Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
SETTEMBRE 2023 - 142
ISSN 2532 - 5671
T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E
Vichi Montoli
BREVETTI MONTOLIT
Novità sorprendenti PER I POSATORI Convegno YouTrade: I TEMI DELL’EVENTO Superbonus: CHE SUCCEDE ORA Dossier: I NUMERI DELLA GDO Speciale: EDILIZIA E ANTINCENDIO Cersaie: LE NOVITÀ IN ANTEPRIMA
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ANNO 16 - NUMERO 142 SETTEMBRE 2023 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it
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Sommario settembre 2023 RUBRICHE 15 16 18 18 19 20 22 24
EDITORIALE Se il Pnrr si trasforma in una prrr YOUTRADE INDEX L'edilizia resiste nel fortino dei bonus ECONAUTA Il rebus dell’economia CHIACCHIERE IN CANTIERE Piano casa cercasi L'AVVOCATO Niente balzello per un passaggio
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I TEMI DEL XVI CONVEGNO YOUTRADE
I FATTI NOSTRI Scegliere il cliente DIGITAL NEWS SEGGIOLE & POLTRONE
ATTUALITÀ 26 28 36 40
XVI CONVEGNO YOUTRADE Come diventare giganti CHE COSA CAMBIA Ultimi mesi del superbonus REAL ESTATE Immobiliare in frenata MATERIALI Perché il laterizio è green
DOSSIER GDO 52
CLASSIFICHE La regina parla francese
RIVENDITE 62 76 82 96 98 104 106
BIGMAT QUARTARELLA Lo showroom va a casa dei clienti
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PROFESSIONE POSATORE Regola d'arte con Montolit
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L'IMMOBILIARE RALLENTA DOPO DUE ANNI DI BOOM
HABIMAT CAPRI CERAMICHE La villa top in showroom BIGMAT CAPRI EDILIZIA Laboratorio per architetti MADE ITALIA Così cresce la rivendita specializzata DISTRIBUZIONE Nel labirinto dei centri commerciali SHOWROOMS TO BUILD
STORIA DI COPERTINA BREVETTI MONTOLIT Una raffica di novità per la ceramica
IMPRESE 120 130 132
FORNACI CALCE GRIGOLIN Non solo calce FIBROTUBI Tre soluzioni per un tetto a prova di clima MICHELETTO Pavimenti per contrastare lo stress idrico
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LA GRANDE DISTRIBUZIONE È SEMPRE PIÙ GRANDE
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TECNICHE, NORME E MATERIALI ANTI INCENDIO
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FASSI GRU Il braccio è più forte e smontabile BAUMIT Fissaggio sicuro per pietra e piastrelle MUOVIAMOCI Le risorse umane della logistica COME SI FA Il rebus dei bonus YOUTRADE NEWS
SPECIALE ANTINCENDIO 146 150 158 160 162
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166 LE SORPRESE DEL CERSAIE, CHE COMPIE 40 ANNI
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MATERIALI Requisiti di reazione al fuoco DIERRE Camera con vista sulla sicurezza XELLA Massima resistenza al fuoco per gli edifici BIFIRE Il sottovuoto che offre più sicurezza BRIANZA PLASTICA Isolante con migliorata reazione CAODURO Così il fumo non fa più paura RASSEGNA
YOUTRADE CASA - CERSAIE 176 182 190
L'INTERVISTA La ceramica compie 40 anni e fa il pieno MAPEI Nuovi prodotti e sostenibilità per l’edilizia RASSEGNA
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CASA GREEN Come ridurre il consumo dell'89%
202 RIORGANIZZAZIONE E REBRANDING PER ITALCEMENTI
IL TREND La ceramica tra green e nuovi formati
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200
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SICUREZZA Le due strade per sopravvivere alle fiamme
203 204
SOSTENIBILMENTE L'Enea misura tetti e facciate green HOME AUTOMATION L'intelligenza artificiale entra in casa BTICINO Impianti sicuri per il meteo estremo HI-TECH
CONTROCOPERTINA 206
HEIDELBERG MATERIALS Italcementi cambia e si riorganizza
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mercoledì 25 ottobre 2023 ore 19 Cena di business con la consegna degli YouTrade Awards
giovedì 26 ottobre 2023 ore 9 Convegno YouTrade
LA RIVENDITA DIVENTA HYBRID Il digitale cambia la distribuzione e aumenta la competitività
I
ntelligenza artificiale, metaverso, digitalizzazione: quali strade apre la nuova tecnologia alle imprese della distribuzione edile? L’utilizzo della rete, di software sempre più sofisticati, di informazioni digitali, di una gestione documentale avanzata: sono aspetti che il mondo dell’edilizia non può più ignorare se vuole rimanere agganciata con il resto dell’economia. E, soprattutto, con i propri clienti. La sfida tecnologica è uno dei focus che saranno affrontati dal prossimo Convegno YouTrade in programma a ottobre (25-26). Ma non sarà l’unico. L’altra frontiera riguarda, ancora una volta, la sostenibilità. Che significa anche business. A partire dal traguardo fissato dall’Unione Europea, che prevede per il 2050 il raggiungimento della carbon neutrality. Ma anche l’inizio di un ambizioso processo di riqualificazione, che ha come prima scadenza il 2033. Un obiettivo che, per l’edilizia, si può tradurre in tanti anni di lavoro intenso. Infine, come sempre il Convegno YouTrade non trascurerà gli aspetti macroeconomici che più influiscono sull’attività delle imprese di distribuzione, con una fotografia dell’andamento congiunturale e le previsioni per il 2024, accanto alla gestione dei costi e dei prezzi.
XVI Convegno Nazionale Main sponsor
PROGRAMMA 9,00
Registrazione e welcome coffee
9,20
Come creare una rivendita 4.0 Vit Kutnar, Ceo di Dek
9,45
Domande e risposte
10,10
Istant poll: Distribuzione, investimenti, digitale Roberto Di Lellis, giornalista
Vit Kutnar
LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE IN TEMPO REALE
Partner sponsor
Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista
10,25
Talk Show: parla la distribuzione
10,45
Il futuro qui e ora Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano
11,15
Coffee break
11,35
Congiuntura e previsioni 2024 Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade
12,15
Le stranezze nel fare impresa oggi Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc
Roberto Di Lellis
Giuliano Noci
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Sponsor
Federico Della Puppa
12,35
Top 100 della distribuzione Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade
12,45
Talk Show: parola ai produttori
13,15
Light lunch
Alberto Bubbio
14,30 WORKSHOP La soluzione Edi Marco Cervone, Head of Document Management & Digital Transformation projects di Sefin Marco Cervone
Per competere servono adeguate informazioni di prodotto Massimo Minguzzi, Ceo di IdroLAB La distribuzione si concentra. Che fare? Tavola rotonda con i protagonisti
Massimo Minguzzi
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Se il Pnrr per l’edilizia si trasforma in una prrr
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EDITORIALE
l Pnrr è una grande occasione. Anzi per l’Italia è «la» grande occasione. E buona parte di questa occasione riguarda o, meglio, riguardava, anche l’edilizia. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza originale, per esempio, erano previsti gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana. Vecchi quartieri, case fatiscenti e condomini energivori potevano essere ricostruiti con i soldi messi a disposizione dall’Europa. Nel Pnrr presentato un paio di anni fa a Bruxelles, e approvato dalla Commissione dopo un attento esame degli obiettivi che si intendevano raggiungere, non mancavano i traguardi ambiziosi. Come la decisione di abbattere le cosiddette Vele di Scampia, complesso abitativo alla periferia nord di Napoli composto da sette grandi edifici degradati oltre che covo di attività criminali. Peccato che il governo abbia deciso di definanziare questo e altri progetti. A Bari, per esempio, non si potrà demolire l’ex stabilimento Fibronit, la «fabbrica della morte», dove si producevano manufatti in amianto. Il progetto di rigenerazione prevedeva la realizzazione di una grande area verde, il Parco della rinascita. La rimodulazione del Piano, dopo che per mesi erano piovute rassicurazioni che gli obiettivi sarebbero stati raggiunti, prevede un taglio ai Piani urbani integrati. Non si tratta di interventi marginali: erano previsti 2,5 miliardi per risanare le periferie, 3,3 miliardi per la rigenerazione urbana. Soldi che erano stati spalmati su centinaia di progetti da Regioni e Comuni. A Venezia, per esempio, il Piano prevedeva di investire 3 milioni per riqualificare piazza Mercato, abbattendo gli edifici abbandonati che la circondano. Al posto di un’area degradata doveva nascere una struttura polivalente, con un mercato coperto, una biblioteca e una ludoteca. Addio. A Genova è a rischio la riqualificazione del centro civico Buranello, che doveva servire a favorire l’aggregazione sociale in un’area degradata. Torino, invece, deve dire addio a 250 milioni per il rifacimento di 19 biblioteche e per la manutenzione di impianti sportivi. A Roma 230 milioni sono stati previsti per riqualificare l’area del Serpentone di Corviale e le case popolari di Tor Bella Monaca. Senza parlare di interventi big, come quello citato nel capoluogo campano. A ottobre sarebbe dovuto iniziare l’abbattimento delle ultime due Vele da sostituire con 433 nuove case popolari. Il governo ha detto stop. Per i Comuni, e per le aziende che avevano già messo in conto gli investimenti già messi nero su bianco e approvati, il Pnrr comincia ad avere un’assonanza con prrr, il suono di una pernacchia.
NDEX Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
L’industria rallenta, le aspettative si sgonfiano, l’inflazione cala, ma rimane troppo alta. Ma le costruzioni vanno di conserva
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L’EDILIZIA RESISTE NEL FORTINO DEI BONUS
grafici dell’economic sentiment di agosto, relativi alle costruzioni e agli altri settori, oltre al grafico dell’andamento dell’inflazione che comprende la stima provvisoria relativa all’ultimo mese, evidenziano un sentiment per il mercato delle costruzioni che a livello europeo prosegue la costante riduzione dell’indice di fiducia delle imprese, chiaro segno dell’inizio di una fase di recessione economica che sta colpendo in modo rilevante alcuni Paesi, Germania in primis. L’innalzamento dei tassi di interesse e le conseguenze sui mercati stanno giocando una partita certamente non positiva, con riflessi significativi sul mercato immobiliare e dei mutui. A livello nazionale ad agosto si è registrata una netta inversione rispetto all’andamento dei due mesi precedenti, con una diminuzione dell’indice di fiducia delle imprese che rimane tuttavia positivo, con 13 punti rispetto a quello medio europeo, che ha raggiunto il valore minimo registrato nell’ultimo anno. L’Italia rimane
salda in area positiva grazie agli effetti ancora positivi, nonostante tutto, dei bonus, con la parziale riapertura della cessione dei crediti, e con l’avvio della fase più operativa dei primi investimenti relativi al Pnrr. In questo scenario, il calo dell’inflazione a livello europeo e italiano, non seguito da un allentamento della stretta sui tassi di interesse, anzi di un suo incremento, di fatto produce una fase di incertezza e riduzione delle aspettative, elemento che da questo mese è sensibile anche in Italia. FRENA L’ECONOMIA A livello nazionale, il confronto tra il sentiment dei vari settori produttivi e dei servizi evidenzia una flessione generalizzata, con le costruzioni in forte rallentamento, così come nell’industria e nel commercio. In calo anche i servizi. Certamente la stretta sui tassi di interesse e i fattori di incertezza a livello internazionale non favoriscono la ripresa della fiducia, e anche
RALLENTA LA FIDUCIA DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONI ITALIANE AD AGOSTO, MA RIMANE POSITIVA RISPETTO ALLE MEDIE EUROPEE Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
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RALLENTANO TUTTI I SETTORI A GIUGNO AD ECCEZIONE DELLE COSTRUZIONI, MENTRE RIPRENDE LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI Economic sentiment dei settori economici in Italia - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
lo scenario nazionale non garantisce al momento una inversione di rotta. Costruzioni, commercio e servizi rimangono in ogni caso sopra lo zero, ma è una magra consolazione in uno scenario che sta evidenziando elementi di criticità. Stabile l’indicatore della fiducia dei consumatori, a -16,1 punti percentuali, un valore negativo che esprime da un lato poca effervescenza e da un lato un attendismo relativo agli sviluppi della situazione economica e sociale. Per le costruzioni i segnali positivi dei mesi precedenti si scontrano con le discussioni e decisioni del Governo inerenti ai bonus e al superbonus, oggi ormai entrati in una spirale di negatività politica, che si riflette anche nei due indicatori anticipatori del mercato, quelli relativi all’indice di ordini e piani di costruzione delle imprese e le attese occupazionali nelle costruzioni per i prossimi tre mesi. I due indicatori, in netto calo, evidenziano una fase di ripensamento e attendismo, nonostante i valori rimangano positivi, dunque una situazione decisamente altalenante figlia della condizione economica ancora instabile e poco definita. CARISSIMA ENERGIA Sul fronte dell’inflazione si registra un progressivo rallentamento. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e del 5,5% su base annua. La decelerazione si deve principalmente al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +7,0% a +5,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,6% a +5,9%), degli Alimentari non lavorati (da +10,4% a +9,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +1,2%), dei Beni durevoli (da +5,4% a +4,6%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +10,5% a +10,1%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora (da +5,2% a +4,8%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,5% a +5,1%). L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,2% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2% su base mensile e del 5,5% su base annua (in decelerazione da +6,3% di luglio). A cura del Centro Studi YouTrade
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
PROSPETTIVE IN RALLENTAMENTO AD AGOSTO PER OCCUPAZIONE E ORDINI Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi Dati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
PROSEGUE IL RALLENTAMENTO DELL'INFLAZIONE AD AGOSTO Andamento del tasso di inflazione in Italia Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
RUBRICHE
L'
FEDERICO MOMBARONE
FRANCO SARO
Giornalista
Giornalista
Il rebus dell’economia
Piano casa cercasi
economia in decelerazione è un dramma o ci stiamo preoccupando troppo? Non è una domanda oziosa. I dati negativi relativi alla produzione industriale hanno aggiunto un pizzico di pessimismo in più alla endemica sensazione tipicamente italiana che si stava meglio quando si stava peggio, perennemente in voga. E che era ripetuta anche quando si stava peggio, quindi. Il problema è che è difficile decifrare un concetto astratto come quello di economia. Nella realtà le dinamiche interne al mercato sono molteplici. E, a complicare la lettura, ora c’è un’inflazione che morde in modo differenziato i consumatori. C’è chi, con la sua attività può assorbire e spostare a valle il rincaro, e chi non può. I numeri offrono letture contrastanti: l’occupazione ha finora offerto buoni segnali, con le imprese che casomai lamentano la difficoltà ad assumere. I tassi sono aumentati è vero. Ma se questo è un fattore che ostacola chi vuole accendere un mutuo, offre carburante alle banche. Attenzione: considerate spesso, con un giudizio rozzo, dei parassiti dell’economia, le banche sono il polmone che finanzia le imprese. Troppo poco? Forse. Ma se il sistema del credito non fosse in salute chi fa impresa riceverebbe ancora meno finanziamenti. Insomma, ci sono due facce della medaglia. In ogni caso, quando il sistema economico di un Paese cresce in modo regolare, con una bassa inflazione, è tutto più semplice. Ora per interpretare quello che avviene è necessario considerare molti più elementi. Inoltre, il dibattito pro o contro l’aumento del tasso di sconto della Bce diventa quanto mai fuorviante. Chi perde in un anno il 10% del proprio potere di acquisto, che sia un lavoratore stipendiato o un’impresa, deve essere più soddisfatto di chi è costretto a spendere meno o tagliare gli investimenti perché il denaro costa di più? No. La differenza è che ridurre i consumi attraverso la leva dei tassi è una politica attiva e non passiva come subire l’inflazione, che può prendere una deriva argentina. E, come sanno bene le imprese, un aumento del fatturato spinto dall’inflazione è un’illusione: quello che conta è l’ultimo numero in basso a destra del bilancio, cioè l’utile. O la perdita. Un aspetto che il settore dell’edilizia, in astinenza dopo la droga del superbonus, conosce bene.
ECONAUTA
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A
umento dei tassi (il decimo è arrivato a metà settembre) uguale a rincaro del costo per chi accende un mutuo oggi o per chi ha sottoscritto un finanziamento a importo variabile ieri. E, se l’inflazione non tornerà a essere domata (di sicuro passerà del tempo), il rincaro del costo del denaro continuerà. La Banca d’Italia ha calcolato che almeno 1 milione di famiglie, con circa 2 milioni e mezzo di residenti, abbia un mutuo a tasso variabile: per loro il costo della rata tre anni fa era pari all’1,2%, ma oggi pesa il 30% in più. Così la quota delle rate rispetto al reddito disponibile è passata dal 9,50% del 2019 al 10,55% calcolata al marzo scorso, ma nel frattempo i tassi sono aumentati ancora. Ovvio che tutto questo impatta sul mercato immobiliare (ne parliamo a pagina 36) e, di riflesso, su quello dell’edilizia. Inutile negarlo, superfluo sognare scenari diversi e illusorio credere che i nuovi ecobonus, come quelli allo studio del governo, siano qualcosa di diverso da semplice auto-pubblicità. Certo, offrire delle chance di riqualificare casa a chi non ha soldi è positivo. Il problema è che sono quelli con un reddito appena sufficiente per la normale amministrazione quotidiana, che saranno esclusi dal beneficio, a bloccare ogni iniziativa. La soluzione? Ci sarebbe, ma è tutta politica. Per affrontare il diffuso disagio abitativo e la riqualificazione degli immobili l’unica strada è progettare un nuovo piano casa. Non è possibile pensarlo come quello del Dopoguerra, che prende il nome di Fanfani: lì c’era da ricostruire un Paese distrutto dopo la Seconda guerra mondiale. Ma si potrebbe prendere spunto dal piano casa decennale del 1978 (la legge 457). Che, per chi non si ricorda, è stato un piano con interventi di edilizia convenzionata e agevolata, per aiutare le famiglie con redditi medi a diventare proprietarie delle loro case. Non solo: anche di edilizia sovvenzionata, per incrementare l’offerta di alloggi popolari, magari costruiti nel rispetto della sostenibilità. Insomma, edilizia residenziale pubblica e a prezzo contenuto. Una definizione magica, ma anche fuori moda: il governo, però, potrebbe definirla social housing per acquistare like su Instagram. L’importante, però, che qualcosa faccia.
CHIACCHIERE IN CANTIERE
LUDOVICO LUCCHI del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu
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Niente balzello per un passaggio
on paga le spese chi utilizza l’androne e le scale di un altro condominio per accedere in casa. Con ordinanza 17582 del 7 giugno 2023, accogliendo il ricorso del proprietario che contestava la sua natura di condòmino, in quanto utilizzava le scale e l’androne della palazzina solo per raggiungere la casa di sua proprietà, ubicata in un altro diverso condominio, la Corte di Cassazione ha affermato che l’uso di una parte dell’edificio condominiale (in que-sto caso androne e scale) non è di per sé sufficiente per attribuire la qualità di condòmino e, dunque, affermare l’obbligo di pagare le spese condominia-li, posto che tale utilizzo può essere frutto dell’autonomia privata a titolo, per esempio, di servitù. I soggetti tenuti al pagamento degli oneri condominiali sono tutti i condòmini, nella loro doppia qualità di proprietari esclusivi delle unità immobiliari che compongono l’edificio e di comproprietari delle parti comuni dell’edificio stesso. Si tratta, cioè, di un obbligo di natura reale, che deriva dalla contitolarità del diritto reale sulle cose, sugli impianti e sui servizi comuni. Ciascun condomino, in quanto proprietario esclusivo di una o più unità immobiliari, è anche comproprietario delle parti comuni dell’edificio e titolare di vantaggi e pesi sulle stesse. Ebbene, le condizioni necessarie e sufficienti affinché possa dirsi esistente il condominio sono: a) la costruzione dell’edificio; b) la ripartizione o suddivisione (strutturale) dell’edificio in piani o porzioni di piano o unità immobiliari esclusive e parti comuni a servizio delle unità predette e in rapporto di necessaria strumentalità con esse; c) il frazionamento giuridico dell’edificio. In ordine a quest’ultimo requisito, il momento della costituzione del condominio si verifica, nel caso di edificio di proprietà solitaria, quando l’unico proprietario fraziona l’edificio in più proprietà individuali, circostanza che può verificarsi sia con atto inter vivos sia con atto mortis causa, quando l’unico originario proprietario trasferisca o attribuisca con testamento singole unità immobiliari a soggetti diversi. Avvenuto il frazionamento, scatta la presunzione di comproprietà pro-indiviso delle parti comuni dell’edificio ex articolo 1117 del Codice civile, a meno che non risulti espressamente. Pertanto, la qualità di condomino con i relativi diritti e obblighi discende sempre dall’acquisto della proprietà (o comproprietà) frazionata di una parte dell’edificio condominiale, automaticamente e senza particolari formalità, per atto inter vivos o mortis causa, a titolo originario o derivato.
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RUBRICHE SCEGLIERE IL CLIENTE
L ROBERTO ANGHINONI Giornalista
o stravolgimento del mercato della distri- mondo si è iniziato a disquisire di riposizionamento, buzione edile negli ultimi anni, se non al- si accennava proprio a questo. Alla capacità di adattro, ha avuto il merito di delineare in modo tare la propria offerta alla situazione di mercato condirei netto le differenze fra i vari tipi di tingente. Per le rivendite edili specializzate non è più offerta al mercato. Non esiste più il magazzino edile tempo (da un bel po’ di anni, invero) di individuare per tutte le stagioni e ogni tipologia di punto vendi- il suo competitor nella grande distribuzione, perché, ta, o di organizzazione di vendita, non può più fare lo scriviamo da anni, non è il suo mercato. E allora a meno di darsi una identità precisa. Tutta colpa del perché lo riscrivo per l’ennesima volta? Perché non è cliente che, trasformandosi e caratterizzandosi a sua che siano tutti ancora convinti di questa differenza volta, ha bisogno di punti di riferimento precisi: non sostanziale. Se la Gdo è un problema serio, può voler va più al bazar a vedere quel che riesce a trovare, ma dire che non abbiamo ancora saputo o voluto fare sa ciò che vuole, come lo vuole e perché lo vuole. le nostre scelte. Il competitor della Gdo è il comUna risposta generalista non gli basta più. In buo- mercio elettronico, e poiché la Gdo non cambierà na sostanza, oggi il cliente è sia importante perché nella sua sostanza, troppo grande, troppo articolata, compra, sia perché, soprattutto, ha contribuito e sta troppo definita e organizzata, appunto, lo possiamo contribuendo a delineare l’identità dei punti vendi- fare noi, caratterizzandoci e ringraziando che la Gdo ta, una sorta di miglioramento indotto che oggi è abbia aperto nei pressi del nostro punto vendita, perdavvero facile da indiviché porterà clienti anche duare. Non è un caso se a noi. le grandi organizzazioni Per il nostro settore, un Non esiste più il magazzino per commerciali, ma anche i posizionamento efficace tutte le stagioni, così come non multipoint, per esempio, è la principale sfida dei esiste più il cliente uguale per dedicano diverse ore di prossimi mesi e anni. Un tutti. Il riposizionamento delle formazione proprio alla altro vantaggio di una rivendite edili è sempre un tema definizione, alla gestione specializzazione altamendi grande attualità, anche se non e alla soddisfazione del te professionale è che non cliente. E non è neppusi deve più andare in giro tutti sono convinti di dover fare re un caso se, soprattutto a cercare i clienti, cosa scelte anche coraggiose nei grandi centri abitatiche invece è necessaria vi, dove l’offerta è sempre per le rivendite generalipiù variegata e specializzata, prima di individuare un ste, o per quelle più affezionate al prezzo. Non servono qualsivoglia tipo di specializzazione sia indispensa- venditori esterni ma professionisti interni. È il famobile una accurata ricerca di mercato. La nota nega- so riposizionamento “verso l’alto” che non favorisce il tiva è che cercare di rendersi più o meno unici è una sonno degli imprenditori meno inclini al cambiamengrande fatica. Quella positiva è che i centri di spe- to, e nemmeno di coloro i quali, al contrario, hanno fin cializzazione attirano un pubblico piuttosto vasto, troppe idee da sviluppare nel proprio punto vendita. anche fuori zona, e soprattutto deciso all’acquisto. L’idea di riposizionamento, che prevede ampie riflesInsomma, meno curiosi e più compratori. Così, al sioni e dosi da cavallo di coraggio, è forse una delle «mercato del prezzo», che esisterà sempre e che può grandi novità del mercato della distribuzione edile disporre di un pubblico eternamente affezionato, si nazionale. I segnali congiunturali che arrivano da diva sempre più affiancando il punto vendita dove il verse fonti, se anche dovessero confermare la flessione prodotto arriva alla fine, dopo l’accoglienza, l’ascolto, questa andrebbe a colpire prima di tutto il mercato del le proposte tecniche e la soluzione dei problemi. Lo- prezzo, che comincerebbe a fare scintille, non certo gico che, in questo caso, il prezzo, pur sempre impor- quello della qualità reale che, guarda caso, ha un tipo tante, assomiglia a un dettaglio, a una delle numero- di cliente particolarmente esigente. E torniamo quinse caratteristiche del prodotto. Quando nel nostro di al cliente. E impariamo a sceglierlo.
I FATTI NOSTRI
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Per esplorare gli argomenti connessi al concetto di resistenza al fuoco, vi aspettiamo il 26 ottobre presso la sede RoofRox di Lentate sul Seveso (MB) per partecipare al corso tecnico “L’involucro edilizio ventilato e coibentato”
DIGITAL NEWS
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IN ARRIVO MODIFICHE
IMPIANTI, TORNA
ALL’IVA PER L’EDILIZIA
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Nella legge delega di riordino del sistema fiscale, approvata dal Parlamento, che lascia ampia facoltà al governo di intervenire nel dettaglio dei provvedimenti, si fa strada l’idea di una modifica dell’Iva per il settore dell’edilizia. In particolare, sarebbero allo studio modifiche sull’esenzione delle relative operazioni e la detrazione dell’imposta. Al momento il settore dell’edilizia è caratterizzato da una normativa complessa, che distingue il regime fiscale applicabile in ragione della natura strumentale o abitativa degli immobili e della tipologia degli operatori. Le modifiche allo studio avrebbeY T R A D EdiSarrivare E T T E MaBuna R E maggiore 2023 roOl’Uobiettivo omogeneità.
L’innovazione e la sostenibilità in edilizia si ritrovano a Rho Fiera Milano dal 15 al 18 novembre 2023 per l’appuntamento con Me-Made expo, completamente rinnovato nel concept e nel layout. La manifestazione presenta infatti quest’anno due saloni verticali dedicati a Involucro e Costruzioni, e un variegato programma di eventi che si concentrano sul futuro delle costruzioni, con particolare attenzione a temi quali la sostenibilità, la qualità dell’abitare, le nuove normative europee, la transizione ecologica, il riciclo dei materiali, l’efficienza energetica e la decarbonizzazione di sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
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COME GESTIRE LA PISCINA PRIVATA La piscina condominiale, inevitabilmente, comporta anche una serie di grattacapi per gli amministratori, oltre che per i fruitori: non è sufficiente installarla, occorre provvedere alla manutenzione. Per non parlare dei rischi connessi al suo utilizzo. A volte basta una piccola svista, una semplice spinta, per trasformare una giornata spensierata. I pericoli più insidiosi, poi, sono quelli meno evidenti: occorre curare la salubrità dell’acqua e prevenire problemi igienico sanitari.
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SEGGIOLE & POLTRONE IN CVR MARCO BOLDRINI DIRETTORE COMMERCIALE Marco Boldrini è il nuovo direttore commerciale di Cvr. Il manager si occupa da oltre 20 anni di soluzioni per ripristino, restauro e delle tecnologie più evolute del settore edile. Cvr, fondata nel 1980 a Gubbio, in provincia di Perugia, dove ha attualmente sede, si occupa della progettazione e produzione, sviluppo e produzione di malte premiscelate e prodotti chimici per l’edilizia ad alto valore tecnologico. In precedenza Boldrini ha lavorato in Master Builders Solutions Italia, come Sales manager flooring & waterproofing e Marketing & communication manager, e in Basf Construction Chemicals Italia come Retail Business Development Manager.
GAETANO PELLEGRINO SALE IN COSTER GROUP Gaetano Pellegrino è il nuovo chief operating officer di Coster group, multinazionale attiva nei sistemi per l’automazione e l’efficienza energetica negli edifici, dai controllori preconfigurati per impianti di riscaldamento ai più sofisticati Building Management Systems. Il manager, ingegnere meccanico con un master al Politecnico di Milano, ha lavorato in passato in Unilever, come global procurement manager packaging.
IMPATTO DEL CLIMA NEL MIRINO DI GRASSI Giacomo Grassi è tra i nuovi membri dell’Ipcc Bureau del Task Force on greenhouse gas inventories. Contribuirà a migliorare i metodi di lavoro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change e le stime delle emissioni. Più in particolare, Giacomo Grassi lavorerà all’aggiorna-
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mento e alla promozione delle metodologie, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo. «Come nuovo membro di Bureau della Tfi, farò affidamento all’esperienza maturata presso il Joint Research Centre della Commissione Europea, dove lavoro e per il quale ho coordinato per molti anni le stime per il settore Uso del suolo e delle foreste dell’inventario di gas serra dell’Unione Europa», ha commentato Grassi.
GIANLUCA DEL FABBRO DIRETTORE IN FRANCHETTI Gianluca Del Fabbro, ingegnere, entra nel Gruppo Franchetti in qualità di direttore generale. Franchetti è un gruppo multinazionale di sviluppo software ed engineering design, quotata su Euronext Growth Milan, specializzata nella pianificazione, diagnosi e terapia degli interventi volti alla sicurezza e program-
mazione predittiva delle attività di manutenzione sulle strutture di reti infrastrutturali, in particolare ponti e viadotti.
I CANTIERI DI D’AGOSTINO COORDINATI DA TROTTA Stefano Trotta è project manager e direttore di cantiere in D’Agostino Costruzioni Generali. Avrà il compito di svolgere svariate funzioni e impersonare più ruoli, spesso legati direttamente all’ azienda per la quale si sviluppa un progetto, come definire le attività, budget, tempistiche, qualità e rischi, per pianificare correttamente già nella fase iniziale e nelle fasi successive del progetto. Tra i suoi compiti, quello di armonizzare e responsabilizzare il team, organizzando le attività durante l’intero ciclo di vita del progetto collaborando con tutti gli attori coinvolti, oltre a riconoscere in principio quello che può essere un rischio. In passato Trotta, geometra, ha lavorato in Pizzarotti.
