TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE Poste Italiane SpA Sped. in a.p. D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri 60 20155 MilanoContiene I.R. e I.P. ISSN 2532 - 5671 FEBBRAIO 2024 - 146 SEMPRE PIÙ VERDE Nuovo brand e cemento Inchiesta: COME CAMBIANO LE FIERE DELL’EDILIZIA - Klimahouse: IL REPORT E I TOPII Convegno YouTrade Sud: IL PROGRAMMA - Speciale macchine: ATTREZZATURE PIÙ TECH - Distribuzione: BOOM PER LA DOMOTICA STEFANO GALLINI HEIDELBERG MATERIALS
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ANNO 17 - NUMERO 146 FEBBRAIO 2024
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Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it
Redazione
Alice Fugazza e Livia Randaccio
Collaboratori / Contributors
Roberto Anghinoni
Monica Battistoni
Paolo Caliari
Centro studi YouTrade
Stefano Lavori
Ludovico Lucchi
Selene Maestri (fotografa)
Federico Mombarone
Andrea Payaro
Giuseppe Rossi
Franco Saro
Oliviero Tronconi
Impaginazione e grafica
Layout and graphics
Raffaella Sesia
Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di
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Sommario
febbraio 2024
RUBRICHE
11 EDITORIALE Aspettando un piano casa
14 INDEX Altri 9 miliardi di bonus da spendere
18 ECONAUTA Per le Pmi cresce il bilancio sociale
18 CHIACCHIERE La Sicilia aspetta il Ponte dei sospiri
19 L'AVVOCATO Stesso stipendio durante le ferie
20 I FATTI NOSTRI Alla ricerca della credibilità economica
22
24
ATTUALITÀ
26
34
36
46
66
68
DOSSIER CANTON TICINO
90
RIVENDITE
78
CHE COSA SARANNO GLI INCENTIVI 5.0 PER LE IMPRESE?
82 I VERI NUMERI DEL BOOM DELLA DOMOTICA
90
DISTRIBUZIONE ED EDILIZIA
NEL CANTON
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 8
DIGITAL NEWS
SEGGIOLE E POLTRONE
VIRGINIA
GAMBINO EDITORE In 40 siamo cresciuti
II CONVEGNO YOUTRADE SUD Nuove strategie
INCHIESTA Chi vincerà la partita delle fiere
KLIMAHOUSE A Fiera Bolzano bilancio in rosa
BOERO L'isolamento che non teme il terremoto
REVELIN Più produttività, meno fatica
FEDERCOMATED Il Cresme vede grigio 72 RIWEGA Nzeb Party diventa tour
INCENTIVI Il bonus 5.0 alle imprese
HOME AUTOMATION La casa è più digitale
70
78
82
IL MERCATO Frenata dopo due anni
GHERI Il nuovo showroom
EDILGROUP Siamo cresciuti con il colorificio 99 DILLENA Il nuovo è ancora vivace
94
96
106 I 20 ANNI DI UNIEDIL -1 Per festeggiare ci allarghiamo 112 I 20 ANNI DI UNIEDIL -2 Il film della crescita
TICINO
ANCHE
160 IN MAGAZZINO
166
176
118 DEC Dopo 20 anni il cammino non si ferma
126 CENTRI C0MMERCIALI Come valutare il business di un mall
134 RIVENDITE NEWS
136 SHOWROOMS
138 TO BUILD
STORIA DI COPERTINA
140 HEIDELBERG MATERIALS Nuovo brand e sostenibilità
IMPRESE
146 DIERRE La porta design che separa e unisce
150 AN CAMINI Tecnologia & evacuazione dei fumi
152 PALAZZETTI Così la stufa diventa verde
158 FILA Un anno d'oro per l'azienda
160 MUOVIAMOCI In magazzino arriva l'androide
162 YOUTRADE NEWS
SPECIALE COLORE
166 IL MERCATO Tonalità rosa nei bilanci
172 MAPEI L'ambiente? È una questione di sfumature
176 INTERMAT In cantiere lavora anche l'hi-tech
180 L'ANALISI Per il cantiere meno vendite e più noleggi
184 CFRM Più sicurezza in cantiere
188 SOSTENIBILMENTE Casa green per il metaverso
190 HOME AUTOMATION Anche l'ufficio decarbonizzato
191 APPLE Mela tech per la domotica
192
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 9
SPECIALE MACCHINE E ATTREZZATURE
HIGH-TECH
MACCHINE DA CANTIERE
LA TECNOLOGIA DELLE NUOVE
COME VA IL MERCATO DEL COLORE
ARRIVA
L'ANDROIDE
Aspettando un piano casa nel teatro dell’assurdo
Una delle più famose opere teatrali si intitola Aspettando Godot. È un testo di Samuel Beckett che viene definito come teatro dell’assurdo: i protagonisti sono Vladimiro ed Estragone, che aspettano Godot in un’atmosfera di disperazione. Ma Godot non arriva. Probabilmente non vi state chiedendo che cosa c’entri il teatro con l’edilizia, perché la vicenda del superbonus ha già superato qualsiasi copione: una commedia surreale, con risvolti drammatici per molte imprese e tanti cittadini. Ma non è l’unico spettacolo dell’assurdo che coinvolge il mercato delle costruzioni.
Il superbonus, è vero, costa un sacco allo Stato («una truffa», lo ha definito Giorgia Meloni il 22 gennaio). Ma tirare una riga per cancellare l’incentivo non è la politica migliore per tenere a galla un settore vitale per l’economia italiana. Anche perché il problema della casa non può essere eluso con una battuta durante un programma televisivo. Primo, perché c’è una direttiva europea, approvata anche dai rappresentanti dell’Italia, che spinge inequivocabilmente verso una riqualificazione del patrimonio immobiliare. Secondo, perché molte città hanno fame di abitazioni. E se nella legge di Bilancio 2024 non c’è traccia di finanziamenti né per un fondo sociale per l’affitto o sulla morosità incolpevole, contiene però l’annuncio di un futuro intervento sul disagio abitativo. L’azione, disciplinata all’interno dell’articolo 1 del provvedimento approvato a dicembre, prevede che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti retto da Matteo Salvini debba emanare, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, cioè a partire dal gennaio, un decreto con le «linee guida per la sperimentazione di modelli innovativi di edilizia residenziale pubblica (…) al fine di contrastare il disagio abitativo sul territorio nazionale». Quindi, un decreto che dovrebbe arrivare entro giugno: segnatelo in agenda. L’offerta di alloggi di edilizia residenziale dovrebbe essere incrementata attraverso il recupero e la conversione degli immobili pubblici non più utilizzati per la loro destinazione originaria. Ma i dubbi non mancano: per realizzare questo proposito si dovrebbero utilizzare gli immobili privati invenduti e quelli costruiti attraverso operazioni di partenariato pubblico-privato. E per far questo si dovrà ricorrere al capitale privato. Attenzione, però: un privato che investe in operazioni del genere vorrà ottenere un rendimento dello stesso ordine di grandezza di quello di mercato. Che non è certo quello garantito dall’edilizia sociale. A tappare i buchi al momento ci provano gli enti locali. La Regione Emilia-Romagna ha annunciato un piano per recuperare le case popolari sfitte, il Comune di Milano vuole indirizzare la pianificazione urbanistica per la creazione di spazi per l’edilizia sociale. Basterà?
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 11
EDITORIALE
ALTRI 9 MILIARDI DI BONUS DA SPENDERE
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
In Europa la frenata della fiducia delle imprese segnala un trend negativo. Costruzioni italiane in controtendenza
Segnali contrastanti a gennaio, dopo i dati positivi di dicembre per gli indicatori economici e tendenziali del mercato. A livello europeo, ma anche a livello nazionale, si registra un rallentamento della fiducia delle imprese, un’inversione di rotta che avviene dopo quattro mesi di crescita continua, con valori pari a -4,3 punti percentuali per l’Area Euro e -7,0 per l’Europa a 27, mentre a livello nazionale l’indice di fiducia delle imprese di costruzioni scende a 5,3 punti, mantenendo uno scarto ampio con i valori europei, pari a 9 punti rispetto all’Area Euro. Rimane dunque ampio il divario tra mondo dell’edilizia nazionale ed europeo che, continuiamo a sottolineare, dipende dagli strascichi del superbonus e dall’avvio della spesa per il Pnrr.
A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta solo il settore delle costruzioni in flessione, mentre commercio, industria e servizi sono in ripresa, in particolare il settore dell’industria che inverte un lungo periodo
di flessione. Sostanzialmente stabile l’indice di fiducia dei consumatori, che raggiunge il valore di -16, uno dei dati migliori dell’ultimo anno, anche se negativo, e sicuramente dipendente dalla frenata dell’inflazione. Due rimbalzi contrastanti, invece, per ordini e occupazione, ovvero per i due indicatori previsionali del mercato a tre mesi. A gennaio 2024 la previsione dell’occupazione nei prossimi tre mesi è in crescita, mentre gli ordini a tre mesi fanno registrare un lieve rimbalzo negativo.
Proseguono le ottime notizie sul fronte dell’inflazione, con le stime preliminari che vedono a gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registrare un aumento dello 0,8% su base annua dallo 0,6% del mese precedente. Questo lieve rimbalzo del ritmo di crescita dei prezzi riflette l’andamento dei Beni energetici regolamentati, la cui flessione su base tendenziale risulta, a gennaio, attenuata a causa dell’effetto statistico dovuto allo sfavorevole confronto con gennaio 2023. Un contributo
IN RALLENTANTAMENTO LA FIDUCIA DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONI
EUROPEE E ITALIANE A GENNAIO
Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 14 NDEX
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
Fonte:
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 15 SUPERBONUS (al 31 gennaio 2024) PNRR (al 30 novembre 2023) Numero di asseverazioni Investimenti ammessi a detrazione M € Lavori già realizzati M € Lavori da realizzare M € Numero progetti Numero di progetti validati Numero di progetti in corso di validazione Valore dei progetti M € Valore dei progetti avviati M € Valore delle aggiudicazioni M € PIEMONTE 34.261 7.847 7.236 611 20.972 13.425 7.547 7.178 3.777 1.198 VALLE D'AOSTA 1.257 419 390 29 1.071 802 269 313 272 196 LOMBARDIA 74.669 19.965 18.632 1.333 31.700 19.917 11.783 14.954 6.265 3.472 LIGURIA 7.675 2.104 1.823 281 5.537 3.392 2.145 3.602 966 271 NORD OVEST 117.862 30.335 28.081 2.254 59.280 37.536 21.744 26.047 11.280 5.137 TRENTINO - ALTO ADIGE 10.241 2.634 2.501 133 4.330 3.363 967 3.519 657 498 VENETO 57.266 10.049 9.444 605 15.169 9.351 5.818 10.263 1.881 1.116 FRIULI-VENEZIA GIULIA 12.986 2.426 2.192 234 3.971 2.338 1.633 2.222 637 366 EMILIA ROMAGNA 41.974 10.101 9.469 632 12.773 8.119 4.654 7.842 3.136 1.836 NORD EST 122.467 25.210 23.606 1.604 36.243 23.171 13.072 23.846 6.311 3.816 TOSCANA 36.551 6.095 5.665 430 10.879 6.770 4.109 6.837 3.288 1.609 UMBRIA 8.653 1.953 1.771 182 3.454 2.197 1.257 1.560 502 314 MARCHE 12.814 2.920 2.673 247 6.492 4.178 2.314 3.157 833 453 LAZIO 37.115 9.227 8.132 1.095 15.608 9.002 6.606 13.001 3.465 1.717 CENTRO 95.133 20.195 18.241 1.954 36.433 22.147 14.286 24.555 8.088 4.093 ABRUZZO 13.541 3.621 3.216 405 7.133 4.939 2.194 2.685 1.801 1.218 MOLISE 2.986 693 612 81 2.913 2.273 640 3.286 305 155 CAMPANIA 27.827 7.900 6.767 1.133 20.955 12.358 8.597 12.185 2.765 807 PUGLIA 26.602 5.365 5.009 356 12.501 7.219 5.282 8.446 1.527 599 BASILICATA 5.247 1.489 1.398 91 3.528 2.294 1.234 1.829 1.463 1.124 CALABRIA 15.197 3.226 2.909 317 10.919 6.465 4.454 5.526 1.427 772 SUD 91.400 22.294 19.911 2.383 57.949 35.548 22.401 33.957 9.288 4.675 SICILIA 29.466 6.271 5.672 599 15.918 8.589 7.329 17.444 1.863 591 SARDEGNA 15.450 2.733 2.486 247 7.753 4.865 2.888 4.268 966 566 ISOLE 44.916 9.004 8.158 846 23.671 13.454 10.217 21.712 2.829 1.157 Più regioni 35.246 2.406 1.590 Ambito nazionale 11.172 4.587 2.133 Non classificati 10 23 15 TOTALE EXTRAREGIONALE 46.428 7.016 3.738 TOTALE NAZIONALE 471.778 107.038 97.997 9.041 213.576 131.856 81.720 176.545 44.812 22.616 Percentuale di realizzazione 91,6 12,8 IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SU SUPERBONUS E PNRR
elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA per il superbonus e OpenPnrr, ReGiS e Open data ANAC per il Pnrr
alla risalita dell’inflazione si deve inoltre al permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, i cui effetti si manifestano anche sulla accelerazione del cosiddetto carrello della spesa (+5,4%). Infine, l’inflazione di fondo si attesta a gennaio al +2,8% (da +3,1% del mese precedente). In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dell’1,1% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice Nic non tiene conto, e aumenta dello 0,9% su base annua (in aumento dal +0,5% di dicembre). Prosegue anche questo mese il monitoraggio delle risorse ancora da spendere sul superbonus 110% e sullo lo stato di avanzamento del Pnrr, con dettaglio regionale dei dati. Dal punto di vista del superbonus 110%, alla data del 31 gennaio 2023 sono stati attivati 107 miliardi di euro di investimenti, il 91,6% dei quali già spesi e rendicontati. Dunque, mancano all’appello altri 9 miliardi di lavori da svolgere. Per quanto riguarda il Pnrr, sugli oltre 213 mila progetti monitorati da OpenPnrr per un totale di quasi 219 miliardi di euro, la spesa impegnata, ovvero i progetti dotati di Cup e Cig, sommano 176 miliardi, dei quali 44,8 relativi a progetti già avviati e solo 22,6 aggiudicati e dunque effettivamente operativi, pari al 12,8 % della spesa impegnata.
A Cura del Centro Studi YouTrade
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E SERVIZI IN RIPRESA. STABILE, ANCHE SE SEMPRE
CON VALORI NEGATIVI, LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Economic sentiment dei settori economici in Italia - Dati destagionalizzati non corretti
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
OCCUPAZIONE IN CRESCITA, LIEVE RIMBALZO
NEGATIVO PER GLI ORDINI A TRE MESI
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesiDati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
L'INFLAZIONE RIMANE A LIVELLI MOLTO CONTENUTI, SIA A LIVELLO NAZIONALE CHE DI INDICE IPCA A LIVELLO EUROPEO Andamento del tasso di inflazione in Italia - Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
NDEX
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
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RUBRICHE
FEDERICO MOMBARONE
Giornalista
Per le Pmi cresce il bilancio sociale
La maggioranza delle piccole e medie aziende è concentrata solo sulla massimizzazione dei profitti, ma quelle che allargano lo sguardo anche all’ambiente aumentano. Lo testimonia l’aumento del numero di rendiconti di sostenibilità delle aziende italiane, raddoppiati in tre anni. Non è poco, anche se la strada è ancora molto, molto, molto lunga. Una recente analisi dei documenti presentati al Registro imprese tenuto da InfoCamere nel 2020 e 2022 ha certificato che sono 303 le società che hanno depositato una «dichiarazione non finanziaria» relativa al 2022. Ma il numero si confronta con gli 877 mila bilanci di società esaminati: quindi, siamo sotto lo 0,1%. Di queste aziende virtuose, il 46% ha ricavi entro i 50 milioni di euro. Per la loro dimensione oggi non sarebbero tenute a presentare questa dichiarazione, eppure hanno scelto di farlo. Anche se il numero è esiguo, non può non saltare all’occhio l’aumento dei report. Sempre i dati di InfoCamere indicano che su un campione omogeneo di 762 mila aziende (quelle che depositano bilanci da più anni), i documenti non finanziari sono più che raddoppiati (da 87 per il 2020 a 188 per il 2022). D’accordo, rimangono pochi, ma il trend è indicativo. La statistica indica anche che delle citate 303 società, sono 62 quelle finanziarie e assicurative, mentre 56 operano nel campo manifatturiero, tra cui spicca Mapei. Va aggiunto anche che nei report non si parla solo di impatto ambientale, ma dell’impegno dell’azienda su quello che è definita policy Esg (Environmental, social e governance). Un mix, insomma, di iniziative per contenere la produzione di Co2, ma anche condizioni di lavoro, parità di genere e trasparenza dell’organizzazione interna dell’azienda. Presto anche molte altre aziende si dovranno adeguare. Il motivo è la direttiva europea 2022/2464, già pubblicata sulla Gazzetta ufficiale Ue , che dovrà essere recepita dagli Stati al più presto. Sperando che l’Italia non incorra nell’ennesimo ritardo con sanzione annessa. Già da quest’anno ne sono coinvolte le aziende di interesse pubblico rilevante, ma per il 2026 sarà un obbligo anche per le Pmi se quotate in Borsa. Alla fine, un resoconto sulla propria attività non relativo a fatturato e utili diventerà presumibilmente un biglietto da visita quasi obbligatorio, come un sito web aziendale.
ECONAUTA
FRANCO SARO Giornalista
La Sicilia aspetta il Ponte dei sospiri
Idistributori di materiali, ma soprattutto le imprese di costruzione e i produttori di cemento hanno pronte le bottiglie di champagne da stappare. Sempre che la bottiglia non si rompa prima di iniziare i festeggiamenti, come è avvenuto negli ultimi 30 anni. La legge di Bilancio ha finanziato il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina: il costo dell’opera per unire la Calabria con la Sicilia è di 12 miliardi di euro, anche se l’esperienza insegna che i preventivi tendono a lievitare come un croissant. Lasciamo da parte le iniziative politiche di chi si oppone, anche tirando in ballo la magistratura che, di fronte a un esposto, non può fare altro che seguire la legge e disporre un'indagine. Il progetto definitivo, benché nei decenni scorsi ne siano stati messi a punto diversi, non c’è ancora. È atteso a ottobre 2024. Se tutto procederà nel migliore dei modi, eventi sismici permettendo, scongiurando eventuali interventi giudiziari per bloccare le infiltrazioni malavitose in agguato, il Ponte dovrebbe essere percorribile nel 2032. Ma qui viene il bello. Perché, a oggi, il Ponte collegherà l’autostrada del Sole A1 con un territorio, quello siciliano, che ha infrastrutture dal sapore africano. L’isola è la Regione che ha il più alto numero di opere pubbliche incomplete in Italia: 138. Non è l’ultimo leghista disperso nei boschi della Lombardia a sostenerlo, ma il monitoraggio della stessa Regione. Ed è lo stesso numero da anni. Insomma, il rischio è quello di avere speso miliardi per un ponte che collega una regione paralizzata (scegliete voi da che cosa).
Come nel caso del raddoppio della Ragusa-Catania (lavori partiti, data di apertura ignota), oppure il cantiere della Palermo-Agrigento. Il Ponte sullo Stretto, insomma, collegherà il continente con un’area in cui è incompiuta un’opera su tre, il 38%. Il costo per sistemare le cose è stato calcolato in 406 milioni di euro. La Regione Sicilia, con scrupolo, ha anche individuato le cause del blocco realizzativo. La mancanza di fondi è relativa a 51 casi, problemi tecnici riguardano invece 65 opere e il fallimento dell’impresa che aveva vinto l’appalto è il freno per altri 22 lavori incompleti. Tra sette anni queste opere saranno completate, oppure chi attraversa il Ponte sullo Stretto si troverà bloccato dai lavori in corso?
CHIACCHIERE IN CANTIERE
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 18
LUDOVICO LUCCHI
del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu
Stesso stipendio durante le ferie
Lo stipendio erogato durante le ferie deve essere uguale a quello del periodo di lavoro: con l’ordinanza 35146 del 15 dicembre scorso, la Corte di Cas-sazione sezione lavoro ha affermato che la retribuzione corrisposta durante le ferie non deve essere inferiore rispetto a quella corrisposta nel corso dei giorni di lavoro, poiché una diminuzione della retribuzione potrebbe dissuadere il lavoratore dall'esercitare il diritto alle ferie. La Corte è giunta a pronunciarsi dopo che alcuni lavoratori, con la qualifica di macchinisti, avevano proposto ricorso dinanzi al Tribunale competente per ottenere l’accertamento del diritto alla retribuzione dovuta durante le ferie dei compensi spettanti a titolo di incentivo per attività di condotta oraria, di riserva previsti dal contratto aziendale, nonché quelli correlati all'assenza dalla residenza prevista sempre dal contratto aziendale. La Corte di Cassazione ha ricordato che la nozione di retribuzione durante il periodo di godimento delle ferie è influenzata dalla interpretazio-ne data dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea, che ha inteso garantire al lavoratore una situazione che, a livello retributivo, sia equiparabile a quella ordinaria erogata nei periodi di lavoro. Difatti, una diminuzione della retribuzione potrebbe essere idonea a dissuadere il lavoratore dall'esercitare il diritto alle ferie e ciò sarebbe in contrasto con le prescrizioni del diritto dell'Unione. L’incentivo volto a far rinunciare ai dipendenti alle ferie è, quindi, incompatibile con gli obiettivi del legislatore europeo, che si propone di assicurare ai lavoratori un riposo effettivo. Le sentenze della Corte di Giustizia Ue hanno efficacia vincolante, prevalente sull'ordinamento nazionale, e hanno perciò «valore di ulteriore fonte del diritto comunitario, non nel senso che esse creino ex novo norme comunitarie, bensì in quanto ne indicano il significato ed i limiti di applicazione, con efficacia erga omnes nell'ambito della Comunità». In più occasioni, la Corte ha ribadito che la retribuzione dovuta nel periodo di godimento delle ferie annuali, comprende qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all'esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professio-nale del lavoratore, Parimenti, con riguardo all'indennità spettante in caso di mancato godimento delle ferie, la Cassazione ha affermato che essa deve comprendere qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all'esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore.
L'AVVOCATO
STANDARD
42 YEARS 1982-2024
Caratteristiche
Characteristics:
Lavorazione fino: 60 m
dal 1982
Lavorazione graffiato: 60 m 2/h 2/h
Lavorazione grezzo: 50 m2/h
Lavorazione premiscelati: 50 m2/h
Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h
Fine plaster: 60 sq m/h
“Schratched” plaster: 60 sq m/h
Rough plaster: 50 sq m/h
Pre-mixed products: 50 sq m/h
Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h
dal 1987
REV DRY 220 VOLT
Prevalenza 10 m
Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore
Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)
Head 10 m
Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator
Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)
Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato).
Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adesion effect (Patented).
REV-4 SUPER 48 VOLT
PER PREMISCELATI ASCIUTTI IN SACCO · FOR DRY PRE-MIXED IN BAGS
OPTIONAL
ROBERTO ANGHINONI Giornalista
ALLA RICERCA DELLA CREDIBILITÀ ECONOMICA
Forse qualcuno di voi lettori sarà d’accordo con me se definisco gran parte del settore della distribuzione edile un sistema stabilito, ovverosia un mondo un po’ chiuso sulle sue certezze, sulle sue consuetudini, sulla sua tradizione. Una delle caratteristiche che definiscono un sistema stabilito è che percepisce una novità come una minaccia, perché mette in discussione, appunto, le sue certezze, le sue consuetudini e la sua tradizione, giuste o sbagliate che siano. Quando tempo fa era di moda parlare di cambiamento, cercando disperatamente di dare un senso a questo sostantivo, che vuol dire tutto e niente, nel contesto edil distributivo nazionale, ci eravamo tutti quanti preoccupati di mettere in evidenza come i principali segnali di cambiamento riguardassero la formazione, la ricerca dell’innovazione di prodotto e di sistema, una più attenta gestione finanziaria della propria azienda, la selezione del cliente e, come azione susseguente, la massima attenzione e disponibilità verso le sue attese, possibilmente, utilizzando la competenza tecnica acquisita, indirizzandolo verso scelte con prospettive di innovazione.
Proviamo a ridefinire il vecchio concetto di cambiamento, alla luce dei nuovi scenari di mercato.
Soprattutto, considerando i peccati dell’ormai vetusto sistema stabilito che soffoca l’evoluzione della distribuzione edile nazionale
In queste righe cerco di dare un senso, un significato condivisibile alla parola cambiamento, che possiamo tranquillamente definire un «modo per gestire gli affari». La rivendita si rigenera, si apre a nuove opportunità e, soprattutto, diventa economicamente interessante per il cliente, che poi, alla fine, è l’aspetto più importante e interessante della sua ragione d’essere. La credibilità economica la rende un “prodotto” vitale per il mercato, e qui avviene un secondo miracolo perché, dopo decenni di tentativi, dopo aver sopportato di malavoglia per lustri e lustri l’etichetta di passaggio inutile nella filiera dell’edilizia, la percezione della nostra validità, della nostra utilità, agli occhi dei possibili interlocutori cambia, finalmente in meglio.
Come deve quindi essere il nuovo magazzino edile? Non credo che esista una struttura universalmente appropriata, un unicum che vada bene in ogni luogo e per ogni occasione. Probabilmente, partendo dall’assioma qui sopra indicato di credibilità economica, il magazzino edile diventa non solo utile ma addirittura terapeutico, soprattutto in un mercato dell’edilizia come è quello odierno che conosce poche certezze se non quella che i valori, i famigerati numeri, sono destinati a scendere. Inoltre, è evidente che i tempi portino a un forte cambiamento strutturale anche della sola idea di distribuzione edile. Essere utili è l’esatto contrario di essere condiscendenti. Non è più tempo di accontentarsi di accontentare il cliente. Forse, ma immagino sia solo un mio pio desiderio, lo stesso cliente ha bisogno qualcos’altro che essere sempre e solo compiaciuto. Ma c’è l’incognita di un mercato in contrazione, di un potere d’acquisto abbastanza compromesso nei valori, dove è sempre possibile che il cliente scelga le soluzioni più modeste, pur desiderando più o meno consciamente una sorta di eccellenza. Naturalmente, se affrontare il mercato prossimo venturo fosse semplice, non staremmo qui a scrivere tante parole. Paradossalmente ma non troppo, è in questa difficoltà che deve poter emergere l’utilità credibile del magazzino edile. Ci sono poche idee? Ci sono pochi soldi? Da che parte mi devo girare? Dove posso trovare un supporto adeguato alle mie necessità? Non certo in un sistema stabilito che si nutre di consuetudini, perché oggi non bastano più. Piuttosto, in un luogo dove qualcuno è in grado di consigliare, spiegare e realizzare progetti e soluzioni. Un luogo, come si diceva più sopra, che lungi dall’essere un passaggio inutile è in realtà un centro di attrazione vitale, economicamente interessante, perfettamente adeguato al nuovo mercato. Ci riconosciamo tutti in questa definizione, oppure, tutto sommato, vivacchiare nel nostro sistema stabilito non è poi così male?
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 20 RUBRICHE
I FATTI NOSTRI
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RIGENERARE ROMA
VALE 144 MILIARDI
Saranno circa 39 i miliardi di euro di ricadute sociali stimate entro il 2030 dalla rigenerazione urbana di Roma, mentre, dei 144 miliardi di euro di ricadute stimate entro il 2050, 104 miliardi sarebbero generati dagli interventi di trasformazione e 40 dagli interventi di rigenerazione. Il dato è emerso dal primo rapporto Roma Regeneration Forum. La rigenerazione urbana è considerata un motore per lo sviluppo del nostro Paese. A Roma i processi di rigenerazione potranno interessare 11 chilometri quadrati di superficie da oggi al 2050, recuperando a usi più attuali oltre quattro milioni di metri quadrati di immobili.
https://www.youtradeweb.com/rigenerare-roma-e-un-business-da-144-miliardi/
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ISPRA MISURA
IL CONSUMO DI SUOLO
Il report Ispra più recente riguarda la quantità di superficie italiana occupata in più da una qualche attività umana rispetto all’anno precedente: il consumo di suolo, che nel 2022 è aumentato ulteriormente. Anzi, decisamente a dismisura. I dati sono senza dubbio interessanti, ma lo è anche una considerazione che solitamente è ignorata: la qualità delle opere che occupano il territorio, visto che nessuno si pone come traguardo di coprire per sport un territorio con strati di cemento, asfalto e laterizio. Se si costruisce molto di più, forse troppo, è necessario anche valutare come e dove si occupa il suolo. E, non da ultimo, con che cosa.
https://www.youbuildweb.it/rapporto-ispra-consumo-di-suolo-a-doppia-faccia/
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DIGITAL NEWS
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L’OBBLIGO
DELLE LINEE VITA
Le linee vita si compongono di una serie di imbragature e agganci di cui ogni unità immobiliare deve dotarsi per evitare gli infortuni sul lavoro e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza: devono sempre essere collocate per qualsiasi tipo di lavoro da svolgere su tetti, terrazze o lastrici solari, sia che si tratti di manutenzione straordinaria sia di lavori di modesta entità. La violazione degli obblighi in merito alle linee vita comporta l’assunzione di precise responsabilità sia in ambito penale che civile. Lo strumento normativo è il decreto legislativo n. 81/2008. Nello specifico, l’articolo 111 al comma 5 sancisce l’obbligo per il datore di lavoro di curare la sicurezza dei dipendenti approntando le misure di sicurezza e le cautele necessarie ad azzerare o quantomeno a ridurre al minimo il rischio per l’incolumità degli stessi.
https://www.casacondominio.net/perche-la-linea-vita-e-un-obbligo/
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MASSIMO CRUSI NUOVO PRESIDENTE DEGLI ARCHITETTI
Massimo Crusi è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), mentre Tiziana Campus assume la carica di Consigliere Segretario. Crusi, ha ricoperto il ruolo di presidente della Federazione degli Ordini degli Architetti della Puglia dal 2012 al 2015 e dal 2016 al 2021 ha svolto la funzione di Consigliere Tesoriere del Cnappc. Rieletto nel 2021, è stato responsabile del Dipartimento Politiche ed esercizio della professione e del progetto strategico della riforma dell’Ordinamento, nonché del Dipartimento Interni e del Dipartimento Magistratura e Deontologia. Campus, sassarese, ha guidato l’Ordine degli Architetti della Provincia di Sassari e la Federazione degli Ordini degli Architetti della Sardegna (2017/2021). È responsabile del Dipartimento Lavori pubblici, concorsi, Onsai del Cnappc.
PROGETTAZIONE FUTURA NELLE MANI DI ROBERTA CALIZZA
L’assemblea dei soci della società di ingegneria e architettura Futura ha nominato Roberta Calizza come amministratore delegato. Prende il posto di Alessandro Lombardi, che lascia il suo incarico per dedicarsi ad altre attività strategiche per il gruppo e rimarrà come direttore tecnico di Futura. Canizza, laureata in ingegneria, in precedenza è stata responsabile di ingegneria in Edilenergia.
INFRASTRUTTURE
SOSTENIBILI CON PIUMA
Valentina Piuma, una laurea in Bocconi in Economia degli intermediari finanziari, è il nuovo direttore dell’Associazione Infrastrutture Sostenibili, organizzazione tecnico-scientifica, che si pone come un interlocutore autorevole e prezioso per le istituzioni pubbliche e private. Principale obiettivo dell’associazione è favorire la diffusione di una cultura ampia e qualificata della sostenibilità e una sempre maggiore consapevolezza del valore sociale ed economico di poter disporre di infrastrutture sostenibili.
A JOSE MARIA CASANOVA LA GUIDA DI TETRIS ITALIA
Jose Maria Casanova è il nuovo managing director di Tétris Italia, società del Gruppo JLL specializzata nella progettazione e costruzione di spazi di lavoro e commerciali.
Il manager prende il posto di Philippe Sourdois, che ha guidato l’attività di Tétris in Italia contribuendo alla sua crescita e gestione per oltre 13 anni. Entrato nel gruppo JLL nel 2011, Jose Maria Casanova si è unito al Leadership Team di Tétris nel 2016 come managing director della filiale di Tétris in Marocco, contribuendo alla crescita e all’espansione dei servizi di design e costruzione nella regione del Nord Africa.
DUE NUOVI VICE PER IL VERTICE ASSIAD
Enricomaria Gastaldo Brac (nella foto) di Penetron Italia e Simone Mornico di Leon Bekaert sono i nuovi vicepresidenti di Assiad, organizzazione che rappresenta il settore chimico e delle fibre per cemento e calcestruzzo. Affiancano il presidente Leonardo Messaggi, che è subentrato a Gianluca Bianchin.
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FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 25
A
VIRGINIA GAMBINO EDITORE
IN 40 ANNI SIAMO CRESCIUTI COME L’EDILIZIA
La casa editrice di YouTrade e di tante altre testate, ha mosso i primi passi quattro decenni fa. E ha conquistato la fiducia del mondo delle costruzioni grazie a una idea: offrire le informazioni più utili
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TTUALITÀ
Paolo Caliari
iovedì 16 febbraio 1984, Santa Giuliana, vergine e martire. Quel giorno Bettino Craxi, a Vienna, assicurava che «non c’è problema per l’Alto Adige», mentre a Roma i terroristi uccidevano un diplomatico americano. Altri tempi. Ma la vera notizia
di quelle 24 ore, perlomeno per il mondo dell’edilizia, è stata un’altra: il primo passo nell’editoria di quella che sarebbe diventata nel tempo l’azienda leader dell'informazione nel settore della distribuzione di materiali per costruzioni: Virginia Gambino Editore. Sono passati 40 anni, volati alla velocità di una Ferrari guidata da Michael Schumacher e con la determinazione di una macchina per movimento terra: la casa editrice festeggia nel 2024 i quattro decenni di crescita, di cultura, di informazione, senza intenzione di fermarsi in un parcheggio. Anzi, con il proposito di pigiare ancora di più sul pedale dell’acceleratore.
G
CON I PRIMI NUMERI YOUTRADE HA DEBUTTATO COME RIVISTA DI RIFERIMENTO NEL MONDO DELLA DISTRIBUZIONE DI MATERIALI EDILI
Target:
Rivenditori di materiali per edilizia pag. 6
YouTrade rivista mensile
il portale web www.youtradeweb.com
II Convegno YouTrade Sud www.constructionb2b.it 21 - 22 Marzo
YouTrade Academy Eventi e Webinar YouTrade
Centro Studi YouTrade
L’IDEA DI PARTENZA
Tutto parte, appunto, da quanto avvenuto il 16 febbraio 1984. Le radici della casa editrice affondano nella sigla Bfb, nome della prima ragione sociale dietro cui c’era l’iniziativa di Benna-Fontana-Branchini. Quest’ultimo, Bruno Branchini, in particolare, era titolare di Bkv, azienda leader nella distribuzione di martelli elettropneumatici Kango in Italia, mentre Paolo Benna era un agente di vendita nel mondo dell’edilizia. L’idea di partenza del terzetto era quella di pubblicare un house organ dell’azienda, per comunicare con i clienti distributori di attrezzature. Un proposito molto semplice che, però, è cambiato in fretta con il coinvolgimento di Virginia Gambino, che per buttarsi a capofitto nell’editoria ha lasciato alle spalle l’attività fieristica, sempre nel settore delle costruzioni, in cui aveva mosso i primi passi.
LA FORMULA
Entrata nell’ottica di occuparsi di tutto come coordinatrice per far crescere la nuova testata, Virginia Gambino è diventata in pochi anni prima redattrice e in seguito direttrice del periodico. Non senza aver rivoluzionato il concept stesso della rivista, estesa a tutti i rivenditori di materiali edili. Perché, un numero dopo l’altro, l’orizzonte editoriale del periodico si è allargato ad affrontare non solo gli aspetti legati al segmento di attività svolto dall’azienda, quello delle macchine e attrezzature da cantiere, ma anche
XVII Convegno nazionale YouTrade www.constructionb2b.it 23 - 24 Ottobre 2024
Target:
Studi di progettazione e società d’ingegneria e architettura, società di servizi, imprese di costruzioni e produzione pag. 24
YouBuild rivista trimestrale
il portale web www.youbuildweb.it
Target: Filiera dell’edilizia e delle costruzioni pag. 22
I Bilanci delle Costruzioni supplemento annuale a YouTrade di dicembre/gennaio
VIII Convegno Nazionale YouBuild 27 Novembre 2024
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ATTUALITÀ
Tanti media ed eventi specializzati per assicurarVi un approccio mirato
Perché ha successo L’EDILIZIA LEGGERA KNAUF VUOLE DAVVERO L'EUROPA CARTONGESSO, FISSAGGIO SISTEMI A SECCO
più in generale a quello dei materiali per costruzioni. Un proposito agevolato anche dall’ingresso in redazione di Paolo Corticelli e poi di Roberto Anghinoni, con Virginia Gambino concentrata maggiormente sulla raccolta pubblicitaria. «Impaginazione, foto ritagliate con le forbici, impianti, pellicole, composizione, stampa: il mondo dei giornali era profondamente diverso in quegli anni. Più complicato tecnicamente, ma anche con spazi ancora da conquistare», racconta oggi Virginia Gambino. Spazi che la formula della rivista ha dimostrato di occupare.
LA SVOLTA
Avanti veloce: dopo sette anni, la casa editrice, con sede a Milano in via Medardo Rosso, è passata attraverso la prima delle sliding doors. Con la pubblicità e contenuti più trasversali sulla rivista, per ragioni diverse si sono fatti da parte Benna e Branchini, seguiti da Nicola Fontana. A quel punto con un po’ di fegato e (forse) l’azzardo della gioventù, le quote sono state rilevate da Virginia Gambino, con il 15% controllato da Anghinoni. Una scommessa non facile, ma che è stata affrontata con il consueto cipiglio da Frecciarossa da Virginia Gambino.
