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SOMMARIO A LAVAZZA L’OSCAR PER I BRAND
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L’ITALIA IN UNA TAZZINA CON I DATI FIPE
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“FABBRICHE APERTE” AL MUSEO LAVAZZA
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A RIMINI L’EVENTO MONDIALE DEL CAFFÈ
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“L’EVOLUZIONE DEL GUSTO” A TERRA MADRE 10-11 L’ACCADEMIA VERGNANO TONA A CASA
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NONA EDIZIONE PER TRIESTESPRESSO EXPO 14-15 IL CAFFÈ PIÙ “BUONO” CON LA NATURA
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ITALIANI PRIMI PER SPESA ALIMENTARE
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CAFFÈ E CACAO DONATI AI DETENUTI
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CAFFÈ HISPAÑOLA: PROGETTO VINCENTE
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CAFFÈ LETTERARIO MOAK ALL’EPILOGO
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TILDE’S: IL CICLO BISTROT SOCIALE
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4 CAFFÈ CONTRO I DISTURBI DELL’UMORE
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IL CAFFÈ DEL RUANDA TRIONFA NELL’EIICA
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Testata: “Notizie in Comune” In attesa di registrazione. Editore: Vivivoce srl, via della Repubblica, 9, 10036 Settimo Torinese (TO). P.Iva 10822370010 Direttore responsabile: Sandro Venturini Stampa: I.T.S. srl, via Abate Bertone, 14 13881 - Cavaglià (BI) Redazione: Settimo Torinese (TO) - via della Repubblica, 9 Tel. 011/ 9203379 Email: contatti@vivivocepubblicita.com Concessionaria di pubblicità: Vivivoce srl, via Robassomero, 4 - Ciriè (To) - Tel. 011 9203379 Il responsabile del trattamento dei dati, ai sensi del DGLS 196/03 è il direttore, a cui i lettori possono rivolgersi per esercitare i diritti previsti. Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato sono riservati. La riproduzione cartacea o elettronica dei testi, delle foto o del materiale pubblicitario è ammessa solo a seguito di autorizzazione scritta (legge 633/1941).
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Lavazza si aggiudica l’Oscar per i brand La multinazionale italiana conquista il prestigioso riconoscimento “Superbrands of the year 2018”
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uperbrands, la più importante iniziativa di aggregazione dell’eccellenza di brand, ha celebrato l’assegnazione dei prestigiosi Superbrands Awards 2018, internazionalmente considerati gli “Oscar” per i brand. Il “Superbrands of the year 2018”, votato dal Superbrands Council dopo un attento esame delle performance di marca e partendo dagli S-factors, i parametri che sono alla base del modello di valutazione Superbrands, è andato a Lavazza, la multinazionale italiana che opera nel settore del caffè. Lavazza è sempre stata passione per l’eccellenza fin dal 1895, quando Luigi Lavazza aprì la prima drogheria in via San Tommaso a Torino e si dedicò alla creazione delle migliori miscele perché ogni tazzina fosse un’esperienza unica. Spirito d’iniziativa, inventività e passione sono i valori fondanti che fanno di Lavazza un brand conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, presente in oltre 90 paesi con più di 3000 dipendenti: un brand capace di coniugare il gusto ed il piacere del “Made in Italy” con la determinazione dell’impegno per la sostenibilità. Nel ritirare il riconoscimento, Carlo Colpo, Head of Marketing Communication Lavazza, ha dichiarato: “Lavazza rappresenta e incarna i valori del made in Italy di qualità ed eccellenza in modo innovativo e contemporaneo. Questo riconoscimento, che siamo orgogliosi di ricevere, testimonia l’impegno dell’azienda in questo senso. Il lavoro fatto con costanza e determinazione ci ha
portato, tra l’altro, ad entrare nella classifica dei 100 brand con la miglior reputazione al mondo (secondo il Reputation Institute). Il 2018 vede continuare la nostra prestigiosa storia di comunicazione con l’inaugurazione della Nuvola, il nuovo HQ aziendale, la sponsorizzazione dei tornei del grande slam di tennis, il lancio dei nuovi prodotti Tiny e Tierra Bio e le mostre culturali nei più importanti musei del mondo”. Il “Superbrands Passion For Branding 2018”, istituito per celebrare chi ha messo tutta la sua passione
al servizio del brand e dei suoi valori più profondi, è stato assegnato a Francesca Lavazza, membro del Consiglio di Amministrazione dell’azienda e rappresentante della quarta generazione della famiglia che la guida. Francesca si è sempre dedicata con particolare attenzione ai temi del brand e della comunicazione Corporate ed è stata la promotrice di tantissime iniziative sostenibili tra cui il “Calendario Lavazza”, il primo megafono artistico a livello mondiale degli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” delle Nazioni Unite.
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L’italia in una tazzina con i dati pubblicati dalla FIPE Per gli oltre 149 mila bar italiani un volume di affari di 18 miliardi di euro: la Lombardia è al top
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a Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ad inizio settembre, ha pubblicato i dati aggiornati sul bar italiano. Ad oggi sono 149.154 i bar in attività lungo lo Stivale, con un volume di affari di 18 miliardi di euro e concentrati principalmente in alcune regioni: Lombardia (16,9%), Lazio (10,4%), Campania (9,6%), Veneto (8,4%) e Piemonte (7,2%). Per quanto riguarda la nati-mortalità delle imprese, nel 2017 si riscontrano 6.335 imprese iscritte e 11.979 imprese cessate, con un saldo negativo di 5.644 imprese. Per quanto riguarda la tipologia di esercizio, prevalgono i breakfast e morning bar (30%), seguiti da bar generalisti (24%), lunch bar (17%), bar serali (16%) e bar multifunzione (14%). Sul fronte occupazionale il bar italiano conferma il proprio fermento: i numeri FIPE sulla ricerca di personale nel 2017 parlano di 9.900 baristi. Il settore mostra sempre un andamento in “rosa”, con la componente femminile in prevalenza rispetto a quella maschile (il 58% di lavoratrici dipendenti contro il 42% di lavoratori dipendenti). Il 79% dei dipendenti è di nazionalità ita-
liana, mentre i dipendenti di nazionalità straniera si attestano sul 21%. Abitudini di consumo, atti di acquisto e prezzi medi Perché gli italiani vanno al bar? Secondo l’Ufficio Studi Fipe soprattutto per fare colazione: 5,4 milioni di persone consumano qui tutti i giorni il primo pasto della giornata, con una
spesa media di 2,40 euro. A pranzo invece si parla di 1,3 milioni di persone, con una spesa media di 7,50 euro. Venendo invece agli atti di acquisto, i prodotti maggiormente consumati al bar sono bevande calde (36,6), bevande alcoliche e aperitivi (13,3), brioches (12,6), prodotti cosiddetti
“d’impulso” come snack e gelati (10,8), bevande analcoliche (10,4), acqua minerale (8,8) e infine panini o piatti (7,5). Per quanto riguarda invece i prezzi, lungo lo Stivale un caffè al bar costa in media 1,00 euro, un cappuccino 1,30 euro, mentre per un panino si pagano 3,10 euro.