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ATTUALITÀ XVI CONVEGNO YOUTRADE
COME DIVENTARE UN GIGANTE
DELLA DISTRIBUZIONE L’appuntamento per il 25 e 26 ottobre a Villa Quaranta (Verona) quest’anno riserva un ulteriore motivo di interesse: la testimonianza di Vit Kutnar, Ceo di Dek, che ha creato un colosso dell’edilizia. Ma si parlerà anche di gestione, aggregazioni e tecnologia
Paolo Caliari
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he cosa c’è di nuovo nel mondo dell’edilizia? Ma, soprattutto, dopo la grande festa dei fatturati durata due anni, che cosa riserva il 2024? Infine, quali sono le direttrici su cui si deve muovere la distribuzione per non sganciarsi dal nuovo trend? Domande alle quali vuole rispondere il XVI Convegno YouTrade che, senza esagerare, è diventato
un’istituzione per tutta la filiera che ruota attorno al mondo delle costruzioni e delle rivendite. Perché, in effetti, i motivi di riflessione sono tanti, ma ancora di più sono le decisioni che le imprese sono spinte a prendere in periodi in cui sul futuro sale una fitta nebbia. Certo, i dati certificano un’economia in rallentamento, ma anche una sostanziale tenuta del sistema edilizia, che ha tempi sfasati rispetto ad altri comparti. Ma, proprio per questo è meglio guardare avanti, attraverso la foschia, per imboccare la strada giusta. IL CASO Già, ma quale? Un esempio può essere la storia che aprirà il convegno organizzato da Virginia Gambino editore giovedì 26 ottobre a Villa Quaranta (Ospedaletto, Verona): l’evento quest’anno si arricchisce di una eccezionale testimonianza, quella di Vit Kutnar, Ceo di Dek, colosso della distribuzione nato nella Repubblica Ceca. Dek è una enorme realtà della distribuzione specializzata, che fattura circa 1 miliardo e mezzo, con 141 negozi e 4.477 dipendenti. E, quello che è ancora più straordinario, è una storia iniziata da zero, nel 1993, quando Vít Kutnar ha fondato la prima azienda del gruppo Dek assieme ai compagni di classe Jindřich Horák e Ondřej Hrdlička, iniziando a vendere nastri di asfalto. Insomma, una storia tutta da ascoltare ma, soprattutto, da utilizzare per decidere le proprie strategie. HI-TECH E FINANZA Il Convegno YouTrade, inoltre, non perde l’abitudine di coinvolgere i partecipanti con l’obiettivo di regi-
strare il sentiment del mondo della distribuzione. Un instant poll tra i presenti (sono oltre 250 gli iscritti all’evento) determinerà i temi della discussione, che saranno approfonditi nel corso dei talk show con i rappresentanti delle aziende, a manager e imprenditori. Aggregazione, tecnologia e opportunità commerciali sono le direttrici su cui potrà procedere la discussione. Temi ripresi, nello specifico, dai relatori: Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, si concentrerà sulle nuove frontiere (sorprendenti) della tecnologia applicata alla distribuzione, mentre Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo-Liuc, guarderà ai raggi X le decisioni, a volte fallaci, che le imprese mettono in cantiere quando la visibilità sul futuro è scarsa.
CAMBIA LO SCENARIO E LA DISTRIBUZIONE DEVE ADEGUARSI. IN ANTICIPO
CONGIUNTURA E PREVISIONI L’appuntamento del Convegno YouTrade, inoltre, non sarebbe completo senza la consueta analisi sul settore dell’edilizia e, soprattutto, con le previsioni per i mesi successivi. Congiuntura e trend economici che saranno sviluppati da Federico Della Puppa con l’ausilio dei dati del Centro Studi YouTrade. Basterebbe questo menu per rendere il XVI Convegno YouTrade un appuntamento denso di contenuti. Ma non è tutto. Dopo un light lunch, il programma prevede un ulteriore, interessante, secondo tempo con un workshop centrato sulle opportunità, a portata di mano, offerte dall’hitech con gli interventi di Marco Cervone, Head of Document Management & Digital Transformation projects di Sefin, centrato sulle soluzioni Edi per una più snella gestione documentale, e di Massimo Minguzzi, Ceo di IdroLab, sulla necessità di rendere omogenei e fruibili i dati aziendali, una ricchezza troppo spesso sprecata. Infine, una tavola rotonda con i protagonisti di grandi gruppi della distribuzione concluderà la giornata. YOUTRADE AWARDS Ma l’evento di Villa Quaranta riserva un altro, piacevole, spunto di interesse: la consegna degli ambiti YouTrade Awards. Come è ormai di consuetudine, i riconoscimenti saranno consegnati nell’ambito di una cena di business, utile anche per intrecciare relazioni professionali, in programma la sera di mercoledì 25 ottobre negli storici locali della location veronese. Una ragione in più per partecipare, e che rende il convegno un appuntamento fondamentale. Per chi non potrà essere presente, relazioni, numeri e cronaca dell’evento saranno pubblicati successivamente su YouTrade. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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ATTUALITÀ CHE COSA CAMBIA
GLI ULTIMI MESI (DI FUOCO)
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ATTUALITÀ GONFIARE IL COSTO DEL SUPERBONUS FA DIMENTICARE L'APPORTO POSITIVO
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ATTUALITÀ LE LANCETTE DEL REAL ESTATE
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RESTAURO DELLA COPERTURA DELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE DEI FALEGNAMI A ROMA (PUBBLICATO SU CIL189). SOPRA, COPERTURE IN LATERIZIO CON INTEGRAZIONI DEL FOTOVOLTAICO PRESSO IL LAGO DI SCANNO IN ABRUZZO
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L’autrice INGEGNERE E ATTIVA IN GBC ITALIA
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ATTUALITÀ IL TETTO VENTILATO COME STRATEGIA DI SOSTENIBILITÀ EDILIZIA Legenda 1. 2. 3. 4.
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Manto di copertura in tegole di laterizio Pannello isolante sp. 8 cm Telo freno vapore in tre strati Solaio in latero-cemento sp. 20+4 cm con travetti prefabbricati con fondello in laterizi Intonaco in calce e cemento sp. 1,5 cm
INTERVENTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO CON PARETE VENTILATA DELL’EDIFICIO A TORRE DI PADERNO DUGNANO (PUBBLICATO SU CIL183)
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ATTUALITÀ RIQUALIFICAZIONE DELL’HOTEL THE BRITANNIQUE, NAPOLI. © GNOSIS PROGETTI (PUBBLICATO SU CIL184)
MURATURA RETTIFICATA PER UN LOWENERGYBUILDING PASSIVHAUS: CANTIERE DI GAGLIANICO (PUBBLICATO SU CIL184)
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INTERVENTO DI RECUPERO IN MURATURA ARMATA DI UNA ANTICA TORRE A FIORENZUOLA D’ARDA - PIACENZA (PUBBLICATO SU CIL184)
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DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DI EDIFICIO IN CALCESTRUZZO ARMATO E TAMPONATURA DI BLOCCHI TERMICI: CANTIERE A PERUGIA. SOTTO, DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE IN MURATURA ARMATA: CANTIERE A SORBOLO PARMA (PUBBLICATO SU CIL181)
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Sotto la lente i bilanci di cinque grandi gruppi della distribuzione organizzata attivi nel settore di edilizia, brico e fai-da-te. Risultato: un abisso separa le insegne di Adeo (Leroy Merlin e Tecnomat) dai competitor attivi sul mercato italiano
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DOSSIER GDO LA CRESCITA DEI PUNTI VENDITA E DELLE SUPERFICI SI RIFLETTE ANCHE SULL’AUMENTO DEL MERCATO E DEL FATTURATO
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (bilanci disponibili al 31.08.2023)
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (bilanci disponibili al 31.08.2023)
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5) SISTEMA DI POSA A SECCO 6) STABILITÀ DEGLI ELEMENTI 7) POSA SEMPLICE E RAPIDA 8) FACILE MANUTENZIONE
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RIVENDITE BIGMAT QUARTARELLA
LO SHOWROOM VA A CASA
DEI CLIENTI Il distributore di Altamura (Bari), si prepara a lanciare un nuovo progetto per l’area espositiva. Perché il format piace agli acquirenti privati, che riproducono le soluzioni viste nel punto vendita anche nelle loro abitazioni. In arrivo un focus sull’area home
Veronica Monaco
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igitalizzazione, una nuova area a libero servizio e tanto spazio per il design e le finiture d’interni, con un’esposizione totalmente dedicata al wellness e all’outdoor, due mercati diventati molto vivaci dopo il covid. A cogliere i nuovi scenari del mondo che ruota intorno alla casa è BigMat Quartarella, rivendita storica di Altamura, in provincia di Bari, che nel prossimo futuro si prepara a lanciare un nuovo progetto per lo showroom. Ne parliamo con i titolari Renee Quartarella, responsabile marketing, e Nicola Quartarella, direttore commerciale. Domanda. Come si compone la vostra clientela? Renee Quartarella. Per il 60% si tratta di privati e per il 40% di imprese. D. Tra pre e post covid come sono cambiate le esigenze dei vostri clienti? Renee Quartarella. Fissare appuntamenti è diventato meno faticosoo. Inoltre con i bonus abbiamo iniziato a stilare meno preventivi, si è lavorato molto sulla merce al pronto perché c’era il timore di non ricevere il materiale nei tempi stimati. Nicola Quartarella. Prima i clienti non si concentravano tanto sui prezzi di vendita, quanto sui tempi di consegna. Ora l’intervallo che intercorre tra la visita nel punto vendita e l’acquisto finale si è molto dilatato. C’è stato
RENEE QUARTARELLA, RESPONSABILE MARKETING BIGMAT QUARTARELLA
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NICOLA QUARTARELLA, DIRETTORE COMMERCIALE BIGMAT QUARTARELLA
un rialzo dei listini, che una volta comunicati ai clienti, non abbiamo ribaltato su di loro. Ora per il materiale edile stiamo assistendo a una riduzione dei prezzi, quindi bisogna fare attenzione ad acquistare le quantità giuste. Speriamo che si arrivi presto a un equilibrio. D. Che cosa è cambiato per BigMat Quartarella dopo il covid? Nicola Quartarella. Abbiamo fatto un’analisi delle tendenze di mercato post covid. Il fatto di aver passato più tempo in casa ha portato le persone a prestare maggiore attenzione a giardini, balconi e terrazzi. Abbiamo così deciso di dare in rivendita maggiore spazio all’outdoor, a cui abbiamo da poco dedicato anche un’esposizione continuativa interna dove mostrare i prodotti, non solo in maniera stagionale. Abbiamo inoltre inserito le pergole, soluzioni che rispondono alle esigenze sia dell’utenza
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privata sia di bar e ristoranti. Per noi si tratta di un mercato nuovo, in cui emerge sempre più l’importanza di professionisti dedicati in grado di occuparsi di progettazione, assistenza per sopralluoghi e rilievo delle misure, montaggio e post-vendita: insomma un servizio chiavi in mano, che abbiamo sperimentato in maniera simile con le porte. Proprio a queste ultime è stato dedicato uno spazio esclusivo all’interno della rivendita per offrire al cliente privato, ma soprattutto all’impresa, la possibilità di interfacciarsi con un unico referente, ottimizzando i tempi e le opportunità di customizzazione. Renee Quartarella. Anche per il settore del wellness abbiamo colto le esigenze della clientela che desidera allestire in casa spazi con hammam, saune, vasche idromassaggio. Proprio durante il periodo covid, abbiamo indetto un concorso rivolto ai progettisti per ideare all’interno del
SOPRA, L’INGRESSO PRINCIPALE. SOTTO, ALTRE IMMAGINI DELL’ESTERNO DEL PUNTO VENDITA AD ALTAMURA (BARI)
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ALCUNI MEMBRI DELLO STAFF BIGMAT QUARTARELLA
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nostro punto vendita un’area dedicata al wellness, che è diventata uno spazio importante della nostra esposizione. Al suo interno troviamo la doccia emozionale antoniolupi, i prodotti Sunshower, piatti doccia in opera, un grande lavabo retro illuminato in Krion, con rubinetti Bellosta tutti funzionanti, vasca, bagno turco e sauna Hafro. A pavimento e rivestimento abbiamo usato esclusivamente lastre Laminam e carta da parati Inkiostro Bianco. Ci sono stati clienti che hanno voluto inserire esattamente le nostre ambientazioni all’interno delle loro abitazioni. D. Avete anche inaugurato uno spazio per il libero servizio: quanto tempo è servito per realizzare quest’area e cosa può trovare il cliente al suo interno? Nicola Quartarella. Il progetto di un’area a libero servizio è nata circa cinque anni fa. Sentivamo la necessità di allineare l’immagine del magazzino a quella dello showroom e ottimizzare l’organizzazione interna per offrire un servizio ulteriore ai nostri clienti, riducendo i tempi di attesa per quanto riguarda il carico della merce. Inoltre, abbiamo ottimizzato la gestione delle scorte a magazzino in modo da rispondere anche a richieste di forniture importanti, soprattutto di pannelli isolanti e cartongesso, prodotti che abbiamo inserito negli ultimi anni. Nell’ultimo periodo abbiamo infatti introdotto diverse nuove famiglie merceologiche che ci hanno permesso di sviluppare ulteriormente il settore dell’edilizia che,
UN TEAM DI PROFESSIONISTI OFFRE UN SERVIZIO DI SUPPORTO ALLA PROGETTAZIONE
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grazie ai bonus, è cresciuto moltissimo e ci ha permesso di incrementare il fatturato. Oltre a implementare i prodotti e lo spazio fisico, abbiamo inserito anche una serie di nuove procedure che sfruttano le tecnologie digitali. Per esempio, ora i magazzinieri usano un palmare per l’emissione di uno scontrino interno, mentre in passato venivano utilizzati dei buoni di consegna cartacei in duplice copia. Tutto è più organizzato e sistematico e questo ci ha aiutato sia a diminuire i tempi di attesa dei clienti, sia a ridurre il margine di errore nel carico e nello scarico della merce. D. Quanto tempo avete impiegato a imporre al personale la digitalizzazione? Nicola Quartarella. Più che imporre, abbiamo fatto percepire i vantaggi che la nuova tecnologia portava con sé. Abbiamo anche la fortuna di avere personale giovane, quindi più propenso all’utilizzo dei dispositivi digitali. Forse il passaggio più difficile è stato quello di trasferire le nuove procedure ai clienti, che però alla fine hanno apprezzato le novità. Essi stessi hanno potuto usufruire dei benefici delle nuove tecnologie, che si traducono in
L’AREA DELLO SHOWROOM DEDICATA AL WELLNESS E ALL’AMBIENTE BAGNO. A SINISTRA, ALCUNE PROPOSTE PER L’OUTDOOR
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un minore tempo di attesa nell’emissione dei documenti di trasporto o nella verifica delle giacenze. Ci sono voluti cinque-sei mesi per implementare il sistema: abbiamo dovuto organizzare tutta l’infrastruttura a livello logistico, facendo un inventario generale della merce, codificare i vari scaffali e riallocare gli articoli agendo per aree di prodotto. C’è stato uno sforzo comune non indifferente, che si è protratto anche al di fuori dall’orario lavorativo, per cercare di essere il più veloci possibili. D. Quindi ci avete guadagnato in competitività? Nicola Quartarella. Sicuramente. La certezza di conoscere con esattezza le giacenze e i prodotti a magazzino ci offre un vantaggio rispetto agli altri competitor. Inoltre le imprese apprezzano anche la possibilità di ordinare la merce tramite Whatsapp e arrivare in rivendita trovando il materiale già pronto.
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D. Quando si entra nella vostra rivendita, si è subito colpiti dalla bellezza del punto vendita: qual è il segreto? Renee Quartarella. Non lasciamo nulla al caso. L’attenzione e la cura dei dettagli sono nel nostro Dna. Bisogna restare sempre aggiornati: c’è un impegno costante per tenere ai massimi livelli il valore del punto vendita, e anche l’esposizione è in continuo divenire. C’è una persona dedicata e un grande lavoro di ricerca. Ma il nostro punto vendita non è solo bello, è anche accogliente e questo fa la differenza. Nicola Quartarella. Serve un grande investimento di tempo e risorse. Gli aggiornamenti sono continui e i venditori devono essere sempre preparati sulle novità. Il cliente privato è sempre più informato, e anche i tecnici e gli architetti apprezzano il fatto
LE AMBIENTAZIONI DELLO SHOWROOM SONO COSTANTEMENTE AGGIORNATE PER MOSTRARE AI CLIENTI LE NOVITÀ PIÙ RECENTI DEL SETTORE
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RIVENDITE di vedere in sala mostra sempre qualcosa di nuovo. Per questo dedichiamo tanto tempo alla formazione del nostro personale. D. Siete assidui visitatori del Cersaie: cosa cercate in fiera? Renee Quartarella. La fiera è sempre fonte di ispirazione. Esploriamo i brand più importanti dove i materiali sono esposti in maniera differente e innovativa. Nicola Quartarella. Tuttavia dopo un po’ si rischia di trovare l’evento un po’ ripetitivo. Finché un nuovo prodotto viene recepito dal mercato infatti passa un lasso di tempo abbastanza lungo. Si sta perdendo l’importanza della fiera in sé e le aziende stanno investendo sempre più negli showroom o nella Design Week milanese. D. Perché il vostro cliente sceglie BigMat Quartarella? Renee Quartarella. Sicuramente c’è una storicità e un passaparola positivo, abbiamo tanti clienti fidelizzati. In più il nostro marchio è abbastanza conosciuto sul territorio grazie al lavoro di comunicazione che facciamo in maniera costante. D. Da quanti anni siete in BigMat e perché avete scelto questo Gruppo?
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LO SHOWROOM DI FINITURE E CERAMICHE
Nicola Quartarella. Siamo nel Gruppo BigMat dal 2009. All’epoca, nel panorama nazionale e internazionale BigMat era il Gruppo che offriva un nuovo modo di fare rete e abbiamo subito percepito la serietà del progetto. Noi abbiamo aderito a BigMat soprattutto per le opportunità derivanti dagli accordi commerciali con i maggiori fornitori convenzionati e la possibilità di sfruttare iniziative di comunicazione, di sponsorizzazioni e promozione a livello nazionale. D. Quindi quali sono i vantaggi derivanti dall’adesione al Gruppo? Nicola Quartarella. L’aggiornamento continuo e il confronto costante con le altre rivendite. Nel difficile periodo del covid, l’appartenenza al Gruppo BigMat ci è stata di grande aiuto: la centrale aveva il polso del mercato e ci ha supportato nella scelta delle strategie da adottare. Poi, c’è tutto il discorso legato alla ricerca di nuovi prodotti e fornitori. Inutile dire che il marchio sta crescendo molto grazie anche ad attività di brand awareness a livello internazionale e nazionale come la sponsorizzazione delle nazionali di pallavolo. Domanda. Che cosa vi aspettate dal 2023 e dal 2024? Nicola Quartarella. Ci vorrebbe la sfera di cristallo. Nel primo semestre 2023 abbiamo navigato ancora con il vento in poppa grazie ai lavori avviati l’anno precedente grazie al superbonus. Nelle province di S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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RIVENDITE
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L’AREA A LIBERO SERVIZIO
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Fondata ad Altamura, in provincia di Bari, nel 1949 Fatturato 2022: 13,5 milioni di euro 1 punto vendita 44 dipendenti 3.000 mq di showroom 800 mq di area libero servizio 10.000 mq di magazzino coperto 30.000 mq di area scoperta
Bari e di Matera il mercato è abbastanza florido e ci sono ancora parecchi interventi in corso. La domanda tiene ancora, ma fare previsioni per il futuro diventa veramente molto complicato. I numeri del 2022 saranno difficili da eguagliare, ma puntiamo sempre a crescere cercando di inserire nuove famiglie merceologiche ed esplorare nuovi mercati. D. Avete qualche nuovo progetto nel cassetto? Renee Quartarella. Abbiamo in mente di riprogettare l’area dedicata all’home, ma non possiamo ancora svelare nulla. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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RIVENDITE HABIMAT CAPRI CERAMICHE
LA VILLA TOP CHE NASCE
IN SHOWROOM Lo studio AI Lab di Novara dell’architetto Roberto Briseda realizza una grande residenza di design, con ambienti studiati e persino una piattaforma su un albero con vista Lago Maggiore. Resa possibile dalla collaborazione con la sala mostra biellese
Veronica Monaco
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n laboratorio al servizio di progettisti e architetti, dove poter toccare con mano i materiali e dare forma alle idee per realizzare interni da copertina. È il caso di Habimat Capri Ceramiche di Pray (Biella) che, proprio grazie al format di showroom sviluppato da BigMat, ha attivato un proficuo rapporto di collaborazione con numerosi studi di progettazione. Come lo studio di architettura e ingegneria AI Lab di Novara dell’architetto Roberto Briseda, che ha scelto il valore aggiunto del concept Habimat per dare forma al progetto di ristrutturazione di una moderna e funzionale abitazione residenziale sul Lago Maggiore.
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I TITOLARI VANNI CAPRI E SILVIA REGIS. SOPRA, MOODBOARD DEI MATERIALI SCELTI PER IL PROGETTO HABIMAT CAPRI CERAMICHE. NELLA PAGINA A FIANCO, IL PROGETTISTA ROBERTO BRISEDA DELLO STUDIO AI LAB DI NOVARA.
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RIVENDITE
RENDER DELL’INTERNO E DELL’ESTERNO DELLA RESIDENZA DI DESIGN SUL LAGO MAGGIORE
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Domanda. Qual è stato il vantaggio della collaborazione con H abimat Capri Ceramiche? Risposta. Oltre al valore umano, che deriva da un rapporto di ormai 25 anni, quella instaurata con BigMat Capri Edilizia è una relazione di vera e propria partnership. Cerco di coinvolgerli nella maggior parte dei lavori che intraprendo. Negli ultimi anni la rivendita ha avuto un’accelerazione incredibile e si è strutturata in maniera estremamente professionale. I punti di forza che contraddistinguono tutto il gruppo sono la competenza e l’estrema disponibilità: di qualsiasi risposta io abbia bisogno, mi sanno sempre offrire il massimo supporto. Inoltre, il format Habimat è un ulteriore valore aggiunto. Il fatto di poter toccare con mano i materiali e comporli come più desidero è fondamentale per il mio lavoro. Al cliente intendo proporre qualcosa di unico e lo showroom Habimat Capri Ceramiche mi permette di farlo. Come nel caso del progetto di ristrutturazione a Dormelletto (Novara), sul Lago Maggiore. D. In che cosa è consistito il progetto e qual è stato l’obiettivo dell’intervento? R. Il progetto si è sviluppato come ristrutturazione di una preesistenza con l’obiettivo di realizzare un’abitazione residenziale. I committenti avevano comprato un immobile circondato da un prato e un bosco di 2.500 metri quadrati. La loro richiesta esplicita è stata quella di realizzare una vera e propria casa da sogno. Per lo studio è stato un lavoro molto stimolante: i clienti ci hanno dato carta bianca con l’obiettivo di realizzare una casa moderna, funzionale e attenta agli aspetti energetici. D. Quali sono nel dettaglio le caratteristiche dell’abitazione? R. Della struttura esistente abbiamo tenuto solo
tre muri e abbiamo utilizzato il Piano Casa per ampliarla del 20%. La casa complessivamente è di 140 metri quadrati disposta su due livelli. Il piano terra è disposto su due ulteriori livelli: l’ingresso comprende la parte giorno, composta dalla cucina e dal tavolo del soggiorno. Scendendo cinque gradini si arriva alla quota giardino, dove è stato posizionato un divano che dà su una parete in cemento armato su cui sarà installato il televisore. Nel soggiorno è prevista anche una parete in vetro strutturale, alta quasi 8 metri, dove sarà collocato, all’interno di una fioriera, un albero. Dal soggiorno si accede al bagno comune e a una delle due zone notte, che comprende una camera da letto con cabina armadio
HABIMAT, UN CONCEPT IMMERSIVO Sviluppato dal team Habimat, in collaborazione con lo studio di architettura Del Monaco+Lorenzoni di Milano, il format di showroom di finiture d’interni BigMat si presenta come un’esposizione elegante e accogliente, studiata nei minimi dettagli per offrire un percorso immersivo ed esperienziale alla scoperta di ambientazioni ispirate ai trend del momento e che possono essere personalizzate sulle esigenze del cliente. Habimat permette alla sala mostra di posizionarsi come partner di interior designer e architetti e diventare trend setter del comparto finiture attraverso le moodboard che declinano i principali trend ed esplorano stili diversi tramite l’abbinamento di texture, tonalità cromatiche, formati e tipologie di posa. Dopo aver aperto nel 2017 lo showroom Habimat, la rivendita Capri Ceramiche di Pray Biellese, in provincia di Biella, ha investito anche nel concept di BigMat con il rinnovo dalla sala mostra trasformandosi in un «laboratorio» dove architetti, designer e privati possono dar vita ai loro progetti abitativi.
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e il bagno padronale. Da una scala posizionata nella zona giorno, realizzata in ferro pressopiegato con corrimano illuminato lungo tutta la parete, si accede al piano superiore, che accoglie una seconda zona notte sempre con camera da letto, bagno e cabina armadio, oltre a una balconata che si affaccia sulla zona giorno. D. Ci sono altri dettagli che caratterizzano il progetto? R. Sì. Nel bosco abbiamo realizzato anche una dépendance, di circa 45 metri quadrati, e una piattaforma tra gli alberi da cui è possibile scorgere il Lago Maggiore: un punto di osservazione a cui si giunge attraverso un percorso di 60 metri interamente illuminato. L’esterno è corredato anche da una zona piscina di 60 metri quadrati con area bar. D. Ci sono state problemi in fase di progettazione? R. Direi di no. La parte di progettazione si è sviluppata senza intoppi. Le difficoltà sono sopraggiunte in fase esecutiva: l’esistente non era stato realizzato secondo la regola dell’arte dal punto di vista strutturale, tanto che siamo dovuti intervenire con dei rinforzi. D. Quali sono state le fasi di lavorazione? R. La prima parte ha riguardato la demolizione della maggior parte delle murature della vecchia struttura. Abbiamo da poco terminato la realizzazione delle nuove fondazioni e ora stiamo innalzando le nuove
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CONSULENZA PREZIOSA PER CASA MIA Riccardo Azzolin (nella foto), professione commerciante, non vede l’ora di varcare la porta della sua nuova casa. «Dopo aver venduto la vecchia abitazione di proprietà, mi sono affidato alle sapienti mani dell’architetto Roberto Briseda dello studio AI Lab di Novara, che mi è stato presentato da alcuni amici. Ho espresso fin da subito il desiderio di una casa moderna, che costasse poco dal punto di vista del mantenimento energetico. Fortunatamente i miei gusti sono stati congruenti con quelli dell’architetto e in tante situazioni ci siamo trovati subito d’accordo, anche nella scelta dei materiali. Abbiamo cercato finiture moderne e, grazie anche al supporto e alla consulenza dello showroom Habimat Capri Ceramiche, siamo riusciti a definire i materiali in maniera quasi immediata. Appena arrivati in sala mostra abbiamo trovato esposti su alcuni vassoi gli elementi selezionati preventivamente con l’architetto: tutto si è svolto in maniera molto lineare, a parte qualche piccola modifica, come la scelta di virare sul gres al posto della resina, come consigliato dalla responsabile dello showroom Martina Capri, avendo io anche un animale domestico».
murature. Quando si arriverà alle quote prestabilite poseremo il tetto, caratterizzato da finitura nera in alluminio, che svolterà anche in facciata, lasciando nel visitatore un effetto di curiosità verso l’interno della casa. D. Quali sono state le scelte da un punto di vista estetico? R. Il taglio moderno della casa ha portato all’utilizzo di pochi materiali ben precisi. Si è scelto di utilizzare toni neutri con elementi caratterizzanti di colore nero a contrasto con altri bianchi. A questi si aggiunge l’effetto cemento, riportato in alcune parti del soggiorno, e il verde che è presente nell’abitazione con un albero posizionato all’interno della casa e una parete tutta in muschio. L’elemento naturale è predominante e consente di dare continuità tra interno ed esterno. D. Qual è stato il ruolo dello showroom H abimat Capri Ceramiche nella selezione dei materiali? R. Il nostro studio aveva già in mente le finiture da inserire nel progetto e le abbiamo condivise con lo showroom Habimat Capri Ceramiche. Con loro abbiamo costruito le proposte dei materiali da mostrare ai clienti e abbiamo organizzato un incontro in sala mostra. Insieme ai committenti abbiamo poi visionato la selezione, cambiato alcuni elementi e definito nel dettaglio le finiture da inserire. C’è stato un grande lavoro di ricerca, molto importante, anche da parte della rivendita. Per esempio, per il soggiorno cercavamo una piastrella simile al cotto di un colore particolare: ne abbiamo viste molte, ma alla fine le abbiamo trovate grazie al supporto dello showroom. D. BigMat Capri Edilizia è coinvolta per tutti i progetti? R. Se i lavori sono interamente sotto la mia responsabilità, mi rivolgo a loro. Per me è importante appoggiarmi a un servizio di qualità come quello che loro sono in grado di offrire. Oltre a garantire una consulenza di prim’ordine, sono bravi fornitori e, qualora sia necessario, si appoggiano anche a squadre di posatori professionali. D. Quante persone operano all’interno dello studio AI Lab? R. Siamo tre soci e nove collaboratori. Ci occupiamo di progettazione edile a tutto tondo, dagli esterni all’interior design. Riusciamo a coprire a 360 gradi le esigenze del cliente, anche grazie a partner come BigMat Capri che ci consente di realizzare i nostri progetti. D. Quali sono i trend più comuni nella zona in cui operate? R. Operiamo per di più nel novarese. Sul Lago Maggiore le richieste riguardano soprattutto la realizzazione di case molto moderne e con un alto rispar-
TUTTI I MATERIALI E LE FINITURE SONO STATI SCELTI CON IL SUPPORTO DELLO SHOWROOM HABIMAT CAPRI CERAMICHE DI PRAY BIELLESE
mio energetico. È una clientela con una capacità alto spendente, anche sul fronte dell’innovazione. Stiamo cercando di portare questo trend anche a Novara, che però è una città un po’ più difficile. D. Qual è l’età media dei vostri clienti? R. I clienti vanno dai 25 ai 70 anni, con una preponderanza di committenti giovani. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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L’azienda di distribuzione, oltre a ceramiche, rivestimenti, pavimenti, arredobagno, serramenti e porte, propone materiali di edilizia tradizionale, ferramenta, inerti, ma anche una piccola area di noleggio attrezzature. E per le finiture c'è anche una «materioteca»
Veronica Monaco
N I TITOLARI VANNI CAPRI E SILVIA REGIS
on solo finiture d’interni. Allo showroom di circa 400 metri quadrati, in cui Habimat Capri Ceramiche propone un’ampia gamma di ceramiche, rivestimenti, pavimenti, arredobagno, serramenti e porte, ma anche prodotti per l’outdoor e colore, la rivendita di Pray Biellese affianca una seconda realtà completamente dedicata a materiali edili, attrezzature e ferramenta. BigMat Capri Edilizia è il secondo cuore pulsante dell’attività commerciale guidata da Vanni Capri e Silvia Regis, insieme ai figli Martina e Luca. YouTrade ha incontrato il titolare e amministratore unico Vanni Capri per scoprire il segreto del successo di questa rivendita immersa nelle colline biellesi. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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LO SHOWROOM HABIMAT CAPRI CERAMICHE
Domanda. Materiali edili, rivestimenti, ferramenta, ambienti bagno: BigMat Capri Edilizia si propone come distributore ad ampio raggio. Qual è la storia della vostra rivendita? Risposta. Capri Edilizia è nata nel 1996 come attività a sé stante, ma è erede di una lunga storia familiare che affonda le sue radici nella società Capri Ceramiche, dove ho lavorato più di 20 anni con mio fratello Emiliano. L’azienda Capri Ceramiche è stata fondata da mio padre, che durante la guerra fu internato come prigioniero nei campi di lavoro a
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Berlino e relegato alla lavorazione di pietre, marmi e piastrelle. Mettendo a frutto questa dolorosa esperienza, negli anni Cinquanta ha aperto un’attività in proprio come artigiano edile dedicato alla posa di piastrelle, materiali lapidei, marmi, pietre e cotto fiorentino. Nel 1976, con l’ingresso in azienda di mio fratello Emiliano, si è costituita la società Capri Ceramiche, affiancando all’attività artigianale quella commerciale, aprendo anche un piccolo showroom. Nel 1998 io e mia moglie Silvia abbiamo deciso di aprire la rivendita di materiali edili BigMat Capri
Edilizia, che nel 2016 ha incorporato per fusione la Capri Ceramiche. D. Perché avete deciso di aprire BigMat Capri Edilizia? R. Per una motivazione prevalentemente logistica. Capri Ceramiche trattava solo ceramica e arredobagno, ma la completezza del ruolo di distributori prevedeva anche un allargamento ai materiali edili, che però non trovavano spazio nella sede storica. Per questo abbiamo deciso di aprire un nuovo polo a 500 metri dalla sede storica interamente dedicato S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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RIVENDITE
LO SHOWROOM DISPONE DI UNA VASTA SELEZIONE DI PRODOTTI, DAI PIÙ TRADIZIONALI A QUELLI DI TENDENZA, PER SODDISFARE QUALSIASI ESIGENZA
all’edilizia, in modo da offrire ai nostri clienti una proposta completa. Dopo la fusione abbiamo deciso di mantenere il marchio Capri Ceramiche per identificare lo showroom, in modo da dare valore a una tradizione che portiamo avanti da quasi 80 anni e che ci permette di avere una competenza specifica nel settore delle finiture, abbastanza peculiare in quel periodo, nel mondo delle rivendite edili.
