50 ANNO XII 2020
SPECIALE
Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861
SUN 2020 Pianeta Turismo: CAMPING MANAGEMENT: UNA STORIA INIZIATA 50 NUMERI FA
Pianeta Turismo: ENIT PRONTA A COLLABORARE CON IL COMPARTO DELLA VACANZA ALL’ARIA APERTA
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SOMMARIO / 50
50 / SOMMARIO Editoriale
Glamping
03. Editoriale
54. Apre il primo show room open air in Italia di Pietro Licciardi
Speciale Sun 2020
56. YALA, una novità nel glamping europeo di Filippo Gentile
di Maurizio Vianello
04. FAITA-FederCamping al TTG-Sun 2020 pagine a cura di Pietro Licciardi 05. Una ricerca interuniversitaria
sull’open air italiano
16. Quale marketing per il dopo pandemia
Focus | Web Marketing & Social 59. Il marketing dell’incertezza: come cambia il
Digital Tourist Journey di Dario Lambarelli
22. Il patrimonio verde,gestione e cura 28. Sicurezza e pulizia al tempo del Covid
Focus | Ambiente e Natura 63. Eco-Campeggi, nuova frontiera del turismo sostenibile di Domenico Grillo
Pianeta Turismo
34. Una storia iniziata 50 numeri fa
65. La lotta alla processionaria di Fabio Agabiti Rosei
37. Enit pronta a collaborare con il comparto della vacanza all’aria aperta di Michela Bagatella 43. Il Covid-19 non ferma i V4A Awards di Sara Alvaro 47. Come è cambiato il concetto di pulizia di Cecilia Cianfanelli
Focus | Commerciale e Vendite 67. Le azioni chiave per vendere di più e
meglio nel 2021 di Riccardo Viroli
49. L’innovazione nell’open air
FAITA-FederCamping informa
71. Copertura all risk per i clienti a costi irrisori di Filippo Fruet
nelle intuizioni di un pioniere di Pietro Licciardi
51. ACSI, la rete europea dei camping di 27 paesi di Sara Alvaro
75. Finanziamenti Inail alle imprese che
investono in sicurezza sul lavoro di Luciano Bertozzi
78. Case mobili MOVE qualità sicurezza e design
di Eros Sartorato
Le aziende infomano 79. Presto Safe e Presto Sensor di Filippo Gentile 80. Con Paypod Pay Station è come 50 ANNO XII 2020
SPECIALE
Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861
SUN 2020 Pianeta Turismo: CAMPING MANAGEMENT: UNA STORIA INIZIATA 50 NUMERI FA
Pianeta Turismo: ENIT PRONTA A COLLABORARE CON IL COMPARTO DELLA VACANZA ALL’ARIA APERTA
CAMPING MANAGEMENT n°50
avere la cassa sempre in tasca di Filippo Gentile
82. Case mobili Vpf, qualità e creatività italiana
di Sara Alvaro
In Copertina: Omaggio creativo ai numeri passati di Camping Management
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ACSI augura a voi e alle vostre famiglie un sereno natale e un prospero 2021
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Editoriale
EDITORIALE
FAITA FEDERCAMPING Via Cola di Rienzo, 285 - 00193 Roma Tel. 06 32111043 - fax 06 3200830 www.faita.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 363/2006 del 29/09/2006 Direttore responsabile: Nicolcarlo Genovese Redazione: Nicolcarlo Genovese, Pietro Licciardi, Sara Alvaro Produzione e pubblicità: 2Kind S.r.l.s. Via Arnaldo Cantani, 14 - 00166 Roma Tel. 335 5774176 filippogentile@2kind.it Progetto grafico: Francesco Gentile francescogentile@2kind.it Impaginazione: 2Kind S.r.l.s. www.2kind.it Stampa: Tipografia Grafica Di Marcotullio - Roma Finito di stampare Dicembre 2020
A
bbiamo tutti risentito della complicata situazione generata dalla pandemia da Covid19. Purtoppo allo stato attuale non sappiamo come e quando la grave emergenza possa evolvere verso una condizione di normalità o almeno di miglioramento. Sicuramente l’individuazione di strumenti di prevenzione efficaci e facilmente distribuibili, quali sono i vaccini, potrà fare la differenza e riportare la situazione in un alveo se non di normalità almeno di gestibilità, aiutandoci a superare i gravi problemi attuali. Comunque vada ci vorrà molto tempo e non è escluso che il senso stesso della parola normalità debba essere riconsiderato. Il settore turistico è tra i più colpiti e probabilmente non basterà nè la prossima stagione né la successiva a recuperare i livelli del 2019. Tuttavia se questo è lo stato delle cose dobbiamo attrezzarci per continuare ad esercitare la nostra professione nonostante la congiuntura sanitaria. Per farlo dovremo attivare ogni nostra risorsa e capacità in grado di garantire i livelli occupazionali, la sicurezza degli ospiti, le buone relazioni con i nostri fornitori. E’ stato quello che abbiamo fatto quando la pandemia ci ha colti nella scorsa primavera ed è quello che, meglio e con più attenzione, dobbiamo continuare a fare nel prossimo futuro. La stagione che è trascorsa, ciascuno di noi lo sa, è stata disastrosa. Dobbiamo fare in modo che la prossima segni un rilancio o perlomeno ci trovi attrezzati e preparati per limitare i danni, ad oggi poco prevedibili. La Federazione continuerà a fare il suo dovere mobilitando le sue capacità e relazioni per impedire che il settore sia trascurato o ignorato come troppo spesso è avvenuto in passato. I segnali che abbiamo raccolto in questi mesi indicano perlomeno una inversione di tendenza ed una maggiore cura e riguardo per la nostra categoria. Naturalmente dovremo attendere che ciò si traduca in strumenti concreti di sostegno e rinforzo ma, in merito, abbiamo l’obbligo di essere ottimisti. Tesaurizziamo i segmenti di nuova clientela che si sono avvicinati alle nostre strutture perché hanno percepito e recepito che lo spazio, la libertà e la sicurezza che promettevamo erano reali e fruibili. Riprendiamo il contatto, con azioni di marketing mirate, con gli ospiti stranieri che ci sono mancati in questa pessima stagione 2020. Adeguiamo di più e meglio le nostre strutture alle esigenze dettate dalle norme anticontagio ed inventiamo, insieme ai nostri collaboratori, soluzioni originali e convincenti per rendere il nostro prodotto ed i nostri servizi sempre più graditi e sintonici con le istanze vecchie e nuove dei nostri ospiti. Se la situazione è difficile l’unica risposta che da imprenditori possiamo dare è aumentare il nostro impegno e cooperare per superare le difficoltà contingenti, ricordando che sono non poche le volte che abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e che è proprio questo che le nostre aziende, i nostri collaboratori ed i nostri ospiti si aspettano da noi. ✻
Maurizio Vianello Presidente FAITA-FederCamping
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SPECIALE SUN 2020
FAITA-FederCamping al TTG-Sun 2020
In una serie di interventi una panoramica sulle novità, le strategie e le eccellenze della seconda modalità turistica nazionale pagine a cura di Pietro Licciardi Nell’ambito della recente edizione del TTG-SUN di Rimini che si è svolta dal 14 al 16 Ottobre 2020, FAITA-FederCamping ha organizzato una serie di incontri per stimolare riflessioni e visioni sullo stato, la condizione e le prospettive del settore turistico open air nazionale. Agli incontri ha partecipato un pubblico interessato e gli interventi sono stati tutti trasmessi in diretta sul profilo Facebook di FAITA dove sono tutt’ora visibili. Abbiamo comunque deciso di riproporli anche su Camping Management per il loro interesse, in quanto indicano soluzioni e punti di vista interessanti per le imprese e più in generale per il settore.
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SPECIALE SUN 2020
Una ricerca interuniversitaria sull’open air italiano
L’
open air italiano è un mondo vasto ed articolato, con imprese che si distinguono per vocazione e dimensioni. Una solida realtà il cui profilo deve essere meglio presentato ai decision makers per garantire un futuro alle imprese che consenta loro di offrire servizi e prodotti adeguati alla evoluzione della domanda. Per questo motivo FAITA-FederCamping ha coinvolto quattro prestigiosi centri universitari incaricandoli di realizzare una “istantanea” di un settore di primaria rilevanza. Con l’impatto della pandemia questo strumento diventa ancor più prezioso perché consente di pianificare interventi mirati e calibrati sulle specificità dell’open air italiano. Nel corso dell’incontro saranno presentati in anteprima i risultati della ricerca sui settori del marketing, della domanda, dell’offerta e dell’assetto normativo. Sono intervenuti Maurizio Vianello, presidente di FAITA-FederCamping, imprenditore del settore open air con vasta e profonda conoscenza del mercato le cui aziende del gruppo sono oggi alla terza generazione di management; è anche membro di Confturismo; Magda Antonioli, nel Consiglio di amministrazione di Enit, vice presidente dell’European Travel Commission, direttore del corso di laurea specialistica Acme e direttore del master di primo livello in Economia del turismo alla Università Bocconi; Marco Brogna, professore di Geografia e pianificazione turistica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “La Sapienza”, presidente del corso di laurea magistrale in Turismo e gestione delle risorse ambientali; Valeria Minghetti chief senior researcher presso il Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, responsabile dell’Osservatorio sul turismo in camper ed all’aria aperta; Michela Michetti, ricercatrice presso Università degli studi di Teramo, docente di Diritto costituzionale, Istituzioni di diritto pubblico e Diritto costituzionale europeo.
PERCHE’ QUESTA RICERCA?
Maurizio Vianello «Ricordo che la ricerca è nata circa un anno fa dall’intenzione di proporre a colleghi e associati una strategia per il futuro. Purtroppo siamo incappati nel Covid ed il contesto è radicalmente mutato. Oggi finalmente possiamo presentare la ricerca effettuata da quattro prestigiose università. In particolare vorrei ricordare che il mondo dell’open air è resiliente perché riesce a reagire ogni volta che si presenta una crisi». «Voglio attingere dalla esperienza personale per ricordare che si può reagire e che si può continuare a stare
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SPECIALE SUN 2020
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SPECIALE SUN 2020
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La ricerca è una sintesi della situazione del comparto ed una panoramica sulla stagione più difficile mai affrontata dal settore turistico dal secondo dopoguerra ad oggi"
sul mercato. Io sono un imprenditore di seconda generazione che sta preparando il passaggio alla terza e ho vissuto parecchie crisi, come il tornado del 1970, che distrusse l’azienda ma che generò anche una rinascita in tempi brevi. Poi ricordo il periodo delle alghe in Adriatico, che sembrava portasse alla fine del turismo balneare con un crollo del mercato del 20-30% da un anno all’altro, ma anche quella volta abbiamo reagito e siamo riusciti ad attrezzare le aziende in modo tale da rispondere alle nuove richieste del mercato. Abbiamo vissuto anche i successivi fenomeni meteorologici che hanno danneggiato l’area di Cavallino Treporti. Mai però abbiamo pensato di dover affrontare una epidemia come quella che si è manifestata, anche se ormai siamo consapevoli che anche questo è uno dei rischi del nostro tempo. Ho fatto questa breve cronistoria per dire che ogni volta c’è stata una crisi siamo riusciti a reagire e rimetterci in piedi adeguandoci alle nuove necessità del mercato. Sono convinto che in questo 2020 possiamo scrivere un nuovo capitolo per il
futuro, perché quello che abbiamo visto e che probabilmente dovremo ancora gestire, speriamo ancora non per molto, ci mette nella condizione di doversi adeguare alle nuove abitudini del consumatore». «Con la ricerca che abbiamo commissionato si può dire che abbiamo fatto una fotografia di un’epoca passata, fino al 2019, e da questa foto cerchiamo di trovare quelle opportunità che ci possono essere utili nel posizionare le aziende nel nuovo mercato». Dico nuovo mercato perché sicuramente i comportamenti dei turisti e dei clienti usciranno modificati rispetto al passato». «Noi dovremo avere la capacità di utilizzare la ricerca per far capire all’operatore pubblico, sia politico che amministrativo, il potenziale del nostro settore, che quest’anno ha vissuto un periodo certamente duro, con un crollo del fatturato compreso tra il 30% e il 50%, con una diminuzione radicale dei flussi turistici al punto che dai 70 milioni di presenze che si facevano negli anni d’oro passeremo a 30-35 milioni, grazie al
mercato interno e a quei pochi stranieri che sono riusciti a venire in Italia. Abbiamo anche visto che questa situazione ha prodotto una minore occupazione del 20-30% di addetti stagionali». Tutto questo ci dice che dobbiamo veramente impegnarci a fondo per trovare una collocazione nel mercato futuro e per fare ciò crediamo che l’analisi che vorremmo fare a livello di imprenditori e persone interessate al nostro settore sarà utile per questo nostro posizionamento sul mercato». «Ricordo infine, ancora secondo la mia esperienza personale, che da ogni crisi nascono tante opportunità, che naturalmente devono essere vagliate perché oggi sbagliare investimento è drammatico per una impresa. Ciascuno deve quindi valutare attentamente le ipotesi di sviluppo che vuole dare alla propria azienda. Credo comunque che il settore dell’open air, che ha vissuto questo periodo in termini propositivi possa ancora dare risultati importanti al turismo italiano. L’importante è riuscire a metterci nelle condizioni di adeguare le aziende alle nuove necessità».
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SPECIALE SUN 2020
QUALI CLIENTI PER L’OPEN AIR
Magda Antonioli «Abbiamo fatto una analisi concentrata dal lato della domanda per vedere le azioni di marketing. La ricerca è stata iniziata prima del lockdown ed è stata integrata con due domande, una a chi va in vacanza nell’open air e una a chi non ci va, perché è molto importante la percezione che di questo comparto si ha; sia del villaggio che del camping e anche del lusso. In estrema sintesi abbiamo avuto la conferma di una accelerazione della domanda che è già tipica e fisiologica di tutte le forme di turismo in Italia, ovvero una domanda che cerca sempre più ambiente, etica e qualità dei servizi. A maggior ragione nel dopo Covid emergono bisogni nuovi, come spazio, libertà e sicurezza ma sono coinvolti anche la logistica, e quindi le strutture, la qualità dei servizi e il lusso stesso, che non è una qualità di nicchia come siamo usi definirlo, ma come la dotazione di certe caratteristiche. Inoltre è emersa una criticità molto forte su certi prodotti maturi: tutte quelle aree più vetuste che hanno la necessità di essere rinnovate». «Questo comparto conta su un tipo di cliente estremamente differenziato. Personalmente immaginavo un tipo di cliente più monolitico e contraddistinto da certe caratteristiche comuni; invece ci siamo accorti che andiamo dalla famiglia tradizionale agli hipster, dai “pigri” agli itineranti e così via». «Una cosa importante che emerge è il ruolo del territorio. La competitività dipende molto dal luogo, dalla vicinanza, dagli eventi, dalla tipicità e dalla vita locale, che come in tutto il turismo sono elementi molto importanti. Spesso riteniamo l’azienda una enclave che fa accoglienza ma è comunque inserita in un territorio, per questo è importante fare alleanze, anche se riteniamo di essere 08
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Una visione ed una strategia di marketing appropriata alla emergenza e forte dei molti plus del settore. E’ quanto serve e basta per affrontare una situazione di mercato critica e difficile"
molto bravi, per ben posizionarci nel territorio». «La domanda ha avuto un alto grado di soddisfazione e perfino di entusiasmo – sia prima che dopo il blocco del Covid - riguardo l’evasione dalla quotidianità, l’immersione nella natura e gli spazi dell’open air che consentono di farlo molto facilmente. Il discorso del design e della personalizzazione dei servizi è stato molto importante. Per ultimo abbiamo considerato il last minute che è stato più facile rispetto ad altre realtà e ha aiutato anche nel risparmio e nella politica dei prezzi». «Il posizionamento competitivo delle strutture open air emerge nel confronto con altri paesi, come Croazia, Spagna, Francia e Portogallo». «Chi non conosce il mondo del campeggio e dell’open air in generale è fermo alla vecchia immagine. Quando abbiamo descritto nel dettaglio l’offerta, parlando di glamping, wellness e perfino di saponette alle fragranze una signora tedesca ha detto: “Ero convinta di una vecchia immagine del campeggio e mi sono ritrovata con questa realtà”». «Tutto questo per dare delle indicazioni che mi sembrano sufficientemente riassuntive e connotanti la struttura. Velocemente una conclusione. Se parliamo di sintonia con la natura rispetto ad altre forme di
ricettività occorre migliorarne la percezione e questo si fa soprattutto investendo e da questo punto di vista il mercato dei social è rilevante. Ma sono importanti anche le risorse umane e sottolineerei molto la salvaguardia dei valori paesaggistici, che al Sud non è molto compresa». «Perdonatemi la carrellata veloce ma credo che la ricerca sarà a disposizione per i dettagli; comunque sono questi gli elementi che credo essenziali». Maurizio Vianello ha rivolto alla professoressa la seguente domanda: «Quali target sono prioritari nell’ottica della ripresa? Dove più facilmente dobbiamo rivolgere l’attenzione tra le varie tipologie di mercato che sono state evidenziate?» Antonioli: «Conferma dei clienti che già vengono, quindi fidelizzazione, e direi soprattutto prossimità, dove questo termine non è così limitato, poiché riguarda anche gli stranieri che possono arrivare in automobile. La prossimità non è una questione di chilometraggio ma chi riesce ad arrivare senza usare aerei o altri mezzi. Soprattutto in questo caso gli itinerari sono molto importanti perché il turista si vuole magari muovere in bicicletta da una parte all’altra e quindi c’è anche una nuova domanda che va avanti con gli attributi che abbiamo già evidenziato».
SPECIALE SUN 2020
UN'ANALISI DELLA DOMANDA
Marco Brogna «All’interno del gruppo di lavoro della ricerca mi sono sempre occupato della domanda analizzandola dal punto di vista numerico e cercando di capire come e quanto essa si orienta all’interno di questo grande contenitore. La ricerca è partita oltre un anno fa con dati pre-Covid e quindi l’analisi era fatta su dati 2017-2019. All’interno di questo periodo il turismo italiano in generale stava senza dubbio recuperando sui principali competitor europei come Spagna, Francia e in parte la Germania, ed era un settore in grado di produrre il 16% del Pil nazionale: 232 miliardi di euro. Tuttavia già l’anno scorso, nonostante le buone notizie, già dicevo di fare attenzione perché comunque vi erano segnali non positivi. Perché infatti tante aziende turistiche continuavano a chiudere? Perché tanti alberghi ogni mese riconsegnavano la licenza? Soprattutto vedevo enormi divari a livello regionale, con regioni lanciate su questo percorso di sviluppo e altre invece bloccate. Insomma, un turismo che pur in crescita aveva una serie di domande in cerca di risposta». «Ho provato a rifarmi alla teoria delle tre Italie: Nord, Centro e Sud, ma non riuscivo a trovare un inquadramento e a capire come in questa crescita del turismo nazionale fosse collocato l’open air». Devo dire che il turismo all’aria aperta ha un posto importante perché tolto l’alberghiero è la prima voce dell’extralberghiero con l’8-9% del totale del turismo italiano per quanto riguarda gli arrivi, il che non è male sia come numeri assoluti che come impatto sull’economia. Ho cercato anche di capire quali fossero le componenti italiane e straniere e con quali caratteristiche. Il 45% sono i clienti italiani e circa il 55% i clienti stranieri, ma questi con una carat-
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Occorre agire per superare la crisi e rilanciare una modalità in assoluto preminente e promettente quale è il mondo dei campeggi e dei villaggi turistici riflettendo sulle nuove caratteristiche della domanda, caratterizzata da una velocità di mutazione mai registrata in precedenza"
teristica che li rende unici; se prendiamo i primi cinque paesi di provenienza del turismo all’aria aperta abbiamo il 90% dei clienti. Questo significa che le caratteristiche di quei clienti sono anche le caratteristiche della domanda del turismo all’aria aperta in Italia, e si tratta di caratteristiche specifiche; ad esempio in termini di stagionalità e di richiesta sono loro a decidere». «Soprattutto dalla analisi che ho fatto sono emersi enormi divari regionali: alcune regioni, poche, molto forti nel settore, altre a livello medio ma molte altre molto deboli ed è importante richiamare questi divari regionali perché quando parlerò del post-Covid dimostrerò che è accaduto qualcosa di inaspettato». «L’elemento di debolezza nel settore del turismo all’aria aperta che avevo richiamato un anno fa era una permanenza media in decrescita, quando la principale caratteristica del turismo all’aria aperta è di avere la massima permanenza media
tra tutti i tipi di ricettività. Questa permanenza media, tra il 2017 e il 2019 tendeva a decrescere e in alcune regioni si è addirittura dimezzata. Riassumendo i dati pre-Covid abbiamo un turismo che torna a crescere, tornando ad essere un motore dell’economia italiana, ma con una serie di segnali di allarme e secondo me è stato proprio il voler continuare a ragionare sui segnali di allarme che ha permesso al turismo all’aria aperta di tenere in una fase critica come quella dell’estate 2020. In passato ho parlato a lungo col presidente Vianello, il quale ha detto una cosa fantastica: proprio perché il settore sta andando più che discretamente deve investire su quelli che potranno essere gli interventi per il futuro. E’ infatti quando si sta bene che si ha la forza e la possibilità economica di investire sul futuro». Maurizio Vianello ha domandato al professor Brogna: «Se posso fare una considerazione: la consapevolezza che pur se le cose stavano andando bene il mercato poteva nascondere delle criticità nasceva dalla convinzione che i 2600 campeggi italiani hanno diverse caratteristiche in base alla loro diffusione da Nord a Sud e questo poteva apparire limitativo per una strategia di diversificazione. Oggi invece credo che più facilmente si possa capire che si è maggiormente 09
SPECIALE SUN 2020 evidenziata la reazione del mercato a seconda della posizione geografica. Perché molti italiani hanno rivalutato la vacanza al Centro-sud? Perché molti stranieri hanno abbandonato le destinazioni tradizionali del Nord come Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria nonostante la vicinanza delle destinazioni li favorisse? In questo momento è tutto rimesso in discussione e nessuno ha più certezze su come svilupparsi in prospettiva. L’affermazione della dottoressa Antonioli che ha ribadito come ci sia un mercato tradizionale che può essere rivalutato con una ripresa della fidelizzazione, il che è un problema aggiuntivo quando il mercato è dominato da decisioni di tipo emozionale generate dai social o da influencer, è certamente un percorso da tener presente. Lei ritiene che siamo nelle condizioni di poter fare un’azione di questo tipo con gli opportuni investimenti?» Brogna: «Io ritengo che gli investimenti debbano essere fatti e non vedo alternative. Anticipando quello che avrei detto in seguito penso che in una fase tragica come quella del Covid al mercato del turismo è accaduto qualcosa di eccezionale: l’esplosione del turismo all’aria aperta. Due tipologie di turismo sono andare molto meglio delle altre: l’open air e l’agriturismo. Ho partecipato la settimana scorsa all’assemblea nazionale delle Confederazione italiana degli agricoltori per parlare di agriturismo e ho detto loro di fare qualcosa di quello che stanno facendo le aziende open air, rimproverandoli di non aver investito pensando al futuro due o tre anni fa. E’ anche vero che in una fase del genere se il governo centrale o locale non deciderà di dare il dovuto
sostegno al territorio tutto sarà più difficile. Parlo di sostegno al territorio e non all’impresa perché dando il sostegno ai soli imprenditori la crisi non si risolverebbe. Bisogna sostenere il territorio nazionale e i singoli territori, che spesso hanno bisogno di tipologie diverse di aiuti».
