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www.arcadata.com

La rivista internazionale di architettura, design e comunicazione visiva | The international magazine of architecture, design and visual communication

l’Arca ha ricevuto il riconoscimento del Compasso d’Oro ADI 2004 l’Arca received the Compasso d’Oro ADI 2004 Award Architecture and Vision Arquitectonica Ateliers Jean Nouvel Bing Thom Bodega-Ceppi-Piancastelli Hans Hollein Monaco Architetti Associati Nikken Sekkei Nox/Lars Spuybroek

In Italia € 9,00 IVA assolta dall’editore

2004 196

Periodico mensile - Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Roberto Pamio


Cesare Maria Casati

Non facciamoci del male

Let’s do ourselves a favour

omunicare le idee che informano i progetti di architettura, spiegare come il processo delle gerarchie delle scelte si sviluppa e come sia possibile realizzare una nuova costruzione, in luoghi urbani o naturali, quali sono i criteri e i linguaggi espressivi ed estetici considerati, è certamente difficile ma non impossibile. Ancora di più quando istituzionalmente e periodicamente lo si deve fare allestendo la prestigiosa Biennale di Venezia dell’Architettura. Venezia, al di là della sua bellezza indiscussa e delle sue difficoltà logistiche create da una concomitanza di eventi straordinari, che si svolgono tutti nei medesimi giorni: Mostra del Cinema, mostra di Turner al Correr, mostra di Dalí a Palazzo Grassi, è riuscita anche quest’anno ad allestire ai Giardini e all’Arsenale, una grande Biennale di Architettura che di grande mi sembra abbia solo lo spazio dedicato alle mostre. Mentre alcuni padiglioni esteri, come l’Inghilterra, sono riusciti in modo convincente a documentare la “Metamorfosi” in atto nei linguaggi progettuali attuali, la grande mostra internazionale dei Giardini, secondo il mio giudizio, risulta priva di un minimo allestimento generale plausibile, senza un percorso che possa guidare il pubblico nel labirinto incongruente di sale che si ripetono e con una gravissima assenza di progetti italiani: come se il nostro Paese, e i suoi progettisti, fossero diventati improvvisamente assenti dalla scena internazionale. Negli stupefacenti volumi dell’Arsenale invece c’erano tutti, o quasi tutti quelli noti e quelli meno noti ma ben introdotti; alcuni addirittura sponsorizzati. Centinaia e centinaia di progetti di architettura presentati su decine di piani bianchi, casualmente sagomati, che accoglievano, come degli oggetti esposti sugli scaffali di un supermercato, dei modelli in legno, in cartoncino, in metacrilato, in bronzo eccetera. Tutti realizzati, alcuni benissimo, artigianalmente, in diverse scale e affiancati gli uni agli altri senza alcun criterio di appartenenza tipologica, linguistica o ambientale. Nessuna informazione sui siti che dovrebbero accogliere queste nuove costruzioni e solo dei pannelli laterali, tipo mostra nell’atrio dell'università, con piccole immagini e qualche rendering. Un apparato generale e particolare, tipico degli anni Quaranta, che nulla ha che fare con gli straordinari mezzi di comunicazione di cui oggi disponiamo e che avrebbero, come dovuto, aiutare il pubblico, e non solo i progettisti più scafati, a comprendere e, perché no, a interessarsi con piacere e persino farsi affascinare dalla grande trasformazione tecnologica e qualitativa dell’architettura contemporanea. Nessuna postazione virtuale, poche simulazioni della realtà, nessuna possibilità interattiva per consentire approfondimenti o interagire con i progetti. In uno spazio attrezzato come laboratorio di progettazione a disposizione di gruppi di studenti guidati da un maestro, veniva persino affermato che li non si progetta ma si analizza lo spazio. Poi ci chiediamo perché il sistema mediatico, radio, televisione e quotidiani ha sempre un atteggiamento scostante verso l’architettura. Dobbiamo smettere di farci del male e sperare che la prossima edizione di Venezia diventi finalmente un evento di grande spessore culturale, aperto a tutti i talenti del progetto, aperto alle università, inspiegabilmente assenti sempre alle Biennali, propedeutico verso il pubblico e fortemente spettacolare per immagine e presentazione. Una volta tanto potremmo anche farci bene.

assing on the ideas informing architectural designs, explaining how a hierarchy of choices is decided on and how a new building is constructed in the city or countryside, and what stylistic/aesthetic idioms and guidelines have been adopted, is certainly no easy matter, but it is not impossible. It is even more tricky when it occasionally has to be carried out on an institutional level, while organising the prestigious Venice Biennial of Architecture. Leaving aside its undisputed beauty and the logistical problems due to a number of extraordinary events being held over exactly the same period (Film Festival, Turner exhibition at Correr Museum and Dalí exhibition in Palazzo Grassi), Venice has once again this year managed to set up a major Biennial of Architecture in the Giardini and Arsenale, although it seems to me that the only thing “major” about it is are the spaces devoted to the exhibitions. While certain foreign pavilions, such as the UK’s, have managed to portray a convincing picture of the “Metamorphoses” under way in cutting-edge design idioms and vocabularies, the major international exhibition in the Giardini seems, at least in my opinion, to be lacking in any really plausible overall installation and furbishing. There is no guiding thread to lead visitors through the incongruent maze of rooms unfolding, and a serious lack of any Italian projects: as if our country and its architectural designers had suddenly vanished off the international scene. On the other hand, everybody seemed to have packed inside the staggering structures of the Arsenale, or almost anybody of any real note (or even relatively unknown) but with the right acquaintances; some were even sponsored. Hundreds and hundreds of architectural projects on display on dozens of randomly shaped white planes holding models made of wood, cardboard, methacrylate etc., like objects on display on supermarket shelves. All extremely well made in craftsman-like fashion and in different scales, but just placed next to each other without any typological, stylistic or environmental arrangement in mind. No information about the sites were these new constructions are supposed to be built, and nothing but side panels, reminiscent of displays in university halls, with some small pictures and the odd rendering. A 1940s’ style general and particular layout, with absolutely nothing to do with the incredible means of communication now available, that could (and ought to) have helped the general public, and not just the smartest designers, understand and (why not?) actually enjoy or even be intrigued by the great technological and qualitative transformation that modern-day architecture is currently experiencing. No virtual station, very few simulations of reality, and no interactive opportunities to learn about and interact with the projects. In a space furbished like a design workshop available to groups of students under expert guidance, it was actually claimed that this was the place for analysing space not designing architecture. And we wonder why the media, radio, television and press are always so fickle in their treatment of architecture. We must stop inflicting our own wounds and hope that the next edition of the Venice Biennial finally turns out to be a great cultural event open to everybody talented involved in architectural design, open to our universities, which for some inexplicable reason are never present at the Biennials, instructive for the general public, and highly spectacular in terms of its image and overall presentation. Just for once we might even do ourselves a favour.

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Hans Hollein

Come un cristallo Centrum Bank, Vaduz Nella pagina a fianco, la Central Bank di Vaduz, Liechtenstein, realizzata da Hans Hollein, vincitore di un concorso ristretto bandito nel 1997 dalla Marxer Foundation. Opposite page, Vaduz Central Bank, Liechtenstein, designed by Hans Hollein, who won a restricted competition organised in 1977 by the Marxer Foundation.

Credits Project: Hans Hollein Local Architect: Bargetze+Partner Project Coordinator: Wolfgang Risch/Confida Treuhand- und Revisions Client: Peter and Renate Marxer

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a Fondazione Marxer, committente del Centum Bank di Vaduz, nel Lichtenstein, ha ricevuto il Premio Speciale della Regione Veneto all’interno del Premio Dedalo Minosse 2003/04. Il riconoscimento non è solo dovuto alla sensibilità della Fondazione che ha deciso di costruirsi un’immagine tramite la qualità dell’architettura, ma anche all’impegno del progettista che con quest’opera reagisce al tema di una banca, collocata in un territorio montano, con un’icona che rifugge dagli stilemi ormai consueti di un manufatto che esprime alto contenuto tecnologico avvolto da indifferenti superfici vetrate. Del resto, i più recenti progetti di Hans Hollein si muovono entro un percorso che si articola attorno a un continuo ripensamento del ruolo del principio di contesto. Il luogo del progetto tende a perdere quelle connotazioni proprie di un osservatore che coglie la storia del costruito, attraverso i frammenti di un linguaggio che si è sedimentato nella storia, per spostare lo sguardo a un punto più elevato che coglie la geografia di un paesaggio e le modalità con cui esso si è venuto a formare. Dalle esperienze della fine degli anni Ottanta, i progetti di Hollein perdono quella ridondanza formale propria di quell’aspetto postmodernista che privilegiava un gusto grafico della composizione per andare alla ricerca di una relazione più strutturale con l’ambiente e il paesaggio. Qui, le montagne, le masse rocciose ma anche la solida architettura alpina suggeriscono la ricerca della compattezza e della densità. Dalla manipolazione dei fronti urbani della “Strada Nuovissima”, dalle superfici-prospetto che definivano gli interni urbani, la ricerca si muove ora verso la manipolazione di quei volumi che Le Corbusier vedeva splendenti sotto la luce del sole. Il Centrum appare come un volume plastico che non è appoggiato al suolo ma che da esso prende alimento, o, se si vuole, che è precipitato giù dal monte e, con gravità, si è fermato in mezzo alle altre costruzioni. L’architettura non è più un insieme di facciate disegnate con grazia ma un insieme di piani che partecipano di un’unica idea che è quella di un solido scultoreo al punto che lo stesso tetto è disegnato con il medesimo materiale senza soluzione di continuità. Così, la copertura, plasticamente ondulata, in modo che la sua superficie sia visibile anche dal basso, assume il ruolo di un piano che, allo stesso tempo, è anche facciata o suolo. Come nell’immagine che Gio Ponti evoca a proposito di un’architettura la cui forma nasce dal cristallo così il Centrum di Vaduz va alla ricerca di una limpida struttura formale levigata e tridimensionale. Le viste d’angolo esprimono con maggior vigore l’idea della massa scolpita soprattutto là dove la finestra incide lo spigolo con un vuoto prodotto da una sottrazione di materia. Tuttavia le stesse finestre, che si presentano come regolari geometrie lineari, cercano una purezza compositiva attraverso un disegno che produce superfici complanari in cui il telaio scompare entro il piano levigato della massa. Anche il suolo, ora lastricato in pietra, ora modulato da un piano erboso, accentua, nel suo isolamento, il carattere tridimensionale del volume che si presta a essere osservato da molteplici angolature. Remo Dorigati

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he Marxer Foundation, which commissioned the construction of the Centrum Bank in Vaduz, Leichtenstein, has been awarded a Special Prize by the Veneto Regional Council as part of the 2003/04 Dedalo Minosse Prize. This prize is not just a reward for the Foundation’s great architectural awareness in constructing its image around quality building design, but also well-deserved recognition for an architect, who has developed a project for a bank up in the mountains into an icon that is not just the usual construction with high-tech contents wrapped in indistinctive glass surfaces. Hans Hollein’s most recent projects are, after all, designed along the lines of a constant re-thinking of the role of context. The project location tends to lose the connotations associated with an onlooker deciphering a building’s background from fragments of an idiom distilled in history, as attention is shifted to a higher point encompassing the geography of the setting and the ways in which it has taken shape. Drawing on experience gained in the late-1980s, Hollein’s projects have lost that stylistic redundancy associated with the kind of postmodernism that favours the graphic flavour of composition and set out to set up more structural relations with the surrounding environment and setting. Here the mountains, rocky masses and solid Alpine architecture point towards compactness and density. Experimentation moves on from manipulating the urban fronts of the “Strada Nuovissima” and the elevation-surfaces once marking the urban interiors to a manipulating of those structures Le Corbusier saw shining in the sunlight. The Centrum looks like a sculpted structure that feeds off rather than rests on the ground or, if you like, which has tumbled down the mountainside and come to rest, due to the effects of gravity, in the middle of other constructions. The architecture is no longer a gracefully designed set of facades but a set of planes that share in the same compact sculptural solid, to the extent that even the roof is designed out of the same smooth and unbroken material. The roof, smoothly undulating enough to make its surface visible from below, takes on the role of a plane which, at the same time, is also the façade or ground. As in the image Gio Ponti evokes in relation to architecture whose form derives from crystal, the Centrum in Vaduz strives from a clear smooth and three-dimensional formal structure. The corner views provide a more vivid picture of the sculpted mass, particularly where the window cuts into the corner with a space produced by removing material. Yet these same windows, which look like regular geometric linear forms, strive for stylistic purity through a co-planar surface design in which the frame vanishes into the smooth plane of the main mass. Even the floor, paved in stone and shaped by a grassy surface, draws on its own isolation to accentuate the three-dimensional nature of the structure, which lends itself to being viewed from various different angles.

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Viste della Centrum Bank. L’edificio ha un’area di circa 6.000 mq e si sviluppa su quattro piani fuori terra e due interrati. Concepita come un blocco di pietra caduto in città dalle montagne circostanti, l’edificio appare come un cubo distorto, con il lato principale di circa 25 m. A destra, planimetria generale e pianta del piano terra. Views of Centrum Bank. The building covers an area of about 6,000 square metres and features four overground and two underground floors. Designed like a block of stone that has fallen down into the city from the surrounding mountains, the building looks like a distorted cube whose main side measures about 25 metres in length. Right, site plan and ground floor plan.

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Pur perfettamente integrato nell’ambiente che lo circonda, l’edificio sembra un’enorme scultura di quarzite verde la cui geometria non-euclidea lo fa apparire come un flessuoso volume monolitico. Despite being knit perfectly into the surrounding environment, the building looks like a huge green quartzite stone, whose nonEuclidean geometric form gives it the appearance of flexible monolithic structure.

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Viste degli interni. Al piano terra è organizzata la reception con alcune sale riunioni e le casse. I piani superiori sono occupati da uffici,

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caffetteria, e sale polivalenti per incontri e seminari. Views of the interiors. The ground floor holds the reception, including some

meeting rooms and counters. The upper levels are taken up by the office, cafeteria and multi-purpose meeting/seminar rooms.

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Arquitectonica

Come una favola tibetana Westin New York at Times Square

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a New York’s Urban Development Corporation bandisce, nel 1995, un concorso per un edificio da erigersi sul lotto compreso tra la 42nd e 43rd Street, tra la 7th e l’8th Avenue della città. La Tishman Urban Development decide di partecipare alla gara e, per la realizzazione del progetto, si unisce allo studio di progettazione Arquitectonica condotto da Bernardo Fort-Brescia e da Laurinda Spear. Nel maggio del 2002 viene completato il progetto da parte dello studio Arquitectonica, con sede in Florida, risultato poi vincitore del concorso col titolo: Westin New York at Times Square. Il complesso è composto da un albergo di 863 camere, di cui 34 suites, oltre a ogni tipo di servizi: due ristoranti, sale ginniche, bar, lounge, sale da ballo e sale riunioni per conferenze, e via dicendo. Fort-Brescia e Spear non sono nuovi a queste esperienze di progettazioni su vasta scala ma, in questo tema per New York, sono riusciti in modo particolare a far emergere una nuova sensibilità, dall’aspetto forse più mediterraneo e internazionale, evitando spiccate forme razionaliste. Ciò sta a significare una volontà a portare un segno nuovo nel tessuto della città. Forma e contenuto sono anche giustificati dalla volontà di segnare un luogo destinato all’ospitalità e all’offerta di partecipazione a una Città che è sempre stata generatrice di emozioni particolari. A parte ogni considerazione sulla forma architettonica che, comunque, denuncia una sagace attenzione al tema e conferma la ben nota qualità professionale di Arquitectonica, è soprattutto nel segno architettonico che appare il desiderio di vincere la paura, un sentimento che da secoli è una componente decisiva della vita sociale, a partire da Caligola fino agli atti di terrorismo dei giorni nostri. In questo progetto la paura è la base del contenuto della forma, emerge il linguaggio di chi vuole trasmettere, in modo fermo e aggressivo, una decisa proposta di condanna a una reazione irrazionale. L’unico rimedio efficace contro la paura è il timore: una virtù che concorre alla formazione della coscienza e aiuta ad avere fiducia verso altre architetture pur nel rispetto per le loro diversità. E’ in questo modo che l’America, invece di arrendersi allo sgomento, ritrova la fraternità, il desiderio di ospitalità contro ogni sfida e trasgressione disumana e demolitrice. Ecco perché l’accoglienza, ecco perché la definizione di un edificio nato per essere una grande struttura con un programma di vivibilità interiore destinato a molte funzioni, in un piccolo lotto di New York. L’intervento comprende un tracciato di intrattenimenti multimediali per le giovani generazioni che si contrappone in modo deciso, attraverso i suoi contenuti, a una forma di globalizzazione della cultura del progetto newyorkese legata al consumismo, ormai non più ripetibile. Proprio come insegna la parabola tibetana del viandante pauroso che percorre il deserto e che, vedendo all’orizzonte una figura, teme la presenza di una feroce fiera ma alla fine, nell’incontro ravvicinato, riconosce suo fratello che da anni non vedeva. L’arco che segna la sagoma del grattacielo sta a dimostrare la flessibilità di un impegno formale scagliato verso il cielo. Mario Antonio Arnaboldi

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n 1995 the New York Urban Development Corporation launched a competition to design a building for a lot between 42nd Street and 43rd Street in the neighbourhood between 7th Avenue and 8th Avenue. Tishman Urban Development decided to take part in the competition setting up a joint-venture with the Arquitectonica team headed by Bernard Fort-Brescia and Laurinda Spear to design the project. In May 2002 the Arquitectonica team based in Florida completed the project that won the competition entitled: Westin New York at Times Square New York. The complex is composed of a hotel with 863 rooms, including 34 suites, and all kinds of extra facilities: two restaurants, gym rooms, a bar, lounge, ballroom and meeting rooms for conferences etc. Fort-Brescia and Spear have already worked on designs on this vast scale, but this project for New York allowed them to show a new perhaps more Mediterranean and international awareness and avoid distinctly rationalist forms. This shows a real desire to leave a new sign on the urban fabric. Form and content are also justified by the will to create a hospitality/accommodation centre getting involved in a city that has always conjured up very special feelings. Apart from details about the project’s architectural design, which, in any case, instantly shows wise attention to the competition brief and confirms the renowned professional skills of both Bernardo Fort-Brescia and Laurinda Spear, it is above all the architecture itself that reveals a real will to conquer fear, a feeling which for centuries has been a key aspect of social life, from back in Caligula’s days to the terrorists acts under way at the moment. In this project fear lies at the very foundations of the content of form, as the style emerging is of somebody setting out to firmly and aggressively condemn any sort of irrational reaction. The Stoics treated fear as just one of the passions in need of taming. The only effective remedy to fear is awe: a virtue that helps create a conscience and gain faith in other works of architecture despite their diversity. And so, instead of giving up to the threat, America has rediscovered fraternity, the desire to be hospitable in face of even the most devastating and inhumane challenges and transgressions. Even though terrorism is actually carried out in God’s name taken in vein. This explains the decision to create a hospitality facility and construct a building designed to be a huge structure with its own programme of interior inhabitability serving plenty of different purposes in a small lot in New York. The project includes a range of multi-media entertainment for young people, whose contents set it firmly against a certain globalising of New York design connected with consumerism (that is now off the agenda). Just like the old Tibetan parable about a frightened traveller who crosses the desert and, catching sight of a figure in the distance, fears the arrival of some ferocious traveller, but it actually turns out to be his long lost brother he has not seen in years. The arc marking the outline of the skyscraper embodies the flexibility of a design projected up to the heavens.

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Norman McGrath

Credits Project: Arquitectonica Partners-in-Charge: Bernardo Fort Brescia, Laurinda Spear Project Manager/Project Designer: Jenifer Briley Interior Designer: Tracey Coffman Associate Architects: Robert Gallagher, Paul Edwards, Alfonso Jurado, Jorge Salgado, Robert Villazon, Ruben Fagregat, Camilo Diez Architect of Record: HKS Inc. Post-competition architect of ground level retail portion: D’Agostino Izzo & Quirk Interior Designer: Arquitectonica Structural Engineers: Ysrael A.Seinuk MEP: Jaros Baum and Bolles Exterior Lighting: H.M.Brandstone & Partners General Contractor and Construction Manager: Tishman Construction Corporation Exterior Cladding: Aluswiss (metal), Permasteelisa (glass curtain walls) Glazing: Viracon Double Glazed Low E Hardware: Hafele, Becker Beshel, Valli & Valli Interior Finishes: USG, Ger Industries, Bauershmidt, Sherwin Williams, Wolf Gordon, JMLynne, Innovations, Armstrong, Amtico, Merit, Couristan, Brintons Axminster Furnishings: Martin Brattrud, Charter, American of Martinsville Lifts: Otis Owner/Developer: Affiliates of Tishman Reality & Construction Operator: Westin Hotels & Resorts

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Nelle pagine precedenti, viste del Westin New York at Times Square, l’albergo progettato da Arquitectonica che riprende la tradizione edilizia di Times Square, legata al

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mondo dello spettacolo e della pubblicità, con un forte segno grafico, luminoso e volumetrico. Sotto, piante dei piani tipo dell’edificio alto 45 piani.

Previous pages, views of Westin New York at Times Square, the hotel designed by Arquitectonica that draws on Times Square’s building tradition connected with the world of

entertainment and advertising. It features a powerful sculptural, luminous and graphic sign. Below, plans of standard floors in the 45-storey building.

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Nella pagina a fianco, schizzo del progetto. Sotto, vista dall’alto dell’atrio di ingresso. Opposite page, sketch of the project. Below, view from above of the entrance lobby.

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Nikken Sekkei

In equilibrio IGES Building in Japan Nella pagina a fianco, la facciata dell’edificio dell’Istituto di Ricerca per le Strategie Ambientali, realizzato da Nikken Sekkei Ltd.nel villaggio di Shanon, sulla penisola di Muira in Giappone. Opposite page, facade of the Environment Strategies Research Institute building designed by Nikken Sekkei Ltd. in the village of Shanon on the Muira peninsula in Japan.

Credits Project: Nikken Sekkei Ltd. Client: IGES-Institute for Global Environmental Strategies

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iù attenzione è data all’ambiente, e più gli edifici assumono forme e caratteristiche specifiche al loro inserimento. La sua forma di nave è concepita per beneficiare delle caratteristiche naturali del luogo come l’esposizione solare, la ventilazione naturale e la spettacolare vista aperta sull’oceano. I materiali adottati sono tutti eco-compatibili e principalmente riciclati. La gestione dell’energia è affidata a un sofisticato sistema di monitoraggio e controllo elettronico degli impianti e dei dispositivi di funzionamento dell’involucro dell’edificio. Così lo studio Nikken Sekkei Ltd introduce il progetto per la nuova sede dell’Istituto Giapponese di Ricerca per le Strategie Ambientali Globali (IGES, Institute for Global Environmental Strategies). L’IGES è quindi un progetto che si pone al crocevia delle due principali tendenze della ricerca progettuale in atto: quella altamente tecnologica degli edifici intelligenti e quella dell’architettura sostenibile, dando vita a un edificio di straordinarie caratteristiche morfologiche completamente ispirate dall’efficienza energetica. Collocato sulle pendici di un dolce altipiano nella penisola di Muira presso il Villaggio Shanon, l’edificio prende una forma convessa a ovest verso l’oceano, adagiandosi elegantemente lungo le curve di livello della collina, contraendosi invece sul fronte esposto a est, dove è inserito in posizione baricentrica il grande atrio d’ingresso, nascondendo al panorama l’accesso veicolare e il parcheggio aziendale. Il lato corto di questo edificio emerge su lato strada come una prua, elemento di raccordo fra la forte orizzontalità espressiva degli elementi ombreggianti della facciata ovest, con i suoi solai aggettanti e degradanti verso il basso, e i volumi verticali opachi della sala conferenza e il corpo dei locali tecnici. Tutti gli uffici e le aree per la ricerca sono disposti lungo il fronte ovest, schermato da un sistema di mensole in alluminio bianche che riducono e orientano la rifrazione luminosa, sostenute da particolari louvres verticali, fabbricati con legno riciclato. Dei soffitti appositamente inclinati verso l’interno collaborano a distribuire uniformemente la luce naturale attraverso questi ampi e profondi ambienti di lavoro. Al fine di ridurre l’irraggiamento luminoso senza ostruire la diffusione della luce naturale, la porzione di vetro interno, posta sopra la mensola di alluminio è stata sabbiata. Alcuni sensori elettronici controllano il livello di illuminamento artificiale e intervengono sull’accensione dei corpi illuminanti a basso consumo. Una sofisticata doppia parete ventilata di vetro completa il sistema della facciata. Il caldo prodotto dai raggi solari viene intrappolato in questa doppia pelle trasparente ed estratto meccanicamente attraverso il soffitto. Degli umidificatori posti sotto il pavimento controllano il livello di umidità relativa della ventilazione naturale lasciata passare attraverso questi solai. L’aria esterna utilizzata per l’impianto di condizionamento corre in lunghe condotte sotterranee che servono a stemperare la temperatura estiva e invernale prima di immetterla nell’edificio. Il fronte esposto a est, offre un grande atrio aperto su tre piani, nel quale viene introdotto l’aria esterna sfruttando la direzione dei venti prevalenti e l’effetto camino provocato dalla differenza di temperatura fra l’aria interna e quella esterna, specialmente durante la stagione invernale. In estate, proprio grazie alla forma dell’a-

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trio, l’aria calda tende ad accumularsi verso l’alto trovando fuga verso la parte superiore della facciata. Durante la notte, viene introdotta l’aria esterna per facilitare il raffrescamento passivo dell’atrio. L’atrio infatti non è dotato di impianto di condizionamento, ma usa un impianto di pannelli radianti (caldo e freddo) a pavimento. Gli ambienti di ritrovo, gli spazi espositivi e la sala conferenze si affacciano su questo ampio e luminoso spazio di alta valenza funzionale e comunicativa: polmone dell’edificio e fulcro di disseminazione e di informazione sulle ricerche e le attività del centro. Il volume cilindrico della sala conferenze e la parete del piano interrato sono rivestite in pietra grigia, uniche superfici scabre che contrastano la grande luminosità e leggerezza degli ambienti aperti sull’atrio. Le superfici orizzontali sono rivestite con piastrelle di ceramiche prodotte con materiali vetrosi riciclati, moquette in piastrelle di tessuto ricomposto mentre tutte le superfici legnose utilizzano legni polverizzati rigenerati o provenienti da cicli di forestazione controllata. Un impianto fotovoltaico di 50 kW, realizzato con moduli monocristallini ad alta efficienza di conversione, ancorati su delle strutture metalliche, è stato collocato sul lato opaco della copertura dell’atrio. Altri 5 kW di moduli fotovoltaici monocristallini sono montati su delle membrane leggere che fungono da elementi ombreggianti del lucernaio trasparente dell’atrio. L’inclinazione di questi elementi è controllata elettronicamente contribuendo alla perfetta illuminazione dello spazio e all’ottimizzazione della temperatura grazie al loro ombreggiamento passivo. La porzione di tetto esposta a ovest è in parte coperta a verde e da 40 metri quadrati di collettori solari tubolari. L’acqua calda prodotta è immagazzinata in un serbatoio e utilizzata per l’impianto di condizionamento, per i servizi igienici e la cucina della mensa. Lo spessore del tetto giardino con la sua massa termica contribuisce al raffrescamento passivo dell’edificio anche attraverso l’effetto di vaporizzazione dell’acqua del terreno. Tutta l’acqua piovana è raccolta da uno speciale sistema di drenaggio degli spazi aperti per essere utilizzata per l’irrigazione del tetto verde e poi diretta verso un piccolo torrente artificiale che attraversa il tradizionale giardino giapponese fra ponti di legno e boschetti di bambù. I risultati forniti dal monitoraggio e dai calcoli energetici dell’edificio hanno dimostrato che l’IGES sfrutta solo il 50% di energia convenzionale, contribuendo al 40% della riduzione di emissione di CO2 grazie a un insieme di impianti sperimentali fra cui: l’accumulo notturno di potenza in una batteria NAS ad alta efficienza (25 kW) che utilizza sodio al polo negativo e zolfo al polo positivo, una micro turbina a gas che produce 28 kW, due pale eoliche poste sull’area, una che funziona sull’asse verticale (1,5 kW) e una più compatta a elica, che genera 0,4kWx3. L’attenta concertazione di diverse tecnologie per la produzione di energia rinnovabile integrata all’architettura (fotovoltaico e termico solare) e al sito (energia eolica), e l’uso efficiente di queste risorse attraverso un sistema intelligente di gestione e controllo dei consumi diurni e notturni dell’edificio (IESS Intelligent Energy Supply System), di facile lettura e interazione per i suoi fruitori, hanno senz’altro soddisfatto gli obiettivi di un centro di ricerca che voleva operare in un edificio in equilibrio con l’ambiente. Cinzia Abbate 196 l’ARCA 19


L’ingresso dell’edificio IGES. Entrance to the IGES building.

reater attention is being paid to the environment, and more buildings are taking on forms and features specially geared to inclusion in their natural setting Its ship form is designed to take advantage of local natural features, such as exposure to sunlight, natural ventilation and a spectacular view across the ocean….The materials used are all eco-compatible and mainly recycled…..Energy management is entrusted to a sophisticated electronic control and monitoring system for the operating systems and devices for the building shell. This is how Nikken Sekkei Ltd. Introduced its project for a new headquarters of the Japanese Institute for Research into Global Environmental Strategies (IGES). IGES is a project at the crossroads between the two main trends in the latest research into design: a high-tech approach to smart buildings and sustainable architecture, producing a building with extraordinary morphological features entirely inspired along the lines of energy efficiency. The building, which is located on the slopes of a gently rolling hill on the peninsula of Muira in Shanon Village, has a convex form to the west over by the ocean, resting gently over the contours of the hill. In contrast, it contracts over on the exposed east front, where a large entrance hall has been placed in the very centre to hide away the vehicle entrance and company car park. The short side of the building emerges over on the road side like a ship’s hull, linking the highly stylish horizontality of the shading elements on the west façade, with its overhanging and downward sloping surfaces, to the opaque vertical structures of the conference hall and block of technical rooms. All the offices and research areas are placed along the west front, shielded behind a system of white aluminium consoles that reduce and direct refracted light, supported by special vertical louvers made out of recycled wood. Ceilings specially inclined towards the inside help smoothly distribute natural light through these spacious work premises. To avoid light radiation without blocking out the natural light, the section of interior glass placed above the aluminium console is sanded. Electronic sensors control the level of artificial lighting and turn on the low-consumption lighting appliances. A sophisticated double ventilated glass wall completes the facade system. The heat produced by sunlight is captured by this double transparent skin and is mechanically extracted through the ceiling. Humidifiers placed beneath the floor control the relative humidity level of the natural ventilation flowing in. Outside air used for air-conditioning runs through underground pipes to help control the temperature in both summer and winter before the air is let into the building. The east-facing front features a large lobby open on three sides, into which outside air flows taking advantage of prevailing winds and the chimney effect caused by the difference in temperature between the air inside and outside, particularly during the winter. Thanks to the shape of the lobby, warm air tends to settle near the top in summer, before escaping towards

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the upper part of the facade. Outside air is taken in at night to help cool the lobby passively. In actual fact, the lobby is not fitted with an air-conditioning system but draws on a system of radiant floor panels (hot and cold). The congregation areas, exhibition spaces and conference room face onto this spacious and well-lit and highly functional/communicative space: the building’s lung and an information centre for the centre’s research activities etc. The cylindrical structure of the conference hall and the wall in the underground level are clad with grey stone, and are the only rough surfaces contrasting with the notably luminosity and lightness of the premises opening onto the lobby. The horizontal surfaces are clad with ceramic tiles made of recycled vitreous materials, and the carpets are made of recomposed cloth tiles. All the wooden surfaces draw on regenerated pulverised wood or wood from controlled forestation cycles. A 50 kW photovoltaic system made of high conversion efficiency single-crystal modules attached to metal structures has been placed on the opaque side of the lobby roof. Another 5 kW of single-crystal photovoltaic modules are fitted on the light membranes acting as shading devices around the transparent skylight in the lobby. The angle of these elements is electronically controlled to help light up the space perfectly and optimise the temperature level thanks to passive shading. The exposed section of roof to the west is partly landscaped and partly covered by 40 square metres of tubular sun collectors. Warm water is stored in a tank and used for the air-conditioning system, rest room facilities and canteen kitchen. The depth of the garden roof with its thermal mass helps provide passive cooling for the building, also drawing on the vaporisation effect of ground water. All the rain water is collected in a special drainage system for the open spaces to be used for irrigating the landscaped roof and then directed towards a small artificial stream running across the traditional Japanese garden through wooden bridges and bamboo woods. The results coming from special monitoring and energy calculations on the building have shown that the IGES only draws on conventional energy to an extent of 50%, contributing to 40% of the reduction in CO2 emissions thanks to a set of experimental systems including: nighttime power storage in a high-efficiency (25kW) NAS battery using sodium for the negative pole and sulphur for the positive pole, a micro gas turbine generating 28 kW, and two wind blades placed in the area, one acting as a vertical axis (1.5 kW) and a more compact propeller blade generating 0.4 kWx3. A careful combination of different forms of technology for generating renewable energy incorporated in the architecture (photovoltaic and solar) and site (wind power), and the efficient use of these resources by means of a smart management and control system for the building’s daytime and nighttime consumption (IESS, Intelligent Energy Supply System) that is easy for users to interpret and apply, have certainly met the goals of a research centre looking to work in a building designed in harmony with the environment. Cinzia Abbate

In alto, planimetria generale. Sopra, schizzi per lo studio dei venti prevalenti e dell’incidenza dei raggi solari. A sinistra, particolare della sezione della facciata ad alta efficienza energetica. Top, site plan. Above, sketches for a study into the prevailing winds and angles of the sun’s rays. Left, detail of the section of the high energy efficiency façade.

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Particolari delle facciate vetrate e dell’interno dell’edificio. L’edificio si avvale dei seguenti sistemi di produzione di energia rinnovabile integrati all’architettura: Fotovoltaico: 50+5

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kWp; Eolico: Asse verticale con pala lineare 1,5 kW + 0,4kWx3 ad elica; Gas: Micro turbina 28 kW; Acqua: Riciclaggio delle acque grigie e recupero dell’acqua piovana; NaS batteria

sperimentale di accumulo 25 kW; Corpi illuminanti ad alta efficienza e foto sensori con controllo automatico.

Details of the glass facades and building interior. The building utilizes the following systems for generating renewable energy incorporated in the architecture: Photovoltaic system:

50+ 5kWp; Wind force power generator: Vertical axis linear blade type: 1.5kW x 1, propeller type: 0.4kWx3 Micro gas turbine type normal-duty power generator: 28kW (Tokyo Gas Co. monitor

plant); Water: recycling of grey water and rain water collection; NaS power storage facility: 25kW (Tokyo Electric Power Co. experimental plant); High-efficiency Hf type lighting fixtures

(photo-sensor/humansensor automatic control).

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Viste degli interni e delle corti interne. Views of interiors and internal courts.

