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ANNO 16 - NUMERO 139 MAGGIO 2023
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Intelligenza artificiale, metaverso, digitalizzazione: quali strade apre la nuova tecnologia alle imprese della distribuzione edile? L’utilizzo della rete, di software sempre più sofisticati, di informazioni digitali, di una gestione documentale avanzata: sono aspetti che il mondo dell’edilizia non può più ignorare se vuole rimanere agganciata con il resto dell’economia. E, soprattutto, con i propri clienti. La sfida tecnologica è uno dei focus che saranno affrontati dal prossimo Convegno YouTrade in programma a ottobre (25-26).
Ma non sarà l’unico. L’altra frontiera riguarda, ancora una volta, la sostenibilità. Che significa anche business. A partire dal traguardo fissato dall’Unione Europea, che prevede per il 2050 il raggiungimento della carbon neutrality. Ma anche l’inizio di un ambizioso processo di riqualificazione, che ha come prima scadenza il 2033. Un obiettivo che, per l’edilizia, si può tradurre in tanti anni di lavoro intenso.
Infine, come sempre il Convegno YouTrade non trascurerà gli aspetti macroeconomici che più influiscono sull’attività delle imprese di distribuzione, con una fotografia dell’andamento congiunturale e le previsioni per il 2024, accanto alla gestione dei costi e dei prezzi.
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Energia e burocrazia Doppia sfida per l’Italia
Era il 24 marzo del 2010, un’altra era geopolitica. Quel giorno l’allora ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, accese una pila di 16 metri di fogli di carta: gli atti pubblici depennati con il provvedimento per la semplificazione burocratica: 375 mila norme, leggi, regolamenti superflui. Sono passati 13 anni e Calderoli è ancora ministro (ma alle Autonomie regionali). Ma il tema delle semplificazioni è rimasto di attualità. Non che il ministro in questione sia il colpevole. È che le semplificazioni sono come le partite di Tetris: dopo ogni livello ce n’è un altro più difficile. L’ennesima riforma del Codice Appalti, che sembra in perenne rinnovamento come la fabbrica del Duomo di Milano (dura da secoli) o l’applicazione delle 30 modifiche in due anni del superbonus o l’utilizzo delle energie rinnovabili a singhiozzo, immerse nel black out della burocrazia, stanno lì a testimoniare che di semplice in Italia ci sono solo le discussioni da bar, magari il lunedì post campionato di calcio. Nel nostro Paese ci sono ancora quasi 110 mila atti in vigore, tra cui più di 46 mila decreti del presidente della Repubblica, oltre 33 mila regi decreti, 14 mila leggi, 7.200 decreti luogotenenziali, quasi 1.500 provvedimenti per decreto legge.
Prendiamo, per esempio, l’urgenza di utilizzare sistemi di energia rinnovabile. L’Italia è il Paese dei capannoni, dei condomini costruiti nel Dopoguerra, delle villette diffuse, palazzine a due o tre piani. Superfici dove un pannello fotovoltaico potrebbe perfino migliorare l’estetica del costruito. Ma questo avviene poco: mancano incentivi, progettualità, consapevolezza e, non da ultimo, lungaggini legate al ministero dei Beni culturali e Sovrintendenze che, bisogna ammettere, non hanno neppure gli strumenti per concedere un via libera con rapidità. Il caso delle comunità energetiche, in attesa ancora delle necessarie norme attuative, è lì a ricordarlo.
Eppure l’obiettivo è chiaro: l’Italia deve realizzare nuovi impianti di rinnovabili da 70 gigawatt di potenza in sei anni, come ha ricordato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Astrid, un centro studi specializzato nell’analisi, progettazione e implementazione delle politiche pubbliche, delle riforme istituzionali e amministrative, ha di recente focalizzato un report scritto dall’ex ministro alla Funzione Pubblica (e primo semplificatore della giungla normativa) Franco Bassanini e da Silvia Paparo, ex dirigente del dicastero, secondo cui si potrebbe fare di più e meglio. Come dimostra il sorprendente ricorso alle delibere del consiglio dei ministri per sbloccare 47 progetti bocciati dal ministero alla Cultura, cioè da un componente dell’esecutivo stesso. Sì, in effetti, c’è tanto da fare.
ND E X
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
LE COSTRUZIONI VANNO IN CONTROTENDENZA
Igrafici dell’economic sentiment di aprile, relativi alle costruzioni e agli altri settori, oltre al grafico dell’andamento dell’inflazione, che comprende la stima provvisoria relativa all’ultimo mese, evidenziano un sentiment per il mercato delle costruzioni che a livello europeo vede proseguire la leggera flessione registrata nei mesi precedenti relativamente all’indice di fiducia delle imprese. Ma a livello nazionale si evidenzia un dato in forte controtendenza, con un incremento consistente dell’indice, che raggiunge quasi il livello massimo che nell’ultimo anno era stato registrato a luglio 2022. Gli interventi annunciati e poi messi in atto dal Governo relativamente allo sblocco delle cessioni dei crediti, ancorché non perfettamente sbloccato, hanno riavviato una fiducia che rischiava nei primi mesi dell’anno di inabissarsi a livelli europei. La discussione relativa alla conversione in legge del decreto di metà febbraio ha progressivamente evidenziato i miglioramenti e gli accoglimenti in sede istituzionale delle richieste modifiche pro-
venienti dal mondo delle imprese, aumentando dunque le attese di una risoluzione positiva delle controversie e una riapertura del mercato e dell’avanzamento dei lavori. A livello europeo, al contrario, i valori sono ancora in decrescita, dovuti a un rallentamento dell’economia dei paesi non facenti parte dell’area Euro, a segnare come la moneta unica benefici di una migliore stabilità in campo macroeconomico.
CONFRONTO
A livello nazionale, il confronto tra il sentiment delle costruzioni con gli altri settori evidenzia come una differenza sostanziale tra le dinamiche dell’industria, che segna una battuta di arresto dopo la ripresa dei mesi precedenti, e quelle delle costruzioni e dei servizi, in netta ripresa. Un buon indice della rinnovata fiducia dei mercati è anche nelle anticipazioni sull’andamento del Pil, previsto a +0,8% dalla Commissione Europea nelle previsioni di autunno, valore elevato all’1,2% nel
CRESCE IN MODO CONSISTENTE LA FIDUCIA DELLE IMPRESE ITALIANE AD APRILE, MENTRE IN EUROPA SI STABILIZZA VERSO IL BASSO Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
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forecast appena pubblicato. Costruzioni e servizi, dunque, in netta ripresa, con gli indici di fiducia che crescono in controtendenza rispetto a quelli dell’industria e del commercio, settore che mantiene il valore di fiducia più elevato ma che fa segnare una riduzione legata probabilmente alla mancata riduzione dell’inflazione, che come vedremo ha raffreddato in aprile la flessione che aveva mostrato nei mesi precedenti. Stabile la fiducia da parte dei consumatori, dopo il recupero dei mesi precedenti, un buon segno anche se parzialmente, in quanto se associato alla dinamica del commercio evidenzia un attendismo che potrebbe avere ripercussioni sulla ripresa generale del mercato.
CONSOLIDAMENTO
Il segnale generale, in ogni caso, è di una situazione di progressivo consolidamento delle dinamiche, in attesa di segnali di stabilità delle politiche economiche, in particolare quelle relative al Pnrr e all’avanzamento del programma di spesa, in netto ritardo come evidenziato da un recente documento della Corte dei Conti. Ma in questo quadro appare molto significativo l’andamento dei due indicatori anticipatori del mercato, ovvero l’indice di ordini e piani di costruzione delle imprese e le attese occupazionali nelle costruzioni per i prossimi tre mesi, due indicatori in decisa crescita, in particolare l’occupazione, posizionata ai massimi livelli medi rispetto ai valori della primavera 2022.
Sul fronte dell’inflazione si raffredda il rallentamento registrato nei mesi precedenti, con una leggera ripresa dell’indicatore al valore registrato a marzo, nonostante la riduzione del costo di alcuni, ma non tutti, beni energetici e, soprattutto, per l’accelerazione dei prezzi dei servizi, con particolare riferimento a quelli del settore ricreativo, culturale e dei servizi alla persona. Secondo le stime preliminari, nel mese di aprile 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’8,2% su base annua. L’accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,6%) e, in misura minore, a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,9%) e dei Servizi vari (da +2,5% a +2,9%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla flessione più marcata dei prezzi degli Energetici regolamentati (da -20,3% a -26,7%) e dal rallentamento di quelli degli Alimentari lavorati (da +15,3% a +14,0%), degli Alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%), dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%). L’inflazione acquisita per il 2023 è pari al +5,3% per l’indice generale e a +4,5% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,9% su base mensile, aumento più accentuato rispetto a quello del Nic, a causa della fine dei saldi stagionali (di cui il Nic non tiene conto) prolungatisi in parte anche a marzo. L’Ipca aumenta dell’8,7% su base annua (in accelerazione da +8,1% di marzo): la stima preliminare era +8,8%.
A cura del Centro Studi YouTrade
COSTRUZIONI E SERVIZI IN NETTA RIPRESA, SI STABILIZZA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI, INDUSTRIA IN LENTO RECUPERO, SERVIZI IN LENTA RIPRESA Economic sentiment dei settori economici in Italia Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission) IN NETTA RIPRESA GLI ORDINI E I PIANI DI COSTRUZIONE MENTRE CONTINUANO LE ASPETTATIVE POSITIVE RELATIVE ALL'OCCUPAZIONE Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi Dati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
INFLAZIONE IN DECISO RALLENTAMENTO A MARZO, GRAZIE SOPRATTUTTO ALLA DECELERAZIONE DEI PREZZI DEI PRODOTTI ENERGETICI Andamento del tasso di inflazione in Italia - Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
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RUBRICHE
FEDERICO MOMBARONE Giornalista
Come ottenere un ecobonus permanente
Il superbonus è morto, viva l’ecobonus. Dovrebbe essere questo il grido che arriva dai banchi del governo. Invece, il futuro degli incentivi fiscali è nascosto in una nube di incertezza che staziona sopra una terra di nessuno. E questo è male. Senza dover tirare in ballo la direttiva europea che spinge i 27 Paesi Ue a migliorare la qualità degli edifici di classe peggiore, basta il buonsenso per capire che la riqualificazione del patrimonio immobiliare non è rinviabile né accantonabile. Ma, vista la voragine nei conti pubblici lasciata in eredità dal 110%, come trovare le risorse. L’economista Giuseppe Pisauro, professore ordinario di Scienza delle finanze all’Università La Sapienza di Roma, ricorda che l’abolizione delle agevolazioni diverse dall’ecobonus 65% comporterebbe a medio termine uno spazio di circa 8 miliardi all’anno. Questo, però, significa rinunciare alla frammentazione coriandolare degli incentivi, tra bonus per mobili, verde e terrazzi, bonus barriere, colonnine per la ricarica delle auto, e via sminuzzando. Rinunciando a questi mini bonus, secondo Pisauro, potrebbero essere scovate parte delle risorse per un ecobonus 65% trasformato da detrazione in sussidio diretto permanente, soggetto a un tetto di spesa annuale per il bilancio pubblico e limitato nei primi anni agli edifici delle classi energetiche G e F. In fondo, è quello che desiderano le imprese della filiera dell’edilizia, se si escludono quelle che rimarrebbero escluse dall’incentivo. Sempre per scovare le risorse necessarie a rendere granitico l’incentivo fiscale, l’economista suggerisce una selettività rispetto alle condizioni economiche dei beneficiari. Tradotto: inutile beneficiare chi ha un reddito elevato e i lavori di riqualificazione può pagarseli senza problema. La soluzione in questo caso sarebbe parametrare l’incentivo su un indicatore di reddito familiare, come l’Isee. Per esempio, prevedendo tre fasce di sconto inversamente proporzionali al reddito: 50%, 65% e 80%. Altra idea: integrare il bonus con sistemi pay-as-you-save. Cioè la cessione al distributore di energia elettrica dei risparmi energetici conseguiti e prestiti agevolati. Una combinazione che dovrebbe garantire anche a chi ha un reddito basso, che poi è spesso chi abita in edifici di categoria inferiore, la copertura dell’intera spesa. Idee, certo. Ma sarebbe bene esercitarsi a trovare soluzioni prima che arrivi un altro decreto ammazzabonus.
La formula giusta per costruire a Milano
La domanda sembra banale, ma non lo è: si può comprare casa a Milano? Domanda non così banale come sembra. L’ultimo rapporto della società di ricerca Scenari Immobiliari prevede una crescita del territorio metropolitano milanese, che nei prossimi dieci anni trascinerà l’intero mercato immobiliare nazionale. E questo, come è arcinoto, si traduce in prezzi sempre più alti. Milano è la prima città italiana per sviluppo del territorio, con 23,5 milioni di metri quadrati di edificabilità potenziale al 2035 se si considera la Città metropolitana, con 5,1 milioni di metri quadrati concentrati nella cerchia cittadina. L’impatto potenziale di valore aggiunto sul mercato immobiliare è rispettivamente di 50 miliardi di euro e 19,5 miliardi di euro. Ma chi saranno i nuovi proprietari di immobili, se i prezzi sono destinati a salire ancora di più? Al di là dei buoni propositi di salvaguardia sociale, che in realtà non sono nelle mani della politica, ma del business, riprogettare una città non è cosa semplice. E non lo è neppure indovinare quale tipologia di immobile è più interessante riqualificare o costruire. Milano coinvolgerà un buon numero di imprese della filiera delle costruzioni, visto che il fatturato del comparto residenziale supererà i 12 miliardi di euro, con un incremento del 4% sugli oltre 11,5 miliardi dell’anno scorso e del 16% circa sugli ultimi cinque anni. Insomma, Milano sempre più leader in Italia e ai primi posti in Europa nel sistema delle costruzioni.
È chiaro, però, che un conto è costruire una palazzina di tre piani in una tranquilla città di provincia, dove classe e tipologia del fabbricato sono noti e nessuno si aspetta qualcosa di diverso. Un altro è fare edilizia in una metropoli europea dove le aspettative, sotto ogni punto di vista, sono alte, altissime, così come l’investimento dei committenti. Costruire significa investire per un prevedibile profitto. E Milano ha prezzi al metro quadrato, che superano ampiamente quelli delle altre città italiane: oltre i 9.600 euro nelle zone centrali, per scendere (si fa per dire) ai 5.400 euro nelle zone semicentrali e ai 3.300 euro nelle zone molto periferiche. Ma con ampie eccezioni al rialzo. E le previsioni per il 2023 indicano una ulteriore crescita del 6%. Progettazione, materiali e sistemi costruttivi, insomma, non possono che essere adeguati alle aspettative.
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Quando l’esproprio è nullo
Le Sezioni Unite della Cassazione, con sentenza n. 9479/2023, hanno affermato un principio che consente a chi oggi subisce l’esproprio di una casa o di qualsiasi altro bene, di opporsi alla procedura anche se, in precedenza, è rimasto inerte e ha fatto scadere tutti i termini. La Cassazione ha fatto proprio un principio che era già stato affermato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (nelle cause C-693/19 e C-831/19), secondo la quale lo Stato italiano deve garantire ai consumatori la possibilità di opporsi al decreto ingiuntivo delle banche, anche se questo non è stato contestato a suo tempo e pertanto è divenuto definitivo, tutte le volte in cui il credito che ha dato vita all’esecuzione forzata si basa su un contratto abusivo, contenente cioè clausole vessatorie. Quindi, in presenza di un contratto bancario (una fideiussione, un mutuo, un’apertura di credito o qualsiasi altro) che contenga clausole vessatorie, il debitore può opporsi anche a pignoramento già in corso e rimettere tutto in discussione. Il principio affermato dalle Sezioni Unite della Cassazione può applicarsi solo in presenza delle seguenti condizioni:
1. il debitore deve essere un consumatore: sicché il contratto con la banca non deve essere stato sottoscritto per ragioni lavorative, imprenditoriali o professionali
2. il contratto sottoscritto dal debitore con la banca deve contenere almeno una clausola vessatoria
3. l’asta giudiziaria non deve essersi già conclusa con il provvedimento di assegnazione dell’immobile al miglior offerente
In concreto, benché il debitore non abbia proposto opposizione contro il decreto ingiuntivo, spetta al giudice dell’esecuzione controllare se la clausola del contratto è vessatoria e avvisare il debitore medesimo che, entro 40 giorni, può proporre l’opposizione per far accertare la natura abusiva della clausola che ha effetti sull’ingiunzione di pagamento. L’opposizione porta a un nuovo processo, volto a giudicare dell’eventuale legittimità del contratto, durante il quale il giudice può sospendere l’esecutorietà del decreto ingiuntivo (e quindi del pignoramento). All’esito del giudizio, ove il giudice dovesse accertare la presenza della clausola abusiva, il pignoramento cesserebbe definitivamente e quindi la casa tornerebbe al debitore.
Caratteristiche
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Lavorazione premiscelati: 50 m2/h
Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.
Characteristics:
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ROBERTO ANGHINONI Giornalista
FACCIAMO LA SCELTA GIUSTA
Provando a stilare una classifica puramente personale, fra i temi più dibattuti in questa primavera congiunturale, che non riesce a nascondere la preoccupazione per il futuro, troviamo al primo posto la flessione dei fatturati; al secondo i timori sulla tutela del credito e, al terzo posto, i prezzi, un evergreen che giustamente, essendo commercianti, non potrà mai finire fra le pieghe dell’indifferenza. Il richiamo a una visione realistica del mercato non sta attecchendo molto: c’è già chi si affanna a fare paragoni con il biennio appena trascorso, come se questi due anni rappresentassero il mercato reale, cosa che, ovviamente, non è. Per tutti questi colleghi sono quindi in arrivo periodi di cocenti delusioni e infinite preoccupazioni. A mio modestissimo avviso, bisognerebbe avere la forza di dimenticarli (o, se volete, ricordarli con affetto e riconoscenza) e valutare l’andamento congiunturale di questo 2023 confrontandolo con il 2019 o il 2020. In questo caso, il paragone sarebbe decisamente più affine al mercato reale. Poi, sognare non è vietato, il problema, semmai, sarà risvegliarsi. Che facciamo, allora? C’è solo l’imbarazzo della scelta. Anche se i volumi quest’anno non saranno elettrizzanti, c’è sempre un mercato da conquistare, e non ho usato un verbo a caso.
esempio procedendo con un piano di sviluppo delle competenze e della cultura aziendale che si ottiene solo con una accurata formazione, che deve essere inclusiva di tutte le figure che lavorano nei punti vendita, titolari compresi. Uno dei primi vantaggi della formazione dei collaboratori è la propensione alla delega, all’assunzione delle responsabilità. Oggi più che in passato, per fare il necessario salto di qualità (l’obiettivo, lo ricordiamo, è e rimane la conquista del cliente, i fatturati sono una conseguenza) è necessario creare una sinergia prima di tutto interna (dobbiamo tutti remare dalla stessa parte) e quindi esterna, attraverso la selezione e la scelta dei fornitori, che sarebbe bello anche loro remassero dalla nostra stessa parte. Inoltre, altro fattore di crescita, la creazione delle competenze, anche nuove, che aprirebbe alla diversificazione dell’offerta.
Come soddisfare l’urgenza di sopravvivere alla decrescita dei volumi e, contemporaneamente, tentare una convinta conquista del cliente? I temi della formazione, della sostenibilità e della digitalizzazione incombono, ma per il momento pare che gli argomenti all’ordine del giorno siano sempre gli stessi
Il bivio è sempre quello: conquistare una vendita, oppure conquistare il cliente. La differenza è che nel primo caso si rischia una sanguinosa battaglia al ribasso. Nel secondo caso, è necessario investire affinché il cliente, insieme al prodotto, possa trovare anche quel valore aggiunto che lo convince a spendere un po’ di più, ma solo perché ne vale la pena. Premesso che la creazione del valore dovrebbe essere ormai un fattore di crescita consolidato e recepito, il biennio di cui sopra dovrebbe aver coperto abbastanza le spalle per procedere a un modo più efficace di approcciare al mercato. Dovremmo insomma poter lavorare senza particolari affanni in prospettiva, per
Oggi, si sente parlare molto di sostenibilità, di digitalizzazione e, appunto, di formazione. Io credo che senza quest’ultima, i processi di digitalizzazione e quelli relativi alla sostenibilità sarebbero difficili da realizzare. E ciò perché sostenibilità e digitalizzazione sono prima di tutto evoluzione culturale. Mentre si lavora alla conquista del cliente, infarcendo i prodotti con qualche servizio orientato alla praticità e alla complementarietà del prodotto stesso, si potrebbe pensare di iniziare l’approccio agli altri due fattori di crescita, partendo da azioni che siano abbastanza facilmente perseguibili. Organizzare il recupero degli scarti di cantiere, per esempio, è un modo concreto per iniziare a ragionare in termini di sostenibilità. La digitalizzazione offre ormai una serie di servizi pronti all’uso che bisogna solo decidere di utilizzare. Una cosa è certa: se dobbiamo passare la giornata a correre dietro ai prezzi, per conquistare una vendita, ma certamente non il cliente, in fondo una scelta l’abbiamo fatta. Ma francamente non credo proprio che sia quella giusta.
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L’Italia registra un aumento del 7% negli investimenti in logistica ed è al primo posto per crescita in Europa. Nella Ue, invece, secondo il Rapporto 2023 sul mercato immobiliare della logistica, presentato da Scenari Immobiliari, il volume degli investimenti nel corso del 2022 è stato di 58 miliardi di euro, con un calo del 15% rispetto all’anno precedente. Nel 2022 il mercato italiano immobiliare della logistica nel ha confermato il trend di crescita che lo caratterizza da diverso tempo.
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LA PARAMETRICA PER L’ARCHITETTURA
Tra le molte novità introdotte dalla tecnologia digitale nel campo dell’architettura bisogna annoverare i sistemi di gestione parametrica di una morfologia. A differenza della tradizionale staticità formale, un progetto spesso era pensato grazie e schemi geometrici relativamente semplici, dai quali si passava a una definizione di dettaglio che ne permettevano la costruibilità, nel caso di un’architettura prodotta con sistemi computazionali la configurazione non è univoca, ma può mutare in continuazione.
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CLIMATE CHANGE IN CONDOMINIO
Il cambiamento climatico mette a dura prova l’ambiente e il territorio, con lunghi periodi di siccità, bombe d’acqua ed eventi estremi che vanno a intaccare l’incolumità degli edifici creando innumerevoli danni. «Riteniamo sia assolutamente necessario attuare dei piani di manutenzione preventiva programmata attraverso un analisi obiettiva delle strutture condominiali», spiega Leonardo Caruso, Presidente di Anaci Milano e Vice Presidente Anaci Nazionale.
EMOZIONI DI LUCE
SEGGIOLE & POLTRONE
GUIDO GRECO CEO DI FERVI
Il consiglio di amministrazione di Fervi, presieduto da Roberto Tunioli, ha provveduto a conferire a Guido Greco l’incarico di amministratore delegato. Greco da gennaio 2022 ricopre il medesimo ruolo nella controllata Rivit. La nomina rientra nel più ampio programma di rafforzamento della struttura manageriale del gruppo: con l’acquisizione di Rivit il gruppo ha raddoppiato le dimensioni e ha occupato un ruolo di maggiore visibilità nel panorama del mercato Mro. Da qui la necessità di dotare la società di un modello organizzativo più robusto attraverso la nomina di un amministratore delegato che supporti il presidente nel perseguimento degli obiettivi aziendali definiti nel piano industriale.
Laureato in Economia all’Alma Mater di Bologna, Greco ha avuto una lunga esperienza in diverse linee di servizio di PricewaterhouseCoopers, prima come revisore contabile e successivamente come Deal Specialyst, partecipando a numerose Ipo e due diligence, anche cross borders, oltre ad aver lavorato un anno in secondment presso gli uffici di PwC Uk.
Nel 2012 il manager si è unito ai soci promotori del progetto Fervi, prima con la carica di Cfo e successivamente come direttore generale a partire dal 2015. Nel 2018 a seguito della quotazione è stato nominato investor relator.
FRANCESCO MONTANARI NUOVO AD DI RIVIT
Francesco Montanari
è il nuovo amministratore delegato di Rivit. La storica azienda di Ozzano dell’Emilia (Bologna), punto di riferimento italiano nel settore dei sistemi di fissaggio e con una particolare specializzazione in rivetti e rivettatrici, fa parte oggi del gruppo Fervi. Laureato
in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Bologna e con diversi Executive Programs post-laurea (Imd a Lausanne, MCE a Bruxelles, Sda-Bocconi a Milano e Profingest a Bologna), Francesco Montanari ha iniziato la sua attività lavorativa in Andersen Consulting, oggi Accenture, con periodi in Usa, a Verona e a Parigi, occupandosi di sistemi informativi di marketing. A novembre 2023 è entrato nel Fervi Group, con il ruolo di direttore generale di Rivit. «Con molto piacere intendo mettere a disposizione la mia esperienza per consolidare le posizioni di Rivit sul mercato globale, andando a ottimizzare l’approccio al mercato interno e a potenziare la presenza sui mercati esteri: sia quelli dove già operiamo con le due filiali di Rivit India e Marocco, sia organizzando un approccio coordinato e coerente con le necessità locali in tutti gli altri Paesi partendo da quelli già serviti da Rivit (oltre 65)», ha commentato Montanari.
NOVITÀ AL VERTICE
PER SAN MARCO GROUP
San Marco Group, azienda specializzata nel settore delle pitture e vernici per l’edilizia, ha nominato sia il consiglio di amministrazione, che resterà in carica nel prossimo triennio, sia Francesco Villani come nuovo direttore generale. Villani ricopriva
già il ruolo di direttore commerciale del gruppo e vanta oltre 24 anni di esperienza in aziende internazionali e organizzazioni complesse. Fanno ingresso in cda Daniel John Winteler, executive director di The European House Ambrosetti e l’imprenditrice bolognese Sonia Bonfiglioli. Enrico Zanetti, commercialista, senior partner di Eutekne ex sottosegretario e oggi consigliere del ministro Giancarlo Giorgetti, entra a fare parte del collegio sindacale. La direzione commerciale di San marco sarà invece divisa in due, con Enrico Sintoni, già direttore commerciale Italia, e Matteo Tisselli, già international sales director.
AGOSTINO ZEN SALE IN GUALINI (FACCIATE)
Gualini, società controllata dal Gruppo Costim e specializzata nella progettazione, realizzazione e posa di facciate continue e involucri edilizi, ha nominato Agostino Zen nuovo amministratore delegato. Zen è in Costim sin dalla sua fondazione, e ha già maturato un’importante esperienza nel condurre progetti strategici, operazioni di M&A e di finanza straordinaria, contribuendo alla crescita della holding che a oggi opera mediante le tre società controllate: Impresa Percassi, Elmet e Gualini. Il manager era direttore operativo del Gruppo.
OPERE PUBBLICHE IN CORSIA DI SORPASSO
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Meno ostacoli per realizzare i lavori di Comuni, Province, Regioni e, in generale, da committenti non privati. Le nuove regole sono, nelle intenzioni, un via libera per sveltire gli iter. Ma il prezzo è la mancata trasparenza delle assegnazioni
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SODDISFATTE PER LO SNELLIMENTO, MA LE IMPRESE SONO PREOCCUPATE PER LO CHOC NORMATIVO
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DI 18,9 MILIARDI
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PRO E CONTRO LE NUOVE REGOLE
Con la riforma oltre il 98% dei lavori pubblici saranno assegnati senza gara. Una novità che sveltisce le decisioni delle amministrazioni locali. Ma che rischia di favorire gli amici degli amici senza una concorrenza
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ATTUALITÀ
CON LA LOGISTICA ITALIA AL PRIMO POSTO PER CRESCITA
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SE IL PIANO VA FORTE AL SUD SALE IN CARROZZA
I fondi europei, pur tra tante polemiche e con qualche incertezza che può spingere a delle correzioni nei programmi ha già impegnato il 61% delle risorse per circa 178 mila progetti. Come gli investimenti per portare l’alta velocità nel Mezzogiorno
Giuseppe RossiPERABBONATI
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RINVIOPOLI È CON L’ACQUA ALLA GOLA
I governi montano e smontano strategie per risanare il territorio. Gli enti locali abbozzano, ma concludono poco. E i soldi rimangono inutilizzati. Ecco perché investire per la sicurezza del territorio diventa un traguardo non più accantonabile per tutti
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LA NUOVA EDILIZIA È PRONTA A SORPRENDERE
Il grande appuntamento con il mondo delle costruzioni si rinnova con un format che prevede due saloni suddivisi in macroaree. Previsti 500 espositori su 30 mila metri quadrati. E una speciale attenzione per i temi di innovazione e sostenibilità
Un’edizione completamente rinnovata, verticale e altamente specializzata: Me Made expo 2023 tornerà a Fiera Milano dal 15 al 18 novembre con un nuovo format, come anticipato da YouTrade di aprile. Due saloni dedicati alle costruzioni e all’involucro, caratterizzati dai temi dell’in-
novazione e della sostenibilità, sviluppati su quattro padiglioni e 30 mila metri quadrati per 500 espositori. Con un obiettivo, diventare il punto di riferimento delle fiere in Europa per il settore delle costruzioni: «Abbiamo lavorato un anno e mezzo sul riposizionamento di questa fiera, con una particolare attenzione al ruolo dell’edilizia quale motore di sviluppo green e sostenibile. L’idea è organizzare un evento cool, non una semplice manifestazione, che rispecchi la città che lo ospita, una città che cambia rapidamente e che innova», racconta Nicola Bonacchi, amministratore delegato di Made Eventi (società controllata al 60% da Fiera Milano e al 40% da Federlegno Arredo Eventi). «Vediamo Me-Made expo come un hub europeo per il building, in concorrenza non più con altri operatori nazionali, ma con fiere di settore come Batimat di Parigi o Bau di Monaco o ancora Big Five Dubai».
RAZIONALIZZAZIONE
Il primo passo è stato concentrare i saloni da quattro a due, secondo il manager: «Nei nuovi spazi dedicati alle costruzioni e all’involucro, che secondo le nostre ricerche sono i settori dove noi siamo più competitivi, i buyer troveranno un’offerta razionalizzata, che risponde alle esigenze del mercato con un focus sulla sostenibilità, appunto, e l’innovazione, per proporre la più ampia e migliore offerta possibile. E per fare di questo appuntamento la settimana del business», continua Bonacchi.
A supporto c’è la collaborazione con Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che porterà 250 top buyer, tutti potenziali compratori ad alta capacità di spesa, provenienti da Europa, area mediterranea e Paesi emergenti. E anche il 15% degli espositori sarà di provenienza estera. Ottimismo confortato dal fatto che dopo l’aumento del 19% registrato lo scorso anno il settore delle costruzioni in Italia dovrebbe confermare la sua dinamicità anche quest’anno e il prossimo, con incrementi rispettivamente del 9,4% e del 7,1%, secondo le stime elaborate da Unicmi. «Far parte di Miba (Milan International Building Alliance) che include altri tre appuntamenti di Fiera Milano nello stesso periodo incentrati sulla domotica, sulla sicurezza e sulla mobilità verticale e orizzontale, darà la possibilità all’architetto, al progettista, al general contractor di visionare e ragionare su una gamma qualitativa unica a livello europeo», sottolinea l’ad.