DAL LATO DELL’OFFERTA
Valeria Minghetti «Noi ci siamo occupati dell’offerta e il nostro obiettivo era fotografare il settore inquadrando il ruolo dell’Italia nel contesto europeo dell’offerta di turismo all’aria aperta per poi capire le tendenze evolutive del settore e i modelli che stanno guidando la crescita o l’evoluzione in generale». Quello che abbiamo visto è che l’open air nell’ultimo decennio ha mostrato una vivacità interessante, molto più di altre tipologie ricettive». «Partiamo da qualche numero per vedere la consistenza del settore. In Italia nel 2019 abbiamo registrato circa 2600 strutture per un totale
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Anche nel post lockdown campeggi e villaggi turistici hanno dimostrato di offrire numerose opportunità ai turisti, sia a chi preferisce viaggiare con mezzo proprio, sia a chi affitta un bungalow o una casa mobile, garantendo sicurezza, rispetto del distanziamento fisico e maggiore autonomia rispetto ad altre soluzioni di alloggio"
di 1milione 300mila posti letto delle quali l’80% sono campeggi e il 13% villaggi. La dimensione media è di 505 posti letto – numero un po’ inferiore per i campeggi e un po’ più ampio per i villaggi – mentre l’offerta è prevalentemente balneare essendo concentrata al 51% nelle aree costiere. Per quanto riguarda la distribuzione a livello territoriale Veneto e Toscana sono sicuramente le regioni 11
SPECIALE SUN 2020 al top della ricettività all’aria aperta perché concentrano rispettivamente il 14% e il 17% dei posti letto; seguono a distanza la Puglia e l’Emilia Romagna con circa il 6% dei posti letto. Se invece vediamo quali sono le regioni più specializzate in questa offerta rispetto alle altre in termini di incidenza dei posti letto sui posti letto totali in testa ci sono le Marche, seguite dalla Liguria, dalla Puglia e dalla Calabria». «Prima ho accennato all’evoluzione del settore; quello che sostanzialmente abbiamo visto è un processo a tre velocità». Ci sono tre tipi di imprese, il primo tipo lo abbiamo definito “i pionieri”, ovvero quelle che stanno cavalcando il cambiamento di un cliente sempre più fluido ed esigente e quindi puntano non solo a mantenere il mercato che già hanno ma anche a catturare nuova clientela. Il secondo gruppo è degli “inseguitori”: imprese che sono
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ancora alla finestra spesso non per mancanza di idee ma per carenza di risorse finanziarie con le quali tradurre le idee in investimenti. Questo a mio parere è interessante perché probabilmente hanno le potenzialità per crescere ed evolversi se incentivate dal punto di vista finanziario e fiscale. L’ultimo gruppo è degli “inerti”: imprese che probabilmente usciranno dal mercato perché la loro strategia è una non strategia, ovvero non agiscono in funzione della evoluzione del mercato e che stanno addirittura pensando di ridurre l’offerta diventando una sorta di villaggio di seconde case». «Il segmento più interessante è il primo e per valutarne l’attitudine all’innovazione abbiamo considerato una serie di variabili: la dimensione della struttura, la tipologia di alloggi proposta, la localizzazione, il mercato di riferimento non solo in termini geografici ma anche di tipologia di
clientela e se la cessione di servizi è diretta o in outsourcing. Detto questo abbiamo evidenziato tre tipologie di modelli evolutivi. Il primo punta essenzialmente sulla riqualificazione infrastrutturale e dei servizi, il che significa ad esempio investire sull’inserimento di nuove unità abitative, utilizzare costruzioni realizzate con la bioarchitettura o progettando piazzole che garantiscono tutti i servizi. La riqualificazione può anche interessare servizi che sono di tipo accessorio. Altre imprese invece hanno puntato in maniera molto più evidente sulla diversificazione e specializzazione della clientela e qui abbiamo diversi orientamenti: verso il benessere green – wellness, spa, servizi offerti da operatori specializzati come i massaggiatori – in un contesto naturale e con massimo rispetto dell’ambiente; un altro orientamento è l’acqua, che non vuol dire soltanto sfruttare la vi-
SPECIALE SUN 2020 cinanza al mare ma avere ad esempio spazi acquatici diversificati: pachi acquatici o piscine adibite a diversi utilizzi; oppure le attività motorie e lo sport, con acquisto di attrezzature, ingaggio di istruttori, apertura di impianti. Altro orientamento è il pet friendly, con tutta una serie di servizi orientati alla clientela che va in vacanza con i propri animali. Infine l’orientamento al camping for all, sia in termini infrastrutturali che di servizi per garantire l’accessibilità a tutti coloro che hanno esigenze speciali. Ovviamente questi orientamenti in alcuni casi sono compresenti». «Altra cosa importante è che per essere competitivi è necessario che dal momento in cui una aziende sceglie di posizionarsi in un determinato orientamento questo deve essere coerente con il territorio in cui essa è inserita». «L’ultimo modello è quello dell’adozione di un nuovo concept completamente diverso come il glamping, che è molto di più di un semplice campeggio di lusso». «Qui si tratta dell’apertura di una nuova struttura, o in alcuni casi minoritari, di adattamento di una struttura preesistente». I quattro elementi che connotano il glamping sono: il contesto naturale, che deve essere autentico e peculiare, al di fuori di spazi urbanizzati, per garantire una esperienza unica e spazi molto ampi in cui il cliente possa muoversi in libertà ma con ampio rispetto della privacy; il lusso deve essere essenziale e non ostentato, sia nell’arredamento che nei servizi; un confort a cinque stelle ma da vivere in totale libertà, senza regole; una personalizzazione spinta del servizio con attenzione ad ogni singolo dettaglio. In questo caso siamo chiaramente in presenza di strutture in antitesi con concetto di mass market e un funzionamento estraneo al concetto di economia di scala, in cui il must è il focus sulla privacy per consentire al cliente di essere se stesso in un ambiente che lo coccola a tutto campo».
LA LEGISLAZIONE SULL’OPEN AIR
Michela Michetti «E’ necessario ed importante incontrare la responsabilità del legislatore per poter effettivamente ed efficacemente svolgere l’attività e in questo caso permettere al turismo e al turismo all’aria aperta di poter realizzare le proprie finalità. Alla luce di questo il quadro delineato dalla ricerca ha fatto affiorare più ombre che luci dal punto di vista giuridico e normativo. Attraverso la disamina effettuata ho potuto focalizzare meglio le tendenze o meglio le criticità, le incognite e le sfide che oggi il turismo deve affrontare». «Un primo segmento della ricerca è stato mosso dall’esigenza di ricorrere alla sistemazione della materia turismo all’interno della cornice costituzionale e istituzionale; un passaggio, questo, quasi dovuto perché le Regioni hanno la competenza legislativa in materia. La quale però è costantemente tenuta in scacco dal legislatore statale, il quale attraverso una serie di strumenti e competenze di cui è titolare – pensiamo alle competenze in materia ambientale – spesso fa delle incursioni normative e legislative che tendono a comprimere le competenze regionali». «Il quadro normativo non appare sempre omogeneo e anzi sconta una forte eterogeneità che ovviamente ha delle ricadute sull’attività turistica ricettiva e sulla scelta di allocare risorse e di fare investimenti sui territori. Sicuramente questa anomalia del quadro normativo emerge anche dall’assenza, strutturata nel tempo, di una strategia nazionale che tenga conto delle esigenze del turismo e di un mancato dialogo tra le amministrazioni centrali, quelle locali e gli imprenditori. Questa è la criticità emersa dal primo segmento della ricerca. Un secondo segmento ha invece avuto come oggetto lo screening delle discipline regionali, sia dal
punto di vista qualitativo che quantitativo, in materia di turismo all’aria aperta e anche qui sono affiorate numerose differenziazioni che sul piano applicativo portano ovviamente ad una incerta applicazione della norma con conseguenze che si riversano sull’intrapresa economica». «Attraverso questa ricerca si è focalizzata l’attenzione sui punti che sono emersi come nevralgici dell’attuale assetto normativo sull’open air; in particolare sulla questione dell’istallazione delle case mobili e del loro accatastamento. Rimando alla ricerca per quanto riguarda i profili specifici che sono stati analizzati e qui posso dire che dall’analisi del quadro legislativo e di quello giurisprudenziale, non solo per quanto affiora dalle decisioni della Corte costituzionale ma anche della giurisprudenza di merito, quello che emerge non è incoraggiante per il turismo all’aria aperta. Questo perché anche qui mancano soluzioni interpretative univoche. In pratica non ritroviamo un orientamento e una tendenza che dia certezza sulla effettiva applicazione della norma. Mi riferisco in particolare all’allestimento delle strutture mobili e ad una serie di problemi che si manifestano in maniera importante sull’esercizio delle attività imprenditoriali open air». «Nella sua parte conclusiva la ricerca punta i riflettori sulle incognite e sulle questioni giuridiche più spinose che sono affiorate; alcune quasi strutturali e fisiologiche, come l’allestimento delle strutture mobili e il loro accatastamento, come prima detto. Altre incognite invece sono emergenti e si collocano al periodo che stiamo vivendo, le quali però rappresentano anche una sfida per il turismo all’aria aperta che in questo momento deve misurarsi con l’impatto forte dello shock pandemico. Da questo punto di vista non basta dire che il turismo all’aria aperta sente il bisogno di doversi misurare con questa sfida ma in questo momento, e qui prendo spunto dagli interventi precedenti, bisogna puntare sulla territorialità, 13
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Un’analisi ricognitiva dell'assetto normativo, un percorso e una lettura in grado di restituire al settore un profilo normativo adeguato e soprattutto congruo per il suo rilancio e la sua stabilità nei prossimi anni"
ovvero la valorizzazione dei territori». «Vedendo quanto è accaduto in questo periodo ho costatato che gli interventi del legislatore di fatto non sono stati così risolutivi per il turismo in generale e neppure per quello all’aria aperta, con misure specifiche. Piuttosto si è visto che alcune Regioni, come la Regione Lazio, si sono adoperate con lo stanziamento di fondi per andare incontro alle esigenze del settore. Mi pare questa una riflessione che tiene un po’ il punto, ovvero puntare all’importanza del momento dialogico tra le istituzioni statali e soprattutto tra le Regioni e gli imprenditori e gli operatori turistici, perché solo in questo modo è forse immaginabile e possibile garantire una ripresa del turismo e dell’intera economia del Paese. Perché parlo di Regioni e di territorio? Perché la Regione è l’ente più prossimo alle esigenze e il territorio è in grado di intercettare meglio e prima le esigenze del turismo, arrivando là dove lo Stato non può o non sa arrivare. Una chiave pertanto potrebbe essere: ripartire dai terri-
tori e dalle Regioni, le quali hanno anche una competenza in materia di turismo, e quindi attraverso le loro discipline possono fungere da cabine di regia da cui rilanciare al legislatore centrale idee e proposte per il settore». Maurizio Vianello ha poi svolto la seguente considerazione finale: «Il quadro che esce dalla sua parte di ricerca ci fa capire due cose. La prima è che scontiamo il fatto che quando parliamo di turismo pensiamo esclusivamente all’aspetto del divertimento e del viaggio dimenticando invece che è un settore economico che genera una filiera di imprese che incidono sull’economia nazionale. Forse questa crisi ci voleva per farlo capire anche al mondo della politica, anche se ho ancora il dubbio che il concetto non sia ben chiaro. La seconda è che quando ci attiviamo l’aspetto territoriale diviene effettivamente deter-
minante, anche se molte delle autorizzazioni che devono essere emesse dagli uffici periferici discendono da normative regionali e nazionali che scontano il fatto che nella visione generale il turismo è figlio di nessuno: non c’è un ministero competente, tutti hanno competenze sulle decisioni che riguardano il turismo e su questo ci areniamo ogni volta vogliamo sviluppare qualche riflessione». «Durante il lockdown abbiamo fatto moltissime videoconferenze con politici nel tentativo di sensibilizzarli e dire loro che nel turismo non c’è solo il mondo alberghiero ma tutta una serie di attività ricettive e una intera filiera. Credo che stiamo ancora scontando una incompetenza dell’apparato burocratico-amministrativo che non considera il turismo una risorsa economica. Forse da questa crisi qualcosa di buono potrà venire». ✻ 15
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Quale marketing per il dopo pandemia Come attivare le sinergie necessarie a garantire il recupero delle quote di domanda perdute e rilanciare il settore
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no degli incontro organizzati da FAITA FederCamping al Sun ha messo a fuoco le esigenze delle imprese per il rilancio del settore dopo la disastrosa stagione 2020 confrontandole con le strategie dei players istituzionali in materia di promozione turistica per attivare le sinergie necessarie a garantire il recupero delle quote di domanda perdute e per il rilancio del settore in ambiti nazionali ed internazionali. Gli interventi hanno valutato e descritto gli obiettivi, o target, gli strumenti e i messaggi della comunicazione e promozione che dovrà essere messa in campo per i prossimi anni per rilanciare l’open air italiano. Hanno partecipato Flaminia Santarelli, direttore generale del Turismo-Mibact, Elena Maria Rossi, direttore marketing e promozione dell’Enit e Alberto Granzotto, presidente di FAITA Nordest. Marco Sperapani, Segretario generale di FAITA FederCamping ha introdotto l’incontro ricordando che il turismo all’aria aperta comprende 2650 imprese, genera circa 70 milioni di presenze con 10 milione di arrivi, offre circa 1 milione 350 mila posti letto e genera, compreso l’indotto, circa 5 miliardi di euro occupando circa 150 mila addetti. Si tratta dunque di un comparto importante, il secondo comparto turistico dopo l’alberghiero. «La pandemia di quest’anno ha fatto riscoprire a molti il turismo all’aria aperta, anche se avremmo voluto essere riscoperti e apprezzati in ben altro modo», ha detto ancora Sperapani, «ad ogni modo molti italiani si sono avvicinati a questo tipo di vacanza per la prima volta, essendo legati ad un concetto di campeggio ormai obsoleto, e si tratta di una clientela che noi prossimi anni dobbiamo riuscire a fidelizzare».
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FIDELIZZAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
Flaminia Santarelli «Mi piace molto il tema di questo seminario perché non vi siete chiesti quale turismo? Bensì quale marketing? Effettivamente si tratta di un tema sostanziale. Siamo in un momento di grandissima cautela e tanta incertezza ma alcune riflessioni le possiamo cominciare a fare, anche rispetto a una stagione che ci siamo appena lasciati alle spalle che ci ha dato segnali importanti. Intanto un segnale è che se gli italiani decidono di fare una vacanza nel loro paese possono fare la differenza dal punto di vista economico; pertanto la prima questione è cercare di fidelizzare innanzitutto il mercato interno che è quello che in tempi non sospetti già rappresentava il 49% lavorando nel frattempo sul recupero degli stranieri che in questo momento non possono venire da noi pur rimanendo l’Italia al primo posto dei desideri di viaggio».
SPECIALE SUN 2020 «Quale marketing? Prima di questo sta parola ma è necessario, poiché cominciare da oggi che ci dobbiamo incontro stavamo riflettendo sul fat- il turismo deve essere consapevole e attrezzare per accompagnare il moto che sarebbe opportuno trarre da dobbiamo avere consapevolezza del mento attuale di incertezza e consoliquanto emergerà oggi l’inizio per un valore di certe scelte di vacanza; la dare il prodotto». laboratorio. Innanzitutto la FAITA vacanza in un campeggio o in un’a- «Parlando ancora delle future liè una federazione che rappresenta rea camper è un modo per valorizza- nee di marketing mi viene in menun settore strategico per il turismo re e vivere il territorio, è sicura ed è te il turismo integrato, che dal lato dell’offerta preveda del l’i m med iato l’uso della bicicletfuturo, in secondo ta o di altri mezzi luogo la modalità Un segnale è che se gli italiani decidono di “ambientalisti” e open air di vivere fare una vacanza nel loro paese possono fare sostenibili, oltre al il territorio, quella differenza dal punto di vista economico; pertanto la collegamento tra le la che dal punstrutture open air e to di vista della prima questione è cercare di fidelizzarli" il turismo culturaprogrammazione le, per fare in modo turistica stiamo che il turismo all’adifendendo con maggior forza è la sostenibilità, e la anche una ricchezza e una modalità ria aperta diventi un aggregante per sostenibilità è un pilastro del com- di benessere. Vivere la vacanza all’a- l’offerta turistica integrata. Dovendo parto all’aria aperta. Il fatto di vivere ria aperta offre la possibilità di rige- lavorare sui punti di forza dell’offerta la vacanza con la consapevolezza di nerarsi e sull’aspetto rigenerazione italiana rispetto ai paesi competitor, un rispetto per il paesaggio e l’am- psicofisica della persona forse dob- in cui magari il turismo all’aria aperta è economicamente più vantaggiobiamo puntare un po’ di più». biente è una chiave importante». «Ultimo aspetto è la consapevolezza. «Oggi parlare di strategie di marke- so, dobbiamo recuperare sulla quaOggi stiamo un po’ abusando di que- ting è forse prematuro ma è proprio a lità e sull’unicità del prodotto Italia;
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di conversione da case histories reali
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SPECIALE SUN 2020 cosa su cui siamo imbattibili». «Riguardo invece la comunicazione occorre avere consapevolezza di alcuni aspetti della ricchezza del turismo all’aria aperta per poterli condividere; ad esempio il fatto di avere strutture che hanno attenzione per il plastic free, che magari è talmente metabolizzato che non si pensa a metterla in evidenza. Gli aspetti di sostenibilità che abbiamo citato tante volte andrebbero declinati meglio e messi in evidenza, come l’assoluto rigore nella raccolta differenziata, tutti aspetti che rendono più efficace il marketing e più appetibile l’offerta. I flash appena indicati prescindono dalla pandemia o dalla contingenza, cerchiamo quindi di lavorare e “irrobustirci” su questi temi in modo che quando arriverà il momento di tornare alla normalità saremo pronti».
NON PERDERE IL POSIZIONAMENTO
Elena Maria Rossi «Metà del mio sangue è olandese e per noi olandesi stare all’aria aperta è un modo di vivere e del resto guardando ai dati il 50% del turismo pre-pandemia nel segmento open air è internazionale con una prevalenza dei mercati nord europei, i quali purtroppo quest’anno per le note incertezze non sono riusciti a dare i numeri ottenuti fino allo scorso anno, con crescite a due cifre costanti proprio grazie ai nuovi modelli di turismo all’aria aperta che vengono oggi proposti, come il glamping. Proprio perché vengo da una famiglia olandese molto numerosa in cui quasi tutti praticano l’open air, noto che la cosa interessante su cui riflettere per lo sviluppo del prodotto è che ad oggi abbiamo goduto di una clientela fidelizzata di baby boomers che ci conoscono, che prenotano da un anno all’altro, che tornano spesso ma dobbiamo cominciare a pensare anche a fidelizzare le nuove generazioni, ovvero i figli di coloro che in questi anni sono ve-
nuti nei nostri campeggi e che hanno vissuto fin da piccoli l’esperienza della vacanza en plein air ma che adesso cominciano a viaggiare per conto loro e che hanno a loro volta famiglia. Credo quindi che la riflessione vada fatta pensando al cambio generazionale, che ovviamente pone al centro il tema della sostenibilità poiché è cresciuta con questo tema e con altri elementi, come la digitalizzazione, che dà per scontati e di cui occorre tenere presente dal punto di vista del marketing». «Il lavoro che stiamo facendo come Agenzia nazionale per il turismo è di non perdere il posizionamento sui mercati perché siamo il secondo paese in Europa dopo la Francia nell’accoglienza en plein air ed è evidente che i nostri competitor non stanno fermi. Anche in un momento come questo occorre da un lato riflettere sul prodotto e come valorizzarlo al meglio, sia per i clienti fidelizzati che per quelli che verranno; dall’altro lato mantenere il posizionamento sul mercato internazionale è fondamentale. Questo è un tema che stiamo affrontando a tutto campo». «Come ha detto la direttrice del Mibac la domanda c’è e tornerà e certamente sarà una domanda cambiata, rinnovata anche in termini generazionali; sicuramente dovremo
affrontare il tema del turismo domestico e di come proporre, magari con un marketing nuovo, il prodotto en plein air. Anche noi come Enit, che esistiamo da oltre cento anni e che abbiamo sempre avuto come focus la promozione sui mercati internazionali, ci stiamo convertendo per valorizzare il turismo domestico, ovvero persone che quest’anno obtorto collo hanno fatto la loro vacanza in Italia e che spesso ne hanno ricavato una impressione positiva e la voglia di continuare a scoprire la Penisola. Anche attraverso modalità che in passato erano percepite come low cost e che oggi sono tutta un’altra faccenda». «Dal punto di vista internazionale credo che il marketing debba continuare ad esserci sui mercati fidelizzati, magari con qualche innovazione poiché si tratta di mercati maturi e come ci insegna qualsiasi tecnica di marketing con i mercati e i prodotti maturi occorre innovare. Sul mercato italiano invece l’obiettivo del marketing deve essere posizionare il prodotto per chi non lo interpreta nella maniera corretta o non sa che l’offerta in Italia si è evoluta tantissimo ed è in grado di soddisfare diversi segmenti di domanda». «Anche noi di Enit abbiamo cominciato ad essere presenti sull’Italia; siamo adesso sponsor del Giro d’I-
Il lavoro che stiamo facendo come Agenzia nazionale per il turismo è di non perdere il posizionamento sui mercati perché siamo il secondo paese in Europa dopo al Francia nell’accoglienza en plein air" 19
SPECIALE SUN 2020 talia e raccontiamo anche l’Italia minore dei borghi, dei cammini, dei percorsi cicloturistici, che spesso sono fortemente collegati al mondo dei campeggi e dei villaggi. Raccontare di più e in modo nuovo il segmento dell’open air è la sfida che aspetta un po’ tutti. Noi ci siamo, vogliamo essere partner in tutto ciò anche su indirizzo del Ministero che sta dando indicazioni sul tema della sostenibilità economica, che è al centro dei nostri pensieri, e della sostenibilità ambientale. Dobbiamo far ripartire l’industria appena sarà possibile ma mantenendo l’equilibrio tra le sue esigenze e quelle del rispetto dell’ambiente e del territorio che è il più grosso patrimonio che abbiamo». «Per quanto riguarda la sensibilità ai temi ambientali, sui mercati nordici questi vengono dati un po’ per scontati in una struttura all’aria aperta e vengono addirittura pretesi; in Italia meno, dal momento che qui il pubblico comincia a masticarli ma sui quali non è ancora completamente “alfabetizzato”. Credo pertanto che questo segmento possa avere un ruolo importante, soprattutto adesso che la pandemia sta accelerando l’avvento di un nuovo mondo». «Ma volevo anche sollevare il tema del benessere mentale e psicofisico. Dai trend che stiamo vedendo e che riguardano un mondo sempre più digitale, in cui si è fatto largo uso dello smart working e che comunque genera molto stress emerge una crescente domanda di benessere psicofisico che la proposta en plein air può intercettare fino ad arrivare al digital tourism, tema che si sta posizionando molto bene sul mercato americano, e che vale la pena esplorare almeno per alcune località che si prestano a questo tipo di offerta». «Pensando a come usciremo da questa fase di incertezza probabilmente
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dovrebbero essere i sociologi a lavorarci in questo momento, ma sicuramente una serie di segnali già li possiamo vedere».
QUALITÀ E SOSTENIBILITA’
Alberto Granzotto «Difficile per me intervenire dopo la dottoressa Santarelli e la dottoressa Rossi perché hanno centrato perfettamente le caratteristiche peculiari del nostro settore che in questi anni è cresciuto molto in termini quantitativi e qualitativi. L’innovazione è stato l’elemento centrale del nostro percorso di sviluppo; noi veniamo da periodi di crisi che per certi aspetti può essere assimilata a questa attuale del Covid, mi riferisco alla crisi delle alghe nell’Adriatico nel 1989 che ci ha portato a fare una profonda riflessione. Da quella crisi sono nate le aziende che attualmente sono sul mercato. Una crisi che ci ha portato a riconsiderare il prodotto, la qualità dei servizi offerti e a posizionarci in maniera completamente differente sul mercato. Anche questa pandemia cerchiamo di vederla come una occasione per una rinascita, una crescita e un riposizionamento, centrati sui temi che sono stati evidenziati nei precedenti interventi». «La sostenibilità ambientale è da sempre per noi tema fondamentale, perché le nostre aziende sono fortunatamente posizionate fronte mare, fronte lago, in montagna e i clienti le scelgono proprio perchè offriamo un certo tipo di natura e apprezzano il modo con cui gestiamo il patrimonio naturale e cerchiamo di migliorarlo. A me piace dire che il turismo all’aria aperta è una filosofia di vacanza
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La sostenibilità ambientale è da sempre per noi tema fondamentale, perché le nostre aziende sono fortunatamente posizionate fronte mare, fronte lago, in montagna e i clienti le scelgono proprio perchè offriamo un certo tipo di natura e apprezzano il modo con cui gestiamo il patrimonio naturale e cerchiamo di migliorarlo"
che chi ci sceglie difficilmente trova in altre tipologie di turismo e sta a noi nel tempo assecondare sempre di più tale filosofia offrendo prodotti e servizi innovativi». «Giustamente è stata ribadita la nostra importanza sul territorio perché il cliente che vive da noi la vacanza per periodi generalmente lunghi conosce molto bene il territorio e lo apprezza. A Cavallino Treporti, da dove provengo, c’è il progetto per realizzare una lunga pista ciclabile a sbalzo sulla laguna che sicuramente diventerà una attrazione internazionale mentre a Bibbione vi sono dieci chilometri di piste fronte mare che sono una delle attrazioni principali». «Generalmente poi il turismo all’aria aperta si colloca molto vicino alle attività sportive e del benessere; ci sono infatti ormai tantissime strutture che
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fanno parte di FAITA che hanno spa interne e centri benessere proprio perché lo stare bene ha molte dimensioni che noi cerchiamo di interpretare nel modo più completo». «E’ vero che abbiamo due percezioni completamente diverse da parte dei clienti a seconda se guardiamo verso i mercati stranieri o verso il mercato nazionale. Negli ultimi anni abbiamo dato molta più importanza dal punto di vista strategico al mercato internazionale, dove abbiamo definito un posizionamento molto forte e siamo conosciuti molto bene per quello che noi effettivamente siamo; cosa che non possiamo dire con altrettanta sicurezza per il mercato nazionale, in cui probabilmente resiste lo stereotipo di campeggio che non è quello attuale. Questo probabilmente è il momento giusto per cercare di posizionare nuovamente il prodotto sul mercato interno, far capire quali sono stati i percorsi di crescita fatti, la qualità e la quantità di servizi che siamo in grado di offrire in un momento in cui la vicinanza con la natura e la sostenibilità ambientale sono temi per noi all’ordine del giorno e su cui formiamo continuamente personale perché è questo che a noi il cliente chiede e noi siamo ben felici di offrire». «Riguardo al mercato nazionale sarà per noi molto importante trasmettere la qualità dell’offerta complessiva del turismo all’aria aperta facendo, lo sforzo per far capire come si possono coniugare servizi di tipo alberghiero come i centri benessere, gli spazi di assistenza al cliente e in infrastrutture che sono in continuo rinnovamento, essendo il nostro un prodotto mobile per definizione. E ad ogni rinnovamento possiamo soddisfare le nuove esigenze che il cliente presenta. Le nostre imprese grazie all’uso della tecnologia sono sempre più in grado di capire la qualità che il cliente effettivamente percepisce e quelli che sono i suoi nuovi bisogni. Questo progresso continuo è secondo me uno degli elementi di maggiore forza».
