Zabaione_Marzo '18

Page 1

ALL'INTERNO CONCORSO DI FOTOGRAFIA

ZABAIONE NUMERO 5 ANNO XiI

GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006

MARZO MMXVIII

INTERVISTE MICHELE SERRA GHERARDO COLOMBO LO STATO SOCIALE

INCHIESTA: I RAPPORTI TRA I SESSI AL PARINI

LE APPARENZE INGANNANO


EDITORIALE

TUTTO FUMO...

di GIULIO PISTOLESI

D

i nuovo qui. Un altro mese, un altro numero, un’altra bufera mediatica sullo storico classico di via Goito dentro alle cui borghesissime mura pare succedere di tutto. Anzi, stavolta anche al di fuori. Mi riferisco, ovviamente, alla sbandieratissima vicenda degli studenti di seconda in gita a Roma che, settimana scorsa, si sono fatti beccare in flagrante possesso di cannabis: ma non “una canna”, scrive puntando un dito adunco il Corriere della Sera nel primo articolo di una lunga serie, bensì almeno due grammi, forse due e mezzo. Insomma, LA DROGA. Paura e delirio. Genitori in subbuglio, reporter fuori da scuola a caccia di ragazzi che si facciano cadere dalle tasche le bustine di zucchero del bar, giornali di tutto il Paese che riprendono lo scoop. Spesso adottando un tono che scivola, se non nel compiaciuto, sicuramente nell’iperbolico: è ancora il Corriere a scrivere “Così la gita culturale nella Capitale delle due seconde del Parini di Milano — liceo classico in zona Brera, frequentato «bene» — è virata fino alle soglie della cronaca nera”. Ora, fermi un attimo. Cronaca nera? Questo si chiama giocare con le emozioni della gente, soprattutto di chi, leggendo l’articolo, sperava ci fosse materiale per un vero editoriale. Qualche ragazzo che si mette a fumare in gita non solo non è cronaca nera, non è nemmeno uno scandalo. Non dirò che non c’è nulla di male perché non voglio che mi annullino la gita in Olanda, e nemmeno ho intenzione di sostenere che prendere provvedimenti nei

2

confronti degli studenti coinvolti sia ingiusto - i professori hanno delle responsabilità, e stiamo comunque parlando di ragazzi di 15 anni - ma questa enfasi, per quanto apprezzabile sul piano drammatico, è decisamente fuori contesto. Ma non finisce qui. Perché, sempre nel pezzo del Corriere, un genitore intervistato anonimamente confessa preoccupato che “c’è un problema più grande, perché mi risulta che a scuola circolino tutti i giorni sostanze in quantità, ci sono forniture assicurate”. Ora, sempre che le parole del genitore in questione non siano state gestite à la Repubblica, mi piacerebbe sapere dove e quando si trovino queste forniture assicurate. Un po’ perché con la maturità che si avvicina e lo stress che sale potrebbe tornarmi utile, ma soprattutto perché questa immagine della scuola tipo cartello di Medellín sinceramente mi è nuova. Non voglio prendere in giro nessuno, capita a tutti prima o poi di sentire un po’ di allegria proveniente dai bagni; ma penso si possa dire lo stesso di ogni istituto scolastico sul territorio nazionale. E con questo non sto dicendo che tanto lo fanno tutti o cercando di sminuire l’importanza della questione in sé, e nemmeno ho intenzione di unirmi al coro vittimista di chi grida all’accanimento della stampa “solo perché siamo il Parini” (in cui non riesco a non sentire l’eco di quell’insopportabile grandeur che abbiamo già fatto tanta fatica a sconfessare un mese fa); ma giocare su questa rappresentazione alla American Psycho MARZO 2018

della scuola di prestigio che dietro la facciata pulita, i “ragazzi normalissimi” e le “famiglie assolutamente perbene” (Indovinate? Il Corriere), cela un’anima nera di tossici persi e spacciatori professionisti è un’operazione profondamente scorretta, disonesta e sensazionalista. Oltre a essere un segnale del fatto che al giorno in cui potremo non dico drogarci allegramente, ma anche solo affrontare l’argomento senza isterismi manca ancora tanto, tanto tempo.

SOMMARIO

PRIGIONE: TRA PENA E PAG. 3 RIEDUCAZIONE lE APPARENZE pag. 4 INGANNANO GIOVANI DIPLOMATICI PAG. 6 CRESCONO INTERVISTA A pag. 8 MICHELE SERRA INTERVISTA A PAG. 9 GHERARDO COLOMBO DA MILANO PAG. 10 AL QUEENSLAND INTERVISTA A PAG. 12 LO STATO SOCIALE RECENSIONI-FILM pag. 13 RECENSIONI-LIBRI PAG. 14 RECENSIONI-MOSTRE pag. 15 zabaoroscopo PAG. 16 zabaenigmistica pag. 17

caccia al professore PAG. 19

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


ATTUALITÀ

PRIGIONE: TRA PENA E RIEDUCAZIONE

UNA CLASSE DEL PARINI AL CARCERE DI BOLLATE

Q

di GIORGIO COLOMBO

uello di Bollate è un carcere fuori dal comune. I detenuti possono lavorare fuori e dentro la struttura, gestiscono un ristorante, lavorano con i cavalli, in un call center, giocano a calcio e anche a tennis. Perché? Perché il carcere di Bollate segue ciò che è scritto nella nostra costituzione, “le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”. Purtroppo non è così nelle altre carceri, lì la costituzione non viene rispettata e in una cella da 3 si trovano in 10 stando così stretti che quando si finisce di scontare la pena sì è più arrabbiati e cattivi di prima. Non avevo mai messo piede in una prigione ed è stato impegnativo riuscire a entrare senza pregiudizi, ma ne è valsa davvero la pena. Al nostro arrivo ci accoglie una giovane rieducatrice e ci spiega i vari reparti in cui il carcere è diviso, che dentro ci sono dai tossici agli assassini agli stupratori: non bisogna dimenticare dove ci troviamo. Non dobbiamo neanche dimenticare che tutti i detenuti prima o poi escono dal carcere, continua a spiegarci, e quindi è nell’interesse di tutti che vengano rieducati. Rieducare in carcere vuol dire investire in una società più sicura, e poi non è certamente secondario il recupero della persona in quanto individuo. Entriamo nella struttura vera e propria e ci accolgono due uomini, Marco e Alberto (ho scelto di cambiare i nomi per privacy NdR). Marco ci chiede come stiamo e AlZABAIONE

NUMERO V

berto ci dice di stare compatti così possiamo sentire bene tutti. Cordiali, educati, alla mano e propositivi: esattamente l’opposto di come immaginiamo due detenuti. Ci guidano attraverso le varie cooperative che danno l’opportunità ai carcerati di impiegare il loro tempo, imparare un mestiere e guadagnare qualcosa per mantenere la famiglia e magari per fare la spesa o comprare qualche oggetto di mobilia. Sì, perché nel carcere di Bollate si può arredare la propria cella spendendo i soldi guadagnati lavorando. Non riesco a immaginare modo migliore per (ri)educare alla legalità. Vuoi un fornelletto da campeggio per cucinare un piatto di pasta da dividere con altri? “Costa addirittura 15€” dice Marco, ma basta lavorare per poterlo comprare. La visita finisce e ci sediamo in un piccolo teatro: “è anche bello”, commenta sempre Marco con genuina sincerità. Nel frattempo è arrivato anche Edoardo, un omone dal tono di voce acceso che risponde con incredibile premura alle nostre timide domande. Sono lì davanti a noi, tre detenuti, uno appoggiato a un tavolo e due comodi su una panchina: libri aperti che hanno bisogno e piacere di essere letti. Finito il colloquio andiamo nella parte esterna, dedicata all’attività fisica. Hanno appena inaugurato il “percorso salute” ovvero una serie di attrezzi in fila per fare esercizio fisico ma Marco ci confida che appena c’è un po’ di sole quello spazio viene usato per abbronzarsi

