ISSN 2532 - 5671
Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano
FEBBRAIO 2018 - N°86
T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E
MACCHINE PERCHÉ IL NOLEGGIO GUADAGNA POSIZIONI
COLORE SVIZZERA
UNA STAGIONE A TINTE FORTI
I RIVENDITORI DEL CANTON TICINO
YOUTRADE CASA VITA ALL’APERTO SU TERRAZZI E GIARDINI
Granulati Zandobbio 50 SFUMATURE DI GRÈS CON L’ALTRA PIETRA
Italcementi
ANNO 11 - NUMERO 86 FEBBRAIO 2018
Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Umberto Anitori, Umberto Bramani, Alberto Bubbio, Marco Buschi, Giacomo Casarin, Francesca Colombo, Federico Della Puppa, Fabio Franchini, Carlo Lorenzini, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Federico Mombarone,Veronica Monaco, Giuseppe Rossi, Franco Saro, Sergio Vian Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di
Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Giovanni Pietro Grazioli • Centredil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 70,00 (compresi numeri speciali) Copia singola € 5,00. Numeri speciali copia singola €15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link youtradeweb.com/category/abbonati/ oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento
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Quando la materia diventa forma When matter takes a shape
“testa bianca”
the “white head”
EH RUBBER 10+6 è un prodotto della linea Pedestal La sua composizione è formulata appositamente per eguagliare l’alta performance acustica della “testa bianca” presente nei modelli NM e SE della linea Pedestal EH RUBBER 10+6 is a product belonging to the Pedestal line Its composition is specially formulated to match the high acoustic performance of the “white head” present in NM and SE models of the Pedestal range
ETERNO IVICA SRL - Via Austria, 25/E - Z.I. SUD - 35127 PADOVA - ITALY - T. ITALIA +39 049 8530101 T. EXPORT +39 049 8530102 - FAX +39 049 8530111 eternoivica@eternoivica.com - www.eternoivica.com
XI CONVEGNO NAZIONALE YOUTRADE
SCENARI DEL FUTURO DELLA DISTRIBUZIONE EDILE La crisi è alle spalle, bisogna guardare avanti. Ma, allo stesso tempo, si deve trarre insegnamento dal passato, dalla propria storia, per affrontare il nuovo. Il 2018 si preannuncia, infatti, come un anno particolarmente delicato, un ponte tra vecchio e nuovo ciclo dell’edilizia. E la distribuzione, oltre ai produttori, è chiamata a comprendere che cosa avviene, quanto è già realtà e in che modo è necessario adeguare la propria azienda. L’occasione per aggiornarsi sarà il nuovo Convegno di YouTrade, in programma come sempre a settembre. L’evento organizzato da Virginia Gambino Editore, molto atteso dagli operatori del settore edile, quest’anno si focalizzerà proprio sugli scenari della distribuzione, con uno sguardo sui trend specifici che coinvolgono le rivendite. TRASFORMAZIONI DEL PUNTO VENDITA I temi individuati sono aspetti caldi per chi è l’anello di congiunzione tra cantiere e produzione. Per esempio, le nuove soluzioni organizzative della distribuzione, gli sviluppi della rivoluzione digitale, il ruolo differente del consumatore, sempre più protagonista e informato. E, come diretta conseguenza, anche la trasformazione del cliente, che diventa ingranaggio del processo di comunicazione, tramite passaparola o social network. A evolversi, però, non è solo chi acquista, ma anche lo spazio stesso della rivendita, trasformata in showroom, magari con l’ausilio di dispositivi digitali e sorprendenti soluzioni hi-tech. 3 WORKSHOP All’appuntamento con l’XI Convegno di YouTrade non mancheranno, inoltre, due momenti particolarmente apprezzati: il punto sulla congiuntura e i numeri di previsione curati dal Centro Studi YouTrade. Infine, a disposizione dei partecipanti sono previsti tre workshop dedicati a temi specifici. È bene segnarsi subito sull’agenda questo appuntamento da non perdere.
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Sommario
febbraio
Rubriche 13 Editoriale Ma davvero la tecnologia serve a vendere? 14 Econauta Come pagare meno tasse 14 Chiacchiere di condominio Una mediazione per revocare l’amministratore 15 L'avvocato C’è l’Iva nel leasing con acquisto 16 I fatti nostri Pensieri per stare in pensiero 17 Facciamo i conti Il budget dei costi di struttura 20 Imprese 4.0 Gdpr e privacy: burocrazia o opportunità? 21 Colpo d'occhio Dallo shopping tradizionale a quello emozionale: il consum-attore Attualità 24 Digital news Notizie dal web 26 Costruzioni L’edilizia canta con i ricchi e poveri 30 Vero & Falso Quanto vale la Farlocco Spa 33 Canton Ticino Identikit del rivenditore 34 Svizzera Il mattone dei Cantoni
33 Edilizia svizzera, guida alle rivendite del Canton Ticino
Certificazione, una protezione in più dall’industria del falso
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Rivendite 42 Logistica Hub extra large per le rivendite 46 Sover-Fer Tutti insieme badiamo al sodo 50 I ferri del mestiere Il banco vince sempre anche in negozio Imprese 52 Eclisse Niente stipiti, solo vetro 54 Madras Come affrontare la primavera 58 60 62 64
Speciale Macchine e attrezzature Macchine e attrezzature Meglio essere nullatenenti Tyrolit Taglio e levigatura si affittano Rassegna Queste macchine dettano il verbo Faraone Missione gradini sicuri
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Speciale Colore Finiture Il business che vede rosa Protagonisti La parola ai mastri delle sfumature Prima Così il cliente rimane di stucco
88 90 88 104
Speciale Fiere Klimahouse - 1 La sostenibilità tra hi-tech e natura Klimahouse - 2 Le novità per l’edilizia green Klimahouse - 3 Com’è bello stare al verde Klimahouse - 4 Il dolce suono della facciata
106 Le piastrelle che sembrano pietre, arma in più di Granulati Zandobbio
SPECIALE
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Macchine e attrezzature, colore, Klimahosue: le nuove pagine speciali di YouTrade
Storia di copertina 106 Granulati Zandobbio La pavimentazione camaleonte 113 114 136
YouTrade Casa Terrazzi e giaridni Aprirsi al nuovo Noto Una dimora Gattopardo Bonfante Dal cemento al computer
140 Hi-tech 142 Zapping 144 Libri
113 Con la primavera si aprono le porte di terrazzi e giardini
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E d it or i a l e
Ma davvero la tecnologia vi serve a vendere?
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ite la verità: segretamente pensate che la tecnologia, per voi, sia abbastanza superflua. Quello che conta in realtà, pensate, è la vostra esperienza, chi conosce i clienti, chi ha una storia alle spalle, chi diventa un consulente e non solo un rivenditore. D’accordo, ammetterà qualcuno, i computer sono utili per mantenere in ordine la contabilità, forse anche il magazzino. Ma vogliamo mettere l’importanza delle relazioni umane nel rapporto con il cliente? Purtroppo chi pensa così è rimasto fermo a 20 anni fa. Ok, nessuno mette in discussione l’importanza della competenza, della capacità di offrire ai clienti il prodotto giusto. Ma il problema è che tutto ciò non basta più. I concorrenti si chiamano informazione, big data, marketing virale. Che piaccia o meno, sono queste le frontiere dove tutto il commercio, rivendita edile compresa, si deve confrontare. E sono tutte armi che la Grande distribuzione utilizza a piene mani. L'aspetto paradossale è che sono anche strumenti sostanzialmente alla portata di tutti. Sono mezzi immateriali, ma molto selettivi. Non è necessario spendere chissà quanto per utilizzare la tecnologia, ma è richiesta applicazione, desiderio di imparare e, soprattutto, di comprendere con umiltà che a volte nella vita occorre ricominciare da capo: prima o poi i tempi cambiano per tutti. Un esempio è quello di Netflix, ora un colosso quotato in Borsa, fino apochi anni fa una piccola start-up che distribuiva film online. L’azienda americana porta il cinema e la televisione nelle case attraverso la rete internet, a pagamento s’intende, ed è riuscita a prevalere sulle grandi reti televisive e sulle major di Hollywood. Se molti cinema chiudono, be', abbonatevi a Netflix e scoprirete il perché. Ma come ha fatto? Netflix ha investito in tecnologia. Una delle chiavi del successo, per esempio, è l'utilizzo del reccomender system. Di che si tratta? È la capacità di proporre i contenuti giusti al più vasto pubblico possibile, attraverso una serie di sofisticati algoritmi basati su tecniche di statistical learning e machine learning. Inglesismi dei fissati della tecnologia? Forse. Ma funzionano. In pratica, il sistema di Netflix compara le abitudini di ricerca e visione tra utenti simili, che sono ovviamente profilati. Attraverso questo, riunisce i clienti in una sorta di club di utenti con gusti assimilabili. Secondo i suoi dati, l’abbonato medio di Netflix perde interesse nei confronti di un contenuto dopo un intervallo di attesa per la scelta che va dai 60 ai 90 secondi, generalmente dopo 10 o 20 film proposti. Se, invece, riceve suggerimenti che gradisce si fidelizza. Trasportando il concetto in una rivendita: se al cliente sono proposti dieci articoli che non sono di suo interesse, perderà fiducia e attenzione. Al contrario, lo sviluppo e il miglioramento continuo del recommender system aumenta la base utenti. Come può una rivendita utilizzare lo stesso mezzo? Per esempio, se l'azienda fornisce tante informazioni online, cataloghi aggiornati, listini, magari un servizio di e-commerce, può studiare il traffico sul suo sito. Migliorando l'offerta attrarrà sempre più clienti, con un circolo virtuoso: più dati, più clienti, più acquisti. E meno dubbi sull'utilità della tecnologia.
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E C O N A U TA
Come pagare meno tasse
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argomento è delicato: le tasse. Trovare qualcuno che sia soddisfatto del proprio carico fiscale (non solo in Italia) è come scovare una marmotta che ama il mare invece della montagna. Insomma, le tasse provocano l’orticaria. Certo, però, che in parte l’orticaria è sollecitata proprio dalla stessa orticaria. Tradotto: in buona parte la causa della pressione fiscale alta sono le tasse evase. Più aumenta il numero di chi non paga, più chi paga sborsa di più. Quindi, se tutti o quasi pagassero quello che è dovuto allo Stato (ma in realtà a tutti i cittadini sotto forma di istruzione, sanità, forze armate, servizi di sicurezza, pensioni, eccetera), si sborserebbe meno e, forse, ci sarebbe quindi anche meno evasione. È un loop dal quale, tra allegri condoni per chi ha portato soldi all’estero o costruito abusivamente, e mance elettorali si rischia di non uscire più. Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review, ha calcolato che «se l’evasione fiscale dal 1980 fosse stata anche solo di un ottavo inferiore a quella effettiva e si fosse destinato al risparmio queste maggiori entrate, il debito pubblico italiano sarebbe attualmente non più alto del 70% del Pil, 60 punti percentuali più in basso del valore stimato per il 2017 (131,6%) e non molto più alto di quello della Germania». Consideriamo ora che il debito pubblico pesa normalmente circa 85 miliardi di interessi l’anno (qualcosa in meno adesso, ma solo grazie al calmieramento degli interessi indotto dalla Bce fino a settembre). Possiamo immaginare, quindi, che almeno la metà di quei quattrini pagati dagli italiani sarebbero
rimasti nelle tasche dei cittadini o, perlomeno, sarebbero stati spesi in servizi e strutture. Perché, ovviamente, quella montagna di interessi da pagare sul debito si salda, ovviamente, con le tasse. E mentre in vista delle elezioni la parola d’ordine generale è, come sempre, la promessa di tagliare le imposte in cambio del voto, non c’è partito o movimento che nel suo programma elettorale abbia spiegato come evitare l’aumento dell’Iva al 25% previsto dal Fiscal compact per gennaio prossimo. Un suggerimento: basterebbe ridurre l’evasione sull’Iva solamente della metà. Secondo la Banca d’Italia, il mancato versamento dell’Imposta sul valore aggiunto era intorno al 35-40% trent’anni fa, poi si è ridotta sotto il 30%. Ma dal 2010 non c’è stato più un sostanziale miglioramento: oggi siamo circa al 26%. Quindi, se il dato è corretto, un quarto dell’Iva non viene versato. E, più in generale, l’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano indica che l’importo potrebbe ammontare ad almeno 130 miliardi, cioè l’8% del Pil. Ce n’è abbastanza per finanziare un taglio delle tasse. di Federico Mombarone giornalista
CHIACCHIERE DI CONDOMINIO
Una mediazione per revocare l’amministratore
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a Corte di cassazione ha confermato che un condòmino per richiedere la revoca giudiziaria dell’amministratore deve obbligatoriamente fare un tentativo di mediazione. Quando un condòmino rileva che l’amministratore ha commesso una o più irregolarità può rivolgersi al giudice affinché sia il tribunale a valutare la gestione e a revocare il professionista. Le irregolarità possono riguardare, per esempio, la mancata riscossione delle quote dai morosi, il disinteresse per la manutenzione del palazzo, la mancata presentazione da più di un anno dei conti, la non redazione del bilancio o la non specifica in assemblea delle spese con i soldi riscossi per le quote ordinarie. Di fronte a questo, e nonostante la richiesta di una riunione dell’assemblea condominiale per rimuoverlo, l’amministratore potrebbe fare orecchie da mercante e non inviare le convocazioni, senza che nessuno si preoccupi del problema. Ebbene, secondo la Corte di Cassazione non è possibile presentare ricorso direttamente al giudice se prima non viene esperito il tentativo di mediazione obbligatoria. Quindi, sarà necessario presentare un’istanza presso un organismo di mediazione presente nella città in cui si trova il tribunale competente. Il mediatore tenterà una soluzione bonaria alla vertenza, nella speranza che lo stesso amministratore rassegni le dimissioni o che provveda a riprendere la gestione del condominio «abbandonato». Al tentativo di mediazione deve necessariamente partecipare il condòmino che chiede la revoca giudiziale dell’amministratore: se non lo fa o si limita a delegare il suo avvocato, il ricorso in tribunale non può proseguire e viene respinto.
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di Umberto Anitori esperto di condominio
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L’AV V O C ATO
C’è l’Iva nel leasing con acquisto
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n tema di Iva, tra le cessioni di beni soggette a imposta rientra «la consegna materiale di un bene in base a un contratto che prevede la locazione di un bene per un dato periodo o la vendita a rate di un bene, accompagnate dalla clausola secondo la quale la proprietà è normalmente acquisita al più tardi all’atto del pagamento dell’ultima rata» (art. 14, paragrafo 2, lettera b), direttiva 2006/112/Ce). In caso della locazione finanziaria vi sono contemporaneamente un contratto principale (prestazione di servizi) e un contratto accessorio, relativo all’esercizio dell’opzione di acquisto (cosiddetto riscatto). La Corte di Giustizia Ue, Sezione Prima, con la sentenza 4 ottobre 2017 (causa C-164/16), chiamata a pronunciarsi sul se e in quale misura l’espressione «un contratto di locazione (…) accompagnato dalla clausola secondo cui la proprietà è normalmente acquisita al più tardi all’atto del pagamento dell’ultima rata», di cui all’articolo 14, paragrafo 2, lettera b), della direttiva Iva, deve essere interpretato nel senso che si applica a un contratto di locazione con opzione di acquisto. Preliminarmente, la Corte rileva che i contratti convenzionalmente denominati di leasing finanziario o di leasing si caratterizzano per il fatto che il locatario può disporre del bene senza doverne pagare il prezzo intero nel momento in cui tale bene gli viene consegnato. Il contratto di leasing, quindi, può presentare o meno caratteristiche equiparabili all’acquisto di un bene, poiché le parti sono libere di prevedere che il locatario possa scegliere di acquistare o meno il bene al termine del periodo di locazione. Il fatto che il trasferimento di proprietà sia previsto al termine del
contratto o il fatto che la somma delle rate, interessi inclusi, sia praticamente identica al valore commerciale del bene, costituiscono individualmente o congiuntamente criteri che consentono di determinare se un contratto possa essere qualificato come «contratto di leasing finanziario». Qualificare un contratto come contratto di leasing finanziario non è di per sé sufficiente a far rientrare la consegna materiale di un bene in una categoria di operazioni assoggettate all’Iva. Per considerarla una consegna di beni ai sensi della direttiva Iva, occorre determinare se tale contratto abbia per oggetto il «contratto di locazione accompagnato dalla clausola secondo la quale la proprietà è normalmente acquisita al più tardi all’atto del pagamento dell’ultima rata». Perché il contratto di locazione sia considerato come consegna di beni, occorre anzitutto che il contratto in forza del quale è effettuata la consegna del bene contenga una clausola esplicita relativa al trasferimento della proprietà di tale bene dal locatore al locatario, nonché che risulti chiaramente dai termini del contratto, al momento della firma dello stesso, che la proprietà del bene sia destinata a essere acquisita automaticamente dal locatario al termine del contratto. di Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu
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I FAT T I N O S T R I
Pensieri per stare in pensiero
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na risposta plausibile all’annosa domanda sul futuro della distribuzione edile arriva dall’evoluzione dei numerosi trend che accompagnano l’evoluzione del mercato delle costruzioni in generale, anche perché generalmente condivise e quindi possibili. I principali elementi che stanno fomentando il cambiamento sono l’economia circolare, la più o meno ignorata green building, il settore della prefabbricazione, e aggiungerei anche il BIM (Building Information Modeling) che ormai possiamo definire legge. Di queste cose si parla da anni, ed è giusto riconoscere che non sono argomenti che hanno trovato una immediata attenzione, o interesse, da parte degli operatori in generale, e degli imprenditori della distribuzione edile in particolare. Con un po’ di umana condiscendenza, una caratteristica consolidata del comparto delle costruzioni, si è sempre pensato che sì, sono cose interessanti, anche curiose, ma che lasciano il tempo che trovano, fantasie di progettisti, ossessioni di qualche stalker ambientalista… insomma, alzi la mano chi le ha prese davvero sul serio. Poi, come spesso succede, le cose accadono veramente. Pensate alle costruzioni in legno, un mercato in crescita da anni che sta coinvolgendo seriamente anche l’offerta della distribuzione edile. Pensate all’impatto che il cliente privato sta avendo sull’economia dei magazzini edili, una tipologia di cliente che un tempo veniva evitata come un virus. Si parla sempre di più di “green building”, ovvero di un modo di progettare e di costruire che tiene conto del rispetto per l’ambiente, del consumo del suolo, di economia circolare (recupero e riutilizzo), ma anche – e qui attenzione – di una prefabbricazione che è sospinta da digitalizzazione e innovazione tecnologica.
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L’assioma di partenza è che i “previsori” dicono che entro il 2030 (una data che pare lontana, pare) è prevista una crescita dell’85% del volume di produzione degli edifici – al momento non riesco a capire su quali basi, ma comunque ce lo possiamo anche solo augurare - e si pone quindi il dilemma di come soddisfare questa domanda con il bisogno di contenere e magari ridurre parallelamente l’impatto ambientale, ma anche i costi di produzione. La prefabbricazione (definita anche costruzione industrializzata) viene in aiuto: mo-
Bim, economia circolare, prefabbricazione, green building… la nuova edilizia pare allontanarsi sempre più dai cantieri tradizionali, coinvolgendo di fatto anche il futuro delle rivendite di materiali edili (tradizionali) dularità dei processi, risparmio di materiali, o almeno un utilizzo che elimina gran parte degli sprechi, possibilità di errori umani praticamente eliminati, migliore utilizzo delle risorse. In sostanza, meno cantiere e più fabbrica, che significa anche riduzione dei costi, perché si eliminano le “sorprese” che contraddistinguono gli avanzamenti
dei lavori. Inoltre, ed è un altro elemento vincente, poiché il cantiere tradizionale è un produttore ingovernabile di scarti e di rifiuti e la costruzione industrializzata pone un freno anche a questa negatività. E occorre anche tener conto che oggi si deve costruire pensando anche al riciclo dei materiali utilizzati, una volta terminato il ciclo vitale della costruzione, ovvero il principio basilare dell’economia circolare. Non crediamo ci possano essere obiezioni, in generale, su questi assunti. Piuttosto, è opportuno riflettere su quella che potrà essere la funzione della distribuzione edile qualora i cantieri tradizionali dovessero diminuire in modo considerevole e, nel tempo, in modo esponenziale. Se la produzione edilizia si spostasse dal cantiere alla fabbrica verrebbero ovviamente a mancare i clienti tradizionali. E, a tutto ciò, dobbiamo aggiungere il BIM (Building Information Modeling) ormai diventato un’altra realtà con cui confrontarsi, che gestisce tutte le fasi della progettazione e della definizione dei materiali da utilizzare. Diventa quindi chiaro, una volta di più, come la trasformazione dei punti vendita di materiali edili sia un processo ormai irreversibile che ci piaccia o no. La capacità di adattamento non è che sia un nostro marchio di fabbrica, siamo piuttosto propensi a rincorrere, il che significa muoversi in affanno. Ma abbiamo anche la possibilità di ricrearci e diventare comunque utili, forse anche indispensabili, in un mondo sempre più in crisi di contenuti e di intelligenza, due valori comunque imprescindibili. di Roberto Anghinoni giornalista
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FA C C I A M O I C O N T I
Il budget dei costi di struttura
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budget dei costi di struttura è spesso elaborato senza chiedersi in logica di medio/lungo termine di quali strutture si avrà bisogno nel caso in cui gli obiettivi che ci si è dati verranno raggiunti. Creare le strutture con le competenze adeguate non è facile e soprattutto non si improvvisa. Basti pensare ad alcune aree di supporto che sono solitamente deboli nelle piccole imprese, ma che poi inevitabilmente dovranno crescere. Ci si riferisce all’area amministrativa, che dovrà poi imparare a occuparsi dei numeri che servono per gestire e quindi del controllo di gestione. Oppure all’area Information technology, che dovrà appoggiare la crescita di un’impresa con adeguate soluzioni hardware e software. Per concludere con la spesso improvvisata gestione delle persone. Su questi aspetti il problema non è quanto spendere, ma perché spendere. Se, come oggi talvolta succede, da queste aree dipende una crescita equilibrata e duratura di un’impresa, bisogna capirlo e capire grazie al budget quanto si può spendere. La cifra in questione del budget dei costi di struttura ovviamente dipenderà dai margini che si pensa di riuscire a realizzare sul mercato, ma attenzione: persone valide in queste aree possono dare una mano a gestire in modo più efficace e quindi a migliorare i margini complessivi. Un discorso analogo può essere fatto sulle strutture operative del business: vendite, acquisti e gestione magazzino. La persona in più al posto giusto può essere anche in questo caso auspicabile, anche se dovesse aumentare il budget dei costi poiché potrebbero aumentare i margini. Si noti, comunque, che per elaborare in modo efficace un budget dei costi di struttura è molto pericoloso seguire un approccio tradizionale quantitativo e semplice del tipo: «quanto ho speso l’anno scorso, quanto dovrò spendere in più o in meno nell’anno di budget». È un approccio da contabili, non da menti manageriali pensanti. Bisogna riflettere. E ci sono almeno tre aspetti che ne costituiscono la premessa, così come ce ne erano tre per il budget delle vendite: l
• Le ipotesi di evoluzione del mercato nel periodo coperto dal budget (crescita, stasi o flessione) e anche più in là: si tratta di definire un possibile tasso di evoluzione del mercato nel medio periodo (2018 e 2019 saranno di crescita e poi è prevedibile una flessione del mercato, ma non un crollo); • Analisi dell’andamento storico dell’azienda: quali incrementi di fatturato si sono conseguiti e che posizionamento si è registrato nel mercato, poiché se si è cresciuti più del mercato si è conquistata una quota. Viceversa, se si è cresciuti di meno è peggiorato il posizionamento di mercato dell’impresa; e quest’andamento come si vuole che sia in prospettiva; • Qual è la strategia aziendale e di conseguenza quali sono gli obiettivi dell’impresa a medio termine. Sulla base di questi tre input si può iniziare a riflettere sui costi che sarà possibile sostenere nell’anno di budget e che si dovranno sostenere negli anni successivi per raggiungere gli obiettivi di medio/lungo termine. Diversamente si rischia di spendere troppo o troppo poco. Si ribadisce un concetto alla base di queste riflessioni: in qualsiasi business le persone competenti, sempre più necessarie oggi, non si improvvisano, si preparano e ci vuole tempo. Attenzione a non pretendere un inverosimile aumento di utili nell'arco di un anno, compromettendo il futuro. L’altro budget relativo ai costi che può fare la differenza è il budget dei costi discrezionali, cioè di quelle attività che, a discrezione dei vertici aziendali, si possono sostenere o meno: • il budget delle spese che si pensa di destinare per migliorare il proprio utilizzo del web; • il budget per l’innovazione: chi e quando va a cercare nuovi prodotti/fornitori; • il budget per disporre di soluzioni software adeguate nelle varie aree e magari tra loro integrate; • il budget per la formazione del personale; • il budget per sviluppare relazioni con altre imprese per rinfor-
La persona in più al posto giusto può essere anche in questo caso auspicabile, anche se dovesse aumentare il budget delle spese poiché potrebbero aumentare i margini. Invece, è molto pericoloso seguire un approccio tradizionale quantitativo e semplice
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Porte da garage e motorizzazioni
zare la propria posizione sul mercato. Il termine discrezionali per questi costi è pericoloso, poiché sono sì discrezionali, ma un grande saggio del management come Peter Drucker li ha invece chiamati costi per il futuro, costi che si sostengono oggi per esserci domani. Non c’è nessuno che su questi costi possa dare un tetto. C’è solo possibilità di definire qual è la spesa massima che si può sostenere per questi costi. Questa cifra indicativamente è data da: Ricavi di budget Meno costo della merce venduta di budget = Margine di intermediazione commerciale a budget Meno Reddito operativo desiderato (quello che si vuole ottenere)
Porte d’ingresso in alluminio
Dalla cifra che resta si può dedurre quali costi di struttura e discrezionali (per il futuro) si possono spesare nell’esercizio coperto dal budget. Ci si avvicina così al budget economico, sintesi dei budget sin qui in breve richiamati. di Alberto Bubbio Alberto Bubbio è senior professor di Economia Aziendale presso l’Università Cattaneo Liuc di Castellanza (Va), dove è titolare di due insegnamenti: Programmazione e Controllo e Sistemi di contabilità direzionale (Misurazione delle performance aziendali). Per più di quindici anni è stato docente nel corso di laurea in Economia Aziendale presso l’università Bocconi, dove ha anche svolto attività di coordinamento e di didattica presso La Scuola di Direzione Aziendale (Sda). È socio fondatore e partner di Dimensione Controllo Srl, società di consulenza direzionale che da più di 30 anni è al servizio delle imprese clienti per assisterle nella progettazione e realizzazione di efficaci sistemi di pianificazione e controllo. Da due anni è Principal Editor di Manage-mind, una piattaforma per manager attraverso la quale trovare idee e suggerimenti per una più efficace gestione di impresa. F e b b r a i o
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Gdpr e privacy: burocrazia o opportunità?
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on l’evoluzione tecnologica tutto cambia. Ormai, quasi la totalità delle azioni che compiamo ogni giorno genera dei dati: quando andiamo al supermercato, saliamo sul bus, telefoniamo, quando consumiamo elettricità o andiamo in farmacia, qualunque cosa facciamo, lasciamo una traccia, un dato. Molti di questi dati, se usati in modo intelligente, possono creare benefici economici e sociali. I dati possono essere utilizzati per migliorare quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana e sempre più acquistano valore in sé; sono il petrolio dell’era digitale, l’elemento che va elaborato per generare i fatturati delle aziende. Pensiamo ai dati sul numero di biglietti della metropolitana obliterati in diversi momenti della giornata: grazie al loro studio un’azienda di trasporto potrebbe pianificare in modo più efficiente il passaggio dei convogli. I dati analizzati per esempio nei supermercati, sono alla base della formulazione di offerte mirate per i consumatori. Le aziende che sfruttano i dati possono creare prodotti e servizi innovativi per fidelizzare i clienti e acquisirne dei nuovi. Più in generale si parla di Data Economy: i dati diventano la materia prima della nuova economia basata sulla conoscenza e sull’elaborazione delle informazioni, un potenziale motore per lo sviluppo e una fonte di nuovi business. Il risvolto della medaglia è l’aspetto della privacy. La protezione dei dati sarà sempre di più una bussola indispensabile nel futuro digitale, sia per i privati che per le aziende. Proteggere i nostri dati nella dimensione digitale significa tutelare noi stessi e le nostre vite e affermare il principio secondo il quale le esigenze del mercato e delle aziende che vi operano, non devono necessariamente prevalere sui diritti dei cittadini. È necessario trovare un equilibrio tra le esigenze del business e il nostro privato. Siamo infatti chiamati tutti ad una maggiore consapevolezza rispetto al nesso profondo che lega lo sviluppo dell’economia con la protezione dei dati personali.
La Commissione Europea ha sancito quindi un Regolamento Gdpr UE 2016/679, acronimo di General Data Protection Regulation, che nasce per essere lo Statuto della Data Economy e definisce le regole per trattare i dati ed utilizzarli per elaborare nuovi prodotti e servizi innovativi nel rispetto dei cittadini dell’Unione Europea. Il Gdpr ha come obiettivo la tutela dei dati personali dei cittadini e residenti in Europa sia all’interno che all’esterno dei confini dell’Unione Europea. Inoltre, sancisce il diritto del cittadino europeo di essere informato sull’utilizzo dei propri dati, di poter accedervi in qualsiasi momento, poter godere del diritto all’oblio e di rettifica. Il Gdpr già attualmente in vigore, sarà applicabile dal 25 maggio 2018 e oramai il tempo per le aziende di essere compliance rimane poco. Con il regolamento europeo, la privacy e il data management diventano un processo aziendale da gestire in tutte le sue fasi, da quella ideativa a quella esecutiva. Diventa fondamentale affidarsi a professionisti e consulenti che abbiano strumenti applicativi e una competenza a tutto tondo: dai processi aziendali, conoscenze informatiche fino a quelle legali. Il Gdpr impone senza dubbio un elevato impegno economico da parte delle aziende, in quanto si richiede di investire sia a livello di risorse umane che a livello di investimento tecnologico nell’adottare misure adeguate di prevenzione contro eventuali attacchi informatici. Purtroppo, spesso essere compliance è percepito come un costoso adempimento che genera un valore minimo o del tutto assente. Al contrario, il Gdpr rappresenta per le aziende l’occasione per considerare la protezione dei dati come parte integrante della propria strategia di business. L’impatto di una violazione potrà essere devastante in quanto potrà causare perdite finanziarie a breve termine e avere effetto sulla capacità di business a lungo termine; perdita di fiducia dei clienti e danni per la reputazione. I danni complessivi derivanti da attacchi informatici sono stimati in alcuni miliardi di euro, inclusi i costi di ripristino. Il furto d’i-
Con il regolamento europeo, la privacy e il data management diventano un processo aziendale da gestire in tutte le sue fasi, da quella ideativa a quella esecutiva
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dentità, ad esempio, nel settore del credito ha assunto dimensioni rilevanti, con significativi impatti economici e sociali, e perdite stimate in 170 milioni di euro l’anno secondo una recente indagine di Crif. In un mondo in cui sono sempre più numerose le violazioni della sicurezza informatica, le aziende di qualunque dimensione devono prendere sempre più consapevolezza dell’importanza di poter contrastare il cybercrime e sviluppare la resilienza del business. Ecco l’importanza del Gdpr e i vantaggi nell’applicarla. La messa in atto delle regole imposte dal Gdpr può diventare un’opportunità di guadagno, in quanto gli investimenti richiesti sono sempre inferiori rispetto alle sanzioni previste dal Regolamento e al danno economico e di immagine che porterebbe la violazione del dato. Teniamo conto che chiunque subisce un danno materiale o immateriale provocato da una violazione del presente Regolamento ha il diritto di ottenere il risarcimento dal titolare del trattamento – o dal responsabile del trattamento -, se e solo se, quest’ultimo non sia in grado di dimostrare che il danno in questione non gli sia in alcun modo imputabile. Inoltre il regolamento prevede l’attribuzione di sanzioni economiche che vanno da una multa da 10 milioni di euro fino al 4% del volume d’affari. Ignorare il Gdpr può costare caro Poiché non esiste software senza bug e quindi il rischio di cyber
attacco non può essere evitato al 100%, un sistema di controllo dei dati personali è indispensabile per non subire la sanzione ai sensi del Gdpr, (fino al 4% del fatturato!), oltre alle azioni da parte dei clienti e possibili danni reputazionali. I titolari del trattamento sono così chiamati a dimostrare di aver adottato le misure di sicurezza idonee circa il trattamento dei dati: abbattere le vulnerabilità dell’infrastruttura informatica, organizzare la formazione del personale, analisi dei rischi e stilare una accurata e dettagliata definizione del programma di intervento. Da non sottovalutare il vantaggio competitivo che un'azienda ricava dal data management, che è possibile solo con un sistema di controllo dei dati che comporta l’avere un consenso esplicito alla profilazione e allo svolgimento di attività di marketing, e il permesso di tracciare i dati nei propri sistemi informatici. Non dimentichiamo tra l’altro che i clienti daranno maggior fiducia ad un’azienda che pone molta attenzione alla privacy e alla tutela dei propri dati personali e questo comporta un vantaggio in termini di immagine. Le aziende sono quindi esortate a intraprendere un cambiamento culturale e di processi, partendo dai propri dipendenti che non dovranno più vedere la privacy come un peso, ma come un’opportunità. di Umberto Bramani Direzione Nav-lab, amministratore delegato di Nekte
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COLPO D'OCCHIO
Dallo shopping tradizionale a quello emozionale: il consum-attore
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el numero precedente di YouTrade ho cercato di introdurvi alla materia del visual merchandising (Vm) e spero di avervi incuriosito con questa disciplina di cui in Italia si sente ancora poco parlare. La necessità di introdurre il Vm nelle realtà commerciali italiane è reale; senza alcuni piccoli accorgimenti si rischia di rimanere indietro rispetto ai competitor e rispetto alle nuove esigenze dei consumatori. Il web ha cambiato il modo di informarsi del consumatore: amici, parenti, venditore sono ora affiancati da siti e-commerce, recensioni e blog. Qualsiasi tipo di prodotto e relativo uso che si abbia intenzione di farne viene influenzato da opinioni di gente a noi sconosciuta ma della quale tendiamo a fidarci ciecamente. In un mondo fatto di eccesso di informazioni, il consumatore si disorienta: non sa più a chi credere sulle opinioni riguardo l’efficacia del prodotto che vorrebbe acquistare. Per questo possiamo affermare che lo shopping tradizionale, fatto da un cliente che viene al bancone per acquistare un prodotto per bisogno effettivo non sia ancora e soltanto l’unico modo: il nuovo modello è anche lo shopping emozionale. Il consumatore di oggi ha meno tempo: secondo
una ricerca del settimanale britannico The Economist, il tempo per far shopping negli anni Ottanta si attestava sulle 12 ore a settimana, 30 anni dopo il tempo si è ristretto a quattro ore. È evidente, quindi, che il cliente appena entra in un punto vendita (reale o online) deve essere immediatamente attratto da un prodotto. Il nuovo percorso d’acquisto deve stimolare il consumatore a inserire nel carrello un oggetto di cui apparentemente non ha bisogno ma che, per coinvolgimento emotivo, ha deciso di acquistare. Facciamo un esempio pratico: nelle immagini 1 e 2 vediamo l’esposizione di alcuni rubinetti e accessori per arredo bagno. Analizziamo la foto 1: i prodotti sono esposti senza un criterio che non sia la marca, senza mantenere delle geometrie espositive o un ordine di materiali, con la conseguenza che l’occhio veloce del consumatore si perde e non si sofferma. Nella foto 2 invece notiamo che i prodotti non sono ben illuminati: senza una buona illuminazione (come quella che si avrebbe nel proprio bagno) non è possibile valutare il prodotto. Agli occhi del consumatore è come se gli consigliassimo di passare oltre. Ma come potremmo migliorare l’esposizione di questi prodotti? La risposta la troviamo nella foto 3. L’ordine, la
Il tempo per gli acquisti negli anni Ottanta era di 12 ore a settimana, 30 anni dopo è sceso a quattro. Chi entra in un punto vendita deve essere subito attratto da un prodotto
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semplicità di lettura catturano subito l’attenzione: lo spazio a parete è organizzato verticalmente seguendo un preciso stile e orizzontalmente per funzione. Sopra le docce, sotto accessori e ad altezza mano i rubinetti, cosicché il cliente possa toccarli e provarli per scegliere lo stile che fa al caso suo. Di fronte alla parete si posiziona una vasca a cui sono stati aggiunti piccoli elementi d’arredo che completano l’atmosfera retrò della zona bagno che fanno subito riconoscere al cliente di quali prodotti potrà trovare in quell’area ed eventualmente avvicinarsi se interessato a quello stile. Per vendere di più è ora necessario organizzare gli spazi delle vostre showroom e punti vendita in modo che vadano di pari passo con il consumattore ovvero il cliente evoluto che non acquista solo per necessità ma per impulso. Ai clienti piace guardare, toccare e provare, tutte azioni che coinvolgono i nostri cinque sensi (vista, tatto, udito, olfatto, gusto). L’unico modo che il commerciante ha nel suo punto vendita per stimolare i cinque sensi, ovvero gli impulsi, è organizzare gli spazi applicando i criteri del visual merchandising. Sebbene alcune tipologie di prodotti prevedano una precisa pianificazione d’acquisto (esempio: materiale per edilizia, termoidraulica e così via), non bisogna dimenticare i riscontri positivi che si possono ottenere attraverso il Vm in tutte le realtà commerciali. Il cliente torna ad acquistare in negozi che hanno stimolato e soddisfatto la sua shopping experience. E ormai è abituato a compare in luoghi organizzati per: visione valorizzante, visione veloce ed assortita, visione della ripetizione del prodotto. Con queste regole il Vm agisce su aspetti istintivi del comportamento umano spingendo il consumatore a scegliere un punto vendita che gli rende lo shopping più semplice e piacevole. Nei prossimi numeri analizzeremo i criteri base, fino ad allora vi suggerisco di pensare (anche solo come gioco) a cosa potreste cambiare nell’esposizione dei vostri punti vendita per stimolare nei clienti degli acquisti d’impulso. Buona shopping experience! di Sergio Vian esperto di retail, marketing e merchandising per Venus srl www.venusvisualmarketing.com venus@venusvisualmarketing.com Su Facebook: Venus Visual Marketing Merchandising & Retail Project Su Instagram: venusvisualmarketing
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da youtradeweb.com casacondominio.net youbuildweb.it
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A RISTRUTTURARE SI GUADAGNA Se si spendono 30mila euro per ristrutturare una casa se ne guadagnano 35mila. Cioè ci si trova con un utile netto di 5mila euro. In media, s’intende. È la conclusione a cui giunge il Rapporto sul recupero edilizio in Italia e nuovi format digitali. Naturalmente si tratta di una media e il calcolo non vale per qualsiasi immobile. L’analisi ha considerato 104 capoluoghi di provincia nella fascia semicentrale con un appartamento modello di 60 metri quadri. (youtradeweb.com)
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In Italia un terzo del consumo di energia è riconducibile agli edifici residenziali, i quali sono responsabili del 36% delle emissioni di Co2 nell’aria. Gli elevati consumi sono da imputare allo stato del patrimonio edilizio italiano, per la maggior parte vetusto e fortemente energivoro. Basti pensare che oltre il 70% di tale patrimonio è stato costruito prima del 1976, quindi con caratteristiche di scarsa o pressoché nulla rispondenza alle normative energetiche. La quantità del patrimonio a elevato consumo energetico sale esponenzialmente se si considerano gli edifici costruiti ante 2005. (casacondominio.net)
3 LA TORRE PRADA DELLO STUDIO OMA Fondazione Prada apre al pubblico della Torre di Milano. Il progetto audace è firmato dallo studio Oma dell’architetto Rem Koolhaas, che ha disegnato dinamici spazi espositivi dialoganti l’uno con l’altro. Il progetto di 19.000 metri quadrati comprende sette edifici riqualificati e due nuovi, ma nel 2015 il volume più grande destinato a ospitare la collezione permanente della Fondazione era ancora nascosto: si tratta della Torre che svetta sopra il quartiere e funge da punto di riferimento, visibile anche da lontano. (youbuildweb.it)
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L’EDILIZIA CANTA XXXXX XXXXXXX CON I RICCHI E POVERI Le analisi di Eurostat e di Deloitte Xxxxxxxxxxxxx sottolineano come il mercato degli immobili, e di conseguenza quello dell’edilizia, siano più vivaci dove c’è il minor numero di proprietari di abitazioni. Come nei Paesi a maggiore reddito pro capite di Giuseppe Rossi di Giuseppe Rossi
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l mitico presidente di Mediobanca, Enrico Cuccia, ammoniva: «Essere proprietari di un immobile è una faccenda riservata a banche e assicurazioni, non ai singoli cittadini». Lui, infatti, abitava in un appartamento in affitto, per la precisione in via Borgogna, a Milano. Era una eccentrica presa di posizione per un banchiere che, pur non disponendo di un compenso milionario come quelli elargiti ora agli amministratori degli istituti di credito, non era certo incapiente? Non proprio. A dispetto di quanto affermano (con ovvia insistenza) le agenzie immobiliari, che fanno affari sulla quantità di appartamenti che riescono a piazzare, sembra ci sia un collegamento tra numero proprietari e staticità del mercato immobiliare e, in seconda battuta, dell’edilizia residenziale.