«Io vengo da Cavallino Treporti, dove l’en plein air costituisce il 95% della ricettività; ciò ne fa un vero e proprio laboratorio di sperimentazione; anzi, un distretto produttivo, in cui la buona competizione tra gli imprenditori porta a sviluppare nuove tipologie di prodotto e a svilupparle man mano che queste hanno successo. E questo è l’elemento centrale da comunicare. Assieme a questo dobbiamo comunicare anche come questo tipo di vacanza permette di soddisfare nuovi bisogni in quanto ogni struttura ricettiva all’aria aperta in media offre cinquanta metri quadrati di natura a persona, e questo è un indicatore di assoluto rilievo che deve essere preso in considerazione, anche per tutto il lavoro che ci sta dietro e di valorizzazione dell’ambiente. Tengo infatti a ripetere che per noi l’ambiente è la prima risorsa: noi viviamo di ambiente e commercializziamo l’ambiente, la sua valorizzazione, il mantenimento, la fruizione ordinata è per noi fondamentale e in questo momento in cui la sostenibilità sta diventando un tema centrale per la promozione e il vissuto quotidiano possiamo svolgere un ruolo di primo piano».
DA NOI LA VACANZA E’ SICURA
Marco Sperapani «Speriamo che quanto abbiamo appreso oggi sia l’inizio di un nuovo percorso che porti a risultati importanti per tutto il settore. Noi restiamo convinti che la qualità può essere declinata in tanti modi e ogni parte del territorio la può esprimere in modo diverso, verso un pubblico diverso e con esigenze specifiche, ma l’importante è sapere che si può fare un cammino insieme. Soprattutto da questo momento abbiamo un “laboratorio”, un momento di confronto continuo per individuare le linee da seguire nei prossimi giorni. Parlo di giorni perché per noi la
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Noi restiamo convinti che la qualità può essere declinata in tanti modi e ogni parte del territorio la può esprimere in modo diverso, verso un pubblico diverso e con esigenze specifiche, ma l’importante è sapere che si può fare un cammino insieme"
stagione 2021 è già iniziata e dobbiamo già lavorare per rassicurare tutti i nostri ospiti che le nostre strutture sono in grado di offrire il prossimo anno una vacanza in tutta sicurezza. Nei primi mesi abbiamo vissuto con molta difficoltà la visione che soprattutto all’estero si era diffusa dell’Italia, e questo è un tema che dovrà essere affrontato. Proprio questa mattina abbiamo avuto un seminario in cui è stato sottolineato come la chiusura delle strutture a causa di un codice Ateco bloccato sia stata una vera e propria ferita; questo quando le strutture alberghiere potevano restare aperte». «E’ stato quello per noi un momento di profonda crisi perché non potevamo neppure fare la manutenzione ordinaria delle strutture. Come presidente della FAITA Nordest ho dovuto personalmente chiedere ai governatori delle due regioni di riferimento un permesso speciale per manutenzioni che dovevano essere fatte in quel momento o mai più. Questo momento di profonda difficoltà lo abbiamo affrontato perché abbiamo delle linee guida, dei protocolli, delle procedure che dimostrano che le cose le sappiamo fare, le abbiamo sempre fatte». «Questo forse è il momento di imparare a comunicare meglio quegli elementi che sono insiti nelle nostre attività». ✻ 21
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Il patrimonio verde, gestione e cura
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Manuali tecnico-pratici della Faita- FederCamping
LA CURA DEL VERDE Manuale tecnico-pratico Il Manuale per la gestione del verde ha come obbiettivo quello di fornire agli imprenditori del settore del Turismo all’aria aperta, un valido strumento per i propri campeggi. Redatto dalla F.A.I.T.A-FederCamping con l’ausilio di imprese professioniste del settore con anni di esperienza all’attivo in numerosi campeggi. Abbiamo realizzato questo manuale per poter fornire utili indicazioni sulle modalità di potatura, di gestione e man-
Alberi e piante concorrono al successo delle strutture open air. I consigli degli esperti al Sun e raccolti in una manuale FAITA-FederCamping LA CURA DEL TAPPETO ERBOSO
Cristian Bernardi «Lavoro da oltre dieci anni in una azienda sementiera nata nei primi anni del Novecento che ha in produzione sementi per il tappeto erboso. Impor-
AMBIENTE E NATURA
Il Manuale per la gestione del verde ha come obbiettivo quello di fornire agli imprenditori del settore del Turismo all’aria aperta, un valido strumento per i propri campeggi. Redatto dalla F.A.I.T.A-FederCamping con l’ausilio di imprese professioniste del settore con anni di esperienza all’attivo in numerosi campeggi. non sarebbe possibile senza una accurata e attenta gestione del
tiamo semi da America ed Europa facendo miscugli che commercializziamo; oltre a questo abbiamo una linea per la nutrizione per il tappeto erboso. I nostri prodotti soddisfano in po’ tutte le esigenze: dalla produzione di zolle, ai campi da calcio, da golf, ai giardini privati e ovviamente abbiamo anche una linea specifica per i campeggi».
tenimento delle aree verdi e del tappeto erboso. Uno strumento utile e tecnico per poter permettere agli imprenditori di prendersi cura dei propri campeggi in modo professionale e sicuro. Sono infatti le aree verdi, le piante, i tappeti erbosi che caratterizzano i campeggi e li rendono bellissimi agli occhi dei turisti. Il contatto con la natura, la possibilità di vivere una vacanza all’aria aperta e lontani dalle città. Tutto questo, non sarebbe possibile senza una accurata e attenta
LA CURA DEL VERDE Manuale tecnico-pratico
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- EDIZIONI AMBIENTE E NATURA
no degli incontri organizzati da FA I TA - Fe d erCamping al Sun di Rimini è stato dedicato alla gestione del verde, componente essenziale per qualsiasi campeggio. Come ha sottolineato nella sua introduzione Nicolcarlo Genovese, responsabile delle Relazioni Esterne di FAITA-FederCamping per il turismo open air il verde aziendale e la sua qualità sono un requisito essenziale per il successo delle imprese. FAITA-FederCamping ha prodotto con il supporto dell’Ente bilaterale per il turismo (EBNT) un manuale per la gestione funzionale ed efficiente del verde aziendale. Il manuale consta di tre distinte sezioni nelle quali viene affrontato ogni aspetto della cura del verde in base alla tipologia della pianta: il tappeto erboso con l'esperienza di Cristian Bernardi agronomo e responsabile commerciale dell’azienda Sefobi, gli alberi di medio ed alto fusto con Gilberto Ponte, agronomo esperto di piante ad alto fusto ed in ultimo gli arbusti da siepe con Riccardo Fontini, agronomo e consulente di Quark Srl. Si tratta di uno strumento di lavoro che una volta editato sarà distribuito alle aziende per consentire agli imprenditori scelte consapevoli ed opportune per valorizzare il patrimonio ambientale che gestiscono come parte integrante della loro attività.
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SPECIALE SUN 2020 «Alcuni anni fa mi sono trovato col presidente Vianello col quale ho discusso della bellezza di un campeggio quando è verde. Da allora abbiamo cominciato a fare delle prove con alcuni nostri clienti “storici”. Per lo più lavoriamo sul litorale iesolano, e ciascuno dei campeggi in questa area ha una peculiarità e quindi abbiamo studiato delle miscele specifiche quasi per ciascuno di essi: miscele da ombra, per pieno sole, mezza ombra, forte calpestio e via elencando. E’ stata una bella esperienza che ha fatto crescere anche noi come azienda». «Colgo l’occasione per ringraziare della collaborazione con FAITA-FederCamping; tra l’altro siamo usciti su tre numeri di Camping Management dove ho spiegato le caratteristiche specifiche delle varietà suddivise per zone climatiche, perché ogni zona deve prendere in considerazione alcune varietà piuttosto che altre, ho affrontato il lato agronomico, ovvero come farle crescere e sviluppare e infine il lato della nutrizione del tappeto erboso, aspetto molto importante soprattutto in presenza di terreni sabbiosi che sono i più ostici di tutti. In questi casi è molto importante usare sostanze organiche, quindi l’humus, che è la vita per la pianta. Per avere un tappeto erboso è importante arricchire i terreni, soprattutto se sabbiosi, con l’humus». «Ma perché fare un tappeto erboso in un campeggio? Prima di questa domanda occorre chiedersi cosa vuole il campeggiatore quando entra in un camping». «Secondo noi, ma anche secondo il vostro presidente, chi va in un campeggio o villaggio all’aria aperta cerca il contatto con la natura ed emozioni. Uno studio condotto dall’Università della California ha individuato quelle che sono le emozioni positive umane, come l’interessamento, l’ammirazione, la calma, il divertimento, il desiderio, l’estasi… Sono veramente tante. Da parte mia quando entro in un campeggio completamente senza manto erboso e in uno che l’erba ce l’ha la cosa cam24
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Da parte mia quando entro in un campeggio completamente senza manto erboso e in uno che l’erba ce l’ha la cosa cambia e molto. Un manto verde viene senz’altro ammirato, apprezzato e desiderato"
bia e molto. Un manto verde viene senz’altro ammirato, apprezzato e desiderato, quindi credo sia molto importante, almeno ad inizio stagione quando i primi clienti entrano nel campeggio, poter mostrare un bel manto verde. Purtroppo dopo arrivano i camper, si montano i teli, le tende e l’erba si sciupa, ma almeno all’inizio credo sia importante far vedere ai i clienti dei bei prati verdi, che sono un ottimo biglietto da visita». «Come ho detto ciascun campeggio ha le sue esigenze, che noi abbiamo cercato di soddisfare selezionando le diverse varietà in base anche alle zone climatiche: nord, centro e sud Italia». «Le varietà sostanzialmente si suddividono in macroterme e microterme. La differenza è data dalle temperature di accrescimento: per le macroterme, come la gramigna, la temperatura ideale va dai 27 ai 35 gradi centigradi e la semina al nord andrebbe fatta a Maggio ma sappiamo che i campeggi aprono molto prima. Al centro e sud Italia le temperature invece sono sempre elevate e siccome le macroterme necessitano di almeno 15 gradi notturni i campeggi qui riescono a piantare anche la gramigna. Le microterme invece hanno bisogno di temperature molto più basse e vegetano perfettamente in autunno mentre la primavera è un po’ tardi per la loro semina». «Nel nostro catalogo abbiamo spiegato un po’ tutti gli aspetti agronomici, ad esempio per seminare consigliamo sempre una seminatrice, perché se si fa a mano basta una pioggia per portare via tutto, di fare una arieggiatura molto profonda prima della semina, apporto di sostanza organica che può essere compost o pallet di concimi organici. Sono tutte pratiche agronomiche descritte nel manuale che FAITA-FederCamping ha realizzato e che invito a consultare perché lì avrete una visione completa su come creare un tappeto erboso e le varietà che possono essere più adatte alla vostra struttura».
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I campeggiatori vogliono poter prendere la bicicletta e farsi un bel percorso nel bosco e vedere una natura che non sarà proprio selvaggia ma in cui si sente accolto e che può fruire. Questo deve essere, dal mio punto di vista, uno degli obiettivi principali cui bisogna tendere"
LA CURA DEGLI ALBERI
Gilberto Ponte «Mi occupo di gestione del patrimonio forestale ed il mio sarà un intervento poco tecnico e più di ampio respiro. Credo sia necessario avere degli indirizzi che partono dalla politica e dalle esigenze degli imprenditori per arrivare a chi fruisce della esperienza turistica. Da un paio di anni mi occupo di gestione e miglioramento boschivo in ambito litoraneo e in più sono un campeggiatore e devo dire che l’apprezzamento per l’esperienza del campeggio negli ultimi anni è sempre più sentito per cui è necessario riprendere tutto quello che riguarda la gestione del patrimonio forestale che insiste anche sulle pinete litoranee. Quando pensiamo alle foreste ci immaginiamo le montagne ma abbiamo un patrimonio, non solo naturale ma in gran parte artificiale in quanto frutto di rimboschimenti, litoraneo su cui insistono i campeggi che è stato gestito in parte bene, in parte no e questo è secondo me il momento per attuare delle politiche che vadano ad incontrare le diverse esigenze, evitando il muro contro muro del passato fatto di divieti e controlli». «I campeggiatori vogliono poter prendere la bicicletta e farsi un bel percorso nel bosco e vedere una na-
tura che non sarà proprio selvaggia ma in cui si sente accolto e che può fruire. Questo deve essere, dal mio punto di vista, uno degli obiettivi principali cui bisogna tendere». «Detto questo vorrei ora dire, riprendendo i Pink Floyd: lasciate in pace gli alberi. Gli alberi, a differenza di altri biomi sono essenze autosostentanti; e se fatta la dovuta attenzione non hanno bisogno di grossi interventi mentre al contrario infastidire l’albero con continue potature non fa che indebolire la sua struttura in quanto per vivere sono costretti a ricacciare gemme avventizie che non hanno una struttura consolidata e sono quelle che quando ci sono eventi meteorologici importanti si spezzano. Si ripetono così interventi, che oltretutto sono costosi, magari ogni uno o due anni quando sarebbe molto meglio fare una potatura di formazione, quando gli alberi sono messi a dimora o presi in gestione, per accompagnarli e osservarli in seguito magari affidandoli a personale certificato che con gli alberi ci lavora, li conosce e “ci sa parlare” riuscendo a colpo d’occhio o con una adeguata strumentazione a fare diagnosi con le quali proporre adeguate misure. Soprattutto sulle conifere, sui pini, fate potature sul secco, cercate di diminuire l’effetto vela in presenza di Bora o Scirocco ma non fate nient’altro». «Bisogna pian piano costruire il pa-
trimonio arboreo perché ogni anno un prato si può riseminare ma un albero per poter svolgere le sue funzioni di fitodepurazione, ombreggiamento, creazione di ossigeno e paesaggio ha bisogno di molti anni e il danno che si può fare con dieci minuti di motosega usata male può essere incalcolabile». «Ribadisco la necessità di affidarci alle specie autoctone. Abbiamo specie bellissime e non è necessario cercare la pianta di effetto immediato che però poi porta una serie di problemi fitosanitari che magari si diffondono anche nell’ambiente esterno; anche perché siamo già pieni di fitopatologie legate all’introduzione di piante alloctone. Questo almeno per quanto riguarda le piante ad alto fusto che hanno una permanenza lunga. Un discorso diverso si può fare con piante che hanno cicli vitali più brevi e quindi maggior ricambio». «Se sappiamo conservare e anche migliorare il patrimonio forestale si creano dei cicli virtuosi non soltanto all’interno della struttura ricettiva ma anche all’esterno perché i lavori fatti bene si notano e anche le persone cominciano a guardarsi attorno e a rendersi conto che certe filosofie e certi approcci funzionano e attirano. Penso alla zona di Bibbione, a come è gestita e a quello che sta tornando in termini di fruizione, con piste pedonali e ciclabili che passano in mezzo alla pineta gestita correttamente e 25
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SPECIALE SUN 2020 che fa da aggregante. Quando le politiche diventano virtuose fanno bene anche all’economia turistica. Questo è il messaggio che vorrei lasciare, al di là delle questioni tecniche che ciascuno può in seguito andare a leggersi».
LA SCELTA DEGLI ARBUSTI
Riccardo Fontini «L’azienda in cui opero si occupa di tutto ciò che riguarda il verde e io in particolare sono competente sulla stabilità degli alberi. Riprendo ciò che diceva il collega: quando si gestiscono alberi ad alto fusto è importante affidarsi a persone che hanno competenze tali da mettere al riparo da conseguenze spiacevoli, soprattutto in aree come i campeggi. Noi abbiamo prodotto delle schede che cercano di dare una impronta tecnica ma allo stesso tempo una descrizione di quelli che possono essere gli usi. Gli arbusti hanno infatti due funzioni, una prettamente ornamentale ma in alcune zone, soprattutto litoranee hanno anche una funzione protettiva: dalla sabbia o dal vento. La scelta degli arbusti perciò è importante non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche per la funzione che possono avere. E’ logico che nell’impostare un progetto che prevede l’utilizzo di arbusti a protezione dobbiamo capire che ab-
biamo a che fare con un materiale che ha i suoi tempi di crescita e talvolta i progettisti si scontrano con i committenti che non sono disposti a lunghe attese». «Inserire degli arbusti in una struttura complessa come un campeggio, dove ci sono prati, alberi, ombreggiamento non è semplice e noi abbiamo cercato di stabilire dei parametri che permettano ad un gestore di campeggio di fare le scelte più adatte. Ogni arbusto infatti ha le sue peculiarità, anche di crescita. Il manuale, con le sue schede, vuole pertanto aiutare gli imprenditori a scegliere per il meglio Adesso vorrei tornare un attimo sul discordo dell’alto fusto, anche perché sono un campeggiatore e ho fatto il giro dell’Italia in moto e tenda; ricordo i bellissimi olivi pugliesi e le enormi pinete del Lazio. L’albero, ma tutto il verde, costituisce una infrastruttura importantissima per un ambiente ricettivo come il campeggio ed è pure fonte di una certa preoccupazione quando si verificano certi eventi meteorologici. Una gestione corretta di solito diminuisce i rischi e per questo motivo abbiamo redatto anche un nuovo protocollo per la stabilità degli alberi in cui cerchiamo di ragionare sui livelli di rischio che alberi, arbusti e il verde in generale possono avere a contatto con le strutture». «Un altro aspetto importante che riguarda gli arbusti è la parte relativa
ai patogeni e per questo aiuta molto mettere l’arbusto giusto nel posto giusto e nell’ambiente giusto. E’ pertanto importante la scelta prima ancora della bellezza ed è questo il mio principale consiglio spassionato: scegliete in base alla funzionalità e alla specie piuttosto che alla bellezza di un arbusto rispetto ad un altro. Inoltre condivido assolutamente ciò che ha detto il collega sulle specie autoctone, le quali sono quelle che danno più garanzie». Nicolcarlo Genovese ha quindi concluso la sessione: «Nella scelta delle essenza da impiantare nei campeggi prescindere dal contesto territoriale è un errore madornale e nella gestione del verde seguire le mode è un errore che si paga in termini di difficoltà nella gestione e quindi di minore appeal per i clienti. Speriamo di poter distribuire presto il manuale realizzato da FAITA-FederCamping, dovendo ancora fare i conti con un evento planetario che ha interrotto un cammino che speriamo di poter riprendere e che ci porti nel 2021 ad una riconquistata normalità anche grazie agli interventi sul verde. Personalmente condivido il punto di vista secondo il quale piante ed alberi meno si toccano e meglio è ma essendo funzionali alla struttura una cura va pur fatta e dunque è bene sapere cosa, quando e come fare». ✻
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Inserire degli arbusti in una struttura complessa come un campeggio, dove ci sono prati, alberi, ombreggiamento non è semplice e noi abbiamo cercato di stabilire dei parametri che permettano ad un gestore di campeggio di fare le scelte più adatte"
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SPECIALE SUN 2020
Sicurezza e pulizia al tempo del Covid
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ra gli incontri organizzati da FAITA - Fe d e r C a m ping al Sun di Rimini non poteva mancarne uno dedicato alla sicurezza, in particolare alla manualistica approntata dalla Federazione con il concorso di esperti esterni per consentire alle aziende non solo di poter aprire le strutture e cercare di limitare le perdite nella stagione 2020 ma soprattutto di offrire ai clienti quella sicurezza che è stata al primo posto nelle richieste e nelle preoccupazioni di coloro che hanno ugualmente deciso di fare le proprie vacanze nell’estate appena conclusa. Hanno partecipato: Alberto Granzotto Presidente FAITA-FederCamping Nordest, Cecilia Cianfanelli, consulente e formatrice Teamwork, Carlo Berizzi dell’Università di Pavia responsabile della ricerca Progetto mobil home in collaborazione con Crippa Concept. Al convegno è intervenuto anche il dott. Filippo Fruet per illustrare l'accordo FAITA-FederCamping/Effebroker in merito alla polizza Camping. Il suo intervento è riportato a pag.69 nella sezione "FAITA-FederCamping informa".
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PULIZIA COMPONENTE DELL’OPEN AIR
Alberto Granzotto «Questo seminario è per ricordare il processo di formazione in materia di sicurezza che è stato per noi fondamentale per garantire la riapertura delle strutture. Dobbiamo tornare indietro ai giorni di fine Febbraio, inizio Marzo quando i codici Ateco delle nostre strutture non prevedevano neppure una forma minima di apertura come invece previsto per le strutture alberghiere e confrontandoci con i colleghi europei avevamo di fronte modelli di apertura molto limitata e spesso con capacità ricettiva dimezzata come in alcuni lander tedeschi e con spazi co-
muni e servizi igienici chiusi. Questo ci ha posto tutta una serie di riflessioni per cercare di capire come dimostrare che il settore turistico all’aria aperta poteva aprire in condizioni di totale sicurezza. E’ stato così creato un protocollo generale che riguardasse tutte le attività che si svolgono all’interno di campeggi e villaggi». «Nella fase di redazione del protocollo, poi confluito in un documento unico nazionale trasmesso a tutte le federazioni e che è stato fondamentale nella discussione delle linee guida che hanno portato all’apertura, abbiamo ravvisato la necessità di operare con dei manuali e delle procedure operative. A questo scopo abbiamo trovato alcuni consulenti che ci hanno permesso di redarre un documento molto analitico per
SPECIALE SUN 2020 dimostrare la possibilità di lavorare in sicurezza. A questo abbiamo affiancato anche la collaborazione con altri enti, tra i quali l’Università di Pavia, per dimostrare che oltre alle metodologie di pulizia le strutture all’aria aperta sono caratterizzate da ampi spazi, e quindi della fruibilità in sicurezza dei servizi offerti». «Questo lavoro, che credo sia solo la parte iniziale di un processo che si vedrà sempre più coinvolti, ha dimostrato che determinate cose noi le facevamo già prima del Covid. Per noi la pulizia e la sicurezza da sempre costituiscono una componente fondamentale della nostra offerta turistica. Quello in cui forse non siamo stati troppo bravi è la comunicazione, ovvero trasmettere agli ospiti la quantità e la qualità del lavoro fatto e questo credo dovrà essere uno degli impegni che nei prossimi mesi dovremo affrontare, in previsione della seconda ondata della pandemia». «Il momento è certamente difficile ma ci offre anche delle opportunità che dobbiamo cogliere, innanzitutto quella di dimostrare che il turismo all’aria aperta è sicuramente una forma di vacanza sicura che offre possibilità di sviluppo nei prossimi anni molto, molto interessanti. Il lavoro presentato oggi, che è frutto di mesi intensi vissuti anche con molta angoscia a causa di codici Ateco che bloccavano ogni attività e toglievano ogni prospettiva di futuro. Abbiamo quindi affrontato il percorso di linee guida, procedure e manuali come l’unica strada per dimostrare al sistema politico, a quello dei comitati tecnico-scientifici la qualità e la sicurezza della nostra offerta ricettiva, e credo che ci siamo riusciti. Lo dico con orgoglio perché ci abbiamo lavorato in tanti con il contributo di moltissimi operatori e nostri consulenti ma questo è solo in primo passo di un cammino che ci deve accompagnare nel futuro per comunicare con sempre maggiore forza la qualità del nostro lavoro e in virtù di questo incontrare un pubblico sempre più ampio».