Anno XII MARZO 2018

nelle due ore d’aria concesse. Insieme a un gruppetto di compagni di classe seguo Alberto, ci distacchiamo un po’ dagli altri. Gli faccio una domanda sulla religione, mi risponde che tutti hanno la possibilità di professare la propria all’interno del carcere in strutture adeguate. Poi inizia a parlare e l’argomento si sposta sui colloqui con i familiari. Quando parla di sua figlia, adolescente, gli occhi si fanno lucidi e il tono un pochino concitato. “Poco tempo fa ha rotto il cellulare e io le ho detto di aspettare a ricomprarlo. Mica ha aspettato. Ora non ti compro il regalo per il compleanno e neanche quello di Pasqua, le ho detto”: c’è un attimo di silenzio e Alberto aggiunge “Poi quando arriva e mi abbraccia dicendo <Ti voglio bene papone> io mi sciolgo”. E quasi mi sciolgo anch’io trattenendo a forza la commozione. Insomma, è la quotidianità fatta di queste piccole dinamiche date per scontate che è la vera pena per i detenuti: la privazione della libertà è drammaticamente angosciosa in tutti gli aspetti. Campi da calcio, tennis, occupazioni varie a disposizione dei detenuti non possono ricompensare la libertà di cui sono stati giustamente privati per punizione. “Insomma, siamo in un carcere, e la sera quando chiudono il blindo...”: Alberto non termina la frase, credo gli manchino le parole. Aggiunge una frase trita e ritrita ma che in bocca sua mi è suonata come novità sconvolgente: “La libertà è la cosa più bella di tutte”. 3


ATTUALITÀ

LE APPARENZE INGANNANO

INCHIESTA SUI RAPPORTI TRA I SESSI AL PARINI di ALICE ALESSANDRI E ANNA LUNGHI

I

n occasione dell’8 marzo ecco un sondaggio sulla violenza di genere distribuito a tutte le classi quarte e quinte per studiare quale sia la percezione di questo fenomeno all’interno di un gruppo, per quanto limitato, di adolescenti. Il campione ottenuto è di 103 studenti, 79 femmine e 24 maschi. Il questionario è stato diviso in due parti: la prima aveva l’obiettivo di analizzare quali fossero il livello di consapevolezza e l’informazione dei giovani su questo tema; la seconda, invece, si concentrava su possibili violenze subite da un partner o ex-partner e su come queste fossero percepite. Proprio quest’ultima parte ha dato i risultati più sorprendenti. In particolare è risultato che i maschi interpellati abbiano subito in percentuale maggiore tutti i comportamenti violenti, o possibili indicatori di violenza, elencati nel questionario, rispetto alla loro controparte femminile. Inoltre appaiono anche più propensi a considerarli accettabili. Sorge spontanea la domanda: cosa è successo?

shaming) da non rendersi conto di tutti i casi in cui questo atteggiamento svilente viene applicato nei loro confronti. Al contrario, la mancanza di rispetto per l’opinione maschile sarebbe percepita dai ragazzi come una sovversione dell’ordine naturale e pertanto immediatamente individuata e denunciata. Ciò spiegherebbe perché le ragazze abbiano risposto in media in modo negativo rispetto ai maschi a domande come “ti senti svilita?”, ma non spiega perché la stessa tendenza sia riscontrabile anche in domande dove la percezione soggettiva ha uno spazio ristretto, come quelle sulla violenza fisica (pugni, calci…).

In collaborazione con la Casa di Accoglienza delle donne maltrattate di Milano to nazionale dell’ISTAT 2014. Dal sondaggio infatti è emerso che il numero di ragazze che ha ricevuto almeno una volta uno schiaffo, un pugno o un calcio dal proprio partner si aggira intorno al 5% e l’opinione del 10% delle intervistate spesso non viene presa in considerazione.

CAMPIONE POCO RAPPRESENTATIVO Un’ultima plausibile spiegazione è da ricercare nella non significatività del campione rispetto a quello nazionale o addirittura mondiale, cosa che potrebbe risulGENERI TRADIZIONALI tare statisticamente fuorviante. Anni di prevenzione avrebCerto, ci sarebbe anche la posbero reso le donne molto più con- sibilità che i maschi pariniani siasapevoli favorendo un calo delle no più portati a finire in relazioni violenze nei loro confronti, come malsane e violente per un qualche attestano i dati ISTAT. D’altra parte fattore incidentale, ma entrano in i maschi sembrano restare ancorati gioco troppe variabili e non siamo all’idea di cavalleria che li vuole forti in grado di formulare ipotesi al rie inscalfibili, mai vittime. Anche se guardo. ti insulta, svilisce o addirittura picchia, si sa, è una donnina indifesa, Dopo l’analisi di questa seconper cui fatti menare in silenzio. Ciò da parte passiamo a un commenPer tentare di spiegarlo abbia- potrebbe spiegare la maggiore pro- to sulla prima, i cui risultati, per mo delineato 3 ipotesi. pensione maschile ad accettare de- quanto non così eclatanti, presenterminati comportamenti. Questo tino anch’essi aspetti interessanti. DIFFERENZA DI PERCEZIONE ragionamento non va però portato Emerge, come ci si poteva Secondo questa teoria, le don- agli estremi: le donne non hanno aspettare, che i maschi sono meno ne sarebbero talmente abituate a smesso improvvisamente di essere contrari sia all’idea che la violenza sentire sè stesse e la propria opinio- maltrattate. I dati ottenuti relativa- sessuale sia provocata anche dal ne svalutate dal sistema sociale, (si mente alle ragazze maltrattate sono modo di vestirsi e comportarsi delpensi all’oggettificazione e al body più o meno in linea con il rappor- la vittima (38% abbastanza d’accor4

MARZO 2018

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


ATTUALITÀ do 13% molto d’accordo contro il 22% di abbastanza e il 3 % di molto per le femmine) che con l’affermazione secondo la quale il termine molestia è usato spesso in maniera impropria o eccessiva (50 % di molto d’accordo o abbastanza d’accordo per i ragazzi contro il 26% per le ragazze). Meno ovvio, invece, il dato secondo cui i ragazzi sono significativamente più convinti di

poter modificare il comportamento violento del proprio partner con la tenerezza e la pazienza (50% a 7%). In ultimo, all’affermazione “Le donne hanno più probabilità di essere vittime di violenze sessuali da parte di qualcuno che conoscono che da un estraneo” (i dati ISTAT parlano del 66% di probabilità che l’abusante sia un conoscente contro

Mai Usare tue foto private senza il tuo permesso Darti un calcio o un pugno Controllarti il cellulare/l’agenda a tua insaputa Insultarti Darti uno schiaffo Non rispettare la tua opinione Lanciarti dietro qualcosa Svalutarti in pubblico Afferrarti per un braccio stringendolo durante una discussione

92%

Qualche volta 7%

76% 97%

il 33% che si tratti di un estraneo) le ragazze si sono dette decisamente più d’accordo. Questo è un segno evidente che l’informazione su questi argomenti non ha ancora, come era l’intento, raggiunto tutti, lasciando i maschi disinformati e fuori da un dibattito che li vorrebbe coprotagonisti. E qui si torna alla prima questione. Cosa è successo?

Spesso 2%

Accettabile 3%

Non accettabile 97%

12% 2%

12% 2%

14% 2%

86% 98%

71% 75%

12% 20%

12% 3%

14% 11%

86% 89%

71% 72%

18% 23%

6% 5%

14% 15%

81% 85%

41% 95%

41% 3%

12% 2%

38% 2%

57% 98%

81%

13%

6%

14%

81%

57%

33%

10%

21%

77%

29%

47%

18%

33%

62%

92%

5%

3%

5%

95%

65% 82%

24% 15%

6% 3%

29% 5%

67% 94%

76% 90%

12% 8%

6% 2%

10% 5%

86% 95%

71%

18%

6%

29%

67%

In rosso la percentuale delle risposte al questionario delle ragazze, in blu quelle dei ragazzi.

