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Cesare Maria Casati

Progettiamo anche per il turismo

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rmai è noto, e la nostra rivista ne è una buona testimonianza, che i progetti per gli edifici destinati alle grandi infrastrutture dei trasporti, come stazioni o aeroporti, sedi istituzionali importanti o rappresentative di attività finanziarie o società produttive, finalmente si siano liberati da nostalgie linguistiche legate alla tradizione o a tendenze stilistiche come il postmoderno. Questa situazione ha dato origine, nei Paesi più sviluppati del mondo, a processi metamorfici che creano finalmente nuovi panorami urbani più confacenti alla attuale cultura estetica. Anche in Italia, mai prima in questo secolo nello sperimentare tecniche e tecnologie costruttive innovative, ma neppure ultima, si è ritrovato lo spirito competitivo con il resto del mondo che comincia a dare concretamente i suoi frutti. Prima realizzazione di qualità indiscussa è il Nuovo Polo Fieristico di Milano, progettato da Massimiliano Fuksas e in parallelo, con una operazione di grande genialità progettuale, immobiliare e finanziaria il nuovo quartiere “City Life” che sorgerà sulle aree rese libere dal sito cittadino abbandonato dalla fiera di Milano. Progetto che vede Pierpaolo Maggiora alla testa di un gruppo eccezionale di architetti (Libeskind, Maggiora, Zaha Hadid, Isozaki), che promette di trasformare radicalmente un brano importante della città e che aprirà, con la sua originalità anche di organizzazione, possibilità e sinergie nuove in grado arricchire qualitativamente il prossimo panorama urbano dell’architettura italiana. Sarà un riequilibrio indiscusso a livello internazionale che genererà un nuovo e imprevisto turismo culturale verso il nostro Paese dal resto del mondo; come avvenne per Bilbao. Occorre certamente che politiche culturali, università e responsabili delle diverse committenze ne prendano atto e abbandonino per sempre le nostalgie di icone che, appartenendo ormai e un, sia pure glorioso, passato, sarebbe demenziale continuare a riproporre alle nuove generazioni. Esiste ancora un grande ambito progettuale, dove occorre considerare seriamente la situazione, che ci appartiene e che riguarda l’architettura e le infrastrutture dedicate al turismo. Turismo che è innegabilmente l’attività produttiva e la proposta più affascinante che possiamo offrire a tutti coloro che vogliono risiedere, più o meno temporaneamente, in luoghi bellissimi e in situazioni urbane di grande conforto. La domanda degli investitori e degli operatori di questo settore, almeno per l’Italia, è incredibilmente di bassa qualità progettuale e si manifesta per lo più con situazioni di attrezzature ambientali e territoriali legate a immagini di un passato che normalmente non appartiene alla tradizione italiana e tipologie abitative e residenziali più vicine alla storia latino americana con sovrastrutture spagnoleggianti. Proposte sempre lontane dalla qualità della natura che le accoglie e dalla cultura e costumi che il turismo internazionale oggi interpreta come confort di vita o di residenza. Dobbiamo inventare una architettura per il turismo che sappia confrontarsi alla pari per qualità e originalità con gli ambienti naturali senza mimetizzarsi o peggio soddisfare quello che il marketing turistico più banale oggi chiede.

Designing for the Tourist Industry

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t is now a well-know fact, as our magazine clearly testifies, that building projects for major transport infrastructures, such as stations and airports, important official offices or the headquarters of financial enterprises or manufacturing firms, have finally shaken off a certain linguistic nostalgia linked with tradition or formal trends like the post-modern style. This state of affairs has led to metamorphic processes in the world’s most developed nations that are finally creating new cityscapes more in line with the present state of aesthetic culture. Never before in Italy, not even in most recent times, has experimentation into innovative building methods and technologies shown such positive signs of being able to compete with the rest of the world. The first construction of unquestionable quality is the New Milan Trade Fair designed by Massimiliano Fuksas, along with the new “City Life” realestate and financial district planned to be built on the site of the old Milan Trade Fair. This project sees Pierpaolo Maggiora heading a team of outstanding architects (Libeskind, Maggiora, Zaha Hadid, Isozaki). It promises to radically modify an important part of the city and, thanks to the originality of its organisational brief, open up fresh possibilities for new synergies that will upgrade the future urban panorama of Italian architecture. This rebalancing project of unquestionable international status will suddenly inject a fresh breath of cultural tourism into our country from all over the world; as has happened in Bilbao. Our cultural policies, university system and the people in charge of various tenders and commissions must take note of all this and abandon, once and for all, any nostalgia for icons, which are now relegated to what was undoubtedly a glorious past, but which it would be absurd to keep on serving up to future generations. There is still a vast realm of design that needs to be taken into serious consideration, a field that affects us all and concerns architecture and infrastructures devoted to tourism. Tourism is certainly the most intriguing production sector and service we have to offer to all those who want to spend some time in wonderful places and highly comfortable urban settings. The demand from investors and operators in this sector, at least in Italy, is for incredibly low-quality design, mainly concerned with places and environments linked with an image of the past which generally does not belong to Italian tradition and involves styles of housing-inhabitation closer to Latin American history, with a preponderance of Spanish-type superstructures. These designs are inevitably a far cry from the quality of their natural setting and the culture-customs that international tourism currently interprets as comfortable living and dwelling. We need to invent architecture for tourism that is capable of vying with its natural settings in terms of quality and originality, without resorting to camouflaging or, worse still, meeting the needs of the blandest kind of marketing in the tourist industry.

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Un pensiero in progresso In Baden Baden

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Credits Project: Richard Meier & Partners Principal in Charge: Richard Meier Design Partner: Bernhard Karpf Project Architect: Stefan Scheiber Designer: David Robins Collaborators: James Luhur, Sudipto Ghosh, Annie Lo, Anne Strüwing Associate Architect: Peter W. Kruse, Freier Architekt Structural Engineer: Schumer + Kienzle Geotechnical Engineer: Geyer-Hettler-Joswig Mechanical Engineer: Schneider, Ebinger, Früh Ingenieurgesellschaft Electrical Engineer: b.i.g. Bechtold Ingenieurgesellschaft Façade Consultant: Lothar Rudolph, Berater f. Fassadentechnik Lighting Consultant: Zumtobel Staff Acoustic Consultant: Müller BBM Munich Landscape Architect: Bernd Weigel Project Management: Heinz Lehmann, Ingenieurbüro für Bauwesen Client: Stiftung Frieder Burda

n tempi dove il variare delle forme architettoniche ha quasi il ritmo frenetico della moda, stupisce non poco l’inerzia di chi invece è costantemente alla ricerca di alchimie micrometriche, di impercettibili varianti, di sperimentazioni sul grado d’intensità del White-Meier, quasi a voler fermare il tempo a quando le cattedrali erano bianche. L’accentuato purismo delle forme, il bianco delle superfici murarie e quant’altro riconducibile all’architettura di Le Corbusier, fanno pensare più che a un infinito omaggio al grande maestro dell’architettura a una vera e propria reincarnazione. A quel mondo non sfugge il recente museo realizzato a Baden-Baden quale contenitore della collezione d’arte moderna e contemporanea messa insieme da Frieder Burda, importante collezionista della nota famiglia di editori tedeschi. Meier spiega la sua ossessione definendo l’architettura un continuum, un flusso esperienziale che passa di generazione in generazione. Meier, infatti, sostiene che la sua formazione, oltre che da Le Corbusier, derivi dall’insegnamento di grandi maestri come Borromini e Bramante. Nel Sammlung Frieder Burda, ciò che più salta all’occhio è però una delle più intense dichiarazioni d’amore all’immaginario dell’inventore della triade razionalista pianta libera, pilotis e giardino sul tetto. Anche se può sembrare un paradosso, a Meier va riconosciuta una straordinaria originalità nel saper elaborare in termini creativi l’esaurita carica innovativa del linguaggio corbuseriano. Ogni volta, infatti, riesce a costruire complesse narrazioni nonostante disponga di un vocabolario ormai ampiamente in disuso. I pilotis, per esempio, nel caso del nuovo museo subiscono una radicale mutazione: da elementi strutturali divengono segno simbolico, autocitazione, straniamento per porre all’interno di uno spazio abitabile la trasgressione della narrazione segnica. Il risultato è uno spazio non più solo da vivere bensì da leggere, da introiettare come esperienza astratta, emozione ordinata da un codice capace di tradurre lo spazio in percezione visionaria di stati d’animo in continua mutazione. Ciò rivela come l’architettura di Meier sia attraversata da un’insospettabile vena manierista, ovvero dal lavoro operato sull’eredità della modernità depurata dei suoi contenuti ideologici. Ciò si evince soprattutto per la particolare messinscena degli spazi interni: una vera e propria regia creata per dar vita a una scena disequilibrante in cui è difficile distinguere ciò che è contenuto da ciò che contiene. Il capovolgimento spaziale ottenuto dall’aver reso ambiguo il confine fra esterno e interno (i percorsi in quota simili a una promenade architecturale e le compenetrazioni apparentemente casuali fra i volumi) deriva da una vera e propria sceneggiatura destinata a capovolgere ruoli codificati (rapporto fra l’opera d’arte esposta e il pubblico) in chiave di spettacolo, ottenuto attraverso il flusso di persone che trasla da uno spazio all’altro inquadrato, di volta in volta, dai varchi che attraversano le pareti come tagli sulla tela alla maniera dei concetti spaziali; un’operazione assolutamente congrua, vista la presenza di opere di Lucio Fontana all’interno della collezione. Carlo Paganelli

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Prospetto est, pianta e una sala espositiva del Sammlung Frieder Burda, realizzato a Baden-Baden. Il museo è dedicato alla collezione d’arte moderna e contemporanea di Frieder Burda.

Richard Meier

East elevation, plan and an exhibition room of Sammlung Frieder Burda built in Baden-Baden. The museum is devoted to Frieder Burda’s collection of modern and contemporary art.

t a time when variations in architectural forms happen at the same frenetic pace as fashion, it is startling to note the inertia of somebody who, in contrast, is constantly in search of micro-metric alchemies, imperceptible little changes, and experimentations on the degree of intensity of the socalled White-Meier, as if striving to bring time to a halt back when cathedrals were white. The marked purity of forms, the whiteness of wall surfaces, and anything else that can be traced back to Le Corbusier’s architecture, are more reminiscent of actual reincarnation than just an endless homage to the great master of modern architecture. The recently built museum in Baden-Baden is designed in this way as a container for a collection of modern and contemporary art put together by Frieder Burda, a leading collector belonging to a well-known family of German publishers. Meier explains his obsession with Le Corbusier by defining architecture as a continuum, a flow of experience passed on from generation to generation. Meier claims that his background and training were inspired not just by Le Corbusier but also by what great masters like Borromini and Bramante had to teach. The most eyecatching feature of the Sammlung Frieder Burda is a deep declaration of love for the inventor of the rationalist triad composed of the free plan, pilotis and roof garden. Paradoxical as it might seem, it must be acknowledged that Meier shows incredible originality in finding his own innovative reading of Le Corbusier’s design idiom. He constantly succeeds in constructing complex narratives despite using what is basically an obsolete vocabulary, almost completely out of use nowadays. For instance, in the case of the new museum the pilotis are radically transformed: no longer just structural features, they are turned into symbolic signs, self-quotation and estrangement to bring the transgressive nature of sign narrative into an inhabitable space. This creates spaces not just for inhabiting but also for being read and introjected as an abstract experience, an emotion produced by a code capable of translating space into the visionary perception of constantly changing states of mind. This shows how Meier’s architecture has an unexpected mannerist vein running through it, working with the legacy of modernity free from its ideological groundings. This can most notably be seen in the layout of the interiors: Meier is choreographic in the way he creates an unbalancing stage, where it is hard to distinguish the contents from the container. The spatial upheaval brought about by blurring the boundary between interior and exterior (high walkways that look like architectural promenades and seemingly random interactions between architectural structures) derives from a genuine “script” designed to turn coded roles upside down (relation between the work of art on display and the general public) in a spectacular way, created by the flow of people moving from one space to another, always framed by gaps cutting through the walls like cuts on a canvas in the manner of spatial concepts; a fitting gesture, bearing in mind the collection includes works by Lucio Fontana.

Roland Halbe

Richard Meier

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La matrice purista si evidenzia nell’equilibrata composizione fra pieni e vuoti, nell’uso delle superfici dipinte di bianco e nella riquadratura delle superfici murarie.

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The purist design emerges in the balanced composition of solids and spaces, the use of whitepainted surfaces, and the squaring of the wall surfaces.

Pagina a fianco, le ampie superfici vetrate creano porosità fra esterno e interno dell’edificio.

Opposite page, the wide glass surfaces create a sense of porosity between the inside and outside of the building.

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Posto all’interno di un parco, il complesso museale si pone come segno caratterizzante nel rapporto fra artificio e natura.

Set inside a park, the museum facility symbolises relations between artifice and nature. Pagina a fianco, la configurazione interna segue la logica dei percorsi fluidi, della continua percezione dello spazio globale dell’edificio.

Opposite page, the interior layout works along the lines of smooth pathways and seamless perception of the overall building space.

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Innovazione della tradizione

Gottfried Böhm

Martin Duckek

Central Library, Ulm

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Nelle pagine precedenti, vista aerea e planimetria generale della nuova Biblioteca Centrale di Ulm. A destra, sezione e vista della piazza esterna. Sotto, vista da una delle sale interne.

Previous pages, aerial view and site plan of the new Central Library in Ulm. Right, section and view of the outside plaza. Below, view from one of the inside rooms.

Credits Project: Gottfried Böhm Competition Collaborator: Severin Heiermann Assistants: Irmgard Duelli, Christopher Schroeer, Marion Kramps Collaborators Design and Planning: Severin Heiermann, Franz Kilian Construction Manager: Christina Högerl Project Manager for Economics and Coordination: Nps-Nething Projektsteuerung, Robert Scholz Construction Engineering: Osenberg und Mertens Test Statics: IB Merkt Project Engineers: IB Keppler, IB Conplaning, SWU-Telenet Technical Physics: Fraunhoferinstitute Acoustics: Prof. Baumgartner Façade Technique: Fassadentechnik Scharl Glass Statics: IB Scheideler Glasses: Glaverbel Owner: Stadt Ulm, Zentrales Gebäudemanagement

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C

apita spesso di asserire che l'architettura rappresenta l'immagine storica della collettività. A volte, però, si hanno seri dubbi che ciò sia vero perché, se analizziamo i segni del nostro tempo su alcune architetture contemporanee, si scopre una gran differenza, per esempio, fra il Museo di Bilbao di Frank O. Gehry e le Petronas Towers di Cesar Pelli, a Kuala Lumpur. Entrambi rappresentano un'espressione degli anni recenti, ma evidenziano un netto contrasto fra loro: partono, infatti, da presupposti diversi. Inoltre, se ci si sofferma su quanto è impartito dalle cattedre di Composizione nelle nostre università, che sono i luoghi deputati della cultura del progetto e hanno la prerogativa di formare le future generazioni degli architetti, nasce una lettura piuttosto confusa. Ecco perché stupisce il progetto della Central Library a Ulm, in Germania, realizzato dall’architetto, scultore e professore Gottfried Böhm. Si scopre, allora, nelle pieghe nascoste dei segni delle architetture contemporanee e nelle didattiche di alcuni docenti, la capacità di generare una tendenza verso uno stile destinato a prevalere su tutte le altre forme d’espressione. Perché è così? Proprio in questo periodo sta avvenendo una trasformazione nella lettura delle espressioni progettuali che influenzano il destino della tradizione. Evidentemente tutto ciò è alla radice del nostro attuale grado di cultura e, più in generale, mostra le virtù e le debolezze della comunità. Va osservato come fatto fondamentale, affinché si generi un vero evento fondativo, che la comunità, nelle sue decisioni complesse, si serve di due elementi primari: il committente colto e competente e il progettista con un’alta qualità professionale. Ciò per rappresentare tutti i contenuti interiori e materiali delle necessità attuali e avere, così, un consenso unanime. Una biblioteca, una forma a piramide, una città densa di tradizione e di cultura e un architetto illuminato, di provata esperienza, hanno imposto, attraverso la Central Library a Ulm, una lettura formale di un affascinante volume che sovrasta il suo intorno facendolo apparire come una forma in grado di reggere il suo specifico contenuto, affrontato e confrontato con la materialità e il sentimento. Il progetto, così concepito, ottiene un consenso che unisce gli animi di tutti e segna il topos con una violenza culturale e un coraggio comune solo ai grandi progettisti. L’intuito progettuale di Gottfried Böhm è del tutto simile alla ricerca svolta da Stephen Wolfram, che è in grado di decifrare ogni forma con la sola logica del computer. Con la combinazione di quei quadratini bianchi e neri, battezzati automi cellulari, si ottengono immagini complesse, come ad esempio la piramide, il cui disegno è analogo a quello che la natura riesce a creare sulla superficie della conchiglia. Una logica matematica, dunque, in grado di sfidare ogni forma di razionalismo, non ponendolo più in discussione. Anche l’etologo Konrad Lorenz conferma come gli a priori del costruire dell’uomo sono gli a posteriori della specie. La soluzione progettuale proposta, di pura logica matematica e geometrica, segue anche il pensiero di Piergiorgio Odifreddi, che sostiene come la logica matematica diventi la chiave degli sviluppi culturali e mentali, legati ai rudimenti biologici e cerebrali. Tutto ciò porta al significato che la matematica è attiva, perché sviluppa e raffina meccanismi che l’evoluzione dell’architettura ha selezionato sui modelli di qualità storica. Il problema è se fare dell’archeologia o dell’architettura. Per questo dilemma Walter Gropius, quando tratta l’argomento della tradizione e della continuità storica, dice: lo studente ha bisogno di realtà, non di edifici in maschera. Finché non gli chiederemo di andare in giro in costume d’epoca, sembra assurdo costruire edifici universitari in stile pseudo antico. Come possiamo attenderci dai nostri studenti ardimento e vigore di pensiero e d’azione se li ravvolgiamo timidamente in reliquari sentimentali, fingendo una cultura da lungo tempo scomparsa? Ecco come il pensiero progettuale di Gottfried Böhm fa apparire la tradizione attraverso la sostanza matematica, così che la scelta della forma architettonica a piramide diventa foriera di continuità. Se illuminismo e marxismo tentarono di sradicare l’oppio dei popoli della società, la cultura contemporanea, quella inscritta nella Central Library, a Ulm, ha invece imboccato una strada di dialogo e rispetto di fronte alla nuova dimensione dell’architettura. Mario Antonio Arnaboldi 203 l’ARCA 11


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t is often claimed that architecture represents the communal image. But sometimes it might seriously be doubted whether that is actually true because when we analyse the signs of the age in which we live we note a great difference, for instance, between Bilbao Museum designed by Frank. O. Gehry and Petronas Towers in Kuala Lumpur by Cesar Pelli. Both are embodiments of the kind of architectural design in vogue over recent years, despite being quite different: they actually work on different assumptions. And if we take a look at what is taught in the design departments of our universities, which are supposed to be the home of architectural composition responsible for training future generations, it all gets very confusing. This is why we cannot help but be surprised by the project for a Central Library in Ulm, Germany, designed by the architect, sculptor and professor, Gottfried Böhm. We find that hidden away in the folds of the modern-day architectural design and teaching of certain teachers there is a real ability to create a trend towards a style destined to take precedence over all other forms of expression. So why is this the case? At this very moment in time design is being read in a different way that will inevitably have repercussions on tradition. Evidently all this lies at the root of the present state of culture and, more generally speaking, reveals the virtues and vices of our community. It ought to be pointed out that it is of fundamental importance that our community draw on two key elements in making tricky decisions intended to produce something new: the choice of an erudite and competent client and an architect of great professional expertise. This will ensure present needs are catered for to the full, much to everybody’s approval. A library, a pyramid shape, a city bursting with tradition and culture, and an enlightened architect of proven experience, have resulted in an intriguing stylish structure that looms over its surroundings as a form capable of serving this purpose with material force and feeling. Designed in this way, the project meets with everybody’s sincere approval and marks the topos through an act of cultural violence and courage of which only the great architectural designers are capable. Gottfried Böhm’s design intuition is very reminiscent of Stephan Wolfram’s experimentation, which deciphers form based solely on computer logic. A combination of black and white squares nicknamed cellular automs create intricate images such as the pyramid, whose design is similar to what nature creates on the surface of a shell. Hence mathematical logic is capable of challenging any form of rationalism without calling it into question. The ethologist Konrad Lorenz has also claimed that the a priori of human building is the a posteriori of the species. The proposed design, based on pure mathematics and geometry, also follows the thinking of Piergiorgio Odifreddi, who claims mathematical logic is the key to cultural-mental growth linked with the rudiments of biology and the brain. All this means that mathematics is active because it develops and perfects mechanisms that architectural evolution has selected from quality designs from the past. The question is whether this is to be archaeology or architecture. Faced with this dilemma, referring to the issue of tradition and historical continuity, Walter Gropius said that: students need reality, not buildings wearing masks. Until we actually decide they need to go around in old-fashioned cloths, it seems ridiculous to construct university buildings in pseudo-ancient style. How can we expect our students to be quick-thinking and sharpacting if we timidly envelop them in sentimental reliquaries, pretending a certain culture has not had its day? This is how Gottfried Böhm’s philosophy of design brings out tradition through mathematical substance, so that the decision to opt for a pyramid-shaped architectural form generates continuity. Whereas Marxism and the Enlightenment tried to rid society of the opium of the people, modern-day culture as embodied in the Central Library in Ulm has opted for dialogue and respect in relation to the latest developments in architectural design. Mario Antonio Arnaboldi 12 l’ARCA 203

Nella pagina a fianco, particolare della facciata, realizzata con doppi pannelli di vetro temperato stratificato da 18 mm di spessore con un foglio riflettente tra i due strati; sotto,

disegno di studio per il pattern della parte centrale della copertura.

Opposite page, detail of the façade made of 18-mm-thick doubleglazed panels with a

reflective sheet placed between the two layers; below, studio design for the pattern in the central section of the roof.

Viste della scala interna centrale con il disegno nella parte zenitale. A destra, dal basso, piante del piano terra, primo, secondo, quarto e quinto piano.

Views of the central internal stairway showing the design in the top section. Right, from bottom up, plans of the ground floor, first, second, fourth and fifth floors.

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Mario Cucinella

Pelli e membrane

Eco-Building in Milan

Opposite page, detail of the new glass façade on Deloitte headquarters in Via Bergognone, Milan.

Credits Project: Mario Cucinella/MCA & Integrated Design Project Team: Mario Cucinella, Elizabeth Francis, Anna Fabro (Worksite Manager), David Hirsch, Filippo Taidelli, Francesco Barone, George Frazzica, Vincenzo Di Serio, Cristina Garavelli, Roberta Grassi, Valeria Salvaderi, Enrico Iascone, Celestina Savoldi, Filippo Meda, Giuseppe Capriati (computations) Collaborators: Fabio Andreetti, Andrea Lardosi, Elena La vezzo, Matteo Lucchi, Enrico Contini, Manuela Carli Structural Engineering: Studio. Iascone Ingegneri-Rocco Iascone, Luca Turrini, Claudia Montevecchi Mechanical and Electrical Engineering: Studio Isoclima-Ing. Spinoni, Studio AT System-Ing. Lorenzini, Ove Arup & Partners Security: Ing. Ollino Lighting Design: DHA Lighting Virtual Images: Studio DIM Project Manager: Hines Italia General Contractor: Bergognone Scarl (Consorzio CilePedercini) Internal Court Roofing: Longianese, Odine Manfroni MEW Façade Systems: CNS, Schüco Lighting: iGuzzini, Artemide, Targetti Partition Walls: Faram Revolving Doors: Ponzi Lifts: Maspero Air Conditioning and Electrical Plants: Landi Furniture Systems: Sagsa Client: Hines European Development Fund-Hines Italia

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L

a zona dei Navigli a Milano è una delle aree che in questi anni stanno subendo un processo di modificazione lento ma profondo. Da tempo il settore legato alla moda si è insinuato entro le strutture di un tessuto in cui capannoni industriali di vari periodi, palazzine per uffici degli anni Sessanta ed edifici residenziali che vanno dagli anni Venti, sino ai giorni nostri, si mescolano formando una parte di città densa e compatta ma ricca di risorse potenzialmente assai promettenti. Grandi contenitori, in via di dismissione, convivono con una realtà che oggi ha trovato un suo specifico destino e una individualità sostenuta da un diffuso propagarsi di attività legate alla cultura, alla moda e al tempo libero. Il progetto della sistemazione della Darsena (l’antico porto di Milano) con i parcheggi interrati, sotto lo specchio d’acqua, è forse il segnale più evidente che anche l’intervento pubblico ha riscoperto la vitalità dell’area, e cerca di apprestare infrastrutture per essa fondamentali. Mario Cucinella, vincitore di un concorso internazionale, propone un intervento di trasformazione urbana in via Bergognone che è esemplare per l’attenzione con cui interviene su edifici esistenti che, pur non presentando alcun carattere di rilievo sul piano della qualità architettonica, non per questo non possono essere considerati risorse dotate di un loro valore costruttivo e di una calibrata scala urbana. Si tratta del complesso delle ex Poste Italiane costruito negli anni 1960-70 che fronteggiava la via con un corpo di nove piani disegnato da una facciata in vetro modulata da un serramento pretenzioso che alternava, secondo il costume del periodo, lesene verticali a fasce orizzontali, cercando un impossibile richiamo alle raffinate tensioni del grattacielo Pirelli di Gio Ponti. Qui, il progetto interviene in modo deciso ma rispettoso dello scheletro strutturale che permane con i suoi caratteri. Insomma non si opera per demolizione ma per sostituzione di pelli e membrane oltre che per modificazioni tipologiche degli schemi distributivi interni. La sostituzione della pelle si rivela un atto essenziale per ricostruire un rapporto di “simpatia” con lo spazio pubblico. Essa è retta dalla modularità della struttura in cemento armato con un disegno essenziale che elimina tutto l’ordine decorativo del precedente edificio ma ne lascia intravedere travi, pilastri e solette che rendono evidente la strategia del recupero. Inoltre, essendo tale facciata quella più esposta al sole, l’architetto aggiunge una seconda pelle, a circa 60 centimetri, realizzata con vetri selettivi che riducono l’impatto dell’irragiamento solare. Questo ultimo strato, è sostenuto da mensole in acciaio che supportano degli ammortizzatori così che tutta la struttura in vetro è in grado di assorbire le dilatazioni termiche e le spinte del vento, come fosse un vestito che avvolge, senza aderire a un corpo. Al contrario, nell’edificio laterale più basso, la rimozione riguarda l’enfasi della struttura a costole che emergeva dall’ultimo piano e le partiture orizzontali che vengono risanate e dipinte di un rosso vivo. La scala e le proporzioni dell’edificio vengono radicalmente modificate ma permane il carattere di edificio con le finestre a nastro e la solida massa che entra in un inaspettato dialogo con la trasparenza delle pelli di vetro del corpo contiguo. All’interno, la corte viene ridisegnata in pietra e strutturata su diversi livelli che formano un insieme di giardini che definiscono lo spazio pubblico più significativo dell’intero complesso. Una grande copertura in vetro trasforma la corte in un interno urbano. Essa è costruita sul principio della catenaria che regge un piano formato da lastre di vetro trasparente e disposte come squame in modo che l’acqua possa scorrere sino a un catino d’acciaio sollevato in alto come una scultura. Dei tiranti, sempre in acciaio, sono disposti nelle parte sottostante per controventare la lamina vetrata che viene naturalmente sollecitata dalle spinte del vento. Tutto l’edificio è retto da una strategia ambientale che riduce il consumo energetico della metà di un normale edificio (145 Kw/mq contro i 280Kw/mq). Remo Dorigati

T

he canal district of Milan has been undergoing a slow but profound period of change over recent years. For some time now the fashion sector has managed to weave itself into a fabric in which industrial buildings from different periods, office buildings from the 1960s and housing blocks dating back from the 1920s to the present day are all mixed into a densely compact and tightly knit part of the city full of potentially highly promising resources. Large containers gradually being abandoned are part of a general setting in which activities linked with culture, fashion and leisure time are now widely spread. The project to redevelop the Darsena (Milan’s canal docks area) by constructing parking facilities under the water surface is, perhaps, the clearest sign that even the public sector has rediscovered just how busy and buzzing with life this neighbourhood is and so it is now desperately striving to provide the infrastructures required by the entire area. Mario Cucinella, winner of an international competition, has designed an urban redevelopment project for Via Borgognone showing exemplary attention for existing buildings, despite the fact that they might be described as totally lacking in architectural quality, since they must still be considered as building resources with their own carefully gauged urban scale. The project in question involves the old Post Office building constructed between 1960-70, a nine-storey construction with a glass façade shaped by pretentious fixtures composed, as was customary back then, of vertical pilasters and horizontal strips in an attempt to somehow evoke the elegant tensile force of Gio Pont’s Pirelli skyscraper. This project focuses strongly but respectively on the structural framework, whose most distinctive features still survive. In other words, demolition is rejected in favour of replacing skins and membranes and making stylistic alterations to the interior layout. Replacing the skin turns out to be a crucial act in reconstructing a feeling of “sympathy” with public space. It draws on the modular nature of the reinforced concrete structure through a simple design removing the decorative ornamentation of the previous building to reveal beams, columns and floors clearly illustrating the basic redevelopment strategy. Since this façade is the most exposed to sunshine, the architect has added a second skin at a distance of approximately 60 cm, designed out of selective glass panels to dampen the sun’s impact. This final layer is held up by steel brackets supporting shockabsorbers that allow the entire glass structure to absorb heat dilations and the force of the wind, like an article of clothing that envelops the body without clinging to it. In contrast, the removal process on the lower lateral building focuses on a ribbed structure emerging from the top floor and on the horizontal partitions that have been restored and painted bright red. The building’s scale and proportions have been radically altered, but the building’s basic character remains, thanks to the strip windows and solid mass entering into unexpected interaction with the transparency of the adjacent structure’s glass skins. Inside, the courtyard has been redesigned in stone and structured over various levels forming a set of gardens marking the most significant public space of the entire complex. A large glass roof turns the courtyard into an urban interior. It is built around the concept of a catenary holding up a layer of transparent sheets of glass placed like scales so that water can into a steel bowl raised up like a sculpture. Some tie rods, again made of steel, have been placed in the part below in order to wind-brace the glass lamina that naturally comes under the wind’s thrust. The entire building works around an environmental strategy so that it consumes half as much energy as a normal building (145 Kw/sq.m compared to 280 Kw/sq.m).

Jean de Calan

Nella pagina a fianco, particolare della nuova facciata vetrata che caratterizza la sede Deloitte in Via Bergognone a Milano.

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Nella pagina a fianco, pianta della corte interna, studi di sviluppo planimetrico e planimetria generale. A sinistra, dettaglio costruttivo della facciata e sotto, particolare della facciata, realizzata con un sistema ad ampie campiture in vetro fatte corrispondere con la struttura modulare del blocco e, sul lato sudovest, maggiormente esposto, si è aggiunta una seconda pelle con uno sbalzo di 60 cm.

Opposite page, plan of the inner courtyard, studies for the building and site plans. Left, construction detail of the façade and, below, detail of the façade constructed out of wide glass bays matched up with the modular block structure and, over the most exposed southwest side, a second skin with a 60 cm overhang has been added on.

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Il nuovo accesso principale su via Bergognone è stato creato demolendo parte dell’edificio su via Tortona, con un intervento che determina nuovi scenari urbani e prospettive che

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conducono direttamente al giardino interno. Questa corte, protetta dai blocchi dei volumi e parzialmente coperta, è realizzata in pietra e strutturata su diversi livelli che creano una

sovrapposizione di giardini. La copertura, che utilizza il principio strutturale della catenaria, è immaginata come un foglio composto da scaglie di vetro trasparente sulle quali l’acqua può scorrere.

The new main entrance along Via Bergognone was created by knocking down part of the building along Via Tortona to create new urban settings and perspectives leading directly into the inner

garden. This courtyard, sheltered behind the structural blocks and partly covered, is made of stone and constructed over various levels to create overlapping gardens. The roof, working along the

lines of a catenary, is designed like a sheet of transparent glass scales that water can flow across.

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Nella pagina a fianco, vista della corte interna e dell’atrio. Sopra, particolare della facciata vetrata. L’utilizzo di facciate a

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taglio termico con vetri selettivi integrati a doppia pelle permette una notevole diminuzione dei consumi energetici.

Opposite page, view of the inner courtyard and lobby. Above, detail of the glass façade. The use of heat-cut

facades made of selected doubleglazed panels aloos notable energy savings.

