La gestione delle acque così è sostenibile
La mappa: Italia a rischio Leggi: le regole del drenaggio
Case history: gli interventi
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Impaginazione e grafica
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Sommario
IL CAMBIAMENTO
6 Come salvare la Terra dall'apocalisse
I NUMERI
10 La mappa dell’Italia a rischio
GLI OBIETTIVI EUROPEI
14 Una mano da Bruxelles per l’ambiente
LA LEGGE
18 Surf sull’onda delle regole da rispettare
LE TECNICHE
22 Così l’acqua da salvare è da riusare
SOLUZIONI
26 Addio ristagni con pavimentazioni da Cam
IL SETTORE
36 Per le imprese l’acqua diventa oro
EFFETTO PNRR
40 A che cosa servono gli eurofondi
LE RISORSE
44 I finanziamenti per il rischio idrogeologico
I CONTI CHE NON TORNANO
48 Quella bolla che ferma i progetti
IL PROGETTO PILOTA
52 L’europavé che aiuta l’irrigazione
IL CASO MALMÖ
54 La via svedese al drenaggio sostenibile
CASE HISTORY
58 Il gioco di Pola per smaltire il temporale
WATER SQUARE
60 Piazza d’acqua e la città non si allaga
LIFE BEWERE
64 Piogge sotto controllo con l’aiuto Ue
IL SUPER INTERVENTO
70 Così Milano diventa una spugna
UNIVERSITÀ
72 Dove è prevista la laurea in territorio
STORIA DI COPERTINA - GEOPLAST
78 Drenaggio su misura in chiave green
COMES-PAVIMENTAZI ONE
88 L'edilizia è all'asciutto sul piazzale
COMES-RIVENDITA
95 In arrivo uno spazio per il living
COMES - SHOWROOM
103 Turisti per casa
SYSTEM GROUP
108 Nuove soluzioni di prevenzione
CFRM
110 Smaltire acqua? Lavoro per professionisti
PIRCHER
112 Pioggie domate con vasche e canali
MONTINI
114 Con i chiusini per il drenaggio
STARPLAST
118 Niente ristagni per la città
DALIFORM GROUP
120 Quella vasca salva dal meteo pazzo
MICHELETTO
124 Doppia strategia per i pavimenti
GRANULATI ZANDOBBIO
125 Pavimentazione Easy in pietra sinterizzata
BAGATTINI
126 Niente pozzanghere con Clodia
I metereologi hanno da tempo lanciato l’allarme: il riscaldamento globale provoca lunghe siccità interrotte da pericolose piogge torrenziali. Un trend che va interrotto con un minore consumo energetico e con l’adozione di azioni per gestire il territorio
Come salvare la terra dall’apocalisse SOLOPER
Dinamica delle precipitazioni estive a parità di condizioni 2021-2050 - Fonte Fondazione CMCC
PERABBONATI
Dinamica delle precipitazioni invernali a parità di condizioni 2021-2050 - Fonte Fondazione CMCC
Numero di giorni con precipitazioni intense a parità di condizioni 2021-2050 - Fonte Fondazione CMCC
PERABBONATI
I dati dell’Ispra non lasciano dubbi, 6,8 milioni di italiani vivono in aree soggette al pericolo di frane o allagamenti: un progressivo peggioramento causato anche dall’eccessivo e improprio consumo di suolo. Da salvare con superfici drenanti
La mappa dell’Italia a rischio SOLOPERABBONATI
Numero di eventi estremi per anno
Eventi totali per categoria (2010-2022*)
* include gli eventi del periodo gennaio-ottobre 2022
Fonte: Osservatorio Città Clima, Legambiente 2022
Fonte: Osservatorio Città Clima, Legambiente 2022
ABBONATI
Il bilancio degli eventi estremi per l’anno 2022
Fonte: Legambiente
I numeri del dissesto idrogeologico in Italia
Aree allagabili per scenario di pericolosità da alluvione media (Medium Probability Hazard), mosaicatura Ispra, 2020
ABBONATI
I dati sul consumo di suolo in Italia e nelle regioni
Fonte: elaborazione Smart Land su dati Ispra
Da Bruxelles una mano per l’ambiente
Fondi della Ue, progetti con le Natural Water Retention Measures, programmi di riqualificazione del territorio: anche in Italia sono arrivate risorse da impiegare per una migliore gestione delle acque. Come testimoniano i comuni vicino a Caserta
Federico Della PuppaPERABBONATI
GLI OBIETTIVI EUROPEI
Progetti europei relativi al drenaggio e al trattamento delle acque attivati negli ultimi dieci anni
SOLOPERABBONATI
VESPAI AERATI, INTERCAPEDINI TECNICHE
VESPAI AERATI, INTERCAPEDINI TECNICHE, VASCHE DI ACCUMULO E DISPERSIONE ACQUE METEORICHE
SOLAI ALLEGGERITI, PLATEE DI FONDAZIONE
PRATI CARRABILI, GIARDINI PENSILI, TETTI VERDI
Surf sull’onda delle regole da rispettare
Direttive europee, decreti ministeriali, disposizioni regionali, iniziative locali: il drenaggio e la gestione delle risorse idriche, così come lo smaltimento della pioggia sono soggetti a un complesso quadro normativo. Che è necessario conoscere
PERABBONATI
SOLOPERABBONATI
Progetti europei relativi al drenaggio e al trattamento delle acque attivati negli ultimi dieci anni
Fonte: Linee guida per la gestione delle acque meteoriche, Comune di Reggio Emilia
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Così l’acqua è da salvare (e da riusare)
Non c’è un unico sistema di drenaggio. Ma sembra assodato che i metodi utilizzati in passato per gestire la pioggia spesso non sono più adeguati alle nuove forti precipitazioni. La sicurezza idrica, inoltre, oggi prevede anche l’idea di riciclo
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Confronto tra l’approccio Hard Engineering e Soft Engineering
Fonte: LID Low Impact Development - A design manual for urban areas- University of Arkansas Community Design Center
SOLOPERABBONATI
Esempio di spazio pubblico in cui il deflusso superficiale è utilizzato come una risorsa
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Fonte: The SUDS Manual, Woods Ballard et al.Addio ristagni con pavimentazioni a prova di Cam
La legge richiede che le superfici urbanizzate siano più permeabili, ma anche che rispettino i principi minimi di compatibilità ambientale. La soluzione? In molti casi la scelta più efficace riguarda elementi modulari in calcestruzzo
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TECNOLOGIE E SOLUZIONI
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TECNOLOGIE E SOLUZIONI
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KESSEL soluzioni per il drenaggio
KESSEL soluzioni per il drenaggio
Stazioni di sollevamento
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Soluzioni a 360 gradi
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Trattamentoe scarico delleacquerefue
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Stazione di sollevamento Aqualift F Compact
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EN 124 recanti il marchio di certificazione di prodotto IGQ e marchio di conformità UNI.
Feritoie ad ampio deflusso, con barre elastiche per
aggancio della griglia ai denti di ritegno del telaio, calpestio antisdrucciolo e possibilità di sifonatura con vaschette in Moplen. Telaio sagomato per un corretto ancoraggio al letto di posa.
Esempio di calcolo della capacità di filtrazione ed accumulo di un pacchetto di pavimentazione
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Il Centro Formazione e Ricerca Merlo è all’avanguardia nella formazione e nell’addestramento all’uso in sicurezza delle macchine per l’industria, l’agricoltura, le costruzioni e l’igiene urbana. Centro Formazione e Ricerca Merlo, la formazione vincente.
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Cresciamo con voi per vincere le sfide di domani. Arricchisci la tua conoscenza con l’informazione tecnica e la formazione professionale del Centro Formazione e Ricerca Merlo.
Forte crescita del fatturato (+30%) per le aziende specializzate in drenaggio e trattamento dei fluidi. Ma l’aumento del costo delle materie prime si traduce anche in una redditività più contenuta. Le prospettive, però, rimangono rosee
Per le imprese l’acqua diventa oro SOLOPER
PERABBONATI
Distributori di materiali per trattamento acque e drenaggio. Variazioni % del fatturato su anno precedente (in valori correnti)
Fonte: elaborazioni Centro Studi YouTrade
Distributori di materiali per trattamento acque e drenaggio. Variazione % del fatturato per classi dimensionali delle imprese (in milioni di euro). Anno 2021 su 2020
Indicatori di performance per i distributori di materiali per trattamento acque e drenaggio. Anno 2021
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A che cosa servono gli eurofondi
Il Piano di resilienza prevede 2,49 miliardi destinati alla riduzione del rischio idrogeologico. È già qualcosa. Anche se per intervenire radicalmente sul territorio sarebbero necessarie parecchie risorse in più. Ecco i settori più interessati
PERABBONATI
SOLOPERABBONATI
Stabil TWIN AIR
Tubo corrugato a doppia parete in polietilene ad alta densità - PEHD per aerazione o ventilazione edifici e con sistemi VMC
Le direttive Europee esigono un migliore rendimento energetico degli edifici. In base a queste direttive, tutti i nuovi edifici dal 2016 dovranno essere in classe A e, a partire dal 2021, in classe A+ rendendo di fatto obbligatoria la presenza di impianti VMC.
TWIN AIR il tubo a doppia parete in polietilene ad alta densità PEHD è l’ideale per l’aerazione e la ventilazione degli edifici. Con i sistemi di VMC è utilizzato per il convogliamento dell’aria dai collettori fino alle bocchette di immissione o estrazione dell’aria. StabilTWIN AIR è stato testato dal laboratorio CSI di Bollate e le sue caratteristiche tecniche sono risultate conformi e idonee alle normative di riferimento EN ISO 846:1999.
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
TWIN AIR è realizzato con materie prime di elevata qualità, esente da contaminanti e conforme con il D.M.N. 174.
ANTIMICROBICO, ANTIBATTERICO E ANTISTATICO
TWIN AIR con il trattamento antimicrobico, garantisce un abbattimento superiore al 90% della carica batterica comunemente presente sulla superficie interna dei condotti. Previene la formazione di funghi e con un principio attivo biocida impedisce l’insorgere di cattivi odori, mantenendo la qualità dell’aria all’interno dei tubi pulita e pura. La parte interna trattata antistaticamente impedisce il deposito della polvere.
CLASSIFICAZIONE AL FUOCO
Resistente al fuoco secondo la normativa EN 13501-1:2009 EN ISO 11925-2:2010
RESISTENTE AI CARICHI STATICI
Nei controsoffitti, nelle tramezze, o in qualunque altro stato cementizio del pavimento. RIDOTTO RAGGIO DI CURVATURA
La sua tipologia tecnica permette di creare curve a raggio ridotto e di adattarsi agevolmente ad ogni esigenza di costruzione nel cantiere.
I finanziamenti per il rischio idrogeologico
Non tutti sanno che oltre agli stanziamenti del Pnrr esistono altre risorse destinate alla cura del territorio. La dotazione fino al 2027 è di 5,4 miliardi,ma finora solo una piccola parte è stata effettivamente spesa dalle Regioni
PERABBONATI
Vista panoramica della baia di fronte a Noli, Spotorno e Bergeggi (Liguria)
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Geosintetici e logistica con una storia di qualità.
Tessili tecnici pensati, realizzati e confezionati per le rivendite edili. Pronti a magazzino per consegne rapide e capillari.
La fragilità del territorio è testimoniata anche dalle 1.610 persone morte a causa di eventi legati al dissesto idrogeologico. Ma, paradossalmente, gran parte dei fondi a disposizione delle Regioni rimane alla fase di ideazione a causa della burocrazia
Quella bolla che ferma i progetti SOLOPER
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CONTI CHE NON TORNANO
SOLOPER
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L’europavé che aiuta l’irrigazione
Life Cersuds è il nome di un intervento realizzato in Spagna con i fondi erogati dalla Commissione Ue: è un nuovo sistema di drenaggio urbano sostenibile mediante la realizzazione di una pavimentazione permeabile filtrante in ceramica a basso valore
Fiorella AngeliFonte: Sistema ceramico permeabile come soluzione di drenaggio urbano sostenibile: principi, progetto e installazione Progetto dimostratore a Benicàssim (Castellon)
Da sinistra a destra e da sopra (??? ) a sotto: Scavo, canale di drenaggio di scatole di polipropilene, ghiaia drenante, celle drenanti, sabbia di livellamento, pavé ceramico riciclato, riempimento di sabbia, punti d’incontro con elementi di confinamento, superficie terminata
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La via svedese al drenaggio sostenibile
Nella città scandinava un soggetto privato e l’ente pubblico comunale si sono sintonizzati per riqualificare la rete di smaltimento acque di una zona urbana. Con 6 chilometri di canali, stagni di ritenzione, zone umide e bacini artificiali
PERABBONATI
Sistemi di drenaggio urbano sostenibile a Malmö
https://naturvation.eu/sites/default/files/malmo_klimat-_och_samhallsutmaningar_kan_losas_med_naturbaserade_losningar.pdf
Copenhagen
PAVIMENTAZIONE STRADALE ANTI ALLAGAMENTO
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Disegno di funzionamento del Sistema di drenaggio credits img @Third Nature
Una piazza e uno spartiacque all’entrata della città croata sono stati oggetto di un’opera di drenaggio, per evitare i continui allagamenti quando le piogge si fanno più intense. Ora le acque reflue possono essere utilizzate per aree verdi
Il gioco di Pola per smaltire il temporale SOLOPER
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https://www.pula.hr/it/novita/detail/25472/grad-pula-dobitnik-nagrade-adriaticadaptation-award-najbolje-inicijative-za-prilagodbu-klimatskim-promjenama/
Piazza d’acqua e la città non si allaga
L’idea: trasformare spazi poco utilizzati all’interno o vicino i centri urbani in vasche capaci di raccogliere la pioggia in eccesso. Ma che, quando non piove, possono essere aree utilizzate come piste per skateboard o come parchi naturali
Le varie tipologie di watersquare (piazze d’ acqua) e il loro comportamento in caso di pioggia.