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Architecture and Vision è stato fondato sulla spiaggia di Noordwijc, in Olanda, nel 2002, quando Arturo Vittori e Andreas Vogler si incontrarono a un congresso dell’Agenzia Spaziale Europea. Entrambi architetti, mostrano un comune interesse per la tecnologia e l’infinita bellezza del mondo. Entrambi sono stati coinvolti in progetti spaziali: Arturo progettando una stazione spaziale gonfiabile per suo fratello astronauta; Andreas testando arredi a gravità zero con i suoi studenti su un volo parabolico al Johnson Space Center della NASA. Entrambi condividono la convinzione che l’uso intelligente dell’esplorazione della tecnologia abbia un forte impatto sulla qualità delle nostre vite. www.architectureandvision.com

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Se volete costruire una nave, non chiamate a raccolta persone per prendere il legname e non assegnate loro compiti e mansioni, bensì insegnategli l’amore per l’infinita immensità del mare”, Antoine de Saint-Exupery. La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è uno dei più notevoli e audaci edifici mai costruiti dall’uomo. Eppure, l’interesse e il fascino che esercita sul pubblico sono relativamente bassi. La gente si chiede perché si investano tanti soldi per l’esplorazione spaziale in un mondo in cui i bambini muoiono per mancanza di acqua potabile e di cibo e i popoli si odiano sempre più, tanto da scagliare aerei pieni di passeggeri dentro dei grattacieli. E’ vero, ma dovremmo forse compromettere l’esplorazione tecnologica e scientifica, la nostra curiosità? Dovremmo scegliere di vivere in una pseudo-realtà legata al passato come suggeriscono molti progetti, lasciando che le cose accadano senza un nostro intervento attivo? No! Nessuna altra impresa umana ha avuto tanto fascino quanto il potenziale futuro offerto dalla scienza e dalla tecnologia; è la nostra fonte di ispirazione. Giugno 2004: siamo sotto un Concorde parcheggiato vicino all’hangar di produzione del nuovo Airbus 380 a Tolosa. Che architettura il Concorde, anche se “vecchia” di trent’anni! Mai il nuovo è stato così eccitante! Dobbiamo progettare il nostro futuro come un processo continuo. L’architettura può aiutare. Gli architetti possono creare visioni e renderle reali. Ma è necessario che gli architetti facciano comprendere le proprie visioni ai committenti e al pubblico; hanno bisogno che l’ambiente costruito venga compreso come un bene e una cultura comuni, e come un campo di curiosità, coraggio ed esplorazione! La scienza dei materiali ha fatto grandi passi avanti negli ultimi decenni, non si sono scoperti materiali nuovi rivoluzionari, ma le qualità di quelli esistenti sono state enormemente migliorate. E l’era della nanotecnologia presto metterà in ombra anche questi miglioramenti. La NASA sta lavorando su progetti per torri alte 15 Km, che utilizzano travi di fibra di carbonio gonfiate, al di là di ogni immaginazione per un architetto di oggi. Presto, robot a basso costo sostituiranno i lavori mal pagati in agricoltura, nelle catene di fast-food, nelle attività domestiche. Quest’anno è stata lanciata la prima missione spaziale umana con fondi privati: Spaceship One di Burt Rutan sta aprendo le porte al mercato privato dello spazio. Il turismo spaziale sta diventando una realtà. Inoltre, negli ultimi anni sono state riscontrate forme di vita microbiologiche in ambienti dove ancora 15 anni fa nessun “esperto” avrebbe mai osato pensare ci fosse alcuna forma di vita. Ciò rende improvvisamente, e di nuovo, possibile l’idea della vita su pianeti come Marte. Le cose cambiano, gli atteggiamenti mentali cambiano, talvolta lentamente, talvolta velocemente. In architettura piuttosto lentamente. La storia è piena di affermazioni di “esperti”, che sapevano bene ciò che dicevano, del tipo di quella del presidente dell’IBM che a metà degli anni Ottanta disse: “Non vedo alcuna ragione per cui un computer dovrebbe stare su una scrivania”. Allo stesso modo, molte persone non vedono alcuna ragione per cui un edificio dovrebbe essere mobile, o perché gli architetti facciano progetti per lo spazio, o perché i grattacieli debbano essere costruiti in fibra di carbonio. Quando studiavamo, gli edifici sostenibili non erano visti come architettura. Oggi, la sostenibilità è una parola chiave in molti concorsi, sia per i committenti sia per gli architetti. Nel nostro mondo in veloce evoluzione, le rapide trasformazioni dei bisogni e delle abitudini della società, lo sviluppo e l’evoluzione della scienza e della tecnologia, la straordinaria diversità e varietà del pianeta costituiscono grandi incentivi per il progetto. La ricerca e lo sviluppo sono settori di importanza primaria, una forza trainante, che è al centro delle nostre attenzioni come progettisti.

Architecture and Vision

Capiamo quanto possiamo essere importanti come architetti nelle nuove sfide della progettazione aerospaziale e anche quanto delle nuove tecnologie possiamo applicare sulla Terra. Edifici autonomi, a bassa energia sono necessari tanto nello spazio quanto sulla Terra, la nostra “astronave madre”. L’era spaziale è appena iniziata. La sfida per noi progettisti è di gestire questo futuro usando le nostre esperienze, conoscenze scientifiche e capacità di stupirci e sognare, per sviluppare i nuovi progetti. Il futuro è un libro aperto con molte pagine bianche da riempire, pieno di esperienze interessanti da fare. Ci avviciniamo a ogni nuovo progetto con la stessa eccitazione di fare il primo passo sulla Luna. Il progetto degli Habitat Spaziali è uno dei compiti progettuali più impegnativi, che richiede la collaborazione di grandi esperti e in cui tutte le conoscenze di un architetto devono spingersi al proprio limite, in quanto è necessaria un’architettura basata sulla scienza e sulla ricerca. Si devono realizzare costruzioni sicure, a basso consumo energetico e leggere, che permettano all’equipaggio non solo di sopravvivere, ma di vivere nello spazio. Si mette in gioco il profondo desiderio umano di esplorare l’ignoto e la spinta dell’umanità a condividere la vita, il piacere e la bellezza. Gli sviluppi tecnologici e il know-how accumulati con i voli spaziali possono essere sfruttati per contribuire al miglioramento dei Paesi in via di sviluppo. Poiché la mancanza di infrastrutture è uno dei maggiori problemi in queste nazioni, il progetto di sistemi autonomi come la Eco Unit o le architetture mobili come gli ospedali mobili o l’ambasciata itinerante possono contribuire a migliorare la situazione. Progetti come quello per l’Ambasciata Mobile, per esempio, possono raggiungere fisicamente e realmente le persone e diventare un simbolo di sostegno. L’architettura può aiutare a un livello molto pratico. Il rifugio di montagna Snow Crystals è una ricerca progettuale per un sistema costruttivo modulare in regioni di alta montagna, che rappresenta un’evoluzione del tradizionale rifugio alpino verso la progettazione aerospaziale contemporanea. Ford Freedom e la nuova serie delle Mercury Houses sono ricerche tese a indagare nuovi stili di vita, che cancellano i confini tra mobile e immobile, tra architettura e veicoli. La Mercury House Uno è probabilmente il primo progetto in cui la ruota diventa un elemento architettonico, nel caso specifico come via di ingresso. L’interesse per le sculture cinetiche è un’ulteriore indagine sul legame tra meccanica e generazione della forma. Il cambiamento è visto come generatore di bellezza. Un nuovo campo per l’architettura. “La forma segue la funzione segue la struttura”. Tutta la bellezza del mondo è generata da forze strutturali in equilibrio dinamico. Tutte le forme sono generate da tali forze strutturali. E’ per questo che un aeroplano può raggiungere la stessa bellezza di un fiore. Gli architetti devono avere una profonda comprensione di questa connessione, che è il vero nucleo dell’architettura: questo legame diretto con le leggi fondamentali della natura. E’ essenziale. La tecnologia e l’ingegneria lavorano sullo stesso terreno. La bellezza può veramente offrire un accesso diretto alla comprensione di sistemi molto complessi. La bellezza non è in contraddizione con l’ingegneria, le è complementare. Il costruire ha sempre un carattere sperimentale. Se non si fosse mai tentato nulla di nuovo, non ci sarebbe stato sviluppo, in architettura e in qualsiasi altro campo. L’arco a volta Romano è stato il prodotto di audaci sperimentazioni quanto i contrafforti Gotici sono stati azzardi tecnici dal risultato incerto. Come avremmo potuto raggiungere la Luna, altrimenti? Successi, visioni, ispirazioni per le generazioni a venire. Tuttavia, abbiamo bisogno di coraggio per fare esperimenti, prendere rischi e esplorare audacemente l’ignoto. “La Logica ci porta da A a B, l’Immaginazione ci porta ovunque”, Albert Einstein. Arturo Vittori

If you want to build a ship, don’t drum up people to collect wood and don’t assign them tasks and work, but rather teach them to long for the endless immensity of the sea,” Antoine de Saint-Exupery. The International Space Station ISS is one of the most outstanding, daring buildings ever built by human kind. Yet, public interest and fascination is surprisingly low. People doubt about investing in space exploration in a world, where children die from lack of clean water and food? A world, where people build up so much hate, that they fly passenger jets into high-rise buildings? This is a point, indeed. But should we start with undermining our scientific and technological exploration, our curiosity? Should we choose instead to live in a pseudo-reality of past times like many favored house designs suggest, letting reality happen without our active intervention? No! No other endeavors have created so much fascination about future potential as science and technology; it is our source of inspiration. June 2004, we are standing under a grounded Concorde next to the production hall of the new Airbus 380 in Toulouse. What an architecture, the Concorde, although 30 years old! Never the New has been so exciting like now! We have to design our future as an ongoing process, again and again. Architecture can help. Architects can create visions and make them real. But architects need educated clients with their own visions; they need an educated public, who understands the built environment as a common good and culture, but also as a field of curiosity, courage and exploration! But what if clients are spreadsheet-driven committees, with their lowest denominator low-risk decisions and the public is in a pastoral dream weaved together out of last centuries postcards and the latest issue of Wired magazine, raiding the last bits of nature with their single family home spread? Do we need architects, if 90 percent of the design is prescribed by the local building law? Do laws replace common sense and clear judgment? Material sciences have made big steps forward in the last decades, there were not many revolutionary materials invented, but the properties of existing materials have been dramatically improved. The age of nano-technology will soon even put these major improvements into its shadow. NASA is working on designs for 15km high towers, which use inflated carbon fiber beams, constructions beyond the imagination of most architects today. Soon cheap robots will invade low-salary jobs in agriculture, fast-food chains and households. This year the first privately funded human space mission was launched: Spaceship One by Burt Rutan is opening the private market’s door to space. Space Tourism becoming real. In the last decade microbiological life forms have been detected in environments, where even 15 years ago, no ‚expert’ would have ever dared to think of any life form. This makes life suddenly imaginable again on planets like Mars. Things change, mindsets change, sometimes slowly, sometimes fast. In architecture rather slowly. History is full of intelligent statements of ‚expert’ people, who must know what they say, like the CEO of IBM in the mid-80s, who stated: “I don’t see any reason, why a computer should be on the desktop”. The same, people may not see any reason, why buildings should be mobile, why architects should design in space, why high-rise buildings should be built with carbon fiber. When we studied, sustainable buildings where not regarded as architecture, computers were a real threat to the 6B pencil of most of our teachers. Today, sustainability is a buzz word in many competitions, for clients and for architects the like. Glossy computer renderings delude the lacking essence of the architecture, which is: Space, Light and Movement. It is a fact that our world has become more complex, and we must learn to act in complex systems. But we must not ever loose the basic content of these systems.

In our fast-evolving world, the quick transformations in the needs and customs of our society, the development and evolution of science and technology, the extraordinary diversity and variety in our planet are big incentives for us. Research and development is an area of primary importance, a driving force that is at the very core of our attentions. We learn about new challenges in aerospace design and we realize how much we can contribute as architects, but also, how much we can bring back from it to Earth. Autonomous, low energy buildings are needed in space as much as they are needed on Earth, our ‘mother ship’. The space age has just begun. Our challenge as designers is to deal with this future using our experiences, scientific competences, and our ability to wonder and dream, to develop new designs. The future is a wide-open book full of white pages to sketch on, full of exciting experiences for people to make. We enter each new project with the excitement of stepping on the Moon the very first time. The design of Space Habitats is one of the most challenging design tasks, where top experts collaborate and the knowledge of the architect reaches its limit and calls for a science and research based architecture. The challenge is to design safe, low-energy, lightweight constructions, which allow the crew not only to survive, but also to ‘live’ in space. As much as it is a deep human drive to explore the unknown, as much as it is a humanistic drive to share life, insight, pleasure, beauty. Technological development and Know-How gained in Human Spaceflight can be used to contribute to an improvement in the developing world. As missing infrastructure is one of the main problems in developing countries, autonomous systems like the Eco Unit and mobile embassies can help people in these regions. Mobile embassies can actually physically reach the people and become a symbol for support. Architecture can help on a very practical level. Snow Crystals are an exploration class design for a modular building system in high mountain regions, taking the old mountain hut a step further into the world of modern aerospace design. Ford Freedom and the just starting Mercury Houses Series is an exploration into new forms of living, which destroys the limits between immobile and mobile, between architecture and vehicles. The Mercury House One is probably the first design, where the wheel for transportation becomes an architectural element, formulating the entrance. The interest in kinematic sculptures is an exploration into the linkage of mechanics and interactive form generation. Change as a generator for beauty. A new field for architecture. “Form follows Function follows Structure”. All the beauty of our world is generated by structural forces being in a dynamic equilibrium. These structural forces generate all forms. That’s why an aircraft can achieve the same beauty as a flower. We as architects should have a deep understanding of this connection, it is actually the core power of architecture: this direct link to the fundamental laws of nature. It is substantial. Technology and engineering work on the same grounds. Beauty can actually provide a direct access to the understanding of very complex systems. Beauty in not contradictory to solid engineering, it is complimentary. Building has always had an experimental character. If nothing new had ever been ventured, there would have been no development in Architecture or anywhere else. The vaulting of the Romans was the product of daring experimentation as well as the gothic flying buttresses were often hazardous technical undertakings with an uncertain outcome. How else would we have ever reached the Moon? Achievements, built visions, inspirations for generations to come. However, we need the courage to make experiments, take risks and boldly explore the unknown. “Logic takes you from A to B, Imagination takes you everywhere,” Albert Einstein.

Agora Dreams and Visions

Agora Dreams and Visions

Architecture and Vision

Architecture and Vision was founded on the beach in Noordwjick, Netherlands in 2002, when Arturo Vittori and Andreas Vogler met on a congress of the European Space Agency. Both educated as architects show keen interest in technology and the endless beauty of the world. Both have been involved in space design. Arturo by designing an inflatable space station for his astronaut brother, Andreas by testing zero-gravity furniture with his students on a parabolic flight at NASA’s Johnson Space Center. Both share the belief, that the intelligent use and exploration of technology has a deep impact on the quality of our lives. www.architectureandvision.com

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Moon Base

Moon Base è un laboratorio gonfiabile per la Luna o Marte. Permette all’equipaggio di condurre ricerche scientifiche in situ ed esplorare l’ambiente estremo. E’ progettato per essere trasportato da uno shuttle cargo, è gonfiabile e pronto per essere abitato subito dopo l’atterraggio degli astronauti. Moon Base is an inflatable laboratory for Moon or Mars. It allows the crew to conduct scientific research on site and explore the extreme environment. Designed to be transported by shuttle cargo bay, it is inflatable and ready to be inhabited from the landing of the first astronauts. Project Team: AV with Massimo Buoninsegni Ariel Cedeloni Renderings: Jean-Francois Jacq

ISS Embassy

La ISS Embassy è l’avamposto sulla Terra della Stazione Spaziale Internazionale. Il pubblico interessato e le industrie potranno così conoscere il potenziale di uso quotidiano di una tale piattaforma di ricerca nello spazio. Il progetto utilizza idee derivate dalle tecnologie di costruzione spaziale ed è pensato per poter essere facilmente trasportato in normali camion. The ISS Embassy Embassy is a terrestrial outpost of the International Space Station. Interested public and industries can become acquainted with the potential of such a research platform in space for their own use. The design is using spin-off ideas from space construction technologies and can be relocated easy by standard trucks. Project Team: AV Renderings: Federico Celoni

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Kinetic Pavilion

L’ampio utilizzo del computer offrirà la possibilità di interagire in una nuova dimensione con l’ambiente. Il Padiglione Cinematica è una scultura che esplora configurazioni multiformi. Può reagire al sole, al vento e al movimento delle persone intorno a essa. Il sistema componibile consente un facile assemblaggio, smontaggio e trasporto. Pervasive Computing will offer us to interact in a new dimension with our environment. The Kinematic Pavilion is a sculpture to explore multi-shape configurations. It can react on the sun, wind and movements of the people around it. The kit-of-parts system allows easy assembling, disassembling and transportation.

Bio Tower

Bio Tower rappresenta un grattacielo alto 360 metri. Il volume principale è rialzato rispetto al suolo per consentire alla vita urbana di scorrere sotto alla base. La sua forma esalta l’aerodinamica e il raffreddamento naturale. Il progetto offre un nuovo edificio realmente contemporaneo allo skyline della città. Bio Tower is a 360metre high skyscraper. The main volume is lifted from the ground to allow the urban pattern to flow under it. Its shape is enhancing aerodynamics and naturalcooling. The design provides the city with a truly modern building in the skyline. Project Team: AV

Project Team: AV

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Eco Unit

Snow Crystals

L’igiene e le installazioni sanitari sono ancora tra le necessità primarie dei Paesi in via di sviluppo. Essendo un sistema mobile, la Eco Unit può essere collocata vicino a centri di servizio medici o ovunque ce ne sia necessità. Utilizza sistemi di purificazione e riciclo dell’acqua sviluppati per la Stazione Spaziale Internazionale.

Snow Crystals realizza un progetto di rifugio di montagna moderno, reagendo sia all’ambiente montano sia ai carichi della neve. Basata sulla forma a esagono dei cristalli di neve, sfrutta le energie ambientali e permette il trattamento dei rifiuti, offrendo un interno simile a quello degli aerei in mezzo alla bellezza delle montagne.

Hygiene and sanitary installations are still a prime concern in developing countries. As a mobile deployable system, Eco Unit can be placed next to medical facilities or wherever needed. It is using water purification and recycling systems developed for the International Space Station.

Snow Crystals convey a modern mountain hut design, reacting to the mountain’s shape as well as to aerodynamics and snow loads. Based on a hexagon like snow crystals, it is using environmental energies and offering waste treatment, yet providing a modern airline-like interior in the beauty of the mountains.

Project Team: AV with Julia Bock Renderings: Jean-Francois Jacq

Project Team: AV with Altus Architects (Partner David Nixon) Renderings: Jean-Francois Jacq

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Mercury House One

Mercury House è una casa mobile, che combina i sofisticati interni ed esterni di una moderna automobile con un “salone“ nella natura. L’unità mobile, alimentata da un motore a idrogeno, contiene tutti i servizi e presenta all’interno un ampio spazio di vita. Mercury House is a mobile home initiative, which combines the sophisticated interior and exterior of a modern car with the living room in pure nature. The mobile hydrogen powered driving unit contains all services and is backed up by a spacious living room unit. Project Team: AV with Alessandro Natalini Renderings: Jean-Francois Jacq

Mercury House Two

Mercury House Two continua la ricerca sulle abitazioni per il futuro. E’ una casa prefabbricata di cinque piani che intende criticare l’eccessivo uso di territorio delle case monofamiliari. Il rivestimento con vetro derivato dalla nanotecnologia controlla l’ingresso di energia termica. Una serra gonfiabile gestita da robot consente di ridurre gli acquisti alimentari quotidiani. Mercury House Two continues the quest for future living. The factory built 5-storey house is a criticism of the excessive land use of the single family home. Nanotechnology glass coatings control thermal energy gains. A robot-maintained inflatable greenhouse is reducing daily grocery shopping. Project Team: AV Renderings: Jean-Francois Jacq

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Desert Seal

Desert Seal è uno studio per tende, destinate ad ambienti estremi. Il sistema sfrutta la specifica curva termica delle regioni desertiche per trascinare l’aria fresca dall’alto verso l’interno della tenda. La pressione dell’aria aiuta a stabilizzare la tenda rispetto al vento. Una nuova pellicola solare sarà testata per permettere un guadagno ulteriore di energia sufficiente ad alimentare ventilatori elettrici. Desert Seal is a tent study for extreme environments. It is using the specific temperature curve found in hot arid regions, getting cooler air from higher altitude into the tent. Air pressure helps to stabilize the tent in the wind. Newly developed solar film will be tested for additional energy gain to power electric fans. Project Team: AV Renderings: Jean-Francois Jacq

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Columbia Memorial

Il Memorial per gli Astronauti al Kennedy Space Center è un progetto spontaneo per onorare i sette astronauti che persero la vita nel disastro dello Shuttle Columbia durante il rientro dall’orbita terrestre l’1 febbraio 2003. Le sette aste in fibra PBO si muovono lentamente al vento, con specchi e vetri bicromatici che ruotano sulla loro cima, riflettendo la luce del sole e della luna. The Astronaut’s Memorial for Kennedy Space Center honors of the seven astronauts, who lost their lives in the break up of shuttle Columbia during re-entry from orbit in 2003. The seven PBO-fibre rods will move slowly in the wind. Dichromatic glass mirrors rotating on top reflect the light of sun and moon. Project Team: AV Renderings: Jean-Francois Jacq

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Pino Dell’Aquila/Sandro Scalia

Sebastiano Monaco

Dissonanza ambientata New Law Court, Palermo

In queste pagine, vista d’insieme dell’edificio prima e dopo l’intervento, planimetria generale, e vista aerea, del nuovo Palazzo di giustizia di Palermo. These pages, overall view of the building before and after the project, site plan and aerial view of the new Palermo Law Court.

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li edifici destinati alle istituzioni, e in particolare quelli dedicati a un’istituzione così fortemente distinta, precisa e autorevole (direi “autoritaria”) come quella giudiziaria, difficilmente si sottraggono all’imperativo di rappresentarsi proprio attraverso le stesse categorie: autorevolezza, supremazia, esclusione, chiusura. Senza necessariamente riferirsi al repertorio ottocentesco ed eclettico, che ha consegnato alle nostre città infiniti pronai dorici, scaloni monumentali, alti stilobati, tori soggiogati, fasci, verghe, bilance, non c’è quasi Palazzo di Giustizia, anche recente, che non sia stilisticamente e funzionalmente uno, autonomo e imponente: che non sia un edificio o una cittadella sorvegliata e aliena, penetrabile solo a determinate condizioni. Nel caso del nuovo Palazzo di Giustizia di Palermo invece è tutto l’opposto, pur essendo pienamente attivo ogni sistema di sicurezza e controllo, perché tutti gli edifici (di contenute dimensioni) che compongono il complesso sono reciprocamente collegati sotto le strade e tramite alcuni passaggi pensili, così da funzionare come un tutt’uno assolutamente efficace e unitario: la città quotidiana li attraversa tutti, percorre le strade, si affaccia e prosegue attraverso, li penetra, fluisce dentro di essi che, coerentemente, offrono di sé un’immagine variata e colloquiale (non ordinaria però, anzi spesso molto nobile), ma in ogni caso amichevole e niente affatto esclusiva, e subito ti appare chiaro che, per il progettista, il riferimento alla tipologia corrente è stato sopraffatto (felicemente) dalla comprensione (dall’adesione) ai caratteri profondi, segreti e permanenti della storia urbana di Palermo: soprattutto alla sua plurisecolare tendenza all’ibridazione, miscelazione e convivenza di strutture, usi e valori diversi. Più esattamente (e qui bisogna scorrere gli scritti del progettista, conoscere un po’ la città e pure guardarsi attorno con qualche attenzione, magari, come ho fatto io stesso, osservando il tessuto urbano dall’alto del vecchio Palazzo di Giustizia) la struttura edilizia del nuovo complesso interpreta e risolve molte questioni aperte: satura lacerazioni, riattiva relitti.

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Posti alle spalle del vecchio Palazzo di Giustizia, che con la sua massa e giacitura costituisce un’irreversibile e brutale intrusione nella forma storica della città (con esso è andato perduto anche un tratto di mura e uno dei bastioni), i nuovi edifici, relativamente monumentali ma volumetricamente assai più dimessi, ne mediano i rapporti, prima laceranti e stridenti, coll’edilizia circostante e soprattutto generano un sistema di piazze molto interessante e vario, che include, riattiva e valorizza anche vari edifici e spazi urbani preesistenti. Questi spazi pubblici, molto attentamente curati nelle superfici, nelle altimetrie, nei materiali, negli arredi, nella disposizione delle piante e soprattutto connotati da un’eccezionale attenzione alla qualità degli elementi scultorei che li completano, si costituiscono come il vero luogo centrale all’aperto del sistema: accolgono i visitatori, li guidano, rappresentano già essi l’istituzione. Tutto è tenuto in una tonalità alta e leggermente dissonante: marmi e pietre esotiche e tuttavia rievocanti i colori della città e della sua natura minerale; tessiture orizzontali e dicromatiche; raffinate grate intrecciate a cesto di derivazione scarpiana, disposte in assoluta complanarità colle superfici murarie; inusuali tagli di finestre e vani (alcuni anche rievocanti – è un omaggio alla memoria urbana? – le indiscrete introspezioni delle porte su strada dei “catoi”), complesse e seducenti strutture in acciaio e vetri, squarci e aperture improvvise verso la città e il cielo, umanistica funzionalità degli spazi, cura attenta dei particolari e delle finiture. Il tutto con consapevole rinuncia all’imponenza e alla severità che ritualmente vengono associate alla funzione giudiziaria. Quello del nuovo Palazzo di Giustizia di Palermo è uno dei rari casi in Italia in cui il concorso di progettazione – vinto nel 1981 da Sebastiano Monaco – si è tradotto in opera realizzata e, dal 2002, funzionante. Con testarda determinazione Monaco ha affrontato e superato, dal concorso alla difficile realizzazione, gli innumerevoli ostacoli che un’opera pubblica deve affrontare nel nostro Paese per tradursi in concreta realtà. Francesco Cellini

uildings designed for institutional purposes, particularly those serving such a definite, distinctive and authoritative function as the law, are inevitably bound to represent themselves through the very same categories: authority, supremacy, exclusion and closure. Without necessarily resorting to the usual nineteenth-century electric repertoire that has given our cities endless Doric pronaoses, monumental stairways, tall stylobates, subjugated towers, strips, bars and scales etc., almost every Law Court, even the most recent, is stylistically and functionally integral, independent and imposing: alien and closely guarded buildings or citadels, that can only be entered in special circumstances. But the new Palermo Law Court is quite the opposite, despite being furbished with all the appropriate security and control systems, since all the (smallish) buildings forming the complex are connected together under the roads and by means of suspended walkways, so as to work as one absolutely efficient unit: the dayto-day city crosses them all, running along the roads, looking in, and then continuing on its way, penetrating and flowing into them as they offer their own varied, colloquial image (not ordinary, though, indeed they are often quite noble), but in any case friendly and anything but exclusive, and you can immediately see that the architect’s evocation of contemporary style was (happily) overpowered by an awareness (of belonging) to deeper, mysterious and permanent traits of Palermo’s urban history: particularly its centuries-old tendency towards hybridisation, mixing, and co-existing structures, uses and values of different kinds. More specifically (and here we need to browse through what the architect himself has written, know a bit about the city, and just take a careful look around, perhaps following my lead and viewing the urban fabric from up above the old Law Court) the building structure of the new complex interprets and solves plenty of open issues: sewing up holes and bringing old relics back to life. Set behind the old Law Court, whose mass and imposing presence are an irreversibly brutal intrusion into the city’s old form

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(also resulting in the permanent loss of a section of walling and one of the ramparts), the relatively monumental but structurally much less intrusive new buildings slot regeneratingly into the surrounding builtscape, creating a system of extremely interesting and varied squares, which includes, reactivates and exalts all the old buildings and urban spaces. These public spaces, whose overall layout pays careful attention to heights, materials and furnishing, also feature some high-quality sculptural elements that complete the design and are the real outdoor hub of the entire system: welcoming in visitors, guiding them around, and even representing in their own right the institution itself. Everything is given a high-brow and slightly dissonant colour scheme: exotic marbles and stones evoking the colours of the city and its mineral qualities; horizontal, dichromatic patterns; elegantly woven grids Scarpa-style placed in absolutely coplanar relation to the wall surfaces; unusual window design and doorways (some even reminiscent – possibly a homage to the old city? – of the indiscrete doors along the roads of old “ catoi”), intricate and intriguing steel and glass structures, unexpected openings and views of the city and skies, people-friendly spaces, careful attention to details and finishing. All whilst wilfully renouncing the kind of the stateliness and severity ritually associated with law institutes. The Palermo Law Court is one of those rare examples in Italy in which a design competition – won by the architect Sebastiano Monaco in 1981 – has been turned into a built work that has actually been in operation since 2002. With dogged determination Monaco has, from the competition phase to the tricky building procedures, faced up to and overcome all the obstacles that a public work has to come to terms with in Italy in order to actually get built.

Credits Project: Sebastiano Monaco/Monaco Architetti Associati Project team and Site Management: Rposario Busardò, Mario Chiavetta, Roberta De Grandi, Giuseppe Gambacorta, Gloria Ghiberti, Roberto Pasta, Giuseppe Scammacca, Pierpaolo Monaco, Alberto Monaco Technical Plants: Francesco Paolo Li Castri, Antonino Di Bella, Fabrizio Anzaldi Structures: Marcello Arici, Giuseppe Jaforte Geotechnics: Giovanni Margotta, Michele Buscarnera Stones: Vittorio Canova Architect of Record: Giuseppe Grimaldi, Francesco Paolo Zarcone Site Manager: Vincenzo Pisani Site Manger Collaborator: Marco Coralli Main Contractor: Impregilo (team leader), Hera, Tecnoedile Technical Site Director: Luigi Mirotta Floors and Stone/Marble Cladding: Technostone, Generale Impianti Granite/Ceramic Floors: GranitiFiandre Curtain Walls, Frameworks, Steel Galleries, Aluminium, Glazing: Teleya-Divisione Infissi di Coopsette, Ekonal Partition Walls: PM Design False Ceilings: Sadi Roofing: Aldo Pennacchio & C. Impermeabilizzazioni: C.OSJ.B.E. Thermal Insulation: Isolsystem di F.sco Cerasoli Lifts: Sabiem, Kone Wardrobes: Ital Momet Curtains: Mottura Automatic Barriers: Masone Vincenzo Metal Security Boxes: Safim di Cilia & C Technical Plants: Siel Lighting: Zumtobel Telephone Plants: Ericsson Telecomunicazioni Fireproofing: Eusebi Impanti Electrogen Group: Ausonia Fan-Coils: Jucker Security Plants: Siemens (Cerberus Division) Owner: Comune di Palermo Financier: Ministero della Giustizia

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Sopra, planimetria generale. Sotto, pianta del piano terra.

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Above, site plan. Below, ground floor plan.

Sopra, pianta del terzo piano. A destra, assonometria generale del progetto. Sotto, pianta del primo piano.

Above, third floor plan. Right, overall axonometry of the project. Below, first floor plan.

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Viste degli spazi pubblici realizzati all’esterno del Palazzo di Giustizia, con le sculture di Antonio Musarra Tubi, intitolate Come un colonnato e realizzate in acciaio, ottone e marmo. Views of the public spaces constructed outside the Law Court, featuring sculptures by Antonio Musarra Tubi entitled “Like a Colonnade” and made of steel, brass and marble.

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La parte terminale della grande galleria vetrata che attraversa longitudinalmente l’intero edificio, fungendo anche da fonte primaria di luce naturale per gli interni del palazzo. The end of the large glass arcade running right along the entire length of the building and acting as a primary source of natural light for the building interiors.

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Particolari dell’interno della galleria in vetro e acciaio a tutta altezza. Nella pagina a fianco, particolari dei rivestimenti lapidei dei

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muri esterni e uno dei cortili con la scultura di Rossella Leone intitolata In forma di pensiero, realizzata in acciaio, resina acrilica e cotone.

Details of the inside of the full-height glass and steel arcade. Opposite page, details of the stone claddings on the outside walls and one of the

courtyards holding the sculpture by Rossella Leone entitled “In form of Thought” made of steel, acrylic resin and cotton.

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Bing Thom

Contaminazioni vitali Surrey Central City Sopra, vista aerea e, nella pagina a fianco, particolare dell’attacco delle colonne lignee interne alla vetrata di facciata della Surrey Central City, il complesso polifunzionale realizzato nei pressi di Vancouver. Above, aerial view and, opposite page, detail of how the wooden columns are attached inside the facade glass of Surrey Central City, a multipurpose complex designed near Vancouver.

Credits Project: Bing Thom Architects Client: ICBC: Gordon Smith (President CEO), Bob Williams (Chairman)

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attenzione mediatica verso il mondo del progetto ha contribuito a rendere estremamente fluidi i confini fra il linguaggio della comunicazione e quello dell’architetto che, consapevole di giocare su un più ampio scenario di visibilità, ora investe molte energie per ottenere il massimo di efficacia comunicazionale. L’effimerità dei linguaggi che attraversa l’architettura pone dunque alcune riflessioni sulle metodologie di analisi. Architettura come esperienza estetica del quotidiano. La metropoli contemporanea va assumendo caratteri fortemente ibridati con altri sistemi creativi, non ultimo quello della comunicazione pubblicitaria per la ricerca di nuovi linguaggi. Il progetto è ormai considerato un percorso complesso capace di produrre non solo architettura ma anche una sorta di public art, quindi non essere più solamente una procedura per giungere alla formalizzazione di una struttura abitativa, ma una continua e vitale contaminazione fra generi prima d’ora considerati non ortodossi. In tale categoria, per la sua connotazione formale carica di segni e suggestioni, va considerata Central City, una vera e propria città nella città, una cellula autosufficiente poiché ingloba funzioni e tipologie specificatamente urbane come quelle di centro commerciale (la parte già esistente), di edificio a torre per uffici e di complesso universitario. Funzioni perfettamente integrabili poiché l’interscambio fra commercio, lavoro e cultura rappresenta una triade fissa nelle attività svolte all’interno di una comunità urbana. Come la comunicazione, anche l’architettura per essere efficace deve rivolgersi verso un preciso target in grado di recepire segnali culturalmente vicini alla propria storia. Se nella comunicazione bisogna tener conto che ogni Paese presenta diversità comportamentali legate alla propria cultura, anche le tecnologie del costruire variano da luogo a luogo. Surrey è una città dello Stato del British Columbia e ciò che fa la differenza rispetto ad altri contesti è l’impiego diffusivo del legno, abbondantemente presente su un territorio ricco di foreste come il Canada. Fra le specificità costruttive che diversificano Central City, c’è un diverso utilizzo del legno, che se in alcuni casi è impiegato soprattutto nella costruzione di elementi di tamponamento (per sfruttarne le caratteristiche termoisolanti), qui è invece destinato a collaborare come materiale per elementi strutturali secondari; come per esempio la serie di puntoni posti a sostegno sia della copertura del grande atrio principale sia delle tettoie delle vetrate prospicienti la piazza. Nonostante sia presente un po’ ovunque, il legno non appare esibito come mero esercizio di stile ma bensì quale occasione per interpretare creativamente le potenzialità di un materiale di antica tradizione ma anche capace di adattasi a un linguaggio contemporaneo dove leggerezza e immaterialità possono risultare evidenti là dove non vi siano solamente materiali “freddi” come il vetro e l’acciao. Carlo Paganelli

L’

edia attention to the world of architectural design has helped blur the boundaries between the languages of communication and architecture. Well aware of the fact they now command much greater visibility, architects are investing plenty of energy in communicating their architecture-product as effectively as possible. Languages in all their transience use modern-day architecture to pose questions about perception and methods of critical analysis. Architecture as an aesthetic experience of everyday life. The modern-day metropolis is taking on distinctly hybrid features as it interacts with other creative systems, not least the communicational form of advertising, as it sets about its reiterative search for new stylistic idioms. Design is now seen as a complex path towards not only architecture but also a sort of public art. This means it is no longer just a technical means of formulating somewhere to live, it is a vital form of constant contamination between genres considered unorthodox until now. Central City comes in this category due to its stylistic design full of signs and evocative forms. This is an authentic city within the city, a self-contained cell encompassing distinctly urban functions and stylistic types, such as that of a shopping mall (the part already built), office block and university complex. Functions that can be integrated to perfection because interactive relations between trade, work and culture is a permanent triad in the activities carried out in a highly developed urban community. Just like communication, to be effective architecture must set itself a clear target capable of capturing signals culturally close to its own history. As with communication, it needs to be kept in mind that just as each nation has different behavioural patterns related to its own culture, similarly building technology varies from place to place. Surrey is a city in the state of British Columbia and what makes the difference compared to other contexts is the widespread use of wood, found in abundance in a land full of forests like Canada. The most distinctive features making Central City different from other works of architecture include a different way of using wood. Wood is often used to construct curtain specific elements (to exploit its heat insulation properties), but here is designed to support the secondary structural elements; like, for instance, the set of rafters supporting the roof over the large main lobby and the little roof over the glass windows facing the plaza. Despite cropping up almost everywhere, the wood is not treated as part of a mere exercise in style but as the chance to creatively interpret the potential of a material with an age-old tradition that is capable of adapting to a modern-day idiom in which lightness and immateriality can emerge due to presence of more than just cold materials like glass and steel.

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A sinistra dal basso, piante del primo, terzo e 27° livello. Bottom left, plans of the first, third and 27th levels.

Sopra, particolare della “prua” vetrata della torre; ogni pannello di vetro del rivestimento è diverso per forma, misura e orientamento in modo da determinare un punto di vista continuamente diverso dell’edificio. Nella pagina a fianco, viste della facciata vetrata curvilinea che delimita lo spazio pubblico esterno sul lato nord del complesso e serve ad aumentare il senso di leggerezza e luminosità dell’edificio lasciando in vista la struttura di colonne in legno dell’atrio principale.

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1. Plaza 2. Ingresso/Entrance Hall 3. Centro commerciale pre-esistente/Existing retail mall 4. Call center 5. Parcheggio all’aperto/Open air parking 6. Atrio/Atrium 7. Galleria 8. Università tecnica/Technical university 9. Tettoia ingresso studenti/Student canopy entrance 10. Apertura verso la galleria sottostante/Open to mall below 11. Copertura atrio/Roof over atrium 12. Copertura galleria/Roof over galleria 13. Uffici/Office

Above, detail of the tower’s glass “bow”; each glass cladding panel is different in terms of shape, size and direction, in order to create constantly changing points of view of the building. Opposite page, views of the curved glass façade bordering the outside public space over on the north side of the complex, which helps increase the building’s sense lightness and brightness, leaving main lobby’s structure of wooden columns exposed.

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Viste generali e particolari del doppio atrio che, grazie alla geometria delle colonne in legno portanti e ai riflessi delle ampie porzioni vetrate crea giochi di luci e ombre che ne

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aumentano la caratteristica dinamica. General views and details of the double lobby, which, thanks to the geometric pattern of wooden

bearing columns and reflections of the large glass sections, creates light and shadow effects increasing its dynamism.

