Dicembre 2016 Ciriè

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in comune CIRIÈ E CIRIACESE

DICEMBRE 2016 Anno 10, numero 29

Ciriè è pronta per il Natale Fino al 25 dicembre piazza D’Oria ospiterà le casette di legno

pag. 3 ALLʼINTERNO

San Maurizio Un Mercatino aspettando il Natale

pag. 23

San Francesco Noi, insieme per fare qualcosa di utile

pag. 25

San Carlo La Frassati Volley attende una palestra

pagg. 29


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Natale

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Tutto pronto per il Natale

CIRIÈ

Fino al 25 dicembre piazza D’Oria ospiterà le casette di legno Si avvicina sempre di più, giorno dopo giorno, il Natale. In città sono già accese le luminarie nel centro storico e domenica c’è stata la prima apertura “straordinaria” dei negozi. Anche il Luna Park sotto il Viale è già attivo e rimarrà aperto fino alla fine delle festività. Alle attrazioni già presenti si aggiungerà presto la pista di pattinaggio su ghiaccio (aperta fino a fine gennaio, dalle 15 in poi, con orario prolungato nei festivi e prefestivi). Dall’8 al 25 dicembre piazza D’Oria ospiterà il “Villaggio di Natale” . Nelle casette di legno saranno presenti artisti, artigiani e produttori tipici. Servizio bar con cioccolata calda, crepes e altre proposte. Il “Villaggio di Natale” sarà aperto tutti i giorni dalle 15 alle 20 (il venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 20). Nei giorni 8, 11, 18 dicembre il “Villaggio di Natale” si estenderà – salvo maltempo - in Piazza San Giovanni e via San Ciriaco con i “Mercatini di Natale”. Domenica 11 e domenica 18 dicembre, Corso e Viale Martiri ospiteranno i consueti Mercati prenatalizi con circa 100 operatori ambulanti, che proporranno articoli di vario genere. Fino all’8 gennaio, presso la Chiesa di San Giuseppe, si può visitare il Presepe sotto la Neve, giunto alla 39esima edizione. Nei giorni feriali dalle 16 alle 18.30, nei festivi e prefestivi dalle 15 alle 19.30. L’8 dicembre, nel salone attiguo, sarà inaugurata la mostra “Ricordi di Don Giuseppe Genero, parroco emerito di San Giovanni Battista e Martino di Cirié”, che testimonia con immagini e documenti il lungo ministero sacerdotale e le tante opere realizzate dal parroco. Per gli amanti della musica, sono diversi gli appuntamenti in programma. Sabato 17 dicembre la Filarmonica Devesina concluderà la passeggiata musicale nel centro cittadino con il Concerto presso “Il Girasole” di Piazza Castello. Nello stesso pomeriggio, in piazza San Giovanni si terrà il concerto Gospel promosso dalla Fidas, con il coro Alveo di Ceretta. Venerdì 23 dicembre, nel Duomo di San

Giovanni, l’Orchestra Fiati Giovanile Italiana e Coro “I Music Piemonteis” si esibirà nel consueto Concerto di Natale. In programma anche altre iniziative in diverse zone della città, come l’Albero di Natale a Borgo Loreto e la Messa di Mezzanotte con vin brulè e cioccolata calda a Devesi. Per aggiornamenti sul programma visitare il

sito www.cirieturismo.it o scaricare l’app del Comune per smartphone, “Mycirié”. “Mi sembra un programma abbastanza ricco di eventi - commenta l’assessore alle Manifestazioni, Fabrizio Fossati -. Rispetto all’anno scorso ci saranno più luminarie e un villaggio di Natale vero e proprio con giostre e casette”.



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“Che fatica fare il sindaco” Devietti: i miei primi 5 mesi

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Dalla Spina alla riqualificazione del centro storico fino al rapporto con l’ex sindaco Il sindaco Loredana Devietti fa un bilancio di questi primi mesi da primo cittadino. I primi atti assunti, il rapporto con la minoranza, le questioni “calde”. E pure quelle “caldissime”. Come sono andati questi primi mesi? “Sono stati travolgenti. In senso positivo perché è entusiasmante poter operare e incidere sulla vita della propria comunità, negativo per il grandissimo impegno e il tempo da dedicare al ruolo. In questi mesi ho incontrato quasi un centinaio di persone. Il problema più grave è la mancanza di lavoro”. Come state cercando di risolvere il problema lavoro? “Attiveremo politiche di sgravi fiscali, cercheremo di attrarre investimenti e ripenseremo il welfare in maniera innovativa, con progetti che possano dare lavoro ai soggetti aiutati. Vogliamo inoltre che Ciriè diventi più attrattiva dal punto di vista culturale e turistico, potrebbe essere un volano per la nostra economia”. Qual è l’atto di questi mesi di cui vai più orgogliosa?

“Tante sono le cose che mi rendono orgogliosa, anche piccole, sicuramente l’apprezzamento di molti cittadini che incontro o che mi contattano per ringraziare me o la giunta per avere ascoltato i loro problemi e per averli, dove possibile, risolti. E poi l’ordinanza sulla ludopatia, perché mira a contrastare un problema grave della nostra società, l’ampliamento degli orari della biblioteca, come studenti e utenti chiedevano da tempo, avere sbloccato il trasloco degli uffici comunali che permetterà ai nostri uffici di lavorare in condizioni migliori e all’amministrazione di avviare presto lo studio per la riqualificazione di Palazzo d’Oria. Infine essere riusciti a risolvere un po’ di problemi di manutenzione e viabilità che da tempo aspettavano di essere affrontati”. Appena eletta avevi detto che ti saresti occupata subito del Piano Regolatore. È finito nel dimenticatoio? “No, ce ne siamo occupati. Siamo stati in Regione prima ancora che il Piano fosse firmato. Abbiamo segnalato alcune criticità che ritenevamo importanti sulle quali mettere mano, trovando larga

condivisione e la possibilità di avviare un percorso di coprogettazione con la Regione per poter fare alcune varianti strutturali per eliminare alcuni aspetti anacronistici”. Si nota una certa ostilità tra te e Brizio… “Da parte mia assolutamente no. Certo, talvolta alcuni suoi rilievi possono sembrare troppo burocratici e procedurali ma è comprensibile da chi ha fatto il sindaco per 10 anni. Sono convinta che lo faccia con le migliori intenzioni nell’interesse della città e lo ringrazio anche perché ogni suggerimento può esserci utile per il lavoro che ci aspetta in questi 5 anni”. La gente è curiosa di sapere come si agirà sul centro storico. Si andrà verso la pedonalizzazione? “No, ne parleremo con i soggetti interessati, abbiamo già fatto qualche riunione di ascolto dei commercianti. L’idea è di pedonalizzare qualche weekend, per provare questa soluzione. Sicuramente, al di là di questo, il centro storico ha bisogno di una riqualificazione complessiva”.



