Zootecnica International - Rivista Avicola - edizione italiana - 06 giugno 24

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Mediterranean&Africa Poultry Forum: l’avicoltura si è incontrata a Rimini

Pubblicato il Report ISMEA “Tendenze e dinamiche recenti - Avicoli 2024”

Salute intestinale e funzioni cerebrali: implicazioni negli avicoli

Tramoggette Gió: le originali senza griglia

lo svezzamento

Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gió presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro.

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EDITORIALE

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Le successive generazioni hanno dimostrato un maggiore senso pratico nella vita, ma purtroppo scarsità di punti di riferimento. Negli anni ’90 si pensava che un giovane occupato non fosse propenso a lasciare un lavoro certo per uno incerto.

Negli ultimi decenni, invece, le ricerche rivelano che i giovani sarebbero disposti ad acquisire maggiori conoscenze, studiando e specializzandosi, per cercare di avere più possibilità di scelta. Purtroppo la situazione della moderna società, le crescenti crisi economiche, gli equilibri internazionali di pace molto precari rendono difficile il cammino.

In definitiva, le nuove generazioni confermano le profonde contraddizioni dei nostri tempi.

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SOMMARIO

NUTRIZIONISTICA

Campagna

«Safe2Eat»

2024: rafforzare la posizione dei consumatori europei

Da «EUChooseSafeFood» a «Safe2Eat»: l’EFSA e i suoi partner negli Stati membri dell’UE ritornano con un rinnovato impegno e una maggiore partecipazione in tutta Europa, consentendo ai consumatori di compiere scelte alimentari consapevoli.

Sulla scia del successo ottenuto nei tre anni precedenti, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e i suoi partner negli Stati membri dell’UE hanno avviato la campagna Safe2Eat 2024. Precedentemente nota come #EUChooseSafeFood, la campagna torna con un nuovo nome e un rinnovato impegno al fine di sensibilizzare i cittadini europei su questi temi. Quest’anno la campagna amplia il suo campo d’azione coinvolgendo 18 Paesi, che uniscono le forze per aiutare i consumatori a prendere decisioni informate sui loro alimenti.

Consentire ai consumatori di scegliere consapevolmente

Da una ricerca condotta dall’EFSA nel 2023, in collaborazione con IPSOS, è emerso che quasi il 70% degli europei manifesta un interesse nell’ambito della sicurezza alimentare. Tuttavia circa il 60% ritiene che le informazioni siano troppo tecniche e difficili da capire. Per questo motivo la nuova edizione della campagna mira a comunicare i fondamenti scientifici alla base dei nostri alimenti in modo

chiaro, accurato ma rassicurante e comprensibile. L’obiettivo è di consentire ai cittadini di prendere decisioni informate sul loro consumo alimentare, garantendo sicurezza e salute nelle loro scelte quotidiane.

Con il motto #Safe2EatEU, la campagna continua a incentrare i suoi sforzi sull’educazione dei cittadini in relazione a vari aspetti della sicurezza alimentare, tra cui le malattie di origine alimentare, le tecniche corrette di preparazione del cibo, l’importanza di leggere le etichette alimentari e la promozione di pratiche di riduzione dello spreco alimentare. La campagna evidenzia inoltre l’importanza di una dieta equilibrata, la sicurezza degli integratori alimentari e la necessità di indicazioni sulla salute dei prodotti alimentari scientificamente comprovate. Cerca inoltre di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza degli additivi alimentari e dei nuovi alimenti, nonché sulla presenza di allergeni.

“Ogni giorno in Europa, i cittadini scelgono cosa acquistare e cosa mangiare – ha affermato Bernhard Url, Direttore esecutivo dell’EFSA – considerando vari fattori quali costo, gusto, sostenibilità o origine alimentare. Grazie alle elevate norme dell’UE in materia di sicurezza alimentare, possono avere la certezza che, indipendentemente dalla loro scelta, gli alimenti che acquistano e consumano sono sicuri. La campagna #Safe2EatEU mira a stabilire un collegamento tra la scienza della sicurezza alimentare e il cibo che finisce sulle nostre tavole, consentendo ai consumatori di compiere scelte alimentari consapevoli”.

Per ulteriori informazioni

Con l’avvio della campagna 2024, nei 18 Paesi partecipanti si organizzano iniziative a livello nazionale ed europeo. I cittadini sono invitati a visitare il sito web per informazioni più dettagliate in merito agli argomenti connessi alla sicurezza alimentare

www.efsa.europa.eu/it/safe2eat

Tendenze e prospettive dell’agroalimentare dell’UE

La Commissione europea ha pubblicato lo Short-Term Agricultural Outlook for EU agricultural markets in 2024 sulle prospettive del settore agroalimentare dell’Ue, che riporta una panoramica dettagliata delle ultime tendenze e delle prospettive per ciascuno dei settori agroalimentari trattati.

La produzione avicola europea, nonostante i focolai di Influenza Aviaria ad alta patogenicità (HPAI), ha mostrato una rapida ripresa nel 2023 dopo due anni di calo (+2,3%), grazie soprattutto alla presenza di prezzi più favorevoli. Aumenti significativi si sono registrati in Italia (+10%) e Spagna (+3%), mentre i Paesi Bassi hanno mostrato un calo dell’1,7%.

Al momento, i prezzi dei mangimi sono relativamente bassi e, nonostante i prezzi del pollo da carne più alti, il pollame gode ancora di una buona domanda, e questo potrebbe spingere la produzione avicola dell’Ue verso un ulteriore aumento dell’1,7% nel 2024.

Il consumo pro-capite di carne avicola in Europa è aumentato del 3% nel 2023, trainato da una maggiore disponibilità interna, sia attraverso la produzione e il commercio dell’Ue, sia da prezzi più bassi rispetto ad altre fonti di proteine animali. Dal report della Commissione europea si evince che è previsto un proseguimento della crescita dei consumi di prodotti avicoli anche nel 2024 e, dunque, il consumo pro-capite potrebbe aumentare di un ulteriore 2%, mentre quello di altre carni rimane stabile o diminuisce.

Per quanto riguarda le importazioni totali dell’Ue, si è registrato un aumento del +5,3% nel 2023. L’Ucraina ha visto una crescita delle esportazioni verso l’Ue del 45% (+64.000 tonnellate) e la Thailandia del 13% (+17.000 tonnellate). Le importazioni dal Brasile hanno rallentato nella seconda metà del 2023, con un calo del 4,4%, ma potrebbero tornare a crescere nel 2024.

Le esportazioni dell’Ue nel 2023 hanno registrato una diminuzione del 3,7%, soprattutto a causa della minore competitività, dei focolai di influenza aviaria e della guerra in Ucraina. Tra i mercati in calo ci sono Angola (-44%) e Ucraina (-26%). Mercati come Vietnam (+66%) e Congo (+34%) hanno, invece, registrato aumenti significativi del-

le esportazioni dell’Ue. Nel report viene evidenziato che, se i prezzi interni dovessero rimanere allineati con quelli del 2023, nel 2024 le esportazioni dell’Ue potrebbero subire un ulteriore calo dell’1%.

Per le altre tipologie di carne, viene presentato un quadro variegato. Per la carne bovina, si prevede un ulteriore calo della produzione (-2,3%) a causa della continua ristrutturazione del settore bovino e lattiero-caseario; le importazioni potrebbero aumentare, principalmente a causa del crescente volume di acquisti dal Brasile, e le esportazioni dovrebbero rimanere forti. Ci si aspetta, per il 2024, una diminuzione del consumo pro-capite nell’Ue di carne bovina del -2,8%. La produzione di carne suina nell’Ue potrebbe subire un leggero calo (-0,4%) nel 2024 e un leggero aumento del numero di scrofe (+1,6%) suggerisce l’inizio di una potenziale ripresa del settore. La riduzione della domanda da parte della Cina e di altri Paesi potrebbe far segnare un -4% alle esportazioni, offrendo maggior prodotto sul mercato interno.

Fonte: Commissione europea, Unaitalia

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Aviagen Rustic Gold ottiene l’accreditamento RSPCA

Rustic Gold si unisce alle altre razze a lenta crescita qualificandosi per l’European Chicken Commitment.

Aviagen ® è orgogliosa di annunciare che la linea Rustic Gold™ è stata accreditata per l’uso nell’ambito del rispettato programma di benessere animale RSPCA. Il Rustic Gold è l’ultima aggiunta al portafoglio Rowan Range ® di Aviagen di razze colorate e a crescita lenta ad aver ottenuto l’accreditamento, insieme a Ranger Gold ® e Ranger Classic ® precedentemente approvate. Con un mix di piumaggio marrone e bianco, il Rustic Gold a crescita lenta offre un equilibrio tra benessere e prestazioni eccezionali, combinato con una forte efficienza alimentare. Per essere accettate secondo lo standard ampiamente riconosciuto RSPCA Assured, le razze di polli vengono valutate da un’organizzazione indipendente, che valuta vari tratti per garantire i massimi risultati in termini di benessere.

‘Breeding

for Welfare and Sustainability’

Il Direttore europeo di ricerca e sviluppo di Aviagen, Brendan Duggan, spiega: “Sia le nostre razze convenzionali che quelle a crescita lenta sono selezionate per caratteristiche di salute, benessere e sostenibilità come parte del nostro approccio di selezione bilanciato. Aviagen continua a lavorare a stretto contatto con RSPCA e altre organizzazioni in tutta Europa, mentre continuiamo a migliorare il benessere di tutta la nostra scelta di razze”.

Importanza per il mercato britannico ed europeo

L’approvazione della RSPCA ha un grande significato, non solo per il Regno Unito, ma anche per il più ampio mercato europeo. Con l’accreditamento RSPCA, il Rustic Gold si unisce al Ranger Gold e al Ranger Classic nel programma European Chicken Commitment (ECC) come risultato dell’eccezionale benessere della razza.

Scelta della razza

Aviagen dispone di una vasta gamma di razze per offrire ai clienti la scelta giusta in base ai mercati in cui operano. Il Presidente europeo di Aviagen, Patrick Claeys, commenta: “Siamo lieti che il Rustic Gold venga riconosciuto all’interno dello standard RSPCA Assured. Oltre agli eccellenti risultati in termini di benessere, questa razza approvata dall’ECC fornisce anche un’opzione economicamente valida per il mercato a crescita lenta, con vantaggi in termini di resa di carne ed efficienza alimentare.”

Riconoscere lo sviluppo della razza

Kate Parkes, esperta di benessere dei polli RSPCA, ha dichiarato: “Siamo lieti che Aviagen si impegni per un maggiore benessere degli animali sviluppando una gamma di razze adatte all’uso all’interno del programma RSPCA Assured. Lo sviluppo del Rustic Gold significa che più polli sono in grado di vivere una vita migliore e più sana e questo avvantaggia anche l’industria, offrendo ai produttori e ai consumatori una scelta più ampia. Sappiamo che c’è una richiesta da parte dei consumatori per questo tipo di prodotti, quindi speriamo che questo passo significhi che ancora più persone possano scegliere di acquistare pollo con un benessere più elevato”.