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IL MANUALE FAITAFEDERCAMPING
Cecilia Cianfanelli «Abbiamo voluto creare uno strumento pratico su misura per le strutture ricettive open air e aiutarle a ripartire in totale sicurezza. Il lavoro consiste in tre sezioni, di cui una è un manuale operativo in cui sono indicate tutte le procedure da adottare, i comportamenti da tenere, i prodotti da usare. Volevamo infatti dare consigli non solo su cosa fare ma soprattutto su come farlo; un “come” a mio avviso fondamentale in quel momento perché gli operatori erano letteralmente bombardati da mille informazioni diverse e spesso contrastanti tra loro e non sempre veritiere. Abbiamo così voluto mettere nero su bianco le linee guida da seguire. Il manuale è di trecentocinquanta pagine; personalmente ho curato anche quello delle strutture alberghiere ma quello per i campeggi à molto più ricco perché abbiamo
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Abbiamo voluto creare uno strumento pratico su misura per le strutture ricettive open air e aiutarle a ripartire in totale sicurezza"
esaminato ogni singolo settore: dalla reception al ristorante, passando per i bagni comuni al market, insomma abbiamo veramente lavorato su ogni singolo settore di ciascuna struttura ricettiva all’aria aperta. Ovviamente abbiamo scritto questo manuale seguendo le linee guida di FAITA-FederCamping, che sono state preziosissime ed esaustive e oltre a queste ci siamo attenuti ai decreti che si sono susseguiti nel tempo, alle varie circolari emanate dal ministero della salute e dall’Istituto superiore della sanità oltre che ai documenti relativi al settore dell’ospitalità e alle buone pratiche delle catene internazionali. Dopo il manuale operativo abbiamo creato un manuale per la comunicazione da poter utilizzare in ogni singolo settore del campeggio, perché come è stato detto comunicare è 29
SPECIALE SUN 2020
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SPECIALE SUN 2020 importante e occorre farlo nel modo giusto. Per questo abbiamo redatto comunicazioni anche da esporre con indicazioni di comportamento rivolgendoci sia ai grandi che ai piccoli, considerato che i campeggi sono strutture che ospitano tante famiglie». «Per quanto riguarda la pulizia fino a Febbraio lo sporco era la macchia che si vede; oggi dobbiamo lavorare non solo su quello che si vede ma anche e soprattutto su quello che non si vede ed è importante comunicare tutte le azioni intraprese. L’intento è stato di mettere nero su bianco quelle procedure che peraltro tante strutture stavamo già facendo, ovviamente con in più quelle attenzioni necessarie in una periodo come questo». «Comunicazioni specifiche sono state fatte per i fornitori e per lo staff mentre con gli ospiti abbiamo lavorato sulla comunicazione di ciò che le strutture hanno fatto per la loro sicurezza; questo sia sui siti delle aziende che sulle pagine Facebook e anche al momento dell’arrivo degli ospiti nelle strutture». «Oltre alla parte operativa e a quella dedicata alla comunicazione il
manuale ha una parte dedicata alla formazione per tutto il personale per il quale sono stati fatti dei webinar nazionali e anche specifici per FAITA Nordest in cui è stato spiegato nel dettaglio il progetto». «Un progetto per essere efficace deve avere continuità e io nei miei corsi di formazione dico sempre che fino a quando tutti i nostri ospiti non sono soddisfatti al 100% c’è sempre la possibilità di crescere, ma essendo umanamente impossibile soddisfare tutti al 100% non ci possiamo fermare. Il problema è che quando siamo bravi tendiamo invece un po’ ad adagiarsi, ma se ci fermiamo c’è sempre qualcuno che pian piano arriva da dietro, ci affianca e magari ci supera. Il passo successivo quindi deve essere quello di rispondere alle nuove esigenze degli ospiti e penso che una delle parole più ripetute è stata “sicurezza”; questo è quello che vogliono o nostri ospiti oggi. Il Covid ha portato con se tante incertezze e di scontato ormai non abbiamo più niente. Sarà un posto sicuro? Quali sono i rischi? Cosa fa la struttura per garantire la sicurezza di ospiti e collaboratori? Queste sono le domande
più frequenti in questo periodo che le persone si fanno quando devono prenotare una struttura ricettiva. Cosa possiamo fare noi? Possiamo lavorare proprio sul comunicare ai nostri ospiti e agli ospiti potenziali le azioni che abbiamo intrapreso, che stiamo intraprendendo e che continueremo ad intraprendere per garantire la loro sicurezza. Possiamo avere tutte le procedure più efficaci ma se non lo sappiamo comunicare nel modo giusto tutto è inutile e oggi come non mai dobbiamo lavorare sulla qualità percepita. Lo dobbiamo fare a tutto campo, quindi sul sito aziendale, con le mail, le risposte al telefono, i social e non solo prima ma anche durante il soggiorno, con l’intero staff, facendo sentire le persone accolte e al sicuro». «Comunicare sicurezza significa anche fare formazione, perché per far vivere esperienze straordinarie e sicure in modo costante c’è bisogno di uno staff correttamente formato. Tra l’altro abbiamo a che fare con sensibilità non solo dettate dal momento ma che ormai abbiamo acquisito e che ci porteremo dietro per un bel po’ di anni a venire. In questi mesi sono state fatte veramente tante ri-
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SPECIALE SUN 2020 cerche per capire cosa vogliono i nostri ospiti quando viaggiano e ce n’è una molto interessante di Tripadvisor secondo la quale più di nove persone sui dieci, ovvero il 92% dei viaggiatori considera la pulizia l’elemento di scelta principale quando decide dove andare. Un dato presente anche prima ma per pulizia oggi si intende anche far sapere quante volte vengono puliti gli spazi comuni o far vedere che nelle case mobili il telecomando è sigillato nel cellophan, segno che nessuno lo ha toccato dopo che è stato igienizzato. In pratica siamo di fronte ad un concetto di pulito che si è notevolmente ampliato e che adesso è anche sinonimo di sicurezza. Come ho detto prima c’è uno sporco che non si vede e come tanti Sherlock Holmes siamo alla ricerca di prove tangibili del totale impegno da parte della struttura nell’offrire soggiorni sicuri».
PENSARE AL POST COVID
Carlo Berizzi «Da oltre tre anni mi occupo di una ricerca intitolata “Mobil home per il turismo all’aria aperta” avviata con CrippaConcept, dapprima concentrata sull’oggetto casa mobile ma che poi si è estesa all’idea di vacanza all’aria aperta. A Maggio abbiamo presentato un documento che non si sovrappone a quello, esaustivo, che è stato appena presentato, ma è più sintetico e pensato per un uso divulgativo, quindi indirizzato agli operatori ma anche ai visitatori e a chi vuole conoscere meglio la realtà del turismo all’aria aperta; un sostegno a tutto il comparto non soltanto delineando le procedure ma anche descrivendo quegli aspetti caratteristici delle strutture che potevano favorire una apertura in sicurezza. E’ chiaro che in un contesto di emergenza sanitaria le risposte da dare sono quelle ormai diventate consuetudine, come il distanziamento sociale, evitare as32
sembramenti, ecc. ma proprio per questo ci siamo resi conto e dovevamo far capire che le strutture open air già offrivano risposte a queste esigenze e per diverse ragioni: La prima è la struttura organizzativa: accessi controllati, aree delimitate, presenza interna di quasi tutti i servizi e la generosa offerta di spazi. Sappiamo che ci sono piazzole che vanno dai cento ai centocinquanta metri quadrati e se le paragoniamo alle stanze d’albergo è evidente la differenza. Vi è poi lo sviluppo orizzontale delle strutture, che significa un uso del suolo naturale diretto, con la distribuzione delle attività in tanto spazio senza contare la flessibilità, che mi sembra fondamentale. Le strutture ricettive all’aria aperta, soprattutto negli ultimi decenni, sono caratterizzate da flessibilità, ricambio organizzativo e dell’offerta; insomma sono facilmente adattabili». «Anche noi siamo partiti dalle linee guida di FAITA-FederCamping, fatte molto bene, e ci siamo concentrati sulle procedure da adottare, cosa oggi scontata ma che all’epoca non lo era affatto, ricordo ad esempio il dibattito se misurare o meno la temperatura mentre oggi lo facciamo ogni volta che usciamo da un posto ed entriamo in un altro. Importantissimo l’uso delle tecnologie digitali che permette oggi di superare tantissime barriere, anche culturali e la comunicazione». «Quello che dobbiamo oggi pensare è il futuro post-Covid delle strutture e io, come soggetto esterno, ho im-
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Quello che dobbiamo oggi pensare è il futuro postCovid delle strutture e io, come soggetto esterno, ho imparato che le strutture, come le case mobili, ogni sette o dieci anni devono essere cambiate e questo mette le strutture all’aria aperta in una posizione totalmente differente dalle altre"
parato che le strutture, come le case mobili, ogni sette o dieci anni devono essere cambiate e questo mette le strutture all’aria aperta in una posizione totalmente differente dalle altre, pertanto occorre immaginarsi un futuro anche perché vi è questa necessità di rinnovo. Faccio un piccolo paragone con quanto è accaduto in occasione delle Olimpiadi di Londra del 2012, quando per la costruzione del villaggio olimpico hanno pensato al dopo evento progettando strutture che dovevano rimanere nel tempo. Anche noi oggi, che siamo chiamati a fare previsioni sull’incertezza, abbiamo la possibilità di immaginare qualcosa che va oltre e pensando al 2022 c’è da supporre che i paradigmi per le vacanze saranno già definitivamente cambiati, in parte completando la transizione verso una maggiore sostenibilità ecologica, in parte per gli insegnamenti che sono venuti da questi sei mesi di emergenza sanitaria. Quindi, chi dovrà rinnovare la propria struttura lo dovrà fare pensando ad un futuro diverso, ma come sarà questo futuro?» «Senz’altro bisognerà prendere spunto da quello che abbiamo imparato in questi mesi di emergenza;
SPECIALE SUN 2020 ad esempio che gli spazi interni della casa non devono essere solo funzionali ma anche generosi, accoglienti, comodi; una sorta di rifugio. Ovvero gli spazi interni hanno adesso un valore diverso da quello cui eravamo abituati, così come lo spazio vicino, che diventa una estensione della casa, con maggiori garanzie e su questo tema occorre già proiettarsi perché chi ha vissuto la pandemia ha avuto un diverso rapporto tra l’alloggio e l’esterno. Se una persona va in un villaggio pensando ad una casa di vacanza questa oggi ha questa relazione. Un passaggio più complesso riguarda l’organizzazione, che alcune strutture stanno già sviluppando, con un diverso rapporto con la natura, in cui non c’è soltanto la sostenibilità ma il vivere con la natura. Ci siamo accorti che la natura fa bene e i parchi delle città sono stati il primo oggetto di desiderio di chi era chiuso in casa. Quindi occorrerà ripensare
Con
gli spazi, seguendo la sensibilità ecologica che da anni sta condizionando l’attività open air». «Come accennato un altro elemento importantissimo è la digitalizzazione. Siamo stati tutti obbligati ad imparare a utilizzare i dispositivi digitali: come vedete vi sto parlando mediante un collegamento a distanza e un anno fa questa sarebbe stata considerata forse una scortesia. La digitalizzazione ha riguardato tutti e il cliente è più preparato a utilizzare in maniera diversa i servizi». «In chiusura ricordo ancora che le strutture ricettive sono flessibili e pronte; devono reagire presto per progettare il nuovo futuro per adattarsi a quelle che saranno le emergenze che ci troveremo davanti, speriamo non per l’estate prossima. Occorre uno slancio di fiducia perché il turismo open air è quanto mai attuale». «Riguardo alla comunicazione, ri-
cordata da chi è intervenuto prima di me, direi che quest’anno una necessità un po’ forzata è stata di rivolgersi ad un pubblico inusuale, non abituato a fare vacanze in strutture ricettive all’aria aperta; persone che si sono magari sentite obbligate a scegliere questa soluzione e che poi ne hanno tratto una esperienza molto positiva proprio per le caratteristiche che sono proprie del turismo all’aria aperta: dagli ampi spazi al contatto con la natura. Oggi una casa con il balcone vale più di quanto valeva ieri e una veranda ha più valore di una stanza senza aperture. In considerazione di ciò bisogna tornare a puntare su quello che già c’è e che in qualche modo rimane. Mentre tutti possono dare le loro garanzie la vacanza all’aria aperta ha caratteristiche inderogabili: aria aperta, contatto con la natura, spazi aperti e distanziamento. Io quindi punterei molto su questo tipo di comunicazione». ✻
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La presentazione del nuovo progetto grafico della rivista Camping Management in occasione del Sipac 2018
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Dopo tredici anni di attività la rivista della FAITA-FederCamping punta nuovi traguardi imprenditoriali ed associativi
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iamo a cinquanta. Cinquanta numeri di Camping Management, un bel numero tondo per quella che è la voce e il volto della FAITA-FederCamping. Un evento certamente da celebrare con soddisfazione e verrebbe da parafrasare il titolo di un, in verità assai trascurabile, film degli anni ottanta: “I nostri primi 50 numeri”, pensando a quanta strada possiamo ancora fare assieme e agli altri numeri che ci attendono. Ma un po’ per scaramanzia, un po’ per modestia ci asteniamo, anche se crediamo si possa convenire che Camping Management dal suo primo numero pubblicato nel 2007 ad oggi sia cresciuta non poco in qualità e contenuti, fino a diventare in Italia un punto di riferimento per gli operatori del settore e per tutto il sistema produttivo e relazionale che ruota intorno al
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Lo sforzo di produrre ed editare una testata specializzata dedicata agli imprenditori si è tradotto in un risultato apprezzato tanto dagli operatori quanto da coloro che con la realtà del campeggio hanno a che fare a vario titolo"
mondo del campeggio. Lo sforzo di produrre ed editare una testata specializzata dedicata agli imprenditori si è tradotto in un risultato apprezzato tanto dagli operatori
PIANETA TURISMO
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Camping Management è e resterà l’organo ufficiale di FAITA-FederCamping ed in questo ruolo riveste una funzione importante di cerniera e di raccordo con le singole imprese e le diverse ed articolate realtà territoriali"
Nicolcarlo Genovese e Salvatore Vingiani nell'avvicendamento alla direzione della testata
quanto da coloro che con la realtà del campeggio hanno a che fare a vario titolo. In questi anni decine di aziende e professionisti hanno dato il loro contributo alla crescita della testata e di conseguenza, del settore. Questo è stato soprattutto merito di coloro che questa testata hanno creato e curato in ogni dettaglio: dal presidente di FAITA-FederCamping Maurizio Vianello che l’ha sempre sostenuta e promossa; al reparto grafico della 2Kind, a cui si deve l’attuale e più evoluta veste della rivista, ideata e realizzata da Francesco Gentile; alla redazione, in cui Pietro Licciardi, giornalista professionista con notevole esperienza, scrive e rielabora i testi; al reparto tecnico e pubblicitario in cui Filippo Gentile cura e segue le fasi di stampa e soprattutto contribuisce a mantenere in vita, e sempre aggiornata la rivista, con la raccolta pubblicitaria coinvolgendo professionisti di vari settori nella redazione di rubriche dall’alto contenuto tecnico e formativo. Naturalmente gran parte del lavoro fatto non sarebbe stato possibile senza l’apporto costante e spesso deter-
minante di Salvatore Vingiani che ha diretto la testata fino a due anni fa e di Marco Sperapani che nella veste di nuovo segretario generale della Federazione ha continuato a garantire contenuti ed esperienze per la produzione di ogni numero. Ovviamente Camping Management è e resterà l’organo ufficiale di FAITA-FederCamping ed in questo ruolo riveste una funzione importante di cerniera e di raccordo con le singole imprese e le diverse ed articolate realtà territoriali. Fin dall’inizio ha dato voce agli associati raccontando le loro esperienze, descrivendo le difficoltà incontrate quotidianamente per portare avanti le aziende e rappresentando istanze e bisogni di un comparto essenziale per il turismo nazionale. Inoltre Camping Management è stato anche lo strumento col quale FAITA nazionale ha capillarmente diffuso le sue iniziative in favore degli associati e le novità normative e di altro genere utili per la vita aziendale ed associativa. Dopo cinquanta numeri e tredici anni di attività Camping Management si sente matura e pronta per affrontare le nuove sfide che il mercato pone alle imprese. Nel tempo lo spirito di servizio e l’esigenza di informare sullo stato dell’arte raggiunto nell’ambito dell’ospitalità open air non si è affievolito ed oggi la redazione si sente pronta ad accompagnare la Federazione e i soci nel cammino, mai facile, che li aspetta. Tuttavia i numeri – cinquanta o cento copertine, poco importa – avrebbero ben poco significato se dietro a ciascun numero non vi fosse una solida conoscenza della materia e un autentico interesse per il lavoro delle
tante imprese e sopratutto degli imprenditori che sono l’anima e l’essenza dell’open air italiano. Ma sinceramente desideriamo e speriamo che a formulare giudizi sull’operato di Camping Management siano i suoi lettori, unici e soli arbitri della sue utilità e successo. Una categoria professionale come quella degli operatori turistici all’aria aperta deve poter rappresentare le proprie istanze, i propri progetti, il proprio “peso” presso i propri interlocutori, sia commerciali che politici, specialmente quando questi ultimi ancora non sono in grado di comprendere ciò che l’open air è e rappresenta per il turismo, terza voce nella bilancia economica del Paese. Camping Management è nata proprio con questo scopo e se in questi anni ci è riuscita, anche solo in parte, gli sforzi della Federazione, della redazione e dell’editore non saranno stati vani. Ancora una volta chiediamo aiuto ai lettori. Dateci consigli e suggerimenti per fare si che la rivista possa di più e meglio fare informazione e contribuire alla crescita del settore con nuovi contenuti e argomenti. Soprattutto adesso che si profila una stagione completamente nuova, speriamo di crescita, dopo la prova della pandemia di Covid19, in cui una nuova classe di imprenditori si dovrà formare per aprirsi ad un mercato più vasto ed articolato. Sarà questo il tema, la direzione e la sfida del futuro per Camping Management. ✻ 35
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PIANETA TURISMO
Enit pronta a collaborare con il comparto della vacanza all’aria aperta
Il presidente dell’Enit Giorgio Palmucci al webinar promosso lo scorso 16 settembre dal Tavolo per il turismo all’aria aperta di Michela Bagatella
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ercoledì 16 settembre sulla pagina socialdella rivista PleinAir le associazioni che rappresentano la ricettività all’aria aperta e la produzione e vendita dei veicoli ricreazionali si sono confrontate con il presidente dell’Enit Giorgio Palmucci per far emergere le istanze di un comparto che, negli ultimi tempi, è stato oggetto di un’attenzione mediatica probabilmente senza precedenti. Sono intervenuti il presidente dell’Enit Giorgio Palmucci, la direttrice generale di Apc-associazione produttori caravan e camper, Ludovica Sanpaolesi, il presidente di FAITA-FederCamping Maurizio Vianello, la presidente di Assocamp, Ester Bordino e la presidente di AssocampingConfesercenti, Monica Saielli. L’incontro è stato moderato da Michela Bagatel-
la, coordinatrice della redazione di PleinAir, e da Marco Sances, responsabile della redazione tecnica della stessa testata. «Nel 2018 e nel 2019 il turismo italiano ha registrato 430 milioni di pernottamenti ufficiali tra strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, ed in questi risultati anche il mondo dei campeggi ha avuto un peso rilevante.» I turisti che hanno soggiornato in campeggi nell’Unione Europea han-
no superato i 360 milioni di pernottamenti, di cui il 15% in Italia. Parliamo quindi di 55 milioni di pernottamenti: un numero che rappresenta una quota importante del turismo italiano e straniero nel nostro paese», ha affermato Palmucci. «Il turismo all’aria aperta è molto importante non solo per il turismo domestico ma anche per quello europeo, in quanto permette con maggior facilità di rispettare le misure di prevenzione e distanziamento, ed è capace di garantire una vacanza in sicurezza per i turisti che scelgono il nostro paese. Al tempo stesso, questa modalità di turismo è coerente con gli obiettivi istituzionali già prefissati per gli anni a venire, indipendentemente dal fattore Covid. Ovvero far sì che non si punti solo alla crescita di pernottamenti ma si guardi a una crescita valore, realizzata attraver37
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Come Enit siamo disponibili a impegnarci per far sì che il turismo all’aria aperta venga promosso con azioni da condividere con i rappresentati delle strutture ricettive, dei produttori, e delle associazioni di utenza, dedicando a questa tipologia di vacanza una parte del budget annuale di promozione"
so una destagionalizzazione e a una deconcentrazione del turismo. E il turismo all’aria aperta è in linea con questi obiettivi». «Come Enit siamo disponibili a impegnarci per far sì che il turismo all’aria aperta venga promosso con azioni da condividere con i rappresentati delle strutture ricettive, dei produttori, e delle associazioni di utenza, dedicando a questa tipologia di vacanza una parte del budget annuale di promozione». «La nostra associazione riunisce cinquanta aziende, fra produttori di caravan e camper e produttori di componentistica» ha affermato Ludovica Sanpaolesi, direttore generale di Apc (Associazione produttori caravan e camper). «Il comparto produttivo nella sola Italia fattura circa un miliardo e mezzo e dà lavoro a 7.000 addetti. L’Italia è al terzo posto tra i Paesi produttori in Europa: negli stabilimenti italiani vengono prodotti circa 22.000 camper ogni anno, di cui oltre il 70% viene esportato. Il parco circolante in Europa è di 2.221.411 camper e 3.462.449 caravan, per un totale di 5.683.860 di mezzi. Ipotizzando che ogni equi-
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Ma i numeri non coincidono
ra gli addetti ai lavori del comparto dell’open air, accanto alla soddisfazione per l’interesse manifestato dal presidente Palmucci, è balzata evidente la differenza fra le statistiche citate da Enit ed elaborate dall’Osservatorio nazionale del turismo e quelle riferite nel corso del webinar dalla presidente di A s s o c a m p i n g C on fe s e r c e nt i Monica Saielli e pacif icamente condivise dalla maggioranza del mondo d’impresa ed accademico. Fatta ovviamente salva la stagione appena trascorsa, condizionata dalle
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paggio sia composto da 4 persone, parliamo di quasi 23 milioni di turisti itineranti.L’investimento per accedere al mondo del camper non è trascurabile: il prezzo di acquisto dei camper varia da un minimo di 40/45.000 euro fino a 100.000 euro, con punte che arrivano anche a 150.000/180.000 euro. Si tratta dunque di turisti con ampia capacità di spesa». «Il camperista è un turista che si muove anche nei periodi di media e bassa stagione, ed è un viaggiatore “slow” che ama anche le mete lontane dal turismo di massa: piccole città, borghi, zone con attrattive naturalistiche e culturali. Magari soggiornando nei campeggi che sono strutture ricettive confortevoli, ben attrezzate e di sicuro gradimento. Non è un caso che nei Paesi a più antica tradizione della vacanza in caravan e camper, come Francia e Germania, già da molti anni, si investa in modo consistente per attrarre questo target di viaggiatori». «L’avvio del Tavolo per il turismo all’aria aperta rappresenta un cambiamento di visione di quello che è il mondo dell’open air con le sue di-
conseguenze della pandemia da Covid-19, secondo l’Istat (statistiche del settore turistico- settore extralberghiero) le presenze registrate nelle strutture ricettive all’aria aperta italiane nel 2018 ammontano a 68 milioni, mentre i dati Enit quantif icano in 55 i milioni di pernottamenti annui. Si tratta di tredici milioni che fanno, è il caso di dirlo, la differenza in termini di analisi e strategie comunicative conseguenti e che evidenziano l’urgenza di un interlocuzione più attenta da parte delle istituzioni nei confronti delle associazioni di categoria. ✻
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L’avvio del Tavolo per il turismo all’aria aperta rappresenta un cambiamento di visione di quello che è il mondo dell’open air con le sue diverse componenti: gestori, costruttori, commercianti, rivenditori, destinazioni"
Il Tavolo per il turismo all’aria aperta
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l Tavolo per il turismo all’aria aperta è stato avviato nel mese di Maggio dall’Associazione produttori caravan e camper, che rappresenta le aziende produttrici italiane ed estere del comparto caravanning, da Assocamp, che riunisce i rivenditori di veicoli e attrezzature per il turismo all’aria aperta, Assocamping-Confesercenti, associazione nazionale delle strutture ricettive turistiche all’aria aperta e FAITA-FederCamping, organizzazione di tutela degli interessi delle imprese che gestiscono i campeggi ed i villaggi turistici italiani. A coordinarlo la storica rivista PleinAir e la community di viaggiatori PleinAirClub. La prima azione condivisa è stata la campagna social #latuamigl iorevacanza lanciata nell’estate 2020, aff idata a un videomessaggio che ha raggiunto f inora 100.000 contatti. ✻
PIANETA TURISMO verse componenti: gestori, costruttori, commercianti, rivenditori, destinazioni» ha sottolineato Maurizio Vianello, presidente di FAITA-FederCamping. «I dati dimostrano che il turismo in campeggio non è un turismo a basso costo. Quest’anno in Italia le necessità di distanziamento sociale e gestione della sicurezza hanno prodotto un nuovo interessamento verso questo mondo, ma dobbiamo sottolineare che in molti paesi esteri tale interesse è già da tempo presente». «Credo sia strategico, nella modulazione dei futuri piani dell’Enit, pensare ad un investimento nella comunicazione attraverso una campagna in cui si metta insieme tutta la filiera dell’open air, promuovendo le specificità e le opportunità del territorio nazionale, rappresentate anche dal fatto che in Italia esistono 2.600 campeggi, da nord a sud, dalla costa del Tirreno all’Adriatico, in montagna e vicino alle città d’arte. Finalmente si mette in moto un meccanismo propositivo che – credo – sarà utile anche all’Enit nella sua pianificazione di prospettiva. Credo che questo gruppo di organizzazioni – che si è unito grazie alla capacità della rivista PleinAir di mettere insieme interessi anche diversificati – sia in grado di mettere in campo delle progettualità che potrebbero rappresentare oggetto di attenzione da parte di Enit già nelle prossime settimane e nei prossimi mesi». «Assocamp rappresenta circa 200 concessionari in tutta Italia, quindi la quasi totalità dei concessionari italiani» ha affermato la presidente di Assocamp, Ester Bordino. «Dopo il lockdown il nostro mercato ha avuto una buona ripresa e possiamo dire che con il mese di agosto abbiamo chiuso con un più 3% di mezzi immatricolati». «Poiché fra i nostri compiti vi è anche quello di orientare gli utenti nella scelta di destinazioni e strutture ricettive, chiediamo di lavorare insieme perché i campeggi siano accessibili tutto l’anno e per strutturare
meglio l’accoglienza nei riguardi dei camperisti italiani ed esteri». «Il comparto dell’open air rappresenta circa 2.650 strutture tra campeggi e villaggi turistici, 1.650.000 posti letto, e in epoca pre-Covid19 ha registrato un fatturato di 5 miliardi di euro incluso l’indotto», ha dichiarato Monica Saielli, presidente di AssocampingConfesercenti. «Nel 2019 campeggi e villaggi hanno contato 10.000.000 arrivi e 68.000.000 di presenze. L’abbattimento nel 2020, secondo le attuali proiezioni, si attesterà intorno al 40%». «Numeri degni di nota che non possono essere ignorati, anche in riferi-
Il Salone del Camper a Parma
L’
incontro fra il presidente dell’Enit Palmucci e il Tavolo per il turismo all’aria aperta si è svolto in concomitanza con il Salone del Camper (Fiere di Parma, 12-20 settembre), la prima manifestazione fieristica italiana dedicata a un settore in costante crescita (nel Luglio 2020 le immatricolazioni di autocaravan hanno registrato un +104% vs luglio 2019) e il primo evento fieristico nazionale che si è svolto in presenza dopo il lockdown. ✻.