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D. Dunque, com’è organizzata l’azienda? R. L’azienda è distribuita su una superficie di quasi 12 mila metri quadrati distribuiti tra parte coperta ed esterna. Lo showroom si estende per circa 400 metri quadrati, mentre gli uffici occupano un’area di 150 metri quadrati. Trattiamo tutti i materiali di edilizia tradizionale, ferramenta, inerti e abbiamo una piccola area di noleggio di attrezzature
propedeutica alla vendita dei materiali. Per quanto riguarda le finiture trattiamo piastrelle e rivestimenti, arredobagno, porte, serramenti, e con il format Habimat anche il colore. La scelta del format di BigMat per gli showroom d’interni è stato per noi un arricchimento enorme, la ciliegina sulla torta per uno showroom che negli anni ha avuto diverse rivisitazioni.
OLTRE A PAVIMENTI, RIVESTIMENTI E ARREDOBAGNO, CAPRI CERAMICHE PROPONE PORTE E SERRAMENTI IN LEGNO, PVC E ALLUMINIO
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RIVENDITE
L’ESTERNO DELLA RIVENDITA BIGMAT CAPRI EDILIZIA. A DESTRA, L’INTERNO DEL PUNTO VENDITA
D. In che cosa consiste il format H abimat per voi? Funziona? R. Il format ha interpretato un’idea di showroom che avevamo già, dandole completezza e concretezza. Quella di Habimat è una formula che valorizza non la vendita fine a se stessa, ma la scelta dei materiali e delle finiture come proposta creativa. L’ambiente, studiato dal team Habimat coordinato da Dayana Venturiello, retail project manager Habimat, si propone come un percorso attraverso i trend dell’interior design. Abbiamo adottato immediatamente questa proposta, che è poi stata personalizzata sulla base delle nostre esigenze. Dopo un lungo lavoro, a inizio giugno abbiamo inaugurato il nuovo spazio creato ex novo per accogliere lo showroom Habimat. D. Com’è organizzato lo showroom H abimat? R. Come un laboratorio di ispirazione in cui diamo al progettista gli strumenti per trasformare le sue idee in un progetto compiuto. Lo showroom presenta una
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sala principale in cui proponiamo materiali e finiture, superando il tradizionale approccio per categoria di prodotto e brand perché vogliamo ispirare il cliente senza condizionarlo. Nella fase iniziale interloquiamo direttamente con il progettista, il focus del nostro lavoro, a cui offriamo la nostra consulenza nella «materioteca» per calare le sue idee progettuali nella realtà operativa. In una seconda fase il progettista ritorna in showroom con il suo cliente, a cui vengono mostrati i render e valutati dal vivo i materiali e le finiture scelte. Abbiamo anche tutti gli strumenti per comunicare a distanza poiché a volte questi incontri si protraggono in più appuntamenti. D. E quando il cliente chiede un marchio specifico? R. Il nostro fine ultimo è sempre soddisfare il cliente offrendogli una gamma di soluzioni più ampia possibile, ma chi si affida alla nostra consulenza cerca prima di tutto idee creative e ispirazioni da concretizzare in proposte multibrand che possiamo realiz-
zare ad hoc per loro. Il nostro modello non è solo ed esclusivamente vendere il prodotto finale ma proporre dei concept e offrire una consulenza completa che tenga conto delle preferenze del cliente e che offra più alternative tra cui scegliere. D. I progettisti sono al centro del vostro lavoro: come si relazionano con voi? R. I progettisti sono il tramite indispensabile per sviluppare il contatto con i committenti. La sala mostra è pensata proprio come un ambiente di lavoro che mettiamo a disposizione dei progettisti per trasformare le loro idee in realtà. Offriamo la possibilità di individuare i materiali che al meglio soddisfano i loro progetti. Abbiamo anche una materioteca online e abbiamo installato un grande schermo a disposizione del professionista dove può proiettare i propri render a vantaggio del cliente finale. D. Per lavorare con i progettisti occorre però tanta formazione: come siete organizzati su questo fronte? R. Gestiamo due tipologie di formazione: quella rivolta al personale interno e quella legata ai progettisti. Bisogna agire in entrambe le direzioni. Con i progettisti organizziamo incontri di aggiornamento sui materiali e le tecniche di posa. Grazie alle competenze maturate dai miei figli Martina e Luca, entrambi ingegneri abilitati, possiamo confrontarci con S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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IL MAGAZZINO. SOTTO, MODELLO «CASETTA» PER POSA DI SISTEMI ETICS SECONDO IL MANUALE CORTEXA
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i progettisti a un livello paritario ed essere credibili dal punto di vista professionale. Per la formazione abbiamo una sala di 70 metri quadrati, in cui organizziamo incontri su temi specifici con il patrocinio di diversi ordini professionali, attraverso i quali vengono anche rilasciati crediti formativi. Non si tratta di momenti di vendita, in cui le aziende produttrici presentano i loro prodotti, ma di veri e propri corsi professionali. D. Quali sono gli ultimi che avete organizzato? R. Abbiamo un programma approvato dagli ordini. Negli ultimi corsi abbiamo approfondito il tema dei rinforzi strutturali, delle resine, delle reti e abbiamo anche tenuto un corso propedeutico all’esame per il rilascio del patentino per i cappottisti. D. Che cosa fate, invece, sul fronte della formazione del personale interno? R. Attraverso la Scuola BigMat seguiamo corsi di aggiornamento su diversi temi, dalle strategie di marketing alle tecniche di vendita, dall’organizzazione aziendale e logistica alle nuove tecnologie e molto altro. La formazione interna è strategica: i tempi cambiano e ognuno, secondo il ruolo che ricopre, deve poter svolgere al meglio il proprio lavoro e stare al passo con le novità del mercato. Chi non si forma, si ferma! D. Che cosa vi chiede di solito il progettista a livello di supporto? R. Di aiutarlo a trasformare le sue idee in progetti compiuti, offrendogli strumenti e consulenza adeguati. A certi livelli ci viene richiesta anche l’assistenza in cantiere per la posa dei materiali. D. Vi proponete anche come general contractor? R. Rivestiamo anche questo ruolo. Recentemente
PARTE DELL’AREA COPERTA DEL MAGAZZINO CON PRODOTTI IN SACCO
abbiamo aggiunto il codice Ateco, che ci consente di presentarci oggi come general contractor per offrire un servizio ulteriore ai nostri clienti, ma non ci proponiamo quasi mai in questa veste. Non possiamo immaginare di mettere in opera tutti i materiali che vendiamo, sarebbe impossibile, ma ci sono clienti e progettisti che ce lo richiedono, soprattutto quando si presentano particolari difficoltà realizzative. Non
abbiamo squadre interne, ma ci affidiamo a nostri clienti artigiani di fiducia, selezionati e certificati, e ci rechiamo anche in cantiere per controllare l’andamento dei lavori. D. Quali sono i servizi più graditi dai clienti? R. La consulenza in tutte le fasi, dalla prevendita alla lavorazione fino al postvendita, e la presenza in cantiere. Se si è credibili in questo, la vendita del LO SHOWROOM HABIMAT CAPRI CERAMICHE
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SENSIBILI ALLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE L’AZIENDA PROPONE SOLUZIONI E MATERIALI CHE MIRANO AL MIGLIORAMENTO PAESAGGISTICO E GEOTECNICO DEGLI SPAZI NATURALI
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materiale diventa quasi automatica. D. Uno dei punti di forza del mercato attuale sono i materiali per la ristrutturazione di interni: in che modo coprite quest’area? R. La nostra esperienza come Habimat Capri Ceramiche e le competenze sviluppate dal nostro personale tecnico ci consentono di far valere la nostra professionalità anche nel settore dei materiali per la ristrutturazione, che spesso sono più tecnici e richiedono un grado di preparazione maggiore. Inoltre, con la scomparsa del comparto laniero nel biellese, sono calate anche le costruzioni di nuovi insediamenti. Oggi puntiamo prevalentemente alle ristrutturazioni di pregio, settore che ci vede particolarmente coinvolti. D. In questo momento quali sono le maggiori tendenze per i rivestimenti nel campo della ristrutturazione? R. I nuovi materiali sono protagonisti, poiché grazie alle nuove tecnologie, sono diventati insostituibili. I più richiesti sono i rivestimenti porcellanati abbinati ai lapidei, a cui si aggiungono poi tutti gli altri prodotti, dai vetrosi ai cotti e klinker. D. A fine settembre a Bologna torna l’appuntamento con il Cersaie: ci andrete? R. Cersaie è un appuntamento irrinunciabile per restare aggiornati e seguire le tendenze del settore ceramico e dell’arredobagno. Non è più come 30 anni fa, in cui si andava in fiera per comprare i materiali.
Oggi la fiera serve perlopiù a cogliere le novità dei trend, delle tecnologie e dei materiali. Per noi Cersaie ha una duplice valenza: incontrare i vertici aziendali e vedere le proposte dei leader di settore. Frequentare assiduamente la manifestazione ci ha permesso di inserire anche nel nostro showroom marchi prestigiosi che non hanno necessità di fare promozione, ma fanno tendenza. D. Dal 2001 Capri Edilizia è entrata a far parte del Gruppo BigMat, di cui è socio fondatore: come avete deciso questo passo? R. Dopo aver costituito la Capri Edilizia, nel 1998, ci siamo guardati intorno perché sentivamo il bisogno di condividere le nostre esperienze con altri colleghi. All’inizio degli anni 2000 abbiamo costituito, insieme ad altre rivendite, l’attuale Gruppo BigMat. È stato un passo coraggioso per l’epoca ma, a distanza di vent’anni, possiamo dire che è stata una scelta vincente. Nessuno può pensare di navigare da solo in questo settore pieno di insidie. Da soli si va veloci, ma in gruppo si va lontano. E noi lo abbiamo fatto. D. Qual è la molla che vi spinge a guardare sempre oltre? R. Il coraggio e la voglia di crescere. Non c’è niente come la forza di volontà per superare i momenti di crisi. Ma non avremmo potuto realizzare ciò che abbiamo fatto se non fossimo stati nel Gruppo BigMat: far parte di una famiglia come questa vuol dire acquisire
PALERIA IN CASTAGNO SCORTECCIATO E TUTTI I COMPONENTI PER TERRE ARMATE COME SOLUZIONI ALTERNATIVE AI SISTEMI EDILI TRADIZIONALI
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RIVENDITE COMPETENZA E PASSIONE PER I CLIENTI Martina Capri, responsabile showroom Habimat Capri Ceramiche: «La scelta di entrare in azienda è stata graduale. Dopo aver svolto un paio di tirocini all’interno di due studi di progettazione specializzati prevalentemente in appalti pubblici, al termine della laurea in ingegneria e alla successiva abilitazione si delineavano per me due scelte: la vita da progettista in uno studio esterno o l’ingresso nell’azienda di famiglia. Ho scelto la seconda opzione: lavorare con la propria famiglia offre una forza aggiuntiva rispetto al rapporto che si viene a creare con dei colleghi. C’è molto spazio di manovra e tantissime opportunità di crescita e sviluppo. Per esempio, dopo il mio ingresso in azienda, abbiamo implementato notevolmente il settore serramenti, che ho iniziato a gestire in autonomia ed è stato il frangente che mi ha consentito di fare molta esperienza in breve tempo. Ogni giorno nascono nuove idee, ma credo che in questo particolare periodo storico sia necessario puntare sul servizio ai progettisti supportandoli in tutte le fasi dall’inizio alla fine dei lavori».
una vision e una serie di opportunità, anche grazie all’enorme supporto della sede centrale. D. Come state gestendo il passaggio generazionale? R. I miei figli Martina e Luca rappresentano la terza generazione. Il passaggio in realtà sta procedendo in maniera molto naturale. Entrambi hanno scelto liberamente di lavorare in azienda, forse grazie anche alla passione per questo lavoro che io e mia moglie Silvia abbiamo trasmesso loro. Per noi è stata una ventata di rinnovamento. Siamo molto fortunati. D. Come è andato, finora, il 2023 e come andrà l’anno prossimo? R. Tra il 2020 e il 2023 abbiamo avuto una crescita enorme, cogliendo tutti i vantaggi derivanti dal boom dell’edilizia. Ci siamo però subito resi conto che si trattava di un fuoco di paglia destinato a morire e non abbiamo commesso l’errore di fare
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investimenti sproporzionati e sbilanciarci dal punto di vista economico. Già dall’anno scorso abbiamo iniziato a pensare come gestire la fine di questa fiammata e abbiamo puntato sui nuovi interventi per il Pnrr, affiancandoci ad alcuni progettisti con cui eravamo già in contatto. Insieme a loro abbiamo cercato di trovare spazio per studiare e proporre materiali che nei prossimi due anni vedranno un sicuro sviluppo, come quelli legati alle strutture pubbliche, alla messa in sicurezza, alla rigenerazione degli edifici scolastici e alla riqualificazione energetica degli edifici. Credo che la stagione 2023 si chiuderà con una leggera contrazione, fino al 10%, che però non ci preoccupa più di tanto, perché contiamo di recuperare grazie a questi interventi. D. Quali sono le prossime sfide che pensa dovrà affrontare in futuro? R. Abbiamo diversi progetti, in particolare volti a
UN PONTE TRA PROGETTISTI E IMPRESE Luca Capri, responsabile ufficio tecnico BigMat Capri Edilizia: «Sono ingegnere civile e sono entrato in azienda circa quattro anni fa, dopo un paio di ottime esperienze all’interno di studi di progettazione nel torinese specializzati in infrastrutture, che mi hanno messo in contatto con realtà importanti. ho svolto l’attività post-laurea nonostante da sempre avessi espresso l’ambizione di entrare subito nell’azienda di famiglia: un desiderio nato dalla passione dei miei genitori per questo lavoro e dalla mia volontà di portare avanti la tradizione famigliare. Finiti gli stage e conseguito l’esame di Stato ho iniziato a lavorare per BigMat Capri Edilizia. Oggi il mio lavoro consiste nello sviluppo di un contatto diretto con il professionista e l’impresa per la risoluzione di problemi cantieristici o progettuali, attraverso attività di consulenza tecnica sia in ufficio sia, quando necessario, in cantiere. Interpretare un’esigenza, formulare una soluzione, proporre prodotti di qualità correlando necessità tecniche a disponibilità economiche, nell’interesse dell’impresa, sono i servizi più apprezzati dai nostri clienti. Da diverso tempo abbiamo in mente di ampliare il progetto aziendale e aprire nuove sedi per raggiungere anche la clientela più lontana e offrirle un servizio sempre più completo».
sviluppare l’anima green dell’azienda. Quello che mi sta più a cuore riguarda lo sviluppo del settore dell’ingegneria naturalistica, con cui facciamo un ottimo lavoro anche in termini economici. Da diversi anni proponiamo prodotti per il recupero ambientale e materiali alternativi al calcestruzzo, che richiedono tecniche meno impattive. L’altra aspirazione che abbiamo sempre avuto riguarda il riciclo dei materiali da demolizione, una tematica che dovrebbe interessare da vicino tutti i rivenditori di materiali edili. Un
terzo aspetto su cui intendiamo lavorare riguarda il continuo miglioramento dell’attività consulenziale. Fondamentali sono le partnership con aziende esterne che si occupano di attività collaterali. In questo senso abbiamo stretto una joint venture con dei mobilifici della zona specializzati in cucine e con un’azienda che realizza case in legno. Infine, se ci saranno le prospettive, stiamo valutando in futuro l’opportunità di delocalizzare aprendo nuovi punti vendita in zone più strategiche e con una maggiore densità abitativa. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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RIVENDITE EDILIZIA
COSÌ CRESCE LA RIVENDITA
SPECIALIZZATA
L’INGRESSO DEL PUNTO VENDITA MADE DISTRIBUZIONE DI BASIANO (MILANO)
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Made Distribuzione Pennati di Basiano (Milano) si rinnova con una ristrutturazione dell’area espositiva e l’inaugurazione di una sezione dedicata al libero servizio. Introdotto anche il format dedicato alla ferramenta, accanto a cartongesso e pitture
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Sara Giusti
l punto vendita Made Distribuzione Pennati di Basiano (Milano) si rinnova con una completa ristrutturazione dell’area espositiva e l’inaugurazione di una nuova sezione dedicata al libero servizio. Moderno e altamente specializzato, in grado di soddisfare con il suo servizio di assistenza e di consulenza le esigenze di clienti professionali e privati, il negozio di Basiano rappresenta in concreto l’idea di innovazione dei magazzini edili a marchio Made. SEMPRE NUOVI SERVIZI Made Distribuzione, oltre a svolgere la sua attività commerciale con i punti vendita diretti di Gruppo Made, ha anche il compito di ideare e realizzare nuovi servizi che, dopo un adeguato periodo di prova, vengono messi a disposizione di tutte le rivendite aderenti. Un esempio è il nuovo format dedicato alla ferramenta professionale e al libero servizio che concorre a delineare una precisa identità del punto vendita, attraverso la declinazione del marchio Made nella definizione e immediata identificazione delle aree e nella comunicazione al cliente.
IL FORMAT DEDICATO ALLA FERRAMENTA PROFESSIONALE. SOPRA, L’AREA A LIBERO SERVIZIO. SOTTO, LO SHOWROOM
LO SHOWROOM Oltre alle attrezzature del settore ferramenta da cantiere, il punto vendita Made Distribuzione Pennati comprende oggi anche una selezione dei marchi più prestigiosi di materiali e attrezzature per gli operatori professionali del settore del cartongesso. Un’area dedicata è riservata inoltre ai pittori edili, affiancando e completando l’offerta per il comparto già altamente specializzata. A fianco del settore dell’edilizia è stato realizzato anche un accogliente showroom, strutturato per l’accoglienza sia dei clienti privati, sia di progettisti e architetti. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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RIVENDITE LE STRADE DELLA DISTRIBUZIONE
NEL LABIRINTO DEI CENTRI
COMMERCIALI Le aree in cui si raggruppano grandi magazzini, supermercati e negozi di diversi generi si sono moltiplicate nel corso degli anni, fino a diventare ricorrenti nel panorama urbano. Ma sono numerose le variabili che le differenziano
Oliviero Tronconi*
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RIVENDITE I PARCHI COMMERCIALI POSSONO AVERE TIPOLOGIE MOLTO DIVERSE
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Con ERGON® LIVING FOLDING le ante si muovono insieme e con il minimo sforzo. Questo sistema permette di ricavare una nicchia, una cabina armadio o un vano cottura oppure di dividere un unico ambiente interno fino a 6,5 metri ad uso privato o pubblico. Ergon Folding non prevede nessun intervento sul pavimento. Scopri di più su www.celegon.it
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Dornbracht e Nature Squared danno vita a una esclusiva collezione di maniglie Mem per rubinetteria da lavabo, doccia e vasca. Oltre 30 le possibili combinazioni che mixano sette materiali, realizzati con conchiglie, madreperla e gusci d’uovo, e cinque finiture.
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3 Il duo di architetti Francesco Breganze de Capnist e Virginia Valentini
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Fragmenta è la collezione effetto pietra di Ariostea realizzate in gres porcellanato a tutta massa (Fragmenta Full Body), nella versione grandi lastre (Ultra Fragmenta) e nel formato spessorato per l’outdoor da 2 centimetri (CM2 Outdoor).
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(LatoxLato) collabora per la prima volta con Inkiostro Bianco disegnando una serie di suggestivi wallpaper di ispirazione urbana e metafisica. Essenziale la ricerca sul colore, pensato per un uso trasversale delle carte da parati in spazi domestici e contract.
4 Oknoplast lancia Tenvis Black Design, una linea di portoncini di ingresso in alluminio disponibile in 12 modelli, con inserti, decorazioni e maniglione anodizzato dal carattere deciso, enfatizzati dal colore nero. 5 La collezione Chelsea di Unopiù, realizzata integralmente in legno di
teak, offre un’ampia gamma di arredi che include divani, tavoli, sedute, lettini e una chaise longue. Gli imbottiti possono essere personalizzati, scegliendo tra una vasta gamma di tessuti.
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Grazie al supporto fonoassorbente Acousticframe, le immagini del catalogo Decor Frame di NC Design group si evolvono da oggetti decorativi a elementi capaci di generare benessere abitativo, limitando il riverbero all’interno della stanza.
8 6 Flute è l’originale lavabo da appoggio disegnato da Marco Pisati per
Kerasan, il cui profilo ricorda quello di un calice. Caratterizzato da un disco copripiletta in ceramica, proposto in 8 colorazioni matt e 5 decori ispirati ad antiche ceramiche e tessuti, Flute è disponibile in versione bianco lucido o con esterno nero matt e interno bianco lucido.
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My Your presenta i nuovi tavolini Piuma per outdoor, caratterizzati da top in gres effetto onice, che dona eleganza agli spazi esterni. La struttura è realizzata in alluminio, riprendendo le gambe degli imbottiti dell’omonima collezione, in tre finiture: gunmetal, metallic sand gray e matt white.
7 Acquabella presenta le nuove vasche da bagno Nevis, caratterizzata da morbide curve e un design ovale, e Dewa, dalle linee più grintose e decise. Le vasche sono realizzate entrambe in Dolotek, materiale formato da resina e pietra dolomia dalla superficie setosa e non porosa. 8 Zero è la novità Falmec con quattro zone cottura di diverse dimensioni e
cursore in vetro che consente di focalizzare l’aspirazione dove si sta effettivamente cucinando. L’assenza di rilievi permette di allinearsi perfettamente al top della cucina, garantendo una pulizia ancora più facile e un effetto armonioso e continuo.
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TO BUILD LASTRA DRENANTE DA BAGATTINI
Bagattini lancia Megadrain, la prima lastra drenante di spessore 4 centimetri, permeabile al 100% (test di permeabilità secondo norma Uni En 12697). Le lastre Megadrain sono pavimentazioni per esterni che garantiscono l’assenza di pozzanghere e rispondono alle prescrizioni delle più recenti
CALCENE PER PITTURA A BASE DI GRAFENE E CALCE Dalla collaborazione tra l’azienda triestina Sandtex (Covema Vernici), la spagnola GraphenStone e l’Università di Trieste, nasce Calcene, una innovativa pittura a base di grafene e calce. «Con lo stesso concetto del cemento armato, siamo riusciti a inglobare nel grassello di calce la sottile e robustissima rete di grafene, dan-
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normative e dei Cam permettendo alle acque piovane di filtrare nel terreno. Sono antiscivolo e non si riscaldano (finiture certificate Sri). Inoltre, la posa a secco consente una rapida installazione e la possibilità di manutenzione o sostituzione senza necessità di demolizione.
do al nostro materiale vantaggi inaspettati. Le sue caratteristiche stanno avendo e avranno un impatto straordinario sulle nostre città che ritroveranno i colori consumati da decenni di inquinanti e piogge acide con un prodotto innovativo che non perde la sua naturalità, la sua origine minerale, la sua sostenibilità e la sua capacità di assorbire la CO2 mentre asciuga in parete», spiega Gianni Martinetti, Ceo del Gruppo Covema Vernici. Il prodotto è stato già impiegato in diversi cantieri in Italia e nel mondo, come la ristrutturazione della facciata di Torre Caselli ai Colli Aminei (Napoli) a Torino per gli interni di un palazzo storico di via Peyron, fino alla Cattedrale di Panama, una costruzione del 1688 che grazie a Calcene ha ritrovato gli antichi colori e l’originaria bellezza offuscata dal passare del tempo.
FIORIV, NUOVO RIVETTO DI RIVIT Fioriv di Rivit è il rivetto dalla caratteristica forma a fiore, data dalle quattro tacche poste sotto la testa del chiodo che, durante la fase di trazione, intagliano la boccola creando quattro punti di pressione. In questo modo Fioriv si adatta a diversi tipi di superfici, anche a quelle che richiedono una minima pressione di serraggio come materiali non metallici, vetroresina, materiali plastici e carton-
gesso, assicurandone il fissaggio senza danneggiarle. La gamma di rivetti Fioriv è disponibile con diverse soluzioni in termini di lunghezza e diametro ma anche per quanto riguarda materiali e conformazioni. Infatti, proprio per rispondere in modo efficace e puntuale alle diverse esigenze del settore, Fioriv è disponibile in alluminio o rame, e nelle versioni a testa tonda o larga. Completano l’ampia gamma di Fioriv, anche i rivetti in versione extra-lunga, fino a 250 millimetri nei diametri 4,8 e 6,4 impiegati soprattutto per il fissaggio di cappotti esterni e pannelli coibentati sagomati, ma anche per neutralizzare la nocività di vecchie coperture in amianto e fibracemento durante i lavori di incapsulamento e messa in sicurezza. La particolare lunghezza del rivetto consente infatti di utilizzarlo con successo anche su superfici spesse, evitando così l’utilizzo di viti speciali per coperture o di tasselli a fungo.
LA VALVOLA DI BILANCIAMENTO INTELLIGENTE TACOSETTER TRONIC L’efficienza di un impianto idraulico dipende anche dalla precisione degli stru-
menti utilizzati per il monitoraggio di flusso e temperatura dell’acqua. Taconova presenta la valvola di bilanciamento intelligente TacoSetter Tronic, il cui funzionamento si basa sul principio del vortice. In pratica, i vortici generati dalla corrente d’acqua vengono rilevati da un sensore piezoelettrico e analizzati da componenti elettronici integrati: questo approccio assicura una rapida acquisizione dei dati e una precisione di misurazione elevata, in un intervallo di temperatura che va da 0 a 100 gradi centigradi e con portate di flusso che vanno da 1 a 40 litri al minuto. TacoSetter Tronic offre un monitoraggio completo in sistemi di acqua potabile, solari e di riscaldamento, sia in abitazioni private che in grandi edifici pubblici e commerciali. Nelle diverse applicazioni i segnali elettrici generati possono essere utilizzati per regolare e controllare pompe, valvole e persino per il conteggio della quantità di calore. La valvola di regolazione integrata consente inoltre di limitare o interrompere il flusso dell’acqua, garantendo un controllo preciso e una distribuzione ottimale dell’energia nell’impianto. Facile da installare, la valvola TacoSetter Tronic può essere collocata in posizione orizzontale, obliqua o verticale, semplicemente seguendo le indicazioni relative al flusso dell’acqua.
COTTO POSSAGNO PRESENTA E-COPPO E-coppo di Cotto Possagno è progettato per alloggiare un modulo fotovoltaico in silicio monocristallino, dotato di un canale di ventilazione continua, che evita il surriscaldamento del modulo e della struttura sottostante, mentre i canali di flusso dell’acqua rimangono invariati permettendo il corretto scorrimento delle acque piovane. La presenza di un diodo di bypass su ogni cella rende il sistema efficiente anche in caso di ombreggiamenti mobili o inattesi, mentre la facilità di posa e la calpestabilità del manto di copertura fotovoltaica rendono l’accesso al tetto semplice e sicuro. E-coppo, con i cromatismi dal sapore antico della colorazione Vecchio Chiaro, è stato utilizzato per il progetto di
ristrutturazione di un complesso di edifici storici ispirato alla cinquecentesca villa Ca’ Apollonio, a cura dell’architetto Massimo Vallotto, nel cuore della Pedemontana veneta. L’impianto fotovoltaico fornito sulla falda sud ovest e nelle due a sud est sviluppa una potenza pari a 15408 Wp. Per l’intera copertura è stato fornito il pacchetto Tetto Cortex Lignum, un sistema green che grazie alla naturalità e riciclabilità della fibra di legno è ottimo per il benessere indoor. L’alta permeabilità al vapore dell’isolante e l’utilizzo di schermi e membrane traspiranti della linea Jolly Plus garantiscono un’ottima traspirabilità, mentre l’innovativo sistema di ancoraggio e ventilazione Jolly Metal per coppi consente di ottenere un’ottima microventilazione del sottomanto. Compattezza e pedonabilità del manto di copertura sono garantite dall’utilizzo di viti autofilettanti per il bloccaggio dei coppi di coperta che eliminano gli scivolamenti verso la linea di gronda indipendentemente dalla pendenza di falda. Il tutto in abbinamento al colmo ventilato Inox Wind, progettato per offrire massima ventilazione, tenuta all’acqua e perfetto ancoraggio.
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REGOLA D'ARTE CON SOLUZIONI
BREVETTI MONTOLIT Piastrellista con il pallino dell’eccellenza, fino a cimentarsi con un mosaico artistico di 13 metri che riproduce il giardino dell’Eden: Carlo Zuozo racconta perché ha scelto di lavorare con gli strumenti dell’azienda varesina
A Veronica Monaco
rtigiano, professionista della posa, ma anche un po’ artista. Il lavoro di piastrellista è un mestiere fondamentale in un cantiere edile, che richiede una grande dose di professionalità, attenzione, cura del dettaglio e gusto estetico. Senza dimenticare le giuste attrezzature, come racconta a YouTrade Carlo Zuozo, titolare dell’omonima azienda con sede a Lucca e specializzato da 25 anni nella
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CARLO ZUOZO. A DESTRA, UN MOSAICO ARTISTICO DI 13 METRI CHE RIPRODUCE IL GIARDINO DELL’EDEN
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ioniere nell’edilizia a secco e player di riferimento sul mercato inx progettazione, assistenza e realizzazione di pavimenti e rivestimenti in ceramica, resina, mosaico, materiali lapidei e decorazioni materiche. Domanda. Che tipo di lavori svolge la sua azienda? Risposta. Mi occupo prevalentemente di posa pavimenti e rivestimenti, mosaici e restyling completo di bagni con servizio chiavi in mano, dalla demolizione alla consegna del lavoro. D. Da quando si occupa di questa attività? R. La passione per questo mestiere è nata fin dall’infanzia. Mi sono innamorato di questo lavoro vedendo all’opera mio zio, che è stato poi anche il mio maestro. Ho frequentato gli studi con l’intenzione di diventare architetto, ma poi è prevalsa in me la voglia di dedicarmi al lavoro manuale. Ho così lasciato gli studi per dedicarmi al lavoro artigiano del posatore, un’arte che mi appassiona da sempre. Per un periodo ho avuto anche dei dipendenti, ma oggi preferisco non impiegare personale diretto, ma collaborare con artigiani. D. Quante collaborazioni esterne ha attualmente? R. Non c’è un numero definito, dipende dai periodi. Le collaborazioni non durano comunque mai più di 15 giorni e non coinvolgono sempre gli stessi professionisti. D. In che anno ha iniziato il mestiere del posatore? R. Nel 2004 insieme a mio zio. Nel 2008 mi sono messo in proprio. D. C’è un lavoro che ha realizzato e che le è rimasto particolarmente a cuore? R. Sì. Era il 2011 e lavoravo ancora a Napoli, poco S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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STORIA DI COPERTINA
ALCUNE FASI DELLA MESSA IN OPERA DI UN MOSAICO ARTISTICO FATTO A MANO, CHE RIPRODUCE IL GIARDINO DELL’EDEN, MOLTO DIFFICILE DA POSARE CONSIDERANDO LE SUE DIMENSIONI: 13 METRI DI LARGHEZZA PER 3 DI ALTEZZA
prima di trasferirmi a Lucca dove risiedo e opero tuttora. Tramite conoscenti, sono stato contattato da un cliente che doveva mettere in opera un mosaico artistico fatto a mano, che riproduceva il giardino dell’Eden, molto difficile da posare considerando anche le sue dimensioni: 13 metri di larghezza per 3 di altezza. Molti altri artigiani si erano rifiutati di prendere in carico il lavoro, per me è stata una sfida, così ho accettato la commessa. Ho collaborato con i ceramisti che lo avevano realizzato occupandomi principalmente della stesura del refrattario, della posa, della stuccatura e del riempimento. È stato un progetto lungo, durato in tutto due anni, anche se non continuativi: la sfida che mi ha maggiormente impegnato e soddisfatto, in cui ho avuto modo di essere più artista che posatore. D. Quali sono i lavori che le danno maggiore sod-
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disfazione? R. Trovo soddisfazione in tutti i lavori che consegno. Cerco sempre di migliorarmi e cercare la soddisfazione piena del cliente, al di là dell’aspetto economico. D. Per fare questo tipo di lavoro sono importanti anche le attrezzature. Quali sono gli strumenti di cui non può fare a meno? R. Sicuramente i foretti. Attualmente con i grandi formati, che sono delicati e anche particolari sul fronte degli impasti, esercitare tagli e forature con i semplici dischi può risultare rischioso, con il pericolo che la piastrella si rompa non solo in fase di lavorazione, ma anche una volta posata a causa del ritiro igrometrico del collante. I foretti, invece, oltre a bucare le piastrelle, evitano anche le tensioni dove è opportuno eliminarle. Consiglio agli artigiani di sperimentare le varie attrezzature perché non tutte operano allo stesso modo. Per l’esperienza che ho avuto fino a oggi reputo le attrezzature Montolit le migliori in assoluto. D. Che cosa le piace delle attrezzature Montolit? R. Innanzitutto, sono realizzate sulle esigenze dei posatori. Montolit cerca di capire l’evoluzione delle ceramiche e ideare strumenti specifici per la loro lavorazione: per il gres piroplastico ha creato l’apposito foretto, allo stesso modo per il gres feldspatico ha progettato un apposito attrezzo. Prima di mettere un prodotto sul mercato, ascolta i posatori, ne chiede il parere, fa sperimentare e provare le sue attrezzature. Un altro grande requisito dell’azienda Montolit è l’attenzione che pongono nella progettazione dei loro prodotti: tagliapiastrelle, foretti, dischi, utensili diamantati, sono curati nei minimi dettagli. D. Quando ha deciso di utilizzare gli attrezzi Montolit?
