Zabaione_Speciale elezioni '19

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ZABAIONE NUMERO speciale

Anno xiV gIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006 NOVEMBRE MMXIX


EDITORIALE

TEMPI DI ELEZIONI di DAVIDE ROSSI

Anche quest’anno, pariniani, siamo chiamati alle urne, a esercitare il più alto diritto di ogni cittadino libero, a eleggere i nostri rappresentanti al Consiglio d’Istituto, coloro i quali porteranno le nostre istanze davanti alla scuola. Qualcuno di voi avrà già votato svariate volte, per altri sarà invece la prima volta, ma l’emozione per questo momento sarà la stessa in tutti, e questo risulterà evidente nelle assemblee. Assemblee in cui si scatena una sorta di lotta greco-romana tra le liste; come non pensare allo spettacolo cui abbiamo assistito durante le assemblee per le elezioni della consulta, in cui abbiamo visto volare penne, persone che si sbracciavano prendendo candidati delle altre liste per la cintura e personaggi girovagare tra la folla con toni decisamente discutibili. Se ho imparato una cosa durante questi cinque anni di liceo, è che è inevitabile che le assemblee degenerino in un comizio elettorale che spesso assume toni beceri. D’altra parte, quello che mi chiedo ogni anno è perché questo avvenga e se sia davvero necessario. Non sarebbe Alle interviste hanno contribuito: Luigi Antonazzo, Alessandro Donati, Andrea Kossuta, Maria Vittoria Masserenti,Daniele Musatti, Filippo Savio, Federico Savorani Foto di: Ottavio Russi

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più pratico se gli studenti potessero ascoltare in un clima sereno, competitivo ma costruttivo, i programmi delle varie liste e fare una scelta consapevole non influenzata dalle bravate che ogni candidato compie durante le assemblee? Non sarebbe forse meglio se anche lo stesso pubblico avesse la dignità di comportarsi in maniera tale da far durare questo clima utile ai dibattiti? Non sarebbe forse meglio se i candidati evitassero di continuare a fare le stesse domande su due argomenti per lasciare spazio agli studenti che devono votare affinché possano capire meglio punti in cui i candidati non si sono espressi chiaramente? Frequentiamo un liceo classico, dovremmo saper bene come si è arrivati a delle votazioni democratiche e quanto sia importante il concetto di rappresentanza. Se nel 2019 possiamo avere una rappresentanza dobbiamo ringraziare le persone che, nel corso della storia, hanno lottato per poter partecipare alla vita politica. Io credo che se tutti tenessero a mente queste cose durante le assemblee e poi nelle votazioni, verrebbero elette persone più capaci, e lo scontro non sarebbe all’insegna dello sfottò. Ci sarebbe un clima più serio a scuola, e si eviterebbero situazioni di cui i muri della nostra scuola, inutile ricordare le idee che hanno visto e sentito, non sono degni. Parliamo invece di un altro sinonimo della poca attenzione che viene dedicata quest’anno alle elezioni dei rappresentati del Consiglio di Istituto. La data delle votazioni è fissata al 25 novembre. Al di là del fatto che sia criticabile e poco pratico il fatto di dividere le NOVEMBRE 2019

Anno xiv

elezioni dei rappresentanti di classe, della consulta e dell’istituto, io credo che una data così posticipata nel tempo non possa che indicare la poca voglia che c’è dietro a queste elezioni. Abbiamo avuto per due mesi abbondanti una sola rappresentante che, se fosse successo qualcosa, sarebbe stata in difficoltà, come è ovvio che sia; sarebbe insomma auspicabile, negli anni a venire, eleggere prima e più ordinatamente i nostri rappresentanti. Ma ora veniamo al numero che avete in mano. Proprio per i motivi sopra elencati, per la confusione che spesso c’è in assemblea, abbiamo deciso di offrirvi l’occasione di leggere con calma e di poter quindi scegliere razionalmente a chi dare il vostro voto. Oltre a queste pagine, incui potete vedere i punti più seri delle varie liste, vi consiglio di guardare anche i video che abbiamo pubblicato sul nostro canale YouTube e sulla nostra pagina Instagram, per conoscere la risposta a domande che certamente non avete fatto in assemblea. Non mi resta quindi che augurarvi un buon voto, e un “buona fortuna” ai candidati!