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Il comparto dell’open air rappresenta circa 2.650 strutture tra campeggi e villaggi turistici, 1.650.000 posti letto, e in epoca pre-Covid19 ha registrato un fatturato di 5 miliardi di euro incluso l’indotto"
mento ai turisti stranieri che hanno un forte potenziale di spesa e che rappresentano circa il 50% delle nostre presenze. L’ospitalità open air è particolarmente interessante e vincente perché riesce a coniugare diversi aspetti, con uno stile di vita improntato alla libertà e semplicità,
socializzazione e sostenibilità ambientale. Per questo è opportuno – e sotto questo profilo Palmucci ha già colto il segnale che viene da questo tavolo – che il comparto dell’open air venga sempre meglio valorizzato nell’ambito del più ampio sistema turistico italiano». ✻
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Il Covid-19 non ferma i V4A Awards
Assegnati da Village for All oltre trenta riconoscimenti che premiano l’accessibilità italiana di Sara Alvaro
A
nche in questo anno di pandemia Village for all V4A® ha voluto premiare le strutture al top dell’ospitalità accessibile italiana nel corso di una cerimonia che si è svolta il 13 ottobre presso il Palacongressi di Rimini. Per il quarto anno consecutivo numerosi imprenditori sono intervenuti al V4A® Awards per testimoniare la loro sensibilità verso il tema del turismo accessibile e la determinazione nel voler superare questo periodo difficile per il turismo italiano. Sono stati oltre trenta i premi consegnati ad hotel, villaggi e strutture dell’ extra alberghiero, per i settori senior citizen, family, allergy food, perception - disabilità sensoriali -, mobility. Per la prima volta un riconoscimento è stato destinato anche alla “accessibilità web” per i siti internet delle imprese del network V4A, in collaborazione con Siteimprove,
azienda internazionale specializzata nella governance web. Attualmente solo le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo della accessibilità dei siti web, come stabilito dalla cosiddetta legge Stanca, ma dal 2025 anche tutte le imprese private dovranno comunicare rispettando le direttive WCAG 2.1 per l’accessibilità del web. Infine, ma non ultimo per importanza sempre nell’ambito della cerimonia è stato assegnato il premio Destination4All, in collaborazione con Turisti per Caso – Italia Slow Tour, di cui è stato insignito Bibione, prima DMO, organismo di gestione delle destinazioni turistiche accessibili in Italia. In tal modo è stato riconosciuto l’impegno pluriennale di una destinazione turistica che ha deciso di diventare accessibile in ogni segmento della propria filiera turistica coinvolgendo anche la cittadinanza locale, nella realizzazione di un pro-
getto così ambizioso. Ricordiamo che Destination4All è il marchio di qualità e protocollo che Village for all V4A ha appositamente sviluppato per le destinazioni turistiche che vogliono offrire ospitalità accessibile. Ospite d’onore dei V4A Awards 2020 Massimo Caputi, presidente di Federterme, che nel suo intervento ha sottolineato la necessità di prestare attenzione all’ospitalità accessibile per avere una visione del turismo orientata al futuro e che al tempo stesso permetterà di migliorare la qualità dell’offerta turistica per tutti gli ospiti. Oltre alle aziende Site improve e Turisti per Caso – Italia Slow Tour, partner della serata e dei premi assegnati, hanno partecipato Legnolandia parchi inclusivi, Allergy Free per le allergy friendly rooms, BSinergy tecnologia innovazione design, eMoby mobilità sostenibile responsabile e accessibile e naturalmente 43
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Tabella 1 Premio
Hospitality Day e Mauro Santinato che ospitano da anni i V4A Awards all’interno del più importante evento di ospitalità italiano. Roberto Vitali amministratore delegato di Village for all salutando gli ospiti e le aziende premiate ha espresso la propria personale emozione per l’affetto dimostrato e l’entusiasmo che ha accompagnato anche questa edizione degli Awards, che in qualche modo hanno certificato la continua crescita di offerta di ospitalità accessibile. Anche perché è la prima volta che sono stati consegnati più di trenta premi. Vitali ha anche sottolineato che in considerazione del fatto che i premi che non è stato possibile consegnare per mancanza di eccellenze nei settori Perception per hotel e villaggi e il Food Allergy per l’extra alberghiero devono spronare tutto il settore dell’ospitalità turistica a proseguire nella ricerca di strutture qualificate che sappiano portare valore al network facendo crescere l’offerta di ospitalità accessibile in Italia. «Sono sicuro», ha concluso Vitali, «che molte strutture già oggi sono accessibili e non lo sanno o pensano di non esserlo in modo sufficiente. L’invito che V4A rivolge loro è di contattarci per farsi valutare e aiutarle ad entrare in questo mercato che vale fino al 20% del fatturato annuale di una azienda turistica. Le aziende premiate lo testimoniano con il loro esempio». I premi per le categorie hotel, villaggi, extraricettivo per il 2020 sono stati: • V4A® Award Family in collaborazione con Legnolandia • V4A® Award FoodAllergy – in collaborazione con Allergy Free • V4A® Award Mobility – in collaborazione con BSinergy • V4A® Award Perception – in collaborazione con Siteimprove • V4A® Award Senior Citizen – in collaborazione con eMoby • V4A® Award Accessibilità Web – in collaborazione con Sitemprove • V4A® Award Destination4All – in collaborazione con Turisti per CasoItalia Slow Tour
Categoria
Struttura
Località
Mobility
Hotel
Ermitage Bel Air Hotel
Mobility
Extra Alberghiero
Casa Vacanze i Girasoli
Lucignano (AR)
Mobility
Extra Alberghiero
Costarica Bibione Aparthotel
Bibione (VE)
Mobility
Extra Alberghiero
Casa per Ferie Stella Maris
Bibione (VE)
Mobility
Villaggi
Holiday Village Florenz
Comacchio (FE)
Mobility
Villaggi
Union Lido Camping Glamping Lodging Hotel
CavallinoTreporti (VE)
Mobility
Villaggi
Villaggio San Paolo
CavallinoTreporti (VE)
Senior Citizen
Hotel
Ermitage Bel Air Hotel
Abano Terme (PD)
Senior Citizen
Extra Alberghiero
Casa Vacanza I Girasoli
Lucignano (AR)
Senior Citizen
Extra Alberghiero
CostaricaBibione Aparthotel
Bibione (VE) Comaccio (FE)
Abano Terme (PD)
Senior Citizen
Villaggi
Holiday Village Florenz
Senior Citizen
Villaggi
Union Lido Camping Glamping Lodging Hotel
CavallinoTreporti (VE)
Senior Citizen
Villaggi
Villaggio San Paolo
CavallinoTreporti (VE)
Perception
Hotel
NON ASSEGNATO
Perception
Extra Alberghiero
Fra i Sassi Residence
Perception
Extra Alberghiero
Casa San Juan de Avila
Perception
Villaggi
FoodAllergy
Hotel
Hotel Talao
Scalea (CS)
FoodAllergy
Hotel
Art & Park Hotel Union Lido
CavallinoTreporti (VE)
Food Allergy
Extra Alberghiero
NON ASSEGNATO
Food Allergy
Villaggi
Union Lido Camping Glamping Lodging Hotel
CavallinoTreporti (VE)
Food Allergy
Villaggi
Villaggio TuristicoInternazion ale
Bibione (VE)
Family
Hotel
Villaggio Nevada Hotel
Folgaria (TN)
Family
Hotel
Gardaland
Castelnuovo (VR)
Family
Hotel
Gardaland Adventure
Castelnuovo (VR)
Family
Hotel
Blu Suite Hotel
BellariaIgea Marina (RN)
Family
Extra Alberghiero
Aparthotel Holiday
Bibione (VE)
Family
Villaggi
Union Lido Camping Glamping Lodging Hotel
CavallinoTreporti (VE)
Family
Villaggi
Tahiti Camping&Thermae Bungalow Park
Comacchio (FE)
Family
Villaggi
Camping Village San Francesco
Desenzano– Sirmione (BS)
Matera Roma
NON ASSEGNATO
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CHI SONO LE AZIENDE PARTNER DI V4A
Noi di Village for all sappiamo quanto sia importante lavorare insieme per raggiungere grandi obiettivi. Per questo motivo i nostri partners sono con noi protagonisti in termini d’innovazione ed esperienza. Collaboriamo per sviluppare soluzioni valide, create su
misura in base alle esigenze di ogni settore per raggiungere l’obiettivo di una accessibilità trasparente. Ognuno dei nostri partners dispone di servizi e prodotti validi, ed è in grado di proporre soluzioni all’avanguardia per innalzare la qualità dell’offerta turistica, fornendo un valore ineguagliabile agli utenti finali.
New 2020
Da quest’anno, grazie alla collaborazione con Siteimprove, azienda internazionale che si occupa di Governance Web, abbiamo istituito il premio V4A Award Accessibilità Web: “siti web accessibili per tutti”. Diventeranno un obbligo per tutte le imprese turistiche dal 2025 ma già oggi è diventato un elemento qualitativo a cui bisogna prestare attenzione per garantire una Ospitalità Accessibile.
DALLA STRUTTURA RICETTIVA ALLA DESTINAZIONE TURISTICA
Il V4A Award Destination4All, premio riservato alle Destinazioni Turistiche Accessibili che hanno realizzato percorsi finalizzati a garantire Ospitalità Accessibile. É stato riconosciuto negli anni precedenti a Pordenone, allo Stato di San Marino e a Bibione; quest’anno è promosso in collaborazione con Turisti per Caso | Italia Slow Tour. ✻.
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Come è cambiato il concetto di pulizia Nulla è scontato e occorrono “prove” tangibili che infondano sicurezza ai clienti di Cecilia Cianfanelli
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opo un lungo volo in aereo o un faticoso viaggio in macchina abbiamo un solo desiderio: arrivare presto a destinazione e che la mèta sia il mare, il lago, o una città e che si alloggi in un hotel, un campeggio o un appartamento avremo sempre lo stesso bisogno: trovare ambienti curati e puliti, dove sentirci a nostro agio e al sicuro. Anche se abbiamo deciso di risparmiare rinunciando a servizi e comodità, resta comunque l’esigenza irrinunciabile che là dove pernottiamo sia tutto pulito. Chiunque oggi dà per scontato che la stanza o l’appartamento sia immacolato e assolutamente privo di tracce dell’ospite precedente e se qualcosa da questo punto di vista non va è inevitabilmente fonte di grande insoddisfazione. In buona sostanza tutti noi consideriamo la pulizia un requisito normale
e scontato: deve esserci, punto e basta. È pur vero che ospiti che provengono da paesi diversi con diversa cultura e abitudini, possono dare al termine e al concetto di “pulizia” sfumature differenti, ma è innegabile che comunque la sostanza è univoca per tutti e ciò che il termine sottintende è universale e assoluto con pochi margini di interpretazioni e vie di mezzo: un ambiente o è pulito o è sporco. Basta anche una piccola disattenzione o una dimenticanza per trasmettere subito un senso di trascuratezza e di scarsa igiene. Questo è ciò che fino ad oggi è stato ma a causa della pandemia le cose sono in parte cambiate. Il Covid-19 ha portato con sé una certa innegabile psicosi, una serie di incertezze e in molti non danno più niente per scontato. Così nello scegliere una struttura i clienti non si fidano più delle
sole assicurazioni della direzione ma chiedono prove concrete del fatto che là dove alloggeranno tutto è stato effettivamente pulito, igienizzato ed è stato fatto con la massima cura. Solo così potranno veramente rilassarsi sentendosi in buone mani. Ormai le domande più frequenti tra gli ospiti abituali e potenziali al momento di prenotare sono le seguenti: «E’ sicuro soggiornare in campeggio?», «Quali rischi si corrono?», «Che cosa fa il villaggio per proteggere i suoi ospiti?».Domande che i clienti continueranno a porre almeno fin quando non sarà stato dichiarato il cessato pericolo e saremo tornati alla normalità. Secondo una recente ricerca di TripAdvisor il 92% dei viaggiatori considera la pulizia il fattore principale nella scelta di una struttura ricettiva. Tra le voci più citate: la frequenza delle pulizie, le amenities sigilla47
PIANETA TURISMO te e il controllo della temperatura all’ingresso di staff, ospiti e fornitori. In fase di prenotazione, anche la presenza di certificati che attestino alti standard di igiene è un requisito importante (lo sostiene l’84% dei viaggiatori) e, una volta giunti a destinazione, il 79% apprezza trovare comunicazioni e cartelli relativi alle norme comportamentali specifiche sul Covid, meglio se scritti in modo chiaro e gentile. Da caratteristica minima indispensabile di qualsiasi struttura ricettiva, indipendentemente dalle “stelle” e i servizi offerti, la pulizia è diventata uno strumento di marketing molto importante. Lo hanno capito bene le grandi compagnie alberghiere, che in questo periodo incentrano la loro comunicazione proprio sui concetti di pulizia e sicurezza. Se ci pensiamo bene, la pulizia e l’ordine da sempre evocano sicurezza, bisogno fondamentale quando siamo
in viaggio e oggi lo è più che mai. Se ci sentiamo vulnerabili e spaventati infatti smettiamo di viaggiare o almeno riduciamo notevolmente i nostri spostamenti; è accaduto così nel 2001 in seguito al crollo delle Torri Gemelle e lo stiamo facendo adesso. Preferiamo restare a casa, il nido per definizione, il luogo dove ciascuno si sente protetto. Ecco perché insieme alla pulizia il concetto che deve passare ai clienti è: «Qui sei sicuro almeno quanto a casa tua». In poche parole l’idea di “pulito” si è ampliata e ha assunto caratteristiche diverse rispetto a quella a cui eravamo abituati: non più solo assenza di macchie visibili, ma anche, e soprattutto corretta rimozione dello sporco invisibile. Ci saranno presumibilmente ancor più clienti come tanti Sherlock Holmes alla ricerca di segnali evidenti di come la struttura prescelta tuteli la sicurezza e garantisca alti standard di igiene e
leggere sui siti aziendali di campeggi e villaggi quali azioni mettono in atto per la sanificazione e la disinfezione è certamente apprezzato, come è apprezzato trovare un sigillo alla porta della casa mobile o del bungalow che indica come dopo la pulizia non è entrato nessuno, trovare vicino alla Tv un telecomando avvolto nel cellophan, o vedere gli addetti delle pulizie in azione all’interno del villaggio alle diverse ore del giorno. Spesso si dice che non tutto il male vien per nuocere. Ebbene questo Covid, ha portato tanta, forse troppa, paura ma ha anche costretto a prender coscienza che pulizia e igiene possono diventare da adesso un efficace argomento per il marketing e un valido ausilio, anche e soprattutto in futuro, per battere la concorrenza turistica di Paesi che non sarà possibile battere sul prezzo ma che sono molto più deboli sul lato della pulizia e dell’igiene. ✻
Sistemi di segnalazione incendi Over IP conformi al D.M. 28/2/2014 e circolare VVFF 11022 del 12/9/2014
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L’innovazione nell’open air nelle intuizioni di un pioniere Dai caravan, alle case mobili, alla bioedilizia: come si è evoluto il mondo della vacanza all’aria aperta in Italia di Pietro Licciardi
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metà Novembre, all’età van, esibiti nelle più importanti fiere cato turistico all’aria aperta e di chi di 87 anni, si è spento di settore, ebbero subito un grande questo turismo lo pratica. Già alla Bernardus Louis Prohn, successo, al punto che Prohn portò fine degli anni Sessanta aveva infatti un imprenditore e un in breve l’azienda a produrre oltre intuito che quello dei caravan era un pioniere nel mondo dell’open air ita- diecimila caravan con l’apertura di mercato maturo e che i campeggiatori cominciavano a chiedere liano; molto conosciuto tra qualcosa di diverso. Nel 1969 i proprietari di camping e Prohn divenne il responsabivillaggi per le sue intuizioni La carriera di Bernardus le commerciale della Roller e la conoscenza della domaninizia nel 1962, quando trasferendosi nel 1970 con la da nell’ open air, grazie alle acquistò dalla Roller di Firenze, che famiglia in Italia e qui fece quali il nostro Paese ha potuto restare al passo con l’evoall’epoca produceva una sessantina sviluppare all’azienda i primi motorhome italiani ed euroluzione del mercato turistico di veicoli l’anno, due caravan che pei e le prime case mobili itaall’aria aperta. portò nella sua Olanda" liane. Dopo cinque anni uscì La carriera di Bernardus inidall’azienda di Calenzano per zia nel 1962, quando acquidiventare responsabile per l’Istò dalla Roller di Firenze, talia della Burstner, marchio che all’epoca produceva una sessantina di veicoli l’anno, due cara- diversi nuovi stabilimenti all’estero. tedesco di caravan e camper per il van che portò nella sua Olanda as- Fu quella una esperienza molto im- quale costruì la rete di distribuzione sieme ad una esclusiva per la vendita portante per Benardus Louis Prohn, italiana. in dei veicoli in quel paese. Il Nord che poté affinare le sue notevoli doti Una svolta avvenne in occasione del Europa stava vivendo il boom del tu- di venditore ma soprattutto acquisire terremoto in Friuli nel 1976, quanrismo all’aria aperta e quei due cara- una eccezionale conoscenza del mer- do Prohn già importava case mobili
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Mio padre ha iniziato con i caravan e si è ritirato con le case mobili», dice Michael Prohn, «io sono partito con le case mobili e continuo sulle sue orme verso quello che ritengo essere il futuro"
Sunseeker dall’Olanda e le Inglesi Willerby. Per far fronte all’emergenza il governo italiano chiese l’invio di alcune unità abitative e proprio nel corso di uno dei trasporti, durante una sosta in un autogrill veneto, Bernardus ebbe modo di parlare con un proprietario di campeggi, al quale propose di dotare la propria struttura di alcune di queste case, che da lì a poco sarebbero state sicuramente richieste dal mercato. Per meglio soddisfare le particolari esigenze della clientela italiana Prohn dal 1998 iniziò ad affiancare l’importazione con una propria produzione. Egli infatti aveva tra i primi capito che la casa mobile più che soddisfare la domanda dei campeggiatori abituali, scontenti delle tende spartane o degli spazi ristretti delle roulotte e in cerca di maggiore comodità, aveva la pos50
sibilità di portare nei camping quei vacanzieri che fino ad allora avevano scelto gli hotel, le pensioni o le case vacanza. Quindi le case su ruote dovevano abbandonare le misure e le soluzioni di arredamento che le facevano ancora troppo simili a caravan per trasformarsi in vere e proprie suite. Da qui la sua insistenza nel proporre alle aziende in cui si occupava della parte commerciale modelli sempre più ampi, curati nel design. Caratteristiche che Prohn portò nei modelli prodotti da lui steso con la ICB, azienda alle porte di Prato che fino al 2000 è stata un modello e un riferimento per il Made in Italy nel settore delle case mobili. I suoi modelli furono acquistati tra i primi dai camping di Cavallino Treporti, già allora fra i più importanti campeggi italiani. Anche l’Italia dunque, grazie all’intraprendenza e alla felice intuizione di Prohn poté arricchire la propria offerta con le case mobili installate nelle varie località turistiche, che sempre più numerose hanno cominciato a scoprire i vantaggi delle mobile home. In tutti questi anni lo stesso cognome Prohn è diventato una sorta di marchio nell’open air, sinonimo di innovazione, sguardo sul futuro, capacità di prevedere gli sviluppi del turismo all’aria aperta.
Adesso il testimone è passato nelle mani del figlio di Bernardus, Michael, che opera assieme ai suoi figli Alberto e Bernardo, come responsabile del progetto Wolf Small Paradise per la multinazionale tedesca Wolfhaus azienda leader in Europa per le costruzioni in bioedilizia prefabbricata. E’ la terza generazione dei Prohn immersa nell’open air, «Mio padre ha iniziato con i caravan e si è ritirato con le case mobili», dice Michael Prohn, «io sono partito con le case mobili e continuo sulle sue orme verso quello che ritengo essere il futuro. I campeggi infatti li vedo trasformarsi sempre più in villaggi all’aria aperta ma gli stessi hotel stanno cessando di svilupparsi in altezza per assumere la caratteristica di strutture diffuse in orizzontale, tra spazi aperti e verdi». «Per questo soprattutto i camping abbandoneranno presto le strutture fisse per usare in maniera più capillare prefabbricati ecocompatibili, più performanti per isolamento termico, acustico, i cui tempi di costruzione sono più che dimezzati e hanno rifiniture migliori. Utilizzano inoltre tecniche di costruzione ecologiche; meno costose e ugualmente resistenti delle attuali reception, bar, servizi, ristoranti, bungalow e supermercati in muratura». Quella della bioedilizia è una nuova frontiera, come lo è il glamping, che non solo accoglie il nuovo desiderio di comodità e lusso in quello che una volta era considerato un turismo quanto mai spartano, ma è anche un ritorno alle origini, riportando le strutture e la natura ad essere protagoniste nei moderni camping. Una evoluzione che sicuramente Bernardus Louis Prohn avrebbe volentieri accolto e accompagnato. ✻
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ACSI, la rete europea dei camping di 27 paesi In tempi di crisi ci si affida al marketing, che però ha bisogno di strumenti conosciuti e dalla solida reputazione di Sara Alvaro
È
in tempi di crisi che ci si affida al marketing per recuperare il fatturato perso in seguito ad eventi inaspettati ed eccezionali, comunicare ai potenziali clienti le novità che gli eventi hanno consigliato di adottare, consolidare e accrescere l’immagine della propria azienda; in una parola per porre le basi non solo di una pronta ripresa ma anche per aumentare la propria presenza sul mercato. Questo principio vale sempre e a maggior ragione oggi in tempo di Covid-19. Ma il marketing per essere efficace ed incisivo deve potersi avvalere di strumenti adatti, capaci di raggiungere il più vasto pubblico possibile e soprattutto con una reputazione tale da risultare credibili e affidabili le informazioni da essi veicolate. In questa ottica opera da oltre 56 anni la soc. olandese Acsi. Una realtà che negli anni si è affermata sempre di più come ponte tra gli amanti delle vacanze open air e i campeggi, in 27 paesi d’Europa. Le sue guide verdi sono tradotte in ben 14 lingue e, nonostante l’era della forte digitalizzazione, ancora oggi dettano legge sul mercato turistico open air in Europa.