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“Fabbriche aperte” al museo Lavazza Venerdì 26 e sabato 27 ottobre la seconda edizione dell’iniziativa organizzata dalla Regione Piemonte
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utto pronto per la seconda edizione di “Fabbriche aperte”, la due giorni di apertura straordinaria dei luoghi della produzione industriale organizzata dalla Regione Piemonte che l’anno scorso, anche se in via sperimentale, aveva registrato oltre 5.000 visitatori nei 103 stabilimenti delle aziende aderenti. Nel 2018, l’evento si svolgerà nelle giornate di venerdì 26 e sabato 27 ottobre. “Questa iniziativa - commenta l’assessore alle Attività produttive, Giuseppina De Santis - vuole rendere evidente e condivisa la sinergia tra politiche regionali di sostegno all’innovazione e le strategie europee di sviluppo regionale, in particolare quelle del Fondo europeo di sviluppo regionale. Molte fra le aziende che partecipano alla manifestazione sono infatti coinvolte in progetti di ricerca e sviluppo sostenuti con i fondi europei. Ci auguriamo che anche quest’anno si possa raccogliere lo stesso entusiasmo che ha caratterizzato l’esordio sperimentale del 2017”. Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, presenta così l’iniziativa: “Piemonte Fabbriche Aperte è dedicata ai cittadini interessati a visitare, in modo coinvolgente ed immersivo, le industrie del territorio, entrando direttamente nei luoghi della produzione.. L’apertura straordinaria degli stabilimenti è un’opportunità per conoscere dal vivo la storia delle aziende, i processi di produzione, le varie fasi delle lavorazioni. É anche l’occasione per toccare con mano quanto l’innovazione tecnologica abbia trasformato negli ultimi anni l’industria, che si confronta con un mercato globale e le sfide del futuro, ma resta legata al territorio. Nella vasta gamma di opportunità di visite sono rappresentati diversi
settori che caratterizzano il tessuto industriale piemontese: dall’automotive all’agroalimentare, dall’aerospazio al tessile, dalla chimica all’ICT. Tutte le imprese organizzano e ospitano visite, proponendo ognuna un percorso adeguato alle proprie caratteristiche. Il Piemonte si è accreditato nel tempo come la regione della manifattura intelligente, del saper fare, dell’innovazione industriale e della qualità produttiva”. “Fabbriche aperte” ha lo scopo di valorizzare le eccellenze del territorio, evidenziare i contenuti tecnologici e di innovazione che qualificano il tessuto economico, favorire la cultura d’impresa e il senso di appartenenza delle comunità locali al sistema manifatturiero. Tra le aziende aderenti, non poteva mancare la Lavazza, con una delle sue eccellenze: il museo. Il museo Lavazza non è solo un museo d’impresa, ma neppure un semplice museo del caffè.
L’intento è infatti quello di raccontare la storia d’Italia attraverso le vicende di una piccola azienda a conduzione famigliare che in un tempo brevissimo è stata in grado di radicarsi profondamente nella cultura nazionale contrassegnando indelebilmente l’immaginario d’intere generazioni. Il museo si articola in cinque sezioni: la casa, in cui si racconta la storia del famiglia e dell’azienda dalle origini fino ai giorni nostri; la fabbrica, dove si ripercorre la vita del caffè dalla piantagione fino al confezionamento, passando attraverso tutti i processi di produzione e di lavorazione del prodotto; la piazza, dove si scopre come nasce la tradizione del caffè in Italia; l’atelier, in cui si trovano i sessant’anni di collaborazioni creative di Lavazza, che con le sue campagne ha fatto la storia della comunicazione in Italia; ed infine l’Universo, spazio multisensoriale, in cui si conclude la visita.
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A Rimini l’evento mondiale del caffè Nel 2019 per la prima volta arriva a SIGEP il World Coffee Roasting Championship
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empre più grande attenzione al piccolo chicco di caffè. Per la prima volta arriverà a SIGEP (Fiera di Rimini, 1923 gennaio 2019) il World Coffee Roasting Championship, itinerante competizione mondiale che premia l´eccellenza nella torrefazione del caffè. Il Salone internazionale del dolciario artigianale, a firma Italian Exhibition Group, accoglierà i migliori professionisti internazionali di un settore che stima in oltre 1 miliardo il valore del commercio mondiale dell´esportazione del caffè torrefatto. (Fonte: Comtrade). L´appuntamento a Sigep 2019 ha già in programma la partecipazione di oltre venti Paesi (Australia, Brasile, Cina, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Messico, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Turchia, Ucraina, Regno Unito e Usa) ed è inserito ufficialmente in un calendario di eventi del World Coffee Events che dopo gli appuntamenti in Olanda, Sud Africa e Cina, si svolgeranno anche in Brasile ad inizio novembre. Al World Coffee Roasting Championship sarà dedicato il padiglione D3, con le gare che si svolgeranno da domenica 20 a mercoledì 23 gennaio. I concorrenti saranno valutati in base alle loro prestazioni valutando la qualità del caffè verde (classificazione del caffè), sviluppando un profilo di tostatura che accentua al meglio le caratteristiche desiderabili di quel caffè e sull´ultima tazza di caffè tostato. Nei Paesi partecipanti si stanno
svolgendo in questi mesi le selezioni valide per l´accesso al mondiale. In gara per l´Italia ci sarà Emanuele Tomassi, il vincitore incoronato a SIGEP 2018. Insieme ad altre competizioni sulla bevanda calda, il Campionato di tostatura annovera già un passaggio a Rimini nel 2014 in occasione del World of Coffee, manifestazione internazionale organizzata in Europa da SCAE (Speciality Coffee Association of Europe), ora divenuto SCA (Specialty Coffee Association) ospitato dal quartiere fieristico per esaltare insieme la cultura del caffè. Un prestigioso e atteso appuntamento quello del Campionato Mondiale di Torrefazione, che nel 40° anniversario di SIGEP allarga ulterior-
mente la grande proposta fieristica dedicata al comparto caffè. Solo a SIGEP, infatti, si svolgono tutte le finali dei 7 campionati italiani baristi che selezioneranno gli ambasciatori del tricolore al World Coffee Events, considerato l´Oscar internazionale del caffè. Un a d i s c i p l i n a p r o f e s s i o n a le . la torrefazione del caffè . dove l´Italia ha recentemente brillato per l´approfondito know-how grazie alla medaglia d´oro che Rubens Gardelli si è aggiudicato nell´ultima edizione del Campionato, in Cina a Guanzhou. Sono circa 700 i torrefattori presenti in Italia, un settore in continua crescita che a SIGEP trova la più autorevole piazza di visibilità e slancio per il business internazionale.