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C sta a significare “Urban Concepts”, Concetti Urbani connotando il giovanissimo gruppo fondato da Ben Huygen e Jasper Jägers nel 2004 sebbene come dichiarano in un’intervista rilasciata alla rivista olandese “BOUW, Architectur in Neverland” (#3, 2005) “il nome non è niente. L’identità sarà data dai nostri progetti, da quelli che realizzeremo, non dal nostro nome.” Il lavoro è segnato da un forte e, in alcuni casi, spregiudicato interesse per l’architettura concettuale applicata al ridisegno delle parti più intime della città. Tale interesse diviene nel loro lavoro una dichiarazione di principi che punta ad arricchire l’ambiente, non solo urbano ma anche quello dell’architettura a tutte le scale, di idee, sensazioni, concetti, messaggi. Questo processo viene vissuto dal gruppo come un’apertura culturale alle diverse problematiche della società compresenti nella metropoli contemporanea, che impone l’aggiunta di almeno due qualità immateriali all’architettura, definibili con i termini di “emozione” e “dramma”. Il progetto di architettura per gli UCX (www.ucxarchitects.com) nasce da uno scavo profondo nelle viscere dell’idea, da una perlustrazione atta a estrarre dalla nuda materia di cui l’architettura si compone, qualità spaziali e concettuali ricche di pathos. Ciò lo si respira nei loro lavori che, per lo più non realizzati, meriterebbero di misurarsi con la realtà. Come si può osservare nel progetto per una grande villa pensata per la foresta tropicale amazzonica del Suriname, è una piscina disegnata come un corso d’acqua a conformare il progetto ritagliando, come per erosione, la porzione centrale della casa e caricando le masse spaziali di emozione e dramma. Il luogo assume un valore teatrale, la scenografia di una rappresentazione epica, dove tutto è pensato per poter essere vivibile realmente, realizzabile in autentica pietra che, come roccia, viene solidamente ancorata al suolo. Queste pietre introducono nel progetto un elemento tanto antico quanto contemporaneo, annullando una lunga era di mezzo fatta di non più nominabili ordini classici. Le pietre sono disposte in modo sensibile così da dialogare con la luce, filtrandola come in una grotta per suscitare il massimo delle sensazioni emotive. L’arricchimento delle qualità dell’architettura può derivare dall’accentuazione di un dettaglio o di un particolare aspetto di un edificio, in tal modo secondo gli UCX architects si riesce a ideare nuove forme lavorando su modalità d’uso comuni. Tale concetto ha dato vita a una serie di progetti di case o di piccoli spazi nei quali l’elemento alla scala minuta entra in risonanza con il contesto. Ma anche il concetto di gravità, di per sé immateriale quando reso astratto dalla materia, può essere assunto quale idea conformatrice degli spazi e dei volumi della città contemporanea, come avviene nell’Adrenalin Tower (che presenteremo in modo più ampio nel prossimo numero) dove è l’azione sportiva e l’attività di svago che in essa hanno luogo a dar vita alla modellazione delle volumetrie ricche di scavi e alla conformazione degli spazi interni ed esterni. In questo progetto è presente una nuova idea, visionaria quanto si vuole ma fortemente dirompente, quindi utile quanto basta a suscitare profonde riflessioni sul ruolo del grattacielo e sulle possibili sue nuove declinazioni in direzione della “blurring architecture”. Analizzando i progetti del gruppo è possibile constatare che, in mancanza di realizzazioni, è nella resa grafica dell’immagine che viene riposta la massima valenza comunicativa. Ma, in ultima analisi, è nell’idea concettuale iniziale, come luogo di emozioni attivabili e trasmissibili, che risiede l’autentico significato del progetto, talvolta ancora criptato e non del tutto emerso. Sarà infatti la prova del cantiere a decodificare completamente la reale portata delle idee, potenziandone alcune, ridimensionandone altre. Non solo, ma l’incipit ideativo da cui deriveranno tutte le scelte successive risulterà essere, secondo Huygen e Jägers, tanto più spettacolare quanto più aumenterà la scala del progetto, potendo arrivare a

UCX architects produrre nei migliori casi una stretta e incisiva combinazione di idee, immagini ed emozione. Il fatto che gli UCX architects siano affascinati dai temi della grande scala della città e del territorio lo si percepisce chiaramente osservando quei loro progetti nei quali inventano nuovi modi di trasformare un monotono skyline urbano in una realtà condivisa, ovvero in una condizione di vita maggiormente aperta al pubblico. Il loro obiettivo è raggiungere una chiarezza propositiva attraverso la quale ogni edificio sembri sorgere autonomamente dichiarando la propria appartenenza al luogo, pertanto la soluzione è dare all’architettura un carattere e un’anima, e ciò deve avvenire sia alla scala urbana che a quella del dettaglio. Un’ambizione che, senza dogmi, mira alla perfezione tanto dell’idea quanto dei dettagli, e che utilizza le variazioni di scala – dal cucchiaio alla città – quale esercizio mentale per mantenere una visione chiara e sufficientemente libera per affrontare e risolvere i problemi reali dell’uomo e del suo spazio vitale, all’insegna di un perenne rinnovamento. City Interior, la “Ronald Mc Donald Childcity”, la città dei bambini pensata nell’ospedale VU di Amsterdam vuole essere un luogo autonomo costruito sopra la struttura ospedaliera esistente. Lì i bambini possono trovare una città pensata per loro, fatta di luce, di colori, di proporzioni, di elementi paesaggistici associabili nella mente dei giovani a un parco vero, quindi godere di una grande varietà di occasioni di divertimento in uno spazio benevolo, pensato per farli guarire facendo loro dimenticare la condizione di malattia e di ricovero nella quale versano. City Interior quindi è una “città sopra la città” a scala di bambino, pensata sulle emozioni degli infanti, che irraggia la propria luce nella città vera, come un faro, visibile nella notte anche da molto lontano. Il progetto Red-Light-Platform si è aggiudicato il primo premio al concorso per l’“Eros center” di Rotterdam. Si tratta di un distretto a luci rosse ubicato nel centro della città, conformato da una rampa, o piattaforma inclinata, che collega quote diverse conferendo alla composizione forti accenti dinamici. La schietto e spregiudicato programma di progetto fa sì che le varie tipologie di prostituzione, da marciapiede, da vetrina, da club, siano interrelate le une con le altre nella nuova architettura. Ne risulta un percorso accessibile alle auto e organizzato a forma di “S”, con un lato che fronteggia l’“offerta” e l’altro che si apre alla vista della città attraverso una serie di forature circolari nel muro. L’illuminazione del complesso non poteva essere che di colore rosso, una luce che fuoriesce a fasci puntuali dalle aperture circolari, che fanno brillare “misteriosamente” il volume nella notte. L’“Eros center”, parte di una vasta operazione di riassetto urbanistico e paesaggistico compresa tra Wijnhaven, Willemsbrug e Willemswerf, la piazza-mercato di Binnenrotte, la Blaak Station e l’area notturna di Oude Haven, è ubicato in un lotto inutilizzato da anni tra Blaak, Boompjes e Verlengde Willemsbrug. L’area è accessibile sia dalla stazione che dagli “watertaxi”. Include ristoranti, bar, alloggi, club e attività di supporto. La ricerca di ideare alloggi di qualità nei quali vivere degnamente è alla base del progetto di un piccolo grattacielo soprannominato Rotterdam Optimism, ubicato nel centro di Rotterdam, in un contesto di pregio. E’ il rapporto con lo spazio esterno che viene individuato come il fattore discriminante tra il vivere nel centro della città o nel territorio, condizione che nel primo caso produce la difficoltà di uscire dalle quattro mura dell’alloggio. Pertanto viene proposta una torre dotata di prorompenti terrazze a sbalzo come prolungamenti dell’alloggio stesso, luoghi sui quali poter godere lo spazio aperto e il panorama della città. Così facendo il grattacielo perde quel suo carattere ermetico che sin dalla nascita della torre medioevale lo ha connotato, per acquisirne uno poroso, aperto, concettuale, in continuo dialogo con la città e con i suoi abitanti. Ruggero Lenci

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C stands for “Urban Concepts”, even though for this very young team set up by Ben Huygen and Jasper Jägers in 2004 “…determined the name means nothing. Identity will be made by our work, by real realized projects, not by the name” (“BOUW, Architecture in Nederland”, #3, 2005). Their work is focused around a really strong and, at times, even daring interest in conceptual architecture applied to the redesigning of the most intimate parts of the city. In their work this interest turns into a statement of principles aimed at enriching the environment (not just the cityscape but architecture on all scales) with ideas, sensations, concepts and messages. The team experiences this process as a cultural opening up to various issues affecting society in big modern-day cities, calling for at least two immaterial elements to be added to architecture which may be defined by the terms “emotion” and “drama.” UCX (www.ucxarchitects.com) starts to develop an architectural design by delving deep into the very depths of an idea, scouring through the raw material of architecture to extract spatial and conceptual qualities full of pathos. This can be felt in their works which deserve to be given the chance to measure up to reality, although in actual fact most of them go un-built. In their project for a large house designed for the tropical Amazonian forest of Suriname, it is a swimming pool designed like a waterway that shapes the design, carving out the central section of the house as if by erosion and loading the spatial masses with emotion and drama. The place takes on a certain theatrical nature, the staging of an epic tale, where everything is devised to actually be lived; it is all made of authentic stone, which, like rock, is firmly anchored to the ground. These stones introduce an element that is as old as it is up-to-date into the project, skipping an entire intermediate age composed of classical orders that may no longer even be mentioned. The stones are carefully placed to interact with light, filtering it as if in a cave to generate as much emotion as possible. Architectural qualities and properties are enriched by the emphasising of a detail or specific aspect of a building, which according to UCX architects is capable of creating new forms while working in conventional ways. This idea has resulted in a number of projects for houses or small spaces in which a smallscale feature reverberates in its context. But even the concept of gravity, in itself immaterial when abstracted from matter, may be taken as the grounding idea for the spaces and structures of the modern-day city, as in the case of Adrenalin Tower (which we’ll present in the next issue, with a dedicated article), where it is the sports and leisure activities taking place inside that actually shape the structures, which are full of excavations, and both the interior and exterior spatial design. This project features a new idea, as visionary and overpowering as you like, hence capable of stirring up new thoughts about the role of a skyscraper and how it might be developed along the lines of so-called “blurring architecture.” Analysing the team’s projects it may be noted that, in the absence of any actual buildings, it is the graphic imaging that really renders the underlying ideas. Although, at the end of the day, it is really the initial conceptual idea, as the source of emotions that can be triggered off and transmitted, where the real meaning of the project lies, sometimes still encoded and not yet having emerged. Only actual building work will fully decode the real scope of these ideas, reinforcing some and re-scaling others. Moreover, in Huygen and Jägers’ view, the original idea leading to subsequent

developments will be all the more spectacular the bigger the scale of the design, in some instances even managing to create a close and incisive combination of ideas, images and emotion. The fact that UCX architects are intrigued by issues related to the city and territory on a grand scale can easily be deduced by looking at their projects involving the transformation of a bland urban skyline into a more publicly shared and enjoyed living environment. Their aim is to achieve some sort of design clarity, in which each building stands on its own and openly avows its own sense of belonging, which means instilling architecture with a heart and soul both on an urban scale and even down to the smallest details. This is a dogma-free attempt to attain perfection in terms of ideas and details, using variations in scale – from the spoon to the city – as a mental exercise for keeping a clear and sufficiently free view for solving real problems affecting people and the space in which they live, in the name of constant renewal. City Interior, the “Ronald McDonald Childcity” designed for VU Hospital in Amsterdam, is designed to be a self-contained place built on top of the old hospital facility. This is where children can find a city custom-made for their needs, composed of light, colours, proportions and landscaping features which are associated with a real park in children’s minds, providing plenty of leisure opportunities in a pleasant setting designed to help them get well without thinking about their illness and the fact they are in hospital. This makes City Interior a children-friendly “city above the city” geared to children’s feelings and emotions, projecting its own light out into the city proper, like a lighthouse visible in the distance at nighttime. The Red-Light-Platform project won first prize in the competition to design an “Eros Center” in Rotterdam. It is actually a red light district in the city centre shaped around a ramp or sloping platform connecting different levels by injecting an overall sense of great dynamism. The very clear-cut and bold project brief sets out to relate different forms of prostitution, ranging from the sidewalk to the shop window and night club, through a new work of architecture. This creates a passage way open to cars and organised in an “S”-shape with one side facing the “goods on offer” and the other opening up views across the city through a set of circular holes in a wall. The center’s lighting is inevitably red, striking light beaming out through circular openings that make the structure shine “mysteriously” in the night. The “Eros Center”, which is part of a major urban and landscape redevelopment project involving Wijnhaven, Willemsbrug and Willemswerf, the market-square of Binnenrotte, Blaak Station and the Oude Haven night district, is situated on a site between Blaak, Boompjes and Verlengde Willemsbrug that has not been used for years. The area can be reached from both the station and by “watertaxis.” It includes restaurants, bars, flats, clubs and other facilities. The quest to design quality accommodation in which to live with dignity lies at the very foundations of a project for a skyscraper nicknamed Rotterdam Optimism and located in a pleasant setting in downtown Rotterdam. Relations with outside space are taken as the discriminating factor between living in the town or countryside, which in the first instance involves the problem of actually leaving the four walls of your own home. The idea is to design a tower block with big overhanging balconies that are like extensions to the flats themselves, places for enjoying the outdoors and a view of the city. This means that the skyscraper loses the usual hermetic nature associated with it ever since the Medieval tower and becomes more porous, open and conceptually in constant interaction with the city and its inhabitants.

Agora Dreams and Visions

Agora Dreams and Visions

UCX architects

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Red Light Platform, Rotterdam Credits Project: UCX architects-Ben Huygen, Jasper Jägers with Ronald Hoogeveen Client: Stichting Koninginnen van de Nacht

Il progetto di UCX per la Red Light Platform è risultato vincitore nel concorso per la definizione di un nuovo quartiere a “luci rosse” a Rotterdam bandito nel 2003. Il progetto si sviluppa in un’area dimessa tra Blaak, Boompjes e Verlengde Willmsbrug, vicino al quartiere della vita notturna di Oude Haven e alla stazione di Blaak. Il complesso è pensato come una piazza urbana in cui si interconnettono le varie forme di prostituzione con club, vetrine, postazioni su strada, aree private con parcheggi auto e vista panoramica sulla città, bar, un albergo e ristoranti.

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UCX’s project for the Red Light Platform won the competition organised in 2003 to design a new “red light” district in Rotterdam. The project is constructed in an abandoned area between Blaak, Boompjes and Verlengde Willmsbrug, near the night spot of Oude Haven and Blaak Station. The complex is designed like a city square where various forms of prostitution interact in clubs, windows, road points, private premises with parking facilities and a panoramic view across the city, a bar, hotel and restaurants.

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In queste pagine, rendering del progetto, che è pensato come un percorso che si snoda su più livelli e lungo il quale è possibile trovare vari servizi sia all’esterno che all’interno.

These pages, renderings of the project, which is designed like a path over various levels, along which there are various inside and outside services.

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City Interior, Amsterdam Credits Project: UCX architects-Ben Huygen, Jasper Jägers with Ronald Hoogeveen Client: Ronald McDonald Foundation/VU Medical Centre Amsterdam

Questo progetto è pensato come una città autonoma realizzata sopra l’ospedale di Amsterdam per aiutare i bambini ricoverati a “dimenticare” il proprio stato di malati. La posizione elevata e i giochi di luce rendono questo spazio riconoscibile anche da grande distanza.

This project is designed like a selfcontained city built above Amsterdam Hospital, in order to help children taken there to “forget” they are not well. The raised position and lighting effects make this space stand out from a distance.

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Piante della “città dei bambini”e rendering degli spazi interni.

Plan of the “children’s city” and renderings of the interiors.

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All’interno sono stati progettati spazi differenziati che ospitano varie funzioni ricreative. L’intersecarsi dei volumi e dei percorsi determina effetti destinati a conferire l’idea di veri e propri paesaggi urbani.

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Different types of spaces have been designed inside to cater for various recreation functions. The intersecting structures and pathways creates effects suggesting authentic cityscapes.

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Rotterdam Optimism Credits Project: UCX architects-Ben Huygen, Jasper Jägers

Rendering e, nella pagina a fianco, schema della sequenza per la definizione dei piani sfalsati, del mini-grattacielo Rotterdam Optimism. L’edificio è progettato per offrire il massimo spazio all’aperto possibile a ogni piano pur in una residenza di carattere prettamente urbano.

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Rendering and, opposite page, diagram of the sequence for setting out the staggered levels of the Rotterdam Optimism mini-skyscraper. The building is designed to provide as much outside space as possible in what is basically an urban house.

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Suriname House, Paku-Paku Credits UCX architects-Ben Huygen, Jasper Jägers with Marta Pimentel, Federico Testa Client: Martin Strijk

Rendering della piscina semi-interna che costituisce il cuore di questa residenza pensata per essere realizzata nella foresta pluviale amazzonica del Suriname. Come una valle di acqua, la piscina taglia longitudinalmente la casa creando ambienti fortemente scenografici. Il volume della casa è costituito da parallelepipedi di pietra sovrapposti e sfalsati tra loro in modo da far penetrare all’interno la luce e da creare un sistema di raffrescamento naturale. Nella pagina a fianco, planimetria generale e piante dei due livelli della residenza, vedute prospettiche e rendering dell’esterno visto dalla foresta.

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Rendering of the semiinternal swimming pool at the hub of this house designed to be built in the Amazonian rain forest in Suriname. Like a valley of water, the swimming pool cuts through the house lengthways to create some striking settings. The house structure is composed of staggered and overlapping stone parallelepipeds to let light inside and create a natural cooling system. In this page, site plan and plans of the two house levels, perspective views and rendering of the outside seen from the forest.

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Birdhouse Project 2004/2005

Museum Designers-designed Birdhouses

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ossono le case per gli uccelli mettere in crisi l’estetica contemporanea? La domanda corre sul filo del paradosso, ma non ha alcunché di provocatorio: qualche rapido ragionamento sarà sufficiente a dimostrarne la legittimità. L’estetica del Novecento si è aperta con il grande dibattito intorno al rapporto tra la vita e le forme, e si è conclusa nella sterile riduzione d’ogni evento o concetto all’astratta logica linguistica. Lungo questo percorso, essa ha perso di vista tanto la pulsione vitale dell’esistenza – il tempo, lo spazio, l’azione – quanto il suo multiforme realizzarsi in oggetti, immagini, ambienti. Lo stesso concetto di “arte” ha finito con lo smarrirsi nel labirintico caos creato dalla perdita di senso delle cose, nel quale nuovi valori e nuovi feticci sono emersi, instabili anch’essi, peraltro, e altrettanto poveri di significati profondi. In questo scenario confuso, nel quale si impongono di tanto in tanto, come affioramenti settoriali, teorie critiche aggressive ed effimere, mode culturali destinate a una rapida obsolescenza, incapaci di dar conto della crescente complessità del reale e delle sue concrezioni empiriche, la filosofia, ormai privata del suo puntello ideologico, sembra incapace di superare il tradizionale abisso che la separa – o, se si preferisce, la protegge – dalla corposità della prassi. Ancora più l’estetica, terreno di incrocio sempre più incandescente fra discipline diverse, alcune d’antica tradizione, altre impazienti d’imporre la propria novità, fatica a definire la propria fisionomia culturale. Timorosa di affrontare il ribollente turbinìo delle istanze nascenti – le nuove tecnologie, i nuovi materiali, i nuovi modelli di comunicazione, i nuovi linguaggi, le nuove funzioni, i nuovi gusti – essa tende a rinserrarsi nei luoghi della sua infanzia, quelli della filosofia classica tedesca o dell’esprit de finesse francese, rinunciando a confrontarsi con le cose stesse, pure additate come punto di riferimento primario dalle grandi correnti della fenomenologia contemporanea. Così, all’estetica è sfuggito l’evento forse più dirompente della storia culturale del XX secolo, vale a dire il progressivo imporsi delle arti industriali sul panorama della tradizione artistica occidentale: la fotografia anzitutto, e subito dopo il cinema, la televisione e l’immagine digitale sul piano dei linguaggi, dell’espressività, delle forme; e inoltre, sul piano della modellazione dello spazio e degli oggetti, e dunque dell’esistenza stessa, l’architettura e il design. Nemmeno la medianica sensibilità di Walter Benjamin è bastata a sollecitare gli studi d’estetica a uscire dalla tradizione del grandioso cui essi stessi si erano condannati, nella quale continuano a coltivare con sospettosa parsimonia solo le grandi arti, e fra esse soprattutto la poesia. La conseguenza è stata la radicale sottovalutazione di quello che forse è stato il mutamento decisivo, ovvero il passaggio del concetto di “vita”, ancora romantico e legato all’astratto protagonismo dell’individuo, a quello moderno di “esistenza”, che ha comportato l’irruzione sul palcoscenico della storia delle “masse”,

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guardate con diffidenza anche dalle teorie esistenzialistiche e definite dalle dimensioni planetarie dei consumi, con il conseguente imporsi della massiccia presenza delle cose nei nostri modelli di comportamento culturali e sociali. Così l’antico e conflittuale rapporto tra la “vita” e le “forme” si è trasformato in quello, forse ancor più significativo, tra l’esistenza di massa e le sue forme quotidiane, rappresentate dalla proliferazione degli strumenti – spazi, oggetti, immagini – con i quali e grazie ai quali viviamo giorno per giorno. È per l’appunto in tale prospettiva che i progetti per le “case degli uccelli” – raccolti ogni anno, dal 1992, per iniziativa del comune di Osaka (vedi l’Arca 123, 134, 151 e 180) – si inseriscono come esempio estremo di creazione di nuove forme destinate poi a distendersi, organizzate nelle più diverse funzioni e realizzazioni, sulla nostra esistenza d’ogni giorno. Non è improprio affermare che in certo modo essi si pongono ai margini più lontani della nuova frontiera dell’estetica, nel punto di fuga sul quale collocare una laboriosa ridefinizione dei linguaggi, dei paradigmi concettuali, delle formule logiche e critiche. Nella loro sublime gratuità, quegli artefatti immaginari si situano infatti sul versante del piacere disinteressato, ma in pari tempo evocano lucidamente il concetto di funzione; reclamano il loro diritto alla bellezza, ma lo trasferiscono sul terreno di un’utilità tanto più esigente quanto più modesta; pongono in diretta tangenza l’idea di progetto e quella di creatività pura, ponendosi a metà tra la rappresentazione della cosa e la cosa stessa. Il tema progettuale si rovescia spontaneamente in quello dell’ispirazione e i modelli formali incardinano l’assoluta libertà ideativa a una nozione d’uso definita e inflessibile. Il “grado zero” della progettazione coincide qui con il massimo di senso: in qualche modo, l’attività progettuale si pone, in questi fragili artefatti, alle scaturigini stesse dell’umana tensione alla bellezza e alla fattività, in una mitica lontananza nella quale si consuma il significato profondo dell’architettura. Né prototipi né archetipi, ma semplici progetti offerti alla contemplazione, al pensiero, al desiderio, al gioco, queste gentili costruzioni interrogano con disarmante severità il concetto stesso di estetica per riportarlo alle sue radici reali, concrete, materiche. In essi l’idea di modello, tenuta a distanza dall’estetica tradizionale, riafferma la sua centralità in quanto nucleo di un fare progettuale che si nutre di umanità, socialità, tecnologia, organizzazione, calcolo, emozione e creatività, in una miscela sulla quale la cultura contemporanea va faticosamente riequilibrando le sue fondamenta. Ce n’è dunque d’avanzo per una riflessione più generale, che costringa l’estetica a rivedere i propri statuti e confrontarsi, in un dialogo alla pari, con la vita finalmente abbandonata alla sua pulsante corporeità. Non era forse questo il messaggio della baudelairiana “perdita dell’aureola”, tante volte evocata, ma mai davvero assunta come nuovo principio per una vera filosofia dell’arte? Maurizio Vitta

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ight birdhouses actually call into question modern-day aesthetics? Although this is on the verge of being a paradoxical question, there is nothing purely rhetorical about it: a few quick thoughts will show just what a legitimate issue this is. 20th century aesthetics began with a major debate on the relations between life and forms, and it drew to a close with the sterile reduction of all events or concepts to abstract linguistic logic. Along the way it lost track of both the vital thrust of life – time, space and action – and the multi-formal way in which it takes shape in the form of objects, images and environments. The very concept of “art” ended up getting lost in the maze-like chaos created by the loss of meaning things suffered, in which equally unstable new values and new fetishes slowly emerged, likewise lacking in any deep meaning. In this confused state of affairs, in which every now and again aggressive and transient critical theories suddenly arise in different sectors, nothing more than cultural trends soon destined to become rapidly obsolete and incapable of accounting for the increasing complexity of reality and its empirical concretions, philosophy, now deprived of its ideological underpinnings, seems to be quite unable to cross the traditional abyss separating it - or, if you like, protecting it – from the down-to-earthness of praxis. Aesthetics, where different disciplines (some already boasting ancient traditions and others impatient to make their innovative presence felt) criss-cross in an increasingly heated manner, is finding it even harder to define its own cultural profile. Hesitant to face up to the flurry of emerging demands – the latest technology, new materials, mew means of communication, new idioms, new functions, new tastes – it tends to shut itself away in familiar places, such as classical German philosophy and French esprit de finesse, refusing to confront actual things, even though they are taken as the primary reference points for the main schools of modern-day phenomenology. This has meant that aesthetics has missed out on perhaps the most striking event in the cultural history of the 20th century, viz. the way the industrial arts have gradually imposed themselves on the traditional western artistic scene: firstly photography, and then soon after film, television and digital imagery (in terms of idioms, styles and forms, as well as the shaping of space and objects and hence life itself), architecture and design. Not even Walter Benjamin’s mediumistic sensibility managed to convince studies into aesthetics to break away from the traditional grandiosity to which it had condemned itself, inevitably focusing (with rather suspicious parsimony) solely on the great arts and on poetry in particular. This resulted in a radical underestimation of what was perhaps the decisive change of all, or in other words the transition from a romantic concept of “life” linked to the individual as

abstract protagonist to the modern idea of “life”, which saw the “masses” burst onto the stage of history, viewed diffidently by existentialist theories and defined along the planetary lines of consumption, so that things became a massive part of our cultural and social lifestyles. So the age-cold conflict between “life” and “forms” turned into perhaps the even more significant clash between mass existence and its everyday forms represented by a proliferation of tools – spaces, objects, images - by means of which and thanks to which we go about our daily lives. This is the perspective in which the “birdhouse” projects – commissioned each year by Osaka City Council (see l’Arca 123, 134, 151 and 180) – take their place as an extreme example of how to create new forms designed to serve the various purposes of our everyday lives in all kinds of different ways. It would not be wrong to say that, in a certain sense, they are on the outermost margins of the latest frontier of aesthetics, at the very vanishing point for laboriously redefining its idioms, conceptual paradigms and logical-critical formulas. In all their sublime gratuitousness, these imaginary artefacts really lie in the realms of disinterested pleasure, while at the same time clearly evoking the idea of function; they stake their own claim to beauty but transfer it onto the grounds of a more demanding yet more modest notion of utility; they place the idea of design on a direct tangent to pure creativity, adopting a position somewhere between the representation of something and the thing represented. The design theme is spontaneously overturned into the realms of inspiration and formal guidelines direct absolute creative freedom towards a certain definite and inflexible usage. The “degree zero” of design coincides with most meaning: in some sense, design work in these fragile artefacts lies at the very source of human thrust towards beauty and effectiveness at a mythical distance where the deepest meaning of architecture unfurls. These are neither prototypes nor archetypes, just ordinary projects for contemplating, studying, desiring and playing with; these gentle constructions call into question the very notion of aesthetics with startling severity, taking it back to its real, concrete, material roots. In it the idea of model, kept at a fair distance from traditional aesthetics, is restored to its central status as the hub of the design practice nourishing mankind, society, technology, organisation, computation, emotion and creativity in a mix in which modernday culture is busy balancing out its very foundations. This means there is the chance for a more general analysis forcing aesthetics to review its own status and confront life on even terms, now that life itself has finally been left to its own vibrant substance. After all, was not this what Baudelaire meant by his “loss of halo”, so often quoted but never really taken as a new guideline for a proper philosophy of art? 203 l’ARCA 37


38 l’ARCA 203 203 l’ARCA 39

Cesare M. Casati

William Alsop


Richard Gluckman

Odile Decq 40 l’ARCA 203

203 l’ARCA 41


42 l’ARCA 203 203 l’ARCA 43

Axel Schultes

Alessandro Mendini


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o recentemente avuto l’occasione di fornire il mio contributo critico per due selezioni che hanno assegnato riconoscimenti alle opere realizzate negli ultimi anni dagli architetti italiani più promettenti. La Medaglia d’Oro della Triennale di Milano e il Premio Archés, al di là della condivisione circa i criteri di giudizio e le posizioni assunte dai giurati più esperti, hanno ancora una volta dimostrato come, anche nella nostra disciplina, sul territorio nazionale la distribuzione del lavoro per i giovani sia assolutamente disomogenea, con la quasi totale assenza di candidature per le realizzazioni eseguite al sud. Dovrebbe far riflettere le Istituzioni, i politici e gli amministratori l’ulteriore considerazione che le migliori opere, seppur di modesta entità, siano state stimolate esclusivamente da committenti privati: villette, piccoli uffici, capannoni industriali e ristrutturazioni. E la committenza pubblica? Fino a poco tempo fa i giovani non potevano accedere alla realizzazione di alcuna opera pubblica in quanto il sistema dei concorsi di progettazione in Italia non esisteva e i professionisti venivano individuati attraverso una selezione fondata sul portafoglio dei lavori già realizzati, al prezzo più basso e con il minor tempo, non solo non entrando nel merito della proposta progettuale, ma evidentemente non mettendo una categoria debole nelle condizioni di poter competere. L’esperienza di curatore di newitalianblood.com, network interattivo nato nel 2000 per valorizzare la strabiliante attività concor-

Europan che giunto alla sua ottava edizione promette sensibili avanzamenti nelle realizzazioni. Il nuovo co-finanziamento per le opere offerto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha prodotto l’adesione all’edizione 2005 di ben 10 comuni: Aulla, Bergamo, Cagliari, Chiampo, Latina, Livorno, Milazzo, Palermo, Reggio Calabria e Roma. Se per i premi, visti i modesti riconoscimenti in palio, si opera quasi sempre liberi da pressioni e condizionamenti, per un più attento e trasparente svolgimento dei concorsi che favorisca da un lato il rispetto delle regole e della meritocrazia e dall’altro la realizzazione e la gestione delle migliori opere possibili, in conclusione propongo 7 suggerimenti, alcuni di immediata applicazione: 1 - L’elaborazione sempre più accurata dei bandi con particolare riguardo alla completezza del programma democraticamente concordato con i cittadini, alla previsione dell’impatto sul territorio di influenza e al relativo quadro economico che prefigura i costi di realizzazione, manutenzione e gestione dell’opera; aspetti, questi, che le amministrazioni dovrebbero sempre avere sotto controllo per operare una corretta programmazione in vista di concrete realizzazioni. 2 - Il necessario riconoscimento del fondamentale ruolo di programmatore, rilevante nella fase preliminare di preparazione di tutti gli aspetti attinenti il concorso e nella sua corretta gestione; è auspicabile la creazione di un registro dei programmatori con corsi

COMPETITIONS di/by Luigi Centola

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suale dei giovani architetti italiani, ha reso possibile la documentazione dell’inversione di tendenza, che si può osservare sia sul portale che nella mostra itinerante “Nib+I.C.AR. traveling exhibition ‘04-‘05”: presenti oltre 90 progetti vinti recentemente da under 36 che realizzeranno università, ospedali, stadi, stazioni, scuole, musei, centri culturali, auditori, poli intermodali, chiese, parchi e spazi pubblici. Rafforza la strategia che premia il concorso anche la legge quadro per la qualità architettonica presentata nel luglio 2003 a palazzo Chigi, essa incentiva le poltiche culturali di ampio respiro fornendo ulteriori fondamentali supporti di tipo economico, ne auspichiamo la rapida approvazione e la messa in atto degli strumenti operativi proposti. Mentre il Governo centrale promuove la realizzazione di poderose infrastrutture impostate sulla controversa architettura finanziaria riconducibile al modello delle varie “Italia Spa”, su tutte il ponte sullo stretto e il Mose, i Sindaci di grandi città come Roma e Milano per contendersi la visibilità mediatica garantita dagli imponenti progetti urbani di riqualificazione ed espansione, applicano procedure non sempre condivisibili. Con oltre 100 cantieri aperti ed opere mastodontiche gestite soprattutto da privati, il “Nuovo Rinascimento” milanese, di ispirazione essenzialmente commerciale, si contrappone al “Neo Barocco” romano con una dichiarata attenzione ai servizi sociali e alle fasce più deboli. Tutti sembrano comunque perseguire con encomiabile caparbietà l’obiettivo di attrarre i più brillanti esponenti dello star system internazionale per assicurarsi consenso. Se ne deduce che per la maggior parte dei professionisti italiani, in particolare per i giovani, la reale competizione sui concorsi di progettazione, finalizzata all’ottenimento dell’incarico e alla sopravvivenza, si combatte per lo più in provincia. In siffatto contesto e nella colpevole assenza di un programma organico di promozione dei talenti da parte del Ministero dei Beni Culturali (il modello di riferimento è disponibile in Francia dove la Direzione per l’Architettura e il Patrimonio del Ministero della Cultura e della Comunicazione, l’Istituto Francese di Architettura e il Ministero degli Affari Esteri realizzano dal 1980 “Les Nouveaux Albums des Jeunes Architectes”), assumono particolare rilevanza tutti i premi le iniziative private dedicate con continuità ai giovani. Nel settore dei concorsi invece l’unica realtà sistematica offerta agli under 40 italiani è il programma di riqualificazione urbana

specialistici di formazione, regole chiare e compensi professionali normati come sperimentato da tempo e con successo in Francia o in Trentino Alto Adige. 3 - Il chiarimento della delicata posizione del responsabile del procedimento, necessario trait d’union tra le esigenze dell’amministrazione e le professionalità esterne, che però non dovrebbe mai avere la possibilità di intervenire in giuria o influenzarne le votazioni essendo l’unico a conoscere tutti i nomi degli iscritti al concorso, soprattutto se, come da prassi recente, utilizza la posta elettronica per rispondere alle domande inerenti il bando. 4 - L’applicazione di regole uniformi nella scelta, nel numero e nella proporzione dei giurati operata tra: professionisti, accademici, uomini di cultura, esperti e tecnici interni agli Enti banditori; è assolutamente necessario, come accade per esempio in America, includere un rappresentate unico delle associazioni cittadine per la condivisione degli obiettivi e delle scelte da parte della collettività… purtroppo da noi ciò non avviene mai. 5 - L’uso diffuso delle procedure telematiche che favoriscano da un lato la divulgazione capillare dei bandi, l’iscrizione e l’invio dei progetti da parte dei concorrenti in modo da azzerare le spese vive, dall’altro la gestione dei processi di voto tramite teleconferenza; anche nel caso di concorsi minori tali sistemi possono assicurare la partecipazione in giuria dei migliori esperti nazionali e internazionali e costi contenuti. 6 - L’organizzazione di veri e propri corsi di formazione e aggiornamento per amministratori, a cadenza regolare, ispirati al modello francese, in modo da favorire l’incontro con tecnici e imprenditori, approfondire le leggi vigenti in materia di opere pubbliche, le principali procedure concorsuali, il valore aggiunto dell’architettura di qualità e le corrette operazioni di gestione e management delle opere pubbliche. 7 - L’istituzione di un ufficio concorsi e programmazione nazionale, attivo da tempo per esempio in Inghilterra e in Francia, che possa mettere in rete gli uffici comunali (Roma, Milano, Napoli e tutti gli altri che nasceranno) e una serie di necessari coordinamenti regionali con l’obiettivo primario di supportare i comuni più piccoli nell’elaborazione dei bandi e aiutare al reperimento dei fondi per l’organizzazione e la gestione, soprattutto in vista delle novità che verranno introdotte dalla legge per l’Architettura.

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recently got the chance to provide my own critical input to the adjudicating of two awards for projects built by the most promising new Italian architects. Apart from agreeing with the judging guidelines and opinions of the most expert judges, it is worth noting that the Milan Triennial’s Medaglia d’Oro (Gold Medal)and Premio Archés have once again shown how unevenly architectural work is shared out across the country, with almost no nominations for works built in the south. The official institutions, politicians and administrators should also ponder over the fact that the best works, however small they might be, are exclusively commissioned by the private sector: little villas, small offices, industrial premises, and redevelopment work. So what about public clients and commissions? Until not long ago young people could not be commissioned to build public works, since the system of design competitions in Italy was still a pipedream and professionals were selected based solely on their portfolio of past works and ability to keep down costs and meet tight schedules, not only avoiding the whole issue of the quality of the design work involved but also preventing weaker categories from even being able to compete. Competitions are now beginning to really catch on thanks to the network of Architects’ Associations and backing from the most enlightened Administration Bodies. On one hand architects are asking for more opportunities to compete, and on the other they hope there will be some notable improvements in administration proce-

its eighth edition, promises plenty of new developments. The new joint-financing of works by the Ministry of Transport and Infrastructures saw as many as 10 city councils involved in the 2005 edition: Aulla, Bergamo, Cagliari, Chiampo, Latina, Livorno, Milazzo, Palermo, Reggio Calabria and Roma. While as far as the prizes are concerned (bearing in mind how modest they are), there is very little pressure or constraints on procedures, I would like to make the following 7 suggestions, some to be enforced straight away, to ensure competitions are carried out more carefully and openly, making sure the rules are respected and projects judged on their real merits, and ensuring the best possible works are built and brought into operation: 1 - Tenders ought to be drawn up with greater care, focusing on a full brief with the local community’s democratic approval, gauging a project’s impact on the area in question and drawing up a careful budget of the costs involved in building, maintaining and running the work; administrations ought to keep all these aspects under control in order to plan real building programmes properly. 2 - Proper acknowledgement needs to be made to the key role played by the programmer, particularly during the preliminary phase of drawing up everything related to the competition and its smooth-running; it is to be hoped a register of programmers will be created, specifying specialist training courses, clear rules and standard professional fees, as has been successfully experimented with

NEW TRENDS dures thanks to the decade of experience now available, resulting in greater transparency, higher standards and more buildings. My experience running the newitalianblood.com interactive network set up in 2000 to focus on all the young Italian architects involved in competitions has provided the chance to highlight a change in trend, that can be noted both in the portal and the “Nib+I.C.AR. traveling exhibition ‘04-‘05”: it includes over 90 recent winning projects by under 36-year-olds, who will be designing universities, hospitals, stadiums, stations, schools, museums, cultural centres, auditoriums, intermodal junctions, churches, parks and public spaces. The competition-oriented strategy is also backed by a framework law for architectural quality that was first presented in Parliament in July 2003 and designed to encourage wide-reaching cultural policies providing extra key input of an economic nature. It is to be hoped that the bill will be passed and the package of tools it provides soon brought into effect. While Central Government is promoting massive infrastructures working along the controversial lines of financed architecture based on the model of the various “Italia Spa” projects, most notably the bridge to link Sicily to the mainland and the Mose, Lord Mayors of big cities like Rome and Milan are implementing rather debatable procedures as they vie for the kind of media coverage guaranteed by major urban redevelopment and expansion projects. With over 100 building projects under way and massive enterprises mainly in the hands of private parties, Milan’s “New Renaissance” inspired along essentially business lines contrasts with Rome’s “Neo Baroque” specifically designed to focus on social services and the more needy. This means that for most Italian architects, particularly the youngsters, real design competitions aimed at obtaining commissions and basically surviving are generally battled out in the provinces. In this kind of state of affairs and owing to the regrettable lack of any properly organised programme for promoting talent on the part of the Ministry for Culture (unlike France where the Ministry of Culture’s Direction for Architecture and the Heritage, the French Architecture Institute, and the Foreign Office, joined forces to set up the “Les Nouveaux Albums des Jeunes Architectes” in 1980), the prizes awarded to young people by the private sector take on special importance. The only systematic enterprise for the under-40s in Italy is the Europan urban redevelopment scheme, which, having reached

for some time now in France and Trentino Alto Adige. 3 - The delicate position of the person in charge of procedures needs to be clarified, a vital link between the administration body’s needs and outside expertise, although of course the person in question must not be allowed to take part in the judging procedures or influence voting, since this is the only person familiar with all the names of the competition entrants, particularly if, as is now common practice, e-mail is used to reply to tender applications. 4 - The same set of rules must be enforced for choosing who is on the panel of judges and what their backgrounds are: professional architects, academics, men of culture, experts and technicians from inside the bodies organising the tender; it is absolutely vital, as is the case in America for instance, to include one single representative from city associations so that the community has its say in the decisions made and the targets being set…unfortunately, this never happens here in Italy. 5 - Widespread use of telematic procedures making it easier, on one hand, to publicise tenders, make applications and send in projects so that entrants can eliminate unnecessary expenses, and, on the other, allowing the voting procedures to be carried out by means of video conferencing; systems like these will ensure that leading national and international experts can help judge even minor competitions and help keep the costs down. 6 - Proper training and refresher courses need to be organised for administrators, held regularly along the lines adopted in France, so as to make it easier for technicians and business men to get together, help improve the laws currently in force concerning public works, update the main competition procedures, improve the standards of architectural design, and ensure public works are managed and administered properly. 7 - The setting up a competitions and national planning office, like those that have been operating, for example, in Great Britain and France for some time now. This will allow networking between city offices (Rome, Milan, Naples and any other new ones) and all the regional co-ordination required for the basic purpose of providing support for small town councils in drawing up tenders and helping find the funds needed for organisation and management purposes, particularly in view of the innovations which will be introduced by the law on Architecture. 203 l’ARCA 45


Sam. Voltolini

Come un’ombra portata

Sam. Voltolini

A House in the Vineyards La casa unifamiliare costruita tra i vigneti del Vallese si inserisce nel paesaggio assecondando attraverso i tagli del volume la morfologia del luogo.

This detached house set amongst the vineyards of the Vallese region knits into the landscape imitating the morphology of the land through cuts in its structure.