ProAct 360™, la proteasi lanciata da dsm-firmenich sul mercato europeo

Dal 26 marzo in Europa è disponibile l’unica proteasi di seconda generazione sul mercato.

ProAct 360™, una proteasi di nuova generazione, è disponibile dal 26 marzo scorso con il codice UE additivo per mangimi 4a43 per l’uso come additivo per mangimi destinati a tutte le specie avicole da ingrasso, allevate per la produzione di uova e allevate per la riproduzione. In un mercato volatile che deve far fronte agli elevati prezzi delle materie prime, la necessità di soluzioni nutrizionali come le proteasi oggi è più grande che mai. Le proteine sono uno dei nutrienti più costosi nell’alimentazione di un animale, ma sono essenziali per la crescita. Con l’aumento della domanda di fonti proteiche, si prevede che il prezzo continuerà a salire. Per migliorare l’utilizzo delle proteine e quindi ridurre il costo del mangime e l’impatto ambientale, è possibile aggiungere alla dieta una proteasi. Per un’efficienza ottimale, dsm-firmenich offre ProAct 360™, l’unica

proteasi di seconda generazione sul mercato, sviluppata e ottimizzata specificatamente per i mangimi. ProAct 360™ va oltre una proteasi standard offrendo una degradazione proteica più rapida, una maggiore digeribilità di tutti gli aminoacidi e una migliore degradazione dei fattori antinutrizionali, portando a una migliore conversione del mangime e a risparmi sui costi grazie a una digestione più efficiente delle proteine del mangime.

ProAct 360™ riduce inoltre le emissioni di azoto e ammoniaca, aggiungendo la sostenibilità come ulteriore vantag gio di questa proteasi di seconda generazione.

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Mediterranean&Africa Poultry Forum: l’avicoltura

si è incontrata a Rimini

Benessere animale e tecnologie a supporto, competitività della filiera e proposte di sviluppo, focus internazionale con i Paesi africani e convegnistica scientifica si sono alternati nella tre giorni a Rimini, che si è svolta in contemporanea a Macfrut.

Promosso da Fieravicola in collaborazione con Assoavi e Unaitalia, il Poultry Forum 2024 ha proposto 3 giorni di incontri e convegni con l’obiettivo di analizzare il settore alle prese con scenari in continua evoluzione. Caratterizzato da uno specifico focus internazionale sull’Africa e il Mediterraneo, l’appuntamento si è confermato come un’importante occasione di dialogo con le istituzioni e gli stakeholder, rafforzando così in modo sistematico il networking con l’intera filiera.

“Il Poultry Forum è un appuntamento internazionale che si organizza negli anni in cui non si tiene Fieravicola, fiera biennale, e consente di mantenere un contatto continuativo con il settore e con le istituzioni”, ha dichiarato in occasione dell’inaugurazione il presidente di Fieravicola Renzo Piraccini.

Anche Lara Sanfrancesco, direttore di Unaitalia, ha ribadito che l’evento rappresenta per il settore avicolo italiano “un importante momento di approfondimento e

©Mirco Ricci
Da sinistra: Stefano Gagliardi, direttore di Assoavi, Renzo Piraccini, presidente di Fieravicola, e Lara Sanfrancesco, direttore di Unaitalia

condivisione con gli operatori e gli stakeholder di riferimento”, che serve per riflettere insieme “sulla situazione e sulle prospettive del mercato, sulle sfide più importanti all’orizzonte sul fronte dell’innovazione e della regolamentazione di settore, oltre che sui possibili sbocchi nell’area mediterranea. Le nostre filiere sono pronte a confrontarsi con esperti e istituzioni per confermare il proprio ruolo centrale nel sistema agroalimentare italiano, con l’impegno nel continuare a investire in sostenibilità e a fornire ai consumatori carni bianche e uova di alta qualità, indispensabili per una dieta nutriente, equilibrata e accessibile”.

“L’avicoltura italiana – ha sottolineato Stefano Gagliardi, coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Fieravicola e direttore di Assoavi – ha lavorato moltissimo negli ultimi anni per affrontare le sfide della sostenibilità e del benessere animale e oggi è in grado di offrire al consumatore prodotti diversi sulla base della differenziazione dei sistemi produttivi e delle linee di allevamento. Ma il concetto di sostenibilità non va declinato solo dal punto di vista del rispetto ambientale o etico: occorre considerare anche l’aspetto economico e sociale”.

8 maggio, la presentazione del rapporto ISMEA

Ad aprire i lavori dell’Africa&Mediterranean Poultry Forum & B2B è stata l’8 maggio la presentazione da parte di Fabio Del Bravo dello studio Ismea sulle tendenze del

comparto avicolo. Nel 2023 la produzione di carne avicola in Italia è tornata ad allinearsi ai livelli precedenti, con un incremento del 9,9% sul 2022, anno in cui era scesa al di sotto di quasi il 12% sul 2021, toccando il livello minimo degli ultimi dieci anni. L’Italia si posiziona così al quinto posto in Europa con una quota del 10%, in un quadro internazionale che vede anche la produzione europea di carni avicole tornare ad aumentare. Aumentano anche

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Antonio Forlini, presidente di Unaitalia

i consumi medi pro-capite, favoriti in parte da lievi ridimensionamenti dei prezzi. Si stima che ogni italiano abbia mangiato in media 21,4 kg di carne avicola nel 2023, quindi ben 1,2 kg in più (+5,9%) rispetto al 2022. Tra le carni, quelle bianche si confermano quindi le più consumate e amate dagli italiani. Diminuisce l’import e cresce l’export, migliorano di conseguenza sia il saldo della bilancia commerciale che il tasso di autoapprovvigionamento che passa dal 102% del 2022 al 106% del 2023.

“Nell’ultima annata, la crisi economica ha spinto le famiglie verso l’acquisto di uova, favorite dal basso costo rispetto all’apporto proteico e dalla versatilità di utilizzo”, ha commentato Gianluca Bagnara, presidente di Assoavi. “Questo si è poi combinato con un rientro del costo delle materie prime per la mangimistica. Questi fattori hanno segnato un buon momento per il settore. L’orizzonte della seconda metà 2024 e 2025 non è però sereno: le scelte geopolitiche internazionali stanno favorendo l’importazione di uova dall’Ucraina a basso costo e senza il livello di controlli che abbiamo dentro l’Unione europea. Occorre riaccendere l’attenzione verso le

materie prime agricole per la mangimistica: variabilità climatica, scorte contenute e speculazioni finanziarie collegate agli scenari geopolitici potrebbero creare problemi per i costi di allevamento in Europa”.

“L’avicoltura italiana si conferma un settore strategico per il Paese che vede produzione, consumi ed export in crescita anche nel 2023 e un ritorno all’autosufficienza con un tasso di autoapprovvigionamento del 106%”, ha dichiarato Antonio Forlini, presidente di Unaitalia. “Non si ferma la passione per le carni bianche, le più amate dagli italiani e fondamentali per una dieta nutriente e equilibrata, con i consumi che si attestano a 21,4 kg pro-capite e gli acquisti che crescono del 4,6% a volume. Una passione che coinvolge anche l’estero, con l’export in crescita del 29%, grazie alla competitività del nostro comparto. In un contesto sempre più in evoluzione sarà fondamentale coniugare innovazione e sviluppo con benessere animale, sostenibilità ambientale ed economica, mettendo però sempre al centro l’attenzione al consumatore che ci chiede di garantire un prodotto 100% italiano, eccellente ma anche economicamente accessibile”.

9 maggio, due convegni

Il giorno successivo si sono svolti due convegni, quello della mattina su “Tecnologia e innovazione come fattori chiave per affrontare le sfide in atto. Esperienze e prospettive su sessaggio in ovo, vaccinazione e assicurazioni”, quello del pomeriggio incentrato sull’Africa e i Paesi del Mediterraneo e sulle prospettive dell’avicoltura africana.

Nel corso della mattina è stato approfondito il ruolo della tecnologia e dell’innovazione, fattori chiave per affrontare le sfide in atto in termini di benessere animale e sicurezza: tra le tematiche anche le prospettive del sessaggio in ovo e delle vaccinazioni.

La seconda parte della giornata ha visto protagoniste le tematiche internazionali con un focus specifico sullo sviluppo del settore avicolo in Africa, con approfondimenti sul settore in Egitto, in Tunisia e in Senegal.

10 maggio, dedicato agli aspetti tecnici

Il terzo giorno, venerdì 10 maggio, è stato dedicato alla convegnistica focalizzata su aspetti più propriamente tecnico-scientifici con un focus sull’avicunicoltura italiana che ha visto la partecipazione di esperti da tutto il mondo, in collaborazione con le associazioni scientifiche di settore WPSA (World’s Poultry Science Association), SIPA (Società italiana di Patologia Aviaria) e ASIC (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura). In questa sessione c’è stato anche un aggiornamento sugli sviluppi del progetto europeo Broilernet a cura di Unaitalia.

Un momento della presentazione dello studio Ismea

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VUELA, il sistema di ventilazione che supera i sistemi convenzionali

TPI-Polytechniek, azienda leader a livello globale nel settore delle soluzioni di ventilazione per il settore agricolo e industriale, ha lanciato la sua ultima innovazione: la valvola di ventilazione VUELA.

La vasta gamma di soluzioni per la ventilazione di TPIPolytechniek, tra cui valvole di precisione e camini, è progettata per soddisfare le esigenze specifiche di ogni struttura, garantendo prestazioni ottimali, efficienza energetica e lunga durata. In questa intervista Loïc van der Heijden, Managing Director TPI-Polytechniek, ci parla delle caratteristiche e dei vantaggi della nuova soluzione di ventilazione.

Mr. van der Heijden, la qualità dell’aria all’interno dei capannoni sta diventando sempre più importante anche nel settore avicolo: può dirci come TPIPolytechniek è arrivata a fissare questo nuovo standard nel campo della ventilazione?

Loïc van der Heijden – In TPI-Polytechniek ci siamo sempre impegnati a far progredire la tecnologia per la gestione dell’aria in modo da soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti. Riconoscendo la crescente importanza della qualità dell’aria interna, in particolare in settori quali l’allevamento avicolo, abbiamo intrapreso un viaggio per sviluppare una soluzione di ventilazione che soddisfacesse le esigenze attuali e future in questo campo. Il risultato è VUELA, un’innovativa valvola di ventilazione progettata per ottimizzare come mai prima d’ora il flusso d’aria all’interno dei capannoni.