R. È già un decennio che utilizzo Montolit, più o meno da quando mi sono messo in proprio. Ho conosciuto il brand tramite mio zio, anche se presso la sua azienda si utilizzavano anche macchinari di altri marchi. D. Dove acquista le attrezzature Montolit? R. Presso i rivenditori di materiali edili. Mi rifornisco dalla rivendita Pieroni di Lucca, che vanta un personale molto preparato. Conoscono molto bene i prodotti Montolit e ogni volta che mi serve un macchinario o una attrezzatura li ordine da loro: non do nemmeno il codice articolo, mi basta dire il nome. Su Lucca collaboro anche con altre realtà molto efficienti, come la rivendita Ricci. D. Qual è il servizio del rivenditore che apprezza di più? R. La possibilità di ordinare via mail, telefono o Whatsapp. Sono molto efficienti e disponibili. D. Com’è cambiato il mestiere del posatore? R. Ho la fortuna di avere rapporti con tanti colleghi, sparsi su tutto il territorio nazionale: questo mi dà la possibilità di confrontarmi molto con loro e discutere di molteplici temi, tra cui i cambiamenti repentini che negli ultimi anni hanno interessato il mondo della posa, e più nello specifico attrezzature, prodotti per la installazione delle ceramiche e ceramiche stesse. Il mestiere del posatore è molto cambiato e formazione e informazione sono diventati indispensabili per stare al passo con l’evoluzione sempre crescente di questo mondo lavorativo. Mai nessun corso potrà sostituire l’esperienza fatta in anni di esercizio, ma di fronte a quelli che sono oggi i sistemi di lavorazione e i semilavorati da posare, in molti casi la sola scuola «cantieristica» può non bastare. D. Quindi a che cosa dovrebbe affidarsi il commit-
ALCUNE APPLICAZIONI DI CERAMICA ESEGUITE DA CARLO ZUOZO
tente nella scelta dell’artigiano? R. Il vero risparmio non è scegliere il preventivo più basso, ma affidarsi a chi ci farà investire una sola volta e bene i risparmi. Affidare gli spazi abitativi ad artigiani che riescono a trasmettere professionalità e preparazione, e che faranno di tutto pur di soddisfare le aspettative e le richieste dei clienti con cura tecnica ed estetica, è il primissimo aspetto da tenere in conto. Valutare un artigiano posatore esclusivamente in base alla sua offerta economica, invece, può dare risultati non soddisfacenti. Ascoltarlo nelle proposte tecniche, esprimergli le proprie curiosità, prendere atto del suo modo di soddisfare o meno le domande, potrebbe aiutare a capire se sti stanno spendendo bene i propri soldi o meno. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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STORIA DI COPERTINA BREVETTI MONTOLIT
UNA RAFFICA DI NOVITÀ
PER LA CERAMICA
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a oltre 70 anni Montolit è sinonimo di attrezzi di alta qualità per piastrellisti e posatori professionisti. Un’esperienza che affonda le radici nella storia imprenditoriale del nostro Paese e che è valsa all’azienda di Cantello (Varese) anche l’inserimento da parte del ministero per lo Sviluppo Economico nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale. Dalle tagliapiastrelle agli utensili diamantati, l’impegno per l’eccellenza e l’innovazione guida la società guidata da Vichi Montoli, che anche quest’anno ha in serbo diverse novità progettate per semplificare la lavorazione delle piastrelle, presentate in anteprima alla fiera Cersaie di Bologna, presso il padiglione 31 stand B61, dal 25 al 29 settembre 2023. YouTrade ha incontrato l’amministratore delegato e Vittorio Bernuzzi, responsabile vendite e marketing Italia, per conoscere da vicino i nuovi prodotti in arrivo e le prossime sfide dell’azienda. Domanda. Che cosa vi aspettate dall’edizione 2023
di Cersaie? Vichi Montoli. Cersaie rappresenta per noi un appuntamento annuale dove presentare progetti e prodotti nuovi, aggiornamenti e nuove strategie ai nostri stakeholder italiani ed esteri. Purtroppo, il format della fiera non si è evoluto nel tempo, rimanendo ancorato a un modello organizzativo classico e ormai superato. D. Che cosa dovrebbe fare la fiera per rinnovare l’interesse? Vichi Montoli. Innanzitutto, chiedere parere agli espositori, che probabilmente avrebbero tante idee da proporre in alternativa alla classica vetrina sul catalogo o sul sito. Vittorio Bernuzzi. Inoltre, penso che la fiera dovrebbe valorizzare di più il settore delle macchine per la lavorazione della ceramica. Le aziende di questa nicchia di mercato sono dislocate in vari padiglioni, senza un flusso organizzato per i visitatori. Anche gli stessi produttori di ceramiche hanno preso coscienza del fatto che devono fare i conti con la facilità di posa dei loro prodotti e quindi anche con le attrezzature relative. D. Qual è il sentiment del mercato della ceramica in questo momento? Vittorio Bernuzzi. C’è una sensazione di attesa per capire cosa sta succedendo. In Europa ci sono mercati in difficoltà, mentre in Italia, dopo la parentesi del superbonus che ha drogato il comparto, ci si sta guardanVITTORIO BERNUZZI, RESPONSABILE VENDITE E MARKETING ITALIA. NELLA PAGINA A FIANCO, VICHI MONTOLI, CEO DI BREVETTI MONTOLIT
AL CERSAIE DEBUTTA ATLAS, UN ACCESSORIO INDISPENSABILE PER LA LAVORAZIONE DEI GRANDI FORMATI. E DOPO 20 ANNI ARRIVA UNA VERSIONE SUPERGOLD DELLE FRESE A SECCO MONDRILLO FS
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STORIA DI COPERTINA
SOPRA, L’IMPIANTO PRODUTTIVO DI BREVETTI MONTOLIT. A FIANCO, ATLAS, SUPPORTO ELASTICO UNIVERSALE. , GRAZIE ALLA SUA VERSATILITÀ SI PUÒ UTILIZZARE SULLE PRINCIPALI MACCHINE PROFESSIONALI ATTUALMENTE SUL MERCATO
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do intorno. Probabilmente ci sarà una concentrazione tra i produttori di ceramica e un riassesto del mercato. Vichi Montoli. L’aumento dei costi energetici ha anche determinato nuove strategie commerciali e di marketing tra i produttori di ceramiche. Si è deciso di realizzare determinate dimensioni o piastrelle con determinate caratteristiche per essere più competitivi sul mercato. Adesso il mercato si sta stabilizzando e potrebbe aprirsi un momento di riflessione più sull’aspetto estetico dei prodotti. D. Per il vostro business come sta andando il 2023? Vichi Montoli. Come per l’industria ceramica, anche per noi il 2023 è un anno di riflessione dove ricreare gli equilibri dopo i due anni di ubriacatura dettati dal superbonus. Ci aspettiamo un anno in linea o in leggero calo secondo i Paesi presi in esame. Monitoriamo costantemente la situazione. D. E che cosa vi aspettate dal 2024? Vichi Montoli. Sono positivo come ogni imprenditore deve essere. L’assestamento ha bisogno di tempo, quindi stiamo a vedere se la ripresa dei Paesi nordamericani si travaserà sui nostri mercati. La guerra in Ucraina sta giocando un ruolo importantissimo a livello psicologico e oggi il sentiment è negativo, a maggior ragione nell’edilizia dove chi deve fare degli investimenti guarda a lungo termine e aspetta tempi migliori. D. Prosegue l’interesse sui grandi formati? Vittorio Bernuzzi. Sì, anche se si tratta di un trend ormai assodato. C’è un andamento in leggera crescita, ma non vedo più il grande interesse di qualche anno fa, nonostante i produttori continuino a comunicare investimenti in questo settore specifico. Vichi Montoli. I grandi formati, cioè le lastre da 3 metri con spessore 3 millimetri, sono serviti per dare slancio al settore ceramico. Adesso non sono più trainanti e sono utilizzati dalle aziende ceramiche come specchietto per il mercato, che invece è interessato più ad altri formati: la piastrella più diffusa è quella che va da un minimo di 60x60 centimetri. Il grande formato oggi è inteso oltre il metro, misura che anche le scuole edili considerano standard.
BATTILONE, VENTOSA BATTENTE PROFESSIONALE PER PIASTRELLE E LASTRE IN CERAMICA, GRES PORCELLANATO, GRANITO, MARMO E VETRO. SOTTO, TAGLIAPIASTRELLE MASTERPIUMA P5
D. Ci sono altre novità per i materiali? Vichi Montoli. Continua il trend delle piastrelle tridimensionali, soprattutto per i rivestimenti. Superati i problemi dei costi di produzione, che incidono sui volumi, parlando di attrattiva sicuramente la tridimensionalità sta diventando un elemento molto interessante. Nell’offerta ceramica italiana e spagnola c’è molta sperimentazione sull’utilizzo di superfici opache o lucide e formati variabili. Dopo i vari effetti legno, pietra, metallo, oggi non si tende più a copiare l’aspetto naturale dei materiali, ma si tende a proporre qualcosa di nuovo e giocare con le texture. Speriamo al Cersaie di vedere qualcosa di interessante. Vittorio Bernuzzi. Inoltre, si intensifica il fenomeno della commistione tra produttori di materiali lapidei e quelli ceramici, cioè aziende che producono per i marmisti che offrono prodotti che vengono distribuiti anche dal settore ceramica e il contrario. D. Che cosa presentate al Cersaie di quest’anno? S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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STORIA DI COPERTINA
PASSAGGIO DA UNA VENTOSA MANUALE CON CARICA MECCANICA A UNA VERSIONE ELETTRICA. CHE SARÀ ALLARGATA A TUTTI I PRODOTTI Vichi Montoli. Come sempre abbiamo tante novità: oltre ad aver affinato prodotti già in catalogo, abbiamo anche delle importanti innovazioni. Per esempio, Atlas, un accessorio indispensabile per ogni posatore professionale, soprattutto per la lavorazione dei grandi formati. Visto che le tagliapiastrelle non possono essere grandi come i pezzi da lavorare, perché sarebbe difficile trasportarle, durante lo spacco molti piastrellisti e imprese si ingegnano per sostenere la parte sporgente delle piastrelle con soluzioni poco professionali come spugne, bottiglie di plastica o addirittura pezzi di piastrella rotti. Dato che le piastrelle necessitano di un piano di appoggio per rispondere alle sollecitazioni del taglio in maniera uniforme, e non avendo la possibilità di farlo se non collegando alla tagliapiastrella dei bracci o dei meccanismi che possano supportare i materiali in tutta la loro estensione, abbiamo ideato, in collaborazione con il Politecnico di Milano, un accessorio brevettato adattabile a tutte le tagliapiastrelle professionali presenti sul mercato. Questo supporto può essere regolato sia in altezza in funzione della re-
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golarità del pavimento, sia come resistenza, adattandosi così a piastrelle di vari pesi e spessori. Pensiamo di aver ideato veramente un manufatto molto interessante e indispensabile per il posatore professionale. D. A che cosa vi siete ispirati nella progettazione di questo prodotto? Vichi Montoli. L’idea è nata grazie ai tantissimi contatti che abbiamo con i posatori e le scuole edili, che chiedevano attrezzature sempre più adatte alla lavorazione dei nuovi formati. Vittorio Bernuzzi. Un’altra novità riguarda l’evoluzione delle ventose da movimentazione. Siamo passati da una ventosa manuale con carica meccanica a una a carica elettrica. Questa verrà progressivamente allargata a tutti i nostri prodotti e consente di offrire una maggiore praticità, poiché non è più l’operatore a dover creare il vuoto pompando sulla ventosa, ma c’è un motorino elettrico che se ne occupa. Inoltre, un meccanismo elettronico permette di controllare la pressione negativa: quando questa scende, il motorino automatico riparte ripristinando la pressione senza dover controllare il vuotometro, all’insegna di una maggiore sicurezza, risparmio di tempo e praticità. A seguire all’interno del mondo degli utensili diamantati abbiamo una grossa novità che riguarda le frese a secco Mondrillo Fs, il nostro prodotto per forare più conosciuto, che dopo 20 anni proponiamo in una versione Supergold con vantaggi di durata superiore.
D. Altre novità? Vichi Montoli. Nell’ambito dei macchinari una ulteriore evoluzione è rappresentata da una ventosa battente, che permette di coprire ogni tipologia di ceramica, sia nelle dimensioni che negli spessori, perché utilizza un motore particolarmente efficiente, con possibilità di regolazioni infinite. Vittorio Bernuzzi. Tornando invece agli utensili diamantati, ci sono altre due novità: una è la presentazione di uno dei nostri best seller già in catalogo, il Fleximont, che declineremo in una versione più professionale. Il Super Fleximont, studiato per smussare, levigare, eseguire jolly e modellare le superfici, presenterà un corpo in alluminio anziché in plastica, più rigido e ideale per le lavorazioni di precisione. Un altro prodotto novità, che rappresenta una nicchia di mercato, ma che ci è stato richiesto proprio dai professionisti in visita al Cersaie, è un utensile che può forare e contemporaneamente creare l’alloggio per inserire la piletta negli scarichi del lavabo. D. Quali sono attualmente i prodotti più richiesti? Vittorio Bernuzzi. Non c’è una grossa variazione rispetto al passato. Riguardo al mercato interno le percentuali di vendita tra attrezzature e utensili diamantati si equivalgono. La taglia piastrelle resta sempre e comunque il nostro bestseller. D. Sono necessari questi nuovi strumenti per la lavorazione della ceramica? Vichi Montoli. Finalmente nella definizione di pavi-
menti e rivestimenti viene dato spazio al progettista, all’architetto e agli ingegneri, quindi nelle lavorazioni e nella posa viene richiesta sempre più attenzione al dettaglio. I prodotti presenti sul mercato permettono di avere un ampio ventaglio di finiture e texture particolari, ma spesso è il posatore che non conosce abbastanza bene le possibilità offerte dalle attrezzature professionali o specifiche, che a volte ritiene superflue. Vittorio Bernuzzi. Per fortuna, grazie al ricambio generazionale all’interno delle aziende artigiane e al mondo digitale che aiuta a conoscere le novità, si sta diffondendo curiosità verso i nuovi macchinari e attrezzature. D. Qual è il plus dei vostri prodotti? Vichi Montoli. Da quando è nata la nostra azienda, abbiamo sempre cercato di concepire prodotti che risolvano problemi per i posatori con strumenti sostenibili, duraturi e semplici da usare. I prodotti Montolit nascono sempre sulla base delle reali esigenze del mercato, progettando tutto ex novo all’interno della nostra struttura. Recentemente abbiamo anche ottenuto l’inserimento da parte del Mise nel registro dei marchi storici di interesse nazionale: siamo un’azienda che ha ormai 77 anni di storia alle spalle ed è riconosciuta come una promotrice del made in Italy nel mondo. Un altro plus riguarda il progetto del report di sostenibilità, che coinvolge tutti i nostri stakeholder con cui ci impegniamo a migliorare il nostro impatto ambientale. Vittorio Bernuzzi. Un altro plus riconosciuto a BreGECONE E-POWER, VENTOSA PROFESSIONALE A BATTERIA PER CERAMICA, GRES PORCELLANATO, GRANITO, MARMO, VETRO
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STORIA DI COPERTINA A BARI UNA PARTNERSHIP DI SUCCESSO Francesca Mancini, impiegata amministrativa e addetta vendita al banco Mancini Francesco di Bari. «Il marchio Montolit è conosciuto e apprezzato dai clienti, molte volte si vende da solo. Sono circa otto anni che lavoriamo con l’azienda, che nel corso del tempo si è evoluta costantemente. Oltre a prodotti di qualità, è in grado di offrire un servizio eccellente: sono molto disponibili sia sul fronte dell’assistenza tecnica che su quello della formazione. Il prodotto più richiesto è sicuramente la tagliapiastrella: la 93 e la 131 centimetri sono le più vendute. E, poi, frese e dischi, prevalentemente per la lavorazione del grès. Il cliente tipo è senza dubbio il piastrellista: prima di acquistare la macchina ci richiede qualche informazione tecnica, se si incide a spinta o a traino, quanto può tagliare di spessore, come manutenerla e lubrificarla. Oltre a questo tipo di assistenza, offriamo anche un servizio ricambi per sostituzione maniglie, diamanti, squadre». Specializzata da 60 anni nel campo dell’edilizia, la rivendita Mancini Francesco di Bari, oltre ai materiali edili tradizionali, dispone di un’ampia gamma di macchinari e attrezzature, dagli elettroutensili alle gru, dai sollevatori telescopici ai ponteggi autosollevanti e tradizionali, macchine da taglio e attrezzature per il cantiere. «Il nostro punto di forza è sempre stata l’assistenza. Operiamo su un’area territoriale che si estende fino a circa 70 chilometri da Bari. Impieghiamo al momento sei dipendenti e occupiamo una superficie di 250 metri quadrati di area coperta e 2.700 metri quadrati scoperti. Il 2022 si è chiuso con un fatturato di circa 2 milioni di euro».
vetti Montolit sta nel servizio. Abbiamo ormai un meccanismo consolidato che consiste in un sistema di tracciamento digitale che consente ai clienti e ai rivenditori di accedere alle informazioni inerenti al prodotto o accedere all’assistenza tecnica, semplicemente inquadrando un Qr code. Normalmente utilizziamo questo servizio come prevendita per offrire consigli tecnici e pratici immediati. D. Avete considerato di conseguire una certificazione energetica? Vichi Montoli. Non siamo un’azienda energivora. Ci approvvigioniamo da fonti rinnovabili e, nell’ambito del progetto di sostenibilità, cerchiamo di ottimizzare ancora di più il nostro consumo, ma al momento non è un fattore rilevante. D. Come si sta evolvendo il rapporto con il rivenditore edile? Vittorio Bernuzzi. In Italia attualmente abbiamo selezionato un buon numero di partner, rivenditori che hanno creduto nel nostro progetto e che sono seguiti
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costantemente dal nostro servizio tecnico e formativo. Abbiamo iniziato circa tre anni fa con questo progetto che si sta evolvendo pian piano nonostante il nostro grande impegno. Rispetto al mondo dell’edilizia, le macchine e le attrezzature per la lavorazione della ceramica e dei materiali lapidei rimangono prodotti di nicchia, anche se i posatori rappresentano un target importante per i rivenditori. D. Quali iniziative dovrebbe intraprendere il rivenditore per migliorarsi? Vittorio Bernuzzi. Valorizzare le opportunità, ascoltare di più e utilizzare tutti i servizi che vengono loro presentati. D. Voi avete sviluppato molto la multicanalità: è cambiata un po’ la composizione dei vostri clienti oppure no? Vittorio Bernuzzi. Abbiamo sempre privilegiato la distribuzione classica. Tuttavia ora i grossisti sono diventati ininfluenti, a vantaggio della grande distribuzione, che riveste un ruolo sempre più importante, e dei rivenditori online professionisti. Gestiamo questi tre canali in maniera diversa e profondendo parecchie risorse. D. Pensate che la riduzione dei bonus fiscali possa avere un impatto sul mercato delle ceramiche? Vittorio Bernuzzi. Sicuramente i bonus hanno smosso il mercato e creato forse un’euforia irrazionale. Ora che hanno bloccato alcune detrazioni o reso più difficile accedervi, si investirà di meno e tutto il settore dell’edilizia subirà una depressione, di conseguenza anche il mondo della ceramica ne verrà coinvolto. Per adesso gli effetti non sono ancora visibili, perché il volano è lungo, ma certamente ci saranno delle conseguenze. Tuttavia ci sono incentivi poco sfruttati, come il bonus barriere architettoniche, che invece potrebbero portare interessati prospettive di crescita. D. Avete in programma nuove iniziative per promuovere il sell out nei punti vendita? Vittorio Bernuzzi. Continueremo a utilizzare tecniche di pubblicità tramite i social per sollecitare la domanda da parte dell’utilizzatore, concentrando l’attenzione sui nostri partner. D. Pensate a iniziative per la formazione? Vichi Montoli. C’è un programma di formazione continua legato al progetto di sostenibilità che riguarda le persone che lavorano direttamente con noi. Si parla di sistemi in produzione più snelli e comportamenti sostenibili da attivare sia in azienda che nella propria sfera personale. Questo programma riguarda anche fornitori e clienti. Cercheremo di privilegiare i fornitori che seguono la nostra filosofia di sostenibilità, oltre a proseguire le attività di formazione itinerante presso i nostri clienti per partner, con open house rivolte alla formazione sia del personale e degli addetti vendita dei distributori che ai loro clienti piastrellisti.
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IMPRESE FORNACI CALCE GRIGOLIN
NON SOLO CALCE UNA CORSA
LUNGA 60 ANNI
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DA SINISTRA, PATRIZIA, MAURIZIO, FRANCESCA, ROBERTO, CAMILLA, RENATO, BENEDETTA, PAOLA E GIAMBATTISTA GRIGOLIN
L’azienda ha iniziato dal trasporto di segatura e, con una crescita inarrestabile, è arrivata a un’efficiente organizzazione, con sei siti in Italia e uno in Germania, oltre a una capillare rete di depositi e filiali. E una gamma con più di 500 prodotti Paolo Caliari
C
ompie 60 anni. Con una storia tutta italiana, immersa nel boom del dopoguerra. Fornaci Calce Grigolin di Ponte della Priula (Treviso) è una di quelle aziende che sono lo specchio dell’intera economia del Paese, come testimonia il racconto a YouTrade di Roberto, Maurizio e Renato Grigolin. Domanda. La prima fornace per la calce Grigolin è entrata in funzione nel 1963. Da allora che cosa è cambiato? Maurizio Grigolin. Quando è entrato in funzione il primo forno avevo sette anni. Mi ricordo come se fosse oggi quando è stato fatto lo scavo della fondazione: i lavori li ha seguiti l’azienda Corazzin di Spresiano e utilizzava un Caterpillar 22. A quell’epoca, quando il lavoro edile era praticamente solo manuale, era un sogno vedere una macchina del genere. Poi, sono stati costruiti altri due forni nel 1964 e nel 1966. L’ultimo forno è entrato in funzione l’anno in cui nella zona del Piave ci fu una fortissima alluvione. Mi ricordo che quel giorno io e mio padre abbiamo tolto l’acqua dalle gallerie per tutta la notte. Rispondere in poche parole alla domanda su cosa sia cambiato è molto difficile. Mi ricordo che nel 1976 mio padre acquistò la ditta Calcebianca di Cadola (Belluno). Aveva un forno moderno costruito con i fondi per il Vajont. Due anni dopo, nel 1978, mio S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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IMPRESE
LA SEDE A NERVESA DELLA BATTAGLIA (TREVISO)
ESTRAZIONE DELLA ROCCIA IN CAVA. SOPRA, DA SINISTRA, MAURIZIO E RENATO GRIGOLIN
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padre è morto e io avevo appena 22 anni. Dopo questo evento, sarebbe stato difficile concentrami su due fronti, quindi ho deciso di smontare il forno e rimontarlo a Ponte della Priula (Treviso). Con questo aumento di produzione, siamo entrati nel mercato delle acciaierie che tutt’ora costituisce il principale destinatario della nostra produzione di calce. Dopo l’acquisizione di Italcalce, nel 2018, siamo tra i primi tre produttori di calce in Italia. Si può dire che in 60 anni è cambiato tutto: la tecnologia produttiva, la progettazione dei forni e degli impianti, la tipologia di combustibile, l’impatto che ha questo tipo di industrializzazione sull’ambiente e sul territorio. Anche l’ultimo forno, avviato nel 2012, utilizza come combustibile la biomassa (segatura). D. Come è avvenuta la nascita dell’azienda? Roberto Grigolin. Giobatta Grigolin, nostro padre, ha fondato l’azienda Fornaci Calce Conte Irma nel 1963 dopo aver gestito per anni una ditta di trasporti. Il materiale che trasportava era proprio la legna per alimentare tutte le piccole fornaci sorte nei dintorni durante il dopoguerra. Maurizio Grigolin. Prima del 1963, mio padre aveva cominciato a lavorare come autotrasportatore dopo la ritirata dalla campagna di Russia. Trasportava principalmente segatura e calcare. Prima ancora di questa esperienza, aveva lavorato nella fornace Zandonadi di San Michele di Piave, è stato proprio lì che ha imparato a fare la calce. Forte di quell’esperienza e delle materie prime in suo possesso, ha deciso di costruire il primo forno con l’aiuto di mio nonno materno, che lavorava come impiegato in una miniera in Sardegna. Quando ho iniziato a lavorare
NUOVI INVESTIMENTI IN GERMANIA Patrizia Grigolin (nella foto), anche lei figlia di Maurizio, fa parte della nuova generazione impegnata nell’impresa di famiglia. In seguito alla laurea e dopo un’esperienza esterna, è entrata in Fornaci Calce Grigolin e si occupa delle risorse umane e del mercato tedesco. Domanda. L’azienda è presente anche all’estero. Quali sono le differenze fra i diversi mercati? Risposta. L’azienda è presente con partecipazione diretta in Germania meridionale con due società. Fornaci Calce Grigolin Edelputzwerk, società che produce materiali premiscelati, principalmente adesivi per piastrelle, sistemi di isolamento a cappotto e intonaci speciali (per esempio, intonaci termici con materie prime leggere come il polistirolo). arteMuri, invece, è una società commerciale organizzata con cinque punti vendita dove vendiamo sia i nostri prodotti, sia quelli dei nostri competitor. Siamo inoltre presenti in Svizzera con una filiale commerciale e, infine, forniamo direttamente dall’Italia molti Paesi europei, fra cui principalmente Croazia, Slovenia, Ungheria, Malta, Cipro e Francia e anche extra-europei, localizzati principalmente in Nord Africa e nei Paesi Arabi. Per quel che mi riguarda sento di esprimermi principalmente per il mercato tedesco, che seguo sotto il coordinamento di mio padre Maurizio e di mia sorella Francesca da alcuni mesi. Il mercato delle costruzioni tedesco è visto come un faro dal mercato europeo. In generale, si può dire che a livello empirico ho potuto riscontrare che i consumatori tedeschi sono molto attenti alla qualità del prodotto e al suo impatto ambientale. Questo, secondo me, ha due risvolti pratici: in primis, la presenza di azioni politiche volte a ridurre l’impatto ambientale tramite efficienza e riqualificazione energetica che hanno cominciato a essere presenti in Germania da oltre un decennio; secondo, un alto tasso di innovazione sia di processo che di prodotto. D. Ci sono sinergie tra l’attività in Italia e in Germania? R. Ricollegandomi a quanto detto prima, la sinergia più evidente riguarda la condivisione di informazioni. I più importanti player del nostro settore sono tedeschi, con standard qualitativi molto elevati, e poter affrontare il mercato italiano con la conoscenza delle loro logiche di
approccio tecnico e commerciale ci ha più volte portato vantaggi competitivi. D. È più difficile lavorare in Italia o è un luogo comune? R. Premesso che non mi piace parlare per luoghi comuni, posso dire che lavorare in Italia e lavorare in Germania sono due cose diverse. In Germania a livello generale c’è una forte attenzione alla qualità della vita, alla precisione e al benessere non solo individuale, ma anche della collettività. C’è, secondo me, poca flessibilità a fattori di shock, crisi o problematiche improvvise. In Germania, per esempio, hanno avuto una stabilità dei prezzi che è durata per molti anni e che ha subito una forte scossa nell’era post covid in maniera drastica. Si è percepito molto di più che in Italia lo shock, con la conseguente grande incertezza nell’affrontare la situazione. In Italia, invece, dove per natura, siamo un po’ più abituati agli scossoni, si è molto più veloci a cambiare direzione o a prendere una decisione sotto stress. D. Pensate di crescere ancora all’estero? R. Per quanto riguarda lo sviluppo produttivo, è prevista la costruzione di un secondo stabilimento nella zona Nord est della Germania e l’apertura di una nuova filiale commerciale nella zona periferica di Mannheim. È previsto, inoltre, un miglioramento dell’impianto di produzione per portarlo alla produzione target. Mentre stiamo continuando a promuovere lo sviluppo della presenza commerciale all’estero.
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IMPRESE
PARCO MEZZI. A SINISTRA, SILO PER STOCCAGGIO SEGATURA
L’acquisizione
E ORA IL GRUPPO VA IN SCENA CON OPERA Il
Gruppo
Grigolin
a
crescere
e,
Prefabbricati,
continua
dopo
Veneta
acquisisce
Opera,
azienda di Forlì da più di 45 anni specializzata nel settore dei prodotti chimici per l’edilizia, con un fatturato che nel 2022 ha raggiunto i 6 milioni di euro. Produttore di adesivi, sigillanti e malte tecniche per l’edilizia, Opera si rivolge a un settore dell’edilizia estremamente specializzato,
complementare
a quelli già presidiati da Grigolin. Grazie a una estesa rete commerciale e una logistica perfettamente organizzata, l’azienda è in grado di presidiare l’intero territorio italiano, l’Europa (Slovenia, Croazia, Francia e Germania) e mercati in forte sviluppo come Libia, Kuwait, Giordania, Libano e Israele. «Opera rappresenta una vera e propria eccellenza italiana nel comparto dei prodotti chimici per l’edilizia, con competenze super specializzate e di altissimo livello tali da poterci confrontare fin da subito con i più importanti player di settore. L’ambito in cui agisce Opera è assolutamente complementare rispetto al nostro business e l’ingresso della società nel Gruppo ci consente non solo di estendere la nostra rete commerciale in Paesi non ancora presidiati, ma anche di attivare forti sinergie tra le nostre realtà a integrazione della filiera produttiva», commentano da Grigolin. L’acquisizione di Opera rientra nella strategia del gruppo veneto che mira a consolidare il proprio know how per garantire ai clienti una gamma di servizi e prodotti sempre più completa e qualificarsi come player di riferimento italiano nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni. È possibile incontrare l’azienda al prossimo Cersaie di Bologna dal 25 al 29 settembre con tutte le sue soluzioni per la posa di pavimenti e rivestimenti.