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IL PANORAMA DI EUROSTAT Perché? Partiamo dai numeri, quelli di Eurostat, l’istituto di statistica dell'Unione Europea. Gli analisti di Eurostat hanno analizzato i mercati immobiliari dei diversi Paesi europei in rapporto con la capacità di spesa dei cittadini. Il risultato è che, paradossalmente, dove i redditi sono più alti il numero di case di proprietà è più basso. Insomma, sembra un paradosso, ma chi ha meno soldi compra casa e poi la lascia lentamente degradare. ANCHE I RICCHI AFFITTANO Ovviamente si tratta di una linea di tendenza generale, non esattamente uniforme, ma in media il risultato è questo. Quando si incrociano i dati relativi alla proprietà e al potere d’acquisto dei cittadini dei YO U T R A D E
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La percentuale di italiani che sono proprietari di un immobile. Solo il 55% quella dei tedeschi
diversi Paesi, il risultato appare sorprendente. Se si stabilisce un valore di 100 la percentuale media dei cittadini europei proprietari di immobili, appare chiaro che dove l’economia è stabilmente più avanzata, con crisi più brevi e periodi di crescita più lunghi e sostenuti, il numero di chi possiede una casa è più basso. Sempre ponendo come metro di paragone la media europea, si scopre che la quota di case di proprietà nei Paesi Ue più Svizzera è del 69,4%, e su questi immobili per il 29,6% grava un mutuo, con una percentuale di ipoteche che si riferisce al totale delle abitazioni e non solo a quelle di proprietà. I SOLDI A CASA La Svizzera, monitorata anche se non fa parte della Ue, per esempio, ha una capacità media di spesa dei F e b b r a i o
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propri cittadini nettamente superiore alla media europea, 161. Ma, allo stesso tempo, solo il 43% degli svizzeri possiede un immobile. Discorso simile per la Germania: nonostante un potere di acquisto superiore a quello degli altri cittadini europei, a quota 120, neppure il 55% dei tedeschi ha acquistato o ereditato un appartamento o villa. Un caso a parte è il piccolo Lussemburgo dove, al contrario, è stato rilevato un potere di acquisto medio altissimo (270), che corrisponde anche a un altrettanto alto tasso di proprietà immobiliare, circa il 75%. Ma il piccolo ducato è un unicum. Ha un tasso di proprietà simile a quello che si trova in Italia, con la differenza che il nostro potere d’acquisto è di gran lunga inferiore, a quota 96, mentre il tasso di proprietari sfiora il 73%. L’estremo è però rappresentato dalla Romania, dove il prodotto interno espresso in Purchasing power standard, cioè l’indice che misura il potere d’acquisto, è solo a 57, cioè quasi la metà della media europea. Eppure in Romania i proprietari di case sono il 96,4% della popolazione. È ovvio, inoltre, che nel Paese dell’Est di lingua latina è bassissima la percentuale di chi deve pagare un mutuo: insomma, poveri, ma proprietari. Sempre su questa falsariga (scarso reddito, alto tasso di proprietà) anche se con numeri meno eclatanti, risultano Paesi come la Bulgaria, Malta, la Polonia o l’Ungheria. IMMOBILI E IMMOBILISMO Che cosa si può dedurre da questi numeri e dai grafici pubblicati in queste pagine, in particolare in quello dove la dimensione delle bandiere nei tondi indica la misura dei mutui accesi da chi acquista casa? Innanzitutto, che nei Paesi dove il potere d’acquisto è maggiore e il numero dei proprietari è, al contrario, minore, c’è più fermento sul mercato immobiliare. Alta percentuale di mutui significa che c’è più gente disposta ad acquistare casa. Insomma, c’è maggiore dinamismo dove ci sono più quattrini, e i prezzi delle case sono più alti. Al contrario, molti dei Paesi con una proprietà immobiliare diffusa sono statici, con un mercato dei mutui asfittico. Ovvio: se tutti sono proprietari, che bisogno c’è di accendere un prestito? I RIFLESSI SUL MATTONE L’analisi sul rapporto tra proprietari e reddito disponibile ha riflessi immediati anche sul mondo delle costruzioni. Certo, l’edilizia residenziale è influenzata anche da altri aspetti, come la congiuntura economica, i cicli delle costruzioni, l’inflazione e via elencando. Ma sembra esserci una correlazione, prima di tutto logica, tra numero di proprietari e quantità di case in costruzione. La correlazione logica appare subito evidente: chi abita in un appartamento
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Il rapporto tra disponibilità di spesa pro capite e diffusione della proprietà immobiliare. Fonte: Eurostat, Sole 24Ore
Nel grafico sopra, quanto rende un contratto di locazione in Europa. Sotto, percentuale di popolazione che vive in affitto. Fonte: Deloitte
di proprietà ha scarso interesse ad acquistarne un altro o a migliorarne in modo strutturale le caratteristiche. È un comprensibile istinto conservativo. Così non sorprende che, secondo l’ultimo rapporto su immobili e mercato dell’edilizia residenziale il colosso della consulenza Deloitte indichi come nello scorso anno il maggior numero di appartamenti in
costruzione per mille abitanti si registri in Austria (7,6 per mille) e Francia (5,7 per mille), mentre al fondo della classifica risultino Paesi dove la proprietà di appartamenti è più diffusa e il potere d’acquisto più basso della media, come Slovenia (1,3 su mille), Spagna (2) e Repubblica Ceca (2,6). Altro aspetto: dove il mercato degli affitti è più vivace, con una redditività maggiore, è più incentivato chi vuole mettere a reddito un immobile e, ovviamente, il canone di locazione è più alto se l’immobile è in buone condizioni. Quindi, il proprietario è spinto a migliorare la qualità dell’immobile che possiede. LA COINCIDENZA DEI PREZZI Anche se non è possibile generalizzare il trend, gli ultimi dati relativi all’Eurozona, cioè quelli del terzo trimestre 2017, sembrano avvalorare l’analisi appena esposta. Nella seconda parte del 2017, infatti, le quotazioni immobiliari nei Paesi della zona euro hanno registrato un aumento del 4,1% su base annua, mentre su base trimestrale la crescita è stata pari all'1,7%. Più in generale, secondo Eurostat nell’Europa dei 28 i prezzi delle case sono aumentati del 4,6% rispetto al terzo trimestre 2016 e dell'1,7% rispetto al secondo trimestre del 2017. Sull'anno, la crescita maggiore si è registrata nella Repubblica Ceca (+12,3%), in Irlanda (+12%) e in Portogallo (+10,4%). In Italia le quotazioni immobiliari sono calate (-0,9%). Sul trimestre, i principali aumenti si registrano in Irlanda (+5,7%), a Malta (+4,3%), e in Olanda (+3,7%), mentre cali si registrano in Romania (-1,6%), in Finlandia e in Italia (-0,5%).
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QUANTO VALE LA FARLOCCO SPA I prodotti contraffatti sul mercato italiano valgono 7 miliardi di euro: un fenomeno che non riguarda solo moda e food, ma anche l’edilizia. E a questa montagna di fakessi aggiunge lo scarso utilizzo della certificazione, che può proteggere rivenditori e clienti di Giuseppe Rossi
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l 13 gennaio 2018 la Guardia di Finanza di Rimini ha sequestrato oltre 47mila articoli contraffatti, individuati in un centro di stoccaggio e vendita all'ingrosso. Tra gli oggetti sotto sequestro si contavano 42 capi di abbigliamento griffati (tarocchi), gadget con il logo delle più famose squadre di calcio e 5.000 altri articoli. Tra cui 103 pistole a gas. Sempre nella stessa zona, poco tempo prima, erano finite nella rete delle Fiamme Gialle altri 10mila articoli. Neanche tanti: durante l’intero 2017 sono stati oltre 57mila i prodotti bloccati dai finanzieri. E si parla di Rimini. Infatti, basta spostarsi di qualche chilometro, a Forlì, ed ecco che il sequestro operato dalle forze dell’ordine sale a oltre 1 milione di articoli, falsi, non conformi o con false etichettature Ce. Che, in questo caso, è una sigla fake, perché al fenomeno della contraffazione si somma quello delle false o mancate certificazioni. È il caso, appunto, del marchio Ce (vedi box), che può essere farlocco oppure scritto come C E (con le due lettere separate da uno spazio), che sta a indicare semplicemente China Export ed è stato studiato per essere confuso con il logo originale, con una grafica che può ingannare chi non ci fa molto caso. NON SOLO ABITI I prodotti falsi non sono solo giocattoli, accessori di moda e vestiti griffati? In gran parte. Ma in realtà il fenomeno della contraffazione si è iniettato come un veleno nell’intero corpo dell’economia, prodotti per l’edilizia compresi. A Pescara, per esempio, è stata individuata poche settimane fa una centrale della contraffazione e deposito di merce contraffatta, dotata di ogni genere di macchinario utile, dalle cucitrici ed etichettatrici fino
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alle presse per la marchiatura a caldo. Insomma, quella del falso è un’industria organizzata. Il fenomeno della contraffazione, a livello nazionale, vale quasi 7 miliardi di euro, con una perdita di gettito fiscale di 5,7 miliardi (quasi 1,7 miliardi legati alla produzione diretta, cui si somma il gettito che deriva dall’indotto in altri settori dell’economia, stimato in 4 miliardi). Non solo: i prodotti falsi, secondo un dossier presentato in Parlamento dalla Guardia di Finanza, provocano anche 100mila posti di lavoro in meno. I danni per le imprese che operano nella legalità si estendono non solo alle mancate vendite con la conseguente riduzione del fatturato, ma anche alla perdita di immagine e credibilità causata da prodotti con il marchio falsificato, ma che non rispondono agli stessi livelli qualitativi, e alle spese per la tutela dei diritti in sede legale. Il bilancio è impressionante: secondo gli ultimi dati disponibili, in cinque anni (2012-2016) la Guardia di Finanza ha eseguito 60mila interventi di polizia giudiziaria, sequestrato 1 miliardo di prodotti per un controvalore di 10,8 miliardi di euro e inibito 1.614 siti Internet (620 nel solo 2016). Secondo il calcolo di Confindustria, infatti, il fenomeno della contraffazione è raddoppiato in dieci anni anche per via del numero di chi acquista online. La situazione in Italia è talmente paradossale che anni fa è stato aperto addirittura il Museo del Vero e del Falso. La sede si trova (ovvio) a Napoli: «Ci sono misure normative deboli e comunque inadatte a contrastare un fenomeno organizzato a livelli transnazionali. Facciamo nostre le denunce presentate ieri dalla Commissione parlamentare sulla contraffazione, denunce che attraverso le attività dell’Associazione Museo del Vero e del Falso portiamo avanti da tempo», ha commentato Luigi Giamundo, presidente dell’AsYO U T R A D E
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sociazione Museo del Vero e del Falso quando è stata presentata la relazione conclusiva della Commissione parlamentare sulla contraffazione. «L’Italia è il Paese europeo che paga il prezzo più alto al mercato del falso con quasi 7 miliardi di euro all’anno di mancate vendite e 100mila posti di lavoro bruciati. È il valore di una vera e propria manovra finanziaria», ha sottolineato. Secondo Giamundo, il fenomeno potrebbe essere eliminato o, almeno, limitato con l’istituzione della figura del tutor d’azienda, finalizzata a garantire l’uso del marchio Made in Italy ad aziende tracciabili, con strutturata presenza in Italia. Inoltre, sarebbe necessario un inasprimento dei controlli, estendendo gli strumenti previsti in materia di anticontraffazione marchi e segni distintivi anche alle azioni di contrabbando e falsificazione composizione prodotti. Una proposta che, però, difficilmente sarà tradotta in regole da seguire. LA GUERRA DEL MARCHIO La lotta ai falsi sembra non avere fine e a poco servono le iniziative per ridurre il fenomeno. Persino la Commissione Europea è scesa in campo con nuove linee-guida per rafforzare la lotta contro la contraffazione e a favore della protezione dei diritti intellettuali. Il fenomeno, infatti, non riguarda solo l’Italia. Ma la ricerca di una maggiore collaborazione con i Paesi terzi (tradotto: la Cina) produttori di beni contraffatti, è sembrata ad alcuni quasi una barzelletta. Secondo le analisi più recenti, circa metà dell'industria europea fa uso di diritti intellettuali, che riguardano per esempio brevetti e marchi. E non si tratta solo della moda: oltre al lusso il fenomeno riguarda servizi finanziari, automotive, informatica, farmaceutica e, non meno importante, il settore dell’edilizia. Questi settori assieme generano circa il 42% del prodotto interno lordo della Ue, pari a 5,7 mila miliardi di euro, e danno lavoro al 38% degli occupati. CERTIFICAZIONE E GARANZIA Un discorso parallelo è quello che riguarda la certificazione dei prodotti (ma anche dei processi produttivi). Il «bollino blu» è una garanzia che tutto sia stato fatto per bene, rispettando le regole, ma anche gli schemi produttivi migliori e una garanzia sia per il cliente finale che per il commerciante, che può essere ritenuto co-responsabile di un eventuale danno provocato da un prodotto imperfetto e non certificato. Ma non si deve confondere il rispetto delle norme con la sua certificazione. La norma definisce i requisiti da rispettare, la certificazione testimonia che effettivamente un prodotto rispetta i requisiti. La certificazione è anche una procedura che non dipende dalla asserzione dell’azienda produttrice, come nel caso del marchio Ce, ma da una terza parte indipendente che fornisce l’assicurazione scritta che un F e b b r a i o
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prodotto, un servizio, un processo è conforme ai requisiti. Da questo punto di vista la certificazione è come una polizza assicurativa, per esempio per quanto riguarda l’impatto ambientale (è la Uni En Iso 14001). Più in generale, in Italia e in Europa le norme Uni Cei En Iso Iec 17000 sono il quadro di riferimento normativo per la certificazione di prodotti, di sistemi di gestione, del personale, di ispezione e per i laboratori di prova e taratura.
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le migliaia di posti di lavoro in meno a causa del mercato dei prodotti contraffatti
CHI GARANTISCE Ovviamente per la certificazione bisogna rivolgersi a enti credibili. Come saperlo? È semplice: in Italia il governo ha designato Accredia come ente che attesta la competenza, l'indipendenza e l'imparzialità degli organismi e dei laboratori che verificano la conformità dei beni e dei servizi alle norme. Insomma, Accredia è il controllore dei controllori. E in questo stesso modo altri Paesi europei hanno i loro enti di verifica. Certo, poi è necessario che anche il cliente finale faccia caso alla presenza di un attestato o marchio di certificazione e ne comprenda il valore.
CHI CE E CHI NON C’È È importante il marchio Ce? La risposta è sì. Il logo indica che il prodotto è conforme alle direttive dell’Unione Europea. Il segno Ce deve essere presente sui prodotti e certifica (o,
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meglio, il produttore autocertifica) la conformità ai requisiti richiesti per la commercializzazione. Il marchio Ce è obbligatorio, per esempio, per i prodotti da costruzione, macchine, per dispositivi con compatibilità elettromagnetica, sistemi
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Marchio China Export
medici,
ascensori, macchinari e strumenti di pesatura, ma anche di largo consumo come giocattoli, computer, cellulari e lampadine. Una curiosità: Ce non è la sigla né l’acronimo di nulla. Non significa, come alcuni sostengono Conformità Europea. Al momento dell’accordo sulla direttiva che l’ha introdotto, gli Stati si sono semplicemente accordati sull’utilizzo di Ce come il più immediatamente comprensibile. Il marchio Ce non vuole indicare solo sicurezza, ma anche rispetto delle regole dal momento della progettazione, alla fabbricazione, alla commercializzazione, fino allo smaltimento. Con il marchio, quindi, il produttore dichiara di rispettare tutti i requisiti richiesti entro lo spazio economico europeo, ma anche della Turchia. E se un prodotto arriva da un altro paese del mondo? È lo stesso. Ma è l’importatore che, prima della prima messa in commercio deve accertare la conformità alla direttiva. Se l'importatore è un’azienda che vende con il proprio marchio il prodotto, per apporre il marchio Ce deve poter esibire i documenti obbligatori previsti a partire dalla dichiarazione di conformità.
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IDENTIKIT DEL RIVENDITORE La mappa della distribuzione edile nell’area più vicina della Confederazione elvetica. Per scoprire affinità e differenze tra il commercio edile svizzero e quello italiano a cura di Veronica Monaco
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DO SS I ER R I V E N D I TO R I C A N TO N T I C I N O SVIZZERA
IL MATTONE DEI CANTONI Il mercato elvetico delle costruzioni nel 2017 è cresciuto moderatamente. E nonostante ora registri una leggera flessione, si rivela ancora solido. YouTrade ha messo a punto la mappa della distribuzione edile nell’area più vicina della Confederazione, il Ticinese di Carlo Lorenzini e Veronica Monaco
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LOGISTICA
HUB EXTRA LARGE PER LE RIVENDITE Lo scorso anno Mecstore ha progettato una nuova struttura per meglio rispondere alle esigenze dei rivenditori soci, garantendo velocità, efficienza e una profondità di gamma. Risultato? Il polo vicino a Pordenone. Con vantaggi per i consorziati di Fabio Franchini
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a logistica è sempre più un fattore di vantaggio competitivo per un’azienda. Una gestione efficiente e ottimizzata del capannone permette di gestire al meglio la merce a magazzino. Favorendo, velocizzando e incrementando le vendite. Lorenzo Flebus, presidente di Mecstore, spiega perché e come i Magazzini Edili Consorziati hanno deciso di investire per (ri)organizzare il centro logistico del gruppo a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone.
Lorenzo Flebus, presidente di Mecstore
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Domanda. Che cosa vi ha spinto a riorganizzare il polo logistico? Risposta. La prendo larga per arrivare al dunque: il gruppo Mecstore è nato nel 1994 e con il passare degli anni si è evoluto fino a raddoppiare il numero delle rivendite edili presenti al suo interno: attualmente raggruppa 41 consociati, con 48 punti vendita distribuiti in modo capillare nelle regioni del Friuli Venezia Giulia e Veneto. Nel corso del tempo il consiglio di amministrazione ha costantemente promosso politiche commerciali che hanno determinato una evoluzione del concetto stesso di gruppo d’acquisto, inteso non più solamente come aggregazione di rivendite per l’acquisto di materiali a condizioni vantaggiose, ma anche come gruppo di vendita, ovvero come un’entità che in modo simile a quello che fa la grande distribuzione, mette in campo strategie comuni come l’unificazione dell’ immagine dei punti vendita e la realizzazione di un listino unico di vendita con possibilità di scontistiche diversificate in funzione delle aree operative di vendita finalizzate a vendere con maggiore frequenza i propri prodotti sul mercato. Ciò detto, l’edilizia storicamente è sempre stato un settore nel quale l’evoluzione è arrivata più lentamente rispetto agli altri settori. D. E quindi? R. Ora non possiamo più fare finta di niente, perché nel nostro settore, come negli altri, diventa fondamentale andare incontro alle richieste e ai desideri dei clienti, utilizzando sia i mezzi tradizionali che il web. In questi ultimi tempi, diversi punti vendita del gruppo hanno operato un cambio radicale del layout del magazzino, in modo da incontrare le richieste provenienti dal mercato. Nel 2004 Chris Anderson espose la teoria della Coda Lunga, secondo la quale i ricavi sono ottenuti non solo con la vendita di molte unità di pochi oggetti (i best-seller), ma anche vendendo pochissime unità di tantissimi prodotti diversi. Questa teoria è stata confermata soprattutto YO U T R A D E
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negli ultimi anni, con l’impatto che ha avuto il web sui consumi. Di conseguenza, ed eccoci al dunque, il centro logistico del gruppo, da sempre un asset strategico per tutti i soci, non poteva non adeguarsi alle richieste del mercato attuale. È stato quindi deciso di investire nel 2017 nella logistica, organizzando una nuova struttura che potesse rispondere alla esigenze dei soci, garantendo loro una profondità di gamma altrimenti impensabile per le possibilità di una singola rivendita. D. A chi vi siete rivolti per compiere questo lavoro? R. La parte di pianificazione è stata gestita internamente programmando il lavoro nei dettagli, mentre la parte operativa è stata affidata a un’azienda esterna specializzata nel gestire e organizzare gli spostamenti aziendali. D. In pratica, che cosa è stato fatto? Che cosa è cambiato dal prima al dopo? R. La struttura precedente era stata già oggetto di innovazione, con l’introduzione del barcode per gestire in modo più rapido l’evasione degli ordini. Comunque, rispetto a prima è stata potenziata l’intera struttura, in modo che la componente logistica del gruppo risulti essere un elemento che possa dare un vantaggio competitivo rispetto ai diretti concorrenti. D. Quali vantaggi avete ottenuto? R. In prima battuta efficienza e velocità. In secondo luogo, il nuovo polo logistico è importante per l’impatto che può avere sul mercato in termini di immagine del gruppo stesso. Inoltre, i soci si muovono autonomamente con un listino di vendita digitale che assegnano ai clienti con scontistiche dedicate. Per quanto concerne invece la disponibilità degli articoli, la piattaforma web alla quale sono tutti collegati dà in tempo reale la disponibilità e i prezzi che il socio paga.
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I numeri del gruppo NAV-lab: + 600 progetti Dynamics realizzati + 350 risorse dedicate + 13% quota del mercato NAV in Italia + 60 mil di € di fatturato + 17 sedi Nord Centro e Sud Italia43
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TUTTI INSIEME BADIAMO AL SODO La rivendita di Marina di Pietrasanta si è consorziata al Dec per privilegiare concretezza e sinergie. E affrontare meglio il mercato, ancora in stand-by, della Versilia. Dove, spiega Stefano Barsella, accanto ai professionisti dell’edilizia cresce il peso della clientela privata di Franco Saro
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ul litorale della Versilia si sono scritti fiumi di pagine, sono state rievocate l’infanzia di Gianni, Umberto e Susanna Agnelli, i mitici anni Sessanta, le frequentazioni vip dei nostri giorni. Meno, invece, è stato scritto di quello che sta al di là del lungomare, della sua vita produttiva, anche per quanto riguarda l’edilizia. Eppure ce ne sarebbe bisogno. Sover Fer, azienda di Marina di Pietrasanta (provincia di Lucca) specializzata nel settore edilizio, per esempio, è un esempio di attività che si è evoluta alle spalle delle Apuane e di fronte al Tirreno. La sua filosofia? «Essere serviti con celerità, avere la disponibilità del
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L’interno del punto vendita di Sover Fer. Nella pagina a fianco, Stefano Barsella, direttore dell’azienda versiliese fondata 50 anni fa da Damerino Del Pistoia
materiale, sapere rispondere alle mutevoli esigenze del mercato e delle committenze», spiega Stefano Barsella, direttore dell’impresa toscana da poco entrata a far parte del Consorzio Dec. Domanda. La rivendita opera in Versilia. Qual è la sua storia? Risposta. Sover Fer è stata fondata 50 anni fa dal padre dell’attuale proprietaria, Elena Del Pistoia. Siamo sempre stati in questa unica sede, a Marina di Pietrasanta, in posizione baricentrica rispetto allo sviluppo della costa tirrenica. Inizialmente realizzavamo armature metalliche per manufatti in cemento, poco alla volta abbiamo introdotto altri materiali. Come si è evoluta l’edilizia in questi 50 anni, allo
stesso modo è cresciuta l’offerta commerciale della nostra rivendita. Abbiamo iniziato a produrre travetti bausta e ferro per cemento armato e poco dopo abbiamo iniziato a vendere laterizi: all’epoca bastavano quattro tipi di blocchi, doppio Uni e foratelle per coprire gran parte delle esigenze del mercato. Di lì in avanti abbiamo introdotto tutti gli altri prodotti, mantenendo però sempre viva quell’anima «strutturista» che ci ha fatto nascere e che in questi anni non è mai venuta meno. Da una decina di anni abbiamo anche acquistato uno showroom in centro a Pietrasanta per la vendita di ceramiche e articoli idrotermosanitari e con l’ulteriore sviluppo della linea Brico cerchiamo di avere un'offerta
Materiali edili per interventi strutturali di Sover Fer. L’azienda ha anche uno showroom in centro a Pietrasanta per ceramiche e idrotermosanitari
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commerciale quanto più ampia possibile. D. L’azienda è giunta al momento del cambio generazionale. Come avviene il passaggio? R. Con molta gradualità. Fortunatamente il nostro fondatore, Damerino Del Pistoia, ha sempre dato ampia fiducia ai suoi collaboratori ed è riuscito a delegare, poco alla volta, tutte le funzioni aziendali. Certo, è ancora presente, ma lascia che sia il nuovo gruppo dirigente a formulare strategie, a proporre soluzioni ed evoluzioni aziendali. Lascia, soprattutto, che siano altri a compiere le scelte. In questo passaggio ha sicuramente agevolato il nostro modus operandi: ogni sabato ci troviamo con le figure chiave dell’azienda e facciamo il punto della situazione, ci confrontiamo, scambiamo idee e questo ci consente di avere una visione ed una impostazione quanto più condivisa dell’azienda. D. Qual è la situazione del mercato dell’edilizia in Versilia? R. Come in ogni parte d’Italia, anche in Versilia negli anni passati l’edilizia ha subito una brutta battuta di arresto, se non addirittura un tracollo, che sta poco (molto poco) alla volta, passando. Le cause le sappiamo, non c’è niente di nuovo da aggiungere. D’altronde, più che di una normale crisi sarebbe opportuno parlare di un cambio di paradigma del mercato. Questo periodo ha imposto un radicale cambiamento di passo a chi, come noi, è e vuole restare nel mercato. D. Come è composta la vostra clientela?
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R. Molto variegata in verità. In larga parte è ancora composta da imprese di piccole e medie dimensioni con una fetta sempre crescente di clientela privata. Questo, in fondo, non ci stupisce, perché rientra perfettamente in quelle che sono le nuove tendenze del mercato che anno dopo anno divengono sempre più marcate. Quella che una volta era una fascia marginale è divenuta e diventerà sempre più una fetta consistente dei clienti delle rivendite edili. Questo aspetto comporta per tutti noi una nuova sfida dato che per essere «intercettata» richiede un sostanziale e radicale cambio di passo rispetto a quello che era solito offrire la rivendita tradizionale. D. Quali sono le richieste principali dei clienti? R. In un mercato sempre più concorrenziale ci è chiesto di essere in linea con i prezzi, ma non posso negare che una fetta sempre più consistente di clientela ci chiede servizio: celerità, avere la disponibilità del materiale, sapere rispondere alle mutevoli esigenze del mercato e delle committenze. Avere la flessibilità per gestire tutte queste situazioni coniugandole con una offerta commerciale all’altezza delle aspettative. È fondamentale chiedersi costantemente per quale motivo un cliente deve scegliere proprio la nostra rivendita e non un’altra. D. Qual è la copertura territoriale della vostra azienda? R. La nostra azienda è stata sempre molto radicata nel territorio, spaziamo in tutta quella che è la Versilia, da Massa fino a Torre del Lago. Le vendite oltre questi confini sono per noi sporadiche. D. Avvertite la concorrenza della Gdo? R. Non che la concorrenza non manchi in Versilia, negli ultimi anni si sono inseriti sul mercato nuovi attori con forti potenzialità, ma al momento la Gdo non è presente. D. Con quali strumenti cercate di competere? R. La nostra vena «strutturista» ci ha sempre fatto propendere per il lato tecnico: abbiamo sempre avuto al nostro interno uno studio tecnico con un ingegnere e un geometra. Negli anni abbiamo sviluppato una forte flessibilità per la produzione di ferro per cemento armato e solaio. Diciamo che una focalizzazione sulle esigenze del cliente, un forte servizio di consulenza, corsi tecnici di approfondimento e specializzazione, unita ad una offerta commerciale piuttosto ampia ci ha fatto mantenere le posizioni. D. Come avete conosciuto il Dec? YO U T R A D E
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difficilmente potrà mai raggiungere le condizioni che può ottenere un gruppo di circa 200 soci... D. Quali sono le aspettative del Dec per il 2018? R. Beh, la strada tracciata già negli anni precedenti è, a mio avviso, quella giusta. Cercare di formare ancora di più lo spirito consortile è la Priorità, con la lettera maiuscola. Da soli, in questo mercato, si fatica molto, molto di più. D. Quali sono le sue previsioni di mercato per il 2018? R. Qualche cenno di ripresa si intravede, ma sono segnali ancora troppo deboli e soprattutto intermittenti. Il mercato immobiliare presenta ancora una enorme massa di unità invendute che, gioco forza, penalizza una ripresa dell’edilizia che è ancora là da venire. Inoltre, nuovi soggetti si sono affacciati e altri si affacceranno sul mercato, andando così a intaccare ancor più le quote di mercato necessarie alla sopravvivenza delle aziende. Un anno di sofferenza, quindi. Ma, al di là di ogni altra considerazione, credo che questa condizione sarà la medesima che perdurerà negli anni a venire. È cambiato il mercato e dovremmo comprendere che le precedenti impostazioni aziendali non valgono o quanto meno sono messe a dura prova. R. Abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti con le altre rivenD. Quali sono i servizi offerti dal vostro punto vendita? dite di zona ed in particolare con Magazzini Bracchi, il cui titolare R. Consulenza tecnica a 360 gradi, ampia offerta commerciale, focalizJacopo un giorno me ne parlò. Dato che noi venivamo già da una zazione sul cliente: questi sono i principali focus della nostra azienda. esperienza consorziale, mi chiese cosa ne pensassi e se fossi disposto D. Come gestite il vostro magazzino? ad approfondirne gli aspetti. Devo dire che inizialmente fui un po’ R. Da sempre siamo stati molto attenti alla razionalizzazione di tutti scettico. Però con l’entusiasmo di Jacopo e con gli incontri sia con gli aspetti della gestione aziendale e, per dirne una, abbiamo sempre Marco che con Enrico i dubbi sono stati fugati… ed eccoci qua. avuto un magazzino fiscale per poter tracciare ogni ordine e ogni D. Come è avvenuto il contatto con Dec? vendita per consentirci controlli incrociati. Monitorare gli indici R. In maniera semplice: abbiamo chiamato la di rotazione del magazzino è un elemento sul sede di Rubiera e abbiamo fissato un appuntaquale poniamo poi molta attenzione. La raziomento con Marco che ci ha illustrato quello che nalizzazione dell’uso degli spazi è altrettanto «In un mercato che, è lo scopo consortile e le peculiarità del Dec. importante sia dal punto di vista commerciale sotto il profilo della D. Che cosa vi ha indotto a divenirne soci? sia dal punto di vista gestionale e i cambiamenmarginalità, è sempre R. In prima battuta sono stato impressionato ti che di volta in volta apportiamo sono sempre dalla struttura snella ed efficiente. Niente costi frutto di un ampio dialogo che teniamo con la più asfittico far parte e superflui fronzoli, ma sostanza. Poi, approclientela, con gli addetti alle vendite e con gli del Consorzio Dec può fondendo, ho costatato come il meccanismo operatori sul piazzale. rivelarsi la mossa di pesi e incentivi spinga la formazione dello D. Per la formazione del personale di vendita decisiva. La singola spirito consortile, che se pienamente abbracche iniziative portate avanti? ciato ripaga proficuamente. Non solo: il mecR. Corsi, corsi ed ancora corsi. Tenersi aggiorrivendita difficilmente canismo dei pesi, con la sua premialità, spinge nati, sapere quelli che sono gli indirizzi del ottiene le condizioni che implicitamente il punto vendita a strutturarsi mercato, cosa propongono sia le aziende con può ottenere un gruppo e a confrontarsi a viso aperto con il mercato. le quali collaboriamo che le aziende concordi circa 200 soci» D. Quanto conta far parte del Consorzio Dec? renti è di vitale importanza. Non possiamo più R. In un mercato che, sotto il profilo della considerarci monadi uniche e indipendenti, ma marginalità, è sempre più asfittico far parte siamo interdipendenti da ciò che ci circonda, del Consorzio Dec può rivelarsi la mossa decisiva. Certo una preche ci piaccia o no. Di questo dobbiamo tenerne conto. mialità, per quanto importante possa essere, non basta. Sarebbe D. Gli addetti alle vendite hanno specializzazioni diverse? poco lungimirante affidarsi solo a quella, ma le marginalità ritrovate R. Sì, pur cercando di formare tutto il personale in maniera più forniscono all’azienda quel giusto tempo per strutturarsi per affronampia possibile, abbiamo referenti per ogni settore. Come dicevo tare le sfide che presenta e che presenterà sempre più il mercato, il mercato richiede risposte certe, preparazione e competenza. non neghiamocelo. Sfide che si concretizzano poi nella Gdo e nel Cercare di essere quanto più generalisti non premia, a nostro commercio online. Inoltre, diciamolo: trattare personalmente più di avviso. Il rovescio della medaglia è però altrettanto insidioso: la 300 fornitori, contrattare con loro condizioni, sconti e tempistiche frammentazione rischia di far perdere di vista la visione aziendale delle consegne è a dir poco impossibile. Inoltre, la singola rivendita e del mercato nel suo complesso.