PRODOTTI E SOLUZIONI
Oltre a prodotti e soluzioni i padiglioni della fiera ospiteranno un ricco e variegato calendario di eventi: dai workshop ai percorsi tematici, dalle mostre agli spazi di networking e approfondimento. Per esem-
MODERATRICE CARLA DE MEO E RELATORI INTERVENTO CARMINE GARZIA INTERVENTO ALESSANDRO MORELLI E RELATORI INTERVENTO VERONICA VECCHIATTUALITÀ
DALLA PROGETTAZIONE ALL’INVOLUCRO
Verticale e specializzata l’edizione 2023 di Me-Made expo sarà costituita da due saloni suddivisi in quattro macroaree ciascuno. Il salone ospiterà inoltre il Festival edilizia leggera (Fel), la manifestazione dedicata agli operatori dei settori pitture, colori ed edilizia leggera.
Il Salone Costruzioni
• Progettazione, Bim e software, servizi
• Strutture e sistemi costruttivi, ingegneria civile e infrastrutture, attrezzature e sicurezza per il cantiere
• Riqualificazione energetica, isolamento e comfort, integrazione edificio impianto
• Rivestimenti e finiture per interni ed esterni
Il Salone Involucro
• Involucro, facciate e coperture, vetro
• Serramenti, finestre e porte, chiusure, oscuramento e automazioni
• Outdoor, schermature solari e anti-insetto
• Componenti, accessori e ferramenta, macchine per la produzione di serramenti
pio, la Call for challenges Design for circularity, una sfida progettuale lanciata con la collaborazione del Politecnico di Milano, le lectio magistrali di due architetti di fama mondiale come Carlo Ratti e Winy Maas, oppure l’iniziativa Unbuild dedicata ai progetti mai realizzati, i Me Awards, ossia il riconoscimento alle aziende più innovative, la Start-up zone un’area dedicata alle aziende che sviluppano iniziative o prodotti ad alto valore tecnologico.
«Abbiamo investito molto perché Me Made expo possa diventare uno strumento per aprire la mente, un luogo dove i visitatori possano scoprire orizzonti differenti e magari trovare nuovi spunti, un appuntamento di riflessione e propositivo», conclude Bonacchi.
CHE COSA C’È DA IMPARARE
GLI APPUNTAMENTI
Quattro giorni di incontri, workshop, premi e seminari per esplorare il futuro del settore edilizio e vagliarne le potenzialità. Tra questi ci saranno anche percorsi specifici con focus sui trend, sulle prospettive del mercato, sull’avanzamento dei progetti legati al Pnrr e sulla qualità dell’abitare.
Material Next 2023. Iniziativa dedicata alle aziende che producono materiali innovativi e sostenibili, attraverso un approccio attento all’ambiente e al risparmio energetico.
Area Restauro. Organizzata in partnership con Assorestauro per mettere a fattor comune con i professionisti del progetto e delle costruzioni il know-how e le tecnologie del settore del restauro, che in Italia conta 3.500 tra imprese e aziende la cui alta specializzazione è riconosciuta nel mondo. Federbeton. Si inserirà nel contesto di Sostenibilità e Innovazione, temi portanti di questa edizione di Made expo, per testimoniare l’impegno e il ruolo della filiera del cemento e del calcestruzzo per un futuro delle costruzioni sempre più sostenibile.
Isi (Ingegneria Sismica Italiana). Sarà presente con un programma di interventi tecnici e incontri istituzionali sulla sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale del Paese.
LE INIZIATIVE
The place to build. Dieci eventi, cinque sul settore delle costruzioni e gli altri su quello dell’involucro per creare un percorso culturale, progettuale e industriale basato sull’innovazione e sul rapporto tra l’edilizia e la transizione verso la sostenibilità.
Re-regeneration|real estate. Un ciclo di tre incontri di due ore ciascuno per condividere le istanze tra
INTERVENTO NICOLA BONACCHI
real estate e la filiera manifatturiera. Si partirà dallo scenario Italia, passando per la trasformazione del settore hospitality, comparto trainante dell’economia italiana, per concludere con un panorama su Milano Unbuilt. L’iniziativa dedicata al «mai costruito». Unrealized Projects è un’iniziativa di Platform realizzata in collaborazione con Me che, tramite, racconterà l’architettura del non costruito attraverso una selezione di 40 progetti, italiani e stranieri Lectio magistralis e installazione archi.box. Gli ambassador di Me Made expo. Due protagonisti del mondo dell’architettura saranno ambassador ufficiali della edizione 2023 di Me Made expo: Carlo Ratti e Winy Maas. E a ciascuno dei due architetti sarà dedicata una camera virtuale, Archi.box, all’interno della quale il pubblico potrà vivere un’esperienza immersiva e multisensoriale Call for challenges Design for circularity. Una sfida progettuale che la Scuola di Architettura, Urbanistica ed Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, in collaborazione con Me Made expo, ha lanciato per promuovere lo sviluppo di concept innovativi e sostenibili, centrati sull’economia circolare, la sostenibilità ambientale e l’innovazione dei processi. Al progetto, aperto a docenti e studenti hanno partecipato anche sette aziende espositrici
Me Awards. Il riconoscimento che vuole promuovere la conoscenza e l’eccellenza dei prodotti, processi e servizi delle aziende più innovative nell’ambito dei due saloni Costruzioni e Involucro, con un focus dedicato alle novità sostenibili
Start-up zone. Area dedicata alle aziende che hanno come core business lo sviluppo di iniziative o prodotti originali e innovativi ad alto valore tecnologico del settore dell’Architettura e delle Costruzioni.
LE ADESIONI
L’appuntamento di novembre ha già catalizzato l’attenzione del settore, con le associazioni di categoria in prima fila: Assimpredil Ance, Assorestauro, Federbeton, Finco, Fondazione Promozione Acciaio, Unicmi, Isi-Ingegneria Sismica Italiana sono tra i patrocinatori. Con l’obiettivo di incentivare le opportunità di business per espositori e visitatori, la manifestazione si inserisce nell’ambito di Miba-Milan International Building Alliance, l’evento che riunirà in un’unica cornice quattro manifestazioni: Gee (Global Elevator Exhibition), Sicurezza e Smart Building expo, oltre naturalmente a Me.
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CANTONTICINO ANCHE LA RIPRESA È PUNTUALE
Le previsioni sono buone. I rapporti con le aziende italiane viaggiano su un binario sicuro. I problemi?
Assomigliano a quelli di casa nostra. Ritratto e analisi del mondo
della distribuzione di materiali per edilizia
nella Svizzera
più vicina
ANCORA TANTI LAVORI NEL CANTONE
Il settore delle costruzioni ticinese nel 2021 ha visto inoltrare quasi 3.900 domande, per un totale di circa 2,62 miliardi di franchi. E il mese di gennaio 2023 evidenzia ancora una crescita del 15,1%, sostenuta soprattutto dai lavori di installazione
a cura del Centro Studi YouTrade
PERABBONATI
DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
INVESTIMENTI PREVISTI E NUMERO DEI PROGETTI DI COSTRUZIONE IN CANTON TICINCO (VALORI IN MIGLIAIA DI FRANCHI)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Ufficio federale di statistica
VARIAZIONI PERCENTUALI SU ANNO PRECEDENTE PER NVESTIMENTI PREVISTI E NUMERO DEI PROGETTI DI COSTRUZIONE IN CANTON TICINO
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Ufficio federale di statistica
QUADRO DI SINTESI DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IN CANTON TICINO
Fonte Ufficio di Statistica del Canton Ticino
SOLOPERABBONATI
RIVENDITORI CANTON TICINO
NUMERO E VALORE (IN MILLE FRANCHI) DELLE DOMANDE DI PROGETTI DI COSTRUZIONE IN TICINO
DAL 1993
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Ufficio federale di statistica
Numero di progetti Investimenti preventivi
Numero var. % .000 franchi var. %
NUMERO E VALORE (IN MILLE FRANCHI) DEI PROGETTI DI COSTRUZIONE APPROVATI IN TICINO
DAL 2011
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Ufficio federale di statistica
Numero di progetti Investimenti preventivi
Numero var. % .000 franchi var. %
SOLOPERABBONATI
SALDO DI ALCUNI INDICATORI NELLE COSTRUZIONI (IN PERCENTUALE) PER SOTTOCOMPARTO IN TICINO
Fonte Ufficio di Statistica del Canton Ticino
RIVESTIMENTI DI FACCIATA
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Tramite la foratura dei moduli e grazie al sistema modulare, composto da staffe e profili in alluminio, è possibile ottenere anche rivestimenti retroilluminati con notevole resa estetica
IL TREND SI CHIAMA COMFORT
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DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
SOMAZZI
RAPPORTI STRETTI CON L’EDILIZIA ITALIANA
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UNA NUOVA REALTÀ PER L’EDILIZIA DI OGGI
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Per il pompaggio o la spruzzatura di tutti i materiali premiscelati asciutti
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autoconfigurazione della macchina in base all’alimentazione disponibile monofase o trifase e alla potenza elettrica disponibile da 3 a 8 kW
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EDILIZIA GREEN TRA LUCI E OMBRE
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Tramezze in calcestruzzo aerato autoclavato
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TICINO I dati riportati nelle schede sono tratti dalle informazioni pubblicate sui siti internet delle aziende
BELLINZONA
LOSONE
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LUMINO
CASTIONE
CADRO
GRANCIA
GENESTRERIO
Cassero a perdere per sopraelevazioni conforme all’Eurocodice
Skynet, l’innovativo sistema brevettato di casseforme modulari per la formazione di solette nervate sopraelevate conformi a Eurocodice ed American Concrete Institute (NTC2018, EC2, ACI318).
aggiornate, il
Il sistema Skynet, comparato ai sistemi tradizionali, forma una soletta nervata rialzata dalle fondazioni o dal terreno per mezzo di pilastri con diametro conforme alle normative e posizionati secondo le richieste progettuali.
Il sistema è assolutamente innovativo: la puntellazione è formata da una serie di tubi Ø125 mm lasciati vuoti durante la fase di getto. In tal modo si minimizza la quantità di calcestruzzo utilizzata convogliandola solo nelle strutture portanti d’interesse ovvero:
• la piastra nervata sopraelevata;
• i pilastri di strutturali Ø250 o Ø300 mm; La piastra nervata superiore richiama il noto solaio cassettonato con un’altezza interna di 20 cm e una luce tra le nervature di 70,8 cm.
di supporto, nuove immagini e nuovi casi studio, visitate il nostro sito:
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SE CHATGPT ENTRA IN RIVENDITA
Anche la distribuzione si prepara a utilizzare i sistemi di machine learning. Come? Per esempio grazie alla capacità della nuova tecnologia di tenere sotto controllo gli scaffali, oppure di proporre ai clienti servizi e prodotti super personalizzati
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UNA VIA EMILIA DELL’EDILIZIA
L’azienda in provincia di Modena
è concentrata sul territorio locale. Ma non tralascia iniziative più generali, grazie all’adesione al network Distributori Edili Consorziati. E, sulla spinta di un fatturato in crescita, si prepara a costruire un nuovo capannone
Veronica Monacoassima conoscenza del territorio locale e straordinaria propensione al confronto e all’innovazione sono i punti di forza di Edilsette, rivendita edile di Massa Finalese, in provincia di Modena, attiva da più di 30 anni nel commercio al dettaglio e all’ingrosso di materiali, a cui aggiungono
MSOTTO, INGRESSO EDILSETTE A MASSA FINALESE (MODENA). A SINISTRA, IL TITOLARE DAVIDE MONARIservizi di consulenza con sopralluoghi in cantiere e consegne a domicilio. Guidata da Davide Monari, che da un anno ricopre anche la carica di presidente del consorzio Dec (vedi box), Edilsette si occupa anche della fornitura e posa di pavimentazioni da esterno in autobloccanti proponendo al cliente un servizio completo chiavi in mano.
Domanda. Quando è nata Edilsette?
Risposta. Nel 1990, nel capannone che era stato precedentemente di proprietà di mio padre, titolare di un’impresa edile per più di 40 anni. Dopo essersi trasferito in un’altra sede e aver aperto successivamente un’impresa immobiliare, il capannone è passato a me
e ho deciso di intraprendere la strada del magazzino edile. Ho quindi sistemato lo spazio e assunto dei dipendenti, e l’attività ha preso il via. All’inizio con l’aiuto di mio padre, poi in maniera autonoma, ho investito in questa attività e tre anni fa ho deciso di allargarmi, acquistando il terreno limitrofo dove ho costruito un altro capannone.
D. Di quanti metri quadrati coperti e scoperti disponete?
R. In totale la nostra superficie è di 5.500 metri quadrati, di cui 1.500-1.600 coperti e gli altri scoperti.
D. Perché il nome Edilsette?
R. Ho riflettuto molto su come chiamare l’azienda.
Volevo evitare il cognome per non confondere il magazzino con l’impresa edile di mio padre. Dato che il sette è il mio numero preferito, ho deciso di chiamarla Edilsette.
D. Ci sono stati dei momenti particolari in cui l’azienda ha fatto un salto di fatturato?
R. Dalla fine degli anni Novanta fino al 2006-2007, il fatturato di Edilsette è cresciuto in maniera esponenziale, perché il lavoro è aumentato costantemente. Erano gli anni del boom e c’era mercato per tutti.
D. Oggi qual è il vostro fatturato?
R. L’anno scorso abbiamo fatturato circa 1,8 milioni di euro, un buon risultato considerando anche il nostro
bacino. Noi lavoriamo prevalentemente nei comuni di Massa Finalese, Finale Emilia e San Felice sul Panaro, un mercato molto locale. I lavori fuori provincia rappresentano appena l’1% del fatturato e sono sempre con imprese del luogo. Quindi il nostro fatturato è molto alto rispetto alla zona in cui ci troviamo, un risultato reso possibile anche dai continui ampliamenti di gamma, fondamentali per riuscire a stare aperti anche negli anni di crisi dopo il 2008.
D. Quali sono le principali linee di prodotto che avete in magazzino?
R. Oltre ai materiali edili pesanti come laterizi, inerti, cemento e colle, abbiamo introdotto le pitture e un
E DEC SI PREPARA SUPERARE QUOTA 210 CONSORZIATI
Davide Monaldi, che da un anno ricopre anche la carica di presidente del consorzio Dec, fa il punto sul consorzio e anticipa le prossime mosse.
Domanda. Il 2022 è stato un anno eccezionale anche per il Dec?
Risposta. Penso che il 2022 sia un anno difficile da eguagliare. È stato un anno eccellente con numeri veramente importanti.
D. Quali sono stati i settori che hanno spinto di più?
R. Il superbonus ha trainato tanto il mercato, quindi isolanti, collanti per cappotto, colore sono stati i settori più vivaci.
D. Ci sono aree geografiche che sono state più performanti di altre?
R. Dec copre 17 regioni in tutta Italia e tutti i magazzini hanno registrato e incrementi, mediamente tra il 35 e il 45%.
D. A livello di consorzio per il 2023, che trend sta emergendo?
R. I primi mesi del 2023 sono stati abbastanza buoni. Ci sono differenze tra le varie regioni e chi aveva ancora qualche lavoro con il superbonus sta continuando a fare buoni numeri. Diciamo che l’andamento è abbastanza lineare.
D. Qual è la forza del consorzio?
R. Il punto di forza è sicuramente fare gruppo, l’arma vincente per stare sul mercato, essere competitivi e affrontare la grande distribuzione. Ogni gruppo è diverso ma alla fine l’obiettivo è lo stesso. Il Dec offre agli associati il vantaggio di poter accedere a oltre 300 fornitori e la tutela della loro marginalità, distribuendo a fine anno premi importanti. Se un fornitore fa uno sconto, il magazzino edile lo riversa subito sul cliente per uscire con un prezzo più competitivo. La politica del Dec è differente: vende a un buon prezzo all’associato, ma non al minimo, e riserva il premio a fine anno. In questo modo quest’anno abbiamo distribuito premi 2022 per un totale di 17,7 milioni di euro. Non so quanti altri gruppi possano permetterselo.
D. Come vengono calcolati i premi?
R. Abbiamo un sistema di pesi per determinare i vari ristorni. Non è complesso, ma è molto molto impegnativo. Abbiamo un programma gestionale dedicato e quattro persone che si occupano tutti i giorni di registrare le fatture di acquisto dei singoli soci e applicare questa tabella dei pesi, determinando giorno per giorno i premi.
Dopodiché a fine anno viene stilato un totale: ogni socio riceve il suo tabulato in cui sono riportati tutti gli acquisti mese per mese e i vari pesi applicati. La percentuale ritorno dei premi è tra il 9 e il 10%.
D. Dec raggruppa soci molto diversi tra loro: come si
fa a tenerli insieme?
R. Il piccolo magazzino usufruisce degli stessi servizi del rivenditore più grande. È logico che quest’ultimo si appoggerà ai servizi e alla consulenza Dec in maniera più sistematica, ma entrambi sono trattati nella stessa maniera.
D. Com’è organizzato oggi il Dec?
R. Il consorzio conta cinque impiegati amministrativi, una persona che si occupa di aggiornare costantemente accordi, prezzi, fornitori sul sito, e quattro persone che operano nel settore commerciale, tra cui il nostro direttore generale Enrico Adinolfi. Infine, c’è un dipendente che si occupa di promuovere il consorzio presso eventuali nuovi soci.
D. Quanti soci ha ora il consorzio?
R. Ora abbiamo 210 consorziati. Abbiamo tre richieste di nuovi ingressi, ma la decisione finale è demandata al Cda. Per noi è importante avere all’interno del consorzio magazzini sani, che vogliono crescere e lavorare insieme.
D. Lei è entrato da un anno in carica come presidente del Dec: che obiettivo si è posto?
R. Sono entrato l’anno scorso proprio in aprile con un Cda completamente rinnovato. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di migliorare la struttura organizzativa e abbiamo già apportato delle novità. Per esempio, ci siamo dotati di un sistema informatico di protezione sia per la posta elettronica che per il gestionale. Poi, abbiamo registrato il marchio Dec, cosa che finora non era mai avvenuta. Abbiamo assunto un nuovo commerciale e un’impiegata per dare più efficienza e strutture organizzativa al consorzio.
D. Ci sono dei servizi che intende potenziare?
R. Stiamo cercando proprio in questi mesi di sondare presso i soci la disponibilità a organizzare insieme ai fornitori eventi e meeting, sia in presenza che online, proprio per implementare il discorso della formazione. Non bisogna pensare solo alla vendita, ma anche ampliare le proprie conoscenze e la propria cultura personale, da trasferire poi anche al cliente finale.
D. Come si pone il Dec nei confronti dell’e-commerce?
R. In questi ultimi dieci anni l’e-commerce è sempre stato in crescita, ma nel settore edile ha difficoltà a sfondare. Sappiamo che il mondo va in questa direzione e ci siamo attivati per sondare la possibilità di collaborare con una piattaforma specializzata proprio nella vendita di materiali edili.
D. Ci sono altri progetti a breve-medio termine?
R. Vogliamo aumentare la nostra efficienza e ottimizzare la nostra struttura interna proprio per dare un servizio sempre migliore. Non abbiamo mire espansionistiche, ma l’obiettivo è continuare a crescere e strutturarsi in modo da poter offrire un servizio idoneo a tutti gli associati.
tintometro, legname, pellet. Inoltre, abbiamo allargato la gamma dell’attrezzatura e inserito il servizio di noleggio con escavatori, betoniere, martelli pneumatici, trabattelli, vibrocompattatori, fresatrici, carotatrici. Sono tutti articoli che una volta non trattavamo e che abbiamo aggiunto man mano per allargare l’offerta e riuscire a restare competitivi, sopperendo alla flessione del comparto edile negli anni della crisi.
D. Quali sono i prodotti più richiesti?
R. Con il superbonus 110% gli isolanti sono stati i protagonisti del mercato. Tutto ciò che riguardava cappotti, colle, rasanti, reti, tasselli, intonachini colorati, in questi due anni ha fatto da padrone. Adesso le dinamiche stanno un po’ cambiando: se prima eravamo diventati praticamente fornitori isolanti, ora stiamo tornando a essere magazzini edili a 360 gradi e anche i professionisti sono tornati a fare il loro lavoro, mentre prima si erano tutti concentrati sui cappotti.
D. L’attività di suo padre come impresario edile ha
dato una mano nella selezione dei prodotti da tenere in magazzino?
R. Sicuramente mi ha aiutato a capire, prima di altri, i servizi più utili alle aziende. Per esempio, il noleggio è stato inserito su suggerimento di mio padre già negli anni Novanta, quando neanche i magazzini più grandi offrivano questo servizio. Allora era riservato a martelli pneumatici e betoniere, ma era un servizio esclusivo che all’epoca non faceva nessuno. Mio padre poi conosceva il mercato e i materiali, quindi è stato di grande aiuto quando ancora stavo iniziando a conoscere il settore. Mi ha insegnato tanto, anche se non sono mancate le difficoltà. Come magazzino edile, infatti, mi ritrovavo a vendere anche ai concorrenti di mio padre, e questo ha creato non poche problematiche, che si sono poi risolte quando ha deciso di chiudere la sua impresa edile e aprire la società immobiliare.
D. Quando e perché ha deciso di aderire al consorzio Dec?
R. Sono entrato in Dec nel 2008, ma ero interessato al progetto già da due anni. All’epoca i gruppi e i consorzi erano ancora una novità, per cui all’inizio ero un po’ titubante perché volevo capire meglio come funzionava. Con il senno del poi, devo dire che è stata una delle scelte migliori che abbia mai fatto: entrare nel Dec è stato fondamentale per sopravvivere nei momenti difficili e crescere, molto più di quanto avrei fatto da solo.
D. Quindi, quali sono stati i vantaggi?
R. Sicuramente i servizi. Innanzitutto, un consorzio come Dec tutela molto i ristorni che i singoli soci pos-
sono maturare con i contratti: quindi, senza cambiare nulla nella propria quotidianità, alla fine dell’anno il consorziato riesce a recuperare premi importanti, impossibili da ottenere in altro modo. Tralasciando l’aspetto economico, un consorzio come il Dec offre ai rivenditori la possibilità di comprare da oltre 300 fornitori di primo piano, magari difficilmente raggiungibili al di fuori del progetto associativo. In più, offre la possibilità di fare formazione, organizzando anche incontri con i fornitori, e un continuo confronto con gli altri soci, dislocati in 17 regioni d’Italia. Spesso mi capita di confrontarmi con altre realtà regionali e provinciali, e tra rivendite della stessa provincia capita anche di aiutarsi a vicenda, qualora dovesse mancare del materiale a magazzino.
D. Il consorzio è una risposta alla Gdo?
R. No, il consorzio non è una forma di distribuzione organizzata, ma può essere vista come un’organizzazione di magazzini edili. È una risposta importante per crescere e sopravvivere in un mercato dove i grossi multipoint si allargano sempre di più. Un magazzino piccolo, se non è associato a un consorzio o a un gruppo, è destinato a chiudere.
D. Ci sono prodotti più richiesti nella vostra zona?
R. Non direi. Le abitudini territoriali locali possono spostare di poco alcune vendite, ma tendenzialmente i prodotti sono gli stessi.
D. Che tipo di consulenza offrite ai vostri clienti?
R. Riteniamo fondamentali il servizio e la consulenza come elementi di differenziazione rispetto alle strutture in cui viene offerto solo il prodotto. Quasi quotidianamente facciamo anche sopralluoghi in cantiere per capire come meglio intervenire. È sempre stato un valore aggiunto, specialmente per il privato, ma anche per le imprese e gli artigiani.
D. Chi sono i vostri principali clienti?
R. Le imprese, a seguire gli artigiani e i privati. Abbiamo allargato la gamma anche all’utensileria e alla ferramenta proprio per andare incontro a una clientela privata in costante aumento.
D. Quali sono i marchi che danno più valore aggiunto in magazzino?
R. Quelli più conosciuti dal mercato, perché qualificano il punto vendita, come Mapei, Velux, Saint-Gobain, Isover, aziende che anche chi non è del settore ha sentito nominare.
D. Negli ultimi anni com’è cambiato il cliente?
R. È molto più esigente e meno tollerante, quindi è più difficile da accontentare. Paradossalmente è più informato, ma a volte le sue conoscenze sono sbagliate.
D. Qual è il cliente più difficile da trattare: il privato o l’impresa?
R. Sicuramente il privato: trattandosi di casa sua, molto spesso cerca la perfezione. Certo, i lavori devono essere fatti per bene, ma i clienti privati a volte esagerano
con la cura del dettaglio. È importante che ci sia collaborazione.
D. Dopo il vento in poppa dei bonus e superbonus, che cosa si aspetta?
R. Mi aspetto di tornare a fare il magazzino edile. I bonus continueranno a esserci, ma non possiamo continuare a pensare che l’edilizia vada avanti solo grazie agli incentivi. Bisogna trovare un sistema di lunga durata per incentivare i privati a riqualificare le proprie abitazioni in maniera strutturale. Non possiamo vivere di fiammate perché portano danni: negli ultimi due anni con il superbonus i prezzi sono raddoppiati, se non triplicati. I prezzi sono andati alle stelle, non si trovava più materiale e si è lavorato male.
D. Come è organizzata la sua azienda internamente?
R. Oltre a me, che gestisco un po’ di tutto, dai rapporti con i clienti e i fornitori ai sopralluoghi in cantiere, abbiamo un’impiegata amministrativa, due autisti e tre persone impiegate in magazzino. Disponiamo di un camion con gru di 22 metri e un camioncino più piccolo per le consegne.
D. Utilizzate programmi gestionali o software di gestione documentale?
R. Abbiamo un gestionale dove archiviamo tutta la documentazione amministrativa e contabile, mentre tramite il consorzio abbiamo un altro programma per la gestione della parte commerciale con la possibilità
di condividere i listini.
D. Quante ore dedicate alla formazione interna ed esterna?
R. Specialmente nei primi anni abbiamo partecipato a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dai fornitori per imparare e crescere sempre di più. Ogni tanto capita di organizzare insieme ai fornitori degli open day all’interno del magazzino in cui vengono presentati nuovi prodotti. Negli ultimi due anni queste attività si sono un po’ fermate perché è davvero mancato il tempo, ma adesso, anche attraverso il consorzio, stiamo riprendendo in mano il discorso della formazione.
D. Quali sono i vantaggi di questi open day?
R. Molteplici. Sicuramente c’è un ritorno immagine dovuto alla collaborazione con marchi importanti. In più, i clienti che capitano in magazzino e si confrontano con i fornitori durante gli open day spesso si ricordano del prodotto presentato e lo chiedono successivamente. Sono giornate utili.
D. Che cosa si aspetta dal 2023?
R. Questi primi tre mesi del 2023 sono partiti abbastanza bene, in linea con l’anno scorso, forse addirittura più di quanto le previsioni lasciassero sperare. In generale, si prevede un anno senza troppi scossoni. Anche se ci fosse una flessione, non possiamo certo lamentarci, poiché veniamo da un 2022 con incrementi fino al 40%.
INTERNO DEL PUNTO VENDITA DEDICATO AD ATTREZZATURA, ABBIGLIAMNETO DA LAVORO E FISSAGGIO. A SINISTRA, IN BASSO, TINTOMETRO
BIGMAT ICOS
ANDIAMO IN RETE PER ALLARGARCI
Veronica MonacoInvestire sulla forza delle partnership, quelle con gli altri distributori proiettati al futuro, quelle con i fornitori più all’avanguardia in grado di offrire prodotti a elevato valore aggiunto e servizi a 360 gradi. Con questo principio ben impresso nella propria strategia aziendale BigMat Icos, punto di riferimento in Piemonte per la vendita di materiali e soluzioni per la costruzione, ristrutturazione e finitura della casa, coglie le sfide di un mercato in continua evoluzione, affidandosi alla solidità di un Gruppo con oltre 230 punti vendita indipendenti in Italia e alla proattività di produttori innovativi e sostenibili, come Geoplast, con cui l’azienda ha all’attivo un rapporto che dura ormai da ben 25 anni. Ne parliamo con Mario Colombino, amministratore delegato di BigMat Icos e consigliere di BigMat Italia.
Il gruppo della distribuzione attivo nel Nordovest vuole ampliare il bacino di utenza e intanto punta sulla partnership con produttori di primo piano, come Geoplast, apprezzato dai clienti soprattutto per i sistemi per le fondazioni Modulo e GeoblockDA SINISTRA, MARIO COLOMBINO (ICOS), STEFANO COLOMBINO (ICOS) E PAOLO PIROTTO (GEOPLAST)
RIVENDITE
Domanda. Icos è entrata recentemente nel Gruppo BigMat. Qual è il motivo che vi ha portato a questa scelta?
Risposta. Siamo molto ambiziosi e abbiamo trovato in BigMat tutta una serie di presupposti che ci avrebbero permesso di crescere e attivare progetti interessanti. Il Gruppo ha un’organizzazione importante alle spalle, un marchio consolidato orientato anche al sell out, e sviluppa numerose iniziative, anche di marketing, che riteniamo possano essere utili anche per il nostro sviluppo sul territorio.
D. In quale area geografica operate?
R. Prevalentemente su Torino e provincia. Inoltre siamo in grado di offrire un buon servizio anche oltre provincia, Liguria e Costa Azzurra. Per il resto d’Italia riusciamo a servire i nostri clienti medianti la collaborazione con gli altri BigMat presenti sul territorio.
D. E chi sono i vostri soci?
R. L’anno scorso abbiamo aperto una nuova società, chiamata Decos, entrata nel Gruppo BigMat e composta dai punti vendita di BigMat De Tommasi, Icos e Costruire. I nostri primi soci all’interno di Decos sono Giovanni De Tommasi e la famiglia Bechis.
D. Qual è l’obiettivo della nuova società?
VISTA
DALL’ALTO DELL’AREA
ESTERNA
DI ICOS,
CHE A GENNAIO 2022 È ENTRATO A FAR PARTE DEL GRUPPO BIGMAT. NELLA PAGINA A SINISTRA, LE SOLUZIONI GEOPLAST
R. Ci stiamo concentrando per rafforzare la nostra presenza locale nelle nostre aree di riferimento, in modo da essere maggiormente radicati nel territorio ed essere più capillari. Questo è il nostro primo obiettivo. Poi, ci stiamo guardando intorno: verso Asti BigMat De Tommasi ha già aperto un nuovo punto vendita che, insieme ai punti vendita BigMat Decos di Grugliasco (Torino) e Villanova d’Asti, creeranno un asse per offrire ai clienti maggiori sinergie e servizi.