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nella nuova azienda avevo 15 anni, in Italia c’erano 67 produttori di calce. Oggi l’80% del mercato è concentrato nelle mani di tre produttori. D. Le aziende camminano sulle gambe di chi le fa e gestisce. Quali sono state le figure più significative nella storia aziendale? Renato Grigolin. Papà Giobatta è mancato prematuramente nel 1978, ma l’energia e la forza per continuare l’attività ci sono state trasmesse da nostra madre Irma, sempre presente per guidarci, fino a pochi mesi fa, quando è venuta a mancare. Ha saputo consolidare e rendere grande il nostro legame e ricordarci l’importanza della famiglia e dei suoi valori. Maurizio Grigolin. Le persone che hanno lasciato un’impronta significativa oltre a mio padre e a mia madre, sono i miei fratelli, che sono stati e sono ancora sempre attivi nel lavoro con la passione che ci hanno trasmesso i nostri genitori. Tra i dipendenti che ci hanno creduto anche nei momenti bui della storia aziendale si possono citare Icles Fadel, la prima segretaria, entrata in azienda quando aveva 16 anni. È rimasta 45 anni al nostro fianco e come lei tanti altri. Lei è stata il pilastro dell’amministrazione a quell’epoca. Un’altra figura importante è stata Giuseppe Caronelli, il tecnico con cui abbiamo sviluppato il primo forno moderno a biomassa, brevettato per la prima volta in Europa nel 1994. D. Quali sono stati i passi più importanti? Maurizio Grigolin. Sicuramente gli investimenti nel corso degli anni: acquisizione di cave per l’estrazione di materie prime, in modo tale da garantire un controllo completo sulla qualità della filiera produttiva, costruzione di nuove unità su tutto il territorio italiano, per poter accogliere e fare propria l’innovazione tecnologica con macchinari più efficienti e a basso consumo energetico, che ci hanno permesso di avere una gamma prodotti tra le più ampie disponibili sul mercato, ma con standard qualitativi sempre elevati. La qualità nei prodotti e la facilità del loro utilizzo hanno sempre contraddistinto il nostro slogan «Evoluzioni Costruttive».
ROBERTO GRIGOLIN
D. Qual è ora la fotografia dell’azienda? Maurizio Grigolin. Sei siti produttivi in Italia, un sito già realizzato in Germania a cui se ne aggiungerà presto un altro, 330 dipendenti in Italia e 33 in Germania, 13 depositi logistici in Italia, una filiale commerciale in Svizzera, cinque filiali in Germania. D. Con l’azienda è aumentato anche il numero di prodotti. Che cosa comprende la gamma? Francesca Grigolin. Oggi la gamma conta oltre 500 diversi prodotti per rispondere alle diverse esigenze dei cantieri. Abbiamo sviluppato soluzioni per sottofondi e per la posa di pavimenti e rivestimenti, oltre che per il
I VANTAGGI DELLE SINERGIE Paola Grigolin (nella foto), figlia di Maurizio Grigolin, è appena entrata in azienda per occuparsi dell’ufficio acquisti. Domanda. Che cosa significa gestire gli acquisti di un’azienda come Grigolin? Risposta. L’azienda Fornaci Calce Grigolin, come detto da mia sorella Francesca, è come se a sua volta fosse composta da tante piccole aziende: opera in molti settori che devono essere sempre in sinergia tra loro. Approvvigionamento di materie prime, logistica, produzione, assistenza, sono aspetti diversi che necessitano di una buona comunicazione per combinarsi perfettamente tra loro e raggiungere un livello di efficienza ottimale. Nel mondo Fornaci, gli acquisti da gestire sono diversificati tra materie prime, ricambistica per tutti i mezzi, combustibili, componenti per la manutenzione degli impianti, una parte di prodotti commercializzati e acquisti per materiale promozionale. D. Quali sono le difficoltà maggiori? R. Le difficoltà che si riscontrano non sono molte, a dire il vero. Tendenzialmente usiamo sempre gli stessi fornitori. L’azienda con il passare degli anni ha continuato a strutturarsi in modo tale da poter rendere efficiente l’approvvigionamento di additivi, quali resine, cellulose, fibre. Fornaci ha investito molto sull’organizzazione interna e sulla programmazione degli acquisti, facendosi supportare anche da una società esterna per monitorare i consumi e gestire le scorte minime. Questo ci aiuta molto per avere delle time-sheet definite, anche se siamo ancora in fase di assestamento. D. E dal punto di vista della logistica? R. Coordinarsi con i colleghi della logistica è un aspetto fondamentale per l’ufficio acquisti, valutare e stabilire tempi di ritiro congrui e i quantitativi necessari alle
necessità di ogni stabilimento, in modo da rendere quasi nullo il rischio di fermo produttivo per mancanza di materie prime e imballi. Fortunatamente, Fornaci ha 54 camion di proprietà con i quali soddisfa le consegne ai clienti e ammortizza i costi con i ritiri di materie prime. Ci sono, inoltre, altre tre società di logistica, sempre gestite dal gruppo Grigolin, che collaborano per rendere efficiente questo processo. D. Il prezzo dei materiali è aumentato? R. L’anno 2022 è stato anomalo per chiunque, prezzi con crescite esponenziali dovute sia alla crisi energetica, sia alla guerra Russia-Ucraina che alla crisi post pandemia. Oggi, invece, i prezzi sono tutti in calo in qualsiasi settore ci si addentri: il costo energetico è diminuito molto e la reperibilità di materiali non è più un problema. Anzi, si ha disponibilità di quantitativi come due anni fa.
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SISTEMA A CAPPOTTO CERTIFICATO. SOTTO, ADESIVI PER PIASTRELLE
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ripristino, il risanamento e il restauro delle murature. Per l’isolamento termico abbiamo vari prodotti con cicli certificati; disponiamo di una gamma di pitture e rivestimenti colorati della linea arteMuri. I prodotti «storici» sono tante tipologie di malte e intonaci disponibili anche nelle versioni per la bioedilizia. Infine, per il consolidamento e le fondazioni abbiamo sviluppato varie soluzioni per le diverse speciali condizioni di posa e prestazione richiesta. D. Quali sono i prodotti di punta oggi? Francesca Grigolin. Prodotti e soluzioni per il rinforzo strutturale e la messa in sicurezza, sistemi di isolamento termico a cappotto, finiture colorate. D. Avete deciso nuovi investimenti, come il nuovo impianto di Brandeburgo. Qual è il suo ruolo? Francesca Grigolin. Sono sempre stata il riferimento per l’azienda in Germania e adesso mi faccio aiutare da mia sorella Patrizia. L’impianto di Brandeburgo serve per aumentare la copertura e la nostra presenza nel mercato tedesco. D. In quali altri ambiti avete investito? Maurizio Grigolin. Sostenibilità e sicurezza per i nostri siti produttivi. A Bosco Marengo (Alessandria) è entrato in funzione a inizio 2023 un impianto fotovoltaico di 15 mila metri quadrati con una potenza di 1,2 MWp, che alimenta totalmente il sito produttivo. Questo è solo il primo, seguiranno presto tutte le altre sedi. Qui, a Ponte Priula (Treviso), stanno per terminare i lavori per un nuovo silo di contenimento della segatura che alimenta i vicini forni per la produzione della calce, con nuovi processi di estrazione e carico automatizzati e con un efficientissimo sistema antincendio. Ricordiamoci che la segatura che utilizziamo è in realtà uno scarto della lavorazione del legno, un rifiuto, che noi giornalmente ritiriamo da molteplici aziende in tutto il Triveneto. I nostri ultimi camion sono stati acquistati con alimentazione a metano, cioè con energia pulita per una logistica green, cosa che ci ha creato alcune difficoltà nel corso del 2022 per via dei continui aumenti dei costi dei combustibili, ma che con tenacia siamo riusciti a superare. Tutti questi investimenti servono sempre a migliorare e ottimizzare i processi produttivi riducendo l’impatto che gli stessi hanno sull’ambiente. In realtà, si può dire che uno degli ambiti in cui abbiamo investito è proprio la salvaguardia dell’ambiente. D. L’edilizia vive un momento di boom. Com’è andata nel 2022? Maurizio Grigolin. Il 2022 è stato un anno positivo, che ha soddisfatto le nostre aspettative. Rimangono comunque delle importanti quote di mercato da approfondire, sia in termini di prodotti particolari che di investimenti. D. Che cosa prevede per quest’anno? Maurizio Grigolin. Risulta difficile descrivere una situazione facendo riferimento a un 2022 in cui gli incentivi hanno permesso di incrementare enormemente i volumi, ma con risultati comunque altalenanti. Attualmente siamo in leggera crescita rispetto all’anno scorso, ma
CAVE E RISPETTO PER L’AMBIENTE Giambattista Grigolin (nella foto), secondogenito di Maurizio Grigolin, è responsabile delle attività estrattive del gruppo veneto. Domanda. Qual è la provenienza dei materiali? Risposta. Le cave di estrazione del calcare sono tutte di proprietà della famiglia Grigolin, organizzate tramite varie società. In totale i siti estrattivi sono oltre 20, dislocati nel Nord Italia. D. La gamma di prodotti di Fornaci Calce Grigolin è molto varia. Questo che cosa comporta dal punto di vista produttivo? R. La roccia viene estratta e macinata direttamente in cava, per poi essere portata negli stabilimenti produttivi. Per realizzare la nostra gamma prodotti abbiamo varie tipologie di materie prime con differenti caratteristiche tecniche e di granulometria. In questo momento, uno dei focus su cui siamo impegnati riguarda l’impatto ambientale. D. Come vi regolate? R. Sia in passato sia attualmente abbiamo attivato dei programmi di ri-forestazione delle aree scavate, sempre in accordo con tutti gli enti del territorio, per restituire il più possibile l’ambientazione originaria. Non è nostra intenzione lasciare dei vuoti sul territorio, anzi ci siamo sempre prodigati per far in modo che le nostre attività abbiano il minor impatto possibile, collaborando
l’obiettivo primario sarà quello di centrare il budget. D. Quali sono le richieste del mercato dell’edilizia? Francesca Grigolin. Qualità dei prodotti unita a facilità di utilizzo. Gestione precisa e tempestiva della logistica e delle consegne, unita a un efficace customer care per agevolare e semplificare le attività dei clienti. D. Avete come clienti anche utilizzatori non professionali? Francesca Grigolin. Il nostro brand è presente anche in alcune delle maggiori catene che sono solitamente orientate al settore del trade e del privato. D. L’edilizia è sempre più sostenibile: qual è la vostra opinione? Maurizio Grigolin. La sostenibilità è una caratteristica che hanno tutti i nostri ultimi investimenti, è per noi fondamentale che i prodotti rispettino questa regola. Sono sfide che questo settore deve affrontare
attivamente con le autorità e gli enti locali. Alcuni esempi di interventi realizzati sono l’Oasi Campagnola di Mareno di Piave (Treviso) e la cava di Sarone (Pordenone). D. Riscontrate problemi con le materie prime? R. Da parecchi anni abbiamo acquisito le cave per l’estrazione delle materie prime e pertanto ci siamo resi autonomi per quanto riguarda questa fase strategica. Inoltre, forniamo le materie prime anche a vari interlocutori per utilizzi differenti.
FRANCESCA GRIGOLIN
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e deve vincere, per rendere migliore con le nostre opere l’ambiente in cui viviamo. D. Nelle aziende con una lunga storia c’è sempre un momento di passaggio generazionale. Come lo avete gestito o lo state gestendo? Roberto Grigolin. I nostri figli lavorano nell’azienda, ognuno specializzato in ambiti diversi, ma tutti sono partiti dalle basi e dalla gavetta, per poter meglio comprendere quali sono le reali dinamiche lavorative che si sviluppano nella gestione di attività così numerose e variegate, ma che devono funzionare in sincrono. D. Quali sono i ruoli all’interno del gruppo? Roberto Grigolin. Ogni persona ha caratteristiche diverse, e questo vale per tutti. Abbiamo avuto la fortuna di poterci dedicare ognuno al settore in cui si può esprimere al meglio. In particolare, le mie figlie Camilla e Benedetta sono da anni impegnate nella gestione e sviluppo delle aziende Brussi, TesiSystem e Magnetti Building. Camilla Grigolin. Seguo la parte amministrativa di Brussi Costruzioni, azienda del gruppo specializzata nella posa in opera: realizziamo vari interventi di sta-
L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO A BOSCO MARENGO (ALESSANDRIA) ENTRATO IN FUNZIONE A INIZIO 2023
NUOVI COLORI CON FOCUS SUL CANTIERE Stefano Bianchetto, ufficio marketing di Fornaci Calce Grigolin. Domanda. Avete una nuova mazzetta colori. Con quali caratteristiche? Risposta. 502 Atelier è la nuova moderna e ricercata mazzetta di arteMuri: 502 colori, con esclusive tonalità e sfumature, per donare alla casa uno stile raffinato e un tocco di calore personalizzato. 502 Atelier è una selezione di tinte classiche e di tendenza, pensata per soddisfare qualsiasi desiderio ed esigenza di progettazione che esprime un valore sartoriale. Per ciascun colore è stato scelto un nome originale e identificativo, che richiama la natura, la storia o l’architettura a cui è ispirato. D. Con i bonus i sistemi a cappotto hanno conosciuto un boom. Quali sono le caratteristiche della vostra proposta? R. Sistemi completi con produzione in Italia e certificati in Germania, dove gli standard qualitativi e prestazionali sono misurati con il famoso rigore tedesco. Gli accessori da noi commercializzati sono prodotti dalle più rilevanti ditte europee del settore. La nostra logistica e la distribuzione sul territorio ci permettono di evadere le richieste in maniera efficace e tempestiva, con un team di lavoro dedicato esclusivamente a questo ambito. D. Producete anche materiali per realizzare i micropali. Per quali funzioni?
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DA SINISTRA, CAMILLA E BENEDETTA GRIGOLIN
bilizzazione, infrastrutture, opere edili, asfaltature e pavimentazioni. Benedetta Grigolin. Mi occupo delle aziende TesiSystem e Magnetti Building, entrambe producono elementi e strutture prefabbricate, ma operano in territori diversi e con differenti specificità. D. Oggi come è organizzata l’azienda sotto il profilo gestionale? Maurizio Grigolin. Fornaci Calce Grigolin ha un’organizzazione in continua evoluzione, in base alle evoluzioni del mercato. D. Quanto è necessaria la formazione del personale? Renato Grigolin. Ogni anno vengono investite tantissime ore per la formazione del personale, sia interno (uffici, produzione) che esterno (tecnici, autisti, forza vendita). Riteniamo sia un investimento fondamentale e strategico per la nostra azienda far crescere le competenze di tutti i collaboratori, per migliorare l’ambiente e la soddisfazione lavorativa, ma anche per entusiasmare le persone con iniziative nuove, che risultano sempre coinvolgenti e apprezzate.
R. I micropali sono una tipologia di fondazione speciale profonda, utilizzati come elemento strutturale finalizzato al trasferimento di rilevanti carichi in terreni con scarse caratteristiche meccaniche e utilizzato quale fondazione indiretta. L’evoluzione delle fondazioni in era moderna si articola in due categorie, piccolo e grande diametro, e su più fronti: sistemi per la perforazione, tipologie strutturali e per il consolidamento dei terreni, sistemi per il getto e l’iniezione. Fornaci Calce Grigolin ha sviluppato, oltre ai betoncini base, una vasta gamma di prodotti, suddivisi in betoncini colabili, proiettabili e malte speciali, che consentono di sopperire a tutte le necessità dei cantieri: progettuali, geologiche, logistiche. Dai riempimenti di cavità al getto di micropali tradizionali, si diversificano in funzione della resistenza a compressione, della classe di esposizione e del particolare contesto geologico. Prodotti particolari sono caratterizzati dalla consistenza mielosa e dalle proprietà antidilavamento, fondamentali in taluni contesti geologici, possono essere utilizzati in falda e riducono drasticamente l’assorbimento in terreni alluvionali a matrice aperta, terreni carsici e marne fratturate: l’ultima possibilità prima di intervenire con la calza. Fanno parte dei betoncini colabili anche i premiscelati per inghisaggio, utilizzabili per il getto di chiodi sub-orizzontali. D. Siete sul mercato anche con colle per piastrelle. È un mercato molto competitivo? Come lo affrontate?
R. Si, anche per via della peculiarità degli interlocutori: piastrellisti, rivenditori edili, showroom, centri posa, grande distribuzione. La strategia deve essere quindi diversificata, ma con una particolare attenzione al posatore, fornendo assistenza tecnica soprattutto in pre-vendita e garantendo elevatissimi standard qualitativi dei nostri prodotti. D. Il rapporto con i distributori ha bisogno di essere incentivato? R. Negli ultimi anni abbiamo incentivato il rapporto con i più grandi rivenditori. È di fondamentale importanza che il canale distributivo e la realtà produttiva lavorino in sinergia, con l’obiettivo comune di massimizzare il servizio al cliente, agevolare l’esecuzione dei lavori in termini tempistica e qualità. Tutto questo offrendo supporto tecnico, logistico ed economico al massimo delle potenzialità. D. Come si evolve il rapporto tra voi, produttori, e distributori? R. I distributori sono per noi partner amici, ci danno costantemente il termometro del mercato, inteso anche come richiesta di specializzazione dei prodotti e di servizio. Il rapporto con i titolari è diretto ed è un rapporto tra persone prima che tra aziende. Stiamo implementando anche la gestione di sistemi informatici degli ordini di acquisto, parimente ai grandi nomi della distribuzione, per arrivare nel prossimo futuro a una gestione integrata del rapporto cliente-fornitore.
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IMPRESE FIBROTUBI
TRE SOLUZIONI PER UN TETTO
A PROVA DI CLIMA L’azienda propone un tris di lastre e pannelli studiati per migliorare l’isolamento: Fibrotek con alte prestazioni, Sottocoppo Metallico Coibentato per l’ancoraggio del coppo, e Isocoppo Piano, utilizzabile anche in zone di vincolo paesaggistico Sara Giusti
P
er proteggere le abitazioni dagli sbalzi termici, e consentire di raggiungere una maggiore efficienza energetica, Fibrotubi propone un’ampia gamma di lastre e pannelli coibentati da copertura e sottocopertura per tutte le soluzioni abitative. I prodotti sono conformi ai Criteri Ambientali Minimi (Cam) e permettono di accedere agli sgravi fiscali previsti dal superbonus.
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TEMPI RAPIDI Tra le soluzioni proposte dall’azienda di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) il sistema Fibrotek permette di realizzare un sistema termoisolante e ventilato, per un elevato comfort abitativo. È efficace sia per nuovi edifici ad alte prestazioni di isolamento, sia per interventi di ristrutturazione e riefficientamento energetico: Fibrotek consente di creare in tempi rapidi una coibentazione continua e omogenea, con una posa completamente a secco e adattandosi a qualsiasi tipo di copertura primaria, dai coppi alle tegole,
PANNELLI TERMOISOLANTI DA SOTTOCOPERTURA FIBROTEK
dalle coperture metalliche a quelle in fibrocemento. I pannelli termoisolanti da sottocopertura Fibrotek sono disponibili nella versione a un correntino o a doppio correntino d’appoggio (Fibrotek Plus). LASTRA GRECATA CON ISOLANTE Sottocoppo Metallico Coibentato, invece, è l’evoluzione del Sottocoppo Metallico Fibrotubi, la lastra grecata preverniciata completa di profili/correntini brevettati per lo stabile ancoraggio dei coppi. In questa prodotto alla lastra è applicato uno strato di poliuretano da 13 millimetri, che permette di limitare la trasmissione di calore e ridurre l’effetto condensa
SOTTOCOPPO METALLICO COIBENTATO
e il rumore, oltre a migliorare la trasmittanza termica. La sottocopertura strutturata con Sottocoppo Metallico Coibentato resta leggera, impermeabile, pedonabile (con un aumento dei carichi ammissibili) e utilizzabile anche a pendenze inferiori rispetto agli standard previsti con i prodotti in laterizio.
SOPRA, ISOCOPPO PIANO, IL PANNELLO METALLICO A FORMA DI COPPO TRADIZIONALE ITALIANO IN VERSIONE ROSSA E ANTICATA. .
FORMA TRADIZIONALE Utilizzabile anche in zone a vincolo paesaggistico, Isocoppo Piano è il pannello metallico a forma coppo tradizionale italiano, disponibile con diversi spessori isolanti in poliuretano espanso, che vanno da 30 fino a 100 millimetri. Il supporto inferiore piano è realizzato per essere visibile nel sottotetto, in due versioni: standard grecata bianco/grigio dallo stile industrial oppure nella finitura più classica con tinta legno ciliegio. Isocoppo Piano permette di risparmiare energia riducendo i costi del riscaldamento, fungendo da protezione sia in ambito domestico che per l’inquinamento acustico. Isocoppo è disponibile anche nella versione Isocoppo Tek: la lastra metallica a forma di coppo collabora all’isolamento con uno spessore medio di poliuretano da 15 millimetri, chiuso nella parte inferiore da una pellicola in alluminio centesimale. Utilizzabile sempre in zone a vincolo paesaggistico, perché visivamente similare nella forma al coppo tradizionale, è applicabile in tutte le coperture civili e per il risanamento di vecchi tetti. Isocoppo Tek è in grado di ridurre il rumore e l’effetto condensa, eliminare i ponti termici e garantire un’ottima pedonabilità. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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IMPRESE MICHELETTO
I PAVIMENTI PER CONTRASTARE
LO STRESS IDRICO L’azienda veneta specializzata da 60 anni nella produzione di superfici per esterni, propone due sistemi in grado di mantenere l’equilibrio idrologico. Materiali filtranti e drenanti, che aggiungono anche attenzione per il design Sara Giusti
C
on l’insorgere di precipitazioni più intense, è sempre più richiesta la posa di pavimenti che non influiscano sul ciclo dell’acqua. Micheletto, azienda veneta specializzata da 60 anni nella produzione di pavimentazioni per esterni, propone due sistemi in grado di rispondere a questa esigenza: i pavimenti filtranti e drenanti. Grazie a distanziatori più grandi o vuoti nel prodotto, le pavimentazioni drenanti aumentano la superficie delle fughe, facilitando così la dispersione delle acque. L’impasto dalla granulometria spessa delle pavimentazioni filtranti fa invece sì che l’acqua permei attraverso il prodotto stesso.
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A DESTRA, PAVIMENTAZIONE FILTRANTE REALIZZATA CON BORGO VENETO FILTER. SOTTO PAVIMENTAZIONE DRENANTE CON GRIGLIATO DUNE
GEOMETRIE D’IMPATTO Tra le soluzioni filtranti di Micheletto, la pavimentazione in masselli di calcestruzzo Borgo Veneto Filter unisce funzionalità, eleganza e versatilità. Con una capacità drenante di 80 litri al minuto per metro quadrato, è adatta per viali, cortili, pavimentazioni in ambienti pubblici e strade urbane, il prodotto è studiato per garantire la composizione di geometrie di grande impatto visivo. È disponibile nei colori ghiaccio e trachite, con masselli di forma quadrata e rettangolare nello spessore di 8 centimetri. I masselli presentano uno strato di finitura, composto da una miscela di sabbie e pietrisco realizzati con una
curva granulometrica non costante, che consente di ottenere una pavimentazione drenante con un aspetto omogeneo della superficie a vista. PERFORMANCE ED ESTETICA Per chi vuole avere una gestione sostenibile ed efficace di raccolta, di recupero e di riutilizzo dell’acqua piovana, Micheletto propone Grigliato Dune, pavimentazione drenante in calcestruzzo per giardini e per esterni che unisce la performance all’estetica. Disponibile nei colori grigio, bianco e granito white, le lastre Grigliato Dune (9,5 centimetri di spessore) presentano dei fori passanti nella direzione dello spessore che permettono la realizzazione di una superficie erbosa e/o drenante a seconda della destinazione d’uso. I fori potranno essere riempiti di humus per permettere di ottenere una pavimentazione erbosa, oppure potranno essere riempiti con pietrisco o di granulometria priva di parti fini per ottenere una pavimentazione drenante. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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IMPRESE FASSI GRU
COSÌ IL BRACCIO PIÙ FORTE
È SMONTABILE Il modello F1750R-Hxp della serie Techno permette una migliore distribuzione dello sforzo, riducendo anche il peso della macchina. E la flessibilità tecnica si accompagna a dispositivi software per un più semplice e pratico controllo Anna Molentini
I
talia-Germania: non è un match calcistico, e neanche l’itinerario di un futuro viaggio, ma il connubio che si è creato tra la Fassi Gru, ai vertici mondiali tra i produttori di gru idrauliche, e l’azienda tedesca W. Mayer Schwertransport und Kranarbeiten, specializzata da cento anni nel settore dei trasporti con sede a Zweibrücken, in Renania-Palatinato, non lontano dal confine con la Francia. Con l’acquisto di una gru Fassi F1750R-Hxp della serie Techno, la società ha recentemente scelto un allestimento gru molto particolare, realizzato grazie al know-how del costruttore di veicoli Ism Industrieservice Müller.
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AZIONE INDIPENDENTE L’azienda di Zweibrücken utilizza normalmente l’autocarro senza gru come veicolo di traino o di spinta per i trasporti pesanti o come unità motrice a quattro assi. L’amministratore delegato Arno Alt, invece, ha avuto un’idea innovativa: far sì che la gru possa operare indipendentemente dal veicolo portante attraverso una centralina che può essere azionata da un motore diesel o elettrico. La F1750R- Hxp Techno, compreso il gruppo elettrogeno, è stata così montata su un telaio di supporto e imbullonata idraulicamente all’autocarro, in modo che l’unità gru possa essere rimossa se necessario. In questo modo è possibile l’utilizzo della gru sia scarrata a terra, sia installata su veicoli Spmt (Self-Propelled Modular Transporter) o su telai cingolati. NUOVO ALLESTIMENTO Il nuovo allestimento è stato messo alla prova questa estate, durante il trasporto di una caldaia da 340 tonnellate attraverso la Francia. La gru Fassi F1750R- Hxp Techno è stata utilizzata al posto della zavorra altrimenti necessaria sull’autocarro. Le 22 linee di assi del rimorchio modulare potevano in realtà essere sufficienti, ma le autorità francesi hanno richiesto un’estensione dei moduli del rimorchio di trasporto a 28 linee d’asse per l’attraversamento di un ponte su una linea ferroviaria a due corsie vicino a Mehoncourt, a sud di Nancy. La gru Fassi ha così movimentato i due moduli aggiuntivi a tre assi presenti su un rimorchio di un veicolo di scorta del convoglio e ha aiutato ad assemblare l’unità di trasporto in modo da configurare tutto senza problemi. Dopo aver attraversato il ponte, i due moduli sono stati rimossi per conferire nuovamente all’unità di trasporto la compattezza necessaria per affrontare le curve del resto del percorso. «Utilizziamo questa gru anche per i lavori di sollevamento indoor. In futuro, la gru funzionerà anche a emissioni zero per poter lavorare in ambienti chiusi», spiega l’amministratore delegato Arno Alt. PROFILO DECAGONALE La serie Techno di Fassi Gru è una nuova generazione di articolate con braccio secondario e sfili telescopici a profilo decagonale che consentono migliori prestazioni. Il braccio secondario e gli sfili telescopici X-design forniscono un sistema di estensione resistente alla torsione. In combinazione con la riprogettazione del sistema delle articolazioni con doppi cilindri sulla colonna e sul braccio principale e con la nuova elettronica installata, la generazione di gru Techno garantisce un aumento significativo delle prestazioni di sollevamento soprattutto verticali. Il sistema di controllo elettronico FX990 offre una serie di importanti innovazioni hardware e software: una nuova unità di controllo, un nuovo display touchscreen FX901, un nuovo software del limitatore del momento
LE CARATTERISTICHE Fassi Gru F1750R-Hxp.2.28 L826 Techno • Capacità di sollevamento: 132 tm / 1295 kNm • Massimo sbraccio idraulico: 31,65 m con jib • Ingombro: w 2,54 m, l 2,69 m, h 2,60 m Dotazione elettronica/idraulica • sistema di controllo integrale IMC • unità di controllo FX990 • distributore idraulico digitale D900 • unità di comando radio V7 RRC • controllo della dinamica ADC • FX991 touchscreen display • electronic flow sharing • XF system Caratteristiche • doppia biella • dispositivo XP • sistema ProLink • rotazione continua su ralla
LA GRU FASSI F1750R-HXP TECHNO APPARTIENE ALLA GAMMA DELLE GRU CAPACI DI GRANDE PORTATE DI SOLLEVAMENTO. NELLA PAGINA A FIANCO, FASE DI PREPARAZIONE DEL RIMORCHIO MODULARE PRIMA DELL'AGGIUNTA DEI NUOVI MODULI E TRATTORE PER TRASPORTI SPECIALI CON GRU FASSI F1750R-HXP TECHNO SCARRABILE
di sollevamento e della dinamica, un nuovo sistema di controllo della stabilità Fsc/Techno e un nuovo software FassiLim. Altri punti di forza sono l’impianto idraulico ad alte prestazioni, il distributore idraulico compensato multifunzionale digitale D900, i radiatori dell’olio e i serbatoi dell’olio con una capacità di 250 litri ciascuno, nonché stabilizzatori idraulici standard estensibili extra-larghi con allungabilità fino a 9,96 metri. La ralla, composta da due motori di rotazione e da un sistema con doppio cuscinetto a sfere, fornisce un elevato momento di rotazione. I bracci telescopici sono montati con spessori sotto pressione per limitare il gioco verticale e laterale e garantire una maggiore durata. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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IMPRESE BAUMIT
FISSAGGIO SICURO PER PIETRA
E PIASTRELLE Baumacol FlexUni Gel è semplice da lavorare, estremamente malleabile, flessibile. Inoltre, garantisce un’asciugatura rapida e omogenea e un utilizzo veloce e affidabile su tutti i sottofondi. Può resistere anche ad acqua e gelo Sara Giusti
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gradi centigradi su tutti i sottofondi. Inoltre, presenta caratteristiche di elevata stabilità, resistenza all’acqua e al gelo, a legame idraulico con tempo aperto allungato e maggiore stabilità (C2Te, En 12004). È un prodotto utile per la posa di piastrelle da parete in ceramica e mosaico a pavimento, piastrelle in pietra fine e pietra naturale, per interno ed esterno. Baumacol FlexUni Gel è ideale anche per piastrelle di grandi dimensioni: grazie alla sua fluidità si presta a un incollaggio a pieno contatto, con uno strato di posa variabile 2-15 millimetri.
PER GRANDI DIMENSIONI Più semplice da lavorare, estremamente malleabile, flessibile nell’applicazione, il prodotto si adatta a ogni esigenza per merito della sua consistenza variabile, da viscoso a cremoso fino a più fluido, senza perdita di adesione. Baumacol FlexUni Gel garantisce un’asciugatura rapida e omogenea e una lavorazione veloce e sicura fino a 35
LA GAMMA La linea Baumacol di Baumit è una gamma completa e affidabile di prodotti che spaziano dai primer agli adesivi, dai fuganti colorati ai sigillanti elastici. Idonei a ogni situazione applicativa, offrono anche una corretta protezione dall’umidità e arredano con personalità gli ambienti. Come tutte le soluzioni Baumit, anche la gamma Baumacol è costantemente arricchita da prodotti innovativi, sviluppati attraverso una costante e intensa attività di ricerca.
n intervento di piastrellatura professionale richiede soluzioni affidabili e durature, come il nuovo Baumacol FlexUni Gel di Baumit. Grazie all’innovativa tecnologia gel, questo prodotto rappresenta un nuovo punto di riferimento degli adesivi per la posa di ceramica e pietra naturale.
