Nuovo impianto E NUOVI PRODOTTI
Drenaggio: SUPPLEMENTO SPECIALE
CON QUESTO NUMERO Focus: TERMOIDRAULICA, BAGNO
Rivenditori: PROTAGONISTI DEL SUD
TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE GIUGNO 2023 - 140 CUGINI Poste Italiane SpA Sped. in a.p.D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1DCB Trento. Virginia Gambino Editore SrlViale Monte Ceneri 6020155 Milano Contiene I.R. e I.P. ISSN 2532 - 5671
Elisabetta Cugini
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ANNO 16 - NUMERO 140 GIUGNO 2023
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Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Monica Battistoni, Roberto Bolici, Paolo Caliari, Federico Della Puppa, Sara Giusti, Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Anna Molentini, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro
Impaginazione e grafica
Layout and graphics
Raffaella Sesia
Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces
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giugno 2023 Sommario
YOU TRADE 6 RUBRICHE 11 EDITORIALE Perché YouTrade parla di drenaggio 12 YOUTRADE INDEX Estate fredda per le costruzioni 14 ECONAUTA Le insidie nascoste del green 14 CHIACCHIERE IN CANTIERE Bonus a misura dei portafogli 15 L'AVVOCATO Il fondo speciale è obbligatorio 16 I FATTI NOSTRI Chi traina chi 18 DIGITAL NEWS 20 SEGGIOLE & POLTRONE ATTUALITÀ 22 DISTRIBUZIONE Chi ha paura della retail apocalypse? 28 CONSUMO DI SUOLO Ci siamo giocati Savona 32 INTERNATIONAL HARDWARE Strumenti convincenti RIVENDITE 38 RAFFAELE Edilizia, design e un po' di tecnologia 50 MIELE La crescita no-limits non è finita 60 ALFANO Materiali, qualità e supporto al cliente 70 MADE ITALIA Un gruppo nazionale vicino al territorio 72 RIVENDITE NEWS 74 TO BUILD 76 SOSTENIBILMENTE STORIA DI COPERTINA 78 CUGINI Raddoppiamo e diventiamo più green
37 VIAGGIO NELLA DISTRIBUZIONE DEL SUD: LA CALABRIA 28 IL CONSUMO DI SUOLO È ECCESSIVO: ECCO I DATI CHE LO DIMOSTRANO 22 CHIUDONO MOLTI NEGOZI: È UN TREND PREOCCUPANTE?
GIUGNO 2023 YOU TRADE 7 IMPRESE 88 ITALCEMENTI Il cemento rispetta il ciclo dell'acqua 94 FITT Il tubo in Pvc a impatto certificato 96 FISCHER L'evoluzione del tassello 98 FINSTRAL Punta sul vetro con un nuovo investimento 102 MUOVIAMOCI Attenzione al gioco del lotto 104 COME SI FA Le nuove richieste del mercato 106 YOUTRADE NEWS SPECIALE TERMOIDRAULICA 108 ALBERTO BUBBIO Come adeguare la rivendita all'Its 112 MITSUBISHI ELECTRIC La ventilazione semplice e compatta YOUTRADE CASA - BAGNO 118 FEDERLEGNOARREDO Nessuna crisi, ma meno export 120 MAPEI Bagno asciutto a tempo record 122 FIV Così il caldo è anche design 124 PUCCIPLAST Meno acqua, più efficienza 126 QUARTARELLA Le trasparenze nella ex stalla 128 BAUMIT Nuova suite per la posa di ceramica 130 RITMONIO La doccia su misura è di design 132 COMESE Un bagno romantico 133 CIANCIOSI Il bello tra vintage e moderno 134 LUXURY GOODS Bagno 136 CASA GREEN Design e relax sul Garda in bio edilizia 142 HOME AUTOMATION Casa digitale, ma per gradi 143 DIGITAL HOUSE Il materasso smart concilia il sonno 144 HI-TECH 136 108 SUL GARDA UN ESEMPIO DI BIO EDILIZIA PER IL TURISMO LE MOSSE PER ALLARGARSI ANCHE ALLA TERMODRAULICA 118 IL MERCATO DELL'ARREDO VA, MA RALLENTA L'EXPORT
Villa Quaranta
Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto (Verona)
mercoledì 25 ottobre 2023 ore 19 Cena di business con la consegna degli YouTrade Awards
giovedì 26 ottobre 2023 ore 9
Convegno
INVESTIRE SULLE NOVITÀ L'EDILIZIA VOLTA PAGINA
Intelligenza
artificiale, metaverso, digitalizzazione: quali strade apre la nuova tecnologia alle imprese della distribuzione edile? L’utilizzo della rete, di software sempre più sofisticati, di informazioni digitali, di una gestione documentale avanzata: sono aspetti che il mondo dell’edilizia non può più ignorare se vuole rimanere agganciata con il resto dell’economia. E, soprattutto, con i propri clienti. La sfida tecnologica è uno dei focus che saranno affrontati dal prossimo Convegno YouTrade in programma a ottobre (25-26). Ma non sarà l’unico. L’altra frontiera riguarda, ancora una volta, la sostenibilità. Che significa anche business. A partire dal traguardo fissato dall’Unione Europea, che prevede per il 2050 il raggiungimento della carbon neutrality. Ma anche l’inizio di un ambizioso processo di riqualificazione, che ha come prima scadenza il 2033. Un obiettivo che, per l’edilizia, si può tradurre in tanti anni di lavoro intenso. Infine, come sempre il Convegno YouTrade non trascurerà gli aspetti macroeconomici che più influiscono sull’attività delle imprese di distribuzione, con una fotografia dell’andamento congiunturale e le previsioni per il 2024, accanto alla gestione dei costi e dei prezzi.
VirginiaGambino EDITORE
YouTrade
XVI Convegno Nazionale
PROGRAMMA
9,00 Registrazione e welcome coffee
9,20 Come creare una rivendita 4.0
Vit Kutnar, Ceo di Dek
9,45 Domande e risposte
10,10 Istant poll: Distribuzione, investimenti, digitale
Roberto Di Lellis, giornalista
10,25 La frontiera del 2030
Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano
10,45 Talk Show: parla la distribuzione
11,15 Coffee break
11,35 Congiuntura e previsioni 2024
Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade
12,15 I fattori di rischio e competitività
Alberto Bubbio, senior professor di pianificazione e controllo presso Università Cattaneo Liuc
12,35 Top 100 della distribuzione
Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade
12,45 Talk Show: parola ai produttori
13,15 Light lunch
14,30 WORKSHOP
La soluzione Edi
Marco Cervone, Head of Document Management & Digital Transformation projects di Sefin
Main sponsor
Partner sponsor
Sponsor
LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE IN TEMPO REALE Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista Il sistema Terracoat® assicura una elevata performance termica dell’edificio, oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica.
Giuliano Noci
Federico Della Puppa
Alberto Bubbio
Vit Kutnar
Marco Cervone
Roberto Di Lellis
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Perché YouTrade parla di drenaggio
ella stagione delle vacanze al mare, della spiaggia, delle passeggiate in montagna, chi mai ha voglia di ricordare quello che è successo solo un mese fa in Romagna? Pochi. Eppure, sarebbe bene pensare a quello che succederà a novembre o anche prima, vista la maggiore intensità dei fenomeni atmosferici. Intendiamoci: nessuno vuole portare jella. È che pensare ai disastri idrogeologici come un fenomeno sfortunato, che può capitare, così come può essere evitato (leggi: succederà a un altro, non a me), è proprio sbagliato. L’Italia è un magnifico colabrodo che si sgretola e farebbe bene a investire più risorse per prevenire alluvioni e frane che, comunque arriveranno puntuali come le tasse.
Un anno fa, prima dell’alluvione in Emilia e anche prima delle frane che hanno travolto Ischia (altro disastro già passato nel dimenticatoio) l’Ispra aveva messo a disposizione di tutti la mappa aggiornata del pericolo. In breve: il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. Circa 1,3 milioni di abitanti possono essere coinvolti in frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni. Le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio frane e alluvioni sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia, e Liguria. Le famiglie a rischio sono quasi 548 mila per frane e oltre 2,9 milioni per alluvioni. Su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, quelli che si trovano in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 565 mila (3,9%), quelli in aree inondabili nello scenario medio sono oltre 1,5 milioni. E si parla di danni diretti alle popolazioni. Ma vogliamo aggiungere anche quelli alle imprese e al patrimonio culturale?
Dunque, il supplemento dedicato al drenaggio che accompagna questo numero di YouTrade è più che mai puntale. Anzi, necessario. Un corretto drenaggio deve iniziare dagli edifici e terminare sulle colline, sulle rive dei fiumi. Decisori pubblici, distributori, imprese di costruzione e tutti gli stakeholder devono sapere che si può migliorare. Eliminare la conformazione geologica dell’Italia, insidiata maggiormente dal cambiamento climatico, è impossibile. Ma ridurre i danni è, o dovrebbe essere, obbligatorio. E questo passa anche, occorre ricordarlo, attraverso una migliore capacità di spesa delle Regioni e dello Stato. Autonomia non significa non essere responsabili davanti a un Paese della propria amministrazione. I fondi non impiegati per incapacità di progettare, di appaltare, di prevedere, non sono ammissibili. Le opere di prevenzione del dissesto sono opere speciali perché servono a prevenire danni speciali. Non possono essere dimenticate per convenienza o incapacità. Il supplemento dedicato al drenaggio serve anche a ricordare questo.
EDITORIALE
ND E X
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
Primi segni di rallentamento per il settore, in attesa che le opere del Pnrr incidano in modo più positivo sul business delle imprese. Frena l’inflazione
ESTATE FREDDA PER LE COSTRUZIONI
Igrafici dell’economic sentiment di maggio relativi alle costruzioni e agli altri settori, oltre al grafico dell’andamento dell’inflazione, che comprende la stima provvisoria relativa all’ultimo mese, evidenziano un sentiment per il mercato delle costruzioni che a livello europeo vede proseguire la flessione registrata nei mesi precedenti relativamente all’indice di fiducia delle imprese. A livello nazionale si evidenzia da un lato un rallentamento dell’indicatore, ma da un altro il persistere di un valore molto più elevato di quello medio europeo, sia relativo all’Europa a 27 sia a quello dell’Area Euro. Segno che nel nostro Paese l’economia delle costruzioni beneficia ancora di un importante driver positivo dato dalle potenzialità ancora presenti relative al superbonus, che vede investimenti attivi ancora per 15 miliardi entro la fine del 2023, mentre si iniziano a sentire i primi effetti positivi del Pnrr, i cui effetti reali si percepiranno a parti-
re soprattutto dal 2024 e per i due anni successivi. Sicuramente le lungaggini del Governo nelle azioni di sblocco dei crediti legati ai bonus fiscali, in particolare quelli del superbonus (complessivamente pari a circa 30 miliardi di euro) creano notevoli problemi alle famiglie e alle imprese con crediti incagliati, ma finché la situazione non si sbloccherà definitivamente il sentiment delle imprese risentirà comunque di questo problematico impasse. A livello europeo i valori sono ancora in decrescita, dovuti a un rallentamento generale dell’economia, acuito anche dalla stretta sui tassi voluta dalla Bce per contrastare l’aumento dell’inflazione. Ma che dà notevoli problemi, perché di fatto limita la ripresa economica. In Italia, in particolare, ciò si riverbera nell’aumento dei mutui per l’acquisto di abitazioni, che stanno infatti facendo segnare un preoccupante rallentamento.
A livello nazionale il confronto tra il sentiment delle
IN RALLENTAMENTO LA FIDUCIA DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONI ITALIANE A MAGGIO, MA SU VALORI MOLTO PIÙ ELEVATI DI QUELLI MEDI EUROPEI Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
YOU TRADE GIUGNO 2023 12
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
costruzioni con gli altri settori evidenzia per la prima volta un andamento complessivo omogeneo, con tutti i settori analizzati in flessione. Frena la fiducia delle imprese in tutti i settori produttivi, con particolare riferimento alla diminuzione dell’industria, che continua a rimanere al di sotto dello zero, valore che denota una difficoltà che non è ancora recessione, ma che potrebbe nei prossimi mesi portare a un ulteriore rallentamento, soprattutto se la stretta monetaria sarà ulteriormente acuita dalla Bce. Si raffreddano le dinamiche positive di costruzioni e servizi, anche se i valori rimangono ancora sora lo zero, e rallenta per il secondo mese consecutivo anche la fiducia del settore del commercio, che presenta comunque ancora il dato più elevato. In leggero rallentamento, dopo la ripresa dei mesi scorsi, della fiducia dei consumatori, riproponendo quell’attendismo segnalato anche lo scorso mese.
Il segnale generale è di un momento di ripensamento per l’edilizia, divisa tra un superbonus depotenziato, crediti incagliati non ancora sbloccati dalle piattaforme annunciate, ma non ancora operative e Pnrr ancora in fase di lancio, a causa di ritardi nella sua attuazione. In questo quadro appare molto significativo l’andamento dei due indicatori anticipatori del mercato, ovvero l’indice di ordini e piani di costruzione delle imprese e le attese occupazionali per i prossimi tre mesi, due indicatori in netta decrescita, in particolare l’occupazione, per i quali bisognerà attendere i dati di giugno per capire se è un andamento congiunturale di breve periodo o tendenziale.
Sul fronte dell’inflazione si registra un rallentamento, dopo la leggera ripresa di aprile. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di maggio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua. Il valore si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%), degli altri beni (da +5,3% a +5,0%), dei servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%).
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,2% a +6,0%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,3% a +6,2%. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,7% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’8,0% su base annua (in decelerazione da +8,6% di aprile); la stima preliminare era +8,1%.
A cura del Centro Studi YouTrade
FRENATA DI TUTTI I SETTORI A MAGGIO
Economic sentiment dei settori economici in Italia
Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission) IN RALLENTAMENTO ORDINI E PIANI DI COSTRUZIONE A MAGGIO
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi Dati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat INFLAZIONE IN RALLENTAMENTO A MAGGIO, GRAZIE ALLA RIDUZIONE DEI PREZZI DEI BENI ENERGETICI
Andamento del tasso di inflazione in Italia - Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
FEDERICO MOMBARONE Giornalista
Le insidie nascoste del green
Aumenta la produzione di energia rinnovabile. Bene. È una necessità, prima ancora che un dovere verso l’ambiente. Gli ecoentusiasmi, però, non devono essere ciechi di fronte a quello che comporta un passaggio dalla produzione di energia attraverso fonti fossili o il nucleare, e quella che è definita pulita, anche se a guardare bene non è sempre così. Può essere definita davvero green l’energia elettrica prodotta dalle centrali idroelettriche, che funzionano grazie all’acqua piovuta dal cielo. Anche se, a voler essere pignoli, un danno ambientale c’è comunque, visto che hanno necessità di invasi artificiali costruiti in mezzo alle montagne. Tutto il resto, fotovoltaico compreso, necessita comunque dell’utilizzo di materie prime, terre rare scovate rivoltando enormi quantità di terreno e devastando intere regioni (ma lontano dai nostri occhi).
C’è, poi, un altro problema. L’energia green non ha orari. Non può essere prodotta a comando, come per una centrale a carbone o a gas. Il vento c’è quando c’è. Il sole fa funzionare i pannelli fotovoltaici quando pare a lui. Per questo l’energia rinnovabile ha necessità anche di un sistema che la immagazzini, pronta per essere utilizzata la notte o quando non c’è vento. E quello dello stoccaggio di energia rinnovabile è un altro punto dolente. Anche installare in un appartamento un impianto di accumulo è costoso, tanto che può diventare poco conveniente da un punto di vista economico: dipende alla quantità di energia prodotta che, negli anni e nelle migliori condizioni, può ammortizzare l’investimento. Su larga scala, però, è diverso. Per far funzionare una fabbrica, un impianto di ricarica per auto elettriche, un mezzo di trasporto pubblico o un camion per la logistica serve tanta energia. E, quindi, anche una enorme capacità di stoccaggio. A meno che non vogliate ricaricare l’auto esclusivamente durante le giornate con pieno sole. Sono ipotizzabili gigantesche batterie capaci di far funzionare impianti di grandi dimensioni? Non è una confutazione della necessità di utilizzare energia green, ma una domanda che non si può eludere. C’è, poi, un altro ostacolo per passare da un’economia basata sulle fonti fossili a una a corrente alternata: la trasmissione. Cavi, centraline, switch e tutto quanto concerne la trasmissione dell’elettricità è un altro aspetto che va adeguato. E non è facile ipotizzare come.
Bonus a misura dei portafogli
Èfinita per sempre la stagione dei bonus per l’edilizia? In realtà il prossimo anno il superbonus è ancora previsto, seppure ridotto al 70%. Ma è la cessione del credito fiscale quella che è ormai seppellita nel sepolcro del decreto governativo di febbraio. Giusto, però, pensare a un dopo. Nonostante gli operatori della filiera delle costruzioni sembrano affetti da una miopia congenita: pensano al business dei tre mesi successivi e stop. A fare eccezione, piaccia o no, è l’Ance, che ha annunciato di avere pronta una proposta di rimodulazione del sistema bonus casa. Anche perché, a dispetto di chi considera una tassa patrimoniale la riqualificazione del 15% degli edifici di classe G prevista dalla direttiva europea, il trend della riduzione dei consumi per le abitazioni è segnato. E per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa nell’ambito della citata direttiva, un sistema di incentivazione va messo in conto.
Anche se dovrà essere profondamente diverso da quello urbi et orbi in vigore fino allo scorso anno. Tra le idee, per esempio, c’è quella di privilegiare gli interventi di ristrutturazione di interi edifici in chiave energetica ed antisismica. Tradotto: meno bonus per i piccoli interventi di riqualificazione di singole unità immobiliari, più agevolazioni per opere che coinvolgono la struttura o l’involucro di edifici, come i condomini.
Il secondo step ha un sapore che potrebbe essere apprezzato più dall’attuale opposizione in Parlamento che dal fronte dei liberisti duri e puri. Eppure sono le grandi imprese a proporlo: un meccanismo che tenga conto in qualche modo dell’aspetto reddituale dei proprietari. Più incentivi a chi non ha soldi in banca (e in assemblea blocca ogni iniziativa), meno per chi si può permettere di attingere ai risparmi. Al di là delle considerazioni ideologiche questa posizione mostra anche una buona dose di realismo: un sistema di questo tipo potrebbe bypassare l’opposizione nei condomini di chi non può partecipare alla riqualificazione dell’edificio perché non ha reddito sufficiente. Ma pensate che possa passare una proposta del genere?
ECONAUTA CHIACCHIERE IN CANTIERE
YOU TRADE GIUGNO 2023 14
FRANCO SARO Giornalista
RUBRICHE
LUDOVICO LUCCHI
Il fondo speciale è obbligatorio
La Cassazione ha affermato il principio di diritto per cui non è valida la delibera sui lavori di manutenzione straordinaria che non preveda la costituzione del fondo speciale. E questo poiché il preventivo allestimento del fondo speciale è obbligatorio e costituisce una condizione di validità della delibera di approvazione delle opere. La Corte precisa che l’articolo 1135 primo comma 4 del Codice civile tutela l’interesse collettivo al corretto funzionamento della gestione del Condominio e l’interesse del singolo condomino a evitare il rischio di dover garantire al terzo creditore il pagamento dovuto dai morosi. La Cassazione ha ricordato che nell’opposizione al decreto ingiuntivo per la riscossione di contributi condominiali il giudice può sindacare sia la nullità, anche rilevata d’ufficio, della delibera posta a fondamento dell’ingiunzione, sia l’annullabilità della stessa, se dedotta con domanda riconvenzionale di annullamento contenuta nell’atto di citazione di impugnazione della delibera. La nullità della delibera impugnata può essere rilevata d’ufficio o esaminata su eccezione di parte anche dal giudice d’appello.
L’articolo 1135 primo comma 4 del Codice civile, che nel testo originario prevedeva la costituzione del fondo come facoltativa, è stato modificato dalla legge di riforma del condominio e contiene ora l’avverbio «obbligatoriamente». Prevede la necessità di allestire previamente il fondo. In seguito, è intervenuta un’altra modifica a opera del decreto legge 145/2013, grazie alla quale il fondo speciale non deve necessariamente essere di importo equipollente al costo delle opere, ma, se il contratto prevede un pagamento rateale, è possibile l’allestimento del fondo in relazione ai singoli pagamenti dovuti.
Poiché l’articolo 1135 tutela sia l’interesse collettivo al corretto funzionamento della gestione del condominio, sia l’interesse del singolo condomino a evitare il proprio rischio di dover garantire al terzo creditore il pagamento dovuto dai morosi, secondo quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 63 disposizioni attuative del Codice civile, la delibera a maggioranza non può avere un contenuto contrario alla disposizione in parola, né può decidere di non provvedere alla costituzione del fondo o modificare le modalità di costituzione previste. Ciò neppure nel caso in cui l’appaltatore vi consenta: una simile decisione risulterebbe pregiudizievole per tutti i condomini e per le esigenze di gestione condominiale.
L'AVVOCATO
del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu
ROBERTO ANGHINONI Giornalista
CHI TRAINA CHI
«Chi traina chi» è una domanda che mi è stata rivolta in un interessante convegno cui ho partecipato qualche tempo fa, incentrato sulla sostenibilità. In sostanza, fra i selezionati driver del cambiamento più o meno in atto (sostenibilità, appunto, nelle sue varie forme, recupero e riutilizzo dei rifiuti da cantiere, digitalizzazione, e così via), la domanda era riferita a quali potrebbero essere le figure della filiera – produzione, distribuzione, progettazione, privato – che potrebbero fungere da traino verso un nuovo mercato che tutti, e dico tutti, sono concordi nel ritenere importantissimo, giustissimo, necessarissimo (la parola l’ho inventata adesso), salvo poi guardarsi negli occhi e chiedersi «chi comincia?».
Per la cronaca, alla domanda ho risposto che, a mio avviso, nessuno trainerà nessuno, perché nessuno ha la forza, l’impellente desiderio, addirittura l’ardire di cambiare il mondo, per quanto questo cambiamento possa essere più che auspicabile. La cultura della sostenibilità è un valore ancora da costruire, nel nostro settore ancora più che in altri, nonostante i grandi sforzi dell’industria per migliorare le caratteristiche dei loro prodotti, packaging compresi, arrivando perfino, nel migliore dei casi, a certificare quanto dichiarato nelle schede tecniche, che comunque vanno sempre lette con molta attenzione. Saranno trainanti? Sarebbe bello, ma probabilmente no. La cultura della sostenibilità è un valore collettivo che ha bisogno di una crescita e di una condivisione collettiva. Credo insomma che oggi il mondo dell’edilizia non sia ancora pronto per farsi carico di questa responsabilità, mentre sono altrettanto convinto che ogni piccolo passo avanti possa contribuire a creare, appunto, una coscienza collettiva in grado, nel tempo, e non vi so dire quanto tempo, di cambiare le cose. A sollecitare gli eventi possono concorrere diverse cose: normative stringenti, che in parte già esistono (ma i CAM – Criteri Ambientali Minimi – appunto perché minimi sono assolutamente insufficienti) e soprattutto i relativi controlli, la cui assenza o limitatezza rappresenta, da sempre, il limite più evidente delle normative stesse. Ancora, un mecca-
Il processo di innovazione del nostro settore ci vedrà presto impegnati in ambito sostenibilità. Tra norme anche europee e pubblica opinione, con il sostanziale contributo della produzione e la sempre claudicante coscienza collettiva, il costruire ma anche il vivere sostenibile diventerà nei prossimi anni un nuovo, appassionante standard di mercato
nismo premiante per le aziende che nella sostenibilità realmente investono: ci vuole un attimo perché chi si comporta in modo virtuoso finisca fuori mercato. Anche di questo aspetto la storia del settore è ricca di deludenti esempi. C’è poi la pressione del cliente finale. È vero che la sensibilità è in aumento, ma da quel che mi dicono non è così diffusa come si vorrebbe far credere, e comunque non è ancora determinante per obbligare a scelte definitive. Comunque, anche il desiderio di benessere abitativo è un contributo importante per la determinazione della coscienza sostenibile collettiva di cui sopra. Un altro aiuto potrebbe arrivare anche dalla comunicazione. Se ci fate caso, anche solo guardando le pubblicità in televisione, non esiste ormai più un solo prodotto, qualsiasi genere di prodotto, che non abbia un’aurea di sostenibilità. Tornando al nostro settore, un piccolo sogno potrebbe essere quello di veder concretizzata una «collaborazione di filiera», in grado di generare una tendenza precisa cui il cliente finale – privato o insieme di privati, progettazione di un certo tipo, eccetera – possa fare riferimento. Qualcosa del genere esiste già, ma è talmente marginale da essere poco incisiva. Un altro limite da superare è quello della percezione che sostenibile, tradotto in linguaggio terrestre, significhi più caro. Tanto, prima o poi, qui si deve arrivare. Però è anche vero che la gente ormai ha capito che un prodotto di qualità non può costare come uno scadente. Ma il rischio che il prodotto sostenibile diventi una scelta di nicchia è sempre presente, e non è ciò che desideriamo. In ogni caso, confrontarsi con la sostenibilità nelle sue più varie accezioni sarà anche il compito della distribuzione edile nei prossimi anni. Tra l’altro, nel rapporto quotidiano con il cliente spendere una parola per promuovere l’alternativa sostenibile in qualche modo qualifica. Senza l’ambizione di trainare il cambiamento, non è il caso di fare i fenomeni, ma con la consapevolezza che il tema della sostenibilità sarà centrale nei prossimi anni, possiamo insieme contribuire alla concretizzazione di una tendenza che prima o poi diventerà un palese fattore economico-sociale anche nel nostro settore.
YOU TRADE GIUGNO 2023 16 RUBRICHE
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Secondo l’istituto di analisi di mercato Business Intelligence Group, l’Italia si colloca al tredicesimo posto in Europa per numero di proprietari di seconde case. Le principali tipologie di interventi che vengono effettuati per valorizzare gli immobili comprendono il cambiamento di infissi (36,3%), la climatizzazione (33,9%), il miglioramento dell’efficienza energetica (25,1%), il rifacimento dell’impianto elettrico (24,1%), l’installazione di sistemi wi-fi per il collegamento a internet (23,3%), il rinnovamento del bagno (21,9%) e la riverniciatura delle pareti (20,5%).
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RICHIESTE AL GOVERNO
Gli architetti e gli ingegneri presentano al Governo quattro proposte per risolvere le criticità che, nel giudizio delle categorie professionali, rischiano di compromettere lo sviluppo del Paese. È il Manifesto delle libere professioni tecniche, firmato dagli ordini professionali, Inarcassa, associazioni. Al centro delle proposte avanzate da associazioni e Ordini professionali, l’equo compenso, regime forfettario, interventi per efficientamento sismico ed energetico, e concorsi di progettazione.
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NEWS
DIGITAL
La baia di Paraggi (Genova)
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A BERGAMO IMMOBILI E FUTURO
Una mutazione genetica che investe in pieno il mondo del condominio, che ha bisogno di professionalità per valorizzare l’immobile in un’ottica manageriale. Ed è stato questo il filo conduttore del convegno organizzato da Anaci Bergamo venerdì 9 giugno, con il contributo di Virginia Gambino Editore. L’appuntamento ha fatto il pieno di presenze: 120 partecipanti alla cena dell’8 giugno che ha preceduto l’evento e oltre 200, il 9 giugno, in platea alla Fiera di Bergamo.