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ra le sinuosità, le evoluzioni formali, i flussi ondivaghi di superfici che si rincorrono, raggiungono, intrecciano, si proiettano verso l’alto in vorticosi giochi volumetrici o si distendono e riavvolgono in suggestivi e morbidi orizzonti, tra i linguaggi che oggi la moderna ricerca sembra privilegiare sondando le molte possibilità espressive permesse dalle tecnologie dell’informatica, questo intervento sembra un atto isolato, insolito o per lo meno concepito da una mente fuori dal tempo. Una casa privata persa in mezzo alle vigne, ai piedi delle Alpi del Vallese. Un incarico abbastanza comune soprattutto in territorio svizzero non certo carente in simili paesaggi e committenze. Un tema, quindi, che poteva in apparenza risultare anche scontato, quasi semplice nella essenzialità del suo dettato funzionale, ma che invece si è rivelato un soggetto di grande stimolo poetico per il giovane progettista che è divenuto l’autore di un suggestivo racconto. Un racconto che non si colloca, come potrebbe sembrare, fuori dal tempo, ma che attraverso un linguaggio scarno, essenziale ed estremamente lineare nella sua dimensione affabulatoria, si pone in una direzione marginale alle sperimentazioni più estreme riaffermando il valore e la modernità di una tradizione iconica radicata nella storia dell’uomo. Non si può infatti rimanere indifferenti e nel contempo colpiti dall’idoneità e dalla naturale appartenenza del piccolo volume al tema dell’abitazione, come ancora è radicato nella nostra memoria. Sam Voltolini, classe 1972, con uno studio a Losanna e una formazione passata da Parigi e filtrata dallo studio di Nouvel, si appropria di questo soggetto, lo rielabora in rapporto al contesto e lo tra-

duce in una dimensione plastica saldamente ancorata al territorio ma che nel contempo riesce ad assumere una portata globalmente riconoscibile. 142 metri quadrati, disposti su due piani, risolvono le esigenze di spazio, 269.000 euro quelle budgetarie. La casa nasce come messa in scena di un artificio nella natura, come segno di un’istallazione nel territorio, in cui viene amplificato, in ogni elemento linguistico e in ogni dettaglio risolutivo, il rapporto con il paesaggio naturale. Il registro linguistico prende corpo dall’icona primitiva della casa che però viene piegata, deformata, sezionata sotto la spinta della geologia del territorio circostante. I terrazzamenti che disegnano lo sviluppo dei vigneti sul rilievo montuoso, vengono ripresi dai tagli netti della volumetria che ne asseconda le principali direzioni. L’involucro e costituito da un insieme di elementi standard di copertura la cui pelle si modifica percettivamente al variare delle condizioni climatiche, di luce o di umidità. Una sorta di guscio cangiante e mutevole che registra attraverso le trasformazioni del suo involucro il trascorrere del tempo, delle stagioni delle ore. “Scomparire di fronte al paesaggio, rendere ambigui i limiti del percepibile...”, quasi un’ombra portata dalle montagne, l’architettura si fonde con il paesaggio ma non si confonde. Diviene anzi l’occasione per farlo diventare parte della vita domestica. I tagli delle aperture, riprendono gli andamenti del declivio del terreno e inquadrano settori di paesaggio che disegnano e orientano la disposizione degli spazi abitativi definendone la distribuzione funzionale. Elena Cardani

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mongst all the winding forms, stylistic developments, wavy surfaces chasing after each other, coming together, weaving in and out and projecting up in dazzling structural interplays or stretching out and wrapping together in evocatively soft horizons, amidst the idioms modern experimentation seems to favour probing all the stylistic possibilities opened up by computer technology, this project looks like an isolated, unusual act or in any case designed by a timeless mind. A private house lost amidst the vineyards at the foot of the Alps in the Vallese region. A rather common enterprise, particularly in Switzerland where settings and landscapes like this abound, as well as the right kind of willing clients. So this might have seemed a rather obvious design theme, almost simplistic on a functional level, but in actual fact it turned out to be a great poetic stimulus for this young architect, who has come up with his own striking design tale. A tale which is not, as it might seem, anachronistic, but whose simple, austere and extremely linear vocabulary of a storytelling nature places it on the margins of the very boldest experimentation, confirming once again the value and modernity of an iconic tradition rooted in human history. You cannot be both indifferent to, and struck by, the aptness and natural sense of belonging of this brief history of housing, as it is still rooted in our memory. Sam Voltolini, born in 1972, with his own firm in Lausanne and a background in Paris, even working for the Nouvel firm, has taken

up this subject, adapted it to a new context, and translated it into a sculptural form deeply entrenched in the territory, while at the same time allowing it to take on globally recognisable connotations. A tight budget of 269,000 Euros has been kept to in designing 142 square metres of space set over two levels. The house has been developed as a way of setting an artifice in nature, a sign of how something can be installed on the land by emphasising every linguistic feature and idiomatic detail of its interaction with the natural surroundings. The design vocabulary is based around the primitive icon of the house, which however is bent, deformed and sectioned under the thrust of the geology of the surrounding land. The terraces where the vineyards grow on the mountain slopes are taken up in the clear cuts in the basic structure, which follow the same basic directions. The shell is made of a combination of standard roof features, whose skin varies perceptibly with the weather, light and humidity conditions. A sort of sparkling and ever-changing shell recording the passage of time and changing seasons through transformations in its coating. “Vanishing from the landscape, making the very boundaries of the perceptible ambiguous….,” almost like a shadow cast by the mountains, the architecture blends into the countryside without being confused with it. It actually provides the chance to make it part of home life. The cuts in the roof are reminiscent of the rolling landscape and frame parts of the countryside that shape and mark the layout of the living spaces, also dictating their functional arrangement.

Credits Project: Sam. Voltolini Collaborators: Quartal

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Nella pagina a fianco, schizzi acquerellati del concetto di casa nel suo rapporto con il paesaggio naturale. In questa pagina, modello, piante del piano terreno e del primo piano e sezioni trasversali.

Opposite page, watercolour sketches of the house concept as it relates to the natural landscape. This page, model, plans of the ground floor and first floor, and cross sections.

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Il rivestimento, in elementi standard di copertura, reagisce alle variazioni climatiche mentre il colore si modifica in funzione dell'intensitĂ luminosa.

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The cladding made of standard roof elements reacts to the changes in weather, while the colour alters with the intensity of the light.

La disposizione degli ambienti sfrutta il declivio del suolo per organizzare gli spazi funzionali. I tagli delle aperture seguono la logica distributiva per offrire scorci

panoramici sempre diversi arricchendo la dinamica degli interni.

The layout of rooms draws on the downward slope of the land to set out the

functional spaces. The aperture cuts comply with the overall layout to offer constantly changing views that enhance the dynamics of the interiors.

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Höller & Klotzner Architekten

Il grande contrafforte

Church Extension in Laives

Outside view of the extension to Laives (Bolzano) parish church built following a competition designed to increasing the number of seats from 180 to about 500. The basic project idea was to conserve and include the old part (protected by the Fine Arts and Monuments Commission). The shape and position of the extension is of secondary importance compared to the old church to which it is attached along the north wall by a glass section.

Credits Project: Höller & Klotzner Architekten Collaborators: Verena Callegari, Joachim Kaiser, Tobias Corrinth, Alexander Steger Statics: Ingenieurteam Bergmeister-Josef Taferner Project Management: PM Service Façade: Tecu®Brass/KME Metalworks: Metallverarbeitung Ritten Roof: Stahlbau Pichler Masonry: Zanella Windows: Gufler Holzwekstatt Furnishing: Höller Electrical Systems: Tecno-System Air Conditioning, Plumbing: Schmidhammer Lighting Concepts/Fittings: Conceptlicht, Halotech Artists: Manfred A.Mayr und Carmen Müller Client: Parrocchia S.Antonio e S.Nicolò Laives

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na piccola chiesa romanica, centocinquanta metri quadrati di superficie; un bel campanile al fianco, costruito come si deve nelle zone già alpine, alto più di trenta metri. La vita di Laives dal XIII secolo alla metà del XIX si svolge attorno a questa costruzione minuta: il cuore di una comunità coesa, generazione dopo generazione. Verso la metà dell’Ottocento a Laives, in maniera abbastanza curiosa, ma forse proprio per tentare di venire a patti con la sua speciale potenza, al manufatto romanico viene anteposto un corpo di fabbrica privo di interesse compositivo, in una scala di circa tre a uno, perfettamente in asse. Abbattuta la facciata primigenia, l’interno appare un tutt’uno soltanto a una lettura planimetrica: in realtà, anche per via di un dislivello di una certa consistenza, e per differenza di altezze, la vecchia chiesa si trasforma in abside lunga di quella nuova. Nel complesso un impianto troppo ibrido; ma la Gemeinschaft ha ritrovato, nell’ampliamento disposto in serie e prudentemente non sostitutivo, sufficienti elementi e motivi di riconoscimento, in grado di permeare anche lo spazio aggiunto. Più tardi, anni non facili, hanno modificato profondamente la struttura comunitaria; infine trend di sviluppo rapido hanno cambiato la dimensione urbana, modificandone la consistenza demografica e la composizione sociale. Tuttavia la chiesa ha mantenuto intatta la sua natura di luogo centrale: persistenze su cui riflettere, alla luce di quanto prima si è detto. Per far fronte a tutte queste esigenze si è deciso di procedere a un terzo, sostanziale, ampliamento, bandendo un concorso pubblico, vinto da Höller e Klotzner. A cose fatte, il risultato è veramente notevole, per diversi motivi. Dall’esterno una massa silenziosa e un poco criptica dà l’idea di essersi come adagiata, arenata, contro il composito edificio preesistente: una sorta di grande contrafforte spesso, rivestito di lastre di ottone accuratamente sagomate, come grandi squame, per rafforzare la sensazione di una energia racchiusa, pacata e potente. Le varie viste, solcate talvolta da squarci di vetro, denotano una stereometria non semplice, abbastanza scoscesa ma molto ben proporzionata, in grado di condurre in porto con successo una sorta di reductio ad unum di tutto l’eterogeneo insieme parrocchiale: un’impresa assai difficile. Un blocco così consistente, potenzialmente aggressivo, non impedisce invece di risolvere con gran garbo l’incontro con le vecchie murature, vuoi interponendo un lungo prisma trasparente a mo’ di ammortizzatore, o respingente, vuoi giocando abilmente piccoli spazi interstiziali dove l’accostamento chiama in causa direttamente le pietre romaniche, che riacquistano, per differenza, valore e identità. La sorpresa più grande la riserva però l’architettura degli spazi interni. Il corpo nuovo, interamente rivestito con listelli d’acero, cinquecento posti per le funzioni eucaristiche, con la luce che piove a lama sulla parete di fondo dietro l’altare, impone una rotazione di novanta gradi all’asse precedente: un cambiamento radicale, impensato. Lo stanzone ottocentesco si tramuta in atrio e luogo battesimale, trafitto da due percorsi ortogonali di quasi identica lunghezza ma di natura molto diversa. Il nucleo romanico infatti perde ora i suoi restrittivi connotati absidali, riprendendo, come cappella per le funzioni feriali, la sua natura più profonda, più raccolta, intima, con tanto di luogo per le confessioni. Nel medesimo tempo i nuovi luoghi sacri irrompono, e trovano il modo di ammagliarsi lungo una sequenza ammirevole di spazi e dispositivi à réaction poétique: penombra, pioggia di luce dopo aver oltrepassato le pareti spesse, discesa lieve in un ambiente di proporzioni e qualità materiche inaspettate, chiaro, più chiaro, e infine il sole a sinistra. Anche il tragitto inverso è molto bello, con il felice coup de théatre del debutto nel pieno della scena interna di un brano di muro laterale prima d’ora piuttosto irrilevante. Difficile trovare garanzie migliori per salvaguardare, oggi, la continuità e l’identità di una Heimat. Maurizio Vogliazzo

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small Romanesque church, five-hundred square metres of surface area; a lovely bell tower alongside it, built in the appropriate way for an Alpine area and over thirty metres high. Life in Laives for over five hundred years from 13th-19th century revolved around this tiny construction: the hub of a closely-knit community, generation after generation. Rather strangely, but possibly in order to try and come to terms with the building’s special force, a rather insignificant building was constructed on a three-to-one scale in front of the Romanesque edifice perfectly in axis around the mid-19th century in Laives. Having knocked down the original façade, the inside only looks like one single unit upon first studying the building plan: in actual fact, thanks partly to quite a notable difference in the level of the land and also height differences, the old church actually turns into a long apse for the new building. Generally speaking, the complex is too hybrid; but the Gemeinshaft is easy enough to identify thanks to an extension placed in series and not designed to be a replacement. Later, the community structure was deeply altered over a difficult period in history; finally, rapid development trends changed its urban nature, altering its demography and social composition. Nevertheless, the church never stopped being a central place: something worth reflecting on in light of what has been said. Plans were made for a third major extension, organising a public competition won by Höller and Klotzner. At the end of the day, the results are quite remarkable, for various reasons. On the outside a silent and not very cryptic mass creates the idea of resting or lying against the composite old building: a sort of huge buttress clad with sheets of carefully shaped brass, that look like large scales, designed to reinforce a feeling of enclosed, calm and potent energy. The various views, occasionally cut through with glass rents, show rather intricate stereometry, rather abrupt but well-proportioned, capable of successfully completing a sort of reduction ad unum of the entire heterogeneous parish unit: a truly difficult undertaking. But this substantial and potentially aggressive block has not prevented links with the old walls being made with great style and elegance, either by interposing a long transparent prism acting as a sort of cushion or damper, or by playing cleverly with tiny interstitial spaces calling directly into play the Romanesuqe stones, whose value and identity derives from a sense of contrast and difference. But most surprising thing of all is the architectural design of the interiors. The new section, entirely clad with planks of maple wood, providing five-hundred seats for Eucharistical puposes with light flooding onto the rear wall behind the altar, calls for a ninety degree rotation around the original axis: a radical, unthought-of change. The nineteenth-century hall has been converted into a lobby and baptismal place, cut through by two orthogonal pathways of almost identical length but quite different from each other. The Romanesque hub has now lost its apse-like connotations, rediscovering its deepest and most intimate nature as a chapel serving ceremonial and even confessional purposes. At the same time there is a new sequence of strikingly poetic religious spaces and layouts bathed in semi-darkness and then a flood of light just beyond the thick walls, a gentle slope down into a well-proportioned setting with all its surprising textures, then brightness and light before reaching the section on the left where the sun finally floods in. The reverse path is just as impressive, featuring the clever trick of introducing a section of side wall into the middle of the hall, until now given very little attention. There could hardly be a better way of ensuring the continuity and safeguarding the identity of a Heimat.

Christoph Korn

Vista esterna dell’ampliamento della chiesa parrocchiale di Laives (BZ), realizzato in seguito a un concorso che richiedeva di aumentare i posti a sedere della chiesa da 180 a 500 circa. Il concetto base del progetto era di conservare e includere la parte esistente (sotto tutela delle Belle Arti). La posizione e la forma dell’ampliamento rimane dunque in secondo piano rispetto alla vecchia chiesa cui è unito lungo la parete nord da una zona vetrata.

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Prospetto nord e pianta dell’ampliamento.

North elevation and extension plan.

Sezione e planimetria generale.

Section and site plan.

1. Atrio/Lobby 2. Vano Eucaristia Eucharist Box 3. Coro/Choir 4. Sagrestia/Vestry 5. Cappella feriale Ceremonial Chapel 6. Vano Confessione Confession Box

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L’interno è concepito come un involucro protettivo, dove tutti gli elementi tendono a creare un’atmosfera mistica: pavimento, pareti e soffitto sono rivestiti in legno e seguono contorni poligonali e ricurvi.

Viste dell’aula illuminata naturalmente da luce naturale grazie alla parete nord completamente

vetrata; inoltre, un nastro di vetro intorno alla parete dell’altare, largo circa 80 cm, fa entrare in questa zona la luce zenitale.

Views of a hall lit by natural light thanks to the all-glass north wall; the glass band around the alter wall, about 80 cm wide,

also lets zenith light into this area.

Oskar Lariz

The interior is designed like a protective shell, in which all the elements tend to create a mystic atmosphere: the floor, walls and ceilings are clad with wood and have polygonal and curved outlines.

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Jean François Bodin, Jean Mus

La casa del mare

In Porto Vecchio, Corsica

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Credits Project: Jean François Bodin/Bodin et Associés, Jean Mus (landscaping) Client: Sci Ziglione

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egli ultimi anni si è fatto sempre più intenso il rapporto tra alberghi e design di qualità. La committenza del settore turistico ha iniziato a investire in progetti di architetti di fama internazionale per la realizzazione di strutture in luoghi di prestigio, caratterizzate da raffinata eleganza, da un lusso conferito dalla semplicità formale, da nuove funzioni legate al relax e al benessere, e, soprattutto, da un rinnovato desiderio di mantenere ed esaltare l’armonia con l’ambiente. La qualifica di “design hotel” (www.designhotels.com) si è andata così ad aggiungere a quella più interiorizzata dal pubblico determinata dalla quantità di “stelle”. Tra i nuovi affiliati ai “design hotels” è l’Hotel Casadelmar (www.casadelmar.fr) a Porto Vecchio nella Corsica meridionale, realizzato su una preesistente struttura alberghiera. Inaugurato lo scorso maggio, l’albergo è stato progettato da Jean François Bodin di Bodin et Associés e dal paesaggista Jean Mus. Il primo è noto per il rigore e la raffinatezza dei suoi progetti, tra cui spiccano il Museo Matisse di Nizza, il Museo d’arte moderna di Parigi, la ristrutturazione degli arredamenti del Centre Georges Pompidou e numerosi atelier e negozi per l’alta moda; il secondo, presidente della Scuola Mediterranea dei Giardini e del Paesaggio, è stato definito il “giardiniere delle meraviglie” grazie ai virtuosi accostamenti di colori, tessiture, essenza, ombre e luci con cui sa dare risalto agli ambienti naturali. La loro collaborazione per l’Hotel Casadelmar ha dato luogo a una struttura di elegante armonia, in cui la sobrietà di un design raffinato si combina con il confort e con la tecnologia. La facciata principale è costituita da una grande vetrata incorniciata tra pareti di cedro rosso ed è rivolta direttamente verso la baia sottostante. Il legno e il vetro sono i materiali primari utilizzati per il corpo centrale dell’albergo, che dispone di venti tra camere e suite tutte con terrazza privata rivolta verso il Golfo di Porto Vecchio. All’interno, il bianco delle pareti viene esaltato dal grigio dei pavimenti realizzati con lastre di pietra di Brando e dai colori dei décor, che vanno dall’arancione al verde, dal violetto all’avorio; i letti, i mobili, le poltrone e le consolle di legno delle camere sono stati progettati anch’essi in esclusiva da Bodin. Nelle aree comuni dell’albergo, contenute in un volume cubico che conclude la stecca delle camere, sono stati realizzati, oltre all’atrio centrale, al bar, la boutique e al ristorante, anche uno spazio fitness attrezzato e un’area con bagni termali e ambienti per massaggi e terapie rilassanti, tutti aperti verso le panoramiche della baia. All’esterno, dalla grande terrazza panoramica che si apre di fronte alla facciata principale, si accede, attraverso un percorso nel giardino, alla grande piscina che sembra emanare essa stessa dal mare sottostante. Nel suo progetto per il giardino, Mus ha ridisegnato la collina e ricostruito la scena naturale di fronte alla baia, inserendovi cipressi di Toscana e pini giapponesi, olivi, aranci, mirto, alloro, rose, con percorsi fra muretti di pietra naturale e fontane che formano delicati giochi d’acqua. Nel complesso, quella di Casadelmar è un’architettura dominata da acqua, pietra, legno e luce, che si afferma proprio per il suo discreto fondersi con il paesaggio e, come la natura mediterranea, trova nella pacatezza e nell’atmosfera rilassante il senso profondo della sua bellezza. Elena Tomei

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ver recent years hotels and quality design have come even closer together. Clients in the tourist industry have started investing in big-name architectural designs to create facilities in prestigious locations. Refined elegance and luxury can be derived from stylistic simplicity and new functions connected with leisure and well-being and, above all, a renewed desire to hold onto and enhance harmonious relations with the environment. The label “design hotel” (www.designhotels.com) has now been added to the more familiar and widely digested category of “star” architects. Latest in the list of “design hotels” is the Hotel Casadelmar (www.casadelmar.fr) in Porto Vecchio in southern Corsica, built where an old hotel used to stand. The hotel, which officially opened last May, was designed by Jean François Bodin from Bodin et Associés and by the landscape designer Jean Mus. The former is renowned for his meticulously precise and elegant designs, such the Matisse Museum in Nice, the Modern Art Museum in Paris, the refurbishing of the Georges Pompidou Centre, and plenty of workshops and high-fashion boutiques; the latter, head of the Mediterranean School of Gardens and Landscaping, has been nicknamed the “gardener of marvels”, thanks to the virtuoso matching of colours, weaves, essences, shadow and light with which he manages to embellish natural settings. Their working partnership on Hotel Casadelmar resulted in a smoothly harmonious construction, whose austerely refined design is combined with high comfort standards and cutting-edge technology. The main façade is composed of a large glass partition framed by red cedar-wood walls facing directly onto the bay below. Wood and glass are the main materials used for the central section of the hotel, which has twenty rooms and suites all with their own private balcony looking onto the Gulf of Porto Vecchio. The whiteness of the inside walls is brought out by the greycoloured floors made from slabs of Brando stone and the palette of colours found in the décor, ranging from orange to green, violet and ivory; the beds, furniture, armchairs and wooden consoles in the rooms are also all exclusive Bodin designs. The hotel’s communal areas, set in a cube-shaped structure at the end of the block holding the rooms, include the central lobby, bar, boutique and restaurant, plus a well-equipped fitness room and a spa area offering massage facilities and other treatments, all opening up towards views of the bay. On the outside, the large panoramic terrace opening up in front of the main façade leads via a garden path to the main pool, which actually seems to emerge from the sea below. Mus’s garden design re-shapes the hillside and recreates the natural setting opposite the bay, incorporating cypress trees from Tuscony, Japanese pines, and olive, orange, myrtle, laurel and rose trees, with paths winding through walls made of natural stone and fountains creating delicate water features. Overall, Casadelmar’s architecture is dominated by water, stone, wood and light, cleverly blending into the countryside and, just like Mediterranean nature, deriving its beauty from the peaceful, relaxing atmosphere it creates. 203 l’ARCA 61


Piante del piano terra e del piano seminterrato e particolare della sezione dell’Hotel Casadelmar a Porto Vecchio, nella Corsica

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meridionale. Nella pagina a fianco, vista della terrazza panoramica.

Plans of the ground floor and basement

and section detail of Hotel Casadelmar in Porto Vecchio, southern Corsica. Opposite page, view of the observation deck.

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Vista dall’interno dell’atrio. Il progetto si inserisce con grande rispetto e armonia nell’ambiente dominato dalla macchia mediterranea. Tutti gli spazi interni godono di ampie viste panoramiche sull’antistante Golfo di Porto Vecchio.

View from inside the lobby. The project fits smoothly and respectfully into a setting mainly featuring Mediterranean maquis. All the interiors have wide views across the Gulf of Porto Vecchio.

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Particolare di alcuni degli elementi di arredo, i cui colori esaltano la pacatezza dei muri bianchi e dei pavimenti in lastre di pietra Brando grigia.

Detail of some of the furnishing features, whose colours bring out the white walls and grey brando stone paving on the floors.

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L’albergo dispone di venti tra camere e suite, tutte con terrazza privata. All’interno ciascuna stanza è caratterizzata da un colore: arancione, malva, blu, rosso, giallo, avorio, verde. I letti, i mobili, le poltrone e le consolle in legno sono stati progettati in esclusiva per Casadelmar da Jean François Bodin.

The hotel is furbished with twenty bedrooms and suites, all with their own balcony. Inside each room has its own colour: orange, mauve, red, yellow, ivory, green. The beds, furniture, armchairs and wooden consoles are exclusively designed for Casadelmar by Jean François Bodin.

In alto, la piscina che si apre davanti alla facciata rivolta verso il mare. L’esterno dell’albergo, che si affaccia sul giardino mediterraneo realizzato da Jean Mus, è caratterizzato da ampie vetrate

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incastonate in una cornice di legno di cedro rosso. Sopra e a destra, viste dell’atrio centrale.

Top, the swimming pool opening up in front of the façade facing the sea. The

outside of the hotel, facing onto the Mediterranean garden designed by Jean Mus, features wide glass windows framed in red cedar wood. Above and right, views of the central lobby.

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Dante O. Benini & Partners

Dante O. Benini & Partners

Linguaggi e immagine

Showroom Meritalia, Milan

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cesso agli spazi interni si trasforma in quella che è stata definita una promenade architecturale. “Il cliente cammina su una vasca in vetro incassata nel pavimento”, spiega Benini, “la quale a sua volta funge da vetrina orizzontale”. Lo stesso sdoppiamento dello spazio verticale, creato da un soppalco nel quale trovano posto sale riunioni e uffici tecnici, mira a inserire direttamente il visitatore nel luogo dell’ideazione e della produzione, creando una continuità tra l’immagine del prodotto e quella del consumo. Naturalmente, l’elemento plastico di maggior rilievo è quello fornito dall’illuminazione, che convoglia la luce nei punti strategici per mezzo di un sistema di incassi attrezzati, grazie ai quali gli stessi materiali dei rivestimenti (beola fiammata per il pavimento, dello stesso colore delle finiture delle pareti in “Soul cement”) vedono sottolineata la propria qualità cromatica. Il modello strutturale dell’esposizione mira dunque non a plasmarsi intorno ai prodotti, ma a proiettarli in uno spazio in grado di interpretarne i linguaggi, la presenza, l’immagine. L’architettura dà voce al design, che a sua volta la sospinge verso un concetto di abitazione in grado di esprimersi fin dal momento della proposta al consumo. Il “negozio” si trasforma così, da semplice luogo di scambio, in archetipo dell’abitazione, suggerendo modalità d’impiego dei singoli prodotti e, più oltre, schemi di organizzazione spaziale, idee pronte a realizzarsi nell’infinita variabilità delle situazioni. Maurizio Vitta

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he streets have, in some respects, always been a cradle of creativity for Milan and the rest of the international scene. Meritalia is well-known for the deeply elegant and dryly refined image of its furnishing products. The new showroom the firm has opened in Via Durini, Milan, designed by Dant O. Benini, is part of recent design thinking into exhibition and sales spaces drawing on a simple and precise idiom allowing architectural structures to interpret the latest developments in modern-day design while, at the same time, setting the scenes suggested by new forms of living. “What we immediately set out to achieve,” so Benini points out, “is an architectural design.” This means the designers’ attention was focused on the container rather than its contents; which, translated into architectural terms, means, first and foremost, catering for visitors’ reception needs, creating an unobtrusive hospitality space in which the products on display can unleash all their stylistic-functional forces in a setting capable of mirroring their personality. With this in mind, the most initially striking design feature is how the outside and inside interact. The wide all-glass windows – with canopies over them marking rest areas – open up views deep into the exhibition space, including the basement, that favour vision and mark the start of the visit. This turns the entrance to the interiors into what has been described as an architectural promenade. “Cus-

tomers walk over a glass tank set in the floor,” so Benini tells us, “which, in turn, acts as a horizontal window.” The same doubling of vertical space created by an intermediate level with room for meeting rooms and technical offices is supposed to insert visitors directly into the design and production area, creating a sense of continuity between the product image and the image of consumption. Of course the most obvious sculptural feature is the lighting incorporated at strategic points by means of a system of furbished encasements thanks to which even the cladding materials (flamed beola for the floors in the same colour as the wall finishes made of “Soul cement”) have their own colour schemes enhanced and underlined. The structural design of the display mechanism is not just shaped around the products, it actually manages to project them into a space capable of interpreting its idioms, presence and image. Architecture gives voice to design, which, in turn, pushes it towards a concept of dwelling expressed as soon as the consumer process is brought into play. This turns the “shop” into a simple place of exchange, an archetype of a dwelling, suggesting ways of using individual products and, on a deeper level, schemes for organising spaces, ideas ready to be implemented in an endless array of different situations.

Da sinistra, pianta del piano interrato, pianta del piano terra e piante dei soppalchi al primo piano. Sotto, viste del nuovo showroom Meritalia, realizzato in via Durini a Milano.

From the left, plan of the basement, plan of the first floor and plans of mezzanine floor. Below, views of the new Meritalia showroom, realized in via Durini in Milan.

Toni Nicolini

Credits Project: Dante O.Benini & Partners Architetti Project Architect: Dante O. benini Project Director: Francesco Molinari Canopy Structural Engineerin Consultant: Favero & Milan Ingegneria Interiors Structural Engineering Consultant: DLC-Dal Lago Cislaghi Plant Engineering Consultant: Manens Intertecnica Lighting Design Consultant: Orlandi Lighting Consultant General Contractor and Site Management: Meritalia Client: Meritalia

a strada è stata un po’ la culla della creatività milanese e internazionale. L’azienda è notissima per i suoi prodotti d’arredo dall’immagine densa e asciutta, di pregnante eleganza. Il nuovo showroom aperto da Meritalia in via Durini a Milano, su progetto di Dante O. Benini, s’inserisce nella nuova riflessione progettuale intorno al tema degli spazi dell’esposizione e della vendita con un linguaggio asciutto e puntuale, grazie al quale le strutture architettoniche interpretano le movenze del design contemporaneo e disegnano, in pari tempo, gli scenari suggeriti dai nuovi modelli abitativi. “Quel che abbiamo subito inteso realizzare”, avverte Benini, “è un progetto d’architettura”. Ciò significa che ad assorbire l’attenzione del progettista è stato il contenitore, prima ancora che il contenuto; il che, tradotto in termini architettonici, vuol dire curare anzitutto l’accoglienza, venire incontro alle esigenze del visitatore, creare uno spazio di ospitalità discreta, nel quale i prodotti esposti possano sprigionare tutta la loro energia formale e funzionale in un ambiente capace di rispecchiarne la personalità. In tale prospettiva, è il rapporto esterno/interno a imporsi subito come prima cifra progettuale. Le ampie vetrine interamente vetrate – sulle quali aggettano delle pensiline che marcano i punti di sosta – aprono infatti una visuale nel profondo dello spazio espositivo, seminterrato compreso, che si spalanca alla visione e predispone l’itinerario della visita. In tal modo l’ac-

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Nella pagina a fianco, l’ingresso su via Durini che si apre sulla strada con quattro grandi vetrine trasparenti senza telaio, quasi a rendere impercettibile la linea di separazione tra interno ed esterno. A sinistra, uno degli spazi espositivi. Grande importanza è stata data al progetto della luce: per tutti i livelli del negozio il soffitto è attrezzato con canali incassati per ospitare gruppi ottici a fasci di luce concentrata sui prodotti esposti.

Opposite page, the entrance in via Durini which has four transparent windows with no frame, so as the separation between interior and exterior becomes almost invisible. Left, one of the exhibition areas. Great importance has been given to the lighting project: at every level of the showroom the ceilings are equipped with embedded canals containing optic groups with light rays concentrating on the exhibited products.

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Lo spazio espositivo è di 600 metri quadrati, articolato su due piani, di cui uno completamente interrato e un altro soppalcato. Il percorso è pensato come una promenade architecturale in cui il cliente diventa protagonista dello spazio e cammina su una vasca di vetro incassata nel pavimento che funge da vetrina orizzontale e si estende per tutta la profondità della sala. La parete del piano interrato è arricchita da uno schermo asimmetrico lungo 16 metri che trasmette immagini con il sistema “watch out” in proiezione continua.

The 600-sq.mexhibition area is organized on two levels, one of which is the basement, and a mezzanine. The clients become the protagonists of the space and can walk over a glass-covered tank embedded in the floor acting as a horizontal windows running through the whole length of the room and forming a promenade architecturale. A wall of the basement floor is enriched by a 16-metre asymmetric screen, transmitting images with the continuous projection system “watch out”.

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Roberto Pamio

Immagine e professione New Codes for Interiors

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Credits Project: Studio Roberto Pamio Team Project: Rossana Bocus, Ronny Morfino, Matteo Pamio, Silvia Saltarin, Paolo Pamio Costruction Manager: Matteo Pamio Lighting Project: Pamio Design Lighting: Fabbian illuminazione, iGuzzini Main Contractors: Mio Dino Arredamenti (fixed furniture), AB falegnameria (wooden furniture), ABM (steel furniture), Dima Marmi (stone walls) Furniture: Matteo Grassi (seats), Sedus Client: Prof. Avv. Loris Tosi

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a rivisitazione dei codici di interpretazione del progetto degli interni non commerciali passa per le opportunità offerte dai clienti più sensibili ai trend di crescita e trasformazione del mercato professionale. Gli studi legali hanno guidato e continuano a trainare una buona fetta di questo mercato, vuoi per il bisogno di nuova identità scaturito dai numerosi processi di fusione avvenuti con l’ingresso dei marchi stranieri in Italia, vuoi con il crescere di realtà locali ben legate all’economia del territorio. Così ci è possibile entrare in questo studio legale di Mestre progettato da Roberto Pamio e dilungarci a guardare tutt’intorno prima di presentarci alla reception. Quello che ci accoglie non è uno spazio convenzionale, non ci immergiamo attraverso corridoi e sale riunioni rivestite dalle classiche boiserie in legno e costellate dai tipici mobili in mogano stile inglese che troneggiano posticci in molti ambienti legali. Si tratta di una vera e propria installazione di luce che modella lo spazio. Sulla scorta delle esperienze artistiche degli anni Settanta di Dan Flavin, dove la luce colorata agisce da icona scultorea e abbacinante facendosi a tutti gli effetti presenza architettonica, qui gli effetti di luce danno forma e colore al taglio degli spazi e aggiungono una dimensione ulteriore a quella data della pura lettura assonometrica. Sfruttando l’evoluzione delle fonti e degli strumenti di controllo e di manipolazione delle frequenze luminose è possibile creare degli effetti cromatici che arricchiscono l’esperienza sensoriale; in altri casi si ottengono degli effetti di trasparenza che suggeriscono il senso di dilatazione dello spazio. In questo modo anziché ricorrere alla decorazione o al protagonismo dei materiali, è la luce che diventa l’elemento di regia e connotazione degli spazi. Sono in particolare i tagli del soffitto, i led della parete di ingresso, il gioco dei riflessi tra gli specchi e le superfici lucide del marmo del pavimento, che arricchiscono la connotazione e l’interpretazione dello spazio. Il vocabolario dei materiali è scelto per bilanciare e non sovrastare luci e superfici: si tratta di toni generalmente morbidi e caldi, ottenuti dalla pietra di Vicenza, dal cuoio e del legno di betulla. L’impianto planimetrico è scandito in modo semplice e chiaro attorno agli spazi centrali di ingresso e di riunione, mentre gli uffici perimetrali si avvalgono di un sistema di schermi e di tende per mediare l’impatto coi serramenti e diffondere il più possibile la luce verso l’interno. L’assenza di viste sull’esterno dovuta ai vetri opacizzati e l’effetto di “vaporizzazione” della luce, ci restituiscono un ambiente del tutto artificiale, chiuso e introiettato su se stesso, forse fin eccessivamente astratto, dove muoversi e cercare l’orientamento nello spazio attraverso i riferimenti luminosi. Anche gli arredi sono parte del progetto. Alcune scrivanie sono interpretate come parallelepipedi eterei, quattro esili piani in cristallo satinato che costituiscono un’ardita provocazione all’abuso della carta e che esigono il rispetto più rigoroso della “clear desk policy”. I contenitori individuali sono degli altri semplici parallelepipedi che rimandano all’archivio collocato nel centro dell’ufficio per gestire l’archiviazione più sostanziale. Le pareti sono degli schermi di vetro che permettono di ottenere privacy senza perdere in profondità dello spazio. Anche i professionisti sembreranno muoversi silenziosamente, quasi trasparenti rispetto al gioco di forme di luce che si dispiega tutto intorno a loro. Jacopo della Fontana

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lients most familiar with the latest trends and developments on the professional market provide the chance to take a fresh look at the codes for interpreting non-commercial interior design. Law firms have guided and are still a real driving force behind a fair slice of this market, either due to the need to instil a fresh identity in light of all the mergers under way now that plenty of big foreign names have arrived in Italy or due to the increasing number of local enterprises closely geared to the local economy. So we can enter this legal firm in Mestre designed by Roberto Pamio and stop to look all around before moving into the reception. What we are greeted by is not a conventional space, there is none of the normal wandering along corridors and meeting rooms clad with the usual wooden panelling and wainscoting, furbished with standard English-style mahogany furniture that stands out like hair-pieces in many legal premises. Here there is an authentic installation of light shaping the space. Drawing on Dan Flavin’s artistic experimentation in the 1970s, in which coloured light acts like a sculptural icon and creates real architectural effects, here the light actually gives shape and colour to the spatial layout and adds an extra dimension to the simple axonometric design. Exploiting developments in sources and control tools for manipulating light frequencies, colour effects may be created that add to the sensorial experience; in other cases, transparency is obtained to create a sense of dilated space. So instead of reverting to decoration or materials as the key features, it is actually light that sets out and characterises the spaces. It is most notably the cuts in the ceiling, LEDs on the entrance walls, and the interplay of reflections between the mirrors and lucid marble floor surfaces that make the space more interesting to read and interpret. The vocabulary of materials is chosen to balance out not overwhelm the lights and surfaces: generally speaking, the tones are soft and warm obtained from Vicenza stone, leather and birch wood. The building plan is set out very clearly and simply around the central entrance and meeting spaces, while the perimeter offices draw on a system of blinds and curtains to mediate impact with the frames and fixtures and let as much light as possible flow in. The fact there are no views of the outside due to the matted windows and “vaporisation” effect of the light creates a totally artificial environment, closed and introjected on itself, perhaps even excessively abstract, so that only lights are available for finding your way around. The furniture is also part of the overall design. Some of the desks are treated like airy parallelepipeds, four slender glazed planes boldly alluding to the way paper is wasted and calling for a more strictly observed “clear desk policy.” The individual containers are simple parallelepipeds pointing towards the filing unit in the middle of the office for handling more serious archiving operations. The walls are glass screens allowing privacy without losing any sense of spatial depth. Even the lawyers will appear to move around silently, looking almost transparent compared to the interplay of different forms of light carrying on around them.

Assonometria e sotto, rendering dell’ingresso dello Studio Legale Tosi di Mestre, uno spazio lavoro progettato secondo criteri di imagine e vivibilità.

Axonometry and, below, rendering of the entrance to the Tose Law Firm in Mestre, a work space designed along the lines of image and inhabitability.

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Gli interni dello studio sono fortemente caratterizzati dall’uso di sistemi di illuminazione a diversa intensità e da un uso calibrato di colori tenui.

The firm’s interiors feature various intensities of lighting systems and the carefully gauged use of light colours.

La grammatica compositiva dell’ambiente è pensata per dare valore all’effetto di vaporizzazione luminosa creato dalle luci rese omogenee in ogni spazio grazie alle grandi finestre laterali che catturano la luce naturale che si fonde con quella delle diverse fonti artificiali.