D. Qual è la tipologia dei vostri clienti?
R. Principalmente i nostri clienti sono le imprese edili. Questo rappresenta il nostro core business. Ci sono poi sempre più aziende che arrivano anche dal mondo della termoidraulica. Negli ultimi anni con l’apertura dei nuovi showroom, abbiamo incrementato inoltre la presenza di artigiani e clienti privati grazie alla nostra offerta di materiali e servizi. Stiamo riservando molta attenzione anche ai professionisti, cioè ingegneri e architetti, in sinergia con i fornitori partner.
D. Come mai sempre più imprese della termoidraulica si rivolgono a voi?
R. Le imprese termoidrauliche solitamente sono ben
UN’ALLEANZA PER CRESCERE INSIEME
PAOLO PIROTTO (nella foto) è direttore generale di Geoplast.
Domanda. Quanti rivenditori partner ha Geoplast sul territorio nazionale?
Risposta. I rivenditori con cui Geoplast ha attivato dei rapporti di stretta partnership sono una decina.
D. Cosa fa la differenza tra un partner e un semplice cliente?
R. Il cliente è un soggetto che si limita all’acquisto, mentre il partner è un soggetto predisposto a condividere e investire in un progetto comune. Chiaramente non tutti i soggetti hanno le caratteristiche, la volontà, le attitudini e le specificità per essere partner. Anzi per essere una forza di élite, necessariamente si tratta di pochi soggetti estremamente qualificati.
D. Qual sono i plus che offrite ai rivenditori?
R. Offriamo la possibilità di condividere la nostra competenza. Storicamente il produttore è uno specialista geloso delle proprie competenze e specificità. Siamo di fronte a uno sviluppo di mercato in cui è invece indispensabile che il produttore, specialmente se fa innovazione, deve essere disposto a condividere le proprie competenze con il rivenditore. Il rapporto tra committente, impresa e progettista è diventato molto più stretto e in questo momento il produttore insieme al distributore deve essere in grado di dialogare in maniera integrata con tutti e tre questi soggetti. Geoplast offre questa possibilità.
D. Quali sono le principali soluzioni che distribuite attraverso la rivendita?
R. I sistemi di fondazione sono i prodotti più noti per cui l’azienda è conosciuta. Ci sono tanti produttori che forniscono questo tipo di soluzioni. Geoplast si distingue per tutta una serie di soluzioni a elevato valore aggiunto e per un servizio di progettazione e di assistenza che arriva fino alla posa in cantiere.
D. Quali sono i principali servizi che offrite al rivenditore?
R. Al rivenditore offriamo la possibilità di proporsi all’impresa cliente attraverso un servizio di progettazione. Per quanto riguarda le fondazioni, per esempio, stiliamo un documento di progetto in cui andiamo a evidenziare il numero degli elementi necessari e lo schema di posa, oltre a offrire assistenza tecnica, anche con strumenti avanzati come il Bim.
D. Qual è il prossimo obiettivo dell’azienda?
R. Riuscire a veicolare l’innovazione in maniera massiva al mercato. L’innovazione è tale quando è accessibile a tutti, altrimenti diventa una questione di élite. Qui vediamo la forza di una sinergia con la distribuzione: per poter esercitare un’azione massiva sul mercato abbiamo bisogno dei rivenditori.
D. In questo momento c’è ancora scarsità di materie prime: se sì come affrontate questa situazione?
R. Dopo alcuni periodi critici vissuti nel 2022, in questo momento il fenomeno si è attenuato, anche se non siamo ancora tornati ai livelli pre-crisi. C’è una maggiore disponibilità di materiale, ma i prezzi sono ancora alti.
D. Ci sono novità nel cassetto?
R. Ci sono diverse novità, a partire dal settore della gestione delle acque meteoriche. Siamo di fronte a un fenomeno epocale che ha le sue radici nel cambiamento climatico, che in questo momento sta mettendo a dura prova tutti i tradizionali sistemi di smaltimento concepiti per incanalare le acque verso le reti di scolo. Nella scala di intensità delle precipitazioni, 30 millimetri all’ora viene ancora considerato un evento meteorico eccezionale, ma negli ultimi tre-quattro anni questi fenomeni sono ormai la norma, e si arriva anche a 60 millimetri all’ora. Le reti tradizionali non sono più in grado di supportare questa ingenti masse d’acqua, che molto più utilmente devono essere smaltite in situ attraverso sistemi di immagazzinamento, in bacini che possono essere a rilascio controllato in rete o per il drenaggio dell’acqua in falda. Geoplast propone diverse soluzioni in grado di affrontare qualsiasi tipo di situazione. Anche la sostenibilità è un tema importante per Geoplast. Nei progetti destinati all’edilizia pubblica è necessario rispettare i Cam, con prodotti in possesso di certificazione Epd. Geoplast ha conseguito una certificazione Epd di processo, molto più approfondita, che ci permette di misurare l’impatto di ciascuno dei nostri prodotti, requisito fondamentale per partecipare ai protocolli di sostenibilità.
D. Se dovesse dare un consiglio ai rivenditori… R. Apritevi alle nuove esigenze del mercato.
organizzate e strutturate. Molti impiantisti, complici anche i bonus edilizi, hanno preso sempre più in carico anche gli appalti legati ai lavori edili. Di conseguenza, sempre più spesso si approvvigionano da noi.
D. Che cosa trova il termoidraulico da BigMat Icos?
R. Cerchiamo di andare loro incontro con i prodotti più utili, quindi sanitari, pompe di calore e soluzioni per il condizionamento. Principalmente, però, continuiamo a essere forti sul materiale per edilizia.
D. L’attività di Icos è molto vasta. Che cosa comprende?
R. Il Gruppo è composto da tre aziende: BigMat Icos, Icos Ecologia e Icos Noleggio. Icos è la società che si occupa della distribuzione di materiale edile, che è organizzata in tre aree di business: l’area edilizia, per cui siamo più conosciuti, l’area colore e ferramenta e l’area showroom, con l’area pavimenti, rivestimenti e arredobagno e porte-finestre. Con Icos Ecologia operiamo nel campo del trasporto e recupero di macerie e rifiuti da cantiere. Ci occupiamo anche del recupero per il riutilizzo di materiali da riempimento e siamo molto conosciuti sul mercato per il recupero e lo stoccaggio del cartongesso. Infine, Icos Noleggio è attiva nel noleggio di macchinari e attrezzature per il cantiere, dalle macchine più piccole fino ai grandi escavatori con BigRent, il marchio del Gruppo BigMat dedicato al noleggio.
D. Quali sono le tipologie di prodotto più richieste oggi?
R. Con il superbonus parecchia attenzione è stata
riservata al mondo dell’isolamento termico, quindi cappotti, pompe di calore, recupero del tetto e serramenti. Questi sono stati nell’ultimo periodo i prodotti più gettonati. Stiamo però già ragionando su come affrontare al meglio la prossima evoluzione del mercato, che riserverà molto spazio al tema del
recupero delle acque e all’ecologia.
D. Tra i vostri fornitori storici c’è Geoplast: quali sono i motivi che vi hanno portato a scegliere questa azienda?
R. Innanzitutto, la loro attenzione al tema della gestione delle acque e all’evoluzione del mercato. È un
STRUTTURE LIGHT
Geoplast Skynet è l’unica cassaforma leggera per i riempimenti strutturali conforme all’Eurocodice. Skynet è un cassero in plastica riciclata progettato per realizzare riempimenti strutturali in calcestruzzo e compensazioni di quota, evitando di utilizzare materiali come la ghiaia o la terra compattata che, oltre ad essere complessivamente instabili, non rispondono ai criteri di sostenibilità ambientale. Una scelta sostenibile che consente di realizzare lastre nervate in grado di reggere carichi elevati, sorrette da pilastri strutturali pienamente conformi alle normative dettate dall’'Eurocodice (EC2), N tc 2018 e Aci 213. Intuitivo e semplice da installare, Skynet riduce le tempistiche di costruzione del’'80%. Il prodotto è composto da una griglia di base, da tubi di Ø250 o Ø300 millimetri per
il getto di pilastri strutturali, e tubi da Ø125 millimetri che sostengono il cassero superiore per il getto di solette sopraelevate. Skynet è modulare e consente altezze della soletta fino a 3 metri e distanze variabili dei pilastri, a seconda delle esigenze del progetto.
rapporto che dura da quasi 25 anni. Con la proprietà c’è stima reciproca e sinergia nelle visioni strategiche aziendali, e l’ottimo rapporto con il rappresentante è un grande valore aggiunto. Inoltre, Geoplast produce gran parte dei suoi prodotti in plastica riciclata e testimonia una grande attenzione all’ambiente.
D. Quali sono le soluzioni Geoplast più richieste?
R. Quelle più tradizionali, come i sistemi per le fondazioni Modulo e Geoblock. L’azienda è in grado anche di fornire tutta una serie di accessori che rendono il modo di concepire le fondazioni molto innovativo. Accessori che fanno la differenza e creano un valore aggiunto. Tutte queste innovazioni stimolano la nostra curiosità e ci spingono a migliorarci sempre di più.
D. Geoplast è un’azienda che sottolinea la necessità di green building: è una richiesta condivisa dal mercato?
R. Non siamo ancora a questo livello. Il mercato guarda ancora principalmente il prezzo. Quando diventa obbligatorio, o conveniente farlo, allora ci si apre a queste soluzioni. Finché resta nell’ambito dei buoni propositi, diventa più difficile.
D. Nota un miglioramento nella sensibilità rispetto all’ambiente?
R. Probabilmente c’è maggiore attenzione da parte delle nuove generazioni. C’è una sensibilità che fatica a tradursi in realtà, a meno che non verranno imposte regole più stringenti. Anche i rivenditori hanno un ruolo fondamentale nel diffondere il valore della sostenibilità, ma serve un discorso più generale a livello di filiera, altrimenti il mercato continuerà a puntare sul prezzo.
D. Che cosa offre maggiore valore aggiunto in termini di business?
R. Parlando di comparti, il noleggio e le finiture sono i settori che hanno una marginalità migliore, ma che al contempo implicano un’organizzazione aziendale rilevante.
D. Come sta andando il 2023?
R. I dati di chiusura del primo trimestre sono in crescita rispetto al 2022, anno in cui avevamo già registrato un aumento notevole. La percezione generale è che si vada verso una flessione del mercato. BigMat Icos investe fortemente sulla sua struttura fisica e commerciale, pertanto al momento non sta percependo alcun calo.
D. Per quanto riguarda il superbonus, come vi siete strutturati rispetto alle richieste dei clienti?
R. Per fortuna non ci siamo caricati di grandissime giacenze di magazzino per gli isolanti: i prezzi continuavano a lievitare e non abbiamo voluto lucrare in quel tipo di mercato. Abbiamo fatto un passo indietro e operato con la trasparenza che ci ha sempre contraddistinto. Una scelta che ci ha premiato. Il superbonus ha
sicuramente generato un implemento di fatturato, ma non ci ha entusiasmato perché è un mercato gonfiato che in un primo tempo, a causa dei continui aumenti di prezzo, ci ha fatto perdere anche parte di marginalità poiché non abbiamo voluto trasferire questi aumenti ai clienti.
D. Come vede il futuro della distribuzione edile in Italia?
R. Sempre più strutturato e organizzato. Questo è uno dei motivi per cui stiamo operando scelte coraggiose e radicali. Facendo parte del Gruppo BigMat riusciamo
ad avere una visione più ampia grazie alla centrale che sviluppa progetti strategici con tutta la filiera. Sul mercato sono entrati dei nuovi competitor con una forza, una struttura e un’organizzazione tali per cui è necessario essere più performanti sotto l’aspet-
to finanziario, commerciale, strutturale e digitale. Il mercato è molto più complesso e richiede un grado di preparazione decisamente più alto, in cui ci sarà sempre meno spazio per le aziende a conduzione familiare. Anche noi oggi non ci riteniamo sufficientemente
evoluti e siamo in profonda trasformazione proprio per cogliere questa sfida.
D. C’è un modello al quale vi ispirate?
R. Ci sono più modelli. Prima di tutto ci conforntiamo sempre con le realtà degli altri Paesi europei facenti parte del Gruppo BigMat e non solo. Oltre ai modelli inerenti al mondo dell’edilizia: da Leroy Merlin a Tecnomat, ma anche Decathlon ed Esselunga, oppure strutture alberghiere che offrono particolari approcci al cliente.
D. Qual è la difficoltà maggiore che avete dovuto affrontare?
R. BigMat Icos è sempre stata in una fase di cambiamento. Una delle principali difficoltà è stata il coinvolgimento dei collaboratori nel processo di evoluzione. Non solo far capire al personale come certi processi sono importanti, ma anche la ricerca di nuovo personale è diventata un’impresa particolarmente complicata.
D. Quando è nata l’azienda e quali sono state le principali tappe della sua crescita?
R. L’anno prossimo compiremo 40 anni di attività. Icos è l’acronimo di Ingrosso Commercio Sabbia. L’azienda è stata fondata nell’aprile 1984 da mio padre e mio zio. Sfruttando una cava con un lago di proprietà, hanno
avviato il commercio all’ingrosso della sabbia. Successivamente, hanno integrato l’attività di smaltimento e recupero macerie e rifiuti del mio bisnonno. Nel tempo è stato inserito il commercio di cemento e materiali per l’edilizia pesante. Successivamente siamo entrati in azienda io e le mie due sorelle e abbiamo ampliato l’attività col settore delle finiture e lo sviluppo dell’organizzazione commerciale e marketing. A gennaio 2022 abbiamo deciso di entrare nel Gruppo BigMat, chiudendo poi l’anno a 39 milioni di euro. Attualmente l’azienda conta 130 dipendenti fra dipendenti, collaboratori e agenti. Il punto vendita di Torino si estende su un’area di 80mila metri quadrati.
D. Chi è dunque Icos oggi?
La Cittadella dell’edilizia e della casa. Chiunque debba avviare un cantiere o ristrutturare, da noi può trovare un servizio completo, grazie anche alla forza di un Gruppo nazionale e internazionale che ci sostiene con progetti a 360 gradi.
D. La tensione geopolitica seguita alla guerra in Ucraina può influire sul mercato dell’edilizia in Italia?
R. Lo ha già fatto. Dal momento dello scoppio della guerra in Ucraina si è fermato tutto, i materiali scarseggiavano e i prezzi sono aumentati, ma nonostante questa situazione il mercato ha saputo reagire. Dobbiamo essere bravi a cavalcare le situazioni e non subirle.
D. C’è qualche nuovo progetto nel cassetto?
R. Implementare la nostra struttura ricettiva, ampliare la gamma della proposta commerciale e ottimizzare il modo in cui esponiamo il materiale. Dopo gli investimenti degli anni scorsi negli showroom, ora stiamo puntando molto sullo sviluppo delle aree colore e ferramenta. Stiamo investendo anche nel miglioramento della struttura ricettiva della nostra Cittadella, a partire dalle insegne e dalla viabilità interna. Abbiamo progettato una vera e propria «urbanistica» con vie e piazze, per rendere più piacevole ed efficiente la visita. Stiamo potenziando anche la nostra rete commerciale e la nostra presenza sui social network.
L’AREA DEDICATA A PORTE E FINESTRE. A SINISTRA, LO SHOWROOM DI ARREDOBAGNO
ALLA CONQUISTA DEL CLIENTE
Analisi dei dati congiunturali, obiettivi di marketing e case history di successo in un confronto aperto e partecipato che ha cementato il desiderio di collaborazione fra i rivenditori del Gruppo
Sara GiustiSono stati oltre 150 i rivenditori aderenti che hanno partecipato al Congresso di Gruppo Made, incentrato su analisi dei dati congiunturali, obiettivi di marketing e case-history di successo. Al centro il cliente nelle sue mille sfaccettature: il cliente esterno e quello interno; quello fidelizzato e quello ancora da conquistare; il cliente professionale che cerca le prestazioni, il cliente privato che entra nei punti vendita con tanti sogni da realizzare; il
cliente restio al cambiamento, il più frequente, che va accompagnato con professionalità e determinazione nella scelta dei prodotti e delle soluzioni più innovative e performanti.
IN CRESCITA
«Il nostro lavoro si è adattato negli anni, ci siamo trasformati da magazzini a punti di riferimento nel mercato. Abbiamo vissuto in questi ultimi tre anni cose incredibili. Siamo cresciuti perché abbiamo saputo cogliere le occasioni giuste», ha esordito Gian Luca Bellini, direttore generale di Gruppo Made, che si è concentrato sull’analisi dei dati congiunturali del settore dell’edilizia. Rispetto al 2021, lo scorso anno Gruppo Made ha incrementato del 30% il valore dell’acquistato. Crescite esponenziali che riflettono l’andamento del mercato, molto positivo sia per quanto riguarda i fatturati, sia per il numero delle nuove adesioni. Bellini ha quindi approfondito l’analisi dei dati economici del Gruppo e, in chiusura, ha voluto sottolineare l’importanza della politica della sostenibilità, in cui le rivendite del network hanno un ruolo importante. «Prenderci cura dei nostri clienti, e aiutarci ad acquisirne altri, porterà a ottimi risultati se ci metteremo nella condizione di supportarli nelle fasi di acquisto. Non solo qualcuno che venda loro qualcosa, ma qualcuno che li aiuti a scegliere nel modo migliore», ha chiarito, ricordando poi ai partecipanti l’adesione di numerose rivendite Made al R ec , il primo Consorzio di economia circolare per i rifiuti da costruzione.
REBRANDING
A fare il punto sull’analisi congiunturale dell’economia di settore e dei dati dei bilanci della distribuzione edile è intervenuto anche Fabio Ciaponi della
Libera Università di Bolzano. «Il settore della distribuzione edile in Italia è rimasto l’unico che non fa parte completamente di gruppi. È un settore che ancora vive in un eccessivo frastagliamento (…) e il 75% delle aziende fattura 2,5 milioni di euro. La crescita nasce dalle aggregazioni, come succede in tutto il mondo, in tutti gli ambiti commerciali», ha
sottolineato l’esperto. Ciaponi ha poi presentato una approfondita analisi dei bilanci, mettendo in evidenza il fattore inflazione e la forte crescita dei prezzi dei materiali: «L’inflazione ha portato a un eccezionale risultato operativo, ma non siamo diventati più bravi e dovremo trovare strategie per investire nel modo migliore per il futuro, perché con il calo dei volumi e il calo dell’inflazione cambieranno le cose. Il settore è cresciuto ma per fattori estemporanei». A Simone Daneo, responsabile marketing di Gruppo Made, è spettato invece il compito di presentare le nuove strategie di comunicazione che caratterizzeranno l’attività del network nei prossimi mesi e l’attività di rebranding dei punti vendita. Si tratta di interventi di
restyling su misura che porteranno tutte le rivendite del Gruppo a offrire al mercato la stessa immagine coordinata, per meglio comunicare la promessa di marca. Marco Zanon, docente di Made Academy, ha infine presentato gli strumenti formativi che saranno sviluppati durante il 2023, attraverso i corsi organizzati dall’Academy. Marketing e comunicazione aziendale, ma anche incontri tecnici con i principali fornitori partner, comporranno il programma per l’anno in corso.
NUOVI OBIETTIVI
Eusebio Gualino, amministratore delegato di Gessi, azienda produttrice di rubinetteria e accessori di
design per bagno e cucina, ha affermato che la particolare situazione congiunturale nei prossimi anni non continuerà e che questo è il momento migliore per organizzare il cambiamento. La sua ipotesi è che le emozioni, immateriali, sono un elemento importantissimo. Ascoltare i desideri del cliente significa non lavorare quindi solo sulla parte tangibile, ovvero la semplice vendita dei prodotti, perché è quella intangibile che procura i migliori risultati. Molto interessanti anche i contributi di approfondimento provenienti da personaggi lontani dal mondo dell’edilizia, ma in grado di trasmettere valori importanti adattabili alle dinamiche imprenditoriali del settore del commercio edile. Famoso esploratore italiano noto al pubblico per le sue imprese estreme, come le
celebri traversate oceaniche a remi in solitaria, Alex Bellini ha utilizzato la metafora della navigazione per cercare risposte alla domanda di quello che riserverà il futuro: «Stiamo passando da un’epoca di certezze e regole chiare a un periodo di incertezza e di imprevedibilità. Ma il miglioramento delle competenze, soprattutto la capacità di riconoscere le cose che si possono controllare da quelle incontrollabili, ci aiuta a fissare nuovi obiettivi».
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I sistemi di ferramenta brevettati CELEGON permettono di ridurre gli ingombri delle porte, aumentare gli spazi disponibili senza lavori di muratura e costi aggiuntivi.
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LA MARCIA IN PIÙ DEI SISTEMI A SECCO
L’azienda è specializzata nell’edilizia leggera, ma è apprezzata anche per il servizio di progettazione delle strutture e della scelta del sistema costruttivo più idoneo. Tanta formazione e investimenti in ricerca e sviluppo sono la chiave del successo
Un network con sette filiali specializzate nei sistemi a secco e un nuovo punto vendita interamente dedicato al colore. Questa la carta di identità di Baustoff+Metall Italia, che punta sulla specializzazione, con prodotti di qualità e ad elevato contenuto tecnologico, e sui servizi, dalla consulenza tecnica alla logistica. Parte di un gruppo multinazionale fondato a Vienna e oggi presente in 14 nazioni europee, con 125 filiali operative e sette
siti produttivi in tre nazioni, Baustoff+Metall non offre solo tutto ciò che concerne l’edilizia a secco, ma collabora direttamente sia alla progettazione delle strutture sia alla scelta del sistema costruttivo più idoneo. Ne parliamo con Veronica Leso, responsabile comunicazione e marketing e assistente di direzione di Baustoff+Metall Italia.
Domanda. Qual è l’identità del gruppo Baustoff Metall, di cui fate parte?
Risposta. Il gruppo è di origine austriaca. È stato fondato dalla famiglia Kristinus nel 1965 e nel corso degli anni ha sviluppato un’identità ibrida, nel senso che non è semplicemente un rivenditore di materiale per l’edilizia a secco, ma è anche un produttore. In tre nazioni europee il gruppo possiede sette siti produttivi e questo ha permesso di maturare un grande know how interno anche nella produzione dei materiali che poi rivendiamo.
D. Che tipologia di prodotti realizzate?
R. Noi siamo specializzati nei sistemi a secco, andando in profondità sia nella tipologia di prodotti sia nell’ampiezza di gamma. I nostri siti produttivi sono specializzati in produzione di struttura per cartongesso, soffitti metallici, sistemi radianti, telai e porte in acciaio e alluminio. Non produciamo cartongesso.
D. Qual è il vantaggio di questa soluzione ibrida?
R. Questa soluzione permette di sfruttare il know how sviluppato a livello produttivo per dare al cliente una consulenza più dettagliata su tutto il mondo dei sistemi a secco. Abbiamo un’esperienza tale alle spalle per poter consigliare il prodotto migliore e
le tecniche costruttive più adatte, sviluppando una sorta di servizio chiavi in mano. Forniamo il materiale, che in parte possiamo produrre direttamente, e offriamo consulenza e logistica.
D. Come è avvenuto lo sviluppo in Italia?
R. Baustoff+Metall ha aperto in Italia nel 2006 con la fondazione della sede legale a Brunico (Bolzano). Negli anni abbiamo aperto altre filiali a Bolzano, Verona, Milano. Alle porte di Milano nell’ultimo anno abbiamo inaugurato anche una seconda filiale a Bollate, mentre la prima è situata a Segrate. A Verona e Brunico abbiamo creato filiali che sono anche showroom veri e propri. Di recente abbiamo inoltre aperto una nuova filiale specializzata nel colore. Questo nuovo punto vendita, B+M Coatings, ha al suo interno tutto ciò che concerne le finiture per i sistemi a secco.
D. In quali aree siete presenti a livello distributivo?
R. In tutto il Nord Italia. Per cantieri importanti ci muoviamo anche fino al Centro Italia.
D. L’edilizia cambia e diventa sempre più tecnologica: che cosa comporta?
R. Sicuramente tanti investimenti in ricerca e svi-
RIVENDITE
luppo e formazione. Negli ultimi anni ci siamo focalizzati sempre più sulla formazione, rivolta sia ai clienti, che devono restare al passo con i tempi e le nuove tecnologie, sia ai nostri venditori interni che devono acquisire conoscenze sempre più tecniche. I nostri venditori vengono formati internamente, grazie a una divisione tecnica che li tiene costantemente aggiornati. In più, seguono i corsi di aggiornamento con i fornitori sulle novità di prodotto.
D. Com’è organizzata la formazione per i clienti?
R. Agli applicatori forniamo un servizio di academy gratuito che normalmente comprende due ore in aula e un’ora di parte pratica. In collaborazione con i fornitori presentiamo inoltre i nuovi prodotti ad elevato contenuto tecnologico o che non sono ancora stati distribuiti sul mercato. In più facciamo dei corsi di formazione più generale che possono interessare chi si approccia per la prima volta a questo tipo di lavoro. Per esempio, come applicare una lastra di cartongesso o un controsoffitto.
D. Quanti corsi di formazione organizzate durante l’anno?
R. Da settembre-ottobre fino a maggio-giugno normalmente riusciamo a organizzare quattro academy al mese, su vari tipi di argomento. Tendenzialmente sono otto moduli l’anno.
D. Qual è il corso più gettonato?
R. Al momento quello sulla protezione al fuoco e quello dedicato all’isolamento, specialmente il cappotto che negli ultimi anni è stata una vera tendenza del mercato grazie agli incentivi. Anche l’isolamento acustico è un argomento importante.
D. Tornando all’innovazione, quali sono le maggiori difficoltà nella gestione?
R. Diciamo che la realtà del mercato e i nostri desiderata non sempre convergono. Come azienda cerchiamo sempre di proporre sistemi tecnologicamente all’avanguardia e tutto ciò che rappresenta una novità, però tante volte dobbiamo scontrarci con un mercato un po’ pigro, difficile da penetrare con idee nuove e forse troppo distanti rispetto alla realtà quotidiana. Anche il nostro target, costituito da imprenditori non giovanissimi, è per età anagrafica un po’ restio ad adottare tecnologie innovative, al contrario delle nuove generazioni. Tante volte dobbiamo mediare con la realtà del mercato, anche se sicuramente c’è stato un miglioramento rispetto a cinque anni fa.
D. Anche la digitalizzazione è una parte importante dell’innovazione: come la affrontate?
R. Se parliamo di vendite, negli ultimi due anni stiamo sviluppando un intenso rapporto con delle agenzie di comunicazione per costruire una presenza importante sul web. I prossimi step prevedono di affrontare il
mercato dell’e-commerce per alcune categorie produttive. Al momento, stiamo valutando con molta attenzione quali prodotti spingere con la vendita online, che sicuramente non possono essere gli utensili di base che possono avere tutti gli altri distributori.
D. Nella vostra organizzazione però il digitale non si ferma soltanto all’e-commerce…
R. Stiamo puntando moltissimo sugli investimenti per la digitalizzazione. Da un anno stiamo mettendo in pista un sistema molto avanzato per la gestione del magazzino, con device, lettori codice a barre e altri strumenti. Questo ci consentirà di digitalizzare
RIVENDITE
IL MAGAZZINO. SOTTO, GLI SHOWROOM ESPONGONO MATERIALI DI CONSUMO E ATTREZZATURE, OFFRENDO ANCHE NOLEGGIO UTENSILI E ASSISTENZA
completamente la parte finanziaria e logistica. Ci vorranno almeno un altro paio di anni per andare a regime.
D. È un progetto che nasce dalla casa madre o è una vostra iniziativa?
R. È un’iniziativa tutta italiana. Abbiamo un amministratore molto aperto alle nuove soluzioni, all’avanguardia su tutto ciò che può rappresentare un punto di differenziazione rispetto ai competitor. Cerchiamo di avere una marcia in più e portare avanti un progetto che poi possa eventualmente essere condiviso anche con l’estero.
D. Anche in Italia si costruirà sempre di più a secco?
R. Il trend sicuramente c’è. Negli anni, complici anche i vari incentivi sulle ristrutturazioni, il mercato dei sistemi a secco è cresciuto poiché rappresentano la soluzione più rapida ed economicamente vantaggiosa. Siamo fiduciosi di raggiungere i livelli del resto d’Europa.
D. Il gap tra Nord Europa e Italia è sempre così ampio o la forbice si sta riducendo?
R. Si sta riducendo, sebbene sarebbe bello lo facesse più velocemente. Al momento il mattone continua a essere protagonista nel mercato italiano, anche se l’edilizia a secco sta cominciando a prendere sempre più piede, sia grazie all’attività di comunicazione dei distributori sia alla maggiore conoscenza del cliente finale, che inizia a prenderla in considerazione per i suoi progetti. Speriamo che nei prossimi anni questa forbice si riduca sempre di più.
D. Quali sono i prodotti su cui puntate di più?
R. Siamo specializzati nella rivendita di prodotti a secco, però puntiamo soprattutto sul servizio e il valore aggiunto che siamo in grado di offrire, quindi la consulenza, la prevendita, la gestione del post
vendita, della logistica. Non ci piace essere messi a confronto per il prezzo, preferiamo fidelizzare il cliente per la qualità del servizio.
D. Qual è il servizio più apprezzato dai clienti?
R. Oltre alla consulenza, un servizio molto apprezzato è quello logistico. Abbiamo un parco di mezzi invidiabile, tanti li importiamo anche dall’estero. Abbiamo mezzi adatti veramente a qualsiasi esigenza, con una media di almeno cinque mezzi per filiale, tra bilici, van, daily, con gru e crayler. Abbiamo un ampio spettro di mezzi per le più diverse situazioni, dallo scarico in centro storico a Milano alla consegna in zone di montagna. Offriamo un servizio di logistica anche per lo scarico di materiale che non abbiamo venduto direttamente noi con mezzi all’avanguardia. Per esempio, il crayler è un piccolo muletto telecomandato che riesce a scaricare ovunque, anche in spazi piccoli dove l’alternativa sarebbe il trasporto manuale. Oppure abbiamo gru che consentono di effettuare consegne al piano fino a 30 metri di altezza, impensabili in altro modo.
D. Per la consulenza come siete organizzati?
R. Abbiamo un reparto specifico, tra Milano e Bolzano, in grado di offrire consulenza a tutti i nostri clienti. Investiamo molto in questo ambito e siamo
in grado di offrire tutto il supporto necessario, anche con l’utilizzo di strumentazione particolare come Autocad o Bim. I nostri consulenti sono persone molto specializzate, che spesso hanno avuto precedenti esperienze nel mondo della produzione, quindi hanno un bagaglio di conoscenze molto approfondito.
D. Chi sono i vostri principali clienti?
R. I general contractor e le imprese edili. A seguire i cartongessisti e gli imbianchini, e anche i privati.
D. Il mercato della riqualificazione ha spostato l’accento sul consumatore finale: questo che cosa comporta per voi?
R. Ci ha aperto un nuovo canale di comunicazione. Il consumatore finale si affida all’architetto o al progettista, per cui abbiamo iniziato ad approcciarci anche agli studi per poter vendere direttamente il prodotto. In questo senso le soluzioni di design e più avveniristiche sono un po’più facili da vendere, proprio perché il cliente finale sa già quello che vuole e punta molto sull’estetica e la soluzione tecnologica. Il consumatore finale ha accorciato di uno step la filiera e rappresenta un canale che sta offrendo molti benefici, soprattutto nel mercato milanese.