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Lavazza porta “L’evoluzione del gusto” al Salone di Torino L
’evoluzione del gusto in tutte le sue sfumature di tendenze gastronomiche, immagine del cibo e sostenibilità. È il tema che la Nuvola Lavazza - polo ufficiale di Terra Madre Salone del Gusto insieme al Lingotto e a Piazza Castello - ha portato nella dodicesima edizione della manifestazione enogastronomica, a Torino dal 20 al 24 settembre, declinandolo e approfondendolo con numerosi dibattiti e personaggi influenti, laboratori di-
dattici, street art e una mostra dedicata a Bob Noto, il gourmet, critico e fotografo torinese scomparso nel 2017. Partner ufficiale fin dal primo Salone del Gusto del 1996, Lavazza rinnova il suo più che ventennale sodalizio con Slow Food e durante i cinque giorni della manifestazione si è impegnata ad ampliare lo sguardo sul cibo come motore del cambiamento a partire dalla sua nuova sede: la Nuvola Lavazza fir-
mata dall’architetto Cino Zucchi nel riqualificato quartiere Aurora, un quadrilatero di oltre 30 mila metri quadrati aperti alla città, alla condivisione di progetti, cibo e cultura. Qui gli uffici dell’azienda dialogano con il ristorante gourmet Condividere e un museo interattivo, ma anche con un grande spazio eventi, un’area archeologica e con il Bistrot, l’innovativo spazio di ristorazione collettiva che si ispira proprio alla filosofia del buono, pulito e giusto di Slow Food.
Ospiti illustri nello spazio eventi La Centrale
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a Da Ferran Adrià a Carlo Cracco, da Alice Waters a Carlo Petrini: nei cinque giorni di Terra Madre Salone del Gusto la Nuvola Lavazza ha ospitato nello spazio eventi La Centrale un ricco palinsesto di incontri, dibattiti e performance sull’evoluzione del gusto. La mostra ANTE INSTAGRAM: BOB NOTO ha offerto, ad esempio, lo spunto per un confronto sul tema de “L’evoluzione del gusto” con Ferran Adrià, Matteo Baronetto, Marco Bolasco, Carlo Cracco, Davide Scabin, Federico Zanasi e Giuseppe Lavazza. Tra i momenti più significativi si segnalano, inoltre, la presentazione del libro a cura di
Slow Food Editore “Con tutti i miei sensi. Storia di una cuoca rivoluzionaria” di Alice Waters, che ha dialogato con Carlo Petrini; il lancio della collana “Terra Futura”, a cura di Giunti, Slow Food Editore e Università di Scienze Gastronomiche con Gianfranco Bologna, Michela Murgia, Gunter Pauli, Carlo Petrini e Cinzia Scaffidi; un dibattito sulle ricette del cambiamento e su come gli chef possano garantire la sostenibilità, con Pierre Thiam che ha dialogato con Olivier Roellinger e Claudia Albertina Ruiz Sàntiz. Seguitissimo anche il talk tra Petrini e Ferran Adrià: due differenti filosofie del cibo che, per la prima volta, si sono confrontate
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Si intitola ANTE INSTAGRAM: BOB NOTO ed è la mostra che ha raccontato al pubblico, negli spazi della Centrale della Nuvola Lavazza, la figura e le intuizioni del pionieristico gourmet, critico e fotografo di food torinese che ha cambiato la storia della rappresentazione del cibo. Il Museo Lavazza - l’innovativo museo d’impresa che permette di intraprendere un viaggio sensoriale ed emotivo nella cultura globale del caffè - ha inoltre ospitato nove Laboratori
del Gusto realizzati dagli esperti del Training Center Lavazza: nove appuntamenti dedicati alla degustazione, alla scoperta delle diverse miscele, modalità di preparazione e consumo del caffè. Nei laboratori del Museo Lavazza si sono potute scoprire la vera storia della caffettiera, icona del made in Italy nel mondo e le nuove frontiere dell’estrazione del caffè, come l’infusione a freddo, il Siphon e l’Aeropress. Si è potuto viaggiare tra i caffè regionali d’Italia e capire come
a partire dal tema del Salone del Gusto “Food for Change” e su come questo si
il caffè possa diventare protagonista di un gustoso dessert, di cocktail originali o formare, con il cioccolato, la coppia più buona del mondo. Durante il Salone del Gusto, inoltre, è continuato il progetto di street art “TOward 2030. What Are You Doing?” che, voluto dalla Città di Torino e da Lavazza, sta trasformando il capoluogo piemontese nella prima città al mondo ambasciatrice dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
coniughi con l’evoluzione che il gusto sta vivendo negli ultimi anni.
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La nuova Accademia Vergnano torna a casa A Chieri, nella storica villa di famiglia, un centro di formazione Specialty Coffee Association
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affè Vergnano ritorna alle origini e inaugura la nuova Accademia a Chieri, nella casa in cui tutto ebbe inizio nel 1882. Una scuola creata per condividere l’arte del caffè con professionisti e appassionati. Il caffè è un gesto semplice, parte integrante delle nostre vite. Ma dietro ogni tazzina si nasconde una lunga storia, una famiglia, molte scelte. Si tratta di un saper fare, un’esperienza che si tramanda e si perfeziona da generazioni, in ogni dettaglio. L’ Accademia Vergnano, mantenendo un legame profondo con le proprie origini, lavora per questo. Per permettere a professionisti e appassionati della materia, di realizzare ogni preparazione a regola d’arte. Tutto ebbe inizio a Chieri.Su queste colline Domenico Vergnano creò la prima torrefazione italiana. Nelle stesse terre dove si trovava la casa di famiglia dov’era cresciuto. Un luogo magico, dove il calore dell’atmosfera, l’attenzione meticolosa a ogni dettaglio e soprattutto il profumo del caffè appena tostato, conquistavano i sensi e i destini di ognuno. Casa Ver-
gnano oggi riapre le sue porte. Un edificio in stile liberty, intriso di storia ed esperienza, che rivive per alimentare questa
tradizione tutta italiana. All’interno della casa, un percorso accompagna i visitatori alla scoperta di Caffè Vergnano dalle o-
rigini fino ad oggi. Video, foto, stampe, diari di viaggio e progetti che coinvolgono quattro generazioni. Tracce di una storia unica, di persone coraggiose, caratterizzate dall’amore per l’eccellenza e dalla capacità di innovare. Un bagaglio prezioso che arriva fino alle nuove leve, oggi impegnate a studiare per poter raccogliere, ancora una volta questa grande eredità. Par te fondamentale della formazione è la pratica. Il contatto con la materia prima, con il caffè tostato, il cupping, le prove con il macinino e con le macchine professionali, sono tutti aspetti imprescindibili dei corsi proposti dall’Accademia Vergnano. Le basi su cui si formano i veri, grandi professionisti. Per questo sono state create nuove aule, spazi studiati per poter accogliere al meglio ogni fase della formazione. L’Accademia Vergnano è il primo Premier Training Campus, con corsi specializzanti di livello accademico e programmi di formazione studiati per trasmettere tutta la cultura, i segreti e la professionalità necessari per continuare a portare nel mondo l’arte del caffè.