The stylistic grammar is designed to focus on the light vaporisation effect created by the smooth lighting in all the spaces, thanks to the large side windows capturing natural light that blends in with that from various artificial sources.

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Gli arredi sono considerati parte integrante del concept e giocano sui colori chiari e su una elevata funzionalità. Nella pagina a fianco in alto, il bancone della

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reception che cattura immediatamente lo sguardo del visitatore grazie al gioco di luci del pannello colorato che lo riveste parzialmente.

The furnishing is treated as an integral part of the concept playing on clear colours and notable functionalism. Opposite page, top, the reception desk

that instantly catches the visitor’s eye due to the lighting effect produced by the coloured panel covering part of it.

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Messaggi transitivi Cuba at MAK Vienna

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Nella pagina a fianco in alto/opposite page, top: Raul Martinez, Lucia, 76x51 cm, 1968 e, a destra/right, Antonio Reboiro, 79 Primaveras, 76x51 cm, 1970. In basso/bottom: Muno Bachs, New Cuban Cinema, 76x52 cm, 1985 e, a destra/right, Vampiros en la Habana, 76x51 cm, 1985.

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l poster ha proprie leggi poetiche e mercantili che si diversificano da quelle dell’arte per così dire più alta, come pittura e scultura. Le correnti di mercato sono dovute soprattutto ai fan, agli appassionati o collezionisti. Si vuole sottolineare, in breve, che l’interesse per il poster non è motivato solo dal suo valore mercantile relativamente basso. Occorre aggiungere che, a parte gli aspetti venali, il poster vanta proprie autonome ragioni intrinseche: in ordine alle poetiche che lo sottendono e anche in ordine agli aspetti di realizzazione tecnica. Sul poster poi insiste un valore speciale che riguarda tutti, collezionisti e non, appassionati e utenti generici. Si tratta del valore sociologico. Quando poi questo valore è accompagnato dalla responsabilità o capacità artistica, allora il poster si ammanta di tutta la dignità propria di un’opera d’arte. Da questo punto di vista, il poster è un testimone plastico di fatti e situazioni sociali, spesso enfatizzati vuoi da un leggero piglio caricaturale vuoi semplicemente da modi fumettistici. In tutte queste vicende del poster c’è una costante: questa espressione d’arte ha sempre qualcosa di referenziale o di naturalistico da raccontare. Ciò accade anche quando l’autore predilige modi espressivi astratti. Anche in questo caso il poster si assicura messaggi transitivi che arrivano direttamente al fruitore senza alcuna necessità di interpretazioni. Se si vuole ricostruire il senso civile e politico di una città o di una nazione, sarà efficace farlo sulla base di poster idonei. E’ quanto fa il Mak a Vienna a proposito di Cuba. Fino al 10 luglio nella capitale austriaca si tiene la mostra “¡Cubanidad!”. Sessant’anni di poster che fissano bene l’identità nazionale di Cuba, senza che questo significhi assenza di contraddizioni le quali, anzi, sono tante e importanti. Basti pensare alla mescolanza di etnie. Durante la presidenza moderata di Fulgencio Batista (1940-‘44) non ci fu una speciale attenzione ai poster i quali peraltro venivano stampati all’estero ed erano improntati a stilemi internazionali e seguivano le normali leggi di mercato. Ma dal mercato si passa all’arte della persuasione subito dopo la rivoluzione di Fidel Castro, a partire dal 1959. Di conseguenza i poster ebbero come destinatari la gente comune, senza più attenzione alla vendita, come sottolinea José Alberto Menéndez, artista e direttore della Casa de las Américas all’Avana. A mano a mano che ci si allontanava dal periodo rivoluzionario il poster cominciava a staccarsi dalla retorica di regime per caricarsi di valori simbolici universali e più generali, come accade fino alla metà degli anni Settanta. Nascono tre centri di produzione del poster: l’Istituto del Cinema Cubano, l’Istituto Cubano dell’Arte e dell’Industria Cinematografica, la Organización de Solidaridad con lo Pueblos de Asia, Africa y América Latina. Buona parte dei poster in mostra si caratterizzano per un forte senso della pittura che è giocata ora in modo timbrico ora con una leggera attenzione ai toni. Questo secondo aspetto è testimoniato da un lavoro di Raúl Martinez intitolato Lucia, del 1968. Tre visi di donna: uno al centro in basso e due in alto, in parallelo. Dei due in alto quello a sinistra guarda, per ossequio alla centralità e in sintonia col viso in basso, verso destra. Insistente presenza di rose e altri ghirigori ornamentali. In cima al poster, su tutta la larghezza del foglio, la scritta Lucia. Tavolozza ricca: rosa, cilestre, verde, blu, arancione ecc. 79 primaveras- Un documental de Santiago Alvarez è il poster di Antonio Reboiro (1970). Su un fondo di foglie multicolorate a raggera con movimento centrifugo campeggia l’asciutto viso di una sorta di santone dalla fronte spaziosa e lunga barba a pizzo. Munos Bachs tratta (1885) il New Cuban Cinema e ancora Vampiros en la Habana, stesso anno. La leggendaria figura (e iconografia) di Che Guevara è recuperata (2002) da Suitberto Goire: in basso è scritto “14.6.02 74 aniversario de tu natalicio”. Il titolo è assai eloquente: “La fuerza de tu mirada nos guía” (La forza del tuo sguardo ci guida). Carmelo Strano

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osters have their own poetic and commercial language, which is different from that of “higher” art forms such as painting or sculpture. Market trends mostly depend on poster lovers, fans or collectors. In short, the point is that interest in posters is not only aroused by their relatively low cost. It should be added that, aside from its selling price, the poster has its own, independent intrinsic value, both in terms of the poetics it assumes and in terms of the various technical aspects involved in its realization. Furthermore, posters imply a special value that regards everyone, whether they are collectors, poster-lovers or general onlookers: their sociological value. When this value is accompanied by artistic responsibility or ability, the poster takes on all the dignity of an artwork. From this point of view, posters are plastic witnesses of social facts and situations which are often emphasized either by a slightly burlesque feel or, simply, by the use of comics. In all of these cases there’s a constant: this art expression always has something referential or naturalistic to tell. This is true even if the author prefers abstract expressive modes. In this case, as well, posters ensure transitive messages that reach the viewer directly, with no need for interpretation. If the civil and political sense of a city or nation is to be reconstructed, the best way to do this is with appropriate posters. This is what the Mak Vienna is doing for Cuba. Until April 10th, the Austrian capital is presenting the exhibition “Cubanidad!”. Sixty years of posters that fix Cuba’s national identity, which does not mean it is without contradictions, on the contrary, it is full of important contradictions. Just think of the mix of ethnic groups, such as all the Spanish, Indian, Latin American and African origins. During Fulgencio Batista’s moderate presidency (1940-1944), no special attention was given to posters, which were actually printed abroad and were imbued with international stylistic features, following normal market laws. But right after Fidel Castro’s revolution, starting in 1959, the market was replaced by the art of persuasion. Consequently, as José Alberto Menéndez points out – an artist and the director of the Casa de las Américas in Havana – posters were meant for common people, and not to be sold. As the revolutionary period waned, posters began moving away from the regime’s rhetoric, slowly taking on universal symbolic values and more general values through the mid seventies. Three production centers for posters were founded: The Cuban Cinema Institute, the Cuban Institute of Cinematographic Art and Industry, the Organización de Solidaridad con lo Pueblos de Asia, Africa y América Latina. A large number of the posters on show feature a strong pictorial sense, which is either played through timbre or with a slight attention to tones. The latter is witnessed by Raúl Martinez in one of his works entitled Lucia, dating back to 1968. Three women’s faces: one in the middle at the bottom and two at the top, parallel to each other. The face on the left looks towards the right, so as to center the ensemble, as well as to harmonize with the face at the bottom. Roses and other ornamental squiggles swarm around the faces. At the top of the poster, the name Lucia spans its entire width. A rich palette: pink, pale blue, green, dark blue, orange, etc. Antonio Reboiro (1970) created the poster 79 primaveras – Un documental de Santiago Alvarez. The lean face of a sort of hermit with a broad forehead and a long, pointed beard stands out on a background of multicolored leaves arranged radially and spinning with a centrifugal force. In 1985, Munos Bachs worked on the New Cuban Cinema and the Vampiros en la Habana. Che Guevara’s legendary figure (and iconography) was one of Suitberto Goire’s subjects (2002): at the bottom we read: “14.6.03 – 74 aniversario de tu natalicio”. The title is very eloquent: “La fuerza de tu mirada nos guia” (The strength of your gaze guides us). 203 l’ARCA 81


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Italia/Italy - Foggia

COMPETITIONS

House of Multiple Dimensions Shinkenchiku Residential Design Competition 2004 Ai partecipanti si richiedeva l’elaborazione di una soluzione progettuale per una casa di 250 mq, effettivamente vivibile, il cui processo compositivo mostri una vocazione sperimentale rivolta alla ricerca di una nuova concezione dello spazio: un’architettura oltre la quarta dimensione House of Multiple Dimensions Shinkenchiku Residential Design Competition 2004 Competition for a design solution for a 250-sq.m-house in which the compositive process show a sperimental inclination aimed to the research of a new space conception: an architecture beyond the fourth dimension

1° ex aequo A- Jason Linde & Michael Joy (Capogruppo/Team leader) B- Tomislav Dushanov (Capogruppo/Team leader) 2° ex aequo C- Yasushi Kawatate (Capogruppo/Team leader) D- Alejandro Ogata (Capogruppo/Team leader) 3° Gary Paige (Capogruppo/Team leader)

1° Mauro Saito (Capogruppo/Team leader), Pierpaolo Moramarco, Danilo Palumbo 2° Paolo Pastore (Capogruppo/Team leader), Dario Morelli, Marco Pastore, Valentina Sabatelli 3° Fabrizio Toppetti (Capogruppo/Team leader)

Architettura per la terza età Progettazione preliminare di abitazioni integrate e innovative con servizi per la terza età, finalizzate a sperimentare nuovi modelli abitativi, fondati sul sostegno e la solidarietà sociale, in grado di innovare i caratteri architettonici, tecnologici e gestionali delle case abitate da persone in età avanzata Preliminary project of innovative and integrated residences based on social solidarity, with new architectonic, technological and management characters for houses for elder people Committente/Client: Associazione AeA “Abitare e Anziani” - CNAPPC

+ europaconcorsi

COMPETITIONS + europaconcorsi

Giappone/Japan

Committente/Client: Shinkenchiku-sha Co.,Ltd

B

Italia/Italy Altavilla Silentina (SA) Riqualificazione urbana Il tema del concorso è la riqualificazione urbana degli ambiti di progetto Piazza Umberto I e zone limitrofe Urban Renovation Competition for the urban renovation of Piazza Umberto I and of the nearby areas Giuria: Alessandro Fusco (Presidente)

Committente/Client: Comune Altavilla Salentina

1° Fabio Gorga (Capogruppo/Team leader), Marina Josephine Bernini, Rosario Claudio La Fata 2° Antonio D’Alba (Capogruppo/Team leader) 3° Roberto Sica (Capogruppo/Team leader) 4° Michele Mele (Capogruppo/Team leader), Caterina Avitabile, Germana Buono, Giuseppe Fimiani 5° Ugo Orlando (Capogruppo/Team leader) 6° Italo Cerullo (Capogruppo/Team leader) 7° Cosimo Scalese (Capogruppo/Team leader) 8° Pasquale Caprio (Capogruppo/Team leader) 9° Alberto Barone (Capogruppo/Team leader) 10°Renato Pastore (Capogruppo/Team leader) 11° Angelo Nese (Capogruppo/Team leader) 12°Antonio Iannece (Capogruppo/Team leader) 13°Rosario Di Petta (Capogruppo/Team leader)

Italia/Italy - Milano

1° Hypercube, - Andrea Piu 2° ex aequo A- JM1 - Ivan Cagnoli B- ArakebEn - Matteo Novello

The Bombay Sapphire Designer Glass Competition Bicchiere da collezione in vetro. Interpretazione di un classico bicchiere da martini cocktail ispirato al gin Bombay Sapphire The Bombay Sapphire Designer Glass Competition Competition for the design of a collection of glasses reinterpreting the classic Martini cocktail glass, inspired by Bombay Sapphire Gin 1°

Giuria/Jury: Aldo Cibic, Carlo Ducci, Rosa Tessa, Peter Heilbron, Virginio Briatore Committente/Client: www.aedo-to.com

2° A

Italia/Italy - Berbenno (BG) Sistemazione urbanistica Concorso di progettazione per la sistemazione di piazza Roma, antistante la chiesa comunale. Particolare attenzione è posta da parte dell’Ente banditore alla qualità architettonica dell’intervento attraverso l’individuazione di soluzioni che incentivino una migliore fruizione e offerta dei servizi, un corretto uso degli spazi e che consentano la percezione della migliore qualità dell’ambiente in considerazione anche della vocazione turistica del territorio interessato Urbanistic Organization Competition to re-organize Piazza Roma in front of the main church of the town. The Town Council aims to a high architectural quality intervention which defines solutions to enhance a better use of the square and better environmental standards

1° Marco Tromba 2° Michele Locatelli (Capogruppo/Team leader), Stefano Berlendis, Ermes Invernizzi, Fulvio Papponetti 3° Carlo Moscatelli (Capogruppo/Team leader), Matteo Moscatelli

2° B

Italia/Italy - Modena Casa natale di Enzo Ferrari e della Galleria Maserati Concorso per il recupero della casa natale di Enzo Ferrari e della Galleria Maserati a Modena. L’area di circa 6.00 mq, a ridosso del centro storico di Modena, ospiterà un complesso museale dedicato ad Enzo Ferrari ed alla Maserati Competition for the renovation of Enzo Ferrari native house and of Maserati Gallery. The area, about 6,000 sq.m, near Modena city centre, will host a museum dedicated to Enzo Ferrari and the Maserati cars

Vincitore/Winner Future Systems

Finalisti/Shortlisted - Aldo Cibic/Cibic & Partners (Capogruppo/Team leader) - Mario Cucinella/MCA Integrated Design (Capogruppo/Team leader) - Cino Zucchi (Capogruppo/Team leader) - Massimo Iosa Ghini (Capogruppo/Team leader) - François Confino (Capogruppo/Team leader) - Sauerbruch Hutton (Capogruppo/Team leader) - Mathias Klotz (Capogruppo/Team leader)

Giuria/Jury: Pierluigi Cerri, Piero Ferrari, Giorgio Pighi, Mauro Tedeschini, Sergio Pininfarina, Antonio Ghini, Pio Baldi, Giorgio Boni, Stefano Casciani Committente/Client: Fondazione Casa natale di Enzo Ferrari

Giuria/Jury: Maria Antonietta Crippa, Alessandro Pellegrini, Achille Bonardi, Antonio Cortinovis Committente/Client: Comune di Berbenno

82 l’ARCA 203

203 l’ARCA 83


COMPETITIONS + europaconcorsi

Italia/Italy - Roma Concorso internazionale di progettazione in due fasi dal titolo “3 nuove scuole a Roma” Oggetto del concorso è la realizzazione di 3 complessi scolastici tutti collocati in aree di sviluppo della periferia romana: Area A – Muratela, Area B – Romanina, Area C - Casal Monastero. È richiesta una progettazione che sia coerente con la normativa vigente e, al tempo stesso, in grado di approfondire ed indicare soluzioni o suggerimenti finalizzati alla qualificazione delle strutture scolastiche e alla diffusione di un benessere degli utenti, da riproporre ed estendere nella pratica ordinaria Three new School Complexes in Rome Competition for the realization of three new school complexes in three different suburban areas near Rome: Area A – Muratela, Area B – Romanina, Area C Casal Monastero. The brief asked for solutions and advises for the qualification of the educational structures and the spreading of well-being of their users

Pontecorvo, Aldo Loris Rossi Committente/Client: Comune di Roma Vincitore/Winner Area A - Muratella Giacomo Borella (Capogruppo/Team leader), Albori architetti associati (Giacomo Borella, Emanuele Almagioni, Francesca Riva) A1° Vincitore/Winner Area B - Romanina Herman Hertzberger (Architectuurstudio B.V.) (Capogruppo/Team leader), Marco Scarpinato, Vincenzo Guagliardo Vincitore/Winner Area C - Casal Monastero Francesco Cellini (Capogruppo/Team leader), Andrea Salvioni, Caterina Rogai, Jana Kuhnle

B1°

Giuria/Jury: Alessandra Montenero, iWilfried Wang, Carme Pinòs, Stefano Cordeschi, Mirko Zardini, Clotilde

C1°

Polonia/Poland - Danzica Nuovo Teatro Elisabettiano di Danzica Concorso internazionale per lo studio di un concetto funzionale e spaziale per un teatro con riferimento all’edificio della Fencing School di Danzica del XVII secolo che ospitava il Teatro Elisabettiano New Elisabethan Theatre in Gdansk One-stage, international architectural study contest for a functional and spatial design concept for a theatre with reference to the seventeenth century Fencing School building in Gdansk which housed the Elizabethan Theatre Giuria/Jury: Stanislaw Denko (Presidente), Ben Bolgar, Gaetano Pesce, Arata Isozaki, Andrzej Wajda, Kazimierz Latak, Wojciech Grabianowski, Jerzy Limon, Marcin Gawlicki Committente/Client: Theatrum Gedanense Foundation

Premio Speciale/Special Award Renato Rizzi (Capogruppo/Team leader), PRO.TEC.O s.c.r.l., Pool Engineering SpA Ex aequo Awards A- Timothy Bradley (Design Engine Architects Ltd.) (Capogruppo/Team leader) B- Nissen Adams Llp (Capogruppo/Team leader)

A

B

Special Award

WEB

Vincitore/Winner A-Nicolas Le Moigne Menzioni/Mentions - Klaus Küppers - Claudio Cardoso + Telma Verissimo - Inna Alesina - Loris Jaccard

Macef Design Award 2005 “RE-think + RE-use” Concorso per proposte progettuali per la realizzazione di oggetti di uso domestico la cui produzione prevede l’impiego di materiali riciclati o il riuso delle materie prime (acqua, energia, metallo, plastica, carta, vetro ecc.) Macef Design Award 2005 “RE-think + RE-use” Competition for design proposals for the realization of common use objects whose production implies the use of recycled or re-used raw materials (water, energy, metal, plastic, paper, glass, etc.) Giuria/Jury: Gaetano Pesce, Oliviero Toscani, Elio Fiorucci, Gilda Bojardi, Nello Martini, Massimo Mini Committente/Client: designboom, ‘MACEF international home show - www.designboom.com

84 l’ARCA 203

A

- Apparently the end has come for the architect-demiurge. - Heck, I did not even know he was ill.

203 l’ARCA 85


Heath Bunting

Natalie Bookchin

Francis Alÿs

Scripta volant. Aprirà al MAXXI il 31 maggio una mostra dedicata a Giancarlo De Carlo, organizzata dalla DARC in collaborazione con il Centre Georges Pompidou e l’Archivio Progetti dello IUAV. Una personalità complessa e poliedrica quella di De Carlo che sarà esplorata e presentata in tutte le sue sfaccettature con il fine di comunicare al visitatore la vitalità e l’influenza esercitata sul mondo culturale italiano del secondo ‘900 da un architetto animato da una visione sociale e partecipata della progettazione e dell’urbanistica. La mostra diventa una metafora, ottenuta attraverso lo spazio, della ricerca e delle vicende professionali di De Carlo. Una serie di percorsi si ispirano e richiamano le opere da lui costruite o ideate e, allo stesso tempo, raccontano i processi mentali, le relazioni e le storie che le architetture hanno generato. Chi visiterà l’esposizione avrà l’occasione di immergersi nell’immaginario di De Carlo, scegliendo uno dei tanti “sentieri” delimitati da schermi multimediali dalle immagini mutevoli. Nel percorso sarà possibile entrare in “radure”, sei aree che interpretano altrettanti temi: Abitare, Tra città e territorio, Laboratorio Urbino, Misurarsi con la storia, Geometrie complesse e segni urbani e Progettazione di luoghi pubblici. Attraverso plastici, fotografie, libri, video, disegni, serigrafie e pensieri si potrà riflettere sulle architetture di De Carlo dagli ultimi progetti, come le residenze del quartiere Wadi Abou Jmeel a Beirut, esposto per la prima volta in questa occasione, o il complesso Blue Moon al Lido di Venezia, agli esperimenti ormai consacrati, come il piano regolatore di Urbino (1958-64 e 1989-94) e i collegi universitari (1973-83).Nella sala video del MAXXI verrà proiettata una video intervista a Giancarlo De Carlo, realizzata nel corso della mostra dedicatagli dal Centre Pompidou nel 2004, accompagnata dalle testimonianze di intellettuali, committenti e architetti, tra cui Massimo Cacciari, Domenico De Masi e Stefano Boeri.

www.darc.beniculturali.it

An exhibition devoted to Giancarlo De Carlo, organised by DARC in conjunction with the Georges Pompidou Centre and the IUAV’s Proejct Archives, will be opening at MAXXI on 31st May. A complicated and multi-sided personality like De Carlo’s will be explored and outlined in all its different facets, so as to provide visitors with an idea of the influence exerted on Italian culture in the late-20th century by this vibrant architect with his own social vision of architectural design and town-planning engaging the local community. The exhibition is a spatial metaphor for De Carlo’s experimentation and professional career. A series of pathways evoke and draw inspiration from the works he built or designed and, at the same time, tell of the mental processes, relations and stories that these works of architecture have created. Visitors to the exhibition will get the chance to explore De Carlo’s creative imagination, choosing one of the many “paths” bordered by multi-media screens showing changing images. The layout provides access to “clearings”, six areas representing six themes: Living, In the city and territory,The Urbino Workshop, Measuring up to history, Complex geometric forms and urban signs, and Designing public places. Models, photographs, books, videos, drawings, silk-screen designs and thoughts in general will provide an idea of De Carlo’s architecture, ranging from his later projects, such as the houses in the Wadi Abou Jmeel neighbourhood of Beirut, on display here for the first time, or the Blue Moon complex at the Lido di Venezia, to such famous experimental designs as the Urbino urban development scheme (1958-64 and 1989-94) and university colleges (1973-83). The MAXXI video hall will be showing a video-interview with Giancarlo De Carlo recorded during the exhibition on his work held at the Pompidou Centre in 2004. The clip includes contributions by intellectuals, clients and architects, including Massimo Cacciari, Domenico De Masi and Stefano Boeri.

coordinamento lorenza bolelli pagina a cura di emilia giorgi progetto due_pavese

Giancarlo De Carlo, Residenze a Mazzorbo, Venezia

MAGGIO2005

Carolina Rachel Antich (1970, Rosario, Argentina), Manfredi Beninati (1970, Palermo), Loris Cecchini (1969, Milano) e Lara Favaretto (1973, Treviso) sono i vincitori del Premio della Giovane Arte Italiana 2004-2005 indetto dalla DARC. Gli artisti presenteranno nel Padiglione Venezia della 51° Biennale di Arti Visive di Venezia un lavoro originale ispirato al tema Un’opera per il MAXXI, che entrerà a far parte delle collezioni del Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. La mostra, a cura di Paolo Colombo e Monica Pignatti Morano, sarà accompagnata da un catalogo della collana Opera DARC per i tipi di Electa. Le quattro opere concorreranno al Premio della Giuria Internazionale della Biennale e al Premio del Pubblico. Carolina Rachel Antich (1970, Rosario, Argentina), Manfredi Beninati (1970, Palermo), Loris Cecchini (1969, Milan) and Lara Favaretto (1973, Treviso) are the winners of the 2004-2005 Young Italian Art Award organised DARC. These artists will be presenting an original work entitled A Work for MAXXI, at the 51st Venice Biennial of Visual Arts, which will then become part of the collections belonging to the National Museum for 20th Century Arts in Rome. The exhibition, being put on by Paolo Colombo and Monica Pignatti Morano, will have its own catalogue as part of the Opera DARC collection published by Electa. The four works will be entered in the International Jury and General Public’s Prizes at the Biennial. Dal 31 maggio al 15 settembre il MAXXI presenta la mostra Giancarlo De Carlo. Le ragioni dell’architettura, a cura di Margherita Guccione, illustrata da un catalogo curato con Alessandra Vittorini. MAXXI will be showing the Giancarlo De Carlo. Le ragioni dell’architettura exhibition, organised by Margherita Guccione, from 31st May-15th September. The exhibition will have an accompanying catalogue compiled in conjunction with Alessandra Vittorini.

Lara Favaretto, courtesy galleria Franco Noero Manfredi Beninati, foto di Johnnie Shand-Kydd

Net Web Art, a project designed by Elena Giulia Rossi together with Eleonora De Filippis and promoted in conjunction with the Rosselli Foundation, will consist of a number of events and meetings held at MAXXI during 2005, aimed at presenting artists using the Internet for creative purposes.

Carolina Rachel Antich

Net Web Art, un progetto ideato da Elena Giulia Rossi con Eleonora De Filippis e promosso insieme alla Fondazione Rosselli, propone, nel corso del 2005 al MAXXI, eventi e incontri volti a presentare quegli artisti che fanno di internet un mezzo di espressione creativa.

Loris Cecchini

Giancarlo De Carlo, schizzo di progetto per Piazza Matteotti - La Lizza, Siena

Margherita Guccione direttore servizio architettura DARC director of DARC’s Architecture Service


Rubriche e articoli sul mondo della progettazione, della produzione e della ricerca. Design, production and research.

Fabbrica e paesaggio In Bolzano

Per una base Antartica Three Finalists

Progetto: Claudio Lucchin & Architetti Associati

Lo scorso novembre sono stati selezionati tre progetti, da un gruppo di sei presentati da studi di architettura invitati a prendere parte al concorso bandito dalla British Antarctic Survey (www.antarctica.ac.uk), per la realizzazione della nuova base scientifica Antartica Halley VI. I tre team sono Buro Happold con Lifschutz Davidson (1), Faber Maunsell con Hugh Broughton Architects (2), Hopkins Architects con Expedition Engineers (3). Gli altri tre finalisti erano Francis Design (4), Make Places/The Design Laboratory (5), Richard Rogers Partnership (6). La stazione di ricerca da costruire sul terreno di ghiaccio flottante deve resistere a venti di 80 nodi e a temperature spesso inferiori ai -40°C. Tra i requisiti richiesti figuravano la modularità, la trasportabilità, e un basso impatto ambientale. I tre progetti selezionati presentavano tutti queste caratteristiche e i progettisti sono ora stati invitati a svilupparli a seguito di una visita sul luogo svoltasi a gennaio. A settembre verrà reso noto il vincitore finale.

Nell’affrontare la progettazione del Termovalorizzatore da realizzare a Bolzano, i progettisti hanno cercato di evitare l’effetto grande complesso industriale, di ridurre, almeno visivamente, le volumetrie del complesso e di conferire al tutto un’immagine di minimo impatto e poco definibile come “fabbrica”, cercando di recuperare forme, linee e colori che fanno parte del sistema ambientale della conca bolzanina. Il complesso è sostanzialmente composto da due grandi volumi, orientati secondo i principali allineamenti del lotto, che seguono la direzione dall’autostrada da un lato e quella del fiume Isarco dall’altro. Il volume allineato lungo l’autostrada è quello del turbogeneratore, le componenti del ciclo termico, le varie cabine elettriche e la palazzina uffici. Vista la presenza su questo edificio degli aerocondensatori, si è deciso di realizzare una grande parete-schermo, capace di mascherare tali macchine, nonché di ridurne i rumori. Il volume del forno e della caldaia si allinea lungo la direzione del fiume e si presenta con un paramento caratterizzato da piccole finestre. La parte destinata alla fossa è in cemento armato faccia a vista gettato in opera, con finitura “parete di roccia”. La palazzina uffici è posta sul fronte autostrada, per la gradevole prospettiva visiva verso la campagna e il conseguente miglioramento dell’ambiente di lavoro interno. La qualità di vita negli uffici viene migliorata con l’introduzione sul lato nord di una serra vetrata contenente alberi e piante, per un miglior controllo e regolazione del clima interno, sia in estate sia in inverno. Particolare attenzione si è posta nel trattamento dei paramenti murari esterni. La parete-schermo sul fronte autostrada sarà caratterizzata da una pelle in lamiera di rame ossidato verde. Per l’edificio forno e caldaia si è optato per un rivestimento leggero con finitura in lamiera colorata verde, a effetto cangiante, con una variazione cromatica a seconda della luce e delle stagioni. In this work, the designers – faced with the creation of a great ecological heating plant to be built in Bolzano – tried to avoid the visual effect of a great industrial complex. They aimed at a mimimal environmental impact, so the complex would not be easily recognizable as a “plant”, using shapes, lines and colors that are already part of the Bolzano valley and its surroundings. The complex basically consists in two great volumes, laid out along the lot’s main alignments that follow the direction of the highway on one side, and that of the Isarco river on the other. The bulk of the complex lined up along the highway contains the turbogenerator, the components belonging to the thermal cycle, the various electric compartments and the office building. Since this building also contains the air condensers, a great screen-wall was built, capable of covering these machines and limiting the noise. The volume holding the furnace and boiler is set out towards the river and features a façade lined with small windows. The part that is to contain the pit is faced in reinforced, cast concrete with a stone-like finishing. The office building faces the highway, and thus enjoys a pleasant view of the countryside, which leads to a better work environment. The quality of life within the offices is improved thanks to the addition of a glasshouse containing trees and plants, for a better control and adjustment of the interior temperature, both in summer and in winter. Special attention was given to the treatment of the exterior wall faces. The screen-wall facing the highway will be characterized by a skin consisting of a sheet of green oxidized copper. The furnace and boiler building will feature a light finishing in green-colored plate that changes colors according to the light and seasons.

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Three out of six projects presented by architectural studios were selected and invited to take part in a competition organized by the British Antarctic Survey (www.antarctica.ac.uk) last November, for the creation of the new Antarctica Halley VI research station. The three teams are Buro Happold along with Lifschutz Davidson (1), Faber Maunsell with Hugh Broughton Architects (2) and Hopkins Architects with Expedition Engineers (3). The other three finalists were Francis Design (4), Make Places/The Design Laboratory (5), Richard Rogers Partnership (6). The research station, which is to be built on floating ice, must be able to withstand winds blowing at 80 knots and temperatures reaching below 40°C. Some of the requirements included a modular structure, transportability (so the structure could be relocated) and a low environmental impact. The three selected projects presented all of these characteristics, and after an onsite visit last January, the designers have now been asked to develop them. The winner will be announced in September.

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Accoglienza e benessere termale Near Salerno

Un tema forte In Belgium

Progetto: Alfonso Di Masi e Fortunata Raia

Progetto: BOB361 architectes

L’albergo termale sorge in un’area del Comune di Contursi Terme (Salerno), posta nella media valle del fiume Sele. L’iniziativa intrapresa dalla committenza (Società “Civitas”), voleva fornire un’offerta integrata basata sul recupero di sorgenti termali di cui l’area è ricca. Dal punto di vista insediativo, l’albergo si cala in uno scenario naturalistico ampiamente scosceso, una sorta di anfiteatro morenico rivolto verso ovest, ed è proprio la caratteristica del sito che ha fortemente condizionato la scelta tipologica. Un organismo a pianta pressoché semicircolare, una sorta di “arco solare” aperto alla luce e all’aria, in grado di integrarsi con il contesto orografico e naturalistico del sito. Una struttura con un impianto tipologico abbastanza semplice e gestibile sul piano delle funzioni, pur senza rinunciare a “variazioni sul tema” a livello plani-volumetrico. Sul piano architettonico tale scelta risente di due componenti fondamentali: da un lato lo slancio dinamico derivante dalla forma curvilinea, dall’altro l’inserimento di diversi blocchi “decostruiti” o, talvolta, dissonanti con la regolarità planimetrica, soprattutto il volume ellittico della sala proiezioni. La struttura turistico termale è organizzata per fasce funzionali orizzontali, corrispondenti a un livello seminterrato e tre livelli fuori terra. Il piano seminterrato con ingresso-reception autonomo sul lato posteriore, dotato di impianti tecnologici all’avanguardia, è destinato a cure termali di vario genere, dalla fangoterapia alle cure idroponiche. Importanza notevole per la funzionalità generale dell’albergo è costituita dai due blocchi scalaascensore, visibili all’esterno come volumi autonomi, realizzati interamente in cemento a faccia a vista, vetro e pareti colorate. L’ipotesi progettuale si fonda sul prevalente utilizzo di materiali costruttivi poveri e biologici (più correttamente “materiali nudi”), pur senza rinunciare a un certo high-tech.

This thermal hotel rises within the Sele river valley, in the Municipality of Contursi Terme (Salerno). The client (the “Civitas” company) aimed at supplying an integrated offer based on the redevelopment of the thermal waters in which the area abounds. As far as its position is concerned, the hotel is set on a natural declivity, a sort of morainic amphitheater facing westwards – and it was the characteristics of the site that strongly conditioned the structure of the building. The plan for the latter is almost semicircular, a sort of “solar arc” that opens up to light and air and is able to integrate with the site’s orographic and naturalistic context. The type of structure is quite simple, and its various functions can find a place quite easily, although – on a planimetric and volumetric level – it presents “variations on the theme”. From an architectural viewpoint, this choice has produced two basic features: momentum coming from its curvilinear shape and the insertion of different “deconstructed” blocks or – at times – blocks that clash with the planimetric regularity, especially the screening room’s elliptical volume. The touristic thermal structure is laid out in horizontal functional bands, corresponding to the basement and three abovegeound floors. The basement, which features an independent lobby-reception area at the back of the building, is provided with highly technological systems and is devoted to various kinds of thermal treatments, from mud therapy to hydroponic treatment. The two blocks containing the elevator shafts and staircases are particularly important for circulation around the hotel. They are visible from the outside as independent volumes and are entirely built in concrete facing and colored walls and glass. The design is based on the prevalent use of plain, organic building materials, but with the aid of a certain dose of high-tech.

Un intervento di dimensioni minime, 100 metri quadrati su 15.000 di edificio esistente, ma non per questo meno intenso e approfondito di progetti più estesi. Si tratta dell’estensione dei laboratori di Ricerche Idrologiche a Borgerhout, in Belgio. Belga anche lo studio di architettura, BOB361, che ha realizzato una piccola ma preziosa opera di “ricucitura” sviluppando il progetto sul tema della connessione. Connessione tra due edifici esistenti, blocco amministrativo e dei servizi grafici, e riorganizzazione spaziale e funzionale dell’insieme. Con un gesto semplice, razionale e discreto viene “gettata” tra i due edifici una passerella aerea che risponde a molteplici funzioni. Utilizzando come punto d’appoggio i due edifici esistenti, in modo da evitare la creazione di nuove fondazioni su pilotis e l’interferenza con i sistemi di canalizzazione sotterranei, è stata costruita la piccola estensione completamente sospesa utilizzando una struttura leggera in filigrana d’acciaio strutturale. Gli elementi in acciaio della struttura, realizzati in officina e posati in opera, sono trattati con una protezione zincata per evitare fenomeni di corrosione e rivestiti con una vernice ignifuga. La maggiore fluidità dei percorsi e un più agile collegamento tra i due blocchi esistenti ha guidato la scelta di ricollocare la sala riunioni. Penalizzato originariamente da una posizione sfavorevole, alla fine di un corridoio, questo ambiente è stato valorizzato organizzandolo nel pontepasserella, nuovo fulcro dell’insieme. Accorgimenti tecnologici, trattati con mano contemporanea, risolvono il confort interno, dai controsoffitti in griglie d’acciaio, attrezzati con i sistemi di illuminazione, ventilazione e antincendio, alla presenza di brise-soleil in acciaio e orientati a sud-est che assicurano la protezione dall’insolazione e l’aerazione meccanica. L’armonia dei nuovi ambienti trova infine un piacevole arricchimento dall’inserimento di pannelli fotografici nelle facciate delle pareti mobili fonoassorbenti della sala riunioni. E.C.

Here, although we’re only considering the implementation of a 100 square meters of an already existing 15,000-square-meter building, the plan is nonetheless just as incisive and complete as other, more extensive projects. We’re dealing with an addition to the Hydrologic Research labs in Borgerhout, Belgium. In fact, the project is by the Belgian architectural studio BOB361, which developed its plan on the theme of connections, through a small but precious “linking” operation. The design is for the connection of two existing constructions – an administration building and a graphics department – and for the spatial and functional reorganization of the ensemble. The two existing buildings were used as supports, a small, entirely suspended connectoin was thus built, using a light structure in filigreed structural steel. This material was chosen thanks to the quality of its mechanical resistance and its lightness. The structure’s steel parts were created at the machine shop and assembled on site. The skywalk is one of the key elements of the new circulation system, following a triangular L-plan that includes a patio inside the graphics department and the administration building’s roundabout. The assembly room was relocated to improve circulation and the connection between the two existing structures. In fact, this room was formerly at the end of a corridor, in an unfavorable position, and has thus been turned to better acount by setting it within the new focus of the ensemble – the skywalk itself. Interior comfort is ensured through the use of contemporary technological devices: steel grids for the false ceilings, which are supplied with the lighting, ventilation and fire-prevention systems; steel sunbreakers directed southeastward, which ensure protection against direct sunlight and provide mechanical ventilation. The insertion of photographic panels into the faces of the sound-absorbing mobile partitions in the assembly room further enhance the harmony of the new rooms.

