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in comune CIRIÈ E CIRIACESE
MARZO 2016 Anno 10, numero 5
SPAZIO AI GIOVANI CON IL LABORATORIO DELLA M.A.G.L.I.A. servizio a pagg. 24-25
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Marzo 2016 CIRIÈ E CIRIACESE
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Anno da record per il NAAA
Per l’associazione NAAA un 2015 pieno di soddisfazioni. 113 i bambini adottati L’ente nato nel 1993, che si si occupa di adozione e cooperazione internazionale, ha terminato lo scorso anno con 113 bambini adottati, 12 in più che nel 2014. Un dato positivo, in aumento dell’11% rispetto ai 101 bambini adottati l’anno precedente. “Il fatto che enti strutturati, trasparenti e con sedi presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale non abbiano avuto problemi – evidenzia la presidente Maria Teresa Maccanti – è un elemento che fa riflettere. È quello che vado affermando da tempo. Praticamente da quattordici anni superiamo i cento ingressi e il 2015 si è concluso meglio dell’anno precedente: 113 bambini ora hanno finalmente una famiglia. È evidente che un calo delle adozioni persiste da alcuni an-
ni e lo rileviamo dalle dichiarazioni degli altri enti, ma per il NAAA non è così evidente”. Il primato del 2015 spetta alla Federazione Russa: sono arrivati 28 bambini, di cui 21 maschi e 7 femmine. Al secondo posto c’è invece la Polonia con 25 minori, tra cui 13 maschi e 12 femmine. Al terzo c’è la Cina con 18 bambini, tra cui 10 maschi e 8 femmine. Seguono il Vietnam con 15, tra cui 8 maschi e 7 femmine, il Cile con 11 tra cui 3 maschi e 8 femmine, la Bulgaria con 5 tra cui 2 maschi e 3 femmine. Ci sono ancora il Perù con 4 bambini, ovvero 3 maschi e 1 femmina, la Repubblica Dominicana con tre maschi, l’Ucraina con tre femmine. Chiude l’Honduras con un maschio. Entro questa primavera gli uffici
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Attualità Parcheggi, marciapiedi e piste ciclabili: Ciriè ringrazia il governo Renzi
Il parcheggio di Devesi, i lavori sui marciapiedi e sui percorsi ciclopedonali, il nuovo lotto di loculi al cimitero cittadino. Sono alcuni degli interventi che l’Amministrazione di Ciriè ha potuto mettere in cantiere negli scorsi giorni grazie alla nuova legge di stabilità 2016 targata Governo Renzi. Ciriè ha investito circa 200mila euro sulla viabilità. Una meta per le strade vere e proprie, l’altra per i percorsi ciclopedonali. Ad esempio sarà portata a completamento la riasfaltatura di via Ferrari, e saranno ricoperti i fossi di località Rossignoli (un intervento che porterà maggior sicurezza ai pedoni). Partiranno anche la sistemazione di via Rossetti e del marciapiede di corso Nazioni Unite. “È stato aperto il cantiere per le nuove cellette ossarie e cinerarie, e partirà anche la procedura per i nuovi loculi - commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Perello -. Una soluzione che, con 60 nuovi loculi, darà risposta alle esigenze che avevamo sul cimitero del capoluogo”. Circa 100mila euro verranno spesi invece per il parcheggio di Devesi. “Partirà il secondo lotto in un percorso iniziato nel 2011, quando avevamo realizzato un marciapiede di collegamento tra la parrocchia e la parte dove si trovano le scuole - continua Perello -. Adesso realizzeremo il parcheggio, con 45 posti auto, che permetterà di liberare il sagrato della Chiesa, oggi impropriamente utilizzato come parcheggio”.
della sede centrale di Ciriè si sposteranno a Nole, al quarto piano del palazzo ex Erber, in via Devesi. “In questo 2016 – conclude la Maccanti – saremo sempre più vicino alle coppie grazie anche ai nuovi strumenti informatici. Negli ultimi mesi, infatti, abbiamo deciso di rinnovare la formazione di primo livello, durante la quale sono previsti tre incontri. Tra questi c’è il seminario con il medico sugli “special needs”, ovvero i bisogni speciali dei bambini, che è flessibile ed a cui si può partecipare anche prima del conferimento dell’incarico. Il secondo incontro on-line è quello dei moduli A e B, dove lo psicologo affronta insieme ai futuri genitori i possibili vissuti dei bambini che arrivano dall’adozione”.
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La passione per la bicicletta si chiama Brunero
La storia dello sport ciclistico a Ciriè passa per il gruppo sportivo che vinse il Giro d’Italia Per raccontare la storia dello sport ciriacese non si può che passare dal Gruppo Sportivo Giovanni Brunero. La grande tradizione ciclistica della città dei D’Oria, però, ha radici lontane, che arrivano fino alla fine dell’Ottocento. Diverse associazioni che si formano negli anni, a che fanno riferimento sempre alle solite persone che credono e vivono di questo sport. La prima gara disputata a Ciriè di cui si ha memoria risale al 1894. Lo testimonia una stendardo consegnato al vincitore, che oggi si trova presso la sede della Brunero. Per diversi anni dall’inizio del ‘900 le gare ciriacesi si disputano frequentemente in occasione della festa patronale di San Ciriaco. Nel 1901 nasce il “Circolo Ricreativo Ciclistico”, che ha come obiettivo la diffusione della bicicletta e organizza gite e corse. Negli anni successivi nascono le prime squadre ciclistiche ufficiali, che portano alla costituzione, nel 1906, della storica Unione Sportiva Ciriacese, con gli stessi dirigenti del Circolo Ricreativo che volevano semplicemente aumentare le attività. È negli anni precedenti alla prima guerra mondiale che incominciano ad affermarsi al di fuori dei
confini locali i primi corridori con la maglia dell,U.S.C. Sono Giovanni Brunero (che passa al professionismo nel ‘19, con la “Legnano”) e Giuseppe Enrici. Poi con la guerra le attività sportive trovano poco spazio. Negli anni Venti compare nelle gare locali il nome di Secondo Martinetto, anche lui diventerà un campione. Intanto Enrici vince un Giro d’Italia. (Nel 1924, in quella edizione successe una cosa storica: ci fu la partecipazione di una donna, Alfonsina Strada) e alcuni corridori come Martinetto diventano professionisti. Nel ‘28 il fascismo scioglie le associazioni sportive, e l’U.S.C lascia il posto alla Dopolavoro. Negli anni ‘30 si afferma la tradizione della grande corsa di San Ciriaco, la “corsa degli assi”, un circuito chiuso, tipo pista, che avrà grande successo anche dopo la seconda guerra mondiale. Gioanin - così gli amici chiamavano Brunero - muore nel 1934. Dopo la seconda guerra mondiale le attività sportive riprendono. Nasce lo Sport Club Ciriè, dove si forma anche una sezione ciclistica. A settembre del ‘48 alcuni dirigenti si staccano dal sodalizio per formare il Gruppo Sportivo Martinetto, con i caratteristici co-
lori bianco e azzurro. A Ciriè si formano altri grandi corridori. Fino agli anni ‘60, quando il ciclismo entra in crisi. Nel ‘63 la Martinetto si trasforma nel Gruppo Sportivo Giovanni Brunero, che porterà un gran numero di ciclisti al professionismo. Negli anni Settanta il “circuito degli assi”, causa i costi eccessivi e la poca partecipazione, va verso la fine della sua storia. Negli anni successivi continuano le attività dell’associazione dilettantistica. Gli anni Novanta vedono un boom di successi riconosciuti in campo nazionale e internazionale. Il picco è nel ‘94 con 29 vittorie. Ahh in questo periodo molti corridori dilettanti passano dalla Brunero prima di fare il salto nel professionismo. Tra questi Daniele Nardello, Marco Bellini, Stefano Garzelli (vincitore del Giro d’Italia del 2000), Ondress Sosenka, Roberto Sgambelluri. Dal 2005 le attività diminuiscono e la Brunero tiene in piedi solo più la squadra Juniores per un certo periodo, per poi cessare l’attività sportiva intorno al 2012, per i costi sempre più gravosi per le società ciclistiche. Attualmente il presidente del sodalizio è Filippo Brunero, discendente di Gioanin.
Una sinfonia di sapori da Sushi DJ
Gustosissima novità da Sushi DJ di via Lanzo 2 a Grosso. Alla tradizionale offerta di sushi a buffet e cucina italiana con griglia su pietra lavica, apprezzate per la loro genuinità e qualità, lo staff del locale ha dedicato un accogliente spazio al vero Hot Pot, piatto conosciuto in Italia come Pentola Mongola, perla della millenaria tradizione culinaria orientale. Una saporita e sana specialità tutta da provare e da condividere in un’ideale cena di coppia, ma non solo, con famigliari, amici e conoscenti. La particolarità di questa portata tipicamente invernale, infatti, è proprio quella della sua condivisione e del piacere di consumarla in buona compagnia: l’Hot Pot consiste in una pentola da servire a centro tavola su un fornello a gas, con all’interno un brodo realizzato a proprio piacimento: con carne di pollo, anatra, maiale oppure esclusivamente con verdure di stagione, per venire incontro alle esigenze di una più vasta clientela. Stesso dicasi per gli alimenti di prima scelta da cuocere in questo ricco brodo, da scegliere in base alla soddisfazione del proprio palato: carne, pesce e verdure, ce n’è per davvero per tutti i gusti! Carote bianche, gamberetti, spaghetti di soia, cozze, germogli di soia, cavolfiori, gamberoni, spaghetti istantanei, carpaccio di vitello, gamberoni, zucchine, funghi, salmone, ravioli con ripieno di carne o di verdure, solo per citare alcune delle eccellenze da poter assaporare, cotte in que-
sto ottimo brodo e accompagnate a proprio piacimento da alcune salse a base di olio, una delle quali piccante, preparate dai validi chef di Sushi DJ. Una sinfonia di sapori, che vi conquisterà boccone dopo boccone, stupendovi per la delicatezza e per un gusto straordinariamente vicino a un piatto tipico della cucina piemontese, il bollito. Sushi DJ è un locale giovane, arredato con cura con un occhio attento al design, ma anche grazie alla sala dedicata all’Hot
Pot non perde il contatto con le tradizioni. Il nome di questo locale prossimo al primo anniversario dall’apertura è particolarmente caro al titolare Flavio, in quanto contiene le iniziali dei suoi bambini Dylan e Jack, e merita una visita per conoscere i suoi piatti classici e questa nuova eccellenza culinaria, tanto ricercata nelle materie prime quanto genuina e sana. Da provare e da gustare, per fare una nuova scoperta in cucina che appagherà anche i palati più fini!