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Il banco vince sempre Anche in negozio
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er i rivenditori edili la vendita da banco è il vero elemento differenziante rispetto alla Gdo e all’e-commerce. Scopriamo insieme come battere la concorrenza su questo importante tavolo da gioco. Ci sono due tappe fondamentali che hanno segnato la storia della Gdo e dell’e-commerce per come li conosciamo oggi: 1 La nascita del primo supermercato nel 1916 per mano di Clarence Saunders, il primo a pensare di esporre la merce su scaffali self service. Un sistema brevettato all’epoca dalla catena Piggly Wiggly. 2 La nascita di Amazon e della nuova era dell’e-commerce a opera di Jeff Bezos nel 1995, quando gli scaffali self service di Saunders sono diventati virtuali. In entrambi i casi la vendita da banco è stata messa in disparte e il contatto diretto tra venditore e cliente ha perso importanza. Questo è il punto di debolezza dei due maggiori sistemi concorrenti della rivendita. Ecco come sfruttarlo. Il banco della rivendita è il crocevia dove il potenziale cliente decide che strada prendere, in base alla sua esperienza di acquisto. Supponiamo che debba acquistare un trapano, i casi sono due: 1 Se il cliente ha familiarità con l’e-commerce comincia a fare ricerche online, confronta i prezzi con quelli della rivendita più vicina, dice che ci deve pensare e poi acquista online. 2 Se invece il cliente non è abituato all’e-commerce, entra da un rivenditore, chiede informazioni e prezzi, dice che ci deve pensare, esce dalla rivendita e va al centro commerciale dove spesso, anche se non sempre, trova un prezzo più basso e acquista dalla Gdo. Quante volte abbiamo fatto le stesse cose? Dire che ci dobbiamo pensare è un modo carino per rispondere «no». Il banco perde sempre quando l’informazione principale è il prezzo, senza un sistema di vendita per trattenere il cliente e impedirgli di dire «Ci devo pensare». Se una persona si prende la briga di montare in macchina, affrontare il traffico e investire il suo tempo per entrare da un rivenditore e chiedere informazioni su un trapano, è perché vuole acquistare un trapano, non lo fa per hobby. Ma per chiudere la vendita il commerciante deve seguire cinque regole fondamentali: 1 Vendere l’esperienza d’uso. Il cliente in realtà non ha bisogno di un
trapano, ma di un foro ben fatto. Il venditore deve parlare del foro, non del trapano. Magari in un’area di prova per utensili. 2 Avere una offerta irresistibile. In particolare su un cavallo di battaglia, una di livello inferiore e un’altra premium price. Con l’obiettivo di vendere il trapano più caro. 3 Offrire uno sconto. Uno stimolo extra per un acquisto immediato. 4 Allargare l’offerta. Tenere conto che il miglior cliente a cui vendere è quello che ha appena acquistato e offrire subito accessori o prodotti complementari a prezzi allettanti, per acquisto immediato insieme al trapano. 5 Competenza. Avere al banco venditori preparati. Il concetto di fondo è che se una persona entra in rivendita e chiede un cacciavite, chi è al banco deve pensare che quel cliente può uscire con una cassetta di arnesi completa. Questo è il vero cambio di paradigma da cui iniziare. Ovviamente il sistema di vendita al banco sarà supportato e alimentato da scaffali con un visual merchandising in stile Gdo, un sito web e un volantino online con offerte mirate. Oltre a tutti gli strumenti di marketing necessari per incontrare il cliente ovunque si trovi, per attrarlo in rivendita e fargli vivere un’esperienza di acquisto straordinaria, grazie alla competenza e all’esperienza che solo un rivenditore può offrire. Alla fine, chi avrà il coraggio di osare potrà esclamare: «Rien ne va plus. Il banco vince». di Marco Buschi
Come evitare che il cliente scelga di cercare un prezzo più conveniente, magari in uno store della Gdo? Ecco le cinque regole da seguire
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Marco Buschi, in 20 anni nel Gruppo Lape, ha acquisito competenze di marketing specializzato nell’isolamento termico, ulteriormente affinate con una formazione specifica di marketing e copywriting a risposta diretta. Ha ideato e sviluppato per Lape le strategie commerciali, di marketing e comunicazione dei prodotti e dei brand che hanno modificato il mercato dell’Eps e dell’isolamento termico in Italia, creando nuove categorie di prodotto, tra cui Styropor F, Styropor F K800, Neopor, Greypor, Greycicle. Oggi affianca chi opera nel settore edile nello sviluppo di strategie di marketing commerciale per acquisire clienti e aumentare le vendite. YO U T R A D E
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NIENTE STIPITI SOLO VETRO La nuova gamma di porte dell’azienda si arricchisce con un modello che permette di realizzare aperture continue: appare priva di finiture esterne, libera da cornici a vista. E con il design del telaio che garantisce una posa in opera ancora piÚ facile di Giacomo Casarin
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a novità 2018 di Eclisse si chiama Syntesis Battente Vetro. Permette di realizzare aperture continue dal grande impatto visivo ed estetico e nasce per inserirsi facilmente in qualsiasi contesto, anche insieme a un’altra porta scorrevole in vetro, perché l’effetto delle due soluzioni combinate risulta armonico e lineare grazie alla leggerezza del materiale. FINITURE INVISIBILI La nuova porta appare priva di finiture esterne, cioè libera da cornici e stipiti a vista e lascia al vetro il ruolo di protagonista indiscusso della scena. Il pannello è sostenuto da una veletta verticale in alluminio anodizzato e le cerniere, completamente a scomparsa, assicurano sostegno e stabilità anche nel caso di porte di dimensioni particolarmente grandi. Per essere installata, la nuova porta in vetro necessita di un telaio dedicato Eclisse Syntesis Line battente. L’esclusivo design del telaio garantisce una posa in opera più facile, senza errori, e al tempo stesso l’integrazione dell'elemento-porta con il muro. Grazie, infatti, ai profili in alluminio, anodizzati contro l’ossidazione e rivestiti con primer, l’adesione delle pitture risulta più uniforme: un dettaglio fondamentale per ottenere un risultato estetico perfetto e scongiurare il rischio di crepe nel tempo.
Eclisse Syntesis Battente Vetro è disponibile ad anta singola per larghezze 600-1000 millimetri e per altezze tra 2000 e 2700 millimetri
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DIMENSIONI E VERSIONI DISPONIBILI Eclisse Syntesis Battente Vetro è disponibile ad anta singola per larghezze 600-1000 millimetri e per altezze tra 2000 e 2700 millimetri. L'anta ha uno spessore di 8 millimetri ed è disponibile nella variante anta in vetro trasparente (anche extrachiaro), satinato (anche questa con modello extrachiaro), oppure fumé (trasparente e sabbiato). Tutte le finiture sono certificate rispetto la norma UNI 12150 e UNI 7697.
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EMERGENZA IGIENE
COME AFFRONTARE LA PRIMAVERA È la stagione in cui si affrontano più a fondo le operazioni di pulizia della casa. Ma per ottenere il meglio bisogna scegliere le soluzioni e i prodotti giusti. Per esempio, per quanto riguarda le piastrelle c’è Puliscifughe di Madras di Franco Saro
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ella la primavera. I fiori, le foglie, le prime giornate di sole tiepido… Già, bella per chi non deve gestire un’abitazione. L’arrivo della stagione primaverile è di sicuro una festa che non riguarda Stefania, l’acerrima nemica dello sporco, la casalinga più puntigliosa nel cancellare ogni macchia, la insuperabile campionessa delle pulizie. E, si sa, la primavera è proprio la stagione delle grandi pulizie. Così in vista del fatidico 21 marzo a Stefania vengono i sudori freddi: si aggira per la casa con l’obiettivo di individuare i punti in cui esercitare la sua implacabile energia di cacciatrice di microbi e batteri. Non sorprende, quindi, che Stefania prima di affrontare le sue nuove fatiche di primavera si interroghi su quale strategia mettere in atto e, soprattutto, quale prodotto scegliere per ottenere il miglior risultato. Riguardo a questo ultimo punto, la indomita casalinga si rivolge ai migliori esperti sul mercato, quelli di Madras. Domanda. Con l’arrivo di marzo sto già pensando alle pulizie di primavera. Avete dei prodotti da consigliarmi per pulire a fondo la mia casa? Risposta. Il suo migliore alleato è sicuramente Madras e tutta la «linea casa». Prodotti per ogni esigenza e superficie, concentrati e pronti all’uso. Potrà trovare sgrassatori,
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Puliscifughe Madras è il detergente acido anticalcare e antipolvere che distrugge lo sporco
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SPEC IA L E
Macchine e attrezzature
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MEGLIO ESSERE NULLATENENTI L’Italia si allinea al trend degli altri Paesi sviluppati. E gli operatori di edilizia e costruzioni aumentano il ricorso al renting di macchine e attrezzature. CosÏ ora sono salite a 1.500 le imprese che noleggiano gru e mezzi per movimento terra dedicati ad agricoltura e cantieri di Federico Della Puppa
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n tempo le imprese di costruzione erano soggetti che potevano essere misurati, in termini competitivi, non solo per la dimensione dell’impresa e dal numero di lavori in cantiere, ma anche e soprattutto per la dotazione di macchine e attrezzature. Qualsiasi manuale di gestione di impresa insegnava che una buona dotazione di macchine e attrezzature garantiva la capacità di far fronte alla domanda e di poter affrontare le sfide del mercato. Inoltre, macchine e attrezzature hanno sempre rappresentato una voce importante nel bilancio aziendale, in rapporto agli investimenti e alla stessa patrimonializzazione dell’impresa. Non c’era impresa che non avesse proprie gru, ponteggi, mezzi per il sollevamento o per il movimento terra. Con la crisi e con il passaggio dall’economia lineare all’economia circolare, con l’avvento della produzione snella e con la necessaria ottimizzazione delle leve strategiche aziendali in rapporto all’equilibrio di bilancio, da molti anni, ma con nuovo vigore negli anni più recenti, si sta affermando sempre più anche in Italia il mercato del noleggio di macchine e attrezzature per l’edilizia. RITARDO DA RECUPERARE Si tratta di un mercato che in altri Paesi europei rappresenta da decenni lo standard operativo per le imprese, mentre in Italia è solo da circa 25 anni che ha iniziato a svilupparsi, grazie anche all’azione lungimirante e di forte promozione che hanno fatto, dalla loro nascita, Assodimi e Assonolo, le due associazioni legate ai produttori e ai noleggiatori di macchine e attrezzature per l’edilizia. Ogni anno le due associazioni promuovono studi e analisi sul settore, con l’obiettivo di favorire la conoscenza e promuovere le attività di noleggio, nonché corsi di formazione sul noleggio e sul sistema di garanzie e servizi. Perché il noleggio prima di tutto è un sistema di servizi, un sistema che necessita di grandi risorse finanziarie per l’acquisto e la gestione del parco macchine, ma che ha anche bisogno di competenze specifiche, diverse da quelle della vendita. TRASFORMAZIONI La rete italiana del noleggio si è sviluppata negli anni a partire dalle strutture di vendita, che hanno iniziato nella maggior parte dei casi ad aprirsi al noleggio, per poi in alcuni casi trasformarsi in noleggiatori puri. Ma è interessante notare che nel mercato si stanno affermando sempre più i noleggiatori puri, ovvero società specializzate in questa sola attività, analogamente a quanto avviene nel mercato delle auto. È una trasformazione in atto e che in alcuni casi sta anche trasformando alcune aziende di noleggio di macchine e attrezzature per edilizia in imprese generaliste, capaci di noleggiare anche altre tipologie di beni,
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fino al noleggio per privati di piccole macchine, attrezzature di vario tipo, comprese quelle per il tempo libero. Il tema in questo caso non è tanto che cosa si noleggia, ma come. L’attività di noleggio, infatti, è un servizio specializzato che oggi in Italia conta poco più di 4.800 aziende, di cui oltre la metà nel comparto del noleggio di container alloggio, attrezzature di sollevamento e movimentazione senza operatore (noleggio a freddo). Circa 1.500 imprese noleggiano macchine e attrezzature per agricoltura e lavori edili, tra cui rientra tutto il settore del movimento terra, e 800 aziende propongono invece noleggio con operatore (renting a caldo). Il 24% delle imprese si trova localizzato nel Nord Ovest (14% in Lombardia), il 18% nel Nord Est, il 24% nel Centro e il restante 34% nel Sud e nelle Isole. CRESCITA ESPONENZIALE Che il noleggio sia una attività in crescita lo testimonia anche il numero di aziende presenti, che rispetto al 2016 contano attualmente quasi cento aziende in più, ma ben 700 nel confronto tra 2011 e 2016. L’unico comparto in diminuzione nell'ultimo quinquennio è quello delle gru ed attrezzature con operatore. Il settore nel 2016 impiegava complessivamente 17 mila addetti, quasi 3.500 in più rispetto al 2011 (+25%). Mentre il comparto del noleggio con operatore ha ridimensionato la struttura occupazionale, nei container alloggio, sollevamento e movimentazione la crescita è stata di 3.700 addetti (+71%). Questi numeri evidenziano già come il mercato delle costruzioni e dei relativi servizi di noleggio si sia modificato dalla crisi in poi e abbia oggi più esigenze specializzate nella logistica e nei sistemi di supporto al cantiere, piuttosto che nelle attrezzature tipiche. Anche in questo settore è presente la frammentazione imprenditoriale tipicamente italiana. Meno di un’impresa su dieci è strutturata con dieci addetti e oltre, sei su dieci hanno un solo dipendente, con una distribuzione pressoché trasversale a tutti i comparti. Dal punto di vista delle tipologie di impresa, il noleggio evidenzia una forte presenza di società di capitali, elemento direttamente collegato alle necessità finanziarie e organizzative del settore del noleggio. ADDIO CRISI Dal punto di vista degli andamenti di mercato, a partire dal 2014 il noleggio ha ripreso a crescere, dopo una diminuzione rilevante dovuta alla crisi, alla riduzione della spesa in mercati strategici, come quello delle costruzioni, che prima della crisi rappresentava uno dei mercati principali e che oggi ha ridotto leggermente la sua importanza in alcuni settori, mantenendola in altri. Questo cambio di mercato post-crisi evidenzia che il noleggio di macchine e attrezzature sta cambiando, ampliando i bacini di riferimento, con conseguente miglioramento sotto il profilo
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TYROLIT, TAGLIO E LEVIGATURA SI AFFITTANO Tyrolit Rental Service compie due anni. Il servizio di noleggio professionale di Tyrolit, società del gruppo Swarovski specializzata nella produzione di utensili per la molatura, il taglio, la perforazione e la rettifica, oltre che di macchinari per l’edilizia, festeggia due anni di attività con il traguardo di 42 punti noleggio in tutta Italia, fra rivendite edili, rivendite di attrezzature e ferramenta, e un parco macchine di oltre 400 unità. L’offerta di attrezzature comprende oggi macchine per il carotaggio a umido e a secco, per il taglio manuale e la levigatura, taglia asfalto e delle performance economiche del settore. Complessivamente il settore produce un giro d’affari di circa 1,5 miliardi di euro nel 2017, con una crescita attesa a 1,56 miliardi nel 2018. Secondo le stime elaborate sulla base dei dati macroeconomici e delle proiezioni riferite alle indagini di settore specifiche contenute nell’Osservatorio Assodimi/ Assonolo, il settore del noleggio di macchine e attrezzature in Italia presenta una potenzialità di crescita annua valutata nell’ordine del 3,2%, in linea con la dinamica positiva degli ultimi due anni. MAGGIOR PESO Le analisi evidenziano che il noleggio ha incrementato significativamente negli ultimi anni il peso del suo ruolo sull’economia, arrivando a valere in millesimi lo 0,87% del Pil, un valore in aumento, con un peso percentuale in crescita rispetto agli investimenti in costruzioni, dallo 0,9 del 2012 all’1,14 atteso per il 2018, e con una percentuale in crescita sul complesso del giro d’affari della filiera dell’edilizia. Un indicatore strategico è quello relativo alla spesa media pro capite italiana, che per le attività di noleggio nei settori di riferimento Assodimi e Assonolo è stimata per il 2016 pari a 23,6 euro, in crescita rispetto agli anni precedenti (era 22,2 euro nel 2014). È un segnale importante ed un indicatore che evidenzia un costante aumento della capacità di penetrazione del noleggio non solo nei settori di riferimento ma anche nell’economia complessiva. OTTIMA SALUTE L’analisi dei bilanci, anche in questo settore vera cartina di tornasole del comparto, evidenzia che nel 2016 metà delle aziende ha aumentato il fatturato, in media del +8,7% e circa l’80% ha realizzato utili netti superiori al 4% dei ricavi (erano al 2,7% nel 2015). Più della metà delle aziende presenta livelli buoni o ottimi di redditività, indipendenza finanziaria e solvibilità (liquidità a breve) e in sintesi il comparto è, a differenza di altri del settore delle costruzioni, un comparto in buona salute. I valori medi dei parametri di redditività sono migliori per il noleggio di macchine ed
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cemento, e anche macchine specifiche per la demolizione controllata leggera. Rinnovato da contratto ogni due anni, il parco macchine offre ai noleggiatori la garanzia di prodotti sempre sicuri e all’avanguardia. La formula Tyrolit Rental Service non prevede nessun investimento di capitali da parte del cliente per l’acquisto delle macchine, che rimangono di proprietà Tyrolit, la quale provvede inoltre alla manutenzione periodica senza costi aggiuntivi. In più il servizio garantisce la possibilità di disporre di macchine sostitutive in tempi rapidi, l’accesso alla formazione tecnica e un software per la gestione globale del servizio. A oggi all’interno delle strutture distributive partner che usufruiscono di Tyrolit Rental Service il fatturato del noleggio è cresciuto mediamente del 37%, generando valore aggiunto per i punti vendita e rappresentando una vera e propria fonte di redditività. attrezzature, comparto che registra un incremento medio del fatturato consistente (+9,9%), mentre per il noleggio di gru ed attrezzature con operatore si può parlare più di stabilità che di crescita del mercato. Le imprese con più di 5 milioni di euro di fatturato (7% del totale delle imprese, 72% del fatturato complessivo prodotto) hanno evidenziato incrementi consistenti nel giro d'affari, con dinamiche a doppia cifra. Più in difficoltà appaiono invece le piccole (due terzi delle imprese, 8% del fatturato di sistema), segno che in questo settore la dimensione aziendale è un fattore strategico e importante per la competitività e la redditività. Dal punto di vista territoriale due terzi del fatturato complessivo delle aziende del noleggio sono prodotti nel Nord Ovest (naturalmente la quota fa riferimento alla localizzazione della sede legale dell'azienda, non alle quote di fatturato prodotte effettivamente nelle differenti realtà territoriali) ma il campione di analisi Assodimi/Assonolo è abbastanza equilibrato a livello ripartizionale, e ciò può indicare una maggiore capacità delle aziende del Nord di aggredire anche gli altri mercati regionali, oltre chiaramente ad una maggiore dinamicità economica del Settentrione. In sintesi, il mercato del noleggio di macchine e attrezzature per edilizia è fortemente dinamico, dove la competizione è molto elevata ma dove la dimensione di impresa unita alla capillarità e territorialità costituisce un fattore strategico per la redditività e dunque per il successo delle imprese. MARGINI DI CRESCITA Il noleggio ha ampi margini di sviluppo in Italia e siamo solo all’inizio di una crescita che se si allineerà ai dati medi di utilizzo degli altri Paesi europei, potrebbe nell’arco dei prossimi anni avere sviluppi notevoli. L’edilizia ha sempre più bisogno di servizi efficienti a supporto. Se l’identità delle imprese di costruzione si calcolasse sull’operatività effettiva e non sulla struttura patrimoniale e operativa, allora forse uno slogan efficace per raccontare il vero passaggio ad una logica di Edilizia 4.0 potrebbe essere «noleggio, dunque sono». YO U T R A D E
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QUESTI STRUMENTI DETTANO IL VERBO Tagliare, preparare, livellare... Le attrezzature utili per la lavorazione di materiali o necessarie per essere impiegate in cantiere rinnovano le proprie tecnologie. E si presentano con funzionalità sorprendenti A cura di Veronica Monaco
AIUTARE IL TAGLIO Tagli diritti e senza incertezze con TutorCut, l’accessorio applicabile a tutte le smerigliatrici ideato da Brevetti Montolit per garantire la perfetta linearità e perpendicolarità del disco al materiale da tagliare. Il risultato è un taglio guidato diritto e privo di sbeccature. L’operatore non deve più preoccuparsi dell’affondamento e del mantenimento in asse della lama diamantata, ma può concentrarsi unicamente sulla direzione da seguire. TutorCut elimina inoltre rischi di perdite di tensione dell’anima in acciaio, consumi anomali o rotture della fascia diamantata dovuti ad eventuali ondeggiamenti o posture scorrette. L’appoggio-guida, totalmente svincolato dalla rotazione dell’utensile, ruota su un cuscinetto a sfere sigillato a prova di polvere e detriti, ed è realizzato in uno speciale poliammide neutro resistente all’usura ed evita qualsiasi graffio anche alle piastrelle più delicate. TutorCut è disponibile per dischi diamantati di 115 e 125 mm di diametro, e permette tagli fino ad uno spessore massimo di 20 mm.
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RIMUOVERE I PAVIMENTI Dalla preparazione all’irruvidimento e rimozione di vecchie pavimentazioni, l’impiego di un sistema d’aspirazione dimensionato ed efficiente per polveri di cemento e amianto è fondamentale. Blastrac ha messo a punto una gamma completa di sistemi con differenti potenze e capacità di aspirazione, pulizia dei filtri manuale o automatica, e classi di filtrazione M o H (Hepa). Gli aspiratori Blastrac possono essere dotati del tradizionale cassetto di raccolta delle polveri o del sistema Longopac, con il quale la polvere viene raccolta in sacchetti continui in plastica. Facili da chiudere, i sacchetti eliminano il rischio di perdite di materiale e semplificano lo smaltimento delle polveri, fattori fondamentali nel caso di polveri fini come il cemento o potenzialmente pericolose come l’amianto. Questo sistema integrato fa si che l’attrezzatura sia sempre provvista e pronta per la raccolta.
PORTACHIAVI DA CINTURA Jimp presenta l’innovativo portachiave per ponteggio, realizzato in robusto cuoio sagomato a caldo, con rinforzo all’imboccatura, sempre aperta. Tutti i prodotti Jimp sono fabbricati in Italia, con materiali italiani.
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LIVELLARE CON PRECISIONE Ullmann lancia sul mercato cinque livelle a marchio Techway. Ideale per l’utilizzo professionale in campo edile, Virgin Level Magnetica si distingue per l’elevata precisione delle fiale (0,5mm/m) e la resistenza, grazie al corpo rinforzato in alluminio. Tra gli elementi distintivi c’è il sistema Easy View posto in una delle due bolle verticali: un sistema di specchi riflette la bolla anche sul fronte della livella consentendo una lettura comoda e veloce. La superficie inferiore magnetica è levigata elettronicamente per garantire una misurazione perfetta. Virgin Level Magnetica è disponibile in cinque modelli (da 30 a 80 cm), con impugnatura ergonomica bicomponente per i modelli da 50 cm o doppia impugnatura per i modelli da 60 cm e 80 cm.
MIXARE IN SILENZIO Leggera e molto silenziosa, adatta all’uso professionale: è Mix-ALL nuova mescolatrice compatta di Imer Group, con pala a tre movimenti. La macchina è ideale per il mescolamento omogeneo di ogni tipologia di malte, in particolare malte tecniche come quelle per ripristino calcestruzzo, fibrorinforzate, rasanti, colle, impermeabilizzanti e materiali autolivellanti. È indicata per piccoli cantieri e ristrutturazioni.
PIEGARE I BORDI RVC100 è la piegatrice da cantiere di Rivit per piegare e creare bordi. Pieghevole e leggera, è dotata di piedi pieghevoli e smontabili, serraggio eccentrico del morsetto, viene fornita con cesoia a scorrimento, con corpo in alluminio leggero e robusto. Completano l’equipaggiamento le ruote di scorrimento in acciaio trattato, per una lunga durata, e due maniglie per un’ottima precisione di taglio. Lo spessore massimo della lamiera lavorata è per acciaio 6/10 e per lamiera zincata 8/10, con una larghezza di piega massima di 1020mm e un’apertura bocca di 60mm. Le dimensioni sono 1200x300x150mm, per un peso di 39kg.
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SALDARE IN AUTOMATICO Uniroof è la saldatrice automatica Leister per manti impermeabilizzanti sintetici. La sua capacità di ridurre al minimo le operazioni manuali consente di lavorare nella massima sicurezza. Ergonomica e performante, Uniroof è disponibile nei modelli AT (con display digitale) e ST (regolabile con potenziometro). Insignita del Good Design Award dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design per la categoria Attrezzature, Uniroof si distingue, oltre che per l’estetica, anche per il buon rapporto qualità-prezzo.
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FARAONE
MISSIONE SCALE SICURE L'azienda specializzata in attrezzature per lavorare in altezza in totale sicurezza presenta due modelli che offrono un facile utilizzo e non temono il pericolo di ribaltamento. Grazie al rispetto delle norme En 131.7 di Franco Saro
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hi troppo in alto sale, cade sovente precipitevolissimevolmente», recita il proverbio. Ma c'è chi progetta i mezzi più sicuri per arrivare a grandi altezze, senza pericoli. Come Faraone che garantisce sicurezza e stabilità a chi lavora in quota, le due caratteristiche essenziali previste dalle norme En 131.7. Secondo la normativa, infatti, le scale devono garantire la protezione totale dell'operatore e devono quindi essere dotate di una protezione superiore e un piano di lavoro con parapetti alti 100 centimetri. Non solo: il sistema di protezione deve comunque permettere all'operatore una salita agevole e libertà di movimento. ANTI CADUTA Il test anti ribaltamento laterale della norma En 131.7 simula un operatore che, mentre esegue lavori verso la parete con i suoi utensili, è soggetto a una spinta laterale di 30 chilogrammi. Nonostante questo, la scala deve restare nella sua sede senza cadere di lato. Il test è effettuato mettendo un peso di 75 chilogrammi sulla scala ed effettuando un tiro laterale di 30 chilogrammi (per ogni lato). È molto più di quanto può avvenire con le normali scale, che sono a rischio costante di ribaltamento laterale a causa di un semplice sbilanciamento dell'operatore. Sono scale, insomma, che seguono la normativa 131.2 nel DL 81 e non possono essere usate per il lavoro in quota, ma solo per lavori di ispezione. Anche se, a dire la verità, per rendere sempre più sicuro il lavoro in quota
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Modello PL Faraone
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Sopra, la scala PL chiusa. A destra, il modello PLS. Entrambe le scale chiuse occupano poco spazio
anche le scale di tipo speciale, che non rispondono a tutti gli aspetti geometrici indicati nella norma En 131.7, dovrebbero avere una zona di lavoro protetta a 360 gradi e superare il test anti ribaltamento laterale. IL VANTAGGIO DELLA CERTIFICAZIONE Ma ci sono scale che non temono i movimenti di chi lavora. Il modello PL di Farone è certificato En 131.7. Si tratta di una scala sicura ed estremamente maneggevole. Supera il test anti ribaltamento laterale per garantire stabilità durante il lavoro in quota ed è dotata di un ampio piano di lavoro (40x40 centimetri), un sistema di protezione semplice da usare, e anche una garanzia di resistenza. La scala chiusa ha anche un ingombro ridotto e, grazie alle ruote, può essere trasportata e riposta con facilità e senza sforzo. Il modello PLS, sempre di Faraone, ha un piano di lavoro maggiore (52x62 cm) e, di conseguenza, offre una maggiore libertà di movimento durante il lavoro in quota. La sicurezza è garantita, inoltre, dalla regolazione in altezza, dalla cerniera programmabile e dalle croci stabilizzatrici. La scala, infine, è dotata di parapetti di protezione, come il modello PL, ma anche di struttura telescopica per consentire l'utilizzo a diverse inclinazioni. Le più grandi imprese costruttrici europee, come Skanska, Warbud, Budimex, hanno messo a capitolato questi modelli, in particolare PLS Faraone. I prodotti sono stati testati dalle stesse aziende e ritenuti idonei per garantire la sicurezza durante il lavoro in quota. Di conseguenza Faraone è diventato il fornitore ufficiale per tutte le aziende che operano nei loro cantieri.