Telecomunicazioni a misura di paesaggio

Piano ad Atlanta New High Museum

Progetto: Francesco Gatti (Architect, Team Leader), Giampiero Sanguigni (Architect), Cesare Lupi (Structural Engineer), Domenico Zili (Agronomist), Daniele Tittoni (Agronomist)

Progetto: Renzo Piano Building Workshop, with Lord, Aeck & Sargent

La Torre delle Telecomunicazioni-Belvedere a Sogliano al Rubicone (FC) sarà realizzata a una quota che permetta l’osservazione ottimale delle caratteristiche fondamentali dell’area (la presenza dei calanchi, la rinaturalizzazione di settori un tempo coltivati, la morfologia dell’insediamento). L’ubicazione prevista, strategica per la diffusione dei segnali radio e della telefonia, è in asse con il paese, e inoltre risulta visibile da gran parte del territorio. Fondamentale quindi fare in modo che la torre si integri nel paesaggio, soprattutto nel suo versante verso Sogliano, mentre la sua struttura dovrà garantire la visibilità delle aree circostanti. Si tratta dunque di una struttura fortemente direzionata, che ospiterà, nascondendole, le sue componenti tecnologiche (la scala di accesso e di servizio, le attrezzature per le telecomunicazioni e il parcheggio). Il lato verso il centro abitato avrà una piano inclinato capace di ospitare e sostenere piantumazioni miste sostenuto alle sue spalle da un traliccio reticolare in acciaio al cui interno si trova la scala. In questo modo, la superficie verde verso Sogliano limiterà l’impatto ambientale del manufatto, e, al contempo, vista dall’intorno, risulterà esile e permeabile allo sguardo. Non una torre dunque, ma un lembo del terreno stesso, che si alza per ospitare e armonizzare le funzioni richieste. Una serie di belvedere posti ogni 6 metri permetterà lo svelarsi progressivo del panorama; man mano che il visitatore salirà lungo la torre potrà, sporgendosi da affacci praticati nella “pelle verde” del prospetto, godere della vista su Sogliano e sui fondovalle. La torre potrà essere un vero e proprio osservatorio verde, un organismo vivente capace di uniformarsi con il paesaggio e di reagire al cambio di stagione. Varrà per la struttura un principio di introversione-estroversione, perché sarà allo stesso tempo luogo da cui osservare e punto di riferimento nel territorio.

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Il prossimo novembre verrà aperto al pubblico l’ampliamento del High Museum di Atlanta in un nuovo e vitalissimo villaggio delle arti all’interno del Woodruff Arts Center. Già da tempo tra i più importanti musei d’arte del sud-est americano, l’High Museum, fondato nel 1905 come Atlanta Art Association e divenuto un’istituzione permanente grazie alla donazione da parte della moglie di Joseph M.High della residenza di famiglia in Peachtree Street nel 1926, ha conosciuto negli ultimi anni una grande crescita sia in termini di attività espositiva che con programmi per la comunità e acquisizioni per la propria collezione. Si è così affidato a Renzo Piano Building Workshop il progetto per l’ampliamento che andrà a raddoppiare gli spazi a disposizione nell’attuale edificio progettato da Richard Meier (nella foto in basso). Il progetto prevede la realizzazione di tre nuovi edifici e la sistemazione paesaggistica degli spazi antistanti. Il Wieland Pavilion, il più grande dei tre edifici, conterrà parte della collezione permanente e avrà sale per esposizioni temporanee. Il pubblico disporrà inoltre di un ampio atrio di ingresso con terrazza all’aperto, negozio, bar e, attraverso ponti panoramici potrà accedere all’edificio esistente. Il secondo elemento del progetto, il South Wing Building, caratterizzato da un atrio vetrato e collegato sempre tramite passerelle trasparenti al Wieland Pavilion, conterrà ulteriori sale espositive distribuite su due piani. Questi due edifici sono coperti da un unico di sistema dotato di 1.000 lucernari volti a catturare la luce da nord e a filtrarla in modo controllato all’interno delle gallerie espositive. Infine, il terzo edificio è destinato agli uffici amministrativi e per lo staff del museo. Tutti e tre gli edifici sono rivestiti con pannelli di alluminio dipinto di bianco per armonizzarsi all’edificio di Richard Meier.

Next November, an extension to the High Museum in Atlanta will be opened to the public in a new, thriving art village within the Woodruff Arts Center. The High Museum was founded in 1905 under the name Atlanta Art Association, and became a permanent foundation thanks to a donation made by Joseph M. High’s wife in 1926: the family residence in Peachtree Street. During the past few years, the museum has grown considerably, organizing a great number of exhibitions and programs for the community and acquiring new pieces to add to its collection. The project for the extension was thus entrusted to the Renzo Piano Building Workshop, which is to double the space now available in the building designed by Richard Meier (photo below). Three new buildings are to be built, and the entire front area is to be landscaped. The largest of the three buildings – the Wieland Pavilion – will house a part of the permanent collection and will have halls for temporary shows, as well. Furthermore, visitors will enjoy a large, glazed lobby with an open terrace, a shop and bar, and can gain access to the older building from panoramic skywalks. The project’s second element, the South Wing Building, features a glazed anteroom that is linked to the Wieland Pavilion by transparent skybridges and which will contain other exhibition halls distributed on two floors. A unique roofing system will cover these two buildings: 1,000 skylights are to be set in position so as to capture the light coming from the north and control the way it is filtered into the art galleries. Finally, the third building will be devoted to the museum’s administration and staff. The three buildings are to be covered in white-coated aluminum so as to harmonize with Richard Meier’s building.

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Tra volte e passerelle In Toulon

Design di classe MAAD in Paris

Progetto: Atelier 13

Uno spazio per appassionati, raffinati ed è inutile negarlo, facoltosi intenditori d’arte e di design è stato inaugurato a Parigi, non lontano dalla Bibliothèque Nationale de France, da Grégory Fouble. Appassionato di design, Fouble con questa galleria ha concretizzato un suo ambizioso ma intelligente progetto: quello di presentare mobili d’arte contemporanei progettati da designer francesi e internazionali e realizzati con una qualità di fattura, finiture e materiali impeccabili. MAAD nasce con il duplice progetto di fare da trampolino di lancio per giovani designer e di porsi come luogo in cui gli “affezionati” del mobile moderno d'eccellenza possono trovare creazioni inedite, in edizioni limitate e numerate. Indovinata la partenza dell'attività della galleria che ha visto ospite d’onore il designer americano Hilton McConnico (Memphis Tennessee, 1943). Artista, che ormai vive in Francia dall’età di 21 anni e riconosciuto internazionalmente soprattutto per il suo stile al di sopra delle mode e delle classificazioni estetiche, McConnico ha disegnato appositamente per il MAAD dei pezzi unici che saranno editati in esclusiva dalla galleria.

Nel centro storico di Tolone è stato realizzato recentemente un intervento di trasformazione di un antico manufatto che risolve con mano sciolta e intelligente il problema dell'inserimento di nuove tecnologie senza snaturare l'impianto e l'architettura originari. Le necessarie demolizioni come i nuovi adattamenti sono stati risolti in modo coerente alle nuove funzioni, senza per questo trascurare la possibilità offerta dal progetto di rinnovamento, per riportare alla luce alcuni elementi originari. Lo studio tolonese Atelier 13 ha fatto proprio il tema progettuale inserendosi con eleganza nell'antica struttura per ricucire in un racconto contemporaneo gli spazi e le dotazioni della nuova sede dell'EPAD, la Scuola Superiore d'Audio-Visivi. Pur mantenendo gli elementi architettonici maggiormente caratterizzanti, come l'insieme degli edifici in mattoni stile Impero, porticati a piano terreno, e disposti attorno a una corte interna, sono state effettuate importanti modifiche strutturali. Dalla demolizione parziale di solai e scale esistenti, all'apertura di nuovi collegamenti verticali e di un nuovo ingresso fino alla valorizzazione a piano interrato delle volte originarie in mattoni, il tutto per creare le premesse alla creazione di ambienti adatti alle nuove funzioni. In 3.700 metri quadrati di superficie sono stati infatti organizzati, una sala di spettacoli di circa 100 posti, un piano per le riprese, un laboratorio per scenografia, studi di registrazione, una mediateca, una sala espositiva, aule e laboratori, l'amministrazione e un foyer per gli allievi. Un programma ambizioso quanto complesso che ha trovato tra le mura dell'antico complesso una sua collocazione ideale, attraverso un calibrata compresenza di elementi fortemente contemporanei, come tutte le dotazioni tecnologiche o i tagli decisi e trasparenti delle passerelle in vetro e acciaio che attraversano gli spazi voltati esaltandone la dimensione scenografica.

Grégory Fouble has inaugurated a gallery for artlovers and refined – as well as wealthy (of course) – art and design connoisseurs in Paris, not far from the Bilbiothèque Nationale de France. With this gallery, Fouble, who is a lover of design, has seen his ambitious but intelligent project materialize: presenting contemporary, finely crafted furniture created by French and international designers with impeccable finishings and materials. MAAD was born with the dual project of acting as a bridge to success for young designers and as a place in which lovers of high-quality modern furniture can find new creations in limited, numbered editions. The opening of the gallery’s activity was excellent, with the American designer Hilton McConnico (Memphis Tennessee, 1943) as the guest of honor. This artist has lived in France since he was 21 years old, and has gained international renown, especially thanks to his style, which goes beyond trends and esthetic classifications. McConnico designed site-specific, unique pieces for MAAD: these pieces will be exclusively edited by the gallery.

Recently, an ancient building in the old town center of Toulon was renovated with a knowing, intelligent hand, solving the problem that inserting new technologies often poses, without altering the original plan and architecture. A number of original elements were, indeed, brought back to light through this project, and the only parts that were pulled down were those that needed to be converted so as to be adapted to the new functions. Atelier 13, a studio in Toulon, was entrusted with the project, giving an elegant contemporary touch to the ancient building, so as to reinterpret the spaces and equipment of the new EPAD premises – the Advanced School of Audio-visual media. Although the most distinguishing architectural elements have been kept as they were – such as the ensemble of brick buildings in Empire style or the ground-floor arcades around the inner court – a number of important structural changes have been made. Part of the former attics and stairways were demolished, and new staircases were built, as well as a new entrance hall, and the original brick vaults in the basement have been enhanced; all of this was done so as to create the right conditions for the new functions the various areas are to cover. In fact, a theater for about 100 people, a filming platform, a lab for stage-setting, recording studios, a multimedia library, a showroom, classrooms and laboratories, the office area and a foyer for students are all organized throughout a 3,700-square-meter area. An ambitious, complex plan that has found its ideal location within the walls of the ancient building, through a wellbalanced combination of highly contemporary elements. Such as all the technological equipment or the determined, transparent design of the glass and steel skywalks that cross the vaulted areas, enhancing their dramatic dimension.

Dedicata all’arte anti-formale La Fondazione Merz inaugura la propria sede espositiva, con la prima di una serie di retrospettive dedicate a Mario Merz, che segue le due mostre ospitate quest’anno dalla GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e dal Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea, come omaggio della città di Torino all’artista recentemente scomparso. La Fondazione nasce per ospitare il fondo di opere di Mario Merz, con lo scopo di conservarlo, tutelarlo, renderlo accessibile e comprensibile a un pubblico sempre più ampio. Allo stesso tempo, ha come finalità il sostegno dello studio, della ricerca e la promozione di iniziative legate all’arte e alla cultura contemporanea. Presieduta e diretta da Beatrice Merz, la Fondazione si avvale della collaborazione di un comitato scientifico composto da Vicente Todolí (direttore della Tate Modern, Londra), Dieter Schwarz (direttore del Kunstmuseum, Winterthur)

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e Richard Flood (direttore del Walker Art Center, Minneapolis USA). La sede della Fondazione, ex centrale termica Officine Lancia, è un edificio industriale degli anni Trenta di proprietà della Città di Torino, dato in concessione alla Fondazione Merz e situato in Borgo San Paolo, quartiere interessato agli interventi di riqualificazione urbanistica e culturale di Torino degli ultimi anni. Il progetto di ristrutturazione e restauro, sostenuto sia da fondi privati che pubblici (Città di Torino e Regione Piemonte), ha interessato l’intero edificio, ridefinendo gli spazi interni e tenendo conto delle finalità culturali per le quali la Fondazione intende operare.

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Notizie sui principali avvenimenti in Italia e nel Mondo. Reports on currentevents in Italy and abroad.

La Collezione Sartoris At Vitra Museum

AnniCinquanta

Tra il 1932 e il 1957, Alberto Sartoris (1901-1998) pubblicò sei antologie che sono divenute un paradigma per la comprensione dell’architettura moderna. Le tre edizioni di Gli Elementi dell’Architettura Funzionale (1932-1941) e i tre volumi della Encyclopédie de l’architecture nouvelle (1948-1957) rappresentano un panorama che comprende oltre duemila immagini fotografiche. La raccolta iconografica sottesa a queste pubblicazioni comprende oltre 8.000 stampe originali di opere di 650 architetti di tutto il mondo tra cui Le Corbusier, Giuseppe Terragni, Hans Schaorun, Richard Neutra, Luis Barragan, ed è oggi conservata presso gli Archivi della Costruzione Moderna dell’Istituto Federale di tecnologia di Losanna. Il Vitra Museum di Weil am Rhein propone una mostra, intitolata “Views of Modern Architecture”, aperta fino al 29 maggio, in cui viene esposta una selezione di 180 stampe originali realizzate da sessanta fotografi. In mostra edifici noti o dimenticati del Movimento Moderno, le cui immagini sono presentate nel contesto della collezione del Vitra, arricchita per l’occasione anche di ulteriore materiale documentario, che oltre ai temi architettonici indagano i rapporti tra i diversi linguaggi fotografici, l’intensità del dialogo tra l’immagine fotografica e l’intenzione architettonica, la relazione tra la sperimentazione e l’autonomia della fotografia e l’architettura.

La mostra “AnniCinquanta – La nascita della creatività in Italia”, prodotta e realizzata da Palazzo Reale e ArtificioSkira e presente fino al 3 luglio al Palazzo Reale di Milano, si collega idealmente a quella precedente impostata sugli “Annitrenta”, organizzata sullo stesso luogo nel 1982. L’evento accoglie ed evidenzia quanto di più significativo rappresenta l’esordio e il cammino di quel periodo, riconosciuto come mitico nella riedificazione spirituale e culturale dell’Italia di allora, che, nello specifico, ha visto come protagonista di riferimento la Milano del “miracolo italiano”. La mostra si sviluppa su tremila metri quadrati di esposizione, con oltre settecento opere, costituite da dipinti, sculture, documenti, fotografie, filmati, abiti e oggetti di design, che esprimono coerentemente e significativamente il periodo compreso tra il 1948 e il 1960. Una grande installazione nella piazzetta Reale indica esternamente l’evento, mediante l’esposizione della motrice dello storico treno Settebello, quella dell’aereo Fiat G91 e di alcune mitiche automobili di quegli anni come la Lancia Aurelia e la Giulietta Sprint. Immagini, filmati, libri, giornali e oggetti emblematici dell’epoca si evidenziano nella celebre e ancora non restaurata Sala delle Cariatidi, con l’intento di creare una introduzione storica e sociale alle singole sezioni. Momento espositivo particolarmente significativo è quello che vede il design come importante componente formale e produttiva legata all’industria, seguito dalla moda con il prêt-a-porter, dalla

Between 1932 and 1957, Alberto Sartoris (1901-1998) published six anthologies that have become paradigmatic for the comprehension of modern architecture. The three editions of The Elements of Functional Architecture (1932-1941) and the three volumes of the Encyclopédie de l’architecture nouvelle (1948-1957) outline a survey that includes over two thousand photographs. The iconographic collection that appears in these publications comprises more than 8,000 original prints of works by 650 architects from around the world, such as Le Corbusier, Giuseppe Terragni, Hans Schaorun, Richard Neutra, Luis Barragnan. Today, this collection is kept within the Archives of Modern Building at the Federal Institute of Technology in Lausanne. Through May 29th, the Vitra Museum of Veil am Rhein is presenting an exhibition entitled “Views of Modern Architecture”, where a selection of 180 original prints by sixty photographers are on display. A number of more or less renowned buildings belonging to the Modern Movement are shown within the context of the Vitra collection. For this occasion, supplementary material has been added to the latter, which, in addition to architectural topics also spans the relationship between different photographic languages, the intensity of the dialog between photographic images and architectural intentions, the relationship between experimentation and the independence of photography and architecture.

Corbu e i suoi libri ricostruzione urbanistica, dall’edilizia popolare, dal dibattito artistico, dal cinema di punta e dai relativi protagonisti. La mostra è stata promossa dal Comune di Milano, Regione Lombardia, Fondazione Corriere della Sera, Ferrovie dello Stato e RAI-Radiotelevisione Italiana, con il sostegno di RasBank e Bormioli Rocco.

Sopra/above, Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Valtolina, Egidio Dell’Orto, Grattacielo per gli uffici Pirelli/ office skyscraper, 1955-1960.

A sinistra/left, Marcello Nizzoli, Macchina per scrivere portatile/ portable typewriter machine “Lettera 22” (Olivetti, 1950).

Fra storia e futuro

In alto/top, George Howe & William Lescaze, Saving Find Society, Philadelphia, 1932 (photo: Ben Schnall). A sinistra/left, John A. Holabird & John W, Root, Pavillon

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Chrysler, Chicago International Expo, 1933 (photo Hedrich-Blessing). Sopra/above, Pier Luigi Nervi, Stadio Giovanni Berta, Firenze, 1932 (photo: Ferdinando Barsotti).

Il prossimo 11 giugno aprirà al pubblico una delle più importanti sezioni del Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco di Milano con un innovativo allestimento, realizzato da Perry King e Santiago Miranda – reso possibile grazie al contributo economico di un privato cittadino, Silvio Segre – che proporrà soluzioni espositive moderne e originali, in linea con le caratteristiche di fruibilità che un nuovo spazio museale deve saper offrire. La riapertura di questo importante spazio espositivo milanese è celebrata con la mostra “Dagli Sforza al Design. Sei secoli di storia del mobile”, allestita nel settore degli arredi lignei, e curata dal Direttore delle Civiche Raccolte d’Arte Applicata, Claudio Salsi con la collaborazione del conservatore Francesca Tasso, fino al 12 giugno. Riallacciandosi agli orientamenti indicati dagli studi di Mario Praz, Ferdinando Bologna, Peter Thornton, Alvar Gonzales-Palacios, Enrico Colle, la nuova sezione affronta i temi dei modi dell’abitare accostando generi artistici diversi. A differenza del passato, quando i mobili nel museo erano allineati su singole pedane e presentati isolatamente, ora gli esemplari – spiega Claudio Salsi nel testo della guidacatalogo pubblicata da Silvana Editoriale – sono raggruppati in nuclei coerenti dal punto di vista temporale, accostati a oggetti d’arte realizzati in varie tecniche, a stampe e a dipinti coevi. Le opere sono tutte inserite in “quinte” architettoniche con caratteristiche di veri e propri ambienti. On June 11th, one of the most important sections of the Museum of Decorative Arts at Milan’s Castello Sforzesco will open with an innovative exhibition organized by Perry King and Santiago Miranda. This was possible thanks to financial contribution by a private citizen, Silvio Segre, who will introduce modern and original exhibitive layouts, in line with the characteristics of accessibility a new museum

Genialità eclettica quella di Le Corbusier che oltre all’architettura coinvolse i campi della fotografia e della pubblicità, ma anche quello, forse meno noto, dell’editoria. E’ su questo aspetto che fa luce la mostra presentata al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato fino al 29 maggio. Curata da Catherine de Smet, l’esposizione documenta l’attività di Corbu, come uomo di libri attraverso le pubblicazioni da lui curate e realizzate tra il 1912 e il 1960. Tutti volumi, oltre 35, dal formato e dal contenuto diversi e abbondantemente illustrati che offrono uno spaccato della sua opera di architetto e artista. Si vede infatti come l’esperienza artistica di Le Corbusier valorizzi anche la sua opera editoriale da cui traspare la grande padronanza dei processi e delle tecniche editoriali dell’architetto. Il percorso espositivo affianca l’approccio cronologico a quello tematico accompagnando ai diversi titoli e ad altre edizioni, come l’Œuvre complète e la rivista “L’Esprit”, alcuni disegni e un’ampia documentazione fotografica. L’insieme dei documenti è inoltre arricchita da temi trasversali come la questione tipografica, il trattamento della sua opera artistica, il libro come oggetto plastico e la relazione con gli editori.

La città: flusso di fenomenologie complesse space should be able to offer. The reopening of this important Milanese show area is celebrated with the exhibition “From the Sforzas to Design. Six centuries of furniture history”, laid out in the sector devoted to wooden furniture until June 12th. Linked to the guidelines suggested by studies carried out by Mario Praz, Ferdinando Bologna, Peter Thornton, Alvar Gonzales-Palacios and Enrico Colle, the new section deals with the way homes are furnished, combining different art genres. In a text that appears in a catalogguide published by Silvana Editoriale, Claudio Salsi explains how, unlike what used to happen in the past, this show will not line up the furniture on separate platforms to present each piece singly. Here, pieces from the same era will be on show together, consistently, and will be matched with objets d’art created with various techniques, as well as prints and paintings from the same periods. The furniture will all be set within architectural “wings”, so as to create the characteristics of actual living environments.

Il Centro interdipartimentale di studi e ricerche sulle popolazioni e la società di Roma (CISR) dell’Università di Roma “La Sapienza” presenta la rassegna cinedocumentaria “Iperurbs/Roma: visioni di mutamento e conflitto urbano”, in programma dal 9 al 13 maggio 2005 presso l’Aula Magna del Rettorato. L’evento prevede cinque giornate di proiezioni e di dibattiti dedicate interamente a Roma e alla sua rappresentazione visiva: documentari, film e produzioni indipendenti attraverso cui indagare sulle trasformazioni e sulle spinte al cambiamento che hanno investito “la capitale in metropoli” dal dopoguerra a oggi. La rassegna si presenta come una messa a fuoco a vocazione locale sulle peculiari fasi di mutamento storico, sociale, urbanistico, politico e culturale da cui poter sviluppare contemporaneamente una riflessione di più ampio respiro sulla città nella sua continua ridefinizione urbana e sociale. Iperurbs è sguardo diacronico, trasversale, esplorativo e polimorfo sulle mutazioni e sui disordini urbani, sulla città e il suo divenire dimensione metropolitana, sulla pluralità dei mondi sociali che la abitano. Assemblando e mettendo a confronto materiali di diversa provenienza, il gruppo di ricerca intende stimolare una lettura originale della città secondo una doppia prospettiva teorica, socioantropologica e cinematografica, per imprimere un carattere pluridisciplinare all’iniziativa, e seguendo un doppio binario metodologico, ovvero proponendo materiali provenienti da principali archivi istituzionali. Completerà la rassegna un ciclo di proiezioni di lungometraggi.

Gio Ponti per Cassina, Sedia superleggera, struttura in frassino naturale e sedile in canna d’India/ super-light chair with natural ash structure and seat made of Indian cane, 1957.

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Boldini a Padova A Brilliant Master

Omaggio a Basquiat In Lugano

A Padova, nelle sale di Palazzo Zabarella fino al 29 maggio, è di scena la mostra antologica dedicata a Giovanni Boldini. Considerato tra i più brillanti interpreti della Belle Epoque, Boldini coniuga lo spirito sperimentale dei Macchiaioli ai temi e ai percorsi espressivi di ambito internazionale, dando vita a un modo personalissimo di dipingere. Sensibile al nuovo ma anche radicato nella tradizione dell’arte italiana ed europea con richiami a Velazquez e Tiepolo, l’artista ferrarese si è conquistato fin dagli esordi grande successo sia in Europa che in America, grazie anche alla sua versatilità e originalità. La mostra di Padova, che raccoglie oltre centoventi opere provenienti dai maggiori musei del mondo, intende offrire al grande pubblico l’occasione per apprezzare in modo nuovo e approfondito l’immagine di questo protagonista dell’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Il Museo d’Arte Moderna di Lugano rende omaggio fino al 19 giugno a Jean-Michel Basquiat con una retrospettiva comprendente oltre settanta opere dell’artista americano. Si ripercorre l’intero cammino artistico di questa figura per certi versi leggendaria, definita come il “Jimi Hendrix dell’arte” o il “Re bambino”. Basquiat a soli 21 anni viene lanciato ufficialmente sulla scena artistica newyorkese grazie a un articolo del critico René Ricard; a 27 anni sigla come SAMO i celebri graffiti che lo impongono come protagonista insieme a Keith Haring della nuova scena artistica metropolitana. Intelligente, curioso, pieno di voglia di vivere, rompe con la tradizione e impone la sua verità denunciando i pericoli della vita moderna: soldi, droga, sesso, adulazione, oppressione, razzismo, nelle sue opere incorpora i simboli della cultura di massa e i riferimenti alla cultura del jazz, gli eroi di colore divenuti famosi grazie alla musica e allo sport, e i simboli di morte come teschi e scheletri. Scritte e colori riempiono le sue opere, accesi e sbiaditi, sovrapposti e strappati, a richiamare continuamente il contatto diretto con la strada. Il percorso della mostra segue un andamento cronologico attraverso una cinquantina di dipinti, una ventina di disegni e alcune “collaborazioni”, eseguite con Andy Warhol e Francesco Clemente. A latere della mostra una serie di fotografie inedite del regista luganese Edo Bertoglio alcune delle quali scattate durante le riprese del film New York Beat (Downtown 81), in cui Basquiat interpretò se stesso nel ruolo di un artista diciannovenne che cerca di sopravvivere nella vivace comunità artistica della New York di inizio anni Ottanta.

An anthological show devoted to Giovanni Boldini will be on through May 29th at the Palazzo Zabarella in Padua. Considered one of the most brilliant interpreters of the Belle Epoque, Boldini combines the Macchiaiolis’ experimental spirit with international expressive themes and trends, giving life to a very personal way of painting. Ever since his debut, thanks to his versatility and originality this artist from Ferrara has seen great success both in Europe and in America. He is sensitive to novelty but, at the same time, rooted in the tradition of Italian and European art, with references to Velazquez and Tiepolo. The exhibition in Padua gathers over 120 pieces coming from the most prestigious museums worldwide. It aims at offering the public the opportunity for a new, in-depth appreciation of the image this protagonist in the world of art built for himself between the end of the nineteenth century and the beginning of the following. Giovanni Boldini, Ritratto del pittore Joaquin Araujo y Ruano, olio su tavola/oil on canvas, 1889 ca.

sometimes called the “Jimi Hendrix of art”, or the “child King”. At only 21 years of age, Basquiat was officially launched on the New York art scene thanks to an article by the critic René Ricard; at 27, he created his famous graffiti (which he signed SAMO)), which, along with Keith Haring, set him going as one of the protagonists of the metropolitan art world. Intelligent, curious, a great lover of life, he broke with tradition and established his own truth, denouncing the dangers of modern life: money, drugs, sex, adulation, oppression, racism. In his works, he combined the symbols of mass culture and references to jazz culture, black heroes who gained fame thanks to music and sport, and symbols of death, such as skulls and skeletons. Writing and color pervade his work, continuously recalling direct contact with the street: juxtaposed or torn, with lively or faded hues. The exhibition is set out in chronological order, with about fifty paintings, two dozen drawings and a number of “contributions” along with Andy Warhol and Francesco Clemente. The show is enriched by a series of pictures – that have never been on display before – by the director Edo Bertoglio (from Lugano), some of which were taken during the shooting of the film New York Beat (Downtown 81). Here, Basquiat interpreted himself in the role of a nineteen-year-old artist trying to survive in the lively New York art community of the early eighties.

Until June 19th, the Modern Art Museum in Lugano is paying tribute to Jean-Michel Basquiat, with a retrospective that includes over seventy works by the American artist. The show traces the artist’s entire lifework; in some ways he is a legendary figure, Jean-Michel Basquiat, Brow Spots (Portrait of Andy Warhol as a Banana), acrilico e

pastello grasso su tela/acrylic and pastel on canvas, 193x213 cm, 1984.

Grandi maestri del Novecento In Gallarate

Il Museo dell’Automobile di Torino rende omaggio con una mostra aperta fino al 26 giugno a Bruno Bozzetto. Il curatore Dino Aloi in questa rassegna intitolata “Bruno Bozzetto. Cinquant’anni di cartoni animati” presenta un’ampia documentazione che ripercorre la lunga e inesauribile attività del maestro, dai lungometraggi, ai cortometraggi, dalla pubblicità alla divulgazione scientifica, dalle serie per la televisione ai lavori che lo hanno visto regista, produttore e distributore. Tra bozzetti, studi dei personaggi, storyboard, schizzi, pubblicazioni, animazioni e la proiezione dei suoi lavori più significativi, dai corti del mitico Signor Rossi alle scene di West and Soda, Allegro non troppo e Vip mio fratello superuomo, il pubblico può immergersi nel divertente mondo dei disegni animati cogliendo anche il “dietro le quinte” di un’arte che, soprattutto nel caso di Bruno Bozzetto, non è solo per bambini.

La stagione espositiva della Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate (Varese) si è aperta con la mostra, visitabile fino al 5 giugno, intitolata “Da Balla a Morandi”. La mostra è organizzata in collaborazione con la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e offre un vasto e articolato panorama di artisti e movimenti dell’arte soprattutto italiana dall’Ottocento a oggi. Le opere selezionate per questa occasione dalle direttrici dei due musei – Giovanna Bonasegale per Roma e Emma Zanella per Gallarate – sono 94 e consentono di scandagliare le diverse vicende artistiche dei primi decenni del Novecento con capolavori di maestri come Rodin, Severini, Prampolini, Casorati, Rosai, De Chirico, Carrà, Afro, Mafai, e molti altri, oltre a Balla e Morandi citati nel titolo. Il percorso espositivo è diviso in sei nuclei tematici: La campagna romana; La poetica simbolista attraverso la figura femminile; Il secondo futurismo; I grandi maestri; La scuola romana; I ritratti.

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The Civic Gallery of Modern Art in Gallarate (Varese) is opening its show season with the exhibition “From Balla to Morandi”, which will be open through June 5th. The show has been organized jointly with the Municipal Gallery of Modern and Contemporary Art in Rome, and offers a vast, lucid survey of (especially Italian) artists and art movements from the nineteenth century to today. Giovanna Bonasegale (from Rome) and Emma Zanella (from Gallarate), the two directors of the museums, have selected 94 pieces for this occasion from their respective sites. The works on show allow to sound the various art trends from the first decades of the twentieth century, with masterpieces by pianters such as Rodin, Severini,

Il tempo della malinconia

Una rosa di artisti appartenenti all’Avanguardia Russa dal 1910 al 1930 è presentata alla Galleria Victor Sfez che con questa mostra ha inaugurato, il marzo scorso, i suoi nuovi spazi parigini, nell’VIII arrondissement. Il tema, coerentemente alle scelte di Sfez rivolte verso un’arte astratta sia storica che contemporanea, è tracciato da una selezione di opere su carta di artisti come Alexandra Exter, Nina Kogan, Ivan Kliun, El Lissitsky, Antonia Sofronowa, e da alcuni pezzi di matrice figurativa degli anni 191012 degli artisti Larionov e Gontcharova. Un serie di eventi collaterali organizzati sul tema dell’estetica e le diverse attività promosse dalla galleria come il programma espositivo sono consultabili sul sito www.sfezgallery.com.

Apre all’arte italiana il Museo di Grenoble che presenta fino al 12 giugno un’importante mostra, “L’arte italiana e la metafisica, 1912-1935”. L’occasione di questo evento nasce dalla presenza nella collezione del Museo di due delle principali opere di Giorgio De Chirico e da un insieme particolarmente significativo di nove dipinti di Filippo De Pisis e tre di Mario Tozzi. Un corpus che ha fatto da punto di partenza per allestire un’esposizione di ampia portata che affianca a circa 20 opere di De Chirico, 19 di Carrà e due insiemi di Morandi e Sironi, una ventina di artisti tra i più rappresentativi del periodo, come Massimo Campigli, Achille Funi, Virgilio Guidi, Alberto Savinio o Ardengo Soffici, per un totale di un centinaio di dipinti. La mostra traccia un percorso della pittura metafisica e della sua singolare iconografia, diffuse nel primo Dopoguerra dalla rivista di estetica “Valori Plastici”, documentando come i temi propri di questo movimento siano stati successivamente elaborati da artisti italiani di radice futurista. Da Carlo Carrà, che operò una trasposizione della poetica metafisica verso soggetti più classici come natura morta e paesaggio in uno stile archaizzante, Felice Casorati, che si rivolse attraverso un’analisi rigorosa di forme e spazi alle umili realtà quotidiane dipingendo mondi immobili e silenziosi, o le opere di Mario Sironi con i suoi paesaggi urbani abitati da architetture deserte, fino ai silenziosi paesaggi e nature morte di Giorgio Morandi e ai raffinati toni formali e cromatici dei nudi e delle nature morte di Filippo De Pisis.

A shortlist of artists belonging to the Russian Avantgarde from 1910 to 1930 are being presented at the Victor Sfez Gallery, which, with this show, inaugurated its new Parisian exhibition halls last March in the VIII arrondissement. According to Sfez’s preference for historical or contemporary abstract art, the latter is traced through a selection of works on paper by artists such as Alexandra Exter, Nina Kogan, Ivan Kliun, El Lissitsky and Antonia Sofronowa, as well as by a number of figurative pieces from 1910-1912 by the artists Larionov and Gontcharova. A series of parallel events organized around the theme of esthetics and the different activities promoted by the gallery, as well as the program of the exhibition itself, can be accessed at the site www.sfezgallery.com.

Un’opera di/a work by Antonina Sofronowa.

Riflessi mediterranei Two Exhibitions

Bozzetto per tutti In Turin

Turin’s Car Museum is paying tribute to Bruno Bozzetto through an exhibition open until June 26th. The curator, Dino Aloi, has entitled the show “Bruno Bozzetto. Fifty years of cartoons”. The organizer is presenting a great amount of material that traces the master’s long, inexhaustible activity, including his feature and one-reeler films, his advertisements and scientific popularization, his television series and his work as a director, producer and distributor. The show includes sketches, character studies, storyboards, outlines, publications, animations and the showing of the artist’s most important works, from his short films devoted to the legendary Signor Rossi to the West and Soda scenes, Allegro non troppo and Vip my superman brother. Visitors can thus enjoy the amusing world of cartoons, managing to take a glimpse at the backstage of an art that – especially in Bruno Bozzetto’s case – is not only meant for children.

Avanguardia russa In Paris

Trampolini, Castrati, Rosai, De Chirico, Carrà, Afro, Mafai and a number of others, including the aforementioned Balla and Morandi. The exhibition is divided into six themes: The Roman countryside; Symbolist poetics through the female figure; The second futurism; Great masters; The Roman school; Portraits.

Bruno Bozzetto, Il Signor Rossi.

G. Manzù, Ritratto di Ada De Micheli.

Claude Viallat è al centro di due importanti esposizioni, a Tolone e Le Cateau Cambrésis. Nato a Nîmes nel 1936 e membro fondatore di Supports/Surfaces, Viallat ha sviluppato nel corso degli anni una poetica della forma e del colore che trae ispirazione dall’opera di Matisse e dai motivi ricchi di colori dei tessuti tradizionale della Provenza e della Lingua d’Oca. “Hommage (s) à Matisse”, l’esposizione allestita al Musée Matisse di Cateau Cambrésis (Nord-Pas-deCalais) fino al 12 giugno, si articola attorno a grandi insiemi di opere a testimonianza dei diversi passaggi che hanno segnato il percorso dell’artista. Dai primi oli su legno, alle sperimentazioni su supporti alternativi alla tela tradizionale, come tende, ombrelloni, teloni, fino alle più recenti tele monumentali, la mostra si concentra sull’influenza che Matisse ebbe nell’opera dell’artista, mettendo in luce come questo elemento sia stato uno stimolo e una fonte di energia formidabile per lo sviluppo di una nuova creatività. Un centinaio di opere storiche o ancora sconosciute, provenienti dallo studio dell’artista, da collezioni private e da musei, che oltre agli “omaggi a Matisse” comprendono anche alcuni disegni legati all’universo della tauromachia e dei libri illustrati. Le nove sale dell’Hôtel des Arts di Tolone ospitano invece fino al 5 giugno un importante insieme di dipinti realizzati tra il 2004 e il 2005, mentre nel vicino Spazio Peiresc è esposta una selezione di “oggetti” realizzati dall’artista utilizzando legno, corde e altri materiali di recupero. Un aspetto, questo della produzione di Viallat, che nasce e si sviluppa partendo da una riflessione attorno a temi diversi, tra cui quelli dei nodi o degli oggetti tradizionali amerindi.

(Nord-Pas-de-Calais) through June 12th, is organized around great groups of works that bear witness to the different stages that have marked the artist’s journey. From his early oils on wood to his experimentations on non-traditional “canvases”, such as curtains, beach umbrellas, tarpaulins and the more recent monumental canvases, the show concentrates on the influence Matisse had on the artist’s work, highlighting the fact that this feature acted as a spur and was an extraordinary source of energy for the development of a new kind of creativity. Thus, about a hundred historical or unknown pieces are on show, coming from the artist’s studio, private collections and museums, which, in addition to “homages to Matisse” include a number of drawings belonging to the world of bullfighting and illustrated books. On the other hand, an important series of paintings from 2004-2005 will be on show through June 5th in the nine halls of Toulon’s Hôtel des Arts, while the neighboring Peiresc Space will present a selection of “objects” the artist created in wood, string and other materials. This aspect of Viallat’s work was born and developed from his reflections on different themes, including traditional Amerindian knots and objects.

Carlo Carrà, La Musa metafisica. Sotto da sinistra/below from the left: Claude Viallat, Cercle sans titre n° 22, cerchio di botte, acrilico, tessuto d’arredo/barrel circle, acrylic and furniture textile, diam.59 cm, 1993 (photo: Pierre Shwartz); Rinko Kawauchi, The eyes, The Ears; Adriana Varejão, Celacanto provoca maremoto (dettaglio/detail), olio su tela, installazione di 52 tele/oil on canvas, installation of 52 canvas, 110x110 cm cad., 2004 (photo Vicente de Mello; Courtesy Galeria Fortes Vila, Lehmann Maupin Gallery, Victoria Miro Gallery).