SOMMARIO INtervista: PAG. 3 COLLETTIVO REBELDE intervista: pag. 5 Lista DAIMON intervista: Lista ERMES PAG. 6 ZABAENIGMISTICA PAG. 11

Numero speciale ZABAIONE


SPECIALE ELEZIONI 2018

COLLETTIVO REBELDE

INTERVISTA AI CANDIDATI

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SIMONE: Noi pensiamo che, a differenza delle altre due liste, le nostre proposte siano più dirette verso gli studenti e le studentesse e che rispondano più alle domande di questi. Soprattutto dietro a queste proposte ci sono riflessioni collettive che riguardano anche la scuola in toto e le problematiche che attualmente vi sono all’interno di questa. ALESSANDRO: Penso che la parola più importante per descrivere quello che noi vogliamo portare alla scuola sia collettivo. Portare un qualcosa di nuovo, ovvero una rappresentanza di istituto in cui possano essere coinvolti tutti gli studenti che effettivamente sono rappresentati, e dei rappresentanti che possano coinvolgere veramente tutti gli studenti della scuola e fare rappresentanza nel vero senso della parola. MARTINA: Penso che sia fare didattica in modo alternativo, quindi una visione della scuola non solo come un posto dove si imparano le materie, ma un luogo dove gli studenti possano viverla. ARTHUR: Troppe volte in questi anni al Parini, durante le assemblee, ho sentito parlare sempre di cosa proponiamo per “voi, voi, voi” noi invece vogliamo portare il “noi”. Vogliamo coinvolgere tutti gli studenti con una cosa che parte dal basso e arriva fino all’alto, quinZABAIONE

Numero speciale

Da sinistra: Arthur Goldstein, Alessandro Di Miceli, Martina Luterotti, Simone Botti

osa vuoi portare di nuovo alla scuola e come pensi di farlo?

di alla rappresentanza di istituto. Cosa pensi che manchi alla tua lista? ALESSANDRO: Quello che manca è altra gente. La nostra è una lista aperta, e non è neanche una lista: è un collettivo. Noi siamo già in tanti ma più gente c’è, meglio è. Tutti gli studenti possono venire e tutti sono ben accetti. ARTHUR: Troppi pariniani pensano che chi va al collettivo è un comunista, un sovversivo, ma non è affatto così. Non abbiamo per forza le stesse idee politiche, il collettivo è solamente un posto dove si possono esprimere idee in modo libero, senza essere giudicati. SIMONE: Una cosa che può essere vista da due punti di vista. Ci manca esperienza per quanto riguarda la rappresentanza (a noi quattro esclusivamente), ma d’ altro canto questa cosa può essere vista come un aspetto positivo: Anno xiv NOVEMBRE 2019

siamo tutti nuovi, siamo tutti di terza e di quarta, giovani. La solito critica che viene fatta alla nostra lista, di candidarsi sempre con le stesse persone, è completamente smentita proprio dal fatto che siamo quattro completamente nuovi, mai candidati prima ”svecchiando”, in un certo senso, il collettivo per quanto riguarda la rappresentanza. MARTINA: Ci manca la partecipazione di persone che sono entrate nella scuola da poco, di prima o di seconda, che non fanno parte del triennio. Quanto pensi che la politica studentesca possa influire su quella reale? MARTINA: Può influire sicuramente se fatta bene, (inciso: perché le idee partono dal basso e noi siamo il basso, soprattutto chi non è maggiorenne) molto spesso però chi sta al potere non tiene conto delle idee degli studenti e dei gio3