Ad Acsi e al suo CEO, Ramon Van Reine, il merito di saper intercettare i bisogni e le esigenze dei campeggiatori e di dare loro solo informazioni su campeggi certificati e ispezionati personalmente. Questo rapporto diretto con le strutture ha reso ACSI, durante gli anni, il colosso per eccellenza nel settore del camping europeo. Un potenziale non del tutto espresso in Italia, ma con margini di forte crescita, e con un forte spirito di rilancio, anche in un anno così particolare per il mondo del turismo, come il 2020.
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Il mondo del turismo all’aria aperta si avvale da sempre di guide specializzate che soprattutto nei paesi di più lunga tradizione della vacanza open air hanno raggiunto tirature e reputazione notevoli"
Ramon Van Reine, CEO ACSI
Signor Van Reine, cosa è Acsi? «Acsi è un’azienda a conduzione familiare e collega milioni di campeggiatori ai campeggi in tutta Europa. La nostra sede è nei Paesi Bassi, ma con i nostri 150 dipendenti di diversi paesi siamo presenti in tutte le principali nazioni europee. Eccezionalmente nella stagione 2020 a causa del Covid non abbiamo potuto ispezionare gli oltre 10mila campeggi in tutta Europa, normalmente visitati dai nostri 350 ispettori. Il contatto personale è molto importante e garantisce l’accuratezza dei dati sul campeggio, che vengono elaborati e pubblicati in 14 lingue». A giudicare dal posto che occupano sul sito Acsi i campeggi 51
PIANETA TURISMO italiani sono per voi molto importanti, al punto che avete anche deciso di collaborare con FAITA-FederCamping… «Abbiamo una collaborazione decennale con la maggior parte dei campeggi italiani che pubblichiamo, con molti dei quali si è stretto un rapporto di amicizia. L'Italia è uno dei miei paesi preferiti e ci sono stato quattro volte quest'anno per lavoro, visitando campeggi e la fiera Sun di Rimini. Il rapporto con FAITA e Camping Management è diventato più stretto in questo anno particolare. Nel mese di Agosto ho incontrato il presidente Maurizio Vianello ed insieme abbiamo discusso nel dettaglio delle conseguenze causate dalla pandemia e condiviso le nostre esperienze. In due occasioni quest'anno abbiamo fatto ricerche approfondite tra 10mila campeggiatori tedeschi, inglesi, francesi e olandesi sull'intenzione di andare in vacanza. Tali indagini sono importanti in una situazione di crisi per sapere cosa sta pianificando il potenziale cliente. Soprattutto quando non ci sono quasi più prenotazioni. Siamo anche pronti a condividere in futuro la nostra conoscenza del mercato con i campeggi in Italia. Ne trarremo vantaggio tutti insieme. Penso che non sia ancora sufficientemente noto tra i proprietari e gestori di campeggi che Acsi dispone di molti dati, essendo attivi in tutta Europa». Come pubblicizzate il turismo all’aria aperta sui mercati europei ? «Ci siamo concentrati sulla digitalizzazione sin dagli anni Novanta pur continuando a pubblicare le nostre guide. Vogliamo essere un riferimento per i clienti sia attraverso prodotti offline che online. Questa versatilità è essenziale. Coloro che si concentrano esclusivamente su guide o siti web e coloro che si concentrano su un mercato nazionale hanno un impatto limitato. Acsi al contrario serve a tutti i campeggiatori: giovani e anziani, esperti e neofiti, con prodotti
mediatici che si rafforzano e si completano a vicenda. Per fare un esempio le nostre app sono disponibili su tre piattaforme: Ios, Android e Windows. Con un solo login è possibile installare la propria app su laptop, tablet e cellulare indipendentemente dalla piattaforma. Inoltre il campeggiatore può scaricare tutti i dati del campeggio e le mappe nell'app e memorizzarli localmente sul suo dispositivo per limitare il traffico di dati ed essere in grado di lavorare offline quando il collegamento è insufficiente. I proprietari dei campeggi hanno quindi un enorme raggio d'azione con i prodotti Acsi. Tutto ciò che fa degli strumenti Acsi un potente supporto a qualsiasi campagna di marketing e promozione ». Lei è uno dei pochi operatori sul mercato che mantiene una guida cartacea, diventata un elemento distintivo. Quanto è importante una guida da sfogliare nella comunicazione tra campeggiatori e campeggi? «Come ho spiegato la nostra forza e nel mix dei prodotti. La continua crescita della tiratura delle guide è andata di pari passo con la crescita delle visite ai nostri siti web e alle nostre app. In qualità di unico editore specializzato in informazioni per il campeggio, le tirature sono ancora in crescita ogni anno. Nel 2020 abbiamo venduto quasi 700mila guide. Senza la pandemia quest'anno ne avremmo vendute 45mila in più. Resta comunque un volume enorme. Nessun altro media partner si avvicina ai nostri numeri. Inoltre, vediamo che una gran parte degli acquirenti di una guida per il
campeggio acquista anche l'app, grazie a queste, siamo entrati a far parte di un nuovo gruppo di campeggiatori». Cosa significa per un campeggio entrare in un “contenitore di informazioni” ben conosciuto in Europa? «Tutto dipende da quanto il contenitore è diffuso e giudicato affidabile dal potenziale cliente. Il successo di Acsi si basa proprio sulla qualità delle informazioni, ottenute attraverso le ispezioni annuali. Ogni anno i nostri ispettori visitano quasi 900 campeggi italiani. Lo scambio di informazioni e la comunicazione aiutano enormemente la comprensione reciproca. Grazie a questo contatto e alla visibilità dei nostri media, i campeggi si sono resi conto che Acsi è un cardine della loro comunicazione con i campeggiatori europei. Penso che quest'anno siamo stati una azienda tra le poche del settore a dimostrare che ci siamo assunti la nostra responsabilità. Abbiamo concesso a tutti i clienti europei sconti per la promozione nel 2021 per un totale di che ammontano a non meno di 4 milioni di euro. Lo abbiamo fatto sapendo che molti campeggi avranno un anno difficile dal punto di vista finanziario e con questo sconto ci assicuriamo che una parte importante del loro marketing per il prossimo anno possa essere ugualmente svolto. Acsi ha dovuto fare ricorso alle banche ma ritiene che sia un investimento per il futuro. E poi si deve collaborare nei momenti buoni ma sopratutto in quelli cattivi, anche se siamo convinti che per il turismo all’aria aperta il sole tornerà a splendere».
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GLAMPING
Apre il primo show room open air in Italia Tutti i prodotti CrippaConcept esposti in un vero villaggio glamping di Pietro Licciardi
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rippaConcept è un nome noto nel mondo dei proprietari di strutture ricettive per il turismo all’aria aperta, e anche ai lettori di Camping Management. Si tratta infatti di un’azienda che produce oltre 2.500 unità abitative per il turismo glamping ogni anno, destinate ai village e ai resort open air d’eccellenza in Italia, Croazia, Svizzera, Francia e Austria. I suoi prodotti sono all’avanguardia per quanto riguarda i materiali e il design e questo anche grazie all’alleanza che ha stretto con importanti marchi del lifestyle, con studi di architettura e progettazione oltre che con atenei italiani. CrippaConcept svolge infatti un’attività molto intensa di ricerca che la porta ad avere un catalogo di prodotti estremamente fornito e in continua crescita; non soltanto nel settore delle mobile home ma anche in quello, in grande espansione, delle lodge tent, nuova frontiera del lusso e di un turismo sempre più sostenibile. Proiet54
tata verso il futuro CrippaConcept ha messo al centro dei propri piani di sviluppo la sempre più manifesta esigenza nell’open air di assecondare la sostenibilità ambientale e la valorizzazione della natura per aiutare i gestori e i proprietari di campeggi e villaggi ad avere strutture sempre più ad “impatto zero”. Tutto questo fino ad oggi CrippaConcept ha cercato di comunicarlo soprattutto nelle fiere e nelle manifestazioni di settore, dove ha sempre portato i suoi prodotti e le sue novità, ma non sempre nel chiuso di uno spazio espositivo, è facile comunicare una “filosofia” produttiva che ha come scopo principale inserirsi nell’ambiente, valorizzarlo, celebrare la quiete e la bellezza della natura senza turbare il paesaggio. Da qui l’idea e l’esigenza di realizzare un’area in cui poter esaltare le migliori caratteristiche dei prodotti e delle soluzioni CrippaConcept permettendo ai visitatori e potenziali clienti, di apprezzare ogni dettaglio con
calma, tranquillità, in un ambiente il più possibile simile a quello in cui vorranno inserire le soluzioni abitative. Insomma un vero e proprio show room simile in tutto e per tutto ad un camping. Un’idea che è diventata realtà, con l’inaugurazione a Torre d’Isola, in provincia di Pavia, di SpazioCrippaConcept, un punto di riferimento unico in Italia per clienti, fornitori e media. Il progetto è stato curato dallo studio dell’architetto Roberto Perego insieme a Simone Mazzucchielli, direttore sviluppo di CrippaConcept, entrambi con una lunga esperienza nel settore del design per il turismo open air. «Una realizzazione davvero entusiasmante – dichiara Mazzucchielli – che ci ha permesso di dare forma e rendere concreto un sogno che ormai da anni avevamo in testa. Quello di accogliere i nostri clienti in un luogo curato nei minimi dettagli e studiato per trasportarli idealmente in un camping village dal punto di vista strutturale e naturalistico, ma
GLAMPING che presentasse spazi idonei per creare, studiare e scegliere il prodotto più adatto alle esigenze della specifica struttura ricettiva. In particolare nello SpazioIl progetto è stato CrippaConcept sono stati creati una materioteca curato dallo studio dove visionare tutti i madell’architetto Roberto Perego teriali disponibili e sale insieme a Simone Mazzucchielli, riunioni dove confrontarsi con il nostro team di prodirettore sviluppo di gettisti a disposizione del CrippaConcept, entrambi con una cliente per recepire tutte le lunga esperienza nel settore del sue idee e trasformarle in realtà attraverso un prodesign per il turismo open air" cesso tailor-made. Tutto è strutturato per far vivere ai nostri clienti un’expepunto di incontro, vivo e stabile che rience unica che li possa portare alla ci permetta di offrire un’esperienza scelta delle soluzioni perfette per le quanto più completa ed esauriente loro esigenze.» della nostra filosofia e di tutti i nostri L’area open air di 3500mq riprodu- prodotti, in uno spazio che consenta ce dunque un glamping village, dove totale libertà di progettazione e introvano spazio tutti i modelli della stallazione delle nostre realizzazioni. gamma di CrippaConcept, più un’a- Infatti, la pianificazione paesaggistica rea meeting con uffici commerciali e dello show-room è stata pensata per sala riunioni, in linea con le normati- avere l’opportunità di cambiare aspetve vigenti. Lo spazio ospita 10 mobile to, di tanto in tanto, durante l’anno, home e 5 Lodge tent tra le più inno- per fare spazio alle soluzioni più invative del mercato, ma il suo aspetto novative che sviluppiamo grazie alle è destinato a cambiare per adeguarsi partnership con grandi brand tech, ai nuovi prodotti che periodicamente per ospitare studenti e professori che arricchiscono l’offerta. Come in un svolgono con noi progetti di ricerca glamping village, nello spazio Crip- attraverso workshop e incontri di appaConcept di Torre d’Isola si visiona- profondimento sul settore, con clienti no le soluzioni abitative stando all’aria e potenziali clienti per educational e aperta con gli ospiti che accedono solo visite o con l’universo degli architetti e in piccoli gruppi su appuntamento. designer d’intenti con i quali abbiamo «Il nostro obiettivo» spiega Sergio un dialogo sempre aperto» Redaelli, amministratore delegato di Il progetto di una simile area espositiCrippaConcept, «è quello di avere un va era in cantiere già da qualche anno
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ma sono state la situazione contingente e le nuove prospettive di business che ha di fronte il turismo open air sorte in questo particolare periodo, a far sì che esso diventasse realtà. Adesso infatti sarà possibile per i potenziali clienti pianificare nuovi investimenti e acquisizioni durante tutto l’anno e non soltanto in occasione degli appuntamenti di settore, dove comunque CrippaConcept continuerà ad essere presente. Chi lo desidera può assistere alla presentazione del nuovissimo spazio collegandosi al canale YouTube di CrippaConcept alla Url https://youtu.be/N-3rcSMQPz4 Per visitarlo dal vivo, è possibile richiedere e fissare un appuntamento, scrivendo una email a spaziocrippa concept@crippacampeggio.it Durante l’incontro verrà messa a disposizione degli ospiti una delle sale riunioni ad uso esclusivo, così da garantire totale sicurezza e riservatezza. ✻
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GLAMPING
YALA, una novità nel glamping europeo Nuovi prodotti per un mercato in espansione, specialmente in Italia di Filippo Gentile
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vo van der Vlis è l'amministratore delegato di YALA, l’azienda che ha rilevato il precedente marchio LuxeTenten che si era già costruito una solida reputazione nel mercato europeo delle attrezzature open air ma che adesso ambisce ad espandersi ben oltre i confini dell’Unione per commercializzare le proprie soluzioni abitative e i propri prodotti anche a resort e hotel. A lui e a Marleen Hoek, agente per il Nord e Centro Italia, chiediamo di parlarci di YALA Signor van der Vlis, il glamping è sul mercato da relativamente poco tempo. Come si evolverà questo modo di trascorrere una vacanza all'aria aperta? «La sua popolarità è in aumento, soprattutto ora a causa del virus Covid-19. Le persone desiderano più spazio, più pace e tranquillità e di poter usufruire di sanitari non comuni ma privati. Il glamping offre tutto 56
questo e inoltre le persone vogliono fare più esperienza di natura. Vediamo una forte crescita di questi desideri e quindi ci aspettiamo che questo modo di fare vacanza continuerà ad aumentare di popolarità. Non soltanto grazie a questi vantaggi ma al maggior lusso che offre». Signora Hoek, quanto spazio secondo lei sarà riservato dai nostri campeggi e villaggi al glamping da qui a, diciamo, dieci anni? «Già nella stagione turistica 2020 in Italia c’è stata una spinta alla scoperta delle tende glamping da parte dei vacanzieri, che grazie alle tende hanno avuto la possibilità di prenotare alloggi altrimenti occupati da turisti del nord Europa. Oggi la maggior parte dei campeggi è occupata da case mobili, cosa impensabile fino a trent'anni fa, almeno nella Penisola. Ci aspettiamo che la quota di alloggi glamping nei campeggi au-
menterà, perché offre un'esperienza unica e sicuramente nuova, capace di soddisfare la costante ricerca di nuove esperienze e sensazioni della clientela». Anche lei, van der Vlis è della stessa opinione? «Il glamping è una tendenza che continua. Sono sempre di più i campeggi che vogliono offrire diversi tipi di alloggio, quindi sia tende glamping che case mobili e posti separati. Probabilmente anche per il glamping si arriverà ad un esaurimento della richiesta, ma questo non avverrà certo nei prossimi dieci anni». Quali sono i vantaggi, dal punto di vista della gestione, dei costi, della manutenzione, di una tenda safari rispetto ad una casa mobile o bungalow? «Data la qualità delle nostre tende safari, possono resistere a lungo e richiedono relativamente poca ma-
nutenzione e quindi costi contenuti. Esse garantiscono anche un ritorno sull'investimento in tempi brevi perché offrendo un'esperienza migliore e inedita possono essere commercializzate a prezzo più alto. Con il glamping ci si rivolge ad un diverso tipo di cliente, a un nuovo target la cui “spesa media” è più alta e quindi è anche più che disposto a mangiare al ristorante o fare la spesa al supermercato della struttura in cui è ospitato. Per quanto riguarda i costi di gestione sono analoghi a quelli di case mobili e bungalow». Signor van der Vlis,quanto è resistente la vostra tenda agli agenti atmosferici? «Ci sforziamo sempre di ottenere e utilizzare i migliori materiali. Prestiamo molta attenzione al loro sviluppo e quindi assicuriamo ai nostri clienti prodotti di alta qualità. Sottoponiamo i nostri prodotti e le nostre materie prime a vari test sui più severi standard europei per garantire la qualità. Per tutti questi test sono disponibili i relativi certificati. Le nostre tende possono resistere a raffiche di vento di forza dieci. I nostri materiali hanno una solidità di colore 6, quindi scoloriscono meno al sole. La nostra tela ignifuga ha resistenza di livello B2 al fuoco, si scioglie ma non gocciola e la fiamma si spegne entro cinque secondi. I nostri materiali sono gli unici sul mercato ad avere un livello di muffa pari a zero, quindi non c'è formazione di muffe o alghe».
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In linea di principio si può posizionare una tenda glamping ovunque. Disponiamo di alloggi di varie dimensioni, il che rende alcuni estremamente adatti a piazzole più piccole dove sono state utilizzate case mobili"
Signora Hoek, YALA sta lanciando un nuovo prodotto: Twi-light. Puo illustrarne le caratteristiche tecniche e le novità rispetto agli altri prodotti del catalogo? «Il Twi-light ha un telaio in legno e una struttura del tetto in acciaio, che fornisce una resistenza ulteriore in condizioni meteorologiche estreme (resistente a raffiche di vento forza dieci). La struttura del tetto offre una sensazione di maggior spazio perché non sono necessari montanti centrali e non sono necessarie linee di tensionamento. Inoltre, il tetto conferisce a questa tenda un aspetto unico. Twi-light è inoltre dotato di un sistema modulare, che consente ai clienti di scegliere diversi materiali per le pareti e le finestre e di adattare in modo flessibile il layout ai loro desideri. Oltre al Twi-light, abbiamo anche lanciato lo stile interno Pure, che supporta il carattere unico della tenda». Sembra che una delle caratteristiche principali di Twi-light sia la modularità. Signor van der Vlis ci dica in cosa consiste esattamente e quali sono i vantaggi per il cliente e il gestore del campeggio. «Il sistema modulare rende flessibile il layout di Twi-light. I gestori dei campeggi possono scegliere come
GLAMPING posizionare le pareti per adattare la disposizione della tenda e le dimensioni dalle diverse aree a secondo dei desideri del target di turisti a cui si rivolgono. Inoltre si può scegliere tra diversi materiali, ad esempio per le finestre e le pareti, i quali conferiscono alla tenda un aspetto diverso. Il grande vantaggio per il gestore del campeggio è che le tende sono disposte in modo da soddisfare i desideri del cliente e hanno un aspetto che corrisponde all'atmosfera del luogo. Questo offre agli ospiti la migliore esperienza di vacanza possibile». Quali sono gli ambienti più adatti per posizionare una tenda safari o un lodge di lusso secondo il concetto originale di glamping? Ad esempio, consiglierebbe un ambiente di montagna? «In linea di principio si può posizionare una tenda glamping ovunque. Disponiamo di alloggi di varie dimensioni, il che rende alcuni estremamente adatti a piazzole più piccole dove sono state utilizzate case mobili. Utilizzando materiali di alta qualità, i nostri lodge glamping possono essere costruiti in molti luoghi, anche in montagna». Quali pensa siano le potenzialità del mercato italiano dei glamping e delle tende safari? In altre parole, è un modo di vacanza adatto al nostro clima e ai potenziali clienti? «Certamente! L'Italia ha un buon clima con estati calde e lunghe, rendendo il mercato italiano estremamente adatto per il glamping nelle tende safari. Per questo nell'ultimo anno abbiamo rafforzato la nostra rete di vendita in Italia. Oltre a Marleen Hoek, anche Jorden Groeneveld fa ora parte della nostra rete di vendita, in particolare per il Sud Italia e abbiamo rafforzato il nostro team con Mies Nuytens come responsabile del mercato con un ufficio a Roma. Forze esperte che parlano correntemente la lingua italiana». ✻ 57
GLAMPING
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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL
Il marketing dell’incertezza: come cambia il Digital Tourist Journey Nuove regole per acquistare i turisti digitali del dopo Covid di Dario Lambarelli Social Media Strategist
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rchiviata la stagione 2020, inizia la programmazione di quella 2021, almeno così eravamo abituati a fare in passato, ma funzionerà così anche quest’anno? E’ vero che i campeggi e villaggi non hanno potuto lavorare nella bassa stagione, da Pasqua a Giugno, mentre il mese di Luglio è stato intermittente ma in Agosto e Settembre le presenze hanno fatto registrare buoni numeri consentendo alle aziende di chiudere la stagione con risultati insperati fino a qualche mese prima. Adesso bisogna ripartire per cercare di recuperare nella stagione 2021 ancora qualcosa di quanto è andato perduto nella precedente e occorre farlo tenendo presente che lo scenario è completamente cambiato rispetto agli altri anni. Ci sono nuove dinamiche da tenere in considerazione, in modo da definire il nuovo digital tourist journey (il percorso di acquisto dei turisti digitali). È anche necessario tener presente che il comportamento degli utenti si è già in gran parte modificato, complice l’esperienza della stagione passata e l’incertezza della prossima. Come cambiano quindi i principali momento di acquisto? Proviamo ad analizzarli insieme.
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Se fino al 2019 la fase di dreaming passava da un momento di tristezza per poi trovare pace nel sogno vero e proprio della vacanza, nel 2020 è l’incertezza anche di poter sognare liberamente un viaggio che blocca in qualche modo l’ispirazione"
Fase di Dreaming
È una fase passiva che spesso viene dimenticata perché non porta conversioni. In realtà sappiamo che questa è fondamentale per seminare e ispirare il futuro turista in un momento in cui emotivamente è disponibile a conoscere nuovi luoghi e strut59
FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL
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C’è quindi da aspettarsi un aumento delle richieste di informazioni per essere sicuri di aver fatto la scelta giusta. Attenzione che queste richieste avvengono anche e soprattutto attraverso i canali social"
ture che possano soddisfare le sue esigenze. Se fino al 2019 la fase di dreaming passava da un momento di tristezza - il “lutto” dal rientro dalle vacanze - per poi trovare pace nel sogno vero e proprio della vacanza, nel 2020 è l’incertezza anche di poter sognare liberamente un viaggio che blocca in qualche modo l’ispirazione. La voglia di vacanza ovviamente c’è, ma non ci sentiamo in grado di proiettarci troppo in là nel tempo.
Fase di Planning
La maggior parte delle aziende del turismo tende a considerare questa come unica fase di vendita del pacchetto vacanze, mentre come abbiamo visto è molto importante essere presenti anche in quella precedente. Se i camping village negli ultimi anni si sono abituati a pianificare online le prenotazioni con operazioni di “pre-booking” o “early-booking”, quest’anno dovranno fare i conti anche in questo caso con l’incertezza e l’esperienza personale vissuta nel 2020. In primo luogo, quindi, sono le notizie che arrivano dal mondo dell’informazione e le decisioni politiche e sociali ad influenzare questa fase, e in seconda battuta l’esperienza di eventuali voucher o restituzione caparra avvenuta nel momento più critico del lockdown a far pesare la scelta di pianificare o meno con anticipo la vacanza 2021. Questa fase cambia drasticamente in base alla tipologia di destinazione turistica, servizi e provenienza dei turisti, ma in generale possiamo attenderci che la tendenza sarà quella di aspettare momenti migliori per prenotare la casa mobile o la piazzola. Prevediamo quindi di assistere a una fase di planning variegata a seconda della tipologia di utente: il vorace digitale sarà in ogni caso attivo già nella prima parte della fase, ma cresceranno ancora di più i selettivi digitali, 60
pronti a cogliere le occasioni dei last minute confrontando molto prezzi, servizi e sicurezza. Sul concetto di sicurezza dovremo improntare anche le comunicazioni future, visto che è una keyword da sempre importante per il target famiglie ma diventata fondamentale per qualsiasi pubblico.