ZABAIONE

NUMERO V

Anno XII MARZO 2018

5


ATTUALITÀ

GIOVANI DIPLOMATICI CRESCONO

COSA OFFRE IL PARINI A CHI ASPIRA ALLA CARRIERA DIPLOMATICA CHANGE THE WORLD MODEL UNITED NATIONS

Q

di GIORGIO COLOMBO uasi tremila studenti per tre giorni all’interno del tempio della diplomazia, il Palazzo di Vetro, la sede di New York delle Nazioni Unite. Non è un sogno, è la realtà. Stiamo parlando del Change the World Model United Nation, organizzato dalla associazione Diplomatici, che anche quest’anno ha coinvolto diversi studenti del nostro liceo. Ma cosa succede in pratica? Cosa devono fare i ragazzi e le ragazze coinvolte? Io ho avuto la fortuna di prendere parte a questo progetto l’anno scorso (gli studenti coinvolti quest’anno nel momento in cui mi trovo a scrivere l’articolo stanno svolgendo la simulazione e quindi sono impossibilitati a scrivere NdR) e proverò a darvi un’idea concreta del progetto. La prima regola da ricordarsi quando si entra nel Palazzo di Vetro dopo mesi di preparazione e allenamento è stay in character, ovvero bisogna sempre rimanere

nel personaggio. Mi spiego meglio. Ogni studente durante la simulazione rappresenta il delegato di uno stato in una determinata commissione. Esempio: io ho dovuto rappresentare la Gran Bretagna all’interno dell’ECOSOC (consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite) e dunque ho sempre dovuto portare avanti il punto di vista inglese su questioni economiche e sociali, lasciando da parte le mie posizioni personali. Altra informazione utile da sapere: obiettivo della simulazione è scrivere un resolution paper in cui un gruppo di stati, avendo stretto un’alleanza, propone soluzioni concrete circa il subtopic della commissione. Nella fase finale tutte le resolutions vengono votare e, quelle che ottengono la maggioranza, sono approvate. Per chi sogna una carriera diplomatica questa esperienza è un vero e proprio sogno perché, pur essendo una simulazione, il clima decisamente competitivo e la

complessità degli argomenti trattati unita alla meticolosità delle regole di procedura da imparare e da rispettare riescono a far capire sulla propria pelle cosa significa diplomazia. Diplomazia che ho imparato voler dire discutere non per avere ragione, ma per conoscere il punto di vista dell’altro e cercare, dove è possibile, accordi. Non di minore rilevanza sono le testimonianze e i discorsi che vengono tenuti durante la cerimonia di apertura dei lavori: l’anno scorso hanno preso la parola Angelino Alfano, Bebe Vio, Oscar Farinetti e quest’anno, per fare un nome su tutti, ad aprire le danze è stato Bill Clinton. Come se non bastassero ospiti di questo calibro, si aggiunge il fatto che la cerimonia si tiene nella General Assembly Hall, quell’enorme stanza che a volte si vede in televisione: entrarci e sedere a uno di quei tavoli è pura adrenalina e emozione reale.

EUROPEAN YOUTH PARLIAMENT

P

di FRANCESCA ROMANO

er alcuni diventa una specie di culto religioso, altri ritroveranno in esso la causa primigenia della loro dipendenza da benzoilmetilecgonina. Dicono che sia uno dei pochi percorsi di alternanza scuola-lavoro che aiuti i partecipanti a 6

sviluppare vari tipi di competenze, sia pratiche - per esempio cucinare per un intero reggimento – sia teoriche – si è infatti costretti a imparare a forza i concetti base della filosofia zen, onde evitare un esaurimento nervoso ogni cinque minuti. Sto parlando del progetMARZO 2018

to di simulazione delle sedute del Parlamento Europeo, organizzato dall’associazione European Youth Parliament, che è presente in 40 nazioni. Quella che adesso il mio animo pigro ama definire “un’esperienza intensa” è cominciata lo scorso ottobre, quando ancora ri-

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


ponevo (false) speranze nelle mie forze e volevo assolutamente finire le 200 ore di alternanza entro quest’anno – spoiler: ce l’ho fatta ma a che prezzo? – Ho apprezzato in particolar modo come le grandi aspettative e le idee abbastanza chiare che ci eravamo fatti abbiano avuto l’accortezza di sgretolarsi davanti ai nostri occhi man mano che il tempo passava – un’accurata rappresentazione della vita di tutti i giorni, non trovate? – oltre ovviamente agli insegnamenti fondamentali che questa esperienza ci ha dato. Non nego che sia stato parecchio impegnativo: il carico di lavoro è piuttosto corposo e, se deciderete di partecipare l’anno prossimo, imparerete che “portarsi avanti” è un concetto che vi sarà estraneo (ammesso e non concesso che non lo fosse già da prima, come alla sottoscritta). Durante la

C

di conciliare questa incombenza con gli impegni scolastici, con altre bizzarre imposizioni (quali la preparazione di una cena tipica e di una coreografia) e, perché no, con il tentativo di mantenere uno straccio di vita sociale. La trasferta è stata la parte migliore e la più spossante: siamo tutti d’accordo che, nonostante i ritmi infernali a cui siamo stati sottoposti, ne sia valsa la pena dall’inizio alla fine. Per concludere, mi sento di consigliare questa esperienza a tutti (aspiranti diplomatici e non) coloro che si sentono pronti a perdere più ore di sonno – se siete già abituati è meglio – che giorni di scuola, che sono disposti a trascorrere un po’ di tempo in stato di costante ipersensibilità e che non hanno paura di buttarsi e fare il pieno di figuracce. Per il resto è tutto fantastico, ve lo assicuro.

DEMOCRACY - SIMULAZIONE DEL PARLAMENTO ITALIANO di MARTA MANDELLI

he cosa accade veramente in Parlamento? A questa domanda molti di noi si immaginano uno scenario astratto, spesso negativo. Un progetto proposto dalla scuola vuole aiutarci a ribaltare questa visione e a renderla concreta: è Democracy. Un gruppo di ragazzi potranno partecipare ad un’assemblea a Montecitorio, simulando una seduta di lavori del Parlamento. Ogni anno viene scelto un tema su cui i partecipanti, riuniti in partiti, dovranno elaborare un progetto di legge. Durante tre giorni trascorsi a Montecitorio i partiti discuteranno, si alleeranno tra loro e voteranno per cercare di far pas-

ZABAIONE

prima fase, quella della preselezione nazionale, ogni gruppo di partecipanti dovrà trovare il maggior numero possibile di informazioni rilevanti riguardo a un dato problema, e stendere una risoluzione precisa e dettagliata, che successivamente viene letta e valutata da una giuria: vengono selezionati i gruppi la cui risoluzione si è classificata fra le prime ventiquattro. Quest’anno siamo arrivati sesti, e abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla sessione di Riva del Garda. Quando ci è giunta la lieta notizia, oltre a provare una giusta dose di soddisfazione, abbiamo commesso il grave errore di tirare un sospiro di sollievo e pensare di aver già svolto il grosso del lavoro: come recita il detto “è proprio quando tutto sembra finito che tutto comincia”. Infatti da quel momento ognuno di noi ha lavorato individualmente, cercando

ATTUALITÀ

NUMERO V

sare il proprio progetto, finché non ne resterà solo uno, quello vincente. Questa esperienza mi ha catapultata in mezzo ai meccanismi di coalizioni e alleanze politiche, brevi o lunghe che siano, a cui non ero assolutamente preparata: il primo giorno di lavori il mio partito si è sciolto e da quel momento sono stata per così dire trascinata dall’onda, eppure penso che quei tre giorni mi siano serviti tantissimo. In un momento in cui noi giovani ci sentiamo così lontani dalla politica, Democracy ci dà la possibilità di comprenderla e rivalutarla almeno in parte. È vista, anche cambiando un po’ le proprie idee per adattarle