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Dal 25 al 27 ottobre la nona edizione di TriestEspresso Expo Torna al Porto Vecchio e nella Centrale Idrodinamica la fiera dedicata alla filiera dell’espresso
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na storia di oltre 300 anni quella di Trieste nel comparto del caffè. E la sua fiera biennale dedicata ai professionisti è solo uno dei tanti volti che assume il caffè a Trieste. “Volti” e specializzazioni che TriestEspresso Expo racconta in una serie di 10 minivideo, in attesa della sua nona edizione, in programma dal 25 al 27 ottobre 2018. TriestEspresso Expo, organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste, si svolgerà nei suggestivi magazzini del Porto Vecchio di Trieste, l’antico scalo portuale della città, e nella Centrale Idrodinamica, un’icona di archeologia industriale. Ambienti evocativi della lunga storia e competenza della città nel comparto caffeicolo, dal momento che quando il caffè iniziò a diffondersi davvero nella “Vecchia Europa” approdò anche a questi moli. Oggi TriestEspresso Expo è un appuntamento riservato al pubblico professionale internazionale, in cui il piatto forte è costituito dall’area espositiva in cui si susseguono circa 200 espositori, fra cui i principali
brand di settore. Marchi di riferimento fra cui i crudisti, le torrefazioni, i produttori di macchine da caffè, di impianti per la torrefazione, di macinadosatori e macinacaffè, ma anche di accessori e servizi come porcellane, sistemi di imballaggio e spedizionieri. Una vetrina dei migliori prodotti ‘made in Italy’, ma non solo, che si completa
con un programma di eventi collaterali focalizzato principalmente sull’alta formazione. Caratteristiche in grado di richiamare un pubblico di 12.500 visitatori professionali da 83 Paesi, questi i numeri dell’ultima edizione 2016, di cui il 38% proveniente dall’estero, con netta prevalenza dal Centro Est Europa. TriestEspresso
Expo si conferma, infatti, piazza privilegiata per dialogare con i dinamici mercati di questi Paesi, da cui giunge una parte consistente del pubblico straniero (52% nel 2016). Una fiera settoriale che ha solide basi in un comparto locale altamente specializzato, riconosciuto dal marchio registrato Trieste Capitale del Caffè.
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“Incontra l’esperto”: la sicurezza alimentare Il TriestEspresso Campus sarà il cuore pulsante delle iniziative collaterali in programma nei tre giorni
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crilamide, ocratossina, MOCA…. come garantire la sicurezza alimentare dei propri clienti? Domande che troveranno risposta in “Incontra l’esperto”, l’evento collaterale di TriestEspresso Expo. “Incontra l’esperto”, realizzato in collaborazione con il Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, e la società specializzata in consulenza alimentare, MV Consulting, si pone come strumento per aiutare gli imprenditori e non solo a conoscere meglio il loro settore di business e valutare scelte a volte strategiche. Durante i tre giorni della manifestazione ai visitatori o espositori che lo prenoteranno verrà riservato un incontro tecnico personalizzato e gratuito di circa 20-30 minuti con un consulente al fine di approfondire eventuali quesiti fra uno dei temi più dibattuti degli ultimi mesi. 8 consulenze al giorno, per complessivamente 24 incontri b2b, che si terranno nella Hall 30 allo stand 53. Saranno 4 i macro-temi su cui sarà possibile ottenere un incontro tecnico. E a decidere la rosa degli argomenti oggetto di discussione sono stati direttamente direttamente i potenziali fruitori del servizio. Non è tutto: il TriestEspresso Campus sarà il cuore delle iniziative collaterali della nona edizione di TriestEspresso Expo. Un punto d’incontro. Un ambiente informale per discutere e confrontarsi su nuove tendenze. Ma anche dove acquisire solide competenze settoriali e di taglio manageriale. E, ancora, un luogo dove passare dalla teoria alla pratica: grazie all’area dedicata alle micro-roastery e alle diverse
tecnologie di tostatura, e a quella dedicata all’innovazione e alla tecnologia bean to cup. “TriestEspresso Campus – Business Innovation for Coffee”, fisicamente collocato nella Centrale Idrodinamica all’interno del complesso fieristico nel Porto Vecchio di Trieste, proporrà continuativamente durante i tre giorni di fiera appuntamenti formativi e divulgativi, curati da Umami Area e diretti dal caffesperto Andrej Godina. Il Campus sarà diviso in tre macroaree tematiche, a partire da quella focalizzata sulla tostatura “Green2Roast”. Noi italiani, e non solo!, ci concentriamo troppo sull’estrazione e poco sulla tostatura? Beh, ecco l’opportunità per rimettersi in pari! Attorno a una piccola tostatrice si svilupperanno approfondimenti, dimostrazioni pratiche e occasioni di pratica individuale. Una full immersion nel mondo della
tostatura e delle sue infinite variabili e sfumature. L’accoppiata estrazione-innovazione tecnologica sarà invece la protagonista dell’area “Bean2cup”. Sarà un luogo dove poter avvicinare e conoscere meglio questa specifica tecnologia, capirne i vantaggi diretti e in termini di promozione della cultura del caffè. Tutto, ovviamente, non solo da guardare, ma da toccare, testare, gustare. Infine, lo spazio “Meet2Learn” dedicato a brevi interventi formativi, da circa 45minuti, tenuti da autorevoli relatori. Ci sarà spazio per pillole formative dal taglio manageriale, con uno speciale focus sulla Responsabilità Sociale d’Impresa e sui i modelli di business per le micro-roastery, o più strettamente legate al settore caffè, così come presentazioni di pubblicazioni, progetti o ancora l’opportunità di confrontarsi con un coltivatore.