D. Come si evolve il rapporto tra produttori e distributori?
R. Il rapporto tra produttori e distributori sarà
sempre un rapporto conflittuale. Tuttavia, rispetto a tre-quattro anni c’è maggiore volontà di arrivare a instaurare un rapporto di partnership. C’è più dialogo e rapporto umano.
D. Avete un concept anche per quanto riguarda l’organizzazione dei punti vendita?
R. È in divenire. Al momento abbiamo una semplice esposizione della minuteria e dell’attrezzatura con pareti dedicate, il resto è quasi tutto a magazzino. Il concept del nuovo punto vendita dedicato al coating è invece molto più interattivo, con una comunicazione più visiva e digitale con le etichette elettroniche. Per noi è un concept completamente diverso perché la vendita al dettaglio è una novità.
D. A che cosa vi siete ispirati?
R. Abbiamo scelto uno stile molto industriale, moderno e di design. Come assortimento abbiamo inserito prodotti non standard, d’impatto, all’interno di un concept molto pulito, quasi come una boutique.
D. Com’è andato il 2022 e che cosa vi aspettate dal 2023?
R. Il 2022 è andato molto bene, con un incremento a doppia cifra. Per il 2023 siamo partiti bene. Sappiamo che ci sarà un decremento per il taglio degli incentivi, ma l’edilizia a secco continua a crescere e siamo fiduciosi. Non ci fermiamo.
WÜRTH ITALIA PREMIA GLI ACQUISTI
Il programma Würth Fidelity premia gli acquisti e consente di accumulare punti attraverso tutti i canali di acquisto: in negozio, sull’online-shop, sulla Würth App e tramite venditori. «Con il nuovo programma loyalty di Würth Italia, vogliamo premiare i migliaia di professionisti del mondo dell’artigianato, dell’industria e dell’edilizia che da sempre scelgono Würth come partner di riferimento. I nostri clienti potranno accumulare punti in modo semplice e immediato su tutti i canali di acquisto, rendendo l’esperienza ancora più conveniente e gratificante», dichiara Nicola Piazza, amministratore delegato di Würth Italia. Il programma, lanciato in partnership con Coro Marketing, è completamente digitale: non esiste una carta fisica, ma in qualsiasi momento i clienti possono controllare il proprio saldo e gestire il profilo attraverso il sito fidelity.wuerth.it e l’app Würth Fidelity. Con l’iscrizione si ricevono subito cinque punti bonus, per poi guadagnarne uno per ogni dieci euro spesi.
MOLLO NOLEGGIO ACQUISISCE
LA FRIULANA PMP
Dopo le acquisizioni finalizzate nel 2022 delle aziende Monia Noleggi (Forlì) e Parmiani Noleggi (Montagna in Valtellina, Sondrio), Mollo Noleggio continua a espandersi sul territorio nazionale acquisendo l’azienda PMP con sede a Pradamano (Udine). L’operazione segna l’ingresso del gruppo di Alba in Friuli Venezia Giulia e porta a 49 i centri Mollo attivi in Italia. Fondata nel 1991 dai fratelli Maurizio e Paolo Paravan, PMP si è specializzata nel business del noleggio, con e senza operatore. Oggi vanta un moderno parco macchine, compren-
dente piattaforme aeree, mezzi movimento terra ed autocarri. A seguito dell'acquisizione, l’attività di PMP è completamente integrata all’interno dell’organizzazione di Mollo Noleggio. «Dal punto di vista commerciale, PMP è un marchio con ottime referenze in Friuli e ha un modello di business caratterizzato da grande flessibilità rivolto in particolare alle piccole imprese. Affidandosi ora al nostro Gruppo, questi clienti potranno contare su una struttura altrettanto pronta e flessibile che garantirà loro una gamma di attrezzature e servizi ampia e di qualità. La nostra azienda inoltre è da sempre attenta alla sicurezza: per questo motivo, come in tutti i nostri centri anche a Pradamano allestiremo una super officina con meccanici specializzati nella costante manutenzione dei mezzi» , spiega Mauro Mollo (nella foto), presidente di Mollo Noleggio.
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Cinque effetti pietra realizzati in gres fine porcellanato colorato in massa compongono la nuova collezione
Neolitica di Cerdisa
Ricchetti: Breccia
Aurora, Travertino, Medea, Villebois e Jura sono arricchite dalla speciale finitura Cross che garantisce facilità di pulizia, piacevolezza al tatto e antiscivolosità (R11 C) in qualsiasi condizione.
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L inee essenziali perfette per un ambiente bagno dalla forte personalità. Con la nuova linea di rubinetteria e sistemi doccia Montecarlo, disegnata da Andrea Zani per Palazzani, è possibile arredare in modo coordinato qualsiasi spazio dedicato al benessere quotidiano.
3 Tra le novità primaverili di Pastorelli (Gruppo Del Conca) c’è New Classic, una rivisitazione del travertino romano dal taglio contro falda. Tre le finiture disponibili da interno, a cui si aggiungono due mosaici e la superficie da esterno in spessore 20 mm.
4 Alberto Apostoli presenta la porta Segmento, novità di Zanini: in versione battente filomuro si integra perfettamente all’architettura, pur presentando una linea che taglia in verticale il pannello, ripiegato poi con un effetto tridimensionale. La luce naturale getta ombre sul pannello sagomato e ne accentua l’idea di movimento.
4 Perfetta per spazi contenuti, la collezione di sanitari in ceramica No-Rim di Sdr Bull 500 è disponibile in versione sospesa o a terra. Dai profili confortevoli e dalle dimensioni contenute, la serie è proposta nelle tonalità pastello Nuance (Rosa, Celeste, Verde, Beige, Grigio) e in Bianco Lucido, Panna e Nero.
6 Il miscelatore Move di Nobili presenta una doppia bocchetta di erogazione:
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collocata nella parte posteriore del rubinetto, la seconda bocchetta è indipendente ma collegata alla prima da un flessibile. Si aziona premendo un pulsante dopo aver sganciato l’appoggio magnetico. Disponibile nelle finiture Cromo, Inox e Velvet Black, sia con flessibile rivestito in molla che in gomma nera opaca.
7 Otto lussureggianti motivi effetto wallpaper e sette tinte unite compongono la collezione Decora di Impronta (Italgraniti), articolata in due tecnologie accostabili: Supreme, con grandi lastre a spessore ridotto (6 mm), e il grès porcellanato in 9 mm con formati fino al 120x120 cm.
8 Sistema modulare, che nasconde le funzioni sanitarie e la tecnologia impiantistica all’interno di un unico volume, Abaco di Cea Design è interamente realizzato in acciaio inox. Il water integra le funzioni di scarico, lavaggio e bidet. La composizione è dotata di zoccolo con illuminazione a pavimento e lungo tutta la parte posteriore del volume.
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Journey è la nuova collezione in gres effetto legno di Ceramiche Keope. L’essenza di rovere è declinata in quattro diversi colori (Almond, Honey, Caramel, Bone) e doghe di diverse larghezze da abbinare con creatività. Le essenze si affiancano a una nuova linea decorativa di gres effetto carta da parati a tema botanico in quattro pattern. 1 0
Ispirata alle forme classiche dell’antica
Roma, ai motivi intricati del design tradizionale marocchino e agli ampi archi medievali, la serie di piastrelle Vitra ModePaper coniuga geometria ed estetica. La serie è composta da rivestimenti di grandi dimensioni con superfici opache in diverse tonalità, per un’ampia sperimentazione
TO BUILD
FASSA BORTOLO ALLARGA POSA E RIVESTIMENTI
Fassa Bortolo amplia l’offerta del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti con una nuova gamma di membrane de-solidarizzanti e impermeabilizzanti, specifiche per proteggere e conferire maggior durabilità alle superfici, anche su sottofondi problematici. La linea si compone di due membrane de-solidarizzanti impermeabilizzanti e un telo antifrattura, selezionati per qualità ed elevate prestazioni, da scegliere in funzione della tipologia di intervento da eseguire e delle esigenze progettuali.
Le membrane Fassa Lamina System
UNO SKERMO WINKLER PER LE TERRAZZE
Winkler Chimica ha messo a punto Skermo Terrazze, un prodotto protettivo, idrorepellente e duraturo, applicabile sui tipici rivestimenti per pavimentazioni esterne, come ceramica, clinker, grès e cotto,in grado di bloccare la penetrazio-
permettono di compensare il comportamento fisicamente diverso del supporto e del rivestimento ceramico o lapideo. La loro capacità di far da ponte (crack-bridging) sulle fessure fa in modo che queste non si trasferiscano alla pavimentazione, creando così uno strato di de-solidarizzazione antifrattura. Il massetto è, inoltre, protetto da infiltrazioni d’acqua, rendendolo perfettamente impermeabile e aumentandone così la durabilità, evitando la comparsa di efflorescenze in corrispondenza delle fughe.
ne dell’acqua piovana attraverso eventuali parti porose o lesionate, senza alterare la traspirabilità della superficie, né il loro aspetto estetico. Il prodotto svolge anche una importante azione preventiva verso la formazione di muschi, batteri ed efflorescenze, e impedisce il fissaggio sulle superfici trattate di polvere,
fuliggine e inquinamento atmosferico. L’efficacia della sua azione protettiva si estende anche ai fenomeni di naturale invecchiamento e sgretolamento dovuti agli sbalzi delle temperature, nonché alla penetrazione di agenti aggressivi e salini, risultando quindi indicato all’utilizzo anche in zone marine. Le operazioni di preparazione comportano la pulizia accurata del supporto e la stuccatura preventiva di eventuali fughe lesionate. Dopo 18 ore dal trattamento, le superfici sono nuovamente calpestabili. L’azione protettiva di Skermo Terrazze è garantita per dieci anni, e il prodotto dispone della certificazione del Swr Institute Product Validation Testing.
NOVITÀ LATERLITE PER PAVIMENTI RADIANTI
Con PaRis Fluid Laterlite introduce una nuova e versatile soluzione nella sua gamma di massetti per pavimenti radianti. Autolivellante e antiritiro, il prodotto permette la realizzazione di superfici sino a 200 metri quadrati senza giunti e reti di rinforzo ed è idoneo
trasmissione del calore e una messa a regime in tempi più contenuti, mentre le ridotte temperature di esercizio si traducono in una maggiore economia dell’intero sistema. L’imballo in comodi sacchi e la formula del premiscelato consentono di ottenere prestazioni costanti in ogni condizione, tempi di lavorazione più brevi rispetto al tradizionale massetto sabbia/cemento e una semplice applicazione anche con pompe a ciclo continuo.
MERLO PRESENTA IL SOLLEVATORE DA PREMIO
Il nuovo sollevatore telescopico compatto 30.7 di Merlo eleva gli standard di
di ribaltamento della macchina nelle fasi di movimentazione del carico. Il sistema di riconoscimento attivo delle persone Maps (Merlo Active Personnel Safety), grazie alle telecamere con grandangolare, fornisce una visione delle aree laterali e posteriore con un riconoscimento della presenza di persone. Il 30.7 può essere equipaggiato con illuminazione Led a 360 gradi, che consente una visibilità ottimale in ogni condizione di luce. Il 30.7 è inoltre dotato di serie di MerloMobility 1.1, sistema che monitora in tempo reale le funzioni della macchina, consentendo tra le altre cose di limitare o programmare le funzionalità del telescopico in base alle esigenze operative o di sicurezza.
PIÙ PRODOTTI CON IL NUOVO IMPIANTO
Nella scelta dei sistemi per la coibentazione dell’involucro, molti si fermano ai materiali isolanti, ma per garantire la massima prestazione è necessario prestare attenzione anche alla scelta dei collanti e dei rasanti giusti. YouTrade ha incontrato l’amministratore delegato di Locatelli Intonaci, Pietro Locatelli, per capire come scegliere il prodotto più corretto e quali sono i trend per l’edilizia dei prossimi anni, che non possono prescindere da investimenti in tecnologie produttive innovative e utilizzo di materiali rigenerati.
Domanda. Nei sistemi a cappotto molti si concentrano solo sul materiale isolante, ma non basta: quali solo le caratteristiche necessarie di rasanti e collanti?
Risposta. Oggi si cerca di diversificare gli isolanti per ampliare l’offerta dei sistemi a cappotto, dai fenoli, all’Eps fino all’aerogel, ma è altrettanto importante individuare il tipo di collanti specifici per questi prodotti, e ancora di più il tipo di rasanti. Oltre l’efficienza dell’incollaggio, i produttori devono garantire anche un’affinità tra la tipologia del materiale utilizzato in parete con la colla e il rasante, quindi la compatibilità delle granulometrie. Inoltre, è necessario inserire prodotti Cam dove servono e determinare anche nei rasanti la classificazione rispetto alla classe al fuoco.
L’azienda specializzata in rasanti e collanti si prepara a lanciare Green Light Fast, un sottofondo termoacustico a base di inerti in plastica completamente rigenerati. Non solo: investe sugli impianti produttivi e prepara un ciclo completo per cappottiL’ADESIVO PER PANNELLI ISOLANTI ILLETACOL PR GRIGIO. A SINISTRA, PIETRO LOCATELLI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI LOCATELLI INTONACI
D. Quindi, quali sono i criteri di scelta?
R. Le granulometrie del materiale. Per esempio, per la lana di roccia, un materiale a granulometria grossa, serve un rasante con una grana più marcata, mentre su un Eps, che sia bianco, grigio o grafitato, è sufficiente un rasante base. Dipende proprio dalla tipologia del materiale che si applica in parete. Locatelli ha previsto una svariata gamma di rasanti e collanti specifici l’utilizzo di tutti i tipi di pannelli isolanti.
D. Quali sono gli altri tipi di prodotto presenti nel vostro catalogo?
R. La nostra forza è la diversificazione. In questi ultimi due anni ci siamo specializzati sui rasanti e collanti per cappotto, collanti per ceramiche, sottofondi, sottofondi alleggeriti. Siamo in grado di coprire tutti i tipi di applicazione, sia verticale che orizzontale, con prodotti di alta qualità e certificati.
D. Il mercato dell’edilizia corre: quanto sono importanti i vari bonus fiscali?
R. I bonus fiscali sono stati importanti per rilanciare l’edilizia negli anni post-covid e far ripartire l’economia. Oggi credo che i bonus non siano più fondamentali: il rischio di innalzare troppo il debito a livello nazionale non consentirebbe all’Italia e al sistema
edilizia di essere stabile e alle aziende di lavorare bene.
D. I dati Enea confermano che il superbonus è arrivato circa a quota 30 miliardi solo per i condomini: ma i lavori sono stati fatti a regola d’arte?
R. Purtroppo no. Una pecca dei bonus è stata quella di non inserire un professionista in cantiere che garantisse la regola d’arte e certificasse la corretta installazione dei sistemi incentivati, sia come assicurazione per lo Stato sia per i privati cittadini. Sono convinto che a breve molte opere andranno sistemate: negli ultimi due
anni molte persone che facevano tutt’altro nella vita si sono reinventate come manodopera edile, impedendo che i lavori si svolgessero in maniera regolare.
D. Quali sono oggi i prodotti più richiesti?
R. In questo momento i prodotti Locatelli più richiesti sono i collanti per ceramiche e per cappotto. Aziende come la nostra possiedono tutte le tecnologie per garantire prodotti validi, oltre i classici produttori leader del mercato.
D. In quali zone distribuite?
R. Distribuiamo nel Centro-Nord Italia. Il punto di forza della Locatelli è il suo servizio logistico. Per questo abbiamo preferito fermarci al Centro Nord, così da garantire a tutti i nostri clienti un servizio just in time, in grado di consegnare il materiale nell’arco di 24 ore.
D. Come comunicate ai distributori?
R. Con le riviste di settore, andando direttamente all’interno dei magazzini edili e facendo formazione ai distributori. Utilizziamo molto le piattaforme online e abbiamo creato un network con una persona dedicata che organizza corsi di formazione gratuiti in funzione dell’interlocutore e dell’argomento. Rilasciamo inoltre un attestato che consente al rivenditore di certificare qualifiche specifiche.
D. Quanto è necessaria la formazione per i distributori?
R. È fondamentale. Ci sono tanti produttori e troppi prodotti sul mercato: i distributori edili possono essere confusi dalla vastità della scelta. I produttori sono obbligati a dare indicazioni chiare e semplici, anche attraverso la formazione. Noi stiamo cercando di fornire degli elementi di sintesi anche attraverso i cataloghi, in modo da fornire delle linee guida e indirizzare meglio l’operatore nella scelta del prodotto più adeguato.
D. I distributori spesso si lamentano di essere bypassati dal mondo della produzione: che cosa risponde?
R. Molte volte i grandi produttori scavalcano i rivenditori facendo perdere delle vendite. Locatelli è sul mercato da 40 anni e per scelta commerciale non ha mai fornito direttamente le imprese edili.
D. Com’è il vostro rapporto con l’economia locale?
R. È ottimo. Locatelli è presente sul territorio e investe in progetti locali dedicati al mondo dello sport per creare le nuove leve del futuro.
D. Dopo Sofia Goggia oggi avete un altro testimonial sportivo: quando è nato questo rapporto?
R. Da due anni lo sciatore Tommaso Sala è nostro sponsor ufficiale ed è stato confermato anche l’anno prossimo. Sono maestro di sci e ho sempre avuto una passione per questo sport, una disciplina pulita e green, che rappresenta molto anche l’azienda.
D. Negli ultimi anni avete investito molto in tecnologia: perché?
R. Credo che sarà determinante in futuro la capacità dei produttori di individuare materie prime che consentano di creare prodotti sempre più ecologici, dove gli inerti silicio-carbonatici verranno sostituiti dai materiali provenienti dai rifiuti. Locatelli si sta impegnando nel trattamento e utilizzo della plastica rigenerata al 100%: questo consentirà di evitare lo sfruttamento di montagne e fiumi per la produzione di sabbia o carbonati e permetterà di creare prodotti più green sfruttando i rifiuti. Per poter arrivare a questo processo abbiamo investito in tecnologia, inserendo all’interno dell’azienda dei silos di stoccaggio e delle tecnologie innovative, investito decine di milioni di euro.
D. Qual è l’ultima macchina che avete installato?
R. È un impianto specifico per la produzione di collanti per cappotto e ceramica. Grazie all’impiego di una tecnologia compact, questo nuovo layout impiantistico consente di dare vita a una struttura produttiva più razionale ed efficiente che permette sia di ridurre gli spazi sia di rispettare l’ambiente, evitando la costruzione delle grandi torri tipiche degli impianti di premiscelati del secolo scorso, che hanno un impatto devastante sia livello visivo sia ambientale. Questa linea compatta, che ha le stesse capacità produttive di una torre, ma consente un processo più snello e flessibile,
senza sprechi di materiale.
D. Ci sono altri vantaggi riguardo questa nuova installazione?
R. Anche a livello operativo questa macchina non necessita di manodopera numerosa. Sono sufficienti poche persone per garantire a Locatelli e ai suoi clienti un prodotto di qualità, grazie all’utilizzo di software e Plc (Programmable Logic Controller, dispositivi per il controllo della produzione ndr).
D. Avete diverse linee di prodotto: quali aree coprono?
R. Dopo 40 anni di attività possiamo garantire a tutti i clienti prodotti certificati a 360 gradi, dalle pavimentazioni a sabbie e cementi, colle per ceramica, colle per cappotto, finiture pregiate, malte bastarde, intonaci di tutte le tipologie e granulometrie,
D. Come immagina il mercato nei prossimi due anni?
R. Immagino un ritorno alla normalità, a un mercato non dopato dagli incentivi, in cui si torni a dare valore alla qualità del materiale e delle competenze. Nei prossimi anni Locatelli investirà in un centro di ricerca e sviluppo in cui creare una specie di punto di incontro tra l’azienda e le esigenze del mercato.
D. Ci sono linee di prodotto su cui puntate di più?
R. Sicuramente il nostro cavallo da battaglia sono i collanti per cappotto. A parte il superbonus 110%, l’Europa ha ormai già imposto per i prossimi dieci anni di riqualificare gli edifici più energivori: noi dobbiamo essere pronti per garantire agli operatori una seria scelta di rasanti e collanti
sempre più prestazionali e a ridotto impatto ambientale.
D. Ci sono novità in vista?
R. Stiamo uscendo con un prodotto totalmente green realizzato all’80% con un inerte di plastica riciclata. Si tratta di un sottofondo alleggerito, che verrà presentato in sacchi predosati nato dalla collaborazione con un produttore del Nord Italia specializzato nel riciclo della plastica. Tutta la filiera del riciclo è monitorata grazie a formulari che garantiscono il controllo di tutto il materiale in ingresso. Questa linea di sottofondi, al posto delle sabbie silicee e dei carbonati, che compongono circa l’80% della formulazione, utilizza plastica rigenerata da guarnizioni di tubi elettrici, lasciando inalterate le prestazioni, che sono certificate e normate.
D. Quando uscirà questo prodotto e come si chiama?
R. Il prodotto uscirà verso i primi di giugno e si chiamerà Green Light Fast, un sottofondo termoacustico a base di inerti plastica completamente rigenerati.
D. L’aumento dei prezzi delle materie prime vi ha causato difficoltà?
R. Ha causato difficoltà a tutto il settore, dato che ha portato i prezzi medi di vendita di tutti i prodotti a un aumento di circa il 20%. Questa situazione fortunatamente ora si è fermata, permettendo ai produttori e al sistema di lavorare in maniera più equilibrata.
D. Quali saranno i nuovi trend del mercato?
R. Tutto ciò che è legato all’ambiente e alla sostenibilità. Dobbiamo renderci conto che non possiamo più permetterci a livello globale di produrre con lo stesso livello di emissioni. Per questo si sta già lavorando su inerti con peculiarità in grado di ridurre le emissioni in
PRODURRE CON L’HI-TECH
Locatelli ha creato un nuovo concetto di layout impiantistico ideando e realizzando un processo produttivo all’avanguardia con tecnologia compact. Grazie all’impiego di microtecnologia 4.0 di robotica collaborativa, gli impianti produttivi Locatelli danno vita a una struttura produttiva razionale ed efficiente che permette di ridurre gli spazi e di rispettare l’ambiente evitando la non più necessaria costruzione di strutture ciclopiche fortemente impattanti tipiche degli impianti di premiscelati del secolo scorso.
atmosfera mantenendo le stesse caratteristiche tecniche dei prodotti più inquinanti.
D. Quali saranno le aree di prodotto con maggiore sviluppo?
R. Entro fine anno realizzeremo un ciclo Locatelli per i cappotti. La collaborazione con grandi produttori del mondo del colore, ci ha permesso di creare sistemi di cappotto sempre più slim, a basso impatto ambientale, performanti, a cui si abbinano le nostre colle specifiche.
D. Che cosa prevede per il mercato dell’edilizia nei prossimi anni?
R. Sicuramente una selezione dei produttori. Chi in questi anni non ha attivato un percorso di cambiamento interno in termini produttivi e di formazione sarà in difficoltà. Locatelli negli ultimi 20 anni ha investito il 100% della propria liquidità nella ricerca e sviluppo di tecnologie innovative e questo ci permetterà di restare sul mercato.
D. Quali sono le cose più urgenti da fare nel mercato dell’edilizia?
R. Mantenere aperto il canale del network. Credo vivamente nella comunicazione e nell’intermediazione tra magazzino, impresa e produttori. Solo questo scambio reciproco di informazioni permetterà ai produttori di trovare soluzioni innovative, ai distributori di proporle e alle imprese di beneficiarne.
D. Qual è il suo obiettivo nell’immediato?
R. Locatelli oggi sta valutando seriamente di creare un altro stabilimento e nel breve ci saranno novità importanti. La nostra presenza sarà rafforzata al Nord Italia.
SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE PER L’EDILIZIA
Green, rispetto per l’ambiente, centralità dei clienti. E la scelta di diventare Società Benefit. Così l’azienda veneta opera (anche) nel building con una vasta gamma di tubature e alle spalle una trentina di brevetti per crescere con il minor impatto ambientale
Monica BattistoniRvoluzione digitale, innovazione, centralità del cliente e responsabilità d’impresa: sono i pilastri del fare impresa del Gruppo Fitt di Sandrigo (Vicenza), introdotti dall’azienda leader nella produzione di tubi e tubazione in materiale termoplastico già sette anni fa. Risultato? «Nel 2019 la visione del nostro amministratore delegato, Alessandro Mezzalira, ha portato Fitt a cambiare il suo modello di business per restituire all’ambiente, al territorio, alla comunità, e a noi collaboratori stessi più di quello che consumiamo» racconta Giuseppe Anastrelli, sales manager del gruppo veneto. «Tutta l’azienda è permeata da questa visione: essere un’impresa responsabile significa perseguire l’obiettivo di creare valore economico migliorando l’ambiente e la vita delle persone. Con questi presupposti abbiamo dapprima iniziato a misurare le performance di sostenibilità dei prodotti. La scelta di diventare Società Benefi, nel 2021, è stata del tutto naturale». Domanda. Obiettivo non facile per un gruppo delle vostre dimensioni, così esteso e con target e mercati diversi. Come ci riuscite?
IMPRESE
LA SEDE FITT A SANDRIGO (VICENZA). SOTTO, UNA VISTA AEREA DELL’AREA ESTERNA DELLO STABILIMENTO PRODUTTIVO TUBO RIGIDO DI FARA VICENTINO (VI)
Risposta . L’Open Innovation, ossia la gestione dell’innovazione collaborativa è fondamentale. Non a caso lavoriamo con una rete internazionale di partner, con le università, in particolare quella di Padova, e diversi centri di ricerca. E ci sottoponiamo alla validazione di protocolli e ai test qualitativi di enti internazionali per mappare l’impatto ambientale non solo dei prodotti, ma anche dei processi. Per esempio, la certificazione Ecovadis ci posiziona all’interno dell’8% delle società sostenibili del nostro settore. Dall’altro lato, i centri produttivi e logistici sono strategicamente posizionati in tutta Europa per garantire l’erogazione dei prodotti con il massimo livello di servizio a grandi clienti, centri d’acquisto e privati e-commerce. La logistica è automatizzata e strutturata per diminuire l’impatto ambientale e le relative emissioni di CO2. Azioni che sottendono alla nostra strategia sostenibile 2030 in ambito Esg
D Un esempio concreto della strategia Esg nella gestione consapevole del consumo di energia, acqua e territorio?
R. Ne abbiamo parecchi: dall’installazione di due tri-
DOVE SI TROVA
Il quartier generale è a Sandrigo (Vicenza) dove si trova anche la produzione del tubo flessibile da giardino. Oltre alla sede, vi sono altri sei stabilimenti, distribuiti tra il Veneto e le Marche: Fara Vicentino (tubo rigido, profili grondaia, corrugato e foglie speciali), Lugo (raccordi grondaia e tubi e raccordi per settore sanitario), San Pietro in Gù (tubo tecnico e innovativo polo logistico), Monsampolo (tubo flessibile da giardino), Occhiobello (tubo rigido), Pianezze (ventilazione residenziale).
IMPRESE
I NUMERI CHIAVE
• 1969 Anno di fondazione
• 87 Paesi raggiunti con i suoi prodotti
• 16 Sedi nel mondo: Fitt Italy (7), Fitt France (4), Fitt España Portugal, Fitt Monaco, Fitt Polska, Fitt Usa e Fitt Trading Shanghai
• 10 Stabilimenti produttivi
• 13 Centri logistici
• 5 Filiali commerciali
• 1000 Collaboratori
• 9 Settori di mercato: agricoltura, edilizia, food&beverage, giardino, industriale, infrastrutture, nautica, mondo piscina e ventilazione residenziale
• 305,6 milioni di euro fatturato 2022 (che equivalgono come dimensioni a 300 milioni di metri anno di tubo flessibile e 60 mila tonnellate anno di tubo rigido e raccordi). Garden e Building e sono le divisioni più importanti in termini di fatturato
PRODUZIONE TUBO RIGIDO NELLO STABILIMENTO DI FARA VICENTINO (VICENZA). SOTTO, LA LOGISTICA, NELLO STABILIMENTO DI SAN PIETRO IN GU’ (PADOVA)generatori nei nostri impianti più energivori (Sandrigo e Fara), al riciclo al 100% dello scarto di Pvc, dal ciclo chiuso di recupero dell’acqua, all’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento di San Pietro in Gù (Padova). Senza dimenticare l’attivazione di linee per lo sviluppo di prodotti eco innovativi a basso impatto ambientale. E per il futuro prevediamo altri investimenti. Inoltre, abbiamo istituito il Sustainability Department, composto da quattro collaboratori che ci lavorano a tempo pieno, un po’ per la delicatezza dei temi trattati anche in ambito normativo e un po’ per creare una cultura interna condivisa e portare al mercato la nostra visione sulla sostenibilità. Insomma, un modo diverso di fare le cose. D. Riguardo all’impatto ambientale dei prodotti dell’area building cosa è stato fatto?
R. La gamma Fitt Sewer e Fitt Sewer Evo di soluzioni per fognatura e scarichi industriali non a pressione è la prima in Italia ad avere la certificazione volontaria Epd Si tratta di uno strumento internazionale utile e richiesto dai principali protocolli di sostenibilità ambientale degli edifici come Leed o delle infrastrutture come Envision, relativamente alle caratteristiche dei componenti edilizi. Un processo molto lungo che ha coinvolto anche l’Università di Padova, per cui i dati riportati sono calcolati e presentati secondo le regole standard previste per la
categoria di prodotto dedicata ai materiali per le costruzioni. Attenzione, è una dichiarazione volontaria ma comunque certificata da un ente terzo e pubblicata su un portale accessibile a tutti, quindi i dati sono trasparenti perché confrontabili.
D. Che cosa d’altro?
R. Poi, c’è il tubo corrugato a doppia parete in Hdpe Rollcable Grey con il 75% di contenuto riciclato che ha ottenuto la certificazione «Plastica Seconda Vita» dell’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (Ippr). Anche in questo caso si tratta di una dichiarazione volontaria dedicata ai prodotti ottenuti da scarti plastici industriali provenienti dalla raccolta differenziata. È il primo marchio italiano ed europeo dedicato alla plastica riciclata, nato dall’esigenza di rendere facilmente identificabili e maggiormente visibili i prodotti ottenuti da plastiche da riciclo destinanti alla pubblica amministrazione, alla Gdo, nonché ai privati cittadini. Un contributo di sostenibilità non nelle caratteristiche, ma per l’azione che svolge è il sistema di ventilazione meccanica controllata Fitt Agix, perché contribuisce a garantire e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. E stiamo anche per ottenere la dichiarazione ambientale Epd per i prodotti francesi Fitt Batipro e Fitt Interpact M1 che sono i nostri sistemi di scarico sanitario per l’edilizia residenziale.