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In alto, viste del modello e, sotto, sezione della nuova sede amministrativa della SILEA a Valmadrera (Lecco). L’intervento è teso a ricucire l’edificio per uffici al vicino termovalorizzatore tramite la realizzazione di un ecoparco tra le due strutture. Top, views of the model and, below, section of SILEA’s new business headquarters in Valmadrera (Lecco). The project is designed to stitch together the office building and nearby heat-exploiter by creating an eco-park between the two structures.

Connessioni eco-compatibili New Silea Office Block

olti dei progetti illustrati in questa rivista ribadiscono temi, pongono interrogativi e suggeriscono soluzioni analoghe a quelle generate dalla nuova palazzina uffici della Silea (Società intercomunale lecchese per l’economia e l’ambiente) progettata dalle Studio Bodega, Ceppi, Piancastelli: il rapporto tra nuove architetture e gli spazi a queste più o meno prossimi, l’utilizzo di nuove tecnologie costruttive, l’impatto ambientale, la qualità complessiva del progetto, per citare i temi maggiormente ricorrenti. In questo caso il terreno di coltura è la vasta e tormentata area metropolitana milanese, nella sua parte più settentrionale, ossia quella che è ormai giunta a lambire le pendici dell’arco alpino. Una regione carica tuttavia di valenze storiche specifiche, non sempre o non comunque direttamente connesse a quelle del capoluogo lombardo. Il progetto muove appunto dal riconoscimento della specificità di questi segni, dall’accettazione della permanenza di una cultura materiale locale, di difficile lettura, tradita e confusa dallo sviluppo edile degli ultimi decenni. Più in generale si potrebbe osservare come ogni espressione dell’architettura più recente dovrebbe muovere da considerazioni relative a una qualità della progettazione che sia in grado di conferire al territorio nuovi e rinnovati elementi di riconoscibilità da un lato ed efficaci relazioni (anche solo di carattere “emotivo”) dall’altro. Grande attenzione è infatti rivolta alla creazione di possibili legami, unità di segni, connessioni al territorio circostante, alla “geografia del paesaggio naturale e antropico”: più in generale si osserva come la progettazione più recente dedichi una attenzione costante al confronto e al rispetto delle caratteristiche genetiche dello spazio entro il quale sorge e si sviluppa. Il ferro e il vetro, un’edilizia “asciutta”, riflettente e trasparente allo stesso tempo, sembrano voler rappresentare l’icona di questa architettura, che trova la propria giustificazione anche attraverso l’utilizzo di tecnologie costruttive di tipo innovativo: l’impatto dell’edificio sul territorio, il “peso” sociale che questo finirà per avere sulla collettività, oltreché, in senso opposto, i benefici che sono messi a disposizione per la collettività stessa. Soprattutto il vetro appare giocare un ruolo di primaria importanza, non solo per consentire una connessione diretta tra gli spazi interni e il parco circostante, ma per permettere agli utilizzatori dell’edificio una

M Credits Project: Paolo Bodega, Giulio Ceppi, Alberto Piancastelli Architetti Design Team: Paolo Bodega, Alberto Piancastelli, Luca Castelli, Stefano Armari, Alessandro Beretta, Andrea Bodega, Silvia De Martini, Simona Longhi Landscaping: Emilio Trabella, Massimo Negri, Cristian Rossi Corporate Image: Giulio Ceppi, Barbara Ferrari Structures: Ellevi Plants: Technion Site Management: Paolo Bodega, Luca Castelli Main Contractor: IM.E.CO. Mechanical Plants: Ghisleri Achille Electrical Plants: Ecogas Impianti Partition Walls and Fix Furniture: Citterio Mobile Furniture: Herman Miller External Works: Betonvilla, Brambilla Alfredo & C. Greenery: Mauri Gamma Verde Client: S.I.L.E.A. spa Società Intercomunale Lecchese per l’Ecologia e l’Ambiente

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percezione continua dello scorrere del tempo, e del mutare delle condizioni atmosferiche. Il progetto non manca inoltre di prendere in considerazione le dimensioni imponenti del vicino inceneritore, una massa compatta e chiusa, nei confronti della quale, per contrasto, la nuova palazzina uffici si apre invece verso gli spazi circostanti Altro tema riguarda invece la necessità di far coesistere coerentemente e in spazi sempre più esigui le funzioni più diverse legate alla presenza e alle attività dell’uomo sul territorio: in aree sempre più vaste, caratterizzate da un elevato grado di eterogeneità di funzioni, i linguaggi espressivi si confondono. Compito della nuova architettura è quello di ricomporre armonicamente questi spazi. Il “verde” (lo stesso termine avrebbe forse oggi bisogno di trovare dei sinonimi sempre più in grado di distinguerne coerentemente le diverse funzioni) gioca un ruolo particolarmente delicato. Non solo le funzioni climatiche e biologiche degli spazi “verdi” assumono una funzione primaria, ma anche e soprattutto il valore sociale, di rinnovato luogo di incontro e di svago collettivo. Nel caso della palazzina per uffici della Silea, appunto, tre sono state le linee guida che ne hanno guidato la progettazione e la realizzazione: “Macroscala e inserimento territoriale”: nelle intenzioni dei progettisti il nuovo edificio svolge non solo funzioni che si concludono all’interno degli spazi coperti, assumendosi quindi il compito, non facile, di ricucire tra loro le parti di territorio più prossime all’area di progetto, cercando “di recuperarne il valore d’uso e quello percettivo nell’ambito paesaggistico”. “Basse energie e processi ciclici”: il nuovo edificio utilizza parte dell’energia derivata dalle attività dell’impianto di smaltimento che sorge nelle immediate vicinanze, e impiega parte delle acque meteoriche per il funzionamento dei servizi igienici, e per la realizzazione di un “ecoparco”. “Sostenibilità e materiali puliti”: la struttura a open space degli interni, nonché soprattutto lo spirito che ne ha guidato la progettazione complessiva, ha imposto quasi naturalmente per la nuova struttura l’impiego di materiali di tamponamento e di completamento che fossero certificati ed eco-normati, riciclabili, evitando qualsiasi materiale o finitura tossica per l’uomo e l’ambiente. Filippo Beltrami Gadola

lot of the projects illustrated in this magazine hinge around themes, pose questions and propose solutions similar to those surrounding the completion of the new Silea (Società intercomunale lecchese per l’economia e l’ambiente) office block designed by Bodega, Ceppi, Piancastelli architectural firm: relations between new architecture and its (more or less) neighbouring spaces, the use of new building technology, environmental impact and the overall quality of the project design, to mention just the most frequently occurring. In this instance the project site is the vast and rather tormented metropolitan borough of Milan; the northernmost part that actually skirts up to the slopes of the Alpine chain. An area brimming with history, not always (or in any case directly) connected with Lombardy’s capital city. The project actually works around an acknowledgement of the specific nature of these features, accepting the permanence of local material culture that is hard to often read, betrayed and confused by building development over recent decades. More generally speaking, it may be noted how all the latest architecture works around factors related to a quality of design capable of, on one hand, embellishing the landscape with new cutting-edge landmarks and, on the other, of setting up effective new relations (even if only on an “emotional” level). Very careful attention is, indeed, paid to the creation of possible bonds, unity of signs, connections to the surrounding territory and “geography of the natural and anthropic landscape”: more generally speaking it can be seen that the latest architectural design constantly focuses on interacting with and respecting the genetic traits of the space in which it stands and develops. Iron and glass, “dry” building that is both reflective and transparent, seem to give this kind of architecture its distinctive iconic force, justified by the use of innovative building technology: the building’s impact on its surroundings, the social “weight” it ends up having on the community and, in contrast, the benefits it will provide the local community, too. Glass, in particular, seems to play a key role, not just to provide a direct link between the interiors and surrounding park, but also to let building users constantly keep track of passing

A

time and changes in the weather. The project also pays due attention to the sheer size of the nearby incinerator, a compact and closed mass, in contrast with which the new office block opens up to the surrounding spaces. Another issue is the need to ensure various activities associated with human presence and activities on the territory can coexist in smaller and smaller spaces: in vaster areas featuring a wide range of different functions expressive languages tend to get confused. New architecture has the job of knitting these spaces smoothly back together. “Greenery” (the word itself needs perhaps to find some new synonyms making it possible to distinguish the various functions more effectively) has a particularly delicate part to play. A primary role is taken on not only by the biological and climatic functions of “green” spaces, but also and above all their social value serving communal leisure and meeting places. Three main guidelines dictated the design and construction of the new Silea office block: “Macroscale and territorial insertion”: the architects intend the new building to not only serve purposes inside the covered spaces, but also fulfil the trickier task of stitching back together the most closely neighbouring areas to the project location, striving to “salvage their practical value and restore a certain perceptual continuity to the surrounding landscape”. “Low energy consumption and working cycles”: the new building uses part of the energy from a local waste disposal plant and part of the rain water for its hygiene facilities and for creating an “eco-park”. “Sustainability and clean materials”: the open space interior design and, most significantly, the spirit underpinning the overall design almost naturally called for the new facility to be made from curtain and completion materials certified as eco-certified and recyclable, avoiding almost any material or finishing that might be toxic for either people or the environment.

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Sviluppo della pianta del progetto con le diverse funzioni e viste dell’area di intervento. Costruita nel rispetto totale delle norme di eco-compatibilità, la nuova palazzina per uffici coniuga il rigore e la solidità del

linguaggio di matrice industriale con una gestione impiantistica evoluta. Development of the project plan showing the various functions and views of the project area. Built

with total respect for the regulations on eco-compatibility, the new office block combines the precision and solidity of an industrial-style idiom with cuttingedge plantengineering plant.

Per la realizzazione del progetto sono utilizzati materiali certificati ed eco-normati, riciclabili e di facile identificazione per una percezione “naturale” dell’edificio: vetri ad alta resa energetica, legni non trattati chimicamente, linoleum, lamiere zincate, acciaio. The project is designed out of certified and econormed, recyclable and easily identified materials for the “natural” perception of the building: high energy performance glass, non-chemicallytreated wood, linoleum, galvanised metal and steel.

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Sopra, planimetria generale. Sotto, pianta del piano terra. Nella pagina a fianco, dall’alto, viste notturne della palazzina per uffici, sezione trasversale parziale e pianta del primo piano.

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Above, site plan. Below, ground floor plan. Opposite page, from top, nighttime views of the office block, partial cross section and first floor plan.

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La scala interna e, sotto, alcuni degli ambienti per uffici open space. Inside stairs and, below, some of the open space office premises.

In questa pagina, griglia di immagini analogiche per la definizione iniziale del progetto, griglia di costruzione del logotipo per l’immagine coordinata dell’azienda; sotto,

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studi per l’arredo e la segnaletica dell’ecoparco. This page, grid of analogical images for the initial definition of the project, construction grid of

the logo-type for the firm’s coordinated image; below, studies for the eco-park’s furnishing and signposting.

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Azione e percezione Textile Tectonics

NOX/Lars Spuybroek

Maison Folie de Wazemmes, Lille Credits Project: NOX/Lars Spuybroek Project Leaders: Florent Rougemont, Loic Gestin

Project Team: Lars Spuybroek with Florent Rougemont, Loic Gestin, Chris Seung-Woo Yoo, Kris Mun, Ouafa

Messaoudi, Estelle Depaepe, Bernhard Frodl, Josef Glas Structural Engineer: Maning Scenographer:

Ducks Sceno General Contractor: Norpac Client: Ville de Lille

el 1963, Richard Held e Alan Hein condussero un classico e piuttosto crudele esperimento neurologico in cui due gattini venivano fatti crescere dalla nascita in una giostra. Un gattino poteva muoversi liberamente nel percorso circolare, mentre l’altro era legato a una navetta sospesa tirata dal gattino libero. Con lo svilupparsi dei tessuti cerebrali dei due cuccioli, le loro percezioni e azioni erano integrate in un sistema neurologico coerente. Il gatto libero era capace di collegare l’atto del camminare alle proprie percezioni, mentre per l’altro l’azione e la visione risultavano separate. Dopo alcune settimane, i gattini furono liberati dalla giostra. Il gatto libero si muoveva e comportava normalmente, mentre l’altro inciampava e sbatteva sugli oggetti ed era afflitto da agnosia – una condizione di cecità mentale portata da cause neurologiche e non psicologiche. Il secondo gatto non riusciva a coordinare i suoi movimenti con ciò che vedeva perché nella sua esperienza azione e percezione non erano mai esistite in un continuum unico. L’esperimento di Held e Hein ha provato che queste due facoltà sono inseparabili – la percezione poggia sull’azione e l’azione è possibile solo attraverso la percezione. Tutto questo implica qualcosa di quasi fondamentale per l’architettura, in cui normalmente si pensa alla pianta come alla superficie dell’azione e ai muri come alla superficie della percezione. Ragionando secondo l’esperimento di Held e Hein, gli architetti non possono semplicemente partire dalla pianta e svilupparla verso l’alto lungo il vettore di gravità per creare un edificio o uno spazio. Invece di accettare questa distinzione a priori tra pavimento e muri, azione e percezione, dovremmo interessarci del continuum neurologico tra queste due facoltà e trovare il vettore che le collega. Mi sento di affermare che questo legame tra azione e percezione, movimento e immagine è l’atto della costruzione; è il vettore della tettonica. Voglio collegare l’idea della visione come qualcosa in progress alla nozione di architettura come connessione parallela tra il fare e il fatto. Per esemplificare, presento alcuni progetti, incentrati su questa relazione tra azione e percezione, realizzati con diverse strategie tettoniche. Nel marzo di quest’anno, abbiamo terminato la conversione di una vecchia fabbrica tessile nel centro della città francese di Lille in un complesso per le arti che comprende una scuola, spazi espositivi, alloggi per artisti, una biblioteca e anche un bagno turco, adiacente a una sala da concerti di nuova costruzione con sale per le prove e uffici. Il progetto si chiama Maison Folie e inverte la distinzione, coniata da Gottfried Semper, tra ciò che sostiene (struttura, fatta di materiali duri come il legno) e ciò che è sostenuto (morbidi materiali tessuti che forniscono il riempimento della struttura). Costruire, secondo Semper, era collocare quattro elementi in un determinato ordine: a. le fondazioni sulla terra (superficie dell’azione); b. le colonne agli angoli di legno (costruzione); c. il rivestimento tessile per le pareti e il tetto (superficie della percezione); d. il fuoco nel camino (sensazione). In contrasto col modello di Semper, in cui si presume che la tettonica sia collocata agli angoli dell’edificio, nel caso della sala concerti Maison Folie il bordo è espanso verso l’esterno e intrecciato in una superficie che attraversa la facciata. La geometria dell’edificio è modulata dal movimento e dalla luce: la superficie si trasforma a seconda delle diverse posizioni del sole, cambiando da riflettente a trasparente. L’esperienza che si ha dell’edificio è contingente al punto in cui si sta e all’ora del giorno. Anche un altro edificio che abbiamo terminato quest’anno, la SonO-House, in Olanda, è utile per illustrare il processo di azione che diviene struttura. Abbiamo iniziato tracciando i movimenti della gente nelle proprie case – movimenti abituali, attività, azioni, sequenze. Abbiamo diviso il tutto in tre scale correlate: movimenti del corpo, delle giunture e delle estremità. Poi abbiamo codificato questi tre tipi di movimenti su una striscia di carta: per esempio, quando un movimento del bacino (che sempre implica il movimento di tutto il corpo)

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Nelle pagine precedenti e in queste, viste della sala da concerti Maison Folie, realizzata a Lille. Il progetto consiste nella ristrutturazione di una vecchia fabbrica tessile e nella

costruzione di un ampliamento in cui sono contenuti una sala polifunzionale per concerti, teatri di produzione, eventi legati alla moda, studi, spazi espositivi, una mediateca, ambienti comuni per

gli artisti, uffici e un ristorante. I due edifici sono collegati da una facciata metallica che modifica la propria apparenza a seconda delle ore del giorno e della posizione di chi guarda.

Previous pages and these pages, views of the Maison Folie concert hall built in Lille. The project involves the reconstruction of an old textiles plant and construction of an extension holding a

multi-purpose hall for concerts, production theatres, fashion events, studios, exhibition spaces, a media-library, communal premises for artists, offices and a restaurant. The two buildings are

connected by a metal façade that changes appearance at different times of day and from different points of view.

era accompagnato dal movimento di una giuntura (per esempio la flessione di un gomito o di un ginocchio), la striscia di carta veniva tagliata al centro. Movimenti aggiuntivi di piedi o mani erano segnati da un altro taglio. Ogni taglio dava alla carta la possibilità di essere piegata ai lati. Abbiamo sviluppato tre di queste strisce, ciascuna col proprio schema di tagli relativo alle diverse coreografie e sequenze. Quando abbiamo unito insieme le tre strisce ai punti di taglio, abbiamo ottenuto una struttura ad arabesco molto complessa: eravamo al nucleo di ciò che io chiamo costruttivismo soft. L’arabesco di carta intrecciata non è il fine aprioristico del progetto bensì il risultato complesso di un processo di calcolo analogico. Invece di seguire il metodo di estrusione planare, abbiamo utilizzato un processo in cui l’alzato rimanda informazioni al piano e vice versa. Presa da sola, la striscia di carta è un elemento morbido che non può stare in piedi, ma in cooperazione con altre acquista rigidità strutturale. In termini semperiani, è un elemento tessile che diventa tettonico. La relazione tra rigido e morbido e la gerarchia tra ciò che sostiene e ciò che è sostenuto viene invertita. Invece di iniziare con un oggetto che può stare in piedi e poi deformarlo, qui la curvatura è la reale proprietà emergente che costruisce mentre innalza. Diamo ora uno sguardo all’ultimo progetto dei Nox, la D-Tower, ultimata in agosto. Come la Son-O-House, la D-Tower è un progetto d’arte. Ovviamente utilizziamo i nostri progetti artistici non solo per indagare le relazioni tra azione e percezione in modo più approfondito di quanto ci permetterebbero molti progetti di architettura, ma anche per studiare le tecniche di manifattura. Le tecniche di manifattura dei materiali morbidi sono basate sulla variazione e sulla serialità non standardizzata. Vorrei sottolineare come la nostra ricerca non sia relativa al “progetto a forma libera” (come spesso in modo la si interpreta erroneamente), o alle forme amorfe o ai “blob”. Essa tende a cercare modalità di articolazione nuove e complesse. Considero il mio lavoro al nucleo dell’architettura, non ai bordi, il mio amore per Palladio o Terragni è profondo e sentito come per ogni altro architetto. Il mio lavoro riguarda l’ordine, la struttura e come si articola la loro relazione. La sola differenza è che io lavoro con un nuovo sistema di complessità e di continuità, invece che con elementi (semplici). Lavoro con strumenti topologici, cioè con sistemi che si basano più sulle relazioni che non sugli elementi singoli. La D-Tower ne è un buon esempio. Se si considera il progetto di un tempietto, gli elementi sono fissati in anticipo: cupola, architrave e colonne. Il progetto della struttura è basato sulla proporzione e sulla somiglianza tipologica: come mettere insieme gli elementi prefissati in relazioni fisse di proporzione. La proporzione è una forma intelligente di ordine, vorrei aggiungere, quando aumentiamo la scala del tempietto, gli elementi non mantengono la stessa proporzione sebbene rimangano gli stessi elementi. Se compariamo questo col baldacchino del Bernini a San Pietro, vediamo già una maggiore flessibilità, una variabilità più “tessile”, ma gli elementi rimangono distinti. E’ chiaro che Bernini è riuscito a usare il movimento per creare continuità, una unità di ordine maggiore di quella raggiunta dalla statica classica, e vediamo anche che tale movimento (a spirale e a ricciolo) è irregolare rispetto alle regole della proporzione. La D-Tower è stata generata con una superficie astratta di continuità, una superficie di relazioni, una superficie che può essere curva o diventare una cupola o essere slittata e arricciata in alcuni punti in modo da formare delle colonne di sostegno. Se si guarda con attenzione la D-Tower, si può capire dove le colonne perdono il loro nome e diventano un arco? No. In tal senso è più gotica che barocca. E non si intende qui rappresentazione o forma, la relazione colonne-volta non è decostruita, si tratta di struttura, di costruttivismo. Il movimento crea veramente gli elementi strutturali, o come si dice nella teoria della complessità, essi emergono dal basso verso l’alto. Lars Spuybroek/Nox 62 l’ARCA 196

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D-Tower, Doetinchem Credits Project: NOX Project Team: Lars Spuybroek, Pitupong Chaowakul, La D-Tower è un ibrido coerente di diversi media in cui l’architettura è parte di un più ampio sistema di relazioni. La struttura, alta 12 metri, è composta da geometrie variabili che costituiscono una superficie complessa realizzata con materiale epossidico la cui forma è stata generata al computer. La volta, le colonne e la superficie del guscio sono parte di un medesimo continuum. La torre è connessa a un sito web in cui sono visualizzate in un “paesaggio virtuale variabile” le risposte di un numero selezionato di abitanti di Doetinchem a un questionario che rappresenta le mutazioni topoetnografiche della cittadina olandese; una serie di LED colorati (verde, rosso, blue e giallo) rappresentano quattro tipi di emozione (odio, amore, felicità, paura) e si modificano a seconda delle risposte degli abitanti al questionario. The D-Tower is a coherent hybrid of different media in which the architecture is part of a wider system of relations. The 12-metre-hight structure is composed of variable geometric forms forming a complex surface made of an epoxy material whose form was computer designed. The vault, columns and surface of the shell are part of the same continuum. The tower is connected to a web site in which a “variable virtual landscape” visualises the replies given a selection of the inhabitants of Doetinchem to a questionnaire representing the topoethnographic changes to this Dutch town; a set of coloured LEDs (green, red, blue and yellow) represent four kinds of emotion (hate, love, happiness, fear) and alter according to the inhabitants’ answers to the questionnaire.

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Chris Seung-Woo Yoo, Josef Glas, Norbert Plaz, Q.S.Serafijn (artist), V2_Lab (Simon de Bakker, Artem Baguinski)

n 1963, Richard Held and Alan Hein conducted a classic and rather merciless neurological experiment in which two kittens were raised from birth in a carousel. One kitten was able to move freely around a circular track, while the other was strapped in a suspended gondola, which was pulled by the free cat. As the young animals’ brain tissues developed, their actions and perceptions were integrated into a coherent neurological system. The free cat was able to link the act of walking to its own perceptions, while for the other, action and vision were severed. After a number of weeks, the kittens were released from the carousel. The free cat moved and behaved normally, while the other stumbled and bumped into objects, and was afflicted with agnosia—a condition of mental blindness brought on by neurological rather than physiological causes. The second cat could not coordinate its movements with what it saw because in its experience, action and perception had never existed in the same continuum. The experiment by Held and Hein proved that these two faculties were inseparable—perception relies on action and action is only possible through perception. This implies something quite fundamental for architecture, where the plan is typically thought of as the surface of action and the wall as the surface of perception. Reasoning through Held and Hein’s experiment, architects cannot simply start with a plan and extrude it upward according to the vector of gravity to create a building or a space. Rather than accept this a priori distinction between floor and wall, action and perception, we must address the neurological continuum between these faculties and find the vector that connects them. I would argue that this link between action and perception, movement and image is the act of construction; it is the vector of tectonics. I want to connect the idea of vision as something in progress to the notion of architecture as a parallel connection between the making and the made. As examples, I present here a number of projects that address this relationship between action and perception, through different tectonic strategies. In March this year we finished the conversion of an old textile factory in the center of the city of Lille, France, into an arts complex that includes a school, exhibition spaces, artists’ housing, a library, and even a Turkish bath next to a newly build concert hall with rehearsal studios and offices. The project named Maison Folie reverses the distinction, coined by Gottfried Semper, between that which carries (structure, made of hard materials like wood) and that which is carried (soft, woven materials that provide infill between structure). Building, according to Semper, was the placing of four elements in a certain order: a. the foundation in earth (surface of action), b. the columns on the corners in wood (construction), c. the cladding in textile for the walls and roofing (surface of perception) and, d. the fire from the hearth (sensation). In contrast to the Semperian model, in which the tectonic is assumed to be located at the corners of the building, in the case of our concert hall Maison Folie the edge is spread out and woven into a surface across the facade. The geometry of the building is modulated by movement and light: the surface transforms with the sun’s varying positions, changing from reflective to transparent. One’s experience of the building is contingent on where one stands and at what time of the day. Another building we finished this year, the Son-O-House, in the Netherlands, also illustrates the process of action becoming structure. We began by tracing the movements of people in their houses—habituated movements, practices, actions, and scripts. These were subdivided into three interrelated scales: movements of the limb, joint, and extremities. We then coded these three types of movements onto a strip of paper: for instance, when a hip movement (which always entails the movement of the whole body) was

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La Tana di Alice/Alice’s Burrow Credits Project NOX Project Team: Lar Spuybroek,

La Tana di Alice è uno specchio tridimensionale, secondo la tradizione classica della Sala degli Specchi, già presente nella Domus Aurea di Nerone e nei Palazzi barocchi dell’Europa centro meridionale. Il concetto è ampliato secondo le moderne tecnologie della realtà virtuale e con le tecniche di proiezione interattiva che permettono di cambiare il tempo reale, di fronte allo specchio elettronico. La geometria è basata sul gioco delle somiglianze, tra replicazione e riproduzione. Abbiamo separato e prolungato di volta in volta un insieme di linee attraverso una serie di operazioni, in modo tale che ogni linea ne contenesse un’altra e questa, a sua volta, ne contenesse un’altra ancora, come in un processo di genesi continua. Questo processo di implicazione/ esplicitazione produce una superficie complessa formata da una iterazione di nervature, realizzate in poliestere, che ne costituiscono l’effettivo spazio interno. The Alice’s Burrow is a 3-dimensional mirror, in the classic tradition of the Mirror Hall, already found in Nero’s Domus Aurea but also in the Baroque Palaces of Middle and Southern Europe. This concept is extended into the modern technologies of virtual reality, of interactive projection techniques allowing the possibility of realtime change, in front of an electronic mirror. Its geometry is based on this play with the two similarities, between replication and reproduction, between the idea that change comes out of the self or that it is enforced from the outside. We have a set of lines split and lengthened through several operations, similar to the idea of offspring, in such a way that each line can contain one line and then another. This process of implication/explication results in a complex surface that consists of a series of selfsimilar ribs (made of polyester) that form the actual space on the inside.

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Ludovica Tramontin Client: Roberto Masiero/Fondazione Nazionale Carlo Collodi

accompanied by a joint movement (like the flexure of an elbow or knee), the strip of paper was cut down the middle. Additional foot or hand movements were mapped by another cut. Each cut gave the paper a potential to bend sideways. We developed three such strips, each with their own patterns of cuts that were related to different choreographies or scripts. When we stapled these three strips together at the points where they were cut, we ended up with a very complex arabesque structure. Here we get at the core of what I call soft constructivism. The interlaced arabesque of paper is not the a priori goal of design but the complex result of an analog computing process. Instead of following the planar extrusion method, we employ a process in which the elevation feeds information back to the plan, and vice versa. On its own, the strip of paper is a soft element that could not stand up, but in cooperation with others it gains a structural rigidity. In Semperian terms, it is a textile element that becomes tectonic. The relation between rigid and soft and the hierarchy between the carrier and carried are inverted. In stead of starting with an object that can stand up and deform it afterwards, here the curvature is the actual emergent property that constructs while it elevates. Now let us look at the latest NOX project, D-tower, which has been finished last month. Like Son-O-House D-tower is an art project. Clearly we use our art projects not only to research the relationship between action and perception in a much more throurough way than a lot of architecture projects would allow us to do, but also the manufacturing techniques. Soft manufacturing techniques are techniques of variation, of non-standard seriality. I want to stress here that our research is not at all about ‘free form design’ (it is often mistaken for that which worries me a lot), or about amorphous forms or ‘blobs’, it is about finding new, complex ways of articulation. I consider my work being at the core of architecture, not at the fringes, my love for Palladio or Terragni is as large as felt by any other architect. My work is about order, structure and how to articulate their relationship. The only difference is that I work with a new tools of complexity, with tools of continuity, instead of working with (simple) elements. I work with topological tools, i.e. I work with systems that are about relations, more than about elements. The D-tower is a good example of that. Consider the design of a small tempietto, the elements are fixed in advance: cupola, architrave and columns. The design of the structure is based on proportion and typological resemblance: how to put the pre-existing elements together in fixed relations of proportion. Proportion is an intelligent form of order, I would like to add, when we would scale up the size of the tempietto the elements would not keep the same proportion, though they would stay the same element. If we compare that to Bernini’s baldacchino in St.Peter’s we see already more flexibility, more ‘textile’ variability in the elements, but they are still distinct elements. Clearly Bernini succeeded in using movement to create a continuity, a wholeness of order that is larger than the classicist static set-up, and we also see that this movement is at odds with the rules of proportion. D-tower was generated with an abstract surface of continuity, a surface of relations, a surface that could either curve to become a dome, or a surface that could split up, and locally curl up completely to form columns to stand on. If we look carefully at the D-tower, could we say where the columns lose their name to become a vault? We cannot. In that sense it is more gothic than baroque. And this is not an issue of representation or of form, the column-vault relation is not deconstructed, no, it is an issue of structure, of constructivism. The movement actually creates the structural elements, or as the say in complexity theory, they emerge bottom-up. The relation comes before the elemental. Lars Spuybroek/Nox 196 l’ARCA 67


Son-O-House, Son en Breugel Credits Project: NOX/Lars Spuybroek Project Leader: Josef Glas Project Team: NOX: Lars Spuybroek

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with Chris Seung-woo Yoo, Josef Glas, Ludovica Tramontin, Kris Mun, Josef Glas, Geri Stavreva, Nicola Lammers

Structural Engineer: Bollinger+Grohmann Steel Contractor: SFL Metallbau Client: City of Son en Breugel Public art work for

Industrieschap Ekkersrijt in collaboration with composer Edwin van der Heide

Son-O-House è un progetto artistico, “una casa in cui il suono diventa vivo”, non una casa reale bensì una struttura che fa riferimento alla vita e ai movimenti quotidiani del corpo degli “abitanti”. Nella

Son-O-House una composizione musicale genera continuamente nuovi schemi sonori attivati da sensori che rilevano i movimenti dei visitatori. La struttura è stata generata attraverso un

processo definito dai progettisti “costruttivismo soft”. Son-O-House is an art project, “a house where sounds live”, not being a real house, but a structure that refers to living and the

bodily movements that accompany habit and habitation. In the SonO-House a sound work is continuously generating new sound patterns activated by sensors picking up actual movements of visitors.

The structure has been generated through a process that the architects described as “soft constructivism”.

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Ateliers Jean Nouvel

Geometrie variabili

Ateliers Jean Nouvel

Water Complex in Le Havre Renderig della torre metallica alta 120 metri che individua il Centro del mare e dello sviluppo sostenibile la cui realizzazione è prevista per fine del 2007 a Le Havre, sul molo delle Antille. Questo insieme è completato dal Complesso acquatico, sul molo della Réunion, la cui ultimazione è prevista entro la fine del 2006. Renderings of the 120-metre-tall metal tower marking the Sea and Sustainable Development Centre, planned to be built over on Antille Pier in Le Havre by the end of 2007. The centre is completed by a Water Complex on Réunion Pier, planned to be completed by the end of 2006.

rincipale porto francese per il traffico di container e quinto porto europeo, Le Havre è una città la cui origine, storia, sviluppo e prospettive future sono imprescindibili dal mare. Mare e porto che hanno segnato non solo i momenti di maggior splendore militare, economico e sociale della città o, in modo drammatico, le pesanti distruzioni della guerra ma che hanno fortemente influenzato meccanismi e sistemi di espansione urbana. Oggi Le Havre sta vivendo un momento di grande riscatto, sia artistico, con il riconoscimento dell’intervento di ricostruzione di Perret come patrimonio storico, sia economico e sociale: dal progetto della nuova area portuale (Porto 2000) destinata a duplicare il traffico dei container, a una serie di interventi a vocazione turistica, residenziale, commerciale e di servizi destinati a riqualificare gli antichi bacini e le zone dei docks del XIX secolo recuperando gli antichi legami tra la città e il mare. E’ nella dinamica di questa situazione in pieno fermento che si inserisce il concorso per il Centro del mare e dello sviluppo sostenibile, un progetto che nasce con l’ambizione di allargare e potenziare le conoscenze su temi, quali la modernità della navigazione marittima, la complessità tecnica dei porti, la loro dimensione economica e industriale, profondamente intrecciati alla realtà storico sociale della città. Un intervento in grado di coinvolgere il grande pubblico e capace di coniugare gli aspetti attrattivi, ludici e interattivi alla dimensione scientifica ed economica dell’insieme. Da una consultazione promossa lo scorso anno sono stati selezionati gli studi di Daniel Libeskind, Jean Nouvel e MVRDV con la vittoria finale della proposta francese. L’intervento di Nouvel in effetti declina con un’apparente semplicità i dati del programma, calibrando le nuove presenze con una discrezione e un’eleganza di vocabolario, di giochi compositivi e volumetrici, di prospettive che riassumono in pochi gesti la dimensione poetica, le suggestioni spaziali, le densità come le sfrangiature della geografia del porto. “Porto prima di essere

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città, Le Havre ha accompagnato tutte le mutazioni legate allo sviluppo del commercio marittimo...e il Centro del mare ne rappresenta il progetto più emblematico, che abbraccia in un tutt’uno l’aspetto ecologico dell’estuario, la storia della navigazione havrese, la saga dei transatlantici e il divenire della regione”. Appropriarsi dello “spirito del luogo” e tradurlo in un simbolo forte in grado di segnare l'ingresso della città in una nuova era, il racconto di Nouvel ci porta a contatto con il mare, il porto e la storia della città. Il progetto articola due grandi insiemi: il Centro del mare e dello sviluppo sostenibile e il Complesso acquatico. Il primo, sul molo delle Antille, è individuato da due blocchi minerali che rinchiudono la base di una torre metallica di 120 metri da cui si domina tutto il porto. A quota 55 e 99 metri due piattaforme panoramiche ospiteranno esposizioni temporanee e permanenti e un ristorante belvedere. L’intervento si inscrive al confine tra un contesto portuale e una trama urbana dialogando sia con la grande scala della realtà del porto, sia con la città di Perret e la sagoma svettante delle sue due torri che si staccano sullo skyline della città. Sul molo della Réunion, il Complesso acquatico, costituito da una piscina esterna riscaldata, una piscina ludica esterno/interno e un centro di balneoterapia, è risolto da un gioco di blocchi massicci dalle geometrie variabili che si succedono in una composizione complessa che si offre ai visitatori come una sorta di “massa svuotata”. Dal gioco di aperture in facciata, disposte in modo aleatorio, si individua la ricchezza degli spazi interni, un mondo abitato dall’acqua in cui si articolano le piscine, gli spogliatoi, i percorsi alternati agli spazi verdi e tagliati dalla luce naturale filtrata dalle superfici vetrate. L’osmosi tra interno ed esterno è assicurata dal trattamento delle facciate che si aprono durante l’estate sulla piscina e l’inverno dei canali d’acqua calda che comunicano con la piscina esterna riscaldata. Elena Cardani

rance’s busiest port for handling containers and the fifth busiest in Europe, Le Havre is a city whose roots, history and future prospects are inseparable from the sea. Its seaside location and port are not just the scene of the city’s greatest military, economic and social victories or, more dramatically, the devastation caused by the war (over 150 hectares of the city centre were completely razed to the ground during the 1944 air raids), they have also played a key part in its urban expansion. Le Havre is currently experiencing a high, not only artistic through official recognition of Perret’s reconstruction project as part of the nation’s historical heritage, but also socio-economic: the project for a new port area (Port 2000) designed to double the amount of containers being handled and a number of tourist/housing/business projects aimed at redeveloping the old 19th century harbours and docks to restore the city’s bonds with the sea. The competition for a sea centre and sustainable growth fits in neatly with this bubbling situation. The project is designed to broaden and extend our knowledge of matters such as the modernity of maritime navigation, the technical intricacy of port facilities and economic-industrial factors associated with them, deeply interwoven with the city’s historical-social background. A project capable of getting the whole community involved and of combining playful-interactive attractions with more strictly scientific and economic considerations. Careful deliberations last year resulted in the selection of Daniel Libeskind, Jean Nouvel and MVRDV, with the final victory going to the French design. Nouvel’s project handles the input from the brief with quite staggering simplicity, or so it seems, carefully gauging the new presences in a discretely elegant stylistic vocabulary, drawing on playful stylistic/structural tricks, perspectives and views that sum up its overall artistry, spatial layout, and the geographic density ratings of

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the port, through just a few simple gestures. “More a port than a city, Le Havre has followed all the developments in sea trading….and the Sea Centre is its most emblematic project, encompassing everything from ecological factors connected with the estuary, the history of local sea faring, the history of ocean liners, and the region’s gradual growth.” Taking hold of the “spirit of the place” and transforming it into a powerful symbol capable of marking the city’s entry into a new era, Nouvel’s stylistic narrative puts us in touch with the sea, port, and history of the city. The project sets out two main units: the Sea Centre and sustainable development, and the Water Complex. The first unit on Antille Pier features two mineral blocks encircling the base of a 120 metre tall metal tower overlooking the entire port. Two observation platforms at heights of 55 and 99 metres will hold temporary and permanent exhibitions and a panoramic restaurant. The project is set on the border between a port landscape and the city, interacting with the port, city of Perret, and the towering outline of its two towers standing out on the cityscape. The Water Complex on Réunion Pier, composed of a 50x20-metre heated outdoor pool, an indoor/outdoor leisure pool and a water-therapy centre, features an interplay of solid blocks of different shapes and forms that combine to form an elaborate composition that looks like a “hollowed mass” to visitors. The interplay of openings in the façade, placed randomly, highlights the variety of interior spaces, a world inhabited by water furbished with pools, changing rooms, and paths alternating with greenery and cut through by natural light filtering through the glass surfaces. The osmosis between interior and exterior is ensured by the design of the facades, which open up onto the pool and outdoor beaches in summer, while warm water passage ways provide access to the heated outdoor pool in winter.