LA PARENTESI
Seconda delle sliding doors: nel 1998 a dicembre, Giuseppe Nardella, fondatore di Tecniche Nuove, si è fatto avanti per acquistare il ramo della piccola, ma specializ-
Target:
Principali operatori della filiera del condominio pag. 32
Condominio Sostenibile e Certificato rivista bimestrale
Guida
Condominio Sostenibile annuale
Target: Installatori e produttori di lattoneria edile pag. 38
Lattoneria 5 numeri/anno
zatissima, azienda editoriale. «Il progetto prospettato era interessante: entrare a far parte di un gruppo più grande, con sinergie e opportunità in un’altra scala», ricorda Virginia Gambino. Un paradiso terrestre editoriale che, con la cessione del ramo dell'impresa, si è concretizzato. Ma solo in teoria. Come accade spesso, tanto grande è
Portale web www.casacondominio.net
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 29
al target di riferimento. Parliamone insieme.
TUTTI BONUS 2023 GUIDA CONDOMINIO SOSTENIBILE Incentivi scali, che cosa cambia con le nuove regole del credito Le deroghe ammesse Gli obblighi per gli amministratori passo dopo passo MAZZONETTO IL NUOVO VESTITO PER LA LATTONERIA INIZIA DALLA FORMAZIONE Classifiche Involucri Speciale coils In pubblicità il target non è un’opinione! 100% risultati
la dimensione, quanto modeste si rivelano l’autonomia, gli stimoli, e perfino l’ambizione aziendale. Eppure, dieci anni non sono pochi, e all’interno della nuova realtà il peso del settore legato all’edilizia è cresciuto esponenzialmente. Ma non abbastanza da soddisfare gli obiettivi di Virginia Gambino che, nel 2008, ha considerato chiusa quell’esperienza. L’idea è stata quella di ricominciare da zero, ma con un’agenda piena zeppa di numeri di telefono, una riconosciuta competenza, la consapevolezza di poter fare meglio. E una nuova ragione sociale: Virginia Gambino Editore.
NUOVA VITA
La terza sliding doors ha coinciso, però, con la crisi mondiale dell’economia, il crack della Lehman Brothers, il flop dei subprime, l’edilizia arenata su una spiaggia deserta. Insomma, non proprio il momento ideale per dare vita a una rivista. Tempi duri. Per farsi largo, ci voleva non solo una formula editoriale stimolante, ricca, utile, ma anche una testata che si facesse ricordare. «Prima di scegliere il nome della testata ho riunito un pool di addetti ai lavori e ho sottoposto all’esame una serie di nomi per individuare quello che sarebbe stato adatto per la nuova rivista. Nomi classici, con le parole più utilizzate, come distribuzione oppure edilizia. YouTrade, invece, sembrava a tutti troppo strano, inconsueto», rievoca Virginia Gambino. «Una settimana dopo, però, nessuno ricordava più i nomi più semplici, ma tutti non avevano dimenticato YouTrade. Avevo fatto centro».
IL DEBUTTO
Se c’è una cosa che non si può certo rimproverare a Virginia Gambino è quella di perdersi d’animo. Nonostante l’aria pesante del periodo di crisi, l’azienda editoriale ha mosso i primi passi senza fermarsi. Inizialmente con YouTrade bimestrale, poi con dieci numeri l’anno. La capacità di ascoltare il mercato, del contatto diretto con
gli operatori e l’individuazione dei trend hanno messo le ruote alla macchina aziendale. Che, da subito, non è stata una semplice casa editrice. Già nel 2008 ha esordito il primo Convegno YouTrade nell’ambito del Saie, con il contributo delle analisi del Cresme. «Era organizzato nella sala Minuetto», ricorda divertita Virginia Gambino. Poi, a dispetto delle pessimistiche previsioni dei concorrenti, l’azienda ha resistito alla crisi del settore, per consolidarsi. «La paura di non farcela c’è stata», ammette oggi la fondatrice dell’azienda. «Ma le imprese ci hanno dato fiducia e hanno continuato a pianificare. Alla fine, la scelta coraggiosa è stata premiata».
ESPANSIONE
Anche perché, invece di ritirarsi in una nicchia in attesa che passasse la tempesta, l’attività della casa editrice si è allargata. Dopo YouTrade, nel 2013 è arrivata la Guida del Condominio giusto in sintonia con la relativa legge di riforma, a cui è seguita la rivista Condominio Sostenibile e Certificato, periodico destinato alla filiera che ruota intorno alla gestione delle abitazioni residenziali. Nel 2016 un altro debutto: YouBuild, questa volta targettizzato sul cantiere e la progettazione. Infine, Lattoneria, rivista realizzata da Virginia Gambino Editore per conto dell’associazione Pile. Tanto? Eppure, non è tutto. C’è anche i Bilanci delle Costruzioni, una maxi pubblicazione che contiene l’analisi relativa a migliaia di aziende e che è diventata un must per chi lavora nel settore (spoiler: quest’anno sarà ancora più grande).
GLI EVENTI
La piccola casa editrice è diventata una grande realtà del mondo nelle costruzioni anche grazie a un’altra attività: gli eventi-extension delle rispettive testate giornalistiche. Il Convegno YouTrade, giunto alla XVII edizione, è riconosciuto come l’appuntamento principe del settore della distribuzione di materiali e anche della produzione, con gli YouTrade Awards consegnati nell’occasione e ambiti dalle aziende coinvolte. Ci sono, poi, il Convegno YouBuild, che si svolge ora nel centrale centro congressi Cariplo, a Milano, e i vari road show dedicati al mondo del condominio.
Come se non bastasse, Virginia Gambino Editore ha premuto l’acceleratore sull’informazione web, con i siti figli delle testate cartacee, a cui si aggiungono servizi di databasing (spoiler: ce n’è uno interessante in arrivo) e relativi alla digitalizzazione dei processi aziendali. E dopo 40 anni? Il covid non ha fermato l’attività, e nel frattempo la sede operativa dell’azienda si è spostata nel centro di Bergamo, lasciando quella legale a Milano. Ma il futuro è lungo. E, racconta l’imprenditrice, una novità c’è già: «Il logo della casa editrice è stato fin dall’inizio il camaleonte, un animale che sa adattarsi alle più diverse situazioni. E oggi il camaleonte si è tinto con tanti colori, segno che oggi la realtà è fatta di tanti aspetti diversi. E sono tutti interessanti».
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 30
Dopo oltre vent’anni, continuiamo a basare il nostro lavoro sulla formazione di livello superiore, sulle migliori idee per a rontare un mondo in continua evoluzione, sulla tutela dagli squilibri di mercato.
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Lamezia Terme
21 - 22 marzo 2024
L’EDILIZIA DEL SUD DIVENTA PIÙ GRANDE
Giovedì 21 marzo 2024
ore 19:00 Serata di business presso la Tenuta delle Grazie
(88022 Località Le Grazie, Curinga CZ)
Partenza con pullmann dal T-Hotel alle ore 18,30
Venerdì 22 marzo 2024
ore 9:00 Convegno presso T Hotel Lamezia
(Loc. Garrubbe SS280 Lamezia - Catanzaro 88040 Feroleto Antico CZ)
II Convegno YouTrade Sud
ISCRIVITI
PROGRAMMA
9:00
9:30
9:35
L’edilizia al Sud: un settore in crescita, che potrà usufruire anche della spinta del Pnrr. Ma i rivenditori si devono adeguare con un cambio di passo, grazie alla tecnologia e a strumenti di management adeguati. Argomenti del secondo Convegno YouTrade Sud, in programma giovedì 21 marzo 2024, con una cena di business, e venerdì 22 marzo 2024 al T-Hotel di Lamezia Terme.
Registrazione e welcome coffee
Introduzione
Roberto Di Lellis, giornalista
La distribuzione degli altri La testimonianza di Transpal, multipoint europeo. Stanisław Gzik, owner e Mirosław Gzik, co-owner
10:00
10:30
La congiuntura dell’edilizia del Sud Italia tra post bonus e Pnrr Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
Talk: Come si innova nell’era dell’innovazione? Intervento e moderazione di Francesco Sacco, docente Digital Economy all’Università dell’Insubria e SDA Bocconi. Con Marco Cervone (Sefin), Massimo Minguzzi (IdroLAB), Antonio Miele (Miele Srl), Francesco Sgromo (Raffaele Spa),
11:30 Coffee break
11:45 Come (non) uccidere la capacità di fare innovazione Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale, Università Cattaneo-Liuc
12:15 Sondaggio istantaneo: Che cosa vogliono i distributori
12:30 Scelte strategiche del prossimo futuro
Lorenzo Tavazzi, senior partner at The European House Ambrosetti
13:10 Light lunch
14:30
Workshop: Vendere meglio, vendere tutti, con la "Nuova trilogia della vendita" Achille Carcagnì, business coach - autore del libro "Vendere con il sorriso"
15:00
Talk produttori: che cosa chiediamo ai distributori Francesco Borzumati (direttore commerciale Europrofil), Stefano Grandicelli (amministratore unico Starplast), Alessandro Locatelli (direzione vendite Italia Mapei), Pasquale Macrì (marketing communications manager Soprema), Salvatore Palazzo (head of sales department at Heidelberg Materials Italia)
15:30
Talk distributori: che cosa chiediamo ai produttori
Alessandro Arlia (Arlia Giuseppe), Luca Vassallo (Vassallo Edilizia)
16:00
La classifica dei distributori del Sud Italia Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
PARTNER SPONSOR
MAIN SPONSOR SPONSOR
SU:
CMYK 90 / 55 / 30 / 20 RGB 55 / 89 / 120 HEX #375978 PANTONE 7700 C / 7700 U CMYK 100 / 0 / 100 / 0 RGB 40 / 149 / 72 HEX #289548 PANTONE 355 C / 355 U CMYK 0 / 100 / 100 / 0 RGB 194 / 14 26 HEX #c20e1a PANTONE 032 C / 032 U Da più di 50 anni al tuo fianco elleesse.com Conforme ai requisiti CAM (Criteri Ambientali Minimi) UNI EN ISO 14021:2021 Elle Esse presenta L-THERMO la linea di Sistemi di isolamento a Cappotto che permette di coibentare qualsiasi tipo di edificio per aumentarne il comfort abitativo e il livello di certificazione energetica. La vasta gamma di soluzioni Elle Esse® risponde appieno ad ogni specifica esigenza di isolamento. Da oggi anche con certificazione ETA! il Sistema Colore FINITURE e collanti RASANTI e complementi ACCESSORI SISTEMI A CAPPOTTO conformi CAM ISOLANTI ®L-THERMO Roberto Di Lellis Federico Della Puppa Alberto Bubbio Achille Carcagnì Francesco Sacco Lorenzo Tavazzi Stanisław Gzik Mirosław Gzik
A
II CONVEGNO YOUTRADE SUD
NUOVE STRATEGIE PER L’EDILIZIA CHE STA CAMBIANDO
L’impatto del Pnrr. Il declino del superbonus. Le grandi opere. E le previsioni positive per l’economia del Mezzogiorno. In più, previsioni congiunturali, digitalizzazione, talk show… Ecco che cosa offrirà la giornata a Lamezia Terme
Paolo Caliari
Non ci sono dubbi: con il ridimensionamento del superbonus, l’inizio della fase operativa del Pnrr e con i nuovi regolamenti europei in arrivo, per l’edilizia si apre una nuova fase. È il momento di un check-up, seguito da una revisione degli obiettivi che sia supportato dalla scelta degli strumenti
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TTUALITÀ
giusti per affrontare il mutato scenario. Naturalmente, il problema è come farlo. Anche perché la risposta non può che essere una soluzione standard uguale per tutti. Al contrario, sono proprio le unicità nella filiera delle costruzioni a suggerire un approccio ragionato per una strategia tagliata su misura. Ed è proprio questo l’obiettivo del II Convego YouTrade Sud, l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore in programma il 21 marzo (con una cena di gala alla Tenuta delle Grazie) e venerdì 22 al T Hotel Lamezia (SS 280 dei Due Mari, 88040 Lamezia Terme, Catanzaro).
RELATORI DOC
Una giornata di lavoro proficua per chi lavora nel mondo della distribuzione edile, perché mai come in questo momento la conoscenza, le informazioni e le analisi offrono un vantaggio competitivo sul mercato. Sapere muoversi per tempo è un binario obbligato per chiunque voglia conservare il proprio business e, a maggior ragione, abbia come legittimo programma un incremento dei margini. Non a caso l’evento prevede l’intervento di un relatore d’eccezione come Lorenzo Tavazzi, Senior Partner at The European House Ambrosetti, che centrerà il suo contributo sullo scenario strategico in cui si troveranno a operare le aziende nei prossimi mesi e anni. Oppure le testimonianze di Stanisław Gzik, owner e Mirosław Gzik, co-owner di Trans-Pal, un multipoint europeo che opera in Polonia.
IL CONTESTO
D’altra parte, il contesto economico suggerisce di cogliere l’occasione. Tra i fattori che possono impattare positivamente sull’economia del Sud, per esempio, c’è il maxi progetto per il Ponte sullo Stretto che, quando sarà avviato, potrà mettere in moto investimenti non solo legati alla realizzazione dell’opera, ma anche la riqualificazione e ristrutturazione di ampie aree limitrofe. Non a caso, secondo le analisi di Confindustria e Srm, centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, l’Indice sintetico dell’economia meridionale per il 2023, elaborato tenendo conto delle principali variabili macroeconomiche, è risultato in crescita per il terzo anno consecutivo, dopo il crollo registrato nel 2020 pandemico. Il valore stimato per il 2023 è pari a 534,9, ossia 8,8 punti in più rispetto al dato dell’anno precedente. Le previsioni di crescita del Pil nel Mezzogiorno per il 2024, secondo questa analisi, sono di un ulteriore aumento dello 0,6%. E nel corso del convegno anche la congiuntura, con le previsioni per il 2024, sarà oggetto di una relazione curata dal Centro Studi YouTrade.
SOLUZIONI PRATICHE
Senza contare un’altra faccia del cambiamento: lo sviluppo delle tecnologie legate alla digitalizzazione. Non
si tratta solo di teoria: durante l’evento sarà approfondito anche l’aspetto pratico legato all’utilizzo delle soluzioni più avanzate per ridurre i costi, migliorare la produttività e aumentare i margini. A proposito di ricavi e di utili: la fase di cambiamento riguarda anche il modo di gestire le finanze aziendali. E anche di questo si parlerà nel corso del II Convegno YouTrade Sud. Infine, vale la pena di sottolineare l’ampio spazio dedicato dal programma ai veri protagonisti della filiera dell’edilizia: distributori e produttori. A loro è riservata la voce durante talk show dedicati, in cui faranno valere le proprie ragioni e proposte. Sul prossimo numero di YouTrade saranno pubblicati i materiali emersi durante la giornata a Lamezia Terme.
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CHI VINCERÀ LA PARTITA DELLE FIERE
Ci sono troppi eventi legati al mondo dell’edilizia? Molte imprese non sembrano soddisfatte delle manifestazioni (forse troppe) in giro per l’Italia. Ma una vera alternativa si scontra con la frammentazione delle società organizzatrici
Monica Battistoni
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 36
TTUALITÀ
A
INCHIESTA
SOLOPER
PERABBONATI
ATTUALITÀ
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 38
VICHI MONTOLI, AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA BREVETTI MONTOLIT
SOLOPER
CERSAIE: MENO PRESENZE, PIÙ QUALITÀ
PERABBONATI
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 39
FABIO POTESTÀ, PRESIDENTE DI MEDIAPOINT & EXHIBITIONS
SOLOPERABBONATI
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 40
ATTUALITÀ
PICCOLO È BELLO (SE VERTICALE)
ABBONATI
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 41
E IL BATIMAT SI FA IN QUATTRO
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 42
ATTUALITÀ
SOLOPER
BAU: NIENTE SABATO E MAPPA INTERATTIVA
PERABBONATI
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 43
ATTUALITÀ
LA RICETTA DI KLIMAHOUSE: INNOVAZIONE E INFORMAZIONE
SOLOPERABBONATI
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 44
ABBONATI
ADRIANO CASTAGNONE, PRESIDENTE DI ASSOBIM
OTTO CERTEZZE PER RISPARMIARE IL 24% SULLA BOLLETTA
Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”.
Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole
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KLIMAHOUSE 2024
ATTUALITÀ A FIERA BOLZANO BILANCIO ROSA PER L’EDILIZIA GREEN
Con 400 espositori, 33 mila visitatori e 550 partecipanti al principale evento congressuale, l’edizione ha confermato la centralità nel settore. E si prepara al 2025
ALCUNI MOMENTI DEL KLIMAHOUSE 2024.
A DESTRA, MINISTRO ALLO SVILUPPO ECONOMICO, ADOLFO URSO.
FOTO: MARCO PARISI
Alice Fugazza
KLIMAHOUSE 2024
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ATTUALITÀ
PER L’EDIZIONE 2024
DEL KLIMAHOUSE GLI
ESPOSITORI SONO STATI 400, 33 MILA I VISITATORI, OLTRE UN CENTINAIO GLI EVENTI, PIÙ DI 550 PARTECIPANTI AL KLIMAHOUSE
CONGRESS. FOTO: MARCO PARISI
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ATTUALITÀ
Ancora in crescita per i prossimi due anni
GIANLUCA BUSCAGLIA, INGEGNERE
Rasom Wood Technology e il mercato del legno: un business in crescita sempre più sostenibile che sta prendendo il via, in competizione con il mercato tradizionale. Rasom è un’azienda di San Giovanni di Fassa-Sèn Jan (Trento), a conduzione familiare, nata nel 1959 come carpenteria in legno, coperture. Poi si è evoluta, incanalandosi a 360 gradi nel settore.
È riconosciuta in Italia come punto di riferimento per la particolare tecnologia Xlam: la prima casa in legno con questa tecnica l’hanno costruita loro nel 1959, facendo di questo metodo il core business e affiliandosi a CasaClima.
Rispetto a laterizio, cemento e acciaio hanno deciso di prendere un’altra direzione con un materiale sostenibile, sull’onda della transizione materica, e continuando a espandersi oltre ai confini del Trentino, a Pera di Fassa, dove l’azienda è di casa.
Domanda. Che mercato copre Rasom?
Risposta. Quello italiano da Nord a Sud grazie a una rete commerciale ben organizzata, ma siamo presenti anche nel Nord Europa: negli ultimi anni siamo arrivati in Germania, in Svizzera e in Francia.
D. Qual è il vostro cliente tipo?
R. Non ne esiste uno in particolare: ci rivolgiamo ai progettisti e ai professionisti perché proponiamo un’idea del costruire, della sostenibilità. Abbiamo un nostro knowhow, una filosofia che cerchiamo di trasmettere a questa branca, facendo anche tanta formazione. Un primo approccio avviene attraverso i tecnici commerciali con una formazione molto specifica. Dobbiamo spiegare al progettista che si appresta a lavorare con una struttura in crosslam che cosa bisogna fare, dare un’infarinatura di base, poiché non è così conosciuta a livello accademico.
D. La formazione come avviene?
R. La tecnologia in legno è relativamente nuova, non esistono corsi universitari o scolastici specifici, se non effettivamente all’università di Trento, dove c’è l’unico veramente importante. È necessario fare consulenza per far capire come bisogna costruire correttamente. Abbiamo una academy e facciamo corsi online: diamo la possibilità ai professionisti del settore di imparare su come si dovrebbe costruire un edificio in crosslam.
D. Tra sicurezza e comfort, quali sono le innovazioni tecnologiche che propone Rasom?
R. La sicurezza delle costruzioni in crosslam è riconosciuta a livello accademico, la differenza la fanno le pratiche del buon costruire e come vengono applicate. Rasom ha scelto di avere un approccio con maestranze interne: gli appalti sono limitati a subsistemi edilizi molto piccoli. Questo permette di fare molta più formazione, trasferire informazioni su buone pratiche e dare una garanzia al committente finale sulle qualità del prodotto. Quattro anni fa abbiamo ottenuto la certificazione Eta sul prodotto, sulla casa costruita. Ovviamente, questo vuol dire che dietro c’è una filiera di prodotti certificati, forse in Italia siamo solo due aziende ad avere questo certificato.
D. È controllata la sostenibilità di questo sistema?
R. Siamo controllati da un advisor esterno grazie alla certificazione Eta: siamo soggetti a controlli in maniera del tutto random. Tuttavia, quando iniziamo un cantiere dobbiamo comunicarlo: verificano che quello che noi stiamo realizzando corrisponda a quanto abbiamo depositato.
D. Vi occupate di ampliamento e anche di costruzione?
R. Abbiamo una grossa fetta di mercato. Facciamo ampliamenti, sopraelevazioni, abbiamo un knowhow nel ricettivo e riusciamo a garantire i tempi di consegna e dei costi, dall’inizio alla fine.
D. Che cosa vi aspettate per i prossimi due anni?
R. Il mercato del legno è un trend in crescita almeno del 5% all’anno, che ha avuto un abbassamento nella curva, seppur leggero. Il mondo del legno è un settore che permette di andare attraverso una transizione materica, perché ha tutta una serie di buone pratiche che permettono di andare in quella direzione, con un basso contenuto di energia nera. Noi abbiamo un trend in crescita del 15/20% all’anno, fino al 2025 non possiamo più prendere ordini.
D. Quanto del vostro fatturato va nell’edilizia pubblica e quanto nel privato?
R. La proporzione è di circa 80% edilizia privata e 20% edilizia pubblica e ricettiva.
D. Novità in arrivo?
R. Stiamo spingendo sulla ricerca del materiale di rifinitura, rivolgendoci al mercato della bioedilizia, rivestimenti in argilla, materiale di canapa: ovviamente tutto deve essere certificato. La valenza della qualità e della sostenibilità è un peso importante che noi dobbiamo continuare a portare e rispettare.
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Rasom Wood Technology
A cura di Alice Fugazza
Un aumento a due cifre
DAVIDE TORELLI, DIRETTORE GENERALE DI ONDULINE
Onduline si espande e si è presentata puntuale al recente Klimahouse. Davide Torelli, direttore generale dell’azienda che propone ai professionisti dell’edilizia, progettisti, applicatori, coperturisti, soluzioni per la realizzazione di coperture leggere, rivestimenti per coperture, impermeabilizzazione e prodotti da sottocopertura, racconta la mission che contraddistingue il prossimo futuro dell’impresa. «Siamo diventati player importanti a livello di sistemi e coperture, non siamo più identificati come monoprodotto della lastra, ma come sistema. Il gruppo si è espanso parecchio, anche grazie alle acquisizioni, e abbiamo adesso tante produzioni di materiali diversi, ma sempre sinergici fra loro. Dal sottocoppo Onduline, che è stato il nostro punto di partenza e per il quale siamo ancora riconosciuti, fino alle membrane traspiranti, che abbiamo in materiali differenti: dal polipropilene ai monolitici in poliuretano, innovativi ad alta durabilità. Abbiamo tecnici che fanno una produzione tecnica, assistiamo i progettisti a 360 gradi e abbiamo una rete strutturata che segue dal principio alla fine la posa dei materiali». Tutti aspetti che hanno permesso a Onduline di affermarsi come
partner solido e azienda completa sia a livello di proposte che di servizi. «Abbiamo introdotto delle novità importanti sulle membrane traspiranti», continua il manager. «Sono prodotti innovativi, perché non vengono più realizzati in laminazione (con base propilene), ma sono monolitici con copolimeri ben studiati, che migliorano molto l’efficienza a livello di resistenza al fuoco e, soprattutto, aumentano la durabilità in copertura. Per questo abbiamo implementato le garanzie, fino a 30 anni di copertura globale».
Onduline punta anche sulla sostenibilità: fa parte del gruppo Kingspan, che al suo interno ha il dipartimento planet passionate, con il chiaro scopo di diminuire le emissioni in atmosfera di Co2. «Noi siamo coinvolti quotidianamente tramite azioni specifiche per l’aumento delle performance ecosostenibili sia a livello di produzione con la riciclabilità dei prodotti. Riusciamo a risparmiare una buona percentule rispetto a prima, anche grazie all’ottimizzazione degli impianti, con l’implemento dei pannelli fotovoltaici, il riuso dell’acqua e i miglioramenti delle linee di produzione, sia a livello di consumo di energia elettrica che di gas».
Il gruppo diventerà sempre più grande, annuncia Torelli. «Siamo impegnati in acquisizioni di altre aziende sinergiche alla nostra. Un’azione mirata, che segue la nostra strategia. Grazie al cross selling che genereranno queste operazioni siamo sicuri di crescere maggiormente, sia in volumi sia fatturato. L’obiettivo è di mantenere il ritmo e raggiungere la leadership entro il 2026. Questi anni sono andati molto bene: nel 2023 abbiamo incrementato del 25% le vendite. Quest’anno non sappiamo che cosa aspettarci, anche se i primi due mesi sono stati ottimi. Sono cinque anni di crescita a due cifre, sia per volumi sia per fatturato. Vogliamo mantenere il ritmo, ma l’obiettivo è quello di raggiungere la leadership entro il 2026». L’aumento del fatturato di Onduline è un dato che va oltre la media del settore. L’azienda è impegnata principalmente sulle riqualificazioni, in particolare degli edifici storici, e poi sulle costruzioni nuove, con una grande fetta del mercato che è residenziale.
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ATTUALITÀ
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Nasce swisspor Italia
FABIO BAISTROCCHI DIRETTORE COMMERCIALE
A gennaio durante Klimahouse L’isolante, azienda fondata nel 1974 che produce polistirene espanso sinterizzato destinato all’isolamento termico ha presentato un abito diverso, quello di swisspor: l’acquisizione dell’azienda italiana da parte di quella Svizzera ha dato un grande, impulso all’attività da gennaio ed è in continua crescita.
Una presenza che non è sicuramente passata inosservata alla kermesse bolzanese, data l'affluenza di visitatori che hanno voluto informarsi su prodotti e novità. La partecipazione è andata molto bene: parola di Fabio Baistrocchi, direttore commerciale dell’attività italiana.
«Per il primo anno ci siamo presentati come swisspor al Klimahouse: l’accordo dell’acquisizione dell’azienda è stato firmato ad agosto 2022 ed è stato concluso lo scorso anno, con ottimi risultati. La nostra presenza con uno stand totalmente rinnovato è stata molto apprezzata e, a suscitare particolare interesse è stato il mix di prodotti e soluzioni che offriamo per rispondere a 360 gradi alle esigenze del mercato», ha spiegato il manager.
L’importanza del nome. Indubbiamente, con l'acquisizione di swisspor è stato fatto un salto di qualità.
«Il gruppo è in continua espansione e ha acquisito diverse importanti realtà, anche in Europa e con l'Italia il gruppo conferma la sua presenza anche sul nostro territorio. E' stato un investimento industriale che ha dato all'azienda continuità e sviluppo ad ampio respiro, più un'espansione sostanziale in termini occupazionali non indifferente», spiega Baistrocchi. «Tanti i progetti per crescere sempre di più: la creazione di un hub per i prodotti per puntare ad avere un servizio sempre più qualificato per il nostro mercato, nuove unità produttive che volgono lo sguardo avanti verso obiettivi di ampliamento della gamma prodotti e dei servizi offerti, nel rispetto della sostenibilità».
Le previsioni. Con il superbonus il mercato è cambiato: sono nati nuovi competitor, hanno fatto ingresso aziende straniere. Che cosa succederà nel futuro dell’isolamento?
«Dopo la sbornia del superbonus stiamo recependo nuove disposizioni governative che al momento non danno certezze temporali. L’edilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio hanno bisogno di un piano industriale serio che dia una visione fino al 2030 e permetta a tutti gli attori, compresi i cittadini, di operare con la dovuta serenità. Nel 2023 abbiamo avuto un calo del fatturato rispetto al 2022: era facile da prevedere, anche se i volumi ci hanno premiato. Siamo tornati da una bolla al mercato reale, ognuno al proprio mestiere. Non ci resta che andare avanti, i progetti sono tanti».
La sostenibilità. Una milestone di swisspor: pensare sostenibile. Gli impianti sono a basso consumo energetico e progettati per il recupero.
«Abbiamo inoltre messo a punto un processo circolare per la raccolta e il riciclo di eps proveniente dai cantieri e dagli imballaggi, che permette di ritornare alla materia originale. Gli investimenti ci sono e sono parecchi per progetti sostenibili», ha concluso Baistrocchi.
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Puntiamo ancora su un cappotto doc
MAURO RAVELLI, RESPONSABILE TECNICO
Un led wall grande quanto tutto lo stand: a Kliamhouse Bifire ha proiettato per tutti e quattro i giorni di fiera le immagini e le pubblicità dell’azienda: un’innovazione che ha attirato clienti e professionisti da tutti i padiglioni. Bifire a Bolzano ha deciso, con un salto di qualità, di confermare la presenza all’evento per il sesto anno di fila. «KlimaHouse è la fiera più visitata dell’edilizia e per noi dare continuità a questo appuntamento è importante: anche quest’anno abbiamo trovato tante conferme. La novità sulla quale ci siamo concentrati è il led wall, sul quale abbiamo puntato tutto per ingrandire e migliorare il nostro stand, che negli anni passati è sempre stato allestito in maniera tradizionale. Abbiamo voluto trasmettere un significato di innovazione trasversale: dal muro che proietta le immagini della nostra azienda, fino alla tecnologia presente nei nostri materiali. Il concetto è che produciamo prodotti che risolvono problematiche classiche con soluzioni innovative grazie a una tecnologia differente, in particolare con il cappotto che utilizza uno strato sottovuoto, con risultati inarrivabili per la maggior parte degli isolanti. Continua a essere la nostra punta di diamante, anche perché non presenteremo
prodotti nuovi. Il 2023 è andato molto bene, con il 10-15% in più di fatturato, e per quest’anno intravediamo un valore positivo sull’onda della forza delle vendite e sulla scorta delle conferme del cappotto, anche se la riduzione del superbonus non aiuta, nonostante non sia stato completamente azzerato. Andando a scendere la richiesta di riqualificazione energetica, molte imprese dovranno tornare a fare quello che facevano prima: installazioni di sistemi a secco, protezioni al fuoco e tutto quello che ne consegue. Noi rimarremo sui numeri dell’anno passato».
Un tassello, ma green
SALVATORE
SAVINO, RESPONSABILE TRADE & DIGITAL MARKETING
Lo stand interattivo di Fischer ha attirato tanti titolari d'impresa e applicatori. Un’affluenza molto buona, quella che ha registrato Salvatore Savino, responsabile Trade & Digital Marketing. «Abbiamo una gamma molto ampia, ma a Bolzano ci siamo focalizzati su due linee che meglio si sposano con la sostenibilità e l’edilizia responsabile, temi chiave di questa fiera. Abbiamo portato le nostre gamme di viti per legno e i fissaggi per e su cappotto. Lo stand è stato organizzato su queste due aree di prodotto e di comunicazione, lasciando al brand, e alla sua forte riconoscibilità, il compito di unire gli spazi. Una grande parete, lunga diversi metri, è stata rivestita con le molte e diverse tipologie di pannelli isolanti oggi sul mercato e i fissaggi a loro più adatti, che poi si possono applicare in maniera pratica sui nostri tavoli di lavoro». Un’innovazione per i tanti visitatori, che hanno visto i materiali e hanno potuto toccare con mano le soluzioni Fischer. «Tra le novità più interessanti FiF-sv II, un fissaggio universale per le pareti isolate. I cappotti sono diversi nei materiali e negli spessori e in genere richiedono tasselli dedicati per lunghezza e funzionalità.
FiF-sv II è un unico tassello perfetto per tutti gli spessori di isolamento e per diversi materiali isolanti. Un’ ottima soluzione per rendere più semplice e sempre sicuro il lavoro degli installatori e semplificare anche la gestione in magazzino e in cantiere. Dopo un 2023 che è andato molto bene per Fischer il nostro obiettivo è di continuare nel segno
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BiFiRe
MAURO RAVELLI E VIVIANA PIVA
FischeR
della sostenibilità e dell’innovazione: a fine aprile, infatti, presenteremo nuove soluzioni per il fissaggio di impianti fotovoltaici».
Fissaggio garantito made in Italy
FABRIZIO TOFONI, DIRETTORE COMMERCIALE
Friulsider è tornata a KlimaHouse dopo l’acquisizione da parte di Simpson ad aprile 2022, quando il colosso americano ha inglobato l'azienda italiana con base in Friuli, insieme al gruppo francese di cui faceva parte, Etanco. La fiera, come confermato dal direttore commerciale Fabrizio Tofoni, è stata un successo con un’alta affluenza di professionisti che sono passati per lo stand: progettisti, installatori, esperti del settore e in particolare del settore del legno. La novità principale per l’azienda è stata proprio quella del cambio di comunicazione: trasmettere il fatto che l’acquisizione da parte dell’azienda americana è un valore aggiunto per gli operatori del territorio nazionale, specialmente per quanto riguarda la costruzione in legno. «Abbiamo esposto allo stand tante novità di prodotti, in particolare le viti autofilettanti per il fissaggio delle staffe a scomparsa in alluminio e la vite strutturale ssh, novità protetta da un nostro brevetto, che consente un fissaggio al legno con una modalità efficace e tenute molto elevate. Abbiamo inoltre implementato la nostra gamma a 360 gradi con prodotti sia per la carpenteria legno ad alto livello di certificazione. Simpson è un produttore, leader mondiale per le soluzioni di fissaggio rivolte all'edilizia in legno: un pregio da diffondere e un messaggio importante da far recepire ai nostri clienti. L’azienda, che fattura più di 2 miliardi di dollari all’anno, è presente in Europa da circa 20 anni ed è entrata nel mercato italiano grazie a questa acquisizione».
Gli investimenti dell’azienda sono stati papabili subito dopo l’acquisizione, sia dal punto di vista del personale sia degli asset strategici. «Stiamo raddoppiando gli spazi produttivi e il magazzino, siamo in fase di ultimazione degli spostamenti e della creazione di una nuova warehouse di 10 mila 500 metri quadrati, dove ci sarà spazio ed efficienza per produzione e stoccaggio. In questo senso si sottolinea anche l’importanza della logistica: di fatto copriamo tutta Italia e seguiamo un filone di export. Il nostro core business sono il mercato tradizionale, i retailer e l’ingrosso, ma siamo presenti anche nell’industria e nella grande distribuzione», spiega il manager. «Il tessuto industriale del Friuli è molto forte e non abbiamo problemi a trovare personale specializzato, ci sono investimenti per avere figure sempre più tecniche, dato i prodotti che vendiamo. Che cosa dovrebbe cambiare nel corner espositivo? Noi proporremo sempre di più la doppia anima legata al mondo dell’ancoraggio e del legno». Dopo un 2023 molto positivo, l’azienda pensa di mantenere il trend di crescita anche per il 2024. «Sarà costante, ma non esuberante». Anche perché il settore sta vivendo una metamorfosi. «È sicuramente innescata dall’adeguamento al rispetto delle norme vigenti, che ha avuto un forte impatto a livello europeo. Inoltre, ci sono clienti, così come progettisti, che diventano sempre più esigenti. Vogliono prestazioni più elevate che spingono le aziende come noi a evolversi e innovarsi, con prodotti sempre più prestanti. Una direzione importante è sicuramente l’efficientamento sismico.
Noi siamo in prima linea nell’innovazione: fra tutti possiamo vantare una gamma molto estesa di ancoranti, tutti certificati, insieme ai connettori a terra. Abbiamo una solida esperienza nell'ambito dei fissaggi per calcestruzzo, mentre nel comparto legno c'è molto da apprendere dalla casa madre: Simpson conduce studi all'avanguardia. I prodotti più gettonati allo stand sono stati proprio la staffa con certificazione sismica, unica poiché brevettata dall’azienda, e le viti ssh, composte da materiale innovativo di facile installazione e resistenti anche in ambienti aggressivi e corrosivi, utili per avere fissaggi durevoli per le coperture, specialmente dopo i recenti fenomeni atmosferici così violenti». Formazione e sostenibilità in Simpson sono pilastri. «Per noi è un asset importante. Spingiamo in questa direzione con l’aiuto di project manager con competenze specifiche, webinar, e ci muoviamo verso clienti e operatori per portare il knowhow aziendale dove c’è bisogno, consapevoli che fare edilizia sostenibile significa lavorare per la costruzione di edifici durevoli. L’attenzione è alta anche in tema di sostenibilità, le ottimizzazioni della filiera vanno in questa direzione. Assieme all’acquisizione abbiamo efficientato tutti i processi, compresi quello del riciclo nella produzione».
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Un soffio d’aria per rendere sana la copertura
GILDO PIVA, AMMINISTRATORE DELEGATO
Avere una lama d’aria nel tetto, anche solo di pochi centimetri, è fondamentale per far respirare tutta la casa. Parola di Gildo Piva, amministratore delegato di Officine Rasera, che spiega i criteri indispensabili per abitazioni sane, prive di infiltrazioni e marcescenze. Regole di costruzione da seguire che servono non solo a preservare l’abitazione, ma fondamentali per evitare danni strutturali importanti. «La ventilazione del tetto negli ultimi anni è stata presa poco in considerazione, indica una serie di attività e di costi che la renderebbe poco attrattiva. Tuttavia, per evitare l’ammaloramento dovrebbe essere sempre necessaria. I problemi che emergono dalla copertura di un tetto sigillato e non ventilato potrebbero essere molteplici, anche perché la struttura ha la necessità di respirare. Inoltre, la ventilazione garantisce l’isolamento dal caldo e dal freddo, salva da putrescenza, deterioramento, ed è necessaria per tenere un’ambiente asciutto», ricorda Piva. «Lo dimostra una ricerca tecnologica svolta presso il Laboratorio Teknehub dell'Università di Ferrara Dipartimento di Architettura, che abbiamo svolto negli ultimi anni, condotta da un team di esperti altamente qualificati: bisogna smaltire il calore accumulato dal tetto velocemente, con la massima ventilazione. Chiudere tutto il tetto crea un grosso problema di
soffocamento dell’ambiente, che si traduce in muffa e in infiltrazioni che si propagano poi in tutta la struttura».