D. La rivoluzione digitale in che cosa consiste per Fitt?
R. Si sviluppa su due fronti. Da un lato l’informatizzazione dei processi aziendali, per esempio l’implementazione del gestionale A di per gestire gli ordini della grande distribuzione, in questo modo si evitano errori o doppie lavorazioni dell’ordine. Mentre nella rivendita, che sta iniziando ora ad adottare il listino elettronico, gli ordini ancora non transitano in un sistema gestionale. Dall’altro lato c’è l’e-commerce, da cui sono esclusi i prodotti dell’industria pesante che non si prestano agli acquisti online.
D. Sostenibilità e innovazione tecnologia come si declinano nei prodotti del settore edilizia?
R. Abbiamo diversi progetti di ricerca e sviluppo in fase più o meno avanzata. Tutti i nostri nuovi prodotti sono sviluppati seguendo le nostre linee di eco design con l’obiettivo di raggiungere l’8% di fatturato da prodotti
innovativi, a basso impatto e certificati entro il 2025. Traguardo che stiamo raggiungendo. E siamo al lavoro anche sui tavoli normativi per aumentare la sensibilità nell’utilizzo di materiali riciclati o rigenerati e dare un contributo concreto all’evoluzione sostenibile del nostro settore di mercato.
D Avete anche brevetti?
R. A livello di gruppo le famiglie brevettuali sono una trentina e includono prodotti, macchinari e metodi di produzione. Per quanto riguarda il settore dell’edilizia siamo tenuti ad allinearci ai riferimenti normativi e l’attività brevettuale è meno impattante.
D. Qual è il vostro rapporto con i rivenditori?
R. Buono, sia con tutti i rivenditori che con i vari consorzi e/o gruppi d’acquisto. I nostri prodotti però scontano un limite legato all’impatto dei costi di trasporto e quindi sia-
CHE COSA C’È PER IL BUILDING
FITT CABLE PROTECTION SYSTEM: TUBI CORRUGATI PER CAVIDOTTI
Rollcable Grey è un tubo corrugato per cavidotto a doppia parete in H dpe di colore grigio esternamente e nero internamente. Rollcable Grey è certificato «Plastica
Seconda Vita» ed è conforme alla normativa Cei E n 61386-24 (ex Cei E n 50086-2-4/A1-Cei 23-46;V1). Rollcom
è un tubo per telecomunicazioni corrugato a doppia parete Hdpe di colore blu esternamente ed internamente utilizzabile per la protezione di cavi elettrici (bassa tensione) e telefonici. Rolldrain è un tubo per drenaggio corrugato a doppia parete fessurato in Hdpe di colore verde esternamente e nero internamente per il drenaggio di terreni agricoli e per uso civile.
FITT BUILDING PIPE SYSTEM: SISTEMI DI SCARICO PER L’EDILIZIA
Drain è un tubo in Pvc rigido a norma Uni En 1329, bicchiere ad incollaggio, per scarichi civili e industriali a bassa ed alta temperatura. Revolution , tubo in Pvc rigido a parete compatta SN2 per scarichi all’interno dei fabbricati testato IIP antifiamma Euroclasse E secondo la norma En 13501 e conforme al D.M. n. 174 del 06/04/2004 e al D.M. del 21/03/1973. Red , tubo in Pvc rigido spessorato, bicchiere ad incollaggio, per scarichi civili ed industriali a bassa temperatura. Red offre il miglior rapporto tra funzionalità e costi, per tutte le applicazioni in campo edile che richiedono medio-basse temperature.
FOGLIE IN POLIETILENE PER USO PROFESSIONALE
F itt Blu sky , l’innovativa foglia in polietilene per massetti con elevato potere di barriera al vapore, resistente allo strappo, alla lacerazione e alla puntura. Grazie a competenze tecniche approfondite e a tecnologie produttive all’avanguardia, presenta standard qualitativi molto elevati e assicura un’estrema praticità in fase di posa in opera per effetto della sua maggiore elasticità. F itt Foglia verde , foglia in polietilene di prima qualità. È il film da copertura in polietilene di qualità superiore idoneo per uso professionale ed hobbistico, superiore ad ogni altro prodotto standard presente nel mercato. Lo spessore di 0,12 mm, più ridotto rispetto ai 0,20 mm degli altri film in commercio, consente di ottenere, a parità di peso, una superficie superiore dell’80% rispetto alle foglie comuni con un evidente risparmio. Basso spessore significa anche minor impiego di materia prima e, di conseguenza, un ridotto impatto ambientale nell’utilizzo di materia prima e nello smaltimento post-consumo.
RETI FOGNARIE, SISTEMI PER LA RACCOLTA
E IL CONVOGLIAMENTO DELLE ACQUE REFLUE
F itt Sewer Evo , sistema per fognatura e scarichi interrati. Il tubo F itt Sewer Evo a norma Uni En 1401-1:2019 per fognatura e scarichi industriali non in pressione, garantisce prestazioni superiori grazie all’esclusivo sistema di giunzione con guarnizione integrata inamovibile. I tubi
mo presenti quasi esclusivamente al Nord e Centro Italia. Grazie a un’ampia gamma di prodotti possiamo offrire ai nostri partner commerciali un alto livello di servizio. In più la nostra forza è avere la maggiore capacità produttiva in Italia, in particolare nel comparto dei tubi in Pvc. In pratica, il materiale è sempre disponibile a magazzino.
D. Quindi, i distributori di materiali sanno riconoscere la qualità in questa tipologia di prodotti?
R. Certo, Fitt è riconosciuta nel mercato come marchio di qualità, garantita da più enti di certificazione, e anche per la più alta capacità produttiva in Italia per i tubi in P vc. Fitt da sempre spinge per proporre prodotti a norma, ma il mercato italiano è ancora molto eterogeneo e legato a consuetudini d’uso di prodotti non a norma e non garantiti. L’impegno di Fitt è anche quello di favorire la cultura circa l’utilizzo dei prodotti sostenibili.
D. Sentite la necessità di investire in formazione nelle rivendite?
R. Le Fitt Experience sono incontri dedicati alla condivisione della nostra strategia di sostenibilità in termini di prodotto, di azienda e di finanza per creare consapevolezza in diversi ambiti. Lo scopo è individuare delle occasioni d’incontro, partnership o progetti con i quali creare concrete opportunità di collaborazione. Per esempio, abbiamo organizzato una sessione formativa con le rivendite, l’Università di Padova e Banca Intesa sui mutui chirografari, ed è emersa la tendenza della Banca Centrale Europea a erogare finanziamenti ai soggetti orientati alle attività sostenibili. Non è più una scelta, ma
un obbligo, nei confronti dell’ambiente e della società. Chiaramente trasferire simili messaggi non è semplice e anche al nostro interno ci deve essere questa sensibilità sui cui investiamo buona parte delle ore di formazione aziendale. E operiamo anche nelle scuole per condividere con le nuove generazioni la cultura dell’uso corretto dei materiali platici e l’attenzione alla sostenibilità.
D. Quali sono le previsioni di business per il 2023?
R . Nel comparto dei tubi nel 2022 c’è stato un calo rispetto all’anno precedente e il primo quadrimestre del 2023 sembra seguire questa tendenza. Le nostre criticità più importanti restano quelle legate alla scarsità di volumi e quindi la difficoltà di dare continuità produttiva ai nostri stabilimenti. La corsa ai volumi potrebbe sfociare in una potenziale guerra dei prezzi, su cui si fa fatica a intervenire, in quanto, a tendere, permane una forte insicurezza sull’andamento delle materie prime e sui costi energetici. Viviamo in una totale incertezza e l’approvvigionamento delle materie plastiche resterà molto difficoltoso anche nei prossimi mesi. Riuscire a fare previsioni è difficile: questa situazione ci mette sotto stress dal punto di vista organizzativo. Speriamo che partano i cantieri pubblici legati al Pnrr. Anche se queste commesse normalmente non riguardano le rivendite edili in modo diretto, comunque fornirebbero lavoro ai distributori che danno un servizio alle imprese di grandi opere. Si potrebbe creare un volano importante, una boccata di ossigeno per salvare la stagione.
SOTTO LA BOTOLA C’È TANTA INNOVAZIONE
Sotto le botole e i chiusini da pavimento di FF Systems si nasconde un mondo di innovazione: sistemi filomuro per una perfetta integrazione con la superficie, certificazioni antincendio e prestazioni acustiche, fino a misure e soluzioni fuori standard per offrire una soluzione a qualsiasi esigenza progettuale in materia di sistemi di ispezione. Nata nel 2005 a Lainate (Milano) e ora con sede a Busto Arsizio (Varese), il braccio commerciale e distributivo del gruppo tedesco FF Systems opera su tutto il territorio nazionale ponendo grande attenzione alle necessità del mercato locale. YouTrade ha incontrato l’amministratore delegato Adriano de Sury per scoprire i vantaggi delle soluzioni dell’azienda e le novità in vista per il 2023. Domanda. FF Systems è un gruppo internazionale specializzato nella produzione e commercializzazione di botole e chiusini a pavimento. Quando è nata la filiale italiana?
Risposta. FF Systems è stata fondata in Germania nel 1991. Pian piano si è espansa in altri Paesi tra cui l’Italia, dove è arrivata nel 2005. Prima come ufficio commerciale a Lainate, in provincia di Milano, poi nel 2007 la società si è trasferita a San Vittore Olona (Milano) con un magazzino di distribuzione e un reparto produttivo per i prodotti fuori standard. Nel
L’azienda è punto di riferimento per chiusini e sportelli destinati all’ispezione. Non hanno bisogno di manutenzione, sono anche fuori standard e il diffondersi dell’edilizia a secco li rende ancora più richiesti. E sono in arrivo delle novitàADRIANO DE SURY, AMMINISTRATORE DELEGATO FF SYSTEMS
2015 FF Systems Italia si è spostata a Busto Arsizio (Varese) nella sede attuale e il gruppo si trasforma da FF Systembau in FF Systems per rimarcare il profilo sempre più internazionale. La proprietà dell’azienda resta la holding tedesca, che possiede partecipazioni nelle varie filiali estere. In Italia è socia al 100%, quindi è l’unica proprietaria.
D. Quali sono state le tappe fondamentali della crescita?
R. L’evoluzione dei sistemi a secco, soprattutto in Italia, dove questo settore scontava un ritardo rispetto agli altri Paesi, ci ha dato una grande spinta. Poi, l’introduzione di prodotti certificati. Si è partiti con l’antincendio: quando è cambiata la normativa, passando da quella nazionale a quella europea, sono stati realizzati grossi investimenti per aggiornare tutte le certificazioni. Un prodotto macrosettoriale come il nostro che riesce a possedere tutte queste certificazioni è difficile da sostenere se non si ha un trend di vendita importante, per cui c’è stato un grande salto di fatturato. Inoltre, la crescita esponenziale del settore dell’impiantistica, anche nel residenziale privato, e l’attenzione, molto italiana, al design e all’estetica ha portato a una richiesta molto importante di prodotti «invisibili», in grado di coniugare le esigenze tecniche di ispezione degli impianti alle esigenze estetiche di sportelli nascosti alla vista.
D. Com’è organizzata l’azienda in Italia?
R. Abbiamo un ufficio commerciale e uno per l’export. Poi, c’è la parte operativa con il customer service e la logistica. Infine, un reparto produttivo che si occupa di tutte le richieste di prodotti non standardizzati per il mercato locale.
D. Quindi, fate molta progettazione di prodotti ad hoc?
R. Sì, ci sono stati addirittura prodotti non standard che sono stati poi inseriti a catalogo. Nascono tipicamente da un’esigenza dei progettisti: FF Systems trova una soluzione e sviluppa un prodotto adatto per un progetto specifico. Capita a volte che la soluzione sia talmente interessante che venga resa disponibile per tutti.
D. Uno degli aspetti più interessanti per i rivenditori è la logistica: come siete organizzati e quali sono mediamente i tempi di consegna dei vostri prodotti?
R. Abbiamo sempre puntato tantissimo sulla logistica, non importando prodotti dall’estero. Ci scontriamo spesso con realtà che hanno prezzi più bassi, quindi il nostro investimento è sempre stato mirato al servizio al cliente, partendo proprio dalla logistica. Abbiamo una serie di prodotti stoccati a magazzino che comprendono sia soluzioni classiche sia misure fuori standard, che per nostra esperienza sappiamo essere molto richieste dal mercato. Tutti questi prodotti sono
realizzati non su commessa, ma in anticipo, e sono dunque già stoccati a magazzino in modo da poter offrire ai clienti tempi di consegna molto più veloci, tra le 24 e le 48 ore, in tutta Italia.
D. Quali sono i vostri prodotti di punta?
R. Per quanto riguarda le vendite il nostro prodotto di punta è lo sportello di ispezione F2. È un prodotto standard per il largo consumo, realizzato con una lastra di cartongesso e una di alluminio. Non presenta viti, ha già una superficie finita che può essere imbiancata come la parete o il soffitto, quindi diventa a scomparsa totale. Rimane soltanto la fuga, che permette di aprire e chiudere lo sportello montato su cartongesso. A livello tecnico il nostro prodotto di punta è lo sportello antincendio F5 per cavedi tecnici e d’ispezione. Si lega sempre al settore dei sistemi a secco, quindi per applicazioni su cartongesso, ma può essere applicato anche su muratura, settore nel quale abbiamo investito tanto nel corso degli anni e che ci sta dando grandi risultati. A catalogo abbiamo inserito tutta una serie di prodotti specifici anche per le costruzioni tradizionali perché sono in forte crescita.
D. Quali sono i plus dello sportello di ispezione F2?
R. Non ci sono viti, staffette, nessun tipo di giunzione meccanica, tutto è saldato sul telaio in alluminio. Lo sportello è composto da una lastra in cartongesso idrorepellente: fino alla misura 80x80 centimetri non è avvitata, ma incollata con un procedimento ad hoc, quindi la finitura risulta molto più semplice in fase di installazione e montaggio.
D. Ci sono altri prodotti innovativi?
R. Da qualche anno abbiamo inserito una gamma di prodotti per l’ispezione con certificazioni di isolamento acustico, che vanno dai 26 ai 46 decibel, per pareti e controsoffitti. Questi prodotti consentono di risolvere i problemi di rumore dei cavedi tecnici, soprattutto negli alberghi dove solitamente sono posizionati nei corridoi, magari adiacenti alle camere. FF Systems Italia ha studiato un prodotto, certificato sia per l’antincendio sia per l’acustica, a tenuta di fumi, di aria e polveri. Tra le novità ci sono anche le botole e i chiusini a pavimento. Offrono soluzioni sia a semplice sollevamento manuale sia con chiusura servo assistita, con apertura dall’interno o dall’esterno, riempibili con la pavimentazione o con lastra in acciaio zincato, alluminio o acciaio inox. Abbiamo anche prodotti per il pavimento a tenuta d’acqua e antincendio, con varie portate, dai pedonabili ai carrabili. Anche questo rappresenta un fiore all’occhiello, perché gli sportelli di ispezione antincendio a pavimento sono veramente molto rari da trovare sul mercato. Dove c’è bisogno di ispezionare qualsiasi impianto, FF Systems Italia c’è. D. Quali sono i prodotti più richiesti dal mercato italiano?
ciso sul vostro business?
R. Indirettamente hanno inciso anche sul nostro lavoro, anche se i nostri prodotti non rientravano direttamente nei bonus, tranne che nella classica detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie. Anche se non direttamente trainati, c’è stato un incremento importante del macrosettore degli sportelli per esterno grazie al superbonus e al bonus facciate. Con i nostri sportelli
CHIUSINO D’ISPEZIONE IN ALLUMINIO. SOTTO, CHIUSINO SERVOASSISTITO. A DESTRA, CHIUSINO D’ISPEZIONE IN ACCIAIO INOX CON LASTRA ZIGRINATA E APERTURA SERVOASSISTITA
R. In questo momento i prodotti antincendio per i cavedi tecnici degli impianti che passano da piano a piano, oltre al prodotto standard F2, che è sempre molto apprezzato perché adatto a moltissime applicazioni. Un’altra soluzione molto richiesta è lo sportello a pavimento Magb servo assistito con pistoni, adatto soprattutto per le pavimentazioni bordo piscina, dove c’è bisogno di ispezionare i filtri. Infine, stanno crescendo le richieste per le grandi aperture a soffitto: gli impianti sono sempre più grandi e richiedono sportelli d’ispezione sempre più sovradimensionati. FF Systems è rimasta al passo con i tempi ideando Xxl , una soluzione che può arrivare anche oltre i 2x1,5 metri, combinando più sportelli che diventano un vano unico di apertura.
D. Quali sono le soluzioni che possono interessare maggiormente la riqualificazione dei condomini?
R. Tutti gli sportelli per l’ispezione dell’impiantistica, sia nelle aree comuni sia all’interno degli appartamenti. Un primo esempio è il classico sportello per l’impianto idraulico, solitamente in plastica e a vista: se progettato in anticipo può essere utilizzato uno sportello FF Systems completamente nascosto e verniciato a filo muro. Sempre da progettare in anticipo, nei condomini possono essere efficaci tutti i nostri sportelli filomuro per le derivazioni elettriche, che consentono di ottenere un risultato molto estetico e pulito.
D. In qualche modo bonus e superbonus hanno in-
che si integrano nella facciata siamo stati in grado di rispondere alle esigenze di copertura o ripristino delle ispezioni esistenti con soluzioni estetiche.
D. Che cosa richiedono i vostri prodotti per quanto riguarda la manutenzione?
R. I nostri sportelli non richiedono nessuna manutenzione. Basta aprirli e chiuderli nella maniera corretta.
D. Come si articola il vostro rapporto con i distributori di materiali edili?
R. Ci rivolgiamo a tutta la distribuzione, che va dal classico magazzino edile allo specialista di costruzioni a secco. Disponiamo di una rete vendita sul campo in grado di offrire un primo supporto di assistenza e consulenza. Anche all’interno dell’azienda il nostro ufficio tecnico e commerciale è disponibile, telefonicamente o via mail, a risolvere richieste particolari o specifiche esigenze tecniche, oltre a consigliare il prodotto giusto.
D. E per quanto riguarda la formazione?
R. Organizziamo solitamente corsi con la rete vendita dei nostri clienti per offrire una conoscenza dei nostri prodotti a 360 gradi. Ci affidiamo tantissimo al canale della distribuzione perché, soprattutto in Italia, la nostra proposta passa esclusivamente attraverso i rivenditori. Non vendiamo direttamente alle imprese.
D. Avete in programma qualche novità per quest’anno?
R. Sì, sono allo studio nuovi prodotti specifici che saranno inseriti a breve, sia per quanto riguarda l’impiantistica elettrica sia per l’antincendio, ed è previsto un ampliamento di gamma nel settore delle botole a pavimento per quanto riguarda le misure utilizzabili.
D. Quanti prodotti avete a catalogo oggi?
R. Circa 50-60 prodotti.
D. Com’è andato il primo quadrimestre dell’anno rispetto al 2022 e quali sono i vostri obiettivi a fine anno?
R. Siamo molto soddisfatti. Il primo quadrimestre è andato molto bene, sia grazie all’aumento delle vendite e all’inserimento di nuovi prodotti sia al supporto sul campo dei nostri venditori. Per quest’anno ci aspettiamo di mantenere lo stesso trend. Siamo ottimisti.
UNA NUOVA VITA AL TETTO VINTAGE
Il Sottocoppo Metallico Coibentato dell’azienda si è rivelato la soluzione adatta per mettere in sicurezza la copertura di una cascina lombarda, senza perdere il fascino dei coppi originali: calpestabile e isolante, offre anche leggerezza
La maggior parte del patrimonio storico immobiliare italiano si trova in aree agricole, rurali e periferiche, che dopo la pandemia sono diventate più ricercate per la possibilità di avere spazi esterni ampi, da vivere con la propria famiglia. Ristrutturare queste abitazioni di grandi dimensioni implica quasi sempre il rifacimento della copertura, spesso molto datata e fuori dagli standard di efficientamento moderni. Come nel caso di una cascina rurale a Campagnola Cremasca (Cremona).
SICUREZZA
L’abitazione si presentava con una vecchia sottocopertura ecologica in lastre in fibrocemento, con sopra vecchi coppi. Una struttura che denunciava problemi per il peso eccessivo e le infiltrazioni della pioggia. Il committente ha quindi chiesto una soluzione che rimediasse, ma recuperando i coppi esistenti, e che fosse leggera e durevole nel tempo. L’impresa Edile Guerini Claudio di Casteleone (Cremona) e il cliente finale hanno scelto così di utilizzare Sottocoppo Metallico Coibentato di Fibrotubi.
SCHEDA PROGETTO
• Tipologia: rifacimento copertura e ristrutturazione
cascina rurale
• Luogo: Campagnola Cremasca (Cremona)
• Impresa installatrice: Impresa
Edile Guerini Claudio di Casteleone (Cremona)
• Copertura: Sottocoppo
Metallico Coibentato, rosso
coppo
• Superficie totale coperta: 500 mq
Pannello Termoisolante da Sottocopertura
LASTRA GRECATA CON ISOLANTE Sottocoppo Metallico Coibentato è l’evoluzione della versione base che abbina alla lastra grecata nuda uno strato isolante da 13 millimetri. Il metallo garantisce l’impermeabilità all’acqua anche a bassa pendenza (minimo 15%). I correntini e gli speciali profili metallici preforati brevettati consentono il fissaggio in sicurezza del coppo tramite ganci, impedendone lo scivolamento verso il basso, come con le classiche coperture tradizionali. Pedonabile e resistente senza rischi di rottura, Sottocoppo Metallico Coibentato è più leggero rispetto ai classici sottocoppi in commercio. Grazie allo strato coibente, questa soluzione ha consentito anche l’isolamento della struttura sottostante al tetto della casa di campagna, offrendo una trasmittanza termica migliorata, una riduzione del rumore e una riduzione dell’effetto condensa.
Risolvi con Fibrotek e Fibrotek Plus! Fibrotek è la linea di pannelli termoisolanti di Fibrotubi ad alta coibentazione, ideale per garantire l’efficienza energetica degli edifici.
Vantaggi:
• Isolamento termico e risparmio energetico; Ottima micro ventilazione; Impermeabilizzazione; Barriera al vapore; Posa rapida ed economica.
Utilizzabile con: Coppi e tegole; Coperture metalliche Fibrotubi, IsoCoppo, Coppo, Corinzio, Tek28; Lastre in Fibrocemento.
LA LUCE SU MISURA
Le soluzioni che l’azienda mette a disposizione sono in grado di integrarsi in modo poco invasivo o addirittura invisibile nel contesto dell’edificio e di valorizzare al massimo gli arredi interni e gli ambienti circostanti, oltre che edifici storici e di pregio
EL302 POSIZIONATA A PARETE, EFFETTO DI LUCE DIFFUSA BIDIREZIONALE. A SINISTRA, CONTORNO PORTA ILLUMINATO REALIZZATO CON EL504, CORNICE SQUADRATA LARGA
Creare un’illuminazione bella ed efficace significa fare in modo che la luce sia dimensionata e perfettamente distribuita all’interno dell’ambiente, così da soddisfare tutti i requisiti funzionali ed estetici richiesti dal progetto. Grazie a una pluriennale esperienza nel settore del design, le soluzioni Eleni Lighting hanno l’obiettivo di utilizzare la luce come elemento di arredo e di completamento di ambienti domestici privati o strutture pubbliche, come negozi e alberghi.
PROTAGONISTA
In collaborazione con numerosi professionisti del
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settore, l’azienda di Villafranca Padovana (Padova) ha studiato e realizzato soluzioni in grado di integrarsi nelle architetture moderne, storiche e classiche. Soprattutto nelle opere di restauro in edifici storici, monumentali e di pregio, gli interventi estetici devono essere il meno invasivi possibile, se non invisibili. Questo è uno dei parametri più ricercati dalle soprintendenze, a cui Eleni Lighting risponde con sistemi appositamente pensati per «scomparire» e lasciare alla sola luce il ruolo di protagonista. Differenti sono le linee di prodotto disponibili, specifiche per l’interno e per l’esterno.
PER PARETI CURVE
Per l’interno, il catalogo Eleni Lighting comprende velette-cornici portaled in Xps e poliuretano, rifinite con resina a polveri di marmo. Entrambe le soluzioni consentono di creare una luce indiretta e morbida, che permette una diffusione del fascio di luce a partire dall’angolo superiore della parete per poi proiettarsi sul soffitto. Questa tipologia di veletta è posizionabile anche sopra la testata di un letto o di un divano, per esaltare decorazioni o quadri, o valorizzare un soffitto a travature a vista in legno. Il catalogo comprende anche velette-cornici portaled in versione Flex per pareti curve. La versatilità e la flessibilità del materiale utilizzato per la linea Flex permettono alla luce di seguire qualsiasi sviluppo delle pareti in condizioni di curvature marcate, riuscendo a copiarne fedelmente l’andamento. Tutte le velette sono tinteggiabili per la massima integrazione con la parete.
SEGNA PASSO
Per l’esterno Eleni Lighting propone invece cornici segna-passo e cornici decorative predisposte per l’illuminazione a Led, in Eps rifinito con resina acrilica. Pensati specificatamente per gli ambienti esterni, sono composti da una struttura che crea una lama di luce che si proietta sul perimetro inferiore della parete esterna di abitazioni o di garage, e che permette di illuminare il percorso di camminamento. Con i decori da esterno, sempre realizzati su misura in Eps, il progettista ha la possibilità di illuminare lo spazio con una luce radente e sfumata. In aggiunta, la cornice sottogronda può essere resa invisibile grazie a trattamenti di rasatura e pittura. Questa soluzione è ideale per esaltare i particolari architettonici di strutture antiche e moderne o per creare un ambiente adeguato ad aree relax, come terrazze e dehors. Oltre all’adattabilità e alla funzionalità, le cornici Eleni Lighting sono facili e veloci da montare e installare. Le operazioni di messa in opera sono agevolate dalla modularità e dalla perfetta planarità degli elementi che, una volta posati e rasati possono essere tinteggiati a piacere facilitando il mimetismo ed esaltando pienamente la luce.
RUBRICHE UN CONTROLLORE ALL’INGRESSO
ANDREA PAYARO
Il controllo in ingresso della merce è fondamentale per riuscire a garantire alle operazioni successive l’idoneità dei prodotti per la vendita o per la loro trasformazione. Il controllo può costituire un collo di bottiglia per il flusso in ingresso della merce, soprattutto se per eseguire tale controllo è necessario molto tempo. Non esiste un tempo definito o di riferimento, in quanto differenti aziende hanno caratteristiche diverse, che complicano o meno le fasi di ingresso merce, da una semplice ricognizione esteriore del prodotto, fino al test di laboratorio. Diviene necessario sottolineare che, fintantoché un materiale arrivato non ha subito il controllo di qualità, esso debba essere visibile contabilmente nel gestionale, ma non può essere disponibile all’utilizzo o alla vendita. Ogni azienda dovrebbe conoscere il tempo di attraversamento in ingresso, ovvero il tempo richiesto dal momento in cui il materiale è stato scaricato e accettato al momento in cui il materiale ha ottenuto il benestare dall’ufficio qualità. Tanto più rapida è questa fase e tanto prima il materiale è disponibile. Nel caso i tempi siano molto lunghi (per esempio, alcuni giorni) sarà opportuno inserire questi giorni nel lead time del fornitore. Quali sono le indicazioni per un efficace controllo in ingresso? Di seguito alcune indicazioni da valutare e adottare per ridurre il tempo di attraversamento in questa fase:
• Rendere il controllo più veloce attraverso l’adozione di strumentazione più performante. Questo
punto è applicabile nel caso di prodotti che devono subire dei test di laboratorio.
• Valutare opportunamente il fornitore diminuendo i controlli per quelli più virtuosi. In particolare, si tratta di adattare lo skip lot dinamicamente. Lo skip lot rappresenta la frazione di materiale ricevuto che viene controllata. Un fornitore virtuoso richiede meno controlli in ingresso a differenza di quelli che hanno tassi di non conformità elevati. Questa modalità di campionamento supportata da fattori statistici permette di risparmiare tempo.
• Abbassare la complessità del controllo permettendo anche al magazziniere di intercettare le non conformità. Questa modalità si presta quando possono essere usate dime di raffronto, bilance o sistemi facili da usare.
• Eliminare il controllo demandando al fornitore la responsabilità della garanzia della qualità. Tale modello prende il nome di free pass e deve essere regolato e tutelato da un contratto preliminare tra cliente e fornitore in cui vengono specificate le condizioni di accettazione.
• Aumentare le risorse al controllo qualità. Se i tempi sono lunghi e vincolano i processi a valle, l’aumento delle risorse umane può contribuire a velocizzare il flusso.
I punti presentati non sono esclusivi e talvolta una loro giusta combinazione può rappresentare la giusta soluzione.
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TECNOLOGIA E PRESTAZIONI ALL’ALTEZZA DELLA TUA PROFESSIONALITÀ
IL BELLO DELLO SMART BUILDING
«Un edificio intelligente è un hub di servizi automatizzati, real time e adattivi, integrabile con l’organismo edilizio e l’ecosistema esterno, dotato di tecnologie connesse interoperabili e sostenibili che permettono l’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse idriche ed energetiche, dei costi di realizzazione e gestione e la massimizzazione del well-being e della sicurezza degli individui». Questa la definizione di edificio intelligente avanzata dalla Community Smart Building (The European HouseAmbrosetti). Quello dello smart building è indubbiamente un ambito sentito a livello internazionale su cui la politica, l’economia e l’industria sono concentrati da tempo. In Italia questo settore assume una dimensione rilevante e allo stesso tempo specifica a seguito del basso tasso di rinnovamento che caratterizza il patrimonio immobiliare italiano. Un asset fondamentale dalle grandi opportunità per il Paese, che offrirebbe una bella accelerazione nei riguardi della transizione energetica e del benessere psico-fisico delle persone che vivono spazi quotidiani, oggi moltiplicati e diversificati per ogni uso e funzione, talvolta critici e inappropriati. Lo smart building racchiude una filiera industriale e di servizio dell’abitare ad alto valore aggiunto e alti tassi di dinamicità, su cui l’Italia ha competenze di eccellenza.
Se guardiamo la filiera allargata dello smart building, il nostro Paese riesce a coinvolgere un numero considerevole di settori e sotto settori, tra cui la progettazione, i materiali per la costruzione, i sistemi elettronici, le costruzioni, le tecnologie e prodotti, e i servizi di supporto. Tra questi, la distribuzione di materiali per l’edilizia rientra a pieno titolo.
EDIFICIO E SPAZI
Gli edifici intelligenti possono adottare un’ampia gamma di tecnologie già disponibili e sono progettati o adattati affinché l’integrazione dei futuri sviluppi tecnologici sia possibile. Nel caso delle aziende, gli immobili risultano molto spesso uno dei costi più alti a cui fare fronte, è dunque facilmente comprensibile il motivo per cui viene richiesto un utilizzo efficiente dei loro spazi-ambienti. Inoltre, garantire uno spazio capace di fornire una buona qualità dell’aria interna, un buon comfort fisico, una maggiore sicurezza, igiene e illuminazione, oltre a processi efficienti di cui gli utenti necessitano, non può che migliorare la produttività e consentire a tutti di lavorare in modo migliore.