Credits Project: Ateliers Jean Nouvel Engineering: Sero, Arup Consultants: Ducks Sceno (scenography), J.P. Lamoureux (acoustic), Pierre Lefèvre (environmental quality) Project Architect: Mirco Tardio Architects: J. Angelini, M. Grzadziel, V. Laureau, X. Laplae, F. Lleninger, M. Puig Vila, A. Manriquez, G. Serra, L. Senechal, Q. Zou Model: Jean Louis Courtois Rendering: jean Angelini Illustration: Didier Ghislain Client: Mairie du Havre, CODAH

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Viste dalla torre del Centro del mare delle zone degli antichi bacini e dei docks del porto di Le Havre, oggi oggetto di un esteso programma di recupero e rivitalizzazione. Nella pagina a fianco, tavola riassuntiva del progetto per il Centro del mare: in alto, prospetto e

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sezione, schemi strutturali e funzionali della torre; al centro, rendering del concetto museale; in basso, dell’entrata del Centro del mare e panoramica del porto dalla torre. La torre è attraversata da due piattaforme, una di 1200 mq a 55 m

e una di 2000 mq a 90 m destinate a ospitare esposizioni temporanee, permanenti e un ristorante belvedere. Nella pagina successiva, a sinistra, planimetria generale; a destra, pianta del piano terreno e del piano a 90 m; in basso piante della torre.

Views of the Sea Centre tower in the old docks and basins area of Le Havre port, currently undergoing extensive redevelopment and regeneration. Opposite page, summary chart of the project for the Sea Centre: top, elevation and section, structural/functional

diagrams of the tower; centre page, rendering of the museum concept; bottom, entrance to the Sea Centre and view of the port from the tower. The tower is crossed by two platforms, one measuring 1200 square metres at 55 metres and the other measuring

2000 square metres at 90 metres, designed to host temporary and permanent exhibitions and a panoramic restaurant. Following page, left, site plan; right, plan of the ground floor and floor at 90 metres; bottom, plans of the towers.

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Dall'alto, piante del secondo e del primo piano, sezioni del Complesso acquatico che si compone di tre entità principali, una piscina sportiva esterna di 50 x 21 m con acqua riscaldata, una piscina ludica eterno/interno e un centro di balneoterapia. Nelle pagine successive, rendering del Complesso acquatico composto da un insieme di elementi minerali a geometria variabile che articolano piscine, spogliatoi, spazi verdi e servizi. La facciata è individuata da un gioco di aperture aleatorie scolpite nella massa che mettono in contatto con la ricchezza degli spazi interni. From top, plans of the second and first floors, sections of the Water Complex composed of three main entities, a 50 x 21 m outdoor competition swimming pool with heated water, an indoor/outdoor leisure pool and a watertherapy centre. Following pages, renderings of the Water Complex which is composed of a number of different mineral elements of different shape and size, combining to provide pools, changing rooms, landscaping and utilities. The facade features an interplay of random openings sculpted in the mass bringing it into contact with the wealth of interior spaces.

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Roberto Pamio

Antenne d’Italia New Icons a telefonia mobile in soli dieci anni di utilizzo si è diffusa più di quanto abbia fatto quella fissa in un secolo. Il telefonino è un po’ come una rice-trasmittente, riceve e invia segnali attraverso onde elettromagnetiche, per superare gli ostacoli il segnale ha bisogno di essere portato in alto, così come per i trasmettitori radio, per i ripetitori televisivi. Raggiungere un utente mobile o una località si dice anche “illuminare” ed è in effetti come se si dovesse illuminare una grande superficie. Così come per illuminare un piazzale servono tanti pali e tante lampade a seconda dell’intensità prevista sul piano di calpestio, così per la telefonia cellulare occorrono tante stazioni di trasmissione in base al territorio e alla potenza del segnale. In pochi anni le antenne sono spuntate ovunque, di varie dimensioni, tutte private, su proprietà privata. Chi poteva verificare se un’antenna veniva modificata, potenziata, spostata, innalzata? Nel 2001 il comune ha proposto ai gestori di installare alcune delle nuove antenne in spazi pubblici. Questa soluzione ha almeno tre vantaggi: consente all’amministrazione di avere un controllo diretto; trasferisce nelle casse comunali risorse preziose che saranno usate nell’interesse collettivo; in genere gli spazi pubblici sono più distanti dalle abitazioni e comportano minori problemi di esposizione ai campi magnetici per il vicinato. Le antenne per la telefonia mobile rappresentano sì un interesse privato ma, essendo un servizio utile, rappresentano anche un interesse pubblico. Per quanto riguarda la forma di queste antenne bisogna considerare che oltre a garantire che il servizio pubblico di telefonia mobile venga effettuato in tutta sicurezza bisogna fare in modo che le stazioni radio base abbiano anche un valore estetico. Anche il loro posizionamento è importante, a questo proposito abbiamo pensato che la strada è già tracciata, già accoglie le reti dell’acquedotto, dell’Enel, del telefono fisso… già ci sono le pensiline, gli altissimi pali che illuminano le rotatorie, i tanti pali per l’illuminazione, per i semafori, per la segnaletica. Ecco dunque che la strada diventa il luogo dove vi è già una consuetudine ad accettare la presenza di “segnali” verticali. Queste antenne sono inserite in ogni area delle convivenze urbane, dall’estrema periferia al cuore della città, non possono essere dei tralicci di ferro con delle padelle e delle casse attaccate. Queste antenne non sono solo una necessità ma sono anche uno dei simboli della contemporaneità. Questi progetti dunque sono basati non solo su una ricerca di funzionalità e sicurezza, ma anche di bellezza, e armonia. I progetti delle nuove antenne per le telecomunicazioni scaturiscono da uno studio ventennale sulla costruzione di elementi verticali decorativi e simbolici. Negli anni Ottanta l’architetto Pamio ha lavorato a Città del Messico e le torri-sculture di Luis Barragan (cinque monoliti colorati alti tra i trenta e i cinquanta metri) hanno stimolato la sua sensibilità compositiva. Quasi dieci anni prima aveva progettato a Noci, vicino a Bari, una torre verticale a spezzare l’orizzontalità di un prospetto.

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Negli anni successivi Pamio ha voluto e potuto confrontarsi con la costruzione di elementi verticali simbolici aventi la funzione principale di essere elementi di riconoscibilità, segno distintivo lungo la monotonia delle strade mercato della città diffusa. Così nascono le due torri-segnali in vetro della Leucos, a Scorzè, la prima all’assemblaggio e la seconda per la sede amministrativa. Quest’ultima mostra chiaramente come Pamio abbia assimilato e fatto proprio l’esempio di Barragan, come le torri di Città del Messico anche la scultura della Leucos ha base triangolare e spiccata verticalità ma la similitudine si ferma qui. Pamio ha trasportato la torre nel contesto e nella cultura veneziana, ha eliminato completamente la matericità delle sculture messicane e ha adoperato il vetro colorato trasparente e mutevole, capace di cambiare aspetto con il variare della luce naturale. Luce e architettura sono un altro aspetto cardine del lavoro dell’architetto; luce che diventa protagonista invece del volume e della materia. Le architetture verticali che ha progettato nel corso degli anni sono tutte caratterizzate da una particolare leggerezza, dovuta all’utilizzo di materiale vetroso, o, come nel caso della torre costruita per la Nordica, dal contrasto di pieni e vuoti e dalla forma sinuosa. Lo studio di Pamio ha sempre avuto un ruolo importante (e lo ha tuttora) non solo nel campo dell’architettura ma anche in quello del design. Luce, leggerezza e verticalità sono concetti che l’architetto ha espresso da sempre anche nella progettazione di molte lampade. Nel corso della sua carriera progetta per la ditta Leucos le lampade Diane, Lancia e Diablo, lampade a stelo, alte meno di due metri ma pensate e progettate come se potessero diventare alte dieci volte tanto. Segni nello spazio che non nascondono la voglia di portare in alto la luce, strutture leggere che quasi sembrano staccarsi da terra. Tutto questo confluisce negli ultimi progetti verticali, le antenne telefoniche, che non sono più solo simbolo ma anche nuova tecnologia, o meglio, simbolo della nuova tecnologia. Queste portano dentro di sè anche il frutto dell’esperienza maturata nel campo del design, come le lampade progettate dall’architetto così anche le antenne sono elementi di arredo. La città diventa stanza, casa, e l’arredo arredo urbano. E’ difficile farsi dire da Roberto Pamio come e perché disegni determinate forme e quale sia il loro preciso significato. Ogni cosa nasce naturalmente da uno studio e un pensiero approfondito, ogni cosa ha una giustificazione, ma lui quasi non vuole raccontarlo, il suo sogno, come ha imparato studiando la filosofia giapponese Aikido, è perdere la memoria di questo percorso conoscitivo, e arrivare quasi all’utopia di progetti dettati unicamente dall’istinto. 196 l’ARCA 79


Nelle pagine precedenti, due tipologie delle antenne per telefonia mobile realizzate dallo studio di Roberto Pamio. Queste nuove icone contemporanee devono combinare gli standard di sicurezza con le qualità estetiche richieste dalla collocazione in aree pubbliche. Previons pages, two types of aerials for mobile phones designed by the Roberto Pamio firm. These new modern-day icons must combine high safety standards with the aesthetic qualities expected of anything set in a public location.

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n just 10 years more mobile phones have been purchased than land lines installed over an entire century. A mobile is a bit like a two-way radio, it receives and transmits signals by electro-magnetic waves, so the signal must come from up on high in order to get past any obstacles, rather like radio transmitters for television relays. Reaching a mobile user or location is also referred to as “illuminating”, and it is indeed as if some large surface had to be lit up. Just as it takes plenty of lampposts (depending also on how bright they are) to light up a square, similarly mobile phones need lots of transmitters depending on the size of the signal and the area it has to cover. In just a few years privately owned aerials of all shapes and sizes have cropped up all over the place. So who ought to be entitled to decide whether an aerial is to be adjusted, strengthened, moved or set up? In 2001 city councils suggested some new aerials be installed in public places. This has at least three advantages: it allows administrators to take direct control; it would bring valuable resources into public funds, which could then be put to public use; generally speaking, public spaces are further away from housing and would mean less problems related to the local community’s exposure to magnetic fields. Mobile phone aerials might be a private concern, but they also provide a useful service in the general public’s interest. As regards the design of these aerials, the public mobile telephone service must obviously be safe, but the radio stations also need to meet certain aesthetic standards. How they are positioned is also important, and we thought the way ahead had already been set with the aqueduct and electricity board networks, not to mention all the telephone land lines…..we already have all the cantilevers, tall pylons, lampposts, traffic lights and road signs required. So the presence of vertical “signs” on roads is now getting to be an all too familiar sight. These aerials are found all over the cityscape, from the outer suburbs to the very heart of city centres. They are not just a necessity, they are authentic symbols of modern-day society. So we have not just worked on creating something practical and safe but also kept beauty and harmony closely in mind. The projects for new telecommunications aerials are based on a twenty-year study into the construction of decorative-symbolic vertical elements. In the 1980s the architect Pamio did some work in Mexico City and was stylistically inspired by the tower-sculptures designed by Luis Barragan (5 coloured monoliths measuring between thirty and fifty metres in height). Almost ten years earlier he had designed a vertical tower breaking

I

down the horizontality of an elevation in Noci, near the city of Bari. But Barragan’s sculptures are not just architectural designs, they are works of art. Over subsequent years Pamio set out (successfully) to tackle the construction of symbolic vertical elements basically designed to provide landmarks, distinctive features along the city’s long and monotonous market roads. This led to the design of two glass landmark-towers for the Leucos firm in Scorzè, one for the assembly unit and other for its business offices. The latter tower clearly shows how Pamio has inwardly digested and mastered what Barragan had to teach. Just like the towers in Mexico City, the Leucos sculpture has a triangular base and distinctly vertical design, but the similarity ends there. Pamio has built his tower in the historical-cultural setting of Venice; he has got rid of the material substance of the Mexican sculptures in favour of ever-changing, transparent coloured glass, whose appearance alters with changes in natural light. Light and architecture are another key features of Pamio’s architecture; light takes over from structure and material as the key player. All the vertical works of architecture he has designed down the years display a certain lightness through the use of glass or, as in the case of the tower built for Nordica, through a contrasting combination of solids and spaces and a winding form. Pamio’s architectural form has always had an important role (and it still does) in the field of design as well as architecture. Light, lightness and verticality are concepts which Pamio has always incorporated in all his lamp designs. During his career he has designed the Diane, Lancia and Diablo lamps for the Leucos firm, all with at least two-metre-tall tall stands, but devised and designed as if they were 10 times higher. Signs in space that do not hide the desire to take light up on high, light structures that almost seem to leave the ground. All this has come together in his latest vertical designs for telephone aerials, which are no longer just symbolic but also high-tech, or rather they epitomise the latest technology. They also embody all the experience gained in the field of design; just like the lamps he created the aerials are also pieces of furniture. The city has turned into a room, house, and the furnishing is urban furbishing. It is hard to get Roberto Pamio to say how and why he designs certain forms and just exactly what they mean. Everything emerges naturally from careful study and deep thinking, everything has its reasons for being, but he won’t tell us what they are. His dream, as he learned from studying the Japanese philosophy of Aikido, is to loose all trace of this cognitive path and reach the utopian dream of projects dictated by instinct alone.

Studi per diverse tipologie di antenne, in cui si coniugano anche funzioni supplementari, quali illuminazione, segnaletica, arredo urbano. Studies for different kinds of aerials, incorporating functions like lighting, signposting and urban furbishing.

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86 l’ARCA 196 foto di sofia bilotta

Pio Baldi direttore generale DARC

Scripta volant Già se ne è parlato nello scorso numero di settembre, ma vale la pena di riprendere l’argomento. La DARC (curatore Margherita Guccione) ha allestito a Venezia per la 9° Biennale internazionale di architettura la mostra: Sguardi contemporanei_50 anni di architettura italiana. È un lavoro articolato su due registri: da una parte si illustrano le ricerche affidate ad alcuni dipartimenti universitari per individuare i più rilevanti monumenti architettonici del recente passato, dall’altra 10 critici di rango dell’architettura italiana raccontano un edificio che possa rappresentare lo spirito della cultura architettonica degli ultimi 50 anni. Su questi edifici l’occhio di 10 artisti-fotografi esprime poi, con piena libertà interpretativa, punti di vista autonomi e in qualche caso confliggenti, aggiungendo un ulteriore grado di ricchezza alla rappresentazione. Il risultato (alcune delle immagini sono riportate su queste pagine) è una specie di gioco proposto dalla DARC per mettere sul tappeto il problema - che è invece molto serio - della protezione e manutenzione della parte nobile del patrimonio architettonico del secondo novecento. Questi monumenti architettonici del nostro tempo, occultati dal gigantesco sviluppo edilizio coevo del Paese, reclamano maggiore visibilità e conseguente maggiore attenzione e protezione. Parlo di protezione da due punti di vista. Il primo riguarda gli aspetti legati alla obsolescenza funzionale con rischio di distruzione o di forte alterazione delle caratteristiche volumetriche, tipologiche o morfologiche. Il secondo, più insidioso, riguarda i semplici aspetti manutentivi: bastano pochi lustri per far invecchiare malamente componenti e materiali dell’edilizia contemporanea e la loro riparazione o sostituzione può creare problemi di forte impatto. Basti pensare al caso virtuoso ed esemplare del restauro del grattacielo Pirelli di Giò Ponti a Milano o all’esempio negativo dell’intervento sulla palazzina Furmanik di De Renzi a Roma.

The exhibitions entitled Sguardi contemporanei_50 anni di architettura italiana, organised by Margherita Guccione from DARC at the 9th International Biennial of Architecture, will be composed of two sections: 10 critics, 10 works of architecture, 10 photographers (see photo opposite) and Inquiries into Italian Architecture in the second half of the 20th century.

di architettura italiana, curata da Margherita Guccione della DARC in occasione della 9ª Biennale Internazionale di Architettura, prevede due sezioni: 10 critici, 10 architetture, 10 fotografi (vedi foto a lato) e Indagine sulle architetture italiane del secondo novecento.

mostra Sguardi La contemporanei_50 anni

The exhibition devoted to the artist from Mantova Stefano Arienti will open on 5th November. The exhibition, whose layout is the work of Anna Mattirolo, uses the MAXXI’s spaces to display works from 1986 right down to those specially created for the exhibition.

di Stefano Arienti, artista mantovano. Il percorso espositivo, a cura di Anna Mattirolo, presenta, negli spazi del MAXXI, opere a partire dal 1986 fino a quelle realizzate appositamente per la mostra.

al pubblico Apre il 5 novembre la personale

The installation entitled Where is our place? by the Russian artists Ilya and Emilia Kabakov will be on display to the public at the MAXXI from 5th November. The exhibition, whose curator is Paolo Colombo, has been organised in conjunction with the Fondazione Querini Stampalia from Venice and the Mori Art Museum from Tokyo.

Ilya e Emilia Kabakov, sarà visitabile al MAXXI dal 5 novembre. La mostra, a cura di Paolo Colombo, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia e con il Mori Art Museum di Tokyo.

’installazione Where is Lour place? degli artisti russi

The Ricette d’artista workshop, running alongside the Stefano Arienti exhibition, marks the continuation of the MAXXI’s teaching programme. This idea was previously tested out with the exhibitions devoted to the architects Alessandro Anselmi and Aldo Rossi and the artist Ed Ruscha. Any schools interested should contact: svannini@darc.beniculturali.it

alla mostra di Stefano Arienti, prosegue l’attività didattica del MAXXI, già sperimentata in occasione delle mostre dedicate agli architetti Alessandro Anselmi e Aldo Rossi e all’artista Ed Ruscha. Per le scuole interessate: svannini@darc.beniculturali.it

il laboratorio Ricette Con d’artista, che si affianca

General Manager of DARC

Scripta volant We referred to this matter in the September issue, but it is worth mentioning it again. DARC (under the curatorship of Margherita Gruccione) has laid on an exhibition in Venice for the 9th International Biennial of Architecture entitled: Sguardi contemporanei_50 anni di architettura italiana. The exhibition works along two lines: on one hand, examining the work carried out by certain university departments to discover the most important architectural monuments of the recent past and, on the other, providing 10 highly rated critics of Italian architecture with the chance to give their own account of a building representing the spirit of architectural cultural over the past 50 years. 10 artist-photographers are then given complete freedom to read these buildings from their own independent and in some cases conflicting angles, thereby further enhancing the overall representation. The result (some of the pictures are shown here) is a sort of game created by DARC to broach the matter - which, in contrast, is a very serious issue - of protecting and maintaining the most noble part of the architectural heritage of the second half of the twentieth century.The architectural monuments of the age in which we live, virtually lost amidst all the major building development that has gone on at the same time in Italy, call for greater visibility and hence more care and attention. I am talking about protection in two ways. The first concerns aspects connected with functional obsolescence, entailing the risk of destruction or serious alterations to structural, stylistic or morphological features. The second more worrying problem concerns certain aspects of maintenance: it only takes a couple of decades for modern-day building materials and components to age, and repairing or replacing them can create problems with notable repercussions. Just take, for instance, the exemplary, virtuoso case of the renovating of Giò Ponti’s Pirelli skyscraper in Milan or the negative example of work on De Renzi’s Furmanik Building in Rome.

www.darc.beniculturali.it

Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee Ministero per i Beni e le Attività Culturali

DARC

OTTOBRE coordinamento lorenza bolelli pagina a cura di emilia giorgi progetto due_pavese

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foto di francesco allegretto


Rubriche e articoli sul mondo della progettazione, della produzione e della ricerca. Design, production and research.

Acontestuale ma narrativo Crystal Palace Sculpture Park Progetto: Wilkinson Eyre Architects Quando si dice “è un’astronave proveniente da chissà dove” si ripiega su un eufemismo tecnologico per non definire troppo brutalmente un edificio non in sintonia con il suo intorno. In questo caso, invece, la metafora spaziale è stata il punto di partenza per trasformare un’icona storica come il London Crystal Palace Exhibition Building in un’architettura del futuro. L’intervento consiste nella realizzazione del Crystal Palace Sculpture Park Images, visto che Londra, pur essendo un grande centro internazionale particolarmente attento alle arti, non dispone di un luogo interamente dedicato alla scultura. Lungo 150 metri, il nuovo palazzo di vetro con i suoi 54 metri di altezza dominerà l’area di Hyde Park. In comune con il famoso padiglione progettato da Joseph Paxton e realizzato nel 1851, la nuova costruzione ha lo stesso orientamento della navata trasversale del Crystal Palace. Ciò invece che lo contraddistingue è la forma neorganica ibridata da forti suggestioni tecnologiche. All’interno, percorsi in quota permetteranno ai visitatori di percepire globalmente uno spazio generatore di emozioni, sia per le vedute verso l’esterno sia per le sensazioni di galleggiamento nel vuoto. Chris Wilkinson e James Eyre, consapevoli della valenza naturalistica di un luogo come Hyde Park hanno puntato sulla sostenibilità attraverso lo sfruttamento dell’energia solare e il riciclo dell’acqua piovana. L’involucro dell’edificio è costituito da una pelle intelligente formata da cellule fotovoltaiche incapsulate nel vetro. Tale tecnologia permette il controllo dell’irraggiamento solare e di fornire energia elettrica. Alcune feritoie disposte sulla superficie dell’involucro garantiranno ventilazione naturale senza ricorrere a sistemi meccanici. Destinato ad accogliere mostre temporanee, il nuovo Crystal Palace è esso stesso una scultura a scala urbana, soprattutto durante le ore notturne, quando la luce lo trasformerà in uno straordinario faro metropolitano. Carlo Paganelli

Dall’alto, schizzi preliminari, rendering e sezioni trasversali del Crystal Palace Sculture Park a Londra.

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Dall’alto, schizzo della planimetria generale, fotomontaggio, sezione longitudinale. From the top, site plan sketch, photomontage, longitudinal section.

When somebody says “it is a spaceship arriving from goodness knows where”, this is actually a technological euphemism used to describe, as inoffensively as possible, a building that does not fit into its surroundings. However, in this case, the space metaphor actually provided the input for turning an historical icon like the London Crystal Palace Exhibition Building into a work of architecture of the future. The project was to design the Crystal Palace Sculpture Park Images, seeing as, despite being a major international centre with a keen interest in the arts, London does not have anywhere devoted exclusively to sculpture. 150 metres long and 54 metes tall, the new glass building will loom over the Hyde Park neighbourhood. Just like the famous pavilion designed by Joseph Paxton and built in 1851, the new construction has the same crosswise aisle design as the Crystal Palace. But its most distinctive feature is its hybrid neo-organic form bursting with allusions to technology. Inside, high-level walkways let visitors get an overall view of a space that generates emotions due to both views towards the outside and a feeling of floating in space. Well aware of the important nature-related features of a place like Hyde Park, Chris Wilkinson and James Eyre have focused on sustainability by exploiting solar energy and recycling rain water. The building shell is formed of a smart skin formed of photovoltaic cells encapsulated in glass. This kind of technology makes it possible to control solar radiation and supply electricity. Some slits in the surface of the shell provide natural ventilation without reverting to mechanical systems. Designed for hosting temporary exhibitions, the new Crystal Palace is an urban-scale sculpture in its own right, particularly at nighttime when light turns it into an extraordinary inner-city lighthouse.

From the top, preliminary sketches, rendering and cross sections of London Crystal Palace Sculture Park.

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Arte e spettacolo a Dallas New Arts District

Un nuovo ingresso per Nizza New Tramway

Progetto: Foster and Partners, OMA

Progetto: Marc Barani

L’idea è quella di far diventare la città texana di Dallas una delle capitali mondiali dell’arte e dello spettacolo. Per realizzare tale idea, la Dallas Center for the Performing Arts Foundation (www.dallasperformingarts.org) ha chiamato due degli esponenti di maggior spicco del panorama mondiale dell’architettura: Lord Norman Foster e Rem Koolhaas. Foster and Partners (sotto la guida di Lord Foster e di Spencer De Grey), cui è stata affidata anche la stesura del master plan per la risistemazione urbanistica dell’intero Arts District (dove sorgono anche gli edifici del Nasher Sculpture Center di Renzo Piano e del Morton H.Meyerson Symphony Center di I.M.Pei), ha progettato la Margot and Bill Winspear Opera House. Il progetto, pensato secondo i più avanzati criteri acustici, è caratterizzato da un grande volume cilindrico rosso con una facciata in vetro di circa trenta metri di altezza, che sarà l’elemento catalizzatore della Grand Plaza. La pianta della sala principale dell’Opera House riprende quella tradizionale a “ferro di cavallo”; intorno a essa sono organizzati gli spazi di servizio per gli spettacoli e quelli del pubblico che si estendono all’esterno nella piazza sotto una tettoia vetrata in aggetto dal perimetro dell’edifico. Rem Koolhaas e Joshua Ramus guidano l’Office for Metropolitan Architecture nella progettazione del secondo edificio previsto dall’operazione: il Charles and Dee Wyly Theatre. Si tratta di un teatro pensato in verticale con le varie funzioni disposte su strati sovrapposti in modo da garantire flessibilità e versatilità nella rappresentazione di opere sia classiche sia sperimentali e di piccole produzioni i danza e musica. Gli undici livelli del teatro, permeabili all’esterno attraverso i tamponamenti prevalentemente trasparenti, presentano un nuovo sistema di elementi strutturali intercambiabili che consentono la rapida riconfigurazione degli spazi interni anche grazie a sistemi meccanici ad alta tecnologia per la movimentazione del palcoscenico, del proscenio dell’arena destinata al pubblico. A questi due edifici si aggiungeranno la City Performance Hall, comprendente un black box theatre e una sala da musica, la sistemazione della Annette Strass Artist Square come arena all’aperto e la già citata sistemazione della Grand Plaza. L’operazione, finanziata da privati al 93%, è stata presentata lo scorso giugno e dovrebbe vedere l’apertura del cantiere nel 2005 (per quanto riguarda il parcheggio sotterraneo da 600 posti) e nel 2006 (per i due edifici e gli spazi pubblici esterni). Il completamento è previsto per il 2009.

What the Dallas Center for the Performing Arts Foundation (www.dallasperformingarts.org) has in mind is to turn the Texan city of Dallas into one of the world’s capitals of the performing arts. So the center involved two of the world’s main exponents on the architectural scene: Lord Norman Foster and Rem Koolhaas. Following Lord Foster and Spencer De Grey’s guidelines, Foster and Partners, which was also entrusted with laying out the master plan for the urban redevelopment of the entire Arts District (where Renzo Piano’s Nasher Sculpture Center and the Morton H. Meyerson Symphony Center by I.M.Pei also rise), designed the Margot and Bill Winspear Opera House. The project, which follows the latest acoustic criteria, is characterized by a great red cylindrical volume with a glazed, thirty- meter-high façade: this will be the Grand Plaza’s main attraction. The plan for the main hall of the Opera House is in the traditional horseshoe shape, and the facilities for the performances and the public are set around it, extending toward the square outside, under a glazed, overhanging canopy along the building’s perimeter. The plan for the second building to be constructed, the Charles and Dee Wyly Theater, has been entrusted to Rem Koolhaas and Joshua Ramus, who are working with the Office for Metropolitan Architecture. The theater has a vertical layout, with its various functions set out on superimposed layers, thus assuring flexibility and versatility in the representation of both classical and experimental works, and of small dance and music performances. The theater’s 11 levels, which – thanks to glazed closures that are mainly glazed – are open to the exterior, present a new system of interchangeable structural elements that allow for quick changes in the configuration of the interior spaces. This is also thanks to high-tech mechanical systems for moving the stage and the part of the arena’s apron that is meant for the audience. The City Performance Hall is to be added to these two buildings, and will include a black box theater and a music hall, the Annette Strass Artist Square – an outdoor arena – and the abovementioned redevelopment of the Grand Plaza. The operation, which is 93% privately finaced, was presented last June; the building yard should be opened in 2005 for the underground, 600-place parking area, and in 2006 for the two buildings and the outdoor public areas. The Center should be completed by 2009.

A destra dall’alto: planimetria generale, rendering della/right from the top site plan and rendering of Margot and Bill Winspear Opera House

Sotto da sinistra, pianta, sezione e diagrammi di studio del progetto di OMA.

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di/by Foster and Partners, vista aerea del/aerial view of Dallas Arts Districts, rendering del/of Charles and Dee Wyly Theatre di/by OMA.

Below from the left, plan, section and study diagrams of OMA’s project.

Sono partiti i lavori per il nuovo “tramway” di Nizza, un’operazione destinata a trasformare profondamente il sistema di trasporto pubblico della città risolvendo gran parte dei problemi dovuti alla saturazione del traffico cittadino. Il nuovo tram sopporterà un trasporto di circa 60.000 persone al giorno, con un convoglio ogni 4 minuti e una velocità commerciale superiore a quella degli autobus urbani, naturalmente il tutto sarà reso ancora più fluido da corsie preferenziali e dalla priorità rispetto alla circolazione delle auto. Tre linee innerveranno la città rispettandone non solo le caratteristiche urbane e architettoniche, ma anche contenendo al massimo il livello di inquinamento atmosferico e acustico, e questo grazie alle caratteristiche supertecnologiche del nuovo mezzo. Serratissima la scaletta dei lavori che prevede la messa in servizio delle tre linee tra il 2006 e il 2015 con una rete di oltre 35 km. Per non intaccare la viabilità urbana le prime due linee non saranno realizzate in modo simultaneo. Fine del 2006 per la linea 1, che coprirà l’asse nord/sud della città; il tracciato della linea 2, asse est/ovest, vede invece la realizzazione entro la fine di quest’anno di un servizio di autobus a corsia preferenziale che entro il 2010 sarà sostituito dal servizio del nuovo tramway con un’estensione fino a Cagnes-sur-Mer. 2015 è il termine fissato per l’apertura della linea 3 che coprirà i collegamenti con la fascia dei comuni limitrofi (Saint-Augustin/plan du Var/Lingostière) potenziando l’offerta SNCF/TER e Chemins de Fer de Provence. Un ampio progetto urbanistico e architettonico accompagna il tracciato della linea 1 nel quartiere di Compte Falicon, capolinea a nord della città, in cui verrà realizzato un edificio a più funzioni che riunirà il centro di rimessa dei tram, un parcheggio di 700 posti auto, la stazione della linea 1, un centro socio-culturale e sportivo, negozi e spazi pubblici. Pensato dall’architetto Marc Barani di Nizza, il complesso si inserisce in uno spazio residuo tra l’autostrada e imponenti stecche residenziali e diviene elemento riqualificazione urbana e architettonica dell’intero quartiere segnando con una nuova espressione contemporanea l’ingresso alla città. L’edificio diviene parte del paesaggio e sposa il pendio della collina aprendo un vuoto centrale da cui la luce e l’aria possono penetrate a ogni livello. I diversi spazi vengono così modellati dai flussi presenti sul sito; sull’esterno dall’autostrada e dalle strade di accesso alla collina, sull’interno dagli spostamenti dei tram, delle automobili nel parcheggio e dei pedoni. L’ambizione del progetto, non è quindi solamente funzionale, ma anche paesaggistica in quanto generatore, esso stesso, delle qualità insiste nel sito. L’insieme si apre così alla più ampia dimensione urbana e declina il collegamento tra la collina e la città, attraverso il manto vegetale che riveste la copertura e l’alternasi di spazi all’aperto, superfici trasparenti, zone pedonali per passeggiare e sostare, punti panoramici sulla città e sul mare, che offrono una dimensione solare e paesaggistica in sintonia con le naturali caratteristiche del contesto mediterraneo. Elena Cardani Works on Nice’s new Tramway have begun, an operation that is to make a significant change in the city’s public transportation system, solving a great number of problems related to congestion due to city traffic. The new Tramway will be able to transport 60,000 people daily; trams will follow one another at 4-minute intervals, and their commercial speed will be higher than that of city buses. Naturally, traffic will run smoothly owing to reserved routes built especially for the trams and thanks to their priority over car traffic. The city will see three new lines that not only will respect its urban and architectural features, but will also maintain the lowest possible levels of air and noise pollution, thanks to the new mean’s supertechnological characteristics. The works are to be carried out quickly, and the three lines are scheduled to be in working order between 2006 and 2015, with a 35-km network. Work on the first two lines will not be carried out simultaneously to avoid urban congestion. Line 1, which will cover the city’s North/South axis, should be ready by the end of

Planimetria generale, modelli di sviluppo e rendering dell’intervento per il capolinea della nuova linea del tram di Nizza nel quartiere di Compte Falicon.

2006, while Line 2, which is to run from East to West, will see a new bus service running on reserved lanes by the end of this year: by the end of 2010, this bus route will be substituted by the new Tramway, with an extension to Cagnes-sur-Mer. Line 3 is scheduled to be opened in 2015, and will cover connections with the neighboring towns (Saint-Augustin/plan du Var/Lingostière), thus developing the SNCF/TER proposal, as well as Chemins de Fer de Provence. A vast city-planning and architectural scheme follows Line 1 in the Compte Falicon district, which is the city’s northern terminus. Here, a new building will combine a number of functions: it will serve as a tram depot, a parking area for 700 cars, the Line 1 station, a sociocultural and sporting center, and will hold shopping and public areas. The complex, which was designed by the architect Marc Barani (from Nice), is to be built on an unused area between the highway and huge residential blocks, and, from an urban and architectural viewpoint, will serve as a means of redevelopment for the entire district, endowing the entrance to the city with a new contemporary image. The building will be a new part of the landscape, following the hilly slope and opening up a central empty point from which light and air can filter in at every level. The different spaces will thus be modeled by the traffic flows passing through the site; the highway and the roads accessing the hill on the outer belt, the inner tramway, the cars in the parking areas and the pedestrian areas. Thus, the project does not only take on a functional role, but will mold a new landscape, generating the very qualities of the site it will occupy. The ensemble will therefore open up to a wider urban dimension, connecting the sloping area between the hill and the city through the greenery that will cover its roofing, and through the alternation of outdoor areas, transparent surfaces, walkways and rest areas, as well as panoramic points looking over the city and the sea, which will offer a bright view of the landscape, in harmony with the natural characteristics of the Mediterranean context.

Site plan, development models and rendering of the project for the head station of Nice tramway, in the Compte Falicon neighborhood.