Fase di Booking
Come sappiamo questa è la fase della decisione, quella che vede la nostra struttura scelta tra le varie opzioni che hanno tentato il turista. Quella in cui si concretizza la vendita e in genere in cui si acquisisce la caparra. Come detto questa fase sarà probabilmente sottoposta a forte stress che partirà dal cliente e si riverserà sulle strutture turistiche. C’è quindi da aspettarsi un aumento delle richieste di informazioni per essere sicuri di aver fatto la scelta giusta. Attenzione che queste richieste avvengono anche e soprattutto attraverso i canali social, con i messaggi privati che vanno quindi monitorati e gestiti in tempo reale per evitare dispersioni di utenti caldi. Giusto per informazione, le aspettative di risposta del customer care attraverso i vari canali è: • email: 24 ore, • messaggio privato sui social network: 4 ore, • messaggio su numero WhatsApp Business: 1 ora.
Nella fase di Booking ci sarà ancora più competizione
FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL sulle offerte e con le OTA che lavoreranno molto soprattutto sul discorso “last minute”. Tralasciamo le fasi di experience e sharing perché queste saranno argomento di futuri articoli, realizzati man mano che saranno più definite le dinamiche del mercato. Adesso qualche consiglio pratico per sfruttare al meglio i social network e costruire una strategia efficace: • presidiate bene la fase di dreaming. E’ vero che sarà un sogno a metà quello di quest’anno, ma la voglia di viaggiare c’è e più che la paura di ipotetici contagi è presente il timore di non poter viaggiare; • realizzate un piano editoriale che sappia raccontare i successi della stagione 2020 e nel contempo rassicurare su quella 2021; • definite e comunicate tramite sito e pagina Facebook le politiche di prenotazione-cancellazione che avete pensato per porvi in maniera attenta nei confronti dei timori dei
turisti; • fate della sicurezza una vera keyword: raccontatela e mettetela in atto; • investite in Google Ads, per presidiare il mercato; • investite in Facebook e Instagram Ads per rimanere in contatto e far sognare i vostri clienti ed incontrarne di nuovi; • siamo ancora in tempo per cercare di coinvolgere i turisti della stagione 2020 per stimolarli a lasciarvi un feedback positivo, una recensione. Cercate di sfruttarli come micro-influencer, la loro testimonianza sarà fondamentale per essere scelti da altri; • fate remarketing sia su Google che su Facebook: chi ha dimostrato interesse va contattato (con discrezione e tatto) e va valorizzato; • non cercate di vendere a “freddo” una vacanza: creare un funnel di conversione quest’anno sarà fon-
damentale;
• rispondete a tutti i messaggi pri-
vati che vi arrivano e valorizzate i commenti pubblici; • stimolate la vostra community nell’interagire con la vostra pagina o nel produrre contenuti: li farete sentire protagonisti, li farete sognare e nel contempo potete imparare molto su di loro; • non abbiate timore di fare domande, anche scomode, ai vostri fan: per questo magari usate le stories che sono visualizzate e utilizzate dal 50% degli utenti di Instagram; • continuate a considerare il mercato di prossimità un valore: avrà magari un minimum stay minore, ma vi permetterà di lavorare anche in bassa stagione; • siate sorridenti e propositivi: il tono di voce deve rassicurare; se ci siete riusciti nel 2020 sarete bravissimi a farlo nel 2021. ✻
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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL
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FOCUS | AMBIENTE E NATURA
Eco-Campeggi, nuova frontiera del turismo sostenibile
I principi comuni che avvicinano le strutture ricettive all’ambiente di Domenico Grillo Consulente tecnico-normativo in ambiente e sicurezza
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cegliere una vacanza eco-sostenibile, all'insegna del rispetto della natura e dell'ambiente, oggi è sempre più facile, grazie ai campeggi a “impatto zero”, ovvero quelli che promuovono un turismo ecologico a contatto con la natura in aree di particolare bellezza e diversità naturali. Strutture che un numero crescente di turisti sembra preferire per la predilezione che un pubblico crescente mostra verso temi della sostenibilità ambientale. Anche nel comparto turistico le parole d'ordine sono dunque diventate sostenibilità e rispetto per l'ambiente. Gli eco-campeggi si contraddistinguono per una serie di principi comuni, come, l’impiego di tecniche di edilizia e di mobilità sostenibile, l’uso di prodotti biocompatibili o a
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Gli eco-campeggi si contraddistinguono per una serie di principi comuni, come, l’impiego di tecniche di edilizia e di mobilità sostenibile, l’uso di prodotti biocompatibili o a km 0"
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FOCUS | AMBIENTE E NATURA km 0, l’impiego di energie rinnovabili e di un corretto efficientamento energetico delle strutture. Le certificazioni ambientali, quali il marchio europeo di qualità ecologica per i campeggi o la registrazione Emas, possono dimostrare un concreto impegno a favore di queste tematiche. Esistono diverse opportunità per ridurre gli sprechi ed offrire ai visitatori diverse forme di educazione ambientale. Ad esempio l'impiego di tecniche di edilizia sostenibile, con l'utilizzo di materiali eco-compatibili e facilmente reperibili nelle zone limitrofe, permette di ridurre drasticamente l'impatto ambientale delle strutture, in modo che la costruzione risulti poco invasiva e ben integrata al contesto naturale circostante; si pensi alle strutture di legno, pietra o tende ispirate alle yurte mongole. Misure di efficientamento energetico, come pannelli solari, utilizzo di fonti rinnovabili per riscaldamenti dei servizi, lampade a basso consumo, temporizzatori delle docce, dei rubinetti e delle lampadine, possono consentire un risparmio considerevole sui costi ed una sostanziale riduzione dello spreco di acqua e di energia in tutti gli spazi comuni. La limitazione dell’accesso e dell’uso di veicoli a motore, l’installazione di colonnine elettriche ed il servizio di bike-sharing sono tutti modi per incoraggiare gli ospiti a scegliere soluzioni di trasporto più eco-sostenibili che riducono, di fatto, l’impatto ambientale locale e per-
fino il disturbo arrecato agli altri ospiti. Altra soluzione può essere quella di presentare informazioni sull'offerta di trasporto pubblico o di offrire un servizio navetta dalla stazione ferroviaria locale. Alcuni campeggi offrono già sconti o piazzole dedicate agli ospiti che arrivano con i mezzi pubblici. Altro aspetto importante è la gestione dei rifiuti. Il posizionamento di un “isola ecologica” o dei cassonetti differenziati risulta di facile gestione e realizzazione, ed inoltre l’istituzione di un sistema di compostaggio dei rifiuti alimentari, anche di tipo domestico, può apportare vantaggi anche per le varie aree verdi. Occorre non dimenticare, infine, che un’informazione adeguata ed una corretta educazione ambientale sono essenziali per il diffondersi di una “filosofia green”. Con questi presupposti la formazione in materia di eco-sostenibilità diventa un approccio fondamentale. Il personale deve comprendere molto bene in che modo il campeggio riduce al minimo la propria impronta sull’ambiente e i vantaggi ottenuti a livello locale; infondere un senso di appartenenza e di compartecipazione contribuirà sicuramente a far trasmettere con entusiasmo le informazioni agli ospiti del campeggio. Nel nuovo mondo della circular economy le strutture turistico-ricettive possono, quindi, divenire un utile strumento di evoluzione culturale verso una società più green ed eco-compatibile. ✻
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FOCUS | AMBIENTE E NATURA
La lotta alla processionaria
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Gli interventi che devono essere messi in programma possono essere suddivisi in due grandi famiglie: gli interventi fitosanitari, gli interventi agronomici/meccanici"
La fine dell’estate è il momento per una serie di interventi per la manutenzione dei pini di Fabio Agabiti Rosei
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lla fine dell’estate e con l’autunno in arrivo è il momento di programmare una serie di interventi molto importanti per il patrimonio verde del campeggio, che servono a mantenere in buono stato tutte le essenze arbustive e arboree garantendo loro una vita molto più lunga, riducendo così i costi di reimpianto delle essenze rovinate. In generale l’area di un campeggio è infatti costituita quasi per intero da verde e quindi gli interventi da programmare sono sicuramente molti e devono essere spalmati su tutto l’anno in base alle esigenze, sia operative - il flusso dei turisti - sia fisiologiche delle essenze presenti. E’ tra l’altro naturale cercare di organizzare tali interventi in modo che durante l’alta stagione si dia meno possibile intralcio ai clienti presenti nella struttura. Gli interventi che devono essere messi in programma possono essere suddivisi in due grandi famiglie: gli interventi fitosanitari, gli interventi agronomici/meccanici. Molti interventi fitosanitari richiedono contestualmente anche interventi agronomici per la loro corretta esecuzione. Uno degli interventi più importati che deve essere programmato ed effettuato nel periodo autunno-inverno è la lotta alla processionaria.
La processionaria
La processionaria, nome scientifico Thaumetopoeapityocampa, è un infestante che colpisce tutte le specie di pino ma in particolare il Pinunigraed il Pinussylvestris ma può anche attaccare cedri e larici, quindi la maggior parte delle piante che sono utilizzate per fare ombra in moltis-
simi campeggi. La lotta alla processionaria è molto importante non solo per i danni che può infliggere alla pianta attaccata ma soprattutto per le conseguenze di carattere medico e veterinario che possono causare alle persone e agli animali che si vengono a trovare al di sotto delle piante attaccate. Per capire quali possono essere queste spiacevoli e fastidiose conseguenze è opportuno descrivere brevemente il ciclo vitale dell’infestante. La processionaria è una farfalla con un ciclo vitale che si posiziona a cavallo di due anni. Come tutte le farfalle prima di acquisire la forma adulta è una larva (bruco). Il bruco tra Febbraio e Aprile scende dai pini in fila indiana, come fosse in processione – da qui il suo nome comune - e va ad impuparsi sottoterra per trasformarsi in farfalla. La farfalla nasce dopo una settimana circa ed ha l’unico compito di deporre le uova sugli aghi della pianta continuando il ciclo per l’anno successivo. La fase più pericolosa del ciclo appena sinteticamente descritto è quella larvale. Appena schiuse le uova che la farfalla adulta ha depositato sugli aghi, la larva inizia a mangiare gli aghi più teneri e le gemme della pianta. Una volta pronta per impuparsi scende a terra ed in questa fase è molto pericolosa per le persone e per gli animali domestici in quanto possiede dei peli urticanti molto velenosi che in alcuni casi possono lasciare evidenti segni sulla pelle o addirittura causare pericolosi shock anafilattici; in alcuni casi più gravi possono causare seri problemi di respirazione che richiedono il ricovero urgente in ospedale. La pericolosità dell’infestante è anche riconosciuta a livel65
FOCUS | AMBIENTE E NATURA lo ministeriale e per questo esiste una chiara procedura di lotta obbligatoria da condursi se l’infestante è presente.
Il controllo e la bonifica
Il controllo della processionaria avviene in due fasi. La prima fase, fitosanitaria, si svolge da Ottobre a Dicembre e prevede l’utilizzo di tecniche di endoterapia per l’inserimento all’interno del fusto dell’esemplare infestato di sostanze curative tramite aghi inseriti nella corteccia. Queste sono le tecniche più adottate e sicure in quanto sono indirizzate esclusivamente al controllo di questo infestante senza distribuzione di prodotto fitosanitario all’esterno con la possibile conseguenza di uccidere insetti utili. L’uso delle tecniche di endoterapia deve essere fatto solo da persone esperte in possesso del patentino per l’utilizzo di prodotto fitosanitari. In corrispondenza all’inserimento del prodotto fitosanitario per la lotta alla processionaria è possibile inserire anche prodotti ricostituenti e nutritivi che possono contribuire nella fase primaverile a rendere la chioma della pianta molto più rigogliosa e in salute. Oltre a questa tecnica, che è sicuramente la migliore in termini di sostenibilità ed efficacia, esistono delle tecniche che prevedono l’utilizzo di batteri specifici che devono essere irrorati con pompe sulla chioma durante il periodo trofico del ciclo della processionaria. Ma oltre ad essere
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più costose devono essere previsti più interventi in quanto la schiusa delle uova non è mai contemporanea e la residualità dei batteri utili è praticamente nulla. La seconda fase del controllo della processionaria avviene tra Gennaio e Febbraio. Dopo la schiusa delle uova deposte dall’adulto le larve iniziano il loro nutrimento attaccando gli aghi della pianta. Per proteggersi dal freddo iniziano a costruire un nido sericeo che con il passare del tempo diviene sempre più grande. Il nido è utilizzato per passare i mesi freddi e resistere alle gelate. L’intervento meccanico quindi prevede il taglio del nido e la sua successiva distruzione o interramento. Anche il taglio deve essere fatto da personale altamente specializzato in quanto anche il nido è completamente circondato dai peli urticanti delle larve e dunque la sua manipolazione deve essere eseguita con l’utilizzo dei DPI adatti. Come precedentemente sottolineato la lotta alla processionaria è di grande importanza su tutto il territorio nazionale. A tal proposito il D.M 30.10.2007, pubblicato in G.U. il 16/02/2008, n° 40, dispone all'articolo 1 che la lotta contro la processionaria del pino è obbligatoria nelle aree in cui i servizi fitosanitari regionali competenti stabiliscono che la presenza dell'insetto minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo. ✻
FOCUS | COMMERCIALE E VENDITE
Le azioni chiave per vendere di più e meglio nel 2021 Come sfruttare al meglio i tuoi canali diretti per acquisire nuovi clienti per il tuo Camping Village di Riccardo Viroli CEO CampingVillage.Travel
E tu da che parte vuoi stare?
cambiato anche il nostro cliente target. I turisti si sono “abituati”, durante il lock-down, ad essere intrattenuti ed informati, ad avere un filo diretto di comunicazione con lo staff della tua struttura, ad essere rassicurati e “tenuti per mano” fino a sentirsi abbastanza sicuri da prenotare e venire in vacanza nel tuo Camping Village. E questa nuova abitudine si è radicata in ognuno di noi, perciò per noi – come persone, come consumatori e come turisti – questo livello di cura e attenzione è diventato lo standard. Quindi – se vuoi conquistare nuovi clienti e mantenere legato a te chi è già stato tuo ospite – devi necessariamente iniziare a “lavorare” fin da subito, non puoi permetterti di restare fermo in attesa, devi agire, devi farlo OGGI!
Questi sono i due approcci opposti che sto riscontrando negli imprenditori del turismo plein air di tutta Italia con cui ogni giorno mi confronto.
Se non sai da che parte iniziare ho pensato di preparare per te una semplice guida di 7 azioni chiave, per suggerirti i passi da seguire e – soprattutto – gli strumenti che possono essere i migliori alleati per vendere di più e meglio per il 2021.
Dopo esserci lasciati alle spalle la stagione più difficile di sempre, è venuto il momento di scegliere! Sei tra coloro che restano in attesa, incatenati da dubbi e incertezze, o stai con chi si sente forte dell’esperienza che abbiamo vissuto e passato (in molti casi, lasciamelo dire, con successo)?
C’è chi, soddisfatto dei risultati ottenuti a fronte degli enormi sforzi fatti durante la passata estate per accontentare le richieste di ogni cliente, pensa che il 2021 potrà solo essere “in discesa” e decide perciò di impiegare fatiche e risorse per programmare al meglio strumenti e strategie in vista della prossima stagione. E poi c’è chi resta immobile e aspetta… Non mi permetto assolutamente di giudicare nessuno dei due approcci, però un consiglio mi sento di darlo. Anche se ad oggi non vedi arrivare ogni giorno nuove richieste di prenotazione (come forse eri abituato in anni migliori), i turisti stanno già sognando le prossime vacanze, raccogliendo informazioni - più o meno consciamente - e scegliendo la struttura per le loro prossime vacanze. Proprio così, perché come la situazione che abbiamo e stiamo attraversando quest’anno ha cambiato noi, ha
Partiamo insieme:
1. STUDIA:
Cerca di conoscere a fondo il tuo cliente, analizza cosa ama della tua struttura e quali aspetti apprezza meno, da dove proviene, se viaggia in famiglia, in coppia o in gruppo, con quanto anticipo è abituato a prenotare e tramite quale canale (telefono, e-mail, booking engine), quante notti soggiorna… insomma cerca di ottenere tutti i dati che puoi per conoscerlo approfonditamente. In questa fase, il gestionale della tua struttura è una miniera d’oro di informazioni, ma per avere una panoramica più completa è utile avere a disposizione studi di mercato e ricerche preparati da partner capaci di aggregare dati del tuo mercato di riferimento su scala nazionale. 67
FOCUS | COMMERCIALE E VENDITE
2. CERCA: Tutte le informazioni che hai raccolto ti aiuteranno a creare un “identikit” del tuo client target. In realtà ne individuerai sicuramente diversi, suddivisi in macro-categorie, ma vedrai che saranno molto definite. Ognuno di loro avrà modi diversi per scoprirti e mettersi in contatto con il tuo Camping Village. Ottimo: in questo modo sarà semplice identificare i canali da presidiare al meglio. Se, ad esempio, scopri che molti di loro amano organizzare le loro vacanze utilizzando i portali come “aggregatori di informazioni”, è chiaro che questa è una vetrina di visibilità a cui sicuramente non puoi rinunciare, perché non esserci significherà non esistere agli occhi di nuovi potenziali clienti. 3. CREA RELAZIONI:
Di Camping Village belli ne è pieno il mondo (o quasi), ma un turista non ti sceglierà mai – solo – per la foto più bella! Sceglierà te - o un tuo competitor - perché sei riuscito a convincerlo che la vacanza che vivrà nella tua struttura sarà la migliore per lui e i suoi cari. Quello che farà davvero la differenza sarà la relazione che riuscirai ad instaurare con i tuoi potenziali clienti, quanto sarai capace di farli innamorare dell’idea di una vacanza nel tuo Camping Village e di portarli a fidarsi di te. Ricorda però che un rapporto si instaura tra persona e persona, non tra azienda e cliente! Perciò non esitare a metterci letteralmente la faccia, a mostrare te ed il tuo staff, ad impersonare la tua azienda. In questo importantissimo processo i tuoi migliori alleati saranno i social network, nati per creare e mantenere relazioni tra persone e da cui le aziende posso trarre un enorme successo se riescono a mettere in luce il loro lato umano.
4. INFORMA:
Ogni cliente, potenziale o fidelizzato (anche coloro che non sono potuti venire in vacanza nel 2020) ha necessità di informazioni sul tuo Camping Village. Le novità che proporrai, le proposte di soggiorno che costruirai, gli standard di sicurezza che garantirai, i nuovi servizi che gli offrirai… non aspettare che le persone si ricordino che tu esisti e vadano a cercare queste informazioni, fai in modo che siano le informazioni ad arrivare 68
fino a loro. Lo strumento principale per fare questo sono le newsletter: una “semplice” e-mail che con una cadenza regolare mantiene il contatto tra te e le persone che hanno chiesto di restare aggiornate. Attenzione: non cadere in facili errori come inviare “tutto a tutti” o scrivere solo nel momento in cui hai un’offerta economica da proporre. I fattori che decretano il successo di questa azione di marketing sono: • costanza, perché puoi creare nella mente delle persone un’abitudine (si aspetteranno che arrivi la tua comunicazione) • personalizzazione, perché dopo che hai impiegato tempo e sforzi a conoscere i tuoi clienti potrai inviare ad ognuno di loro una comunicazione profilata e su misura.
5. COSTRUISCI:
Ora che stai instaurando una relazione con i tuoi potenziali clienti e li avrai informati con costanza, arriverà il momento di mostrargli una proposta di soggiorno, una vacanza confezionata su misura che gli faccia esclamare: “Ecco quello che cercavo!”. Conoscerlo al meglio ti servirà anche a sapere perfettamente cosa si aspetta dalla sua vacanza. Crea perciò per lui delle proposte specifiche, divise per ciascun mercato di riferimento, per periodo di viaggio (naturalmente focalizzati al massimo su quelle settimane che solitamente fatichi di più a riempire!) e per sistemazione. Per mettere in evidenza queste proposte e spiegarle al meglio, il tuo sito è un tassello fondamentale. Questa è infatti la tua vetrina di vendita principale, su cui dovrai far “atterrare” il traffico proveniente da molteplici canali di visibilità e campagne di advertising e che avrà un compito ben preciso: convertire quella visita in una richiesta di informazioni/preventivo.
6. RINCORRI:
Anche il sito “perfetto” o strutturato al meglio non potrà mai convincere alla prima navigazione il 100% delle persone a richiedere un preventivo. Perciò bisogna predisporre un sistema che possa “inseguire” l’utente che ti abbandona senza aver fatto un’azione concreta (sia essa la richiesta di informazioni, l’iscrizione alla newsletter o quello che definirai) per ricordargli il tuo Camping Village e far sì che consideri nuovamente l’idea di una vacanza lì. Questo è l’obiettivo delle campagne di remarketing, per cui social network (Facebook in primis) e Google Ads possono darti ottimi risultati. Attenzione: se pensi che queste azioni siano gratis sono spiacente di contraddirti, ma il costo sarà comunque contenuto rispetto ai risultati diretti che può portare alla tua struttura.
FOCUS | COMMERCIALE E VENDITE 7. MISURA:
Ultimo passo (non in ordine di importanza) è tenere sempre d’occhio i dati per capire se gli sforzi – sia economici che in termini di impegno – che stai facendo stanno dando i risultati sperati. Potresti notare che con qualche aggiustamento le performance sono destinate a migliorare, oppure renderti conto che il ritorno è talmente buono da tentare di “scalarlo”. Anche questi semplici consigli che ho condiviso con te sono molto generici. In ottica “macro” possono adattarsi a qualsiasi struttura, ma il singolo caso deve essere analizzato e guidato dall’analisi di dati oggettivi e precisi. Per fortuna abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per farlo, da Google Analytics al pannello di Facebook Business, fino al controllo di ogni singola prenotazione confermata attraverso il CRM della tua struttura. Se ti senti perso di fronte alla mole di dati da analizzare, fatti supportare da partner di comprovata esperienza nel tuo settore specifico.
Se adesso resti fermo, in attesa che qualcosa si muova e ti mostri la via, allora sarà troppo tardi! I turisti ci hanno già mostrato una volta (nei mesi di marzo, aprile e maggio) che al primo segnale di via libera possono “scatenare” in un giorno un’ondata di richieste che può travolgere la tua operatività se non sei pronto a gestirla.
Se mi hai seguito fin qui e ancora sei indeciso se davvero il momento migliore per programmare tutto sia adesso, lascia che ti dica perché io penso che sia fondamentale agire subito.
Perciò programma oggi tutto il programmabile (è ovvio che qualche piccolo imprevisto richiederà aggiustamenti) e organizzati al meglio per una stagione che – in un modo o nell’altro – dovrà comunque arrivare. ✻
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FAITA-FEDERCAMPING INFORMA
Copertura all risk per i clienti a costi irrisori Grazie a Effebroker e FAITA-FederCamping una polizza per la sicurezza e la tranquillità di clienti e aziende di Filippo Fruet
E
ffebroker e FAITA-FederCamping propongono ai proprietari e gestori di campeggi e villaggi una nuovissima polizza assicurativa studiata in piena emergenza da Covid-19, quando si è presentato il problema rappresentato dalle disdette delle prenotazioni per l’imminente stagione estiva e la necessità di proporre alternative al rimborso delle caparre come i vaucher. La proposta è conseguenza della personalizzazione di un prodotto assicurativo il cui scopo è dare sicurezza e serenità soprattutto ai clienti, mentre
la novità consiste nel fatto che il prodotto proposto va oltre il concetto di polizza che tutti abbiamo in mente; ovvero assicurare noi stessi e le aziende da eventuali rischi. In realtà si tratta di un prodotto che innanzitutto garantisce i clienti ed è qualcosa di unico nel suo genere, che non ha riscontro in Europa prevedendo garanzie specifiche per il settore del turismo all’aria aperta. La polizza infatti, emessa da Nobis Assicurazioni S.p.A., non esiste sul mercato e già dal nome che è stato scelto dichiara la sua specificità: “Filo Diretto open air”.
COME FUNZIONA?
