, Tagina, Imso, Cipa, Gamadecor, Schlüter Systems, Sintesi, Grespania, Bärwolf, Galassia, Progress Profiles, Sant’agostino, Grazia, Bardelli, Fantini, Boxer, Saime, Gigacer, Ava, Ardeco, Sicis, Rare, Gabbianelli, Bellacasa, Azzurra, Bisazza Servizi: consulenza personalizzata; servizio di posa in opera; consegna a domicilio; servizio riparazioni; lavorazioni su misura in laboratorio
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CADRO SAVOSA GRANCIA GENESTRERIO
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Ragione sociale completa: REGUSCI RECO SA Marchio ticinese di BMS Building Material Suisse Anno di fondazione: 1925, ceduta a CRH nel 2008. Dal 3 febbraio 2020 CRH Swiss Distribution ha cambiato nome in BMS Building Materials Swiss, parte di BME (Building Materials Europe, ex CRH Europe Distribution) Sede legale: Viale Portone 29 - 6500 Bellinzona Sito internet: www.reguscireco.ch Email: info@reguscireco.ch Punti vendita: il gruppo ha 120 punti vendita, di cui sette in Canton Ticino (Arbedo-Castione, Bellinzona, Biasca, Coldrerio, Locarno, Losone, Manno) Showroom: il gruppo possiede 32 showroom, di cui due in Canton
Ticino (Arbedo-Castione e Manno) Principali categorie di prodotto: sale da bagno, piastrelle, parquet, porte, cucine, materiali edili e legnami, prodotti per l’allestimento degli spazi outdoor, antinfortunistica, impianti Marchi: tutti i principali marchi del settore e due marchi proprietari: ProCasa è il marchio di Regusci Reco che offre un ampio ventaglio di piastrelle e parquet, oltre a bagni completi adatti a stili e budget differenti; ProOne è il marchio Regusci Reco di utensili e materiali edili per i professionisti Servizi: configuratore rivestimenti per pavimenti; app Reco Pro per smartphone e tablet con il catalogo completo e interattivo dei sanitari e le schede di montaggio di oltre 7mila articoli, consegna in cantiere; taglio e preparazione di lastre piatte di Eternit; taglio del legno
Ragione sociale completa: FRIGERIO SA Anno di fondazione: 1925 Sede legale: Via Giovanni Varesi 18 – 6600 Locarno Sito internet: www.frigerio.ch Email: info@frigerio.ch Direttore generale: Luca Poncini, Stefano Poncini Punti vendita: 3 Principali categorie di prodotto: attrezzature, elettroutensili e prodotti tecnici per l’edilizia, l’industria e l’artigianato, acciaio d’armatura e materiali da sottostruttura, lamiere, tubi, termoidraulica Servizi: leasing su misura, consulenza tecnica; card per gestire acquisti, fatturazione individuale, cantieri o centri d’acquisto; su richiesta consegna e ritiro a domicilio; assistenza tecnica e interventi anche in cantiere; servizio incisioni E-commerce: nella sezione e-shop è possibile acquistare utensili, macchinari, abbigliamento da lavoro, prodotti per la ferrammenta e materiale edile di vario genere
Ragione sociale completa: TICINOCOLOR SA Anno di fondazione: 2008 Sede legale: Via San Gottardo 146 - 6942 Savosa Sito internet: www.ticinocolor.ch Email: info@ticinocolor.ch Titolari: Mauro Sangalli Punti vendita: negozio multimarca che fornisce principalmente colori e vernici, rivolgendosi ad artigiani e professionisti del settore come pittori,
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imbianchini, imprese edili e di gessatura. Inoltre fornisce anche prodotti come cartongesso e parquet Principali categorie di prodotto: colori, vernici, sistemi a secco, isolamento, parquet, utensili e accessori, DPI, misuratori laser Marchi: Meffert, Ruco, Sax Farben, Sika, CD-Color, Schekolin, Storch, Greutol, Antica Signoria, Elekta, Kerakoll, Weber Saint-Gobain, Impa, Amonn, Gamma Pennelli, Astra, Leica
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ivendite SICUREZZA
SE VI CHIEDONO UN RISCATTO Aumenta in modo esponenziale il numero di attacchi informatici al mondo delle imprese, anche per piccole aziende o singoli professionisti. Il pericolo si chiama ransomware: è un virus che impedisce l’accesso ai dati dei computer. E che si sblocca in cambio di denaro
di Giuseppe Rossi
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er gli italiani e gli europei questo sarà l’anno (si spera) della fine del covid. Per i cinesi, invece, sarà l’anno del bue (secondo lo zodiaco di Pechino). Ma per gli esperti di tecnologia il 2021 sarà semplicemente un anno di emergenza. Le previsioni sono abbastanza cupe. I cyberattacchi sono in crescita esponenziale: nel 2020 è stato registrato un aumento del 40% sul 2019, ma gli investimenti delle aziende per la sicurezza informatica sono cresciuti solo del 4%, anche a causa dei tagli agli investimenti seguiti alla crisi pandemica. Il problema è che la maggior parte delle aziende, specialmente quelle piccole, non si preoccupa del problema. Fino a quando non rimane vittima di un attacco. È come con la prospettiva di bucare una gomma: è considerato un incidente remoto, ma poi accade di rimanere a piedi, ed è spiacevole. Solo che un attacco informatico è molto più frequente di una foratura e anche molto più doloroso. Ha commentato di recente Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano: «Lo scorso anno è stato segnato da un aumento senza precedenti degli attacchi informatici, con le aziende impegnate in processi
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di riorganizzazione per gestire l’improvviso boom dello smart working e la razionalizzazione del budget a disposizione per affrontare le sfide di sicurezza a causa del grave impatto economico della pandemia». Il problema principale, secondo gli esperti del Politecnico di Milano, è la scarsa comprensione del problema, anche nelle grandi aziende. Figuriamoci nelle piccole. E gli attacchi informatici possono colpire indifferentemente tutti. ALTO RISCHIO Ma che cosa si rischia, in effetti? Il problema più diffuso oggi è quello del ransomware. È un tipo di malware (software malvagio) che utilizza la crittografia e che, di solito, blocca l’accesso ai dati del computer o della rete aziendale se non viene pagato un riscatto salato. In sostanza, un bel giorno potete accendere il computer e leggere un messaggio, di solito in inglese, che vi intima di sborsare una cifra consistente, se va bene qualche migliaio di euro, in una criptovaluta, per esempio bitcoin. In caso contrario, il computer rimane bloccato, inutilizzabile, perché il contenuto dell’intero hard disk è stato criptato. Clienti, contratti, ordini, agenda, accesso alla banca online, e-mail, senza contare un danno F e b b r a i o
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difficilmente quantificabile che riguarda l’affidabilità del marchio aziendale: rimanere bloccati da un virus segnala agli altri trascuratezza e incrina la fiducia nell’azienda. Eppure, non c’è niente da fare: il vostro computer o, più facilmente, la rete azienda non funziona più se non si versa quanto richiesto da chi ha inserito il virus, perché decriptare è impossibile per i comuni mortali. Se si paga qualche migliaio di dollari, invece, si riceve in cambio una password che permette di rientrare in possesso dei propri dati. Se tutto va bene. Ma c’è anche il rischio di sentire semplicemente l’eco di una pernacchia. APERITIVO AMARO Gli attacchi ransomware sono sempre più frequenti e colpiscono tutti, grandi e piccoli. Recentemente, per esempio, ne è stata vittima una grande azienda come Campari: l’intera rete aziendale è stata bloccata completamente per lunghi giorni. Anche a Campari è stato richiesto un riscatto (16 milioni), così come Enel (14 milioni), ma anche aziende più piccole come Bonfiglioli (2,4 milioni). E non c’è stato nulla da fare. Secondo la Polizia postale, una vittima su quattro non denuncia neppure e paga subito pur di rientrare in possesso dei propri dati. A proposito, in media il riscatto chiesto alle aziende è aumentato del 47% tra il primo e il secondo semestre 2020.
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COME FOSSE UN INCENDIO Sempre meglio prepararsi al peggio: simulare un attacco informatico può occupare un paio di ore del vostro tempo per rendervi conto delle falle del vostro sistema, ma ne farà guadagnare molte di più nel caso un virus dovesse davvero colpire la rete aziendale. In fondo, nelle aziende sono previsti responsabili per la sicurezza da terremoti e incendi, con periodiche esercitazioni previste per legge. Perché trascurare la sicurezza del bene più prezioso, i dati del vostro business? Un attacco ransomware o una violazione dei dati dovrebbero essere riconosciuti come un rischio aziendale e devono essere impostati piani per affrontare un tale evento nel miglior modo possibile per ridurre al minimo le ricadute. Ora immaginate improvvisamente di non avere più accesso al vostro computer. Avete un back-up? I dati aziendali sono al sicuro? E quelli dei vostri clienti? Che cosa succederebbe se un e-criminale utilizzasse i dati archiviati nel vostro pc per colpire i vostri clienti? Le password sono a prova di bomba? O, per caso, sono scritte su quel post-it appeso al monitor?
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IL DECALOGO ANTI BLOCCO 1.
Prima di scaricare un allegato spedito via e-mail passate il cursore sopra l’icona senza cliccare: dovrebbe apparire da qualche parte l’indirizzo di provenienza. Ovviamente se non è noto è meglio non aprire il file
2. È imbarazzante ripeterlo, ma le password scritte su foglietti di carta o, peggio, post-it appesi in ufficio sono come lasciare le chiavi di casa appese alla porta d’ingresso 3. Un back-up dei dati aziendali è obbligatorio, e non solo per questioni di sicurezza 4. Mantenere aggiornato il sistema operativo e, più in generale, il software utilizzato riduce il rischio 5. Organizzare una simulazione di attacco informatico è utile per
ALLARME SMART WORKING Anche se i programmi antivirus si sono specializzati nella caccia a questi pericoli, il covid ha aperto un nuovo fronte: quello dello smart working. Lavorare da casa può essere comodo o una necessità, ma è anche più pericoloso. I dati aziendali riposti nei portatili dei dipendenti piazzati in cucina o in camera da letto, senza una rete aziendale adeguata, sono più facilmente preda dei cybercriminali. Prevede Piva: «A catalizzare l’attenzione sarà lo smart working, oltre a un crescente interesse verso le tecniche di difesa basate sull’intelligenza artificiale e il tema della digital identity, più centrale nel nuovo modo di lavorare agile. Una delle principali sfide per l’anno sarà quella di garantire la sicurezza in contesti nuovi, in particolare negli ambienti domestici, ma anche all’interno di quelli industriali, dove la convergenza con la sicurezza per la tecnologia operativa è ancora agli albori».
affrontare una eventuale situazione di emergenza 6. Quando siete in viaggio evitate di utilizzare reti pubbliche, come quelle nei bar o negli aeroporti 7. Il firewall è un sistema di sicurezza che non deve mai mancare in una rete aziendale 8. I social sono un’ottima opportunità per fare marketing, ma non devono veicolare informazioni che possono essere utilizzati da criminali 9. Stabilire rigide regole di comportamento per i collaboratori è importante per prevenire azioni pericolose 10. Attenzione all’uso di chiavette usb, uno dei maggiori veicoli di infezioni software
idea è quella di trasferire su cloud i dati aziendali, un ambiente molto più sicuro e, naturalmente, con un servizio di back-up che possa ripristinare l’intero sistema in caso di incidente o incursione nei computer aziendali. Terzo consiglio: formazione e informazione per i dipendenti. Purtroppo, secondo le statistiche e l’esperienza della Polizia Postale, la maggior parte dei virus in azienda è veicolata da qualche dipendente per ignoranza o, peggio, per complicità. Stabilire standard di comportamento, evitare una gestione hobbistica del sistema informatico aziendale, utilizzare password serie invece di pippo o 1234, contribuisce a diminuire la soglia del pericolo. Un tecnico che sia esperto in sicurezza (comprovato esperto in sicurezza, non generico tecnico di rete) può aiutare a individuare punti deboli nel sistema aziendale.
CODICE D’ONORE Come proteggersi? Le linee guida sono diverse (vedi il decalogo). La prima riguarda un codice di comportamento per i dipendenti e, naturalmente, per lo stesso imprenditore: prudenza nello scaricare allegati, diffidenza verso mittenti sconosciuti, controllo dei link prima di cliccare sopra, anche se l’autore della e-mail è (o sembra) noto. Un’altra buona
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IL GRUPPO SEGNA UNA DOPPIETTA Il multipoint guidato da Franco Nessi si espande in Piemonte con l’acquisizione dei due ex-magazzini di Edilizia Carpignano, azienda specializzata da oltre 60 anni nella distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di materiali. E sale a 43 punti vendita di Veronica Monaco
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e fosse un classico della commedia italiana, sarebbe il film di Sergio Corbucci, Chi si ferma è perduto. Perché Eternedile inaugura il 2021 con una doppietta: il multipoint, infatti, ha portato a casa un nuovo successo, acquisendo i due ex-magazzini di Edilizia Carpignano, azienda specializzata da oltre 60 anni nel settore della distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di materiali e attrezzature per l’edilizia. I due punti vendita di Torino e Collegno vanno così ad aggiungersi ai 41 magazzini Eternedile,
Da sinistra, Federico, Franco e Caterina Nessi
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aprendo al gruppo la strada per il mercato della distribuzione in Piemonte. Ne parliamo con il titolare Franco Nessi. Domanda. Quando si è conclusa l’acquisizione di Carpignano e quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a questa operazione? Risposta. L’acquisizione è diventata operativa dal 1 gennaio 2021. Un obiettivo di Eternedile è quello di essere presente nelle principali città italiane. Dopo l’apertura di un nuovo punto vendita a Lasta Signa a Firenze, a settembre 2019, adesso siamo arrivati a Torino. D. Quali risultati vi aspettate in termini di business? R. Come spesso avviene, le società cedute avevano perduto qualità e performance nella loro gestione. Nel momento in cui riusciremo ad applicare completamente i nostri modelli di business, ritengo che per gli ex magazzini Carpignano ci siano ampi margini di miglioramento. D. Con i due punti vendita ex-Carpignano, Eternedile sale a quota 43: quali sono le sfide di un multipoint di queste dimensioni? R. Diventare un gruppo multipoint, diviso a metà tra Nord e Centro Italia, vuol dire mettere in conto di superare difficoltà di un certo rilievo. Le economie di scala diminuiscono, in quanto i fornitori locali con cui dialogare crescono di numero in modo superiore alle economie stesse. L’approccio al credito è differente da un’area all’altra. Sale, dunque, la difficoltà di mantenere alta la qualità del servizio e del controllo di gestione. D. In generale com’è andato il 2020? F e b b r a i o
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R. Ad aprile 2020 pensavamo tutti di buttare via le nostre aziende. Oggi vediamo le cose con moderato ottimismo. Il 2020 si è chiuso con un leggero calo di fatturato rispetto al 2019. D. Oltre all’acquisizione dei punti vendita ex-Carpignano, ci sono state altre novità nella vostra attività intervenute nell’ultimo anno? R. Le novità per Eternedile sono all’ordine del giorno. Nel 2021 abbiamo sostituito, dopo più di 30 anni, il nostro gestionale. Abbiamo grandi aspettative dal nostro nuovo sistema informatico, che ci offrirà tante opportunità operative in più, nonché analisi e reportistiche a oggi impensabili. Inoltre, abbiamo appena rinnovato la nost ra f lot ta d i autoca r r i introducendo 20 mezzi nuovi tutti euro 6, idonei per le consegne nei cantieri in quelle zone dove esistono limiti alla circolazione. Infine, nel 2021 è previsto il lancio del nuovo marchio della divisone showroom che si chiamerà Aqva ceramiche. D. La velocità decisionale è stato uno dei fattori di successo che vi ha caratterizzato durante il lockdown. Dal quell’esperienza c’è qualcosa che vi ha cambiato per sempre a livello di organizzazione aziendale? R. Sì è andata proprio così. Abbiamo preso decisioni rapide, a volte nel giro di pochi minuti e tutti hanno risposto F e b b r a i o
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con un grande spirito di squadra. La priorità è ancora oggi quella di rimanere aperti, cercando di dribblare le assenze improv vise a causa di dipendenti che a volte rimangono contagiati o messi in quarantena. Anche se non abbiamo per fortuna avuto numerosi casi, possiamo dire con soddisfazione che probabilmente nessuno dei nostri dipendenti si è contagiato durante il servizio lavorativo. D. I vostr i punti vendita sono presenti in sei reg ioni d’Ita lia: alla luce della vostra esperienza, quali sono le principali differenze c he c a r at ter i z z a no i l merc ato della distribuzione edile a livello territoriale? R. Le differenze merceologiche tra una provincia e l’altra ci sono e a volte impediscono di fare economie di scala a livello nazionale. Sono diversi anche i modelli di collaborazione tra fornitori e distribuzione. In alcuni casi questa collaborazione è molto difficile e si creano contrasti non sempre facili da risolvere. D. Come vi immaginate la rivendita del futuro? R. Il mercato sarà sempre più segmentato e vedrà la contemporanea presenza di magazzini allestiti con ampie aree e numerosi reparti, insieme ad altre realtà più piccole, ma con un servizio più efficiente e meno dispersivo. D. Il superbonus 110% è il tema del momento: come vi siete attrezzati per rispondere alle richieste dei clienti? La filiale di Collegno (Torino) di Edilizia Carpignano. Sopra, la mappa delle province dove sono presenti i punti vendita Eternedile
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Rivendite UNA CORSA INIZIATA NEL 1949 Nata nel 1949, Eternedile inizia il suo percorso dal centro storico di Bologna, con il primo magazzino in Via Mura Interna di Porta Galliera, fondato da Armando Zavadini. Alla fine degli anni Settanta il titolare cede la società al collaboratore Giorgio Nessi. Nel 1982 Franco Nessi, figlio di Giorgio, entra in azienda. Nello stesso periodo Eternedile acquisisce lo storico punto vendita della Eternit a San Lazzaro di Savena e raddoppia il suo fatturato. Nel 1992 l’azienda dà il via a una serie di nuove aperture e inizia un processo che la porta ad aprire magazzini in Emilia Romagna, Toscana e Lombardia. Nel 2017 acquisisce Vemac, società del gruppo Saint-Gobain, con punti vendita presenti in Abruzzo e nelle
R. In caso di richieste dirette concediamo il credito d’imposta facendo fronte con nostre risorse finanziarie. Ritengo comunque che questa sia oggi una competenza legata al mondo delle banche e agli intermediari finanziari. È molto difficile legare le forniture alla concessione del credito d’imposta. Ritengo che se un rivenditore ha un buon modello distributivo, strutturato, competitivo ed è ben piazzato sul territorio, può continuare a lavorare ugualmente, anche se non ha collegato il credito d’imposta alle forniture.
Marche. Da questa fusione nasce uno dei più importanti gruppi nazionali della distribuzione edile specializzata, che negli anni successivi continua la sua espansione nel Centro-Nord Italia. Oggi il gruppo Eternedile oggi conta 43 punti vendita per l’edilizia e ferramenta professionale; 12 showroom per arredo bagno e finiture; cinque reparti di prodotti idrotermosanitari; quattro impianti per la lavorazione del ferro; uno stabilimento per la produzione di prefabbricati e solai. Nel frattempo, l’azienda ha aperto le sue porte alla terza generazione con l'ingresso di Federico Nessi e Caterina Nessi, rispettivamente nei ruoli di direttore commerciale e direttrice operativa e marketing.
D. Quali prospettive intravedete per il 2021 per il mercato dell’edilizia e per la vostra attività? R. Credo che mai come quest’anno sia difficile fare delle previsioni. Sono troppe le variabili sul tavolo, a partire dall’incognita dell’evoluzione del virus e l’impoverimento del Paese che giocano in negativo. I vaccini, le opportunità offerte dal superbonus 110% e la voglia di tornare alla nostra vita di prima sono i fattori ai quali ci dobbiamo aggrappare con un po’ di fiducia.