“In TPI-Polytechniek ci siamo sempre impegnati a far progredire la tecnologia per la gestione dell’aria in modo da soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti. Riconoscendo la crescente importanza della qualità dell’aria interna, in particolare in settori quali l’allevamento avicolo, abbiamo intrapreso un viaggio per sviluppare una soluzione di ventilazione che soddisfacesse le esigenze attuali e future in questo campo. Il risultato è VUELA, un’innovativa valvola di ventilazione progettata per ottimizzare come mai prima d’ora il flusso d’aria”

– Loïc van der Heijden

VUELA è stata dunque progettata per ottimizzare il flusso dell’aria nei capannoni: può spiegarci il suo funzionamento?

Loïc van der Heijden – VUELA dispone di un’esclusiva valvola interna a V che guida l’aria in modo ottimale in qualsiasi condizione. Questo design innovativo assicura che i getti d’aria penetrino in profondità nell’impianto, garantendone una distribuzione uniforme ed efficace, migliorando in modo significativo la qualità dell’aria interna, creando un ambiente più salubre per il pollame. Inoltre, ottimizzando la ventilazione, VUELA aiuta a regolare i livelli di temperatura e di umidità, migliorando il benessere e la produttività degli animali. Per gli allevatori tutto questo si traduce in un maggior controllo sulla gestione dell’ambiente e in rese potenzialmente migliori.

Loïc van der Heijden, Managing Director TPI-Polytechniek

Parliamo un po’ di prestazioni. VUELA garantisce una distribuzione dell’aria profonda ed efficace: quali sono gli intervalli di capacità?

Loïc van der Heijden – VUELA offre una notevole versatilità nel controllo della ventilazione: essa varia da una capacità minima di m3/h a 20 Pa (apertura minima) a un massimo di 2220 m3/h a 20 Pa (apertura massima). Questa estrema versatilità consente agli allevatori di regolare con precisione il flusso d’aria in base alle loro specifiche esigenze, sia che si tratti di mantenere condizioni ottimali per la salute degli animali, sia che desiderino migliorare l’efficienza energetica delle strutture.

Quali sono le differenze tra la serie originale 145 e la valvola di ventilazione VUELA? Il passaggio dall’una all’altra avviene facilmente?

Loïc van der Heijden – VUELA rappresenta un notevole passo avanti rispetto alla serie originale 145 in termini di capacità, efficienza, durata e facilità d’uso. Il nuovo design ot-

timizza il flusso d’aria; inoltre, grazie alle dimensioni identiche a quelle della serie originale 145, VUELA è specificamente progettata per una facile sostituzione, senza la necessità di effettuare regolazioni. Questa facilità di sostituzione, combinata con prestazioni superiori, rende VUELA una scelta perfetta per le strutture che vogliono aggiornare i propri sistemi di ventilazione con tempi di inattività minimi e con il massimo beneficio.

Angoli di apertura minimi - Il design di VUELA, con la caratteristica valvola a V, consente di ottenere ottimi risultati anche con angoli di apertura molto ridotti, mantenendo il miglior flusso d’aria possibile all’interno del capannone. La capacità minima di 112 m3/h a 20 Pa, ottenuta con un’apertura minima di 7°, è fondamentale per mantenere la qualità dell’aria e una buona efficienza energetica, soprattutto in ambienti che richiedono un preciso controllo della ventilazione nei periodi più freddi.

Angoli di apertura massimi - Con un angolo di apertura completo a 90°, VUELA raggiunge la sua massima capacità di 2220 m3/h a 20 Pa. Questo miglioramento della capacità del flusso d’aria rispetto alla serie originale 145 dimostra non solo le prestazioni superiori di VUELA, ma anche la sua capacità di fornire volumi d’aria molto maggiori in maniera più efficace.

Le prestazioni avanzate di VUELA con impostazioni di apertura minima e massima assicurano una migliore distribuzione dell’aria e un controllo della temperatura nelle più disparate condizioni climatiche. Questa adattabilità è particolarmente utile in strutture che presentano diverse esigenze ambientali e garantisce

una qualità dell’aria e un consumo energetico ottimali, senza la necessità di costanti regolazioni.

Sostituzione del sistema 145-VFG con VUELA senza problemi

VUELA è stata appositamente progettata per sostituire con facilità il sistema 145-VFG, rendendo semplice e agevole il passaggio verso una ventilazione più efficiente.

Cosa ci può dire dell’installazione e della manutenzione?

Loïc van der Heijden – Sia l’installazione che la manutenzione di VUELA sono semplici. Dotata dei più moderni accessori e guarnizioni, inclusa una nuova resistente puleggia in ABS, VUELA è costruita per durare. Resiste agli agenti chimici e alle alte pressioni della pulizia, rendendo la manutenzione comoda e agevole. Inoltre, il suo design garantisce un facile montaggio, riducendo i tempi di sospensione delle attività e i costi associati alla manutenzione del sistema di ventilazione.

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Report Ismea a cura di Paola Parmigiani

Responsabile

Fabio Del Bravo

Coordinamento tecnico

Maria Nucera

Pubblicato il Report Ismea “Tendenze e dinamiche recentiAvicoli 2024”

Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ha pubblicato l’ultimo rapporto sulle tendenze dell’avicoltura italiana ed europea, che è stato presentato da Fabio Del Bravo nel corso della prima giornata del Mediterranean&Poultry Forum a Rimini.

Dopo la costante crescita nel decennio 2010-2020 e il ripiegamento negli anni 2021 e 2022, la produzione avicola europea nel 2023 è tornata ad aumentare. Anche in Italia la produzione è aumentata (+9,9%), dopo un 2022 eccezionalmente negativo a causa dei problemi legati all’Influenza Aviaria: si sono ridotte le importazioni di carni (-22%) e sono aumentate le esportazioni (+29%), con un tasso di autoapprovvigionamento del 106%. La situazione dei prezzi invece è peggiorata, con un valore in febbraio che ha raggiunto il livello più basso degli ultimi tre anni (1,06 €/Kg), scendendo al di sotto di quelli che sono i costi di produzione (stimati a 1,03 €/Kg esclusi gli ammortamenti). Vediamo in sintesi quanto riportato nel documento Ismea, curato da Paola Parmigiani.

La produzione europea torna a crescere

La produzione europea di carni avicole nel 2023 è tornata ai livelli pre-Covid: i circa 11,4 milioni di tonnellate prodotte garantiscono all’UE la totale autosufficienza, con un grado di autoapprovvigionamento del 108% che le permette così di confermare la posizione di esportatore netto (Figura 1).

Dopo USA, Brasile e Cina, l’Europa è il quarto produttore mondiale ed è uno dei principali player commerciali a livello globale sia come esportatore che come importatore. Le esportazioni riguardano generalmente referenze di scarso pregio, mentre le importazioni sono prevalentemente rappresentate da tagli pregiati, generalmente petti.

La produzione di carni avicole nel decennio è cresciuta del 24% grazie all’incremento delle produzioni nell’Europa orientale: i Paesi che hanno evidenziato i maggiori incrementi sono Polonia e Romania, ma anche la Spagna, nonostante si possa considerare un mercato “maturo”, ha visto la propria produzione crescere. L’Italia si posiziona al

quinto posto con una quota del 10% e una produzione che è cresciuta negli ultimi anni a ritmi meno sostenuti, a causa di un mercato interno già saturo, che ha piuttosto puntato su innovazione, differenziazione e miglioramento degli standard qualitativi degli allevamenti e delle carni.

Situazione produttiva in Italia

In Italia nel 2023 torna nella norma il patrimonio avicolo e aumenta la produzione: al 31 dicembre negli allevamenti italiani erano presenti 146,9 milioni di volatili domestici in oltre 6.800 aziende di tipo professionale (ossia con oltre 250 capi). Lo scorso anno sono stati allevati in ambito nazionale circa 560 milioni di polli, oltre 41 milioni di galline ovaiole e quasi 25 milioni di tacchini. A livello territoriale si conferma la concentrazione dei capi in tre regioni: Veneto (dove è allevato il 31% degli avicoli italiani), Lombardia ed Emilia-Romagna. Le consistenze a dicembre 2023 evidenziano su base annua un incremento del 7% per le galline ovaiole (oltre 54 milioni di capi) e una flessione del 2,6% per i polli (oltre 73 milioni di capi).

Il bilancio di approvvigionamento

Nel 2023 la produzione di carne avicola è aumentata del 9,9% rispetto al 2022: si sono ridotte le importazioni (-22%, pari a 30.000 tonnellate) e sono aumentate le importazioni (+29%, pari a quasi 30.000 tonnellate). Aumentano le disponibilità interne e anche i consumi medi pro capite, favoriti in parte da lievi ridimensionamenti dei prezzi.

Si stima che ogni italiano abbia mangiato in media 21,4 kg di carne avicola nel 2023, quindi ben 1,2 Kg in più rispetto al 2022, con un incremento calcolato del 5,9%. Dopo un anno difficile, il settore delle carni avicole torna quindi a posizionarsi tra la prime tre filiere nazionali per grado di autosufficienza, dopo vino e frutta.

Evoluzione dei prezzi e dei costi nel 2023 e nei primi mesi 2024

Secondo i dati riportati da ISMEA, se dal lato della produzione la situazione nel 2023 sembra esser stata una buona annata, altrettanto non può dirsi per il livello dei prezzi medi in allevamento, che hanno oscillato tra 1,35 e 1,57 €/kg peso vivo, registrando una perdita del 12% rispetto all’anno precedente. La situazione è inoltre peggiorata nei primi mesi del 2024, con un esordio a 1,20 €/Kg che è proseguito nel mese di febbraio con il livello più basso degli ultimi tre anni, attestandosi mediamente a 1,06 €/Kg, scendendo quindi al di sotto di quelli che sono stimati i costi di produzione (1,03 €/Kg esclusi gli ammortamenti). Solo a marzo, lo smaltimento delle scorte accumu-

Dinamica della produzione europea di carni avicole nel periodo
Figura 1 – Fonte: Elaborazione Ismea su dati Eurostat.

latesi nei mesi precedenti e la più misurata offerta hanno permesso ai corsi del vivo di realizzare un lieve recupero dei valori, che tornano così a coprire i costi di esercizio attestandosi a 1,10 €/kg, valore che si conferma anche nel mese di aprile.

Anche per il tacchino si registra a inizio 2024 una situazione di eccesso di offerta, anche se meno importante rispetto al terzo trimestre 2023: in ogni caso risultano essere stati programmati numeri superiori a quelli che i consumi domestici del periodo sono in grado di assorbire. Conseguentemente ci sono state difficoltà a ridurre le scorte in allevamento e i pesi del vivo al carico sono stati sopra la norma. I prezzi in allevamento, dopo un esordio poco brillante, (1,64€/Kg a gennaio) hanno continuato a scendere nei mesi di febbraio, marzo e aprile, attestandosi mediamente di poco sotto 1,58 €/Kg, il prezzo più basso negli ultimi due anni (Figura 2).