Anno XII MARZO 2018

a quelle dell’altro: può essere un punto di partenza per cambiare la nostra concezione del politico opportunista, cialtrone e nullafacente. Le tematiche scelte puntano il dito su alcuni problemi critici del nostro tempo e ci obbligano a confrontarci con essi, mentre la situazione mette in evidenza il carisma o l’insicurezza di ognuno, e migliora le capacità di public speaking e di contrattazione. Consiglio vivamente di aderire a tutti quelli che amano il dibattito e il confronto, che vogliono mettersi alla prova parlando in pubblico davanti a un’assemblea, o anche solo che vogliono farsi un’idea più approfondita della vita politica. 7


ATTUALITÀ

INTERVISTA A MICHELE SERRA

I GIOVANI D'OGGI TRA POLITICA E GIORNALISMO

C

rede che il giornalismo possa continuare a rivestire per i giovani il ruolo di importante strumento d'informazione che ha rivestito finora? Certamente sì: ma con un radicale cambiamento di linguaggio e di mentalità. Il giornalista che si considera l'unico vero interprete della realtà oramai è patetico: basta accendere un smartphone per accedere a un numero di fonti di informazione cento, mille volte più ricco e più vario rispetto a prima. Una quantità smisurata che quasi mai corrisponde alla qualità, dunque aumenta il bisogno di un mediatore. Uno che aiuti a orientarsi nel mare enorme delle informazioni. Come il medico, come l’ingegnere, come chiunque abbia delle competenze: da soli non ci si può curare - mancano le competenze - così come da soli non ci si può informare. In che modo le cause dell'indifferenza e dell'estremismo politico della nostra generazione sono da attribuire all'operato della sua? Estenderei la responsabilità dell’estremismo politico a qualche decine di generazioni a ritroso. Nel senso che il fanatismo e la violenza sono problemi antichi quanto la società umana. Ci si appendeva reciprocamente ai lampioni, e prima dei lampioni alle querce, con una certa disinvoltura. L’indifferenza invece, è un problema abbastanza nuovo. Propongo comunque di dividerne equamente la responsabilità tra adulti e ragazzi. Esiste una responsabilità individuale, non 8

di FILIPPO SAVIO

Ci sarà, prima o poi, un assestamento su equilibri nuovi. Ma forse potrete goderne solo voi giovani, perché ci vorranno, io credo, molti anni, e pagando parecchi prezzi. Mi racconterete come è andata a finire in un’altra vita, quando sarò reinLa nostra generazione è nata carnato pure io in uno studente del dando per scontate determinate Parini (2098). Spero che nel fratlibertà. Crede che il fatto di non tempo gli studenti maschi abbiano averle guadagnate col sudore pos- imparato a usare i cessi senza ridurli sa mettere a rischio la solidità del- da schifo… le stesse? Oltre alla narrativa, lei ha speSì, lo credo. Questa è una domanda profonda e intelligente. Voi rimentato diverse forme espressiragazzi rischiate di “dare per scon- ve, come il teatro e il cinema. Tra tata” non solo la libertà in senso in- queste, quale pensa possa essere tellettuale; ma anche la libertà dalla la più efficace per comunicare ai fame e dal freddo, dal bisogno e dal- giovani? Non saprei proprio. I giovani la guerra, dalla malattia e della servitù. Sono condizioni permanenti sono molto diversi l’uno dall’altro. in altre parti del mondo: da noi si Certo il teatro, proprio perché isola tratta di conquiste dure, delicate e la parola dalla confusione del monnon date una volta per tutte. La li- do, le restituisce gravità e significabertà, anzi le libertà, non si conqui- to, secondo me ha un destino imstano mai per sempre: sono beni da portante e fortunato: è una specie di antidoto alla perdita di senso della conservare, e per i quali lottare. parola. Ed è la cosa che mi è più piaDa qualche anno a questa ciuto fare in assoluto. parte se si guarda allo scenario poCosa consiglia a chi volesse litico italiano si assiste da un lato a diventare giornalista? un'intransigente voglia di vecchio Di avere genitori ricchi che e dall'altro a una grande voglia di possono mantenerlo per i primi rinnovamento assoluto. Crede che siano due facce della stessa meda- dieci o vent’anni. Meno cinicamente, consiglio di ricordare che il giorglia? Certo, questo è l’eco della con- nalismo, a qualunque medium sia fusione e dell’incertezza, dunque si destinato, è fatto di una materia sooscilla tra la tentazione di aggrap- lamente: la parola. Consiglio dunparsi a vecchie certezze (per esem- que all’aspirante giornalista di amapio le famose Radici, l’identità forte re e rispettare le parole così come e non mutevole) e quella di avven- un panettiere rispetta la farina, e il turarsi ovunque, anche senza un falegname il legno. criterio di logica o di utiltià. tutto è “colpa della società” o “colpa dei tempi”. Chi vuole occuparsi del mondo che lo circonda, ha facoltà di farlo. Nessuno glielo vieta. Spesso solo la sua pigrizia o la sua debolezza.

MARZO 2018

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


ATTUALITÀ

INTERVISTA A GHERARDO COLOMBO

di DAVIDE ROSSI e Filippo Savio

P

RAGAZZI E REGOLE: A TU PER TU CON L'EX MAGISTRATO

ensa che la scuola educhi correttamente i giovani alla legalità? Cosa si potrebbe fare per rendere i giovani più consapevoli nel rispetto della Costituzione? Francamente penso che la scuola dovrebbe impegnarsi molto di più nell’educazione alla legalità attraverso un diverso approccio alle materie culturali. Si insegna il rispetto delle regole per mezzo delle materie più diverse. E lo strumento più importante ed efficace è la comunicazione con i ragazzi: far comprendere loro che attraverso le regole si raggiungono dei risultati. Ragion per cui bisogna capire il risultato che si vuole ottenere: se si mira a una società di disuguali, allora le regole saranno fatte in modo che preparino le persone a essere discriminanti e discriminate. Se si mira invece a una società nella quale le persone hanno pari opportunità, allora le leggi saranno scritte conseguentemente. Ad esempio, a scuola si studiano I Promessi Sposi: esso costituisce una evidente fonte di riflessione relativa all’organizzazione sociale e alla consequenzialità delle regole.

so la Procura della Repubblica di Milano) Noi non abbiamo selezionato la classe politica. Voi sapete che l’azione penale è obbligatoria in Italia e che il pubblico ministero non può scegliere se procedere o meno. Io non voglio certo parlar male della passata o della presente classe politica, ma sta di fatto che in questi reati ci siamo imbattuti. Secondo me se ne sarebbe dovuta occupare la politica. È la politica che avrebbe dovuto fare un laCosa pensa dell’operato del- voro di selezione all’interno anche la magistratura italiana al gior- grazie a un fattivo contributo della no d’oggi? Ci sono stati cambia- cittadinanza, che di fatto è mancato. menti da quando lei ha iniziato a Cosa consiglia a chi volesse lavorare? Io ho cominciato nel 1974 e diventare magistrato? Gli consiglio di rendersi conho assunto le funzioni nel 1975. Era un mondo completamente di- to, in primo luogo, della profesverso. I magistrati avevano molto sione del magistrato. Perché si più tempo per riflettere, per riu- tratta di un lavoro estremamente scire ad approfondire i temi anche delicato. Io stesso mi sono dimesso dal punto di vista scientifico. Oggi quattordici anni prima della mia si è presi in un modo frenetico scadenza naturale perché, secondalla professione, e qualche volta do me, c’è necessità di molto altro, si perde il senso complessivo del rispetto alla magistratura, nel noproprio lavoro. Contemporanea- stro Paese. Gli consiglio quindi di mente la magistratura negli anni rendersi conto delle responsabilità settanta era molto conservativa, e che sta per assumersi. Dovrebbe forse adesso qualcosa è cambiato. seguire fino in fondo la CostituzioA differenza di altri Paesi, Ma, personalmente, è molto dif- ne. Dovrebbe essere consapevole in Italia un politico accusato ad ficile fare un discorso di carattere poi che si tratta di un lavoro che, esempio di corruzione continua a generale, perché le sfaccettature e se si è dotati di qualche sensibilità, esercitare la propria professione le sfumature da persona a persona può diventare molto pesante per sé stessi: interferire così profondae magari non perde nemmeno la sono molto rilevanti. mente, come fa un magistrato, nelfiducia dell’elettore. Come spiega questa differenza? Cosa risponde a coloro che la vita delle altre persone richiede Penso che il problema in Italia accusano Mani Pulite di aver mes- un’attenzione eccezionale e inoltre non sia il politico, ma l’elettore e la so l’Italia nelle mani di una clas- fa sorgere molte domande, molti sua mentalità. In Germania Helmut se politica incompetente? (NdR: “perché?”. Kohl, forse il più grande statista del Colombo era all’epoca p.m. pres-