SEGGIOLE & POLTRONE
RENATO DELLE SIDE PRESIDENTE DI AXOLIGHT
Cambio al vertice nella sede americana di Axolight, azienda di illuminazione specializzata nella progettazione e produzione di lampade di design fondata circa 25 anni fa in Italia e ormai presente in 90 Paesi. Renato Delle Side assume il ruolo di presidente e Ceo di Axolight Usa al posto di Filippo Rossi, che lascia dopo cinque anni. Delle Side porta oltre 20 anni di esperienza professionale, 15 dei quali in Nord America. Nel suo recente passato ha ricoperto la posizione di Ceo per Foscarini Americas (produttore di illuminazione di fascia alta). In precedenza è stato responsabile del marketing e poi direttore delle vendite per le Americhe per Ligne Roset (produttore di mobili di alta gamma). Delle Side ricopre anche la posizione di Ceo di Idb Usa (Italian Design Brands), un conglomerato di aziende produttrici di mobili, illuminazione e cucine di fascia alta, di cui fa parte anche Axolight dallo scorso dicembre.
NUOVO VERTICE PER ANPE
L’assemblea Anpe (Associazione Nazionale Poliuretano Espanso rigido) ha rinnovato le cariche sociali nominando i membri del nuovo consiglio direttivo composto da Alberto Brozzi (Duna Corradini), Mattia Candeli (Isolmar), Luca Celeghini (Covestro), Alberto Crippa (Brianza Plastica), Franco Gabrieli (MOL Italia), Paolo Guaglio (Magma Macchine), Paolo Lusuardi (Ediltec), Claudio Marconi (Soprema), Marco Monzeglio (Tagos), Andrea Stefani (Coim), Massimiliano Stimamiglio, nella foto (Stiferite), Giampaolo Tomasi (P3). Il collegio dei revisori dei conti è formato da Emanuele Barisoni (Evonik), Cristina Javarone (Momentive Pms), Alessandro Gallipoli (Coim), Gianmarco Malagò (Silcart). Il consiglio direttivo ha nominato presiden-
te Massimiliano Stimamiglio e i due vice, Giampaolo Tomasi e Paolo Lusuardi.
AUGELLO RESTA AL VERTICE AIPE
L’assemblea degli Associati Aipe (Associazione italiana polistirene espanso) ha rinnovato per la terza volta consecutiva la fiducia al presidente Alessandro Augello (Poron Italiana Sud), che rimarrà in carica per il prossimo biennio. Augello è già forte di una lunga esperienza nel mondo dell’Eps e già presidente di Aipe per i mandati 20192021 e 2021-2023. Eletto anche il nuovo consiglio direttivo, che oltre al presidente e i due vicepresidenti è composto da Renzo Cester (Politop), Ennio Delia (Fortlan-Dibi), Valerio Micacchi (Isopak Adriatica), Alberto Nicoli (Mpe), Giovanni Raggi (Isolconfort), Luca Saccardi (Sts Polistiroli), Romeo Tonello (Rexpol), Luca Zappelli (Sulpol). Gli undici Consiglieri rimarranno in carica per i prossimi due anni. Marco Piana, direttore tecnico di Aipe, è stato confermato socio onorario. Il collegio revisori dei conti è composto da Roberta Busnelli e Marisa Persegato, mentre nel collegio dei probiviri siedono Diana Castiglione, Gabriele Depinto e Oreste Pasquarelli.
MICHELE LIGNOLA DIRETTORE GENERALE ANIE
Michele Lignola è il nuovo direttore generale di Anie, la Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche aderente a Confindustria. Lignola, avvocato, assume questo incarico dopo essere già stato direttore generale dell’Unione industriali di Napoli, di Confindustria Campania e di Fondimpresa. Il professionista ha iniziato la sua carriera in Intersind e in seguito stato il responsabile delle relazioni industriali in Cirio Bertolli De Rica (gruppo Sme-Iri), a cui è seguito l’incarico di direttore del Personale e Organizzazione della società Edi.Me-Il Mattino.
GIACOMO MURATORI AL TIMONE DI BIMON
Giacomo Muratori approda in BiMon, azienda attiva nei servizi di consulenza e progettazione Bim, come general manager, dopo aver ricoperto posizioni manageriali nei settori della consulenza e del marketing, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il posizionamento e accelerare la crescita dell’azienda sul territorio italiano, per poi espandersi anche sui mercati europei ed extra.
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CHI HA PAURA DELLA RETAIL APOCALYPSE?
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ATTUALITÀ
DISTRIBUZIONE
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Migliaia di negozi abbassano la saracinesca. L’e-commerce vola. E la grande distribuzione diventa sempre più forte. Ma il commercio al dettaglio non è finito. Anzi, molti giovani apprezzano i punti vendita di prossimità. A patto, però, che siano al passo con i tempi
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YOU TRADE GIUGNO 2023 26 SE IL SOGNO AMERICANO DIVENTA INCUBO
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Si costruisce meno. Eppure, in soli 12 mesi è stata coperta di asfalto o costruzioni un’area di 63 chilometri quadrati. Un trend insostenibile, che fa male all’ambiente e peggiora il rischio idrogeologico. La soluzione? Abbattere per ricostruire. Meglio
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GLI STRUMENTI DEL FARE HANNO CONVINTO
La prima fiera dedicata a ferramenta, edilizia, fai-da-te, sicurezza, outdoor, colore e materiale elettrico, organizzata da Koelnmesse Italia sul modello di Eisenwarenmesse, ha registrato il pieno di affluenza e di aziende presenti. Tornerà a maggio 2025
Prossimo appuntamento a maggio 2025. Tornerà fra due anni, sempre nella cornice della Fiera di Bergamo, la seconda edizione di International Hardware Fair Italy, la fiera dedicata a ferramenta, edilizia, fai-da-te, sicurezza, outdoor, colore e materiale elettrico, organizzata da Koelnmesse Italia sul modello di Eisenwarenmesse, la più grande manifestazione del settore a livello mondiale che si svolge a Colonia, in Germania. «Abbiamo colto i segnali del mercato italiano ed europeo, per organizzare un evento dedicato al mondo ferramenta, edilizia e Diy, che in Italia ancora non c’era, e il mercato ci ha dato ragione», ha commentato Markus Oster, vicepresidente Trade Fair Management di
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INTERNATIONAL
Veronica Monaco
HARDWARE FAIR ITALY
Koelnmesse in Germania. «Il successo di questa prima edizione deriva da tutta la nostra esperienza nell’organizzazione di fiere, che ci ha consentito di strutturare un’esposizione fieristica rispondente alle reali esigenze del comparto. La collaborazione con le numerose associazioni italiane ed europee che hanno dato pieno supporto a questa prima edizione, inoltre, ha contribuito a creare la piattaforma ideale in Italia per il mercato europeo», ha aggiunto Thomas Rosolia, amministrazione delegato di Koelnmesse Italia.
ESPOSITORI E VISITATORI
A segnare il debutto del format italiano dell’evento, un riscontro oltre le aspettative che si è materializzato negli oltre 5 mila visitatori (5.300 per la precisione), provenienti da 30 Paesi, che hanno curiosato tra i padiglioni e partecipato agli eventi. I 302 espositori presenti hanno fatto registrare il tutto esaurito, anche grazie alla presenza di numerose aziende estere, riu-
nite in collettive o presenti singolarmente, provenienti da 20 Paesi, europei e non. «La nostra è una presenza storica alla fiera di Colonia: a Eisenwarenmesse ormai siamo di casa. Quando si è presentata l’opportunità di partecipare alla prima edizione di International Hardware Fair Italy, a Bergamo, l’abbiamo colta subito, proprio in funzione del successo della fiera di Colonia in tutti questi anni», ha commentato Michele Taddei, direttore commerciale Bossong, specializzata in sistemi di fissaggio e consolidamento. «A Bergamo, abbiamo ritrovato lo spirito di internazionalità nel settore dell’edilizia che domina in Germania; la dimensione della fiera era, naturalmente, più contenuta, ma l’Italia e la città hanno risposto in maniera molto positiva a questa scommessa sul ritorno dell’edilizia a Bergamo».
APPUNTAMENTI E BUSINESS
Durante la fiera l’attività di matchmaking ha facilito
THOMAS ROSOLIA, AMMINISTRATORE DELEGATO KOELNMESSEITALIA.A SINISTRA, MARKUS OSTER, VICEPRESIDENTE TRADE FAIR MANAGEMENT DI KOELNMESSE IN GERMANIA. SOTTO, IMMAGINI DALLA PRIMA EDIZIONE DI IHF A BERGAMO
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E NON SONO MANCATE LE PREMIAZIONI
All’International Hardware Fair Italy di Bergamo non sono mancate le premiazioni, con la proclamazione dei vincitori del Premio per il miglior prodotto 2023, in collaborazione con Assofermet Ferramenta, l’assegnazione dell’Oscar del negozio ferramenta e il Premio negozio Ascom.
Premio Prodotto dell’anno
• Categoria Design: Romeo Maestri figli & con Rocamatica
• Categoria Innovazione CFG con CFG Lumina Combi
• Categoria Green: Arexons con Svitol lubrificante multifunzione green.
Premio Oscar del Negozio Ferramenta
• Miglior Presenza Web: Vanzo Centro Fer con il portale e-commerce dedicato a professionisti e aziende
• Miglior Esposizione: GB Ferramenta con il progetto Lavorare con gli attrezzi giusti è tutta...un’altra musica.
• Miglior Specializzazione: Perinelli Forniture con il progetto Punto vendita centro chiavi.
• Miglior Storia di Famiglia: Ferramenta Nicolini con il progetto Ferramenta Nicolini: from zero to hero.
Premio negozio Ascom
• Categoria Storicità e Presenza sul territorio: Andrea Gualini con la famiglia con il progetto Miglior storia di famiglia a Bergamo.
• Categoria Innovazione: Giuseppe Mauriello con il progetto Innovazione e rinnovamento
• Categoria Opzione Donna: Cristina Mora con famiglia con il progetto Opzione donna
l’incontro tra aziende e distributori: nelle due giornate, hanno avuto luogo oltre 200 appuntamenti, grazie alla collaborazione di partner distributivi nazionali ed europei specializzati nei diversi cluster di settore. «L’impressione è stata decisamente positiva. L’evento ha raggiunto e superato le aspettative iniziali. La manifestazione, in particolare per l’affluenza dei visitatori e per l’alto profilo delle aziende espositrici, è senza dubbio un evento da non perdere, anche per le future edizioni; e sarà senz’altro da annoverare tra le fiere di maggiore importanza, nel panorama europeo», è il commento di Franco Morganti, amministratore delegato Morganti Kapriol, che si occupa della produzione e commercializzazione di utensili, abbigliamento da lavoro e dispositivi di protezione individuale.
APPROFONDIMENTI
Durante la due giorni dell’International Hardware Fair Italy di Bergamo numerosi sono stati anche gli eventi di approfondimento sulle tematiche più attuali. Oltre al convegno inaugurale, dedicato allo scenario internazionale di mercato nei settori ferramenta, edilizia e Diy, e ai driver strategici ed economici che condizioneranno le filiere nei prossimi anni, il programma ha visto anche una tavola rotonda dedicata al futuro del mercato ferramenta ed edilizia dopo i bonus e un meeting dedicato alle tendenze e all’evoluzione della grande distribuzione specializzata dell’home improvement, in Italia e nel mondo. Rinnovamento del retail tecnico indipendente, evoluzione della comunicazione b2b e social, nuove aspettative del consumatore professionale post covid, nuovi scenari nel mondo colore sono stati invece i temi al centro della seconda giornata della fiera. Il mondo del giardino e dell’outdoor, inoltre, sono stati protagonisti del convegno dedicato alle tendenze nei garden center e alla distribuzione per l’outdoor, con un approfondimento sul bonus verde e sull’innovazione nelle attrezzature per il giardinaggio.
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MICHELE TACCHINI PREMIA SILVANA E FEDERICA SERRAIOCCO DI FERRAMENTA NICOLINI
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RIVENDITECALABRIA TRE CAMPIONI DEL SUD
risultate inadeguate. Ma, per quanto riguarda l’edilizia, gli effetti positivi, combinati a quelli dei vari bonus, hanno finora prodotto un clima positivo. Con una dinamica interessante, come testimoniano le attività di tre grandi aziende della distribuzione.
EDILIZIA, DESIGN E UN PO’ DI TECNOLOGIA
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DISTRIBUZIONE AL SUD - RAFFAELE
Veronica Monaco
Si può fare impresa, raggiungere il successo, creare un solido gruppo nella distribuzione di materiali per edilizia in Calabria? Si può, raccontano le cronache di Lamezia Terme (Catanzaro) che riguardano il gruppo Raffaele. Una marcia che è iniziata negli anni Trenta per iniziativa di Giuseppe Raffaele, detto‘U Sirrisi per le radici familiari originarie di Serra San Bruno. Cammino che non si è ancora fermato, racconta a YouTrade Michele Raffaele, socio e presidente dell’azienda.
Domanda. La vostra azienda ha quasi un secolo: quali sono state le principali tappe della sua crescita?
Risposta. L’azienda è stata fondata da mio nonno Giuseppe. Abbiamo documenti che risalgono al 1935 in cui è dimostrata la donazione alla patria di rottami di ferro. Nel tempo si è andata a costituire una rivendita di legname e materiali ferrosi. In azienda sono poi entrati mio padre Armando e i miei zii Salvatore e Michele. Venuti a mancare i fratelli, è rimasto solo mio padre, a cui si è affiancata negli anni Sessanta mia mamma, che ha trasformato la rivendita iniziando a inserire ferramenta, termoidraulica, materiale edile e creando il primo showroom. Man mano è subentrata la terza generazione, di cui facciamo parte io e i miei cinque fratelli, ognuno con compiti diversi. Ciascuno ha sviluppato il proprio settore di competenza in accordo con gli altri soci. Oggi abbiamo un’unica società commerciale, divisa in tre settori: il bricolage con il marchio ProntoHobby, lo showroom con il marchio Habitami e la distribuzione con il marchio Fernoi, che può contare anche su una rete di 25 agenti che seguono il Centro Sud Italia.
D. La figura di sua madre è dunque molto importante per lo sviluppo della società?
R . Sì, anche se attualmente non ricopre più cariche all’interno dell’azienda, nelle scelte più importanti siede ancora al tavolo del consiglio di amministrazione. È una donna pragmatica, una grande lavoratrice, che ha sempre saputo guardare avanti e investire in maniera lungimirante. Negli anni del boom edilizio ha saputo trasformare un’azienda specializzata prevalentemente in materiali pesanti, inserendo a poco a poco nuove argomentazioni commerciali per avvicinarsi sempre più alla clientela. Anche il più recente investimento, quello di aprire un punto ven-
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Il gruppo con base a Lamezia Terme è un rivenditore di riferimento per gli operatori delle costruzioni. Ma non solo. Punta anche sul fai-da-te e sull’arredamento: prepara l’apertura di un nuovo punto vendita dedicato solo ai mobili.
E spinge sull’e-commerce
MICHELE RAFFAELE, SOCIO E PRESIDENTE DEL GRUPPO RAFFAELE
RIVENDITE
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LO SHOWROOM HABITAMI A MAIDA (CATANZARO). SOTTO, IL BRICO PRONTOHOBBY
dita dedicato solo ai mobili, è stato condiviso con lei.
D. Dove si trova questo nuovo punto vendita?
R. Si trova nel nostro centro più grande, quello di Maida, in provincia di Catanzaro. Il negozio si trova sulla Statale 280, a metà tra la regione tirrenica e quella jonica. A Maida abbiamo creato un unico polo in cui si trovano il brico, lo showroom, il magazzino edile e l’idraulica. Insomma, tutto quello che serve per la casa, dagli impianti alle finiture e presto anche all’arredamento.
D. Dove si trovano gli altri punti vendita?
R. Come brico siamo presenti anche a Lamezia Terme, Amantea, Rende, Squillace e Catanzaro. A La-
mezia Terme c’è anche una seconda sede Habitami, con esposizione e magazzino edile.
D. Da dove arrivano i vostri clienti?
R. Serviamo diverse regioni, ma i nostri clienti arrivano per lo più dalla provincia di Catanzaro. Nel fine settimana anche dalle altre province della Calabria.
D. Perché il brico è così importante?
R. Il nostro primo brico compie 15 anni. Rappresenta un elemento importante per l’azienda perché consente di avere immediata liquidità. Come in tutta la grande
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MICHELE RAFFAELE CON LA MADRE EUGENIA RIZZO RAFFAELE
distribuzione il pagamento è in contanti o in carta di credito, e questo ci aiuta molto specie nei periodi di crisi finanziaria.
D. Nel corso degli anni quali sono stati i principali cambiamenti?
R. Siamo partiti con 2.500 metri quadrati per arrivare agli attuali 6 mila. Ogni anno abbiamo implementato la superficie di vendita adeguando la proposta alle richieste dei clienti.
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RIVENDITE
IL MAGAZZINO AUTOMATIZZATO
D. Chi sono i principali clienti del brico?
R. La maggior parte sono clienti privati, proprio per il tipo di offerta che proponiamo con materiale dedicato all’hobbista e al fai-da-te di fascia media. I professionisti preferiscono rivolgersi ai nostri magazzini e allo showroom dove abbiamo prodotti di fascia più alta.
D. Con quali prodotti siete partiti e quali sono state le principali linee di prodotto che si sono aggiunte successivamente?
R. Ai classici prodotti da brico abbiamo aggiunto settori a noi prima sconosciuti, come i prodotti per animali, i casalinghi, i detersivi, le cornici a giorno.
D. Quali sono gli ultimi prodotti che avete inserito?
R. I mobili componibili che adesso stiamo spostando nel nuovo showroom dedicato solo all’arredamento. È un settore che ci sta dando grosse soddisfazioni, perché nelle case c’è sempre voglia di rinnovare.
D. A quali ambienti sono destinati questi mobili?
R. Cucina, sale da pranzo, camere da letto. Qualche anno fa abbiamo acquistato nuovi macchinari e abbiamo aperto un centro lavoro per mobili su misura. Abbiamo un ingegnere dedicato che lavora in Autocad in grado di realizzare qualsiasi cosa il cliente richieda.
D. Oltre al brico, a Maida avete anche uno showroom: quanto è grande e quando è nato?
R. Lo showroom si estende per un’area di 2.500 metri
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IL DEPOSITO. SOTTO, L’INTERNO DEL PUNTO VENDITA
quadrati. Prima si trovava, in una versione più piccola, nel punto vendita di Lamezia, poi a novembre dello scorso anno abbiamo deciso di spostarlo a Maida per dare ai clienti l’opportunità di avere un punto vendita completo a 360 gradi.
D. A che tipologia di clienti si rivolge?
R. Clienti professionali e privati con prodotti di livello medio-alto.
D. Quali prodotti si trovano nello showroom?
R. Piastrelle e grandi formati, mosaici, parquet, legno, laminati, bagno e arredo bagno, minipiscine, saune, bagni turchi, porte e infissi, carta da parati, ma anche cucine e camere da letto di livello più alto.
C’è anche una zona dedicata agli architetti per la progettazione.
D. Quanto può incidere sul business lo showroom?
R. Lo showroom è la vetrina dell’azienda ed è molto importante anche per le vendite indirette.
D. Infine, c’è la parte dedicata al cliente professionale…
RIVENDITE
L’INTERNO DEL BRICO
R. Al banco professionale vengono le imprese e gli artigiani, dove possono trovare materiale per l’idraulica, l’utensileria, il materiale elettrico ed edile. C’è anche il tintometro per le colorazioni. Inoltre, da meno di un anno abbiamo lanciato una app per gestire ordini e consegne.
D. Come funziona?
R. Il cliente professionale attraverso il catalogo online inserisce gli ordini, oltre all’orario e al punto vendita dove intende ritirare la merce. Tanti ormai si sono abituati a prenotare la sera e ritirare la mattina successiva nell’orario che preferiscono. Stiamo cercando di promuovere l’app presso tutti i clienti professionali, ma c’è ancora qualcuno che preferisce venire a fare
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L’AREA DEDICATA ALLA REALIZZAZIONE DI MOBILI SU MISURA
l’ordine in negozio per toccare il prodotto con mano. Per ora l’accesso alla piattaforma è riservato a imprese e artigiani, ma stiamo lavorando per aprire questa possibilità anche ai privati.
D. Dove avviene il ritiro della merce?
R. A Maida abbiamo un’area deposito di appoggio a sfruttamento verticale totale che utilizziamo per il materiale venduto e per il cliente del punto vendita. Si estende su un’area di 3 mila metri quadrati, mentre a 1 chilometro di distanza abbiamo un polo logistico per il magazzino. In totale l’area logistica e il punto vendita occupano un’area di 30 mila metri quadrati coperti e 20 mila scoperti.
D. Qual è l’area più complessa da organizzare tra brico, showroom e magazzino?
R. Sicuramente la logistica. Caricare i magazzini verticali richiede all’inizio molto tempo, perché i moduli contengono tanti articoli e fisicamente vanno messi dentro uno alla volta. I magazzini sono auto-
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matizzati e includono nuovi macchinari con 4.0. Un grosso investimento che abbiamo realizzato tre anni fa, che però ci ha permesso di guadagnare molto in termini di tempo e qualità del servizio.
D. In percentuale quanti sono i clienti privati e quanti i professionisti?
R. Fino a qualche anno fa erano molti di più i clienti professionali. Oggi, con l’evoluzione di internet, il cliente privato è molto più preparato e presente nella trattativa commerciale. Attualmente la clientela è equamente divisa tra le due tipologie.
D. Avete in progetto di modificare qualcosa in negozio?
R. Rinnoviamo sempre il punto vendita facendo ogni anno il restyling degli scaffali per non dare ai clienti abituali la sensazione di essere statici. I produttori poi presentano ogni anno prodotti nuovi e cerchiamo di avere sempre un’offerta innovativa.
D. Quanti dipendenti occupate?
R. Impieghiamo un totale di 250 dipendenti tra tutti punti vendita e il centro logistico.
D. Sentite la concorrenza della Gdo?
R. La Gdo in Calabria non ha molto interesse per la scarsa densità abitativa delle regione, ma il territorio ha diversi competitor qualificati, Con tutti i concorrenti manteniamo rapporti cordiali. È una battaglia leale.
D. In Calabria il settore delle costruzioni considera il concetto di green e sostenibilità o è ancora il prezzo a guidare le scelte?
R. A parte la parentesi del superbonus, dove si è speculato per inserire cappotti e infissi nuovi anche dove non ce n’era bisogno, dato il reddito pro-capite non elevato si preferisce puntare sempre su prodotti di qualità, ma meno costosi. Purtroppo, tra la pandemia, l’impennata dei costi energetici e l’inflazione a due cifre, si è perso molto potere d’acquisto e l’utente finale ha meno possibilità di scelta.
D. Qual è la situazione del patrimonio abitativo nella vostra zona?
R. Ormai i nuovi piani regolatori al Sud sono a zero consumo di suolo. Lamezia Terme in modo particolare ha tante abitazioni sfitte da riqualificare, di nuovo non si costruisce più nulla.
D. A livello di business che peso hanno la riqualificazione e le nuove costruzioni?
R. Sono anni che non vediamo gru nel territorio, se non per piccole operazioni. Al momento l’80% dei lavori sono di ristrutturazione.
D. Come riqualificare gli edifici residenziali?
R. L’Italia è coinvolta dalla famosa direttiva dell’Unione europea per la riqualificazione degli edifici energivori, che entro il 2030 dovranno passare in classe energetica D. Se però non si studia un sistema fiscale che possa consentire all’utente finale di usufruire immediatamente di uno sconto sugli interventi di efficientamento sarà molto difficile conseguire risultati concreti, soprattutto al Sud. Non penso a un sistema uguale per tutta Italia, perché ogni regione ha costi diversi ed esigenze diverse, ma il problema oggi è che il mercato è completamente fermo per via del blocco dei crediti. È impensabile che in Italia, dove il 70% dei cittadini ha una casa di proprietà, si possa ristrutturare gratis il patrimonio immobiliare, ma credo che la possibilità di usufruire di uno sconto immediato possa essere la chiave di svolta per allinearci ai parametri europei.
D. L’Italia registra ogni anno terremoti. In questa zona c’è attenzione per l’antisismica?
R. Assolutamente no, come del resto in nessuna parte d’Italia. È un problema che si pone solo quando succedono le tragedie. Il nostro Paese ha un patrimonio immobiliare costruito per la maggior parte nel Do-
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poguerra con i sistemi dell’epoca. Nessun governo ha dato importanza alla riqualificazione strutturale degli edifici, nonostante l’Italia sia un territorio fortemente sismico. Anche il sismabonus è stato utilizzato da meno dell’1% degli interventi.
D. Qual sono i prodotti utili per questo tipo di edilizia?
R. Ci sono diversi prodotti tecnologicamente molto avanzati, ma più che sui prodotti bisognerebbe puntare sulla formazione dei tecnici. Sarebbe necessario che il consiglio nazionale dell’ordine degli ingegneri in collaborazione con il governo inizi a lavorare per capire come e dove intervenire. Ci sono fabbricati con centinaia di appartamenti costruiti tra gli anni Cinquanta e Sessanta dove non basta solo la manutenzione corticale del fabbricato, ma servono interventi mirati a monte.
D. Tagliare i consumi riqualificando gli edifici è una questione tecnica o culturale?
R. Credo che sia un problema culturale. L’utente finale deve capire tecnicamente cosa vuol dire migliorare la classe energetica del proprio edificio. Sono dell’idea che servano messaggi istituzionali da passare nelle fasce orarie più seguite dove venga spiegato cosa significa installare una caldaia a condensazione o una pompa di calore, oppure cosa significa mettere un impianto fotovoltaico sul tetto. In Calabria, ad esempio, dove abbiamo un irraggiamento solare per nove mesi all’anno, dovrebbero obbligare l’installazione
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RIVENDITE
di pannelli solari per la produzione di acqua calda.
D. In tutto questo un ruolo importante lo giocano le imprese: secondo lei comunicano abbastanza l’esigenza di rimodernare gli edifici?
R. Più che alle imprese, credo che la questione sia più demandata i tecnici. Oggi qualsiasi intervento edilizio obbliga a presentare un’asseverazione di un tecnico, per cui il professionista dovrebbe essere il primo a dare suggerimenti all’utente, che poi chiede all’impresa. L’impresa spesso si trova già un capitolato già fatto e a quello si limita.
D. Quali sono oggi i materiali più richiesti?
R. Tra poco la produzione di caldaie a gas sparirà del tutto, quindi molti clienti si stanno indirizzando verso sistemi fotovoltaici e pompe di calore, anche per l’aumento eccessivo dei costi energetici. Oggi un impianto studiato da un tecnico può portare benefici economici importanti.
D. La vostra azienda ha sempre investito, anche nel digitale. Come siete organizzati?
R. Abbiamo un sistema Crm che consente di gestire l’azienda in toto, dai preventivi alle vendite, all’emissione degli ordini ai fornitori e ai clienti, al controllo finanziario, delle giacenze e delle disponibilità. Il sistema è piuttosto complesso e non sviluppato ancora appieno, ma presenta delle potenzialità incredibili. Man mano che si presenta una necessità aggiungiamo un tassello. L’ultima funzionalità, su cui stiamo ancora lavorando, è l’integrazione del sistema con un e-commerce B2C.
D. Avete anche un sistema Edi per la gestione degli ordini. Attualmente quali sono i vantaggi e i limiti?
R. Questo sistema offre la possibilità di verificare immediatamente il materiale disponibile, se è partito, se è stato bollettato. Il grosso problema è che non tutti i fornitori forniscono i codici per caricare gli articoli, per cui vanno inseriti manualmente con una grossa perdita di tempo.
D. Quanto è importante la formazione del personale?
R. È fondamentale. Con i nuovi sistemi informatici all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, ma siamo riusciti a superarle in breve tempo. Avendo tanti giovani in azienda non abbiamo avuto grossi problemi.