MATERIALI E IMPIANTI
Per realizzare un edificio intelligente è importante considerare diversi aspetti, tra cui, oltre la progettazione e la gestione degli spa-
zi, la scelta dei materiali e dell’impiantistica. Relativamente ai materiali, sono certamente da prediligere quelli sostenibili e circolari a impatto ambientale ridotto (cementi antismog, legno potenziato, strutture di carbonio, prodotti fibrorinforzati con grafene o dotati di sensori). L’impiantistica è un altro aspetto essenziale da considerare nella progettazione di un edificio sostenibile. Deve essere gestita in maniera automatizzata, attraverso l’adozione di una infrastruttura di supervisione e controllo, al fine di minimizzare il consumo energetico e garantire il comfort.
BENEFICI
Agendo sulla riconversione degli edifici italiani in chiave di efficienza energetica e smart, i benefici dal punto di vista ambientale, economico e sociale sarebbero considerevoli. A riguardo di quelli ambientali, i consumi energetici si potrebbero ridurre di circa il 20% all’anno, i consumi idrici di circa il 5% e le emissioni di Co2 di circa il 25%. Relativamente a quelli economici, si stima un risparmio di circa 13 miliardi di euro netti all’anno, equivalenti a circa il 20% delle spese sostenute dalle famiglie italiane, per consumi energetici, nello scorso anno. Rilevanti i benefici sociali, tra cui ambienti maggiormente salubri e capaci di generare un maggiore senso di sicurezza e benessere.
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Le membrane in bitume distillato polimero REOXTHENE® TECHNOLOGY si evolvono e raggiungono i massimi livelli qualitativi di durabilità, sostenibilità e sicurezza. Il super-compound ad alto tenore di polimeri e basso peso specifico permette di ottenere rotoli di peso inferiore a 29 kg, migliorando la movimentazione in cantiere, la velocità di posa e la sicurezza dell’applicatore
Le mescole innovative della linea REOXTHENE® TECHNOLOGY garantiscono maggiore resistenza agli agenti atmosferici e all’invecchiamento allungando la vita utile della copertura. Gli alti indici prestazionali rendono ancora più efficace l’applicazione delle membrane
REOXTHENE® TECHNOLOGY grazie ad un’ottima lavorabilità, elevata saldabilità e adesività finora impensabili
Le membrane REOXTHENE® TECHNOLOGY sono le prime del loro genere ad aver ottenuto la certificazione
(
Declaration).
Italcementi in Sardegna certificata green
Prodotto da Italcementi a Samatzai, impianto di riferimento per il mercato della Sardegna, il cemento a bassa Co2 ha ottenuto la prima certificazione Cvt (Certificato di Valutazione Tecnica) in Italia emessa dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il cemento, classificato Cem II/C-M (P-LL) 32,5 R, sarà commercializzato con il nome di Duracem nella gamma dei prodotti eco.build, che si caratterizzano per la bassa impronta ambientale e le materie prime seconde provenienti da altri settori industriali e dal settore
edile. Il prodotto contiene meno clinker (il semilavorato che deriva dal processo di cottura delle materie prime) e una maggior quantità di pozzolana naturale, un elemento che conferisce le caratteristiche di sostenibilità. Infatti, il prodotto ha un’impronta carbonica del 19% inferiore rispetto a un cemento tradizionale, pur mantenendo le stesse caratteristiche di qualità e di durabilità. Lo stesso percorso di certificazione è in corso per la cementeria Italcementi di Matera che serve il mercato del Sud Italia.
1. Rosa e green i colori tendenza per Noroo Design
L’Istituto di ricerca Noroo Design Seul Studio svela i nuovi colori che faranno tendenza nel 2024 nello studio Cover
All Vol. 07, ora disponibile anche in Italia (libreria Armani).
Il focus della nuova edizione è la flexibility, che evoca un momento di speranza, ma anche di conflitto, uno scontro tra valori, tra prospettive e aspettative, tra nuove tecnologie e stili di vita. Sono proposti colori neutri nettamente enfatizzati per garantire la flessibilità necessaria per adattarsi a nuovi ambienti, cambiamenti e visioni. Inoltre, sono proposti due colori chiave, denominati rosa classy shadow ed electric green: il primo è una combinazione di colori tendenti al rosa, il secondo tendenti al verde.
2. Il Gruppo Imer potenzia la produzione
Da settembre 2023 la produzione della Linea Minidumper, ora realizzata presso lo stabilimento Kato Imer di San Gimignano (Siena), sarà interamente spostata presso
l’impianto Imer di Rapolano Terme (Siena), oggetto negli ultimi anni di importanti investimenti per l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi. Lo stabilimento di Rapolano Terme (69 mila metri quadrati di superficie, di cui 16 mila coperti) ospita attualmente la produzione delle macchine e attrezzature da cantiere della Divisione Equipment del Gruppo Imer e vedrà un potenziamento grazie a investimenti dedicati all’industrializzazione dei modelli attuali, attraverso un processo produttivo verticalmente integrato. Per lo stabilimento Kato Imer è stata invece pianificata una riorganizzazione delle linee produttive finalizzata ad accogliere l’ampliamento della gamma Skid Steer Loader e aumentare la capacità produttiva degli escavatori. Entrambe le società continueranno a proporre sul mercato i Minidumper con il proprio brand e il proprio colore nei rispettivi canali di vendita.
3. AkzoNobel più forte in Cina
AkzoNobel rafforza la sua posizione in Cina dopo aver raggiunto un accordo con Sherwin-Williams per l’acquisizione delle sue attività cinesi di pitture decorative. Il completamento dell’operazione, soggetto ad approvazioni regolamentari, è previsto nella seconda metà del 2023. La transazione include il marchio Huarun e integrerà il nostro portafoglio di prodotti Dulux. «L’acquisizione del business Chinese Decorative Paints da Sherwin-Williams ci aiuterà a realizzare le nostre ambizioni di crescita in Cina. Questa acquisizione è un forte passo strategico e la nostra attività attuale è nella posizione migliore per sbloccare tutto il potenziale, offrendo così nuove opportunità a dipendenti e clienti», afferma il Ceo di AkzoNobel, Greg Poux-Guillaume. L’operazione fa seguito a una serie di recenti acquisizioni da parte di AkzoNobel, tra cui Titan Paints in Spagna e Portogallo, New Nautical Coatings negli Stati Uniti, Grupo Orbis in America Latina e, più recentemente, Lankwitzer Lackfabrik in Germania.
4. Stiebel Eltron approda in Italia
Il gruppo internazionale Stiebel Eltron, specializzato in pompe di calore, sistemi di ventilazione e soluzioni per l'acqua calda sanitaria, ha scelto la città di Brescia per l’apertura della sua filiale italiana. Grazie alla presenza di uno showroom dedicato all'esposizione dei prodotti e di un'area interamente dedicata alla formazione di tecnici specializzati, il gruppo potrà essere più vicino agli installatori e ai progettisti italiani. L'ufficio commerciale garantirà inoltre un tempestivo supporto in tutte le fasi di pre e post-vendita, grazie anche a strumenti online in grado di semplificare la ricerca delle soluzioni più adatte a ogni utilizzo. Attiva dal 1924, Stiebel Eltron conta 26 sedi, più di 5.000 dipendenti e più di 120 filiali di distribuzione e succursali in tutto il mondo, con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro nel 2022.
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il nuovo presidio di sicurezza per solai soggetti a possibile sfondellamento
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Potenziali fenomeni
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SUPPORTO PER I PROGETTISTI:
Caratterizzazione meccanica delle reti
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SETTORI D’IMPIEGO: Opere Pubbliche
Edilizia Scolastica
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Ripensare l'involucro non è è una questione solo estetica
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Sicurezza, solidità e comfort: le parole chiave dell'edilizia di oggi e di domani
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Non c’è un solo metodo per rendere forte, solido e insensibile al terremoto un edificio. Ingegneri e architetti devono saper individuare i materiali e le soluzioni più adatte ai diversi casi. Che non mancano: dispositivi dissipativi, fibrorinforzo, nastri e…
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Un nuovo primato della ricerca STIFERITE: il pannello FIRE B, le migliori prestazioni di reazione al fuoco raggiungibili da un isolante organico.
Particolarmente indicato per l’isolamento termico di facciate ventilate.
Soddisfa le prestazioni richieste dalla Guida Tecnica “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili” del 15/04/2013.
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PIÙ SICUREZZA QUANDO C’È LA LEGGEREZZA
Alleggerire i solai con gli elementi cavi in polipropilene rigenerato U-Boot Beton per migliorare la risposta sismica degli edifici, garantire performance strutturali superiori ed elevati standard qualitativi rispetto ai sistemi costruttivi tradizionali
Sara GiustiQuando si costruiscono edifici nuovi è indispensabile che le strutture siano progettate come prescritto dalle norme antisismiche. Per migliorare le prestazioni dei solai, minimizzando costi d’opera e materie prime impiegate, Daliform Group ha ideato una soluzione tecnologica semplice e funzionale: inserire degli elementi cavi in polipropilene rigenerato, denominati U-Boot Beton, all’interno delle solette a getto pieno in opera,
ottenendo un’ottimizzazione della distribuzione delle masse di calcestruzzo e riducendone così la quantità impiegata. In questo modo si risparmia anche acciaio per l’armatura: a parità di spessore, infatti, con U-Boot Beton si ottiene una diminuzione di peso fino al 40% rispetto a una soletta monolitica e una diminuzione globale dei carichi compresa tra il 10 e il 20%. Questo dato si ripercuote positivamente su tutto il resto della struttura: minor dimensionamento dei pilastri, risparmiando armatura e calcestruzzo, conseguente minor dimensionamento delle fondazioni e degli scavi, ottimizzazione dei tempi di costruzione e maggiore sostenibilità ambientale.
MIGLIORARE LA RISPOSTA SISMICA
Gli eventi sismici dell’ultimo decennio hanno evidenziato che a subire i danni maggiori sono stati gli edifici industriali. La causa principale dei collassi è l’inadeguatezza dei dettagli costruttivi relativi ai collegamenti tra i diversi elementi strutturali. Il punto cruciale del problema non è tanto la leggerezza della struttura o il corretto calcolo dell’azione sismica, bensì la tipologia strutturale stessa (pilastri e travi isostatiche). Rispetto ai sistemi tradizionali, alleggerire i solai e le platee di fondazione con U-Boot Beton, risulta più sicuro e quindi più performante in caso di evento sismico, grazie al suo sistema razionale di controventamento a setti. U-Boot Beton garantisce elevate performance strutturali, anche nelle zone sismiche più impegnative, alti standard qualitativi del solaio e una perfetta ed omogenea finitura dell’intradosso, permettendo di soddisfare anche le esigenze architettoniche. Il sistema si presta in modo particolare per la realizzazione di solette di grande luce e/o grande portata nelle strutture che necessitano di notevoli spazi liberi, come edifici direzionali, commerciali e industriali, ma anche nel campo dell’edilizia pubblica, civile e residenziale. Consente
una maggiore irregolarità nella distribuzione dei pilastri non richiedendo la realizzazione di travi. Nel caso di cantieri di difficile accesso, U-Boot Beton, grazie alle sue caratteristiche di impilabilità, modularità, leggerezza e maneggevolezza, permette di realizzare strutture orizzontali senza l’ausilio di mezzi di movimentazione e sollevamento. L’ufficio tecnico di Daliform Group è a disposizione dei progettisti per fornire informazioni tecniche specifiche, studi di fattibilità e assistenza alla progettazione esecutiva.
IL SISTEMA U-BOOT BETON. SOTTO, IL POLO PRODUTTIVO WEGER A NAZSCIAVES (BOLZANO), REALIZZATO CON IL SISTEMA DI DALIFORM GROUPSPECIALE NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI Antisismica
IL TERREMOTO BATTUTO SUL CAMPO
Il progetto internazionale Constrain, a cui ha partecipato l’azienda, ha studiato i danni causati dagli eventi sismici: il rinforzo con sistema Crm applicato solo all’esterno dell’edificio è efficace per evitare crolli
Costringere la struttura di un edificio a sopportare le scosse di terremoto a beneficio, ovviamente, di chi ci abita.
È la filosofia del progetto Constrain (parola che in inglese significa vincolare), a cui ha collaborato Fibre Net. Si tratta di un programma di cooperazione tra Italia-Slovenia che ha coinvolto cinque province italiane (Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia, Venezia) e alcune slovene. Due aree, quella italiana e quella slovena, particolarmente a rischio tellurico. Lo studio dei danni causati dagli eventi sismici ha portato alla
conclusione che ci sono diversi punti deboli caratteristici degli edifici in muratura, come il collegamento inadeguato tra elementi strutturali, la disposizione inadeguata degli elementi strutturali (in pianta e in elevazione), la resistenza inadeguata della muratura e i problemi legati alla fondazione e al suolo.
PUNTI DEBOLI
Gli edifici con connessioni inadeguate tra gli elementi strutturali tendono a scomporsi in singoli elementi in seguito alle scosse. Al contrario, se le connessioni sono adeguate, le pareti contribuiscono assieme alla resistenza sismica, mentre debole resistenza della muratura comporta rotture dei vari elementi per disgregazione, separazione degli strati, fessurazione diagonale, scorrimento o pressoflessione.
Fibre Net, azienda friulana è specializzata, tra l’altro, in materiali e tecniche per il rinforzo degli edifici in muratura, con materiali
UNA STRATEGIA PER LA SICUREZZA
Il sistema Ri-Struttura di Fibre Net utilizza reti, connettori e accessori preformati in Gfrp (Glass Fiber Reinforced Polymer) abbinati a malte a base di calce o cementizie, per realizzare intonaci armati sottili, collaboranti, reversibili e collegati trasversalmente, che migliorano le resistenze al taglio, alla flessione e alla compressione della muratura. Trova largo utilizzo quando le murature sono realizzate con materiali dalle scarse caratteristiche meccaniche; si presentano con paramenti multipli che, specialmente se soggetti ad azioni sismiche, subiscono elevate azioni orizzontali nel piano (taglio), fuori dal piano (flessione) e verticali (compressione) che non sempre possono essere sopportate dalle stesse. L’effetto di confinamento dato dal placcaggio della muratura con intonaco armato consente l’incremento delle proprietà meccaniche dell’apparecchio murario. L’intervento tradizionale con il Sistema Ri-Struttura
prevede la realizzazione su entrambe le facce di uno strato di intonaco sottile (circa 30 millimetri) con malta premiscelata per applicazioni strutturali che si completa con reti ed accessori preformati in Gfrp. Questo intervento permette di ottenere un miglioramento strutturale omogeneo e diffuso, con elevate caratteristiche meccaniche e di duttilità e con un modesto incremento di rigidezza della struttura. Consente inoltre di incrementare la resistenza della parete sia alle azioni gravitazionali sia a quelle orizzontali, come l’azione sismica e quella del vento. Per un approfondimento sul sistema Ri-struttura di Fibre Net è utile visitare il sito aziendale www.fibrenet.it in cui si possono trovare, oltre a una ricca galleria di case history, anche molti articoli sulle sperimentazioni che l’azienda ha portato avanti nell’ultimo ventennio in collaborazione con primari Atenei nazionali ed esteri e con preminenti enti di Ricerca.
innovativi che hanno l’obiettivo di garantire la protezione sismica. Con il progetto Constrain l’azienda ha sperimentato sistemi efficaci per consolidare gli edifici: la novità consiste nella capacità di rinforzare i volumi anche con un intervento dall’esterno. Come? Con l’applicazione di malte rinforzate con materiali compositi. È il sistema definito Composite Reinforced Mortar. A questo si affiancano gli ancoraggi innovativi (diatoni artificiali).
VERIFICA SPERIMENTALE
La tecnica è stata, ovviamente, verificata sperimentalmente. I tecnici hanno sottoposto ciclicamente ad analisi elementi murari rinforzati, con prove di taglio-compressione (maschi murari), taglio flessione (fasce di piano) e flessione fuori piano (pareti). Sono stati sottoposti a verifiche tre tipi di muratura: in pietrame a due paramenti e in
mattoni a singolo e a doppio paramento. Non solo. È stato controllato un edificio in scala reale, composto da due piani fuori terra in muratura di pietra a doppio paramento per verificare l’efficacia della tecnica in condizioni reali. Il risultato è stato soddisfacente: in effetti il rinforzo ha migliorato le prestazioni antisismiche. Lo studio ha portato quindi a elaborare simulazioni numeriche sul comportamento di un edificio in muratura, per evidenziare il livello di prestazioni in funzione anti terremoto nell’ipotesi di un rinforzo applicato solo dal lato esterno delle murature perimetrali oppure su entrambi i lati delle portanti.
CON I LATERIZI SICUREZZA E COMFORT
Blocchi studiati dall’azienda su misura per le zone a rischio sismico. I suoi sistemi costruttivi Muratura Armata e Tris hanno anche un fattore di attenuazione molto basso, impedendo a chi vive la casa di percepire le escursioni termiche tra giorno e notte, tra estate e inverno
Con il suo principale stabilimento produttivo nel cuore del Centro Italia, T2D, punto di riferimento italiano per i sistemi costruttivi in laterizio, ha sempre prestato particolare attenzione al tema della sicurezza strutturale e delle prestazioni statiche dei suoi blocchi da muro, schierando sul territorio personale di esperienza e qualificato. I blocchi antisismici T2D, e ancor più quelli armati, sono soluzioni non solo per la salvaguardia della vita, ma anche per tutelare l’investimento iniziale e le prestazioni della propria casa.
ISOLAMENTO
Scegliere una casa in laterizio T2D vuol dire assicurarsi reazione scatolare, robustezza e resistenza meccanica, ma anche benessere
abitativo con un elevato isolamento termico sia in inverno (regime stazionario) che in estate (regime dinamico). La casa in laterizio T2D garantisce comfort, grazie alle pareti massive che agiscono da regolatori termo-igrometrici. Ne sono la prova sistemi costruttivi come Tris e Muratura Armata che hanno fattore di attenuazione molto basso, impedendo a chi vive la casa di percepire le escursioni termiche del valzer tra giorno e notte, tra estate e inverno.
ABITARE IL FUTURO CON I VANTAGGI DEL SECCO
InnovaLight X è un nuovo sistema costruttivo realizzato al 100% con tecnologia a secco. Vanta rapidità costruttiva, leggerezza e resistenza sismica, performance termo-acustiche facilità di integrazione con le più moderne tecnologie impiantistiche
Saint-Gobain Italia e Manni Green Tech danno vita a InnovaLight X, un nuovo sistema costruttivo realizzato al 100% con tecnologia a secco per abitare il futuro in maniera sostenibile, grazie alle caratteristiche: di velocità costruttiva, resistenza sismica, performance termo-acustiche e facilità di integrazione con le più moderne tecnologie impiantistiche. InnovaLight X è il primo sistema costruttivo completo e certificato che si compone di una struttura portante in acciaio, con tecnologia Light Steel
Frame di Manni Green Tech, integrata a soluzioni tecniche Saint-Gobain a elevate prestazioni (lastre in gesso fibrorinforzato Saint-Gobain Gyproc Glasroc X e pannelli isolanti termo-acustici Saint-Gobain
Isover Arena34, in grado di rispondere ai più elevati standard di sicurezza, comfort, sostenibilità ambientale e qualità dell’abitare. Grazie all’integrazione dei suoi componenti, i vantaggi di InnovaLight X sono numerosi e vanno dalla velocità esecutiva alla leggerezza strutturale e sicurezza sismica, dalla sostenibilità ambientale alla riduzione degli spessori ridotti combinati alle massime performance.
CERTIFICATO
Le prestazioni di InnovaLight X sono state testate e certificate in laboratori accreditati. A seguito dell’iter di prove, sono state ottenute certificazioni meccaniche rilasciate dall’Università Federico II di Napoli, certificazioni di resistenza al fuoco da C si e Istituto Giordano e, infine, certificazioni acustiche di isolamento da calpestio e da rumore aereo da Istituto Giordano. «Per noi è un orgoglio aver collaborato con Manni Green Tech all’ideazione di InnovaLight X, un sistema innovativo completo, ingegnerizzato e performante in termini sismici e termo-acustici», è il commento di Davide Kohen, direttore marketing di Saint-Gobain Italia. «InnovaLight X incarna perfettamente le peculiarità che l’edilizia del futuro deve possedere, in particolare la velocità costruttiva, che riduce i tempi esecutivi, ottimizza la logistica e crea un risparmio in risorse e tempo lavoro, e la sostenibilità, che si traduce in un approccio circolare che considera tutto il ciclo di vita del prodotto e dell’intero sistema. Con InnovaLight X il futuro dell’edilizia inizia ora».
DRITTE O CURVE MA SONO SEMPRE
VERSATILI
Il sistema a secco per l’involucro edilizio Aquapanel coniuga la leggerezza con la capacità di adattarsi anche a superfici non piane, per favorire l’adattabilità ad architetture differenti. Non teme l’umidità, il fuoco e le scosse di terremoto
Il sistema a secco per l’involucro edilizio Knauf Aquapanel punta su resistenza, versatilità e prestazioni. Le superfici si modellano e si curvano, permettendo di creare nuovi design. Inoltre, possono accogliere una vasta gamma di finiture: dalla pittura all’intonaco, dalle piastrelle al rivestimento decorativo.
La leggerezza del sistema consente non solo di impiegare il materiale in molteplici contesti, comprese le opere di ristrutturazione e riqualificazione energetica, ma anche di lavorarlo con facilità per costruire velocemente e in sicurezza. La lastra Aquapanel Cement Board Outdoor, inoltre, consente ai progettisti di introdurre una vasta gamma di forme, tra cui volte, archi e facciate curve. Il sistema Aquapanel garantisce prestazioni di tenuta all’umidità, di isolamento termo-acustico e di resistenza al fuoco, oltre che la giusta sicurezza sismica, permettendo di creare soluzioni versatili e performanti.
LE PERFORMANCE
Protezione dall’umidità . Il design a strati combina una sequenza di barriera al vapore e materiali traspiranti che consente il rilascio sicuro di umidità e condensa all’interno della costruzione. Il risultato è una protezione affidabile, anche nei climi più sfavorevoli.
Protezione antincendio. Tutti i componenti delle pareti esterne Knauf sono incombustibili (a eccezione delle membrane che si dissipano rapidamente senza causare danni). Scegliendo i vari componenti in base alle esigenze, la parete esterna Knauf può soddisfare un’ampia gamma di requisiti di sicurezza antincendio. Per esempio, la classe di resistenza al fuoco EI30 -EI 60 di una costruzione di parete continua può essere facilmente ottenuta rivestendo l’orditura interna con due lastre in gesso.
Sicurezza sismica. Grazie alla sua duttilità e al comportamento di deformazione positivo, durante l’attività sismica il sistema Knauf Aquapanel presenta un rischio di collasso inferiore rispetto ai materiali da costruzione tradizionali. In caso di collasso, inoltre, le sue proprietà di leggerezza sono potenzialmente meno dannose per l’area circostante. La parete esterna Knauf è anche più facile da riparare e ricostruire, e risulta indicata per le zone sismiche.
Isolamento acustico. Grazie alla sua costruzione e alla sequenza degli strati, le pareti esterne Knauf creano un sistema molla-massa che aiuta a massimizzare l’attenuazione del suono.
Isolamento termico. Con i sistemi costruttivi a secco Knauf per le pareti esterne si ottiene un isolamento termico superiore rispetto alle costruzioni tradizionali di uguale spessore. Inoltre, le prestazioni termiche possono essere ulteriormente migliorate grazie alla possibilità di scegliere varie misure, ognuna delle quali aiuta a minimizzare l’impatto dei ponti termici.
Protezione dalla corrosione. Questo tipo di pareti esterne sono costituite da una costruzione leggera in acciaio comprendente gli
elementi di fissaggio e i materiali di collegamento e ancoraggio. I componenti in acciaio devono essere protetti dalla corrosione e per garantire la funzionalità e la longevità di 50 anni caratteristiche delle pareti esterne. Knauf mette a disposizione un’orditura metallica specifica, come i profili Knauf in MgZ, che garantiscono una protezione alla corrosione cinque volte superiore rispetto ai comuni profili zincati per pareti a secco.
SUPER ISOLANTE E SICURA
La porta d’ingresso Thermo65 isola e protegge le abitazioni, impreziosendole con un piacevole design. È dotata di un elevato coefficiente di trasmittanza termica e di un efficiente bloccaggio antieffrazione multipunto
Risultato dell’assidua attività di ricerca condotta da Hörmann, leader europeo nel mercato delle chiusure, la porta d’ingresso Thermo65 isola e protegge le abitazioni, valorizzandole anche dal punto di vista del design. Dotato di un manto extra spesso e di un coefficiente di trasmittanza termica (valore UD) fino a 0,87 W/m2K, il nuovo portoncino Thermo65 Hörmann permette di incrementare l’efficienza energetica delle aree abitative. Consentono queste ottimali prestazioni il battente complanare in acciaio spesso 65 millimetri, riempito con schiuma rigida in poliuretano, e il telaio in alluminio con guarnizione tripla.
PROFILO BATTENTE INVISIBILE
Soluzione interessante anche dal punto di vista della sicurezza, questa chiusura è caratterizzata, di serie, da un bloccaggio antieffrazione multipunto ed è disponibile, su richiesta, con equipaggiamento RC2, in grado di assicurare una resistenza a un tentativo di scasso della durata di tre minuti, in base agli standard convenzionali internazionali. Silenziosa grazie alla chiusura softlock, Thermo65 è stata progettata con il profilo battente invisibile: l’elegante anta, complanare su entrambi i lati, incrementa così il valore estetico degli spazi. Versatile in termini di possibilità di personalizzazione, Thermo65 è presentata in 15 motivi e vari colori. Su richiesta, può disporre anche di elementi laterali e sopraluce.
Le porte d’ingresso Hörmann, grazie alle componenti ad alta efficienza energetica, garantiscono elevati coefficienti di isolamento termico.
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UNA SOTTILE CAPACITÀ DI RESISTERE
Vacunanex è la sorprendente soluzione ad alto contenuto tecnologico dell’azienda di Desio (Monza Brianza) specializzata in prodotti per l’isolamento termico e per la protezione al fuoco: reagisce alle fiamme in pochi millimetri di spessore
Elevate performance di isolamento termico e incombustibilità si sposano con Vacunanex, la soluzione innovativa e ad alto contenuto tecnologico di Bifire, azienda di Desio (Monza Brianza) specializzata in prodotti per l’isolamento termico e per la protezione al fuoco in edilizia, industria e marina. Ne parliamo con il responsabile tecnico, l’ingegnere Mauro Ravelli. Domanda. Bifire propone pannelli isolanti: quanto sono resistenti al fuoco?
Risposta. È più corretto parlare di reazione al fuoco. I nostri pannelli isolanti hanno una reazione al fuoco A1, sono cioè incombustibili, non partecipando in nessun modo all’incendio.
D. Come sono composti?
R. Il nostro pannello isolante principale è il Vacunanex, composto da polveri micronizzate a base di ossido di silice, prodotto in una pressa e poi imbustato sottovuoto. Poi, è protetto sulle due facce principali da una lastra in cemento da 3 millimetri. Vacunanex è disponibile in tre versioni, a seconda del tipo di applicazione: cappotto, roof e Bs. D. È una soluzione certificata?
R. Assolutamente sì, abbiamo certificazioni a livello di reazione
al fuoco, di isolamento termico e di resistenza alla compressione. In più, vantiamo certificazioni per il contenuto di riciclato e per diverse resistenze meccaniche, come quella allo strappo e al taglio.
D. Possiamo citare le certificazioni più importanti?
R. La certificazione più importante è la conducibilità termica dichiarata secondo la norma En 10456 del 2008 con l’ottimo risultato di 0,004 W/mK. La seconda certificazione è quella della reazione al fuoco ottenuta secondo la En 13501-1, e classifica il prodotto in classe A1 secondo le norme europee. Per concludere, il pacchetto di certificazioni fondamentali per la vendita del prodotto, la terza è quella relativa ai Cam attraverso il protocollo Remade in Italy.
D. Qual è la caratteristica più vantaggiosa del vostro prodotto?
R. Oltre alle performance di isolamento, la caratteristica principale
INGEGNERE MAURO RAVELLI.
A DESTRA, IL PANNELLO VACUNANEX A BASE DI SILICE MICROPOROSA NANOTECNOLOGICA.
A SINISTRA, L’ISOLANTE A BASSO SPESSORE VACUNANEX
del sistema è l’enorme risparmio di spessore. Vacunanex diventa vincente nel momento in cui non ho spazio da offrire al sistema di isolamento, poiché riesco ad ottenere lo stesso potere isolante con un decimo dello spessore.
D. Ci sono altre caratteristiche che differiscono dalle soluzioni presenti sul mercato?
R. Rispetto a una porzione di concorrenza, l’incombustibilità è un altro fattore importante. L’introduzione della nuova regola tecnica
verticale 13 impone in alcuni casi l’obbligo di installare pannelli incombustibili, mentre in altre situazioni è solo consigliato. Un pannello come Vacunanex va bene ovunque, proprio perché incombustibile, quindi agevola di molto la progettazione.
D. Quindi, riassumendo, quali sono i plus della soluzione?
R. Basso spessore, incombustibilità, altissimo potere isolante e poi, ultimo ma non meno importante, la robustezza. Un pannello realizzato con altri materiali è comprimibile e può rovinarsi facilmente a seguito di un urto o un impatto accidentale. Vacunanex no: il pannello non si rovina, non si comprime, non si rompe la rasatura, e resiste agli impatti.
D. Come si installa questo prodotto?
R. Nella versione cappotto Vacunanex si installa con semplice incollaggio senza tassellatura: essendo sottovuoto, con la tessellatura si andrebbe a bucare il materiale e quindi a perdere parte della prestazione isolante. Il pannello è poi rivestito con una rasatura armata. Sia la colla sia il rasante sono forniti da Bifire, in modo da offrire un pacchetto completo. Nella versione Roof, che prevede l’installazione dell’isolante in copertura, Vacunanex è applicato in semplice appoggio sulla copertura. Se la copertura è inclinata, è utilizzata una colla poliuretanica per fissare i pannelli ed evitare che scivolino verso il basso. Infine, è tutto ricoperto da una guaina, sfiammata direttamente sui pannelli. L’ultima versione del pannello è il Bs, usato principalmente sotto massetto. Sulla soletta è posato il pannello: non serve incollarlo, basta giuntare con l’apposito nastro
un pannello con l’altro e poi gettare il massetto. Dopodiché si completa la stratigrafia con riscaldamento a pavimento o direttamente il rivestimento scelto.
D. Il pannello ha misure standard o è possibile adattarlo a superfici diverse?
R. Per la versione a cappotto e la versione Roof, disponiamo di quattro misure standard, dalla più grande (1000x600 millimetri) alla più piccola (100x200 millimetri), quindi bisogna gestire le varie dimensioni per riempire tutta la superfice da isolare. Per la versione BS, invece, chiediamo al progettista di inviarci un rilevo della superficie da rivestire e procediamo realizzando pannelli a misura.