Fonte: https://blog.geografia.deascuola.it/articoli/acqua-rete-idrica-citta.
PERABBONATI
Fonte: https://www.uncubemagazine.com/blog/13323459
Quando piove a lungo, l’acqua defluisce da uno dei tetti principali della scuola e allaga il più grande bacino del campo sportivo.
Fonte: https://www. uncubemagazine.com/ blog/13323459
Fonte: https:// greenworkspc.com/ ourwork/tannersprings-park
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i.idro DRAIN
LE STRADE BAGNATE SONO ACQUA PASSATA. ANZI, DRENATA.
Con i.idro DRAIN pavimentazioni continue più fresche, più sostenibili e sicure.
Basta con le pozzanghere e i ristagni d’acqua su piste ciclabili, aree green e parcheggi. i.idro DRAIN di Italcementi rispetta il ciclo naturale dell’acqua , favorendone il deflusso verso la falda acquifera e accrescendo la sicurezza delle superfici . Inoltre la sua colorazione chiara agevola la riflessione dei raggi solari riducendo sensibilmente la temperatura superficiale
+25% percentuale di vuoti per alti valori di drenaggio
200 litri/m2/min capacità drenante minima
-20%
riduzione del calore rispetto all’asfalto
Piogge sotto controllo con l’aiuto Ue
Nel Vicentino il progetto europeo per l’adattamento al cambiamento climatico e al rischio alluvioni ha coinvolto due comuni, con la realizzazione di misure di ritenzione naturale e drenaggio delle precipitazioni, e messa in sicurezza della zona
Aree di bioritenzione con fondo drenante e giardino pluviale
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Sistemi di drenaggio urbano sostenibile in serie (Suds treatment train), scuola primaria (Marano Vicentino)
A Bovisio Masciago (provincia di Monza e Brianza) sono state realizzate aree di bioritenzione, pensate per raccogliere l’acqua e infiltrarla nel terreno anziché immetterla nelle reti fognarie. Ma anche marciapiedi e piste ciclabili
La piazzetta diventa un filtro SOLOPERABBONATI
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L'intervento. https://www.adnkronos. com/clima-a-bovisiomasciago-primo-progettodrenaggio-urbanosostenibile-di-brianzacque _6mX6HSHNXfkGzmpF KnwlTA
Fonte:https:// primamonza.it/ attualita/una-stradagreen-ciclabile-e-aprova-di-bombedacqua/#gallery-1foto-2
RIQUALIFICAZIONE
Trento
CON URBAN WETLAND TRATTAMENTO E RIUSO
Sistema di raccolta e riciclo delle acque meteoriche http://www.trentoblog.it/wp-content/uploads/Santa_Chiara.pdf
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https://www.comune.milano.it/web/milano-cambia-aria/-/ in-via-pacini-il-primo-sistema-di-drenaggio-sostenibile-sudssu-strada-pubblica
https://www.flickr.com/photos/comune_milano/52832263994/ in/album-72177720307642936/
Così Milano diventa una spugna
Fondi del Pnrr per 50 milioni serviranno per una delle maggiori opere di drenaggio, che coinvolge
32 comuni limitrofi. Obiettivo: ridurre e contenere le inondazioni, immagazzinare acqua per i periodi di siccità e ridurre l’inquinamento idrico
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Comuni coinvolti nel progetto Città Metropolitana Spugna e numero di interventi previsti.
https://inlinea.cittametropolitana.mi.it/newsletter/doc/Relazione_PUI_Spugna.pdf
Dove è prevista la laurea in territorio
Alcuni atenei italiani ospitano facoltà di ingegneria civile a ambientale o per l’ambiente e il territorio: i due corsi di studi che più puntano l’attenzione su opere idrauliche, pianificazione e gestione delle acque
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Bologna - 1
MONITORAGGIO DELLE ACQUE DI SFIORO
Fonte: https://stopup.eu/cases/
Bologna -2
Rete Bolognese.
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Riceverai in OMAGGIO una copia de “I BILANCI DELLE COSTRUZIONI” 2017
Riceverai in OMAGGIO una copia de “I BILANCI DELLE COSTRUZIONI” 2022
Palermo
TRATTAMENTO E RECUPERO
Obiettivi del progetto https://wideruptake.unipa.it/il-progetto
Genova
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Logo del progetto. A destra, sito sperimentale di Cosenza del progetto URCA! https://life.unige.it/lancio-progetto-urca
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Drenaggio su misura in chiave green
L’azienda, impegnata in rilevanti progetti di gestione delle acque meteoriche, ha scelto la strada dell’economia circolare anche per le sue soluzioni destinate a mantenere l’equilibrio idrogeologico. E per fine anno prepara una novità
Veronica MonacoIl consumo di suolo, con la conseguente impermeabilizzazione del terreno e l’impoverimento delle falde, e gli effetti del cambiamento climatico, con l’intensificarsi di fenomeni meteorici capaci di scaricare ingenti quantità d’acqua in brevissimo tempo, stanno portando sempre più in luce la necessità ormai imprescindibile della gestione delle risorse idriche. Drenaggio, accumulo, trattamento dell’acqua ed equilibrio idrologico sono argomenti su cui i riflettori sono ormai accesi in maniera continuativa, viste anche le catastrofiche calamità che stanno colpendo il nostro Paese, tra cui la recente alluvione in Emilia Romagna, per la quale si stimano danni per circa 9 miliardi di euro. Proprio la gestione delle acque piovane è al centro del business di Geoplast, azienda di Grantorto (Padova) che offre una gamma di sistemi innovativi per migliorare la resilienza alle acque meteoriche nelle aree urbane con soluzioni in plastica riciclata, leggere, efficienti, sicure e facili da installare, in grado di adattarsi a qualsiasi superficie o volume di scavo disponibile. Ne parliamo con l’amministratore delegato Mirco Pegoraro. Domanda. La recente alluvione in Emilia Romagna è tornata a mettere in primo piano l’emergenza acque. Come bisogna intervenire sul territorio?
Risposta. L’Italia è un territorio densamente urbanizzato, quindi a livello emergenziale si deve intervenire creando invasi in modo da contenere e convogliare le acque piovane quando raggiungono livelli non gestibili. Al momento è fondamentale predisporre i territori per accogliere questi bacini.
D. In termini di business la cura del territorio che cosa significa?
R. Da un punto di vista pubblico significa avere meno danni da riparare in futuro. Da un punto di vista privato costi minori di gestione della rete.
D. Perché i fondi pubblici spesso non vengono spesi?
R. Siamo un Paese complesso dal punto di vista burocratico. A volte
i rallentamenti sono dovuti alla lentezza della burocrazia, ma dal mio punto di vista la situazione sta migliorando, anche se non così velocemente rispetto alle necessità.
D. Quanto servono i fondi del Pnrr?
R. Sono una grandissima opportunità per l’Italia e sono fondamentali se investiti bene. Usufruirne per mitigare l’impatto idrogeologico e del cambiamento climatico, che si traduce soprattutto in siccità e alluvioni, è molto importante per limitare i danni in futuro.
D. In Italia si sta facendo abbastanza per il dissesto?
R. Non siamo un Paese ignorante sul tema, ma le procedure richiedono tempo e c’è una complessità territoriale che non facilita il lavoro: il territorio è molto urbanizzato e non ci sono spazi per fare bacini ovunque. Non è semplice, è un rompicapo, però abbiamo preso in mano la situazione. Come azienda vediamo che ogni anno facciamo passi avanti.
D. Le recenti semplificazioni introdotte con il Codice Appalti sono un passo avanti?
R. Ogni semplificazione comporta dei rischi. Crediamo però che sia necessario pagare questo scotto e avere tolleranza per i possibili errori indotti dalla velocità. Meglio fare le cose veloci e con qualche errore, che farle lentamente o non farle proprio.
D. Geoplast ha diverse soluzioni per la gestione delle acque, tra cui quelle destinate alla realizzazione dei bacini di accumulo delle acque meteoriche, utilizzate anche nell’intervento in corso
Aquabox di Geoplast è un elemento modulare a struttura troncopiramidale cava progettato per realizzare bacini interrati per la gestione sostenibile delle acque meteoriche
COSÌ LA LOGISTICA NON TEME IL DILUVIO
A Lonato del Garda (Brescia) l’azienda di costruzioni Del Bono è al lavoro per realizzare l’ampliamento di un’area logistica. Per la gestione delle acque i progettisti hanno previsto la realizzazione di un bacino di accumulo delle acque meteoriche con successivo rilascio controllato in rete. Questo tipo di bacino si utilizza per evitare che in concomitanza con fenomeni meteorici intensi la rete di scolo vada in saturazione per una capacità insufficiente ad affrontare la portata di picco. Il bacino, raccogliendo l’acqua, funge da polmone, calmierando i volumi di pioggia che vengono immessi nella rete in maniera controllata e ritardata. Il bacino sarà poi ricoperto con terreno compattato, per uno spessore totale tra 1,5 e 2 metri, adatto a garantire portanza
per il transito di mezzi anche pesanti. Per l’intervento è stata scelta la soluzione Aquabox di Geoplast, elemento modulare a struttura troncopiramidale cava progettato per realizzare bacini interrati per la gestione sostenibile delle acque meteoriche. Grazie alla sua altissima percentuale di stoccaggio (96%) consente di accumulare fino a 432 litri d’acqua meteorica per modulo.
Dimensioni in pianta: 58,5 x 5,25 metri
Altezza: 2,4 metri ottenuti con la sovrapposizione di tre livelli Aquabox
Capacità totale: 702,95 metri cubi
N° elementi Aquabox: 3108
di realizzazione a Lonato del Garda (Brescia). Ci può raccontare qualche dettaglio in più sull’opera?
R. Quella di Lonato è un’applicazione classica per quanto riguarda il trattamento delle acque. L’impresa, che sta realizzando l’ampliamento di un centro logistico, aveva l’obbligo di mantenere l’equilibrio idrologico dell’area. Quindi, doveva equilibrare le zone impermeabili e permeabili. Ogni zona impermeabile crea un accumulo di acqua e in base ai dati storici e alla superficie permeabile sono calcolati i metri cubi da invasare. Basandoci sul massimo livello di piovosità
del cinquantennio precedente, siamo stati in grado di individuare il picco massimo e i metri cubi necessari per il bacino.
D. Dunque qual è l’obiettivo di quest’opera?
R. L’obiettivo principale è rendere ininfluente qualsiasi tipo di piovosità sul territorio, senza intaccare o alterare l’equilibrio della rete attuale. Oggi, per qualsiasi opera di nuova realizzazione è importante progettare a monte sistemi per non sversare ulteriore acqua in rete poiché essa è già satura.
D. Come funziona lo smaltimento dell’acqua dai bacini?
R. Dipende dai regolamenti territoriali. Alcuni territori consentono lo smaltimento per infiltrazione: quindi, semplicemente il bacino è fasciato con tessuto, l’acqua viene immessa all’interno e defluisce poi naturalmente nel sottosuolo. Altri territori non consentono l’infiltrazione nel suolo, perché magari hanno già falde molto alte che rischiano di essere inquinate da sostanze come gli idrocarburi provenienti dalle superfici asfaltate. In questi casi il bacino viene fasciato con delle guaine, l’acqua viene trattenuta e poi smaltita in maniera controllata attraverso delle vasche di laminazione, che filtrano anche i liquidi e le sabbie provenienti dalle superfici asfaltate. D. Parliamo ora delle soluzioni Geoplast per il drenaggio. Quali sono le principali?