Officine Rasera è nel panorama dei principali player del mercato e le condizioni metereologiche estreme degli ultimi anni offrono un motivo in più per realizzare tetti solidi e salubri. «A causa del meteo il tetto è il primo elemento dell’edificio a essere danneggiato: per questo il modo di costruire, riqualificare e ristrutturare sta cambiando. La norma Uni 9460 è chiara: va montato tutto a secco, senza aggiunte di colle e malta. Altrimenti la copertura, se danneggiata, diventa un blocco unico, da sostituire in toto ed è necessario smaltirlo in una maniera differente, poiché diventa rifiuto speciale, oltre a essere un lavoro non conforme e contestabile», spiega Piva. Per questo la lama d’aria diventa fondamentale. «La prima cosa alla quale dobbiamo pensare è fare circolare l’aria sotto alle tegole e ai coppi per difenderci dall’onda di calore estiva: noi di Officine Rasera stiamo lavorando sui sistemi di ancoraggio, migliorandone la qualità. Utilizziamo materiali in acciaio inox, zinco, e zinco magnesio, altamente resistente all’ossidazione: è la nostra novità di quest’anno. Per questo l’ufficio Ricerca e Sviluppo interno è al lavoro per trovare prodotti innovativi». Al recente Klimahouse l’azienda ha presentato anche l’utilizzo del Listello Uno, elemento per la ventilazione e l’ancoraggio per il montaggio di coppi, tegole e accessori, applicabile su falda, linea di gronda, linea di colmo, compluvi. Rispetta la normativa e si può montare direttamente sopra l’isolante, senza particolare difficoltà. «È un sistema di fissaggio alla trave che è stato molto apprezzato anche in fiera, ottimo per la ventilazione, particolarmente indicato per le coperture in legno». Nuove tecniche e nuovi materiali passano necessariamente dalla consapevolezza dei distributori e degli utilizzatori. «Artigiani e lattonieri generalmente non sono preparati ai cambiamenti, ma dovrebbero. I rivenditori devono formarsi meglio. Noi, per esempio, abbiamo inserito una persona che fa formazione agli operatori e a rivendite più qualificate per spiegare i vantaggi e il funzionamento del tetto ventilato. Il settore sta vivendo una seconda giovinezza oggi, dal passare a essere sottovalutato a trovarsi sotto ai riflettori. Non a caso si sta lavorando sulla Uni 9460 per renderla più compatibile con le direttive europee di Casa Green.
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oFFicine RaseRa
ATTUALITÀ
In legno proprio tutto
LORENZO STEVANIN, MERCHANDISING MANAGER
Il mercato del legno in edilizia cresce, dall’alta montagna fino alla pianura. Un cambiamento che è iniziato nel 2019 e che ha preso piede oltre ogni previsione, la richiesta di abitazioni e strutture in materiale sostenibile è in aumento, come testimonia Lorenzo Stevanin, merchandising manager di Rubner, azienda con sede a Chienes, in Alto Adige, specializzata in bioedilizia. «Quest’anno Rubner compie 60 anni e si è affermata leader delle costruzioni in legno in Italia, Austria e Germania. È alla quarta generazione di gestione familiare. Abbiamo chiuso un 2023 in crescita, consolidando i successi del 2022, portando a termine progetti importanti in tutti i territori nei quali operiamo. Abbiamo costruito meno case, ma edifici più d’impatto e importanti. Quest’anno vogliamo mantenerci sulla stessa onda. Il cliente oggi chiede di avere un’abitazione salubre dal punto di vista di materiali e struttura, ma anche delle finiture. Per questo l’azienda ha formato un Green team trasversale che coinvolge diversi reparti, sempre in costante ascolto del cliente e del mercato per avere le soluzioni più sostenibili, con basse emissioni di Co2, interne ed esterne alle abitazioni», prosegue Stevanin. «La richiesta è aumentata dal 2019, siamo presenti ora in tutta Italia. La fascia d’età dei clienti è molto ampia: ci cercano famiglie con bambini e best ager. Operiamo anche nel settore pubblico». Dubbi e paure per le costruzioni in legno, insomma, sono ormai un lontano ricordo. «C’è chi pensa che il materiale possa avere poca durabilità, ma solitamente dimostriamo come quello che utilizziamo sia flessibile, resistente e traspirante. Sfatiamo certi miti e aggiungiamo dei plus: legno e sughero, che utilizziamo abitualmente, permettono anche isolamento e abbattimento dell’inquinamento acustico. Ci stiamo espandendo anche per quanto riguarda il mondo degli infissi e dei serramenti».
Nuova misura per Normablok
EMANUELE SERVENTI, RESPONSABILE TECNICO
Danesi è ormai di casa a KlimaHouse con il suo prodotto di punta, Normablok. L’azienda è stata presente ancora una volta alla fiera che si conferma tra le più tecniche sul panorama nazionale. Un momento importante per stringere legami con i professionisti del settore. Emanuele Serventi, responsabile tecnico dell’azienda, si è detto soddisfatto dell’afflusso e dei professionisti che sono venuti in visita. «Abbiamo portato la nostra linea Normablok, in laterizio con isolante integrato, e abbiamo incontrato un pubblico di settore interessato. Il 2023 è stato un buon anno, ci aspettiamo che il 2024 abbia qualche flessione più o meno marcata, ma abbiamo un prodotto ad alto valore aggiunto, che può essere la chiave di volta per rimanere presenti sul mercato, differenziandoci. Quello che cerchiamo di fare è aumentare le quote della nostra linea investendo sia sul prodotto che sulla comunicazione. Normablok Più 45hp, è il nuovo blocco da tamponamento, realizzato per soddisfare le esigenze di mercato che con 45 cm di spessore raggiunge valori di trasmittanza pari a 0,13. Offrire soluzioni in laterizio innovative e sistemi costruttivi integrati ad alta efficienza energetica è da sempre uno degli obiettivi del gruppo Danesi.».
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RuBneR
danesi KLIMAHOUSE 2024
Filli sTahl
Tetto Figo con l’acciaio zincato
IGINIO ENGLARO RESPONSABILE COMMERCIALE DI FILLI STAHL.
La ditta Carinziana Filli Stahl è presente alla fiera Klimahouse con il suo marchio F igo Tetti&Facciate, sistema completo di rivestimenti metallici per coperture e facciate che in fiera ha attirato l’interesse di progettisti e lattonieri.
F igo raggruppa tutta una serie di articoli quali doghe, scandole metalliche di vario formato, accessori di copertura e linea di smaltimento acque.
«La Filli Stahl è un’azienda storica che vanta più di 145 anni di storia nel settore lattoneria ed è presente in Italia con il marchio F igo da sei anni, principalmente lavoriamo in tutto il Nord», spiega Iginio Englaro, responsabile commerciale di Filli Stahl. «Questa edizione di Klimahouse per noi è andata meglio degli anni passati: più lattonieri, ma anche molti progettisti e privati hanno visitato il nostro stand. I nostri prodotti hanno attirato la curiosità soprattutto dopo gli eventi climatici avversi che hanno interessato gran parte del nord Italia (e non solo). Quello che ha suscitato più interesse è stato la scandola F igo Amade, sviluppata per resistere alle condizioni più estreme. Ha una profilatura e un sistema di incastri che si differenzia dalla concorrenza. Realizzata in acciaio zincato, può essere posata con pendenze a partire da 10 gradi, ma il pregio maggiore è la sua resistenza alla grandine. Grazie alla sua particolare profilatura, al sistema di incastro e al tipo di materiale utilizzato, la tegola ha brillantemente superato i test di resistenza alla grandine ottenendo la certificazione hw 5 che rappresenta il valore massimo, ovvero viene garantita la completa funzionalità della copertura anche con grandinate con chicchi di 50 mm. Nei test ci siamo spinti oltre arrivando a chicchi da 70 mm di diametro con esito positivo, nessuna rottura o crepa e impermeabilità del manto di copertura, che è rimasta intatta. La tegola, grazie alle sue caratteristiche di resistenza ha suscitato forte interesse da parte di progettisti e privati alla ricerca di una soluzione concreta ai cambiamenti climatici. I volumi di vendita ci soddisfano e sono in crescita di anno in anno».
Il mercato va verso l’innovazione e segue i cambiamenti climatici. Quanto la buona riuscita dipende effettivamente dalla posa? «Tra i lattonieri ci sono grosse differenze: in alcuni casi c’è poca preparazione e poca manualità. Bisognerebbe formare e insegnare sin da subito. In Austria il lattoniere non è un lavoro che si può improvvisare, bisogna frequentare una scuola tecnicaprofessionale, e sarebbe bello fosse così ovunque. Noi abbiamo una linea completa di accessori che aiutano il posatore evitando di fare determinate lavorazioni in sito. Ciò non toglie che è richiesta molta professionalità da parte del posatore in modo particolare per i raccordi quali converse, scossaline a muro e altro. Per quanto riguarda la formazione, in Austria organizziamo periodicamente delle giornate dedicate presso le nostre sedi
dove i lattonieri seguono delle lezioni teoriche seguite poi dalla pratica. In Italia la formazione viene fatta direttamente in cantiere e a titolo gratuito. Un nostro tecnico segue il posatore per una giornata intera assistendolo e dando le giuste indicazioni per una corretta posa del manto e relativi accessori». È vero anche, però, che in Italia la figura del lattoniere è ricercata e difficile da trovare. «È un lavoro duro dal punto di vista fisico e richiede molta professionalità, ma può dare molte soddisfazioni. Ultimamente ho notato un aumento di operai stranieri che arrivano più che altro dall’Est e che spesso non sono preparati adeguatamente».
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ATTUALITÀ
Espansione al centro
ANGELO LICATA, AMMINISTRATORE DELEGATO
Da Sud a Nord: alla fiera bolzanese era presente anche Licata, azienda siciliana guidata dall’amministratore delegato Angelo Licata. L’azienda era al secondo anno di partecipazione a Klimahouse con i suoi prodotti. L’impresa è in espansione anche nel Nord Italia e si occupa della produzione di tecnologie nel mondo dell’edilizia che vanno dai sistemi delle facciate, al colore, ai collanti, ceramiche, malte, collanti per ceramiche, fino a quelle di ripristino per il calcestruzzo. Da qualche anno, inoltre, è stata acquisita Fip Chemicals, con il conseguente ingresso nel mondo delle infrastrutture, come il ripristino di viadotti e gallerie. «Il 2023 è andato bene, con qualche cosa in meno rispetto 2022. È stata l’occasione per una razionalizzazione aziendale, dato che il mercato era stato drogato dal superbonus: abbiamo deciso di canalizzare il lavoro sul mondo edile, staccandoci da quello del cappotto. Un calo di volumi sì, ma abbiamo preferito curare la qualità dei bilanci. Il sogno nel cassetto rimane ovviamente quello di continuare a crescere, senza trascurare la qualità, e per questo abbiamo tanti progetti in cantiere come la costruzione di un ulteriore impianto nel Centro Italia. Abbiamo prodotti importanti e qualificanti: a breve usciremo con delle malte rinforzate dotate di fibre metalliche per il ripristino dei giunti autostradali e ferroviari, nuovi sistemi a cappotto che abbracceranno il mondo green e con un’ottima resistenza al fuoco. C’è anche un’evoluzione per quanto riguarda la sostenibilità, con una linea di sistemi chiamati appunto Bio, composti di prodotti esenti da cemento, utilizzando solo calci idrauliche, pannelli in lana di roccia e fibre minerali. Inoltre, stiamo costruendo un centro di ricerca, che speriamo di completare e far partire entro settembre di quest’anno. Un’eccellenza per quanto riguarda ricerca e formazione del nostro personale, ma anche esteticamente bello da vedere. Obiettivi per il 2024? Crescere».
XT insulaTion
Un pannello multifunzione ANDREA BALDO, DIRETTORE COMMERCIALE
Non solo l’occasione per incontrare vecchie conoscenze, ma anche per stringere nuovi contatti e presentare i nuovi prodotti. Xt Insulation è stata di nuovo in pista a Klimahouse e ha ricevuto visite da parte di tutti i rappresentanti del mondo dell’edilizia.
«Quest’anno abbiamo presentato il Superpan Build, prodotto dall'azienda multinazionale spagnola Finsa, dalla quale abbiamo ottenuto un contratto in esclusiva per l’Italia», racconta il direttore commerciale Andrea Baldo.
«Superpan Build è un pannello non isolante a base lignea, strutturale controventante che trova molteplici applicazioni. Il materiale risponde a tutte le esigenze nel mondo della costruzione: dalla pavimentazione alle pareti divisorie esterne, alle coperture, oltre a diverse possibilità nel mondo industriale legato al mondo edile. Il prodotto è trasversale e interessante per molte applicazioni, è strutturale per la costruzione e anche dal punto di vista antisismico è performante. Superpan Build è un pannello versatile, permette di applicare alla parete finita anche il materiale isolante, che è il nostro core business. Siamo aperti a partnership, ma un passo alla volta». Il futuro dell’edilizia è in via di definizione, specialmente dopo la sbornia del superbonus. «Non è ancora finita, dobbiamo capire l’andamento del mercato. Ci sono materiali però che hanno spazio di crescita nonostante il mercato sia in contrazione, come quelli minerali. Sicuramente sarà difficile, ma è bene navigare a vista adattandosi. Il 2023 è andato bene, per il 2024 restiamo positivi e continuiamo a impegnarci». Anche perché il mercato dell’isolamento sta cambiando. «C’è molta più attenzione, le domande sono più specifiche e tecniche, c’è più consapevolezza per il fatto che è una parte importante del costruire. Dal punto di vista progettuale la richiesta di qualità è molto alta, ma in Italia bisognerebbe essere più bravi a rispettare le normative, il mercato deve essere sensibilizzato», conclude il manager.
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licaTa
Un colore in espansione
ANDRIS PAVAN, CONSULENTE TECNICO
Dalla Germania a Kilmahouse: Brillux ha debuttato in fiera. È un’azienda madre tedesca nata nel 1889 e rimane a conduzione familiare, ma che da sette anni si sta facendo largo sul mercato italiano, tra vernici e smalti. Una vasta gamma di prodotti che ha sempre garantito un benessere aziendale e una crescita continua. L’azienda è stata presente tra i padiglioni espositivi di Bolzano, ma anche all’esterno, con un show truck interattivo: un camion ricco dove si potevano osservare, con l’aiuto della realtà aumentata, diversi ambienti da vivere, per far conoscere il proprio brand agli imprenditori italiani, come ha spiegato Andris Pavan, consulente tecnico. «In Italia andiamo direttamente in cantiere, il nostro target è l’imbianchino che si occupa di vernici e pitture. Questa edizione della fiera, la prima per l’azienda, è andata molto bene ed è stata importante per approcciare architetti e progettisti, che gravitano comunque nel mondo della nostra filiera. Insomma, siamo riusciti nel nostro intento: fare branding». Le energie sono state concentrate nella presentazione e nella promozione di due prodotti: il sistema di isolamento termico a cappotto Qju e la linea Vita. «Il primo è leggero, facile, veloce e sano: un incollaggio che avviene attraverso una schiuma poliuretanica, che agevola l’imbianchino nei tempi di posa e, quindi, anche in termini economici. La linea Vita per gli imbianchini, invece, è senza conservanti, con impronta carbonica zero. Le materie prime derivano tutte da fonti rinnovabili e i secchi sono in plastica riciclata, non ci sono emissioni, ed è stata certificata secondo tutti gli opportuni criteri per qualità e sostenibilità, corrisponde a tutti i requisiti richiesti dall’Ue».
In Italia l’azienda è in via di sviluppo. «Vogliamo concentrarci nel Nord Italia, dove implementeremo il numero di filiali. Mentre in Germania sono 200, qui siamo a sei: nel mirino Veneto e Lombardia, per un incremento a fine 2024».
Con l’idea eco volano le vendite
BENJAMIN STECHER, DIRETTORE MARKETING DI ROFIX
«Roefix è presente al Klimahouse da parecchi anni. L’edizione del 2024 è stata particolarmente importante, perché abbiamo interamente sposato la linea della sostenibilità ed è necessario far passare il messaggio, con lo slogan "We Are", che fa parte della nostra innovata campagna di comunicazione. Cerchiamo di ottimizzare tutti i processi, produttivi e logistici. Abbiamo cambiato la flotta degli agenti commerciali, che sono stati forniti di auto elettriche. Abbiamo ottimizzato a livello energetico nelle nostre sedi a 360 gradi. A Parcines, per esempio, abbiamo installato una superficie verde sul tetto, multifunzionale e vantaggiosa, più tante attività e misure green. A livello di imballaggio e logistica cerchiamo di fare attenzione: scegliendo i fornitori e le materie prime a chilometro zero. Un percorso iniziato da tre anni, per ridurre il Co2 del 50% entro il 2030. C’è tanta strada, ma non è solamente un cammino obbligato dalla legge, è una filosofia che abbiamo interiorizzato e fatto nostra». Roefix vuole trasmettere la sua rivoluzione eco a tutti. «I nostri principali clienti sono i distributori per materiali di edilizia e si sono rivelati pronti a recepire questo messaggio, anche perché l’esigenza sul mercato si sente. Le richieste sono aumentate e dobbiamo essere pronti, ma soprattutto molto comunicativi. Il 2023 è iniziato un po’ a rilento, nel secondo semestre abbiamo ingranato, superando la seconda metà del 2022, che per noi è stato il record. Siamo molto soddisfatti, ma non ci fermiamo. Abbiamo una nuova gamma di prodotti ritoccati per gli appalti pubblici con certificazione Cam, dove il 20% è riciclato. Abbiamo scelto per questo le nostre punte di diamante e le abbiamo riproposte in maniera ancora più sostenibile anche in fiera».
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RoeFiX
BRilluX
ATTUALITÀ
FakRo
Scale retrattili e isolanti
BRUNO PERNPRUNER DIRETTORE GENERALE
«Siamo presenti a questa manifestazione da tanti anni, continuiamo a partecipare e fra i principali vantaggi riscontriamo il contatto diretto e continuo con i clienti, per presentare loro i prodotti. La fiera è particolare, altamente specializzata e focalizzata sul tema della sostenibilità, dunque meno dispersiva. Abbiamo presentato delle evoluzioni dei prodotti esistenti, come le scale retrattili, ancora poco comuni sul mercato italiano, ma altamente performanti dal punto di vista energetico e tecnico. Infatti, sono isolanti ed evitano infiltrazioni d’aria, che potrebbero verificarsi con un prodotto più semplice e senza guarnizioni». Fakro, inoltre, con la sempre maggiore presenza di tetti piatti, ha cercato di rispondere a tutte le specifiche esigenze. «In abbinamento alle scale abbiamo ideato un sistema di accesso con una botola isolante, per uscire all’aperto, l’ideale per effettuare controlli oppure la manutenzione dei pannelli fotovoltaici. A livello di sicurezza, invece, registriamo ulteriori progressi: la grandine ha fatto numerosi danni, ma la quasi totalità dei nostri vetri è riuscita a resistere; laddove necessario, siamo intervenuti prontamente e a titolo gratuito, come prevede la nostra garanzia a vita per i danni da grandine».
Tra incertezze economiche e non, per il 2024 l’azienda guarda avanti. «Il 2023 è andato bene, abbiamo registrato una piccola ma significativa crescita. Con cauto ottimismo ci auguriamo lo stesso anche per il 2024».».
IL SISTEMA COSTRUTTIVO PONTAROLO ED IL CAPPOTTO SPYROGRIP SISMIKO
LUCA PONTAROLO
PROCURATORE, RICERCA E SVILUPPO, MARKETING
«Partecipiamo a questa fiera ormai da molti anni, rimanendo sempre entusiasti del clima che si respira, degli incontri che facciamo con progettisti, ingegneri ed imprese (il nostro target di riferimento) e soprattutto dei successi che otteniamo. Quest’anno ripresentiamo il nostro Sistema Costruttivo Pontarolo, arricchito da diverse novità tra cui il cappotto Spyrogrip Sismiko: un sistema innovativo brevettato che, con un’operazione sola, migliora la resistenza sismica e realizza il cappotto termico, aumentandone la classe energetica. Dopo la fine del superbonus, che ha letteralmente drogato il mercato delle costruzioni, la situazione si sta riequilibrando e ad oggi, grazie allo spirito innovativo che ci contraddistingue, non stiamo riscontrando un calo di lavoro, anzi, possiamo dirci soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo. Continueremo ad offrire ai clienti soluzioni innovative, al passo con l’evoluzione del mercato, riconfermando i successi raggiunti e conquistando nuovi obiettivi».
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ponTaRolo KLIMAHOUSE 2024
Sull’onda della sostenibilità
MARCO PAOLINI, CEO
Marco Paolini, Ceo di Xella Italia, ha colto l'occasione della presenza a Klimahouse per parlare di sostenibilità, come pilastro dell'impegno di Xella. «Partecipiamo alla fiera da diversi anni, è sempre bello conoscere clienti nuovi e ritrovarne altri. I nostri valori e le nostre soluzioni sono in linea con quelli di CasaClima e ci piace tornare, specialmente con le nostre novità». Che sono, quest’anno, palesi e non. «Ci sono novità visibili e invisibili: stiamo cavalcando l’onda della sostenibilità, ormai imprescindibile e stiamo lavorando ai nostri impianti per adeguarli a utilizzare un’energia rinnovabile e abbiamo installato impianti fotovoltaici di ultima generazione nei nostri due stabilimenti italiani. Allo stand invece, abbiamo presentato delle soluzioni che permettono alle imprese di essere più efficaci, impiegando meno tempo per la realizzazione delle murature interne. La nuova tramezza Ytong Y-pro Xl permette di comporre un metro quadro di muratura con quattro pezzi. Facilita la posa del materiale riducendo i tempi. Ricordiamo anche il nostro sistema di punta: il blocco Ytong ClimaGold per realizzare pareti monostrato per case energeticamente efficienti senza l’utilizzo del cappotto». Prodotti che hanno suscitato la curiosità dei professionisti. «Dopo il bonus ci aspettiamo il ritorno a un’edilizia dove l’efficienza energetica rimane comunque un valore. Un passo deciso verso materiali più sostenibili e un orientamento differente del mercato verso il pubblico. Il 2023 è stato un anno nel quale siamo riusciti a crescere (del 6%), quest’anno vogliamo continuare, avendo come focus la promozione tecnica del nostro materiale a imprese, progettisti e rivendite. Obiettivi? Rimanere su questa lunghezza d’onda, acquisendo quote di mercato e introdurre il recupero di materiale utilizzato nei cantieri, dare alle imprese un imprinting di circolarità. Insieme a nuove gamme di prodotti, complementari all'offerta attuale, che presenteremo nei prossimi mesi».
Arriva la tegola fotovoltaica
MATTEO FEDERICI, CONSULENTE TECNICO
L’anno scorso era un’anteprima, oggi la tegola fotovoltaica di Prefa è pronta per il mercato. Ed è approdata al KlimaHouse di Bolzano, presentata dal consulente tecnico Matteo Federici. «I prodotti Prefa sono messi sul mercato in maniera che siano sviluppati al meglio: lavoriamo per l'alta lattoneria, con e per i professionisti. L’anno scorso la tegola era un’anteprima. È stata sviluppato in circa tre anni, quest’anno il prodotto è pronto ed è in commercio, anche sui banchi italiani. Qualsiasi cosa che sia fotovoltaico genera interesse e sta andando molto bene in tutti i campi, installazione e funzionamento hanno già ricevuto feedback positivo. Il nostro primo punto di forza è il rapporto col lattoniere, ma primo alla pari col progettista. La tegola fotovoltaica copre una clientela media del mercato italiano e si presta alla casa privata: apre un range di clienti molto ampio». Stiamo vivendo in un periodo di condizioni metereologiche estreme, fortunatamente le coperture Prefa dimostrano la loro efficacia nel resistere. «Ce ne siamo resi conto anni fa: i nostri prodotti sono nati per la montagna, già rodati per un meteo imprevedibile, ma la richiesta ora arriva anche dalla pianura. Queste sono veramente le uniche coperture infrangibili sul mercato, anche se non indistruttibili, poiché si possono ammaccare. In caso di evento atmosferico estremo abbiamo visto che non si sono presentate problematiche di infiltrazioni, danneggiamento o scoperchiamento: dati fondamentali date le catastrofi meteo. In questo momento di grande lavoro abbiamo preparato maggiormente gli installatori che i progettisti, dando vita a corsi e momenti di formazione mirata per lattonieri, ma abbiamo deciso di inserire una figura che formerà gli architetti per implementare ancora di più le nostre competenze e anche perché la richiesta di informazioni specifiche da parte del privato è molto alta». Il 2023 è stato un anno molto buono, ma il futuro? «Non abbiamo mai visto una crescita del mercato così veloce e imprevedibile, puntiamo ad andare avanti».
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pReFa
Xella
Un kit cappotto made in italy
FILIPPO COLONNA
AD E DIRETTORE DEL MARKETING STRATEGICO
Ivas è uno dei primi sei player nazionali per dimensioni nel settore delle finiture in edilizia. È suddivisa in cinque business unit: una per il cappotto, con il brand Termok8, che per quantità di metri quadri venduti è leader nazionale, ed un'ulteriore divisione denominata Ivas Eps+, con uno stabilimento proprietario dedidicato alla produzione di lastre eps riciclato, consentendo di fornire un kit cappotto completo. Ma c’è anche una divisione pitture e vernici, polveri per edilizia, pavimenti in resina per pavimenti industriali e decorativi con marchio Metropolis, la cui novità è il lancio della linea Color Dreams pensata dal designer di interni Marcantonio. La divisione cappotto, però, è la più importante a livello di fatturato dato che la tecnologia è padroneggiata da Ivas fino dagli anni Settanta. «La nostra esperienza sul cappotto ha 50 anni, su 70 dell’azienda, ma comunque curiamo tutte le nostre divisioni, che sono in crescita. Ora ci troviamo nel periodo post bonus, ma non siamo troppo preoccupati: abbiamo sfruttato questi anni per soddisfare le richieste, seminare, allargare il nostro perimetro, creare nuove partnership commerciali. E anche per entrare in nuovi grossi distributori in Italia, potenziare l’estero, la nostra struttura tecnica, investire nello stabilimento di produzioni isolanti di 5 mila metri quadrati. Ogni giorno produciamo kit completi di cappotto: nel 2024 ci sarà probabilmente una contrazione nei numeri, ma noi abbiamo guadagnato una fetta di fatturato che prima non facevamo. Gli anni sono stati fortunati, ma prevediamo di mantenerci stabili nella nuova dimensione raggiunta. Siamo gli unici che produciamo il kit cappotto completo autoprodotto 100% made in Italy. È la novità in assoluto, nessuno può dire di farlo, tranne noi. Ne abbiamo uno in materiale riciclato e uno di design, che presenta finiture decorative. Per la sicurezza contro gli eventi atmosferici siamo tranquilli: nella nostra gamma abbiamo in cantiere 25 sistemi ad alta resistenza, specialmente contro alla grandine».
höRmann
Il portone è personalizzato
FRANCESCO CAVAGNA, AREA MANAGER DEL NORD EST
Anche Hörmannn ha rinnovato la presenza alla fiera di Bolzano, presentando un’ampia gamma di novità per l’esterno, spiega Francesco Cavagna, area manager per il Nord Est. «Siamo tornati a Klimahouse perché è una fiera frequentata da professionisti provenienti da tutta Italia, a cui partecipano tra l'altro importanti espositori. Quest’anno abbiamo presentato un portone sezionale con una finitura personalizzabile. Il cliente che lo ordina avrà un’esclusiva grafica e, nel caso dovesse aver bisogno di più di una chiusura da inserire sulla stessa facciata o in ambienti diversi, potrà avere un portone diverso dall’altro. Inoltre, abbiamo proposto una nuovissima gamma di alta qualità di casette da giardino, legnaie e box realizzati in lamiera zincata e verniciata, con un’ampia possibilità di configurazione e accessoristica. Abbiamo portato una nuova linea di dissuasori, progettati per essere facilmente installati in qualsiasi contesto. Si tratta di soluzioni dal design molto snello, che offrono un alto livello di sicurezza non risultando impattanti». Come vede il futuro l’azienda? «Il 2023 è andato molto bene. Per il 2024 siamo alla finestra come tutti, per capire cosa succederà. L’anno per noi è comunque partito positivamente, con un livello di vendite anche per il futuro elevato».
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ATTUALITÀ
KLIMAHOUSE 2024
ivas
Un tetto sempre più verde
ANDREA
FAVALE,
RESPONSABILE MARKETING
Il tetto di Alpewa è sempre più verde. L’azienda ha confermato la presenza a Klimahouse presentando un’ampia gamma di prodotti, tra i quali i principali cavalli di battaglia e fiori all’occhiello in tema di sostenibilità, perno della kermesse bolzanina. L’ha raccontato a YouTrade Andrea Favale, responsabile marketing: «Come ogni anno abbiamo voluto esporre la nostra vasta gamma prodotti e abbiamo portato i nostri sistemi per un involucro oltre lo standard, con i nostri principali brand: Rheinzink, Prefa, Fundermax, Stacbond ed Elevate. Per quanto riguarda la sostenibilità e il design, due elementi che a nostro avviso vanno sempre di pari passo, ci simo focalizzati sui pannelli in Hpl di Fundermax, che commercializziamo da circa un anno e con cui diamo la possibilità di realizzare delle stampe individuali sul pannello che permette di avere fotografie o texture scelte dal cliente, per avere una facciata 100% personalizzabile, cucita sulle esigenze dell’architetto, del costruttore o del fasciatisi. Naturalmente questa personalizzazione non va in alcun modo a intaccare le prestazioni, già note, del materiale: resistenza, longevità e facilità di manutenzione. Per quanto riguarda invece la copertura, oltre ai noti rivestimenti metallici che ci contraddistinguono, da qualche anno abbiamo voluto cimentarci anche con le membrane impermeabilizzanti in epdm e tpo di Elevate, fiore all’occhiello nel settore delle coperture piane. Ognuna con le proprie peculiarità, rappresentano la scelta vincente se si vuole realizzare dei sistemi di copertura capaci di affrontare le sfide di oggi e domani, in termini di libertà progettuale, resilienza, adattabilità e sostenibilità.
Si possono infatti realizzare coperture ad alta riflettenza (cool roof), impianti fotovoltaici integrati, tetti verdi e addirittura vere e proprie vasche di laminazione in copertura (blue roof)». Estetica ed ecologia, una combinazione che ha fatto fioccare le richieste. «Il tetto verde lo vogliono tutti, non solo per l’estetica e la sostenibilità, ma anche perché permette una regolazione termica dell'edificio sottostante molto elevata, d'estate e d'inverno, garantisce la filtrazione dell'acqua e una sua depurazione naturale e protegge il sistema di copertura. Il 2023 per noi ha quasi replicato i risultati record del 2022, è andato tutto molto bene. Il 2024 è un punto interrogativo: materie prime, tensioni internazionali sono fattori destabilizzanti. Ma al momento sta andando bene». Le condizioni metereologiche avverse hanno cambiato il mercato, così bisogna anche cambiare mentalità: la soluzione non sono più i coppi, ma il solido metallo o il resistente epdm. «Molti privati ci stanno contattando perché interessati a un tetto in metallo, i coppi tradizionali sono stati distrutti dalle intemperie degli anni scorsi e sono alla ricerca di qualcosa che sia indistruttibile. Quello che noi proponiamo sono delle soluzioni che resistono a forti grandinate senza distruggersi e senza compromettere la protezione della copertura. Le soluzioni in epdm per i tetti piani sono anch’esse ottimali, abbiamo infatti verificato che sono rimasti intatti anche dopo eventi metereologici estremi Stiamo assistendo a un clima avverso, intenso e bisogna essere preparati», aggiunge il manager. «Un tetto per essere salubre deve essere studiato bene: dalla sottostruttura, all’isolante che è importantissimo, ma principalmente deve essere ventilato. Questo permette alla copertura di respirare, prevendendo marcescenze e infiltrazioni. Agli operatori diamo le indicazioni, ma deve essere il lattoniere o l´impermeabilizzatore che realizza la struttura a regola d’arte e per far sì che ciò avvenga, organizziamo corsi di formazione continui e molto specifici. Gli operatori sono preparati con le Academy Prefa ed ELEVATE e sono poi seguiti in tutte le fasi con diversi pacchetti per diventare professionisti partendo da zero. In più forniamo il supporto di persona in cantiere. I progettisti anche hanno sicuramente bisogno di un supporto progettuale: conoscono il pacchetto tetto e facciata ma per loro organizziamo workshop per colmare alcune mancanze».
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Tra sostenibilità e innovazione
L'edizione di Klimahouse è stata estremamente positiva per Alubel, che ha potuto presentare con successo il suo nuovo sistema, Alubel Linea. Questo sistema, caratterizzato da geometrie semplici e lineari, può essere utilizzato sia per il rivestimento di facciata che come copertura. La sua versatilità si manifesta attraverso una larghezza componibile su due dimensioni e una lunghezza adattabile alle esigenze del progetto. Il processo di montaggio è veloce, semplice e richiede pochi passaggi.
Durante l'evento, Alubel ha esposto tutti i principali sistemi di copertura e di facciata prodotti dall'azienda, incluso Alubel Forma. Quest'ultimo è un rivestimento di facciata con profilo a sagoma variabile, offrendo infinite possibilità di design secondo le preferenze del progettista.
Il 2023 è stato un anno particolarmente positivo per Alubel, caratterizzato da significativi investimenti che hanno portato all'ampliamento della gamma produttiva. Le prospettive per il 2024 indicano un trend di crescita continuo.
Un elemento chiave nella strategia di Alubel è l'impegno verso la sostenibilità ambientale. L'azienda si è concentrata da tempo sulla riduzione dell'impatto ambientale delle sue produzioni, adottando processi produttivi sempre più sostenibili e facendo uso di fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici.
La direzione futura di Alubel è chiaramente orientata verso la sostenibilità e rimane fedele alla sua filosofia di innovazione, proponendo costantemente nuove soluzioni sul mercato.
Sfide energetiche e innovazioni in edilizia
Industrie Cotto Possagno ha rinnovato la presenza al Klimahouse evidenziando i prodotti e le novità che hanno attirato l’attenzione dei professionisti e dei visitatori allo stand e ha presentato un’importante novità, disponibile nei sistemi fotovoltaici: un modulo in silicio monocristallino color cotto. Un passo in avanti nel preservare il patrimonio paesaggistico, con sistemi fotovoltaici perfettamente integrati e a completa scomparsa. L’azienda italiana, punto di riferimento internazionale nel settore delle soluzioni tetto in laterizio complete è da sempre all’avanguardia nel proporre sistemi innovativi e rispettosi dell’ambiente per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, come testimoniano: il nuovo modulo in silicio monocristallino rosso nei sistemi fotovoltaici, Aerotile, innovativa tegola ventilata che migliora l’efficienza energetica della casa, il Progetto Life Superhero, le soluzioni tetto in fibra di legno e lana di roccia sistemi green che migliorano il benessere indoor. Linea Dolomia è il sistema tetto con pannelli isolanti in lana di roccia a doppio strato incrociato, particolarmente adatto per le coperture in legno: garantisce un’ottima performance estiva grazie allo sfasamento dell’onda termica. La posa in doppio strato evita la formazione di ponti termici. L’alta permeabilità al vapore dell’isolante, l’utilizzo di freni vapore e teli impermeabilizzanti della linea Jolly Plus garantiscono un’ottima traspirabilità, indispensabile per la salubrità abitativa e la durata della copertura. La lana di roccia, incombustibile in classe A1, offre protezione e resistenza al fuoco. Il pacchetto è realizzato a secco con tutti i vantaggi in termini di dissasemblabilità e rispondenza ai nuovi decreti Cam.
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ATTUALITÀ
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possagno
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coTTo
KLIMAHOUSE
Meno Co2 con Neopor BmbCert
FABIO PERROTTA, BUSINESS DEVELOPMENT - EUROPE SOUTH
Materiali isolanti e altamente sostenibili: Basf era presente a Klimahouse con Neopor BmbCert, il nuovo prodotto evolutivo degli isolanti in Eps (polistirente espanso sinterizzato), un materiale innovativo, ma resistente, riciclabile e sicuro. La mission è quella di utilizzare fonti sempre
più sostenibili per abbattere le emissioni di Co2, seguendo il percorso tracciato della Comunità Europea per ridurre l’inquinamento. Un progetto evolutivo che l’azienda ha sposato, con la produzione di materie prime Low Co2 e con Neopor BmbCert.
«Avevamo già presentato questo prodotto un paio d’anni fa, ora è una consolidata realtà a tutti gli effetti: la novità è che la famiglia dei nostri partner si è allargata. Il numero di aziende che hanno aderito al progetto è sempre più ampio e per tutte, lo scopo è la riduzione della quantità di Co2 emessa per la produzione di isolanti termici. Abbiamo creato un’unione tra Basf e i nostri partner con l'obiettivo di promuovere la sostenibilità dei prodotti realizzati con Nepor BMBCert i quali, e questo è il vero plus, garantiscono un risparmio di CO2 del 66%».
Ma come si raggiunge l’obiettivo?
«Neopor BmbCert deriva da fonti rinnovabili, e permette di realizzare un prodotto che performa come uno vergine. La
fonte principale di approvvigionamento sono bionafta e biogas, che provengono dai rifiuti organici. Basf è market leader nel polistirene espandibile grigio, abbiamo l’ambizione di voler essere pionieri in questo mercato, perché il primo basato sull'impiego di fonti rinnovabili. L’attenzione è volta alla progettazione del polimero, all’utilizzo di fonti sostenibili e certificate, al prodotto fatto con il migliore set up a livello chimico in linea con lo status quo industriale. Ovviamente con tutte le certificazioni a dimostrazione degli elevati standard qualitativi e di sicurezza che da sempre ci distinguono. Una fra le più importanti riguarda proprio il ritardante di fiamma che garantisce i migliori standard di sicurezza al fuoco».
Come andrà il 2024? «Dopo il Superbonus il mercato dell'isolamento termico si presenta come un ambiente ancora più sfidante ma il trend di crescita generale è ormai tracciato. Ci siamo fissati diversi obiettivi, specialmente ora che la famiglia si è allargata: in Italia abbiamo più di 20 aziende che utilizzano questo tipo di soluzione e sono i principali player del mercato italiano. Continueremo a lavorare nella direzione dell'innovazione di processo con l'idea di creare una certificazione finale carbonfoot print.