ZABAIONE

NUMERO V

dopoguerra, è stato accusato di aver preso soldi per il suo partito, ed è sparito, perché i tedeschi non avrebbero permesso di essere governati da una persona che abbia accettato denaro per il proprio partito. Gli italiani sono invece molto meno fermi su questo punto. D’altra parta il nostro è un Paese in cui l’evasione fiscale e la corruzione, come tante altre forme di trasgressività, sono elevatissime. Penso che alla base ci sia una mancanza del senso di comunità.

Anno XII MARZO 2018

9


AL PAR L’E INI ST AN ER I O

ATTUALITÀ

DA MILANO AL QUEENSLAND

VIVERE E STUDIARE A CAIRNS

F

di ILARIA SANPIETRO

are la scelta di abitare per alcuni mesi in un altro Paese è sicuramente un passo impegnativo tant’è che io mi sono decisa ad andare a vivere per tre mesi in Australia solo poco prima della partenza; ma una volta lì ho cambiato idea e ho allungato il mio periodo all’estero da tre a sei mesi. La casa dove vivevo si trova a Cairns, una cittadina nella parte settentrionale della costa est, che conta solo 150.000 abitanti, contro 1 milione e mezzo a Milano! Già a una prima occhiata ci si accorge che lì è tutto diverso: la città è strutturata con un centro città piuttosto ridotto che ha come attrazione principale un’enorme piscina pubblica all’aperto, e poisi dirama in zone residenziali di villette con cortiletti; la vegetazione tropicale, costituita da palme e piante strane, e si perde a vista d’occhio. Anche il clima mi ha sorpreso: quello che gli australiani chiamano inverno nella mia zona, che è appunto tropicale, misura una minima di 20°C (figuratevi quanto caldo faceva quando sono partita per tornare in Italia, a fine novembre!). La scuola inoltre è completamente diversa da qui: Trinity Bay State High School, la scuola che frequentavo, offriva una grande scelta di materie; da quelle manuali come ad esempio cucina, a quelle che per noi sono curricolari come fisica, tra le quali bisognava sceglierne quattro, mentre erano obbligatorie inglese e matematica. Inoltre l’orario 10

era dalle 9 del mattino alle 3 del pomeriggio con due intervalli di 40 minuti e non si andava al sabato. Avere il weekend libero era bellissimo: una delle cose che mi manca di più ora che sono tornata alla scuola italiana, ma che è certamente resa più difficile per la mole di compiti che dobbiamo svolgere. A proposito di compiti e verifiche, in Australia non esistono le interrogazioni e men che meno quelle a sorpresa. Dopo circa un paio di settimane di spiegazione dell’argomento vi viene assegnato un assignment, una specie di lunga ricerca da svolgere autonomamente o a volte in gruppi, per il quale devi lavorare sia a scuola sia a casa. A scuola dovevo indossare la divisa, era una comodità incredibile che faceva anche risparmiare molti minuti altrimenti spesi ferma davanti all’armadio in dubbio su cosa mettere. Nel tempo libero, invece, ci si precipitava in spiaggia con gli amici e nel weekend si potevano anche fare immersioni alla scoperta della Great Barrier Reef o visitare le iso-

MARZO 2018

le più vicine dall’acqua cristallina e dalla vegetazione incontaminata come Fitzroy island. La sera si concludeva con un bel falò in spiaggia o con un barbeque fatto homemade sulle apposite griglie messe a disposizione gratuitamente dalla città. Un altro aspetto importante di quest’esperienza è sicuramente l’host family: la mia era composta dai due genitori piuttosto giovani, da un bambino di 7 anni e una bambina di 9, da due gatti, da due galline e da una quaglia, una fattoria praticamente. Io sono stata davvero fortunata, perché erano tutti molto interessati a me e a farmi visitare la vera e selvaggia Australia: infatti mi hanno portata a fare diverse escursioni, soprattutto nella rain forest, e a visitare posti nascosti. Questa esperienza è davvero importante e pregnante a tal punto che quando si torna in Italia sembra di essere in un sogno e non nella vita che hai sempre vissuto. È però sicuramente positiva e la consiglio a chiunque abbia voglia di cambiamento e di sfidare se stesso!

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


50 SFUMATURE DI... CLASSICO CHE IMMAGINE TI VIENE IN MENTE LEGATA AL MONDO DEL LICEO CLASSICO? MANDACI, SULLA MAIL O SUI SOCIAL, UNA FOTO ENTRO IL 1° MAGGIO E PARTECIPA AL

CONCORSO DI FOTOGRAFIA! LIBERA LA FANTASIA: PUOI FOTOGRAFARE PERSONE, OGGETTI, LUOGHI... INSOMMA, QUELLO CHE VUOI

IN PALIO PER LE TRE FOTOGRAFIE MIGLIORI ... SECON DO prem io

O M I R P io m e pr

Fujifilm Instax Wide 300

Abbonamento a National Geographic

TERZO premio

DVD del film "Il sale della terra"

ZABAIONE SPECIALE DI NARRATIVA

S

e ti appassiona scrivere racconti, poesie o qualunque altro tipo di componimenti escluda l’articolo di giornale, questa è la tua occasione! Invia i tuoi lavori alla redazione di Zabaione entro il 31 marzo (trovi la nostra mail in quarta di copertina) e potrai far parte di un nuovo numero che stiamo elaborando, il nostro speciale di narrativa! Vi aspettiamo numerosi!

ZABAIONE

NUMERO V

Anno XII MARZO 2018

11


SVAGO

LA MUSICA NON È UNA COSA SERIA INTERVISTA ALLO STATO SOCIALE

P

dI chiara malaponti e francesca romano erché avete deciso di andare a Sanremo e quale messaggio pensate di aver lanciato andandoci? Alberto “Albi” Cazzola: Avevamo bisogno di una sfida diversa e più difficile del solito, che ci mettesse davanti a un confronto matematico con una parte del Paese che non avevamo intercettato. Lodovico “Lodo” Guenzi: Credo che quello che abbiamo fatto sia qualcosa di grande, perché abbiamo scoperto di poter ridurre al minimo la distanza fra ciò che siamo e ciò che facciamo, anche in un contesto molto lontano da noi.

