La prospettiva che orienta il nostro Gruppo è crescere in una organizzazione di punti vendita moderni, in grado di competere nel nuovo mercato
PRIMA DI TUTTO, GKB ADVANCED.
PRIMA DI TUTTI, KNAUF
ANNO 17 - NUMERO 148 APRILE 2024
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Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it
Redazione
Alice Fugazza e Livia Randaccio
Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Monica Battistoni, Alessandro Bonvicino, Paolo Caliari, Centro studi YouTrade, Marco Imperadori, Stefano Lavori,
Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Federico Mombarone, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro, Cristiano Vassanellii
Impaginazione e grafica
Layout and graphics
Raffaella Sesia
Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di
Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces
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aprile 2024 Sommario
RUBRICHE
15 EDITORIALE Regaliamo la calcolatrice al ministro
16 INDEX Per le costruzioni risale la fiducia
18 ECONAUTA L'economia fondata sul debito
18 CHIACCHIERE IN CANTIERE Troppi ritardi per il Pnrr
19 L'AVVOCATO Quando è lecito il licenziamento
20 I FATTI NOSTRI Aggrappati al Pnrr
22 DIGITAL NEWS
24 SEGGIOLE E POLTRONE
CONVEGNO YOUTRADE SUD
32 L'EVENTO Le strade del cambiamento
34 YOUTRADE AWARDS I campioni del Mezzogiorno
38 IL CASO TRANS PAL Ricetta internazionale
40 LA CONGIUNTURA Il momento propizio
42 ZES Occasione speciale
44 INNOVAZIONE Digitalizzare, ma senza impazzire
48 ALBERTO BUBBIO Innovare da ambidestri
50 LORENZO TAVAZZI I macro trend
52 ACHILLE CARCAGNÌ L'arma segreta del venditore
54 I PRODUTTORI Cari rivenditori, fate così
58 I DISTRIBUTORI Raccolta dati nel mirino
60 I BILANCI DELLE COSTRUZIONI L'anno dei record
ATTUALITÀ
64 INCHIESTA Un anno incerto per l'Eps & c.
78 IMMOBILIARE Compravendite in letargo
84 URBANISTICA Sapessi com'è strano costruire a Milano
88 UNICMI Serramenti e involucro non si fermano
92 MCE Sguardo alla transizione energetica
STORIA DI COPERTINA
98 GRUPPO MADE Marketing e nuovi servizi
78
QUALI TREND PER IL MERCATO IMMOBILIARE NEL 2024
84
BUROCRAZIA E NORME: CANTIERI SOTTO SCACCO A MILANO
88
LE PREVISIONI DI UNICMI SU SERRAMENTI E INVOLUCRO
VANTAGGI
E LIMITI DI
COSTRUIRE CON
I SISTEMI OFFSITE
230
ANCORA IN AUMENTO IL MERCATO DEL FISSAGGIO
DOSSIER 1-3 PUNTI VENDITA
116
L’ANALISI Strategie diverse per affrontare il dopo superbonus
120 LE SCHEDE Intervista a 31 rivenditori
RIVENDITE
176
184
246
ARREDARE GRAZIE ALL'USO DI CARTONGESSO
HEIDELBERG MATERIALS - 1 Cemento green e distribuzione
HEIDELBERG MATERIALS - 2 L'edilizia di Puglia e Basilicata
188 TECNO EDILIZIA La formazione tiene incollato il business
194 RIVENDITE NEWS
196 TO BUILD
PRODUZIONE
198 LATERLITE Dopo 60 anni ripartiamo più grandi
204 SAINT-GOBAIN Più formazione per il Sud
206 BRIANZA PLASTICA Isotec festeggia 40 anni
208 SWISSPOR Tre soluzioni per le coperture
210 PIRCHER Calcestruzzo più legno
212 UNIFIX Con autonomia e flessibilità si lavora meglio
214 ROTOFRANK Una sicurezza con vista cielo
216 MUOVIAMOCI Magazzini sotto controllo
218 REGOLIAMOCI Caldaie bollenti
220 YOUTRADE NEWS
SPECIALE SISTEMI A SECCO
224 COSTRUZIONI Qualità e green con i sistemi offsite
SPECIALE FISSAGGIO
230 IL MERCATO Crescere ancora: una vera fissazione
236 MAKITA Precisione nipponica
238 ITW - ELEMATIC SPIT Strumenti leggeri per il cartongesso
240 FISCHER I tasselli giusti evitano i ponti termici
242 MASIDEF Come aumentare l'efficienza
YOUTRADE CASA
246 CAP AEEGHINI Tanta versatilità per la pittura giusta
248 PORTE SCORREVOLI Allineamento perfetto con Eclisse Unico
250 RASSEGNA
CASA GREEN
253 SOSTENIBILMENTE Allarme Ue, mancano i tecnici
254 HOME AUTOMATION Le insidie digitali
255 TESLA Musk lancia un robot domestico
256 HI-TECH
L’essenza del filomuro Dierre
Le porte interne Dierre con telaio Filum fanno parte della collezione minimal e sfruttano l’installazione filomuro per ottenere una parete dalla superficie continua. In questo modo l’anta può letteralmente mimetizzarsi con la parete, magari ricoperta con carta da parati, o essere messa in evidenza giocando sui contrasti cromatici. Merito anche del telaio perimetrale in alluminio estruso e ossidato, che può essere trattato con pitture murali e montato - in versione a spingere o a tirare - sia sulla normale muratura che sul cartongesso.
La soluzioni filomuro di Dierre sono disponibili in altre quattro famiglie di modelli. La porta d’ingresso blindata Sleek , uno dei fiori all’occhiello dal punto di vista della tecnologia e della sicurezza, è disponibile anche in grandi dimensioni per valorizzare la facciata della vostra abitazione; Silence è la porta blindata per chi vuole avere la massima sicurezza nella propria camera da letto, mentre la soluzione New space rasomuro , cassonetto per ante scorrevoli, ti permette di separare due ambienti con eleganza e praticità o può essere utilizzata per creare una pratica cabina armadio. Se invece dovete nascondere alla vista contatori, vani tecnici o una cassaforte, il portello Shape è la soluzione quasi invisibile che fa al caso vostro.
Nell’immagine, Filum pannello Forte 6 cieco liscio con rivestimento RAL.
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DA SOLI O IN COMPAGNIA
QUAL È LA STRADA GIUSTA PER LA DISTRIBUZIONE?
Il dopo-superbonus mette le imprese della distribuzione davanti a una scelta strategica: utilizzare il capitale a disposizione per investire sulla propria azienda, oppure adoperarlo in funzione di una forma di aggregazione. Come l’acquisizione di altri punti di distribuzione, l’apparentamento in gruppi e consorzi, o in sinergie più semplici. Una spinta alla semplificazione del mercato che, inoltre, è incoraggiata anche dalla necessità, per molti, di gestire un passaggio generazionale spesso non semplice. Il XVII Convegno YouTrade sarà focalizzato sulle scelte non rinviabili delle imprese di rivendita di materiali e di servizi per l’edilizia. Tecnologia, gestione finanziaria e prospettive del mercato saranno tra i temi affrontati, assieme alla inedita testimonianza di protagonisti della distribuzione all’estero, chiamati anche a esprimere un giudizio sulla distribuzione in Italia. Un evento da non perdere, segnate la data in agenda.
Se cerchi rapidità, efficienza e flessibilità, siamo qui per te. Con la nostra rete di filiali, portiamo il servizio su tutto il territorio. E riceverai esattamente ciò di cui hai bisogno secondo le quantità a te utili.
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Regaliamo la calcolatrice al ministro dell’Economia
YouTrade lancia una grande sottoscrizione: una raccolta fondi per acquistare due calcolatrici tascabili da donare al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta. Aiutiamoli a casa loro. I due indispensabili strumenti saranno recapitati con l'obiettivo di fare i conti con maggiore precisione. Si scherza, ovviamente, anche se c’è poco da sorridere. La vicenda del superbonus ha assunto contorni grotteschi, degni di una commedia dell’assurdo. Purtroppo, è un teatro che ha come palcoscenico l’edilizia: con le nuove modifiche siamo arrivati a circa 24 ritocchi a partire dal luglio 2020. Da allora la media è di circa 1,8 cambiamenti al mese tra decreti, aggiustamenti, revisioni, frenate. Una specie di miracolo al contrario possibile solo con la creatività legislativa italiana. Per carità, nessuno mette in dubbio l’impatto del 110% sui conti dello Stato, valutato forse frettolosamente in 200 miliardi, anche se parte di quei soldi tornano indietro sotto forma di Iva e tasse sulle imprese coinvolte. Ed è ovvio che il ministro dell’Economia debba badare al bilancio che ha un deficit del 7,2%, addossato interamente (anche se non è così) all’incentivo fiscale. Infine, è comprensibile in chiave elettorale che un governo addossi tutte le colpe a chi lo ha preceduto, anche se in passato tutti, ma proprio tutti, si sono opposti a modificare il 110%. Ma il governo è in carica dall’ottobre 2022, cioè da circa un anno e mezzo. È possibile che l’impatto dei bonus fiscali sull’erario per il ministero dell’Economia sia ancora un mistero avvolto in un enigma? L’ennesimo decreto legge, piombato sull’edilizia con l’impatto di un missile di Putin, ha l’obiettivo (sempre quello) di bloccare la cessione dei crediti d’imposta. Il decreto cancella sostanzialmente ogni tipo di sconto in fattura o cessione del credito per tutte le tipologie che ancora le prevedevano, blocca le tipologie ancora previste di cessione dei crediti e sconti in fattura. Inoltre, si profila l'allungamento da 4-5 anni a dieci per l'ammortamento fiscale. Cittadini e imprese devono rifare i conti. Addio anche ai tempi supplementari per le comunicazioni su sconti in fattura e cessioni dei crediti relative ai lavori del 2023: è stato eliminato il meccanismo della «remissione in bonis» che avrebbe consentito, con il pagamento di una minisanzione (250 euro), l’invio della comunicazione per accedere ai benefici fino al 15 ottobre. E chi ha aspettato, peggio per lui. Nel mirino i contribuenti che hanno un debito erariale accertato in via definitiva e che contavano sulle compensazioni: ora per utilizzare le agevolazioni occorrerà prima saldare le cartelle. E dire che le aziende da anni chiedono leggi certe su cui basare le proprie strategie. Poi, c'è chi perde fiducia nello Stato. Chissà perché.
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
Il comparto continua ad andare meglio che nel resto dell’Europa. Ma scendono le attese dei consumatori
SPER LE COSTRUZIONI
RISALE LA FIDUCIA
egnali di ripresa a marzo per gli indicatori economici e tendenziali del mercato, che rovesciano le aspettative negative di gennaio e febbraio, e seguiti ai dati positivi del periodo autunnale. A livello europeo si registra un ulteriore rallentamento della fiducia delle imprese, un’inversione di rotta rispetto a dicembre 2023, che ormai sembra aver delineato un trend di stabilizzazione al ribasso, con valori pari a -5,6 punti percentuali per l’Area Euro e -7,7 per l’Europa a 27, (praticamente pari al valore del mese precedente), mentre a livello nazionale l’indice di fiducia delle imprese di costruzioni sale di 2,3 punti percentuali, portandosi a 4,3%, praticamente pari a metà rispetto al picco di 8,7% di dicembre. Mantenendo, quindi, sempre un ampio scarto con i valori europei, pari a oltre 10 punti rispetto all’Area Euro e a 12 punti
rispetto all’Europa a 27. Si amplia dunque la forbice tra costruzioni europee e nazionali, uno scarto che è sicuramente l’esito di una ripresa di fiducia del settore a livello nazionale grazie ai primi effettivi fondi Pnrr, che stanno arrivando nel mercato e che investiranno il settore da qui al giugno 2026. I settori. A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici, presenta il settore delle costruzioni, quello dell’industria e quello dei servizi in ripresa. La dinamica è più accentuata per costruzioni e servizi, anche se il rimbalzo positivo dell’industria è una buona notizia, perché avviene dopo mesi di calo ininterrotto della fiducia delle imprese. Scende invece a -16,7 l’indice di fiducia dei consumatori, evidenziando dunque non più una stabilità, ma un nuovo rallentamento, segno di una potenziale inversione di tendenza rispetto alla
LEGGERA RIPRESA DELLA FIDUCIA IN ITALIA A MARZO, MENTRE RIMANE
ANCORATA AL BASSO IN EUROPA Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
dinamica di stabilità, pur nella negatività dell’indicatore, di medio periodo. L’attendismo auspicato nei mesi precedenti, dunque, si sta convertendo in dubbio e, dunque, bisognerà analizzare i dati dei prossimi mesi per comprendere al meglio il fenomeno, se tendenza di breve durata o segnale di una inversione di marcia. I segnali preoccupanti che avevamo messo in evidenza il mese scorso, relativamente all’andamento degli ordini e dell’occupazione a tre mesi, ovvero i due indicatori previsionali del mercato di breve periodo, evidenziano una netta e rapida ripresa degli indici, che rimangono positivi e tendenzialmente ripresentano valori in aumento, con un rimbalzo positivo che, tuttavia, non riesce a colmare il gap degli ultimi due mesi. Dunque, servirà attendere aprile e maggio per comprendere se la dinamica si consoliderà verso l’alto o proseguirà in un andamento fortemente altalenante che contraddistingue gli indicatori nell’ultimo anno. Inflazione. Le buone notizie sul fronte inflazionistico, invece, rallentano. A marzo le stime preliminari vedono l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registrare un aumento dell’1,2% su base annua, 0,4 punti percentuali in più rispetto ai due mesi precedenti. Questo leggero aumento è dovuto all’attenuazione su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -17,2% a -10,3%) e regolamentati (da -18,4% a -13,8%) e, in misura minore, alla crescita di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,5%). Per contro, registrano un rallentamento i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +4,4% a +2,6%), dei tabacchi (da +2,6% a +1,9%) e dei beni alimentari lavorati (da +3,4% a +2,8%). Nel mese di marzo l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +2,3%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera da +2,6% a +2,4%. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,2% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta di 1,2% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il Nic non tiene conto, e dell’1,2% su base annua (da +0,8% di febbraio). La stima preliminare era pari a +1,3%.
A Cura del Centro Studi YouTrade
Economic sentiment dei settori economici in Italia - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
IN RIPRESA LA TENDENZA DEGLI ORDINI E DELL'OCCUPAZIONE
PER I PROSSIMI TRE MESI
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi - Dati destagionalizzati
L'INFLAZIONE RIMANE A VALORI CONTENUTI, MA A MARZO PRESENTA UN LEGGERO INCREMENTO SIA A LIVELLO NAZIONALE CHE DI INDICE
IPCA A LIVELLO EUROPEO
Andamento del tasso di inflazione in ItaliaVariazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
RUBRICHE
FEDERICO MOMBARONE
Giornalista
L’economia fondata sul debito
Tutti, prima o poi, sono entrati in un negozio o in un bar dove in bella vista è esposto un cartello: «Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno». Il buonsenso popolare è generalmente condiviso. Anche se, come sanno bene le aziende, se una banca non facesse credito, la metà delle imprese (ma forse di più) chiuderebbe i battenti. Perché fare credito e, simmetricamente, fare debito, non è sbagliato se i soldi sono impiegati per creare valore. Il problema sorge quando questo valore è puramente speculativo. Non che, di per sé, investire in qualcosa che si suppone debba valere di più in un prossimo futuro sia un delitto. Lo diventa, però, se l’intera attività di un’azienda, oppure di una persona, è legata alla possibilità di contrarre debito. Insomma, è una questione di qualità, ma anche di quantità del debito. Perché, come è evidente, il debito deve essere sostenuto dalla convinzione che sia restituito, con gli interessi s’intende. La domanda è: fino a che punto può crescere il debito? Ovviamente fino a quando chi ha concesso denaro ritiene che l’investimento sia sicuro. In caso contrario, liberi tutti. Che si traduce in una precipitosa fuga dal soggetto a rischio e al successivo default dello stesso.
Il problema si complica se è il mondo intero che corre sullo stretto sentiero del debito. E i dati raccolti nel Global Debt Monitor pubblicato dall’Institute of International Finance sono allarmanti. Nel 2023 il debito mondiale è aumentato di 15 mila miliardi di dollari. Una montagna di denaro, che fa salire l’indebitamento globale fino alla quota record di 313 mila miliardi. Alla fine dello scorso anno la percentuale del debito globale rispetto al Pil ha raggiunto il 331,2%. Uno sproposito, anche se per onestà bisogna precisare che è il 2% in meno di fine 2022, quando ancora la Cina scontava il post-covid. Per fare un paragone, l’Italia, che è al secondo posto in Europa per il rapporto di indebitamento, presenta una percentuale del 137,3%, che secondo il recente accordo sul Patto di stabilità dovrà essere ridotto al 60% (chissà come). Debiti da ridurre, insomma. Ma questo significa anche uno stop alla crescita, che a sua volta fa aumentare il rapporto debito-Pil… Chi ha una soluzione si faccia avanti.
FRANCO SARO Giornalista
Troppi ritardi per il Pnrr
Ma dove diavolo sono i cantieri del Pnrr? C’è chi se lo chiede, e non ha tutti i torti. O, più precisamente, ha un po’ di ragione. Il motivo è che al di là degli annunci trionfalistici, come è nella tradizione governativa (comune un po’ a tutti i governi), la cifra ufficiale sulla spesa effettiva del Pnrr alla fine del 2023 segna 45,65 miliardi, che scendono a 42,998 se depurati dagli investimenti usciti dal Piano con la rimodulazione. Ma in questo conto entrano 26,74 miliardi assorbiti dai crediti d’imposta per superbonus, industria 4.0 e incentivi a ricerca e sviluppo. Tradotto: per gli investimenti pubblici il governo finora è riuscito a spendere solo 18,9 miliardi, sui circa 200 del piano. Insomma, si può fare di più. Sono le opere della Pubblica amministrazione il freno a mano tirato. Un rallentatore che vale oltre 168 miliardi secondo i calcoli della Corte dei Conti, al lordo delle revisioni portate dalla rimodulazione del Piano. In pratica, il Pnrr a fine 2023 è stato realizzato in termini di spesa effettiva solo per l’11%. Questa è una buona e una cattiva notizia. Quella cattiva è che finora alle parole non sono seguiti i fatti, nonostante da settembre 2022 sia stato nominato un apposito ministro addetto a far funzionare gli appalti. La buona notizia, invece, è che l’89% della spesa è ancora davanti a noi, tra quest’anno e i prossimi due, ultima data prevista dal Piano. Un pronostico: scommettiamo che tra qualche mese a Bruxelles sarà richiesta una proroga? Certo che a giudicare dai tre anni già trascorsi il pregresso non promette nulla di buono: secondo il Def 2021, a fine dello scorso anno la spesa era prevista in 85,9 miliardi. Ma già 12 mesi dopo l’appena insediato governo Draghi si era accorto che qualcosa non quadrava e aveva fatto scendere la previsione a 77 miliardi. Che sono stati ridotti a 61,4 miliardi nella Nadef successiva. Risultato: il consuntivo si ferma quasi 16 miliardi sotto le previsioni. Il problema è che i soldi del Pnrr non possono essere spesi dal governo con la disinvolta facilità abituale in Italia, ma i fondi devono seguire un percorso trasparente e, soprattutto, a fronte di giustificativi coerenti con i progetti. Una trasparenza e una capacità di spesa che, probabilmente, sono ancora poco frequenti sul fronte degli appalti pubblici.
LUDOVICO
LUCCHI
del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu
Quando è lecito il licenziamento
Con la sentenza del 13 febbraio 2024, la Corte di Cassazione, Sezione lavoro, ha affermato il principio per cui è legittimo il licenziamento per giusta causa se il datore di lavoro viene condannato in sede penale per la condotta del dipendente.
La Suprema Corte ha precisato che la giusta causa di licenziamento consiste in un fatto «che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto». Il giudizio di proporzionalità o adeguatezza della sanzione dell’illecito commesso deve essere valutato in senso accentuativo rispetto alla regola generale della «non scarsa importanza» di cui all’articolo 1455 del Codice civile, sicché l’irrogazione della massima sanzione disciplinare risulta giustificata solo in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali.
L’elenco delle ipotesi di giusta causa di licenziamento contenuta nei contratti collettivi ha solo valore esemplificativo, sicché non preclude un’autonoma valutazione del giudice di merito dell’idoneità di un grave inadempimento o di un grave comportamento del lavoratore, contrario alle norme del comune vivere civile, tale da far venire meno il rapporto di fiducia con il datore di lavoro. La valutazione della sussistenza della giusta causa di recesso rientra pertanto nell’attività del giudice, che deve tener conto di elementi concreti, coerenti con la scala valoriale del contratto collettivo, oltre che con i principi della società, idonei a ledere il vincolo fiduciario. Nel caso oggetto del giudizio giunto fino alla Corte di Cassazione, il giudice di merito aveva evidenziato la gravità della condotta del dipendente il quale, avendo un ruolo di responsabilità nell’azienda, aveva tenuto dei comportamenti potenzialmente idonei a mettere in pericolo la salute pubblica, come la detenzione a fini di vendita o di somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione. La pericolosità per la salute pubblica e il rilievo penale delle violazioni commesse sono gli elementi su cui si fonda il giudizio di gravità espresso dai giudici di appello e costituiscono il motivo che preclude di sussumere l’addebito nelle previsioni di illecito disciplinare cui il contratto collettivo collega una sanzione conservativa.
L'AVVOCATO
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Caratteristiche
Characteristics:
Lavorazione fino: 60 m
dal 1982
Lavorazione graffiato: 60 m 2/h 2/h
Lavorazione grezzo: 50 m2/h
Lavorazione premiscelati: 50 m2/h
Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h
Fine plaster: 60 sq m/h
“Schratched” plaster: 60 sq m/h
Rough plaster: 50 sq m/h
Pre-mixed products: 50 sq m/h
Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h
dal 1987
REV DRY 220 VOLT
Prevalenza 10 m
Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)
Head 10 m
Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)
Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato).
Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adesion effect (Patented).
ROBERTO ANGHINONI
Giornalista
AGGRAPPATI
AL PNRR
Nonostante le previsioni funeste, pare che il mercato dell’edilizia nazionale sia ancora abbastanza frizzante. Siamo solo ad aprile, è vero, e magari la coda dei lavori iniziati lo scorso anno non si è ancora esaurita. Qualcosa potrebbe già essere arrivato dai fondi del Pnrr che, fra l’altro, scadono nel 2026, cioè fra due anni, e solo noi sappiamo quanto tempo ci vuole in Italia per far partire qualcosa nel settore dell’edilizia. Comunque, l’edilizia pubblica (scuole, ospedali, comuni, eccetera) volendo non è certo avara di opportunità lavorative. Anche i lavori pubblici possono portare acqua al mulino dell’edilizia, quindi anche a quello delle rivendite edili. Tutto sarà probabilmente più chiaro quando verrà fatta un po’ di luce sui modi, i termini, gli iter di accesso a queste risorse. Per il momento, infatti, mi risulta che gli operatori edili, o almeno la maggior parte di essi, non abbiano ancora idea di come comportarsi per sfruttare al meglio queste probabili (viviamo nel periodo dell’aleatorietà) opportunità. Fra la teoria e la concretezza, come al solito, c’è la burocrazia, materia dove davvero non dobbiamo imparare niente da nessuno. Non è un problema marginale perché nel nostro settore gli effetti positivi del Pnrr potrebbero limitare i cali di fatturato già previsti per questo 2024, rendendo abbastanza sostenibile la congiuntura di settore anche per quest’anno e il prossimo. E ancora dobbiamo capire quelli che saranno gli effetti della, questa volta, rapida scomparsa della cessione del credito e dello sconto in fattura, anche se le deroghe non mancheranno, già si parla dei cantieri delle zone terremotate e delle case di cura per gli anziani e di altre situazioni, ancora da definire. Ma per molte famiglie si prospetta l’impossibilità di terminare i lavori, così come per molte imprese recuperare i crediti sarà un grave dilemma, con la speranza che le rivendite edili non si trovino in mezzo. La situazione
è quindi piuttosto fluida, però tendente al brutto. O, quantomeno, al complicato. Come si stanno organizzando le rivendite edili? Da quel che sento, si cerca di non pensare al peggio, anche se un po’ di timore alleggia nell’aria. Un’aria che alle piccole realtà inizia un po’ a mancare, tant’è che molti scelgono di entrare a far parte di gruppi più o meno grandi, per sfruttare qualche vantaggio commerciale, senza dubbio, ma credo anche per sentirsi meno soli.
Mentre il popolo dell’edilizia cerca di capirci qualcosa, nella polverosa promessa del Piano di Ripresa e Resilienza, le rivendite edili, ma anche tutto il mercato, cercano nuovi sbocchi in un mercato che, per il momento, si mantiene ancora fluido
La competitività fra rivendite edili c’è sempre stata, è la cosiddetta anima del commercio, ma la trasformazione del mercato della distribuzione edile degli ultimi anni è stata davvero notevole, grazie anche alla benevola invasione del cliente privato nei punti vendita di materiali edili, magari con show-room. Morale, una volta ci si massacrava con i prezzi, adesso per vincere serve molto di più. Il sogno della distribuzione edile è quello di diventare un general contractor in miniatura, a cui i clienti si affidano in toto per la ristrutturazione della propria casa. È anche l’idea migliore che potesse mai venire, ed è una conquista alla quale con il prezzo non arriverai mai. Il passaggio da rivendita a organizzazione di vendita è ormai quindi imperativo. Ma una organizzazione di vendita non si inventa, non si improvvisa, e soprattutto difficilmente la puoi realizzare da solo. Mai come oggi tutti hanno bisogno di tutti. Anche accedere ai possibili benefici del Pnrr, tanto per rimanere in tema, è necessaria una buona organizzazione. Non è un tema nuovo, se ne parlava già anni fa, quando si ipotizzavano accordi di filiera, un altro dei grandi obiettivi che hanno trovato scarso successo. Ma anche se una parte piccola o grande dei fondi del Pnrr dovesse materializzarsi fra le mura delle rivendite, la diminuzione dei lavori porterà ancora una volta alla selezione dell’offerta, da parte della domanda che sarà. E, a ben pensarci, l’offerta siamo noi.
• carico sul pannello (in caso di neve): fino a 1 kN/m2;
• calcolo del carico vento e neve sulla copertura: su richiesta;
• resistenza al vento: fino a 28 m/s;
• semplice e intuitivo;
• posa rapida;
• componenti regolabili;
• resistenza;
• durevole nel tempo;
• modulare;
• trasporto facile;
• materiale testato e certificato CE .
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Visitatori a presa rapida per Gic, Giornate Italiane del Calcestruzzo e degli Inerti da Costruzione e Demolizione – Italian Concrete Days, ospitato da Piacenza Expo. Sono stati oltre 6 mila i visitatori che dal 18 al 20 aprile sono affluiti alla principale mostra-convegno a livello europeo dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, alla prefabbricazione, alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti, alle pavimentazioni continue e ai massetti. Un’edizione record quella appena conclusa, che ha visto 263 espositori accreditati.