L’indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione nel 2023 ha proseguito la dinamica crescente iniziata nel 2022 e, malgrado il lieve ridimensionamento dei prezzi degli energetici e il graduale smorzamento della fiammata dei mangimi, è rimasto su livelli elevati per tutto il corso dell’anno, protraendosi senza variazioni fino al primo trimestre 2024 (valore 152 punti a febbraio 2024). In particolare, il prezzo del mais dopo la fiammata di gennaio 2022 (effetto della guerra Ucraina-Russia) ha intrapreso una lenta e graduale fase discendente fino ad arrivare, nella primavera 2023, ad allinearsi ai livelli pre-conflitto. A partire dal quarto trimestre 2023 i prezzi del mais sono tornati su livelli prossimi a quelli inizio 2021, scendendo a marzo 2024

su livelli addirittura inferiori a quelli del precedente triennio. Pertanto, i costi di produzione stanno registrando un lento e graduale ridimensionamento, cui contribuirà anche la flessione dei prezzi degli energetici. Diversa la situazione sul fronte dei prezzi riconosciuti agli allevatori all’uscita dei capi dall’allevamento: a partire dal secondo semestre 2023, il relativo indice ha cominciato a scendere rapidamente, fino ad attestarsi nel mese di febbraio sul valore di 107 punti (era a 162 punti due anni prima, nel febbraio del 2022).

Scambi con l’estero

Nel 2023 il saldo della bilancia commerciale del settore avicolo è tornato positivo. I volumi di carni avicole esportati nel 2023, pur essendo superiori di circa 36.000 tonnellate a quelli del 2022, sono allineati alla media delle precedenti annate del quinquennio. Le importazioni in volume, pur ridimensionandosi rispetto a quelle del 2022, restano invece su livelli superiori alla media di quelle degli ultimi cinque anni. Il mercato, malgrado la completa au-

tosufficienza, ha fatto più ricorso a carni avicole estere, offerte a prezzi competitivi.

Nel 2023 le importazioni di carni avicole sono in flessione da tutti i Paesi fornitori, ma rispetto al 2021 si rilevano incrementi importanti dalla Polonia (+81%), da cui proviene circa un quinto delle attuali importazioni. Bene la Germania, nostro principale fornitore con una quota del 28%, anche se gli arrivi di carne sono in leggera contrazione (-20% nel 2023 rispetto al 2022 e -5% rispetto al 2021), e i Paesi Bassi, nostri principali fornitori di carni congelate. Al quarto posto la Grecia, con forniture in evidente flessione nel 2023 (-40%), seguita dalla Spagna, da cui proviene la maggior parte delle carni di tacchino importate. La Francia, al sesto posto nella classifica, è il principale fornitore di carni di anatra e di oca.

Acquisti domestici

Tra le carni fresche, le avicole sono quelle che hanno mostrato la miglior performance nell’arco dell’ultimo

Figura 2 – Fonte: Rete di rilevazione Ismea.

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Dinamica degli acquisti domestici nel quinquennio 2019-2023 (volumi in tonnellate)

quinquennio (Figura 3): il consumo medio pro capite ha superato nell’ultimo anno i 21,4 Kg contro i 16,1 Kg delle carni bovine e gli 11,5 Kg delle carni fresche suine. L’indice di penetrazione nelle famiglie è del 93% contro l’89% per le carni bovine e l’81% per le suine. I volumi venduti nel 2023 rispetto a quelli del 2019 sono aumentati del 14,3% e il prezzo medio del prodotto venduto è aumentato del 24%.

Nello specifico, i consumi domestici di carni avicole hanno mostrato un incremento dei volumi nel 2023 rispetto al 2022 del 4,6% che, accompagnato all’aumento dei prezzi, ha portato a +6,8% la spesa delle famiglie per questa referenza.

Se nel 2022 a trainare il comparto erano state le carni elaborate (+2,8% i volumi vs 2021), nel 2023 tornano ad essere apprezzati i tagli classici, per i quali l’incremento dei volumi è del 13,4% a fronte di una crescita meno importante degli elaborati: 8,1%. La differenza tra i prezzi medi delle due tipologie di referenza si assottiglia grazie a una crescita più sostenuta per i vari tagli del pollo rispetto alle carni elaborate. Nel primo trimestre 2024 le carni

SUINE

elaborate continuano a perdere appeal flettendo in volume un ulteriore 7,9% rispetto all’analogo trimestre 2023.

I prezzi medi delle diverse referenze, nel primo trimestre 2024, hanno segnato ridimensionamenti di diversa entità che hanno interessato soprattutto i petti, mentre ha tenuto il prezzo del pollo a busto, che è tornato a rivalutarsi. I prezzi degli altri tagli (cosce, sovracosce e ali), pur vedendo leggermente ridimensionato il loro valore nel primo trimestre 2024, si attestano comunque su livelli superiori rispetto alla media del triennio precedente.

Prospettive

Il Report Ismea si conclude con un’analisi delle prospettive per il 2024, con previsioni moderatamente positive per il mercato mondiale del pollame, nel quale la produzione italiana potrebbe aumentare di un ulteriore 0,9% (EU Poultry forecast European Commission). Considerato il calo previsto nei mercati delle carni suine e bovine, si prevede che il pollame sarà la proteina in più ra-

pida crescita nel mercato mondiale delle proteine animali, nonostante i problemi affrontati dal settore negli ultimi anni, funestati da numerosi focolai di Influenza Aviaria ad alta patogenicità (HPAI).

Per quanto riguarda i problemi che dovrà affrontare il comparto, Ismea prevede ancora costi relativamente elevati e potenziale volatilità: i costi dei mangimi diminuiranno, ma le questioni geopolitiche globali e i rischi meteorologici potrebbero influenzarli, così come potrebbero incidere su prezzi di petrolio e gas.

Infine, una nota sui destinatari dei prodotti avicoli: il consumatore vuole avere prova del fatto che gli alimenti sono prodotti in modo etico, nel rispetto del benessere animale e dell’ambiente, garantendo la sicurezza dei lavoratori e un commercio equo. Per far sì che il settore avicolo evolva e continui a essere vincente, quindi, diventa necessario adottare e comunicare una gestione responsabile e attenta a queste problematiche lungo tutta la catena produttiva.

Ismea - Tendenze e dinamiche recenti - Avicoli, maggio 2024

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Figura 3 – Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Nielsen IQ Consumer Panel

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Salute intestinale e funzioni cerebrali: implicazioni negli avicoli

La salute del microbiota intestinale supporta la salute e le funzioni del cervello e previene problemi sia fisici che mentali. I segnali che derivano dal microbiota intestinale, infatti, possono influenzare le funzioni del cervello tramite l’asse microbiota-intestino-cervello, promuovendo il benessere negli avicoli, la loro salute e le performance.

FOCUS

Comunicazione tra microbiota, intestino e cervello

Il microbiota intestinale aiuta a digerire alimenti complessi, come le fibre (altrimenti indigeribili per l’ospite), trasformandoli in nutrienti di più facile assorbimento, che passano poi la parete intestinale. Oltre a contribuire alla scissione dei nutrienti, il microbioma intestinale produce anche metaboliti essenziali (come le vitamine) e composti necessari a un corretto funzionamento. Tali metaboliti supportano la salute fisica e nuove ricerche suggeriscono che l’attività batterica nel tratto gastrointestinale rilascia anche metaboliti che sono attivi biologicamente nel cervello. A seguito della digestione, peptidi e acidi grassi a catena corta, prodotti dai batteri gastrointestinali, possono modulare l’attività del tratto digerente, del sistema immunitario e anche le funzioni cerebrali. Nel cervello, i prodotti di questi batteri benefici possono influenzare il comportamento dell’ospite, portando a un miglioramento delle performance, aumentando i livelli di attività, di resistenza del sistema immunitario allo stress e migliorando anche le emozioni legate al benessere.

Nel corso della digestione e della fermentazione, i polli possono assorbire questi metaboliti prodotti dal microbiota nell’intestino, che vengono poi trasportati al cervello. Una volta lì, grazie alle loro dimensioni limitate, riescono a passare la barriera ematica cerebrale e a supportare un corretto funzionamento del cervello. Ad esempio, nelle diverse regioni cerebrali i metaboliti prodotti dal microbiota possono modulare la percezione dello stress, influenzare i livelli di attività e regolare il comportamento alimentare. Di conseguenza, i segnali del microbioma intestinale possono regolare positivamente le funzioni corporee, mediando la comunicazione tra tratto gastrointestinale e cervello.

Questa comunicazione tra microbioma, intestino e cervello avviene come un unico ambiente complesso, che integra il ruolo del microbioma intestinale, dei metaboliti di origine batterica da esso prodotti e il funzionamento dei neuroni. Certamente i metaboliti di derivazione batterica regolano una complessa cascata fisiologica, che include il controllo ormonale e l’attività neuronale a livello del sistema nervoso centrale. In questo ambito, i peptidi e gli acidi grassi a corta catena (acido acetico e butirrico), prodotti dai batteri intestinali, sono segnali chiave nella via tra intestino e cervello, in grado di prevenire problemi e malfunzionamenti neurologici.

“I consumatori richiedono un miglioramento degli standard per gli avicoli, per migliorarne la salute e il benessere, senza compromettere la sanità degli alimenti. A tal fine, l’aggiunta alla dieta di probiotici porta nuove soluzioni per soddisfare queste richieste, migliorando la comunicazione microbiota-intestino-cervello.”

Implicazioni per l’industria avicola

I consumatori richiedono un miglioramento degli standard per gli avicoli, per migliorarne la salute e il benessere, senza compromettere la sanità degli alimenti. A tal fine, l’aggiunta alla dieta di probiotici porta nuove soluzioni per soddisfare queste richieste, migliorando la comunicazione microbiota-intestino-cervello. Ad esempio, i problemi principali legati a salute e benessere nei polli sono associati a un peso corporeo eccessivo e a bassi livelli di attività (con lesioni plantari, vesciche sternali e problemi di gambe). In questo caso, una connessione ben funzionante tra intestino e cervello può influenzare i livelli di attività del pollo e prevenire i problemi legati a eccessiva inattività.

Questi nuovi rilevamenti indicano che l’asse intestinocervello può essere usato a fini terapeutici per trattare problemi comportamentali, supportare sanità fisica e mentale, migliorare la resilienza verso lo stress e contribuire al benessere globale del pollo nel corso della produzione. Ad esempio, il butirrato prodotto dal microbioma nell’intestino promuove la resistenza allo stress e mitiga i problemi che ne derivano, diminuendo l’attivazione fisiologica delle risposte allo stress a livello cerebrale. Inoltre, l’interazione tra microbiota sano e tratto gastrointestinale rafforza la risposta immunitaria e le sue attività verso altri patogeni.