La Maison de l’architecture Progetto: Karine Chartier, Thomas Corbasson Il giugno scorso è stata inaugurata a Parigi la nuova sede della Maison de l’architecture en Ile-de-France che lascia la sede di avenue Victor Hugo per trasferirsi nei rinnovati spazi del Convento des Récollets, nel X arrondissement, vicino alla Gare de l’Est. Al cambiamento di sede corrisponde un ampliato progetto professionale e culturale esteso al grande pubblico che potrà avvicinarsi e condividere con il mondo dell’architettura problematiche e riflessioni sul divenire del progetto nel territorio dell’Ile-de-France. Oltre all’articolato programma di attività, che prevede incontri, dibattiti, informazioni a disposizione dei privati e dei professionisti, una libreria/centro di documentazione, l’aspetto interessante dell’operazione è stata la scelta da parte dell’Ordine degli architetti di affidare l’incarico per la ristrutturazione e l’adattamento dell’antico convento attraverso una consultazione rivolta ai vincitori degli Nouveaux albums des jeunes architectes 2001-2002. Tra le 16 équipes partecipanti, il duo formato da Karine Chartier e Thomas Corbasson ha avuto la meglio con un intervento in linea con il percorso storico che ha caratterizzato la vita e le trasformazioni dell’edificio dal 1603, anno della sua fondazione fino a tutto il secolo scorso. Il nuovo progetto si inserisce nell’esistente come una logica conseguenza della storia del sito, come uno strato supplementare, quasi frutto di una sedimentazione. A piano terreno, dove ha sede la Maison de l’architecture, viene disegnato uno spazio fluido e flessibile che integra l’antica Cappella e tutti gli spazi situati lungo il suo asse. Sono qui riunite le funzioni di ricevimento del pubblico, centro documentazione e una caffetteria mentre a piano mezzanino è allestita una grande sala riunioni modulabile; la parte dell’edificio non allineata all’asse della Cappella viene invece sfruttata per la distribuzione di tutte le funzioni di servizio e delle sale riunioni. Al primo piano, antica sede della biblioteca del convento, è invece insediato l’Ordine degli architetti dell’Ile de France. L’allestimento degli ambienti ricalca lo stesso concetto di allineamento alle trasformazioni storiche dell’edificio, così i muri originari sono lasciati allo stato grezzo per rivelare la presenza del tempo come quella dei vari interventi artistici che si sono susseguiti, mentre la flessibilità dello spazio libero si adatta facilmente alla distribuzione degli uffici in base all’evolvere delle esigenze. Elena Cardani

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Un nuovo teatro For Montalto di Castro Capogruppo: Alfonso Di Masi Collaboratore: Emilio Bonfrisco Il progetto per il concorso internazionale del Teatro Polivalente di Montalto di Castro, nasce da valutazioni di natura insediativa e contestuale, ancor prima che architettonica. La lettura dei principali assi di collegamento ha suggerito un “modello” in grado di dettare le premesse per il superamento di squilibri pur esistenti nel rapporto pieni- vuoti- assi di collegamento di una parte nodale della cittadina della piana di Viterbo. In tal senso, il reticolo di collegamenti rappresenta il vero generatore del progetto. Il blocco della struttura del complesso teatrale si allinea all’asse di via Tuscia, rivelando una struttura lineare in grado di fornire attrezzature e servizi alla città, evidenziando un’impostazione di progetto basata su leggerezza e trasparenza. Il teatro ha forma ovoidale per ottenere elevati livelli di qualità acustica. Dal punto di vista strutturale sarà realizzato in costolature di legno lamellare, poggianti su un sistema di equilibrio determinato dalla simbiosi strutturale di una piastra di cemento armato, sagomata dall’innesto della forma ovoidale del teatro e una teoria di piloti metallici. La “pelle” esterna sarà realizzata con lastre di acciaio inox imbrunito, tale da conferirgli un aspetto sobrio, leggero e vibrante sotto la luce. Architecture was not the main consideration in the project for the international competition regarding the Multipurpose Theater in Montalto di Castro: the focus was mainly on the territory and context. Interpretation of the main axis links suggested a “model” that could pave the way toward overcoming the lack of balance that exists in the fullnessemptiness-connecting axes relationship within a key area in the town of the Viterbo plain. Due to this, the project was actually generated along the lines of the link networks. The block constituting the structure of the theater complex is aligned with the via Tuscia axis, revealing a linear structure that is able to provide the city with facilities and services, and highlighting how the project is based on lightness and transparence. The theater is egg-shaped, so as to achieve high acoustic quality. From a structural viewpoint, the theater will be built in wooden lamellar ribbing supported by a balanced system determined by the structural symbiosis of a reinforced concrete plate, molded along the theater’s oval form and based on a theory of metallic pilots. The outer skin will be composed of browned stainless steel plates, which will make the structure appear sober, light and vibrant in the daylight.

Rendering, piante e planimetria generale del Teatro polivalente di Montalto di Castro. Renderings, plans and site plan of Multi-Functional Theatre in Montalto di Castro.

Un anfiteatro romano In Milan Con il Parco dell’Anfiteatro romano e l’Antiquarium Alda Levi, situati nell’area verde adiacente la centralissima via De Amicis a Milano, è stata attivata la più significativa iniziativa promossa mediante collaborazione istituzionale fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lombardia e il Comune di Milano. Antiquarium e Parco dell’Anfiteatro testimoniano significativamente la memoria storica della Milano capitale imperiale nel IV secolo dopo Cristo. I resti attualmente visibili dell’anfiteatro, pur se di ridotte estensioni, grazie all’impegno di Comune e Soprintendenza per l’acquisizione di spazi adiacenti alle fondazioni dell’anfiteatro stesso attualmente di proprietà privata, saranno ampliati e completati mediante nuovi scavi e usufruiranno della sistemazione di nuove aree. Le dimensioni accertate dell’anfiteatro toccavano i 155 x 125 m negli assi e i 41 x 75 m circa per l’arena. L’Antiquarium, costituito da due sale e inserito nel complesso comunale di Santa Maria della Vittoria, evidenzia e valorizza invece il patrimonio archeologico ritrovato nel sottosuolo della città, e comprende circa 150 reperti provenienti dagli scavi eseguiti nell’area dell’anfiteatro stesso. Il percorso espositivo illustra la storia della città antica mediante oggetti databili tra il periodo protostorico (V sec. a.C.) e le ceramiche medioevali di Sant’Eustorgio, mentre, nello spazio dedicato alla didattica, viene riproposta una complessa stratigrafia urbana come risulta dagli scavi effettuati in via Cesare Correnti dove è stata ritrovata una domus romana. L’Antiquarium è dedicato alla memoria di Alda Levi, insigne archeologa e studiosa impegnata attivamente nel campo della ricerca e documentazione relative alle origini storiche della città. Il parco e l’Antiquarium sono inseriti nei programmi dei nuovi musei civici archeologici e negli itinerari per la visita della Milano antica organizzata dal Comune.

A significant initiative has been set in motion thanks to the institutional collaboration between the Culture Ministry, the Lombardy Region and the Milan municipality, for the Park of the Roman Amphitheater and the Alda Levi Antiquarium, located in the green area near the central via De Amicis in Milan. Both the park and the Antiquarium serve as important witnesses of Milan as a historic imperial capital in the fourth century AD. Thanks to the Commune and to the Fine Arts Regional Board, which are engaged in purchasing the spaces adjacent to the amphitheater foundations themselves (which are currently under private ownership), the visible remains of the amphitheater – despite their small size – will be extended and completed through new excavations, and additional, new areas. It has been ascertained that the amphitheater measured 155 x 125 m along its axes, and the arena reached 41 x 75 m. On the other hand the Antiquarium, which features two halls and is inserted within the Santa Maria della Vittoria municipal complex, highlights and develops the archeological heritage that was unveiled in the city’s substratum, and includes about 150 finds coming from excavations that were carried out in the area occupied by the amphitheater itself. The exhibition illustrates the ancient city’s history through objects that date back from the proto-historic period (fifth century BC) to St. Eustorgio’s medieval earthenware. The didactic area, shows a complex urban stratigraphy, as revealed by excavations carried out in via Cesare Correnti, where a Roman domus was found. The Antiquarium is sacred to the memory of Alda Levi, an archeologist and scholar who was actively committed to researching and gathering information on the city’s historical origins. The park and Antiquarium are part of the programs organized for the new archeological museums, and constitute one of the itineraries for visiting ancient Milan.

Sculture in Chianti New Park Lo scorso maggio è stato inaugurato a Pievasciata (Siena) il Parco Sculture del Chianti. Situato in un bosco naturale, il parco è interamente dedicato alla scultura internazionale contemporanea. Le venticinque opere, create appositamente per il luogo, sono state selezionate in base a tre linee guida dal proprietario e curatore Piero Giadrossi: integrazione tra arte e natura, internazionalità, varietà di mezzi espressivi. Gli artisti selezionati hanno infatti utilizzato una gran varietà di materiali quali pietra, marmo, ferro, resina, acciaio, vetro e legno, integrando le loro opere in un percorso che si snoda tra i sentieri del bosco. Gli artisti provengono da diciotto diversi Paesi di tutti i continenti. L’area del parco vedrà prossimamente la realizzazione di un Centro Visitatori e di un anfiteatro per manifestazioni all’aperto ed esposizioni temporanee. Tutte le informazioni sulle opere, gli artisti, il percorso attraverso le sculture sono reperibili al sito: www.chiantisculpturepark.it.

The Chianti Sculpture Park was inaugurated in Pievasciata (Siena) last May. Located in a natural wood, the park is entirely devoted to contemporary international sculpture. Twenty-five works created especially for the area were selected according to three specific guidelines by the owner and curator Piero Giadrossi: integration between art and nature, internationality, variety of expressive means. In fact, the selected artists have used a great variety of materials, such as stone, marble, iron, resin, steel, glass and wood, setting their works along a sort of path that winds through the woods. The artists come from eighteen different countries from all the continents. A Visitors Center will soon be created in this area of the park, as well as an amphitheater for outdoor and temporary exhibitions. All information regarding the works, artists and sculptures can be accessed at the site: www.chiantisculpturepark.it.

La scultura di Christoph Spath nel Parco delle Sculture nel Chianti. The sculture by Christoph Spath at Chianti Sculpture Park.

Rettifica Precisation Segnaliamo che nell’articolo pubblicato ne l’Arca 194 (luglio/agosto 2004) a pagina 18, relativo al progetto di Claude Vasconi per il Centro Culturale La Onde a Vélizy, la didascalia di pagina 26 riporta erroneamente che le pareti della sala da concerto sono in faggio mentre in realtà esse sono realizzate in American Maple (acero americano). Ringraziamo la American Hardwood Export Council-AHEC per la segnalazione. We would like to precise that in the artiche published in l’Arca 194 (July/August 2004) at page 18, concerning the Cultural Centre “La Onde”, realized by Claude Vasconi in Vélizy, the caption at page 26 contains a mistake: the walls of the concert hall are not made of beech wood but of American Maple. We thank the American Hardwood Export Council-AHEC for the information.

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Notizie sui principali avvenimenti in Italia e nel Mondo. Reports on currentevents in Italy and abroad.

Premiata la Committenza Dedalo Minosse Award

La Biennale di Pechino New Perspectives

Si è svolta lo scorso maggio presso il Teatro Olimpico di Vicenza, la cerimonia per l’assegnazione del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura 2003-2004 che, giunto alla quinta edizione, è stato promosso dall’Associazione Liberi Architetti ALA - Assoarchitetti con la rivista l’ARCA. Il Premio è un riconoscimento alla qualità dell’architettura indagata attraverso il ruolo svolto dal committente mediante il proprio professionista, e il percorso che ne ha determinato il compimento e il successo. Sono stati 500 i committenti iscrittisi a questa quinta edizione che, provenienti da tutto il mondo (Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Italia, Malta, Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Liechtenstein, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia, Norvegia, Danimarca, Lettonia, Giappone, Singapore, Malesya, Libia, Sud Africa), sono stati rappresentati da noti protagonisti del panorama dell’architettura italiana e internazionale e giovani emergenti. I premi attribuiti si sono distinti in quattro assegnazioni principali, in ulteriori premi speciali assegnati dalla rivista l’ARCA, dalla Caoduro Lucernari, dagli altri sponsor e dai numerosi patrocinatori. Una sezione è stata dedicata ai committenti assegnatari di un incarico progettuale a un architetto italiano, e una ai committenti rivoltisi a un architetto under 40. Il premio, espresso in targhe disegnate da Bob Noorda, è stato realizzato in argento per committente e architetto, e in acciaio per le targhe di riferimento da apporre stabilmente all’edificio oggetto del premio. La mostra delle opere selezionate dalla giuria è stata allestita nel salone superiore della Basilica Palladiana di Vicenza. La giuria era costituita da: Stanislao Nievo, scrittore e ambientalista, che la presiede, Bruno Gabbiani, presidente di ALA - Assoarchitetti, Dante O. Benini, Paolo Caoduro, Cesare Maria Casati, Odile Decq, Giovanni Gambetti, Guido Gentili, Richard Haslam, Hideto Horiike, Boris Podrecca, Adriano Rasi Caldogno, Roberto Tretti. Presenti nel Comitato Promotore: Stefano Battaglia e Marcella Gabbiani. Questi alcuni dei vincitori (l’elenco completo dei progetti premiati e selezionati è disponibile nel sito: www.studioesseci.net). -Premio d’Onore Quinquennale 2004, assegnato al Vicariato di Roma, per la realizzazione della parrocchia “Dives in Misericordia”, progettata da Richard Meier. -Premio Internazionale Dedalo Minosse 2004, assegnato a Dato’ Ir Jamilus Hussein, Presidente del Kuala Lumpur International Airport, per il più grande aeroporto del mondo, progettato da Kisho Kurokawa. -Premio Internazionale Dedalo Minosse 2004 Under 40, assegnato a Paul Brisnam, direttore dell’Aluminium Center Foundation, Olanda, per la sede della fondazione progettata da Micha de Haas. -Premio ALA-Assoarchitetti 2004 assegnato al Ministero degli Affari Esteri, per la Nuova Cancelleria dell’Ambasciata d’Italia a Washington, progettata da Piero Sartogo. -Premio ALA-Assoarchitetti Under 40, attribuito all’Amministrazione Comunale di Siracusa, per la realizzazione di una corte nell’Isola di Ortiggia progettata da Vincenzo Latina. -Premio Speciale Regione Veneto, assegnato alla Fondazione Marxer per la sede della Centrum Bank di Vaduz, dietro progetto di Hans Hollein. -Premio Speciale Provincia di Vicenza, attribuito a Frederik e Laurie Smith per aver sviluppato, con Eric Owen Moss, un progetto a scala urbana per rivitalizzare un’area degradata a Culver City.

Grandi numeri nel settore dell’edilizia per le metropoli cinesi che da circa vent’anni sono investite da imponenti operazioni di riorganizzazione urbana. Si valuta che la crescita del settore delle costruzioni sia di circa cinque milioni di metri quadrati di alloggi costruiti per anno, ai quali si deve comunque aggiungere la non sottovalutabile incidenza che avranno i lavori in corso nel quadro dei Giochi olimpici del 2008 e dell’Esposizione Universale di Pechino nel 2010. Assume quindi particolare rilevanza l’evento che vede Pechino ospite della prima Biennale di Architettura. Fino al 6 ottobre architetti, ingegneri, paesaggisti, urbanisti, studenti e professori possono disporre di differenti occasioni di confronto e scambio di informazioni sui temi dell’architettura, sia dal punto di vista delle idee e delle teorie di progetto, sia sui temi inerenti alle nuove tecnologie, ai nuovi prodotti o alle diverse metodologie di intervento. Oltre 50.000 metri sono teatro di una ricca programmazione che affianca al momento del dibattito quello espositivo. E’ questa un’occasione che apre nuove prospettive ai professionisti europei proiettandoli in una realtà in grande fermento e aperta alle voci più avanzate dell’architettura internazionale. Tra i Paesi che hanno intuito con particolare perspicacia le potenzialità del mercato cinese, la Francia, che ha esportato con successo la professionalità e la creatività di molti dei suoi architetti. Quindi significativa anche la sua presenza a Pechino, testimoniata dalla mostra “Architecture du réel” dove sono esposti tredici progetti usciti dagli studi che si evidenziano come particolarmente significativi del panorama francese contemporaneo: da Pierre du Besset et Dominique Lyon, a Jacques Ferrier, Rudy Ricciotti e Dominique Perrault.

The 2003-2004 ceremony for the Dedalo Minosse Prize for Architectural Sponsorship was held last May near the Olympic Theater in Vicenza. The event, at its fifth edition, was promoted by the ALA – Associazione Liberi Architetti (Association of Professional Architects) -Assoarchitetti and the international architectural review l’Arca. The Prize constitutes a recognition of architectural quality, where the sponsors’ roles are assessed through the work carried out by their professional architects; consideration is also given to the means by which successful accomplishment of the works is achieved. This fifth edition saw the participation of 500 sponsors coming from all over the world (the United States, Canada, Brazil, Argentina, Italy, Malta, Spain, Portugal, France, Great Britain, Holland, Belgium, Liechtenstein, Switzerland, Germany, Austria, Slovenia, Norway, Denmark, Latvia, Japan, Singapore, Malaysia, Libya, South Africa), represented by “top designers” in the Italian and international panorama, as well as emerging young architects. The prizes were divided into four main sections and into further special awards granted by the review l’ARCA, Caoduro Lucernari, other sponsors and a great number of patrons. One section was devoted to clients who commissioned a project from an Italian archiect, and one to those who turned to an architect under 40 years of age. Bob Noorda designed the plates that served to distinguish the prizes: silver plates went to the clients and architects, and steel reference plates were affixed to the winning buildings. The works selected by the jury were then exhibited in the top-floor hall of the Palladian Basilica in Vicenza. The jury was composed of: the writer and environmentalist Stanislao Nievo, who acted as Chairman, Bruno Gabbiani, president of ALA Assoarchitetti, Dante O. Benini, Paolo Caoduro, Cesare Maria Casati, Odile Decq, Giovanni Gambetti, Guido Gentili, Richard Haslam, Hideto Horiike, Boris Podrecca, Adriano Rasi Caldogno, Roberto Tretti. Stefano Battaglia and Marcella Gabbiani took part in the Organizing Committee. Winners include the following (the complete list of the winning and selected projects is available on the website: www.studioesseci.net). - 2004 Quinquennial Honorary Award – presented to the Rome Vicariate for the “Dives in Misericordia” parish, designed by Richard Meier. - 2004 Dedalo Minosse International Prize, awarded to Dato’ Ir Jamilus Hussein, President of the Kuala Lumpur International Airport, for the greatest airport of the world, designed by Kisho Kurokawa. - 2004 Under 40 Dedalo Minosse International Prize – awarded to the director of the Aluminium Center Foundation in Holland, Paul Brisnam, for the headquarters of the foundation designed by Micha de Haas. - 2004 ALA-Assoarchitetti Prize, presented to the Ministry of Foreign Affairs for the New Chancellery of the Italian Embassy in Washington, designed by Piero Sartogo. - Under 40 ALA-Assoarchitetti Prize, awarded to the Local Government of Syracuse, for commissioning a project by Vincenzo Latina for a courtyard on the island of Ortigia. - Special Prize for the Veneto Region, presented to the Marxer Foundation for the headquarters of the Centrum Bank of Vaduz, designed by Hans Hollein. Special Prize for the Province of Vicenza, awarded to Frederik and Laurie Smith, who along with Eric Owen Moss developed a project on an urban scale for the renewal of a run-down area in Culver City.

The building industry is growing at rapid rates in Chinese metropolises, which have been undergoing impressive operations of urban redevelopment in the last twenty years. Growth in the building sector is estimated to have reached about five million square meters of residential buildings per year. The impact of the works that will be in progress for the 2008 Olympic Games must be added to this, as well as works on the 2010 Universal Exhibition of Beijing. So the fact that the first Architecture Biennial will be set in Beijing is particularly significant. Until October 6th, architects, engineers, landscapers, urban planners, and architecture students and professors will have different opportunities to compare and exchange information on architectural topics, considering both the ideas and theories of the project, and subjects related to new technologies, new products and the different ways of approaching the imminent works. A great amount of planning dealing with debates and exhibitions is going on over a 50,000-square-meter area. This opportunity opens up new perspectives for European professionals, projecting them into a highly fermenting reality, and opening up to the most advanced authorities in international architecture. France is one of the countries that has been most discerning in the potential of the Chinese market; in fact, the professionalism and creativity of many of its architects have been successfully exported to China. So the presence of France in Beijing is significant, with the exhibition “Architecture du réel”, where thirteen projects are on show by some of the most important contemporary French studios: from Pierre du Besset et Dominique Lyon to Jacques Ferrier, Rudy Ricciotti and Dominique Perrault. In alto/top, Périphériques/Jakob & MacFarlane, Café-Musique, Savigny-le-Temple; sotto/below, Rémy Marciano, Palestra/Gymnasium, Marseille; a fianco/left, Nicolas Michelin, Palestra/ Gymnasium, Grenoble; in basso/bottom, Dominique Perrault, Aplix, Le Cellier-sur-Loire.

Sopra, momenti della premiazione svoltasi nel Teatro Olimpico di Vicenza e vedute della mostra dedicata alle opere selezionate, tenutasi nella Basilica Palladiana. Above, moments of the awarding ceremony at the Olympic Theater in Vicenza, and views of selected works at the Palladian Basilica.

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Sguardo e progetto Architectural Tales

Carlo Scarpa, Tomba/grave Brion a San Vito d’Altivole (TV), 1972, foto: Gianni Berengo Gardin.

La mostra “Carlo Scarpa nella fotografia. Racconti di architettura (1927-2004)” propone una lettura dell’opera scarpiana attraverso i diversi “occhi” di fotografi europei, misuratisi con la rappresentazione dei capolavori dell’architetto veneziano. La mostra (aperta fino al 9 gennaio presso Museo Palladio e Palazzo Barbaran da Porto, a Vicenza) presenta per la prima volta al grande pubblico opere inedite di straordinari interpreti della fotografia italiana contemporanea, fra cui Gianni Berengo Gardin, Aldo Ballo, Gabriele Basilico, Stefan Buzas, Guido Guidi, Pino Guidolotti, Arno Hammacher, Ferruccio Leiss, Paolo Monti, Fulvio Roiter. In parallelo alle letture d’autore, si sviluppa un percorso visivo intorno ad alcune realizzazioni di Carlo Scarpa, che pone a confronto molteplici punti di vista, realizzati in tempi diversi da oltre cinquanta differenti fotografi: da vere e proprie icone come la tomba Brion a S. Vito d’Altivole o il Museo di Castelvecchio a Verona, a opere dimenticate come la sala consiliare dell’Amministrazione provinciale di Parma o il Camping di Fusina.

Biennale di Design In Saint-Etienne

Archilab 2004

Quarta edizione della Biennale Internazionale Design a Saint-Etienne dal 6 al 14 novembre. Un evento di portata internazionale in cui sono rappresentate le voci più avanzate della creazione contemporanea provenienti dai cinque continenti. La manifestazione si inscrive in una realtà particolarmente dinamica e ricca di prospettive per quanto concerne il mondo del design. Saint-Etienne e l’intera agglomerazione offrono infatti in questo settore un panorama particolarmente articolato sia a livello di offerta formativa, sia di luoghi espositivi emblematici, quali il Museo d’Arte Moderna e d’Arte e dell’Industria, il complesso di Le Corbusier a Firminy o la futura Città del Design che sarà realizzata in un’area centrale della città. Quest’anno oltre 40.000 metri quadrati saranno destinati alle esposizioni suddivisi in differenti parti della città e in luoghi chiusi. Al parco delle esposizioni sarà allestita la selezione internazionale che ospiterà circa ottanta Paesi, mentre si potrà già contare sulla disponibilità di alcuni dei nuovi edifici che andranno a costituire l’insieme della futura Città del Design nel sito Carnot. Per la Biennale del 2004 si punterà sulla peculiarità delle identità culturali che stimolano le diversità e l’originalità del panorama socio-culturale internazionale rispetto alle strategie di globalizzazione. Economia e industrializzazione saranno invece considerati in relazione all’innovazione, elemento fondamentale nei rapporti di equilibri tra cultura in sviluppo e sviluppo delle culture. Coinvolte anche le scuole internazionali di design che parteciperanno all’evento sia presentando una libera selezione dei lavori dei loro dipartimenti, sia lavorando attorno al soggetto del “Caffé”, una delle esposizioni tematiche faro di questa edizione.

Grandi novità quest’anno a Orléans per la quarta edizione di Archilab, dal 16 ottobre al 30 dicembre. La manifestazione, partita nel 1999 con periodicità annuale, ha acquisito di anno in anno un crescente riscontro di critica e di pubblico affermandosi come piattaforma internazionale di dibattiti e incontri. Come le prime tre edizioni sono ruotate sulle nuove generazioni di architetti, mettendone in evidenza la qualità del progetto e la ventata innovativa a livello di linguaggio e di strumenti espressivi, e quella dello scorso anno è stata dedicata ai modelli architettonici, storici e contemporanei, della collezione del FRAC Centre; con il 2004 Archilab inaugura una nuova formula. Biennale, sarà pensata e curata da un diverso commissario che ne proporrà una sua visione. “The Naked City/La città a nudo” è il tema di quest’anno, proposto dal critico e storico olandese Bart Lootsma che si concentra su una rilettura critica del modernismo investendo i campi dell’architettura, dell’arte e dell’urbanistica. 31 i gruppi di progettisti selezionati i cui lavori si collocano principalmente nella sfera delle problematiche urbane. Come si pone oggi l’architettura, come può operare in contesti e condizioni radicalmente trasformati dallo sviluppo di nuove realtà, quali la mondializzazione, l’aumento radicale della mobilità, le nuove tecnologie introdotte nel campo della comunicazione e della produzione? La mostra e le tre giornate di conferenze, che ne precedono l’inaugurazione, cercheranno di disegnare un panorama di possibili metodi e nuove strategie. In particolare il momento espositivo sarà articolato secondo differenti registri: progetti urbanistici, istallazioni e ricerche sotto forma di modelli, istallazioni, fotografie, proiezioni, interventi nello spazio della città. Orléans, infatti sarà presa come esempio urbano emblematico della città europea contemporanea e attraverso un percorso e una serie di progetti verranno illustrate le problematiche e le nuove possibilità di sviluppo della città odierna. Elena Cardani

From November 6th to 14th, the fourth edition of the International Biennial Design Convention will be held in Saint-Etienne. This international event will feature the most advanced examples of contemporary creation from five different continents. The exhibition will take place within the sphere of a particularly dynamic reality, full of prospects concerning the world of design. In fact, Saint-Etienne and the whole agglomeration offer an especially well-structured panorama in the sector, both on an educational level and as far as symbolic exhibitive areas are concerned, such as the Museum of Modern Art and of Art and Industry, the Le Corbusier complex in Firminy or the future City of Design which will be built in a central area of the city. This year, over 40,000 indoor square meters will be devoted to the exhibitions, distributed around different parts of the city. The international selection, which will host near to eighty countires, will be laid out in the exhibition park, while it will already be possible to count on the available space in some of the new buildings that will constitute the entire City of Design complex on the Carnot site. The 2004 Biennial will focus on the features of cultural identities that foster the world’s variety and originality, as opposed to globalization strategies. Economy and industrialization will, instead, be considered as related to innovation, a fundamental element for a balanced relationship between developing cultures and the development of cultures.

A fianco/right, modello di un edificio di/model of a building by Michael Bell Architcture; a destra/far right, particolare di un’opera di/detail of a work by Dan Pietra.

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The show “Carlo Scarpa in photography. Architectural tales (1927-2004)” offers an interpretation of Scarpa’s work through the diverse “eyes” of European photographers who have measured themselves with the Venetian architect’s masterworks. For the first time, the show (which will be open through January 9th at the Palladio Museum and the Palazzo Barbaran da Porto in Vicenza) presents the public at large with new works by extraordinary exponents of contemporary Italian photography, including Gianni Berengo Gardin, Aldo Ballo, Gabriele Basilico, Stefan Buzas, Guido Guidi, Pino Guidolotti, Arno Hammacher, Ferruccio Leiss, Paolo Monti and Fulvio Roiter. Along with some of these authors’ interpretations, a visual route is developed around some of Carlo Scarpa’s works. This allows for the comparison of various points of view, realized in different moments by over fifty different photographers: from actual icons such as the Brion Tomb to St. Vito d’Altivole or the Museum of Castelvecchio in Verona, to forgotten works such as the Council Hall of Parma’s provincial Administration or the Fusina Campsite.

This year, with the fourth edition of Archilab, from October 16th to December 30th Orléans is seeing great developments. Since its inauguration in 1999 as an annual recurrence, year after year the event has seen growing interest on the part of critics and the public, establishing itself as an international platform for debate and meetings that have undoubtedly contributed to renewal in the field of architectural criticism. The first three editions dealt with the new generations of architects, highlighting design quality and new waves in the sphere of languages and expressive means; last year’s edition was devoted to the historical and contemporary architectural models from the FRAC Centre collection. In 2004, Archilab is inaugurating a new Biennial version, organized by a different curator: “The Naked City” is this year’s topic, proposed by the Dutch critic and historian Bart Lootsma, who concentrates on a critical reinterpretation of Modernism, covering the spheres of architecture, art and urban planning. 31 groups of planners were selected, whose projects mainly deal with the sphere of urban problems. How does architecture propose itself today, how can it operate in contexts and conditions that have been radically changed by the development of new realities such as globalization, the drastic growth of mobility, the new technologies introduced in the fields of communication and production? The exhibition and the three days of conferences that precede the inauguration of the event will try to draw an outline of possible methods and new strategies. The exhibition will take place on different levels, including urban projects, installations and research work expressed through models, photographs, film shows and actual projects illustrated throughout the various city areas. In fact, Orléans will be set as a symbolic urban example of the contemporary European city, and through a precise course and a series of projects, this event will illustrate the problems and new possibilities that we are facing in the development of our cities today.

Biennale d’Arte Contemporanea In Liverpool

Donne a Torino Women and Art

Fino al 28 novembre, Liverpool, che nel 2008 sarà Capitale Europea della Cultura, ospita la terza edizione della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea (www.biennial.com). Coinvolte nell’evento sono le maggiori istituzioni artistiche di Liverpool, la Tate, The Walzer, Bluecoat Art Centre, Foundation fo Art & Creative Technology, oltre a una serie di gallerie più piccole e di spazi alternativi della città. La Biennale ruota attorno a quattro mostre principali: “International 04, “The Independent”, “John Moores 23”, “Bloomberg New Contemporaries 2004”. “International 04” è l’evento focale e presenta le opere d’arte commissionate appositamente per la città. “The Independent” propone una serie eventi trasversali generati da artisti, architetti, registi. “John Moores 23” rappresenta il più longevo e prestigioso concorso nazionale di pittura ed è organizzato da National Museums Liverpool e dal John Moores Exhibition Trust. Infine, “Bloomberg New Contemporaries” rende conto del lavoro degli studenti e dei neo laureati delle accademie di belle arti della Gran Bretagna e, fin dalla sua istituzione nel 1949, è un punto di riferimento per la promozione di opere nuove e del dibattito critico attorno al mondo dell’arte.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino propone fino all’8 gennaio prossimo una collettiva di 19 artiste internazionali. Col titolo “Non toccare la donna bianca”, la mostra presenta, con l’allestimento curato dal gruppo Cliostraat, le opere di donne per la maggior parte originarie di Paesi caratterizzati da complesse situazioni politiche e sociali. Accanto ad artiste più note, come Mona Hatoum o Marlene Dumas, sono presenti artiste per la prima volta in Italia, come la performer afroamericana Senga Nengudi e la brasiliana Valeska Soares. Il confronto tra le loro visioni propone un panorama delle trasformazioni della società del nostro tempo e una riflessione sul ruolo della donna come soggetto storico simbolo della diversità e, in alcuni casi, della “liberazione” della società contemporanea. Il catalogo, edito da Hopefull Monster, contiene un testo critico di Francesco Bonami e le schede tecniche delle opere in mostra, inoltre, ciascuna delle protagoniste della rassegna ha progettato e realizzato autonomamente la sezione del catalogo a lei dedicata.

Liverpool, which will be the European Capital of Culture in 2008, will host the third edition of the International Biennial of Contemporary Art (www.biennial.com) through November 28th. Liverpool’s major art centers are involved in the event, and include the Tate, the Waltzer, the Bluecoat Art Centre and the foundation of Art & Creative Technology, in addition to a series of smaller galleries and some of the city’s alternative spaces. The Biennial hinges upon four core exhibitions: “International 04”, “The Independent”, “John Moores 23”, Bloomberg New Contemporaries 2004”. “International 04” is the main event, and presents the artworks that were especially commissioned for the city. “The Independent” proposes a series of side events organized by artists, architects and film producers. “John Moores 23” is the oldest, most prestigious national painting competition, and was organized by National Museums Liverpool and by the John Moores Exhibition Trust. Finally, “Bloomberg New Contemporaraies” shows the work by students and recent graduates from Great Britain’s Art colleges, and, since its foundation in 1949, this show has been a point of reference for the promotion of new works and for critical debate in the world of art.

The Sandretto Re Rebaudengo Foundation in Turin is presenting a group exhibition of 19 international artists until January 8th. With the title “Don’t touch white women” and the setting curated by the Cliostraat group, the show features works by women who mostly come from countries that are going through complex political and social situations. In addition to renowned artists such as Mona Hatoum or Marlene Dumas, other women are on show in Italy for the first time, including the Afro-American performer Senga Nengudi and the Brazilian Valeska Soares. Comparing their visions offers a survey of the changes today’s society is going through and leads us to reflect upon the role of women as historical subjects that symbolize diversity and in some cases, the “liberation” of contemporary society. Edited by Hopeful Monster, the catalog includes a critical text by Francesco Bonami, and the specifications of the works on show; furthermore, each of the protagonists of the exhibition has independently planned and laid out their own section of the catalog. A fianco/left, Yeondoo Jung, Bewitched, 2001; a sinistra/far left, Jill Magid, Evidence Cocker/Retrieval

Room, 2004. Sotto a sinistra/below left, Iñigo Manglano-Ovalle Study for Iceberg #1, 2004. Sotto, Aleska Soares,

Untitled, installazione/installati on, 2002. In basso/bottom, Rebergher, Ends of the World, Palermo 2004.

Sinergie trasversali Knowing the South Prosegue con grande vivacità “Sensi Contemporanei”, progetto per la diffusione dell’arte contemporanea e la valorizzazione di contesti urbanistici e architettonici nel Sud. L’iniziativa è frutto di una inedita collaborazione tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, La Biennale di Venezia e sette regioni interessate che ospiteranno dieci mostre provenienti dalla 50a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, in dieci diverse città. “Sensi Contemporanei” comprende anche: interventi di riqualificazione delle sedi espositive; attività di formazione rivolte al pubblico e seminari di specializzazione rivolti agli operatori del settore; la promozione di nuovi itinerari per il turismo culturale incentrati sulle arti contemporanee; un concorso per giovani artisti mirato alla definizione di luoghi che, fortemente simbolici nella loro funzione originaria, ne siano stati in qualche modo privati.

The project “Contemporary senses” is continuing, as lively as ever, for the diffusion of contemporary art and the development of urban and architectural contexts in the South. The initiative results from a new collaboration between the Ministry of Economy and Finance, the Ministry of Cultural Heritage and Activities, the Venice Biennial and seven regions which will host ten exhibitions coming from the 50th International Exhibition of Modern Art in Venice, in ten different cities. “Contemporary senses” also includes: renovation works to be carried out on the exhibition sites; training activities for the public and specialization workshops for people working in the sector; the promotion of new itineraries for cultural tourism that focus on contemporary art; a competition for young artists, aimed at defining places that are strongly symbolic in their original function, but that have somehow been deprived of it.

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Kounellis In Athens

Libri d’artista In Mantua

Jannis Kounellis, uno tra i protagonisti più incisivi dell’arte povera, di natali greci (Pireo 1936) ma trasferitosi a Roma dal 1956, ritorna ad Atene esponendo per la prima volta in una istituzione pubblica. Fino al 31 dicembre, il nuovo spazio espositivo dell’Auditorium di Atene ospita su un’area di 600 metri quadrati la sua nuova opera progettata per il Museo Nazionale d’Arte Contemporanea della capitale greca in partnership con illycaffé. Il lavoro, concepito dall’artista come un’istallazione in grande scala, riprende opere realizzate in diversi periodi e rielaborate per quest’occasione in una nuova cornice. Croci metalliche, carbone, tavoli in legno, sacchi di juta sono gli elementi che compongono quest’opera, in cui viene riaffermata la centralità della forma e la profondità politica e culturale della natura poetica primordiale della cose.

Alla Casa del Mantegna di Mantova è in corso fino al 28 novembre la mostra “Guardare-Narrare-PensareConservare” che indaga su un tema, quello del libro d’artista, che sulla scia delle esperienze delle avanguardie storiche europee emerge come media artistico espressivo privilegiato da molti artisti dell’avanguardia internazionale a partire dagli inizi degli anni Sessanta. La mostra ripercorre l’evoluzione e l’affermarsi come forma d’arte autonoma del libro d’artista attraverso quattro sezioni che riuniscono insiemi di opere assimilabili per il loro carattere estetico piuttosto che per la loro collocazione cronologica. Guardare, Narrare, Pensare, Conservare sono quindi le sezioni affidate a quattro diversi commissari - Liliana Dematteis, Giorgio Maffei, Anne Mœglin-Delacroix, Annalisa Rimmaudo - che con circa quattrocento esemplari di libri d’artista documentano la ricchezza e la portata di questa forma espressiva dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri. La diffusione di questa forma espressiva è inoltre rappresentata nella sua dimensione geografica con opere provenienti oltre che dall’Europa e dagli USA, anche dai Paesi dell’Est e Nord europeo, sudamericani e asiatici. Tra gli artisti in mostra Andy Warhol e Luigi Ontani, nella sezione Guardare - il libro come pura forma visuale che comunica attraverso le sue caratteristiche grafiche, coloristiche e oggettuali; Bruno Munari e Gastone Novelli nella sezione Narrare - il libro come strumento capace attraverso ogni mezzo espressivo di raccontare una storia; Seth Siegelaub e Joseph Kosuth in Pensare - il libro come luogo ideale di riflessione sulla complessità dell’uomo; Fernando De Filippi ed Ed Ruscha in Conservare - il libro come riflesso dell’attidudine dell’uomo per trattenere la propria storia.