Networking e divulgazione sono le due parole chiave che hanno caratterizzato la giornata assembleare di Isi, sottolineando l’importanza delle connessioni e della diffusione delle conoscenze. Isi Ingegneria Sismica Italiana rappresenta dal 2011 il mondo della sicurezza di strutture e infrastrutture e promuove la collaborazione tra i protagonisti di un settore ampiamente trasversale nella filiera delle costruzioni: aziende specializzate nella produzione di tecnologie antisismiche e servizi per l’ingegneria; professionisti qualificati nella progettazione delle nuove opere e riqualificazione delle costruzioni esistenti.
https://www.casacondominio.net
CONVEGNO ANACI
A BERGAMO
Gestire un immobile, per esempio un condominio, è una professione sempre più impegnativa. Ma apre anche a prospettive che, forse, non tutti conoscono. Per questo Anaci Bergamo, in collaborazione con Virginia Gambino Editore e con il patrocinio di Anaci Lombardia, ha organizzato (10 maggio 2024, Fiera di Bergamo), un incontro dal titolo Le opportunità e futuro del real estate. L’evento segna la terza edizione del convegno annuale Anaci Bergamo Incontra. Il focus di questa edizione sono le attività di property management, asset management, valutazione immobiliare e facility management.
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Leggero e essibile si adatta alle più diverse forme e applicazioni
Distribuito da:
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MARCO SCARRICO
SALE IN ALLIANZ TRADE
Marco Scarrico, 48 anni, è stato nominato direttore commerciale di Allianz Trade per la Regione Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa (Mmea). Il manager subentra a Costantino Scozzafava, che intraprende un nuovo percorso professionale al di fuori del Gruppo Allianz. Scarrico riporterà direttamente a Luca Burrafato, Mmea Head of Region e manterrà anche la responsabilità dell’area commerciale in Italia. Scarrico è in Allianz Trade dal 2018, dove ha assunto prima il ruolo di direttore regionale Market Management e, dal 2021, quello di direttore commerciale Italia. In precedenza, ha ricoperto varie posizioni di crescente responsabilità in Diners Club, Vodafone e UniCredit. È laureato in Economia Aziendale presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma.
BANFO PRESIDENTE DI EDILIZIA ACROBATICA
Il consiglio di amministrazione di EdiliziAcrobatica, società specializzata in lavori di edilizia in doppia fune di sicurezza, ha nominato presidente Riccardo Banfo. Il manager ricopriva la carica di Cfo del gruppo e ne conosce bene le dinamiche interne. Quale nuovo consigliere, inoltre, gli vengono attribuite alcune deleghe gestionali. Banfo, laureato all’Università di Torino in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale, ha iniziato la sua carriera lavorativa come supervising senior in Kpmg.
ELENA VERANI IN GREEN BUILDING
Elena Verani, di Deerns Italia, è diventata membro del ��Tag Energy & Atmosphere dell'Us Green Building Council. La nomina è un riconoscimento del suo impegno e
della sua competenza nel campo dell'edilizia sostenibili. «Il Tag Energy & Atmosphere di Usgbc svolge un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro delle pratiche edilizie sostenibile. Sono felice di collaborare con altri professionisti del settore all’interno del Tag, come portavoce in particolare del punto di vista europeo in relazione ai temi energetici», commenta Verani.
NICOLA LORENZ
DIRETTORE MARKETING
DI NINZ
Nicola Lorenz è il nuovo direttore marketing di Ninz, azienda specializzata in porte tagliafuoco, dopo una vasta esperienza maturata nel mondo dei software per l’edilizia. Il suo compito sarà quello di creare il nuovo reparto marketing per rafforzare il brand Ninz e comunicare la nuova gamma prodotti dell’azienda sia sul mercato nazionale che su quello internazionale. Nicola lavorerà a stretto contatto sia con il reparto tecnico e commerciale, che con la rete di agenti sparsi sul territorio per diventare un nuovo punto di unione tra il mercato e Ninz.
SIMCOX GENERAL MANAGER
DI JACUZZI EMEA
Jacuzzi nomina Duncan Simcox nuovo general manager Emea. In questo ruolo avrà
la responsabilità diretta delle attività commerciali, di marketing e di sviluppo prodotto, lavorando a stretto contatto con Fabrizio Turchet, managing director & Emea chief financial officer Jacuzzi Europe, sulle attività strategiche che coinvolgono i dipartimenti commerciali e operativi. Originario del Regno Unito, Simcox è in Jacuzzi da oltre 20 anni. Il suo percorso è iniziato nel 2003 come operations manager di Jacuzzi Uk ed è proseguito sviluppandosi in tappe professionali via via crescenti: nel 2008 Simcox è stato general manager di Jacuzzi Uk, nel 2013 managing director di Jacuzzi Spa and Bath e nel 2019 ha raggiunto la posizione apicale di managing director di Jacuzzi Group Uk, ricoperta fino a oggi.
CAMBIO DELLA GUARDIA IN AKZONOBEL
Jaska de Bakker, Ute Wolf e Wouter Kolk sono stati nominati nuovi membri del consiglio di sorveglianza di AkzoNobel, multinazionale olandese che crea vernici e rivestimenti ad alte prestazioni. By ron Grote, attualmente vicepresidente e presidente del comitato di audit, è stato nominato per il quarto mandato di un anno. Pamela Kirby ha completato il suo secondo mandato quadriennale e si è dimessa dalla carica di membro del consiglio di sorveglianza.
Attraverso il tempo, efficace sempre.
II CONVEGNO YOUTRADE SUD
La distribuzione nel Mezzogiorno
La seconda edizione dell'evento organizzato da Virginia Gambino Editore a Lamezia Terme: immagini, analisi, dati e relazioni
L’EVENTO
LE STRADE DEL CAMBIAMENTO PER L’EDILIZIA
A Lamezia Terme la seconda edizione del convegno dedicato ai distributori del Mezzogiorno è stata un successo: 360 iscritti, tanti contenuti e grande attenzione per le analisi sulle strategie da seguire, tra green e digitalizzazione
Alessandro BuonvicinoIl Sud cresce, ma ha bisogno di attenzione. Di più: agli imprenditori che lavorano nelle regioni del Mezzogiorno va prestata la stessa quantità di informazioni che ricevono di quelli del Centro e del Nord. Con questo comandamento in mente Lamezia Terme è stata per un giorno la capitale del mondo della distribuzione di materiali e, più in generale, dell’edilizia. Il II Convegno YouTrade Sud è stato un successo senza se e senza ma. E non c’è stato neppure il tempo di un caffè a metà mattinata. Perché l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore ha incollato alla sedia i partecipanti (erano oltre 360 gli iscritti all’evento),
che hanno seguito uno dietro l’altro gli interventi dei relatori. L’affluenza è stata tale che si è reso necessario allestire una sala supplementare con maxi schermo per consentire a tutti i partecipanti di seguire i lavori. Sono state tante le informazioni fornite dai relatori, con tanti dati e tante analisi dedicate ai distributori che operano nelle regioni del Meridione e che si trovano oggi nel mezzo di una mutazione genetica della loro attività, sempre più ibridata con la digitalizzazione e i servizi ai clienti. Quale strategia adottare? Quali investimenti programmare? Quanta formazione è necessaria? Troverete tutto nelle pagine seguenti.
LE TRANSIZIONI
Una prima risposta è stata, implicitamente, descritta da due ospiti che operano nella distribuzione a 2.318 chilometri di distanza dalla Calabria, se si considera la capitale della Polonia, Varsavia. Dal grande Paese che si affaccia sul Mar Baltico sono arrivati Stanisław Gzik e Mirosław Gzik, proprietari di Transpal, multipoint europeo che in pochi anni è cresciuto tanto da aprire punti vendita anche in Gran Bretagna. Una storia che, grazie alla traduzione simultanea, è stata seguita con interesse e molta curiosità dal pubblico presente. Dopo la testimonianza dei distributori polacchi, il convegno ha seguito l’agenda in programma, con l’analisi sulla congiuntura economica e del settore costruzioni, il punto sul management della conoscenza e dell’innovazione, le opportunità offerte dalla Zona economica speciale e le strategie necessarie per navigare attraverso i mari della digitalizzazione delle imprese e della transizione green. Senza dimenticare l’istant poll, che ha tastato il polso dei presenti sui temi caldi della giornata.
LE VOCI
Nel pomeriggio, il II Convegno YouTrade Sud si è concentrato, invece, sul rapporto dei distributori con i propri clienti. Prima con un focus sugli strumenti di marketing e customer relationship e poi con due talk centrati anche sulla relazione, non sempre ottimale, tra rivenditori e produttori. Infine, in anteprima, l’evento si è chiuso con un’analisi sulle classifiche dei distributori del Sud curato dal Centro Studi YouTrade. Insomma, un grande successo sia per la partecipazione, sia per la ricca offerta informativa. Senza dimenticare un momento più rilassante: la cena organizzata la sera precedente l’evento, con la consegna degli YouTrade Awards. Trovate cronaca, relazioni, dati, grafici e tante immagini dell’evento in queste pagine.
YOUTRADE AWARDS
ECCO I CAMPIONI DEL BUSINESS NEL MEZZOGIORNO
L’evento organizzato alla Tenuta delle Grazie, con cena di business e consegna degli attestati ai distributori selezionati dal Centro Studi YouTrade, ha preceduto il convegno di Lamezia Terme
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CONVEGNO YOUTRADE SUD
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UNA RICETTA INTERNAZIONALE PER LA CRESCITA
Dai punti vendita in Polonia fino ad aprire due store in Gran Bretagna: è la storia del multipoint raccontata in prima persona dai fondatori, padre e figlio. Che per riuscirci hanno utilizzato la tecnologia
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LA CONGIUNTURA
L’EDILIZIA FRENA? IL MOMENTO È PIÙ PROPIZIO
Dopo una cavalcata che ha portato il mercato da 130 a 200 miliardi, con un aumento post covid del 29,6, il settore vive l’inevitabile assestamento. Una buona ragione per migliorare la performance aziendale
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ZES
UN’OCCASIONE SPECIALE PER LO SVILUPPO
Dal 2024 tutto il Sud è riunito nella zona economica speciale che consente di dribblare la burocrazia e agevolare gli investimenti. Ecco quali sono i vantaggi
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INNOVAZIONE
DIGITALIZZARE MA SENZA IMPAZZIRE
Talk show sulla capacità e necessità di spingere sulla tecnologia anche per il settore della distribuzione con Francesco Sacco, Antonio Miele, Massimo Minguzzi e Francesco Sgromo
DI DIGITAL ECONOMI ALL’UNIVERSITÀ
DELL’INSUBRIA
E SDA BOCCONI
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CONVEGNO YOUTRADE SUD
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INSTANT POLL
LA FORMAZIONE E HI-TECH PRIMI NEGLI INVESTIMENTI
I risultati del sondaggio istantaneo condotto tra i partecipanti all’evento di Lamezia Terme svelano le strategie e le aspettative del mondo della distribuzione. E pongono una richiesta precisa al governo
PER INNOVARE BISOGNA ESSERE AMBIDESTRI
Il docente di economia ha messo a fuoco le scelte di management necessarie per non tarpare le ali alle nuove idee, fondamentali per cavalcare un mondo della distribuzione sempre più complesso e competitivo
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I MACRO TREND CHE INFLUENZANO LE COSTRUZIONI
Il partner della società di consulenza European House Ambrosetti ha individuato le direttrici che cambiano il modo di vivere e le strategie da intraprendere. Senza dimenticare le trappole dell’economia mondiale
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ACHILLE CARCAGNÌ
ORA VI SPIEGO L’ARMA SEGRETA DEL VENDITORE
Sorridere al cliente è la base, senza un approccio amichevole si fanno pochi affari. Ma c’è dell’altro: coinvolgere i dipendenti, usare bene i media a disposizione, saper ascoltare e poi…
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I PRODUTTORI
CARI RIVENDITORI ECCO CHE COSA DOVRESTE FARE
Il prodotto ha meno valore se non è accompagnato dal servizio. Per questo ci vogliono formazione e tecnologia, anche in vista di una vera svolta green. Lo dicono Europrofil, Starplast, Mapei, Soprema e Heidelberg Materials
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C ONVEGNO YOUTRADE SUD
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I DISTRIBUTORI
NEL MIRINO RACCOLTA DATI E VENDITE
Al Sud le infrastrutture non aiutano. Ma tra rivenditori e produttori il gap è anche digitale: difficile ottenere le informazioni necessarie per implementare i software gestionali, secondo Arlia e Grontek
DA SINISTRA, ALESSANDRO ARLIA DELLA OMONIMA
AZIENDA DISTRIBUZIONE DI LONGOBARDI (COSENZA) E MASSIMO BARILE DI GRONTEK, IMPRESA DI DISTRIBUZIONE DI SAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA)
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I BILANCI DELLE COSTRUZIONI
L’ANNO DEI RECORD NEI RISULTATI DI 2.975 AZIENDE
La nuova edizione della grande analisi realizzata dal Centro Studi Youtrade supera un nuovo limite e offre uno sguardo senza veli sull’attività delle imprese che operano nella filiera dell’edilizia (1.011 nella distribuzione)
La filiera delle costruzioni, ma anche della gestione degli immobili, della progettazione e, soprattutto, il mondo della distribuzione di materiali edili: quest’anno l’annuale pubblicazione I Bilanci delle Costruzioni realizzata da Virginia Gambino Editore ha superato ogni limite. Non esiste sul mercato una analisi così approfondita, ampia, rigorosa. Basti dire che l’edizione di quest’anno tocca il record di 2.975 bilanci analizzati. Non solo: il Centro Stuti YouTrade ha deciso di mettere a confronto i risultati nell’arco di tre anni. Uno sforzo titanico: il numero di imprese analizzate è passato dai 1.406 bilanci del 2019 ai quasi 3 mila della nuova edizione. Ovviamente l’aumento delle imprese passate ai raggi X comporta anche un incremento del giro d’affari complessivo. Questa edizione, relativa ai bilanci del 2022, gli ultimi disponibili, presenta un insieme di aziende che sommano 139,1 miliardi di euro.
PIÙ FATTURATOSe si considera la crescita del campo di osservazione rispetto all’edizione dello scorso anno, l’incremento in termini di fatturato e di imprese è rispettivamente del 34,3% per le aziende e del 36,8% del giro d’affari. Complessivamente sono state aggiunte 761 società. Il settore che ha avuto il maggiore incremento in termini numerici è quello della progettazione, con 394 aziende in più rispetto all’edizione precedente (con questa edizione salite a 657, mentre erano 190 nel 2020), per un giro d’affari complessivo di oltre 20,3 miliardi di euro. Sotto la voce società di progettazione sono riuniti general contractor, studi di architettura e ingegneria. Segue, poi, l’ambito della gestione immobiliare, con 170 nuove aziende analizzate, oltre a quelle già presenti lo scorso anno, per un totale di 262 imprese con un giro d’affari di quasi 2,3 miliardi di euro. Ma la parte del leone la fa il mondo della distribuzione, con 1.011 bilanci analizzati.
I SETTORI MONITORATI
Si è ampliato anche il campo delle aziende monitorate nei settori delle costruzioni e, per la prima volta, ci sono anche le società che operano nei servizi per i condomini, oltre a quelli dell’ingegneria e dell’architettura, della produzione, con riferimento a 24 categorie produttive (una in più rispetto allo scorso anno). Ogni settore presenta tabelle precedute da un’analisi ragionata dell’andamento del comparto.
CONTI SENZA SEGRETI
Il quadro che scaturisce da questa maxi pubblicazione di 450 pagine, da tenere sulla scrivania come utile strumento di lavoro, è un settore che ha vissuto tre anni forse irripetibili. Ma questa considerazione, nota, è resa più interessante dall’approfondimento sulle singole aziende coinvolte nell’indagine. Perché il grande banchetto dei superbonus non ha soddisfatto tutti allo stesso modo. L’analisi non solo dei fatturati, ma anche degli aspetti finanziari delle imprese, come la redditività e il rapporto con la liquidità, offrono uno sguardo senza veli a quelle che sono le realtà sociali. I Bilanci delle Costruzioni è disponibile per gli abbonati e, data la mole della pubblicazione, è spedito separatamente dalla rivista YouTrade.
2.975 imprese
TUTTI I NUMERI DELLA FILIERA
• 2.975 le imprese e i bilanci analizzati
• Fatturato complessivo di oltre 139,1 miliardi di euro
• Fatturato delle società analizzate a +36,8%%
• Crescita per tutti, anche se con alcune diversificazioni
• 970 imprese di distribuzione di materiali analizate, con con un giro d’affari di 19,9 miliardi
• Complessivamente aggiunte 761 società
• Il settore della progettazione con 394 aziende in più
• Gestione immobiliare con 170 nuove aziende
dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2023, contiene i dati di 2.975 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
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DRAINPANEL è un elemento modulare in materiale plastico rigenerato, progettato per realizzare bacini interrati per la gestione delle acque meteoriche “in situ”.
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ISOLAMENTO: QUANTO PESA LA FINE DEL SUPERBONUS?
Non c'è dubbio che lo stop deciso dal governo all'incentivo 110% sia stato uno stop per l'edilizia. E, forse, per chi produce materiale isolante. Ma non bisogna dimenticare che la spinta alla riqualificazione non è esaurita, come emerge dall'inchiesta di YouTrade
ATTUALITÀ
INCHIESTA
PER L’EPS & C. QUESTO È UN ANNO DI PASSAGGIO
Dopo la sbornia del 110% si riducono le richieste di materiali isolanti. E tra gli addetti ai lavori c’è chi parla di cassa integrazione. Ma l’assist della direttiva europea Casa green induce a sperare in un piano di riqualificazione
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ATTUALITÀ
STIFERITE I rivenditori scelgano il made in italy
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Rapporti chiari con la distribuzione
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Commesse spostate sul Pnrr
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Tornano i piccoli ordini
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La prospettiva di medio periodo è positiva
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Criteri comuni per i Paesi europei
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ISTITUTO GIORDANO
Attenti ai prodotti fantasiosi
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La soluzione? Fa rima con innovazione
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Diminuzione dei rogiti rispetto al boom degli anni post-covid. Ma il mercato non si ferma e i prezzi restano alti, con ulteriori aumenti per gli edifici di nuova costruzione. Attesa per l’impatto della direttiva europea
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IL CRESME: MA VOLANO GLI AFFITTI
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URBANISTICA
SAPESSI COM’È STRANO COSTRUIRE UNA CASA A MILANO
Decine di maxi progetti, riqualificazioni, nuove abitazioni. Eppure, nella città lombarda tanti cantieri sono a rischio a causa di una raffica di indagini della Procura. Provocate dal conflitto tra leggi statali e locali
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ATTUALITÀ SERRAMENTI E INVOLUCRO NON SI FERMANO
I dati dell’Osservatorio dell’associazione indicano ancora crescita per il 2024, con un aumento ancora più consistente per l’anno prossimo. Una spinta arriverà da Pnrr e nuove costruzioni
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SGUARDO RIVOLTO ALLA TRANSIZIONE
ENERGETICA
La 43a edizione di Mostra Convegno Expocomfort ha fatto il pieno di visitatori. E ha confermato anche il trend green che accompagna le nuove tecnologie, spinte dalle regole europee. Ecco le novità più interessanti
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STORIA DI COPERTINA
GRUPPO MADE
MARKETING E NUOVI SERVIZI PER UN NETWORK
ORIENTATO ALLA VENDITA
Gian Luca Bellini, direttore generale del grande gruppo per l'edilizia italiana, a conclusione del secondo decennio di attività, svela le strategie per il prossimo futuro: strumenti digitali, formazione e logistica
Alessandro Bonvicino
Se oggi Gruppo Made è realmente un Gruppo orientato alla vendita, il merito è sicuramente degli imprenditori che, vent'anni fa, diedero vita a un'organizzazione commerciale che aveva nel suo dna la vocazione al marketing. Non solo acquisti, dunque, ma anche l'idea di offrire, già vent'anni fa, strumenti e servizi per migliorare la cultura d'impresa e l'approccio al mercato. «Da allora è passato tanto tempo», ricorda a YouTrade il direttore generale, Gian Luca Bellini. «E oggi le dinamiche sono completamente differenti».
Domanda. Che cosa è cambiato in questi due decenni?
Risposta. Dalla nascita di Gruppo Made, avvenuta nel 2004, a oggi, i cambiamenti nel settore dell’edilizia sono stati moltissimi. E si tratta cambiamenti trasversali, che coinvolgono, anche se con differente intensità, sia il mondo della distribuzione edile, sia quello della produzione, così come l’universo dei clienti, imprese edili, artigiani, professionisti e il cliente privato. Per produzione e distribuzione la figura di riferimento è sempre il cliente artigiano e impresa, forse la figura che è cambiata di meno. Invece, il privato negli ultimi anni è entrato in modo preponderante sia nei nostri punti vendita, ed è protagonista nelle decisioni che riguardano, per esempio, la ristrutturazione della propria abitazione. È un cliente altamente digitalizzato che si aggiorna velocemente e qualche volta anche in modo approfondito, e nelle rivendite cerca competenza e soprattutto soluzioni. Il mercato è mutato anche per la produzione, che oggi è chiamata a offrire prodotti tanto performanti quanto semplici da utilizzare, con un’attenzione costante al discorso sostenibilità, anche in fase di produzione.
D. Quali altre novità ci sono state?
R. In generale, il mercato della distribuzione edile ha assistito all’ingresso di nuovi competitor, sempre più agguerriti e strutturati, che hanno reso complicata la presenza sul mercato di tanti punti vendita indipendenti che, per forza di cose, non riescono a essere
competitivi, sia a livello di prezzi che di servizi, sempre che non siano in grado di offrire una forte specializzazione. Un’altra sostanziale caratteristica del nostro mercato è che cambia in continuazione, spesso per motivi non strettamente edilizi. Pensiamo agli effetti della pandemia, ai problemi generati dalle guerre, dall’inflazione, dalla confusione che regna in tema di bonus edilizi, e la recente cancellazione dello sconto in fattura e della cessione del credito certamente problemi ne creerà. Oggi, la velocità di saper prendere le decisioni, di modificare le strategie, sono diventati elementi imprescindibili nella gestione di una rivendita edile.
D. Qual è la principale differenza tra l’edilizia del 2004 e quella di oggi?
R. Limiterei la risposta al nostro settore: nel 2004 si poteva ancora aspettare il cliente che con il suo furgone ogni mattina veniva a ritirare il suo fabbisogno quotidiano di prodotti edili. Oggi le dinamiche sono decisamente differenti: i furgoni sono sempre meno e i clienti vanno individuati e possibilmente fidelizzati. Alla base c’è sempre la comunicazione e il mercato dell’edilizia del 2024 ci dice che è necessario, è vitale, essere presenti e visibili, per esempio, nel mondo del web con un tuo ecosistema digitale in grado di parlare e dialogare con il cliente per presentare i servizi a valore aggiunto che possono rendere preferibile la tua rivendita piuttosto che un’altra. Anche il negozio è cambiato, proprio come idea di punto vendita: luoghi polverosi e disordinati
UN MOMENTO FORMATIVO ORGANIZZATO DA MADE ACADEMY.
NELLA PAGINA A FIANCO, GIAN LUCA BELLINI, DIRETTORE GENERALE DI GRUPPO MADE
STORIA DI COPERTINA
hanno lasciato spazio ad ambienti organizzati, quasi eleganti, con show-room che sono in grado di accogliere nel modo migliore anche i clienti più esigenti.
D. Quali sono stati i capitoli principali della vostra storia?
R. Con l’acronimo di Marketing Avanzato per la Distribuzione Edile, Gruppo Made nasceva in un momento particolarmente vivace della storia della distribuzione edile organizzata, grazie alla volontà di un gruppo di imprenditori italiani, non solo dell’area Nord Italia, ma anche di altre regioni. Apparentemente, un gruppo di acquisto come tanti altri, ma l’acronimo Made comprendeva una novità, la parola Marketing, ai tempi un concetto abbastanza oscuro in ambito distributivo. Gruppo Made, oltre al dovuto e atteso supporto alla realizzazione delle convezioni, inseriva nella sua mission anche il concetto di servizio. Nel caso specifico, quella serie di attività a sostegno delle rivendite aderenti che andavano a compensare il cronico sottodimensionamento dei magazzini edili di quei tempi, che certamente non consentivano di dirottare risorse umane e finanziarie per la creazione di servizi che avessero fra gli scopi il miglioramento della gestione d’impresa nella sua più ampia accezione, oppure, per esempio, l’organizzazione di momenti di formazione professionale, ai tempi strettamente limitata agli incontri tecnici con le aziende produttrici.
D. E voi quale ruolo avete giocato?
R. Gruppo Made si poneva l’obiettivo di accompagnare molte rivendite verso il cambiamento strutturale della gestione e dell’attività del commercio edile tradizionale. A supporto di questa attività, un plus che ancora oggi distingue Made all’interno del panorama distributivo nazionale, la presenza sul territorio degli area manager, un costante punto di contatto fra le rivendite e la sede centrale. Un vantaggio competitivo notevole, perché permette agli imprenditori della distribuzione di poter contare su un professionista sempre a disposizione, in grado di fornire una consulenza su misura, costanti aggiornamenti commerciali, e un valido aiuto per utilizzare al meglio le sinergie del Gruppo anche per organizzare un efficace marketing territoriale.
D. Qual è stata l’evoluzione?
R. Negli anni sono nati una serie di servizi che hanno proiettato le rivendite del Gruppo verso un’idea più moderna e organizzata di distribuzione: dal progetto LivingMade per le finiture all’organizzazione degli spazi per il libero servizio, dalla Made Academy per i corsi di formazione professionale sulla cultura d’impresa al sempre fondamentale servizio delle convenzioni commerciali, dove il Gruppo seleziona i fornitori partner fra il meglio della produzione nazionale e internazionale. Nel 2022 è arrivata un’ulteriore, sostanziale, evoluzione della
LE SOLUZIONI E I SERVIZI PER LE RIVENDITE
Gruppo Made offre una importante varietà di servizi che, in funzione alle esigenze di ogni singolo negozio, sono concordate grazie alle visite degli area manager del Gruppo. È opportuno ricordare che molti servizi sono nati da precise esigenze espresse dalle rivendite. Inoltre, la maggior parte dei servizi è gratuita, perché uno dei principi basilari di Made è che le rivendite si debbano concentrare sul loro core business, ovvero sulle vendite. A tutto il resto ci pensa il Gruppo.
Servizi Commerciali. Il servizio prevede gli accordi di acquisto in convenzione, realizzati dalla nostra Centrale, l’analisi dei prezzi e il check-up sull’acquistato. Inoltre, il supporto tecnico-commerciale nella realizzazione dei capitolati.
Concept Punto Vendita. Il servizio prevede lo sviluppo e il supporto operativo per la realizzazione dei concept punto vendita negli ambiti magazzino edile, ferramenta libero servizio o servita e showroom finiture. I progetti, che sono modulabili, sono formulati sugli effettivi spazi usufruibili all’interno delle rivendite. È anche disponibile il marketing mix dei prodotti convenzionati.
Formazione. Il programma di Made Academy dedicato allo sviluppo delle tematiche relative alla cultura d’impresa prevede la formazione manageriale, la formazione
alla vendita, la formazione tecnica e professionale e la formazione avanzata per la gestione del cliente. Servizi Gestionali e Finanziari. Appartengono a questa categoria di servizi gli strumenti per la corretta ed efficace gestione aziendale, partendo dal Cruscotto Direzionale Made, fino alle informazioni commerciali (Cribis), l’Assicurazione sul credito (Pouey Int.) e la Consulenza legale. Si tratta di accordi quadro che il Gruppo sottoscrive a vantaggio dei propri aderenti. Inoltre, vanno ricordati i listini digitalizzati D-Price e il software rendering 3D, utilizzato nelle showroom. Marketing, comunicazione, digitalizzazione. Gruppo Made dedica molte risorse alla visibilità delle rivendite aderenti, sia a carattere locale che nazionale. I servizi di marketing, comunicazione e digitalizzazione comprendono l’insegna (il logo storico del punto vendita affiancato a quello di Made) e il progetto di comunicazione interno ed esterno al punto vendita, la pubblicità nazionale e locale, e l’ecosistema digitale, che comprende una pagina dedicata a ogni singolo negozio sul sito internet del Gruppo e sui social, la realizzazione della comunicazione locale a format, il contatto con il cliente «drive to store» e, infine, il supporto nella gestione degli eventi all’interno dei punti vendita.