Modello PLS Faraone
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Arredare con il colore
FINITURE
IL BUSINESS CHE VEDE ROSA Il comparto dell’edilizia che si occupa della tinteggiatura ha un’importanza sempre maggiore nelle scelte del cliente finale ed è spinto anche da ristrutturazioni e riqualificazioni delle abitazioni. Con un giro d’affari arrivato a 1,2 miliardi di Federico Della Puppa
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a musica ha spesso utilizzato i colori e la tinteggiatura come spunto per testi poetici legati a rinnovare la propria vita, per illustrare una propria visione o uno stato d’animo. Una tra le canzoni più famose in questo senso è stata sicuramente Colours di Donovan, cantante e autore scozzese che la incise nel 1965. Ma degli stessi anni, siamo nel 1966, si può citare Paint It Black dei Rolling Stones. Ma gli esempi sono moltissimi e gli autori che hanno usato il colore anche solo nel titolo di una canzone sono moltissimi, dal nero di Back To Black di Amy Winehouse al bianco di White Room dei Cream, dalla pioggia rossa di Red Rain di Peter Gabriel al rosa di Pink Cadillac di Bruce Springsteen, dal giallo di Yellow Submarine dei Beatles al viola di Purple Rain di Prince. E si potrebbe continuare per ore (per i più curiosi suggeriamo di avventurarsi nel web, dove vi sono pagine che raccolgono tutti i colori del rock, come quella di Virgin Radio. Ma il colore non è solo una metafora poetica. I colori possono rappresentare i nostri stati d’animo, possono essere significativi anche della nostra personalità. «Qual è il tuo colore preferito?» è forse una delle domande più usate per iniziare una conoscenza, una conversazione, perché spesso dietro la preferenza per un colore vi sono molte interpretazioni psicologiche. Le frasi idiomatiche con
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i colori sono moltissime, dal passare la notte in bianco all’avere un umore nero, dall’essere giallo di invidia a diventare rosso di vergogna, dall’avere il pollice verde a vedere rosa. VITA ARCOBALENO Insomma, in poesia, in musica, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni i colori rappresentano non solo la superficie di ciò che vediamo, ma esprimono sensazioni, sentimenti, stati d’animo più profondi. Per non parlare della pittura, come forma d’arte, che cerca di mettere in evidenza proprio l’immagine con l’impatto che i colori hanno su di noi. Ed è per questo motivo che il colore oggi rappresenta sempre più un elemento non solo estetico, ma anche legato a fattori più profondi
della nostra vita. E come tale, dunque, può assumere un’importanza rilevante nei processi di rinnovo edilizio, di riqualificazione, come in quelli di semplice ammodernamento, perché il colore è sempre più un elemento di arredo, oltre che una soluzione che tecnologicamente in alcuni casi può permettere, con spese inferiori a quelle di interventi più consistenti, di rinnovare e arredare quanto ci circonda e che, in un modo o in un altro, contiene lo svolgimento delle nostre vite. Dalla casa dove viviamo all’ambiente di lavoro, il colore è un elemento strategico per il nostro benessere. E questo si riflette nell’andamento di mercato di un settore che, a differenza di altri, in questi anni di difficoltà e perdurare del rallentamento del mercato delle costruzioni, ha beneficiato di un mantenimento di quote rilevanti di produzione. Al punto che l’Italia a livello europeo è il terzo mercato in termini di volumi e di valori, con un consumo medio stimato da Assovernici in 500 milioni di litri, stabile da tre anni, e un giro d’affari di 1,2 miliardi. In particolare, il mercato del colore in Italia può contare, sempre in base alle stime Assovernici, un consumo per realizzare pareti interne pari a 322 milioni di litri nel 2017, contro i 319 milioni del 2016, dunque in crescita e un giro d’affari di circa 510 milioni di euro, in crescita rispetto ai 501 milioni del 2016 e alla stessa cifra fatta segnare nel 2015. Stabile appare invece il mercato delle pitture da esterni, il che ci permette di affermare che molto probabilmente il colore si sta affermando sempre più come un elemento fondamentale nel rinnovo interno, mentre in quello esterno segue il ciclo ormai consolidato degli interventi sulle pareti del fabbricato. QUASI LA METÀ AI TOP Il mercato italiano delle pitture e delle vernici è molto frammentato, composto da molti produttori e soprattutto da molti applicatori. Questa frammentazione, tipica del mercato italiano dell’edilizia, tuttavia se rapportata alla produzione di pitture, colori e vernici, risulta in ogni caso più polarizzata. Con riferimento alla stima Assovernici del giro d’affari del settore, ovvero 1,18 miliardi nel 2016, le prime dieci imprese produttrici analizzate dal Centro Studi YouTrade, relativamente ai bilanci 2015 e 2016 fanno segnare una quota di mercato pari al 38,8%, mentre se si allargano i valori di rilevazione alle imprese con fatturato superiore a 2 milioni di euro di valore della produzione, la soglia sale al 43,1%. Il mercato, dunque, territorialmente è frammentato ma presenta una buona concentrazione dal punto di vista della produzione. Dal punto di vista dimensionale emerge, infatti, come le imprese quantitativamente più importanti abbiano mostrato performance positive sia per il valore della produzione che, soprattutto, in termini di valore aggiunto, cresciuto complessivamente del 3,3% tra il 2015 e il 2016. Altro dato positivo nel biennio è stata la capacità delle aziende produttrici di incrementare il margine operativo lordo e soprattutto l’utile netto, migliorando anche il cash flow complessivo e dunque aumentando la liquidità e la disponibilità di capitali per investimenti e ricerca. DINAMICA POSITIVA In un mercato delle costruzioni dominato da soluzioni sempre più tecnologiche orientate al risparmio energetico e al consolidamento strutturale si potrebbe affermare, erroneamente, che l’estetica e i prodotti per la colorazione e la decorazione sia un mercato secondario e residuale. In realtà al di là delle dimensioni specifiche in termini di valore, il mercato delle pitture, delle vernici e del colore è un mercato
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che oggi si presenta non solo in dinamica prospettica positiva, ma ha al suo attivo anche interessanti innovazioni dal punto di vista dell’integrazione del colore e dei pigmenti, nonché delle materie prime utilizzate, proprio a supporto delle azioni di efficientamento energetico, oltre a interessanti evoluzioni dal punto di vista dell’impatto acustico, dell’assorbimento di fattori inquinanti, della capacità di contrastare l’umidità e gli agenti patogeni da essa derivanti, come le muffe, fino al miglioramento dell’ecocompatibilità dei prodotti, che oggi rappresenta una delle più interessanti frontiere di sviluppo del settore, soprattutto se rapportate alla necessaria spinta verso l’economia circolare e l’utilizzo di prodotti sempre più bioecocompatibili. LA RIQUALIFICAZIONE DÀ UNA MANO Qual è il futuro per il colore, le vernici, le pitture? Certamente tutto il mondo legato all’edilizia cosiddetta leggera segue le tendenze e gli sviluppi di mercato, che in questo caso sono essenzialmente legati alla riqualificazione e alla sempre maggiore integrazione tra tecnologia produttiva e settori produttivi vicini a quelli del colore, come ad esempio il cartongesso e tutta la produzione edilizia a secco. Il colore
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è un elemento di raccordo tra la costruzione e l’arredo, è un fattore che mette in relazione la struttura edilizia con gli oggetti che essa contiene e dunque svolge un ruolo strategico e non solo meramente estetico. È per questo motivo che la progressiva evoluzione della rete distributiva italiana, dopo la crisi complessiva del settore che ha colpito duramente in passato anche il mercato del colore, oggi deve giocare la sua partita sul rapporto con il cliente, sul servizio pre e post vendita e, soprattutto, su una trasformazione progressiva delle rivendite edili in potenziali o reali showroom nei quali non siano solo gli utenti professionali i principali clienti, ma dove anche progettisti e privati possano vedere e scegliere le soluzioni migliori, anche magari grazie alle nuove tecnologie legate alla realtà aumentata e alla digitalizzazione dei progetti. Non si tratta solo di incrementare e rendere sempre più capillari i servizi tintometrici presso tutti i potenziali punti vendita, ma anche di iniziare a rappresentare il colore per ciò che esso effettivamente rappresenta. Non più un prodotto che colora, ma un elemento che trasmette emozioni. Le stesse emozioni che i grandi autori di canzoni, per farle arrivare dritte a noi, ci raccontano proprio con un colore. E se queste due cose stanno assieme, ci sarà un perché.
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PAROLA AI MAESTRI DELLE SFUMATURE I rappresentanti delle grandi aziende specialiste in tinteggiatura e decorazione svelano le loro prossime mosse. E mettono l’accento sulla capacità di offrire soluzioni che vanno al di là della semplice scelta di una sfumatura. Nel rispetto della sostenibilità
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MARCO CANCIANI responsabile marketing Ard Raccanello Domanda. Quali sono oggi i prodotti più richiesti dal mercato? Risposta. I prodotti più richiesti dal mercato sono i tradizionali rivestimenti al quarzo per gli esterni e le pitture traspiranti e lavabili per gli interni. In particolare per le facciate sono apprezzate pitture “problem solving” come Ard Fill (acrisilossanico antialga) e Ardelast Quarzo (elastomerico anticavillature). D. Quali sono invece i trend cromatici e decorativi che si stanno imponendo per il prossimo futuro? R. C’è una tendenza alle tinte "sporche" della natura, come il color
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fango, oltre ai bianchi e alle nuance molto chiare. Tra gli effetti decorativi si stanno consolidando gli industrial (ruggine e calcestruzzo) e i materici (pietra, legno e fantasie varie). D. In che modo si sono evoluti i vostri sistemi di colorimetria? R. La precisione, le performance dei prodotti colorati, l’efficienza e il servizio di assistenza dei nostri sistemi tintometrici sono le caratteristiche che contraddistinguono da decenni Ard. L’ultima sfida è fornire sempre più tinte di collezioni differenti, per accontentare le esigenze di tutti i nostri clienti; al momento il nostro sistema all’acqua 16 Colours dispone di oltre 300mila formule. D. Quali strumenti offrite al rivenditore per un ottimale layout dello spazio espositivo e per la commercializzazione dei vostri prodotti? R. Per rendere ogni punto vendita unico e taylor made sulle esigenze del cliente proponiamo uno specifico catalogo di pannellature esplicative con applicati i nostri prodotti, che possono essere reYO U T R A D E
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alizzate con la massima flessibilità dai nostri tecnici. A queste sono affiancati display in forex e in cartone, espositori multipli e adesivi. Il nostro ufficio marketing è in grado di progettare l’arredo e il layout dei rivenditori assieme ai proprietari, supportandoli in loco con consigli, spunti e rendering. I pannelli sono modulari, quindi possono essere aggiornati e sostituiti molto facilmente. D. Meglio un punto vendita specializzato o uno generalista, ma con i prodotti giusti? R. Non esiste uno stereotipo del cliente migliore. Il punto vendita specializzato solitamente ha competenze più specifiche, quindi è in grado di sintonizzarsi più rapidamente con un brand orientato al professionista come Ard. La nostra sfida è far crescere tutti i nostri punti vendita sia da un punto di vista di volumi che culturale, in modo da far acquisire un approccio adeguato alla professionalità dello specifico mercato di riferimento. D. Fate corsi di formazione dedicati ai distributori? R. Realizziamo un programma specifico nominato Ard Formazione, in grado di formare i nostri distributori nel loro punto vendita e in sede. Siamo dotati di una struttura dedicata, comprensiva di un’aula didattica con oltre 70 posti a sedere, di una sala applicazioni con tutto il necessario per la posa dei prodotti e uno showroom in cui Palazzo della Curia - Matera. Ciclo: Siliard Primer; Ardfill
esponiamo tutte le nostre novità e i prodotti più rappresentativi. I corsi che proponiamo, con docenti interni ed esterni, variano dalla colorimetria alla vendita, dalla finanza alla tecnologia dei prodotti vernicianti e sono modulati secondo il livello dei partecipanti. Abbiamo inoltre collaborazioni con i più importanti atenei italiani per mantenere elevato e aggiornato il livello delle competenze di tutta la filiera. D. Esistono delle certificazioni a garanzia della qualità dei prodotti vernicianti e decorativi che i distributori devono tenere in considerazione nella scelta dei loro fornitori? R. Consapevoli dell’elevata affidabilità dei nostri prodotti, offriamo una garanzia aggiuntiva al nostro distributore: la possibilità di certificare il lavoro svolto dall’applicatore. Alla qualità dei nostri prodotti, alla meticolosità dei controlli, alla perizia delle ricerche di laboratorio, abbiamo affiancato da oltre vent’anni l’attestato di assicurazione. Grazie alla collaborazione con Assicurazioni Generali, proponiamo al cliente un certificato a garanzia dei danni derivanti da difetto dei prodotti. La polizza di assicurazione copre anche le spese di ponteggio e posa in opera. Un importante supporto che la nostra azienda offre al distributore per affrontare con maggiore sicurezza un mercato in continua evoluzione. Centro La Riviera - Camponogara (Venezia). Ciclo: Isolex; Ardlast Grana Fine
Scuola materna Gianfranco Fannelli - Governolo (Modena). Ciclo: Isolex W; Idropaint
Ponte sul Rudavoi - Cortina (Belluno). Ciclo: Betondecor Coprente
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ROSANNA ARREGHINI marketing e relazioni esterne Cap Arreghini Domanda. Quali sono oggi i prodotti più richiesti dal mercato? Risposta. Sono i prodotti a basso impatto ambientale, come Absolutecap ed Ecocap, pitture per interno opache, come vogliono adesso architetti e designer, che comprendono sia le tinte tenui che quelle forti. Molto ricercata è anche la linea dei decorativi Generation Art e la linea Minerlcap, che si compone di prodotti a base calce (marmorini e travertini). Questi ultimi sono utilizzati come fondo su cui applicare le finiture Generation Art, dando vita a nuovi effetti e piacevoli giochi di luce e riflessi, che racchiudiamo sotto il nome di Inspirations Generation Art, il nuovo marchio di design Cap Arreghini per interni. D. Quali sono invece i trend cromatici e decorativi che si stanno imponendo per il prossimo futuro? R. Il tortora, i colori della terra e le tinte violacee. C’è, comunque, ancora una grande richiesta di tinte brillanti come il giallo che illuminandosi assume i toni dell’oro, per dare risalto a piccoli ambienti. D. In che modo si sono evoluti i vostri sistemi di colorimetria? R. Abbiamo fornito ai nostri rivenditori una vasta gamma di mazzette sia da interno che da esterno, dotandoli poi di strumenti validi come lo spettrofotometro che dà la possibilità di leggere qualsiasi tonalità di tinte richieste dal mercato. D. Quali strumenti offrite al rivenditore per un ottimale layout dello spazio espositivo e per la commercializzazione dei vostri prodotti? R. Cap Arreghini offre ai propri rivenditori la possibilità di valorizzare e potenziare l’immagine dei punti vendita con la personalizzazione dello spazio a noi dedicato. Un progetto di grande impatto per far sì che clienti e
Lavorazione Pietra spaccata dalle sfumature oro. Sotto, parete decorata con i colori di tendenza 2018
Ecco le nuove tendenze tra design e sostenibilità 74
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visitatori possano individuare velocemente le zone dedicate a Cap Arreghini e identificare la tipologia di prodotto che stanno cercando. Per il 2018 stiamo studiando una nuova formula di allestimento più improntato al design, al colore, all’emozione, al tatto e alla decorazione. D. Meglio un punto vendita specializzato o uno generalista, ma con i prodotti giusti? R. Lavoriamo sia con i punti vendita specializzati che hanno all’interno solo il marchio Cap Arreghini con tutta la gamma dei nostri prodotti, sia con i rivenditori generalisti con i quali siamo abituati a creare l’angolo del colore dedicato a Cap Arreghini. D. Fate corsi di formazione dedicati ai distributori? R. Cap Arreghini considera la formazione il fattore centrale per rispondere in maniera qualificata e competente alle richieste del mercato. Organizziamo numerosi corsi di formazione tecnico-pratici sia esterni, dedicati alle imprese e agli applicatori, sia all’interno della Cap Academy con corsi per rivenditori e i loro dipendenti e per imprese. Cap Academy è nata con l’obiettivo di trasmettere e divulgare la cultura tecnica, intesa come aggiornamento costante sui prodotti e sui cicli di applicazione, e come momento di confronto con i tecnici specialisti di Cap Arreghini. Teniamo inoltre meeting aperti agli architetti. D. Esistono certificazioni a garanzia della qualità dei prodotti vernicianti e decorativi che i distributori devono tenere in considerazione nella scelta dei loro fornitori? R. Cap Arreghini gode della Certificazione internazionale di Qualità ISO 9001, che attesta il raggiungimento di standard eccellenti nell’organizzazione, nei processi, nella focalizzazione sul cliente. Oltre alla certificazione aziendale molti dei nostri prodotti vantano certificazioni che garantiscono la conformità ai livelli imposti dalle diverse normative. Ristorante Le Beccherie - Treviso. Absolutecap
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PAOLO QUARELLO product manager Sistema Colore Fassa Bortolo Domanda. Quali sono oggi i prodotti più richiesti dal mercato? Risposta. Stiamo assistendo a una richiesta sempre maggiore di prodotti attenti al benessere abitativo. Nel tempo il desiderio di vivere in ambienti interni confortevoli si è trasformato in una necessità fisica e psicologica. In quest’ottica abbiamo sviluppato una serie di soluzioni innovative, con materiali e tecnologie all’avanguardia che rispondono alle esigenze abitative. Un esempio è la linea GreenVocation del nostro Sistema Colore, rivolta soprattutto al professionista, che propone prodotti a bassissimo contenuto di Cov, composti organici volatili conosciuti anche come Voc, presenti nei prodotti vernicianti. Prodotti solvent free, inodori durante e dopo la stesura, rappresentano anche un’eccezionale sintesi delle migliori caratteristiche tecnico applicative: copertura, resa, punto di bianco e facilità di applicazione. D. Quali sono invece i trend cromatici e decorativi che si stanno imponendo per il prossimo futuro? R. Ci si sta spingendo sempre più verso colori naturali chiari, dalle tonalità desaturate. Con la nostra mazzetta da interni in-living paints offriamo una valida risposta a questa esigenza, proponendo una gamma di colori che spaziano dalle tinte chiarissime della sezione Pure, a quelle tenui della sezione Light fino a quelle più di tendenza della sezione Tech. Nell’ambito dei decorativi stiamo assistendo alla richiesta di effetti sempre più personalizzati che enfatizzano ancora di più la versatilità dei singoli prodotti. La nostra linea Sfide d’arte propone un’ampia gamma di colori ed effetti materici proprio per andare incontro a questo tipo di esigenza. D. In che modo si sono evoluti i vostri sistemi di colorimetria? R. L’esperienza maturata nel mondo del colore ha portato alla realizzazione di un nuovo evoluto sistema tintometrico: il Sistema Tintometrico ColorLife, composto da venti paste
Sorpresa materiali per nuove esigenze 76
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coloranti, tredici per esterni e sette per interni. La ricerca ha permesso di condensare nelle sette paste per interni tutte le 1950 tinte della mazzetta Ncs sommate alle 208 della mazzetta in-living paints. Tutti i nostri rivenditori sono muniti di questo sistema che, grazie a uno speciale software, permette di individuare e memorizzare con estrema facilità le tinte scelte. D. Quali strumenti offrite al rivenditore per un ottimale layout dello spazio espositivo e per la commercializzazione dei vostri prodotti? R. Realizziamo un’ampia gamma di materiali espositivi, dalle insegne luminose ai teloni pubblicitari per esterni, dai roll up agli espositori per interni, offrendo anche la possibilità di personalizzare il punto vendita ad hoc, in base alle esigenze del cliente. In concomitanza con le uscite di nuovi prodotti inviamo nei punti vendita specifici kit composti da espositori, manifesti e depliant per agevolare la promozione al cliente finale. D. Meglio un punto vendita specializzato o uno generalista, ma con i prodotti giusti? R. Senza dubbio è meglio un punto vendita specializzato per assistere il professionista e offrire al cliente finale non solo un’ampia gamma di prodotti, ma anche un supporto diretto. D. Fate corsi di formazione dedicati ai distributori? R. Certo, riteniamo che la formazione sia fondamentale per permettere ai rivenditori di specializzarsi il più possibile nei prodotti che vendono, e fornire così il massimo supporto al cliente finale. Ogni anno realizziamo corsi ed incontri specifici rivolti proprio ai distributori per offrire loro un’ampia panoramica sulle funzionalità del Sistema Tintometrico ColorLife e far conoscere da vicino le caratteristiche dei prodotti. Oltre ai corsi, i nostri tecnici sono sempre a disposizione per garantire un’assistenza completa. D. Esistono delle certificazioni a garanzia della qualità dei prodotti vernicianti e decorativi che i distributori devono tenere in considerazione nella scelta dei loro fornitori? R. Tra le varie certificazioni dei prodotti vernicianti, bisogna senza dubbio porre molta attenzione all’etichettatura relativa alle emissioni di Cov. Questa etichettatura, presente nell’imballo del prodotto, riporta una classificazione da A+ a C in base alla quantità di Cov emessa dal prodotto stesso nell’atmosfera. Tutti i prodotti decantati come performanti e miracolosi, devono essere sempre corredati da idonee certificazioni che ne attestino le prestazioni. È il caso della nostra pittura anti-formaldeide Pothos 003, per la quale è a disposizione il certificato con i test eseguiti in laboratorio secondo la norma ISO 16000-23. I test hanno dimostrato come, nelle aree in cui le superfici sono trattate con questo prodotto, la formaldeide libera presente nell’ambiente si riduce fino al 70%. F e b b r a i o
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EMANUELE ZORZI product manager divisione pitture per edilizia Röfix Domanda. Quali sono oggi i prodotti più richiesti dal mercato? Risposta. Per uso interno vengono richiesti prodotti a basso impatto ambientale con una specifica attenzione per l'Indoor Air Quality, lasciando inalterate le prestazioni e soluzione tecniche delle pitture. Per uso esterno, prodotti integrati a un sistema di protezione delle facciate. D. Quali sono invece i trend cromatici e decorativi che si stanno imponendo per il prossimo futuro? R. Secondo il Pantone Color Institute, il colore dell’anno dovrebbe essere il Pantone 18-3838 Ultra Violet. D. In che modo si sono evoluti i vostri sistemi di colorimetria? R. Il nostro sistema tintometrico Color Design si è integrato nel sistema InColorDesign. C’è stata cioè un’implementazione di quattro paste coloranti per interni, in modo da fornire alla clientela un’ampia gamma cromatica in termini di scelta e di prestazioni, riducendo i costi di colorazione a vantaggio dell’utente finale. D. Quali strumenti offrite al rivenditore per un ottimale layout dello spazio espositivo e per la commercializzazione dei vostri prodotti? R. Abbiamo recentemente lanciato dei nuovi pop-up cartonati che fanno riferimento alla app Color Design, disponibile per Android e iOS. Con la app Color Design si possono testare virtualmente le tonalità sulla propria parete. D. Meglio un punto vendita specializzato o uno generalista, ma con i prodotti giusti? R. L’importante è che siano distribuiti prodotti di qualità in grado di risolvere in modo tecnico le richieste del mercato. Ma soprattutto è importante avere una gamma completa di prodotti dalle diverse tecnologie integrabili a tutte le tipologie costruttive presenti sul mercato. D. Fate corsi di formazione dedicati ai distributori? R. Abbiamo diversi format di
La giusta tinta si trova con la app 78
Röfix Primer Color Plus, Röfix PP 403 Multi
formazione dedicati ai distributori, per esempio la scelta di proposta di "sistema " e non solo di prodotto, quindi partendo dalla tipologia del supporto per arrivare a consigliare un ciclo coerente. D. Esistono certificazioni a garanzia della qualità dei prodotti vernicianti e decorativi che i distributori devono tenere in considerazione nella scelta dei loro fornitori? R. In Italia non c’è ancora un obbligo di certificazione delle emissioni Tvoc delle pitture. Röfix ha però deciso di intraprendere un percorso che pone al centro il benessere, certificando le proprie pitture della gamma Inside secondo il decreto francese 2011/321. Secondo questa normativa, dal 2012 è obbligatorio indicare, con un’etichetta posta sul prodotto o sulla confezione, le caratteristiche di emissione di sostanze volatili inquinanti durante e dopo l’applicazione. La gamma di pitture Inside ha raggiunto, nell'ambito dei test, delle prestazioni eccezionali, ottenendo la classificazione A+ per le basse emissioni. Guardando i risultati è lampante che le emissioni di Tvoc nelle pitture esaminate sono inferiori di quasi 100 volte rispetto a quanto richiesto per l'ottenimento della classe A+. Anche le emissioni per le altre sostanze chimiche esaminate sono state eccezionalmente basse, ben sotto i requisiti per la classe A+: per tutte è stata infatti rilevata un’emissione di 12,2 µg/m3. Röfix PP 315 Betongrund Primer, Röfix Inside Top
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PAOLO SALA product manager linea finiture murali Mapei Domanda. Quali sono oggi i prodotti più richiesti dal mercato? Risposta. Mapei fa della concretezza e della trasparenza i suoi valori portanti. In quest’ottica siamo concentrati a offrire prodotti, o meglio sistemi, che rispondono alle specifiche esigenze pratiche in questo settore. Il mercato ci premia prediligendo le nostre gamme a più alto valore tecnologico quali, in particolare, le pitture e i rivestimenti silossanici igienizzanti Silancolor Plus o i nostri cicli di isolamento termico Mapetherm System, che coniugano efficienza prestazionale e valore estetico. D. Quali sono invece i trend cromatici e decorativi che si stanno imponendo per il prossimo futuro? R. Per Mapei anche l’approccio al colore è una scienza. La nuova collezione di tinte originali MasterCollection è nata per offrire soluzioni colore che rispondono alle specifiche esigenze tecnologiche richieste da ogni singolo progetto, con tinte per esterni ad alta stabilità cromatica, comprovata dai test d’invecchiamento accelerato realizzati con WeatherOmeter; colori a elevata resistenza in ambiente alcalino, con una selezione di tinte per sistemi ai silicati e ai silossani; colori con un indice di riflessione adatto ai sistemi di isolamento termico Mapetherm. Master Collection nasce dall’analisi di oltre 10mila tinte attraverso un software che visualizza il posizionamento delle tinte nello spazio cromatico con modelli 3D, permettendo una copertura ottimale dello spazio-colore e la creazione di una sequenza cromatica dove la distanza tra i vari colori sia realmente percepibile. Tutta questa tecnologia non impedisce di realizzare progetti cromatici di grande valore e impatto estetico, come dimostrano le ambientazioni e installazioni realizzate in occasione dell’ultimo Cersaie, dove il colore e la texture delle pareti diventano elemento di design, al pari di mobili e complementi d’arredo. D. In che modo si sono evoluti i vostri sistemi di
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colorimetria? R. In tutti i comparti, la qualità e l’affidabilità della strumentazione sono un aspetto importante per Mapei. Per questo siamo partiti sin dall’inizio con la proposta di un sistema Top, assistendo i nostri rivenditori sia tecnicamente sia commercialmente per permettergli di sfruttare appieno le potenzialità di una tintometria di ultima generazione. Il sistema automatico di colorazione ColorMap si avvale, infatti, di apparecchiature di altissimo livello tecnologico, corredate da un software dedicato. In particolare lo spettrofotometro da banco a sfera con geometria diffusa d/8° permette di formulare e riprodurre qualsiasi tinta: colori imposti da vincoli urbanistici, tinte da altri campionari, colori ad hoc per abbinamenti con altri particolari d’arredo, per soddisfare qualsiasi esigenza estetica. D. Quali strumenti offrite al rivenditore per un ottimale layout dello spazio espositivo e per la commercializzazione dei vostri prodotti? R. Partendo dal principio che per Mapei nessun rivenditore è uguale a un altro e che ogni cliente per noi è speciale, avvalendoci di uno staff interno dedicato, siamo in grado di realizzare soluzioni espositive ad hoc per esprimere al meglio le qualità dei nostri prodotti nel contesto specifico, prestando attenzione al carattere e alla vocazione predominante del nostro interlocutore. Gli strumenti espositivi dedicati al punto vendita sono perlopiù basati sugli stessi concetti e layout degli espositori che realizziamo per i grandi eventi fieristici, adattati ovviamente nelle dimensioni. Questo dà continuità e forza al nostro messaggio ed è un segno di rispetto verso il nostro cliente. D. Meglio un punto vendita specializzato o uno generalista, ma con i prodotti giusti? R. La complessità degli aspetti che compongono il mondo del colore esige non solo specializzazione, ma anche formazione e aggiornamento sistematici. La nostra mission è quindi quella di rivolgerci a realtà che abbiano voglia e capacità di crescere insieme con progetti a lungo termine. Nel caso di Mapei, poi, il rivenditore non si trova costretto a scegliere o preferire il colore a discapito di altri materiali:
Singapore University of Technology and Design (Unstudio). Silancolor Primer, Silexcolor Primer, Silancolor AC Pittura, Silancolor Pittura, Silexcolor Pittura
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Dursilite Gloss e Dursilite Matt
forte dell’esperienza e dei prodotti della linea edilizia, siamo in grado di proporre le finiture colorate come parte di un sistema integrato, dove i diversi prodotti lavorano in perfetta sinergia, per la massima garanzia del risultato complessivo. Le figure uniche degli specialisti di linea infine, assicurano un’assistenza completa e diversificata, secondo la situazione da gestire. D. Fate corsi di formazione dedicati ai distributori? R. Mapei organizza periodicamente convegni e seminari di aggiornamento tecnico rivolti ai vari operatori del settore: complessivamente più di 6.700 eventi si sono svolti nei diversi centri di formazione Mapei in tutta Italia. Riguardo al mondo del colore sono tenuti specifici corsi ColorMap, dedicati ai nostri rivenditori e partner, in Italia e all’estero, a vari livelli, che prevendono una formazione teorica di alto contenuto tecnico su tutti gli aspetti percettivi e scientifici del colore: misurazione, controllo, riproduzione delle tinte, oltre a prove pratiche di addestramento per l’utilizzo di hardware e software in dotazione al sistema automatico di colorazione Mapei. D. Esistono delle certificazioni a garanzia della qualità dei prodotti vernicianti e decorativi che i distributori devono tenere in considerazione nella scelta dei loro fornitori? R. Va premesso che fin dal 1994 in Mapei è applicato il Sistema di gestione per la qualità, in conformità alla norma Iso 9001, e i principali stabilimenti applicano un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001. Nello specifico dei sistemi di finitura, tutta la nostra gamma di idropitture Dursilite garantisce prestazioni, come potere coprente e resistenza al lavaggio, come previsto dalla norma tecnica UNI EN 13300 per i prodotti all’acqua per pareti e soffitti interni. Inoltre, queste pitture presentano bassissimi valori di emissioni Voc nell’ambiente interno, risultando nella miglior classe A+ secondo la norma francese Grenelle Enviroment, per la determinazione della cosiddetta Indoor Air Quality. La nostra gamma di tonachini colorati per esterni è provvista di marcatura CE ai sensi della norma EN 15824, che prevede prove specifiche quali ad esempio resistenza al fuoco, adesione, permeabilità al vapore acqueo e durabilità. I sistemi Plus, dedicati alla protezione dalle aggressioni biologiche, sono sviluppati grazie alla tecnologia BioBlock e dotati di certificazioni ai sensi delle normative europee EN 15457 EN 15458 che testano la resistenza riF e b b r a i o
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Silexcolor Tonachino
spettivamente a muffe e alghe. I nuovi prodotti della linea Mapecoat Act (Advance Coating Technology) addirittura riportano nella sigla il rimando alla certificazione per lo specifico utilizzo: Mapecoat Act 021, smalto certificato per ambienti alimentari ai sensi della norma UNI 11021 che prevede severissimi test per pulibilità e resistenza al lavaggio, in conformità al protocollo Haccp, o Mapecoat Act 196, smalto murale per ambienti medico-sanitari, testato secondo la norma internazionale ISO 22196 per la verifica dell’attività antibatterica e della resistenza a frequenti pulizie con agenti di disinfezione. Infine, sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale, va sottolineato che Mapei ha sviluppato il concetto di Green Innovation, applicato a tutti quei prodotti che hanno ulteriori requisiti in grado di migliorare il comfort dell’ambiente in cui sono applicati e preservano la salute dell’applicatore. I principali prodotti e sistemi di finiture Mapei sono provvisti di EPD (Enviromental Product Declaration): rapporti completi redatti secondo standard internazionali (ISO 14025 e EN 15804) che documentano gli effetti ambientali di un prodotto nel suo ciclo di vita. Residenza privata, complesso San Bernardo , Beinette (Cuneo). Colorite Performance e Quarzolite Base Coat
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DIEGO MARCUCCI
Ancoral Lotus
marketing manager Cromology Domanda. Quali sono oggi i prodotti più richiesti dal mercato? Risposta. Per quanto concerne gli interni, le soluzioni più richieste sono quelle che affrontano in maniera mirata problematiche ricorrenti, quali la formazione di muffa e la rimozione delle macchie, e che sono sostenibili sia per l’ambiente sia per gli utilizzatori. Esempi di queste tipologie di prodotti sono il ciclo antimuffa Biocasacolor di MaxMeyer, uno dei pochi disponibili in 1.188 tinte oltre il bianco presso i nostri rivenditori autorizzati, e CleanPlus, la vernice antimacchia MaxMeyer grazie alla quale è possibile rimuovere oltre trenta tipologie di macchie. Rientrano nella seconda categoria di prodotti tutte le nostre soluzioni in classe di emissioni A+ e certificate per utilizzo negli ambienti dove avviene l’elaborazione di alimenti, come lo smalto Acrimax di MaxMeyer. Per gli esterni cresce la richiesta di vernici sempre più performanti, come la vernice autopulente Ancorall Lotus di Settef, e di ampiezza di gamma cromatica per facciate con il cappotto, esigenza a cui rispondiamo con Thermocolor di Settef, una gamma specifica di colori termoriflettenti. D. Quali sono invece i trend cromatici e decorativi che si stanno imponendo per il prossimo futuro? R. Per gli interni continuiamo a registrare una forte richiesta di colori pastello e bianchi cromatici, mentre negli esterni possiamo trovare tinte più accese specie per l’edilizia commerciale e industriale. D. In che modo si sono evoluti i vostri sistemi di colorimetria? R. I tintometri dei nostri clienti sono collegati in rete alla nostra azienda, in modo da potere offrire immediata assistenza per qualsiasi tipo di esigenza tecnica e di colorimetria. Questo è un servizio veramente unico sul mercato italiano.
I nostri tintometri collegati in rete 82
D. Quali strumenti offrite al rivenditore per un ottimale layout dello spazio espositivo e per la commercializzazione dei vostri prodotti? R. Cromology dispone di un reparto di trade marketing che offre una consulenza personalizzata e studia assieme al cliente le specifiche strategie espositive e di promozione per la singola zona e il singolo punto vendita. Così, piuttosto che proposte standardizzate, lavoriamo su misura per portare il cliente al massimo successo possibile. D. Meglio un punto vendita specializzato o uno generalista, ma con i prodotti giusti? R. Coloro che oggi dimostrano di poter meglio competere sul Max Meyer BioCasacolor
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mercato sono i punti vendita specializzati, in grado di soddisfare le esigenze dei propri clienti con una ottima varietà e una consulenza professionale competente e specifica. D. Fate corsi di formazione dedicati ai distributori? R. Certo, offriamo corsi di formazione ai nostri clienti presso la nostra accademia CromoCampus o direttamente nel punto vendita. Siamo convinti che solo con un continuo aggiornamento delle competenze sia possibile offrire un servizio adeguato e puntuale. D. Esistono delle certificazioni a garanzia della qualità dei prodotti vernicianti e decorativi che i distributori devono tenere in considerazione nella scelta dei loro fornitori? R. La scelta del ciclo e del prodotto verniciante deve tenere conto in primo luogo della dislocazione e delle condizioni dell’edificio, così come della stratigrafia dei materiali che compongono pareti e facciata. Ad esempio se dobbiamo verniciare una facciata isolata con cappotto termico, dovremo scegliere solo tinte chiare o colori termoriflettenti. Negli interni è invece importante verificare il livello di emissioni, la smacchiabilità e la facilità di manutenzione del prodotto, tutte caratteristiche che si possono dedurre dalla scheda tecnica. La nostra azienda aderisce, inoltre, a Colore Sicuro, l’iniziativa di Assovernici volta a garantire a progettisti, privati, imprese e applicatori una elevata qualità dei prodotti vernicianti. Così, come ulteriore garanzia, applicatori e consumatori possono verificare se i prodotti che intendono acquistare sono dotati del sigillo di qualità Colore Sicuro.
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PIETRO GEREMIA Executive VP sales & marketing Colorificio San Marco Domanda. Quali sono oggi i prodotti più richiesti dal mercato? Risposta. Per quanto riguarda il mercato di Colorificio San Marco i più richiesti sono gli smart-paints, cioè prodotti con funzionalità aggiuntive rispetto alla semplice colorazione del supporto. Quindi, sono in grado di proteggere da muffe, funghi e alghe, oppure di cambiare completamente l’aspetto della parete, come nel caso dei decorativi. D. Quali sono invece i trend cromatici e decorativi che si stanno imponendo per il prossimo futuro? R. All’esterno si previlegiano tinte luminose, mentre all’interno c’è un ritorno del colore e, sempre più spesso, porzioni della casa sono decorate con effetti che, da soli, creano arredo. D. In che modo si sono evoluti i vostri sistemi di colorimetria? R. Sono passati da sistemi per la colorazione nel punto vendita a sistemi di gestione delle tinte dell’utilizzatore finale, in grado di intercettare trend e bisogni del consumatore. D. Quali strumenti offrite al rivenditore per un ottimale layout dello spazio espositivo e per la commercializzazione dei vostri prodotti? R. Il punto vendita è lo strumento di comunicazione più importante che il rivenditore possiede: è il primo punto di contatto con i clienti, ciò che vedono appena entrano e su cui basano, spesso inconsapevolmente, la loro idea sul rivenditore stesso. Da quest’anno Colorificio San Marco, come partner a 360 gradi dei propri clienti, offre un servizio di allestimento dedicato, totalmente personalizzabile e con caratteristiche altamente innovative. Il negozio si trasforma in un’area di consulenza, tramite scaffalature parlanti e grandi spazi per lavorare insieme al cliente. Un concetto che segue i più moderni trend del retail a disposizione dei nostri partner. D. Meglio un punto vendita specializzato o uno generalista, ma con i prodotti giusti?