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È in arrivo il “piano del verde verticale” per monitorare le alberate

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Il Comune di Ciriè ha impegnato 5.848,68 euro per incaricare un professionista È in arrivo il “piano del verde verticale” per monitorare e salvaguardare le numerose alberate della città dei D’Oria. Il Comune di Ciriè, nei giorni scorsi, ha impegnato la cifra di 5.848,68 euro per incaricare un professionista esperto per la realizzazione del piano. Nell’ultimo decennio l’Amministrazione ha eseguito periodicamente monitoraggi visita ma anche strumentali per il controllo di salute e stabilità delle principali alberate cittadine, in primo luogo i viali centenari di platani di corso Martiri della Liberà e via Vorio. Una serie di monitoraggi che avevano anche lo scopo di poter attuare cor-

rettamente e con la dovuta programmazione le eventuali misure di messa in sicurezza riservare agli esemplari del verde più compromessi. La giunta del primo cittadino Loredana Devietti ha rivelato la necessità di estendere i controlli e il relativo censimento anche ad altre alberate cittadine che, pur essendo di più recente impianto, potrebbero presentare delle situazioni di salute precaria. L’Amministrazione ha deciso quindi di adottare un piano del verde nel quale sono contenuti innanzitutto gli esiti dei controlli visivi o strumentali eseguiti, sono indicate poi anche le procedure da adottare per la l’even-

tuale messa in sicurezza, le proposte di corretta manutenzione ordinaria e straordinaria nel tempo e le possibili soluzioni progettuali per sostituire in modo programmato le specie presenti con tipologie di alberi più idonei. Entro la fine dell’anno l’esperto dovrà redigere un primo stralcio del piano, che prenderà in esame le numerose alberate delle zone di via Rossetti, via della Repubblica, via Redipuglia, via Gazzera, corso Nazioni Unite e Piazza Castello. Diverse zone che, tra le altre cose, sono anche state recentemente oggetto di alcuni interventi di riqualificazione urbanistica.



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6ª edizione di “Una focaccia per un sorriso” Focaccitalia sempre attiva in campo sociale

Siamo giunti alla sesta edizione della giornata benefica “Una focaccia per un sorriso”. L’evento organizzato da Focaccitalia, si svolgerà sabato 17 dicembre dalle ore 9 alle 20, presso il locale in via San Ciriaco 7/A Ciriè. Sarà possibaile, attraverso l’acquisto di un trancio di focaccia o di pizza, dare un aiuto concreto al Comitato per lo sviluppo dell’Ospedale Infantile di Torino “Io sto con il Regina Margherita”. Verranno donati 0,50 euro su tutti i tranci venduti a favore della Fondazione Onlus, che cura e assiste i bambini malati e sostiene la ricerca e lo studio nel campo delle malattie del bambino. Focaccitalia è una realtà molto attiva in campo sociale. Quotidianamente regala teglie

di pizza, avanzate la sera prima, alla Caritas parrocchiale della città dei D’Oria. Quest’anno ha anche preso parte all’iniziativa AMAtriciana. Su tutti i tegamini venduti di pizza “amatriciana” con guanciale e pecorino romano, ha donato 2 euro alla croce rossa italiana destinati al-

le popolazioni colpite dal sisma nel centro Italia. L’iniziativa si è conclusa la penultima settimana di Novembre, raccogliendo e devolvendo 330 euro. Debora Fiore, titolare dell’attività, porta avanti l’iniziativa della giornata benefica di Dicembre, ormai dal 2011, anno di apertura del negozio. Lo stesso giorno, nei

pressi di Foccaccitalia ci saranno ad accogliervi i personaggi di Babbo Natale, l’Elfa e la Renna Rudolph che distribuiranno volantini e palloncini per festeggiare insieme. Per restare sempre aggiornati su promozioni, eventi e iniziative è possibile visitare la pagina Facebook di Focaccitalia.


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Gli allievi del DʼOria in piazza contro la violenza sulle donne

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110 studenti in piazza San Giovanni hanno dato vita ad un flash mob Più di cento studenti scesi in piazza per dire basta alla violenza contro le donne. Gli allievi dell’istituto D’Oria hanno dato vita ad un flash mob in piazza San Giovanni. L’evento era in programma per il 25 novembre, ma visto il maltempo si è deciso di rinviarlo. Ad accompagnare gli studenti i professori che hanno organizzato l’evento, Annamaria Barberis, Rosella Fiorito, Concetta Tonti e Fabio Lanzafami, ma c’erano anche Daniela Becchio, Vincenzo Managò e Alfonso Marino. Gli allievi, che indossavano abiti neri e una sciarpa ros-

sa, sono arrivati da più parti con un cartellone in mano raffigurante i volti delle vittime di femminicidio e si sono riuniti al centro della piazza, dove sono rimasti per alcuni

minuti. A fare da sottofondo un audio che imitava i suoni della violenza. “Il nostro obiettivo - spiegano gli insegnanti dell’istituto

- è promuovere i cambiamenti nei comportamenti socio culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi tradizioni e qualsiasi altra pratica basata sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini”. La manifestazione avrà un seguito naturale con un percorso di educazione alla legalità e prevenzione di ogni tipo di violenza che si svilupperà nel 2017. L’evento è stato organizzato con la collaborazione dell’associazione Amnesty International e della parrocchia Santi Giovanni Battista e Martino.


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La Frassati Volley attende una palestra

SAN CARLO CANAVESE

La realtà nasce tra animatori dell’oratorio e diventa subito squadra di categoria Massimo Detroia, sancarlese di 57 anni, da dieci anni è presidente della Polisportive Giovanili Salesiane (PGS) Frassati Volley, una realtà nata tra alcuni animatori dell’oratorio. In questo decennio la squadra di pallavolao si è evoluta e oggi partecipa ai campionati di categoria. Quando è nata la PGS Frasati Volley? Eravamo tutti animatori dell’oratorio di S.Carlo, da cui prende il nome la società, e abbiamo deciso di metterci a giocare. Abbiamo iniziato con un unica squadra mista composta da 12 atleti e ci siamo iscritti alla PGS. I nostri atleti praticano il minivolley (7/8 anni) e finiscono nelle squadre miste dove partecipano anche gli over 40. Oltre al minivolley, abbiamo presentato ai campionati la squadra under 13 femminile, l’Eccellenza femminile e due squadre miste. In totale siamo 66 iscritti. C’è stato un cambiamento cruciale nella vostra realtà? Nel 2010 dopo la deriva della PGS, siamo passati all’Unione Italiana Sport per tutti (UISP) e dall’anno successivo abbiamo potuto utilizzare il Palavauda che ci ha dato la possibilità di espandere le nostre attività aumentando anche il numero di squadre. Qual’è stato il più grande risultato raggiunto in questi anni? Sicuramente la stagione appena conclusa perché abbiamo portato alle finali due formazioni. Tra queste c’è la Master femminile che ad aprile ha vinto anche il memorial “Isabella Salvatico” a S.Maurizio. Nella stagione precedente abbiamo portato anche la formazione mista alle finali di categoria Uisp. Quali sono le prospettive per il futuro? In questo momento vogliamo consolidare i gruppi esistenti, cercando di lavorare maggiormente suigli atleti più giovani. Aspettiamo con ansia la costruzone di una palestra adeguata nel nostro comune.