Dagli scarti del poliuretano un pannello ad alta densità
PAOLO LUSUARDI, CONSIGLIERE DELEGATO
Isolamento, estrusi e poliuretano: Klimahouse è una fiera che fa proprio al caso di Ediltec. E l’azienda lo ha dimostrato durante i quattro giorni di permanenza alla kermesse bolzanese, dove sono state esposte novità, ma anche pietre miliari. Tanti i visitatori e un’ottima affluenza per l’azienda, che si è detta soddisfatta. Lo ha spiegato Paolo Lusuardi, consigliere delegato dell’azienda. «E' la nostra prima fiera come Spa: da dicembre siamo diventati Ediltec Insulation Spa incorporando altre aziende del gruppo. +Pu green, il nuovo prodotto di Ediltec Insulation ad altissima percentuale di materiale riciclato, che si pone come obiettivo quello di riutilizzare gli scarti del processo produttivo del poliuretano Poliiso, ottenendo un pannello ad alta densità ed elevate performance. Questo materiale è un isolante termico che raggiunge valori di resistenza alla compressione fino a 9000 KPa, secondo la En 826 e circa 550 kg/mc di densità. Le ottime proprietà meccaniche e il buon comportamento all’estrazione della vite rendono +Pu green ideale per pannelli sandwich e ponti termici. La facilità di lavorazione con comuni utensili e la compatibilità con vari sistemi di incollaggio, nonché con pitture
e vernici a base di solventi, rendono questo materiale adatto per applicazioni in campo edile e nel settore dei serramenti. Trova impiego anche nel campo dell’arredamento e della modellistica». .
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BasF
edilTec
ATTUALITÀ
L’ISOLAMENTO CHE NON TEME IL TERREMOTO
A Bolzano l’azienda ha presentato i sistemi di coibentazione termica a cappotto Boerotherm assieme al sistema di efficientamento termoacustico a secco con caratterizzazione antisismica Isolareflex
APaolo Caliari
Klimahouse Boero ha presentato i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm e il sistema di isolamento termoacustico a secco con caratterizzazione antisismica Isolareflex. Non solo: per l’occasione ha anche annunciato l’avvio della partnership con l’Agenzia per l’Energia Alto Adige–CasaClima, centro di competenza per l’efficienza
CONSEGNA ATTESTATO PARTNER DA PARTE DELL’AGENZIA
CASACLIMA A BOERO
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BOERO
KLIMAHOUSE 2024
energetica e la sostenibilità in edilizia, sia per le nuove costruzioni che per la riqualificazione di quelli esistenti, riconosciuto non solo in Italia, ma sempre più anche a livello internazionale, con l’obiettivo di assicurare la qualità dei vari piani di lavoro e di accompagnare un progetto edile dalla A alla Z, per un alto livello di progettazione e di esecuzione. Venerdì 2 febbraio, Boero ha infatti preso parte presso lo stand Casaclima al dibattito "Come mantenere l’efficienza. Focus: cappotto termico", la tavola rotonda organizzata da Casaclima tra aziende esperte del settore per discutere e informare i visitatori su specifici aspetti di attualità relativi alla sostenibilità, all’efficienza energetica e al comfort degli edifici.
SOLUZIONI
Per quanto riguarda i prodotti in mostra, i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm sono studiati per contenere, bilanciare e ottimizzare la dispersione del calore dagli edifici, una soluzione alle sempre più sentite necessità di risparmio energetico, efficienza termica e comfort abitativo del costruito. Isolareflex è invece un sistema d’isolamento termico interamente a secco, in grado di garantire un complessivo miglioramento del comfort abitativo. È una soluzione con caratterizzazione antisismica per l’efficientamento energetico, che assicura vantaggi sia nella velocità e flessibilità della posa in opera, sia in termini tecnici e prestazionali. Brevettato in Italia e in Europa e sottoposto a severi test, il sistema ha ottenuto la certificazione Eta, la marcatura Ce, risponde ai criteri ambientali minimi Cam ed è conforme ai requisiti di sicurezza antincendio.
SEVERI TEST
Isolareflex è stato testato presso il laboratorio dell'Itc
del Cnr, che lo ha sottoposto alla prova di impatto del corpo molle e del corpo duro secondo l’Ead di riferimento 0901 19-00-0404. Il sistema sottoposto a entrambe le prove non ha subito nessuna deformazione o fessurazione. Inoltre, ha eseguito la prova di resistenza per l’impatto da corpo duro, con sfera da 500g, 3000g, 1000g e 50g: categoria d’uso I. Isolareflex può essere anche applicato per la riqualificazione energetica e la manutenzione di sistemi a cappotto esistenti, consentendo un rinnovo estetico dell’edificio senza dover affrontare gli oneri di rimozione, trasporto e smaltimento del cappotto preesistente. Un altro aspetto riguarda la caratterizzazione antisismica: Isolareflex permette una riduzione del rischio tellurico, evitando il meccanismo di collasso legato al ribaltamento della tamponatura esterna attraverso una soluzione progettuale dotata di requisiti di rigidezza, resistenza e massa necessari a contribuire all’aumento delle capacità degli elementi costruttivi non strutturali di resistere alle azioni sismiche degli edifici esistenti in c.a., quali le tamponature esterne.
MASSIMA RESISTENZA
Tra gli altri aspetti tecnici, va ricordata l’elevata resistenza a carichi distribuiti: il dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio (Benevento), ha esaminato le prestazioni statiche del sistema Isolareflex per definire il massimo carico statico uniforme sopportabile dalla doppia orditura di sostegno in acciaio del sistema prima del collasso. Il test ha evidenziato che la massima resistenza a carico statico verticale è pari a: 0,625 kN/m² (con montante C15) e 0,375 kN/ m² (con montante C27).
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STAND BOERO A KLIMAHOUSE 2024
PIÙ PRODUTTIVITÀ E MENO FATICA PER L’OPERATORE
Le frattazzatrici e intonacatrici dell’azienda vicentina hanno cambiato il modo di operare nella lavorazione delle superfici. Così, grazie all’innovazione tecnica, l’impresa ha conquistato il mercato. E non ha ancora finito di stupire
Alice Fugazza
Tra i produttori di macchine e le attrezzature per un cantiere più sicuro e più competitivo c’è Revelin di Isola Vicentina (Vicenza), un’azienda nata grazie alle idee del proprietario Diego Revelin, che ha stravolto il mercato delle intonacature nel lontano 1982. L’imprenditore si è inventato sistemi totalmente differenti, macchine che eseguono il lavoro con più facilità e velocità, con prezzi sul mercato diversificati. Come con la Frattazzatrice Rev-2, poi Rev-3 ed infine Rev-4 Super. Un’altra macchina di Revelin che ha cambiato gli standard di formato e voltaggio è stata l’intonacatrice Rev Dry 220 volt, prima a tramoggia inclinata dal 1987, racconta il fondatore dell’azienda.
Domanda. Che cosa rappresenta Revelin oggi sul mercato?
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REVELIN
KLIMAHOUSE 2024
Risposta. È un’azienda super specializzata nel settore dell’intonacatura. Siamo stati pionieri per quanto riguarda la rifinitura dell’intonaco inventando la frattazzatrice, che ha fatto fare un salto di qualità per quanto riguarda il lavoro. È una macchina che influisce positivamente sul rapporto fatica e produzione: la resa normale di un operatore era di circa 10-15 metri quadrati all’ora, noi li abbiamo portati a 50. E con risultati di finitura impareggiabili, perché ovviamente non c’era più a monte lo sforzo fisico, ma quello meccanico, che è costante e regolare. Abbiamo anche lavorato su vari materiali per portarli ad avere una finitura quasi decorativa, sia a livello di parete, soffitto, sottofondi e pavimenti, sia per quanto riguarda la base cemento, base resine e molto altro. Successivamente, abbiamo sviluppato delle macchine di grandezza media o piccole, delle intonacatrici 220 volt, per posare vari tipi di materiale, sia di finitura e non: un’altra novità assoluta per quanto riguarda il settore. E continuiamo su quest’onda.
D. Un plus insomma, rispetto alla concorrenza, poiché alcuni prodotti sono esclusivi…
R. Vero, ma è comunque una strada molto lunga, perché si rompono equilibri che molti non capiscono e non accettano. A volte ci sono risposte di orgoglio e rivalsa, per cui ci vuole molto tempo prima di affermarsi: un esempio lampante riguarda proprio l’applicatore. Bisogna investire per molto tempo. Per uno dei miei prodotti, che ha fatto evolvere la posa dei cicli delle colle da cappotto, ci ho messo ben 16 anni. Forse i tempi all’epoca non erano maturi, poiché in questo settore c’è stata un’esplosione negli ultimi quattro o cinque anni.
D. Da dove nasce la capacità di innovare?
R. Le idee non hanno regole: o ci sono o non ci sono. Arrivano perché cerco di immaginarmi e capire quali possono essere i problemi, che cosa posso migliorare.
D. Sicurezza delle macchine: hanno delle certificazioni?
R. Sì, ma non solo. Oltre a rispettare tutte le normative, sono anche molto tutelate sotto profilo assicurativo: è un grosso investimento. Spesso le normative sono molto stringenti e non seguono la praticità del cantiere, bisogna stare attenti all’utenza, dove la vita fra le macchine è dura.
D. Come si instaura e com’è il rapporto con i rivenditori?
R. Offro sempre una continua consulenza e il rivenditore è supportato a 360 gradi. In cantiere cerchiamo di essere sempre presenti, soprattutto fisicamente. Riusciamo a prestare assistenza in giornata.
D. Quali sono le macchine più richieste e apprezzate dal rivenditore?
R. La frattazzartrice, che è il nostro core business. Poi, si seguono le esigenze del momento in base alle esigenze e alle richieste specifiche.
D. Mentre per quanto riguarda il noleggio?
R. Le macchine vengono noleggiate, ma non da noi.
FRATAZZATRICE REV
SUPER 48 VOLT.
SOTTO, INTONACATRICE REV DRY.
A SINISTRA, DIEGO REVELIN
Tuttavia, spesso la pratica del noleggio viene vista come una comodità, sottovalutando la necessaria manutenzione: la macchina passa da molte mani ed è molto stressata, è sempre al limite poiché sempre in funzione. Bisogna quindi ricordarsi di farla rientrare alla casa madre per un check-up dopo un certo numero di noleggi.
D. Quali sono le macchine più noleggiate?
R. Le intonacatrici, le mescolatrici e quelle più piccole, anche se sono a rischio perché delicate.
D. Novità nel cassetto?
R. Sono in dirittura d’arrivo un paio nel settore dei sottofondi e degli intonaci, ma preferisco non svelare molto altro.
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IL CRESME VEDE IL FUTURO PIÙ GRIGIO
Un drastico calo delle ristrutturazioni e decollo delle opere pubbliche: le previsioni del centro di ricerca non sono esaltanti.
E l’associazione presenta l'iniziativa Edilizia nei territori
Il mondo sta cambiando, e inevitabilmente si evolve anche il mercato e l’edilizia, che si afferma come «fattore imprevedibile». Tempi difficili quelli che stiamo vivendo e tempi altrettanto difficili quelli che verranno, secondo il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, che assieme al presidente di Federcomated, Giuseppe Freri, ha partecipato a un convegno nell’ambito di Klimahouse, dedicato a congiuntura e previsioni (poco incoraggianti) per il mondo e il settore delle costruzioni.
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FEDERCOMATED
KLIMAHOUSE 2024 A SINISTRA, IL PRESIDENTE DI FEDERCOMATED MILANO GIUSEPPE FRERI. SOTTO, CON I PARTECIPANTI AL CONVEGNO
Alice Fugazza
LO SBOOM
Dopo gli incentivi statali e una curva in crescendo, è stata l’analisi, è difficile vedere un futuro ancora in crescita, inevitabile una contrazione. «Siamo in una fase storica molto delicata dove i grossi cambiamenti sono papabili. Altri devono ancora avvenire e questo fa riflettere. Si teme la recessione, i tassi di crescita sono bassi, le tensioni globali si ripercuotono ovunque, gli scambi internazionali stanno subendo una brusca frenata. Cresce la preoccupazione», ha sostenuto Bellicini. «Dal 2019 a oggi non solo è cambiato il modo di pensare, ma anche il mondo, specialmente dopo la pandemia, che ha ribaltato le sorti». Insomma, nel mondo delle costruzioni, poi, è cambiato proprio tutto. «Durante il lockdown il concetto di casa si è diversificato nell’immaginario di ognuno e si è sentita la necessità di rivedere il proprio spazio. Restaurarlo, ristrutturarlo, isolarlo e renderlo salubre. Anche per questo sono stati stanziati fondi: statali, europei, bonus. Miliardi che hanno drogato il mercato, denotando una forte crescita. Ma adesso che l’onda sta scendendo bisogna fare i conti con quanto è rimasto», ha ammonito dil direttore del Cresme.
DOPO IL 2024
Eppure, l’indice di fiducia delle imprese rimane positivo. «Secondo le previsioni, il primo semestre del 2024 non andrà male, ma poi ci sarà– 8,5% da maggio: una frenata nella riqualificazione. Tuttavia, rimangono ancora diversi miliardi da spendere ed è per questo che il mondo delle opere entrerà in una nuova fase. Fino al 2026 la stagione sarà ricca di costruzioni di opere pubbliche. Poi, dall’edilizia residenziale degli ultimi anni, si passerà in maniera massiccia alle opere pubbliche, anche perché in questo biennio ci si aspetta una contrazione significativa. La stagione finirà nel 2026/2027: il quadro però non è ancora stato disegnato». La partita cruciale, secondo Bellicini, si gioca nei territori. «Le città si devono rendere attrattive: posti di lavoro, qualità della vita. Milano, Bergamo e Bolzano primeggiano. In questo senso si può progettare un futuro e dimostrare, aumentando la reputazione, che si può scendere in campo nel grande mercato europeo con competitività».
FORMAZIONE
Durante l’evento il presidente di Federcomated Giuseppe Freri ha introdotto un’importante novità: «Il 2024 sarà sicuramente un anno difficile e nel 2025 entreremo nella normalità. Non possiamo guardare solamente al domani, ma è necessario avere una visione a lungo raggio. Per questo come Confcom-
mercio abbiamo presentato l’iniziativa Edilizia nei territori. Stiamo lavorando in tutta Italia per creare una forza nella filiera dell’edilizia all’interno del commercio, offrendo un tavolo di formazione e confronto su industria e distribuzione. Un progetto sistemico, che permette ai distributori di avere anche dei collaboratori e degli operatori preparati».
A FIANCO, LA PRESIDENTE DI FEDERCOMATED BOLZANO BRIGITTE SCHONTALER E LA RESPONSABILE CHRISTINE WALZL IN ALTO, LA PLATEA E GIUSEPPE FRERI
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DOPO NOVE ANNI NZEB PARTY DIVENTA TOUR
La serata organizzata nell’ambito del Klimahouse dedicata a tecnici e operatori dell’edilizia (e quest’anno con il climatologo Luca Mercalli) prenota un road trip di quattro date
Per il nono anno di fila nZeb party, serata dedicata a tecnici, operatori e aziende del mondo edile durante il Klimahouse, ha registrato una pioggia di presenze: oltre 450 professionisti con un unico obiettivo, migliorare il mondo e renderlo più sostenibile grazie all’impegno di Riwega, Amonn, Internorm e Exrg, aziende che hanno unito le forze per renderla possibile. Al PalaRotari di
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RIWEGA
Alice Fugazza
KLIMAHOUSE 2024
Mezzocorona, a pochi chilometri di distanza da Bolzano, si sono incontrati progettisti, architetti, produttori, distributori e imprenditori per passare non solo una serata di svago, ma anche per fare rete, scambiarsi punti di vista e contatti professionali per costruire un futuro migliore, soprattutto più sostenibile e a emissioni zero, come vuole il titolo dato al party ormai nove anni fa. Ospite della serata il meteorologo Luca Mercalli, che ha dipinto un quadro funesto riguardo la situazione climatica mondiale. Ma l’umanità può ancora incidere, affidando un ruolo fondamentale all’edilizia.
L’INIZIATIVA
Per l’occasione Claudio Pichler, direttore Marketing del gruppo Ergepearl, ha introdotto un’importante novità: nZeb tour. «È una nuova iniziativa per il 2024, nata dalle quattro aziende che organizzano questo evento e che hanno deciso di organizzare un road tour di quattro date in Veneto, Piemonte, Toscana e Puglia, per portare ovunque la propria esperienza sostenibile, coinvolgendo quanti più professionisti del settore. Un momento di condivisione, formazione, dove verranno presentati degli argomenti da sviluppare insieme a figure altamente qualificate. Ovvia-
DA SINISTRA, CLAUDIO PICHLER (GRUPPO ERGEPEARL), MARCO POSTAL (INTERNORM), ARMIN HOFSTÄTTER (AMONN COLOR), IVO CERBONI E STEFANO FAGANELLO (EXRG)
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DIDA
WERNER RIZZI CLAUDIO PICHLER
DA SINISTRA, MARCO POSTAL (INTERNORM), CLAUDIO PICHLER (GRUPPO ERGEPEARL)
IVO CERBONI E STEFANO FAGANELLO (EXRG), ARMIN HOFSTÄTTER (AMONN COLOR)
mente i temi principali saranno efficienza energetica e sostenibilità, ognuna delle aziende coinvolte parlerà della sua specializzazione. Ergepearl esporrà quanto fatto e da fare mondo dell’isolamento termico, dell’ermeticità e dell’impermeabilizzazione, Internorm il suo punto di vista tra finestre e serramenti, Exrg, di salubrità interna con un trattamento ad aria, e Amonn di bassa emissività dei prodotti di rivestimento. Il primo appuntamento è stato fissato per il 4 aprile presso la cantina Castrum di Castelrotto Veronese, in Valpolicella, il 6 giugno invece sarà in Toscana, il 19 settembre in Puglia e per finire il 7 novembre nella zona del Monferrato in Piemonte. La prima parte degli eventi sarà dedicata alla formazione, per proseguire poi con la convivialità, con degustazioni e momenti altrettanto importanti per stringere legami». Per il prossimo anno la festa è già confermata e l’appuntamento sarà ancora più importante: per il decimo anniversario si sta già pensando a qualcosa di spettacolare.
L’AVVERTIMENTO
Cambiamenti climatici, surriscaldamento globale, fenomeni atmosferici sempre più pericolosi e si rischia grosso se non si inverte la rotta. Per salvare il pianeta però, è ancora possibile fare qualcosa, partendo appunto dall’edilizia. Luca Mercalli, special guest della serata, ha fatto una fotografia della situazione di oggi: gravissima, dove bisogna appunto abbassare, se non addirittura azzerare, quanto prima le emissioni. «Un italiano in un anno emette 7 mila chili di Co2, le normative dell’unione europea chiedono la riduzione del 55% entro il 2030, l’azzeramento entro il 2050, ma è chiaro che non siamo ancora pronti. I dati e le analisi su quanto sta accadendo sul nostro pianeta ci dicono che siamo borderline, con una concentrazione di Co2 che è a livelli massimi, con un pesante surriscaldamento del pianeta ormai fin troppo evidente», ha scandito il climatologo. «Eppure, per sopravvivere, abbiamo bisogno di un clima stabile, non del caldo che aumenterà di anno in anno e che è il peggior nemico: uno stress che non permette di trovare respiro. L’alzarsi delle temperature significa dure conseguenze per i fenomeni atmosferici, che diventano sempre più violenti. Bisogna trovare il modo di abbassare e tirare un freno a mano a partire da subito: secondo le stime abbiamo solo dieci anni per farlo, poi c’è l’ignoto. Siamo tutti protagonisti di questo pezzo di storia. Partire dall’edilizia è un buon punto: con delle case certificate, a basso consumo, può essere un grande passo, specialmente per ridurre e non raggiungere il superamento di quei quattro gradi che mancano per raggiungere il punto di non ritorno».
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LUCA MERCALLI
ATTUALITÀ UN BONUS 5.0 ALLE IMPRESE PER IL GREEN
È arrivato il decreto che introduce aiuti alle aziende che investono su una migliore efficienza dei consumi energetici, con autoproduzione e autoconsumo. E un rimborso del 50% per le Pmi
Giuseppe Rossi
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INCENTIVI
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ATTUALITÀ YOU TRADE FEBBRAIO 2024 80
ATTUALITÀ PERCHÉ LA CASA È DIVENTATA PIÙ DIGITALE
Il business dei dispositivi elettronici per l’abitazione connessa è in crescita, rileva il Politecnico di Milano. E il nuovo standard software dovrebbe eliminare uno degli ostacoli alla diffusione della domotica
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AUTOMATION
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YOU TRADE FEBBRAIO 2024 84 GIULIO SALVADORI
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ATTUALITÀ
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CANTONTICINO PAUSA SVIZZERA
L'edilizia in Canton Ticino dà segni di rallentamento, ma non in tutti i settori. La costruzione di case nuove di alta gamma non si è fermata. E neppure il mondo della distribuzione
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SAVOSA
LUMINO
GRANCIA
BELLINZONA
RIAZZINO
LOSONE BEDANO
CASTIONE
MENDRISIO
LUGANO
BIRONICO
GORDOLA MANNO
LOCARNO
UNA FRENATA DOPO DUE ANNI
VISSUTI DI CORSA
90 DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO IL MERCATO
SOLOPER
Il settore delle costruzioni ha segnato una fase di rallentamento nel 2023, con una riduzione congiunturale delle domande di costruzione. La variazione annua delle richieste di edificazione è scesa dell’8,7% a cura del Centro Studi YouTrade
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YOU TRADE FEBBRAIO 2024 92 DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
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KOF
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GRAFICO
Fonte
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SOLOPER
PERABBONATI
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4 Fonte KOF
GRAFICO
GEHRI
ESPERIENZA IMMERSIVA NEL NUOVO SHOWROOM
Domanda. Come è andato il business nel 2023?
Risposta. Lo scenario economico per il settore dell’edilizia abitativa ticinese, svizzero, e forse anche internazionale, nel 2023 è stato quello di un settore in sofferenza. L’esplosione dei tassi ipotecari ha determinato una brusca frenata e scoraggia investitori e potenziali clienti. Piuttosto sintomatico di quanto accade è il dato statistico reso noto delle dogane per le importazioni di materiale ceramico e vetroso di settembre 2023, che attesta un minor volume del 22% e in metri quadrati un minor valore del 15,18%. Dato che certifica l’aumento di costi della ceramica intervenuti dopo il periodo della pandemia. Un altro dato di importante lettura è quello che conferma la frenata in corso del settore della costruzione a livello svizzero dove gli ordinativi su base annua sono diminuiti del 9%. Ciò che rimarchiamo dal nostro osservatorio è che il settore del lusso continua a non conoscere crisi e che per noi quest’anno sono nuovamente aumentati i lavori, soprattutto fuori Cantone, in Svizzera tedesca e francese, di un certo tipo e livello. Tutto sommato possiamo dunque ritenerci soddisfatti nell’essere riusciti a chiudere bene un anno potenzialmente molto complesso.
D. Che cosa prevedete per il 2024?
R. Le sfide che abbiamo cominciato ad affrontare nel 2023 non sono sicuramente da considerare alle spalle. Per natura non siamo pessimisti e non vogliamo esserlo, anni di freno come quello appena trascorso ci sono già stati, è periodico. Bisogna saper lavorare con un sistema anticiclico e positivo come abbiamo sempre fatto, non fermare l’innovazione e lavorare per migliorarsi sempre più internamente e rendersi più attrattivi, anche quando il mercato è in forte variazione come ultimamente, rendendolo quasi imprevedibile. Il nostro obiettivo è quello di continuare ad essere un’azienda punto di riferimento del settore, sufficientemente solida da poter dare a clienti e imprese la sensazione di sicurezza, trasparenza e professionalità che ancor più è ricercata in periodi di incertezza.
D. Ritiene che le tensioni geopolitiche in diverse aree del mondo nei prossimi mesi possano avere un riflesso negativo sulla vostra attività?
R. All’inizio del conflitto in Ucraina abbiamo subìto un’influenza diretta dalle tensioni geopolitiche, in quanto la maggior parte delle materie prime utilizzate per la produzione di piastrelle e lastre in gres porcellanato proveniva proprio da lì. I produttori si sono trovati in serie difficoltà con l’approvvigionamento dei materiali causando carenze nelle linee produttive, spegnimento di forni di cottura per mancanza di materie prime e ritardi nelle produzioni stesse. I produttori più piccoli purtroppo non hanno retto il colpo e alcuni di loro hanno dovuto chiudere la loro attività. Fortunatamente i produttori con cui collaboriamo noi sono, si può dire, dei colossi nel settore e sono riusciti in breve tempo a trovare approvvigionamenti alternativi, limitando i danni per i loro clienti (noi) e garantendo forniture in tempi relativamente brevi.
D. L’effetto inflazione pesa ancora sui prezzi dei materiali?
R. Il prezzo dei materiali per quel che ci riguarda ha subìto un im-
portante aumento durante il periodo covid. Da quel momento in poi, alcuni produttori hanno riportato i prezzi più vicini a quelli a cui fornivano in precedenza, ma la maggior parte di loro ha mantenuto gli aumenti sotto forma di ricarico energetico o semplicemente rialzando i prezzi di listino. Non è tanto, dunque, l’inflazione a determinare il sovrapprezzo degli ultimi anni a nostro modo di vedere, ma il risultato di politiche di prezzo fatte ben prima. D. Per i prodotti meno voluminosi c’è concorrenza tra i distributori del Canton Ticino e le più vicine rivendite che si trovano in Italia?
R. C’è concorrenza sia per i prodotti meno voluminosi che per quelli più voluminosi in realtà. Fortunatamente noi collaboriamo con aziende produttrici-fornitrici con le quali abbiamo legami storici, contatti di lunga data e contratti che determinano l’esclusiva territoriale o comunque che ci definiscono come rivenditore preferenziale per i loro marchi. Ciò significa che godiamo di una certa protezione da parte loro, nel caso in cui dovessero ricevere richieste di materiale provenienti da terzi, siano essi privati o aziende, nell’area del Canton Ticino, il loro compito è quello di reindirizzare il richiedente alla nostra azienda come fornitore più vicino a loro. Ovviamente bisogna anche dire che siamo in una situazione di libero mercato e l’acquisto di merce dall’Italia spesso sfugge anche a questo tipo di controllo, o a ogni modo non è vietato. La concorrenza c’è, dall’acquisto di materiali più piccoli, fino all’acquisto di merce più grande come lastre per eseguire piani cucina, ad esempio, le cui realizzazioni sono presumibilmente meno costose se eseguite in un laboratorio estero, rispetto a un laboratorio locale ticinese. La problematica è nota, ma fortunatamente non ne subiamo conseguenze pesanti. Abbiamo uno zoccolo duro di clienti in Ticino che continua a voler sostenere l’economia locale e che capisce l’importanza di favorire le aziende ticinesi e il mercato ticinese.
D. Prevedete di investire in formazione professionale? R. Sempre. Investire nella formazione professionale rappresenta uno dei fondamenti della nostra filosofia aziendale. Per migliorare e migliorarsi l’unico modo è continuare a studiare, ampliare le proprie conoscenze e fornire ai propri collaboratori gli strumenti
DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
Team commerciale: da sin. a ds. Matteo Mucchiani, Irene Roncone, Deborah Gehri (resp. commerciale), Serena Bollini, Davide Lonardi (resp. clientela)
necessari per fare sempre meglio. Riteniamo che consentire ai collaboratori di seguire formazioni continue sia non solo utile, ma necessario. È un mezzo attraverso il quale si valorizza la persona, investire su qualcuno significa valorizzarne le capacità, fidelizzare e spronare.
D. Il tema della sostenibilità continuerà a essere un trend nell’edilizia?
R. Crediamo che edilizia e sostenibilità non potranno mai più essere due cose disgiunte. Per operare in questo settore è necessario rendersi un’azienda sostenibile. Nei prossimi anni senza un rapporto di sostenibilità aziendale non sarà possibile aggiudicarsi punteggi alti nelle procedure di decisione e nell’attribuzione di appalti pubblici. Dal canto nostro sono già diversi anni che lavoriamo al nostro report, aggiornandolo e aggiornandoci in quanto la sua utilità è anche quella di aiutare a rendersi effettivamente conto di quel che già si fa e di quello che invece potrebbe essere fatto meglio o implementandolo. Non si tratta solamente di sostenibilità ambientale, ma anche di buone pratiche nei confronti degli stakeholder interni ed esterni, del territorio, dello sport e della cultura. Essere presenti nell’ambiente socio-economico locale è per noi di fondamentale importanza.
D. Qual è la situazione del mercato immobiliare del Canton Ticino?
R. Il rialzo dei tassi d’interesse, la riduzione del potere d’acquisto e l’incertezza legata ai costi energetici, rispettivamente l’importante aumento dei costi di costruzione sono all’origine di un certo raffreddamento del settore immobiliare e della costruzione nel nostro Cantone. Inoltre, in Ticino vi è tuttora un esubero importante di spazi locativi non affittati e fintanto che il mercato non riassorbirà queste eccedenze, viene a meno anche l’interesse di potenziali investitori del settore che, attendono tempi più favorevoli. Questa analisi non concerne il segmento del lusso e degli oggetti esclusivi che, indipendentemente dai fattori d’incertezza, continuano a suscitare notevole interesse da parte di investitori con importanti capacità finanziarie.
D. Anche in Svizzera gli investimenti sono più sulla ristrutturazione dell’esistente piuttosto che costruzione di nuovi edifici?
R. Le ristrutturazioni occupano uno spazio sempre più importante relativo agli investimenti. Ciò è sicuramente dato dal fatto che molti immobili risalgono alla grande crescita che c’è stata tra gli anni Settanta e Novanta, si tratta di edifici che necessitano di ammodernamenti e ristrutturazioni per mantenersi appetibili sul mercato. Inoltre, l’implementazione delle nuove tecnologie nelle costruzioni di recente edificazione, rispettivamente l’esigenza di risanare dal punto di vista energetico e della sostenibilità gli edifici datati, costituirà un’importante fonte di lavoro e d’investimento per il futuro. Gli edifici di recente costruzione rappresentano una spinta e una concorrenza al cospetto delle realizzazioni degli anni Settanta-Novanta che, se non adeguati agli attuali standard, rischiano di perdere di attrattività e quindi di rimanere sfitti. D. Ci sono state delle novità nella vostra azienda nell’ultimo anno?
R. Nell’ultimo anno abbiamo ristrutturato completamente il nostro showroom principale dedicato al gres porcellanato. Pensando al restyling della nostra sala mostra principale, il nostro desiderio era quello di riuscire a trasmettere al cliente l’idea di entrare in una boutique dei rivestimenti e non nel classico negozio di piastrelle. L’obiettivo è quello di creare un’esperienza unica e immersiva per chi viene a trovarci. Gli ambienti sono stati pensati in modo che possano accogliere il visitatore simulando piccole aree
domestiche, così come il metodo espositivo dei prodotti imita quello di boutique di lusso. Pochi elementi ben pensati, come vassoi di velluto su cui posare i campioni e proporre abbinamenti e un accento su nuove tecnologie come Hypertouch, brevetto a scomparsa applicabile sulle lastre ceramiche per gestire, per esempio, l’accensione o lo spegnimento di luci. Dal 2023 siamo felici di aver ampliato la nostra offerta con Edimax Ceramiche Astor, di cui abbiamo l’esclusiva per il Ticino. Abbiamo deciso di iniziare questa collaborazione in quanto da subito abbiamo colto l’innovazione nel design delle loro piastrelle. Grazie alla tecnologia 3D Shaped le superfici appaiono tridimensionali, ogni dettaglio, ogni venatura prende colore, forma e struttura. I rivestimenti ceramici sempre più riescono a riprodurre fedelmente la realtà facendo coincidere struttura e grafica.
D. Quali sono i prodotti più richiesti e quali sono invece in calo? R. È il momento dei colori desaturati, delle tinte unite polverose, delicate e avvolgenti, il più naturali possibile. Tra queste spiccano la serie Boost Color di Atlas Concorde e la serie Balance di Graniti Fiandre. Tra i punti di forza di queste colorazioni vi sono l’abbinabilità con colori tenui e sobri, la versatilità, la progettazione modulata del colore, l’armonia delle cromie crea un’eleganza contemporanea e affascinante. Per chi ama contrasti più accesi possiamo trovare i colori speziati o le bellissime e calde tinte della terra che richiamano ed evocano uno stile oriental-mediterraneo. Alcune proposte in tal senso sono le collezioni Aromas e Terra di Gigacer, o la serie Nostalgia di Coem. Nel corso degli anni abbiamo notato un calo nelle richieste di mosaico vetroso e lavorazioni particolari ma, come per la moda, si tratta di fasi e cicli, c’è stato un ritorno allo stile anni Settanta e periodicamente si ripropongono materiali, colori e texture che magari rimangono silenziosi per un determinato periodo. Sempre molto in auge rimane la pietra naturale, la cui bellezza e versatilità attira chiunque abbia il desiderio di creare un ambiente su misura, personalizzato e unico.
Ragione sociale completa: GEHRI RIVESTIMENTI SA
Anno di fondazione: 1970
Sede legale: Lugano - Svizzera
Sito internet: www.gehri.swiss
Email: info@gehri.swiss
Numero punti vendita: 1
Indirizzi punti vendita: Via Chiosso 12 - 6948 Porza (Lugano)
Numero showroom: 1
Magazzino: 1600 mq coperti; 1500 mq scoperti
Titolare: Andrea Gehri
Responsabile ufficio acquisti: Deborah Gehri
Fatturato 2023: ca. 16 milioni CHF
Principali marchi trattati: Graniti Fiandre, Sapienstone, Active Surfaces, Porcelaingres, Atlas Concorde, AtlasPlan, Gigacer, Ceramiche Coem, Quarella, Bisazza, Sicis, Cosentino, Ceramiche Fioranese, Edimax, Vogue e Tonalite
Servizi: consulenza showroom (pietre naturali, pietre artificiali, gres porcellanato, mosaici), consulenza tecnica, taglio e trasformazione materiali, servizio di posa con personale proprio, servizio post vendita, magazzino/punto vendita diretto
SIAMO CRESCIUTI CON UN COLORIFICIO
Domanda. Come è andato il business nel 2023?
Risposta. Nel 2023, il business ha avuto un andamento generalmente positivo fino ad agosto, con una crescita costante o almeno stabile rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, a partire da settembre si è notato un leggero trend al ribasso, probabilmente dovuto a vari fattori economici o sociali. Questo potrebbe aver portato a una diminuzione delle entrate, dei profitti o della fiducia dei consumatori nel mercato. È importante considerare anche eventuali specificità del settore e della regione Ticino in cui operiamo, poiché ciò potrebbe influenzare ulteriormente il suo andamento nel corso dell’anno.
D. Che cosa prevedete per il 2024?
R. La fiducia degli investitori nella stabilità economica e politica della nazione Elvetica potrebbe sostenere la ripresa e la crescita delle attività commerciali. In generale, è possibile immaginare che nel 2024 il business in Svizzera mostri segni di ripresa dopo il periodo di rallentamento osservato nel 2023, grazie alla solidità economica del paese e alla capacità delle imprese di adattarsi alle sfide incontrate.
D. Ritiene che le tensioni geopolitiche in diverse aree del mondo nei prossimi mesi possano avere un riflesso negativo sulla vostra attività?
R. Le tensioni geopolitiche possono influenzare diversi aspetti del commercio internazionale, tra cui i prezzi delle materie prime, le tariffe commerciali e le restrizioni alle esportazioni e importazioni. Questi conflitti potrebbero provocare interruzioni nella catena di approvvigionamento, aumenti dei costi di trasporto o cambiamenti nei requisiti normativi, tutti fattori che potrebbero condizionare le operazioni commerciali. Nel nostro caso specifico, acquistando materiali edili in Europa, potremmo essere soggetti a cambiamenti nelle politiche commerciali tra l’Europa e altre regioni del mondo, come restrizioni alle esportazioni o aumenti dei dazi, con conseguente impatto sulla domanda di materiali edili e sugli affari. Per mitigare questi rischi, potremmo considerare diverse strategie, come diversificare le fonti di approvvigionamento e adattare la nostra strategia commerciale di conseguenza, mantenendo una comunicazione aperta con i nostri fornitori e clienti per affrontare eventuali cambiamenti nella catena di approvvigionamento o nella domanda di mercato.
D. L’effetto inflazione pesa ancora sui prezzi dei materiali?
R. Al momento non stiamo riscontrando un significativo aumento dell’inflazione sui materiali. La situazione attuale sembra caratterizzata da una relativa stabilità, con prezzi dei materiali che non subiscono cambiamenti significativi dovuti alla stessa. Questo potrebbe essere il risultato di diversi fattori mitiganti presenti nell’attuale congiuntura economica e di mercato. In particolare, sembra che l’economia goda di una certa stabilità, con una domanda di materiali edili moderata e costi di produzione relativamente sotto controllo. Le politiche monetarie attuate dalle autorità competenti sembrano essere efficaci nel mantenerla a livelli contenuti, contribuendo così a limitare il rialzo dei prezzi. Inoltre, la presenza di una forte concorrenza sul mercato potrebbe indurre i fornitori di materiali edili a moderare eventuali aumenti. Tuttavia, non possiamo escludere la possibilità che la situazione possa cambiare nel tempo. È importante monitorare attentamente l’andamento dei costi e delle dinamiche di mercato per adattare la strategia commerciale in modo adeguato, nel caso in cui l’inflazione torni a esercitare pressione.
D. Per i prodotti meno voluminosi c’è concorrenza tra i distributori del Canton Ticino e le più vicine rivendite che si trovano in Italia?
R. Al momento non si osserva ancora una forte concorrenza tra i distributori del Canton Ticino e le rivendite situate in Italia per i prodotti meno voluminosi. È importante considerare che le dinamiche del mercato possano cambiare nel tempo a causa di variabili economiche, politiche e di mercato. È importante monitorare costantemente l’evoluzione delle condizioni
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 96 DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO EDILGROUP
e adattare la strategia commerciale di conseguenza. Sebbene al momento la situazione sembri favorevole in Italia, è possibile che le condizioni nel Canton Ticino possano cambiare nel tempo, magari in risposta a fattori esterni o a cambiamenti nelle politiche economiche regionali.