Jannis Kounellis, one of the most important protagonists of Arte Povera, was born in Greece (Piraeus, 1936) but moved to Rome in 1956. The first time he exhibited his work in a public institution was in Athens, however, when he returned to Greece. Until December 31st, the new exhibition hall of the Athens Auditorium is hosting his latest work on a 600-square-meter surface, a work he conceived especially for the National Museum of Contemporary Art of the Greek capital, in partnership with illycaffé. The work, which the artist conceived as a large-scale installation, draws on former works created in various periods; these were modified for the occasion and were set in a different frame. The installation is made of metal crosses, coal, wooden tables and jute bags. The work confirms the importance of form and the political and cultural depth of the primordial, poetic nature of things.

Linfa dallo sport At VIA, Paris Lo sport come campo sperimentale di innovazione e le sue implicazioni nel progetto e nella produzione di prodotti di massa è il tema affrontato dalla mostra “Sport e design” in corso fino al 26 dicembre negli spazi del VIA di Parigi. Una nuova iniziativa con cui il VIA, in linea con la propria missione di promozione e valorizzazione del design nel quotidiano, vuole dimostrare che il lo sport costituisce, soprattutto nella nostra epoca, un settore particolarmente stimolante per una nuova creatività. Il tema proposto è legittimato dalla componenti che si intrecciano e influenzano la realtà sportiva. Un campo che oggi vede nuove performances legate all’uso di prodotti altamente innovativi, frutto dei progressi scientifici e tecnici raggiunti nel campo dei materiali, della tecnologia o dei processi di fabbricazione. I prodotti esposti si collocano in questa logica testimoniando le differenti componenti dell’innovazione, da una lato attraverso nuovi approcci concettuali, dall’altro allineandosi e sfruttando tutto ciò che la ricerca più all’avanguardia mette a disposizione dei progettisti. The show “Sport and design” will continue through December 26th at the VIA hall in Paris. The exhibition deals with the topic of sport, both as an experimental sphere of innovation, and in relation to its involvement in the design and manufacture of mass-produced items. A new initiative by which VIA – in line with its mission for the promotion and development of design in everyday life – wants to show that, especially in our times, sport is a particularly stimulating sector for new creativity. The proposed theme is legitimized by components that interweave and influence the reality of sport. Today, the latter is a realm that sees new performances linked to the use of highly innovative products resulting from scientific and technical progress achieved in the fields of materials, technology or manufacturing methods. The products on show are set within this scheme, and bear witness to the different components of innovation, on one side through new conceptual approaches, and on the other by utilizing and keeping up with everything the most advanced research can offer designers.

Il linguaggio dell’arte in architettura

In merito all’iniziativa ministeriale che prevede sgravi fiscali e incentivi per favorire lo sviluppo di un’edilizia sostenibile, è già attiva una commissione che studia la definizione di una serie di regole e parametri progettuali in merito. Si prevede che chi vorrà costruire o ristrutturare nell’ambito di tali regole, usufruirà di agevolazioni immediate, come l’accesso allo sgravio fiscale del 41% sull’IRPEF e agevolazioni d’uso sui costi di esercizio (riscaldamento ed elettricità). Il corretto isolamento degli edifici, secondo stime accertate, consente un risparmio sulla spesa di riscaldamento e raffrescamento del 40- 60%. E’ determinante, al fine di questi risultati, DOW che, con la gamma di prodotti Styrofoam, assicura, grazie alla lunga e affermata esperienza nella produzione di materiali per l’isolamento termico, le garanzie indispendabili per l’occorrenza.

Gli intercalari Vanceva Design (www.vanceva.com/design) per vetro stratificato, impiegati per la realizzazione della strabiliante facciata dell’hotel Westin di New York, progettato dallo studio Arquitectonica di Miami, mettono intensamente in comunicazione dinamica architettura e arte, con interazioni e ritmi colorati suggestivi e stimolanti. La spettacolare torre a prisma di 45 piani, realizzata con 8.000 lastre di vetro stratificato con intercalari Vanceva Design di diverse forme e con colori che comprendono l’oro, l’argento, il rame, il verde, il blu, è solcata centralmente da un fascio ricurvo di luce lungo 108 metri, che conclude il proprio percorso proiettandosi nel cielo di Manhattan. Appoggiato su una superficie di 1.625 metri quadri, il complesso si evidenzia nei ritmi intensi e armonicamente contrapposti e distribuiti tra vetro, colore e luce. I lavori, durati otto anni, hanno richiesto risorse per un totale di 322 milioni di dollari, dando vita alla struttura alberghiera più importante costruita a New York City negli ultimi 17 anni. I vetri colorati con gli intercalari Vanceva Design, impiegati per la realizzazione dell’intera facciata dell’albergo, si abbinano in 10 tonalità base, costituendo una vasta gamma di sfumature e tonalità . Oltre alla valenza estetica si sommano vantaggi come la schermatura dai raggi UV, alla protezione acustica e alla sicurezza. La realizzazione dell’edificio ha richiesto 17.000 mq di vetro stratificato con 34 diverse combinazioni di intercalari definite nei colori oro, rame, blu, verde, viola, argento, bianco e verde acqua. Il vetro stratificato è stato prodotto da Viracon e installato da Permasteelisa. Marchio di Solutia Inc., Vanceva Design è una società leader a livello mondiale nella produzione di PVB (butirrale di polivinile), l’intercalare componente integrato del vetro stratificato, che contraddistingue una nuova generazione di pellicole destinate alla fabbricazione del vetro stratificato per l’edilizia, il quale, decorativo e ad alta tecnologia, consente nuovi utilizzi del colore nella progettazione di interni ed esterni. Il sistema di intercalari Vanceva Design si compone di 10

Catalogo tecnico E’ disponibile per gli esperti di progettazione architettonica il Catalogo Tecnico Duemilaquattro di Ceramica Globo che, realizzato nella versione su CD-Rom in italiano e inglese, dopo l’introduzione del profilo aziendale e quella dedicata all’assistenza e al supporto tecnico offerti da Ceramica Globo agli interessati, sviluppa la presentazione di tutte le serie di sanitari in produzione, contrassegnati da una forte connotazione design-oriented. Cliccando sulle rispettive serie si accede velocemente all’immagine del prodotto, alla sua descrizione e ai disegni tecnici. Utilizzabile su sistema Windows e Macintosh, il catalogo è disponibile dietro richiesta all’azienda mediante e-mail: info@ceramicaglobo.com.

The show Look-Tell-Think-Keep is on until November 28th at the Mantegna House in Mantua. The exhibition explores the world of artists’ books, which followed the experiences of historical European avantgardes and emerged as an artistic expressive means that was privileged by a great many artists belonging to the international avant-garde, especially beginning in the early seventies. The show goes through the evolution and establishment of artists’ books as an independent art form, through four sections that group the works together according to their esthetic

colori base che, abbinabili tra loro, consentono circa 1.000 colori e, come tutti i prodotti Vanceva Design, assicurano i vantaggi comunemente associati al vetro stratificato utilizzato in edilizia: protezione solare (assorbe fino al 99% dei raggi UV dannosi), sicurezza e resistenza, riduzione del rumore. Come principale produttore mondiale di PVB, componente essenziale del vetro stratificato utilizzato per la produzione della vetreria delle auto e per applicazioni architettoniche, Solutia Inc. (NYSE: SOI) è anche l’unico produttore di PVB per l’industria aeronautica. La società opera inoltre nei settori delle fibre sintetiche, resine, fluidi idraulici per l’aviazione e agenti chimici speciali ad alte prestazioni. La foto pubblicata è di Norman McGrath.

Superfluidificante Porcellane dal Giappone China from Japan Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (www.micfaenza.org) presenta fino al 7 novembre una collezione di 110 opere per la prima volta esposte in Italia. “Jiki. Porcellana giapponese tra Oriente e Occidente dal 1610 al 1760” è una sorta di viaggio nel tempo illustrato dai capolavori prodotti all’epoca per i nobili giapponesi (più eleganti e pensati per l’uso quotidiano) messi a confronto con quelli che nello stesso periodo venivano prodotti su commissione per il mercato europeo (con disegni più vistosi e colorati, pensati prevalentemente per la decorazione e l’arredo). La mostra è divisa in quattro aree e si sviluppa in un percorso cronologico: un primo periodo in cui la ceramica giapponese risente dell’influenza cinese; una seconda fase di apparente chiusura al mondo esterno, ma che in realtà, attraverso i mercanti olandesi soprattutto, il Giappone diffonde i suoi capolavori in occidente; la terza e la quarta sezione approfondiscono gli aspetti della produzione appositamente creata per l’estero. La mostra faentina proseguirà nel 2005 a Parigi e a Bruxelles. For the first time in Italy, until November 11th the International Museum of Ceramics in Faenza (www.micfaenza.org) is presenting a collection of 110 pieces. “Jiki: Japanese china between the East and West from 1610 to 1760” is a sort of journey through time, illustrated by masterpieces that were then produced for the Japanese nobility (more elegant pieces meant for daily use) and by other pieces that were produced in the same period

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characteristics rather than their chronological classification. Thus, the four sections are divided into Look-Tell-Think-Keep, coordinated separately by: Liliana Dematteis, Giorgio Maffei, Anne MoeglinDelacroix, Annalisa Rimmaudo. With close to four hundred examples of artists’ books, these commissioners demonstrate the richness and significance of this expressive form from the seventies to today. Furthermore, the spread of this form is represented in its geographic dimension with works coming not only from Europe and the USA, but also from Eastern and Northern European countries, as well as South America and Asia. Andy Warhol and Luigi Ontani are on show in the Look section – books as pure visual forms that communicate through their graphic and color effects, as well as through their intrinsic characteristics as objects. Other artists included in the various sections are: Bruno Munari and Gastone Novelli in the Tell section – books as tools that are capable of telling a story with every expressive means; Seth Siegelaub and Joseph in Think – books as ideal places for reflecting on man’s complexity; Fernando De Filippi and Ed Rusca in the Keep section, which reflects upon man’s attitude toward keeping up his own history.

Edilizia sostenibile

for the European market (more gaudily colored, mostly meant for decoration and furnishing). The exhibition is divided into four areas, and unfolds chronologically: a first period in which Japanese porcelain is subject to Chinese influence; a second stage which shows an apparent closure to the outer world, but that – especially through Dutch traders – actually helps Japan to make its masterpieces known in the West; a third and fourth section that examine the aspects of production that was especially created for foreign countries. The exhibition will move to Paris and Brussels in 2005.

Disegnare cellulari Sarà Pininfarina Extra a disegnare l’ultima linea di telefoni cellulari iDEN di Motorola. Si incontrano per l’occasione gli oltre 70 anni di attività dedicati da Pininfarina al design, e i 75 anni di successi riscossi da Motorola nel settore delle comunicazioni per sancire una nuova partnership. Si inizierà con una collezione di tre cellulari in edizione limitata, firmati Motorola Pininfarina, che verranno lanciati nel corso degli anni 2004, 2005 e 2006 sul mercato americano. “ La nuova linea di cellulari Motorola iDEN abbinerà l’eleganza e l’essenzialità tipiche del design Pininfarina con innovazioni tecniche in grado di offrire agli utenti finali un valore aggiunto reale e percepibile in termini di ergonomia e funzionalità”. Ha dichiarato Franco Lodato, IDSA, Direttore Creativo del Future Design Lab, dell’iDEN Subscriver Group di Motorola.

Mapefluid N100, di Mapei, è un additivo liquido superfluidificante per calcestruzzi di qualità (impermeabili, durabili e meccanicamente resistenti). In conseguenza dell’elevata lavorabilità (classe di consistenza S4 ed S5 secondo UNI EN 2006-1) raggiungibile con questo prodotto senza eccedere nell’acqua di impasto, il calcestruzzo così trattato si presenta facilmente per la messa in opera se fresco, ed è di elevate prestazioni in servizio se indurito. Il prodotto è particolarmente adatto per tutte quelle applicazioni nelle quali si richiede una moderata velocità di idratazione del cemento alle brevi stagionature. I maggiori campi di applicazione sono il calcestruzzo preconfezionato, il calcestruzzo pompabile e il calcestruzzo per getti di massa.

Supporta gli studi di progettazione Autodesk, azienda leader mondiale nella produzione di software di progettazione e contenuti digitali, annuncia l’estensione del supporto per l’analisi edilizia e la progettazione strutturale, con l’unica piattaforma del settore pensata esclusivamente per il Building Information Modeling. Il processo di progettazione architettonica risulta a sua volta migliorato tramite l’aggiunta di funzionalità di modellazione e l’aggiornamento delle funzioni di creazione di bozze e dettagli. Grazie alla disponibilità immediata di Autodesk Revit

6.1 e Autodesk AutoCAD Revit Series 2, i professionisti delle costruzioni possono creare, gestire e condividere in modo più efficace i dati di progettazione per l’intero ciclo di vita dell’edificio. Con AutoCAD Revit Series 2 le aziende possono scoprire i vantaggi del Building Information Modeling, salvaguardando nel contempo l’investimento in AutoCAD e l’opportunità di utilizzare AutoCAD in tutte le fasi del progetto che lo richiedono.

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Informazioni sull’editoria di architettura, design e comunicazione visiva. Information about publications of architecture, design and visual communication.

Da cinquant’anni

Nuovo blocco

Storia della ricerca A Form for Research

Un’azienda, una storia Products and Culture

In data 8 luglio 2004, presso la sede della Triennale di Milano, si è tenuta una conferenza stampa per presentare la Giuria Internazionale della ventesima edizione del Premio Compasso d’Oro ADI, che coincide con i cinquant’anni di storia del premio istituito a Milano nel 1954 su iniziativa della Rinascente. La giuria, che vede Presidente onorario Gillo Dorfles, è stata selezionata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e gli Istituti Italiani di Cultura di Berlino, Chicago, Instambul, Praga e Tokyo, ed è costituita dai seguenti sette membri: Fulya Erdemci, Direttore, Proje4L- Instambul Museum of Contemporary Art, Instambul - Turchia; Robert Fitzpatrick, Direttore, Museum of Contemporary Art, Chicago – USA; Yutaka Mino, Direttore, The Osaka Municipal Museum of Arts, Osaka 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa – Giappone; Pietro Petraroia, Direttore Generale Culture, Identità e Autonomie, Regione Lombardia, Milano – Italia; Richard Sapper, Designer, Milano – Italia; Angela Schönberger, Direttore, Kunstgewerbemuseum Staatliche Museen zu Berlin – Germania; Tomà_ Vl_ek, Direttore, Collection of Modern and Contemporary Art, the National Gallery, Praga – Repubblica Ceca. La Giuria della XX Edizione del Premio resta allineata alle precedenti diciannove giurie che, meritevoli di aver tracciato una galleria ideale di 150 personalità italiane e straniere, sono responsabili della selezione in progress compiuta su 24.000 candidature, consentendo quel tracciato storico che ha espresso sinora 314 Premiati e 1700 Segnalati. Alla Conferenza Stampa erano presenti, unitamente ai componenti della Giuria: Giulio Castelli, Presidente Fondazione ADI; Carlo Forcolini, Presidente ADI Associazione; Maurizio Morgantini, Vicepresidente ADI Associazione e Fondazione ADI; Carla di Francesco, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendente Regionale per la Lombardia. Figura in concorso, tra i circa trecento prodotti selezionati per questa XX Edizione del Premio, anche la testata l’ARCA per il progetto grafico firmato da Giancarlo Iliprandi.

E’ stato messo in produzione, dalla Ril di Gattinara (Vc), un nuovo blocco semipieno di 30x25x19 cm con pareti esterne a spessore variabile che si incrementa progressivamente in corrispondenza degli angoli ed è dotato di setti perfettamente allineati e foro a spigoli arrotondati. Questi caratteri conferiscono all’elemento una maggiore resistenza a compressione nella direzione dei fori. Il manufatto, frutto di una ricerca che risale alla fine degli anni novanta, oltre che nel classico laterizio Alveolater, sarà prossimamente prodotto anche in versione microalveolata con segatura.

Enzo Biffi Gentili et al. EccentriCity. Arti applicate a Torino 1945-1968 Fondazione per il Libro la Musica la Cultura, Torino 2003, 280 pp, ill. b/n e col.

Rancilio e le sue macchine a cura di Isabella Amaduzzi e Luca Rancilio Milano 2003, 144 pp, ill. b/n e col.

Più piccole e più potenti Hitachi Digital Media Group ha introdotto nel mercato le nuove DVD CAM di quarta generazione: la DZ-MV550E e la DZ-MV580E. Riviste nel design e sempre assolutamente compatte, le nuove videocamere consentono prestazioni migliorate, facilità d’uso e immagini di qualità. La DZ-MV580E, top di gamma dell’offerta, grazie al sensore CCD da 1 Megapixel e allo zoom ottico da 10x, garantisce fotografie in alta risoluzione e filmati in qualità DVD. La DZ-MV550E, entry level della serie, è equipaggiata con zoom ottico da 18x, eccezionalmente comodo e flessibile durante le riprese, ideale per utilizzo quotidiano. Su entrambi i modelli è possibile cambiare il rivestimento del corpo ottico, scegliendo fra i tre colori in dotazione.

Progetto climatizzazione

Pavimentazione mangia-smog

Da oltre quarant’anni presente nel comparto della climatizzazione, il Gruppo Galletti ha organizzato, lo scorso giugno, un convegno presso la propria sede produttiva di Bentivoglio (Bo), con l’obiettivo di promuovere e comunicare la filosofia dell’azienda in termini di consolidamento del proprio ruolo produttivo costantemente in sviluppo e della propria immagine. Il Press Tour ha coinciso con l’attuale fase di ristrutturazione aziendale avviata grazie all’acquisizione di nuove realtà tra le quali Hiref di Monselice (Pd), e a un innovativo progetto mirato a definire attività diversificate rispetto ai mercati di riferimento per il presidio in aree di specializzazione nel settore del condizionamento residenziale e terziario. Due le idee guida fondamentali evidenziate nel corso della conferenza: il controllo di tutti i processi aziendali dalla progettazione alla realizzazione dei prototipi, dalla industrializzazione alle linee di produzione e di assemblaggio, dai collaudi alla distribuzione; la gestione dell’area vendite di concerto con l’area marketing. La riorganizzazione prevede una presenza importante sui mercati europei ed extra europei in via di sviluppo, mediante partnership locali fortemente collegate con la sede italiana. Nel corso dell’incontro sono state illustrate le ultime e attuali proposte in termini di prodotto e soluzioni impiantistiche tra le quali: Micronet, l’innnovativo sistema di gestione integrata del clima dell’edificio, che integra fan coils, chillers, caldaie con la comune strategia dedicata al comfort e al risparmio energetico; MCA, la serie di refrigeratori Scroll monoblocco monocirquito; Inverter, la tecnologia del futuro che elimina gli on/off adattandosi costantemente al carico.

E’ prodotto da Magnetti il nuovo massello Renova che, dotato delle proprietà attive del cemento fotocatalitico, aiuta ad abbattere naturalmente gli inquinanti e a purificare l’aria delle città. Da tempo elemento particolarmente diffuso nel tessuto urbano, il massello viene ampiamente impiegato in piazze, percorsi pedonali e ciclabili, aree parcheggio e in molte altre soluzioni pubbliche e private, diventando parte integrante e significativa della città. Attenta alla qualità dell’ambiente e impegnata costantemente nella ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate e ottimali, Magnetti ha, con la nuova linea di masselli mangia-smog Renova, realizzati in collaborazione esclusiva con il CTG (Centro Tecnico di Gruppo) di Italcementi, messo sul mercato un prodotto con un particolare tipo di cemento dalle proprietà fotocatalitiche, in grado di

ossidare, in presenza di luce solare, una serie di sostanze organiche e inorganiche altamente inquinanti come: nero fumo assimilabile al PM10; ossidi di azoto (NOx); aromatici policondensati; benzene; ossido di carbonio. Rigorosi Test di laboratorio e di campo hanno dimostrato che in condizioni climatiche ideali si ha una riduzione fino al 60% dei Nox (ossidi di azoto).

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We might call this book a belated catalog of one of the shows that opened in Turin at the beginning of 2003 as part of a widely comprehensive exhibition of contemporary applied arts. The book summarizes the contents of a historical course in which the topicality of reproposal – if not, actually, of rediscovery – projects a form of research forward that can, by now, be set in a historical context. Yet, this research is so alive and vital that it can be seen as an objective for a model (perhaps a bit daring) of the hypermodernity in which we live. What is analyzed is Turin after World War II, a somewhat quiet, tactful center of intense experimentation in the fields of architecture, design and applied arts, an experimentation that is being thoroughly accounted for today. Just like the exhibition, the catalog deals entirely with “things”, meaning that the critic and historian have organized the “facts”, and have praiseworthily left the task of illustrating the esthetic and cultural values of each piece to its own devastating eloquence. A mobile, restless survey ensues, in which the times get mixed up: the intense study of a figuration of the objects is capable of molding a design ideology more than a product in itself. This ideology, which is expressed along the lines of a deviance which can open up new avenues and trends, finds inviting echoes in our condition today. Echoes that often sound like reproaches due to the dire straits in which creativity has fallen. Probably, the lesson given us by twentieth-century architecture and design is not only to be found in the coding of industrial design and postrationalist architecture, but precisely in these enlightened transgressions, in this sort of positive romanticism. But most important, the message must be interpreted beyond Turin’s boundaries, and must not be dimmed by vague waves of nostalgia, but fixed in our memory as an immediate starting point, and not necessarily as an irremovable milestone.

La pubblicistica contemporanea moltiplica le storie delle aziende italiane, e fa bene: dietro quelli che un tempo sarebbero stati degli anonimi cataloghi di prodotti si cela una storia nazionale, economica e culturale, dalla quale c’è ancora molto da apprendere e da scoprire. L’andamento del volume è ovviamente storico, e ripercorre le vicende di una ditta nata nel 1927 e da allora costantemente impegnata in prima linea nella produzione di macchine per il caffè sempre più caratterizzate da una struttura tecnica sofisticata e da un design che le ha portate a troneggiare, con significative imponenza, nei bar di mezzo mondo. Ma, come sempre accade, tanto la loro tecnologia quanto la loro forma, sono state sempre frutto di una intensa collaborazione tra tecnici e designer da una parte e il committente, in prima persona, dall’altra. La collaborazione con Marco Zanuso è stata indicativa a questo riguardo; e comunque la linea di questi apparecchi è rimasta nel tempo sempre all’altezza di una cultura progettuale capace di fare della forma delle cose un linguaggio espressivo. Dalla raccolta dei materiali e dalla stesura di testi sempre puntuali e sobri, ci viene quindi una documentazione che sa andare oltre l’intrinseca natura del prodotto, per illuminare percorsi progettuali e modelli critici sui quali riflettere. Maurizio Vitta

Damiani Editore, Bologna 2004, ill. a colori, 240 pp Il volume presenta l’opera di 18 giovani artisti cinesi, attraverso le loro fotografie e immagini tratte da video. Si mette in evidenza il contributo della loro creatività al mondo internazionale dell’arte nel fornire uno sguardo sul paesaggio culturale e sociale della Cina contemporanea.

quadro della situazione si fa esaustivo, e porta il lettore all’attualità nella quale viviamo e, più oltre, sull’orlo del suo immediato futuro, con tutte le domande che ne derivano e che trovano nel passato le premesse per risposte ragionevolmente convincenti.

The book, which is about a coffee machine producer that was born in 1927, unfolds from a historical point of view. Since its foundation, the firm has always been in the forefront in the production of more and more sophisticated, high-tech coffee machines, whose design has led them to achieve a dominating, impressive position in a great number of bars around the world. But, as always, both the technology and shape of these machines result from close collaboration between technicians and designers on one side, and purchasers themselves on the other. From this point of view, the company’s collaboration with Marco Zanuso has turned out to be significant; at any rate, through time, the line of these machines has always been worthy of a design culture that is capable of turning the shape of things into an expressive language.

Segnalazioni Leonardo, l’Acqua e il Rinascimento A cura di Mario Taddei ed Edoardo Zanon Introduzione di Mario Tozzi Testi di Andrea Bernardoni Federico Motta Editore, Milano 2004, ill. a colori+CD, 144 pp Il volume rappresenta una ricerca sulla “meccanica” che consente di presentare in forma assai accessibile i prodotti della genialità rinascimentale legati all’acqua. Si illustra il “reale” funzionamento e la realizzabilità di alcune delle macchine inventate da Leonardo.

Luce per la Cina Si è svolta lo scorso giugno, nel Guangzhou International Convention & Exhibition Centre, Guangdong, Cina, la Guagzhou International Lighting Exhibition + Electrical Building Technology Cina che, rassegna articolata in cinque padiglioni, ha occupato una superficie di 55 mila metri quadri, presentando al consesso mondiale interessato la più completa selezione di prodotti cinesi per illuminazione attualmente disponibili, e una gamma estesissima di prodotti e di installazioni realizzati da prestigiosi fabbricanti europei, asiatici e statunitensi. Dopo otto edizioni precedenti, questa nona rassegna è stata organizzata in comune dalla Guangya Exhibition & Trade Co. e dalla Messe Frankfurt che ha stimolato nuovi impulsi mediante l’esperienza maturata organizzando Light + Building a Francoforte. Alla fiera hanno partecipato

Catalogo – postumo, per così dire – di una delle mostre aperte a Torino all’inizio del 2003 nell’ambito di un’articolatissima rassegna delle arti applicate contemporanee, questo volume riassume i contenuti di un percorso storico nel quale l’attualità della ri-proposta – se non addirittura della ri-scoperta – proietta in avanti una ricerca ormai storicizzabile, eppure talmente viva e vitale da poter essere additata come obiettivo per un modello progettuale, magari un po’ temerario, dell’ipermodernità nella quale viviamo. L’analisi si distende nella Torino del secondo dopoguerra, fucina, quantunque appartata e discreta, di una intensa sperimentazione nel campo dell’architettura, del design, delle arti applicate, della quale si dà oggi esaurientemente conto. Il catalogo è, come fu già la mostra, “tutto cose”, nel senso che il critico e lo storico hanno ordinato i “fatti” lasciando, con lodevole scelta, alla loro dirompente eloquenza il compito di illustrare i valori estetici e culturali dei singoli reperti. Ne deriva una panoramica mobile, inquieta, nella quale i tempi si confondono: l’intensa ricerca su una figurazione degli oggetti capace di plasmare non tanto un prodotto, quanto un’ideologia progettuale, espressa sul filo di una devianza nella quale si potessero intravedere nuovi varchi e nuove rotte, trova, nella nostra condizione d’oggi, echi invitanti, che suonano spesso a rimprovero delle angustie in cui la creatività si dibatte. E’ probabile che la lezione dell’architettura e del design del Novecento sia da cercare, oltre che nella codificazione del disegno industriale e dell’architettura postrazionalista, proprio in queste trasgressioni illuminate, in questa sorta di romanticismo positivo. Ciò che più conta, però, e che il suo segnale va letto oltre i confini torinesi, non offuscato dalle vaghe nebbie della nostalgia, ma impresso nella memoria come punto di partenza immediato, più che come approdo ormai irrecuperabile. M. V.

complessivamente 917 ditte provenienti da 22 Paesi, tra le quali 159 cinesi. Il segmento più sviluppato ha riguardato l’illuminazione tecnica con il 40% degli espositori, mentre il 30% ha presentato illuminazione decorativa, il 25% lampade elettriche e la percentuale restante ha riguardato accessori e sistemi di controllo e di misura dell’illuminazione.

Gianni Mezzanotte Le voci di San Pietroburgo Skira, Milano 2004, 32 ill. a colori e 91 in b/n, 168 pp L’architettura del saper fare neoclassico per gli zar Il volume riunisce una serie di scritti in merito a esperienze che, in San Pietroburgo, ebbero la massima espressione negli ultimi decenni della grande Caterina (1762-1796) e in quelli dei suoi primi successori. Quelle vicende impegnarono costruttori e maestranze di origine, lingua e tradizioni diverse, ma appartenenti tutti a un modo comune di affrontare i temi loro suggeriti dalle circostanze e da committenti eccezionali. Out of the Red. La nuova generazione emergente dei fotografi cinesi Prefazione di Primo Marella, Eleonora Battiston, Francesca Jordan, Shu Jang

Sergio Polano e Pierpaolo Vetta Abecedario. La grafica del Novecento con apparato iconografico di Pierpaolo Vetta Electa, Milano 2002, ill. a colori, 248 pp Il volume raccoglie i saggi scritti nell’ultimo decennio da Sergio Polano in varie occasioni, ma ciò non compromette l’omogeneità del volume. Dopo i testi iniziali dedicati ad aspetti generali della cultura grafica del XX secolo, il libro si articola in una serie di analisi condotte sui protagonisti della grafica moderna, da Behrens a Gill, da Schwitters a Huber, da Frutiger a Novarese, Grignani, Carter, Kalman e altri. Gli scritti sono fitti di notizie, che tratteggiano la personalità dei vari autori secondo un disegno nel quale il giudizio critico di Polano, spesso appassionato, trapela come tessuto connettivo, prospettiva analitica, giudizio tecnico e, insieme storico. La vicenda della grafica contemporanea vi si dipana quindi secondo una linea non di continuità – dato che le diversità di stile e di approccio alla disciplina costituiscono l’elemento dinamico della rassegna – ma di completezza, grazie alla quale il

Raimonda Riccini Giuseppe Zecca, il design come professione Skira, Milano 2003, ill. a colori, 126 pp Il libro si pone come obiettivo quello di collocare la vicenda artistica e professionale di Zecca nel panorama della cultura del progetto italiana. Il designer di Sondrio ha contribuito alla costruzione dell’immagine delle apparecchiature elettriche come oggetti di design, unendo amore per il disegno e grande passione tecnica. Emma Zanella Z.A.T. Zone Artistiche Temporanee Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2004, pp144 con ill. a colori e b/n. XXI – XXII Edizione Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate Il catalogo illustra le tredici installazioni ideate da artisti sul territorio di Gallarate, e altrettanti lavori presentati dagli stessi nella Civica Galleria d’Arte Moderna dal 9 maggio al 25 luglio 2004. Viene particolarmente analizzato il progetto vincitore realizzato dal gruppo M.me Duplok.

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AGENDA Concorsi di architettura e design Architecture and design competitions Per i bandi completi For complete rules www.europaconcorsi.com

Austria Klagenfurt Complesso scolastico di Wolfsberg Progetto per la ristrutturazione e il risanamento del centro scolastico di Wolfsberg. Il programma prevede il risanamento parziale e l’installazione di misure antincendio Project for the restructuring and the refurbishment of the school complex Wolfsberg. The brief calls for a partial recovery and for the installation of fire prevention measures Scadenza/Deadline: 14/10 Per informazioni: BIG Services, Immobilienmanagementgesellschaft des Bundes mbH OM Team Kernten/Osttirol Att: Dipl.-HTL Ing. Kircher Herwig Feldkirchner Stra§e 4 A-9020 Klagenfurt Tel. +43 463 57220 Fax +43 463 512378 E-mail: office.om08@big-services.at

Klosterneuburg Center Karlsplatz L’ente banditore intende selezionare proposte progettuali per la realizzazione di un centro d’intrattenimento presso il Karlsplatz. Il programma prevede la costruzione di un complesso ipogeo, dotato di strutture per lo spettacolo, l’informazione e la cultura/The contracting authority will select project proposals for the ocnstruction of a entertainement center at the Karlsplatz. The brief calls for the construction of an underground complex with structures for performances, information and culture Scadenza/Deadline: 15/10 Per informazioni: Technisches Büro Ing. Robert Bauer Albrechtstrasse 78A A-3400 Klosterneuburg Tel. +43 2243 24769 Fax +43 2243 247692 Internet: www.effects.at E-mail: welcome@effects.at

Belgio/Belgium Brugge Riqualificazione dell’area Casino Progetto per lo sviluppo dell’area denominata Casino, attraverso la realizzazione di edifici in grado di riqualificare la zona in oggetto/Project for the development of the area called Casino, through the construction of building requalifying the entire area Scadenza/Deadline: 15/11 Per informazioni: WVI Att: de heer Jan Van Collie Baron Ruzettelaan 35 B-8310 Brugge Tel. +32 050 367165 Fax +32 050 356849 E-mail: j.vancoillie@wvi.be

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Bruxelles Ristruttutazione del Residence Palace Progetto per la ristrutturazione e l’ampliamento del complesso immobiliare Residence Palace Project for the extension and the restructuring of the real estate complex called Residence Palace Scadenza/Deadline: 15/10 Per informazioni: Conseil de l’Union européenne Secrétariat Général, Unité de coordination des acquisitions Rue de la Loi/Wetstraat 175 B-1048 Bruxelles Tel. +32 2 2858062 Fax +32 2 2858093 Internet: http://ue.eu.int/callstend/ E-mail: coord.acquisitions@consilium.eu.int

Finlandia/Finland Turku Kakolanmaki Concorso internazionale di idee per la sistemazione del complesso penitenziario di Kakolanmaki/International ideas competition for the reorganization of old prison buildings in Kakolanmaki neighbourhood Scadenza/Deadline: 20/10 Per informazioni: Finnish Association of Architects SAFA Erottajankatu 15/17 A FIN-00130 Helsinki Fax. +358 (0)9 5844 4222 Internet: www.turku.fi/ympakaavi/toimistot/ Ajankohtaisia_hankkeita.php?ins=4&conte nt=Kakola#4, www.safa.fi E-mail: kilpailut@safa.fi

Francia/France Bayonne Complesso residenziale Progetto per la costruzione di un complesso residenziale dotato di 79 alloggi. Superficie complessiva: 6.610 mq Project for the construction of a residential complex with 79 living quarters, total surface 6,610 sq.m Scadenza/Deadline: 26/11 Per informazioni: Office public départemental d’HLM des Pyrénées-Atlantiques 2 Chemin de l’Abbé E. Cestac F-64108 Bayonne Tel. +33 5 59584000 Fax +33 5 59633806 E-mail: construction@groupe-hlm-bayonne-pa.com

Paris Argus Auto Concorso internazionale di design sul tema “Immaginate l’utilitaria trasformabile” International design competition on the theme “Imaginez le véhicule utilitarie transformable” Scadenza/Deadline: 31/10 Monte premi/Total prize money: 3000 Euro Per informazioni: Argus Auto C/o Hopscotch 40 Rue d’Aboukir 75002 Paris Internet: www.argusauto.com E-mail: concoursdesign@argusauto.com

Germania/Germany Berlin 1:1 Bauwelt Preis 2005. Primo progetto La manifestazione intende premiare l’opera prima di un progettista. Il programma prevede l’ammissione di costruzioni completate dopo il 1gennaio 2001, e si articola attraverso 6 categorie di partecipazione/The event wants to prize the first works of a designer. The brief calls for the admission of constructions finished after January 1st 2001 and articulates in 6 participation categories Scadenza/Deadline: 31/10 Per informazioni: Redaktion Bauwelt Schlöterstra§e 42 D-10707 Berlin Internet: www.baunetz.de/arch/bauwelt/ index_auslob.php?wb_id=104454

Frankfurt am Main Techtextil 2005. Strutture tessili per una nuova edilizia 2005 La manifestazione intende premiare soluzioni innovative e risolutive relative all’impiego di materiali tessili nell’edilizia. Il programma prevede 4 categorie di partecipazione: 1) macro architettura, 2) micro architettura, 3) ambiente ed ecologia, 4) strutture composite e ibride/The event will prize innovative solutions related to the use of textiles materials in building. The brief calls for 4 participation categories: 1) macro architecture, 2) micro architecture, 3) environment and ecology, 4) composed and hybrid structures Scadenza/Deadline: 28/2/2005 Per informazioni: Generalsekretariat Arbeitskreis Textile Architektur Ludwig-Erhard-Anlage 1 60327 Frankfurt am Main Tel. +49 69 75756553/75756710 Fax +49 69 75756541 E-mail: Katrin.Mueller@messefrankfurt.com

München ArchiCAD-Preis. Applicazioni innovative del vetro L’ente banditore intende premiare gli studenti che si sono distinti per composizioni progettuali caratterizzate da un utilizzo innovativo del vetro, realizzate attraverso il programma di disegno ArchiCAD/The awarding authority wants to prize students who have distinguished themselves for project compositions characterized by the innovative use of glass, realized through the design program ArchiCAD Scadenza/Deadline: 15/11 Per informazioni: Graphisoft Deutschland GmbH Lindwurmstr. 129e D-80337 München Tel. +49 089 74643-0 Fax +49 089 74643299 Internet: www.graphisoft.de/archicad-preis.de

Nürnberg Haus des Deutschen Flechthandwerk/Museo degli artigiani cestai L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la riqualificazione di un edificio sottoposto a vincolo di tutela, per realizzarvi un museo dedicato agli artigiani cestai tedeschi.