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Come combattere la ludopatia con gli orti urbani...

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Franco Silvestro non ha ricevuto da Caudera le risposte che si aspettava sul sociale... E va bene che dopo 5 ore di domande di Franco Silvestro, che fa l’avvocato e si vede, avrebbe perso lucidità anche uno come Renzi. Ma sul sociale, le risposte date dalla giunta in commissione bilancio, fanno rizzare i capelli. Non foss’altro che quello che emerge è che Devietti&co vorrebbero combattere la ludopatia con lo strumento rivoluzionario degli orti urbani. Sì, avete capito bene. Secondo l’assessore Giada Caudera (in foto) dare la zappa in mano ai vecchietti consentirebbe di combattere il disturbo da gioco d’azzardo. E perché?

Perché se i nonni zappano mica perdono tempo alle macchinette… “Concepire gli orti urbani come intervento a favore delle famiglie è una pia descrizione” ha commentato Silvestro, che di humor è dotato (anche troppo). Come dire, una zappa contro la ludopatia… E siamo tutti salvi! Ciò che fa meno sorridere, invece, è la visione che questa giunta pare avere sul sociale. Il servizio, tranne per l’emergenza casa, è stato affidato in toto al consorzio Cis e sembra che il Comune se ne stia disinteressando. Almeno questo è parso capire dalle risposte date in Commissione.

“Ciriè ha di fatto abdicato alla volontà di fare qualcosa per il sociale - ha sentenziato il pentastellato -. È diventata solamente una voce di bilancio e una serie di buoni propositi. Eppure stiamo parlando di aspetti che incidono sulla vita quantomeno di più di 500 ciriacesi disoccupati. Non sappiamo neanche cosa faccia di preciso il Cis, sfido chiunque a dimostrare il contrario”. Insomma, secondo Silvestro mancherebbero le linee di indirizzo da parte di Ciriè. “L’assessore Sala si sta occupando di dare vita a tavoli per ben capire la situazione” gli ha risposto Caudera. Ma quando il grillino ha chiesto in che direzione stia

spingendo Ciriè attraverso il Cis e l’Unione dei comuni, di risposte non ne sono arrivate. Di una cosa, però, siamo tutti convinti. Degli orti urbani contro la ludopatia…



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Horus, storia di un asino rarissimo

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L’animale fa parte di una razza in via di estinzione che conta solo 73 capi in tutto il mondo Il suo nome, quello vero, è Horus. Ma tutti, al maneggio “Asino felice” dove è accudito, preferiscono chiamarlo Spartaco. Come il gladiatore. Come l’eroe proveniente dall’antica Grecia che si ribellò all’Impero Romano. Come lo schiavo che riuscì, letteralmente, a liberarsi dalle catene che lo tenevano prigioniero. Sotto l’anfiteatro, in attesa di combattere. Per tre, quattro anni, la vita di Horus, asino di 13 anni e la dolcezza negli occhi, è stata un inferno. Fino a due mesi fa, le catene erano, infatti, la sua quotidianità. Il suo proprietario, un anziano contadino di Ciriè, lo teneva legato. Nella stalla di notte, dove era costretto a mangiare pane secco, veleno per il suo stomaco. Attaccato ad un trattore che lo trascinava di qua e di là per le colline ciriacesi di giorno. Poi, il miracolo. Dall’associazione “Asino Felice”, che in una cascina di Cigliano si prende cura degli asini maltrattati e debilitati, se lo sono andato a prendere. Un giorno, per caso. Alla ricerca di un asino per un’allieva dell’asd. Con 80 euro hanno comprato Horus e con lui si sono portati via anche una giumenta di 21 anni, gravida, ed un altro puledro, di due. Avevano gli zoccoli storti le gengive piene di ulcere a causa dei continui maltrattamenti e dell’alimentazione scorretta. “In quel momento - racconta Lisa Mabilia, presidente di “Asino Felice”, esperta dell’animale con titoli riconosciuti a livello nazionale - è stato come ridare la vita a quegli animali. Indescrivibile”. Il problema, che poi problema non è, è che Horus aveva qualcosa di diverso rispetto agli altri asini. Pelo scuro. Sguardo dolce. Lineamenti eleganti e corporatura piccola. Ma, soprattutto, un’andatura diversa. Quasi come il trotto dei cavalli. “Ho pensato che potesse appartenere a qualche razza - continua Lisa Mabilia - e come succede in questi casi ho chiesto ad un esperto delle razze dell’associazione italiana allevatori di Roma di fargli una visita. In quel momento abbiamo scoperto che Horus è un asino Pantesco o asino di Pantelleria. Puro”. Una razza in via d’estinzione che conta solo 73 capi in tutto il mondo. La specie, in assoluto, più rara contando

che l’ultimo stallone in grado mandare avanti la razza è morto annegato qualche anno fa. “All’inizio - spiega ancora -, l’idea di avere un asino maschio in maneggio in cui ci sono molte femmine ci è sembrato un po’ un problema per via delle gravidanze da gestire. Noi infatti non siamo un allevamento. Ma l’anno prossimo Horus potrà diventare uno stallone ufficiale e servire per

recuperare una razza ormai in estinzione. In quel caso, e solo per quello scopo, si potrebbe pensare ad un micro allevamento”. Ma adesso, Horus “Spartaco”, come sta? “Da due mesi sta con noi. E’ ancora diffidente e ha ancora paura che gli si faccia del male. Quando qualcuno si avvicina - conclude - si chiude in se stesso. Ma è curioso e presto gli passerà…”.


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Due serate per “Malattie rare, Rare ma così tanto” CIRIÈ

Promotrice degli eventi l’associazione Niemann Pick onlus con vari enti del territorio Due serate per “Malattie rare, Rare ma così tante”. Per comprenderle, un incontro. Per sostenerne la ricerca, un concerto perché “la musica è necessaria alla vita, può cambiarla, migliorarla e in alcuni casi può addirittura salvarla” Due eventi nati dalla collaborazione dell’Associazione Italiana Niemann Pick Onlus con l’ASL TO4, l’Associazione Culturale iTechni e il patrocinio della Città di Ciriè, il Comune di San Carlo e la Federazione Malattie Rare Infantili Onlus. Il primo un “Dialogo con i cittadini” sulle Malattie Rare con lo scopo di coinvolgerli e renderli consapevoli della loro esistenza ed informarli sul positivo connubio tra ASL TO4 e Niemann Pick come riferimento per i pazienti affetti da queste patologie. Ad aprire la conferenza nel salone consiliare il sindaco Loredana Devietti che ha ribadito il sostegno e la partecipazione dell’amministrazione comunale all’iniziativa: con lei l’assessore Andrea Sala, il sindaco di San Carlo Canavese, la rappresentanza di associazioni territoriali, medici, famiglie e cittadini. Due i relatori: il dottor Diego Maria Papurello e il fondatore dell’AINP Lu-