Giovani artiste At Fondation Cartier Alla Fondation Cartier per l’arte contemporanea di Parigi le opere di due fotografe d’eccezione sono in mostra fino al 5 giugno. Rinko Kawauchi (1972), tra le rappresentanti più interessanti della scena giapponese, con questa personale parigina si presenta per la prima volta in Europa. In quest’occasione viene riunita un’ampia selezione di fotografie della serie Aila (2004) e i due recenti lavori cui cui e The eyes, the ears. Brasiliana del 1964, Adrana Varejão presenta invece Chambre d’échos. Riferimenti al barocco, alla storia coloniale del Brasile, alla letteratura o alla musica tradizionale brasiliana, l’opera della Varejão sviluppa una potenza visiva unica che la pone tra le artiste più singolari del panorama creativo brasiliano contemporaneo. Works by two exceptional photographers will be on show through June 5th at the Fondation Cartier for contemporary art. One of the most interesting exponents on the Japanese scene, Rinko Kawauchi (1972) is being presented in Europe for the first time through this Parisian solo show. On this occasion, a wide selection of photographs from her Aila (2004) collection have been added, as well as two of her most recent works, including The eyes, the ears. On the other hand, the Brazilian photographer Adrana Varejão (1964) is presenting Chambre d’échos, which is reminiscent of the Baroque period and refers to Brazil’s colonial history and traditional Brazilian literature and music. Varejão’s work develops a unique visual power that places her among the most remarkable artists in the contemporary Brazilian creative world.

Claude Viallat is the protagonist of two important shows in Toulon and Le Cateau Cambrésis. Born in Nimes in 1936 and a founder of Supports/Surfaces, through the years Viallat has developed a poetics of form and color that draws inspiration from Matisse, as well as the richly colored, traditional patterns of Provence and the Langue d’Oc. Hommage(s) à Matisse, which will be on at the Musée Matisse in Cateau Cambrésis

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Uno stile che ha fatto storia

Esplorazioni d’arte In Perugia

Acquistata nel 2004 dalla città di Marsiglia per il proprio Museo della Moda, la collezione di abiti femminili, dagli anni Trenta ai Sessanta, provenienti da stock invenduti del negozio “Au Bon Coin” di Saint-Etienne, è al centro dell’esposizione “La mode Côte d’Azur” in corso fino al 26 settembre. Un percorso attraverso la storia recente della moda in Costa Azzurra tracciato attraverso oltre cento quaranta pezzi realizzati da una rosa di stilisti, oggi scomparsi, che a partire dagli anni Trenta si stabilirono tra Cannes, Nizza e Monte Carlo lanciando una vera e propria tradizione del midi. Abiti realizzati con tessuti di qualità eccezionale, dalle accurate finiture e caratterizzati da un’eleganza solare e luminosa, riflesso dello spirito raffinato e vibrante di colori e di vita che proprio in Costa Azzurra trovò il suo ambiente ideale. Quindi una mostra che oltre a testimoniare la storia recente di una tradizione che da regionale si è diffusa in tutta la Francia e nel mondo, è un omaggio alla creatività e al ruolo che le proposte di queste case di alta moda ebbero nello sviluppo e nell’affermazione della fama dell’intera regione. In particolare vengono documentate attraverso un’accurata scelta di materiali le creazioni di O.F. Delapierre e di Dina Tiktiner, in quanto precursori di questa nuova eleganza che inaugurò lo stile chiamato appunto La mode Côte d’Azur o il Look Riviera e il cui successo permeò la società francese dal primo Dopoguerra fino agli anni Settanta.

A Palazzo della Penna di Perugia è aperta fino al 23 maggio una mostra dedicata a Mario Consiglio, realizzata dall’Assessorato alle Politiche Giovanili in collaborazione con la DARC. Mario Consiglio (classe 1968), ha esordito verso la fine degli anni Ottanta con una serie di opere tridimensionali tra scultura e oggetto di forme organiche. Le sue opere si caratterizzano poi per l’uso della lycra, tessuto dalla particolare consistenza cromatica e tattile, utilizzato come una vera stesura pittorica con cui l’artista riveste le sue sagome aggettanti in gommapiuma con un risultato che unisce il pop delle immagini a tonalità acido-psichedeliche. Se i lavori dei primi anni novanta presentano una overdose di colori, le opere successive sono per lo più monocrome con soluzioni più minimali. Il ciclo più recente, da cui la mostra di Perugina prende il titolo “Targets”, è un passo verso l’astrazione con i “bersagli” in cui accanto alla lycra Consiglio utilizza nuovi materiali plastici e catarifrangenti. Contemporaneamente, Consiglio esplora il mondo del video d’animazione e presenta in questa occasione un lavoro inedito realizzato in collaborazione con il dj Claudio Coccoluto e col graphic designer Cristiano Cesolari.

Modello Deauville, Tiktiner, 1959 (photo Louis R. Astre).

A show devoted to Mario Consiglio will be on through May 23rd at Perugia’s Palazzo della Penna. The show is organized by the Council Department for Juvenile Policies in collaboration with the DARC. Mario Consiglio, who was born in 1968, started out in the late eighties with a series of three-dimensional works that find their place between sculptures and objects with organic shapes. The artist uses spandex (Lycra) for his pieces, a fabric that has a special chromatic and tactile consistence, which he uses as an actual

pictorial background for his projecting foam shapes. What results is a combination of pop images and harsh-psychedelic tonalities. While the artist’s works from the early nineties show a “color” overdose, his subsequent pieces are mostly monochromatic, with more minimal solutions. His most recent cycle, which inspired the title of the exhibition in Perugia, is entitled “Targets”, and is a step toward abstraction with its actual “targets” , where, in addition to Lycra, Consiglio uses new plastic and reflecting materials. At the same time, Consiglio explores the world of cartoons, and on this occasion he is presenting a new video in collaboration with the DJ Claudio Coccoluto and the graphic designer Cristiano Cesolari.

Mario Consiglio, Jeff, olio su lycra, vinile, gomma/

Espressioni incrociate Hamilton in Paris

E’ aperta fino al 12 giugno la prima mostra personale dedicata in Italia al giovane artista inglese Steve McQueen (classe 1969). A proporla è la Fondazione Prada di Milano che presenta una rassegna di video recenti e nuove produzioni realizzate appositamente per questa occasione. McQueen, che ha cominciato la propria attività artistica all’inizio degli anni Novanta, si è presto affermato a livello internazionale per l’uso sofisticato del linguaggio cinematografico, con riferimento al cinema-verità di Jean Rouch, regista e documentarista d’avanguardia francese. Tra i film più noti di McQueen, Exodus del 1992, Bear del 1993, Just Above My Head del 1996, Deadpan del 1997 (omaggio a Buster Keaton), e Drumroll del 1998, opera premiata con il Turner Prize 1999, in cui la sequenza visiva è il risultato della ripresa effettuata da tre cineprese poste all’interno di fusti di petrolio fatti rotolare per le strade di New York. Affidandosi all’intensità delle immagini e alla loro capacità di evocare lo straordinario nell’ordinario, McQueen è in grado di suscitare emozioni e pathos mediante associazioni narrative non ortodosse e in cui non si procede linearmente ma attraverso un percorso linguistico che compenetra immagini e memoria trasformando la nozione comune del reale.

La Maison Rouge di Parigi, una fondazione d’arte privata costituita lo scorso anno con l’obiettivo sia di promuovere l’arte contemporanea attraverso cicli di esposizioni, sia di presentare collezioni private di dimensioni internazionali o esposizioni tematiche o monografiche, ospita fino al 27 maggio il lavoro di Ann Hamilton. Artista americana (Lima, Ohio, 1956), la Hamilton ha ottenuto un riconoscimento internazionale per le sue istallazioni in situ a grande scala, che integrano suono, video, fotografia e spesso accumulazioni di materiali e oggetti diversi, tutto in stretta relazione all’architettura dei luoghi in cui interviene. Per la Maison Rouge, l’artista crea Phora, un articolazione vocale riferita alla storia e al contesto che la ospitano, ma anche a due luoghi simbolici, la Bastiglia – in quanto “voce” di una manifestazione pubblica – e l’Opéra Bastille – come manifestazione pubblica della “voce”. Suggestivi gli ambienti rivisitati dalla Hamilton; dall’entrata, in cui si è circondati da pannelli in tessuto che riproducono delle bocche (soglie della voce) di una moltitudine di sculture in legno del Medioevo, si attraversano una successione di situazioni da cui emerge un lavoro di costruzione di luoghi, significati, linguaggi e scambi da cui, come dovrebbe essere implicito nella vita pubblica, si genera l’articolazione della parola.

Steve McQueen, Bear, 16 mm b/w film, 1993 (courtesy Steve McQueen-Marian Goodman Gallery, New York).

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The Maison Rouge in Paris is a private art foundation which was established last year. It has set itself the objective of promoting contemporary art through cycles of shows, and presenting international private collections or thematic and monographic exhibitions. Until May 27th this year, the foundation is presenting work by Ann Hamilton, an American artist (Lima, Ohio, 1956) who received an international award for her large-scale, site-specific installations. The latter combine sound, video, photography and, often, accumulations of different kinds of materials and objects, all closely related to the architecture of the places she works on. For the Maison Rouge, the artist created Phora, a vocal

Progetto L14, di Lea, è la gamma formalmente più dinamica dell’azienda, capace di consentire rivestimenti in ceramica del tutto innovativi, grazie alle combinazioni geometriche e tridimensionali conferite alle superfici e alle numerose varianti colore.

Disponibile in quattro formati più un listello e con 16 differenti decorazioni, la collezione è stata attualmente aggiornata con nuove soluzioni di posa verticale che consentono una vastissima varietà di combinazioni modulari.

Electrolux ha recentemente introdotto nel mercato Automowen; il primo rasaerba completamente automatico in grado di mantenere perfettamente rasati i prati dei giardini, mediante un programma intelligente che consente di seguire un percorso casuale, in spazi geometricamente complessi. Automower permette il taglio dell’erba in perfetta autonomia, in ogni possibile situazione, con il solo impegno di collocare un filo antenna di demarcazione lungo il perimetro dell’area interessata. Il rasaerba si muove su qualsiasi tipo di manto erboso e in qualsiasi condizione di terreno, superando dislivelli e pendenze fino al 35%. Grazie a sofisticati sensori, in caso di ostacoli come alberi, pietre, animali o persone, Automowen inverte il senso di marcia scegliendo un percorso alternativo. E’ in dotazione una stazione di ricarica della batteria, da posizionare in un punto del giardino, che, sempre in perfetta autonomia, il rasaerba raggiunge quando inizia a scaricarsi (dopo 40-60 minuti consecutivi). In un’ora viene rasata un’area verde di circa 75 mq, coprendo, nell’arco della giornata un’estensione di 1800 mq.

Sistema e soluzione

Straordinario ordinario In Milan

The first solo exhibition devoted to the English artist Steve McQueen (1969) will be on through June 12th at the Prada Foundation in Milan, which is presenting a show of recent videos and new productions especially created for this occasion. McQueen, who began his artistic activity in the early nineties, soon made a name for himself around the world thanks to his sophisticated use of the cinematic language, with references to the French avant-garde director and documentarist Jean Rouch and his cinema-vérité. Some of McQueen’s most renowned films are Exodus (1992), Bear (1993), Just Above My Head from 1996, Deadpan from 1997 (in tribute to Buster Keaton) and Drumroll (1998), which was awarded the 1999 Turner Prize. The visual sequence of the latter is the result of filming carried out by three cameras placed within oil drums that were rolled through the streets of New York. Relying on the intensity of the images and their ability to evoke the extraordinary in the ordinary, McQueen is capable of arousing emotions and pathos through non-orthodox narrative associations. Here, he doesn’t proceed in a straight line, but takes us through a linguistic journey that permeates images and memory, thus transforming our common notion of reality.

Robot da giardino

Rivestimento ceramico

oil on lycra, vinyl, gum, 105x105x10 cm, 1999.

expression referred to the history and context that host it, but also to two symbolic places – Bastille, as the “voice” of a public demonstration – and the Opéra Bastille, as a demonstration of the public’s “voice”. Ann Hamilton’s environments are evocative; from the entrance, where you are surrounded by panels in fabric that reproduce the mouths (the source of speech) of a multitude of medieval wooden sculptures, you go through a series of situations. What emerges from the latter is the artist’s construction of places, meanings, languages and exchanges from which the articulation of speech is generated, just as it should be implicitly generated in public life.

Tra le molte partecipazioni e interventi relativi la ristrutturazione e restauro del Teatro alla Scala di Milano, si evidenzia il contributo dato da Siemens che, mediante la divisione Building Technologies, si è occupata dell’automazione e della supervisione della struttura impiantistica, con il relativo adeguamento delle tecnologie alle normative vigenti. Come soluzione Siemens ha adottato il sistema Desigo Insight, capace di gestire in modo integrato tutte le componenti periferiche che lo costituiscono indipendentemente dalla loro funzione. Con la workstation Desigo Insight si possono controllare sino a 1000 impianti, distribuiti su un’area geografica

e collegati tramite linea telefonica o in rete. In caso di guasti il controllore informa automaticamente la workstation Desigo, che visualizza e utilizza le informazioni ricevute. Per lo scambio di informazioni fra componenti del sistema, Desigo utilizza BACnet, uno degli standard più diffusi. Nel Teatro alla Scala sono tre le postazioni Desigo Insight installate per la supervisione degli impianti. Queste controllano circa 3.000 punti fisici (2.000 relativi alla parte elettrica, 800 a quella meccanica, 280 all’intrusione), 1.300 rilevatori interattivi e 125 pulsanti antincendio, 17 accessi, 14 controllori PLC PX e 3 PLC S7 e 2 Algorex CC1142.

Canale culturale Cult, il canale culturale della TV satellitare, visibile nel bouquet digitale SKY – ch. 142, ha dato avvio, dal 10 Marzo 2005, alla nuova serie “Ultrafragola”; il magazine TV dedicato al Design,all’Arte e all’Architettura. Il programma si sviluppa in 10 puntate (tutti i giovedì alle ore 22), pensate per ripercorrere e scoprire le premesse e gli sviluppi del design, dell’arte e dell’architettura italiana, in un contesto internazionale, seguendo un percorso che attraversa Barcellona, Mosca, Berlino, New York e Londra. Il programma, risolto mediante rubriche tematiche, interviste e servizi esterni, è condotto da Vanni Pasca, preside del corso di Laurea in Design Industriale dell’Università di Palermo, e da Francesca Lucchini. Il percorso culturale della serie si articola nel segno indicato da 10 “Verbi” rappresentativi, come aspettare, ascoltare, guardare e ricordare, che introducono in azioni corrispondenti, illustrate in

ogni puntata dal regista Peter Greenaway. Le tematiche esplorano emozioni, tendenze e scenari che hanno contribuito a stimolare la fantasia e il genio dei protagonisti del design, dell’arte e dell’architettura. Le varie puntate sono arricchite inoltre da interviste a giovani scrittori italiani e al mondo della letteratura, a quello del cinema e da una rubrica che parlerà delle maggiori riviste del design italiano.

Mostra-installazione “Ora-Ito Museum” è la mostra/installazione dove il designer Ora-Ito ha presentato, dal 13 al 28 aprile 2005 presso il Centre Culturel Français di Milano, le proprie avvenieristiche proposte per famosi marchi e aziende. Alla realizzazione del progetto, organizzato per l’appunto dal Centre Culturel Français, ha collaborato DuPont che, sponsor dell’evento, si è evidenziato in maniera fortemente collaborativa nell’impostazione della mostra/installazione,

Realtà progettuali ICD – Italian Classic Design è un progetto culturale di selezione e promozione del design classico italiano, che, perseguito dal comitato scientifico Permanente -CSP di ida - italian design agency, si propone nel settore specifico quale strumento di marketing culturale, capace di promuovere e stabilire relazioni efficaci di contatto con gli utenti. ICD, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, si occupa della selezione dei 100 migliori prodotti di design classico e della loro promozione internazionale, mediante mostre ed eventi collaterali. Il progetto intende definire, scientificamente e con metodo, i riferimenti più significativi che caratterizzano il mobile classico per evidenziarlo e fissarne i parametri e le particolarità che lo rendono esclusivo e inequivocabile. Punti di riferimento sono le aziende e le loro produzioni che evocano stilemi ed emozioni allusivi a periodi ed epoche che comprendono il Barocco, il Neoclassico, il Neorinascimento sino al Decò, e all’interpretazione, in chiave creativa e progettuale, degli anni 50, 60 e 70. La prima fase della selezione è stata affidata a un Gruppo di Ricerca appositamente costituito presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano, che implica l’individuazione di circa 500 prodotti italiani. Il Comitato Scientifico Permanente è presieduto da Arturo dell’Acqua Bellavitis, vicedirettore della Triennale di Milano, e da un gruppo di esperti in arte, design e progettazione costituito da Maurizio Vitta, Elisabetta de Strobel, Elena Brusa Pasqué, Paola Covoni, e Pietro Cesare Marani. Nel Comitato Critico di Selezione, sempre presieduto da Arturo dell’Acqua Bellavitis, gli esperti di settore incaricati sono: Vittorio Fagone, Paola Antonelli, Rossana Boscaglia, Mario Botta, Ennio Brion, Pietro Cesare Marani, Paolo Portoghesi, Gareth Williams e Alexander Von Vegesack.

Innovazione sostenibile mediante le proprie famose superfici solide DuPont ™ Corian (R). La mostra ha anche evidenziato un’applicazione della tecnologia DuPont™ SentryGlas(R) Expressions™ per vetro stratificato decorativo.

Well-Tech è il premio all’innovazione tecnologica sostenibile, finalizzato a promuovere e divulgare le applicazioni etiche in grado di generare sia prodotti ecocompatibili a basso impatto ambientale che prodotti destinati a un’utenza di persone disabili. Well-Tech 2005 si propone quindi come una rassegna che prende in considerazione le sessanta tecnologie più significative in termini di innovazione tecnologica e valori di sostenibilità, accessibilità e qualità della vita, e ha come punto di riferimento e di visibilità il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Tra le aziende selezionate: Adidas, Applied Digital, Ener Piont, Ferroli, France Telecom, Franke, Italtel, Kompan, Sabaf, Solature, Theben, Vaillant, Zicchetti.

203 l’ARCA 99


Informazioni sull’editoria di architettura, design e comunicazione visiva. Information about publications of architecture, design and visual communication.

Con forma arcuata

Vedere il progresso

ShowerArc, di Pharo, marchio distribuito da Glass Idromassaggio, è un nuovo sistema doccia realizzato mediante una struttura sagomata ad arco, dotata del soffione centrale Raindance (diametro 180 mm), e da tre bocchette collocate su ciascun lato, che possono essere attivate indipendentemente dall’elemento centrale. Selezionando contemporaneamente tutti i getti d’acqua, si generano avvolgenti, piacevoli e rilassanti scrosci. Per regolare l’erogazione dell’acqua e la temperatura, basta ruotare il comando inserito a portata di mano, mentre la boccetta manuale separata, completa e rende maggiormente flessibile il sistema. Grazie ai 93 centimetri dell’arco, ShowerArc è ideale per le cabine doccia con piatto da 90 centimetri. Il sistema è installabile anche tra due pareti.

Rassegna evoluta in termini di elettrotecnica, elettronica, illuminazione, automazione industriale, sicurezza e componentistica, Intel 2005, presente dal 17 al 21 maggio a Fiera Milano, è sicuramente il punto di riferimento per aziende leader nei settori specifici. La manifestazione si articola in cinque aree tematiche sinergiche tra loro: World Light Show, Building Show, Power Show, Factory Show, Components Show. Questa edizione anticipa quella che, nel 2007, si svolgerà nel nuovo Polo di Fiera Milano a Pero-Rho. Nell’area World Light Show vengono esposte le produzioni delle più prestigiose aziende a livello mondiale, in tutte le tipologie legate al mondo della luce, creando l’occasione più confacente per consentire cultura e aggiornamenti sull’intero settore. Tra le tante iniziative ed eventi dedicati alla luce, anche il concorso internazionale “Navigli in Luce”. Building Show è invece la vetrina completa delle migliori tecnologie destinate agli edifici, che evidenzia materiali di installazione elettrica, sicurezza, soluzioni di home e building automation. Power Show è l’area riservata ai prodotti e ai sistemi per l’intero ciclo della produzione,

Modalità disciplinari Diverse branches of architectural disciplines trasmissione e distribuzione dell’energia. Mentre Factory Show è l’unica mostra internazionale che, dedicata all’automazione di fabbrica e di processo, viene organizzata in Italia negli anni dispari. Con Components Show è stata sviluppata la prima manifestazione internazionale che vede evidenziata la componentistica e la subfornitura per apparecchi domestici, elettromeccanica ed elettronica.

Il commiato da Milano

Tessili tecnici Techtextil, Fiera Specializzata Internazionale dei Tessili Tecnici e dei Tessuti non Tessuti, sarà presente dal 7 al 9 giugno 2005 a Francoforte sul Meno all’insegna del motto “Focusing on innovation”. Costantemente in crescita sia per partecipazioni che in termine di superfici, la fiera vedrà la presenza di 14 stand collettivi nazionali e, per la prima volta, saranno presenti: Australia, Cina, Canada, Portogallo e Tailandia. Visto il crescente successo, verranno particolarmente evidenziati i settori di applicazione Buildtech, Medtech e Mobiltech. Contemporaneamente si svolgerà Avantex, il forum internazionale dedicato ai tessili innovativi per l’abbigliamento. Nell’ambito della manifestazione si svolgeranno gli eventi relativi al Simposio Techtextil, al premio Innovazione Techtextil, e il concorso per studenti “Textile Strukturen für neues Bauen” (strutture tessili per una nuova edilizia).

Si è svolta nel quartiere fieristico di Milano, dal 13 al 18 aprile 2005, l’ultima edizione del Salone Internazionale del Mobile organizzata nella città. La manifestazione, unita al Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, ha accolto, in questa quarantaquattresima edizione, Euroluce nella sua biennualità, il SaloneSatellite, e i settori Bagno e Tessile per la casa. Nel progressivo e positivissimo percorso, il Salone, da sempre fiera specializzata per operatori e non mostra mercato, ha incontrato successi e creato riferimenti e occasioni di relazioni e confronto tali, da diventare una scadenza imperdibile e un’opportunità di portata mondiale. Come sempre, si è dimostrato il teatro di esordio per nuovi prodotti e progetti innovativi che riguardano l’intero comparto abitativo, e per le tendenze di un mercato che coinvolge le aspettative di imprese, designer, architetti e progettisti. Anche il Bagno e il Tessile per la casa hanno confermato la crescita della propria partecipazione e gradimento, già rilevata nelle tre

precedenti edizioni, mentre Euroluce si è particolarmente distinta sia con la manifestazione fieristica, sia per il progetto culturale che ha affrontato e risolto il tema: “la luce e la città”. Il SaloneSatellite, con la carica e la creatività espressa nelle proposte dei giovani progettisti, come da tradizione, è rimasto aperto al pubblico per tutta la durata della manifestazione. Collaterale alle varie iniziative fieristiche, anche la mostra “Entrez lentement” che ha creato e comunicato suggestioni introspettive, con l’impegno di noti architetti, mediante le case “simbolo” che si sono evidenziate nell’architettura moderna e contemporanea.

50° ESEM-Una storia lunga diecimilioni di ore… Ente Scuola Edile Milanese, Milano 2005, ill. a colori, 204 pp Volume celebrativo dei cinquant’anni della Scuola Edile Milanese che ripercorre la storia dell’edilizia nel capoluogo lombardo e rivolge lo sguardo ai nuovi traguardi della formazione di settore nel quadro dell’evoluzione del sistema scolastico-formativo e dei mutamenti del settore delle costruzioni. Realizzata in acciaio inox con finitura satinata, la maniglia è disponibile nelle misure 350 – 254 – 190 mm, con altezza comune di 16 mm e profondità di 35 mm.

Più completo Dal già collaudato programma MetraLib, di Metra, è attualmente possibile scaricare alcuni preziosi aggiornamenti che lo rendono, in ambiente Autocad, ancora più semplice e immediato da utilizzare, e quindi più funzionale alle esigenze di architetti e progettisti. Inizialmente predisposto in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), MetraLib consente ora di selezionare la lingua prescelta per la procedura di installazione del software. Con l’obbiettivo di migliorare e velocizzare il lavoro di progettazione all’interno di questa nuova versione, è stato inserito un considerevole numero di nuove parti e soluzioni tecniche, ideali per contesti architettonici esclusivi, ampliando e arricchendo l’archivio di MetraLib, pur già completo di tutte le informazioni tecniche relative ai profilati, agli accessori e alle guarnizioni progettate da Metra. Nel database risultano inserite anche le ultime novità di casa Metra: i nuovi Sistemi NC 50 Sth, Theatron, Frangisole, Poliedra Sky Glass 130 e 180; i nuovi cataloghi tecnici sviluppati per i Sistemi NC 65 Sth, NC 72 Sth, NC 150 Sth; le schede di aggiornamento per ciascun Sistema.

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Concorso Sono stati oltre 200 i progettisti che, provenienti da tutto il mondo, hanno partecipato alla sesta edizione del concorso internazionale di architettura Gran Prix 2002-2004, promosso e organizzato da Casalgrande Padana. Il concorso mette a confronto esperienze che consentono verifiche progettuali riconducibili ad ambiti architettonici molto diversificati, sia per collocazioni ambientali, sia per tipologie che comprendono: centri commerciali e direzionali, edilizia pubblica e dei servizi, edilizia industriale, applicazioni speciali, rivestimenti di facciata e

Il titolo Intersezioni di questo primo numero degli Annali del Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l’Ingegneria dell’Università di Roma “La Sapienza” promette di trovare nelle pagine interne percorsi innovativi per la ricerca architettonica in senso sia teorico che professionale. Tale promessa viene mantenuta in quanto il libro, edito da Gangemi, raccoglie notevoli contributi di docenti e di neo dottori di ricerca impegnati a dare risposta a tre tematiche culturali legate al mondo dell’architettura: - Criteri e metodi nella ricerca, nella didattica e nella prassi - Contenuti ed espressioni - Lettura e modificazione dello spazio L’indagine elaborata nei ventitre saggi sviluppa, inoltre, specifici argomenti di carattere scientifico disciplinare legati a cinque aree culturali: la composizione architettonica, l’urbanistica, l’architettura tecnica, il restauro e risanamento degli edifici, la produzione edilizia. Il lodevole obiettivo desunto dalla sua presentazione “di superare le interne barriere culturali proprie dei rigidi raggruppamenti scientifico-disciplinari … in quanto la sfida del tempo presente, ma in misura ancora maggiore di quello futuro, consiste nel saper mettere in essere modalità disciplinari sempre più collaborative”, fa capire infine quanto sia utile e coerente questa raccolta di scritti, stimolando un confronto allargato che dovrebbe proseguire con altre iniziative simili dentro e fuori le Facoltà. Oltre ai ventitre saggi il volume presenta due Lezioni Magistrali, una di Federico Gorio, l’altra di Elio Piroddi. Mario Antonio Arnaboldi

ntersections, the title of this first number of Annals of the Department of Architecture and Urbanism for Engineering at Rome’s “La Sapienza” University, promises pages of innovative journeys through architectural research, both from a theoretical and a practical point of view. Indeed, the book, published by Gangemi, is a collection of remarkable contributions by lecturers and graduates who are committed to research, dealing with three cultural themes linked to the world of architecture: - Criteria and methods in research, didactics and praxis - Content and expressions - Interpretation and modification of space Furthermore, the survey resulting from the twentythree essays develops specific subject matter related to the scientific nature of diverse branches of architectural disciplines, concerning five cultural areas: architectural composition, urbanism, technical architecture, the restoration and renewal of buildings, building output. The presentation of the book reveals the work’s praiseworthy target: “that of overcoming inside cultural barriers that are due to rigid scientificdisciplinary groupings…since the present – and, even more – the future challenge consists in putting more and more cooperative disciplinary methods into effect.” This objective proves the usefulness and consistency of this collection of writings, leading to a wider survey that should continue with other similar initiatives within and without the Faculties. In addition to the twenty-three essays, the book also presents two Educational Letters by Federico Gorio and Elio Piroddi.

Segnalazioni

Maniglia per mobile Disegnata per Valli&Valli da Antonio Citterio, la maniglia per mobile A 2025, formalmente essenziale e raffinata, viene sviluppata con la particolare lavorazione tecnicamente definita “godronatura”. Questa, eseguita con una serie di tagli intrecciati che formano piccoli rombi, determina un effetto tattile confortevole ed ergonomico.

Intersezioni Annali del Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l’Ingegneria Università di Roma “La Sapienza” A cura di Giuseppe Imbesi, Ruggero Lenci, Marina Sennato Gangemi Editore Roma, 2005, , oltre 300 ill., 288 pp

pavimentazioni esterne, edilizia residenziale. L’intento perseguito da Casalgrande Padana con l’assegnazione di questo premio, non si limita all’aspetto promozionale del materiale, ma vuole evidenziare le sinergie e le esigenze che intercorrono tra chi progetta, chi produce e chi applica. I numerosi progetti presentati sono stati valutati da una giuria internazionale presieduta da Franco Manfredini, presidente di Casalgrande Padana, il 4 marzo 2005, e verranno presentati al pubblico in data da stabilirsi.

Aldo Rossi-L’archivio personale nelle Collezioni del MAXXI. Inventario A cura di Erilde Terenzoni Archivi Architettura, Roma 2004, 288 pp L’archivio personale di Aldo Rossi, una delle prime acquisizioni del MAXXI architettura, viene presentato al pubblico dalla Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee dopo oltre un anno di lavoro durante il quale sono stati ultimati l’ordinamento, l’inventario, il restauro dei modelli e la riproduzione digitale dei disegni, dei taccuini e di parte delle carte e dei modelli. Barcelona International Convention Centre-Josep Lluis Mateo Actar, Barcellona 2005, ill. a colori, 316 pp Il volume, riccamente illustrato, presenta con dovizia di particolari il progetto e le fasi di realizzazione del CCIB di Mateo. A conclusione della presentazione del complesso catalano, un’intervista a Josep Antoni Acebillo e un saggio di Aaron Betsky. Costruire a Cervinia… e altrove A cura di Luca Moretto Fondazione Courmayeur, 2004, ill. a colori e b/n, 134 pp Il volume raccoglie gli atti del Primo Convegno di

Architettura Moderna Alpina sul tema “La residenza e le politiche urbanistiche in area alpina”, tenutosi nell’ottobre 2004 a Pollein in Valle d’Aosta. Si propone al lettore una comparazione tra la microstoria costruita su un luogo mitografico delle retoriche alpine e i più tradizionali studi legati a questo genere di luoghi, attraverso la letteratura, l’etnografia e le tipologie costruttive. Bruno Perdetti Officina Merceologica-Le costruzioni di Michele Reginaldi Bolis Edizioni, Azzano San Paolo (BG) 2004, 100 ill. a colori e b/n, 166 pp Quaderni senza parole-Il disegno di Michele Reginaldi Bolis Edizioni, Azzano San Paolo (BG) 2004, 300 ill. a colori e b/n, 286 pp Le costruzioni plastiche, i disegni, gli schizzi progettuali, le invenzioni compositive e le variazioni modulari mostrano in questi due volumi strettamente legati l’uno all’altro, la filosofia di questo artista-architetto (socio di Gregotti Associati e tra i fondatori di Quattroassociati) che sa elaborare in chiave contemporanea il pensiero geometrico e pitagorico dei grandi maestri del nostro Rinascimento. Robert Capa Phaidon, Londra 2004, 937 foto in bicromia e 24 biogafiche, 572 pp Raccolta completa di tutte le fotografie di Robert Capa, uno dei più influenti fotografi di guerra di tutti i tempi e tra i membri fondatori dell’agenzia Magnum. Nicoletta Sala, Gabriele Cappellato Architetture della complessità Franco Angeli, Milano 2005

Il libro si propone di introdurre i lettori alla geometria frattale e ai concetti di caos e complessità, descrivendo le loro applicazioni in campo artistico, architettonico e urbanistico (dai capitelli egizi, alla Newer Zollhof di Frank O.Gehry, agli insediamenti urbani complessi). Topiaria. Architetture e sculture vegetali nel giardino occidentale dall'antichità a oggi a cura di Margherita Azzi Visentini Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova, Treviso 2004, 155 ill. a colori e 60 b/n, XIV-270 pp Colmando una lacuna nell’intensa attività pubblicistica che in questi ultimi anni ha interessato i giardini occidentali, la manipolazione del patrimonio vegetale, impiegato come materiale plastico per comporre elementi architettonici e ornamentali, per scandire e decorare spazi, e dunque per realizzare giardini, viene assunta come argomento scientifico e artistico meritevole di indagini sulle fonti e di riflessione critica. Cristiane Reiter The Hotel Book. Great Escapes South America A cura di Angelika Taschen Foto di Tuca Reinés Taschen France, Paris 2004, ill. a colori, 360 pp Quarto volume della serie dedicata da Taschen agli alberghi nel mondo. Dopo Europa, Asia e Africa, viene pubblicata una selezione di alberghi del Sud America. Dalle haciendas delle Ande, agli ex monasteri del Perù, dall’albergo fatto di blocchi di sale nel Salar de Uyuni in Boliva, agli ecolodge immersi nel verde della foresta amazzonica, il volume offre un viaggio in luoghi da sogno.