Portiamo tutti a scuola di pittura 84
Condominio Privato - Milano. Acrisyl Fondo Finitura
R. Sicuramente la selezione prodotti è un elemento chiave nel successo di un punto vendita. Ma c’è molto altro: per esempio, il marchio stesso che il rivenditore sceglie per il proprio punto vendita trasmette una serie di plus intangibili, come la qualità, la sicurezza dei prodotti, la sostenibilità, oggi estremamente rilevanti nel processo di vendita. Poi il negozio stesso fa la differenza, così come gli addetti alla vendita. Alla fine il successo è determinato dall’esperienza che ogni singolo consumatore fa nel punto vendita stesso e dalla soddisfazione nell’utilizzo del prodotto acquistato. D. Fate corsi di formazione dedicati ai distributori? R. Certamente. Colorificio San Marco ha una lunghissima esperienza nella formazione dei propri rivenditori e degli applicatori. Ogni anno centinaia di persone partecipano ai nostri percorsi Lab for pro: si tratta sia di momenti formativi pratici rivolti all’applicazione dei prodotti, sia corsi per ottimizzare le vendite che corsi più tecnici. Da quest’anno l’offerta si è arricchita anche di un nuovo corso diretto alla formazione nel campo dell’allestimento del punto vendita. D. Esistono certificazioni a garanzia della qualità dei prodotti vernicianti e decorativi che i distributori devono tenere in considerazione nella scelta dei loro fornitori? R. Assolutamente necessaria è la certificazione di qualità, diventata oggi un requisito essenziale. Poi, in misura diversa, sono importanti le certificazioni che assicurano la continuità del fornitore e la sua capacità di fornire prodotti e servizi a basso impatto ambientale, nel rispetto della sicurezza e salute degli utilizzatori. In una parola, «colore sicuro». Casa Privata a Odessa (Ucraina). Cadoro; Concret Art
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COSÌ IL CLIENTE RIMANE DI STUCCO Preparare la parete a regola d’arte prima di passare al colore è la condizione per ottenere un lavoro fatto bene e sorprendere il committente. Per questo, spiegano dall’azienda marchigiana, per rasature e finiture chi esegue il lavoro deve scegliere il prodotto adatto di Veronica Monaco
Linea Briko, a sinistra, stucchi a base gesso
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vere solide basi rappresenta un buon punto di partenza per qualsiasi attività. Anche per dipingere una parete. Ebbene sì, perché tra finiture e decorativi sempre più sofisticati, anche la parete vuole la sua parte. Lo sa bene Prima, azienda marchigiana specializzata dal 1964 esclusivamente nella produzione di stucchi per rasature e finiture, che ha studiato un’ampia gamma di prodotti per le più diverse esigenze applicative. «La fase di applicazione dello stucco è molto importante», spiega Davide Marzocco, responsabile della produzione dell’azienda. «Secondo il tipo di finiture che si utilizzeranno nel lavoro finale, per avere una buona base è fondamentale scegliere lo
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stucco giusto. Quelli in pasta, per esempio, garantiscono una finitura molto più fine rispetto agli stucchi in polvere. Per i fondi decorativi, invece, consigliamo di realizzare il fondo con uno stucco in pasta, che garantisce una superficie molto più liscia e performante». Ma individuare il prodotto da utilizzare dipende anche dal tipo di supporto. «La scelta della categoria di stucco dipende anche dal fondo stesso: cartongesso, muro di cemento o di mattoni, intonaco, non sono tutti uguali. In più, se si tratta di un lavoro in esterno non è possibile usare uno stucco a base gesso, ma è necessario optare per uno stucco a base cemento in grado di resistere agli agenti atmosferici. In interno invece è possibile usarli entrambi», aggiunge Marzocco. Quali sono, dunque, le YO U T R A D E
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La sede di Prima ad Appignano (Macerata)
regole fondamentali per un lavoro a regola d’arte? «Ogni stucco ha la sua particolarità, ma per un lavoro a regola d’arte è importante soprattutto rispettare i tempi di miscelazione, applicazione e asciugatura. In più è opportuno scegliere le attrezzature giuste». Per soddisfare le esigenze dei professionisti, Prima ha inoltre progettato la linea Pro.64, composta da referenze con particolari caratteristiche tecniche. «Si tratta di stucchi tecnici ideali per applicazioni specifiche, ad esempio in ambienti caratterizzati da infiltrazioni d’acqua, umidità di risalita o condensa. Abbiamo anche prodotti specifici per applicazioni su cartongesso, sia per i giunti che per l’intera lastra, e uno stucco in pasta fibrato ad altissimi spessori, ideale per ot-
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Stucchi in pasta
turare fori di grosse dimensioni e crepe profonde. Tra le ultime novità c’è un prodotto in polvere traspirante con microsfere ceramiche, ideale per pareti fredde con condensa e per ambienti con scarsa ventilazione», elenca il responsabile della produzione. «Ormai non basta più avere un paio di stucchi in magazzino. Quando entra in punto vendita, il cliente finale chiede prodotti adatti alla risoluzione di problemi specifici: i rivenditori dovrebbero ampliare la gamma di articoli disponibili, scegliendoli in base alle richieste più frequenti della loro clientela. Da parte nostra, siamo disponibili a fissare con i rivenditori incontri di formazione tecnico-pratica dedicati ai nuovi prodotti».
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SPECIAL E
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LA SOSTENIBILITÀ TRA HI-TECH E NATURA Alla rassegna di Bolzano premiate Powahome, che permette di controllare da remoto tutte le funzionalità smart tramite cellulare o tablet, e Ricehouse che ha studiato l'utilizzo della paglia e della lolla di riso come materiale green per le costruzioni
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on 35mila visitatori, 460 espositori, un centinaio di eventi in calendario, 12 tour tecnici a cura dei progettisti o dei proprietari a realizzazioni che si sono contraddiste a livello tecnico e progettuale è stata archiviata l'edizione 2018 del Klimahouse, il Salone internazionale per l'efficienza energetica e il risanamento in edilizia. Ampia la soddisfazione deLa premiazione allo Startup Award gli organizzatori e delle aziende presenti. «La qualità dei visitatori continua ad aumentare e i professionisti apprezzano la capacità di Klimahouse di mettere in risalto le innovazioni del settore attraverso premi come lo Startup Award, il Klimahouse Trend e una scelta molto accurata delle aziende presenti», ha commentato Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano al termine della
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di Veronica Monaco manifestazione. A vincere il premio per la startup più innovativa l’azienda romana Powahome, creatrice di un sistema di domotica che può essere inserito all’interno degli interruttori e delle prese già esistenti in casa. Powahome permette di controllare da remoto tutte le funzionalità smart tramite cellulare o tablet; l’installazione del sistema impiega solo due ore e non richiede alcuna modificazione all’impianto elettrico dell’abitazione. Il sistema è programmabile e mantiene in memoria le impostazioni anche in caso di blackout totale. «L’altissima qualità delle startup in gara manifesta l’ottima riuscita di una manifestazione che ha visto confrontarsi le migliori idee innovative in circolazione nel settore», afferma il direttore scientifico della manifestazione, Luca Barbieri. «Grazie al bando lanciato in tutta l’Europa quest’anno YO U T R A D E
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Powahome permette di controllare da remoto tutte le funzionalità smart tramite cellulare o tablet
Ricehouse ha studiato l'utilizzo della paglia e della lolla di riso come materiale da costruzione
abbiamo visto nella finale del premio non solo delle startup italiane ma anche delle giovani realtà innovative provenienti dall’Austria e dalla Germania, due Paesi che in ambito delle tecnologie green sono senz’altro tra i primi a livello europeo nonché internazionale». All’azienda biellese Ricehouse è invece andato il premio speciale assegnato dall’Agenzia CasaClima: attraverso l'utilizzo della paglia e della lolla di riso come materiale da costruzione, l’impresa vuole attivare un processo virtuoso dal punto di vista sociale, economico e ambientale, sfruttando le elevate prestazioni di efficienza energetica e acustica, comfort abitativo, salubrità degli ambienti ed eco-compatibilità dei materiali biocomposti. Tra i temi al centro di questa
edizione di Klimahouse gli highlight del momento per architetti e professionisti delle costruzioni: sicurezza sismica, consolidamento strutturale, efficienza energetica, nuove tecnologie coniugate alla sostenibilità, digitalizzazione. Focus anche sulla mobilità sostenibile con Klimamobility, la principale conferenza in Alto Adige dedicata a questa tematica, ospitata da Klimahouse nella giornata di apertura: durante l’evento l’architetto e urban designer tedesco Stefan Schmitz ha presentato in anteprima il progetto Maidar EcoCity+ in Mongolia, un esempio per sviluppare città eco sostenibili in tutta l'Asia e nel resto del mondo. L’appuntamento con Klimahouse è confermato per il 2019, dal 23 al 26 gennaio.
I TREND CHE VALGONO UN AWARD Dopo aver selezionato oltre 50 candidature, la giuria del Politecnico di
termini di ingombro, comfort, potenza termica e frigorifera, oltre alla
Milano coinvolta nel premio Klimahouse Trend ha premiato le azien-
possibilità di integrazione con differenti fonti di energia.
de più innovative nelle categorie Innovation (eccellenza nella ricerca
Nell’ambito del premio Klimahouse Trend sono inoltre state asse-
industriale e/o tecnologica e sviluppo prodotti innovativi di edilizia
gnate tre menzioni speciali alle aziende Wallnofer per il prodotto
sostenibile ed energeticamente efficiente), Timely (sviluppo prodotti
Walltherm, L’Isolante per il prodotto Reverso e STS Polistiroli per il
e sistemi in grado di rispondere tempestivamente a esigenze attuali
prodotto ReLife 36.
ed emergenti) e Widespread (sviluppo prodotti e sistemi competitivi che soddisfano le necessità di ampie fasce di utenti). Ecco i vincitori: - Categoria Innovation - Now Smart Radiators System di Irsap: sistema che prevede l’utilizzo di sistemi avanzati ICT e IoT per la regolazione e il controllo dei sistemi di emissione tramite l’impiego di sensori e attuatori con logica di autoapprendimento, adatto sia ai nuovi edifici che alle ristrutturazioni. - Categoria Timely – Blumatica Ege di Blumatica: un prodotto che consente di gestire in maniera semplice e professionale tutte le problematiche connesse alla progettazione del risparmio energetico degli edifici, sia in fase di verifica dei requisiti minimi di legge, sia per la progettazione e l’individuazione della soluzione tecnicoeconomica ottimale tra diverse possibili alternative. - Categoria Widespread – Sphera di Clivet: prodotto versatile in grado di soddisfare diverse esigenze impiantistiche e applicative in
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NOVITÀ E STRATEGIE PER L'EDILIZIA GREEN Alla fiera di Bolzano YouTrade ha incontrato 33 protagonisti delle imprese del costruire sostenibile. Ecco le loro proposte per conciliare lo sviluppo con l'attenzione all'ambiente e, ovviamente, al comfort a cura di Veronica Monaco AL CENTRO IL FONOASSORBIMENTO ALESSANDRO FUGAZZA responsabile commerciale divisione acustica Eterno Ivica
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BRILLA LA RIQUALIFICAZIONE CLAUDIO PEDERZANI area manager di Tegola Canadese
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Notiamo un risveglio del mondo dell’edilizia e ci aspettiamo un mercato più brillante e più attento alla riqualificazione degli edifici. In particolare vogliamo focalizzarci sulla proposta di sistemi completi e ottimizzati dal punto di vista delle prestazioni tecniche e del rapporto qualità-prezzo. Desideriamo inoltre diffondere anche in Italia le nostre soluzioni per il tetto verde, che all’estero proponiamo con successo già da anni».
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Nel 2018 vogliamo mettere a frutto quanto abbiamo seminato negli anni precedenti, soprattutto per le linee Acustica e Phonolook, dedicate rispettivamente al fonoisolamento e fonoassorbimento. Intendiamo sviluppare la divisione dedicata al fonoisolamento e fonoassorbimento verso il mercato estero, soprattutto quello europeo, questo è un elemento fondamentale del nostro futuro business. Il mercato si sta riprendendo e ci aspettiamo una risposta positiva, con un ulteriore incremento soprattutto nel mondo dell’architettura e del design, in cui prima eravamo coinvolti in maniera più marginale. Se in passato eravamo più tecnici, oggi vogliamo combinare prestazioni, qualità ed estetica. Per questo a Klimahouse abbiamo presentato Phonolook Design, un pannello più accattivante e versatile, disponibile con elementi di varie forme e spessori, in un ampia scelta di tonalità cromatiche e diverse tipologie di tessuti».
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PUNTIAMO SUL SISMABONUS MANUELE SERVENTI responsabile ufficio tecnico Fornace Laterizi Danesi
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Per il 2018 ci aspettiamo un miglioramento del mercato. Qualche timido segnale si è già fatto sentire e, grazie all’introduzione di prodotti innovativi su cui l’azienda sta investendo molte risorse, ci auguriamo di aumentare la nostra quota di mercato, con una ripresa sui margini. Speriamo anche che il Sismabonus possa rappresentare un traino per il nostro settore. A questo proposito a Klimahouse abbiamo presentato una novità dedicata proprio al consolidamento strutturale. Si tratta di un nuovo blocco della famiglia Normablok, studiato per realizzare murature armate portanti in tutte le zone sismiche. Normablok Più S40 MA, con isolante integrato in polistirene espanso additivato con grafite, permette di costruire una muratura armata di 40 cm di spessore, con trasmittanza termica di 0,21 W/m2K, coniugando in un unico prodotto sicurezza strutturale, alte prestazioni isolanti e un’eccellente performance di resistenza al fuoco. Non siamo solo produttori di mattoni, ma promotori di una cultura del costruire in laterizio: per questo vogliamo essere ancora più presenti con attività di comunicazione e formazione tecnica mirata agli studi tecnici».
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COLLABORAZIONI VIRTUOSE VERA VASELLI marketing manager Brianza Plastica
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Intendiamo riportare l’attenzione sulla coibentazione dell’involucro, da sempre core business dell’azienda. Continueremo a proporre il nostro sistema Isotec, applicabile sia su parete che su tetto. È una soluzione versatile, molto veloce e rapida da montare, in grado di garantire ottime performance di isolamento termico. Ci auspichiamo che il mercato si rivolga sempre più a un’edilizia di qualità, capace di comprendere il valore prestazionale di un prodotto e gli investimenti fatti dalle aziende in termini di ricerca e sviluppo. Inoltre, consideriamo importante sviluppare collaborazioni virtuose con le altre aziende della filiera, affinché i singoli prodotti concorrano al corretto funzionamento del sistema-edificio. In occasione di Klimahouse, Brianza Plastica ha presentato una novità che si rivolge al rivestimento delle facciate, ventilate e non, con la tradizionale finitura ad intonaco. La lastra porta-intonaco Elycem in fibrocemento viene infatti direttamente applicata in abbinamento al pannello Isotec Parete o Isotec Linea, e va a costituire la base su cui rasare l’intonaco tradizionale».
DAL GREEN AL BLUE PAOLO CERÙ direttore Commerciale Gruppo Poron
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Il 2017 è stato un anno eccellente sia in termini di volumi sia di marginalità. Dopo anni tutto il comparto sta vivendo un momento positivo, abbiamo finalmente preso il treno giusto. Siamo in espansione in un momento in cui il mondo è in crescita e nel 2018 ci aspettiamo di proseguire sull’onda
di questo trend. A Klimahouse abbiamo presentato la nostra nuova vision aziendale, il Blue Poron World, un modello che supera il tradizionale concetto di green economy per una sostenibilità di lungo periodo attenta alla qualità della vita delle persone, e che va oltre il benessere ambientale tout court. Vogliamo dimostrare che il polistirolo può combattere l’inquinamento e proprio quest’anno lanceremo nuovi prodotti legati all’utilizzo di fonti rinnovabili e a materiale biodegradabile in assenza di ossigeno».
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SEGNALI POSITIVI SABRINA CUNIAL direttore vendite Industrie Cotto Possagno
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REFRATTARI IN CRESCITA ALBERTO PIROTTA direttore generale Schiedel Italia
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Bisogna fare una distinzione tra mercato idrotermosanitario ed edilizia. Mentre nel primo i prodotti in plastica stanno cannibalizzando quelli in acciaio, comportando un ulteriore calo dei fatturati, per quanto riguarda il settore edile ci sarà una tenuta maggiore grazie a prodotti di nicchia come i sistemi camino in refrattario ceramico. La canna fumaria in acciaio è ormai scomparsa da quasi tutte le rivendite edili. Schiedel si pone importanti obiettivi di crescita investendo su nuovi prodotti e sulla comunicazione, coinvolgendo sia i progettisti che i privati. A Klimahouse abbiamo voluto riproporre Schiedel ICS Zero in acciaio e Schiedel Absolut GZero in refrattario ceramico, le uniche soluzioni per il passaggio tetto che possono essere messe a contatto con materiali combustibili senza intercapedini d’aria. Inoltre abbiamo presentato in anteprima per l’Italia i nuovi sistemi integrati Kingfire, Absolut e Living, studiati per l’alta efficienza energetica e adatti anche nelle case passive. Sono soluzioni tre in uno, composte da una stufa/ camino di design, il canale da fumo e la canna fumaria, che coniugano l’estetica con le esigenze di prefabbricatori e progettisti».
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Non posso dire che nel 2018 ci sarà una vera ripresa, ma sicuramente assisteremo all’arresto della recessione. Già lo scorso anno abbiamo intravisto segnali favorevoli, quindi ci aspettiamo un anno positivo. Nel 2017 abbiamo investito nella ristrutturazione della nostra gamma produttiva focalizzandoci su prodotti di fascia alta. Pensiamo infatti che la qualità debba essere al centro dell’offerta di tutta la filiera edilizia, valorizzando così non solo i prodotti ma gli stessi processi produttivi. Intendiamo promuovere sempre di più le nostre soluzioni per il sistema tetto, in particolare ci impegneremo nella promozione della nuova tegola ventilata Life HeroTile, che abbiamo presentato in anteprima a Klimahouse. Si tratta di una tegola garantita 50 anni, ottimizzata nella forma e nelle prestazioni di permeabilità e dissipazione del calore, che permette di ridurre i costi della climatizzazione estiva».
MOLTE NOVITÀ TRA SMALTI, RINFORZO E COIBENTAZIONE PAOLO SALA product manager finiture e cappotto Mapei
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Per l’impegno profuso e le novità messe a punto nel 2017 ci aspettiamo di raggiungere risultati molto validi. In un momento di crisi generale, abbiamo intenzione di orientarci e aumentare la distribuzione di prodotti specialistici, soprattutto per quanto riguarda il mondo del colore. A Klimahouse abbiamo presentato tre innovazioni, la prima delle quali unisce rinforzo strutturale e coibentazione. La grande esperienza di Mapei, riconosciuta a livello internazionale, ha infatti dato vita a sistemi integrati di rinforzo e isolamento, che consentono inoltre di usufruire di detrazioni fiscali fino all’85% per gli interventi congiunti. L’altra grande novità si riferisce ai nuovi smalti murali Mapecoat Act (Advanced Coating Technology) specifici per gli ambienti sanitari (Mapecoat Act 196) e alimentari (Mapecoat Act 021), dove c’è esigenza di massima igiene. Entrambi i prodotti hanno superato test molto severi e sono certificati per garantire massima pulibilità, resistenza alla muffa e batteri, agli agenti di lavaggio e disinfezione. Ultima novità che abbiamo presentato a Klimahouse è la collezione Master Collection, nuova mazzetta di colori composta da 1002 tinte originali Mapei. Per selezionarle abbiamo avviato un’analisi scientifica attraverso un sofisticato software che ci ha permesso di individuare solo le tinte realmente percepibili dall’occhio umano nella loro unicità. Sulle fiches della mazzetta colore sono inoltre indicati in maniera molto chiara gli ambiti di applicazione di ogni specifico colore». YO U T R A D E
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IL FUTURO È NELLE ACQUE GRIGIE LUISA ARMEZZANI direttore marketing Aliaxis (Redi e Fip)
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AMPLIAMENTO DELLA GAMMA PATRIZIA PERINA addetta marketing e comunicazione Viessmann Italia
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Abbiamo introdotto importanti ampliamenti di gamma per pompe di calore e sistemi ibridi, ventilazione e biomassa, solare termico e fotovoltaico con accumulo. Per il 2018 ci aspettiamo un consolidamento di quanto abbiamo già acquisito e punteremo sull’ampliamento di gamma dei prodotti dedicati alla climatizzazione, con nuovi componenti e accessori. A Klimahouse abbiamo presentato in particolare il nuovo Vitosol 300-TM, pannello solare termico sottovuoto disponibile con il sistema brevettato ThermProtect, in grado di interrompere automaticamente la trasmissione del calore quando l'irraggiamento solare elevato si protrae per lunghi periodi senza prelievo del calore. Tra le altre novità che abbiamo proposto c’è la caldaia a ciocchi di legna Vitoligno 100-S, la pompa di calore reversibile Vitocal 111S e l’unità di ventilazione decentralizzata Vitovent 100-D».
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Nel 2018 Aliaxis punterà sul potenziamento del rapporto con i distributori e svilupperà ulteriormente il rapporto con gli studi di progettazione con attività ad hoc. L’acqua sta diventando un bene scarso: vogliamo sensibilizzare ancora di più il mercato nei confronti di questa tematica e far conoscere il più possibile le nostre soluzioni nei sistemi di gestione idrica. A Klimahouse ad esempio abbiamo presentato il Sistema Recupero Acque Grigie di Redi, una soluzione che permette il filtraggio e il riutilizzo dei flussi di scarico. Il sistema funziona attraverso un processo di filtrazione di tipo biologico-meccanico, che purifica le acque grigie e le rende nuovamente utilizzabili per l’irrigazione del giardino, lo scarico del wc, la lavatrice, la pulizia delle aree intorno alla casa. Tutto ciò comporta un risparmio di più del 50% di acqua potabile utilizzata nell’edificio, riducendone l’impatto ambientale. Siamo, inoltre, molto orgogliosi perché il Sistema Recupero Acque Grigie è stato scelto dall’Università La Sapienza di Roma per la Solar House ReStart4Smart, prototipo di abitazione del futuro che sarà presentato al Solar Decathlon, le olimpiadi universitarie dell’architettura sostenibile ospitate quest’anno a Dubai».
VENEZIANA FOTOVOLTAICA CARMINE FORTE ispettore vendite Sud Internorm Italia
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Intendiamo ricalcare gli ottimi risultati ottenuti nel 2017, puntando a soddisfare un mercato sempre più esigente con prodotti innovativi, in particolare per il settore della ristrutturazione e riqualificazione. Una delle nostre ultime novità è la doppia finestra in PVC/alluminio KV 440 con veneziana fotovoltaica integrata, disponibile anche con ventilazione meccanica controllata. Il serramento permette di modulare l’afflusso di luce all’interno dell’appartamento e assicura il riciclo di aria anche a finestra chiusa, trattenendo fino al 93% del calore presente nell’appartamento». RIQUALIFICAZIONE AL CENTRO IVANO SANTIN responsabile commerciale De Faveri
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Desideriamo concentrarci in maniera significativa sulla riqualificazione degli edifici che oggi hanno bisogno di essere convertiti alle nuove esigenze del costruire sostenibile. Vogliamo offrire sempre più supporto ai progettisti con soluzioni dedicate. In particolare abbiamo messo a punto nuovi sistemi performanti per infissi, installabili dall’esterno, senza creare alcun disagio agli inquilini».
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GUARDIAMO AVANTI DANIELE LEONE responsabile comunicazione Rothoblaas
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UN TOUCH PER L’INNOVAZIONE PAOLO TONINELLI responsabile marketing Bampi
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L’obiettivo per il 2018 è quello di consolidare la nostra crescita, che negli ultimi due anni è stata dell’8%. Vogliamo arrivare a +10%, e ampliare la quota di mercato nell’ambito delle soluzioni per il risciacquo del wc. Abbiamo elementi tecnici e commerciali molto interessanti con i quali contiamo di coinvolgere ancora di più il target degli installatori idraulici. A Klimahouse abbiamo riproposto l’innovativo sistema di regolazione intelligente SmartTouch per sistemi radianti che consente di gestire tutti gli elementi impiantistici che concorrono al comfort abitativo, come il riscaldamento, il raffrescamento, la deumidificazione, la Vmc. Il sistema SmartTouch è facile e intuitivo, e può essere gestito anche da smartphone dall’utente privato».
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L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL POLISTIRENE GIOVANNI RAGGI direttore commerciale Isolconfort
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Dal 2018 ci aspettiamo grandi soddisfazioni. Notiamo un’inversione di tendenza, il mercato è diventato molto selettivo e comincia a mettere al primo posto la qualità, imponendo un aggiornamento continuo dei prodotti. Questa qualificazione verso l’alto migliora il mercato, sia a livello di concorrenza che a livello di soluzioni tecniche e permette a un’azienda produttrice di ricompensare i suoi investimenti in innovazione. Attualmente, anche grazie alle recenti normative, si sta prestando sempre più attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale dei prodotti. Isolconfort, che per prima si è dotata della certificazione EPD, si propone come un interlocutore serio e credibile su queste tematiche, trasformando il polistirene espanso in un materiale in grado di rispondere al meglio alle esigenze dell’economia circolare. Questo è il nostro obiettivo per il prossimo futuro. Tra i prodotti più interessanti presentati recentemente c’è Alutech G, pannello isolante sottotegola che unisce le performance del polistirene espanso sinterizzato additivato di grafite Neopor di Basf con una guaina in alluminio in grado di creare una barriera riflettente ai raggi solari. Semplice da applicare, Alutech G presenta, inoltre, un sistema di listellatura che consente di ottenere un perfetto aggrappaggio delle tegole».
Abbiamo una strategia di medio periodo con obiettivi al 2020. Contiamo di crescere costantemente con il fatturato, migliorando in particolare il rapporto con i clienti e i servizi post vendita. In Italia intendiamo mantenere la forte posizione che siamo riusciti a costruire nel tempo, non solo attraverso una cura costante della qualità dei nostri prodotti, ma anche ottimizzando i servizi, e al contempo sviluppare i mercati nuovi già avviati e proseguire con il percorso di internazionalizzazione avviato negli anni più recenti. La novità più importante che abbiamo presentato al Klimahouse riguarda la nuova guida "Esterno", che racchiude tutte le nostre soluzioni in legno per l’allestimento dell’outdoor. Inoltre stiamo insistendo molto con l’innovativo sistema X-Rad, caratterizzato dall’utilizzo di un unico connettore posto ai vertici dei pannelli XLAM, che rompe gli schemi di costruzione del passato».
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COSTRUZIONE MODULARE ROMAN TERZER titolare e responsabile marketing acquisti e vendite Terzer
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OBIETTIVO: CRESCITA CONTINUA RICCARDO VILLANI consulente tecnico Index
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Non è semplice prevedere l’andamento del mercato nel 2018, ma le aspettative sono positive. A gennaio abbiamo già intravisto un trend di crescita nelle vendite, un buon inizio rispetto agli anni precedenti e al 2017 in cui si era registrato un lieve calo dei volumi e un aumento dei costi delle materie prime. Index da poco ha fatto un merger con la multinazionale Sika e da questa acquisizione ci aspettiamo di aumentare notevolmente i volumi. A Klimahouse abbiamo proposto le nostre nuove soluzioni per il ripristino dei terrazzi senza demolizione. Negli ultimi cinque anni la ricerca di Index è stata destinata proprio allo sviluppo di materiali innovativi per il rifacimento degli edifici, in grado di minimizzare gli oneri da demolizione in discarica. Il grande successo di questi prodotti ci conferma che abbiamo intrapreso la giusta direzione».
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Il mercato si sta muovendo meglio rispetto agli anni passati e le aspettative per il 2018 sono piuttosto buone. Vogliamo crescere sul mercato, sviluppare ulteriormente il rapporto con i nostri clienti, ampliare gli strumenti di marketing e promuovere ancora di più la consulenza in cantiere. Spesso infatti i materiali innovativi e tecnologici vengono ancora adoperati in maniera sbagliata. Stiamo puntando molto su Speed Blok, il nostro sistema di costruzione modulare costituito da blocchi in legno già coibentati, per il quale abbiamo ottenuto la certificazione Eta. Il sistema sta ottenendo un buon riscontro tra i progettisti e gli ingegneri, confermando che siamo sulla giusta strada».
IL BRAND PRIMA DI TUTTO MATTIA MENNI marketing manager Xella
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Per il 2018 vogliamo rafforzare le attività di branding, diffondendo ancora di più il nostro nome non solo tra architetti e progettisti, ma anche tra le imprese di costruzione. Ci aspettiamo una ripartenza del mercato, che in questi anni ha un po’ latitato; una crescita delle vendite e della conoscenza del prodotto da parte del mercato. A Klimahouse abbiamo presentato un nuovo pacchetto interessante per l’isolamento acustico con il blocco Y-Acu e un blocco sismico, Sismiclima, che non necessita di rinforzi e sistemi armati». LATERLITE ANTISISMA LUCA BELIGNI responsabile marketing e assistenza tecnica Laterlite
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Il mercato si sta riprendendo e ci aspettiamo un’attenzione sempre maggiore ai nuovi sistemi e soluzioni per costruire e ristrutturare, in particolare quelli relativi alla sicurezza antisismica, che per Laterlite sarà la vera novità del 2018. Faremo molta formazione tecnica, concentrandoci sulle soluzioni leggere e resistenti per ristrutturare e per il risanamento. In più, grazie all’evoluzione del nostro sistema di consolidamento statico saremo in grado di aumentare la portata dei solai, con l’introduzione del nuovo Connettore Perimetrale, oltre a migliorare la sicurezza e la classe di rischio sismico dell’edificio».
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PIÙ BIOEDILIZIA PER TUTTI MATTEO MARSILIO amministratore delegato DomusGaia
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Nel 2018 vogliamo concentrarci su un messaggio specifico: la casa realizzata secondo i principi della bioarchitettura e della bioedilizia, oggi rappresenta più di una semplice abitazione. È un rifugio in cui sicurezza, prestazioni energetiche e design convivono sinergicamente con la natura. Desideriamo soprattutto trasmettere i valori del nostro lavoro che si rispecchiano in un costante dialogo con l’ambiente e in un’architettura capace di valorizzare l’uomo e il suo habitat naturale. Non basta più offrire eccellenti prestazioni tecniche e innovazione tecnologica con attività di ricerca sui nuovi materiali, ma bisogna anche saper interpretare e comprendere le necessità profonde di chi abiterà le nostre realizzazioni. Il 2018 sarà un anno di ulteriori conferme e la crescita inarrestabile del settore legno testimonia che stiamo andando nella direzione giusta. Il mondo delle costruzioni sta cambiando, così come i clienti finali che sempre più spesso vogliono vivere in ambienti domestici più sani. La bioarchitettura è una filosofia di vita, in confronto costante con il mondo, con le persone e con i professionisti. Lavorando a quattro mani con i progettisti, infatti, intendiamo fare la differenza per realizzare ogni tipo di costruzione in legno dando valore all'essere umano e al suo legame con la natura». ANCHE IN ITALIA CRESCE LA CASA IN LEGNO GÜNTHER PALLWEBER amministratore delegato Vario Haus Italia
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Siamo un’azienda austriaca che da più di trent’anni costruisce case in legno prefabbricate. Nel 1983 l’ingegnere Josef Gruber ha fondato la Vario Haus: partita come una piccola carpenteria edile, è arrivata oggi a realizzare oltre 4.200 case in legno. Produciamo, a prezzo certo e garantito, case prefabbricate con il sistema a telaio, progettandole su misura in base alle esigenze del committente. Le nostre case vengono consegnate in tre-quattro mesi, seguendo un timing di lavoro che elimina tutti gli imprevisti tipici dell’edilizia tradizionale. Perché costruire una casa su misura significa seguire le idee e le necessità di chi quella casa andrà a viverla ogni giorno. Crediamo molto nel mercato italiano: da quando è nata la filiale a Nalles (Bolzano), nel 2011, abbiamo realizzato più di 150 case e il trend è in netta crescita. Il 2017 è stato un anno positivo e vogliamo continuare così. È difficile fare previsioni, ma i feedback sono positivi e siamo in miglioramento. Sarà un buon 2018». F e b b r a i o
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ECCELLENZA ITALIANA, ANCHE MADE IN GERMANY PAOLO LUSUARDI consigliere delegato Ediltec
NUOVO SISTEMA DI DRENAGGIO NICOLA CONFORTO responsabile vendite Italia Geoplast
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Auspichiamo che il 2018 sia finalmente un anno di crescita, dopo lunghi anni di stagnazione. Il settore dell’isolamento termico ha tenuto un po’ di più rispetto agli altri, ma i numeri non sono sicuramente quelli che registravamo prima della crisi. Speriamo quindi di tornare a crescere in maniera significativa, proseguendo il trend positivo del 2017, continuando a sviluppare i rapporti con i clienti abituali e coprendo meglio il territorio nazionale. Vogliamo inoltre espanderci ulteriormente in Germania, dove nel 2017 abbiamo superato l’Italia per quanto riguarda la produzione di XFoam, il nostro marchio di riferimento per le soluzioni in polistirene estruso. Il mercato tedesco è molto più vivace, c’è maggiore cultura e sensibilità rispetto a questi prodotti, oltre a maggiori richieste dovute all’emergenza abitativa per i profughi: tutte ragioni che alimentano un mercato in cui Ediltec può vantare ampi margini di crescita».
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« NON SOLO FACCIATE CHIARA PICCINI Rockwool Communication Coordinator Italy, East Adriatic and BalkansC
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L’obiettivo di Rockwool è quello di offrire soluzioni all’avanguardia per soddisfare le esigenze del mercato a 360 gradi. La nostra gamma di prodotti non è legata solo all’edilizia, con la produzione di pannelli isolanti, acustici e per il rivestimento delle facciate, ma si rivolge anche all’agricoltura con soluzioni per le coltivazioni idroponiche in serra. In Italia miriamo a divulgare la cultura dell’isolamento e ottimizzare sempre di più le performance termiche dei nostri prodotti, offrendo soluzioni di qualità a prezzi vantaggiosi. In particolare a Klimahouse abbiamo presentato il nuovo sistema REDArt Casa, evoluzione del sistema di isolamento termico a cappotto REDArt, studiato per edifici di altezza massima fino a 7 metri, come abitazioni mono e bi-familiari, e il nuovo pannello Frontrock Casa, disponibile da marzo, ottimizzato dal punto di vista delle performance tecniche in grado di raggiungere un valore di conducibilità λD =0,034 W/(mK)».
Ci auguriamo una ripresa delle vendite, anche grazie alle nuove normative in tema di bioedilizia, che stanno dando un importante impulso al mercato e allo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie. Per il 2018 punteremo ancora di più su soluzioni green, per la riduzione dell’impatto ambientale delle nuove costruzioni e sui sistemi di gestione delle acque meteoriche. A questo proposito abbiamo presentato Geocell, un nuovo sistema per il drenaggio in grado di veicolare l’acqua sia lungo la verticale sia lungo la pendenza della pavimentazione, e che consente di smaltire grosse quantità di acqua evitando allagamenti ed effetti disastrosi sull’ambiente».
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PIÙ FORTI CON LA CERTIFICAZIONE FABRIZIO AGOSTI titolare di Agosti Nanotherm
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NUOVO MARCHIO DALLA GERMANIA MARTINA STIZZOLI responsabile marketing Alpewa
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I nostri marchi acquisiti vantano una presenza molto forte sul mercato, quindi per il 2018 intendiamo concentrarci maggiormente sul marchio Alpewa, comunicando in maniera più capillare i servizi dedicati non solo a lattonieri ed installatori, ma anche agli architetti e progettisti. Notiamo segnali di crescita sul mercato e siamo molto contenti dei risultati. In più, a partire da quest’anno abbiamo importato dalla Germania il nuovo marchio Fielitz, specializzato in elementi 3D per facciata dalle forme fluide e ondulate, che ricordano per esempio l’acqua o le dune di sabbia, molto interessanti anche per gli interni. Un mondo inesplorato per noi, che però ci dà molte possibilità di sviluppo, soprattutto nelle spa e negli alberghi».