D. Prevedete di investire in formazione professionale?
R. Certamente, la formazione professionale è un elemento fondamentale per Edilgroup e continueremo a investire. Manteniamo un stretto contatto con i nostri fornitori per assicurare che il nostro personale riceva le ultime conoscenze e competenze nel settore. Inoltre, organizziamo regolarmente corsi presso gli enti preposti, garantendo così un aggiornamento costante e un miglioramento delle capacità del nostro team. Questo impegno verso la formazione ci consente di rimanere all’avanguardia nel settore e di fornire ai nostri clienti il servizio di alta qualità che ci contraddistingue.
D. Il tema della sostenibilità continuerà a essere un trend nell’edilizia?
R. Senza dubbio, il tema della sostenibilità rimarrà un trend predominante nell’edilizia e molto probabilmente si amplificherà nel tempo. L’interesse per l’ambiente, il sociale e l’economia è sempre più diffuso e incide
profondamente sulle decisioni nel settore edilizio. Le pressioni per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni, ottimizzare l’efficienza energetica, utilizzare materiali eco-friendly e promuovere pratiche costruttive sostenibili sono sempre più forti. Questa tendenza è guidata da diversi fattori, tra cui normative più rigorose, consapevolezza crescente dei consumatori, avanzamenti tecnologici e la necessità di affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la riduzione delle risorse naturali. Le imprese nel settore edilizio devono adattarsi a questo cambiamento, integrando principi di sostenibilità in tutte le fasi del processo edilizio, dalla progettazione alla demolizione e riciclo dei materiali. Inoltre, la sostenibilità offre opportunità di differenziazione e vantaggio competitivo per le imprese che abbracciano queste pratiche costruttive, in grado di soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori e della comunità.
D. Qual è la situazione del mercato immobiliare del Canton Ticino?
R. Il mercato immobiliare del Canton Ticino presenta una situazione complessa e diversificata. A differenza di altre regioni svizzere, non c’è una scarsità di abitazioni, ma piuttosto un’eccedenza di nuove costruzioni. Tuttavia, ci sono sfide significative in termini di accessibilità e qualità delle abitazioni, con nuove costru -
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www.gageneral.com | www.antebiago.it UNICO PRODOTTO PER UN CICLO DI RIPRISTINO COMPLETO TEKNO TIX UNICO General Admixtures S.p.A. Via delle Industrie n. 14/16 | 31050 Ponzano Veneto (TV) | ITALY T. + 39 0422 966911 | T. + 39 0373 980391 | info@gageneral.com
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DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
zioni spesso costose e di dimensioni ridotte. Dall’altro lato, ci sono anche opzioni di immobili più vetusti e carenti di comfort che offrono una gamma diversa di scelte, ma richiedono spesso ristrutturazioni. Nel mercato degli affitti la frenata della domanda dovuta ad aumenti dei tassi d’interesse ha portato alla stabilizzazione dei canoni di locazione, offrendo agli inquilini una relativa stabilità nei costi di alloggio, ma l’accesso agli appartamenti in affitto può essere competitivo, soprattutto nelle zone più richieste. Per quanto riguarda le abitazioni proprie, c’è stata una diminuzione della crescita dei prezzi delle case a causa della riduzione della domanda. Sebbene questo possa essere un sollievo per gli acquirenti, il mercato rimane competitivo, con prezzi ancora elevati in molte parti del Ticino. Per navigare con successo in questo mercato complesso, è essenziale bilanciare i prezzi con il comfort e considerare attentamente le opzioni disponibili.
D. Anche in Svizzera gli investimenti sono più sulla ristrutturazione dell’esistente piuttosto che costruzione di nuovi edifici?
R. Le nuove costruzioni, sebbene abbondanti, spesso presentano ostacoli, il che può limitare l’accessibilità per alcuni acquirenti. Inoltre, la qualità delle costruzioni può essere variabile, con alcuni progetti che non raggiungono gli standard desiderati in termini di design e materiali utilizzati. D’altra parte, esistono anche
Ragione sociale completa: EDILGROUP SA
Anno di fondazione: 2020
Sede legale: Via Pobiette 1 - 6928 Manno (Lugano)
Sito internet: www.edilgroup.ch
Email: info@edilgroup.ch
Numero punti vendita: 8
Indirizzi punti vendita: Strada Cantonale 31 - Chiggiogna (punto d’appoggio non presidiato / Biasca); Via Iragna 33 - Biasca; Via del Tiglio 4 - Giubiasco; Zona Zandone - Losone; Via Cantonale 8 - Mezzovico; Via Pobiette 1 - Manno; Via Industria 7 - Muzzano; Via Tarchini 12- Balerna
Numero showroom: 1 (Muzzano)
Magazzino: 50.000 mq totali
Titolare: famiglie Wullschleger, Ghielmi, Taiana
Responsabile ufficio acquisti: Moreno Berterini
Servizi principali: consulenza specialistica, logistica, trasporto materiale, showroom di finiture d’interni, catalogo online con diverse funzionalità
opzioni di immobili più vecchi e meno confortevoli che offrono una gamma diversa di possibilità. Questi immobili possono richiedere lavori di ristrutturazione per adeguarli agli standard moderni, ma offrono spesso un maggior spazio e un carattere unico che può essere allettante per alcuni investitori. In sintesi, il mercato immobiliare ticinese offre una vasta gamma di opzioni tra cui scegliere, ciascuna con i propri vantaggi e sfide. Mentre le nuove costruzioni dominano il panorama, è importante considerare attentamente sia le proprietà nuove che quelle più vecchie al fine di trovare la soluzione abitativa più adatta alle proprie esigenze e preferenze.
D. Sono intervenute novità nella vostra azienda nell’ultimo anno?
R. Sì, nell’ultimo anno sono avvenute importanti novità nella nostra azienda. Fin dall’inizio, Edilgroup ha manifestato l’interesse a espandersi verso nuovi mercati e quest’anno abbiamo compiuto un passo significativo in questa direzione. Abbiamo acquisito al 100% il colorificio Ticinocolor, un’azienda leader nel settore dei rivestimenti termici esterni e colore. Questa operazione rappresenta un’opportunità interessante per espandere la nostra presenza e la nostra offerta di prodotti. Con l’esperienza e la reputazione consolidata di Ticinocolor nel settore, siamo soddisfatti di integrare le loro competenze nel nostro portfolio per offrire ai nostri clienti soluzioni ancora più complete e innovative. Questa nuova fase rappresenta un importante traguardo per Edilgroup e siamo fiduciosi che ci consentirà di continuare a crescere e ad accogliere al meglio le esigenze del mercato.
D. Quali sono i prodotti più richiesti e quali sono invece in calo?
R. Attualmente, i prodotti più richiesti nel settore edilizio sono quelli legati alla costruzione a secco, nelle sue molteplici varianti. Questo include materiali come cartongesso, pannelli isolanti, sistemi di soffitto sospeso, pavimenti tecnici, pareti divisorie modulari e pareti esterne. La costruzione a secco offre numerosi vantaggi in termini di rapidità di installazione, flessibilità progettuale e riduzione dei costi, il che la rende molto popolare tra gli acquirenti e i professionisti del settore. La crescita di questo settore ha generato un calo significativo nella domanda di materiali tradizionali per la costruzione grezza, come i laterizi, sia per la ripartizione interna degli spazi abitativi, sia per la costruzione dell’involucro. Questo è da attribuire alla preferenza di soluzioni più moderne e efficienti, alla maggiore consapevolezza ambientale e alla necessità di risparmiare tempo e denaro durante il processo costruttivo
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DILLENA
IL MERCATO DEL NUOVO È ANCORA VIVACE
Domanda. Come è andato il business nel 2023? Risposta. Bene, risultati soddisfacenti in linea con gli anni passati.
D. Che cosa prevedete per il 2024?
R. Sarà un anno più complicato di quelli passati. Incertezza sui mercati, guerre, aumento dei tassi ipotecari rallentano il mercato dell’edilizia in generale. Anche nel pubblico vi è scarsità di nuovi lavori da appaltare. Le grandi imprese si dicono molto preoccupate di questo trend.
D. Ritiene che le tensioni geopolitiche in diverse aree del mondo nei prossimi mesi possano avere un riflesso negativo sulla vostra attività?
R. Sì, certo. Soprattutto dal punto di vista delle materie prime e pure dall’incertezza sui mercati che questo crea.
D. L’effetto inflazione pesa ancora sui prezzi dei materiali?
R. Non più di tanto.
D. Per i prodotti meno voluminosi c’è concorrenza tra i distributori del Canton Ticino e le più vicine rivendite che si trovano in Italia?
R. Sì, certo, con i distributori ticinesi in particolare una sana concorrenza, nei limiti conosciuti. Per quelle di confine la differenza, in certi casi, è più accentuata
Ragione sociale completa: DILLENA SA
Anno di fondazione: 1977
Sede legale: Via San Gottardo 104 – 6596 Gordola
Sito internet: www.dillena.ch
Email: info@dillena.ch
Punti vendita: 4
Indirizzi punti vendita: Gordola; Bioggio; Mendrisio; Castione
Magazzino: 6000 mq coperti; 12000 mq scoperti
Titolare: Gruppo Spaeter
Direttore: Athos Tami
Fatturato 2023: in linea con gli altri anni
Principali marchi trattati: Soprema, Swisspor, Sant Gobain, Knauf, Schumacher, ZZ Wancor, Fassa, Italcementi, Holcim, Creaton, Affint, Boero, Grascalce, Kerakoll
anche per via del cambio euro-franco svizzero.
D. Prevedete di investire in formazione professionale?
R. Sì, stiamo assumendo nuovi apprendisti, per pianificare il futuro. Prevediamo pure dei corsi di aggiornamento sia per i nostri commerciali come pure per i magazzinieri nelle varie categorie merceologiche.
D. Il tema della sostenibilità continuerà a essere un trend nell’edilizia?
R. Sì, soprattutto per una questione di marketing.
D. Qual è la situazione del mercato immobiliare del Canton Ticino?
R. C’è stato un effetto stagnazione durante gli ultimi mesi del 2023. Ora mi dicono che la situazione sta migliorando nella vendita di appartamenti.
D. Anche in Svizzera gli investimenti sono più sulla ristrutturazione dell’esistente piuttosto che costruzione di nuovi edifici?
R. Al momento si predilige ancora il nuovo.
D. Sono intervenute novità nella vostra azienda nell’ultimo anno?
R. Abbiamo potenziato il servizio consulenza sulle impermeabilizzazioni, assumendo un tecnico commerciale per la redazione dei capitolati, servizio molto apprezzato dalla nostra clientela come pure dai progettisti del settore.
D. Quali sono i prodotti più richiesti e quali sono invece in calo?
R. I più richiesti quelli del settore a secco, i meno gettonati sono i laterizi tradizionali, a vantaggio dei primi.
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Athos Tami
DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
I dati riportati nelle schede sono tratti dalle informazioni
pubblicate sui siti internet delle aziende
Ragione sociale completa: EDILSTORE SA
Anno di fondazione: 2010
Sede legale: Via San Gottardo 34 - 6532 Arbedo-Castione
Sito internet: www.edilstore.ch
Email: info@edilstore.ch
Titolari: Luigi Silvestri e Walter Fiorina
Punto vendita: 900 metri quadri dedicati al magazzino e stoccaggio merce, e 400 metri quadri dedicati all'esposizione di piastrelle, finiture e arredobagno. Nel 2020 l'azienda ha compiuto i suoi 10 anni di attività inagurando l'esposizione dedicata alle cucine
Principali categorie di prodotto: piastrelle, mosaico, parquet, laminato, mobili da bagno, sanitari, pietra naturale e artificiale, attrezzature e macchinari per professionisti, cementi e collanti, profili e siliconi, antinfortunistica, stufe a legna/pellet, cucine
Servizi: consulenza personalizzata; sopralluoghi in cantiere; sviluppo computi misure; organizzazione seminari tecnici; consegne franco cantiere; servizio di carotaggio in soffitti, pareti e pavimenti; taglio a misura come zoccoli, scalini, listelli e pezzi speciali
Ragione sociale completa: VIP DEVELOPMENT SA
Sede legale: Via Cantonale 33 - 6596 Riazzino
Sito internet: www.sitovip.com
Email: info@vip-development.ch
Deposito: Centro Luserte F, Via Luserte 7/9 - 6572 Quartino
Showroom: Via Cantonale 33 - 6596 Riazzino
Titolari: Céliane Maissen, Christian Maissen
Principali categorie di prodotto: mobili da bagno, cabine doccia e sistemi d’idroterapia, minipiscine, rubinetteria, ceramica sanitaria
Servizi: ristrutturazioni complete; risanamento vasche da bagno esistenti o sostituzioni con piatto doccia; posa rivestimenti in pietra naturale
Ragione sociale completa: BAZZI PIASTRELLE SA
Anno di fondazione: 1908
Sede legale: Via dei Pioppi 10 - 6616 Losone
Sito internet: www.bazzi.ch
Email: info@bazzi.ch
Numero punti vendita: 1
Indirizzi punti vendita: Via dei Pioppi 10 - 6616 Losone
Numero showroom: 1
Magazzino: 1000 mq coperti
Cda: Carlo, Elisa e Claudia Bazzi
Principali marchi trattati: Marazzi, Florim, Atlas Concorde, Vogue, Gessi
Servizi: vendita e posa di piastrelle, mosaici e pietra naturale, vendita di arredobagno, progettazione bagni
Ragione sociale completa: FABIO REZZONICO & CO
Anno di fondazione: 1934
Sede legale: Via Penate 9 - 6850 Mendrisio
Sito internet: www.rezz.ch
Email: info@rezz.ch
Punti vendita: Via Penate 9 - 6850 Mendrisio; Via Augusto in Tirada, 6528 Camorino
Principali categorie di prodotto: stufe, camini, grill, piscine, protezione solare, tetti, coperture, facciate ventilate, pavimenti, scale, ringhiere ed esterni
Servizi: consulenza e sopralluoghi; posa, programmi di manutenzione e di assistenza post vendita; progettazione interni ed esterni per la casa, uffici e ambienti produttivi; installazione, riqualificazione e manutenzione impianti e canne fumarie; progettazione e realizzazione piscine residenziali ed aree benessere; progettazione e posa carpenterie e tetti; fornitura e posa delle pareti ventilate; vendita e posa di scale da interno, esterno e a botola; centro di assistenza Palazzetti riconosciuto per il Canton Ticino e i Grigioni
Ragione sociale completa: EDILPOSA SA
Anno di fondazione: 1998
Sede legale: Via Cantonale 4 - 6930 Bedano
Sito internet: www.edilposa.ch
Email: edilposa@edilposa.ch
Punto vendita: 1
Principali categorie di prodotto: collanti e sigillanti per posatori, attrezzature e accessori
Marchi: Harold Scholz, Kerakoll, Litokol, Mapei, Ardex, Weber SaintGobain, Falcone Bau- & Industriechemie, Merz und Benteli, Bosch, Makita, Brevetti Montolit, Raimondi, Rosset Technik, Sigma, Profilitech, Schlüter Systems, Lux Elements
Servizi: consulenza tecnica, assistenza sia durante la fase di progettazione che durante la posa dei materiali, trasporto materiale a domicilio
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BEDANO
RIAZZINO
CASTIONE
MENDRISIO
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DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
I dati riportati
nelle schede sono tratti dalle informazioni pubblicate sui siti internet delle aziende
Ragione sociale completa: HG COMMERCIALE
Società commerciale della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori
Anno di fondazione: 1899
Sede legale: Stauffacherquai 46 - 8022 Zurigo
Sito internet: www.hgc.ch
Punti vendita: 52 punti vendita, di cui quattro in Canton Ticino (Genestrerio, Cadro, Castione, Losone)
Showroom: 19 showroom di rivestimenti per pareti e pavimenti
Cda: Beat Juen, Franco Lurati, Gian-Luca Lardi, Daniel Andreas Pfirter, Daniela Spuhler-Hoffmann, Patrice Dupasquier, Markus Lötscher
Ceo: Martin Tobler
Principali categorie di prodotto: indumenti e protezione, materiale d’esercizio, giardinaggio, involucri edilizi, soprastruttura, legname, allestimento interno, segnaletica e materiale di sbarramento, sottostrutture e costruzioni stradali, costruzioni a secco, attrezzi e macchine
Marchi: Acosim, Ardex, Creabeton, DeWalt, Flumroc, Hunziker Kalksandstein, James Hardie, Kerakoll, Knauf, Knauf Insulation, Fritz Landolt,Mapei, PCI, Permapack, Profix, Protektor, Rigips, Saint-Gobain Isover, Legno Svizzero, Sika,Streng Plastic, Symalit, Sytec, Tegum, Velux, wedi, Xella
Servizi: noleggio piattaforma di lavoro aerea, consulenza, servizi digitali per gli artigiani, e-bill, interfacce software aziendale (ERP), servizio di miscelazione dei colori, consegna e scarico gru, container per materiali, tool di progettazione degli spazi, riciclaggio, servizio clienti tecnico, gestione per la ristrutturazione, taglio e lavorazione
E-commerce: è possibile acquistare direttamente dall’e-shop un’ampia gamma di materiale da costruzione e attrezzatura a prezzo netto e con informazioni sulla disponibilità degli articoli. L’e-shop ha ricevuto la medaglia di bronzo nella categoria Productivity del Goldbach Crossmedia Award 2021, che premia progetti web eccezionali realizzati da o per aziende e organizzazioni svizzere
Ragione sociale completa: LUMAFER SA
Sede legale: Via Cappella Nuova 2 - 6533 Lumino
Sito internet: www.lumafer.ch
Email: info@lumafer.ch
Punti vendita: un punto vendita con magazzino
Titolare: dal 2005 Fabio Rezzonico
Principali categorie di prodotto: utensili, attrezzature, materiali edili, macchinari e accessori, materiale elettrico, misurazione e marcatura, abbigliamento e protezione personale, sistemi di casseratura e accessori, segnaletica e sbarramento stradale, giardinaggio
Ragione sociale completa: P.L. VALLI SA
Anno di fondazione: 1932
Sede legale: Via Grancia 6 - 6916 Grancia
Sito internet: www.valli.ch
Email: info@valli.ch
Punto vendita: un punto vendita con showroom
Direttore: Antonio Regazzoni
Principali categorie di prodotto: piastrelle, pietre naturali, pietre artificiali, arredobagno, piani cucina, parquet, arredo per esterno, attrezzature per la posa
Servizi: posa, servizio riparazioni, laboratorio attrezzato per ogni genere di realizzazione in pietra naturale e artificiale, sopralluoghi e consulenze, assistenza tecnica, consegna a domicilio
LUMINO
GRANCIA
BELLINZONA
LOSONE
CASTIONE
GENESTRERIO
CADRO
CREATE YOUR DREAM HOME
DOSSIER RIVENDITORI CANTON TICINO
Ragione sociale completa: REGUSCI RECO SA
Marchio ticinese di BMS Building Material Suisse
Anno di fondazione: 1925, ceduta a CRH nel 2008. Il 1° gennaio 2020 l’azienda è stata acquistata dal gruppo di investitori internazionali Blackstone
Sede legale: Via S. Gottardo 98 - 6500 Bellinzona
Sito internet: www.reguscireco.ch
Email: info@reguscireco.ch
Punti vendita: il gruppo ha 120 punti vendita, di cui sette in Canton
Ticino (Arbedo-Castione, Bellinzona, Biasca, Coldrerio, Locarno, Losone, Manno)
Showroom: il gruppo possiede 32 showroom, di cui due in Canton Ticino (Arbedo-Castione e Manno)
Ragione sociale completa: FRIGERIO SA
Anno di fondazione: 1925
Sede legale: Via Giovanni Varesi 18 – 6600 Locarno
Sito internet: www.frigerio.ch
Email: info@frigerio.ch
Direttore generale: Achille, Luca e Stefano Poncini
Punti vendita: Centro Artigiani e Industrie e Centro Idro Termo
Sanitario, Via Giovanni Varesi 18 - Locarno; Centro Acciai e Edilizia, Via Industrie 22 - Cadenazzo
Principali categorie di prodotto: attrezzature, elettroutensili e prodotti tecnici per l’edilizia, l’industria e l’artigianato, acciaio d’armatura e materiali da sottostruttura, lamiere, tubi, termoidraulica
Servizi: leasing su misura, consulenza tecnica; card per gestire acquisti, fatturazione individuale, cantieri o centri d’acquisto; su richiesta consegna e ritiro a domicilio; assistenza tecnica e interventi anche in cantiere; servizio incisioni
E-commerce: nella sezione e-shop è possibile acquistare utensili, macchinari, abbigliamento da lavoro, prodotti per la ferrammenta e materiale edile di vario genere, impianti
Ragione sociale completa: TICINOCOLOR SA
Anno di fondazione: 2008
Sede legale: Via San Gottardo 146 - 6942 Savosa
Sito internet: www.ticinocolor.ch
Email: info@ticinocolor.ch
Titolari: Mauro Sangalli
I dati riportati nelle schede sono tratti dalle informazioni
pubblicate sui siti internet delle aziende
Direttore: Maurus Huonder
Principali categorie di prodotto: sale da bagno, piastrelle, parquet, porte, cucine, materiali edili e legnami, prodotti per l’allestimento degli spazi outdoor, antinfortunistica, impianti
Marchi: tutti i principali marchi del settore e due marchi proprietari: ProCasa è il marchio di Regusci Reco che offre un ampio ventaglio di piastrelle e parquet, oltre a bagni completi adatti a stili e budget differenti; ProOne è il marchio Regusci Reco di utensili e materiali edili per i professionisti
Servizi: configuratore rivestimenti per pavimenti; app Reco Pro per smartphone e tablet con il catalogo completo e interattivo dei sanitari e le schede di montaggio di oltre 7mila articoli, consegna in cantiere; taglio del legno
Punti vendita: negozio multimarca che fornisce principalmente colori e vernici, rivolgendosi ad artigiani e professionisti del settore come pittori, imbianchini, imprese edili e di gessatura. Inoltre fornisce anche prodotti come cartongesso e parquet
Principali categorie di prodotto: colori, vernici, sistemi a secco, isolamento, parquet, utensili e accessori, DPI, misuratori laser
Marchi: Meffert, Ruco, Sax Farben, Sika, CD-Color, Schekolin, Storch, Greutol, Antica Signoria, Elekta, Kerakoll, Weber Saint-Gobain, Impa, Amonn, Gamma Pennelli, Astra, Leica
LOCARNO
SAVOSA
BELLINZONA
I 20 ANNI DI UNIEDIL - 1
PER FESTEGGIARE CI ALLARGHIAMO VERSO NORD OVEST
Il consorzio che riunisce 23 distributori con 29 punti vendita, ed è socio di Deus fa un bilancio della strada percorsa e rivela la sua strategia.
Alice Fugazza
Erano quattro amici, proprietari di cinque magazzini, che lavoravano 20 anni fa all’ombra della Mole Antonelliana. Poi, hanno deciso di diventare soci in affari e ora sono un consorzio che riunisce 23 distributori e 29 punti vendita: UniEdil. Una scelta che si è dimostrata vincente, anche perché oggi UniEdil è nel registro dei big della distribuzione edile: una realtà che ha sede a Torino, consolidata non solo in Piemonte, ma punto di riferimento del Nord Ovest, e che negli anni ha sempre puntato a crescere. I fornitori con cui il consorzio collabora sono prevalentemente produttori di materiali per l’edilizia, ferramenta e, marginalmente, anche aziende del settore del riscaldamento (stufe e pellet) e ceramiche. Insomma, una realtà che mira a essere un punto fermo sia per i produttori di materiali edili sia per gli utenti finali, che intende consolidare i risultati raggiunti puntando su azioni di marketing e commerciali che ne aumentino la visibilità, nonché continuare a erogare
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a soci e affiliati occasioni di formazione e aggiornamento tecnico-professionale, nonché importanti opportunità di fidelizzazione. La gamma di servizi per la distribuzione edile è ampia e spazia dall’ambito commerciale, gestionale, d’acquisto. Tagliare un traguardo così importante come il raggiungimento dei 20 anni e una crescita del gruppo così ampia, ha comportato sicuramente impegno e tenacia, alimentati da un fuoco potente: quello della passione per il proprio lavoro, come ha testimoniato il presidente di UniEdil, Giuseppe Dellavalle. Domanda. I primi 20 anni sono un grande traguardo: quali sono state le tappe della crescita? Risposta. Quando abbiamo iniziato eravamo quattro soci con cinque magazzini: Nuova Edilmoderna di Rivoli, Etercemento e Icos di Torino, Costruire di Santena e Ma Edile di Settimo Torinese. Tra il 2009 e il 2010 sono entrati come affiliati, e in seguito come soci, altre tre realtà piemontesi molto importanti: i fratelli Marchetti di Rivarolo Canavese, Ediltutto di Bagnolo Piemonte e Edilnol di Biella. Nel 2011 c’è stato un grande passo: UniEdil ha deciso di entrare in Deus, prima come affiliato e, l’anno successivo, proprio per il suo peso e la sua struttura conoscitiva, ne è diventato socio. Dal 2016 il consiglio di amministrazione UniEdil ha avallato anche una nuova forma di affiliazioni, più snella e meno impegnativa, che ha permesso al gruppo di aumentare la propria compagine, importanza e peso contrattuale. Abbiamo accolto quindi Castaldi Primo di Serravalle Sesia, Eci di Domodossola, Edildora di Villadora, Edilanzo di Lanzo Torinese, Eteredile di Aosta, Cce consorzio del Cunese che conta cinque rivendite, Edilcar di Carrù (Cuneo), Biesse di Sanremo. E, nel 2021, Possetti Edilizia di Domodossola, Rebuffo di Ceva. Nel 2022 Simpex di Nizza Monferrato, Pirotto di Carcare, Emmetistore di Torino. Per ultimo, da gennaio 2024 Casaletto Edilizia di Volpiano. Siamo un gruppo di 23 partite Iva con 29 punti vendita, con un fatturato in acquisto di 70 milioni di euro realizzato con i fornitori a contratto e il volume d’affare di vendita si aggira attorno ai 200 milioni di euro.
D. Come festeggerete questo anniversario?
R. Con una cena di gala negli spazi della Mole Antonelliana di Torino, simbolo dell’UniEdil, invitando affiliati, soci, rappresentanti e sponsor alla manifestazione. Ci saranno 120 persone, il massimo della capienza possibile. Ci sono tutti i presupposti per una bella serata.
D. Come vi immaginate da qui a 20 anni?
R. Non so come sarà il mercato, evolve talmente velocemente che è difficile fare previsioni, impossibile al momento prevedere il futuro.
D. Quali sono i vantaggi di far parte del super
gruppo Deus?
R. Chiaramente ci ha permesso di avere più respiro a livello nazionale, abbiamo acquisito più forza come gruppo. Oltre che all’esperienza e a spunti per gli affari da apportare nella nostra routine. È stata una grande fortuna, una realtà con la quale condividiamo molto, un’esperienza positiva.
LA CARTINA CHE INDICA I PUNTI VENDITA UNIEDIL. SOPRA, LA MOLE ANTONELLIANA, LOCATION DELL'EVENTO. A SINISTRA, IL PRESIDENTE GIUSEPPE DELLAVALLE
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L’OBIETTIVO? FAR CRESCERE LE RIVENDITE
Una delle figure fondamentali all’interno di UniEdil è Antonino Rizzo (nella foto), architetto e coordinatore del consorzio. Domanda. Qual è la sua storia in UniEdil?
Risposta. Sono arrivato in UniEdil nel 2007, dopo un’esperienza di oltre dieci anni come assistente tecnico di cantiere. Sin da subito sono stato affascinato nello scoprire e conoscere i prodotti tecnici e innovativi realizzati dalle varie aziende. Inizialmente, il confronto con i fornitori era improntato prettamente sul prodotto, a livello commerciale ne sapevo ben poco. Rendendomi conto delle mie carenze i primi tempi ho cercato di raccogliere più informazioni possibili visitando frequentemente le rivendite. Grazie anche alla fiducia e al supporto che mi è stato dato dai soci, ho capito che anche in questo settore i risultati si ottengono con l’impegno, la costanza, la serietà e il rispetto del lavoro altrui. Il continuo confronto con le rivendite e i fornitori è fondamentale nella gestione di una società consortile. Negli anni ho sempre più apprezzato e condiviso principi e valori che tengono uniti i magazzini UniEdil. Credo che siamo uno degli ultimi baluardi a difesa della piccola impresa della distribuzione edile.
D. In che modo?
R. Il nostro obiettivo è creare opportunità per far crescere e sviluppare le rivendite, nella più totale trasparenza e coerenza. Oggi l’aggressività dei fondi d’investimento e delle multinazionali della distribuzione stanno mettendo a serio rischio un tessuto economico capillare, tipico italiano, fatto di piccole imprese edili e magazzini presenti sul territorio di riferimento da oltre cinquant’anni. Un intreccio di cultura delle costruzioni e di rapporti umani che negli anni hanno creato benessere e prosperità a tutti i livelli sociali, ma che adesso corrono il serio rischio di scomparire. L’accentramento crea solo crisi e perdita di potere di acquisto da parte del ceto medio. I vantaggi e la crescita economica sono solo a carico di pochissimi soggetti.
D. Che cosa significa essere coordinatore UniEdil?
R. Il coordinatore ha il compito di far sì che quanto concordato a inizio anno con i fornitori si realizzi. In UniEdil il dialogo e il confronto con le rivendite è costante, aperto e sincero. Ciò permette di svolgere questo compito in modo sereno e con un pizzico di audacia in più. UniEdil è un gruppo coeso ed unito. Questo grazie anche al nostro presidente Giuseppe Dellavalle che, mantenendo un profilo basso ma concreto ed efficace, è di esempio per tutti. Il gruppo funziona perché ogni attore crede e ha fiducia nel nostro modo di fare aggregazione oltre che nelle persone di cui ne fanno parte.
D. Che cosa può dire dello sviluppo di UniEdil in questi primi 20 anni?
R. La crescita è stata innegabile. Le rivendite sono cresciute ampliando la gamma e introducendo nuovi articoli e servizi.
Possiamo dire che oggi, a parte i franchising nazionali, siamo il gruppo di riferimento del Nord Ovest Italia. Inoltre, essere soci del gruppo nazionale Deus ci ha consentito di avere anche una visione più ampia del mercato e permesso di trasferire e scambiare le reciproche esperienze. Riteniamo, quindi, di essere almeno alla pari delle realtà citate prima. Le nostre rivendite sono contente di far parte di UniEdil perché continuano a mantenere la loro autonomia e identità, senza essere costrette a inserire prodotti a marchio, a forzature di acquisto, costrette ad affrontare periodicamente investimenti pubblicitari o di insegna. Ritengo che il nostro modello di aggregazione rispecchi pienamente la tradizione italiana di fare impresa, semplice, senza fronzoli, ma concreta.
D. Che cosa si augura per UniEdil per il futuro?
R. Negli anni ci siamo costruiti una nostra identità ben chiara, riconosciuta dalle rivendite concorrenti e dalle aziende fornitrici. Non ci interessa inserire consorziati solo ed esclusivamente per far numero e massa critica. Le rivendite che vogliono entrare nel nostro consorzio devono prima di tutto credere in questo lavoro, avere voglia di crescere ed essere disponibili a collaborare con le altre rivendite del gruppo. Penso che chi negli anni con tenacia e passione ha sviluppato la propria rivendita e crede ancora in questo lavoro sogni di continuare a crescere mantenendo la propria identità e indipendenza. Anche oggi chi si impegna e crede ancora in questo settore cresce, e la sua collocazione naturale è stare in un gruppo di acquisto come il nostro. Il mio personale auspicio è che questa presa di coscienza da parte delle rivendite indipendenti sia sempre più forte. Per queste aziende le porte di UniEdil saranno sempre aperte.
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D. Parlava di una nuova forma di affiliazione. A che cosa si riferiva?
R. Prima chi entrava lo faceva come socio, adesso i nuovi sono affiliati non hanno diritto di entrare nel cda, che è composto solo dai soci.
D. La realtà è molto variegata: quali sono stati i principali contributi dei diversi soci che hanno fatto la differenza nel gruppo?
R. Ognuno ha svolto equamente la propria parte: prima eravamo tutti isolati, ognuno nella propria azienda. Studiando le attività di ciascuno, abbiamo portato tutti lo stesso contributo.
D. Attualmente che area coprite? E su quali vorreste espandervi?
R. Abbiamo due punti di rivendita in Liguria, uno in Val d’Aosta e gli altri sparsi in Piemonte. Ovviamente, uno dei nostri principali obiettivi è allargare il numero di affiliati. Il requisito principale però è la serietà e l’affidabilità. Non possiamo permettere che qualcuno ritardi nei pagamenti. Attualmente vorremmo continuare a espanderci nella nostra regione, ma anche in Liguria e Val d’Aosta, dove siamo già presenti. Fondamentale è che non ci siano sovrapposizioni tra i vari componenti del gruppo, proprio per evitare contrasti con cantieri e clienti. Mentre a Torino è già così, nei centri più piccoli cerchiamo di tutelare chi è già affiliato: prima di ammettere un nuovo membro chiediamo il permesso dell’affiliato o socio più vicino.
D. Quali aree sono interessanti e appetibili?
R. Tutto quello che è edilizia a noi interessa.
D. Perché un rivenditore dovrebbe entrare nel vostro gruppo? Quali sono i vantaggi?
R. Ci scambiamo idee, informazioni sulla clientela. L’aggregazione di più magazzini aumenta la quantità degli acquisti e i contratti e i premi vanno in base al fatturato. Essere radicati in Piemonte ci consente di avere una maggiore conoscenza del territorio e noi crediamo fortemente nel mantenimento dell’identità dei nostri affiliati, andando a rafforzarli proprio perché crediamo che una presenza consolidata nella zona sia un valore aggiunto fondamentale. È molto importante che l’affiliato si senta ancora padrone in casa propria e che i suoi clienti continuino a sentirne la presenza e il supporto di quello che è il loro partner.
D. E poi?
R. Gli altri vantaggi sono l’unità e la trasparenza. Nel nostro consorzio non ci sono filtri: l’affiliato paga una quota e riceve tutti i mesi un report su quanto ritirato, sul premio, e tutto in maniera trasparente. Anche la contrattualistica per noi è fondamentale: tutti devono sapere esattamente quali sono gli accordi con i nostri fornitori. Le nostre riunioni sono sempre aperte a tutte le parti coinvolte: si parla e si discute
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EMMETI, SOPRA, EDILDORA E EDILNOL
con tabelle e numeri alla mano. Il coinvolgimento dei nostri affiliati nel lavorare con i fornitori a contratto è una naturale conseguenza del nostro operato. Non c’è nessun vincolo di acquisto, ma tutti hanno sempre incrementato la percentuale di acquisti dei contratti centralizzati, rispetto alla parte contrattualistica individuale. Scambio di informazioni, trasparenza e condivisione sono sempre stati vantaggi da ambo i lati: denotano serietà e fiducia da parte del gruppo verso chi al gruppo si affaccia, dall’altra parte garantiscono le migliori condizioni commerciali che riusciamo ad ottenere.
D. Ci sono molti gruppi che hanno un turn over di associati incredibile: e il vostro?
R. Abbiamo avuto come tutti i gruppi delle uscite, alcune anche importanti, ma abbiamo compensato con ingressi altrettanto consistenti, che ci hanno permesso di mantenere, se non di aumentare, i fatturati globali e il peso del gruppo sul mercato. Chi è uscito l’ha fatto o per progetti indipendenti o per acquisizioni, non sono mai stati dei turn over causati perché non ci si trovava bene. Cerchiamo con tutte le forze di mantenere uno spirito altamente positivo. E tutti, al momento, ce lo riconoscono: il nostro è un ambiente familiare e favorevole.
D. Due pietre miliari sono imprescindibili: digitalizzazione (ordine e listini) e sostenibilità (dell’offerta commerciale), voi che cosa state facendo in questi ambiti?
R. Per quanto riguarda la digitalizzazione: essere in tanti porta ad avere un mix incredibile di sistemi gestionali e amministrativi. Ogni distributore ha il suo e il supporto a livello di gruppo è sempre stato esclusivamente tramite condivisione di esperienze, condivisione di metodologie e di suggerimenti o di referenti. Per la sostenibilità ci ricolleghiamo a quello che ha fatto Deus nel 2023: un convegno incentrato sulla tematica e, quindi, a cascata tutti i vari gruppi affiliati hanno potuto attingere alle varie informazioni e piattaforme presentate durante il convegno. Partendo dai casi di studio, ci siamo resi conto che manca la misurabilità di quello che stiamo facendo, ma stiamo tutti cercando di andare verso questa direzione. Anche perché il mercato lo richiede e, a livello commerciale, stiamo cercando di offrire prodotti ecosostenibili e bio, un’azione automatica. Dai risparmi energetici, all’illuminazione, al recupero delle acque.
D. Come stanno andando le vendite nel periodo post bonus? I materiali isolanti stanno scendendo a livello di volumi e fatturato?
R. L’anno scorso abbiamo lavorato parecchio, nonostante le previsioni non fossero rosee, mantenendoci sui livelli del 2022 come fatturato, pur avendo qualche prezzo in calo. Da gennaio non sono così ottimista:
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ETERCEMENTO. SOTTO, F.LLI MARCHETTI E NUOVA EDILMODERNA
ci sono tutti i sintomi di un calo drastico per quanto riguarda i materiali isolanti inerenti i cappotti, telai, intonaci e pitture.
D. A fronte di un calo del mercato degli isolanti e accessori, il mercato delle costruzioni a secco è in crescita. Ci sono dei segmenti che, invece, mantengono o hanno prospettive di crescita nella vostra zona?
R. Secondo me, no. Le nuove costruzioni, con il prezzo che ha raggiunto il materiale e con il costo dei mutui, andranno in crisi. Noi non possiamo vivere solo sulle ristrutturazioni. Non sono mai stato un pessimista, ma non vedo così bene il futuro.
D. Quali sono i prodotti che stanno andando di più in questo periodo?
R. Dopo il boom degli isolanti ci stiamo facendo tutti questa domanda. Bisogna capire se nel mondo delle finiture c’è una crescita. Questo è sicuramente un tema che tutti stiamo sviluppando e qualcuno sta lavorando bene sui sistemi a secco e anche sulla parte impiantistica e sulle energie rinnovabili, anche se per noi è un altro terreno. Dovrebbe entrare nel gruppo qualcuno che abbia le competenze giuste.