D. Quante persone giovani ci sono sul totale del personale?
R. Tra il 65% e il 70%. I giovani hanno una marcia in più e ci aiutano a migliorarci.
D. Come pensate di gestire il cambio generazionale?
R. A suo tempo abbiamo fatto un patto di famiglia. Ora con l’ingresso dei giovani stiamo rivedendo le procedure per offrire regole chiare per tutti, ma non è semplice.
D. Quali sono le vostre previsioni a fine 2023?
R. Nel primo trimestre abbiamo mantenuto i fatturati. In aprile a livello nazionale c’è stata una flessione in alcuni settori, in particolare cappotti, ponteggi, materiali pesanti, pompe ibride, che erano il volano del 110% e oggi sono completamente fermi. Maggio era il mese della climatizzazione, ma viste le temperature basse è saltato un mese di vendita per tutti. Per il 2023 molto dipenderà dallo sblocco dei crediti: se avverrà, cosa poco probabile, potrà esserci un miglioramento. Altrimenti, con le tasse da pagare, molte imprese subiranno tracolli finanziari.
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L’AREA DEDICATA A CERAMICHE E RIVESTIMENTI
DISTRIBUZIONE AL SUD - MIELE (GRUPPO MADE)
LA CRESCITA NO-LIMITS NON È FINITA
YOU TRADE GIUGNO 2023 50 RIVENDITE
FRANCESCO MIELE, SOCIO GIUSEPPE MIELE E RESPONSABILE SHOWROOM
In meno di 20 anni l’azienda di Corigliano-Rossano (Cosenza) ha allargato il business dai prodotti per edilizia pesante alle finiture, dalla termoidraulica ai mobili su misura. E non è finita, perché promette di migliorare ancora l’ambito di attività nel digitale
Da piccola azienda specializzata nella vendita di materiali per costruzione con origini negli anni Sessanta, a gruppo che copre dalle fondazioni agli impianti, dalle finiture alle soluzioni di arredo, dalla siderurgia alla termotecnica. Una crescita messa a segno a Corigliano-Rossano, comune in provincia di Cosenza, in Calabria. Ed è il segno che la Giuseppe Miele (Gruppo Made) ha fatto le scelte imprenditoriali giuste. Passate anche attraverso un delicato ricambio generazionale, racconta Francesco Miele, socio della Giuseppe Miele e responsabile dell’area showroom.
Domanda. La vostra azienda ha radici nel territorio. Com’è avvenuto il vostro sviluppo?
Risposta. L’azienda è stata fondata da mio nonno Antonio ed è molto radicata nel territorio, dove opera dai primi anni Sessanta. La continuità generazionale ha avuto un momento di rottura nel 2003, quando i due soci della precedente F.lli Miele, cioè mio padre Giuseppe e il fratello Gaetano, hanno deciso di dividersi e di proseguire autonomamente nel business. Da lì è nata la Giuseppe Miele, fondata da me e i miei fratelli Antonio e Massimiliano. L’azienda ha iniziato a operare nel 2004 portandosi dietro il know how di una famiglia che ha sempre lavorato nella distribuzione dei prodotti per l’edilizia. La crescita negli anni è stata evidente: nel primo anno di attività il fatturato si attestava a poco meno di 4 milioni di euro; nel 2022 abbiamo chiuso a circa 13,3 milioni, triplicando i risultati.
D. Il passaggio generazionale è stato dunque complicato?
R. Nel 2003 ha costituito un punto di rottura. Sulla base dell’esperienza passata ci stiamo attivando per gestire un eventuale futuro passaggio generazionale, anche se i nostri figli hanno appena iniziato le scuole superiori. Crediamo che chi guida l’impresa abbia anche la responsabilità di pianificare per tempo l’ingresso della futura generazione, individuando soprattutto il percorso necessario e le skill richieste per arrivare ad assumere ruoli direzionali che richiedano particolari responsabilità. L’intenzione è avvalersi della consulenza di uno studio specializzato in materia.
D. Quali sono state le tappe fondamentali della crescita?
R. Siamo partiti a gennaio 2004 con una prima sede sviluppata su circa 5 mila metri quadrati coperti. Ad aprile dello stesso anno siamo entrati anche nel mondo del
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Veronica Monaco
fai-da-te con l’apertura di un punto vendita consorziato Brico Ok. Nell’aprile del 2005 è venuto a mancare nostro padre: oltre a una grossa perdita affettiva, è mancata una guida con ampia esperienza e capacità imprenditoriale. Nel 2009 ci siamo ampliati creando un nuovo capannone e portando i metri quadrati coperti a 10.500, per far fronte a una maggiore possibilità di stoccaggio, dovuta a una
crescita dimensionale dell’azienda: il fatturato iniziava ad attestarsi intorno agli 8 milioni di euro. Lo stesso ampliamento ci ha consentito una migliore ripartizione degli spazi dedicati alla vendita tra brico e negozio professionale. In particolare, abbiamo ampliato il punto vendita brico passando a circa 3 mila metri quadrati e abbiamo inserito una linea di taglio per le travi 15 metri
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IVENDITE
R
IL PUNTO VENDITA MIELE MY HOME A CORIGLIANO ROSSANO (COSENZA). SOTTO, DA DESTRA FRANCESCO CON ANTONIO MIELE
di lunghezza. Nel 2018, poi, abbiamo inserito due macchinari per la lavorazione del tondo per cemento armato e nel 2020 acquisito l’attestazione di pre sagomatori dal ministero dei Lavori pubblici. Dal 2019 siamo anche azienda certificata Iso 9001:2015 e iscritti alla white list presso la prefettura di Cosenza.
D. Quando avete aperto il secondo punto vendita?
R. Nel 2021, abbiamo aperto il punto vendita Brico Ok nell’area urbana di Rossano, sempre nel comune di Corigliano Calabro.
D. Oggi dove è presente l’azienda in Calabria?
R. I punti vendita e la sede legale sono nel comune di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza. La sede legale e amministrativa, il punto vendita professionale, il punto vendita Brico, lo showroom e i magazzini si trovano nella zona Industriale settore 3 di Corigliano-Rossano, mentre il secondo punto vendita Brico si trova nell’area urbana di Rossano, sempre nel Comune di Corigliano-Rossano.
D. Com’è organizzata oggi l’azienda al suo interno?
R. Siamo partiti nel 2004 in otto persone, oggi siamo più di 60 unità su quattro aree di business: idraulica, siderurgico, showroom e brico. L’azienda è governata da un consiglio d’amministrazione e ha una prima linea di management che ha la responsabilità delle diverse business unit. Il cda fissa le linee guida di sviluppo pluriennale del business, verifica la fattibilità eco-fin degli investimenti previsti e, in generale, sovraintende le diverse business
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IL CENTRO SIDERURGICO
unit con deleghe ben precise: mio fratello Antonio è responsabile dell’amministrazione e finanza dell’intera azienda e sovraintende la business unit Professional; mio fratello Massimiliano è responsabile del Brico, mentre io sono responsabile dello showroom. Infine la prima linea fissa gli obiettivi di budget annuali in coerenza con le linee guida stabilite dal cda.
D. Quali sono i vantaggi di questo tipo di organizzazione?
R. Il vantaggio principale è quello di proporci al cliente come un unico interlocutore per il mondo della casa, dalle fondazioni all’involucro, dagli impianti Its alle finiture d’interni. Con il brico riusciamo anche a proporre solu-
zioni per l’outdoor. Un altro vantaggio è la mitigazione del rischio d’impresa: essere così diversificati ci consente di affrontare meglio le oscillazioni che possono riguardare i diversi settori.
D. Puntate su siderurgia, termotecnica ed edilizia. Come è avvenuta questa ripartizione?
R. Rappresentano i settori storici in cui la nostra azienda ha sempre operato. A questi settori di cui ci siamo tradizionalmente occupati abbiamo abbinato anche il mondo del fai-da-te e lo showroom con le finiture d’interni, per cui ci avvaliamo di una grande conoscenza del mercato, cercando di innovarci continuamente e proponendo sempre le ultime soluzioni.
D. Quali sono le caratteristiche delle diverse business unit?
R. Giuseppe Miele è un’azienda multibusiness, che si rivolge a diversi tipi di clientela. La divisione Professional si dedica prettamente ai professionisti, cioè termoidraulici, imprese edili, carpenterie metalliche, con una rete vendita specializzata nel proporre prodotti edili, siderurgici, termoidraulici e ferramenta che copre tutte le province della Calabria e anche quella di Matera, in Basilicata. Ci rivolgiamo anche a piccole rivendite edili nel territorio calabrese come grossisti. Abbiamo poi due divisioni dedicate al cliente finale: lo showroom e il brico. Nello showroom ci rivolgiamo per lo più alla clientela privata, che deve realizzare o ristrutturare la propria abitazione, cercando anche di sviluppare una relazione quotidiana con i professionisti del settore, cioè architetti, interior designer, geometri e imprese di ristrutturazione. Da circa due anni realizziamo con i nostri consulenti vendita anche rendering delle ambientazioni bagno che proponiamo ai nostri clienti avvalendoci del software Domus 3D: ci consente di far toccare con mano il risultato finale. Abbiamo anche realizzato un outlet della ceramica, con
MIELE LAVORA E PRODUCE LAMIERATI TRAVI E PROFILATI
un’offerta di prodotti di qualità di marchi importanti, a prezzi contenuti. Per quanto riguarda il brico proponiamo utensili, minuteria, accessori per il bricolage e il fai-date, sia per il professionista sia per l’amatore, con i nostri reparti per l’arredo di interni, l’arredo giardino, il bagno, pavimenti e rivestimenti, casalinghi, illuminazione, legno e tanto altro. Abbiamo anche un tintometro e a partire da quest’anno abbiamo inserito anche macchinari per la produzione di mobili su misura, acquistati usufruendo degli incentivi Industria 4.0.
D. Perché avete deciso di fare mobili su misura?
R. L’esigenza è nata per offrire un servizio alla clientela. Mentre gli artigiani fanno aspettare anche qualche mese, noi riusciamo a realizzare i mobili in due-tre giorni.
Abbiamo una falegnameria e macchine per il taglio del
legno sia nel punto vendita di Corigliano sia di Rossano.
D. La clientela che frequenta il brico è diversa da quella dello showroom?
R. Sì, ma spesso è collegata. Per esempio, capita spesso di vendere il bagno in showroom e il mobile nell’area brico.
D. È importante presentare un punto vendita anche con uno showroom?
R. Assolutamente sì, sia per discorsi legati alla redditività e alla mitigazione del rischio, sia per la completezza di offerta che ci contraddistingue come partner unico nella realizzazione della casa.
D. Quando inserite un nuovo fornitore, su quale base lo selezionate?
R. Siamo molto esigenti e cerchiamo di selezionare marchi importanti e aziende che non ci creano problemi
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IL MAGAZZINO VERTICALE
quando consegniamo i materiali in cantiere. Privilegiamo società che producono a livello locale, principalmente della regione Calabria.
D. Com’è organizzato invece il settore siderurgico?
R. Si sviluppa su un’area di 6.500 metri quadrati ed è stato realizzato a sei anni dalla nascita della Giuseppe Miele. Siamo partiti con una macchina per il taglio delle travi fino a 15 metri di lunghezza. Quattro anni fa abbiamo realizzato un altro investimento prendendo le macchine per la lavorazione del ferro da costruzione su misura. Abbiamo ingegneri che sviluppano i progetti che poi le imprese di costruzione portano da noi per costruzioni e infrastrutture.
D. Avete in programma di crescere anche con l’acquisizione di altre realtà o preferite aumentare il business con la vostra attività?
R. Finora abbiamo sempre puntato sulla crescita organica per linee interne, tuttavia riteniamo che per competere oggi la dimensione ottimale sia cresciuta. Basti vedere
quello che stanno facendo alcuni colleghi nel mondo Its ed elettrico. La concentrazione è partita anche nell’edilizia, per cui non nego che anche se non abbiamo esperienze e competenze nel settore M&A (mergers and acquisitions, fusioni e acquisizioni ndr), è chiaro che sono attività su cui dobbiamo iniziare a ragionare.
D. Qual è la parte più redditizia della vostra attività?
R. Le business unit che si rivolgono alla clientela finale hanno una redditività maggiore, ma beneficiano anche del potere contrattuale che deriva dai volumi del professionale. Siamo molto organizzati anche nel reparto siderurgico, potendo contare su una rete vendita composta da otto agenti e cinque mezzi che consegnano dal lunedì al venerdì in tutta la Calabria e parte della Basilicata. Da poco abbiamo inserito agenti anche per il settore edilizia con ottimi risultati. Con i nostri mezzi e materiali arriviamo direttamente in cantiere e facciamo da grossisti a tantissime rivendite. Da due-tre anni abbiamo inserito anche un ufficio marketing per lo sviluppo di cataloghi
L’INTERNO DEL PUNTO VENDITA E L’AREA DEDICATA ALLA FORMAZIONE
interni e attività di pubblicità, anche sui social.
D. Quali sono i prodotti più richiesti in questo momento?
R. Per la parte professionale sono i prodotti tecnologici, come pompe di calore e sistemi ibridi. Nell’edilizia i premiscelati e il cappotto termico, mentre nel brico stanno andando molto i prodotti per l’outdoor e l’arredamento per esterno. Per quanto riguarda lo showroom stiamo vendendo diversi pavimenti per esterno con coefficiente R10 o R11 e minipiscine.
D. Quali tipologie, invece, attraversano un momento meno propizio?
R. Con i prodotti tradizionali si fa un po’ di difficoltà, per esempio le caldaie classiche.
D. L’edilizia locale che cosa chiede di più?
R. Naturalmente i prodotti tradizionali, come laterizi, gasbeton, colle, rasanti, massetti cementizi, vanno sempre per la maggiore, anche se stanno prendendo piede i sistemi a secco sia per le tamponature esterne che per
le divisioni interne. Stiamo notando un incremento di richieste per i pannelli solari, per i quali offriamo la possibilità di usufruire degli incentivi del Conto Termico e mettiamo a disposizione tecnici che aiutano la clientela nella scelta dei materiali.
D. Quanto ha impattato sul vostro business il super-
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LO SHOWROOM
bonus?
R. L’impatto del superbonus, e in particolare la possibilità di cessione dei crediti, è stato importante. Crediamo sia stato determinate per almeno un 50% dell’incremento di fatturato, mentre l’altro 50% è stato determinato dall’ampliamento della rete vendita.
D. Pensate che la riduzione al 90% dello sconto influirà sulla vostra attività?
R. Più della riduzione al 90%, quello che sta influendo in maniera molto negativa sul business è il blocco della cessione del credito. Molti nostri clienti hanno i cassetti fiscali pieni, ma il conto corrente vuoto, e questo non consente loro di finanziare in maniera corretta le attività, spingendoli a limitare notevolmente l’operatività e di conseguenza il lavoro.
D. Come siete organizzati per la logistica?
R. Abbiamo un unico magazzino centralizzato verticale che smista le merci sui diversi punti vendita. È tutto codificato articolo per articolo: questo ci consente di sapere sempre dove si trova il materiale e velocizzare le operazioni di magazzino. I trasportatori devono prenotare almeno due-tre giorni prima per scaricare il materiale. Scarichiamo solo la mattina, dalle 7 a mezzogiorno, da
NON SOLO COSTRUZIONI
Il sole della Calabria è un’altra risorsa ampiamente capitalizzata dai tre fratelli Miele che proseguono un’altra attività di famiglia, quella agricola. «La nostra azienda produce clementine, arance, limoni e olio da 40 anni, prima che nascesse la rivendita Giuseppe Miele. Abbiamo 15 ettari di terreno, di cui quasi 3 mila metri quadrati di frutteti. Lavoriamo anche l’orto e abbiamo pure degli animali. I prodotti che ricaviamo li vendiamo al Nord Italia e all’estero attraverso la cooperativa Hilias, di cui siamo soci. Questa attività è il nostro rifugio dallo stress e dalla routine quotidiana, e ci infonde un grande senso di tranquillità», racconta Francesco Miele.
lunedì a venerdì, proprio per non creare confusione e avere tempo di codificare tutti gli articoli. Per quanto riguarda le consegne, programmate da lunedì a venerdì, serviamo invece la Calabria e parte della Basilicata con una flotta mezzi di proprietà, composta da quattro veicoli dotati di gru e un furgone per le consegne rapide. Abbiamo preso contatti con Bartolini e Gls per aprire rapporti anche con i corrieri e avere una logistica sempre più veloce, anche in relazione all’investimento che stiamo facendo per l’apertura di un sito e-commerce: un progetto su cui stiamo lavorando già da diverso tempo e che dovrebbe vedere la luce a breve.
D. Quali sono le caratteristiche del sito e-commerce?
R. Si tratta di un e-commerce B2C. Abbiamo iniziato a gestire le informazioni di prodotto in maniera strutturata: in fase di creazione articolo carichiamo anche l’immagine e la scheda tecnica in modo che i nostri agenti e i nostri venditori interni possano consultare velocemente queste informazioni per ogni prodotto. L’obiettivo è rendere immediatamente disponibili tali dati senza inutili perdite di tempo, telefonate o mail, ed essere più veloci nella pubblicazione dei nuovi prodotti sui siti internet aziendali .
D. In che altri modi utilizzate gli strumenti digitali per migliorare il vostro business?
R. Nella digitalizzazione stiamo facendo enormi sforzi. Abbiamo iniziato due anni fa inserendo una figura junior che si occupasse della comunicazione e del marketing digitale, curando i blog dei siti aziendali. Abbiamo inoltre acquisito una piattaforma di marketing automation per
I BANCONISTI XXXX. SOTTO, L’AREA BRICO. A DESTRA, L’AREA COLORE CON TINTOMETRO
attività di direct marketing con newsletter su argomenti sensibili e formativi, al fine di mantenere viva la relazione con i clienti e con gli influencer, attori chiave nel processo d’acquisto. Questa piattaforma ci consente anche di fare attività di comunicazione sui social e seguire le interazioni che vengono dirottate sui siti aziendali per attività di lead generation sui prospect individuati. Abbiamo rifatto il sito internet della business unit Professionale e stiamo lavorando al nuovo sito del Brico, a cui seguirà il sito dello showroom. Infine, stiamo lavorando a un’app B2B che consentirà alla nostra clientela professionale di inserire ordini e preventivi, verificare la situazione contabile, consultare schede tecniche di prodotti in perfetta autonomia, con un esperienza d’acquisto completamente digitale. D. State investendo anche sul vostro gestionale interno?
R. Un altro ambito dove il digitale può dare una grande mano è sicuramente nella digitalizzazione del ciclo passivo dell’ordine ai fornitori. Far dialogare il nostro gestionale con quello dei fornitori consentirebbe di automatizzare il controllo delle conferme d’ordine e dei documenti di trasporto dei fornitori. Anche questa può essere vissuta come una grossa opportunità di miglioramento: il processo è stato lungo e faticoso, ma dopo due anni stiamo iniziando a vedere i primi risultati. La cosa più difficile è stata cambiare il modo di lavorare delle persone che hanno una certa anzianità aziendale, mentre le nuove generazioni si sono dimostrate più pronte per il mondo digitale. Siamo convinti che dobbiamo dare l’esempio: nel medio termine non tendere al digitale significherà soccombere.
D. Quali sono i servizi più graditi dai clienti?
R. Sicuramente le consegne in cantiere.
D. Date importanza alla formazione?
R. Per noi la formazione è molto importante, crediamo che il capitale umano sia un elemento fondamentale nella competizione moderna, o meglio oggi si compete sempre di più con asset immateriali che con quelli materiali. Forti di questa convinzione negli ultimi anni abbiamo investito tempo e denaro nella formazione, in particolare per la prima linea di management collaborando per tre anni con un formatore specifico. Attualmente stiamo collaborando con la società Dimensione e Controllo del professor Alberto Bubbio per introdurre in azienda la Bsc (balanced scorecard ) e con un formatore per i repartisti della divisione brico. Generalmente ogni anno mettiamo a budget delle risorse da investire per la crescita dei nostri collaboratori. Il mondo sta cambiando e dobbiamo adeguarci sempre più ai nuovi sistemi costruttivi. Per questo organizziamo diversi corsi con le aziende in sede per riuscire a essere sempre più professionali e riuscire a offrire consulenza specialistica ai clienti
D. Il green sta entrando in rivendita?
R. Sì, tantissimo. Basti pensare che da qui a dieci anni
dovremmo rinnovare energeticamente tutti gli edifici in classe G. Quindi, ci sarà bisogno di cappotti, nuovi tetti, pannelli solari, infissi più performanti. Ci stiamo organizzando anche per questo: da poco abbiamo inserito in sala mostra anche un’azienda che produce infissi. Stiamo investendo anche per quanto riguarda la nostra stessa azienda: una parte è già dotata di pannelli solari e ci stiamo adoperando per completare la parte che ne è sprovvista.
D. I clienti vi chiedono prodotti green?
R. Sono soprattutto i giovani a chiedere e informarsi su questo tipo di prodotti.
D. Com’è andato il primo quadrimestre del 2023?
R. I primi quattro mesi dell’anno non sono andati secondo le aspettative, principalmente a causa del rallentamento dell’economia e dei prezzi, e forse dovremo rivedere i budget. Se sapremo coglierle, ci sono comunque interessanti opportunità all’orizzonte grazie al Pnrr, con cui il Mezzogiorno può fare un grande salto di qualità. È una chance più unica che rara.
D. Quali sono le vostre previsioni sul business?
R. Non nego che il 2023 si sta rilevando un anno più difficile del previsto. In particolare, l’intervento del Governo che ha determinato il blocco della cessione dei crediti sta influenzando in maniera negativa i volumi di vendita. A ogni modo l’azienda è impegnata al raggiungimento degli obiettivi annuali prefissati nel piano di sviluppo pluriennale e nonostante tutto la direzione di marcia non cambia, anche se probabilmente sarà più lenta.
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MATERIALI, QUALITÀ, ESPERIENZA E SUPPORTO AL CLIENTE
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R MAX PRX EX L’evento
Vxca
DISTRIBUZIONE AL SUD – BIGMAT ALFANO
L’azienda, oltre ai settori storici del legno e della lattoneria, amplia sempre più la gamma di proposte per l’edilizia con innovative soluzioni per le pareti ventilate e il fotovoltaico.Con una ben precisa filosofia: il punto vendita deve parlare agli utenti
Indipendenti in sinergia. Dopo circa 70 anni di vita, l’azienda guidata da Rocco Alfano, amministratore di BigMat Alfano - insieme ai suoi soci: Enzo, Giancarlo, Paolo, Anna e Luca Alfano -, è una solida realtà del mondo della distribuzione. L’imprenditore ha scelto di aderire al Gruppo internazionale attivo nel mondo dell’edilizia quasi 20 anni fa, in anticipo sui tempi, fino a diventarne per nove anni presidente per l’Italia. Senza perdere la sua specificità, data dall’altrettanto specifica location, il comune di Amantea (Cosenza), in Calabria, ma anche dalle scelte imprenditoriali che hanno portato l’azienda a una brillante presenza sul territorio. Merito di una dinamicità che porta ad aprire nuovi spazi di mercato, come spiega a YouTrade lo stesso impreditore. Domanda. Quali sono state le principali tappe della crescita aziendale?
Risposta. L’azienda è nata nei primi anni Cinquanta grazie all’iniziativa imprenditoriale di mio padre Salvatore e mio zio Rocco. Negli anni Ottanta è entrata in azienda la seconda generazione, attualmente ancora alla guida dell’attività. In quel periodo iniziava a farsi sentire la crisi dell’edilizia dopo il boom degli anni SessantaSettanta, ma fortunatamente abbiamo iniziato a fare degli investimenti per offrire più servizi alla clientela. Nel 1985 abbiamo aperto un secondo punto vendita sempre nel comune di Amantea (Cosenza) con spazi più ampi e abbiamo iniziato ad aumentare anche la gamma dei prodotti, inserendo le finiture, a esclusione delle ceramiche, infissi, porte, arredo per l’esterno. Inoltre, abbiamo iniziato a creare dei centri di lavorazione, partendo da quello del tondo per cemento armato a fine anni Novanta, per poi inserire la lavorazione del legno e della lattoneria.
D. Arriviamo così agli anni Duemila: che cosa avete fatto successivamente?
R. A inizio Duemila abbiamo realizzato all’interno del secondo punto vendita una nuova struttura dedicata al libero servizio di materiale professionale per l’edilizia, con finiture, sistemi a secco, isolanti, clinker, fissaggio e centro colore. Nel punto vendita storico rimane la parte di edilizia pesante e i capannoni dove lavoriamo l’acciaio per costruzioni in cemento armato, un capannone dedicato al legno e il settore della lattoneria. Per ognuna di queste aree di business abbiamo dedicato un tecnico
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ROCCO ALFANO, AMMINISTRATORE BIGMAT ALFANO
Veronica Monaco
interno per supportare la committenza e i tecnici così da offrire un servizio completo ai clienti. Infine, abbiamo un centro per il taglio a caldo del polistirolo con macchinari che sagomano il materiale secondo le richieste dei clienti, principalmente gli imbianchini. Facciamo cornici e anche cappotti per alcuni impieghi particolari. Insomma, il cliente che si rivolge a noi trova tutto ciò che gli serve, dalle fondazioni agli interni. Facciamo anche noleggio di piccola attrezzatura, gruppi elettrogeni, taglia piastrelle, taglia asfalti, segatrici per cemento armato. È stata una delle prime attività che abbiamo inserito appena siamo entrati nel Gruppo BigMat e in futuro abbiamo intenzione di potenziare maggiormente questo servizio.
D. Quando e perché avete aderito a BigMat?
R. La nostra azienda è entrata nel Gruppo BigMat nel 2005. Già all’inizio degli anni Duemila avvertivo la necessità di un maggiore confronto per capire meglio il mercato e migliorare le mie conoscenze, con la possibilità di conoscere altre realtà. Avevo già cercato di coinvolgere alcune rivendite locali per avere maggiore potere d’acquisto, ma il progetto ha avuto breve durata. Quindi, nel 2005 ho fatto richiesta di entrare in BigMat. In quello stesso periodo hanno chiesto l’ingresso nel Gruppo altre due rivendite di Soverato e di Locri e, poi, in meno di un anno dalla Calabria sono entrati un’altra decina di soci.
D. Che cosa significa proporre sistemi e non solo prodotti?
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RIVENDITE
L’INGRESSO DI BIGMAT ALFANO AD AMANTEA (COSENZA). A SINISTRA, IL PIAZZALE ESTERNO.
R. È in atto una trasformazione del mercato: la clientela, senza nessuna differenza tra privato, artigiano o impresa, cerca sempre più un unico referente a cui rivolgersi e una maggiore consulenza, e questo richiede una conoscenza e una competenza estremamente approfondite. Oggi è la competenza a fare la differenza. Il cliente acquisito per il prezzo, prima o poi è perso perché ci sarà sempre qualcuno che applicherà condizioni economiche migliori. Per questo motivo dobbiamo puntare sulla nostra preparazione, offrendo ai clienti, non solo prodotti, ma soluzioni con pacchetti completi.
D. In questo scenario qual è il peso della formazione?
R. La formazione deve essere continua, una costante nelle nostre aziende, a partire dai titolari fino ai collaboratori. Ogni anno il Gruppo BigMat organizza per tutti i soci una scuola ad hoc con corsi di aggiornamento su diversi temi strategici per la getsione del business e del punto vendita. Non intendo solo formazione sui prodotti e sui sistemi, ma anche stretegie di marketing, tecniche di vendita, comunicazione e tanto altro. Organizziamo anche corsi per le imprese, gli artigiani e i professionisti perché solo attraverso la crescita dei clienti, cresciamo anche noi.
D. Quanto tempo dedicate alla formazione interna e quanta ai clienti?
R. Periodicamente organizziamo iniziative all’interno
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delle aziende e formiamo i clienti e i nostri stessi collaboratori. Poi, ci sono gli incontri con le aziende che in maniera programmata vengono in sede, specialmente nel periodo tra l’autunno e l’inverno. Uno dei nostri punti vendita ospita una sala convegno da 70 posti attrezzata proprio per i corsi.