L'INGRESSO DEL PUNTO VENDITA CROCI DI CARONNO PERTUSELLA (VARESE)
STORIA DI COPERTINA
UN ECOSISTEMA DIGITALE PER I PARTNER
Simone Daneo (nella foto), responsabile marketing e comunicazione del Gruppo Made. E annuncia grandi festeggiamenti per i 20 anni del Gruppo. «I primi 20 anni sono una tappa importante. Lo scorso 23 febbraio abbiamo organizzato un congresso con tutti i nostri fornitori partner all’interno dello stadio Meazza, a Milano, dove hanno partecipato oltre 300 persone. Per le nostre rivendite aderenti abbiamo organizzato il nostro Congresso Nazionale a Catania nei giorni 11 e 12 aprile, dopo quelli di Milano, Firenze e Sorrento degli anni precedenti. La scelta di Catania è dovuta all’apertura del nuovo importante mercato per il Gruppo, la Sicilia. Dopo vent’anni di attività crediamo di essere ormai pronti per essere considerati fra le organizzazioni commerciali leader di mercato, e il seguito che raccolgono le nostre iniziative è la migliore testimonianza della rilevanza che oggi Gruppo Made ha nel mercato della distribuzione edile nazionale».
Domanda. Oggi qual è la carta d’identità di Made?
Risposta. Possiamo vantare oltre 200 punti vendita in 18 regioni, con un fatturato complessivo aggregato di oltre 700 milioni. Circa il 70% è rappresentato dai prodotti per l’edilizia, il 30% da quelli relativi alle finiture. Inoltre, Gruppo Made dispone di cinque punti vendita diretti Made Distribuzione, e di quattro centri Edilogistica, appositamente creati per essere di supporto alle nostre rivendite, un servizio molto apprezzato e in continua crescita.
D. E qual è la filosofia dell’impresa?
R. Possiamo condensare i principi della nostra filosofia con questa definizione: Made è il Gruppo per l’edilizia italiana, punto di riferimento unico per tutto quello che stai cercando per costruire casa. Una vision che si esprime in quattro valori. Italianità: siamo un gruppo al 100% italiano e ben distribuito su tutto il territorio nazionale. Italianità è sinonimo di design, creatività, accoglienza e artigianalità. Professionalità e competenza: siamo una rete di punti vendita, anche storici, radicati sul territorio, che conoscono a fondo le esigenze dei loro clienti. Servizio a 360 gradi: dobbiamo tendere, come visione, a offrire ai nostri clienti un servizio chiavi in mano, dalla progettazione alla posa in opera. Sviluppo sostenibile: è un principio, e anche una risorsa, obbligatorio. Non solo per rispettare un impegno etico e di responsabilità sociale, ma anche per restare competitivi nel mercato di oggi e di domani.
D. Fare marketing significa molte cose. Come deve essere secondo voi?
R.Per noi fare marketing significa avere la capacità di comprendere, pianificare e attuare strategie per promuovere un marchio e i suoi servizi, con l’obiettivo di soddisfare
i bisogni dei clienti e raggiungere gli obiettivi aziendali. Una definizione un po’ didascalica che, però, racchiude i principi basilari del marketing applicato alla distribuzione edile nazionale. Siamo un Gruppo orientato alla vendita, quindi i servizi giocano un ruolo fondamentale. Sia quelli che il Gruppo riserva ai suoi aderenti, sia quelli che i punti vendita dedicano ai loro clienti. Come Gruppo, siamo riusciti a trasformare la formazione professionale in uno strumento per migliorare l’approccio al cliente, che significa vendere meglio e di più. Sempre attraverso la formazione che, quindi, per noi è un vero e proprio strumento di marketing, aiutiamo le nostre rivendite a comprendere bene le caratteristiche del loro mercato, a capire e ad analizzare i reali bisogni dei loro clienti, soprattutto quelli inespressi. Tutti questi dati permettono a ogni rivendita di pianificare una propria strategia sul territorio, e il Gruppo, grazie agli area manager, è vicino a loro nel conseguimento degli obiettivi.
D. E in che modo si arriva a una strategia di comunicazione per punto vendita?
R. Oggi gestire la comunicazione digitale è complesso,
serve competenza e tempo. Noi di Gruppo Made offriamo questo servizio gratuitamente a tutte le rivendite del Gruppo. La comunicazione parte dall’insegna e si sviluppa sul sito internet del Gruppo, dove ogni rivendita ha la sua pagina per sviluppare la comunicazione nel territorio. Poi ci sono i canali social, oggi sempre più frequentati dai clienti, sia professionali sia privati, dove le rivendite possono comunicare le loro iniziative, le novità, e così via. In sostanza, è tutto strutturato per comunicare sia a livello di Gruppo, sia in ambito territoriale.
D. Un network di punti vendita moderni quali caratteristiche deve avere?
R. Per Gruppo Made un punto vendita moderno è quello che è in grado di comprendere e soddisfare le aspettative dei clienti. Vogliamo essere scelti per la nostra competenza tecnica, ma anche perché siamo in grado di consigliare e seguire il cliente nelle sue scelte, con l’ambizione di offrire prodotti e soluzioni di assoluta avanguardia. Per questo motivo la scelta dei nostri fornitori si basa su principi ben definiti, che garantiscano innovazione di prodotto e qualità del servizio. Una visione moderna della rivendita edile non può ridursi alla competitività commerciale, non è seguendo questo principio che si fidelizzano i clienti, soprattutto nel mercato attuale e in quello dei prossimi anni.
D. Il capitolo formazione è fondamentale per ogni distributore. Voi come lo affrontate?
R. Un dato può essere utile per comprendere l’attività formativa del Gruppo: nel 2023 sono state erogate più di 7 mila ore di formazione. In due anni hanno partecipato ai nostri corsi oltre 50 giovani imprenditori, quelli che saranno i protagonisti della distribuzione edile a marchio Made dei prossimi anni. Abbiamo realizzato corsi di formazione manageriale, dove approfondiamo temi fondamentali come per esempio la lettura dei conti economici e dei bilanci aziendali, o la gestione delle risorse umane. Abbiamo realizzato corsi di formazione alla vendita, riservati ai banconisti e agli operatori di show-room. Inoltre, la formazione tecnico professionale in collaborazione con i nostri partner commerciali, organizzati in rivendita con la presenza dei clienti dei nostri aderenti. L’approccio al cliente è così importante che abbiamo deciso, per questo 2024, di realizzare un corso avanzato di formazione con l’obiettivo di convertire il lead in fatturato (la gestione del cliente da quando diventa semplicemente un contatto digitale).
D. Un’altra novità è il software che consente di ottenere rendering 3D negli showroom. Come funziona?
R. Per chi ha una showroom è fondamentale far vedere al cliente come verrà il suo nuovo bagno o gli altri ambienti della sua casa, magari oggetto di ristrutturazione o di manutenzione. È il primo passo per conquistare prima
l’attenzione e poi la fiducia del cliente, soprattutto il privato, che si affida sempre più a fornitori che non solo offrono prodotti, ma anche un servizio completo. Il rendering in 3D non è solo uno strumento efficace, in grado di dare vita alle idee del cliente, ma anche un biglietto da visita del punto vendita che promette professionalità e competenza.
D. Che cos’è l’ecosistema digitale per sito e social dei punti vendita?
R. Oggi i canali digitali hanno un ruolo di primaria importanza nella comunicazione pubblicitaria e informativa per i diversi target di clienti delle nostre rivendite. Come ho già sottolineato, per gestire questo servizio occorre tempo e una certa competenza. Gruppo Made offre alle sue rivendite, gratuitamente, una serie di servizi che formano un vero e proprio ecosistema digitale dedicato a ogni singola rivendita. Questo ecosistema comprende un sito dedicato e costruito sulla base del punto vendita in termini di competenze, specializzazioni e offerta, una pagina social della rivendita, dove comunicare anche iniziative locali, azioni di direct marketing con database clienti legato a ogni singolo negozio. L’adozione dei canali digitali da parte delle aziende è un fattore critico per la soddisfazione del cliente e la fidelizzazione alla marca. I clienti si aspettano che le aziende forniscano esperienze fluide e personalizzate attraverso i canali digitali e, a loro volta, le aziende che investono in questi canali possono aumentare la loro visibilità e raggiungere nuovi clienti potenziali. Dobbiamo presidiare i canali di comunicazione digitali con l’obiettivo di creare l’effetto driveto-store, cioè farci conoscere e guidare i clienti verso i nostri negozi. Abbiamo messo a punto questo servizio da poco più di un anno, ma i risultati sono già davvero eccellenti.
LA SEDE DI EDILOGISTICA
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nostra strategia, impostata sulla condivisione del nuovo logo Made, che oggi è presente accanto a quello tradizionale della rivendita. Gruppo Made è il Gruppo per l’edilizia italiana, una organizzazione interamente italiana che ha come costante obiettivo la conquista e la soddisfazione del cliente.
D. Che cosa significa essere un gruppo orientato alla vendita?
R. La qualità dei servizi che abbiamo messo a punto negli anni ci permette di differenziarci da altri gruppi presenti oggi sul mercato. Non siamo più solo un gruppo d’acquisto, perché supportiamo costantemente le nostre rivendite, in modo che possano essere competitive nel mercato attuale, dove il prezzo non basta più. In questo senso siamo un Gruppo orientato alla vendita, perché mettiamo a disposizione dei nostri aderenti, gratuitamente, strumenti di comunicazione e di marketing, oltre che di gestione aziendale, che permettono di vendere con maggiore efficacia, qualità e soddisfazione.
D. L’idea di essere glocal, cioè globali ma anche vicini al territorio, in che modo si esprime?
R. La definizione Glocal, cioè pensare globale, agire locale, si traduce in un approccio di vicinanza al territorio, ovvero all’attività locale delle nostre rivendite. A supporto di quello che possiamo definire l’obiettivo primario del Gruppo, ovvero la vicinanza alle rivendite aderenti, come dicevo più sopra c’è l’opera quotidiana degli Area Manager, veri e pro -
pri collaboratori aggiunti delle rivendite. Ancora, l’identità storica del punto vendita è mantenuta e anche se vogliamo esaltata dall’affiancamento del logo Made, perché è parte di una organizzazione commerciale di livello nazionale, con tutti i benefici che ciò comporta. Inoltre, il nostro ecosistema digitale permette una strategia di comunicazione sul territorio per ogni singolo punto vendita, a seconda delle diverse necessità e opportunità. Dobbiamo sempre ricordare che la maggior parte delle rivendite del nostro gruppo sono storiche (alcune ormai alla quarta generazione). Imprenditori che ne hanno già viste e passate di tutti i colori, aziende che conoscono bene il loro territorio e i loro clienti. Per noi del Gruppo questa identità è un valore da preservare.
D. Qual è la vera arma per competere sul nuovo mercato?
R. Secondo noi la formazione. Sia di prodotto (il mercato offre tanta innovazione) sia nella gestione del cliente. L’obiettivo è essere sempre più competenti e preparati per poter supportare e consigliare i clienti, a tutti i livelli, nel migliore dei modi. È una risposta coerente con la definizione di Gruppo orientato alla vendita: la competizione deve essere sulla qualità dell’offerta, non sul prezzo. Anche per questa ragione, Gruppo Made ha scelto di selezionare con cura i suoi partner commerciali, che sono circa 240 (210 edilizia e 30 finiture) per tutta Italia, leader di mercato che oltre alla garanzia qualitativa della loro offerta ci assicurano la collaborazione tecnica a sostegno dell’attività delle nostre rivendite, formazione compresa.
D. In che cosa consiste l’analisi dei prezzi e il check-up sull’acquistato?
R. L’Italia è un Paese stretto e lungo, per esempio, fare commercio in Veneto è diverso dal farlo in Sicilia. Gli stessi produttori hanno differenti politiche commerciali. Questi servizi che il Gruppo mette a disposizione delle rivendite aderenti permettono di comparare velocemente diversi prodotti e marchi.
D. Quali sono le novità per il 2024?
R. Anche le novità di quest’anno sono strettamente legate alla vision del Gruppo. Negli ultimi mesi c’è stata una forte espansione in Sicilia, dove fino a fine marzo sono state affiliate dieci nuove società. Con il sensibile aumento degli imprenditori, parallelamente amplieremo le occasioni di formazione e la novità in questo senso abbiamo realizzato nuove tecnologie per una efficace gestione d’impresa come il nuovo Cruscotto Direzionale Made, che rende ancora più veloci le attività di monitoraggio dell’andamento commerciale e amministrativo di ogni punto vendita. È opportuno ricordare che il Cruscotto Direzionale Made è lo strumento in grado di fornire un supporto
PER I GIOVANI IL FUTURO È IN COSTRUZIONE
Il Gruppo Made fa spazio ai giovani: il ricambio generazionale nel mondo dell’edilizia c’è. Non è un settore per vecchi: è ora di smetterla di sostenerlo e, se possibile, anche di pensarlo. A smentirlo sono le nuove leve nel Gruppo Made. Quel ricambio nel settore che a volte sembra lontano, in realtà oggi esiste. Nicola Pallaro, della Gpa Camolei, Ombretta Giannubilo di Made Distribuzione - Cmv ed Edoardo Vagelli, della Marco Vagelli Srl sono i rappresentanti della nuova generazione di imprenditori entrati a far parte di uno dei gruppi di rivendite più forte del panorama italiano, con grande soddisfazione e tante speranze. Essere giovani e fare parte della compagine, per loro, significa futuro. «Gpa è nata nel 1974 grazie a tre fratelli che hanno visto un’opportunità di business nella provincia di Padova. Nel 2010 io e la mia compagna abbiamo acquisito un ramo d’azienda, dopo che ci ho lavorato all’interno da quando sono uscito dalle superiori. Si tratta di una realtà strutturata, partita con un colorificio e arrivata a espandersi nel mondo dell’edilizia a 360 gradi. Da noi si trovano finiture d’interni, case prefabbricate in calcestruzzo, cartongesso, isolamento e molte altre soluzioni», spiega Pallaro. «In questo mondo mi ci sono trovato e mi piace: aumentare le capacità e le competenze, portare innovazioni. Quando ho iniziato le persone erano incredule, perché ero molto giovane, ma oggi non è più così. Il ricambio generazionale è in atto e sotto ai nostri occhi, anche se poco alla volta. Questo lavoro mi piace, specialmente per i rapporti che si creano tra colleghi e clienti: non si tratta solamente di fidelizzazione, ma soprattutto di amicizie». E l’ingresso nel Gruppo Made non è stata che la ciliegina sulla torta. «Credo che sia l’unico
modo per fare la differenza, condivido gli ideali e i valori che si respirano al suo interno. Un vantaggio per noi». «Io e mio fratello abbiamo acquisito un ramo dell’azienda di famiglia, inizialmente eravamo dipendenti», è il racconto di Ombretta Giannubilo. «Abbiamo creduto in questo progetto soprattutto negli anni più neri dell’edilizia, durante la crisi del 2012, costruendo un nuovo cammino e dirottando il mercato della costruzione dai grandi cantieri alla ristrutturazione. È stato, ed è, un duro lavoro per la nostra azienda, ma ripaga: sapere di avere accontentato le richieste del cliente e di averlo capito, non ha prezzo. È vero che questo lavoro non è per tutti e che mi ci sono trovata, ma noi abbiamo passione. Nel 2019 siamo diventati Made Distribuzione, che significa il futuro: salvare tutti i sacrifici fatti e non vanificare il costruito per vederlo poi fruttare. E, alla fine, realizzarsi. Il valore aggiunto di Made è stare al passo sempre, confrontarsi, incontrarsi, avere e ascoltare idee nuove, ricevere risposte sincere e puntuali. È un punto di riferimento fermo». Edoardo Vagelli fa parte della quarta generazione della Marco Vagelli Srl, distributori che hanno avuto un’evoluzione anche nell’idraulica e nello showroom. «Sono ingegnere edile, dopo la gavetta sono entrato a far parte dell’attività di mio padre e mi occupo di costruzione di edifici e di ristrutturazione, per la maggior parte. Oltre alla progettazione mi interesso anche della fornitura, poiché abbiamo il magazzino. Come ingegnere ho sicuramente portato una visione differente all’interno dell’azienda, un modo di pensare che comunque in una rivendita può servire, anche per attrarre diverse tipologie di clienti, come i progettisti. Ho sempre sentito dentro di me una pulsione commerciale, entrare nel lavoro è stata un’inclinazione naturale: per me è bello a fine giornata sapere di avere soddisfatto il cliente e investire sulle nostre potenzialità, per poi raccoglierne i frutti». Entrare nel Gruppo Made è stata proprio una sua idea. «Lascia indipendenza, ma rimane comunque un importante punto di riferimento per confrontarsi e trovare idee per migliorare. Ci permette di fare squadra». Giovane, almeno come ingresso nel Gruppo, l’amministratore unico di Teving Srl, Francesco Ingoglia, di Trapani. «Siamo stati i primi a fare l’ingresso nel gruppo della Sicilia, insieme ai colleghi di Alcamo. Non potevamo rimanere cristallizzati, in questo mondo bisogna muoversi, evolversi e crescere e Made ci dà una grossa mano a fare questo», spiega Ingoglia. «Rimanere da soli diventa sempre più difficile. La mia azienda è di famiglia, costruita da mio padre nel 1974 e sotto la gestione mia e dei miei fratelli dal 2004, sono certo che questa sia stata la mossa più azzeccata: insieme si cresce».
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ai processi decisionali e strategici di un’azienda della distribuzione edile. Permette di avere sempre sotto controllo i principali indicatori di performance: dettaglio vendite giornaliero, l’analisi del fatturato rispetto all’anno precedente, il fatturato per cliente, l’analisi degli acquisti dai fornitori, l’analisi dei pesi delle famiglie merceologiche e l’analisi delle
marginalità. Anche per il 2024 è confermato l’accordo con Cribis, per avere sempre sotto controllo la salute finanziaria dei propri clienti, così come l’assistenza legale. Soprattutto, abbiamo rinnovato l’accordo con Pouey International, che permette alle nostre rivendite di fornire i nuovi clienti in totale serenità, assicurandoli anche singolarmente e per un arco temporale limitato, perché nel mercato attuale sono sempre più frequenti le occasioni di business con clienti non abituali.
D. Come gestite digitalmente i listini?
R. La digitalizzazione è uno degli imperativi del nuovo corso di Gruppo Made. Per i listini ci siamo affidati a Dprice, la piattaforma che permette ai produttori di inserire prezzi e quotazioni sempre aggiornati, e ai rivenditori di accedere in tempo reale alle nuove informazioni, con un efficientamento straordinario dell’intero processo di scambio. Per non parlare del risparmio di tempo e della riduzione dei margini di errore.
D. Il processo di concentrazione dei rivenditori continuerà?
R. Sì, crediamo che sia un processo inevitabile. Lavorare nel nuovo mercato è sempre più complesso e i competitor si fanno sempre più agguerriti. Credo che per una rivendita edile far parte di una organizzazione commerciale come Gruppo Made
sia un ottimo vantaggio competitivo. Come si dice, l’unione fa la forza.
D. Quali sono le aree di business in espansione?
R. Per quanto ci riguarda direttamente, uno dei nostri obiettivi è continuare a crescere a livello di aderenti, e gli ingressi degli ultimi mesi ci stanno dicendo che siamo sulla strada giusta. Continueremo anche ad arricchire il numero dei punti vendita diretti di Made Distribuzione, fondamentale per testare tutti i nuovi servizi che poi sono erogati a tutte le rivendite del Gruppo. Aumenteremo anche i nostri centri Edillogistica, che per ora sono quattro, per fornire ai nostri rivenditori un servizio sempre più puntuale anche in termini di consegne dirette. Per quanto riguarda invece più direttamente i trend di mercato, sostenibilità e transizione ecologica sono i comparti da tenere in grande considerazione. Ma io credo che, in generale, ci sia una svolta convinta verso la qualità del costruire. Quindi, l’attenzione all’innovazione di prodotto e di sistema deve essere uno dei nostri obiettivi primari, e la scelta di collaborare con le più prestigiose aziende della produzione ci aiuterà in questo percorso.
D. Quali sono le vostre previsioni per il mercato dei prossimi mesi?
R. Come preannunciato dai principali analisti del settore, i prossimi anni non saranno noiosi. Ci aspettiamo una forte contrazione del mercato, ma non possiamo certamente essere sorpresi, gli ultimi anni sono stati realmente eccezionali. Esistono comunque opportunità che vanno colte, come gli investimenti che saranno fatti grazie al Pnrr. È in questo nuovo contesto che dovremo sviluppare il nostro business. Con la competenza e la professionalità che abbiamo acquisito e che continueremo a nutrire, siamo certi che i risultati continueranno a essere più che soddisfacenti. Insomma, noi siamo ottimisti.
STORIA DI COPERTINA
VENTI ANNI
UN CONGRESSO PER CONDIVIDERE ESPERIENZE E VISIONE
Nei giorni 11 e 12 aprile Catania ha ospitato il Congresso annuale di Gruppo Made, con una eccellente partecipazione di rivendite aderenti unitamente al management del Gruppo e ai membri del Cda.
Un programma ricco di contenuti, con la presentazione dei nuovi servizi che il Gruppo mette a disposizione delle rivendite aderenti, ma anche momenti di approfondimento della situazione congiunturale con le relative attività di Made per rendere sempre più competitiva l'offerta dei punti vendita, grazie alla formazione professionale, che quest'anno presenta nuovi capitoli di approfondimento; ai nuovi format espositivi per il settore delle finiture e della ferramenta per rendere ancora più immediato e fruibile il servizio ed efficace la presentazione dell'offerta merceologica. Il Congresso nazionale di Gruppo Made è come sempre un grande momento di aggragazione e di conoscenza reciproca. È stata anche l'occasione per mettere in evidenza e condividere le più interessanti iniziative di alcuni punti vendita, soprattutto l'attività di Made Distribuzione, una trasmissione di esperienza utile a tutti, adattabile e replicabile in tante differenti realtà.
Se le foto qui a fianco raccontano gli indispensabili, graditissimi momenti di convivialità, le prossime pagine permettono di conoscere la visione moderna del settore della distribuzione edile secondo Gruppo Made. Una visione che è ormai un programma ben definito di iniziative messe a punto per la crescita professionale di ogni singola rivendita: dalla formazione sempre più orientata alla soddisfazione del cliente alla comunicazione, dalla transizione digitale a una proposta commerciale maggiormente orientata all'innovazione di sistema e di prodotto.
Questo è Gruppo Made, il network per l'edilizia italiana.
Foresta
Le schede di 31 aziende
LA DISTRIBUZIONE DA 1 A 3 PUNTI VENDITA
Per capire come va il mercato dei rivenditori di materiali edili YouTrade ha chiesto a un campione di aziende di mostrare i risultati, ma soprattutto di svelare le strategie per affrontare la nuova fase dell'edilizia
L’ANALISI
STRATEGIE DIVERSE PER AFFRONTARE IL DOPO SUPERBONUS
Il rallentamento del business non è il dato principale che emerge dal panel di 31 distributori da uno a tre punti vendita. Il ritorno alla «normalità» spinge le aziende a puntare su nuove strade, dal green al digitale, ma anche alle opere del Pnrr
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Espansione
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Il settore del drenaggio e del trattamento acque in questi ultimi anni, grazie alle forti esigenze di intervento, evidenzia un mercato in forte espansione, con performance che vanno migliorandosi sotto il profilo non solo economico, ma anche finanziario per le imprese coinvolte. Un dato molto interessante perché non solo indica opportunità di sviluppo per chi opera in questo ambito con i propri prodotti e soluzioni tecniche, ma mostra anche come una esigenza sempre più sentita, e in alcuni casi necessaria in base alle condizioni di rischio alle quali il nostro territorio è esposto, sia di fatto riconosciuta anche dai dati di mercato, spesso vero metro di misura delle potenzialità di un settore produttivo e distributivo e di un ambito di intervento. Evidentemente le esigenze di tutela del
nostro territorio, come hanno mostrato le più recenti e alluvioni di questi ultimi anni, con il tragico caso dell’ultima drammatica alluvione in Emilia Romagna, sono così ampie e peraltro inderogabili che è di tutta evidenza la necessità di promuovere una sempre più attenta e costante azione di sviluppo e di uso di prodotti e soluzioni adeguate alle esigenze del territorio e delle nostre città, integrando soluzioni ad ampia scala, ad esempio i bacini di laminazione, con soluzioni anche a piccola scala, come l’uso di chiusini, cavidotti e reti idrauliche e fognarie sempre più performanti e, quindi, sicure.
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«La struttura che ha assunto l’azienda mi ha portato oggi ad essere un imprenditore a 360 gradi - racconta Ferrari - ma ho cominciato lavorando con mio padre che faceva ristrutturazioni e installava cappotti, conseguendo il Diploma di Geometra alle scuole serali. Ero in contatto quotidiano con i fornitori, da cui acquistavo i materiali
per il nostro lavoro, ed è qui che ho scoperto il mio talento in ambito commerciale. O meglio, me lo hanno fatto scoprire. All’inizio, semplicemente, suggerivo ad alcuni colleghi artigiani di rivolgersi ai diversi fornitori a seconda di quelli con cui mi trovavo meglio, finché sono stati i fornitori stessi a farmi notare che grazie
a me avevano guadagnato moltissimi clienti. Ho cominciato a pensare che avrei potuto aprire un mio magazzino edile in grado di rifornire gli artigiani del materiale necessario, e così ho fatto. Ho acquistato un deposito, l’ho sistemato ed è partita la mia avventura imprenditoriale.
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Vibrazioni per minuto 12.000
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Zero emissioni, controllo delle vibrazioni, nessun intralcio di cavi di alimentazione. La proposta Makita di utensili connector si amplia con l’arrivo dei nuovi vibratori per calcestruzzo, progettati per essere utilizzati con collegamento diretto agli zaini Power Pack PDC01, PDC1200A01 e PDC1500A01. Grazie all’alimentazione a zaino il peso della batteria viene trasferito dal braccio dell’utente alla schiena, riducendo la fatica durante lavorazioni continue e prolungate di compattazione del calcestruzzo. Albero flessibile leggero per una migliore manovrabilità. Adatto per un’ampia gamma di aree. Gli zaini connector possono essere utilizzati anche come unità di alimentazione stazionaria. Sono indicati per tutte quelle lavorazioni che necessitano di maggiore autonomia, in ambito edile o di manutenzione del verde. Grazie ad appositi adattatori è possibile collegarli a qualsiasi utensile di gamma XGT 40Vmax o LXT 18Vx2/18V.