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Vergnano: il caffè di qualità più “buono” con la natura U
n buon caffè piace anche all’ambiente. Caffè Vergnano, azienda piemontese fondata nel 1882, punta tutto sulla qualità e sulla sostenibilità dei suoi prodotti. Il sapore, in questo modo, assume connotati profondi: #bevicompostabilmente non è soltanto lo slogan del Caffè Vergnano, ma è uno stile di vita. Il gusto di un caffè più “buono” con la natura appaga e gratifica il consumatore, e le certificazioni internazionali ottenute da Caffè Vergnano sono un’ulteriore prova dell’impegno aziendale in quetsa direzione. Infatti, anche
il packaging è stato ridotto, per risparmiare spazio ed ottimizzare il trasporto. “Siamo l’unica azienda a produrre capsule che si possono smaltire nella frazione dell’umido – commenta Pietro Messerini, responsabile Vending Italia - . Ne produciamo circa cento milioni ogni anno, per un totale di 120 tonnellate di plastica trasformate in compost e non accumulate in discarica. Facciamo anche una linea non compostabile, certo, ma le capsule compatibili Nespresso di qualità compostabile ci distinguono sul
mercato”. Le capsule compostabili sono realizzate con un polimero ecocompatibile in grado di garantire una prestazione eccellente. Il caffè viene tostato lentamente, con cicli di 12-15 minuti per ottenere da ogni chicco il massimo dell’aroma. Una meticolosità artigianale trasferita al processo industriale. “Effettivamente, nel mondo delle capsule siamo una rarità – aggiunge Messerini - . Rispettiamo il prodotto, tostando ogni singola origine con la medesima cura. Questo, ci permette di creare un prodotto unico, superiore alla media”.
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Le miscele del Caffè Vergnano sono: Arabica (miscela delle migliori origini Arabica dell’America Latina, libera in tazza aromi floreali e di frutta fresca), Cremoso (la crema dorata e densa è persistente, con speziatura di sapore orientale), Intenso (la rigorosa cremosità bronzea esalta il distintivo sapore di cioccolato fondente dei caffè africani), Lungo Intenso (miscela aromatica, equilibrata, da bere in tazza grande), e i più recenti Napoli (aroma pieno e fragrante con note speziate, tipiche delle origini di Robusta dal corpo ricco e per-
sistente), Cortado espresso macchiato (espresso come quello del bar, unito a una vellutata crema di latte) e Bio 100% Arabica (miscela di alta qualità 100% Arabica proveniente da agricoltura biologica, con profumi di fruttato, molto delicata). Per gli intenditori del genere, anche la miscela Dec è molto apprezzata: è una selezione opportunamente decaffeinata di Arabica con una parte di Robusta. Anche in questo caso, è una composizione unica e speciale. Per degustare tutte queste miscele, Caffè Vergnano ha proget-
tato la macchina Trè Mini, interamente costruita da aziende italiane. La macchina dal design compatto, ha un cuore perfettamente testato: l’estrazione verticale del caffè garantisce un risultato d’eccellenza nella tazzina. La Trè Mini ha una struttura unica nel suo genere: il braccetto estraibile regala l’esperienza del bar anche a casa, evitando l’accumulo di capsule esauste all’interno della macchina. Caffè Vergnano si può degustare anche in cialda e nelle compatibili “A modo mio”, Espresso Point e Lavazza Blue.
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Famiglia, lavoro, salute e cibo uniscono il Paese da nord a sud C
’era grande attesa per i dati del Rapporto Coop 2018. In Italia, dopo quasi 5 anni, la sempre più lenta ripresa (+1,2% la variazione attesa del Pil nel 2018 contro 1,5% effettivo del 2017), va a vantaggio di pochi, non risolleva le sorti della classe media e addirittura spinge ancora più in basso le condizioni delle famiglie in maggiore difficoltà. In sostanza chi è povero rimane tale: il 62% degli italiani che si trova nel 20% inferiore nella distribuzione del reddito è tale anche dopo 4 anni, una percentuale superiore di
5,5 punti percentuali rispetto alla media dei 36 Paesi Ocse. Da premesse simili arrivano dati non incoraggianti sui consumi. L’Italia del 2017 resta il fanalino di coda in Europa con una riduzione dei consumi delle famiglie rispetto al 2010 di oltre il 2% (-2,2%) a fronte di un solido +12,7% tedesco, di un +10,2% francese e di una sostanziale stabilità spagnola (0,1%). E anche nell’ultimo anno il dato italiano (+0,7%) è il più basso tra le grandi economie europee. Le famiglie benestanti spendono 4 volte di più rispetto a quelle con bassa
capacità di spesa e tra una famiglia trentina e una calabrese il differenziale all’anno è pari a 17.000 euro. Polarizzati e divisi, gli italiani adottano comportamenti diversi a seconda delle disponibilità economiche, ma anche del luogo in cui vivono, dell’età e dell’occupazione che hanno, del livello di istruzione e del loro stesso approccio alla vita. Il 17% degli italiani (18-65enni) sono “esploratori”. Espressione piena della società postmoderna hanno comportamenti – e spesso valori – liquidi, si trovano a loro
Gli italiani sono i primi per spesa alimentare
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n fatto di cibo gli italiani confermano la loro indiscutibile supremazia. Primi per spesa alimentare in Europa e nel mondo (19% la quota di spesa destinata a cibo e bevande, il massimo dell’ultimo decennio), sono stati anche precursori verso una dieta bilanciata e salubre e ancora oggi privilegiano gli acquisti di frutta e verdura (+ 8,6% la crescita a volume dell’ortofrutta confezionata), pane e cereali rinunciando sempre più a zuccheri e grassi. Il salutismo, trend vincente degli ultimi anni a tavola, mostra però i primi segni di rallentamento dovuti con buona probabilità a una saturazione raggiunta almeno in certi segmenti di mercato: il carrello della “salute” cresce ancora nel primo semestre di un +2,3% ma era il +5% nel 2017. E anche tra i veg
& veg che fino a poco tempo fa sembravano essere un trend dominante in fatto di cibo compaiono i primi pentiti: a fronte di un 8,3% ancora allineato, il 9,7% dichiara di esserlo stato e di averci rinunciato. Il fenomeno del momento in fatto di cibo è sicuramente il “ready to eat” (pronto da mangiare). Non è un caso che tra i carrelli, il pronto faccia registrare un + 6% e che l’e-food sia sempre più un’alternativa diffusa tra gli italiani. Solo nei primi tre mesi del 2018, 3,5 milioni di italiani (+ 80% rispetto al 2017) sono ricorsi al food delivery, +34% gli acquisti alimentari on line nei primi 6 mesi dell’anno. Modernità che va ancora una volta di pari passo con la tradizione, il senso di appartenenza che continua a indirizzare i consumatori
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agio in una sperimentazione continua del nuovo, qualche volta senza un concreto, reale costrutto. Alla polarità opposta si collocano i “nostalgici” (26% del campione) che, complice una condizione economica più incerta, mostrano una netta insoddisfazione per il lavoro e la vita in generale. Contemporanei almeno quanto gli esploratori, sono parte della classe media che ha sperimentato gli effetti più duri della crisi. Nel mezzo sta il Paese: un magma fluido ancora incerto sull’indirizzo da prendere. A unificare un Paese così teso e
frantumato i valori di sempre (la famiglia, il lavoro, la salute, il cibo) e le nuove priorità (l’ambiente e internet). Quanto a coscienza verde gli italiani non sono secondi a nessuno: 9 su 10 ritengono che vivere in un ambiente salubre è condizione fondamentale per conseguire una elevata qualità della vita (83% in Francia e solo 72% in Germania). E nel carrello i prodotti ecologici e responsabili hanno raggiunto nel primo semestre 2018 quota 2 mld di euro nelle vendite (contro i 3,6 mld di tutto il 2017). Internet e più in ge-
italiani verso prodotti italiani (+3%), privilegiando i piccoli brand (+4,3%) alla grande marca. Solo
nerale tutto ciò che lì ruota, estendendo il concetto alla tecnologia digitale, sono ancora in cima ai pensieri degli italiani che però mostrano se non scetticismo certo una maggiore consapevolezza nel loro uso. Non è un caso che un italiano su 3 riconosca di aver contratto una forma di dipendenza dal suo smartphone (peraltro i consumi continuano a crescere: + 3,6 %). E che sui social la piazza piccola ma sicura di Whatsapp abbia superato la ben più affollata Facebook (82,9% vs 68,8% la percentuale di utilizzo quotidiano).