R. La principale soluzione è Aquabox, un modulo di plastica con la funzione di stoccare l’acqua piovana in grado di sostenere pavimentazioni a portata carrabile, anche con il passaggio di mezzi pesanti. Lo spazio di raccolta è creato da una moltitudine di elementi, che possono essere combinati per formare bacini di qualsiasi forma e dimensione. Questo prodotto ha raggiunto un livello qualitativo eccellente frutto di numerosi test di lunga durata che ci hanno permesso di garantire il prodotto fino a 50 anni. Rispetto ai com-
petitor siamo in grado di offrire carichi maggiori nel lungo termine e questa è stata l’arma vincente. Il sistema di coni rastremati e la cura del dettaglio di ogni singola curva e spessore hanno permesso di garantire un prodotto estremamente sicuro ed efficace. Ogni lotto viene testato in produzione, in post produzione, e poi dopo 30 giorni. Come gli altri nostri prodotti, anche Aquabox è in plastica riciclata, ma il materiale rigenerato è attentamente selezionato per offrire alti standard qualitativi.
D. Aquabox è il prodotto più richiesto oggi?
R. Attualmente sì.
D. Quali sono gli altri prodotti che proponete per il drenaggio?
R. Abbiamo Geocell, una griglia a basso spessore per la realizzazione di drenaggi orizzontali al di sotto di aree pavimentate o verdi. Molto spesso nelle pavimentazioni autobloccanti l’acqua risale dalle fughe e questo comporta anche il sollevamento degli autobloccanti. Con Geocell questo problema è risolto garantendo un drenaggio veloce ed efficace. C’è poi Drening, il nostro primo prodotto per la gestione delle acque, che è un elemento a tunnel, modulare e autoportante, per la costruzione di camere di dispersione e accumulo ad alta capacità, utilizzato tipicamente quando si è in presenza di una falda alta che necessita di interventi poco profondi. Infine, proponiamo Drainpanel, un elemento modulare da 20 centimetri: impilabile su
più livelli, può fungere sia da bacino di laminazione sia da bacino di infiltrazione.
D. Chi sono gli acquirenti di questi prodotti?
R. I progettisti e le imprese, che hanno l’obbligo di considerare l’invarianza idraulica delle superfici sulle quali vanno a intervenire, ma anche i rivenditori edili più illuminati che stanno iniziando a specializzarsi nel settore del drenaggio, e alcuni si stanno attrezzando anche con team interni di tecnici e specialisti. Come azienda ci teniamo moltissimo a supportare questi rivenditori anche con un servizio di formazione specifica rivolto ai loro venditori. Abbiamo persone dedicate che si occupano di insegnare loro non solo come proporre i prodotti, ma anche come effettuare i calcoli dimensionali dei bacini. Sul nostro sito è anche presente un software che dà modo, inserendo diversi parametri, di calcolare gli elementi necessari per la realizzazione di un progetto.
D. Quali sono le zone più sensibili alla tematica della gestione delle acque?
R. Un po’ tutte. Diciamo che il Sud Italia è molto attento al tema proprio a causa delle reti sottodimensionate. Poi c’è grande atten-
zione in Lombardia e Veneto, dove si sta costruendo molto.
D. In che modo Geoplast si occupa di cambiamenti climatici?
R. Geoplast si occupa di cambiamento climatico in due modi. Il primo è il riutilizzo dei rifiuti plastici: realizzare prodotti esclusivamente da plastiche post consumo e post industriali permette di mantenere pulito l’ambiente e il territorio. In secondo luogo, i nostri prodotti sono rivolti all’ambiente con soluzioni per il verde urbano, i giardini pensili, il contenimento delle acque piovane, il drenaggio orizzontale e verticale.
D. In che percentuale avviene il riciclo e riuso della plastica?
R. Il nostro materiale non è vergine, ma proviene al 100% da plastica rigenerata. Possiamo parlare di economia circolare.
D. Che cosa significa essere un’azienda sostenibile?
R. Amare il territorio, l’ambiente, la natura porta con sé un’inevitabile attenzione a come produci, a quanto inquini, a che materiali usi per i prodotti.
D. Questo costa di più?
R. In termini di materiale no: la plastica riciclata costa meno del materiale vergine. Dal punto di vista dello sforzo produttivo sì: lavorare materiale di scarto costa di più poiché deve essere lavato, macinato, estruso e poi stampato. Anche gli stampi si consumano prima, quindi il processo di lavorazione è più costoso, ma l’impatto
minore sull’ambiente è decisamente vantaggioso.
D. Quali materiali utilizzate?
R. Utilizziamo polipropilene e polietilene ad alta e bassa densità, che sono i materiali più comuni che si trovano nelle materie plastiche rigenerate. Poi, impieghiamo delle quantità di Abs proveniente dagli scarti di elettrodomestici e apparecchiature elettroniche, che usiamo per produrre casseforme di plastica per il getto dei pilastri.
D. Qual è il prossimo progetto al quale state lavorando?
R. È molto interessante, si chiama Rootbox: un nuovissimo prodotto dedicato al radicamento delle piante in ambiente urbano, che uscirà a fine anno. In città le radici delle piante faticano a trovare terreno fertile. Ci sono tecnologie viste all’estero che vogliamo rielaborare per il mercato nazionale.
D. La vostra prossima realizzazione?
R. Siamo al lavoro per realizzare una superficie ad elevate prestazioni per l’atterraggio dei veicoli, in collaborazione con una grande realtà. Il progetto richiederà ancora un anno e mezzo, ma abbiamo già iniziato i primi test e sono stati positivi.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2023?
R. Il 2023 è un anno molto particolare, come lo sarà forse anche il 2024. Da una parte c’è il grande booster innescato dai finanziamenti come il Pnrr che stanno alimentando il mercato edilizio italiano,
dall’altra parte ci sono i tassi di interesse imposti dalla Bce, che stanno creando rallentamenti e incertezze. Oggi i costi delle materie prime sono più alti e quindi i prezzi non caleranno così facilmente, nonostante l’aumento dei tassi di interesse. È dunque difficile capire in che direzione stiamo andando. Geoplast è in crescita e i lavori ci sono: oggi sono tanti i progetti per aziende specializzate che hanno già un occhio verso la sostenibilità.
D. Se dovesse lanciare un messaggio per i rivenditori e per i progettisti, quale sarebbe?
R. Ai rivenditori suggerisco una maggiore specializzazione. Abbiate il coraggio di investire in business trainanti come la sostenibilità, l’acqua e il verde, e di promuovere soluzioni innovative, senza limitarvi a rispondere alle richieste dei clienti. Ai progettisti, invece, consiglio di rivolgersi a strutture che sono in grado di appoggiarli nel loro lavoro. Non fermatevi alla prima società che non vi offre assistenza, ma rivolgetevi ad aziende strutturate con uno staff tecnico in grado di darvi sicurezza e supporto sui nuovi sistemi. Tra le novità, entro fine anno lanceremo una piattaforma di corsi online dedicati ad argomenti tecnici specifici e composti da video di massimo 30 minuti proprio dedicati ai progettisti.
COMES -
L’edilizia è all’asciutto sul piazzale
La sede della marchigiana Comes
è stata rinnovata a partire dallo spazio esterno e dei parcheggi. La soluzione ideale si è rivelata il calcestruzzo drenante i.idro Drain di Italcementi, in grado di smaltire centinaia di litri al metro quadrato
Veronica MonacoNato dalla collaborazione tra l’architetto Nazzareno Petrini e l’ingegnere Raffaele Solustri, lo studio Petrini Solustri & Partners è stato incaricato quattro anni fa della realizzazione del nuovo centro edile e ferramenta di Comes, presso Cesano di Senigallia. Oltre alla progettazione della struttura interna, caratterizzata da un layout innovativo ed esclusivo a sviluppo verticale, a
Da sinistra, Tommaso Pierfederici (Comes), Raffaele Solustri (Petrini Solustri and Partners), Paolo Donnarumma (Italcementi, Nazzareno Petrini (Petrini Solustri and Partners), Alessandro Pierfederici (Comes), Fabio Di Fabio (Italcementi)Petrini e Solustri è stata affidata anche la realizzazione del piazzale esterno e dei parcheggi del punto vendita, per i quali hanno scelto l’innovativa soluzione di pavimentazione drenante i.idro Drain di Italcementi, che ha convinto i progettisti non solo per le sue elevate prestazioni tecniche, ma anche per la resa estetica finale. Domanda. Qual è stato l’obiettivo del nuovo piazzale con il pavimento drenante per Comes?
Raffaele Solustri. Abbiamo scelto questa tecnologia per le sue caratteristiche funzionali, oltre che estetiche, con l’obiettivo di soddisfare il principio dell’invarianza idraulica, ormai obbligatorio in tutte le Regioni. Cinque anni fa è stato difficile far capire all’amministrazione comunale che i.idro Drain possiede una capacità drenante del 100%, perché il calcestruzzo, anche se drenante, veniva considerato sempre e comunque calcestruzzo. Oggi questo concetto è stato sdoganato e il calcestruzzo drenante si è dimostrato funzionale a tutti gli effetti. Grazie alla sua porosità tra il 15% e il 25% è effettivamente una soluzione che permette il deflusso delle acque, oltre a consentire una sensibile diminuzione della temperatura al suolo rispetto a una normale pavimentazione in asfalto. Infine, consente di eliminare canalizzazioni o caditoie, e permette anche il conseguimento di un risparmio dal punto di vista economico.
D. Come avete sviluppato il progetto del piazzale?
Raffaele Solustri. Siccome per legge era prevista un’area destinata ai parcheggi, abbiamo pensato di utilizzare che i.idro Drain per mantenere l’invarianza idraulica. Questo ci ha permesso di diminuire il volume della vasca d’accumulo idrico che abbiamo realizzato nella parte retrostante dell’edificio. Abbiamo posato il sottofondo con
LA SPINTA DEI PRODOTTI ECO.BUILD
Fabio Di Fabio (nella foto), area manager Italcementi per l’Adriatico.
Domanda. Quali sono le principali linee di prodotto Italcementi?
Risposta. Oltre ai classici cementi grigi e bianchi, Italcementi ha arricchito la propria offerta con prodotti e soluzioni sostenibili. Si tratta di cementi low carbon e con elevato contenuto di materiale riciclato. In termini di soluzioni tecniche, sempre più sostenibili, l’azienda ha inoltre introdotto il calcestruzzo drenante i idro Drain, che consente di rispettare il ciclo naturale dell’acqua. Lo spostamento verso prodotti più sostenibili permetterà in futuro di continuare a utilizzare il cemento, un materiale insostituibile per le costruzioni. Lo sforzo è quello di andare verso prodotti meno impattanti a livello ambientale.
D. Come si è sviluppato il rapporto con Comes?
R. È un rapporto di lungo corso sia con Italcementi sia con il sottoscritto. Ho avuto il piacere di iniziare a seguire Comes nel 2001 con il fondatore Antonio, detto Bibi. Ci siamo sempre confrontati non solo sui prodotti, ma anche sulle dinamiche di mercato con un dialogo costante.
D. Quanto è importante il ruolo del distributore?
R. Ritengo che il ruolo del distributore sia molto importante per formare la propria clientela. Reputo sia un punto di forza riuscire a trovare soluzioni tecnicamente ed economicamente vantaggiose costruite sulle esigenze di ogni specifico cantiere. Il rivenditore non si deve limitare a vendere ciò che gli viene chiesto, ma deve essere in grado di proporre soluzioni soprattutto in fase progettuale.
D. Quanto conta l’informazione come valore aggiunto?
R. Fa la differenza perché è ciò che serve per fare delle valutazioni e decidere. Per i produttori è difficilissimo raggiungere tutto il territorio. Grazie alla filiera della distribuzione invece è possibile trasferire ai committenti le innovazioni e le caratteristiche dei prodotti che vendiamo.
D. Le richieste di prodotti variano in base alla zona di distribuzione?
R. Storicamente ci sono state sempre state differenze, ma oggi c’è un fattor comune nelle richieste che va nella direzione della sostenibilità, materiali riciclati e soluzioni meno impattanti a livello ambientale.
D. Com’è articolata l’offerta in questa zona? Quali sono i prodotti più richiesti?
R. Oltre ai cementi classici, questa zona è stata una delle più ricettive sul prodotto drenante i idro Drain Questo anche grazie alla forte spinta che abbiamo dato al prodotto insieme a Comes con cui abbiamo organizzato diverse iniziative formative e informative. Come in tutta Italia, riusciamo a essere molto capillari sul territorio, in particolare in questa
zona dove abbiamo due opzioni di fornitura: il centro di macinazione a Ravenna e la cementeria a Cagnano Amiterno, in Abruzzo. Dare ai clienti la possibilità di rifornirsi in più punti offre vantaggi anche dal punto di vista dei costi logistici.
D. Avete in programma iniziative per la distribuzione?
R. Stiamo riprendendo le attività di formazione sui prodotti sostenibili. Ripartiremo con i.idro Drain per cui organizzeremo diversi incontri in partnership con le rivendite e meeting con progettisti, imprese e utilizzatori finali. Per il canale della distribuzione confermiamo anche per quest’anno il programma fedeltà dove spingeremo i prodotti più tecnici con degli incentivi.