Eternedile, la sede a Modena, in via Finzi 481
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Rivendite I FERRI DEL MESTIERE
Per fortuna che c’è WhatsApp
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n anno fa è cambiato tutto in un attimo. Di punto in bianco sono saltate le nostre abitudini. Tutto era più difficile, anche rimanere in contatto con i clienti. Ma proprio mentre l’incertezza sembrava prendere il sopravvento, il rivenditore ha estratto lo smartphone dalla tasca e ha riaperto i canali di comunicazione. Alla fine, grazie a quei momenti drammatici, è riuscito a forgiare un nuovo ferro del mestiere, anche se ancora non è consapevole del suo effettivo potenziale di marketing. Di che cosa parlo? Di WhatsApp, naturalmente. È facile che qualcuno lo utilizzasse già prima della pandemia, ma oggi possiamo affermare che WhatsApp è parte integrante dell’attività della rivendita. Se ancora non lo fosse, niente paura, non è tardi per iniziare. La cosa interessante è che WhatsApp rappresenta un passo importante del percorso di digitalizzazione della rivendita edile, soprattutto per
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quanto riguarda la relazione con il cliente e la sua fidelizzazione. Il segreto dell’app è che consente di comunicare alla vecchia maniera, con le chiamate e i messaggi, così come facevamo con i telefonini nell’era precedente agli smartphone, quando potevamo solo telefonare e scrivere sms. FACILITÀ Quindi, nelle sue funzioni di base, è un’app facile da usare per chiunque, non a caso è una delle più scaricate al mondo. Allo stesso tempo offre la possibilità di videochiamare, allegare file di ogni genere e aprire chat di gruppo. Ecco perché WhatsApp è un potente strumento di marketing, grazie al quale la fidelizzazione dei clienti è alla portata di tutti. Con la videochiamata possiamo fare una vendita smart, one to one. Non è esattamente uguale a una vendita in presenza, anche se si avvicina molto, ma è possibile farla senza
aspettare che il cliente passi in rivendita. In questo modo aumentiamo il numero di contatti con il cliente, gli rinfreschiamo la memoria più spesso e capiamo cosa sta facendo veramente. Perché lo guardiamo dritto negli occhi, mentre ce lo racconta, a differenza di quello che accade con una semplice chiamata. Allo stesso tempo, possiamo inoltrargli offerte, schede tecniche, depliant e foto del prodotto richiesto, oppure di quello che vogliamo proporre. Ma non finisce qui. Con le chat di gruppo moltiplichiamo per mille le nostre facoltà. Come Mr. Fantastic, l’uomo di gomma dei Fantastici Quattro,
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possiamo allungare le braccia per abbracciare tutti i clienti che vogliamo, in un colpo solo. Parlare ai clienti non è mai stato così facile, in diretta video o con una clip registrata. Per esempio, possiamo postare un breve video in cui facciamo un foro perfetto, con il nuovo trapano appena arrivato in magazzino. Mentre spieghiamo perché rende più facile il lavoro, grazie a un nuovo motore e all’uso di materiali più leggeri. Con un’offerta lampo che non si può rifiutare, pronta in canna. SENZA TEMPO La parte migliore delle chat di gruppo è che possiamo farne quante vogliamo, una per ogni target che serviamo. In questo modo, ogni chat è focalizzata sull’argomento di maggiore interesse per i clienti di quel target specifico. È come avere un cordone ombelicale collegato con ciascun cliente, attraverso il quale possiamo nutrirlo direttamente, con il cibo che predilige. Nelle chat di gruppo possiamo invitare anche i clienti che vogliamo acquisire. Mi riferisco in particolare a quei potenziali clienti che chiamano in rivendita chiedendo informazioni, ma che poi non risentiamo mai più. Invece di riagganciare sperando di risentirli, lanciamo loro un’esca, inviando in privato le ultime informazioni che abbiamo postato sul gruppo e buttiamoli dentro la chat del target a cui appartengono. Questa è un’attività di marketing che non costa niente, perché non servono consulenti o agenzie di comunicazione per farla. E non serve neanche tanto tempo, perché una volta creata la chat di gruppo, possiamo postare anche solo le informazioni che inviamo ai singoli clienti di volta in volta. Basta copiarle nella chat di gruppo per informare, in un attimo, tutti i suoi simili. A differenza delle e-mail, che spesso giacciono nel dimenticatoio o nella casella spam, WhatsApp è un’applicazione che apriamo più volte al giorno, tutti i giorni ed è davvero difficile far finta di non vedere i nuovi messaggi. Sfortunatamente la pandemia non è finita, ma per dirla alla Giorgio Gaber: «Ma per fortuna che c’è il WhatsApp!» di Marco Buschi Marco Buschi si occupa di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia. marco@marketingcommerciale.com Su Linkedin: Marco Buschi Marketing Commerciale.
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toria di copertina PORON
IL SUPERBONUS OLTRE IL CAPPOTTO L’azienda che da quasi 60 anni è all’avanguardia nella produzione di materiali isolanti lancia una raffica di prodotti dalle alte prestazioni. Tutti con un dato comune: la sostenibilità. Sistema tetto, cappotto, coperture: ecco tutte le novità di Giuseppe Rossi
Giancarlo Spina
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l 2021, dimenticato (si spera presto) il covid, sarà ricordato come l’anno del superbonus. Un’occasione unica per chi è proprietario di un immobile, ma anche per le aziende. Specialmente quelle che alle proprie spalle possono vantare un pedigree solido in materia di isolamento. Ma non solo. Perché l’altro grande driver di questa gigantesca opera di riqualificazione si chiama green. E, nel caso di Poron, questa abbinata, riqualificazione e ambiente, vanno di pari passo. «La famiglia Cerù, proprietaria del Gruppo Poron, si è dimostrata sempre molto attenta alla sostenibilità, trasmettendo valori, benessere e aiuto ai propri dipendenti nelle difficoltà quotidiane e non parlo solo dal punto di vista economico», spiega Giancarlo Spina, responsabile commerciale dell’azienda. Domanda. Il 2021 parte all’insegna di tante novità per la Poron, a partire da un bel catalogo chiaro e preciso. Uno strumento di marketing che è ancora valido, quindi... Risposta. Assolutamente sì. Vogliamo essere i protagonisti di un cambiamento importante nel mondo Eps. La novità principale è un nuovo catalogo dove i prodotti isolanti soddisfano tutti i Criteri ambientali minimi, requisiti indispensabili richiesti dal decreto ministeriale del 2017. È la consacrazione di un percorso, il Blue Poron Word, iniziato nel 2017 con il lancio della linea Polar Cam e che vede Poron dirigersi nella direzione di una produzione sostenibile dell’intera gamma. Siamo attenti all’ambiente: tutti i prodotti contengono una quantità minima e non inferiore al 10% di materia prima seconda, che proviene da piattaforme di recupero. Tonnellate di scarti di polistirene che sono reinseriti nei nostri cicli produttivi. Abbiamo lavorato sei mesi per rendere chiaro e comprensibile il nuovo catalogo, con nuove voci di capitolato, testi, impaginazione e tabelle climatiche che riportano lo spessore minimo, utile per ottenere il superbonus 110%. Ci siamo anche divertiti a comparare al nostro spessore idoneo alcuni materiali concorrenti, che nel 99% dei casi dimostrano di avere la necessità un maggiore spessore, a parità di trasmittanza U ottenuta.
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D. Come è organizzato il catalogo? L’abbiamo suddiviso in cinque sessioni, partendo con l’introduzione di un vero e proprio manuale tecnico di circa 60 pagine. Dalla presentazione dell’azienda alle certificazioni, la partnership con Basf, le nuove materie prime, il nostro Blue Poron World. Non mancano l’aspetto tecnico dell’efficienza energetica, il Dee e l’ecobonus, la conducibilità termica e il comportamento al fuoco dei nostri materiali. La seconda parte è dedicata esclusivamente alla gamma prodotti Neodur, la terza parte si occupa esclusivamente delle lastre stampate (nostro fiore all’occhiello) e di quelle tagliate, mentre la quarta parte è dedicata a tutti i nostri sistemi isolanti per coperture di ogni genere. Infine, la quinta parte è dedicata ai prodotti speciali e agli accessori utili al corredo di un sistema tetto. D. Oltre al catalogo, avete presentato sette nuovi prodotti di prodotto. Sono tante: come siete arrivati a questa decisione, c’è spazio sul mercato? R. Vero, partiamo sempre con i nostri nuovi cataloghi da un processo di standardizzazione prodotto che ci permette di far spazio, nei nostri otto siti produttivi, a nuove linee prodotto. È bello innovarsi di continuo: le tecniche costruttive e le mode sono in continua evoluzione, la voglia di riqualificare energeticamente tutti gli edifici in Italia da Nord a Sud, isole comprese, rendono necessaria una gamma prodotti sempre più ampia e calzante alle differenti esigenze territoriali e non parliamo solo di spessori. È vero, sono tante. Presentando i nuovi progetti internamente ricordo ancora i volti preoccupati di molti. Ma non ho desistito e, dopo tre ore di spiegazioni, sono stati tutti condivisi. Con la convinzione che sul mercato
per le innovazioni c’è molto spazio. D. Quali sono le novità, in sintesi? R. Le novità prodotti 2021 sono tante. Il Winpolar Plus è un sistema tetto ventilato caratterizzato da un'anima composta di Eps bianco e grigio, con una camera di ventilazione. Sopra si trova un Osb (Oriented strand board ndr) e sotto uno strato di lana di roccia. Con questo prodotto abbiamo fatto un primo passo nel mondo dell’acustica sui tetti in legno. Altra novità: NeodurTeg è il nostro primo sistema tetto realizzato con Neodur accoppiato a lamiera in acciaio effetto coppo. È utile nel caso di tetti a falda con bassissima pendenza e non adatti a rivestimenti in tegole tradizionali. Altro prodotto nuovo è Neodur Rooftop, un pannello di Neopor di Basf ad altissima densità accoppiato ad un pannello Aquapanel di Knauf. È adatto alle coperture piane, dove la pedonabilità di servizio, la leggerezza del sistema isolante e la sicurezza al fuoco per sfiaccolare la guaina, si rende indispensabile. Ancora: Neodur Guaina Reflex è stata voluta fortemente per lavorare in simbiosi anche con il Neodur Rooftop. Non è una semplice guaina liquida monocomponente antiristagno, ma è anche riflettente con un indice Sri molto alto, che in estate può dare numerosi vantaggi rispetto alle guaine liquide tradizionali. Tra le novità c’è anche PoronPend, sistema pendenzato: isola e invita l’acqua nei pluviali senza appesantire la copertura sistemi tradizionali in calcestruzzo, poco congeniali e troppo pesanti in una terra sismica. È un progetto partito in sordina per fare esperienza due anni fa e che oggi ci sentiamo di affrontare grazie all’esperienza maturata. Di nuova introduzione è anche SogliaZero, la nostra proposta di davanzale. Ha il cuore in Eps ad altissima densità già rasato, rifinito e facile da montare. Viene incollato sulle soglie esistenti in marmo eliminando il ponte termico e permettendo di utilizzare lo spessore idoneo per il giusto confort abitativo. Infine, c’è DiscoZero. Non è una novità di mercato, ma in una terra come la nostra
NeodurTeg. Sopra, Winpolar Plus
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Storia di copertina Neodur Rooftop. Sotto, Neodur Guaina Reflex
bella Italia, in alcune zone in particolar modo, le escursioni termiche al mattino danno la visibilità alle teste dei tasselli utilizzati per il fissaggio meccanico del sistema cappotto. E la ricerca della perfezione nel sistema cappotto grazie a SogliaZero e DiscoZero, vede come obiettivo per il 2021 zero ponti termici. D. Alla base delle novità c’è Neodur. Quali sono le performance di isolamento di questo materiale? R. Neodur è ormai conosciuto, lavorato e apprezzato in tutta Italia. La sua immagine è il rinoceronte, che ne trasmette la forza e che dà il volto a una linea di prodotti in polistirene stampato ad alta capacità di riflessione della radiazione termica, totalmente a celle chiuse, che a differenza di un comune Eps tagliato da blocco assorbe meno acqua. A elevate resistenze meccaniche sia di compressione che di trazione, infine, la sua conducibilità termica pari a 0,030 W/m2K pone l’intera gamma Neodur tra gli isolanti presenti oggi nel mercato al primo posto nell’equazione "Il miglior isolante al miglior prezzo". D. In quali ambiti può essere utilizzato? R. Molto semplice: è una gamma no limit, dal sotto massetto con NeodurCem, il primo sottofondo alleggerito termoisolante con perle in grafite premiscelato con leganti idraulici, al cappotto termico con Neodur Wtrx, miglior lastra sul mercato per questa specifica applicazione, che permette di effettuare un sistema cappotto rinforzato contro grandine e pallonate, con tagli rompitratta utili a diminuire le cavillature che possono presentarsi sui rasanti dovute alle forti escursioni termiche. Oppure per l’intercapedine con Neodur Ta, una lastra tutt’altezza dotata di incastro maschio-femmina, che rende la posa molto celere eliminandone i fissaggi, in coper-
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tura piana con Neodur SB dove resistenza a compressione maggiorata e la battentatura a «L» possono dare quel qualcosa in più. In copertura a falda inclinata, con Neodur SL da posizionare nei classici sistemi tetto intelaiati e tradizionali o con il nuovissimo Neodurteg, utile a risolvere il problema delle tegole, che a bassa pendenza possono far infiltrare la gocciolina di acqua. Insomma, è davvero una gamma utile per l’intero involucro edilizio. D. Un’altra proposta di Poron si chiama Polar e ha come simbolo un orso bianco. Di che si tratta? R. La linea di prodotti Polar è una solida realtà di quello che è stato per Poron l’approccio alla sostenibilità, ancor prima dell’esigenza di inserire isolanti Cam negli edifici che concorrono all’ecobonus. Volevamo fortemente aiutare a ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera diminuendo la trasformazione di nuova materia prima utilizzando scarti all’interno del suo ciclo produttivo e l’idea dell’Orso Polare, animale a rischio a causa dello scioglimento dei ghiacci ci è sembrato il modo migliore per rappresentare questo progetto con una mascotte. D. Nell’opinione comune il polistirolo è percepito come un materiale nemico dell’ambiente, ma Poron si è preposta di ribaltare questa convinzione. Come? Purtroppo il solo fatto che venga chiamato polistirolo, mentre noi di Poron da anni specifichiamo sia polistirene, dimostra il fatto che c’è una cattiva informazione su questo materiale. Quando sento dire le parole eco, bio collegate all'edilizia, credo che i concetti non siano ben chiari a tutti gli attori protagonisti in efficientamento energetico o in edilizia in generale. Si abbattono alberi per costruire le case, si distruggono montagne per ricavare roccia per F e b b r a i o
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produrre isolanti. Il materiale è prodotto con le frazioni in eccesso delle raffinerie: insomma, si recuperano le materie prime utili alla creazione di un materiale performante sia meccanicamente che termicamente, duraturo nel tempo e in grado di conservare i valori termici molto più di qualsiasi altro. All’interno di ogni singola cella di polistirene il 98% è semplice aria. D. Perché la sostenibilità non è un concetto astratto per Poron? R. Ancor prima della sostenibilità ambientale la famiglia Cerù, proprietaria del Gruppo Poron, si è dimostrata sempre molto attenta alla sostenibilità, trasmettendo valori, benessere e aiuto ai propri dipendenti. E non parlo solo dal punto di vista economico: lavoro con loro da più di 20 anni e prima il padre, mio grande mentore, e poi i figli, vedono chiaramente questo percorso intrapreso circa 60 anni fa traslare nei concetti alla sostenibilità ambientale. Per questo motivo non è assolutamente un concetto astratto. D. È davvero possibile una crescita, ma senza aumento della CO2? R. Oserei dire non possibile, ma certa. L’isolamento termico degli edifici è l’unica strada percorribile nell'immediato per ridurre concretamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Da gennaio 2021 tutti gli edifici progettati, siano essi pubblici o privati, devono essere Nzeb, Nearly Zero Energy Building, cioè edifici a elevate prestazione energetiche,
intraprendere, il futuro dell’economia circolare è oggi. D. Ma il green è davvero sostenibile anche per i bilanci delle aziende? R. Una bella domanda. Comporta costi maggiori, risorse maggiori, voglia e capacità maggiori. Ma bisogna sforzarsi e non avere paura di far quadrare i bilanci con investimenti tecnologici importanti, di entità, che torneranno anche se a lungo termine con grossi benefici utili sia all’uomo che alle aziende che hanno deciso di intraprendere questo cammino. D. I vostri prodotti sono innovativi. Ma i rivenditori hanno una sufficiente comprensione delle qualità specifiche? R. Assolutamente sì. Oggi vediamo i nostri clienti sempre più attenti a un’edilizia in continua evoluzione, soprattutto nel settore che ci vede protagonisti, quello dell’isolamento termico collegato alla riqualificazione energetica. Per questo motivo siamo al loro fianco con una rete di manager e agenti tecnici e commerciali, composta da 90 risorse che supportano i rivenditori anche nel redigere relazioni termiche per giungere all’obiettivo grazie al nostro Thermoporon, il software progettato da TEP SRL e personalizzato per le esigenze di Poron. E devo dire che questa scelta partita qualche anno fa oggi ci sta dando risultati eccellenti, cogliendo l’opportunità ricevuta approfitto per dire grazie a tutti i nostri rivenditori fidelizzati che ormai da anni si sono affidati alle nostre mani. D. C’è, poi, il problema dell’applicazione: è sufficiente la preparazione
NeodurWTRX fronte e retro (a destra)
che richiedono per il loro funzionamento un consumo energetico estremamente basso, quasi nullo. Ogni nuovo edificio dovrà essere in grado di provvedere autonomamente alla produzione del proprio fabbisogno energetico, riducendo al minimo sia i consumi che l’impatto ambientale. Aipe ha pubblicato nella prima settimana di febbraio un post molto interessante su questo argomento. D. L’economia circolare è un traguardo possibile? R. Ambito, arduo, un cammino non celere e tanto meno in discesa. Ma credo fortemente che la strada intrapresa porterà a un cambiamento e non possiamo pensare che i nostri figli lo vedranno. Dobbiamo essere noi i primi come generazione a vederlo, anzi a toccare con mano i risultati di uno sforzo che la generazione precedente alla nostra non ha pensato di F e b b r a i o
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nei cantieri? C’è il rischio che i nuovi materiali siano male posati? R. Visitando i cantieri, negli anni, devo ammettere che non sempre ho riscontrato sufficiente preparazione delle imprese. Ma non è loro la colpa, bensì di noi aziende che immettendo nel mercato nuove tecnologie non abbiamo capito bene l’importanza nel trasmettere la corretta posa in opera. Proprio nel 2020 Poron ha fatto partire un progetto con DnartStudio, che ha visto e vedrà pubblicare altri video di montaggio dei nostri sistemi costruttivi, per rendere ancora più semplice la loro posa in opera, soprattutto per i nuovi materiali. È già online il video di montaggio del sistema Porontek Max Air e a marzo ci sarà il lancio del video di posa di Winpor e Winpolar. E non ci fermeremo: nel corso del 2021 ci saranno altre due nuove uscite.