D. Quali sono i corsi più gettonati?
R. Quelli dedicati ai prodotti innovati. Al momento gli argomenti che riscuotono maggiore interesse sono i sistemi a secco e il legno. Sempre più imprese artigiane, anche a seguito del ricambio generazionale, vedono in questi due ambiti nuove opportunità, grazie alla maggiore velocità di lavorazione, tempi di realizzazione e costi certi, meno manodopera e meno imprevisti grazie
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RIVENDITE
alla prefabbricazione. C’è anche una maggiore sensibilità da parte della clientela, soprattutto quella con maggiore potere d’acquisto, che guarda con un certo interesse verso le nuove tecnologie.
D. Riassumendo: quali sono i numeri di BigMat Alfano?
R. BigMat Alfano ha due punti vendita, uno ad Amantea, dotato anche di showroom che però non rivende ceramiche, e l’altro a Campora San Giovanni. Abbiamo in totale 7 mila metri quadrati coperti e 15 mila scoperti. Nel 2022 abbiamo raggiunto un fatturato di 11 milioni di euro. Negli anni abbiamo creato un’azienda multispecialista per dare un servizio completo ed essere un punto di riferimento nel territorio.
D. Nei vostri store è praticato il libero servizio: com’è
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IL CENTRO DI LAVORAZIONE DEL FERRO E DELLA LATTONERIA
organizzato?
R. Il libero servizio è presente in entrambi i punti vendita. Abbiamo creato degli spazi in cui i clienti possono vedere la merce in maniera autonoma, ma dato che abbiamo solo materiali professionali c’è sempre un collaboratore disponibile per offrire consulenza e assistenza.
D. Quali sono i prodotti attualmente più richiesti?
R. Stiamo ancora vivendo l’onda lunga del superbonus, quindi sono ancora molto richiesti gli isolanti e tutti i sistemi a secco.
D. Qual è l’ultima tipologia di prodotto o sistema che avete introdotto in rivendita?
R. Ultimamente stiamo introducendo le pareti ventilate per la riqualificazione di vecchi capannoni e stabili, anche perché è un prodotto attinente alla lattoneria, quindi possiamo realizzare anche pezzi speciali. C’è una certa sensibilità per la riqualificazione dei vecchi edifici industriali. Abbiamo fatto qualche piccola fornitura per i negozi commerciali e strutture alberghiere. Non sono grossi volumi, ma è un inizio. E poi abbiamo inserito il fotovoltaico, un altro settore che vorremmo curare con maggiore impegno.
D. Ci sono prodotti particolari legati al territorio?
R. Ormai il mercato si è uniformato a livello nazionale, anche se ci sono alcuni territori in cui la Soprintendenza obbliga all’utilizzo di determinati materiali, come particolari intonaci a base calce o coppi al posto delle tegole.
D. Qual è la proporzione tra clienti professionali e privati?
R. In termini di fatturato la proporzione è di 30% privati e 70% professionisti, ma se valutiamo il potere decisionale pesano molto di più i privati e i tecnici.
D. L’utente privato cerca materiali differenti rispetto all’impresa?
R. Nonostante sia più preparato rispetto al passato, il più
RIVENDITE
IL CENTRO DI LAVORAZIONE DEL LEGNO
delle volte il privato viene in rivendita a cercare conferme. Ci sono sistemi e prodotti molto tecnici per i quali è necessaria una certa competenza.
D. Com’è organizzata la vostra logistica?
R. I due punti vendita si interfacciano tra loro per programmare le consegne. Abbiamo quattro camion dotati di gru e altri mezzi, e ogni tanto ci avvaliamo di padroncini per la distribuzione. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti dei fornitori, invece, l’80% dei materiali arriva dal Centro-Nord Italia mentre il 100% del legno è austriaco. Solitamente i fornitori fanno già consegne con franco arrivo e abbiamo dei padroncini che vanno a caricare il materiale.
D. Tra i servizi che offrite qual è quello più apprezzato dai clienti?
R. La consulenza in cantiere tramite i nostri tecnici. Si occupano di rilevare misure, fare capitolati fino a preparare anche i preventivi. A volte ci occupiamo anche dell’installazione tramite i nostri clienti fidelizzati.
D. I progettisti esterni sono sufficientemente preparati?
R. Sì ma vista la proposta ormai esagerata di sistemi disponibili sul mercato, tantissimi si rivolgono a noi per i prodotti innovativi. Il tecnico non dovrebbe ridursi alla parte progettuale e burocratica, ma dovrebbe dare qualcosa di più, guardando al progetto sia dal punto di vista economico sia finanziario. Dovrebbe proporre soluzioni per arrivare all’obiettivo del committente al minor costo,
RIVENDITE
che non significa rinunciare alla qualità, e soprattutto indirizzare il cliente verso soluzioni finanziarie. Inoltre, dovrebbero essere più attenti ai computometrici: a volte i committenti si ritrovano con budget che sforano di oltre il 20-30% i preventivi.
D. L’abitazione ha sempre più impianti. Come vi ponete nei confronti del settore?
R. Al momento non trattiamo impiantistica e termoidraulica, ma è un settore a cui stiamo guardando con attenzione. Anche perché sempre più clienti richiedono il lavoro finito, chiavi in mano, quindi in un futuro prossimo anche noi svilupperemo sicuramente questo business. Anzi abbiamo già iniziato con il fotovoltaico e il solare termico.
D. Ci sono punti di criticità nella catena della distribuzione?
R. Tantissimi. Per esempio, ci sono alcuni fornitori che vanno direttamente in cantiere, scavalcando la distribuzione. Questo è dovuto anche al fatto che la distribuzione in Italia è davvero molto frammentata e non ha abbastanza forza da contrapporre ai produttori. La situazione sta però migliorando: mentre può ancora verificarsi la vendita diretta nel caso di forniture spot, nel medio-lungo periodo il fornitore non può pensare di scavalcare la rivendita. Il mondo della produzione si sta aprendo alla distribuzione e dobbiamo ringraziare i fornitori partner se anche noi rivenditori riusciamo a crescere. Un’altra criticità sono i pagamenti: molte imprese, specialmente quelle che lavorano con le amministrazioni pubbliche, lamentano ritardi negli incassi. Questo a volte si ripercuote anche
sulla distribuzione facendo perdere delle opportunità di vendita. La parte finanziaria pesa ancora molto, ed è peggiorata con il 110%.
D. Il rivenditore fa ancora da banca?
R. Non come in passato, perché anche i rivenditori hanno imparato a gestire meglio il credito. Però bloccando i clienti esposti, che magari sono comunque solvibili, si perdono opportunità di vendita. Siamo sempre combattuti tra la parte commerciale e la parte finanziaria e questo obbliga a lavorare con il freno a mano.
D. L’edilizia sostenibile è il trend degli ultimi anni: ma nella pratica questo approccio interessa i clienti?
R. C’è una certa sensibilità legata al discorso del rispetto dell’ambiente e della natura. Se parliamo di bioedilizia, in termini di fatturato i numeri sono ancora abbastanza piccoli, ma se consideriamo tutto il mondo legato all’isolamento, ai materiali meno impattanti o naturali come il legno e al risparmio energetico, allora i numeri sono in costante crescita. Noi ormai sono più di vent’anni che abbiamo investito nell’edilizia sostenibile e continuiamo a farlo.
D. Il sismabonus è stato confermato: perché finora così pochi italiani li hanno utilizzati?
R. Fare un intervento strutturale antisismisco sicuramente richiede, sia dal punto di vista progettuale sia realizzativo, tempistiche più lunghe. Una delle criticità dei bonus è stata invece proprio la mancanza di tempo. Avendo fretta di chiudere i lavori sono stati preferiti lavori più facili, come il cappotto e gli impianti. Il legislatore ha pensato bene di mantenere il sismabonus, magari bisogna pensare prima di privilegiare questi interventi allungando le tempistiche.
D. La distribuzione si sta concentrando per aumentare le sinergie oppure per contrastare la grande distribuzione?
R. La grande distribuzione opera nel nostro stesso mercato con logiche differenti, contrastarla con le loro stesse armi è impossibile ma la distribuzione specializzata si sta concentrando sull’aggregazione. Per affrontare la complessità del mercato serve infatti un progetto imprenditoriale preciso, con un brand forte, che sappia comunicare e fornire servizi e supporto. Il network BigMat è una formula aggregativa che consente le sinergie di gruppo mantenendo però l’autonomia di ogni associato. La rete è inoltre fondamentale anche in ottica di cambio generazionale e per sostenere le aziende a stampo famigliare che fanno ancora la differenza con la loro expertise storica e la vicinanza al territorio. L’altro aspetto su cui investire è sicuramente la competenza specializzata: dobbiamo essere dei consulenti e partner non solo dei venditori.
D. Che cosa vi aspettate dal 2023?
R. I primi quattro mesi dell’anno sono allineati con il fatturato del 2022. Si sta aprendo però una tendenza in flessione e credo che prossimamente ci troveremo di
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fronte a un periodo di assestamento, anche se spero non si verifichi un crollo verticale. Ci auguriamo di vedere presto i benefici del Pnrr.
D. C’è qualche nuovo progetto nel cassetto?
R. Stiamo investendo nel settore legno e abbiamo già iniziato una piccola produzione di pannelli X-Lam. Abbiamo avviato un progetto con l’Università della Calabria per realizzare monoblocchi abitativi a consumo zero con materia prima locale. Ora stiamo aspettando le varie certificazioni.
D. Lei è stato per diversi anni presidente di BigMat e conosce bene i suoi colleghi distributori: c’è un messaggio che vorrebbe lanciare ai rivenditori?
R. Di non arrendersi mai, chi ha passione per la propria azienda e tenacia avrà successo. L’imprenditore fa la differenza ma far parte di un Gruppo solido, che supporta il nostro percorso di sviluppo attraverso servizi utili, è un valore aggiunto importantissimo. Stare in un consorzio come BigMat consente di accedere a un confronto proattivo con altri soci e di lavorare in sinergia per crescere insieme mantenendo le proprie individualità. La forza dell’aggregazione si manifesta in tanti frangenti dalla riconoscibilità dell’insegna, anche a livello internazionale, al supporto organizzativo; dall’accesso ad accordi commerciali vantaggiosi fino ai progetti di comunicazione e marketing di alto livello, dalla visione di mercato alle strategie condivise per sviluppare business evoluti sul territorio e a livello nazionale.
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PROPOSTE DI INFISSI E OUTDOOR. A SINISTRA, IL CENTRO COLORE
UN GRUPPO NAZIONALE VICINO AL TERRITORIO
Un’organizzazione commerciale fortemente orientata alla valorizzazione dell’imprenditorialità italiana anche nel settore della distribuzione edile. Si moltiplicano le adesioni dei distributori che vogliono migliore visibilità
Sara Giusti
ortemente orientato alla valorizzazione dell’imprenditorialità italiana nel settore della distribuzione edile, Made Italia è un Gruppo nazionale vicino al territorio che si esprime attraverso l’insieme di una grande varietà di esperienze e di competenze derivanti dall’opera quotidiana di 191 punti vendita dislocati su tutta la Penisola. La forza nazionale si evidenzia anche nel nuovo logo dove la bandiera italiana è a fianco del logo del Gruppo e del nome della rivendita aderente: un c hiaro richiamo alle varie imprese della distribuzione edile che presidiano da anni il loro territorio, divenendo un preciso punto di riferimento per la clientela. Punti vendita che si pongono anche come luoghi di incontro e di confronto, oltre che di assistenza tecnica.
STRUMENTI PER EMERGERE
FGruppo Made lavora ogni giorno per fornire a tutte le rivendite gli strumenti necessari per emergere: non solo gli acquisti in convenzione, ma soprattutto servizi propedeutici alla vendita, alla corretta gestione d’impresa attraverso corsi di formazione mirati, al marketing territoriale e nazionale. Una campagna che avviene attraverso la comunicazione e la promozione del logo Made e dell’insegna del punto vendita sia nei canali tradizionali della stampa tecnica, sia nel web e attraverso una serrata comunicazione nei principali canali social per favorire e incrementare i contatti con il cliente privato, oltre che con artigiani, imprese edili e professionisti. Le strategie del Gruppo nascono nella sede di Casorezzo (Milano) dal confronto con la base delle rivendite aderenti, e si sviluppano anche grazie all’azione quotidiana degli area manager, un servizio dedicato proprio di Made Italia, che trasmettono al Cda le necessità e i suggerimenti degli imprenditori locali. Lo spirito di collaborazione nazionale è molto apprezzato dalle rivendite del Gruppo, che negli ultimi tempi ha anche visto anche moltiplicare le adesioni di molti distributori edili che attraverso i servizi desiderano migliorare la loro visibilità e la qualità della loro offerta al mercato.
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CRESCONO GLI SHOWROOM BIGMAT HABIMAT
Sempre più showroom scelgono il format Habimat di Gruppo BigMat per superare il tradizionale approccio alle finiture d’interni e adottare un concept di vendita innovativo. A oggi sono quasi 40 le sale mostra in Italia che hanno scelto questo layout, di cui tre inaugurate tra aprile e fine maggio 2023: Gruppo Colamariani & Poduti a Roma, Edil.Com a Monteprandone (Ascoli Piceno) e Capri Ceramiche a Pray Biellese (Biella) che ha rinnovato lo showroom, già Habimat con un restyling completo degli spazi. Sviluppato dal team Habimat, in collaborazione con lo studio di architettura Del Monaco+Lorenzoni di Milano, il format Habimat si presenta con un’esposizione elegante e accogliente, studiata nei dettagli per offrire un percorso immersivo ed esperienziale alla scoperta di ambientazioni ispirate ai trend del momento e che possono essere personalizzate sulle esigenze del cliente. Habimat permette alla sala mostra di posizionarsi come partner di interior designer e architetti e diventare trend setter del comparto finiture attraverso le moodboard che declinano i principali trend del momento ed esplorano stili diversi tramite l’abbinamento di texture, tonalità cromatiche, formati e tipologie di posa. Nei nuovi showroom Habimat spazio anche al colore con l’apposita area espositiva dedicata alle nuance della palette cromatica Habimat Color Collection.
GRUPPO RIVASS PIÙ GRANDE IN CALABRIA N
ato in Calabria nel 2018 e guidato dal presidente Massimiliano Margiotta, il gruppo calabrese Rivass si allarga e raggiunge quota 29 associati, grazie all’ingresso della Edil Mercuri di Melicucco (Reggio Calabria). La rivendita, oltre al materiale edile, propone ferramenta, colore, sistemi a secco e termoidraulica, ed è anche dotata di un piccolo showroom.
PRIMO PUNTO VENDITA ETERNEDILE A ROMA
Eternedile arriva fino al Lazio e apre il primo punto vendita nella Regione. Collocato nella Capitale, in via della Magliana 303, il magazzino, già operativo come Stefanini, propone prodotti e servizi dedicati al settore dell’edilizia pesante e tecnica, oltre a una ferramenta professionale dotata di strumenti e attrezzature per imprese e artigiani. Con il nuovo punto vendita di Roma, il multipoint della distribuzione Edile guidato da Franco Nessi raggiunge 60 insegne distribuite nel Centro-Nord Italia, tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Trentino-Alto-Adige e Umbria.
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BIGMAT EDIL.COM. SOTTO, HABIMAT CAPRI CERAMICHE E HABIMAT GRUPPO COLAMARIANI & PODUTI
TO BUILD
NUOVA MALTA IDROFOBIZZATA YTONG
rante idrofobizzata Ytong FIX B202, specifica per la posa del primo corso di muratura Ytong. Questa nuova malta si caratterizza per un elevato contenuto di riciclato (42%), che la rende conforme ai requisiti Cam e Leed. La sua formulazione offre un ottimo comportamento di trasmissione dei carichi ed elevata adesione a favore della stabilità; inoltre la natura idrofuga rende minima la capacità di assorbimento d’acqua riducendo il rischio di risalita capillare di umidità. In più l’azienda ha migliorato le formulazioni di due prodotti già
NUOVE MEMBRANE RENOLIT ALKOPRO
Renolit Alkopro è la nuova generazione di membrane in Pvc, a totale aderenza, che forniscono prestazioni di tenuta eccezionali per fondazioni, scantinati, tunnel, parcheggi sotterranei e tutte le altre costruzioni in calcestruzzo che devono essere protette da acque sotterranee, contaminanti o gas come il radon. A contatto con il cemento armato il tessuto si imbeve nel cemento stesso e diventa un
le percentuali di riciclato e ottimizzando ulteriormente le prestazioni. Si tratta dell’intonaco di fondo per esterni e interni Ytong Base L120, strutturato in una granulometria di 1,2 millimetri, con una migliore lavorabilità rispetto al passato e ora con un contenuto di riciclato pari al 30%, e Ytong Finish R300 (ex Ytong RY25), malta per rasatura e finitura per interno con granulometria molto fine (0-0,5 millimetri), ora con contenuto di riciclato del 31%. Altre riformulazioni saranno presentate sul mercato durante l’estate.
tutt’uno. Inoltre, nella versione con cosiddetto Sap (Super Absorbent Polymer), uno speciale gel che si gonfia a contatto con l’acqua rappresenta un’ulteriore barriera nel caso di una improbabile rottura in corrispondenza di una fessurazione del cemento stesso. Renolit Alkopro permette una tenuta idraulica con resistenza alla pressione testata fino a 5 bar. Può essere installata in ogni condizione atmosferica, non necessita di uno strato di protezione e può essere posata direttamente sul terreno. Può essere preapplicata sotto la soletta di fondazione o postapplicata sui muri di contenimento perimetrale. A differenza di altre membrane, non necessita di geotessili protettivi, giunti di compartimentazione e di pipette a iniezione, garantendo un minor utilizzo di materiale, maggiore rapidità di applicazione e sicurezza di tenuta al 100%.
APERTURE SCORREVOLI CON SYNEGO SLIDE
Synego Slide di Rehau è un profilo da 80 millimetri che permette di realizzare aperture scorrevoli di dimensioni fino a 4 x2,6 metri che si aprono e si richiudono con un movimento pratico e leggero. Grazie all’innovativo meccanismo di chiusura, infatti, l’anta scorrevole viene guidata in modo fluido lungo il telaio, con il minimo sforzo. Ideale per creare ampie superfici vetrate panoramiche nella versione per portefinestre, nella variante per finestra, grazie all’apertura parallela alla parete, elimina l’ingombro dell’anta verso l’interno della stanza. È così possibile realizzare ambienti più accessibili e luminosi, senza vincoli di disposizione di mobili, piante o piccoli oggetti di arredamento. Gli scorrevoli Synego Slide raggiungono un valore di isolamento termico Uf di 1,3 W/(m2K), abbattono la rumorosità fino a 44 dB e
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rientrano in classe di resistenza all’effrazione fino a RC2. Offrono anche un’elevata tenuta alla pioggia battente mediante la guarnizione perimetrale perfettamente aderente all’elemento scorrevole. Molteplici colori e finiture permettono di personalizzare gli infissi secondo il proprio stile, con un’attenzione ai minimi dettagli che si estende fino all’opzione cava interna completamente rivestita.
DA WINKLER NUOVO IMPERMEABILIZZANTE
Si chiama Wingum Plus H2O BRoof T2 ed è l’ultimo nato della gamma dei sistemi impermeabilizzanti liquidi Winkler. Oltre a offrire una perfetta impermeabilizzazione, il prodotto è certificato anche per la reazione al fuoco esterno, Classe BRoof T2, in accordo con la norma Uni En 13501-5. I test hanno certificato che l’espansione del fuoco non supera i 18 centimetri, ben sotto i 55 centimetri pre-
visti dalla normativa. Fuori pioggia dopo solo poche ore, è disponibile in cinque colori ed è applicabile su qualsiasi tipo di supporto in calcestruzzo, metallo, anche ossidabile, e su manti bituminosi, lisci o ardesiati. Winkler ha anche realizzato la versione Reflex per tutti i casi dove sia richiesta riflettanza solare. La reazione al fuoco diventa un importante valore aggiunto, in grado non solo di proteggere da eventuali problemi di pannelli fotovoltaici che potrebbero prendere fuoco danneggiando la copertura, ma anche di migliorare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici stessi, soprattutto con la posa della versione Reflex in grado di abbassare fino al 50% la temperatura della superficie del tetto nei mesi più caldi.
vate prestazioni, è particolarmente indicata per la realizzazione di controsoffitti, rivestimenti esterni, pareti perimetrali (anche con rivestimento a cappotto) e ovunque si richieda una elevata impermeabilità. Costituita da un nucleo ad alta densità a base gesso additivato, privo di cellulosa, la lastra Dgx ha le superfici esterne riveste da un tessuto in fibra di vetro, annegato non incollato, che conferisce una particolare resistenza agli agenti atmosferici e solidità strutturale. Leggera, facile da movimentare e tagliare, è altamente traspirante, impermeabile al 100% e resistente al fuoco in classe A1. Nella posa non prevede fughe di giunzione.
DGX, LASTRA SUPER RESISTENTE
La lastra Dgx di Bildex, polivalente per interni ed esterni, è fibrorinforzata e caratterizzata da un’alta resistenza all’umidità e all’acqua. Ad ele -
OTTO CERTEZZE PER RISPARMIARE IL 24% SULLA BOLLETTA
Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”.
Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole
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RUBRICHE IN VACANZA CON CASACLIMA
NUn turismo che non nuoce alla natura: è il traguardo raggiunto da Cà del Buio eco B&B (tre camere che accolgono fino a otto ospiti), prima struttura ricettiva della Liguria ad aver ottenuto la certificazione energetica e ambientale CasaClima Welcome. La certificazione riguarda un protocollo che valuta e garantisce la sostenibilità complessiva durante la costruzione e la gestione di strutture turistiche. In questo caso si tratta di un antico casale rurale, recuperato con interventi conservativi e tecniche ecosostenibili. Costruito in pietra rosa di Finale, nel contesto di un borgo diffuso come sono quelli di Monte Sordo, Contrada Valle e Perti, lungo la Strada Beretta che parte da Finalborgo, l’immobile rivela stratificazioni storiche, con il nucleo più antico che risale al Quattrocento e altri ambienti risalenti al Seicento e all’Ottocento. L’iniziativa di recupero dell’edificio, che era in stato di abbandono, si deve all’imprenditore genovese Paolo Bassetti, già co-fondatore del marchio di cosmesi naturale e bio I Provenzali.
Curato dallo Studio Associato Rossi e Poggi, e dall’architetto Paolo Lanfranconi, per garantire un impatto minimo sull’ambiente il progetto di ristrutturazione di Cà del Buio si è concentrato sull’utilizzo di tec-
niche ecosostenibili, tra cui il recupero e riutilizzo di materiali esistenti, oppure l’uso di materiali naturali e di prossimità. L’isolamento termico è stato raggiunto con coibente a base di calce e fibre naturali e l’impiego di serramenti in legno a taglio termico per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. Per ridurre i consumi, sono state installate soluzioni per l’illuminazione a bassissimo consumo, sensori crepuscolari e un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia. Inoltre, grazie alla collaborazione con il fornitore énostra, cooperativa energetica che produce energia sostenibile, etica e 100% rinnovabile, Cà del Buio è in grado di utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili anche per la porzione residua. Per un utilizzo sostenibile delle risorse idriche sono stati previsti infine riduttori di flusso, e sistemi di recupero delle acque meteoriche e un impianto di fitodepurazione. L’uso di materiali da costruzione e componenti privi di agenti nocivi per l’uomo garantisce ambienti abitativi salubri, mentre grande attenzione al comfort è data grazie all’utilizzo di tecnologie che consentano la regolazione della corretta umidità interna così come di tecniche e materiali costruttivi che agevolino l’isolamento acustico tra i vari ambienti.
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STORIA DI
CUGINI
COPERTINA
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Adispetto di quanti considerano il mondo dell’edilizia ancorato a vecchie tradizioni e lento a cogliere le opportunità, Cugini, storica azienda di Nembro (Bergamo), ha deciso di investire in nuovi impianti, puntare su nuovi prodotti, utilizzare nuove tecnologie. Insomma, le novità non mancano, conferma Elisabetta Cugini, presidente del Cda dell’azienda.
Domanda. L’edilizia ha vissuto due anni di boom. Come lo ha dovuto affrontare Cugini?
R. Gli investimenti nelle costruzioni hanno segnato, come è noto, due anni di crescita record, del 20% nel 2021 e del 12% nel 2022. È stato un periodo davvero molto intenso, caratterizzato da un significativo incremento della domanda di alcune tipologie di materiali,
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Il nuovo impianto pensato per premiscelati speciali, come adesivi e malte, consente un forte incremento della produzione. Tra le novità, sono in corso nuovi Eta su sistemi di isolamento termico a cappotto e sistemi Crm per il consolidamento e miglioramento strutturale di edifici in muratura
A SINISTRA, ELISABETTA CUGINI, PRESIDENTE DEL CDA. SOTTO, LO STABILIMENTO
DA SINISTRA, CESARE CUGINI (CONSIGLIERE CDA), GUIDO CUGINI (CONSIGLIERE CDA), GIULIA BAGATTINI (CONSIGLIERE CDA)
MATTEO BRIGNOLI (CONSIGLIERE USCENTE / RESPONSABILE COMMERCIALE), ELISABETTA CUGINI (PRESIDENTE CDA), PIETRO BAGATTINI (CONSIGLIERE CDA / RESPONSABILE PRODUZIONE), MARCO CUGINI (CONSIGLIERE USCENTE / FUNZIONARIO COMMERCIALE).
A DESTRA, IN ALTO LO STABILIMENTO; SOTTO, LA CAVA
come gli adesivi e rasanti per cappotto, grazie soprattutto alla spinta del superbonus. La nostra produzione non si è mai fermata, nonostante le difficoltà di reperimento di alcune materie prime durante il 2021 e, in seguito, dei ripetuti rincari di energia, trasporti, cemento, additivi e imballi che hanno creato tensioni sui prezzi di vendita ed eroso la marginalità.
D. Perché avete deciso di investire in un nuovo impianto?
R. La volontà di realizzare un nuovo impianto nasce diverso tempo fa. Da circa dieci anni parlavamo di potenziare la capacità produttiva, che era diventata ormai insufficiente per soddisfare le attuali richieste del mercato. Si è dovuto lavorare, praticamente, 24 ore tutti i giorni, sabato e domenica compresi, per soddisfare la clientela. Il progetto preliminare della nuova linea produttiva era già stato definito nel 2019; poi, a causa della pandemia, tutto si è bloccato. Non è stata quindi una scelta nata sull’onda dell’entusiasmo del 110%, ma la mole di lavoro che ha generato è stata sicuramente un forte stimolo per farci prendere la decisione definitiva di partire.
D. Dove si trova?
R. L’impianto si trova all’interno del complesso industriale già esistente. È stato demolito un vecchio corpo di fabbrica che era collocato in mezzo agli impianti produttivi. Si era valutata anche l’ipotesi di costruirlo in aree più lontane dall’attuale sito industriale, ma per un discorso di economie di gestione e di costi logistici si è deciso di realizzarlo all’interno dell’attuale sito
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produttivo. La nuova linea di malte premiscelate, di fatto, affianca la linea esistente e questo permetterà di poterla gestire con lo stesso personale che governa attualmente gli impianti esistenti.
D. Quali sono le sue caratteristiche?
R. È un impianto pensato per produrre premiscelati speciali, come adesivi e malte tecniche. Il progetto è molto ambizioso, è una torre alta 35 metri che contiene 21 silos per le materie prime che vengono movimentate per caduta, dosate in cinque bilance (di cui una volumetrica), miscelate in un mescolatore a vomeri e insaccate mediante un’insaccatrice rotante a sei bocche con possibilità di sigillare ermeticamente la valvola del sacco.