D. Che impatto ha la sostenibilità sulla richiesta del cemento?
R. La sostenibilità è un tema sempre più attuale sul quale sta aumentando la sensibilità. Si iniziano ad avere delle richieste di cementi a basso impatto ambientale, con i quali si possono confezionare calcestruzzi o malte che rientrano nei criteri Cam. La richiesta verrà sicuramente alimentata anche dal Pnrr.
ghiaia e poi applicato con la staggiatura il calcestruzzo drenante, scelto dall’architetto Nazzareno Petrini nel colore bianco.
D. Quali sono le caratteristiche tecniche del materiale utilizzato?
Raffaele Solustri. i.idro Drain di Italcementi è un calcestruzzo drenante con porosità che raggiunge circa il 25% del suo volume. Ha anche un’ottima resistenza alla compressione, nell’ordine dei 100-150 kg/cm2: considerando che un calcestruzzo strutturale viaggia intorno ai 300-350 kg/cm2, possiamo dire che i.idro Drain ha ottime caratteristiche meccaniche. È un’ottima soluzione per diminuire il deflusso
superficiale delle acque, grazie a una capacità di drenaggio che va dai 200 litri a oltre 1000 litri/m2/minuto secondo il sottofondo, e favorisce anche il recupero dell’acqua in falda, rispettando il naturale ricircolo dell’acqua. Da ingegnere trovo che sia una soluzione assolutamente valida sia per le sue caratteristiche meccaniche ed estetiche, sia dal punto di vista della sostenibilità.
D. Quanto tempo avete impiegato per realizzare il piazzale?
Raffaele Solustri. Per la pavimentazione una ventina di giorni, anche per questioni di carattere logistico del cantiere stesso. In to-
PARTNERSHIP E SOSTENIBILITÀ
che mira ad affrontare insieme anche le problematiche che si presentano man mano sul territorio. Comes è uno degli esempi di rivendita che più si è prestata al modello di partnership che Italcementi cerca di instaurare con i distributori. Diverse volte alcuni dipendenti dell’azienda sono stati nostri ospiti nella sede di Bergamo per visite guidate in cementeria, attività ludiche ed eventi formativi. Altre volte abbiamo organizzato iniziative presso i loro punti vendita.
D. Qual è il principale supporto che richiede l’azienda?
R. Oltre alla risoluzione delle problematiche dei clienti, ci viene richiesto un costante supporto tecnico, soprattutto per prodotti particolari come il calcestruzzo drenante i idro Drain In questi casi molte volte si è presentata la necessità di avere un supporto più approfondito da parte del produttore e mi è capitato di affiancare la rete vendita della Comes nei cantieri, seguendo l’opera dall’inizio alla fine.
D. Nel suo territorio di competenza, quali sono i principali problemi che riscontra nelle rivendite?
R. I rivenditori sono nel mezzo tra progettisti e imprese, che spesso non sono ancora pronte ad affrontare i cambiamenti, soprattutto sui prodotti sostenibili. La bravura di chi produce, di chi vende e di chi progetta è far capire ai clienti che è ormai necessario indirizzare la propria attività verso la nuova cultura della sostenibilità.
D. Come vede il mercato nel 2023 in quest’area?
Paolo Donnarumma (nella foto), commerciale Italcementi Marche, Umbria e parte della Toscana.
Domanda. Quando ha iniziato a seguire l’azienda Comes?
Risposta. Nel 2011, da quando sono stato trasferito nelle Marche. Prima mi occupavo della zona tirrenica.
D. Com’è il rapporto con questa rivendita?
R. Instaurare un rapporto di partnership è uno dei miei obiettivi, soprattutto con strutture come quella della Comes. Per partnership intendo un rapporto sinergico,
R. Il primo quadrimestre non è stato molto brillante. Il 2022 è stato un anno che non ha avuto eguali nell’ultimo decennio. Oggi probabilmente i numeri rappresentano più fedelmente il mercato che ci accompagnerà fino alla fine dell’anno, in maniera abbastanza stabile.
D. Funziona puntare sugli aspetti di compatibilità ambientale?
R. Per Italcementi sicuramente. Crediamo fortemente nel portare avanti un progetto rivolto alla sostenibilità. Stiamo investendo tanto in questa direzione, anche perché i cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti.
tale il cantiere è durato un anno e mezzo. Abbiamo avuto qualche problema di approvvigionamento del legno dall’Austria, che ci ha tenuto fermi un mese.
D. Ci sono state delle difficoltà da superare?
Raffaele Solustri. Non dal punto di vista logistico ed esecutivo, più che altro dal punto di vista burocratico.
D. Quali sono i principali nodi progettuali che avete dovuto affrontare per realizzare la nuova sede della rivendita?
Nazzareno Petrini. La principale difficoltà è stata mettersi al tavolo e capire come strutturare il progetto dal punto di vista funzionale. Abbiamo fatto un lavoro di ricerca sul campo per trovare delle ispirazioni, ma niente ci ha particolarmente entusiasmato. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che un magazzino come quello della Comes non c’è da nessun’altra parte, sia dal punto di vista logistica e di distribuzione degli spazi, sia dal punto di vista estetico. Per noi è un grande risultato.
D. Quali sono le caratteristiche innovative che vi riconoscono i clienti?
Nazzareno Petrini. Sicuramente saltano subito all’occhio gli spazi aperti e la verticalità della struttura. Secondo me è uno dei pochi magazzini verticalizzati del Centro Italia. Gli spazi sono progettati bene, il cliente si sente accolto ma allo stesso tempo ritrova una grande funzionalità. Non è una rivendita standard. Inoltre, è molto flessibile: abbiamo offerto all’azienda la possibilità di integrare nuovi spazi, modificarli e interpretarli in maniera diversa. Ci sono ampi margini di ampliamento.
D. Quando è iniziato il vostro rapporto con Comes?
Nazzareno Petrini. Il nostro studio ha iniziato la sua attività professionale nel 1978. Già allora Comes era una realtà importante del territorio. Inizialmente il rapporto si basava sulle richieste delle imprese per le quali lavoravamo come progettisti. Con il tempo siamo cresciuti anche noi e abbiamo incrementato le relazioni, interfacciandoci anche per la ricerca tecnica e di soluzioni innovative, come quelle che abbiamo utilizzato per la nuova sede e il piazzale.
D. Di che cosa si occupa il vostro studio?
Nazzareno Petrini. Lavoriamo da oltre 40 anni nel territorio della provincia di Ancona e ci occupiamo sostanzialmente di progettazione, a eccezione degli impianti, e direzione lavori. I nostri clienti principali sono le aziende industriali, mentre per il 30-40% ci occupiamo anche di lavori pubblici. Il nostro punto di forza è quello di unire la componente ingegneristica e architettonica in un giusto mix.
In arrivo uno spazio per il living C
on quattro punti vendita nella provincia di Ancona, Comes rappresenta un punto di riferimento sul territorio per imprese, progettisti e clienti privati. Attiva da oltre 50 anni sul territorio, Comes è oggi un referente unico per l’architettura, l’edilizia e l’arredo, offrendo professionalità e servizio a 360 gradi a tutti i suoi interlocutori, racconta il titolare Alessandro Pierfederici, che guida l’azienda insieme al fratello Giovanni e al figlio Tommaso.
Domanda. Ripercorriamo la storia dell’azienda: quali sono state le principali tappe?
Alessandro Pierfederici. Comes nasce nel 1967 a opera di mio padre Antonio, detto Bibi, e altri tre soci. L’azienda si occupava di materiale pesante, anche se il business principale è sempre stato l’arredo bagno. Fino agli anni Novanta in azienda lavoravano 14 persone, poi Comes è diventata di proprietà esclusiva della famiglia Pierfederici ed è iniziata un’ascesa veloce, che ci ha portato oggi a occupare un totale di 60 dipendenti. Oltre alla Comes, il gruppo aziendale è composto anche dalla società immobiliare e da altre due
Da sinistra, Daniele Ferri (Comes), Claudio Candi (Comes), Giulia Cirioni (Comes), Alessandro Pierfederici (Comes), Fabio di Fabio (Italcementi), Paolo Donnarumma (Italcementi), Tommaso Pieferderici (Comes), Luca Moschini (Comes)
realtà: Comes Legno, che realizza strutture e tetti in legno e Comes Arredo, rivolta al mondo arredamento. Il fatturato raggiunto nel 2022 è stato di 18,9 milioni di euro. In totale abbiamo quattro punti vendita: a Senigallia abbiamo un magazzino edile e uno showroom, a Cesano di Senigallia la sede della Comes Legno e un magazzino edile, ad Ancona il secondo showroom e un magazzino e, infine, a Corinaldo il quarto magazzino edile.
D. Come siete organizzati?
FIDUCIA NEL CEMENTO GREEN
Claudio Candi, responsabile del punto vendita. Domanda. Tra i vostri fornitori c’è Italcementi: quali sono le ragioni di questa scelta?
Risposta. Italcementi è un nome importante che dà un grande valore aggiunto. In più l’azienda offre una gamma prodotti, una logistica e un mix di servizi unico.
D. Quando è avvenuta la scelta?
R. L’azienda è un fornitore storico di Comes. Tanto più che fino a qualche anno fa a Senigallia c’era anche una cementeria Italcementi.
D. Quali sono gli aspetti più convincenti di questo fornitore?
R. Da professionista del settore vedo in Italcementi un partner completo. Con facilità propongo il marchio ai clienti perché so di avere alle spalle una gamma di prodotti e di servizi di qualità.
D. Avete previsto uno spazio specifico in magazzino per i prodotti Italcementi?
R. All’interno il punto vendita è diviso in tre aree. La parte più esterna, dove si trova Italcementi, è dedicata ai sacchi e alle polveri; il cuore del negozio è dedicato all’arredo; nell’ultima parte c’è invece il libero servizio con la ferramenta. Il magazzino è gestito in maniera verticalizzata, così che sia il cliente che il magazziniere abbiano l’impatto del nome del marchio.
D. Pensa che Italcementi faccia bene a puntare sulla sostenibilit à ?
R. Assolutamente sì. È una scelta vincente da parte dell’azienda tanto più che c’è sempre maggiore richiesta da parte del mercato di prodotti sostenibili.
D. I vostri clienti recepiscono il discorso del cemento green o ancora siamo all’inizio?
R. C’è una nuova sensibilità tra i nostri interlocutori: imprese e tecnici sono più consapevoli e quindi riescono a trasmettere il messaggio anche alla clientela privata.
Alessandro Pierfederici. Oltre alla proprietà, composta da me, mio fratello e mio figlio Tommaso, abbiamo circa 15 magazzinieri, quattro agenti che girano i cantieri coprendo un territorio da Fano fino ad Ancona, e otto venditori di showroom, tutti arredatori o architetti.
D. Puntate molto sul design e l’arredamento. Come sono allestiti i vostri showroom?
Alessandro Pierfederici. Lo showroom di Senigallia si estende su un’area di 2 mila metri quadrati ed è destinato a pavimentazioni, rivestimenti, rubinetterie, sanitari, arredobagno delle migliori marche. Il nostro business principale è sempre stato quello dell’arredo, per cui è un settore che abbiamo curato tantissimo. A settembre inaugureremo all’interno del negozio uno spazio di circa 400 metri quadrati dedicato al living, con mobili, cucine, divani, cabine armadio. Nello showroom di Ancona, di circa 3 mila metri quadrati, stiamo strutturando un altro negozio di arredo che dovremo inaugurare, anche questo, a settembre.
D. Qual è la proporzione del business tra materiali edili, prodotti di arredamento e finiture?
Alessandro Pierfederici. A oggi il risultato del gruppo è più sbilanciato nel mondo edile rispetto all’arredo, ma rispecchia perfettamente il trend di mercato degli ultimi due anni.
D. La vostra sede si trova a Senigallia, non poco lontano da un
IL MARKETING PUNTA SULLE PROFESSIONI
del territorio. Prima del mio arrivo, il marketing dell’azienda era rivolto alla gestione dei social (Facebook) e del sito internet. In sette anni abbiamo ampliato il campo di attività, con l’obiettivo di comunicare Comes come referente unico a servizio di professionisti e clienti privati. Abbiamo lavorato su una strategia dinamica e omnicanale: siamo presenti in modo coerente e costante su tutti i canali social, abbiamo strutturato un nuovo sito che offre contenuti di valore agli utenti, abbiamo incrementato il programma di newsletter, fondamentali per restare vicino al nostro pubblico. Nell’ultimo anno abbiamo investito nel Crm, strumento indispensabile per tenere allineato marketing, commerciale e per condividere informazioni utili a tutta l’azienda. Parallelamente, abbiamo sviluppato relazioni con gli studi di progettazione del territorio: i professionisti rappresentano per Comes un interlocutore fondamentale, con cui costruire un rapporto di fiducia costante e solido nel tempo. Il nostro obiettivo è supportare il tecnico in tutte le fasi del cantiere, nel pieno rispetto del suo progetto.