Sviluppare una buona comunicazione tra microbiota, intestino e cervello, può, quindi, fornire nuovi strumenti per implementare la resilienza verso lo stress e ottenere un sistema immunitario più attivo nel pollo. Se un buon microbioma stimola la salute, benessere e performance, al contrario, un microbioma poco sviluppato aumenta i problemi di salute e benessere, con basse performance, dovute prevalentemente a una minore motivazione ad alimentarsi, derivante da un intestino malato e poco funzionante. Inoltre, un microbioma poco sano comporta problemi alimentari e malattie trasmesse con gli alimenti, come Salmonella e Campylobacter

Nelle ovaiole i segnali dal microbiota al cervello possono ridurre la percezione dello stress e del comportamento nervoso del gruppo in condizioni stressanti, con benefici sulla produzione, con maggiore persistenza in deposizione, ridotto rischio di beccaggio delle piume e migliore efficienza alimentare. L’aggiunta di probiotici nella dieta, se si usano le specie giuste, ha mostrato un miglioramento del comportamento alimentare, una riduzione del beccaggio grave delle penne e una diminuzione della risposta allo stress in condizioni problematiche.

Se i metaboliti prodotti dai batteri per sé (come aggiunta alla dieta) siano capaci di supportare l’asse tra intestino e cervello è ancora da dimostrare. I risultati scientifici suggeriscono che l’aggiunta di probiotici sia capace di migliorare la comunicazione tra intestino e cervello nei polli allevati. I due principali problemi legati all’aggiunta di probiotici sono: 1) riuscire a superare la resistenza dell’ospite alla loro colonizzazione; 2) determinare il corretto dosaggio, durata e tipo di ceppo, per ottenere lo specifico risultato nell’ospite. Per evitare una resistenza alla colonizzazione, il momento immediatamente successivo alla schiusa è ideale per somministrare i probiotici, visto che i pulcini in quel momento sono privi di un proprio microbiota. Questa pratica è dunque ideale per stabilire batteri benefici nel tratto intestinale il più presto possibile ed evitare così che il pulcino appena schiuso venga colonizzato da patogeni ambientali o presenti nel mangime. Una volta stabilitosi, il microbioma sano agisce poi come barriera verso i batteri patogeni. Anche dopo questa prima somministrazione, sarebbe buona pratica, di tanto in tanto, somministrare nuovamente probiotici, per garantire nel tempo il loro tasso di sopravvivenza nell’ospite.

Meat Market Review: la FAO fotografa

gli sviluppi del mercato

della

carne nel 2023

In questo articolo riportiamo una sintesi del documento realizzato dal FAO Market and Trade Division of the Economic and Social Development Stream, che è stato realizzato da Upali W. Galketi Aratchilage ed Emanuele Marocco sotto la supervisione del direttore Boubaker Ben-Belhassen.

Prezzi internazionali della carne

Nel 2023 l’indice dei prezzi della carne della FAO ha registrato una media di 114,7 punti, in calo di 4 punti (3,4%) rispetto al 2022, con i prezzi della carne ovina che hanno registrato il calo più marcato (12,7%), seguiti da quelli della carne bovi -

na (9,3%) e di quella avicola (6,5%), mentre sono aumentati quelli della carne suina (10,8%). I prezzi della carne ovina hanno registrato il più forte calo su base annua e anche i prezzi internazionali della carne bovina si sono notevolmente indeboliti nella seconda metà dell’anno.

Per quanto riguarda la carne avicola, il calo dei prezzi internazionali ha rispecchiato soprattutto l’abbondanza degli approvvigionamenti dovuta all’aumento della produzione nei Paesi importatori, nonostante gli effetti negativi dei diffusi focolai di Influenza Aviaria.

Il valore medio annuo dei prezzi internazionali della carne suina è aumentato nel 2023 soprattutto da febbraio a luglio, a causa dei maggiori costi di produzione e dei focolai di malattie zoosanitarie che hanno limitato le disponibilità esportabili, ma sono calati da agosto, riflettendo una domanda moderata da parte dei principali importatori.

Evoluzione della produzione e degli scambi globali

La produzione mondiale di carne nel 2023 è aumentata di 371 milioni di tonnellate (peso al macello) pari all’1,5%. È aumentata la produzione di tutte le tipologie di carne, ma gran parte dell’aumento deriva dalla carne avicola, seguita da carni suine, bovine e ovine. A livello regionale, l’Asia ha guidato l’espansione globale, grazie all’incremento della produzione di carne suina in Cina; aumenti si sono registrati anche in Sud America, principalmente in Brasile, e in misura minore in Oceania, in particolare di carni bovine e ovine in Australia. Questi aumenti sono stati parzialmente compensati da un forte calo del volume della produzione europea, insieme a cali produttivi in Africa e Nord America.

Prendendo in considerazione le performance produttive a livello nazionale, sono stati registrati notevoli incrementi di produzione in Cina, Brasile, Australia, Vietnam e India, compensati da significative diminuzioni nell’Unione europea, negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell’Irlanda del Nord e in Turchia.

In Cina la produzione totale di carne è cresciuta rapidamente (oltre il 4% rispetto all’anno precedente), salendo a circa 99 milioni di tonnellate, principalmente a causa di un aumento della produzione di carne suina. In Brasile l’aumento della produzione di carne è il frutto dell’e -

spansione della carne bovina, causata dal maggiore abbattimento delle femmine in seguito al calo dei prezzi dei vitelli, e della carne avicola, che beneficia di costi di produzione e prezzi dei mangimi favorevoli. La domanda globale è stato un fattore significativo che ha spinto la produzione di carne in Brasile, anche grazie al fatto che le grandi aziende avicole del Paese non sono state colpite dal virus HPAI dell’Influenza Aviaria, nonostante siano stati rilevati alcuni casi tra i volatili selvatici. La produzione australiana è aumentata, trainata dalla produzione di carne bovina, che ha raggiunto il livello più alto del decennio. Anche in Vietnam è aumentata la produzione, con un aumento degli animali allevati, grazie alle misure di controllo delle malattie attuate dal governo, all’aumento degli investimenti e ai minori costi dei mangimi.

Su questi aumenti generalizzati ha inciso l’aumento della domanda da parte del settore alberghiero e della ristorazione, in seguito alla ripresa del turismo e alla ripresa economica verificatesi al termine della pandemia. In India l’aumento della produzione di carne è stato trainato dalla carne avicola, richiesta soprattutto dai consumatori urbani, dalle famiglie con disponibilità di redditi più elevati e dal cambiamento delle abitudini alimentari. Anche la produzione di carne bovina (carne di bufalo) è cresciuta per il terzo anno consecutivo, trainata da una maggiore domanda sia interna che estera.

In diversi Paesi invece la produzione di carne è diminuita: il calo più significativo lo ha fatto registrare l’Unione europea, ma ci sono stati notevoli cali anche negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Turchia.

Nel caso dell’Unione europea è stato causato dal perdurare dell’impatto dei focolai di PSA e dagli elevati costi di produzione, insieme a una diminuzione della produzione di carne ovina, compensata però da quella di carne avicola. Una diminuzione è stata registrata anche nella carne bovina degli Stati Uniti, provocata da un minor peso al macello, dovuto alle condizioni di siccità. Allo stesso modo è diminuita la produzione di carne nel Regno Unito, a causa di una contrazione del patrimonio zootecnico nazionale, e in Turchia, che ha accusato un aumento del costo dei mangimi e le conseguenze dei focolai di HPAI nella prima metà del 2023.

Per quanto riguarda la produzione di carne in base alle categorie, è stata la produzione avicola a guidare l’espansione complessiva, seguita da carni suine, bovine e ovine.

Il commercio mondiale: esportazioni e importazioni

Nel 2023 il commercio mondiale di carne e prodotti a base di carne si è attestato sui 40,5 milioni di tonnellate (peso al macello), diminuendo dell’1,5%. Il calo è stato determinato principalmente dalle minori importazioni dei Paesi dell’America del Sud e dell’Africa, in particolare di carne

avicola, e dell’Europa, a causa di una contrazione degli acquisti di carne suina e bovina. Anche le importazioni di carne, soprattutto quella suina, da parte dell’Oceania sono diminuite. Hanno invece fatto registrare un aumento delle importazioni di tutti i tipi di carne, ma soprattutto di quella avicola, l’America centrale e i Caraibi. Sono rimaste sostanzialmente stabili le importazioni di Ame -

rica settentrionale e Asia. Per quanto riguarda le performance a livello nazionale, il Giappone - in seguito a un aumento della produzione interna - ha registrato il più grande calo di volume delle importazioni, seguito dalle Filippine e dagli Stati Uniti. Anche il calo delle importazioni nelle Filippine è stato determinato da scorte più elevate e da una ripresa della produzione interna, mentre negli Stati Uniti all’origine del calo delle importazioni (che non ha interessato la carne bovina) c’è la domanda dei consumatori più debole, che riflette in parte l’aumento dell’inflazione e il minor potere d’acquisto.

Al contrario, le importazioni di carne sono aumentate in Messico, Vietnam, Malesia e Canada, principalmente per la crescente domanda nazionale, e in Iraq, a causa delle scarse forniture interne. Dopo due anni di contrazione delle importazioni, gli acquisti di carne da parte della Cina, il più grande importatore di carne al mondo, sono rimasti stabili, sebbene la crescita sia stata limitata a causa di un aumento delle scorte di carne superiore al previsto e di una maggiore produzione interna.

Gran parte del declino del commercio mondiale di carne nel 2023 si è tradotto in una riduzione delle esportazioni da parte di alcuni dei principali esportatori, in particolare l’Unione europea, la Turchia, il Regno Unito, gli Stati Uniti e il Canada. In molti casi, a determinare il calo, è stata la riduzione dell’approvvigionamento di carne esportabile o le restrizioni commerciali legate alle malattie degli animali.

L’espansione delle esportazioni di carni che ha interessato alcuni Paesi, soprattutto Australia e Brasile, è dovuta in gran parte ai prezzi com-

Carne avicolaCarne suinaCarne bovinaCarne ovina
Figura 1
Carne avicolaCarne bovinaCarne suinaCarne ovina
Figura 2 – Export mondiale di carne per tipologia

petitivi che sono riusciti a offrire sui mercati internazionali e alla loro condizione di zone libere da malattie animali. Anche India e Thailandia hanno esportato più carne, in particolare avicola, mostrando una maggiore disponibilità di esportazioni e una crescente domanda da parte dei Paesi dell’Asia orientale.

In base alla tipologia di carne, la contrazione del commercio mondiale si è concentrata principalmente nei volumi di esportazione di carne suina, che sono diminuiti del 7,9% (842.000 tonnellate) e di carne avicola (-0,4%), mentre il commercio mondiale ha registrato aumenti per bovini (+1,4%) e ovini (+12,2%).