D. Quale contributo darà alla produzione?
R. Come capacità produttiva stiamo parlando di oltre 30 tonnellate-ora, in teoria potrebbe raddoppiare l’attuale potenzialità, anche se questo nuovo impianto è progettato per essere alimentato da materie prime di provenienza esterna, quindi con i limiti generati dall’approvvigionamento di questi materiali (cemento, sabbie) e dalla capacità di stoccaggio. In ogni caso il contributo sarà significativo e ci permetterà di organizzare la pro-
duzione su cinque giorni lavorativi.
D. Quali sono i prodotti di punta dell’azienda in questo periodo?
R. Parlare di prodotti di punta è riduttivo in quanto diamo importanza e attenzione a tutti i nostri prodotti, diciamo che stiamo concentrando la nostra attenzione su alcune linee per motivi diversi. Oltre alla nostra linea di adesivi rasanti per cappotto Ademix e di colla per piastrelle Adekoll, stiamo puntando sulle linee Restaurmix (K05F e KR10F) e Calcevita (in particolare la tipologia strutturale) a base di calce idraulica naturale (Nhl), prodotti sui quali abbiamo svolto, in collaborazione con un importante laboratorio esterno, una serie di prove di compressione diagonale su muretti in mattoni rinforzati con intonaci armati per valutare la loro efficacia e la loro risposta alle sollecitazioni. Questi prodotti sono infatti destinati a lavori di riqualifica strutturale e di protezione antisismica in edifici in muratura.
D. Quali sono le caratteristiche della linea Restaurmix?
R. La nostra linea Restaurmix comprende prodotti dedicati sia al consolidamento delle murature, sia alla
AL LAVORO PER L’EDILIZIA DAL 1907
Cugini nasce nel 1907 a Nembro, in Val Seriana, come società per la produzione di calce idraulica naturale. All’inizio la fabbrica disponeva di piccoli forni verticali e di una grande cava di roccia calcarea, attiva ancora oggi. Protagonista di primo piano della storia industriale della Val Seriana, profondamente radicata nel territorio, nel corso dei decenni l’azienda si è costantemente rinnovata così da proporsi in maniera competitiva sul mercato negli anni della ricostruzione e del boom economico. Tappe significative della storia Cugini sono state negli anni Sessanta, la costruzione di capienti silos in calcestruzzo e l’installazione dei primi forni verticali automatici, in seguito smantellati (oggi in azienda non si eseguono più processi di cottura), negli anni Novanta, le linee di produzione di malte premiscelate e di filler calcareo. Nell’ultimo decennio, la fabbrica cambia volto e dimensioni grazie a ingenti investimenti per nuovi impianti, secondo un piano di sviluppo basato sull’innovazione tecnologica e l’automazione di ogni fase della produzione. In questo contesto si inserisce anche lo sviluppo nel laboratorio interno di nuovi prodotti e sistemi costruttivi dotati di prestigiose certificazioni.
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riparazione e protezione del calcestruzzo. Per il consolidamento di edifici in muratura abbiamo il nostro K05 F, ideale per applicazioni dove sono richieste elevate resistenze alla compressione e all’adesione e il K07 F, impiegato per realizzare cappe consolidanti per il rinforzo di volte e solai. Entrambi i prodotti possono essere usati in abbinamento a reti metalliche, in fibra di vetro o di altra tipologia. Per la riparazione corticale del calcestruzzo abbiamo una linea completa che comprende diversi prodotti con classi prestazionali che vanno dalla R2 alla R4. Il KR200 in particolare è una malta alleggerita, tixotropica, polimero modificata che permette interventi di ripristino di balconi, di spigoli di travi e pilastri, con spessori variabili da pochi millimetri fino a 10 centimetri. I betoncini KR10F, KR300 F e KR400, con prestazioni crescenti, permettono di effettuare ripristini corticali anche di grandi superfici, grazie alla possibilità di fornitura sfusa in silos da cantiere e di poterli applicare con macchina intonacatrice. Per finire, meritano di essere ricordati anche i prodotti dedicati alla protezione delle superfici in calcestruzzo, come il rasante idrofugato Restaurmix Ras, oppure Restaurmix KR Passivante per la protezione dei ferri di armatura o la linea Fleximix
da utilizzarsi dove è necessaria una protezione totale dalla penetrazione dell’acqua e da altri agenti aggressivi. I prodotti KR10F, KR300F e KR400F, idonei per applicazioni strutturali, sono dotati di sistema di attestazione della conformità CE di tipo 2+ (con l’intervento di un organismo notificato che effettua la sorveglianza continua del controllo di produzione in fabbrica) e possono, quindi, essere impiegati anche su importanti opere di ingegneria civile (strade, ponti).
D. Per quali edifici è stato studiato il prodotto?
R. La linea Restaurmix è idonea sia per il consolidamento di edifici in muratura, sia per strutture in calcestruzzo e cemento armato. Abbiamo anche linee esclusive per il risanamento e il miglioramento strutturale di edifici in muratura, anche storici: Calcevita a base di calce idraulica naturale e Sanierputz a base di cemento bianco ed eco pozzolana. Stiamo mettendo a punto anche un kit per realizzare un sistema Crm (Composite reinforced mortar) costituito da Calcevita Strutturale e da rete e angolare in composito Frp (Fiber reinforced polymer) e da relativi connettori. Questo sistema è idoneo anche per il consolidamento e il miglioramento strutturale, in caso di sisma, di edifici tutelati dalle belle arti. Stiamo pensando di realizzare
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RESTAURMIX KR10F.
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anche un kit Frcm (Fiber reinforced cementitious mortar), ma questo progetto è ancora in fase embrionale.
D. Come si utilizza?
R. Tutti i prodotti possono essere applicati a mano per eseguire riparazioni localizzate come il rifacimento di sbeccature e spigoli di travi e pilastri oppure con macchina intonacatrice per il rivestimento, la ricostruzione, la regolarizzazione di ampie superfici in un’unica mano, anche in abbinamento a reti metalliche o in fibra di vetro o di altra tipologia.
D. L’isolamento termico è stato e probabilmente sarà uno dei trend di mercato. Voi avete studiato materiali adesivi ad hoc. Di che si tratta?
R. Offriamo un’ampia e diversificata gamma di adesivi rasanti per sistemi di isolamento termico a cappotto, in grado di soddisfare tutte le richieste del mercato e garantire soluzioni tecniche specifiche in base al pannello utilizzato, per la realizzazione di nuovi edifici a basso consumo energetico e l’efficientamento di immobili in fase di ristrutturazione. Il prodotto di punta è l’Ademix P200 che ha ottenuto il prestigioso marchio di qualità
Itc Cnr e fa parte anche del nostro kit Thermix, ma la linea comprende anche prodotti alleggeriti con perlite, microsfere in vetro, Eps oppure a base di calce idraulica naturale o ancora con materiale riciclato per soddisfare i Cam in edilizia. Il nostro kit Thermix è dotato del Benestare tecnico europeo (Eta n. 13/0511) sin dal
2013. Questa certificazione decennale è la maggior garanzia di durabilità del nostro kit proprio per tutte quelle applicazioni realizzate nel tempo senza evidenziare problematiche di sorta che testimoniano appunto la qualità del sistema. Nel corso degli anni, inoltre, il kit ha superato diversi test tecnici e ha ottenuto certificati che ne testimoniano la qualità e l’efficienza e, allo stesso tempo, ne garantiscano la conformità alle diverse richieste normative, sia in materia termica che di sicurezza, anche antincendio. Sono inoltre in corso ulteriori certificazioni Eta di kit realizzati con pannelli di diversa natura associati sempre con adesivi e rasanti di nostra produzione.
D. Sempre in materia di adesivi proponete anche colle per piastrelle. Quali sono le caratteristiche di questa linea?
R. Adekoll è la nostra linea di adesivi per piastrelle ad alte prestazioni e per uso professionale. Questa linea è perfetta per la posa, sia a pavimento sia a parete, di piastrelle ceramiche di ogni tipo e formato, sia in ambienti interni che esterni, con tempo aperto prolungato e scivolamento verticale nullo. L’ultimissima novità della linea è Adekoll As100 Eco: un adesivo cementizio ad alte prestazioni formulato direttamente nei nostri laboratori con l’obiettivo di favorire la sostenibilità ambientale. Adekoll As100 Eco contiene infatti materiale riciclato (Certificato Icmq n. P419 - Norma di riferimento Uni En Iso 14021) che
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contribuisce a raggiungere i Cam in edilizia e permette di soddisfare i requisiti presenti nei principali schemi di certificazione per la sostenibilità degli edifici (Leed, Breeam, Hqe, eccetera).
D. Come si distingue sul mercato?
R. Tutti i prodotti della linea Adekoll sono classificati
A+ in termini di emissioni indoor (a 28 giorni) di sostanze pericolose e soddisfano ampiamente i requisiti Cam previsti per gli adesivi. I bassi livelli di emissioni raggiunti permettono inoltre di ottenere un punteggio premiante al professionista che utilizza la nostra colla, secondo quanto previsto nel decreto Cam del 06.08.2022. Per tutti i prodotti Adekoll è prevista l’innovativa chiusura della valvola saldata che permette di eliminare le dispersioni di materiale durante il trasporto, azzerare gli sprechi, eseguire lavori in ambienti civili senza sporcare e migliorare la conservazione del prodotto stesso.
D. Avete in programma altre novità di prodotto?
R. Stiamo focalizzando la nostra attenzione più ai sistemi costruttivi che al singolo prodotto, in particolare per quanto riguarda l’isolamento termico e la riqualificazione strutturale degli edifici in muratura. Un altro settore di nostro interesse è quello relativo alla possibilità di inserire nei nostri prodotti materie prime
seconde, derivanti da riciclo di prodotti da demolizioni o da scarti di altre lavorazioni. Riteniamo che un’economia circolare con alla base il ricondizionamento e il riciclo dei materiali esistenti sia una scelta obbligata e che diventerà sempre più importante nei prossimi anni.
D. Uno dei punti caldi anche per l’edilizia è la compatibilità ambientale. Quali sono le vostre iniziative in materia?
R. Quando si parla di sostenibilità ambientale il modello da seguire è sicuramente quello dell’economia circolare, preferendo allo sfruttamento delle risorse naturali, il riciclo e il riutilizzo e tutti quei comportamenti virtuosi che possono ridurre l’impatto dell’attività dell’azienda sull’ambiente. Cugini, da sempre attenta ad attuare sistemi produttivi sostenibili, ha ottenuto una certificazione di prodotto rilasciata da Icmq , che attesta il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa dei vari prodotti (è di fatto un’autodichiarazione ambientale conforme alla norma Iso 14021). Inoltre, lo stesso organismo di valutazione ha convalidato un’asserzione ambientale autodichiarata, sempre secondo la norma Iso 14021, relativa alla distanza di approvvigionamento delle diverse materie prime contenute nei nostri prodotti entro una distanza massima di 150 chilometri dal cantiere di utilizzo. Abbiamo, infatti, la fortuna di
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DA SINISTRA, PIETRO BAGATTINI, RESPONSABILE PRODUZIONE E ROBERTO SIGNORI, VICE RESPONSABILE PRODUZIONE
avere come principale fonte di approvvigionamento di aggregati la nostra cava che è attigua allo stabilimento e quindi a chilometro zero.
D. L’etichetta «Aggregati a km zero», che compare su alcuni vostri prodotti si riferisce a questo?
R. Sì, esatto. Inoltre, dove non è possibile utilizzare il nostro aggregato, per esempio nei prodotti bianchi, cerchiamo di fare uso di aggregati che arrivano dalla provincia.
D. Questa attenzione in che modo si riflette nei prodotti?
R. Un prodotto per essere sostenibile deve tenere conto di tutti i fattori che fino a poco tempo fa erano irrilevanti, come lo smaltimento dei rifiuti e lo sfruttamento delle risorse ambientali. Realizzare un prodotto sostenibile significa monitorare tutto quello che si produce, considerando un ciclo di vita più ampio di quello relativo al semplice utilizzo: quindi, progettare considerando non solo i confini della fabbrica, ma ove possibile anche ciò che viene prima e ciò che va oltre. Per questo motivo ci stiamo muovendo verso la Dichiarazione ambientale di prodotto (Edp), una certificazione su base volontaria applicabile a tutti i prodotti basata sulla metodologia Lca (Life cyle assessment), che consente di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente associati a un prodotto, tramite l’analisi di energia e materiali consumati, rifiuti generati, logistica e trasporti, nonché scarti ed emissioni rilasciati in ambiente, il tutto lungo l’intero ciclo di vita o una parte di esso.
D. Sono compatibili con i Cam?
R. Certo, il contenuto di materiale riciclato presente in molti nostri prodotti permette di raggiungere i Cam in edilizia. Questo elemento, oltre alla distanza di approvvigionamento (provenienza locale) delle diverse materie prime, sono dichiarate in specifiche Asserzioni ambientali predisposte in accordo alle norme Uni En Iso 14021 e convalidate da Icmq
D. Quanto è necessaria la formazione del personale all’interno della vostra azienda?
R. I dipendenti sono componenti imprescindibili all’interno di un’azienda, per questo è importante che si sentano costantemente valorizzati e partecipi della realtà che li circonda. La formazione del personale permette all’azienda di rimanere competitiva, in un contesto storico in cui l’evoluzione è decisamente rapida e la concorrenza alta. Attraverso la formazione, infatti, i dipendenti possono acquisire maggiori competenze e svolgere nel miglior modo possibile i propri compiti, tenendo ben presente gli obiettivi da raggiungere.
D. Chi coinvolge?
R. La formazione coinvolge tutti, anche per i dipendenti più professionali e con grande esperienza c’è sempre
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NUOVA LINEA DI INSACCO E PALLETTIZZAZIONE. A DESTRA, INSACCATRICE ROTANTE A SEI BOCCHE
STORIA DI COPERTINA
spazio di miglioramento con i corsi di formazione. In particolare, la formazione sui prodotti coinvolge anche la nostra rete vendita, per offrire competenze che saranno riportate ai clienti, argomentando un prodotto o un sistema in termini di funzionalità, vantaggi, utilizzi e costi. Spesso teniamo corsi presso la sede di nostri clienti che sono rivolti al loro personale interno o direttamente ai loro clienti. Cugini, inoltre, si propone come Academy attraverso l’organizzazione di corsi di formazione preparatori alla certificazione delle figure professionali che eseguono la posa dei sistemi a cappotto, offrendo la possibilità di sostenere presso la nostra sede un esame finale per l’ottenimento della certificazione di installatore base e caposquadra, secondo la norma Uni 11716. Operiamo infatti, per conto di Icmq, come organismo di valutazione per l’erogazione dell’esame.
D. Come la organizzate?
R. Non abbiamo uno schema preimpostato, nel senso che spesso viene realizzato un «vestito su misura» per le esigenze del cliente. Solamente la certificazione dei
posatori di sistemi a cappotto segue schemi prefissati e abbastanza rigidi. In ogni caso, tutto è programmato e studiato nei particolari.
D. E per la ricerca e sviluppo?
R. Cugini dispone di un laboratorio interno dedicato alla Ricerca & Sviluppo che, grazie al proprio know how scientifico e la dotazione tecnologica di prim’ordine comprende la ricerca in laboratorio, lo sviluppo applicativo, il collaudo e la certificazione da parte degli enti preposti, così da offrire ai nostri clienti prodotti sempre più performanti e raggiungere standard qualitativi di eccellenza.
D. C’è anche un aspetto pratico di sperimentazione dei vostri prodotti. Come sono testati?
R. I nuovi prodotti sono formulati e provati presso il nostro laboratorio e poi, solitamente, viene fatto un test pilota presso applicatori di fiducia, direttamente in cantiere. I prodotti devono superare oltre che i parametri di norma anche il parere dell’applicatore che per noi è molto importante.
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IL LABORATORIO. SOTTO, ANALIZZATORE A FLUORESCENZA RAGGI X. A DESTRA, PROVE DI
COMPRESSIONE DIAGONALE
D. Ogni azienda non può prescindere dalla digitalizzazione del proprio processo gestionale. Voi come siete organizzati?
R. In un mondo governato dalla tecnologia, la digitalizzazione aziendale rappresenta una sfida che le imprese sono chiamate ad affrontare se vogliono rimanere competitive in un mercato in costante evoluzione. È un’operazione che interessa più livelli e ogni reparto può fare affidamento a sistemi applicativi e software specifici. Tuttavia, la digitalizzazione aziendale non si limita solo all’impiego delle nuove tecnologie, ma implica anche nuove modalità partecipative e spazi di lavoro condivisi anche a distanza: basti pensare alle riunioni organizzate in videoconferenza, alla possibilità di fornire assistenza ai propri clienti attraverso chatbot o alle interazioni che nascono sui social media e influenzano la brand experience. Il nuovo impianto di produzione di malte premiscelate è stato progettato e realizzato con gli incentivi di industria 4.0, quindi con la connessione a tutti i sistemi informatici aziendali e con la massima automazione possibile per un impianto del genere. Infatti al momento non è previsto un aumento del personale, gli addetti attuali gestiranno anche questa nuova linea produttiva.
D. Avete in programma investimenti di marketing?
R. Strumenti digitali e cartacei concorrono a rappresentare un brand. Per questo motivo, da alcuni mesi, abbiamo iniziato una nuova collaborazione con un’agenzia di comunicazione alla quale abbiamo affidato il compito di rappresentare la nostra identità aziendale, i nostri valori, la nostra storia arricchendola di nuovi spunti. Sicuramente una buona strategia di gestione dei social network rafforza la brand identity e può diventare un mezzo importante per promuovere, far conoscere e vendere i nostri prodotti, sistemi e servizi.
D. Quali iniziative sono in cantiere, invece, per quanto riguarda fiere o eventi?
R. Nel mese di maggio abbiamo partecipato all’undicesima edizione di Expo Torre a Torre San Giorgio, una fiera dedicata sia al professionista che al grande pubblico, con focus su Ecobonus, energie rinnovabili e materiali per l’edilizia, mentre a novembre parteciperemo a Made Expo, conviti che le fiere rimangano un momento di incontro, dove condividere le proprie esperienze, raccontare la propria storia e presentare nuovi prodotti.
D. Come siete organizzati per la logistica?
R. Il nostro servizio logistico si occupa della gestione completa dell’ordine, dalla ricezione fino alla consegna presso le rivendite in tutto il territorio italiano, isole comprese, anche per singoli bancali. Questo sistema, collaudato da anni, permette il massimo contenimento dei costi, tempestività nelle consegne e forte capillarità, doti ormai indispensabili per affrontare un mercato
sempre più esigente.
D. Il business del 2022 come è andato?
R. Molto bene. Un anno probabilmente irripetibile almeno nel breve. Il superbonus 110% e l’aumento dei prezzi di vendita dei prodotti, causato dei forti rincari di energia e materie prime, ha spinto il fatturato di tutte le aziende del settore e anche noi abbiamo avuto ottimi risultati: siamo passati da 19 milioni di euro di ricavi del 2022 a quasi 25 milioni di euro.
D. Che cosa prevedete per quest’anno?
R. Ci sarà sicuramente una contrazione, che al momento non sembra fortissima se non nel settore degli adesivi e rasanti per cappotto. Bisognerà vedere che cosa accadrà nel secondo semestre anche in ambito internazionale e in termini di costo del denaro ed inflazione, sperando che i costi energetici si mantengano sugli attuali livelli di maggio-giugno. In ogni caso prevediamo una modesta riduzione dei ricavi.
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COSÌ IL CEMENTO RISPETTA IL CICLO DELL’ACQUA
Il gruppo ha costituito i.build, una business unit dedicata alle pavimentazioni.
E con i.idro Drain vanta una capacità record di lasciar penetrare la pioggia attraverso la superficie di parcheggi, piste ciclabili, parchi giochi, percorsi pedonali
Caliari
Sil meteo peggiora, la tecnica delle costruzioni deve migliorare. E con i nuovi sistemi costruttivi, devono evolversi anche i materiali. Va in questa direzione lo sforzo di mettere a disposizione delle imprese soluzioni sempre più performanti. Una di queste è quella proposta da Italcementi, che vanta un laboratorio di ricerca tra i più avanzati, che riesce a mettere a punto materiali
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ITALCEMENTI speciale drenaggio IX
Paolo
PAVIMENTAZIONE DRENANTE I.IDRO DRAIN. A DESTRA, RICCARDO PASA, RESPONSABILE I.BUILD, BUSINESS UNIT DI CALCESTRUZZI.
con un plus rispetto ad altri. Come nel caso di i.idro Drain, un cemento capace di far filtrare l’acqua. E non solo, spiega a YouTrade Riccardo Pasa, responsabile i.build, Business Unit di Calcestruzzi. Domanda. Il cambiamento del clima è peggiorato, con improvvisi violenti acquazzoni. Questo trend quanto aumenta la necessità di strumenti di drenaggio e di attenzione all’acqua?
Risposta. Calo delle precipitazioni nevose invernali, incremento dei prelievi per usi agricoli e industriali, aumento della frequenza di eventi siccitosi estremi, anche in zone caratterizzate fino a pochi anni fa da estati con clima tipicamente continentale: una serie di concause che hanno fatto ripensare, a livello europeo e globale, al ruolo dell’acqua nei processi umani. Da risorsa ritenuta virtualmente infinita, abbiamo cominciato a considerarla un bene prezioso da conservare e tutelare, in ogni sua forma, cominciando soprattutto dall’acqua dolce. Quest’ultima, infatti, rappresenta una piccolissima parte dell’acqua totale del pianeta, solamente il 2,5%, mentre la parte restante è salata e oceanica. Le stime indicano che, entro il 2025, più di 1,8 miliardi di persone
vedranno la propria vita influenzata, in modo anche importante, dalla scarsità d’acqua, e che i due terzi dell’umanità vivrà in zone soggette a stress idrico a causa dell’uso, della crescita e del cambiamento climatico. La sfida che ognuno di noi deve porsi ora è come custodire, gestire e distribuire efficacemente l’acqua che abbiamo. Nessuno può sottrarsi a questo impegno, comprese le realtà industriali che operano in comparti che utilizzano l’acqua per la produzione. È la risorsa più preziosa per l’uomo e come cittadini siamo chiamati a usarla consapevolmente.
D. Ci sono anche altre ragioni che hanno spinto Italcementi e Calcestruzzi a occuparsi di drenaggio innovativo?
R. Da tempo Italcementi e Calcestruzzi (che da novembre 2023 prenderanno il nome di Heidelberg Materials) hanno un filone di ricerca dedicato al tema dell’acqua, risorsa preziosa da utilizzare in maniera consapevole. Quindi, la messa a punto di un prodotto dedicato al drenaggio è una naturale conseguenza delle nostre attività di ricerca e innovazione. È nato quindi i.idro D rain il prodotto forse più conosciuto e utilizzato in Italia per la realizza-
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zione di piste ciclabili, parcheggi, percorsi nel verde, parchi giochi. Si tratta di realizzazioni inserite in un contesto green, che richiedono il rispetto del ciclo naturale dell’acqua.
D. Avete costituito una business unit dedicata alla pavimentazione. Che cosa propone?
R. Avere un prodotto innovativo non è sufficiente se non si ha un team dedicato alla posa in opera di questo prodotto. Abbiamo quindi creato una business unit chiamata i.build, che propone un nuovo approccio per i clienti e i progettisti: dalla collaborazione nella fase progettuale alla scelta dei materiali, dalla finitura superficiale sino alla posa in opera in cantiere. In questo modo lo scorso anno abbiamo posato oltre 500 pavimentazioni in tutta Italia.
D. Com’è organizzata questa area di business?
R. La potremmo riassumere in una definizione: un interlocutore unico per soluzioni complete. Con questo nuovo approccio, alla semplicità per il cliente di interfacciarsi con un fornitore unico, siamo in grado di abbinare la durabilità del materiale e il know-how specifico del team che compone l’unità,
che consentono di ottenere la tipologia di pavimentazione con le prestazioni richieste. Ci avvaliamo di una società specializzata proprio nella posa in opera di pavimentazioni. Con loro abbiamo organizzato momenti di condivisione e training sul campo in diversi cantieri per mettere a punto la best practicy per la posa dei nostri materiali. Grazie a questo approccio uniamo persone, tecnologie e materiali e li mettiamo a disposizione dei nostri interlocutori. Così i.build ha ottenuto l’attestazione S oa , che consente la partecipazione a gare pubbliche. È il documento necessario e sufficiente a comprovare, in sede di gara, la capacità di eseguire opere pubbliche di lavori e attesta e garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni, di tutti i requisiti previsti dalla attuale normativa in ambito di contratti pubblici di lavori.
D. Qual è il rapporto con il mondo della progettazione?
R. Incontriamo periodicamente il mondo dei progettisti, non solo alle Fiere (Made, Saie, My Plant&Garden), ma con webinar e seminari in pre -
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senza in tutta Italia. Abbiamo un accordo di collaborazione con Aiapp, l’associazione degli architetti del paesaggio, abbiamo accordi con le scuole edili a Bergamo, Brescia, Napoli, Frosinone, Milano per seminari di formazione. Periodicamente, inoltre, presso le rivendite sono organizzati incontri e dimostrazioni pratiche di posa rivolti ai progettisti con la presenza dei nostri tecnici-commerciali.
D. Quali sono le diverse soluzioni proposte da i.build?
R. Il calcestruzzo rappresenta il materiale ideale per realizzare una vastissima gamma di pavimentazioni. Resistenza alla compressione, all’usura, lavorabilità, durabilità, possibilità di lavorazioni superficiali sono solo alcune delle proprietà che ne consentono l’impiego in pavimentazioni con differente destinazione d’uso. Nel caso delle pavimentazioni industriali, per esempio, è possibile realizzare sistemi di pavimentazioni, in opera, a prestazione specifica in grado di fornire la soluzione ottimale alle diverse tipologie di sollecitazioni gravanti su questo tipo di pavimentazione, con soluzioni per applicazioni in interno, esterno o soggette a cicli gelo-disgelo. Quando, invece, parliamo di pavimentazioni architettoniche ad alto valore estetico, sono disponibili soluzioni in opera per applicazioni per cui il principale requisito è rappresentato da colori e texture superficiali variegate. Laddove, invece, siano richieste pavimentazioni
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INFOGRAFICA
PAVIMENTAZIONI I.IDRO DRAIN. SOPRA, PISTA CICLABILE.
A SINISTRA,
IL PARCO BIBLIOTECA DEGLI ALBERI A MILANO
continue a elevata capacità drenante, è possibile fare uso di prodotti caratterizzati dalla presenza di pori interconnessi che generano una permeabilità diffusa, tale da consentire lo smaltimento di grandi volumi d’acqua. Soprattutto in ambiente urbano, per esempio nelle grandi città, essendo le pavimentazioni in calcestruzzo per loro natura chiare, e quindi avendo una maggiore luminanza rispetto all’asfalto, il loro impiego comporterebbe in poco tempo significativi risparmi, consentendo di ridurre le spese di illuminazione sia per i costi di installazione, con meno punti luce, sia per i costi di gestione, con lampade meno potenti.
D. Come funziona il prodotto?
R. Il prodotto i.idro Drain ha una altissima capacità drenante, cento volte superiore a quella di un terreno naturale e permette di rispettare il ciclo naturale dell’acqua.