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Storia di copertina
PoronPend
D. I vostri prodotti sembrano tagliati su misura per il superbonus. In che misura? R. A differenza di altri prodotti isolanti, che hanno una quantità di materia prima seconda nel loro interno con percentuali che vanno addirittura da 1% al 5 %, il mondo Eps parte da un minimo del 10%, ma può arrivare tranquillamente anche a percentuali maggiori. Il nostro Dual Color è l'esempio di un materiale fatto di 100% di materia prima seconda grazie al Biomass Balance di Basf D. Il superbonus è un’occasione unica. Ma verrà davvero utilizzato a sufficienza? R. È di sicuro un’opportunità importante da cogliere, ma sarà molto più importante che il governo dia un contributo temporale più lungo rispetto alle attuali scadenze. Sappiamo che il lasso temporale concesso non permetterà il raggiungimento dell’obiettivo prefissato dall’Europa per i prossimi anni, quindi auspichiamo in un prolungamento di questo bonus per qualche altro anno ancora. D. Isolare un edificio è il massimo che si possa fare. Ma c’è qualche altro prodotto che si potrebbe proporre per l’edilizia che farebbe la differenza? R. L’isolamento termico oggi è vitale in edilizia per la riduzione di emissioni di CO2 e sono molto contento anche dell’introduzione del sismabonus, perché negli anni passati non si è costruito al meglio e ora bisogna intervenire anche in questo campo. Mi piacerebbe si comprendesse che in una terra altamente sismica come la nostra continuare a costruire solai pesanti senza nessun motivo utile è un problema che erediteranno i nostri figli. Si possono invece costruire solai che abbiano davvero un'anima leggera all’interno: prevenire è meglio che curare. D. Poron è alla vigilia del 60esimo compleanno. Come si è evoluta l’azienda del 1962, anno della fondazione? R. Abbiamo online una bellissima videostory che narra l’evoluzione continua della NeodurCem
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nostra bellissima azienda, da un mono stabilimento partito nel 1962 ad Aprilia con la produzione di manufatti per imballaggio. Nel tempo, il concetto del chilometro zero del nostro fondatore, portato da lui in primis avanti con sacrificio e poi implementato dalla seconda generazione, e la vicinanza alla nostra clientela in tutti i settori, non soltanto quello edile, ci hanno reso protagonisti indiscussi nel garantire il servizio su cui oggi fanno affidamento migliaia dei nostri clienti. Quando parlo con alcuni di loro, che lavorano con Poron addirittura prima dei miei 20 anni di servizio, e ti raccontano episodi dei tempi passati, mi si riempie il cuore. Questo è uno dei tanti motivi perché ho scelto di dedicare la mia intera vita lavorativa alla famiglia Poron. D. Com’è organizzata l’azienda, oggi? R. Otto sono gli stabilimenti produttivi sull’intero territorio nazionale, dal Piemonte alla Sicilia, con un’unità interamente dedicata al supporto tecnico, commerciale e amministrativo, l’officina meccanica di precisione con addetti qualificati dedicata agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di stampi e macchinari a completa disposizione delle sole unità produttive, una rete commerciale che ormai tra imballaggio ed edilizia ha toccato da poco le cento unità. È una struttura davvero imponente e sono fiero di farne parte. D. Il vostro prossimo traguardo? R. Siamo alla vigilia del 60esimo compleanno e vogliamo festeggiarlo con un regalo importante: ci piacerebbe goderci al massimo il 2022, quasi con la voglia di innescare un ritardo temporale nelle lancette per poter godere al meglio ogni singolo giorno che verrà. I 60 anni di storia produttiva, di palline bianche, grigie e colorate, di clienti che ringraziano per il servizio ricevuto e l’impegno profuso, dedicando in particolar modo questo 60esimo alla memoria del nostro fondatore, il signor Luciano Cerù di cui tutti noi sentiamo la mancanza, ma che giorno dopo giorno sappiamo che anche da lassù continua in qualche modo a guidarci. F e b b r a i o
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LA GUIDA ALLE SCELTE GIUSTE PER LA SALUTE DELLA CASA E DEL PORTAFOGLIO La nuova edizione della Guida del Condominio Sostenibile è stata completamente ripensata. A partire dal suo focus: i superbonus e i sismabonus. La Guida contiene tutte le informazioni pratiche necessarie per accedere ai nuovi (e ai vecchi) incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione del condominio. Prenotate la vostra copia! https://www.virginiagambinoeditore.it/riviste/guida-condominio-sostenibile/ oppure telefona al numero +39 02 47761275
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VIRGINIA GAMBINO
mprese BRIANZA PLASTICA
SOLUZIONI AD HOC PER RIQUALIFICARE Il superbonus costituisce un'occasione preziosa per efficientare energeticamente gli edifici. Grazie alla gamma di soluzioni Isotec per l’isolamento dell’involucro, conformi ai cam, è possibile soddisfare i requisiti richiesti dalla normativa per accedere agli incentivi di Veronica Monaco
Simone Pruneri, responsabile vendite isolanti di Brianza Plastica. A destra il sistema Isotec
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on cinque siti produttivi distribuiti sul territorio nazionale e un rinnovato laboratorio di ricerca e sviluppo, ampliato per ospitare le più avanzate strumentazioni a supporto dei processi di produzione, Brianza Plastica si propone come interlocutore esperto per tutto ciò che concerne l’efficientamento dell’involucro e la corretta progettazione dell’isolamento termoventilato per coperture e facciate. YouTrade ha intervistato Simone Pruneri, responsabile vendite isolanti dell’azienda. Domanda. Che cosa vi aspettate dal 2021? Risposta. C’è desiderio di normalità, le prospettive future offrono tanti spunti positivi e c’è tanta voglia di riprendere con forza. Sono ottimista. D. Come si articola il rapporto dell’azienda con i rivenditori di materiali edili? R. Quello di Brianza Plastica con i distributori è un rapporto consolidato. Chiaramente negli anni questo rapporto si è evoluto, come si sono evoluti i rivenditori. Molti hanno capito che in determinati settori è necessario alzare l’asticella: non basta solo gestire la parte commerciale, ma è necessario investire sul personale e attivare una formazione continua, per offrire ai clienti servizi sempre più mirati di consulenza e orientamento alla scelta delle soluzioni più rispondenti alle necessità espresse. Alcuni hanno assunto anche addetti che arrivano direttamente da esperienze in cantiere e nel campo della progettazione. Chi ha fatto questo ha una marcia in più ed è in grado di apprezzare maggiormente le potenzialità offerte da prodotti tecnici, come il sistema Isotec di Brianza Plastica. D. L’azienda ha deciso di giocare un ruolo di primo piano puntando tutto sull’innovazione. In che modo? R. Con il sistema Isotec proponiamo una gamma di soluzioni per l’isolamento dell’involucro. La proposta ha un’importante F e b b r a i o
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storicità per quanto riguarda le coperture, e da circa un decennio è disponibile anche per le facciate, rappresentando di per sé un unicum in questo settore. Un sistema assolutamente alternativo, anche rispetto alle facciate ventilate tradizionali, che mantiene un elevato livello qualitativo e elevate performance, oltre a essere compatibile con tutte le finiture disponibili sul mercato. D. Avete un ufficio tecnico all’interno dell’azienda che si occupa di ricerca e innovazione? R. Certo. L’aspetto positivo di un’azienda come Brianza Plastica è il forte legame tra la parte tecnica, quella commerciale e il marketing. Queste tre funzioni si confrontano costantemente per andare nella direzione corretta. D. Brianza Plastica è specialista dell’isolamento dell’involucro, uno degli elementi fondamentali per accedere al superbonus 110%. Quali sono le vostre soluzioni per questo tipo di interventi? R. Tutta la gamma degli isolanti Brianza Plastica, siano essi in poliuretano o in polistirene, sono C.A.M. compliant, quindi assolutamente adeguati a quanto richiesto dal superbonus. Tutti i nostri isolanti permettono di intervenire sia in copertura che a parete, conferendo alte prestazioni, caratteristica fondamentale che rende l’adesione al superbonus un’opportunità assai interessante
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per il miglioramento della classe energetica del proprio immobile. D. Quali sono le differenze del costruire rispetto a una decina di anni fa? R Il business degli ultimi anni e del futuro si giocherà principalmente sulla riqualificazione. Negli ultimi dieci anni è cresciuto molto il settore dei sistemi a secco, ma la nostra tecnica edilizia è ancora massiva e legata a sistemi tradizionali. Ciò non toglie che il mondo delle costruzioni si stia evolvendo e il nostro sforzo negli anni è stato quello di studiare la compatibilità dei nostri prodotti con nuove soluzioni e modi di costruire, che ora si stanno diffondendo. Per esempio, quello delle facciate ventilate, su cui Brianza Plastica ha puntato l’attenzione sin dall’inizio del nuovo millennio. All’epoca il tema delle facciate ventilate non era così sentito tra gli studi di progettazione e le imprese di costruzione, negli ultimi tre anni, invece, quella della facciata ventilata è una soluzione sempre più conosciuta e utilizzata come alternativa migliorativa al cappotto. Eravamo dunque già sulla strada giusta, tanto più che il nostro sistema Isotec si sposa benissimo con tutte le tipologie costruttive, sia in ambito di riqualificazione che di nuove costruzioni. Una soluzione eclettica e flessibile che ci ha permesso di collezionare referenze estremamente variegate.
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Imprese INVOLUCRO ISOLATO E VENTILATO CON ISOTEC
Realizzazione della copertura della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Casamassima (Bari) con il sistema Isotec XL e rivestimento in tegole a coda di castoro multicolore
Isotec è il sistema di isolamento termico di Brianza Plastica, studiato per realizzare edifici ad alta efficienza energetica. Realizzato in poliuretano espanso rigido rivestito in alluminio, con correntino integrato, il sistema garantisce la coibentazione e ventilazione di tutto l’involucro ed è ideale sia nelle ristrutturazioni che nelle nuove realizzazioni. Leggero e facile da posare, il sistema offre eccezionali prestazioni termiche - λD di 0,022 W/ mK - elevata durabilità e un’estrema versatilità: Isotec può essere infatti applicato su tutte le strutture e abbinato a tutti i materiali da rivestimento. I prodotti della gamma Isotec rispondono ai Criteri ambientali minimi (C.A.M.) e contribuiscono all’ottenimento dei crediti per la certificazione Leed v.IV per la progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili ed aree territoriali ad alte prestazioni.
Pannello Isotec XL per coperture
D. Oltre alla flessibilità, quali sono i plus del vostro sistema rispetto agli altri disponibili sul mercato? R. Puntiamo sulla qualità del nostro prodotto e sulle sue performance. Isotec è un pannello preaccoppiato che consente di realizzare un pacchetto termoventilato, già predisposto all’abbinamento con la finitura prescelta. Quindi, un prodotto tecnico che deve essere valutato rispetto alle sue prestazioni e alla durabilità nel tempo. Il prodotto ha un’importante storicità ed è stato applicato in numerosissime realizzazioni in copertura da oltre 35 anni, a testimonianza della sua validità. D. Quali sono le soluzioni più richieste? R. La facciata sta prendendo sempre più piede, ma al momento le soluzioni più richieste sono ancora quelle legate al tetto ventilato. I campi di applicazione sono davvero tantissimi e, a conti fatti, il sistema Isotec è una soluzione davvero efficiente perché porta con sé la logica del pannello preaccoppiato, prevede poche ore di manodopera, è facile da utilizzare, ha una prestazione costante ed è estremamente compatibile con tutte le strutture portanti e tutti i materiali di rivestimento. D. Quali saranno i temi-guida del 2021? R. Credo che il 2021 potrebbe essere positivamente condizionato
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Rifacimento della copertura di una scuola a Chiavenna (Sondrio) con falda a bassa pendenza, isolata con Isotec Parete in abbinamento a lastre metalliche a scatto
dal superbonus. Negli ultimi mesi questa agevolazione prevista dal Decreto Rilancio ha subìto numerose integrazioni e modifiche; ora assistiamo a un periodo di assestamento durante il quale i tecnici e le imprese si stanno informando per recepire al meglio il provvedimento. Un ruolo di primo piano sarà svolto dai progettisti, che dovranno affrontare casistiche sempre diverse. Le richieste che ci stanno pervenendo in queste ultime settimane sono migliorate qualitativamente, a testimonianza che i tecnici stanno entrando sempre più nel merito del superbonus e ragionando in maniera corretta sugli iter da seguire. In tal modo, le richieste diventano sempre più mirte e le soluzioni da loro proposte sempre più chiare e convincenti nei confronti dell’utente finale. D. Che cosa si potrebbe fare di più? R. Tantissimo, il patrimonio italiano necessita di interventi di efficientamento energetico e strutturale. Il problema è sempre legato a una burocrazia eccessivamente articolata e i tempi in edilizia sono spesso troppo dilatati: dal capitolato alla fase di cantiere possono passare anche più anni. Questo punto è emerso immediatamente quando, confrontandomi con gli addetti del settore, abbiamo considerato i tempi del provvedimento legato al superbonus, troppo ristretti rispetto alle reali necessità legate alle tempistiche del progettare e costruire. Inoltre sarebbe importante considerare anche l’aspetto legato alla reale disponibilità delle manovalanze qualificate sul mercato. D. Come si inserisce in questo discorso invece la manutenzione ordinaria degli stabili? R. Diciamo che in Italia, anche in edilizia, vedo spesso la tendenza a interpellare il tecnico o l’impresa di fiducia nel momento in cui diventa necessario agire a seguito di una serie di problematiche, F e b b r a i o
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o temporeggiare aspettando l ’incentivo più remunerativo. Sicuramente quello della manutenzione ordinaria è un aspetto molto importante, ma che non possiamo gestire come azienda produttrice. Non siamo general contractor, ma produttori che studiano, progettano e realizzano materiali per edilizia. Quello che possiamo fare è comunicare a chi si occupa di manutenzione ordinaria e straordinaria i plus delle nostre soluzioni e i benefici, anche economici, che ne derivano. D. Quindi Brianza Plastica fa anche cultura? R. Sì, cerchiamo sempre di andare oltre il lavoro commerciale tout cour. Facciamo seminari, abbiamo realizzato pubblicazioni, documentato i progetti a cui abbiamo partecipato negli anni, per mostrare tutte le potenzialità che hanno le nostre soluzioni e accrescere così la credibilità dei prodotti stessi e dell’azienda. D. Fate anche rete con gli altri attori della filiera? R. Certo. Per trasmettere i vantaggi del pacchetto Isotec e la sua flessibilità, abbiamo attivato una serie di collaborazioni, nel corso degli anni, con altre aziende della filiera. Questo è possibile proprio per la massima compatibilità del nostro sistema, sia in copertura che in parete. D. Si parla sempre più di cambiamento climatico: quanto questa tematica sta incidendo sul vostro modo di progettare i nuovi prodotti? R. L’utente è molto più esigente rispetto al passato e oggi la progettazione è più attenta al comfort abitativo a 360 gradi. Negli anni è cresciuto sensibilmente l’interesse nei confronti della gestione della stagione calda. Questo è per noi uno spunto molto importante, in quanto proponiamo un pacchetto termoventilato.
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Imprese MINIERA SAN ROMEDIO
QUELL’ACETO È DAVVERO PURO La calce idraulica naturale Nhl 5 dell’impresa trentina ha giocato un ruolo di primo piano nel rinnovamento della sede di un’azienda agricola nella provincia di Modena, che è stata riqualificata anche grazie alle qualità naturali del materiale di Franco Saro
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l food italiano: una risorsa per l’economia, oltre che una festa per il palato. Ma è anche una tradizione da conservare e proteggere, specialmente quando è necessario intervenire per rinnovare un ambiente. Come nel caso della società agricola Podere Rosa Marco Rizzardi in provincia di Modena, specializzata nella produzione di aceto, una specialità più rinomata del territorio, l’aceto balsamico. Oltre a essere un appassionato di vini e aceto, infatti, il committente è anche attento alla qualità di quello che lo circonda. Ed ecco perché nella ricostruzione del fabbricato, che risale ai primi anni del Novecento, ha scelto la strada maestra della qualità anche dei materiali.
MATTONI PIENI L’edificio, realizzato con la tecnica dei mattoni pieni, si era ammalorato dopo il terremoto del 2012, ma nella riqualificazione ha mantenuto i criteri costruttivi originali, per esempio conservando i solai in legno. C’è anche un motivo pratico: l’aceto «respira il fabbricato» per 20-30 anni, il periodo di invecchiamento, e anche per questo c’era la necessità di avere e usare sostanze naturali nel processo di riqualificazione. Nel caso dell’acetaia, infatti, il muro ha una funzione aggiuntiva di regolatore igrometrico, indispensabile per l’invecchiamento dell’aceto. Un ruolo fondamentale lo hanno svolto i materiali Puro del Gruppo Miniera San Romedio, che si distinguono per traspirabilità e capacità
Alcune immagini della riqualificazione del Podere Rosa Marco Rizzardi. L'esterno, l'acetaia e il tavolato in legno. Per la rasatura sia interno che esterno tradizionale a due mani con spugnatura finale è stata utilizzata la linea Puro del Gruppo Miniera San Romedio
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REV-4 SUPER 48 VOLT STANDARD
36
YEARS
dal 1982 Caratteristiche
di resistere nel tempo. La zona in cui si trova il fabbricato del podere, infatti, ha molti problemi di umidità di risalita e a maggior ragione c’era necessità di avere prodotti senza cementi che non trattengano acqua nei mattoni. Il committente, originario della Val di Non, in Trentino, conosceva i pregi della calce idraulica naturale Nhl 5 (traspirabilità, durabilità del manufatto e comfort) e, quindi, ha voluto utilizzare la linea Puro. Tra l’altro, il costo di questi materiali non ha inciso particolarmente sul budget previsto per l’opera. In più, i prodotti Puro Comfort hanno consentito l’azzeramento di emissioni nocive, al contrario di altri prodotti usati in edilizia, che possono rilasciare nell’ambiente sostanze chimiche e non sono traspiranti.
Lavorazione fino: 60 m2/h Lavorazione graffiato: 60 m2/h Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.
Characteristics:
Fine plaster: 60 sq m/h “Schratched” plaster: 60 sq m/h Rough plaster: 50 sq m/h Pre-mixed products: 50 sq m/h Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.
OPTIONAL
LA SCHEDA •
Opera: Rasatura sia interno che esterno tradizionale a due mani con spugnatura finale (prima mano con frattazzo per appianare l’intonaco, seconda mano con spugnatura bagnata per limare gli errori). Rasatura in color calce a vista
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Committente: Soc. Agricola Podere Rosa Soc. Semplice,
REV DRY 220 VOLT
PER PREMISCELATI ASCIUTTI IN SACCO · FOR DRY PRE-MIXED IN BAGS
Carpi (Modena) •
Prevalenza 10 m. Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)
Impresa: RB costruzioni, Coredo (Trento)
Head 10 m. Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)
dal 1987 Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato). Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adhesion effect (Patented).
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Imprese WINKLER
IL MASSETTO ANTI ACQUA Nasce la gamma di superfici non assorbenti: con un unico prodotto, oltre alla realizzazione di sottofondi qualitativamente ineccepibili, offre un manufatto pro-idrofobizzato, completamente impermeabile di Franco Saro
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massetti non sono tutti uguali. Per raggiungere determinati traguardi è necessario affidarsi alla competenza di produttori sempre alla ricerca di nuove soluzioni che sappiano andare oltre i limiti di prodotti all’apparenza già definiti e, quindi, alla proposta del mercato, fino a soluzioni che modificano gli standard tecnici, indicando nuovi obiettivi qualitativi. I massetti, per molti un prodotto ormai scontato, con il limitato compito di creare superfici dove posare altre finiture, si scoprono oggi ancora più importanti nell’economia
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della costruzione, o della ristrutturazione. Un buon massetto offre garanzie durevoli nel tempo anche per la successiva fase di posa, quindi, il suo contributo tecnico è fondamentale per il risultato finale. STATO DELL’ARTE Ma si può andare oltre, come testimoniano le più recenti soluzioni messe a punto da Winkler, azienda specializzata nella produzione di soluzioni tecnologiche d’avanguardia nel campo degli impermeF e b b r a i o
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Alcune fasi dell'applicazione di Winlivel rapid. Sotto, Winplan 370. Rende impermeabile il massetto non solo sulla superficie, ma su tutto il volume, senza ostacolare la traspirabilità al vapore acqueo
abilizzanti ed adesivi. Nasce, infatti, la gamma dei massetti non assorbenti dove, con un unico prodotto, oltre alla realizzazione di sottofondi qualitativamente ineccepibili, si offre un manufatto proidrofobizzato, ovvero impermeabile, che non assorbe acqua. Tutto ciò non solo sulla superficie, ma su tutta la massa del massetto e senza ostacolare la traspirabilità al vapore acqueo. La Linea massetti di Winkler, costituita da selezionati leganti idraulici, particolari cariche minerali e inerti scelti secondo precisi criteri, è composta da tre prodotti specifici pronti all’uso, indicati per altrettanti utilizzi. F e b b r a i o
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Winplan 370 è un massetto premiscelato a presa rapida e a veloce asciugatura (è pedonabile già dopo 12 ore) ed è utilizzabile sia in interni che in esterni. Con un unico prodotto è possibile realizzare spessori da 1 a 8 centimetri e, grazie ai particolari additivi da cui è composto, offre una lavorabilità eccezionale. Il risultato è un finitura superficiale perfetta, pronta ad accogliere la posa di altri materiali senza bisogno di fare correzioni. Winplan Pro è un massetto premiscelato a rapida asciugatura, anch’esso per spessori da 1 a 8 centimetri, formulato per garantire un alto potere idrofobico. È indicato in modo particolare per gli esterni, soprattutto nelle zone dove le condizioni meteorologiche subiscono importanti variazioni. Si tratta di un prodotto particolarmente apprezzato dai professionisti, perché anche solo dopo 18 ore ha già un bassissimo livello di assorbimento di acqua, tale da poter consentire un rapido processo di posa delle finiture. Win Livel Rapid è un premiscelato autolivellante per spessori da 1 a 20 millimetri. La regolarità del sottofondo è molto importante e Win Livel Rapid, grazie all’utilizzo di leganti di nuova concezione, fornisce una superficie perfettamente liscia. Il massetto ottenuto è pedonabile già dopo sole tre ore e dopo quattro è sovrapplicabile, non solo con prodotti ceramici ma anche con le guaine liquide della Gamma One di Winkler. Fedele alla filosofia Winkler Safe, formulare e distribuire prodotti sicuri per la salute dell’uomo e dell’ambiente, la Gamma dei massetti Winplan, a differenza di numerose proposte in commercio, non ha bisogno di indicare segnali di pericolo o di particolare attenzione per il suo utilizzo. Infatti, le materie prime utilizzate non provocano irritazioni e sono quindi sicuri sotto tutti i punti di vista.