SPECIALE ELEZIONI 2018 vani, mentre secondo me sarebbe un ottimo punto dal quale partire. SIMONE: Perché definire politica reale quella del parlamento? Per me è molto più reale quella studentesca fatta nella propria città, nel luogo gli studenti vivono. Loro conoscono molto meglio le problematiche del proprio territorio di chi sta al potere. Io considero molto più reale la politica studentesca rispetto a quella parlamentare. ARTHUR: Questa che ora noi stiamo vivendo è un età importante perché è il periodo della formazione. Soprattuto dal punto di vista politico è il momento in cui cominciamo ad avere delle idee nostre, in cui cominciamo ad ambientarci nel mondo reale. Alcuni iniziano già a fare politica nel loro periodo di formazione, altri invece vengono formati adesso per poi agire un domani, sia come popolazione votante sia come classe dirigente. La politica studentesca può e deve influire sulla politica reale. Gli studenti sono cittadini e le loro idee possono essere portate a chi è al comando. Questo può essere fatto in diversi modi e noi ci occupiamo che venga succeda. ALESSANDRO: La politica studentesca può e deve influire su quella reale. gli studenti sono cittadini come gli altri e le loro idee possono essere portate alle sfere della politica vera. questo può essere fatto attraverso tanti modi e noi ci occupiamo particolarmente che avvenga. Alla luce dei recenti attentati di matrice nazifascista cosa pensi bisogna fare a livello scolastico? SIMONE: Porteremo delle proposte che riguarderanno specificatamente questo argomento. Proporremo durante l’anno assemblee 4

sull’antifascismo, che è un valore fondante del Collettivo, in modo tale che non sia solo di facciata ma antifascismo militante. MARTINA: Per evitare ciò che è successo è giusto parlarne e rifletterne. Anche i professori dovrebbero lasciare spazio a certi tipi di riflessioni. ARTHUR: Nella nostra scuola non si parla di questo gravissimo problema. Troppe persone dicono che il fascismo è morto, ma non è vero. Se non lasciamo che questo focolaio di neofascisti esploda e diventi un incendio, la situazione si aggraverà ulteriormente. Sradichiamo il problema alla radice in un tempio della cultura quale il Parini partendo dal basso, educando le nostre giovani menti. Le scritte non vengono dal Parini: sono stati attacchi esterni che peró vanno comunque affrontati come atti gravi e condannati come tali. ALESSANDRO: Il problema del nazifascismo è molto grave e l’abbiamo visto concretamente sui muri della nostra scuola anche con insulti al nostro compagno di lista Arthur. questo è un problema gravissimo che penso molto spesso venga sottovalutato: “sì sì... il fascismo”... invece è una cosa gravissima che va contro la Costituzione italiana. Quello che possiamo fare e che noi faremo - abbiamo già proposte in pratica - è parlarne, ma non semplicemente parlarne, fare di tutto: abbiamo in mente di organizzare alcuni progetti per sensibilizzare tutte le persone sull’argomento. penso che possa essere importante che anche i professori stessi nelle classi ne parlino e soprattutto che questo problema non venga sottovalutato, perché è un problema molto grave ed è presente nella nostra scuola. NOVEMBRE 2019

Quanto saresti disposto a collaborare con le altre liste ed eventualmente rinunciare a certe idee del vostro programma in caso di contrasti? SIMONE: Sono sicuramente molto aperto alla collaborazione con le altre liste, ci mancherebbe. su alcune proposte di minore rilevanza cederei il passo, ma su proposte che sono centrali e che abbiamo considerato fondamentali per l’intero programma del collettivo non arretrerei in favore di proposte di altre liste, poiché quello che presenteremo è un programma che è stato formato da lunghe discussioni e anche da riflessioni molto accurate all’interno del collettivo. Di conseguenza sarebbe un vero peccato snaturarlo completamente e dimenticarselo una volta eletti. MARTINA: In generale sono una persona abbastanza aperta al dialogo. credo molto nel lavoro di gruppo, quindi sarei ben disposta a cedere su proposte meno rilevanti, come feste o altri tipi, ma su altre invece penso che mi batterei per portarle in istituto. ARTHUR: Secondo me collaborare è importante in ogni caso, perché alla fine essere uniti soprattutto nella scuola è molto importante. è brutto essere molto frammentati in uno stesso spazio e dover avere per forza dei conflitti. sono certamente aperto - anzi, siamo certamente aperti - a qualsiasi tipo di collaborazione purché sia per qualcosa di ragionevole, serio e importante o anche uno svago come può essere una festa. ALESSANDRO: Dipende assolutamente dalle proposte come