D. Per quali ambienti è indicata una soluzione come i.idro D rain ?
R. È particolarmente apprezzato dai progettisti, dai garden designer e dalle amministrazioni comunali proprio per la sua capacità di lasciar passare l’acqua nel terreno sottostante. Oltre a chi si occupa di edilizia di professione, il prodotto ha fatto breccia in tanti piccoli proprietari che lo utilizzano per rendere più permeabili i camminamenti e i cortili intorno alle proprie abitazioni. Con i.idro Drain, disponibile in
sacco e sfuso, si possono realizzare pavimentazioni dedicate alla mobilità lenta e sostenibile laddove assumono molta importanza gli aspetti architettonici (la colorazione ad esempio) e funzionali: i primi legati alla compatibilità paesaggistica gli altri connessi alla regolarità, all’aderenza, alla drenabilità che condiziona la loro sicurezza e percorribilità. Sconnessioni delle mattonelle o tra gli elementi lapidei che compongono la pavimentazione, la loro superficie sdrucciolevole, la presenza di sconnessioni e sgranamenti sono problemi che non si manifestano, se è utilizzata una pavimentazione continua con calcestruzzo drenante.
D. Il prodotto è rivolto ad ambienti pubblici, ma anche ai privati, come condomini o aree direzionali: si utilizza diversamente?
R. I nostri clienti sono i progettisti del verde e del garden design, le amministrazioni pubbliche che devono rispettare le percentuali di invarianza idraulica nel loro territorio, ma anche singoli privati che hanno bisogno di interventi di rispetto del ciclo naturale dell’acqua.
D. Come funziona il processo del drenaggio?
R. Grazie al suo speciale mix design combina la resistenza di una pavimentazione in calcestruzzo con una capacità drenante cento volte superiore a quella di un terreno naturale. La capacità drenante di i.idro Drain varia in funzione della granulometria
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usata per la sua composizione. La creazione di vuoti, che possono variare dal 15% fino al 25%, garantisce drenaggi da 200 litri/m2/minuto fino a oltre 1000 litri/m2/minuto.
D. Quali sono i vantaggi rispetto ad altri sistemi?
R. Il prodotto restituisce al terreno le acque piovane ricaricando le falde acquifere e permette di convogliare le acque attraverso la realizzazione di specifici sottoservizi. A differenza delle pavimentazioni in asfalto drenante, non contiene olii e altri agenti inquinanti, che rischierebbero di essere trascinati dalla pioggia verso torrenti, fiumi e mari.
D. È certificato?
R. i.idro Drain è certificato ed è in possesso di una Epd media di prodotto. Lo studio è stato condotto cradle to grave, cioè dalla culla alla tomba. Nello specifico per questo prodotto, disponibile nella versione grigio, bianco e colorabile a richiesta, lo studio
il sacco», un programma di incentivazione a premi per le rivendite.
D. C’è il rischio che si deformi con il passaggio di veicoli?
R. È adatto alla mobilità lenta e sostenibile (parcheggi, piste ciclabili, parchi giochi) e se progettato
SCARICO. SOPRA, PISTA CICLABOLE REALIZZATA CON I.IDRO DRAIN
IL TUBO IN PVC A IMPATTO CERTIFICATO
Rispetto per l’ambiente, attenzione al ciclo di vita del prodotto certificata nell’Epd (Environmental Product Declarations), ma anche molta tecnologia: la linea Sewer dell’azienda italiana vanta un sistema di giunzione all’avanguardia
Itubi Fitt Sewer e Fitt Sewer Evo rispettano i requisiti per gli acquisti verdi delle Pubbliche amministrazioni (Green Public Procurement) e quanto stabilito nei Criteri ambientali minimi (Cam) per il settore delle costruzioni e della manutenzione di strade ed edifici. Le prestazioni ambientali della gamma Sewer riportate nell’Epd (Environmental Product Declarations, vedi box) si basano sull’analisi del ciclo di vita (L ca) in accordo con le norme della serie Iso 14040. L’approccio è definito cradle to grave, cioè dalla culla alla tomba, e prende in considerazione gli impatti in ogni fase del ciclo di vita di un prodotto. Quantifica gli impatti dall’estrazione delle materie prime fino al fine vita del prodotto e al suo smaltimento. Le informazioni ambientali ottenute tramite Lca e trasferite nell’Epd sono verificate da S gs Italia, ente terzo indipendente e accreditato, e sono oggi disponibili su Environdec. com, il portale dell’International Epd System.
NORME RISPETTATE
I tubi in Pvc a norma Uni En 1401-1:2019 hanno dimostrato negli anni la propria affidabilità. Fitt ha deciso di elevare ulteriormente la qualità del proprio prodotto, intervenendo sul sistema di giunzione per garantire la perfetta tenuta idraulica e, quindi, tutelare l’ambiente circostante dall’eventuale dispersione di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nelle falde acquifere. I tubi Fitt Sewer Evo sono prodotti con l’esclusivo sistema di giunzione Sewer Lock, con guarnizione pre-inserita a caldo inamovibile, sviluppato in collaborazione con Trelleborg Forsheda. La guarnizione Sewer Lock è composta da un elemento di tenuta a norma Uni En 681, co-stampato con
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FITT
Sara Giusti
anello di irrigidimento in polipropilene fibrorinforzato. L’impiego di stabilizzanti organici Obs, privi di metalli pesanti, inoltre, permette a Fitt Sewer Evo di rispettare i più severi standard normativi dei principali mercati europei in termini di salvaguardia dell’ambiente. Fitt Sewer Evo è conforme alla certificazione Kiwa Uni En 1401 e risponde ai requisiti di qualità e performance comprovati dalle principali certificazioni del settore (Zik). In base ai test di tipo e alle ispezioni periodiche condotte da Kiwa, il prodotto è conforme ai requisiti del documento tecnico Ki-0410, Annex K03 basato sulla normativa Uni En 1401:2019 ed è quindi marcato K iwa-Uni.
DIAMETRI E LUNGHEZZE
La gamma Fitt Sewer Evo è disponibile nelle classi di rigidità nominale SN4 e SN8 con diametri che variano da un minimo di 110 a un massimo di 800 millimetri. La lunghezza delle barre varia in funzione dei diametri e può andare da un minimo di 1 metro a un massimo di 6 metri. I tubi garantiscono un’ottimale tenuta idraulica (sia in presenza di pressione negativa, sia in presenza di pressione positiva) e una perfetta funzionalità anche con elevati disassamenti (sino a 3 gradi sul giunto). Macchinari innovativi consentono di realizzare il processo di bicchieratura con la formazione del bicchiere direttamente sul mandrino con il contestuale inserimento a caldo della guarnizione. In tal modo il tubo e la guarnizione diventano un corpo unico, eliminando definitivamente le tolleranze riscontrabili nei prodotti standard. Il sistema integrato tubo-guarnizione, permette una maggiore sicurezza nell’utilizzo in quanto evita la perdita della guarnizione, impedisce il suo danneggiamento, l’errato inserimento o lo spostamento durante le fasi di assemblaggio. La tubazione arriva in cantiere già predisposta per l’installazione e marcata, garantendo una posa facile e veloce, riducendo la forza di assemblaggio necessaria e assicurando un esito del collaudo sempre positivo.
MIGLIORI PRESTAZIONI
Fitt produce tubi e sistemi per il trasporto di sostanze liquide, gassose e solide ad alto livello tecnologico che garantiscono ai clienti affidabilità, sicurezza, performance di massimo livello e semplicità di utilizzo. Nella visione dell’azienda, essere un’impresa responsabile significa trasformare il proprio modello di business per raggiungere un ideale equilibrio, con l’obiettivo di creare valore economico migliorando l’ambiente e la vita delle persone. Fitt è società Benefit dal 2021 e nel suo statuto, insieme allo scopo di perseguire profitto, aggiunge l’impegno pubblico e ufficiale di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera, operando in modo sostenibile e trasparente. «The Responsible flow» è la strategia di sostenibilità di Fitt al 2030 che, per la E di Environmental, vede l’azienda impegnata su due fronti paralleli: quello della gestione dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti e quello dello sviluppo di prodotti innovativi a minor impatto.
UNA CERTIFICAZIONE A PROVA DI GREEN
Epd è uno schema di certificazione volontaria, nato in Svezia, ma di valenza internazionale, che rientra fra le politiche ambientali comunitarie. Sviluppata in applicazione della norma Uni En Iso 14025:2010 (Etichette e dichiarazioni ambientali – Dichiarazioni ambientali di Tipo III), rappresenta uno strumento per comunicare informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi. La dichiarazione, approvata da una verifica indipendente, permette da un lato ai produttori di dimostrare la loro attenzione alle problematiche ambientali analizzando e descrivendo il proprio prodotto dal punto di vista degli impatti ambientali, dall’altro consente a clienti, progettisti e committenti di avere dettagliate informazioni riguardo alle caratteristiche ambientali del prodotto stesso. L’Epd, inoltre, è utile per dare evidenza del contenuto di materiale riciclato e per alcuni altri parametri ambientali richiesti ai componenti edilizi dai Criteri ambientali minimi ed è uno strumento richiesto dai principali protocolli di sostenibilità ambientale degli edifici, come il Leed, o delle infrastrutture, come Envision, relativamente alle caratteristiche dei componenti edilizi.
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FITT SEWER FORNISCE UNA SCELTA COMPLETA DI SOLUZIONI PER FOGNATURE E SCARICHI INDUSTRIALI NON IN PRESSIONE
L’EVOLUZIONE DEL TASSELLO
SX Plus è studiato per essere utilizzato con materiali pieni: consente il pre-fissaggio della vite grazie alle nuove alette flessibili che si chiudono nel foro, garantendo un’applicazione facile e rapida a soffitto, una tenuta sicura e capacità di carico
Itradizionali tasselli leggeri non permettono di mantenere in posizione la vite e l’installatore deve sostenerla con le mani durante il fissaggio, oppure avvitarla parzialmente, affinché non cada. L’operazione richiede tempo ed è svantaggiosa, specie se si eseguono applicazioni in serie. Per risolvere queste problematiche fischer presenta il tassello SX Plus per materiali pieni, evoluzione del precedente SX, che consente il pre-fissaggio della vite grazie alle nuove alette flessibili che si chiudono nel foro, garantendo un’applicazione più facile e rapida nei fissaggi a soffitto, oltre alla tenuta perfetta e alla capacità di carico.
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Sara Giusti
FISCHER
POSIZIONE MANTENUTA
Una volta inserito il tassello nel foro, le alette di SX Plus si chiudono: la vite e l’oggetto da fissare vengono mantenuti in posizione, permettendo all’installatore di avere entrambe le mani libere. È sufficiente una leggera pressione della vite all’interno del tassello perché questa rimanga in posizione senza cadere. Studiato per i professionisti edili, elettrici e Its, il tassello SX Plus è pensato per l’installazione di lampadari, mobili pensili, mensole e ripiani, elementi d’arredo appesi, fissatubi, canaline passacavi, impiantistica leggera, supporti per accessori, radiatori, staffe porta tv, sanitari, telecamere e sensori di movimento, pluviali. È idoneo per installazioni passanti e non passanti e adatto per viti da legno e truciolari, oltre che per viti doppio filetto.
INSERIMENTO SEMPLICE
L’innovativo design del tassello SX Plus facilita
IL NUOVO TASSELLO SX PLUS DI FISCHER PER MATERIALI PIENI CONSENTE IL PREFISSAGGIO DELLA VITE GRAZIE ALLE NUOVE ALETTE FLESSIBILI CHE SI CHIUDONO NEL FORO NELLA VERSIONE LUNGA, È IDEALE PER IL CALCESTRUZZO AERATO E I MATERIALI DA COSTRUZIONE CON GRANDI CAVITÀ
l’inserimento nel foro con pochi colpi di martello. L’espansione a quattro settori garantisce un’ottima distribuzione delle forze nel materiale da costruzione e offre capacità portanti elevate su tutti i materiali pieni. Il collarino impedisce al tassello di scivolare nel foro per assicurare velocità e precisione all’installazione. Le nervature laterali evitano la rotazione del tassello all’interno del foro, per un’installazione sicura ed efficace. La parte sotto-testa del tassello non espande e non trasferisce la spinta al supporto in fase di avvitamento, aiutando a prevenire danni a piastrelle e intonaco. Infine, la maggiore capacità di espansione della versione lunga di SX Plus è ideale per i materiali da costruzione problematici, come il calcestruzzo aerato e i materiali da costruzione con grandi cavità.
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PUNTA SUL VETRO CON UN NUOVO INVESTIMENTO
L’azienda familiare altoatesina, che prevede per il 2023 un fatturato di 300 milioni, ha inaugurato un impianto industriale a Oppeano (Verona): la capacità produttiva arriva ora a 3.500 finestre alla settimana. Prossima apertura a Saragozza (Spagna)
Paolo Caliari
Con un investimento di 15 milioni di euro, che completa la filiera industriale dell’azienda, già presente con altri 14 stabilimenti sul territorio, Finstral punta a crescere ancora. La nuova area produttiva si trova nel sito industriale a Oppeano, in provincia di Verona, attivo nella vetreria e nella produzione di serramenti. L’investimento comporta anche una ricaduta occupazionale di 60 nuovi dipendenti che, insieme alla forza lavoro già presente, consente all’azienda di poter contare sull’esperienza di 140 collaboratori. Finstral, azienda famigliare con una leadership internazionale nel settore dei serramenti, vanta un fatturato 2022 di 270 milioni di euro, in
ulteriore crescita rispetto ai 222 del 2021 e con una previsione di chiudere l’anno in corso con oltre 300 milioni di euro.
PIANO DI ESPANSIONE
Il sito industriale veronese che copre oggi, dopo il suo potenziamento, una superficie totale di 23.500 metri quadrati, con una capacità produttiva di 3.500
VISITA ALLO STABILIMENTO DI OPPEANO (VERONA). A DESTRA, NUOVO MACCHINARIO PER LA STAMPA DIGITALE DEL VETRO
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FINSTRAL
finestre alla settimana, si inserisce in un piano di investimenti che dal 2021 ha visto oltre 30 milioni di euro impiegati in tecnologia per la modernizzazione delle linee produttive in altri sei stabilimenti dell’azienda. È prevista anche la crescita della presenza industriale di Finstral in alcuni Paesi chiave: a breve sarà inaugurato un nuovo impianto produttivo vicino a Saragozza in Spagna.
INDUSTRIA 4.0
Nel nuovo progetto di riqualificazione dello stabilimento Finstral è stata implementata in particolare la vetreria, con un ampliamento di 9.500 metri quadrati
completamente conforme agli standard dell’Industria 4.0. I nuovi macchinari all’avanguardia, come la stampante digitale per il vetro, che consente infinite personalizzazioni e tagli differenti, hanno assorbito 10 milioni di euro sull’investimento totale, ma accrescono competenze e efficientamento dei processi industriali. La vetreria è la più moderna e completa a livello tecnologico in Europa, con una capacità pro-
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SERRAMENTI CON 1,3 MILIARDI DI COMBINAZIONI
Finstral è stata fondata nel 1969 ad Auna di Sotto, sull’altipiano del Renon, in provincia di Bolzano. È una delle principali produttrici in Europa di finestre, porte d’ingresso e verande. Con 1,3 miliardi di possibili combinazioni, tra alluminio, Pvc, legno e vetro, l’azienda offre l’assortimento di finestre più completo d’Europa. L’azienda altoatesina è cresciuta costantemente a partire dal 1969 e in 50 anni ha ampiamente allargato il proprio polo produttivo arrivando a contare oggi 14 stabilimenti di produzione, 1.650 dipendenti, distribuiti in 14 Paesi, 25 Studio Finstral e 220 Studio Partner Finstral (di cui 125 in Italia). Quest’ultimi sono dei veri e propri partner di business che portano su tutto il territorio italiano l’expertise e la qualità dell’azienda.
duttiva pari a 1.500 pannelli di vetrocamere al giorno. Oltre alla vetreria è stato rinnovato l’impianto per la produzione di finestre e portefinestre e un reparto di lavorazione del legno.
MENO CONSUMI
Tutto il progetto architettonico dei nuovi spazi industriali di Oppeano è studiato nel segno dell’efficienza energetica. Uno degli obiettivi principali della
riqualificazione è stato ridurre il consumo di energia attraverso processi produttivi efficienti e algoritmi di ottimizzazione. È stato inoltre potenziato l’impianto fotovoltaico esistente. Le grandi vetrate favoriscono infine la luce naturale e l’utilizzo di pompe di calore ha sostituito le caldaie a gas. Un impegno concreto, quello per l’ambiente, che che ha fatto sì che dal 2012 al 2022 l’emissione di Co2 di Finstral sia diminuita del 77% (per produzione e processi). L’obiettivo è di diventare Co2 neutra entro il 2030. Sempre in quest’ottica, negli ultimi dieci anni il fabbisogno energetico per unità di finestra si è ridotto del 25%. L’energia autoprodotta sul consumo complessivo degli impianti industriali arriverà inoltre in un prossimo futuro al 25%.
I MATERIALI
Con l’investimento a Oppeano e nei suoi altri siti industriali, Finstral conferma la sua avanguardia nell’utilizzo di tecnologie e materiali impiegati: è l’unica azienda del settore, infatti, ad adottare in tutti i suoi prodotti un nucleo in Pvc, materiale ideale per i serramenti perché stabile, non assorbe umidità e garantisce il massimo isolamento. Ma Finstral non è solo Pvc. I suoi prodotti sono anche una combinazione sempre più completa di materiali come l’allumino e il legno, capaci di una personalizzazione e di uno standard di altissima qualità per un mercato sempre più ampio di fascia alta.
YOU TRADE GIUGNO 2023 100 IMPRESE
ESTERNO STABILIMENTO DI OPPEANO (VERONA)
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Bologna, 25-29 settembre 2023
Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno
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L’evento per scoprire in anteprima le tendenze degli spazi architettonici. Il luogo d’incontro di progettisti, contractors e operatori del trade provenienti da tutto il mondo.
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Promosso da CONFINDUSTRIA CERAMICA
Organizzato da Con il supporto di
RUBRICHE ATTENZIONE AL GIOCO DEL LOTTO
ANDREA PAYARO
Nelle aziende spesso c’è confusione sulla corretta definizione di un termine molto utilizzato, il lotto. Per evitare fraintendimenti e aumentare la chiarezza, è utile sottolineare le varie forme di lotto che si utilizzano operativamente. Intanto, il concetto di lotto è quello di una quantità di materiale prodotta nelle stesse condizioni, al punto che tutti i prodotti che ne fanno parte possono considerarsi assolutamente identici. Il lotto è associato a un numero chiamato anche batch number ed è indispensabile in molti settori industriali come il food, il pharma o l’automotive per gestire correttamente sia la tracciabilità che la rintracciabilità di prodotto. Il termine lotto è utilizzato anche per identificare la quantità minima che un fornitore è disposto a vendere. Il termine che spesso si usa è lotto minimo, ma la traduzione in inglese fornisce maggiore chia-
rezza: minimum order quantity (Moq). In tal caso, il fornitore non è solitamente disposto a ridurre questa quantità per mantenere le sue economie produttive. L’acquisto di quantità inferiori al Moq generalmente richiede il pagamento più alto. A fronte di un lotto minimo, il fornitore potrebbe imporre dei lotti di acquisto, in questo caso è da intendersi una quantità multipla da considerare nell’ordine. Un esempio per chiarire: un fornitore ha un Moq di 3 mila pezzi (teoricamente non vende meno di 3 mila pezzi) e ha un lotto per l’acquisto di 1.500 pezzi (un valore multiplo), ovvero gli ordini possono essere di 3 mila; 4500, 6 mila pezzi. Questa situazione è il risultato dell’ottimizzazione delle unità di carico utilizzate per il trasporto.
Ultimo, ma non meno importante, il lotto economico di acquisto (Economic Order Quantity, Eoq).
È il risultato di un modello matematico che fornisce la quantità da ordinare per minimizzare tutti i costi inerenti l’acquisto: il costo di mantenimento del materiale a magazzino (più materiale ordino e maggiori saranno i costi associati al mantenimento del materiale in magazzino: spazio, risorse, capitale circolante); il costo di gestione dell’ordine (più materiale ordino e minori saranno i costi di gestione: trasporto, accettazione, realizzazione dell’ordine e solleciti). Il modello più comunemente utilizzato è espresso dalla formula di Wilson. La giusta interpretazione del termine lotto è quindi necessaria sia per non compiere errori in fase di acquisto, sia per non settare erroneamente le anagrafiche dei fornitori o degli articoli nei sistemi gestionali.
Lotto di
multiplo che il fornitore applica per l’ottimizzazione dei sistemi di trasporto Lotto
al
per minimizzare i costi di totali di gestione dell’ordine e delle scorte.
YOU TRADE GIUGNO 2023 102
Termine usato Termine anglosassone Descrizione Numero di lotto Batch Number Numero che identifica una serie di pezzi o prodotti che possono essere considerati identici
minimo Minimal Order Quantity Quantità minima ordinabile al fornitore per non incorrere in sovrapprezzi
Docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
MUOVIAMOCI
Lotto
economico di acquisto Economic Order Quantity Quantità
acquisto Quantità
da ordinare
fornitore
GIUGNO 2023 YOU TRADE 103 18-20 April 2024 - Piacenza, Italy 5th Edition ARRIVEDERCI AL / SEE YOU AT 28-30 April 2022 - Piacenza, Italy Giornate italiane del C al C estruzzo i talian C on C rete days ® THE BIGGEST EUROPEAN EXHIBITION & CONFERENCE SPECIFICALLY DEDICATED TO THE CONCRETE AND MASONRY INDUSTRIES For info and stand bookings: www.gic-expo.it ph. +39 010 5704948 - info@gic-expo.it Giornate italiane del C al C estruzzo i talian C on C rete days 126/2022 GICX22R Fiera certificata An exhibition audited by
LE NOVE RICHIESTE DEL MERCATO
Secondo le elaborazioni prodotte dai più autorevoli centri studi italiani, il mercato delle costruzioni oggi sembra registrare una tenuta dell’attività produttiva, sebbene con qualche preoccupazione in merito ai ritardi del Pnrr. Tenuta che, per taluni, dovrebbe continuare anche l’anno venturo, mentre per altri il 2024 sarà segnato da possibili arretramenti dei livelli produttivi dell’intero settore. Di certo la filiera delle costruzioni si conferma, ancor oggi, come uno dei settori trainanti per l’economia del Paese. Un comparto a cui verrà chiesto, proiettandoci in un futuro molto prossimo, un importante sforzo all’interno di uno scenario certamente articolato, eterogeneo, complessivamente complesso, ma decisamente sfidante. Si dovrà rivedere il concetto di costruzione e ancor prima il progetto degli spazi, percorrendo strade e soluzioni magari inesplorate o ignorate, privilegiando pratiche e sistemi orientati alla drastica riduzione dell’impatto sull’ambiente. Si dovrà accogliere l’innovazione di prodotto, associata a un’efficace diffusione di mercato, come occasione per applicare materiali, tecnologie e soluzioni per realizzare edifici sostenibili, efficienti sul piano energetico, meno inquinanti, digitali e tecnologicamente integrati, capaci di offrire un comfort e una qualità dell’abitare di grado superiore. Per il distributore di materiali per l’edilizia potrebbe tradursi, in prospettiva, in un «buon affare». Non
resta che sceglierli con cura e verificare che siano presenti alcune caratteristiche fondamentali.
Sicuro
Essere sicuro sia per quanto riguarda quelle già riconosciute (resistenza statica e meccanica), sia per quanto riguarda quelle «recenti» (sicurezza in esercizio, resistenza e reazione al fuoco, salute, sostenibilità).
Prefabbricato
Capace di sostituire lavorazioni ed elementi tradizionalmente eseguiti in opera (semplificare le operazioni in cantiere e incorporare il maggior numero possibile di lavorazioni).
Funzionale
Provvisto di una limitata dotazione di funzioni, necessariamente identificabili (l’obiettivo è garantire una maggiore flessibilità funzionale e facilitare il controllo delle eventuali interferenze prestazionali, spesso causa di patologie edilizie).
Prestazionale
Capace di garantire prestazioni soddisfacenti durante l’intero ciclo di vita di un edificio e/o facilitare le operazioni di riparazione, manutenzione e sostituzione (durata di vita prevedibile e nel caso di guasto o di perdita di efficienza deve poter essere agevolmente riparato/sostituito).
Separabile
Capace di accoppiarsi/separarsi facilmente con gli elementi (caratteristica che attiene alla facilità di montaggio, alla dismissione dell’elemento, alla facilità di separazione delle parti, a demolizione, smaltimento e riciclo).
Certificabile
Essere certificabile nelle sue caratteristiche fisiche e prestazionali (le caratteristiche e prestazioni devono essere conosciute e garantite da operatori terzi).
Compatibile
Essere compatibile con interventi di nuova costruzione e di recupero (i prodotti compatibili con il nuovo e il recupero hanno maggiori aspettative di successo).
Competitivo
Essere competitivo dal punto di vista economico (l’aumento dei costi di costruzione e della concorrenza tra le imprese impongono un’attenta valutazione del rapporto costo/qualità).
Disponibile
Essere disponibile in tempi brevi (vengono premiati i prodotti caratterizzati da tempi di consegna rapidi in ogni luogo ed in ogni situazione di impiego).
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C O M E S I F A
(ad aumentare il business)
ROBERTO BOLICI *Professore associato in Tecnologia dell'Architettura,Politecnico di Milano
Per tenere botta la distribuzione non potrà fare a meno di assecondare il trend della nuova edilizia. Ecco come
mamma, faccio io!
È la più contemporanea, basta sfiorarla. La più elegante, fatta di vetro e luce. La più tecnologica, in perfetta sintonia con la sua cassetta… Sfioro è la placca Pucci che ha cambiato il modo di usare la cassetta e ha trasformato il design del bagno. Non si aziona con un tasto: basta sfiorare con un semplice “tocco” uno dei due sensori per azionare lo scarico da 9 o 4 litri (o da 6-3 litri.) In vetro verde, bianco o nero, comunque la scegli è il “tocco” che fa la differenza.
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vetro verde vetro nero vetro bianco
CREARE 75 1948-2023 PUCCI R CASSETTE stile e tecnologia italiani
“ Pucci eco la placca che si sfiora ”
B&F Sistem Cable incorpora Eltek
Da giugno 2023 B&F Sistem Cable ha incorporato Eltek assumendone il nome. Con la fusione delle due aziende controllate dalla famiglia Bianchet si è creata la prima azienda triveneta per dimensioni nel settore dei cablaggi elettrici strutturati, con un fatturato superiore a 21 milioni di euro, 110 dipendenti in futura crescita e un export pari al 20%. «Viviamo in un mercato che sta assistendo a una progressiva concentrazione del settore, con un ritorno molto forte della richiesta da parte delle aziende europee di avere fornitori di cablaggi affidabili vicino a casa per evitare i problemi vissuti in passato con i fornitori delocalizzati nel Far East», chiarisce Marco Bianchet, direttore operativo dell’azienda. L’aspetto dimensione, quindi, per aziende come la nostra, diventa sempre più importante e siamo, dunque, convinti che la fusione intrapresa fra le due aziende che già controllavamo sia la soluzione migliore per continuare a crescere sia sul mercato nazionale, sia su quelli esteri».
1. Mapei tra le aziende più sostenibili
Per il terzo anno consecutivo Mapei è stata premiata tra le aziende più sostenibili d’Italia nello studio elaborato dal sito web Statista, in collaborazione con Il Sole 24 Ore. «Abbiamo sempre lavorato per misurare e ridurre gli impatti ambientali dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita attraverso le analisi Lca, i cui risultati vengono verificati, riportati e pubblicati in documenti certificati, le Environmental Product Declaration (Epd)», ha commentato Mikaela Decio, corporate environmental sustainability manager di Mapei, che quest’anno con il lancio della Linea Zero ha contribuito ancora di più all’obiettivo di un’edilizia sostenibile. La linea Zero Mapei propone di 14 prodotti a impatto zero sui cambiamenti climatici: le emissioni di Co2 misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti sono state compensate per il 2023 con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di energia rinnovabile e protezione delle foreste. Tra le altre iniziative di sostenibilità promosse da Mapei c’è anche «Fai la differenza, un sacco dopo l’altro», progetto promosso insieme a Consorzio Rec, Cartiere Saci, Comieco, Assografici e Gipsac volto a incentivare la raccolta dei sacchi di carta vuoti, una volta utilizzato il materiale in cantiere.