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Imprese MUOVIAMOCI
Marketing vs logistica
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ei primi anni del nuovo secolo alcuni ricercatori hanno cominciato a mettere in rilievo la necessità che tra la funzione marketing e quella logistica sia necessaria un’integrazione, esprimibile come condivisione delle informazioni e collaborazione sulle strategie. Dopo quasi 20 anni dalle prime ricerche e una cospicua produzione in letteratura, ancora oggi le due funzioni sembrano essere separate, non integrate e lontane da una piena collaborazione. La mancanza di integrazione è evidente quando nelle aziende avvengono alcuni fatti quali: • Promozioni realizzate dal marketing che non sono comunicate alla logistica. L’eventuale conseguente aumento delle vendite causa il fabbisogno non programmato di maggiori risorse nel magazzino e nei trasporti. • Materiale promozionale progettato dal marketing (per esempio, espositori o display) non pensato per essere stoccato e
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trasportato in modo efficiente nel magazzino. Le conseguenze sono generalmente un aumento del fabbisogno di spazi. • Dimensioni e pesi dei prodotti non progettati per essere stoccati e movimentati in modo efficiente, con conseguente richiesta di maggiori risorse e trasporti. Un prodotto e il suo imballo, se non vengono progettati in ottica di ottimizzazione delle fasi di stoccaggio e trasporto, potrebbero causare il fabbisogno aggiuntivo di spazi (posti pallet) e mezzi di trasporto (aumento del numero di mezzi necessari). • Imballi progettati in modo da non garantire la sicurezza dei prodotti causando così un aumento del numero dei resi. In una recente indagine condotta da Aism (Associazione Italiana Sviluppo Marketing) su un campione di 55 aziende è emerso che i punti di contatto tra marketing e logistica sono ancora pochi. Come teorizzato da Madhami nel 2017, sembra esserci una
zona di conflitto tra le due funzioni. Questa separazione non è esclusiva delle aziende di medie e piccole dimensioni, ma coinvolge anche aziende con fatturati superiori ai 300 milioni di euro, inoltre il livello di integrazione non è legato al modello di business. Infatti, gli stessi scarsi livelli di integrazione si sono registrati sia per le aziende di produzione che quelle commerciali. Purtroppo, le conseguenze si concretizzano in un aumento dei costi e una riduzione dei margini, elementi pericolosi in ambienti economici che richiedono agilità e dinamicità. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
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di Roberto Bolici*
È l’anno dello Nzeb L’obiettivo di edifici che riducono quasi a zero le emissioni si fa più stringente. E in Italia qualcuno si è già adeguato
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n nuovo anno, presumibilmente impegnativo per quanti saranno chiamati a rimettere mano al Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), che poco più di un anno fa ha visto la luce, 11 dicembre 2019. Ma anche un nuovo anno ricco di novità e di opportunità di business per gli operatori della filiera dell’edilizia italiana (distributori compresi), chiamati a intervenire per incrementare l’efficienza energetica degli edifici e per accelerare il processo di rinnovamento «zero emissioni». Nelle conclusioni, redatte a seguito della riunione del Consiglio Europeo del 10 e 11 dicembre 2020, si stabilisce che l’obiettivo di una Ue climaticamente neutra entro il 2050 sia raggiungibile aumentando la propria ambizione per il prossimo decennio e aggiornando il suo quadro di politica climatica ed energetica. A tal fine pone come obiettivo vincolante per l’Ue una riduzione interna netta di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, rispetto al 1990. Invita, inoltre, i colegislatori a riflettere su questo nuovo obiettivo e di adottarlo rapidamente. Questi nuovi traguardi impongono inevitabil-
mente, anche in Italia, di rivedere al rialzo i già ambiziosi target in materia di promozione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. Un percorso necessario per riorientare con più efficacia le politiche energetico-climatiche e raggiungere l’ambita de-carbonizzazione entro il 2050. Trent’anni, sono gli anni che ci separano per raggiungere questa meta. Un periodo lungo all’apparenza, quando in realtà, se valutato rispetto ai tipici cicli tecnologici e di investimento che il settore energetico ha sperimentato nei decenni scorsi, risulta molto più breve di quanto s’immagini. Effetto superbonus Innanzitutto, il 2021 non potrà che essere fortemente marcato da rilevanti passi in avanti nell’efficientamento del parco edilizio esistente, grazie agli incentivi del 110%, con un potenziale rilevante in termini di riqualificazione energetica, degli edifici residenziali. A questo si aggiunge la proroga al 30 giugno 2022 del superbonus 110%. Ulteriori sei mesi (fino al 31 dicembre 2022) per i lavori condominiali, a condizione che siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Mentre per gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) e gli enti con le medesime finalità sociali, se alla data del 31 dicembre 2022 sono stati effettuati lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 30 giugno 2023. Nearly Zero Energy Building Tuttavia, non va dimenticato che dal 2021, tutti gli edifici nuovi o soggetti a una ristrutturazione profonda di primo livello (ovvero che interessino almeno il 50% della superficie disperdente dell’edificio), dovranno essere concepiti a fabbisogno di «energia quasi zero» (Nearly Zero Energy Building o Nzeb). Gli Nzeb, sono edifici a elevatissime prestazioni in ambito energetico, progettati per ridurre il più possibile sia i consumi per il loro funzionamento che l’impatto sull’ambiente. Costruire e ristrutturare un edificio a ridotto uso di energia, richiede grande attenzione e adozione di particolari accorgimenti progettuali e realizzativi. In aggiunta, serve un’avanzata integrazione tra le diverse tecnologie oggi presenti sul mercato, per l’efficienza energetica e la generazione distribuita da fonti rinnovabili. In prospettiva, si genererà grande spazio per l’innovazione e agli approcci integrati di filiera (progettazione, produzione, distribuzione, costruzione, gestione). In questo scenario, gli edifici pubblici hanno fatto da apripista già a partire dal gennaio 2019, data in cui è iniziato per loro l’obbligo ad adottare i requisiti Nzeb. Inoltre, alcune regioni e provincie autonome hanno giocato d’anticipo. La Lombardia ha iniziato già dal gennaio 2016 e l’Emilia-Romagna a gennaio 2017, per gli edifici pubblici, e a gennaio 2019, per gli altri. Bolzano, infine, aveva già imposto, dal 1° gennaio 2015, valori limite pari o superiori alla classe Casa Clima A (ritenuta equivalente a uno Nzeb dalla Energy performance of buildings directive), rinviando poi la scadenza al 1 gennaio 2017.
*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano
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UN ALFABETO CROMATICO PER L’ARCHITETTURA Il colore in architettura d’interni è essenziale per rendere gli ambienti confortevoli, piacevoli e stimolanti. CAP Arreghini lancia il nuovo progetto colore a supporto di architetti e professionisti del settore per creare soluzioni e accostamenti in grado di rispondere alle esigenze cromatiche più attuali. seguici su
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Macchine e attrezzature Le novità per i cantieri 2021
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S PEC IA L E Arredare con il colore IL BUSINESS
IL MERCATO VEDE ROSA Il giro d’affari del settore vernici e rifiniture di oltre sette imprese su dieci ha registrato un aumento del fatturato, con una variazione percentuale cumulata complessiva del campione di +1,2%, che diventa +4,7% se si considerano solo le aziende che hanno avuto incrementi a cura del Centro Studi YouTrade
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S PEC IA L E Arredare con il colore Indice della produzione dell'industria del colore in Europa (2015=100)
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Variazioni mensili della produzione dell'industria del colore in Europa
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Fonte Chem Research su dati Eurostat
Produttori di pitture e vernici. Variazioni % del fatturato su anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
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S PEC IA L E Arredare con il colore Indicatori di performance per il settore delle pitture e delle vernici. Anno 2019
(1) ROS superiore al 6% (massimo tra quelli dei settori della produzione e del commercio generalmente utilizzati); (2) ROE superiore al 6% (generalmente, almeno 5 punti sopra al tasso di inflazione); (3) Indice di indipendenza finanziaria superiore a 20; (4) Indice di liquidità immediata superiore a 1,2. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Produttori di pitture e vernici. Variazione % del fatturato per classi dimensionali delle imprese. Anno 2019 su 2018
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S PEC IA L E Arredare con il colore ANVIDES
COME IMPARARE L’ARTE DEL COLORE Per non sbagliare bisogna mettere in equilibrio tre elementi: il contesto in cui la tinta sarà applicata, il tipo di cliente e le caratteristiche dei materiali. Ecco i consigli di Giovanni Napolitano, vicepresidente dell’Associazione nazionale imprese di verniciatura di Veronica Monaco
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l colore è un universo di sensazioni e significati che varia di persona in persona, ma anche di contesto in contesto. Non sempre ciò che sta bene in un ambiente può essere replicato in un altro, e non sempre chi cerca un’atmosfera rilassante sceglie il verde o il blu. «Si tratta di luoghi comuni. Ogni colore ha un significato diverso in base alla persona che lo percepisce», spiega Giovanni Napolitano, decoratore professionista e vicepresidente di Anvides, l’Associazione nazionale imprese di verniciatura, imbiancatura e finiture edili in genere. «In più, un colore applicato a tinta unita non è lo stesso se presenta una trama decorativa. E, ancora, ogni colore, anche in base a come è applicato, influenza in modo diverso la percezione degli spazi. Insomma, il mio consiglio? Lasciare da parte false generalizzazioni, che portano spesso a fare degli errori, e farsi una cultura personale». Domanda. Come in tutti gli ambiti professionali, anche per il colore è importante conoscere la materia. Ma, in concreto, per fare un buon lavoro di consulenza, un rivenditore che cosa deve tenere in considerazione? Risposta. Si può partire da alcuni concetti di base. Per aiutare una persona a scegliere il colore giusto bisogna mettere in equilibrio tre elementi: innanzitutto il contesto, cioè l’ambiente in cui la tinta sarà applicata. In secondo luogo, la persona, cioè quali sensazioni il cliente vuole ricevere dall’ambiente in cui vive. E, infine, le caratteristiche del colore in sé e la sua texture. Tra questi tre elementi, credo che il più difficile sia imparare ad ascoltare le persone e capire come leggono le tinte, come le interpretano e le raccontano. Non esiste, infatti, un colore che va bene per tutti, e nessuna sfumatura è oggettiva, ma frutto di una percezione assolutamente soggettiva. D. Quindi, che cosa fare per non sbagliare? R. Non usare mai assoluti ed evitare di mettere il proprio mondo nelle case degli altri. È fondamentale lasciare da parte il proprio gusto personale e ascoltare attivamente il cliente, prendendo nota di come
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Ambienti interni con singole pareti colorate. Sotto, Giovanni Napolitano, vicepresidente Anvides
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Gorpgergcon il colore S PEC IA L E Arredare
La norma UNI 11704 regolamenta l'attività professionale del pittore edile e rappresenta una garanzia di qualità professionale
percepisce il colore proposto e l’effetto che gli suscita. In secondo luogo, mai guardare un colore fuori dal contesto, ma farsi aiutare da immagini di ambientazioni per capire che cosa piace al cliente e conoscere il luogo effettivo dove poi il prodotto sarà applicato. Fatto questo, si è già sulla strada giusta per non fare danni. Guardando all’aspetto intrinseco del colore, invece, per evitare di sbagliare, l’elemento più importante da tenere in considerazione è la saturazione. Non chiedersi, insomma, quale colore, ma quanto colore. D. Ci sono altre peculiarità da tenere in considerazione? R. Oltre alla saturazione, il colore ha altre due caratteristiche, cioè la tonalità, la tinta vera e propria, e la sua propensione al bianco o al nero. Ci sono poi altri aspetti inerenti alla texture, allo spessore, all’effetto materico. Per aiutare un cliente a scegliere bisogna conoscere tutti questi elementi di base, oltre ovviamente alle singolarità dei vari prodotti. L’argomento è vasto, ma c’è anche tanto materiale disponibile e molti spunti possono essere colti da settori affini, quali l’interior design, l’home staging e l’architettura. D. Che cosa propone Anvides per aumentare la cultura e la conoscenza della materia? R. Il mercato richiede professionisti sempre più preparati e Anvides ha tutte le carte in regola per aiutare gli applicatori a crescere e valorizzarsi. L’associazione sta lavorando molto e si cominciano a vedere i primi frutti. Stiamo operando su diversi tavoli tecnici sul fronte della normativa, della certificazione, e siamo molto attivi anche sul fronte della formazione. Personalmente per Anvides sto preparando un corso sulla cultura del colore, ma al momento non è ancora in programma nel calendario ufficiale. D. Anche l’applicatore fa la differenza sul risultato finale. Come scegliere il professionista giusto? R. Un ottimo indizio sulla professionalità dell’applicatore è la sua padronanza di linguaggio. Deve saper utilizzare un linguaggio preciso, non particolarmente tecnico, ma comprensibile, usare termini appropriati che fanno trasparire una reale conoscenza della materia. D. Ma esiste una certificazione che attesti le competenze di un pittore edile? R. Sì, ed è l’unica vera garanzia. Tuttavia, attualmente, la certificazione non è così diffusa. Al momento l’unica riconosciuta a livello nazionale è la norma UNI 11704 del 2018. Il pittore edile certificato secondo
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questa normativa ha dovuto superare un esame che ne ha comprovato i requisiti di conoscenza, abilità e competenza. Purtroppo gli applicatori certificati in Italia sono ancora una percentuale irrisoria, molto lontana da ciò che Anvides auspica. L'associazione sta lavorando al massimo, ma servirebbe una grande sinergia tra tutte le parti della filiera, dalle aziende produttrici alle scuole edili, fino al mondo della progettazione, per far sì che la certificazione diventi una consuetudine. D. Tornando al colore, quali sono le tendenze più attuali sul fronte delle cromie e delle texture? R. Va ancora molto di moda la tendenza a caratterizzare una sola parete per locale, con colori pieni e intensi, trame particolari o con la tappezzeria, lasciando le altre pareti in tinta neutra. A livello di effetti sono di tendenza i metallici, i decorativi materici a spatola o le carte da parati. A livello di tinte, invece, il mercato si è indirizzato a favore dei toni del blu, del verde, della cipria, a scapito di colori come tabacco, corda, le varianti del sabbia, che andavano molto di moda qualche anno fa. Tinte più intense, ma comunque non eccessivamente sature. D. A livello economico com’è andato il mercato del colore lo scorso anno? R. Il 2020 non è stato un anno completamente negativo. Come gli altri comparti ha subìto gli effetti della pandemia, ma in generale non possiamo lamentarci. Ci sono segmenti che hanno tenuto bene, soprattutto grazie agli incentivi fiscali messi in campo dal Governo, in particolare il bonus facciate, che ha portato un po’ di lavoro. Il superbonus 110% ha aggiunto un’intensa attività di progettazione, ma meno cantieri reali. D. Quali scenari vede invece per il futuro? R. Credo che il superbonus 110% porterà molto lavoro per l’edilizia, e in primavera ed estate partiranno numerosi cantieri, anche se i suoi effetti non saranno così impattanti per le imprese di verniciatura e di prodotti vernicianti. Diciamo che, orientandosi verso la riqualificazione dell’edificio, anche il nostro settore potrà beneficiarne. Resta il problema del fermo del turismo e della ristorazione: il livello di manutenzione in questo tipo di edifici, deputati all’accoglienza e all’ospitalità, era infatti un punto fermo per il nostro settore. Il perdurare della chiusura di queste attività sta diventando un fattore penalizzante anche per le nostre imprese. F e b b r a i o
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S PEC IA L E Arredare con il colore CAP ARREGHINI
ARCHIPALETTE DA 110 E LODE L’azienda, specializzata in vernici e soluzioni per la decorazione, lancia un nuovo progetto a supporto dei professionisti del colore, architetti e interior designer. Comprende oltre un centinaio di tinte, classificate in una scala studiata ad hoc per gli ambienti interni di Veronica Monaco Archipalette si presenta in una selezione di 110 tinte, classificate con cura in una scala composta da tinte neutre e classiche e da toni profondi e desaturati
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Proposta tono su tono parete e arredamento (lettura verticale)
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l colore è un elemento essenziale per esprimere se stessi e il proprio stile, anche in casa o in ufficio. Oltre a rendere gli spazi più confortevoli e stimolanti, l’uso sapiente delle scelte cromatiche all’interno degli ambienti è fondamentale per modificare la percezione di luminosità e dimensione degli spazi, assumendo quindi un carattere non solo estetico, ma anche funzionale. Specializzata in vernici e soluzioni per la decorazione d’interni, Cap Arreghini lancia Archipalette, un nuovo progetto a supporto dei professionisti del colore, architetti e interior designer. INFINITE COMBINAZIONI Archipalette si presenta in una selezione di 110 tinte, classificate con cura in una scala composta da tinte neutre e classiche e da toni profondi e desaturati, in perfetta sintonia con gli stili dell’interior design più attuali. L’uso di toni diversi si basa su tre principali schemi di colore: monocromatico, coordinato e di contrasto. In
questo modo è possibile creare infinite combinazioni gradevoli e versatili, in grado di generare emozioni. Con Archipalette, Cap Arreghini rafforza la sua posizione a fianco dei professionisti del design e della decorazione, garantendo uno sviluppo costante della propria gamma prodotti per soddisfare le esigenze contemporanee dell’interior design. DUE DIVERSE LETTURE Ma come si legge Archipalette? Ogni colonna della palette rappresenta un piano tinta sino ad arrivare a 110 colorazioni derivate. Per creare gli abbinamenti è possibile scegliere due colori della stessa colonna, ottenendo un abbinamento tono su tono (lettura verticale), oppure scegliere colori nella stessa riga ottenendo armonici contrasti cromatici (lettura orizzontale). Le 110 tinte contenute in Archipalette sono riproducibili con gli smalti murali della linea K81 e con le idropitture da interno della linea Ecolora di Cap Arreghini. Proposta a contrasto parete e arredamento (lettura orizzontale)
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SPEC IA L E Arredare con il colore SAN MARCO
LE SFUMATURE DELLA SALUTE L'idropittura Silver Confort, formulata a base di ioni d’argento, crea una barriera attiva contro i microrganismi, assicurando un elevato standard di pulizia e benessere. È a base di polimeri modificati a basso Voc, senza composti chimici volatili e formaldeide di Franco Saro
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econdo una ricerca dell’università di Manchester, c’è uno stretto rapporto tra umore e colore: chi attraversa un periodo difficile tende a scegliere sceglie i toni freddi, mentre chi sta bene i caldi. Insomma, meglio scegliere bene le sfumature delle pareti di casa, visto che sono in grado di influenzare positivamente il benessere psico-fisico. Inoltre, è necessario valutare anche come contrastare l’inquinamento indoor per vivere in un ambiente il più salubre possibile. Una soluzione, formulata a base di ioni d’argento, è Silver Confort di San Marco, che arricchisce la linea Abitare il Benessere messa a punto dall’azienda veneta. Grazie all’azione naturale delle microparticelle, le pareti verniciate con questa idropittura lavabile vengono preservate dal deposito di batteri e dalla formazione della muffa, senza rilasciare sostanze nocive. ELEVATI STANDARD Dal forte potere igienizzante, Silver Confort crea una barriera attiva contro i microrganismi, assicurando un elevato standard di pulizia e benessere. La tecnologia formulativa è a base di polimeri modificati a basso Voc, esenti da composti chimici volatili e formaldeide: caratteristiche che permettono lavori in tempi brevi e un successivo rapido utilizzo dei locali. Di facile applicazione, Silver Confort non schizza e garantisce così risultati puliti e precisi. Caratterizzata da un ottimo punto di bianco e notevole copertura, la nuova idropittura maschera le imperfezioni presenti sulle pareti. Colori moderni, con tinte sia tenui che intense, contraddistinguono Silver Confort e definiscono lo spazio e lo stile degli interni. PIÙ IGIENE Con l’obietttivo di mantenere pulita l’aria di casa, regolare l’umidità e permettere ai muri di respirare, la linea Abitare il Benessere si
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Silver Confort crea una barriera attiva contro i microrganismi, assicurando un elevato standard di pulizia e benessere
compone di altre quattro soluzioni studiate appositamente da un team di esperti per rispondere a esigenze specifiche. Arum, per esempio, è la scelta ipoallergenica ideale per spazi abitati da soggetti sensibili, mentre la pittura ai silicati di Sildomus Sana cattura e trasforma la formaldeide presente nell’aria in composti stabili e innocui, grazie alla tecnologia Mangia Formaldeide. Formulate a base di calce, Antica Calce e Antica Calce Elite, invece, sono in grado di regolare l’umidità garantendo una protezione efficace dalle muffe. F e b b r a i o
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SPEC IA L E Arredare con il colore RÖFIX
QUANDO LA PITTURA DIVENTA SCULTURA Tra le soluzioni proposte dall’azienda, la linea Kreativ permette di realizzare effetti materici sulle superfici interne, ma anche in facciata, con effetti tridimensionali. Così il materiale consente un maggior spazio alla creatività e al gusto individuale
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alle texture più classiche, graffiate e spazzolate, fino alle combinazioni contemporanee che sfruttano i giochi di luce del vetro o dei metalli: la linea di finiture Röfix Kreativ consente di dare ampio spazio alla creatività e al gusto individuale. Non solo: grazie alla loro composizione minerale questi prodotti assicurano il massimo grado di diffusività al vapore, mentre l’assenza di solventi ed emollienti garantisce una sicurezza sul fronte della salubrità e della qualità degli ambienti interni. Estetica e benessere indoor si fondono così in un ampio assortimento di rivestimenti che offrono ampio spazio alla creatività artistica di progetti, idee, ispirazioni. SOSTENIBILE CON CREATIVITÀ Dal mondo dell’arte all’architettura, il decor e le texture hanno conquistato un posto di rilevanza nella creatività contemporanea: le pareti diventano opere d’arte espressive grazie alla matericità della superfici. Quando si progettano gli ambienti interni, però, occorre combinare bene l’estetica con caratteristiche di funzionalità ed elevate prestazioni. La linea Röfix Kreativ offre soluzioni che abbinano la qualità e la durabilità comprovata dei prodotti del gruppo di origine austriaca, con facilità di lavorazione e un'elevata possibilità di personalizzazione. Inoltre, i prodotti Röfix, soddisfano i requisiti delle norme tecniche vigenti e sono soggetti a verifiche periodiche. TECNICA MISTA I prodotti Röfix Kreativ permettono di realizzare gli effetti desiderati sulle superfici interne, ma anche in facciata, avvicinando il sottile confine tra pittura e scultura e ricreando sensazioni tattili e tridimensionali. Caratterizzata da una vasta gamma di effetti e finiture decorative, la linea propone diverse modalità di applicazione pensate proprio sulle esigenze creative dei progettisti. Con lavorazioni particolari o abbinati a pitture murali, ad esempio i prodotti minerali modellabili come Röfix Designputz, Röfix 773 o Röfix 793, o i rivestimenti in pasta Röfix Rivestimento SiSi e SiSi Kreativ, che abbinano le prestazioni di protezione del silossano alla permeabilità del silicato, consentono di creare velature che valorizzano le tessiture
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materiche. Utilizzati assieme ad aggregati particolari, come granuli di vetro, di specchio, di silicio, permettono invece di dar vita a particolari giochi di brillantezza e rifrazione della luce. Alcuni effetti decorativi realizzati con i prodotti minerali Röfix Designputz della linea Kreativ
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S PEC IA L E Arredare con il colore BOERO
UN COCKTAIL DI BELLEZZA L'azienda ha studiato una proposta cromatica composta da dieci colori: una palette dai toni intensi, capaci di trasmettere calore e donare eleganza. Come per il bar Easy Drink and Food, in cui dominano diverse gradazioni di grigio, oro e rosso di Veronica Monaco
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otel, ristoranti, teatri e boutique sono spazi in cui è importante far sentire l’ospite sempre a proprio agio. E il colore in questo senso gioca un ruolo fondamentale. Consapevole dell’importanza dell’aspetto cromatico nei luoghi di accoglienza e ospitalità, Boero ha studiato una proposta cromatica composta da dieci colori: una palette dai toni intensi, capaci di trasmettere un’idea di calore e di antica eleganza, riproponendola in chiave moderna. SPUNTI UTILI La ricercatezza dei colori della nuova palette offre ispirazione per
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infinite combinazioni e spunti utili da applicare concretamente nei progetti di interior design. Con questa nuova proposta Boero lancia anche un nuovo progetto di consulenza dedicato ai progettisti, focalizzato proprio sui luoghi dedicati all'ospitalità e accoglienza. L’azienda, punto di riferimento per i professionisti nell’ambito del colore, propone infatti anche gli abbinamenti più indicati alla palette, per creare sinergie tra tutti gli elementi presenti in uno spazio, dalle pareti ai complementi, quali arredi, porte o finestre. F e b b r a i o
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Il cocktail bar Easy Drink and Food, recentemente rinnovato presso il Centro Servizi Onda di Capriate San Gervasio (Bergamo). Per le pareti è stato scelto Boero Magnum Muri Opaco. Sotto, la palette Boero dedicata ai luoghi di accoglienza e ospitalità
CONTRASTI CROMATICI Tra le prime applicazioni della nuova palette Boero c’è il cocktail bar Easy Drink and Food, recentemente rinnovato presso il Centro Servizi Onda di Capriate San Gervasio (Bergamo), in collaborazione con il colorificio Centro del Colore di Mariani e C. e l’impresa edile Tyche Building. Dominano i colori tradizionali del lusso: il grigio, nelle sue diverse gradazioni, l’oro e il rosso, evidenti nel bancone bar, così come in alcuni elementi architettonici e nella scelta degli arredi. Il risultato finale è uno spazio accogliente e F e b b r a i o
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intimo che, grazie al deciso gioco di contrasti cromatici, assume un forte carattere estetico. Per le pareti è stato scelto Boero Magnum Muri Opaco, uno smalto murale all’acqua con ottima resistenza al lavaggio e all’usura e certificato Haccp, ideale per la decorazione di ambienti dove è più sentita la necessità di un alto grado d’igiene. È stata inoltre utilizzata Aquabel Antimuffa, un’idropittura opaca ad alta traspirabilità, formulata per prevenire la proliferazione di muffe e funghi sulle superfici trattate, indicata per ambienti soggetti a umidità e condensa.