igi Bonavita. La scelta del direttore della Struttura Complessa Neurologia A di Ciriè-Lanzo dell’uso di slides per trattare ed approfondire il tema dell’incontro, ha aiutato a portare chiarezza ad argomenti sanitari poveri di informazione: la stessa definizione di malattia rara, dati e numeri nazionali ed internazionali di queste patologie spesso anche orfane di terapie ed esperti. Cifre a volte incoraggianti spinte dalle domande di riscontri alle esigenze etiche sempre più pressanti del settore. Slides che confermano anche l’impegno generale alla ricerca e sviluppo dei bisogni e delle necessità di questa parte sanitaria e ratificano le nuove organizzazioni a livello europeo e quella datata 2001 del nostro Paese con l’istituzione di una Rete Nazionale per le Malattie Rare, una seconda clinico-epidemiologica costituita da Centri di Diagnosi e cura, presidi accreditati, individuati dalle Regioni per la loro prevenzione sorveglianza, diagnosi e trattamento. E infine una terza, relativa all’Istituzione di un Registro Nazionale che le certifica. Progressi che devono persistere nel cammino intrapreso, “non dobbiamo smettere

di cercare soluzioni efficaci per combattere la sfida che la vita ha voluto imporre a noi genitori di figli malati -ha ammonito nel suo emozionante intervento Luigi Bonavita -. Non sono qui per parlarvi solo dell’Associazione che rappresento ma per dare un contributo ad una più ampia ed integrale visione del concetto di ricerca. Credo fortemente nella necessità di formulare un’azione congiunta che possa fare da cassa di risonanza presso le istituzioni e il mondo civile che può e deve essere un valido sostegno ai protocolli e alle procedure standardizzate. Se da una parte la ricerca scientifica è sinonimo di progresso e miglioramento della salute, dall’altra esiste una ricerca di vita sostenibile, di legami parentali e amicali, di risorse e strategie quotidiane. Insieme nulla è perduto!”. Di completamento all’ incontro del 24, il secondo evento del 26 novembre. Il concerto benefico per L’AINP, ospitato da Don Alessio Toniolo nel Duomo di San Giovanni Battista: “Sulle note di un malato raro” W. Amadeus Mozart “Requiem” dell’Orchestra sinfonica Estemporanea e Coro polifonico città di Rivarolo.


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Il migrante che sogna di costruirsi un futuro a Ciriè

CIRIÈ

Omar Sini, scappato dalla Costa D’Avorio, un mese fa ha preso casa in città Quello che colpisce di più, di primo acchito, è il suo sorriso. Non è impostato, tirato su ad arte, finto. Con il passato che ha alle spalle, trovare la felicità è difficile. Invece il suo è un sorriso sincero e veritiero. E tanto basta. Omar Sini, 34 anni, è uno dei 23 migranti che hanno preso casa a Ciriè negli ultimi tempi. Originario della Costa d’Avorio, è seguito nel progetto Sprar dalle cooperative Dalla Stessa Parte e Stranaidea. Si tratta di una “seconda accoglienza”. L’uomo, infatti, è sul suolo italiano già da due anni. La storia di Omar è legata a doppio filo a quella della cruenta guerra civile che ha sconvolto il suo paese di origine per anni. Ce la racconta lui stesso, che l’italiano lo mastica e lo mastica molto bene. “C’era la speranza di poter cambiare le cose - dice -. Io facevo parte di un’associazione che aiutava le

persone malate che non avevano soldi e possibilità di curarsi”. L’uomo, però, è stato poi accusato di far parte di una delle fazioni in guerra. “È stato un peccato, ho dovuto lasciare la Costa d’Avorio - prosegue -. Non potevo rischiare di stare là, poteva succedermi qualsiasi cosa”. E così nel 2011 ha dovuto abbandonare per sempre la sua casa. Con la fidanzata, il figlio ed il fratello (che attualmente è accolto a Venaria) Sini è partito per il Mali. “Ero spaventato, avevo gravi problemi di salute legati ai polmoni - ammette -. Ho deciso allora di lasciare mio figlio e la mia fidanzata in Mali, con la sua famiglia. Allora, con mio fratello, nel 2012 sono andato in Libia”. Anche qui un grande clima di instabilità politica. “Ho lavorato per un anno ricorda - con un signore che mi ha fatto fare il muratore e mi ha aiutato tanto. Vista la mia debo-

lezza di salute ha fatto in modo che io riuscissi a salire su di un barcone per partire per l’Italia”. L’uomo gli disse una triste verità: “Meglio che muori in mare che in Libia, speriamo ti salvino gli italiani”. La forza della speranza ha fatto il resto. Così Omar, ad ottobre, alle 3 di notte, è partito dalla Libia su di un barcone. “Non so quanto sia durato il viaggio, avevo perso la cognizione del tempo - continua -. Sulla scialuppa eravamo 180 persone, gli italiani sono venuti ci hanno portato sulla loro nave per metterci in salvo. In quel momento mi sono tolto le scarpe e le ho lasciate sul barcone”. Un gesto simbolico, chiaramente. In Sicilia Omar ha fatto le prime visite mediche, poi è partito per Caselle. Ha passato due notti al centro di prima accoglienza di Settimo. “Il giorno del mio compleanno, il 21 ottobre del 2014, mi sono state prese

le impronte - ricorda sorridendo -. Dagli esami si capì che avevo gravi infezioni ai polmoni, forse portate da un precedente ma ormai curato caso di tubercolosi”. C’è voluto un anno perché si rimettesse in forma. Negli ultimi 2 anni Omar è stato ospitato al Centro di Accoglienza Straordinaria di Pessinetto. Ha studiato la lingua italiana, riuscendo anche a prendere un attestato. Di sua iniziativa, ha studiato e conseguito la licenza media. Intanto si è fidanzato con una ragazza italiana di Val della Torre. Fa parte della realtà del Coromoro e, con la Morus onlus, ha avviato un progetto sartoriale denominato “Morostyle”. A Ciriè ci è arrivato il 20 ottobre. Abita in un appartamento nel centro cittadino con altri 4 ragazzi accolti. Ha un permesso di soggiorno temporaneo, nei prossimi gli arriverà quello per 2 anni.


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Una merenda sinoira organizzata dalla caritas

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Si è svolta domenica 20 novembre nei locali di via Braccini Una merenda sinoira per i frequentatori della caritas parrocchiale. Si è svolta nella giornata di domenica 20 novembre presso i locali di via Braccini, tradizionalmente utilizzati proprio dalla caritas per il servizio mensa a favore dei poveri e dei bisognosi. L’evento è stato organizzato dal gruppo giovanile, formato da una quindicina di volontari circa e attivo ormai da due anni. Si tratta di una delle poche realtà di questo tipo ad oggi presenti sul territorio della provincia torinese.