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Da sinistra, dietro, Flavio Bianchet, e Ernesto Fresc, davanti, Andrea e Marco Bianchet
2. Nuova guida di Cortexa
Cortexa presenta la nuova guida tecnica dedicata alla scelta della finitura per sistema a cappotto. «Nel corso degli ultimi anni sono stati realizzati numerosi progetti con cappotto termico, sulla scorta del superbonus in particolare. Purtroppo, non tutti i cappotti applicati possono essere considerati sistemi, ossia kit con componenti testati in combinazione tra loro, certificati e forniti come tali. Inoltre, non tutte le imprese e gli studi coinvolti erano esperti in riqualificazione con sistemi a cappotto», spiega l’ingegnere Elisabetta Pili, membro della Commissione Tecnica di Cortexa e coordinatrice del gruppo di lavoro che ha realizzato la guida. «Questi fattori possono avere comportato una scelta erronea dei materiali, una progettazione e posa non a regola d’arte, che, nel tempo, potrebbero causare problematiche di tipo estetico e funzionale». Scaricabile dal sito cortexa.it, la guida illustra le principali caratteristiche funzionali ed estetiche da tenere in considerazione per un intervento a regola d’arte.
3. A SanSwiss (box doccia) Kudos Shower Products
Dopo la recente acquisizione di Glass 1989 e di Karol Italia, SanSwiss (società del Gruppo Ronal) annuncia l’acquisizione di Kudos Shower Products, marchio noto nel campo della produzione e della distribuzione di box doccia nel Regno Unito. «Con Kudos, rafforziamo ulteriormente la nostra competenza e le nostre prestazioni nel settore dei box e dei piatti doccia per i nostri partner e clienti in tutta Europa. Straordinarie opportunità potranno inoltre derivare dalle sinergie di marketing, delle tecnologie, dallo sviluppo di nuovi prodotti, dall’internalizzazione della produzione e dal potenziamento della capacità produttiva», spiegano Olivier Gunther e Sebastian Hainz, co-amministratori delegati di SanSwiss. «Come già comunicato per i marchi Glass1989 e Karol Italia, le società e i marchi proseguiranno senza interruzione le loro attività di vendita indipendenti nei rispettivi canali e Paesi. Siamo certi che questa unione di competenze di alto livello ci consentirà di offrire ai nostri clienti vantaggi ancora maggiori e soluzioni innovative per docce e bagni».
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CATALOGO
ALBERTO BUBBIO
COME ADEGUARE LA RIVENDITA AI MATERIALI ITS
Il docente di economia ed esperto del sistema di distribuzione degli idrotermosanitari spiega quali sono state le chiavi del successo delle imprese del settore. E in quale modo un’azienda commerciale del comparto edilizia può allargare il suo business
Veronica Monaco
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LA VENTILAZIONE È SEMPLICE E COMPATTA
Il gruppo lancia sul mercato la nuova unità S vl -C zpv - E dalle dimensioni contenute, consumo limitato e ampio range di modulazione. I sensori di Co2 e umidità possono modulare il funzionamento della macchina in base alle reali necessità degli abitanti
SPECIALE
TERMOIDRAULICA
Veronica Monaco
MITSUBISHI
ELECTRIC
Voc, pollini, particolati, sostanze inquinanti di vario genere, muffe, virus e batteri: l’aria che respiriamo negli ambienti interni di case e uffici, dove passiamo circa il 90% del tempo, può essere un vero e proprio pericolo per la salute. Proprio per questo motivo è importante prestare la massima attenzione alla qualità dell’aria interna e preoccuparsi del suo continuo ricambio. Aprire sistematicamente le finestre è la soluzione più immediata, ma non la più efficace, come spiega a YouTrade Alberto Piccirillo, product manager per la ventilazione Mitsubishi Electric, che ha da poco lanciato sul mercato una novità per le abitazioni residenziali. Domanda. La diffusione del cappotto termico ha determinato anche ambienti sigillati. Meno dispersione del calore, ma anche meno ricambio di aria. Qual è la soluzione?
Risposta. Il ricambio dell’aria è necessario non solo a garantire un buon livello di comfort a chi vive o permane all’interno dei locali, ma anche a garantire che l’edificio stesso non risenta del ristagno dell’aria viziata. I nuovi edifici hanno bisogno di respirare quanto le persone che ci vivono all’interno. Gli ambienti indoor contengono
delle concentrazioni di inquinanti che a volte possono essere fino a cinque volte superiori rispetto all’aria presente all’esterno. Gli inquinanti possono essere di diversa natura: composti organici volatili, particolati, gas radon che è molto pericoloso, ma anche inquinanti più comuni come l’anidride carbonica prodotta dall’uomo stesso e dalle combustioni. Anche l’umidità, con uno scarso ricambio dell’aria, può provocare la formazione di muffe sulla superficie delle pareti interne. Il ricambio dell’aria è uno strumento per rimuovere o per ridurre gli inquinanti negli ambienti indoor, e può avvenire in due modi: con la ventilazione naturale, quindi aprendo le finestre, oppure con una ventilazione di tipo meccanico. Nel primo caso l’apertura delle finestre comporta contemporaneamente l’ingresso di smog, pollini, insetti e spreca l’energia dell’impianto di riscaldamento e climatizzazione, se presente. Nel secondo caso, invece, il ricambio avviene attraverso un sistema di ventilazione meccanica controllata che offre diversi vantaggi. I più importanti sono la filtrazione dell’aria e il recupero energetico, che nel caso delle unità Mitsu-
GIUGNO 2023 YOU TRADE 113
LA NUOVA UNITÀ VMC MITSUBISHI ELECTRIC SVL-CZPV-E. SOPRA, A DESTRA, ALBERTO PICCIRILLO, PRODUCT MANAGER PER LA VENTILAZIONE DELL’AZIENDA
SPECIALE TERMOIDRAULICA
bishi Electric è sempre presente e permette di preriscaldare d’inverno o pre raffrescare d’estate l’aria che viene introdotta nei locali, sfruttando l’energia dell’aria che viene espulsa.
D. Quali sono le caratteristiche tecniche della vostra nuova unità di ventilazione Svl-Czpv-E?
R. La nuova unità di ventilazione meccanica controllata che Mitsubishi Electric sta lanciando sul mercato è un’unità interna canalizzata compatta per installazione orizzontale o verticale, con 2 ventilatori di immissione ed espulsione dotati di motore Ec con ampio range di modulazione della portata aria, un sistema di filtrazione integrato, recupero di calore sensibile ad alta efficienza che può raggiungere fino al 95% di efficienza e una serranda di bypass per gestire Free-cooling e Free-heating. Questa nuova unità di Vmc ha dimensioni molto contenute e vanta un’altezza di soli 21 centimetri, che ne fa una delle macchine più compatte di questo tipo presenti sul mercato. È un prodotto estremamente versatile e può essere configurato direttamente in cantiere, nella versione con attacchi a destra o sinistra. Le quattro connessioni dell’aria possono essere facilmente orientate di 90 gradi, garantendo una più facile configurazione dell’unità in base alla conformazione degli impianti. L’unità funziona in abbinamento al suo comando dedicato wireless, quindi non necessita di un cablaggio fisico. Il comando è dotato di display ed è retroilluminato, e appunto dialoga con l’unità grazie a un sistema a radiofrequenza. Abbiamo a disposizione una serie di sensori, sempre wireless, di CO2 e umidità per modulare il funzionamento della macchina in base alle reali necessità degli occupanti all’interno dei locali. Infine, l’unità è dotata di serie di filtri G4 (Coarse 65%), ma può essere equipaggiata anche con dei filtri a
più alta efficienza oppure deodorizzanti.
D. Come funziona?
R. L’unità convoglia l’aria presa dall’esterno all’interno dei locali e contemporaneamente espelle l’aria esausta, ovviamente con un recupero di calore: quindi l’energia contenuta nel flusso di aria che si va a estrarre viene sfruttata per riscaldare o raffrescare l’aria di rinnovo che viene immessa nei locali.
D. Dove si installa?
R. L’unità è molto versatile. Si può installare orizzontalmente, per esempio, all’interno di un controsoffitto, oppure verticalmente, come in una controparete, oppure un locale tecnico.
D. È adatta a qualsiasi destinazione d’uso?
R. Entrambe le taglie disponibili (150 m3/h e 200 m3/h) trovano la loro applicazione ideale in ambito residenziale.
D. Qual è la procedura corretta per installarla?
R. Il prodotto è molto semplice da installare: è un’unità canalizzabile e necessita di un sistema di distribuzione dell’aria. Quindi, di condotti e bocchette di immissione ed estrazione. L’installazione prevede l’ancoraggio della macchina a parete o a soffitto, il collegamento con il sistema di distribuzione, l’alimentazione elettrica e la connessione allo scarico della condensa. È una macchina semplice da installare, ovviamente con personale qualificato, ma non contenendo gas fluorurati non servono patentini particolari.
D. Quanto consuma?
R. L’unità ha un assorbimento energetico molto ridotto e una classe di efficienza A+. Questo è un fattore molto importante in fase di scelta dell’unità: una macchina Vmc lavora 24 ore su 24 e sette giorni su sette, un po’ come un elettrodomestico, quindi la classe di efficienza energetica è un fattore molto importante da prendere in considerazione.
D. Che tipo di assistenza può fornire l’azienda su questo tipo di macchina?
R. Come Mitsubishi Electric Italia possiamo far affidamento su una rete molto strutturata di centri di assistenza tecnica. Tipicamente l’assistenza viene erogata dai nostri centri partner.
D. Oltre alla risoluzione delle problematiche tecniche, offrite anche altri tipi di supporto?
R. Assolutamente sì. Abbiamo un ufficio dedicato e un programma molto strutturato di formazione suddiviso per famiglie di prodotto che si rivolge a tutti i nostri interlocutori, dal consulente al progettista e all’architetto fino all’installatore. Chiaramente c’è anche una formazione dedicata ai nostri centri partner di assistenza tecnica.
D. Come si determina il costo finale di un impianto di VmC?
R. Il prezzo sarà composto dalle varie componenti
YOU TRADE GIUGNO 2023 114
dell’intero impianto. Come Mitsubishi Electric stiamo per lanciare anche la componentistica di distribuzione dell’aria. A breve usciremo con una nostra proposta per fornire al cliente un kit completo: non solo l’unità di ventilazione, ma anche i canali e le bocchette che servono alla distribuzione dell’aria, realizzati ad hoc per lavorare in abbinamento alle nostre unità e garantire le migliori performance. Questo permetterà di lavorare con una maggiore integrazione tra i prodotti e di offrire ai nostri clienti l’opportunità di rivolgersi a un unico interlocutore.
D. Dove sono distribuiti i vostri sistemi di VmC?
R. In tutta Italia attraverso la nostra rete di agenzie partner.
D. La qualità dell’aria è così essenziale?
R. Assolutamente sì. La qualità dell’aria negli ambienti confinati, Indoor Air Quality (I aq ), è un tema sempre più attuale. Le persone trascorrono fino al 90% del loro tempo in ambienti indoor e durante il giorno una persona arriva a respirare circa 15 mila litri di aria: la qualità di quello che respiriamo è fondamentale.
D. La sensibilità al tema è cresciuta a seguito della pandemia?
R. Il covid ha fatto un’azione booster. La sensibilità alla qualità dell’aria è cresciuta principalmente nel settore commerciale, quindi per prodotti che gestiscono portate maggiori. È indubbio che anche all’interno delle nostre case, quindi in ambito residenziale, c’è stato un aumento di attenzione. La qualità dell’aria è dunque un tema sempre più attuale ma ciò è dovuto anche al fatto che nei nuovi edifici la Vmc permette di raggiungere le classi di efficienza più elevate, cosa che non è possibile con la semplice ventilazione naturale.
D. L’aumento di sensibilità verso la tematica ha portato anche a un aumento delle richieste di questi prodotti?
R. Non parlerei tanto di aumento della domanda di sistemi di ventilazione, ma di maggiore attenzione ai sistemi di filtrazione o di purificazione che le unità Vmc possono garantire. È cambiata l ’attenzione su ciò che questo tipo di macchine sono in grado di fare. Con un’unità di ventilazione che performa in un certo modo è possibile evitare problemi di contaminazione o abbattere certi tipi di inquinanti. Le persone sono più consapevoli.
D. L’unità di VmC rientra nei bonus fiscali?
R. Può rientrare nelle detrazioni per ristrutturazione al 50% e come intervento trainato nel superbonus.
D. È diffusa la «sindrome da edificio malato»?
R. Questa definizione è stata introdotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità intorno agli anni Ottanta. L’istituto aveva indicato che oltre il 30% degli edifici presentava problemi di qualità dell’aria con effetti avversi sulle persone. Direi che è ancora abbastanza diffusa, ma dare una percentuale è abbastanza difficile.
D. La VmC si installa su singole unità abitative o può
essere anche centralizzata?
R. Quando si servono più unità abitative occorre installare un’unità di ventilazione che lavora con portate d’aria maggiori. Tipicamente si passa a unità di trattamento aria, quindi le Uta che, a differenza dei sistemi di Vmc residenziali, hanno dimensioni maggiori e anche una tipologia di installazione diversa, poiché si collocano all’esterno degli edifici.
D. Molti confondono la VmC con l’aria condizionata. Qual è la differenza?
R. Un sistema di climatizzazione si occupa di mantenere la temperatura desiderata all’interno dei locali, riscaldando o raffreddando l’aria presente negli ambienti. Il sistema di ventilazione meccanica invece immette dell’area esterna all’interno dei locali, dopo averla filtrata e preriscaldata o raffrescata se l’unità è dotata di un sistema di recupero.
D. Com’è formato il mercato di questi dispositivi?
R. In termini di quantità circa il 50% del mercato è costituito da unità di ventilazione canalizzabili e l’altro 50% da unità puntuali o non centralizzate, che non richiedono la canalizzazione. Di questi prodotti circa il 50% è dotato di recupero sensibile, l’altro di recupero entalpico.
D. Come si immagina l’evoluzione del mercato nei prossimi anni?
R. Credo che entro i prossimi due decenni si andrà verso un’unica soluzione in grado di fornire diversi servizi. Quindi un’unica unità che riesca a erogare sia aria primaria, climatizzazione, riscaldamento e acqua calda sanitaria. Insomma, un solo apparecchio che possa gestire tutto quello che serve in un’abitazione.
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COMFORT E DESIGN casa Nuove soluzioni per l’ambiente bagno 118 ARREDO Il polso del mercato 120 MAPEI Bagno asciutto a tempo record 122 FIV Il caldo con design 124 PUCCIPLAST Meno acqua 126 QUARTARELLA Trasparenze 128 BAUMIT Suite per la ceramica 130 RITMONIO Doccia su misura 130 COMES Bagno romantico 131 CIANCIOSI Bello e vintage
FEDERLEGNOARREDO
Nessuna crisi MA MENO EXPORT
118 casa
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I dati dell’associazione non prevedono uno stop dopo due anni di crescita sostenuta. Ma la congiuntura internazionale ha rallentato bruscamente le vendite all’estero. Per il comparto si apre però l’opportunità dei giochi olimpici Milano-Cortina 2026
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GIUGNO 2023 YOU TRADE 119
Monica Battistoni
IL BAGNO ASCIUTTO A TEMPO RECORD
Mapelastic AquaDefense, la membrana liquida elastica pronta all’uso e totalmente priva di solventi. Si stende a rullo, pennello o spatola, asciuga in poche ore, e si trasforma in una guaina elastica su cui applicare il rivestimento preferito
YOU TRADE GIUGNO 2023 120 casa
Sara Giusti
MAPEI
Impermeabilizzare ambienti umidi come bagni, docce, lavanderie e saune, prima della posa dei rivestimenti, è di fondamentale importanza per prevenire infiltrazioni e garantire un intervento sicuro e duraturo. Proprio per questo Mapei propone Mapelastic AquaDefense, la membrana liquida elastica pronta all’uso e totalmente priva di solventi.
APPLICAZIONE SEMPLICE
Il prodotto si presenta come una pasta monocomponente di colore celeste ad asciugamento estremamente rapido, tanto da trasformarsi in una guaina elastica su cui applicare, dopo poche ore, il rivestimento in ceramica, pietra o mosaico prescelto. Mapelastic AquaDefense si stende con facilità grazie all’utilizzo di un rullo a pelo lungo, pennello o spatola su superfici orizzontali, inclinate e verticali. Inoltre, può essere applicato su diverse tipologie di supporti come calcestruzzo, massetti cementizi o a base di leganti speciali, intonaci cementizi, cartongesso per uso interno o rivestimenti esistenti.
ALTE PRESTAZIONI
Un’altra proprietà importante di questa soluzione è la sua elasticità, che permette di sopportare i normali movimenti di dilatazione e ritiro del substrato dovuti agli sbalzi di temperatura e alle vibrazioni. Pavimentazioni e rivestimenti impermeabilizzati con il prodotto Mapelastic AquaDefense, posati in opera con gli adesivi Mapei di classe C2F e stuccati con Ultracolor Plus Zero possono essere sottoposti al traffico pedonale dopo solo circa 12 ore dall’inizio dei lavori.
GIUGNO 2023 YOU TRADE 121
DURANTE E DOPO LA POSA DI MAPELASTIC AQUADEFENSE
Così il caldo È ANCHE DESIGN
La gamma Figuresse punta sul comfort e sull’aspetto estetico di qualità. I radiatori nella versione elettrica possono essere alimentati in combinazione con pannelli fotovoltaici. Ogni modello presenta caratteristiche speciali per adattarsi agli ambienti domestici
YOU TRADE GIUGNO 2023 122 casa
FIV
Paolo Caliari
Più comfort in bagno se la temperatura è quella giusta. Ma non solo: anche l’occhio deve essere soddisfatto. Attenzione, quindi, alla scelta del design. Due aspetti che Fiv ha affrontato con la gamma Figuresse, radiatori per il bagno che riservano grande attenzione al design. Gli elementi possono così rispondere alle richieste del cliente orientato a un’alta qualità estetica, in abbinamento o in alternativa ai sistemi radianti, oltre che al comfort. La gamma di radiatori Figuresse elettrici si sposa perfettamente con ambienti moderni, in cui l’intera casa è riscaldata con un impianto a pavimento a bassa temperatura, ma dove, nel bagno, si rende necessaria una soluzione di riscaldamento che sia veloce e flessibile.
LA SCELTA
I modelli elettrici risolvono spesso anche problemi nei progetti di ristrutturazione di ambienti come la mansarda, dove di solito il riscaldamento centralizzato non è disponibile. In combinazione con moduli fotovoltaici permettono di utilizzare l’energia autoprodotta. Fiv presenta una vasta gamma di modelli
dalle forme accattivanti e insolite, disponibili in versioni idronica, elettrica o combinata con possibilità di scelta tra tre colori di tendenza: bianco, nero corvino opaco e grigio antracite opaco. Ellipse. Con una forma fuori dall’ordinario, Ellipse cattura l’attenzione in ogni ambiente. Questo radiatore dal design ellittico si allontana dalle solite curve e profili tradizionali, e porta in una dimensione completamente nuova il design del bagno. Il radiatore viene fornito completo di maniglione porta asciugamani.
Impulse. Questo scaldasalviette ha un design di rottura e non segue le linee rette. Con la sua forma ondulata crea nuovi impulsi per il design di qualsiasi bagno e porta a possibilità imprevedibili. Il radiatore viene fornito con un pratico maniglione porta asciugamani.
Bar E. Con il suo design orizzontale, sembra un maniglione porta asciugamani e sorprende con la sua funzione riscaldante. In combinazione con il riscaldamento a pavimento, questo radiatore fornisce un bagno piacevolmente caldo ed è l’elemento giusto per il preriscaldamento e l’asciugatura rapida degli asciugamani. È disponibile solo in versione elettrica, da 60 o 120 Watt, e si attiva premendo un semplice tasto.
GIUGNO 2023 YOU TRADE 123
SOTTO, DA SINISTRA, I RADIATORI FIGURESSE ELLIPSE E BAR E. A SINISTRA, FIGURESSE IMPULSE
Meno acqua PIÙ EFFICIENZA
Le cassette in formato ridotto che consentono di scaricare 6 litri, oppure 3 nella versione a doppio tasto, sono un classico “sempreverde” della produzione Pucci. Un classico che oggi è diventato ancora più utile e d’attualità poiché il risparmio dell’acqua è una scelta consapevole ed etica praticata da una fetta sempre più ampia della popolazione. Scaricare tante volte al giorno 6 litri, o addirittura 3, invece di 9 litri consente un risparmio idrico ed anche economico sostanziale, senza perdere nulla in funzionalità. La cassetta Pucci 6 litri si è evoluta e diversificata nel corso del tempo inglobando le principali innovazioni della storia Pucci. Oggi è quindi disponibile nella versione Sara (6litri) e in quella Eco a doppio tasto (6-3 litri), che rende davvero minimo lo spreco dell’acqua. Trovate la 6 litri anche pre-montata sui sistemi Rapido (dentro o davanti a pareti in muratura) e Modulo (davanti a pareti in muratura o cartongesso), che permettono
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casa
BAGNO CON CASSETTA PUCCI SARA 6 LITRI
in collaborazione con
BAGNO CON CASSETTA PUCCI SARA PNEU 6 LITRI
BAGNO CON CASSETTA PUCCI ECO 6 - 3 LITRI. SOTTO, CASSETTE ECO 6-3 LITRI PRE-MONTATE SUI SISTEMI RAPIDO E MODULO
un’ installazione facile e veloce in ogni contesto. Anche le cassette speciali per i servizi a uso pubblico di alberghi ecc. presentano la versione a 6 litri: è infatti disponibile la Sara Pneu a pulsante pneumatico, anche nei sistemi Rapido e Modulo. Le cassette 6 litri Pucci rappresentano bene la filosofia dell’azienda, che coniuga tradizione e innovazione, mettendo sempre al primo posto le esigenze di utenti e installatori e le loro possibilità di scelta.
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CASSETTE SARA PNEU 6 LITRI PRE-MONTATE SUI SISTEMI RAPIDO E MODULO
casa
QUARTARELLA
Le trasparenze NELLA EX STALLA
Per una villa immersa nella natura di Gravina di Castellaneta (Taranto), ricavata da un vecchio edificio rurale, i progettisti hanno scelto un raffinato ambiente bagno con finiture di pregio e una separazione dalla stanza da letto composta da vetrate
Paolo Caliari
Ambienti bagno a vista nelle camere padronali e ben integrati con le aree dressing. La stanza più privata dell’abitazione è uno dei punti forti di un progetto di recupero e ristrutturazione di una vecchia stalla, convertita in moderna residenza unifamiliare senza perdere le forme originarie dell’immobile. È stato un intervento di rigenerazione rurale quella dell’immobile che si trova sul ciglio della Gravina di Castellaneta (Taranto), un vallone in un’area al confine dell’abitato, con la stalla originaria trasformata in un loft rurale. All’interno i progettisti hanno creato un’atmosfera che ricorda un rifugio silenzioso di grande impatto emotivo ai confini di un paesaggio fermo nel tempo, incorniciato nel panorama naturale.
ARMONIA CON L’AMBIENTE
Tra antico e moderno, convivono elementi preziosi di recupero, in armonia e al contempo in contrasto, che esprimono con chiarezza specifiche identità stilistiche. Una pianta libera caratterizzata da una totale assen-
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IL RIVESTIMENTO NEI BAGNI NON È CASUALE: RIPRENDE L’ANTICA TECNICA PITTORICA DELL’ENCAUSTO
LA SCHEDA
Progetto architettonico e direzione lavori: architetto Rosanna Bussolotto
Progetto strutture e direzione lavori: ingegner Francesco Comes
Progetto e direzione lavori: Impianti tecnologici ingegner Paolo Loiudice
Impresa esecutrice: Manicone Gaetano & C.
Foto: Pierangelo Laterza
za di muri, soffitti alti e ampie superfici vetrate, che fondono il living con lo spazio infinito del paesaggio, riconducendolo allo spazio della campagna rupestre e godendo di costante illuminazione dalle ampie vetrate con profonde viste sulla gravina. La matericità esaltata dal pavimento rievoca una stratificazione della pietra che riecheggia quella della gravina, le ampie vetrate filtrano la luce che assume un ruolo qualitativo fondamentale, disegna e mette in corsivo ogni cosa che tocca. Il progetto è stato portato a termine con il contributo di Quartarella, distributore specializzato in arredo bagno e finiture edili di Altamura (Bari).
TECNICA DELL’ENCAUSTO
La scelta del rivestimento nei bagni non è casuale: riprende la modalità dell’encausto, antica tecnica pittorica applicata, che si basa sull’uso di colori mescolati alla cera attraverso il calore. Una stratificazione non solo di colore, ma anche di vita vissuta destinati a sopravvivere al tempo a dare carattere e confort all’ambiente bagno. Il concept del progetto ha minimizzato l’impatto ambientale dell’intervento. L’edificio si adatta alle regole della bioclimatica, riducendo passivamente l’uso di riscaldamento e condizionamento grazie alla calibratura del sistema di aperture. Dall’altro azzera l’utilizzo di suolo, basandosi sul totale riuso di un edificio esistente abbandonato, che acquista nuove funzioni e dona nuova vita al paesaggio circostante.
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BAUMIT
Nuova suite per la posa DELLA CERAMICA
Prodotti per la piastrellatura che vanno dai primer agli adesivi, dai fuganti colorati ai sigillanti elastici. La gamma dell’azienda si è recentemente ampliata con due nuove soluzioni, Baumacol FlexUni Gel e Baumacol FlexTreme
Qualità, estetica, protezione dall’umidità ed elevate prestazioni. Un poker di caratteristiche che Baumit offre ai professionisti della posa grazie alla gamma Baumacol, prodotti per la piastrellatura che spaziano dai primer agli adesivi, dai fuganti colorati ai sigillanti elastici. La gamma si è recentemente ampliata con due nuove soluzioni, Baumacol FlexUni Gel e Baumacol FlexTreme, sviluppate attraverso una costante e intensa attività di ricerca nel Viva Research Park e nei laboratori Baumit.
ECCELLENTE LAVORABILITÀ
Il nuovo Baumacol FlexUni Gel, con innovativa tecnologia gel, rappresenta il nuovo standard degli adesivi per la piastrellatura in ceramica e pietra naturale. Più semplice e flessibile nell’applicazione, si adatta a ogni esigenza: da viscoso a cremoso fino a più fluido, senza perdere adesione. Baumacol FlexUni Gel con la sua lavorabilità e l’asciugatura rapida e omogenea, garantisce una lavorazione veloce e sicura su tutti i sottofondi. È un prodotto ideale per la posa di piastrelle da parete in ceramica e mosaico a pavimento, piastrelle in pietra fine e pietra naturale, per interno ed esterno.
BAUMIT PROPONE DUE PRODOTTI ALTAMENTE PERFORMANTI PER LA POSA DI PIASTRELLE E RIVESTIMENTI:
BAUMACOL FLEXUNI GEL E BAUMACOL FLEXTREME
PER SOTTOFONDI ESIGENTI
Baumacol FlexTreme è la soluzione adesiva professionale di alta gamma per sottofondi molto esigenti. Si tratta di un adesivo estremamente flessibile, sia per esterni che per interni, ideale per l’incollaggio di rivestimenti e pavimenti in ceramica di diversi formati e per tutti i tipi di ceramica e pietre naturali, dalle piastrelle sottili in pietra ai mosaici fino ai grandi formati, anche con sottofondi a bassissimo assorbimento. Classificato come C2TE S2, Baumacol FlexTreme è studiato per ridurre le sollecitazioni e favorire la resistenza ai carichi statici.