Elevata autonomia e massima versatilità
DOSSIER RIVENDITE DA 1 A 3 PUNTI VENDITA
DEMATERIALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI
CARTA D’IDENTITÀ
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DOSSIER RIVENDITE DA 1 A 3 PUNTI VENDITA
NUOVO SHOWROOM IN PROGRAMMA
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DOSSIER RIVENDITE DA 1 A 3 PUNTI VENDITA
INVESTIAMO SUL PUNTO VENDITA
CARTA D’IDENTITÀ
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CARTA D’IDENTITÀ RICHIESTI I PREMISCELATI E SISTEMI A SECCO
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GREEN IN FORTE ESPANSIONE
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DOSSIER RIVENDITE DA 1 A 3 PUNTI VENDITA SOLOPER
SERVIZI IN CANTIERE TRA ITALIA E FRANCIA
CARTA D’IDENTITÀ
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CARTA D’IDENTITÀ I LISTINI SONO DIGITALIZZATI
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CARTA D’IDENTITÀ PUNTIAMO SUL NOLEGGIO
SOLOPER
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HEIDELBERG MATERIALS - 1
IL CEMENTO GREEN INCONTRA LA DISTRIBUZIONE
A Matera il primo di una serie di incontri tra il produttore internazionale e i distributori. Al centro gli investimenti sulla sostenibilità, l’andamento del mercato, il rebranding e le prospettive dell’edilizia
Edilizia sostenibile e distribuzione al Sud. Un tema di discussione che è diventata oggetto di una tavola rotonda organizzata da YouTrade con alcuni rivenditori clienti di Heidelberg Materials. L’incontro si è svolto a fine marzo a Matera, all’interno dello stabilimento che si trova a Contrada Trasanello. Al centro dell’incontro, che si è concluso con una visita all’impianto, idee, proposte, domande e risposte per migliorare le prestazioni e diffondere l’idea che l’edilizia sostenibile non solo è meglio, ma è anche un inevitabile futuro.
Alice Fugazza DIDAI PARTECIPANTI
Seduti attorno a un tavolo si sono trovati alcuni rivenditori di Basilicata e Puglia: Cesare Castellana, titolare di Rosso Argilla, Emanuele Loperfido, titolare di Edil Loperfido, Giovanni Radicci, di Edilcasa, Marco Corvace, di Corvace Marco, Natale Bartucci Tecnico Commerciale di Edil Mea e Rolando Negro, titolare di Mic di Negro. A fare gli onori di casa e ad avviare la discussione, Alfredo Vitale, Matera plant manager Heidelberg Materials, Francesca Proietti, Marketing analyst Heidelberg Materials, Daniele
Giannetti, sales area manager South Area Heidelberg Materials, Luigi Esposito, eco.build manager South Area Heidelberg Materials. A tenere le fila dell’incontro Virginia Gambino, che ha guidato la discussione, posto domande e tracciato punti di riferimento di quello che è il primo di una serie d’incontri sul futuro dell’edilizia e della distribuzione italiana, che proseguiranno nei prossimi mesi in tutta Italia. A completare il quadro di quello che sta accadendo nel Sud, invece, è stato il coordinatore del Centro Studi YouTrade Federico Della Puppa.
MIGLIORARE LA GESTIONE
«C’è un fatto che rovescia l’immagine dell’andamento del mercato italiano: il Sud corre più veloce delle altre regioni. Genera meccanismi di moltiplicazione e anche buone pratiche», ha esordito Della Puppa. «In due anni il Mezzogiorno ha registrato un aumento del 45% delle prestazioni, come dimostrano bilanci e statistiche delle aziende. È cresciuto molto l’utile netto, anche se ciò riguarda specialmente i colossi più strutturati. Si rimane comunque più bassi della media nazionale: si può fare meglio. E questa deve essere la parola d’ordine: migliorare la gestione. Creare sempre più una forte attenzione al patrimonio, far avanzare la struttura da tutti i punti di vista. In queste regioni ci sono tante opportunità e lo dimostrano le percentuali di crescita registrate negli ultimi anni, tra fatturati e personale di maggiore qualità. Con la loro crescita
Basilicata e Puglia sono due importanti indicatori». Per le aziende della distribuzione del Sud, inoltre, secondo il coordinatore del Centro Studi YouTrade non è da sottovalutare la disponibilità di cashflow: la liquidità è un elemento che consente di reggere quando non c’è linearità del mercato. Insomma, i soldi in cassa fanno da cuscinetto nei momenti più difficili. «Le opportunità non mancano, ci sono miliardi da spendere al Sud che derivano dagli strascichi del superbonus e dal Pnrr in arrivo: per questo ognuno all’interno della propria impresa deve recuperare competitività e redditività, studiando strategie, capendo quello che fanno gli altri e tendendo ben presente le dinamiche della distribuzione», ha aggiunto Della Puppa. «Per le grosse aziende è più facile. Per i piccoli, invece, bisogna iniziare a pensare che da soli è più difficile: ci vogliono innovazione, conoscenza, informazione e saper diffon-
IL NUOVO BRAND HEIDELBERG MATERIALS PIACE
Natale Bartucci (Edilmea). L’azienda è nata circa 60 anni fa con la vendita e la distribuzione di attrezzature per il settore dell’edilizia, gru e macchine di varie tipologie. Nel 2010, con la crisi dell’edilizia, ha ampliato la gamma dei materiali, incrementando le vendite e introducendo materiali tecnici legati al restauro e risanamento e impermeabilizzazioni. Ha anche uno showroom, insieme alla vendita di prodotti di finitura, sanitari, pavimenti e rivestimenti. «Questo ci permette di avere una gamma completa, sia per la vendita ai privati che alle imprese specializzate nel settore, offrendo un servizio a 360 gradi», ha spiegato Bartucci. «E quello che ci distingue è appunto questo: chi entra in Edilmea trova (quasi) tutti i prodotti del settore e una consulenza tecnica completa. L’obiettivo è vendere una soluzione legata alla problematica o alla tipologia dell’intervento richiesto, di conseguenza un prodotto adeguato tecnicamente, in sintonia con le esigenze del mercato e del territorio. Matera, per esempio, chiede un risanamento e un recupero conservativo molto forte. Il nostro punto di forza è il personale, che è qualificato e aggiornato. È avere consulenti di vendita, non semplici venditori, formati e specializzati, soprattutto e specialmente grazie ai partner, come Heidelberg Materials. A cui chiediamo oggi consulenza e formazione mirata non solo ai venditori per essere sempre più preparati, ma anche meeting formativi per progettisti, per il miglioramento dell’attività in funzione del territorio».
Cesare Castellana (Gruppo Rosso Argilla). Casellana è a capo di un’azienda di materiali edili con tre punti vendita a Taranto e provincia. «La sostenibilità per noi è non solo interessante, ma anche imprescindibile. Il cemento sostenibile inizia a spianarsi la strada sul mercato, anche se siamo solo all’inizio. Per sensibilizzare di più l’utenza, nella rivendita abbiamo dedicato degli spazi appositi per pubblicizzare meglio questi prodotti. Nella fase di acquisizione di Heidelberg non ci aspettavamo un cambio di logo, ma il mercato ha apprezzato e sta rispondendo in maniera positiva».
Emanuele Loperfido (Ediloperfido). La rivendita di Matera è arrivata alla terza generazione e ha scalato molti gradini. Dalla distribuzione di materiale edile pesante, all’edilizia più leggera degli ultimi anni, con una forte presenza nell’e-commerce. «In azienda il nostro motto è formarsi per non fermarsi. La formazione è la nostra prima linea su tutto, specialmente sul cemento. Dal prodotto indifferenziato ora ci si sofferma su delle specificità: vanno conosciute le qualità per farla diventare una sfida interessante e importante, per questo è necessario anche far capire il valore delle aziende con le quali collaboriamo, come Heidelberg Materials, per l’appunto. I nostri clienti non sono sempre attenti alle certificazioni: per questo comunicare il valore aggiunto con tanto di certificazioni e promuovere le aziende che li producono è anche una delle nostre principali sfide. La segnaletica ambientale sui
sacchi Heidelberg Materials in questo caso è un mezzo di comunicazione efficace: il sacco con il logo è ovunque, sui mezzi, nei cantieri, nei magazzini dove sosta per diverso tempo. Sono convinto che sia proprio questo l’aspetto più accattivante di Heidelberg Materials: la qualità, l’attenzione all’ambiente e la territorialità». Marco Crovace (Crovace Marco). L’azienda è nata negli anni Sessanta ed è alla terza generazione. Si occupa di edilizia pesante, restauro, finitura, muratura e manufatti in cemento. «Le linee di Heidelberg Materials più richieste sul territorio sono il cemento in sacchi 3,25, il Roccabianca e il Rapido. Ma gli aspetti più convincenti dell’azienda sono l’attenzione alla sostenibilità e al mercato: il brand è molto richiesto. Ancor di più con il cambio di ragione sociale, dove le opportunità si ampliano. Grazie ai loro prodotti produciamo blocchi di cemento, tubi per acque potabili e usiamo inerti base, sabbia, graniglia e cemento sfuso».
Rolando Negro (Mic). «I prodotti più richiesti di Heidelberg? Il cemento grigio Duracem e il cemento bianco Roccabianca», ha spiegato il titolare dell’azienda di distribuzione e produzione, fondata nel 1970. «Abbiamo aderito 40 anni fa a Italcementi (oggi Heidelberg Materials) per la produzione di articoli e la collaborazione continua con buoni risultati. Il nuovo nome e il nuovo logo sono stati ben recepiti dai clienti e il cambiamento è stato rivolto alla sostenibilità: siamo più che soddisfatti del loro operato».
Giovanni Radicci (Edilcasa). «Abbiamo scelto di collaborare con Heidelberg Materials per l’ottimo servizio, per la vastità della gamma dei prodotti e il supporto tecnico che offre», ha spiegato il proprietario dell’azienda di materiale edile nata nel 2001 da tre fratelli. «È vero che la richiesta di prodotti a base di cemento è cambiata nel tempo, si cercano i più tecnici e certificati. Nel nostro territorio si cerca principalmente il cemento 325, cemento rapido e cemento bianco. La preparazione tecnica è il nostro punto di forza: grazie a questa riusciamo a soddisfare al massimo la richiesta dei nostri clienti, proponendo la miglior soluzione per le ristrutturazioni o il rifacimento delle abitazioni. Ad Heidelberg chiediamo di continuare con la gamma di prodotti che propone, aggiungendone sempre di nuovi sul mercato».
L'IMPIANTO DI MATERA
dere la comunicazione non solo sul prezzo percepito, ma soprattutto sul proprio valore e sul sistema che lo ha prodotto. E bisogna anche iniziare a pensare che unendosi si diventa più forti: da soli, invece, il futuro potrebbe essere difficile».
TRA FORMAZIONE E SOSTENIBILITÀ
Che cosa può succedere a livello territoriale sui temi della sostenibilità dei prodotti? Allo stabilimento
di Matera, un impianto all’avanguardia sotto ogni punto di vista, si è discusso della grande operazione di rebranding di Italcementi, oggi Heidelberg Materials, ma anche di formazione e ambiente. «Il cliente per noi è fondamentale: vogliamo instaurare partnership, raggiungere obiettivi. Questi incontri sono organizzati per sentire la vostra voce, avere una panoramica del mercato locale e capire se il mercato e i clienti sono consci dell’impegno per la sostenibilità che sta impegnando Heidelberg Materials in questi ultimi anni», ha sottolineato Francesca Proietti. Anche trasporto e la logistica sono temi importanti per le rivendite e per la sostenibilità. Per questo Heidelberg Materials studia come utilizzare la logistica per aumentare la disponibilità dei prodotti. Per esempio, con un deposito che può diventare un hub anche per altri fornitori, magari anche per materiali diversi.
DECARBONIZZAZIONE
Sulla sostenibilità Giannetti è stato chiaro: l’impegno dell’azienda è abbattere le emissioni. In campo il Gruppo mette non solo investimenti corposi, ma anche una di serie strategie mirate a decarbonizzare, ridurre l’impatto ambientale. Una sfida non semplice per un settore, quello cementiero, che è energivoro. «Affrontiamo il tema della sostenibilità in modo molto serio, cerchiamo di concentrarci principalmente su due soluzioni. La prima è la riduzione del contenuto di clinker all’interno della miscela, mantenendo gli stessi standard qualitativi dei prodotti. Per questo, abbiamo cercato di produrre cementi
con il minimo contenuto di clinker possibile. Da 750 chilogrammi di Co2 per ogni tonnellata di cemento, negli anni Novanta siamo passati a 534 l’anno scorso. Per il 2030 vorremmo scendere a 400. Un’altra strada da imboccare, per arrivare al 2050 ed essere Carbon Neutral con la cattura dell’anidride carbonica, prevede una tecnologia molto avanzata. Entro il 2025 saremo pronti in Norvegia: a Breivik nella zona portuale è stato progettato un sistema innovativo. Attraverso una torre costruita accanto a quella principale delle emissioni, intrappoleremo la Co2, che verrà poi liquefatta e portata in mare, per essere reinserita sottoterra negli alvei dove c’erano giacimenti di gas. E così sottratta all'atmosfera».
LE TECNICHE
Gli impianti del Gruppo sono all’avanguardia: in particolare lo stabilimento di Matera è un fiore all’occhiello per quanto riguarda gli abbattimenti delle emissioni in atmosfera e per l’efficientamento energetico. Ma la diminuzione della Co2 non è l’unica strada per la sostenibilità. «Nel campo del calcestruzzo utilizzeremo il 36% del materiale di demolizione, reimmesso in percentuale all’interno del mix», ha anticipato Giannetti. «Il sito di Matera utilizza combustibili alternativi per il 50% e puntiamo ad aumentare la percentuale. Già oggi, ad esempio, il 66% dei cementi prodotti a Matera si possono classificare come sostenibili». E c’è anche la via dell’utilizzo di energia alternativa, per esempio, prodotta da pale eoliche. In questo senso Heidelbeg Materials ha firmato una partnership con Ox2, produttore indipendente in Europa di energia da fonti rinnovabili. «Dal 2025 al 2032 fornirà dai 36,6 ai 51,2 GWh di energia pulita del parco eolico di Stornarella, vicino a Foggia», ha spiegato il manager. E per il futuro non è da escludere nemmeno l’utilizzo dei sacchi biodegradabili.
I.IDRO DRAIN
Il conglomerato cementizio per pavimentazioni continue con altissima capacità drenante, i.idro Drain, nonostante sia presente sul mercato da tempo rappresenta una vera e propria svolta, ha sottolineato Esposito, che ha descritto i plus del prodotto ai rivenditori. «Per la realizzazione di parcheggi, ciclabili, giardini e strade e tante altre applicazioni di vario tipo, questo è il prodotto d’eccellenza. È colorabile, ha una gestione sostenibile delle acque metereoriche, poiché ricarica la falda acquifera, è più sicuro, migliora il clima urbano. È resistente all’usura e ha un’alta capacità drenante: è contenitivo in caso di alluvioni, che limita e previene», ha spiegato. «Può ridurre la temperatura del suolo di un 20% durante la stagione estiva rispetto a una
normale pavimentazione in asfalto: una differenza sostanziale. In città è un elemento che potrebbe essere importante». L’utilizzo di i.idro Drain è semplice: viene posto sopra al substrato di misto granulare, con diversi spessori in base alle applicazioni. «Il prodotto si presenta in sacchi da 25 chili: miscelato con l’acqua è possibile metterlo immediatamente in opera. Oltre al sacco, abbiamo la possibilità di dare il materiale sfuso in betoniera, laddove si debbano fare grandi lavori, con la nostra business unit i.build, specializzata proprio nella fornitura e nella posa in opera di pavimentazioni. Offriamo anche la garanzia e la formazione in cantiere. In alcuni casi abbiamo portato la rete vendita direttamente dal distributore per far vedere come viene effettuata l’applicazione del materiale e le varie tipologie d’uso del prodotto».
HEIDELBERG MATERIALS - 2
PUGLIA E BASILICATA SORELLE IN EDILIZIA
MA NON GEMELLE
L’evento a Matera è stato l’occasione di analizzare l’andamento del mercato delle costruzioni e della distribuzione nelle due regioni. Risultato: finito il superbonus sono attesi gli investimenti per le opere del Pnrr. Ma non divisi in parti uguali
A cura del Centro Studi YouTrade
Quasi 7 miliardi di investimenti realizzati con il superbonus 110% in questi tre anni e mezzo di validità, dei quali ancora 251 milioni da spendere per concludere i lavori asseverati, giunti a quota 32.920, dei quali 27.422 in Puglia e 5.498 in Basilicata: rappresentano il peso rilevante che questi interventi hanno avuto nel mercato nelle due regioni. La fine del superbonus apre all’avvio dei cantieri del Pnrr, dove le due regioni analizzate evidenziano potenzialità di investimenti per oltre 10 miliardi di euro, quasi 8,5 concentrati in Puglia e oltre 1,8 miliardi in Basilicata, con due velocità. In Puglia la percentuale di realizzazione dei 12.500 progetti a oggi ha visto solo poco meno di 600 milioni di euro di aggiudicazioni di lavori alla data più recente del monitoraggio della spesa (30 novembre 2023), mentre la Basilicata presenta dati molto più significativi, con il 61,5% dei lavori già realizzati, una percentuale molto più rilevante di quella pugliese, pari al 7,1% di aggiudicazioni sul valore dei progetti, e anche alla percentuale nazionale, ferma al 12,8%.
LAVORI PER 8,5 MILIARDI
Ovviamente, la buona notizia è che, finita la scorpacciata del superbonus, si apre soprattutto in Puglia la stagione del Pnrr, con oltre 7,8 miliardi di lavori ancora da realizzare, mentre in Basilicata le opere ancora da aggiudicare e realizzare sono pari a poco più di 700 milioni di euro. Sono comunque significative queste differenze, che evidenziano anche come le due regioni siano diverse sotto il profilo delle dinamiche di mercato, entrambe in forte
ripresa dopo gli anni difficili della crisi e soprattutto dopo lo stop nel 2020 per il lockdown.
IL CONFRONTO
Analizzando l’andamento della produzione del settore delle costruzioni in queste due regioni, valutata in base alla produzione di valore aggiunto, e mettendola a confronto con la media nazionale e delle altre regioni del Sud, emerge come a partire dal Duemila il Mezzogiorno, comprese Puglia e Basilicata, abbia avuto un andamento più lento rispetto a quello del resto d’Italia. Ma a eccezione della Basilicata, che dopo la crisi 2008-2014 mostra un sensibile miglioramento già nel 2015, per poi rallentare e riprendere in modo consistente nel dopo covid. Per la Puglia, invece, si evidenzia un andamento meno performante lungo tutto il periodo considerato, ma con una ripresa molto consistente nel dopo covid, con una velocità di crescita
BILANCI A CONFRONTO (VALORI IN MILIONI DI EURO)
Regione N. Aziende analizzate
maggiore di quella nazionale. Questa lettura è confermata dal confronto tra l’andamento del Pil regionale rispetto alla produzione di valore aggiunto. Fatto cento l’anno Duemila per entrambi gli indicatori, in Puglia si registra la forte crescita nel periodo di massima espansione del mercato edilizio, fino al 2008, per poi registrare un forte decremento fino al 2017, con il Pil che risente ma in modo molto contenuto delle dinamiche economiche generali. Ma con una ripresa delle costruzioni negli ultimi due anni molto più veloce e significativa di quella del Pil. Al contrario, la Basilicata mostra andamenti molto più altalenanti, anno per anno, con un incremento del valore aggiunto prodotto nelle costruzioni con valori più consistenti di quello del Pil, ma con una flessione significativa tra il 2015 e il 2020, quando la ripresa post lockdown si allinea a quella del Pil regionale.
L’OCCUPAZIONE
La conferma di questi andamenti la si può notare nell’analisi dei dati relativi all’occupazione nel settore delle costruzioni nelle due regioni. In Puglia l’andamento 2000-2022 evidenzia una crescita molto consistente dell’occupazione dipendente nel momento di massima crescita del mercato e poi una riduzione repentina della stessa, con un picco negativo relativo al 2014. Cresce
invece l’occupazione indipendente fino al 2012, per poi mostrare una flessione che inverte la tendenza solo nel 2021, mentre per l’occupazione dipendente la ripresa avviene già a partire dal 2015, con un picco di crescita negli ultimi due anni. Diverso l’andamento in Basilicata, dove la crescita del mercato fino al 2008 ha prodotto una
CONFRONTO TRA ANDAMENTO DEL PIL E DEL VALORE AGGIUNTO DELLE COSTRUZIONI IN BASILICATA (VALORE INDICE 2000=100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE NELLE COSTRUZIONI IN PUGLIA (VALORE INDICE 2000 = 100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE NELLE COSTRUZIONI IN BASILICATA (VALORE INDICE 2000 = 100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SUL SUPERBONUS 110% IN PUGLIA E BASILICATA
Numero di asseverazioni
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA (dati aggiornati al 31 marzo 2024)
consistente crescita dell’occupazione nelle costruzioni, sia dei lavori dipendenti sia degli indipendenti, con questi ultimi che a partire dal 2011 fanno segnare una flessione costante, flessione che si rileva anche nell’occupazione dipendente, che con il superbonus nel post covid indica una forte ripresa.
I RIVENDITORI
Queste dinamiche evidenziano come il mercato delle due regioni abbia sofferto la lunga crisi delle costruzioni, dopo il picco produttivo del 2008, ma anche di come la ripresa post 2020 abbia avuto esiti diversificati. A tal proposito l’analisi dell’andamento dei bilanci di un campione di distributori di materiali edili mostra tutta la forza che in queste regioni ha avuto la ripresa post 2020. Analizzando un campione di 27 aziende, 19 pugliesi e nove lucane, secondo i dati raccolti dal Centro Studi YouTrade per l’annuale pubblicazione specializzata sull’analisi dei bilanci delle imprese della filiera delle costruzioni, emerge come la dinamica di crescita delle aziende distributive presenti in queste due regioni sia molto più consistente di quella della media nazionale. Infatti, tra il 2020 e il 2022 le imprese di distribuzione di materiali edili in Italia hanno fatto registrare incrementi di fatturati medi del 77,4%, mentre la Puglia, con l’82,6%, e la Basilicata, con il 79,6%, presentano dati migliori. Diversa appare non solo la dinamica, ma anche la composizione del sistema di offerta nelle due regioni, rispetto al dato medio nazionale, riferito ad un campione di 761 aziende che nel 2022 sommano oltre 6,2 miliardi di euro di fatturato, con un fatturato medio per azienda di quasi 8,2 milioni di euro. In Puglia la dimensione media delle imprese distributive analizzate è pari a 5,73 milioni di euro nel 2022, valore che nel 2021 era pari a 4,34 milioni e del 2020 a 3,13. In Basilicata la dimensione media nel 2022 è pari a 3,92 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai
3,09 del 2021 e ai 2,18 del 2020. In sostanza, i due anni di crescita attivati nel dopo lockdown grazie al superbonus 110% ha di fatto strutturato maggiormente le aziende, che oggi si presentano sul mercato in modo più solido.
LE PROSPETTIVE
Questi dati, associati all’analisi dell’andamento del mercato e alle prospettive di sviluppo che il Pnrr potrà sostenere in questa prossima fase biennale nella quale si esauriscono le opportunità del superbonus, indicano per le due regioni prospettive in questo momento ancora positive, soprattutto se il mercato locale saprà agganciare, sulla base delle norme europee e nazionali, la sfida futura attivata dalla direttiva case green, che avrà un impatto molto significativo nel mercato della ristrutturazione per il prossimo futuro, un futuro di lungo periodo al quale Puglia e Basilicata possono guardare con fiducia.
CONFRONTO TRA ANDAMENTO DEL PIL E DEL VALORE AGGIUNTO DELLE COSTRUZIONI IN PUGLIA (VALORE INDICE 2000=100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
CONFRONTO TRA ANDAMENTO DEL PIL E DEL VALORE AGGIUNTO DELLE COSTRUZIONI IN BASILICATA (VALORE INDICE 2000=100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
elaborazione Centro Studi YouTrade su dati OpenPnrr, ReGiS e Open data ANAC (dati aggiornati al 30 novembre 2023)
LA FORMAZIONE? TIENE INCOLLATO IL BUSINESS
Il grande distributore di Palermo punta su un grande assortimento di materiali, ma anche sulla partnership con Mapei, che contribuisce al training di personale e clienti della rivendita
Alice Fugazza
APalermo Tecno Edilizia, della famiglia Ballarò, è un’azienda che ricopre un ruolo da leader nel capoluogo della Sicilia. Una posizione che la famiglia ha acquisito grazie a impegno, costanza e determinazione, assieme a Mapei,
NELLA FOTO DA SINISTRA VERSO DESTRA NATALE CALÒ, ROSARIO CONIGLIARO, GASPARE PEDONE, DAMIANO BALLARÒ, MIRIANA BALLARÒ, FABRIZIO BALLARÒ, ROCCO BRIGLIA, PIETRO BALLARÒ, ANTONINO BALLARÒ E ANTONINO LO IACONO
gruppo con cui l’azienda ha una partnership stretta e fortissima da circa 30 anni. In Tecno Edilizia oggi i giovani sono protagonisti: i pilastri sono sempre i fratelli Ballarò, che hanno passato le redini ai propri figli Pietro e Miriana, che si occupano dell’amministrazione insieme allo zio Fabrizio. Tecno Edilizia è nata due volte: prima nel 1988, con il capofamiglia dei Ballarò. Poi, nel 2015 con i figli, che hanno garantito la continuità generazionale, portando nuove forze, investendo in innovazione e marketing.
PASSAGGIO GENERAZIONALE
«I ragazzi sono giovani, capaci, e hanno deciso di continuare il loro percorso di vita nell’edilizia, settore non facile. Io e i miei fratelli abbiamo lavorato per molto tempo nell’azienda, adesso tocca a loro. Anche se non gli farò mai mancare il mio supporto», spiega Antonino Ballarò.
«Da quando siamo subentrati noi tante cose sono cambiate, come il marketing e l’immagine. I clienti sono aumentati, mantenendo i rapporti storici che già avevamo. Inoltre, abbiamo aggiunto altri prodotti: più nuovi, tecnologici e performanti, per stare al passo con il mercato, cercando di staccarci dalla logica del prezzo con soluzioni più innovative», ha proseguito Antonino.
I clienti sono composti al 70% da imprese e i restanti sono privati. «I punti di forza della nostra azienda sono la consulenza e il servizio: scegliamo i partner e i fornitori con cura. Ci impegniamo nella consulenza pre e post vendita, per stare al fianco dei clienti finali in maniera diretta e precisa. Questi sono i nostri tratti distintivi. La nostra proposta è molto ampia: riusciamo a fornire di tutto, dal rinforzo strutturale, agli adesivi, agli isolanti, insieme a molti prodotti pronti all'uso e a una vasta gamma di materiali eco compatibili».
RAPPORTO DI FIDUCIA
Per conquistare buona parte del mercato la formazione è stata essenziale, grazie al programma formativo Mapei.