D. Quali sono le principali azioni che segue per consolidare il rapporto con i professionisti?
Giulia Cirioni (nella foto), responsabile marketing Comes. Domanda. Da quanto tempo lavora per Comes? Risposta. Sette anni.
D. Non sono tante le rivendite di materiali edili che hanno al loro interno un responsabile marketing: com’era la situazione quando è arrivata e che cosa ha fatto in questi sette anni?
R. Quello del responsabile marketing è un ruolo che abbiamo costruito insieme con la proprietà, adattandolo alle esigenze
territorio segnato da eventi alluvionali e sismici. Questi fattori si rispecchiano sulla domanda del mercato?
Alessandro Pierfederici. In parte. Certamente dalla scorsa alluvione del 2014 sono state sanate alcune situazioni, ma c’è ancora tanto da fare.
D. Molto importante è la formazione del personale: che cosa fate per tenere aggiornati i vostri collaboratori?
Tommaso Pierfederici. La formazione è un’attività molto importante perché permette a ogni persona all’interno dell’azienda di crescere quotidianamente. Noi puntiamo tantissimo sulla formazione sia attraverso i nostri fornitori, sia come attività di personal branding
R. Alla base di tutto c’è un rapporto di fiducia, di collaborazione reciproca. Poi è fondamentale che l’architetto trovi attrattiva la nostra realtà. Bisogna curare gli spazi espositivi, creando ambienti emozionali e aggiornati rispetto alle tendenze di mercato. Occorre investire molto sulla formazione del personale: al nostro interno abbiamo sempre più figure specializzate, non solo commerciali, per essere all’altezza dei nostri interlocutori e facilitare così il dialogo tra le parti. In più apriamo un ventaglio di attività per alimentare costantemente il rapporto, dalla semplice visita in studio agli inviti ad eventi speciali che uniscono aspetti formativi a momenti più ludici.
D. Qual è stato il risultato più importante raggiunto?
R. Sono molto contenta dell’immagine aziendale che Comes ha raggiunto, grazie al lavoro di tutti. C’è ancora tanta strada da fare, ma quando i valori e la vision sono condivisi da tutti i collaboratori, gli obiettivi risultano più semplici da raggiungere!
per offrire un servizio migliore ai clienti. Lavoriamo in un settore molto tecnico e questo richiede molta preparazione, non solo sui prodotti ma anche sui nuovi trend di mercato. Dai magazzinieri ai venditori di sala mostra, tutte le persone all’interno dell’azienda vengono formate costantemente per far crescere la cultura d’impresa.
D. A fronte della sua giovane età, qual è la maggiore soddisfazione che ha avuto finora lavorando in azienda e che cosa pensa di portare per la crescita del business?
Tommaso Pierfederici. La maggiore soddisfazione è quella di poter lavorare in un ambiente familiare. Lavorare insieme a mio padre e mio zio è molto stimolante perché ci sono sempre argomenti di cui
discutere e un grande coinvolgimento. Spero di portare innovazione e aiutare la proprietà nella gestione aziendale per contribuire a far crescere il business.
D. Che genere di innovazioni intende?
Tommaso Pierfederici. L’azienda è già molto avanti sul fonte dell’innovazione digitale e del marketing. Questo ci permette di essere più presenti ed essere un punto di riferimento sui social e su internet. Comes è vista come un referente unico da imprese, clienti finali e tecnici e questo rappresenta un punto di forza. L’azienda è stata capace di sviluppare internamente delle competenze, diffonderle sul mercato ed essere riconosciuta per le sue conoscenze, così da offrire un servizio a 360 gradi a tutti gli attori del settore.
D. Un fattore importante per una rivendita al passo con i tempi è la logistica: come siete organizzati?
Alessandro Pierfederici. La logistica è il vero polmone dell’azienda. Il magazzino di Senigallia serve un’area che si estende per circa 70 chilometri. Tutte le consegne arrivano e partono da qui per soddisfare le richieste del territorio. Negli ultimi anni siamo cresciuti molto e dedichiamo molte risorse per sviluppare questo campo. Il magazzino è nuovo con soluzioni di ultima generazione, dalle scaffalature alle attrezzature.
D. Come si traduce per voi l’esigenza di una maggiore sostenibilità?
Alessandro Pierfederici. È un tema attuale, che ci preme
molto anche perché siamo da sempre molto attenti a tutto quanto c’è di innovativo. Le aziende è da anni che si preparano e spingono in questa direzione. Diciamo che, se non ci fosse tutta questa burocrazia, potremmo fare dei progressi molto più veloci in questa direzione.
D. Che tipo di impatto ha avuto il superbonus?
Alessandro Pierfederici. Per la nostra azienda è andata bene. Dopo la crisi dell’edilizia, gli anni a seguire non sono stati facili. Il superbonus ha dato una scossa al settore, aiutando tante realtà, anche se purtroppo c’è stata tanta speculazione.
D. Quanto peserà la riduzione del bonus al 90%?
Alessandro Pierfederici. Ci siamo lasciati alle spalle un anno che non si ripeterà, dove i numeri erano visibilmente falsati. È ovvio che non possiamo raggiungere gli stessi risultati, abbiamo già previsto un calo di volumi.
D. Quali sono i prodotti più richiesti in questo momento?
Alessandro Pierfederici. Tutti i materiali legati all’adeguamento e al rinforzo sismico, quelli per l’efficientemento energetico e i sistemi a secco.
D. Che cosa si aspetta dal Pnrr?
Alessandro Pierfederici. Devono arrivare molti soldi, ma siamo ancora indietro. Credo che meno burocrazia aiuterebbe a far partire finalmente i lavori.
D. Che obiettivi vi siete dati per il 2023?
Alessandro Pierfederici. A livello di fatturato sicuramente saremo in grado di sopportare il calo rispetto al 2022, che è stato un anno eccezionale. Continueremo a investire sui nostri collaboratori e sulla digitalizzazione dell’azienda, per essere più reattivi e flessibili alle richieste del mercato.
Turisti per casa U
n viaggio all’interno dell’interior design. Così lo showroom della Comes di Senigallia offre ai visitatori un’esperienza immersiva nel mondo della casa, per lasciarsi ispirare dai diversi stili di arredamento e trovare le proposte che più incontrano i gusti personali di ciascun cliente. Ogni soluzione di finitura, arredo bagno, infissi, living e illuminazione è inserita all’interno di un layout ambientato che permette di visualizzare in un colpo d’occhio il mood alla base dello stile riprodotto, in un susseguirsi di spazi che si dipanano come all’interno di un viaggio immaginario all’interno
di paesaggi. Paesaggi Comes è infatti il nome che la rivendita ha voluto dare a questo concept innovativo, per il quale fornisce anche una guida al viaggiatore. Si parte dal paesaggio 0, che rappresenta l’inizio del viaggio, caratterizzato da un’ambientazione bianco, asettica, con un accenno di cucina e arredo. Seguono il paesaggio sartoriale, dedicato al progetto su misura con arredi e materiali come il mosaico o il cotto, e il paesaggio senza fine con superfici continue dove scompaiono le fughe, quindi grandi lastre, argilla spatolata, colore sviluppato su carta, piastrella o smalto, carta da parati. C’è poi il mondo naturale, con marmo, pietra o argilla, e riproduzioni di foliage; l’outdoor con infissi evoluti, pavimenti esterni e vivai; il mondo dell’artigianato, con parquet, argille, graniglie, cementine e cotto; il bianco e nero; il mondo urban con i toni del cemento, pietre, vetri fumé, accessori neri e il classico mattoncino. Il viaggio prosegue nel paesaggio retro, dove spiccano boiserie, mosaici, lampade a bolla e vasche d’antan, per finire nell’ultimo paesaggio dove,
come un ritorno alle origini, si ritrova il bianco. Alla fine del percorso il cliente, insieme agli esperti Comes, danno vita a un progetto cucito su misura. Questo autunno la Comes inaugurerà due nuovi spazi espositivi, all’interno degli showroom di Senigallia e Ancona, dedicati completamente al mondo arredamento. Ambienti fluidi, che vedranno la presenza di cucine, camere da letto, bagni e living.
Nuove soluzioni di prevenzione (con le rivendite)
Il gruppo marchigiano, che produce anche tubi e raccordi per gli impianti di smaltimento (e non solo), si propone non come semplice fornitore di prodotti, ma come partner e fornitore di servizi per i magazzini del territorio
System Group è una realtà che nasce in un piccolo paese dell’entroterra pesarese dall’idea dell’imprenditore Alvaro Boscarini, che nel 1979 ha fondato Centraltubi. All’inizio degli anni Novanta all’azienda, che già da 12 anni era affermata nel campo della produzione di tubi in polietilene, si affianca Futura, società che opera nel mercato della raccorderia e degli accessori speciali. E negli anni seguenti sono nate altre cinque importanti aziende: SaMi Plastic nel settore del tubo in polietilene liscio e tubi multistrato per impianti idrotermosanitari, Pebo nel campo della lavorazione delle materie plastiche, Italiana Corrugati per la produzione di tubi in polietilene corrugati, Rototec nel campo dello stampaggio rotazionale e Mecsystem, reparto engineering del gruppo.
Oggi System Group, che ha base a Lunano (Pesaro Urbino), si propone come interlocutore a tutto campo per le attività di drenaggio, come spiega Filippo Pini, responsabile commerciale dell’azienda.
Domanda. I fondi del Pnrr sono un’occasione per ridurre il rischio idrogeologico?
Risposta. I fondi del Pnrr rappresentano certamente un’opportunità importante per affrontare la questione del rischio idrogeologico in Italia. Questi fondi possono essere utilizzati per finanziare progetti di infrastruttura e ristrutturazione che contribuiscono a rendere le nostre città e i nostri territori più sicuri e resistenti.
D. Com’è la situazione per la cura del territorio nell’area marchigiana?
R. L’area marchigiana ha vissuto negli ultimi anni una serie di eventi idrogeologici critici che hanno sottolineato l’importanza di una gestione attenta e sostenibile del territorio. È fondamentale sviluppare strategie di prevenzione e interventi per la messa in sicurezza di aree a rischio.
D. Quali sono i vostri prodotti per la gestione delle acque?
R. Gli interventi più urgenti riguardano sicuramente le aree ad alto rischio idrogeologico. Inoltre, è importante investire in progetti che promuovono l’utilizzo sostenibile del suolo e la rigenerazione delle aree degradate.
System Group offre una gamma completa di prodotti per la gestione delle acque, compresi i sistemi di drenaggio, i serbatoi di stoccaggio idrico, i sistemi di depurazione e le canalette. Questi prodotti sono progettati per fornire soluzioni efficaci ed efficienti per la gestione delle risorse idriche.
D. Nel corso degli anni è cambiata la richiesta dei clienti?
R. Negli ultimi anni abbiamo notato un cambiamento nelle richieste dei clienti. C’è una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità e della resilienza, e questo si riflette nella domanda di prodotti e soluzioni che contribuiscono a un uso più sostenibile delle risorse.
D. Quali sono i plus di System Group?
R. Includono la qualità dei nostri prodotti, l’esperienza tecnica e la capacità di fornire soluzioni personalizzate. Siamo impegnati nel fornire ai nostri clienti non solo prodotti di alta qualità, ma anche un servizio di consulenza per aiutarli a scegliere le soluzioni più appropriate per le loro esigenze.
D. Quali sono le novità di prodotto?
R. Tra le novità di prodotto, stiamo sviluppando nuove soluzioni per la gestione delle acque e la prevenzione dei rischi idrogeologici. Questi includono nuovi sistemi di drenaggio e nuove soluzioni per l’immagazzinamento e la purificazione dell’acqua.
D. I distributori di materiali sanno riconoscere la qualità dei prodotti?
R. I distributori di materiali sono sempre più attenti alla qualità dei prodotti. Riconoscono l’importanza di prodotti di alta qualità che sono progettati per durare e per fornire le prestazioni richieste. La qualità dei
prodotti è un fattore chiave nel determinare il successo di un progetto. D. In che modo offrite un servizio di consulenza?
R. Offriamo un servizio di consulenza attraverso il nostro team di esperti tecnici. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti per capire le loro esigenze e per aiutarli a scegliere i prodotti e le soluzioni più adatte. Questo include la fornitura di consigli tecnici, l’assistenza nella pianificazione dei progetti e il supporto durante l’installazione e l’uso dei nostri prodotti.
D. Come si evolve la struttura della rivendita edile e quali sono le prospettive future?
R. Stiamo osservando una trasformazione significativa nel panorama della rivendita edile. I magazzini più sofisticati stanno adottando un cambiamento radicale nel loro approccio per meglio soddisfare le esigenze di una clientela sempre più diversificata. Un settore che un tempo era prevalentemente monotematico si sta ora espandendo, incorporando aspetti correlati ai settori termoidraulico, elettrico e dell’irrigazione.