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hanno detto tutti gli altri. ci sono alcune proposte su cui ci si può confrontare, ci sono proposte che sono meno rilevanti. potrebbero esserci alcune proposte a cui magari non abbiamo pensato e ci

SPECIALE ELEZIONI 2018

rendiamo conto che quelle dell’altra lista sono buone e quindi non vedo nessun motivo per andargli contro solamente perché vengono da un altra lista, anzi. ci sono altre proposte con cui invece siamo

in contrasto con le altre liste, che però noi riteniamo fondamentali per come vediamo la scuola e per le quali quindi ci batteremo assolutamente, senza fermarci.

LISTA DAIMON

INTERVISTA AI CANDIDATI

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osa vuoi portare di nuovo alla scuola e come pensi di farlo?

FEDERICO: Penso che si possano portare molte novità in questa scuola e che si possa aprire questa scuola a nuove attività che non sono state portate, e che in generale la scuola italiana debba evolversi. LUIGI: Penso di poter portare alla scuola un approccio pragmatico ai problemi e alle proposte che vogliamo veder realizzate. Il nostro approccio, che stiamo utilizzando già da settembre, è lavorare consistentemente nell’ottica di riuscire a realizzare le nostre proposte. Quello che possiamo portare è un’idea di scuola e il nostro pragmatismo per ottenere questa visione. CARLOTTA: Io ambisco alla centralità dello studente. Penso che questo stia alla base del sistema scolastico e che sia molto importante. Ho intenzione di concretizzarlo con il dialogo. ASIA: Innanzitutto spero di tirar fuori il meglio delle altre liste per mantenerlo e il peggio per migliorarlo. Dopodiché mi piacerebbe attuare tutte le nostre bellissime proposte, su cui abbiamo lavorato, che abbiamo pensato per ognuno ZABAIONE

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di noi e di voi. Cosa pensi che manchi alla tua lista? FEDERICO: Sinceramente penso che alla nostra lista non manchi nulla. Sono sicuro però che le altre liste porteranno proposte che a noi non sono venute in mente, ma pensiamo che in generale la nostra lista sia molto completa e che possa rivolgersi anche a studenti con interessi, esigenze e idee opposte, e che possano quindi riconoscersi nel nostro progetto. LUIGI: Alla mia lista manca il seggio. CARLOTTA: Non penso ci sia qualcosa che lista Daimon non abbia portato nelle sue proposte, ma siamo sicuramente aperti a consigli. ASIA: Manca il sostegno da parte delle altre persone. Ci siamo ritrovati in situazioni di difficoltà con il dito puntato contro. È stato duro, però ne siamo usciti ancora più forti. Quanto pensi che la politica studentesca possa influire su quella reale? FEDERICO: Penso che la politica Anno xiv NOVEMBRE 2019