«È solo tramite un continuo aggiornamento dei nostri prodotti e delle nostre conoscenze che possiamo continuare a crescere. Mapei, in questo, è la nostra principale alleata: da più di 30 anni abbiamo un rapporto di fiducia reciproca, abbiamo messo in atto diverse sinergie fondamentali. Grazie al lavoro e agli strumenti che offrono riusciamo a seguire i clienti in ogni fase lavorativa: dalla lettura del capitolato, allo sviluppo delle lavorazioni fino al cantiere ultimato, con tanto di spiegazione della messa in opera dei prodotti. Senza dimenticare l'ampia e variegata scelta dei corsi pensati per il personale interno e i
IL LINK CON LA SOSTENIBILITÀ
Rocco Briglia è area manager di Mapei Sicilia dal 2011. «L’azienda dei Ballarò è storica: l’ho sempre conosciuta per la sua fama e ho iniziato a seguirla nel 2008, con il mio arrivo in Mapei. Sul territorio sono sempre stati un nostro punto di riferimento. Di loro apprezzo molte cose, in particolare l’aspetto personale e professionale. L’azienda è il nostro primo cliente del territorio e possiede una vera capacità di fare impresa. Tecno Edilizia propone gran parte dei prodotti Mapei, indirizzando i loro clienti a scegliere la giusta soluzione. I Ballarò riescono a trasmettere il valore del prodotto, hanno una vera propensione nel divulgare la loro conoscenza e rappresentano a tutti gli effetti la voce del territorio», continua il manager. Grazie a corsi di formazione proposti da Mapei vengono approfondite tecniche e tematiche legate ai prodotti dell'azienda. Un altro aspetto fondamentale per Mapei è l'attenzione alle tematiche green: «Nel mondo dell'edilizia siamo sempre stati dei pionieri e questo anche per quanto riguarda la sostenibilità. Dal 2016 pubblichiamo il bilancio di sostenibilità e nel 2023, per la prima volta, abbiamo esteso il perimetro di rendicontazione alle consociate del Gruppo Mapei in tutto il mondo. Il nostro impegno per la salute dell'ambiente e delle persone parte innanzitutto dallo sviluppo di prodotti sempre più sostenibili, come quelli della Linea Zero, le cui emissioni di Co2 sono completamente compensate», conclude l'area manager. «Sono in Mapei dal 2007 e seguo Palermo e provincia: oggi il mercato è cambiato totalmente», aggiunge Rosario Conigliaro, agente di zona di Palermo città. «Mapei è sempre in grado di rispondere alle esigenze del territorio e dei professionisti, mettendo in campo la sua lunga esperienza e il suo portafoglio di prodotti in grado di soddisfare ogni necessità del costruire. Si tratta di uno dei tanti punti di forza dell'azienda che rappresento, un'azienda che è sempre al fianco dei professionisti anche con l'ampia scelta di attività formative proposte dalla nostra Mapei Academy. Così forniamo gli strumenti necessari per conoscere al meglio i prodotti e le soluzioni Mapei, con una speciale attenzione alla sostenibilità, per vari tipi di applicazione: dalle fondamenta al tetto».
clienti. In questo modo riusciamo a trasmettere il valore di quello che vendiamo con maggior facilità», ha spiegato Pietro. Una strategia che fino a oggi ha aiutato l’importante crescita.
Per il futuro sono tanti i progetti. «Vogliamo sfruttare al meglio gli spazi all’interno della nostra rivendita, migliorare gli uffici della parte amministrativa, organizzare e strutturare lo showroom, dandogli un taglio più importante, consentire ai fornitori di esporre i loro sistemi. Non è in programma invece l’adesione
a gruppi o consorzi per scelta, la nostra immagine passerebbe in secondo piano. Vogliamo tenere alto il nome dell’azienda e il brand», continua Pietro.
LE PROSPETTIVE
La sensibilità verso la sostenibilità non manca, così come la voglia di evolversi tramite la digitalizzazione. «Se prima pochi cercavano di adattarsi alla sostenibilità, adesso i prodotti attenti all'ambiente sono i più richiesti. A questo approccio vogliamo
assolutamente dare visibilità e lo stiamo facendo da tempo attraverso varie promozioni, banner espositivi e anche attraverso le iniziative di sellout che aiutano a vendere di più», aggiungono Pietro e Miriana. Per il futuro si prevede di crescere ancora, anche grazie al Pnrr all’orizzonte. «Abbiamo diversi contratti in essere, speriamo che i progetti partano al più presto perché potrebbe essere per noi motivo di crescita e di sviluppo. Confidiamo anche nel progetto del Ponte sullo Stretto: siamo lontani, ma speriamo che ci porti benefici». Anche se nel 2023, rispetto al 2022, c’è stata una piccola flessione: «A causa del blocco dei superbonus e della riduzione dei prezzi, le vendite sono rimaste invariate, è necessario concentrarsi sui margini», afferma Pietro. «Per quest’anno ci aspettiamo un lieve miglioramento».
ZANUTTA SI ESPANDE ANCORA
Si amplia ulteriormente il perimetro di Zanutta (fatturato consolidato 2023 di oltre 300 milioni e oltre 800 dipendenti in 50 filiali): a Fossalta di Portogruaro (Venezia) si è concluso il restyling del punto vendita del gruppo friulano, progettato e realizzato su circa 5 mila metri quadrati dall’architetto Giovanni Scirè sulla scia del rebranding sgargiante e accattivante proposto già in altre filiali. Il ristrutturato punto vendita offrirà anche un’offerta del tutto nuova in termini di living e cucine con l’introduzione di nuovi marchi inseriti a listino dal colosso della termoidraulica, arredobagno, edilizia e ferramenta. In Lombardia, invece, Zanutta aggiungersi tre nuove filiali. La prima sta prendendo forma a Corsico, alle porte di Milano, in viale Italia 16, a poche centinaia di metri da quella già presente, dove è in allestimento un’opera su tre piani con esposizioni di arredobagno, cucine, living, ceramiche, porte e serramenti. La previsione di apertura è per il prossimo mese di giugno. In pieno centro a Milano c’è un nuovo flagship store in Galleria Borella 1, a due passi da piazza Sant’Ambrogio: offre una vasta scelta di ceramiche, sanitari, rubinetterie, mobili per bagni e cucine, prodotti per la pavimentazione e rivestimento murale sia di interni che esterni e articoli di arredamento in genere. Altra operazione è un’acquisizione tramite
fusione per incorporazione di Edilmarket, azienda a conduzione familiare con una decina di dipendenti nata nel 1982, che opera nella carpenteria metallica e specializzata nel settore della presagomatura del tondo per cemento armato, con sede a Misinto, provincia di Monza-Brianza. In Piemonte, invece, Zanutta si prepara ad inaugurare la filiale di Lessolo (Torino), ex Termosanitar Eporediese, acquisita circa un anno fa, e arricchisce di altre due unità la flotta delle filiali piemontesi, situate, nella provincia di Cuneo, con la fusione di EmmeBi di Enrico Bologna. L’operazione si concluderà il prossimo 31 maggio con l’entrata in organico del gruppo friulano dei 20 dipendenti dei punti vendita di Diano d’Alba e Vezza d’Alba, specializzati in termoidraulica, pavimenti, rivestimenti e climatizzazione.
QUATTRO NUOVI INGRESSI IN GRUPPO MADE
Continua ad aumentare il numero delle rivendite che hanno deciso di aderire a Gruppo Made. Gli ultimi tre ingressi in Sicilia portano a nove, nel giro di pochi mesi, il numero delle rivendite isolane, cui si aggiunge in questi giorni anche un’azienda della provincia di Salerno. Lodato a Perdifumo (Salerno) è una rivendita generalista presene da nove anni nel mercato con materiali edili, pitture, legnami, chimica per l’edilizia, idrotermosanitario e showroom sanitari e arredobagno con sei collaboratori. Mastrantonio Sergio di Patti (Messina) è gestita da oltre 50 anni dalla famiglia Mastrantonio. Fra le specializzazioni, prodotti e sistemi per la ristrutturazione anche dei centri storici, l’antisismica e la riqualificazione energetica. Dà lavoro a sei persone. Punto Mat di Comiso (Ragusa) è ora alla terza generazione della famiglia La Rosa. L’azienda è nata nel 1968 e si è evoluta negli anni, inserendo
sempre nuovi settori merceologici e portando a nove il numero dei collaboratori. Edil Bricomax a Misterbianco (Catania) è una rivendita giovanissima, nata nel 2021, che ha però già otto collaboratori al suo interno. Propone al mercato la sua gamma di prodotti per l’edilizia, con una specializzazione nei settori delle facciate, del cappotto, ma anche dell’edilizia a secco, oltre al centro colore.
TO BUILD
DETERGENTI PAVILLUX PER PAVIMENTI AD ALTO TRAFFICO
La progettazione di pavimenti in cemento per contesti industriali e civili ad alto traffico richiede accorgimenti tecnici e costruttivi specifici, nel rispetto delle sempre più stringenti normative in termini di planarità, orizzontalità e sicurezza. La particolare composizione dei detergenti Pavilux garantisce elevati livelli di resistenza e durabilità al passaggio di persone, macchinari e mezzi pesanti. Richiede una facile manutenzione e una pulizia altrettanto semplice e veloce, offrendo una so -
LA
MALTA PLANITOP RASA&RIPARA ZERO DI MAPEI SI RINNOVA
luzione esteticamente in linea con i canoni architettonici contemporanei. Pavilux permette di realizzare superfici continue ad alte prestazioni, in cui resistenza e durezza del calcestruzzo possono essere implementate in più varianti (Macrodur, Extra, Crystalquarz, Corundum, Acciaio) secondo l’ambiente, interno o esterno, e della funzione. Inoltre, specifiche finiture superficiali consentono d’ottenere benefici: antiolio, antiscivolo, antipolvere, antisale, idrorepellenti o antimacchia.
Innovazione e sostenibilità: le parole chiave per descrivere la malta Mapei con la nuova formula per Planitop Rasa&Ripara Zero. La nuova formulazione è ideata per rispondere alle esigenze dei professionisti del settore. La malta tissotropica a presa rapida di Mapei è adatta per il ripristino e la rasatura di superfici in calcestruzzo, come travi, pilastri, solette, balconi, facciate e cornicioni ed è disponibile anche nella versione strutturale di classe R4. Le emissioni di Co2 misurate lungo il ciclo di vita della malta per l’anno 2024 tramite la metodologia Lca, verificate e certificate con le Epd, sono state compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di energia rinnovabile e protezione delle foreste.
FAKRO GREENSTEP SCALE PER MANSARDE
Fakro ripensa il vivere domestico lanciando una nuova linea di scale per mansarda Fakro Greenstep. Il primo modello, Let Electric, si presenta come combinazione di funzionalità, sicurezza e attenzione all’ambiente. Greenstep è la nuova generazione di scale retrattili progettata secondo la filosofia aziendale Go Green, che unisce il comfort al design, mettendo al
primo posto la cura per l’ambiente e rivoluzionando l’accesso a mansarde e soffitte. La prima scala elettrica a scomparsa è Greenstep Let Electric: apertura e controllo sono automatici e avvengono tramite radiocomando, applicazione mobile o pulsante a muro. È possibile scegliere tra due sistemi di controllo: Z-Wave e WiFi Tuya, in base alla forma di integrazione desiderata con il sistema SmartHome. Il set Z-Wave Zwms consente il controllo diretto utilizzando il radiocomando Zrhs (incluso nel set). Il kit WiFi Tuya Ztms permette invece di controllare le scale utilizzando lo smartphone previa installazione di un’applicazione dedicata. Infine, anche un pulsante a muro standard può rappresentare una comoda alternativa di controllo sempre a portata di mano.
NUOVE MEMBRANE DA WINKLER
Dai laboratori Winkler arriva la nuova evoluzione di un prodotto protagonista delle opere di impermeabilizzazione in condizioni difficili o estreme. Nascono la versione Rapid, asciutto in quattro ore, e Antiradice, in formula fibrorinforzata. Wingum Pro Teck è una membrana liquida, bituminosa, come tutti i prodotti Winkler-Safe a base acqua, elastomerica, impermeabilizzante, tixotropica, resistente al ristagno d’acqua e agli agenti atmosferici. È formulata con materie prime di nuova generazione, che le permettono di resistere ai raggi Uv, anche senza protezione, fino a un’esposizione massima di due anni, oltre che ecologica. Impermeabilizza le nuove superfici, siano calcestruzzo, fibrocemento, legno, pietre naturali, laterizi, ed è utilizzata con successo per il ripristino di manti bituminosi ammalorati, sia lisci, sia ardesiati (ossidati da almeno 180 giorni dalla posa). Wingum Pro Teck è oggi disponibile in versione Rapid, che offre tempi di asciugatura fuori pioggia dopo solo quattro ore. La variante Antiradice è pensata per applicazione nei giardini pensili, nelle fioriere, nei muri di contenimento.
MINIMI DETTAGLI PER GRANDI SOLUZIONI DI
FISSAGGIO
FM 753 EVO LA NUOVA GAMMA DI ANCORANTI
PESANTI PER CALCESTRUZZO
PRODUZIONE
LATERLITE
DOPO 60 ANNI RIPARTIAMO PIÙ GRANDI
Il gruppo che conta anche su brand come Ruregold, Gras Calce e Leca, giunto al sessantesimo anniversario, punta sulle sinergie, sul consolidamento strutturale e l’impulso del Pnrr. Intanto, rafforza la logistica e non dimentica l’attenzione per l’ambiente Franco Saro
Laterlite è tra i principali produttori nei materiali e nelle soluzioni tecniche per sottofondi, massetti, calcestruzzi, malte e intonaci, sistemi per il rinforzo strutturale e il consolidamento antisismico di solai e strutture in muratura e calcestruzzo, murature
tecniche per il mercato della nuova costruzione e della ristrutturazione edilizia, oltre che per le infrastrutture e il settore del verde. Il gruppo costruito attorno a Laterlite, azienda fondata nel 1964 e che quest’anno compie 60 anni, ha portato in Italia la tecnologia di produzione dell’argilla espansa Leca. E con marchi come Ruregold e Gras Calce si presenta oggi sul mercato forte dell’integrazione tra le sue componenti. «Laterlite oggi presenta un’offerta molto allargata e integrata di prodotti per rispondere a numerose soluzioni nel campo edile, dall’isolamento termico e acustico dell’involucro all’isolamento termico controterra, fino alle coperture verdi, ma anche murature ad alte prestazioni termiche per tamponamenti esterni, oltre a una gamma molto ampia di sottofondi, massetti, calcestruzzi leggeri. Questi ultimi sono particolarmente importanti nelle applicazioni di consolidamento strutturale dei solai, unitamente ai connettori della gamma CentroStorico. Oggi molto importante è la parte relativa alla divisione Ruregold, con soluzioni per il consolidamento strutturale e rinforzo antisismico degli edifici sia in calcestruzzo che in muratura», spiega Luca Beligni, direttore marketing, assistenza tecnica e Ricerca & Sviluppo di Laterlite.
SICUREZZA ANTISISMICA
In effetti oggi Laterlite offre soluzioni nel campo del consolidamento strutturale e della sicurezza antisismica che con l’avvento dei diversi bonus è diventata la parte più importante, in quanto associa le soluzioni della divisione Ruregold con quelle di Leca per quanto riguarda il consolidamento dei solai. Laterlite, con la divisione Leca, rimane leader in tutto quel segmento relativo alle applicazioni di sottofondi e massetti, quindi per strati orizzontali sia nella nuova costruzione che nella ristrutturazione degli edifici esistenti. Oltre al comparto delle applicazioni di tutti i giorni nella piccola manutenzione edile con i prodotti della divisione Gras Calce, composta da malte con una gamma molto ampia e specifica, massetti e calcestruzzi anche per applicazioni nel campo stradale, con la divisione Leca offre sistemi per murature per applicazioni termoisolanti, acustiche e di protezione al fuoco.
SISTEMI FRCM
Il trend dell’edilizia, però, indica anche le soluzioni più gettonate in questo contingente: «Riguardano il consolidamento strutturale e le soluzioni per la sicurezza antisismica, alle quali Laterlite offre risposte sia per quanto riguarda i solai, quindi le soluzioni orizzontali, che per quanto riguarda l’intero edificio, sia con intervento sulle parti strutturali degli edifici in calcestruzzo, quali nodi, pilastri e travi, che per gli edifici in muratura con sistemi sia locali che sull’intero involucro», continua Beligni. «Come le soluzioni tecniche che riguardano il consolidamento strutturale con i sistemi Ruregold Frcm Pbo per il rinforzo di Pilastri per edifici in calcestruzzo e in muratura, soluzioni con i sistemi Crm, ovvero
l’intonaco armato sempre di Ruregold, impiegati per il consolidamento e la messa in sicurezza di edifici in muratura. Poi, soluzioni di Laterlite, divisione Leca, per quanto riguarda i solai esistenti in legno, acciaio, calcestruzzo con l’abbinamento dei calcestruzzi leggeri strutturali in argilla espansa e i connettori della gamma CentroStorico. Soluzioni poi anche in ambito murature con i LecaBlocco e per la manutenzione ordinaria con
PRODUZIONE
IN FOTO E A DESTRA, RUREGOLD MICROCALCESTRUZZO
HPFRC PER INCAMICIATURA DEI PILASTRI
i prodotti Gras Calce: malta bastarda, Super sabbia e cemento, e Calcestruzzo, con una gamma molto ampia in funzione delle esigenze».
I SERVIZI
Oltre ai materiali, però, Laterlite punta anche sull’offerta di servizio, grazie a un ufficio tecnico con un team di ingegneri strutturisti che offre soluzioni studiate ad hoc nel campo del consolidamento strutturale e antisismico, quindi in particolare per le divisioni Leca e Ruregold. E, più in generale, l’azienda presenta una proposta che affianca la parte strutturale di calcolo appena detta quella di supporto tecnico in cantiere con il customer service. Un rapporto che, naturalmente, è allargato anche al mondo della distribuzione. «Ai rivenditori, che sono i nostri clienti di riferimento, per tutte le divisioni di Laterlite e offriamo un servizio completo e molto articolato che spazia da incontri dedicati in rivendita con il personale in modo da poter spiegare loro al meglio il valore dei prodotti e delle soluzioni», aggiunge il manager. «Per noi è fondamentale che gli operatori della rivendita chiedano ai loro clienti che tipo di problema hanno, così da poter offrire la soluzione più adeguata. Facciamo inoltre attività, che chiamiamo tavole rotonde con la rivendita edile, che viene allargata sempre sul punto vendita ai clienti dei rivenditori: generalmente sono svolte nel pomeriggio-sera con attività teoriche di spiegazione sui prodotti. Sempre sul punto vendita organizziamo quelle che chiamiamo oasi tecniche, dove al mattino, al pomeriggio o anche tutto il giorno, l’as-
sistenza tecnica promuove i prodotti con applicazioni mirate per i clienti di rivenditori, in modo da far toccare con mano le nostre soluzioni. La proposta per noi più importante, inoltre, è poter ospitare i rivenditori edili direttamente presso il nostro Centro di Formazione Laterlite e nei nostri stabilimenti per mostrare loro i prodotti applicati e il contesto produttivo, in particolare la produzione dell’argilla espansa nei nostri stabilimenti di Rubiano e di Lentella».
PER LA DISTRIBUZIONE…
Il traguardo, ribadisce Beligni, è instaurare un rapporto di reciproca collaborazione nella quale Laterlite offre competenza, formazione e supporto tecnico integrato a favore dei loro clienti, oltre che sopralluoghi mirati, qualora i clienti dei rivenditori ne avessero bisogno. Un supporto tecnico e anche commerciale molto capillare con una rete di agenzie su tutto il territorio italiano che rappresentano Laterlite con le sue varie divisioni. Poi, c’è il cantiere: «Laterlite supporta il mercato con il Customer Service Tecnico dove funzionari qualificati, con esperienza anche nel campo della posa in opera, suggeriscono la migliore soluzione tecnica in relazione alle condizioni di cantiere», ricorda il direttore marketing, assistenza tecnica e Ricerca & Sviluppo dell’azienda. «Questi funzionari hanno grande esperienza anche nell’ambito delle attrezzature di messa in opera dei prodotti e, quindi, sono realmente un partner per l’impresa e il piccolo artigiano. Il Customer Service Tecnico è un servizio di prevendita,
per cui durante i sopralluoghi i funzionari suggeriscono la migliore soluzione tecnica, ma può essere erogato anche durante la vendita, all’avvio dei lavori o qualora l’impresa o il piccolo artigiano richieda un supporto operativo di supervisione nella fase di messa in opera, e di post vendita, a supporto di tutte quelle che possono essere le esigenze a conclusione. Al fianco del Customer Service Tecnico abbiamo anche l’Assistenza Tecnica che può svolgere il suo lavoro mirato sul territorio in funzione delle esigenze e richieste del cliente stesso».
…E PER PROGETTISTI
Last but not least, Laterlite assiste i propri clienti, studi tecnici, progettisti di qualsiasi livello e gli stessi clienti dei rivenditori edili, attraverso un team interno di ingegneri strutturisti (l'Ufficio Tecnico di Calcolo) per quanto riguarda le soluzioni nel comparto del consolidamento strutturale e antisismico. «Offriamo un servizio ad altissimo valore tecnico, nel senso che per i progetti vengono svolte vere e proprie relazioni di calcolo numeriche supportate da disegni Autocad che illustrano la soluzione e addirittura il posizionamento dei sistemi di consolidamento, che poi il cliente potrà utilizzare per il deposito del progetto stesso. A questo affianchiamo anche l’ufficio tecnico in cui svolgiamo relazioni per quanto riguarda il comparto di isolamento termico sia per Leca, quindi soluzioni orizzontali, sia per Leca Sistemi, ovvero murature, e anche per la parte acustica, sempre con entrambe le divisioni», precisa Beligni.
LE NOVITÀ
I 60 anni del gruppo sono anche l’occasione per fere il punto sugli assetti interni. «Grazie all’acquisto di Gras Calce abbiamo avuto accesso all’importantissimo mercato della manutenzione edilizia ordinaria fatta da piccoli interventi quotidiani e da numerose applicazioni che prima Laterlite, con le divisioni Leca e Leca Sistemi, da sola non riusciva a raggiungere», nota il manager. «Abbiamo poi acquisito un sito produttivo molto importante in termini di capacità produttiva e vicinanza al capoluogo lombardo, che ci ha permesso negli ultimi anni di investire in una nuova torre di premiscelazione, favorendo la proposta tecnica e di prodotto integrata sul mercato. Le acquisizioni di Laterlite sono fondate sulla possibilità di integrare l’offerta dei prodotti delle aziende acquisite al fine di poter offrire al mercato soluzioni integrate. Quindi, la divisione Leca con il consolidamento strutturale e antisismico dei solai si è integrata al meglio con Ruregold, per il consolidamento di tutto il contesto edilizio, in cui le sole soluzioni orizzontali non potevano trovare applicazione. Oggi le divisioni Leca e Ruregold nel comparto del consolidamento strutturale e antisismico si integrano per offrire una soluzione a 360 gradi sulla tematica. Ma sono solo: Gras Calce e Leca si integrano al meglio per offrire sullo stesso cantiere, sia di nuova costruzione che di ristrutturazione, soluzioni mirate: per esempio, oltre al rifacimento di intonaci, soluzioni per il rifacimento dei massetti e dei sottofondi, sia leggeri che tradizionali in funzione delle esigenze.
Inoltre, con l’acquisizione della società Premix con sede a Melilli (Siracusa) offriamo delle soluzioni integrate per quanto riguarda le pareti e le murature in Leca Blocco con i sistemi a cappotto, al fine di sviluppare la migliore soluzione tecnica e prestazionale».
INTEGRAZIONE SOLUZIONI
Un punto importante è quello che riguarda le attività e i materiali per il consolidamento strutturale. La rivendita edile è riuscita ad allargare i propri campi di applicazione in modo importante in questo settore. «Ruregold, grazie all’integrazione con le soluzioni Laterlite, in particolare la divisione Leca, si è inserita al meglio sul mercato dei rivenditori edili per offrire soluzioni complete. Il rivenditore edile sfrutta i servizi dell’ufficio tecnico interno Laterlite per poter veicolare le soluzioni Ruregold al cliente finale, semplificando al massimo la proposta tecnica. Quindi la complessità di trovare una soluzione nel comparto del consolidamento è risolta da Laterlite offrendo relazioni tecniche o disegni di cantiere in cui il cliente finale della rivendita ha già indicazione su quali prodotti deve acquistare e come metterli in opera», spiega Beligni.
LE SOLUZIONI
Per esempio, i solai si consolidano con le soluzioni offerte dalla divisione Leca, ovvero con la migliore integrazione tra la gamma di connettori CentroStorico e la famiglia
dei calcestruzzi leggeri strutturali Leca. In particolare, l’azienda offre soluzioni per solai in legno con una gamma di tre connettori in funzione delle esigenze del solaio stesso; soluzioni per solai in acciaio, sempre con tre soluzioni in acciaio, avvitato e incollato, in funzione dei solai, delle dimensioni dell’applicazione e della prestazione tecnica offerta; e soluzioni per solai in calcestruzzo con una proposta sia di connettori meccanici con doppia prestazione, che di connessione chimica, la più veloce e prestazionale che ormai da qualche anno sta incontrando un forte sviluppo proprio per la sua facilità e versatilità di messa in opera. Le soluzioni si allargano anche al settore dei microcalcestruzzi, con una proposta sia della divisione Leca che Ruregold, per intervenire in soli due centimetri sui solai in latero-cemento. In questo modo offriamo una soluzione anche nei cantieri di ristrutturazione, dove lo spessore rimane il driver per la scelta del prodotto stesso.
SOLUZIONI
«Sulle strutture portanti Laterlite offre soluzioni tecniche ad alto valore con la divisione Ruregold», aggiunge Beligni. «In particolare, proponiamo sistemi Frcm con fibre in Pbo per interventi localizzati e a basso spessore entro 1 centimetro sulle strutture in calcestruzzo. Quindi, nodi, travi e pilastri, e soluzioni Frcm a basso spessore anche sulle murature sugli edifici in muratura portante. Abbiamo inoltre soluzioni anche per l’antiribaltamento dei tamponamenti laterali nelle strutture intelaiate. La proposta si integra con le soluzioni di intonaco armato, ovvero Crm, con reti in fibra di vetro per creare un rinforzo dell’involucro dell’edificio stesso in muratura, con benefici anche dal punto di vista antisismico. E i progettisti si appoggiano volentieri ai nostri servizi tecnici in quanto riconoscono il valore della nostra specializzazione in termini di ingegneria strutturale. Sempre più i progettisti vogliono crescere nelle competenze e quindi partecipano con grande entusiasmo e numero sia alle sessioni di formazione interna che svolgiamo nelle nostre sedi produttive, che agli smart webinar che vengono organizzati dai nostri ingegneri strutturisti». Dopo l’hype del superbonus, ora l’azienda è pronta a cogliere la spinta del Pnrr, che è un’opportunità importante per Laterlite, relativamente agli investimenti nelle infrastrutture dove la divisione Ruregold è molto presente insieme a quella Leca, ma anche nel mercato dell’edilizia nei termini della manutenzione straordinaria, ad esempio per l’edilizia scolastica. Quindi c’è grande attenzione da parte di Laterlite nello sviluppo di soluzioni particolarmente indicate e specializzate nel campo nel Pnrr, anche con una proposta tecnica qualificata con materiali con contenuto di riciclo, ovvero rispondenti ai requisiti Cam.
SITI PRODUTTIVI
Una novità arriva anche per quanto riguarda la logistica: grazie all’acquisizione di Gras Calce e alla costruzione della nuova torre di premiscelazione, oltre che alla sua favorevole ubicazione sull’asse strategico dell’autostrada A4, l’azienda ha una logistica sempre più efficiente per tutte le cinque divisioni negli stabilimenti produttivi di Trezzo sull’Adda (Milano), Rubbiano di Fornovo (Parma), Lentella (Chieti), oltre che in Sicilia. Qui, in particolare, è attiva per il deposito di alcuni prodotti Leca nello stabilimento appena acquisito di Premix, in modo da facilitare la distribuzione dei prodotti sull’isola. Inoltre, sarà ancora più attiva a Trezzo sull’Adda, dove produce anche prodotti Leca. Quindi, il traguardo è una logistica molto favorevole e concentrata al fine di permettere ai nostri clienti rivenditori di venire negli stabilimenti Laterlite, trovando a stock le proposte di tute le divisioni.