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Sul declassamento del reparto di nefrologia dell’ospedale di Ivrea, Saitta ha le idee chiare
La Nefrologia resta solo a Ciriè Poteva finire tra le cento scartoffie che un assessore regionale alla sanità riceve. Lì, infilata, in una busta della corrispondenza in entrata, o là, nell’archivio delle cose che “primo o poi guarderò” se avanzo del tempo. E invece no! Antonio Saitta, quando ha visto che 31 sindaci, cappeggiati da Luigi Sergio Ricca di Bollengo, chiedevano lumi e protestavano per il ridimensionamento della nefrologia di Ivrea, ha subito preso carta e penna per rispondere “pane al pane e vino al vino”. “Caro Ricca e cari Sindaci - ha detto e scritto - ho letto con attenzione le vostre parole e vi confesso che sono rimasto un po’ sorpreso: so bene che la legge indica nel sindaco il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, ma non dell’organizzazione dei servizi né delle nomine dei primari...”. “E poi - ha aggiunto Saitta - la delibera 1-600 sul riordino della rete ospedaliera non è un atto modificabile alla luce di negoziazioni con i primi cittadini né con chiunque atto: è un atto programmatorio che a suo tempo – era il dicembre 2014 – è stato sottoposta dalla Giunta Chiamparino ai Ministeri
dell’Economia e la Salute – ovvero ai nostri controllori romani – e da questi approvato nel suo complesso e nella sua interezza e rappresenta uno dei tasselli più importanti del percorso da noi intrapreso per potare il Piemonte fuori dal piano di rientro dal debito sanitario...”. Insomma Saitta non gliele manda a dire e a coloro che soffrissero di amnesia (sono le sue parole) ricorda che la Regione Piemonte, dal 2010 è “sottoposta a piano di rientro dal debito sanitario” e “di fatto questo significa essere “commissariati” e sottoposti a un continuo controllo da parte” del Ministero Economia e Ministero Salute “con il quale siamo tenuti a concordare tutte le nostre decisioni e a rendere conto di tutte le nostre scelte”. E il piano di rientro c’è perchè il Piemonte da anni spende più degli 8 miliardi del fondo sanitario assegnato. Giocoforza l’obiettivo prioritario della Giunta Chiamparino di uscire quanto prima da questi vincoli proprio per poter recuperare margini di libertà nelle decisioni che ora sono negati. Morale della sanità? All’eccessiva frammentazione, ai troppi reparti con una bassa attività (e la letteratura
Luigi Sergio Ricca
scientifica dimostra che laddove i volumi sono bassi aumenta il rischio per i pazienti), la risposta saranno “ospedali più forti con meno primari cresciuti a dismisura negli anni passati secondo logiche localistiche e di convenienza politica...”. Come dire: non c’è nulla da fare. Non c’è nulla da fare ma è sbagliato parlare di “declassamento”, un termine che secondo Saitta, rischia di ingenerare negli utenti la convinzione che l’Ospedale di Ivrea subirà una riduzione di servizi. “Non è vero - inforca - Ivrea è un ospedale importante,individuato come centro di riferimento regionale per quattro patologie oncologiche (tumore della mammella, del colon-retto, dello stomaco, della tiroide e delle ghiandole endocrine)...”. Da qui l’appello ai sindaci. “Vi chiedo un aiuto nell’agire con responsabilità e prudenza evitando il rischio di alimentare paure e in qualche caso anche di strumentalizzarle. Un supporto nel far comprendere alle popolazioni non solo che esistono norme nazionali che tutti abbiamo il dovere di applicare, ma soprattutto che il venir meno di un Primariato non significa il venir meno delle cure e dell’assistenza...”.
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Novantatre anni di montagna
Alla scoperta del Club Alpino italiano di Ciriè: la storia riassunta in un articolo Novantatré sono gli anni di impegno, di storia, di gite in montagna, di personaggi indimenticabili. Novantatré sono le candeline spente lo scorso mese della sezione del Club Alpino Italiano UGET di Ciriè, l’associazione più longeva della città dei D’Oria, nata nel febbraio del lontano 1923. Le radici le troviamo in un gruppo di giovani e meno giovani che praticano escursioni, spinti dalla voglia di scoprire la montagna e dal servizio militare nel corpo degli Alpini. Il 9 febbraio del ‘23 un documento inviato alla stampa locale sancisce la costituzione ufficiale dell’Unione Escursionistica Canavesana. L’idea aveva preso corpo durante una gita al Monte Soglio. Il primo direttivo è composto dal presidente Arturo Cena, dal suo vice Umberto Chiadò, dal segretario Carlo Bertellino, dal cassieri Luigi Borello, dal delegato di zona Edoardo Zucchetti, dai consiglieri Teodoro Gassino, Achille Palumbo, Tommaso Micheletta, Felice Morosino e Giuseppe Canova, dai sindaci Umberto Marchino e Gonfalonieri e, infine, dai direttori di gita Enrico Pierone e Tommaso Micheletta. La sede sociale dell’associazione è in via Vittorio Emanuele II all’angolo con via Nino Costa, presso
il Caffè delle Alpi, gestito da uno dei soci, Borello. Nello stesso anno partono le prime gite. La prima è nel mese di marzo alla Madonna della Neve, una cappella sopra Rocca. Nel programma sono previste però anche mete più impegnative, come quelle a Rocciamelone e a Ciamarella. A settembre il gruppo prende il nome di “Unione Alpinisti UGET- Sezione Canavesana”. Il 25 novembre, a Madonna della Neve, il sodalizio festeggia l’inaugurazione del gagliardetto di sezione. Madrina e padrino sono Maria Remmert e l’avvocato Scotti. Le iscrizioni al gruppo aumentano sempre di più, così come i partecipanti alle uscite. La guida che conduce le salite più impegnative è l’esperto Francesco Ferro Famil, detto “Vulpot”. Il sodalizio è composto da membri di Ciriè e di tutti i paesi dei dintorni. Importante anche la presenza di molte donne. Nel 1931 il Fascismo impone che tutti le associazioni di alpinismo confluiscano nel CAI. Molto soci del sodalizio fanno la Resistenza. Tra i tanti, ad esempio, i caduti Ugo Riccarelli e Gennarino Brunero. Nel 1946 si riprende l’attività. La sezione ora si chiama ufficialmente “CAI-UGET Valli di Lanzo”. Nel ‘50 anche Alvaro Corghi si avvicina al sodalizio. Negli
anni alcune figure si sono particolarmente distinte. I membri del sodalizio ricordano ad esempio Domenico Carignano, Gino Cubito (con la sua inseparabile compagna di viaggio, la bici), Marisa Ferrero detta “Barre des Ecrins” e il già citato Gennarino Brunero. Nel 1925, accanto a escursionisti e alpinisti, era nato il gruppo degli “skiatori”, precursori del moderno sci-alpinismo. Nel ‘63 viene attuato il primo programma strutturato di attività sciistica e discesa e sci-alpinismo. Nel ‘72 nasce nella sezione il gruppo “Sci CAI”. Due anni dopo Mario Bellardi e Guido Bezze fondano la scuola di sci-alpinismo “Monte Soglio”. Nel ‘76 si fonderà con la scuola di alpinismo “Gianni Ribaldone”, che sorgeva nel ‘74 e aveva radici nella scuola fondata dieci anni prima da Francesco Bianco e Antonio Balmamion. L’alpinismo, così come l’escursionismo, è stato sempre praticato, fin dalla nascita del gruppo. L’utilizzo del “bus della neve” parte dal secondo dopoguerra, quando i partecipanti alle gite cominciano ad usare gli autobus per andare a fare principalmente “ciaspolate” e sci di fondo. Negli anni il gruppo continuerà le diverse attività ispirate dall’amore per la montagna.
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Evento Al via i the letterari in Biblioteca
La Biblioteca Civica “Alvaro Corghi” propone nel mese di marzo la prima edizione di “Un libro con the”: tre presentazioni librarie accompagnate da degustazioni di tè di alta qualità offerti dall’erboristeria “La Mandragola” di Cirié. Per accompagnare le degustazioni di the, le cioccolaterie “CioccolART” di Leinì e “Shebirè” di Cirié, insieme alla pasticceria “Vittorio Montini” di Cirié proporranno deliziosi assaggi delle loro creazioni al cioccolato. Nella prima serata, venerdì 11 marzo, è stato presentato il romanzo di Luigi Benedetto “Making Movies”. Il disco dei Dire Straits è infatti uno dei protagonisti del racconto. Ci sono tre tracce: un gruppo di amici, una e-mail dal passato (un po’ inquietante) e il tempo che scorre. Presenterà la serata la giornalista della Stampa Nadia Bergamini; letture a cura di Barbara Naretto. I partecipanti hanno degustato tè eau de jasmin, tè verde mélange al bergamotto, insieme alle creazioni di cioccolato della CioccolArt.