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AGENDA Concorsi di architettura e design Architecture and design competitions Per i bandi completi For complete rules www.europaconcorsi.com

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Per informazioni: Solutia - Architectural Glazing Solutions Centre Parc Scientifique Fleming Rue Laid Burniat 3 B-1348 Louvain-La-Neuve Tel. +32 10 481227 Internet: www.vanceva.com/design/pages/ media/design_awards.asp?lang=en E-mail: films-archi@solutia.com

Francia/France Austria Gmunden Energy Globe Premio internazionale per i migliori progetti ambientalmente sostenibili/International award for the best environmentally sustainable projects Scadenza/Deadline: 30/6 Giuria/Jury: Ashok Khosla, Wazha Tema, Don Baker, Megan Wheatley, Arthouros Zervos Per informazioni: Energy Globe Aubauerstrasse 17 4810 Gmunden Tel. +43 7612 66663-0 Internet: www.energyglobe.at E-mail: contact@energyglobe.info

Innsbruck OF.F Lines Concorso internazionale per studenti per progetti visionari di trasporto su fune International Student Competition calling for visionary projects on transportation by rope Scadenza/Deadline: 17/6 Monte premi/Total prize money: 8.000 Euro Giuria/Jury: Odile Decq, Volker Griencke, Hans Hollein, Patrik Schumacher, Kjetil Thorsen Per informazioni: Internet: www.offlines.at

Linz Musiktheater Auditorium per il Landestheater Linz L’ente banditore intende selezionare proposte progettuali per la realizzazione del Musiktheater, l’auditorium per il Landestheater Linz/Competition for the project of a Music Hall and Auditorium Scadenza: 6/6 Per informazioni: Abteilung Gebaude- und BeschaffungsManagement Bahnhofplatz 1 A-4021 Linz Tel. +43 0732 7720-12350 Fax +43 0732 7720-212921 Internet: www.ooe.gv.at/e-gov/bauausschreibungen E-mail: bt.gbm.post@ooe.gv.at

Belgio/Belgium Louvain-La-Neuve The Solutia International Design Awards La manifestazione intende premiare 4 progetti di architettura e 4 di design automobilistico che evidenziano un impiego innovativo del vetro stratificato Solutia Inc. per l’edilizia e per l’industria automobilistica/The competition awards 4 architectural projects and 4 car design projects which have utilized in a new way Solutia Inc. laminated glass Scadenza/Deadline: 30/6

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Paris 14th Ermanno Piano Scholarship Borsa di studio per sei mesi di internato presso il Renzo Piano Building Workshop di Parigi per architetti laureati nell’anno accademico 2004-2005/Scholarship for a six-month internship within the Renzo Piano Building Workshop in Paris Iscrizione/Application: 30/6 Borsa/Grant: 10.000 Euro Per informazioni: The Architecture Workshop Foundation c/o RPBW 34 Rue des Archives 75004 Paris Tel. +33 1 44614907 Fax +33 1 42780198 E-mail: rpbwq@rpbw.com

Germania/Germany Berlin Lenné Prize -Competition for Ideas of Landscape-Development and Urban Green Spaces Planning Concorso di idée per architetture di paesaggio e giardini, diretta in particolare a giovani architetti, designer, scienziati, artisti. Il premio intende promuovere lo sviluppo professionale dei giovani e sostenere le nuove idee e i nuovi approcci al progetto degli spazi verdi/Competition of ideas on garden and landscape architecture and on open space and landscape design. It is directed in particular at young landscape architects, planners, scientists, architects, and artists who are being trained or are active in these fields. The award is in-tended to promote the professional development of young people and to support new ideas and approaches in the design and planning of open spaces Scadenza/Deadline: 18/7 Monte premi/Total prize money: 3.850 Euro Per informazioni: Senate Department of Urban Development Berlin (Senatsverwaltung für Stadtentwicklung Berlin) City and Open Space Planning Division (Abteilung Stadt- und Freiraumentwicklung) Am Köllnischen Park 3 10173 Berlin Lenné-Prize Tel. +49 30 90251721 / 1729 Fax +49 30 90251604 Internet: www.stadtentwicklung. berlin.de/aktuell/wettbewerbe/lenne/ en/kontakt.shtml E-mail Peter-Joseph-LennePreis@SenStadt.Verwalt-Berlin.de

Bremen Ampliamento della Kunsthalle Bremen L’ente banditore, in occasione dell’evento Bremen capitale della cultura 2010 intende raccogliere proposte progettuali per l’ampliamento della Kunsthalle Bremen. Si richiede particolare attenzione per la sicurezza degli spazi da dedicarsi alle mostre temporanee

On the occasion of Bremen 2010 European Cultural Capital, the competition asks for proposals for the extension of Kunsthalle Bremen, with particular attention to the creation of temporary exhibition spaces Scadenza/Deadline: 14/6 Per informazioni: Frenz_Schwanewedel Architekten Att: Herrn Frenz Am Wall 190 D-28195 Bremen Tel. +49 421 339490 Fax +49 421 320956 E-mail: info@architekten-fs.de

Osnabrück TECU® Architectural Award 2005 Il TECU® Architecture Award premia progetti di eccellenza che abbiano fatto uso esemplare dell’innovativa gamma di applicazioni dei materiali TECU®. Il premio è diviso nei settori: Edifici costruiti, con premi speciali per case unifamiliari e progetti di restauro, e Progetti di studenti/The TECU® Architecture Award 2005 will again distinguish outstanding projects that make exemplary and innovative use of the extensive range of application options available with TECU® as a building material. The contest comprises the categories Constructed Buildings (with special prizes for single family or semidetached house and for restauration projects) and a Project Award for Students Scadenza/Deadline: 31/8 Monte premi/Total prize money: 16.000 Euro Giuria/Jury: Goncalo Byrne, Arne van Herk, Hugh Murray, Wolfgang Döring, Dietmar Eberle (invited) Per informazioni: KM Europa Metal AG TECU® Architecture Award 2005 Postfach 3320 49023 Osnabrück Internet: www.tecu.com

Giappone/Japan Tokyo Action for Sustainability Concorso internazionale per progetti residenziali strettamente legati al tema della sostenibilità ambientale/International competition for residential projects strongly connected to the issue of environmental sustainability Scadenza/Deadline: 13/7 Giuria/Jury: Tadao Ando, Richard Rogers Monte premi/Total prize money: 1.500.000 Yen Per informazioni: The Shinkenchiku Residential Competition 2005 Shinkenchiku-sha Co. 2-31-2 Yushima, Bunkyo-ku Tokyo 113-8501 Internet: www.japan-architect.co.jp

Gran Bretagna/Great Britain London Bombay Sapphire Prize Concorso per progetti che mostrino innovazione ed eccellenza nell’uso del vetro realizzati negli ultimi due anni/Competition for innovation and excellence in the use of glass in projects realized within the last two years Scadenza/Deadline: 30/6 Monte premi/Total prize money: 20.000 £

Per informazioni: Bombay Sapphire Foundation 58 Queen Anne Street London W1G 8HW Tel. +44 20 72241020 Internet: www.bombaysapphire.org E-mail: foundation@bombaysapphire.org

The Art and Christianity Enquiry 2005 ACE Awards Premio per progetti architettura religiosa o paessagistica che abbiano contribuito in modo evidente al miglioramento dell’ambiente esterno/Award for Religious Architecture for a work of religious architecture or landscape design that makes an outstanding contribution to the external environment Scadenza/Deadline: 31/5 Per informazioni: Ace Awards 2005 Internet: www.acetrust.org/ACEAwards.html

Irlanda/Ireland Cork Ideal Library Concorso per il progetto della biblioteca ideale per il XXI secolo aperto ad architetti europei under 35/One Stage Competition to design an ideal 21st century library for a city of approximately Cork’s size. The invitation is issued to architects and students in architectural schools across Europe who are not more than 35 years of age at the closing date for entries Scadenza/Deadline: 20/5 Monte premi/Total prize money: 10.000 Euro Per informazioni: The Royal Institute of the Architects of Ireland (RIAI) 8 Merrion Square Dublin 2 Tel. +353 1 6761703/6691463 Fax +353 1 6769510 Internet: www.riai.ie, www.corkcity.ie E-mail: jjacob@riai.ie

Italia/Italy Camerano (Ancona) Riqualificazione dei Giardini Fuori Porta Concorso di idee per la riqualificazione dei Giardini Fuori Porta. Obiettivo del concorso è prevalentemente quello di riqualificare un’area estremamente importante e frequentata in quanto terrazza panoramica verso il mare e zona di passeggio e incontro, nella via in uscita dalla piazza principale di Camerano, prevedendo anche la sistemazione dei giardini sottostanti/Ideas competition for the refurbishment of Fuori Porta Gardens, an important area with a panoramic terrace looking onto the sea Scadenza/Deadline: 30/5 Per informazioni: Comune di Camerano Ufficio Tecnico c/a Elio Bellucci Via San Francesco 24 Camerano (AN) Tel. +39 071 730301 Fax +39 071 7303041 E-mail: uff.tecnico.camerano@provincia.ancona.it

Camerino (Macerata) Nuovi paesaggi urbani XV Seminario e Premio internazionale di architettura. I temi progettuali proposti sono: rapporto fra architettura e sedimentazioni storiche/archeologiche, allestimenti,

AGENDA rappresentazioni, architetture temporanee, luoghi e spazi per l’arte e l’aggregazione sociale/15th Workshop and international Architecture Award on the themes: relationship between architecture and archaeological remnants, installations, performances, temporary architectures, art spaces, gathering places Scadenza/Deadline: 1/7 Per informazioni: Università degli Studi di Camerino Seminario di Architettura e Cultura Urbana c/o Unicittà Via Lili 59 62032 Camerino (MC) Tel. 800 054000 - +39 0737 630854 Fax +39 0737 637541 Internet: http://web.unicam.it/CULTURAURBANA E-mail: unicitta@unicam.it

Castel Volturno (Napoli) Un lungomare da vivere Concorso internazionale per una proposta progettuale, integrata con quelle in itinere per il recupero del territorio, tesa alla riqualificazione di un’area della fascia costiera di Castel Volturno (località Pinetamare). La proposta deve considerare il recupero degli elementi naturalistici (macchia mediterranea, spiaggia, mare) e l’integrazione con gli insediamenti urbani preesistenti. Si dovrà effettuare un’analisi economica di massima, con l’indicazione dei vari soggetti che possono finanziare il progetto International competition for the proposal of a project for the rehabuilitation of a coastal area at Pinetamare, considering naturalistic aspects and the integration with the existing urban situation Scadenza/Deadline: 30/6 Per informazioni: Giuseppe Alessandro Ciambrone Tel. +39 338 8412787 Fax +39 081 5099333 E-mail: giuseppeciambrone@yahoo.com

Faenza (Ravenna) Architetture Innovative: Design e sostenibilità Premio promosso da Novelis Italia e Somfy Italia per progetti che abbiano impiegato uno o più sistemi di facciate tecnologiche e che abbiano combinato al meglio estetica e sostenibilità/Award for realizations which have utilized technological facade systems combining aesthetics and sustainability Scadenza/Deadline: 12/12 Monte premi/Total prize money: 14.000 Euro Giuria/Jury: Ian Ritchie, Gabriele Del Mese, Cesare Stevan, Marco Imperatori, Roberto Bologna, Fabrizio Bianchetti, Michele Falco, Roberto Mezzalira Per informazioni: Gruppo Editoriale Faenza Editrice Via Pier de Crescenzi 44 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 670411 Fax +39 0546 660440 Internet: www.faenza.com E-mail: concorso@faenza.com

Milano Il Tunnel, il ponte, la storia: tre progetti per il Nord, il Centro e il Sud d’Italia Concorso internazionale bandito da ANAS per la progettazione in due gradi di selezione di: A-Progettazione preliminare di due ponti a Firenze sul fiume Arno, SS 67 ToscoRomagnola, località Vallina; BProgetto architettonico ambientale delle aree interessate dall’ingresso e dall’uscita del nuovo tunnel autostradale di Mestre (Venezia);

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C- Progetto di rinaturalizzazione e valorizzazione paesaggistica lungo l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, comprensivo di un museo autostradale International competition launched by ANAS, in two selection phaes for: APreliminary design of two bridges over the River Arno in Florence, SS.67 Tosco-Romagnola in the borough of Vallina; B- Environmental/ architectural project for the areas by the entrance and exit of new Mestre Motorway Tunnel (Venice); C- Re-landscaping and landscape enhancement project along the Salerno-Reggio Calabria Motorway, including a motorway museum Scadenza/Deadline: 30/5 Giuria/Jury: Shoei Yoh, Miguel Angel Roca, Claude Masconi, Marino Folin, Nicholas Grimashaw, Emilio Ambasz, Giovan Battista Papello, Mario Virano Per informazioni: l’Arca Edizioni Via Valcava 6 20155 Milano Fax +39 02325481 Internet: www.arcadata.com E-mail: concorsoanasårcadata.com

Spazi e percorsi all’aperto complementari al Centro CITeRa Concorso di idee per la progettazione di spazi e percorsi all’aperto, complementari al Centro CITeRa: Laboratorio didattico e Centro di Informazione sulle Tecnologie e le Rappresentazioni. Il progetto dovrà innanzitutto contribuire al miglioramento dell’immagine del Campus Leonardo e dovrà rendere evidente e guidare il percorso tra le diverse aree espositive/Ideas competition for the design of spaces and exterion paths for the CITeRA Centre: Didactic Lab and Information Centre about Technologies and Representations. The project must contribute to have a better image of Leonardo Campus, enhance and underline the path through the different exhibition areas Scadenza/Deadline: 31/5 Per informazioni: Politecnico di Milano Dipartimento BEST di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito Building Environment Science & Technology c/a Francesco Ferrari Va Bonardi 15 Tel. +39 02 23996034 E-mail citera@polimi.it Internet: www.polimi.it/borse_studio

Concorso per la progettazione del marchio dell’ Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia - AESS Concorso per un marchio/logotipo, che identifichi l’Archivio e il suo sito e ne accompagni tutte le attività. E’ un concorso aperto a grafici, architetti, designer studenti e diplomati di licei artistici, accademie di belle arti, corsi universitari e soggetti comunque qualificati in attività similari/Competition for a logo to identify the Etnographic and Social History Archive of Lumbardy Region. The competition is open to graphics, designers, architects and students from the Arts High Schools, Fine Arts Academies, and related University courses Scadenza/Deadline: 30/6 Primo premio/First prize: 5.000 Euro Per informazioni: AESS Internet: www.aess.regione.lombardia.it Regione Lombardia Internet: http://wai.lombardiacultura.it/ evento.cfm?ID=847

Giovanni Barezzi Award La Cartiera del Maglio bandisce un concorso, per il conferimento di un Premio Internazionale di Studio e Ricerca in memoria dell’imprenditore Giovanni Barezzi, a favore dell’autore

di un progetto, di una tesi o di uno studio relativo alla Progettazione (Cigarette Design), produzione e packaging della Sigaretta. Il premio e riservato esclusivamente ad argomenti “Non Tobacco Material”/Paper Factory del Maglio launch a competition for an International Award for Studies and Research, in memory of Giovanni Barezzi, for a project, thesis or study concerning the Cigarette Design on the issue “Non Tobacco Material” Scadenza/Deadline: 1/8 Monte premi/Total prize money: 10.500 Euro Per informazioni: Giovanni Barezzi Award Segreteria Organizzativa – Globiz Viale Zara 58 20124 Milano Internet: www.barezziaward.com

Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro Concorso internazionale per giovani scultori/International competition for young sculptors Scadenza/Deadline: 30/9 Monte premi/Total prize money: 18.000 Euro Per informazioni: Fondazione Arnaldo Pomodoro Vicolo dei Lavandai 2/A 20144 Milano E-mail: competition@fondazionearnaldopomodoro.it

Padova Nanochallenge Concorso internazionale per programmi di avvio per la produzione industriale di prodotti e servizi legati alla nanotecnologia/International competition for commercially viable business plans for innovative startups to produce and commercialise products and services in the Nanotechnology industry Scadenza/Deadline: 5/6 Monte premi/Total prize money: 200.000 Euro Per informazioni: Nanochallenge Tel. +39 049 8697514 Fax +39 049 8697511 Internet: www.nanochallenge.com E-mail: info@nanochallenge.com

Ravenna Edilizia residenziale Concorso di progettazione per la presentazione di proposte progettuali relative a un edificio a uso residenziale da realizzarsi all’interno del sub comparto 5 destinato alla edilizia residenziale pubblica in via Chiavica Romea/Competition calling for projects for a residential building Iscrizione/Registration: 10/5 Consegna/Submission: 1/6 Monte premi/Total prize money: 45.400 Euro Per informazioni: Comune di Ravenna Walter Ricci Capo Area Infrastrutture Civili Via C. Morigia n. 8/a 48100 Ravenna Tel. +39 0544 482747 Fax +39 0544 482724 Internet: www.comune.ra.it

Roma Riqualificazione opere architettoniche per la fruibilità ad una utenza ampliata Concorso per la selezione e la raccolta in una pubblicazione, a cura della Camera dei deputati, dei venti migliori progetti volti a rendere parimenti accessibili e fruibili a una utenza ampliata (anziani, disabili, bambini), attraverso interventi di

ristrutturazione, recupero e restauro, i beni immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali nonché a ogni altro ente e istituto pubblico, che presentino interesse artistico, storico e culturale/Competition to select and publish the twenty best projects aimed to make more accessible to a wide public (elderly, children, handicapped people) the building owned by the State, the Regions and all the other Public Bodies which are of particular historical and artistic interest Scadenza/Deadline: 30/6 Per informazioni: Camera dei Deputati Segreteria Generale - Ufficio Affari generali Internet: www.camera.it

Rikrea 1° Concorso biennale internazionale per oggetti da produrre in serie con materiali recuperati (selezionati da rifiuti e materie prime seconde). Obiettivo di chi indice il concorso è realizzare un grande catalogo di prodotti di buon design, che soddisfino requisiti di ecologicità, sostenibilità, durevolezza e universalità/1st Biennial international competition for the design of objects to be produced by the industry with recycled materials (selected from rubbish and with secondary raw materials). The aim is the realization of a catalogue of good design products which are ecological, sustainable and universal Scadenza/Deadline: 1/10 Per informazioni: Segreteria del concorso Via del Leone 13 Roma Internet: www.rikrea.it E-mail: Guido Lanci info@rikrea.it

Sanguinetto (Verona) Il mobile significante: l’elemento d’arredo nelle strutture alberghiere Concorso internazionale per gli studenti di tutte le scuole superiori di Arti Applicate e Design (Accademie, ISIA, Università) per elementi d’arredo per gli alberghi/International competition open to students of Academies and Universities of Applied Arts and Design for forniture elements for hotels Scadenza/Deadline: 16/5 Monte premi/Total prize money: 17.500 Euro Giuria/Jury: Giorgio Morelato, François Burkhardt, Almerico De Angelis, Vittorio Fagone, Ugo La Pietra, Ettore Mocchetti, Maurizio Vitta

Per informazioni: Fondazione Aldo Morelato Palazzo Taidelli Corso Vittorio Emanuele 61 37058 Sanguinetto (VR) Tel. +39 0442 365250 Fax +39 0442 365244 Internet: www.fondazionealdomorelato.it

Sant’Anastasia (Napoli) Riqualificazione urbanistica e architettonica delle porte della città Concorso di idee per la riqualificazione urbanistica e architettonica delle porte della città, piazza Cattaneo e delle vie Cecilia Rocca e Murilio di Trocchia/Ideas competition for the architectonic and urban requalification of Piazza Cattaneo, Via Cecilia Rocca and Via Murilio di Trocchi at the entrance of the town Scadenza/Deadline: 13/6

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AGENDA Per informazioni: Comune di Sant’Anastasia c/a Luigi Pappadia Piazza Siano 2 80048 Sant’Anastasia (NA) Tel. +39 081 8930111 Fax +39 081 8930408 Internet: www.comunesantanastasia.it E-mail: leportedellacitta@libero.it

Torino Premio Annuale per tesi di laurea di II livello 2a edizione Al fine di stimolare la ricerca e promuovere la riflessione e gli studi sulle materie nel cui ambito gli Enti camerali svolgono le loro funzioni, si bandisce la seconda edizione del concorso nazionale per 9 premi da assegnare ad altrettante tesi di laurea di secondo livello sull’innovazione tecnologica e il suo ruolo nella società contemporanea (Categorie: Giuridica, Economica, Tecnica) Scadenza: 10/8 Per informazioni: Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino Via Carlo Alberto 16 10123 Torino

Svizzera/Switzerland Berna Residenze di prestigio sullo Schönbergpark L’ente banditore intende selezionare proposte progettuali per la realizzazione di residenze di prestigio con affaccio sul Schönbergpark/ Competition for project proposals for the realization of high-quality residences Scadenza/Deadline: 20/5 Per informazioni: Stadtisches Beschaffungsbüro Direktion für Finanzen, Personal und Informatik, Liegenschaftsverwaltung Schwanengasse 14 3011 Bern Tel. +41 031 3217596 Fax +41 031 3217452 Internet: www.bern.ch, www.immo-stadt-bern.ch E-mail: beschaffungsbuero@bern.ch

USA Atlanta USGB Natural Talent Concorso per edifci ambientalmente sostenibili destinati a Club per Giovani, sia di nuova costruzione che già esistenti/International competition for green buildings destined to Boys & Girls Club, both of new construction or already existing Scadenza/Deadline: 10/6 Monte premi/Total prize money: 2,500 US$ Per informazioni: U.S Green Building Council Internet: www.usgbc.org E-mail: emerginggreen@usgbc.org

WEB Europan 8 Concorso internazionale per architetti under 40 per progetti di urbanistica da realizzare in specifiche aree di città europee/International competition open to professionals under 40 years of age for town planning projects to be realized in specific areas of some European cities Iscrizione/Registration: 26/9 Consegna/Submission: 17/10 Per informazioni: Europan Internet: www.europan-europe.com

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Affidamenti

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Italia/Italy Cesano Maderno (Milano) Elenco di professionisti L’ente intende formare un elenco di professionisti esterni abilitati per l’affidamento di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria. La selezione, principalmente, riguarderà le seguenti tipologie di incarichi di progettazione e direzione lavori: 1) opere edili; 2) cementi armati e opere strutturali in genere; 3) fognature; 4) impianti elettrici; 5) restauro architettonico e artistico; 6) opere idrauliche di difesa spondale e paesaggistiche Scadenza: 30/12/2006 Per informazioni: Comune di Cesano Maderno Piazza Arese 12 20031 Cesano Maderno (MI)

Cremona Elenco per l’affidamento di incarichi di consulenza L’ente banditore intende procedere alla formazione di un elenco di soggetti, diviso per competenze professionali, da cui attingere per l’affidamento di eventuali incarichi di consulenza. L’elenco sarà suddiviso secondo tipologie di prestazioni professionali, quali: a) Ingegneria civile; b) Ingegneria idraulica; c) Ingegneria urbanistica; d) Ingegneria ambientale e territoriale; e) Ingegneria gestionale; f) Ingegneria navale; g) Ingegneria dei trasporti (Sfruttamento vie d’acqua, trasporto merci, turistico); h) Ingegneria meccanica; i) Ingegneria elettronica; j) Ingegneria elettrotecnica Scadenza: 11/2/2006 Per informazioni: Azienda Regionale per i Porti di Cremona e Mantova Via della Conca 3 26100 Cremona Tel. 037 2592011 Fax 037 2592048 Internet: www.po-seaway.com

La Spezia Elenco professionisti (geometri architetti - ingegneri - geologi) L’Ente ha stabilito di procedere a una selezione pubblica ai fini d’affidare un incarico professionale di consulenza e progettazione del Progetto di sistema di Gestione ambientale redatto ai fini della certificazione UNI EN ISO 14001/1996 di Aree omogenee dell’Ente. Il compenso massimo complessivo lordo a base d’asta è di 50.000 Euro Scadenza: 31/12 Per informazioni: Provincia di La Spezia Edilizia, Patrimonio e Vigilanza Tel. 0187 7042510 Fax 0187 742512 Internet: www.provincia.sp.it E-mail: provsp.losurdo@provincia.sp.it

Novara Elenco professionisti (per incarichi di importo inferiore a 50.000 Euro) Avviso pubblico per di incarichi di importo inferiore a 50.000 euro. I curricula dovranno prevedere sezioni

specifiche per ciascuna delle seguenti tipologie 1. progettazione edilizia residenziale pubblica e sociale aspetti architettonico-edilizi, 2. progettazione impianti termoidraulici a servizio del punto 1), 3. progettazione impianti elettrici e connessi a servizio del punto 1), 4. progetto e calcolo strutturale connesso al punto 1), 5. progetto e calcolo dispersioni termiche Legge 10/1991 connesse ai punti 1) e 2), 6. indagini e relazioni geologiche, 7. rilievo di edifici e restituzione grafica, 8. rilievo stato di conservazione di immobili, 9. rilievo e pratiche catastali, 10. pratiche prevenzione incendi, 11. coordinamento sicurezza cantieri, 12. pianificazione urbanistica esecutiva, 13. elaborazione grafico-informatica di progettazioni Scadenza: 31/12

Per informazioni: Agenzia Territoriale per la Casa Via Boschi 2 28100 Novara Internet: www.atc.novara.it

Osnago (Lecco) Elenco professionisti (progettazione, direzione lavori, coordinatore sicurezza) L’ente ritiene opportuno invitare i soggetti abilitati, interessati al conseguimento di incarichi di progettazione, direzione lavori e coordinatore per la sicurezza a presentare al protocollo comunale candidatura corredata da curriculum con indicazione delle esperienze professionali compiute e della tipologia di opere per cui si propone la candidatura Scadenza: 31/12/2006 Per informazioni: Comune di Osnago Viale Rimembranze 3 Osnago (LC) Tel. 039 952991 Fax 039 9529926 Internet: www.osnago.net E-mail: comune@osnago.net

Rimini Elenco giovani professionisti L’ente intende formare elenchi aperti di giovani professionisti (professionisti abilitati da meno di cinque anni all’esercizio della professione) per l’affidamento fiduciario delle seguenti tipologie di incarichi professionali cui onorari stimati saranno di importo non superiore a 5.164,57 Euro: 1. Rilievi, progettazioni, direzione lavori di opere stradali. 2. Rilievi, progettazioni, direzione lavori di opere edili. 3. Responsabile della sicurezza in fase di progettazione ed in fase di esecuzione (D.Lgs. 494/96). 4. Rilievi topografici, frazionamenti, accatastamenti. 5. Prestazioni da Geologo. 6. Prestazioni da Agronomo Scadenza: 30/12 Per informazioni: Provincia di Rimini Via Dario Campana 64 47900 Rimini

Terni Elenco professionisti Avviso Pubblico per la costituzione di una short List di soggetti esperti nelle seguenti attività: Engineering; Progettazione; Pianificazione e controllo; Produzione, logistica e tecnologia; Organizzazione delle risorse umane; Marketing; ICT; Ambiente, territorio e protezione civile; Welfare Scadenza: 30/6 Per informazioni: ATI, costituita da Umbria Innovazione S.c.ar.l. (capofila), 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare S.c.ar.l. (mandataria) Referente: Susanna Paoni Tel. 0744 470180 Fax 0744 470192 Internet: www.ptu.sitech.it

Torino Esecuzione di indagini geognostiche in gallerie Esecuzione di indagini geognostiche in gallerie, su rilevati,ponti e fondazioni ricadenti in varie linee di giurisdizione della Direzione Compartimentale Infrastruttura di Torino; importo complessivo dell’appalto: (compresi oneri per la sicurezza ): Euro 672.493,05 Scadenza: 27/9/2007

Per informazioni: Rete Ferroviaria Italiana Spa - Legale Milano- Settore Operativo di Torino per conto Direzione Compartimentale Infrastruttura Torino Via Sacchi 1 10125 Torino Tel. 011 6652355 Fax 011 6655116

Treviso Formazione elenco dei soggetti qualificati ad assumere incarichi fiduciari Avviso per l’inserimento nell’elenco dei soggetti qualificati ad assumere incarichi fiduciari di importo stimato inferiore ad Euro 100.000, per le seguenti tipologie di prestazione: a) progettazione e/o direzione lavori; b) supporto tecnico-amministrativo alla progettazione e/o alla direzione lavori; c) supporto agli atti di pianificazione stradale; d) coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e/o esecuzione; e) collaudatore statico; f) collaudatore tecnico-amministrativo; g) rilievi topografici; h) visure catastali e presso l’Agenzia del Territorio Conservatoria dei registri immobiliari, frazionamenti e pratiche catastali; i) perizie di stima; j) indagini geognostiche Scadenza: 31/12 Per informazioni: Provincia di Treviso Settore Lavori Pubblici-Edilizia Viale C. Battisti 30 31100 Treviso Tel. 0422 656340 Fax 0422 656016 Internet: www.provincia.treviso.it

Lituania

Roma

Vilnius

2 Elenchi per professionisti Formazione di 2 elenchi di professionisti esterni all’amministrazione, abilitati rispettivamente a svolgere: a) l’incarico congiunto di direttore dei lavori e coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; b) l’incarico di coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione Scadenza: 31/12

Impianto per il trattamento dei rifiuti Servizi professionali per la supervisione dei lavori relativi alla riqualificazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti di Telsiai. Importo lavori: 300.000 Euro Scadenza: 20/5

Per informazioni: Comune di Roma dipartimento XII Politiche dei LL. PP. e Manutenzione urbana Via L. Petroselli 45 00186 Roma Internet: www.comune.roma.it

Per informazioni: Environmental Projects Management Agency Att: Dainius Kazlauskas A.Juozapavi‹iaus g. 9 LT-09311 Vilnius Tel. +370 5 2725758 Fax +370 5 2722563 Internet: www.apva.lt E-mail: dainius@apva.lt

AGENDA Convegni e dibattiti Congresses and conferences

+ europaconcorsi

Per informazioni: Arc en rêve centre d’architecture Entrepôt 7 Rue Ferrère F-33000 Bordeaux Tel. +33 5 56527836 Fax +33 5 56484520 Internet: www.arcenreve.com E-Mial: info@arcenreve.com

Paris

Australia Seaforth (NSW) Architecture Foundation Glenn Murcutt International Architecture Masterclass 10/7-24/7 Per informazioni: Architecture Foundation Australia Internet: www.ozetecture.org E-mail: info@ozetecture.org

Austria Vienna MAK Andrew Benjamin (Professor, Critical Theory in Design and Architecture, University of Technology, Sydney): “Displaying Architecture: Eisenman’s Exhibition” 17/5 Symposium; Twelve Years of Folding – Deleuze and the ITRevolution in Architecture 21/5 Per informazioni: MAK Stubenring 5 A-1010 Wien Tel. +43 1 71136-0 Fax +43 1 7131026 Internet: www.mak.at E-mail: office@MAK.at

Canada Edmonton Various Places RAIC Architecture Festival Architecture, Art, and Urban Design – Celebrating the City 4/5-7/5 Per informazioni: Royal Architecture Institute of Canada Tel. +1 613 2415750 Internet: www.raicfestival2005.ca E-mail: info@raic.org

Danimarca/Denmark Copenhagen Royal Academy of Fine Arts 2005 Biennial of Towns and Town Planners 6. Biennale della città e dei pianificatori urbani sul tema “City Living – Living City” 9/6-11/6 Per informazioni: European Council of Town Planners Internet: www.byplanlab.dk, www.ceu-ectp.org E-mail: pw@byplanlab.dk

Francia/France Bordeax Arc en rêve Filip De Boeck, anthropologue 12/5 Nasrine Deraji, architecte 26/5

Palais des Congrès 7ème Congrès des Piscines et des Loisirs Aquatiques 7/11-8/11 Per informazioni: CLC Communications Tel. +33 1 42930404 Internet: www.clccom.com, www.piscine-expo.com E-mail: g.senneville@clccom.com

Giappone/Japan Nagoya Congress Center AESE 2005: Advances in Experimental Structural Engineering 19/7-21/7 Per informazioni: Internet: www.civil.nagoya-u.ac.jp/aese

Tokyo International Convention Center PAMIR, New Takanawa Prince Hotel World Sustainable Building Conference 27/9-29/9 Per informazioni: Institute of International Harmonization for Building and Housing (iibh) #30 Mori Building 3-2-2, Toranomon, Minato-ku Tokyo, 105-0001 Internet: www.sb05.com E-mail: info@sb05.com

Gran Bretagna/Great Britain London Building Centre Trust Seminar: Refabulous Homes, The Terraced House 16/5 Biometics and Engineering Structures 19/5 Per informazioni: Building Centre Trust c/a Andrew Scoones 26 Store Street London WC1E 7BT Tel. +44 20 76926211 Fax +44 20 74367169 Internet: www.buildingcentretrust.org E-mail: events@buildingcentretrust.org

Radisson SAS Portman Hotel Enterprise Architecture Conference Europe 13/6-15/6 Per informazioni: Internet: www.tsnn.com/events

Victoria & Albert Museum Architecture and... the Moving Image 29/10 Per informazioni: Victoria & Albert Museum Internet: www.vam.ac.uk/activ_events/courses

Italia/Italy Como Fondazione Antonio Ratti XI Corso Superiore di Arte Visiva Visiting Professor Alfredo Jaar

30/6-21/7 Termine Bando di Concorso: 15/4 Per informazioni: Fondazione Antonio Ratti C/ Anna Daneri Lungo Lario Trento 9 22100 Como Tel. +39 031 233213 Fax +39 031 233249 Internet: www.fondazioneratti.org E-mail: annadaneri@fondazioneratti.org

Milano Università della Bicocca CCT 2005 Seconda conferenza internazionale sulle comunità e le tecnologie Second International Conference on Communities and Technoloiges 13/6-16/6 Per informazioni: CCT 2005 Internet: www.cct2005.disco.unimib.it

Modena Palazzo Santa Margherita Carlo Coppelli: Laboratori espressivi di Arte Terapia 9/5 Per informazioni: Galleria Civica Modena Tel. +39 059 206911 Fax +39 059 206932 Internet: www.comune.modena.it/galleria E-mail: galcivmo@comune.modena.it

Venezia Varie sedi Making Cities Livable Conference True Urbanism and the European Town Square 20/6-24/6 Per informazioni: IMCL Suzanne H. Crowhurst Lennard PhD IMCL Conferences P.O. Box 7586 Carmel, CA 93921 USA Fax +1 831 6245126 Internet: www.livablecities.org/43ConfVenice.htm E-mail: Suzanne.Lennard@LivableCities.org

Malesia/Malaysia Kuala Lumpur PJ College of Art and Design Selangor Asia Design Forum (Kenneth Yeang, director) Corso estivo di architettura/Summer architecture school 30/7-20/8 Per informazioni: Ms. Karen Chin, Coordinator and Adminstrator Asia executive Programmes sdn.BHd. Suite E-11-09 Plaza Mont Kiara, Mont J+Kiara 50480 Kuala Lumpur, Malaysia. Tel. +603 62032009 Fax +603 62-35030 E-mail: kchin@pd.jaring.my

Olanda/Holland Maastricht University Eurosteel 2005-4th European Conference on Steel and Composite Structures 4° Convegno europeo sulle strutture in acciaio e compositi 8/6-10/6 Per informazioni: Internet: www.eurosteel2005.info

Portogallo/Portugal Lisbona IADE-Escola Superior de Design Cumulus Lisbon 2005-Pride and Pre-Design 26/5-27/5 Per informazioni: IADE Internet: www.iade.pt/cumulus

Instituto Superior Tecnico ECaade 2005 2° Convegno internazionale “Educazione e Ricerca nell’architettura al CAD”/2nd International conference “Education and Research in Computer Aided Architectural Design” 21/9-25/9 Per informazioni: Top Atlântico Av. Dom João II, Lote 1.16.1 1990-083 Lisboa Tel. +351 21 8925405 Fax +351 21 8925406 Internet: www.civil.ist.utl.pt/ecaade05, www.topatlantico.pt E-mail: lisboa.congress@topatlantico.pt

Svizzera/Switzerland Lucerna Kultur- und Kongresszentrum Architectural Talks Lucerne: Hotel Future 24/6-25/6 Per informazioni: Infotalks Communications Bächtoldstrasse 44 CH-8044 Zurich Tel. +41 43 3445500 Fax +41 43 3445210 Internet: www.architecturetalks.org E-mail: press@architecturetalks.org

Mendrisio Accademia di Architettura Dominique Perrault 4/5 Elias Torres 18/5 Zaha Hadid 1/6 Arata Isozaki 11/6 Per informazioni: Accademia di Architettura Via Canavée 5 Palazzo Canavée 6850 Mendrisio Tel. +41 91 6404969 Fax +41 91 6404868 Internet: www.arch.unisi.ch E-mail: aprada@arch.unisi.ch

Zurich Auditorium ETH Honggerberg Peter Noeven 24/5 Ralf Konersmann 31/5 Peter Zumthor 21/6 Per informazioni: ETH Honggerberg HIL C 75 CH-8093 Zurich Tel. +41 1 6332936 Fax +41 1 6331068 Internet: www-gta.arch-ethz.ch E-mail: austellungen@gta.arch.ethz.ch

Turchia/Turkey Istanbul Chamber of Architects UIA 2005: Cities, Grand Bazar of Architectures 3/7-7/7 Per informazioni: Internet: www.uia2005istanbul.org

203 l’ARCA 105


AGENDA USA Atlanta Georgia World Congress Center Greenbuild 2005 9/11-11/11 Per informazioni: U.S Green Building Council Internet: www.usgbc.org E-mail: emerginggreen@usgbc.org

Boston Public Library Yin Yu Tang and Chinese Architecture with Nancy Berliner 18/5 Per informazioni: Boston Public Library Internet: www.architects.org/news

Las Vegas Caesars Palace HCI International 11° Convegno internazionale sull’interazione uomo-computer 11th International conference on the human-computer interaction 22/7-27/7 Per informazioni: Department of Industrial Engineering University of Wisconsin-Madison Myrna R. Kasdorf 1513 University Avenue Madison, WI 53706 USA Tel. +1 608 2634025 Fax +1 608 2628454 Internet: www.hci-international.org E-mail: kasdorf@engr.wisc.edu

New York Institute of Classical Architecture Profit by Design: Successful Management for the Architectural Firm 14/5 Per informazioni: Internet: www.classicist.org

Cooper-Hewitt National Design Museum A City of Neighborhoods: Chinatown 8/7-10/7 Summer Design Institute 11/7-15/7 Per informazioni: Cooper Hewitt National Design Museum Internet: http://ndm.si.edu

Orlando Disney’s Coronado Springs Resort Ecobuild America 2005 21/6-23/6 Per informazioni: Ecobuild America Internet: www.ecobuildamerica.com/conference

Prescott (AZ) Ecosa Institute Hands-On Exploration of Sustainable Materials and Methods Corso estivo/Summer course 15/5-10/6 Per informazioni: Ecosa Institute Tel. +1 928 5411002 Internet: www.ecosainstitute.org E-mail: info@ecosainstitute.org

+ europaconcorsi

Mostre di architettura e design Architecture and design exhibitions

Francia/France Bordeaux Arc en rêve E-W/N-S 10/3-29/5

Austria Vienna MAK Collecting as a Passion: Dr.Albert Figdor Collection in the MAK Fino al/through 29/5 Peter Eisenman: Barefoot on White-Hot Walls Fino al/through 22/5 First Design and Final Object: Drawings by Viennese Gold and Silversmiths 15/6-28/5/2006 Atelier Van Lieshout: The Disciplinator 22/6-18/9 Lebbeus Wood: System Wien, the Future of the City 29/6-16/10 Back to A: Design Now Austria 14/9-12/2/2006 Architektur Zentrum a_schau 2. Etappe, Österreichische Architektur im 20. und 21. Jahrhundert Fino al/through 29/8 Ottokar Uhl, After the Rules of Architecture 3/3-13/6

Belgio/Belgium Antwerp DeSingel Gallery Fernando Romero/LCM (Laboratorio de La Ciudad de Mexico) - Bridging the Borders 28/4-19/6

Brasile/Brazil Sao Paulo Parque do Ibirapuera 26th Bienal de Sao Paolo 26/9-19/12

Canada

Paris Centre Pompidou Robert Mallet-Stevens 27/4-29/8 Designs Contemporains 29/6-19/9 Galerie d’Architecture Jean de Gastines 15/4-14/5 Dick van Gameren – de architectengroep, Amsterdam 20/5-24/6 Palais de la Porte Dorée Métamorphoses Durables, exposition-débat 9/3-15/5 Milieux - Patrick Berger 9/3-15/5

Germania/Germany

Designmai Auditorium I.dot-Italian Design on Tour/DESIGNMAI (www.designmai.de) 5/5-16/5

Frankfurt DAM Kisho Kurokawa - Metabolism and Symbiosis 8/4-19/6 Dominikus Boehm 1880-1955 15/4-19/6

Munich Pinakothek der Modern Kazunari Sakamoto Houses: Poetics of the Ordinary Fino al/through 1/9 Architetcure as Image and Stage: Alessandro Galli Bibiena Fino al/through 1/9

Giappone/Japan Aichi World Expo (www1.expo2005.or.jp/en/index.html) 25/3-25/9

Gran Bretagna/Great Britain Helsinki

Ljubljana

Italia/Italy Cittadella (Padova) Palazzo Pretorio Architetti interpretano la casa di abitazione italiana, opere realizzate 23/4-5/6

Merano (Bolzano) KunstMeran Gion A.Caminada, Cukl Zuffel e l’aura Dado (Architettura con i venti) 16/4-26/6

Mestre (Venezia) Centro Culturale Candiani Jorg Schlaich 29/4-27/5

Triennale MOCKBAXXI Immagini di una metropoli in trasformazione 12/5-12/6

Vitra Design Museum Views of Modern Architecture 12/3-29/5

Finlandia/Finland

Victoria and Albert Museum International Arts and Crafts 1/3-1/7

Bauhaus Archiv Egon Eiermann – The Continuity of Modernism 29/1-16/5

CCA Tangent/Dieter Appelt: Forth Bridge-Cinema. Metric Space 9/3-22/5 The Sixties: Montreal Thinks Big 20/10/2004-14/8 Super City 8/6-6/11

Design Exchange Designing for the Cold 2/11-27/11

NAI ADS & Architects 8/3-17/5

Milano

Weil am Rhein

Toronto

You Are Here - A History of Information Design 12/2-15/5 Cedric Price-Doubt, Delight and Change 25/6-9/10

Berlin

Montreal

Museum of Finnish Architecture Returning Home: Sibelius’ Ainola

106 l’ARCA 203

From Wood to Architecture 10/6-4/9

London Design Museum Designing Modern Life: A History of Modern Design 6/11/2004-28/10

AGENDA

Castello Sforzesco Dagli Sforza al design. Sei secoli di storia del mobile Fino al/through 12/6 Palazzo Affari ai Giureconsulti Citytape-In connessione. Composizioni, gruppi, insiemi, tendenze, legami attraverso il nastro adesivo Power Tape 17/5-22/5

Parè di Conegliano (Treviso) Foyer Auditorium Dina Orsi Una città di progetti 5/2-31/7