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con il patrocinio di:
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RUBRICHE LE RISORSE UMANE DELLA LOGISTICA
O ANDREA PAYARO
Docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
ggi più che mai la ricerca delle risorse umane da inserire nel proprio organico aziendale è molto complessa e i risultati sono spesso deludenti anche per la difficoltà di trovare personale con competenze adeguate. Alcuni studi da una decina di anni propongono l’importanza della gestione delle risorse umane relativa all’area delle operations come nuovo tema di ricerca. Per garantire il successo di una supply chain, le aziende devono impegnarsi pienamente a promuovere la dimensione umana, non solo porre l’attenzione sugli investimenti in tecnologia e in infrastrutture. Chi entra nel mondo della logistica e magari ha un ruolo di responsabilità, deve possedere alcune peculiarità e competenze chiave. In primo luogo, deve essere un abile problem solver. Nella logistica la gestione di un magazzino pone continuamente nuove sfide a volte imprevedibili, come il ritardo di una consegna, il danneggiamento di materiale, la richiesta particolare del cliente. In tali situazioni è necessaria una figura in grado di individuare diverse alternative e scegliere quella che è più efficiente ed efficace. Altra caratteristica del responsabile della logistica è saper lavorare in gruppo, valorizzare le persone appartenenti al proprio team e avere il carisma del leader. A livello tecnico i temi più importanti che devono costituire le competenze chiave del candidato sono: • Elaborazione ed analisi dati: i nuovi sistemi in-
MUOVIAMOCI
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formativi sono in grado di generare dati in grande quantità che devono essere elaborati al fine di trarne soluzioni strategiche • Gestione operativa di magazzino: capacità di valutare i flussi, il carico di lavoro delle persone, la capacità operativa massima in termini di prelievi per ora o imballi per ora. A questo si deve aggiungere una sinergia tra il dato e il layout al fine di definire correttamente le soluzioni di stoccaggio più adatte • Modelli di forecast e analisi statistiche: conoscere i principali modelli matematici e modelli statistici al fine di elaborare soluzioni previsionali • Modelli di trasporto e logiche di ottimizzazione: conoscere le varie modalità di trasporto, essere in grado di valutare i migliori trade-off tra costo e opportunità al fine di scegliere la soluzione più vantaggiosa non solo in termini di economici, ma anche in termini di livelli di servizio Negli ultimi anni la scuola ha iniziato ad affrontare i temi elencati in corsi specialistici non solo all’interno di master, ma anche nell’ambito di corsi post-diploma come gli Its. Fondamentale non dimenticare l’esigenza di alimentare la formazione per il proprio team all’interno dell’azienda con corsi specialistici periodici al fine di presentare loro le nuove soluzioni operative e gli strumenti tecnologici messi a disposizione dal mercato.
THE BIGGEST EUROPEAN EXHIBITION & CONFERENCE SPECIFICALLY DEDICATED TO THE CONCRETE AND MASONRY INDUSTRIES 5th Edition Fiera certificata An exhibition audited by
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C (ad aumentare il business) O M E S I F A
Il governo si prepara a rivedere per l’ennesima volta il meccanismo degli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica. Ma, in attesa di un provvedimento definitivo, emergono le possibili zone d’ombra
IL REBUS DEI BONUS
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a Commissione europea ha dato il via libera alla revisione del Pnrr proposto dall’Italia, che prevede al suo interno anche l’istituzione di un ecobonus sociale pensato per favorire la transizione energetica, più che mai indispensabile in un Paese dal patrimonio immobiliare dalle prestazioni tutt’altro che efficienti. Il nuovo ecobonus rientra nel programma RePower Eu, un piano per risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare l’approvvigionamento energetico europeo. Lanciato lo scorso anno dalla Commissione Europea, è considerato dalla cabina di regia Pnrr italiana una importante sfida affinché l’Italia diventi l’hub energetico del Mediterraneo. Nello specifico, la nuova misura è destinata al patrimonio immobiliare privato e punta a promuovere l’efficientamento energetico delle abitazioni per arginare il fenomeno della povertà energetica. Si baserà su incentivi fiscali e potrà contare su uno stanziamento di 4 miliardi per i prossimi due anni, 2024 e 2025. Non resta che attendere, da parte del Governo, maggiori dettagli e specifiche
sul nuovo incentivo e dal Consiglio Europeo l’adozione definitiva dell’approvazione da parte della Commissione. L’INCENTIVO Una novità che alimenterà l’ampio capitolo delle riforme fiscali in arrivo e che si allineerà con le proposte già in essere per un ridisegno più puntuale del perimetro dei bonus casa, tenuto conto che alla Camera è già stato presentato un progetto di legge, orientato all’introduzione di un nuovo incentivo fino al 100% per tutti i titolari che dimostreranno il possesso di redditi bassi, i quali potranno accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura per superare il problema dell’incapienza. Una misura basata sul meccanismo familiare delle detrazioni fiscali, con l’aggiunta di vincoli stringenti che assicureranno la disponibilità delle risorse esclusivamente alle fasce a basso reddito. I BENEFICIARI Diversamente dall’esperienza vissuta in passato con il superbonus, in cui molte famiglie erano
state spesso escluse da questa agevolazione fiscale a causa di ostacoli economici, il nuovo ecobonus sociale non sarebbe indirizzato a tutti, ma a famiglie a rischio di povertà energetica e giovani. Inoltre, dalle indicazioni fornite, a poter beneficiare di questa agevolazione fiscale sarebbero edifici monofamiliari, condomini, cooperative di abitazione a proprietà indivisa, case popolari, associazioni sportive e club amatoriali. LE ZONE D’OMBRA Non vi è dubbio che l’ecobonus non sia da intendersi come un’agevolazione ad hoc, ma il rafforzamento di quelle esistenti con un fine evidente, quello di favorire la transizione green, e un fine apprezzabile, quello di favorire la fascia più debole della popolazione. Tuttavia, alcune questioni sono ancora da chiarire. Una è il limite di reddito oltre il quale le famiglie non avranno più diritto a effettuare lavori, anche se l’ipotesi più accreditata indica, come spartiacque, l’Isee dal valore non superiore ai 15 mila euro. L’altra fa riferimento a quantità e tipologia di documenti e attestazioni che il beneficiario sarà obbligato a fornire.
ROBERTO BOLICI *Professore associato in Tecnologia dell'Architettura,Politecnico di Milano
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news Wienerberger Italia con Semmelrock Wienerberger Italia annuncia l’introduzione nel mercato italiano del marchio Semmelrock. Fornitore di soluzioni paesaggistiche in Europa, il brand offre una vasta gamma di prodotti che include pavimenti per esterni, lastre, muretti, scale, accessori ed elementi per l’arredo di giardini, parchi e aree pubbliche. Sinonimo di eccellenza e qualità per la realizzazione di spazi outdoor, il marchio Semmelrock è basato su una produzione
industriale tecnologicamente avanzata, presente in nove Paesi europei (Italia compresa) con 14 stabilimenti produttivi. L’attività sul mercato nazionale non si limiterà soltanto alla produzione, ma l’azienda metterà a disposizione dei clienti l’esperienza dei suoi progettisti con l’obiettivo di valorizzare il paesaggio circostante, dai giardini privati ai luoghi pubblici, dalle strade ai percorsi pedonali. One
1. Tecnoplast passa a Dea Capital Sviluppo Sostenibile, fondo specializzato negli investimenti in medie imprese italiane con promozione delle tematiche Esg, gestito da Dea Capital Alternative Funds (Gruppo De Agostini), entra con una partecipazione di maggioranza nel gruppo Tecnoplast, società attiva nella produzione e commercializzazione di finestre e infissi, fondata nel 2003 dall’imprenditore Enzo Cammillini a Pesaro. Originariamente focalizzata sugli infissi in Pvc, l’azienda è progressivamente cresciuta anche nella produzione di serramenti in alluminio e oggi conta più di 240 dipendenti e un fatturato di circa 70 milioni di euro, quasi triplicato nell’ultimo triennio. Con questa partnership strategica Tecnoplast intende proseguire nel suo processo di sviluppo organico ed espandersi anche nei mercati esteri. Il fondatore Cammillini resterà con una minoranza nella compagine azionaria, mentre il top management, con l’amministratore delegato Luca Selvatici, acquisirà una piccola quota dell’azienda. L’operazione, che ha avuto il via libera dell’Antitrust, verrà perfezionata nel corso del mese di settembre.
2. Nuova pompa e una app da Imer Imer Connect è la nuova app gratuita sviluppata dall’azienda produttrice di macchine e attrezzature per l’edilizia che consente di facilitare l’utilizzo delle macchine in cantiere e
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news agevolare la risoluzione in autonomia di eventuali problemi e anomalie. L’app è nata in concomitanza con lo sviluppo di Koine Dual, la nuova pompa spruzzatrice e miscelatrice a ciclo continuo monofase/trifase progettata con un sistema digitalmente avanzato che permette un’interazione diretta con smartphone o tablet attraverso la tecnologia Bluetooth. Questa tecnologia sarà presto disponibile anche per la pompa intonacatrice Step Dual, la nuova linea di autobetoniere, la pompa a pistoni per calcestruzzo Booster 50 e la linea di piattaforme cingolate di Imer. Disponibile su Google Play e su Apple Store, Imer Connect permette all’operatore di accedere in tempo reale a vari dati sul funzionamento della macchina e visualizzare direttamente sul telefono i segnali di errore e anomalie con le indicazioni sulle procedure per la loro risoluzione. Nello stesso tempo, l’app permette di rendere più efficiente anche il Servizio Assistenza Imer che potrà vedere le stesse informazioni e fornire supporto telefonico in caso di necessità. Con Imer Connect l’utente potrà inoltre restare sempre informato sui prodotti delle Divisioni Equipment, Access e Concrete: l’app invierà una notifica ogni volta che sarà disponibile una notizia riguardante i prodotti preferiti con aggiornamenti dal punto di vista tecnico, nuove versioni, nuovi kit/accessori, consigli pratici per particolari utilizzi e per la manutenzione, nuovi video e tutorial.
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3. Italcer cresce con Terratinta
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Il Gruppo Italcer si prepara all’acquisizione di Terratinta Group, il gruppo di Fiorano Modenese, guidato da Luca Migliorini, che raggruppa i brand Terratinta Ceramiche, Ceramica Magica, Sartoria e Micro. Dopo aver firmato la lettera d’intenti verso metà luglio, l’operazione dovrebbe essere finalizzata subito dopo l’estate. L’accordo «prevede il nostro ingresso in Terratinta con il 100% delle quote», racconta l’amministratore delegato e co-fondatore di Italcer, Graziano Verdi, «e in parallelo l’attuale giovane imprenditore e manager Luca Migliorini, che resterà alla direzione generale dell’azienda, reinvestirà quasi il 50% dei proventi della vendita nel gruppo Italcer, diventando così azionista e co-protagonista di una crescita che prevediamo potrà portare Terratinta a raddoppiare i propri volumi nel giro di sei-sette anni». L’accordo consentirà inoltre a Italcer di saturare ulteriormente gli impianti del gruppo e completare il proprio catalogo prodotti con grande coerenza: «Terratinta perché è ben posizionata nella fascia alta di mercato e con una filosofia green in tutti e tre i nostri tre pilastri di offerta (grandi lastre, formati extra small e small e spessori di 2 centimetri da esterno di design), cui si aggiunge Advance, la nostra linea innovativa di ceramica antivirale, antibatterica e antinquinante», conclude Verdi.
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MULTIPOR
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Blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato
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GLI SPECIALI di
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DUE STRADE PER SOPRAVVIVERE ALLE FIAMME
Materiali antincendio, ma anche norme, sistemi, tecniche e consapevolezza nella scelte da adottare
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I REQUISITI NECESSARI PER GLI EDIFICI SPIEGATI DAI VIGILI DEL FUOCO
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SPECIALE ANTINCENDIO SICUREZZA
LE DUE STRADE PER SOPRAVVIVERE
ALLE FIAMME
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Gli edifici sono protetti dal pericolo incendio con una protezione attiva o passiva. La prima riguarda reti di idrati o naspi, sistemi sprinkler e soppressione a gas. La seconda i prodotti che, senza bisogno di alcuna azione, possono contenere il fuoco
Federico Belardo, Politecnico di Milano
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SPECIALI ANTINCENDIO
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revenire è meglio che curare. Siamo cresciuti
all’ombra di questa massima dei nostri nonni e giornalmente la applichiamo, a volte inconsciamente, anche nella nostra attività lavorativa. I progetti si formano e sviluppano nello sforzo di ricercare la massima adattabilità o reversibilità per evitare al nostro cliente costi eccessivi per adeguare l’involucro edilizio alle crescenti esigenze della società in cui viviamo. Il rigore con cui portiamo avanti questo diktat, la stella polare che indica il giusto approccio progettuale, deve essere applicato trasversalmente in tutte le branche dell’attività professionale. Questo però come si riflette nel campo della prevenzione incendi? S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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SPECIALE ANTINCENDIO KLIMX MATERIALI
I REQUISITI MAX PRX DI REAZIONE
EX AL FUOCO L’evento alxore Vxca Mx
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ircaxtura.
LEGNO E SOSTENIBILITÀ Grandexess
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La scelta degli elementi di arredamento e di rivestimento negli edifici deve essere condotta secondo le norme che classificano la loro capacità di comportarsi in caso di incendio. Per questo i regolamenti italiani ed europei ne indicano con precisione le caratteristiche tecniche Claudio Giacalone
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I T Claudio Giacalone L’ESPERTO DEI VIGILI DEL FUOCO
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SPECIALI XXXXX
TEATRO ALLA SCALA: SONO CLASSIFICATI IL PAVIMENTO IN LEGNO, IL RIVESTIMENTO PARETI, I SOFFITTI, LE POLTRONE, LE TENDE E TUTTI GLI ALLESTIMENTI SCENICI
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ALLESTIMENTI SCENICI DELLA TRASMISSIONE THE VOICE. SOPRA, RIVESTIMENTI INTERNI
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CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI PER ARREDAMENTO, SCENOGRAFIE, TENDONI PER COPERTURE GM1 GM2 Descrizione materiali Ita EU Ita EU Ita
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[na] Non applicabile
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CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI
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PER RIVESTIMENTO E COMPLETAMENTO GM1 GM2 Descrizione materiali EU EU
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[1] Qualora trattati con prodotti vernicianti ignifughi omologati ai sensi del D.M. 6/3/1992, questi ultimi devono essere idonei all'impiego previsto e avere la classificazione indicata di seguito (per classi differenti da A2): GM1 e GM2 in classe 1; GM3 in classe 2; per i prodotti vernicianti marcati CE, questi ultimi devono avere indicata la corrispondente classificazione. [2] Si intendono tutti i materiali utilizzati nell'intero pacchetto costituente la copertura, non soltanto i materiali esposti che costituiscono l’ultimo strato esterno.
STADIO MEAZZA DI MILANO. SEDUTE DELLE TRIBUNE IN CLASSE 2 DI REAZIONE AL FUOCO.
CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI PER L'ISOLAMENTO Descrizione materiali
ALLESTIMENTI SCENICI DELLA FINALE DI XFACTOR 2022
GM1 EU
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[1] Protetti con materiali non metallici del gruppo GM0 oppure con prodotti di resistenza al fuoco K10 e classe minima di reazione al fuoco B-s1,d0. [2] Non protetti come indicato nella nota [1] della presente tabella. [3] Classificazione riferita a prodotti di forma lineare destinati all’isolamento termico di condutture di diametro massimo comprensivo dell'isolamento di 300 mm.
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SPECIALE ANTINCENDIO CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI PER IMPIANTI GM1 Descrizione materiali Ita EU
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Ita
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[na] Non applicabile. [1] La classe europea B-s2,d0 è ammessa solo se il componente isolante non è esposto direttamente alle fiamme per la presenza di uno strato di materiale incombustibile o di classe A1 che lo ricopre su tutte le facce, ivi inclusi i punti di interruzione longitudinali e trasversali della condotta. Utili riferimenti: EN 15423, EN 13403. [2] Prestazione di reazione al fuoco richiesta solo quando le canalizzazioni, i cavi elettrici o i cavi di segnale non sono incassati in materiali incombustibili. [3] La classificazione aggiuntiva relativa al gocciolamento d0 puo essere declassata a d1 in presenza di IRAI di livello di prestazione III oppure qualora la condizione d’uso finale dei cavi sia tale da impedire fisicamente il gocciolamento (es. posa a pavimento, posa in canalizzazioni non forate, posa su controsoffitti non forati, …). [4] La classe 0 può essere declassata a 1 in presenza di IRAI di livello di prestazione III. [5] la classe 1 non e richiesta per le canalizzazioni che soddisfano le prove di comportamento al fuoco previste dalle norme di prodotto armonizzate secondo la direttiva Bassa tensione (Direttiva 2014/35/UE). [6] In sostituzione dei cavi Cca-s3,d1,a3 possono essere installati cavi Eca in presenza di IRAI di livello di prestazione III oppure in caso di posa singola.
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Tipologia edificio SA (facoltativo)
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[1] Protetti con materiali non metallici del gruppo GM0 oppure con prodotti di resistenza al fuoco K10 e classe minima di reazione al fuoco B-s1,d0. [2] Non protetti come indicato nella precedente nota [1] [3] Solo se occupano più del 10% della superficie della facciata [4] Esclusi i componenti in vetro e solo se occupano più del 40% della superficie della facciata
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SPECIALE ANTINCENDIO DIERRE
CAMERA CON VISTA SULLA SICUREZZA
DALLE FIAMME Il Grand Hotel et des Palmes di Palermo ha scelto porte interne e tagliafuoco dell’azienda per proteggere le sue stanze con soluzioni esteticamente declinate secondo lo stile dell’albergo. Al riparo anche dai pericolosi fumi caldi e freddi Sara Giusti
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a sicurezza è un elemento di fondamentale importanza, soprattutto in un contesto ricettivo dove deve essere salvaguardata l’incolumità di numerose persone, dagli ospiti al personale di servizio. Per questo il Grand Hotel et des Palmes di Palermo ha scelto le porte interne e tagliafuoco di Dierre, in grado di proteggere le sue raffinate stanze con soluzioni sicure ed esteticamente declinate secondo lo stile dell’albergo. L’azienda guidata da Vincenzo De Robertis ha infatti curato la personalizzazione di ogni dettaglio, per armonizzare le porte al contesto architettonico, sfruttando l’esclusiva capacità di declinare il design di tutti i suoi modelli anche in versione antincendio. DISEGN CLASSICO Nell’albergo sono installate le porte tagliafuoco in legno Dierre Opera (EI30 e EI60) Danieli, una linea che rivisita la tradizione affiancando disegni delle bugne in stile classico a pantografature più fresche e leggere. Le porte laccate hanno intelaiatura perimetrale in legno massello su quattro lati e uno speciale riempimento interno per isolare la stanza IN PRIMO PIANO LE PORTE TAGLIAFUOCO NEW IDRA E SULLO SFONDO LE PORTE OPERA NEL GRAND HOTEL ET DES PALMES DI PALERMO. A SINISTRA, PORTE TAGLIAFUOCO OPERA E NEW IDRA
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BELLE ÉPOQUE IN SICILIA
LE STANZE DEL GRAND HOTEL ET DES PALMES DI PALERMO
DETTAGLIO PORTA TAGLIAFUOCO OPERA. SOPRA, DETTAGLIO DELLE PORTE INTERNE DANIELI
anche dai rumori. Le guarnizioni termoespandenti su anta e telaio hanno inoltre consentito a queste porte di superare le prove di tenuta al fumo freddo Sa e al fumo caldo S200 (o Sm): sono tra le prestazioni più importanti richieste ai serramenti dal Codice Prevenzione Incendi. Eseguite in conformità alla norma En 1634-3, le prove sono riconosciute in tutta Europa e certificano la capacità della porta di bloccare la diffusione dei fumi, la cui inalazione rappresenta la principale causa di morte per gli occupanti di un edificio che viene attaccato dalle fiamme. INSIDIA INVISIBILE I fumi freddi sono particolarmente insidiosi, non solo perché si propagano nelle prime fasi di un incendio, ma perché ristagnano anche nelle
Costruito nel 1874 come residenza privata per la famiglia di imprenditori britannici Ingham-Whitaker attivi nel commercio di vini, l’edificio dell’attuale Grand Hotel et des Palmes è stato trasformato in albergo di lusso dall’architetto Ernesto Basile, uno dei maggiori esponenti del liberty italiano, su commissione del cavaliere Enrico Ragusa, che acquistò la casa nel 1907. Ben presto il Grande Albergo delle Palme in stile Art Nouveau diventò uno dei luoghi simbolo della Belle Époque di Palermo. L’edificio è stato recentemente oggetto di un attento intervento di recupero che ha alternato con misura classico e moderno, salvaguardandone la storia senza rinunciare a disegnarne una nuova identità.
zone più lontane dal fuoco, dove la temperatura è inferiore alla soglia che fa scattare sistemi di protezione e guarnizioni termoespandenti di isolamento. Nelle camere dell’hotel sono presenti anche le porte Dierre Danieli in versione standard, laccate in colore bianco con uno speciale procedimento a strati sovrapposti di vernice poliuretanica, che garantisce un’alta resistenza meccanica contro l’abrasione e protegge dall’attacco della maggior parte degli agenti liquidi. Diverse porte originali del palazzo sono state restaurate e riverniciate su indicazione della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo. CERTIFICAZIONE Per le parti comuni dell’edificio e nelle compartimentazioni sono state invece utilizzate porte tagliafuoco in acciaio Dierre New Idra EI120. Progettate per adattarsi a ogni spazio adottano un sistema costruttivo che ne facilita la posa, presentano guarnizioni tagliafuoco collocate direttamente all’interno del telaio, per garantire una migliore tenuta e una piena efficienza anche dopo numerosi cicli di apertura. La porta tagliafuoco New Idra è stata la prima a ottenere il contrassegno Raccomandato da Maia, la certificazione creata dall’associazione che riunisce manutentori, installatori e assemblatori del settore antincendio. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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SPECIALE ANTINCENDIO XELLA
MASSIMA RESISTENZA AL FUOCO
PER GLI EDIFICI Gli isolanti minerali in silicato di calcio idrato Multipor sono incombustibili (Euroclasse A1) e rispettano i massimi standard in caso di incendio: non bruciano, non gocciolano e non producono fumi o gas. Come i blocchi per muratura Ytong Sara Giusti
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pprovata dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per gli involucri di edifici civili, nel 2022 è entrata in vigore la regola tecnica verticale denominata Chiusure d’ambito degli edifici civili. La norma tecnica di prevenzione incendi introduce per la prima volta prescrizioni e requisiti di comportamento al fuoco dei materiali costruttivi utilizzati per le facciate e le coperture degli immobili rientranti nelle categorie di edilizia residenziale, scolastica, commerciale, alberghiera e sanitaria. FUORI O DENTRO Durante la progettazione dell’involucro, la nuova regola tecnica impone un’attenzione particolare all’aspetto dell’isolamento delle facciate, che
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APPLICAZIONE PANNELLI MULTIPOR A SOFFITTO. SOPRA, STRATIGRAFIA CAPPOTTO. A DESTRA, PARETI RESISTENTI AL FUOCO CON BLOCCHI YTONG
deve tenere conto di differenti condizioni come la destinazione d’uso, l’altezza dell’edificio, la presenza di caldaie e impianti. Sostanziale la distinzione tra isolanti incombustibili e combustibili: i primi (Euroclasse A1 o A2-s1, d0 di reazione al fuoco) possono essere impiegati senza limitazioni in tutte le zone della facciata, sia per l’applicazione a cappotto, che per le fasce di separazione e le zone di protezione, mentre l’impiego di materiali isolanti in Euroclasse B, C, D, E, F non è consentito in diverse situazioni applicative. FASCE TAGLIAFUOCO Le soluzioni isolanti minerali in silicato di calcio idrato Multipor di Xella sono incombustibili (Euroclasse A1) e rispettano i massimi standard di resistenza al fuoco. In caso di incendio i pannelli non bruciano, non gocciolano e non producono fumi o gas tossici. Per questo i pannelli isolanti Multipor sono utilizzati per la realizzazione di cappotti termici esterni su edifici nuovi ed esistenti, su ogni tipo di supporto. Inoltre, rappresentano una soluzione anche per la realizzazione di fasce tagliafuoco incombustibili nel caso di cappotti realizzati con isolante sintetico tipo Eps. La protezione al fuoco è garantita anche nel caso di uso dei pannelli per l’isolamento termico interno. Infine, i pannelli Multipor trovano applicazione anche per l’isolamento termico di solai freddi, solai su spazi aperti o non riscaldati. Con uno spessore minimo di 6 centimetri, i pannelli garantiscono la protezione al fuoco del solaio esistente, arrivando a una classe Rei180 su laterocemento e predalles, e Rei240 su solai pieni in calcestruzzo armato, permettendo allo stesso tempo un ottimo isolamento termico a soffitto e un costo contenuto.
L’applicazione all’intradosso del solaio permette infatti un’elevata velocità ed economicità di posa. SPESSORE VARIABILE Come i pannelli isolanti Multipor, anche i blocchi per muratura Ytong in calcestruzzo aerato autoclavato sono incombustibili in Euroclasse A1, offrendo un’elevata resistenza al fuoco che garantisce sicurezza agli occupanti degli edifici e ai beni in essi contenuti. Anche a seguito di un incendio e dell’intervento dei Vigili del Fuoco le pareti in Ytong restano stabili e integre. I sistemi costruttivi Ytong sono studiati per la realizzazione di pareti di compartimentazione interna e pareti resistenti al fuoco, con prestazioni garantite fino a Ei240. Tali divisori tagliafuoco possono essere realizzati mediante la realizzazione di murature in blocchi Ytong di spessore variabile, in funzione delle dimensioni geometriche e dei carichi agenti, o mediante l’accostamento di pannelli parete di densità 500/550 kg/m3 con spessore variabile da 15 a 36,5 centimetri. Per esempio, una parete di spessore 10 centimetri non intonacata garantisce una prestazione Ei180. La leggerezza del materiale permette la posa di pareti tagliafuoco anche in capannoni esistenti direttamente sulle pavimentazioni industriali, senza bisogno di rinforzi e strutture ausiliarie, come richiesto dalle murature tradizionali.
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SPECIALE ANTINCEDIO BIFIRE
IL SOTTOVUOTO CHE OFFRE
PIÙ SICUREZZA Vacunanex Cappotto è il sistema isolante capace di resistere al fuoco: vanta una tecnologia unica, che offre una completa incombustibilità. Caratteristiche che l’azienda promuove anche attraverso la consulenza direttamente sul punto vendita Sara Giusti
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ntincendio e isolamento termico sono due campi fondamentali nelle nuove costruzioni e nella riqualificazione del patrimonio edilizio del Belpaese. Bifire, azienda specializzata nella produzione di materiali per l’edilizia nel campo della resistenza al fuoco, protezione dall’acqua, nell’isolamento termico ad alte prestazioni, offre un’ampia gamma di soluzioni, veicolati attraverso la distribuzione edile, specializzata e generalista, e il mondo industriale. YouTrade ha fatto il punto con Mauro Ravelli, responsabile dell’ufficio tecnico dell’azienda, per capire in quale direzione sta andando il mercato e quali opportunità si aprono per le rivendite che scelgono di specializzarsi.
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Domanda. Di che cosa si occupa Bifire? Risposta. Bifire è oggi una azienda produttrice di materiali per edilizia nel campo della resistenza al fuoco, della protezione dall’acqua e dell’isolamento termico ad alte prestazioni sia per il mercato dell’edilizia che dell’industria. Il canale principale a cui ci appoggiamo è quello della distribuzione edile, sia specializzata che generalista. Per il settore industriale ci rivolgiamo ai produttori di porte antincendio, di ascensori, di serrande tagliafuoco e prefabbricati: in questi casi serviamo direttamente il cliente finale che ha necessità di essere affiancato passo passo nella progettazione del sistema isolante e protettivo. Tendenzialmente non serviamo invece le imprese, prediligendo il passaggio dalla rivendita. D. Quale quota di business ricoprono i vari canali?
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R. Il 50-55% è ricoperto dal settore dell’edilizia, il restante dall’industria. D. Quali prodotti veicolate attraverso la rivendita edile? R. Le lastre a base di calcio fibrosilicato ad alte prestazioni Supersil, le lastre in cemento alleggerito fibrorinforzato Aquafire e tutti i prodotti per l’isolamento legati alla gamma di pannelli termo-isolanti Vacunanex, quindi sistemi a cappotto e altri sistemi isolanti sottovuoto. D. Quali sono i prodotti più richiesti negli ultimi due-tre anni? R. Il prodotto più richiesto è stato sicuramente il nostro sistema Vacunanex Cappotto. D. Quali sono le caratteristiche principali di questo prodotto? R. Il legame stretto tra il suo altissimo potere isolante e il basso spessore. È una combinazione che rende vincente il sistema sotto diversi aspetti e offre una soluzione dove i sistemi edilizi tradizionali non arrivano. D. E in termini di caratteristiche antincendio? R. Uno dei grossi vantaggi del Vacunanex Cappotto è la sua completa incombustibilità. Questo vuol dire che il prodotto non partecipa in alcun modo alla combustione, dunque non propaga le fiamme, diminuendo così il carico di incendio. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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D. Che cosa offrite in termini di servizio? R. Un servizio di consulenza tecnica sia attraverso l’ufficio tecnico interno che in cantiere attraverso la nostra forza vendita, chiaramente sempre coinvolgendo il distributore. D. Quali servizi dedicate al rivenditore per la vendita corretta del vostro cappotto? R. Un affiancamento tecnico. Vacunanex Cappotto è un prodotto realizzato con una tecnologia sottovuoto molto avanzata rispetto ai tradizionali isolanti termici, quindi ha bisogno di una specializzazione importante. È chiaro che il rivenditore generalista non possiede queste competenze in termini di conoscenza del prodotto, per cui lo affianchiamo in tutta la parte tecnica: informazioni in termini di durabilità, prestazioni, montaggio, manutenzione e conservazione in cantiere. D. Organizzate anche corsi di formazione presso i rivenditori? R. Sì soprattutto presso i nostri rivenditori più importanti e i vari gruppi organizzati sia a livello regionale che nazionale. Sono iniziative che a volte nascono spontaneamente perché ce le chiede il cliente, altre volte siamo noi a proporle perché notiamo un’esigenza in una particolare zona. D. Quale tipologia di rivenditore oggi è più adatta a veicolare il prodotto Bifire? R. Il nostro cliente tipo è la rivendita specializzata nei sistemi a secco e nella prevenzione incendi. A oggi dobbiamo distinguere tra la rivendita generalista di materiale edilizio, che propone i nostri materiali, ma non riesce a essere incisiva perché i nostri prodotti sono tutti molto tecnici, e la rivendita specializzata, in grado di rivendere molto bene il materiale con grossi margini economici.