l’apposizione della scritta “100% italiano” fa schizzare le vendite di un +9%.
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A Ferrara caffè e cacao donati ai detenuti più indigenti Donazione alla Casa Circondariale “Costantino Satta” da parte di Co.Ind e Coop Alleanza 3.0
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ella iniziativa di Co.Ind e Coop Alleanza 3.0 che hanno donato alla Casa Circondariale “Costantino Satta” di Ferrara generi alimentari e beni di uso quotidiano per i detenuti più indigenti dell’Istituto di Via Arginone. “Ringraziamo le due cooperative che, grazie all’intervento di Legacoop Estense, si sono attivate tempestivamente per rispondere alla nostra esigenza – afferma Don Antonio Bentivoglio, ex-cappellano del Carcere ed attualmente volontario autorizzato, insieme al nuovo Cappellano Don Tiziano Pegoraro –. Durante una visita della Consigliera del M5S Ilaria Morghen e di alcuni delegati delle Camere Penali con il Comandante Dott.ssa Annalisa Gadaleta, abbiamo esposto la situazione di grande difficoltà dei detenuti più poveri, che faticano ad avere accesso a beni di uso comune, quali caffè o detergenti. Legacoop Estense ha risposto sensibilmente e prontamente a questa problematica, dando una risposta concreta”. Co.Ind ha donato cacao e caffè per la prima colazione, mentre Coop Alleanza 3.0 ha donato un valore di 500 euro di spesa per generi alimentari e non all’Associazione Noi Per Loro, presieduta da Don Antonio Bentivoglio, che da vent’anni gestisce l’Emporio del carcere: uno sportello di sostegno e supporto ai detenuti più poveri che, grazie ai volontari Rosa Cafaro e Paolo Musacci, dona beni quali vestiti, scarpe, biancheria intima, detergenti, caffè, zucchero, sale, pasta. “L’Emporio è uno strumento fondamentale per tutti i detenuti che versano in condizioni di povertà e indigenza – pro-
segue Don Antonio Bentivoglio – su circa 360 detenuti, poco meno della metà fa regolare richiesta di accesso all’Emporio. Molti di loro sono indigenti e non hanno sostegno dai familiari, che spesso vivono lontani. La domanda di beni di consumo quali caffè o olio – fondamentali nella quotidianità – è esponenzialmente superiore alla possibilità di soddisfarla; proprio per questo diventa particolarmente prezioso il contributo di imprese private, stakeholder e benefattori”. “Ringrazio Co.Ind e Coop Alleanza 3.0 per aver risposto all’appello e aver dato un ottimo esempio di responsabilità sociale d’impresa – afferma il presidente di Legacoop Estense An-
drea Benini – dimostrando con un gesto concreto di dare un piccolo ma significativo sostegno a persone in stato di fragilità”. “Per Co.Ind è motivo di soddisfazione poter dare un segnale di vicinanza al territorio – afferma il presidente Tino Cesari – sempre più i gesti di solidarietà dei privati, siano cittadini o imprese, sono fondamentali per affiancare l’intervento delle Istituzioni”. Coop Alleanza 3.0, oltre alla donazione, da più di un anno offre un sostegno importante e continuativo al carcere attraverso il progetto “Buon Fine” (ex Brutti ma Buoni), donando ogni lunedì prodotti freschi in scadenza.
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“Caffè Hispañola”: un progetto vincente La Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza tra i dieci vincitori del Sodalitas Social Adward
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rescita e sostenibilità: premiati i vincitori del Sodalitas Social Award. Fondazione Sodalitas ha ufficializzato i 10 migliori progetti di imprese che hanno saputo coniugare sostenibilità e business creando valore tangibile per la comunità e i territori: 135 progetti in gara presentati da imprese, pubbliche e private, di ogni dimensione e settore, che riguardano temi legati a giovani e scuola, occupabilità e pari opportunità, clima e stili di vita sostenibili, contrasto alle disuguaglianze e inclusione sociale. Un totale di 5 premi di categoria e 5 premi speciali assegnati, oltre 2.200 imprese partecipanti dal 2003 ad oggi. Sono questi i numeri del Sodalitas Social Award, il riconoscimento più autorevole assegnato in Italia a imprese che assumono la leadership per realizzare un futuro sostenibile, promosso da Fondazione Sodalitas e giunto alla sedicesima edizione. Un’iniziativa che fin dall’inizio ha contribuito a diffondere la cultura della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa in Italia, valorizzando le best practice delle aziende e le nuove tendenze e dimostrando che è possibile coniugare crescita e sostenibilità. I premi sono stati consegnati nel corso dell’incontro “Le imprese protagoniste dello sviluppo sostenibile”, tenutosi presso l’Auditorium di Assolombarda a Milano, in cui sono intervenuti, Adriana Spazzoli, Presidente di Fondazione Sodalitas, Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, Francesco Perrini, Direttore Sustainability Lab della SDA Bocconi School of Management, Francesca Lotti, Responsabile Settore struttura produttiva
e imprese di Banca d’Italia, Giuseppe Pasini, Presidente Associazione Industriale Bresciana e Presidente Gruppo Feralpi, Matteo Locatelli, CEO di Pink Frogs Cosmetics e Livia Pomodoro, Presidente Spazio Teatro NO’HMA. La Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza si è aggiudicata il premio della categoria “Clima, energia e acqua” con il progetto “Caffè Hispañola” realizzato insieme a Lavazza e Oxfam. Negli ultimi decenni la cafficoltura nelle aree montagnose di Haiti e della Repubblica Dominicana ha vissuto un periodo di crisi per l’epidemia di ruggine del caffè (roya).