Il programma prevede interventi di ristrutturazione e di ampliamento di detto edificio, così come la sistemazione degli spazi circostanti. Superficie complessiva: 1.050 mq The contracting authority collects project proposals for the requalification of a listed building to make a museum dedicated to the German basket making artisans. The brief calls for the restructuring and the extension of said building, in addition to the rearrangement of outoor spaces, total surface 1,050 sq.m Scadenza/Deadline: 5/11 Per informazioni: Stoesslein Architekten Att: Prof. Michael Stoesslein Veillodter Strasse 1 D-90409 Nürnberg Tel. +49 911 555266 Fax +49 911 555277 E-mail: starch@odn.de

Gran Bretagna/Great Britain London Cityscape: Design for an Emerging World Premio per architetture e progetti eccellenti nei Paesi emergenti/Award for buildings and projects of excellence in emerging countries Scadenza/Deadline: 31/10 Per informazioni: Internet: www.cityscape-online.com

Italia/Italy Casalgrande (Reggio Emilia) Grand Prix Ceramica Concorso internazionale di architettura che seleziona e premia quei professionisti che, attraverso la loro opera, meglio hanno saputo utilizzare e valorizzare le proprietà tecniche e le potenzialità espressive degli elementi in grès porcellanato Granitogres, Marmogres e Pietre Native/International architecture competition selecting and prizing those professionals who, through their work, have better utilized and improved the technical properties and the expression potentials of elements in Granitogres, Marmogres and Native Stones porcelain grès Scadenza/Deadline: 31/12 Per informazioni: Ceramica Casalgrande-Padana Via Statale 467, 73 42013 Casalgrande (RE) Tel. +39 0522 9901 (30 linee) Fax +39 0522 996121 Fax export +39 0522 841630 Internet: www.casalgrandepadana.it/ grandprix_quarta.asp E-mail: giullari@casalgrandepadana.it

Faenza (Ravenna) Architettura automatica 2004 Concorso per le migliori architetture che abbiano impiegato ingressi automatici e/o automatismi per aperture, controllo della luce, gestione intelligente di facciate e serramenti/Competition for the best realizations that used automatic entrances or automatic devices for light control, facade and frameworks smart management Scadenza/Deadline: 16/12 Monte premi/Total prize money: 9.000 Euro Giuria/Jury: Gabriele Del Mese, Felix Foure, Giancarlo Rosa, Antonio Piva, Fabrizio Bianchetti, Paolo Pons

AGENDA Per informazioni: Flavia Gaeta Gruppo Editoriale Faenza Editrice Via Pier de Crescenzi 44 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 670411 Fax +39 0546 660440 Internet: www.ditec.it, www.faenza.com E-mail: concorso@faenza.com

Ferrara Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo Il Premio Architettura Sostenibile nasce dalla volontà di premiare e far conoscere a un ampio pubblico, architetture che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente, che siano pensate per le necessità dell’uomo e che siano capaci di soddisfare i bisogni delle nostre generazioni senza limitare, con il consumo indiscriminato di risorse e l’inquinamento prodotto, quelli delle generazioni future/Prize awarding architecture which have a balanced relationship with the environment Scadenza/Deadline: 31/12 Per informazioni: Segreteria del Premio C/o Gianluca Minguzzi Via Quartieri 8 44100 Ferrara Tel./fax: +39 0544 864353 Internet: www.premioarchitettura.it/# E-mail: premioarchitettura@xfaf.it

Genova Renzo Piano & Building Workshop Progetti in mostra La Facoltà di Architettura di Genova in collaborazione con Renzo Piano Building Workshop, in occasione della mostra Renzo Piano & Building Workshop - Progetti in mostra (Genova - Porto Antico, Porta Siberia, 16 Maggio - 30 Ottobre 2004), bandisce un concorso aperto a tutti gli studenti d’architettura europei. Dinamica: Sulla scheda sono visibili cinque foto corrispondenti ad altrettanti particolari costruttivi tratti da alcuni dei progetti in mostra. Il partecipante deve riconoscere le architetture cui tali particolari si riferiscono, quindi riportarne i nomi sulla scheda, avendo inoltre cura di compilarla con i dati personali richiesti. Tale scheda deve poi essere inserita nell’apposita urna posta all’interno del percorso della mostra The Architecture Faculty of Genova i collaboration with Renzo Piano Building Workshop, for the exhibition Renzo Piano & Building Workshop Projects on display (Genova - Porto Antico, Porta Siberia, May 16th October 30th 2004), announces a competition open to all the European architecture students. Dynamics: five pictures corresponding to five construction details taken from the projects on display,are visible on the file, The participant will have to recognize the architectures to which the details correspond, completing the file with his personal data and put it in the spzecial box within the exhibition path Scadenza/Deadline: 31/10 Per informazioni: Renzo Piano Building Workshop Via Rubens 29 16158 Genova Tel. +39 010 61711 Fax +39 010 6171350 E-mail: italy@rpbw.com

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Milano

Padova

Twinings Design Competition: “Tea time! At what time?” Concorso per architetti e designer under 35 per un nuovo design del sistema prodotto per il rito del consumo del tè nella società contemporanea Competition open to designers and architects under 35 years of age for a new design of all the system necessary for the rite of tea time in contemporary society Scadenza/Deadline: 17/12 Monte premi/Total prize money: 6.500 Euro Giuria/Jury: Antonia Astori, Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Gilda Bojardi, Davide Bruno, Philippe Daverio, Marina Deserti, Alessandro Guerriero, Makio Hasuike, Vittorio Sgarbi, Rosa Tessa, Stephen Twining

Restauro dell’Orto Botanico L’Università degli Studi di Padova indice un Concorso internazionale di Progettazione a procedura ristretta, in un’unica fase con prequalificazione dei concorrenti, per la progettazione preliminare relativa alle opere di restauro dell’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Padova e allo sviluppo dello stesso in una nuova area limitrofa di recente acquisizione/Padova university announces an international restricted, one stage project competition with pre-qualification of competitors for the preliminary project of the restoration of the Botanical Garden of Padova University and for the development of the same in a nearby area recently acquired Scadenza/Deadline: 29/10

Per informazioni: Politecnico di Milano Stefania Palmieri Tel. +39 02 23995981 Internet: www.polidesign.net, www.dec.it

Per informazioni: Università degli Studi di Padova Palazzo Storione Riviera T. Livio 6 35122 Padova Tel. +39 04 98273274 Fax +39 04 98273269 Internet: www.unipd.it/concorso_ortobotanico/ E-mail: concorso.ortobotanico@unipd.it

Espresso: Spazio/Tempo del caffè Concorso internazionale aperto a progettisti, artisti, designer e studenti under 35 per il progetto di un modello di bar quale luogo di conoscenza, scoperta e incontro International competition open to architects, designers, artists and students under 35 years of age for the project of a coffee bar as a meeting, discovery and knowledge place Scadenza/Deadline: 31/1/2005 Monte premi/Total prize money: 7.000 Euro Giuria/Jury: Stefano Boeri, Sergio Silvestris, Anna Barbara, Petra Blaisse, Ludovico Einaudi, Anselm Franke, Naoto Fukasawa, Alessandro Mendini, Hans Ulrich Obrist Per informazioni: Segreteria organizzativa Via Gianni Mazzocchi 13 20089 Rozzano (MI) Tel. +39 02 824721 Fax +39 02 57500132 Internet: www.domusweb.it, www.illy.com E-mail: competition.domusilly@domusweb.it

Pistoia/Montecatini Terme Una città per tutti Premio riservato alle migliori tesi di Laurea in Ingegneria Civile, Ingegneria Edile, Ingegneria EdileArchitettura e Architettura, aventi per argomento “Una Città per Tutti” discusse negli anni solari 2003-2004 in Università italiane ed estere/Prize for the best degree thesis of Civil or Building Engineering and Architecture on the theme “An architecture for all”, discussed in the years 2003-2004 in Italian or foreign Universities Scadenza/Deadline: 31/12 Monte premi/Total prize money: 4.500 Euro Per informazioni: Club Soroptimist International di PistoiaMontecatini Terme Ditta Balducci Via del Melo 1 51018 Pieve a Nievole (PT) Tel. +39 0572 956669-95661 Internet: www.ing.unipi.it E-mail: serena.guidotti@balducci.it

Napoli Premio Europeo di Architettura “Luigi Cosenza” Il Premio, a cadenza biennale, è per il miglior progetto di architettura realizzato negli ultimi 5 anni e che sia ultimato alla data del 31/12/2004. Il Premio ha la finalità di promuovere il lavoro della nuova generazione europea selezionando i migliori talenti e valorizzando la qualità dell’architettura The biennial award is reserved to the “best architectural project constructed” in the past five years and finished by 31/12/2004. The award wants to prize the work of the new European generations selecting the best talents and improving the architecture quality Scadenza/Deadline: 31/1/2005 Per informazioni: Cooperativa Libraria Editrice Architettura Napoli Direzione del Premio Europeo di Architettura “Luigi Cosenza” c/o CLEAN Via Diodato Lioy 19 80134 Napoli Fax +39 081 5524419 Internet: www.cleanedizioni.it

Norvegia/Norway Oslo Complesso parrocchiale Chiesa di Bàler L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la costruzione di una chiesa. Il programma prevede la demolizione delle strutture temporanee attualmente presenti sul sito, per realizzarvi il complesso parrocchiale costituito dalla chiesa (1.150 mq), una cappella (100 mq), blocco amministrativo (800 mq), una scuola e vari servizi all’aperto/Open design contest for a new building, proposal for the new Bàler Church in Oslo. At present the site contains temporary church buildings. The existing buildings shall be demolished. A new church shall be constructed with a new church building (net area approx. 1,150 sq.m), a chapel (net area approx. 100 sq.m), administration facilities (net area approx. 800 sq.m) including a nursery school and several outdoor facilities shall be constructed

Scadenza/Deadline: 11/10 Per informazioni: Norske Arkitekters Landsforbund Att: MNAL Per Rygh Josefinesgate 34 N-0351 Oslo Tel. +47 23332500 Fax +47 23332501 Internet: www.arkitektur.no E-mail: per@arkitektur.no

Riqualificazione urbanistica di Bjorvika L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la realizzazione di 7 tra piazze e parchi, nonché per una passeggiata lungomare/The city of Oslo, Planning and Building Authority and Bjorvika Development AS invite contestants to an open ideas and project competition for a structure of urban squares, parks and waterfront promenade in Bj¿rvika. For Stasjonsallmeningen, one of the central squares, the competition asks for more detailed solutions.Bjorvika will provide Oslo with 7 new urban squares/parks and a waterfront promenade that will open the city towards the fjord and greatly improve public access to water Scadenza/Deadline: 5/11 Per informazioni: Oslo Kommune/Plan- Og Bygningsetaten og Bjorvika Utvikling As Att: Jorleif Jorgenvog Fjordbykontoret, Skur 49, Langkaia N-0150 Oslo Tel. +47 98 266375 Fax +47 22 825110 Internet: www.fjordbyen.com E-mail: jorleif.jorgenvag@pbe.oslo.kommune.no

South Norway Auditorium L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la realizzazione di un complesso in grado di ospitare concerti e manifestazioni teatrali. Il programma prevede la realizzazione di una sala da concerto da 1.300 posti, una sala da concerto/teatro con una capienza modulabile di 340/700 posti, una sala polifunzionale da 250 posti e un Black-box da 150 posti. Superficie lorda: 16.200 mq/The contracting authority collects project proposals for the cnstrucion of a complex for concerts and theatre events. The brief clls for the construction of a concert hall with 1,300 seats,of a modular concert/theatre hall with 340/700, of a multifunction hall with 250 seats and of a Black-box with 150 seats, gross surface 16,200 sq.m Scadenza/Deadline: 17/11 Per informazioni: Norske Arkitekters Landsforbund (NAL) Att: Per Rygh Josefinesgate 34 N-0351 Oslo Tel. +47 23 332500 Fax +47 23 332501 Internet: http://www.arkitektur.no E-mail: per@arkitektur.no

Olanda/Holland Amsterdam Ein Hud: Masterplan alternativo L’ente banditore intende selezionare proposte progettuali per il masterplan di Ein Hud, alternative a quello proposto dalla Corte Suprema Isrealiana. Il programma prevede due categorie di partecipazione: 1) Project - masterplan comprensivo di spazi pubblici, servizi commerciali, scuole, municipio, clinica, parcheggi area turistica e area agricola, strade e un edifico polifunzionale; 2) Idea concetti attreverso i quali si intende raggiungere gli obbiettivi posti dal concorso

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AGENDA

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The goal is to design a sustainable future for the village of Ein Hud. Recently the government has approved a masterplan for the village. The masterplan is unfit. It creates an unsustainable community with no possibilities for future economical, demographic, or cultural development. The goal is to create an architectural/urban project that can offer sustainability to the village in the long term, make efficient use of land without causing overcrowding, be able to expand with demographic growth of the village, and offer a normal, autonomous life to the inhabitants of the village. Its secondary goal is to design a multifunctional center that can serve as a concrete first step towards a sustainable future for Ein-Hud. This center can function for the community and its guests, for exhibitions, education and hospitality Scadenza/Deadline: 20/12

degli Architetti di Menorca. Il programma prevede reception (3 posti), 2 negozi indipendenti, sala conferenze (35 posti), sala giunta, biblioteca, nonché zona archivio (70 mq), informatica e servizi/The contracting authority will evaluate project proposals for the requalification of the new premises of Menorca Architects Association. The brief regards the reception, 2 indipendent shops, conference hall (35 seats), council hall, library, archives spaces (70 sq.m) data processing space and services Scadenza/Deadline: 15/10

Per informazioni: F.A.S.T. Competition c/o De Balie Kleine-Gartmanplantsoen 10 1017 RR Amsterdam Internet: www.seamless-israel.org E-mail: info@seamless-israel.org

Riqualificazione della Plaza del Padre Vallet L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la riqualificazione della Plaza del Padre Vallet/The contracting authority collects project proposals for the requalification of Plaza del Padre Vallet Scadenza/Deadline: 29/10

Polonia/Poland Lodz Terminal Passeggeri Internazionali L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la realizzazione del Terminal Passeggeri Internazionali presso l’aeroporto di Lodz-Lublinek/The contracting authority collects project proposals for hte construction of the Passengers International Terminal at Lodz-Lublinek Airport Scadenza/Deadline: 22/10 Per informazioni: Port Lotniczy Lodz- Lublinek Sp. z o.o. Att: Janusz Wrobel ul. Gen. S. Maczka 35 PL-94-328 Lodz Tel. +48 42 6888414 Fax +48 42 6888384 Internet: www.airport.lodz.pl E-mail: inwestycje@airport.lodz.pl

Portogallo/Portugal Lisbona Riqualificazione della zona costiera di Alcoutim L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la sistemazione del lungomare della zona di Alcoutim/The contracting authority collect project proposals for the rqualification of Alcoutim coast line Scadenza/Deadline: 17/11 Per informazioni: Ordem dos Arquitectos - Seçao Regional do Sul Att: Serviços de Concursos Tv. do Carvalho, 23-1_ P-1249-003 Lisboa Tel. +351 21 3241164 Fax +351 21 3241165 Internet: http://www.oasrs.org E-mail: concursos@oasrs.org

Spagna/Spain Menorca Riqualificazione della sede dell’Ordine degli Architetti di Menorca L’ente banditore intende valutare proposte progettuali per la riqualificazione della sede dell’Ordine

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Per informazioni: Col.legi Oficial de Aparelladors i Arquitectes de Menorca Avda. Fort de l’Eau 26 07701 Menorca Tel. +34 971 363495/366718 Fax +34 971 369641 E-mail: coaatmen@aat.e.telefonica.net

Pozuelo de Alarcòn

Per informazioni: Ayuntamiento de Pozuelo de Alarcòn Secretarìa Concurso Ideas Plaza Mayor 1 E-28223 Pozuelo de Alarcòn Tel. +34 91 4522736 Fax +34 91 3529202 Internet: www.ayto-pozuelo.es E-mail: concursopvallet@ayto-pozuelo.es

Svezia/Sweden Mariestad Riqualificazione del waterfront L’ente banditore intende raccogliere proposte progettuali per la riqualificazione del waterfront di Mariestad/The contacting authority is collecting proposals for the requalification of Mariestad waterfront Scadenza/Deadline: 1/12 Per informazioni: Mariestads kommun, Stadsbyggnadskontoret Mariestads kommun Att: Ann-Charlotte Eriksson S-542 86 Mariestad Tel. +46 501 63000 Fax +46 501 63047 Internet: www.mariestad.se E-mail: ann-charlotte.eriksson@mariestad.se

Svizzera/Switzerland Lugano Sistemazione della Piana di San Gottardo e riuso dei materiali di risulta L’ente banditore intende valutare proposte progettuali per la sistemazione della Piana di San Gottardo (dopo l’intervento di livellamento) con i relativi mezzi di comunicazione, nonché per il riuso dei materiali in eccesso lasciati dagli interventi di demolizione/The two themes of the competition are: 1. The development of the new St. Gotthard plateau and new necessary means of communication; 2. How to reuse excess material left by the demolition. The leveling of St. Gotthard will provoke important morphological, climate,

socioeconomic and cultural changes. In addition to competition proposals, participants must also elaborate on how these changes will affect their proposal Scadenza/Deadline: 30/11

Affidamenti

Per informazioni: Associazione Otto Pragma Via Canonica 9 6900 Lugano Internet: www.ottopragma.ch/en/concorso.html

Per i bandi completi www.europaconcorsi.com

Zurigo

Italia/Italy

Complesso scolastico L’ente banditore intende selezionare proposte progettuali per la sostituzione del vecchio complesso scolastico di Waidhschi con un nuovo istituto di dimensioni maggiori/The contracting authority will select project proposals for the substitution of the old school complex Waidhschi with a new and larger institute Scadenza/Deadline: 20/10 Per informazioni:

Haessig + Partner, Peter C. Haessig Minervastrasse 59 8032 Zurich Tel. +41 01 2519216 Internet: www.simap.ch E-mail: haessig-partner@active.ch

Turchia/Turkey Istanbul Extreme: Creating Space in Extreme and Extraordinary Conditions Concorso internazionale per studenti International students competition Scadenza/Deadline: 28/2/2005 Per informazioni: UIA 2005 Internet: www.uia2005istanbul.org

USA Houston International Student Offshore Design Competition Concorso per lo sviluppo e la promozione del processo progettuale e delle relazioni tra studenti e industria dell’offshore/The intent of this competition is to develop an appreciation of the design process, encourage teamwork, and to develop mentor relationships between students and offshore industry professionals Iscrizione/Registration: 1/10-25/2/2005 Consegna/Submission: 27/5/2005 Monte premi/Total prize money: 2,750 US$ Per informazioni: Alan C. McClure & Associates c/a Lars Ronning 2600 South Gessner, Ste. 504 Houston, TX 77063 Tel. +1 713 7891840 Fax +1 713 7891347 Internet: www.isodc.com

Roanoke (Virginia) C2C Home Competition Concorso inernazionale per il progetto di residenze ambientalmente sostenibili International competition for the design of sustainable housing Scadenza/Deadline: 15/12 Per informazioni: Green Blue Institute Internet: www.greenblue.com, www.c2c-home.org E-mail: info@c2c-home.org

AGENDA Scadenza: 31/12 Per informazioni: Comune di Busto Arsizio Via F.lli d’Italia 12 21052 Busto Arsizio (VA) Internet: www.busto-arsizio.it

Fasano (Brindisi)

Bologna Sistema di qualificazione (Impianto di incenerimento di rifiuti) Definizione di un elenco di imprese qualificate per la fornitura e messa in opera di forni a griglia per la termovalorizzazione di RSU. Fornitura e messa in opera di forni a griglia per la termovalorizzazione di RSU di potenzialità termica compresa tra 20 e 75 MWt, completi di generatori di vapore a recupero e relativi accessori. La fornitura comprende la progettazione, la costruzione, il montaggio in opera delle apparecchiature, l’assistenza all’avviamento e la esecuzione delle prove funzionali e di prestazioni delle apparecchiature. E’ altresì compreso il project management della fornitura Scadenza: 31/12 Per informazioni: Hera SpA Funzione Appalti Viale Carlo Berti Pichat 2/4 40127 Bologna Tel. 051 287250 Fax 051 287278 Internet: www.gruppohera.it

Sistema di qualificazione (Apparecchiature per impianti di depurazione) Definizione di un elenco di imprese qualificate per la fornitura e messa in opera di sistemi di depurazione dei fumi prodotti dalla combustione di RSU e assimilati. Fornitura e messa in opera di sistemi di depurazione dei fumi prodotti dalla combustione di RSU e assimilati, di capacità superiore a 20,000 NM3/h, di tipologia a secco, umido o semisecco. La fornitura comprende la progettazione, la costruzione, il montaggio in opera delle apparecchiature nonchè la supervisione all’avviamento e la esecuzione delle prove di prestazione delle apparecchiature. è altresì compreso il project management della fornitura Scadenza: 31/12 Per informazioni: Hera SpA Funzione Appalti Viale Carlo Berti Pichat 2/4 40127 Bologna Tel. 051 287250 Fax 051 287278 Internet: www.gruppohera.it

Busto Arsizio (Varese) Elenchi di professionisti presso il Comune di Busto Arsizio Formazione degli elenchi dei professionisti per l’affidamento di incarichi di importo inferiore a Euro 100.000 inerenti i seguenti servizi: 1) progettazione e direzione lavori opere edili; 2) progettazione e direzione lavori: a) impianti idrotermosanitari; b) impianti di condizionamento; c) impianti elettrici; 3) progettazione e direzione lavori opere in c.a. e a struttura metallica; 4) progettazione e direzione lavori opere stradali e fognarie; 5) progettazione e direzione lavori verde e arredo urbano; 6) coordinamento sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione dei lavori ex D.Lvo. 494/96 e 528/99; 7) rilievi catastali e accatastamenti

Elenco professionisti per servizi attinenti all’architettura ed all’ingegneria La Direzione Territorio e Ambiente dell’ente intende costituire un Albo di professionisti e prestatori di servizi (attinenti all’architettura ed all’ingegneria anche integrata e per i servizi tecnici concernenti la redazione del progetto preliminare, del progetto definitivo ed esecutivo nonché le attività tecnico amministrative connesse alla progettazione di opere pubbliche), da cui attingere nei casi in cui il legislatore consenta il riscorso alla trattativa privata e/o all’affidamento fiduciario Scadenza: 31/12 Per informazioni: Comune di Fasano - Direzione Territorio Ambiente Piazza Ciaia 72015 Fasano (BR) Tel. 0804394111 Fax 080 4394321 E-mail: llpp@comune.fasano.br.it

Feltre (Belluno) Elenco professionisti (coordinatore per la sicurezza, collaudatore, rilievi topografici, frazionamenti, pratiche catastali, perizie geologiche) Avviso per l’inserimento nell’elenco dei soggetti qualificati ad assumere incarichi fiduciari di importo stimato inferiore a 100.000 Euro per le seguenti tipologie di prestazione: a) coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e/o esecuzione b) collaudatore statico c) collaudatore tecnico amministrativo d) rilievi topografici e) frazionamenti e pratiche catastali f) perizie geologiche Scadenza: 31/12 Per informazioni: Comune di Feltre P.tta delle Biade 1 32032 Feltre (BL) Tel. 0439 8851 Fax 885246 Internet: www.comune.feltre.bl.it E-mail: contratti@comune.feltre.bl.it

Feltre (Belluno) Elenco professionisti (progettazione, direzione lavori, supporto tecnico - amministrativo alla progettazione e/o alla direzione lavori) Avviso per l’inserimento nell’elenco dei soggetti qualificati ad assumere incarichi fiduciari di importo stimato inferiore a 100.000 Euro per le seguenti tipologie di prestazione: a) progettazione e/o direzione lavori b) supporto tecnico-amministrativo alla progettazione e/o alla direzione lavori Scadenza: 31/12 Per informazioni: Comune di Feltre P.tta delle Biade 1 32032 Feltre (BL) Tel. 0439 8851 Fax 0439 885246 Internet: www.comune.feltre.bl.it E-mail: contratti@comune.feltre.bl.it

Marrubiu (Oristano) Recupero area ex Enel Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, direzione lavori, coordinamento della sicurezza per il recupero area ex Enel per la costruzione di un centro polivalente e di aggregazione sociale nel comune di Marrubiu. Importo lavori: 235.095,12 Euro Scadenza: 20/9

+ europaconcorsi

Per informazioni: Unione comuni Marrubiu URAS Internet: www.comune.marrubiu.or.it

Napoli Elenco professionisti presso il Ministero per i Beni le Attività Culturali Incarichi professionali attinenti agli interventi di cui alla L. 109/94 e s.m. e i. Importi inferiori a E 100.000. 1. Redazione di progettazione preliminare e/o definitiva e/o esecutiva nonché per lo svolgimento di attività tecnico-amministrative connesse; 2. Supporto al Responsabile del Procedimento; 3. Direzione Lavori o assistenza alla Direzione Lavori; 4. Assistenza scientifica allo scavo archeologico; 5. Coordinamento sicurezza; 6. Assistenza alle procedure di esproprio Scadenza: 31/12 Per informazioni: Ministero per i Beni le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta Piazza Museo 19 Napoli Tel. 081 440166 Fax 081 440013

Avviso pubblico per l’istituzione di un Albo Professionale L’ente ha istituito un Albo Professionale Aperto per il supporto e l’assistenza specialistica tecnicoscientifica e amministrativogiuridico-legale, alle attività ad essa affidate, ai sensi della legge regionale 29 luglio 1998 n. 10, ivi compresa ogni attività relativa alla costituzione ed all’adeguamento funzionale delle dotazioni infrastrutturali e strumentali delle proprie sedi Scadenza: 31/12 Per informazioni: A.R.P.A.C. - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania (Ente di diritto pubblico istituito con legge regionale n. 10 del 29.07.1998) Via G. Porzio 4 - Centro Direzionale - Isola E/5 80143 Napoli Tel. centralino 081 7782111 Fax 081 7782536 Internet: www.arpacampania.it E-mail: segreteria@arpacampania.it

Novara Elenco professionisti (per incarichi di importo inferiore a 50.000) Avviso pubblico per di incarichi di importo inferiore a 50.000 Euro. I curricula dovranno prevedere sezioni specifiche per ciascuna delle seguenti tipologie 1. progettazione edilizia residenziale pubblica e sociale aspetti architettonico-edilizi 2. progettazione impianti termoidraulici a servizio del punto 1) 3. progettazione impianti elettrici e connessi a servizio del punto 1) 4. progetto e calcolo strutturale connesso al punto 1) 5. progetto e calcolo dispersioni termiche Legge 10/1991 connesse ai punti 1) e 2) 6. indagini e relazioni geologiche 7. rilievo di edifici e restituzione grafica 8. rilievo stato di conservazione di immobili 9. rilievo e pratiche catastali 10. pratiche prevenzione incendi 11. coordinamento sicurezza cantieri; 12. pianificazione urbanistica esecutiva 13. elaborazione graficoinformatica di progettazioni Scadenza: 1/12 Per informazioni: Agenzia Territoriale per la Casa Via Boschi 2 28100 Novara Internet: www.atc.novara.it

Pietra Ligure (Savona) Impianto di depurazione comunale Incarichi di progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori, contabilità lavori, assistenza al collaudo, coordinamento per la sicurezza nelle fasi di progettazione e di esecuzione e altre prestazioni accessorie relativi all’appalto di “Realizzazione della fase secondaria, per il trattamento biologico, dell’impianto di depurazione comunale di Pietra Ligure”. Importo stimato del corrispettivo complessivo per tutti i servizi richiesti: 320.196,86 Euro Scadenza: 18/12 Per informazioni: Comune di Pietra Ligure Servizio responsabile: Ufficio lavori pubblici Via S.M.G. Rossello 21 17027 Pietra Ligure (SV) Tel. 019 62931203 Fax 019 624166 Internet: www.comunepietraligure.it E-mail: lavori.pubblici@comunepietraligure.it

Pomezia (Roma) Elenco di professionisti abilitati Formazione di un elenco di professionisti abilitati ai fini dell’affidamento di incarichi professionali per servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a 100.000 Euro Scadenza: 31/12 Per informazioni: Comune di Pomezia Piazza Indipendenza 1 00040 Pomezia (Roma) Tel. 06 91146251 Fax 06 91146236

Roma Sistema di Qualificazione per Servizi di Ingegneria di supporto alla progettazione E’ istituito presso ANAS S.p.A. Direzione Centrale Progettazione e Programmazione, per gli affidamenti di servizi compresi entro il limite massimo di 100.000 Euro, un Sistema di Qualificazione dei Prestatori di Servizi di Ingegneria e di supporto alla progettazione Scadenza: 31/12 Per informazioni: Anas S.p.a., Direzione generale Via Monzambano 10 Roma Tel. 06 490326 Fax 06 4454956 Internet: www.stradeanas.it

Elenco professionisti e imprese Il Comando Interregionale Carabinieri “Podgora” e i Distaccamenti amministrativamente dipendenti, nel corso dell’anno 2004, procederanno all’esecuzione di lavori ed all’acquisto di beni e servizi in economia (ai sensi del D.P.R. 5 dicembre 1983, nr. 939 per i lavori e del D.P.R. 20 agosto 2001 nr. 384 per i beni e servizi, nei settori e categorie merceologiche di seguito indicati. Lavori: manutenzione immobili, riparazione impianti tecnici, tecnologici, idraulici, di condizionamento; Beni e servizi: di cui al decreto 28.06.2002 pubblicato sulla G.U.R.I. n. 164 del 15.07.2002 art.2, lett. a), b), c), d), e), f), g), h), i), l), m), n), o), p), q), r), s), t), u), v), z), aa), bb), cc), dd), ee), ff) Scadenza: 31/12

Per informazioni: Comando Interregionale Carabinieri “Podgora” - Servizio Amministrativo Sezione Approvvigionamenti Via Garibaldi 41 00153 Roma Fax 06 58594299 Internet: www.carabinieri.it E-mail: rtlarmcontratti@carabinieri.it

Treviso Elenco professionisti (importo inferiore a 100.000 Euro) Avviso per l’inserimento nell’elenco dei soggetti qualificati ad assumere incarichi fiduciari di importo stimato inferiore a 100.000 euro, per le seguenti tipologie di prestazione: a) progettazione e/o direzione lavori b) supporto tecnico-amministrativo alla progettazione e/o alla direzione lavori c) supporto agli atti di pianificazione stradale d) coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e/o esecuzione e) collaudatore statico f) collaudatore tecnico-amministrativo g) rilievi topografici h) visure catastali e presso l’Agenzia del Territorio - Conservatoria dei registri immobiliari, frazionamenti e pratiche catastali i) perizie di stima j) indagini geognostiche Scadenza: 31/12 Per informazioni: Provincia di Treviso - Settore Lavori Pubblici-Viabilità Viale Cesare Battisti 30 31100 Treviso Tel. 0422 656329 Fax 0422 656124

Vicenza Elenco professionisti per incarichi di importo inferiore ai 100.000,00 Euro Affidamento di incarichi professionali di importo inferiore ai 100.000,00 Euro, per i servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria. L’elenco riguarderà principalmente le seguenti tipologie di incarico: a) progettazioni; b) direzioni lavori; c) coordinamento per la sicurezza (in fase di progettazione e di esecuzione); d) calcoli strutturali; e) redazione piano particellare di espropiio visure catastali; f) redazione perizie geologiche Scadenza: 31/12 Per informazioni: Alto Vicentino Servizi S.r.l. Via S. Giovanni Bosco 77/B 36016 - Thiene (VI)

Olanda/Holland Tilburg Progetto di sviluppo Noordwaard Servizi professionali per la redazione del progetto dettagliato per il piano di sviluppo Noordwaard. Il programma prevede il movimento di 1.100.000 mc di terra, la realizzazione di un ponte di 120 m (mobile o fisso) e la realizzazione di strade per complessivi 2 km Scadenza: 5/11 Per informazioni: Dienst Landelijk gebied provincie Noord Brabant Att: J.P.M. Leermakers Postbus 1180 NL-5004 BD Tilburg Tel. ++31 135950649 Fax ++31 135950500 Internet: www.dienstlandelijkgebied.nl E-mail: j.p.m.leermakers@minlnv.nl

196 l’ARCA 105


AGENDA Convegni e dibattiti Congresses and conferences

+ europaconcorsi

Per informazioni: Colegio de Arquitectura de Ecuador Provincial de Pichincha Nuñez de Vela N 35-204 e Ignacio San Maria Quito Tel. +593 2 469093 Fax +593 2 268750 Internet: www.cae.org.ec, www.trama.com.ec/bienal.html E-mail: caep@punto.net.ec, bienal@punto.net.ec

Brasile/Brazil

Emirati Arabi Uniti/UAE

Rio de Janeiro

Sharjah/Dubai

Sofitel Designing for the 21st Century 7/12-12/12

American University of Sharjah Post Taditional Environments in a Post Global World Nona conferenza della/Ninth conference of Association for the Study of Traditional Environments 14/12-18/12

Per informazioni: Internet: www.designfor21st.org E-mail: info@adaptiveenvironments.org

Canada Montreal CCA New Design Cities 6/10-8/10 Per informazioni: Canadian Centre for Architecture 1920 rue Baile Montreal, Quebec Internet: http://cca.qc.ca

Waterloo The University of Waterloo/School of Architecture Fabrication Conferenza sulla pratica digitale in archiettura Conference on digital practice of architecture 11/11-13/11 Per informazioni: The University of Waterloo/School of Architecture 200 University Avenue Waterloo, Ontario Internet: www.acadia.org

Cina/China Shanghai Shanghai International Convention Center Pudong World Engineers’ Convention 2004 2/11-6/11 Per informazioni: WEC Internet: www.sino-meetings.com/general

Tianjin Tianjin University/School of Architecture EBRA 2004-An Agreeable Spatial Environment for Human Being Conference Conferenze: “Un ambiente confortevole nello spazio per gli esseri umani” 22/10-25/10 Per informazioni: Tianjin University/School of Architecture Internet: www.tju.edu.cn

Ecuador Quito Colegio de Arquitectura XIV Bienal Panamericana de Arquitectura 2004 15/11-19/11

106 l’ARCA 196

Per informazioni: IASTE 2004 Conference Center for Environmental Design Research 390 Wurster Hall University of California Berkeley CA 94720-1839 USA Tel. +1 510 6426801 Fax +1 510 6435571 Internet: www.arch.ced.berkeley.edu/research/ iaste/2004%20conference.htm E-mail: iaste@uclink4.berkeley.edu

Francia/France Paris Porte de Versailles Paris Optique Transports 20/10 Per informazini: Internet: www.opticsvalley.org

Germania/Germany Monaco International Congress Center Risparmiare energia negli immobili esistenti – creare plusvalore 17/1/2005-18/1/2005 Per informazioni: Internet: www.bau-munchen.de

Gran Bretagna/Great Britain Edinburgh The Hub Open Space/People Space Conferenza internazionale sugli ambienti inclusivi/International conference on inclusive environments 27/10-29/10 Per informazioni: Openspace Internet: www.openspace.eca.ac.uk

London Marriott Grosvenor Square Hotel European Hotel Design Conference-Designing for a Change 25/10 Per informazioni: Reardon Smith Architects Internet: www.reardonsmith.com/events E-mail: spechi@reardonsmith.com

Italia/Italy Aosta Centro Polifunzionale Grand Place Pollein La residenza e le politiche urbanistiche in area alpina 23/10 Per informazioni: Fondazione Courmayeur-Osservatorio della Montagna Via dei Bagni 13 11013 Courmayeur (AO) Tel. +39 0165 846498 Fax +39 0165 842831 Internet: www.fondazionecourmayeur.it E-mail: info@fondazionecourmayeur.it

Firenze Università degli Studi-Dip. Di Tecnologia e Design TAED Abita, architettura biologica e innovazione tecnologica per l’ambiente Ottobre/luglio-October/July Per informazioni: Università degli Studi-Dip. Di Tecnologia e Design TAED Centro Abita Via San Niccolò 89/a 50125 Firenze Tel. +39 055 5048394/2491559 Fax +39 055 504839448/2347152 Internet: http://web.taed.unifi.it/abitaweb/ master/master2.htm E-mail: abita@taed.unifi.it, marco_sala@unifi.it

Palazzo Cerretani Impieghi strutturali degli acciai inossidabili 28/10 per informazioni: Centro Inox Piazza Velasca 10 20122 Milano Tel. +39 02 86450559 Fax +39 02 860986 Internet: www.centroinox.it E-mail: eventi@centroinox.it

Teatro Comunale Risvegliare i sensi 12/11-13/11 Per informazioni: Michela Moretti Piazza Ma scagni 4 50100 Firenze Tel.fax +39 055 332840 Internet: www.risvegliareisensi.it E-mail: michela@risvegliareisensi.it

Per informazioni: Fundació Miró Parc de Montjuic 08038 Barcelona Internet: www.bcn.fjmiro.es E-mail: fjmiro@bcn.fjmiro.es

Istanbul Chamber of Architects UIA 2005: Cities, Grand Bazar of Architectures 30/6/2005-10/7/2005

Mostre di architettura e design Architecture and design exhibitions

Svizzera/Switzerland

Danimarca/Denmark

KONG Biennale Internationale Design 2004 6/11-14/11

Losanna

Copenhagen

Palazzo della Borsa Medesign. Forme del Mediterraneo 8/10-28/11

Vallée de la Flon Lausanne Jardins 2004 19/6-17/10

Thorvaldsens Museum Storia dell’Arte Plastica 24/3-13/2/2005

Germania/Germany Berlin Neue Nationalgalerie Content – Rem Koolhaas/OMA/AMO Fino al/through 20/11