Carne avicola

Nel 2023 la produzione mondiale di carne avicola ha raggiunto 146 milioni di tonnellate, con un aumento dell’1,9% su base annua, proseguendo la crescita produttiva che interessa il pollame da diversi anni, con aumenti della

produzione in tutti i continenti tranne in quello africano. L’espansione di volume più significativa si è verificata in Asia, dove la produzione di carne avicola è cresciuta di circa 1,5 milioni di tonnellate, raggiungendo quasi 58 milioni di tonnellate, ma sono andate bene anche Sud America, Europa, Americhe e Oceania, dove i consumatori con un diminuito potere d’acquisto hanno individuato nella carne bianca un prodotto a prezzi accessibili.

Nonostante l’aumento della produzione in termini di volume, il ritmo di crescita nel 2023 è rallentato, soprattutto a causa di un calo nel continente africano, in particolare in Egitto e in Sudafrica. In Egitto la mancanza di una valuta forte ha limitato le importazioni di mangimi, determinando una scarsità di foraggio e di mangimi, che ha causato pesanti perdite soprattutto per i piccoli e medi allevatori avicoli, che rappresentano l’80% della capacità produttiva del paese, che si sono trovati costretti a lasciare il settore, riducendo la produzione nazionale. In Sud Africa invece il calo della produzione di carne avicola è la conseguenza dei focolai di HPAI e delle interruzioni delle

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Anche in Asia la produzione avicola è rallentata, principalmente a causa degli aumenti del costo dei mangimi e di una insufficiente disponibilità di riproduttori: questi fattori, insieme alle sfide specifiche del Paese, hanno causato un calo significativo della produzione di pollame in Pakistan, Turchia e Iran. Il Pakistan ha risentito dei volumi insufficienti di soia sul mercato derivanti da un divieto di importazione di soia geneticamente modificata che è durato da ottobre

2022 a novembre 2023, insieme a una riduzione delle importazioni di riproduttori. In Turchia la produzione di carne avicola ha risentito degli elevati costi di produzione, della mancanza di riproduttori e dei focolai di HPAI che hanno interessato il territorio nella prima parte dell’anno. In Iran il calo è stato causato principalmente dalla scarsa disponibilità di mangime.

Gran parte dell’aumento della produzione di carne avicola nel 2023 si è concentrato in Cina, Brasile, Unione europea e India. La produzione cinese è cresciuta di oltre il 4% su

base annua, sostenuta da maggiori investimenti che hanno aumentato l’offerta interna di riproduttori. È aumentata la produzione di broiler bianchi, che ha compensato un calo nella produzione di broiler gialli. Nel frattempo, in Brasile, una maggiore disponibilità di mangimi (in particolare mais) a prezzi più bassi e una maggiore domanda da parte dei mercati interni ed esteri, indotta dall’assenza nel Paese di malattie avicole, anche grazie agli investimenti governativi per aumentare la sorveglianza, hanno incoraggiato gli allevatori a produrre di più. Nell’Unione europea i costi dei mangimi e dell’energia leggermente in calo e l’aumento della domanda interna hanno contribuito alla crescita della produzione di pollame, nonostante il continuo impatto dei focolai di HPAI. La produzione è aumentata anche in India, agevolata da elevati investimenti nel settore e dalla crescente domanda dei consumatori.

Commercio mondiale di carne avicola

Il commercio mondiale è diminuito leggermente nel 2023 (0,4% rispetto all’anno precedente) a causa dell’aumento dell’offerta interna, attestandosi a 16,1 milioni di tonnellate. Ad eccezione del Sud America, le esportazioni di carne avicola sono diminuite in tutti i continenti, in particolare in Asia, seguita da Nord America e Europa.

In Sud America il Brasile ha contribuito con oltre il 30% alle vendite globali di pollame nel 2023, beneficiando di prezzi competitivi e di assenza di malattie che hanno interessato gli allevamenti avicoli sul suo territorio. L’abolizione delle misure

Figura 3 – Produzione mondiale di carne in base al continente

anti-dumping da parte della Cina nei confronti dello Stato sudamericano hanno portato a un aumento del 24% delle consegne verso il Paese asiatico. Nonostante un calo a livello regionale sono aumentate le esportazioni di carne bianca dalla Thailandia verso alcune destinazioni asiatiche, principalmente in Cina, che hanno compensato il calo dell’export in Giappone e nel Regno Unito.

Anche la Cina ha registrato un leggero aumento delle esportazioni, che riflette l’aumento della produzione interna e delle esportazioni di prodotti preparati a base di carne avicola. Inoltre l’Ucraina ha esportato di più, beneficiando della proroga delle misure provvisorie per sospendere i dazi sulle importazioni di carne di pollame concessi dall’Unione europea e dal Regno Unito.

Al contrario, sono diminuite le esportazioni di carne avicola dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, rispettivamente secondo e terzo esportatore mondiale, a causa della riduzione delle esportazioni verso la Cina e verso l’Africa.

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Cile hanno registrato notevoli diminuzioni, principalmente a causa delle difficoltà legate all’Influenza Aviaria.

Per quanto riguarda le importazioni, il Messico, il Vietnam, la Malesia e la Repubblica di Corea hanno importato più carne avicola nel 2023, grazie alla forte domanda di prodotti a base di carne a basso costo, mentre l’aumento della produzione interna ha portato a minori importazioni da parte del Giappone e dell’Arabia Saudita.

Il documento è consultabile online: https://openknowledge.fao.org/handle/20.500.14283/ cd0465en

FAO. 2024. Meat Market Review: Overview of global market developments in 2023. Rome

Il lavoro è disponibile sotto la licenza Creative Commons AttributionNonCommercial-ShareAlike 3.0 IGO licence (CC BY-NC-SA 3.0 IGO). La traduzione non è opera della FAO, che non è pertanto responsabile del contenuto o dell’accuratezza di questa traduzione. L’edizione inglese è l’unica ufficiale.

L’USO STRATEGICO DELL’ARRICCHIMENTO

PER L’ALLEVAMENTO MODERNO DELLE GALLINE OVAIOLE

RISE

Mark Allen

Global Technical Service Flock Management

L’arricchimento gioca un ruolo essenziale nel promuovere complessivamente il benessere delle galline ovaiole.

L’arricchimento è il processo di miglioramento della qualità di vita di un animale grazie all’aggiunta di stimoli che replicano le condizioni naturali. I pulcini allevati con una varietà di oggetti con cui possono interagire mostrano maggiore mobilità, si alimentano e vocalizzano di più. Per le galline ovaiole l’arricchimento comportamentale è essenziale per il loro benessere.

Se si comprende ciò che stimola le galline e quali sono le loro esigenze specifiche, è possibile creare ambienti che promuovano il loro sviluppo cognitivo e comportamentale, la riduzione dello stress e della noia, nonché la promozione di un movimento positivo.

L’arricchimento dovrebbe essere considerato come parte integrante della cura e della gestione delle galline ovaiole, in quanto migliora la loro salute fisica, mentale ed emotiva. Può inoltre essere usato per risolvere comportamenti sbagliati.

Uso strategico

dell’arricchimento

Il semplice arricchimento non supportato da un approccio strategico non produrrà i risultati sperati. Per sfruttare al massimo l’arricchimento delle galline ovaiole è essenziale tenere in considerazione vari fattori e attuare un piano ben organizzato.

Non basta semplicemente spuntare le caselle di un’ipotetica lista. Per offrire un reale beneficio alle galline è necessario fare un’analisi più approfondita di ciò che usiamo, di quando e come lo usiamo. L’interesse nei confronti di un oggetto diminuisce dopo circa 10 giorni, pertanto è importante chiedersi se stiamo veramente realizzando una pratica di arricchimento efficace.

Il concetto RISE

Lohmann Breeders ha sviluppato il concetto RISE per classificare diversi tipi di arricchimento. Questo concetto aiuta a classificare gli arricchimenti che forniscono benefici aggiuntivi alle galline, che fanno appello alle loro capacità sensoriali, incoraggiando circoli sociali positivi, promuovendo il movimento e il senso di sicurezza.

Dalla comprensione di queste categorie, possiamo in modo strategico selezionare e implementare arricchimenti che soddisfino le specifiche esigenze delle galline ovaiole.

RArricchimento Ricompensa

L’arricchimento come ricompensa consiste nel fornire oggetti che danno benefici aggiuntivi alle galline. Esempi di tale arricchimento includono balle di erba medica, ghiaia (Grit) e blocchi di calcio da beccare. Questi oggetti non forniscono soltanto uno stimolo mentale e fisico, ma contribuiscono anche al benessere generale delle galline.

Inserendo in modo strategico gli arricchimenti ricompensa nel loro ambiente, possiamo migliorare il loro comportamento cognitivo e aiutarle a fronteggiare in maniera più efficace le condizioni di stress.

IArricchimenti di Interesse

Gli arricchimenti che stimolano l’interesse fanno appello alle capacità sensoriali delle galline. Possono includere oggetti come corde, bottiglie di plastica, oggetti colorati e oggetti che si muovono. Questi arricchimenti stimolano i sensi delle galline, aumentando l’interesse di esplorare e giocare.

Introducendo in modo strategico gli arricchimenti che stimolano l’interesse possiamo alleviare la noia e promuovere l’impegno mentale e l’attività fisica tra le galline ovaiole.

SArricchimenti Sociali

L’arricchimento sociale si focalizza sulla fornitura di elementi che incoraggiano i circoli sociali positivi tra le galline. Può includere l’uso di secchi colorati o balle di paglia, che creano spazi adatti alle galline per interagire e tenersi occupate attraverso comportamenti sociali naturali.

Integrando in modo strategico gli arricchimenti di tipo sociale nel loro ambiente, possiamo migliorare le interazioni sociali delle galline e il benessere complessivo.

EArricchimenti Esterni

Gli arricchimenti esterni mirano a incentivare il movimento e a fornire un senso di sicurezza alle galline. Possono includere l’uso di coperture, rimorchi, alberi. Tali arricchimenti creano un ambiente dinamico che incoraggia le galline a esplorare, a muoversi e a sentirsi al sicuro nel loro ambiente.

Posizionando in modo strategico gli arricchimenti esterni possiamo promuovere il movimento e ridurre al minimo i comportamenti sbagliati.

Come realizzare l’arricchimento strategico

La realizzazione di un arricchimento strategico richiede un’attenta pianificazione e una valutazione delle esigenze e delle preferenze delle galline. Un modo semplice per fare tale valutazione è quello di porsi quattro semplici domande:

Perché vogliamo realizzare un arricchimento in questo particolare momento?

Quando dovremmo utilizzarlo e per quanto tempo?

Quale categoria di arricchimento dovremmo utilizzare per ottenere i risultati migliori?

Dove dovremmo collocarlo?

Conclusione

Monitoraggio e valutazione

Disclaimer

Questo articolo, tratto da Tool Box Lohmann, rimane di proprietà di LOHMANN BREEDERS. Non è possibile copiarne o distribuirne alcuna parte senza previo consenso scritto di LOHMANN BREEDERS.