Tecnicamente una struttura ricettiva stipula una polizza per conto dei clienti i quali risultano così assicurati secondo un concetto all risk ricevendo i seguenti servizi: • rimborso delle penali applicate alla prenotazione in caso di annullamento del viaggio anche in caso di Covid; • soccorso stradale per raggiungere la struttura e ritorno alla propria abitazione; • rimborso delle spese mediche durante il soggiorno; • diaria da ricovero e convalescenza 71
FAITA-FEDERCAMPING INFORMA
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FAITA-FEDERCAMPING INFORMA
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in caso di contagio da Covid-19 durante il soggiorno; rimborso delle spese di quarantena in caso di chiusura della struttura ricettiva assistenza medica per i familiari fino al quinto grado di parentela rimasti a casa assistenza alla abitazione in caso di eventi imprevisti, ad esempio in caso di furto e/o rottura di una tubazione interruzione del soggiorno
Per quanto riguarda il costo, questo è stato ridotto drasticamente e ciò rende ancora più unico e innovativo questo prodotto assicurativo. Ciò è stato possibile cambiando il parametro di calcolo del premio assicurativo che sarà l’importo dell’acconto versato dal cliente e non il costo del soggiorno, così come avviene con altre polizze. In tal modo mentre il costo sul mercato di una polizza simile sarebbe del 6% il costo di soggiorno, quello di “Filo Diretto open air” è appena il 2% dell’acconto versato. Ovvero: se un cliente manda un acconto di 500 euro, con soli 10 euro riceve una assicurazione con le garanzie sopra elencate per tutti i componenti il nucleo familiare. Si tratta di una sicurezza a basso costo per l’azienda ma ad alto va-
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“Filo Diretto open air” incide sul fatturato per circa lo 0,3 - 0,4% e le coperture, in particolare la garanzia annullamento viaggio, sono valide anche se la prenotazione è stata fatta trenta giorni prima dell’inizio del soggiorno"
lore aggiunto per il cliente, al punto che la polizza può utilmente diventare uno strumento di marketing. Far sapere al cliente che prenotando una vacanza nella vostra struttura riceverà una copertura molto ampia, capace di dare una evidente serenità, è un po’ come dire: «Vieni tranquillamente in vacanza che pensiamo a tutto noi». Ovviamente questa polizza non può coprire le prenotazioni ricevute nel periodo antecedente la stipula, ma nessuna altra polizza potrebbe farlo e comunque questo oggi non vale più. Sempre riguardo ai costi una simile polizza sul mercato sarebbe proposta con un premio variabile da 1.000 ai 1.200 euro ma Effebroker ha abbassato il premio di emissione base a 300 euro ed è tutto applicabile alle tariffe rimborsabili con acconto o saldo. Da ricordare che in questa polizza il rimborso avviene per penali di evento. Ovvero se al cliente date la possibilità di un rimborso al cento per cento e penali zero trenta giorni prima ovviamente questa polizza non si applica ma se un cliente subisce un infortunio o gli succede qualsiasi altra cosa le penali o l’acconto pagato sono rimborsate. Si tratta di una polizza completa. Ad esempio se il cliente ha bisogno
di un pediatra per il figlio può telefonare all’apposito numero verde e il pediatra arriva. E’ vero che questo tipo di coperture sono già presenti sul mercato assicurativo, ma “Filo Diretto open air” è non solo molto meno costosa, al punto che incide sul fatturato per circa lo 0,3 - 0,4%, ma le coperture, in particolare la garanzia annullamento viaggio, sono valide anche se la prenotazione è stata fatta trenta giorni prima dell’inizio del soggiorno, al contrario di quanto consentono altre polizze. Per quanto riguarda l’eventuale lavoro aggiuntivo da parte di chi gestisce le prenotazioni e quindi l’eventuale stipula della polizza, è richiesto solo un minimo impegno: l’inserimento di quattro dati – nomi dei beneficiari, inizio e fine soggiorno, importo pagato – e l’invio di una mail ai clienti con la sintesi della polizza assieme ad una serie di documenti. Effebroker mette a disposizione la documentazione di supporto ed è pronta a fornire tutti i chiarimenti che i proprietari e i gestori di campeggi e villaggi interessati riterranno opportuni e necessari. ✻ 73
FAITA-FEDERCAMPING INFORMA
L’evoluzione del plein air
Automazione accessi e utenze Gestione automatizzata h24 Erogazione energia elettrica Erogazione energia elettrica e acqua Scarico acque reflue Software gestionali
Soluzioni integrate per il plein air www.camperpark.net 74
Proponiamo soluzioni progettate per valorizzare e automatizzare le strutture ricettive plein air. Crediamo nel turismo di mobilità, libero da vincoli h24. Offriamo servizi di gestione integrata, capaci di eliminare il presidio costante di personale. Qualità, estetica e funzionalità sono i valori della firma Camper Park.
FAITA-FEDERCAMPING INFORMA
Finanziamenti Inail alle imprese che investono in sicurezza sul lavoro Per il 2020 l’Inail mette a disposizione delle imprese che investono in salute e sicurezza sui luoghi di lavoro 211 milioni di euro di incentivi a fondo perduto di Luciano Bertozzi Confcommercio-Imprese per l’Italia
A
nche per il 2020 l’Inail, con il consueto Bando ISI, mette a disposizione delle imprese che investono in salute e sicurezza sui luoghi di lavoro 211 milioni di euro di incentivi a fondo perduto, ripartiti su base regionale, che saranno assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande, mediante il consueto sistema del click day. Si tratta della decima edizione dell’iniziativa, che a partire dal 2010 ha visto l’Istituto stanziare un importo complessivo pari a oltre 2,4 miliardi di euro, con questi fondi sono stati finanziati complessivamente oltre trentamila progetti, che hanno elevato, in maniera significativa, i livelli di salute e sicurezza nelle aziende. I finanziamenti Inail sono apprezzabili per i seguenti motivi: a) incentivano la prevenzione;
b) consentono alle imprese di attuare volontariamente processi di miglioramento tecnologico; c) danno impulso al mercato, ad esempio il bando relativo all’Agricoltura(partito in precedenza) può consentire ai commercianti di macchine agricole di incrementare il giro di affari, con possibili riflessi positivi anche sull’occupazione Il settore terziario, in particolare, pur essendo ad elevata intensità di lavoro, non è sicuramente fra i comparti più rischiosi. Va compiuto ogni sforzo, tuttavia, per contrastare, quantomeno, il fenomeno infortunistico. I dati Inail registrano nel terziario, per il 2017, 113.000 denunce di infortunio in occasione di lavoro (senza considerare gli infortuni in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro), con una costante e continua riduzione degli infortuni negli ultimi anni.
Questi dati evidenziano, l’importanza delle azioni preventive mirate, per far crescere la cultura del miglioramento continuo. Sicuramente una maggiore diffusione della cultura della sicurezza può comportare, anche risparmi molto significativi, nel medio e lungo periodo, stimati dall’Inail in 50 miliardi di euro. Anche se non è facile analizzare l’impatto dei finanziamenti Inail destinati alla prevenzione, gli stessi, soprattutto negli anni della crisi, hanno comportato notevoli investimenti e quindi riflessi positivi sull’occupazione e sulla competitività del sistema imprenditoriale. Si tratta di modulare linee di intervento a favore delle imprese mediante norme premianti più efficaci e di più semplice accesso e che tengano conto dell’evoluzione del mercato del lavoro, che vede un affermarsi crescente 75
FAITA-FEDERCAMPING INFORMA
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Con il Bando 2016, grazie al lavoro svolto da Confcommercio nell’ambito del Consiglio di indirizzo e vigilanza, è stato ottenuto un asse per le piccole e microimprese della ristorazione"
di nuove attività terziarie. In questo senso va valorizzata l’attività svolta dall’Inail per la costruzione di una cultura della sicurezza che ha assunto un ruolo di leadership nell’ambito del Polo salute e sicurezza e che ha fatto grandi sforzi per dare concretezza alla diffusione di tale cultura. Sulla materia va evidenziato il ruolo del Consiglio di indirizzo e vigilanza(Civ), dell'Istituto, composto dai rappresentanti delle parti sociali, sindacali e datoriali, compresa Confcommercio, che ha dato un contributo significativo. In particolare, oltre a determinare lo stanziamento dei vari bandi ha introdotto ulteriori assi: l’amianto; piccole e micro imprese di particolari settori; la movimentazione dei carichi, la semplificazione delle procedure, ecc. In particolare, per la prima volta, con il Bando 2016, abbiamo ottenuto, anche grazie al lavoro svolto come Confcommercio nell’ambito del Consiglio di indirizzo e vigilanza, un asse per le piccole e microimprese della ristorazione e di altri particolari comparti del commercio, per un ammontare di venti milioni di euro, per la riduzione di rischi specifici dei settori predetti. Ciò ha consentito di migliorare concretamente le condizioni di salute e sicurezza in centinaia di aziende dei sopraindicati settori. 76
Ecco un esempio concreto di cosa può fare la collaborazione fra le parti sociali e la pubblica amministrazione su temi di così elevato valore sociale.
IL BANDO ISI 2020
Risorse destinate ai finanziamenti. Il nuovo bando in gran parte è analogo a quelli degli ultimi anni. In particolare i fondi del Bando sono suddivisi in più assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti che saranno realizzati: • asse 1 (Isi generalista): 96.226.450 euro, suddivisi in 94.226.450 euro per i progetti di investimento e due milioni per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Tra i progetti di investimento finanziabili rientrano quelli che affrontano i rischi di tipo chimico, biologico e sismico o i pericoli derivanti dallo svolgimento di lavorazioni in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, oltre alle misure idonee a prevenire i rischi derivanti da vibrazioni meccaniche, rumore e cadute dall’alto; • asse 2 (Isi tematica): 45 milioni di euro per progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Tale
aspetto rappresenta un problema trasversale a molti settori produttivi, nei quali i lavoratori possono contrarre patologie da sovraccarico biomeccanico, sollevando e abbassando pesi, trainandoli o spingendoli, oppure muovendo frequentemente carichi leggeri; • Asse 3 (Isi amianto): 60 milioni di euro per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. I progetti devono comprendere la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dei materiali nocivi in una discarica autorizzata ad opera di ditte qualificate, iscritte all’Albo nazionale dei gestori ambientali. Sono esclusi dal finanziamento, invece, gli interventi di sola rimozione, di incapsulamento o confinamento e di smaltimento di materiali contenenti asbesto già rimossi; • asse 4 (Isi micro e piccole imprese): 10 milioni di euro per progetti per micro e piccole imprese operanti nei settori della fabbricazione mobili e della pesca; Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA, nella misura del 65% e con i seguenti limiti: il finanziamento massimo erogabile è pari a Euro 130.000 e quello minimo è pari a euro 5.000. Il limite minimo di spesa non è previsto per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. E’ confermato il punteggio minimo pari a 120 punti. Gli elementi che attribuiscono il punteggio sono i seguenti: a) dimensione aziendale, con un punteggio che incentiva le micro e picco-
FAITA-FEDERCAMPING INFORMA le imprese; b) tasso di tariffa medio nazionale della voce relativa alla lavorazione sulla quale si effettua l'intervento; c) tipologia di intervento; d) condivisione con le parti sociali, con un punteggio aggiuntivo qualora il progetto stesso sia progettato e/o effettuato con due parti sociali, di cui almeno una in rappresentanza delle aziende e una in rappresentanza dei lavoratori, o nell’ambito della bilateralità; d) bonus buone prassi; e) bonus settori Ateco, eventualmente attribuito su base regionale o provinciale. Per i progetti che comportano un contributo superiore a 30.000 euro è possibile chiedere all' Inail un’anticipazione pari al 50% dell’importo del contributo stesso, previa costituzione di garanzia fideiussoria a favore dell’Istituto. Ciascuna impresa può presentare
una sola domanda sul territorio nazionale, per un solo asse di finanziamento e per una sola tipologia di progetto. Anche nel nuovo bando è stato confermato l’incremento del punteggio per i progetti condivisi con le parti sociali. I finanziamenti relativi a tutti gli Assi sono erogati, secondo le norme comunitarie, nel rispetto del regime “de minimis” (cioè entro il tetto massimo di 200.000 euro nel triennio). In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 365 giorni, a partire dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo della verifica. Il termine per la realizzazione del progetto (e per la rendicontazione) è prorogabile, su richiesta motivata dell’impresa/ente, per un periodo non superiore a sei mesi. La platea dei destinatari degli in-
centivi comprende le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Sono escluse dal Bando le imprese che abbiano ottenuto il provvedimento di ammissione al finanziamento per uno degli Avvisi pubblici 2016, 2017 e 2018. La presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti avverrà esclusivamente in via telematica (cosidetto click day), con una procedura articolata in diverse fasi, le cui date saranno pubblicate entro il 26 febbraio 2021, nel sito www.inail.it. Ad ogni modo, per agevolare le imprese interessate, nel sito Inail, nella sezione Accedi ai servizi online, ci sarà una procedura informatica che consentirà alle imprese stesse, con un percorso guidato, di inserire la domanda di finanziamento con le modalità indicate negli avvisi regionali. . ✻
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FAITA-FEDERCAMPING INFORMA
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LE AZIENDE INFOMANO
Presto Safe e Presto Sensor
i nuovi rubinetti elettronici a partire da 199,00 Euro di Filippo Gentile
N
egli ultimi mesi per far fronte all’epidemia di Covid-19 tutti i governi mondiali hanno messo, e stanno mettendo, in atto numerose restrizioni indispensabili per garantire la salute delle persone. Molte di queste restrizioni hanno cambiato, forse per sempre, alcune nostre abitudini. Quando riusciremo a sconfiggere questa epidemia sarà molto importante mantenere alcune di queste nuove abitudini, soprattutto quelle igieniche: lavarsi le mani frequentemente non solo a casa ma anche nei locali pubblici. I servizi igienici nei locali pubblici sono infatti un ambiente critico dal punto di vista igienico-sanitario, per cui è necessario trovare soluzioni rapide ed efficaci. Che si tratti di campeggi, scuole, uffici, centri sportivi, ristoranti, centri commerciali, aeroporti, … tutte le strutture legate alla collettività dovranno tener conto di questa nuova esigenza in termini di igiene e dovranno adeguarsi di conseguenza. Partendo da questi presupposti e per offrire una soluzione semplice ed economica la PRESTO ha sviluppato due nuove linee di rubinetti
elettronici senza contatto per lavabo: PRESTO SAFE e PRESTO SENSOR. Tutti i rubinetti di queste nuove gamme sono facilmente intercambiabili con la maggior parte dei rubinetti già installati in tutti i bagni pubblici. Non bisogna modificare l’impianto esistente, basterà solamente sostituire il rubinetto! Per una manutenzione semplice e veloce tutte le componenti (fotocellula, batteria, elettrovalvola, ..) sono alloggiate nella parte alta del rubinetto: tutto è facilmente accessibile. Queste caratteristiche comportano un risparmio in termini di tempo e minori costi… ma alla PRESTO siamo andati oltre.. è un momento difficile per tutti noi e quindi abbiamo deciso di lanciare questi prodotti a dei prezzi di listino molto competitivi: la gamma PRESTO SENSOR parte da 199 Euro, la gamma PRESTO SAFE invece parte da 250 Euro (prezzi di listino IVA esclusa) Anche se sono due gamme “economiche” PRESTO SENSOR e PRESTO SAFE rispettano i canoni di qualità, affidabilità e igiene che da sempre ci contraddistinguono. L’igiene e la sicurezza anti-batterica sono assicurate grazie all’aziona-
mento senza contatto con fotocellula, inoltre viene effettuato un risciacquo automatico 24 ore dopo l’ultimo utilizzo per evitare il ristagno idrico, contrastando così lo sviluppo di biofilm e proliferazione batterica. Questa funzione di risciacquo automatico evita il ristagno idrico non soltanto all’interno del rubinetto ma anche nel tratto interessato dell’impianto. La qualità è assicurata da materiali di prima scelta, conformità sia alle normative europee attualmente in vigore che alle certificazioni ambientali (Leed, Breeam, HQE, ...) e dalla nostra esperienza di quasi un secolo di rubinetteria. Non dimentichiamo infine che un rubinetto elettronico non solo assicura la massima igiene ma anche una riduzione dei consumi d’acqua anche del 85% rispetto ad un rubinetto tradizionale. ✻ 79
LE AZIENDE INFOMANO
Con Paypod Pay Station è come avere la cassa sempre in tasca
La cassa automatica di Paypod elimina la gestione diretta del contante e semplifica la gestione amministrativa di Filippo Gentile L’automazione è sempre una gran bella cosa quando semplifica la vita, sia dei clienti che degli imprenditori, soprattutto se di piccole o medie aziende, per le quali il tempo è prezioso. Operazioni come la contabilità, la raccolta e la messa in sicurezza degli incassi, ricevere i pagamenti, cambiando cartamoneta e dando resti… Tutte operazioni che sottraggono tempo da dedicare all’attività vera e propria quando non costituiscono un vero e proprio costo aggiuntivo. Da oggi però, grazie a Paypod™ e alla Paypod Pay Station tutto diventa più 80
facile e sicuro. Paypod nasce dall’esperienza della multinazionale americana Cpi, leader mondiale nella produzione di dispositivi di gestione del contante ed è una cassa automatica nata dall’esigenza di controllare gli incassi anche a distanza ed avere tutti i contanti al sicuro. Paypod Pay Station è stata ideata per accettare i pagamenti in contanti senza che il dipendente debba toccarli con le mani. I clienti pagano con banconote e monete e l’operazione viene gestita da un software integrato con il sistema POS del punto
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Paypod Pay Station è gestibile da remoto, fornendo report personalizzati in tempo reale e storici su tutti i punti vendita integrandosi istantaneamente con il software di gestione"
LE AZIENDE INFOMANO
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E’ una cassa automatica nata dall’esigenza di controllare gli incassi anche a distanza ed avere tutti i contanti al sicuro"
vendita con eventuale restituzione al cliente del resto in banconote e monete completando l’operazione. Paypod Pay Station è modulare, per evolvere con la tecnologia, e può essere collocata in modo integrato sotto il banco della reception o in una colonna verticale così da rendere il sistema personalizzabile per ogni esigenza. Questa cassa automatica risolve alcuni problemi tra i più comuni nella gestione dei pagamenti e del denaro, ad esempio libera i dipendenti dalla responsabilità di gestire le transazioni, elimina errori nei conteggi, facilita le procedure amministrative come la riconciliazione con il POS, la preparazione dei versamenti per la banca e il riconteggio dei contanti in ufficio, spesso effettuati dal titolare; senza parlare del ben noto problema delle perdite inventariali che possono costare alle imprese l’1,5%-3,5% del
fatturato. Altro importante vantaggio è il riconoscimento in automatico delle banconote contraffatte. In poche parole con Paypod Pay Station la modalità di pagamento in contante torna ad essere veramente la meno costosa, poiché consente di risparmiare almeno quel 9,1% del valore dell’incasso che se ne va per “pagare” il tempo impiegato per tutte quelle operazioni compiute dai dipendenti o dal titolare che si renderebbero altrimenti necessarie prima del versamento in banca. Ma soprattutto Paypod Pay Station è estremamente igienica essendo garantito il rispetto delle direttive anti Covid19 e normativa HACCP ed eliminando l’inconveniente di maneggiare denaro, che passa attraverso innumerevoli mani, e questo sarà particolarmente apprezzato da chi, anche nei campeggi e villaggi, tratta prodotti alimentari, potendo evitare di cambiare i guanti per passare da una operazione all’altra con risparmio evidente di tempo e fastidio. In questi tempi di psicosi da pan-
demia, mentre ci troviamo ancora in una fase in cui i contatti umani devono essere ridotti al minimo, la cosa sarà inoltre particolarmente apprezzata da tutti: clienti e personale, diventando magari un altro possibile argomento per il proprio marketing. Paypod al momento ha già istallato la propria cassa automatica in alcuni campeggi: il camping Levico e il Camping dei Laghi ad Arsie’, ma sono già decine gli esercizi commerciali, come bar, pizzerie, internet-caffè, pasticcerie che hanno con soddisfazione sperimentato la comodità, i vantaggi e i risparmi di questo gioiello tecnologico che oltretutto è in grado di ripagarsi in pochi mesi. Infine, ma non è l’ultimo dei vantaggi per importanza, Paypod Pay Station è gestibile da remoto, fornendo report personalizzati in tempo reale e storici su tutti i punti vendita /multilevel integrandosi istantaneamente con il punto cassa e con il software di gestione; come dire: avere la cassa sempre nella propria tasca, a mo’ di portafoglio. ✻ 81
LE AZIENDE INFOMANO
Case mobili Vpf, qualità e creatività italiana
Vpf da più di vent’anni progetta e realizza case mobili per campeggi e villaggi turistici dal design moderno e raffinato che guarda al futuro di Sara Alvaro
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pf da più di vent’anni progetta e realizza case mobili per campeggi e villaggi turistici di altissima qualità, dal design moderno e raffinato che guarda al futuro, create per durare nel tempo ed essere un ottimo investimento per le aziende del turismo all’aria aperta. I punti di forza di questa casa costruttrice sono innanzitutto il fatto di produrre moduli interamente progettati e realizzati in Italia e quindi dal caratteristico design e la cura che hanno reso ovunque famoso il nostro 82
Made in Italy; oltre a ciò le certificazioni che attestano il livello elevato delle prestazioni. Si tratta di qualità che hanno fatto diventare il marchio Vpf un sicuro punto di riferimento per gli utilizzatori di case mobili e non solo, dal momento che in catalogo vi sono anche prefabbricati adatti ad essere istallati in camping e villaggi per assolvere in maniera economica e funzionale ad alcuni servizi essenziali, come bar all’aperto, palestre, negozi, reception e soprattutto Spa, la cui presenza ormai sta diventando un elemento che qualifica la
struttura e incontra la richiesta si un numero sempre maggiore di clienti. Vpf però non solo si distingue per la qualità dei prodotti ma anche per la cura che ha verso la propria clientela, a partire dalla fase di progetto delle mobil home e delle altre strutture prefabbricate. Ogni campeggio e villaggio infatti ha una sua specifica “personalità” che gli deriva in buona parte anche dalle caratteristiche dell’ambiente naturale e del paesaggio in cui si colloca. Per questo è importante poter studiare in maniera il più possibile personalizzata i diversi
LE AZIENDE INFOMANO
moduli abitativi, curando sia l’estetica che l’uso dei materiali che sono scelti da Vpf con grande meticolosità e sempre di manifattura italiana. Nel 2020 la richiesta di case mobili da parte dei privati è aumentata in modo esponenziale, segno inequivocabile di un mercato ancora molto dinamico, che ha scoperto ancora di più il valore della vita all’aria aperta e il contatto con la natura senza però rinunciare alle comodità di una vera casa. Per andare ancora più in contro alle imprese open air Vpf ha sviluppato una casa caravan omologata - con targa e libretto di circolazione - ottima per essere posizionata superando i vincoli urbanistici e le grane burocratiche che spesso affliggono gli imprenditori che vogliono riqualificare la propria offerta abitativa e
si trovano nell’impossibilità di istallare in tempi ragionevoli case mobili a causa degli impedimenti frapposti dalle amministrazioni locali o anche solo per far fronte a picchi stagionali della domanda. Sempre protesa verso la ricerca e l’innovazione Vpf ha avviato in questo anno particolare un interessante progetto per creare una nuova linea di case mobili che in una sorta di amarcord strizza l’occhio alle linee architettoniche del passato pur facendo proprie le ultime innovazioni tecniche del settore. I primi moduli abitativi saranno pronti per la consegna nel 2021 Comunque risulta difficile poter descrivere in maniera esauriente e dettagliata caratteristiche e vantaggi della produzione Vpf senza poter osservare da vicino i prodotti. Per questo l’azienda ricorda a tutti i titolari di campeggi e villaggi che saranno in ogni momento benvenuti ospiti - ai quali sarà offerto il volo e il soggiorno - presso il proprio stabilimento di produzione a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindis,i dove potranno visionare tutta la produzione di case mobili nello showroom e parlare con i tecnici dello stabilimento i quali saranno a competa disposizio-
ne anche per accompagnare nella visita lungo la linea di montaggio, dalla quale risulterà la cura e la qualità di ogni singolo elemento realizzato. Per quanto riguarda il catalogo la Vpf propone la linea Compact, la mobile home creata dalla luce che attraversa il patio integrato ed illumina le sue forme armoniose e semplici allo stesso tempo. L’intento del progetto è di creare spazi unici dedicati al relax da poter vivere ovunque, anche nell’esclusivo angolo lettura dedicato. Grande attenzione è stato dato al design degli interni e degli esterni. Iron è lo spazio, linea creata con l'obiettivo di organizzare al meglio gli spazi, delineati da disegni geometrici moderni e affascinanti; bellissima la vivacità dei giochi di colori con ambienti moderni, ampi e luminosi. Qui particolari attenzione è stata riposta sui materiali usati, tutti di grande qualità e soprattutto Made in Italy. Gli esterni sono totalmente vivibili anche nel nuovo esclusivo solarium del piano superiore. Futura è è stata concepita con una visione sulla tecnologia più avanzata nel campo della domotica applicata. Per una visione più completa della gamma Vpf è consigliata la visita sul sito https://www.vpfcase.com, su cui è possibile visionare i bagni e le docce oltre ai prefabbricati commerciali. ✻
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L’azienda ricorda a tutti i titolari di campeggi e villaggi che saranno in ogni momento benvenuti ospiti presso il proprio stabilimento di produzione"
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