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Testata: “La Voce di” Reg. Trib. di Torino n. 5332 del 23/11/1999. Editore: Vivimedia srl, via della Repubblica, 9, 10036 Settimo To-

I volontari si sono prodigati ai fornelli e hanno preparato, per gli intervenuti, pietanze dolci e salate. Gli indigenti

rinese (TO) P.Iva 09778020017 Direttore responsabile: Liborio La Mattina Direttore editoriale: Sandro Venturini Stampa: I.T.S. srl, via Abate Bertone, 14 13881 - Cavaglià (BI) Redazione: Settimo T.se - via della Repubblica, 9 Tel. 011/ 0201535

hanno risposto “presente”. La caritas giovanile è stata fondata dal diacono Carlo Mazzucchelli e dal parroco don

Fax 011/ 0201536 Email: info@giornalelavoce.it Concessionaria di pubblicità: Vivivoce srl, via Robassomero 4 - Ciriè (To) - Tel. 011 9211631 Il responsabile del trattamento dei dati, ai sensi del DGLS 196/03 è il direttore, a cui i lettori possono rivolgersi per esercitare i diritti

Alessio Toniolo. Con l’avvicinarsi delle festività natalizie saranno diverse le iniziative proposte dal gruppo. In questi giorni i giovani si stanno riunendo per organizzare alcuni degli appuntamenti in programma. I volontari, per sensibilizzare la cittadinanza ciriacese, saranno presenti al gazebo di piazza San Giovanni nei due fine settimana prima di Natale per spiegare di cosa si occupano e parlare del proprio percorso. Domenica 18 dicembre, infine, la caritas proporrà il pranzo di Natale .

previsti. Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato sono riservati. La riproduzione cartacea o elettronica dei testi, delle foto o del materiale pubblicitario è ammessa solo a seguito di autorizzazione scritta (legge 633/1941).


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Arriva la 39ª edizione del “Presepe sotto la neve”

CIRIÈ

L’ingresso al Presepe è gratuito e le offerte saranno devolute in beneficenza Entra nel vivo la 39esima edizione del “Presepe sotto la neve” del Gruppo Presepe San Giuseppe Onlus. Sabato 3 dicembre presso la chiesa di San Giuseppe, il concerto della Filarmonica Devesina ha aperto ufficialmente il Presepe che andrà avanti fino a domenica 8 gennaio 2017. Nei giorni feriali dalle 16 alle 18.30, nei prefestivi e festivi dalle 15 alle 19.30. Le visite di gruppi e scolaresche si svolgeranno nel pomerigio e dovranno essere prenotate ai numeri 0119208560 / 9296555 / 9206811. Tante le novità per l’edizione Natale 2016. Ci saranno due nuove cascate nel percorso del fiume al piano secondo, un nuovo mulino ad acqua e, nel paesaggio, il riposizionamento di tre movimenti che rappresentano gli antichi mestieri del fabbro, dell’arrotino e del falegname. Tre i diorami che si potranno osservare mentre si aspetta il turno per la visita al Presepe ci saranno l’Annunciazione dell’Angelo a Maria, l’Ultima Cena e La Crocifissione. Due schermi aiuteranno il pubblico a scoprire i numerosi dettagli del aiutare il pubblico a scoprire i numerosi dettagli “fratellino” itinerante e le caratteristiche tecnici dei personaggi in movimento. A disposizione dei visitatori il libro “Sotto la neve…il presepe-immagini, storia e vicende in amicizia”, edito da Garbolino Editore con testi di Pierangelo Sasso, fotografie di Massimo Carignano, Fabrizio Prini, Giorgio Sasso e con la collaborazione di Don Guido Bonino, Don Giuseppe Genero e Don Onorato Brun. Ci saranno dvd sul tema, presepi acquistabili con offerta e sarà anche aperto il banco di beneficenza nei locali dell’oratorio. Dal sito www.presepesottolaneve.beepworld.it si potrà visitare in modo virtuale il Presepe sotto la neve. Sarà aperta la mostra “Ricordi di Don Giuseppe Genero, parroco emerito di San Giovanni Battista e Martino di Ciriè”. Nei locali della mostra ci sarà il plastico del presepista Pietro Panero del riproduce in scala, la millenaria chiesa di San Martino. E per non farsi mancare nulla ci sarà pure il concorso “Viaggia tra i presepi, timbra e…vinci!”. I visitatori di tutti i presepi del circuito saranno sorteggiati per l’assegnazione dei premi. Intanto il presepe itinerante continua il viaggio iniziato nel 1987 nella vetrina dell’APT di via Roma a Torino. Quest’anno sarà esposto al Alba all’interno del Tempio di San Paolo.


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Le chemioterapie ad alto rischio a Ciriè CIRIÈ

Nel 2008 il Day hospital era stato trasferito all’ospedale di Lanzo Le chemioterapie oncoematologiche ad alto rischio tornano all’ospedale di Ciriè. Il servizio, comunica l’AslTo4, ripartirà dal 19 dicembre. Nel 2008, il Day hospital onco-ematologico era stato trasferito, per poter eseguire lavori di ristrutturazione, dall’ospedale di Ciriè a quello di Lanzo, con previsione di un rientro futuro nel presidio ciriacese, che può garantire standard organizzativi, strutturali e tecnologici più elevati. “Alcuni pazienti a più alto rischio – spiega il Direttore Sanitario dell’AslTo4, Mario Traina – devono necessariamente essere seguiti in un ambito più appropriato, quale quello dell’Ospedale di Ciriè, dove, in caso di urgenza, è possibile assicurare l’assistenza rianimatoria di livello adeguato. Si tratta delle persone che devono essere trattate con cicli di chemioterapia infusionale,

delle persone affette da patologie ad alto rischio o che necessitano di supporto trasfusionale o di terapie ad alto rischio di reazione allergica e le persone ad alto rischio di complicanze settiche o che richiedano un approccio multidisciplinare”. Tutta la restante attività del Day hospital onco-ematologico dell’ospedale di Lanzo continuerà a essere assicurata anche in questo presidio. “Il Centro Accoglienza e Servizi - precisa Traina - che è il primo riferimento dell’utente e dei suoi familiari per quanto riguarda l’assistenza, l’orientamento tra le strutture ospedaliere e il supporto per affrontare la malattia, continuerà a essere operativo anche presso il presidio lanzese. A Lanzo, quindi, continueranno a essere garantiti la presa in carico delle persone affette da un problema tumorale, le attività di diagnosi

e di impostazione della terapia appropriata, la somministrazione delle terapie orali oncologiche e delle terapie di supporto non trasfusionali e i controlli periodici. Date le caratteristiche del territorio in cui è inserito l’Ospedale di Lanzo e il rilievo che le attività sanitarie svolte in questo Presidio hanno per la comunità lanzese , l’ospedale di Lanzo continuerà a svolgere un ruolo importante nella rete dei presidi ospedalieri aziendali. Saranno mantenute tutte le attività ospedaliere che, in base a criteri di sicurezza per il paziente, non richiedano il livello organizzativo di un ospedale sede di DEA, attività oggi presenti nel Presidio ospedaliero di Lanzo e, in più, stiamo progettando di realizzare in questo stesso Presidio un nuovo Centro di medicina d’iniziativa per le patologie croniche a valenza aziendale”.