Caffè Hispañola ha come obiettivo l’empowerment delle comunità locali produttrici di caffè al fine di rendere i coltivatori indipendenti e dare loro opportunità di crescita economica. Il progetto sviluppato in partnership da Fondazione Lavazza, Lavazza e Oxfam si è concentrato sulla costruzione e il rafforzamento della filiera del caffè nei due Paesi e ha permesso di: incrementare la produttività del caffè; rafforzare le fasi successive della filiera, migliorando le condizioni di vita dei contadini e i redditi delle famiglie; sviluppare politiche pubbliche a supporto del settore caffeicolo.
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Il concorso nazionale Caffè Letterario Moak verso l’atto finale La giuria presieduta da Dorfles ha scelto i cinque racconti finalisti della diciassettesima edizione
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i avvia verso l’epilogo la diciassettesima edizione di Caffè Letterario Moak, concorso nazionale di narrativa legato al tema del caffè. La giuria presieduta dal giornalista e critico letterario Piero Dorfles ha scelto i cinque racconti finalisti, che saranno pubblicati nella raccolta Gli Assaggi, edita da Caffè Moak. Gli inediti selezionati accederanno alla finale il prossimo 27 ottobre a Modica durante la serata di
premiazione. Questi i cinque autori finalisti: Armando Bonato Ca-
solaro con FEELING (Storia d’amore e di caffè), Costanza Frola con Maria Antonia:
la Morte e la tazzina di caffè, Renzo Brollo con Il sacro rito di Zito Caffè, Sara Formisano con Caffè Americano e Silvia Faini con Cafè sucré. I tre vincitori saranno svelati alla serata di premiazione del concorso e riceveranno premi in denaro. Allo scrittore più giovane e talentuoso, invece, Moak assegnerà “Il Quadrato della Palma”, premio che da otto edizioni ricorda lo scrittore modicano Franco Antonio Belgiorno.
International Coffee Day 2018 L’1 ottobre la Giornata Internazionale del Caffè è stata celebrata in 77 Paesi di tutto il mondo
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’1 ottobre si è tenuto l’International Coffee Day, la giornata internazionale del caffè, riconosciuta a livello mondiale e ideata dall’organizzazione internazionale del caffè (ICO). Per il 2018 l’evento è stato festeggiato in 77 Paesi in tutto il mondo e, ovviamente, l’Italia è stato uno di questi. Curiose le origini di quest’iniziativa internazionale. Nel corso di una riunione nel marzo 2014, l’International Coffee Organization decise di lanciare il primo International Coffee Day (ICD)
ufficiale a Milano nell’ambito di EXPO 2015. L’Italia ha fatto, se così si può dire, da mamma a quest’evento internazionale forte anche della sua cultura del caffè.
Anno dopo anno, il numero di eventi organizzati in tale data è esponenzialmente cresciuto, e si è diffuso a macchia d’olio. Ecco alcuni numeri: nel 2015,
furono organizzati oltre 70 eventi in 35 Paesi; nel 2016, circa 130 eventi in 54 Paesi; nel 2017, le celebrazioni si sono svolte in ogni continente, dall’Egitto al Sud Africa, dal Canada al Brasile, dalla Norvegia alla Grecia, dall’Azerbaijan all’Indonesia, fino a Vanuatu. Per il 2018 sono state molte le iniziative con il tema “donne e caffè“. Quest’anno il focus è stato, appunto, sulle donne e sul loro fondamentale ruolo nella catena di produzione del caffè, dalle coltivazioni, alla vendita al dettaglio.
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Tilde’s Coffee and stories il ciclo-bistrot sociale Al Campus Bovisa un nuovo modello di business che promuove l’inclusione lavorativa femminile
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l Campus Bovisa del Politecnico di Milano nasce il primo Tilde’s – Coffee and stories, il ciclo-bistrot che è anche progetto sociale imprenditoriale per promuovere l’inclusione lavorativa femminile. Si tratta di un nuovo format di ristorazione leggero, che offre caffetteria e prodotti da forno di eccellente qualità in luoghi di grande passaggio, come università, aziende, stazioni. Tilde’s è un modello di business con finalità sociali: si propone di garantire l’indipendenza economica a donne svantaggiate, fornendo loro la formazione specifica, l’attivazione ed il supporto necessario all’attività lavorativa e l’opportunità di avere un’occupazione stabile e tutelata con la prospettiva di rendersi autonome. Il progetto è frutto di una collaborazione tra il Politecnico di Milano; 7Gr, innovativa impresa del caffè a governance tutta femminile; CGM, principale rete italiana di cooperative sociali; Spazio Aperto, cooperativa sociale operante da più di 35 anni in tutta Italia. L’idea e il progetto sono stati possibili anche grazie al lavoro di studenti di Design e di Ingegneria Ge-
stionale del Politecnico di Milano. I primi, coordinati dal professor Davide Bruno nell’ambito del corso di “Design del prodotto industriale”, hanno disegnato la cargo-bike a partire dal brief di progetto e dalle indicazioni del gruppo di lavoro 7Gr e - per quanto riguarda il modello di business - dagli studenti della School of Management del Politecnico. Gli studenti laureandi di Design Fede-
rica Minini, Carlo Molteni, Alessandro Salvo, Filippo Tomasi e Giulia Tuninetti, si sono impegnati lungo l’intero processo ideativo: dalla definizione del concept design, fino allo sviluppo creativo, funzionale e costruttivo dell’intero sistema Tilde’s. Il risultato, minimalista e materico, ma al contempo carico di significato formale, ha saputo rispettare l’obiettivo che ci si era posti sin dall’avvio: una cargo bike attrezzata per
la vendita di caffè espresso ed americano di alta qualità, preparato sul momento, da una sola operatrice. Un design funzionale, riconoscibile e realizzabile, caratterizzato da due ruote anteriori con telaio tubolare e materiali sostenibili quali il legno naturale, che permette, mediante apposite geometrie funzionali, la protezione delle attrezzature e dei prodotti durevoli durante gli orari di chiusura.