Rinnovato il direttivo, potenziato il Comitato
PIER GIANNI GENTA presidente Anpi Rinnovate le cariche della sezione Anpi di Cirié, nel Congresso di sezione, svolto nel salone consigliare. Nuovo Presidente di sezione è Pier Gianni Genta, che succede ad Enrico Debernardi, nominato Presidente onorario. Luigi Geninatti è vicepresidente vicario, mentre vicepresidenti sono Pier Mario Seffusatti e Francesco Tarricone. Riconfermata la segrataria Edmara De Siano; vicesegretario è Olindo Matta. Potenziato il Comitato di sezione ora composto da: Elena Ala, Valeria Astegiano, Edmara De Siano, Celeste Gemelli, Luigi Geninatti, Pier Gianni Genta, Giusep-
pina Graneri, Olindo Matta, Pier Mario Seffusatti, Francesco Tarricone. Sono Revisori dei conti: Domenica Calza, Giovanni Pagnoncelli, Paolo Randi; membro supplente Dario De Giovanni. Particolarmente significativa l’Assemblea, anche di fronte ai due convegni: Provinciale (dove la sezione di Ciriè sarà rappresentata da Edmara De Siano) e Nazionale, a Rimini dal 12 al 15 maggio. Per questo due commissioni si sono costituite: politica (Aldo Buratto, Pierino Pellegrino, Alessandro Risso) ed elettorale (Gemelli, Seffusatti, Tarricone). Approvato il documento del
XVI congresso, dopo la chiara presentazione del membro dell’Anpi provinciale, Stefano Bona, ed interventi di Risso, Pellegrino, Buratto, Astegiano. Designati inoltre dei membri per i rapporti tra sezione e scuole (Ala, Astegiano, Gemelli, Graneri) ritenuti importanti , per sensibilizzare ai valori della Resistenza. Dello stesso parere anche il sindaco Francesco Brizio. Nel saluto d’apertura si è detto orgoglioso dei soci: con l’iscrizione credono nei valori fondanti della Costituzione. Ha auspicato che tale consapevolezza coinvolga anche ragazzi e giovani, con una più viva partecipazione al 25 aprile.
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“Al pronto soccorso nessuna criticità”
Lorenzo Ardissone direttore sanitario dell’AslTo4
Il direttore generale dell’Asl To4 risponde alle critiche del Movimento 5 Stelle Le coperte abbondano, non c’è alcun iperafflusso, la sala di degenza temporanea è assolutamente sotto controllo. È questa la versione fornita dal direttore sanitario dell’Asl To4, Lorenzo Ardissone, dopo un sopralluogo all’interno del Pronto Soccorso di Ciriè. Una versione totalmente opposta a quella fornita invece da Stefania Batzella, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, la quale nei giorni scorsi ha denunciato la mancanza di coperte, il sovraffollamento della struttura e la cronica carenza di personale. Con eccezionale tempestività, bisogna riconoscerlo, la direzione medica del presidio ospedaliero di Ciriè ha effettuato un sopralluogo nella struttura. Quello che ha riscontrato è uno scenario completamente antitetico rispetto a quello descritto dalla Batzella. “Tutte le coperte degli utenti presenti in Pronto Soccorso erano quelle in dotazione all’ASL, tranne in un caso la cui coperta è quella che la persona assistita aveva quando è arrivata in ambulanza dal proprio domicilio - relazionano la direzione medica e i
vertici dell’Asl To4 -. Al riguardo si è dato disposizioni che, quando arrivi un utente in Pronto Soccorso con la propria coperta, questa sia subito sostituita con una in dotazione al Pronto Soccorso. Peraltro, si è rilevato che nel magazzino della biancheria del Pronto Soccorso erano disponibili 3 coperte di scorta”. Le coperte ci sono, assicura l’azienda sanitaria. Per quanto riguarda il sovraffollamento, l’Asl ammette una pur piccola difficoltà nella gestione della sala di Osservazione Breve Intensiva. “Per quanto riguarda la sala di degenza temporanea citata nella segnalazione, si fa riferimento alla sala di OBI (Osservazione Breve Intensiva), dotata di 16 letti di degenza. Alle 16,30 tutti i 16 posti letto erano occupati, ma di questi soltanto dieci persone erano in attesa di ricovero e, di queste dieci, per otto era già stato organizzato il ricovero in reparto entro poche ore”. Rispedite direttamente al mittente, invece, le segnalazioni su in ipotetico iperafflusso: “Per quanto riguarda il numero di passaggi in Pronto Soccorso -
comunica l’Asl -, non si registra assolutamente un iperafflusso. Negli ultimi tre giorni si sono avuti i seguenti accessi: venerdì 19 febbraio n. 143 passaggi; sabato 20 febbraio n. 138 passaggi; domenica 21 febbraio n. 133 passaggi. Si tratta di accessi in linea con quelli medi giornalieri, n. 137 passaggi, registrati dal 1° gennaio 2016”. Tutto falso, quanto sostenuto dai 5 Stelle? Evidentemente sì, secondo l’Azienda Sanitaria Locale. La quale precisa di essersi già tutelata proprio per non doversi trovare in una situazione come quella prospettata da Stefania Batzella: “proprio al fine di garantire un puntuale monitoraggio dei passaggi in Pronto Soccorso e dei ricoveri, abbiamo individuato un coordinatore aziendale, il dottor Angelo Scarcello, Responsabile della Direzione del Presidio ospedaliero di Ciriè-Lanzo. In caso di sovraffollamento o di criticità nelle dimissioni, il Coordinatore si raccorderà con la Direzione Aziendale e con le Direzioni di Presidio per l’individuazione e l’applicazione di eventuali ulteriori azioni organizzative”.
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Il Cai supera i 500 soci ed è più vivo che mai! Attualmente il Club Alpino Italiano Sezione UGET Ciriè conta più di 500 soci. La sede, da pochi anni, si trova al civico 36 di via San Ciriaco, all’angolo con via Roma. Il presidente del sodalizio è Mario Masperone, al timone già diversi anni fa, per lui un’esperienza quasi ventennale. Il direttivo eletto è in carica per il triennio 2015-2017. La vice è Laura Barra, la segretaria è Anna Bergamin, il tesoriere Valerio Vittone, i consiglieri Maurizio Bacilieri, Nicola Coppola, Janice Forster, Gianfranco Gozzano e Carlo Prato. Il collegio dei revisori dei conti è composti dal presidente Sergio Bertoglio e dai revisori Frediano Buratti e Marinella Gili Borghet. All’interno del gruppo ci sono anche diverse commis-
sioni e vari incarichi sociali. Il gruppo ha due rifugi. Il “Città di Ciriè” al Pian della Mussa, a Balme, e il bivacco Soardi-Fassero, in Val Grande di Lanzo. Quest’anno il riconoscimento “Aquila d’oro” va a Imelda Chiaudano e Pierino Ferrari per i 50 anni di tesseramento e a Maurizio Bacilieri, Giuliano Buratti, Nadia Cat Genova, Marco Donzella, Ada Franzino, Lucia Maletti, Mauro Perino e Bruno Schiaffino per i 25 anni. Sono tantissime le gita in programma. Le prossime sono quel del 3 aprile a Corona Verde nelle valli Ceronda e Casternone (cicloescursionismo), del 10 con la Gita in Collina (escursioni, turismo e cultura) e del 17 a Pian Frigerola (escursionistica). Sono anche attivi i corsi della scuola “G. Ribaltone”.
JUDO
Centro Ciriè si misura nel Trofeo Alpe Adria
La trasferta a Lignano Sabbiadoro in occasione del 21° Trofeo Internazionale di judo Alpe Adria si rivela una tappa di avvicinamento per le imminenti qualifiche nazionali per l’Asd Centro Ciriè. Un appuntamento agonistico dall’elevato livello tecnico quello andato in scena in Friuli, in cui i Cadetti e gli Junior ciriacesi, al primo appuntamento ufficiale del nuovo anno, non sono riusciti ad andare a medaglia, ma questo è un dato che i tecnici avevano ampiamente previsto. L’Alpe Adria è stata un’occasione di confronto che ha permesso ai judoka di confrontarsi con avversari provenienti da tutta Italia e dall’estero e, allo stesso tempo, di verificare il grado di preparazione atletica e tecnica in vista dei prossimi impegni. Alcuni importanti spunti su cui lavorare intensamente e con determinazione sono emersi, perché la volontà in casa Centro Ciriè è quella di limare con gli allenamenti e la tenacia sui tatami il gap esistente con le realtà di vertice. A Lignano Sabbiadoro, nel-
la categoria Cadetti, il miglior piazzamento ottenuto è il nono posto di Marco Verrone nei 50 kg. Fuori dalla top ten i compagni di allenamento Matteo Palmieri, Niccolo Salomone, Marco Cavallone e Daniele Zennato. Tra le Cadette, Cecilia Betemps è dodicesima nei 63 kg; più Indietro in classifica Beatrice Grivet Chin, impegnata nei 52 kg. Spostando l’attenzione alla categoria Junior, in campo maschile Jacopo Laziosi è nono nei 90 kg; in gara a Lignano anche Nicolò Malara, Ettore Bianco e Gianluca Handi Nadir. Nella Junior, nona posizione per Ludovica Rusinà nella categoria di peso al limite dei 63 kg; più staccata dal podio Cinzia Amatuzzo.
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Muoversi Allegramente agli Special Olympics
La realtà ciriacese era rappresentata da 14 atleti e 3 tecnici ai Giochi Invernali Dal 24 al 29 gennaio 2016 si sono svolti a Bormio, in Valtellina, i XXVII Giochi Nazionali Invernali Special Olympics e anche in questa occasione l’ASD Muoversi Allegramente Onlus era presente. L’allegria e la simpatia degli atleti Special hanno invaso la cittadina di Bormio che ha accolto le 44 delegazioni provenienti da tutta Italia con grande entusiasmo. L’Associazione di Ciriè era rappresentata da 14 atleti e 3 tecnici accompagnatori. Due le discipline praticate: corsa con le racchette da neve (nelle gare 25m, 50m, 100m, 200m, corse e Staffette Unificate) e sci alpino (Slalom Gigante, Speciale e Discesa Libera). Per la corsa con le racchette da neve Bauchiero Irene si è qualificata prima nei 25m, Mattiuzzo Claudia, Pieri Dikshà e Giacomelli Alessandro si sono aggiudicati la medaglia d’argento, rispettivamente nei 25m e nei 50m, mentre Carlando Luca ha vinto un bronzo nei 50m e Vouk Fabio ha ottenuto un quarto posto nei 100m. La Staffetta Unificata (composta da D’Ago Daniele, Mecca Aleina Ro-
berto, Nepote Pula Andrea e Rocchietti March Marco) si è aggiudicata la seconda posizione con uno splendido arrivo in volata di Marco Rocchietti March. La corsa unificata (che ha visto impegnate D’Ago Matilde e Lesne Cinzia), invece ha vinto la medaglia d’oro nei 25m. Lo sport unificato è la massima espressione di integrazione attraverso lo Sport: atleti con e senza disabilità si allenano e competono nella stessa squadra lottando insieme per lo stesso obiettivo. Incetta di medaglie anche per lo sci alpino allenato da Sabrina Olivetti. Dininno Giorgia ha vinto un argento mentre Nepote Pula Stefano si è guadagnato il terzo posto. Come sempre il divertimento e lo Sport, quello con la “S” maiuscola, hanno prevalso. Gli Atleti di Muoversi Allegramente ONLUS sono tornati con il cuore colmo di emozioni e carichi di entusiasmo, pronti per la prossima esperienza tenendo sempre in mente il Giuramento dell’Atleta Special Olympics: “che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”.