D. Gli showroom sono sempre più importanti: su 29 punti vendita quanti ne avete?
R. Tra piastrelle, parquet e sanitari lo showroom ce l’hanno quasi tutti. Impossibile farne a meno.
D. Come gestite il processo di fatturazione?
R. Non gestiamo un processo di fatturazione centralizzata, ognuno ha la propria.
D. Oltre ai servizi elencati, ne fornite di aggiuntivi? O se pensate di aggiungere qualcosa?
R. Offriamo un supporto tradizionale. Il nostro responsabile stipula contratti con 160 aziende, tra Deus e UniEdil, con cui gli affiliati possono attingere a prezzi interessanti, oltre al raggiungimento del premio. In cantiere, a breve, verrà svolta una formazione per gli associati.
D. Come viene curata la formazione per gli associati?
R. Stiamo sviluppando un calendario di formazione insieme ai nostri partner più importanti, dove verranno istituite delle date esclusive per i vari gruppi Deus. Ogni fornitore ci darà delle date divise per gruppi nelle varie aree geografiche. Questo sarà un bel servizio per riuscire a coinvolgere proprio tutti, specialmente chi fa parte dell’area commerciale, acquisti e gestionale. Non ci sono segmenti sui quali puntiamo di più: saranno trattati argomenti con uno spettro molto ampio con tutti i nostri partner principali. Vogliamo raggruppare le attività che svolgono autonomamente, raccogliere tutte le principali informazioni e metterle a disposizione dei vari associati, svolgendo il ruolo di contenitore, così da riuscire a
connettere e aiutare proprio tutti.
D. Che cosa chiedete oggi ai fornitori? Oltre al prezzo, ovviamente.
R. Di rispettare le nostre zone, perché purtroppo parecchi di loro diventano i peggiori concorrenti. Vanno dai nostri clienti, fanno prezzi come i nostri o addirittura più bassi. Tuttavia, cerchiamo sempre di rispettare il fornitore che rispetta noi, che ci da modo di lavorare bene. È un problema antico, che esiste da sempre: solo facendo massa tutti insieme i distributori possono diventare più forti in queste situazioni. Se scontentano un nostro affiliato, di riflesso lo fanno con gli altri 29.
D. Che cosa vi sentite chiedere più spesso dai fornitori?
R. Di solito ci chiedono la quantità, pagamenti puntuali, che però sono scontati e, forse, una maggior conoscenza dei prodotti. Motivo per il quale è importante la formazione. Anche il privato che viene a comprare chiede una scheda dettagliata.
D. Un messaggio ai rivenditori della vostra zona, potenziali ingressi nel vostro gruppo: che cosa desiderate dire loro?
R. Per fortuna ci conoscono, abbiamo la credibilità. Siamo tutte realtà serie: facciamo rete per essere sempre più forti.
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REBUFFO, SOPRA, POSSETTI
UNA SERATA PER IL FILM DELLA CRESCITA
Il gruppo della distribuzione ha festeggiato a Torino, nel Museo del Cinema, i due decenni di attività: emozione, ricordi, attestati e tanta voglia di proseguire il cammino
RIVENDITE
I 20 ANNI DI UNIEDIL - 2
Alice Fugazza
La Mole Antonelliana, con il suo Museo Nazionale del Cinema, ha reso agli ospiti la magia che può creare Uniedil, che per festeggiare i suoi primi 20 anni ha deciso di dare vita a qualcosa di particolare. Il consorzio ha organizzato una festa in pompa magna nel cuore di Torino, dove tutto è nato. Un tour panoramico con l’ascensore che porta in cima alla Mole ha consentito di ammirare dall’alto l'intera città, poi la visita al museo e alla mostra dedicata al regista Tim Burton, per arrivare al momento clou l’aperitivo e la cena di gala. Una serata magica riservata interamente a soci, amici e famiglia, che ha reso ancora più forte il significato dell’anniversario.
Ci sono stati momenti emozionanti per tuttii, ma specialmente per il presidente Giuseppe Dellavalle: «Grazie a tutti i nostri consociati, che hanno creduto in noi e che hanno permesso a Uniedil di diventare un gruppo sempre in crescita, coeso e affiatato. Un
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A DESTRA IL PRESIDENTE GIUSEPPE DELLAVALLE INSIEME AD ALBERTO BARLETTA, A SINISTRA. A LATO TUTTI I CONSOCIATI DI UNIEDIL
grazie ai nostri storici collaboratori: Maurizio De Alessandri, i fratelli Cellino, con un pensiero a papà Mario. Claudio Verde, Luigi Salfa, Adriano Cordero e Adriano Magari. Ai media partner e ai fornitori partner, ai rappresentanti del gruppo Deus, al dottor Enrico Claudio Maria, che ci segue a livello contabile e infine all’architetto Antonio Rizzo e alla sua consorte Rosanna Randes, che si sono sempre prodigati per la crescita del nostro consorzio. Questo evento è stata un’occasione indimenticabile: Uniedil è innanzitutto un gruppo di persone che collaborano e che hanno voglia di crescere, continuiamo così». «Quando è arrivata l’occasione di lavorare in Uniedil l’ho colta al volo: i principi di questo gruppo sono la sincerità, l’onestà e la trasparenza, che ho fatto miei, ha aggiunto Rizzo che Uniedil è coordinatore. «La nostra crescita è stata ed è innegabile, dobbiamo essere orgogliosi. Oggi la compagine conta al proprio interno delle rivendite guidate da personale giovane, alla seconda e alla terza generazione, gente che ha voglia di lavorare e crescere. Vogliamo continuare in questo senso, specialmente senza che il magazzino rinunci alla propria autonomia e alla propria identità. Sono fiero».
Al termine della serata, una pioggia di attestati, con targhe per omaggiare chi in tutti questi anni si è impegnato, a partire dai partner commerciali: Claudio Garelli per Edilbloc, Simone Lorenzi di Fassa, Alberto Cavallo per fisher, Nicola Conforto per Geoplast, Diego Zeppa per Rototec, Massimiliano Ippolito per Kerakoll, Alessandro Ferro per Laterlite, Luigi Scialfa per Polieco, Stefano Rossi per Scrigno, Giorgio Papi per Stabilplastic, Vittorio Cellino per T2D e Mirko Blasini per Velux. Oltre che a Virginia Gambino Editore, che realizza YouTrade e Francesca Malerba, direttore editoriale di Commercio Edile .
Infine, ringraziamenti e targhe anche per Emilio Audero, membro del cda e uno degli anelli più forti del gruppo, Alberto Barletta, voce e cuore di Deus, il vicepresidente Piero Barletta, fra i fondatori di Uniedil e, ultimo, ma ovviamente non meno importante, Dellavalle. L’obiettivo? Festeggiare i 25 anni, poi i 30, i 40 e oltre…
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DOPO 20 ANNI IL CAMMINO NON SI FERMA
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DEC
Il consorzio prepara tante novità: più formazione, legame tra sede centrale e soci più forte e tangibile, e riduzione della fatturazione centralizzata, in favore di altre tecniche di gestione degli accordi commerciali
Paolo Caliari
Dec, una crescita durata 20 anni, passata da 17 soci a 219. Un incremento che non lascia certo indifferenti. Non male per un gruppo della distribuzione edile che si presenta alla data del compleanno come un unicum nel panorama di gruppi e consorzi. Lo conferma a YouTrade Enrico Adinolfi, direttore generale del gruppo che vanta 270 punti vendita, oltre 300 fornitori ed è presente in 17 regioni italiane. Domanda. Con quali presupposti è nato il gruppo Dec ?
Risposta. Il gruppo è nato con lo scopo esplicito di fungere da struttura di supporto per i propri consorziati, al fine di rendere più agevole il loro lavoro quotidiano in rivendita. Fin dall’inizio abbiamo voluto fornire ai consorziati Dec contatti e contratti con molti fornitori, prezzi, premi, informazioni, e tutela nelle varie situazioni di mercato.
D. Qual era in quegli anni la situazione dell’edilizia?
R. Il Dec nasce agli inizi del 2004. L’edilizia di quegli anni era tradizionale: l’esplosione dei sistemi costruttivi a secco e dell’isolamento a cappotto era ancora di là da venire, e ancora non si parlava di efficientamento energetico. Il mercato immobiliare era vivace, con un' importante crescita ininterrotta nel periodo 2000-2006. All’aumento delle compravendite si affiancava quello dei gruppi esistenti, e la nascita di nuovi gruppi, tra cui il consorzio Dec.
D. Unire le forze è stata anche una reazione rispetto alla crescita di altre realtà della distribuzione?
R. In parte è stato anche questo: Dec nasce in Emilia, dove erano già operativi alcuni gruppi. Ma, in realtà, la ragione principale della nascita del Consorzio fu la convinzione che dall’unione sinergica di un buon numero di rivenditori sarebbero sortiti risultati importanti.
D. Quali sono state le tappe fondamentali in questi 20 anni?
R. La prima tappa importante è stata la nascita stessa del Consorzio, i cui soci iniziali, con un’unica eccezione, non avevano mai fatto parte di altre aggregazioni, per cui mancava l’abitudine al lavoro di squadra. La seconda tappa è stata la scelta di operare con un montepremi unico e con il metodo dei Pesi. La terza tappa, dopo qualche anno, la decisione di uscire dai confini prima della provincia di Reggio Emilia e poi dell’Emilia-Romagna, per diventare gradualmente un gruppo a carattere nazionale. Ancora: la quarta è stata la scelta, sempre mantenuta, di ispirarsi a principi di sobrietà e di essenzialità nella conduzione nel Consorzio e nella gestione delle spese e
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AL CENTRO IL PRESIDENTE DEC DAVIDE MONARI, A DESTRA IL DIRETTORE GENERALE ENRICO ADINOLFI
DA SINISTRA IL PRESIDENTE DEC DAVIDE MONARI E IL DIRETTORE GENERALE ENRICO ADINOLFI. SOTTO ENRICO ADINOLFI CON MARCO SQUINZI
degli investimenti, mentre la quinta la continua evoluzione della metodologia contrattuale, finalizzata anche a gestire una quantità importante di rapporti commerciali con i fornitori. Infine, la sesta tappa, forse quella davvero fondamentale, è la perseveranza: la capacità di lavorare sodo e non mollare mai, che ha caratterizzato tutto il percorso dei 20 anni di Dec.
D. Che cos’è il metodo dei pesi che avete adottato?
R. Il metodo dei pesi è di fatto sia la tecnica di suddivisione del montepremi unico (il Dec non suddivide i premi per singoli accordi, ma li accumula in un unico
montepremi) sia una vera e propria valutazione di tutti i fornitori (in base a gamma, qualità, servizio, prezzi, premi, grado di collaborazione, feedback da parte dei soci, marchio del fornitore, durata dell’accordo commerciale, puntualità nel pagamento dei premi e nell’invio dei dati di fatturato, e molto altro ancora), che diventa di fatto uno strumento per incentivare l’acquisto da parte dei consorziati. Sottolineo il verbo incentivare, in quanto Dec funziona per incentivi, non per obblighi.
D. È ancora valido il modello Conad?
R. Il modello Conad è sempre quello, non è mai cambiato, ma fino a oggi nessun Consorzio si è anche solo avvicinato a realizzarlo. Il modello Conad presuppone infatti la massima adesione del singolo socio a un set di regole qualitative e quantitative, e i rivenditori edili continuano invece a caratterizzarsi per lo spiccato individualismo. Forse il brodo è da sempre troppo grasso, forse gli imprenditori di successo quali i rivenditori edili faticano a cambiare i propri comportamenti a fronte degli eccellenti risultati conseguiti. Di fatto il modello è quello, ma il percorso è ancora lungo.
D. Come festeggiate il secondo decennio di vita?
R. Aldilà della festa che si è appena svolta, un anniversario è un’occasione per compiacersi del lavoro svolto e dei risultati ottenuti. Dal giorno dopo si ritorna a lavorare, il compimento del secondo decennio lo festeggiamo lavorando.
D. Qual è il filo che lega la crescita del gruppo?
R. Credo che sia il mix che comprende una struttura snella, ma efficace, il metodo dei pesi, la capacità di fornire risposte e risolvere i problemi, il buon ritorno economico fornito ai soci, e anche, almeno da parte di molti soci, il forte senso di appartenenza e di attaccamento al proprio Consorzio.
D. Qual è oggi l’identikit di Dec?
R. Per rispondere a questa domanda vorrei fare una riflessione sul concetto di gruppo, che è un termine a mio avviso largamente abusato. La parola "gruppo", per me, presuppone l’acquisto coeso, la capacità di fare scelte e tagli, un comportamento strategico simile a quello dei multipoint. Senza l’acquisto coeso di fatto una aggregazione è precisamente una struttura di supporto per il singolo rivenditore edile, che rimane quindi interamente responsabile del proprio destino. E se sei una struttura di supporto anziché un'aggregazione che adotta comportamenti simili alle strutture multipoint proprietarie, anche scelte quali lo sviluppo dei prodotti a marchio proprio o la difesa dei propri confini dalle altrui acquisizioni diventano opinabili, e meritevoli di una seria riflessione. Da queste argomentazioni consegue l’attuale identikit del Consorzio: Dec è una struttura di supporto per il lavoro del rivenditore edile, capace di servire sia il socio piccolo che quello più strutturato, con servizi importanti ed essenziali, e costi molto contenuti. E con la voglia di
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continuare a crescere e diventare anche qualcos’altro.
D. Qual è il punto di forza?
R. La concretezza, l’essenzialità e la capacità di cambiare le proprie modalità operative senza tradire la matrice originaria emiliana, che bada molto al sodo. Non vendiamo sogni, ma risultati tangibili.
D. Com’è organizzato il gruppo al suo interno?
R. La forma è quella della cooperativa, per cui l’assemblea è l’organo sovrano, che demanda le proprie funzioni operative a un consiglio di amministrazione eletto dai consorziati, e a un direttore generale, che coordina assieme al cda il lavoro della sede centrale e dei funzionari esterni.
D. Quanti sono i soci?
R. Oggi i soci sono 219, per un totale di oltre 270 punti vendita.
D. Come si fa a gestire tanti soci diversi?
R. La risposta è molto semplice: propensione al dialogo e lavoro sodo. Non ci sono trucchi e magie, le aggregazioni numerose esistono se si è in grado di rispondere a ciascuna richiesta proveniente dai soci. Fino a oggi ci siamo riusciti.
D. Come sono calcolati costi e premi?
R. I costi sono quelli derivanti dai dipendenti, più le spese di gestione. Il monte ristorni, cioè l’importo complessivo destinato ai soci, è pari al montepremi meno le spese totali, a fronte della natura cooperativa che impone la distribuzione di tutti gli introiti al netto delle spese (e dell’eventuale accantonamento nel fondo di svalutazione). Il premio che spetta al singolo è la cifra derivante dalla moltiplicazione della sua percentuale di acquisto negli accordi Dec, corretta in base ai pesi, per il monte ristorni complessivo.
D. Oggi qual è la sfida maggiore?
R. Credo che la sfida maggiore sia quella di sempre: cercare di portare una sommatoria di singoli imprenditori sicuramente capaci e di successo a ricercare il comportamento strategico e l’acquisto coeso, a fronte di mutamenti degli attori e delle condizioni di mercato velocissimi. In due parole: cementare lo spirito di gruppo per operare al meglio in un mondo che cambia in fretta.
D. Il processo di concentrazione tra i distributori è destinato ad andare avanti?
R. Non ho dubbi in merito. L’incertezza riguarda le prospettive future e stimola sempre il processo aggregativo. Registriamo, inoltre, una crescente voglia di aggregazione anche nel Centrosud, a fronte di un Nord già caratterizzato da numerosi gruppi. Tuttavia, più che di processo di concentrazione parlerei di un processo di aggregazione. La concentrazione presupporrebbe l’emergere di pochissimi grandi gruppi, capaci di incidere fortemente sul mercato. La tendenza, invece, sembra essere quella molto italiana di una distribuzione caratterizzata da un gran numero di aggregazioni, a scapito
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DA DESTRA A SINISTRA VERONICA SQUINZI, MARCO SQUINZI E LA MOGLIE. SOTTO, LAMBORGHINI 350 GTV
E SULLO SFONDO FERRUCCIO LAMBORGHINI
forse della effettiva possibilità delle aggregazioni stesse di incidere sul mercato.
D. Dove sta andando l’edilizia?
R. Se la domanda significa dove sta andando il settore edile in Italia, credo che le variabili esogene (contingenza economica e previsioni riguardanti il futuro, situazione politica, situazione demografica, cambiamento climatico e possibili fenomeni migratori di massa, eccetera) siano tali da rendere opinabile e azzardata qualsiasi previsione. Se la domanda è, invece, rivolta al settore della distribuzione edile, vediamo una possibile crisi del ceto medio, nel senso che a nostro avviso il mercato nei prossimi anni o lustri sarà caratterizzato dalla presenza sia di importanti catene proprietarie italiane e straniere sia di aggregazioni capaci di supportare le rivendite medio-piccole, soprattutto se queste ultime sapranno gestire il passaggio da strutture di supporto a gruppo effettivo. Le rivendite grandi e medio-grandi saranno forse troppo piccole per reggere il passo con le catene proprietarie e troppo costose per reggere il passo da sole.
D. Il 2023 è stato un anno positivo anche per Dec?
R. Sicuramente sì. A fronte di un anno irripetibile come il 2022, il 2023 è stato il secondo anno più positivo nella storia dei nostri 20 anni.
D. Quali sono i settori che vanno meglio oggi?
R. Finita l’epoca del superbonus, non crediamo che finirà la tendenza all’utilizzo del rivestimento a cappotto, ormai entrato nel dna degli italiani, e crediamo che continuerà l’espansione dei sistemi a secco, così come la tendenza all’efficientamento energetico. Questi sono e saranno i settori guida dei prossimi anni, subordinatamente agli effettivi sviluppi del surriscaldamento climatico e alle conseguenti possibili modifiche delle tecniche costruttive che ne potrebbero derivare.
D. Ci sono aree del Paese in cui l’edilizia sta meglio?
R. Domanda interpretabile in molti modi. L’edilizia sta meglio dove il parco abitativo è ottimale e c’è poco da costruire, o sta meglio dove il parco abitativo è vecchio e fatiscente e c’è molto da costruire? In ogni caso, la situazione dell’edilizia in Italia è caratterizzata da un’età media degli edifici abbastanza importante e da uno scarso efficientamento energetico degli stessi. Per cui il Paese sta molto bene o molto male a seconda del punto di vista adottato. Di fatto, c’è molto da costruire e molto da efficientare. Il tutto, però, subordinato ad almeno tre variabili: a) situazione demografica (il Paese è vecchio: si svuoterà o verrà riempito da un forte processo di immigrazione?); b) stato della liquidità (quanti soldi avranno in tasca gli italiani?); c) normative europee e modalità di finanziamento delle stesse (verranno effettivamente mantenute le linee guida annunciate, e chi ci metterà i soldi?).
D. Nel 2024 qual è il trend?
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RIVENDITE
COMPLEANNO IN SUPERCAR
Il gruppo Dec compie 20 anni e ha festeggiato il compleanno nel Lamborghini Museum di Sant’Agata Bolognese (Bologna) con una cena di gala, insieme a soci, fornitori e amici, che in questi anni sono diventati una vera e propria famiglia. «Dec è arrivata al ventesimo anno: siamo un gruppo sicuramente giovane nel panorama della distribuzione edile, che nutre di ottima considerazione da parte dei partner commerciali e degli altri concorrenti. Stiamo continuando a crescere, non solo numericamente, ma come servizi e organizzazione interna: recentemente abbiamo assunto due commerciali esterni, Francesco ed Elisa, che sono presenti questa sera», ha esordito Enrico Adinolfi, direttore generale del consorzio, fra gli ideatori e cofondatori del gruppo della distribuzione. «L’obiettivo che ci stiamo prefiggendo è dare un filtro e una presenza più forte tra il nostro magazzino e la sede centrale per risolvere i problemi riguardo alle forniture e ai prezzi. Vogliamo raccogliere informazioni da parte degli operatori e dei soci, che poi verranno riportate in amministrazione: un segno di vicinanza, per essere sempre più presenti. La promessa è quella di continuare a strutturarci sempre di più, per mantenere l’efficienza ad alti livelli e fornire servizi sempre più performanti. Grazie a tutti i presenti che hanno contribuito a creare questa realtà, in particolare a Luca Saccardi e Andrea Tassoni, il mio boss all’inizio di questa avventura, senza di lui il consorzio non esisterebbe. Vent’anni fa eravamo 26 soci, oggi siamo 216 e in sala ci sono tutti quei volti che hanno permesso di realizzare tutto questo».
R. Con l’esaurimento della spinta data dal superbonus, il trend sarà quello di decrescita rispetto al 2023. Quanta decrescita dipende, per quanto concerne il settore delle rivendite, da quanta sarà la spinta effettiva data dal Pnrr, e da quanto tale spinta sarà effettivamente intercettata dal settore delle rivendite. Ulteriore variabile sarà, inutile dirlo, l’evoluzione dell’inflazione e dei tassi, che determinerà l’evoluzione effettiva delle nuove costruzioni e delle compravendite immobiliari. Se il calo dell’inflazione e dei tassi dovesse essere lento e graduale, il 2024 risulterebbe a maggior ragione mediocre.
D. Quali sono le strategie più efficaci per un Consorzio?
R. Se l’obiettivo principale non è quello dell’autoconservazione della struttura centrale, ma del benessere dei consorziati, credo che le strategie più importanti siano quelle che vanno nella direzione del passaggio da mera struttura di supporto a effettivo Gruppo.
D. Avete in programma iniziative?
R. Daremo particolare spazio e importanza alla formazione, sia nella sua accezione specifica relativa a materiali e fornitori sia in quella più allargata a tematiche di interesse più vasto. Renderemo più forte e tangibile il legame tra sede centrale e soci, mediante l’inserimento di ulteriori figure di funzionari esterni, che facciano da veri e proprio collanti e organi di trasmissione tra Dec e i propri consorziati. Infine, andremo sicuramente a ridurre in modo importante la fatturazione centralizzata, in favore di altre tecniche di gestione degli accordi commerciali.
D. Qual è la prospettiva post superbonus ?
R. Il superbonus, a prescindere dalle singole opinioni in merito, è stato sicuramente un importante fattore propulsivo per il settore edile e per il lavoro di tutti i produttori ed i rivenditori del settore, che ha in qualche modo dopato il mercato. La prospettiva post superbonus, in due parole, diventa per tutti quella di lavorare duro senza l’utilizzo di steroidi.
D. Come vi regolate riguardo al processo di digitalizzazione del commercio?
R. Credo come tutti, cioè cercando di adeguare il più velocemente possibile modalità e processi, e cercando di costruire strumenti ad hoc che possano rendere più agevole il lavoro dei nostri soci, come nello spirito del nostro Consorzio.
D. Quanto conta per voi la formazione?
R. Pochissimo e tantissimo. Pochissimo, nel senso che i rivenditori hanno mille mansioni da svolgere nel corso della loro giornata, e faticano a trovare una finestra da dedicare alla formazione. Tantissimo, in quanto senza formazione si resta inevitabilmente indietro in un mondo che cambia più in fretta che mai. Stiamo cercando il giusto dosaggio e il giusto compromesso.
D. Quali sono le prospettive per il 2024?
R. È il primo anno del nostro terzo decennio di vita. Le prospettive sono quelle di lavorare tanto e ogni giorno, come nei due decenni precedenti, e di arrivare alla fine del 2024 registrando la soddisfazione dei nostri associati.
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LA FESTA CHE SI E' SVOLTA ALL'INTERNO DEL LAMBORGHINI MUSEUM
FEBBRAIO
FEBBRAIO
COME VALUTARE IL BUSINESS DI UN MALL
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CENTRI COMMERCIALI
Realizzare un polo della grande distribuzione è vantaggioso? Dipende da molti fattori. Ecco i criteri per calcolare se l’investimento potrà funzionare
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Oliviero Tronconi
Oliviero Tronconi
Professore ordinario del Politecnico di Milano e presidente di BRaVe m&t
SOLOPERABBONATI
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ABBONATI
ESEMPIO METODOLOGICO DI GRAFICO SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE AI DIVERSI
LIVELLI DI ACCESSIBILITÀ - VALORI CUMULATI DI ABITANTI.
FONTE: ELABORAZIONE DELL’AUTORE
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ESEMPIO METODOLOGICO DI GRAFICO SULL’EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE AI
DIVERSI LIVELLI DI ACCESSIBILITÀ.
FONTE: ELABORAZIONE DELL’AUTORE
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SOLOPER
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ESEMPIO DI GRAFICO DELLE QUOTE DI GRAVITAZIONE DEI DIVERSI POLI SULL’IPERMERCATO DEL CENTRO COMMERCIALE. FONTE: ELABORAZIONE DELL’AUTORE
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ESEMPIO DI SCHEMA PER LA STIMA DELLE QUOTE DI MERCATO DEGLI ESERCIZI DEL CENTRO COMMERCIALE.
FONTE: ELABORAZIONE DELL’AUTORE
ESEMPIO DI SCHEMA PER LA STIMA DEL NUMERO DI CLIENTI ATTESI PER LE ATTIVITÀ
PREVISTE NEL CENTRO COMMERCIALE.
FONTE: ELABORAZIONE DELL’AUTORE
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Soluzioni per il Rinforzo strutturale
VAGA, grazie alla sua esperienza e alla collaborazione con i laboratori di ricerca e sviluppo di MAPEI può proporre molte soluzioni per il inforzo strutturarle di edifici e costruzioni infrastrutturali. Una delle nostre proposte più utilizzate è il BEtonFLuid (nelle due versioni: Rck 40 N/mm2 e Rck 75 N/mm2).
Il calcestruzzo autocompattante (SCC) di VAGA ad elevate resistenze meccaniche, predosato in sacchetti da 25 kg, è ideale per eseguire il rinforzo di una struttura tramite l’aumento di sezione dei pilastri e il riempimento di casseforme speciali in presenza di armature fitte, senza rischi di segregazione; non è necessario vibrare il calcestruzzo. Il risultato è un calcestruzzo di qualità omogeneamente distribuito su tutta la sezione dell’elemento che permette la realizzazione di superfici finite “faccia a vista”.
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PRODOTTI GREEN PER COSTRUIRE UN PRESENTE SOSTENIBILE
NDA GDE ENERGIA NASCE FORME
asce Forme (acronimo di Forniture Materiali Ecosostenibili), distributore italiano dedicato al fotovoltaico e all’edilizia sostenibile. L’obiettivo di Giorgia Lermini (nella foto), fondatrice e attuale Ceo dell’azienda, è favorire una cultura più rispettosa dell’ambiente nel settore dell’edilizia, oggi responsabile di circa il 40% delle emissioni globali di Co2. Forme si propone sul mercato come il primo player che guarda alla sostenibilità dell’edificio nel suo complesso, dall’autonomia energetica grazie al fotovoltaico, alla scelta di materiali e sistemi costruttivi a basso impatto ambientale. L’azienda è specializzata nella fornitura di tutto il materiale per la realizzazione di un impianto fotovoltaico: pannelli, strutture di fissaggio, inverter, batterie di accumulo, colonnine di ricarica per auto elettri-
che, oltre che nella fornitura di prodotti adeguati in presenza di vincoli storici e paesaggistici stringenti. Inoltre, si occupa della distribuzione di materiali edili ecologici, con un focus particolare su isolamento termoacustico e pitture. Forme riflette il suo impegno nelle tematiche ambientali, che la portò a fondare la divisione Gde Energia all’interno della storica azienda di distribuzione edile bolognese Gde, trasformandola così nella prima rivendita del settore a specializzarsi nel fotovoltaico in Italia.
LLATER HOUSE ENTRA IN GRUPPO MADE
a rivendita edile Later House ha la sua sede a Sassano (Salerno). Un’azienda a carattere famigliare giunta alla terza generazione di imprenditori è oggi condotta dai fratelli Alessandro e Giuseppe Santarsiere, che dopo gli studi e un periodo di tempo lavorativo trascorso all’estero, hanno deciso di ritornare in patria per prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia. Il nome, Later House, lascia facilmente intendere le origini di questa società, una fornace, che risalgono al 1950, allora guidata dal nonno Giuseppe. La trasformazione in rivendita di materiali edili pesanti avvenne nel 1984 a opera del padre Carlo. In tempi più recenti, l’ulteriore trasformazione, con una distribuzione maggiormente orientata alla diversificazione dell’offerta. Per affrontare nel modo migliore quella che Alessandro Santarsiere ha definito la loro piccola «rivoluzione commerciale», Later House ha scelto di entrare a far parte di Gruppo Made, perché è sempre stata viva la consapevolezza dell’importanza di far parte di una rete commerciale organizzata. Il prin-
cipale obiettivo di Later House è infatti quello di poter usufruire della consulenza e dei servizi che Gruppo Made riserva ai suoi aderenti, utili anche per abbracciare nuovi settori commerciali come l’edilizia leggera, le finiture con il programma Livingmade, ferramenta per edilizia, e farlo in modo organizzato e strutturato. Un altro motivo della scelta di Gruppo Made è quello di potersi confrontare con tanti colleghi di ogni parte d’Italia, perché anche l’esperienza è un valore da conquistare. Quindi anche i corsi di formazione periodicamente organizzati dal Gruppo diventano una vera e propria occasione di crescita. Con queste premesse Later House intende differenziare la sua offerta, rendendola sempre più varia, tecnica e professionale. Ne ha bisogno anche il mercato di zona, decisamente orientato alla ristrutturazione e al risparmio energetico.
DUE NUOVI PUNTI VENDITA IN VENETO DI ETERNEDILE
Nuovi punti vendita Eternedile a Cortina e Lozzo di Cadore, tutti e due in provincia di Belluno. I due nuovi punti vendita hanno il marchio Eternoo. Il primo si trova a Cortina D’Ampezzo, Località Pian da Lago 112, il secondo a Lozzo di Cadore, in via Sant’Anna 4. I due punti vendita proseguono l’attività della storica rivendita De
Mas Annibale & C. Di Dottor De Mas Eugenio. Nei due store sarà possibile trovare una vasta gamma di prodotti e servizi dedicati al settore dell’edilizia, ferramenta professionale, attrezzature antinfortunistiche per supportare al meglio le attività di imprese e artigiani. A Cortina D’Ampezzo sarà presente, inoltre, un reparto dedicato alla termoidraulica, alle finiture e all’ arredobagno. Diventano così 65 i punti vendita del Gruppo.
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ANCHE EMMEPI PERROZZI
E AUTOTRASPORTI POMETTI NEL GRUPPO MADE
Emmepi Perrozzi di Vasto (Chieti) proprio quest’anno compie i suoi primi cinquant’anni di attività. Fu infatti fondata da Mario Perrozzi nel 1974, con una specializzazione nelll’idrotermosanitario, oltre a piastrelle e arredobagno. Oggi i figli Maurizio (settore edilizia), le sorelle Marialivia ed Emanuela (responsabili showroom) unitamente a Elena (resposabile amministrazione) operano attivamente in azienda, e anche il mix dei prodotti è aumentato, inglobando edilizia e serramenti. La famiglia Perrozzi ha sempre creduto nell’associazionismo, e oltre a essere parte del Consorzio Intesa per l’Its, hanno scelto Gruppo Made per il settore dell’edilizia. Soprattutto, per poter usufruire di una serie di servizi che, come ha voluto sottolineare Maurizio Perrozzi, da soli, ben difficilmente potrebbero gestire. Ma non è tutto, la scelta di Gruppo Made, anche vivamente consigliata da un collega di zona, ha tenuto conto della possibilità di accedere ai corsi di formazione professionali promossi dal
Gruppo, oltre ovviamente all’opportunità di accedere all’offerta merceologica delle aziende più prestigiose convenzionate con il Gruppo.
Autotrasporti Pometti di Radda in Chianti (Firenze) non ha mai fatto parte di gruppi, ma ha deciso che era giunto il momento di far parte di una organizzazione commerciale importante. Questo perché ha avvertito la necessità di avere gli strumenti per migliorare il controllo della loro attività, così come la possibilità di poter offrire ai clienti materiali di qualità. Poi, ovviamente, operando in un contesto territoriale piuttosto limitato, ha sentito il bisogno di relazionarsi con colleghi di altre zone d’Italia, per avere nuove idee, per fare nuove cose. Per distinguersi, ha confidato Emanuele Pometti, l’azienda ha deciso di puntare su un’offerta di qualità, così come è altrettanto importante la possibilità di accedere alla formazione professionale che Gruppo Made mette gratuitamente a disposizione di tutti i magazzini aderenti.
Ottime prestazioni e peso contenuto. Con una potenza del colpo pari a 2,1 J ed un peso di soli 3,6 kg con DX16 installato, il tassellatore Makita HR010G SDS-Plus compatibile è ideale per tutti i professionisti e gli artigiani che necessitano di uno strumento potente e compatto in grado di forare qualsiasi tipo di muratura. Grazie alla possibilità di settarlo su 3 funzioni differenti (rotazione, percussione e rotazione con percussione) può rispondere alle esigenze di foratura e scalpellatura su tutti i tipi di rivestimento, dall’intonaco alle piastrelle, cemento, pietra, mattoni e via dicendo. È alimentato da batteria XGT 40Vmax ed è predisposto con potente motore brushless esente da manutenzione, tecnologia XPT (Extreme Protection Technology) di protezione da polveri e gocce d’acqua, sistema AVT (Anti Vibration Technology) per l’assorbimento delle vibrazioni. La luce LED illumina la superficie di perforazione per un maggior controllo in applicazioni con scarsa visibilità. Il sistema AWS (Auto-Start wireless System) consente il collegamento tramite bluetooth con aspiratore compatibile. Viene fornito in dotazione il sistema di aspirazione polveri DX16 con filtro HEPA integrato, ulteriore supporto a garanzia della salute dell’operatore.
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Rubinetteria firmat a Carimali design water space. Per l’outdoor la collezione Colonial, dove la tradizione convive con la modernità. La collezione Navis316 sfrutta le molteplici proprietà dell’acciaio Aisi 316L.
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Origin Elettrico nasce da un progetto che ha visto la collaborazione di Irsap con Desall per realizzare un radiatore di design dalle linee essenziali e dal contenuto tecnologico evoluto. Piastra radiante elettrica, si distingue per la sua forma stilizzata. È dotato di un sistema a luci led multicolore che varia d’intensità dal basso verso l’alto con un andamento calante dell’illuminazione al vertice del radiatore.
3 Screeny Hide di Ke si inserisce come ultimo gioiello della gamma Screeny di tende a rullo dal design minimale. Principale caratteristica e singolarità del nuovo prodotto KE sono cassonetto e guide, che possono scomparire completamente all’interno della parete, celandosi totalmente alla vista. Non esiste impatto visivo di alcun genere quando la tenda è chiusa.
4 Il marchio Yuspa si trasforma in effetto cemento grazie alla soluzione Microtopping di Ideal Work, che scorre poi a pavimento e sulle pareti. Microtopping è un composto esclusivo, creato dall’unione di un polimero liquido e di una miscela cementizia, studiato appositamente per la rasatura decorativa delle superfici.
5 Fin dalla sua fondazione nel 1977, Tectona è rinomata per i suoi mobili da esterno durevoli e di alta qualità con un’estetica dal design contemporaneo. Emergendo come leader nel mercato dei mobili da esterno, traggono ispirazione dal fascino rustico della vita di campagna inglese e dai principi artistici del movimento Arts and Crafts della fine del XIX secolo.
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6 Lisa è una collezione di successo grazie alle sue configurazioni di materiali e all’alta modularità, che trova nuova declinazione con Lisa Filò Nest della famiglia Lisa Filò disegnata da Marcello Ziliani per S-Cab. Una poltroncina per outdoor, avvolgente con uno schienale dalle forme generose che si presta come seduta intorno a un tavolo o al relax. Elemento caratterizzante di questa serie è la fettuccia di corda nautica, realizzata espressamente per S-Cab.
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Il set di tavolini Islas di Warli per uso outdoor è caratterizzato dalla scelta responsabile di una seconda vita alle risorse esistenti: l’alluminio arriva al 100% dal riciclo di lattine, parti di biciclette, moto e dallo smaltimento delle imbarcazioni.
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La nuova variante applique della linea Filo, creata da Defne Koz, traspone in luce il dialogo concettuale tra linea e sfera. La nuova soluzione d’illuminazione della storica azienda veneta Italamp è pensata sia per destinazioni residenziali sia hospitality, anche per uso esterno coperto.
7 Il Balou sofa e loveseat, design Kenneth Cobonpue Emana comfort grazie alla sua forma tondeggiante. Il suo design trasparente dà l'impressione di essere seduti sull'aria. Un divano dai rimandi classici viene reinterpretato informa originale. È realizzato con Abaca, rattan, nylon e acciaio (interno), polietilene e acciaio (esterno).
8 Ripple è la collezione disegnata da Jan Van Lierde, proposta da Platek per uso outdoor e indoor. Platek abbraccia sempre più il concetto di creazione di paesaggi outdoor declinati secondo diversi linguaggi e diversi equilibri tra elementi naturali ed elementi luminosi progettati dall’uomo. Con soluzioni di taglio decorativo, ben si prestano anche all’illuminazione indoor
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TO BUILD
Jürgen Klopp ambassador del gruppo fischer
Jürgen Klopp, allenatore del Liverpool, e premiato due volte come migliore allenatore Fifa dell’anno, è ora anche Brand Ambassador del Gruppo fischer, a cui è legato dalle proprie radici: è nato in Foresta Nera e cresciuto non lontano da Waldachtal, dove ha sede il Gruppo fischer e dove suo padre ha lavorato per quasi 35 anni. «È un grande piacere e un onore per noi avere come ambasciatore del marchio uno dei migliori allenatori di calcio al mondo e una
Alpac rinnova la linea Ingenius Vmc
Un prodotto tra i più innovativi della gamma Alpac, il monoblocco Ingenius Vmc è progettato per integrare a scomparsa al suo interno un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata. Ora è disponibile in tre modelli con diversa portata d’aria, per soddisfare le esigenze di ventilazione di qualsiasi ambiente. Ingenius Compact presenta dimensioni ridotte, un design ultra compatto, una portata d’aria fino a 42 m3/h ed è pensato per locali di piccole dimensioni. Ingenius Smart, anch’esso con portata d’aria fino a 42 m3/h offre
delle personalità più popolari, ha commentato Klaus Fischer, titolare e presidente del Gruppo tedesco. «Con il suo modo di pensare, i suoi valori e la sua professionalità Jürgen Klopp si inserisce perfettamente nella nostra squadra e nella famiglia fischer». Gli spot vedranno Jürgen Klopp cimentarsi e testare i nuovi prodotti fischer: le nuove Viti fischer PowerFast II, i sistemi per il solare e, infine, tutta la gamma dei servizi per il progettista, l’installatore e l’impresa.
il miglior rapporto tra capacità di ventilazione e performance acustiche. A questi si aggiunge il nuovo modello Ingenius 120 che grazie alla portata d’aria fino a 120 m3/h è la scelta ideale per ambienti di media metratura.