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S PECIAL PEC IA L E Arredare con il colore ARD – RACCANELLO
SE LA SCELTA È INFINITA Il sistema tintometrico ad acqua 16 Colours consente al rivenditore di sviluppare quasi 400 mila formule delle collezioni colore italiane e internazionali più diffuse nel mercato. E due selezioni Ncs sono in grado di offrire la massima precisione e fedeltà dei colori di Veronica Monaco
La mazzetta colori Double Interior e la nuova palette Tinte d’Italia sono entrambe suddivise in due sezioni per guidare la selezione: pastelli, tinte di tendenza sulla prima, e tinte della natura e tinte senza tempo nella seconda
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LA SUPER TAVOLOZZA Il sistema tintometrico ad acqua 16 Colours consente al rivenditore di sviluppare quasi 400 mila formule delle collezioni colore italiane e internazionali più diffuse nel mercato. Le attrezzature specifiche, quali spettrofotometro e colorimetro, coadiuvate da tintometri di ultima generazione, permettono di riprodurre una gamma di tinte infinita e di gestirla in maniera avanzata tramite programmi che aiutano nella scelta degli abbinamenti e creano un’anteprima del risultato direttamente su foto personali. La mazzetta colori Double Interior e la nuova palette Tinte d’Italia sono entrambe suddivise in due sezioni per guidare la selezione: pastelli e tinte di tendenza sulla prima, e tinte della natura e tinte senza tempo nella seconda. Le strip sono disposte secondo la rispettiva area cromatica e all’interno contengono delle scale cromatiche che agevolano la scelta. Double Interior, collezione tinte di tendenza
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elezionare il colore giusto negli ambienti domestici può rappresentare una vera e propria sfida. Consapevole dell’importanza di questa scelta, Ard Raccanello dispone di una vasta offerta cromatica per gli interni, nonché di idropitture specifiche per differenti utilizzi, che possono essere ottimizzate con appositi cicli applicativi.
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LE SELEZIONI Per i clienti più esigenti nella ricerca di tinte d’arredo, Ard propone due selezioni Ncs (sistema che si fonda sui sei colori elementari), tutte formulate e testate dal suo laboratorio colorimetrico, e quindi in grado di offrire la massima precisione e fedeltà. La prima selezione è la classica mazzetta Ncs Index 1950 colori, la seconda è una esclusiva collezione di 540 tinte Ncs, divisa in sette sezioni a seconda della saturazione. All’interno di ogni sezione sono disponibili tinte con lo stesso codice croma, che, con saturazioni diverse, possono essere trovate anche in altre sezioni, consentendo agli interior designer più esigenti di sviluppare abbinamenti e contrasti guidati dalla matematica delle formule Ncs.
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature I L M E R C ATO
IL MOTORE RESTA ACCESO
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Il covid ha impattato su tutto il settore delle costruzioni, ma vendita e noleggio di macchine per cantiere hanno tenuto botta. Un risultato che rispecchia il trend degli ultimi anni con un aumento del renting per le imprese. Anche per le regole stringenti sulla sicurezza a cura del Centro Studi YouTrade
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature CONFRONTO TRA I PARAMETRI MEDI DI PERFORMANCE NEL NOLEGGIO NELLE COSTRUZIONI 2019
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Fonte Osservatorio Assodimi_Assonolo
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DINAMICHE DEL FATTURATO DELLE AZIENDE DI NOLEGGIO PER CLASSI DIMENSIONALI NEL 2019
Fonte Osservatorio Assodimi_Assonolo
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature
MERCATO ITALIANO DELLE MACCHINE PER COSTRUZIONI NEL 2020
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati UNACEA
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NUMERO DI INFORTUNI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI PER ANNO, PER TIPOLOGIA E PER SETTORE
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati INAIL
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature SAINT-GOBAIN ABRASIVI
SONO IN ARRIVO NOVITÀ INCISIVE Il marchio Norton Clipper punta su un proprio sistema combinato per tutte le operazioni di taglio e ripristino del terreno, attraverso l’utilizzo di una gamma innovativa di macchine. E nell’agenda 2021 c’è anche una gamma di lame dedicata al mercato delle costruzioni
di Franco Saro
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ssere leader mondiale negli abrasivi è un vanto, ma anche una responsabilità. Per Saint-Gobain Abrasivi significa confrontarsi con un mercato competitivo, che premia il meglio e punta sull’innovazione. Come? «Da diversi anni infatti i nostri stabilimenti sono impegnati in un processo di trasformazione, in cui le tecnologie digitali si integrano nei nostri sistemi», spiega Andrea Lissoni, channel manager Bm & Diy Italia di Saint-Gobain Abrasivi. Domanda. Saint-Gobain Abrasivi è leader mondiale nella produzione di soluzioni per il settore. Qual è il suo ambito di azione? Risposta. Saint-Gobain Abrasivi, leader mondiale nella produzione di abrasivi, offre soluzioni innovative, precise e di semplice utilizzo per permettere ai propri clienti di lavorare su tutti i tipi di materiali anche nelle applicazioni più complesse, in diversi mercati. Offriamo le nostre soluzioni per tutti i mercati industriali principali: dalla rettifica di precisione di ingranaggi e palette di turbine a gas all’elettronica, dalla sbavatura in acciaieria e fonderia al mercato della costruzione e dal fai-da-te alla ristrutturazione. Gli abrasivi sono parte integrante del rifacimento quotidiano del mondo: che sia una carta per carteggiare, o un disco diamantato per tagliare asfalto e cemento, o una mola da sbavo, uno strumento per la rettifica di precisione, un sistema di carteggiatura per la riparazione della carrozzeria di un’auto: noi siamo al fianco dei nostri clienti. D. Qual è la dimensione dell’azienda, che fa parte del grande gruppo Saint-Gobain?
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Andrea Lissoni
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R. Saint-Gobain Abrasivi è una società che appartiene al Gruppo Saint-Gobain, leader mondiale dell’edilizia sostenibile. La nostra società è presente in 27 Paesi con oltre 60 siti produttivi e in Italia ha la sua sede storica a Corsico, aperta nel 1935, nella quale si producono mole abrasive speciali e uno stabilimento a Colledara (Teramo), importante centro di riferimento per la produzione d’eccellenza di dischi lamellari per tutto il mercato europeo. D. Saint-Gobain Abrasivi controlla diversi marchi. Quali sono le loro caratteristiche? R. Il nostro portafoglio di soluzioni abrasive è composto da grandi marchi, con un’importante storia alle spalle, che offrono grandi performance e valore aggiunto. Lo storico marchio Norton, leader mondiale nel campo degli abrasivi da quasi 130 anni offre un’ampia scelta di soluzioni abrasive per taglio, sbavo, finitura e lucidatura per diversi mercati. Norton Clipper, brand d’eccellenza da oltre 50 anni ha rivoluzionato il mondo dell’edilizia e delle costruzioni con l’invenzione del primo disco diamantato con saldatura laser. Oggi fornisce un servizio completo per operazioni di taglio, foratura, smerigliatura, compattazione e levigatura. Siamo in grado di offrire dischi diamantati di alta qualità, macchine e abrasivi, per contribuire a costruire, rinnovare e migliorare il nostro habitat. D. Quali sono i prodotti di punta? R. La gamma di macchine Norton Clipper è la più conosciuta in edilizia, attraverso le tecnologie più avanzate conferisce comfort, sicurezza all’operatore e alte prestazioni. Norton Clipper propone una gamma completa di macchine per l’edilizia (tagliapiastrelle, taglierine, tagliasuolo, carotatrici e lisciatrici) e di dischi e foretti diamantati per il taglio, il carotaggio e la levigatura dei più svariati Una macchina tagliasuolo della gamma Norton Clipper materiali da costruzione. D. Quali sono le novità per il 2021? R. Norton Clipper intende puntare sul suo nuovo sistema combinuove idee e trasformarle in prodotti pronti per il mercato sono i nato per tutte le operazioni di taglio e ripristino del terreno, attrafattori chiave che determinano il successo del nostro business e sono verso l’utilizzo di una gamma innovativa di macchine tagliasuolo, parte del Dna di Norton Clipper. Di recente, sono state introdotte piastre vibranti e vibrocostipatori verticali per la compattazione, una serie di innovazioni molto importanti per tutti i nostri prodotti in grado di lavorare su qualsiasi tipo di diamantati, abrasivi e macchine: solo per citarne alcuni i dischi diamantati Invincible, terreno, dall’asfalto al cemento, passando In primo piano una combinazione di massimo rendimento per la sabbia e i terreni argillosi. Ulteriore e sicurezza: essi facilitano il taglio di tutti i novità è il lancio della nuova gamma di anche la gamma materiali da costruzione, grazie ai segmenti lame dedicata al mercato delle costruzioni di corone diamantate super-safe, realizzati con la nuova autoper la lavorazione e taglio del legno. Di DD15 & DD16, progettate attachment i-Hdtm technology, che forma grande importanza è anche la gamma di un legante «invincibile» tra il segmento corone diamantate DD15 & DD16, prospecificatamente del diamante e l’anima d’acciaio. Il disco gettate specificatamente per il carotaggio a per il carotaggio a secco diamantato Silencio è riconosciuto come secco di cemento armato, laterizi e materiali di cemento armato, il disco più silenzioso del mondo (fino al da costruzione. laterizi e materiali 30% di riduzione del rumore rispetto a un D. Quanto investite in R&S? disco tradizionale) e con prestazioni di taR. Saint-Gobain è una multinazionale con da costruzione glio di alta qualità. Con l’utilizzo di questo all’attivo centinaia di brevetti mondiali e prodotto si riduce l’inquinamento acustico investimenti per circa 450 milioni di euro in cantiere e nelle aree più sensibili, come all’anno e l’innovazione si riflette sia nei ospedali, scuole e zone residenziali. nostri prodotti, sia in ambito produttivo. Da diversi anni infatti D. Come sono distribuiti i prodotti Norton Clipper di Sainti nostri stabilimenti sono impegnati in un processo di trasformaGobain Abrasivi? zione, in cui le tecnologie digitali si integrano nei nostri sistemi, R. La distribuzione dei nostri prodotti avviene attraverso una rete rendendo la produzione più intelligente e agile. Anche generare F e b b r a i o
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature LA GAMMA NORTON CLIPPER TAGLIASUOLO Gamma 12 versioni con motori a benzina, diesel ed elettrici Caratteristiche Diametro disco da Ø350 a Ø800mm Profondità di taglio da 125mm a 320mm Avanzamento automatico/manuale Avviamento elettrico/manuale Modelli più venduti Norton Clipper CS1 e CS451 COMPATTAZIONE Gamma 6 versioni con motori a benzina o diesel Caratteristiche Piastre vibranti fronte marcia e vibrocostipatori verticali Peso operativo da 78 a 150 kg Impianto distribuzione acqua incluso Massima profondità di compattazione da 15 a 70 cm Modelli più venduti Norton Clipper CFP13 e CR16
selezionata di rivenditori specializzati nel settore dell’attrezzatura D. Qual è la situazione del mercato per le applicazioni in edilizia? edile, movimento terra e magazzini edili. R. In questo contesto di grande imprevedibilità ed emergenza, il D. Il rapporto con i rivenditori potrebbe essere migliorato? mercato delle costruzioni ha dato una grande prova di resilienza. R. Sempre di più puntiamo al miglioramento dei rapporti con i nostri Il periodo di lockdown ha influenzato sicuramente l’intera filiera clienti offrendo loro un rapporto di partnership che mira a soddisfare dell’edilizia, ma i player del mercato, quali i rivenditori e le imprese le loro esigenze specifiche. Per noi essere di costruzione hanno mantenuto alto il loro fornitori significa agire a 360 gradi, offrendo impegno, rendendosi protagonisti di una Essere fornitori anche una serie di servizi di supporto alla ripresa solida nel tempo in tutti gli ambiti, significa agire a 360 gradi, clientela, come corsi di formazione online dalla riqualificazione alla nuova edilizia, offrendo anche servizi e training presso i nostri Spazi Academy in fino alle opere pubbliche. tutta Italia, opportunità di comunicazione D. Come ha impattato il covid sull’attidi supporto alla clientela, anche in co-branding e una solida presenza vità aziendale? come corsi di formazione nei salotti della comunicazione digitale. R. Il 2020 è stato un anno difficile, ma siaonline e training presso D. Per Saint-Gobain Abrasivi quanto è mo orgogliosi di affermare che non ci siamo i nostri Spazi Academy importante il rapporto con l’ambiente? mai fermati: il nostro centro distributivo di R. Progettare insieme un mondo migliore, Vercelli è rimasto sempre aperto, la nostra in tutta Italia più sicuro e più sostenibile, guidando la fabbrica di Corsico è rimasta operativa, trasformazione dei nostri clienti per renperché produttrice di elementi essenziali derli più efficienti, rendendo la crescita sostenibile tecnicamente alla realizzazione dei supporti di ausilio alla respirazione assistita fattibile e progettando materiali e soluzioni che contribuiscono e anche la rete produttiva in Europa ha cercato di rispondere alle alla qualità della vita e alla neutralità delle emissioni di carbonio richieste dei clienti durante il lockdown. Naturalmente siamo entro il 2050, al benessere individuale e al bene di tutti. Questo è ricorsi a un ampio utilizzo dello smartworking per tutti i servizi lo scopo di Saint-Gobain Abrasivi ed è frutto della condivisione di back office, per dare il necessario e continuativo supporto ai della nuova purpose del Gruppo Saint-Gobain. nostri clienti.
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REVELIN
TUTTO L’INTONACO MINUTO PER MINUTO L’azienda vicentina ha collezionato brevetti per strumenti come le fratazzatrici, studiate per rifinire materiali grezzi, fini e premiscelati, sollevando gli operatori dalla fatica manuale. Tra le tante innovazioni anche la prima intonacatrice a tramoggia obliqua di Veronica Monaco
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ata direttamente in cantiere dalla necessità di lavorare con velocità e minor affaticamento fisico, Revelin è sinonimo di fratazzatrice per intonaco. La prima lanciata sul mercato risale al 1982: da allora l’azienda di Isola Vicentina (Vicenza) ha continuato a proporre macchine innovative e attrezzature per soddisfare i continui cambiamenti del mercato delle costruzioni, segnando l’evoluzione nel settore della finitura dell’intonaco e sollevando gli operatori dalla fatica manuale che queste lavorazioni comportano. NEL SEGNO DELL’INNOVAZIONE Negli anni Revelin ha depositato numerosi brevetti a dimostrazione di un costante dinamismo e voglia di innovare. Nel mondo dell’intonaco, oggi la fratazzatrice è una necessità sia per la qualità dell’effetto finito, sia per la quantità di metri quadrati resi nella lavorazione. Disponibile in tre versioni per rifinire qualsiasi tipo di intonaco, cemento e gesso, la fratazzatrice Revelin permette di rifinire perfettamente intonaci grezzi, fini e premiscelati. Oltre a diversi accessori per la raschiatura, la carteggiatura e la rifinitura a effetto lucido o spugnato, le macchine si possono anche utilizzare per interventi di rifinitura di resine a pavimento o massetti sabbia-cemento. SICUREZZA E RISPARMIO Oltre alla prima fratazzatrice, tra le innovazioni che hanno segnato la storia dell’azienda spicca anche l’intonacatrice Dry a 220 volt, inventata nel 1987, il primo sistema tramoggia obliqua, tutt’ora di largo consumo soprattutto nei cantieri rivolti a interventi di riqualificazione.