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D. Com’è organizzato il rivenditore specializzato ideale? R. Sicuramente mi aspetto che abbia a magazzino i nostri prodotti per essere pronto a rispondere alle richieste del mercato e che sia preparato dal punto di vista tecnico sulle soluzioni che proponiamo. Per esempio, in caso di resistenza al fuoco abbiamo almeno di 200 soluzioni differenti adatte alle più diverse casistiche che si possono trovare in cantiere, dalla protezione dei solai, alle pareti e contropareti, fino agli impianti. Abbiamo infatti anche soluzioni certificate per sistemi di ventilazione ed estrazione fumi, un argomento oggi molto attenzionato a causa della diffusione di numerosi cantieri per torri, parcheggi interrati, ospedali, aeroporti. Si tratta di sistemi molto tecnici: se il distributore specializzato riesce a dimostrare la propria competenza ed entrare in questi cantieri, potrà certamente avere dei grossi vantaggi. D. Che cosa consigliate a un rivenditore non specializzato? R. Essere più consapevole dell’importanza della resistenza al fuoco degli edifici e offrire soluzioni efficienti ed efficaci guardando non soltanto l’aspetto economico di un cantiere. Spendere qualche euro in più per un prodotto di qualità, più prestazionale e durevole, può far risparmiare domani in termini di manutenzione. Inoltre, dotarsi di un ufficio tecnico competente all’interno della rivendita potrebbe dare un enorme valore aggiunto e fare la differenza. D. Che tipo di certificazioni hanno i vostri prodotti? R. Per la resistenza al fuoco abbiamo più di 200 certificazioni. Per l’isolamento termico abbiamo decine di certificazioni sul potere isolante dei nostri materiali, e ultimamente abbiamo iniziato la procedura Eta per la certificazione del sistema Vacunanex Cappotto. D. Nel sistema a cappotto è molto importante ragionare in ottica di sistema e non di singoli componenti. Collaborate con altre aziende per fornire sistemi efficaci? R. Ci piace essere autonomi. Per il sistema a cappotto forniamo dal materiale isolante al collante e alla rasatura, fino alla rete per armare, mentre non forniamo la finitura superficiale. Anche per i sistemi di protezione dal fuoco, che sono il nostro core business, siamo in grado di proporre una soluzione per ogni tipo di applicazione. D. Com’è strutturata oggi l’azienda? R. Bifire ha circa un 60 dipendenti fissi e un centinaio di addetti in produzione come forza lavoro a progetto. La sede principale si trova a Desio (Monza Brianza) nel polo tecnologico dove sono situati anche gli impianti produttivi. Da qualche anno abbiamo anche una sede operativa nel vicino comune di Paderno Dugnano (Milano), mentre sono in fase di avviamento uno stabilimento a Varedo e uno a Seregno, entrambi in provincia di Monza Brianza. Riforniamo tutto il territorio italiano e arriviamo anche in Europa. D. Com’è andato il fatturato nell’ultimo anno e come sta andando il 2023? R. L’anno scorso abbiamo chiuso con un fatturato poco sopra i 40 milioni di euro. Il superbonus ha certamente influito, ma anche quest’anno, in cui scemerà l’effetto della detrazione fiscale, le proiezioni di vendita restano buone. D. Che cosa vi aspettate invece per il 2024? R. Un mantenimento anche grazie all’introduzione di nuovi prodotti e soluzioni che andranno a compensare il calo dovuto allo stop del superbonus. ata V
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Isotec Parete Black è stato scelto per la riqualificazione del grande condominio Le Torrette a Pioltello (Milano). Studiato per applicazioni con marcata sensibilità in termini di sicurezza passiva, ha prestazioni superiori rispetto alle normative
C Sara Giusti
on le sue migliorate prestazioni di reazione al fuoco, Isotec Parete Black di Brianza Plastica è stato scelto per la riqualificazione del grande condominio Le Torrette a Pioltello, in provincia di Milano. Studiato per applicazioni con marcata sensibilità in termini di reazione al fuoco, Isotec Parete Black è classificato in Euroclasse B-s2, d0.
RIQUALIFICAZIONE Edificato negli anni Ottanta come opera di edilizia sovvenzionata su progetto dell’architetto Guido Canella, uno dei protagonisti più importanti e originali dell’architettura italiana del Dopoguerra, il complesso residenziale Le Torrette di Pioltello è costituito da 14 blocchi residenziali a torre (da cui ha origine il nome), con piani differenziati in altezza. A quarant’anni di distanza, le facciate degli edifici mostravano evidenti segni di degrado dovuti all’ammaloramento delle finiture, alla formazione di efflorescenze e funghi, al deterioramento del cemento armato e, in generale, alla vetustà dei materiali. Così, per una delle due ali del complesso, si è deciso di operare un intervento di riqualificazione globale affidato all’architetto Vitaliano Banfi ed eseguito sfruttando gli incentivi del superbonus 110%. I lavori hanno previsto l’isolamento delle facciate e delle
L’ALA DEL COMPLESSO LE TORRETTE DURANTE I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE. SOPRA, GLI EDIFICI PRIMA DELL’INTERVENTO. A SINISTRA, IL RISULTATO FINALE
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IL SISTEMA ISOTEC PARETE CONSENTE DI REALIZZARE IN MODO SEMPLICE E VELOCE UN DECISO RESTYLING ESTETICO DELLE FACCIATE, SENZA PORRE LIMITAZIONI ALLA SCELTA DEL RIVESTIMENTO
VANTAGGI IN ESTATE E INVERNO Grazie a Isotec Parete, nella camera d’aria che si crea tra l’isolante e lo schermo avanzato, si attiva in modo naturale un flusso d’aria ascensionale, che d’inverno favorisce lo smaltimento dell’umidità proveniente dalle piogge, e in estate disperde il calore in eccesso provocato dall’azione dell’irraggiamento diretto sulle facciate. L’intercapedine di ventilazione è opportunamente protetta, sia alla base che sotto la gronda, con appropriate griglie anti intrusione contro volatili e piccoli animaletti. La configurazione dell’involucro a schermo avanzato, distaccando il rivestimento dall’isolante, agevola il comportamento protettivo dell’isolamento, chiamato a sopportare un carico di calore ridotto rispetto al sistema a cappotto tradizionale, dove i raggi solari esercitano un’azione diretta sul pacchetto termico.
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coperture, il rifacimento dell’impermeabilizzazione dei balconi, la sostituzione dei parapetti, l’aggiornamento impiantistico e la sostituzione dei generatori di calore. PRESTAZIONI MIGLIORATE «Lo strumento del superbonus ha consentito di privilegiare un prodotto isolante di alta gamma e una tecnologia evoluta dal punto di vista prestazionale, manutentivo ed estetico, che già da subito ha apportato un valore aggiunto in termini di rivalutazione dell’immobile, di comfort abitativo, di ricercatezza visiva e di risparmio sui consumi», afferma l’architetto incaricato della riqualificazione. Il riferimento va al sistema termoisolante Isotec Parete Black, la versione del prodotto Brianza Plastica con migliorate prestazioni di reazione al fuoco. «Conosciamo da tanti anni il sistema Isotec per l’isolamento della copertura e anche del sistema Isotec Parete per facciate ventilate abbiamo apprezzato i medesimi vantaggi in termini di elevate prestazioni, modularità e facilità di posa», spiega l’architetto. «La battentatura laterale dei pannelli guida la posa, agevolando gli operatori anche in caso di primo utilizzo. Un altro aspetto molto apprezzato è la natura preaccoppiata del sistema Isotec Parete: il pannello fornisce un isolamento continuo altamente performante e il correntino integrato, oltre a generare la camera di ventilazione, costituisce il supporto perfetto per il fissaggio degli elementi di rivestimento».
LA SCHEDA • • • • • • • • • •
FACCIATA VENTILATA Caratterizzati da grandi superfici lineari e privi di sporgenze, i volumi degli edifici del complesso Le Torrette sottoposti alla riqualificazione hanno costituito un punto di partenza privilegiato per la posa dell’isolamento. «La tecnologia della facciata ventilata, che ho scelto in prima battuta per questo intervento, offre un apporto notevolissimo sia in termini di prestazioni termoisolanti, che di riqualificazione dell’aspetto estetico, poiché consente di supportare materiali pregiati e ricercati, senza ricorrere a molteplici passaggi di posa, come avviene invece nel sistema a cappotto classico», continua Banfi che, discostandosi dalla classica finitura a intonaco, ha prediletto un’elegante e contemporanea pelle di rivestimento in ceramica. Eseguendo un unico passaggio di posa, con Isotec Parete è stato così possibile realizzare uno strato coibente continuo e performante e la contestuale creazione di una sottostruttura metallica portante per il rivestimento, selezionabile liberamente fra tutti i materiali in commercio deputati a questa applicazione, sia leggeri che pesanti.
Tipologia: Edificio residenziale – Condominio Le Torrette Intervento: Ristrutturazione con superbonus 110% Ubicazione: Pioltello (Milano) Progettista architettonico e Direttore dei lavori: Arch. Vitaliano Banfi – Pioltello (Milano) Isolamento termico, Tecnico asseveratore: Ing. Nicola Cozzoli - EnneCi Consulting Srl - Milano Progetto e verifica strutturale: Ing. Enzo Montini Polaveno (Brescia) Impresa affidataria: Gruppo di Falco srl – Opera (Milano) Isolamento facciate: Isotec Parete Black di Brianza Plastica, spessore 80 mm, passo 602 mm Superfici facciate isolate: 4.500 mq Rivestimento facciate: lastre in grès formato 120x60 cm
ANCORAGGIO MECCANICO Il sistema Isotec Parete consente di realizzare in modo semplice, veloce e conveniente, un deciso restyling estetico delle facciate, senza porre limitazioni alla scelta del rivestimento. Il pannello si posa mediante ancoraggio meccanico su tutti i supporti portanti, siano essi continui o discontinui. Nel caso del complesso Le Torrette, i pannelli Isotec Parete Black sono stati posati a secco direttamente sopra il vecchio intonaco, senza necessità di smantellarlo dove esso si mostrava integro; dove invece il sottofondo si mostrava ammalorato o incoerente, si è provveduto a ripristinarne la coesione e la planarità, prima dell’ancoraggio dei pannelli. In questo modo sono stati ottimizzati sia il tempo di esecuzione che gli oneri economici, evitando sia le attività di rimozione che i costi di smaltimento in discarica. Inoltre, grazie ai suoi correntini metallici in acciaio protetto preforato, i pannelli Isotec Parete Black si prestano a sostenere le lastre ceramiche, anche di grande formato. Nell’intervento di Pioltello, le lastre in grès 120x60 centimetri effetto corten sono state ancorate ai correntini di Isotec Parete mediante appositi morsetti scelti nello stesso colore del rivestimento, per un elegante effetto invisibile. Tutti i dettagli dell’involucro sono stati progettati ed eseguiti con estrema cura: particolare attenzione è stata riservata alle imbotti delle finestre, accuratamente risvoltate per evitare ponti termici e rivestite con lamiere colorate effetto corten, in sintonia con le ceramiche. Le elevate prestazioni termiche del sistema Isotec Parete Black, dimensionato in uno spessore isolante relativamente basso (80 millimetri), hanno consentito, unitamente agli altri interventi previsti dal progetto sull’involucro, sui serramenti e sugli impianti, di passare dalla classe D alla B, dimezzando i fabbisogni energetici degli edifici trattati. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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O Sara Giusti
ltre alle fiamme, molto pericolosi per l’incolumità delle persone e le operazioni di soccorso sono anche i fumi che si sviluppano durante un incendio. Proprio per questo sono previsti sistemi di evacuazione naturale di fumo e calore (Senfc), i cui criteri di progettazione e installazione sono regolati dalla norma Uni 9494-1 del 2017. Il corretto dimensionamento e progettazione di questi sistemi consentono al fumo di mantenersi sotto il soffitto, galleggiando sopra uno strato di aria pulita e respirabile. Caoduro, azienda vicentina specializzata dal 1951 in sistemi di illuminazione zenitale e ventilazione, offre un’ampia proposta di sistemi per l’evacuazione di fumo e calore che servono a garantire, in caso di incendio, uno strato libero da fumo e gas caldi per agevolare l’evacuazione delle persone, l’azione delle squadre di soccorso e ridurre i danni ai fabbricati e ai materiali. EFFICIENTI E COMPATTI Tra i prodotti destinati al controllo dei fumi e del calore, Caoduro ha
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introdotto gli evacuatori a lamelle Smoke Lame, disponibili sia da tetto sia da parete. Questi dispositivi si differenziano dai classici evacuatori naturali di fumo e calore pneumatici Smoke Out e dalla moderna versione elettrica Smoke Aries per la tipologia di apertura, caratterizzata da una serie di lamelle realizzate con profili in alluminio estruso, incernierate su un telaio perimetrale sempre in alluminio e movimentate a scelta da un pistone pneumatico o da un motore elettrico. L’utilizzo delle lamelle consente di mantenere al minimo gli ingombri dell’evacuatore in fase di apertura e avere una soluzione su misura in grado di adattarsi alle forometrie presenti in cantiere. Disponibile con lamelle di tipo trasparente o cieche, grazie a un design lineare e pulito, alla facilità di installazione e all’elevata funzionalità, Smoke Lame di Caoduro rappresenta un prodotto facilmente integrabile nelle diverse tipologie di strutture. L’applicazione dei motori elettrici consente di utilizzare i dispositivi anche per l’areazione giornaliera dei locali ottenendo in questo modo un evacuatore a doppia funzione, nel rispetto della marcatura Ce e delle norme di riferimento Uni 9494-1 ed En 12101-2.
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asalgrande Padana produce da oltre 60 anni materiali ceramici evoluti rigorosamente Made in Italy. Soluzioni innovative ed ecologiche per la realizzazione di involucri, pavimenti e rivestimenti, capaci di rispondere a qualsiasi esigenza creativa e tecnologica del mondo dell’architettura e del design. Una realtà produttiva di eccellenza, caratterizzata da una politica industriale fortemente orientata all’innovazione e al rispetto dell’ambiente e da un’intensa attività di ricerca e sperimentazione, per un continuo miglioramento del prodotto sia a livello estetico che prestazionale. I volumi di produzione e di vendita in costante crescita sono la testimonianza più concreta della capacità dell’azienda di interpretare l’evoluzione e le tendenze del mercato, come le stesse cifre dimostrano: il gruppo conta oltre mille dipendenti, impiegati in cinque stabilimenti ad alto contenuto tecnologico, situati tutti in Italia, nel cuore del distretto ceramico più importante del mondo, su una superficie complessiva di 700 mila metri quadrati. Tipologia di ceramica prodotta. «Casalgrande Padana è stata la prima azienda ceramica ad aver focalizzato la propria produzione sul grès porcellanato, materiale oggi unanimemente riconosciuto come il più utilizzato dalle industrie ceramiche e preferito dalla Clientela privata. Produce, ricerca e innova all’interno di laboratori e impianti interamente insediati in Italia».
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I trend di vendita: che cosa chiedono i clienti e quali sono le proposte dell’azienda. Dai materiali agli effetti al design. «Il Centro Ricerche dell’azienda sviluppa continuamente prodotti innovativi e soluzioni all’avanguardia, in risposta alle attuali richieste del mercato: dai rivestimenti di facciata alle pavimentazioni tecniche (sopraelevate, galleggianti, industriali), dalle soluzioni per favorire la massima fruibilità degli spazi pubblici e l’abbattimento delle barriere architettoniche ai rivestimenti per piscine; fino alla nuova frontiera delle ceramiche bioattive per l’architettura con la rivoluzionaria linea di piastrelle in grès porcellanato Bios Ceramics in grado di garantire elevate prestazioni antibatteriche, autopulenti e di riduzione degli agenti inquinanti». Ogni rivenditore di materiali per edilizia tratta diverse tipologie di rivestimenti ceramici, quali strategie di vendita adotta l’azienda nei punti vendita con cui collabora? «La nostra collaborazione con i rivenditori di materiali edili e/o ceramiche coinvolge numerosissimi clienti che coprono geograficamente tutte le aree del Paese. Mettiamo a disposizione dei nostri concessionari una gamma completa di espositori e merchandising modulabili secondo lo spazio e le esigenze delle varie sale mostre. Inoltre, in molti degli showroom sono stati creati shop in shop progettati e realizzati in stretta collaborazione con i clienti».
COLLEZIONE FUSION GRES PORCELLANATO. A SINSITRA, MAURO MANFREDINI DIRETTORE COMMERCIALE E MARKETING
PANARIAGROUP
Tante idee per dieci brand
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anariagroup è un gruppo multinazionale specializzato nella produzione e distribuzione di superfici in ceramica per pavimenti e rivestimenti. Con oltre 1.700 dipendenti, 10 mila clienti professionali, sette stabilimenti produttivi (tre in Italia, tre in Portogallo e uno negli Stati Uniti), produce grès porcellanato e grès porcellanato laminato tramite i propri dieci brand commerciali: Panaria Ceramica, Lea Ceramiche, Cotto d’Este, Blustyle e Maxa quelli italiani, Margres e Love Tiles, Gresart i portoghesi, l’americano Florida Tile e Bellissimo, il brand indiano. Inoltre, il Gruppo è presente in oltre 130 Paesi nel mondo con una rete commerciale ampia e capillare. Tipologia di ceramica prodotta. «Panariagroup produce lastre in gres porcellanato a spessore tradizionali, 20 millimetri per outdoor e, dal 2004, pioniere a livello mondiale, le lastre in grès porcellanato laminato dallo spessore sottilissimo di 3-3,5 oppure 5,5 o 6 e 6,5 millimetri: un materiale leggero, versatile e resistente. Le lastre ultrasottili vantano un alto livello di sostenibilità, possibile grazie al minor consumo di materie prime, acqua, energia, rispetto a un prodotto tradizionale e alla compensazione totale delle emissioni di Co2 dell’intero ciclo di vita del prodotto. Le linee di lastre ultrasottili Kerlite, Slimtech, Zero.3 e Linea sono distribuite da Panariagroup rispettivamente tramite i brand Cotto d’Este, Lea Ceramiche, Panaria Ceramica e Margres».
COTTO D’ESTE MODELLO PURA SOTTO, LEACERAMICHE MODELLO SEGNI
I trend di vendita: che cosa chiedono i clienti e quali sono le proposte dell’azienda. Dai materiali agli effetti al design. «Come Gruppo ci occupiamo di progetti diversi tra loro, che vanno dal residenziale al commerciale, passando dalle opere pubbliche. Le esigenze che siamo in grado di intercettare prima, e interpretare poi, attraverso cataloghi ricchi e articolati, sono quindi eterogenee ed è per questo che diversifichiamo la proposta in termini soprattutto di design. A livello di performance, invece, l’attenzione posta nei nostri stabilimenti è massima a partire da un’accorta selezione di materie prime pregiate, fino alla cura di tutto il processo produttivo, realizzato con impianti innovativi e di tutta la fase di lavorazione dei prodotti. I brand italiani, in particolare, rispondono a diverse esigenze e hanno caratteristiche uniche e specifiche nella proposta estetica e decorativa. Panaria Ceramica è l’espressione della tradizione ceramica e interpreta gli stili più attuali con una vocazione elettiva per il residenziale. Cotto d’Este è il brand premium del Gruppo che affianca alla tradizione ceramica una ricerca continua, sostenuta da innovazione e tecnologia, per offrire prodotti unici che possano rispondere ad ogni esigenza dell’architettura contemporanea. Blustyle è un marchio della famiglia di Cotto d’Este, dal quale riprende il massimo della ricerca estetica con proposte più essenziali, urban e accessibili. Lea Ceramiche è il brand design oriented del Gruppo che vanta collaborazioni con designer internazionali, come Fabio Novembre e Ferruccio Laviani, in grado di esaltare carattere e performance delle sue collezioni, impiegate in progetti di prestigio in tutto il mondo». Ogni rivenditore di materiali per edilizia tratta diverse tipologie di rivestimenti ceramici, quali strategie di vendita adotta l’azienda nei punti vendita con cui collabora? «In Italia e nel mondo, vantiamo una articolata presenza che si sviluppa su diversi canali. La rete commerciale del Gruppo gestisce infatti circa 10 mila clienti in tutto il mondo, principalmente rivenditori al dettaglio, ma anche distributori, imprese edili e committenti di grandi opere grazie a una struttura dedicata in grado di accompagnare i progettisti e imprese in tutte le fasi di sviluppo di progetti articolati e complessi».
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ATLAS CONCORDE
Progettiamo assieme ai rivenditori
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tlas Concorde è uno dei principali player del settore ceramico a livello globale con il suo sistema di prodotto che comprende, oltre alle collezioni di superfici e rivestimenti a nome Atlas Concorde, il brand Atlas Plan, specializzato nelle grandi lastre per i piani cucina e superfici per l’arredo, e Atlas Concorde Habitat, brand per gli elementi di arredo in gres porcellanato il cui portfolio include tavoli, tavolini, lavabi e masterstop. Tipologia di ceramica prodotta. «L’azienda produce, all’interno dei propri stabilimenti, principalmente gres porcellanato e ceramica monoporosa». I trend di vendita: cosa chiedono i clienti e quali sono le proposte dell’azienda. Dai materiali agli effetti al design. «Designer e progettisti hanno necessità di poter combinare nella massima libertà formati, cromie e finiture per poter rispondere a una richiesta di personalizzazione e unicità che si registra su ogni scala progettuale, dal residenziale al contract. Atlas Concorde risponde con Boost World, Marvel World e 3D Wall World, tre mondi di collezioni ispirati rispettivamente a cemento e pietra, alle più prestigiose referenze del marmo e alle superfici 3D per il design. Tutte le collezioni si possono combinare con le altre in perfetta SERIE 3DWALL WORLD MODELLO PLASTER COMBED
armonia, moltiplicando esponenzialmente le possibilità estetiche e stilistiche». Ogni rivenditore di materiali per edilizia tratta diverse tipologie di rivestimenti ceramici, quali strategie di vendita adotta l’azienda nei punti vendita con cui collabora? «Abbiamo con i nostri clienti rivenditori relazioni di lungo termine basate sulla fiducia reciproca. Progettiamo insieme a loro gli spazi espositivi e la selezione delle superfici al loro interno. Li supportiamo nell’identificare la migliore soluzione per i loro punti vendita in modo la presenza del nostro brand diventi un fattore di successo per la loro competitività sul mercato. Tramite i nostri Atlas Concorde Studios diamo la disponibilità ai nostri partner e al mondo dell’architettura e interior design, degli spazi di prestigio che diventano luoghi di competenza, consulenza e ispirazione oltre che di accoglienza».
EFREM GRASSELLI, GLOBAL MARKETING DIRECTOR DI ATLAS CONCORDE
SERIE BOOST WORLD MODELLO MINERAL WHITE
SERIE MARVEL WORLD MODELLO TRAVERTINE WHITE
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LA RIVOLUZIONE DELLA PROTEZIONE CON SALVATERRAZZA® ECO FORMULA BASE ACQUA COMPLETAMENTE INODORE
NON TRATTATO
TRATTATO CON SALVATERRAZZA® ECO
PRODOTTO PRIVO DI COMPONENTI ORGANICI VOLATILI (COV) NON CREA FILM SUPERFICIALE E LASCIA TRASPIRARE IL MATERIALE PER TUTTE LE FINITURE CALPESTABILE DOPO SOLO 4 ORE FACILE DA UTILIZZARE
SALVATERRAZZA® ECO è un anti-infiltrazione, idrorepellente, consolidante e mineralizzante, realizzato a base acqua e perciò compatibile con l’ambiente. Protegge fessure e crepe delle superfici fino a 1 mm, eliminando il problema delle infiltrazioni, contrastando il deterioramento e aumentando la durabilità dei materiali. Ostacola la crescita di muffe, alghe e licheni e mantiene inalterata la traspirabilità di pavimenti e rivestimenti.