Weil am Rhein Vitra Design Museum Airworld-Design and Architecture for Air Travel 15/5-9/1/2005

Tokyo Montreal CCA The Sixties: Montreal Thinks Big 20/10-14/8/2005

Vancouver Art Gallery Massive Change: The Future of Global Design 2/10-3/1/2005

Cina/China Beijing China Architectural Cultural Center ABB2004-1st Architectural Biennial Beijing 2004 (www.ABBeijing.com) 20/9-6/10

Tokyo Designer’s Week/www.tdwa.com 7/10-11/10 Mori Art Museum Archilab: New Experiments in Architecture, Art and the City 21/12-13/3/2005

Gran Bretagna/Great Britain London Design Museum History of Modern Design in the Home Fino al/through 31/10 Saul Bass - On Film 17/7-10/10 Marc Newson 23/10-30/1/2005

Israele/Israel Finlandia/Finland Helsinki

Sheraton Golf Parco de’ Medici Constructa 2004: conoscere, progettare, realizzare 28/10-30/10

Alvar Aalto Museum Choices 28/8-31/10

Jerusalem Israel Museum Fusion: Design+Architecture in Japan 31/7-11/12

Francia/France

Italia/Italy

Treviso

Bordeaux

Bologna

Fondazione Benetton Studi Ricerche Postumia-Sperimentazioni paesaggistiche nei luoghi della nebulosa veneta Seminario sul governo del paesaggio Workshop on environmental management 28/9-8/10

Arc en rêve Nouvelles formes d’habitat individuel Domofrance: La Grenouillère Bordeaux-Sérillan Floirac 13/5-17/10

Urban Center eBO Il progetto architettonico 1/7/2003-1/7/2005

Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche Via Cornarotta 9 31100 Treviso Tel. +39 0422 5121 Fax +39 0422 579483 E-mail: ida.frigo@fbsr.it

Orléans Frac Centre Archilab 2004 2/10-2/12

Paris Spagna/Spain

Varie sedi/Various locations

Barcelona

Pavillon de l’Arsenal Paris, visite guidée: la ville, histoires et actualité Fino al/through 31/12

National Construction Week 6/10-13/10

Fundació Miró Woman, Art and Modernity (seminar) 10/11-16/12

VIA Design and Sport 3/9-26/12

Per informazioni: Internet: www.ncw.org.uk

Palazzo Ducale Arti & Architettura 2/10-9/1/2005

Giappone/Japan Canada

+ europaconcorsi

Saint-Etienne

Turchia/Turkey

Roma

Per informazioni: Internet: www.construta2004.it

AGENDA

Cantù (Milano) Showroom Eredi Marelli Paolo Buffa e la Eredi Marelli: design e artigianato 11/11-22/12

Como Ex Chiesa San Francesco Terragni architetto europeo 20/4-30/11

Genova Musei del Mare e della Navigazione I Transatlantici 19/6-1/11

Porto Antico Renzo Piano Building Workshop 16/5-31/10

Mestre (Venezia) Centro Culturale Candiani Marcel Breuer Design and Architecture 23/10-9/1/2005

Milano Triennale Civiltà dell’abitare. L’evoluzione degli interni domestici in Europa Fino al/through 6/12

Lyngby USA Cambridge Harvard University Art Museum Huyghe+Corbusier: Harvard Project 18/11-17/4/2005

Chicago The Art Institute of Chicago Unbuilt Chicago 4/4-16/1/2005

Denver

Web- www.provincia.milano.it/ pianificazione/harvard_2004/index.htm 11 Cities and the new Milan Convention Center 14/4-31/12

The Department of Architecture, Design & Graphics 20th Century Design: Breaking All the Rules Fino al/through 31/12

Castello Sforzesco Dagli Sforza al design. Sei secoli di storia del mobile 11/6-12/6/2005

New York

Roma Oleari Papali Roma: Il riuso dell’antico 25/6-15/10 Colosseo Forma. La città moderna e il suo passato 2/7-9/1/2005

Venezia Giardini di Castello/Arsenale 9. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 5/9-7/11

Austrian Cultural Forum Austria West: New Alpine Architecture 25/6-30/10 Cooper-Hewitt National Design Museum Design/Art: Functional Objects from Dinald Judd to Rachel Whiteread 10/9-27/2/2005

Web Exposeum - www.exposeum.com Cu3os. Arquitectura al Cubo 6/2-12/12

Mostre d’arte Art Exhibitions

Vicenza Museo Palladio/Palazzo Barbaran Da Porto In Cima/Giuseppe Terragni per Margherita Sarfatti, architetture della memoria nel Novecento 26/6-9/1/2005 Carlo Scarpa nella fotografiaRitratti di architetture 1927-2004 24/9-9/1/2005

Olanda/Holland Amsterdam Arcam Architettura del futuro 18/9-13/11

Rotterdam NAI Collage Europe 23/10-2/1/2005

Barcelona Fundació Miró Sert the architect, 1928-1979 25/2/2005-24/4/2005

Francia/France Chartres Centre National du Vitrail La restauration des vitraux 20/3-10/1/2005

Ivry-sur-Seine Le Crédac Emmanuelle Villard 25/9-7/11 Galerie Fernand Lèger Max Charvolen : transfer et transfiguration 25/9-7/11

Lille Varie sedi Lille2004 www.lille2004.com Verrère du Palais Rameau Lumières d’artistes-Ici la nuit verte est immense par Sarkis 6/3-2/12 Eglise Sainte-Marie Madeleine Erwin Redl 7/7-30/10 Le Parc de la Deule Hello Terra, le jardin aux cent visages 29/5-30/10 Musée d’art moderne Lille Métropole Mexique-Europe, allers-retours 1910-1960 3/9-16/1/2005

Lyon Austria Vienna KunstHaus Cecil Beaton, Portraits 7/10-9/1/2005

Belgio/Belgium Antwerp MoMu Malign Muses, When Fashion Turns Back 18/9-30/1/2005

Cile/Chile Spagna/Spain

Sophienholm Schizzi da Skagen e l’Isola di Fionia 6/11-11/1/2005

Museée d’Art Contemporain Rendez-vous : La jeune création Contemporaine 17/9-28/10 Le Bizart Bazart : Ben 17/9-19/12 Jean Fabre : Gaude succurrere vitae 17/9-19/12 Stanley greene : Sur la route d’une guerre, Tchétchénie 1994-1996 16/9-24/10

Nice Musée National Message Biblique Marc Chagall Arnulf Rainer 1995-2003 3/7-25/10

Santiago

Ornans

Museo de Bellas Artes Dialogues: Latin American Art from Colecciòn Cisneros 16/11-28/2/2005

Musée Courbet Jeux d’eau, de la source à l’océan 19/6-10/10

196 l’ARCA 107


AGENDA Paris Centre Pompidou Xavier Veilhan: Vanishing Point 14/9-15/11 Bernd et Hilla Becher 13/10-3/1/2005 Musée d’Orsay Alfred Stiegelitz et son cercle. La modernité à New York, 1905-1930 19/10-16/1/2005 Fondation Cartier Pain Couture by Jean Paul Gaultier 6/6-10/10 Crypte Akagi, 40 ans à Paris 9/6-28/11 G-Module Vargas-Suarez Universal – Event Horizon 9/9-23/10 Future Quake 20/10-25/10 St Père Hiroshi Sugimoto 24/9-16/10 Jeu de Paume-site Concorde L’ombre du temps 28/9-28/11 Jeu de Paume-site Sully Figures d’acteur 15/10-2/1/2005

Saint-Denis Parc Départmental de La Courneuve Art Grandeur Nature-Biennale d’art contemporain 15/5-17/10

Saint-Ouen-l’Aumone Abbaye de Maubuisson Jean-Christophe Nourisson: Sur les bords 29/9-28/2/2005

Germania/Germany Bonn Kunst-und austellungshalle der BRD The Thracians-Orpheus’ Golden Empire 23/7-28/11 Genghis Khan and His Heirs 26/11-28/3/2005

Frankfurt Schirn Kunsthalle 3’ 30/9-2/1/2005 Yves Klein: A Retrospective 17/9-9/1/2005

Gran Bretagna/Great Britain Liverpool Various Venues (www.biennial.com) Liverpool Biennial 2004 18/9-28/11

London The Conningsby Gallery Gillian Blease 11/10-16/10

108 l’ARCA 196

+ europaconcorsi

Victoria & Albert Museum Malign Muses, When Fashion Turns Back 22/2/2005-8/5/2005 Rivington Place LengthxWidthxHeight 15/9-24/10 Estorick Collection Still Life in 20th Century Italy 30/9-19/12

Grecia/Greece Atene Museo Nazionale di Arte Contemporanea Jannis Kounellis 14/7-31/12

Italia/Italy Ancona Mole Vanvitelliana I Percorsi dell’Impressionismo: da Renoir a Toulouse-Lautrec, da Gauguin a Monet 25/6-31/10

Aosta Centro Saint-Bénin La scultura dipintaArredi sacri negli antichi Stati di Savoia 1200-1500 4/4-31/10 Chiesa di San Lorenzo Dentro il cuore...lo spirito della montagna nelle sculture dei nostri artigiani Fino al/through 31/10

Brescia

Genova

Museo di Santa Giulia Monet, la Senna le Ninfee-Il grande fiume e il nuovo secolo 22/10-20/3/2005 Gino Rossi 22/10-13/1/2005 Guttuso Anni Quaranta 14/1/2005-20/3/2005

Varie sedi Genova 2004 www.genova-2004.it

Pinacoteca Tosio Martinengo Capolavori della pittura dalla Collezione Tosio Martinengo: Da Raffaello a Ceruti Capolavori dell’incisione dalla Collezione Tosio Martinengo: Da Rembrandt a Morandi 22/10-20/3/2005

L’Aquila

Caraglio (Cuneo)

Castello Carlo V Movimento/Movimenti-Francesco Bonami 16/7-10/10

Il Filatoio Goya+España: i Capricci di Goya e l’arte contemporanea spagnola 25/9-28/11

Castiglioncello (Livorno) Centro per l’arte Diego Martelli Dai Macchiaioli agli Impressionisti: il mondo di Zandomeneghi 17/7-31/10

Civitanova Marche Alta (Macerata) Chiesa di Sant’Agostino Andy Warhol, un mito americano. L’opera grafica 11/7-10/10

Como

Museo Archeologico Regionale Cristalli e minerali in Val d’Aosta 12/6-24/10

Ex Casa del Fascio Dan Graham: Half Square/Half Crazy 17/7-31/10

Arona (Novara)

Faenza

Villa Ponti Femme Fatale: il mito universale della donna nell’arte da Modigliani a Warhol 31/7-7/11

Museo Internazionale della Ceramica JIKI: Porcellana giapponese tra Oriente e Occidente dal 1610 al 1760 26/6-7/11

Bari Sala Murat La Zona-Massimiliano Gioni 15/7-10/10

Belluno Palazzo Crepadona A nord di Venezia. Scultura e pittura delle vallate dolomitiche tra Gotico e Rinascimento 30/10-22/2/2005

Bergamo Palazzo della Ragione Alberto Martini: Surréaliste 6/11-6/1/2005

Biella Museo del Territorio Giulio Paolini, l’opera grafica 18/9-7/11

Ferrara Museo dell’Illustrazione La bibliothèque imaginaire de Rabelais 20/11-26/12 Palazzo dei Diamanti Il Cubismo 1908-1921 3/10-20/5/2005

Firenze Istituto e Museo di Storia della Scienza Machina MundiImmagini e misure del Cosmo da Copernico a Newton 18/6-18/12 Palazzo Pitti Col segno di poi. Fotografie in Toscana 1980/2002 9/9-24/10

Palazzo Lomellino Gli affreschi inediti di Bernardo Strozzi 9/4-31/12

Forte Spagnolo Clandestini-Francesco Bonami 21/7-21/10

Lecce

Lerici (La Spezia) Castello Claudia Losi: La Balena Project e altre storie 11/9-13/10

Macerata Chiesa di San Paolo Umberto Peschi 17/7-12/10

Mantova Palazzo Te Natura e maniera. Tra Tiziano e Caravaggio-Le ceneri violette di Giorgione 2/9-9/1/2005 Casa del Mantegna Guardare, narrare, pensare, conversare 2/9-28/11

Matera Chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci Marcello Mascherini 10/7-10/10

Merano (Bolzano) Kunst Meran II Biennale: +Positive 11/9-9/1/2005

Milano Triennale Andy Warhol 21/9-9/1/2005 Pinacoteca di Brera Fra’ Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca 12/10-9/1/2005 Corsoveneziaotto Christo e Jeanne-Claude 8/10-15/12

Forlì

Galleria Fotografia Italiana Patrizia della Porta: Mu-seum, 4 musei 4 elementi 22/9-28/10

Musei di San Domenico Il Palmezzano 3/10-20/2/2005

Galleria Blu Bissier-Nicholson: Voci del silenzio 27/9-10/11

AGENDA Galleria Monica De Cardenas Markus Raetz 2/10-20/11 Galleria Raffaella Cortese Kimsooja 8/10-30/11

Palermo Palazzo Belmonte Riso Ritardi e rivoluzioni-Francesco Bonami, Daniele Birnbaum 15/9-30/10

Parma Palazzo Sanvitale La parola all’immagine – Il segno satirico di Giovannino Guareschi 21/5-2811

Pieve di Cento (Bologna) Museo d’Arte delle Generazioni del ’900 G.Bargellini Antonella Cappuccio, Anna Donati: forme dell’immagine, forme del colore 4/9-31/10

Pordenone Museo Civico delle Scienze Lakota Sioux, il mito e il paesaggio 18/7-24/10

Potenza Museo Archeologico Provinciale Sistemi individuali-Igor Zabel 29/5-30/10

Prato Dryphoto Spread in Prato 16/10-25/11

Ravenna Museo d’Arte Alberto Giacometti 16/10-20/2/2005

Rivoli (Torino) Castello Franz Klein: Retrospettiva 20/10-30/1/2005

Roma Musei Vaticani Stefano il Grande - Ponte tra Oriente e Occidente 30/9-31/10 Museo Vittoriano Degas, classico e moderno 1/10-1/2/2005 Ex Scuderie di Palazzo Santa Croce Pablo Neruda, passi in Italia 14/9-16/10

Rovereto (Trento) MART Il laboratorio delle idee. Figure e immagini del ’900 Fino al 20/11/2005 Il secolo dell’Impero - Principi, artisti, borghesi fra 1815 e 1915 25/6-31/10 Miró. Opere scelte della Fondazione Maeght 10/9-7/11 Carol Rama 10/9-28/11

+ europaconcorsi

Il Novecento Russo-Il Fondo Sandretti 11/12-13/2/2005 Mimmo Jodice nella Collezione Cotroneo 11/12-13/2/2005 Il Bello e le Bestie-Meditazioni sul divenire animale 11/12-8/5/2005

Russi (Ravenna) Fucina VACA Libri mai visti 11/12-16/1/2005

San Miniato (Firenze) Varie sedi Occhi di Scena 2004: 1° Festival Internazionale della Fotografia dello Spettacolo 25/6-28/11

Sarmede (Treviso) Municipio e Museo Zavrel Mostra internazionale dell’illustrazione per l’infanzia: Peter Pan 23/10-19/12

Seravezza (Lucca) Palazzo Mediceo a.i.20 Artiste italiane del ventesimo secolo 10/7-10/10

Strà (Venezia)

Venezia Palazzo Ducale Restauri recenti 3/7-5/12 Fondazione Giorgio Cini Tiepolo. Ironia e comico 3/9-5/12 Museo Correr Turner and Venice 4/9-25/1/2005 Istituto Veneto di Scienze Campo San Vidal Vetri nel mondo oggi 14/11-3/4/2005

Palazzo Fortuny Senza posa: 40 immagini di Alessandra Chemollo e Fulvio Orsenigo 9/10-7/11

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Non toccare donna bianca 17/9-8/1/2005

Palazzo Montanari L’ultimo Caravaggio 4/9-10/10

Tremezzo (Como) Grand Hotel tremezzo Enrico Cano: Emotions 15/5-31/10

Trento Castello del Buonconsiglio Guerrieri Principi ed Eroi fra il Danubio e il Po dalla preistoria all’Alto Medioevo 19/6-7/11 Galleria Civica d’Arte Contemporanea Dimensione follia- Soggettività, passione ed eccesso nella quotidianità 25/9-9/1/2005

Basel Fondazione Beyeler ArchiSculpture 3/10-30/1/2005

Bellinzona

Ligornetto

Vicenza

GAM Medardo Rosso 9/11-28/11 Vedovamazzei 1/10-6/1/2005

Svizzera/Switzerland

Galleria Rossella Junck Günter Derleth, fotografie 8/10-4/11 Micheline Domacich, vetro 8/10-4/11 La France à Venise 12/11-8/1/2005 Antiquariato: vetro di Murano 12/11-8/1/2005

Torino

Lingottofiere Artissima 11 4/11-7/11

Moderna Museet Man Ray Meret Oppenheim 4/9-31/10

Museo in Erba Toulouse-Lautrec 16/9-29/1/2005

Villa Pisani Dal cielo all’universo. Il messaggio della luce 20/3-10/10

Promotrice delle Belle Arti Gli impressionisti e la neve. La Francia e l’Europa 27/11-25/4/2005

Stockholm

Collezione Guggenheim William Baziotes 5/9-9/1/2005

Palazzo Mocenigo Le vesti del potere, Venezia XIV-XVIII, abiti, dipinti e oggetti 30/10-30/4/2005

Palazzo Cavour L’estetica della macchina. Da Balla al futurismo torinese 29/10-31/1/2005

Svezia/Sweden

Lussemburgo/Luxenbourg Lussemburgo Mudam/Banque de Luxembourg Mental Klinik: Self 10/10-12/12

Spagna/Spain Barcelona Fundació Miró The beauty of failure/The failure of beauty Fino al/through 24/10 Woman. Metamorphosis of modernity 26/11-6/2/2005

Bilbao Bilboko Arte Eder Museoa John Davies. Sculptures and Drawings since 1968 18/10-23/1/2005

Valencia IVAM Barbara Hepworth 2/9-14/11 Ghada Amer 9/9-7/11

Museo Vela Winckelmann e l’Egitto 6/6-14/11

Locarno Pinacoteca Casa Rusca Pierre Casè 12/9-12/12

Losanna Fondation de l’Hermitage Trésors de la Céramique Précolombienne/Collection BarbierMueller 24/6-24/10

Lugano Museo Cantonale d’Arte Il mito dell’infanzia nell’arte del XX secolo: da Picasso, Kandisky e Klee a oggi 10/10-16/1/2005 Fondazione Galleria Gottardo Dall’Estonia alla Siberia 2/7-23/12

Rancate Pinacoteca Cantonale Züst I David: due pittori tra Sei e Settecento 16/9-28/11

USA Boston Museum of Fine Arts The Greek Athlete: Games for the Gods 21/6-28/11 Josef Sudek: Poet With a Camera 28/7-17/1/2005

Chicago Art Institute Seurat and the Making of “La Grande Jatte” 19/6-19/9

Cincinnati Contemporary Arts Center Crimes and Misdeamenors: Politics in US Art of the 1980s Fino al/through 21/11

196 l’ARCA 109


AGENDA Denver Art Museum Heaven and Home: Chinese Art of the Han Dynasty from the Sze Hong Collection Fino al/through 19/12

+ europaconcorsi

Fiere e saloni specializzati Trade fairs and exhibitions

Dallas Museum of art Lothar Baumgarten: Carbon 19/9-5/12

Long Island The Noguchi Museum Noguchi and Graham 1/12-1/5/2005

New York Dia:Beacon Riggio Galleries Agnes Martin’s Early Paintings: …going forward into unknown territory 16/5-18/4/2005 Metropolitan Museum of Art Fra’ Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca 1/2/2005-1/5/2005

Argentina Buenos Aires La Rural ELECTRIC 2004 Mostre e congressi dell’industria elettrica, elettronica, illuminotecnica, della casa e della sicurezza/Exhibitions and conferences of electric, electronic, lighting, home and security industries 26/10-30/10 Per informazioni: Expoart F.D. Roosevelt 2445 11º "C" (C1428BOK) Buenos Aires Tel./Fax +54 11 4788-8501 Internet: www.expoart.com.ar E-mail: expo@expoart.com.ar

Belgio/Belgium

Francia/France Besançon Parc des Expositions et des Congrès Micropolis Habitat, Bien-Etre et Jardins Salone dell’habitat, immobiliare, design, giardini, benessere Trade fair of habitat, real estate, design, gardens, well-being 15/10-17/10 Per informazioni: Micropolis 3 Boulevard Ouest BP 2019 25050 Besançon cedex 5 Tel. +33 03 81410809 Fax +33 03 81521836

Lyon Eurexpo Pollutec Salone internazionale delle tecnologie per lambiente International trade show of environmental technologies 30/11-3/12 Per informazioni: Pollutec 2004 Reed Expositions France 70 rue de Rivay 92532 Lavallois Perret cedex Fax +33 1 47562120 Internet: www.pollutec.com

Guggenheim The Aztec Empire 15/10-13/2/2005

Bruxelles

Marseille

Whitney Museum of American Art Noguchi and Graham: Selected Works for Dance Isamu Noguchi: Master Sculptor 28/10-16/1/2005

Exhibition Centre Betoinfo 04 Salone internazionale dei nuovi prodotti e delle tecnologie per il cemento/International trade fair of concrete’s new products and technologies 21/10

Parc des expositions Chanot Batimed Salone Euro-Mediterraneo della costruzione Euromeiterranean trade fair of building industry 4/11-6/11

Per informazioni: CPE Internet: www.cpexpo.com

Espace Gambetta 2, rue Gambetta 77210 Avon-Fontainebleau Tel. +33 01 60706911 Fax +33 01 60706912

Philadelphia ICA Trials and Turbulence: Pepon Osorio, an Artist in residence at DHS Ant Farm 1968-1978 David Lamelas: Exhibiting Mediality Amy Sillman 8/9-12/12

Santa Fe SITE 5th International Biennial: Disparities and Deformations, Our Grotesque 18/7-9/1/2005

Washington DC National Gallery of Art Palace and Mosque: Islamic Art from the Victoria and Albert Museum 25/7-6/2/2005

West Palm Beach Norton Museum of Art Focus On: Florence Henri 24/7-14/11 Masterworks of Chinese Painting: In Pursuit of Mists and Clouds 16/10-9/1/2005 Continental Drift: Installations by Joan Jonas, Ilya & Emilia Kabakov, Juan Muñoz, and Yinka Shonibare 23/10-2/1/2005

110 l’ARCA 196

Cina/China Hong Kong Convention and Exhibition Center Real Facility Expo Asia Pacific Salone e conferenza internazionale del mercato immobiliare e della gestione servizi/International exhibition and conference on corporate real estate and facility management 16/11-18/11 Per informazioni: Messe Frakfurt HK Kate Newman Tel. +852 22389940 Fax +852 25198632 Internet: www.messefrankfurt.com.hk E-mail: katie.newman@ hongkong.messefrankfurt.com

Qingdao Tianyue International Building Material Free Trade City China FEBM Salone internazionale dei materiali per l’edilizia International trade fair of building materials 23/10-25/10 Per informazioni: China Council for the Promotion of nternational TradeBuilding Matrials SubCouncil Internet: www.ccpitbm-tianyuecity.com E-mail: ecibm@ ccpitbm-tianyuecity.com

Per informazioni:

Per informazioni: Equip’Baie Tel. +33 01 47565172 Fax +33 01 47560818 Internet: www.equipbaie.com E-mail: info@equipbaie.com

Paris Expo Porte de Versailles SMCL-Salon Maires Collectives Locales Salone dei comuni collettivi locali/Trade show of collective local town administrations 16/11-18/11 Per informazioni: Group Moniteur 17 rue d’Uzès 75108 paris Tel. +33 1 40133187 Fax ++33 1 40133550 Internet: www.salondesmaires.com

Salon de la Piscine, Spa & Sauna Salone internazionale delle piscine, terme e saune/International trade show of swimming pools, spa, and sauna facilities 4712-12/12 Per informazioni: Reed Expositions France 11, rue du Colonel Pierre-Avia 75726 Paris Tel. +33 1 41904710 Fax +33 1 41904719 Internet : www.salonpiscineparis.com

Cnit La Défense TP TECH Salone delle tecnologie per i lavori pubblici Trade fair of technologies for public works 22/3/2005-24/3/2005 Per informazioni: Reed Expositions France (Levallois) 70 rue Rivay 92532 Levallois Perret Cedex Tel. +33 01 47565000 Fax +33 01 47561440 Internet: www.reedexpo.fr

Expocom

Nantes Parc expo La Beaujoire Artibat Salone internazionale della costruzione International trade show of building 2/12-4/12 Per informazioni: Artibat 1 rue Louis Marin 44263 Nantes cedex 2 Tel. +33 2 28236000 Fax +33 2 28236023 Internet: www.artibat.com E-mail: artibat@artibat.com

Paris Porte de Versailles FIAC Salone internazionale di arte contemporanea International contemporary art trade show 21/10-25/10

Germania/Germany Düsseldorf Messe Glasstec 2004 Salone internazionale dell’industria del vetro/International trade show of glass industry 9/11-1311 Per informazioni: Messe Düsseldorf Messeplatz 40474 Düsseldorf Tel. +49 211 456001 Fax +49 211 4560668 Internet: www.messe-duesseldorf.de E-mail: info@messe-duesseldorf.de

Koln Messe Orgatec Salone internazionale per la progettazione, l’arredamento e la gestione del business International trade fair of design, furniture and business management 19/10-23/10

Per informazioni: Reed Expositions France (Levallois) 70 rue Rivay 92532 Levallois Perret Cedex Tel. +33 01 41904780 Fax +33 01 41904789 Internet: www.fiac-online.com E-mail: fiac@reedexpo.fr

Per informazioni: Koln Messe Volker De Cloedt Tel. +49 221 8212960 Fax +49 221 821 3446 Internet: www.orgatec.de E-mail: v.decoedt@koelnmesse.de

Equip’Baie Salone internazionale della finestra, serrature, protezione solare/International trade fair of windows, security, sun protection 16/11-19/11

Messe Möbelmesse 2005 Salone internazionale del mobile/International trade show of furniture 17/1/2005-23/1/2005

AGENDA

+ europaconcorsi

Per informazioni: Koln Messe- und Ausstellungs Messeplatz 1 D-50679 Koln Tel. +49 221 8210 Fax +49 221 82125 74 Internet: www.koelnmesse.de/imm E-mail: 320@koelnmesse.de

Per informazioni: Fiera di Genova Piazzale J.F.Kennedy 1 16129 Genova Tel. +39 010 5391274 Fax +39 010 5391270 Internet: www.tecnhotel-online.it E-mail: tecnhotel@fiera.ge.it

Munchen

Milano

Messe BAU 2005 Salone internazionale del’edilizia/International trade show of building industry 17/1/2005-22/1/2005

Fiera Smau Salone internazionale di reti servizi e applicazioni dell’elettronica International trade fair of networks, services and applications of electronics 21/10-25/10

Per informazioni: Messe Munchen Messegelande 81823 Munchen Tel. +49 89 94920630 Fax ++49 89 94920639 Internet: www.bau-muenchen.de E-mail: info@bau-muenchen.de

Italia/Italy Bologna Fiera Cersaie Salone internazionale della ceramica per edilizia e dell’arredobagno International trade fair of ceramics and bath furniture 28/9-3/10 Per informazioni: Edi.Cer Spa Tel. +39 0536 804585 Internet: www.cersaie.it E-mail: pressoffice@cersaie.it

SAIE Salone internazionale dell’industrializzazione edilizia/International trade fair of building industry 13/10-17/10 Per informazioni: BolognaFiere - 051 282111 Internet: www.saie.bolognafiere.it E-mail: saie@bolognafiere.it

Artefiera Salone internazionale di arte moderna e contemporanea/International trade show of modern and contemporary art 27/1/2005-31/1/2005 Per informazioni: Bolognafiere Viale della Fiera 20 40127 Bologna Internet: www.artefiera.bolognafiere.it

Firenze Fortezza da Basso SET Salone internazionale dell’edilizia e del restauro International trade fair of building and restoration 25/11-28/11 Per informazioni: Elsud Via Leopardi 31/c 52025 Montevarchi (AR) Tel. +39 055 9105101 Fax +39 055 9102759 Internet: www.elsudfiere.it E-mail: info@elsudfiere.it

Genova Fiera Tecnhotel Hospitality Salone internazionale del contract alberghiero International trade fair of hotels services 13/11-16/11

Per informazioni: Smau Internet: www.smau.it

Sicurezza 2004 Salone internazionale della sicurezza e dell’automazione degli edifici International trade fair of security systems and building automation 17/11-20/11 Per informazioni: Fiera Milano Tech Davide Grassi Tel. +39 02 3264393 Fax +39 02 3264284 Internet: www.fieramilanotech.it E-mail: comunicazione@fieramilanotech.it

Pordenone Fiera ZOW Salone dei componenti, semilavorati e accessori per l’industria del mobile/Trade fair of components and accessories for furniture industry 20/10-23/10 Per informazioni: Business International Via Carducci 12 20123 Milano Tel. +39 02 86995712 Fax +39 02 86913226 Internet: www.zow.net E-mail: info@zow.it

Sicailux Salone internazionale componenti e accessori per l’illuminazione/International trade fair for components and accessories for lighting 10/11-13/11 Per informazioni: Se/Di/Ci Elisa Velluto Via Sapeto 5 20123 Milano Tel. +39 02 89423781 Fax +39 02 83201606 E-mail: elisa.velluto@sedici16.it

Torino Lingotto Restructura Salone della costruzione e della ristrutturazione edilizia/Trade fair of building and restructuring 25/11-29/11 Per informazioni: Promotor International Via Nizza 294 10126 Torino Tel. +39 011 6644111 Fax +39 011 6646642 Internet: www.restructura.com E-mail: info@restructura.com

Olanda/Holland Amsterdam RAI Woonbeurs Salone internazionale del design International design trade fair 28/9-3/10

Per informazioni: Internet: www.amsterdamarchitecture.nl

Principato di Monaco Principality of Monaco

Per informazioni: Holz 04 Fiera di Basilea CH-4005 Basilea Tel. +41 58 2063112 Fax +41 58 2062188 Internet: www.holz.ch E-mail: barbara.binz@messe.ch

Montecarlo Espace Fontvieille Bati Expo Salone internazionale dell’edilizia/International trade fair of the building industry 4/11-7/11 Per informazioni: Target International Group 1, Avenue de la Costa MC-98000 Principato di Monaco Tel. +377 93 504340 Fax +377 93 506759 E-mail: info@target.mc

Polonia/Poland Warsaw Internaitonal Fair HVAC Salone internazionale del riscaldamento e condizionamento d’aria/International heating and ventilation trade show 17/11-19/11 Per informazioni: Cee MTW Ul Pradzynskiego 12/14 01-222 warsaw Tel. +48 22 4567050 Fax +48 22 4567051 Internet: www.expocee.pl E-mail: hvac@expocee.pl

Russia Mosca Expocenter Fenesterbau Russia Salone internazinale della finestra e dei serramenti/International trade show of windows and frameworks 26/1/2005-28/1/2005 Per informazioni: Expomedia Faraday House 39 Thornton Road Wimbledon, London, UK Tel. +44 208 9718282 Fax +44 208 9718283 E-mail: rob.Sherwood@expocentres.com

USA Boston Convention and Exhibition Center ISH North America Salone internazionale dei sanitari, del riscaldamento e del condizionamento International trade fair for sanitation, heating and air-conditioning 14/10-16/10 Per informazioni: Messe Frankfurt ISH Ludwig-Erhard-Anlage 1 D-60327 Frankfurt m Main Tel. +49 69 75756457 Fax +49 69 75756758 Internet: www.ish.messefrankfurt.com E-mail: susanne.brendle@messefrankfurt.com

Chicago Hilton Towers Design-Build Expo 3/11-4/11 Per informazioni: Design-Build Institute of America 1010 Massachusetts Avenue, NW, Third Floor Washington, DC 20001-5402 Tel. +1 202 6820110 Fax +1 202 6825877 Internet: www.dbia.org E-mail: dbia@dbia.org

Las Vegas Mandalay Bay Convention Centre ITSS 04 Salone internazionale delle piastrelle e della pietra International trade fair of tiles and stone 21/10-23/10 Per informazioni: ITSS Internet: www.ebiz.netopia.com

Singapore Singapore Suntec Batimat Asia 2004 Salone internazionale della costruzione/International trade fair of building industry 27/10-29/10 Per informazioni: Reedexpo 51 Changi Business Park Central 2, #07-01 Singapore 486066 Tel. +65 6789 8800 Fax +65 6789 7711 Internet: www.reedexpo.com.sg Email: ask@reedexpo.com.sg

Svizzera/Switzerland Basilea Fiera Holz Fiera internazionale per l’artigianato e l’industria della lavorazione del legno/International trade fair of craftmanship and industry of wood works 12/10-16/10

196 l’ARCA 111


in the World

in the World

ARGENTINA

FINLAND

Libreria Concentra ESQ.Arquitecto Montevideo 938 1019 Buenos aires Tel. 011 48142479 libreria@concentra.com.ar

Akateeminen KirjakauppaThe Academic Bookstore P.O.Box 23 SF-00381 Helsinki Tel. 01.1214330

ALBANIA

FRANCE

Adrion LTD Sh. 1, Ap. 8 Sami Frasheri Str. P. 20/1 Tirana Tel. 0035.5.4240018 Fax 0035.5.4235242

AUSTRALIA Europress Distributors PTY LTD Unit 3, 123 McEvoy Street Alexandria, NSW 2015 Tel. 02 96984922/4576 Fax 02 96987675

AUSTRIA

Bookshop Prachner Sporgasse 24 A-8010 Graz

BELGIUM

(l’Arca International) Agence et Messageries de la Presse Rue de la Petite Ile, 1 B-1070 Bruxelles Tel. 02.5251411 Alpha Libraire Universitaire Rue de Termonde, 140/142 B-1083 Bruxelles Tel. 02 4683009 Fax 02 4683712 Office International des Périodiques Kouterveld, 14 B-1831 Diegem Tel. 02.7231282 S.P.R.L. - Studio Spazi Abitati Avenue de la Constitution, 55 Grondwetlaan B-1083 Bruxelles Tel. 02 4255004 Fax 02 4253022

BRAZIL

Livraria Leonardo da Vinci Rua Heliopolis 75 Vila Hamburguesa CEP 5318 - 010 Sao Paulo Tel. 011 36410991 Fax 011 36412410

CHILE

Libro’s Soc. Ltda. Av. 11 de Septiembre 2250 Piso 11 OF. 1103 Providencia, Santiago Tel. 02 3342350 Fax 02 3338210

CYPRUS

Hellenic Distribution Agency Cyprus Lemesos Avenue, 204 Latsia P.O. Box 24508 Tel. 2.878500 Fax 2.489131

(l’Arca International) Paris Art Curial 9, avenue Matignon, 75008 Tél. 01 42991617 Fax 01 433592981 Galignani 224 rue de Rivoli, 75041 Cedex 01 Tél. 01 42607607 Fax 01 42860931 La Hune Librairie 170, boulevard Saint-Germain, 75006 Tél. 01 45483585 Fax 01 454444987 L’arbre à lettres 56, Faubourg Saint-Antoine, 75012 Tél. 01 53338323, Fax 01 43420434 Librairie Flammarion Centre Georges Pompidou 26, rue Jacob, 75006 Tél. 01 44781233 Fax 01 42785059 Librairie Le Moniteur 15-17, rue d’Uzès, 75002 Tél. 01 40133380 Fax 01 40136063 Librairie Le Moniteur 7, Place de l’Odéon, 75006 Tél. 01 43254858 Fax 01 40518598

Strasbourg Librairie International Kleber 1, rue des Francs Bourgeois Tél. 03 88157884 Fax 03 88157880 Toulouse Ombres Blanches 50, rue Gambetta Tél. 05 61214494 Fax 05 61230308 Privat 14, rue des Arts Tél. 05 61126420 Fax 05 61215603

GERMANY Buchhandlung L.Werner Turkenstrasse, 30 80333 Munchen Tel. 089 226979 Fax 089 2289167 F. Delbanco (subscriptions) Bessemerstrasse, 3 Postfach 1447 21304 Luneburg Tel. 041 312428-0 Fax 041 31242812 post@delbanco.de

GREAT BRITAIN Central Books 99 Walls Road London E9 5LN Tel. 0044.20.8525.8825 Fax 0044.20.8533.5821 John Wiley & Sons Ltd. Ealing Broadway Centre 4th Fl. International Hse W5 5DB London Tel. 020 83263800 Fax 020 83263801

ISRAEL

PRINCIPALITY OF MONACO

TURKEY

Steimatzky Group Ltd. Steimatzky House 11 Hakishon Street Bnei-Brak 51114 Tel. 03 5794579 Fax 03 5794567

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Arti Perspektif Yayincilik Kiziltoprak Bagdat Cumhur Sadiklar 12/1 81030 Kadikoy/Istanbul Tel. 0216 4189943 Fax 0216 4492529 arti.perspektif@bnet.net.tr

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