Tradotto da Gianluca Selva, ALI LOHMANN, Distributore LOHMANN BREEDERS in Italia

Per ulteriori informazioni e altri articoli visitare il sito: www.lohmann-breeders.com

o contattare direttamente: LOHMANN BREEDERS GMBH

Am Seedeich 9 – 11 - 27472 Cuxhaven / Germania

E-mail: info@lohmann-breeders.com

Il regolare monitoraggio e la valutazione dell’impatto degli arricchimenti sulle galline sono essenziali. Essi possono essere raggiunti attraverso osservazioni comportamentali, con la valutazione di indicatori fisici e con l’utilizzo di schede di monitoraggio come quelle fornite da Lohmann.

Monitorando attentamente gli effetti degli arricchimenti è possibile apportare modifiche in modo da garantire risultati ottimali e migliorare continuamente il benessere delle galline.

Economicità

Gli arricchimenti non devono essere costosi per essere efficaci. In effetti, spesso i prodotti più semplici e facilmente reperibili possono offrire i maggiori benefici alle galline ovaiole.

Utilizzando risorse già presenti, come materiali riciclati o elementi naturali, siamo in grado di fornire arricchimenti economicamente convenienti e benefici per le galline.

L’uso strategico dell’arricchimento è essenziale per il benessere dell’allevamento moderno delle galline ovaiole. Comprendendo i benefici dell’arricchimento e implementando un piano ben progettato, possiamo fornire alle galline un ambiente stimolante per i loro sensi, che promuove interazioni sociali positive, che incoraggia il movimento e migliora il loro benessere complessivo.

L'arricchimento deve essere visto come un processo continuo e ben monitorato con valutazioni e aggiustamenti in modo da ottenere risultati ottimali.

Privilegiando l'uso strategico dell'arricchimento possiamo garantire alle nostre galline una migliore qualità di vita e contribuire a una produzione di uova eticamente sostenibile.

Alimentazione di precisione nelle pollastre riproduttrici da carne e da uova

M.J. Zuidhof1, T.L. Noetzold1, J.A. Chew1

1 Department of Agricultural, Food and Nutritional Science, 410 Agriculture and Forestry Centre, University of Alberta, Edmonton, Alberta T6G 2P5 Canada

L’alimentazione di precisione consiste nel fornire la corretta quantità di mangime al singolo soggetto al momento giusto: i sensori rilevano lo stato dell’animale e/o dell’ambiente e la strategia ottimale viene scelta e migliorata in tempo reale.

L'alimentazione di precisione è diversa in base al tipo di riproduttore. Nelle pollastre della linea da carne la restrizione alimentare viene usata per prevenire l’obesità e il declino legato

©De Groene Amsterdammer

al peso corporeo, che alterano sia il benessere che la produzione. Pertanto la giusta quantità di mangime è minore di quella che ogni soggetto mangerebbe ad libitum Nelle ovaiole invece, dove il consumo è spesso limitato, può essere necessario ricorrere a una formulazione differente, per stimolare lo sviluppo e la crescita. In gruppi accasati nei capannoni, queste diverse situazioni richiedono attrezzature specifiche. I sistemi di alimentazione di precisione sono stati utilizzati per valutare l’impatto nelle pollastre - sia riproduttrici delle galline ovaiole che dei riproduttori da carne - sull’efficienza riproduttiva.

Introduzione

Il pollo moderno cresce velocemente perché è dotato di un incredibile potenziale genetico, dovuto alla selezione intensiva per aumentare crescita ed efficienza alimentare. I riproduttori pesanti, per questo motivo, se sono alimentati a volontà vanno incontro a problemi di sovrap -

BLUE FAN

peso, compromettendo le performance e il benessere. Pertanto le riproduttrici pesanti vengono tipicamente tenute a dieta nello svezzamento, in misura minore invece durante la deposizione. Nonostante il maggiore potenziale genetico, i pesi raccomandati (BW) per i riproduttori pesanti sono rimasti virtualmente immutati negli ultimi 40 anni, quindi la gravità della restrizione alimentare è diventata maggiore. Il digiuno ovviamente diminuisce la disponibilità di nutrienti e la loro distribuzione, ad esempio del grasso, che può alterare la composizione fisica e potrebbe ritardare l’inizio della deposizione nelle riproduttrici. Se alimentate con precisione, secondo le indicazioni delle case produttrici per raggiungere un peso ideale, tramite pasti multipli quotidiani, le pollastre pesanti spostano l’energia verso la massa magra invece che verso il tessuto adiposo. Quindi, se sono troppo magre e si trovano in condizioni subottimali, possono non raggiungere la maturazione sessuale nel momento giusto. È pertanto possibile che un digiuno troppo severo richieda nuove curve di crescita.

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Le ovaiole invece hanno problemi opposti di alimentazione rispetto alle riproduttrici di broiler: per molte linee di ovaiole è un problema riuscire a mangiare abbastanza per sostenere salute, benessere e produttività. È noto che la composizione del mangime e il suo consumo influenzino la crescita della pollastra e il suo sviluppo; come per i riproduttori pesanti, è ugualmente importante assicurarsi che le pollastre siano in una condizione metabolica e fisiologica ottimale al momento della maturazione sessuale. Piuttosto che ridurre il consumo, però, la formulazione ottimale dovrebbe raggiungere la condizione giusta prima della deposizione: tale strategia alimentare è più complessa e richiede sistemi specializzati.

All’Università di Alberta sono stati recentemente condotti studi di alimentazione di precisione, sia su riproduttori leggeri che pesanti, con lo scopo di gestire il consumo dei nutrienti, in modo che le pollastre raggiungessero una condizione corporea ottimale per entrare in deposizione e sostenere quindi la successiva produzione di uova con la maggiore qualità possibile. Questo articolo descrive l’alimentazione di precisione, sia per riproduttori pesanti che leggeri. Entrambe le prove hanno avuto lo scopo di raggiungere una condizione corporea ottimale nel periodo della maturità sessuale, onde massimizzare l’efficienza riproduttiva. Gli studi sui riproduttori pesanti si sono focalizzati sull’ottimizzazione delle traiettorie di crescita, mentre nelle ovaiole esaminavano digiuni alimentari medi, insieme ai livelli energetici del mangime, durante lo svezzamento. Lo scopo era valutare l’impatto dello sviluppo delle pollastre sulla maturazione sessuale e sull’efficienza riproduttiva.

Ricerche sulle pollastre riproduttrici da carne

Metodologia di studio

Sono state realizzate due prove di alimentazione di precisione concorrenti, entrambe con 12 traiettorie di crescita, in prove con 2 x 6 fattori. 576 riproduttori broiler Ross 308 femmine sono state sottoposte a diverse traiettorie di crescita e peso corporeo (BW), con 14 soggetti per ciascuna traiettoria. I soggetti di tutti i trattamenti erano accasati insieme in 3 grandi box a terra e i vari trattamenti erano applicati al singolo soggetto (unità sperimentale). In entrambe le prove i soggetti erano gestiti con un sistema di alimentazione di precisione, che consente il miglioramento di diverse curve di crescita in soggetti liberi. Le

traiettorie di crescita BW erano disegnate con il modello a 3 fasi di Gompertz, per raggiungere i target suggeriti dalle case di riproduzione (Aviagen 2021) come segue:

BWt = (− exp (-bi (t-li))) gi exp

dove BW t era il peso corporeo in kg al momento t (wk), g1 la quantità di crescita in kg nella fase i; bi il tasso di maturazione della fase i; e Ii il punto di flessione della fase i (wk).

Nella prova 1 le traiettorie di crescita hanno avuto due livelli di crescita precoce: standard, dove g1 era equivalente alla crescita stimata nella fase 1, secondo il target Aviagen; oppure un 20% di differenza da g2 (crescita puberale) rispetto a g1 (pre-puberale); e sei I2 (momento della crescita puberale; PGS) che variavano dalle 15 alle 23 settimane, tenendo conto che 21 settimane era il target raccomandato I1 (Figura 1).

1).

La prova 2 aveva due traiettorie di crescita di b2 ( tasso puberale di crescita; PR): quella standard o del 50% più veloce; e sei livelli di crescita precoce, che variavano da g2 a g1 con una differenza che andava da -10 al 40% dei livelli raccomandati da Aviagen g2 (Figura 2).

Dopo un periodo di training, è cominciata l’alimentazione di precisione individuale a 14 giorni di età. Si sono registrati i pesi corporei BW ed è stato calcolato il tasso di conversione (FCR) per il periodo di svezzamento (da 0 a 21 settimane). La fotostimolazione avveniva a 21 settimane di vita, con 11 ore di luce L e 13 di buio D, e aumentava di 1 ora alla settimana fino a 13 L e 11 D

Figura 1 – Traiettorie di crescita progettate per gli allevatori di polli da carne (Prova

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(30 lux). A 21 settimane è stata fatta la necroscopia su ciascun soggetto per valutare la curva di crescita. Cinque soggetti sono stati poi sezionati al momento della maturità sessuale, il giorno della deposizione del primo uovo. In entrambe le autopsie è stato registrato il peso del pannello addominale. Sono state eseguite analisi della varianza per la conversione (FCR, con ANOVA a due vie per entrambe le prove) e analisi della covarianza per le variabili del pannello lipidico addominale e la produzione di uova totali. La crescita precoce era valutata quale fonte discreta di variazione e la crescita puberale quale variabile continua (prova 1). Per la prova 2 la crescita pu-

berale era una fonte di variazione discreta e lo spostamento della crescita precoce era continuo. Le procedure MIXED della SAS (versione 9.4) sono state usate per la valutazione statistica dei dati.

Risultati

La conversione (da 0 a 21 settimane) non era influenzata dal momento dello sviluppo puberale nella fase svezzamento. Però in entrambe le prove la conversione aumentava col passare dalla seconda fase di crescita alla prima, in linea col maggiore costo di mantenimento di un corpo più grande nel corso dello svezzamento. A 21 settimane il peso del pannello lipidico addominale aumentava dello 0,22% e, al primo uovo, di 0,09% per ogni settimana di anticipo dello sviluppo sessuale (prova 1). Nella prova 2 il pannello addominale a 21 settimane non risultava alterato dalle traiettorie di crescita somministrate, ma lo era al momento del primo uovo, il 50% di crescita puberale più veloce (I2) dava maggior grasso addominale (1,87 rispetto a 1,37%; P<0,05). La produzione di uova a 57 settimane di età aumentava, quando il momento della pubertà era anticipato, nella prova 1. Per ciascuna settimana di anticipo della maturazione sessuale, il numero di uova aumentava di 3,2 (P<0,05). A 58 settimane di età non si notavano differenze nella produzione totale di uova nella prova 2.

Figura 2 – Traiettorie di crescita progettate per gli allevatori di polli da carne (Prova 2).