Roma San Michele a Ripa Gabetti e Isola-Isola Architetti: Architettura come paesaggio 31/3-22/5

Rovereto (Trento) MART Ettore Sottsass architetto e designer 26/2-29/5

Vicenza Museo Palladio/Palazzo Barbaran Da Porto Andrea Palladio e la villa venetaDa Petrarca a Carlo Scarpa 5/3-3/7

Olanda/Holland Rotterdam www.biennalerotterdam.nl International Architecture Biennale 26/5-26/6

Slovenia International Center for Graphic Arts 26.Biennale di Grafica 23/6-2/10

Spagna/Spain Barcelona Fundació Miró Sert, mezzo secolo di architettura 1928-1979 24/2-12/6

Svezia/Sweden Stockholm Architecture Museum Our Nature: The Biennal Fino al/through 22/5

Svizzera/Switzerland Zurich ETH Zentrum Building the Furue of Learning: 12 Projects for the Learning Center of EPFL 14/4-11/5 The ETH Zurich 1855-2005 26/5-16/6 Diplomarbeiten SS 2005 14/6-3/7 ETH Honggerberg Ludomir and Cestmir Slapeta 12/5-28/6 Ueli Brauen & Doris Wälchli, Bauten 1999-2004 19/5-15/6 Beton 05 23/6-14/7

USA

+ europaconcorsi

The Busch- Reisinger Museum/The Harvard University Art Museums Extraordinary Everyday: The Bauhaus (web exhibit www.artmuseums.harvard.org/ sites/eoed/index.html) Fino al/through 31/12

Mostre d’arte Art Exhibitions

Houston

Antibes Austria Graz

Contemporary Arts Museum Andrea Zittel: Critical Space 1/10-27/11

Johannes Museum Michel Majerus 12/2-16/5 John Baldessari 5/3-16/5

Los Angeles

Linz

LACMA On Tour withRenzo Piano & Building Workshop: Selected Project 13/3-2/10

Ars Electronica 2005 1/9-6/9

SCI-Arc Central office of Architecture: Stentorian 8/4-22/5 A+D Museum Richard Meier 14/4-7/7 MAK Center Günther Domenig: Structures that Fit my Nature 30/3-12/6 Material Applications François Perrin: The Weather Garden Fino al/through 30/5

New Haven Yale University Art Gallery Livable Modernism: Interior Decorating and Design During the Great Depression Fino al/through 5/6

Vienna Albertina From Goya to Picasso. The Art Collection Krugier 22/3-28/8 Kunstforum Bank Austria René Magritte 7/4-31/7 Christian Ludwig Attersee 2/9-16/10 Superstars: von Warhol bis Madonna 26/10-19/2/2006 MAK Michael Kienzer 23/2-12/6 La Cubanidad: Cuban Posters 19402004 6/4-10/7 Carol Christian Poell: Public Freedom 19/5-24/11

Belgio/Belgium Bruxelles Artiscope Ling Jian: Chinese Visions 8/4-21/5

Atlanta

New York

Design Museum Works in Progress 3/3-1/7 Lighting Design: Creativity and Craftmanship 5/5-20/8

Urban Center Galleries The Landmarks of New York 13/4-8/6

Pittsburgh

Montreal

Bartlesville (OK)

Carnegie Museum of Art, Heinz Architectural Center Michael Maltzan 12/2-12/6

Museum of Fine Arts Eternal Egypt-Masterworks of Ancient Art from the British Museum 27/1-22/5 Edwin Holgate-Master of the Human Figure 19/5-23/10

Price Tower Building Images: 70 Years of Photography of Hedrich Blessing 3/6-31/7 Structures of Our Times: 31 Buildings That Changed Modern Life 12/8-2/10

Bellingham Whatcom Children’s Museum Gimme Shelter Fino al/through 3/9

Cambridge Harvard University Art Museum City of Stone: Aleppo’s Rehabilitation 4/4-25/5

San Francisco SFMoMA Glamour: Fashion, Industrial design, Architecture Fino al/through 17/5

Washington National Building Museum Open: New Designs for Public Spaces 15/1-15/5 Tools of Imagination 5/3-10/10 GSA Design Awards 26/3-7/7

Amiens FRAC Picardie Matt Mullican 1/4-10/6 Excès de traits 2/4-10/6

Columbus Wexner Center for the Arts Vanishing Points 21/5-14/8

Francia/France

Canada

Danimarca/Denmark Arken

Musée Picasso Picasso et la céramique 12/2-29/5

Avignon Collection Lambert Theorema: Collezione Enea Righi 6/2-29/5 Anselm Kiefer 26/6-23/10

Brest Musée des Beaux-Arts François Dufrêne (Paris 1930-1982) 10/3-6/6 Marta Pan et Vera Molnar 29/6-19/9

Carquefou Frac des Pays de la Loire Thomas Huber: Sonnez les matines 11/3-19/6 Fabrice Hyber 10/7-16/10 Michel Aubry, la nouvelle vie quotidienne 10/11-8/1/2006

Grenoble Musée de Grenoble L’art italien de la Matafisica entre 1912 et 1935 12/3-12/6 Le Magasin, Centre National d’Art Contemporain Site Web conçu par Claude Cloasky Fino al/through 1/7

Ivry-sur-Seine Le Crédac Six Artistes sélectionnés dans le cadre de la XVème Bourse d’art monumental 22/4-5/6

Le Cateau-Cambresis Musée Matisse Claude Viallat: Hommage(s) à Matisse 12/3-12/6

Le Havre Musée Malraux Passion d’un collectionneur: de l’Impressionnisme au Fauvisme 12/3-12/6

Lille Musée d’art moderne Lille-Métropole Official Neighbours 12/3-3/7

Museum of Modern Art Fernand Léger – Man in the New Age 5/2-16/5

Palais des Beaux Arts Transphotographiques 2005 25/5-25/6

Copenhagen

Lyon

Statens Museum fur Kunst Hans Christian Andersen a Roma 12/2-12/6

Museée d’Art Contemporain Andy Warhol, l’œuvre ultime 27/1-8/5

203 l’ARCA 107


AGENDA Melun Espace St.Jean Jacques Brouail 30/3-7/5 Roger-Calixte Poupart 19/5-16/7 Boris Liptnitzki 7/5-12/6 Les photographes italiens du néoréalisme 7/5-12/6

Nantes Le Lieu Unique Le Clou n°5 15/4-15/5 Musée des Beaux-Arts L’action restreinte, l’art moderne selon Mallarmé 8/4-3/7

Nice Musée des Beaux-Arts Autour de Kees Van Dongen, la collection Engers 22/4-25/9 Musée National Message Biblique Marc Chagall Saltimbanques 2/7-14/11

+ europaconcorsi

Musée National Picasso Bacon et Picasso 2/3-30/5 Jeu de Paume-Espace Concorde Tony Oursler: Dispositifs 15/3-22/5 Jean-Luc Moulène 15/3-22/5 Jeu de Paume-Hôtel Sully Images de marques: du document au fétiche 1/4-22/5 Joan Jonas: documents et fétiches 1/4-18/5 Fondation Cartier Rinko Kawauchi Adriana Varejao, Chambre d’échos 18/3-5/6 La Maison Rouge Ann Hamilton 18/2-22/5 Musée Carnavalet L’art roman De la Bastille à Bonaparte-Au Temps des Merveilleuses : Gouaches révolutionnaires de Leseur 9/3-12/6 Espace Champerret Art du Nu (www.artdunu.com) 17/6-19/6

Gran Bretagna/Great Britain Liverpool Tate Liverpool assume vivid astro focus 23/4-23/10 Summer of Love Art of the Psychedelic Era 27/5-25/9

London Tate Britain Turner Whistler Monet 10/2-15/5 Art Now: Andrew Grassie 5/5-19/6 Joshua Reynolds: The Creation of Celebrity 26/5-25/9 A Picture of Britain 16/6-4/9 Tate Modern Open Systems 1/6-18/9 Frida Kahlo 9/6-9/10 Victoria & Albert Museum Malign Muses, When Fashion Turns Back 22/2-8/5 International Arts and Crafts 17/3-24/7 Artist Eye Space Anastasia Lewis: Light, Climate & Space 7/5-30/6

MAMAC Alain Jacquet: camouflages et trames 28/1-15/5 Enrica Borghi 5/3-5/6

Saint-Tropez

Paris

Toulon

Matthew Bown Gallery Arnis Balcus: Naked 14/4-14/5

Centre Pompidou Africa Remiz: Contemporary Art of a Continent 15/5-20/8 Isaac Julien 25/5-15/8

Hôtel des arts Claude Viallat: Hommage(s) à Matisse 21/4-12/6

Sam Fogg Gallery Tacinum Sanitatis: Disegni italiani del XV secolo 1/7-29/7

Valenciennes

St.Yves

Espace 315 Amelie von Wulffen 2/3-2/5 Isaac Julien 25/5-15/8

Musée des Beaux-Arts Art Sacré du Tibet, voyage avec Alexandra David-Néel 29/4-11/9

Tate St Yves Richard Deacon 14/5-25/9 Paul Feiler 14/5-25/9

Galeries Nationales du Grand Palais Les Arts des Indiens du Bresil 22/3-27/6 Poussin, Le Lorrain, Watteau, David… 23/4-1/8 Musée du Louvre Le France Romane du Xème au Milieu du XIIème siècle 28/2-6/6 Girodet 21/9-2/1/2006 Bibliothèque Nationale de France Les impressions d’Alechinsky 7/6-4/9 Musée d’Orsay Le néo-impressionnisme, de Seurat à Paul Klee 15/3-10/7 Un nouveau théâtre, l’Oeuvre (1893-1900) 13/4-3/7 Musée du Luxembourg Matisse, une seconde vie 16/3-17/7 Musée National d’Art Moderne Gina Pane 16/2-16/5

108 l’ARCA 203

L’Annonciade, Musée de Saint-Tropez Eclats du fauvisme 18/6-17/10

Germania/Germany Berlin Messe Art Forum Berlin (www.art-forum-berlin.com) 29/9-3/10

Darmstadt Institut Mathildenhöhe Rodolfo Aricò, verso l’assoluto – Opere 1959-2002 15/5-3/7

Frankfurt Schirn Kunsthalle The Nazarenes: Religion Power Art 15/4-24/7 Ideal Worlds: New Romanticism in Contemporary Art 13/5-28/8 Jan De Cock: Denkmal 7 26/5-11/9

Herford MARTa (my favorite) Heroes 7/5-14/8

AGENDA

+ europaconcorsi

Bergamo

Firenze

Merano (Bolzano)

Modena

Accademia Carrara Cézanne Renoir: 30 capolavori dal Musée de l’Orangerie 22/3-3/7

Galleria dell’Accademia Forme per il David: Baselitz, Fabro, Kounellis, Struth Fino al/through 4/9

KunstMeran Man Ray 8/7-18/9

Ex chiesa di Sant’Agostino Visioni. 20 artisti a Sant’Agostino 9/4-11/6

Expo Via Nazionale Flora Wiechmann Savioli 19/5-18/6

Foro Boario Storie dipinte: Niccolò dell’Abate e la pittura del Cinquecento tra Modena e Parigi 20/3-19/6

Bologna

Palazzo Strozzi Quando Dio abitava a IfeCapolavori dall’antica Nieria 4/3-3/7

Galleria d’Arte Moderna Sorprendimi: una scelta della Collezione Gam 27/1-25/9 Andrea Cometta 23/3-29/5 Palazzo di Re Enzo Artelibro e Artefiera 22/9-26/9 Galleria Studio G7 Universo inverso: Angelo Davoli, Lorenza Lucchi Basili, Andrea Nacciaritti 2/4-12/5

Brescia Museo di Santa Giulia Gauguin/Van Gogh: L’avventura del nuovo 22/10-19/3/2006

Catania Centro Culturale Le Ciminiere I segnali dell’aurora-Biennale giovani talenti artistici catanesi 7/5-29/5 Omaggio a Domenico Faro-Mostra di grafica 11/6-3/7

Cinisello Balsamo (Milano) Villa Ghirlanda-Museo della Fotografia Contemporanea L’estasi delle cose 23/3-12/6

Città di Castello (Perugia)

Museo Marino Marini Mario Fellani: Alberi 31/3-14/5 Gianni Cacciarini: Corpi 27/5-22/7 Tornabuoni Arte Burri, viaggio al termine della materia 12/5-10/7 Museo di Storia della Scienza Il numero e le sue forme. Storie di poliedri da Platone a Poinsot passando per Luca Pacioli 17/3-9/10

Gallarate (Varese) Galleria Civica d’Arte Moderna Da Balla a Morandi. Capolavori della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma 6/3-5/6

Milano Palazzo Reale Gli anni Cinquanta 23/2-2/7 Il Cerano: 1573-1632 protagonista del Seicento lombardo 24/2-5/6 Caravaggio e l’Europa 15/10-6/2/2006 Castello Sforzesco Premio Leonardo SciasciaAmateurs d’Estampes 3/2-30/6 Fondazione Mazzotta De Nittis 21/3-19/6 Varie sedi Arte da mangiare mangiare Arte 5/5-8/5 Palazzo Affari ai Giureconsulti Citytape-In connessione (www.citytape.it) 17/5-22/5 Fondazione Stelline Beauty So Difficult 27/4-16/7

Genova

Galleria Corsoveneziaotto Andrea Chiesi: Nero 15/3-7/5

Palazzo Ducale Giappone: Arte e trasformazioni 16/4-21/8

Galleria Suzi Shammah Martin Klimas – Sirous Namazi: Gravity 8/3-7/5

La Spezia

Fondazione Prada Steve McQueen 31/-30/5

Centro Arte Moderna e Contemporanea Sentieri e avvistamenti: Giovane arte contemporanea in Svizzera 10/4-29/6

Galleria 0Montrasio Arte Bepi Romagnoni. Racconto 15/4-21/5

Palazzo Vitelli alla Cannoniera Prima di Burri e con Burri 13/3-12/6

Legnano (Milano)

Ex Caselli Daziari Porta Venezia Guida Nido Vescovi 18/3-16/5

Dublin

Como

Irish Museum of Modern Art Pierre Huyghe 24/2-15/5

Villa Olmo Picasso-La Seduzione del Classico 19/3-24/7

Palazzo Leone da Perego Alfredo Chighine (1914 - 1974): Il mistero della pittura Fino al/through18/6

La Galerie Rebecca Bournigault “Vive” 5/5-18/6

Irlanda/Ireland

Italia/Italy Acqui Terme (Alessandria) Area Espositiva Kaimano VII Biennale Internazionale per l’Incisione 21/5-19/6

Aosta Museo Archeologico Il ritratto interiore-Da Tiziano a De Chirico, da Lotto a Pirandello Giugno/settembre-June/September

Arona (Novara) Villa Ponti Mario Schifano. I colori della Beat Generation con un omaggio a Franco Angeli e Tano Festa 19/3-12/6

Lissone (Milano)

Fondazione Antonio Ratti Generations of Art-10 anni alla FAR 30/4-30/7

Civica Galleria d’Arte Contemporanea Antoni Tapies 28/3-26/6

Cosenza

Manciano (Grosseto)

Complesso Monumentale S.Agostino Opere della Collezione Carlo F.Bilotti da Picasso a Warhol 13/3-30/6

Varie sedi Quattroventi 21/5-2/7

Fabriano (Ancona) Galleriua del Seminario Vecchio Mannucci e il Novecento. L’immaginario atomico e cosmico 29/5-28/8

Ferrara Palazzo dei Diamanti Il Cubismo 1908-1921 3/10/2004-20/5

Mantova Palazzo Te Ritratto di una Collezione. Pannini e la Galleria del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga 6/3-15/5 Museo d0Arte Moderna “Gazoldo degli Ippoliti” Turn off your television 1995-2005: fotografie di Mauro Fiorese 7/5-29/5

Galleria Venti Correnti Giuliana Fresco: Ombra e colore 12/4-14/5 Fondazione delle Stelline Beauty so difficult 28/4-23/7 Galleria Monica De Cardenas Chiara Dynis Gianluca Di Pasquale 31/3-14/5 Galleria A arte Studio Invernizzi Michel Verjux 28/4-24/6 Galleria Fotografia Italiana Alessandra Spranzi: Cose che accadono 18/3-11/5 Istituto dei Ciechi Urs Fisher: Jet Set Lady 3/5-1/6

Palazzo Santa Margherita Pop Art Italia 17/4-10/7

Nuoro Museo d’Arte Provincia di Nuoro 17 artisti e 40 capolavori degli anni ’50 e ’60 dalle Collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma 11/3-29/5

Padova Palazzo Zabarella Boldini 15/1-29/5

Perugia

Capolavori dal Guggenheim-Il grande collezionismo da Renoir a Warhol 4/3-5/6 Chiostro del Bramante Renato Guttuso. Opere della Fondazione Francesco Pellin 16/3-5/6 Colosseo Gary Hill 10/3-10/6 Museo Vittoriano Munch 11/3-19/6 Galleria Nazionale d’Arte Moderna XIV Esposizione Quadriennale d’Arte 9/3-31/5 Palazzo Venezia Emilio Greco scultore 11/3-25/5 Oro dei Sarmati-I capolavori della Steppa di Astrakan 15/3-29/5

Pisa

Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro Una donna vestita di sole: iconografia dell’Immacolata Concezione 13/2-13/5

Museo Nazionale di San Matteo Cimabue a Pisa: la pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto 25/3-25/6

Cinecittàdue Arte Contemporanea Caio Mario Garrubba, fotografie 1953-1990 17/4-26/6

Pontedera (Pisa)

Galleria Extraspazio Toma Muteba Luntumbue 7/4-14/5

Palazzo della Penna Targets 20/3-23/5

Centro per l’arte Otello Cirri Luce e ombra. Caravaggismo e Naturalismo nella pittura toscana del Seicento 18/3-12/6

Prato Centro Luigi Pecci per l’Arte Contemporanea Flavio Favelli 19/3-22/5 Robert Morris. Antologica 27/2-29/5 Luca Vitone prêt-à-porter Fino al/through 31/7

Foyer Auditorium della Musica Gastone Novelli, pittore di segni, lettere, suoni, colori 15/3-15/5 Università La Sapienza Iperubs 9/5-13/5

Rovereto (Trento)

Varie sedi Ceramicamosaico 28/7-9/10

MART Il laboratorio delle idee. Figure e immagini del ’900 Fino al/through 20/11 Il Bello e le Bestie-Meditazioni sul divenire animale 11/12/2004-8/5 La Collezione Giovanardi: Opere del ’900 italiano 24/5-20/11

Reggio Emilia

Senago (Milano)

Palazzo Magnani Manolo Valdes 19/3-15/5 Antonio Ligabue 21/5-25/9

Museo della Villa San Carlo Borromeo Le radici artistiche e culturali dell’Europa Fino al/through 31/5

Rimini

Siena

Castel Sismondo Costantino il Grande 13/3-4/9

Palazzo Chigi Saracini Le stanze e i tesori della Collezione 22/1-15/6

Rivoli (Torino)

Palazzo Squarcialupi Hugo Pratt 24/3-28/8

Ravenna

Castello Volti nella follia 4/4-10/7

Roma Scuderie del Quirinale

Stupinigi (Torino) Palazzina di Caccia Il male. Esercizi di pittura crudele 19/2-26/6

203 l’ARCA 109


AGENDA Torino Palazzo Bricherasio Guttuso, capolavori dai Musei d’Europa 18/2-29/5 Palazzo Cavour Crearteatro-Eugenio Guglielminetti, scenografie e costumi d’artista: 250 bozzetti, costumi, disegni, modellini e fotografie della collezione dell’autore 25/3-26/6

+ europaconcorsi

Heart Gallery Edward Rozzo: La lacuna del presente 17/4-30/5

Olanda/Holland Den Haag Gemeentemuseum The Hague School and the Young Van Gogh 5/2-16/5

GAM Filippo De Pisis 14/4-3/7

Mauritshuis Johannes Vermeer’s Art of Painting 25/3-26/6

Vitamin Arte Contemporanea Marco Maggi 7/4-22/5

Rotterdam

Galleria Mazzoleni Renato Guttuso. Opere 1937-1986 12/3-11/6 Museo dell’Automobile Bruno Bozzetto 28/4-26/6

Trento Castello del Buonconsiglio La misura del tempo 25/6-6/11 Palazzo delle Albere Max Klinger 9/4-25/9 La Collezione permanente del XIX secolo. Da Hayez a Boccioni Fino al/through 31/11 Galleria Civica d’Arte Contemporanea Interessi zero! Strategie artistiche per un’economia in crisi 12/3-29/5 Disco Pub Superbinario Superchannel/Superstudent 7/10/2004-26/5 Museo Tridentino di Scienze Naturali I giochi di Einstein, mostra interattiva 12/3-30/10

Venezia Giardini della Biennale e Arsenale 51.Esposizione Biennale Internazionale d’Arte-“L’esperienza dell’arte”, “Sempre più lontano” 12/6-6/11 Museo Correr Paolo Veronese: miti, ritratti, allegorie 13/2-29/5 Lucien Freud 10/6-30/10 Collezione Guggenheim Brancusi: L’opera al bianco 19/2-22/5 Galleria Rossella Junck Egon Wrobel 15/4-15/6

Verona Fiera ArtVerona 13/10-16/10 Palazzo Forti Giuseppe Rivadossi, il custode del tempo Giorgio Olivieri, sull’orlo della luce 12/3-12/6

110 l’ARCA 203

Kusthaus Johan Hendrik van Mastenbroek (1875-1945) - Impressionist, painter and draughtsman from Rotterdam 23/4-28/8

Portogallo/Portugal Lisbona Fundação Calouste Gulbenkian Desenho e pintura - Manuel Botelho Fragment d’espace-Mark Lammert Fino al/through 8/5 Desenho e Pintura sobre Papel, Anos 60 e 70-Ana Hatherly Fino al/through 20/6 Metamorfoses -Eduardo Nery Fino al/through 20/6 Gravura-Milly Possoz Fino al/through 13/7

Russia Moscow Museo Puskin Italia Russia attraverso i secoli. Da Giotto a Malevic. La reciproca meraviglia 7/2-20/5

Spagna/Spain Barcellona CCCB - Centre de Cultura Contemporània de Barcelona Paris and the Surrealists 18/2-22/6 MACBA Desacuerdos 4/3-29/5

Madrid Fundación Juan March Contemporanea. Collection of the Kunstmuseum Wolfsburg 4/2-10/5

AGENDA

Valencia

Chicago

Washington DC

IVAM John Davies. Sculptures and drawings sonce 1968 10/3-22/5

Chicago Art Institute Toulouse-Lautrec and Montmartre Fino al/through 10/10

National Gallery of Art Fauve Painting in the Permanent Collection Fino al/through 30/5 Six Centuries of Prints and Drawings: Recent Acquisitions Fino al/through 30/5 André Kertész 6/2-15/5 Cotton Puffs, Q-tips®, Smoke and Mirrors: The Drawings of Ed Ruscha 13/2-30/5 Jan de Bray and the Classical Tradition 13/3-14/8 Toulouse-Lautrec and Montmartre 20/3-12/6 Gilbert Stuart 27/3-31/7

Sud Africa/South Africa Johannesburg Constitution Hill Temporary Exhibition Spaces Cedric Nunn’s, Blood Relatives 20/4-25/5

Svezia/Sweden Stockholm Moderna Museet Edvard Munch 19/2-15/5 Lars Englund 4/6-4/9

Svizzera/Switzerland Ascona Museo Comunale d’Arte Moderna Fuoco ad arte! Artisti e fornaci – La felice stagione della ceramica a Roma e nel Lazio tra simbolismo, teosofia e altro (1880-1930) 6/3-29/5

Basel Fondazione Beyeler Mark Rothko et espaces sonores 6/11/2004-22/5 La fleur dans l’art moderne de Manet à Jeff Koons 20/2-22/5 Kunstmuseum Basel / Museum für Gegenwartskunst Paul Klee Fino al/through 31/12

Genève Centre pour l’image contemporain Saint-Gervais 11è Biennale de l’Image en Mouvement 11/11-19/11

Losanna Fondation l’Hermitage Gustave Caillebotte at the Heart of Impressionism 24/6-23/10

Lugano Museo d’Arte Moderna Jean-Michel Basquiat 20/3-19/6

Martigny

Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía Eco. Arte contemporáneo mexicano 8/2-6/6 Nueva York y el arte moderno. Alfred Stieglitz y su círculo 10/2-16/5 Oteiza. Mito y modernidad 15/2-30/5

Fondation Pierre Gianadda Félix Vallotton. Les couchers de soleil 18/3-12/6

Museo Thyssen-Bornemisza Brucke 2/2-15/15

University Art Museum Figurations Fino al/through 22/1/2006

USA Berkley

Houston Contemporary arts Museum Andrea Zittel: Critical Space 1/10-27/11

Miami Wolfsonian Evolution/Revolution: A Century of Modern Seating 20/11/2004-5/6 Miami Art Museum Robert Rauschenberg 11/3-3/7 Marking Time: Moving Images in Contemporary Art 12/5-11/9 Wangechi Mutu 22/7-9/10

Minneapolis Walker Art Center Quartet: Johns, Kelly, Mitchell, Motherwell 15/4-3/7 Urban Cocktail 15/4-17/7 Shadowland: An Exhibition as a Film 15/4-11/9 Quartet: Barney, Gober, Levine, Walker 15/4-1/11

The Phillips Collection Modigliani Beyond the Myth 29/2-29/5

West Palm Beach Norton Museum of Art The Stieglitz Circle at The Phillips Collection: In the American Grain 19/2-8/5

Fiere e saloni specializzati Trade fairs and exhibitions

New York Metropolitan Museum of Art The Pierre and Maria-Gaetana Matisse Collection Fino al/through 26/6 Guggenheim Cézanne: The Dawn of Modern Art 10/2-8/5 Daniel Buren 17/3-8/5 Art of Tomorrow: Hilla Rebay and Solomon R.Guggenheim 19/5-7/8 Whitney Museum of American Art Cy Twombly - Fifty Years Of Works On Paper 27/1-8/5 Uma Gallery Body Talk. New Work by Gordon Huether Fino al/through 3/12

North Adams (MA) MASS MoCA Destinations Fino al/through 1/10

Philadelphia ICA Springtide 30/4-1/8 Richard Pettibone: A Retrospective 30/4-1/8

San Diego Musuem of Art Retratos: 2000 Years of Latin American Portraiture 16/4-12/6

Argentina Buenos Aires Feira Batimat Expovivienda Salone internazionale dell’edilizia/International trade fair of the building industry 31/5-4/6 Per informazioni: Invernizzi International Sales Viale Bacchiglione 28 20139 Milano Tel. +39 02 57403340 Fax +39 02 57402055 Internet: www.nucciainvernizzi.it E-mail: info@nucciainvernizzi.it

Australia Melbourne Convention and Exhibition Centre Australia Infrastructure 28/7-30/7 Per informazioni: Expolink Worldwide P.O. Box 18213 Collins St East Victoria 8003 Australia Tel. +61 3 99097787 Fax +61 3 99097788 Internet: www.arexpo.com/infra_b/index.htm E-mail: visitor@expolinkexhibitions.com

Sydney Darling Harbour Convention Centre Designbuild Australia Salone della costruzione/Trade fair of the building industry 5/6-8/6 Per informazioni: Internet: www.tsnn.com

+ europaconcorsi

Emirati Arabi Uniti United Arab Emirates Dubai World Trade Centre Hometech 2005 Salone internazionale della casa/International trade fair of products for home 15/5-17/5 Per informazioni: Internet: www.hometechexpo.com

Francia/France Paris Porte de Versailles Batimat 2005 Salone internazionale dell’industria edilizia International trade fair of building industry 7/11-12/11 Per informazioni: Reed Expositions France 70, rue Rivay 92532 Levallois Perret Cedex - France Tel. +33 1 47565000 Fax +33 1 47561440 Internet: www.batimat.com E-mail: info@reedexpo.fr, info@batimat.com

Germania/Germany

India Mumbai Nehru Centre Roof India Salone internazionale delle coperture/International trade fair of roofing systems 19/5-21/5 Per informazioni: Unitech Exhibitions 92/3, 2 Main Road Gandhinagar, Adyar, Chennai, 600020 India Tel. +91 44 24405493 Fax +91 44 24405492 Internet: www.roofindia.com E-mail: unitech@hatway.com

Italia/Italy Carrara Fiera Carraramarmotec Fiera internazionale marmi, macchine e servizi/International trade fair of marble, machines and services 1/6-4/6 Per informazioni: Carrara Marmotec Internazionale Marmi e Macchine Carrara Viale Galileo Galilei 133 54036 Marina di Carrara (MS) Tel. +39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 Internet: www.carraramarmotec.com E-mail: info@carraramarmotec.com

Frankfurt

Milano

Messe Techtextil Salone internazionale del tessile tecnologico International trade fair of technical tissues 7/6-9/6

Fiera Intelshow Salone internazionale dell’elettronica, elettrotecnica, illuminazione, sicurezza, automazione, componenti per elettrodomestici/International trade exhibition for electronics, electrotechnique, lighting, security, automation, components 17/5-21/5

Per informazioni: Messe Frankfurt Ludwig-Erhard-Anlage 1 60327 Frankfurt am Main Tel. +49 69 75750 Fax +49 69 75756950 Internet: www.messefrankfurt.com E-mail: Sylvia Spamer sylvia.spamer@messefrankfurt.com

Giappone/Japan Chiba Makuhari Messe Japan Diy Homecenter Show Salone internazionale della casa/International trade fair of home 25/8-27/8 Per informazioni: Japan Diy Industry Association Shin-Kanda Bldg. 5F, 1-8-5 Kajicho, Chiyoda-ku Tokyo 101-0044 Japan Tel. +81 3 32564475 Fax +81 3 32564457 Internet: www.diy.or.jp

Gran Bretagna/Great Britain London Earls Court 100% Detail Salone internazionale delle innovazioni per l’edilizia International trade fair of innovations in building industry 22/9-25/9 Per informazioni: 100% Detail Internet: www.100percentdetail.co.uk

Per informazioni: Fiera Milano Tech Via Gattamelata 34 20149 Milano Tel. +39 02 3264282 Fax +39 02 3264284 Internet: www.intelshow.com E-mail: intelshow@fieramilanotech.it

Pordenone Fiera Zow 2005 Salone internazionale dei componenti e accessori per l’industria del mobile/International trade fair of components and accessories for the furniture industry 19/10-22/10 Per informazioni: Business International Tel. +39 02 876519 Fax +39 02 8052905 Internet: www.zow.it E-mail: info@zow.it

Venezia Terminal Passeggeri BBCC Salone dei beni culturali e delle attività culturali/Cultural heritage and activities show 2/12-4/12 Per informazioni: Internet: www.veneziafiere.it

Verona Fiera Abitare il Tempo Giornate internazionali dell’arredo International meeting on furniture 15/9-19/9

Per informazioni: Acropoli Viale Mercanzia, Blocco 2B, Galleria A 70 40050 Centergross (BO) Tel. +39 051 864310 Fax +39 051 864313 Internet: www.veronafiere.it/abitareiltempo E-mail: info@acropoli.com

Vicenza Fiera Solar Expo Mostra convegno internazionale delle energie rinnovabili, generazione distribuita, architettura sostenibile/International conference and exhibition of renewable energy, distributed generation, green building 19/5-21/5 Per informazioni: Fiera di Vicenza Internet: www.solarexpo.com

Libano/Lebanon Beirut BIEL-International Exhibition and Leisure Center Project Lebanon 2005 Salone internazionale della tecnologia per l’edilizia, materiali, attrezzature e tecnologie ambientali/International trade fair of construction technology, building materials, equipment and environmental technology 7/6-11/6 Per informazioni: Project Lebanon Fax +961 1 486666 Internet: www.ifpexpo.com E-mail: projectlebanon@ifpexpo.com

Russia Moscow Expocentre Krasnaya Wire, Tube, Sheet Metal Salone internazionale di componenti metalliche/International trade fair of metal components 22/5-26/6 Per informazioni: A.Arvelin International Kauppakartanonkatu 7 A13 Maamerkki, Finland Tel. +358 9 2511110 Fax +358 9 25111150 Internet: www.biztradeshows.com

Center for Architecture and Construction Landscape Architecture-Look from Home Mostra delle nuove tecnologie e materiali per parchi, giardini, cortile/Exhibition of new materials and technologies for yards, children grounds, parks 20/10-24/10 Per informazioni: Centre for Architecture and Construction Str. 2nd Brestskaya Moscow Tel./fax +7 95 2503582 Internet: www.dom6.ru/eng/show/Land.php E-mail: info@dom6.ru

USA New York J.Javits Convention Center ICFF Salone internazionale del mobile contemporanea/International contemporary furniture fair 14/5-17/5 Per informazioni: Internet: www.icff.com

203 l’ARCA 111


in the World

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ARGENTINA

FINLAND

Libreria Concentra ESQ.Arquitecto Montevideo 938 1019 Buenos aires Tel. 011 48142479 libreria@concentra.com.ar

Akateeminen KirjakauppaThe Academic Bookstore P.O.Box 23 SF-00381 Helsinki Tel. 01.1214330

ALBANIA

FRANCE

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AUSTRALIA

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AUSTRIA

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BELGIUM

(l’Arca International) Agence et Messageries de la Presse Rue de la Petite Ile, 1 B-1070 Bruxelles Tel. 02.5251411 Alpha Libraire Universitaire Rue de Termonde, 140/142 B-1083 Bruxelles Tel. 02 4683009 Fax 02 4683712 Office International des Périodiques Kouterveld, 14 B-1831 Diegem Tel. 02.7231282

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BRAZIL

Livraria Leonardo da Vinci Rua Heliopolis 75 Vila Hamburguesa CEP 5318 - 010 Sao Paulo Tel. 011 36410991 Fax 011 36412410

CHILE

Libro’s Soc. Ltda. Av. 11 de Septiembre 2250 Piso 11 OF. 1103 Providencia, Santiago Tel. 02 3342350 Fax 02 3338210

CYPRUS

Hellenic Distribution Agency Cyprus Lemesos Avenue, 204 Latsia P.O. Box 24508 Tel. 2.878500 Fax 2.489131

(l’Arca International) Paris Art Curial 9, avenue Matignon, 75008 Tél. 01 42991617 Fax 01 433592981 Galignani 224 rue de Rivoli, 75041 Cedex 01 Tél. 01 42607607 Fax 01 42860931 La Hune Librairie 170, boulevard Saint-Germain, 75006 Tél. 01 45483585 Fax 01 454444987 L’arbre à lettres 56, Faubourg Saint-Antoine, 75012 Tél. 01 53338323, Fax 01 43420434 Librairie Flammarion Centre Georges Pompidou 26, rue Jacob, 75006 Tél. 01 44781233 Fax 01 42785059 Librairie Le Moniteur 15-17, rue d’Uzès, 75002 Tél. 01 40133380 Fax 01 40136063 Librairie Le Moniteur 7, Place de l’Odéon, 75006 Tél. 01 43254858 Fax 01 40518598

Strasbourg Librairie International Kleber 1, rue des Francs Bourgeois Tél. 03 88157884 Fax 03 88157880 Toulouse Ombres Blanches 50, rue Gambetta Tél. 05 61214494 Fax 05 61230308 Privat 14, rue des Arts Tél. 05 61126420 Fax 05 61215603

GERMANY Buchhandlung L.Werner Turkenstrasse, 30 80333 Munchen Tel. 089 226979 Fax 089 2289167 F. Delbanco (subscriptions) Bessemerstrasse, 3 Postfach 1447 21304 Luneburg Tel. 041 312428-0 Fax 041 31242812 post@delbanco.de

GREAT BRITAIN Central Books 99 Walls Road London E9 5LN Tel. 0044.20.8525.8825 Fax 0044.20.8533.5821 John Wiley & Sons Ltd. Ealing Broadway Centre 4th Fl. International Hse W5 5DB London Tel. 020 83263800 Fax 020 83263801

ISRAEL Steimatzky Group Ltd. Steimatzky House 11 Hakishon Street Bnei-Brak 51114 Tel. 03 5794579 Fax 03 5794567

JAPAN AD. Shoseki Boeki Co. Ltd P.O.Box NO 1114 Osaka 530-91 Maruzen Company Ltd Journal Division 3-10 Nihonbashi 2 Chome Chuo-ku 103-8245 Tokyo Tel. 3 32758591 Fax 3 32750657 journal@maruzen.co.jp Yohan 14-9 Okubo 3-chome, Shinyu-ku, Tokyo 169 Tel. 03 32080181 Fax 03 32090288/32085308

KOREA REPUBLIC MGH Co. Suite 901, Pierson Bd. 89-27 Shin Moon Ro 2Ka.Chong Ro. Seoul 110-062 Tel. 02.7328105 Fax 02.7354028

MALTA Melit Ltd. Censu Bugeja Street P.O.Box 488 La Valletta CMR 01 Tel. 437314

Maison du Livre Italien 54, Rue de Bourgogne F-75007 Paris Tél. 1.47050399 Fax 1.45515313

Rowecom UK Ltd (subscriptions) Cannon House Folkestone, Kent, CT 19 5EE Tel. 0303.850101 Fax 0303.850440

Miller Distributors Miller House Tarxien Road, Airport Way Luqa Tel. 664488 Fax 676799

Bordeaux

GREECE

Libreria Morgana Alberto Zamora 6-B Col. Villa de Coyoacan 04000 Mexico DF Tel./Fax 05 6592050

La Machine à lire 8, rue Parlement Saint-Pierre Tél. 05 56480387 Fax 05 56481683 Librairie réunion des musées nationaux C.A.P.C. Musée d’Art Contemporain 7, rue Ferrère Tél./fax 05 57859147 Lille Le Furet du Nord 11, place Général de Gaulle Tél. 03 20784343 Fax 03 20782342 Lyon Michel Descours 31, rue Auguste Comte Tél. 04 78426567 Fax 04 78372237 Librairie Le Moniteur 125, rue Vendôme, 69006 Tél. 04 72757717 Fax 04 78520216

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