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In molti interventi di ristrutturazione in cui sussistono vincoli architettonici non c’è possibilità di realizzare interventi di efficientamento energetico a causa degli ingombri elevati delle soluzioni tradizionali. Nanotherm ha soluzioni isolanti certificate a basso spessore per ovviare a questo tipo di problematiche. Per il 2018 desideriamo far conoscere ancora di più i nostri sistemi e auspichiamo che la certificazione CE ci permetta di guadagnare ulteriori quote di mercato. A Klimahouse abbiamo presentato un nuovo prodotto certificato in fibra minerale a basso spessore, il Nobilium Thermalpanel. Questo prodotto presenta caratteristiche meccaniche e isolanti uniche, ed è ideale in tutte quelle situazioni in cui sono necessarie soluzioni poco invasive».
RECUPERATORE MONOSTANZA LEONARDO COLOMBO responsabile commerciale settore termoidraulico Vortice
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Abbiamo notato importanti segnali di ripresa nel settore edile e per il 2018 riponiamo grandi aspettative. Quest’anno saremo presenti a importanti fiere di settore dove presenteremo i nostri nuovi prodotti per l'efficienza energetica, novità che ci permetteranno di affrontare meglio il prossimo triennio. A Klimahouse abbiamo proposto i nuovi Vort HRW 60 HP e i Vort VDH 60 HP, recuperatori di calore monostanza che combinano la tecnologia del recuperatore con un circuito a pompa di calore. Si tratta di una novità assoluta sul mercato, una vera e propria innovazione tecnologica che ci permetterà di distinguerci dalla concorrenza».
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UNA LASTRA CHE SOPPORTA TUTTO MATTEO DA FORNO direttore commerciale Etex Building Performance
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UNA FINESTRA PER L’EVACUAZIONE DEI FUMI BRUNO PERNPRUNER direttore generale Fakro Italia
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Al di là di tutti i segnali positivi del mercato, non vediamo ancora risultati tangibili. Intravediamo comunque maggiore entusiasmo ed ottimismo, e un mercato più attento alla progettualità che non vive più alla giornata. Per il 2018 ci proponiamo di ottenere ulteriori quote di mercato, con prodotti innovativi e nuove soluzioni. Siamo al settimo anno di presenza di Fakro in Italia con una filiale diretta: anno dopo anno siamo cresciuti, ma dobbiamo ancora raggiungere lo share di mercato che il gruppo ha all’estero. Ormai la gamma dei nostri prodotti è molto ampia, e stiamo investendo molto nel settore del tetto piano. Tra le ultime novità la finestra calpestabile filopavimento, quella per l’uscita tetto o la finestra evacuazione fumi. Si tratta di un’evoluzione continua per un mercato nuovo a cui i progettisti sono sempre più interessati».
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«Per il 2018 Etex BP si propone di continuare a crescere, sfruttando le sinergie tra Siniat e Promat. Mentre Promat sta sviluppando nuove soluzioni per l’antincendio, Siniat è focalizzata nello sviluppo di nuove soluzioni a secco, dedicate principalmente al settore dell’edilizia residenziale, dove secondo noi ci sono al momento le maggiori possibilità di crescita. Vediamo infatti molto attiva la piccola cantieristica e gli investimenti privati, mentre le opere pubbliche languono. I risultati sono comunque positivi, quindi rimaniamo ottimisti. Tra le più recenti novità c’è Solidtex di Siniat, la lastra nata nei laboratori di ricerca di Avignone, caratterizzata da un’eccezionale resistenza ai carichi. Grazie alla composizione del nucleo in gesso, con estremi valori di densità, Solidtex pesa più di 15 kg/m 2 con una resistenza fino a 620 kg con due punti di appoggio. Con questo prodotto contiamo di penetrare velocemente nel mercato residenziale dove è ancora diffusa l’idea che il cartongesso non sia performante rispetto alla tenuta di carichi. Solidtex offre una resistenza maggiore del mattone forato, e in più offre tutte le caratteristiche di isolamento e la versatilità del cartongesso».
UN PORTONE SOTTILE COME UNA SERRANDA DAVIDE FARINA area manager Nord Ovest Italia Hörmann
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Le aspettative per il 2018 sono positive, siamo abbastanza ottimisti. Prevediamo di cavalcare ancora il trend di crescita dell’anno passato, con l’obiettivo di continuare a migliorare la rete commerciale, intensificando le nostre attività e presentando ulteriori novità di prodotto. Grande attenzione riserveremo anche ai rivenditori, perché è nel settore residenziale e nelle ristrutturazioni che si gioca la maggior parte del mercato. A Klimahouse abbiamo presentato un nuovo prodotto caratterizzato dalla stessa pannellatura di una serranda avvolgibile con la meccanica di un portone sezionale. Il suo vantaggio principale? Occupando solo 6 centimetri di architrave, è la soluzione migliore in caso di ambienti con altezze limitate».
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UN SOTTOCOPPO SPECIALE MATTEO MINELLI ufficio tecnico commerciale Alubel
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Il nostro obiettivo principale è crescere ulteriormente nel mercato dei sistemi di facciata metallici e in alluminio, un settore in cui l’azienda ha investito molto negli ultimi cinque-sei anni. Il 2018 può essere l’anno dell'affermazione di Alubel in questo segmento di mercato in Italia e, speriamo, anche all'estero. Quindi vogliamo confermarci tra i principali produttori nell’ambito delle coperture metalliche, non solo con pannelli sandwich e lastre grecate, ma con un’ampia gamma di soluzioni. In questa edizione di Klimahouse abbiamo presentato un innovativo prodotto per le coperture, unico sul mercato. Il Sistema Sottocoppo metallico è caratterizzato da una lastra in metallo composta da correntini in grado di offrire un sistema di ancoraggio a secco per i coppi in laterizio. Un sistema che semplifica la posa, offrendo prestazioni superiori al classico sistema in lastre di fibrocemento».
SOLUZIONI NUOVE TRA TETTO E FINESTRA STEFANO SAPUCCI country manager Roto Frank
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Ci aspettiamo che continui il trend positivo che si è creato negli ultimi mesi del 2017. Vogliamo concentrarci ancora di più sui nostri clienti strategici, sviluppando ulteriormente il programma Casa Roto Premium all’insegna della qualità, dell’efficienza e del miglioramento continuo delle proposte legate al mondo delle finestre. Negli ultimi anni il mercato dell’edilizia è molto cambiato, si presta sempre maggiore attenzione ai prodotti performanti e di qualità, e Roto Frank è leader nel suo settore di riferimento. In fiera a Bolzano abbiamo focalizzato l’attenzione sul fulcro della nostra produzione, cioè il raccordo tetto/finestra. Roto, infatti, non produce solo finestre, ma anche sistemi in grado di integrarsi già in fabbrica alle coperture, con tre soluzioni specifiche adatte a tutti i tipi di tetto, dal ventilato a quello in laterizio».
PIÙ COMFORT, MA SENZA SPRECHI ODOACRE ORIANI sales manager Zehnder
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L’obiettivo che ci proponiamo è rafforzare la leadership di Zehnder sul mercato delle soluzioni per il comfort abitativo e il risparmio energetico. Abbiamo proposte che si adattano a tutti i tipi di ambiente residenziale, dal monolocale alla grande villa. Ci aspettiamo di accrescere la nostra visibilità, attivando ancora più eventi tecnici e formativi per chi si occupa di risparmio energetico, dal progettista all’installatore. Negli anni siamo riusciti a organizzare una formazione tecnica di qualità e l’aumento costante dei fatturati ci dimostra che quella intrapresa è la strada giusta. In anteprima a Klimahouse abbiamo presentato nuove soluzioni per la ventilazione e il riscaldamento radiante, oltre a nuovi recuperatori con diverse portate certificati PassivHaus».
Performance estreme, risultato perfetto.
Isotec: il sistema termoisolante per tetti e facciate ventilate
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COM'È BELLO STARE AL VERDE Una rassegna di prodotti e soluzioni presentate alla fiera di Bolzano. Dagli infissi alle strutture a secco, dal laterizio alla malta: così le aziende si preparano a un mercato che sarà orientato sempre di più verso una edilizia sostenibile a cura di Veronica Monaco
UNA X PER PREFA Prefa lancia sul mercato italiano la nuova Doga.X, un rivestimento di facciata dal carattere unico con superficie lavorata artigianalmente con effetto 3D. La texture arricchisce la percezione visiva, offrendosi al tocco della luce con sfaccettature sempre diverse, per un elegante gioco di sfumature e chiaroscuri. Disponibile in tre altezze diverse (200, 300 e 400 mm, con possibilità di richiedere anche formati fuori standard), in dodici colori della gamma P.10, cinque colori standard e tre con effetto metallizzato.
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ADDIO UMIDITÀ CON LOEX In anteprima, a Klimahouse Loex ha presentato i nuovi deumidificatori Climate della linea BLife Air, il sistema di riscaldamento e raffrescamento a soffitto per uso residenziale. I deumidificatori Climate sono in grado di controllare l’umidità senza alterare la temperatura dell’ambiente, utilizzando l’acqua già in circolo nelle tubazioni, e integrano a necessità l’effetto di raffreddamento, evitando la formazione di condensa superficiale. Concepiti per l’installazione nel controsoffitto e canalizzabili per poter diffondere l’aria deumidificata in modo uniforme, assicurano massima efficienza energetica e assoluta affidabilità.
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CALCHÈRA SAN GIORGIO TENDENZA MARMORINO Vetus Marmorino Colore è la nuova linea di Calchèra San Giorgio per interni. La finitura minerale decorativa, liscia ad effetto opaco, composta da calce pura, pozzolane, polveri di marmo e pietre naturali selezionate per colore e granulometria. La profondità del colore e l’ombreggiatura è data dall'aggiunta di pigmenti: terre, ocre ed ossidi, che caratterizzano gli ambienti interni creando un’atmosfera originale. La linea Vetus Marmorino Colore è ecologica e biocompatibile, altamente traspirante, mantiene i muri asciutti ed evita la formazione di muffe e batteri.
BACCHI PREMISCELATO Bacchi presenta IncollaRasa, la malta premiscelata bianca per incollare e rasare murature in calcestruzzo aerato autoclavato Gasbeton. Oltre all’incollaggio dei blocchi, la malta consente anche la rasatura armata e la chiusura delle tracce impiantistiche con grande semplicità. Un prodotto 2 in 1, facile da stendere, leggero e isolante, per l’utilizzo sia in interni che in esterni. Altra novità in casa Bacchi il blocco Gasbeton Active, che offre ottime prestazioni sia invernali che estive per realizzare murature esterne di edifici Nzeb e passivi senza l’aggiunta di cappotti termici. Grazie alla riduzione della densità sino a 300 Kg/m3, il blocco raggiunge un eccellente valore di conduttività termica a secco pari a 0,070 W/mK.
LA FIAMMA ELETTRICA DI OEKOTHERM Oekotherm presenta in anteprima il caminetto elettrico trifacciale Skope 70W, con fiamme realistiche e con una potenza termica massima di 2 kW. Tramite il telecomando è possibile la programmazione settimanale degli orari di accensione e spegnimento, oltre a consentire la scelta di vari effetti.
CON MPE DEBUTTA PRIMATE Ha debuttato a Klimahouse il nuovo brand Primate di Mpe, realtà di riferimento nazionale nella trasformazione del polistirene espanso sinterizzato (Eps) in molteplici settori. Primate raccoglie un mix di sistemi e soluzioni per proteggere l’edificio a livello di isolamento termico e acustico e traspirazione. Ad affiancare MPE nella nuova divisione Gabriele Nicoli per gli schermi e le membrane traspiranti e Gian Paolo Vercellotti per l’isolamento acustico.
TETTI VERDI PER SANMARCO-TERREAL SanMarco Terreal Italia presenta i suoi involucri in laterizio per costruire in chiave green. Performanti a livello di risparmio energetico, estetica e tenuta strutturale, le proposte si articolano in soluzioni di rivestimento ventilato o incollato per parete, tetto e pavimento. Tra le novità il sistema Pixel, il sistema Bardage Tuiles e il Sistema COTTO3 con rivestimento in terracotta PAt.
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IL DOLCE SUONO DELLA FACCIATA In occasione della fiera di Bolzano, Röfix Italia ha organizzato un evento in cui sono stati esposti quadri che incorniciano alcuni tra i rivestimenti e le pitture dell'azienda specializzata in sistemi di isolamento. Un’occasione per spiegare anche le strategie di Veronica Monaco I quadri che incorniciano alcuni tra i rivestimenti e le pitture di Röfix in mostra all’evento
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na festa per inaugurare il 2018 all’insegna delle nuove proposte dell’azienda. Röfix ha accolto professionisti e appassionati di architettura e di edilizia a Castel Mareccio, a pochi passi dal centro storico di Bolzano durante i giorni della fiera dedicata all’edilizia sostenibile. «Fino a due anni fa abbiamo partecipato a Klimahouse solo come espositori, quest’anno abbiamo deciso anche di organizzare una festa collaterale, invitando progettisti, applicatori e rivenditori partner per un totale di circa 250 persone», spiega Norbert Knaupp, direttore marketing Röfix Italia. «Abbiamo predisposto una vera e propria mostra, con quadri che incorniciano alcuni tra i nostri rivestimenti e le nostre pitture. La nostra gamma continua ad ampliarsi per consentire sempre maggiore libertà in termini di rivestimenti, texture e nuance. I quadri che esponiamo si prestano a essere osservati e sfiorati, per percepirne non solo il colore ma anche la materia», racconta Wolfgang Brenner, direttore generale Röfix Italia. L’evento, intitolato Sound&Surface, ha fatto da cornice anche all’esposizione delle ultimissime novità dell’azienda, tra cui StoneEtics, il sistema di rivestimento per pareti esterne, anche con sistema a cappotto, in
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grado di supportare fino a 103 kg/m2 di peso, aprendo spazio a rivestimenti in mosaico, piastrelle, pietra naturale o ricostruita. «Vogliamo espandere la nostra leadership nel settore dell’isolamento termico e ampliare le nostre soluzioni dedicate al risanamento e al restauro, su cui si focalizzerà il mercato nel prossimo futuro», anticipa il direttore marketing. «In particolare, abbiamo tre famiglie di nuovi prodotti: il Röfix DesignPutz, speciale rivestimento minerale modellabile a base calce Nhl, che offre variegati effetti di strutturazione superficiale; il nuovo intonaco CalceClima Canapa, realizzato in cooperazione con l'azienda Schönthaler/Ecopassion, e l’innovativo sistema di risanamento con intonaco ad alto spessore RenEtics, in grado di dare risposta alle elevate esigenze di protezione delle facciate. Il sistema consente infatti di risanare e rinforzare vecchi cappotti, ma anche di realizzare nuovi sistemi robusti con elevate resistenze meccaniche». Un ruolo di primo piano nel futuro di Röfix è inoltre affidato alle rivendite. Come spiega Knaupp, infatti, «la rivendita rimarrà per noi un partner essenziale per la distribuzione dei prodotti sul territorio. Desideriamo a questo proposito coinvolgere ancora di più i distributori con incontri di formazione e consulenze in loco». YO U T R A D E
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LA PAVIMENTAZIONE CAMALEONTE
Gianni Sottocornola, direttore generale di Granulati Zandobbio a Stone City. A fianco, la linea L’Altra Pietra
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Si chiama L’Altra Pietra. Perché il gres porcellanato in 50 diverse colorazioni dell’azienda bergamasca sembra proprio di roccia naturale, con la differenza di essere più resistente, duttile e facile da installare. Tanto che è atterrato anche sul pavimento dell’Ocean Terminal Extension di Hong Kong di Veronica Monaco
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rdesia, Pierre Blue, Bluestone, Quarzite, Gneiss Calanca, Grigioni, Antracite: il fascino delle pietre naturali rivive nella nuova collezione di Granulati Zandobbio, un sistema intelligente in gres porcellanato da 2 centimetri di spessore per le pavimentazioni degli spazi esterni. L’Altra Pietra, questo il nome della proposta dell’azienda bergamasca, si caratterizza per una gamma di piastre di vari formati, con una resa estetica estremamente fedele alla pietra naturale: venature, imperfezioni, colori, tutto concorre a ricreare la bellezza e l’eleganza dei più apprezzati materiali lapidei. Con una marcia in più. Le piastre L’Altra Pietra hanno infatti vantaggi tecnici e prestazionali che le rendono una scelta vincente per rivestire e arredare gli spazi all’aperto. Ne parliamo con Gianni Sottocornola, direttore generale di Granulati Zandobbio e Stone City, il parco espositivo da 5mila metri quadri che l’azienda ha aperto a Bolgare (Bergamo). Domanda. Granulati Zandobbio è famosa per la sua offerta di soluzioni con pietre, rocce, ciottoli. Ma a volte per uno spazio esterno è più razionale un altro tipo di scelta: per questo è nata L’Altra Pietra. Di che cosa si tratta? Risposta. Da parecchi decenni Granulati Zandobbio importa pietra naturale da tutto il mondo. Grazie alle nuove tecnologie disponibili oggi sul mercato abbiamo creato una nuova tipologia di prodotto, che abbiamo chiamato L’Altra Pietra. Si tratta di una collezione di gres porcellanato in alto spessore per uso esterno, che imita in tutto e per F e b b r a i o
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tutto l’effetto estetico delle pietre naturali, ma con caratteristiche tecniche migliorate. La gamma è molto vasta sia per tipologia di pietre riprodotte, che per formati e colori. Grazie all’inserimento di L’Altra Pietra, a discapito della pietra naturale, molti clienti hanno avuto importanti vantaggi competitivi sul mercato. D. Come si compone la gamma di pavimenti? R. A oggi la gamma L’Altra Pietra si compone di 50 referenze che ricreano le pietre naturali più utilizzate sul mercato, non solo italiane. Dall’ardesia al porfido, dal botticino alla quarzite, dalla pietra di Gerusalemme al Grigioni, la collezione è davvero molto ampia. Le piastre sono inoltre proposte in dieci diversi formati. D. Quali sono le caratteristiche tecniche? R. Spesso la pietra naturale ha dei limiti dovuti alla resistenza al gelo, all’assorbimento degli urti, alla dimensione, al carico di rottura. In più, alcune pietre naturali, per le loro caratteristiche intrinseche, non possono essere utilizzate in determinati cantieri per limiti di quantità o di dimensioni. L’Altra Pietra ha superato questa problematica e offre caratteristiche prestazionali ottimali da tutti i punti di vista. Le piastre sono, infatti, resistenti al gelo e hanno un elevato carico di rottura, adattandosi così a qualsiasi destinazione d’uso in ambiente esterno. Garantiscono inoltre elevate proprietà di resistenza meccanica e di resilienza, oltre a eliminare la necessità di qualsiasi trattamento post-posa, in quanto sono a basso assorbimento d’acqua e resistenti alle macchie. D. Che peso possono sopportare le piastre?
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R. Uno dei vantaggi principali di L’Altra Pietra è l’alto carico di rottura pari a T11. Un valore molto elevato per una piastra in gres di 2 centimetri. D. Le dimensioni sono tutte uguali? R. A differenza di altri brand presenti sul mercato, abbiamo una proposta molto ampia con otto formati, che a breve diventeranno dieci. Andiamo dal classico 60x60 centimetri al 90x90, a cui si aggiungono il 60x90 il 40x80, 45x90, 50x100, 80x80, fino ai più grandi 40x120 e 60x120. D. Quali sono i vantaggi rispetto a un altro tipo di rivestimento? R. Il basso spessore unito all’elevato carico di rottura sono due elementi importantissimi. Le piastrelle L’Altra Pietra stanno rimpiazzando le classiche betonelle in cemento, che oltre ad avere formati limitati,
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spesso hanno un carico di rottura inferiore a quello garantito dai nostri prodotti. In più l’alto spessore delle betonelle comporta limiti di trasportabilità per il peso elevato. Con L’Altra Pietra possiamo avere un’ampia varietà di dimensioni, oltre a vantaggi prestazionali e un aspetto estetico più pregiato. D. Le piastre possono essere sagomate? R. Sì per le produzioni a tutta massa, quelle cioè in cui la tonalità dell’impasto è molto simile a quello della superficie. Le piastre possono infatti essere lavorate per applicazioni specifiche, come bordi piscina e angoli toro. D. Quanto durano nel tempo? Hanno necessità di una particolare manutenzione? R. Oltre ad avere un’elevata resistenza cromatica alla luce, le piastrelle YO U T R A D E
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Sopra e a sinistra, l’Ocean Terminal Extension di Hong Kong in cui è stato posato un pavimento galleggiante di 10mila metri quadrati di Grigioni L’Altra Pietra, abbinato a elementi in vera pietra naturale. Sotto, la pavimentazione dell’Autosalone Bossoni Brescia
non necessitano di alcun tipo di trattamento. Questa è un’altra caratteristica unica garantita dal gres porcellanato. La pavimentazione ha dunque una durata illimitata. D. Come si posano queste piastrelle? Sono necessarie conoscenze particolari? R. A differenza della pietra naturale o di materiali rigenerati come le mattonelle in cemento, le piastrelle L’Altra Pietra possono essere posate in tre diverse modalità. Oltre alla posa tradizionale a colla su massetto o a secco direttamente su sabbia, ghiaia o fondi erbosi, c’è anche la possibilità di optare per una posa sopraelevata con l’utilizzo di piedini. D. Quali sono gli ambiti di applicazione in cui L’Altra Pietra è la soluzione giusta? R. Non ci sono ambiti particolari perché L’Altra Pietra è una collezione F e b b r a i o
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Il Centro commerciale Adigeo utilizza L’Altra Pietra Colosseo, Pietra di Gerusalemme 60×60 45×90
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idonea a qualsiasi destinazione d’uso. Per le sue caratteristiche estetiche direi che questi rivestimenti sono molto adatti nel residenziale, mentre se prendiamo maggiormente in considerazione le caratteristiche tecniche, il prodotto è particolarmente idoneo per le aree commerciali e gli spazi pubblici. Tra le ultime tendenze si sta delineando quella di installare L’Altra Pietra anche all’interno di centri commerciali. Lo spessore maggiore delle piastrelle rispetto al gres porcellanato standard permette infatti di applicare L’Altra Pietra anche su una pavimentazione esistente, eliminando la possibilità di eventuali rotture. In questo modo il centro commerciale può accorciare i tempi di cantiere, anticipare l’apertura e aumentare gli incassi. D. Qual è tra tutte le proposte della collezione quella che sta avendo maggiore successo? R. Tra tutte le proposte della nostra collezione, quella che ci sta dando maggiori soddisfazioni è il Grigioni, che ricrea una pietra svizzera tipica della Vallemaggia, ampiamente utilizzata dalle principali archistar del momento. Grazie alla sua originalità abbiamo avuto la possibilità di partecipare a progetti prestigiosi, come l’Ocean Terminal Extension di Hong Kong in cui è stato posato un pavimento galleggiante di 10mila metri quadrati di Grigioni L’Altra Pietra, abbinato a elementi in vera pietra naturale. D. Qual è l’approccio dei rivenditori a questo tipo di prodotti? R. Granulati Zandobbio lavora con moltissime rivendite, sul mercato nazionale e non solo. All’estero i rivenditori non hanno problemi a proporre L’Altra Pietra o prodotti similari perché ne comprendono la qualità e sanno consigliare queste soluzioni ai clienti, motivandone
il costo, poco più elevato di quello delle mattonelle in cemento. Sul mercato italiano invece si tende spesso a mettere sullo stesso piano due prodotti completamente diversi, paragonandoli secondo logiche di prezzo. Invece di paragonare L’Altra Pietra alla pietra naturale, i rivenditori accostano questa collezione alle mattonelle in cemento. I distributori vorrebbero comprare il prodotto più pregiato al costo del materiale più economico: è un approccio sbagliato ma purtroppo tipico. Se si considera infatti la fascia più bassa delle mattonelle in cemento è evidente una consistente differenza di prezzo, anche se i vantaggi prestazionali sono innumerevoli; se tuttavia si prendono in considerazione le mattonelle di più alta qualità, le differenze di prezzo si annullano. D. Quali consigli darebbe per un’esposizione ottimale in punto vendita? R. Credo che la migliore soluzione sia proporre le piastre in espositori esterni, un po’ come per le classiche betonelle in cemento. Ciò che però è estremamente importante è il tipo di consulenza che il rivenditore presta al cliente su questo tipo di prodotti, evidenziandone i vantaggi estetici e tecnici. D. Ci sono differenze con la Gdo? R. Su questo tipo di prodotti la Gdo non è ancora arrivata. Questo può rappresentare un vantaggio commerciale per i rivenditori, che stanno soffrendo la concorrenza della grande distribuzione. Possono differenziarsi proponendo per primi una tecnologia innovativa, di qualità e a un costo accessibile, dai 20 ai 30 euro al metro quadro. La Gdo ragiona sempre su logiche di prezzo e non sempre questo comporta la migliore scelta qualitativa. L’Altra Pietra è invece una gamma che può permettere al rivenditore di fare davvero un salto di qualità.
Pavimentazione nel giardino di una casa privata Bruxelles. A sinistra,il Centro commerciale Oriocenter: utilizza L’Altra Pietra Colosseo Grigioni 60×120 e Duomo Blustone Noir 60×90
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Maggior salubrità per gli ambienti
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Casa COMODI VERSO L’USCITA (MA SENZA USCIRE)
Quasi
tutte le case hanno uno spazio esterno. Perfino i piccoli balconi metropolitani possono accogliere diverse funzioni in uno spazio ridotto. E un terrazzo in città si può trasformare agevolmente in una stanza aggiuntiva, dove vivere, organizzare cene o rilassarsi. Ci sono, poi, i piccoli o grandi giardini delle case extra urbane o nelle ville. Ma lo spazio da solo non basta: per utilizzare al meglio l’outdoor è necessario organizzarlo, se è necessario anche con un intervento architettonico, e arredarlo come si conviene. Ed è questo il focus di questo numero di YouTrade Casa: dalle soluzioni per le grigliate con gli amici su terrazzi e balconi, passando per lampade che svolgono anche altre funzioni, fino ad arrivare al progetto di arredo del grande giardino della Dimora delle Balze, casale storico del 1800 situato a Noto, in Sicilia. a cura di Francesca Colombo
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Vista terrazzamenti con arredi Vincent Sheppard. La dimora fu denominata Passo Latru (Passo ladro) a causa delle numerose bande di briganti che costrinsero gli allora proprietari a costruire mura e feritoie difensive riconoscibili ancora oggi
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Una dimora da Gattopardo
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cquistata nel settembre del 2009 dall’imprenditore Pino Lops come regalo per la moglie Elena, Dimora delle Balze è una tenuta dell’Ottocento a Noto, Sicilia, in cui il tempo sembra non essere trascorso. Le mura, i pavimenti, i soffitti narrano storie ricche di fascino, profumate di mediterraneità. Come scrive Mara Morrone nel libro Massa, massari e masserie siracusane, l’area su cui sorge la Dimora fu denominata Passo Latru (Passo ladro) a causa delle numerose bande di briganti che costrinsero gli allora proprietari a costruire mura e feritoie difensive riconoscibili ancora oggi. La tenuta presenta una grande corte quadrangolare dove, nella parte sinistra, si affacciano le stanze anticamente destinate all’abitazione del massaro, ai magazzini e alle stalle. Nell’ala destra, invece, un antico can-
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A Noto (Siracusa) una grande tenuta ottocentesca con vasto giardino e 14 stanze è stata recuperata e portata a nuova vita, anche per eventi pubblici. E all’esterno un’accurata scelta degli arredi di design ha moltiplicato gli spazi
cello conduce all’abitazione padronale. Al suo interno, le numerose stanze di cui si compone, presentano ancora oggi i suggestivi affreschi d’epoca risorgimentale riportati allo splendore originario. Infine il giardino padronale, anticamente impreziosito da panche di pietra, ospita oggi i resti delle colonne classiche preesistenti e terrazzamenti allestiti con poltrone e oggetti di design scelti su misura. Attraverso un restauro conservativo che comprende la ricerca di pezzi unici, elementi vintage e design, si trasmette il fascino del passato mediterraneo, sintesi delle invasioni avvenute sull’isola, che armoniosamente si unisce al gusto contemporaneo. Il verde delle piante invade tutta la tenuta, di circa 27 ettari, la maggior parte dei quali coltivabili e certificati 100% bio. Al suo interno e nelle numerose aree limitrofe si scorge anche la presenza di antiche grotte. Tanti tasselli che compongono un’unica storia.
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LA NUOVA VITA È lo studio dei dettagli che fa della Dimora delle Balze un posto magico, possibile grazie alla collaborazione tra la proprietaria Elena Lops, l’artista e designer Draga Obradovic, Stefano Guidotti e Cristina Picinelli. A seguito di un’accurata ricerca sono stati scelti artisti come Valentine Herrenschmidt e Katrine Arens, oltre ad alcuni tra i designer più affermati, fra cui Paola Navone. La parte illuminotecnica degli interni e degli esterni è stata curata dallo studio di Luca Turrini con produzione di Renzo Serafini. Il progetto degli spazi verdi, infine, è stato affidato a Roberta Andaloro. La magia del luogo lo rende una location ideale non solo per cerimonie nuziali, ma anche per vernissage, mostre fotografiche, sfilate di moda, eventi che possono essere ospitati sia nei saloni interni dell’edificio padronale sia negli spazi esterni come la piscina con acqua salata, la zona lounge oppure la limonaia. L’ampiezza della proprietà, unita all’incantevole panorama, inoltre, ne fanno un luogo perfetto per ospitare eventi scenografici, shooting fotografici oppure set cinematografici.
Sopra, la terrazza. Sotto, Vincent Sheppar, poltrona Roxy. La magia del luogo lo rende una location ideale non solo per cerimonie nuziali, ma anche per vernissage, mostre fotografiche, sfilate di moda
CALCE E PIETRA Nella tenuta si trovano tre corti, ristrutturate tenendo fede all’architettura originaria, come la scelta del pavimento in pietra di Modica, che ricorda il carattere delle masserie di un tempo. Il ciottolato, le pietre a vista, la calce, le panchine in pietra, ogni elemento ci racconta un particolare della storia di questo luogo, attraverso cicatrici indelebili, eredità di un passato lontano. Entrando ci si ritrova all’interno della prima corte sulla quale si affacciano sette residenze, ognuna con un terrazzino adiacente. La seconda corte, situata nell’attuale giardino d’inverno, ospita al suo interno anche la mangiatoia, luogo in cui si abbeveravano gli animali.
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Sopra, ancora la terrazza. Sotto, di spalle, a sinistra, Kettal sedia Bitta. Di spalle, a destra, Vincent Sheppard, sedia Gipsy dining chair. Il giardino si affaccia sullo splendido panorama creato dal corso del fiume Manghisi
Questo spazio sfrutta le antiche mura che lo avvolgono per ricreare una zona relax, dove riscoprire attraverso le pietre vive e le mura scrostate, il sapore della vita contadina, grazie all’utilizzo di oggetti unici ricercati nei piccoli mercati siciliani, adattati allo stile contemporaneo. La terza e ultima corte rappresenta il Giardino Padronale. Le antiche colonne di gusto classico costituiscono la peculiarità di questo ambiente, unitamente ai suggestivi segni del tempo sulle mura e ai terrazzamenti allestiti con poltrone e oggetti di design scelti su misura, in armonia con lo stile del luogo. Il giardino si affaccia sullo splendido panorama creato dal corso del fiume Manghisi, le cui vicine acque rappresentavano una preziosa fonte di refrigerio durante i mesi estivi. Qui si può respirare il sapore mediterraneo, grazie alla scelta delle piante e ai loro profumi. Grazie alle mura di cinta il giardino padronale è l’ideale per celebrare eventi raccolti con la possibilità di ospitare da 50 a 100 persone. OLTRE IL GIARDINO Percorrendo il giardino padronale si accede direttamente alla residenza. La proprietà ha voluto realizzare nelle zone comuni alcune nicchie allestite con ceramiche antiche, di gusto e colori mediterranei, il tutto arricchito dalla presenza di preziosi complementi d’arredo. Nella dimora si allineano tre differenti saloni, con un passaggio scandito da archi con pietra a vista originale. Vivendo i saloni si può respirare un’atmosfera avvolgente e familiare, data dall’essenzialità dell’arredo, che mantiene l’originalità nei tessuti preziosi come il velluto, le linee morbide, i lampadari e i colori tenui. Ogni salone è stato realizzato con una propria identità e funzione. Il primo salone, caratterizzato dai toni del verde, è pensato per la zona colazione. Il secondo salone, per la lettura, presenta una pre-
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Casa della vista sul viale dei Carrubi, sulla valle e sulla piscina. Nella zona padronale si trovano quattro stanze dai soffitti originali e l’arredamento ricercato, tutte hanno una magnifica vista sulla valle e due presentano un terrazzo privato, una zona intima con vista sul bosco. LA FORZA DEL PASSATO «Ci siamo lasciati ispirare dalla forza della natura, dalle rovine e dai fasti passati», racconta Draga Obradovic. «La suggestione arriva dalla successione di culture e di stili. Dai più grandiosi come i resti bizantini ai più umili come le stalle e le mangiatoie, tutto ha influenzato la nostra reinterpretazione degli interni». Durante il restauro, le pareti originali, l’intonaco e i portali in legno dei saloni, ma anche i frammenti delle decorazioni sui soffitti a volte sono stati portati allo scoperto, diventando il punto di partenza per la progettazione. «Abbiamo cercato oggetti di design e vintage che si integrassero nel luogo pur mantenendo una loro personalità», aggiunge Stefano Guidotti, creative director di Baxter (arredamento). «Volevamo combinare tra loro questi elementi per creare uno spazio in cui la bellezza del passato facesse da cornice alla contemporaneità».