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Oggi l’azienda dispone di un’ampia gamma di intonacatrici da 220 e 380 volt, in grado di intervenire su qualsiasi tipo di materiale, dagli intonaci deumidificanti ai tixotropici, dai classici intonaci in sabbia, calce e cemento a quelli premiscelati di vario tipo. Le fratazzatrici e le intonacatrici si aggiungono alla gamma di mescolatori a ciclo continuo per la lavorazione di intonaci alleggeriti, fugatrici, rotori e statori per qualsiasi materiale, in grado di garantire sicurezza, risparmio in cantiere e un risultato finale di alta qualità. Il reparto ricerca e sviluppo, affinato con forza negli anni, è sempre al lavoro per sviluppare prodotti di semplice utilizzo, robusti, versatili rispetto ai materiali esistenti sul mercato e dai bassi costi di manutenzione, prestando la massima attenzione alle reali difficoltà della manodopera in cantiere e ai volumi di lavoro. Prima intonacatrice con tramoggia verticale inventata nel 1987. A destra, prima fratazzatrice inventata da Revelin nel 1982
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature FASSI GRU
IL BRACCIO MECCANICO
ARRIVA OVUNQUE Bocchi Costruzioni, azienda piacentina specializzata nella rimozione e smaltimento dell’amianto, ha scelto Fassi F950RA he-dynamic per poter raggiungere i tetti anche di grandi dimensioni, grazie a flessibilità ed estensione della macchina
La gru Fassi F950RA he-dynamic scarrabile, allestita su uno Scania R500 XT 8x4 di Bocchi Costruzioni
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di Veronica Monaco
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uello della rimozione e smaltimento dell’amianto è un lavoro delicato che necessita di professionisti esperti e giusti macchinari. Come quelli scelti dai titolari della Bocchi Costruzioni, azienda piacentina specializzata proprio in questo settore, che hanno migliorato le loro potenzialità d’intervento con una nuova gru Fassi F950RA he-dynamic scarrabile, allestita su uno Scania R500 XT 8x4. «Avevamo la necessità di avere uno sbraccio maggiore, non tanto in altezza, ma piuttosto in lunghezza, per poter raggiungere i tetti anche dei capannoni di maggiori dimensioni», spiega Matteo Bocchi, proprietario dell’azienda assieme al fratello Massimo. «Per questo abbiamo scelto Fassi F950RA he-dynamic, che io definisco gru da tiro e da quota: il giusto compromesso per
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le nostre esigenze, perché permette di andare in copertura anche sui capannoni più larghi, con la possibilità di dare più potenza alla prolunga grazie al Jdp (Jib Dual Power)». DIMENSIONI COMPATTE Maggiore versatilità e possibilità operative sono dunque i vantaggi che hanno fatto propendere per la Fassi F950RA he-dynamic, a sostituzione del vecchio Iveco Trakker allestito con una Fassi F455. «Le dimensioni restano abbastanza compatte e il peso accettabile. Questo ci ha permesso di avere un cassone ribaltabile di dimensioni sufficienti per la maggior parte dei nostri interventi e con una buona portata», prosegue Bocchi. «A tutto ciò si aggiunge la possibilità, grazie alla soluzione scarrabile, di sostituire questo allestimento con una vasca per inerti Adamoli di 20 metri cubi, una soluzione che ampia notevolmente le possibilità di utilizzo del veicolo e consente in pratica di non averlo mai fermo». Lo scarramento è, in realtà, un’operazione più veloce di quanto si possa immaginare. Prima si staccano i collegamenti
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oleodinamici ed elettrici tra carro e gru. A quel punto il controtelaio può arretrare di pochi centimetri per liberare i perni che lo rendono solidale al veicolo. Quattro martinetti possono alzarlo per permettere di inserire i supporti sotto gli stabilizzatori: saranno i martinetti degli stabilizzatori a sollevare insieme gru, controtelaio e cassone, tanto da sfilare il veicolo e infilarlo sotto la vasca. ASSISTENZA E CONSULENZA «Se scelgo sempre una gru Fassi, è anche perché so di poter contare sulla consulenza e sulla tempestiva assistenza dell'azienda», chiosa Bocchi. Nella definizione del modello di gru e dell’allestimento scelto dalla Bocchi Costruzioni, è stata infatti fondamentale la consulenza del concessionario Fassi Emilia. «Matteo Bocchi è un cliente speciale, molto competente e con le idee molto chiare su ciò che vuole», racconta Antonio Di Francesco, responsabile commerciale di Fassi Emilia. «Al contempo, è molto esigente sui contributi di Fassi Gru e della nostra filiale. La definizione della macchina è stata veloce, è stato più complesso organizzare tutte le componenti richieste, dalla gru full optional all’allestimento, per il quale il nostro coordinamento è stato fondamentale». Oltre al nuovo veicolo, la flotta della Bocchi Costruzioni si avvale anche di un Iveco Eurocargo, allestito con una Fassi F120.
Caratteristiche della Fassi Gru F950RA he-dynamic - capacità di sollevamento: 80,22 tm - massimo sbraccio idraulico: 32 metri con Jib - ingombro: larghezza 2,50 metri, lunghezza 1,80 metri , altezza 2,50 metri - versione dynamic (.2) con biellismo - dispositivo XP - sistema ProLink doppia biella - rotazione continua su ralla La dotazione elettronica/idraulica comprende: - sistema di controllo integrale IMC - unità di controllo FX900 - distributore idraulico digitale D900 - unità di comando radio RCH/RCS - controllo della dinamica ADC - flow sharing
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature IMER
IL CALCESTRUZZO ANCHE IN MINI SPAZI Booster 15 è la pompa stazionaria in grado di pompare materiale di granulometria massima 25 millimetri o o di proiettare microcalcestruzzo fino a 12 millimetri. Piccola e leggera, è ideale per cantieri di piccola e media dimensione, come avviene in città di Veronica Monaco
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Piccola e leggera, la pompa stazionaria Booster 15 di Imer è ideale per cantieri di piccola e media dimensione
mer Equipment presenta Booster 15, la pompa stazionaria in grado di pompare calcestruzzo di granulometria massima 25 millimetri o di proiettare microcalcestruzzo con granulometria fino a 12 millimetri. Estremamente piccola e leggera, è ideale per cantieri di piccola e media dimensione, specialmente se situati in luoghi dove gli spazi operativi sono ridotti o difficilmente raggiungibili con altri sistemi di pompaggio, per esempio, nei centri storici delle città. ACCESSORI OPZIONALI La macchina Booster 15 può essere ottimizzata per rispondere alle specifiche esigenze di pompaggio o spruzzatura, grazie alla disponibilità di una vasta gamma di accessori opzionali. Su Booster 15, così come sulla pompa intonacatrice Prestige e sul trasportatore pneumatico per sottofondi Mover 270d Evo, può essere installato come optional l’innovativo sistema di controllo remoto ImerView. L’utente può visionare in tempo reale vari parametri della macchina
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e ottenere una reportistica con grafici che consentono di analizzare l’andamento di uno specifico parametro rilevato dalla centralina della macchina. Questo sistema permette l’accesso al finanziamento Industria 4.0 con risparmio del 50% in tre anni sul costo totale della macchina. LE SOLUZIONI Imer Group offre un’ampia scelta di prodotti e soluzioni tecnologiche all’avanguardia per soddisfare tutte le esigenze della cantieristica moderna. In particolare, la divisione Imer Equipment gestisce le linee di macchine e attrezzature per il betonaggio, il mescolamento, l’elevazione, il taglio, la compattazione, i gruppi elettrogeni, oltre alle macchine per il mescolamento e la proiezione di malte per intonaco premiscelate e tradizionali e i trasportatori pneumatici per sottofondi e pompe per calcestruzzo. Lo stabilimento produttivo Imer Equipment si trova a Rapolano Terme (Siena) e occupa una superficie di oltre 69 mila metri quadrati. F e b b r a i o
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IL MODULO GIUSTO PER COSTRUIRE La cassaforma modulare Orma è dedicata per realizzare qualsiasi tipologia di struttura verticale in calcestruzzo, sia per opere edili che civili, pareti, pilastri, spalle e fondazioni. Vanta elevate prestazioni, bassi costi per la manodopera e tempi ridotti di installazione di Veronica Monaco
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pecializzata nella produzione e fornitura di casseforme, sistemi di puntellazione e ponteggi provvisori, Ulma Construction presenta Orma, sistema di casseforme per la costruzione di strutture verticali in calcestruzzo, ad alte prestazioni e con un costo di lavorazione minimo. PANNELLI MODULARI La cassaforma modulare Orma fornita sia in vendita che a noleggio è la soluzione ideale per la costruzione di qualsiasi tipologia di struttura verticale in calcestruzzo, sia per opere edili che civili, per pareti, pilastri, spalle e fondazioni. Si distingue per le elevate prestazioni ottenute con bassi costi per la manodopera e tempi ridotti di installazione. Il sistema è principalmente composto da pannelli modulari che, uniti mediante morse, vanno a formare la cassaforma. È costituito da componenti che garantiscono una soluzione efficace e sicura per tutti i tipi di geometrie. Ulma Construction si impegna costantemente per assicurare una protezione completa, personale e collettiva, dei lavoratori e di terzi. L’azienda fornisce con la stessa cura tutti i prodotti e tutti i sistemi includono elementi di sicurezza per proteggere il personale durante l’assemblaggio e l’utilizzo dei diversi elementi.
materiale fino alla supervisione in cantiere. I progetti possono essere complessi, ma le soluzioni devono essere semplici: per questo Ulma si avvale di tutta la sua esperienza, lavorando a fianco del cliente e progettando, costruendo e fornendo i prodotti e le tecnologie più innovative e adatte alle richieste di ciascun mercato. La cassaforma modulare Orma di Ulma Construction è fornita sia in vendita che a noleggio
SOLUZIONI PERSONALIZZATE Con oltre 50 anni di esperienza nel settore, 25 filiali in tutto il mondo e più di 2000 dipendenti, Ulma fornisce soluzioni efficienti, personalizzate dall’inizio del progetto, dalla progettazione tecnica alla fornitura del F e b b r a i o
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S PEC IA L E Macchine e attrezzature BREVETTI MONTOLIT
MAXI FORMATO SENZA PAURA Il sistema di taglio manuale Flash Line 3 per lastre extralarge è nato in collaborazione con il Politecnico di Milano, e semplifica il lavoro dell’operatore grazie anche a un avveniristico carrello cursore e un caricatore di derivazione aeronautica di Veronica Monaco
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grandi formati non spaventano Brevetti Montolit. L'azienda di Cantello (Varese), specializzata in macchine per il taglio, la movimentazione e la posa di materiali lapidei, supera ogni limite con specifiche attrezzature per lastre extralarge, anche oltre i 300 centimetri di lunghezza. Come Flash Line 3, il sistema di taglio manuale nato in collaborazione con il Politecnico di Milano, che semplifica il lavoro dell’operatore grazie a un avveniristico carrello cursore e un caricatore in lega d’alluminio di derivazione aeronautica. SUPERFICIE IN TITANIO Cuore del sistema Flash Line 3 è il caricatore Revolution 3WD. Si tratta di un poligono in lega d’alluminio che alloggia tre
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rotelle da 8, 12 e 20 millimetri di diametro, tutte con trattamento superficiale in titanio per garantire maggiore scorrevolezza e durata. L’operatore può selezionare la rotellina più indicata con una semplice rotazione del supporto, senza l’ausilio di specifiche attrezzature. Le tre barre guida modulari in alluminio, lunghe ciascuna 120 centimetri, si posizionano direttamente sulla lastra da tagliare e non devono essere fissate in alcun modo. Speciali strisce in silicone poste sulla superficie di contatto consentono infatti di mantenere il grip, che cresce con l’aumentare della pressione esercitata sul carrello cursore. Un sistema unico, brevettato a livello internazionale dall’azienda italiana, che rende non più indispensabile l’utilizzo di morsetti e ventose. L’operazione di incisione è inoltre agevolata da un’impugnatura ergonomica, che consente all’utilizzatore una pressione controllata e sempre ottimale. Al termine dell’operazione di incisione si procede alla separazione lungo la linea tracciata, grazie alla pinza in dotazione, che racchiude un doppio sistema di spacco. F e b b r a i o
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Il sistema di taglio Flash Line è disponibile anche in versione motorizzata. Studiato per tutti i tipi di ceramica e materiali lapidei di qualsiasi dimensione, fino a uno spessore di 2 centimetri, Moto Flash Line 2 è ottimizzato con un nuovo sistema di aspirazione ad attacco universale. VENTOSA BATTENTE Le innovazioni Brevetti Montolit continuano con un’ampia gamma di attrezzature al servizio dei posatori. Tra le più recenti novità c’è Battile-Pro, la ventosa battente con batteria agli ioni di litio, con intensità regolabile su tre differenti frequenze. Compatta e leggera, Moto Flash Line 2
Toprofile
Jolly sino a 15 millimetri di spessore, disponibili con grana fine e media, a quelle per gli smussi o biselli. TAVOLO MODULARE Per essere lavorate lastre e piastrelle hanno bisogno del giusto supporto. Per questo nasce Table One, tavolo modulare con struttura composita alluminio/acciaio, modellabile per fornire pieno appoggio in tutte le configurazioni. Le barre, con inserto gommato antigraffio, possono essere traslate lateralmente e scorrere avanti e indietro. Anche l’altezza è regolabile in tre posizioni per adattarsi alle esigenze dell’operatore. Tra le proposte per il sollevamento e il posizionamento Battile-Pro
TableOne
Superlift Mob Lifters
permette il posizionamento della piastrella tramite ventosa e, grazie alla vibrazione, libera residue bolle di aria causa di potenziali rotture. PER SMUSSI E RAGGIATURE Per la realizzazione di smussi e raggiature sulla lastra c’è invece Toprofile, il profilatore elettrico da 800W con struttura in alluminio pressofuso. L’ampia superficie di appoggio garantisce una maggior precisione, mentre le impugnature in posizione inclinata migliorano l’ergonomia. Fornita completamente montata e regolata, la macchina può utilizzare mole diamantate che spaziano da quelle per lavorazioni F e b b r a i o
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delle lastre spicca Superlift, telaio in acciaio nichelato dotato di ventose di grande diametro (200 millimetri), con vuotometro di sicurezza e un sistema di clamp che rende la regolazione ancora più rapida e sicura. Il sistema viene proposto nella versione mobile, con set di quattro ruote gommate, che rendono agevole la movimentazione senza dover necessariamente sollevare i carichi. E per una posa più agevole Brevetti Montolit dispone anche di un’ampia gamma di "Lifters", livellatori in acciaio e alluminio con grande capacità di sollevamento che agevolano la posa a parete permettendo di posizionare le lastre in maniera micrometrica tramite una leva a cricchetto.
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bioCasa S O S T E N I B I L I TÀ
Acqua azzurra
acqua rara
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Troppi sprechi. Cambiamenti climatici. Aumento della popolazione mondiale. Nei prossimi anni gli esperti indicano il rischio di un’emergenza idrica. Per evitare un disastro bisogna investire nelle strutture di distribuzione. E cambiare mentalità
di Valentina Anghinoni
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acile come bere un bicchier d’acqua. Una cosa è certa: le lingue, con le loro espressioni idiomatiche, spesso la dicono lunga su alcuni tratti culturali che, magari a nostra insaputa, ci appartengono, e offrono un interessante spunto per ulteriori, e talvolta inedite, riflessioni. Per esempio, in Italia troppo spesso la risorsa idrica è percepita come di facile accesso e, cosa ancor più grave, infinita. A questa affermazione fuorviante, però, si possono sollevare due obiezioni. La prima è che, secondo dati Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), nel 2019 nel nostro Paese l’8,6% delle famiglie ha lamentato irregolarità nell’erogazione dell’acqua potabile. La seconda obiezione riguarda invece il fatto che questo modo di pensare, poco consapevole sull’uso dell’acqua, non è una caratteristica esclusivamente italiana: benché l’Italia sia tra i Paesi meno virtuosi nel Vecchio Continente, i consumi medi a persona negli Stati Uniti si aggirano su una media quasi doppia rispetto a quella attribuita al cittadino europeo. TUTTI A SECCO Per tornare, invece, alla risorsa idrica presunta senza fine, ognuno di noi è consapevole, in fondo, che non è così. Basti pensare che attualmente la popolazione mondiale si attesta a circa 7 miliardi di persone (tendenzialmente in aumento), mentre solo lo 0,007% dell’acqua totale presente sul nostro pianeta è da considerarsi potabile. Almeno 1,2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso ad acqua pulita, un problema che nei Paesi più fragili provoca un numero di vittime maggiore a quello attribuito ai conflitti armati. Fin qui, purtroppo, niente di nuovo. Ciò che molti ancora ignorano, invece, è che il prossimo futuro potrebbe riservare una drastica riduzione della risorsa idrica, persino nei territori attualmente esenti da questa problematica. Le cause sono molte: i cambiamenti climatici, l’incremento demografico e il conseguente aumento del fabbisogno energetico, ma anche la gestione inefficiente del prelievo delle acque dai bacini e della successiva fase di approvvigionamento (particolarmente grave, ahinoi, in Italia) e i consumi di acqua non sempre efficienti per le diverse destinazioni d’uso (agricola, industriale e civile). F e b b r a i o
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bioCasa ghiacciai, le calotte polari, e il suolo sotto zero. Secondo il rapporto, le conseguenze del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacci potranno incidere non solo sull’approvvigionamento dell’acqua dolce, ma anche sulla produzione di energia idroelettrica, e su infrastrutture, trasporti, sicurezza alimentare, turismo, salute e benessere. Da una parte, infatti, l’arretramento dei ghiacciai in alta montagna contribuisce ad alterare la disponibilità e la qualità dell’acqua a valle, con conseguenze per molti settori quali agricoltura e idroelettrico. Dall’altra, ghiacciai e calotte polari perdono massa e contribuiscono così al tasso crescente di innalzamento del livello del mare. Hoesung Lee, presidente dell’Ipcc, in occasione della presentazione del rapporto, nel settembre del 2019, ha commentato: «Il mare aperto, l’Artico, l’Antartide e le regioni d’alta montagna possono sembrare assai distanti per molte persone, ma noi dipendiamo da loro, siamo influenzati da loro in molti modi, diretti e indiretti, che riguardano meteo e clima, cibo e acqua, energia, attività commerciali, trasporti, tempo libero e turismo, salute e benessere, cultura e identità». Insomma, un monito per chi ancora dovesse sentirsi al sicuro. E IL CLIMA CAMBIA In che modo i cambiamenti climatici influenzeranno o, a ben guardare, stanno cambiando la disponibilità di acqua nel pianeta, e con quale impatto nelle attività umane? A questi quesiti è possibile trovare risposta nel Rapporto speciale Ipcc (sigla che sta per Intergovernmental Panel on Climate Change) su oceano e criosfera in un clima che cambia. Tra parentesi, con il termine criosfera si indicano tutte le regioni e le aree del pianeta in cui l’acqua ha forma solida, compresi i mari, i laghi, i fiumi, le superfici innevate, i
ORIZZONTE 2030 Secondo le Nazioni Unite, già nel 2030 circa la metà della popolazione mondiale vivrà in aree soggette a stress e scarsità idrica. Situazione che riguarderà anche l’Europa e, naturalmente, anche l’Italia. Una prima stima dell’impatto del cambiamento climatico sulle risorse idriche nel nostro Paese è quella effettuata da Ispra, attraverso il modello di bilancio Bigbang (Bilancio Idrologico Gis Based a scala nazionale su Griglia regolare), nel quale su tre orizzonti temporali (2030, 2050 e 2090) di previsione vengono ipotizzati quattro differenti scenari. Se quello più negativo arriva a preve-
QUANTO SGORGA DAL BONUS RUBINETTI Il bonus idrico 2021, meglio conosciuto come bonus rubinetti, è un
la fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di
igienici domestici, con un tetto di spesa massima per intervento
scarico, comprese le opere idrauliche e murarie collegate e lo
di mille euro, che diventa di massimo 5 mila euro per gli esercizi
smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti
commerciali, da utilizzare entro il 31 dicembre 2021, e che non va
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contributo economico per la riqualificazione energetica dei servizi
•
la fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e
confuso con altre iniziative di riqualificazione rientranti nell’ecobonus
cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con
e bonus ristrutturazioni. L’incentivo è riconosciuto per interventi
portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto e di soffioni doccia e
di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi
colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a
a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni
9 litri al minuto, comprese le eventuali opere idrauliche e murarie
doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione
collegate e lo smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti
di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole
La definizione delle modalità e dei termini per l’erogazione e
unità immobiliari. Nella Legge di Bilancio 2021 è stato istituito un
l’ottenimento del bonus, anche ai fini del rispetto del limite di spesa,
Fondo per il risparmio delle risorse idriche, con una dotazione di 20
è demandata a un apposito decreto del ministro dell’Ambiente che
milioni di euro per il 2021. Le spese ammissibili alla contribuzione
dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della
sono quelle sostenute per:
presente legge.
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dere una riduzione della disponibilità idrica fino al 90% in alcune aree del nostro territorio, quello che viene maggiormente preso in considerazione dagli esperti ipotizza, in una situazione di media gravità e a medio termine, una percentuale di diminuzione della risorsa idrica intorno al 40% rispetto ai livelli attuali. PERDITE SISTEMICHE Non solo stiamo esaurendo le nostre riserve d’acqua pulita primarie, ma disperdiamo questa risorsa anche nel suo tragitto. Un’affermazione particolarmente vera per l’Italia, anche se con differenze rilevanti da settore a settore. È ciò che emerge con chiarezza dal rapporto Water management 2018 redatto da Energy Strategy e dal Politecnico di Milano dal quale affiora che, in Italia, il prelievo di acqua ogni anno supera i 33 miliardi di metri cubi, di cui viene impiegato solo
il 78%, corrispondente a un totale di 26 miliardi di metri cubi: il restante 22% si spreca per le perdite nel sistema di approvvigionamento. Ma non solo: il dato si aggrava spaventosamente se ristretto al settore civile, in cui le stime della perdita ammontano all’87% del totale prelevato. Vale la pena, dunque, soffermarsi proprio su questa nota particolarmente dolente. Nello stesso report, infatti, si legge che il volume complessivo di acqua prelevata per uso potabile è pari a quasi 9 miliardi di metri cubi, per un volume immesso nelle reti comunali di distribuzione di acqua potabile pari a circa 8,2 miliardi di metri cubi, corrispondenti a 380-400 litri al giorno per abitante. Il volume di acqua effettivamente erogata, poi, è pari a circa 4,8 miliardi di metri cubi, che corrispondono a un consumo giornaliero di 230-240 litri per abitante. Lo spreco, quindi, avviene sia per un atteggiamento poco virtuoso nel consumo d’acqua nelle famiglie, ma anche a causa di una rete di infrastrutture non adeguate, in parte datate e realizzate con materiali inadatti e poco salubri. LE AZIONI Sembra chiaro che l’efficienza idrica debba iniziare a essere percepita come una priorità, ancora prima che diventi una vera emergenza. Come tale, occorre affrontarla mettendo in campo delle azioni di salvaguardia sui fronti più problematici. Magari, con una strategia nazionale dedicata, così come già accade, per esempio, per energia e mobilità. Questa strategia deve considerare, come abbiamo visto, il miglioramento delle infrastrutture per l’approvvigionamento di acqua, in particolare nel settore civile, ma anche un adeguamento degli impianti e delle infrastrutture destinate al settore depurativo, con l’obiettivo di investire sempre di più sul riciclo e sul riutilizzo sicuro dell’acqua. Non a caso, tra gli obiettivi dell’agenda 2030 c’è il dimezzamento della percentuale delle acque reflue non trattate. Ma non solo: occorre sensibilizzare l’utente privato su questa tematica, perché anche l’uso poco consapevole dell’acqua induce a sprecare questa risorsa, spreco che potrebbe essere contrastato più facilmente grazie a sistemi di contabilizzazione chiari, oppure con l’uso di dispositivi a scarico ridotto, come quelli incentivati dal cosiddetto bonus rubinetti (vedi box).