Special Olympics è un programma di allenamenti e gare per persone con disabilità intellettiva che ha come obiettivo quello di promuovere l’integrazione attraverso lo Sport. L’associazione ciriecese svolge le sue attività in sintonia con i principi di Special Olympics e, grazie alla costante presenza di numerosi giovani volontari, l’integrazione si realizza sempre a pieno. Durante le uscite di gruppo ragazzi con e senza disabilità condividono la quotidianità, l’emozione del pre-gara e la gioia di vincere una medaglia. Il regolamento di Special Olympics prevede la suddivisione degli atleti in batterie per livello, in modo che ogni Atleta gareggi con i propri pari. Le trasferte per partecipare alle gare sono occasioni di divertimento ma sono anche momenti altrettanto importanti per lo sviluppo delle autonomie degli Atleti (in quanto normalmente non sono presenti i genitori). Per i volontari, invece, sono momenti di crescita e di arricchimento personale. La gioia e l’impegno con cui tutti gli Atleti affrontano la gara sono esempi che ogni sportivo dovrebbe seguire.
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Al via i lavori al cimitero: 40 ossari e 98 cinerari Roberta Baima Poma, assessore ai Servizi Demografici
Avviata anche la procedura per 60 nuovi loculi. L’assessore Perello: “Diamo risposte” Al via i lavori al cimitero di Ciriè. Hanno preso piede in questi giorni, e porteranno in qualche mese alla realizzazione di 40 nuovi ossari e 98 nuovi cinerari nel cimitero cittadino. Le procedure sono state avviate a novembre dello scorso anno. Attualmente non si stanno realizzando le operazioni edili propedeutiche alla successiva installazione dei manufatti. Le nuove celle, suddivise in tre blocchi omogenei, saranno posizionate nel lato sud del cimitero urbano. È stata avviata nel frattempo la procedura per la realizzazione di 60 nuovi loculi. Si prevede che i lavori vengano completati entro fine aprile, salvo imprevisti e condizioni meteo
IN CITTÀ
Spazio Giovani, il punto di ascolto del CIS per i ragazzi
permettendo. Questi nuovi loculi, riuniti in due blocchi, saranno posizionati sul lato nord del cimitero. L’esborso totale del comune è di 99mila euro. “Gli Uffici Comunali hanno provveduto, con progettazione interna, ad individuare le soluzioni tecniche che ci permettono di dare una risposta a medio termine alla domanda di cinerari, ossari e loculi al cimitero del Capoluogo - dichiara l’assessore ai lavori pubblici Giorgio Perello -. Le risposte immediate ci sono, mentre sul piano triennale delle opere pubbliche abbiamo confermato la necessità per il lungo termine di procedere ad un ampliamento del cimitero che può
Il CIS mette a disposizione dei giovani un “punto di ascolto”, dedicato a tutti coloro che avvertono il bisogno di parlare e confrontarsi su tematiche quali relazioni con coetanei e genitori, relazioni di coppia, emozioni, scelte importanti.
essere finanziato anche con capitali privati. Non lasciamo dunque alla prossima amministrazione una situazione di emergenza, che - lo abbiamo toccato tutti con mano nel 2006 - sarebbe di difficile gestione”. “Con questo intervento, andiamo a soddisfare numerose richieste dei cittadini - dichiara Roberta Baima Poma, assessore ai Servizi Demografici. - Vorrei anche ricordare che fino al 10 febbraio è ancora possibile presentare offerta per la concessione di una delle otto tombe di famiglia da restaurare: gli interessati possono consultare la documentazione pubblicata su www.cirie.net (sezione Bandi) dove troveranno tutte le informazioni del caso”.
Lo Spazio Giovani ha sede in Corso Nazioni Unite 32, a Cirié. L’accesso è gratuito, riservatezza e anonimato sono garantiti. Non è necessario prendere appuntamento. Per informazioni: 3345878374 spaziogiovani.cirie@libero.it
“Sognamo un Canavese protagonista”
Ciac e Confindustria hanno organizzato una serata suell’innovazione per le imprese locali “Innovazione per le imprese del futuro. Scenari, sfide produttive e organizzative”. È stato il tema dell’incontro, organizzato dal C.I.A.C in collaborazione con Confindustria Canavese e con il patrocinio del comune di Ciriè, che si è svolto in una sala consiliare strapiena. Hanno aperto la giornata i saluti istituzionali del sindaco della città dei D’Oria Francesco Brizio, del presidente di a Confindustria Canavese Fabrizio Gea e di Giovanni Trione, presidente del C.I.A.C. “Questo incontro è segno di un territorio che cerca di lavorare insieme e di muoversi verso un percorso comune - ha cominciato il primo cittadino ciriacese
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in comune
Testata: “La Voce di” Reg. Trib. di Torino n. 5332 del 23/11/1999. Editore: Vivimedia srl, via della Repubblica, 9, 10036 Settimo Torinese
-. Vogliamo che il Canavese torni ad essere protagonista nell’economia piemontese”. “In questo momento la priorità è il gioco di squadra - è intervenuto Gea -. Che si faccia o no dipende dalla volontà delle persone. Credo che adesso ci siano l’humus e l’habitat adatti, e che sia un momento positivo, per lavorare di squadra. L’innovazione? È ciò che facciamo tutti i giorni, rimboccandoci le maniche. Le imprese italiane reggono perché sono brave ad inventare delle cose, abbiamo aziende che sanno fare è che ogni giorno devono essere pronte a cambiare”. Sono seguiti gli interventi dei relatori. Ha moderato Cristina Cristina Ghirin-
(TO) P.Iva 09778020017 Dir. resp.: Liborio La Mattina Dir. editoriale: Sandro Venturini Stampa: I.T.S. srl, via Abate Bertone, 14 13881 - Cavaglià (BI) Redazione: Settimo T.se - via della Repubblica, 9 Tel. 011/ 0201535 Fax 011/ 0201536
ghella, di Confindustria Canavese. Norberto Patrignani, del politecnico di Torino, ha parlato di “ICT 2030: Scenari, sfide e opportunità per le imprese innovative”. È toccato poi a Massimo Torinesi, di HEIKO Xplore, che ha trattato il tema “Gamechangers: innovazione, business leadership”. Per ultimo un altro relatore che arrivava dal politecnico, Luca Iuliano, che ha parlato de “Le prospettive dell’Additive Manufacturing (Stampa 3D) tra fantasia e realtà”. A fine incontro è stato offerto ai presenti un aperitivo a cura del C.I.A.C. e realizzato dagli allievi dei corsi per operatore della ristorazione del “F. Prat” di Ivrea.
Email: info@giornalelavoce.it Concessionaria di pubblicità: Vivivoce srl, via Robassomero 4 Ciriè (To) - Tel. 011 9211631 Il responsabile del trattamento dei dati, ai sensi del DGLS 196/03 è il direttore, a cui i lettori possono rivolgersi per esercitare i diritti pre-
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Taurus, è lotta a quattro per il nuovo logo del locale
Ventisei i lavori presentati, selezionati da una giuria d’eccezione: per conoscere il vincitor La creazione di un logo che rappresenti un’identità di una struttura, di un’immagine di persone, di un’ insieme di attività non è semplice da realizzare e o comunque da fare in modo che tutto venga rappresentato, come se fosse uno specchio, in cui tutti i diversi elementi sopra citati si riflettano allo stesso modo. Martedì 23 febbraio, al La Soce, è accaduto più o meno questo. La giuria – composta da Alessandro Roggero, Nicolò Berta, Chiara Coppo, Irene Berrone, Lara Brachet Cota, Simone Giuoco, Walter Bardino, tutti legati al territorio e al mondo della grafica, della musica, e delle politiche giovanili – si è riunita alle 19. Sono stati mostrati i 26 lavori pervenuti, in seguito al bando emanato off line e on line a metà gennaio. Tutti i loghi hanno davvero stupito i giurati, non solo per l’estro che è emerso, ma soprattutto perché alcuni dei partecipanti erano addirittura dei classe ’96. Dopo più o meno un paio d’ore circa, e successivamente ad una cernita rigorosa, solo quattro disegni sono andati in finale. Come annunciato dallo staff della Taurus Factory, si voleva decretare il vincitore del concorso martedì
stesso, purtroppo questo non è stato possibile, per una serie di fattori, quali l’assenza di un componente della giuria, Paolo Pavanello, chitarrista della band torinese LINEA77, e del punteggio pressochè simile ottenuto dai 4 concorrenti che si sono aggiudicati la finale. Abbiamo assistito ad una semifinale, dunque, ma piena di colpi di scena. “Scegliere il nuovo brand della Taurus Factory, significa scegliere la nuova identità, ed è un compito di responsabilità per nulla superficiale, come possono affermare alcuni. Questo perché noi ci crediamo in questo progetto, e soprattutto perché crediamo che in esso si debbano identificare tutti i futuri utenti e quello che sarà dell’immaginario ciriacese e non solo, quando si penserà alla Taurus Factory” afferma la Presidente e direttrice artistica Chiara Coppo. Intorno alle ore 21 i locali del circolo che ospitava la serata hanno iniziato a riempirsi. Timidamente nascosti dietro ai volti dei clienti abituali, apertamente in contrasto con la creatività e l’estro dei loro disegni, c’erano alcuni partecipanti. Siccome la parola chiave della Factory è condividere, sono stati proiettati tutti i 26 loghi,
alcuni dei quali hanno ricevuto sostegno dal pubblico, e altri invece poco o niente, ma molto conforme si è rivelato il giudizio del pubblico e quello della giuria. I quattro finalisti - Simone De Vita, Paolo Bonino e Clara Bornat Miarnau del “Gruppo Falafel”; Marco Berto, Roberta De Stefanis e Fabio Camera - dovranno vivere ancora qualche settimana di trepidazione prima di fare la valigia e di partire per Londra, ossia il premio del bando. Tra i tanti siamo riusciti ad intervistare uno dei finalisti, e uno dei partecipanti – Paolo Bonino, 22 anni, e Federica Nalin, 29 anni. Paolo studia ingegneria gestionale a Torino, ciriacese, ha deciso di rispondere alla chiamata per la realizzazione del logo, durante un aperitivo di un pomeriggio qualsiasi. “Ero con la mia ragazza, sapevamo della open call, e tra una risata prima e convinzione dopo, ci siamo detti perché no? E il giorno dopo eravamo già lì a leggere con attenzione il bando, a sviluppare le nostre idee e metterle giù. E ora siamo in finale. Nel mio logo, l’immagine della T divide lo spazio in 3 simboli, cibo, cultura e musica, la nuova Factory. Pensiamo che sia possa
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MUSICA
Aperte le iscrizioni per la 19ª edizione di Senza Etichetta
re ci sarà da attendere ancora diventare un logo di riferimento, anche da stampare, in cui è facile riconoscerci”. La ventinovenne Federica, di Lanzo, purtroppo non è tra i finalisti con il suo logo di sicuro molto estroverso, con colori accesi che ricorda e vuole ricorda la pop art. Lei ha rappresentato una bocca inscritta in un cerchio. “L’espressione dei 3 concetti chiave, indicati dal bando - cibo, musica, cultura – sono inseriti nel cerchio e nella bocca perché rievocano, il piatto della batteria o il vinile stesso, il cibo perché la bocca è il suo passaggio, e la cultura per la lettura. La bocca è raffigurata come se stesse urlando, questo perché ho voluto urlare l’apertura finalmente della Factory. I colori così accesi e l’intrinseco dei simboli, è voluto per richiamare l’arte di Andy Warhol e la sua filosofia. Ho azzardato, ho osato, ma l’arte è anche questo. Mi spiace che non abbia rispecchiato i criteri o i desideri della giuria”. Tutti i disegni saranno pubblicati sui social della Taurus Factory, a ringraziare i partecipanti, e la piccola Federica potrà almeno consolarsi nel vedersi il “suo brand“ così apprezzato. Per conoscere il vincitore, come ci dice lo staff…stay tuned.
