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MUSICA E DIRITTO: DA MOZART
Sono state due serate di musica e riflessione quelle proposte a metà novembre 2022 presso il Conservatorio di Bolzano dall’associazione Musica in Aulis. Parlano il Direttore Fornari e la giurista Beretta.
Di Andrea Dalla Serra
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Etica, giustizia, solidarietà e rivoluzione. Ecco il glossario di due serate che hanno avuto come protagonisti la musica e il diritto: l’innovazione musicale e sociale di Mozart, i brani composti nei campi di sterminio nazisti, le riflessioni di Hannah Arendt e Piero Calamandrei si sono alternate presso la Sala degli specchi del Conservatorio Monteverdi di Bolzano lunedì 14 e martedì 15 novembre fornendo un valore aggiunto ai due concerti. “Siamo stati ambiziosi: non volevamo proporre esclusivamente della musica, ma una messa a fuoco sull’etica della giustizia. Per farlo – spiega Sonya Beretta, giurista e Presidentessa di Musica in Aulis – abbiamo invitato a parlare Guido Rispoli, Procuratore Generale di
Brescia, e Sergio Bonini, Professore di diritto penale delle Università di Trento e Bologna”.
“Nessuno ha il diritto di obbedire”
“Il 14 novembre abbiamo proposto una rilettura della figura e del personaggio di Mozart, non tanto della sua musica. Il compositore austriaco ha agito all’interno della sua epoca proponendo però nuove visioni della società e grandi innovazioni”, dice il Direttore del Conservatorio nonché Direttore artistico di Musica in Aulis, Giacomo Fornari. “Questo è evidente nel teatro lirico, dove sono presenti delle allusioni ad alcune idee rivoluzionarie: penso a Il flauto magico e a Don Giovanni”. I duetti per viola e violino proposti nella serata, il KV 423 e 424, sono solo due degli esempi nei quali i valori rivoluzionari trovano un’applicazione concreta, in questi casi la solidarietà con un amico: “Forse perché ammalato, un amico di Mozart non poteva comporre questi duetti e così, con un gesto di fratellanza, li compose Mozart stesso. E il pubblico del tempo accolse in maniera positiva gli innovati procedimenti formali introdotti, che danno vita a una musica senza precedenti, a un repertorio mai ascoltato, nonostante Mozart fosse molto ligio alle regole tradizionali”. Valori musicali che si sono intrecciati con la riflessione proposta dal Procuratore Rispoli, già sostituto procuratore del Tribunale di Bolzano, dove, ogni mattina, recandosi in ufficio, si trovava difronte gli Uffici finanziari e la scritta luminosa di Hannah Arendt: “Nessuno ha il diritto