D. Ci sono particolari aspetti da curare in cantiere?
R. Niente di particolare se non evitare la tassellatura in caso di cappotto e pulire bene le superfici di appoggio del pannello nelle due altre applicazioni. Se la superficie risultasse sporca di detriti o macerie, si rischia di rovinare o tagliare il pannello.
D. Gli studi di progettazione conoscono la vostra soluzione?
R. Molti sì, altrettanti probabilmente no. Riceviamo tante telefonate di progettisti interessati al prodotto. Abbiamo fatto tanta comunicazione, il superbonus ci ha aiutato sicuramente, però c’è ancora tanto da fare.
D. Fornite un servizio di consulenza alle imprese?
R. Sì, sia telefonico che in loco, con sopralluoghi. La nostra disponibilità è sempre totale.
D. Quali sono i principali quesiti che vi pongono i progettisti quando chiedono il vostro supporto tecnico?
R. Per quanto riguarda il settore dell’isolamento c’è tanta curiosità sul fatto che la soluzione sia sottovuoto. C’è anche un po’ di scetticismo iniziale sul lambda così basso, poiché 4 milliwatt è un traguardo davvero irraggiungibile per qualsiasi altra tecnologia. Ma parlano le certificazioni: per norma e per scelta aziendale qualsiasi dato in scheda tecnica è certificato in laboratorio. La politica Bifire è quella di certificare ogni dato attraverso misurazioni realizzate presso laboratori terzi: questo ci dà la credibilità che toglie ogni dubbio.
D. Riguardo alla sostenibilità, come si pongono le soluzioni Bifire?
R. Bifire si è già mossa, e si sta muovendo per i prodotti più attuali, per ottenere le varie certificazioni Epd e ogni prodotto è coperto da una certificazione dei Voc. L’attenzione verso la sostenibilità dei prodotti è molto alta, poi è chiaro che andrà sempre implementata perché l’argomento è di prim’ordine, soprattutto nel settore dei materiali isolanti.
D. Riguardo alle norme antincendio, in Italia c’è necessità di modificare le regole?
R. In Italia siamo già a un ottimo livello, soprattutto se guardiamo ad altri paesi in Europa, ma anche oltreoceano. Andrebbe forse data più importanza alla reazione al fuoco dei materiali: disporre di elementi che non partecipano all’incendio in luoghi strategici è decisamente un vantaggio.
D. I vostri pannelli possono essere considerati parte della prevenzione incendi?
R . Sì, soprattutto per il fatto che sono incombustibili e quindi non aggravano la situazione nel progetto di prevenzione incendi apportando nuovo materiale combustibile.
PENSA SE QUESTO FOSSE L’UNICO TERREMOTO DI CASA
Il sisma è un evento imprevedibile che richiede risposte adeguate e sistemi di assoluto valore
Laterizi Stabila. La qualità che protegge
L’EFFICIENZA SI AMMIRA AL MUSEO
Per la riduzione dei consumi energetici degli ambienti dello spazio espositivo di Jesolo Lido (Venezia) tutte le strutture opache verticali sono state realizzate a facciata ventilata e con pannelli di tipo Fire B di spessore 120 millimetri
Specializzata nella produzione di isolanti termici in poliuretano espanso rigido, Stiferite ha contributo all’efficientamento energetico e alla sostenibilità del nuovo Museo Civico JMuseo di Jesolo Lido (Venezia), vicino all’area commer-
LE
ciale Laguna Shopping. La progettazione della struttura, che si sviluppa su una superficie di 4.200 metri quadrati per un’altezza totale di 27 metri, è stata affidata all’architetto Giovanna Mar, che ha saputo sfruttare contrasti cromatici e luce naturale. Gli stretti tagli verticali, destinati agli ingressi, enfatizzano il contrasto con il maestoso atrio a tutta altezza, illuminato dal lucernaio posto sul tetto a terrazza: da qui la vista dei visitatori può spaziare dal mare fino alla Laguna di Venezia. La moderna dinamicità della forma è sottolineata dal rivestimento esterno dove il tema del triangolo si declina nei forti grafismi in bianco e nero delle pannellature in alluminio con speciale foratura Triangoli Optical, ideata dallo stesso architetto e realizzata da Atena con tecnica Dot-Art che
SPECIALE NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI Isolamento
UN SANDWICH PER ISOLARE MEGLIO
Stiferite Fire B è un pannello sandwich costituito da un componente isolante in schiuma polyiso, espansa senza l’impiego di Cfc o Hcfc, rivestito su una faccia da velo vetro saturato e sull’altra, da posizionare sul lato maggiormente esposto al rischio incendi, da un velo vetro addizionato da fibre minerali denominato Stiferite Fire B facer. Il pannello Stiferite
Fire B è indicato per l’isolamento di pareti ventilate (risponde ai requisiti previsti dalla Guida Tecnica su Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili del 15/04/2013) e su tutte le applicazioni ove sia richiesta la più elevata prestazione di reazione al fuoco ottenibile da isolanti organici (euroclasse di reazione al fuoco B s1 d0). La dimensione standard dei pannelli è di 600x1200 millimetri, mentre gli spessori vanno da 20 a 200 millimetri. I pannelli Stiferite in schiuma polyiso hanno i più bassi valori di conducibilità termica stabili nel tempo (λD) e le loro eccellenti prestazioni permettono di limitare gli spessori dello strato isolante ottimizzando il rapporto volume edilizio/spazio abitativo. Il pannello Stiferite Fire B presenta i seguenti valori di conducibilità termica: λD=0,027 W/mK con spessore da 20 a 40 millimetri; λD=0,026 W/mK da 50 a 90 millimetri; λD=0,025 W/mK da 100 a 160 millimetri; λD= 0,024 W/mK da 180 a 200 millimetri
IL PANNELLO STIFERITE FIRE B È STATO SELEZIONATO PER LE SUE PRESTAZIONI DI COMPORTAMENTO AL FUOCO, OLTRE CHE PER LA SUA DURABILITÀ IN CONDIZIONI DI ESERCIZIO SEVERE E LA COMPATIBILITÀ CON LE ESIGENZE ESTETICHE DELLA FACCIATA
SCHEDA PROGETTO
Realizzazione Museo Civico JMuseo –Jesolo Lido (Venezia)
• Committente: Comune di Jesolo
• Main Contractor: Numeria S.G.R. S.p.A
• Progetto architettonico: Studio arch. Giovanna Mar - Venezia
• Impresa esecutrice: Urban costruzioni - Jesolo (Venezia)
• Rivestimenti metallici: Atena S.p.A. - Gruaro (Venezia)
• Isolamento termico: Stiferite Fire B, spessore 120 millimetri
• Posa pannelli e rivestimenti: impresa SA.VE. sasGruaro (Venezia)
consente di riprodurre qualsiasi immagine attraverso la sua scomposizione in fori di diverso diametro e passo.
RIDUZIONE DEI CONSUMI
Per la riduzione dei consumi energetici per il condizionamento degli ambienti, tutte le strutture opache verticali, realizzate con il sistema costruttivo a facciata ventilata, sono state correttamente coibentate con pannelli Stiferite Fire B di spessore 120 millimetri, che garantisce una resistenza termica pari a 4,8 m2K/W. Scelto non solo per la sua elevata capacità isolante, Stiferite Fire B è stato selezionato anche per le sue prestazioni di comportamento al fuoco, con l’ottenimento della classe di reazione al fuoco B s1 d0, la migliore prevista per materiali organici, oltre che per la sua durabilità in condizioni di esercizio severe e la compatibilità con le esigenze estetiche della facciata. Il pannello Stiferite Fire B, infatti, è provvisto
di un rivestimento di colore nero che non altera i giochi cromatici e la percezione della diversa forometria della superficie metallica.
INCOLLAGGIO
La compattezza e la lavorabilità dei pannelli Stiferite Fire B hanno agevolato anche le opere di fissaggio realizzate dall’impresa Save di Gruaro (Venezia), che ha dapprima incollato lo strato isolante alle strutture mediante adesivo poliuretanico e ha poi provveduto a installare fissaggi meccanici, funzionali anche all’ancoraggio dell’orditura di sostegno del rivestimento metallico. Gli aspetti di sostenibilità ambientale sono stati valutati tramite le Dichiarazioni ambientali di prodotto, Epd di livello III, certificate quindi da un ente terzo, che Stiferite ha reso disponibili per l’intera gamma produttiva, e la certificazione Epd e Remade in Italy della rispondenza ai Criteri ambientali minimi.
TERREAL ITALIA
PIÙ COMFORT CON LA TERRACOTTA
Il sistema Terracoat per l’involucro edilizio esterno è assemblato in stabilimento con lastre isolanti di Eps bianco o grigio e listelli faccia a vista a pasta molle spessi di 2 centimetri. E Fabric è un pannello per interni con finitura in mattone a vista
Pratico, funzionale, duraturo e altamente performante, Terracoat è il sistema prefabbricato frutto della ricerca e del know how tecnico di Terreal Italia, da sempre impegnata nello sviluppo dei sistemi di involucro in terracotta. In questo caso la novità consiste nell’assemblaggio in stabilimento in ambiente controllato di lastre di Eps bianco o grigio (additivato con grafite) e di listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle dello spessore di 2 centimetri.
EFFICIENZA ED ESTETICA
Isolare non è solo un preciso obbligo di legge, ma è un dovere di tutti verso l’ambiente. Oltre ad aiutare a mantenere una temperatura ideale in casa, Terracoat permette anche di raggiungere
un risparmio energetico per il riscaldamento e raffrescamento, contribuendo a ridurre le emissioni di Co2 e migliorare l’ambiente. In più Terracoat consente di migliorare l’aspetto estetico delle facciate creando architetture in mattoni faccia vista di particolare pregio. Questa soluzione infatti riveste i suoi pannelli con listelli in argilla di diverse tipologie, finiture e colori, disponibili nella gamma Facciate SanMarco e Facciate Pica per un risultato decorativo ottimale, con la stessa resa estetica degli edifici in mattoni faccia a vista sia nello stile tradizionale sia per architetture contemporanee e futuristiche. Estremamente facile da installare, Terracoat è in linea con le più recenti normative che richiedono di utilizzare materiali che rispettino i Criteri ambientali minimi, ovvero soluzioni progettuali sostenibili e prodotti provenienti da materia prima recuperata, riciclata o rinnovabile.
PER INTERNI
Tra le più recenti novità di Terreal Italia c’è anche la «terracotta da parati» Fabric, pannello da rivestimento per interni con finitura in mattone faccia a vista. Costituito da un supporto in lana di legno, il pannello è rifinito con listelli in terracotta a pasta molle, prodotti a stampo secondo la tradizione, applicati per incollaggio e disponibili in due finiture: Dogi 2.0 di SanMarco e Rustico 800 di Pica. I pannelli possono essere fissati meccanicamente su qualsiasi struttura di supporto prima di procedere alla stilatura dei giunti con un fugante. La leggerezza del pannello lo rende non solo versatile nel trasporto, ma soprattutto facile e veloce da posare. Made in Italy e biocompatibile al 100%, Fabric è anche un igro-termo regolatore naturale: la terracotta assorbe l’umidità in eccesso e la cede col tempo, contribuendo così a migliorare il microclima indoor. Inoltre, abbinata alla lana di legno, la terracotta ha grandi doti fonoassorbenti migliorando anche il comfort acustico.
LA PERFORMANCE SI APPREZZA SOTTOVUOTO
Isolcore Cz è un pannello brevettato, prodotto e commercializzato in licenza dall’azienda veneta, in grado di raggiungere valori di 0,002 W/mK in uno spessore di pochi centimetri. È composto da fibre di vetro e alluminio.
Vanta anche facilità di applicazione e robustezza
Sara GiustiIpannelli sottovuoto rappresentano una delle innovazioni più recenti del mercato dell’isolamento termico. Grazie alla loro tecnologia consentono in bassissimi spessori di raggiungere valori di conducibilità termica molto elevati, riducendo ingombri, facilitando il lavoro in cantiere e incrementando la resistenza meccanica. Tra le soluzioni presenti sul mercato, Isolcore Cz è il pannello brevettato, prodotto e commercializzato in licenza dall’azienda New Zealand Company di Villatora (Padova) in grado di raggiungere valori di 0,002 W/mK. Ne parliamo con l’amministratore delegato Niccolò Zelandi.
Domanda. L’isolamento degli edifici è un punto fermo dell’edilizia: qual è la proposta Isolcore?
Risposta. Isolcore propone il pannello isolante sottovuoto Cz. Questo pannello sfrutta la tecnologia sottovuoto per ottenere il massimo del potere isolante sia dal caldo che dal freddo.
D. Come è composto il pannello?
R. Principalmente da fibre di vetro, alluminio e un involucro esterno composto in un tessuto intrecciato di fibra di vetro e alluminio, che lo rende molto più resistente al taglio, all’usura e all’abrasione rispetto ad altri materiali simili. Il pannello viene privato dell’aria al suo interno per ottenere bassissimi valori di conducibilità termica e quindi un potere isolante molto elevato.
D. In che cosa si differenzia da altre soluzioni?
R. Oltre all’elevato potere isolante, il sistema si differenzia per il suo basso spessore, l’elevata classe di reazione al fuoco e l’elevata resistenza meccanica, tale da renderlo indistruttibile a grandinate, pallonate e colpi accidentali.
D. Quali sono le performance tecniche del prodotto?
R. Isolcore Cz si caratterizza per un valore di conducibilità termica pari a 0,002 W/mK. Un centimetro del nostro pannello isola come 20 centimetri di un pannello in lana di roccia o 17,5 centimetri di uno in Eps, il classico polistirolo per cappotti, o 7,5 centimetri di aerogel, uno dei prodotti nano tecnologici più conosciuti. All’elevato potere isolante si aggiungono una reazione al fuoco in classe A2, molto importante soprattutto negli edifici di altezze elevate, una grande resistenza meccanica e una durabilità più che raddoppiata rispetto agli isolanti tradizionali.
D. Come si comporta in caso di incendio?
R. È in classe A2: il pannello ha un’ottima reazione al fuoco. Per di più il nostro sistema di posa prevede lastre in fibrocemento e cartongesso che consentono di arrivare in alcuni casi anche in classe A1, la massima classe di reazione al fuoco, perfetta anche dove sono richiesti particolari
requisiti antincendio.
D. Quali sono i campi d’impiego?
R. Il pannello Isolcore Cz può essere applicato su pareti interne ed esterne, pavimentazioni esterne e interne, coperture e soffitti.
D. Quali sono i vantaggi di questo tipo di soluzione?
R. Permette di eseguire i lavori più velocemente e in maniera meno invasiva in caso di ristrutturazioni o interventi di riqualificazione energetica.
D. È possibile customizzare questa soluzione?
R. Sì. Oltre a offrire un servizio di ottimizzazione del calcolo dei formati, dove individuiamo i formati precisi dei vari pannelli che servono per effettuare la posa del nostro prodotto, produciamo su richiesta formati customizzati su misura, principalmente per il settore della refrigerazione o dell’automotive.
D. Sono necessarie competenze particolari per l’installazione?
R. Non ne servono. Basta seguire i manuali di posa tipici dei sistemi a secco in fibrocemento, perché il sistema con cui sono protetti i pannelli è lo stesso di una classica controparete.
D. Come si procede in cantiere?
R. Dopo aver posato la struttura metallica della controparete, che coibentiamo anche con il nostro materassino nanotecnologico a base di aerogel Nanofelt, in modo da non creare ponti termici con la struttura, si procede incollando il pannello Isolcore Cz tra un montante e l’altro. Infine, si copre il tutto con una lastra da interni o da esterni.
D. Il sistema è compatibile con superbonus ed ecobonus?
R. È compatibile con tutte le detrazioni fiscali e il superbonus.
D. Il materiale è certificato?
R. I prodotti Isolcore sono tutti certificati da laboratori italiani Accredia secondo le normative europee. I prodotti, inoltre, sono certificati Cam, quindi rispecchiano ampiamente i requisiti richiesti dalla normativa per la percentuale di materiale riciclato. In più, eventuali materiali fallati
sono reimmessi in produzione recuperando il nucleo del pannello, così da contribuire ulteriormente alla sostenibilità e all’economia circolare.
D. Questo prodotto è distribuito dalle rivendite?
R. Sì, abbiamo circa 300 rivendite in tutta Italia, tutte mappate sul sito isolcore.com. Ai nostri distributori offriamo una zona di esclusiva: puntiamo ad avere rivenditori specialisti e organizziamo anche numerose iniziative di formazione anche il personale del punto vendita, sia in azienda sia presso gli stessi rivenditori. Questo prodotto può dare grandi soddisfazioni ai distributori, consentendo di vendere un materiale ad alto valore aggiunto, in grado di raggiungere fatturati importanti con buoni margini.
D. I progettisti conoscono a sufficienza la vostra proposta?
R. Isolcore Cz è nato un paio di anni fa. Inizialmente il prodotto era visto con curiosità, ma anche con una certa diffidenza, anche perché i pannelli sottovuoto erano poco conosciuti. Fino a due anni fa avevamo molte richieste tecniche di informazioni, dall’ultimo anno invece il prodotto è ormai sdoganato e utilizzato da tantissimi tecnici in tutta Italia. C’è stata una rapidissima evoluzione.
D. Che tipo di supporto fornite?
R. Sul nostro sito internet è presente tutta la documentazione tecnica, i manuali di posa e i video tutorial che mostrano passo passo come effettuare la posa dei nostri prodotti. Il nostro ufficio tecnico in azienda è sempre pronto a rispondere a richieste progettuali specifiche e il nostro servizio di ottimizzazione del calcolo dei formati consente all’impresa di sapere già quali e quanti pannelli ordinare e di ricevere uno schema
SPECIALE NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI Isolamento
di posa che mostra come posizionare i pannelli.
D. Con il boom 2021-2022 il gap di prezzo rispetto ai prodotti tradizionali è diminuito?
R. Abbiamo adottato una politica di mantenimento del prezzo. Anche durante il boom del superbonus e il periodo di carenza di materie prime, abbiamo cercato di mantenere un prezzo costante nel tempo, con rincari davvero minimi. Gli incentivi fiscali hanno rappresentato una grossa spinta per far conoscere il prodotto e diffondere la cultura del basso spessore, accelerando di molto le tempistiche di posizionamento sul mercato, ma non volevamo che, passata l’ondata del superbonus, rimanesse il ricordo di un prodotto dal prezzo elevato.
D. È un materiale sviluppato da voi o in licenza?
R. Il materiale è stato sviluppato e brevettato da me e Marco Conte. È poi stato dato in licenza alla New Zealand Company per la produzione e commercializzazione con il marchio Isolcore.
D. Qual è la storia della New Zealand Company?
R. L’azienda si chiama New Zealand Company
riprendendo il mio cognome, Zelandi, ed è stata fondata nel 2016. Inizialmente la società si occupava della commercializzazione di materiali isolanti innovativi, lavorando principalmente con gli utenti finali. I nostri agenti affiliavano imprese in tutta Italia per realizzare i lavori di installazione dei materiali isolanti direttamente a casa dei clienti privati. Poi, tre anni fa l’aazienda ha ricevuto la licenza per la produzione e commercializzazione di Isolcore a livello internazionale. Da quel momento il business è un po’ cambiato e ora i nostri commerciali sono impiegati quasi esclusivamente nella ricerca e selezione di nuove rivendite e magazzini edili, che rappresentano oggi il 95% dei nostri clienti.
D. Com’è organizzata l’azienda oggi?
R. Siamo un’azienda giovane e snella. Abbiamo pochi dipendenti, ma tanti collaboratori, e anche la produzione è stata esternalizzata a laboratori su licenza. Internamente gestiamo la ricerca e sviluppo, la logistica, l’amministrazione e l’ufficio tecnico. Abbiamo poi una rete vendita che copre tutta l’Italia e da poco abbiamo cominciato un percorso di internazionalizzazione nel mercato europeo.
D. Quali sono i principali Paesi in cui avete più richiesta?
R. Oltre al mercato italiano, abbiamo iniziato a fare comunicazione e attività di marketing in Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna.
D. Com’è iniziato il 2023 e che cosa vi aspettate a fine anno?
R. Il 2023 è iniziato a rilento a causa del blocco della cessione dei crediti, che sta mettendo in difficoltà tante imprese e che ha bloccato molti cantieri. Nonostante ciò, la nostra crescita continua costantemente e aumenta sempre di più il numero dei rivenditori che trattano il nostro prodotto. In questo modo riusciamo a mantenere i risultati eccezionali ottenuti nel 2021 e 2022. Per il 2023 contiamo di raggiungere lo stesso fatturato dello scorso anno, anche se nel secondo semestre contiamo di conseguire risultati migliori rispetto al primo periodo dell’anno.
Un’ IMPRESA da raccontare
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"Era il 1967, erano gli anni del boom economico e dell'edilizia. Facevamo le nostre lavorazioni ed effettuavamo anche lavori conto terzi. Per questa ragione, il locale dove ci trovavamo risultò presto essere troppo piccolo. Investimmo i nostri capitali nell'acquisto di nuovi macchinari e all'avanguardia per quell'epoca. Nel 1972 acquistammo un terreno dove iniziammo la costruzione del nuovo opificio che è l'attuale stabilimento di oggi. Ci trasferimmo in questa nuova sede nel Giugno del 1976 per iniziare definitivamente la produzione industrializzata dei nostri prodotti"
SPECIALE NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI
SOLTEC, IL PRESIDIO DI SICUREZZA CONTRO LO SFONDELLAMENTO
Soltec System, il sistema antisfondellamento di Cavatorta, è costituito da una rete in acciaio zincato (Soltec Esa 16 e Soltec Esa 25) o in acciaio Inox (Soltec 25) e da rondelle in acciaio e in materiale polimerico da accoppiare tra loro. La rottura e il distacco dei setti verticali e del fondello delle pignatte che compongono i solai latero-cementizi spesso causa il crollo di porzioni di intradosso di solaio, mettendo a rischio l’incolumità delle persone e delle attrezzature nei locali sottostanti. Cavatorta, che opera a livello mondiale nella produzione di rete zincata, ha studiato e ingegnerizzato Soltec System, un sistema che permette, a livello preventivo e in fase di ripristino, di contenere i crolli dovuti allo sfondellamento delle pignatte di solai, al distacco di intonaco e al distacco di copriferro di superfici in cemento armato, grazie all’applicazione delle proprie reti. Il sistema è stato sperimentato presso l’Università di Parma.
EFFICACE COLLEGAMENTO TRA SOLAI E PARETI
Perimetro Forte di Laterlite è l’innovativo sistema, brevettato e certificato, di cerchiatura perimetrale con funzione antisismica che consente di ridurre la vulnerabilità sismica degli edifici. Composto da Connettore Perimetrale e Ancorante Chimico in abbinamento alla gamma di Connettori CentroStorico, ai calcestruzzi strutturali e ai massetti leggeri Leca, Perimetro Forte consente di ottenere il comportamento scatolare dell’edificio esistente, assicurando un efficace collegamento tra i solai e le pareti e, conseguentemente, la continuità strutturale degli elementi portanti dell’edificio.
SOLUZIONI AD HOC PER IL RINFORZO
Le soluzioni G&P Intech per il rinforzo strutturale antisismico di pannelli murari sono destinate a opere antiribalta con reti in basalto alcali resistenti B-Net 250 Ba e B-Net 450 Ba. Si utilizzano con malte in calce idraulica naturale Nhl 5,0 in classe M15 Limecrete (linea Frcm) e rasanti (linea Stg) a basso spessore Rasedil As in Classe R2. Per migliorare l’ancoraggio delle reti al supporto, il gruppo G&P Intech propone soluzioni differenti, tra cui barre elicoidali in acciaio inox Steel Anchorfix installate a secco e connettori a fiocco in fibra di vetro GFix, oppure in fibra di basalto BFix inghisati, con resine epossidiche bicomponenti.
OTTO CERTEZZE
Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”.
Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole
1) VENTILAZIONE PIÙ EFFICIENTE
2) BENEFICI IN OGNI STAGIONE
3) MINOR COSTO COMPLESSIVO
4) TETTO ASCIUTTO E SANO
5) SISTEMA DI POSA A SECCO
6) STABILITÀ DEGLI ELEMENTI
7) POSA SEMPLICE E RAPIDA
8) FACILE MANUTENZIONE
SPECIALE NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI
ISOLAMENTO - Wienerberger
PER UN ELEVATO COMFORT ESTIVO
La gamma Porotherm Bio Plan rappresenta una soluzione per la progettazione di edifici massivi sostenibili a elevato comfort estivo. L’elevata massa superficiale che, nei blocchi monostrato, supera i 300 kg/m2, consente di raggiungere uno sfasamento dell’onda termica di oltre 24
ore, con conseguenti ricadute positive sul comfort indoor e sui consumi energetici. Anche sul versante dell’efficienza energetica invernale i blocchi monostrato della famiglia Porotherm Bio Plan T9 riescono a raggiungere ottime prestazioni, con trasmittanze U fino a 0,19 W/m²K.
IL CAPPOTTO CERTIFICATO ETA
Una delle grandi sfide contemporanee è legata all’ambiente e all’ecosostenibilità: progettare bene per vivere bene, offrire soluzioni rispettose dell’ambiente e al tempo stesso dalla grande valenza tecnica, performanti e durature. In quest’ottica Elle Esse presenta L-Thermo X1, il sistema certificato Eta per l’isolamento a cappotto. L-Thermo X1 è un pacchetto completo che combina alcuni tra i migliori prodotti per la realizzazione di soluzioni di isolamento. Non solo, la gamma proposta da Elle Esse risponde appieno a ogni esigenza progettuale sia in parete che in copertura: dai pannelli isolanti ai collanti e rasanti, passando per l’ampia gamma di accessori e complementi fino al sistema colore.
ISOLAMENTO - Poron
SISTEMA CAPPOTTO RINFORZATO
NeodurWtrx è una lastra stampata, detensionata, con goffratura e tagli rompi-tratta, realizzata con materia prima rinnovabile derivante da biomassa (Neopor Bmbcert) che sposa un approccio di Biomass Balance. La goffratura, presente su tutta la superficie esterna del pannello determina un impiego di 1-1,5 chilogrammi di rasante in più al metro quadro, creando così una corazza resistente sia agli urti che agli agenti atmosferici intensi, un vero e proprio sistema cappotto rinforzato ad alte prestazioni. La lastra termoisolante per cappotto NeodurWtrx nella versione A+ è risultata vincitrice al Klimahouse Prize 2023, nella categoria Market Performance.
WinporRock NeowoodRock
WinporRock e NeowoodRock sono i nostri sistemi di isolamento termo-acustico in polistirene espanso sinterizzato additivato con grafite, accoppiati all’intradosso con lana di roccia ed all’estradosso con OSB. WinporRock ha una camera di ventilazione sotto l’OSB, mentre NeowoodRock non ha ventilazione; lo strato di OSB è realizzato con essenze legnose stabili trattate contro l’attacco di muffe e parassiti ed è molto resistente alla compressione. WinporRock e NeowoodRock hanno dimensioni 2440x1220 mm, garantiscono notevoli vantaggi in fatto di comfort abitativo, semplicità applicativa e risparmio energetico. Pulizia in cantiere, rapidità di posa in opera ed alte performances termo-acustiche sono caratteristiche che accomunano entrambi i sistemi, oltre al fatto di essere amici dell’ambiente, certificati PSV e conformi ai Criteri Ambientali Minimi
no s uzi i di is amento t mo-acu ico e ventila p te i a falda inclinataguarda il video di posa guarda il video di posa
IL MASSETTOLEGGERO È CERTIFICATO CAM
Il massetto alleggerito Isolcap Max 800 di Edilteco migliora l’abbattimento acustico e l’isolamento termico del sistema pavimento e, grazie alla sua elevata stabilità dimensionale, si presta a essere utilizzato anche come massetto di finitura per la posa diretta a colla di pavimentazioni in ceramica a finire. La densità dell’impasto (800 kg/m3), tre volte più leggero rispetto a un tradizionale massetto sabbia e cemento, ammette uno spessore minimo di applicazione di 5 centimetri, garantendo una resistenza alla compressione superiore a 5 N/mm2. Non solo, Isolcap Max 800 è un massetto leggero certificato Ce, che rispetta i Criteri Ambientali Minimi (Cam) e si presta a ricevere la posa diretta di manti di impermeabilizzazione prefabbricati (bituminosi a caldo, bituminosi a freddo, sintetici a freddo) o guaine liquide esenti da solventi.
PIÙ COLORE, MENO CALORE
Settef presenta la Collezione Colori Thermocolor –Cromology I Nostri Colori Esterni: 97 tonalità intense realizzabili anche sui sistemi Erics, in grado di creare una barriera contro le aggressioni del sole e di ridurre la temperatura superficiale dell’edificio. Al riparo da shock termici, la vita della facciata aumenta e diminuiscono i costi energetici di raffreddamento del periodo estivo. I benefici sono tangibili per tutti i destinatari del colore: progettisti, applicatori e committenti possono concepire, realizzare e vivere edifici più protetti, confortevoli e duraturi senza limiti di colore.
LA PROTEZIONE ISOLANTE ESTIVA SALE IN QUOTA
Una villetta in Valle Strona, nelle Alpi piemontesi, è stata oggetto di un intervento per migliorare l’efficienza energetica. La soluzione è stata individuata nell’utilizzo dei pannelli Isotec Parete abbinati alle lastre portaintonaco in fibrocemento Elycem
Nonostante la completa ristrutturazione
eseguita all’inizio degli anni Duemila, una villetta di montagna in Valle Strona, nel Piemonte settentrionale, continuava a soffrire di scarso comfort abitativo i n fase estiva, quando le particolari
condizioni di irraggiamento solare diretto espongono l’involucro ad una sollecitazione marcata . Il proprietario ha dunque voluto approfondire, insieme all’architetto Pier Luigi Alba a cui ha affidato la riqualificazione, la possibilità di riefficientare energeticamente l’edificio attraverso la tecnologia della facciata ventilata.
PIÙ COMFORT
Per migliorare le performance termiche dell’involucro, massimizzando il comfort interno e i consumi energetici, sia in fase invernale sia estiva, l’architetto Pier Lugi Alba, in accordo con la committenza, ha scelto di installare il sistema termoisolante ventilato in poliuretano espanso Isotec Parete di Brianza Plastica. Considerato il contributo del preesistente strato isolante in intercapedine, il nuovo strato di isolamento è stato dimensionato in uno spessore piuttosto ridotto, di 60 millimetri. Durante la posa della facciata ventilata, eseguita dall’impresa individuale Sorych Roman, è stata dedicata grande cura a tutti i dettagli. In primo luogo, è stata perseguita la perfetta continuità dell’isolamento, in maniera tale da correggere i numerosi ponti termici esistenti. I pannelli Isotec Parete, posati a secco mediante ancoraggio meccanico al supporto in muratura, sono stati disposti a giunti sfalsati, perfettamente accostati, con nastro adesivo butilico sui giunti orizzontali. La finitura dei pannelli, a battenti sui lati lunghi e a incastro a coda di rondine su quelli corti, ne ha agevolato il corretto accostamento, eliminando il rischio di ponti termici. Le elevate capacità isolanti del poliuretano, di cui il Sistema Isotec Parete è costituito, unitamente ai vantaggi della ventilazione naturale che si attiva fra l’isolante il rivestimento, hanno consentito di portare l’involucro ad elevati livelli di efficienza con spessore di isolamento contenuto e di migliorare di due classi energetiche: dalla iniziale A2 alla finale A4, secondo i calcoli effettuati in conformità alle indicazioni necessarie per l’ecobonus.