INVESTIMENTI
Non manca, naturalmente, una riflessione sul tema ambiente: Laterlite ha iniziato un percorso di investimenti per l’installazione di impianti fotovoltaici. Già nel 2023 il 25% dell’energia utilizzata da Laterlite è prodotta da fonti rinnovabili, per poi salire al 70% circa nel 2024-2025. Da sempre impegnato nella ricerca e valorizzazione delle soluzioni leggere e isolanti per l’edilizia, il gruppo fonda i criteri dello sviluppo sostenibile su tre pilastri fondamentali: il rispetto dell’ambiente, degli aspetti sociali ed economici. Da anni Laterlite ha intrapreso un percorso di sostenibilità globale, con la progressiva sostituzione di combustibili non rinnovabili (metano, gasolio, carbone) con quelli alternativi non più rigenerabili (dotati di potere calorifico residuo che può e deve essere riutilizzato). In questa responsabile direzione si inserisce l’utilizzo delle energie rinnovabili: produrre dalla terra e dal sole, per ridurre al minimo il fabbisogno di combustibili fossili, per bilanciare le emissioni globali di Co2 e per dare il proprio contributo al bilancio energetico nazionale. E il futuro? Laterlite ha recentemente acquisito Premix, una realtà presente sul mercato siciliano da 30 anni. «Stiamo lavorando per offrire soluzioni integrate con le divisioni Leca, Ruregold, Gras Calce e Leca Sistemi, sia per quanto riguarda le finiture e i cappotti che i sistemi di impermeabilizzazione e le malte tecniche da rispristino, così da poter allargare ulteriormente la proposta tecnica del Gruppo al servizio del cliente finale che sempre più richiede sistemi tecnici qualificati e completi. Stiamo lavorando per portare sul mercato l’anno prossimo numerose novità», conclude il manager.
L’ESEMPIO DI PALAZZO ZAPPALÀ TORNABENE
Un esempio delle sinergie sviluppate dal gruppo è rappresentato da Palazzo Zappalà Tornabene, edificio settecentesco situato in una delle vie più antiche del centro storico di Catania, che è stato oggetto di importanti lavori per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza. Il consolidamento strutturale e antisismico è stato effettuato grazie all’intonaco armato Crm Ruregold e ai sistemi di consolidamento dei solai CentroStorico Leca. Per il rinforzo della muratura è stato utilizzato il sistema Intonaco Armato Crm, che consente di incrementare i parametri di resistenza e duttilità, ed è costituito dalla rete G-Mesh 490 abbinata al sistema di connessione G-Mesh Connettore, ai G-Mesh Fazzoletto per la ripartizione delle concentrazioni di sforzo, all’elemento angolare G-Mesh Angolare e alla malta MX-CP Calce. Per gli interventi di consolidamento e rinforzo leggero dei solai è stato impiegato il Connettore CentroStorico Acciaio Incollato Leca, mentre nell’intervento di riqualificazione, per la realizzazione di getti di rinforzo e solette collaboranti, sono stati utilizzati i calcestruzzi leggeri strutturali premiscelati in sacco Leca CLS 1400 e Leca CLS 1600. Le soluzioni ad alto valore tecnico di Ruregold e Leca hanno permesso di coniugare bene la forte identità architettonica del palazzo storico e le attuali normative.
SAINT-GOBAIN
PIÙ FORMAZIONE PER IL SUD
CON L’ACADEMY
Il gruppo apre un centro di formazione a Bari: è il 12esimo. Obiettivo: organizzare incontri sull’edilizia sostenibile. Nel sito pugliese sarà avviato anche un nuovo impianto per la produzione di premiscelati tecnici
Saint-Gobain Italia punta sulla formazione e sulla prossimità, come testimonia la maggiore presenza nel territorio di Bari. L’azienda specializzata nel settore dell’edilizia sostenibile, la produzione e la distribuzione di materiali innovativi, ha inaugurato nel capoluogo pugliese il suo nuovo
LE DATE DEI PROSSIMI CORSI
• 8-9 maggio Corso teorico-dimostrativo Formazione per patentino Etics
• 14 maggio Corso di posa Stuccatura-finitura dei sistemi a secco
• 15 maggio Tappa di Bari per il tour di formazione dedicato agli applicatori partner
• 29 maggio Corso teorico-dimostrativo sul rinforzo strutturale
• 12 giugno Corso teorico-dimostrativo Risanamentodeumidificante
AL CENTRO GAETANO
TERRASINI, CEO DI SAINT-GOBAIN ITALIA, CON IL VICESINDACO
DI BARI EUGENIO DI SCIASCIO (A DESTRA) E
IL DIRETTORE GENERALE
DEL CONSORZIO ASI
DOMENICO MARIANI (A SINISTRA)
centro Academy. Lo spazio, di circa 100 metri quadrati, è stato realizzato accanto all’attuale deposito di Saint-Gobain Italia a Bari, in viale Francesco de Blasio 21, e rappresenta la 12esima sede dell’Academy in Italia.
PILASTRO EVOLUTIVO
«La promozione di un’edilizia innovativa e sostenibile attraverso la formazione è per noi un pilastro fondamentale. Con l’inaugurazione dello Spazio Academy a Bari vogliamo avvicinarci ai professionisti locali del settore delle costruzioni con le nostre competenze e le nostre soluzioni», è il commento di Gaetano Terrasini, C eo di Saint-Gobain Italia. «La scelta della città in cui realizzare il nostro 27esimo sito produttivo italiano è ricaduta su Bari sin da subito, per la sua ricca storia industriale, la sua posizione strategica e lo spirito di evoluzione che ha saputo cogliere negli ultimi anni, con il supporto di un’amministrazione locale che si è dimostrata attiva e dinamica». Lo spazio, nato come deposito destinato alle lastre di vetro prodotte a Pisa, è diventato nel corso del tempo anche deposito per altri materiali prodotti in Italia a marchio Gyproc, Isover e Weber, nonché uno degli hub di distribuzione più importanti del Sud. Entro la fine del 2024, nel sito sarà avviato un nuovo impianto per la produzione di premiscelati tecnici, che consentirà a Saint-Gobain Italia di essere ancora più capillare e servire in maniera ottimale il mercato locale e le regioni limitrofe.
I NUMERI
Nel 2023 più di 50 mila professionisti del settore edile hanno partecipato ai circa 400 corsi organizzati nelle varie sedi dell’Academy del gruppo, per un totale di più di 2 mila ore di formazione erogate. Per Bari è già previsto un fitto calendario di corsi che andrà arricchendosi nel corso del 2024.
PRODUZIONE
BRIANZA PLASTICA
ISOTEC FESTEGGIA
40 ANNI DI SUCCESSI
E INNOVAZIONE
Il sistema termoisolante preaccoppiato di Brianza Plastica è nato nel lontano
1984 già proiettato nel futuro: il suo background di tecnologia, ricerca e universalità lo ha reso da subito vincente
La famiglia Crippa. Da sinistra: Alberto con il padre Giuseppe –fondatore dell’azienda, il fratello
Paolo e la sorella Cristina
Quest'anno ricorre il 40esimo compleanno del Sistema Isotec, prodotto anticipatore di una serie di temi divenuti ormai ineludibili per tutti noi, e in particolare per le aziende, ovvero quelli relativi al risparmio energetico e alla sostenibilità.
L'intento non è quello di soffermarsi a celebrare il passato, ma - forte di quattro decenni di progetti, cantieri, studi, prove e successi - cavalcare l'onda della propria evoluzione, per proiettarsi sempre più nel futuro dell'edilizia.
La storia di Isotec è iniziata nel 1984, quando Brianza Plastica, all’epoca non ancora presente nel mercato degli isolanti termici, grazie allo spirito innovatore del suo presidente, Giuseppe Crippa, ha scommesso su un nuovo prodotto brevettato prendendone l’esclusiva per il mercato italiano. Nei primi anni Ottanta il concetto di isolamento termico iniziava ad affacciarsi tra le buone pratiche del costruire, senza l’urgenza e l’attenzione che oggi abbiamo maturato verso le esigenze di risparmio energetico e di contenimento delle emissioni di gas serra. Brianza Plastica ha intuito sul nascere le potenzialità di un sistema per il tetto che svolgesse al tempo stesso molteplici funzioni, in primo luogo di isolamento a elevate prestazioni e di alta qualità, scegliendo come anima isolante il poliuretano, uno dei materiali isolanti più performanti, abbinate ai vantaggi della ventilazione sottotegola, che si attiva grazie alla presenza del correntino metallico integrato al pannello, una volta posato il rivestimento.
IL BREVETTO
L’idea del brevetto originale è stata poi sviluppata in forme e tipologie diverse, grazie a un'intensa attività di ricerca
portata avanti anche in collaborazione con il Politecnico di Milano, in particolare per la sua versione per applicazioni in facciata, Isotec Parete, e negli anni costantemente migliorato. Questa attività ha fatto sì che Isotec oggi si configuri come sistema dalla compatibilità universale, che può essere applicato su tutte le strutture portanti ed è in grado di accogliere qualsiasi tipo di elemento di rivestimento, sia in copertura, che a parete: tegole e coppi di laterizio, nuovi e di recupero, elementi metallici continui o discontinui, rivestimenti di pietra e lastre metalliche in copertura; grès, lastre fibrocementizie o metalliche, pietra, legno o Hpl a parete.
Grazie all'evoluzione, compiuta negli ultimi 20 anni da prodotto a gamma, Isotec è oggi una soluzione completa per l'isolamento ventilato di tutto l'involucro, ideale nei progetti di nuova costruzione, ma ancor più prezioso per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.
LE OPERE
Il sistema Isotec ha incontrato da subito il favore dei professionisti, che lo hanno scelto per opere di grande
pregio storico, artistico e architettonico. Gli esempi che si possono citare sono numerosi. Fra le opere più conosciute ed illustri ricordiamo: il teatro alla Scala, la Fabbrica del Vapore, Palazzo Reale e Palazzo Marino a Milano, il teatro Petruzzelli di Bari, la Reggia di Caserta, il Museo Civico e la Reggia di Monza. Isotec è stato utilizzato per il restauro di numerosi edifici storici su tutto il territorio italiano: gli operatori che gestiscono il patrimonio edilizio si sono da subito fidati di Isotec, riconoscendogli la capacità di offrire il più efficace isolamento termico, protezione dalle intemperie, anche grazie alla sua funzione di seconda impermeabilizzazione, protezione delle strutture e dei materiali da una precoce usura del tempo.
il
SWISSPOR
TRE SOLUZIONI PER ISOLARE LE COPERTURE
Le lastre in Eps, Pir e Xps dell’azienda vantano prestazioni tecniche top e si prestano a essere una scelta per garantire una giusta coibentazione dei tetti posti in diverse condizioni climatiche
Secondo i calcoli del Centro Studi YouTrade, mediamente ogni anno il 3% delle coperture in Italia sono oggetto di interventi di rifacimento, riqualificazione, impermeabilizzazione. E questo perché la copertura di un edificio rappresenta l’elemento costruttivo a cui generalmente è associata la maggiore dispersione termica totale dell’involucro, sia nei mesi invernali sia in quelli estivi. Il tetto è soggetto anche a rilevanti escursioni termiche, cui è associato un forte stress termo-igrometrico. L’installazione di un efficace isolamento termico può abbattere sensibilmente questo effetto e garantire al componente edilizio una maggiore durabilità nel tempo. Una copertura moderna deve essere caratterizzata anche da un’importante resistenza meccanica in grado di sopportare carichi come impianti per la produzione dell’energia, macchinari per il trattamento dell’aria e carichi come quelli di un’autovettura nel caso del tetto piano carrabile.
COMPORTAMENTO ISOLANTE
swisspor propone un’ampia gamma di prodotti e soluzioni per una resa tecnica ottimale, con qualità, efficienza e sostenibilità. Il territorio italiano è caratterizzato da una variegata tipologia di edifici, le proposte swisspor coprono tutte le esigenze sia nelle nuove costruzioni sia nelle ristrutturazioni. Soluzioni per tetto piano caldo, piano
rovescio, piano a terrazza, parcheggio, pendenzato, piano giardino, a falda, a falda con fotovoltaico. Il tetto piano, una delle applicazioni più utilizzata in Italia, necessita di un sistema di impermeabilizzazione ben progettato che deve tenere conto di vari fattori come i repentini eventi atmosferici, stress termici e meccanici garantendo un ottimo isolamento termico all’involucro sottostante. Così come nelle coperture piane, anche nei tetti a falda i pannelli isolanti devono avere un ottimo potere isolante e una buona resistenza a compressione, coniugati ad una alta durabilità che permette di ottemperare ad alti standard ambientali.
LE GAMME
Le proposte migliori per queste applicazioni comprendono il Pir Premium, che con un’eccellente conducibilità termica di 0,020 W/mK è il materiale isolante più performante della gamma prodotti. Il Pir B-V vanta un’elevata indeformabilità e resistenza alla fiamma, mentre il Pir Vento F è studiato per applicazioni ove sia richiesta un’eccellente prestazione di reazione al fuoco. Poi sopno disponibili prodotti ad alta resistenza e compressione in Xps. Esso è un materiale isolante con una combinazione esclusiva di alto isolamento termico, eccezionale resistenza alla compressione, eccellente resistenza all’acqua e ai cicli di gelo-disgelo e un’ottima facilità di installazione. I pannelli in Eps pendenzati presentano il duplice vantaggio di isolare termicamente la copertura e aiutano a far defluire l’acqua nella direzione corretta. È inoltre un materiale che agevola la movimentazione in cantiere in quanto molto leggero ed è facile e veloce da posare. Inglobando in sé la funzione della pendenza, lo strato isolante diminuisce lo spessore nel pacchetto finale di copertura.
L’isolamento termico degli edifici è una fonte di ricchezza in virtù delle grandi quantità di energia che consente di risparmiare. Un edificio correttamente isolato con materiali performanti, durevoli e di alta qualità, consente di ridurre drasticamente l’utilizzo degli impianti per il riscaldamento e il raffrescamento, contenendo in maniera significativa sia i consumi che le emissioni di gas serra in atmosfera.
Per un’azienda orientata al futuro come Swisspor, l’uso sostenibile di risorse limitate è un punto chiave e irrinunciabile che consente di creare valore senza consumare materie prime fossili.
LE PROPOSTE SWISSPOR, CHE COPRONO
TUTTE LE ESIGENZE, SIA NELLE NUOVE
COSTRUZIONI SIA NELLE RISTRUTTURAZIONI
PIRCHER
CALCESTRUZZO PIÙ LEGNO: UNA VOCE PER L’EDILIZIA
L’azienda ha riunito le due storiche attività in un unico business: una soluzione utile soprattutto per il mondo della distribuzione. E punta ancora sulla formazione
Fugazza
Per questa volta, uno è meglio di due. È così che Pircher ha deciso di avere «una sola voce per chi costruisce», unendo legno e calcestruzzo sotto al segno di un unico business. Ed essere presenti nell’edilizia a 360 gradi. È qui che cemento e legno trovano l’anello di congiunzione, lavorando fianco a fianco sotto a un solo tetto, un unico logo, un unico sito internet. Come afferma Matthias Mair, ceo dell’azienda altoatesina.
BINARI PARALLELI
Legno dal 1928, cemento dal 1969: la storia di Pircher parte da molto lontano e ha sempre viaggiato su due binari paralleli. Per quanto riguarda il legno, l’azienda ha sempre saputo conciliare tradizione e tecnologia, lavorazione dei materiali nel rispetto dell’ambiente, offrendo le soluzioni più vaste da oltre 95 anni: per la casa e per il fai-da-te, dove hanno conquistato il titolo di leader nazionali, assieme a un’ampia gamma di applicazioni con una scelta di soluzioni (quasi) infinita.
Per quanto riguarda il cemento, invece, da 55 anni, Pircher fornisce prodotti e sistemi performanti che trovano collocazione in qualsiasi contesto, di qualità e certificati, dal pubblico al privato: si tratta di produzione di manufatti su misura in calcestruzzo. Non solo canali e impianti per il convogliamento, la raccolta e il trattamento delle acque in ambito civile e industriale con soluzioni complete per ogni evenienza, ma anche soluzioni speciali su misura per le imprese. Sono stati proprio loro i primi a introdurre le canalette in Italia, così famose da essere diventate un marchio. La loro sede produttiva si trova a Gazzuolo, in provincia di Mantova.
CONNESSIONE
«Prima c’erano due aziende che correvano su due binari paralleli: legno e calcestruzzo. Negli ultimi cinque anni abbiamo deciso di definire un’unica visione, cercando di capire cosa connette queste due aziende e abbiamo trovato l’anello di congiunzione: l’edilizia», spiega Matthias Mair. «Ottimizzazione ed efficienza sono state le due leve che mi hanno spinto: impegnarsi su due attività così complesse, che comunque sono presenti nello stesso campo, è difficile. Per anni è significato avere doppi servizi e metodi di lavoro differenti. Ora abbiamo accorpato i diversi ambiti, come la logistica (raddoppiandola), l’ufficio acquisti e finanza, l’amministrazione, il personale. Insomma, tutti i reparti. Ne è valsa la pena, anche perché sono aumentati i vantaggi per i clienti e per i nostri lavoratori».
SINERGIE
I clienti hanno accolto bene il cambiamento. «Ci hanno guadagnato, in particolar modo con il reparto della logistica, che è diventato più ampio ed efficiente in materia di servizi. Per quanto riguarda il lavoro pratico abbiamo iniziato a utilizzare un’unica rete di vendita, un unico portafoglio di clienti, conquistati in tutti questi anni, abbiamo iniziato a implementare la gamma di prodotti e l’offerta, diversificandola con i materiali che offriamo in maniera sempre più completa», aggiunge l’imprenditore. Anche perché le esigenze nella distribuzione, negli anni, sono cambiate: «Per quanto riguarda il calcestruzzo è mutata la necessità e il fabbisogno del tipo di prodotto: per 50 anni ci siamo concentrati su canali e canalette in cemento che sono diventati un marchio. Ma tra i cambiamenti climatici intercorsi e le risorse idriche che sono da risparmiare, abbiamo deciso di aprirci al mercato di altri prodotti complementari, andando incontro ai cambiamenti del mercato, tra superbonus e Pnrr. Proprio quest’ultimo garantisce finanziamenti per le infrastrutture, un percorso già attivo per i nostri rivenditori».
SOSTENIBILITÀ
Legno e sostenibilità, in questo periodo, sono sotto ai riflettori. «Sono due temi importanti: il mercato è cambiato, sempre più collegato con la richiesta di avere più sostenibilità e di prodotti certificati. Basti pensare a dieci o 20 anni fa: vendevamo il materiale impregnato. Oggi questo non viene più richiesto, la preferenza è avere materiali naturali al 100% e manufatti diversi: noi realizziamo terrazze e facciate, una richiesta che stiamo sempre di più prendendo in considerazione». Per lo sviluppo Pircher non dimentica che è necessaria la formazione anche per il distributore: «Consente al rivenditore di trasmettere il valore del prodotto e dell’azienda: è nel nostro interesse diffondere il knowhow di decenni, è un patrimonio che ci distingue e ci permette di valorizzare il nostro marchio. Facciamo formazione sui nuovi prodotti che abbiamo
inserito e su quelli esistenti con un supporto a 360 gradi, siamo attenti a trasmettere l’attenzione sull’aspetto ambientale, che è un plus. Abbiamo istituito un programma apposito per clienti, imprese, imprese b2b, rivenditori e catene. Siamo sempre presenti dove è necessaria la competenza e il sostegno».
DIGITALIZZAZIONE
Per essere dei veri top player non può mancare utilizzare gli strumenti offerti dalla digitalizzazione. «La digitalizzazione del processo dell’ordine interessa a tutti, anche se alcuni non sono preparati. Stiamo lavorando a un progetto per semplificare questi passaggi, in modo che il cliente possa fare l’ordine in maniera più friendly. Il nostro obiettivo ultimo è arrivare ad aprire uno shop online». Le prospettive? «Il 2023 è andato bene: siamo soddisfatti principalmente per i cambiamenti interni. Abbiamo creato sei magazzini esterni per ampliare il servizio di logistica e per essere più vicini ai nostri clienti, dal Nord al Sud Italia. Rimaniamo fiduciosi per il 2024, anche se non prevediamo una grande crescita. Gli obiettivi che ci siamo fissati, comunque, rimangono ambiziosi».
A SINISTRA, LA SEDE A GAZZUOLO. IN ALTO, IL SITO LOGISTICO A ROLO
UNIFIX
CON AUTONOMIA E FLESSIBILITÀ SI LAVORA MEGLIO
L’azienda ha ottenuto la certificazione di Great Place to Work a livello nazionale per il 2024. Il segreto? Un team motivato e più coinvolto nei processi di crescita
Unifix è una delle migliori aziende con cui lavorare: ha ottenuto la certificazione di Great Place to Work a livello nazionale per il 2024. La certificazione si aggiunge a quelle ottenute sia nel 2022 sia nel 2023 a livello regionale. Questo ulteriore attestato conferma l’azienda altoatesina come un luogo di lavoro eccellente, secondo l’opinione di coloro che vivono questa realtà dal proprio interno: i suoi dipendenti.
GERNOT SEEBACHER, CEO DI UNIFIX CHE HA OTTENUTO L'ATTESTATO DI GREAT PLACE TO WORK. A DESTRA I DIPENDENTI DELL'AZIENDA
IDENTITÀ AZIENDALE
Il risultato riflette la costante crescita di Unifix in linea con il rafforzamento dei valori e dell’identità aziendale, mantenendo sempre al centro l’importanza delle persone. La consapevolezza che migliorare l’esperienza positiva dei dipendenti porta a una, altrettanto migliore, per i clienti, crea un circolo virtuoso di fiducia e soddisfazione. L’equilibrio tra vita privata e lavoro, il work-life balance, è indubbiamente uno dei fattori più importanti per i lavoratori italiani nella scelta di un’azienda. Secondo lo studio Employer Brand Research 2021, il 66% degli intervistati considera questo aspetto fondamentale, una percentuale superiore alla media europea del 60%.
MOTIVAZIONI
Unifix, azienda che opera nel settore delle rivendite di edilizia, ferramenta specializzata, carpenterie legno, elettrico e Its, ha sempre avuto un approccio innovativo nei confronti dei servizi offerti ai clienti e della visione del mercato del lavoro. Secondo il Ceo di Unfix, Gernot Seebacher, l’azienda ha integrato il concetto di work-life balance all’interno della loro realtà lavorativa con riflessi positivi sulla crescita aziendale. Il manager sottolinea anche l’importanza di un team motivato e coinvolto nei processi di crescita aziendale come base per il successo. Unifix ha implementato un orario flessibile come misura di welfare aziendale, che ha portato vantaggi sia per l’azienda che per i dipendenti. Grazie allo smart-working, i lavoratori hanno ottenuto maggiore autonomia nella gestione del lavoro, migliorato il loro equilibrio tra vita privata e lavorativa e ridotto lo stress.
GRUPPO E RELAX
Ma Unifix non si è fermata qui. Ha creato spazi per favorire la socializzazione e offrire momenti di relax durante la giornata lavorativa, come una palestra, un lounge space e una game zone. Ha anche aperto Bixtrò, uno spazio luminoso dove i dipendenti possono gustare specialità cucinate in azienda con ingredienti locali.
I dipendenti di Unifix hanno risposto positivamente a questo nuovo approccio lavorativo, dimostrandosi entusiasti. Grazie a queste iniziative, l’azienda ha creato una squadra competente e appassionata che riesce a soddisfare i clienti con proposte innovative ed efficaci. Inoltre, Unifix offre ai propri dipendenti corsi di aggiornamento legati all’attività lavorativa e al benessere interiore, per favorire una crescita professionale e umana equilibrata. Grazie a questa attenzione alla persona, Unifix si è trasformata in una Happy Performing Company, dove il benessere
e la soddisfazione dei dipendenti sono al centro della strategia aziendale e di cui Great Place to Work 2024, certifica l’importanza anche a livello nazionale e pone le basi per futuri entusiasmanti sviluppi.
ROTOFRANK
UNA SICUREZZA NEL TEMPO CON VISTA CIELO
Le finestre per tetto Roto vantano facilità di installazione, prestazioni energetiche e una usabilità che si prolunga negli anni grazie all'affidabilità del materiale utilizzato e allo speciale design
Alice Fugazza
Qualità dei materiali, assenza di viti esterne, modelli che permettono comfort e design: sono caratteristiche delle finestre Roto che hanno convinto Gianpietro Doni, l’ingegnere che ha dato il via a una ristrutturazione in un edificio storico di Milano affacciato sui Navigli. La ristrutturazione si è conclusa nel 2011 e dopo 14 anni il funzionamento delle finestre risulta ancora perfetto. Un risultato che ha convinto il professionista a scegliere ancora Roto per una villa a Bormio (Sondrio) e un progetto in zona Monza.
LA RIQUALIFICAZIONE
Doni ha utilizzato le finestre per tetto Roto per la prima volta nel 2008, quando è stato incaricato di seguire un intervento di ristrutturazione con recupero della volumetria esistente nella zona dei Navigli a Milano, per un edificio nato da un corpo di fabbrica fronte strada. L’obiettivo è stato mantenere lo spirito artigianale della zona salvaguardando la copertura a botte, tipica dei capannoni industriali. E' stata data importanza anche alla parte verde della struttura, inserendo aree verdi su tutte le aree abitative e realizzando un gioco di scale e strutture unendo metallo e legno, creando scorci luminosi degni di nota.
ASSENZA DI VITI ESTERNE
Che cosa lo ha convinto a scegliere le finestre per tetti Roto? In primis, la qualità dei materiali e l’assenza di viti esterne, causa principale di infiltrazioni e ponti termici, che solitamente fanno diventare i lucernari una parte debole della copertura. In aggiunta, la scelta del modello Designo, che permette di avere un doppio sistema di apertura, vasistas-bilico. Inoltre, le finestre termoisolate di Roto sono già pronte per la posa in opera grazie ai componenti premontati in fabbrica e il loro isolante termico su tutto il perimetro del telaio permette una perfetta integrazione nel sistema tetto: comprende già un telo di raccordo al freno a vapore che garantisce una maggiore tenuta all’aria e una protezione del telaio da condensa. Grazie quindi al premontaggio completo, Roto risulta un prodotto semplice e veloce da montare, nonché sicuro e affidabile nell’utilizzo e di semplice manutenzione, con tutte le qualità del serramento verticale, ma sul tetto. Non più un semplice lucernario, ma una finestra per tetti.
EFFICIENZA
Per via dei vari vincoli paesaggistici legati alla storicità e alla salvaguardia della zona dei Navigli, i lavori relativi alla ristrutturazione del complesso si sono protratti fino al 2011 quando sono state montate le finestre per tetti Roto. Si tratta di un complesso abitativo in classe B, grandissimo risultato per quegli anni, quando l’efficienza energetica degli immobili non aveva ancora assunto il ruolo fondamentale che ricopre oggi. Sono state installate circa tre-quattro finestre per ogni unità abitativa, tra elettriche e manuali, e dopo 14 anni sono tutte perfettamente al loro posto, sia per tenuta che per qualità e funzionamento. Il sistema finestra è sempre più un componente strategico nella costruzione ad alta efficienza energetica. Per questo la finestra per tetti deve essere un prodotto qualitativamente elevato, rivolto al risparmio energetico e ad un comfort abitativo costante. Roto, con il
suo sistema All-in-one, grazie agli elementi premontati, aiuta a ridurre i tempi di installazione in cantiere e utilizzando materiali ecosostenibili contribuisce alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente: sinonimo di qualità che dura nel tempo, di facilità d’uso, di alte prestazioni energetiche e massimo comfort abitativo.