studentesca sia importante, e che a scuola non ci si debba informare solo con nozioni ma anche con idee che rendano lo studente in grado di esprimersi anche politicamente. LUIGI: La politica studentesca e la politica reale operano su due ambiti diversi: uno è un ambito più ridotto ed è un ambito scolastico, mentre l’altro è un ambito pubblico e nazionale, che comprende la vita di tutti i cittadini, e non solo quella di un ambiente chiuso. Però la politica studentesca ha il compito di promuovere iniziative e fornire agli studenti strumenti per essere in grado di prendere parte alle questioni politiche al di fuori della scuola. CARLOTTA: Sono due politiche diverse, ma penso che quella studentesca aiuti la politica reale in quanto contribuisce nell’informazione di questa. ASIA: Tutto, nel suo piccolo, può diventare grande. Il nostro lavoro come scuola, assieme a quello delle altre, di sicuro potrà servire moltissimo in un futuro non così tanto lontano. Alla luce dei recenti avvenimenti di natura nazifascista, cosa pensi si possa fare a livello studentesco? 5


Da sinistra: Asia Gurrieri, Luigi Lorenzoni, Carlotta Ciabattini, Federico Capurro

SPECIALE ELEZIONI 2018

FEDERICO: Bisogna informare, fare informazione seria, per rendere coscienti i ragazzi e bisogna rendersi conto che non prendere posizione in un certo senso significa legittimare questo tipo di atteggiamenti, che purtroppo in Italia in questo momento sono molto frequenti. LUIGI: Gli unici strumenti per combatterla che un rappresentante degli studenti può dare sono l’informazione e il dibattito. In questa direzione la lista Daimon si sta muovendo: abbiamo preso contatto con esponenti della politica, studiosi, storici e attivisti per affrontare queste tematiche a scuola. CARLOTTA: Sicuramente si è notata una disinformazione generale all’interno della scuola. Ho intenzione di risolvere questa problematica con il dibattito e alcune assemblee. ASIA: È importantissimo rendere tutti partecipi al 100% di ciò che ci circonda. L’ignoranza spesso è un elemento che alla fine ci accumuna, non tanto per il nostro volere ma la scuola e in primis noi non 6

stia alla base del sistema scolastico e che sia molto importante. Ho intenzione di concretizzarlo con il dialogo. CARLOTTA: Sono molto aperta al confronto con le altre liste e sarei disposta sicuramente, dopo un dibattito interno, ad abbandonare certe nostre proposte se necessario. Penso che non sia una questione del singolo, bensì della scuola in generale e pertanto bisogna far sì che tutte le liste collaborino tra di loro. ASIA: Sono disposta al 100% a collaborare con le altre liste. Credo che sia giusto che ognuno di noi si faccia sentire e porti la sua opinione. Per questo sono disponibile a ci informiamo come dovremmo. venire incontro agli altri, in quanto Penso quindi che l’informazione potrebbe servire anche a me lavosia importantissima. Noi cerche- rare con altre persone. remo di trasmetterla agli studenti il più possibile, in modo tale che ognuno possa avere una propria visione per poter fare qualcosa. Quanto saresti disposto a collaborare con le altre liste ed eventualmente a rinunciare a qualche idea del vostro programma in caso di contrasti? FEDERICO: Penso che la collaborazione tra liste sia alla base di una buona rappresentanza degli studenti, e che ovviamente le liste debbano provare a collaborare tra loro e trovare un punto d’incontro tra i vari programmi, ma ritengo anche che ogni lista possa portare il proprio contributo. La qualità più importante ed essenziale dei rappresentanti d’istituto è che possano rispondere alle esigenze degli studenti che hanno votato le altre liste. LUIGI: Io ambisco alla centralità dello studente. Penso che questo NOVEMBRE 2019

LISTA ERMES

INTERVISTA AI CANDIDATI

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osa vuoi portare di nuovo alla scuola?