25-29 SETTEMBRE HALL 32 - STAND A32-B31
26-29 SETTEMBRE HALL 7 - STAND C6-C7
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L’INTERVISTA
La ceramica compie 40 anni E FA IL PIENO
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Il Salone Internazionale di Bologna registra il tutto esaurito con 630 espositori che hanno confermato la propria partecipazione, il 39% dei quali provengono da 24 Paesi esteri, anticipa Savorani. Grandi lastre e spessori tra i trend attesi
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Veronica Monaco
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GIOVANNI SAVORANI, PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA CERAMICA
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Cersaie LE INCERTEZZE DOPO IL BOOM
S UN PERCORSO PER L’ANNIVERSARIO
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UNO SPAZIO PER METTERSI IN POSA
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GLI EVENTI DI CERSAIE 2023
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MAPEI
Nuovi prodotti e sostenibilità PER L’EDILIZIA L’azienda milanese è presente al salone dedicato alla ceramica con due stand: nel primo presenta ai professionisti le novità e i sistemi completi per la posa. Il secondo è dedicato a soluzioni per gli applicatori. E c’è anche un focus sul green Paolo Caliari
KERAFLEX MAXI S1 ZERO FG
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ovità, green, sostenibilità, durabilità, qualità: Mapei torna al Cersaie con le sue innovazioni dedicate al mondo della posa e dell’edilizia. L’obiettivo è sempre lo stesso: coniugare la praticità con il rispetto per l’ambiente per i suoi prodotti. L’azienda è presente con due spazi espositivi complementari: lo stand A2, nel padiglione 25, in cui Mapei presenta a tutti i professionisti le novità e i sistemi completi per la posa della ceramica. Lo stand A8 hall 32,
MONOLASTIC ZERO 20KG
invece, è dedicato a tutti gli applicatori e alle soluzioni che possono semplificare e migliorare il lavoro. Quest’anno, in particolare, Mapei propone insieme a Profilpas, società che fa parte del Gruppo milanese, soluzioni complete e versatili per l’ambiente doccia o applicazioni in esterno su balconi e terrazzi. Route 40. Quest’anno Cersaie festeggia 40 candeline: un anniversario condiviso con Mapei, presente alla manifestazione fin dalla prima edizione. Consapevole del suo ruolo di leader di settore, di anno in anno l’azienda ha partecipato promuovendo innovazione e professionalità e presentando le proprie novità in modo sempre creativo. In occasione di questo traguardo, Cersaie propone un percorso espositivo per ripercorrere i prodotti che hanno fatto la storia della ceramica. E Mapei partecipa alla mostra con la pietra miliare del suo primo adesivo a emissioni di Co2 completamente compensate della filiera della ceramica Keraflex Maxi S1 Zero. Linea Zero: nuovi prodotti. Mapei ha introdotto quest’anno la Linea Zero, un’intera linea di prodotti
MAPELASTIC ZERO 24KG0. SOTTO,CARTUCCIA MAPESIL AC ECO
a emissioni di Co2 completamente compensate, che comprende 14 prodotti per la posa di ceramica e per l’edilizia. In occasione di Cersaie 2023, Mapei arricchisce la sua linea Zero con nuovi prodotti: adesivi cementizi bianchi per piastrelle, impermeabilizzanti e prodotti per la manutenzione e la cura delle superfici. L’obiettivo è offrire al committente, al progettista e al professionista la possibilità di scegliere di costruire responsabilmente, utilizzando prodotti a emissioni Co2 completamente compensate1, a elevate prestazioni e durevoli nel tempo. Le emissioni di Co2 misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti della linea Zero per l’anno 2023 tramite la metodologia Lca, verificate e certificate con le EPD, sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di energia rinnovabile e protezione delle foreste. UltraCare per pulizia e protezione ultra. L’azienda ha ampliato la gamma UltraCare, dedicata alla protezione, manutenzione e cura delle superfici, introducendo i pulitori UltraCare Rust Remover, per
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AQUAFLEX S 1K DA 15KG
ULTRACARE STAIN REMOVER 3D. A DESTRA, ULTRACARE RAIN PROTECTOR S 1 LITRO E ULTRACARE RAIN PROTECTOR W 1 LITRO
rimuovere la ruggine, e UltraCare Stain Remover per contro le macchie organiche e due trattamenti protettivi contro le infiltrazioni, nella versione a base di solvente, UltraCare Rain Protector S, e a base d’acqua, UltraCare Rain Protector W, per offrire alle imprese di posa un’esperienza di utilizzo sicura e un risultato durevole. Posa perfetta. Per semplificare il lavoro degli installatori nelle attività di posa di ceramica, Mapei presenta due nuovi accessori utili per livellare e distanziare le piastrelle. MapeLevel Easy T è un sistema livellante completamente riutilizzabile, utile per piccoli interventi di correzione in fase di posa delle piastrelle o
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per essere utilizzato interamente come sistema di posa. Intervenendo in maniera localizzata, permette di eliminare eventuali dislivelli residui, senza la necessità di sollevare la piastrella. Mapei Tile. Spacer 7-in-1 è invece un nuovo distanziatore sette in uno, che consente di distanziare le piastrelle con fughe da 0,5 a 5 millimetri grazie a un unico accessorio con sette spessori differenti. Aquaflex S1 K con tanti vantaggi. Tra le soluzioni impermeabilizzanti per coperture, balconi, terrazzi e ambienti umidi, Mapei introduce a Cersaie la membrana liquida silanica Aquaflex S1 K. Prodotto pronto all’uso, Aquaflex S1 K costituisce una soluzione di impermeabilizzazione pratica, facile e veloce per strutture nuove o esistenti, da lasciare a vista o piastrellare. Questa eccezionale membrana impermeabile, inoltre, grazie all’innovativa tecnologia silanica di cui si compone, permette l’applicazione anche su supporti umidi e di diversa natura come guaine bituminose, calcestruzzi, metalli e altro ancora. Il prodotto è resistente ai ristagni d’acqua, ai raggi Uv, è completamente atossico senza solventi ed è stato testato alle più severe norme europee ottenendo eccellenti risultati prestazionali come la marcatura Ce 14891 e la certificazione di sistema Ead 030350-00-0402 (Kit di impermeabilizzazione per coperture applicato allo stato liquido, ex Etag 005). Matt, sigillanti per ceramica e pietra. Mapei ha introdotto due nuovi sigillanti opachi. Per piastrelle in ceramica e sanitari l’azienda ha sviluppato Mapesil Tile Matt, mentre per la pietra e il marmo presenta Mapesil Stone Matt. Entrambi i prodotti sono indicati per la sigillatura elastica di giunti di dilatazione
e raccordo per pavimenti e rivestimenti interni ed esterni e per resistere alla proliferazione di muffe e microrganismi. Inoltre, Mapesil Stone Matt è disponibile anche in tre colori opachi, screziati e ruvidi, per richiamare la texture delle pietre non levigate di colore variegato e ridurre l’effetto plastica tipico dei sigillanti tradizionali. Tra i sigillanti, Mapei porta anche Mapesil Ac Eco (presentato a Cersaie 2022): l’iconico sigillante elastico realizzato con un processo produttivo derivato da fonti rinnovabili certificate e confezionato in una cartuccia in plastica riciclata al 50%. Magazine online. Oltre ai prodotti, Nasce Realtà Mapei Magazine, testata di informazione dell’azienda che si aggiunge a Realtà Mapei, rivista Mapei con circa 180 numeri. È fruibile sul sito mapei.it, ed è proposto anche in una versione International, e arricchito da nuovi contenuti multimediali: video, gallerie fotografiche, collegamenti ipertestuali. Al Cersaie Mapei ha allestito uno suo stand (A2, hall 35) dove la redazione incontra e intervista ospiti ed esperti Mapei. Tavola rotonda sull’edilizia sostenibile. Mapei riunisce i protagonisti della filiera della ceramica per un confronto sulla necessità di un’azione congiunta per ridurre l’impatto dell’edilizia sull’ambiente e i cambiamenti climatici. Per accendere i riflettori sugli effetti che il mondo delle costruzioni ha sull’ambiente e unire forze, tecnologie e innovazioni, Mapei organizza la tavola rotonda Edilizia sostenibile: una scelta da condividere, martedì 26 settembre alle 13 negli spazi dedicati al Café della Stampa (Mall 29-30) partendo
MAPEI TILE SPACER 7 IN 1. A SINISTRA,MAPELEVEL EASY T. SOTTO, ULTRACARE RUST REMOVER 125 ML
da progetti concreti e testimonianze di esperti. Intervengono: Marco Squinzi, amministratore delegato di Mapei, Emilio Mussini, amministratore delegato di Panariagroup e vicepresidente di Confindustria Ceramica, Fabrizio Capaccioli, presidente Gbc Italia e Salvatore Correale, ceo Cidimm. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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COLMEF GROUP - PIETRE D’ARREDO
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NUOVE COLLEZIONI per case green dentica alla pietra vera, ma realizzata in laboratorio con metodi artigianali, la proposta Pietre d’Arredo, brand di Colmef Group, imita alla perfezione la molteplicità e l’unicità delle formazioni naturali. A Cersaie 2023 sarà possibile scoprire le nuove collezioni in pietra ricostruita e i modelli storici del marchio: dal mattone all’arenaria, dalla pietra di fiume a quella di montagna, tutti gli elementi sono rifiniti in ogni dettaglio e donano alle pareti un’elegante naturalezza. Le ispirazioni giungono da ogni parte d’Italia e del mondo: luoghi, tradizioni, colori, e sensazioni si sedimentano e diventano elementi concreti da osservare e da toccare. Inoltre, la pietra ricostruita offre un’alternativa
CORTEVECCHIO. A SINISTRA, TAOS GRIGIO TERRA A DESTRA, ANTICO MATTONE GRIGIO FUMO
ETERNO IVICA
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UNA NUOVA POSA con Grf System System è l’innovativo sistema ideato da Eterno Ivica per la posa di pavimenti sopraelevati esterni, che permette di creare spazi aperti e verdi completamente livellati e adattabili a diversi tipi di sottofondi. È composto da una griglia, che crea una superficie stabile e livellata per la posa, dai supporti Eterno Ivica e, in ultimo, secondo necessità, dalla base di cemento. Grf System propone all’utente finale maggiore libertà di progettazione, velocità di posa e sicurezza e permette di definire una pavimentazione finita di qualità e libera da schemi. Pad. 31 - Stand A55-B56 rf
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sostenibile allo sfruttamento della pietra naturale, contribuendo a preservare le risorse ambientali e promuovere un modo più responsabile di abitare il pianeta. Pietre d’Arredo aderisce al Green Building Council Italia che sostiene lo sviluppo dell’edilizia sostenibile ed è classificata in classe A+ per le sue bassissime emissioni di Voc in ambienti interni. Colmef è l’unica azienda italiana a seguire ogni fase della lavorazione, dallo studio al calco, dalla creazione in serie fino alla finitura a mano, e offre una garanzia di 50 anni, riconosciuta solo su materiale posato con i prodotti Arredocolla o Arredofix per l’incollaggio, e Arredostucco per la stuccatura. Pad. 36 - Stand B54
FILA SOLUTIONS
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L’EFFETTO BAGNATO esalta i colori steticamente e strutturalmente idonea per l’ambiente esterno, la finitura grezza è una soluzione molto apprezzata in contesti tradizionali come masserie, ville private, ristoranti e cucine in muratura e per lastricati, pavimentazione in sassi e ciottoli, palladiane e pietre a spacco. Le finiture più usate sono la sabbiatura, la bocciardatura, la fiammatura, la spazzolatura e la rullatura, le quali modificano la rifrazione della luce sulla superficie attenuando il colore originario della pietra. Quando una superficie lapidea si bagna il suo colore e le sue venature vengono messe in risalto, ma non appena l’acqua evapora, la superficie torna spenta. Per ravvivare le pietre naturali con finitura grezza, conferendogli l’effetto bagnato,
Fila Solutions ha studiato Wet Stone Eco, protettivo consolidante in grado di valorizzare le caratteristiche estetiche delle superfici in modo duraturo, intensificando il colore in poche ore e respingendo macchie e sporco. Wet Stone Eco è un trattamento ecologico a base acqua che impedisce lo spolverio superficiale, con un’elevata resistenza al traffico e agli agenti atmosferici. Non ingiallisce e resiste all’azione dei raggi Uv, facilitando anche la successiva manutenzione. Pronto all’uso e di facile applicazione: va steso in modo regolare, con una pennellessa o vello, impregnando bene anche le fughe, e diventa perfetto con l’applicazione dopo 4 ore di una seconda mano. Pad. 32 - Stand A32-B31
WET STONE ECO È IL PROTETTIVO CONSOLIDANTE AD EFFETTO BAGNATO PER PIETRE NATURALI CON FINITURA GREZZA
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VAGA
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IL SOTTOFONDO mette il Turbomass estseller della proposta Vaga, Turbomass è un sottofondo fibrorinforzato per massetti ad asciugatura rapida (dopo quattro giorni è già possibile posare il parquet), con alte prestazioni, in grado di raggiungere una resistenza a compressione di 25N/mm2. La sua formula è arricchita di additivi che ne migliorano la fluidità, quindi può essere impiegato nella posa di pavimenti inglobanti serpentine di riscaldamento. Grazie alla collaborazione di partner multinazionali, il prodotto si è evoluto con nuove formulazioni più sostenibili, che impiegano materie prime di riciclo inerti, sicure, prestazionalmente costanti e certificate. Turbomass, con certificazione di Icmq, rispetta le attuali normative dei Criteri ambientali minimi, uno strumento importante per promuovere la sostenibilità in edilizia favorendo la selezione di materiali a basso impatto ambientale, la riduzione delle emissioni di Co2 dei materiali di scarto e la gestione responsabile delle risorse idriche. È possibile scaricare il certificato sul contenuto di riciclato e la Epd dal sito dell’azienda. Pad. 25 - Stand B2
GRANULATI ZANDOBBIO
LA PIETRA SINTERIZZATA fiorisce
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e fioriere di Granulati Zandobbio in pietra sinterizzata costituiscono un nuovo modo di progettare l’outdoor. La combinazione di questi elementi di arredo, realizzati con lo stesso materiale e colore del pavimento esterno, permette la realizzazione di un progetto completo e di design. Le fioriere possono essere realizzate in dimensioni e altezze personalizzate, partendo dai formati disponibili a catalogo, consentendo di creare dei veri e propri arredi modulari e quindi realizzare progetti unici. Pad. 26 - Stand B126
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CORDIVARI
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CALDO E FREDDO sono più eleganti eleganza e il minimalismo incontrano la tecnologia e le prestazioni nei nuovi fancoil caldo/freddo Vnt Run e Vnt Seven Lines di Cordivari, una gamma di ventilconvettori dal design unico, ultrasottili, silenziosi e ad alte prestazioni per vivere tutto l’anno all’insegna dell’efficienza e del comfort. Vnt Run si distingue per la sequenza di linee verticali che corrono sulla parte frontale creando un simmetrico gioco di luci e ombre e un sofisticato ritmo che dona eleganza a ogni scelta di arredo. Una suggestiva armonia di scanalature e parti piatte caratterizza invece la parte frontale di Vnt Seven Lines, dando vita a un delicato motivo ripetuto dallo stile contemporaneo e raffinato. L’elettronica permette la gestione MasterSlave di più unità, sia in modalità wired che wireless. Accensione, temperatura desiderata e velocità di ventilazione sono gestibili da remoto direttamente da smartphone, attraverso un’app dedicata che permette il controllo multi-zona di tutti i dispositivi installati. Vnt Run e Vnt Seven Lines sono personalizzabili in oltre 80 colori della cartella Colour System Cordivari, con tinte lucide, opache e materiche. Pad. 21 - Stand A7-B6
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CASA green Come ridurre il consumo DI ENERGIA DELL’89% RIQUALIFICAZIONE
Una palazzina di quattro piani nel Varesotto è passata da classe E fino ad A grazie a un radicale intervento curato per Rete Irene da Codice Insolito, con la collaborazione di Impresa Evalto & Randon, Gruppo Ivas e λ’isolante
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INVOLUCRO RIQUALIFICATO, IMPIANTO FOTOVOLTAICO IN COPERTURA E STATO DI FATTO
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RUBRICHE
PAOLO CALIARI
SOSTENIBILMENTE
L’ENEA MISURA TETTI E FACCIATE GREEN
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hi è rimasto in città a luglio e agosto, e secondo le rilevazioni non sono andati in vacanza circa la metà degli italiani, quest’anno ha sofferto più del solito. Ma si dovrà rassegnare: il cambiamento climatico è diventato come un parente che si siede a tavola non invitato. Quindi, con le dovute oscillazioni, anche le prossime estati non promettono niente di buono. Un problema che interessa da vicino anche il mondo della progettazione e dell’edilizia, alle prese con una maggiore esigenza di isolamento termico e raffrescamento. Un’indicazione di quali possono essere le soluzioni arriva dall’Enea: i ricercatori del Dipartimento di Efficienza hanno pubblicato uno studio secondo cui un rivestimento green sugli edifici riduce di oltre 1 grado la temperatura dell’aria in città. D’accordo, il concetto è noto anche a chi non si occupa di edilizia e non fa ricerca: se si cammina in un parco cittadino d’estate si avverte subito una diminuzione della temperatura rispetto all’ambiente ad alta concentrazione di costruito. Ma in questo caso il verde si applica direttamente agli edifici. Lo studio di Enea, pubblicato sulla rivista scientifica Energy and Buildings, ha valutato l’efficacia di un impiego diffuso di tetti e muri esterni ricoperti di vegetazione contro le isole di calore in zone urbane densamente abitate a Roma e Torino, prendendo in considerazione principalmente una tipica giornata estiva. I ricercatori hanno simulato tre scenari di mitigazione caratterizzati da varie combinazioni di soluzioni green. A Roma, per esempio, lo scenario più favorevole all’abbattimento delle temperature prevede 12 mila metri quadrati di tetti verdi, in combinazione con 60 mila metri quadrati di facciate verdi. In questo caso è stata calcolata una riduzione media della temperatura di 0,33 gradi, con punte fino a 1,17 gradi nell’ora più calda, le 15. IL RISULTATO «Il merito di questo abbattimento della temperatura deve essere attribuito soprattutto alle pareti verdi che aumentano la loro efficacia in modo proporzionale all’altezza dell’edificio», spiega la ricercatrice di Enea Tiziana Susca, che ha lavorato allo studio insieme ai colleghi Fabio Zanghirella e Vincenzo Del Fatto. «I tetti verdi estensivi, invece, risultano inefficaci nel mitigare direttamente il riscaldamento urbano quando sono installati su edifici alti dai 20 metri in poi, ma sono molto utili per ridurre la temperatura interna dell’abitazione e, di conseguenza, l’uso della climatizzazione». A Torino, invece, lo studio ha individuato una riduzione della temperatura esterna dell’aria di circa 0,5 gradi in due scenari, che prevedevano rispettivamente 6 mila metri
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quadrati di living wall, cioè una soluzione costituita da pannelli e moduli di produzione industriale, integrati da appositi sistemi di irrigazione, che vengono fissati alle facciate degli edifici e servono per alloggiare e tenere in vita mix di piante di differente specie e provenienza, oltre a una superficie equivalente di facciate verdi sugli edifici. In entrambi i casi le abitazioni si trovavano lungo un canyon urbano (una strada fiancheggiata da edifici su entrambi i lati), parallelo alla direzione principale del vento, condizione in grado di dissipare il calore accumulato. «Quando le stesse soluzioni green sono impiegate in canyon urbani orientati perpendicolarmente alla direzione principale del vento, la loro efficacia si riduce sensibilmente. L’entità della mitigazione dell’isola di calore dipende da tanti fattori come clima, meteo, geometria urbana, scala di applicazione, tecnologie e specie vegetali utilizzate», aggiunge Zanghirella. PIANTE DIVERSE «A proposito di specie vegetali, in questo studio abbiamo considerato per i tetti verdi il sedum, genere che raggruppa varie piante perenni in grado di crescere senza problemi in ambienti caldi, aridi e rocciosi, l’edera per le facciate e la felce comune per i living wall», precisa Del Fatto. Secondo i ricercatori, durante le ondate di calore le diverse forme di cappotto green hanno però un’efficacia leggermente inferiore a quella registrata durante una tipica giornata estiva, dato che un fenomeno climatico estremo riduce il potenziale di raffrescamento delle piante a causa della chiusura degli stomi, le piccole bocche presenti sulle foglie che consentono lo scambio gassoso fra interno ed esterno del vegetale, favorendo in particolare l’entrata di anidride carbonica utilizzata per la fotosintesi e la fuoriuscita di ossigeno e vapore acqueo. Nel 2016 le aree urbane nel mondo coprivano quasi 60 milioni di ettari (l’1,29% della superficie terrestre occupata per aree edificate, pascoli e terreni coltivati) e la popolazione urbana era il 54,4% rispetto a quella globale. Ma secondo le stime Onu questa percentuale raggiungerà il 68,36% entro il 2050, comportando un’ulteriore urbanizzazione che modificherà l’equilibrio termico naturale, dando luogo a un ulteriore aumento delle temperature urbane superficiali. Previsioni relative agli scenari di espansione urbana rivelano che, nell’ambito dell’attuale percorso di sviluppo basato sull’utilizzo di combustibili fossili, l’Europa sarà interessata da un ulteriore riscaldamento superficiale medio pari a 0,12 gradi in estate entro il 2100.
ph. Florian Andergassen
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La soddisfazione del cliente è la nostra priorità.
Customer satisfaction is our top priority.
Attraverso le soluzioni innovative dei nostri designer, le sapienti mani dei nostri artigiani, l’utilizzo di materie prime di qualità, attrezzature all’avanguardia e tecnologie sofisticate trasformiamo le idee in realtà.
Through innovative solutions of our designers, skilled hands of our craftsmen, the use of high quality materials, cutting-edge equipment and sophisticated technologies, we turn ideas into reality.
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DIGITAL HOUSE
HOME AUTOMATION L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ENTRA IN CASA Affidereste la vostra casa a un’intelligenza artificiale? Anche se siete dei patiti di tecnologia avreste qualche dubbio. Perché oggi l’intelligenza artificiale è già implementata in molte abitazioni domotiche. Peccato sia imperfetta. Affidarsi con comandi vocali ad Alexa (Amazon) o Siri (Apple), per esempio, non sempre è una buona idea. A volte le risposte sono imprecise a volte strampalate, in altri casi richiedono tediose precisazioni: «Hai 15 tende connesse, quale vuoi abbassare?». Quella in cui mi trovo, è ovvio, ma non per l’assistente vocale. Le cose, però, possono migliorare se si considera la nuova generazione di intelligenza artificiale. Quella, per intenderci, diventata famosa con ChatGpt. L’idea che circola in Usa è quella di utilizzare le funzionalità della nuova intelligenza artificiale per ottenere una gestione più a misura umana delle funzionalità di home automation. Tanto che è stato già messo a punto un nuovo sistema domotico, Josh.ai, che ha già iniziato a lavorare su un prototipo di integrazione utilizzando ChatGPT, il sistema di OpenAI (di cui Microsoft è azionista al 30%). L’intelligenza artificiale di nuova generazione, nelle prime prove sperimentali, può interagire proprio come un umano. L’hub, insomma, si trasforma in un maggiordomo elettronico, capace di ricevere molti ordini assieme senza fare confusione né bloccarsi, dato che una prerogativa della nuova intelligenza artificiale è quella di utilizzare un linguaggio naturale. Proprio il contrario degli assistenti vocali di prima generazione, quelli tuttora in uso, che richiedono comandi precisi in modo spesso frustrante. La società Josh.ai ha recentemente annunciato una partnership con Amazon e scommette sulla nuova generazione di modelli di linguaggio di grandi dimensioni utilizzati da ChatGPT e altre chatbot. Questo offre grandi possibilità se riesce a combinare le capacità di conversazione dei modelli di linguaggio Ia con il contesto che un sistema di automazione domestica può fornire. Per esempio, conoscendo quali dispositivi intelligenti avete in casa e i dettagli su come li usate, i sistemi domotici avanzati potrebbero analizzare i comandi del linguaggio naturale in azioni a casa, ricordando compiti da eseguire (per esempio, qualche orario importante, come l’uscita da scuola dei figli) o accendere il forno se state cucinando qualcosa che necessita di quel tipo di cottura. Naturalmente, non bisogna scordare l’altra faccia della medaglia: l’idea di un sistema che conosce tutte le vostre più intime abitudini può suscitare anche qualche disagio. Giuseppe Rossi
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DIGITAL HOUSE
BTICINO
IMPIANTI SICURI
DAL METEO ESTREMO Una serie di protezioni per proteggere sistemi elettrici ed elettronici dagli sbalzi di tensioni provocati da temporali e fenomeni anomali: dispositivi Spd, limitatori, salvavita e isolamento dalla pioggia Stefano Lavori
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ole cocente, pioggia tropicale, siccità, poi ancora caldo e freddo anomalo: è il climate change, bellezza, avrebbe recitato oggi Humphrey Bogart. Le abitazioni, assieme ai loro proprietari, si devono adeguare alle mutate ed estreme condizoni meteo. I violenti temporali, per esempio, mettono a rischio la sicurezza degli impianti elettrici: le sovratensioni causate dai fulmini sarebbero responsabili tra il 25% e il 40% dei guasti alle apparecchiature. A questo si devono aggiungere le sovratensioni transitorie dovute ad altri motivi e si arriva quasi al 60% dei guasti elettrici che potrebbero essere evitati installando un dispositivo Spd (Surge Protective Devices). Per far fronte a questo problema Bticino ha messo a punto una gamma di limitatori di sovratensione. L’installazione degli Spd permette di proteggere le apparecchiature sia contro le sovratensioni causate dai fulmini sia contro quelle transitorie che possono crearsi nella rete in caso di manovre elettriche sui sistemi di distribuzione. I moduli Sps sono dispositivi
associabili a qualsiasi tipo di quadro elettrico: sono collegati direttamente all’interruttore di protezione tramite un sistema di cablaggio rapido senza fili. Sono adatti anche alla protezione degli impianti nel terziario e in contesti industriali. I dispositivi integrano al loro interno la protezione contro sovraccarico e cortocircuito (fusibile da 4,5 kA) e garantiscono il coordinamento tra il dispositivo Spd e la sua protezione associata. Sempre per proteggere gli impianti dal meteo estremo BTicino propone il Salvavita Stop&Go, dispositivo di riarmo automatico per interruttori magnetotermico differenziali e differenziali puri: esegue la verifica dell’impianto per rilevare l’assenza di guasti permanenti, che invece segnala in caso di presenza, mentre con un guasto transitorio ripristina automaticamente il sistema elettrico. I dispositivi di illuminazione a Led si attivano in caso di blackout e contribuiscono al comfort e alla sicurezza della casa. Come nel caso della nuova torcia estraibile, dal design rinnovato. Infine, per lo spazio esterno BTicino offre cover waterproof IdroGo, parte della linea di supporto della nuova serie MatixGo: si compone di un coperchio che si aggiunge manualmente alle scatole dei dispositivi e che permette di aumentare il grado di impermeabilità da IP40 a IP55.
DA SINISTRA, SPD F10MB2, STOP&GO F80SG, SPD F10AP2
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HIGH TECH VENDITE ONLINE ANCHE PER I PICCOLI Partnership tra Nexi, azienda specializzata pagamenti digitali, e gli associati Aicel, Associazione italiana commercio elettronico. L’accordo prevede soluzioni XPay che potrebbero, secondo le previsioni dell’azienda, incrementare fino al 15% pagamenti veloci dei clienti e accrediti in un giorno lavorativo. I punti di forza sono la possibilità per il merchant di ricevere l’accredito della transazione in un solo giorno, la gestione gratuita di eventuali dispute con i clienti, assistenza dedicata in italiano. Grazie alla convenzione, secondo le aziende, anche le realtà mediopiccole che vendono prodotti e servizi online, potranno implementare nelle loro piattaforme Xpay, la soluzione di Nexi per l’e-commerce, a condizioni vantaggiose. I merchant possono così migliorare e rendere più efficiente la gestione delle vendite online, mentre per i consumatori è una soluzione in più per procedere comodamente con gli acquisti utilizzando un servizio semplice e veloce.
negli ultimi tre anni rispetto a quelli del paniere Istat. E la stabilità dei prezzi online ha incentivato circa 39 miliardi di euro di consumi tra il 2020 e il 2022. La ricerca è stata messa a punto sulla relazione tra e-commerce, prezzi e consumi su un database di oltre 1 milione di rilevazioni di prezzi online su 23 mila prodotti comparabili con i beni che compongono il paniere Istat dei prezzi.
FOTOGRAFIE IN CANTIERE CON L’AIUTO DI UNA APP
Meno benzina e meno diesel: sono 5,6 milioni le auto alimentate con carburanti alternativi. Di queste, secondo l’Aci, 2,9 milioni (7,21%) sono a doppia alimentazio-
Aumentare i tassi per combattere l’inflazione? Non solo: un’altra arma contro l’aumento dei prezzi è l’e-commerce. Lo sostiene una ricerca di The European House-Ambrosetti in collaborazione con Amazon, un soggetto ovviamente interessato all’argomento. Secondo l’analisi i prezzi online si sono dimostrati più stabili
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LE VECCHIE BANCONOTE COME MATTONI
Una app che utilizza intelligenza artificiale dedicata, che si rivolge al reparto marketing di un’azienda per dotarlo di un book fotografico di referenze costituito da immagini, metadati e parole chiave provenienti dai cantieri dislocati su scala geografica mondiale. La App Photo consente al personale tecnico di acquisire fotografie di installazioni, impianti o protezioni realizzate in diverse parti del globo. Le immagini acquisite vengono poi archiviate e classificate in base ai settori di interesse e agli ambiti di utilizzo, in modo tale che gli uffici marketing possano catalogarle più semplicemente e impiegarle per le campagne in cui bisogna dare evidenza di installazioni o impianti realizzati.
AUMENTANO LE AUTO GREEN
L’E-COMMERCE FRENA L’INFLAZIONE
ne benzina-Gpl, 971 mila (2,42%) a doppia alimentazione benzina-metano, 1,4 milioni (3,44%) ibride benzina, 172 mila (0,43%) ibride gasolio e, infine, 158 mila (0,39%) elettriche, che stentano a decollare. Tutte insieme, in ogni caso, rappresentano il 13,89% del circolante, che ha superato quota 40 milioni, in crescita rispetto al 2021, quando si fermavano al 10,71%.
Il rapporto ambientale 2023 di Banca d’Italia mette a fuoco (è il caso di dirlo) le emissioni di gas serra della Banca dovute alla produzione, alla distribuzione, al ricircolo e allo smaltimento delle banconote in euro. Attività che pesa per il 10% sulle emissioni della Banca centrale: nel 2022 la produzione di rifiuti costituiti da banconote logore triturate è aumentata del 7%. Un progetto per ridurre questo impatto le banconote logore non più idonee alla circolazione, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, propone di tramutare i biglietti di carta in mattoni e intonaci. Dal 2023 i rifiuti costituiti da banconote logore triturate prodotti dalla Banca d’Italia sono conferiti a impianti per la produzione del combustibile solido secondario o per i termovalorizzatori, che rappresentano le modalità di trattamento più idonee dal punto di vista ambientale.
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Poste Italiane SpA – Sped. In a.p. D.L. 353/2003 conv. In L. 46/2004, art. 1, c. 1 – DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl – Viale Monte Ceneri 60 – 20155 Milano
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[ I BILANCI DELLE COSTRUZIONI ] LE CLASSIFICHE 2022 L’ANALISI DEI CONTI DI 2.214 IMPRESE
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2.214 imprese dell’edilizia ai raggi X I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
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CONTROCOPERTINA HEIDELBERG MATERIALS
ITALCEMENTI CAMBIA NOME
E SI RIORGANIZZA Il gruppo tedesco, che controlla la storica azienda italiana, ha deciso un rebranding a livello globale. Non solo: cambia anche la sede, dall’i.lab al Kilometro Rosso di Bergamo gli uffici si spostano nell’hinterland milanese. A Made Expo arrivano novità per la gamma dei prodotti sostenibili Livia Randaccio
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eidelberg Materials è la grande multinazionale tedesca di materiali da costruzione che ha sede ad Heidelberg, in Germania. Precedentemente nota come HeidelbergCement, la società è stata rinominata Heidelberg Materials nel settembre 2022. Un rebranding che coinvolge anche le attività italiane, compresa la storia Italcementi, come spiega Stefano Roncan, direttore commerciale Italia, business cemento di Heidelberg Materials.
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Domanda. Nell’operazione di rebranding, Heidelberg sostituisce Cement con Materials. Che cosa vuol dire esattamente nella strategia aziendale questo cambio semantico? Risposta. Heidelberg Materials è uno dei principali produttori integrati di soluzioni e materiali per le costruzioni al mondo, nei settori cemento, inerti e calcestruzzo
preconfezionato. Il cambiamento non sta solo nel nome, ma nella natura stessa del business. Il nostro futuro è sostenibile e digitale e va ben oltre il cemento. La gamma dei nostri prodotti e dei nostri servizi sta evolvendo per guidare la trasformazione del settore. Il nuovo marchio, rappresentativo, incisivo e globale, vuole dare un volto e un punto di riferimento a questa nostra trasformazione.
LA SEDE DI HEIDELBERG MATERIALS IN GERMANIA. NELLA PAGINA A FIANCO, STEFANO RONCAN
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CONTROCOPERTINA D. Andare oltre il cemento è una precisa richiesta del mercato delle costruzioni? Come sarà implementata la politica di sostenibilità e quindi di carbon neutrality in Italia di un’azienda globale come Heidelberg Materials? R. Si tratta di un passo in avanti coraggioso in un mondo dove le richieste dei clienti, i mercati e i concorrenti cambiano velocemente, le opportunità e le sfide superano i confini nazionali e la comunicazione diventa sempre più globale: la rapidità di adattamento al cambiamento sarà essenziale per avere successo. Riguardo la Carbon Neutrality, dobbiamo fare fronte comune per essere i primi nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica, per essere all’avanguardia nell’economia circolare nelle costruzioni e per creare nuovi vantaggi per i clienti attraverso la digitalizzazione. D. Da Italcementi a Heidelberg Materials: cambierà anche la sede? R. Il passaggio al nuovo brand si accompagna anche al cambio della sede: con l’autunno, ci trasferiremo in una «nuova casa» più vicina al centro economico dell’Italia, Milano, lasciando la sede in i.lab al Kilometro Rosso di Bergamo. Un’opportunità per sviluppare e integrare il nostro business e modificare anche il modo di lavorare per essere ancora più competitivi e moderni. La nostra nuova sede sarà l’Innovation Campus di Peschiera Borromeo, una struttura adeguata e innovativa in cui poter continuare a crescere. D. Una considerazione sull’andamento economicocongiunturale del settore cemento: come sta andando il 2023 rispetto al soddisfacente 2022 e cosa vi aspettate per il biennio 2024-2025. R. Per il settore, il 2023 è stato un anno caratterizzato da luci e ombre. Da un lato l’edilizia, fin dal periodo PONTE GENOVA © CACCURI AGENZIA CONTRASTO PER ITALCEMENTI
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post pandemico, anche grazie al contributo positivo del superbonus ha dimostrato di contribuire alla crescita dell’economia italiana. Dall’altro, il contesto caratterizzato dai forti rincari dei costi energetici, dalle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dalla carenza di manodopera specializzata ha costituito un elemento di rischio per l’operatività delle imprese del settore. Oltre a ciò, il mercato residenziale ha iniziato a manifestare segnali di rallentamento, con una frenata di compravendite di abitazioni e mutui erogati a causa dei rialzi dei tassi d’interesse. Guardando al 2024, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta senza dubbio un’opportunità per il nostro settore. L’Italia ha infatti bisogno come non mai di interventi di messa in sicurezza del territorio e di infrastrutture moderne e sostenibili. Per evitare di perdere questa eccezionale opportunità è però necessario velocizzare le procedure burocratiche degli enti territoriali. D. Svolta verde evidente e complessiva quella di Heidelberg Materials, su quali prodotti impatterà maggiormente per affrontare alcune delle sfide green delle costruzioni che vanno dalla qualità dell’aria indoor al rispetto dell’acqua, alla riduzione dell’inquinamento outdoor? R. Già da tempo Italcementi propone sul mercato prodotti e soluzioni sostenibili. Da un paio d’anni abbiamo attivato un club chiamato eco.build club, che raccoglie circa 200 clienti del cemento sfuso che comprano prevalentemente prodotti della nostra gamma sostenibile eco.build. i.idro drain, la soluzione per pavimentazioni continue che rispetta il ciclo naturale dell’acqua è ormai un prodotto riconosciuto e apprezzato dai progettisti del verde. Riduce l’impermeabilizzazione e la temperatura del suolo e contrasta l’effetto isola di calore, che in ambiente
PISTA CICLABILE IDROSCALO MILANO IDRO DRAIN COLORATO
urbano è sinonimo di innalzamento dei consumi energetici e delle emissioni. Abbiamo il famoso calcestruzzo fotocatalitico Tx Active che, sfruttando il processo naturale della fotocatalisi, è in grado di favorire una più rapida decomposizione degli inquinanti. Un altro esempio sul fronte della sostenibilità è dato dal calcestruzzo a basso calore di idratazione studiato per getti massivi al fine di contrastare il rischio di fessurazioni, garantendo elevata durabilità. Una volta gettato, infatti, il calcestruzzo indurisce grazie alla reazione di idratazione del cemento. Tale processo produce una certa quantità di calore. Nel caso delle strutture massive come le fondazioni, il calore prodotto è elevato e c’è un aumento del rischio di fessurazione del calcestruzzo, con conseguenze negative sulla struttura stessa. È per questo che in tali situazioni si utilizza un cemento in grado di sviluppare poco calore e quindi di evitare il rischio di fessurazione del calcestruzzo. Si tratta di un prodotto che coniuga efficienza nella realizzazione, qualità e sicurezza del risultato con un ridotto impatto ambientale, grazie al basso contenuto di clinker. D. Già nel 2021 Italcementi aveva presentato la gamma eco.build, su questo fronte ci saranno ulteriori sviluppi? R. La gamma eco.build si trasformerà e arricchirà. Anche questa è una scelta fatta a livello internazionale
per dare più forza ai nostri impegni verso la sostenibilità dei prodotti. Aspettiamo in nostri clienti a Made Expo (Fiera Milano-Rho 15- 18 novembre 2023) dove presenteremo il nuovo brand e nuove soluzioni sostenibili per il mercato. D. I vostri clienti, imprese di costruzioni e rivenditori saranno in grado di cogliere i cambiamenti in atto e come li comunicherete loro? R. Io mi auguro di sì. In questo senso abbiamo già avuto i primi riscontri positivi anche se sarà un percorso lungo e articolato. Da parte nostra, continueremo a garantire ai nostri clienti la qualità e l’assistenza di sempre, pronti a offrirvi una gamma di prodotti e di servizi che vanno ben oltre il cemento, oggi e ancora di più in futuro. La nostra rete commerciale sta già comunicando ai clienti il cambio di brand e l’occasione di essere al Convegno Youtrade è un’altra tappa del nostro percorso di comunicazione. D. Quali azioni concrete avete in programma per favorire la cultura della sostenibilità nelle rivendite? R. Sono ormai un paio anni che organizziamo incontri presso le rivendite per parlare di sostenibilità. Negli scorsi mesi in particolare ci siamo concentrati sulla promozione di i.idro Drain, il prodotto per pavimentazioni continue che rispetta il ciclo naturale dell’acqua. S E T T E M B R E 2 0 2 3 YO U T R A D E
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T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E
COME PRIMA. PIÙ DI PRIMA.
Italcementi cambia brand e diventa Heidelberg Materials. La nostra storia, i nostri valori, la qualità dei nostri prodotti, servizi e soluzioni entrano a far parte di un grande Gruppo mondiale, leader nei materiali per le costruzioni, per vincere insieme le sfide della sostenibilità e della digitalizzazione. Le nostre persone sono pronte a lavorare insieme a tutti i clienti in questa nuova dimensione globale. Oggi e ancora di più in futuro.
heidelbergmaterials.it