Sono ufficialmente aperte le iscrizioni per la diciannovesima edizione di “Senza Etichetta”, rinomato concorso nazionale per band e solisti la cui giuria è presieduta dal maestro Mogol. Il concorso è dedicato ai giovani musicisti senza contratto discografico alla ricerca di un palco sul quale farsi conoscere e apprezzare dal pubblico e dagli esperti del settore. L’idea è nata nel 1998 dall’iniziativa di alcuni insegnanti e del Direttore del Civico Istituto Musicale “F. A. Cuneo” di Ciriè, e si rivela ogni anno vincente, lanciando sul mercato musicale artisti come Eleonora Bosio, in arte “Cixi”, finalista di X-Factor 2012, Giulia Dagani e Elisabetta Gagliardi, concorrenti di The Voice of Italy 2014, Stefano Centomo, secondo classificato al Festival di Sanremo 2007 - Sezione Giovani e Mariangela De Santis, in arte Marianè che lo scorso anno è stata concorrente di “The Voice of Italy 2015” nel Team di Piero Pelù. Per partecipare al concorso è necessario inviare – entro il 14 maggio 2016 – alla sede del Civico Istituto Musicale “F. A. Cuneo” di Ciriè (TO) in via Camossetti, 10, Cap. 10073 – o all’indirizzo di posta elettronica info@istitutocuneo.com, il modulo di iscrizione al concorso compilato in ogni sua parte, firmato e accompagnato da due fotografie e dal curriculum artistico del musicista o della formazione, una fotocopia del documento d’identità e del codice fiscale di o-
gni partecipante ed un demo (contenente minimo due brani). Possono partecipare all’evento cantautori, gruppi, interpreti e solisti, con brani originali o cover, in lingua italiana o straniera, che propongano qualsiasi genere musicale (da qui il nome di Senza Etichetta). E’ importante sottolineare che l’età non costituisce un requisito di selezione prescrittivo. L’organizzazione provvederà all’ascolto delle tracce pervenute e convocherà gli artisti ammessi al concorso; solo questi ultimi dovranno versare una quota di iscrizione pari a 100 euro per i gruppi e 50 euro per i solisti. I musicisti ammessi alla rassegna (selezionati su insindacabile giudizio della commissione esaminatrice) si esibiranno nel corso della manifestazione, che si svolgerà nell’ultima settimana di maggio 2016 presso il Plaza Club di Ciriè (Torino), in via Marie Curie, 27. La finalissima del concorso è prevista per domenica 29 maggio 2016. Il vincitore di “Senza Etichetta 2016” riceverà in premio una borsa di studio del valore di 3500 euro (valida per una sola persona) che permetterà di frequentare un corso di alta formazione presso il CET, Centro Europeo di Toscolano. Questa rassegna musicale si svolgerà nella giornata di domenica 29 maggio al Plaza Club di Ciriè (Torino), in via Marie Curie, 27 e culminerà con l’elezione dei vincitori di “Senza Etichetta 2016”.
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Il punto incontro anziani sarà intitolato a Carmela Vizzuso
Commovente la cerimonia per ricordare l’ex consigliera e amministratrice scomparsa Carmela Vizzuso. Donna, politica, amministratrice, insegnante. Classe ‘43. A lei è stato intitolato il punto incontro anziani di Ciriè, con una cerimonia partecipatissima e commovente che si è svolta presso i locali di via Rosmini. C’erano tutti. Cittadini, anziani e la politica ciriacese quasi al gran completo. Carmela se ne è andata circa due anni fa. Al tempo occupava uno scranno in consiglio comunale, dopo una lunghissima esperienza politica e in amministrazione. Era stata la prima a far parte di una giunta ciriacese, ai tempi di Aldo Buratto sindaco. Proprio lei, che aveva la delega agli anziani, era stata attivissima per la crescita e la promozione del punto incontro anziani di Ciriè, “Carmela, sei andata verso nuovi lidi, più limpidi e pacati - ha ricordato il collega consigliere Pier Gianni Genta -.
La lotta che hai portato avanti contro il tuo male ha dimostrato la tua saggezza, nata dall’insegnamento e dall’esperienza, il tuo spirito di abnegazione, il tuo carattere determinato”. Alla cerimonia ha preso parte anche il sindaco Francesco Brizio. “Carmela metteva sempre in primo piano l’interesse dei cittadini e le esigenze della comunità locale - ha ricordato il primo cittadino -. Ha sempre fatto tutto con grande impegno e determinazione, decisione e forza d’animo. È stata sempre coerente con le scelte fatte, non ha mai cambiato bandiera e schieramenti. Intitoliamo a lei il punto incontro anziani per il suo impegno, per essere stata dagli anni ‘90 madrina del labaro. È stata un’amministratrice, un’insegnante, una persona che ha lasciato un segno profondo sulla comunità ciriacese”. Ha partecipato alla cerimonia anche
il vice sindaco Ruggero Vesco, promotore dell’intitolazione a Vizzuso. Proprio Vesco e il sindaco hanno scoperto la nuova targa. All’intitolazione, tra i tanti, c’erano anche il fratello della Vizzuso, Francesco, e il marito, Secondo Rivetto. Il primo punto incontro anziani era stato aperto nel lontano 1982, grazie all’iniziativa di Alba Petrini, con la prima sede in via Roma, all’angolo con via Cibrario. L’alloggio, però, era troppo piccolo vista la crescente partecipazione negli anni successivi. Nell’86 allora venne trovata un’altra sede sempre in via Roma, più ampia. Nel ‘94, con l’acquisto avvenuto di Villa Remmert, il punto incontro anziani si spostò dov’è attualmente, in via Rosmini, nella casa del custode della Villa.
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Lʼex Ipca sotto la lente dʼingrandimento della politica nazionale
I membri dell’organo hanno fatto un sopralluogo con amministratori e tecnici A Ciriè l’ex Ipca di nuovo sotto la lente d’ingrandimento della politica nazionale. Alcuni membri della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, accompagnati dal sindaco di Ciriè Francesco Brizio, hanno fatto un sopralluogo nello stabilimento dell’ex Ipca. Una visita legata alla quattro giorni di sopralluoghi e audizioni in Piemonte che la Commissione, guidata dal presidente Alessandro Bratti (deputato del Partito Democratico). La quattro giorni piemontese si è conclusa all’Amiantifera di Balangero. “Abbiamo portato i membri della Commissione all’Ipca - spiega il primo cittadino
SANITÀ
Giornata medica gratuita sulle patologie della terza età
ciriacese -. Gli abbiamo raccontato un po’ la storia dell’Ipca e dell’Interchim, la vicenda delle bonifiche, e gli abbiamo rappresentato lo stato dell’arte. Ad oggi abbiamo realizzato il progetto di bonifica per l’ultima parte, la falda sottostante, e siamo alla ricerca di finanziamenti per la realizzazione. Servirebbero 2 milioni solo per l’avvio dei lavori. Abbiamo poi parlato del progetto di recupero messo in piedi con il Politecnico di Torino. La Commissione si è dimostrata interessata, preparata e con figure molto competenti. Ha apprezzato il lavoro che abbiamo svolto”. Una visita che si lega a quella di mesi fa del ministro all’Ambiente Gian Luca
Galletti. “Per recuperare le risorse per la bonifica - prosegue Brizio - è importante che le sfere nazionali siano a conoscenza del problema”. Oltre al sindaco, ad accompagnare la delegazione parlamentare c’erano anche alcuni tecnici del Comune, l’attuale assessore all’Ambiente Alessandro Pugliesi e l’ex Cinzia Franza (figlia di quel Benito che denunciò la fabbrica). “Vogliamo ridare vita a quello spazio - conclude il sindaco Brizio -. Da una parte ci sarà l’ecomuseo, dall’altra sarà realizzata una zona residenziale, come previsto dal piano regolatore”.