D. Qual è il futuro per i magazzini edili?
R. Forte dell’esperienza accumulata con System Group, possiamo corroborare la visione precedentemente delineata. I magazzini edili stanno rimodellando il loro modello operativo per rispondere alle esigenze di clienti che desiderano trovare tutto ciò di cui hanno bisogno in un unico luogo. Sempre più spesso ci confrontiamo con situazioni che si estendono a vari ambiti merceologici. Un esempio significativo è la crescente richiesta di prodotti come il multistrato, polietilene, raccorderia e corrugato per Vmc, a cui siamo quotidianamente esposti. Sebbene i prodotti storici come il corrugato per cavidottistica e fognatura, il pvc in edilizia, i serbatoi di stoccaggio idrico e i sistemi di depurazione e le canalette rimangano rilevanti, il cambiamento è chiaramente avvertibile.
D. Quali rivendite edili trarranno vantaggio da questo cambiamento?
R. Come sempre di fronte a ogni cambiamento, coloro che si adattano più rapidamente e riescono a rispondere prontamente rivisitando il proprio approccio operativo traggono i maggiori benefici. Stiamo assistendo a un numero crescente di magazzini che abbracciano il digitale in tutte le sue forme. Il concetto di rivendita edile non dovrebbe più essere limitato a un punto di vendita fisico. Per raggiungere un’ampia base di clienti è fondamentale sfruttare strumenti come i social media e le app, che permettono di estendere la portata anche alle realtà più remote e distinguersi dalla concorrenza.
D. Perché scegliere System Group in questo nuovo scenario?
R. Nel contesto in rapida evoluzione del mercato edile la scelta di System Group si distingue per la sua tridimensionalità. Non ci limitiamo a essere un semplice fornitore di prodotti: siamo un partner commerciale che si impegna attivamente nello sviluppo di strategie in collaborazione con i magazzini del territorio. La nostra forza risiede nell’integrazione di tre aspetti fondamentali: la fornitura di servizi e soluzioni di alta qualità, il supporto tecnico specializzato e la collaborazione strategica. Riconosciamo e valorizziamo le necessità specifiche di ogni rivendita, lavorando a stretto contatto con loro per sviluppare piani commerciali personalizzati che promuovono la crescita reciproca. Questo approccio tridimensionale ci permette di superare le tradizionali dinamiche di fornitura e di posizionarci come un partner globale. In un mercato che aspira sempre più all’efficienza, System Group si impegna a mantenere una posizione di leadership, fornendo soluzioni efficaci ed efficienti e costruendo relazioni di lungo termine basate sulla fiducia e sulla collaborazione strategica.
Smaltire acqua? È un lavoro per professionisti
Il Centro Formazione e Ricerca Merlo ha l’obiettivo di fornire un approccio strutturato e pianificato al mondo delle macchine operatrici e coinvolge ogni anno oltre 2 mila operatori di macchine da cantiere. Compresi gli addetti alla gestione delle risorse idriche
Paolo CaliariIl Centro Formazione e Ricerca Merlo ha l’obiettivo di fornire un approccio strutturato e pianificato al mondo delle macchine operatrici. Si trova a Cervasca (Cuneo) e forma ogni anno oltre 2 mila operatori di macchine da cantiere e non solo. Perché l’offerta negli anni si è ampliata in maniera esponenziale fino a comprendere anche corsi per la pulizia e la manutenzione delle strade, per la movimentazione portuale, la logistica e per i servizi comunali e ambiti tecnici specifici legati ai processi. Comprese le risorse idriche. L’azienda, infatti, sottolinea come la formazione sia necessaria nella gestione efficace delle risorse idriche, dei sistemi di drenaggio e nella mitigazione dei rischi e dei potenziali danni associati all’eccesso di acqua.
Impianti e tecnologie
Tali e tanti sono i fattori in campo, spiegano in Cfrm, che si è dimostrato necessario un approccio integrato nel quale è essenziale la collaborazione sinergica tra i diversi soggetti interessati (enti locali, autorità di bacino, gestori dei servizi, produttori di impianti e tecnologie, professionisti,
cittadini e molti altri) per sviluppare soluzioni concrete ed efficaci per affrontare gli obiettivi di gestione sia a breve che a lungo termine. In questo contesto la formazione del personale, a tutti i livelli, è un elemento chiave che non deve essere sottovalutato, al pari della raccolta e gestione efficace delle acque meteoriche, della ottimizzazione sempre più raffinata delle risorse, dell’impatto dei cambiamenti climatici, del monitoraggio continuo e della manutenzione predittiva degli impianti e dei sistemi. La formazione, per questo, serve a migliorare l’efficienza operativa e la consapevolezza di chi quotidianamente si deve confrontare con questi temi.
Le competenze
È con la formazione che si acquisiscono e si sviluppano le competenze specifiche per identificare e prevenire i potenziali problemi, che si rimane aggiornati sulle nuove tecnologie, sulle metodologie di lavoro e sulle best practice, che si favorisce l’innovazione e l’adattamento alle sfide emergenti, sottolinea Cfrm: chi è informato e adeguatamente formato potrà affrontarle con efficacia e sicurezza. La formazione, inoltre, offre anche il grande valore aggiunto della specializzazione. Solo chi conosce in modo professionale il suo mestiere e il relativo contesto lavorativo saprà strutturare e proporre soluzioni di qualità, sviluppare una competenza sul prodotto e sul servizio e una conoscenza dei sistemi di gestione e degli impianti tali da poterne trarre spunti di crescita e di sviluppo nel tempo. Spazio, dunque, alla formazione professionale, quella giusta che fa la differenza. Con una grande sfida per tutti: trovare il formatore giusto.
Nuova edizione nell’era del superbonus: nuove schede, nuovi suggerimenti, nuovi commenti: l’edizione 2023 della Guida ha sempre il comodo formato tascabile (cm. 15 X 21) e rappresenta un indispensabile strumento di consultazione sulle novità normative, su tutti gli incentivi fiscali e, attraverso schede sintetiche, fornisce informazioni sui principali interventi per l’efficientamento e la manutenzione dei condomini.
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Pioggie domate con vasche e canali in calcestruzzo
I sistemi dell’azienda altoatesina sono stati studiati per diverse applicazioni: parcheggi auto, distributori di carburanti, piazze, aeroporti, centri sportivi, strade e autostrade, gallerie, aree logistiche, piazzali industriali e centri turistici
Sara GiustiSpecializzata nel campo dei sistemi di drenaggio, separazione e trattamento delle acque reflue e meteoriche, Pircher ha maturato in oltre 65 anni know how e competenze e acquisiti per offrire la massima partnership nella realizzazione di opere importanti. L’azienda è coinvolta sia nella fornitura sia nella progettazione di linee drenaggio e sistemi di trattamento in diversi ambiti applicativi, in collaborazione con i maggiori studi di ingegneria e con le più importanti imprese di costruzione. L’ampia gamma di prodotti e soluzioni, sottoposti a severi test di collaudo e di conformità alle normative vigenti, si affianca a una rete commerciale presente su tutto il territorio, formata da area manager e da agenti e supportata dal lavoro dell’ufficio tecnico.
Dalla progettazione alla realizzazione
I cambiamenti climatici e la tutela della preziosa risorsa acqua stanno sensibilizzando sempre più le amministrazioni pubbliche e i progettisti alla necessità di utilizzo di sistemi di raccolta e trattamento dell’acqua. Per la gestione delle piogge Pircher propone sistemi in calcestruzzo,
con soluzioni complete e funzionali, specifiche per diverse applicazioni: parcheggi auto, distributori di carburanti, piazze, aeroporti, centri sportivi, strade e autostrade, gallerie, aree logistiche, piazzali industriali, centri turistici. Le amministrazioni e i progettisti inseriscono sempre più spesso nei loro progetti soluzioni per la raccolta delle acque piovane e sistemi di regimazione delle acque o di invarianza idraulica. E anche il mondo della distribuzione si sta aprendo sempre di più a questo specifico settore di mercato, tanto che l’azienda investe in maniera sempre più significativa in attività di comunicazione e marketing rivolte proprio ai rivenditori. Pircher è in grado di seguire i clienti dalla consulenza per la progettazione, dalla produzione fino alla consegna nei tempi concordati, con una logistica efficiente e sei depositi di materiali esterni dislocati su tutto il territorio italiano.
SOLUZIONE DI DESIGN A MONDOVÍ
Pircher ha collaborato con tutti gli attori, dalla progettazione all’impresa di realizzazione, per offrire la propria consulenza alla realizzazione di un sistema di drenaggio delle acque piovane nella piazza di Mondovì Breo (Cuneo), nell’area denominata Borgheletto, utilizzando un sistema a scomparsa a fessura. La soluzione individuata vede l’utilizzo di canali di raccolta della linea Home serie L in grado di raccogliere le acque piovane e nello stesso tempo caratterizzata da un design ricercato. Nel dettaglio è stata utilizzata la soluzione con larghezza 150 millimetri dotata di un elemento superiore antitacco a fessura di 18 millimetri. Per consentire un efficiente sistema di raccolta sono state installate oltre 400 metri di canaline, che consentono di rispondere anche agli allagamenti e problemi di circolazione dovuti alle frequenti bombe d’acqua dovute al cambiamento climatico. Il sistema Home serie L è certificato per la classe di carico D 400, atta a sostenere il passaggio di eventuali di mezzi soccorso, antincendio o mezzi per la pulizia. La sottile fessura delle caditoie ben si inserisce nella pavimentazione quasi senza lasciare traccia. Nell’ottica di massima integrazione sono stati realizzati elementi d’ispezione a riempimento, anch’essi a scomparsa, per consentire la pulizia e il controllo dei pozzetti e di tutte le linee di drenaggio.
Con i chiusini apriamo la via del drenaggio F
Da oltre un secolo l’azienda
è specializzata nella fusione della ghisa. Oggi è l’unico produttore italiano di dispositivi di coronamento in questo materiale, con un’alta qualità da sempre riconosciuta sul mercato, orientato all’innovazione e alla sostenibilità
Veronica Monacoondamentali per il drenaggio, chiusini e caditoie rappresentano la soluzione più utilizzata per intercettare le acque meteoriche e convogliarle nella rete fognaria. Con una storia secolare alle spalle, le fonderie della società Montini lavorano la ghisa sferoidale e lamellare per dare vita a prodotti di elevata qualità, in grado di resistere nel tempo coniugando prestazioni ed estetica. Oltre ai prodotti standard l’azienda è in grado di progettare soluzioni su misura, specifiche per destinazioni particolari o precise esigenze estetiche. Ne parliamo con Alessandro Regali, amministratore delegato e presidente della società con sede a Roncadello (Brescia).
Domanda. Da quanto tempo Montini produce chiusini in ghisa?
Risposta. Montini produce chiusini in ghisa dal 1919. Sono quindi 104 anni che produce sul territorio questi prodotti.
D. Siete l’unico produttore in Italia?
R. Purtroppo sì, e questo la dice lunga su quanto sia difficoltoso produrre chiusini in ghisa in Italia. Teniamo duro, investiamo ostinatamente e
continuiamo a credere che Montini debba essere una realtà produttiva sul territorio nazionale e non cedere alle lusinghe dall’importazione. È di moda girare i disegni in Estremo Oriente e far realizzare i prodotti in Cina, India o Medio Oriente. Essendo Montini una fonderia con più di cent’anni di storia ha sviluppato una tecnologia e un know how in grado di offrire prodotti di qualità superiore sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista estetico, assolutamente non paragonabili ai prodotti d’importazione.
D. L’aumento del costo dell’energia ha frenato la domanda?
R. Decisamente sì. Siamo passati da una bolletta media di 300 mila euro al mese a 1,2 milioni. Chiaramente questo ha avuto un impatto sulla domanda, ma soprattutto sui margini e i conti della società. Il tutto è stato poi aggravato dalla crisi dovuta alla guerra in Ucraina che ha complicato l’approvvigionamento della materia prima. Per quanto riguarda l’energia la situazione è in miglioramento: il costo del gas si sta lentamente riducendo, mentre per quanto riguarda la materia prima l’emergenza è pressoché rientrata, quindi gli approvvigionamenti proseguono attualmente con regolarità.
D. La vostra è un’azienda storica. Quali sono state le tappe più significative?
R. Sostanzialmente tre. La prima negli anni Settanta, quindi a distanza di circa 60 anni dalla nascita dell’azienda, quando la fonderia ha capito che doveva focalizzarsi sui chiusini. Così da azienda generalista è pas-
sata a una produzione specifica di prodotti. La seconda tappa nel 2010 quando, alla tradizionale produzione di ghisa lamellare, ha affiancato la produzione di chiusini e caditoie in ghisa sferoidale. La terza tappa è quella che verrà: siamo al lavoro per progettare i prossimi cento anni!