Una suite per fotovoltaico da SolarEdge Technologies
SolarEdge Technologies, leader globale nelle tecnologie smart energy, presenta nuove soluzioni fotovoltaiche per il mercato residenziale, commerciale e per impianti a terra. Tra queste, un’anteprima della rinnovata suite software in grado di supportare i clienti dalla progettazione al post vendita e un pionieristico sistema di gestione energetica su cloud, che anche grazie ad algoritmi intelligenti e intelligenza artificiale ottimizza l’uso dell’energia e permette di produrre e gestire i consumi adattandosi a un’ampia gamma di settori ed esigenze. Ultima, ma non meno importante, l’inedita offerta per il segmento commerciale, utility e Agri-Pv. Oltre a una gamma di inverter e sistemi di accumulo, particolare rilevo è per SolarEdge One, il nuovo sistema software di ottimizzazione energetica che gestisce automaticamente l’energia della casa in tempo reale per massimizzare il risparmio di elettricità e prolungare la durata della batteria in condizioni di backup. Personalizzato in base alle esigenze e alle preferenze del proprietario di casa, SolarEdge One supporterà diversi tipi di scenari tariffari (tariffa fissa, tariffa multioraria e tariffa dinamica) e l’integrazione con selezionati dispositivi di terze parti. Il nuovo sistema di ottimizzazione energetica si inserisce all’interno di novità software e di servizio dal pre al post-vendita per assicurare la migliore esperienza agli installatori e conferire il massimo valore dell’investimento ai proprietari di impianto.
Di Gonzato Group i parapetti della Seven Seas Grandeur
Sesto vascello della Regent Seven Seas Cruises, la compagnia di crociere più esclusiva al mondo, Seven Seas Grandeur è stata varata ad Ancona lo scorso 14
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novembre e accoglie al suo interno numerosi prodotti realizzati su misura dalla Divisione Contract di Gonzato Group. L’imbarcazione è una fra i più prestigiosi mezzi che solcano i mari, con una stazza lorda di 55.500 tonnellate, uno staff di 548 persone e una capacità di 746 ospiti. Ogni più minimo dettaglio è stato oggetto di attenta valutazione e progettazione, sia dal punto di vista del design e dei materiali che da quello della sicurezza per gli ospiti. Non è un caso quindi che Gonzato Group sia stata scelta per progettare e realizzare tutti i parapetti vetrati delle scalinate, le balaustre, i piantoni sparti gente e i corrimani nelle aree di poppa e di prua che uniscono i 14 ponti percorribili della nave. Ispirati allo stile liberty, che caratterizza tutti gli spazi comuni, questi elementi sono sta
dall’ossidazione ogni singolo elemento è stato sottoposto a un articolato processo di brunitura che conferisce al metallo non solo resistenza agli agenti atmosferici ma anche un effetto materico, ricercato e dal sentore antico.
Pilomat presenta Rbm il road blocker
Pilomat presenta Rbm, road blocker, soluzione temporanea, ideale per mettere in sicurezza piazze o aree destinate a specifici eventi in cui si preveda un importante afflusso di persone: dai festival, ai concerti, ai mercatini natalizi. Il nuovo road blocker, dell’azienda bergamasca è progettato dal team R&D della società e realizzato nello stabilimento produttivo di Grassobbio, e ha superato una strutturata serie di test che lo sanciscono come vertice assoluto della sua categoria. Rbm è non solo certificato Iwa 14-1:2013 E Din Spec 91414-1-2021, ma ha anche il livello di manipolazione più elevato mai testato per prodotti di questo genere: MK2. Ideato per proteggere, in un determinato lasso temporale, strade, piazze o aree esterne in cui si debbano svolgere
ciechi e moduli con elemento mobile, in un numero variabile. In posizione rialzata, l’anta dei moduli mobili consente la protezione della location, mentre, se abbassata (la movimentazione avviene manualmente, attraverso una maniglia integrata), lascia libero il transito a veicoli d’emergenza. Può essere non solo acquistato da Comuni, organizzatori di eventi o altri committenti, ma anche noleggiato da quest’ultimi, per un format più easy e a minor impatto economico.
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UN NUOVO BRAND SULLA STRADA DELLA SOSTENIBILITÀ
MATERIALS
STORIA DI COPERTINA HEIDELBERG
Parla Stefano Gallini, neo amministratore delegato della branca italiana del gruppo tedesco, leader nella produzione di cemento. Che svela a YouTrade le strategie dell’azienda per informare e coinvolgere le rivendite nel passaggio da Italcementi al nuovo marchio
Franco Saro
anno nuovo ha segnato un passaggio di consegne in casa Heidelberg Materials (il nuovo brand che ha raccolto in Italia l’eredità di Italcementi e Calcestruzzi). Dal primo gennaio 2024 Stefano Gallini ha assunto la guida di Heidelberg Materials Italia Cementi spa. Il nuovo amministratore delegato ha ricevuto il testimone da Roberto Callieri, che ha guidato la società dal luglio 2016 fino a fine 2023 e che sempre dal primo gennaio è entrato a far parte del managing board del Gruppo Heidelberg Materials, con la responsabilità dell’area dell’Asia. Domanda. Cominciamo con una sua presentazione. Risposta. Ho iniziato il mio percorso nella direzione commerciale di Italcementi nel 2000, dove negli anni ho avuto modo di crescere professionalmente e di con-
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L’
IL SACCO CON IL NUOVO LOGO DI HEIDELBERG MATERIALS.
frontarmi con diversi ambiti del nostro settore. Successivamente ho avuto la possibilità di fare esperienze all’estero nel settore delle vendite e del marketing in Albania e in Egitto. Poi, ho maturato un’esperienza di general management internazionale come managing director in Albania, Sierra Leone e Ghana. Nel 2020 ho assunto la posizione di general manager per l’area
I RICAVI DEL COLOSSO
SUPERANO I 21 MILIARDI
Heidelberg Materials è un gruppo tedesco con una storia di 150 anni. Ha oltre 51 mila dipendenti in quasi 3 mila siti in oltre 50 Paesi. È uno dei maggiori produttori integrati al mondo di materiali e soluzioni per l'edilizia, con posizioni di leadership nel mercato del cemento, degli aggregati e del calcestruzzo preconfezionato. I prodotti e servizi sono utilizzati nella costruzione di case, infrastrutture, strutture commerciali e industriali. L’azienda vanta una posizione da primato nella strada verso la neutralità dal carbonio e l’economia circolare nel settore dei materiali da costruzione. Heidelberg Materials ha registrato un fatturato di 21,2 miliardi di euro e un risultato della gestione corrente prima degli ammortamenti di 4,3 miliardi, con una crescita del 19,2% (dati 2023), a fronte di una ulteriore riduzione del 3% delle emissioni di anidride carbonica. Per il 2030 l’obiettivo è una diminuzione delle emissioni del 50% rispetto al 1990.
combinata di Ghana, Sierra Leone, Gambia e Liberia, per essere successivamente promosso nel 2022 a general manager della Regione dell’Africa Occidentale. D. Il brand Italcementi non c’è più. Qual è l’obiettivo del rebranding?
R. Dall’ottobre dello scorso anno, abbiamo preso il nome della nostra capogruppo, Heidelberg Materials. È un’operazione che ha coinvolto e sta coinvolgendo tutte le filiali nei Paesi in cui il gruppo è presente. Una scelta in linea con quella fatta da molti grandi brand internazionali, che adottano lo stesso nome in tutto il mondo e che sicuramente rappresenta un vantaggio per le sfide che dobbiamo affrontare, una su tutte, quella della decarbonizzazione. L’industria del cemento è chiamata a investimenti enormi per raggiungere l’obiettivo, nei prossimi anni, della neutralità carbonica dei propri processi produttivi. Il ciclo di produzione del cemento libera anidride carbonica per effetto delle reazioni chimiche che portano alla formazione dei nostri prodotti. Per arrivare all’obiettivo, è necessario introdurre tecnologie pionieristiche come la Carbon Capture and Storage (Ccs) o Carbon Capture and Utilization (Ccu), che prelevano la Co2 dal nostro processo produttivo per stoccarla, oppure riutilizzarla mettendola a disposizione di altri processi industriali. Queste soluzioni di cattura richiedono grandissimi investimenti: l’appartenenza a un gruppo leader mondiale come Heidelberg Materials, che ha annunciato target chiari e ambiziosi in merito, è certamente garanzia di serietà e determinazione.
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COPERTINA
STORIA DI
CEMENTERIA DI CALUSCO D'ADDA (BG)
D. Su quali fronti si impegnerà?
R. Il contesto internazionale è fortemente instabile, con diverse criticità che si ripercuotono anche all’interno del nostro Paese. Quindi l’obiettivo è quantomeno confermare i risultati positivi del 2023. Abbiamo messo in primis la sicurezza sul posto di lavoro per migliorare ulteriormente gli obiettivi che abbiamo raggiunto e fare nostra la cultura della sicurezza, per prevenire al massimo le condizioni di rischio. Un’altra delle nostre priorità è la decarbonizzazione: il 2024 sarà un anno centrale per l’evoluzione dei nostri prodotti. Recentemente la nostra capogruppo ha presentato al mercato evoZero, il primo cemento al mondo a bilancio azzerato di emissioni di Co2. Abbiamo poi evoBuild, un umbrella brand che raccoglie la gamma dei prodotti sostenibili, con cui offriremo al mercato materiali sempre più orientati a un basso contenuto di Co2. Dobbiamo lavorare in questa direzione sia sotto il profilo produttivo, attraverso le migliori e più innovative tecnologie disponibili, sia parlando al mercato, anche attraverso iniziative formative, per aiutare i clienti a utilizzare i prodotti che siano adatti alle loro esigenze e, allo stesso tempo, in linea con un modo di costruire sempre più sostenibile: questo crea valore per il cliente e per l’ambiente. Senza dimenticare che al centro della nostra azione c’è il cliente. Tutta la nostra attività deve avere come fine ultimo la soddisfazione del cliente trasferendo il concetto nuovo di Materials contenuto nel nostro nome, che va oltre il cemento e che significa, più servizi, più assistenza, più
soluzioni e più applicazioni.
D. Che tipo di impatto ha avuto il cambio brand sui clienti e sul mercato?
R. Italcementi è stata un’azienda storica, leader di mercato che ha investito molto sulla riconoscibilità del logo. Il cambiamento, inizialmente, ha preoccupato i distributori, che temevano un calo degli acquisti da parte dei loro clienti complice la sparizione di un marchio storico, ma abbiamo cercato di accompagnarli e di supportarli con diverse attività. La prima è stata realizzare un layout del sacco molto vicino a quello precedente, in modo che il prodotto fosse riconoscibile. Abbiamo inoltre realizzato eventi nelle rivendite, open day, giornate promozionali e abbiamo allestito due food truck personalizzati che in tre mesi, a cavallo del 2023 e del 2024, hanno coperto cento clienti su tutto il territorio nazionale, isole comprese. Abbiamo realizzato per i nostri clienti un welcome kit di benvenuto, abbiamo fornito alla nostra rete commerciale delle giacche personalizzate con la scritta Heidelberg Materials, distribuito gadget... Credo che siamo riusciti a trasferire il messaggio fondamentale del cambiamento: siamo sempre noi, ma con una veste nuova più adatta ad affrontare le nuove sfide. Vorrei comunque rassicurare tutti, continueremo a garantire la qualità e l’assistenza di sempre, pronti a offrire una gamma di prodotti e di servizi che vanno ben oltre il cemento. D. Com’è andato il 2023? E che cosa prevedete per il 2024?
R. Non ero in Italia nel 2023, però dai numeri che ho
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A PESCHIERA
INGRESSO DELLA NUOVA SEDE
BORRMEO
STORIA DI COPERTINA
visto per il nostro settore l’anno passato è stato caratterizzato da luci e ombre. Da un lato l’edilizia, fin dal periodo post pandemico, anche grazie al contributo positivo del superbonus e, quindi, della componente di manutenzione straordinaria, ha dimostrato di essere un driver fondamentale di crescita dell’economia italiana. Dall’altro, il contesto caratterizzato dai forti rincari dei costi energetici, dalle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dalla carenza di manodopera specializzata ha costituito un elemento di forte rischio per l’operatività delle imprese del settore. Oltre a ciò, il mercato residenziale ha iniziato a manifestare segnali di rallentamento, con una forte frenata di compravendite di abitazioni e dei mutui erogati a causa dei rialzi dei tassi d’interesse. Per quanto riguarda le prospettive per il 2024, le speranze di una ripartenza sono riposte sul comparto delle opere pubbliche e l’aspettativa è che dopo la fase di progettazione si inizi a vedere la partenza dei cantieri legati ai fondi del Pnrr.
D. Il Pnrr dà una spinta alle infrastrutture. Avete valutato l’impatto sul business del cemento?
R. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta senza dubbio un’opportunità eccezionale per il nostro settore, viste anche le ingenti risorse messe a disposi-
zione: 222 miliardi di euro, di cui 108 legati al settore delle costruzioni secondo le stime Ance. Per l’anno 2024 l’aspettativa è naturalmente quella di un irrobustimento del comparto delle opere pubbliche, anche se sussistono forti rischi di ritardi nella realizzazione di grandi lavori con probabile spostamento dell’effettiva cantierizzazione nel 2025-2026. Per evitare di perdere questa eccezionale opportunità però è necessario che si velocizzino le procedure burocratiche degli enti territoriali: il rischio è che i rallentamenti nelle fasi autorizzative dei lavori programmati possano portare alla cancellazione dei fondi, dato che il piano prevede meccanismi stringenti per la realizzazione degli investimenti. L’Italia ha bisogno come non mai di interventi di messa in sicurezza del territorio e di infrastrutture moderne e sostenibili. Un aspetto poi da non trascurare è che gli effetti del piano dovrebbero interessare tutte le aree geografiche della penisola favorendo una convergenza tra Sud e Centro-Nord del Paese.
D. Anche il mondo delle costruzioni è chiamato a vincere questa grande sfida della sostenibilità, qual è il contributo di Heidelberg Materials in tal senso e cosa state facendo al riguardo?
R. Il 2024 sarà caratterizzato da un forte impegno verso la sostenibilità e la riduzione dell’impronta carbonica
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BETONIERA CON LOGO HEIDELBERG MATERIALS
dei nostri prodotti. Già oggi nel nostro listino abbiamo cementi che rispondono alle nuove richieste del mercato sia in termini di materie prime che di performance ambientale. Alcuni di essi rappresentano un obbligo per le forniture nell’ambito delle opere pubbliche: si pensi, per esempio, al contenuto minimo di materiale riciclato nel calcestruzzo fissato nei Cam al 5% in peso. Un altro criterio di interesse è rappresentato dalla capacità di ridurre le emissioni di Co2 agendo sia sui leganti sia sulle materie prime seconde utilizzate nel mix design, che devono garantire sostenibilità, qualità e le prestazioni richieste. È un percorso lungo, che richiede importanti investimenti e che coinvolge tutta la filiera compreso i clienti delle rivendite.
D. Come comunica la vostra azienda l’impegno per la sostenibilità ai clienti e agli stakeholder? Quali strategie utilizzate per informare il mercato riguardo le vostre pratiche sostenibili e come queste influenzano la percezione del vostro brand e dei vostri prodotti nel settore delle costruzioni?
R. La nostra strategia parte dalle cementerie, le fabbriche dove si produce il cemento. Oggi ne abbiamo quattro
certificate Csc, il più importante standard di certificazione internazionale promosso dal Concrete Sustainability Council, un’associazione fra i cui membri fondatori figurano importanti realtà industriali. Lo schema del Csc ha l’obiettivo di promuovere la trasparenza e la sostenibilità del settore del cemento e del calcestruzzo. Da queste cementerie, il cemento raggiunge gli impianti di produzione del calcestruzzo, e anche in questo caso ne abbiamo certificati 23, per poi arrivare al cliente finale. A queste certificazioni si aggiunge, elemento molto importante nella strategia di comunicazione e trasparenza verso il mercato, la possibilità di fornire Epd (Dichiarazione Ambientale di Prodotto). È un documento valido per tutti i nostri prodotti grazie all’utilizzo di un Tool di calcolo verificato e alla certificazione dell’intero processo Epd, in conformità alle regole del Program Operator Epd International, per tutte le aziende dei business cemento e calcestruzzo (Epd Process certification). Nel corso del 2023 sono state emesse 63 Epd per calcestruzzi conformi ai Cam o a protocolli di sostenibilità Leed, per un totale di oltre 190 prodotti analizzati tramite i criteri di Life Cycle Assessment.
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LA PORTA DESIGN CHE SEPARA MA PUÒ UNIRE
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DIERRE
L’azienda piemontese lancia la linea Lucenti: superfici scorrevoli, trasparenti e decorative per corridoi, cabine armadio, zone lavoro, in tre diverse finiture
PPaolo Caliari
orte che separano, ma allo stesso tempo uniscono. Una magia che può essere realizzata solo da superfici trasparenti, ma anche decorative. È l’idea che ha ispirato Dierre, marchio che è sinonimo di porte, per ogni ambiente. L’azienda di Villanova d’Asti, famosa per le sue porte esterne,
CHIUSURE SCORREVOLI
E A BATTENTE IN VETRO
CARATTERIZZANO
LUCENTI, LA NUOVA
LINEA DI PRODOTTO DIERRE
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148 IMPRESE
A SINISTRA, PER CREARE LA CABINA ARMADIO
È STATA SCELTA LA PORTA SCORREVOLE LUCENTI
CON LA FINITURA URBAN.
SOTTO, PER SEPARARE GLI AMBIENTI DI CASA IN MANIERA PERMEABILE, LE PORTE SCORREVOLI LUCENTI NATURA
RICERCA E TECNOLOGIA
Dierre è il marchio italiano che guida l’innovazione nei settori delle porte blindate, porte per interni e chiusure di sicurezza. Fondata nel 1975 da Alessandro e Vincenzo De Robertis, Dierre ha tra i suoi punti di forza la capacità di coniugare ricerca tecnologica e design, produzione industriale e artigianalità. Un partner unico per tutti i progetti, residenziali e non, con un servizio chiavi in mano per i grandi cantieri e una gamma completa di soluzioni che comprende porte di sicurezza, porte tagliafuoco, controtelai per porte a scomparsa, porte scorrevoli, chiusure per garage e casseforti.
per gli ingressi blindati e per il design di quelle interne, ha introdotto una nuova linea di prodotto. Si tratta delle chiusure scorrevoli e a battente in vetro denominate Lucenti.
LUMINOSITÀ
La collezione nasce per separare gli ambienti pur mantenendo una continuità visiva. Un modo intelligente per utilizzare la luce naturale come strumento progettuale nel valorizzare gli spazi. Le porte della linea Lucenti sono destinate, per esempio, per creare corridoi, cabine armadio o zone di lavoro più luminose. Il design del prodotto trasforma le porte in pareti scorrevoli, scegliendo pannelli satinati o vetri decorati con effetto vedo-non-vedo. Tre le finiture disponibili per le porte in vetro Lucenti: la prima è Urban, dal mood più contemporaneo, con inserti materici o industrial. Seguono Visual, caratterizzato da elementi e pattern geometrici di grande impatto visivo, e Natural, con grafiche ispirate alla natura. Stili differenti, con tipologie di vetro e accessori che spaziano dai colori più caldi a quelli freddi, per consentire l’installazione in tutte le zone della casa, coordinando la palette cromatica a quella degli altri elementi d’arredo.
«Da anni ormai stiamo assistendo alla trasformazione della porta da semplice strumento tecnico e di servizio a elemento dal forte appeal estetico, in grado di adattarsi a ogni contesto, in base alle esigenze del progettista », spiega Laura De Robertis, direttrice Marketing Italia di Dierre. «Perfetta per la ristrutturazione la nuova linea Lucenti tiene conto dell’esigenza di ridisegnare gli ambienti consentendo una permeabilità tra gli spazi e configurazioni studiate su misura ».
VETRATE INTERNE
Disponibili in versione scorrevole interno o esterno muro e a battente, le porte Lucenti possono essere impiegate anche per realizzare vetrate interne di grandi dimensioni, magari per dividere la zona della casa dedicata allo smart working. La linea di porte Lucenti aggiunge una nuova opportunità per designer e, naturalmente, arricchisce gli showroom dei distributori. Dierre si conferma, insomma, un marchio sempre attento all’innovazione nei settori delle porte blindate, porte per interni e chiusure di sicurezza.
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AN CAMINI
TECNOLOGIA & EVACUAZIONE FUMI
L’azienda bergamasca dispone di 35 diversi modelli con 12 diversi diametri di condotti. Ma, oltre che sulla qualità del prodotto, punta anche sul rapporto con il cliente
UPaolo Caliari
na rete di vendita costituita da oltre 200 esperti, funzionari tecnico-commerciali, agenti e specialist point: sono loro ad assicurare la presenza di A n C A mini su tutto il territorio nazionale. Per meglio presidiare aree di mercato circoscritte a realtà locali, l’azienda bergamasca diversifica la propria strategia distributiva attraverso l’apertura e la gestione di filiali e depositi dedicati. L’azienda mette a disposizione del mercato una completa gamma di
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IN COLLABORAZIONE CON
sistemi per l’evacuazione dei fumi costituita da 35 diversi modelli di 12 diversi diametri di canne fumarie, realizzati con l’impiego delle più nobili materie prime, che determinano i più elevati standard qualitativi a marchio C e
PIÙ DIGITALE
Un evoluto C rm consente di gestire tutte le fasi commerciali, dalla preventivazione alla verifica della disponibilità della merce in magazzino agli ordini e verifica dell’avvenuta consegna. Per i clienti più attivi e fidelizzati è a disposizione un innovativo B2B, che consente loro di gestire in autonomia la preventivazione e l’invio degli ordini ottenendo enormi risparmi di costi e di tempi.
DIPARTIMENTO ENGINEERING
La struttura A n C A mini ha attivato il dipartimento Engineering, finalizzato a fornire un servizio dedicato per centrali termiche di grossa potenza come: teleriscaldamento, gruppi elettrogeni per la produzione di energia elettrica, impianti di cogenerazione, motopompe. Un team di esperti che propone soluzioni d’impianto customizzate per ogni commessa e capace
di garantire un servizio di supporto presso il cantiere. Un plus, questo, sempre più apprezzato e riconosciuto da parte delle più qualificate imprese di multiutility e facility management.
PUNTA SUL BIM
Il Bim è il nuovo indiscusso protagonista della rivoluzione digitale nel settore delle costruzioni e della progettazione meccanica a tutti i livelli. Con A n C A mini Bim si può modificare velocemente il percorso fumario mantenendo aggiornata la distinta della canna fumaria: un servizio di qualità, precisione e di competenza. In particolare, l’alta precisione è un requisito chiave negli impianti complessi sia residenziali che industriali. Gli impianti fumari saranno dinamicamente aggiornati e si avrà sempre sotto controllo il posizionamento di ogni elemento, prevenendo così interferenze e problemi in cantiere. Il capitale umano dell’azienda è costituito da figure giovani, ricche di idee e spirito di intraprendenza, dalla spiccata vocazione verso la cura del cliente e alla digitalizzazione dei processi. Un impegno costante e concreto che genera nuova linfa creando valore nei processi.
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PALAZZETTI
COSÌ LA STUFA DIVENTA PIÙ VERDE
L’azienda friulana presenta nuove soluzioni, come una Green-Stove che riduce le emissioni ottimizzando il processo di combustione con un’efficienza del 92%.
Senza dimenticare il design
Livia Randaccio
Palazzetti festeggia con la stampa i suoi primi 70 anni all’insegna dello sviluppo sostenibile nella filiera forestale per rilanciare l’economia del legno. Per l’occasione ha organizzato una due giorni con i giornalisti nello showroom di Pordenone per vivere l’esperienza di quel «calore che piace alla natura» e per lanciare una nuova idea di comfort domestico, interpretato al meglio dall’ultima nata in casa Palazzetti: Life Green-Stove, la stufa che risponde agli standard del percorso europeo che l’azienda
CHIARA PALAZZETTI
APRE LA CONFERENZA
PRESSO LO SHOWROOM
AZIENDALE A
PORDENONE CON I
SALUTI DEL SINDACO DI
PORCIA MARCO SARTINI
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sta compiendo verso l’Agenda Onu 2030. A fare gli onori di casa Marco e Chiara Palazzetti che oggi guidano l’azienda supportati dall’esperienza e dalla forza visionaria del padre, Ruben Palazzetti. Insieme all’innovazione di prodotto, il messaggio che Marco e Chiara hanno voluto sottolineare, è che la legna è una fonte di energia rinnovabile da contestualizzare correttamente nello scenario energetico complessivo, all’insegna della sostenibilità. Sostenibilità che in azienda è vissuta a 360 gradi e che vuol dire prendersi cura dell’ambiente ma a partire dalla cura dei propri collaboratori e dei propri clienti.
AL LAVORO IN EUROPA
Durante la conferenza stampa, che ha ospitato relatori tecnici e politici, europei e del territorio, Marco Palazzetti, ingegnere dedito all’innovazione continua e amministratore delegato del gruppo di famiglia con sua sorella Chiara, ha illustrato il programma europeo Life come principale strumento di finanziamento delle azioni di protezione ambientale e climatica dell’Unione europea, che in questi oltre 30 anni ha supportato migliaia di progetti volti allo sviluppo di prodotti e processi industriali più efficienti per ridurre significativamente l’impatto sull’ambiente e sull’uomo.
LA SALA CONFERENZA CON LA STAMPA.
A SINISTRA, MARCO PALAZZETTI ILLUSTRA
IL PROGETTO EUROPEO LIFE GREEN-STOVE. SOTTO, GREEN-STOVE DRIADE PALAZZETTI,
LA STUFA INNOVATIVA CHE OTTIMIZZA
IL PROCESSO DI COMBUSTIONE DELLA BIOMASSA E RIDUCE LE EMISSIONI
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SERVIZIO SU MISURA
Palazzetti ha messo a punto una gamma completa di ispirazioni per creare un camino su misura partendo da idee progettuali del committente per la massima personalizzazione. I rivestimenti Palazzetti sono tutti concepiti su misura: i materiali, le dimensioni e il design prendono forma in rivestimenti completamente customizzati, che rispondono ai desideri e alle esigenze di ognuno. Dalla planimetria dell’ambiente il team Design Palazzetti elabora i progetti, adattando lo stile di un modello esistente o creandone uno completamente nuovo. La gamma di rivestimenti è vastissima, attingendo a un’ampia varietà di materiali. Tutti i caminetti in marmo e pietra sono realizzati in un unico stabilimento in Italia, per controllare ogni fase della lavorazione e assicurare la perfetta riuscita, grazie a maestranze competenti in grado di realizzare le lavorazioni più raffinate. La lavorazione del marmo richiede procedimenti accurati e controlli finali minuziosi che assicurino non solo il valore estetico, ma anche la solidità di ogni caminetto. Palazzetti lavora il marmo, materiale vivo, con sfumature, venature e tonalità sempre diverse con maestria e rispetto. I moduli curvi dei caminetti in marmo sono realizzati da una lastra unica che assicura un’estetica perfetta e immutabile nel tempo.
Nicola Battistella, project manager officer dell’area tecnica di Palazzetti, ha presentato il progetto della Green-Stove e i dati di questa stufa innovativa che ottimizza il processo di combustione della biomassa e riduce le emissioni (raggiungendo un’efficienza del 92% rispetto all’84% richiesto dal regolamento della Commissione Europea) e i consumi, integrandosi perfettamente con i dispositivi di SmartHome e migliorando la user experience.
LEGNA E PELLET
Di riscaldamento a combustibile solido, di ecodesign e di innovazione, ha poi parlato Bernardo Martinez, funzionario legislativo presso la Dg Energy (direzione generale energia) della Commissione europea. Ampio spazio è stato dedicato al mondo delle stufe a pellet, dove il funzionario ha evidenziato l’importanza dell’aumento dell’efficienza energetica volta alla riduzione delle emissioni, passando poi al tema del miglioramento della tecnologia e dei sistemi di post-combustione. Martinez ha infine tracciato la roadmap degli obiettivi da compiere entro primo trimestre del 2025.
BIOMASSE EFFICIENTI
Il progetto Life Green-Stove ha l’obiettivo di creare una stufa a pellet in grado di ridurre in modo
LILIBET, LA STUFA A PELLET
ECOFIRE MINIMAL
Caratterizzata da un design contemporaneo e da un’estetica minimale, Lilibet è una stufa ermetica che grazie al suo rivestimento in ceramica dalle linee geometriche si adatta a qualsiasi stile di interior. La porta in vetro temperato total black la contraddistingue con eleganza: da spenta Lilibet si inserisce nello spazio domestico con raffinatezza, una volta accesa assicura, anche alla vista, il calore e la suggestione del fuoco, grazie alla spettacolare visione della fiamma. Il prodotto è caratterizzato dall’esclusiva piattaforma T3, con braciere a combustione totale e sistema di pulizia automatica. Questa importante innovazione consente di bruciare totalmente il pellet, di ottimizzare l’efficienza della combustione e di ridurre drasticamente la frequenza delle operazioni di pulizia della stufa. Nel braciere restano in tal modo solo pochi sali minerali, che vengono scaricati nel cassetto cenere con un meccanismo automatico e motorizzato. È disponibile in potenza 9 kW e 13 kW, anche nella versione canalizzabile AirPro. La ventilazione può essere completamente esclusa per godere della distribuzione del calore per irraggiamento e convezione naturale. Le elevate rese con minime emissioni garantiscono a Lilibet di raggiungere le 5 Stelle di Prestazione Ambientale, massimo livello della certificazione. Lilibet può essere dotata di diversi optional come la Connection Box, che le consente di essere controllata da smartphone o con comandi vocali.
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MPRESE
LILIBET RAGGIUNGE LE 5 STELLE DI PRESTAZIONE AMBIENTALE
significativo le emissioni nell’atmosfera. L’iniziativa, avviata nel 2021 con la collaborazione di due partner europei, ATech Elektronika (Slovenia) e RV Distribution (Belgio), rappresenta un passo importante verso la realizzazione degli obiettivi di sostenibilità dell'Unione Europea. Le biomasse rappresentano uno strumento altamente efficace in quest’ottica: possono contribuire alla decarbonizzazione dell’Ue, in sostituzione ai combustibili fossili per il riscaldamento residenziale. Per raggiungere il traguardo è necessario sviluppare prodotti a biomassa più efficienti e in grado di ridurre drasticamente le emissioni di Nox, Co, Ogc e Pm, fino a rendere le emissioni delle stufe a pellet comparabili a quelle delle caldaie a gas di ultima generazione.
PIANO TRIENNALE
Palazzetti è il capofila del progetto Life GreenStove, un piano triennale (2021-2024) che ha potuto contare su un investimento di 12 milioni di euro e una rete di self-test in zone climatiche differenti per una co-progettazione virtuosa fatta di scambio e condivisione. L’obiettivo oggi raggiunto è lo sviluppo di Driade: la stufa a pellet che riduce in modo significativo le emissioni in atmosfera tramite un
CON CHARLOTTE È STATO RIVOLUZIONATO IL PERCORSO DEI FUMI
CHARLOTTE: COMPATTEZZA E CALORE
Charlotte è la nuova stufa a legna dalle forme arrotondate che supera la tradizione per raccontare la potenza e le prestazioni della legna. Charlotte va oltre le proprie dimensioni compatte per dare vita a un perfetto strumento di riscaldamento domestico, dalle caratteristiche e dai rendimenti significativi. Un calore che sorprende grazie alla solidità dei materiali, al design contemporaneo e al più alto livello di prestazione ambientale (cinque stelle). Lo stile di Charlotte si identifica con fianchi stondati e top sagomato; la stufa ha piedi d’appoggio realizzati in un’unica fusione per ottenere una linea morbida ed essenziale, ma allo stesso tempo solida. Questa inedita rappresentazione della stufa di casa con rivestimento in acciaio, ceramica o pietra, grazie anche alla vasta gamma di colori disponibili, è capace di dialogare con gli stili più diversi, essere protagonista dell’ambiente in cui è inserita o caratterizzarne lo sfondo con eleganza e discrezione. L’esperienza Palazzetti si esprime nel cuore pulsante della nuova stufa: focolare e porta ceppi sono profondi per accogliere pezzature di legna fino a 40 centimetri, il rivoluzionario percorso dei fumi all’interno della camera di combustione assicura un’esperienza del fuoco senza sbuffi, grazie alla valvola automatica. Per godere appieno della visione della fiamma Charlotte è dotata di un ampio vetro trasparente. La facilità di pulizia e manutenzione è garantita dal cassetto raccogli cenere. Due plus per vivere più a lungo il piacere del calore: pianetto scaldavivande in pietra lavica sul top della stufa e un sistema di accumulo opzionale.
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UNA WORK STATION PER L'OUTDOOR
Oreste è la work station outdoor elegante e funzionale che in un unico volume comprende: piastra cottura in pietra lavica e forno a legna, due pratici piani lavoro e un vano per caricare la legna e fare la fiamma. Oreste è perfetto per essere posizionato all’aperto o sotto un porticato. Nel sistema di cottura: la piastra e il forno scaldano contemporaneamente con calore di un’unica fiamma. La pietra lavica, posizionata proprio sopra la fiamma, raggiunge velocemente la
temperatura perfetta per cotture omogenee. I fumi in uscita vengono convogliati, grazie a un apposito circuito, per avvolgere completamente il forno, che raggiunge così in 25-40 minuti una temperatura di circa 250 gradi. Ma non per tutto, Oreste è progettato anche per la cottura a fiamma diretta per pane e pizza. Basta accendere il fuoco direttamente nel forno per raggiungere la temperatura di 380 gradi utile a cuocere perfettamente la pizza.
innovativo sistema di combustione, con un beneficio rilevante per l’ambiente. Conseguentemente il prodotto è di più facile utilizzo e manutenzione rispetto alle stufe oggi in commercio con performance che tendono al massimo dell’efficienza. Gli attuali standard europei delle stufe a pellet prevedono un limite per le emissioni di polveri pari a 20 mg/Nm 3: con Life Green-Stove l’obiettivo di Palazzetti è stato quello di arrivare a 5 mg/Nm 3 . Grazie a questo nuovo prodotto, infatti, si riducono le emissioni di monossido di carbonio (Co), ossidi di azoto (Nox), composti gassosi organici (Ogc) e polveri sottili (Pm). Green-Stove punta alla massima efficienza e al minimo impatto ambientale. Inoltre, si propone di diminuire l’accumulo di residui di combustione nei diversi componenti della stufa, limitando quindi la manutenzione nel tempo. Il prodotto può essere collegato in rete per l’analisi dei big data, cos ì da
riuscire nel tempo a fornire una manutenzione predittiva e un forte risparmio energetico, attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
LE PROSPETTIVE
Chiara Palazzetti ha concluso gli interventi della conferenza presentando il video istituzionale dedicato al progetto Life Green-Stove e alle prospettive di un’azienda che guarda al futuro con slancio positivo e un’anima sempre più verde nello sviluppo di tecnologie innovative per il riscaldamento a biomassa legnosa, per il comfort domestico e il benessere dell’ambiente. L’evento, nel suo complesso, ha sottolineato come la collaborazione fra industria e istituzioni nello sviluppo di soluzioni industriali innovative possa consentire di affrontare le sfide ambientali attuali e future per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilit à dell’Unione Europea.
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ORESTE, LA WORK STATION OUTDOOR
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FILA
UN ANNO D’ORO PER L’AZIENDA SALVA-SUPERFICI
Fatturato cresciuto a doppia cifra, fondatore insignito del Cavalierato, nuovi prodotti come Salvaterrazza Eco. E festeggiamenti per gli 80 anni di attività
Franco Saro
Dalla celebrazione degli 80 anni dell’azienda, al Cavalierato del presidente Beniamino Pettenon, dall’acquisizione di Euganea Service, alla continua innovazione nei prodotti e nei servizi offerti: ogni passo è stato un tassello
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DA SINISTRA, ALESSANDRA PETTENON (A.D.), BENIAMINO PETTENON (PRESIDENTE), FRANCESCO PETTENON (A.D.)
fondamentale nel percorso dell’azienda. Il 2023 ha portato con sé una serie di progetti ambiziosi e risultati significativi.
L’ANNIVERSARIO
Fila nel 2023 ha celebrato gli 80 anni dalla fondazione, nel 1943, ed è entrata a far parte delle aziende riconosciute come Marchio Storico di Interesse Nazionale. Ne fanno parte esclusivamente le aziende d’eccellenza con un marchio registrato o utilizzato continuativamente da almeno 50 anni. Un prestigioso riconoscimento che testimonia come l’azienda abbia fatto la storia dell’imprenditoria nazionale e del Made in Italy. La storia di Fila è un lungo percorso evolutivo di prodotti che hanno accompagnato e accompagnano il cammino della cultura dell’abitare, per uno stile di vita più attuale e salubre, igienizzando e proteggendo le superfici nel mondo. In continua e costante espansione, il Gruppo conta oggi 103 collaboratori, tra l’headquarters, l’innovation center, l’area logistica di San Martino di Lupari (Padova), il centro di sperimentazione a Fiorano Modenese (Modena), nel cuore del distretto ceramico di Sassuolo, e un’organizzazione commerciale presente in Francia, Germania, Spagna, Usa, Gran Bretagna ed Emirati Arabi.