MUOVIAMOCI
MAGAZZINI SOTTO CONTROLLO CON IL SOFTWARE WMS RUBRICHE
ANDREA
PAYARO
Docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
Il Warehouse Management System (Wms) è un software progettato per supportare e ottimizzare la gestione delle operazioni all’interno di un magazzino. Le funzionalità di un Wms possono variare, ma tipicamente includono la gestione dell’inventario, la pianificazione del lavoro, la ricezione e lo stoccaggio delle merci, la preparazione e l’invio degli ordini e il controllo dei movimenti e delle ubicazioni dei prodotti all’interno del magazzino. Attraverso l’uso di tecnologie come codici a barre, Rfid (Radio Frequency Identification) e dispositivi mobili, un Wms facilita il tracciamento preciso delle merci, migliorando l’efficienza, riducendo gli errori e aiutando a mantenere bassi i costi operativi. Prima di installare un Warehouse Management System, un’azienda dovrebbe condurre un’analisi approfondita per assicurarsi che il sistema scelto soddisfi efficacemente le sue esigenze specifiche. Le principali analisi da realizzare sono:
• Comprendere dettagliatamente le operazioni del magazzino correnti e identificare le aree di miglioramento, le esigenze specifiche, e gli obiettivi futuri.
• Mappare i flussi di lavoro attuali e prevedere come potrebbero essere ottimizzati con l’introduzione di un Wms. Questa fase aiuta a identificare le funzionalità richieste dal sistema. Per questo è utile tracciare un diagramma di flusso tale da descrivere in modo dettagliato tutto ciò che avverrebbe dal momento in cui il magazzino prende in carico la merce al momento in cui la merce viene spedita o inviata alla funzione successiva (per esempio, la produzione nel caso di
un magazzino di materie prime).
• Verificare con i fornitori di sistemi Wms che il flusso descritto nel punto precedente sia realizzabile dalla soluzione tecnologica offerta e valutare i livelli di personalizzazione eventualmente necessari per un suo adeguamento.
• Valutare dettagliatamente l’interfacciabilità tra il gestionale in uso dall’azienda e il nuovo sistema Wms. L’ambiente digitale deve essere unico per cui le soluzioni devono essere in grado di scambiarsi i dati in tempo reale senza alcun bisogno di trascrizioni.
• A questo si deve aggiungere l’analisi sul ritorno dell’investimento identificando e quantificando tutti i costi presenti in un magazzino in cui le attività non sono supportate da sistemi digitali e confrontarle con il costo di implementazione del software e di formazione del personale. Trascurare uno dei punti precedentemente descritti può portare a un allungamento dei tempi di implementazione del sistema gestionale di magazzino oltre che a un aumento dei costi spesso legati a personalizzazioni richieste al fornitore del Wms successive al go live del software. Le personalizzazioni risultano essere il risultato di processi poco chiari, non analizzati accuratamente o trascurati in fase preliminare. Concludendo, l’analisi deve mirare a garantire che l’investimento in un Wms sia ben ponderato, basato su una solida comprensione delle esigenze aziendali e in grado di fornire miglioramenti tangibili nelle operazioni di magazzino.
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REGOLIAMOCI
ALESSANDRO BONVICINO
CALDAIE BOLLENTI
Nuove regole per le caldaie. La direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) appena approvata in via definitiva dal Parlamento europeo prevede che dal 2025 cessino gli incentivi per le caldaie alimentate esclusivamente a metano. La parola d’ordine ora è: viva l’ibrido. Il traguardo europeo è quello del 2040: entro i prossimi 15 anni bisognerà puntare al bando totale delle emissioni. E in caso contrario? Attenzione, questo è importante: al momento l’obiettivo è considerato flessibile e, soprattutto, non sanzionato. Una delicatezza che mette in dubbio l’effettiva incisività della regola. Lo stop agli incentivi a partire dal 2025 per le caldaie alimentate solo da combustibili fossili, in ogni caso, è tassativo. D’altra parte, il governo italiano ha previsto per fine 2024 la fine per molte agevolazioni fiscali, come l’ecobonus, che considera tra gli altri interventi utili l’installazione di caldaie a condensazione. Addio incentivi, ma è una decisione che precede la direttiva. Il Parlamento europeo, al contrario, con la sua direttiva prevede la possibilità di incentivi fiscali, ma per gli apparecchi in grado di funzionare almeno in modo prevalente con gas verdi, come il biometano o l’idrogeno. La soluzione più gettonata diventa quindi quella degli apparecchi ibridi, che uniscono caldaie e pompe di calore, controllate da una centralina unica. Questa tecnica (c’è anche chi la considera troppo conservativa) è stata approvata
con la esplicita indicazione che sarà ancora possibile da incentivare. Non è una novità per l’Italia, visto che gli impianti ibridi hanno visto un boom con l’abbinamento al superbonus, perché hanno consentito di raggiungere facilmente il doppio salto di classe energetica richiesto dall’incentivo 110%. Le pompe di calore, inoltre, sono spesso abbinate all’utilizzo di riscaldamento elettrico, anche se sono utilizzate anche per gli impianti con i tradizionali radiatori. Ma le novità non riguardano solo le caldaie. Un’altra new entry è il regolamento in materia di F-gas. Si tratta dei gas sintetici che sono utilizzati in molti dispositivi per la refrigerazione e il raffrescamento, proprio come le pompe di calore oltre che gli apparecchi domestici di climatizzazione. Un regolamento ora operativo prevede un progressivo utilizzo di gas meno inquinanti, che dovranno essere sostituiti da gas naturali. La transizione avrà come traguardo il 2050, quando sarà completamente vietato il consumo di gas fluorurati. Infine, sempre in materia di transizione green va segnalata la bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue (Ecodesign), che disciplina gli standard per i prodotti immessi sul mercato europeo. Il testo iniziale prevedeva uno stop secco alle caldaie a partire dal 2029. Ma dopo lunghe trattative questa ipotesi è stata messa ora in stand-by. Se ne occuperà il prossimo Parlamento, post elezioni di giugno.
Mapei apre un nuovo impianto in Portogallo
Mapei continua la sua strategia di espansione internazionale con un nuovo stabilimento a Cantanhede, in Portogallo. L’investimento è di circa 13 milioni di euro. Per l’occasione Marco Squinzi, amministratore delegato di Mapei insieme alla sorella Veronica, ha incontrato a Lisbona l’Ambasciatore d’Italia in Portogallo Carlo Formosa. Con una superficie totale di 26.500 metri quadrati, di cui 12 mila coperti, il nuovo impianto è dotato di tecnologie all’avanguardia che consentiranno alla filiale portoghese di aumentare la capacità produttiva, ampliare l’offerta di prodotti e rafforzare il servizio ai clienti locali. La nuova sede ospiterà anche la Mapei Academy , l’offerta di formazione di Mapei che si sviluppa attraverso eventi gratuiti, rivolti ai progettisti, agli applicatori, ai rivenditori e alle imprese. «Abbiamo iniziato la nostra avventura in Portogallo nel 2001 come una piccola realtà. Oggi siamo tra le prime aziende nel settore dei prodotti chimici per l’edilizia. Grazie a questo nuovo e moderno stabilimento, potremo rispondere alle richieste del mercato locale e continuare a crescere, offrendo soluzioni innovative, durevoli e di qualità e nel rispetto dell’ambiente, come la nostra Linea Zero di prodotti a emissioni di Co2 interamente compensate», commenta Marco Squinzi. «Vogliamo continuare a crescere in modo sostenibile, rafforzando la nostra presenza nei mercati che riteniamo strategici. Con la sua economia stabile, settori in costante crescita come le energie rinnovabili, l’immobiliare, il turismo e la tecnologia, il Portogallo rappresenta una promettente opportunità di investimento per il nostro gruppo. Grazie alla
1. Clerici dematerializza
60 tonnellate di documenti
Clerici mette in atto il piano Zero Carta: solo la firma digitale in tutti i punti vendita delle società del gruppo e si risparmieranno più di 60 tonnellate di fogli all’anno. Il progetto prevede la completa dematerializzazione dei documenti di trasporto negli oltre 120 negozi nel Nord e Centro Italia dell’azienda di distribuzione idrotermosanitaria e arredobagno. Nelle prossime settimane il gruppo bresciano porterà a compimento il piano di eliminazione progressiva dei documenti di trasporto cartacei da tutti i suoi punti vendita presenti nel territorio italiano. Entra così a pieno regime, con un anno di anticipo rispetto al programma originariamente previsto, il progetto sviluppato a partire dal 2022 come parte del Piano di sostenibilità dell’azienda. Consentirà ogni anno a Gruppo Clerici un risparmio minimo di 4 milioni di fogli, per un totale di più di 20 tonnellate di carta ogni anno: un risultato reso possibile grazie alla totale dematerializzazione dei documenti cartacei, sostituiti dalla firma digitale grafometrica siglata
professionalità e alla capacità di visione del nostro team locale, siamo certi che proseguiremo ad ampliare la nostra presenza nel Paese», aggiunge Veronica Squinzi. La sede centrale di Mapei in Portogallo si trova nel Parque das Nações di Lisbona, dove è stato recentemente realizzato anche il Mapei World Lisboa, uno spazio dedicato ai progettisti per approfondire la conoscenza delle soluzioni Mapei e trarre ispirazione per i propri lavori, presente anche a Parigi, Londra e Milano. Con circa 100 dipendenti, Mapei Portogallo ha registrato una crescita costante, raggiungendo nel 2023 un fatturato di oltre 30 milioni di euro. L’azienda è presente nel Paese anche con un magazzino a Rio do Mouro, vicino a Sintra.
tramite speciali terminali elettronici e penne digitali. «Si tratta di una svolta significativa nella nostra storia aziendale, compiamo un passo importante, che riflette il nostro impegno verso la sostenibilità. Attraverso questa transizione, miriamo a ottimizzare i nostri processi operativi, garantendo al contempo la massima sicurezza e tracciabilità delle nostre operazioni», afferma il presidente, Paolo Clerici.
2. Record di presenze al G ic
Visitatori a presa rapida per Gic, Giornate Italiane del Calcestruzzo e degli Inerti da Costruzione e Demolizione - Italian Concrete Days, ospitato da Piacenza Expo. Sono stati oltre 6 mila i visitatori che dal 18 al 20 aprile sono affluiti alla principale mostraconvegno a livello europeo dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, alla prefabbricazione, alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti, alle pavimentazioni continue e ai massetti. Un’edizione record quella appena
conclusa, che ha visto 263 espositori accreditati provenienti dall’Italia e dall’estero, 16 convegni e oltre 15 mila metri quadri di superficie espositiva. «Il Gic è un appuntamento importante e di riferimento, dove si incontrano produttori di calcestruzzo, di macchinari, fruitori, clienti e progettisti», commenta Alberto Truzzi, presidente di Assobeton. «Va quindi fatto un plauso al direttore Fabio Potestà, che ha messo in piedi una kermesse importante. Siamo felici di far parte di questo entourage e di avere ottime relazioni con il Gic, che è un’occasione per fare business e per fare cultura». «Questa quinta edizione è andata molto bene sia come numero di espositori italiani ed esteri, sia come numero di visitatori, che quest’anno è stato molto elevato. Tanto che supereremo ampiamente le 6 mila unità», aggiunge soddisfatto Fabio Potestà, direttore di Mediapoint & Exhibitions, società organizzatrice del Gic. «La cosa importante è, poi, la qualità del visitatore: abbiamo fatto in modo di incoraggiare e stimolare la visita di operatori qualificati e questo c’è stato riconosciuto da tutti gli espositori».
3. Icop (microtunneling)
verso la Borsa
Icop, gruppo friulano attivo nelle costruzioni e specializzato nelle fondazioni e microtunnelling, si prepara alla quotazione in Borsa. La tecnica di Icop consente la posa di cavi e tubature sottoterra senza scavi a cielo aperto. Fondata nel 1920, l’azienda è controllata dalla terza e quarta generazione della famiglia Petrucco, fattura oltre 100 milioni, ha circa 300 dipendenti e genera un quarto del fatturato all’estero. Icop ha contribuito alla costruzione di diverse infrastrutture come la metropolitana di Parigi, il gasdotto Tap, i rigassificatori di Rovigo e Piombino e ora è coinvolta nell’edificazione della nuova piattaforma logistica del porto di Trieste. Il portafoglio ordini è di oltre 850 milioni. Icop punta a trasferire la tecnica del microtunnelling al settore degli acquedotti ed elettrico, che avranno bisogno di grandi investimenti sulla manutenzione e sul potenziamento delle reti elettriche e idriche.
4. Certificazione Epd per Wienerberger
Wienerberger ha sviluppato un’analisi sul Life Cycle Assessment di un edificio: un aspetto importante per valutare l’impatto ambientale. Per questo, Wienerberger ha scelto le dichiarazioni ambientali di prodotto di tipo III (Epd, Environmental Product Declaration), riconosciute come strumento affidabile (verificato da ente terzo), obiettivo e trasparente per valutare le prestazioni
ambientali dei propri prodotti in modo tecnico, ma al tempo stesso standardizzato e completo: questo grazie agli standard (Iso 14025 e En 15804) e alla metodologia Lca (definita in Isa 14040-44) che sono alla base della Epd stessa. Il vantaggio dell’Epd è che l’informazione ambientale è oggettiva e viene comunicata in maniera trasparente e queste sono etichette ambientali volontarie che permettono all’azienda di rispondere ai Cam e comunicare in maniera oggettiva le informazioni ambientali (Lca e Cam) dei propri laterizi durante tutte le fasi del ciclo di vita. I dati contenuti in un Epd possono essere utilizzati dai professionisti per rispondere a richieste di sostenibilità ambientale di appalti pubblici e privati. La certificazione Epd dei laterizi Wienerberger è la dimostrazione dell’attenzione e della sensibilità alle tematiche ambientali da parte dell’azienda leader nella fornitura di soluzioni per l’involucro edilizio, e orienta il mercato verso nuove caratteristiche di sostenibilità dei prodotti.
5. A Fibre Net il riconoscimento Epd per Crm Ri-struttura
Il sistema Crm Ri-Struttura di Fibre Net Group ha ottenuto l’Environmental Product Declaration (Epd), un riconoscimento che premia l’impegno su sostenibilità e innovazione profuso ogni giorno negli stabilimenti Fibre Net. L’azienda friulana traccia la rotta verso scenari che valorizzano la compliance dei materiali compositi per rinforzo strutturale verso i Criteri minimi ambientali (Cam), soddisfacendo obiettivi di sostenibilità e responsabilità ambientale, a beneficio dell’intera filiera delle costruzioni. Per le stazioni appaltanti, i progettisti e le imprese partner, la certificazione Epd rappresenta uno strumento di verifica del rispetto dei requisiti ambientali previsti, facilita il controllo e promuove l’utilizzo green di materiali innovativi. Grazie alle proprie competenze e tecnologie, Fibre Net ottiene un traguardo che si inserisce nel percorso del Gruppo volto al miglioramento dei propri sistemi di consolidamento strutturale, sia sul fronte della selezione delle materie prime sia in relazione ai processi produttivi, in ottica zero waste. Ri-Struttura, primo sistema ad aver ottenuto la marcatura Ce e sviluppato secondo la tecnica dell’intonaco armato Crm, si compone di reti, angolari e connettori preformati in fibra di vetro Ar e resine termoindurenti (Gfrp, Glass fiber reinforced polymer) e si completa con malte strutturali. L’intervento di rinforzo garantisce un miglioramento strutturale omogeneo e diffuso, con elevate caratteristiche meccaniche, di resistenza e duttilità e un modesto incremento di rigidezza della struttura.
NUOVI SISTEMI A SECCO
Le nuove frontiere del processo costruttivo offsite
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NUOVI SISTEMI DI FISSAGGIO
Il mercato dei sistemi di bloccaggio continua la sua espansione
COSTRUZIONI
QUALITÀ E GREEN ECCO I VANTAGGI DEI SISTEMI OFFSITE
L’industrializzazione del processo costruttivo passa attraverso una attenta progettazione Bim, con la possibilità di assemblare i materiali, compositi, direttamente in cantiere. Con maggiore sostenibilità e velocità produttiva
VILLAGGIO OLIMPICO MILANO 2026, SKIDMORE OWINGS & MERRILL. IL SISTEMA OFFSITE NPS (NEW PERFORMANCE SYSTEM) DI
TECNOSTRUTTURE È COMPOSTO DA PILASTRI IN ACCIAIO, TRAVI PREFABBRICATE A TRALICCIO E SOLAI IN C.C.A PRECOMPRESSO. I
TAMPONAMENTI SONO STATI POI
REALIZZATI IN CLT DI X-LAM DOLOMITI CON ROBOT AUSILIARI A BRACCIO MECCANICO, BREVETTATO. ANCHE LE CELLULE BAGNO SONO
TOTALMENTE INDUSTRIALIZZATE E FINITE, PRONTE AL PLUG IN
PERABBONATI
SCHEGGIA AD ARTE SELLA, BORGO VALSUGANA (TN), DESIGN DI MARCO IMPERADORI (POLITECNICO DI MILANO, DABC) PER MARLEGNO. I MODULI OFFSITE IN TIMBER-FRAME A GRATICCIO, ISOLATI CON LANE MINERALI E DOTATI DI MEMBRANE PROTETTIVE, SONO TOTALMENTE LAVORATI IN FABBRICA E CONSENTONO DI REALIZZARE PARETI E TAMPONAMENTI 2D COSÌ COME MODULI 3D
SOLOPER
PERABBONATI
SINAPSI CR2, CREMONA DI STEEL & CO. (GIORGIO AVANZINI E FILIPPO RUVIOLI, PER OCCHIAZZURRI ONLUS, CON LA CONSULENZA DI MARCO IMPERADORI (POLITECNICO DI MILANO, DABC). IL SISTEMA MECHANO ADVANCED STEEL FRAME DI SCAFFSYSTEM E KNAUF VIENE COMPLETATO ALL’ESTERNO CON PANNELLI SANDWICH ISOPAN –MANNI GROUP IN LANA MINERALE ROCKWOOL, PRESENTE ANCHE NELLE INTERCAPEDINI. I PANNELLI DI FACCIATA SONO IN LANA MINERALE COMPRESSA ROCKPANEL MENTRE LA COPERTURA VERDE ESTENSIVA È DI DAKU
SOLOPERABBONATI
Marco Imperadori Titolare della cattedra di Progettazione e Innovazione Tecnologica presso la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Professore ordinario, ricercatore e progettista, concentra la sua ricerca e il suo insegnamento sull’architettura e sulle tecnologie costruttive. Come autorità accademica riconosciuta nell’innovazione dei processi costruttivi basati sulle tecniche di assemblaggio a secco, presenzia a convegni e conferenze in tutto il mondo. Il suo lavoro con le industrie e i suoi interessi riguardano gli edifici ad alta efficienza energetica, i sistemi costruttivi Struttura/Rivestimento e in generale la sostenibilità. Attualmente è delegato del Rettore per l’Estremo Oriente e rappresenta il Politecnico di Milano in Asia. Collabora con Renzo Piano nel corso L’Arte di Costruire presso il Politecnico di Milano.
CRESCERE ANCORA NELL’EDILIZIA UNA VERA FISSAZIONE
Il mercato del fissaggio
è in costante aumento anche grazie alla maggiore diffusione dei sistemi a secco. L’analisi su un campione di 12 aziende evidenzia una crescita del 17,6% in fatturato e di altrettanto in termini di valore
ABBONATI
SPECIALE SISTEMI DI FISSAGGIO
IL CRUSCOTTO ECONOMICO DEL FISSAGGIO
VARIAZIONI PERCENTUALI DELLE DINAMICHE ECONOMICHE TRA IL 2021 E IL 2022
Totale produttori
IL CRUSCOTTO FINANZIARIO E OPERATIVO DEL FISSAGGIO
INDICATORI FINANZIARI (VAL. PERC.) NEL 2022
PERABBONATI
Fissaggio Totale produttori
SPECIALE SISTEMI DI FISSAGGIO
ANALISI DEI BILANCI E PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARI DEI PRODUTTORI
RAGIONE SOCIALE
PERABBONATI
MAKITA
LA PRECISIONE NIPPONICA E STRUMENTI SENZA CAVI
Il gruppo giapponese dispone di un ampio repertorio di macchine alimentate a batteria: dal tassellatore per scossaline all’avvitatore a impulsi, fino alle rivettarici
Franco SaroMakita, colosso giapponese specializzato nella produzione e vendita di elettroutensili, attrezzature da giardinaggio, utensili pneumatici e attrezzature domestiche, ha una gamma di utensili professionali tra le più ampie al mondo e tra i suoi prodotti non mancano quelli adatti a tutte le lavorazioni di fissaggio. Le soluzioni proposte per il mercato italiano innalzano la qualità del lavoro eseguito e gli operatori possono contare su tassellatori Sds-Plus compatibili, avvitatori a impulsi e rivettatrici della massima qualità. Tutti modelli che, alimentati da batterie 18 volt, garantiscono facilità e comfort di utilizzo a supporto dei professionisti più esigenti.
D hr 242 rtj è un tassellatore idoneo per la posa di scossaline e coprimuro su muratura, compatto e performante e capace di lavorazioni continue anche gravose in qualsiasi condizione. Grazie al motore Bl e alle batterie agli ioni di litio, risulta essere il miglior compro-
DTD172RTJ E'
L'AVVITATORE A
IMPULSI CHE CONSENTE
IL FISSAGGIO SUL
LEGNO, MENTRE
DRV150RTJ E DRV250RTJ
SONO RIVETTATRICI
PERFORMANTI
messo tra potenza e autonomia. Per questa macchina è oltretutto disponibile il supporto attivo per il recupero delle polveri derivate con filtro finale Hepa , questo perché è importante rendere tutte le lavorazioni perfettamente compatibili con gli ambienti ponendo sempre attenzione alla salute dell’operatore.
D t D172 rtj è l’avvitatore a impulsi che grazie alla sua versatilità consente installazioni con fissaggio su struttura in legno, compatto (114 millimetri di lunghezza corpo per soli 1,5 chilogrammi), è la macchina il cui impiego si sposa anche in caso di lavorazioni in spazi ristretti e condizionanti. La scheda elettronica gestisce il funzionamento con settaggi che rendono il lavoro perfettamente adattabile alle esigenze di cantiere.
Drv 150 rtj e Drv 250 rtj sono le rivettatrici in grado di lavorare rivetti da Ø2,4 a Ø6,4 liberando l’operatore dall’uso di strumenti manuali che spesso sono molto impattanti a causa dell’eccessivo sforzo fisico che richiedono. Inoltre, sono dotate di dispositivo per la raccolta dei gambi. Il programma di sviluppo macchine di Makita è in continua evoluzione perché basato sulle analisi derivate dallo stretto contatto con le attività professionali di cantiere.
ITW - ELEMATIC SPIT
STRUMENTI LEGGERI PER APPLICARE IL CARTONGESSO
La chiodatrice 27P è basata su un sistema combinato a gasbatteria: Pulsa 27P consente un risparmio di tempo, denaro e fatica. Dispone di una vasta gamma di chiodi fino a 27 millimetri per calcestruzzo, mattone forato, acciaio e legno
Franco SaroMeno fatica per chi applica il cartongesso. Le azioni ripetitive di fissaggio sono le attività più stancanti per gli operatori che si trovano a dover fissare una guida metallica per lastre di cartongesso. E se il lavoro si ripete più volte, forare con il tassellatore e inserire i tasselli diventa un’operazione sempre più stancante. Per questo strumenti precisi, ma leggeri, fanno la differenza. Grazie ad una tecnologia affidabile e collaudata da 35 anni la chiodatrice Spit Pulsa, prima con i modelli Pulsa 1000, 800P, 40P+ e ora 27P, è una soluzione a questo ostacolo. Lo strumento è basato su un sistema combinato a gas-batteria: Pulsa 27P consente un risparmio di tempo, denaro e fatica ai professionisti che l’hanno scelta.
GUIDE METALLICHE
La chiodatrice dispone di una vasta gamma di chiodi fino a 27 millimetri per calcestruzzo, mattone forato intonacato, acciaio e legno. Pulsa, in particolare, è studiata per fissare guide metalliche per pareti a secco, pavimenti, pareti e fissaggi aerei su calcestruzzo standard e precompresso, mattoni e acciaio, rete metallica al calcestruzzo grazie alla rondella in acciaio da 25 millimetri e con la guida magnetica per il chiodo.
I VANTAGGI
• 10 mila chiodi fissati (pari a 5 chilometri di guide fissate) con una sola carica della batteria
• maneggevole anche per i fissaggi sopra testa e in serie grazie ai 3,4 chilogrammi di peso
• vasta gamma di chiodi per vari materiali teneri o duri
• otto volte più veloce del fissaggio tradizionale con i tasselli
• protegge gli utilizzatori dalla polvere e dalle vibrazioni
• mai più fermi macchina in cantiere
• garanzia fino a tre anni
• servizio riparazione efficiente
La formazione vincente porta in alto i nostri colori.
La strategia di formazione efficace valorizza le competenze, promuove lo sviluppo personale e professionale dei lavoratori, arricchisce l’individuo e la collettività tutta.
Soddisfa la tua voglia di conoscenza con l’informazione tecnica e la formazione professionale del Centro Formazione e Ricerca Merlo.
Leggi online e scarica performance, l’informazione del Gruppo Merlo sulle più recenti applicazioni e sviluppi nel campo della progettazione, del design industriale e del training.
Il Centro Formazione e Ricerca Merlo è all’avanguardia nella formazione e nell’addestramento all’uso in sicurezza delle macchine per l’industria, l’agricoltura, le costruzioni e l’igiene urbana. Centro Formazione e Ricerca Merlo, la formazione vincente. @cfrmerlo
FISCHER
I TASSELLI GIUSTI PER EVITARE PONTI TERMICI
I nuovi fissaggi isolanti Fid II e Fid II Plus possono essere utilizzati nei sistemi Etics e con tutti i tipi di materiale come lana minerale, polistirene o fibra di legno. Fissano elementi leggeri e medi senza dispersione termica
Franco SaroIl cappotto e i rivestimenti all’involucro degli edifici sono i sistemi più utilizzati per isolare termicamente i fabbricati. E questo perché le pareti con sistemi compositi di isolamento termico esterno (Etics, comunemente chiamati "cappotto") offrono agli edifici una maggiore efficienza energetica a vantaggio delle persone e dell’ambiente. A patto, però, che l’applicazione del sistema isolante sia eseguita a regola d’arte. Con i nuovi fissaggi isolanti
CON I NUOVI FISSAGGI
ISOLANTI FID II E FID
II PLUS DI FISCHER E'
POSSIBILE BLOCCARE
NELL'ISOLANTE OGGETTI
LEGGERI O DI MEDIO
PESO, SENZA CREARE
PONTI TERMICI
Fid II e Fid II Plus di fischer, è possibile bloccare direttamente nell’isolante elementi di peso leggero e medio senza creare ponti termici. Le caratteristiche innovative garantiscono maggiore efficienza e affidabilità rispetto alle soluzioni convenzionali. I sistemi di isolamento riducono al minimo il consumo energetico degli edifici e i costi di gestione, rendendoli un componente chiave per edifici a impatto climatico zero.