Sabato 19 marzo 2016, presso la sede della Scuola di Danza in Villa Remmert (Via Rosmini 3) sarà possibile avere consulenze gratuite e sottoporsi a esami da parte di medici specialisti in malattie
della terza età (glaucoma, osteoporosi, Alzheimer). La giornata medica gratuita è organizzata da Lions Club Cirié D’Oria, Valli di Lanzo, Venaria Reale Host. Per informazioni: olimpia.remogna@tin.it
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Soppressa la Linea Rosa per la prevenzione dei tumori Era un servizio bus per portare le donne all’Unità di senologia di Strambino Addio alla Linea Rosa tra Ciriè e Strambino per la prevenzione dei tumori. “Si è conclusa il 28 gennaio 2016 la sperimentazione del servizio bus fra Ciriè e Strambino, attivato dalla Città metropolitana di Torino per facilitare le visite e i controlli presso l’Unità di senologia dell’Asl TO4 di Strambino - recita il comunicato stampa pubblicato sul sito dell’ente di Piero Fassino -. Il servizio, avviato su segnalazioni pervenute all’associazione Futuro rosa, è partito il 29 ottobre, grazie alla collaborazione con l’Unità di senologia dell’Asl TO4, che da parte sua ha concentrato tutti gli appuntamenti nella giornata di giovedì fra le 13.30 e le 16. Tuttavia, la sperimentazione non ha
dato i risultati sperati, per lo scarso numero di utenti che hanno fatto ricorso a questa linea dedicata, e si concluderà nel mese di gennaio: giovedì 28 gennaio si effettueranno le ultime corse”. Futuro Rosa: “Era una soluzione insensata”. “Noi - commenta Lina Casale, presidente di Futuro Rosa - avevamo chiesto un mezzo idoneo a chiamata per portare le donne alle visite, loro hanno messo due pullman da cinquanta posti che fanno su e giù. È una follia, una cosa senza senso, l’abbiamo detto e ridetto”. In pratica, il sodalizio aveva richiesto una soluzione come il Provibus, il mezzo a chiamata attivato sempre su richiesta di Futuro Rosa nel 2004. “È stato rico-
nosciuto da tutti che un servizio come il Provibus, che gira per le valli e le campagne, è indispensabile per avvicinare la sanità al cittadino - prosegue Casale -. Ci voleva una navetta a chiamata per gli ospedali, perché fino a Ivrea e Strambino il Provibus non arriva. Avevamo chiesto di allungarlo almeno verso Strambino, ma ci hanno dato il pullman. Adesso il servizio è stato tolto, ma si poteva modificare per renderlo più pratico”. In questi giorni l’associazione Futuro Rosa chiederà un incontro con la Città metropolitana per discutere sulla soppressione del servizio e sulle possibili alternative attuabili.
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Lʼassociazione di giovani pensa i giovani: il più “vecchio” ha 2
CURIOSITÀ • I ragazzi giovanissimi del Laboratorio della M.A.G.L.IA. tra cultura, iniziative,
È nato come collettivo, adesso è un’associazione. Al centro del progetto i giovani, che si occupano del territorio a livello sociale, culturale e politico. Si tratta dal Laboratorio della M.A.G.L.I.A. I più piccoli hanno 15/16 anni, il più anziano non supera i 25. È un sodalizio creato dai giovani, per i giovani. Il numero varia, c’è chi entra e c’è chi esce. Al momento sono in 15 circa. M.A.G.L.I.A. sta per “Mobilità Autogestione Giovani Libertà Istruzione e Ambiente”. “Il simbolo - spiega il presidente
dell’associazione, Alessandro Dianin, 23 anni - è un telaio, perché la nostra idea è quella di tessere, appunto, il tessuto sociale”. Erano collettivo, sono diventati associazione per ovviare a problemi di carattere burocratico, ma mantengo sempre un modo di agire che ricorda i meccanismi delle democrazie deliberative. “Non decidiamo con un consiglio direttivo - prosegue -. Abbiamo un modo di agire democratico, collettivo, cerchiamo la completa sinergia tra tutti noi. Non mettiamo ai voti proposta, discutiamo tramite dialogo”. Il gruppo, da statuto, si definisce “antifascista”. “Per quanto riguarda l’orientamento politico è la nostra prerogativa - continua il 23enne -. Accogliamo tutti quelli interessati all’aggregazione giovanile e a cambiare le cose dal basso, sul territorio”.
Se gli si chiede se le istituzioni sul territorio facciano abbastanza per i giovani, la risposta la danno con amarezza. “Negli ultimi anni è stato fatto poco per valorizzare i giovani e la cultura - risponde Dianin -. Sul territorio manca proprio lo spazio fisico per poter affrontare certi temi, per discutere e parlare. Mentre a Torino ci sono molte disponibilità per formarsi e informarsi, qua le possibilità sono poche. Questo porta la gente a muoversi, come nel caso dei “forconi”, senza avere una chiara idea su ciò che accade quotidianamente intorno a loro”. La storia del collettivo “Nasciamo come collettivo nel dicembre 2013, dopo gli eventi dei “forconi” - racconta -. Alcuni ragazzi hanno deciso di raccogliere i giovani che cercavano di protestare, di fare eventi simbolici, e di aggregarli per creare un collettivo che si occupasse
del territorio”. “Il programma è mutato nel tempo - prosegue Dianin -. Il primo tema affrontato è stato quello della mobilità, dei trasporti della GTT. Abbiamo fatto indagini, raccolto firme, ma poi ci siamo resi conto la principale problematica dei ragazzi del territorio è la mancanza di spazi per i giovani artisti”. Così nasce l’ambizioso progetto itinerante Vall’Arte, “un luogo non fisico per dare uno spazio di carattere musicale e artistico ai giovani del territorio”. È il primo evento vero e proprio del collettivo, ad aprile 2014, e si svolge presso il circolo Soce, dove sta la sede del Laboratorio, concessa gratuitamente dalla Società Operaia. Dopo Vall’Arte, i ragazzi organizzano un evento di politica, Precisamente un dibattito su più temi, in vista delle elezioni europee, che dava voce a diver-
FOCUS
Nel futuro del Taurus ci saranno i ragazzi della M.A.G.L.I.A. Il Laboratorio della M.A.G.L.I.A. sarà tra i soggetti protagonisti della rinascita dello spazio per eccellenza dei giovani ciriacesi, il Taurus. “Nel luglio 2015 si stava aprendo il bando, siamo stati contattati dalla cooperativa di Chiara Coppo per partecipare attivamente, perché siamo tra le poche associazioni territoriali giovanili a trattare diversi temi - racconta Dianin -. Siamo fiduciosi del progetto, riteniamo che il Taurus sia uno spazio importane per il territorio. Il progetto è ottimo. Ovviamente manterremo il nostro carattere “itinerante”, rimaniamo un’associazione staccata da luoghi fisici, ma parteciperemo a diversi eventi interni al Taurus, ad esempio l’inaugurazione”. In programma il 25 Aprile con l’ANPI di Nole e un evento sui curdi con un’altra raccolta
fondi e di medicinali. “Continueremo il discorso Vall’Arte - dice il presidente -. Nel 2016 uno dei due eventi sarà organizzato al Taurus, cercheremo di coinvolgere più giovani possibile, magari strutturando Vall’Arte su più giornate”. C’è poi l’idea di un evento con la Società Operaia su immigrazione e rifugiati, “analizzando la questione da più punti di vista”. “Al Taurus ci saranno laboratori e work shop con studenti dalle scuole medie alle superiori su diversi temi - conclude Dianin -. Proporremo un laboratorio di storia dell’arte del territorio e un laboratorio di politica che pensiamo come uno spazio per parlare delle vicende locali”. Tra le numerose idee del gruppo, anche quella di trattare nelle scuole il tema delle malattie sessualmente trasmissibili.
Sopra Alessandro Dianin, presidente dell’associazione, sotto alcuni ragazzi del Laboratorio della M.A.G.L.I.A.
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ata per 25 anni
I protagonisti dell’associazione culturale “Il Laboratorio della M.A.G.L.I.A.” di Ciriè
, politica e progetti
si schieramenti. L’incontro, che si svolge presso il centro socio culturale a fine aprile, è un successone. A luglio 2014 la seconda edizione di Vall’Arte. Partecipano quattro gruppi musicali e circa 15 artisti con fotografie, quadri, sculture. “Ci siamo resi conto delle potenzialità che poteva avere questo progetto continua il presidente -. Siamo riusciti a dare uno spazio, che è difficile da trovare, ai gruppi musicali e agli artisti”. Seguono un workshop contro l’omofobia, la partecipazione del gruppo al gay Pride e il 13 dicembre, compleanno del Laboratorio, una nuova edizione di Vall’Arte. E come dimenticare il flash mob e le diverse attività organizzate per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. A dicembre 2014 il collettivo si trasforma in associazione. Il 2015 parte con
un evento organizzato pochi giorni dopo la terribile strage in Francia di Charlie Hebdo. “Abbiamo organizzato in piazza San Giovanni un presidio per la pace, per la tolleranza fra i popoli -. spiega Dianin -. Il nostro obbiettivo era denunciare la violenza di tutto il mondo, non solo quella legata ai musulmani”. Un altro presidio è stato organizzato per la strage di Parigi di diversi mesi fa, per mano dello Stato Islamico. “Il nostro pensiero non è andato solo a quell’attentato - prosegue -. Abbiamo fatto dei cartelloni per ricordare tutti gli attentati dell’anno, perché la maggior parte passano in seconda visione, sono considerati come attentati di serie b”. Il Laboratorio della M.A.G.L.I.A. ha partecipato anche alle manifestazioni del 25 Aprile, al circolo Soce, organizzando un evento con la colla-
borazione della Società Operaia. “C’erano una parte culturale di arti visive e una più musicale - chiarisce il presidente del sodalizio -. Per quanto riguarda le arti visive avevamo creato una specie di bando per giovani artisti, il tema era la “resistenza”, non quella partigiana, ma quella attuale nel mondo. C’erano diverse opere, anche l’ANPI di Nole ci ha dato una mano grazie alla sua vasta raccolta di foto storiche”. Per quanto riguarda la parte musicale, invece, alcune band hanno suonato canzoni partigiane rivisitate in chiave moderna. I giovani hanno partecipato anche al Piano Locale Giovani e, organizzando laboratori, all’autogestione svoltasi all’istituto D’Oria. “A maggio, dopo un lungo percorso di studio, abbiamo deciso di fare un evento a Ciriè con due ragazzi curdi che abitato un Ita-
lia e con attivisti che sono stati sul fronte - racconta il 23enne -. Ci hanno portato la loro testimonianza, noi abbiamo fatto una raccolta di medicinali e di fondi per sostenere la popolazione curda a Kobane”. Anche quest’anno il gruppo si è occupato della violenza sulle donne, con una due giorni di eventi dedicati al tema, ad esempio con video, flash mob e lezioni di difesa personale. “A novembre c’è stata anche la raccolta delle giacche per i ragazzi pakistani che a Torino non avevano posti in cui stare e si erano accampati con tende alle Porte Palatine - ricorda -. Le istituzioni stavano cercando una soluzione, me erano molto lente, c’erano 60 persone con poche tende e vestiti inadeguati. Noi siamo riusciti a raccogliere circe 45 giacche, ci hanno risposto da tutto il ciriacese, da Venaria, da Lanzo”.