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Ciriè Accattonaggio? Intensifichiamo controlli e interventi

Il primo cittadino Loredana Devietti cerca di combattere il fenomeno dell’accattonaggio. L’aveva preannunciato il vice sindaco Aldo Buratto durante la Commissione Bilancio, prevedendo un’apposita ordinanza sindacale in sinergia con le forze dell’ordine. L’ipotesi ordinanza è stata poi confutata dalla stessa Devietti, che ci abbozza però le misure che ha deciso di mettere in campo. “Pensiamo - dichiara -. di intensificare i controlli e gli interventi”. E un punto di inizio bisogna pur metterlo per contrastare un fenomeno sempre più dilagante a Ciriè. Anche sui gruppi Facebook del ciriacese i cittadini arrabbiati ne discutono sempre più spesso. E visto che la crescita dell’accattonaggio si è verificata contemporaneamente con l’arrivo dei migranti del progetto Sprar in città, qualcuno ha fatto due più due. Sbagliando i conti, però… “Ci siamo confrontati con le cooperative che, con il Cis, gestiscono il progetto SPRAR - chiarisce infatti Devietti -. Sappiamo che non sono i richiedenti asilo accolti nella nostra città ma che probabilmente arrivano da fuori Ciriè”.


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Si fa musica con i rifiuti

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Dal recupero dei barattoli si fanno strumenti musicali L’associazione Vivisanmaurizio insieme al gruppo musicale PMS ha aderito alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, patrocinata dal Comune. Domenica 26 novembre in via Luigi i volontari hanno invitato tutti i cittadini ad ammirare gli strumenti musicali costruiti con materiale di recupero. Chitarre, tamburelli, mandolini... Sono solo un esempio di cosa si può creare con il materiale di scarto “Possiamo felicemente affermare che la campagna ha avuto il suo discreto succes-

so - ha detto il presidente dell’associazione Franco Vona - considerando anche che fa freddo e che è un periodo un’pò piatto. Sicuramente da parte nostra c’è la voglia di ripetere l’esperienza ma la prossima volta intendiamo coinvolgere anche le scuole”. La campagna informativa ha coinvolto numerosi passanti che hanno avuto occasione di conoscere anche le attività dell’associazione, da quattro anni attiva sul territorio comunale con tante iniziative di sensibilizzazione.

SAN MAURIZIO CANAVESE

Unʼopera dʼarte delle scuole contro la violenza sulle donne Nel cortile dell’Istituto comprensivo Remmert, i ragazzi delle classi terze hanno presentato la loro istallazione artistica composta da bancali, dipinti con disegni evocativi e intrisi di significato, tenendo una vera e propria lezione d’arte moderna. Alla presenza della loro professoressa Antonella Dipiero, del preside Aniello Serrapica, della presidente del Consiglio comunale Sonia Giugliano, gli studenti

hanno spiegato che ogni elemento dell’opera è stato realizzato per trasmettere forza e speranza alle donne vittime di violenza. “Una lacrima taglia il viso di una donna piangente, il nero rappresenta il crimine, il rosso è il sangue di una rosa (la donna) sola al mondo (nel deserto).” Nei colori scelti dai ragazzi i richiami ai maltrattamenti e ai sopprusi sono numerosi. “Che la lotta alla violenza non si esaurisca

con la Giornata Mondiale - ha detto il preside Serrapica - ma che sia un sentimento che ci accompagna tutti i giorni..Ciò che è stato prodotto dai ragazzi ben rappresenta la maturazione delle loro ‘competenze di cittadinanza’ ”. Tra il pubblico presente c’era anche Valeria Aimaretti, in rappresentanza dell’associazione La Rete delle Donne, attiva contro la violenza.


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Una coperta contro la violenza dedicata alle donne vittime

Nel piazzale del Municipio è stata stesa l’opera d’arte condivisa Una coperta contro la violenza stesa sul piazzale del Muncipio. È questo il modo con cui l’associazione La Rete delle Donne ha trascroso la Giornata Internazionale Contro la Violenza sabato 26 novembre. Tutte le donne erano state invitate a recarsi nela sede dell’associazione per sferruzzare insieme e prendere parte all’opera d’arte condivisa, curata da Patrizia Fratus. Ogni pezzetto di coperta, grandi circa 50 centimetri l’uno, è stato unito con un filo rosso. Perchè proprio una coperta? Perchè è l’oggetto che più rappresenta la cura della persona. Ed è proprio questo il messaggio che è stato trasmesso durante tutta la

giornata: “Donne, prendetevi cura di voi e sottraetevi a qualunque forma di violenza”. Nel corso della giornata si sono alternate letture e momenti di riflessione. Anche il

sindaco Paolo Biavati e tutta la sua Giunta ha partecipato all’iniziativa che ha coinvolto un buon numero di persone, incuriosite dalla mega-opera.

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San Maurizio Mercatino di Natale

Sabato 10 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 17.30 nelle vie del centro storico si terrà la seconda edizione di “Un mercatino aspettando il Natale”. Gli hobbisti, gli artigiani, gli operatori commerciali , le associazioni e le bancarelle delle scuolesaranno presenti con un’ampia scelta di articoli regalo. L’associazione Commercianti e il Gruppo Alpini offriranno cioccolata e calda e vin burlè. Alle ore 15.00 nei giardini del Comune si terrà l’inaugurazione del presepe a cura dell’Associazione Legamondo in collaborazione con le classi iV della scuola primaria “F.lli Pagaierò”. L’associazione PGS San Maurizio Sport Team e l’Accademia Movimento e Arte Eisibizioni, aprirà dei laboratori di giocolerai aperti a tutti che si svolgeranno nei giardini del Palazzo Comunale e in via Olivari.


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Avis, sono sempre di più i giovani che decidono di donare

SAN MAURIZIO CANAVESE

Soddisfatto Emanuele Appio, vice presidente dell’Avis Sabato 19 novembre alla sede di via XX settembre dell’Avis, 35 soci hanno donato il sangue. Insieme a loro si sono presentate altre quattro persone pronte a fare le analisi per diventare futuri donatori. “Sono soddisfatto - commenta Emanuele Appio, vice presidente dell’Avis - perché la nostra realtà sta prendendo un taglio sempre più giovanile”. Il 17 dicembre si terrà l’assemblea, durante la quale verrà consegnato il modulo per votare il nuovo direttivo che resterà in carica fino al 2020. Le elezioni si svolgeranno poi a febbraio ma tra il nuovo team che guiderà l’as-

sociazione sono già noti alcuni nomi. Tra questi, Giulia Gobetto, Fabrizio Poncini e Luca Chiara. “Mentre nelle altre realtà il numero di donazioni è in calo - ci informa Appio - A San Maurizio si sta verificando tutto il contrario. Anche il numero di soci sta aumentando, siamo già diventanti 383. Stia-

mo sfruttando al massimo le tecnologie e questo ci sta sicuramente aiutando”. È possibile prenotare la propria donazione chiamando i numero 328 00 16 8383 (Emanuele), 346 61 94 840 (Debora), 340 60 83 850 (Giulia) oppure lasciando un messaggio sulla pagina Facebook Avis San Maurizio Canavese.