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Quattro caffè al giorno stabilizzano l’umore Uno studio dell’Università di Navarra analizza l’associazione tra il consumo di caffè e i disturbi dell’umore
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n recente studio e condotto dai ricercatori del Seguimiento Universidad de Navarra, presentato dall’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC) e pubblicato sulla rivista Nutrients, ha analizzato l’associazione tra il consumo di caffè e i disturbi dell’umore, evidenziando che coloro che consumano 4 tazzine di caffè al giorno presenterebbero una riduzione del rischio di insorgenza rispetto a chi consuma meno di un caffè al giorno. Lo studio dei ricercatori spagnoli ha analizzato una popolazione di circa 15.000 laureati sani della coorte “Seguimiento Universidad de Navarra” (SUN), valutando il consumo abituale di caffè attraverso l’utilizzo di un questionario convalidato di frequenza alimentare (FFQ). Al termine dello studio è emerso che i partecipanti che avevano bevuto almeno quattro tazze di caffè al giorno presentavano un rischio significativamente inferiore di incorrere in un episodio di disturbo dell’umore rispetto ai partecipanti che avevano bevuto meno di una tazza di caffè al giorno. Il consumo quotidiano di caffè è parte integrante
della storia e della cultura nel nostro Paese: una vasta letteratura scientifica riporta i numerosi benefici associati ad un moderato consumo di caffè su ulteriori importanti aspetti della fisiologia umana, dalla memoria alla concentrazione, dalla performance fisica al rallentamento del fisiologico declino cognitivo legato all’età, dalla riduzione del rischio di malattie neurodegenerative (come appunto il morbo di Alzheimer e la malattia di Parkinson) a una forte azione preventiva e protettiva nei confronti del diabete di ti-
po 2 e di alcune malattie del fegato tra cui cirrosi, steatosi ed epatite. NOTE - In Italia il disturbo dell’umore più diffuso è rappresentato dalla depressione, con 2,8 milioni di italiani colpiti, secondo i dati, diffusi a luglio 2018, dell’ultimo Report Istat. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 la depressione sarà la seconda causa di invalidità per malattia, con una stima di incidenza pari a un individuo su sei. - Innanzitutto, ricordiamo
che nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso il caffè dalla lista dei possibili cancerogeni per gli esseri umani e un corpus significativo di studi scientifici suggerisce che il consumo moderato di caffè, 3-5 tazze al giorno, non è associato ad un aumentato rischio di cancro anzi è protettivo verso una serie di patologie come tumore al fegato e all’endometrio. Inoltre, due ricerche pubblicate nel 2017 su “Annals of Internal Medicine” hanno evidenziato un’associazione tra consumo di caffè, anche decaffeinato, e un minor rischio di morte per malattie cardiache, cancro, infarto, diabete, malattie respiratorie e renali. - Un ampio corpus scientifico evidenzia che il consumo moderato di caffè può ridurre fino al 27% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. - Un consumo moderato di caffè, equivalente a circa 3-5 tazzine, è sicuro nella popolazione adulta, fa parte di una dieta sana ed equilibrata e di uno stile di vita attivo, come riconosciuto anche dal parere EFSA (European Food Safety Authority, l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare) del 2015 relativo all’assunzione di caffeina.
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A New York il gran galà dell’Ernesto Illy International Coffee Awards Al caffè della Ngororero Coffee Washing Station il “Best of the Best” e il “Coffee Lover’s Choice”
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opo una lunga serie di blind tasting da parte di una giuria internazionale indipendente composta da esperti, assaggiatori e chef, illycaffè ha proclamato il caffè coltivato in Ruanda dalla Ngororero Coffee Washing Station e rappresentato da Philotée Mukiza, come “Best of the Best” della terza edizione dell’Ernesto Illy International Coffee Award (EIICA). Il vincitore è stato scelto tra i migliori lotti al mondo dei raccolti 2017/2018 in 9 Paesi diversi, i cui coltivatori hanno partecipato al gala alla Rainbow Room del Rockfeller Center di New York. Il caffè della Ngororero Coffee Washing Station inoltre, ha vinto il premio EIICA “Coffee Lovers’ Choice”. Oltre a quello del Ruanda, hanno preso parte alla competizione i caffè del Brasile, Colombia, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, India e Nicaragua, selezionati sulla base di un’accurata analisi da parte del Laboratorio Qualità di illycaffè. Il profilo aromatico dei nove finalisti, provenienti da quattro continenti diversi, rappresentano gli ingredienti dell’inconfondibile blend illy. “È un onore e un piacere premiare la Ngororero Coffee Washing Station e Ms. Philotée Muzika per questo
risultato, così come tutti i finalisti, perché ognuno di loro si dedica attivamente nella produzione di caffè della più alta qualità attraverso metodi sostenibili”, spiega Andrea Illy, presidente di illycaffè. In occasione della Giornata Internazionale del Caffè, inoltre, illycaffè ha reso omaggio alle donne produttrici, responsabili di circa la metà della produzione mondiale di caffè. L’Ernesto llly International Coffee Award, che prende il nome dal leader visionario della seconda generazione della famiglia, celebra la stretta collaborazione che l’azienda porta avanti da oltre 27 anni con i produttori, per realizzare il sogno di offrire il migliore caffè al
mondo e per accrescere il benessere delle famiglie di coltivatori di tutto il pianeta. Prima del gala, condotto dal famoso presentatore televisivo Ted Allen, un gruppo di esperti internazionali ha eletto il “Best of the Best” del 2018, sulla base di criteri quali ricchezza/complessità, equilibrio/eleganza e intensità di aroma/forza. Il premio “Coffee Lover’s Choice”, invece, presentato dall’Amministratore Delegato di illycaffè Massimiliano Pogliani, è stato assegnato da una giuria speciale: più di 1.500 consumatori dei flagship illy Caffè a Kuala Lumpur, Londra, Milano, Parigi e San Francisco e i partecipanti a eventi speciali ad Atene e New York, hanno
provato caffè preparati con gli stessi chicchi provenienti dai lotti assaggiati dalla giuria di esperti. “Tutto ha inizio con l’unico blend illy, sviluppato con lo stesso procedimento anno dopo anno, che rispecchia la fusione tra le origini dei chicchi e il nostro modello di acquisto diretto, basato sulla collaborazione stretta con i produttori al fine di ottenere Arabica di massima qualità”, spiega Pogliani. “Per l’anno prossimo progettiamo di ampliare ulteriormente il progetto Note d’Autore, un’esperienza unica per i fan di illy che potranno gustare e acquistare nei nostri punti vendita i nove lotti di caffè finalisti di questa edizione”.