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Mangiare sano e consapevole con la Terra di Arturo
L’obiettivo è quello di raccontare la “storia” dei prodotti venduti e portati in tavola Le nuove tendenze in ambito alimentare che da un paio di anni hanno iniziato a diffondersi - complice anche la crisi economica - hanno introdotto un nuovo modo di pensare e di relazionarsi al territorio, creando così nuove realtà. Una di queste è La Terra di Arturo, nata proprio a Ciriè. Noi de “La Voce” abbiamo intervistato Irene Berrone, esponente del direttivo composto da sole donne. Che cos’è La Terra di Arturo? “Oggi lo sviluppo delle risorse e delle materie prime di cui siamo circondati viene traslato in una dimensione più piccola, più lontana da quella della città. Una di queste “piccole dimensioni” di nuova economia è la Terra di Arturo, che allo stesso tempo nasce con finalità sociali. L’Associazione è stata creata nel settembre del 2014, con l’intento di portare avanti l’idea del gruppo d’acquisto che precedentemente esisteva con la Cooperativa di Consumo. Il cuore pulsante della Terra di Arturo è la volontà e
la tenacia di sensibilizzare e di educare i cittadini del territorio canavesano indirizzandoli verso una scelta di prodotti sani e biologici quanto più possibile, dando priorità alle risorse che il retroterra ciriacese offre”. Quali obiettivi vi ponete? “I soci-consumatori sono visti come attori di questo processo in quanto essi ritirano la merce direttamente in sede dell’associazione. Noi, insieme ai sostenitori, cerchiamo di raccontare la storia del prodotto certificandone non solo la provenienza, ma narrando il filo rosso che collega il produttore, il prodotto e il consumatore. Infatti organizziamo degli incontri col produttore sensibilizzando così i nostri soci, sperando ovviamente in un passa parola da incrementare l’affluenza. L’obiettivo è quello di crescere come gruppo d’acquisto e come associazione, cercando di collaborare con più consorzi, diffusi anche sul territorio nazionale, come quello siciliano delle Galline felici, o come quello di Cuneo La cascina.
Questi operano con persone affette da disturbi, in questo modo ci proponiamo di incentivare anche il tema dell’agricoltura sociale, impegnandoci a far diventare questa cultura del mangiar sano e l’attenzione ai temi eco -solidali propri di uno stile di vita. Oltre a queste collaborazioni, abbiamo organizzato, e per quest’anno stiamo pianificando, dei corsi in cui gli utenti instaurano una relazione col prodotto. Ad esempio, il corso come fare il pane, e altri similari. Paradossalmente siamo tornati alla piccola realtà, ma che in questo grave periodo economico in cui ci troviamo, può offrire tanto anche alla nostra salute, abitudine alimentare”. Qual è il giorno della consegna dei prodotti? “Ogni giovedì in via Cavour 55 in Ciriè vi è la consegna dei prodotti, questa settimana c’è stata la consegna delle arance, e stiamo iniziando la sottoscrizione dei soci. Speriamo che quest’ anno si possa fare di più”.
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Mettere in sicurezza il territorio? Si può
Ci sono state nuove proposte per lo sviluppo fututo nel convegno a Ciriè “Messa in sicurezza del territorio e sistemi irrigui efficienti: strumenti di crescita”. Era il tema del convegno, promosso dal Consorzio di 2° grado delle Valli di Lanzo, che si è tenuto presso la Biblioteca Civica “Alvaro Corghi” di Ciriè. L’obiettivo dell’evento era quello di “analizzare le problematiche e le priorità nell’ambito della messa in sicurezza del territorio”, spiegano gli organizzatori. È stata un’occasione “per accogliere richieste, proposte e riflessioni, valorizzando così al meglio le competenze e le capacità acquisite in questi anni di lavoro del Consorzio di 2° grado Valli di Lanzo”. Al convegno hanno partecipato diversi nomi importanti del mondo istituzionale e politico. Doveva essere presente l’asses-
APPROFONDIMENTO
Cosa leggono i ciriacesi? Ecco i dati della biblioteca
Il Comune ha diramato i dati del 2015 riguardanti i prestiti dei libri alla Biblioteca Civica “Alvaro Corghi”. La somma totale si aggira intorno ai 20mila prestiti annui (precisamente 19.679). I libri più letti
sore regionale ad Agricoltura, Caccia e Pesca, Giorgio Ferrero, che però è stato trattenuto da impegni istituzionali. Anche il sindaco di Ciriè Francesco Brizio ha preso parte al convegno. “Il tema della messa in sicurezza del territorio è sempre di grande attualità - spiega il presidente del CVL, Roberto Viano -. Abbiamo pensato fosse importante organizzare un momento per entrare nel merito di questa tematica, sia per fare il punto degli interventi già realizzati in questi anni, sia per avere un riscontro diretto da più voci delle diverse esigenze che possono esserci. Avere un territorio sicuro è un elemento fondamentale, anche in un’ottica di sviluppo. Diventa dunque essenziale coinvolgere più interlo-
cutori possibile per avere chiare le esigenze delle varie realtà”. “I Consorzi irrigui hanno cambiato, nel corso degli ultimi anni, la loro mission aggiunge il presidente del Consorzio Riva Sinistra Stura, Ersilio Troglia Ieri -. Oltre ad occuparsi di sistemi irrigui, sono ormai i soggetti che più direttamente seguono e si occupano della messa in sicurezza dei territori”. Per Troglia Ieri momenti come quello di sabato sono necessari “per ritrovarsi e discutere degli interventi più importanti per raggiungere l’obiettivo di una sempre maggiore messa in sicurezza dei territori, elemento fondamemtale di crescita e sviluppo”. Al termine dei lavori è stato offerto dalla Coldiretti un rinfresco ai presenti.
sono quelli di letteratura straniera, circa un terzo dei volumi prestati, cioè 6.510. Al secondo posto troviamo la letteratura italiana, con 4.010 prestiti. Sul gradino più basso del podio ci sono invece i libri per ragazzi, 3.874 volumi. Seguono i libri di storia (875) e i fumetti (674). I DVD prestati sono 527, mentre quelli della sezione sociologia, economia e diritto sono
523. Seguono i testi di geografia (443) e poi quelli di scienze (408). Ancora sotto ci sono i prestiti dei libri gialli (368), di arte (278), di psicologia (243), di filosofia 182), di religione (161), fantasy e di fantascienza (150). Seguono i volumi a tema sportivo (85), i CD musicali (74), quelli di musica e cinema (72). Chiudono i testi di linguistica (42).
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CIRIÈ E CIRIACESE Marzo 2016
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Mille donazioni, 880 donato i numeri della Fidas Ciriè - S sono da record! Tante anche le iniziative collaterali Molto attivo il gruppo giovani.
Mille donazioni all’anno, 880 donatori attivi. Sono i numeri del gruppo Fidas Ciriè-San Carlo. La Fidas, con la sede presso l’RSA di via Biaune, si occupa di donazioni di sangue intero e plasma. L’ultima di sangue si è svolta nella mattinata di martedì 26 gennaio. Mentre con le donazioni di plasma si partirà il 29 marzo. Ma il gruppo non si occupa solo di donazioni. “Abbiamo anche diversi appuntamenti annuali - spiega la presidente del sodalizio Valentina Massa -. In collaborazione con l’Airc ci occupiamo della vendita delle arance nel mese di gennaio e delle azalee a maggio, in collaborazione con Telethon partecipiamo alla raccolta fondi a dicembre. Siamo presenti ogni anno al Carnevale dei Bambini, organizzato dal Comune nel mese di febbraio. A maggio siamo presenti all’annuale appuntamento di Ciriè in Fiore, mentre a fine agosto pren-
diamo parte all’annuale festa del paese di San Carlo, da 4 anni organizziamo la ciclo-turistica con la Pro Loco di San Carlo e il gruppo Frassati”. Molto attivo è anche il gruppo giovani. Di fatto, buona parte dei 16 volontari del direttivo - eletto nel 2015 - ha tra i 18 e i 28 anni. “Abbiamo organizzato come gruppo giovani diversi appuntamenti, ad esempio tornei sportivi - prosegue Massa -. Siamo presenti all’interno delle scuole superiori ciriacesi per informare i ragazzi sull’importanza delle donazioni di sangue, incontri finalizzati alle donazioni, presso gli istituti, con l’ausilio dell’autoemoteca. Al carnevale, oltre alla distribuzione delle bugie, il gruppo giovani partecipa attivamente alla sfilata. Ogni anno facciamo il concorso “Sfila e vinci”, premiamo i tre bambini e ragazzi che sfilano con i vestiti a tema più belli”.
Nelle diverse manifestazioni a cui partecipa la Fidas, insomma, il gruppo giovani organizza giochi e attività di intrattenimento per i più piccoli. “La Fidas è un’associazione storica a livello cittadino - conclude Massa -. Svolgiamo un’essenziale attività sociosanitaria inerente alla raccolta di sangue, e diamo un importante contributo nelle manifestazioni cittadine annuali. Perché è importante donare? Perché il sangue non si fabbrica. Se non ci fossero i donatori volontari, non ci sarebbe disponibilità di sacche per le trasfusioni e non si potrebbero realizzare molti medicinali salvavita emoderivati”. Per avere informazioni contattare il 340.7037457 o scrivere all’indirizzo email ciriesancarlo@fidasadsp.it. È importante avvisare la Fidas della propria presenza ad una donazione, cosicché il sodalizio possa organizzarsi al meglio.