Sopra, il cancello. Durante il restauro, le pareti originali, l’intonaco e i portali in legno dei saloni, ma anche i frammenti delle decorazioni sui soffitti a volte sono stati portati allo scoperto
dominanza dei toni dell’azzurro. Il camino è stato progettato e pensato con l’obbiettivo di armonizzarlo all’interno della stanza tenendo conto delle dimensioni strutturali. Il terzo e ultimo salone, detto del gioco, è caratterizzato dai toni del rosa. Il processo di restauro conservativo ha preservato gli affreschi, mantenuto i colori originali degli spazi, con miscele a calce per trasmettere un’antica eleganza. CAMERE CON VISTA La dimora è composta da 14 camere, dalle dimensioni che possono variare dai 25 ai 40 metri quadri, ognuna con un concept e una storia da raccontare. I nomi scelti per ogni locale fanno riferimento a opere di artisti siciliani, dal cinema, all’arte, dalla poesia fino all’opera lirica. Per il pavimento sono state progettate, nella forma e nei colori delle cementine fatte a mano, provenienti dal Marocco, tenendo conto dei colori mediterranei, come il grigio-carta da zucchero e i toni del verde. Sette camere sono collocate nella corte centrale e ognuna è dotata di un terrazzino, da cui si può godere della vista sulla prima corte, con la possibilità di interagire con gli altri ospiti della tenuta, come in un antico borgo. All’interno della dimora troviamo due camere speciali, una situata nella mangiatoia e una posta sulla torretta da cui si gode
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VIVERE ALL’ESTERNO Le zone esterne della dimora sono costituite dalla zona piscina, lounge e limonaia. Questi luoghi possono ospitare fino a 300 persone e sono stati progettati per sfruttare al meglio l’architettura naturale del luogo. Fuori dalle mura la piscina con una zona relax progettata tra mura ottocentesche e colonne neoclassiche, è di acqua salata al fine di migliorare l’esperienza dell’ospite e per assicurare una confortevole sensazione di benessere sulla pelle, progettata per la tenuta da Piscine Castiglione. La Limonaia, invece, è un luogo adiacente alla piscina in cui l’ospite si ritrova circondato da piante di limone e gelsomini, mentre gli arredi sono firmati da Kettal, Vincent Sheppard, Paola Lenti e Dedar. Distribuiti sulle terrazze trovano posto la poltroncina Roy di Vincent’s Garden, il tavolino Vieques di Patricia Urquiola e il divano Bitta di Rodolfo Dordoni, entrambi Kettal. L’angolo lettura è arredato con la poltrona Lea, di Casamilano, rivestita in tessuto Dedar, il tavolino Liquid di Draga Obradovic e Aurel K. Basedow per Baxter, vaso vintage e piantana di Kalmar. Gli arredi scelti per il luogo, dalle linee contemporanee e decise, sono in equilibrio con il profondo spirito storico della dimora, che si assapora in ogni ambiente. LA SCHEDA REALIZZAZIONE: ristrutturazione di una dimora del 1800 e del parco circostante LOCATION: Noto (Siracusa) ANNO DI ULTIMAZIONE: 2017 COMMITTENTI: Elena Lops PROGETTISTI: Draga Obradovic, Stefano Guidotti e Cristina Picinelli per il progetto di architettura; Valentine Herrenschmidt e Katrine Arens per le opere d’arte; Luca Turrini per l’illuminotecnica; Roberta Andaloro per il progetto delle aree verdi. ARREDI ESTERNI: Kettal, Vincent Sheppard e Paola Lenti SITI WEB: www.dimoradellebalze.com - www.kettal.com www.paolalenti.it - www.vincentsheppard.com YO U T R A D E
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CHI SONO I PROGETTISTI
Draga Obradovic, nata a Cacak, Serbia, nel 1964. Nel 1984 si è trasferita a Firenze, in
Italia, dove si è laureata in pittura. Ha iniziato a lavorare nella moda prima come modella e poi come fashion designer. Dal 1989 al 2005 è stata freelance in vari studi a Londra, Parigi, Belgrado, Milano e Firenze. Nel 2006 ha disegnato la sua prima collezione di mobili unici utilizzando pezzi di vari periodi e stili, un gioco di infinite corrispondenze. I pezzi possono essere combinati in vari modi secondo i gusti e le esigenze. Nel 2007 ha iniziato a lavorare con Aurel K. Basedow, artista e designer e il suo compagno da oltre vent'anni. Stefano Guidotti è creative director di Baxter. Cristina Picinelli è laureata in Interior Design al Politecnico di Milano, vive e lavora a Brescia. Dopo diverse esperienze in diverse aziende della progettazione architettonica, collabora alla ristrutturazione di Dimora delle Balze grazie alla Lilla di Brescia, azienda nel settore del fashion remarketing per la quale si occupa della progettazione di store e temporary store. Luca Turrini è Light Designer & Art director presso Format Design Studio, struttura polivalente per una migliore espressione del design in ambito illuminotecnico. Dal contatto con architetti e professionisti come Emilio Ambasz, Dino Gavina, Kazuide Takahama, Renè Kemna, King & Miranda sviluppa attitudine
QUELLE GOCCE DI DESIGN
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al design accattivante e d’impatto, ecco le nuove docce da esterno: non sono più posizionate in un angolo del giardino, ma sono in bella mostra, perché arredano e donano carattere allo spazio intorno alla piscina. Il modello Altea di Varaschin Outdoor Therapy ne è un esempio: doccia da esterni dalla forma particolare, intrecciata a mano con telaio in alluminio e corda in Pvc. Grazie alla forma a vela, la doccia Altea avvolge e protegge l’utilizzatore, facendolo sentire al riparo. Sono tre le colorazioni disponibili, bianco, bronzo e moka, così da adattarsi a qualsiasi contesto di stile di arredo. Le forme che si possono dare alle docce da esterni sono molteplici e tra le più disparate che prendono spunto dalla natura che circonda l’area piscina, come la doccia da pavimento Art 695 di Newform, dalla forma che ricorda un albero con rami a diverse altezze. Due sono i rami che erogano acqua: il più alto fa da doccia, mentre il più basso permette di lavare i piedi in comodità. Le novità non sono finite: sono presenti anche nel design più minimale e lineare, come la doccia Preludio, prodotta da Inox Style. È composta da due bracci le cui linee ad arco compongono una sorta di scultura e permette di essere usata in contemporanea da più persone. Preludio è composto da acciaio inox Aisi 316L, una lega di acciaio inossidabile autentica considerata fra le più resistenti presenti oggi sul mercato. www.varaschin.it - www.newform.it - www.inoxstyle.com Varaschin, Altea
Newform, Art 695
al design relazionato al marketing. Con Sirrah Edizioni conosce Bruno Munari e collabora alla realizzazione delle Sculture da viaggio, opere in edizione limitata. Con l'ufficio tecnico di iGuzzini matura specifica esperienza per l'illuminazione di esterni. Sviluppa il concetto del cestello per esterni, proponendo Targetti in anteprima. Roberta Andaloro, dopo una laurea in Agraria a Catania, affianca alla sua gestione dell'azienda agricola di sua proprietà la passione per la progettazione del paesaggio attraverso corsi di aggiornamento, ma soprattutto esperienze in cantiere e studi di pianificazione. Nel 2003 frequenta un master in design del paesaggio e degli spazi
Inox Style, Preludio
all'università di Torino. Dopo il dottorato, inizia diversi teamwork con nursery specializzata in realizzazioni di giardini privati e spazi verdi di strutture ricettive, tra cui il parco di piscine geotermiche a Vulcano, un giardino pubblico a Catania e la progettazione e direzione lavori degli spazi verdi dell'Atlantis Bay di Taormina, lo spazio a bordo piscina del Resort Portorosa Furnari (me). Nel 2005, inizia la collaborazione con Tindara Crisafulli, con la quale detiene i giardini privati e la riqualificazione e progettazione del parco sull'Associazione dopo il lavoro sulla raffineria di Milazzo (realizzato nel 2008). Dopo una profonda collaborazione con l'architetto Andrea Caporali, che con lei ha progettato giardini e residenze private, quartieri residenziali e strutture ricettive, in Italia e all'estero, da settembre 2010 prende parte allo studio di partnership Omphalos.
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Casa Un convitato di pietra in Costa Smeralda Una grande villa utilizza rivestimenti in speciali lastre Lapitec sia dentro che fuori le pareti domestiche. E senza timore di usura per gli agenti atmosferici, grazie Jacopo Mascheroni alle speciali caratteristiche del materiale previsto nel progetto dallo studio Gaap
Le grandi lastre Lapitec sono state modellate per essere incollate l’una con l’altra, così da creare un effetto di forte continuità visiva
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na committenza internazionale, una villa composta da due unità abitative, un parco di 5mila metri quadri con vista su una delle spiagge più suggestive della costa sarda: sono le caratteristiche di Villa Manta, progetto completato da Gaap. Lo studio di architettura è formato da tre giovani professionisti che hanno scelto di portare il loro approccio stilistico in un contesto architettonico molto definito e fortemente legato alla tradizione. La villa originaria, composta da due unità abitative costruite negli anni Settanta, insisteva originariamente all’interno di un ampio giardino che si sviluppava lungo il declivio naturale della collina, completamente aperto alla vista mare e al verde circostante. La costruzione è stata completamente ristrutturata dallo studio Gaap, mantenendo la sola struttura portante, ampliandola sul nuovo progetto. La villa è stata ripensata con l’obbiettivo di creare quanta più continuità tra interno ed esterno, attraverso l’omogeneità dei materiali utilizzati. Individuare il materiale adatto è, quindi, stato fondamentale per riuscire a esprimere il valore emozionale di tutto il progetto. NIENTE IMPURITÀ La pietra sinterizzata Lapitec, fin da subito, è stata scelta per la purezza delle finiture e dei colori che la rendono unica sul mercato: Gaap, fin dalle
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prime fasi del progetto, aveva ipotizzato l’impiego di un materiale lapideo bianco, che non avesse però impurità o venature al suo interno e fosse disponibile in grandi formati. Lapitec è, infatti, una pietra sinterizzata (cioè con un particolare trattamento termico che trasforma un materiale in polvere in indivisibile), formata in grandi lastre, che coniuga il pregio estetico alle grandi dimensioni ed elevate proprietà fisico-meccaniche, unendo le potenzialità del porcellanato tecnico con la consistenza, lavorabilità e la naturalezza delle finiture tipiche della pietra naturale. La grande gamma colori disponibile per le lastre Lapitec ha permesso una forte continuità cromatica tra dentro e fuori, fra casa e natura. PIETRA VELLUTATA La capacità di differenziare in modo raffinato la percezione delle superfici è affidata all’utilizzo di diverse finiture. Nel progetto sono presenti la Satin, unica nel suo genere perché si avvicina più alla percezione di un elemento naturale con sensazione vellutata al tatto, e la Vesuvio, che garantisce un utilizzo sicuro delle pavimentazioni grazie all’aspetto di un granito fiammato, che riduce la scivolosità delle superfici. Lapitec è disponibile in lastre di diversi formati, anche in misure XXL, in diversi spessori calibrati e può, al contempo, essere prodotto in diverse dimensioni richieste dal La villa ampia oltre 260 metri quadrati progettista, così da adattarsi ad infinità applicazioni rivestimenti La piscinadibordo sfioro checome si sviluppa per tutta ad Almenno San Bartolomeo, di pareti, pavimentazioni interne ed esterne, piani di cucina obergamasche addirittura ladelle lunghezza del patiorete ovest Dettaglio ai piedi colline YO U T R A D E
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STUDIO GAAP complementi d’arredo. Lapitec è totalmente priva di porosità, quindi non assorbe, non si macchia ed è resistente agli agenti atmosferici. Caratteristiche che ne permettono l'utilizzo anche in ambienti difficili come zone marine senza il timore dell’attacco della salsedine e dell’inquinamento metropolitano grazie alla tecnologia Bio-Care, che conferisce al materiale la proprietà disgregante e dilavante del pulviscolo atmosferico organico con effetto battericida. TRA CIELO E MARE La piscina, progettata sul fronte principale della casa, crea un perfetto bilanciamento tra cielo e mare, si sviluppa con un disegno fluido e si estende per 230 metri quadri. Il rivestimento e i camminamenti completamente in Lapitec color Bianco Crema hanno impreziosito il design dello specchio
Gaap Studio Associati è uno studio di progettazione multi disciplinare che si occupa di architettura, urbanistica ed interior design. Lo studio ha all’attivo progetti in Italia e all’estero nell’ambito residenziale, commerciale, direzionale, per il settore espositivo, per quello alberghiero, nonché nel campo dell’industrial design e degli allestimenti. Gli architetti associati dello studio vantano la partecipazione a numerosi concorsi di architettura nazionali e internazionali ed esperienze progettuali e attività di ricerca che muovono dal paesaggio alla città, dal terziario alle residenze. Lo studio è composto da: Anna Pavoni, Alessandro Garzano e Marco Bulla. Anna Pavoni, laureata nel 2004 presso l'Universität Fridericiana Karlsruhe in Germania, nel 2005 si laurea e vince il Dottorato di Ricerca presso il Politecnico di Milano nel Dipartimento Best “Buildings Environment and Science Technology”. Dal 2003 al 2008 collabora con lo studio Breu Architekten di Karlsruhe e gli studi Yoda Network, Kipar Landschafts Architekten, Land srl e Peia Associati di Milano. Dal 2008 è partner di Gaap Studio Associati. Alessandro Garzaro si laurea nel 2004 presso lo I.U.A.V. di Venezia. Dal 2003 collabora con lo studio veneziano Lombardi e Associati, Limongi+Morales Arquitectura y Paisaje di Barcellona, dal 2005 svolge attività professionale con lo studio FP Architetti, David Chipperfield Architects e Peter Marino Architects e con lo studio milanese Peia Associati. Dal 2008 è partner di Gaap Studio Associati. Marco Bulla, laureato nel 2004 presso lo I.U.A.V. di Venezia, dal 2000 collabora stabilmente con lo studio Bipro di Resana (TV). Nel 2003 intraprende una collaborazione con lo studio veneziano Lombardi e Associati. Dal 2010 è partner di Gaap Studio Associati. www.lapitec.it - www.gaapstudio.it
Vista esterno e vista salone
d’acqua creando una zona dal forte impatto visivo e in equilibrio tra i colori del paesaggio e quelli della casa. Le grandi lastre Lapitec sono state modellate per essere incollate l’una con l’altra, così da creare un effetto di forte continuità visiva e, con il bordo a sfioro della piscina, l’orizzonte ottico si allunga fino ad abbracciare il mare. Il camminamento esterno e tutta l’area frontale della villa, sono rivestiti con lastre Lapitec Bianco Crema, come per l’area piscina, ma dalla finitura Vesuvio. La pietra sinterizzata sottolinea ed evidenza un’architettura in forte connessione con il contesto: un luogo che accoglie, ospita.
LA SCHEDA REALIZZAZIONE: ristrutturazione di una villa degli anni ’70 e del giardino LOCATION: Porto Cervo, Sardegna ANNO DI ULTIMAZIONE: 2016 SUPERFICIE: 5000 mq PROGETTISTA: Studio Gaap Associati RIVESTIMENTI INTERNI ED ESTERNI: Lapitec colori Bianco Crema finitura Satin e Vesuvio; Lapitec colore Sahara e Tabacco finitura Satin F e b b r a i o
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I TALENTI IN GIARDINO
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edute dalle linee decise, arredi con forme sinuose, materiali naturali e tavoli con decorazione dal gusto classico: tutto ciò convive nelle collezioni proposte da Talenti, azienda tutta italiana produttrice di arredi e complementi per un outdoor raffinato e di tendenza. L’obiettivo degli ideatori delle linee Talenti è quello di presentare al mercato di settore prodotti attuali, che concilino perfettamente la qualità dell’artigianato e la tecnica dell’industria. Dal lettino Kot pensato e progettato per essere un pezzo unico, al divano componibile Cleo dalle forme lineari, passando per le sedute Rope ed il suo intreccio, fino ad arrivare alle pergole Upperwood; tutto nelle collezioni di Talenti permette alla fantasia di ognuno di giocare con gli elementi per creare spazi sempre più unici e personali. www.talenti.com Kot lettino
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Casa FATE LUCE IN GIARDINO LAMPADE DAL DESIGN ACCATTIVANTE E MULTIFUNZIONE: SONO LE CARATTERISTICHE DEI NUOVI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DA ESTERNO Grazie alle giornate sempre più lunghe e alle temperature più confortevoli, gli spazi aperti vengono vissuti maggiormente, magari con aperitivi o cene nel proprio giardino o sul terrazzo. La luce è una caratteristica fondamentale nell’arredo dell’interno e così lo è anche per l’esterno: per questo anche le lampade di ultima generazione non sono più semplici apparecchi che permettono di guardare negli occhi chi abbiamo di fronte, ma permettono anche di arredare gli spazi, determinando una scelta di stile personale e giocare con la simpatia utilizzando lampade multifunzionali che siano un all-in-one. Ecco alcuni esempi. Il modello di lampada Meridiano disegnato da Jordi Vilardel e Merixtel Vidal per Vibia, azienda spagnola con sede a Barcellona, proietta una luce confortevole e crea un effetto luminoso a sorpresa grazie al continuo gioco di luci e ombre Vibia, Emprty
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Plust , Gumball Sofa Light
Plust, Cubalibre Light
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dato dalla posizione invisibile della sorgente a Led posta sotto la superfice superiore. Questa lampada è dotata di doppia funzione: è anche sgabello e tavolino. Stessa concezione progettuale anche per la linea Empty, disegnata da Xuclà sempre per Vibia: in un unico pezzo si uniscono le funzioni di lampada e di arredamento. Euro3Plust, azienda con sede a Ponte di Barbarano (Vicenza), propone lampade in polietilene che svolgono anche altre funzioni, dalle più semplici alle più particolari. Per esempio, Gumball Sofa Light, divano a due posti dalle linee sinuose e confortevoli. La sorgente di luce al suo interno gli permette di creare un’atmosfera accogliente e adatta ai diversi ambienti outdoor grazie all’effetto di luce soffusa ed è, inoltre, possibile variare la colorazione della luce, così da creare combinazioni sempre differenti. Altro esempio della filosofia dell’azienda è Cubalibre Table Light, tavolino luminoso dall’inequivocabile forma a bicchiere da long drink, destinato ad arredare spazi conviviali creando atmosfere scenografiche. Le funzioni che possono svolgere le lampade da outdoor, però, non sono finite per Euro3Plust: si traformano anche in appendiabiti svuota tasche e vasi con i modelli Godot Light e Saving Space Vase Light. Il primo ricorda la forma stilizzata di un albero, crea magiche atmosfere fiabesche grazie alla luce soffusa e, per la presenza sia di rami che di cavità, permette di appendere giacche e borse e di riporre gli oggetti personali. Il secondo, invece, ha una forma fluida e imprevista data dalla compressione dell’oggetto appena estratto dallo stampo, quando il materiale è ancora flessibile. www.vibia.com - www.plust.it
Vibia , Meridiano
Plust, Godot Light
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vere pareti e superfici esterne colorate e protette è possibile grazie ad Acryltop di San Marco, idropittura superlavabile e adatta a ricoprire opere murarie sia all’esterno che all’interno, così da avere soluzione di continuità per tutta la casa. Acryltop resiste anche in luoghi dalle condizioni severe, come ambienti marini e industriali o in climi dai forti sbalzi termici stagionali. Caratteristica che permette a questa idropittura di essere utilizzata praticamente ovunque, anche su supporti cementizi e intonaci perché la resina alcalina di cui è composta conferisce al prodotto altissima resistenza al lavaggio e all’ambiente alcalino. Acryltop è disponibile in 336 tinte per ambiente esterno e 1212 per interno per rispondere a tutte le esigenze e volontà del cliente. www.san-marco.com
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Casa Comodità Allaperto per la valanga azzurra Le collezioni di Ethimo per Casa Italia, sede del team dell'Italia a PyeongChang in occasione dei Giochi Olimpici Invernali
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asa Italia, ai Giochi Olimpici invernali a PyeongChang, in Corea del Sud, è stata ospitata all’interno del Yongpyong Golf Club, nel cuore dell’Alpenisia Resort, centro nevralgico delle competizioni e delle cerimonie olimpiche. Casa Italia non solo è stato un luogo istituzionale destinato a ospitare gli incontri ufficiali e il team, ma anche un simbolo del vivere italiano, con un concept per raccontare il design, il buon cibo, la tecnologia e l’arte dell’accoglienza. Ethimo, selezionata con i suoi arredi per esprimere al meglio ciò che l’Italia offre nel settore del design di alta fascia dedicato all’outdoor, ha arredato le due grandi terrazze esterne di Casa Italia con le due collezioni di Allaperto Mountain, firmate da Matteo Thun e Antonio Rodriguez, e Costes. Sono pensate appositamente per la montagna con pregiato teak, in finitura decapata o decapata Chocolate. Gli arredi delle collezione utilizzano tessuti innovativi, soffici cuscini e a caldi accessori in pelliccia, ideali per trascorrere piacevoli momen-
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ti di relax a contatto con la natura, anche quando le temperature si fanno più rigide. Gli spazi outdoor di Casa Italia sono stati pensati da Ethimo per essere luoghi speciali dove design e comfort si uniranno per accogliere ospiti e atleti, per ricreare sulle terrazze quel tepore e quelle sensazioni di benessere tipici di un ambiente indoor. Anche in questa occasione, come per Rio 2016, il progetto artistico e di interior design di Casa Italia ha portato la firma di Claudia Pignatale, Beatrice Bertini e Benedetta Acciari. Gli arredi Allaperto di Ethimo sono disponibili in quattro outfits, per adattarsi ai diversi giardini e terrazzi, mantenendo però la stessa filosofia di base: esperienza in pieno contatto con la natura unita all’agio di un’ospitalità di lusso. Allaperto è una proposta multiforme, che racchiude i canoni di funzionalità, estetica e comfort richiesti agli arredi destinati agli spazi outdoor. La creatività dei designer trae ispirazione dalla natura: i quattro diversi mood sono concepiti come interpretazioni di ambienti speciali da personalizzare con diversi lifestyle. YO U T R A D E
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Terrazza, sedute, divani e tavolini Allaperto Mountain
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Casa
Terrazza, arredi Allaperto Mountain
MONTAGNA I diversi arredi di questa linea vedono protagonista il teak, naturale e decapato, e nuovi tessuti morbidi e raffinati. Nella loro versione più calda e avvolgente, possono essere dotati di un elegante sacco a pelo che grazie alla pratica chiusura, proprio come un abito, veste la seduta e protegge dalle temperature più rigide. Poltrone e lettino prendisole sono rivestite di fibra Etwick intrecciata oppure di tessuto tecnico con disegno tartan appositamente studiato per assicurare il massimo comfort e durabilità anche nei luoghi più freddi.
URBAN Dal gusto contemporaneo di atmosfere metropolitane, gli arredi di questa linea hanno uno stile minimale ed essenziale, ma allo stesso tempo ricercato e flessibile, che permette loro di dare vita ad ambienti moderni e dinamici, di respiro internazionale. Metallo, teak decapato, trame e tessuti creano combinazioni funzionali ed esteticamente intriganti. Mountain lounge
GrandHotel sunbeds
GRAND HOTEL Complementi d’arredo con struttura in metallo, oppure realizzati in elegante legno di mogano bianco con fibra Etwick o con cinghie in plastica bicolore, arricchiti da confortevoli cuscini in tessuto waterproof dallo stile classico, sono ideali per l’ambientazione nelle più prestigiose ed esclusive location dedicate all’ospitalità. Che si tratti di una terrazza, di un giardino, di un dehors o di uno spazio che ospita una piscina, le soluzioni Grand Hotel, che richiamano un lusso contemporaneo, sono perfette per ricreare piacevoli ed eleganti oasi di benessere. CAMPING CHIC Linea di arredi dal look fresco e vivace per rivivere l’atmosfera spensierata del camping degli anni Sessanta, ma con il comfort di un design contemporaneo e con dettagli raffinati. La struttura in metallo si unisce al legno di mogano e a un cordino in fibra plastica dai colori brillanti, che definiscono la forma degli arredi e assicurano una perfetta ergonomia. La linea è completata da confortevoli e vivaci cuscini.
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LE FIRME DI CASA ITALIA Matteo Thun, classe 1952, è architetto e designer milanese nato e cresciuto nella regione bilingue tedesca e italiana dell’Alto Adige. Dopo gli studi con il pittore e drammaturgo austriaco Oskar Kokoschka e presso l'Università di Architettura di Firenze, ha co-fondato il gruppo Memphis a Milano nel 1981 con Ettore Sottsass. Nel 1984 apre il proprio studio a Milano e nel 2001 fonda Matteo Thun & Partners. Antonio Rodriguez, nato e cresciuto in Spagna, studia a Valencia e Milano. Nel 1989 ha fondato l'Estudio Valencia per Product Design. Nel 1993 si trasferisce a Milano e inizia a lavorare con il Taipei Design Center, Studio Matsunaga e Ugolini Design. Dal 2000 al 2005 insegna allo IED - Istituto Europeo di Design di Milano. Dal 2003 è stato Responsabile del Product Design e partner di Matteo Thun & Partners prima di collaborare con Matteo Thun con la nuova società di design industriale MTD-R e con lo studio di architettura, interior e design industriale MTD-R Shanghai in Cina. Claudia Pignatale è fondatrice e direttrice creativa di Secondome Design Gallery di Roma, una piattaforma di progettazione con particolare attenzione a designer emergenti e progetti innovativi di tutto il mondo. Per questo Claudia collabora attivamente con designer internazionali ed è sempre alla costante ricerca di nuovi talenti da lanciare. Con sede nel quartiere artistico di Trastevere, Secondome è determinata a riportare Roma sulla mappa della scena internazionale del design ed esportare il design e le competenze degli artigiani italiani in tutto il mondo attraverso le sue collezioni. Sedute interne Beatrice Bertini e Benedetta Acciari sono galleriste d’arte e lavorano insieme a Ex CampingChic Sunbed
Urban loungechairs sofa
Elettrofonica a Roma, luogo inaugurato nel 2009 con l’intento di portare un cambiamento nel concetto di spazio espositivo architettonico, un sito di interazione tra architettura e arti visive. Nel corso degli anni ha proposto mostre dedicate a giovani artisti italiani e stranieri, le più progettate in un dialogo forte con il suo spazio.
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Casa C'è vita sui tetti di Maiorca A Santa Ponsa un attico con grande terrazzo nel pieno centro della città, dallo stile moderno e dai colori chiari, che si distingue dalle tipiche costruzioni isolane. A tutto design. Ma senza intaccare l’atmosfera storica del luogo
Vista terrazza
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e strade e i monumenti dell’isola di Maiorca testimoniano tanti eventi storici. Nel cuore della cittadina di Santa Ponsa, a ovest della capitale, Can Cavallería è una strada che vanta otto edifici che fanno parte del patrimonio culturale, dalla bellezza unica e dal design straordinario. Ático Can Cavallería è uno dei progetti residenziali curato da Terraza Balear, showroom di arredamento per outdoor con sede proprio a Santa Ponsa, nel quartiere storico della cittadina.
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La casa, di 215 metri quadri, è stata rinnovata con materiali di alta qualità e mobili di design selezionati da Terraza Balear, sia per gli interni che per gli esterni. Le collezioni di arredi per esterni GandiaBlasco aggiungono un tocco di eleganza a questo attico con oltre 180 metri quadri di terrazze, tra cui Spa e vista aperta sulla Cattedrale di Palma. La collezione Stack, disegnata da Borja García, è perfetta per la cucina all'aperto, una zona pranzo riparata sotto il tetto pieghevole pergolato del modulo di José A. Gandía-Blasco. I divani e i tavoli design Flat offrono lo spazio esterno ideale per rilassarsi e godersi la vista sulla città. Pezzi che eviYO U T R A D E
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CHI È LA PROGETTISTA Negozio di mobili e specialista di interior design a Santa Ponsa, Terraza Balear ha contribuito a creare alcune delle migliori case dell'isola. Nata come negozio pronto a soddisfare l'esigenza degli amanti del design di mobili per esterni di qualità a Maiorca, l'azienda ora è un eccellente studio di design che lavora nel settore residenziale, commerciale e nautico. Guidati dal gusto impeccabile della proprietaria argentina Mariana Muñoz, il team di Terraza Balear offre spazi caldi e invitanti con particolare attenzione al benessere degli occupanti. Sia le gamme di mobili per interni che per esterni racchiudono un design eccezionale e innovativo che trasforma le case in case da sogno. Oltre a numerosi progetti residenziali di successo, Terraza Balear ha un forte portafoglio di progetti nautici e commerciali e collabora continuamente con architetti, costruttori e interior designer a Maiorca per aiutare i propri clienti a ricevere un progetto finito ottimale. La qualità della vita trascorsa all'aperto è la chiave della filosofia aziendale di combinare comfort insuperabile con uno stile sorprendente. I prodotti sono sempre funzionali, immancabilmente resistenti e per sempre eleganti. Terraza Balear attribuisce grande valore a pezzi creati con un lavoro manuale esatto, dando al tuo spazio esterno la sensazione di essere esclusivamente su misura.
LA SCHEDA REALIZZAZIONE: nuovo intervento residenziale – attico con terrazze LOCATION: Santa Ponsa, Maiorca ANNO DI ULTIMAZIONE: 2016 PROGETTISTA: Terraza Balear ARREDI PER ESTERNI: GandiaBlasco modelli Stack, Piatto, tetto pieghevole pergola
LA PISCINA SPUNTA DAL TERRENO
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l nuovo modello Isola di Piscine Laghetto, azienda specializzata nel settore fino dagli anni Settanta, non è ancora in commercio, ma se ne conoscono già le caratteristiche. La struttura accoglie sia la piscina che l’area relax attorno, un insieme che permette di arredare con un forte impatto estetico. La struttura della piscina è autoportante, prefabbricata in acciaio. Il solarium è composto da pannelli compositi drenanti rivestiti in tessuto Rope, esclusivo Paola Lenti. Il bordo della piscina è a sfioro continuo in vetro temprato ultra chiaro. Isola è uno spazio definito e distinto dall’ambiente circostante sul quale semplicemente appoggia, come galleggiasse; le pareti in vetro emergono dal solarium e creano la suggestione di un unico cristallo d’acqua. La configurazione è personalizzabile, dai materiali usati per il rivestimento, alle dimensioni e disposizione dei componenti del solarium, tutto risponde alle esigenze di spazio e di gusto. www.piscinelaghetto.com
Vista interna
denziano l'eleganza intrinseca dell'edificio storico e la sua posizione, in un quartiere circondato da monumenti, cultura e tempo libero. Le terrazze ospitano diverse aree funzionali, come la zona living, la piscina e la cucina, accomunate tutte dall’utilizzo di colori chiari che sono facilmente riconoscibili in un contesto costruttivo come quello marittimo. Anche gli interni dell’attico seguono l’idea progettuale di utilizzare colori chiari per tutti gli arredi, creando continuità tra l’interno e l’esterno e permettendo di considerare lo spazio come un unico elemento, senza interruzioni. F e b b r a i o
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Casa SEDUTI SU UNA PIANTA (E ALTRE NOVITÀ OUTDOOR) I VASI PER I FIORI SI TRASFORMANO E DIVENTANO ACCOGLIENTI SEDUTE. E GLI ELEMENTI MODULARI CONTRIBUISCONO ALL'ALLEANZA TRA NATURA E COMODITÀ Gli spazi outdoor da dedicare a fiori e piante diventano sempre più diversificati: i terrazzi e balconi metropolitani non riescono ad accogliere un gran numero di vasi, mentre in un giardino si rischia di metterne troppi diversificati senza una logica. Per questo anche i vasi diventano oggetti di design e sono studiati per rispondere a molteplici esigenze in relazione dello spazio. Il modello Green Island, disegnato da Jean Marie Massad per Offecct, è studiato come un’isola verde, un pouf con uno spazio dedicato per la vegetazione. Integrando una pianta più alta all’interno dell’alloggiamento per una pianta, si crea una piacevole sensazione di stare seduti sotto un albero. Green Island invita a un momento di contemplazione o a una conversazione tranquilla. «Le piante sono essenziali. Mi piacciono le loro varie specie, mi piace il loro odore e le loro variazioni nel tempo. Quando ho progettato Green Islands ho trovato divertente immaginare persone sedute su una grande piazza o isole circolari con un albero di cocco sopra la loro testa nella hall di una banca. Green Islands è una specie di cuscino enorme, una piattaforma di attesa per gli ambienti
aziendali. Ho pensato che fosse elegante proporre il verde in un universo generalmente asciutto», racconta il designer Jean Marie Massad. Anche Otto, di Emiliana Design Studio per Escofet, crea un’area dedicata a diverse funzioni attorno alla vegetazione che viene circondata da elementi modulari. Grazie alla particolare geometria, gli elementi creano un dialogo tra interno ed esterno, contenitore e contenuto che invitano a entrare, sdraiarsi o sedersi sul perimetro. Il piano ottagonale facilita la connessione e l’aggregazione dei moduli per delimitare gli spazi di gioco, incontro e circolazione. Il posizionamento delle piante può essere il più particolare possibile: a terra, a soffitto, a parete e, ora, anche galleggiante grazie a Ninfea di Plust Collection, linea di arredi outdoor dell’azienda italiana Euro3Plust. Ninfea è un contenitore in polietilene capace di galleggiare su specchi d’acqua artificiali e naturali. Può contenere piccole piante e fiori e, inoltre, può essere anche usato per alloggiare bottiglie e bicchieri con ghiaccio, per feste in piscina all’insegna della comodità. www.offecct.com - www.escofet.com - www.plust.it
Escofet, Otto
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UNOPIÙ ALL’OMBRA DI SHIBUYA
U Plust, Ninfea con bottiglie
Plust, Ninfea con fiori
nopiù, azienda specializzata nel settore dell’arredamento outdoor, rivede e reinterpreta il concetto di ombra: Shibuya rivoluziona il mondo delle strutture introducendo il dinamismo. Shibuya è, infatti, una pergola composta da due unità cubiche in grado di offrire differenti gradi di mobilità e di flessibilità adattandosi alle diverse esigenze di una giornata trascorsa all’aperto. Può essere composta da un’unità fissa, che viene ancorata a terra, e da un’unità mobile, dotata di ruote, oppure da entrambe le unità mobili, il che permette di estendere e muovere Shibuya ovunque si desideri trasferirla. La struttura è in ferro zincato e verniciato a polveri di colore bianco opaco o grafite opaco ed è provvista di ruote piroettanti dotate di blocco. La versione autoportante mobile è dotata di ruote di diametro 7,5 centimetri adatte a un suolo pavimentato, o di ruote di diametro di 12,5 centimetri, adatte a terreni sconnessi e manti erbosi. Sono previste staffe di stazionamento per mantenerla in sicurezza in caso di vento sostenuto. Shibuya offre diverse tipologie di copertura, si può scegliere tra pannelli in listelli di pino nordico impregnato, oppure stuoie di canne di bambù, o ancora telo microforato di colore canapa. Per soddisfare le diverse esigenze, Shibuya può essere dotata anche di tende laterali che chiudono parzialmente la struttura. www.unopiu.it
Pergola Shibuya (aperta) color grafite opaco + arredi linea Eden Offecct, Green Island Pergola Shibuya (chiusa) color grafite opaco + arredi linea Eden
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Casa -l'intervista Lo showroom? È sempre più aperto Catia Quartarella spiega perché il gruppo di Altamura ha puntato molto su una gamma di prodotti adatti alla vita outdoor. E rivela le richieste dei clienti
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ome si evolve il settore dell’arredamento da esterni e come cambiano le esigenze dei clienti? «La tendenza da parte del consumatore finale è investire in prodotti di ottima qualità», spiega Catia Quartarella, responsabile showroom di Quartarella, realtà espositiva ad Altamura (Bari) di arredi per interni ed esterni, presente dal 1949, premiata due volte, nel 2011 e nel 2014 con il Best Showroom Award al Cersaie di Bologna e con lo Store Innovation Award nel 2016 come Retailer of the Year. Domanda. Da quanti anni vi occupate anche del settore outdoor? Risposta. Da circa otto anni abbiamo allargato il raggio Catia Quartarella all’outdoor e a tutti gli articoli collegati. D. Quale tipologia di prodotto trattate nello showroom? R. La tipologia di prodotti per esterni che tratta il gruppo Quartarella è molto ampia: spazia dai pavimenti in gres porcellanato spessorati e non, a legni, pavimenti sintetici, gazebi, coperture motorizzate, tutto l’arredamento, oggettistica, illuminazione, prodotti e materiali per realizzazione di piscine in opera e minipiscine. D. Quali marchi sono presenti? R. I brand sono frutto di una selezione avvenuta con i nostri 70 anni di esperienza. D. Qual è la tendenza di vendita? R. Abbiamo registrato una tendenza da parte del consumatore finale di
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investire in prodotti di qualità. D. Notate un incremento delle vendite grazie alla sempre più crescente volontà di passare del tempo all’aperto? R. Le esigenze del cliente stanno cambiando: preferisce vivere maggiormente anche il proprio spazio esterno. D. Come avete pensato lo spazio espositivo di questa tipologia di prodotti? Prevedete un percorso espositivo da seguire con un taglio tecnico o tante piccole aree di diversa ambientazione? R. L’idea è rappresentare in maniera più veritiera possibile uno scenario di vita comune, reale. D. Quali sono i prodotti che piacciono maggiormente ai clienti? Quali sono le principali richieste? R. Hanno come oggetto la qualità dei materiali. Per quanto riguarda design e colore proponiamo noi soluzioni che rispondono a ogni tipo di esigenza. D. Esponete anche fotografie o immagini di progetti realizzati con i prodotti dei marchi che trattate per permettere al cliente di immaginare l’arredo nel contesto? Prevedete ambienti sensoriali con luci, suoni ed odori dove il cliente si possa sentire immerso nel luogo? R. Assieme al nostro team di progettisti creiamo ambientazioni che stimolino i diversi sensi del visitatore, per rendere l’ambiente il più realistico possibile. D. Come pensa cambieranno le necessità dei clienti e le loro concezioni dell’outdoor? R. In un mondo sempre più tecnologico, avvertiamo l’esigenza da parte dei clienti di vivere gli spazi esterni per fuggire dalla frenesia quotidiana e godersi un po’ di relax.