“Indipendenti” o, più comunemente, “indie” è un termine che ricorre spesso nel definirvi: dopo Sanremo lo siete ancora, e se sì, in che misura, dato che siete entrati in una sorta di sistema? Alberto “Bebo” Guidetti: Trovo molto prematuro dire che siamo entrati in un sistema; credo invece che siamo ancora indipendenti: lavoriamo con un’etichetta che si chiama Garrincha Dischi, che ci permette di avere completo controllo sul nostro prodotto, ovvero la musica e i video. Possiamo ancora permetterci il lusso di dire no alle cose che non ci piacciono, non c’è nessun obbligo di fare ciò che non vogliamo fare. Francesco “Checco” Draicchio: La parola indie, che è un’abbreviazione di indipendente, è diventata marketing, ormai è il nome di una playlist su Spotify, però l’atti12

di suonare. Facevo il postino e ce la mettevo tutta per riuscire a conci“E fai il cantautore ma fai liare il lavoro con le prove, per cui soldi col poker” Questo verso al- quando mi hanno detto “sei fuori” lude alla difficoltà della vostra è stato molto duro per me. Fortunatamente all’interno dello Stato professione? Lodo: Sì, era un verso per Sociale noi non diciamo mai a nesprenderci in giro, infatti sono molti suno “sei fuori”. quelli che dicono di fare i cantautoCome siete nati? ri quando in realtà il loro vero laCarota: Ci siamo formati voro è un altro. Il poker è un espeall’incirca nel 2009, ma in realtà diente per dire che in realtà fanno altro nella vita. Però sarebbe bello ci conoscevamo da molto prima, se tutti potessimo fare i cantautori addirittura da quando eravamo senza avere problemi a riguardo, adolescenti. Credo che siamo nati senza avere l’ansia di dover guada- come più o meno il 99,9% delle band: ci annoiavamo tantissimo, e gnare soldi per vivere... il modo migliore per combattere Qualcuno vi ha mai detto “se la noia è passare del tempo a giocasbagli sei fuori”? E come ha influ- re e a cazzeggiare con i tuoi amici. Durante l’estate del 2009 c’era paito sulla vostra vita di artisti? Lodo: Come gruppo non sia- recchio caldo, e nella cantina messa a disposizione dalla famiglia di mo mai stati licenziati. Albi c’era il condizionatore e un friEnrico “Carota” Roberto: Io go con delle birrette: la matematica personalmente sì, e ci sono rimaha voluto che formassimo lo Stato sto molto male perché era un lavoSociale! ro che mi permetteva di restare a casa il venerdì e il sabato, e quindi tudine indipendente rimane in noi.

MARZO 2018

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


SVAGO

RECENSIONI-FILM

dI RUTH DEMICHELIS e GIULIA GENNARI

LA FORMA DELL'ACQUA

RED SPARROW

a forma dell’acqua, uscito questo febbraio, è già riuscito ad aggiudicarsi numerosi riconoscimenti, tra i quali quattro premi Oscar. Questo film non ha un genere ben preciso, ma è più l’unione tra drammatico, fantasy e romantico: si può dire che ci sia un po’ di tutto. La storia si ambienta a Baltimora negli anni ’60, durante la guerra fredda, in uno dei laboratori del governo statunitense nel quale arriva dal Sudamerica una stana creatura, un uomo-anfibio le cui particolari capacità potrebbero essere lo strumento per battere la Russia nella corsa allo spazio. La protagonista Elisa, una donna muta, si occupa delle pulizie proprio in quel luogo, un giorno si imbatte nella vasca dove questa strana creatura è contenuta, tra i due nasce subito un forte legame; originato in principio dalla curiosità di Elisa ma che mano a mano diventerà qualcosa di sempre più grande. Il loro rapporto è però difficoltoso, poiché la creatura è destinata alla vivisezione. La regia da Oscar di Guillermo Del Toro, che è anche lo sceneggiatore, non lascia buchi ed è riuscita a collegare tutte le vicende attraverso un elemento comune: l’acqua. L’attrice protagonista invece ci regala una performance meravigliosa che riesce a trasmetterci forti emozioni. In conclusione questo film è, come lo definisce lo stesso Guillermo, “una favola per tempi difficili” e bisogna saper leggere tra le righe per capirlo fino in fondo, la morale però ci arriva chiara: l’amore può nascere tra chiunque in qualunque circostanza, se è amore vero non ci sono ostacoli che non si possano superare. (Giulia Gennari)

L’ormai ex ballerina di successo Dominika Egorova, unica testimone di un omicidio commesso per opera dei servizi segreti russi, si trova difronte a una scelta: morire o diventare una spia. Nella speranza di poter pagare le cure per la madre malata, la ragazza decide di intraprendere l’arduo e umiliante addestramento che in pochi mesi la trasformerà in un’abilissima e seducente Sparrow. Dominka viene presto inviata a Budapest per mano dello spietato zio, anch’egli spia, al fine di portare a termine la sua prima missione: conquistare la fiducia dell’affascinante agente della CIA Nathaniel Nash e farsi rivelare il nome della talpa che da mesi gli passa informazioni segrete riguardanti il governo sovietico. Ella riconosce subito nell’agente colui che potrebbe salvarla dalla terribile situazione di cui è prigioniera, ragion per cui commette coraggiosissime gesta con le quali si troverà presto a dover fare i conti. Jennifer Lawrence, più seducente che mai, ha il magico potere di conquistare il pubblico in una pellicola che pare un mosaico, dove le scene sembrano non acquisire un senso prima degli ultimi minuti, quando ogni tassello mancante viene rivelato. L’ammiccante relazione tra Nathaniel e Dominika, gli apparentemente inspiegabili comportamenti di questa, la violenza a volte anche gratuita e il contorto personaggio di uno zio disposto a tutto per ottenere ciò che vuole sono solo alcuni dei dettagli che vi terranno incollati allo schermo. Si tratta di un thriller complicato e necessita di svariati ragionamenti prima di essere compreso nella sua interezza. (Ruth Demichelis)

L

ZABAIONE

NUMERO V

Anno XII MARZO 2018

13


SVAGO

RECENSIONI-LIBRI "ABBASTANZA" DI SOFIA VISCARDI

Q

uattro ragazzi, liceali all’ultimo anno: all’inizio del libro si odiano, alla fine sono amici inseparabili. Perché? Perché le persone sono diverse da come appaiono e ognuno di noi sarebbe molto più felice se ascoltasse davvero se stesso. Questo il succo di Abbastanza, che ho sconsideratamente deciso di recensire: mo’ ci facciamo due risate sul libro della youtuber, ahah, capito, quello per le ragazzine, lol, altro che la Letteratura. Pessima idea. Non solo perché sul romanzo non c’è granché da dire, nemmeno in senso ironico (sostanzialmente si tratta di duecento pagine di celebrazione didascalica di questi pazzi, complicati e bellissimi anni di gioventù) ma soprattutto perché queste cose vengono bene con quelli che si prendono troppo sul serio, che se la tirano. Sofia Viscardi al massimo ti sorride bonariamente. Andateci voi a pontificare sulla mancanza di originalità con una che in seconda di copertina ti dice che sa benissimo che la trama del suo libro sembra “di una banalità estrema”. No, con Sofia non si può vincere. Non solo gioca in casa, ma è anche straordinariamente determinata a raggiungere il suo obiettivo. Anche se si tratta di citare Venditti nelle ultime pagine, che è l’equivalente narrativo delle armi chimiche sui civili. Quindi alzo le mani, e auguro a Sofia Viscardi il meglio possibile per la sua avventura letteraria. Solo

14

dI FEDERICA MILLETTI e GIULIO PISTOLESI

una cosa: qualcuno vada a spiegare agli editor di Mondadori in felpino e Adidas che il termine “matura” al massimo possono usarlo per rimorchiare le nostre prof. (Giulio Pistolesi)

li, ovviamente non sempre allegri, per far comprendere quell’energia e quel sorrisone a trentadue denti, che a molti sembrano inspiegabili. I suoi tanti successi sembrano uno stimolo per persone di qualunque età a farsi forza e a volgere in positivo le difficoltà di ogni giorno. Caratteristiche di questo romanzo sono l'ironia e la capacità di rimanere "scialli" dell’autrice che scrive in modo spontaneo e divertente. Sebbene non sia il suo mestiere (e questo a volte traspare da una costruzione narrativa un po’ semplicistica), Bebe riesce in queste pagine a svelare come abbia trovato la forza per superare gli ostacoli e realizzare i suoi sogni, convincendoci ad affrontare la vita con più serenità. Passione, impegno e positività sono solo alcune delle parole chiave da lei proposte per incoraggiarci sempre a mantenere un equilibrio DI BEBE VIO e cercare la felicità, anche nelle situazioni peggiori. Sfidarsi per creebe Vio è esempio sia di dere. (Federica Milletti) coraggio e di determinazione, sia di positività e di agonismo. Dopo la fulminante meningite che l’ha colpita a soli 11 anni, l’amputazione di gambe e braccia e la faticosa ripresa, la schermitrice veneziana ha accettato di scrivere un’autobiografia motivazionale. La sua è la storia di tante vittorie sulla pedana della scherma e nella vita, di qualcosa che sembrava impossibile e che, grazie alla determinazione quotidiana di un'adolescente e della sua famiglia, è accaduto. Il libro parte da episodi rea-