D. Come avviene il processo di progettazione e produzione?
R. Tutto nasce dalla ricerca e sviluppo di soluzioni che rispondono a un bisogno del mercato. Individuata la problematica dei clienti, si ragiona per costruire una soluzione adeguata. Quindi si parte da un’idea, si sviluppa un progetto, si realizza un prototipo, lo si testa in laboratorio e su strada per valutarne il funzionamento e il deterioramento nel tempo, infine si procede con la presentazione del prodotto al cliente, che lo prenota con un ordine.
D. Quanto passa dalla fase di progettazione al prodotto finale?
R. Dipende dal prodotto. A volte ci si impiega dai tre ai sei mesi, perché la miglioria da implementare è abbastanza veloce, talvolta anni. Facendo ricerca e sviluppo, molto spesso la prima idea non è quella più performante, quindi bisogna procedere per step, sviluppando diverse versioni del prodotto e testarle per valutarne il comportamento in ambiente reale.
D. Com’è organizzata la produzione?
R. Lavoriamo con un sistema di scorte di magazzino. Il sistema informatico ci suggerisce i prodotti che scendono sotto il livello di scorta minima che noi reputiamo equo per offrire un servizio al mercato, e da lì parte il programma di produzione. Lo stabilimento produce quindi
secondo logiche di magazzino per quanto riguarda i prodotti a catalogo. Per quanto riguarda invece i prodotti su commessa, cerchiamo di limitare la consegna entro i 30 giorni dall’ordine.
D. La produzione è rivolta solo all’Italia o guardate anche a mercati esteri?
R. Guardiamo anche all’estero. Il made in Italy nel mondo è molto apprezzato, stiamo trovando mercati molto ricettivi e stiamo sviluppando l’export che nei prossimi anni avrà un ruolo sempre più centrale. Parliamo dei Paesi europei confinanti con l’Italia, ma anche del Nord Africa che sta investendo molto in infrastrutture. Se volessimo fare un rapporto, dieci anni fa l’estero valeva il 3% del nostro fatturato, oggi siamo al 30%. Crediamo che nei prossimi due anni raggiungeremo il 50% e nei prossimi cinque anni le percentuali attuali si dovrebbero ribaltare a favore del mercato estero, con un rapporto di 70 a 30.
D. Per quanto riguarda il mercato nazionale i vostri chiusini sono distribuiti in tutta Italia?
R. Sì. Abbiamo una rete vendita e trasportatori che garantiscono il servizio di consegna in tutta Italia. Normalmente, salvo richieste di prodotti particolari, i prodotti a catalogo sono disponibili nel giro di 48 ore dal ricevimento dell ’ordine.
D. Come vi regolate per la logistica?
R. Abbiamo un sistema informatico su piattaforma Microsoft che dialoga con il nostro gestionale per garantire che il magazzino sia sempre rifornito e in grado di monitorare la reperibilità di tutta la componentistica e materia prima necessaria per sviluppare il programma di produzione. Comunque, in 48 ore siamo in grado di fare variazioni al piano di produzione e inserire eventualmente prodotti mancanti o su commessa. La digitalizzazione è un elemento importante per offrire un migliore servizio ai clienti.
D. Quali sono i vantaggi della ghisa rispetto ad altri materiali?
R. Il rapporto qualità-prezzo. La tecnologia frutto di cento anni di storia ha permesso a Montini di sviluppare prodotti sempre più competitivi,
senza rinunciare alle prestazioni qualitative e di durata. Un prodotto Montini posato oggi è pressoché eterno e non ha bisogno di manutenzione.
D. Il drenaggio è essenziale per l’equilibrio idrogeologico. In Italia si fa abbastanza?
R. Credo che non si faccia mai abbastanza, e anche i fatti di cronaca lo dimostrano. Il clima sta cambiando e di conseguenza dobbiamo cambiare anche il nostro approccio a questa tematica. I nostri prodotti per la raccolta dell’acqua hanno un’altissima percentuale di deflusso, proprio per offrire una risposta all’intensificarsi degli eventi meteorici, ma chiusini e caditoie da soli non bastano se manca la corretta manutenzione e pulizia delle condotte.
D. A proposito di ambiente: la vostra produzione tiene conto della sostenibilità? In che modo?
R. Abbiamo un’altissima propensione all’economia circolare: in fonderia oltre il 90% del materiale utilizzato per produrre i nostri prodotti deriva infatti da materiale di riciclo. Abbiamo inoltre avviato studi di efficientamento energetico, per ridurre l’utilizzo sia di carbon coke che di gas in modo da avere un processo produttivo più pulito. Nel corso degli anni abbiamo ridotto l’utilizzo di plastica e legno dedicato all’imballo e messo a punto una verniciatura completamente atossica dei nostri prodotti. La verniciatura è a base d’acqua, quindi non utilizza solventi che possano andare a inquinare la risorsa idrica, finendo nel ciclo dell’acqua.
D. Quali sono i plus dei prodotti Montini rispetto ad altri?
R. La qualità e le prestazioni del prodotto. Abbiamo fra le migliori performance nella classe di appartenenza: dopo oltre 30 cicli di stress i nostri prodotti mantengono praticamente inalterate le loro prestazioni. Poi, c’è il fatto di avere un’azienda che ha un patrimonio tecnologico ed economico a tutela del cliente e, non ultimo, il fatto che siamo in grado di pianificare una produzione in meno di 48 ore. Quindi, qualora un prodotto non fosse disponibile a magazzino, nel giro di 48 ore siamo in grado di metterlo in produzione.
D. Un prodotto così tradizionale è il risultato anche di innovazione tecnologica?
R. Sicuramente. Abbiamo un ufficio dedicato alla ricerca e sviluppo che, intervistando la rete commerciale e gli operatori del settore oppure andando direttamente in cantiere, cerca di captare i bisogni inespressi del mercato e sviluppare nuove soluzioni.
D. Sono prodotti certificati?
R. Ovviamente il sistema azienda è certificato secondo la Iso 9000. Poi i prodotti sono certificati dai principali enti italiani ed europei che ne attestano la garanzia, come Igq, Icmq, Nf, Npa per la Germania, quindi abbiamo diversi fra i primari enti di certificazione sui chiusini nel territorio.
D. Com’è oggi il mercato per questo tipo di soluzioni?
R. Oggi siamo di fronte a un mercato più attento rispetto a qualche anno fa. Vent’anni fa si contavano circa una cinquantina di importatori da Paesi asiatici, oggi queste aziende si sono ridotte a tre-quattro, a testimonianza che il mercato oggi è più attento alla qualità e preferisce mettere in assortimento prodotti di un certo tipo. Montini ha alle spalle una storia produttiva rappresentiva. Spesso organizziamo anche degli open day proprio per far capire cosa c’è dietro la realizzazione dei nostri prodotti.
D. A chi sono rivolti gli open day?
R. Di solito li organizziamo per la forza vendita dei nostri clienti, a cui facciamo seguire dei corsi di formazione sul corretto utilizzo e posa dei prodotti. Sono anche rivolti agli enti pubblici di riferimento e ai progettisti. Gli operatori del settore oggi si informano di più e vogliono essere più competenti per offrire soluzioni ad alte prestazioni, rinunciando alla leva del prezzo dei prodotti generalisti come succedeva qualche anno fa.
D. Quale rapporto avete con i rivenditori?
R. Oltre agli open day organizziamo corsi di formazione con la rete vendita o i tecnici presso i rivenditori e attiviamo operazioni di marketing o co-marketing, quali espositori dei prodotti presso i distributori o la realizzazione di progetti in comune. La cultura degli operatori è sicuramente aumentata e oggi i distributori sono molto più attenti alla qualità e ai prodotti più tecnici, come quelli proposti dalla nostra azienda.
D. Come si è chiuso il 2022 e quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
R. Il 2021 e 2022 sono stati anni abbastanza duri per l’insorgere di eventi straordinari, dal covid alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica. In fonderia le linee di produzione sono lunghe 350 metri e tutto deve funzionare alla perfezione. C’è stato un momento in cui interi reparti erano fermi per assenza di personale a causa del covid, o per mancanza di materia prima o componentistica per dar seguito al processo produttivo. La guerra in Ucraina ha acuito la scarsità nell’approvvigionamento delle materie prime, poi si è aggiunta la crisi energetica. Nel 2023 la situazione si è progressivamente normalizzata e siamo molto fiduciosi per il futuro. Il mercato sta rispondendo bene alle nostre proposte e questo ci fa andare avanti in positivo.
D. Avete novità in arrivo?
R. A breve usciremo con un aggiornamento del manuale di installazione e posa proprio per sensibilizzare gli operatori nella scelta del prodotto più adeguato in base al luogo di installazione e all’iter da seguire per la posa. Per settembre dovremmo essere pronti con la pubblicazione del manuale che poi verrà divulgato presso tutti i nostri distributori con appositi espositori. A seguire abbiamo in programma di organizzare anche corsi di formazione per la rete vendita dei rivenditori.
Nuovo pozzetto autopulente contro i fenomeni di intasamento dei sistemi di drenaggio urbano. La soluzione evita l’accumulo delle sostanze solide portate dal dilavamento del piano stradale, che possono provocare un allagamento
Veronica MonacoNiente ristagni per la città P
unto di riferimento per la depurazione, il trattamento e il recupero dell’acqua in ambito civile e industriale con soluzioni innovative in polietilene, Starplast presenta il nuovo pozzetto autopulente contro i fenomeni di intasamento e interrimento dei sistemi di drenaggio urbano causati dall’accumulo delle sostanze solide provenienti dal dilavamento del piano stradale, che comportano un alto rischio di allagamento e un ambiente favorevole per la proliferazione di insetti.
Meccanismo basculante
Il pozzetto autopulente Starplast è una caditoia stradale che unisce al tradizionale sifone, necessario per impedire la fuoriuscita dalla rete fognaria di effluvi, un meccanismo basculante che innesca periodiche portate di cacciata. Questo consente da un lato di evitare le normali sedimentazioni provenienti dalla superficie stradale e dall’altro di trasformare il regime idraulico nei condotti a valle da continuo a intermittente, mantenendo più alto il valore delle velocità di scorrimento dell’acqua. Realizzato in polietilene a media densità rotostampato, il pozzetto autopulente ha un peso contenuto di circa 23 chilogrammi, che ne rende molto agevoli le operazioni
LE CARATTERISTICHE
Il pozzetto autopulente Starplast è progettato in modo da essere compatibile con gli standard dimensionali delle più diffuse griglie stradali e con modalità di messa in opera standard. Nel dettaglio il pozzetto completo prevede:
• manufatto di forma cilindrica verticale, completo di fondo, di dimensioni massime esterne 55,2x48 centimetri e altezza di 76,5 centimetri realizzato in Pead
• dispositivo basculante per l’auto-pulizia costituito da una coppa in Pead stampata munita di perni in acciaio e contrappeso metallico
• sistema di raccolta e sifonatura in Pead con raccordo di allaccio al collettore fognario sempre in Pead Ø160 mm esterno
• cornice di livellamento al piano stradale in Pead (veletta)
• gonnella convogliatrice che garantisce l’ingresso dei deflussi nella bascula anche in presenza di precipitazioni esigue
Pozzetto autopulente. Sotto, particolare della griglia. A destra render frontale di montaggio nel terreno
di trasporto e di messa in opera in cantiere. Inoltre, è dotato di una totale e permanente impermeabilità e un’ottima resistenza strutturale nei riguardi dei carichi dal terreno circostante e dal traffico stradale, che consentono di eliminare la necessità del rinfianco in calcestruzzo (in condizioni di carico normale). La concezione e la profilatura della superficie esterna ne evita il galleggiamento nel caso di presenza di falda.
Test di laboratorio
Il funzionamento idraulico e la capacità di rimuovere le sostanze solide ricevute sono stati testati presso il Laboratorio di Idraulica
del Dipartimento Distart dell’Università di Bologna. Il comportamento statico del manufatto è stato investigato nelle condizioni più gravose di esercizio tramite procedure numeriche agli elementi finiti. L’adozione del pozzetto autopulente di Starplast permette una più razionale ed economica organizzazione delle pratiche di manutenzione, asportazione e invio a rifiuto dei sedimenti. In questo modo non è più necessario intervenire diffusamente su ogni pozzetto, ma solo su un numero molto inferiore di manufatti di raccolta: le caratteristiche di questi ultimi e la loro ubicazione nella rete devono essere attentamente progettate in funzione della geometria della stessa e delle condizioni di installazione.