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HOME AUTOMATION digital house
ANCHE LA DOMOTICA HA IL SUPERBONUS
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a casa è più digitale con i superbonus. Possibile? Ebbene sì, è passata sottotraccia la notizia che il rinnovamento in senso hi-tech delle abitazioni ha ricevuto un assist con la legge di Bilancio e gli incentivi fiscali rinnovati. Come noto, il superbonus prevede che siano effettuati lavori trainanti per ottenere l’incentivo. Ma, contemporaneamente, sono ammessi anche i cosiddetti lavori trainati, o slave, che danno diritto alla detrazione fiscale del 110% a patto che siano in contemporanea con quelli trainanti. Ed ecco la novità: tra queste attività trainate sono compresi anche i lavori per la realizzazione di sistemi di home automation, o domotica che dir si voglia. Qualche esempio? La installazione di termostati che possono essere regolati da remoto, per esempio accesi un’ora prima di tornare dall’ufficio (o dal cantiere). E, più in generale, i dispositivi di automazione delle operazioni di riscaldamento o della produzione di acqua calda sanitaria, la climatizzazione delle unità abitative. La novità è l’inclusione di questi sistemi nel superbonus, dato che questo tipo di spese godeva già dell’ecobonus al 65%. Ora, però, digitalizzare la propria abitazione è del tutto gratis, sempre se l’operazione corre in parallelo con l’applicazione del cappotto o l’installazione di impianti energetici capaci di migliorare la classificazione degli edifici. Anche per la domotizzazione ci sono, ovviamente, requisiti da superare se si vuole ottenere il supersconto fiscale. Per esempio, i sistemi installati dovranno essere controllabili da remoto, per poter essere accesi e spenti a distanza attraverso una programmazione personalizzata, dovranno essere capaci di indicare i consumi energetici degli impianti attraverso display o il web (come previsto dalla tecnologia dell’internet delle cose, Iot), e anche mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti. L’Agenzia delle entrate ha anche stabilito che le spese ammissibili riguardano la fornitura e la posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche, quelle relative alle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici degli edifici e le correlate prestazioni professionali, comprese la produzione della documentazione tecnica necessaria, direzione dei lavori. Niente da fare, invece, per gli acquisti di dispositivi che consentono di dialogare da remoto con questi sistemi. Tradotto: non aspettatevi che il superbonus valga anche per acquistare l’ultimo iPhone, un iPad o un computer. È una limitazione ragionevole.
di Giuseppe Rossi
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ECOLAT LA BORDURA 100% ECOLOGICA ALUBORD ECOLAT è la bordura ecologica flessibile grigia, composta al 100% da plastica riciclata di altezza 14 cm e 0,7 cm di spessore. Grazie alla sua elasticità, consente la realizzazione di aiuole, bordi per camminamenti, laghetti e viali. Disponibile in rotoli di 25m o 10m di lunghezza. Se le condizioni del terreno lo consentono le ECOLAT possono essere piantate senza supporti; in alternativa possono essere utilizzati i picchetti ecologici per mezzo dei quali si fissa ALUBORD ECOLAT nel terreno.
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LA BORDURA METALLICA FLESSIBILE ALUBORD ALUMINUM è la bordura in alluminio che permette di separare in modo netto ogni decorazione realizzata con ghiaietto, ciottoli o pietrisco. È la bordura da giardino ideale per gli appassionati del fai-da-te ma dedicata anche ai professionisti più esigenti che desiderano un effetto estetico più esclusivo. Visita il nostro Showroom STONE CITY F e b b r a i o 2 0 2 1 Via Europa 38 Bolgare, 24060 (BG)
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Casa giardini e terrazzi VIVERE BENE SENZA SOFFITTO
ALTO ADIGE IL SOGGIORNO SI ESPANDE
SARDEGNA LA PERGOLA È MOBILE
LAGO D'ISEO GIOCHI DI LUCE ALL'APERTO
BRESCIA LA PIETRA SEMBRA LEGNO
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Casa
SE LA CASA NON HA PARETI NÉ TETTO PIACE DI PIÙ
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Che cosa fare quando fuori è tutto chiuso e in casa è tutto noioso? Semplice, si va in terrazzo, balcone o giardino. Per chi ce l’ha. E chi non ha, uno spazio all’aperto vorrebbe averlo. È l’effetto covid, che ha mutato o, meglio, contribuito ad aumentare il desiderio di abitazioni con uno spazio libero dai muri perimetrali. Di recente il sito idealista.it, specializzato nel settore immobiliare, ha analizzato i dati relativi alle richieste di case. Risultato: i prezzi medi delle case con terrazza in Italia si attestano sui 1.671 euro al metro quadrato (dati al novembre scorso), con un aumento dell’1,2% rispetto ai rilevamenti di marzo. E questo mentre il mercato ha segnato un declino dei valori, dovuto alla pandemia. Il valore di questa tipologia di immobile, insomma, è cresciuto, anche se non in maniera omogenea. Ci sono aree dove l’aumento dei prezzi è stato addirittura a due cifre, come Lecco e dintorni, (+17,2%), oppure Vibo Valentia (+17%). Ma, in generale, tutti gli italiani hanno scoperto quanto è bello avere la possibilità di passare un po’ di tempo tra i vasi di fiori e respirare aria fresca. E non è necessario essere proprietari di un appartamento nell’iconico Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri.
Sensibilità green
Sull’onda della sensibilità verso il mondo green e le tematiche ambientaliste, inoltre, questo aspetto è particolarmente caro ai giovani: la generazione dei Millennial è quella che, forse, imprimerà una svolta anche nel modo di costruire e vivere l’abitazione. Un recente sondaggio, per esempio, ha stabilito che per il 62% degli intervistati la vegetazione è vitale per il loro benessere, specialmente nelle condizioni di lockdown, ma non solo. Già prima dell’emergenza sanitaria, infatti, si era registrata una grande rinascita per il giardinaggio e della passione per il verde domestico. Non solo in Italia, è un trend internazionale: in Francia, per esempio, le piante d’appartamento stanno avendo un boom nelle grandi metropoli, come riflesso di una più generale macro tendenza a favore della biofilia, la passione per il mondo in sintonia con la natura.
Si può fare
Un giardino interno all’abitazione, d’altra parte, non è un sogno irrealizzabile. Può avere le dimensioni di una piccola serra, un balcone con piante fiorite, un angolo di giardino anche condominiale, ma tenuto con cura. Negli Stati Uniti, un’indagine sul giardinaggio ha mostrato che l’80% dei 6 milioni di giardinieri per la prima volta è di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Il covid-19 ha semplicemente intensificato questo movimento. In un sondaggio condotto per uno dei più grandi retail europei
di tecnologia, ao.com, il 62% dei Millennial ha spiegato che il proprio spazio verde era vitale per il proprio benessere durante il lockdown e il 48% pensa che sia la parte migliore della propria casa. Magari anche per coltivare pomodori e zucchine sul terrazzo. L’idea di creare micro-fattorie urbane, in effetti, è venuta anche all’Ikea. Non a caso il produttore svedese di mobili tre anni fa ha lanciato un kit per il giardinaggio indoor, serre in miniatura «per aiutarti a propagare le piante in qualsiasi spazio e mantenere il tuo giardino in crescita in tutte le stagioni». Inoltre, ha incoraggiato le pratiche idroponiche domestiche. La tendenza a un ambiente casalingo più verde e più all’aperto si è incrociata, quindi, anche con il mondo hi-tech. Sono fiorite, è il caso di dirlo, soluzioni smart pert giardini idroponici, che consentono di coltivare piante senza doversi preoccupare dell’illuminazione o dell’irrigazione. Una società di architettura di Londra fondata da due italiani, ecoLogicStudio, ha perfino sviluppato un kit da giardino di alghe chiamato BioBombola, sviluppato durante il lockdown per fornire una fonte sostenibile di proteine vegetali commestibili (Spirulina). Il risultato è un fotobioreattore che «assorbe in CO2 l’equivalente di due giovani alberi producendo la stessa quantità di ossigeno di sette piante da interno».
C'è anche il bonus
Il verde, insomma, è il vero must dei prossimi anni. Come conferma, se ce ne fosse bisogno, un altro sondaggio, questa volta di casa.it: per averlo il 58% degli italiani sarebbero disposti anche a trasferirsi in periferia. Un bel terrazzo o un ampio balcone sono essenziali per il 47% degli intervistati e la luce è un fattore determinante per il 65% degli intervistati. Insomma, un’esigenza profonda, ma anche un business da sviluppare per chi progetta abitazioni e per chi ha soluzioni a disposizione per rendere migliore gli spazi all’aperto. Oltrettutto, la legge di Bilancio per il 2021 ha confermato lo sgravio fiscale del 36% dedicato a terrazzi e giardini. Il bonus verde proroga per tutto l’anno in corso le detrazioni per gli interventi che riguardano la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi, nonché la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. E lo sconto fiscale del 36% della spesa, comprende fino a massimo 5 mila euro per unità immobiliare: nel caso di condomini, quindi, la detrazione è valida sia per il singolo proprietario di abitazione, sia per il verde comune. Non resta che approfittarne.
di Stefano Lavori
Casa
Un soggiorno che si espande
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Una villa immersa nella natura dell’Alto Adige ha scelto le ceramiche Keope per i rivestimenti interni ed esterni. Con un senso di continuità tra i diversi ambienti, grazie alla resistenza del gres porcellanato
di Veronica Monaco
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Egna, comune in provincia di Bolzano immerso nella natura della Bassa Atesina, una villa inondata dalla luce naturale dilata gli spazi interni in una soluzione di continuità con il paesaggio circostante. L’outdoor diventa così parte integrante della casa, grazie anche alle soluzioni di rivestimento di Ceramiche Keope.
PAVIMENTI IN CONTINUITÀ Nella zona retrostante, la residenza è stata pensata come un’estensione spaziale del soggiorno: qui la collezione Moov di Ceramiche Keope riveste anche la superficie pavimentata che circonda la piscina. La resistenza del gres porcellanato incontra il fascino contemporaneo del cemento, nella versione K2 da 60x60 centimetri e 20 millimetri di spessore adatta per l’outdoor. Il sistema K2 è studiato dall’azienda proprio per rispondere alle esigenze di architetti e professionisti per realizzare superfici continue tra interni ed esterni, in spazi residenziali, pubblici e commerciali. Le piastrelle della linea K2 possono essere utilizzate anche per realizzare camminamenti, vialetti, sentieri su prato o ghiaia, oltre a rivestire verande, aree piscina e cortilive, garage e scale.
RESISTENTE E ANTISDRUCCIOLO Grazie alla sua gamma di prodotti ceramici declinati in numerose collezioni, formati e spessori, Ceramiche Keope fornisce infinite possibilità di abbinamento in continuità tra ambienti interni e spazi esterni. Il sistema in gres porcellanato K2 studiato appositamente per gli spazi esterni presenta diverse caratteristiche tecniche che lo rendono la soluzione ideale per l’outdoor: - carrabile, per pavimenti esterni, posati a colla - ispezionabile, per pavimenti sopraelevati o posati a secco - resistente a sforzi ed abrasioni (500 Kg/cm2 di pressatura meccanica e cottura a 1.250 gradi) - resistente a gelo e shock termici - R11 antisdrucciolo, per ambienti bagnati e outdoor - facilmente posabile e rettificato monocalibro - stabile cromaticamente e inalterabile da agenti atmosferici e smog - facilmente pulibile e inattaccabile, resistente a sale, muffe, acidi, alcali
La collezione Moov di Ceramiche Keope è stata utilizzata anche per la superficie pavimentata che circonda la piscina
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Per i rivestimenti indoor sono state posate piastrelle maxiformato 120x120 centimetri della collezione Moov, nella finitura Grey
LA VILLA La villa è realizzata in legno e si sviluppa su una pianta a due piani con forma a L. L’uso di materiali naturali performanti e un’impiantistica all’avanguardia hanno permesso all’edificio di conseguire la certificazione CasaClima A Nature, l’attestato di conformità per le performance a livello di prestazione energetica e di sostenibilità. La distribuzione interna degli ambienti è chiara e lineare, l’atmosfera è rilassata e ricercata. Per i rivestimenti indoor l’architetto Fabio Giovanelli, che ha curato il progetto ha scelto la collezione Moov, finitura Grey, formato 120x120 centimetri, in continuità dall’entrata fino al primo piano dove si aprono il soggiorno, la cucina e uno degli ambienti bagno. Al secondo si notano le venature dell’effetto marmo di Elements Lux Calacatta Gold, scelto per la stanza da bagno. F e b b r a i o
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LA SCHEDA PROGETTO: villa residenziale LUOGO: Egna (Bolzano) ARCHITETTO: Fabio Giovanelli RIVENDITORE: Elsler Point RIVESTIMENTI INDOOR: Ceramiche Keope gres porcellanato Moov, finitura Grey, formato 120x120 cm; Elements Lux Calacatta Gold RIVESTIMENTI OUTDOOR: Ceramiche Keope gres porcellanato Moov versione K2, formato 60x60 cm, 20mm di spessore
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Casa Effetti speciali sul Lago d’Iseo Una residenza privata è stata valorizzata con le soluzioni Luce&Light. Proiettori, applique, incassi e una scenografica illuminazione dell’area esterna dipingono architettura e spazi aperti
di Veronica Monaco
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ulle rive del Lago d’Iseo (Brescia) sorge Villa Turra, residenza privata che è stata valorizzata con le soluzioni illuminotecniche Luce&Light. Per l’esterno il progetto ha previsto un’illuminazione puntuale degli elementi architettonici che caratterizzano l’edificio attraverso i proiettori Pivot 1.7 con ottica stretta di 11 gradi, posizionati sulla parte superiore delle colonne del porticato. I proiettori Lyss 1.0, invece, sono stati installati per evidenziare, con un’ottica 10x180 gradi, le cornici interne delle finestre e delle porte. Completano l’illuminazione della residenza le applique a muro Geko 5.1 con ottica media. Per la scalinata e
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L'illuminazione degli spazi esterni della villa sono stati attentamente progettati per valorizzare gli elementi architettonici e l'area della piscina
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LA SCHEDA PROGETTO: villa residenziale LOCALITÀ: Brescia APPLICAZIONE: zone di passaggio, facciate, landscape LIGHT PLANNING E INTERIOR DESIGN: Cristian Turra FOTO: Alessio Tamborini
il camminamento attorno alla piscina è stata invece scelta l’ottica radiale monoemissione dei segnapassi in acciaio inox Beam 2.6. LUCE ANCHE ALL’INTERNO Le soluzioni Luce&Light hanno illuminato anche gli ambienti interni di Villa Turra. In cucina sono stati posizionati degli incassi downlight Quad Maxi 1.1 a modulo quadrato con singola emissione dall’ottica media, per illuminare i piani di lavoro in maniera discreta e minimale. A questi si aggiungono due sospensioni Kora 3.0 sulla penisola. L’essenzialità degli apparecchi, scelti in finitura bianca come i mobili della cucina, consente di esaltare il rivestimento decorativo della parete. Per le colonne che caratterizzano la zona living invece si è puntato su un’illuminazione dall’alto verso il basso attraverso gli incassi Esem 3.1 dall’ottica 20 gradi, che punteggiano anche i toni pastello dell’ambiente di passaggio. L’illuminazione funzionale delle scale e dei corridoi è affidata rispettivamente ai segnapassi Line 1.0 con ottica diffusa e finitura satinata e agli incassi downlight Esem 4.2, con ottica media orientabile di 24 gradi.
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ANCHE LA FIORIERA È MOLTO VERDE La linea in acciaio inox di contenitori per piante Bloss comprende circa 300 proposte, con forme e dimensioni diverse. E i materiali utilizzati sono tutti riciclabili o eco-sostenibili: possono essere utilizzati per edifici che puntano ai crediti Leed di Veronica Monaco
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spirata alle geometrie degli storici giardini all’italiana, la linea di fioriere in acciaio inox Bloss è concepita per comporre con facilità e in autonomia i più diversi scenari outdoor. Dai 50 elementi degli esordi di dieci anni fa, il sistema oggi comprende oltre 300 soluzioni, con forme e dimensioni diverse. La logica compositiva si basa sulla precisione dimensionale: ogni componente è disponibile in tre altezze e tre profondità. Il sistema è modulare e non richiede manodopera specializzata o interventi murari. Gli accessori Le fioriere Bloss sono saldate in continuo senza l’utilizzo di rivetti, per ottenere un’estetica rigorosa, e gli angoli sono arrotondati per evitare traumi accidentali. A completare la sua collezione outdoor, Bloss mette a disposizione una vasta dotazione di accessori, dai piedini regolabili in altezza alle ruote con o senza freno, pannelli per rampicanti e di mascheramento, e varie tipologie di sistemi di riserva d’acqua. Tra gli accessori sono presenti anche elementi che consentono di cambiare la destinazione d’uso delle fioriere, trasformandole per esempio in comode cassapanche. Per i più esigenti è stato creato anche un sistema di illuminazione con lampade a Led da applicare direttamente sulle fioriere, un lavabo verniciato in tinta, panche e una gamma di coffee table per godere al meglio gli spazi esterni. 18 colori Il design delle soluzioni Bloss ruota attorno al benessere delle piante e al comfort della vita outdoor. Cuore della progettazione sono la sostenibilità e la durata nel tempo: per questo le fioriere
sono realizzate con materiali riciclabili come l’acciaio inox e l’alluminio, mentre per le cromie e le finiture sono utilizzate solo vernici in polvere AkzoNobel, primo produttore mondiale con certificazione Epd, determinante anche per ottenere crediti Leed per edifici ecocompatibili. In totale sono diciotto i colori disponibili, con una piacevole finitura microtexturizzata e una maggiore resistenza alle incisioni. Tra le finiture speciali spiccano l’effetto corten, il ruggine scuro e l’ottone metallizzato.
Casa La pergola trasformista
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In Sardegna, il Punta Negra Hotel ha installato la struttura bioclimatica Twist di Gibus: ruotando fino a 120 gradi, le lame che sovrastano la copertura consentono di gestire il flusso d’aria e la luce diretta, nonché di proteggere in caso di pioggia di Veronica Monaco La pergola Twist del Punta Negra Hotel. Disponibile nelle versioni a isola o addossata, il suo concept modulare consente la libera combinazione secondo le necessità. Ogni modulo è personalizzabile dal punto di vista dimensionale
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Fertilia, piccola frazione del comune di Alghero, immerso nel Parco Naturale di Porto Conte-Capo Caccia, sorge il Punta Negra Hotel, albergo a quattro stelle che ha migliorato la propria dotazione di spazi outdoor, offrendo a tutti gli ospiti migliori condizioni di comfort en plein air.
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Casa PERGOLE BIOCLIMATICHE Tra la spiaggia di sabbia dorata e le acque turchesi e cristalline, la vita al Punta Negra Hotel si svolge prevalentemente all’aperto. Per sfuggire all’implacabile sole estivo, però, i clienti possono ripararsi sotto il nuovo pergolato bioclimatico Gibus, godendo di una magnifica vista sulla baia. «Da tempo volevamo realizzare una struttura fissa per valorizzare l’area esterna all’albergo, ma la posizione troppo vicina al litorale rendeva impossibile ottenere i permessi necessari. L’installazione delle pergole bioclimatiche, che per le norme urbanistiche non comportano alcun aumento
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della volumetria costruita, ha offerto la soluzione che stavamo cercando», spiega il direttore dell’hotel, Francesco Masia. «Rispetto a una copertura fissa, la funzionalità delle pergole bioclimatiche è addirittura superiore e permette di sfruttare al meglio la lunga stagione di accoglienza concessa dalla mitezza del clima, a ogni ora del giorno e della sera, variando l’esposizione al sole e al vento a seconda delle condizioni atmosferiche e dei desideri dei nostri clienti, nonché consentendo loro di fruire degli spazi outdoor anche in caso di pioggia. In aggiunta alla normale attività alberghiera, le pergole consentono in più anche di ospitare eventi all’aperto».