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San Francesco Raccolta fondi per i terremotati del centro Italia

Si è conclusa la raccolta fondi organizzata presso il ristorante La Madoninna. Per una settiamana il menù valeva 10 euro a cui è stato possibile aggiungere un contributo da devolvere ai terremotati. “Non è mancato chi è venuto per il menù a prezzo ridotto ma per i terremotati non ha messo un euro in più” - dice amareggiato Ennerik Gnesotto, presidente dell’Associazione Insieme a Voi per San Francesco al campo.


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SAN FRANCESCO AL CAMPO

“Noi, insieme per fare qualcosa di utile”

Gensotto è il neo presidente di Insieme a Voi per San Francesco al Campo, attiva dal 2015 Ennerik Gnesotto (in foto) 41 anni, classe 1975, residente a San Francesco, dal 2015 fa parte dell’associazione Insieme a Voi per San Francesco Al Campo di cui è diventato presidente, al posto di Claudio Ricossa. Lo abbiamo incontrato per conoscere la sua esperienza. Come nasce l’Associazione? L’idea è partita da un incontro con Claudio ed un altro paio di persone nell’estate del 2015. Insieme abbiamo portato avanti l’iniziativa, volevamo fare delle ronde notturne per contrastare un periodo di recrudescenza dei furti. Poi, dato che eravamo troppo pochi, non se n’è fatto mai nulla. Abbiamo cercato persone che avessero voglia di mettersi in gioco, di fare qualcosa di utile per la comunità, per il nostro paese. Ci siamo ritrovati

una sera, tra perfetti sconosciuti, e fin da subito abbiamo capito che avevamo molto in comune nonostante fossimo e siamo, persone completamente diverse le une dalle altre. Siamo legati da una grande voglia di agire e, soprattutto, di non smettere di sperare che le cose possono cambiare e migliorare. Risultati sperati e risultatiraggiunti? Come per tutti i sognatori, la speranza è sempre grandissima! Quindi abbiamo sempre sperato di raggiungere grandi risultati. Poi purtroppo ci si deve scontrare con la dura realtà. Abbiamo collaborato con i genitori della scuola media M. Costa, lottando ed ottenendo il ripristino della mensa. Abbiamo fatto alcune raccolte firme: una richiesta di installazione di telecamere sul territorio, u-

na perchè venga garantito il servizio scuolabus per le scuole medie, al pomeriggio, sia per chi frequenta il corso facoltativo di musica, sia per chi non lo frequenta. Abbiamo fatto un esposto segnalando diverse situazioni di pericolo e degrado urbano, abbiamo raccolto le firme contro la nuova viabilità di borgata Capoluogo e, in ultimo, stiamo facendo una raccolta fondi per i terremotati della zona di Amatrice. E’ difficile dire quali siano i risultati che abbiamo raggiunto, perchè anche se raccogliessimo solo 1.000 firme, non sarebbe in nessun modo vincolante. Vogliamo tenere l’amministrazione comunale sempre sul “chi va là” e farle sapere che c’è qualcuno che non si gira dall’altra parte quando vede qualcosa che non va. Quali sono le maggiori dif-

ficoltà incontrate? Sicuramente la diffidenza delle persone. Si fa fatica a far capire ai nostri concittadini che noi vogliamo soltanto farci portavoce dei problemi che quotidianamente possono incontrare. Noi siamo animati da buoni sentimenti e vorremmo una maggior partecipazione ma non è cosa semplice. Sappiamo che questo non è uno dei paesi più aperti del mondo e, tra l’altro, molti di noi sono provendono da altri comuni, il che rende le cose ancora più difficili. Quali sono gli obiettivi per il futuro? Al momento abbiamo in corso la raccolta fondi per i terremotati. Un’iniziativa che speriamo coinvolga molte persone. Ci sarà l’occasione di mangiare una buona pizza, e di fare del bene allo stesso tempo.


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La ricetta segreta del minivoll è la conduzione famigliare È vissuto come una seconda famiglia da atlete e genitori Nasce nel 1985 come associazione sportiva di basket e pallovalo, il Gruppo Sportivo San Francesco Al Campo Volley è oggi una realtà affermata composta da giovani atlete di età inferiore ai 18 anni. Nel 1995 la squadra arriva in Serie C vincendo contro la Darwin di Chivasso. Negli anni che seguono, la San Francesco Volley retrocede in serie C ma oggi continua a partecipare a campionati provinciali e regionali. Oggi la Società continua ad essere impegnata nel settore giovanile e ad ottenere riconoscimenti da parte della Federazione Italiana Pallavolo. Silvia Anasippo, 33 anni allentarice dell’A.S.D. Volley, ci racconta la sua pluriennale esperienza. Cos’è cambiato del gruppo sportivo e cosa è rima-

sto uguale? Il gruppo nasce con un doppio sport ma si è presto evoluto ed affermato con la pallavolo femminile. Invece i

dirigenti che si sono alternati sono sempre stati del territorio e, “a conduzione famigliare”. Una delle dirigente è mia madre e tra gli altri

ci sono molti genitori delle atlete. Qual è la più grande soddisfazione che ricordi? Avevo 15 anni, era la stagio-


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SAN FRANCESCO AL CAMPO

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SAN FRANCESCO AL CAMPO

Neospora, un motivo in più per lʼarea sgambamento cani

Silvia Anasippo, allenatrice dell’A.S.D. Volley

ne sportiva del 2001/2002 e con il gruppo abbiamo sfiorato i play-off. Ma un ricordo più recente risale a quattro anni fa quando nei campionati Under 14 della stagione sportiva 2012-2013 bbiamo conquistato il terzo gradino del podio. Quella forse è stata la più grande soddisfazione. Quali sono i vostri obiettivi? Da sei, sette anni a questa parte ci siamo concentrati sul nostro vivaio, sulle risorse che avevamo a disposizione sul territorio perché ci siamo resi conto che è importante costruire delle basi solide a partire dalla base. Non abbiamo più la serie D ma se lavoriamo bene non è escluso che un giorno non ci torneremo. Intanto noi per le atlete vogliamo essere un pò co-

me una seconda famiglia, un punto di riferimento che contribuisce alla crescita delle atlete ma anche a far sviluppare buone relazioni tra i genitori. Organizzate qualche iniziativa oltre agli allenamenti di routine? Certo, un appuntamento molto partecipato è il campo estivo che quest’anno è stato allungato fino a tre settimane nel corso delle quali 40 bambine e bambini hanno trascorso insieme il loro tempo, tra sport e non. A settembre poi facciamo sempre un ritiro precampionato a Pragelato per conoscere le eventuali nuove entrate e iniziare a prepararci alla stagione. Ma ci piace anche molto festeggiare insieme e stiamo già organizzando qualcosa per il periodo natalizio.