INVESTIMENTI
Grazie ai costanti investimenti in innovazione e alle vincenti strategie commerciali, il fatturato è cresciuto a doppia cifra in modo pressoché uniforme in tutti i Paesi in cui Fila è presente. Tra tutte le aree spicca quella mena , con una sostanziale crescita rispetto all’anno precedente. Il tutto secondo una strategia che mette al centro la sostenibilità: i prodotti sono realizzati con tecnologie a basso impatto, i detergenti contengono ingredienti biodegradabili fino al 98%, mentre le formulazioni a base acqua rappresentano l’83% sul totale della produzione, crescendo di due punti percentuali rispetto al 2023.
Un preciso piano aziendale che mette al centro la sostenibilità ambientale, confermata dal riconoscimento per il terzo anno consecutivo del Sustainability Award e del secondo anno per la medaglia silver di Ecovadis. Nell’anno del suo 80esimo anniversario, Fila ha voluto aggiungere un tassello importante nella sua strategia di sviluppo. Offrire un servizio completo per medi e grandi progetti che preveda non solo la fornitura di prodotti ma, su richiesta, anche l’applicazione di trattamenti per la cura e la protezione delle superfici. Nasce così la collaborazione con Euganea Service e la creazione della nuova società, Fila Euganea Service, che si pone l’obiettivo di sviluppare sia in Italia che all’estero l’attività di
fornitura di servizi di trattamento (tra cui il sistema antiscivolo), pulizia, posa in opera, levigatura e lucidatura. A questo si aggiunge la manutenzione ordinaria e straordinaria in ambito pubblico e privato rivolta alle superfici e ai rivestimenti, sia interni che esterni: dal residenziale al commerciale, dal turistico all’alberghiero, dal sanitario al nautico e ai centri sportivi, per arrivare anche ai beni di interesse storico e artistico.
PROTETTIVO ANTI-INFILTRAZIONE
Sempre nel 2023 è arrivato sul mercato Salvaterrazza Eco: il nuovo protettivo anti-infiltrazione a base acqua, che guarda alla sostenibilità ambientale senza rinunciare alla qualità. Le caratteristiche e i vantaggi del nuovo Salvaterrazza Eco, formulato incolore e inodore, sono molteplici: penetra in profondità, mineralizza e consolida il materiale, previene l’infiltrazione d’acqua che potrebbe causare danni strutturali alla superficie, non crea pellicole o film superficiali ed è traspirante. Inoltre, si tratta di un prodotto Cov free a basso impatto ambientale. Con una composizione a base di microcristalli mineralizzanti di silicio funzionalizzato e silicati, può essere infine utilizzato su diversi tipi di materiale, quali gres porcellanato, marmo, pietra, agglomerati, cemento, tufo, cotto e klinker. Salvaterrazza Eco ha ottenuto la certificazione Indoor Air Comfort Gold, importante strumento che garantisce le basse emissioni di Voc nei prodotti da costruzione.
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SUPERFICIE TRATTATA CON SALVATERRAZZA ECO
RUBRICHE
ANDREA PAYARO
Docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
IIN MAGAZZINO ARRIVA L’ANDROIDE
l prelievo è una delle fasi fondamentali in un magazzino. La corretta esecuzione consente ai processi a valle (per esempio, la produzione) di non essere interrotti per ritardi o mancanza di materiale, oppure al cliente di ricevere quanto ordinato, nelle corrette condizioni nei tempi prestabiliti. Il prelievo è solitamente l’operazione che richiede più lavoro e di conseguenza è una delle voci di costo più impattanti nei magazzini dove le attività vengono realizzate prevalentemente in modo manuale (Tompkins, J.A., White, J.A., Bozer, Y.A., Frazelle, E.H. and Tanchoco, J.M.A., Facilities Planning, 2003, John Wiley &Sons). Per questo motivo l’attività di picking viene considerata come quella a cui dare maggiore priorità per ottenere dei miglioramenti della produttività e un innalzamento del livello di servizio del cliente. L’attività di prelievo può essere effettuata manualmente, con l’operatore che va alla merce, oppure con l’ausilio di automazioni, con la merce che va all’operatore (per esempio, magazzini verticali, automatici). In quest’ultima situazione numerose sono le soluzioni ad oggi sviluppate, come:
• Autonomous Mobile Robots (A mrs): carrelli automatizzati che si muovono autonomamente nel magazzino per trasportare gli articoli solitamente un una postazione di prelievo
• Bracci robotici utilizzati per prelevare articoli da scaffalature o bin grazie a sistemi di visione tridimensionale
• Sistemi Shuttle Automatizzati: carrelli meccanizzati (shuttle) che si muovono su binari per
recuperare e spostare le unità di stoccaggio La prossima sfida di magazzino sembra essere quella dell’adozione di robot androidi in grado di muoversi autonomamente nel magazzino. I loro ruolo sarà quello di essere impiegati per lavori ripetitivi, faticosi o in ambienti che potrebbero mettere a rischio la sicurezza delle persone (zone con materiali chimici o in ambienti con temperature particolari, si pensi a zone di stoccaggio destinate ai surgelati). I robot sono in grado di orientarsi nello spazio e adattarsi a qualsiasi ambiente. Non sono necessari interventi infrastrutturali per la loro installazione. Essendo, inoltre, dei bipedi umanoidi essi saranno in grado di muoversi come un essere umano negli spazi angusti. Gli sviluppatori oggi affermano che i robot nella logistica non andranno a eliminare posti di lavoro, bensì andranno a collocarsi per colmare ruoli in aree dove in tale settore è difficile trovare lavoratori. Le soluzioni presentate in recenti fiere si chiamano:
• Atlas, realizzato dalla Boston Dynamics
• Digit, realizzato dalla Agility Robotics
• Figure, prodotto dalla Figure AI
• Optimus, presentato da Tesla
Dal momento che il loro costo, secondo Elon Musk, sarà presto inferiore a quello di un’autovettura, in pochi anni nelle aziende si potranno vedere queste tecnologie operare autonomamente nei magazzini mentre faranno il prelievo. A oggi i robot umanoidi spostano solo casse, ma si ritiene che tra non molto saranno in grado di prelevare un oggetto posto all’interno di un contenitore riempito alla rinfusa con oggetti diversi.
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MUOVIAMOCI
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Mapei acquista Bitumat in Arabia Saudita...
Shopping di Mapei in Arabia Saudita. Il gruppo italiano ha acquistato il produttore di sistemi impermeabilizzanti Bitumat: una mossa che consente di raddoppiare le proprie dimensioni nell’area mediorientale. Bitumat conta su 220 addetti e ha un fatturato di 70 milioni. L’attività è basata su due siti produttivi, a cui a breve Mapei ne aggiungerà in Arabia Saudita un altro: un impianto di additivi per calcestruzzo. Nell’area mediorientale Mapei è già presente da 15 anni con un impianto a Dubai. Un’operazione importante, quella del gruppo, anche in vista delle tante opere in programma, come The Line, una città lineare di oltre 170 chilometri, oppure gli investimenti turistici tra le montagne dell’area, oppure Oxagon, città industriale
…e investe nel Mezzogiorno
Mapei investe al Sud. L’azienda specializzata nella produzione di prodotti chimici per l’edilizia amplia la propria presenza con l’acquisto di un terreno di 20 mila metri quadrati a Modugno, periferia di Bari. Sull’area sorgerà un nuovo stabilimento destinato alla produzione dei principali prodotti di Mapei, dalle colle per la posa della ceramica alle malte, dagli additivi alle pitture. È il primo impianto al Sud dell’azienda, che si affianca ai siti di Robbiano di Mediglia (Milano), dove si trova il più grande stabilimento del gruppo, e Latina L’investimento conferma la volontà di Mapei di crescere anche in Italia, rafforzando la propria presenza sul territorio nazionale. L’obiettivo dell’investimento è essere più vicini ai propri clienti e a tutta la filiera, migliorare l’efficienza logistica e diminuire, allo stesso tempo, l’impronta di Co2 dovuta ai trasporti. Modugno si trova, infatti, in un’area di grande sviluppo che occupa una posizione geografica e commerciale strategica per rispondere alle esigenze del
galleggiante sul Mar Rosso, una linea ferroviaria di alta velocità, senza contare Expo 2030. «Il Medio Oriente presenta un forte tasso di crescita e in particolare in Arabia Saudita vediamo nel concreto gli effetti della scelta di diversificare dal mondo degli idrocarburi per realizzare grandi investimenti in opere residenziali e grandi infrastrutture» è il commento dell’ad Veronica Squinzi. L’operazione ha portato gli addetti del gruppo Mapei in Medio Oriente oltre quota 500. L’obiettivo è rafforzarsi in una delle zone a maggior crescita per l’azienda, con un aumento dei ricavi di quasi 40 punti nel 2022 e uno sviluppo quasi doppio rispetto alla media. Sul totale del fatturato del gruppo, però, il business in Medio Oriente pesa ancora poco, circa il 2%: un buon motivo per crescere. «Questa acquisizione ci consente in effetti di rafforzarci nell’area e partecipare in modo sempre più attivo al programma di sviluppo Vision 2030, che prevede la realizzazione di progetti infrastrutturali, turistici, residenziali e di intrattenimento in tutto il Paese in vista anche dei Giochi invernali asiatici del 2028 e dei mondiali di calcio del 2034», aggiunge Marco Squinzi (nella foto), amministratore delegato del gruppo. Con questa acquisizione Mapei supera il centinaio di consociate in 57 Paesi, con 97 siti produttivi. Nei soli primi due mesi del 2024 Mapei ha acquisito anche un sito produttivo in Danimarca e una Pmi (Diaplas) in Canada.
mercato del sud Italia e per l’esportazione nei Paesi che si affacciano sull’Adriatico. Il nuovo impianto impiegherà, almeno all’inizio, circa 70 dipendenti, destinati ad aumentare nel tempo. “Nel corso degli anni abbiamo continuato a credere in noi stessi e a investire per rinnovare gli impianti esistenti e acquisirne di nuovi, in modo da rispondere alle esigenze dei mercati locali. L’apertura di un nuovo stabilimento a Bari ci permette di crescere e diventare più forti nel nostro Paese, con una presenza produttiva anche nel Mezzogiorno dove sono in corso o in programmazione numerosi interventi infrastrutturali e residenziali ai quali speriamo di contribuire con la qualità e innovazione dei nostri prodotti”, commenta Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei. “Siamo un Gruppo solido, con lo sguardo rivolto sempre al futuro, guidato da una strategia bilanciata di crescita organica e tramite acquisizioni. Oggi Mapei è riconosciuta nel mondo come esempio di impresa moderna, con un’offerta di soluzioni diversificate e innovative, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza delle persone. Siamo ben felici di portare queste competenze anche nel nuovo stabilimento che sorgerà a Bari, per contribuire alla crescita delle persone e allo sviluppo del territorio”, aggiunge Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei.
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 162 news One
1. Saint-Gobain si accende con Axpo Italia
Axpo Italia, quarto operatore sul mercato libero dell’energia, e Saint-Gobain hanno sottoscritto un accordo per l’acquisto di energia rinnovabile per i prossimi dieci anni. L’energia erogata sarà pari a 22GWh annui, più dell’11% dell’energia acquistata da Saint-Gobain, e servirà dieci siti su tutto il territorio italiano. L’energia fornita al Gruppo sarà prelevata da un impianto eolico di recente connessione situato in Puglia. «La nostra ragion d’essere risiede nell’ambizione di migliorare il mondo in cui viviamo rendendo il mondo delle costruzioni sempre più sostenibile. L’edilizia, infatti, è uno dei settori che più di altri può condizionare il futuro del pianeta. Essere parte attiva in un percorso di transizione ecologica è quindi una responsabilità che sentiamo molto forte ed è importante adottare una prospettiva che tenga in considerazione l’intero ciclo di vita degli edifici, a partire dall’approvvigionamento di energia utile per il processo produttivo. Siamo lieti di avere collaborato con Axpo Italia, Partner che ci ha accompagnato per questo progetto sapendo accogliere le nostre esigenze», ha dichiarato Gaetano Terrasini, Ceo del Gruppo Saint-Gobain in Italia.
2. Draco acquisisce Esincalce
Il gruppo Draco ha acquisito Esincalce, azienda marchigiana specializzata nella produzione di malte premiscelate e a base calce, che consentirà l’ampliamento della gamma di soluzioni e di aumentare la capacità produttiva grazie a uno stabilimento di ultima generazione. L’operazione rappresenta la naturale evoluzione del cammino intrapreso da Draco, che così rafforza la propria presenza sul mercato attraverso linee esterne, in primo luogo in direzione di una complementarietà sotto il profilo produttivo. Con il controllo di Esincalce, Draco potrà contare su un ulteriore stabilimento di ultima generazione a Serra San Quirico, Ancona, dedicato completamente alla realizzazione di malte, che porterà la produzione complessiva del gruppo a 120mila tonnellate l’anno. Al tempo stesso, l’integrazione di un’esperienza di circa 30 anni nel mercato delle malte bioecologiche e dei rasanti dell’azienda anconetana permette al gruppo Draco di potenziare ulteriormente la propria gamma di soluzioni per l’edilizia e di porsi come partner d’eccellenza anche nei progetti di recupero e restauro di edifici monumentali e storici, oltre che interlocutore ancora più affidabile nei confronti degli operatori della distribuzione edile.
3. A VitrA Tiles il Global Lighthouse Network
VitrA Tiles, del gruppo turco Eczacıbaşı, ha ottenuto il riconoscimento per l’adozione innovativa delle tecnologie della Quarta rivoluzione industriale, ottenendo il primo posto assegnato a un produttore di ceramiche nel Global Lighthouse Network del World Economic Forum come produttore lungimirante che guida l’adozione della 4IR, o quarta rivoluzione industriale, cioè la tendenza verso l’automazione e lo scambio di dati nelle tecnologie e nei processi di produzione. VitrA Tiles, divisione del settore ceramiche del gruppo, è stata quindi inserita nel Global Lighthouse Network, riconosciuto come Factory Lighthouse insieme a 21 nuovi membri dell’iniziativa del World Economic Forum per i leader dell’innovazione manifatturiera. Nella foto: Hasan Pehlivan, Ceo di VitrA Tiles e Atalay Gümrah, Ceo di Eczacıbaşı Group.
news
DAVIDE GABRIELLI, AD DRACO ITALIANA
GAETANO TERRASINI, CEO DEL GRUPPO SAINT-GOBAIN IN ITALIA.
MR HASAN PEHLIVAN, CEO VITRA TILES AND MR ATALAY GÜMRAH, CEO ECZACIBAŞI GROUP
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 164 www.caparreghini.it
GLI SPECIALI di
166
SPECIALE COLORE
Come il resto dell'edilizia, anche il mercato della finitura ha conosciuto anni d'oro. Ecco le aziende top
176
SPECIALE MACCHINE E ATTREZZATURE
Era inevitabile che la tecnologia entrasse prepotentemente anche nell'ambito delle macchine da cantiere. Ecco come
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TONALITÀ ROSA NEI BILANCI DELLE IMPRESE
Le aziende del settore pitture e vernici nel 2022 hanno proseguito la loro crescita (+10,2%), grazie ai bonus e agli incentivi governativi. Ma il 2023 ha fatto segnare il rallentamento atteso dagli operatori
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 166 SPECIALE COLORE
MERCATO A cura del Centro Studi YouTrade SOLOPER
IL
PERABBONATI
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 167
SPECIALE COLORE
PRODUTTORI DI PITTURE E VERNICI. VARIAZIONI % DEL FATTURATO SU ANNO PRECEDENTE
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 168
SOLOPER
GRAFICO ANDAMENTO ITALIANO DEL MERCATO DELLE PITTURE E VERNICI
IL CRUSCOTTO ECONOMICO DEL COLORE
Variazioni delle dinamiche economiche tra il 2022 e il 2021
PERABBONATI
Oltre 40 M€
Meno di 40 M€
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 169
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su analisi dei bilanci delle aziende del settore
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 170 SPECIALE COLORE POSIZIONE RAGIONE SOCIALE FATTURATO
NETTO 2022 2021 2020 var. % 2022/2021 var. % 2022/2020 2022 in % su FATTURATO GRADUATORIA DEI PRODUTTORI DI PITTURE E VERNICI IN ITALIA NEL 2022 (VALORI IN MIGLIAIA DI EURO)
UTILE
SOLOPER
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
PRODUTTORI DI PITTURE E VERNICI IN ITALIA PER CLASSI DI FATTURATO (VALORI IN MIGLIAIA DI EURO)
PERABBONATI
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 171
DI
CLASSI
FATTURATO
FATTURATO
2022 2021 2020 var. % 2022/2021 var. % 2022/2020 2022 in % su FATTURATO
UTILE NETTO
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
MAPEI
L’AMBIENTE? È UNA QUESTIONE DI SFUMATURE
Il gruppo italiano presenta diverse soluzioni per le finiture delle superfici murali con un dato comune: l’attenzione a coniugare estetica e protezione degli edifici nel rispetto dell'ambiente
Alice Fugazza
Colore e tecnologia: grazie al sistema ideato da Mapei si possono coniugare estetica e innovazione. Già, perché niente è meglio di una buona finitura della superficie murale.
IDROPITTURE: COLORE E PERFORMANCE
Le idropitture Mapei offrono elevate performance, durabilità ed estetica. Formulate a base di resine sintetiche in dispersione acquosa e cariche selezionate, le idropitture sono disponibili in una gamma completa di formati ideati per rispondere alle richieste del mercato e perfetti per eseguire prove colore. Su ogni confezione viene indicata la resa in metri quadrati favorendo la scelta della confezione ideale per ogni necessità di pitturazione.
LA COLLEZIONE
Per mostrare tutto questo colore, Mapei ha sviluppato la mazzetta
Master Collection: una raccolta di tinte originali che spazia da caldi colori pastello fino a sfumature molto vivaci e accattivanti. A questa si è aggiunta la collezione INspire che raccoglie le tinte di tendenza studiate appositamente per ambienti interni con soluzioni colore che rispondono alle specifiche esigenze di ogni singolo progetto. E quando i progetti riguardano l'esterno la proposta colore Mapei si chiama EXtraColour: una collezione di 315 tinte accuratamente selezionate per assicurare una protezione durevole alle superfici esterne in edilizia. Colori formulati per mantenersi inalterati a lungo nel tempo grazie all'utilizzo di pigmenti dalle elevate prestazioni di resistenza ai raggi Uv e agli agenti atmosferici. La bellezza rimane un punto fermo. Grazie al sistema tintometrico ColorMap è possibile ottenere qualsiasi sfumatura di colore. L’universo delle tinte possibili con le pitture Mapei è praticamente infinito.
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 172 SPECIALE COLORE
LA SOSTENIBILITÀ AL CENTRO
Colore, performance e sostenibilità sono le caratteristiche distintive della gamma delle finiture per interni Mapei. Le idropitture Mapei offrono elevate performance e assicurano benessere abitativo legato ai valori elevatissimi di qualità dell'aria garantiti dalla classificazione ecologica A+.
La salute della persona per Mapei è un punto imprescindibile da legare a quella del pianeta.
L’impegno per contribuire in modo concreto all’economia circolare caratterizza ogni scelta, dall’utilizzo di plastica riciclata (certificati plastica seconda vita) per il packaging all’introduzione di formati che ottimizzano le esigenze della committenza.
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 173
INSPIRE SELECTION: 96 COLORI PER PROGETTI D’INTERNI
LE SFUMATURE
Creative Ard Lime Carrara è un rivestimento murale decorativo costituito da cariche minerali e grassello di calce modificato: permette di ottenere una finitura spatolata a effetto marmo di Carrara. Il rivestimento consente di ottenere superfici di pregio molto compatte e satinate, con discreta resistenza all’acqua e ottima permeabilità al vapore d’acqua. Idoneo all’impiego su intonaci tradizionali e a base cementizia, è particolarmente indicato per la decorazione di superfici murali interne di edifici di interesse architettonico e nel restauro dei centri storici.
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Una tecnologia innovativa e green per ripristinare i vecchi rivestimenti ETICS.
edilizia di ripristino senza prodotti cementizi e resistenza agli urti fino a 30J svolta green uso di vetro riciclato
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IN CANTIERE LAVORA ANCHE LA TECNOLOGIA
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 176 SPECIALE MACCHINE E ATTREZZATURE
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In vista della fiera di Parigi dedicata agli strumenti per il mondo delle costruzioni emergono i trend per macchine e attrezzature: green, elettrico, ma anche sensori e digitale per semplificare l’attività
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Monica Battistoni
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YOU TRADE FEBBRAIO 2024 178 SPECIALE MACCHINE E ATTREZZATURE
La formazione vincente porta in alto i nostri colori.
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PER IL CANTIERE MENO VENDITE MA PIÙ NOLEGGI
Il 2023 è stato un anno di rallentamento per la cessione di macchine (-5,1% sul 2022), anche se il brusco stop arriva dopo un biennio di forte ripresa. In compenso il renting corre, aiutato anche dai lavori per le opere del Pnrr
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 180 SPECIALE MACCHINE E ATTREZZATURE
ANALISI A cura del Centro Studi YouTrade SOLOPER
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SPECIALE MACCHINE E ATTREZZATURE
ANDAMENTO DEL GIRO D'AFFARI DEL NOLEGGIO (VALORI CORRENTI IN MILIONI DI EURO)
LA CRESCITA DEL MERCATO ITALIANO DELLE MACCHINE PER LE COSTRUZIONI
VARIAZIONI PERCENTUALI DEL GIRO D'AFFARI DEL NOLEGGIO (VALORI CORRENTI)
RIPARTIZIONE DEL MERCATO ITALIANO DELLE MACCHINE PER LE COSTRUZIONI
YOU TRADE FEBBRAIO 2024 182
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati UNACEA
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati UNACEA
MERCATO ITALIANO DELLE MACCHINE PER COSTRUZIONI NEL 2023 E CONFRONTO CON ANNI PRECEDENTI
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 183 2019 2020 2021 2022 2023 var.% 2023/2022 var.% 2023/2019
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati UNACEA
PIÙ SICUREZZA SE IN CANTIERE C’È CONOSCENZA
L’organizzazione di Cuneo è una delle migliori realtà specializzate nell’addestramento all’utilizzo delle macchine per cantiere, sia con lezioni teoriche sia pratiche. Obiettivo: maggiore produttività e meno pericoli sul campo
184 SPECIALE MACCHINE E ATTREZZATURE
FORMAZIONE E RICERCA MERLO
CENTRO
Paolo Caliari
Il Centro Formazione e Ricerca Merlo di Cuneo, organizzazione tra le meglio strutturate per la formazione e l’addestramento all’uso di macchine operatrici e attrezzature per l’edilizia e le costruzioni più in generale, è la prima scuola gestita da un costruttore a erogare formazione qualificata agli utilizzatori di macchine di qualunque tipo e marca. L’obiettivo dei programmi didattici del Cfrm è insegnare a gestire in modo consapevole macchine spesso semplici da usare, ma potenzialmente pericolose se affidate a mani non adeguatamente preparate. Per questo l’addestramento, realizzato attraverso simulazioni ed esercitazioni pratiche, svolge un ruolo fondamentale.
SOLLEVAMENTO
Guardando al comparto dei mezzi di sollevamento, formazione significa aiutare le persone a imparare, istruendole su che cosa devono o (spesso più importante) non devono fare oppure, nei casi più elementari, semplicemente offrendo loro le informazioni utili per affrontare consapevolmente le prevedibili situazioni lavorative. In questo ambito la formazione qualificata del Cfrm può certamente contribuire con il suo grande valore aggiunto. La formazione, quella seria, non è fatta solo di corsi formali in aula e timbri su un certifi-
cato: la maggior parte delle imprese continua a organizzare e gestire i corsi in modo efficace sia con sessioni frontali di informazione sia fasi di affiancamento addestrativo.
LA SFIDA
«Oggi la sfida per l’imprenditore è attrarre, reclutare e trattenere le migliori professionalità», afferma Paolo Peretti, direttore del Cfrm. «Perché i collaboratori capaci sono fondamentali per qualsiasi azienda, soprattutto per quelle di successo. Largo, dunque, alla formazione professionale, quella giusta che fa la differenza. È chiaro a tutti che si deve investire in questa direzione e che è indispensabile una guida imprenditoriale che capisca, condivida e soprattutto faccia suo questo percorso, con una grande sfida per tutti: trovare il formatore giusto».
È NECESSARIO CONOSCERE A FONDO LE MODALITÀ D’IMPIEGO DELLE MACCHINE MA È SOPRATTUTTO INDISPENSABILE SAPERLE USARE IN SICUREZZA ANCHE NELLE LORO
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DIVERSE CONFIGURAZIONI
LAVORO
DI
COME CAVALCARE LA TIGRE
Cavalcare la tigre: per l’edilizia e per la distribuzione i prossimi mesi si annunciano ad alta gradazione. Da una parte le imprese possono contare su una spinta a riqualificare in modo sempre più efficiente che non si è interrotta . Dall’altra, ci sono le nubi che si addensano ai confini del mondo, con tensioni geopolitiche sempre più pressanti. Ancora: le aziende possono contare sulla necessità sempre più pressante di edifici meno energivori che arriva dall’Europa, ma devono fare i conti anche con l’obbligo di gestire le proprie risorse in sintonia con questi scenari. Senza dimenticare la necessità delle imprese a reggere il confronto non solo a livello locale, ma anche su un campo da gioco sempre più internazionale, dove le regole cambiano e si affacciano nuove sfide. Che fare? Il XVII Convegno YouTrade offrirà le risposte grazie a un panel di esperti e senza dimenticare di ascoltare la voce delle imprese. Anche quest’anno, inoltre, si annunciano relatori di straordinario interesse, per una esclusiva occasione informativa. E, soprattutto, utile per il business.
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XVII Convegno Nazionale
Villa Quaranta 23-24 Ottobre 2024
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Il
RUBRICHE CASA GREEN PER IL METAVERSO
PAOLO CALIARI
Anche i più accesi sostenitori dell’ambiente, anche chi progetta edifici green, anche chi seleziona materiali certificati con un timbro di sostenibilità accende un computer e fa una ricerca su Google, oppure si trastulla con Instagram o, per necessità spedisce e riceve mail. Tutte attività per nulla green. Anzi, sono azioni che contribuiscono al peggioramento dello stato si salute del pianeta. Secondo una stima del gruppo americano Utilities One, i data center consumano enormi quantità di energia e contribuiscono alle emissioni di gas serra. Un singolo data center può utilizzare la stessa quantità di elettricità di una piccola città. E, tutti insieme, i data center consumano circa il 3% dell’elettricità globale. Un consumo in crescita: si prevede che entro il 2030 i data center saranno responsabili del 10% del consumo globale di elettricità, mentre nel 2021 erano già responsabili dell’1% delle emissioni globali di Co2, equivalenti all’intera industria aeronautica. Insomma, la tecnologia ha due facce: un collegamento Zoom fa risparmiare un viaggio in auto, ma allo stesso tempo ha alle spalle un consumo di energia notevole. Per questo i big della tecnologia ci tengono a far conoscere i loro sforzi per ridurre questo spreco di elettricità. L’ultimo big tech che si impegna in attività green è Meta (Facebook, Instagram, Whatsapp). La creatura fondata da Mark Zuckerberg ha appena
firmato un contratto da 800 milioni di dollari all gruppo Turner per la costruzione di un campus di 6.500 metri quadrati e una struttura di quasi 700 mila metri quadrati presso il River Ridge Commerce Center di Jeffersonville, nello Stato dell’Indiana. Il complesso di edifici, che sarà il 18esimo dell’azienda negli Stati Uniti e il 22esimo nel mondo, sarà una parte importante dell’infrastruttura globale che porta le tecnologie e i servizi Meta a miliardi di persone in tutto il mondo. Il campus comprende diversi edifici con data center e Turner utilizzerà un assemblaggio modulare prefabbricato per costruirli. Ma, aspetto più importante, Meta effettuerà investimenti in nuovi progetti di energia rinnovabile, che consentono alla società di affermare che il data center sarà completamente alimentato da energia rinnovabile una volta operativo. Il campus sarà certificato Leed Gold dal Green Building Council degli Stati Uniti. La costruzione del campus coinvolgerà oltre 1.250 lavoratori edili, con l’obiettivo di rendere il data center sostenibile. Nel 2020, Meta dichiara di aver raggiunto lo zero netto di emissioni operative di gas serra riducendo le emissioni del 94% rispetto al 2017, nonché sostenendo progetti di rimozione del carbonio. L’azienda si è posta l’obiettivo di raggiungere emissioni nette pari a zero lungo tutta la sua catena del valore entro il 2030.
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Il cappotto non si discute, il pannello fotovoltaico è un must, i vetri isolanti sono necessari. Anche per uffici o edifici industriali. Ma per essere davvero green un edificio non può prescindere dall’elettronica. Gli smart building sono la chiave per arrivare al traguardo di edifici sostenibili e questo vale non solo per le abitazioni, ma anche per altri tipi di fabbricato, come quelli destinati alla produttività. Lo sostiene una ricerca di Forrester Consulting condotta per conto di Johnson Controls, azienda specializzata nella realizzazione di edifici intelligenti, sani e sostenibili. L’indagine è stata condotta su quasi 3.500 intervistati in 25 Paesi e 18 settori. Risultato: la sostenibilità rappresenta una delle tre principali priorità aziendali e 1.500 intervistati, i due terzi, sostiene di essere pienamente in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio. Per raggiungere questo risultato, secondo gli intervistati, gli smart building sono importanti per aiutare ad accelerare le iniziative di sostenibilità (69%). E l’automazione degli edifici (per il 56%), così come le tecnologie digitali per ottimizzare l’uso dell’energia (42%) sono le aree di maggiore investimento e impatto. Per questo esistono tecnologie in grado di digitalizzare i sistemi di un edificio e di moltiplicare i risparmi di energia, emissioni e costi, creando soluzioni energeticamente positive. Circa il 10% degli intervistati ha già integrato completamente i sistemi e le apparecchiature dei building per ottenere questi vantaggi. La stragrande maggioranza dei manager è alla ricerca di partner per l’azienda in grado di fornire una piattaforma digitale per tutti i siti e i casi d’uso (74%), che sia facile da usare e che sia integrato in tutti i sistemi dell’edificio (70%). «Non possiamo decarbonizzare il pianeta senza decarbonizzare gli edifici. Questa ricerca dimostra che siamo a un punto di svolta in cui la sostenibilità è una priorità aziendale assoluta e le aziende stanno perseguendo in modo aggressivo i loro obiettivi net zero, ma stanno anche cercando attivamente dei partner che le aiutino ad accelerare questi sforzi», nota Katie McGinty, vice president, chief sustainability ed external relation officer di Johnson Controls. Nella ricerca c’è posto anche per l’intelligenza artificiale. Circa un terzo degli intervistati dichiara di aspettarsi che l’Ia avrà un impatto significativo sul miglioramento della sostenibilità dei luoghi fisici di un’azienda, fornendo raccomandazioni attuabili per prevenire i tempi di inattività e ottimizzare l’efficienza prima che si verifichino perdite.
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UNA MELA TECH PER LA DOMOTICA
Il colosso tecnologico americano ha studiato un sistema operativo dedicato all’automazione dei dispositivi di casa. E, dopo l’adesione allo standard Matter, Cupertino diventa ancora più competitiva
Stefano Lavori
Gli amanti della tecnologia e la vasta schiera di utenti di iPhone, iPad e Mac saranno soddisfatti: Apple ha pronto un nuovo sistema operativo dedicato alla home automation. Il nome del software è facile da ricordare: homeOs. La mossa tende ad allargare l’ambito di applicazione dei dispositivi della Mela, ma anche a contrastare lo spazio occupato dai competitor Amazon e Google. Apple tempo fa aveva pubblicato un annuncio per la ricerca di tecnici specializzati in domotica e ora si capisce perché. Il sistema homeOs è stato associato anche a un nuovo prodotto di Apple, come uno speaker dotato di schermo touch. Ma, a prescindere dall’aspetto hardware, un sistema operativo dedicato, che fa seguito alla decisione di aderire allo standard Matter che consente ai dispositivi di marche diverse di poter interagire tra loro, è il segno di un rinnovato interesse specifico di Cupertino per l’ambito tecnologico domestico. Apple mette già a disposizione dei suoi utenti una serie di soluzioni dedicate alla casa, come gli speaker HomePod, che al momento utilizzano il software tvOs, anche se non hanno una funzione affine ad Apple Tv.
D’altra parte, Apple mette già a disposizione degli utenti soluzioni software per rendere i propri iPhone o iPad dei controller domestici, a partire da HomeKit un protocollo di comunicazione che consente agli utenti di configurare, comunicare e controllare gli elettrodomestici intelligenti utilizzando i dispositivi della Mela. Home Kit fornisce agli utenti un modo per rilevare automaticamente tali dispositivi e configurarli: si possono abilitare le automazioni in casa tramite un comando vocale a Siri o tramite l’app. E la data di introduzione del software, il settembre di dieci anni fa, indica un forte interesse del colosso tecnologico
americano per la domotica. Già ora HomeKit gestisce gli elettrodomestici connessi e i messaggi del sistema sono continuamente inviati ai dispositivi alimentati, che incorporano campi che riconoscono l’accessorio specifico e la categoria in cui si trova. Ogni categoria ha un codice che serve per identificare di che cosa si tratta, grazie anche al Global State Number, un numero che è incrementato ogni volta che viene modificato lo stato dell’accessorio. Ciononostante, Apple fino all’introduzione di Matter (circa un anno fa) era rimasta indietro: nel 2019 contava su circa 450 dispositivi compatibili con HomeKit, rispetto ai 10 mila di Google e agli 85 mila di Amazon.
FEBBRAIO 2024 YOU TRADE 191
DIGITAL HOUSE
HIGH TECH
ECCO IL WI-FI 7 SUPERVELOCE
Arriva il wi-fi 7. La notizia interessa tutti: l’International Wi-Fi Alliance, organizzazione che si occupa dello standard senza fili, ha dato l’ok al nuovo upgrade del sistema. I dispositivi che saranno certificati wi-fi 7 avranno una trasmissione di dati ad alte prestazioni e supporteranno la connessione a più bande contemporaneamente (6GHz, 5GHz e 2,4GHz). Inoltre lo standard raddoppia la larghezza di banda del canale delle generazioni precedenti arrivando a velocità di picco fino a 46 Gbps. Trasmissione senza fili più efficiente, quindi, per esempio per visori, gaming, lavoro ibrido, training 3D immersivo, IoT industriale, automotive. Smartphone, computer e tablet con chip wi-fi 7 potranno raggiungere velocità fino a 5Gbps. La diffusione del nuovo standard includerà 233 milioni di dispositivi entro il 2024, per arrivare a 2,1 miliardi entro il 2028.
FORD SPERIMENTA AUTO CON LE OLIVE
Non solo gli edifici, ma anche le auto possono diventare più green. Ford sta sperimentando l’utilizzo dei noccioli delle olive per la creazione di materiali biocompositi al posto della plastica. Il progetto si chiama CompOlive: Ford ha creato con gli scarti delle olive poggiapiedi e parti del bagagliaio e sta valutando l’applicabilità del pro -
cesso su scala industriale: il sistema potrebbe essere implementato per la realizzazione delle nuove generazioni di veicoli elettrici. Il materiale è realizzato per il 40% da fibre e per il 60% da polipropilene riciclato e riscaldato, poi stampato a iniezione nella forma del componente selezionato.
IN USA OMBRE SULLE AUTO ELETTRICHE
Hertz in contro tendenza: la società di noleggio auto ha deciso di vendere circa 20 mila veicoli elettrici usati, inclusi modelli Tesla, della sua flotta in Usa. La decisione è arrivata circa due anni dopo un accordo con l’azienda di Elon Musk, e dopo aver pianificato di convertire il 25% della sua flotta in veicoli elettrici entro la fine del 2024. Hertz ha deciso di tornare ai modelli con motori a benzina. Uno dei motivi sono i costi più elevati legati a collisioni e danni dei veicoli elettrici, dopo che alcuni utenti avevano registrato collisioni frontali. E anche General Motors e Ford hanno ridimensionato i piani di produzione di veicoli elettrici. Negli Usa i prezzi all’ingrosso dei veicoli elettrici usati sono diminuiti per la maggior parte del 2023 e, allo stesso tempo, i prezzi di e-auto nuove sono scesi e le scorte di invenduto sono aumentate.
SMART HOME SUI TELEVISORI SAMSUNG
La casa smart va in onda sui televisori di Samsung. L’azienda coreana ha presentato un nuovo servizio chiamato Now+, che integra i controlli di servizi digitali per l’abitazione nell’interfaccia dei televisori. L’utente potrà vedere sullo schermo e controllare gli interruttori della luce o i condizionatori dal telecomando, che potrà essere lo smartpho -
ne, ovviamente Samsung. L’azienda ha anche presentato una funzione chiamata Daily+, personalizzabile, che utilizzerà tutte le informazioni che Samsung e Bixby hanno sugli utenti, tratte dai tuoi dispositivi SmartThings, per facilitare l’accesso alle app rilevanti.
IKEA UTILIZZA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Ikea torna a utilizzare l’intelligenza artificiale come strumento di marketing. Questa volta si tratta di Ikea Kreativ, che rappresenta la mossa del gigante svedese dell’arredamento nel campo degli strumenti interattivi di progettazione che aiutano gli utenti a valorizzare il proprio spazio per arredare stanze e casa. Ikea Kreativ è pensato per aiutare gli utenti a pianificare il restyling di casa, sia dal punto di vista dello stile, che dello spazio. Dal punto di vista dello stile, infatti, permette di visualizzare come appariranno in realtà i prodotti da acquistare e come si adatteranno agli altri arredi presenti in casa. Per esempio, si potrà capire quanto pratico sarà un divano per una particolare stanza: l’app può aiutare a pianificare in modo più realistico l’ambiente in base allo spazio a disposizione. In questo modo si saprà se le dimensioni della stanza consentono di inserire un determinato arredo, così da evitare di tirar fuori il metro.
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