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La struttura è in alluminio estruso verniciato a polveri, mentre la copertura presenta un innovativo sistema di lame orientabili, perfetto per ottimizzare il microclima sottostante
DESIGN E FUNZIONALITÀ Contraddistinte da un design pulito ed essenziale, le pergole bioclimatiche Twist di Gibus sono in grado di integrarsi nel contesto architettonico, sia in ambito Horeca sia residenziale. La struttura è in alluminio estruso verniciato a polveri, mentre la copertura presenta un innovativo sistema di lame orientabili, perfetto per ottimizzare il microclima dell’area sottostante: ruotando da 0 a 120 gradi, le lame consentono di gestire il flusso d’aria e la luce diretta, nonché di proteggere in caso di pioggia. Disponibile nelle versioni a isola o addossata, il concept modulare consente la libera combinazione di singole pergole Twist, secondo le necessità. Ogni modulo è personalizzabile dal punto di vista dimensionale: a fronte di un’altezza interna di 240 centimetri, la larghezza può variare fra 200 e 500 centimetri, mentre la profondità da 210 fino a 750 centimetri. Nel caso del Punta Negra Hotel, sono stati installati otto moduli Twist, con lame equipaggiate con punti luce Led spot e diffusori audio. Ulteriori punti luce Led strip Rgb perimetrali, con colori selezionabili, completano l’impianto di illuminazione del pergolato. F e b b r a i o
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LA SCHEDA COMMITTENTE: Punta Negra Hotel LUOGO: Fertilia, Alghero DIRETTORE: Francesco Masia PERGOLE BIOCLIMATICHE: Gibus Twist
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Casa Un legno duro
come la pietra In una villa a Brescia è stata utilizzata la pietra sinterizzata di Granulati Zandobbio, nella versione Outdoor Wood 2 cm. Resistente e facile da pulire, riproduce le venature delle pavimentazioni lignee di Veronica Monaco
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li esterni di un villa privata a Brescia si rivestono delle venature effetto legno della pietra sinterizzata Granulati Zandobbio. Gres porcellanato di alta qualità, la pietra sinterizzata è un materiale artificiale formato da una speciale miscela di minerali naturali compattati e uniti attraverso un processo di sinterizzazione (una particolare lavorazione che forma un oggetto a partire da materiale polverizzato messo in uno stampo e riscaldato ad alta temperatura), che non richiede l’uso di resine e leganti chimici. Molto versatile, questo materiale è adatto a pavimentazioni e rivestimenti sia in ambito indoor che outdoor.
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Outdoor Wood 2 cm è il marchio Granulati Zandobbio di lastre in pietra sinterizzata ad alto spessore interamente dedicato alla riproduzione del legno. Finiture curate nei minimi dettagli per qualsiasi destinazione d’uso
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Per la pavimentazione della piscina è stata scelta la pietra sinterizzata Outdoor Wood 2 cm, nel colore Selva Tongass con lastre da 40x120 centimetri
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ANTISCIVOLO Per la pavimentazione della piscina esterna della villa di Brescia è stata scelta la pietra sinterizzata Outdoor Wood 2 cm, nel colore Selva Tongass con lastre da 40x120 centimetri. Antiscivolo (R11), carrabile e resistente ai carichi elevati, possiede inoltre molteplici caratteristiche tecniche che lo rendono duraturo nel tempo: è resistente a macchie, muffe, batteri e acidi, non assorbe l’acqua, è ignifugo, facile da pulire e non richiede trattamenti. La collezione Outdoor Wood 2 cm è il marchio in pietra sinterizzata ad alto spessore di Granulati Zandobbio interamente dedicato alla riproduzione del legno. Le finiture curate nei minimi dettagli ricreano il sapore più autentico ed essenziale del legno, assicurando autenticità e prestazioni tecniche uniche.
LA SCHEDA PROGETTO: villa privata LUOGO: Brescia ANNO: 2020 RIVESTIMENTI: Outdoor Wood 2 cm, Selva Tongass 40x120 cm
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LUXURY GOODS 1
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1. Altèra è la nuova collezione di complementi dedicati al settore dell’arredamento del verde. La collezione è caratterizzata da elementi modulari perfetti per organizzare gli spazi a seconda delle esigenze di progettazione. La linea Dèco si distingue per il design scultoreo che dona agli ambienti un tocco di sofisticata eleganza. 2. La collezione Outdoor Modulnova arricchisce con gusto ogni contesto en plein air favorendo il piacere della convivialità tipico dell’ambiente cucina. I materiali utilizzati, come l’acciaio verniciato con polveri epossidiche e la pietra piasentina, sono ideali per resistere all’umidità, alle intemperie, agli sbalzi termici e all’usura. 3. Le docce da esterno Bellagio sono di facile installazione e permettono di unire funzionalità e design in un unico prodotto. La doppia alimentazione garantisce una doccia calda in qualsiasi stagione. Il miscelatore in acciaio inossidabile fornisce una precisa selezione della temperatura, mentre l’interruttore a levetta
permette di selezionare in modo semplice e pratico il soffione doccia integrato a effetto pioggia o il risciacquo a pedale. 4. Lavorare in terrazza, pranzare in giardino, rilassarsi a bordo piscina: con gli arredi outdoor Lapalma gli esterni diventano spazi da vivere. I materiali di ultima generazione sono resistenti a tutti gli agenti atmosferici e garantiscono la massima durata nel tempo: dall’acciaio inox AISI 316L al Fenix, resistente e morbido al tatto, dal cemento sabbiato fine al marmo, fino al legno iroko di provenienza certificata e ai tessuti che regalano trame e colori di sofisticata eleganza. 5. Tinte pastello e nuove forme geometriche per gli arredi Cridea disegnati da Jorge Herrera. La muscolatura e lo scheletro sono rivestiti da una particolare schiuma flessibile che rende ogni singolo pezzo morbido al tatto e in grado di tornare alla forma originale. Il rivestimento esterno è resistente all’acqua e ai vari agenti atmosferici, non sbiadisce al sole, non si graffia ed è impermeabile anche alle
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outdoor
IN SHOW 7
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bruciature delle sigarette e ai versamenti di liquidi. 6. L’atavica magia del fuoco è protagonista delle serate intorno a Fire Table di Unopiù. Il fuoco, inodore e pulito, è inserito al centro del tavolo grazie a una vaschetta di etanolo protetta da due pareti in vetro. La vasca può essere utilizzata anche come glacette, porta oggetti o portavaso integrato. 7. La pergola bioclimatica Kedry Skylife di KE è caratterizzata dal tetto a lame mobili retrattili che permette di regolare l’intensità della luce e la ventilazione, in funzione delle condizioni meteo. Adatta per contesti residenziali e commerciali, è progettata per avere importanti prestazioni di schermatura solare, tenuta al vento e riparo in caso di pioggia grazie ad un sistema di deflusso dell’acqua integrato. 8. Stone Oven di Alfa Forni è il forno a legna e gas che rinnova il design delle cucine outdoor più esclusive. L’inedito archetto in acciaio inox frontale dona eleganza, mentre l’ampio sportello in vetro permette di monitorare la camera di cottura senza aprirla.
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L’innovativo sistema di giro fumi riduce il consumo di combustibile ed evita la fastidiosa fuoriuscita di fumo, mentre la cupola verniciata a polvere assicura una maggiore resistenza alle intemperie. 9. Le piscine in acciaio inox Blumaxx Wellness permettono di raggiungere elevate performance in termini di resistenza, durata, igiene e piacevolezza al tatto. La struttura interna può essere lavorata in acciaio specchiato, satinato o lucido. Il trattamento antimicotico e anti-UV a cui è sottoposto il materiale ne garantisce inoltre perfetta inalterabilità e igienicità. 10. Venexia è la nuova collezione lounge di Ethimo che trae ispirazione gli scenari urbani del tardo Ottocento. La struttura degli arredi ricorda visivamente le antiche ringhiere ed è formata da sottilissimi listelli in alluminio modellati grazie all’impiego di stampi ad hoc. I generosi cuscini che completano le sedute sono caratterizzati da un’imbottitura perfettamente impermeabile, realizzata con materiali riciclati, e rivestita con tessuti 100% outdoor.
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ZAPPING FINESTRE LONGEVE CON THERMOPRO Mansarde sempre più luminose ed efficienti con l’innovativo sistema thermoPro di Fakro. L’introduzione di un elemento isolante negli angoli inferiori dell’anta e l’evoluzione della pellicola a bassa emissività permettono di ottimizzare le performance di isolamento termico, riducendo le dispersioni di calore e, di conseguenza, i costi relativi al riscaldamento. Uno speciale drenaggio, infatti, è integrato negli angoli inferiori del telaio della finestra per ottimizzare il deflusso della condensa e di eventuale acqua infiltratasi durante precipitazioni intense. In questo modo i profili in legno risultano esposti all’umidità per lassi di tempo limitati, fattore che influisce notevolmente sulla longevità del serramento stesso. Oltre a un miglior scarico della condensa, le finestre Fakro costruite con la tecnologia thermoPro garantiscono anche una tenuta all’aria fino alla IV classe di permeabilità, la più alta secondo la Uni En 12207.
HYMALAYAN STONES, GRES ISPIRATO AL SALE MAXFINE DI FMG, FABBRICA MARMI E GRANITI, PRESENTA HYMALAYAN STONES, IL NUOVO RIVESTIMENTO IN GRES PORCELLANATO ISPIRATO AL
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SALE MARINO. LA TEXTURE PRESENTA INFATTI GLI ELEMENTI TIPICI DELLA CRISTALLIZZAZIONE, CON UN GIOCO DI CHIAROSCURI E TRASPARENZE MESSI IN RISALTO DALLA FINITURA
LUCIDA. IL RIVESTIMENTO È DISPONIBILE IN QUATTRO SFUMATURE PER POSE UNIFORMI O ACCOSTAMENTI CROMATICI: BROWN, PINK, BIANCO LUMINOSO ARTIC E GRIGIO PERLATO ASH. AMPIA ANCHE LA GAMMA DEI FORMATI (SPESSORE 6 MM), CHE ARRIVANO FINO ALLE LASTRE EXTRALARGE CON DIMENSIONE 300×150 CM. LE LASTRE HYMALAYAN STONES POSSONO ESSERE POSATE A PAVIMENTO, A RIVESTIMENTO, SU ELEMENTI ARCHITETTONICI COME CONTROSOFFITTI, PARETI DIVISORIE, QUINTE, COLONNE NONCHÉ VESTIRE COMPLEMENTI PERSONALIZZATI COME TAVOLI, SEDUTE, PENSILI, LIBRERIE E CONSOLLE.
di una unione fra due aziende familiari, con ambizioni e obiettivi di espansione molto concreti e la cui alleanza apre interessanti prospettive per lo sviluppo di entrambe», sottolinea il Ceo di Cin, João Serrenho. Boero continuerà a svolgere la sua attività dalle proprie sedi di Genova e Rivalta Scrivia, mantenendo la propria identità e gestione. «La strategia di espansione di Boero all’estero ha ora, al fianco del partner Cin, la solidità e la dimensione necessarie per affrontare la concorrenza con maggior vigore, mantenendo al tempo stesso l’identità e i valori fondanti della marca», commenta la Ceo Andreina Boero. Cin ha chiuso il bilancio 2020 con un fatturato di 234 milioni di euro, mentre Boero ha raggiunto i 90 milioni. L’alleanza, Andreina Boero, Ceo
CIN E BOERO, ALLEANZA PIÙ STRETTA Cin, azienda portoghese di pitture e vernici, ha portato la sua partecipazione nel Gruppo Boero all’84%. Pur mantenendo la famiglia Boero una significativa quota del 16%, Cin acquisisce quindi la maggioranza dell’azienda. «Si tratta F e b b r a i o
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che porta il giro d’affari a 320 milioni di euro, permette di posizionarsi fra le 40 più grandi aziende del settore al mondo.
PIOGGIA DI DOCCE CON DUKA DESIGN, INNOVAZIONE E QUALITÀ DEI MATERIALI E COMPONENTI FANNO DELLE CABINE DOCCIA DUKA SOLUZIONI FUNZIONALI DI GRANDE IMPATTO ESTETICO IN GRADO DI SODDISFARE STILI ED ESIGENZE ABITATIVE DIFFERENTI. PER ESEMPIO, LA CABINA DOCCIA NUOVA STILA 2000, IN VETRO TEMPERATO DA 6 MILLI-
LATERIZIO ISOLANTE CON FABRIC FaBRIC è la novità di Terreal Italia per il rivestimento degli ambienti interni. Questo nuovo pannello è caratterizzato da un rivestimento con finitura in mattoni faccia a vista, incollati su un supporto in lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento e polvere di marmo. I listelli in terracotta a pasta molle sono prodotti a stampo secondo la tradizione. FaBRIC è estremamente leggero, facile e veloce da posare anche in modalità fai-da-te: i pannelli possono infatti essere fissati meccanicamente attraverso quattro viti su qualsiasi struttura di supporto e, una volta fissati, è
TRI. MODERNI, DI DESIGN O DI GUSTO CLASSICO, I VASI DI NUOVA CONCEZIONE SONO TUTTI REALIZZATI SECONDO LA NORMA EUROPEA UNI EN 997, A GARANZIA DI SOSTENIBILITÀ ED EFFICIENZA IDRICA. TRA LE COLLEZIONI SPICCANO BADEN BADEN, VIGNONI E LFT SPAZIO: TUTTI I WC SONO FILO MURO CON SISTEMA RIMLESS E FLUSSO DI SCARICO RIDOTTO, SIA NELLA VERSIONE SOSPESA CHE DA TERRA. I SANITARI DISPONGONO ANCHE DEL SISTEMA DI SCARICO TRASLATO RENOVATE, PER UN INSERIMENTO FUNZIONALE NELLE RISTRUTTURAZIONI. OLTRE ALLA CURA DEL DESIGN E DELLE PRESTAZIONI, LE COLLEZIONI OFFRONO LA MASSIMA PERSONALIZZAZIONE GRAZIE A UN’AMPIA SCELTA DI COLORI.
È NATO IL LATERIZIO TUTTO ITALIANO
METRI, SI PRESENTA IN UN NUOVO MODELLO PRIVO DEL PROFILO INFERIORE, PER UN ACCESSO SEMPLIFICATO E UNA PIÙ FACILE PULIZIA GRAZIE A UN MIGLIORE SISTEMA DI SGANCIAMENTO DELL’ANTA. I BOX DOCCIA ACQUA 5000 E ACQUA R 5000 INVECE RISALTANO L’ARCHITETTURA DEGLI AMBIENTI GRAZIE A UN INNOVATIVO VETRO CROMATO A EFFETTO SPECCHIO, MENTRE LA CABINA WALK-IN LIBERO 3000 VIENE PROPOSTA CON UNA NUOVA FINITURA NERA, DAL MOOD PIÙ CONTEMPORANEO. TRA LE SOLUZIONI WALK-IN IL MODELLO LIBERO 5000, CON VETRO DI SICUREZZA DA 8 MILLIMETRI, È ORA DISPONIBILE ANCHE NELLA VERSIONE SALVASPAZIO INLAB, CON UNO SPECIALE SISTEMA DI APERTURA DELLA PORTA CHE SCOMPARE COMPLETAMENTE DIETRO L’ELEMENTO FISSO. INFINE TRA LE NOVITÀ I NUOVI MODELLI DELL’ICONICA COLLEZIONE GALLERY 3000 CON CERTIFICAZIONE EPD.
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possibile procedere alla stilatura dei giunti con un fugante. Naturale, made in Italy e biocompatibile al 100%, il prodotto è disponibile in due finiture esclusive: Dogi 2.0 di SanMarco e Rustico 800 di Pica per rispondere ai gusti più esigenti.
ACQUA PREZIOSA PER SIMAS L’ACQUA È UN BENE PREZIOSO DA SALVAGUARDARE. ANCHE IL GOVERNO HA INSERITO NELLA LEGGE DI BILANCIO UN NUOVO BONUS PER INCENTIVARE IL RISPARMIO IDRICO CON LA SOSTITUZIONE DI SANITARI E RUBINETTI CON APPARECCHI A LIMITAZIONE DI FLUSSO D’ACQUA. «L’ACQUA È UN BENE PRIMARIO CHE VA TUTELATO E GESTITO», SOTTOLINEA MARCO GIULIANI, DIRETTORE GENERALE SIMAS, AZIENDA DI CERAMICA SANITARIA DAL 1955 CHE HA IMPLEMENTATO GLI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO, AMPLIANDO LA SUA GAMMA DI VASI CON FLUSSO DI SCARICO DELL’ACQUA DI SOLI 4,5 LI-
Nasce Laterizio Italiano, nuovo marchio collettivo che raccoglie le aziende di laterizi con produzione italiana aderenti a Confindustria Ceramica: un settore che conta 72 realtà industriali, che occupano 3.200 addetti e che hanno un fatturato nell’ordine dei 380 milioni di euro, derivanti da vendite di 4.413 tonnellate di prodotto finito nelle sue molteplici articolazioni. Occasione per il lancio del nuovo marchio è la campagna di comunicazione dedicata all’efficacia delle soluzioni in laterizio negli interventi edilizi finalizzati alla riqualificazione sismica ed energetica, con accesso al Superbonus 110%. Filo conduttore della campagna sono dieci immagini di progetti realizzati con laterizio italiano nel nostro Paese: dalle case unifamiliari ai condomini residenziali rivestiti con mattoni a faccia a vista; dalla riqualificazione degli antichi borghi medievali ad abitazioni e palazzi moderni nei quali il laterizio in blocchi viene intonacato e colorato. A supporto della campagna di comunicazione, è stata creata una landing page sul portale www.laterizio.it, dove sono disponibili tutte le informazioni tecniche, fiscali e di impiego relativo al laterizio.
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AMAZON NE ASSUME ALTRI 1.100 Sempre più e-commerce: Amazon non arresta la crescita e si avvia a superare la soglia dei 10 mila dipendenti in Italia. La creatura di Jeff Bezos aprirà due nuove sedi: un centro di distribuzione a Novara e uno di smistamento a Spilamberto (Modena). Nelle previsioni due centri creeranno 1.100 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato in tre anni (ma probabilmente ridurranno quelli dei retailer tradizionali). I nuovi dipendenti si aggiungeranno agli attuali 9.500 lavoratori già assunti. Nel 2020 Amazon in Italia ha creato più di 2.600 posti a tempo indeterminato e ha inaugurato diversi siti logistici: in pochi anni il colosso americano è diventato uno dei maggiori creatori di impiego del nostro Paese. Con retribuzioni che nel settore logistico, per esempio, prevedono un salario di ingresso di 1.550 euro lordi mensili.
VOLANO GLI ACQUISTI E-COMMERCE Il 2020, complice il covid, è stato l’anno d’oro dell’e-commerce. Secondo le stime della società di ricerche eMarketer, lo scorso anno le vendite mondiali e-commerce retail sono lievitate del 27,6%, con un volume d’affari di oltre 4 trilioni di dollari. Gli analisti della società hanno visto al rialzo le previsioni, e indicano una tenuta dello shopping online anche dopo la crescita esplosiva nei mesi del lockdown di inizio 2020. EMarketer, infatti, aveva calcolato in precedenza un tasso di crescita del 16,5% per l’intero 2021, ma la revisione della stima dimostra che
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i consumatori continuano a rivolgersi all’ecommerce anche al di là dell’emergenza covid-19, perché lo shopping online è entrato nelle abitudini. Per contro, sempre a livello globale, il mercato retail ha registrato un calo del 3%.
L’E-SHOPPING SPINGE POSTE ITALIANE Anche Poste Italiane registra l’impennata dell’e-commerce. A dicembre l’azienda di recapito ha consegnato 27 milioni di pacchi, di cui 20 milioni legati agli acquisti online, quasi 10 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2019, con una crescita del 56%. Poste Italiane ha da poco inaugurato un centro di smistamento a Roma e nel primo trimestre del 2021 è prevista l’operatività di un hub a Milano. Inoltre, l’azienda ha concluso accordi con Milkman, piattaforma logistica specializzata per le consegne personalizzate e con il vettore digitale sennder GmbH, start-up tedesca in grado di offrire soluzioni nel trasporto a lungo raggio a pieno carico. Inoltre, Poste Italiane sta rinnovando la propria flotta per ridurre l’im-
patto ambientale legato alle proprie attività con l’obiettivo di arrivare a 26 mila mezzi a basso impatto entro il 2022.
CRESCE IL BUSINESS DEI DATI
I dati sono la nuova miniera: in Italia, secondo i calcoli contenuti nel rapporto dell’Istituto per la Competitività dal titolo Industry 4.0, Big Data e consumatori, il mercato dei big data (cioè quello che analizza ed estrae informazioni da un grande numero di informazioni, per esempio quelli relativi alla navigazione web), è cresciuto del 7,7% nel 2020 raggiungendo il valore di 2,4 miliardi di euro. E la stima è che nel 2022 gli investimenti aziendali raggiungeranno un volume di circa 3 miliardi. YO U T R A D E
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