Implicazioni per i produttori di uova da cova pesanti

Il tasso di conversione delle pollastre durante lo svezzamento è andato aumentando principalmente per la maggiore crescita precoce (spostata dalla fase pubere a quella pre-pubere). La crescita precoce è tipicamente quella più magra. Stimolare la crescita in questo modo aumentava i costi di energia per il mantenimento, ma non aumentava la produzione di uova; quindi questo approccio non è consigliato.

Quando si diminuiva il digiuno alimentare, durante la fase puberale, specificamente nel momento della maturazione sessuale, i soggetti aumentavano la deposizione di grasso e aumentava anche la produzione di uova totali. Nel corso della fase puberale, il sistema riproduttivo si sviluppa e c’è una deposizione extra di grasso, che è legata all’aumento di ovodeposizione. Occorre fare altre prove per determinare se la maggior produzione di uova si basi su molecole di indicazione fisiologica, che originano dal tessuto lipidico (ad esempio adipochine) o dalla presenza di nutrienti (come lipoproteine) per la produzione di uova. In aggiunta, verrà condotta un’analisi economica per determinare il guadagno per il produttore, ma anche per le varie fasi della catena di fornitura. Come conclusione iniziale, è consigliabile anticipare il momento dello sviluppo sessuale nei riproduttori pesanti, perché non ha influenza sulla conversione e sulla produzione di uova a 58 settimane.

Pollastre leggere

Metodologia di studio

Si sono assegnate della pollastre Lohmann Brown-Lite a caso a uno degli 8 trattamenti in una prova completamente randomizzataa con 2 livelli di restrizione alimentare (FR) per 4 di energia metabolizzabile (ME) come fattori. I due livelli FR erano pasto a ogni ingresso (MEV) e digiuno (RES). I soggetti sottoposti a MEV potevano consumare cibo a volontà quando entravano nella stazione, mentre i RES erano sottoposti al livello minimo di peso suggerito dalla casa genetica e potevano mangiare dalle mangiatoie solamente quando il loro peso risultava inferiore alla linea di sviluppo minima raccomandata. C’erano 3 livelli di ME: basso (2600 kcal/kg), standard (2800 kcal/kg) e alto (3000 kcal/kg). Un quarto trattamento consentiva la scelta tra i 3 livelli calorici. Soggetti derivanti da tutti i trattamenti erano mescolati in due box a terra da 0

a 50 settimane di età. Una stazione di alimentazione di precisione multipla consentiva un’alimentazione appropriata nei trattamenti mescolati. Ogni soggetto riceveva la propria razione individualmente, il che consentiva a ciascuno di seguire il proprio trattamento sperimentale. La fotostimolazione è avvenuta a 18 settimane. La raccolta dati dalle stazioni di alimentazione multipla includeva: l’identificazione di ciascun soggetto, la valutazione in tempo reale del suo peso, la dieta fornita e il consumo. Sulla base di questi dati venivano calcolate l’uniformità del gruppo e l’assunzione di energia. L’uniformità del gruppo era valutata tramite un coefficiente di variazione del peso BW (CV). I dati sulla deposizione delle uova erano raccolti usando un sistema di nidi equipaggiati con radio frequenza che identificava, tramite lettori, le galline che occupavano il nido, il peso delle uova e il momento della deposizione. Tutti i dati erano poi analizzati tramite ANOVA a 3 vie usando la procedura SAS MIXED (versione 9,4), con FR, ME, dieta ed età quali effetti principali. Il test di Tukey multiplo era utilizzato per paragonare le medie dei trattamenti. Si valutavano differenze a livelli di P≤0,5 annotando anche livelli tra P<0,5 e P≤0,10.

Risultati

Si è notata un’interazione tra FR e la ME della dieta sul peso. Soggetti col trattamento MEV mostravano un maggior peso BW rispetto ai RES. I MEV con dieta a ME bassa o standard avevano peso maggiore dei MEV ad alto contenuto di energia e di quelli con dieta a scelta (1437 e 1427 rispetto a 1399 e 1400 gr, P<0,001). I RES sulla dieta Std avevano il BW inferiore. Soprattutto, i MEV avevano un maggiore CV (minore uniformità) rispetto ai RES. Comunque, gli effetti di FR sul CV dipendevano dall’energia ME della dieta. I soggetti MEV alimentati con le diete a scelta avevano il maggior CV (meno uniformità) e quelli RES con dieta ad alta energia avevano il minor CV (10,32 i primi rispetto ai secondi 3,68%, P<0,001). In termini di assunzione di energia, in genere, i soggetti MEV avevano un consumo di energia maggiore dei RES. Gli effetti dei livelli di ME nella dieta dipendevano dall’età. A 20 settimane, quelli con dieta a bassa energia avevano un consumo energetico maggiore rispetto a quelli con dieta ad energia alta o standard (1,12 rispetto a 0,95 e 0,97, P<0,001). C’era anche un’interazione tra FR ed età. A 20 e 21 settimane, i soggetti MEV avevano un consumo di energia maggiore rispetto ai RES (1,09 rispetto a 0,94). Il grasso corporeo totale era inferiore nei RES.

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Non si notavano effetti dei livelli di energia nel mangime sul numero totale di uova deposte a 50 settimane. I soggetti alimentati MEV deponevano più uova rispetto a quelli alimentati RES (194 uova rispetto a 188). Circa il peso delle uova, c’era un’interazione tra FR ed energia. I soggetti RES alimentati con dieta ad energia Std avevano le uova di maggior peso, mentre i MEV con dieta Std avevano il peso minore (58,1 rispetto a 55,5 gr, P<0,001).

Zootecnica International offre un’ampia panoramica sull’avicoltura con notizie, approfondimenti, interviste, tendenze di mercato e articoli tecnici e scientifici.

Edita in tre lingue, italiano, russo e inglese, è diretta a tutti gli operatori della filiera avicola: allevatori, produttori di uova, case di selezione, incubatoi, mangimifici, aziende di lavorazione e trasformazione di carne avicola e di uova.

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I RES alimentati con dieta a bassa energia avevano uova più grandi rispetto ai MEV alimentati con dieta a bassa energia (57,6 rispetto a 56,1, P<0,001). I soggetti MEV e RES con dieta a scelta avevano uova più grandi rispetto ai MEV e RES con dieta ad alta energia (58 e 57,4 rispetto a 56,4 e 55,9 gr, P<0,001).

Implicazioni per gli allevamenti di ovaiole

Le stazioni di alimentazione di precisione hanno ridotto il CV del peso, migliorando l’uniformità, il che facilita la gestione del gruppo. La restrizione alimentare, nei soggetti con peso basso, diminuiva la produzione di uova. Inoltre, i soggetti a restrizione alimentare producevano uova più pesanti rispetto a quelli a volontà standard. Occorrono ulteriori analisi economiche che considerino il peso delle uova rispetto al prezzo, per capire come ciò influisca sul guadagno dell’allevatore.

Conclusioni

Sia nei riproduttori pesanti che leggeri esiste una correlazione tra il grasso corporeo totale di riserva al momento della maturità sessuale e l’efficienza riproduttiva. Nei riproduttori pesanti anticipare troppo la crescita diminuisce l’efficienza, mentre anticiparla strategicamente al momento della fase di sviluppo puberale ha aumentato il grasso corporeo e dato buoni risultati riproduttivi. Nelle ovaiole, la restrizione alimentare delle pollastre diminuisce le riserve di grasso e tende a ridurre la produzione di uova, mentre le pollastre alimentate con diete ad energia diversa non migliorano l’efficienza riproduttiva. Dare alle ovaiole la scelta delle diete a diverso contenuto energetico ha portato a una produzione peggiore di uova. Quindi, alimentare le pollastre di ovaiola a volontà, con dieta standard, è la cosa ideale. Occorrono ulteriori analisi circa la sostenibilità di questi suggerimenti.

Bibliografia disponibile su richiesta

Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium 2024

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AGENDA

2024

24 - 28 giugno

XVI European Poultry Conference

Valencia Conference Center Valencia, Spagna

Per informazioni:

Technical Secretary: Turevents & Go

Tel.: +34 963 528 181

Email: info@epc2024.com

Web: epc2024.com

Valencia Conference Center Avenida Cortes Valencianas, 60 46015 Valencia, Spagna

1 - 5 settembre

75th EAAP Annual Meeting

Firenze Fiera Firenze

Per informazioni:

Email: eaap2024@thetriumph.com

Web: https://eaap2024.org/ Firenze Fiera

Piazza Adua, 1 50123, Firenze

Per informazioni: VET International s.r.l. Milano, Italia

Email: espn2023@vetinternational.eu

Email: espn2023sponsor@vetinternational.eu

Web: www.espn2023.eu

17 - 19 settembre

SPACE 2024

Exhibition Center of Rennes Rennes, Francia

Per informazioni: SPACE

Rue Maurice Le Lannou

CS 54239

35042 Rennes Cedex, Francia

Email: inscription@space.fr

Tel.: +33 (0)2 23 48 28 80

Web: www.uk.space.fr

Exhibition Center of Rennes

La Haie Gautrais

35170 Bruz, Francia

2 - 3 ottobre

VIV Africa

Kigali, Rwanda

Per informazioni: www.vivafrica.nl/contact/contact-form Kigali Convention Centre (KCC) KG 2 Roundabout Kigali, Rwanda

28 - 29 ottobre

International Conference on Poultry Science

Lisbona, Portogallo

Per informazioni: Web: waset.org/poultry-scienceconference-in-october-2024-in-lisbon

12 - 15 novembre

OVUM 2024

28° Latin American Poultry Congress

Punta del Este Convention Center

Punta del Este, Uruguay

Per informazioni:

Web: ovum2024.uy/en/ovum2024english

Email: info@congresos-rohr.com

Punta del Este

Convention & Exhibition Center Av. Pedragosa Sierra S/N angolo Av. Aparicio Saravia

Punta del Este, Uruguay

12 - 15 novembre

EuroTier

Deutsche Messe

Hanover, Germania

Per informazioni:

Email: eurotier@DLG.org

Web: www.eurotier.com/en Messegelände, Hanover, Germania

2025

28 - 30 gennaio

IPPE International Production & Processing Expo

Georgia World Congress Center Atlanta, Georgia, USA

Per informazioni:

Anne Sculthorpe, CEM, Senior Exhibit Manager

Email: asculthorpe@ippexpo.org

Tel.: +1 678 514 1976

Kris Early, Media/Press/Sponsorship Coordinator

Email: kearly@uspoultry.org

Tel.: +1 678 514 1979

Email: info@ippexpo.org

Website: www.ippexpo.org

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Biochem ber tarelli@biochem.net www.biochem.net

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Carfed International Ltd carfed@carfed.co.uk

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Chick Farm Europe info@chickeurope.com www.novogen-layers.com

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Evonik luca.iacoianni@evonik.com www.evonik.com

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FIEM fiem@fiem.it www.fiem.it

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Edizione italiana Anno XXXIV • Giugno 2024

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