Fid II e Fid II Plus possono essere utilizzati nei sistemi Etics con tutti i tipi di isolamento e i materiali più comuni come lana minerale, polistirene espanso ed estruso (Eps/Xps), fibra di legno, poliuretano espanso rigido.
I nuovi fissaggi sono pensati per una maggiore comodità, precisione e flessibilità durante l’installazione e garantiscono una tenuta sicura.
Grazie alla funzione combinata di centratura, fresatura e taglio della punta del tassello, possono essere avvitati con precisione per poi essere inseriti a filo nell’isolamento senza danneggiare la superficie e con uno sforzo minimo.
Una caratteristica che unisce F id II e F id II Plus è la speciale spirale filettata che ricava la sua sede nel pannello isolante ancorandosi saldamente e prevenendo danni al supporto. Dopo l’installazione è possibile prevenire possibili infiltrazioni di acqua sigillando il collarino del tassello con sigillante idoneo all’utilizzo su cappotto.
FISCHER FID II
Tassello per il fissaggio senza ponte termico di carichi leggeri su facciate con isolamento a cappotto. E' studiato per il fissaggio su pannelli isolanti con rasatura, o senza rasatura, di oggetti leggeri
come lampade, sensori di movimento, numeri civici, campanelli, targhe da parete. Fid II permette un utilizzo flessibile perché è abbinabile con viti di diametro da 3,5 a 4,5 millimetri. L’innovativa geometria della punta consente un’installazione rapida, senza preforo, anche in presenza di intonaci duri. La testa del tassello, grazie alle dimensioni ridotte, rimane nascosta dietro all’oggetto fissato. Il sottotesta fresante consente una perfetta installazione a filo superficie. Il prodotto è in nylon rinforzato con fibra di vetro. Fid II può essere installato nel pannello isolante con un avvitatore a batteria con inserto a impronta Torx 40.
FISCHER FID II PLUS
Tassello per il fissaggio senza ponte termico di carichi medi su facciate con isolamento a cappotto. Per il fissaggio su pannelli isolanti con rasatura o senza rasatura di oggetti medio-pesanti come cassette per la posta, blocca-anta laterali per scuri, wallbox e colonnine di ricarica auto elettriche, telecamere di videosorveglianza, piccole insegne. Fid II Plus permette un utilizzo flessibile perché è abbinabile con viti di diametro da 4,5 a 6,0 millimetri. L’innovativa geometria della punta consente un’installazione rapida, senza preforo, anche in presenza di intonaci duri. Il sottotesta fresante consente una perfetta installazione a filo superficie. L’uso aggiuntivo di un componente chimico, come fischer Fill&Fix, consente di aumentare significaticamente i carichi inettandolo all'interno del tassello. Massima sicurezza garantita, in quanto il prodotto è realizzato in nylon rinforzato con fibra di vetro. Fid II Plus può essere installato nel pannello isolante con un avvitatore a batteria con inserto a impronta Torx 40.
COME AUMENTARE L'EFFICIENZA
La vendita di prodotti per il fissaggio in scatola, abbinati alla vendita a peso con bilancia, consente al professionista edile di acquistare la giusta quantità di prodotto che gli occorre. Questa combinazione comporta grandi vantaggi anche e soprattutto per il rivenditore. Succede frequentemente, infatti, che le scatole, aperte per soddisfare le esigenze del cliente, siano poi destinate a rimanere scondizionate in modo disordinato sullo scaffale. L’inserimento dei prodotti sfusi risolve questa
problematica, contribuendo non solo al mantenimento di un banco più ordinato ma anche a giacenze definite. La nuova gamma Masidef dedicata al fissaggio professionale comprende viti truciolari e per cartongesso, tirafondi, chiodi, viti a testa esagonale e a testa tonda quadro sottotesta, rondelle, dadi, viti autoperforanti, viti in acciaio
Inox e per carpenteria, queste ultime certificate Eta-Ce. Un bilancio tra esigenze: il rivenditore gestisce uno scaffale e un magazzino più chiari, il cliente acquista come desidera.
A free pose for the maximum expression of your raised floor
GRF System: a complete system for outdoor raised flooring that combines the stability of Pedestal supports with the flexibility and security of modular grids for laying slabs and other finishes.
ARREDARE CON IL CARTONGESSO INTERNI casa
246
CAP ARREGHINI
Tanta versatilità abbinata alla pittura giusta
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PORTE SCORREVOLI
Allineamento perfetto con Eclisse Unico
250 ARD
RACCANELLO
L’idropittura unique copre in fretta
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KNAUF
Edilizia & Design
Il cartongesso per ambienti personalizzati
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REVELIN
La frattazzatrice è anche per soffitti
EDILFERRO
Tre profili per un’abitazione su misura
TANTA VERSATILITÀ ABBINATA ALLA PITTURA GIUSTA casa
Il cartongesso consente di ottenere innumerevoli soluzioni di arredamento in modo semplice e creativo. Kartocap è lavabile e caratterizzata da rapida asciugatura e facile applicazione
Il cartongesso è diventato un materiale versatile e popolare per la creazione di pareti divisorie, soffitti e dettagli decorativi negli spazi abitativi e commerciali. La sua flessibilità, facilità di installazione e possibilità di personalizzazione lo rendono una scelta ideale per chi desidera dare vita a design unici e funzionali. Cap Arreghini propone alcune idee creative su come utilizzare il cartongesso per arredare gli ambienti, aggiungendo stile, carattere e funzionalità.
Pareti divisorie. Quelle in cartongesso sono una soluzione per suddividere gli spazi senza sacrificare la luce naturale o l’ampiezza della stanza. Queste pareti possono essere realizzate con diverse finiture, come superfici lisce o testurizzate, e possono essere personalizzate con nicchie, mensole integrate o elementi decorativi.
Soffitti creativi. Il cartongesso offre infinite possibilità per la creazione di soffitti unici e interessanti. Dalle superfici a volta e agli effetti di illuminazione nascosti, il cartongesso consente di trasformare completamente l’aspetto di una stanza. Inoltre, i soffitti in cartongesso possono essere utilizzati per nascondere impianti elettrici o condizionatori d’aria, garantendo un aspetto ordinato e pulito.
Dettagli decorativi. Cornici per porte e finestre, colonne, archi e pannelli murali possono essere realizzati con questo materiale, aggiungendo un tocco di eleganza e raffinatezza agli interni. La possibilità di personalizzare forme e dimensioni consente di adattare questi dettagli decorativi a qualsiasi stile architettonico o design d’interni.
Mobili integrati. Il cartongesso può essere utilizzato anche per creare mobili integrati su misura, come scaffali, armadi a muro, panche e piani d’appoggio. Questa soluzione è particolarmente utile negli spazi ridotti, dove è importante massimizzare l’utilizzo dello spazio disponibile. I mobili in cartongesso possono essere progettati per adattarsi perfettamente alle dimensioni e alla disposizione della stanza, garantendo un aspetto coerente e armonioso.
OPACA E OMOGENEA
Per la realizzazione di queste soluzioni Cap Arreghini propone Kartocap, pittura lavabile specifica per l’applicazione diretta su cartongesso, caratterizzata da rapida asciugatura e facile applicazione. Sulle superfici risulta opaca e omogenea, dotata di un ottimo potere riempitivo e resistente agli strappi del nastro adesivo. Pratica da applicare in quanto non necessita di alcun fissativo, già dal primo strato garantisce il massimo risultato.
PORTE SCORREVOLI
ALLINEAMENTO PERFETTO CON ECLISSE UNICO
Tutti i controtelai per porte a scomparsa per pareti in cartongesso saranno dotati della barra di allineamento per garantire una messa in bolla ottimale
Franco SaroIl cartongesso è una soluzione sempre più gettonata dal mercato, perché facile da implementare e molto flessibile. Risolve molte situazioni e offre un tocco di design in più. Ma a patto di saper utilizzare i materiali. Per i controtelai un aiuto arriva dal modello Eclisse Unico, per pareti in cartongesso. L’azienda ha annunciato che saranno tutti dotati di serie della barra di allineamento, senza subire alcuna variazione di prezzo. Nel 2005 l’azienda ha introdotto per il modello Eclisse Unico per pareti in muratura la rivoluzionaria barra di allineamento, una traversa progettata per garantire l’allineamento preciso tra il fondo del cassone e il montante di battuta. Ora questo accorgimento sarà presente di serie anche nello stesso modello per pareti in cartongesso.
PERPENDICOLARITÀ
La perpendicolarità di tutti gli elementi e la corretta messa in bolla della struttura sono fondamentali per assicurare il perfetto scorrimento delle porte a scomparsa. La barra di allineamento si pone come elemento chiave per soddisfare questi prerequisiti: incrementando la solidità della struttura svolge un ruolo cruciale nel prevenire eventuali torsioni strutturali in fase di posa.
A differenza di altri prodotti presenti sul mercato, l’installazione di un controtelaio Eclisse Unico con barra di allineamento è estremamente agevole. Il professionista può applicare il sistema senza dover verificare con strumenti aggiuntivi la perpendicolarità, risparmiando tempo prezioso durante la fase di installazione e scongiurando il rischio di ritardi in cantiere. È dunque sufficiente collocare il controtelaio
A SINISTRA, ECLISSE UNICO, CONTROTELAIO A STRUTTURA APERTA PER PARETI IN CARTONGESSO.
SOPRA, DETTAGLIO DELLA BARRA DI ALLINEAMENTO
Eclisse Unico all’interno del foro porta, poiché tutto il necessario per la messa in bolla è incluso nell’imballo. Questa soluzione semplifica notevolmente il lavoro degli installatori, riducendo i tempi di posa a pochi minuti.
MISURE STANDARD
La barra di allineamento, già di serie su tutti i controtelai modello Eclisse Unico per pareti intonaco, Eclisse Syntesis Line per pareti intonaco e cartongesso, è inclusa anche nei modelli Eclisse Unico per pareti in cartongesso. I vantaggi immediati della barra di allineamento sono un perfetto allineamento tra le parti verticali del controtelaio e la disponibilità nei controtelai in misure standard del foro porta (larghezza 600÷1000 millimetri x altezza 2000÷2100 millimetri).
L’IDROPITTURA UNIQUE COPRE IN FRETTA
Unique è un’idropittura lavabile inodore a elevata copertura, dedicata agli ambienti interni. Con una classe 1 di copertura secondo normativa En 13300, si distingue per l’elevato potere coprente ed è studiata per la cantieristica, soprattutto grazie alla rapidità di applicazione: permette di ottenere finiture uniformi anche a mano unica, a beneficio del time management. Unique è un prodotto professionale versatile, adatto alla tinteggiatura di supporti d’arredo in cartongesso. Il valore aggiunto è la possibilità di un’applicazione diretta senza l’utilizzo di un primer di preparazione, snellendo le fasi di lavoro. La finitura garantisce ambienti salubri, poiché è esente da formaldeide e comporta basse emissioni di sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente (classe A+). Inoltre, è conforme ai requisiti Cam. Dall’ottimo punto di bianco, restituisce piacevoli finiture opache.
Knauf IL CARTONGESSO PER AMBIENTI PERSONALIZZATI
Il cartongesso è un materiale straordinariamente versatile quando si tratta di creare ambienti personalizzati. Con l’utilizzo dei sistemi costruttivi leggeri è possibile trasformare qualsiasi ambiente: la versatilità di questo materiale consente di realizzare le forme desiderate con precisione, permettendo la creazione di scaffalature, pareti attrezzate, librerie, adatte alle esigenze della committenza per personalizzare i loro spazi con stile. Ciò che rende il cartongesso una soluzione costruttiva ottimale per personalizzare gli spazi interni è
l’elevata versatilità del prodotto capace di adattarsi a diverse esigenze progettuali, dalle più semplici alle più complesse, sempre garantendo un risultato finale elegante e funzionale. Inoltre, l’ottima lavorabilità del prodotto si traduce in tempi di posa in opera ridotti e quindi una minore durata del cantiere, caratteristica importante per opere svolte indoor. Grazie ai sistemi leggeri, è possibile trasformare ogni stanza in uno spazio intimo e personalizzato, dove trovare ordine e comfort diventa un’esperienza quotidiana.
casa
Revelin
LA FRATTAZZATRICE È ANCHE PER SOFFITTI
La fratazzatrice elettrica monofase a corrente continua Rev 4 di Revelin, dal 1982, si è evoluta per essere utilizzata anche con intonaci grezzi e fini. Vanta da allora vari brevetti e offre la possibilità di lavorazione dei soffitti con un apposito supporto, anch’esso ideato e brevettato da Revelin. Inoltre, evidenzia caratteristiche produttive irraggiungibili manualmente. L’uso appropriato della fratazzatrice garantisce una lavorazione di oltre 50 mq all’ora. Ha un cavo motore da 20 metri, mentre gli accessori per la raschiatura e la carteggiatura di tinte sono forniti su richiesta. Revelin offre la possibilità di adeguamento della macchina a qualsiasi tipo di parete. Un’altra caratteristica: la rotazione del piatto porta fratazzi è stata studiata in maniera che il suo utilizzo garantisca la massima produttività e la minima rottura. Il senso di rotazione permette la diminuzione effettiva del peso del gruppo a contatto con l’intonaco.
TECHNOLOGY FOR PLASTER FINISH
24 YEARS 1984-2008
Caratteristiche Lavorazione fino: 60 m2/h - Lavorazione graffiato: 60 m2/h - Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h - Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.
Characteristics:
TRE PROFILI PER UN’ABITAZIONE SU MISURA
Arredare non è solo una questione di mobili. Creare spazi forme e geometrie può essere una delle soluzioni per dare vita e personalità alle abitazioni. In questo caso l’utilizzo del cartongesso sembra la soluzione giusta. Edilferro propone tre profili di finitura per cartongesso che possono essere utili per trasformare gli ambienti con stile e funzionalità. Il profilo a gradi variabili è adatto per creare angoli non convenzionali, dai gradi più lievi a quelli più audaci. Con questa soluzione è possibile definire angoli unici e personalizzati, adattandoli anche alle esigenze e allo stile dell’ambiente circostante. Per
Caracteristiques Enduit fin: 60 m2/h - Eraflé: 60 m2/h - Enduit brut: 50 m2/h - Prémélangés en général: 50 m2/h Raclage et passage au papier de verre de couleurs en général: 40 m2/h.
EIGENSCHAFTEN Feinputze 60 m2/h- Normalputze 60 m2/h- Rohputze 50 m2/h- Vorgemischte Putze 50m2/h Abschleifen und Absanden von farbigen Putzen 40 m2/h
chi cerca forme più sinuose e di design, il profilo per archi si rivela essenziale. Grazie alla sua particolare forma è possibile deformarlo a piacere, per modellare archi di diverse dimensioni e forme, aggiungendo un elemento di eleganza e raffinatezza agli interni. Se state cercando una soluzione per dare profondità a soffitti o pareti l’articolo 4010.Z offre la possibilità di creare delle cornici lungo il perimetro di una parete o di un soffitto. Flessibilità del lavoro con il cartongesso, unita alla versatilità e alla qualità dei prodotti Edilferro, offrono un grande vantaggio nella costruzione o nella ristrutturazione degli spazi abitativi.
EdilferroSOSTENIBILMENTE
ALLARME UE: MANCANO TECNICI GREEN
La direttiva Epbd appena approvata definitivamente dal Parlamento europeo di Strasburgo potrebbe scontrarsi con un ostacolo difficile da superare. E non è solo quello della reale volontà dei vari governi, che devono stabilire le norme per l’attuazione del provvedimento che promuove la riqualificazione (per quanto riguarda l’Italia) del 16% degli edifici. Il vero problema, secondo Pau Garci Audi, responsabile delle politiche energetiche della Commissione europea, è la mancanza di lavoratori qualificati, che può mettere a repentaglio gli sforzi per ridurre il consumo di energia negli edifici. E questo a fronte al fatto che il 75% degli edifici europei ha prestazioni energetiche scadenti. Gli edifici Ue, come è ormai noto, rappresentano circa il 40% del consumo di energia: un dato che ha spinto Bruxelles e Strasburgo a dare priorità alla riqualificazione del parco edilizio, con l’obiettivo di emissioni zero degli edifici entro il 2050. Le competenze dell’industria delle costruzioni, però, non sono sufficienti. Per esempio, per quanto riguarda le pompe di calore, che devono sostituire o integrare le caldaie a gas o per installare impianti fotovoltaici, perché queste attività richiedono competenze specializzate, che comprendono
la conoscenza dei sistemi elettrici, delle tecnologie delle energie rinnovabili e delle tecniche di edilizia. Secondo Sylvia Rezessy, responsabile delle politiche presso la direzione Energia della Commissione, la mancanza di tecnici del settore idrotermosanitario disponibili per attuare la transizione green rappresenta un forte ostacolo all’implementazione delle pompe di calore: le stime indicano una carenza del 68% di installatori qualificati o certificati. «Non abbiamo abbastanza lavoratori con capacità e competenze per soddisfare i problemi dell’implementazione delle pompe di calore», ha spiegato recentemente Rezessy. «Speriamo di trovare una soluzione entro 13 anni». La soluzione? Fare più formazione. Per esempio, Rui Fragoso, del dipartimento delle risorse per l’edilizia e l’efficienza dell’Agenzia portoghese per l’energia, spiega che il governo del Portogallo ha recentemente aperto centri di competenze per supportare i tecnici e aumentarne le competenze. E Roel Vermeiren, consulente politico presso l’Agenzia fiamminga per l’energia e il clima, stima che solo la regione delle Fiandre ha bisogno di 40-60 mila lavoratori aggiuntivi nel settore per i prossimi decenni. La carenza di tecnici è un problema comune, insomma, e l’Italia non ne è esente.
PAOLO CALIARI
HOME AUTOMATION
LE INSIDIE DIGITALI DI CITOFONIE LAVATRICI
Il digitale al servizio dell’abitazione, oltre che in azienda, è un trend ormai acclamato e inarrestabile. Ma, come avviene quando un fenomeno dilaga, bisogna scegliere bene. E non solo perché non tutti i dispositivi di home automation sono uguali, ma anche perché il digitale può nascondere delle insidie. Ecco due esempi. Il primo riguarda i videocitofoni a bassissimo costo, venduti negli Usa a meno di 30 dollari, prodotti da Eken, un’azienda cinese che li distribuisce con nomi diversi. I videocitofoni sono commercializzati con diversi marchi, come Tuck, Fishbot, Rakeblue, Andoe, Gemee, Luckwolf e altri. I citofoni smart si trovano in vendita in grandi catene della distribuzione come Walmart, Sears, ma anche su Amazon, dove sono definiti come Amazon Choice, bollino blu di affidabilità assegnato ad alcuni prodotti in vendita online. Le funzioni del videocitofono sono pilotate attraverso l’app chiamata Aiwitt. Il problema non è solo la qualità dei materiali utilizzati, ma anche il fatto che questi dispositivi presentano seri problemi di sicurezza. L’associazione statunitense Consumer Reports ha scoperto che i dispositivi non sfruttano tecnologie di cifratura e possono esporre l’indirizzo Ip (cioè quello usato dal router wi-fi di casa) dell’utente e il nome della rete, semplificando l’accesso a chi volesse rubare i dati. Secondo l’associazione, bastano normali competenze informatiche per prendere controllo del videocitofono, creare un account con l’app Aiwit, avvicinarsi a casa, premere un pulsante e gestire apertura e chiusura del dispositivo. In questo modo è possibile ottenere da remoto le immagini visibili del citofono. Insomma, eventuali ladri possono sapere quando c’è qualcuno in casa oppure è fuori.
Altro caso: il proprietario di una lavatrice smart di Lg ha scoperto che l’elettrodomestico per inviava una media di 3,6 Gb di dati al giorno. Come descritto sul sito specializzato Tom’s Hardware, la lavatrice rappresentava il 5% del traffico dati giornaliero dell’utente. Normalmente un uso del genere non dovrebbe superare 1 Mb al giorno di traffico. La lavatrice usa il wi-fi per il download dei programmi di lavaggio, preset di vario tipo che Lg chiama Download Cycle dedicati ad asciugabiancheria, lavatrici, lavastoviglie e Styler del produttore sudcoreano. Il traffico esorbitante di dati non è stato chiarito. Ma il sospetto è che la lavatrice potrebbe essere stata utilizzata per il mining di cripto valute. In sostanza, il chip della lavatrice sarebbe servito a trasformare l’elettrodomestico in un computer destinato a creare, attraverso i calcoli, Bitcoin o simili. Un altro aspetto che consiglia di utilizzare la domotica, ma con il dovuto controllo.
Giuseppe Rossi
MUSK LANCERÀ IL ROBOT DOMESTICO
L’imprenditore di Tesla ha in fase avanzata la progettazione di Optimus, androide dedicato ai lavori di casa. È già in grado di maneggiare oggetti delicati e piegare la biancheria. Costerà circa come mezza auto elettrica
Stefano LavoriEse dopo aver aggiunto arredobagno, colore e finiture, il distributore di materiali iniziasse a vendere anche robot? Non è una prospettiva di oggi e neppure di domani, ma di dopodomani sì. Perché l’automazione domestica potrebbe passare anche attraverso una rivoluzione robotica. A prospettarla concretamente è, tanto per cambiare, Elon Musk. Che, dopo le auto elettriche Tesla a guida autonoma (anche se non ancora certificate), i satelliti Starlink, le tegole fotovoltaiche, il social network X e le astronavi di SpaceX, ha messo a punto un robot domestico capace di svolgere i principali compiti di gestione, anche quelli più delicati. Il robot si chiama Optimus e dovrebbe costare, secondo quanto ha fatto intendere Musk, come mezza auto, circa 22 mila dollari. Tanto? In fondo non troppo, se si pensa al costo annuale di un domestico in carne e ossa. E un robot domestico promette di servire in casa per tanti anni a un prezzo inferiore. Al momento il robot è in fase di prototipazione, ma i primi modelli sono già stati mostrati in pubblico. Parte della tecnologia alla base del robot è la stessa utilizzata dalle auto, con un’intelligenza artificiale che implementa l’apprendimento. Grazie ai 28 attuatori strutturali il robot oggi è già in grado di raggiungere quelli che sono definiti come oltre 200 gradi di libertà, di cui 11 soltanto nelle mani. L’androide riesce a muoversi in maniera molto simile a un essere umano. A dimostrazione è stato fatto circolare un video in cui il robot maneggia con disinvoltura degli oggetti e fa yoga, qualsiasi cosa voglia dire, visto che difficilmente ne dovrebbe trarre beneficio. Al momento l’azienda di Musk ha messo a
punto la versione Gen 2 del robot, presentata lo scorso dicembre. Ma, già ora l’androide è in grado di svolgere diverse mansioni e può essere impiegato in alcuni lavori domestici faticosi e ripetitivi. E naturalmente nulla vieta che sia poi introdotto anche in ambito lavorativo extradomestico. L’idea di Musk è quella di una macchina umanoide che possa aiutare le persone in casa. In una delle dimostrazioni, per esempio, si vede il robot che piega magliette. Se tutto funzionerà secondo i piani, il robot domestico potrebbe diventare un must per chi se lo può permettere. E potrebbero essere in molti.
HIGH TECH
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E AUTOMAZIONE I TREND
Secondo un’indagine della società di ricerca Arthur D. Little condotta su circa 300 Ceo, nelle grandi aziende le aspettative sulla tecnologia e dell’economia digitale stanno cambiando. Se nell’arco degli ultimi cinque anni l’attenzione era focalizzata su e-commerce e digital transformation, per il futuro gli interessi riguardano intelligenza artificiale, automazione e sostenibilità. Nel report emerge una visione ottimistica rispetto alle prospettive di crescita: il 66% degli intervistati ritiene che il trend dei prossimi tre-cinque anni sia positivo, con un aumento degli investimenti per favorire la crescita.
AUTO VOLANTI DA SUZUKI E SKYDRIVE
L’auto elettrica prende il volo. Suzuki e SkyDrive hanno avviato la produzione di auto volanti elettriche a Iwata, città che si trova nella prefettura di Shizuoka, in Giappone.L’auto volante si chiamerà Skydrive. Le auto con le ali saranno utilizzate per l’Expo 2025 di Osaka, ma successivamente anche destinate alla vendita ai clienti privati. Il fa parte delle iniziative di Suzuki per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030, anche se far volare un’auto non è uno scherzo in termine di consumo di energia. Suzuki è impegnata con rilevanti investimenti in ricerca e sviluppo anche su biocarburanti, idrogeno, batterie e loro riutilizzo.
AIRBUS SCOMMETTE SULL’AEROTAXI
L’aereotaxi è sotto la lente anche di Airbus, il colosso europeo del trasporto aereo. L’azienda con sede a Tolone ha già presentato il suo prototipo completamente elettrico del CityAirbus NextGen: il volo inaugurale è previsto per quest’anno. Il CityAirbus pesa due tonnellate, come un grande Suv, ha un’apertura alare di circa 12 metri ed è stato sviluppato per volare con un’autonomia di 80 chilometri a una velocità di 120 chilometri l’ora. L’azienda ha aperto un nuovo centro di test di CityAirbus di Donauwrth, in Germania, dedicato al collaudo di sistemi per i veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale.
POCA SICUREZZA PER IL DIGITALE
La sicurezza informatica è sempre più importante, specialmente per le aziende. Purtroppo, però, non è percepita abbastanza. Secondo un sondaggio di Panda Security, azienda specializzata in sicurezza digitale, il 70% degli italiani (ma anche spagnoli e francesi) non pensa alle conseguenze quando condivide i propri dati, eppure sette europei su dieci temono che i propri dati vengano utilizzati per altri scopi quando si registrano su un sito o un’app. Ancora: il 15% delle persone riutilizza le stesse password o effettua solo piccole variazioni (41%). Infine, una persona su cinque condivide le password con amici, familiari o colleghi. Molti italiani, insomma, utilizzano male le password e mettono a rischio di furto informatico i propri dati.
ZALANDO E IL SOSPETTO DI GREENWASHING
La via della sostenibilità è lunga e, soprattutto, a rischio di greenwashing. La Commissione e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori ha spinto il colosso delle vendite online Zalando a rimuovere le icone di segnalazione sul sito web, considerate fuorvianti riguardo la sostenibilità. Icone che erano visualizzate accanto ai prodotti offerti sulla sua piattaforma e che potrebbero suggerire ai consumatori erronee caratteristiche ambientali dei prodotti. Zalando, al contempo, fornirà informazioni chiare sui benefici ambientali dei prodotti, come la percentuale di materiali riciclati utilizzati.
MAXI IMPIANTO EOLICO-SOLARE GALLEGGIANTE
Un investimento corposo sulle energie alternative quello dell’impianto ibrido eolico-solare flottante che nascerà al largo di Corigliano-Rossano (Cosenza), sul Golfo di Taranto. Sarà un impianto da 540 Mw, che rientra tra gli investimenti del fondo Green Arrow Infrastrutture of the Future Fund, che investe in energia rinnovabile e infrastrutture digitali in Europa e prevede l’installazione della tecnologia di piattaforma flottante di SolarDuck, azienda olandese-norvegese specializzata in energia solare. La piattaforma solare sarà composta da 28 turbine eoliche galleggianti da 420 MW di picco e una fotovoltaica di 120 MW di picco, in grado di generare oltre 160 GWh di energia solare annua.