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ori attivi: San Carlo organizzate durante l’anno.
ORATORIO
Una nuova aula studio
È stata inaugurata la sala studio all’oratorio Magnetti. “Era una stanza usata per il catechismo - racconta il vice parroco, don Luciano Tiso -. Con gli animatori l’abbiamo intonacata, abbiamo rifatto il pavimento e l’impianto elettrico, l’abbiamo ridipinta. Libri e tante altre cose ci sono arrivate di provvidenza”. Nella stanza, ampia e spaziosa, c’è una zona ristoro con i divanetti, la macchinetta per il caffè e il microonde. L’altro lato della stanza è occupato, chiaramente, dai tavoli della zona studio. “Stiamo dando la possibilità a studenti e universitari di utilizzare una stanza del nostro oratorio per studiare” prosegue don Tiso. La sala è anche sede del circolo culturale dei giovani della parrocchia, il Faith Club (che riprende il nome di una nota pellicola cinematografica, “Fight Club”). Il circolo, durante
l’anno, proporrà nella sala anche una serie di incontri culturali. “Garantiamo ai giovani la presenza di un posto per studiare anche la domenica, quando la biblioteca civica è chiusa e non si sa dove andare - continua il vice parroco -. Vengono da noi a studiare anche da Torino, qualcuno ci ha detto che gli abbiamo salvato la vita”. Gli orari di apertura della sala studio sono presenti sulla pagina del circolo culturale, e sono aggiornati settimanalmente. In genere, è aperta 7 giorni su 7 dalle 9.30 alle 19. Su di una parete è dipinto il motto del Faith Club: “Chi cerca la verità cerca Dio”. “È il nostro orizzonte - conclude don Tiso -. Cultura, arte e bellezza parlano di verità, quindi parlano di Gesù Cristo.Per noi questa è un’occasione per affrontare tematiche importanti per la nostra fede, è la nostra ricerca della verità”.
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Quattordici culle regalate dallʼospedale al Naaa La donazione ciriacese aiuterà un istituto in Polonia e un ospedale in Bulgaria Quattordici culle dismesse dal nido dell’ospedale di Ciriè sono state donate al NAAA, l’associazione ciriacese che si occupa di adozioni internazionali. La consegna ufficiale è avvenuta nella mattinata di venerdì 5 febbraio, alla presenza del dottor Angelo Scarcello, responsabile della direzione del presidio ospedaliero di Ciriè e Lanzo; del dottor Adalberto Brach del Prever, e del dottor Mario Gallo, direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia. Ad aprile 2015, l’associazione Ospedale Dolce Casa aveva regalato al nosocomio di via Battitore quindici nuove culle per sostituire quelle trentennali, ma ancora funzionali ed in ottimo stato, che ora sono state consegnate alla presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti. Le culle saranno destinate all’istituto di Grudziadz in Polonia e al reparto di Neonatologia e Maternità dell’ospedale di Veliko Tarnovo, in Bulgaria. Il NAAA (Network Aiuto Assistenza Accoglienza) Onlus è un ente fondato da genitori adottivi nel 1993, riconosciuto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, che opera nel campo dell’adozione e della cooperazione internazionale. Lo scopo dell’associazione è di dare una famiglia ad un bambino che ne è privo, scoraggiando ogni tipo di scelta basata
su criteri come la provenienza, l’etnia o i costi procedurali. L’intento è quello di fornire un aiuto sincero e professionale alle famiglie italiane impegnate in pratiche e progetti di adozione internazionale. La sede centrale è a Ciriè (Torino) e ce ne sono altre dodici su tutto il territorio nazionale: Arconate (Lombardia), Castelnuovo Magra (Liguria), Trento, Modena, Urbino (Marche), Roma, Napoli, Bari e San Giorgio Jonico (Puglia), Matera (Basilicata), Samugheo (Sardegna) e Palermo. Dal 1993 ad oggi, sono oltre 2.300 i minori che hanno trovato una famiglia grazie al NAAA, di cui 113 soltanto nel 2015 con un aumento dell’11 per cento rispetto all’anno precedente. Sono ventuno i Paesi in cui il NAAA è accreditato ad operare dalla Cai, la Commissione per le Adozioni Internazionali: Polonia, Federazione Russa, Bulgaria, Ucraina e Romania, Cile, Perù, Colombia, Honduras, Haiti, Repubblica Dominicana e Bolivia, Repubblica Popolare Cinese, Vietnam, Pakistan, Nepal, Cambogia e Mongolia, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico e Togo. “Grazie al direttore generale dell’Asl To4, dottor Lorenzo Ardissone, ma in particolar modo all’infermiera Maurizia Vietti Ramus, alla dottoressa Manuela Pagano e al direttore della struttura complessa di
Pediatria-Nido dell’ospedale di Ciriè, dottor Adalberto Brach del Prever – afferma la presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti – per la sensibilità dimostrata nei confronti della nostra associazione e per aver permesso che le culle vengano destinate a quei bambini e a quelle strutture che ne hanno bisogno. Si tratta di culle in perfetto stato, funzionanti, comode e confortevoli per il sonno dei neonati, quindi utilizzabili in realtà che abbiano un approccio alla nascita e al binomio mamma-bambino simile al nostro, come nel caso della Polonia e della Bulgaria”. “È un cerchio di solidarietà – riferisce il direttore generale dell’Asl To4, il dottor Lorenzo Ardissone – che ora si chiude. Lo scorso anno l’associazione Ospedale Dolce Casa Onlus, che da anni collabora con l’azienda prestando attività di volontariato nell’ambito della Pediatria di Ciriè, aveva donato alla stessa Pediatria quindici nuove moderne culle neonatali, che avevano sostituito quelle vecchie in dotazione al reparto. Ora altri bambini, più sfortunati dei nostri, possono beneficiare, anche grazie al prezioso lavoro del NAAA, delle culle dismesse, ancora perfettamente funzionanti. Ne siamo orgogliosi e voglio ringraziare il direttore e gli operatori della Pediatria di Ciriè per la sensibilità dimostrata, che onora l’azienda”.
SPORT
Gym Club Pesistica Ciriè, pioggia di ori Prima gara del nuovo anno per il Gym Club Pesistica Ciriè, impegnato al Centro Sportivo WDFPF Vigor di Vercelli per il Campionato italiano ASI - WDFPF organizzato dal Settore Nazionale Pesi, Cultura Fisica e Powerlifting. Maura Forte, sindaco di Vercelli, ha premiato Walter Cerrato, presidente del Gym Club Pesistica, per i risultati ottenuti nel 2015 nel Powerlifting, soprattutto per il successo iridato e per i due titoli europei messi al sicuro, e Ivano Bianchi, presidente nazionale WDFPF. In gara, per i colori ciriacesi, doppia medaglia d’oro per Loredana Frassati nella categoria +63 kg, grazie alle vittorie nella bench press (52,5 kg) e nella bench endurance (24 ripetizioni al
50% del peso corporeo), con quest’ultima performance verificatasi uno dei migliori risultati tecnici dell’appuntamento tricolore. Stesso bottino tricolore per Vlad Cerchez, primo nella categoria 56 kg nella bench press (75 kg) e nella bench endurance (14 ripetizioni al 100% del peso
corporeo), e per Samuele Spada, oro nella categoria 90 kg Under 18 nella bench press (110 kg) e nella bench endurance (58 ripetizioni al 50% del peso corporeo). Assente per il Gym Club Pesistica Ciriè la campionissima Susana Perrone, recatasi a Montevideo, in Uruguay, sua città natale. Ora il sodalizio ciriacese presieduto da Cerrato si preparerà per le prossime gare di Powerlifting, il 20 marzo prossimo a Biella in occasione dei Campionati di Panca e Stacco e l’1 maggio per i Campionati Italiani Assoluti di Distensione su Panca. Per il settore della Pesistica, infine appuntamento dal 21 al 28 maggio prossimi a Nakhchivan, in Azerbaijan, per i Campionati Europei IWF.
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Marzo 2016 GIOCHI
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giochi e svago
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VERTICALI: 1. Non sempre è a remi – 2. Federation Lainiere Internazionale (sigla) – 3. Il Pallavicino letterato del 600 – 4. La…spina dorsale italiana – 5. Impiegato amministrativo – 6. Nome di diversi faraoni dell’antico Egitto – 7. Agnese a Madrid – 8. Odio, rancore – 9. Un noto da Vinci – 10. Eliminare un brano da un testo – 12. Lo è il Piemonte – 14. Fine di spie – 15. Vocali nel pane – 20. Le finanze dello stato – 22. Manifesto di grande formato che si appende alle pareti – 24. Francesco pittore e incisore rinascimentale – 25. East African Airways (sigla) – 26. Coda di pesce – 28. La porta la sposa – 29. Oziare in centro - 31. Ha soci alpinisti – 33. Sigla di Rieti – 35. Tema senza pari – 37. Sono in rete.
ORIZZONTALI: 1. Canzonatura, inganno – 5. Grave, cupa – 9. Cuore di Elsa – 11. Animale proverbialmente veloce – 13. Affanno, agitazione – 16. Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche (sigla) – 17. Lasciano una scia in cielo – 18. Testa di cobra – 19. Declini, involuzioni – 21. Napoli sulle targhe – 22. Canestro, cesta – 23. Di forma ellittica – 26. Tratti somatici di una persona – 27. La varò Noè – 28. Assegnare, inviare – 29. Grosso stato asiatico – 30. Morbidi – 31. Piroga – 32. Per due dà sei – 34. La nona lettera greca – 36. Siede sul trono – 38. Irlanda – 39. Scorre a Torino – 40. Un noto formaggino – 41. Assortimento di oggetti.
Trovate tutte le parole elencate, le lettere rimaste vi daranno il nome del comune del Canavese con il santuario di Santa Elisabetta
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