"SE SEMBRA IMPOSSIBILE ALLORA SI PUÒ FARE"

B

MARZO 2018

Anno XII

NUMERO V ZABAIONe


SVAGO

RECENSIONI-MOSTRE

di giulia cappato E chiara malaponti

999. UNA COLLEZIONE DI DOMANDE SULL’ABITARE CONTEMPORANEO

9

99. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo è l’innovativa mostra ospitata alla Triennale di Milano. L’inizio non è che una stanza buia, come quando si gira la chiave, si abbassa la maniglia e il profumo di casa ci entra nelle narici prima di accendere la luce e ritrovarci liberi. Qui, tramite molteplici display, vengono poste una dopo l’altra domande a un visitatore ancora un po’ scombussolato; dei video mostrano differenti abitazioni e sospingono verso l’entrata effettiva: soffitti altissimi e tanti stand interattivi, gestiti da numerosi artisti, affrontano le domande singolarmente provando a dare una risposta personale. Il tutto fa riflettere su cosa significhi “abitare” oggi, cosa voglia dire la parola “casa” e se il suo significato sia cambiato nel tempo. Per alcuni casa è un modellino in miniatura, per altri uno stile di vita “green”, o ancora uno zaino riempito dell’essenziale: qualche libro, qualche biscotto e si è pronti ad affrontare qualsiasi lunedí di pioggia. E poi, negli ampi corridoi, non potevano mancare gli ambienti specifici della propria dimora: cucina, camera da letto, area gioco dei bambini... Insomma per ognuno è diverso, e questa differenza è quello che la mostra vuole tirare fuori dai suoi visitatori, perché si può anche lasciare scritto come ognuno immagina sarà il suo “nido” futuro. Con uno stile da progetto universitario, e la chicca della realtà aumentata, la mostra è davvero interessante e vale la pena di abbandonare il proprio divanetto e il Rocci, per pagare il biglietto. (Giulia Cappato)

ZABAIONE

NUMERO V

Anno XII MARZO 2018

ALBRECHT DÜRER E IL RINASCIMENTO TRA GERMANIA E ITALIA

F

ino al 24 giugno a Palazzo Reale sarà possibile visitare la prima mostra milanese dedicata alle opere Albrecht Dürer. Tuttavia, essa raccoglie non solo i prodotti del lavoro di quest'ultimo, ma anche le creazioni di numerosi artisti che ne hanno influenzato lo stile o con cui è possibile confrontarlo. Infatti, la mostra intende mostrare i caratteri generale del Rinascimento tra Germania e Italia attraverso la figura di Dürer, che fu partecipe di un movimento di grande fermento e di apertura dell’Italia verso il Nord. Dürer seppe inoltre coniugare il classicismo rinascimentale con le numerose scoperte scientifiche del periodo, eccellendo non solo nella pittura, ma anche nella grafica. La prima parte della mostra si compone principalmente dei dipinti realizzati durante il suo soggiorno a Venezia. Le successive sale raccolgono per lo più schizzi preparatori e incisioni dedicate principalmente al potere della corona o al tema religioso. Nel complesso la mostra è piacevole da visitare, l’unica pecca è la totale inutilità dell’audioguida che viene consegnata all’ingresso. Spesso non commenta dipinti e incisioni fondamentali, e, quando lo fa, non analizza approfonditamente i simboli di cui la produzione di Dürer è fitta, costringendo inevitabilmente il visitatore a prenotare una visita guidata. (Chiara Malaponti)

15


SVAGO

ZABAOROSCOPO

di francesca romano

stato detto un miliardo di volte che non avreste dovuto perdere quei D’accordo, nessuno è perfetto. Ma Abbracciate sempre i vostri nemici, documenti criptati che vi erano stati sappiate che voi abbassate la media altrimenti come farete a capire quan- affidati dal KGB… Adesso in bocca to in profondità dovete scavare? in maniera piuttosto drastica. al lupo con il mandato internazionale di cattura e tutte quelle taglie TORO SCORPIONE che pendono sulla vostra testa! L'estate si sta avvicinando, ma il voI pianeti allineati dicono che la perstro fisico sta iniziando a dare segni PESCI sona che amate vi strapperà il cuore di cedimento e il vostro corpo non dal petto e lo cuocerà a fuoco lento. La ricerca dell’avventura vi spinge è più sodo come un tempo. Per riIl problema è che non riesco a ca- a cambiare aria: che la legione stramediare potreste alzarvi alle 5 del pire se stiano parlando metaforica- niera vi stia spingendo ad arruolarmattino per fare jogging. Potreste. mente o meno… ad ogni modo voi vi tra le sue fila? O forse è solo il dolce richiamo della vita di campafate attenzione, mi raccomando. gna? In effetti ammirare i tramonti GEMELLI da un fienile è un’idea piuttosto roForza, forza, forza! Le stelle preSAGITTARIO mantica… Occhio ai forconi, però! vedono un mese all’insegna del riSiete persone estremamente altruscatto. Purtroppo per voi nessuno iste, di quelle che “si danno fuoco dei vostri parenti vorrà pagarlo. per tenere gli altri al caldo”… ma ora che state gridando per il dolore, non vi urta nemmeno un po’ CANCRO dite, il fatto che gli “altri” vi stiano bea“Chi è causa del suo mal pianga se tamente ignorando e che addirittustesso” - recita il proverbio. Voi che ra abbiano cominciato ad arrostire siete quasi sempre causa del vostro marshmallows sulla vostra fiamma? male, però, vi ostinate a piangere per colpa degli altri.

ARIETE

BILANCIA

CAPRICORNO

LEONE Carissimi amici del Capricorno, Siete in cerca di un metodo origi- gioite! Quella congiunzione astrale nale e innovativo per investire al mi dice che il futuro ha in serbo per meglio il vostro denaro? Non c'è voi un viaggio in un posto esotico: bisogno di scervellarsi troppo, sta- che ne dite di un tour della ferrovia volta la risposta esiste già, e la tro- transiberiana per il prossimo Natavate nel libro di storia. Dite un po’, le? Non vi sembra una buona idea? cosa sapete del business dell’usura? Ah, mi state dicendo che preferite andare a trovare la nonna… D’accordo, come volete. VERGINE