“È nostra intenzione cercare un’area da adibire allo sgambamento dei cani”. Ha risposto così il consigliere Dario Barbiso con delega all’Agricoltura, alla mozione presentata dai consiglieri Matteo Valente e Roberto Rossato, del Movimento 5 Stelle. La richiesta nasce da un sondaggio che i pentastellati avevano lanciato su Facebook la scorsa estate. La risposta da parte della popolazione è stata più che positiva e soltanto qualche settimana fa i motivi per fare un’area per far socializzare gli amici quattro zampe sono diventati due. Oltre che per la socializzazione, un’area delimitata potrebbe servire anche per evitare eventuali contagi con la Neospora Caninum. Questo parassita, presente nelle feci di alcuni cani, se a contatto con l’erba destinata al foraggio può diventare letale per i bovini. Ed infatti, appena rilevato il rischio, il Comune ha lanciato l’allarme sul batterio che rappresenta una vera

minaccia per gli allevamenti e per la produzione di latte che cala fino al 5% nelle mucche che hanno abortito. E per dover tenere i cani lontani da lì..teniamoli tutti insieme in un’area apposta. Insomma, se non tutti i mali vengono per nuocere, allora anche la Neospora qualcosa di buono lo ha portato: da domani cani liberi di sgambare e pascoli protetti. “Sia chiaro che anche nell’area sgambamento le deiezioni dovranno essere raccolte”, ha puntalizzato l’assessore Barbara Re. Nella mozione, i consiglieri Valente e Rossato hanno chiesto anche di emanare un’ordinanza che imponga il divieto di lasciare i cani liberi in prati o terreni destinati a pascolo o a foraggio. “Emanare questa ordinanza sarebbe illegittimo - ha risposto Barbiso - Invece sull’area per i cani dovremo parlarne ancora e lavorarci insieme perchè il regolamento per questo tipo di provvedimento, è abbastanza complesso”.



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Michele Chiadò una vita nel mondo dello spettacolo

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Ha recitato anche una parte ne “Il Divo” del premio oscar Paolo Sorrentino Associazioni, cultura, teatro, televisione e cinema. Una vita nel mondo dello spettacolo quella di Michele Chiadò, classe ‘55, ciriacese doc. Dopo aver concluso le scuole elementari e medie nella città dei D’Oria ha preso il diploma come perito elettrotecnico a Torino. Ha cominciato da giovane a lavorare in comune nel settore Sociale, poi nell’Istruzione. Adesso segue l’assessorato alla Cultura. Fuori dalle porte del Municipio il mondo dello spettacolo. I corsi all’Accademia di Arte Drammatica con la maestra Margherita Fumero, la collaborazione con il gruppo Teatro Specchio dell’Ars et Labor sotto la guida di Sergio Saccomandi, quella con Germana Erba del Teatro Nuovo, fondatrice a Ciriè della scuola comunale di danza. Ha collaborato con Arturo Brachetti negli anni ’90, con il corpo di ballo della Scala di Milano (nomi del calibro di Carla Fracci e Roberto Bolle). È legato anche alla compagnia teatrale Mirabilia di Alessio Olivetti e Andrea Murchio e con il gruppo di giovani artisti Artemista Absintium. Negli anni ’80 si è occupato di uno trasmissione per bambini sulla radio locale di Ciriè. Con Achille Judica Cordiglia ha realizzato diversi documentari storici. Ha lavorato per tre stagioni in Rai per il programma Voyager di Roberto Giacobbo. Per quanto riguarda il cinema e la televisione può vantare collaborazioni con Lino Banfi, Maurizio Zaccaro, Sergio Martino, Carlo Rizzani, Luca Barbareschi, Marco Bellocchio, Fausto Brizzi. E nientepopodimeno che con Paolo Sorrentino, premio Oscar, interpretando una piccola parte nel “Il Divo”. L’anno scorso, poi, la pubblicità della Brondi. È sposato con un figlio e ha una nipote. Qual è il tuo sogno? “Il sogno che avevo era di recitare, l’ho realizzato e lo sto realizzando ancora oggi. Ho avuto la fortuna di lavorare in teatri prestigiosi, di far parte di trasmissioni televisive di alto livello e di partecipare a film di registi che hanno vinto l’Oscar. Insomma, ho fatto un casting con Sorrentino. Ogni giorno è un sogno da realizzare”. Come continuerà il tuo impegno per la vita culturale della città? “Adesso inizia la stagione teatrale, che mi impegnerà molto. Il mio impegno per portare la cultura nelle varie sfaccettature in città è costante”.


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Al Fermi-Galilei arriva lʼindirizzo di scienze applicate

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Il dirigente scolastico Giuseppe Volpe festeggia per la notizia

Dopo anni e anni di richieste, alla fine i ciriacesi possono cantare vittoria. Perché? Perché il prossimo anno l’istituto di istruzione superiore Fermi-Galilei potrà finalmente ampliare la propria offerta formativa con l’indirizzo di “scienze applicate”. Lo comunicano il dirigente scolastico Giuseppe Volpe (in foto) e il sindaco Loredana Devietti che lunedì scorso hanno partecipato ad un incontro in città metropolitana. “Abbiamo illustrato le motivazioni delle nostre richieste - dice il primo cittadino - e sostenuto l’importanza di un’offerta scolastica più ampia a Ciriè, in quanto la nostra città è posta in zona centrale dell’intero territorio, servita da trasporti e ha disponibilità di aule al terzo piano dell’istituto”. Diciamo che la delegazione ha avuto ragionevoli rassicurazioni. “Sarebbe un grane risultato - prosegue Devietti - molto atteso dalle famiglie che da anni richiedono indirizzi diversificati nella nostra città”. Negli anni scorsi l’ampliamento dell’offerta formativa era stata negato per evitare sovrapposizioni territoriali con Rivarolo, Venaria e Ivrea, ma la Città Metropolitana (lo aveva anticipato in consiglio l’ex vice sindaco Ruggero Vesco) si era presa l’impegno di pensarci su.. Quest’anno, finalmente, è andata per il verso giusto. “Finalmente ci viene data questa opportunità - sorride e festeggia Gisueppe Volpe -. Un certo interesse nei confronti del Fermi-Galilei per le lezioni di informatica c’è, scienze applicate va in questa direzione, speriamo si possa risolvere l’anomalia che vedeva il nostro liceo come l’unico della zona a non offrire questo indirizzo. A gennaio vedremo quanti saranno gli iscritti”. Discorso diverso per l’indirizzo “liceo sportivo”. La città metropolitana, infatti, ha bocciato la proposta. “Però - conclude Volpe - continueremo a monitorare la questione. Se anche il prossimo anno ci sarà richiesta da parte del territorio porteremo nuovamente la voce delle famiglie in città metropolitana”.




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