Quella vasca che salva dal meteo pazzo
Il Sistema Atlantis, nato per la creazione di pavimenti, permette di realizzare dei vuoti adattandosi perfettamente anche nel campo della raccolta e utilizzo di acque meteoriche e riduce i costi dei materiali impiegati. Può supportare qualsiasi carico sovrastante
Sara GiustiNcorso del tempo l’uomo ha inciso e trasformato profondamente la natura. L’antropizzazione del pianeta ha portato a un significativo incremento della cementificazione del suolo, che impedisce all’acqua piovana di venire assorbita dal terreno. L’acqua è così convogliata nelle fognature e nei fiumi,ì con tre conseguenze rilevanti, accentuate dal rapido cambiamento climatico che comporta meno eventi piovosi, ma più concentrati. Innazitutto, l’acqua nelle falde, non viene più alimentata dalla pioggia e continua a essere sfruttata dall’uomo, quindi si abbassa inesorabilmente, prosciugandosi. In più, nel caso di fenomeni temporaleschi particolarmente violenti, la rete fognaria spesso collassa, portando l’acqua non recepita ad allagare strade, case e uffici. Allo stesso modo, ma con conseguenze più catastrofiche, anche i bacini fluviali possono collassare, causando tragiche esondazioni.
DALIFORM GROUP
LA DISPERSIONE CHE FA BENE ALLA FALDA
Rispetto alle vasche di raccolta delle acque, le vasche di dispersione non sono perfettamente impermeabili, ma permettono il rilascio graduale dell’acqua piovana in falda, mediante feritoie alle pareti o fondo drenante. Le vasche di dispersione sono un mezzo per riequilibrare le falde impoverite dalla cementificazione e potrebbero essere uno strumento valido per diminuire il rischio idrogeologico. A livello pubblico, su scala di bacino fluviale, le vasche di dispersione consentono infatti di sgravare la rete fognaria in concomitanza di piogge abbondanti e ridurre le portate immesse ai depuratori e ai ricettori finali (fiumi, laghi, mare), preservando il bilancio idrologico locale. Utilizzare delle vasche di dispersione, anche concentrate in vari punti del
territorio su cui convergono le acque raccolte da pluviali provenienti da più lottizzazioni, permetterebbe inoltre di abbattere i costi dovuti alla realizzazione di molti bacini di piccolo volume e diminuire i costi collettivi per consentire l’aumento della portata delle fognature. Un ente pubblico ha notevoli vantaggi nel diffondere le vasche atte alla dispersione dell’acqua piovana: in primo luogo le falde si arricchiscono anziché prosciugarsi; non si necessita un sovradimensionamento della rete fognaria proporzionale all’espansione della città e infine, un’opportuna analisi costi/benefici riferita a un’area, comune, provincia, bacino fluviale, può permettere di attuare un piano di ri-assetto idrogeologico, diminuendo così le alluvioni.
Strade e piazzali
Negli ultimi decenni il tema dello smaltimento e raccolta dell’acqua piovana è diventato particolarmente rilevante. Proprio in questo contesto si inserisce Daliform Group, che con il suo sistema Atlantis offre una soluzione al problema. Nato per la creazione di pavimenti, la conformazione del Sistema Atlantis permette di realizzare dei vuoti adattandosi perfettamente anche nel campo della raccolta e utilizzo di acque meteoriche e riducendo i costi dei materiali impiegati. Questa soluzione permette la realizzazione di vasche in calcestruzzo armato, costruite in loco, con varie dimensioni in pianta e in altezza fino a 300 centimetri per massimizzarne il volume. La struttura che si ottiene è formata da una platea, da muri perimetrali e da una soletta sorretta da pilastrini, e garantisce un’elevata resistenza ai sovraccarichi sia permanenti che accidentali. La vasca formata con il Sistema Atlantis di Daliform Group può essere progettata per supportare qualsiasi carico sovrastante, da un pavimento pedonabile a un’area verde fino a un parcheggio transitato da automezzi, anche pesanti. Può essere realizzata sotto piazzali, strade e parcheggi, sia commerciali che industriali, con lo scopo di mitigare l’effetto di piena causato da eventi meteorici eccezionali, senza alcun impatto visivo e ambientale.
Costi bassi
Grazie alla modularità, maneggevolezza, rapidità di posa e grande capacità di raccolta in verticale, Atlantis è lo strumento ideale per realizzare vasche di grande volume a costi bassi. La sua struttura a volta sferica, permette alla gettata di calcestruzzo di avere notevole resistenza con spessori esigui, tanto che è possibile sfruttare l’estradosso della vasca come superficie utile per parcheggi o per impianti sportivi. Lo stesso principio si presta a essere utilizzato anche nell’edilizia residenziale, sia per singole abitazioni, sia nel caso di lottizzazioni. È possibile predisporre opportuni volumi da ricoprire con i casseri Atlantis, da riempire successivamente con l’acqua piovana raccolta dal sistema di scarico delle acque pluviali.
Il volume d’acqua raccolto potrà essere utilizzato per tutte quelle applicazioni che non richiedono acqua potabile, quali scarico wc, lavatrice, irrigazione giardini, pompe antincendio. Anche nel settore industriale l’acqua piovana può essere utilizzata nei processi produttivi di raffreddamento, lavaggio, risciacquo e di ogni altra lavorazione non alimentare, nonché per impianti antincendio.
La manutenzione
La vasca deve essere resa opportunamente impermeabile e prevedere uno scarico di troppo pieno. La manutenzione è garantita da ampi spazi pedonali interni consentiti dall’utilizzo combinato del Sistema Atlantis e dell’accessorio Beton Up. La vasca è ispezionabile tramite un semplice pozzetto di ispezione. L’accesso all’interno del volume permette di effettuare operazioni di pulizia, verificare il livello e lo stato microbiologico dell’acqua, controllare eventuali tubazioni o impianti installati all’interno. La vasca realizzata con il Sistema Atlantis può essere sovraccaricata direttamente sulla cappa oppure può essere interrata per realizzare sulla superficie un parcheggio asfaltato o un’area verde.
Micheletto
DOPPIA STRATEGIA PER I PAVIMENTI
Con l’aumento di precipitazioni sempre più intense la posa di un pavimento che non influisca sul ciclo dell’acqua è sempre più richiesta. Micheletto propone due sistemi: i pavimenti filtranti e drenanti, due tipologie di pavimentazione in cui la prima, grazie a distanziatori più grandi o la presenza di vuoti nel prodotto, aumenta la superficie delle fughe, e facilita la dispersione delle acque. I filtranti invece, grazie a un impasto dalla granulometria spessa, fanno sì che l’acqua permei attraverso il prodotto stesso.
Granulati Zandobbio PAVIMENTAZIONE EASY IN PIETRA SINTERIZZATA
Easy Paving è il nuovo sistema di installazione Granulati Zandobbio, ideato per facilitare la posa di pavimentazioni in pietra sinterizzata con lastre 40x80 centimetri in due diversi spessori: 2 e 3 centimetri. Il prodotto è composto al 100% da plastica riciclata post consumo ed è riciclabile al 100% dopo il suo utilizzo. La posa in appoggio semplifica e velocizza l’installazione che non necessita di colla o cemento. La struttura è stata ideata per evitare sbeccature e mantenere la fuga costante, senza l’ausilio di distanziatori. Easy Paving è un prodotto resistente e carrabile per traffico leggero, drenante e fonoassorbente. Inoltre, essendo posato a secco, può essere rimosso facilmente per eventuali ispezioni. Easy Paving è un prodotto Patent Pending, ne è stata quindi depositata la domanda di brevetto.
VANTAGGI
• Posa in appoggio: la lastra si incastra all’interno delle linguette
• Facile da posare: installazione semplice e veloce, ideale per progetti temporanei e fai-da-te
• Senza colla o cemento: la posa avviene a secco
• 40x80 centimetri: per lastre in pietra sinterizzata di Granulati Zandobbio 40x80 cm
• Eco-friendly: realizzato in plastica riciclata e riciclabile al 100%
• Carrabile: per traffico leggero utilizzando lastre dallo spessore 3 centimetri
• Evita l’uso di piedini: non necessita di ulteriori accessori per la posa
• Fuga costante: garantisce una fuga costante senza l’ausilio di distanziatori
• Drenante: permette il drenaggio continuo dell’acqua
• Fonoassorbente: riduce il passaggio dei rumori esterni
• Evita sbeccature: le linguette servono anche per proteggere la lastra
• Pavimento confortevole: la materia del prodotto influisce sul comfort del pavimento posato
• Riutilizzabile: può essere spostato e riutilizzato in diversi ambienti e contesti
• Facilmente removibile: il prodotto può essere rimosso facilmente per eventuali ispezioni
Easy Paving è il sistema di installazione a secco di Granulati Zandobbio per lastre in pietra sinterizzata 40x80 centimetri
NIENTE POZZANGHERE CON CLODIA DRENOPAV
Clodia è il nome di una pavimentazione multiformato per esterni di spessore 6 centimetri composta da quattro elementi e caratterizzata dall’esclusiva miscela Drenopav di Record Bagattini. Questa pavimentazione garantisce il 100% di permeabilità delle superfici, permettendo acque piovane di infiltrarsi naturalmente nel sottosuolo così da mantenere la falda acquifera, prevenire gli allagamenti, migliorare il microclima ed evitare la formazione di pozzanghere e ristagni d’acqua. Disponibile in differenti nuance tono su tono, è il massello ideale per la realizzazione di spazi dal design elegante e contemporaneo, garantendo al contempo estetica, sicurezza e durabilità. Come tutte le pavimentazioni Record Bagattini, Clodia Drenopav ha
un ciclo vita sostenibile a partire dall’approvvigionamento delle materie prime, acquistate nei pressi dello stabilimento produttivo per limitare i trasporti e le conseguenti emissioni di CO2. La produzione avviene utilizzando un ridotto consumo di acqua e a temperatura ambiente, senza la necessità di forni. Inoltre, la posa in opera avviene a secco, quindi senza l’utilizzo di malte, collanti o
Clodia Drenopav di Record Bagattini. garantisce il 100% di permeabilità delle superfici. Nell’immagine la finitura Pietra di Luna
LE CLASSIFICHE 2022
Prenota la nuova edizione
2.214 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
COPIA SINGOLA
€ 30,00
LA RIVISTA è disponibile su www.virginiagambinoeditore.it oppure per info chiama 02 47761275
Villa Quaranta
Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto (Verona)
mercoledì 25 ottobre 2023 ore 19 Cena di business con la consegna degli YouTrade Awards
giovedì 26 ottobre 2023 ore 9
Convegno YouTrade
LA RIVENDITA
DIVENTA HYBRID
Il digitale cambia la distribuzione e aumenta la competitività
Intelligenza artificiale, metaverso, digitalizzazione: quali strade apre la nuova tecnologia alle imprese della distribuzione edile? L’utilizzo della rete, di software sempre più sofisticati, di informazioni digitali, di una gestione documentale avanzata: sono aspetti che il mondo dell’edilizia non può più ignorare se vuole rimanere agganciata con il resto dell’economia. E, soprattutto, con i propri clienti. La sfida tecnologica è uno dei focus che saranno affrontati dal prossimo Convegno YouTrade in programma a ottobre (25-26).
Ma non sarà l’unico. L’altra frontiera riguarda, ancora una volta, la sostenibilità. Che significa anche business. A partire dal traguardo fissato dall’Unione Europea, che prevede per il 2050 il raggiungimento della carbon neutrality. Ma anche l’inizio di un ambizioso processo di riqualificazione, che ha come prima scadenza il 2033. Un obiettivo che, per l’edilizia, si può tradurre in tanti anni di lavoro intenso.
Infine, come sempre il Convegno YouTrade non trascurerà gli aspetti macroeconomici che più influiscono sull’attività delle imprese di distribuzione, con una fotografia dell’andamento congiunturale e le previsioni per il 2024, accanto alla gestione dei costi e dei prezzi.
XVI Convegno Nazionale
PROGRAMMA
9,00 Registrazione e welcome coffee
9,20 Come creare una rivendita 4.0
Vit Kutnar, Ceo di Dek
9,45 Domande e risposte
10,10 Istant poll: Distribuzione, investimenti, digitale
Roberto Di Lellis, giornalista
10,25 La frontiera del 2030
Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano
10,45 Talk Show: parla la distribuzione
11,15 Coffee break
11,35 Congiuntura e previsioni 2024
Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade
12,15 I fattori di rischio e competitività
Alberto Bubbio, senior professor di pianificazione e controllo presso Università Cattaneo Liuc
12,35 Top 100 della distribuzione
Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade
12,45 Talk Show: parola ai produttori
13,15 Light lunch
14,30 WORKSHOP
La soluzione Edi
Marco Cervone, Head of Document Management & Digital Transformation projects di Sefin
Main sponsor
Partner sponsor
Sponsor
LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE IN TEMPO REALE Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista Il sistema Terracoat® assicura una elevata performance termica dell’edificio, oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica. Giuliano Noci Federico Della Puppa Alberto Bubbio Vit Kutnar Marco Cervone Roberto Di LellisPensiamo alle tue esigenze anche di notte.
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UN UNICO PROVIDER, UN GRANDE CONTENITORE DI SOLUZIONI