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BARBECUE, IL DESIGN COTTO AL PUNTO GIUSTO COSTANTE DELLE GIORNATE ESTIVE, LA GRIGLIA DIVENTA SMART E SI ADATTA ALLE ESIGENZE DI SPAZIO E DI GUSTO Quando si parla di giornate estive non si può non pensare alla classica grigliata in compagnia, che fa subito aria di festa informale dagli orari allungati e dal cibo gustoso. Se prima il barbecue era dedicato solo ai proprietari di case con giardini, adesso non è più così: le nuove griglie sono sempre più contenute e possono essere posizionate praticamente ovunque, persino sulla spiaggia, e anche chi abita in città può ricreare i valori di convivialità e condivisione tipici di una grigliata in giardino. Per chi non ha un grande spazio all’aperto, arriva da Weber, azienda americana leader nel settore, il barbecue E-210 Gbs Black della gamma Genesis II: barbecue a gas per i balconi metropolitani senza però rinunciare a potenza, affidabilità e sicurezza. Il modello è una vera e propria cucina su ruote e il suo punto forte è l’impianto di cottura; l’accensione è semplice e, grazie, al nuovo sistema di gestione del grasso, il rischio di pericolose fiammate è ridotto e si pulisce facilmente, i due bruciatori ottimizzano la distribuzione del calore in modo uniforme. Grazie ai pratici portautensili e al ripiano laterale sinistro pieghevole, permette di grigliare tutto in perfetta semplicità senza doversi allontanare dalla postazione. In città i barbecue a gas e a carbonella sono spesso indesiderabili o persino vietati da apposite clausole nei contratti d’affitto; per questo Weber ha, oltre alle classiche linee di griglie, anche una gamma di barbecue elettrici compatti e leggeri e dal facile utilizzo, basta inserire la spina ed il gioco è fatto! Il nuovo Rs Barcelona, carbone, Mon Oncle
Hoefats, Cube
modello Pulse 1000 è il più piccolo della sua linea e, quindi, può essere posizionato ovunque su balconi, terrazze o in piccoli giardini. La presenza della rotella di regolazione della temperatura permette di controllare la resistenza e di mantenere sotto controllo con precisione la cottura dei cibi ed il sistema intelligente di recupero dei grassi facilita la pulizia dell’apparecchio. I consumi del barbecue in azione sono ridotti perché, grazie al sistema di cottura a coperchio chiuso, si sfrutta a pieno il calore e, quindi, si ha bisogno di meno energia. Per chi però non può fare a meno del sapore della carne cotta sulla brace, ci sono numerose proposte di barbecue compatti e dal design sempre più insolito; come Mon Oncle di Rs Barcelona: da chiuso è una valigetta elegante dal design vintage, da aperto è un pratico barbecue da tavolo veloce da montare e smontare, pulire e conservare. Lungo l’intera struttura sono presenti piccoli fori che, non solo sono estetici, ma consentono all’aria di fluire anche all’interno della griglia, assicurandosi così che la custodia non si surriscaldi. Per risolvere i problemi di spazio, invece, c’è il barbecue a parete SigmaFocus progettato dall’azienda francese Focus, composto da una vasca pieghevole in acciaio e, una volta chiuso, occupa una profondità limitata. Estetico in ambedue le posizioni, aperto o chiuso, pratico con diverse posizioni di cottura, viene ancorato su un muro tramite solo due punti di ancoraggio. Altra proposta innovativa per i barbecue compatti a carbonella, è la griglia Cube di Höfats, azienda tedesca che coniuga design ed ingegneria, dal fuoco aperto e dalla forma insolita. La particolarità di questo modello è la sicurezza con cui si può spegnere il fuoco, sia dopo una grigliata che dopo una serata di relax utilizzando Cube come focolare: si capovolge tutto il barbecue mentre la ciotola del fuoco rimane in equilibrio; così facendo si soffoca il fuoco che si spegne completamente in sicurezza. Da capovolto, inoltre, può essere usato come sgabello o tavolino diventando così un pratico arredo outdoor. www.weber.com - www.rs-barcelona.com - www. focus-fireplaces.com - www.hoefats.com
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Casa -l'intervista Quel progetto è un racconto Stefano Roman, senior landscape architect dello studio milanese Land, spiega come si fa a realizzare uno spazio aperto coerente con la vocazione del territorio
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tefano Roman, classe 1983, laureato in Architettura Magistrale in Paesaggio, parchi e giardini all’Università di Padova, ha conseguito il master in Landscape Architecture all’Università di Greenwich e dal 2017 è senior landscape architect dello studio milanese Land, studio internazionale di architettura del paesaggio fondato nel 1990 a Milano da Andreas Kipar e Giovanni Sala. Domanda. Da quanti anni lo studio Land si occupa di progettare l’ambiente outdoor? Risposta. Land è stato fondato nel 1990 a Milano da Andreas Kipar e Giovanni Sala. Oggi il brand Land riunisce Stefano Roman società in Italia, Svizzera e Germania. D. Da quanti membri è composto lo studio? Siete tutti architetti o sono presenti anche specialisti del settore? R. Land si compone di circa 60 professionisti tra le tre sedi. Sono paesaggisti, architetti, agronomi e pianificatori che sviluppano progetti, dalla pianificazione territoriale fino alla progettazione degli spazi aperti. D. Qual è la vostra concezione dell’outdoor e del vivere gli ambienti esterni? R. L’approccio multidisciplinare di Land ha l’obiettivo di ripensare lo sviluppo territoriale attraverso la ridefinizione dei rapporti tra infrastrutture, insediamenti urbani e i paesaggi produttivi, culturali e naturali in un’ottica di sostenibilità. Poiché le trasformazioni del paesaggio coinvolgono non solo il patrimonio storico-culturale locale, ma anche il sistema territoriale a cui appartiene, una sinergia tra le differenti discipline progettuali è fondamentale per assicurare l’efficienza dei processi: l’approccio olistico di
questo team unisce ricerca e innovazione per offrire soluzioni adeguate alle sfide sociali e ambientali contemporanee. D. Come parte un progetto di ambiente esterno? Da un’idea progettuale data da una sensazione del luogo oppure è dettato dal masterplan dell’area? R. In Land prima di ogni progetto condividiamo un racconto. Passeggiando, osserviamo e ascoltiamo il cuore dei luoghi e delle comunità che li abitano, mantenendo comunque uno sguardo sufficientemente distaccato per capire la genesi di un territorio e l’evoluzione del suo paesaggio, riflesso della società che gli ha dato forma. Il nostro approccio mira a gestire la complessità di paesaggi apparentemente frammentati per ricondurli a una possibile unità e coerenza data dalla messa a sistema e valorizzazione delle risorse che ogni territorio racchiude. Il nostro lavoro, arricchito da professionalità diverse e complementari, coglie le singole peculiarità di un luogo per armonizzarle in una visione corale, che è strategica e processuale. I nostri progetti partono sempre dall’ascolto della vocazione di un territorio. Analisi urbane, morfologiche, ambientali e storiche di un’area, sono gli elementi fondamentali per iniziare a comprendere la realtà dove il progetto andrà a inserirsi, per svilupparlo poi, con la capacità maturata in questi decenni di pratica, dalla sua scala più ampia fino alla determinazione dei suoi dettagli costruttivi. Land ha, infatti, realizzato piani specialistici del verde e masterplan strategici a scala territoriale per amministrazioni pubbliche, aziende e clienti privati. Il portfolio di progetti include spazi aperti commerciali, parchi urbani, waterfronts, interventi di recupero ambientale e rigenerazione urbana di siti industriali dismessi così come la definizione di parchi e giardini, come
Componenti studio Land
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quello dell’area Varesine a Porta Nuova, nel cuore di Milano. Le esperienze di successo in Italia, Svizzera e Germania hanno anche portato allo sviluppo di diversi progetti in ambito internazionale, come per esempio in Russia, Turchia, Brasile e Medio Oriente. D. Quali sono i principali progetti in corso? R. Utilizziamo protocolli internazionali Leed e Green Building Well, con una progettazione che opta per materiali coerenti con l’alto livello di queste certificazioni e che detta linee guida non solo strettamente legate alla progettazione del verde, ma che determinano, per esempio, la scelta di specie autoctone o il progetto di regimentazione delle acque. È il caso del progetto UNaLab (Urban Nature Labs) finanziato dal programma Horizon 2020. Questo programma europeo riunisce 29 partner per creare comunità locali più sostenibili, efficienti, resilienti e inclusive attraverso innovazioni basate sui principi della natura e create con e per gli stakeholder coinvolti e tutti i cittadini in un processo partecipato di co-design. I progetti sono previsti in tre città frontrunner (Genova, Tampere, Endhoven) e hanno l’obiettivo di sviluppare progetti dimostrativi per migliorare la gestione delle acque
meteoriche e aumentare la resilienza al cambiamento climatico delle città. In particolare Land si sta occupando del progetto per l’area della ex Caserma Gavoglio nel quartiere Lagaccio a Genova. Nei prossimi cinque anni parte dell’area verrà convertita in uno spazio pubblico accessibile, attrattivo ed ecologicamente efficiente attraverso demolizioni mirate, de-impermeabilizzazione dei suoli, aumento delle superfici a verde e misure di drenaggio urbano sostenibile. D. Quali saranno le tendenze del futuro? R. Sarà sempre più importante saper lavorare in cloud per condividere e seguire aspetti tecnici in simultanea con partner a distanza, come già abbiamo avuto occasione di fare per il progetto dei Thematic Districts e Public Realm di Expo 2020 Dubai. Ampliando questa esigenza dettata dall’avvento della sharing society, uno dei nostri prossimi obiettivi sarà mettere sempre più in comunicazione le persone con il progetto. Vorremo servirci del massimo della tecnologia per riavvicinare l’uomo alla natura. In questo senso, la nostra architettura del paesaggio fornisce risposte efficaci alle sfide di una società sempre più interconnessa, non perdendo mai di vista il protagonista del nostro racconto: l'uomo.
VIA COL VENTO E OCCHI SULL'HORIZEN
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roteggere da vento e occhi indiscreti i nostri spazi più privati di giardini e terrazzi, senza però rinunciare allo stile: è indispensabile per vivere con tranquillità i momenti di relax e di festa durante i mesi caldi. Per questo, anche i sistemi frangivento e frangivista sono sempre più considerati come un complemento d’arredo, configurabile secondo le esigenze. Come il pannello HoriZen di Betafence, che permette di combinare e personalizzare la recinzione. Il pannello è decorativo e di design, è facile da installare, è disponibile in diversi materiali quali legno, alluminio, vetro e laminato, e colori combinabili a piacere ed è, inoltre, possibile inserire elementi artistici e luminosi per riparare e arredare allo stesso tempo. HoriZen è garantito dieci anni e resiste alla corrosione degli agenti atmosferici e all’usura del tempo. Per chi ha poco spazio e ha bisogno di avere un prodotto che svolga diverse funzioni, viene in aiuto Viteo, azienda austriaca di complementi per outdoor, con il suo Gardenwall, elemento modulare che è al contempo fioriera e struttura verticale per creare pannelli frangivento e frangivista. Giocando con il singolo elemento, si aprono infinite possibilità di configurazione: impilando e allineando come scatole la quantità desiderata di elementi componibili si realizzano Viteo , Greenwall
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Horm, Maria
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pareti ornate di piante, le quali continuano a crescere attraverso le apposite aperture e danno vita a diaframmi di verde esteticamente e funzionalmente efficaci. Adatto sia in interni che in esterni, Gardenwall è realizzato in materiale plastico inalterabile e resistente, le superfici sono trattate come un ricamo con fori di diverse forme e dimensioni, che consentono l'espansione vegetale. Il sistema prevede una serie di montanti verticali non visibili dall'esterno applicati fra i singoli portavasi, che conferiscono alla struttura maggiore stabilità. Anche Horm Italia, azienda nel settore dell’arredamento di design di alta gamma con sede a Pordenone, ha tra le sue proposte un prodotto utile a creare spazi riparati all’interno di giardini e terrazze: si chiama Maria e porta la firma del designer Luca Nichetto. Maria ha la forma di una foglia e può essere impiegata, in aggancio con altre, come decoro per ambienti interni ed esterni, vetrine di esposizione o, ancora, come separé all’interno di una stanza. La particolarità di Maria è la decorazione a merletto, di ispirazione veneziana, che riproduce le venature della foglia in un’unione tra naturale e artificiale con funzione di schermatura. Maria è disponibile in diversi colori che consentono di creare giochi di arredo sempre nuovi. www.betafence.it - www.viteo.com - www.horm.it Betafence, Horizen
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Casa BONFANTE
Dal cemento al computer L’impresa di Rovigo specializzata in arredo urbano e giardino ha ampliato gamma e soluzioni. Come la progettazione di aree espositive con un software per il paesaggio, grazie a una libreria personalizzata dei prodotti dell’azienda
di Veronica Monaco
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l sapere artigianale unito all’attenzione costante alla qualità sono i due pilastri su cui si fonda Bonfante, poliedrica realtà imprenditoriale specializzata da oltre 60 anni nella produzione e commercializzazione di prodotti per l’arredo giardino, urbano, e le recinzioni modulari. «Agli esordi, negli anni Cinquanta, producevamo principalmente manufatti in cemento e conglomerato, come gradini, davanzali e secchiai, molto in voga in quel periodo al posto dei lavandini in ceramica», racconta Dino Bonfante, figlio del fondatore Guido Piero Bonfante. «Dal 1976 i miei due fratelli maggiori Eddo e Francesco e successivamente anch’io siamo subentrati al timone dell’azienda, diversificando la produzione con le botti in cemento resinato per il vino. Fino agli anni Ottanta abbiamo mantenuto questi due asset, passando attraverso altre sperimentazioni come i masselli autobloccanti e cercando di trasbordare l’azienda da impresa artigianale a realtà industriale. Erano anni bui per i cementisti, tutto stava cambiando, dovevamo trovare una collocazione differente con i mezzi in nostro possesso. Così abbiamo deciso di investire nell’arredo giardino». DIVERSIFICAZIONE Oggi l’azienda, con sede a Crocetta di Badia Polesine (Rovigo), conta un fatturato di 2 milioni e mezzo, più di cento brevetti e oltre 1.500 referenze, dai piccoli manufatti ai prati sintetici, fino alle più complesse strutture prefabbricate
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per l’arredo urbano: fioriere con diverse dimensioni, forme e finiture, lavelli e fontanelle da centro giardino e da muro, acquai in varie finiture e tipologie, cordoli in cemento per le aiuole, vasi artistici, grotte in cemento e statue, cucce per cani con fondo termico, porta ombrelloni, ma anche panchine, dissuasori, fioriere di grandi dimensioni, portarifiuti, portabici, e molto altro ancora. «I nostri prodotti esprimono le esigenze dei clienti e le continue evoluzioni del mercato, con un occhio sempre attento alla qualità. Lavoriamo solo con materie prime italiane e con fornitori di comprovata fiducia. La ricerca dell’eccellenza ha sempre fatto parte della nostra filosofia aziendale, ancor prima del conseguimento della certificazione ISO 9001, che per noi non rappresenta un punto di arrivo, ma la continuazione del processo di maturazione che portiamo avanti fin dalla fondazione», spiega il titolare. A coronare il tutto l’efficiente ciclo gestionale di produzione e una logistica puntuale grazie al magazzino digitalizzato. SUL TERRITORIO Attiva su tutto il territorio italiano, isole comprese, con una rete vendita di circa 200 rivenditori autorizzati e 1.500 punti vendita, Bonfante mette a disposizione la propria esperienza e professionalità per realizzare spazi espositivi presso i distributori. «Ci sono tre regole fondamentali per collaborare con noi: instaurare un contatto continuo con l’azienda, garantire una minima esposizione e avere un comportamento corretto e sano nei confronti del mercato e dei clienti», chiarisce Bonfante. YO U T R A D E
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La sede dell’azienda a Badia Polesine (Rovigo). Nella pagina a fianco, Dino Bonfante
«Cerchiamo di agevolare i rivenditori attraverso una comunicazione continua su vari canali, dal web ai giornali di settore. Anche se abbiamo impostato campagne semplici e immediate rivolte anche ai clienti finali, non facciamo vendita diretta, ma passiamo sempre dai distributori. Purtroppo, però, non riscontriamo sempre la giusta sensibilità. Inoltre, per i prodotti più complessi come le recinzioni o i prati sintetici, l’azienda dispone di uno studio tecnico interno in grado di affiancare il punto vendita durante tutte le fasi del progetto. Ultimamente abbiamo anche messo a punto una rete di installatori certificati sul territorio. A oggi contiamo circa 50 installatori in tutta Italia, ma contiamo di arrivare a 200 in tre anni». PASSAGGIO DIGITALE Per essere sempre più vicina ai suoi clienti, da circa un anno Bonfante ha inoltre siglato un accordo con NBL, specializzata in soluzioni informatiche per la progettazione e la pianificazione del paesaggio. «Dal 2017 è possibile progettare le aree espositive con Landscape Designer, un programma di progettazione paesaggistica professionale sviluppato da NBL, grazie a una libreria personalizzata dei prodotti Bonfante», racconta il titolare.
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«Con questo strumento è possibile creare progetti fotografici, planimetrie dettagliate, render di alta qualità e camminare virtualmente all’interno del progetto. Non si tratta quindi solo di un software, ma di un fondamentale strumento di vendita». E il 2018, che cosa riserva all’azienda? «Abbiamo in cantiere un importante progetto di ampliamento, che ha finalmente ottenuto il via libera e ci porterà a quadruplicare le attuali dimensioni. Un imprenditore deve sempre sognare e per Bonfante il 2018 sarà un anno fantastico. Basta crederci».
Le linee dei prodotti sono state progettate e realizzate, interamente in Italia, per rispondere alle più svariate esigenze degli operatori del settore.
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Via Stipeti, 48/A 55060 Guamo (LUCCA) Tel. +39 0583 464924 Tel. +39 0583 953270 F e b b r a i o
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LINEA CARPENTIERI
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LINEA GIARDINAGGIO
LINEA 137 ELETTRICISTI
LUXURY GOODS IN 1
1. Pratiche e funzionali, le tende a rullo Resstende sono disponibili in una vasta gamma di tessuti decorativi, dai toni più chiari alle texture più audaci. Nelle collezioni Laylight Lineo e Sintesi anche con texture personalizzate, rifinibili con mantovane lineari o cover più stondate. 2. Il legno protagonista nella collezione in grès porcellanato Deck di Iris Ceramica. Quattro versioni nel tradizionale formato a plancia 120x20 cm: olmo, platano, ulivo e ontano. 3. Gypsumtop è la nuova idropittura lavabile opaca ad alta copertura firmata Colorificio San Marco, indicata per l’applicazione diretta su cartongesso. Adatta anche per piccoli interventi di
ristrutturazione su intonaci vecchi e nuovi o su vecchie pitture. 4. Richiama il mondo della natura e asseconda il ritorno alle “cementine” la collezione Hanbury di Ceramica Faetano, prodotta in due varianti: tinta unica e con una decorazione a petali in rilievo, disponibile in diverse varianti cromatiche. 5. Sirius è la nuova linea creata dall'architetto Arnaud Behzadi per Rubinetterie Stella, contraddistinta dal caratteristico rilievo delle maniglie che presentano scanalature raffinate. Disponibile in dieci diverse finiture, tra cui la novità in oro inglese spazzolato. 6. Trivento è la vasca freestanding di Victoria + Albert, con lati simmetrici, bordo leggero e sottile e profondità accentuata.
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Garantita 25 anni, è disponibile in sette finiture esterne. 7. Prolux Evolution è il serramento in Pvc innovativo, dal design perfettamente squadrato, di Oknoplast che offre fino al 22% in più di luce naturale, migliora l’isolamento termico e acustico, e arreda la casa con gusto. 8. Una nuovissima proposta di applicazioni doccia dal design tubolare per Zazzeri. Il design e la forma consentono di realizzare delle composizioni sia a muro che a soffitto, abbinando due o più elementi insieme. 9. Calorifero componibile, Rift di Tubes Radiatori è costituito da moduli in alluminio estruso da disporre in orizzontale o verticale, allineati, disallineati o invertiti. Rift ha vinto il Good Design Award 2017. 10. Ispirata ai van della Volkswagen degli anni 60, la nuova Gorenje Retro Special Edition in classe A+++ combina un design iconico alle più innovative tecnologie per una cucina dallo stile unico e dal fascino retrò. Colori disponibili: azzurro lucido e bordeaux.
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HIGH TECH superiore ai 10 Mbit/s rappresentano oltre il 64% del totale mentre quelle ultrabroadband (oltre i 30 Mbit/s) superano il 23%. Tim si conferma primo operatore (45,6%), seguita da Wind Tre, Fastweb e Vodafone con quote sostanzialmente equivalenti (14-15%).
IN COMMERCIO LE TEGOLE FOTOVOLTAICHE DI TESLA Tetti che producono elettricità. E senza l’installazione di pannelli fotovoltaici: dopo l’annuncio, le tegole solari di Tesla sono arrivate in produzione. L’azienda, più famosa per le auto elettriche, ha già un nutrito elenco di clienti negli Stati Uniti. I preordini, partiti a maggio dello scorso anno, chiedevano ai clienti un deposito fisso di 1.000 dollari, con la promessa dell’installazione entro l’estate scorsa. Ma Tesla ha accumulato ritardi su ritardi. Ora, però, è arrivato
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il momento della produzione: Tesla ha avviato la produzione delle tegole solari nella fabbrica di Buffalo (New York). Inoltre, ha iniziato a esaminare le abitazioni dei clienti che si erano prenotati al lancio. Le tegole, lo ricordiamo, hanno un aspetto sostanzialmente identico alle classiche tegole impiegate negli Stati Uniti, ma sono in grado di generare energia elettrica, accumulata poi in speciali batterie sempre di Tesla. In questo modo una villetta unifamiliare oltre a essere autonoma diventa essa stessa una produttrice di energia elettrica.
ACCESSI VELOCI A INTERNET IN AUMENTO Italiani sempre più connessi: gli accessi complessivi della rete fissa nei primi nove mesi 2017 sono cresciuti per il quarto trimestre consecutivo. L’aumento è dovuto all’andamento delle linee a banda larga che, nei primi nove mesi del 2016, sono arrivate a sfiorare i 16,4 milioni di unità, con un incremento su base annua pari a 950 mila. I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni diffusi oggi dall’Agcom indicano, in particolare, una riduzione degli accessi broadband in tecnologia xDsl (-960mila accessi), bilanciata dalla crescita (+1,90 milioni) degli accessi in altre tecnologie (più veloci) che a fine settembre raggiungono i 4,9 milioni in particolare, con collegamenti in fibra ottica. Le linee a banda larga con una velocità
IL GRANDE FRATELLO NEI NEGOZI
Al Ces di Las Vegas, la fiera dell’elettronica, l’azienda di San Francisco Poly AI, start-up di Alberto Rizzoli (figlio del defunto editore Angelo) ha presentato un’app in grado di analizzare e taggare automaticamente le foto descrivendo il loro contenuto con la voce. La tecnologia Aipoly è destinata a negozi e supermercati. Sfrutta una o più videocamere, in grado di identificare gli utenti di fronte a scaffali come quelli che si trovano nei negozi o nei dormitori per studenti, capire cosa fanno, se prendono in mano oggetti, se aprono una bottiglia, se prelevano, mettono nel carrello o consumano qualcosa. La tecnologia sembra essere in grado di identificare migliaia di oggetti, permettendo ad esempio ai commercianti di capire subito quando un prodotto non è più presente negli scaffali o sta per terminare. YO U T R A D E
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ZAPPING SIKA ACQUISISCE LA INDEX Sika, gruppo con sede a Baar, nel Canton Zugo, specializzato in chimica per le costruzioni ha acquisito una partecipazione maggioritaria (il 75%) di Index Construction Systems and Products, azienda veronese specializzata in membrane per l’impermeabilizzazione edile. «Siamo lieti di dare il benvenuto ai dipendenti di Index nel team Sika e non vediamo l'ora di sviluppare insieme le nostre operazioni di business», dichiara Paul Schuler, CEO di Sika. «Grazie all'elevata competenza in materia di ricerca e sviluppo e alla capacità di espandere la produzione, Sika utilizzerà il nuovo sito come hub di produzione dell'Europa meridionale per i sistemi bituminosi, con possibilità di servire anche il Medio Oriente e l'Africa». Fondata nel 1978, è attiva principalmente sul mercato italiano, ma vanta una presenza in oltre 100 altri Paesi. «Sono molto orgoglioso di aver trovato in Sika un partner che supporterà la crescita di Index. Insieme, potremo migliorare la nostra posizione di leader nel mercato italiano dei sistemi di copertura e svilupperemo ulteriormente il nostro business», commenta Luigi Carlon, fondatore di Index.
MULTIGRIP NUOVO PRIMER DI TORGGLER MULTIGRIP È IL NUOVO PRIMER PROMOTORE D'ADESIONE DI TORGGLER, SPECIFICO PER APPLICAZIONI SU TIPOLOGIE DI SOTTOFONDO PARTICOLARMENTE DIFFICILI, CHE NECESSITANO DI UNA PREPARAZIONE PRELIMINARE ALLA REALIZZAZIONE DI SUCCESSIVE LAVORAZIONI. MONOCOMPONENTE, LA SUA SPECIALE FORMULAZIONE PRIVA DI SOLVENTI PERMETTE UN’OTTIMA ADESIONE E COMPATIBILITÀ, CON TUTTI I TIPI DI SOTTOFONDO, ANCHE I PIÙ IRRE-
GOLARI, LISCI O POCO ASSORBENTI. PRONTO ALL'USO, GARANTISCE UNA SUPERFICIE D'AGGANCIO RUVIDA E UNIFORME, E ASSICURA LA TENUTA DI INTONACI, RASATURE, MALTE AUTOLIVELLANTI E ADESIVI CEMENTIZI. APPLICABILE SIA ALL'INTERNO CHE ALL'ESTERNO, IN ORIZZONTALE O IN VERTICALE, A RULLO, PANNELLO E SPAZZOLONE.
MAPEI, 80 ANNI VERDI Mapei festeggia il suo 80esimo anniversario con il primo Bilancio di Sostenibilità, report dedicato agli aspetti ambientali, sociali ed
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economici delle attività dell’azienda. Il documento è redatto secondo i GRI (Global Reporting Initiative) Sustainability Reporting Standards e dedica un capitolo a ciascuno dei seguenti elementi: la Ricerca & Sviluppo, vero motore di Mapei, votata alla produzione di prodotti durevoli e di qualità che abbiano un ridotto impatto sulla salute delle persone e sull’ambiente; l’efficiente sistema produttivo e i costanti e tempestivi controlli di qualità su materie prime e prodotti finiti; la crescita e valorizzazione delle persone di Mapei; l’impegno dell’azienda per la vita della comunità e per lo sviluppo del territorio. «Il primo Bilancio di Sostenibilità di Mapei nasce dalla forte volontà di raccontare tutto questo, trasmettendo ai nostri numerosi stakeholder l’approccio etico e trasparente e la forte responsabilità d’impresa che da sempre ci caratterizzano», afferma Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei. YO U T R A D E
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SUPERLIVELLINA, NUOVO MASSETTO DI KNAUF
NASCE NE 499 SUPERLIVELLINA, NUOVO MASSETTO DI KNAUF PER APPLICAZIONI CON MINIMO SPESSORE PER IMPIANTI RADIANTI TRADIZIONALI E RIBASSATI. QUESTA SOLUZIONE GARANTISCE E CERTIFICA, CON SOLO 1 CM DI SPESSORE SOPRA IMPIANTO, RESISTENZE AL CARICO FINO A 3KN, ED È ANCHE APPLICABILE IN UNO SPESSORE DI SOLI 5 MM, IN CASO DI IMPIANTI DI TIPO RADIANTE RIBASSATO ANCORATI AL SOTTOFONDO. ADATTA ANCHE PER PAVIMENTAZIONI CONTINUE GRAZIE ALLA SUA ECCELLENTE PLANARITÀ E STABILITÀ: IL BASSO COEFFICIENTE DI DILATAZIONE ELIMINA INFATTI LA NECESSITÀ DI FUGHE DI LAVORAZIONE NELLE APPLICAZIONI SOTTO I 400 METRI QUADRATI. IDEALE NELLE RISTRUTTURAZIONI, NE 499 SUPERLIVELLINA È PRONTO ALL’USO, FACILE DA STENDERE, APPLICABILE SENZA RETI, GIUNTI E FUGHE, OLTRE A ESSERE BIOCOMPATIBILE E INCOMBUSTIBILE (LIVELLO DI REAZIONE AL FUOCO DI A1).
COLORI CON UN CLIC DA HOUZZ E FASSA BORTOLO Immaginate di aprire sul vostro computer la foto di un soggiorno e scoprire con un click il colore utilizzato per le pareti. Non è fantascienza, ma realtà con Color Picker, la nuova esperienza di progettazione emozionale firmata Houzz e Fassa Bortolo. Navigando sul sito www.houzz.it, il Color Picker permette di selezionare fino a cinque punti-colore all’interno delle foto caricate sul portale (è F e b b r a i o
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ZIONE. NELLA GAMMA ARRIVA ANCHE ISOLDRUM TOP ADESIVO, STUDIATO APPOSITAMENTE PER POSA IBRIDA O SEMI-FLOTTANTE. ISOLDRUM TOP ADESIVO PRESENTA UNO STRATO RESILIENTE COSTITUITO DA MATERIALE TERMOCONDUTTIVO VISCOELASTICO DI ELEVATA DENSITÀ, RIVESTITO DA UNO STRATO ADESIVO PROTETTO DA PELLICOLA SILICONATA, E LO
sufficiente cliccare sul pulsante Mostra le vernici), che possono essere ricondotti alle corrispondenti tinte di Fassa Bortolo. I punti-colore, indicati con il simbolo +, possono essere selezionati non solo dalle pareti, ma anche da pavimenti, tessuti e mobili, e salvati in una palette da utilizzare come riferimento durante il progetto di rinnovo della casa. «Per Fassa Bortolo è una grande sfida interpretare i trend evolutivi dell’edilizia moderna. Houzz rappresenta il partner ideale per valorizzare il mondo delle nostre finiture per interni, tinte che seguono i trend della moda influenzando positivamente il benessere abitativo. Color Picker è la chiave di interpretazione per gli utenti, che possono non solo divertirsi, ma anche trovare ispirazione e nuove suggestioni attraverso la nostra mazzetta in-living paints», dichiara il responsabile ufficio marketing Antonio Nardi.
DUE NUOVE SOLUZIONI DA TECNASFALTI DUE NUOVE SOLUZIONI PER PRODOTTI ISOLDRUM, LA GAMMA DI MATERASSINI PROFESSIONALI PER LA POSA DI PAVIMENTI FIRMATA TECNASFALTI. ISOLDRUM LVT SMART È IL MATERASSINO DI SPESSORE 1,4 MM COSTITUITO DA FIBRA DI LEGNO AD ALTA DENSITÀ (538 GR/MQ), APPOSITAMENTE STUDIATO PER LA POSA DI LVT SU PAVIMENTAZIONI ESISTENTI, ANCHE RADIANTI. ISOLDRUM LVT SMART GARANTISCE ANCHE UN ELEVATO ISOLAMENTO ACUSTICO AI RUMORI IMPATTIVI E, LA SUA ALTISSIMA RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE, PERMETTE DI PRESERVARE IL MECCANISMO A CLICK DELLA PAVIMENTA-
SPESSORE TOTALE È DI 1,8 MM CIRCA. È CONSIGLIATO IN CASO DI POSA DI PARQUET MASSELLO O PARQUET STRATIFICATO A DUE STRATI, DI PARQUET SU MASSETTI RADIANTI A BASSO SPESSORE, SU PAVIMENTAZIONI PRE-ESISTENTI CHE DEVONO RESTARE INTEGRE, SU PIANI DI POSA INCONSISTENTI O IRREGOLARI OPPURE, ANCORA, DI PAVIMENTI SOGGETTI A VARIAZIONI DIMENSIONALI.
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LIBRI COME PROMUOVERE LA TUA ATTIVITÀ SUL WEB SENZA PUBBLICITÀ di Alessio Beltrami
FRANCO ANGELI - COLLANA TREND 2018; PP. 150, 20 EURO
come creare contenuti di qualità in grado di attrarre clienti e generare fatturato.
I SETTE PECCATI CAPITALI DELL'ECONOMIA ITALIANA
IL TERRITORIO DELL'ARCHITETTURA Gregotti e Associati 1953-2017 Traduttore S. Knipe, M. Mancini, J. Pes Curatore: Guido Morpurgo SKIRA EDITORE 2017; PP. 127, 35 EURO
di Carlo Cottarelli
FELTRINELLI COLLANA SERIE BIANCA 2018; PP. 208, 15 EURO
Carlo Cottarelli, economista ed ex direttore esecutivo del Fondo monetario esamina i sette errori che bloccano la crescita dell'economia italiana e le impediscono di ripartire: evasione fiscale sottovalutata, corruzione, burocrazia eccessiva, giustizia lenta, crollo demografico, incapacità di stare nell'euro, divario tra Nord e Sud. Correggere questi errori è possibile, a partire dalla lotta all’evasione fiscale che con una riforma strutturale consentirebbe di recuperare una cifra che si avvicina ai 150 miliardi. Che cosa è il content marketing? Questa strategia, che sta prendendo sempre più piede tra i professionisti della comunicazione, si focalizza sui contenuti per attrarre l’attenzione e la fiducia dei clienti e generare fatturato. In questo libro Alessio Beltrami propone una guida operativa offrendo al lettore, come recita anche il sottotitolo del volume 53 soluzioni di di Content marketing pronte all'uso che funzionano anche senza budget. Oltre 50 buone pratiche che ogni azienda ha la possibilità di mettere in pratica e che possono mostrare un risultato immediato, attraverso strumenti di uso quotidiano come Facebook, WhatsApp o e-mail. Perché: Content Marketing is king è il nuovo mantra dei guru della comunicazione. Ecco
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Perché: strategie e soluzioni per uscire dall’incertezza e garantire un futuro alla nostra economia
In occasione dei suoi novant’anni, un omaggio all’architetto e designer Vittorio Gregotti, storico direttore di Casabella. I disegni, gli appunti, i progetti nazionali e internazionali dello studio Gregotti e Associati, chiuso lo scorso anno dopo 43 anni di attività, sono raccolti in questo volume, a cura di Guido Morpurgo. In tutte le sue articolazioni e composizioni, lo studio ha generato oltre 1200 opere che rappresentano una sorta di unicum nella vicenda dell’architettura europea contemporanea, coincidente con un’idea di unità metodologica e di integralità attraverso l’impegno in tutte le scale del progetto. Tra queste il quartiere Zen a Palermo, gli stadi di Barcellona e Genova, il Teatro degli Arcimboldi a Milano. Perché: storia e opere di uno degli studi di progettazione contemporanei più significativi a livello internazionale. YO U T R A D E
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