ELIA: vorrei portare una coesione studentesca effettiva e reciproca fiducia tra i pariniani. LIVIA: mi piacerebbe avere più dialogo all’interno della scuola, e penso si possa farlo creando un ambiente in cui tutti possono sentirsi tranquilli nell’esprimere la propria opinione. GEROLAMO: vorrei fare della scuola un qualcosa che vada oltre le lezioni mattutine e che i ragazzi possano frequentare anche nell’o-

Anno xiv Numero speciale ZABAIONE


SPECIALE ELEZIONI 2018 Da sinistra:Gerolamo Borgazzi, Livia Putinati, Elia Palmieri, Maya Lenisa

rario extra scolastico. MAIA: Gli studenti più stimolati a crearsi un pensiero personale mettersi in gioco nel lavoro di gruppo. Cosa pensi che manchi alla tua lista? ELIA: Quello che manca alla mia lista sono quattro rappresentanti di istituto. LIVIA: Non ci manca niente. GEROLAMO: Siamo completi. MAIA: Qualcuno dovrebbe cucinare e portare da mangiare agli incontri. Quanto pensi che la politica studentesca possa influire su quella reale? ELIA: Pensi che in quanto gli studenti sono anche cittadini le due cose vadano di pari passo. Di conseguenza, nel momento in cui c’è un effettivo ambiente politico nella scuola, rispecchia anche quello esterno. LIVIA: La influenza tanto. La scuola è un importante periodo di formazione: se si fa politica a scuola, si impara a pensare con la propria testa anche nel futuro. GEROLAMO: I ragazzi di oggi non sono altro che gli adulti di un domani. Pertanto penso che sia importante manifestare il proprio pensiero e farsi sentire quotidianamente. MAIA: Secondo me all’interno della scuola deve essere fatta politica perché siamo nell’età in cui iniziamo ad avere veri e propri pensieri personali. Spesso ci ritroviamo anche a ridiscuterli, rivederli e ricreare un pensiero diverso, prendendo in considerazione altri punti di vista. ZABAIONE

Numero speciale

Alla luce dei recenti fatti di matrice nazifascista, cosa pensi si debba fare a livello scolastico? ELIA: Dovremmo bastonare gli autori delle scritte. LIVIA: Dobbiamo educare tramite assemblee e incontri. GEROLAMO: Lo stato ha iniziato un buon progetto, quello dello studio della Costituzione. Dall’anno prossimo dovrebbe essere in programma. Spero che il tutto si concretizzi. MAIA: Prendendo in considerazione l’esperienza degli anni passati, penso sia un problema da combattere a livello ideologico. Per quanto riguarda le scritte e il vandalismo ritengo si tratti di pura ignoranza, perciò non ha senso dargli più attenzioni di quelle che si merita parlandone troppo.

ELIA: In caso di contrasti bisognerebbe capirne la natura e se questi non suscitino dei cambi repentini dei nostri punti principali. Se i contrasti invece non vanno a intaccare la nostra opinione sarei disponibilissimo a venire incontro ai candidati delle altre liste. LIVIA: Difenderei le nostre proposte, tuttavia in alcuni casi sarei disposta a riconoscere un’opzione migliore proposta dalle altre liste. GEROLAMO: dipende dal contrasto. In linea di massima siamo pronti a dialogare con le altre liste nel momento in cui la loro idea è valida. MAIA: Sono assolutamente disponibile a collaborare, soprattutto nel caso in cui si verifichino punti di vista che noi non abbiamo considerato.

Quanto saresti disposto a collaborare con le altre liste, ed eventualmente rinunciare a certe idee del vostro programma in caso di contrasti? Anno xiv NOVEMBRE 2019

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SOLUZIONE Ballottaggio

MO R O

1. Pubblica discussione, spesso su argomenti prestabiliti. - 2. Assemblea legislativa (insieme al Senato). - 3. Presidente emerito della Repubblica Italiana. - 4. Attuale Presidente della Repubblica Italiana. - 5. Unità utilizzata per assegnare o meno la vittoria nelle elezioni. - 6. Ordinamento giuridico che esercita il proprio potere entro un territorio limitato. - 7. Gruppo di cittadini che aderiscono a una determinata concezione politico/sociale - 8. Componente del Parlamento identificata come individualista. - 9. Pertinente o riconducibile al Diritto. - 10. Colpo di Stato. - 11. Componente del Parlamento identificata come egualitarista

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