Si dice che la vendetta sia un piatto che va servito freddo. SfortunaACQUARIO tamente voi non siete capaci né di Lo so, lo so che siete persone dicucinare né di servire ai tavoli. stratte e non lo fate apposta, ma vi è

di Mattia Pellizzari 16

MARZO 2018

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


SVAGO

ZABAENIGMISTICA CRUCIVERBA 1

2

3

4

13

16

18

19

6

7

14

8

8

15

20

27

32

39

34

40

41

44

45

35

36 43

46

47 49

54 54

62

17

30

38

50

55

57

26 32

37

42

12

22

29

48 53

11

25

28 33

10

16

24 30

9

21

23

31

5

di RICCARDO VARINI

51

52

56 50

58

59

60

61

63

ORIZZONTALI 1. Un noto re Spartano di ruolo fondamentale nella guerra del Peloponneso. - 8. Figura retorica che consiste nel dare un giudizio o fare un'affermazione adoperando la negazione di una espressione di senso contrario. - 13. Un tipo di rosa. - 14. Un comune francese. - 16. L'articolo dei casi diretti in greco del neutro plurale. - 17. Le iniziali di Fogli. 18. Il nome di un dinosauro. - 22. Le vocali nella parola "pesci". - 23. Il compagno di avventure di Sandokan. - 24. Un comune in Calabria. - 26. La testa di camaleonte. - 27. Origini di replicazione del DNA. - 28. Al centro di merce. - 29. La traduzione del verbo andare in latino. - 30. Preposizione articolata. - 31. Le iniziali di Rizzo, calciatore dei blucerchiati. - 33. Troppo in inglese. - 35. Sistema operativo sviluppato da Apple. - 37. La radice della parola λεοντος. - 39. La nona lettera dell'alfabeto greco. - 41. Chi parla correttamente la propria lingua. - 44. Un presidente degli Stati Uniti d'America. - 46. "Pupù" in inglese. - 47. Unione Europea. - 48. Un biscotto al cioccolato a due strati. - 49. La sigla dell'ex partito di Marine Le Pen. - 50. Il contrario di GM su Snapchat. - 53. Le consonanti in ogni detto. - 54. Uno dei pianeti del sistema solare. - 56. Una lettera greca. - 57. Il figlio di Kmer di Aldo Giovanni e Giacomo. - 58. Il centro dell'onere. - 60. Uno slang utilizzato quando qualcosa fa ridere. - 62. Uno degli Evangelisti. - 63. Elemento particolare VERTICALI 1. Paolo scrisse quelli degli Apostoli. - 2. Limitazione del flusso aereo con progressivo incremento dello sforzo respiratorio, seguito da un rapido sblocco e ricadute visibili a livello dell’elettroencefalogramma. - 3. Il fratello di Abele. 4. Do Not Resuscitate order. - 5. Un eroe dell'Iliade. - 6. Mezzo di trasporto a due ruote. - 7. Il più famoso, oltre al nostro, è quello di Paolo Fox. - 9. Un film horror. - 10. La più famosa è libera tutti. - 11. Un film del 2007 diretto da Zack Snyder. - 12. Il traditore dell'esercito degli spartani alle Termopili. - 15. Elastomeri Termoplastici. - 19. Gara di Latino. - 20. Il nome di Greggio. - 21. Il primo numero in inglese. - 25. Un altro nome delle placche. - 30. Una negazione.

ZABAIONE

NUMERO V

Anno XII MARZO 2018

17


SVAGO - 31. La prima metà del nome di Messi. - 32. Una qualsiasi macchina in grado di svolgere più o meno indipendentemente un lavoro al posto dell'uomo. - 34. Come propter, accompagnato dall'accusativo, costituisce il complemento di causa. - 36. Alla fine di ogni casa. - 38. Nominativo femminile singolare del pronome determinativo latino is. - 40. Tribunale amministrativo regionale. - 42. Regione greca in cui era re Pirro. - 43. Correre in inglese. - 45. Le vocali in un pandoro. - 49. Insieme di caratteri tipografici caratterizzati e accomunati da un certo stile grafico o intesi per svolgere una data funzione. - 50. Le prime due di gang. - 51. Un'entità sconosciuta in Minecraft. - 52. Stoffa sottile che lascia intravedere ciò che c'è sotto . - 53. Il while Latino. - 54. Una banda heavy metal tedesca. - 55. Al centro di Pardo. 56. Tranquillo in breve. - 57. Le prime due di Petronio. - 59. Il και latino. - 60. La desinenza di un nominativo plurale greco di seconda declinazione

SUDOKU NUMERICO 6 2 7 8 4

7 9

8 4 6 5

9 3

8

4

9

4

8 9

3 7

5

2 4

7 2 1 6

3 1

8

6 3 9

9

4

2 4

8 8

9 1

6 5

3 5

1 2

8

9 1

3 3

6 5

9

7 8 9 6 3 2

di RICCARDO VARINI

1 4

5

DOV’È SODDU?

3

di althea barrese

In questa foto compare cinque volte il nostro Preside, riuscite a trovarlo?

18

MARZO 2018

Anno XII

NUMERO V ZABAIONE


8

7 4

1

2 6

5

9 3

4

8 7

3

5 1

9

6 2

7

4 5

2

3 8

6

1 9

2

7 8

5 1 6

4

3 9 4 2

8

5 7

1 3

9 6 8 5

4

2 1

7 9

6 3

4 7 1 8 9 5

3 5 9 6 2 8 4 3 6 7 1 2

5 1

2

7 9

3

8 4

6

Anno XII MARZO 2018 7 8 4 1 9 2 2 9 1 6 5 3 3 7 6 4 8 5

3 6 5 4 8 7 2 9 1

2

4 9

3 7 1 8 7 4 6 5 9

5

8 6 6 3 5 2 9 1 1 8 3 7 2 4

I D A 16 N I E R A C Z I E O O G B E A P O I U R P D O E O R

6 9 3 1 4 8 5 2 7

NUMERO V

19

A R C H T E A T R I C I A N E 30 O R L E T I O T A O B A M O R E D T N U U M A T T

ZABAIONE

5 1 8 2 4 7 7 5 3 9 2 6 9 4 1 8 6 3

M O 8 L O R T T O P O O S E N R C E I O S N P A R O O U F N A N O B R I N E D E T T

I T O T A N Z A O O N L E O L A N E G N T A U R A L A G L

T E R F E I C A E L N T T E O V E O L I O

SOLUZIONI iao a tutti Pariniani! Caccia al professore torna anche questa volta! Come al solito, il primo a inviare i nomi corretti alla mail parini.zabaione@gmail.com vincerĂ un buono di 5 euro da spendere al bar della scuola. Che la caccia abbia inizio!

C

di francesca romano e davide rossi

CACCIA AL PROFESSORE

SVAGO


Un sogno che possiamo realizzare insieme Sogni di entrare in università? Sfrutta al massimo la primavera e l’estate per prepararti ai test di ammissione 2018 con i docenti Alpha Test. E per i test 2019 e 2020 non aspettare! Iscriviti ai corsi più completi che iniziano a novembre e gennaio. In dotazione al corso le nuove edizioni 2018 dei libri Alpha Test, scelti da 8 studenti su 10 per l’ammissione all’università.

alphatest.it/corsi 800 017 326

CONTATTATECI! sito: https://zabaioneparini.squarespace.com/ e-mail: parini.zabaione@gmail.com INSTAGRAM: ZABAIONE.LICEOPARINI facebook: www.facebook.com/zabaione.parini ISSUU: https://issuu.com/zabaione_liceoparini youtube: www.youtube.com/user/ZabaioneParini DIRETTORE: GIULIO PISTOLESI (5B) VICEDIRETTORE: GIORGIO COLOMBO (5B) CAPOREDATTORI: FILIPPO SAVIO (3G) ATTUALITÀ, DAVIDE ROSSI (3G) svago RESPONSABILE WEB: lUIGI lorenzoni (2c) REDATTORI E COLLABORATORI: CECILIA ALBANESE (2N), ALICE ALESSANDRI (5B), althea barrese (5b), GIULIA CAPPATO (2N), MARIA CATTANO (1H), mattia colombo (5b), ruth demichelis (2b), ELENA GALVANI (2N), giulia gennari (1h), VIKTOR LINDHOLM (1D), LUIGI LORENZONI (2C), anna lunghi (5b), CHIARA MALAPONTI (5B), FEDERICO MANTACI (2N), MARETTA MILANI (1H), FEDERICA MILLETTI (1C), DANIELE MUSATTI (1D), MAIA MUTTI (1g), AURORA NEGRETTI (5C), EMMA ORSENIGO (2L), MATTIA PELLIZZARI (2B), CAMILLA PIOVANI (2F), RICCARDO PUZZIFERRI (1B), FRANCESCA ROMANO (4A), ilaria sanpietro (4b), giulia valli (ib), RICCARDO VARINI (1L) IMPAGINATore: Federico mantaci (2n) Copertina: francesca romano (4a)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.