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Anna Molentini
Sistema Baumacol
Soluzioni adesive e sigillanti per piastrellature professionali
Baumit Baumacol è una gamma completa di prodotti - dai primer agli adesivi, dai fuganti colorati ai sigillanti elastici - per la piastrellatura professionale. I prodotti del sistema Baumacol sono armonizzati in maniera ottimale e rispondono a qualsiasi esigenza realizzativa, anche per piastrelle di grande formato e dove sono richieste prestazioni elevatissime di lavorabilità prolungata nel tempo.
I prodotti della linea Baumacol offrono la corretta protezione dall’u midità e arredano con personalità gli ambienti.
Tecnologie innovative
Eccellente lavorabilità
Per tutti i tipi di piastrelle
GIUGNO 2023 YOU TRADE 129 Idee con un futuro.
Solidità che conta
La doccia su misura È DI DESIGN
I nuovi soffioni Diametro35
Wellness offrono la possibilità di scegliere tra diverse varianti e installazioni: a parete con braccio snodato corto o lungo e a soffitto, per modificare le inclinazioni del getto d’acqua con diverse tipologie di body jet laterali
l design è una delle caratteristiche della vercellese Ritmonio, azienda specializzata da oltre 70 anni nella produzione di valvole di sicurezza e componentistica in ottone, rame alluminio e acciaio inox ma, allo stesso tempo, nella progettazione di rubinetterie e accessori di design per l’ambiente bagno con la divisione Bath & Shower. Da quest’ultima arriva sul mercato Diametro35 Wellness, ampliamento del progetto di evoluzione della collaudata serie di rubinetteria, che si declina ora anche nell’area shower con un sistema componibile e totalmente personalizzabile di soffioni. Diametro35 Wellness è definita dall’azienda come l’espressione di un nuovo modo di concepire questo spazio, inteso come regno dell’eleganza e della modularità, con un concept che coniuga design, tecnologia ed ecletticità da declinare sulle esigenze e sugli stili più diversi.
MODULARITÀ
Modulabile a seconda delle necessità, il soffione per
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RITMONIO
casa
BLADE
IPaolo Caliari ATOMIZED
PRISMA PRISMA BLADE PUNTO SOFT
doccia Diametro35 Wellness si articola con abbinamenti per diverse soluzioni progettuali: un’interpretazione creativa per composizioni sartoriali dove sperimentare preziosi momenti di relax, in contesti residenziali così come HoReCa. La gamma offre a progettisti e utilizzatori finali l’opportunità di scegliere tra diverse varianti e possibilità di installazione: la versione a parete con braccio snodato corto o lungo e quella a soffitto, con braccio fisso o snodato per modificare le inclinazioni del getto d’acqua, si completano con diverse tipologie di body jet laterali.
PIOGGIA TROPICALE
La versatilità del sistema permette di spaziare tra diverse tipologie di getto d’acqua: ai classici Rain (nella versione a soffitto) e Spray (in quella body jet laterale) per un effetto pioggia tropicale si aggiungono Atomyzed, una leggera nebulizzazione quando si desidera rinfrescarsi, Blade per godere di un rigenerante massaggio cervicale, Massage per un’azione più intensa su tutto il corpo e Soft, una generosa e soffice caduta d’acqua per sentirsi avvolti in un caldo abbraccio. Le componenti tecniche interne e le ghiere di fissaggio esterne sono intercambiabili e idonee a tutte le tipologie di soffioni Diametro35 Wellness: un notevole vantaggio, in fase di installazione. L’estrema modularità del sistema permette di modificare l’aerazione a piacimento con pochi gesti, e offre diverse possibilità per variare i getti e creare momenti di benessere secondo i desideri e le esigenze del momento. La libertà progettuale è assicurata dalla possibilità di personalizzare i soffioni doccia scegliendo tra 19 finiture: le 16 della Ritmonio Finishes Selection, cui si affiancano le tre finiture speciali della variante in acciaio inox, adatta anche per utilizzi in contesti outdoor.
Con la linea Diametro35 Wellness Impronte è possibile declinare le ghiere con le lavorazioni Prisma, Tratto, Rigo, Punto. Gli stessi particolari estetici disponibili anche per miscelatori e accessori, per dare vita a un affascinante effetto total look in un ambiente bagno dal mood coordinato, preciso e caratterizzante.
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IL SOFFIONE PER DOCCIA DIAMETRO35 WELLNESS PERMETTE DI SPAZIARE TRA DIVERSE TIPOLOGIE DI GETTO D’ACQUA E CON LA LINEA IMPRONTE È POSSIBILE DECLINARE LE GHIERE CON LE LAVORAZIONI PRISMA, TRATTO, RIGO, PUNTO
RAIN
SPRAY
MASSAGE
RIGO ATOMIZED TRATTO RAIN
COMES
UN BAGNO romantico
Una stanza da bagno che ricorda un intimo rifugio dove godersi attimi di relax. Lo studio Gruppo 6/1 ha progettato uno spazio dai toni neutri, impreziosito da dettagli che caratterizzano l’intero ambiente. L’utilizzo della carta da parati a rivestimento è ciò che attira maggiormente l’attenzione: le nuove tecnologie rendono le carte da parati totalmente impermeabili e resistenti all’acqua, con la possibilità di avere infinite decorazioni anche negli ambienti umidi. Il colore bianco funge da fil rouge per l’intera composizione; lo troviamo declinato in più modalità: dal decoro dei rivestimenti, ai sanitari, fino alla rubinetteria. La rubinetteria ha una forma morbida, che riprende quella della vasca free standing, vera protagonista della stanza. Il mobile contenitivo e con lavabo integrato è in palette con il colore della carta da parati. Anche lo specchio, retroilluminato, riprende la silhouette accogliente degli altri elementi del bagno, a riconferma di un progetto studiato nei minimi particolari.
IL RITORNO DELLA GRANIGLIA
Una finitura che ritorna dal passato e conquista la decorazione moderna grazie al suo pattern sofisticato e sempre attuale. Solitamente utilizzata per pavimenti interni o di terrazzi, in questo progetto la troviamo inserita su parete in verticale, a decorare un piccolo ambiente bagno. La texture richiama tonalità fredde, che variano dal nero al bianco passando per varie scale di grigio e beige. L’ambiente viene scaldato dalla presenza del pavimento in rovere naturale: un piccolo listello progettato con una posa a spina italiana, per onorare la nostra tradizione artigiana. La rubinetteria in acciaio è minimale ed estremamente elegante e si sposa alla perfezione con le cromie della graniglia. La scelta dell’architetto Eleonora Bigelli di selezionare sanitari opachi regala allo spazio un’immagine molto sofisticata, che lo rendono non convenzionale. Il mobile bagno ha forme molto pulite e nette, e anche qui i colori si accostano perfettamente ai rivestimenti. Tutta la stanza è inondata di luce naturale, grazie all’ampio infisso che troviamo
nella zona doccia. Questa luce ci permette di leggere perfettamente i materiali che compongono il bagno.
ISPIRAZIONE FORNASETTI
Una stanza che dialoga tra passato e futuro, grazie all’utilizzo delle iconiche piastrelle firmate Fornasetti. Il bagno è stato costruito su un gioco alternato di bianco e nero, che ogni tanto lascia spazio a qualche accenno di rosso, un colore deciso e adatto alle personalità più dinamiche. Grande protagonista di questo bagno è ovviamente il design e la storia che accompagnano le piastrelle firmate Fornasetti. Sono state inserite in maniera sapiente, esaltando lo spazio doccia e contemporaneamente creando un angolo di privacy all’interno del bagno. La scelta di inserire sanitari lucidi e la rubinetteria cromata valorizza ancora di più i rivestimenti e quindi l’intero ambiente. La forma del mobile e degli accessori è rigorosa e molto pulita, quasi a non concedere altre distrazioni. Tutti prodotti sono stati forniti da Comes.
LE NUOVE TECNOLOGIE RENDONO LE CARTE DA PARATI TOTALMENTE IMPERMEABILI E RESISTENTI ALL’ACQUA
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casa
PIASTRELLE FORNASETTI SOTTO RIVESTIMENTO IN GRANIGLIA PER IL BOX DOCCIA
BIGMAT CIANCIOSI IL BELLO TRA STILE moderno e vintage
Motivi, forme, colori, con un dettaglio inaspettato che porti verso una spiccata sensibilità verso il bello. Questo è il concept che la cliente Erminia di BigMat Cianciosi voleva per la sua casa, in un sofisticato continuum tra architettura e storia. L’azienda Cianciosi di Termoli ha messo mano al progetto di ristrutturazione per questa dimora estremamente signorile per darle un aspetto contemporaneo, ma al tempo stesso eclettico. Alcuni elementi storici sono stati conservati, come le stratificazioni a soffitto, altri modificati, creando così un dialogo diretto tra il gusto classicheggiante tipico degli anni Trenta e quello moderno del grande open space. Lo studio dei materiali è stato fondamentale per esaltare il mood dell’abitazione, prova ne è il pavimento Capraia Ariostea, effetto marmo, maxi-formato, posato su tutta la superficie utile, rivestimento del bagno compreso. Ciò ha consentito di far risaltare gli arredi in decor che la cliente ha voluto conservare. Nel piccolo bagno di rappresentanza della zona giorno è stato proposta la parete lavabo
come elemento attrattivo su cui focalizzare lo sguardo e l’attenzione, le grandi lastre, grazie alla minor presenza di fughe, offrono una visione di insieme paragonabile all’uniformità data dalla carta da parati. Sulla parete frontale è stato posizionato un lavabo minimal, con una rubinetteria coordinata creando leggerezza e simmetria.
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LUXURYgoods
La progettazione È INTEGRATA
Il bagno è sempre più uno spazio di benessere e comfort dove design e materiali innovativi si integrano con le nuove tecnologie. Cosentino punta a rafforzare il suo posizionamento nel settore del bagno con il marchio C•Bath, un approccio alla progettazione integrata dello spazio bagno per contesti privati e pubblici, senza limiti di personalizzazione grazie alla versatilità delle superfici Dekton e Silestone, ideali per piani d’appoggio, pavimentazione, rivestimenti di pareti e mobili, e l’ampia varietà di colori, texture e sfumature cromatiche. La progettazione, l’installazione, la manutenzione e la pulizia sono coadiuvate dalle molteplici dimensioni disponibili e dagli innovativi spessori che variano da 30 a 4 millimetri e formati che arrivano fino a 3200 x 1440 x 4 millimetri. A questi si aggiungono i prodotti pronti alla posa, come i lavabi Evita, Marie, Elegance e i piatti doccia Wakka o Gocce. The Bathelier è la gamma C•Bath che presenta ambienti ispirazionali ed esclusivi firmati da designer di fama internazionale: una collezione di soluzioni, forme uniche, texture evocative e geometrie che si combinano senza soluzione di continuità, in modo uniforme e scultoreo.
BAGNO
COSENTINO
THE BATHELIER ANANDA DI CLAUDIA AFSHAR
1. Squadrato, colorato e capiente, il nuovo lavabo in ceramica Camaleo di Colavene unisce forma e funzionalità. Può essere montato a parete o su strutture metalliche con pratici cassetti. Disponibile in sei tonalità lucide e 11 colorazioni matt. 2. La nuova collezione Gessi Habito veste con eleganza l’ambiente bagno con il «metallo tessuto» declinato in cinque decori (Cesello, Trame, Rigato, Intreccio e Diamantato) e 13 finiture, dal Warm Bronze al Black Metal, lucido e spazzolato, dal Copper spazzolato al Matte Black. 3. So, linea di Fima Carlo Frattini, si arricchisce di una nuova gamma di maniglie in vetro lucido o satinato, donando un tocco glamour alla stanza da bagno. I colori spaziano dai pastello Rosa Antico e Verde Agave fino ai classici Cromo, Bronzo, Oro e Bianco Avorio, a cui si aggiungono le finiture galvaniche e in Pvd e tre texture materiche in cemento grigio e due essenze legno. 4. Legacy di Axa reinterpreta in chiave moderna le forme classiche del lavabo in ceramica, con un bacino di forma rettangolare dagli angoli smussati disponibile in tre differenti larghezze (60, 80 e 100 x 45 centimetri di profondità) e un’altezza di soli 12 centimetri. Il lavandino si appoggia a una robusta struttura metallica, corredata da un grande cassetto contenitore laccato con profilo a gola.
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Design e relax sul Garda IN BIO EDILIZIA
YOU TRADE GIUGNO 2023 136 CASA green HOTELLERIE
Paolo Caliari
costruire un edificio e allo stesso tempo preservare l’ambiente riducendone l’impatto sull’ambiente. Obiettivo che si può raggiungere se si opta per la bio edilizia, come testimonia la realizzazione di una villa costruita a Lazise, cittadina sulla sponda orientale del lago di Garda che è anche una popolare meta di vacanze. L’edificio green, che è destinato al soggiorno turistico di alcuni giorni o poche settimane, si chiama Villa Collivo, ed è stato progettato con attenzione al comfort dei residenti, oltre che a inserirsi nell’ambiente circostante, con una piacevole vista sul lago. Non solo: chi affitta una suite a Villa Collivo può godere di un
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Villa Collivo, struttura ricettiva con vista sulla sponda veronese del lago, è stata realizzata seguendo i principi di compatibilità ambientale, ma anche con grande attenzione a comfort e funzionalità, come testimoniano le soluzioni firmate Eclisse
LE STANZE DI VILLA COLLIVO A LAZISE, SUL LAGO DI GARDA
CASA green
ampio giardino con una piscina infinity, cioè con la superficie dell’acqua sullo stesso livello del terreno, con vista lago. In aggiunta c’è anche una tenuta coltivata a viti e ulivi. La villa è stata realizzata seguendo i principi della bio edilizia, con struttura portante in acciaio e muratura di tamponamento realizzata Natural Beton 200 di canapa e calce applicati a spruzzo su parete in laterizio da 10 centimetri.
CINQUE SUITE
La mappa della villa indica un primo piano composto da cinque ampie suite indipendenti, alle quali i progettisti hanno assegnato il nome di Acqua, Foglie, Cielo, Terra e Sabbia, giusto per rimanere in sintonia con il mood naturale. Tutte le suite hanno un bagno privato. La villa può ospitare fino a un massimo di 16 persone. Tutte le stanze sono dotate di riscaldamento centralizzato a pavimento e aria condizionata regolabile localmente. Al piano terra si trova un’am-
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INGRESSO A UNA DELLE CINQUE SUITE DELLA VILLA. A SINISTRA, L’AMPIA SALA DA PRANZO
pia sala da pranzo, una cucina e una zona giorno con caminetto, divani ed un accogliente studio dove rilassarsi. Non manca nulla: la villa è dotata di aria condizionata e riscaldamento regolabile da ciascuna stanza, tv satellitare, wi-fi internet, sistema d’allarme e ascensore interno.
AMBIENTE ELEGANTE
L’interior design di Villa Collivo è stato curato dall’architetto Francesca Rapisarda. I colori caldi si ritrovano principalmente al piano terra. Al piano notte prevalgono l’azzurro, il verde e il beige, toni che comunicano con il paesaggio esterno e la natura, l’azzurro del lago e il verde degli alberi. Gli arredi sono composti da pezzi di modernariato e contemporanei e offrono un ambiente elegante e luminoso, atmosfere tipicamente italiane. Ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, nulla è stato lasciato al caso. Gli spazi hanno permesso di creare luoghi fles-
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LE PORTE A SCOMPARSA ECLISSE PERMETTONO DI SFRUTTARE AL MEGLIO LO SPAZIO DISPONIBILE, SPECIALMENTE NEI CORRIDOI, CREANDO UN SENSO DI AMPIEZZA E FLUIDITÀ
LE SOLUZIONI PER PORTE ECLISSE, SIA SCORREVOLI A SCOMPARSA, SIA A BATTENTE FILOMURO, DELIMITANO E METTONO IN COMUNICAZIONE DIVERSI AMBIENTI
sibili per l’uso ricettivo, sia per i gruppi di amici che per le famiglie. Le soluzioni per porte sono firmate Eclisse, sia scorrevoli a scomparsa, sia a battente filomuro, delimitano e mettono in comunicazione diversi ambienti.
PORTE A SCOMPARSA
Le porte a scomparsa hanno permesso di sfruttare al meglio lo spazio disponibile, specialmente nei corridoi, creando un senso di ampiezza e fluidità. In una struttura ricettiva, dove si desidera offrire un ambiente accogliente e spazioso agli ospiti. Le porte a scomparsa sono state utilizzate anche per separare o unire spazi comuni a seconda delle esigenze. Il design minimalista delle porte filomuro ha aggiunto un tocco di modernità ed eleganza agli ambienti. Grazie all’assenza di qualsiasi cornice e finitura esterna, le porte contribuiscono a creare un aspetto pulito e raffinato all’intero progetto.
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HOME AUTOMATION
CASA DIGITALE? MEGLIO ANDARE PER GRADI
A febbraio, l’Italia ha consumato meno elettricità rispetto all’anno precedente: -2,2%. Un risultato che dipende anche dalle favorevoli condizioni meteo, con un inverno abbastanza mite. Ma che segna anche la maggiore attenzione verso i consumi a causa del caro bollette. Ed è anche questa una delle molle che spinge verso un maggiore utilizzo della digitalizzazione dei servizi domestici. L’obiettivo, insomma, è pratico: consumiamo meglio, smart, per spendere meno. Il trend è ormai assodato, ma un ulteriore verifica è quella offerta dalla recente ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, che ha analizzato il settore della tecnologia applicata alla casa. Risultato: nel 2022 il segmento della smart home è aumentato del 18% rispetto al 2021, con un giro d’affari di 770 milioni di euro. Insomma, inizia a essere un bel business. Da notare che, forse perché siamo rimasti indietro, ora l’Italia ha un tasso di crescita maggiore di quello di altri Paesi europei, come Spagna (+10%, 530 milioni di euro), Regno Unito (4 miliardi di euro, +4,1%), Francia (1,3 miliardi, +2%). Maglia nera alla Germania (-5%, 3,7 miliardi). Sempre il centro studi legato al Polimi nota che l’uso dei dispositivi connessi può portare a ridurre, in media, il prezzo del riscaldamento del 23% e quello relativo all’energia elettrica del 20%, il che equivale a circa 330 euro l’anno per un bilocale di 70 metri quadrati e fino a 460 euro per un trilocale di 110 metri quadrati. Se si fanno due conti, e a patto di scegliere bene, applicare meglio e saper utilizzare i dispositivi digitali legati alla smart home, insomma, l’investimento sembra oggi avere un perché. Il break even, se vogliamo considerare la casa come una piccola azienda, arriva nel giro di pochi anni. Non stupisce, quindi, che tra i dispositivi più gettonati dagli italiani ci siano i termostati intelligenti. Questo tipo di controller evoluto nelle sue versioni migliori offre la possibilità di lasciare che regoli da solo l’attivazione dei termosifoni in casa, con un programma che prevede la riduzione dei consumi senza rinunciare al comfort. Per esempio, pre-riscaldando l’ambiente a determinati orari e regolando la temperatura in base a parametri impostati in precedenza, ma in modo flessibile a differenza dei tradizionali termostati programmati a orari precisi. Un vantaggio, questo, soprattutto per chi riscalda la casa attraverso una caldaia autonoma, come quelle a condensazione, che non devono svuotare e riempire continuamente il serbatoio aggiuntivo per averla sempre a disposizione. Un termostato smart può essere controllato e programmato tramite app, può lavorare su singoli caloriferi, rilevare l’umidità della casa, perfino informarsi sulle condizioni meteo e regolarsi di conseguenza. È la caso di dire, insomma, che la digitalizzazione della casa parte per gradi.
Giuseppe Rossi
YOU TRADE GIUGNO 2023 142 DIGITAL HOUSE
IL MATERASSO SMART CHE CONCILIA IL SONNO
Si chiama Eight Sleep. È una start up americana, fondata da imprenditori italiani, che propone rendere hi-tech il letto, per migliorare durata e qualità delle ore notturne: adegua la temperatura e monitora i movimenti
Stefano Lavori
Il digitale interessa ogni azione, ogni prodotto, ogni momento della giornata. Anche la notte. A misurare il sonno ci sono già smartwatch capaci di monitorare la qualità del riposo notturno. Mancava, però, qualcosa capace di migliorarlo. La soluzione arriva dall’imprenditore italiano Matteo Franceschetti e da altri due cofounder, Massimo Andreasi Bassi e Alexandra Zatarain, di Eight Sleep, startup americana (sede a Miami) che hanno messo a punto un coprimaterasso hi-tech capace di mappa il sonno e contribuire a migliorne la qualità. Il coprimaterasso connesso in rete si chiama Pod 3 e grazie a questa innovazione la società è stata eletta Most Innovative Company dalla rivista economica Fast Company.
L’esigenza di migliorare il riposo notturno è basata sulle statistiche: negli Usa, ma anche in Italia, si dorme meno rispetto al passato. Le ricerche indicano che, in media, si dorme un’ora secca in meno e il 30% delle persone vive una cattiva qualità del sonno. Secondo i medici non è una buona cosa: dormire meno facilita
l’insorgere di malattie, rallenta l’apprendimento e fa calare la produttività. Non a caso il nome dell’azienda, Eight Sleep, si riferisce alle classiche otto ore di riposo. Ecco perché una frontiera interessante è quella del mercato dei materassi intelligenti che, secondo una ricerca, negli States varrà oltre 2 miliardi di dollari nel 2025, con un tasso di crescita annuale composto del 10,6% tra il 2019 e il 2025. Il copri materasso di Eight Sleep si può utilizzare su qualsiasi letto: controlla la temperatura del corpo per favorire il sonno e prolungarlo, utilizza sensori di tracciamento del movimento, ha un piccolo serbatoio con acqua per regolare il grado di calore del materasso. Un’immancabile app serve a controllare la temperatura del proprio sonno, con il letto più caldo o fresco a secondo le stagioni. Non manca neppure un algoritmo ad hoc, frutto di un’analisi su 46 mila minuti di sonno. L’idea del coprimaterasso smart è piaciuta anche a Elon Musk, che ha twittato un complimento per l’iniziativa. Lui, però, dorme pochissimo.
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HX
DIGITAL HOUSE
HIGH TECH
PER VOLVO REALTÀ AUMENTATA NEI CAMION ELETTRICI
La logistica attacca la spina, cioè passa all’elettrico. Se sarà davvero possibile una transizione completa è da verificare. Intanto, però, Volvo compie un altro passo anche nel mondo del digitale: è il primo produttore di camion a lanciare un’app di sicurezza per veicoli elettrici a Realtà aumentata, progettata specificamente per supportare i primi soccorritori in caso di emergenza. L’app è sviluppata per fornire informazioni istantanee dal camion elettrico al team dei servizi di emergenza, che viene informato in tempo reale. I sistemi ad alta tensione in grado di alimentare un veicolo elettrico pesante stanno cambiando anche il modo in cui rispondere a una emergenza, perché sono necessari nuovi parametri e routine di sicurezza.
L’app Emergency Response Guide è già disponibile per il download gratuito dagli store Android e Apple. Fornisce informazioni sulla sicurezza per tutti i marchi di veicoli pesanti di Volvo Group, tra cui Volvo Trucks, Renault Trucks e Mack Trucks.
ARRIVA LA PRIMA STAMPANTE 3D DI PEZZI IN LEGNO
Potrebbe essere una innovazione sostanziosa per il mondo dell’arredo e dell’edilizia la prima stampante 3D che utilizza polvere di legno. È quella di Solid World Group, azienda che si occupa di tecnologie digitali, stampa 3D e additive manufacturing. L’azienda ha annunciato l’arrivo anche in Italia della prima stampante 3D che utilizza polvere di legno come materiale additivo. Si tratta della stampante 3D Shop System Forust Edition della casa statunitense Desktop Metal. Utilizza la combinazione di due sottoprodotti dell’industria del legno, ovvero lignina e segatura. La stampante può produrre parti in legno con materiali di scarto derivanti da alberi usati per la costruzione di case e per componenti di arredo. Ma non solo: la stampante 3D può realizzare parti in legno per interni di auto. Il software permette sia la progettazione dei pezzi da stampare che la gestione del processo additivo di realizzazione, offrendo all’utente la possibilità di creare il pezzo e di realizzarlo secondo le proprie esigenze.
EVOLUZIONE CONTROLLATA PER L’E-COMMERCE
Aggiornamento sul sistema dell’e-commerce da parte della consueta analisi dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano. Le rilevazioni del centro sudi indicano una crescita l’e-commerce B2C di prodotto in Italia. E il 2023 dovrebbe chiudere con un giro d’affari da 35,2 miliardi, circa +8% rispetto al 2022. Ma non sono tutti fiori. Anche se l’online continua a crescere, iniziano a esare in-
flazione e incertezze dell’economia. Per esempio, i settori di abbigliamento e beauty corrono, ma frena dell’1% il food & grocery. Le principali aree di lavoro per gli operatori del comparto riguardano l’ottimizzazione dei processi in logica di sostenibilità economica (come negozi fisici utilizzati come centro di evasione degli ordini, gestione controllata dello smaltimento delle rimanenze di magazzino, sistemi di gestione integrata dell’inventario) e ambientale (come second-hand market, soluzioni innovative per la gestione dei resi, noleggio dei prodotti) e la sperimentazione di nuovi modelli di business (come i marketplace).
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER I MAGAZZINI DI AMAZON
A che diavolo serve l’intelligenza artificiale, oltre a evitare di fare i compiti a casa? Una risposta la fornisce Amazon, che sfrutterà l’intelligenza artificiale per accelerare le consegne e ridurre la distanza tra prodotti e clienti. Il progetto coinvolgerà prima di tutto la logistica: mappatura e pianificazione dei percorsi, tenendo conto di variabili come il meteo. Ma l’applicazione dell’intelligenza artificiale potrebbe estendersi anche oltre, come la ricerca di prodotti da parte dei clienti, per aiutarli a trovare il prodotto che cercano (o che Amazon vuole vendere). Un’altra applicazione riguarda il posizionamento dell’inventario, cruciale per ridurre il costo del servizio. L’intelligenza artificiale potrebbe servire, insomma, per decidere dove collocare le unità di prodotto in magazzino e posizionarle in modo da ridurre la distanza da percorrere per raggiungere i clienti e aumentare la velocità di consegna.
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LE CLASSIFICHE 2022
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2.214 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
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GIUGNO 2023 YOU TRADE III [ I B ILANCI DELLE COSTRUZIONI ] SUPPLEMENTO A YOUTRADE N.135 L’ANALISI DEI CONTI
DI 915 distributori 234 imprese di costruzioni 702 produttori 263 società di progettazione 92 gestione immobiliare 8 gdo/gds Poste Italiane SpA –Sped. In a.p. D.L. 353/2003 conv. In L. 46/2004, art. 1, c. 1 –DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl –Viale Monte Ceneri 60 –20155 Milano ACQUISTA LA TUA COPIA ONLINE
2.214 IMPRESE
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LE STRADE BAGNATE SONO ACQUA PASSATA. ANZI, DRENATA.
Con i.idro DRAIN pavimentazioni continue più fresche, più sostenibili e sicure.
Basta con le pozzanghere e i ristagni d’acqua su piste ciclabili, aree green e parcheggi. i.idro DRAIN di Italcementi rispetta il ciclo naturale dell’acqua , favorendone il deflusso verso la falda acquifera e accrescendo la sicurezza delle superfici . Inoltre la sua colorazione chiara agevola la riflessione dei raggi solari riducendo sensibilmente la temperatura superficiale
+25% percentuale di vuoti per alti valori di drenaggio
200 litri/m2/min capacità drenante minima
-20% riduzione del calore rispetto all’asfalto
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