PREFABBRICATO E ISOLANTE
Isotec Parete è un sistema composito prefabbricato, dotato di un’anima isolante ad elevate prestazioni, costanti e durature nel tempo, rivestito da una lamina di alluminio goffrato sulle due facce, con la funzione di protezione e impermeabilizzazione del pannello. Il sistema è dotato di un correntino metallico asolato, integrato nel pannello, funzionale a supportare il fissaggio di qualsiasi elemento di rivestimento per facciate e alla creazione della camera di ventilazione. Posato a secco mediante ancoraggio meccanico al supporto in muratura, Isotec Parete è dotato di un lato lungo battentato e di incastro a coda di rondine sul lato corto, per agevolare il perfetto accostamento con gli altri pannelli.
IL RIVESTIMENTO
Per il rivestimento finale delle facciate, il committente e il progettista hanno optato per una soluzione che privilegiasse la coerenza estetica con gli edifici circostanti, con una finitura a intonaco. Leggere e robuste, le lastre portaintonaco in fibrocemento Elycem di Brianza Plastica hanno permesso di realizzare con estrema facilità la classica finitura, in abbinamento alla tecnologia della facciata ventilata. Le lastre, ancorate ai correntini di Isotec Parete con viti, sono state successivamente rifinite con il ciclo di rasatura e pittura. Nel dettaglio, la fase di rasatura finale è stata eseguita utilizzando un ciclo specifico per lastre in fibrocemen-
SCHEDA PROGETTO
• Tipologia: edificio residenziale
• Intervento: efficientamento energetico
• Ubicazione: Loreglia (Verbania)
• Progettazione architettonica: architetto Pier Luigi Alba
• General Contractor: I.C.E.E.T. Srl
• Posatore facciata ventilata: Sorych Roman, impresa individuale
• Isolamento facciate: Isotec Parete di Brianza
Plastica - spessore 60 millimetri
• Rivestimento facciate: lastre in fibrocemento Elycem di Brianza Plastica rasate a intonaco
to, costituito da due mani di fondo rasante elastico in pasta, fibrato e armato con una rete in fibra di vetro. La finitura è stata realizzata con uno strato finale di rivestimento elastomerico a base di resina siliconica ad alta elasticità e idrorepellenza. L’alta elasticità del ciclo utilizzato, unita all’attenzione posta dagli operatori in fase di posa, ha contribuito a prevenire microcavillature e fessurazioni nel tempo.
LA REALIZZAZIONE
La progettazione esecutiva e i dettagli di realizzazione sono stati studiati per risolvere tutte le criticità e le particolarità dell’esecuzione. Un passaggio particolare ha riguardato la coibentazione delle imbotti delle finestre, che dovevano accogliere la guida per lo scorrimento delle veneziane motorizzate: la spalletta è stata rivestita con un pannello di Eps tagliato a misura e successivamente rasato a intonaco, facendo sì che il telaio della finestra esistente fosse nascosto alla vista e raccordato perfettamente al rivestimento della facciata. In corrispondenza del punto di incontro tra spalletta in Eps e lastra Elycem, è stato posato un profilo portaintonaco di rinforzo, in modo da prevenire eventuali cavillature sullo strato di finitura superficiale. Un altro dettaglio ha riguardato la partenza del sistema, mantenuta rialzata dal piano finito di 5 centimetri e protetta contro l’intrusione di piccoli animali grazie a un lamierino forato, posato in corrispondenza del primo correntino del pannello Isotec Parete. Lo stesso spazio è stato lasciato, e parimenti protetto in sommità, per consentire il corretto passaggio e smaltimento del flusso d’aria che si genera all’interno della camera di ventilazione. Infine, un nuovo impianto fotovoltaico installato sulla copertura provvede a fornire energia all’edificio, privilegiando le fonti rinnovabili come l’irraggiamento solare di cui la posizione privilegiata della villa consente di beneficiare.
Isotec Parete è il sistema termoisolante ad elevate prestazioni per facciate ventilate. Il poliuretano espanso di ultima generazione, di cui è costituito il pannello, offre una durabilità eccellente, con performance costanti nel tempo.
isotec.brianzaplastica.it
Per un isolamento di qualità che dura nel tempo.Nuova costruzione industriale a Bormio (SO), realizzata con Isotec Parete e rivestimento in alluminio.
IL RIVESTIMENTO RIQUALIFICA SE È RICOSTRUITO
Il brand Pietre d’Arredo realizza pietre naturalmente ricostruite: posate a rivestimento di facciate adeguatamente restaurate o predisposte, contribuiscono al miglioramento estetico dell’intero edificio. Applicabili anche su cappotto e con un sistema che protegge dalla risalita di umidità
Recuperare, invece di costruire. Oggi diventa fondamentale valorizzare il patrimonio architettonico esistente, anche in ottica di sostenibilità ambientale. Utilizzare la pietra naturalmente ricostruita è una soluzione sempre più apprezzata per riqualificare le facciate, sia a livello estetico sia strutturale. Grazie a un sistema completo ideato da Pietre d’Arredo, brand di Colmef Group, la posa dei rivestimenti in pietra può avvenire anche su cappotto e su superfici soggette alla risalita di umidità.
METODO ARTIGIANALE
Pietre d’Arredo realizza manufatti in pietra ricostruita, che posati a rivestimento di facciate adeguatamente restaurate o predisposte contribuiscono al miglioramento estetico dell’intero edificio. Oltre 40 le collezioni disponibili, che spaziano dall’antico al moderno, dal mattone all’effetto legno. Identiche alla pietra vera, ma realizzate in laboratorio con metodi artigianali, le Pietre d’Arredo imitano alla perfezione la molteplicità e l’unicità delle formazioni naturali. Il materiale è adatto a diversi stili architettonici. Per esempio, la collezione Sakar di Pietre d’Arredo è un rivestimento elegante e versatile, che grazie a sottili elementi di pietra scagliata, armoniosamente combinati in moduli rettangolari di facile applicazione, permette di ottenere superfici raffinate e moderne.
UNIMETAL
QUEI MODULI PERFETTI PER IL RIVESTIMENTO
Tra le soluzioni dell’azienda per le facciate ventilate spiccano Genus Wall, che prevede l’incastro delle doghe ad altezza variabile senza fissaggi esterni, e Genus Cube, con elementi modulari di dimensioni variabili a incastro
Anna Molentini IL SISTEMA GENUS CUBE CONSENTE AMPIA PERSONALIZZAZIONE GRAZIE ALLA MICROFORATURA DEGLI ELEMENTI DI FACCIATALa costante propensione verso la ricerca di prodotti e soluzioni innovative di alta qualità ha portato Unimetal a occuparsi dei sistemi di rivestimento di facciata ventilata. L’ampia proposta dell’azienda comprende soluzioni per ogni progetto, a partire dai rivestimenti industriali, attraverso l’utilizzo di lastre e pannelli grecati e ondulati, sino ad arrivare alle facciate architettoniche di pregio, realizzate con doghe a incastro Genus Wall e i profili metallici in alluminio Genus Cube.
ALTEZZA VARIABILE
Genus Wall, per esempio, è la soluzione per un sistema di facciata ventilata continua di qualità, studiata per la ristrutturazione gli edifici esistenti, che così vengono esteticamente riqualificati. Questa soluzione prevede l’incastro delle doghe ad altezza variabile senza fissaggi esterni e garantisce continuità al fabbricato. Si pone, inoltre, come soluzione elegante, lineare e moderna per i nuovi progetti, ottimizzando anche dal punto di vista tecnico la qualità del fabbricato.
ESTETICA VALORIZZATA
Genus Cube rappresenta invece la soluzione per realizzare una facciata metallica ventilata con elementi modulari di dimensioni variabili che si incastrano creando motivi estetici di pregio. La tecnologia del prodotto parte dalla sottostruttura a incastro realizzata e personalizzata interamente con profili e staffe in alluminio, regolabili sia in altezza che in profondità, e si compone con gli elementi a cassetta, sempre in alluminio, a dimensione variabile grazie ai bordi ripiegati a scatola per la corretta installazione. Il sistema dispone di una vasta gamma di accessori realizzati su misura. Le finiture esterne proposte dal sistema Genus Cube prevedono processi di verniciatura studiati ad alta resistenza nel tempo e un’ampia possibilità di personalizzazione attraverso la microforatura degli elementi stessi per riprodurre loghi o immagini, anche retroilluminati, per una facciata unica e prestigiosa.
FILA SOLUTIONS
DA 80 ANNI CURIAMO LE SUPERFICI
L’azienda specializzata in prodotti per la pulizia e la manutenzione dei materiali ha inanellato un insieme di prestigiosi clienti, come Casa Marcegaglia o la Coca Cola Arena a Dubai. E ora si prepara a lanciare una serie di nuovi prodotti
Monica BattistoniCome si fa a trasformare un’attività artigianale in un gruppo internazionale? «Bisogna non accontentarsi delle cose semplici, ma puntare a quelle interessanti. Con serietà», afferma Beniamino Pettenon, presidente di Fila Solutions, azienda di San Martino di Lupari (Padova) presente in quasi 90 Paesi con sette sedi commerciali, tra Europa, America ed Emirati Arabi. Fila, che festeggia gli 80 anni, è specializzata in prodotti professionali per la pulizia e la protezione delle superfici orizzontali e verticali.
È stata fondata nel 1943 da gemelli Guido e Pietro, rispettivamente padre e zio dell’attuale presidente. La svolta, dalla produzione di un famoso lucido per le scarpe a un prodotto ad hoc per il cotto, è avvenuta agli inizi degli anni Settanta: «Mi resi conto che le bellissime mattonelle di cotto si degradavano, in pratica non erano un prodotto finito. Per preservarne l’integrità inventammo un nuovo sistema grazie a un chimico che lavorava in azienda. Dal cotto siamo passati alla pietra naturale, al gres, al cemento, ad altri materiali. Insomma, non ci siamo più fermati e abbiamo percorso migliaia di chilometri per stringere alleanze commerciali», spiega Pettenon.
SUCCESSO COMMERCIALE
Segno che per brillare, è il caso di dirlo, non basta la curiosità, ma sono fondamentali anche l’intuizione, l’intraprendenza, una grande energia e un ambiente famigliare sereno, grazie al sostegno della moglie Anna. Beniamino Pettenon è stato tra i primi a istituire dei corsi di formazione per i distributori e a investire, molto, sulla pubblicità su riviste di arredamento come Casa Vogue nel 1976. L’obiettivo, riuscito, era far conoscere il marchio e distinguerlo dalle omonime aziende di magliette e matite. «Volevo che i venditori fossero agevolati in tal senso e ora sono orgoglioso del fatto che ormai ci conoscono ovunque nel mondo, anche in Corea». Per esempio, su almeno uno dei pavimenti dei negozi Apple a Seul sono stati applicati dei prodotti Fila . Ed è un traguardo essere a supporto degli addetti ai lavori, con le nostre soluzioni di pulitura e trattamento dalla fase di posa fino alla manutenzione anche per Apple, la maggiore big
SPECIALE FACCIATE TERRAZZI SALVI, INFILTRAZIONI ADDIO
Fila Salvadoccia e Concrete Hydro sono i più recenti, preceduti da Mp90 Eco Xtreme, Wet Eco, W68 E Pw10, e hanno una cosa in comune: la certificazione Indoor Air Comfort Gold di Eurofins che li certifica come prodotti a basse emissioni Cov (Composti Organici Volatili). Non hanno, quindi, quelle sostanze inquinanti spesso presenti nei formulati dei materiali da costruzione, che possono provocare la comparsa di emicranie, allergie, asma o peggio malattie cancerogene. Un fenomeno battezzato dall’Oms Sindrome da edificio malato. «Siamo la prima azienda nel nostro settore in Italia a poter vantare questa certificazione che soddisfa i più stringenti criteri europei e internazionali, ancora più rigorosa di Cam e A+», precisa Francesco Pettenon. Tra gli ultimi prodotti certificati Indoor Air Comfort Gold da Eurofins c’è Salvaterrazza Eco, il nuovo protettivo Fila anti infiltrazione a base acqua per la prevenzione e il ripristino delle superfici esterne. È una versione più moderna e sostenibile dello storico protettivo a base solvente di Fila, presenta una serie di importanti migliorie tecniche. Tra queste, la calpestabilità che passa dalle otto ore del solvente, alle quattro della base acqua. Una formula, inoltre, che non altera l’aspetto estetico della superficie e che offre una protezione che non si vede, avvolgendo e penetrando il materiale. Ciò che rimane inalterato, invece, è l’effetto di
idrorepellenza. Il prodotto protegge fessure e crepe di pavimenti e rivestimenti fino a 1 millimetro, eliminando il problema delle infiltrazioni d’acqua che provocano ulteriori danni alla struttura e agli ambienti sottostanti. Incolore e inodore penetra in profondità, mineralizza e consolida il materiale, previene l’infiltrazione d’acqua che potrebbe causare danni strutturali. Con una composizione a base di microcristalli mineralizzanti di silicio funzionalizzato e silicati, può essere infine utilizzato su diversi tipi di materiale, quali gres porcellanato, marmo, pietra, agglomerati, cemento, tufo, cotto e klinker.
tech americana. Ma non solo. Le location prestigiose trattate sono tante: dal tempio di Canova alla Mohammed Bin Rashi Library aa Dubai, fino al quartier generale del gruppo Marcegaglia a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova.
SOLUZIONI AD HOC
Realtà molto diverse e un’unica strategia vincente: avviare partnership di consulenza tecnica con produttori, contractor, costruttori e progettisti. Per esempio, nel caso del pavimento dell’ingresso di Casa Marcegaglia l’architetto voleva utilizzare una pietra speciale, quella di Nonza, di origine magmatica compatta, ma porosa.
F ila Solutions, coinvolta nel progetto grazie alla collaborazione storica con Piba marmi, è riuscita in seguito a dei test di verifica del trattamento, a trovare il sistema più adatto a questo contesto, per proteggere da macchie untuose e semplificare le operazioni di manutenzione. Le prove di laboratorio hanno dimostrato, proprio su richiesta dello studio di architettura, la traspirabilità del materiale e l’effetto protettivo senza alterazione della naturale colorazione della pietra. Tale approccio ha permesso di aggiudicarsi una doppia commessa: quella in cantiere e quella successiva del committente per la manutenzione. Insomma, il post vendita è una parte importante del fatturato, che si divide tra detergenti, protettivi e finitori.
L’EVOLUZIONE
Il 2023 è un anno importante, caratterizzato dall’evoluzione di un marchio, quello della Fabbrica Italiana Lucidi e Affini (Fila). «In occasione degli 80 anni di Fila, abbiamo ottenuto un importante riconoscimento: il marchio Fila è ora marchio storico di interesse nazionale. Un riconoscimento arrivato alla luce della storicità dell’azienda, operativa dal 1943 e del forte legame con il territorio. L’azienda è stata infatti iscritta nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale, istituito dal Mise - Ministero per lo Sviluppo Economico, che ha l’obiettivo di valorizzare marchi di eccellenza con una continuità operativa di oltre 50 anni e storicamente collegati al territorio nazionale», sottolinea Alessandra Pettenon, Ceo e Health safety manager del Gruppo. Figlia di Beniamino, rappresenta la terza generazione con il fratello Francesco, Ceo e general manager, che ha introdotto in azienda un percorso di sostenibilità davvero distintivo. «Si tratta di un cammino iniziato negli anni Ottanta da mio padre con i primi impianti di depurazione, fatto non scontato nel settore della chimica», racconta il general manager. «Così negli anni ho esteso il concetto di sostenibilità a molteplici ambiti, con questa vision d’impresa: ci prendiamo cura nel tempo della bellezza delle superfici per portare benessere ed equilibrio negli ambienti e negli spazi pieni di vita. Lo facciamo da sempre con metodi e prodotti innovativi e sostenibili». Per esempio, i detergenti Fila hanno ingredienti biodegradabili fino al 98% e i protettivi sono per la maggior parte a base acqua.
SOSTENIBILITÀ
Se ciò che entra nelle abitazioni deve essere sostenibile, anche il produttore deve essere coerente a casa sua. Così nel 2014 Fila ha ottenuto la certificazione Iso 14001 che stabilisce i requisiti per creare un sistema di gestione ambientale. La creazione di questo sistema permette di monitorare gli impatti ambientali dell’organizzazione con lo scopo di gestirli e ridurli nell’ottica del miglioramento continuo. Un esempio tra tutti è l’uso del 100% di energia da fonti rinnovabili che si somma all’oltre 50% di energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico. L’azienda recupera annualmente 90.000 litri di acqua utilizzata per i lavaggi delle linee tramite un impianto di demineralizzazione. Ma sostenibilità vuol dire anche benessere sociale e personale: con la Fondazione Umberto Veronesi la proprietà ha introdotto il Progetto Care4You, ossia visite mediche di prevenzione per i propri dipendenti e siglato il Manifesto della comunicazione non ostile, per aiutare i collaboratori contro la violenza delle parole che si trova nelle community online. E, infine, poiché secondo Francesco Pettenon, aprire il Cda a membri esterni consente di avere competenze diverse rispetto a quelle già presenti in famiglia, due professori della Sda Bocconi sono diventati membri esterni nel consiglio di amministrazione: «L’augurio per i prossimi 80 anni è una Fila Solutions sempre più aperta a professionisti e specialisti. Perché sostenibilità significa anche supportare il passaggio generazionale per assicurare il futuro di un’impresa», conclude Francesco Pettenon.
Il quartiere che fa bene AL PIANETA SOLOPER
Vicino a Modena è sorto un complesso residenziale di 160 alloggi costruito secondo i criteri della ecosostenibilità: pannelli solari per generare l’energia e riciclo dell’acqua che può servire per alimentare le piante destinate anche ad assorbire il calore estivo
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ECOVILLAGGIO MONTALE È UN NUOVO E MODERNO QUARTIERE ECOSOSTENIBILE, SITUATO ALLE PORTE DI MODENA. CARATTERISTICHE PARTICOLARI SONO L'ATTENZIONE ALLE RISORSE NATURALI, ALLA SOCIALITÀ DEI SUOI ABITANTI E, NATURALMENTE, LA SCELTA DI MATERIALI E SOLUZIONI ECO-COMPATIBILI
CASA green I
MATERIALI
SOLOPERABBONATI
IN ECOVILLAGGIO MONTALE LA VEGETAZIONE NON È SOLTANTO UN BENE ORNAMENTALE MA UN VERO E PROPRIO SOGGETTO DI DIRITTO, IN GRADO DI ASSICURARE ENORMI BENEFICI AGLI ABITANTI DEL QUARTIE
PER UNA CASA
CONFORTEVOLE, DUREVOLE, SOSTENIBILE E SICURA
REbuild promuove l’incontro e lo scambio di esperienze fra tutti gli attori della filiera delle costruzioni: dalla ricerca fino alla gestione immobiliare. Riwega vi aspetta presso il Centro Congressi di Riva del Garda il 9-10 maggio!
I vantaggi del costruire in legno per programmi sostenibili e investimenti lungimiranti: se sei interssato, le convention di ARCAinTour 2023 fanno al caso tuo! Vi aspettiamo il 23 maggio a Bologna e il 24 maggio a Firenze!
CASA green
LA PROGETTAZIONE CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
SOLOPERABBONATI
la forza della sostenibilità
PRODOTTI GREEN PER COSTRUIRE UN PRESENTE SOSTENIBILE
Tempo fa abbiamo iniziato a chiederci se c’era un modo migliore per realizzare i nostri prodotti in modo più sostenibile: un modo che non inquini cielo, acqua o terra. Da questo è nato un percorso che ci porta oggi a proporre i nostri prodotti realizzati con una nuova filosofia, con materiali di riciclo che tornano a nuova vita. Così la maggior parte dei nostri prodotti contengono materiali derivati da cicli End of Waste, in conformità a quanto richiesto dai CAM, testimoniati dalle EPD (Enviroment Product Declaration), dalle certificazioni CP DOC 262 conformi alla norma UNI EN ISO 14021 sul contenuto di riciclato e da una coltivazione di 100 ettari di bosco a compensazione della CO2 emessa dai nostri processi produttivi.
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CARTA DA PARATI
WALLDESIGN Stanze come OPERE D'ARTE
Che si tratti di un motivo vintage, moderno o un'immagine personalizzata, Walldesign può trasformare qualsiasi stanza in un'opera d'arte. Specializzata nella produzione di carta da parati personalizzata, Walldesign progetta, stampa e consegna in tutta Italia, offrendo un'ampia gamma di design adatti a qualsiasi stile di arredamento. L’azienda si impegna a fornire prodotti di alta qualità e un servizio clienti eccellente.
Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
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1. Con la nuova capsule collection di carta da parati Natural Shapes Tecnografica dà un’anima ad oggetti inanimati, rievocando lo spirito della natura. Le grafiche sono totalmente personalizzabili e disponibili su tutte le tipologie di finiture: idrorepellente, fonoassorbente, ecologica, vinilica strutturata e metallizzata. 2. La collezione Goldenwall di Inkiostro Bianco si arricchisce di dieci nuovi decori dove elementi geometrici e floreali vengono messi in comunicazione in un insieme armonioso e raffinato
HOME AUTOMATION
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ENTRA IN CASA
I servizi di intelligenza artificiale, come ChatGpt, sono la dirompente novità nel mondo della tecnologia. Non sorprende, quindi, che si prospetti già il loro impiego all’interno del sistema di home automation. Per la verità alcuni servizi di intelligenza artificiale esistono già: quando Siri (Apple) o Alexa (Amazon) rispondono attraverso le voci artificiali degli home assistant, fanno già uso di Ai. Ma, paragonata a quella di nuova generazione, l’intelligenza artificiale offerta dai vari Apple Home, Google Assistant o Alexa, sembra piuttosto elementare. Certo, si può chiedere a Siri di abbassare le luci o rilevare la temperatura. Ma con l’arrivo dei nuovi modelli di linguaggio Ai si profila un mondo diverso. Alex Capecelatro, co-fondatore del sistema domotico Josh.ai, per esempio, ha già iniziato a lavorare su Josh, un prototipo di integrazione utilizzando ChatGpt di OpenAI. Per esempio, l’assistente domotico può aprire le tende, spegnere la musica e dire che tempo fa contemporaneamente.
La possibilità di migliorare il controllo della casa intelligente utilizzando modelli di linguaggio Ai per analizzare il linguaggio naturale è interessante. Utilizzando ampi modelli di grafici della conoscenza, l’assistente messo a punto da Capecelatro può analizzare meglio le parole umane e comportarsi correttamente di conseguenza. quando sente satelliti invece di accendere le luci” e fare la cosa appropriata.
Attualmente, l’assistente digitale Josh, che usa l’intelligenza artificiale, è disponibile solo come livello di controllo vocale in installazioni personalizzate per la casa intelligente alimentate da Crestron, Control4 o il sistema di controllo autonomo di Josh. In quell’ambiente più protetto, in cui il sistema è configurato e ampiamente controllato da un installatore professionista e utilizza l’hardware proprietario di Josh.ai, Josh si è costruito la reputazione di essere un assistente vocale più affidabile e più privato, anche se con un costo di ingresso più elevato.
La società ha già annunciato una partnership con Amazon e scommette molto sulla nuova generazione di modelli di linguaggio di grandi dimensioni utilizzati da ChatGpt e altri chatbot. Capecelatro crede che questi sistemi trasformeranno gli assistenti vocali di oggi in qualcosa di molto più utile. E gli attuali assistenti digitali potrebbero finire nel dimenticatoio, come tante altre tecnologie sostituite da sistemi più efficienti.
Giuseppe RossiHOMEMATIC IP
LA SMART HOME È INTEGRATA
Il gruppo eQ-3 propone un intero sistema per gestire sicurezza, riscaldamento, luci, tapparelle e accessi. Promette affidabilità e facilità di utilizzo. Può dialogare anche con la porta del garage e adattarsi alle previsioni meteo
Il sogno di una casa intelligente e connessa incontra spesso i suoi limiti nella realtà: invece di soluzioni complete, molti produttori offrono solo dispositivi per compiti specifici, che magari non riescono a dialogare o a integrarsi con gli altri presenti nell’abitazione. Dalla Germania arriva una proposta di come si possa fare meglio. Homematic IP è la soluzione di home automation ideata dal
gruppo eQ-3, un’azienda con decenni di esperienza nel mercato della casa intelligente, i cui prodotti sono utilizzati in oltre 3 milioni di famiglie in Europa. Questa soluzione prevede diverse alternative per ogni task da compiere, dal riscaldamento alla protezione antifurto, dall’illuminazione al controllo delle tapparelle e alla porta d’ingresso: tutte le aree della casa possono essere rese intelligenti secondo
quanto promette il sistema integrato dell’azienda. Anche la lettura del meteo fa parte del sistema di casa intelligente e può servire a regolare automaticamente temperature e termostato. Il sistema può essere gestito anche tramite Amazon Alexa e Google Assistant. Inoltre, Homematic IP offre anche la possibilità di integrare altri sistemi come le porte da garage Novoferm e Hörmann o le telecamere Ezviz . La tecnologia IP consente lo scambio diretto di informazioni tra i differenti dispositivi e memorizza nei device informazioni come i profili temporali o lo stato dei diversi dispositivi utilizzati nell’ambiente domestico. Questa flessibilità, secondo l’azienda, conferisce una particolare affidabilità e una funzionalità a prova di errori. Altro plus della soluzione made in Germany è una asserita buona intuitività per configurare e utilizzare lo smart home e la possibilità di funzionare in larga misura anche offline.
SMART UP YOUR LIGHT
L’illuminazione che desiderate in ogni situazione
Personalizzate l‘illuminazione a vostro piacimento in modo smart. Potrete creare ambienti con luci colorate per rendere esclusiva una serata di festa o un‘illuminazione soffusa per godervi una serata rilassante davanti al televisore.
Tramite l’App Homematic IP sarà possibile gestire con semplicità scenari, profili orari e automazioni per godere dell‘illuminazione desiderata risparmiando preziosa energia.
HIGH TECH
AUMENTANO ANCORA GLI ACQUISTI ONLINE
Nel 2023 gli acquisti online degli italiani crescono del 13% e raggiungeranno 54 miliardi di euro. La categoria Prodotti segna +8% rispetto al 2022 e a fine anno varranno 35,2 miliardi, mentre i Servizi toccheranno quota 18,8 miliardi (+22%). Nei prodotti, dopo il rallentamento generalizzato della crescita nel 2022, sono l’Abbigliamento, il Beauty e l’Informatica i comparti oggi più dinamici (con incrementi di circa il +10%), mentre frena la progressione del Food & Grocery (+1% rispetto a dodici mesi fa). Tra i servizi, continua la crescita del settore Turismo e Trasporti (+27% rispetto al 2022) e Ticketing per eventi. La penetrazione dell’online sul totale acquisti Retail è pari al 12%, stabile rispetto al 2022. I dati aggiornati sul mercato eCommerce in Italia sono relativi all’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano.
AMAZON UTILIZZERÀ L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Amazon vuole sfruttare l’intelligenza artificiale per accelerare le consegne, riducendo al minimo la distanza tra prodotti e clienti. L’idea non è sorprendente, ma potrebbe diventare disruptive per il mondo del retail. Il progetto è stato annunciato dal vicepresidente dei servizi di Customer fulfilment e global ops per il Nord America e l’Europa che è un italiano, Stefano Perego. Il progetto coinvolgerà la logistica. Secondo il manager la gestione dei trasporti potrà beneficiare dell’intelligenza artificiale con la mappatura e la pianificazione dei percorsi, tenendo conto di variabili come il meteo.
Non solo: l’Ai potrebbe servire in un vicino futuro alla ricerca di prodotti da parte dei clienti, per aiutarli a trovare la merce giusta. E a far guadagnare di più Amazon, naturalmente.
IBM TAGLIA A CAUSA DELL’AI
L’intelligenza artificiale miete le prime vittime: Ibm prevede un blocco delle assunzioni nei prossimi anni e calcola che circa 7800 persone potrebbero essere sostituite dall’AI. Il Ceo del colosso informatico ha spiegato che le assunzioni, in particolar modo quelle che riguardano ruoli di back-office come le risorse umane, saranno sospese o rallentate, affermando che in cinque anni il 30% di ruoli che non comportano interazione diretta con il cliente, potranno essere sostituiti da AI e automazioni. Il taglio, potrebbe riguardare di riflesso altre attività. I lavoratori di Ibm non a contatto con i clienti sono circa 26 mila.
SAMSUNG VIETA CHATGPT AI DIPENDENTI
ARRIVA IL FASCICOLO INFORMATICO D’IMPRESA
Un fascicolo informatico d’impresa è un provvedimento del governo al momento in forma di bozza, allo studio del ministero della Pubblica amministrazione. Il fascicolo e prevede la generazione di un registro dei controlli digitale, accessibile a ogni amministrazione pubblica, con la possibilità di verificare in tempo reale se un’impresa sia stata sottoposta a controlli, in che modo e quali. L’obiettivo è creare un unico front-office con il quale le imprese possano dialogare, e garantire uniformità di accesso ai servizi.
ESPROPRI WEB PER IL PONTE SULLO STRETTO
Sono molti i lavoratori, come in Ibm, che temono di perdere il lavoro, soppiantati dalle piattaforme di intelligenza artificiale, come ChatGPT e simili. Non solo: i dipendenti del colosso coreano Samsung non sono più autorizzati a usarli. La società, secondo indiscrezioni, avrebbe vietato di accedere a strumenti di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT e Google Bard, dopo aver scoperto che il personale aveva caricato codice sensibile su queste piattaforme. Alcuni ingegneri Samsung avrebbero caricato su ChatGPT del codice sorgente interno e note di una riunione interna riservata: non è stata un’idea troppo intelligente.
Per costruire il Ponte sullo Stretto gli espropri saranno digitali. O, più precisamente, le commissioni riunite VIII-IX di Montecitorio hanno dato il via libera all’emendamento della maggioranza che introduce un cassetto virtuale per dematerializzare le procedure espropriative relative alle opere di realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. L’autorità espropriante costituirà uno spazio internet con accesso riservato denominato, appunto, cassetto virtuale. Sarà finalizzato a dematerializzare lo scambio diretto di comunicazioni e documenti con i destinatari delle procedure, favorendo l’accesso agli atti.
LE CLASSIFICHE 2022
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2.214 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
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